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| author | Roger Frank <rfrank@pglaf.org> | 2025-10-14 18:39:57 -0700 |
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C. L. Simondo Sismondi + +This eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with +almost no restrictions whatsoever. You may copy it, give it away or +re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included +with this eBook or online at www.gutenberg.org + + +Title: Storia delle repubbliche italiane dei secoli di mezzo, v. 14 (of 16) + +Author: J. C. L. Simondo Sismondi + +Release Date: December 5, 2013 [EBook #44363] + +Language: Italian + +Character set encoding: UTF-8 + +*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK STORIA DELLE REPUBBLICHE *** + + + + +Produced by Claudio Paganelli, Carlo Traverso, Barbara +Magni and the Online Distributed Proofreading Team at +http://www.pgdp.net (This file was produced from images +generously made available by The Internet Archive) + + + + + + +</pre> + + +<div class="titlepage"> +<h1> +<span class="g">STORIA</span><br /> +<span class="x-small">DELLE</span><br /> +<span class="small">REPUBBLICHE ITALIANE</span><br /> +<span class="xx-small">DEI</span><br /> +<span class="x-small g">SECOLI DI MEZZO</span> +</h1> +<p class="small"> +DI +</p> + +<p> +J. C. L. SIMONDO SISMONDI +</p> + +<p> +<span class="smcap small">delle Accademie italiana, di Wilna, di Cagliari,<br /> +dei Georgofili, di Ginevra ec.</span> +</p> + +<p class="pad2"> +<i>Traduzione dal francese.</i> +</p> + +<hr class="minor pad2" /> +<p class="large"> +<i>TOMO XIV.</i> +</p> +<hr class="minor" /> + +<p class="pad4"> +<span class="g">ITALIA</span><br /> +<span class="small">1819.</span> +</p> +</div> + +<div class="somm"> +<hr /> +<p class="center x-large"><a href="#indice" id="indfront">INDICE</a></p> +<hr /> +</div> + +<div class="chapter"> +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_3"></a>[3]</span> +</p> + +<p class="center"> +<span class="xx-large g">STORIA</span><br /><br /> +DELLE<br /><br /> +<span class="x-large">REPUBBLICHE ITALIANE</span> +</p> + +<hr class="tiny" /> + +<h2 class="pad2"> +CAPITOLO CVI. +</h2> + +<div class="blockquote"> +<p> +<i>I Veneziani riprendono e difendono Padova; +loro guerra nel Ferrarese e loro +disfatta alla Polisella. Giulio II gli assolve +dalla sentenza di scomunica. Campagna +del principe d'Anhalt nello stato +di Venezia e sue crudeltà.</i> +</p> + +<p class="center"> +1509 = 1510. +</p> +</div> + +<p> +Tra le angustie in cui si trovò il senato +di Venezia dopo la disfatta di Vailate, +aveva presa la risoluzione di abbandonare +tutti i possedimenti di terra ferma, d'aprire +tutte le sue porte ai nemici, di richiamare +tutte le guarnigioni, di sciogliere +i sudditi dal giuramento di fedeltà, per +ultimo di rinunciare tutto ad un tratto +a ciò che per più secoli era stato l'oggetto +<span class="pagenum"><a id="Page_4"></a>[4]</span> +della sua politica, e di ridursi egli +medesimo in più basso stato che non avrebbe +potuto farlo la contraria fortuna dopo +molte e tutte infelici battaglie. Una così +strana risoluzione veniva da molti risguardata +come una singolare testimonianza +della pusillanimità di così illustre senato, +da altri come quella della sua profonda +politica. Coloro che lo videro riconquistare +in appresso con tanta difficoltà e +col dispendio di tanto danaro e di tanto +sangue, ciò che aveva abbandonato in +un'ora sola, inclinavano ad accusarlo +di vergognosa debolezza. Altri per lo +contrario, i quali osservavano, che con +tale abbandono, che aveva posto il colmo +alla sua malvagia fortuna, la repubblica +aveavi ancora posto un termine; e che +dopo tale epoca aveva cominciato ad +essere secondata da favorevoli circostanze, +preferirono di credere che il senato +avesse prevedute tali circostanze, ed +anticipatamente calcolati tutti i vantaggi +che poteva ottenere coll'atto romoroso, +col quale si assoggettava alla sorte. La +signoria, che aveva grandissimo interesse +di far credere al popolo, che in verun +tempo non si era mai allontanata da +quella prudenza, su di cui fondava il suo +miglior diritto al comando, si vantò in +<span class="pagenum"><a id="Page_5"></a>[5]</span> +appresso d'avere colla sua abilità dissipata +la burrasca; e tutti gli storici veneziani gli +attribuirono in questa stessa occasione il +merito della più profonda antiveggenza. +</p> + +<p> +Conviene non pertanto riconoscere che +tutte le circostanze di questo avvenimento +annunziano un grandissimo e giustissimo +terrore. Tutti i mezzi erano in un medesimo +istante venuti meno: l'armata trovavasi +totalmente disciolta; e le poche reclute +che vi si conducevano con inauditi +sagrificj non compensavano le giornaliere +perdite che arrecava la diserzione. Il +generale, conte di Pitigliano, non meno +che il suo collega Bartolomeo d'Alviano, +allora prigioniere, erano ambidue vassalli +di Ferdinando il Cattolico. Vero è che +prima della battaglia avevano ricusato di +ubbidire all'ordine di abbandonare il servigio +de' nemici del loro re<a class="tag" id="tag1" href="#note1">[1]</a>, ma poteva +temersi che non fossero inaccessibili +a nuove profferte quando fosse loro tolta +ogni ragionevole speranza di buon successo +a più ostinata resistenza. Le città, +spaventate dalla minaccia del saccheggio +e dalla ferocia degli oltremontani, non si +mostravano altrimenti apparecchiate a sostenere +<span class="pagenum"><a id="Page_6"></a>[6]</span> +un assedio per conservarsi fedeli +alla repubblica. All'avvicinarsi di una rivoluzione, +si risvegliavano le loro antiche +fazioni, ed i Guelfi ed i Ghibellini erano +a vicenda lusingati dalla speranza di essere +protetti dal vincitore. I gentiluomini +veneziani, incaricati del comando delle +piazze, vedevansi esposti ad inevitabile +prigionia, che avrebbe ruinate le loro famiglie +per le esorbitanti taglie che da loro +esigeva il re di Francia. Tutto pareva perduto; +ogni cosa disperata; ed è perciò +probabile che la maggior parte de' senatori, +scoraggiati da tanta sciagura, piegassero +in faccia ad un turbine cui credevano +di non poter resistere. +</p> + +<p> +Ma se per lo contrario i più abili politici +tra i <i>pregadi</i> avevano calcolate le conseguenze +della sommissione, i risultamenti +non ingannarono la loro aspettazione. Più +d'uno stato venne distrutto dal funesto +errore dei popoli, che speravano di migliorare +la loro sorte per l'invasione degli +stranieri. Il peso de' mali presenti, l'illusione +di un nuovo avvenire, persuasero +spesse volte le città ad aprire le loro porte +ai pretesi liberatori. La è cosa utilissima +il non lasciar ignorare ai popoli che il +nemico è sempre nemico. Se questo popolo +non manca di virtù correggerà egli +<span class="pagenum"><a id="Page_7"></a>[7]</span> +medesimo i vizj del proprio governo; ove +ne manchi, li soffra pazientemente, riflettendo +che non deve aspettare la riforma +dal nemico. Tosto che questi avrà occupata +la città, ed avrà in sua mano la +provincia, non tarderà a far sentire quanto +il suo giogo sia più duro e più vergognoso +che non quello de' suoi compatriotti. In +allora i traditori che lo avevano chiamato, +e che si davano vanto d'un amore ipocrita +per il popolo, perdono ogni credito +presso i loro partigiani, e sono l'oggetto +dell'orrore e del disprezzo de' loro concittadini. +Di quanti vantaggi il senato veneto +potè sperare dal subito abbandono +di tutte le sue fortezze, fu questo il primo +che raccolse. Non erano ancora passate +sei settimane da che le truppe francesi +e tedesche erano entrate nelle città +veneziane, che i capi di parte, che le +avevano chiamate, più non ardivano sostenere +lo sguardo de' loro compatriotti. +</p> + +<p> +Per lo contrario se i Veneziani avessero +voluto ostinarsi in una inutile resistenza, +il delitto d'avere chiamati i nemici, +che non attribuivasi che a pochi individui, +sarebbe stato quello di tutti gli abitanti. +Da Bergamo fino a Padova tutte le città +sarebbersi rendute colpevoli di ribellione +per evitare gli orrori d'un assedio, e tutte +<span class="pagenum"><a id="Page_8"></a>[8]</span> +sarebbersi in conseguenza trovate costrette +dalla loro ribellione a difendere i nuovi +possessori per sottrarsi alla vendetta degli +antichi padroni. Sciogliendole tutte dal +giuramento di fedeltà, il senato diede +loro licenza di cedere alle circostanze +senza rimorsi e senza timore dell'avvenire. +Si scaricò egli stesso di tutta l'odiosità +della guerra; ed oltre al non avere +ancora loro chiesto verun doloroso sagrificio, +cercava pure di salvarle nell'istante +medesimo in cui da loro si separava; lasciando +così sulle spalle de' nemici tutte +le vessazioni inseparabili dagli assedj e +dalle ostili conquiste. +</p> + +<p> +Questa politica otteneva pure un utile +risultamento sia presso le potenze nemiche +che presso le neutrali. La coalizione +di tutti contro un solo, quand'è offensiva, +è sempre imprudente ed impolitica. +Giugne tosto o tardi l'istante in cui ogni +potenza sente il pericolo d'avere rovesciato +l'equilibrio degli stati. Altronde +ognuna, cominciando a dare esecuzione ai +suoi progetti, vede sorgere imprevedute +difficoltà ed ostacoli, e la divisione delle +spoglie del debole diventa la prima cagione +della divisione tra i forti. Finchè +Venezia conservava una parte delle province +destinate ad altri dal trattato di +<span class="pagenum"><a id="Page_9"></a>[9]</span> +Cambrai, si andava dilazionando ogni discussione +intorno alla nuova divisione, e +la lega, intenta solamente a vincere rimaneva +sempre unita. Ma evacuando le armate +veneziane tutta la terra ferma, +chiamarono gli alleati a dare immediata +esecuzione al trattato di Cambrai, e permisero +che si manifestassero tutte le gelosie +ed i timori che quel trattato dovea +produrre. Frattanto il senato avea il vantaggio +di avere tra le lagune un sicuro +asilo, ove la sede del governo, il tesoro, +l'armata e la flotta potevano tenersi senza +sospetto, aspettando che le vessazioni dei +nemici dessero nuovi alleati alla buona +causa. +</p> + +<p> +Mentre Massimiliano, che nulla aveva +fatto, nè attenuta veruna promessa, proponeva +di spingere ancora più in là quei +successi, cui egli non aveva contribuito, +di prendere la stessa città di Venezia, di +dividerla in quattro giurisdizioni, fabbricando +in ognuna una fortezza, e dandone +una in guardia ad ogni potenza alleata<a class="tag" id="tag2" href="#note2">[2]</a>, +Ferdinando il Cattolico, pago d'avere ricuperati +i suoi porti di mare, cominciava +<span class="pagenum"><a id="Page_10"></a>[10]</span> +di già a desiderare il ristabilimento della +potenza veneziana; Lodovico XII, che +aveva acquistato tutto quanto eragli assegnato +dal trattato di Cambrai, e che non +aspirava ad occupare altri paesi, aveva +licenziata la sua formidabile armata, e +ritornava in Francia; finalmente Giulio II +si rimproverava di avere schiacciata la +Custode delle porte d'Italia, e di avere +introdotti i barbari in seno a così bel paese. +Le potenze neutrali tremavano per la +funesta preponderanza ottenuta dagli stati +condividenti, e quelle stesse, che per debolezza +e per timore avevano preso parte +all'alleanza, facevano voti per vederla disciolta. +</p> + +<p> +Andrea Foscolo, ambasciatore della signoria +a Costantinopoli, scrisse al senato +che il sultano Bajazette II gli aveva manifestato +il dolore con cui udì i disastri +della repubblica, ed il suo rincrescimento +che i Veneziani non fossero a lui ricorsi, +quando si videro minacciati da così potente +lega; aggiugneva d'essere apparecchiato +ad assisterli con tutte le sue forze +di terra e di mare, come buono e fedele +alleato e vicino. Questa notizia giunse a +Venezia quasi contemporaneamente alle +prime lettere degli ambasciatori mandati +a Roma, che davano parte dell'estremo +<span class="pagenum"><a id="Page_11"></a>[11]</span> +orgoglio con cui erano stati ricevuti da +Giulio II, e delle insultanti sue inchieste. +Aveva domandato che la repubblica abbandonasse +a Massimiliano tutti i suoi +stati di terra ferma; che rinunciasse alla +sovranità del golfo Adriatico, ed a tutte +le sue immunità ecclesiastiche, ed umilmente +confessasse d'avere peccato contro +la santa sede. Lorenzo Loredano, figlio +del doge, propose alla signoria di domandare +immediatamente gli ajuti del sultano +contro Giulio, certo meno papa che carnefice +de' Cristiani; ma i più savj senatori, +che conoscevano il carattere di Giulio II, +pensarono che si dovesse qualche cosa condonare +alla di lui alterigia ed impetuoso +temperamento, e che quando non si rompessero +con lui le negoziazioni, si ridurrebbe +in breve ad abbracciare con calore +gl'interessi di quella stessa repubblica +ch'egli sembrava ancora perseguitare<a class="tag" id="tag3" href="#note3">[3]</a>. +</p> + +<p> +Massimiliano tenevasi sempre ai confini +dell'Italia, continuando a passare da un +luogo ad un altro, senza che i suoi più +favoriti cortigiani ne sapessero mai il +motivo. Credeva con tale profondo segreto +d'acquistarsi nome di grande politico, +come colla incessante sua attività +<span class="pagenum"><a id="Page_12"></a>[12]</span> +quello di sommo capitano. Intanto l'armata, +ch'egli avrebbe dovuto ragunare, +ancora non trovavasi in verun luogo, +e le città che gli si erano volontariamente +date non avevano guarnigione bastante +per tempi di pace. Leonardo Trissino +con trecento fanti tedeschi e Brunoro +di Serego con cinquanta cavalieri occupavano +Padova, sebbene questa città, +vicinissima a Venezia, fosse una delle più +esposte. I gentiluomini padovani avevano +quasi tutti abbracciato il partito imperiale, +ed eransi tra di loro divisi i palazzi +ed i poderi che avevano i Veneziani nel +loro territorio<a class="tag" id="tag4" href="#note4">[4]</a>. Avevano sperato, dichiarandosi +per l'imperatore, che otterrebbero +distinzioni alla sua corte, e che +col di lui appoggio otterrebbero di stabilire +il sistema feudale nelle belle pianure +della Lombardia. Desideravano ardentemente +di far rientrare i borghesi ed +i contadini di Padova in quello stato di +abbietta sommissione, in cui tenevano i +loro vassalli e servi i gentiluomini dell'Austria +e dell'Ungheria. I Tedeschi non +avevano comandato in Padova che quarantadue +giorni, e la nobiltà di quella +terra aveva di già avuto il tempo di far +<span class="pagenum"><a id="Page_13"></a>[13]</span> +sentire a tutti i loro compatriotti quella +arroganza che andava crescendo in ragione +che la patria era più umiliata; ma +quanto più la nobiltà rendevasi ligia all'Austria, +la repubblica poteva avere maggiore +fiducia nell'attaccamento di tutti i +contadini e di quasi tutti i borghesi<a class="tag" id="tag5" href="#note5">[5]</a>. +</p> + +<p> +Per altro il doge Loredano non credeva +ancora giunto l'istante di riprendere l'offensiva; +ma il senatore Molino comunicò +ai senatori il coraggio di ricominciare le +battaglie. L'armata francese era licenziata, +Giulio II e Ferdinando lasciavano sperare +che potrebbero staccarsi dalla lega: il Molino +giudicò quest'istante opportuno per +azzuffarsi con Massimiliano, e ritorgli colla +forza ciò che gli era stato ceduto senza +resistenza. Il provveditore Andrea Gritti +s'incaricò di sorprendere Padova, ove teneva +segrete intelligenze. Era cominciato +il raccolto de' secondi fieni, ed ogni mattina +entravano in città carichi di questa +derrata tanti carri, che impedivano ai +landsknechts, che stavano di guardia alle +porte, di vedere a qualche distanza. La +mattina del 17 di luglio Andrea Gritti +fece avanzare per la porta di Coda Lunga +<span class="pagenum"><a id="Page_14"></a>[14]</span> +un grosso convoglio di carri di fieno; ma +tra il quinto ed il sesto carro trovavansi +sei uomini d'armi veneziani, con sei pedoni +dietro di loro. Nell'istante in cui +trovaronsi entro la porta, ognuno uccise +un landsknecht, indi suonarono il corno +per chiamare i rinforzi. Il Gritti, che li seguiva +a poca distanza, occupò la porta con +quattrocento uomini d'armi, due mila cavaleggieri +e tre mila fanti, prima che gli +imperiali avessero potuto apparecchiarsi +alle difese. Nello stesso tempo Cristoforo +Moro, l'altro provveditore, con trecento +fanti e due mila contadini, faceva un falso +attacco al portello per deviare l'attenzione +de' nemici<a class="tag" id="tag6" href="#note6">[6]</a>. +</p> + +<p> +Padova era in allora, come lo è presentemente, +una vastissima ma deserta +città, i di cui quartieri sono separati dalle +mura, e formano altrettante diverse città. +In quelle strade senza abitatori la stessa +notizia dell'attacco non aveva potuto diffondersi, +ed era presa la città prima che +la metà dei Padovani sapessero d'essere +minacciati. Il Trissino ed il Serego si ordinarono +in battaglia colla loro poca truppa +in sulla piazza, sperando d'essere bentosto +raggiunti dai gentiluomini, ch'eransi +<span class="pagenum"><a id="Page_15"></a>[15]</span> +mostrati così zelanti per la loro causa; +ma niuno si mosse per soccorrerli. I Tedeschi +furono respinti con perdita nella +fortezza, la quale non essendo provveduta di +vittovaglie dovette arrendersi dopo poche +ore. Non fu possibile di contenere i contadini, +i quali saccheggiarono i palazzi di +ottanta gentiluomini i più parziali per gli +alleati, ed il quartiere degli Ebrei. La folla +dei contadini del vicinato accorreva per +aver parte al saccheggio; e per lo stesso +oggetto partivano numerose barche da Venezia +e rimontavano la Brenta ed il Bacchiglione; +finalmente prima di sera arrivò +l'intera armata del Pitigliano: ma i +provveditori fecero bandire che cessasse +il sacco sotto pena di morte; ed in tal +modo sottrassero Padova al totale esterminio. +All'indomani la fortezza capitolò, ed +i suoi comandanti furono mandati prigionieri +a Venezia<a class="tag" id="tag7" href="#note7">[7]</a>. +</p> + +<p> +Il giorno in cui fu ricuperata Padova +si consacrò dal senato ad una solenne festa +<span class="pagenum"><a id="Page_16"></a>[16]</span> +di rendimento di grazie: ed infatti in questo +giorno potè fissare l'epoca del risorgimento +della repubblica. Tutto il territorio +di Padova seguì immediatamente la +sorte della sua capitale. Vicenza, che pure +trovavasi in sul punto di sollevarsi, fu a +stento contenuta da Costantino Cominates, +che v'introdusse tutte le truppe imperiali +che gli riuscì di raccogliere. Legnago +colle sue fortezze aprì le porte ai +Veneziani, e diede loro un punto d'appoggio +per essere a portata di attaccare +come loro meglio piacesse o Vicenza, o +Verona. La torre Marchesana, lontana +otto miglia da Padova, che apriva l'ingresso +del Polesine di Rovigo, non fu salvata +che dai pronti soccorsi mandati dal +cardinale d'Este<a class="tag" id="tag8" href="#note8">[8]</a>. +</p> + +<p> +Il vescovo di Trento, che si era incaricato +della difesa di Verona, non aveva +in quella città che dugento cavalli e settecento +fanti: temeva di vedersela tolta +ad ogni istante, e chiamò in suo ajuto il +marchese di Mantova. Questi, essendosi +avanzato in sui confini del Veronese fino +all'isola della Scala, terra aperta in riva +al Tartaro, press'a poco ad eguale distanza +<span class="pagenum"><a id="Page_17"></a>[17]</span> +tra Mantova e Verona, entrò in +negoziazione con alcuni Stradioti, che sperava +di far disertare dall'armata veneziana; +ma essi lo ingannavano con un doppio +trattato. Avevano avvisato Lucio Malvezzi +e Zittolo di Perugia, ch'eransi segretamente +recati a Legnago con dugento +cavalli ed ottocento pedoni, e che investirono +la Scala la notte del 9 agosto. +Gli Stradioti, avvicinandosi, andavano ripetendo +il grido di guerra del marchese, +onde non eccitare la diffidenza delle sue +guardie: altronde i contadini erano tutti +per loro, e loro se ne aggiunsero bentosto +più di mille cinquecento. Boissì, +luogotenente del marchese, e nipote del +cardinale d'Amboise, venne arrestato nel +suo letto e fatto prigioniere con tutti i +suoi soldati; il Gonzaga fuggì in camicia +fuori da una finestra, e si nascose in un +campo di miglio turco; ma, scoperto dai +contadini che ricusarono con inaudito disinteresse +le prodigiose somme loro promesse +per la sua liberazione, lo consegnarono +alla signoria, che lo tenne in prigione +nella torre del palazzo pubblico<a class="tag" id="tag9" href="#note9">[9]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_18"></a>[18]</span> +</p> + +<p> +Erasi da principio creduto che questi +due così subiti rovesci avuti dalla lega, +tratterrebbero Lodovico XII, che trovavasi +tuttavia a Milano, e non gli permetterebbero +di tornare in Francia; ma questo +monarca, dopo d'avere conquistate le +province altra volta milanesi, solo oggetto +della sua ambizione, cominciava ad avvedersi +d'avere con un fallace calcolo sagrificata +la sicurezza del totale all'acquisto +d'una parte. La volubilità di Massimiliano +gli faceva sentire quanto poco +potesse fidarsi d'un tale alleato, e malgrado +la diffidenza che in allora mantenevasi +viva tra questo monarca e Ferdinando, +l'avanzata età dell'ultimo faceva +prevedere vicino l'istante in cui il loro +comune nipote riunirebbe sul di lui capo +le corone della Germania a quelle della +Spagna: allora quella stessa casa d'Austria, +la di cui alleanza era sì poco utile, diventerebbe +una pericolosa nemica, ed il +possedimento delle province venete, che +la Francia aveva poste in sua mano, +comprometterebbero il ducato di Milano. +</p> + +<p> +Lodovico XII non desiderava, nè la vittoria +de' Veneziani, troppo giustamente +<span class="pagenum"><a id="Page_19"></a>[19]</span> +contro di lui irritati, nè quella di Massimiliano, +che porrebbe tutta l'Italia a +discrezione de' Tedeschi. L'imperatore +chiedeva ragguardevoli soccorsi d'uomini +e di danaro, e non era prudente consiglio +il rifiutarli, perciocchè l'incostanza +del suo carattere, e la conosciuta disposizione +delle altre potenze, rendevano +possibile agli occhi del re di Francia una +alleanza di Massimiliano coi medesimi +Veneziani, colla Chiesa e con Ferdinando, +per iscacciare i Francesi d'Italia. Fra +tanti dubbj e timori, accresciuti da così +luminose vittorie, Lodovico XII risolse +di lasciare ai confini del Veronese la Palisse +con cinquecento lance, cui si unirono +Bajardo e dugento gentiluomini volontarj; +loro ordinò di soccorrere, in caso di +bisogno, l'imperatore; ma egli tornò subito +in Francia per togliersi ad ulteriori +istanze di più potenti ajuti. Sperò che +l'imperatore ed i Veneziani s'anderebbero +reciprocamente consumando con una +ruinosa guerra, e che Massimiliano in +circostanze d'estremo bisogno gli venderebbe +Verona, colla quale acquisterebbe +la chiave dell'Italia dalla banda del Tirolo<a class="tag" id="tag10" href="#note10">[10]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_20"></a>[20]</span> +</p> + +<p> +Prima d'abbandonare la Lombardia +aveva Lodovico XII conchiuso ad Abbiategrasso +un nuovo trattato d'alleanza col +cardinale di Pavia, legato di Giulio II. +Il papa ed il re si obbligavano reciprocamente +a difendere gli stati l'uno dell'altro, +riservandosi l'uno e l'altro la libertà +di trattare con chiunque volessero, +purchè ciò non tornasse in pregiudizio +d'una delle due parti contraenti; ma il +re prometteva dal canto suo di non accettare +la protezione di veruno mediato +o immediato feudatario della Chiesa, +espressamente annullando qualunque protezione +di tale natura cui potesse inaddietro +essersi obbligato. Distruggeva in tal +modo i solenni trattati che aveva stipulati +coi duchi di Ferrara, alleati ereditarj della +casa di Francia. Il papa si riservava la +nomina ai beneficj attualmente vacanti in +tutti gli stati del re; ma accordava a +Lodovico la nomina di quelli che si renderebbero +in appresso vacanti<a class="tag" id="tag11" href="#note11">[11]</a>. +</p> + +<p> +Pareva finalmente che Massimiliano cominciasse +ad arrossire dell'estrema sua +negligenza; egli risguardava la perdita di +Padova come un affronto personale, e le +<span class="pagenum"><a id="Page_21"></a>[21]</span> +sue truppe, tanto tempo aspettate, arrivavano +finalmente ai confini. Rodolfo, fratello +del regnante principe d'Anhalt, entrò +nel Friuli con dieci mila uomini. Dopo +avere attaccato invano Montefalcone, occupò +Cadore<a class="tag" id="tag12" href="#note12">[12]</a>, di cui uccise la guarnigione; +mentre i Veneziani s'impadronivano +di Serravalle<a class="tag" id="tag13" href="#note13">[13]</a> e di Belluno. +Dall'altro canto il duca di Brunswick dovette +abbandonare l'assedio di Udine, poi +strinse Cividale del Friuli, che Giovanni +Paolo Gradenigo, provveditore di quella +provincia, valorosamente difese con cinquecento +pedoni. In Istria Cristoforo Frangipani, +generale ungaro al servizio di Massimiliano, +dopo avere battuti i Veneziani +presso Verme, occupò Castelnuovo e Raprucchio, +mentre che Angelo Trevisani, +capitano delle galere della repubblica, +riprendeva Fiume ed attaccava Trieste. +Tutte le quali province, diventate il teatro +della guerra, erano ridotte nella più +spaventosa desolazione, perciocchè la stessa +città, lo stesso castello, erano in pochi +giorni presi e ripresi, ed ogni volta saccheggiati. +<span class="pagenum"><a id="Page_22"></a>[22]</span> +I soldati delle due armate erano +egualmente barbari, egualmente stranieri +al paese in cui combattevano, e la loro +cupidigia nella vittoria non veniva contenuta +da veruna disciplina. I Tedeschi, +non contenti di tormentare i contadini +che cadevano nelle loro mani, aveano +ammaestrati certi cani per discoprire le +donne ed i fanciulli appiattati ne' campi<a class="tag" id="tag14" href="#note14">[14]</a>. +</p> + +<p> +Non dubitavano i Veneziani, che quando +fosse tutta unita l'armata dell'imperatore, +non attaccasse Padova; onde nulla +ommisero per porla in istato di resistere +lungamente. Vi fecero entrare il conte +di Pitigliano, loro generale, con tutta +la sua armata. Bernardino del Montone, +Antonio de' Pii, Lucio Malvezzi e +Giovanni Greco, comandavano la loro +cavalleria, composta di seicento uomini +d'arme, di mille cinquecento cavaleggieri +e di mille cinquecento Stradioti. Erano +alla testa di dodici mila fanti, i migliori +dell'Italia, Dionigi Naldo, Zittolo di Perugia, +Lattanzio di Bergamo e Saccoccio +di Spoleti; tutti i quali capitani eransi +acquistato gran nome nelle lunghe guerre +d'Italia. Inoltre il senato aveva mandati +<span class="pagenum"><a id="Page_23"></a>[23]</span> +a Padova dieci mila fanti, schiavoni, greci +o albanesi, levati dalle galere della repubblica, +che sebbene inferiori agli Italiani +chiamati <i>Brisighella</i>, erano pure capaci +di rendere importanti servigj<a class="tag" id="tag15" href="#note15">[15]</a>. +</p> + +<p> +I capitani veneziani avevano condotto +a Padova un magnifico treno d'artiglieria; +ed avevano approfittato dei due fiumi +che attraversano la città per introdurvi +tutte le munizioni necessarie in un +lunghissimo assedio. I contadini di tutta +la provincia, temendo il vicino arrivo de' +Tedeschi, eransi affrettati di trasportare +in Padova le messi in allora raccolte, e +vi si erano rifugiati ancor essi colle loro +famiglie e colle loro gregge: di modo +che così vasta città, che d'ordinario era +quasi deserta, aveva potuto raccogliere +entro le sue mura una popolazione quasi +quattro volte maggiore della consueta. Nè +tanta gente erasi tenuta oziosa, perciocchè +coll'ajuto di tante braccia si aggiunsero +ogni giorno nuove fortificazioni al +ricinto della città. Le fosse eransi riempiute +d'acqua fin quasi al livello del terreno, +le porte furono tutte coperte da +<span class="pagenum"><a id="Page_24"></a>[24]</span> +opere avanzate, ed alle cortine, giudicate +troppo lunghe, erano stati aggiunti nuovi +bastioni. Tutte queste opere esteriori erano +minate, e caricate le mine, onde poterle +far saltare quando gli assediati fossero +forzati ad abbandonarle. Le mura +venivano sostenute in tutta la loro estensione +da un largo terrapieno, dietro al +quale erasi cavata una seconda fossa larga +sedici braccia, ed altrettanto profonda, +ed internamente difesa da casematte. Finalmente, +al di dietro di questa fossa, cingeva +tutta la città un nuovo baluardo ancor +esso armato d'artiglieria. In tal modo +veniva Padova difesa da una triplice linea +di fortificazioni, che presentava quasi +l'immagine di quelle che costumansi nell'età +presente<a class="tag" id="tag16" href="#note16">[16]</a>. +</p> + +<p> +Affinchè la costanza degli assediati fosse +proporzionata agli immensi apparecchj destinati +a sostenere l'assedio, i Veneziani +vollero dare una luminosa prova ai Padovani +ed all'armata, ch'essi associavano +la salvezza della repubblica a quella di +questa città, e che perduta questa non si +riserbavano altre speranze. Le leggi e le +costumanze della repubblica escludevano +<span class="pagenum"><a id="Page_25"></a>[25]</span> +i gentiluomini veneziani dal servigio delle +armate di terra, mentre gli avevano in +ogni tempo incoraggiati a servire sulle flotte. +Ma in un'assemblea del senato il venerabile +doge, Leonardo Loredano, persuase +i suoi compatriotti a deviare da +quest'antica costumanza, ed a permettere +ai giovani gentiluomini di dar prove del +loro zelo, ovunque il loro valore potrebbe +riuscire utile alla patria, dichiarando che +i suoi due figli, Luigi e Bernardo, anderebbero +a chiudersi in Padova con cento +fanti da loro assoldati. Il suo esempio +eccitò una nobile emulazione, e cento +sessanta nobili veneziani andarono a rinforzare +la guarnigione di Padova, tutti +conducendo un numero di militari proporzionato +alla ricchezza della loro famiglia<a class="tag" id="tag17" href="#note17">[17]</a>. +</p> + +<p> +Finalmente Massimiliano aveva raggiunta +la sua armata, e stabilito il suo +quartiere generale al ponte della Brenta, tre +miglia lontano da Padova; mentre stava +colà aspettando l'artiglieria che gli doveva +essere condotta dalla Germania, aveva +attaccati i castelli dei Monti Euganei: +Este e Monselice furono presi d'assalto, +<span class="pagenum"><a id="Page_26"></a>[26]</span> +e Montagnana capitolò. In appresso Massimiliano +occupò Limena, dove una fortezza +protegge la divisione delle acque +della Brenta, facendone scorrere una parte +verso Padova, e l'altra per Vico d'Arzere +al mare. Di già i suoi zappatori avevano +atterrata porzione dell'argine che +impedisce al fiume di scorrere con tutte +le sue acque pel letto naturale, quando il +lavoro venne d'ordine dell'imperatore improvvisamente +interrotto, senza che mai +si potesse penetrarne il motivo; e fu lasciato +in tal modo ai Padovani il godimento delle +loro acque. Massimiliano aveva inoltre tentato +d'impadronirsi del divisorio delle acque +del Bacchiglione a Longara, ma gli +Stradioti, che battevano la campagna, mai +non permisero a' suoi guastatori di terminare +i loro lavori<a class="tag" id="tag18" href="#note18">[18]</a>. +</p> + +<p> +Quando giunse l'artiglieria tedesca, Massimiliano +stabilì il suo campo in faccia +alla porta di santa Croce; e perchè vi si +trovava troppo esposto al fuoco degli assediati, +lo trasportò avanti a quella del +Portello, che conduce a Venezia, tra la +Brenta ed il Bacchiglione. Colà pose il suo +quartiere generale soltanto il giorno 15 di +settembre, dopo avere guastato tutto il +<span class="pagenum"><a id="Page_27"></a>[27]</span> +paese vicino, ma dopo avere altresì dato +ai Veneziani tutto il tempo necessario per +terminare i loro apparecchj di difesa<a class="tag" id="tag19" href="#note19">[19]</a>. +</p> + +<p> +Trovavansi sotto gli ordini di Massimiliano, +La Palisse con settecento lance francesi, +Luigi Pico della Mirandola con dugento +lance di papa Giulio II, il cardinale +Ippolito d'Este con altrettante del duca di +Ferrara, il cardinale Gonzaga con un numero +simile di Mantova, e seicento uomini +d'arme italiani al soldo dell'imperatore +sotto diversi condottieri. L'infanteria +consisteva in diciotto mila fanti tedeschi, +ossia <i>landsknecht</i>, in sei mila Spagnuoli, +in sei mila avventurieri di varie nazioni, +ed in due mila Ferraresi. Eransi condotti +dalla Germania centosei pezzi d'artiglieria +montati sulle loro ruote; sei bombarde +erano così grosse, che non si erano +potute collocare sui loro carri; quando +erano poste al loro luogo rimanevano +immobili, e non potevano tirare più di +quattro volte al giorno. Erano giunti da +Milano e da Ferrara due altri treni d'artiglieria, +ed in tutto contavansi nel campo +dell'imperatore dugento cannoni sui +loro carri. Da più secoli non eransi impiegate +<span class="pagenum"><a id="Page_28"></a>[28]</span> +mai tante forze nell'attacco e +nella difesa di una città. L'armata di +Massimiliano ammontava dagli ottanta ai +cento mila uomini, e sebbene non fosse +quasi mai pagata, il soldato, che amava +la bravura e la prodigalità dell'imperatore, +che sapeva di essere da lui amato, +e che si rifaceva sopra gli sventurati abitanti +della mancanza di danaro del suo +generale, non pensava ad abbandonarlo<a class="tag" id="tag20" href="#note20">[20]</a>. +</p> + +<p> +Fin allora l'imperatore non avea dato +agl'Italiani che lo spettacolo della sua versatilità, +della sua mancanza di fede e +delle sue prodigalità; ma ne' primi giorni +dell'assedio di Padova, dispiegò ai loro +occhi quell'attività, quell'intelligenza militare +e quel valore personale, che rendettero +ai Tedeschi tanto cara la di lui memoria. +Egli aveva il suo alloggio nel convento +di sant'Elena, lontano un quarto +di miglio dalle mura; il suo campo, che +occupava tre miglia d'estensione, trovavasi +in quasi tutta la sua linea sotto al +fuoco della piazza; e Massimiliano vi si +<span class="pagenum"><a id="Page_29"></a>[29]</span> +esponeva continuamente. Vedevasi sempre +in mezzo agli operaj per dirigere +ed affrettarne i lavori; ed infatti colla sua +attività le batterie si aprirono su tutta +la linea nel termine di cinque giorni<a class="tag" id="tag21" href="#note21">[21]</a>. +</p> + +<p> +Quattro giorni dopo che le batterie giuocavano, +furono aperte nelle mura diverse +brecce praticabili, onde all'indomani +Massimiliano ordinò in battaglia l'esercito +per dare l'assalto; ma durante la notte +i Padovani avevano potuto introdurre nuove +acque nelle fosse, e l'attacco venne +giudicato impraticabile, finchè non fossero +diminuite. Convenne impiegare ventiquattr'ore +per farle scolare, dopo di che +Massimiliano attaccò il bastione che cuopre +la porta di Coda Lunga; ma fu respinto; +risoluto però di voler prenderlo ad ogni +modo, fece avanzare da questa banda +l'artiglieria francese, che allargò notabilmente +la breccia, e dopo due altri giorni +diede un secondo assalto. I fanti tedeschi +e spagnuoli, incoraggiati dall'emulazione +fra le due nazioni, penetrarono all'ultimo +per la breccia dopo una furiosa zuffa, +nella quale perdettero moltissima gente, +e si stabilirono sul bastione. Ma non l'ebbero +<span class="pagenum"><a id="Page_30"></a>[30]</span> +i Veneziani appena abbandonato, +che diedero fuoco a tutte le mine, la di +cui esplosione fece perire la maggior parte +de' vincitori, tra i quali i più distinti compagni +d'armi e soldati della scuola di +Gonsalvo di Cordova<a class="tag" id="tag22" href="#note22">[22]</a>. Nello stesso tempo +gli imperiali costernati vennero furiosamente +attaccati da Zittolo di Perugia, +e scacciati da tutte le opere che avevano +con tanto loro danno occupate<a class="tag" id="tag23" href="#note23">[23]</a>. +</p> + +<p> +Questa rotta scoraggiò tutta l'armata, +ed intiepidì l'ardore di Massimiliano. Gli +assediati non tenevansi chiusi entro le +mura; e gli Stradioti, che avevano voluto +mantenersi ne' sobborghi, battevano continuamente +la campagna. Vero è che non +mancavano agli assedianti le vittovaglie, +perciocchè, malgrado tutta l'autorità del +governo veneziano e lo zelo dei contadini, +non era stato possibile di spogliare +affatto così ricca campagna; onde i saccomanni +non ebbero mai bisogno di allontanarsi +più di sei miglia dal loro quartiere +per trovare munizioni da bocca. Ma +se l'assedio si fosse protratto ancora alcun +<span class="pagenum"><a id="Page_31"></a>[31]</span> +tempo, le truppe avrebbero all'ultimo provate +le conseguenze della loro indisciplina +e della povertà del loro capo<a class="tag" id="tag24" href="#note24">[24]</a>. +</p> + +<p> +Prima che i Veneziani avessero chiusa +la breccia per la quale erano entrati gli +Spagnuoli ed i Tedeschi, e dove tanto +avevano sofferto, Massimiliano fece proporre +alla Palisse di far mettere piede a +terra ai suoi uomini d'armi per montare +all'assalto coi <i>landsknecht</i>. Ma, così consigliato +da Bajardo, La Palisse rispose, +che questo corpo francese era tutto composto +di gentiluomini, e che non sarebbe +cosa onesta il farli combattere in compagnia +dei pedoni tedeschi, ch'erano ignobili. +Se l'imperatore, soggiunse, voleva +far mettere piede a terra a' suoi principi +ed alla sua nobiltà tedesca, la nobiltà +francese loro mostrerebbe la strada della +breccia. Massimiliano comunicò questa +provocante risposta ai Tedeschi, i quali +risposero che non combatterebbero che +come si conveniva a gentiluomini, cioè +a cavallo. Massimiliano impazientato abbandonò +il campo, allontanandosi quaranta +miglia in sulla strada della Germania, +e lasciando ordine ai suoi luogotenenti +<span class="pagenum"><a id="Page_32"></a>[32]</span> +di levare l'assedio<a class="tag" id="tag25" href="#note25">[25]</a>. Questi +ritirarono la loro artiglieria il tre di ottobre, +sedici giorni dopo l'apertura della +trincea, e portarono il quartiere generale +a Limena, lungo la strada di Treviso. +Dopo pochi giorni Massimiliano li ricondusse +a Vicenza, ove poi ch'ebbe ricevuto +da quel popolo solenne giuramento di fedeltà, +congedò la maggior parte del suo +esercito<a class="tag" id="tag26" href="#note26">[26]</a>. +</p> + +<p> +Con questo inutile tentativo aveva Massimiliano +perduta gran parte della sua riputazione, +e Chaumont era venuto nel Veronese +per conferire con lui. L'imperatore gli +disse: che ove il re di Francia non gli desse +potenti ajuti, troverebbesi in breve esposto +ancor esso a perdere le sue conquiste; +che i Veneziani di già pensavano ad +attaccare Cittadella e Bassano; che non +mancherebbero di portare in appresso le +loro armi contro di Este, Monselice e +Montagnana, e che il solo mezzo di tenerli +a freno era quello di attaccare Legnago +colle forze riunite francesi e tedesche. +<span class="pagenum"><a id="Page_33"></a>[33]</span> +Ma il governo francese non era altrimenti +disposto ad incaricarsi solo delle +spese e dei pericoli di una guerra, i di +cui vantaggi non erano suoi; e quando +Massimiliano, dopo molte irrisoluzioni, +prese la strada di Trento, La Palisse +ritirò le sue truppe dal territorio veronese +per rientrare nello stato di Milano<a class="tag" id="tag27" href="#note27">[27]</a>. +</p> + +<p> +Le armate di questa lega, in addietro +così formidabile, eransi ritirate da tutte +le bande. Omai i Veneziani, invece di +temere per sè medesimi, minacciavano +coloro che avevano invase le loro province; +ed inoltre la malintelligenza cominciava +ad introdursi tra i loro nemici. +Lagnavasi Massimiliano d'essere stato abbandonato +dai suoi confederati, incolpandoli +de' suoi infelici successi. Il re di +Francia si doleva del papa, che, fondandosi +sulla circostanza che il vescovo di +Avignone era morto nella corte di Roma, +aveva conferito quel vescovado, invece di +lasciarne la nomina al re; ed il risentimento +del re si spinse tant'oltre, che furono +per suo ordine confiscate tutte le +<span class="pagenum"><a id="Page_34"></a>[34]</span> +entrate degli ecclesiastici romani nel ducato +di Milano<a class="tag" id="tag28" href="#note28">[28]</a>. +</p> + +<p> +Finalmente cedette Giulio II, ma suo +malgrado: altero, impetuoso e ad un tempo +diffidente, verun altro sentimento più +omai non nodriva per la corte di Francia, +che la malevolenza ed il desiderio di +vendicarsi: fondavasi sul religioso rispetto +dei popoli e sulle forze della Chiesa, e +non voleva essere spalleggiato da verun +confederato: s'alienava nello stesso tempo +da tutti, e, se pure prendeva tuttavia qualche +parte nella guerra, era in favore dei +Veneziani. Pure non gli aveva per anco +assolti; voleva preventivamente farli rinunciare +alla giurisdizione del loro <i>Visdomino</i> +in Ferrara, come cosa indecente +in un feudo della Chiesa, ed all'esclusivo +diritto che si arrogavano della navigazione +e del commercio nel mare Adriatico<a class="tag" id="tag29" href="#note29">[29]</a>. +</p> + +<p> +I Fiorentini, accecati a dismisura dalla +loro gelosia contro Venezia, desideravano +prosperi successi alla lega di Cambray, ed +avevano mandato ambasciatori a Massimiliano, +<span class="pagenum"><a id="Page_35"></a>[35]</span> +quando era entrato in Italia, per regolare +con esso lui tutte le pretese della camera +imperiale, rispetto alla quale non avevano +potuto andare d'accordo un anno prima. +Massimiliano avanti che lasciasse Verona +accolse questi ambasciatori, tra i quali +trovavasi Pietro Guicciardini, padre dello +storico. Le sue finanze erano affatto esauste, +urgenti i suoi bisogni, e perciò le +sue domande furono assai più moderate +di quelle fatte a Macchiavelli nel 1508. +Mercè il pagamento di quaranta mila fiorini, +da farsi in quattro termini avanti la +fine di febbrajo, assolse i Fiorentini da +tutti i censi non pagati, e da tutte le investiture +di cui potessero andargli debitori; +riconfermò i loro privilegj su tutti i +feudi imperiali ch'essi possedevano, ed +inoltre si obbligò a non turbare, nè ad +attaccare giammai il loro governo<a class="tag" id="tag30" href="#note30">[30]</a>. +</p> + +<p> +Intanto le armate Veneziane andavano +facendo rapidi progressi. Il provveditore, +Andrea Gritti, si accostò a Vicenza, e +la vista delle insegne di san Marco cagionò +<span class="pagenum"><a id="Page_36"></a>[36]</span> +subito una sollevazione in quella +città, di cui gli furono aperte le porte +il 26 di novembre. Il principe d'Anhalt, +che ne aveva il comando, ritirossi nella +cittadella con Fracassa di Sanseverino, +ma dopo tre giorni fu costretto a capitolare<a class="tag" id="tag31" href="#note31">[31]</a>. +Se, invece di perdere un tempo +troppo prezioso nell'assedio di questa +fortezza, il Gritti si fosse immediatamente +recato sotto Verona, questa città, che di +già tumultuava, gli avrebbe pure aperte +le porte. Il vescovo di Trento, cui Massimiliano +l'aveva data in guardia, ebbe +tempo di farvi entrare trecento lance francesi +sotto gli ordini di Daubignì, ed un +grosso corpo d'infanteria spagnuola e tedesca. +Non pertanto tutte queste truppe +appena bastavano a contenere gli abitanti, i +quali, minacciati, insultati, saccheggiati a +vicenda dai soldati di tutte le nazioni che +alloggiavano nelle loro case, ardentemente +desideravano il paterno governo degli antichi +padroni. L'armata veneziana, dopo +un mal diretto attacco sopra Verona, si +divise in due corpi, uno de' quali ricuperò +<span class="pagenum"><a id="Page_37"></a>[37]</span> +Bassano, Feltre, Cividale e Castelnovo +del Friuli, l'altro riprese Monselice, +Montagnana ed il Polesine di Rovigo<a class="tag" id="tag32" href="#note32">[32]</a>. +</p> + +<p> +Questo corpo d'armata, teneva ordine +di dare esecuzione contro la casa +d'Este ad una vendetta che sommamente +stava a cuore alla repubblica. I Veneziani +non sapevano perdonare al debole +loro vicino, che aveva tanto tempo vissuto +sotto la loro protezione, d'essersi approfittato +dei loro disastri per attaccarli, quando +si trovavano oppressi da tutti i loro nemici; +l'insulto de' piccoli, che abusano +del momentaneo trionfo de' loro alleati, +eccita assai più profondi risentimenti che +le più gravi ingiurie de' potenti. Il primo +uso che far voleva il senato delle sue +forze tendeva a dimostrare che non era poi +caduto in così basso stato da non potersi +far rispettare da un duca di Ferrara. Angelo +Trevisani, che aveva il comando della +flotta, dopo avere incendiato Trieste proponevasi +d'attaccare Ancona, Fano o le +città di Ferdinando nella Puglia; ma la +signoria lo richiamò, e malgrado la sua +ripugnanza ad innoltrarsi nel letto di un +<span class="pagenum"><a id="Page_38"></a>[38]</span> +fiume, gli ordinò di andare, di concerto +coll'armata di terra, a punire il duca Alfonso +nella sua stessa capitale<a class="tag" id="tag33" href="#note33">[33]</a>. +</p> + +<p> +La flotta veneziana entrò in Po per la +foce delle Fornaci, bruciò Corbola, e si +avanzò fino a Lago Scuro, bruciando +lungo le due rive da lei percorse i palazzi, +i castelli ed i villaggi. Lago Scuro +è il porto di Ferrara sul Po; non è discosto +più di due miglia dalla città; ed +i cavaleggieri veneziani ch'erano venuti +a porsi sotto la protezione della flotta, +partivano da Lago Scuro per portare la +desolazione in tutto il territorio ferrarese. +Il gusto che aveva Alfonso, duca di Ferrara, +per le arti meccaniche, gli aveva +procurata la più bella artiglieria dell'Europa. +La fonderia dei cannoni era stata +il suo maggior divertimento, l'oggetto +principale del suo lusso, ed ora giovò +alla sua difesa. Egli innalzò le sue batterie +a Lago Scuro, sulle rive del fiume, +e costrinse la flotta del Trevisani a ritirarsi +fin sotto a Polisella, ov'ella gettò l'ancora +dietro una piccola isola<a class="tag" id="tag34" href="#note34">[34]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_39"></a>[39]</span> +</p> + +<p> +Per porre in tale situazione i suoi vascelli +in sicuro, il Trevisani alzò due bastioni +sulle due rive del fiume, e gli unì +con un ponte. Il 30 dicembre Alfonso +tentò di sorprendere questi trinceramenti, +e fu respinto con grave perdita. In questa +zuffa fu fatto prigioniero dagli schiavoni +Ercole Cantelmo, emigrato di Napoli, e +figlio del duca di Sora; e perchè non potevano +fra di loro accordarsi gli schiavoni +rispetto alla divisione di così ricca preda, +uno di loro gli troncò il capo con un +colpo di sciabola. L'Ariosto invocò la compassione +delle future età per questo giovine, +uno de' più distinti cortigiani del duca, +e l'amico del poeta<a class="tag" id="tag35" href="#note35">[35]</a>. +</p> + +<p> +Frattanto Chaumont, non volendo lasciar +perire il duca di Ferrara, venne +a Verona, e diede voce di marciare sopra +Vicenza, con che sforzò l'armata +veneziana ad allontanarsi dalla flotta per +difendere gli stati della repubblica; il +cardinale d'Este, approfittando della circostanza +che il Trevisani non era più +padrone della campagna intorno alla Polisella, +fece di notte trasportare un grosso +<span class="pagenum"><a id="Page_40"></a>[40]</span> +treno d'artiglieria in faccia alla flotta. Le +acque del fiume erano in modo cresciute +per le dirotte piogge, cadute in que' giorni, +che le navi sorgevano quasi a livello delle +dighe. Il cardinal d'Este fece in queste +praticare alcune aperture, e collocarvi +con grandissimo silenzio parecchi cannoni +al dissopra ed al dissotto della flotta. Il +rumore delle acque, che in allora scorrevano +impetuose oltre l'usato, celarono +i lavori del nemico al Trevisani, il quale +non aveva altronde preveduto che il subito +innalzamento del fiume permetterebbe +di collocare l'artiglieria a fior +d'acqua. Il 22 dicembre allo spuntare del +giorno fu risvegliato dal continuo fuoco +di queste batterie a lui ignote, ed alle +quali le sue navi non potevano sottrarsi +nella lunghezza di tre miglia. Non avendo +sufficienti truppe da sbarco per attaccarle +ed impadronirsene, perdette il senno, ed +in cambio di far tagliare la diga del fiume, +per la quale operazione, spargendosi le +acque sul territorio ferrarese, sarebbersi +in modo abbassate nell'alveo del fiume, +che la flotta non sarebbe stata così esposta +al fatal fuoco della batteria, egli, credendo +la cosa affatto disperata, fuggì sopra +una piccola barca in principio dell'azione. +Quasi tutti gli equipaggi de' vascelli seguirono +<span class="pagenum"><a id="Page_41"></a>[41]</span> +l'esempio del loro capo, quando +videro una galera bruciata e due altre colate +a fondo. Quasi due mila persone perirono +sotto i colpi del nemico, o furono +sommerse; e furono dal cardinale d'Este +condotte in trionfo a Lago Scuro quindici +galere, molte piccole navi, e sessanta bandiere. +Il Trevisani avrebbe dovuto pagare +colla sua testa tanta imprudenza e tanta +viltà; ma così grande era il numero dei +gentiluomini che avevano prevaricato nell'ultima +campagna, che formavano un +partito nello stato, e reciprocamente si +difendevano, onde il Trevisani non fu +punito che coll'esilio di tre anni<a class="tag" id="tag36" href="#note36">[36]</a>. +</p> + +<p> +Per tal modo la campagna del 1509 +terminava pei Veneziani con una disfatta +quasi egualmente strepitosa quanto quella +che avevano avuta in principio. Ma la distruzione +della flotta alla Polisella non ebbe +le funeste conseguenze di quella dell'armata +di terra a Vailate. Da niun canto +trovavansi avere addosso nemici in istato +di trarne vantaggio. I Francesi vendevano +la loro protezione a Massimiliano, e si +<span class="pagenum"><a id="Page_42"></a>[42]</span> +facevano cedere il castello di Valleggio +sul Mincio, che solo mancava alla loro +linea di difesa. Spedivano inoltre a Verona +soldati e danaro per pagare la truppa +tedesca, a condizione però che occuperebbero +le principali fortezze di quella città; +ma nemmeno con tali sussidj i generali +tedeschi erano in grado di tenere la campagna. +Bajardo, che coi Francesi era entrato +in Verona, non sapeva trovare pascolo +alla sua attività che combattendo +cogli stratagemmi e colle sorprese il suo +antagonista Gian Paolo Manfrone; ed intanto +macchiava la sua gloria con frequenti +crudeltà, ricordate con ostentazione +dal suo leale servitore, perchè non venivano +esercitate che sopra soldati ignobili, +ai quali i gentiluomini non credevano +dovuta niuna compassione<a class="tag" id="tag37" href="#note37">[37]</a>. +</p> + +<p> +Il duca di Ferrara era ancora meno +degli altri a portata di approfittare dei +suoi vantaggi: il papa, che non perdeva +veruna occasione di far sentire che questo +duca era feudatario della Chiesa, e che +di già pensava a riconciliarlo coi Veneziani, +da loro chiese ed ottenne, che non +spingerebbero più oltre le loro vendette +<span class="pagenum"><a id="Page_43"></a>[43]</span> +contro Ferrara, e che restituirebbero ad +Alfonso la città di Comacchio presa e +bruciata il 4 di settembre. Il duca si riputò +felicissimo di potere a tal prezzo +sospendere le ostilità<a class="tag" id="tag38" href="#note38">[38]</a>. +</p> + +<p> +In principio del seguente anno 1510, +i Veneziani perdettero il supremo comandante +delle loro armate, che tanto si confaceva +col suo pacato e cauto carattere +alla prudenza del senato, sebbene a motivo +della sua lentezza e diffidenza potesse +forse accagionarsi della disfatta di +Vailate. Niccolò Orsini, conte di Pitigliano, +sfinito dalle fatiche sostenute nella +difesa di Padova, si era fatto portare a +Lonigo, nel territorio di Vicenza, ove +morì di lenta febbre in sul finire di febbrajo +in età di sessantott'anni. La signoria +fece trasferire il suo cadavere a Venezia, +e gl'innalzò un magnifico mausoleo con +statua equestre nella Chiesa de' santi Giovanni +e Paolo<a class="tag" id="tag39" href="#note39">[39]</a>. +</p> + +<p> +Frattanto i Veneziani avevano acconsentito +a tutto quanto loro chiedeva il +papa: avevano rinunciato all'appello al +concilio generale; promesso di non frapporre +ne' loro stati ostacoli alla giurisdizione +<span class="pagenum"><a id="Page_44"></a>[44]</span> +ecclesiastica; rinunciato al diritto +di nominare un visdomino in Ferrara, e +per ultimo dato licenza a tutti i sudditi +della Chiesa di navigare e di commerciare +liberamente nel mare Adriatico<a class="tag" id="tag40" href="#note40">[40]</a>. +Avevano mandata a Roma un'ambasciata +composta di sei de' più riputati +cittadini della repubblica, ed il pontefice +loro accordò il 24 febbrajo del 1510, +seconda domenica di quaresima, l'assoluzione +dalle censure, senza imporre ai +loro ambasciatori altra penitenza che quella +di visitare le sette basiliche di Roma; +levò inoltre dal ceremoniale d'assoluzione +i colpi di bacchetta, che il papa ed i cardinali +in tempo della recita del <i>Miserere</i> +dovevano dare agli scomunicati, colpi +che in alcune fresche circostanze eransi +scambiati in dura flagellazione sulle spalle +de' penitenti spogliati di tutte le loro vesti<a class="tag" id="tag41" href="#note41">[41]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_45"></a>[45]</span> +</p> + +<p> +Gli ambasciatori di Massimiliano e di +Lodovico XII eransi caldamente adoperati +per impedire questa riconciliazione +de' Veneziani colla Chiesa; ma Giulio II +non si lasciava facilmente svolgere dalle +sue risoluzioni; egli aveva concepito un +sommo disprezzo per Massimiliano, che +giudicava incapace di mai eseguire ciò che +aveva premeditato; invece Lodovico XII +gli si era renduto estremamente sospetto; +il papa non temeva meno il di lui potere +che la di lui debolezza, e condiscendenza +a tutte le volontà del cardinale d'Amboise, +ch'egli risguardava sempre come apparecchiato +a contrastargli il pontificato. +Perciò Giulio II si adoperava caldamente +per distruggere la grande autorità che +Lodovico XII erasi nell'ultima guerra +acquistata in Italia: e cercava nello stesso +tempo di fargli muovere guerra dall'Inghilterra, +di disgustarlo cogli Svizzeri e +di staccarlo dal duca di Ferrara. +</p> + +<p> +Enrico VII, re d'Inghilterra, era morto +il 21 aprile del 1509; e sebbene, morendo, +avesse caldamente raccomandato a suo figliuolo, +Enrico VIII, di tenersi in pace +colla Francia, questi, potendo disporre +di un ragguardevole tesoro, e vedendo +ricercarsi avidamente la sua alleanza da +tutte le potenze d'Europa, era montato +<span class="pagenum"><a id="Page_46"></a>[46]</span> +in tanto orgoglio, che credeva di avere +in suo potere la bilancia del continente. +Nelle feste di Pasqua del 1510, Giulio II +gli mandò la rosa d'oro, regalo in allora +spedito ogni anno dalla santa sede a quel +sovrano di cui maggiormente apprezzava +la protezione<a class="tag" id="tag42" href="#note42">[42]</a>. Non pertanto, nell'istante +medesimo in cui Giulio II gli +faceva queste aperture per ridurlo ad attaccare +la Francia, Enrico VIII soscriveva +in Londra il 23 marzo del 1510 un nuovo +trattato di pace con Lodovico XII, non +riservandosi che il diritto di potere difendere +la Chiesa quando fosse dal re di +Francia attaccata<a class="tag" id="tag43" href="#note43">[43]</a>. +</p> + +<p> +Miglior fine ebbero le pratiche di Giulio +II cogli Svizzeri. Orgogliosi costoro +per tutte le vittorie ottenute in Italia da +Carlo VIII e da Lodovico XII, volevano +che tutta la gloria ne fosse data alla loro +fanteria; si persuadevano che le armate +francesi non potessero combattere senza +di loro, e pretendevano un prezzo assai +maggiore alla loro alleanza. Perciò ricusavano +di rinnovare il trattato, omai giunto +al suo termine, quando la Francia non +<span class="pagenum"><a id="Page_47"></a>[47]</span> +acconsentisse di accrescere di sessanta +mila franchi l'annua pensione che loro +pagava, oltre molti altri particolari stipendj +agli uomini più autorevoli di ogni +cantone. Lodovico XII, irritato da tale +inchiesta, dichiarò che in verun modo +non assoggetterebbe la corona di Francia +all'insolenza di un'aggregazione di contadini +e di montanari. Fece una parziale +convenzione coi Valesani e coi Grigioni, +e pensò di non aver bisogno de' soccorsi de' +cantoni. Dall'altro canto Giulio II si era +guadagnato Matteo Schiner, che nel 1500 +era stato promosso al vescovado di Sion, +e che sempre erasi fatto conoscere accanito +nemico de' Francesi. Colla di lui +interposizione trattò colla confederazione: +promise ad ogni cantone una pensione di +mille fiorini del Reno; li persuase ad accettare +la protezione degli stati della chiesa, +facendosi accordare il privilegio di levare +nella Svizzera, e per conto della santa +sede, tutti i soldati di cui potesse avere +bisogno<a class="tag" id="tag44" href="#note44">[44]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_48"></a>[48]</span> +</p> + +<p> +Giulio II erasi lusingato di essersi obbligato +senza limiti il duca di Ferrara, +facendogli restituire la città di Comacchio, +e non lasciando che i Veneziani +lo attaccassero durante l'inverno. Era +questi il solo feudatario della Chiesa cui +avesse mostrato de' riguardi, e perciò se +ne riprometteva un'illimitata ubbidienza: +ma estrema fu la di lui collera, quando +vide il duca di Ferrara stringere sempreppiù +i legami che aveva colla Francia, +e rendere la sua politica subbordinata +a quella di Lodovico XII. Siccome +il papa era tuttavia in pace con questo +monarca, e non si dipartiva dal trattato +di Cambray, non poteva ascrivere a delitto +ad Alfonso un'alleanza, che a niente +l'obbligava che contrario fosse ai suoi +doveri verso la santa sede. Andò perciò +in traccia di altri torti: gli fece proibire +di far sale a Comacchio in pregiudizio +delle saline pontificie stabilite a Cervia. +Rispose Alfonso, che quando i Veneziani +possedevano Cervia, lo avevano per forza +obbligato ad una convenzione, che gli +vietava di raccogliere il sale che la natura +formava sul di lui territorio; ma che +non era stretto dalla stessa obbligazione +verso la Chiesa, e che Comacchio, ove +raccoglieva il sale, non era altrimenti un +<span class="pagenum"><a id="Page_49"></a>[49]</span> +feudo della santa sede, ma dell'impero. +Voleva Giulio II annullare nuovamente +il contratto dotale fatto da Alessandro VI +pel matrimonio di sua figlia; chiedeva +che l'annuo censo pagato da Ferrara fosse +portato dai cento fiorini ai quattro mila, +e che i varj castelli di Romagna, recati +da Lucrezia Borgia in dote ad Alfonso, +fossero renduti alla Chiesa. Rispondeva il +duca che il suo trattato con Alessandro +VI era della stessa natura di tutti quelli +che stipulava la Chiesa; ch'era stato sanzionato +colle medesime autorità, e che, +non avendolo egli violato, non era giusto +che l'altra parte contraente si sciogliesse +dalle sue obbligazioni<a class="tag" id="tag45" href="#note45">[45]</a>. +</p> + +<p> +Lodovico XII prendeva le difese del +duca di Ferrara, in virtù del trattato con +cui erasi obbligato a proteggerlo pel prezzo +di trenta mila ducati. Ma questo stesso +trattato era un nuovo delitto agli occhi +del papa, perchè contrario alla lega di +Cambray ed alla posteriore convenzione +di Abbiate Grasso. Lodovico XII, che +temeva di romperla affatto coll'impetuoso +pontefice, cercava invano espedienti per +conservare la sua influenza sul ducato di +<span class="pagenum"><a id="Page_50"></a>[50]</span> +Ferrara, risguardato come importantissimo +alla sicurezza del Milanese, e per soddisfare +Giulio II riconciliandolo con Alfonso<a class="tag" id="tag46" href="#note46">[46]</a>. +</p> + +<p> +Non avendo avuto effetto queste negoziazioni, +Lodovico XII giudicò conveniente +di stringere più intimamente la sua +alleanza con Massimiliano, e di ricominciare +la guerra contro Venezia con forze +abbastanza considerabili da intimidire il +papa, e troncare tutte le di lui pratiche. +Chaumont entrò nel Polesine di Rovigo +con mille cinquecento lance, e dieci mila +fanti di diverse nazioni. A questi aggiunse +Alfonso dugento uomini d'armi, cinquecento +cavaleggieri, e due mila fanti; dal +canto suo il principe d'Anhalt trasse fuori +da Verona l'armata imperiale, composta +di trecento lance francesi, di dugento +uomini d'armi, e di tre mila fanti tedeschi; +e dopo essersi unito a Chaumont +tutta l'armata si avanzò alla volta di Vicenza<a class="tag" id="tag47" href="#note47">[47]</a>. +</p> + +<p> +Per fare testa a quest'invasione, i Veneziani +erano impazienti di dare un successore +<span class="pagenum"><a id="Page_51"></a>[51]</span> +al conte di Pitigliano. I diversi +condottieri che si erano separatamente +obbligati al loro servigio, non erano +subbordinati gli uni agli altri, e tale +era la vicendevole gelosia, che, dando +la preferenza ad alcuno di loro, il senato +temeva di dare motivo a tutti gli altri +di ritirarsi. D'uopo era, per soddisfare al +loro amor proprio, che il generalissimo +fosse principe sovrano. Questa difficoltà +consigliò la signoria a dare il comando +delle sue truppe a Francesco Gonzaga, +duca di Mantova, ch'ella teneva allora in +prigione. Il doge lo fece venire in palazzo +e gli comunicò quest'inaspettata disposizione, +che fu ricevuta colla più alta riconoscenza. +Il doge si limitò soltanto a +chiedergli un pegno della sua più che +dubbiosa fedeltà; Gonzaga offrì tosto +in ostaggio suo figlio Federico, e scrisse +subito alla consorte di consegnarlo +ai Veneziani. Ma la Marchesana ed il suo +consiglio erano affatto devoti alla Francia, +e, non volendo esporsi al risentimento +de' Francesi e de' Tedeschi, che da ogni +banda circondavano lo stato di Mantova, +ricusarono di consegnare il figlio, e Francesco +Gonzaga restò prigioniere<a class="tag" id="tag48" href="#note48">[48]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_52"></a>[52]</span> +</p> + +<p> +In allora i Veneziani cercarono un +generale tra i feudatarj della Chiesa, a +ciò il papa acconsentendo. Avevano essi +assoldati due Vitelli di città di Castello, +nipoti di quel Vitellozzo, che Cesare +Borgia aveva fatto perire: a Lorenzo +Orsini, signore di Ceri, che ottenne poi +tanta celebrità sotto il nome di Lorenzo +di Ceri, avevano dato il comando di +tutta la loro infanteria; ed all'ultimo risolsero +di dare il bastone di generalissimo +a Gian Paolo Baglioni di Perugia, che, +per le sue aderenze colla repubblica +fiorentina, aveva dato luogo a molti dubbj +intorno alla sua fedeltà, e che non pertanto +si mostrò degno della confidenza +in lui dal senato riposta<a class="tag" id="tag49" href="#note49">[49]</a>. L'armata, +che la repubblica gli affidava, era in +allora composta di seicento uomini d'armi, +di quattro mila cavaleggieri e Stradioti, +e di otto mila fanti; e non trovandosi +abbastanza forte per resistere all'armata +combinata de' Francesi e degl'imperiali, +si andò sempre ritirando, abbandonando +il Vicentino ai nemici fino alla +Brentella, ove si afforzò. Era in tal luogo +coperta da tre fiumi, dalla Brenta, dalla +<span class="pagenum"><a id="Page_53"></a>[53]</span> +Brentella e dal Bacchiglione, mentre che +faceva custodire Treviso e Mestre da +sufficienti guarnigioni<a class="tag" id="tag50" href="#note50">[50]</a>. +</p> + +<p> +Gli sventurati Vicentini trovavansi esposti +a tutta la ferocia de' loro nemici. I +Veneziani non avevano creduta la loro +città in istato di tenere lungamente, ove +fosse assediata, e non vollero esporsi a +perdere la guarnigione che avrebbe dovuto +difenderla. I Vicentini spedirono una +deputazione al principe d'Anhalt, generale +di Massimiliano, per impetrare grazia. +Ma il principe, che stava in Vicenza +quando si era sollevata la città, rispose che +i Vicentini erano colpevoli di ribellione +contro il loro legittimo sovrano l'imperatore; +che altro partito loro non restava +che quello di porre a sua discrezione i +loro beni, l'onore e la vita, senza lusingarsi +ch'egli chiedesse così assoluta sommissione +soltanto per dare maggiore risalto +alla sua magnanimità, loro perdonando; +che anzi dichiarava di volerli a +sua discrezione, perchè Vicenza fosse al +mondo miserando esempio del castigo +che merita la ribellione<a class="tag" id="tag51" href="#note51">[51]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_54"></a>[54]</span> +</p> + +<p> +I deputati Vicentini non riportarono +ai loro compatriotti che questa desolante +risposta; ma l'insolente barbarie dei Tedeschi +contribuì ad ingannare la loro +cupidigia. Fin dal principio della guerra +i Vicentini avevano dovuto affaticarsi +sempre nel salvare le loro ricchezze +dal saccheggio. Non essendo la +città loro lontana più di diciotto miglia +da Padova, aveva colà poste in sicuro +le loro donne, i figli, ed i migliori effetti. +Il corso del Bacchiglione aveva facilitato +il trasporto delle cose loro: onde quando +si avvicinarono i Tedeschi, gli uomini +seco trasportarono anche gli oggetti di +minore importanza che tuttavia restavano +in Vicenza; e questa città, abbandonata +dal principe d'Anhalt al saccheggio, non +satollò in verun modo la cupidigia dei +suoi soldati<a class="tag" id="tag52" href="#note52">[52]</a>. +</p> + +<p> +Parte de' Vicentini e degli abitanti delle +vicine campagne avevano scelto un altro +luogo di rifugio. Ne' monti, alle di cui +falde è posta Vicenza, trovasi un vasto +sotterraneo, chiamato la grotta di Masano +<span class="pagenum"><a id="Page_55"></a>[55]</span> +o di Longara, scavata dalla mano degli +uomini per levarne le pietre che servirono +a fabbricare Vicenza e Padova. Assicurasi +che si stende a molta profondità, +formando un labirinto, i di cui scompartimenti +non comunicano gli uni cogli +altri che per mezzo di angusti passaggi, +e che talvolta sono pure occupati dalle +acque. +</p> + +<p> +Non avendo questo sotterraneo che un +angusto ingresso, può facilmente essere +difeso, e nella precedente campagna aveva +servito di rifugio agli abitanti del vicinato. +Vi si erano ritirati coi loro effetti sei mila +sventurati; le donne ed i fanciulli occupavano +il fondo della grotta, gli uomini +ne custodivano l'ingresso. Un capitano di +avventurieri francese, chiamato l'Herisson, +scoprì questo ritiro, ed invano cercò di +penetrarvi colla sua truppa; vietandoglielo +l'oscurità e gli andirivieni del luogo; ma risolse +di soffocarvi tutti coloro che vi si trovavano, +e perciò riempì di fascine la parte +che aveva occupata, e vi appiccò il fuoco. +Alcuni gentiluomini Vicentini, che trovavansi +tra i rifugiati, supplicarono allora +i Francesi, che fosse loro permesso di +redimere con una taglia sè stessi, le loro +mogli e figli, e tutti coloro che appartenevano +a nobil sangue. Ma i contadini, +<span class="pagenum"><a id="Page_56"></a>[56]</span> +loro compagni d'infortunio, gridarono +che tutti dovevano assieme perire o salvarsi. +Frattanto tutta la caverna ardeva, +e la sua bocca rassomigliava quella di +una fornace. Gli avventurieri aspettarono +che il fuoco avesse terminati i suoi +guasti, prima di visitare il sotterraneo +e di estrarne la preda acquistata con +tanta crudeltà. Tutti i miseri rifugiati +erano periti soffocati, ad eccezione di un +giovinetto, che, trovandosi vicino ad uno +spiraglio, riceveva un poco d'aria. Verun +corpo era stato danneggiato dal fuoco, +ma la sola loro attitudine faceva conoscere +le angosce che sofferte avevano +prima di morire. Molte donne gravide +avevano partorito fra que' tormenti, ed +i loro figliuoli erano morti colle madri. +Quando gli avventurieri portarono la loro +preda al campo, e raccontarono come +l'avevano conquistata, eccitarono l'universale +indignazione: il cavaliere Bajardo +recossi alla caverna col carnefice dell'armata, +e fece appiccare in sua presenza, +in mezzo a questa scena d'orrore, due +di que' miserabili che avevano acceso il +fuoco. Ma nè pure questo castigo potè +presso gl'Italiani cancellare la memoria +di tanta inumanità<a class="tag" id="tag53" href="#note53">[53]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_57"></a>[57]</span> +</p> + +<p> +Altronde la negligenza di Massimiliano +nel mandare il soldo alle sue truppe esponeva +le città, in cui queste soggiornavano, +alle più crudeli vessazioni: la sola Verona, +dice il Fleuranges, ch'era presente, fu +saccheggiata tre volte in una settimana +dai Landsknecht, che non avevano nè +viveri, nè denaro<a class="tag" id="tag54" href="#note54">[54]</a>. Massimiliano sempre +loro annunciava l'imminente suo arrivo, +ma omai cominciavasi a non prestar +fede alle sue parole, o alle sue promesse, ed +i soldati Tedeschi, impazienti di aspettare +inutilmente, partivano senza congedo. +</p> + +<p> +Il Chaumont, gran maestro di Francia +e governatore di Milano, era oramai stanco +di continuar solo una guerra, i di cui +frutti non erano raccolti dal suo padrone. +Prima per altro di ritirarsi, trovò conveniente +di porre in sicuro le precedenti +sue conquiste, impadronendosi della città +e del porto di Legnago, che, posto in su +le due rive dell'Adige, dava ai Veneziani +grandissima facilità di portare la guerra +su quello de' vicini stati che meglio amassero +di attaccare. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_58"></a>[58]</span> +La guarnigione di Porto Legnago aveva +avuta la precauzione d'inondare tutto +all'intorno il paese posto sulla sinistra +dell'Adige; ma il capitano Molard, entrando +co' suoi avventurieri, che formavano +la vanguardia di Chaumont, nell'acqua +fino al petto, sloggiò la fanteria +italiana, la pose in fuga, e la inseguì +con tanta rapidità, ch'entrò insieme alla +medesima in Porto Legnago. Tentarono +i fuggiaschi di attraversare l'Adige, ma +vi si annegarono quasi tutti. La guarnigione +della città, posta sulla destra del +fiume, non tenne miglior contegno. Carlo +Marino, provveditore veneziano, fu il primo +ad abbandonare vilmente il suo posto, +per salvarsi nella cittadella, ch'egli rese +bentosto per capitolazione, restando così +prigioniere de' Francesi con tutti i gentiluomini +veneziani, mentre i soldati furono +rimandati senz'armi<a class="tag" id="tag55" href="#note55">[55]</a>. +</p> + +<p> +Il piacere che poteva dare a Chaumont +la conquista di Legnago, venne amareggiato +dalla notizia, che colà ricevette della +morte di suo zio, il cardinale d'Amboise, +<span class="pagenum"><a id="Page_59"></a>[59]</span> +al di cui favore andava egli debitore della +sua rapida fortuna. Giorgio d'Amboise, +che aveva esercitato il più assoluto impero +sul suo padrone, e che, dopo la coronazione +di Lodovico XII, aveva solo +diretta la politica francese, era morto a +Lione il 25 di maggio del 1510. Sebbene +i suoi talenti non si sollevassero oltre la +mediocrità, la di lui perdita fu universalmente +compianta: egli, se non altro, intendeva +gli affari, e conosceva le potenze +con cui la Francia doveva trattare, ed i +varj loro interessi; invece Lodovico XII, +il quale, dopo la morte del suo favorito, +pretese di governare da sè solo, non +aveva nè conoscenza degli uomini e delle +cose, nè memoria, nè applicazione. +Diventato geloso della propria autorità, +più non permise che i ministri operassero +in di lui nome, senza consultarlo; +e non osando questi ricordargli ciò +che poteva riuscirgli spiacevole, la negligenza +e la dimenticanza facevano andare +a male i migliori progetti. Florimondo +Robertet che successe al cardinale +nella direzione delle finanze e degli +affari esteri, non dissimulò egli stesso +a Niccolò Macchiavelli, che in allora +trovavasi legato della repubblica fiorentina +in Francia, il danno grandissimo +<span class="pagenum"><a id="Page_60"></a>[60]</span> +che la morte del suo predecessore cagionerebbe +agli affari<a class="tag" id="tag56" href="#note56">[56]</a>. +</p> + +<p> +Al cardinale d'Amboise devono ascriversi +quel buon ordine nelle finanze e +que' riguardi pei popoli nella percezione +delle imposte, che rendettero cara la memoria +di Lodovico XII, malgrado la debolezza +del suo spirito, e le sciagure del +suo regno. Ma questo ministro economo +e ordinato non era altrimenti disinteressato. +Lasciò un'eredità di undici milioni +di lire, equivalenti a cinquantacinque milioni +della moneta presente, acquistati +in dodici anni d'un'amministrazione di +cui non rendeva verun conto. Col suo +testamento dispose per trecento mila scudi +in legati; Giulio II pretese che tali +somme derivassero dai beni della Chiesa, +de' quali il cardinale d'Amboise non +aveva diritto di disporre, e li riclamò +per la camera apostolica. Questa bizzarra +inchiesta non fece che accrescere +la malintelligenza tra la Chiesa e la +Francia<a class="tag" id="tag57" href="#note57">[57]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_61"></a>[61]</span> +</p> + +<p> +Stando ancora a Legnago il Chaumont +ricevette l'ordine di licenziare la fanteria +de' Grigioni e del Valese che teneva sotto +i suoi ordini; di lasciare cento lance e +mille fanti nella terra di nuovo conquistata, +e di ricondurre il rimanente dell'armata +nello stato di Milano: per altro +pochi giorni dopo ebbe un contr'ordine +ottenuto dalle pressanti istanze di Massimiliano. +Il re gli ordinava di continuare +ad assecondare i Tedeschi per tutto il +mese di giugno, ed infatti in sul declinare +di questo mese prese Cittadella, Marostica +e Bassano, indi Scala e Covolo<a class="tag" id="tag58" href="#note58">[58]</a>. +Ma Lodovico XII era ad ogni modo +determinato di non voler tenere in campagna +un'armata tanto ragguardevole senza +proprio vantaggio, e sperava, minacciando +ogni giorno di richiamare il Chaumont, +di ridurre all'ultimo Massimiliano +a cedergli Verona e la sua provincia. +Per lo contrario l'imperatore credevasi +sempre vicino all'esecuzione de' suoi progetti, +e mai non rinunciava alle sue speranze, +sebbene fosse sempre incapace di +ridurle ad effetto. Chiese un secondo +dilazionamento di un mese, promise che +<span class="pagenum"><a id="Page_62"></a>[62]</span> +nel termine di un anno rimborserebbe +i cinquanta mila ducati, che in questo +mese costerebbe al re l'armata di Chaumont; +che inoltre rimborserebbe altri cinquantamila +ducati, di cui era precedentemente +debitore, e che, non facendolo, +lascerebbe Verona e tutto il suo territorio +per pegno nelle mani del re di Francia<a class="tag" id="tag59" href="#note59">[59]</a>. +</p> + +<p> +Massimiliano aveva trattato con Ferdinando +il Cattolico per avere la sua cooperazione +in questa campagna, nella quale +riponeva le sue vaste speranze; gli aveva +a tale oggetto abbandonata senza riserva +l'amministrazione della Castiglia, eredità +del comune loro nipote, ed il cardinale +d'Amboise era stato il mediatore di questo +trattato così poco conforme agl'interessi +della Francia. Per ottenere che Massimiliano +desistesse dalla tutela di Carlo, Ferdinando +aveva promesso tutto quanto gli si +era chiesto, con ferma intenzione di fare +in appresso nascere ostacoli all'esecuzione +delle promesse. Erasi riservata l'alternativa +di spedire all'armata imperiale nel Veronese +o truppe o danaro; e perchè Massimiliano, +sempre mancante di danaro, desiderò +piuttosto danaro che gente, appunto per +<span class="pagenum"><a id="Page_63"></a>[63]</span> +tale ragione Ferdinando mandò i soccorsi +in natura. Il duca di Termini si pose in +viaggio con quattrocento lance spagnuole +per raggiugnere l'armata; ma si avanzò +così lentamente, che non arrivò al quartier +generale prima della fine di giugno<a class="tag" id="tag60" href="#note60">[60]</a>. +</p> + +<p> +L'armata combinata cominciò poi a +mancare di vittovaglie, perchè si era condotta +con tanta barbarie ed indisciplina +in queste due campagne, che aveva assolutamente +spogliato d'ogni cosa questo +paese de' più ricchi e fertili del mondo; +oltre di che aveva provocato contro di sè +il più implacabile odio de' contadini, e +reso più tenace il loro attaccamento per +la repubblica. Erano questi affezionati con +tanto entusiasmo al governo della loro +patria, che nè le minacce, nè le promesse, +nè l'aspetto del patibolo stesso potevano +ridurli ad abiurare san Marco, ed a gridare +<i>viva l'imperatore!</i> Il vescovo di +Trento ne fece appiccare molti in Verona, +onde punire così nobile costanza<a class="tag" id="tag61" href="#note61">[61]</a>. +<span class="pagenum"><a id="Page_64"></a>[64]</span> +L'assistenza de' contadini rendeva facili +e sicure le spedizioni degli Stradioti. Essi +intercettavano i convogli ed i carrettieri, +e sorprendevano i corpi staccati: in una +di queste occasioni cadde nelle loro mani +Soncino Benzone di Crema, e, sebbene +questo capo di parte si trovasse in allora +ai servigi del re di Francia, Andrea +Gritti lo fece immediatamente appiccare, +perchè, essendo gentiluomo veneziano ed +incaricato di un comando in Crema, sua +patria, aveva data per tradimento questa +città ai Francesi<a class="tag" id="tag62" href="#note62">[62]</a>. +</p> + +<p> +Il castello di Monselice era uno dei +principali asili degli Stradioti per le scorrerie +loro alle spalle dell'armata nemica: +desso è posto sopra una delle più elevate +cime de' monti Euganei, che s'innalzano +essi medesimi in mezzo ad un piano formato +e livellato dalle acque, tra Vicenza, +Padova, Rovigo e Legnago: era circondato +quel castello da tre ricinti, il più basso +de' quali richiedeva per lo meno due mila +uomini per difenderlo, ed i Veneziani +non ne tenevano in Monselice che sette +cento sotto gli ordini di Martino di Borgo +san Sepolcro. Non pertanto questi sortirono +con estrema audacia per attaccare +<span class="pagenum"><a id="Page_65"></a>[65]</span> +un corpo di landsknecht. Ma oppressi dal +numero, vivamente inseguiti, essi soggiacquero +alla fatica; vennero forzati nel +primo ricinto, ed inseguiti con tanta rapidità +che non ebbero tempo di chiudersi +nel secondo; non valsero a difendersi +nel terzo, sebbene le mura si andassero ristringendo, +come richiede la forma della +montagna a guisa di pane di zucchero: e +la stessa torre, posta in sulla sommità del +colle, non valse a salvarli. Invano offrirono +d'arrendersi; salva soltanto la vita; +i Tedeschi non vollero dar quartiere; +appiccarono il fuoco alle legne ammucchiate +nel fondo della torre, e ricevettero +sulla punta delle picche quegli sciagurati +che tentavano di fuggire per le feritoje. +Con eguale furore i Tedeschi distrussero +tutte le case di quella grossa borgata, +una delle più ridenti dell'Italia<a class="tag" id="tag63" href="#note63">[63]</a>. +</p> + +<p> +Malgrado le tante volte ripetute promesse, +Massimiliano non giugneva mai +all'armata. Dopo la perdita fatta nel precedente +anno sotto Padova, più non lusingavasi +di avere quella piazza, ma faceva +<span class="pagenum"><a id="Page_66"></a>[66]</span> +istanza a Chaumont d'attaccare Treviso, +che credeva di poter occupare con +maggior facilità. Gli rispondeva il Chaumont: +che quella città era egualmente +difesa da una forte armata; ch'egli non +vedeva ingrossarsi la sua colle promesse +truppe tedesche, e senza le quali nulla +poteva intraprendere; ch'era stato di già +forzato a staccare il duca Alfonso d'Este +e Chatillon, per difendere lo stato di Ferrara +pel quale cominciava ad essere inquieto; +che tutta la campagna all'intorno +di Treviso era guastata, onde l'armata +non vi troverebbe vittovaglie, e difficilmente +vi farebbe giugnere i convogli, perchè +gli Stradioti battevano la campagna, +ed erano secondati con zelo da tutti i +contadini. Ma mentre ancora duravano +queste dispute tra Chaumont e Massimiliano, +il primo ebbe dal suo signore espresso +ordine di lasciare all'armata imperiale +Preci con quattrocento lance e mille cinquecento +fanti spagnuoli, che teneva al +suo soldo, e di ricondurre con sollecitudine +il resto dell'armata nel ducato di +Milano, dove lo rendevano necessaria inaspettati +pericoli<a class="tag" id="tag64" href="#note64">[64]</a>. +</p> +</div> + +<div class="chapter"> +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_67"></a>[67]</span> +</p> + +<h2> +CAPITOLO CVII. +</h2> + +<div class="blockquote"> +<p> +<i>Giulio II fa attaccare i Francesi a Genova, +a Ferrara e nel Milanese. — Dirige +l'assedio della Mirandola, ed +entra in questa città per la breccia; è +costretto a fuggire da Bologna; e la +sua armata viene dispersa a Casalecchio.</i> +</p> + +<p class="center"> +1510 = 1511. +</p> +</div> + +<p> +La maggior parte de' papi ottiene il +pontificato in un'età, che d'ordinario ammorza +le passioni, spegne un'ambizione +di cui non rimane il tempo di raccogliere +i frutti, e che fa desiderare un +riposo, renduto quasi necessario dall'indebolimento +degli organi. Inoltre l'educazione +avuta dagli ecclesiastici d'ordinario +non è tale da sviluppare una grande energia; +e la religione, che forma la parte +principale de' loro studj, deve loro inspirare +moderazione e tolleranza, piuttosto +che violenza o determinazione di tutto +assoggettare alla loro volontà. Non pertanto +molti papi, da Gregorio VI fino +a Sisto V, manifestarono nel loro carattere +un'ostinazione invincibile, un irritamento +<span class="pagenum"><a id="Page_68"></a>[68]</span> +contro tutto ciò che non cedeva +alla loro volontà, uno sdegno contro coloro +che gli avevano offesi, sconvenienti +alla loro età, alla loro educazione, al loro +ministero. E spesso quest'inflessibile carattere +non si manifestò in loro, che +quand'ebbero ricevuta la tiara, e di uomini +dolci e modesti, quali erano stati +fin allora creduti, diventarono dopo il +loro innalzamento implacabili vendicatori +delle più leggieri offese, e crudeli persecutori +degli antichi loro amici. +</p> + +<p> +Questo cambiamento del loro carattere +sarebbe forse una conseguenza della persuasione +dell'infallibilità delle loro decisioni, +comune ai papi ed a tutti i loro +fedeli<a class="tag" id="tag65" href="#note65">[65]</a>? Tale credenza viene in ajuto +di un'inclinazione di già anche troppo +naturale all'uomo. Chiunque può riconoscere +la superiorità d'un altro sopra di +sè medesimo per conto delle facoltà dello +spirito; ma siccome altra misura egli non +ha del giudizio che il suo proprio giudizio, +non accade mai, a suo credere, che un +altro abbia il giudizio più retto di lui. +Dietro il suo proprio istinto, pargli sempre +<span class="pagenum"><a id="Page_69"></a>[69]</span> +di potere rettificare il giudizio degli +altri; e sotto qualsiasi modesto nome ch'egli +indichi in sè medesimo questa facoltà, +sotto quello di senso comune o di buon +senso, è sempre al suo tribunale che assoggetta +tutte le umane opinioni. +</p> + +<p> +Ammesso il principio che la consacrazione +di un papa apporti seco tutti i doni +dello Spirito Santo, viene in certo modo a +santificarsi in chi la riceve quest'interno +ed universale pregiudizio. Il presentimento, +che fin allora non era stato da lui risguardato +che come un felice istinto, +sebbene creduto infallibile, è per lui diventato +il linguaggio stesso della divinità. +Il proprio raziocinio, cambiasi a' suoi +occhi in evidenza, le sue decisioni più +non vanno soggette a dubbj o ad incertezza, +e coloro che ardiscono opporsi +alle volontà ch'egli esprime di conformità +a questa eterna sapienza da cui +credesi inspirato, gli sembrano ribelli, che +disprezzano ad un tempo tutte le autorità +divine ed umane. +</p> + +<p> +Oramai il carattere di Giulio II era dominato +da questo stesso irritamento contro +tutti coloro che prontamente non accorrevano +ad assecondare i suoi disegni. Tutto +ciò ch'egli aveva una volta determinato, +parevagli talmente conforme ai dettami +<span class="pagenum"><a id="Page_70"></a>[70]</span> +dell'eterna giustizia, ch'era sempre apparecchiato +a punire come nemici del +cielo coloro che frapponevano qualche +ostacolo all'esecuzione de' suoi progetti. +Le sue impetuose volontà eccedevano quasi +sempre i confini che avrebbero dovuto +contenere l'uomo di Dio; ma egli poteva +sempre rendere testimonianza a sè +medesimo, che le sue risoluzioni non erano +figlie di personali interessi, e che, formandole, +non aveva ascoltata che una certa +elevazione, una certa grandezza d'animo +ed ancora un certo dettame di giustizia +a lui naturale. Ne' primi tempi del suo regno +aveva cercato di ricuperare alla Chiesa +il suo patrimonio scandalosamente dilapidato +dai suoi predecessori. Aveva conseguito +cotale intento coi piccoli feudatarj; +ma i soli Veneziani avevano fatto argine +ai suoi progetti, ed avevano eccitato il +suo risentimento. Allora aveva creduto +che la gloria della stessa Chiesa richiedesse +di castigarli, e gli aveva infatti severamente +castigati; ma dopo averli ridotti +ad un'umile penitenza, voleva che gli +altri imitassero il di lui esempio e gli +perdonassero: voleva che i disastri dell'Italia +terminassero ad un suo cenno, +come avevano ad un suo cenno cominciato. +Lo irritavano le personali viste, la +<span class="pagenum"><a id="Page_71"></a>[71]</span> +cupidigia, la crudeltà de' suoi antichi alleati; +e dopo di avere adoperato il braccio +dei Barbari per castigare gl'Italiani, credevasi +dalla propria conscienza e dal patriottismo +italiano obbligato a scacciare +questi stessi Barbari dall'Italia. +</p> + +<p> +Ferdinando il Cattolico, che per interesse +seguiva quella stessa politica che +Giulio aveva adottata in conseguenza dei +suoi principj, non dissentiva da lui; e +Massimiliano, che per propria colpa aveva +perdute le conquiste che le vittorie dei +Francesi avevano poste in di lui potere, +non eccitava che il suo disprezzo. Giulio +altamente accusava la di lui incapacità e la +di lui instabilità, e lo contava tra i suoi +nemici senza temerlo. Di affatto diversa +natura era il sentimento del papa verso +Lodovico XII, l'odiava e lo temeva, sebbene +non lo stimasse. Conosceva il debole +carattere e la poca abilità di questo monarca; +ma d'altra parte non ignorava +quale fosse l'irresistibile valore delle armate +francesi, il cieco attaccamento al +loro governo, la virtù de' loro ufficiali, +e l'attività con cui giugnevano al loro +scopo qualunque volta i falli de' loro re +non cagionavano la loro ruina. Sapeva +che Lodovico XII aveva saputo farsi +amare in Francia dal suo popolo, onde +<span class="pagenum"><a id="Page_72"></a>[72]</span> +poteva disporre a posta sua di tutte le +forze di così vasta monarchia; ch'era padrone +di Milano e di Genova, e che la +metà del rimanente dell'Italia cercava la +sua alleanza. Conosceva dunque che per +vincerlo aveva bisogno di riunire contro +di lui le forze di quasi tutta l'Europa, +e non osò attaccarlo che con una dissimulazione, +che non pareva conveniente +al suo focoso carattere. +</p> + +<p> +Lodovico XII, sinceramente pio, rispettava +la santa sede; inoltre era dominato +dagli scrupoli di Anna, sua consorte, onde +risguardava una rottura col papa come +un grande disastro. Cercava però tutti i +mezzi di soddisfare Giulio II rispetto agli +affari di Ferrara, ch'egli credeva essere +il solo oggetto di controversia tra di loro. +Ma in questo stesso tempo il papa stava +contro di lui preparando un triplice attacco +a Ferrara, a Genova e sui laghi +di Lombardia, e negoziava per unire al +suo partito Ferdinando d'Arragona ed +Enrico VIII d'Inghilterra. Siccome ben +tosto conobbe l'impossibilità di nascondere +tutte queste pratiche, fece se non altro +in modo che quelle che potrebbero essere +scoperte dai suoi avversarj, si attribuissero +al progetto ch'egli dissimulava meno degli +altri, dell'attacco di Ferrara. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_73"></a>[73]</span> +Lodovico XII aveva fatte a Giulio II +alcune proposizioni relativamente alla protezione +da lui accordata al duca di Ferrara, +le quali avrebbero dovuto piacere al pontefice, +se questi non avesse portate le sue mire +molto al di là degli antichi feudi della +Chiesa. Vero è che il re di Francia aveva +scelto per quest'affare un cattivo negoziatore, +cioè Alberto Pio, conte di Carpi, +il quale, avendo egli stesso motivo di temere +il duca di Ferrara per la conservazione +del suo piccolo feudo, fu accusato di +avere pregiudicato presso la corte pontificia +quello che aveva ordine di proteggere<a class="tag" id="tag66" href="#note66">[66]</a>. +Non erano per anco rotte le negoziazioni, +quando il 9 agosto del 1510 Giulio II +fulminò una bolla contro Alfonso d'Este. +Lo chiamava figlio d'iniquità ed allievo +di perdizione; gli rimproverava la sua +ingratitudine verso la santa Chiesa, la sua +disubbidienza, le imposte estorte al popolo, +le immunità ecclesiastiche violate, il sale +che faceva in Comacchio a pregiudizio +delle saline di Cervia, e in ultimo +l'ambita protezione del re di Francia. +A motivo di tanti delitti lo dichiarava +<span class="pagenum"><a id="Page_74"></a>[74]</span> +decaduto da tutti gli onori, da tutte le +dignità, da tutti i feudi dipendenti dalla +santa sede, scioglieva i suoi sudditi dal +giuramento di fedeltà, i suoi soldati dall'ubbidienza; +inoltre loro ingiungeva di +prendere le armi contro di lui per darlo +in mano alla giustizia di Dio, lo scomunicava, +ed assoggettava alla stessa sentenza +tutti i preti che avrebbero con lui +comunicazione<a class="tag" id="tag67" href="#note67">[67]</a>. +</p> + +<p> +Un mese prima di questa ostile denuncia +Giulio II aveva stretta intima alleanza +con Ferdinando il Cattolico: gli aveva il 7 +di luglio accordata l'investitura del regno +di Napoli, che fin allora non aveva voluto +dargli, fissandone l'annuo tributo su quello +che erano soliti pagare i re arragonesi; +aveva dichiarato che annullava la clausola +del trattato di Blois, in forza della quale +la riversione dell'Abruzzo e della Campania +veniva accordata alla corona di Francia, +qualora Germana di Foix, moglie di +Ferdinando, morisse senza prole: in ricompensa +delle quali concessioni aveva obbligato +<span class="pagenum"><a id="Page_75"></a>[75]</span> +il re d'Arragona a promettergli per difendere +la Chiesa trecento uomini d'armi, +che desso re farebbe marciare ad ogni +richiesta del papa. Lusingavasi Giulio II +che queste truppe ausiliarie farebbero +l'effetto di strascinare la Spagna in una +guerra colla Francia, e si compiaceva +dell'animosità che risvegliava annullando +di propria autorità il trattato di Blois: +imperciocchè Lodovico XII non dava +colpa di quest'atto arbitrario al solo papa, +ma accusava pure Ferdinando d'averlo +impetrato, incaricando i suoi ambasciatori +di farne espressa doglianza alle Cortes +d'Arragona<a class="tag" id="tag68" href="#note68">[68]</a>. +</p> + +<p> +Tutti gli andamenti del papa davano +apertamente a conoscere la di lui animosità +contro la Francia; di già egli risguardava +i cardinali francesi come ostaggi o +prigionieri alla sua corte. Il cardinale +d'Auch era uscito da Roma il giorno di +san Pietro per andare alla caccia con +cani e reti, ed il papa, supponendo che volesse +fuggire in Francia, lo fece arrestare +<span class="pagenum"><a id="Page_76"></a>[76]</span> +e custodire nelle prigioni di castel sant'Angelo. +Pochi giorni dopo obbligò il cardinale +di Bayeux a giurare che non si allontanerebbe +dalla corte di Roma, ed a riconoscere +che, facendolo, perderebbe con +questo solo atto la dignità cardinalizia<a class="tag" id="tag69" href="#note69">[69]</a>. +</p> + +<p> +Ma sebbene più non fosse dubbiosa +l'inimicizia del papa, Lodovico XII non +sapeva prevedere il punto in cui eseguirebbe +il primo attacco. Giulio non aveva +mai saputo perdonargli il crudele trattamento +fatto ai Genovesi in onta alla sua +raccomandazione; era egli stesso originario +della riviera di Genova, e la sua famiglia +apparteneva al partito popolare oppresso +dal re; perciò aveva accolti alla sua corte +moltissimi esiliati liguri, e cercava per mezzo +delle sue corrispondenze di ravvivare +la speranza di tutti coloro che bramavano +l'antica libertà<a class="tag" id="tag70" href="#note70">[70]</a>. Volendo giovarsi del +loro odio, pensò di dirigere contro Genova +le prime ostilità. Promise ad Ottaviano +Fregoso, uno degli emigrati che +stavano presso di lui, la corona ducale +<span class="pagenum"><a id="Page_77"></a>[77]</span> +che avevano portata suo padre e suo zio; +con tutti gli altri rifugiati lo mandò a +bordo di una galera pontificia, che unì +per questa spedizione ad undici galere +veneziane; fece in pari tempo passare +nello stato di Lucca Marc'Antonio Colonna, +ch'egli aveva persuaso a lasciare +il servizio de' Fiorentini; gli fece adunare +cento uomini d'armi, settecento fanti e +molti emigrati genovesi, dando a credere +che meditasse di attaccare Ferrara; poi +tutt'ad un tratto gli fece attraversare tutta +la riviera di Levante per accamparsi nella +valle di Bisagno, mentre la flotta, +della quale niuno in Italia aveva avuto +sentore, venne nel principio di luglio ad +ancorarsi alla foce del fiume d'Entello +affatto vicina al porto di Genova<a class="tag" id="tag71" href="#note71">[71]</a>. +</p> + +<p> +Ma per quanto inaspettato riuscisse quest'attacco, +non ebbe i prosperi successi +che si ripromettevano il papa e gli emigrati +genovesi, o perchè la vista delle +<span class="pagenum"><a id="Page_78"></a>[78]</span> +bandiere veneziane risvegliasse l'antica +gelosia de' patriotti di Genova, o perchè +sembrasse ai cittadini in quel punto troppo +grande la potenza francese per poterne +trionfare. Le città di Sarzana e della Spezia, +attraversate dall'armata di terra, e +quelle di Sestri, Chiavari e Rapallo, occupate +dalla flotta, cedettero alla forza +senza dar segno di entusiasmo per coloro +che si vantavano loro liberatori. Il figlio +di Gian Luigi del Fiesco ed il nipote del +cardinale di Finale, avevano ambidue +condotti in Genova sette in ottocento +fanti per difendere il governo francese ed +impedire ogni movimento; nello stesso +tempo il signor Prejan entrò in porto +con sei galere provenzali, senza che Ottaviano +Fregoso o Grillo Contarini, che +comandavano la flotta veneziana, potessero +trattenerlo. Questi due capi della spedizione +perdettero allora ogni speranza di +buon successo; Marc'Antonio Colonna +s'imbarcò a Rapallo con circa sessanta cavalieri, +ma gli altri vollero ritirarsi coll'infanteria +per la strada di terra, e furono +in cammino spogliati dai contadini irritati +pei loro rubamenti. La flotta, ritirandosi, +venne inseguita dalla flotta francese fino +a Monte Argentaro sulle coste della Sardegna, +<span class="pagenum"><a id="Page_79"></a>[79]</span> +e rientrò senz'essersi battuta in +Cività Vecchia<a class="tag" id="tag72" href="#note72">[72]</a>. +</p> + +<p> +Intanto una più grossa armata pontificia, +sotto gli ordini del nipote del papa, Francesco +Maria della Rovere, duca d'Urbino, +avanzavasi per attaccare il duca di Ferrara, +e togliergli la piccola provincia della Romagna +Ferrarese cedutagli da Alessandro +VI. Entrò senza incontrare opposizione in +Lugo ed in Bagnocavallo; ma mentre stringeva +d'assedio la fortezza di Lugo ebbe +notizia che si avvicinava il duca Alfonso, +e fuggì disordinatamente abbandonando +parte della sua artiglieria. Vero è che si +riunì di nuovo ad Imola, e riprese subito +l'offensiva; e mentre tutta a sè richiamava +l'attenzione del duca di Ferrara, Gherardo +e Francesco Maria Rangoni, gentiluomini +di Modena, aprirono le porte di quella +città al cardinale di Pavia, che si era +avanzato da Bologna a Castelfranco. Probabilmente +sarebbe stato occupato nella +stessa maniera anche Reggio, ed invasa +<span class="pagenum"><a id="Page_80"></a>[80]</span> +la metà degli stati della casa d'Este, se +il signore di Chaumont non si fosse affrettato +a mandarvi dugento lance<a class="tag" id="tag73" href="#note73">[73]</a>. +</p> + +<p> +Ma Giulio II aveva apparecchiato un +terzo attacco, sul quale fondava più che +negli altri le sue speranze. Una dieta adunata +a Lucerna, offesa dal costante rifiuto +di Lodovico XII di accrescere le pensioni +dei cantoni, e strascinata dall'attività e +dall'animosità di Matteo Schiner, vescovo +di Sion, aveva risoluto di attaccare i +Francesi in Lombardia. Il Chaumont per +difendersi contro di loro aveva posti cinquecento +uomini d'armi ad Ivrea; aveva +dal debole Carlo III, duca di Savoja, ottenuta +la promessa di non lasciar passare +gli Svizzeri per la valle d'Aosta; finalmente +aveva fatte ritirare tutte le barche +dei laghi che sono alle falde delle montagne, +rompere tutti i ponti, riporre tutte +le vittovaglie nelle terre murate, e distruggere +tutti i mulini<a class="tag" id="tag74" href="#note74">[74]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_81"></a>[81]</span> +</p> + +<p> +Per lungo tempo gli Svizzeri avevano +formata la sola buona fanteria delle armate +francesi; onde inspiravano grandissimo +terrore agli uomini d'armi, accostumati +ad averli per loro appoggio. Ma +gli Svizzeri medesimi non avevano meno +bisogno per poter tenere la campagna +degli uomini d'armi cui erano stati sempre +associati, e contro i quali portavano adesso +le armi. Gli Svizzeri avevano de' buoni +contestabili di reggimento, ma non uno +sperimentato generale; onde avevano posto +alla testa di quest'impresa il vescovo di +Sion<a class="tag" id="tag75" href="#note75">[75]</a>: mancavano di ponti, di battelli +e d'artiglieria, e poca era la loro cavalleria. +Quando passarono il san Gottardo, +in principio di settembre, con un corpo +di sei mila uomini, non avevano che quattrocento +cavalli, metà carabinieri. Due +mila cinquecento de' loro fanti erano armati +di fucile, cinquanta di lunghi archibugi, +gli altri di picche o di alabarde<a class="tag" id="tag76" href="#note76">[76]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_82"></a>[82]</span> +</p> + +<p> +Gli Svizzeri, essendo usciti dal loro +territorio per la strada di Bellinzona, +s'impadronirono del ponte della Trezza, +mal difeso contro di loro da seicento +fanti francesi; poi fecero alto a Varese, +aspettandovi un altro corpo di quattro +mila uomini, che non si fece lungamente +aspettare. Chaumont, che li teneva di vista +con cinquecento lance e quattro mila pedoni, +aveva determinato di non attaccarli, +ma di andarli stancheggiando con piccole +scaramucce e con continui movimenti. +Mancando loro bentosto i viveri che avevano +trovato a Varese, piegarono a sinistra +verso Castiglione attraverso di un paese disuguale, +marciando a grossi distaccamenti +con ottanta o cento uomini di fronte, e coi +fucilieri in coda. Si avanzarono con tale +ordinanza senza mai lasciarsi avviluppare +dalla cavalleria, che s'aggirava sui loro +fianchi, bastando loro il far uscire dalla +linea cento o cento cinquanta soldati per +respingere la cavalleria, indi riprendere +il loro luogo. +</p> + +<p> +Il primo giorno l'armata svizzera si trattenne +ad Appiano; il secondo attraversava, +alla volta di Cantù, il ridente paese che +i Milanesi chiamano i <i>Monti di Brianza</i>. +Quand'ebbe fatto la metà del cammino, +abbandonò la prima direzione per accostarsi +<span class="pagenum"><a id="Page_83"></a>[83]</span> +alle montagne; restò un giorno nei +sobborghi di Como, ed un altro a Chiasso. +Tuttavia credevano i Francesi che gli +Svizzeri fossero intenzionati di attraversare +l'Adda sopra zattere, dov'esce dal +lago di Lecco; ma tutt'ad un tratto essi +tornarono verso la Trezza, di dove erano +venuti, e rientrarono nelle loro montagne, +o perchè sentissero l'impossibilità di penetrare +senza barche in un paese attraversato +da tanti fiumi, o perchè la mancanza +de' viveri, e della cavalleria per andare +a prenderne a qualche distanza, facesse +loro temere la fame, o perchè, +come alcuni vogliono, ricevessero settanta +mila scudi dal re e dal signore di Chaumont +per rinunciare ad un'impresa, per +fare la quale ne avevano ricevuti altrettanti +dal papa. La loro riputazione di +lealtà era totalmente perduta, e più non +guerreggiavano che a prezzo d'oro; e +se la massa dell'armata non era partecipe +di questi vergognosi contratti, la condotta +de' condottieri non li liberava da ogni +sospetto<a class="tag" id="tag77" href="#note77">[77]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_84"></a>[84]</span> +</p> + +<p> +Il piano di tutti questi simultanei attacchi +era stato da Giulio II assai ben concertato, +ma i diversi loro capi non avevano +saputo agire nello stesso tempo. Il tentativo +sopra Genova aveva preceduto quello +di Ferrara e di Modena; in appresso si fece +la spedizione degli Svizzeri, e quando +questi rientravano nelle loro montagne, +l'armata veneziana, sotto gli ordini di Lucio +<span class="pagenum"><a id="Page_85"></a>[85]</span> +Malvezzi, approfittò della lontananza +de' Francesi per avanzarsi. Ricuperò in +pochi giorni senza combattere Este, Monselice, +Montagnana, Marostica e Bassano; +rientrò in Vicenza, che i Tedeschi nè +meno tentarono di difendere, e giunsero +finalmente presso Verona, incalzando da +vicino il duca di Termini, Andrea di Capoa, +che si ritirò coll'armata imperiale, da +lui comandata dopo la morte del principe +di Anhalt accaduta pochi dì prima, e che +ebbe l'accortezza di non lasciarsi avviluppare<a class="tag" id="tag78" href="#note78">[78]</a>. +</p> + +<p> +Poi ch'ebbe ragunate in Verona tutte +le sparse guarnigioni, il duca di Termini +si vide alla testa di trecento lance +spagnuole, di cento lance tedesche o italiane, +di quattrocento lance francesi e di +quattro mila e cinquecento pedoni. Contavansi +nell'armata veneziana ottocento +uomini d'armi, tre mila cavaleggieri, +quasi tutti Stradioti, e dieci mila fanti. +Furono poste in batteria le artiglierie contro +le mura della fortezza di san Felice, +situata sulla sinistra riva dell'Adige, e dopo +pochi giorni avevano aperte larghe brecce +e fatto tacere il fuoco degli assediati. Di +<span class="pagenum"><a id="Page_86"></a>[86]</span> +già i Veneziani si apparecchiavano all'assalto +con grandissima probabilità di +buon successo, quando mille ottocento +soldati tedeschi, sostenuti da alcuni uomini +d'armi francesi, fecero di mezza +notte una sortita, inchiodarono due cannoni, +ruppero la fanteria italiana ed uccisero +Zittolo di Perugia, uno de' suoi +migliori capitani. Il Malvezzi, trovando +all'indomani i suoi soldati scoraggiati, +abbandonò l'assedio di Verona e tornò +all'antico quartiere di san Martino, lontano +cinque miglia<a class="tag" id="tag79" href="#note79">[79]</a>. +</p> + +<p> +Dopo queste brevi spedizioni, ogni spirito +d'intrapresa parve da tutti abbandonato, +fuorchè dal pontefice: il senato di +Venezia fu alcun tempo in qualche agitazione +per l'imperiosa domanda fattagli +dal re d'Ungheria di tutte le terre della +Dalmazia, che gli venivano accordate nel +trattato di Cambrai; ma diversi magnati +si affrettarono di rassicurare l'ambasciatore +veneziano, protestando che il loro +re non procederebbe più in là dell'intimazione, +fatta soltanto per compiacere +<span class="pagenum"><a id="Page_87"></a>[87]</span> +a Massimiliano ed a Lodovico XII, e +che la nazione ungara non somministrerebbe +danaro per attaccare la repubblica<a class="tag" id="tag80" href="#note80">[80]</a>. +I comandanti, francesi, tedeschi, +spagnuoli, ferraresi, guastavano il paese +all'intorno delle loro stazioni, ma non +intraprendevano veruna cosa d'importanza. +Soltanto Giulio II pareva accendersi +di nuovo ardore ad ogni disfatta, ed il +di lui irritamento veniva maggiormente +esacerbato dalle pratiche di Lodovico XII +presso il clero di Francia. +</p> + +<p> +Il re risguardava come crudeli ingiurie +i non preveduti attacchi che il pontefice +avea contro di lui provocati a Genova, +in Lombardia e nel Ferrarese; aveva +palesato al Macchiavelli, che trovavasi +in legazione presso di lui, l'ardente suo +desiderio di vendicarsi esemplarmente; +aveva perciò voluto persuadere i Fiorentini +ad entrare in guerra contro il papa, +facendo loro sperare il possedimento di +Lucca o del ducato d'Urbino. Voleva +ad ogni modo levare questo ducato al nipote +di Giulio II, per fargli sentire nella +propria famiglia gli amari frutti della +guerra<a class="tag" id="tag81" href="#note81">[81]</a>; ma nello stesso tempo voleva +<span class="pagenum"><a id="Page_88"></a>[88]</span> +combattere contro il papa colle armi +spirituali, e ne' primi giorni di settembre +adunò a Tours un concilio della Chiesa +Gallicana, al quale denunciò questo papa, +eletto con mezzi così poco canonici, e +che col suo bellicoso temperamento turbava +in così crudele maniera tutta la +Cristianità. Il concilio francese autorizzò +il re a respingere le armi del papa colle +armi, ed a portare innanzi ad un concilio +ecumenico, convocato di concerto +coll'imperatore, le sue lagnanze contro +il capo della Chiesa<a class="tag" id="tag82" href="#note82">[82]</a>. +</p> + +<p> +Queste pratiche di Lodovico XII accrebbero +a dismisura l'odio di Giulio contro +la Francia ed il suo desiderio di vendicarsene, +onde ricominciò i suoi attacchi. +Da un canto rimandò in faccia a +Genova la sua flotta, unita a quella dei +Veneziani, per suscitarvi a forza aperta +la rivoluzione che poc'anzi aveva invano +tentato di eccitare per sorpresa: la cosa +non ebbe effetto, ed egli avrebbe ben dovuto +prevederlo<a class="tag" id="tag83" href="#note83">[83]</a>. D'altra parte risolse +<span class="pagenum"><a id="Page_89"></a>[89]</span> +di recarsi in persona fino a Bologna, per +ridurre Ferrara sotto il diretto dominio +della Chiesa. Egli non aveva abbandonato +i suoi progetti coll'imperatore, con Enrico +VIII e con Ferdinando il Cattolico, +che sempre lusingavasi di potere scatenare +contro la Francia, ma ripromettevasi +di potere, anche senza il loro +ajuto, fare coi Veneziani la riconquista +di Ferrara; dal canto loro i Veneziani, +senza spingere tant'oltre le loro speranze, +credevano vantaggioso di assecondarlo +con tutte le loro forze, per tenerlo +fermo nella loro alleanza. Giulio II aveva +con insolita fierezza, che ogni giorno facevasi +sempre maggiore, rigettate le proposizioni +fattegli dalla Francia per una +separata pace. Lodovico XII lasciò travedere +che non rinuncierebbe alla protezione +del duca di Ferrara; ma pretese +subito il pontefice che rinunciasse ancora +ad ogni sovranità sopra Genova. Il Macchiavelli +fu incaricato da Robertet di persuadere +la repubblica di Firenze ad offrire +la sua mediazione, ma il papa la +rifiutò disdegnosamente. Per lo stesso motivo +venne ancora più maltrattato un segretario +d'ambasciata del duca di Savoja. +Giulio II lo accusò di spionaggio, lo fece +<span class="pagenum"><a id="Page_90"></a>[90]</span> +gettare in prigione, e poco dopo sottomettere +alla tortura<a class="tag" id="tag84" href="#note84">[84]</a>. +</p> + +<p> +Il 22 di settembre Giulio II fece il suo +solenne ingresso in Bologna con tutta la +sua corte, mentre che la sua armata si +avanzava nel Ferrarese fino al Po. Per compiacerlo +i Veneziani nello stesso tempo +facevano rimontare il fiume a due loro +flotte, una per la bocca delle Fornaci, +l'altra per il Po di Primaro. I soldati veneziani +e pontificj guastavano senza riguardo +il territorio ferrarese, ma senza +mai avvicinarsi alla città; il papa era +stato ingannato intorno alla qualità ed al +numero de' soldati ch'egli pagava; e la sua +armata non aveva bastanti forze per intraprendere +un assedio di tanta importanza<a class="tag" id="tag85" href="#note85">[85]</a>. +</p> + +<p> +I Veneziani avevano più di un anno +tenuto in prigione il duca di Mantova; +ma lo avevano di fresco rilasciato dietro +le riunite istanze del papa e dell'imperatore +de' Turchi, Bajazette II. Fino dal +principio del suo regno Giovanni Francesco +<span class="pagenum"><a id="Page_91"></a>[91]</span> +Gonzaga aveva cercato di guadagnarsi +la grazia del gran signore, gli aveva +mandati diversi regali, ed aveva avuta +cura d'intrattenere con lui una non interrotta +corrispondenza: e Bajazette, riconoscente +di questa lunga confidenza, +avvalorò le sue istanze pel marchese di +Mantova con tali minacce, che non permisero +al senato di discutere l'affare<a class="tag" id="tag86" href="#note86">[86]</a>. +Ad ogni modo i Veneziani rilasciarono al +papa il loro prigioniere, poichè per una +singolare circostanza egli aveva inallora +eccitata la compassione del papa e del sultano; +e Giulio II, che aveva solennemente +privato il duca di Ferrara del titolo di +gonfaloniere della Chiesa, accordò tale +dignità al Gonzaga, sperando in tal modo +di vincolarlo irrevocabilmente alla sua lega +coi Veneziani. Il marchese di Mantova +trovavasi in una difficilissima posizione +tra la politica e la riconoscenza. I Veneziani +lo avevano ancor essi nominato +capitano generale della loro armata col +soldo di cento uomini d'armi e di mille +dugento fanti; pure s'egli si attaccava +alla lega, in cui volevano strascinarlo il +papa ed il senato veneto, i suoi stati erano +i più esposti agli attacchi de' Francesi. +<span class="pagenum"><a id="Page_92"></a>[92]</span> +Infatti questi colsero tale istante per invadere +il Mantovano, ed il Gonzaga, che +forse aveva fatto istanza al signore di +Chaumont di somministrargli questo pretesto, +abbandonò le altre dignità che gli +erano state accordate, per occuparsi della +difesa de' suoi sudditi<a class="tag" id="tag87" href="#note87">[87]</a>. +</p> + +<p> +Intanto il pontefice era caduto gravemente +infermo, e si curava contro il parere +di tutti i medici, come trattava la +guerra contro il sentimento di tutti i militari. +Egli non voleva essere consigliato, +le difficoltà non lo scoraggiavano, e sempre +affrettava l'attacco de' nemici<a class="tag" id="tag88" href="#note88">[88]</a>. Ma la +discordia tra il duca d'Urbino ed il cardinale +di Pavia, che dividevano tra di loro +il comando dell'armata, rendeva questo +attacco pericolosissimo. Il duca d'Urbino, +in un primo impeto di collera, fece arrestare +e condurre a Bologna il cardinale +di Pavia, per esservi giudicato come +colpevole di tradimento; ma il cardinale +seppe così pienamente giustificarsi presso +al papa, che ricuperò maggior credito ed +autorità che prima non aveva<a class="tag" id="tag89" href="#note89">[89]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_93"></a>[93]</span> +</p> + +<p> +Finalmente il duca d'Urbino aveva potuto +far sentire al papa, che prima di +attaccare Ferrara doveva aspettare che si +unissero all'armata le truppe veneziane +composte di trecento uomini d'armi, di +molta cavalleria leggiere e di quattro mila +fanti, ch'eransi avanzati sul Po fino a Ficheruolo +ed erano secondati da alcune +galere. Alfonso d'Este precludeva la strada +a questa truppa: attaccava separatamente +con molta attività le galere veneziane, +e faceva loro sentire a quanto rischio +si esponessero, avanzandosi nel letto +dei fiumi<a class="tag" id="tag90" href="#note90">[90]</a>. Mentre Alfonso non permetteva +alle galere di rimontare più alto +verso Ferrara, il signore di Chaumont, +così consigliato dai Bentivoglio, risolse di +portarsi rapidamente sopra Bologna, e di +sforzare Giulio II alla pace. Prese, cammino +facendo, Spilimbergo e Castelfranco, +che non si difesero che un giorno, ed il +12 di ottobre si accampò a Crespolano, +lontano dieci miglia da Bologna, con intenzione +di presentarsi all'indomani sotto +le mura della città. +</p> + +<p> +Non si trovavano allora in Bologna che +pochi e mal disciplinati soldati pontificj: +<span class="pagenum"><a id="Page_94"></a>[94]</span> +vero è che il papa aspettava trecento uomini +d'armi, che il re d'Arragona doveva +mandargli, e l'armata veneta trattenuta +a Ficheruolo; ma non sembrava probabile +che potesse sostenersi fino all'arrivo degli +uni e degli altri, tanto più che i partigiani +dei Bentivoglio cominciavano a +darsi qualche movimento, e che la massa +del popolo, dimenticando tutti i vecchi torti, +si andava attaccando al loro partito +per quella cieca affezione che lega tutti +gli uomini al tempo passato. I prelati ed +i cortigiani, accostumati soltanto agli agi +ed alle delicatezze di Roma, lagnavansi +amaramente che il papa gli avesse seco +strascinati in così pericolosa situazione +per le sostanze loro e per la gloria della +santa sede. Con caldissime istanze, che +prima d'allora Giulio II non avrebbe in +verun modo tollerate, lo andavano affrettando +a provvedere alla comune sicurezza +con una pronta ritirata, o trattando con +Chaumont a quelle condizioni che potesse +ottenere più sopportabili<a class="tag" id="tag91" href="#note91">[91]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_95"></a>[95]</span> +</p> + +<p> +Giulio II, senza promettere di seguire +i loro consiglj, chiamò gli ambasciatori +veneziani e dichiarò loro che se all'indomani +prima di sera non riceveva in +Bologna un rinforzo, staccato dalle truppe +ch'essi avevano nel campo della Stellata, +tratterebbe coi Francesi. Adunò in appresso +il consiglio ed i collegj di Bologna, +loro dipinse con vivissimi colori +l'antica tirannide dei Bentivoglio, dalla +quale gli aveva egli sottratti; gli esortò +a difendere il paterno governo della Chiesa +e la libertà di cui godevano; loro raccomandò +di procurarsi vittovaglie per sostenere +un assedio, accordando per questa +circostanza esenzione di gabelle alle +porte. Ma Giulio II, malgrado la debolezza +dell'età e della malattia, era il solo uomo +che in quel momento di pericolo conservasse +il vigore dell'animo. Fece venire +sulla pubblica piazza tutti i Bolognesi che +avevano promesso di combattere, e venne +assicurato che non v'erano meno di quindici +mila pedoni e di cinque mila cavalli. +Giulio II stava in allora a letto, preso +da un accesso di febbre; tosto che udì +le grida del popolaccio, balzò dal letto, +si affacciò alla finestra, diede alle truppe +la benedizione nelle forme adoperate quando +marciano alla battaglia, ed, abbandonandosi +<span class="pagenum"><a id="Page_96"></a>[96]</span> +ad un trasporto di gioja, gridò +ch'era di già vittorioso dell'armata francese<a class="tag" id="tag92" href="#note92">[92]</a>. +</p> + +<p> +Ma intanto questa gente, che aveva salutato +il papa colle sue grida, non prendeva +le armi per combattere. I cortigiani +si mostravano sempre più atterriti; gli ambasciatori +dell'imperatore, del re Cattolico, +dell'Inghilterra, pressavano Giulio II ad +entrare in negoziazione. All'ultimo si lasciò +vincere, e mandò a domandare a +Chaumont un salvacondotto pel conte +Francesco Pico della Mirandola, che voleva +incaricare di trattare con lui. Nello +stesso tempo fece partire alla volta di Firenze +i più preziosi giojelli della Chiesa, +e tra questi la mitra giojellata, che chiamasi +il triregno<a class="tag" id="tag93" href="#note93">[93]</a>. +</p> + +<p> +Sapeva il Chaumont che Lodovico XII +era tormentato dagli scrupoli, combattendo +contro il papa, e che quasi ad ogni patto +avrebbe con lui fatta la pace; perciò +accondiscese di buon grado a trattare. +Domandò l'assoluzione di tutte le censure +pronunciate contro Alfonso d'Este, i Bentivoglio +e loro aderenti; la restituzione +<span class="pagenum"><a id="Page_97"></a>[97]</span> +ai Bentivoglio de' loro beni, a condizione +ch'essi starebbero per lo meno ottanta +miglia lontani da Bologna; domandò che +fossero rimesse al giudizio di arbitri le +difficoltà tra il papa ed il duca di Ferrara; +che fosse deposta Modena tra le +mani dell'imperatore, e finalmente sospese +le ostilità per sei mesi, nel corso de' quali +ognuno conserverebbe ciò che possedeva<a class="tag" id="tag94" href="#note94">[94]</a>. +</p> + +<p> +Tali condizioni sembravano a Giulio II +infinitamente dure; lagnavasi a vicenda +dell'insolenza de' Francesi e della lentezza +de' Veneziani; contro il suo costume ascoltava +le istanze de' cardinali, ma non prendeva +verun partito, e lasciava passare il +tempo, quando poco prima di sera del +giorno 13 d'ottobre Chiappino Vitelli entrò +in Bologna con seicento cavaleggieri +veneziani, e con un corpo di cavalleria +turca in servigio della repubblica, e ritornò +al papa la perduta audacia e la +consueta alterigia. +</p> + +<p> +Erasi il Chaumont innoltrato fino al +ponte del Reno, a tre miglia da Bologna; +aveva accettata la mediazione degli +ambasciatori dell'imperatore, del re di +<span class="pagenum"><a id="Page_98"></a>[98]</span> +Spagna e del re d'Inghilterra; ma la vegnente +mattina tutto aveva mutato faccia; +il papa più non voleva discendere a +verun accordo, gli amici dei Bentivoglio +non avevano in Bologna fatto alcun movimento, +un secondo corpo di Stradioti +doveva prima di notte entrarvi per una +porta, mentre che Fabrizio Colonna vi +condurrebbe per un'altra parte degli uomini +d'armi spagnuoli e della cavalleria +leggiere; onde Chaumont poteva credersi +ancor esso in pericolo. Vergognoso e disperato +d'essere stato uccellato dal vecchio +pontefice, ritirossi lentamente verso +Castel Franco, poi sopra Rubiera. Giulio +gli aveva fatto sapere che non darebbe +orecchio a verun trattato, se per condizione +preliminare la Francia non rinunciava +alla difesa del duca di Ferrara; ed +intanto non sapeva darsi pace che i suoi +generali non avessero inseguita e distrutta +l'armata francese. Tanto dispetto aggravò +in modo la di lui malattia, che il 24 di +ottobre disperavasi della sua vita<a class="tag" id="tag95" href="#note95">[95]</a>. +</p> + +<p> +Quando cominciava appena a riaversi +scrisse una circolare a tutti i principi +<span class="pagenum"><a id="Page_99"></a>[99]</span> +cristiani. Accusò il re di Francia d'avere +fatta avanzare la sua armata contro +il papa ed i suoi cardinali con una esecranda +sete del sangue del romano pontefice. +Dichiarò che non darebbe orecchio +a veruna negoziazione, se prima +non gli veniva consegnata Ferrara; ed +affrettò caldamente i Veneziani ad unire +la loro armata alla sua per istringere di +assedio quella città<a class="tag" id="tag96" href="#note96">[96]</a>. +</p> + +<p> +Infatti l'armata pontificia si unì in Modena +a quella de' Veneziani, ma stavano +ambedue aspettando il marchese di Mantova +che aveva avuto il titolo di capitano +generale, e che fece loro perdere un +tempo prezioso, senza mai assumere il +comando. Nello stesso tempo la flotta veneziana +venne attaccata a Bondeno dal +duca di Ferrara e dal signore di Chatillon, +e fu costretta ad abbandonare con perdita +il Po. Finalmente si mosse l'armata +pontificia, ed intraprese l'assedio di Sassuolo; +e il pontefice ebbe il conforto di +udire, stando nella sua camera, il rumore +della propria artiglieria, ed espresse +la sua gioja colla stessa vivacità con cui +pochi dì prima aveva manifestato il suo +malcontento udendo l'artiglieria de' nemici +<span class="pagenum"><a id="Page_100"></a>[100]</span> +a Spilamberto. Dopo due giorni Sassuolo +capitolò; e Giulio II, rinunciando all'attacco +di Ferrara, fece avanzare l'armata +contro la Mirandola. Questo castello e +quello della Concordia formavano il piccolo +feudo o principato della famiglia dei +Pichi, tanto illustre nella storia delle lettere. +Il conte Lodovico Pico della Mirandola +aveva sposata la figliuola del maresciallo +Gian Giacopo Trivulzio, chiamata Francesca: +era costei rimasta vedova, ed erasi +senza riserva abbandonata alla direzione +di suo padre, che aveva fatto della Mirandola +una piazza d'armi francese, mentre +che il conte Giovan Francesco Pico, cugino +di Lodovico, il quale pretendeva l'eredità +di questo feudo, erasi interamente +dedicato al papa<a class="tag" id="tag97" href="#note97">[97]</a>. +</p> + +<p> +Il duca di Ferrara trovavasi spossato +dai lunghi sforzi che aveva dovuto fare; +omai più non aveva che poche truppe +nella sua capitale, e Chaumont non era +in troppo buono stato per poterlo soccorrere; +onde dovette ascrivere a sua +somma ventura che l'armata del papa si +volgesse contro la Mirandola, e non contro +<span class="pagenum"><a id="Page_101"></a>[101]</span> +di lui. Si credette pure che il cardinale +di Pavia fosse stato segretamente guadagnato +da lui o dalla Francia, quando +consigliò il papa ad attaccare la Mirandola. +Frattanto il Chaumont mandò Marino di +Montchenu e Chantemerle, nipote del signore +di Lude, con cento fanti e due cannonieri +a rinforzare la guarnigione della +Mirandola, ove la contessa Francesca e +suo cugino, Alessandro Trivulzio, si apparecchiavano +a sostenere un assedio<a class="tag" id="tag98" href="#note98">[98]</a>. +</p> + +<p> +L'armata pontificia era lenta in tutte +le sue operazioni, e sempre esposta ai +raggiri di coloro che volevano celatamente +attraversare l'esecuzione dei disegni +del papa, onde non potè avvicinarsi a +Concordia che circa nella metà di dicembre. +La piazza fu presa lo stesso giorno +in cui si aprirono le batterie, la cittadella +capitolò, e l'armata pontificia passò +ad assediare Mirandola. +</p> + +<p> +Non cominciò il fuoco contro la Mirandola +che quattro giorni dopo l'arrivo +dell'armata. L'impaziente Giulio II +non sapeva accomodarsi a tanta lentezza; +altronde diffidava di tutti; accusava ora +l'uno ora l'altro de' suoi capitani, e lo +<span class="pagenum"><a id="Page_102"></a>[102]</span> +stesso suo nipote, il duca d'Urbino, di +incapacità, o di perfidia. Finalmente nei +primi giorni del 1511 risolse di dare al +mondo uno spettacolo non meno scandaloso +che inaspettato: il due di gennajo si +fece portare in lettiga da Bologna al campo +sotto Mirandola coll'accompagnamento +di tre cardinali<a class="tag" id="tag99" href="#note99">[99]</a>. Si alloggiò nella piccola +casa di un contadino, distante soltanto +due tiri di balestra dalle mura, ed +esposta al fuoco del cannone della piazza; +colà, senza lasciarsi atterrire dalle +continue nevi, indispettito dalla viltà degli +operaj che faceva adunare e che fuggivano +ad ogni scarica d'artiglieria, o perchè mancavano +le vittovaglie, cominciò egli stesso +a dirigere i lavori a far mettere sotto i suoi +occhi i cannoni in batteria, e ad affrettare +il fuoco. Dopo aver tenuto dietro ai suoi +lavoratori nell'eccessivo freddo di un rigorosissimo +inverno con un'attività che +non sarebbesi mai aspettata da un vecchio +infermo, non che da un papa, tornò a Concordia, +quando tutte le batterie furono aperte, +per sentirne l'effetto. Ma sebbene non +si trovasse che poche miglia lontano dal +<span class="pagenum"><a id="Page_103"></a>[103]</span> +campo, per la sua impazienza era tuttavia +troppo lontano, e tornò il quarto dì +ad alloggiarsi a canto alle sue batterie +ancora più vicino alle mura, di quel che +lo fosse la prima volta. In allora, tutto +abbandonandosi all'impeto del suo carattere, +rampognava quando l'uno e quando +l'altro de' suoi capitani, tranne Marc'Antonio +Colonna; visitava in seguito l'armata, +castigava alcuni soldati, altri incoraggiava, +e a tutti prometteva di non +capitolare, per lasciare che i soldati saccheggiassero +la piazza<a class="tag" id="tag100" href="#note100">[100]</a>. +</p> + +<p> +Il cavaliere Bajardo trovavasi in allora +nel campo del duca di Ferrara presso il +Po: ebbe avviso che il papa, che passava +quella notte nel castello di san Felice, +doveva ripartire all'indomani per tornare +alla Mirandola. Bajardo sapeva trovarsi +su questa strada a due miglia da san Felice +ed a quattro dalla Mirandola due o +tre case abbandonate a motivo della guerra; +andò prima di giorno ad appostarvisi +con cento uomini d'armi. «Domattina, +disse al duca di Ferrara, quando +il papa sloggierà da san Felice, sono +<span class="pagenum"><a id="Page_104"></a>[104]</span> +informato che non ha che i suoi cardinali, +vescovi e protonotarj, e circa +cento cavalli di guardia; uscirò dalla +mia imboscata, e non mi fuggirà dalle +mani.» Il progetto del cavaliere senza +paura e senza difetti fu altamente approvato, +e tutto puntualmente si eseguì a +seconda de' suoi ordini. Di già i primi +chierici del corteggio del papa erano passati +oltre l'imboscata, da cui uscì Bajardo +per caricarli ed inseguirli. «Ma +il papa, che era partito ultimo, fu appena +pochi passi lontano da san Felice, +che cominciò a cadere la più aspra +ed impetuosa neve che si fosse veduta +da cent'anni in qua.» Prima che i +fuggiaschi, sottrattisi all'imboscata, fossero +giunti fino al papa, il cardinale di Pavia +lo aveva di già persuaso a rientrare nel +castello per lasciar passare il cattivo tempo. +«Quando il buon cavaliere giugneva +a san Felice, il papa rientrava appunto +nel castello, ed, udendo le grida +de' soldati, ebbe tanto spavento che subitamente +e senza che persona lo ajutasse +uscì di lettiga, ed egli stesso ajutò +ad alzare il ponte; ed in ciò mostrossi +uomo di molto spirito, perchè se avesse +tanto ritardato quanto abbisogna di tempo +per dire un <i>Pater noster</i>, era preso.... +<span class="pagenum"><a id="Page_105"></a>[105]</span> +Il papa, rimasto nel castello di +san Felice, tremò tutto il giorno di +febbre per la paura che aveva avuta, +e la notte mandò a darne avviso a suo +nipote, il duca d'Urbino, il quale venne +a prenderlo con quattro cento uomini +d'armi e lo condusse all'assedio<a class="tag" id="tag101" href="#note101">[101]</a>.» +</p> + +<p> +Alessandro, nipote del maresciallo Gian +Giacopo Trivulzio, difendeva la Mirandola. +Aveva sotto il suo comando quattrocento +fanti stranieri, e mostrava tanta +maggiore ostinazione e coraggio, quanto +tenevasi più sicuro di essere soccorso dal +signore di Chaumont: ma questi, che detestava +il maresciallo Trivulzio, non vedeva +con dispiacere che la figlia del suo +rivale perdesse l'eredità, e non curavasi +di accorrere in suo soccorso. +</p> + +<p> +Una palla di cannone aveva traforata +la casa in cui alloggiava il papa ed uccisi +due uomini nella sua cucina; ma +quest'accidente non fece che accrescere +la collera di Giulio II. Finalmente il violento +freddo agghiacciò le fosse della Mirandola +in tal modo che l'acqua che dovea +servire a difenderla aprì per lo contrario +un passaggio onde giugnere fino sulla +<span class="pagenum"><a id="Page_106"></a>[106]</span> +breccia. Vide allora Alessandro Trivulzio +l'impossibilità di sostenere un assalto, e +capitolò il 20 di gennajo. Pagò una contribuzione +di sei mila ducati per salvare +la Mirandola dal saccheggio; ed il papa, +cedendo alle istanze di tutti i suoi cortigiani, +l'accettò. Alcuni ufficiali restarono +prigionieri di guerra, mentre il rimanente +della guarnigione potè ritirarsi +libera; e perchè le porte della città, che +erano state afforzate per di dietro con +terrapieni, non erano più praticabili, +il vecchio pontefice non fu abbastanza +paziente per aspettare che si sgombrassero: +montò per una scala sulla breccia, +e dopo aver fatto in tal maniera il suo +ingresso in questa città, ne diede il possesso +al conte Giovan Francesco Pico, +parente del conte Lodovico, sebbene suo +nemico<a class="tag" id="tag102" href="#note102">[102]</a>. +</p> + +<p> +Dopo la presa della Mirandola il papa +ed i Veneziani tentarono di nuovo d'impadronirsi +<span class="pagenum"><a id="Page_107"></a>[107]</span> +della Bastia sul basso Po, onde +impedire il trasporto dei viveri a Ferrara; +ma mentre assediavano questo castello +vi furono sorpresi dal duca Alfonso d'Este, +in conseguenza di un piano datosi +dal cavaliere Bajardo, e perdettero tanta +gente che più non pensarono all'assedio +di Ferrara<a class="tag" id="tag103" href="#note103">[103]</a>. +</p> + +<p> +Intanto Lodovico XII, disperando omai +di ridurre colle negoziazioni a pacifici +pensieri un papa, che in tutte le sue azioni +annunciava tanta violenza, ordinò al signore +di Chaumont di attaccarlo vivamente +e di fargli sentire quale fosse la +potenza di un re di Francia. Chaumont, +che dalla sola protezione di suo zio, il +cardinale d'Amboise, riconosceva l'alta +riputazione di cui godeva, dopo la morte +dello zio veniva giudicato secondo il vero +suo merito. Non gli si attribuivano nè +singolare ingegno, nè bastante perizia +dell'arte della guerra, nè la debita deferenza +all'avviso di coloro che l'avevano +meglio di lui studiata, nè la necessaria +attenzione pel mantenimento della disciplina, +che omai più non era osservata +nel campo francese. Gli si rimproverava +<span class="pagenum"><a id="Page_108"></a>[108]</span> +un'eccessiva gelosia verso il maresciallo +Gian Giacopo Trivulzio, il quale avrebbe +condotta la guerra a più felice fine, se +Chaumont avesse più frequentemente seguiti +i suoi consiglj. Non è questi, a dir +vero il carattere che gli attribuisce il +maresciallo di Fleuranges, che lo chiama: +«il più savio uomo dabbene in ogni stato +che io mi ricordi d'avere mai veduto, +e della più grande diligenza, e del più +raro spirito.» Ma Fleuranges era nipote +di Chaumont, e gli doveva in parte +il suo avanzamento<a class="tag" id="tag104" href="#note104">[104]</a>. +</p> + +<p> +Il Trivulzio tornava appunto dalla corte +di Francia, quando fu presa la Mirandola; +fu chiamato ad un consiglio di guerra +in cui doveva essere deciso il piano di +attacco da seguirsi contro il papa. L'armata +veneziana erasi fortificata al Bondeno +sul Panaro<a class="tag" id="tag105" href="#note105">[105]</a> presso alla sua foce in +Po. Questa posizione nello stato di Ferrara +veniva renduta quasi inattaccabile +a cagione delle inondazioni e de' numerosi +canali. Proponeva il Trivulzio di non +cercare di forzarla; di piegare a mezzodì, +<span class="pagenum"><a id="Page_109"></a>[109]</span> +minacciando Modena e Bologna; di +sorprendere queste città se non venivano +difese, e, se l'armata veneziana abbandonava +la sua forte posizione per accorrere +in difesa di quella città, di tentare di distruggerla +in una battaglia. Ma bastò agli +occhi di Chaumont e de' suoi adulatori, +che questo consiglio fosse uscito di bocca +al Trivulzio, per seguirne uno contrario. +Egli rappresentò, che Alfonso d'Este non +doveva lasciarsi più lungamente esposto +alla desolazione del suo paese; che se non +accorrevasi prontamente in suo soccorso, +Ferrara avrebbe dovuto arrendersi; che +per quanto fosse forte la posizione de' Veneziani +al Bondeno, il valore francese e la +superiorità dell'artiglieria francese avrebbero +trionfato di tutto; finalmente che, +avvicinandosi agli stati di Mantova, trarrebbe +il marchese Gonzaga dalla sua lunga +irrisoluzione e si unirebbe alle armate +francesi, come ne aveva fatto celatamente +conoscere il desiderio<a class="tag" id="tag106" href="#note106">[106]</a>. +</p> + +<p> +Infatti l'armata francese si pose in movimento +lungo la destra riva del Po, e +giunta che fu a Sermidi in riva a questo +fiume, il Chaumont si avanzò con alcuni +<span class="pagenum"><a id="Page_110"></a>[110]</span> +ufficiali fino alla Stellata per avere una +conferenza col duca Alfonso. Questi gli +fece meglio conoscere lo stato del paese +fino al Bondeno, e di là fino a Finale +ed a Cento, ove trovavansi alloggiati i +soldati della Chiesa e gli Spagnuoli. Erano +state rotte tutte le dighe dei fiumi, tutto +il piano inondato, ed era lungo lo stretto +argine, che sostiene le acque dei canali o +quelle del Panaro, ch'era forza avvicinarsi +al nemico. Questi argini erano stati +in più luoghi tagliati e guarniti di truppe +e d'artiglieria. Vero è che Alfonso, il +quale sospirava di sbarazzarsi di ospiti +che facevano più compiuta la sua ruina, +sforzavasi di provare colle carte degli +ingegneri che la disposizione del terreno +sarebbe sempre vantaggiosa all'artiglieria +francese. Ma in un secondo consiglio +di guerra, tenuto a Sermidi, il Trivulzio +dimostrò l'estrema imprudenza di avventurare +un'intera armata, in mezzo ad un +paese inondato, sopra l'angusta linea di +una diga, ove il più piccolo accidente +accaduto all'artiglieria o ai carri delle +munizioni poteva rompere ogni comunicazione +dalla testa alla coda della colonna, +e il più piccolo ritardo farla +perire per mancanza di vittovaglie. Questo +progetto, accarezzato più lungo tempo +<span class="pagenum"><a id="Page_111"></a>[111]</span> +che non conveniva, fu dunque abbandonato +nell'istante in cui volevasi eseguire<a class="tag" id="tag107" href="#note107">[107]</a>. +</p> + +<p> +Nè il Chaumont fu più felice nel persuadere +il marchese di Mantova ad uscire +dalla sua neutralità. Questi seppe contenersi +con molta destrezza tra le due parti. +Supplicava i Veneziani di non obbligarlo +a dichiararsi, finchè il suo paese trovavasi +circondato da tante armate nemiche, +che non avrebbe potuto unirsi a +loro senza abbandonare tutto il territorio +mantovano al guasto dei Francesi. Supplicava +egualmente il Chaumont a pazientare +ancora poche settimane, mentre +stava trattando col papa per levargli dalle +mani suo figlio che gli avea dato in ostaggio. +Così mostrandosi cogli uni e cogli +altri disposto ad abbracciare la causa loro, +obbligava gli uni e gli altri a rispettare +la sua neutralità<a class="tag" id="tag108" href="#note108">[108]</a>. +</p> + +<p> +Il cardinale Ippolito d'Este pretendeva +d'avere delle corrispondenze in Modena, +e faceva istanza al signore di Chaumont +di attaccare quella città per tornarla alla +<span class="pagenum"><a id="Page_112"></a>[112]</span> +sua famiglia. Ma frattanto le negoziazioni +del re d'Arragona avevano provveduto +alla sua difesa. Ferdinando vedeva di mal +occhio la potenza francese estendersi verso +il mezzogiorno d'Italia; e cercava con ogni +mezzo di separare gl'interessi di Massimiliano +da quelli di Lodovico XII. Alfonso +d'Este teneva Modena in feudo +dall'impero, e Massimiliano aveva giusti +titoli di lagnarsi del papa, perchè avesse +occupata una città totalmente dipendente +dall'imperatore. Ferdinando si sforzò di +persuadere a Giulio II che lasciando questa +città in deposito nelle mani del capo +dell'impero, provvederebbe più efficacemente +alla sua difesa, e getterebbe semi +di divisione tra Lodovico XII e Massimiliano. +Per determinare Giulio II a +rinunciare alle pretese che cominciava +a formare sovra Modena, fu d'uopo +che concepisse timore dell'avvicinamento +dell'armata francese; egli non cedette +che quando il pericolo si fece urgentissimo, +e per sottrarvisi consegnò Modena +a Witfrust, ambasciatore di Massimiliano +presso di lui<a class="tag" id="tag109" href="#note109">[109]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_113"></a>[113]</span> +</p> + +<p> +Soltanto dopo di avere inutilmente tentato +di sorprendere Modena, e dopo avere +provata l'impossibilità di far avanzare +la sua artiglieria, implicata ne' profondi +fanghi di Carpi, il Chaumont acconsentì a +riconoscere il depositario imperiale, a condizione +che questi dal canto suo si obbligasse +a tenersi neutrale nella guerra +tra il suo re ed il papa. Questa serie di +cattivi successi aveva fatta perdere a +Chaumont la confidenza dell'armata e +della corte; si teneva per cosa certa che +avesse lasciata prendere la Mirandola a +cagione del suo odio verso il maresciallo +Trivulzio, e si fosse per incapacità lasciata +fuggire di mano l'occasione di ricuperare +Modena o di liberare Ferrara. +Egli stesso si accorgeva che la sua riputazione +andava declinando, e che aveva +omai perduto il favore del suo padrone; +oltre a che era tormentato dai rimorsi di +dover combattere contro il papa. L'eccesso +del cordoglio lo rese infermo; un +accidente che lo rovesciò da un ponte nell'acqua, +mentre trovavasi assai riscaldato, +contribuì pure ad accrescere le sue infermità; +ma egli stesso si credette avvelenato +e lo disse a suo nipote Fleuranges, congedandosi +da lui. Si fece portare a Coreggio, +e da quell'istante non ebbe più +<span class="pagenum"><a id="Page_114"></a>[114]</span> +altro pensiere che di ottenere dal papa +l'assoluzione per avere portate le armi +contro di lui. Quest'assoluzione gli fu di +fatti accordata, ma Carlo di Chaumont +d'Amboise, gran maestro di Francia, e +governatore di Milano, era di già morto, +l'undici febbrajo del 1511, quando arrivò +ai suoi amici<a class="tag" id="tag110" href="#note110">[110]</a>. +</p> + +<p> +Tutti i nemici del papa non avevano la +coscienza così timorata; il cavaliere Bajardo +non erasi fatto scrupolo di tendergli +un'imboscata; e se dobbiamo credere al +suo leale servitore, che scrisse le sue +memorie, il duca Alfonso d'Este andò +ancora più in là: egli sedusse un segretario +del papa, chiamato Agostino di Guerlo, +che gli era stato mandato per distaccarlo +dall'alleanza coi Francesi, e lo persuase +a promettergli di avvelenare Giulio +II; ma avendo il duca comunicato +il suo progetto a Bajardo, questi gli rispose: +«Ah, monsignore, io non crederò +mai che un così gentil principe, come +voi siete, acconsenta a così grande tradimento; +e quando io lo sapessi, vi +<span class="pagenum"><a id="Page_115"></a>[115]</span> +giuro sull'anima mia, che prima che +fosse notte ne darei avviso al papa.» — «Poichè +voi non l'approvate, disse il +duca, la cosa non si farà; ma se Dio +non vi provvede voi ed io dovremo pentircene.» +Dobbiamo per altro dire per +la riputazione del duca di Ferrara, che +si può spesse volte dubitare della veracità +dei racconti del servitore di Bajardo, che +ha scritte queste memorie<a class="tag" id="tag111" href="#note111">[111]</a>. +</p> + +<p> +Alla morte di Chaumont prese il comando +dell'armata il maresciallo Trivulzio, +in aspettazione degli ordini del re; +ma finchè non seppe se gli restava o no +il comando, non volle tentare un'impresa +che non era sicuro di poter condurre a +termine. Accordò dunque ai suoi soldati +un riposo, di cui le altre potenze approfittarono +per entrare in attive negoziazioni. +</p> + +<p> +Massimiliano, sempre dominato dal suo +risentimento contro i Veneziani, aveva fin +allora continuato nella sua alleanza colla +Francia, ed aveva mostrata un'insolita costanza. +Era vivamente entrato nei progetti +di Lodovico XII per la riforma della Chiesa +nel capo e nelle membra, ed aveva +convocata in Augusta un'adunanza di vescovi +<span class="pagenum"><a id="Page_116"></a>[116]</span> +tedeschi, onde persuaderli a domandare +un concilio: ma nella sua nazione +aveva trovata una più gagliarda +opposizione che non credeva<a class="tag" id="tag112" href="#note112">[112]</a>. Soltanto +in allora diede orecchio al re d'Arragona +che lo consigliava ad assicurarsi con un +trattato di pace di quanto possedeva in +Italia, e di ciò che ancora pretendeva, +e di mettere fine a tutte le controversie +che aveva col papa, persuadendosi che +i Veneziani si accomoderebbero alle volontà +del loro solo alleato. +</p> + +<p> +Dietro questo consiglio Massimiliano +mandò Matteo Lang, vescovo di Gurck, +suo segretario intimo, a Mantova, per +tenervi un congresso; ed invitò il papa, +il re di Francia e quello di Arragona a +mandarvi i loro ambasciatori. Giulio II +colse avidamente quest'apertura, credendo +di potere disporre dei Veneziani a +suo piacimento; e, quando potesse riconciliarli +con Massimiliano, punto non dubitava +di potere inimicare questi colla +Francia, contro la quale nudriva un odio +implacabile. Dall'altro canto Lodovico XII +<span class="pagenum"><a id="Page_117"></a>[117]</span> +accolse quest'invito con estrema diffidenza; +conosceva la volubilità del suo alleato, +e temeva che il papa glielo togliesse, +o coll'offrirgli il Milanese, oppure col +dare al vescovo di Gurck la dignità cardinalizia, +e colmarlo de' favori della +Chiesa. Nè Lodovico temeva meno rispetto +a Ferdinando, i di cui ipocriti avvisi +intorno ai pericoli di turbare la pace +della Chiesa con un concilio, di distrarre +lui medesimo dalla sua santa spedizione +contro gl'infedeli dell'Africa, probabilmente +celavano qualche pernicioso progetto<a class="tag" id="tag113" href="#note113">[113]</a>. +</p> + +<p> +Malgrado questi sospetti Lodovico XII +mandò il vescovo di Parigi, prelato assai +versato nel diritto, al congresso di +Mantova, sia per iscoprire gli andamenti +dei nemici, sia per non essere accusato +di volere solo la guerra. Questo vescovo +vi arrivò nel mese di marzo, pochi +giorni dopo il vescovo di Gurck e +don Pedro d'Urrea, ambasciatore del re +d'Arragona alla corte dell'imperatore. +Vi arrivò non molto tempo dopo anche +Girolamo di Vich di Valenza, ambasciatore +di Ferdinando presso la santa sede; +<span class="pagenum"><a id="Page_118"></a>[118]</span> +ma a solo fine di persuadere Matteo Lang +a visitare subito Giulio II a Ravenna, +onde disporlo favorevolmente a suo pro, +rendendogli nello stesso tempo un omaggio +che il papa aveva diritto di ripromettersi +per parte di un vescovo incaricato +di trattare con lui. Il segretario di +Massimiliano, uomo arrogante ed altero, +contrastò lungo tempo rispetto alla condiscendenza +che gli si domandava, sebbene +gli si facesse travedere che sarebbe +probabilmente ricompensata con alcuna +delle principali dignità della Chiesa. Finalmente +partì il 26 di marzo per incontrare +il papa; e Giulio II, che voleva +ad ogni costo guadagnarsi questo favorito, +lusingarne l'orgoglio e risvegliarne +l'ambizione, risolse di andargli incontro +fino a Bologna; locchè eseguì dopo d'avere +nominati in pieno concistoro otto nuovi +cardinali, tra i quali trovavasi l'accanito +nemico de' Francesi, Francesco Mattia +Schiner, vescovo di Sion, e dopo avere +dichiarato, col consenso del sacro collegio, +che teneva il nono in petto, onde poter +offrire quest'esca al vescovo di Gurck<a class="tag" id="tag114" href="#note114">[114]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_119"></a>[119]</span> +</p> + +<p> +L'ingresso del vescovo di Gurck in +Bologna, ch'ebbe luogo tre giorni dopo +l'arrivo del papa, venne celebrato colla +pompa che poteva convenire ad un sovrano. +Assumeva il titolo di luogotenente +dell'imperatore in Italia, ed era seguito +da molti signori e gentiluomini, che spiegavano +ne' loro equipaggi la più grande +magnificenza. Nè meno magnifico era l'accoglimento +che gli veniva preparato; lo +stesso ambasciatore di Venezia alla corte +pontificia si frammischiò modestamente +ancor esso tra coloro che volevano fargli +onore; ma Matteo Lang protestò con +estrema insolenza che riputavasi offeso, +vedendo presentarsi innanzi a lui l'ambasciatore +dei nemici del suo padrone. +Il papa gli accordò una pubblica udienza +in pieno concistoro, nella quale il vescovo +di Gurck dichiarò alla presenza di tutti +i cardinali, che Massimiliano lo mandava +in Italia, perchè preferiva di riacquistare +ciò che gli apparteneva piuttosto colla +pace che colla guerra, ma che non tratterebbe +che a condizione di ricuperare +dai Veneziani tutto ciò che gli avevano +usurpato, o del territorio dell'impero o dei +dominj di casa d'Austria, pel quale si fosse +titolo<a class="tag" id="tag115" href="#note115">[115]</a>. Parlò colla medesima arroganza +<span class="pagenum"><a id="Page_120"></a>[120]</span> +nella privata udienza del pontefice; e maggiore +insolenza dimostrò finalmente all'indomani; +perchè avendo saputo che il papa +aveva delegati per conferire con lui +i tre cardinali di san Giorgio, di Reggio +e de' Medici, risguardò come cosa +indegna del suo rango il trattare con +tutt'altri che col sommo pontefice, e +deputò tre de' suoi gentiluomini per conferire +con loro<a class="tag" id="tag116" href="#note116">[116]</a>. +</p> + +<p> +Il papa era troppo orgoglioso perchè non +gli sembrasse cosa dura l'arroganza di questo +subalterno; pure pazientava, sperando +di riuscire con questa negoziazione ad +inimicare l'imperatore coi Francesi. Il +suo odio contro di loro andava sempre +rinforzandosi, e ne diede una prova colle +scomuniche fulminate il giorno di Pasqua, +leggendo la bolla <i>In cœna Domini</i>. Sebbene +le negoziazioni fossero attualmente +aperte, vi comprese, indicandoli nominativamente, +Alfonso d'Este, Gian Giacopo +Trivulzio, ed i magistrati di Milano e +delle altre città di Lombardia, che ajutavano +il re a percepire le imposte, di +<span class="pagenum"><a id="Page_121"></a>[121]</span> +cui questo monarca faceva uso contro la +Chiesa. Fu compreso, ma implicitamente, +lo stesso Lodovico XII tra coloro che +avevano posto ostacolo alla giurisdizione +ecclesiastica, ed ammesse le opinioni degli +scomunicati<a class="tag" id="tag117" href="#note117">[117]</a>. +</p> + +<p> +Stando alle proteste del vescovo di +Gurck, Massimiliano non avrebbe acconsentito +di lasciare ai Veneziani Padova +e Treviso, unici avanzi di tutto il loro +territorio, a meno che non pagassero dugento +mila ducati per una prima investitura +di queste due città, obbligandosi +in appresso ad un annuo tributo di cinquanta +mila ducati. I Veneziani, vedendosi +dal papa abbandonati, furono costretti +di accondiscendere a trattare sulla base +di così esorbitanti domande, ed offrirono +di pagare in varie rate a lunghi termini +i dugento mila ducati. Ottennero una diminuzione +dell'annuo censo che loro si +domandava; e più non restava altro titolo +di contesa che il patriarcato d'Aquilea, +che pretendevano di conservare<a class="tag" id="tag118" href="#note118">[118]</a>, +quando il vescovo di Gurck domandò al +papa una seconda udienza per trattare +<span class="pagenum"><a id="Page_122"></a>[122]</span> +egualmente intorno alle differenze del re +di Francia e del duca di Ferrara colla +santa sede. Gli dichiarò che Lodovico XII, +mosso dal più ardente desiderio di fare +la pace, era apparecchiato di acconsentire +al sagrificio di molti de' più cari interessi +della casa d'Este; ma Giulio II +non potè soffrire di ascoltarlo più oltre. +Egli disse che non alcune concessioni, ma +soltanto un intero abbandono poteva renderlo +soddisfatto; perciocchè era determinato +di esporre senza riserva la sua +tiara ed anche la vita per castigare il +duca di Ferrara. Soggiunse di non comprendere +come mai Massimiliano non approfittava +dell'occasione, che gli veniva +offerta, di vendicarsi colle armi e col danaro +altrui delle ingiurie senza numero +ricevute dai Francesi; che tale essere doveva +lo scopo di tutti i trattati, ed il prezzo +de' sagrificj ch'egli imponeva ai Veneziani +per riconciliarli all'impero. +</p> + +<p> +Il vescovo di Gurck disputò alcun tempo +intorno a queste proposizioni, ma +sentivasi che non le aveva prevedute; +in breve conobbe l'impossibilità di conciliare +le pretese di Giulio II colle affatto +diverse istruzioni che aveva ricevute dal +suo padrone. Allora, atterrito dall'impeto +del pontefice, dichiarò di voler partire +<span class="pagenum"><a id="Page_123"></a>[123]</span> +all'istante; ed infatti, appena terminata +l'udienza, partì da Bologna il 25 d'aprile +alla volta di Modena, amaramente lagnandosi +del papa, ed intimando agli +ambasciatori di Spagna di far ritirare le +trecento lance che il re Cattolico, come +sovrano di Napoli, aveva fin allora tenute +al servigio della santa sede<a class="tag" id="tag119" href="#note119">[119]</a>. +</p> + +<p> +Il maresciallo Gian Giacopo Trivulzio +era stato raffermato nel comando dell'armata +francese in Italia, ma nello stesso +tempo aveva avuto ordine di non disturbare +le conferenze per la pace. Quando +furono rotte per la partenza del vescovo +di Gurck, risolse di mostrare il partito +che un vecchio capitano poteva tirare dai +mezzi che fin allora erano stati trascurati +dagl'inesperti e prosontuosi luogotenenti +di Lodovico XII. Si mosse in principio +di marzo con mille dugento lance e sette +mila fanti, e nel primo giorno s'impadronì +di Concordia<a class="tag" id="tag120" href="#note120">[120]</a>. Non volle egualmente +attaccare la Mirandola, onde non +mostrarsi soltanto sollecito degli stati tolti +a sua figlia; ma, diretto dalla di lui esperienza, +<span class="pagenum"><a id="Page_124"></a>[124]</span> +Gastone di Foix, duca di Nemours, +arrivato all'armata nel precedente +anno, fece prigioniero a Massa di +Finale Gian Paolo Manfroni, distinto capitano +de' Veneziani, che colà si trovava +con trecento cavaleggieri<a class="tag" id="tag121" href="#note121">[121]</a>. +</p> + +<p> +Aveva il papa mandato a Genova Alessandro +Fregoso, vescovo di Ventimiglia, +per tentare di farvi nascere una ribellione. +Questo prelato venne arrestato per la +vigilanza del Trivulzio, e fu condotto a +Milano, ove confessò tutti gl'intrighi di cui +era incaricato<a class="tag" id="tag122" href="#note122">[122]</a>. Il Trivulzio risolse di +tirarne vendetta. Dopo avere rimontato +il Panaro, sempre in vista dell'armata +nemica, lo passò finalmente a guazzo tra +Spilamberto e Piumaccio, e venne ad +acquartierarsi in quest'ultimo villaggio, +lontano tre sole miglia dall'armata ecclesiastica. +Questa, più non si trovando +coperta dal fiume, e non volendo avventurare +una battaglia, ritirossi al ponte di +Casalecchio dietro al Reno, tre miglia +sotto Bologna, in un luogo forte, e reso +<span class="pagenum"><a id="Page_125"></a>[125]</span> +famoso in principio del precedente secolo +da una grande battaglia<a class="tag" id="tag123" href="#note123">[123]</a>. +</p> + +<p> +Giorgio di Frondsberg, che in appresso +acquistossi tanta riputazione nelle guerre +d'Italia, aveva raggiunto il Trivulzio con +due mila cinquecento landsknecht, che +gli conduceva da Verona<a class="tag" id="tag124" href="#note124">[124]</a>; il Trivulzio, +dopo avere occupato Castelfranco, +venne ad appostarsi sulla grande strada +tra questa fortezza e la Samoggia, irrisoluto +intorno al partito che prenderebbe. +Giudicava pericoloso l'attaccare l'armata +pontificia nella forte posizione da lei +occupata, e credeva ancora meno sicuro +il tentare un colpo di mano sopra Bologna, +malgrado le istanze dei Bentivoglio, +che promettevano di eccitare nello stesso +tempo una sollevazione per mezzo de' loro +partigiani. Il Trivulzio accordava poca +fede alle speranze degli emigrati, di cui +il Chaumont aveva di fresco sperimentata +la vanità; ma la notizia che Giulio II +aveva abbandonata Bologna, troncò tutto +ad un tratto le sue irrisoluzioni. +</p> + +<p> +Il coraggio de' preti, siccome quello +delle donne, è d'ordinario il risultato +<span class="pagenum"><a id="Page_126"></a>[126]</span> +dell'ignoranza del pericolo; così poche +volte trovasi proporzionato alla circostanza; +talvolta sorprende colla sua temerità, +e talora si smentisce, quando uno spirito +più tranquillo, o meglio istrutto non vedrebbe +ragione alcuna di turbarsi. Sentendo +Giulio II che il Trivulzio si era mosso, +egli partì alla volta della sua armata, +onde colla sua presenza persuadere i suoi +capitani a venire a battaglia. Il duca di +Urbino vi si era fin allora sempre rifiutato, +e la ritirata degli Spagnuoli, dopo +la rottura delle negoziazioni col vescovo +di Gurck, lo teneva fermo in quest'opposizione, +malgrado tutte le lettere del +papa. Aveva questi intenzione d'alloggiare +il primo giorno a Cento; ma fu costretto +di trattenersi alla Pieve, perchè mille +fanti, che occupavano Cento, non volevano +uscirne, se non se gli pagava il loro soldo. +Irritato dalla loro ostinazione, tornò +all'indomani a Bologna; egli fu colà che +nuove particolarità intorno alla marcia +del Trivulzio gli inspirarono tutto ad +un tratto quella paura, che pareva non +avere fin allora conosciuta. Pensò di ritirarsi +a Ravenna in sicuro dai pericoli +della guerra; ma prima di partire, chiamò +presso di sè il senato de' quaranta di +Bologna. Fece sentire ai senatori ch'egli +<span class="pagenum"><a id="Page_127"></a>[127]</span> +era stato quello che gli aveva liberati da +dura schiavitù, che loro aveva accordate +molte esenzioni, distribuite grazie pubbliche +e private, che loro aveva abbandonata +la nomina de' loro magistrati e l'amministrazione +delle pubbliche entrate, che +il legato che loro dava altro non era in +Bologna che un monumento dell'alta signoria +della Chiesa, perciocchè limitatissimo +era il di lui potere, e sempre regolavasi +a seconda de' loro consiglj. Che +in fatto dopo che Bologna era tornata +sotto l'autorità della santa sede, il suo +commercio aveva prosperato, le manifatture +eransi fatte più attive, e molti dei +suoi concittadini avevano ottenute le più +sublimi dignità della gerarchia. Che il +tempo era venuto di mostrare se sapevano +apprezzare così grandi vantaggi, difendendo +la città loro con energia contro quest'improvviso +attacco. Che dal canto suo +non si prenderebbe minor cura della difesa +di Bologna, di quello che farebbe +della stessa Roma; che aveva dato ordine +ai Veneziani di gettare un ponte a Sermidi +sul Po, e di venire a raggiugnere +la sua armata; che aveva mandato danaro +agli Svizzeri per farne scendere dieci +mila in Lombardia; che dimandava soltanto +ai Bolognesi di dirgli francamente +<span class="pagenum"><a id="Page_128"></a>[128]</span> +se volevano o non volevano difendere la +loro città. Il priore del senato dei quaranta +riepilogò nella sua risposta tutte +le espressioni di riconoscenza, di fedeltà, +di divozione, di coraggio, che gli somministrava +lo studio della rettorica; e +Giulio II partì senza muovere alcun dubbio +intorno alla bella difesa che farebbero +i Bolognesi<a class="tag" id="tag125" href="#note125">[125]</a>. +</p> + +<p> +Sebbene il pontefice fosse scortato dalle +trecento lance spagnuole che tornavano +nel regno di Napoli, non osò prendere la +diritta strada di Ravenna, e passò per Forlì. +Giulio II confidava oltremodo nel cardinale +di Pavia, cui aveva lasciato il comando +di Bologna col titolo di legato. Per altro +questo prelato, signore di Castello del +Rio, discendente dell'antica famiglia degli +Alidosi, ch'era stata sovrana d'Imola, +aveva invano domandato a Giulio II di +rimettere i suoi nipoti nell'antico loro +principato, che da lungo tempo loro era +stato tolto, ed i suoi nemici pretesero, +che, offeso dai rifiuti di Giulio, avesse fin +d'allora segretamente cercato tutti i mezzi +<span class="pagenum"><a id="Page_129"></a>[129]</span> +di vendicarsi. Di concerto col senato dei +quaranta aveva il cardinale di Pavia fatto +scelta dei venti capitani della milizia sotto +i quali tutta la gioventù di Bologna era +stata inscritta; e sia per imprudenza, o +sia per infedeltà aveva acconsentito che +si prendessero quasi tutti tra i partigiani +dei Bentivoglio. La fazione, che richiamava +questi antichi signori, e che si rallegrava, +vedendoli avvicinarsi nel campo +del Trivulzio, erano in allora assecondati +dai ricchi proprietarj di terre che +temevano che l'armata francese guastasse +le loro campagne, dai mercanti +che temevano ancora più pei loro magazzini +e per le loro botteghe, in ultimo +da tutti coloro che senza avere precisamente +sofferto sotto Giulio II sentivansi +umiliati dal governo de' preti. Costoro non +tardarono ad avvedersi d'essere in Bologna +il partito più numeroso, e siccome +per l'imprudenza del legato trovavansi +armati e padroni delle porte, questi non +aveva verun mezzo di farli ubbidire<a class="tag" id="tag126" href="#note126">[126]</a>. +</p> + +<p> +Quando il cardinale si avvide tutto ad +un tratto della cattiva disposizione delle +<span class="pagenum"><a id="Page_130"></a>[130]</span> +milizie, volle far credere che il duca +d'Urbino gli avesse dato l'ordine di spedirle +a Casalecchio: ma le milizie ricusarono +di uscire di città; volle in appresso +far entrare mille uomini di fanteria, +comandati da Ramazzotto, ma gli +stessi capitani delle milizie non vollero +ammetterli. +</p> + +<p> +Questa doppia disubbidienza atterrì il +cardinale di Pavia, il quale sapeva di +avere molti nemici e tra la nobiltà e tra +il popolo; e che di fresco aveva fatti ingiustamente +perire tre o quattro distinti +cittadini. Quando fu notte, uscì travestito +dal palazzo per rifugiarsi nella fortezza, +e così grandi erano il suo terrore e la +sua precipitazione, che dimenticò perfino +di prendere il suo danaro ed i suoi +giojelli. Li mandò a cercare quando si +vide in luogo di sicurezza, ed appena +ebbe ricevuta la sua cassetta uscì dalla +fortezza per la porta esterna, e si ritirò +ad Imola con i cento cavalli che gli erano +rimasti per la sua guardia<a class="tag" id="tag127" href="#note127">[127]</a>. +</p> + +<p> +Quando si seppe in Bologna il 21 di +maggio la fuga del legato, Lorenzo Ariosti +<span class="pagenum"><a id="Page_131"></a>[131]</span> +e Francesco Rinucci, due de' capitani +della milizia, conosciuti pel loro attaccamento +ai Bentivoglio, attaccamento ch'era +divenuto maggiore per via delle persecuzioni +sofferte, accorsero alle porte di san +Felice e di Lame, le atterrarono a colpi di +scure, e le consegnarono ai Bentivoglio, cui +il Trivulzio aveva dato cento lance per +occuparle. +</p> + +<p> +Il campo del duca d'Urbino stendevasi +da Casalecchio fino alla porta chiamata +Saragozza. Bentosto si ebbe avviso della +fuga del legato e della sollevazione del +popolo bolognese; ed un panico terrore +s'impadronì all'istante del generale e dei +soldati. Il duca d'Urbino ordinò la ritirata, +sebbene fosse già notte avanzata; le +truppe si posero in marcia con estremo +precipizio, abbandonando tutte le loro +tende, i loro equipaggi, ed i loro commilitoni, +che stavano di guardia sull'opposta +riva del fiume, ove non ricevettero +verun ordine. I Bolognesi osservavano +dalle loro mura questo movimento dell'armata +pontificia, ed i Bentivoglio ne +diedero avviso al Trivulzio. Il popolo, +sempre ardito contro coloro che fuggono, +fece un'impetuosa sortita per attaccare i +soldati della Chiesa che passavano lungo +le mura. Nello stesso tempo i paesani +<span class="pagenum"><a id="Page_132"></a>[132]</span> +scesero dalle montagne con ispaventose +grida per partecipare al saccheggio del +campo. L'oscurità che accresce il terrore +e diminuisce il sentimento della vergogna, +l'impensata rivoluzione de' cittadini e dei +contadini, il timore dell'armata francese, +diedero bentosto alla ritirata l'aspetto +della fuga. Se Raffaello de' Pazzi, che aveva +il comando delle truppe lasciate sull'altra +riva del Reno non avesse al ponte +di Casalecchio opposta ai Francesi una +ostinata resistenza, pochi o niun soldato +del duca avrebbero potuto salvarsi. All'ultimo +la di lui posizione fu forzata, +ed egli fatto prigioniere; allora gli uomini +d'armi francesi, inseguendo l'armata +fuggiasca, raggiunsero bentosto gli +equipaggi e ricondussero al loro campo +tante bestie da soma cariche di bottino, +che chiamarono questa disfatta, ottenuta +senza combattere, <i>la giornata degli asini</i>. +Vennero in potere dei Francesi ventisei +pezzi di cannone, quindici de' quali di +grosso calibro, la bandiera del duca d'Urbino +e molte altre, parte degli equipaggi +dell'armata della Chiesa, e quasi tutti quelli +dell'armata veneziana. Furono fatti prigionieri +Orsino da Mugnano, Giulio Manfrone +e molti altri capitani, e fu dispersa +quasi tutta l'infanteria: il solo Ramazzotto, +<span class="pagenum"><a id="Page_133"></a>[133]</span> +che con un corpo dell'armata veneziana +occupava la montagna di san Luca, riuscì, +sebbene fosse assai tardi avvisato +della disfatta de' suoi compagni d'armi, +a condurre a traverso alle montagne le +sue truppe fino in Romagna, senza perdere +un solo uomo<a class="tag" id="tag128" href="#note128">[128]</a>. +</p> + +<p> +Quando Giulio II ebbe avviso a Ravenna +della presa di Bologna, ne fu oltremodo +dolente, perchè attaccava a quella +conquista grandissima importanza, risguardandola +la più gloriosa impresa del suo +pontificato. La condotta del popolo bolognese +lo afflisse ancora di più; egli, a +dir vero, non vi aveva sparso sangue, +nè fatta violenza a veruna persona della +nobiltà o del popolo, ma furono riservati +a lui solo tutti gli oltraggi: la sua +statua colossale di bronzo, lavoro di Michelangelo +Buonarotti, ch'era stata innalzata +sulla facciata della chiesa di san Petronio +fu dal popolo atterrata in mezzo +agli insulti ed al disprezzo, ed i Bentivoglio +la fusero per formarne un doppio +cannone, col quale il quinto giorno dopo +<span class="pagenum"><a id="Page_134"></a>[134]</span> +la rivoluzione tirarono contro la fortezza<a class="tag" id="tag129" href="#note129">[129]</a>. +Era questa assai vasta e ben fortificata, +ma nel momento del bisogno si +trovò sprovveduta di guarnigione, di vittovaglie, +ed in particolare di munizioni +da guerra, di modo che il vescovo Giulio +Vitelli, che ne aveva il comando, fu +costretto ad arrendersi dopo una settimana. +I Bentivoglio, i quali temevano che +il re di Francia mettesse guarnigione nella +cittadella, indussero il popolo a spianarla. +Il duca di Ferrara, approfittando della +ritirata dell'armata pontificia, avea ricuperato +Cento, Pieve, Cotignola, Lugo, e le altre +piazze della Romagna toltegli dal papa. +Il Trivulzio avrebbe pure potuto occupare +Imola; ma volle aspettare gli ordini della +corte di Francia, prima di spingere più +oltre una guerra, che ripugnava alla coscienza +del re, e più ancora a quella della +regina Anna di Bretagna<a class="tag" id="tag130" href="#note130">[130]</a>. +</p> + +<p> +Francesco degli Alidosi, vescovo e cardinale +di Pavia, e legato di Bologna, +poteva essere accusato come cagione di +tanto disastro; la di lui amministrazione +aveva eccitato l'odio dei Bolognesi +<span class="pagenum"><a id="Page_135"></a>[135]</span> +contro la Chiesa, la sua imprudenza sollevata +la città, e la sua viltà fatto perdere +e Bologna e l'armata che doveva difenderla. +Tutti gli ufficiali, che si erano sottratti +alla disfatta di Casalecchio, rigettavano +tutta sopra di lui la vergogna del loro +terrore e della loro fuga; ed il duca di +Urbino, suo antico nemico, l'accusava più +scopertamente degli altri. Dal canto suo +il cardinale per giustificarsi accusava il +duca d'Urbino di tradire il papa, perchè +sua moglie Eleonora Gonzaga era figliuola +d'Isabella d'Este, sorella d'Alfonso, che +aveva sposato il marchese di Mantova. Il +duca, egli diceva, non cercò mai di buona +fede di spogliare lo zio della sua sposa; +ed infatti lo stesso Fleuranges replica +più volte, che il duca d'Urbino era di +cuore francese, e che desiderava la pace<a class="tag" id="tag131" href="#note131">[131]</a>. +</p> + +<p> +L'Alidosi si portò a Ravenna per giustificarsi, +e Giulio II, che lo amava, ed +a lui ciecamente fidavasi, lo accolse con +piacere, e lo invitò a pranzare lo stesso +giorno con lui. Infatti mentre tornava +a palazzo, scortato da suo cognato Guido +Vaina, capitano della sua guardia, +<span class="pagenum"><a id="Page_136"></a>[136]</span> +fu incontrato dal duca d'Urbino. Questa +pompa militare nel momento in cui le +disgrazie dell'armata procedevano tutte +da lui, accrebbe oltremodo la collera del +duca; egli innoltrossi in mezzo ai soldati +del legato, che per rispetto gli facevano +luogo, e lo pugnalò in sugli occhi di tutti. +Quando pochi istanti dopo fu dato avviso +al papa di tale violenza, egli si abbandonò +a furibonde e disperate grida. Non dolevasi +soltanto della morte d'un cardinale, a +lui tanto caro, ma ancora dell'offesa recata +alla dignità ecclesiastica, cui in tutto il +corso del suo pontificato aveva in ogni +modo cercato di rendere più venerabile e +sacra, e cui adesso vedeva così sfacciatamente +oltraggiata sotto i suoi proprj occhi, +ed inoltre dal suo proprio nipote. Lo stesso +giorno, sempre oppresso dal più angoscioso +dolore, ripartì da Ravenna per tornare +a Roma<a class="tag" id="tag132" href="#note132">[132]</a>; ma era di poco giunto +a Rimini, che per colmo di amarezza +seppe che in tutti i luoghi pubblici, a +Modena, a Bologna ed in molte altre città, +si affiggevano cedole di convocazione di +<span class="pagenum"><a id="Page_137"></a>[137]</span> +tutti i prelati ad un concilio generale in +Pisa per il giorno primo di settembre; e +che veniva citato egli stesso a recarvisi, +affinchè la Chiesa fosse riformata nel suo +capo e nelle sue membra<a class="tag" id="tag133" href="#note133">[133]</a>. +</p> +</div> + +<div class="chapter"> +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_138"></a>[138]</span> +</p> + +<h2> +CAPITOLO CVIII. +</h2> + +<div class="blockquote"> +<p> +<i>Amministrazione del gonfaloniere Soderini +a Firenze. — Concilio di Pisa; +alleanza di Ferdinando il Cattolico +con Giulio II e coi Veneziani. — La +loro armata combinata s'innoltra verso +Bologna. — Gastone di Foix la costringe +a retrocedere, e ricupera Brescia +che si era ribellata.</i> +</p> + +<p class="center"> +1511 = 1512. +</p> +</div> + +<p> +La maggior parte degli stati italiani +erano scomparsi dalla scena del mondo, +e quelli che tuttavia conservavano un'ombra +d'indipendenza, cercavano salvezza +nella propria nullità, mentre tutti +i gravissimi interessi della patria si decidevano, +bensì in mezzo a loro, ma senza +di loro, da quelle potenze la di cui superiorità +era tale che sarebbe stato affatto +impossibile il volervi far testa. Alle porte +dell'Italia il duca di Savoja ed il marchese +di Monferrato non lasciavano di +chiamarsi sovrani; ma il re di Francia, +diventato duca di Milano ed in pari tempo +doge di Genova, li circondava da ogni +banda colle sue province; egli faceva continuamente +<span class="pagenum"><a id="Page_139"></a>[139]</span> +passare per i loro stati le sue +armate, si valeva dei loro arsenali, dei loro +magazzini, delle stesse loro fortezze, e +non credeva omai più necessario di chiedere +il loro assenso, o di cercare la loro +alleanza ed in tempo di queste guerre, +che li ruinavano, questi principi non +facevano mai sentire la loro esistenza. +Vero è che l'uno e l'altro paese avevano +in tale epoca sovrani senza talenti e senza +carattere. Guglielmo IX, figlio e successore +di Bonifacio V, regnava nel Monferrato. +Era salito sul trono nel 1493, in +età di soli sette anni, e ne' primi tempi +aveva avuta per tutrice sua madre Maria, +affatto ligia alla Francia; morta questa, +la tutela del giovanetto marchese era passata +nelle mani di Costantino Cominate, +di lui parente. Quando Guglielmo giunse +alla maggiorità, obbligò Costantino ad +abbandonare il Monferrato, ed allora quest'uomo +intrigante ed accorto si attaccò +a Massimiliano ed ebbe una parte attivissima +nelle negoziazioni dell'imperatore e +del papa. Il giovane marchese per lo contrario +non uscì dall'oscurità in cui era +stato tenuto fino dall'infanzia: aveva il 31 +agosto del 1508 sposata Anna, figlia di +Renato, duca d'Alençon, dalla quale ebbe +un figlio che gli successe nel 1518, e la +<span class="pagenum"><a id="Page_140"></a>[140]</span> +figliuola che portò in appresso l'eredità +del Monferrato alla casa Gonzaga. Dopo +la morte di questa prima moglie, Guglielmo +IX sposò Maria, figlia di Gastone +IV, conte di Foix. Egli aveva scelta +l'una e l'altra sposa tra le signore francesi, +come s'egli avesse effettivamente +sentito, che, dacchè i possedimenti della +Francia lo circondavano da ogni banda, +egli più non era un sovrano indipendente, +ma soltanto un principe francese. +</p> + +<p> +Nello stesso tempo, e dopo il 1504, +Carlo III era succeduto nelle signorie +della Savoja e del Piemonte a suo fratello, +Filiberto II figlio di Filippo, lungo tempo +conosciuto sotto il nome di conte di Bresse. +Quando era salito sul trono, aveva trovata +la maggior parte de' suoi stati obbligati +per gli appannaggi di tre vedove duchesse; +onde gli restavano scarsissime entrate e poca +autorità. Egli non oltrepassava i diciotto +anni, era di carattere debole e tutte le +altre sue facoltà non uscivano dall'ordinario. +Non era sperabile, che da sè ricuperasse +quell'importanza, che gli avvenimenti +anteriori al suo regno avevano tolti +alla di lui corona. Quindi, finchè potè +vivere ignorato ed ozioso nella dipendenza +della Francia, preferì alla gloria militare +questa tranquilla oscurità. Ma gli avvenimenti +<span class="pagenum"><a id="Page_141"></a>[141]</span> +della guerra lo chiamarono suo +malgrado a figurare tra i sovrani; e fu +costretto a scegliere tra due potentati nemici, +che trasportarono ne' suoi stati il +teatro delle loro battaglie. La sua indecisione +fu causa che allora perdesse tutti +i suoi stati; ma le sue lunghe calamità +non cominciarono che dopo i tempi in +cui propriamente perì l'indipendenza d'Italia<a class="tag" id="tag134" href="#note134">[134]</a>. +</p> + +<p> +Il duca di Ferrara ed il marchese di +Mantova, dopo avere con imprudente ambizione +preso parte nella lega di Cambrai, +avevano perduto, il primo la libertà, l'altro +la metà de' suoi stati. Per altro Gian +Francesco Gonzaga era riuscito in mezzo +al turbine a rientrare nella mal abbandonata +neutralità. Per lo contrario Alfonso +d'Este sosteneva il più grande sforzo della +guerra; pareva che la sorte dell'Italia dipendesse +interamente da quella de' suoi +stati, tanto era l'accanimento con cui lo +trattavano il papa ed i Veneziani. I regni +di Napoli e di Sicilia più non appartenevano +agl'Italiani; tutti i principi, tutte +le repubbliche, che così lungamente avevano +conservata l'indipendenza nello stato +<span class="pagenum"><a id="Page_142"></a>[142]</span> +della Chiesa, erano state spogliate della loro +sovranità da Alessandro VI o da Giulio II; +quelli che tuttavia conservavano qualche +autorità erano scesi al rango di feudatarj +ubbidienti e timorosi innanzi al loro abituale +signore: ed il duca d'Urbino, generale +e nipote del papa, che solo tra tutti +sembrava essere stato fin allora risparmiato, +era incorso per la morte del cardinale +di Pavia in una sentenza di deposizione, +che veramente non ebbe mai esecuzione, +anzi venne rivocata dopo cinque +mesi<a class="tag" id="tag135" href="#note135">[135]</a>. +</p> + +<p> +In tutta l'Italia omai non restavano altri +stati indipendenti, oltre Venezia, la Chiesa, +e quelli che abbiamo or ora ricordati, che +le tre repubbliche di Toscana, Firenze, Siena +e Lucca, tutte tre neutrali e spettatrici +inquiete d'una guerra cui erano attaccati +i destini della loro contrada; tutte tre si stavano +immobili e bramose di far dimenticare +colla presente nullità l'attività passata, +onde non fossero istigate ad associarsi a +qualcuna delle potenze belligeranti. Da +lungo tempo Lucca e Siena avevano per +la debolezza loro adottato questo sistema. +Era più nuovo per Firenze, la quale erasi +tanto lungamente risguardata come il centro +<span class="pagenum"><a id="Page_143"></a>[143]</span> +di tutte le negoziazioni d'Italia: ma senza +molti anni di riposo non poteva questa +repubblica rifarsi dallo spossamento in +cui l'avevano gettata la guerra accesa da +Carlo VIII, e la ribellione di Pisa. Il +gonfaloniere, Pietro Soderini, il 22 dicembre +1510, rendendo conto della sua amministrazione +al gran consiglio, assoggettò +all'esame de' suoi concittadini gli stati +delle esazioni e delle spese di otto anni, +che ammontavano a 908,300 fiorini d'oro, +ossia a 10,899,600 franchi; e sebbene +questa somma, avuto riguardo al valore +del danaro in quell'epoca, fosse ragguardevole, +dimostra una grandissima +diminuzione delle ricchezze della repubblica, +ove si paragoni a ciò che Firenze +poteva spendere, senza grave incomodo +nelle guerre coi signori della Scala, o +co' Visconti<a class="tag" id="tag136" href="#note136">[136]</a>. +</p> + +<p> +All'indomani dello stesso giorno, in +cui il gonfaloniere aveva dato all'Italia +il nuovo esempio di chiamare il pubblico +ad esaminare la sua contabilità, si scoprì +in Firenze una congiura contro di lui +tramata per assassinarlo. Si era questa +formata in Bologna alla corte del papa, +<span class="pagenum"><a id="Page_144"></a>[144]</span> +e l'implacabile odio di Giulio II contro +chiunque ardiva opporsi alle sue volontà, +le aveva dato cominciamento. Non poteva +Giulio perdonare al Soderini la sua +parzialità verso la Francia: gli è vero che +lo vedeva mantenere la sua repubblica nella +neutralità, ma lo aveva però sospetto a cagione +delle segrete offerte di Lodovico XII +e temeva che la repubblica fosse inclinata +a dichiararsi contro di lui in una critica +circostanza. Il Soderini lo aveva particolarmente +offeso accordando salvacondotto ed +asilo in Firenze a cinque cardinali che +attraversavano la Toscana. Questi prelati +eransi spaventati a cagione della morte +d'uno de' loro colleghi in Ancona, ed +avevano ricusato di raggiugnere il papa +a Bologna. Sdegnavasi Giulio II, o di +essere sospettato autore della morte del +cardinale, o di vedere sottratti alla sua +vendetta coloro ch'egli voleva perdere. +I cinque cardinali di santa Croce, Cosenza, +Bayeux, san Malò e Sanseverino, +che, partendo da Firenze presero la strada +di Milano, si posero subito nel clero alla +testa della fazione contraria a Giulio II, +ed abbracciarono tutti gl'interessi della +Francia<a class="tag" id="tag137" href="#note137">[137]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_145"></a>[145]</span> +</p> + +<p> +Giulio II, confondendo nella sua collera +il Soderini con Lodovico XII e coi cardinali +ribelli alla sua autorità, pensò di +spogliarlo d'ogni potere e di cambiare +il governo di Firenze. Prinzivalle della +Stufa, cittadino fiorentino, dell'età di +venticinque anni, figlio di uno zelante partigiano +dei Medici, trovavasi in allora +a Bologna: egli era abbastanza destro e +coraggioso per eseguire le più difficili +imprese, e si offrì spontaneamente a +servire la collera del papa uccidendo +il gonfaloniere. Marc'Antonio Colonna +promise di trovargli dieci uomini scelti +per assecondarlo, e Prinzivalle partì +alla volta di Firenze onde associare +al suo attentato alcuni nobili fiorentini. +Parlò dapprima a Filippo Strozzi, che +aveva sposata una sorella dei Medici, e +ch'egli perciò credeva affezionatissimo a +quella famiglia; ma lo Strozzi rispose di +avere dichiarato ai suoi cognati che tosto +rimanderebbe loro la sorella, qualora +gli facessero parlare di politica; non volle +pure promettere di tenere segreta la confidenza +che gli era stata fatta; e Prinzivalle, +dopo avere cercato invano d'intimorirlo, +fuggì subito a Siena, onde salvarsi +dalle indagini de' decemviri, ai quali +lo Strozzi lo aveva denunciato. Fu in sua +<span class="pagenum"><a id="Page_146"></a>[146]</span> +vece tratto in giudizio suo padre, Luigi +della Stufa, e rilegato per cinque anni +nel vicariato di Certaldo, sebbene non +fosse altrimenti provata la sua complicità<a class="tag" id="tag138" href="#note138">[138]</a>. +</p> + +<p> +Intanto essendosi il 29 dicembre adunato +il gran consiglio per eleggere i gonfalonieri +delle compagnie, alzossi Piero +Soderini, ed informò i suoi concittadini +della congiura scopertasi contro di lui. +I congiurati, egli disse, avevano trovato +difficile l'ucciderlo nel suo appartamento +nel pubblico palazzo, pericoloso l'assalirlo +in pieno consiglio, e, siccome egli non +usciva giammai che colla signoria in occasione +delle pubbliche cerimonie, si erano +veduti forzati ad aspettare una di queste +solennità. La scoperta della loro congiura +costringerebbe bensì i nemici a mutare +i loro progetti, ma non perciò lusingavasi +egli che la sua vita venisse ad essere così +posta in sicuro, essendo già per lui apparecchiato +il veleno. Egli non affettò nè un +coraggio nè un'indifferenza ai quali non +era stato predisposto dalla passata sua vita: +altamente convinto del proprio pericolo, +<span class="pagenum"><a id="Page_147"></a>[147]</span> +non vi si rassegnò che con dolore, ed il +suo discorso venne spesso interrotto dalle +lagrime. Pure lo confortava il testimonio +della propria coscienza, di non avere mai +meritato l'odio de' suoi concittadini, nè +i pugnali da cui vedevasi circondato; e +invocò sulla propria condotta il giudizio +di tutti i Fiorentini che avevano con lui +seduto nella signoria. Più di trecento cittadini +erano stati priori durante gli otto +anni ne' quali egli era stato capo dello stato: +gli scongiurò di dire, se giammai erasi +egli proposto altro scopo che il bene della +comune loro patria, se giammai aveva +seguite private viste, o personali interessi, +se aveva mai raccomandato qualche individuo +al podestà, ai tribunali, ai corpi +di mestieri, per sottrarlo al rigore delle +leggi. Non volle per sè chiedere veruna +guardia, nè adoperare per la sua difesa +che quella stessa dignità di cui il popolo +lo aveva rivestito; ma invitò i consiglj +a prendersi cura della difesa dello stato +popolare, piuttosto che di quella della sua +persona. Egli non era già lo scopo principale +degli attentati de' nemici, bensì lo +erano la libertà, l'eguaglianza, e quello +stesso consiglio per via del quale tutti i Fiorentini +partecipavano all'amministrazione +della repubblica. I partigiani dell'oligarchia +<span class="pagenum"><a id="Page_148"></a>[148]</span> +miravano a chiudere il gran consiglio; e la +sua morte, per la quale avevano cospirato, +altro non doveva essere che il segnale di +quella più importante rivoluzione ch'essi +meditavano<a class="tag" id="tag139" href="#note139">[139]</a>. +</p> + +<p> +Effettivamente il gran consiglio risguardò +l'attentato contro la vita del Soderini, +come l'indizio di un progetto tendente +a rovesciare lo stato popolare; e perchè +il partito vincitore aveva sempre trovato +facile di sanzionare una rivoluzione in +Firenze coll'adunare un parlamento, il +consiglio volle privare i faziosi di questa +dannosa facilità, quando ancora riuscissero +ne' loro criminosi progetti. Il 20 gennajo +del 1511 proclamò una legge, nella +quale previde il caso in cui i cospiratori +privassero la repubblica del suo +gonfaloniere, de' suoi priori, de' suoi +colleghi, oppure distruggessero le borse +destinate all'estrazione della magistratura, +talchè l'autorità delegata dal popolo sembrasse +sospesa; volle in tal caso, che, +invece di adunare un parlamento, che +mai non delibererebbe individualmente +e liberamente, fosse al medesimo gran +consiglio, o alla parte di questo consiglio +<span class="pagenum"><a id="Page_149"></a>[149]</span> +che potrebbe adunarsi, devoluto il diritto +di formare il nuovo governo della +repubblica<a class="tag" id="tag140" href="#note140">[140]</a>. +</p> + +<p> +Circa lo stesso tempo andava a terminare +la tregua convenuta in aprile del 1506 +tra Pandolfo Petrucci ed i Sienesi; dessa +era stata protratta due anni, mentre ancora +durava la guerra di Pisa, ed i Fiorentini +avevano acconsentito a non riclamare +per tutto quel tempo i loro diritti sopra +Montepulciano. Ma oramai niuna ragione +giustificava una simile accondiscendenza. +Lodovico XII, che bramava di valersi dei +Fiorentini contro il papa, loro prometteva +potenti soccorsi, e faceva loro sperare l'acquisto +non solo di Montepulciano, ma della +stessa Siena. Per approfittare del favore +del re, il gonfaloniere spedì il Macchiavelli +a Siena, incaricandolo di denunciare +a questa repubblica la cessazione della +tregua, dichiarando in pari tempo, che +Firenze non sarebbe mai per rinnovarla, +se non venivano restituiti Montepulciano +ed il suo territorio. Intanto il gonfaloniere +mandò ai confini gli uomini d'armi che +teneva nello stato di Pisa<a class="tag" id="tag141" href="#note141">[141]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_150"></a>[150]</span> +</p> + +<p> +Come i Fiorentini si affidavano alla +protezione della Francia, così i Sienesi +speravano in quella di Giulio II. Pandolfo +Petrucci, che disponeva a voglia sua +di questa repubblica, nulla aveva dimenticato +per procacciarsi il favore del vecchio +pontefice; aveva di fresco riacquistato +ed a lui offerto in dono il castello +della Suvera, principal luogo e residenza +degli antichi conti di Ghiandaroni, nello +stato di Siena. Nello stesso tempo la balìa +aveva riconosciuto in Giulio II un discendente +di quell'estinta famiglia, che +portava come lui lo stemma della quercia; +ma la loro agnazione non poteva quasi +provarsi con altro, che con quella della +ghianda della Rovere colle ghiande dei +Ghiandaroni. Il papa, che ardentemente +desiderava di procacciare lustro alla propria +famiglia plebea ed oscura, accolse +questo dono con vivissimo piacere; d'allora +in poi non ommise di comprendere Siena +in tutte le sue alleanze; accordò il cappello +di cardinale ad Alfonso, figlio di +Pandolfo Petrucci, e si dichiarò il difensore +di tutti gl'interessi di quello stato<a class="tag" id="tag142" href="#note142">[142]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_151"></a>[151]</span> +</p> + +<p> +Non perciò poteva Giulio incoraggiare +i Sienesi ad entrare in guerra pel possedimento +di Montepulciano. Quanto Lodovico +XII desiderava questa guerra per +volgere tutte le forze dei Fiorentini contro +la Chiesa, altrettanto la temeva il +pontefice, perchè apriva un più vasto +confine agli attacchi de' Francesi; onde +avrebbe dovuto misurarsi con loro non +solo nella Romagna, ma ancora in Toscana. +Mandò dunque ai Sienesi Giovanni Vitelli +e Guido Vaina, per proteggerli, con +alcune compagnie d'uomini d'armi e di +cavaleggieri; ma in pari tempo si offerse +mediatore tra le due repubbliche. Fece +sentire a Pandolfo l'estremo pericolo d'introdurre +i Francesi in Toscana; ottenne +dai Fiorentini un perdono senza eccezione +pei ribelli di Montepulciano e la restituzione +di tutti i loro privilegj; il 3 di settembre +del 1511 fece finalmente soscrivere +un trattato d'alleanza tra le due repubbliche +per venticinque anni, in forza +del quale Montepulciano fu restituito con +tutto il suo territorio ai Fiorentini, che +dal canto loro si obbligarono a guarentire +tutti gli altri possedimenti della repubblica +di Siena, ed a mantenervi l'autorità di +Pandolfo Petrucci e de' suoi figli<a class="tag" id="tag143" href="#note143">[143]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_152"></a>[152]</span> +</p> + +<p> +Non perchè avesse adottate più pacifiche +disposizioni, ma tutt'al contrario per +tener dietro con minori impedimenti ai +bellicosi suoi progetti di cacciare, secondo +soleva egli ripetere, i barbari dall'Italia, +erasi il papa fatto mediatore tra le due +repubbliche toscane. La vittoria de' Francesi +sotto le mura di Bologna, e la totale +dispersione della sua armata, avevano +lasciato il papa a discrezione del re di +Francia, il quale avrebbe potuto senza +trovare ostacolo spingere le sue armate +fino a Roma, e colà dettare la pace a +Giulio II. Ma Lodovico XII, in mezzo ai +suoi prosperi avvenimenti, non lasciava +di essere agitato dagli scrupoli di fare la +guerra alla Chiesa. Appena ebbe avviso +della disfatta dell'armata pontificia, che ordinò +a Gian Giacopo Trivulzio di ricondurre +le truppe nel Milanese; vietò ogni +pubblica dimostrazione di gioja per vittorie +di cui si vergognava; e dichiarò, che, sebbene +non credesse d'aver commesso errori, +era pronto, per ottenere la pace, ad umiliarsi +ed a chiedere perdono alla santa +sede<a class="tag" id="tag144" href="#note144">[144]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_153"></a>[153]</span> +</p> + +<p> +Per lo contrario il papa, conoscendo +la debolezza del re, non rinunciava alle +sue prime domande, e pareva che nelle +sue perdite trovasse motivi di accrescere +la sua arroganza. Un vescovo Scozzese, +ambasciatore del suo re in Roma, aveva +offerta la sua mediazione e riaperte le +negoziazioni abbandonate dal vescovo di +Gurck. Giulio II gli comunicò le sue pretese. +Chiedeva che il duca di Ferrara rinunciasse +a tutto quanto aveva ricevuto +pel suo matrimonio con Lugrezia Borgia; +che pagasse alla camera apostolica l'antico +tributo; che restituisse Lugo e tutta la +Romagna Ferrarese, e ricevesse in Ferrara +un visdomino pontificio, invece del visdomino +veneziano che vi avea ricevuto in addietro. +Lodovico era disposto ad accettare +queste condizioni, sebbene gli sembrassero +dure; ma in questo tempo Gian Giacopo +Trivulzio, dopo avere rioccupata la +Mirandola, aveva licenziata la sua armata, +ad eccezione di cinquecento lance e di +mille trecento fanti tedeschi che aveva +mandati a Verona. Quando il papa ebbe +di ciò avviso, trovandosi liberato dal timore +di quell'armata vittoriosa, mutò +linguaggio, e mise in campo nuove condizioni, +affatto inammissibili, oltre le già +proposte. Voleva che la pace tra Massimiliano +<span class="pagenum"><a id="Page_154"></a>[154]</span> +ed i Veneziani si conchiudesse +nello stesso tempo che la sua colla Francia; +che Alfonso d'Este gli pagasse tutte +le spese della guerra; e che i Bentivoglio +ed i Bolognesi ribellati fossero abbandonati +alla sua vendetta. Questi ultimi avevano +di già cercato di placarlo, offrendo +alla camera apostolica il tributo che pagavano +i loro padri ed i loro antenati, +e richiamando in palazzo, come luogotenente +del papa, il vescovo di Chiusi, prima +loro prigioniere. Ma Giulio II aveva corrisposto +colle censure alla loro sommissione, +ed aveva incaricati due suoi capitani, +Marc'Antonio Colonna e Ramazzotto, +di guastare senza pietà il territorio +bolognese<a class="tag" id="tag145" href="#note145">[145]</a>. +</p> + +<p> +Lodovico XII aveva sperato che la +domanda del concilio, fatta dal clero di +Francia, riuscirebbe molesta ad un papa, +la di cui elezione era stata così poco canonica, +ed il di cui guerriero carattere era +cagione di continuo scandalo. Aveva persuaso +Massimiliano a concorrere alla convocazione +del concilio, e tutti e due avevano +invano eccitato Ferdinando ad unirsi a +<span class="pagenum"><a id="Page_155"></a>[155]</span> +loro. Eransi in appresso rivolti al papa, +per intimargli di dare esecuzione al canone +del concilio di Costanza, che ordinava +la tenuta di un concilio ecumenico +ogni dieci anni: gli avevano ricordato il +suo proprio giuramento all'atto della sua +consacrazione, col quale erasi obbligato +sotto pena di spergiuro e di anatema ad +adunare, prima che spirassero due anni, un +concilio universale. Finalmente lo avvisavano +che il conclave da cui era stato eletto, +avendo pronunciato che i due terzi dei +cardinali avevano il diritto di convocare +il concilio, se il papa non lo faceva, essi +erano determinati, dietro la sua negativa, +di rivolgersi a questi<a class="tag" id="tag146" href="#note146">[146]</a>. +</p> + +<p> +Tale domanda presentata al papa altro +non era che una vana formalità: nè l'imperatore, +nè il re di Francia avevano +sperato ch'egli se ne farebbe carico; essi +pensavano di convocare il concilio di propria +loro autorità, o con quella de' cardinali +che avevano abbandonato Giulio +e si erano ritirati a Milano. Ma li trattenne +alcun tempo la scelta della città +in cui adunarlo; Massimiliano stava per +<span class="pagenum"><a id="Page_156"></a>[156]</span> +Costanza, Lodovico XII per Lione, ed +i prelati Italiani non volevano uscire +d'Italia. I due monarchi risolsero di compiacerli; +e, coll'assenso de' Fiorentini, scelsero +Pisa, dove un secolo prima, quasi +nelle stesse circostanze, era stato tenuto +un altro concilio. La vicinanza di Roma, +la facilità di andarvi per la via del mare, +e la protezione di un governo neutrale, parevano +dover togliere al papa ogni pretesto +di ricusare d'intervenirvi co' suoi prelati. +</p> + +<p> +Gli ambasciatori dell'imperatore e del +re di Francia proposero, il 16 maggio, +ai cardinali rifugiati a Milano di convocare +a Pisa un concilio ecumenico; questi +sotto certe condizioni, tendenti ad assicurare +la libertà dell'assemblea, acconsentirono +all'inchiesta, e pubblicarono le loro +lettere di convocazione pel primo di settembre. +Altre ne aveva pubblicate Massimiliano +in proprio nome, nella sua qualità +di avvocato e di protettore della Chiesa, +fin dal 16 di gennajo, ed altre ancora +in data del 15 febbrajo Lodovico XII, +esortando i vescovi francesi e tedeschi a +recarsi a Pisa<a class="tag" id="tag147" href="#note147">[147]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_157"></a>[157]</span> +</p> + +<p> +Ma per quanto fossero grandi l'autorità +dei due monarchi, la sommissione del +loro clero, e lo scontento generale della +Chiesa, Giulio II nulla arrischiava in questa +contesa; ed egli lo vedeva; infatti opponeva +l'ardire e l'impeto del suo carattere +ai risguardi ed agli scrupoli de' suoi avversarj, +che colle loro medesime apologie, +col mostrare avido desiderio di entrare +in negoziazioni, sembravano confessare di +non essere assistiti dalla giustizia. Giulio II, +per togliere loro qualunque pretesto, convocò +egli stesso con una bolla del 18 +luglio un concilio in san Giovanni di +Laterano pel 19 aprile del 1512. Pubblicò +nello stesso tempo un monitorio contro i +cardinali ribelli, per privarli del cardinalato +e di tutti i loro beneficj ecclesiastici, +qualora entro sessanta giorni non si presentassero +a lui per giustificarsi<a class="tag" id="tag148" href="#note148">[148]</a>. +</p> + +<p> +Gli apparecchj per due concilj vennero +tutt'ad un tratto sospesi a cagione della +malattia del papa, il quale, essendosi trovato +male il 17 di agosto, fu dopo quattro +giorni ridotto all'estremo. Cadde in +un deliquio che durò più ore; tutti coloro +<span class="pagenum"><a id="Page_158"></a>[158]</span> +che lo assistevano lo tennero per +morto; se ne sparse la voce in città; +vennero ovunque spediti corrieri per portarne +la notizia; ed i cardinali assenti da +Roma, senza eccettuare quelli che avevano +convocato il concilio di Pisa, si affrettarono +di porsi in cammino per ritornarvi. +Frattanto Giulio II, rinvenuto dalla sua letargia, +volle ordinare gli affari di sua famiglia, +che poteva da un secondo attacco simile +essere improvvisamente privata del suo +capo. All'indomani adunò un concistoro, +nel quale accordò al duca d'Urbino, suo +nipote, la grazia per l'omicidio del cardinale +di Pavia, rimettendolo nel godimento +di tutti i feudi ricevuti dalla Chiesa. +Nello stesso tempo pubblicò una bolla +intorno all'elezione del nuovo papa, per +prevenire o punire colle più severe pene +una simonia simile a quella di cui egli +stesso erasi renduto colpevole, quando +aveva ottenuta la tiara<a class="tag" id="tag149" href="#note149">[149]</a>. +</p> + +<p> +In pochi giorni Giulio si trovò sano +come per lo innanzi, sebbene continuasse +a non curarsi de' consigli de' medici, ed +<span class="pagenum"><a id="Page_159"></a>[159]</span> +a tenere un regime di vita direttamente +opposto a quello ch'essi gli prescrivevano. +Colle forze andò pure ricuperando il suo +ardore guerriero, e sempre più si confermò +nel favorito suo progetto <i>di cacciare +i barbari d'Italia</i>. Le lagnanze e +le miserie dei popoli, oppressi dagli oltremontani, +avrebbero somministrati a Giulio +i più giusti motivi per quest'impresa, se +le sue forze fossero state proporzionate +alla lotta in cui voleva entrare. +</p> + +<p> +Frattanto la campagna di quest'anno +non aveva prodotto verun'azione clamorosa. +Massimiliano, sempre consentaneo +a sè medesimo, si andava perdendo in +vasti progetti che non era capace d'eseguire. +Sebbene i Veneziani fossero assai +snervati, non aveva potuto approfittare +della diversione fatta dalla Francia per +spingere con vigore la guerra contro di +loro. Vero è che guastava il territorio +friulano, e spargeva la più spaventosa desolazione +in quelle contrade; ma, lungi +dal conquistare Treviso o Padova, cui non +aveva mai voluto rinunciare, non avrebbe +pure conservata Verona, senza la guarnigione +francese mandata in questa piazza +da Lodovico XII. L'imperatore erasi recato +ad Inspruck, e si proponeva ancora +di marciare colla sua armata fino a Roma, +<span class="pagenum"><a id="Page_160"></a>[160]</span> +per ristabilire l'impero germanico in +tutte le prerogative possedute ai tempi +di Carlo Magno o di Ottone il grande; +ma le truppe dell'impero, sulle quali egli +faceva sempre fondamento, non arrivavano +mai, e le proprie non bastavano per tener +testa alla repubblica di Venezia. Così +passava rapidamente da una smisurata +ambizione allo scoraggiamento, e mai +non mantenevasi con costanza nell'una +o nell'altra disposizione. Talvolta dava +orecchio alle proposizioni che gli venivano +fatte da Ferdinando il Cattolico, di +riconciliarsi coi Veneziani e colla Chiesa, +e di attaccare di concerto i Francesi. In +uno de' suoi accessi di scoraggiamento, +invitò pure i Veneziani a mandargli un +inviato per trattare con lui. Il senato fece +subito partire alla volta d'Inspruck Antonio +Giustiniani, e fece fare in ogni chiesa +preghiere pel felice successo della sua +missione; ma Massimiliano aveva prima +del suo arrivo mutato parere. Ridusse a +soli otto giorni il salvacondotto del Giustiniani, +e rigettò tutte le proposizioni +che gli recava<a class="tag" id="tag150" href="#note150">[150]</a>. Non erano ignote a +Lodovico XII queste di lui irrisoluzioni, e +<span class="pagenum"><a id="Page_161"></a>[161]</span> +sapeva che questo alleato, ch'egli pagava, +e pel quale doveva combattere, era sempre +in procinto di passare nelle file dei +suoi nemici<a class="tag" id="tag151" href="#note151">[151]</a>. +</p> + +<p> +Dal canto suo Giulio II appena degnavasi +di contare Massimiliano tra i suoi +nemici, sebbene lo avesse veduto prendere +parte alla convocazione del concilio; +egli fondava le sue speranze nel +re d'Arragona, in quello d'Inghilterra +e negli Svizzeri, e di già le sue negoziazioni +presso queste tre potenze prendevano +il più favorevole aspetto. La constante +politica di Ferdinando il Cattolico +era quella di coprire la propria ambizione +colla maschera della religione; onde dacchè +il papa erasi dichiarato alleato dei Veneziani, +non avea cessato mai di dare a Lodovico +XII ipocriti consiglj intorno all'empietà +di far guerra al capo della Chiesa. +Fino a tale epoca erasi egli occupato intorno +alle sue conquiste nell'Africa; il +suo generale, Pietro Navarra, gli aveva +sottomesse Orano e Bugia; i re di Algeri +e di Tremisene si erano dichiarati suoi +feudatarj, e pareva che un nuovo impero +spagnuolo fosse vicino a stabilirsi +<span class="pagenum"><a id="Page_162"></a>[162]</span> +al di là dello stretto di Gibilterra<a class="tag" id="tag152" href="#note152">[152]</a>. +Ma quand'ebbe notizia della disfatta di +Bologna, richiamò dall'Africa Pietro Navarra, +e lo mandò nel regno di Napoli +con tre mila de' suoi migliori fanti spagnuoli, +per non lasciare questo regno +in balìa di un monarca vittorioso, che +vi aveva dei diritti. +</p> + +<p> +Enrico VIII d'Inghilterra, cedendo alle +istanze di Giulio II, aveva acconsentito a +fare di concerto con Ferdinando calde +rimostranze a Lodovico XII intorno allo +scisma ch'egli andava a suscitare nella +Chiesa, gli aveva domandato pel bene +della cristianità di mandare i cardinali +ed i prelati del suo regno al concilio di +Laterano, e di permettere alla Chiesa +di ricuperare la sua città di Bologna. Gonfio +d'orgoglio, e fidando nelle immense +ricchezze lasciategli da suo padre, egli +credevasi l'arbitro dell'Europa, e risguardava +tutte le istanze fattegli da questi +monarchi, quali omaggi dovuti al suo potere +ed ai suoi talenti. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_163"></a>[163]</span> +Per altro il papa riponeva negli Svizzeri +le principali sue speranze; e l'imprudenza +di Lodovico XII lo aveva ancora +meglio servito che le proprie negoziazioni. +Questo monarca in un movimento d'orgoglio +aveva di nuovo ricusato di riconciliarsi +cogli Svizzeri e di accrescere le +loro pensioni. Aveva giurato di non lasciarsi +taglieggiare da paesani, ed aveva +proibita l'esportazione delle granaglie dalla +Francia e dalla Lombardia ne' paesi Svizzeri. +Aveva creduto di ridurli colla carestia +a ricevere da lui la legge, ed invece, +esasperandoli, gli aveva precipitati nell'alleanza +del papa e de' Veneziani<a class="tag" id="tag153" href="#note153">[153]</a>. +</p> + +<p> +Finalmente i progetti di Giulio II cominciavano +a prendere migliore consistenza; +ed i nemici, che andava suscitando +alla Francia, incoraggiati dalla loro unione, +affettavano verso di lei un più minaccioso +contegno. Gli ambasciatori d'Inghilterra +e d'Arragona fecero unitamente nuove +rappresentanze a Lodovico XII rispetto +alla protezione da lui accordata al concilio +di Pisa ed ai Bentivoglio; il re rispose loro +di essere apparecchiato a desistere, purchè +i cardinali del suo partito fossero di nuovo +<span class="pagenum"><a id="Page_164"></a>[164]</span> +rimessi dal papa nella sua grazia, ed i +Bentivoglio venissero conservati nella stessa +subordinazione feudale, in cui da circa +un secolo erano stati tenuti i loro antenati; +ma non volendo gli ambasciatori +ammettere queste basi di negoziazioni, +all'ultimo Lodovico XII dichiarò loro, +che non poteva senza scapito dell'onor +suo abbandonare la protezione di Bologna, +non altrimenti che quella della sua propria +città di Parigi<a class="tag" id="tag154" href="#note154">[154]</a>. +</p> + +<p> +Tosto che seppesi in Roma la risposta +di Lodovico XII, il giorno 5 di ottobre +si pubblicò solennemente nella chiesa di +santa Maria del popolo una confederazione +tra il papa, il re cattolico ed il +senato di Venezia. Dichiaravano i confederati +che gli oggetti della loro alleanza +erano: l'unione della Chiesa, minacciata +d'uno scisma dal conciliabolo di Pisa; +la restituzione alla santa sede di Bologna +e di ogni altro feudo, che mediatamente +o immediatamente poteva appartenerle, +volendo indicare con queste parole lo stato +di Ferrara; per ultimo la cacciata dall'Italia +con una potente armata di chiunque +s'opporrebbe a questo doppio oggetto, +<span class="pagenum"><a id="Page_165"></a>[165]</span> +vale a dire del re di Francia. Per formare +quest'armata il papa prometteva quattrocento +uomini d'armi, cinquecento cavaleggieri +e sei mila fanti; la repubblica +di Venezia ottocento uomini d'armi, mille +cavaleggieri ed otto mila fanti; il re d'Arragona +mille dugento uomini d'armi, mille +cavaleggieri, e dieci mila fanti spagnuoli. +Ma ritenendosi il contingente dell'ultimo +come sproporzionato alle sue finanze, il +papa ed il senato si obbligavano a pagargli +ciascheduno venti mila ducati al +mese, finchè durerebbe la guerra. L'armata +della lega doveva essere comandata da +don Raimondo di Cardone, Catalano, +vicerè di Napoli. Una flotta, di dodici +vascelli catalani e di quattordici veneziani, +doveva nello stesso tempo portare +la guerra sulle coste della Francia. Tutti +quei paesi conquistati dai confederati, che +in addietro avessero appartenuto ai Veneziani, +dovevano essere loro restituiti. L'imperatore +ed il re d'Inghilterra potevano, +ove lo desiderassero, essere ricevuti in quest'alleanza. +Il papa aveva stipulata questa +riserva a favore del primo colla fortuita +speranza di staccarlo dalla Francia; ed il +cardinale di Yorck, ambasciatore del secondo, +ed uno de' negoziatori della lega, +non avendo ancora ricevute le opportune +<span class="pagenum"><a id="Page_166"></a>[166]</span> +istruzioni per sottoscrivere, aveva domandata +la stessa riserva pel suo padrone<a class="tag" id="tag155" href="#note155">[155]</a>. +</p> + +<p> +Fatta quest'alleanza, Giulio II trattò +con maggior rigore i prelati disubbidienti. +Passato il termine del monitorio, il 24 +ottobre dichiarò in concistoro decaduti +dalla loro dignità, e soggetti a tutte le +pene dalla chiesa inflitte agli eretici ed +agli scismatici, i cardinali di santa Croce, +di san Malò, di Cosenza, di Bayeux. +Pubblicò poi un altro monitorio contro +il cardinale di Sanseverino, che aveva +risparmiato fin allora, e fulminò l'interdetto +e le scomuniche contro i Fiorentini, +che avevano permessa ne' loro stati l'adunanza +di un conciliabolo scismatico<a class="tag" id="tag156" href="#note156">[156]</a>. +</p> + +<p> +Il concilio che tanto irritava il papa, +era stato convocato per il primo giorno +di settembre; ma a tale epoca non eransi +presentati a Pisa che un commissario dell'imperatore, +uno del re di Francia ed +un ecclesiastico, a nome di alcuni prelati +<span class="pagenum"><a id="Page_167"></a>[167]</span> +ed abati. Questi tre personaggi chiesero +la licenza de' magistrati fiorentini, i quali +dichiararono di avere ordine di non prendere +parte nelle loro operazioni. In appresso +i commissarj si recarono alla chiesa +cattedrale, ove fecero cantare la messa +dello Spirito Santo e le litanie per l'apertura +del concilio; immediatamente dopo +la quale ceremonia tutti i preti italiani, +che si trovavano a Pisa, si ritirarono dalla +città per non trovarsi avvolti nell'interdetto +fulminato dal papa contro tutti i +luoghi in cui si adunerebbe il concilio<a class="tag" id="tag157" href="#note157">[157]</a>. +</p> + +<p> +I Fiorentini avevano accordata la loro +città di Pisa per la celebrazione del concilio, +persuasi che, procedendo d'accordo +il re di Francia e l'imperatore di Germania, +l'assemblea de' vescovi di queste +due nazioni sarebbe abbastanza numerosa +per inspirare rispetto alla Cristianità e +timore al papa. Si trovarono però assai +sconcertati, quando videro che il concilio +cominciava con tre sole persone, tanto +più quando seppero che non si era posto +in cammino un solo prelato tedesco, e +<span class="pagenum"><a id="Page_168"></a>[168]</span> +che i ventiquattro vescovi francesi, che +per ordine del re avevano abbandonato +le loro diocesi, procedevano assai lentamente +e con estrema ripugnanza. Nè +il clero italiano si pronunciava anticipatamente +contro il concilio con minor forza; +di modo che vedevasi impossibile che +un'assemblea aperta con tali auspicj +acquistasse giammai qualche credito. D'altra +parte le censure del papa, le minacce +di confisca, la nomina del cardinale dei +Medici alle legazioni di Perugia e di +Bologna, inspiravano un altissimo terrore +alla repubblica. I decemviri della libertà +e della balìa il 10 dicembre spedirono il +Macchiavelli ai cardinali, che si erano +trattenuti a san Donnino, ed al re di +Francia, per dissuaderli dal tenere il concilio +in Pisa, e persuaderli a trasferirlo in +altra città, se non riputavano cosa ancora +più conveniente lo scioglierlo e rappacificarsi +col papa<a class="tag" id="tag158" href="#note158">[158]</a>. +</p> + +<p> +Ma il Macchiavelli altro non potè ottenere +dal re, che di trasferire il concilio +in un'altra città, dopo che avrebbe +tenute a Pisa le prime due o tre sessioni. +<span class="pagenum"><a id="Page_169"></a>[169]</span> +I quattro cardinali non osavano avventurarsi +a Pisa senza la protezione di una +guarnigione francese; ed i Fiorentini si +mostravano difficili a riceverla. All'ultimo +i cardinali arrivarono a Pisa con +alcuni prelati il primo giorno di novembre. +Vollero adunarsi nella cattedrale, ma +il popolo ammutinato non vi acconsentì. +Recaronsi successivamente ad alcune altre +chiese, che furono loro similmente chiuse; +finalmente si stabilirono a stento nella +chiesa di san Michele per cantarvi la +prima messa<a class="tag" id="tag159" href="#note159">[159]</a>. +</p> + +<p> +I cardinali ed i prelati francesi erano +giunti a Pisa protetti da una guardia di +cinquanta arcieri, comandati da Odetto +di Foix, signore di Lautrec, e da Chatillon; +ma, sebbene questa guardia fosse +un oggetto di gelosia pei Fiorentini, non +era però sufficiente a far rispettare i +prelati in Pisa, nè a porli in salvo da +un insulto per parte di Roma. Il clero +italiano mostrava per loro una smisurata +avversione, ricusando loro tutti gli +arredi delle chiese, onde non li profanassero; +<span class="pagenum"><a id="Page_170"></a>[170]</span> +ed il popolo gl'insultava per +le strade con amare invettive. Essi medesimi +operavano contro la propria coscienza, +per quella deferenza verso l'autorità +reale che fu così frequentemente +la sola conseguenza delle libertà riclamate +dalla chiesa gallicana contro la +santa sede. Essi desideravano che loro si +offrisse qualche motivo di abbandonare +una città, ove trovavansi così a disagio, ed +approfittarono di un'occasione che male +si conveniva alla dignità della loro assemblea. +Essendo nata contesa il 13 di +novembre tra i loro servitori ed alcuni +giovani pisani a cagione di certe prostitute, +gli arcieri accorsero in ajuto dei +primi, e tutto il popolo in ajuto de' giovani +pisani: Lautrec e Chatillon furono feriti +nella mischia mentre cercavano di separarli, +e, sebbene per le cure loro e degli +ufficiali fiorentini si calmasse il tumulto, +all'indomani i cardinali abbandonarono +Pisa, dopo avere intimata la loro riunione +a Milano<a class="tag" id="tag160" href="#note160">[160]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_171"></a>[171]</span> +</p> + +<p> +La fuga da Pisa de' padri del concilio +ammansò alquanto Giulio II contro il +gonfaloniere Soderini, e rallentò l'esecuzione +de' progetti che formati aveva per +levargli la suprema magistratura della +repubblica; tanto più che Pandolfo Petrucci +gli rappresentò, che, attaccandolo a +forz'aperta, avrebbe messe a disposizione +della Francia tutte le forze dei Fiorentini, +che di presente altro non chiedevano che +la neutralità. Giulio, senza portare la +guerra nello stato fiorentino, lasciò che +avessero libero corso le pratiche del cardinale +de' Medici, che egli aveva ravvicinato +ai confini della repubblica confidandogli +le legazioni di Perugia e di Bologna<a class="tag" id="tag161" href="#note161">[161]</a>. +</p> + +<p> +Durante la sua amministrazione il gonfaloniere +Soderini aveva perduti alcuni +suoi partigiani, e si erano accresciuti +quelli de' Medici in tempo del loro esilio; +o fosse a motivo della naturale disposizione +dei popoli di desiderare il tempo passato, +che hanno veduto colle illusioni della +gioventù, e di perdere più facilmente la +memoria de' mali che quella de' beni, +sebbene sentano i primi con maggiore vivacità +<span class="pagenum"><a id="Page_172"></a>[172]</span> +quando sono presenti; o fosse perchè +la prudenza del gonfaloniere accompagnata +alle volte della debolezza, eccitando +l'invidia senza temperarla col timore; +o fosse finalmente perchè il cardinale +de' Medici aveva ottenuto con molta +accortezza e prudenza di cancellare l'animosità +eccitata da suo fratello Piero. Egli +erasi in ogni occasione mostrato in Roma +il protettore de' Fiorentini, manifestando +la stessa benevolenza verso coloro che +avevano operato contro la sua famiglia, +come verso quelli che le si erano mantenuti +attaccatissimi. Ascriveva la nimicizia +de' primi agli sgraziati errori di suo +fratello, e voleva che la memoria loro +rimanesse spenta colla di lui morte<a class="tag" id="tag162" href="#note162">[162]</a>. +</p> + +<p> +Il gonfaloniere, che vedeva avvicinarsi +il turbine, non voleva in verun modo, +per mettere la repubblica in istato di difesa, +chiedere al popolo nuove contribuzioni, +onde non fare maggiore il malcontento +di lui. Giudicò adunque più conveniente +di far portare ai soli ecclesiastici le +spese di una guerra eccitata dagli stessi ecclesiastici. +<span class="pagenum"><a id="Page_173"></a>[173]</span> +Domandò al clero fiorentino +una sovvenzione di cento mila fiorini, da +pagarsi in quattro termini. Tale somma +doveva poi restituirsi ai sovventori entro +l'anno, se non vi era guerra colla Chiesa, +entro cinque, se la guerra scoppiava. Si +ottenne con difficoltà l'approvazione dei +consiglj per questo prestito; perciocchè +in ogni famiglia trovavasi un prete, che, +per difendere le proprie entrate ed i suoi +beneficj, faceva valere le censure ecclesiastiche, +e tratteneva i suffragj de' suoi +parenti<a class="tag" id="tag163" href="#note163">[163]</a>. +</p> + +<p> +La stagione più propria a tenere la +campagna era passata senza che accadesse +verun'azione clamorosa. Il re di Francia +aveva licenziata la sua armata dopo la +battaglia di Bologna, ed altro non teneva +in presenza del nemico che un ristretto +numero di uomini d'armi di guarnigione +a Verona. I Veneziani, compatendo la +debolezza del vecchio Lucio Malvezzi, +avevano avuta la compiacenza di lasciarlo +alla testa delle loro armate, sebbene più +non fosse in istato di condurle, perchè +non avevano potuto persuaderlo a chiedere +<span class="pagenum"><a id="Page_174"></a>[174]</span> +la sua dimissione, e non volevano affliggere +negli estremi suoi giorni un uomo +che in altri tempi aveva ben meritato +della repubblica. Questi morì finalmente, +e gli fu dato per successore Gian Paolo +Baglioni<a class="tag" id="tag164" href="#note164">[164]</a>. Massimiliano si era alternativamente +fatto vedere in Inspruck, a +Trento, a Bruneck. Di là aveva negoziato +colla Francia, col papa, con Venezia, +e sempre minacciata l'Italia di nuova +invasione; ma, quando si credeva imminente +la sua comparsa, tutt'ad un tratto +si allontanava per una partita di caccia; +recavasi in un'altra città, in un'altra +provincia, ove non era aspettato, e credeva +dar prove di sottile politica, quando +rendeva vani tutti i calcoli fatti dagli +altri sopra di lui<a class="tag" id="tag165" href="#note165">[165]</a>. +</p> + +<p> +Intanto le province veneziane e quelle +del ferrarese continuavano ad essere guaste +con più furore che mai. I borghi ed +i castelli venivano presi e ripresi, taglieggiati +e saccheggiati, quando potevano +sottrarsi all'incendio; le campagne erano +affatto spogliate, ed i contadini, ridotti +alla disperazione, perivano nella miseria. +<span class="pagenum"><a id="Page_175"></a>[175]</span> +Massimiliano, cagione di tutti questi mali, +non rinunciava ad alcuna delle sue pretese, +sebbene non fosse in istato di farle valere. +Egli non voleva la pace, e non faceva la +guerra. Per lo contrario Lodovico XII +voleva la pace, e faceva la guerra per un +alleato che non lo assecondava, e che +gl'inspirava una giusta diffidenza. Egli +dolevasi delle inutili spese che Massimiliano +gli cagionava, e, siccome alquanto +inclinava all'avarizia, ricusava spesso di +sostenere alcune spese, che, riducendo la +guerra ad una pronta conclusione, avrebbero +prodotta una reale economia. I Veneziani +bramavano ardentemente la pace, +ma non potevano ottenerla dalla volubilità +di Massimiliano; non meno ardentemente +la desiderava il duca di Ferrara, ma gli +veniva rifiutata dall'ostinazione del papa. +</p> + +<p> +Essendo rimaste senza effetto tutte le +negoziazioni per la pace, ed essendosi +pubblicata in principio d'ottobre la lega +del papa con Ferdinando, Lodovico XII +ordinò al signore della Palisse di ragunare +di nuovo l'armata francese, d'assoldare +la fanteria, e di attaccare la Romagna +prima che gli Spagnuoli vi fossero +giunti. Proponevasi di scendere egli stesso +in Italia nella vegnente primavera con +istraordinarie forze, onde finalmente obbligare +<span class="pagenum"><a id="Page_176"></a>[176]</span> +i suoi nemici a fare la pace. Ma +prima che a questi ordini fosse data esecuzione, +la Lombardia fu agitata dalla +notizia che gli Svizzeri si apparecchiavano +ad una seconda invasione. +</p> + +<p> +Lodovico XII non erasi limitato a ricusare +agli Svizzeri l'accrescimento di +venti mila franchi alla domandata pensione; +ma inoltre aveva in ogni occasione +parlato di loro con disprezzo, ed offeso +il loro orgoglio nazionale. In Lombardia +aveva fatto arrestare con umilianti circostanze +un corriere de' cantoni di Schwitz +e di Friburgo, secondando in tal modo +gl'intrighi del papa, che cercava di eccitare +quei fieri alpigiani promettendo +loro la gloria di scacciare i Francesi dall'Italia. +Gli Svizzeri avevano fatto chiedere +a Venezia cinquecento uomini di +cavalleria ed alcuni pezzi di cannone<a class="tag" id="tag166" href="#note166">[166]</a>; +avevano pure ricevuto da questa repubblica +qualche somma di danaro, ed in +principio di novembre valicarono il san +Gottardo, e si adunarono a Varese in +numero di dieci mila uomini, con un +treno di sette piccoli cannoni da campagna +e varj grossi archibugj portati dai +cavalli. La dieta aveva a quest'armata +<span class="pagenum"><a id="Page_177"></a>[177]</span> +accordato quello stendardo, che, spiegato +nel precedente secolo a Nancì contro +il duca di Borgogna, non era più stato +dopo quell'epoca portato in guerra. Questo +venerato stendardo allettava continuamente +nuovi volontarj, onde in breve l'armata +si trovò forte di sedici mila uomini. +I Francesi non avevano in Lombardia +che mille trecento lance e dugento +gentiluomini volontarj; inoltre parte di +queste truppe servivano a custodire Verona, +Brescia e Bologna, onde Gastone +di Foix per trattenere gli Svizzeri non +aveva con sè che trecento uomini d'armi +e due mila fanti<a class="tag" id="tag167" href="#note167">[167]</a>. +</p> + +<p> +Gli Svizzeri si erano avanzati da Varese +a Gallarate, e di là a Busto senza +trovare opposizione. Gastone di Foix e +Gian Giacopo Trivulzio si tenevano ai +loro fianchi per molestarli, ma non osavano +dar loro battaglia; intanto Teodoro +Trivulzio faceva fortificare Milano, ed i +Milanesi, sebbene detestassero il governo +francese, temevano ancora più la venuta +di questi barbari montanari, ed assoldavano +<span class="pagenum"><a id="Page_178"></a>[178]</span> +fanti a loro proprie spese per custodire +le mura. I generali francesi andavano +bensì spargendo di non avere +verun timore, ed essere facil cosa il +difendere la città; ma si vedevano nello +stesso tempo vittovagliare il castello, e fare +tali apparecchj, che svelavano la loro intenzione +di ritirarvisi. +</p> + +<p> +Gli Svizzeri, non trattenuti nella loro +marcia, si avanzarono a sole due miglia +dalle porte di Milano; ivi bruscamente +piegarono sopra Monza, e, probabilmente +conoscendosi incapaci di attaccare +le città, non tentarono nemmeno +di occupar questa; ma parvero intenzionati +di passare l'Adda, le di cui opposte +rive venivano dai Francesi cautamente +fortificate onde impedire agli Svizzeri +di unirsi all'armata veneziana. A Milano +si stava tuttavia in grandissimo timore, +quando un capitano svizzero, munito di +salvacondotto, venne a nome de' suoi compatriotti +ad offrire di ritirarsi, purchè loro +si pagasse un mese di soldo. Egli ripartì, +per informare gli Svizzeri di un'offerta +molto inferiore alla loro domanda, e +tornò all'indomani con pretese molto più +alte. Gastone di Foix aggiunse qualche +cosa all'offerta fatta nel precedente giorno, +ma non quanto bastava a soddisfare +<span class="pagenum"><a id="Page_179"></a>[179]</span> +gli Svizzeri, ed il trattato fu rotto; ciò +nullameno, con sorpresa di tutta l'Italia, +gli Svizzeri presero nel susseguente giorno +la via di Como, e ripatriarono<a class="tag" id="tag168" href="#note168">[168]</a>. Loro +non era stato pagato il danaro che avevano +chiesto per l'armata; e se l'inquietudine +che loro dava Gastone di Foix, +fu, come lo suppone il Giovio, il solo +motivo che li persuase a ritirarsi<a class="tag" id="tag169" href="#note169">[169]</a>, +non si sa concepire perchè non abbiano +accettata l'ultima offerta. Vero è che altri +scrivono che i capitani svizzeri furono +corrotti dal danaro che Foix loro fece +celatamente pagare, e viene indicato per +negoziatore di questo vergognoso contratto +un capitano d'Alt-Sax, o di Super-Sax<a class="tag" id="tag170" href="#note170">[170]</a>. +</p> + +<p> +Per la seconda volta gli Svizzeri avevano +delusa la confidenza del papa e +de' Veneziani, che gli avevano pagati; +e la loro mala fede, o la loro imperizia, +andavano scemando quell'alta opinione +che si erano acquistata col loro valore +<span class="pagenum"><a id="Page_180"></a>[180]</span> +nelle guerre in cui avevano combattuto +appoggiati dagli uomini d'armi francesi. +Per altro la breve loro invasione faceva +sentire tutto il pericolo della situazione +de' Francesi, coll'armata del papa e di +Raimondo di Cardone in faccia, quella +de' Veneziani da un lato, Genova sempre +agitata dagl'intrighi del papa dall'altro, +e gli Svizzeri alle spalle. Lodovico XII +spaventato mandò in Italia a Gastone di +Foix tutte le truppe di cui poteva disporre; +gli ordinò di nulla risparmiare per +la leva di un nuovo corpo d'infanteria, +ed eccitò i Fiorentini a mostrarsi fedeli +alleati della Francia, a mandargli non +già trecento lance, secondo l'obbligazione +dei trattati, ma tutte le forze che potevano +riunire; ricordò loro che la causa +per cui gli eccitava a combattere non era +meno la sua che la loro propria, poichè, +conoscendo essi l'odio di Giulio II e l'ambizione +di Ferdinando, non potevano dubitare +che questi principi non abusassero +della vittoria contro di loro, sia che i +Fiorentini prendessero le armi, o si mantenessero +neutrali<a class="tag" id="tag171" href="#note171">[171]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_181"></a>[181]</span> +</p> + +<p> +Il gonfaloniere Soderini sentiva tutta la +forza delle ragioni addotte dal re di Francia; +era persuaso del principio così spesso +ripetuto dal Macchiavelli, che il partito di +mezzo è di tutti il più pernicioso; e che, +chi non si dichiara per una parte o per l'altra, +scontenta sempre entrambe le parti. +Vedeva che, dopo avere offeso il papa, si +offenderebbe ancora il re di Francia, il +quale non troverebbe che si fosse per lui +fatto abbastanza, mandandogli soltanto i +soccorsi stipulati dal trattato, e che ciò non +pertanto sarebbe un'ostilità agli occhi di +Ferdinando d'Arragona. Ma il partito, che +si opponeva al gonfaloniere con intenzione +di perderlo, s'ingrossava in tale +occasione di tutti quelli che la debolezza +del loro carattere attaccava alle +misure di mezzo, e di tutti quelli che +un giusto risentimento contro Lodovico +XII e la casa di Francia, per le +transazioni relative alla guerra di Pisa, +rendeva diffidenti verso una famiglia che +gli aveva così lungo tempo ingannati. Perciò, +malgrado tutti gli sforzi del gonfaloniere, +la repubblica si attenne strettamente +all'esecuzione del trattato conchiuso +con Lodovico XII, e mandò inoltre lo storico +Francesco Guicciardini ambasciatore +<span class="pagenum"><a id="Page_182"></a>[182]</span> +presso Ferdinando, onde scusarsi d'avere +dati questi soccorsi al di lui nemico<a class="tag" id="tag172" href="#note172">[172]</a>. +</p> + +<p> +In sul finire di dicembre l'armata +spagnuola e pontificia cominciò ad avanzarsi +verso la Romagna. Il vicerè, don +Raimondo di Cardone, si trattenne ad +Imola per aspettare il rimanente delle +sue truppe e la sua artiglieria, e intanto +mandò Pietro Navarro, capitano +generale della fanteria spagnuola, ad attaccare +i possedimenti del duca di Ferrara +in Romagna. Tutte le borgate e le +fortezze, che il duca possedeva al mezzodì +del Po, si arresero a Navarro alla semplice +intimazione di un trombetta, tranne +la bastia della Fossa Geniolo, ch'era stata +attaccata nel precedente anno, ed opportunamente +da Bajardo soccorsa. Vestidello +Pagano, distinto ufficiale del duca di +Ferrara, che vi comandava una guarnigione +di cento cinquanta fanti, oppose +una gagliarda resistenza agli attacchi di +Pietro Navarro fino all'ultimo giorno +dell'anno, in cui la bastia fu presa +d'assalto. La guarnigione fu passata a fil +di spada, e Vestidello, ferito, oppresso +dalla fatica e costretto ad arrendersi, fu +<span class="pagenum"><a id="Page_183"></a>[183]</span> +in seguito ucciso a sangue freddo dai +Musulmani, che formavano in allora il +grosso della fanteria spagnuola<a class="tag" id="tag173" href="#note173">[173]</a>. +</p> + +<p> +Il possedimento della bastia di Geniolo +era della più alta importanza agli occhi del +duca Alfonso per l'attacco o la difesa di +Ferrara, perchè questa fortezza signoreggiava +la navigazione del Po. Perciò, quando +Alfonso seppe che il Navarro era tornato +presso al vicerè, e che non vi aveva lasciati +che dugento uomini di guarnigione, venne +ad attaccarla con nove pezzi di cannone. Le +muraglie della bastia erano ancora squarciate +dal sostenuto assedio, e gli Spagnuoli +non avevano avuto tempo di riparare +tutte le brecce; di modo che Alfonso la +prese d'assalto lo stesso giorno; ma egli +riportò una ferita nel capo, ed i suoi soldati, +per vendicar lui e lo sventurato Vestidello, +uccisero il capitano e tutta la +guarnigione, senza lasciarne un solo che +portasse al papa la notizia della rotta. +Tutti questi piccoli fatti ottennero un'importanza +classica nel poema dell'Ariosto: +<span class="pagenum"><a id="Page_184"></a>[184]</span> +essi accadevano sotto gli occhi del poeta, +erano il principale titolo della gloria del +di lui padrone, ed egli gli illustrò coi +suoi versi<a class="tag" id="tag174" href="#note174">[174]</a>. +</p> + +<p> +Frattanto l'armata del re di Spagna e +del papa erasi riunita in Imola, e da +molto tempo non erasene veduta altra +più formidabile. Vi si contavano al soldo +di Ferdinando mille uomini d'armi, ottocento +cavaleggieri di quei, che gli Spagnuoli +chiamavano <i>Ginetti</i> ad esempio +de' Mori, ed otto mila fanti spagnuoli. +Fabrizio Colonna militava sotto il vicerè, +col titolo di governatore generale; Prospero +Colonna aveva ricusato di servire +sotto il comando di un altro. Lo stesso +orgoglio aveva ritratto il duca d'Urbino +dall'accettare il comando dell'armata pontificia, +la quale doveva essere subordinata +a quella di Raimondo di Cardone; +il duca di Termini, che Giulio II aveva +voluto sostituirgli, era di fresco morto a Cività +Castellana; ed era perciò il cardinale +legato, Giovanni de' Medici, che comandava +l'armata del papa, avendo sotto i +suoi ordini Marc'Antonio Colonna, Giovanni +Vitelli, Malatesta Baglioni e Raffaello +<span class="pagenum"><a id="Page_185"></a>[185]</span> +de' Pazzi, con ottocento uomini +d'armi, ottocento cavaleggieri ed otto +mila fanti<a class="tag" id="tag175" href="#note175">[175]</a>. +</p> + +<p> +Il più ardente desiderio di Giulio II +era quello di ricuperare Bologna, e l'armata +combinata cominciò la campagna +coll'assedio di quella città. Si accampò +il 26 di gennajo del 1512 sul terreno coperto +di nevi tra la montagna e la gran +strada che va da Bologna in Romagna, +mentre che Fabrizio Colonna venne colla +vanguardia, composta di settecento uomini +d'armi, di cinquecento cavaleggieri e di +sei mila fanti, ad appostarsi sulla strada +di Lombardia tra Bologna ed il ponte del +Reno, occupando nello stesso tempo a +sinistra le eminenze di san Michele in +Bosco, e di santa Maria del Monte. Gli +assedianti cominciarono subito a svolgere +i canali, che conducono le acque del Reno +e della Savenna nelle fosse di Bologna, +ed a formare le loro spianate intorno alla +città per appostarvi le batterie<a class="tag" id="tag176" href="#note176">[176]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_186"></a>[186]</span> +</p> + +<p> +Odetto di Foix, signore di Lautrec, ed +Ivone d'Allegre avevano il comando della +guarnigione francese di Bologna, composta +di dugento lance francesi e di due +mila fanti tedeschi. I quattro fratelli Bentivoglio +avevano dal canto loro armati +tutti i loro partigiani. Pure le antiche +fortificazioni di Bologna, che non si aveva +avuto tempo di appoggiare con nuove +opere, non sembravano tali da potere +lungamente resistere all'artiglieria: troppo +vasto era il giro delle mura, il popolo +atterrito, e molti capi della nobiltà ai +Bentivoglio sospetti<a class="tag" id="tag177" href="#note177">[177]</a>. +</p> + +<p> +Vero è che l'attacco di Bologna non +presentava minori difficoltà di quello +che la difesa ne presentasse. Gli assedianti +avevano avuto avviso che Gastone +di Foix era giunto a Finale, a metà +strada tra la Mirandola e Ferrara, e ad +una breve giornata da Bologna; che la +sua armata era di già considerabile assai, +e che andava sempre ingrossandosi con +nuove truppe. Non potevasi in tanta vicinanza +lasciare l'avanguardia di Fabrizio +Colonna al di là di Bologna, mentre che +<span class="pagenum"><a id="Page_187"></a>[187]</span> +il rimanente dell'armata trovavasi dall'altro +lato; conveniva dunque richiamarla +presso al quartiere generale, o andare a +raggiugnerla: nel primo caso lasciavasi +la città aperta ai soccorsi che cercherebbero +d'introdurvi i Francesi; nel secondo +l'intera armata sarebbe esposta a +mancare di vittovaglie. Se, come lo consigliava +Pietro Navarro, si ordinava a +tutti i soldati di provvedersi di viveri per +cinque giorni, s'arrischiava ancora che +Bologna resistesse più a lungo, o che l'armata, +costretta a ritirarsi, provasse, passando +in allora sotto le mura della città, +tutti gl'inconvenienti ch'erano riusciti così +fatali nella rotta di Casalecchio. D. Raimondo +di Cardone, incerto fra questi due +partiti, non ardiva mettere in batteria la +grossa artiglieria, temendo di non avere +tempo per ritirarla, se Gastone di Foix +veniva a dargli battaglia. D'altra parte +il cardinale de' Medici, che non conosceva +il mestiere della guerra, non sapendo +persuadersi di tutte queste difficoltà, lo +andava caldamente eccitando a cominciare +l'attacco di Bologna con una insistenza +che offendeva i militari spagnuoli<a class="tag" id="tag178" href="#note178">[178]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_188"></a>[188]</span> +</p> + +<p> +Finalmente il Cardone, avvisato che +Gastone di Foix aveva preso a sottomettere +Cento, la Pieve ed altri castelli +bolognesi dalla parte di Ferrara, mentre +si andava ragunando la sua armata, pensò +che avrebbe tempo di stringere l'attacco +di Bologna; ed aprì le sue batterie verso +porta a santo Stefano, che conduce in +Toscana, avvicinandosi alla sua vanguardia. +In breve tempo fu aperta nelle mura +una breccia di più di cento braccia di +lunghezza, e la torre della porta fu talmente +danneggiata, che gli assediati furono forzati +ad abbandonarla. Dopo ciò si sarebbe +potuto dare l'assalto con qualche speranza +di prospero successo; ma Pietro Navarro +volle che si aspettasse l'esplosione di una +mina ch'egli faceva scavare sotto la cappella +del Barracano, onde attaccare contemporaneamente +la città sopra due punti. +Intanto Nemours, informato del pericolo +di Bologna, vi mandò cent'ottanta lance +e mille fanti<a class="tag" id="tag179" href="#note179">[179]</a>. +</p> + +<p> +La mina apparecchiata da Pietro Navarro +era terminata; egli vi appiccò il fuoco; +ma non produsse lo sperato effetto: il muro +non crollò, e la piccola cappella rimase al +suo luogo. Pretesero gli assalitori d'avere +<span class="pagenum"><a id="Page_189"></a>[189]</span> +veduto nell'istante dell'esplosione la piccola +cappella alzata in aria, la città aperta, ed i +soldati ordinati in battaglia entro la medesima; +ma che ricadendo nello stesso luogo +in un solo blocco, dessa cappella aveva +riempita esattamente la breccia che aveva +prima lasciata. Si prestò fede avidamente +a coloro che pretendevano di avere veduto +questo miracolo frammezzo ad un denso +fumo in un istante di terrore e di pericolo; +non si domandò punto al capitano Brisson, +banderale del maresciallo di Fleuranges, +che difendeva questa stessa cappella, in +qual modo non si fosse accorto del prodigio: +ed il piccolo santuario si trasformò +in un tempio colle offerte dei devoti<a class="tag" id="tag180" href="#note180">[180]</a>. +</p> + +<p> +Questo miracoloso avvenimento fu seguito +da un altro, che non pare meno +incredibile. Gli assedianti, informati dei +soccorsi che Nemours aveva introdotti in +Bologna, supposero ch'egli avesse rinunciato +al progetto di avvicinarsi coll'armata +alla città, e diventarono più trascurati +a guardare la campagna. Frattanto +<span class="pagenum"><a id="Page_190"></a>[190]</span> +Nemours aveva sentita la necessità +di respingere gli Spagnuoli prima che si +avanzassero i Veneziani, onde non avere +addosso nello stesso tempo le due armate; +perciò era partito da Finale la notte del 4 +al 5 di febbrajo, con mille trecento lance, +sei mila fanti tedeschi, ed ottomila tra +francesi ed italiani, per entrare in Bologna. +Era stato in viaggio continuamente +accompagnato da un vento e da una neve +terribili, e non aveva trovato in verun +luogo, presso i molti canali che avea dovuto +attraversare, nè corpi di guardia, nè +scolte; verun contadino per la malvagità +del tempo era uscito di casa per portarne +notizia al nemico, e due ore prima di +notte il Nemours era entrato in Bologna +senza aver dato un colpo di lancia. Si +era a bella prima determinato ad attaccare +gli Spagnuoli la mattina del susseguente +giorno, 6 di febbrajo; ma perchè +non dubitava che il nemico non fosse +informato della di lui venuta, e non isperava +di sorprenderlo, facilmente si accomodò +al parere di coloro che lo consigliavano +di dare un giorno di riposo +alle sue truppe dopo una tanto penosa +marcia. Ad ogni modo Raimondo di Cardone +non ebbe avviso della venuta del +Nemours lo stesso giorno, nè all'indomani +<span class="pagenum"><a id="Page_191"></a>[191]</span> +prima del mezzodì. Quando gliene diede +avviso un cavaleggiere, fatto prigioniere +dalle sue truppe, egli giudicò subito +necessario di ritirarsi. Nella notte del 6 +al 7 di febbrajo fece levare i cannoni +dalle batterie, e la seguente mattina, +appena fatto giorno, si recò ad Imola, +lasciando il fiore delle sue truppe in coda +dell'armata per respingere gli attacchi dei +Francesi<a class="tag" id="tag181" href="#note181">[181]</a>. +</p> + +<p> +Ma Nemours, mentre faceva levare l'assedio +di Bologna, provava le più vive +inquietudini sul conto di Brescia. In questa +città ed in tutte quelle della Lombardia +veneta il governo francese era detestato: +i contadini mantenevano il più vivo +attaccamento verso la repubblica, l'armata +veneziana s'avvicinava ai confini, ed era +comandata dal provveditore Andrea Gritti, +che alla politica di un senatore veneziano +aggiugneva l'attività di un generale. I +timori di Nemours non tardarono a realizzarsi; +il 3 di febbrajo, due giorni prima +dell'ingresso dell'armata francese in Bologna, +<span class="pagenum"><a id="Page_192"></a>[192]</span> +Andrea Gritti erasi impadronito +di Brescia, ed aveva assediata la fortezza<a class="tag" id="tag182" href="#note182">[182]</a>. +</p> + +<p> +I Francesi avevano pensato di tenere +Brescia ubbidiente col rigore. Avevano +fatto decapitare il conte Giovan Maria +Martinengo; avevano mandati in Francia, +come ostaggi, molti altri gentiluomini, ed +in una contesa, accaduta tra il conte Gambara +ed il conte Luigi Avogaro, avevano +mostrato contro il secondo una parzialità +che lo avea determinato alla vendetta<a class="tag" id="tag183" href="#note183">[183]</a>. +</p> + +<p> +L'Avogaro scrisse al consiglio dei dieci +a Venezia per offrirgli la sua assistenza +e quella di un numeroso partito, onde +ricondurre la sua patria sotto l'autorità +della repubblica. Egli erasi trattenuto in +Brescia per dare esecuzione alla trama +che aveva formata; ma al primo avvicinarsi +d'Andrea Gritti, la moglie di uno +dei congiurati, amica del comandante +della fortezza, rivelò a questi la congiura: +l'Avogaro appena ebbe tempo di sottrarsi +all'arresto ordinato dal comandante. Intanto +il Gritti erasi incamminato verso +Brescia con trecento uomini d'armi, mille +trecento cavaleggieri, e tre mila fanti: +<span class="pagenum"><a id="Page_193"></a>[193]</span> +aveva passato l'Adige ad Alberé presso +Legnago, ed il Mincio tra Goito e Valeggio, +e si era presentato nel convenuto +giorno alla porta che doveva essergli aperta +dal conte Avogaro; ma la fuga d'Avogaro +e la scoperta della sua trama, resero +vano il tentativo, ed il figlio dell'Avogaro +venne dai Francesi posto in prigione<a class="tag" id="tag184" href="#note184">[184]</a>. +</p> + +<p> +Questa stessa sventura raddoppiò l'attività +del conte ed il suo desiderio di vendicarsi. +Egli si recò nella val Trompia e +nella val Sabbia, tra i fiumi Mella e Chiesa, +chiamò alle armi tutti i montanari e gli +abitanti delle rive del lago di Garda, ed +il giorno 3 di febbrajo rinnovò l'attacco +di concerto con Andrea Gritti. Mentre +questi richiamava l'attenzione dei Francesi +ad una delle porte, una banda di contadini +passò sotto le mura attraversando la +griglia che chiude il canale del ruscello, +detto Garzetta, là dove questo ruscello +sbocca fuori dalla città. Bentosto in tutte le +contrade si udì gridare: san Marco! san +Marco! ed il signore di Lude, che aveva +il comando della guarnigione di Brescia, +i suoi soldati e i gentiluomini attaccati +al partito francese si ripararono nella +rocca; le loro case furono dal popolo +<span class="pagenum"><a id="Page_194"></a>[194]</span> +saccheggiate, come pure gli equipaggi della +guarnigione; furono uccisi molti Francesi +che si trovarono sparsi per le strade, +e demolito il palazzo del conte Gambara +rivale dell'Avogaro<a class="tag" id="tag185" href="#note185">[185]</a>. +</p> + +<p> +Alla sollevazione di Brescia tenne dietro +subito quella di tutti i paesi che i Francesi +avevano occupati nel territorio della +repubblica. Bergamo inalberò lo stendardo +di san Marco, e la guarnigione francese +si ritirò ne' due castelli che signoreggiavano +la città: Orci Vecchi, Orci +Nuovi, Pontevico, e tutti i castelli bresciani +e bergamaschi aprirono le loro porte +ad Andrea Gritti. Cremona e Crema +aspettavano ansiosamente che si avvicinasse; +ma i Veneziani, che festeggiarono +queste conquiste con trasporti di gioja, +e all'istante nominarono governatori per +tutte le piazze che avevano ricuperate, +non adoperarono un'eguale diligenza nello +spedir loro i necessarj soccorsi. Per altro +ordinarono a Giovan Paolo Baglioni di +far avanzare la sua armata per secondare +il Gritti, e per attaccare la cittadella di +<span class="pagenum"><a id="Page_195"></a>[195]</span> +Brescia, le di cui mura erano di già +mezzo aperte, e dove il de Lude col +capitano Herigoye non avevano che poche +vittovaglie<a class="tag" id="tag186" href="#note186">[186]</a>. +</p> + +<p> +All'indomani della ritirata degli Spagnuoli, +Gastone di Foix ricevette a Bologna +il messo del signor de Lude, che +gli partecipava la perdita di Brescia, e gli +chiedeva pronti soccorsi. Egli lasciò trecento +lance e quattro mila fanti nella +città che aveva liberata, e ripartì subito +col rimanente dell'armata, che fece camminare +con una sollecitudine fin allora +sconosciuta. Per tenere una linea più diritta +attraversò il Mantovano, senza chiederne +licenza al sovrano, che dopo essere +di già entrato nel di lui territorio; a tre +miglia d'Isola della Scala sorprese Gian +Paolo Baglioni, che non lo sospettava vicino, +e che non sapeva adoperare tanta diligenza. +Gastone attaccò immediatamente +coi pochi uomini d'armi che aveva intorno +il Baglioni, il quale sostenne il primo +urto assai valorosamente; ma l'armata +francese andava sempre ingrossando, ed +il Baglioni fu costretto a fuggire dopo +<span class="pagenum"><a id="Page_196"></a>[196]</span> +avere perduta molta gente. Gastone dopo +ciò proseguì il suo viaggio, e giunse innanzi +a Brescia il nono giorno dopo la +sua partenza da Bologna<a class="tag" id="tag187" href="#note187">[187]</a>. +</p> + +<p> +La porta esterna ossia del soccorso del +castello di Brescia era aperta all'armata +francese; la porta interna, che comunicava +colla città, non era per anco chiusa che +da un terrapieno innalzato in fretta da +Andrea Gritti, ma difeso da otto mila +uomini di buone truppe. Nemours fece +loro intimare la resa della piazza, loro +promettendo salve le persone e gli averi. +Risposero che la città apparteneva ai Veneziani, +e che speravano, coll'ajuto di san +Marco, di potergliela conservare. All'indomani, +19 di febbrajo, giorno del giovedì +grasso, i Francesi in su lo spuntare dell'aurora +scesero dal castello nella corte. +«Tutta l'armata del re di Francia, dice il +leale servitore, non contava allora più di +dodici mila combattenti; ma non eravi da +che dire sul poco numero, perchè era +<span class="pagenum"><a id="Page_197"></a>[197]</span> +tutto fiore di cavalleria<a class="tag" id="tag188" href="#note188">[188]</a>.» Il capitano +Bajardo, avendo domandato d'essere +il primo ad attaccare, si pose alla testa +della colonna francese colla sua compagnia +di cento cinquanta uomini d'armi, che +aveva fatti smontare da cavallo; stavano +a' suoi fianchi i capitani Molart e Herigoye +coi loro Baschi a piedi; venivano +in appresso due mila landsknecht del +capitano Jacob, ed in ultimo circa settemila +fanti francesi sotto i capitani Bonnet, +Maugiron ed il bastardo di Cleves. +Il duca di Nemours veniva in coda coi +suoi uomini d'armi ch'eran pure smontati +da cavallo e con Luigi di Breze, gran +siniscalco di Normandia, coi cento gentiluomini +della casa del re. Ivone d'Allegre +era stato lasciato fuori di città con trecento +uomini d'armi a cavallo onde custodire +la porta di san Giovanni, la sola +che i Bresciani non avessero murata<a class="tag" id="tag189" href="#note189">[189]</a>. +</p> + +<p> +Una leggiera pioggia aveva renduto il +terreno sdrucciolevole, e gli uomini d'armi, +<span class="pagenum"><a id="Page_198"></a>[198]</span> +coperti delle loro pesanti armature, colle +quali non erano accostumati a camminare +a piedi, sdrucciolavano frequentemente, +tanto nello scendere dal castello, che nel +salire sul bastione con cui il Gritti aveva +chiusa la città. Il duca di Nemours diede +a tutti l'esempio di levarsi le scarpe, per +tenersi più fermo sul terreno, e la cavalleria +francese, avendo l'abitudine dei +più duri esercizj, marciava a piedi ignudi +con passo più sicuro<a class="tag" id="tag190" href="#note190">[190]</a>. L'assalto fu +violento; ostinata la resistenza; finalmente +Bajardo superò il primo il bastione; ma +quando l'ebbe appena oltrepassato ricevette +nella parte superiore della coscia un così +fiero colpo di picca, che la picca si ruppe, +ed il ferro e parte dell'asta rimasero nella +ferita. «Ben pensò, al dolore che sentì, di +essere mortalmente ferito, e voltosi al +signore di Molart, gli disse: compagno, +fate avanzare le vostre genti; la città è +presa; per me altro non posso fare, +perchè io sono morto.» Due de' suoi +arcieri, staccando una porta, ve lo posero +sopra, e lo portarono in una delle più +appariscenti case della città, che la presenza +del cavaliere salvò dal saccheggio<a class="tag" id="tag191" href="#note191">[191]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_199"></a>[199]</span> +</p> + +<p> +La caduta del cavaliere senza paura e +senza difetti aveva inspirato ai soldati +francesi che lo seguivano un vivo desiderio +di vendicarlo. I ripari erano stati +superati, ed i Veneziani inseguiti si erano +ritirati avanti al palazzo del capitano +di giustizia sulla piazza del Broletto. Subito +dopo di loro vi giunsero i Francesi, +e la battaglia ricominciò con maggiore +accanimento. Gli abitanti non si scoraggiavano, +e facevano piovere dalle finestre +e dai tetti, pietre, tegole, travi infiammati, +ed acqua bollente sopra gli assalitori. +La truppa veneziana diede sulla +piazza del Broletto una seconda battaglia +non meno ostinata di quella sostenuta sui +bastioni; ma essa venne egualmente respinta, +e dopo ciò più non trovò rifugio. I vincitori +l'andavano inseguendo di strada in +strada per farne un'orribile carnificina. +Il Gritti e l'Avogaro speravano tuttavia +di fuggire per la porta di san Giovanni; +ma appena fecero abbassare il ponte levatojo, +che Ivone d'Allegre vi si precipitò, +attaccandoli di fronte, mentre che avevano +Nemours alle spalle. Ambidue furono +fatti prigionieri, e veruno de' loro +soldati fu risparmiato. L'uccisione si andò +continuando, finchè durò la resistenza in +qualche lato; onde i più moderati contano +<span class="pagenum"><a id="Page_200"></a>[200]</span> +sette in otto mila morti, le Memorie +di Bajardo ventidue mila, e quelle di +Fleuranges quaranta mila<a class="tag" id="tag192" href="#note192">[192]</a>. +</p> + +<p> +Il saccheggio non cominciò che quando +si cessò di spargere il sangue; ma l'avidità +del soldato non fu minore della +sua ferocia. Non contento di prendere +tutti i mobili delle case, e tutto ciò che +aveva qualche valore, fece prigionieri +gli abitanti, e li forzò coi tormenti a +palesare in qual luogo avessero nascoste +parte delle loro ricchezze. Spesse volte, +quando non potevano ridurli a manifestare +il segreto, o quando sospettavano +che quegli sventurati non avessero palesata +ogni cosa, li facevano perire sotto la +tortura. Tutto ciò ch'era stato deposto +nelle chiese e ne' conventi diventò preda +de' soldati; le donne più illustri, e le stesse +claustrali non si sottrassero alle ultime +violenze. Bajardo difese da ogni insulto +la signora che lo aveva accolto nella sua +casa, e le due di lei figlie, ma la profonda +loro riconoscenza provò quanto quest'atto +di generosità fosse parso raro. Due interi +<span class="pagenum"><a id="Page_201"></a>[201]</span> +giorni vennero accordati a tutti gli orrori +della militare licenza. Finalmente Gastone +di Foix fece cessare il saccheggio, ed +uscire le sue truppe dalla città; ma fece +decapitare sulla pubblica piazza il conte +Avogaro, e poco dopo i di lui due figliuoli. +Il sacco di Brescia fu valutato trecento milioni +di scudi, e fu osservato che inflisse +egli stesso ai vincitori la punizione delle +crudeltà che l'avevano macchiato. «Niente +è così certo, dice il leal servitore di +Bajardo, che la presa di Brescia fu in +Italia la ruina de' Francesi; imperciocchè +avevano essi tanto guadagnato in +questa città, che la maggior parte tornarono +in Francia stanchi della guerra, +e sarebbero pure stati utili nella giornata +di Ravenna siccome voi intenderete +tra poco<a class="tag" id="tag193" href="#note193">[193]</a>.» +</p> +</div> + +<div class="chapter"> +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_202"></a>[202]</span> +</p> + +<h2> +CAPITOLO CIX. +</h2> + +<div class="blockquote"> +<p> +<i>Battaglia di Ravenna; morte di Gastone +di Foix, ed indebolimento dell'armata +francese; Giulio II si ostina a ricusare +la pace; dissimulazione di Massimiliano; +irritamento degli Svizzeri; questi si uniscono +ai Veneziani e scacciano i Francesi +d'Italia.</i> +</p> + +<p class="center"> +1512. +</p> +</div> + +<p> +Uno dei più grandi mali cagionati +dalla violenza delle passioni popolari, è +quello di distruggere nel cuore umano +le primitive nozioni del giusto e dell'ingiusto, +di confondere ciò che è onesto +con ciò che è turpe. Quando giudichiamo +con calma la condotta de' partiti e dei +loro corifei, ci sorprende e ci affligge per +l'umana natura il vedere interi popoli applaudire +a rivoltanti azioni, individui distinti +per le loro belle qualità macchiarsi +senza rimorso con atti di ferocia e di +perfidia che oltraggiano l'umanità. Noi +saremmo a tal vista tentati di dubitare +dell'universale potere della coscienza, +primaria legge della nostra esistenza, +se non volgessimo lo sguardo alla prepotente +<span class="pagenum"><a id="Page_203"></a>[203]</span> +influenza, che gli altrui giudizj +esercitano sopra di noi. L'amore del bello +e del giusto è dato ad ogni uomo; ma +la conoscenza di ciò che è bello, di ciò +che è giusto non è rapida abbastanza per +andare innanzi all'istruzione che gli viene +offerta dagli altri. La lentezza del suo +spirito, e più di tutto la sua infingardaggine, +hanno bisogno d'essere diretti dalla +pubblica opinione; ed il più delle volte +l'universale consenso ha segnata quella +linea morale, che cadauno separatamente +avrebbe potuto a stento determinare. E per +tal modo la coscienza diventò quasi sempre +l'eco della voce popolare; ed anche +l'uomo d'eminente intelletto, non avendo +tempo di esaminare partitamente tutte le +quistioni della morale, abbraccia per lo +più il giudizio suggeritogli dagli altri, +ma ch'egli crede dovuto ad affezioni od +a ripugnanze innate in un cuore onesto. +</p> + +<p> +Ma quando lo spirito di parte, impadronendosi +d'una società, la divide in +due, ogni parte ammette una credenza, +che per coloro che la seguono, +presentasi con tutti i caratteri della pubblica +opinione, e diventa in sua vece il +regolatore ed il supplimento della coscienza +individuale. La violenza dello spirito +di parte si attacca quasi sempre a +<span class="pagenum"><a id="Page_204"></a>[204]</span> +quistioni morali, che vengono decise dal +pregiudizio, ed intorno alle quali la ragione +rimane in sospeso. Tali sono, l'origine +del potere e la sua legittimità, i +doveri de' sudditi, i diritti de' cittadini, +la fedeltà che i primi credono dovuta al +loro monarca, che i secondi credono di +potere pretendere dal loro governo. L'esame +di cadauna di tali quistioni, da cui +può dipendere la condotta dell'uomo d'onore, +nelle più importanti occasioni, spaventa +colla sua difficoltà: ma gli uomini +di partito non si curano di esaminarle; +adottano il pro o il contro con una cieca +fede, che poi risguardano come il loro +sentimento morale, come la voce della +loro coscienza; accusano di mala fede +coloro che hanno abbracciato il contrario +sistema, e, sentendosi appoggiati dall'assenso +de' soli uomini con cui essi parlano, +disprezzano i loro avversarj, e non +vedono che colpevoli in tutti coloro che +essi combattono. Il solo filosofo conosce +quanto difficile sia lo stabilire principj +nelle astratte quistioni della politica, e +sotto quanti differenti aspetti esse si presentino +ai migliori ingegni: per tal modo +egli abbraccia tutte le opinioni, tutte +le scuse, ed altro non vede nelle politiche +dissensioni che vincitori e vinti. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_205"></a>[205]</span> +Il conte Luigi Avogaro, ed il numeroso +partito da lui strascinato nella ribellione, +potevano giustificare la loro causa con +tutti i nomi tra gli uomini più sacri. Quando +l'Avogaro volle ristabilire nella sua +patria quella stessa autorità della repubblica +veneta, sotto la quale egli era nato, +e sotto la quale vissuto era suo padre, +prendeva le armi per ciò che gli uomini +hanno convenuto di chiamare legittimo +potere: nello stesso tempo combatteva per +la libertà, che l'Italia credeva di vedere +nel governo repubblicano di Venezia; +combatteva per l'indipendenza italiana +contro il giogo d'una nazione straniera; +finalmente combatteva per la religione e +per la Chiesa, perciocchè il papa aveva +abbracciata la difesa di Venezia, ed i +suoi avversarj erano macchiati col nome +di scismatici. Pure uno degli eroi della +Francia, Gastone di Foix, condannò l'Avogaro +al supplicio coi due suoi figli; +cercò d'infamarlo col nome di traditore; +non credette di sagrificarlo alla politica, +ma alla giustizia, e volle egli stesso trovarsi +presente ad un'esecuzione, di cui +pareva gloriarsi. Un poeta francese, risguardando +l'Avogaro quale uomo abbandonato +all'infamia, non si fece scrupolo +di calunniarlo con perfide supposizioni; e +<span class="pagenum"><a id="Page_206"></a>[206]</span> +quanto più ristretto è in Francia il numero +delle tragedie storiche, tanto più +l'odioso carattere che Du Belloy ha dato +al conte Avogaro, ha lasciata contro di lui +una gagliarda impressione popolare<a class="tag" id="tag194" href="#note194">[194]</a>. +Finalmente gli storici francesi, lungi dal +vergognarsi della carnificina di Brescia, +sonosi compiaciuti di esagerarne le conseguenze. +Non vi scorsero che fatti gloriosi +per Lodovico XII, il padre del popolo, e +per Nemours, l'idolo dell'armata; ed hanno +coperto col loro disprezzo quelli che +erano stati vinti dai loro compatriotti, +senza farsi carico de' nobili sentimenti che +loro avevano poste le armi in mano. +</p> + +<p> +La riputazione ed il carattere di Gastone +di Foix, duca di Nemours, sono +altri esempi dell'influenza dei pregiudizj +di partito. Questo principe, nato il 10 dicembre +del 1489, e che di poco era entrato +nel suo ventesimo terzo anno, ove +si debba giudicare dalla sua gloria, è +uno de' più grandi uomini che producesse +la Francia, ove poi si esaminino +le azioni sue, sembra uno de' più feroci +capi d'esercito. Durante la battaglia, egli +<span class="pagenum"><a id="Page_207"></a>[207]</span> +eccitava continuamente i suoi soldati alla +carnificina, e poche volte dava quartiere ai +nemici; verun capitano trattò con maggiore +asprezza i popoli delle città conquistate, +o gli assoggettò a più pesanti contribuzioni: +nel suo campo, in cui la negligenza +del signore di Chaumont aveva +permesso che s'introducesse l'indisciplina, +non era stato da altro generale rimesso +l'ordine con una più costante severità e +con più inflessibile rigore: per ultimo +niuno risparmiava meno di lui la vita dei +soldati, che strascinava con rapidissime +marcie a traverso ai pantani o tra le profonde +nevi, e teneva le intere notti a +cielo aperto in mezzo ai ghiacci nel più +rigoroso inverno. +</p> + +<p> +Ma un generale, più ancora che un +politico, è l'opera del suo secolo e di +quel potente pregiudizio che copre di tanta +gloria le militari fortunate imprese. È cosa +ingiusta il rendere un individuo risponsabile +d'un'opinione popolare, cui forse +cadauno di noi ha contribuito. Gli applausi +che i più deboli diedero in ogni +occasione ai forti, quell'entusiasmo che +il più timido sesso sente per il valore, +quella corona di gloria onde i poeti cinsero +la fronte de' vincitori, furono altrettante +offese fatte all'umanità. La pubblica +<span class="pagenum"><a id="Page_208"></a>[208]</span> +opinione si compiacque d'inebbriare i +guerrieri per iscatenarli in appresso contro +la società; riserbò tutti i suoi allori per le +loro vittorie, senza farsi da costoro rendere +conto nè dei motivi delle guerre, +nè de' mezzi adoperati per ottenere la +vittoria; ella rimane sola risponsabile +della formidabile frenesia de' conquistatori. +Questi non sono che ciò che li fa il +mondo; e Gastone di Foix, uno forse +degli uomini che recarono maggior danno +alla umanità, in proporzione della sua +breve carriera, per l'elevazione della sua +anima e per i singolari suoi talenti, era +meritevole della stima che gli fu accordata. +</p> + +<p> +Gastone di Foix, che di ventidue anni +aveva ottenuto l'importantissimo comando +della Lombardia, aveva date nella sua prima +gioventù tali prove di talenti militari, +che pochi vecchi guerrieri pareggiarono. +Circondato da nemici, tutti egualmente +pericolosi, aveva nel cuore dell'inverno +fatto testa a tutti successivamente colla +stessa armata; e sempre gli aveva sopraggiunti +in una perfetta sicurezza, mentre +lo supponevano in faccia ad altre armate. +Dal mese di novembre in poi aveva inquietati +gli Svizzeri scesi in Lombardia, +e forzatili a rientrare nelle loro montagne; +<span class="pagenum"><a id="Page_209"></a>[209]</span> +aveva costretta l'armata del re di Spagna +e del papa a levare l'assedio di Bologna, +ed a ritirarsi in Romagna; aveva battuto +Gian Paolo Baglioni coi Veneziani tra +l'Adige ed il Mincio, e finalmente aveva +ripresa Brescia, distruggendovi l'armata +del Gritti e dell'Avogaro. Dopo quest'ultima +vittoria Gastone pareva abbandonarsi ai +piaceri, non d'altro occupandosi che delle +feste del carnovale; ma frattanto la sua armata +era in cammino, ed apparecchiavasi +a nuove intraprese; e per tirarlo da questo +apparente dissipamento non abbisognavano +gli eccitamenti di Lodovico XII, che gli +pervennero uno dietro l'altro, affrettandolo +di correre alla battaglia<a class="tag" id="tag195" href="#note195">[195]</a>. +</p> + +<p> +Lodovico XII vedeva finalmente addensarsi +sul proprio capo tutti i turbini +che Giulio II da tanto tempo andava +preparando. Aveva Ferdinando saputo approfittare +della sua influenza sul suo genero, +il re d'Inghilterra, per persuaderlo +a firmare in Londra, il 17 novembre del +1511, un'alleanza il di cui oggetto manifesto +era quello di far ricuperare all'Inghilterra +il possedimento della Guienna, +mentre Ferdinando contava di approfittarne +<span class="pagenum"><a id="Page_210"></a>[210]</span> +per riconquistare egli stesso la Navarra. +Giovanni d'Albretto, re di Navarra, +era ciecamente entrato in tutti gli interessi +della Francia: per far cosa grata a +Lodovico XII aveva riconosciuto il concilio +di Pisa, e si trovava colpito dalle +scomuniche fulminate contro i fautori di +Lodovico. Ferdinando non credeva d'abbisognare +di verun altro pretesto per invadere +i suoi stati; ma conveniva rendere +altrove necessarj i soccorsi che avrebbe +potuto dargli la Francia. A tale oggetto +Ferdinando persuadeva Enrico VIII ad +attaccare la Guienna, e gli offriva per +ajutarlo a conquistarla cinquecento uomini +d'armi, mille cinquecento cavaleggieri e +quattro mila fanti<a class="tag" id="tag196" href="#note196">[196]</a>. +</p> + +<p> +Enrico VIII tenne per qualche tempo +segreto il trattato che sottoscritto aveva +con Ferdinando; negò a Lodovico XII, +che ne aveva avuto qualche sentore, l'esistenza +del medesimo; ed il 9 di dicembre +ricevette da questi l'ultimo pagamento +de' sussidj, che il re di Francia aveva promesso +di dargli pel mantenimento della +pace<a class="tag" id="tag197" href="#note197">[197]</a>. Ma in occasione dell'apertura +<span class="pagenum"><a id="Page_211"></a>[211]</span> +del parlamento, il 4 febbrajo 1512, partecipò +a quest'assemblea il suo progetto +di attaccare la Francia, per isciogliere +il concilio di Pisa, e far restituire Bologna +alla Chiesa. Ottenne dal parlamento +considerabili sussidj per l'esecuzione di tali +progetti, che pure sembravano affatto stranieri +all'Inghilterra<a class="tag" id="tag198" href="#note198">[198]</a>. Una nave del papa, +la prima che spiegasse bandiera pontificia +nelle acque del Tamigi, giunse a Londra +carica di vini greci e di frutta del mezzogiorno, +che il papa mandava in dono ai +prelati, ai lordi ed ai membri della camera +dei comuni: questo nuovo inaudito +onore sedusse non meno gl'Inglesi che il +loro re; e l'intera nazione si associò con +entusiasmo ad una guerra senza motivo<a class="tag" id="tag199" href="#note199">[199]</a>. +</p> + +<p> +Lodovico XII doveva temere l'attacco +degl'Inglesi su tutte le coste, quello di +Ferdinando su tutta la linea de' Pirenei, +quello degli Svizzeri sulla Borgogna o in +Italia. Nella quale ultima contrada il papa, +il vicerè di Napoli ed i Veneziani, +minacciavano di nuovo il suo luogotenente, +il duca di Nemours, mentre che +<span class="pagenum"><a id="Page_212"></a>[212]</span> +Massimiliano, il suo solo alleato, pel +quale erasi fin allora esaurito di uomini +e di danaro, non solo non lo assecondava, +ma inoltre gli faceva ad ogni istante +temere di porsi coi suoi nemici. Massimiliano +gli aveva nuovamente promessa +la continuazione della sua amicizia, ma +l'aveva accompagnata con tali esorbitanti +domande, con lagnanze tanto ingiuste e +ridicole, che facevano presagire una vicina +rottura<a class="tag" id="tag200" href="#note200">[200]</a>; e siccome egli non manifestava +i suoi segreti a verun confidente, +non si sa accertare se fin d'allora +avesse intenzione d'ingannare Lodovico +XII, o se cedesse senza un premeditato +progetto alla sua abituale instabilità. +</p> + +<p> +I medesimi Fiorentini vacillavano nell'alleanza +colla Francia; i loro soccorsi +non giugnevano all'armata; il termine +dell'alleanza andava a spirare entro pochi +mesi, ed essi ricusavano di rinnovarla; +intanto negoziavano con Ferdinando +e con don Raimondo di Cardone, ed +avevano ottenuto dal papa l'assoluzione +della scomunica contro di loro pronunciata. +Egli è vero che il duca di Ferrara +ed i Bentivoglio mantenevansi fedeli +<span class="pagenum"><a id="Page_213"></a>[213]</span> +a Lodovico XII; ma la loro alleanza +era piuttosto un carico che un beneficio; +incapaci di difendersi da sè medesimi, non +isperavano salvezza che dalla Francia. +Ogni speranza di Lodovico XII era riposta +nell'armata di Gastone di Foix; la +quale, se batteva Raimondo di Cardone, +poteva inspirare a Giulio II tanto terrore +da ridurlo a sottoscrivere la pace<a class="tag" id="tag201" href="#note201">[201]</a>. +</p> + +<p> +Quando Gastone di Foix seppe che +l'armata era giunta a Finale di Modena, +si affrettò di raggiugnerla: aveva ricevuto +rinforzi dalla Francia, ed aveva a sua +disposizione mille seicento lance, cinque +mila fanti tedeschi, cinque mila Guasconi +ed ottomila tra Italiani e Francesi. Il duca +di Ferrara gli condusse pure cent'uomini +d'armi, dugento cavaleggieri, ed un treno +d'artiglieria, il più bello che allora si vedesse +presso verun principe d'Europa. Il +cardinale di Sanseverino, che dal concilio +di Pisa trasferitosi a Milano, si era +fatto dare il titolo di legato di Bologna, +aveva raggiunta l'armata con militare apparato, +trovandosi felice di poter abbandonare +un'assemblea che non riceveva +che mortificazioni, perciocchè i prelati +<span class="pagenum"><a id="Page_214"></a>[214]</span> +non erano stati più favorevolmente ricevuti +a Milano, di quello che lo fossero stato +a Pisa. Il popolo li caricava d'ingiurie +nelle strade, ed il clero, assoggettandosi +all'interdetto pronunciato dal papa, aveva +sospeso i divini ufficj<a class="tag" id="tag202" href="#note202">[202]</a>. +</p> + +<p> +Il 26 di marzo Gastone partì da Finale +di Modena per innoltrarsi nella Romagna. +Quant'egli desiderava di venire a +battaglia, altrettanto Raimondo di Cardone +cercava di schivarla. Aveva questi sotto i +suoi ordini mille quattrocento uomini d'armi, +mille cavaleggieri, sette mila fanti +spagnuoli, e tre mila Italiani: aspettava +inoltre sei mila Svizzeri, che il cardinale di +Sion aveva promesso di condurgli a spese +comuni del papa e de' Veneziani. Frattanto +Ferdinando gli avea ordinato di non esporsi +ad una battaglia, per aspettare che l'invasione +degl'Inglesi obbligasse Lodovico +a richiamare dall'Italia la sua armata. Perciò +si andava Raimondo ritirando in faccia +all'armata francese, occupando sempre +vantaggiose posizioni, ove non poteva essere +attaccato che con grande svantaggio<a class="tag" id="tag203" href="#note203">[203]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_215"></a>[215]</span> +</p> + +<p> +Gastone tentò da principio di penetrare +tra Castel Guelfo e Medicina, al levante +di Bologna, e gli Spagnuoli presero posto +in distanza di quattro miglia, sotto le +mura d'Imola. Gastone andò a cercarli, +avvicinandosi fino ad un miglio dall'armata +nemica; ma conoscendone la posizione +quasi inattaccabile, continuò a marciare +verso Forlì. Mentre le due armate erano +vicine, gli Spagnuoli credendosi in +sul punto di essere attaccati si andavano +affollando intorno al legato Giovanni dei +Medici, per ottenere l'assoluzione de' loro +peccati. Avevano un così vivo desiderio +di toccare le sue vesti, che, abbandonando +le loro insegne e le loro file per affollarsi +intorno a lui, eccitarono ne' loro capitani +la più viva inquietudine. Intanto, racconta +Giovio, che il legato piangeva di gioja, +vedendo come questi tanto feroci Spagnuoli, +dediti alla rapina ed alle stragi, +nudrivano nello stesso tempo così religiosi +sentimenti. Il Medici si recò fra di loro +con una croce d'argento, pronunciò la +loro assoluzione, loro promettendo l'eterno +premio, se venivano uccisi per la difesa +dell'autorità papale; ma nello stesso tempo +gli scongiurò a non uscire dalle loro file, +finchè il nemico si trovava così vicino<a class="tag" id="tag204" href="#note204">[204]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_216"></a>[216]</span> +</p> + +<p> +Ne' susseguenti giorni Nemours cercò +con accorte marcie di tirare gli Spagnuoli +fuori della loro posizione; ma questi tenevano +appoggiata la loro sinistra all'Appennino, +e trovavano sempre vantaggiosi +accampamenti, tenendo quest'ala per +perno; mentre i Francesi, che si avanzavano +in una pianura bassa e tagliata +da frequenti canali, mai non trovavano +una posizione in cui potessero con vantaggio +dare battaglia<a class="tag" id="tag205" href="#note205">[205]</a>. +</p> + +<p> +Mentre i due generali spiegavano la +loro cognizione militare in questi movimenti, +Gastone di Foix ricevette da Lodovico +XII un corriere per affrettarlo a venire +a battaglia. Il re aveva penetrato che +Massimiliano coll'intervento del papa aveva +conchiusa una tregua di dieci mesi coi +Veneziani, a condizione che questi gli +pagherebbero 50,000 fiorini, e che l'una +e l'altra potenza conserverebbero ciò che +possedevano. Nello stesso tempo Girolamo +Cavanilla, ambasciatore del re d'Arragona, +aveva domandata l'udienza di congedo, +lo che sembrava annunciare un +vicino attacco dalla banda de' Pirenei. Lo +stesso Gastone aveva ricevute notizie tali +<span class="pagenum"><a id="Page_217"></a>[217]</span> +che accrescevano la sua impazienza di +combattere, ma che teneva cautamente +celate a tutti i suoi ufficiali. Il capitano +de' suoi landsknecht, Giacomo von Embs, +o Empser, trovavasi da molto tempo al +servigio della Francia; era stato ben trattato +dal re, e, sebbene non parlasse l'idioma +francese, aveva un onorato grado +nella milizia. L'8 di aprile, il giorno susseguente +alla venuta di Bajardo al campo, +Empser ricevette un ordine dall'ambasciatore +dell'imperatore Massimiliano a Roma, +diretto a tutti i Tedeschi che militavano +nell'armata francese, col quale +veniva loro ingiunto a nome dell'imperatore +di abbandonare immediatamente +l'armata e di ricusare di combattere contro +le truppe del papa o del re d'Arragona. +Giacopo Empser, senza comunicare +quest'ordine a chicchessia, lo portò a Bajardo, +chiedendogli consiglio. Bajardo lo +condusse al duca di Nemours; e tutti due +persuasero il capitano Giacomo a promettere +di tenere la cosa segreta: ma un +secondo corriere poteva recare un somigliante +ordine ad altri capitani tedeschi; +e se questi ubbidivano, se i loro compatriotti, +che formavano il terzo dell'armata +francese, si ritiravano, quest'armata era +<span class="pagenum"><a id="Page_218"></a>[218]</span> +perduta senza combattere<a class="tag" id="tag206" href="#note206">[206]</a>. Tali motivi +consigliarono Nemours a volgersi bruscamente +verso Ravenna, persuaso che +Raimondo di Cardone non acconsentirebbe +che fosse presa sotto i suoi occhi una +così importante città, e accorrendo per +difenderla gli offrirebbe la bramata occasione +di tentare la sorte d'una battaglia<a class="tag" id="tag207" href="#note207">[207]</a>. +</p> + +<p> +Infatti il Cardone risolse di difendere +Ravenna; vi mandò Marc'Antonio Colonna +con sessanta uomini d'armi, cento +cavaleggieri e seicento fanti spagnuoli; +ma per ridurre Marc'Antonio a chiudersi +in quella città convenne che il vicerè, il +legato, Fabrizio Colonna e Pietro Navarro, +obbligassero la loro fede a soccorrere +Ravenna, se i Francesi l'assediavano. +</p> + +<p> +I due primi fiumi che scendendo dagli +Appennini mettono foce in mare e +non nel Po, il Ronco ed il Montone, passano +uno a destra, l'altro a sinistra di +Forlì, a non molta distanza dalla città, e, +riunendosi sotto le mura di Ravenna, si +gettano in mare tre miglia più abbasso. +<span class="pagenum"><a id="Page_219"></a>[219]</span> +Il Nemours erasi avanzato fra questi due +fiumi, vi aveva preso e saccheggiato il +forte castello di Russi, indi aveva segnato +il suo accampamento innanzi a Ravenna, +appoggiando l'ala destra al Ronco, e la sinistra +al Montone ed aveva aperte le sue +batterie. Di già cominciavano a mancargli +le vittovaglie; i suoi saccomanni dovevano +fare sette o più miglia di strada per trovare +qualche cosa da prendere in campagna, +ed i Veneziani, padroni del Po, gli toglievano +ogni comunicazione con Ferrara<a class="tag" id="tag208" href="#note208">[208]</a>. +</p> + +<p> +Conveniva ad ogni modo uscire bentosto +da così pericolosa situazione, ed il Nemours, +avendo colla sua artiglieria aperta +nelle mura di Ravenna una breccia larga +trenta braccia, risolse di dare l'assalto, sebbene +detta breccia fosse alta tre braccia, e +non vi si potesse giugnere che colle scale. +Per risvegliare l'emulazione tra le nazioni +che servivano insieme nella sua armata, la +mattina del 9 aprile, giorno del venerdì +santo, fece marciare separatamente all'assalto +i Tedeschi, gl'Italiani ed i Francesi. +Avanti ad ogni corpo marciavano +<span class="pagenum"><a id="Page_220"></a>[220]</span> +a piedi dieci uomini d'armi compiutamente +armati, e scelti fra tutta la cavalleria. +Gli assalitori montarono infatti +sulla breccia colla maggiore intrepidezza, +e vi si mantennero sotto il fuoco dei nemici +con grandissima ostinazione; ma l'apertura +fatta nella muraglia era così angusta +e di così difficile accesso, che dava +ai suoi difensori tutto il vantaggio. Gli +Spagnuoli si mantennero immobili al loro +posto, ed i Francesi furono respinti. Francesco +di Beusserailhe, signore de l'Espì, +comandante dell'artiglieria, e Chatillon, +furono mortalmente feriti; Federico di +Bozzolo, cadetto della casa Gonzaga, +che in appresso si rendette così famoso, fu +ancor esso ferito; e rimasero sul campo +di battaglia, morti dall'una e dall'altra +parte, circa mille cinquecento uomini<a class="tag" id="tag209" href="#note209">[209]</a>. +</p> + +<p> +L'armata spagnuola stava sotto Faenza, +fuori della porta che mette a Ravenna: +quand'ebbe avviso dell'intrapresa di Gastone +<span class="pagenum"><a id="Page_221"></a>[221]</span> +di Foix, si avanzò immediatamente, +passò il Montone a Forlì, e dopo d'avere +camminato alcun tempo fra i due fiumi, +passò di nuovo il Ronco, e si avanzò +sulla sua riva destra. Voleva Fabrizio Colonna +che l'armata facesse alto in distanza +di tre miglia dal campo di Nemours, +onde tenere così i Francesi in timore. +Se questi prendevano Ravenna, siccome +il loro generale non avrebbe potuto impedire +che gli avventurieri si disperdessero +per saccheggiare, gli Spagnuoli sarebbero +piombati sopra di loro in quel +momento di disordine, e facilmente gli +avrebbero compiutamente disfatti<a class="tag" id="tag210" href="#note210">[210]</a>. Se +poi si restavano inattivi, la mancanza delle +vittovaglie non poteva tardare a riuscir +loro molesta, ed a ridurli agli estremi. +Ma il Navarro non approvava giammai +gli altrui consiglj; egli desiderava una +battaglia, nella quale dar prova della superiorità +della sua fanteria, e persuase +Raimondo di Cardone ad avanzare; infatti +il 10 d'aprile il Cardone presentossi +tutto ad un tratto innanzi all'armata +francese sull'altra riva del Ronco, mentre +che questa stava esaminando le proposizioni +<span class="pagenum"><a id="Page_222"></a>[222]</span> +che facevano, per arrendersi, gli +abitanti di Ravenna<a class="tag" id="tag211" href="#note211">[211]</a>. +</p> + +<p> +Il Nemours fece subito ritirare i cannoni +dalle batterie per dirigerli contro +l'armata spagnuola; adunò nello stesso +tempo un consiglio di guerra per iscegliere +tra i diversi partiti che si offrivano. Se +permettevasi agli Spagnuoli d'entrare in +Ravenna, perduta era ogni speranza di +prendere quella città, e la ritirata poteva +riuscire pericolosa e vergognosa; per +fermarli rendevasi necessario di passare il +Ronco sotto i loro occhi, ed attaccarli +nella loro marcia; ma, anche ciò facendo, +non potevasi impedir loro di giugnere, +se volevano, alla pinaja che stendesi fino +al mare, e di arrivare alle porte della +città senza venire a battaglia<a class="tag" id="tag212" href="#note212">[212]</a>. +</p> + +<p> +L'errore o la presunzione del Cardone +trasse il duca di Nemours dall'imbarazzo +in cui si trovava. Il primo, invece d'entrare +in Ravenna, come avrebbe potuto +farlo, segnò il suo campo in faccia ai +Francesi, tre miglia distante dalla città, +<span class="pagenum"><a id="Page_223"></a>[223]</span> +con intenzione di metterli tra due fuochi; +ed impiegò tutta la notte nel coprire +con una larga e profonda fossa la +fronte della sua armata. Il Nemours, avvisato +di ciò che stava facendo il generale +nemico, fece sentire al suo consiglio +di guerra che non dovevasi ritardare l'attacco +de' nemici, malgrado i loro trinceramenti. +Fece perciò in tempo di notte +gettare dei ponti sul Ronco e spianare +gli argini che lo contengono in tempo di +piena; in appresso in sullo spuntare del +giorno, la domenica di Pasqua, 11 aprile +del 1512, fece passare il ponte alla sua +fanteria tedesca, mentre il restante dell'armata +guardava il fiume. Lasciò soltanto +sulla sinistra del Ronco Ivone d'Allegre con +quattrocento lance e l'infanteria della retroguardia, +per tenere in dovere la guarnigione +di Ravenna; e diede a due capitani +italiani, i fratelli Scotti, mille +fanti, per guardare il ponte del Montone, +e tenere aperta, in caso di sinistro successo, +la strada su cui avrebbe dovuto +ritirarsi l'armata<a class="tag" id="tag213" href="#note213">[213]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_224"></a>[224]</span> +</p> + +<p> +Il Nemours dispose la sua armata in +semicerchio; appoggiò al fiume l'estremità +dell'ala destra, colla quale voleva +cominciare l'attacco, rinculò il suo centro, +ed avanzò di nuovo l'ala sinistra. +Aveva collocata sulla diritta l'artiglieria +comandata dal duca di Ferrara, e +settecento uomini d'armi francesi; dopo +di questi veniva la fanteria tedesca; indi +otto mila fanti, parte Guasconi e parte +Picardi, formavano il corpo di battaglia; +per ultimo cinque mila Italiani, comandati +da Federico di Bozzolo, componevano +l'ala sinistra, la quale era coperta da +tre mila arcieri o cavaleggieri. La Palisse +aveva il comando d'una retroguardia di +seicento lance, collocate in riva al fiume, +e con lui trovavasi il cardinale Sanseverino, +legato del concilio, che si era coperto +da capo a piedi di lucidissima armatura, +ed era a motivo della gigantesca +sua statura conosciuto a molta distanza<a class="tag" id="tag214" href="#note214">[214]</a>. +</p> + +<p> +Gastone di Foix non aveva preso il +comando di verun corpo in particolare, +per trovarsi in libertà di andare con un +<span class="pagenum"><a id="Page_225"></a>[225]</span> +certo numero di gentiluomini, ove lo +chiamasse il bisogno. «Ed il detto signore +Nemours, dice il maresciallo di +Fleuranges, era solito, per amore della +sua dama, di non portare armatura dal +gomito fino alla manopola, e di tenere +coperta colla sola camicia questa parte +del braccio. Egli pregava tutta la compagnia +d'uomini d'armi, loro dolcemente +parlando e caldamente scongiurando, +che volessero in questo giorno +prendersi cura dell'onore della Francia, +del suo e del loro, e che volessero +seguirlo. Soggiunse, che vedrebbero ciò +che in quel giorno farebbe per amore +della sua dama; ed all'istante partì, e +fu il primo uomo d'armi che ruppe la +sua lancia contro i nemici»<a class="tag" id="tag215" href="#note215">[215]</a>. +</p> + +<p> +Così consigliato da Pietro Navarro, Raimondo +di Cardone non aveva attaccati i +Francesi mentre passavano il fiume; ma +si era afforzato nel suo campo, coperto +da un canto dal fiume Ronco, dall'altra +dal fosso ch'egli aveva fatto scavare. Questo +fosso era verso il mezzo interrotto da +un'apertura di quaranta piedi di larghezza, +che aveva lasciata per poter far uscire +<span class="pagenum"><a id="Page_226"></a>[226]</span> +la sua cavalleria; ma aveva collocati di +dietro dell'apertura una ventina di carri, +armati di lance e carichi di grossi +archibugi, che compivano la fortificazione. +All'angolo formato dal fiume colla +fossa trovavasi Fabrizio Colonna, che +comandava la sinistra con ottocento uomini +d'armi, e sei mila fanti; veniva +dopo di lui il corpo di battaglia, composto +di seicento lance e di quattro mila +fanti, sotto gli immediati ordini del vicerè +e del marchese della Palude. Vi si trovava +pure il cardinale de' Medici; ma o sia che +la sua corta vista lo tenesse lontano da ogni +esercizio militare, o che considerasse detto +esercizio come contrario ai doveri del +suo stato, egli aveva conservato in mezzo +alla battaglia il pacifico abito di prelato. +La retroguardia finalmente, che formava +ancora la diritta dell'armata, e che aveva +egualmente alle spalle il fiume e avanti +la fossa, era composta di quattrocento +uomini d'armi e di quattro mila fanti comandati +da Carvajale. L'estremità della diritta +era poi coperta da un corpo di cavaleggieri +sotto gli ordini del giovane Ferdinando +d'Avalos, marchese di Pescara, +che faceva allora i primi fatti d'armi. Tutta +la fronte era guarnita d'artiglieria<a class="tag" id="tag216" href="#note216">[216]</a> +<span class="pagenum"><a id="Page_227"></a>[227]</span> +consistente in venti pezzi, tra cannoni e +lunghe colombrine, e in circa dugento archibugi +a miccia, posti sopra carri armati +di spontoni, i quali tenevano il di mezzo +tra i moschetti ed i cannoni<a class="tag" id="tag217" href="#note217">[217]</a>. +</p> + +<p> +L'armata francese aveva passato il Ronco +circa due miglia al di sotto del campo +di Cardone, e vedendo che gli Spagnuoli +non uscivano dai loro trinceramenti, si +avviò verso di loro, conservando la sua +ordinanza, senza che la sua diritta abbandonasse +la riva del fiume, e tenendo +sempre la forma d'una mezza luna. +Quando si trovò a quattrocento passi +distante dal fosso, fece alto, e cominciò +il cannonamento. L'infanteria francese era +quasi affatto scoperta, ed esposta ad un +fuoco terribile: ma quella degli Spagnuoli +per ordine di Navarro si era buttata col +ventre per terra dietro la linea del fiume, +e non soffriva quasi nulla dall'artiglieria +nemica. Il grande Fabiano, uno de' migliori +capitani della fanteria tedesca fu la +prima vittima del cannone. Giacopo Empser +ed il signore di Molart si posero a sedere +<span class="pagenum"><a id="Page_228"></a>[228]</span> +sotto il fuoco alla testa della loro +truppa e si fecero recare da bere, ma l'uno +e l'altro furono uccisi. Di quaranta capitani +d'infanteria francesi ne rimasero sul campo +di battaglia trentotto; e questa fanteria +aveva di già perduti sei mila uomini, +quando gli altri, più non potendo soffrire +tanta carnificina, vollero dare l'assalto +alle batterie di Pietro Navarro. Colà fu +ucciso il signore di Maugiron sopra una +carretta che voleva prendere. Dopo avere +perduti più di mila dugento uomini in +quest'attacco, i Francesi furono respinti; +ma quando gli Spagnuoli vollero inseguirli, +furono a vicenda respinti da un +corpo di Landsknecht e di Picardi, che +non avevano avuto parte nell'azione: indi +ciascuno rientrò nel suo posto, e continuò +il cannonamento<a class="tag" id="tag218" href="#note218">[218]</a>. +</p> + +<p> +Intanto il duca di Ferrara aveva rapidamente +fatta passare una parte de' suoi +cannoni dietro la linea francese dall'ala +destra, ove si trovavano prima, all'estremità +dell'ala sinistra. Colà egli vedeva perfettamente +scoperto il fianco degli Spagnuoli, +e questa nuova batteria colpiva longitudinalmente +<span class="pagenum"><a id="Page_229"></a>[229]</span> +tutta la loro linea. Le palle giugnevano +pure fino all'ala destra francese, e +vi fecero non poco guasto. Fu detto, che, +volendo taluno per questo rispetto far sospendere +il fuoco, Alfonso gridasse a' suoi +cannonieri: «coraggio amici! non importa +sapere chi sia colpito, sono tutti stranieri, +e perciò tutti agl'Italiani nemici»<a class="tag" id="tag219" href="#note219">[219]</a>. +La fanteria spagnuola, sempre appiattata +per terra, non era molto esposta ai colpi +dei cannoni; ma lo erano assaissimo +gli uomini d'armi, ch'erano più alti, +ed occupavano una superficie maggiore. +Bentosto il campo di battaglia si vide +coperto delle sparse membra de' soldati e +de' cavalli. Pietro Navarro, che aveva egli +stesso formata la fanteria spagnuola, e +che tutta riponeva in questa la sua confidenza, +vedeva con perfetta indifferenza +la distruzione de' suoi uomini d'armi italiani; +pensava che i Francesi non soffrirebbero +minor danno, e calcolava che +quando gli uomini d'armi delle due armate +sarebbero stati egualmente distrutti +dall'artiglieria, la fanteria spagnuola, che +egli aveva conservata intatta, non mancherebbe +<span class="pagenum"><a id="Page_230"></a>[230]</span> +di far presto a pezzi la fanteria +tedesca e francese<a class="tag" id="tag220" href="#note220">[220]</a>. +</p> + +<p> +Ma gli uomini d'armi erano sotto il +comando de' più illustri personaggi dell'armata, +e di coloro che meno degli altri +rassegnarsi potevano a vedersi sagrificati +alla salvezza di un corpo ch'essi disprezzavano. +Fabrizio Colonna mandò messi sopra +messi al vicerè per chiedergli licenza +di uscire dai suoi trinceramenti e di caricare +il nemico. Non lo potendo ottenere, +nè più oltre contenere i suoi uomini d'armi, +gridò: «Non s'aspetta a noi altri +il morire vergognosamente a cagione +dell'ostinazione e della gelosia d'un malcreato +<i>Marrano</i>. Non vogliamo sagrificargli +più in là l'onore della Spagna +e dell'Italia. Sortiamo; e se dobbiamo +morire, si cada per lo meno vendendo +a caro prezzo la nostra vita ai Francesi.» +Trasse così senz'averne ricevuto +l'ordine la sua truppa al di là della +fossa, e caricò i nemici. Questo movimento +costrinse Pietro Navarro a seguirlo, +il quale fece alzare la sua fanteria +spagnuola, fin allora rimasta col ventre per +<span class="pagenum"><a id="Page_231"></a>[231]</span> +terra, e la condusse con furioso impeto +contra la fanteria tedesca<a class="tag" id="tag221" href="#note221">[221]</a>. +</p> + +<p> +Gli uomini d'armi di Fabrizio Colonna, +anche prima della battaglia, non erano +stimati eguali ai Francesi; ma dopo la +spaventosa perdita che avevano sofferta +sotto il fuoco dell'artiglieria, più non potevano +venire con questi alle mani con +qualche speranza di buon successo. Mentre +si avanzavano contro l'artiglieria del +duca di Ferrara, furono assaliti di fianco +da Ivone d'Allegre, che al romore dell'artiglieria +era giunto con tutta la retroguardia, +e malgrado la più ostinata difesa +furono rotti, rovesciati o posti in +fuga. Fabrizio, circondato da un branco +di cavalieri, si andava ancora difendendo, +quando Alfonso d'Este gli si avvicinò +e gli disse: «Romano, non ti fare +uccidere per la tua ostinazione; riconosci +che la battaglia è perduta, e renditi a +me. — Chi sei tu, rispose Fabrizio, +tu che mostri di conoscermi? Io sono +Alfonso d'Este; da me non puoi nulla +temere. — Io mi arrendo volentieri a +<span class="pagenum"><a id="Page_232"></a>[232]</span> +così generoso nemico, ma a condizione +che tu non mi darai nelle mani dei +Francesi, nemici della mia famiglia.» +Alfonso alzò la mano per prometterlo, +ed in quell'istante ebbe cominciamento +un'amicizia, che non molto dopo salvò +il duca di Ferrara dalla prigionia<a class="tag" id="tag222" href="#note222">[222]</a>. +</p> + +<p> +Il vicerè e Carvajale, dopo il primo urto +della cavalleria, presero la fuga troppo +presto per l'onor loro, e mentre la vittoria +potev'essere ancora contrastata. Antonio +de Leyva, che serviva tuttavia in +oscura condizione, gli scortò nella loro ritirata. +Il marchese della Palude, che aveva +condotta alla carica la seconda battaglia +di già assai maltrattata dall'artiglieria, +fu fatto prigioniere dopo avere perduto +un occhio; non ebbero miglior sorte i +cavaleggieri, ed il loro capo, il giovane +Pescara, destinato in appresso a tanta gloria, +cominciò la sua carriera militare +colle ferite e colla prigionia<a class="tag" id="tag223" href="#note223">[223]</a>. +</p> + +<p> +La pugna dell'infanteria non fu così +presto decisa. I fanti spagnuoli avevano +<span class="pagenum"><a id="Page_233"></a>[233]</span> +attaccati i Tedeschi: la loro armatura +non era eguale. I Landsknecht portavano +una picca di sedici a diciotto piedi di +lunghezza, ed una sciabola al fianco. Il +loro petto era coperto da un corsaletto di +ferro, e non avevano nè scudo, nè altra +arma difensiva. Per lo contrario gli Spagnuoli +non avevano per armi offensive che +la spada ed il pugnale; ma essi portavano +lo scudo, e la loro testa, le gambe, le braccia +e tutto il corpo erano difesi da un'intera +armatura<a class="tag" id="tag224" href="#note224">[224]</a>. Al primo urto i Tedeschi, +avanzandosi colla picca abbassata, +rovesciarono molti Spagnuoli; ma questi +non per ciò si sgomentarono, e spingendosi +innanzi, riuscirono all'ultimo a penetrare +fra le picche. Allora i Tedeschi, +in certo modo disarmati, trovaronsi esposti +a tutti i colpi; le picche, invece di +servir loro di difesa, loro impedivano di +muoversi, e le loro stesse sciabole, quando +le sguainavano, richiedevano spazio e tempo +per ferire di taglio, mentre che gli +Spagnuoli li ferivano di punta, e penetravano +facilmente ove mancava l'armatura. +<span class="pagenum"><a id="Page_234"></a>[234]</span> +Spaventosa fu la carnificina, ed i +Tedeschi sarebbero tutti periti sotto i colpi +de' fanti spagnuoli, che spesso s'introducevano, +chinandosi a terra, tra le loro +gambe e li ferivano col pugnale, se Ivone +d'Allegre e subito dopo Gastone di Foix +non sopraggiugnevano in loro soccorso +con tutta la cavalleria francese, cui dalla +spagnuola era stato abbandonato il campo +di battaglia<a class="tag" id="tag225" href="#note225">[225]</a>. +</p> + +<p> +Ivone d'Allegre aveva nel precedente anno +perduto Melilot, uno de' suoi figliuoli +in una scaramuccia presso Ferrara; l'altro, +il signore Viverots, fu ucciso sotto +i suoi occhi nella battaglia di Ravenna, +nell'istante in cui attaccava gli Spagnuoli. +D'Allegre, non volendo sopravvivere a +quest'ultima sventura, si gettò in mezzo +ai nemici, bramoso soltanto di vendetta, +e non di salvare la propria vita, e cadde +traforato da mille colpi. La fanteria spagnuola +si andava non pertanto ritirando +in buon ordine, lentamente e sempre combattendo, +lungo la sponda del fiume, tra +le acque e l'argine. Gastone di Foix, irritato +<span class="pagenum"><a id="Page_235"></a>[235]</span> +dalla spaventosa carnificina che questa +aveva fatto della sua gente, non volle +permetterle la ritirata senza cercare di +avvilupparla. La caricò in persona colla +sua cavalleria, e cadde ferito da cavallo. +Lautrec, che stava al suo fianco, invano +gridava al soldato spagnuolo, che lo aveva +gittato a terra: «non l'uccidete, egli +è il nostro vicerè, il fratello della vostra +regina.» Lo spagnuolo gl'immerse +la sua spada nel seno. Anche Lautrec fu +lasciato per morto carico di venti ferite. +La cavalleria francese, atterrita per la +caduta de' suoi capi, si fermò, e la +fanteria spagnuola continuò la sua ritirata +senz'essere molestata<a class="tag" id="tag226" href="#note226">[226]</a>. +</p> + +<p> +In questo secolo, insanguinato da tante +battaglie, niuna aveva ancora uguagliato in +accanimento quella di Ravenna: in niuna +non avevano preso parte all'azione tutti i +corpi di così grosse armate, nè il campo +di battaglia era rimasto coperto di tanti +morti. Quasi tutti gli storici ne contano +diciotto in venti mila, due terzi de' quali +appartenevano all'armata alleata; il solo +Guicciardini, più moderato ne' suoi calcoli, +<span class="pagenum"><a id="Page_236"></a>[236]</span> +li porta in tutto a dieci mila<a class="tag" id="tag227" href="#note227">[227]</a>. +Gli equipaggi, le insegne e l'artiglieria +dei vinti caddero in potere dei vincitori. +Il cardinale de' Medici, legato del pontefice, +che pochi mesi dopo doveva essere +papa, fu fatto prigioniero da alcuni +Stradiotti di Federico da Bozzolo, +e condotto al cardinale di Sanseverino, +legato del concilio. Fabrizio Colonna, Pietro +Navarro, i marchesi della Palude, di +Bitonto e di Pescara, con moltissimi ufficiali +d'importanza, contavansi tra i prigionieri; +mentre i Francesi piangevano +la perdita di Gastone di Foix, d'Ivone +d'Allegre, dei capitani della fanteria guascona +e tedesca, Molard e Giacomo Empser, +e di molti altri distinti ufficiali o +capi appartenenti alla più illustre loro nobiltà<a class="tag" id="tag228" href="#note228">[228]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_237"></a>[237]</span> +</p> + +<p> +«Ognuno seppe la morte di così virtuoso +e nobile principe, il gentil duca +di Nemours, onde cominciò nel campo +francese un così maraviglioso rammarico, +ch'io punto non dubito, se fossero +giunti due mila uomini freschi e +dugento uomini d'armi, che non avessero +tutto disfatto, tanto per la pena, +che per la fatica sostenuta in quel giorno»<a class="tag" id="tag229" href="#note229">[229]</a>. +Infatti la morte di Nemours +era in quelle circostanze il più fatale avvenimento +che accadere potesse all'armata +francese. S'egli fosse vissuto, non vi +ha dubbio, che seguendo l'ordinaria sua +rapidità, e valendosi dell'entusiasmo che +inspirare sapeva ai suoi soldati, non si +fosse allontanato dal luogo in cui aveva +combattuto, per indebolire la memoria di +tante perdite; e che, spingendo a Roma la +sua vittoriosa armata, non avesse colà dettata +la pace al papa, indi distrutta la potenza +spagnuola a Napoli, ove non era apparecchiata +veruna resistenza, e forse conquistato +quel regno per sè medesimo: +perciocchè era comune opinione che Lodovico +XII gli avesse ceduti quegli stessi +diritti, che in un precedente trattato avea +trasferiti alla di lui sorella, Germana di Foix, +<span class="pagenum"><a id="Page_238"></a>[238]</span> +in allora regina di Spagna<a class="tag" id="tag230" href="#note230">[230]</a>. Ma i Francesi, +piangendo il duca di Nemours, non +erano disposti ad ubbidire a verun altro; +il loro rammarico e le numerose perdite +che avevano fatto ispiravano loro quasi +tanto scoraggiamento, come se fossero +stati vinti. Il cardinale di Sanseverino contrastava +a la Palisse il comando dell'armata; +e non potendo accordarsi, erano +stati costretti di ricorrere al re di Francia +per chiedere nuovi ordini. Intanto +l'amministratore delle finanze, che portava +il titolo di generale di Normandia, +e che comandava a Milano, non consultando +che una sordida economia, aveva, +secondando le inclinazioni del re, +licenziata tutta la fanteria italiana, e gran +parte della francese<a class="tag" id="tag231" href="#note231">[231]</a>. +</p> + +<p> +I fuggiaschi dell'armata della lega avevano +presa la strada di Cesena, di dove in +appresso si sparsero nelle vicine province. +Il vicerè si fermò solamente in Ancona, +ove giunse accompagnato da pochi cavalieri. +Gli altri cadevano quasi tutti nelle +mani de' contadini sollevati, e sempre +<span class="pagenum"><a id="Page_239"></a>[239]</span> +apparecchiati ad opprimere ed a spogliare +i vinti. Per altro la repubblica fiorentina +protesse coloro che si erano rifugiati nel +suo territorio, mentre che il duca d'Urbino, +dopo d'aver fatto per mezzo del +conte Baldassare Castiglioni, celebre autore +del <i>Cortigiano</i>, la sua pace parziale +col re di Francia, inseguì egli stesso i +fuggitivi<a class="tag" id="tag232" href="#note232">[232]</a>. +</p> + +<p> +Marc'Antonio Colonna, perduta ogni +speranza di poter difendere Ravenna, dopo +la rotta dell'armata che veniva per +soccorrerlo, si ritirò nella cittadella. Gli +abitanti chiesero subito di capitolare; ma +mentre si trattavano le condizioni, Jacquin, +capitano degli avventurieri, s'avvide che +più non eravi chi custodisse la breccia, +e condusse i suoi camerata all'assalto ed +al saccheggio. Jacquin, accusato d'avere +in tal modo macchiato l'onore francese, +venne appiccato per ordine del signore +della Palisse; ma il comando de' capi più +non poteva contenere i soldati; e la città +fu saccheggiata con una barbarie incredibile +dai soldati, resi più feroci dalle perdite +<span class="pagenum"><a id="Page_240"></a>[240]</span> +fatte nella battaglia<a class="tag" id="tag233" href="#note233">[233]</a>. Il quarto +giorno Marc'Antonio Colonna rese la +fortezza; bentosto le città d'Imola, di +Forlì, di Cesena, di Rimini, e molte delle +loro fortezze, mandarono la loro sommissione +al campo francese; ed il cardinale +legato di Sanseverino prese possesso di +tutte a nome del concilio di Milano<a class="tag" id="tag234" href="#note234">[234]</a>. +</p> + +<p> +La notizia della disfatta di Ravenna era +stata portata a Roma in quarantotto ore +da Ottaviano Fregoso e vi aveva sparsa +la costernazione. I cardinali, affollandosi +intorno al papa, lo avevano supplicato +d'approfittare delle pacifiche disposizioni +manifestate da Lodovico XII, per salvare +Roma e la Chiesa da una invasione che +omai niuna umana forza più non poteva +impedire. Gli rappresentavano che lo stesso +suo nipote era d'accordo coi Francesi; +che tra i baroni romani, Roberto Orsini, +Pompeo Colonna, Antonio Savelli, +Pietro Margano, Renzo de Ceri, avevano +ricevuto danaro dal re per assoldar +gente, e si apparecchiavano a raggiugnere +<span class="pagenum"><a id="Page_241"></a>[241]</span> +l'armata; all'ultimo che doveva +risguardare come un giudizio di Dio la +sconfitta che rovesciava i suoi progetti +per l'indipendenza d'Italia. Dall'altro +canto gli ambasciatori del re d'Arragona +e de' Veneziani gli andavano ricordando i +mezzi che ancora gli restavano, ed i soccorsi +che doveva ripromettersi dagli Svizzeri +e dal re d'Inghilterra. Ravvivavano +la sua collera contro il concilio di Pisa, +ed in particolare contro i cardinali di +Sanseverino e di Carvajale: gli facevano +calde istanze perchè non tardasse a porsi +colla sua corte in luogo sicuro, o nel regno +di Napoli, o nello stato di Venezia, +e gli rappresentavano che l'occupazione +di Roma non sarebbe in ultimo che la +disgrazia d'una città, mentre che la pace +trarrebbe seco la perdita dell'autorità +pontificia<a class="tag" id="tag235" href="#note235">[235]</a>. +</p> + +<p> +Giulio II, abbandonandosi alternativamente +al terrore o alla collera, non prendeva +verun partito, ed a tutti rispondeva +quasi sempre con ingiuriose parole. Coloro +avidamente ascoltava che gli facevano +<span class="pagenum"><a id="Page_242"></a>[242]</span> +travedere qualche mezzo di resistenza; +ma l'idea di abbandonare Roma, e +farsi dipendente da un'altra potenza, gli +riusciva oltremodo odiosa. Aveva fatto venire +a Cività Vecchia il genovese Biascia, +capitano delle sue galere, affinchè la flotta +fosse pronta a riceverlo qualunque volta +fosse costretto a fuggire; ma poco dopo +lo rimandò senza manifestare quale partito +avesse preso. Acconsentì finalmente a +dare orecchio alle proposizioni di pace +che erano incaricati di fargli, a nome di +Lodovico XII, i cardinali di Nantes e di +Strigonia. Queste condizioni erano state +mandate prima che la corte di Francia +avesse notizia della battaglia di Ravenna; +e sapendo quanto il re desiderasse la +pace, i cardinali non credettero di doverle +cambiare, sebbene fossero vantaggiosissime +pel papa. Lodovico XII offriva +lo scioglimento del concilio di Pisa, la +restituzione di Bologna, la cessione di +Lugo e di tutti i possedimenti di casa +d'Este in Romagna, finalmente la rinuncia +al diritto di far sale in Comacchio, +e non chiedeva in contraccambio che la +revoca dell'interdetto e di tutte le sentenze +ecclesiastiche, e la restituzione dei +loro beni ai Bentivoglio. Il papa, dopo +le reiterate preghiere de' suoi cardinali, +<span class="pagenum"><a id="Page_243"></a>[243]</span> +acconsentì di trattare su queste basi, e +ne diede la commissione al cardinale di +Finale ed al vescovo di Tivoli, che risedevano +in Francia; ma non gli autorizzò +a conchiudere; anzi dichiarò agli ambasciatori +d'Arragona e di Venezia, che questa +apparente condiscendenza non era che +uno stratagemma per disarmare la Francia +e guadagnar tempo<a class="tag" id="tag236" href="#note236">[236]</a>. +</p> + +<p> +Infatti Lodovico XII, lungi dall'invanirsi +per la vittoria di Ravenna, di fidarsi +alle proteste di Massimiliano che +prometteva di non ratificare l'armistizio +con Venezia, segnato senza suo ordine, +o di riposarsi sull'alleanza che i Fiorentini +avevano rinnovata nel primo terrore +della vittoria de' Francesi, non manifestava +che maggior ardore per riconciliarsi +col papa. Accettò la mediazione offerta +dai Fiorentini, e mandò loro il presidente +del parlamento di Grenoble colla sua accettazione +delle proposizioni che gli erano +state fatte<a class="tag" id="tag237" href="#note237">[237]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_244"></a>[244]</span> +</p> + +<p> +Ma intanto il papa, avendo saputo da +Giulio de' Medici, mandatogli dal cardinale +legato, in quale disordine si trovava +l'armata francese, si andava alquanto rassicurando. +Aveva Ferdinando promesso di +rimandare in Italia il gran capitano Gonsalvo +di Cordova, il di cui solo nome +rianimava le speranze di tutto il suo partito, +e di già vi aveva mandato Solis con +due mila soldati spagnuoli, ed Ugone di +Moncade, vicerè di Sicilia<a class="tag" id="tag238" href="#note238">[238]</a>. Il duca +d'Urbino aveva domandato ed ottenuto +di rientrare in grazia del papa, suo zio; +gli aveva promessi dugento uomini d'armi +e quattro mila fanti, ed era stato nuovamente +dichiarato generale dell'armata pontificia<a class="tag" id="tag239" href="#note239">[239]</a>. +I baroni romani, che avevano +trattato colla Francia, eransi di nuovo accomodati +col papa, ed avevano convenuto +di tenere il danaro ricevuto, dispensandosi +dalle contratte obbligazioni<a class="tag" id="tag240" href="#note240">[240]</a>. Finalmente +La Palisse, sulla vociferazione di +una prossima invasione degli Svizzeri, +erasi ravvicinato a Milano, e non aveva +lasciato al cardinale di Sanseverino per +<span class="pagenum"><a id="Page_245"></a>[245]</span> +proteggere la Romagna che trecento lance, +trecento cavaleggieri e sei mila fanti<a class="tag" id="tag241" href="#note241">[241]</a>. +Allora il papa, deponendo ogni +pacifica disposizione, scrisse a Venezia al +cardinale di Sion, che invece di levare per +lui sei mila Svizzeri, ne levasse dodici +mila, o pure che accettasse al suo servigio +tutti coloro che si fossero presentati<a class="tag" id="tag242" href="#note242">[242]</a>. +</p> + +<p> +Era giunta l'epoca annunciata per l'apertura +del concilio di Laterano, e, malgrado +la guerra, molti prelati d'Italia, +di Spagna, d'Inghilterra e d'Ungheria, +eransi adunati in Roma. Tre settimane +dopo la battaglia di Ravenna, il giorno +3 di maggio, Giulio II potè fare la solenne +apertura del concilio; e trovaronsi +alla prima sessione ottantatre vescovi<a class="tag" id="tag243" href="#note243">[243]</a>. +Sentendosi appoggiato dalla Chiesa adunata, +volle Giulio ispirare coraggio ai cardinali, +che fin allora lo avevano consigliato +alla pace. Fece leggere in pieno concistoro +le proposizioni di Lodovico XII; +ma il cardinale di Ebora, suddito del re +<span class="pagenum"><a id="Page_246"></a>[246]</span> +d'Arragona, e quello di Jorck, suddito +del re d'Inghilterra, chiesero ambidue la +parola, per rappresentargli che sarebbe +cosa vergognosa il trattare col comune +nemico senza tutti gli alleati. Il papa mostrò +d'acquietarsi al consiglio che si era +fatto suggerire; e per dare a conoscere che +aveva rinunciato ad ogni pensiere di pace, +pubblicò un monitorio contro il re di +Francia, per ordinargli, sotto tutte le pene +che può pronunciare la Chiesa, di mettere +in libertà il cardinale de' Medici, da lui +tenuto prigioniere<a class="tag" id="tag244" href="#note244">[244]</a>. +</p> + +<p> +Agli Svizzeri appoggiava Giulio II le +principali sue speranze, ed aveva trovato +nel cardinale di Sion un agente presso di +loro, nè meno impetuoso, nè meno costante +di lui ne' suoi odj. La contesa degli +Svizzeri colla Francia, cominciata per +avarizia, era per loro diventata un affare +d'orgoglio. Non erano più le ricusate pensioni, +ma il tuono insultante del re, era il disprezzo +di lui per gente di contado ed ignobile, +che loro mettevano le armi in mano. +I partigiani della Francia avevano, finchè +era stato loro possibile, resistito nella dieta +di Zurigo al torrente dell'odio popolare, ed +<span class="pagenum"><a id="Page_247"></a>[247]</span> +avevano prevenuta una dichiarazione di +guerra; ma non avevano potuto impedire +che non si desse licenza al papa di levare +ne' cantoni dieci mila uomini; ed in appresso +il cardinale di Sion aveva facilmente +potuto aumentare questa leva a suo +piacere<a class="tag" id="tag245" href="#note245">[245]</a>. +</p> + +<p> +Malgrado i riclami della Francia, la +prima unione di quest'armata si fece a +Coira. I Grigioni dichiararono, che tra +la loro alleanza coi cantoni e quella colla +Francia, doveva preferirsi la prima siccome +la più antica. L'esperienza degli ultimi +due anni aveva provato, che gli Svizzeri, +per tenere la campagna, non potevano +dispensarsi dall'avere un corpo d'uomini +d'armi e di cavaleggieri. Perciò vedevano +la necessità di unirsi ad un'armata veneziana +o pontificia, prima di entrare nel +territorio nemico. La più breve strada +per giugnere nello stato veneto era quella +che attraversa il vescovado di Trento, +ed ottennero da Massimiliano la licenza +di toccare il suo territorio. +</p> + +<p> +Si può dubitare se la condotta di Massimiliano +debba attribuirsi all'instabilità del +suo carattere o alla sua perfidia; ad ogni +<span class="pagenum"><a id="Page_248"></a>[248]</span> +modo i risultamenti furono quelli della più +insigne mala fede. La città di Verona era +sempre stata custodita da una guarnigione +francese, qualunque fosse stato il bisogno +in cui si fosse trovato Lodovico XII di valersi +altrove delle sue truppe. Massimiliano +aveva in proprio nome convocato il concilio +di Pisa, ed in appresso non erasi curato +di farlo riconoscere sia nell'impero che nei +suoi stati ereditarj, lasciando a Lodovico +XII tutta l'odiosità d'avere eccitato +uno scisma. In Roma il suo ambasciatore +aveva sottoscritta, il 6 d'aprile, una tregua +di dieci mesi coi Veneziani, non solo +senza comprendervi il suo alleato, che +in allora trovavasi attaccato da potenti +nemici, ma cercando inoltre di levargli +parte delle sue truppe. Massimiliano aveva +giurato di non ratificare questa tregua, +e mercè una nuova gratificazione di dieci +mila fiorini la ratificava, ma celatamente. +Nascondendo a Lodovico XII tale transazione, +ne accresceva il pericolo per la +Francia. Finalmente accordando agli Svizzeri +un passaggio a traverso ai proprj +stati per attaccare i Francesi, passava, +senz'esserne provocato, da un'intima alleanza +ad un aperto atto d'ostilità. +</p> + +<p> +L'accortezza di Ferdinando il Cattolico, +il più falso ed il più versipelle monarca +<span class="pagenum"><a id="Page_249"></a>[249]</span> +d'Europa, aveva diretta la condotta, e +mutate tutte le disposizioni di Massimiliano. +Questi, anche nel tempo della sua +più intima unione colla Francia, non +aveva giammai deposto l'antico suo odio +contro quella corona: altronde egli formava +sempre giganteschi progetti, che +poi abbandonava prima di dar loro esecuzione. +Ferdinando, per consolarlo di non +aver terminata la conquista dello stato di +Venezia, e di non avere in seguito condotta +in trionfo un'armata tedesca a Roma +ad oggetto di prendervi la corona imperiale, +gli propose di scacciare i Francesi +da tutta la Lombardia, di far valere sui +paesi ch'essi occupavano i diritti dell'impero, +da gran tempo dimenticati, finalmente +di restituire il ducato di Milano +al cugino germano di sua moglie, a Massimiliano +Sforza, figliuolo di Lodovico il +Moro, che da molto tempo erasi rifugiato +alla di lui corte. In tal modo, risvegliando +la di lui ambizione e vanità, lo ridusse +ad associarsi alla santa lega, cui poteva +riuscire utile<a class="tag" id="tag246" href="#note246">[246]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_250"></a>[250]</span> +</p> + +<p> +Sei mila Svizzeri al soldo del papa, ed +altrettanti al soldo de' Veneziani, dovevano +adunarsi a Coira; ma sebbene il +primo per avarizia, gli altri per la povertà +cui erano stati ridotti da lunga +guerra, non mandassero che lentamente il +danaro necessario alle reclute, sebbene +queste due potenze non pagassero per +l'arrolamento che un fiorino del Reno per +uomo, mentre i Francesi avevano sempre +data un'assai maggior somma; nondimeno +tale era l'odio del popolo per questi ultimi, +ed il furore con cui gli Svizzeri +prendevano parte in una guerra che risguardavano +come nazionale, che l'armata +adunata in Coira si trovò numerosa +di venti mila uomini, e nella sua marcia +pel vescovado di Trento e pel Veronese +soffrì senza lagnarsene il ritardo della +paga, la mancanza delle vittovaglie ed +ogni genere d'incomodità<a class="tag" id="tag247" href="#note247">[247]</a>. +</p> + +<p> +La condizione del signore de La Palisse, +che comandava l'armata francese, +era diventata estremamente difficile. Poco +d'accordo col cardinale di Sanseverino, +legato del concilio, che gli contrastava +<span class="pagenum"><a id="Page_251"></a>[251]</span> +l'autorità, non lo era meglio col generale +di Normandia incaricato della civile +amministrazione del ducato di Milano, +il quale, risguardando la guerra +con occhio da finanziere, piuttosto che +da uomo di stato, dopo la vittoria si +era affrettato di licenziare l'infanteria +italiana, e che poscia, quando diede a +Federico da Bozzolo l'ordine di levare +di bel nuovo sei mila uomini, si trovò +senza danaro per pagare il loro arrolamento, +e senza credito a motivo del +rapido cambiamento della fortuna. Altronde +La Palisse non era che generale +interinale, e non abbastanza elevato di +rango per far tacere tutte le gelosie de' +suoi subordinati, o per soddisfare pienamente +al loro orgoglio; perciò non +poteva ottenere da loro l'ubbidienza mostrata +a Gastone di Foix. Gli uomini +d'armi francesi davano agli altri corpi +l'esempio dell'indisciplina: stanchi di +così lunga guerra, e con poca speranza +di prosperi successi, desideravano la perdita +del ducato di Milano, per potersi +ritirare in Francia. Altronde le censure +della Chiesa, e la vergogna di combattere +per sostenere uno scisma, facevano +impressione sullo spirito de' soldati. Erasene +avuta manifesta prova quando il cardinale +<span class="pagenum"><a id="Page_252"></a>[252]</span> +de' Medici era stato condotto prigioniere +a Milano; egli era stato, sotto gli occhi +del concilio nemico, ricevuto con infinito +rispetto; e siccome Giulio II gli aveva +accordata l'autorità di sciogliere dalle +censure ecclesiastiche que' soldati che si +fossero obbligati a non servir più contro +la Chiesa, e d'accordare ai moribondi +la sepoltura in luogo sacro, un'avida +folla gli stava sempre intorno per ottenere +tali grazie, ed i generali francesi, malgrado +le rimostranze del concilio, non +si opponevano alla distribuzione delle medesime<a class="tag" id="tag248" href="#note248">[248]</a>. +</p> + +<p> +Per formare l'armata da opporre al re +d'Inghilterra Lodovico XII aveva richiamati +in Francia i dugento gentiluomini, +e gli arcieri della sua guardia, come pure +dugento lance: d'altra parte aveva riclamati +dai Fiorentini i trecento uomini +d'armi ch'erano obbligati a somministrargli. +Non restavano a La Palisse, che +mille trecento lance francesi, e dieci +mila fanti; ma anche queste truppe trovavansi +disperse sopra una vasta estensione +di paese, in Romagna, al Finale +di Modena, a Parma ed ai confini del +<span class="pagenum"><a id="Page_253"></a>[253]</span> +Veronese. Ordinò a tutti d'adunarsi a +Pontoglio, per essere a portata d'osservare +e di fermare gli Svizzeri; e per questo +motivo fu costretto a lasciare scoperta +Bologna, per difendere la quale i Francesi +avevano fin allora fatti così grandi +sagrificj<a class="tag" id="tag249" href="#note249">[249]</a>. +</p> + +<p> +Gli Svizzeri, scesi pel vescovado di +Trento nel Veronese, avevano trovato a +Villafranca presso Verona Gian Paolo +Baglioni, generale de' Veneziani, con +quattrocento uomini d'armi, ottocento +cavaleggieri, sei mila fanti ed una buona +artiglieria. Nel mentre che dopo tale unione +erano incerti se dovessero o no incamminarsi +verso Ferrara, fu loro portata una +lettera del signore de La Palisse al generale +di Normandia, che loro fece conoscere +l'impossibilità in cui trovavansi +i Francesi di difendere Milano, onde risolsero +di volgere da quella banda le loro +armi. La Palisse si era da prima avanzato +da Pontoglio a Castiglione delle Stiviere, +poi a Valeggio sul Mincio; ma disperando +di conservarsi in questa posizione, +ripiegò sopra Gambara, poi sull'Oglio a +Pontevico. Intanto l'armata spagnuola e +<span class="pagenum"><a id="Page_254"></a>[254]</span> +pontificia, cui erasi lasciato tutto il tempo +di potersi rifare, aveva ricuperato Rimini, +Cesena, Ravenna, con tutte le fortezze +e tutte le piazze della Romagna; e già +minacciava Bologna, per difesa della quale, +La Palisse, cedendo alle istanze dei +Bentivoglio, aveva fatto avanzare le trecento +lance lasciate a Parma. Sotto gl'immediati +suoi ordini La Palisse non aveva +a Pontevico che mille lance francesi, e +tutt'al più sei in sette mila fanti; il rimanente +trovavasi distribuito nelle piazze +di Brescia, di Peschiera e di Legnago<a class="tag" id="tag250" href="#note250">[250]</a>. +</p> + +<p> +La Palisse seppe bentosto che l'armata +del Baglioni e degli Svizzeri aveva passato +il Mincio sulle terre del marchese di +Mantova, il quale non poteva ricusare il +passaggio a chicchefosse. Il suo consiglio +di guerra giudicò cosa impossibile il far +testa ai nemici in altra maniera, che distribuendo +l'armata nelle piazze forti, +per istancheggiare l'impeto degli Svizzeri, +ed esaurire le finanze del papa e de' +Veneziani. Per tale oggetto mandò due +mila fanti a Brescia con centocinquanta +<span class="pagenum"><a id="Page_255"></a>[255]</span> +lance francesi, e cento uomini d'armi +fiorentini; a Cremona cinquanta lance +e mille fanti; a Bergamo cento uomini +d'armi e mille fanti, e più non gli rimasero +a Pontevico che settecento lance, +due mila fanti francesi e quattro mila +tedeschi. Non aveva appena fatta questa +distribuzione, che un araldo d'armi di +Massimiliano venne ad intimare a tutti i +Tedeschi, che si trovavano nell'armata +francese, d'abbandonarla e d'astenersi +dal combattere contro il papa. I Tedeschi, +quasi tutti Tirolesi ed immediati sudditi +dell'imperatore, ubbidirono immediatamente, +contenti di separare la sorte loro +da quella d'un'armata che si andava ritirando, +e che cominciava a provare le +avversità. La loro partenza lasciò La Palisse +nell'impossibilità di difendere il ducato +di Milano; onde la sua armata abbandonò +Pontevico con movimento tumultuoso, +per ritirarsi a Pizzighettone +sull'Adda<a class="tag" id="tag251" href="#note251">[251]</a>. +</p> + +<p> +Gli Svizzeri andavano sempre avanzando; +passarono l'Oglio, e giunsero il +<span class="pagenum"><a id="Page_256"></a>[256]</span> +5 di giugno avanti Cremona, che il movimento +retrogrado di La Palisse aveva +lasciata scoperta. La guarnigione ritirossi +subito nella cittadella, e la città offrì di +capitolare; ma i Veneziani pretendevano +che fosse loro consegnata, e gli Svizzeri +volevano prenderne possesso a nome di +Massimiliano Sforza, duca di Milano: i +Veneziani cedettero agli Svizzeri, che +temevano di disgustare, e fu in Cremona +rialzata la bandiera del duca di Milano; +nello stesso tempo Bergamo si sollevò +senza straniero soccorso, ed aprì le sue +porte ai Veneziani<a class="tag" id="tag252" href="#note252">[252]</a>. +</p> + +<p> +Avendo La Palisse richiamate le trecento +lance francesi che occupavano Bologna, +passò l'Adda a Pizzighettone, e +recossi in due giorni a Pavia. Milano +trovavasi allora affatto scoperto. Gian +Giacopo Trivulzio, il generale di Normandia, +Antonio Maria Palavicino, Galeazzo +Visconti e tutti i Francesi partirono +per salvarsi in Piemonte. Condussero +con loro il cardinale de' Medici; ma +nel tempo che questi stava per passare il +Po, tra Pieve del Cairo e Bassignano, alcuni +<span class="pagenum"><a id="Page_257"></a>[257]</span> +de' suoi amici sommossero i contadini +del vicinato, e levatolo di mano +alle guardie che lo custodivano, lo posero +in libertà. I fuggitivi avanzi del concilio +di Pisa avevano abbandonato Milano +pochi giorni prima. Quest'assemblea dividendosi +pronunciò con ridicola millanteria +una sentenza di scomunica contro +Giulio II, dichiarandolo sospeso dall'amministrazione +spirituale e temporale della +Chiesa<a class="tag" id="tag253" href="#note253">[253]</a>. +</p> + +<p> +Credeva La Palisse di potersi mantenere +a Pavia, mentre che il Trivulzio +ed il generale di Normandia gli rappresentavano +che, in un paese apparecchiato +a sollevarsi in ogni luogo, non potrebbe +senza fanteria lottare contro un'armata +così formidabile quale era quella che lo +attaccava. Stavano ancora disputando, +quando l'armata della lega, avendo occupato +Lodi senza trovare resistenza, si +presentò sotto Pavia, e cominciò a tirare +contro il castello. I Francesi, che temevano +di vedersi preclusa ogni ritirata, +evacuarono Pavia, collocando nella retroguardia +<span class="pagenum"><a id="Page_258"></a>[258]</span> +i pochi fanti tedeschi ch'erano +loro rimasti; ma gli Svizzeri entrarono in +città prima che gli altri ne fossero usciti, +e scaramucciarono per tutta la lunghezza +delle strade. L'armata, che si ritirava, +dopo essere uscita di Pavia per il ponte +di pietra sul Ticino, doveva ancora passare +sopra un ponte di legno il ramo +dello stesso fiume, chiamato Gravellone. +Nella precipitosa marcia, l'artiglieria, i +cavalli, gli equipaggi si affollarono sul +ponte che si ruppe sotto il soverchio peso, +e tutta quella parte della retroguardia +ch'era rimasta sull'altra riva fu uccisa o +fatta prigioniera<a class="tag" id="tag254" href="#note254">[254]</a>. +</p> + +<p> +Il Gravellone ed il Po impedirono che +l'armata francese fosse più inseguita dai +nemici, onde continuò a ritirarsi senz'essere +molestata; ma tutti i paesi che si +lasciava addietro mutavano subito governo. +I Bentivoglio erano fuggiti da Bologna, +che fu subito occupata dal duca +d'Urbino colle truppe della Chiesa. Il +papa, non potendo ai Bolognesi perdonare +gli oltraggi che avevano fatti alla sua +<span class="pagenum"><a id="Page_259"></a>[259]</span> +statua, li privò della nomina de' loro magistrati +e di tutti i loro privilegj, condannò +i principali cittadini a grosse ammende, +e stette alcun tempo incerto se +dovesse spianare la città e trasportarne +gli abitanti a Cento<a class="tag" id="tag255" href="#note255">[255]</a>. +</p> + +<p> +Giulio II non aveva abbandonato il suo +progetto di liberare Genova, sua patria; +ed incaricò dell'esecuzione di tale progetto +Giano Fregoso, che in allora stava al +soldo de' Veneziani. Ma ricordandosi i +Genovesi troppo vivamente de' mali sofferti +a cagione della loro ultima ribellione +contro la Francia, erano intenzionati di non +fare verun movimento, ed inoltre dichiararono +al loro governatore, Francesco della +Rochechouart, che lo seconderebbero con +tutte le loro forze. Questi per altro sapeva +troppo bene quanto per le sue vessazioni +si fosse renduto odioso, onde volersi +fidare sulle loro promesse. Quando +intese che Giano Fregoso s'avvicinava, +rifugiossi nella fortezza della Lanterna +colla sua guardia, e non volle uscirne, +malgrado le più calde istanze de' Genovesi. +La città si tenne tre giorni senza +governo fino alla venuta di Giano Fregoso, +che il 29 di giugno del 1512 fu +<span class="pagenum"><a id="Page_260"></a>[260]</span> +finalmente nominato doge per acclamazione. +L'indipendenza della repubblica +venne riconosciuta dagli alleati, mediante +il pagamento di dodici mila ducati fatto +nelle mani del cardinale di Sion per conto +degli Svizzeri; ed il nuovo doge Fregoso +s'affrettò d'assediare le due fortezze occupate +dai Francesi. Quella del Castelletto +capitolò dopo otto giorni, ma quella della +Lanterna tenne ancora molto tempo<a class="tag" id="tag256" href="#note256">[256]</a>. +</p> + +<p> +Il cardinale di Sion, il quale dal pontefice +era stato nominato legato presso l'armata +alleata, prendeva possesso di tutte le +città della Lombardia a profitto della santa +lega, ed il figlio di Lodovico il Moro, +Massimiliano Sforza, che era proclamato +duca di Milano, e sotto il di cui nome ottenevansi +tali vittorie, vedevasi taglieggiato o +tradito da tutti i suoi pretesi alleati; sorte +altrettanto giusta quanto inevitabile d'ogni +sovrano, che, per risalire sul trono, adopera +armi straniere, e vuole regnare a +prezzo di tutte le sciagure del suo paese. +Gli Svizzeri opprimevano i suoi sudditi +con ruinose contribuzioni; avevano imposta +a Milano una taglia di sessanta mila +<span class="pagenum"><a id="Page_261"></a>[261]</span> +ducati, di quaranta mila a Pavia, di +trenta mila a Lodi, di venti mila a Parma +e d'altrettanti a Piacenza<a class="tag" id="tag257" href="#note257">[257]</a>. Era +appena terminata la dieta di Zurigo, +che nuovi corpi di truppe svizzere avevano +valicate le montagne, non per soccorrere +i loro compatriotti, che non ne +abbisognavano, ma per dividere con loro +le spoglie della Lombardia. Non contenti +delle contribuzioni, occuparono la città +di Locarno ed il suo territorio; i Grigioni, +Chiavenna e la Valtellina; ed il +papa, con un'assai più patente violazione +de' diritti del suo alleato, riunì alla +Chiesa Parma e Piacenza coi loro territorj, +sotto pretesto che queste città, che avevano +volontariamente aperte le loro porte alla +sua armata, avevano appartenuto in altri +tempi all'esarcato di Ravenna, accordato +da Carlo Magno alla Chiesa; di modo che +il diritto della santa sede alla loro sovranità +era di lunga mano anteriore alle +pretese degl'imperatori tedeschi ed alla +fondazione del ducato di Milano<a class="tag" id="tag258" href="#note258">[258]</a>. +</p> +</div> + +<div class="chapter"> +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_262"></a>[262]</span> +</p> + +<h2> +CAPITOLO CX. +</h2> + +<div class="blockquote"> +<p> +<i>Sommissione del duca di Ferrara al +papa, e sua fuga da Roma. Ingresso +degli Spagnuoli in Toscana; sacco di +Prato; deposizione del Soderini; richiamo +dei Medici al governo di Firenze. +Discordie tra i confederati della +santa lega; nuove negoziazioni; morte +di Giulio II.</i> +</p> + +<p class="center"> +1512 = 1513. +</p> +</div> + +<p> +Quando osserviamo atti di ferocia, +ingiuste e vergognose violenze, macchiare +le rivoluzioni colle quali i popoli servi +tentarono di ricuperare la propria indipendenza, +ci sentiamo spesse volte inclinati +a supporre in queste nazioni un odio profondo, +inveterato, implacabile contro i +loro oppressori, a credere che l'abbiano saputo +dissimulare finchè non si era presentata +loro l'opportunità di scuotere il giogo, e +che al presentarsi di favorevole occasione +gli dessero libero sfogo. Sebbene l'odio, +o lo spirito di vendetta annoverare non +si possano tra i nobili sentimenti dell'uomo, +una tal quale involontaria ammirazione +si attacca a tutti i vigorosi affetti; +<span class="pagenum"><a id="Page_263"></a>[263]</span> +la sola loro intensità eccita una specie di +simpatia, e sonosi veduti talvolta uomini +umani e filosofi scusare, e predicare perfino, +quelle vendette popolari che loro sembravano +acconce a ravvivare l'energia +degli oppressi. +</p> + +<p> +Per altro facevano quasi sempre soverchio +onore ad una malvagia azione, +attribuendola ad un nobile motivo. La +ferocia de' popoli è d'ordinario il sintomo +della viltà e della debolezza. L'odio che +si manifesta con una così violente esplosione, +nasce per l'ordinario solamente +nell'istante in cui non si corre verun +pericolo nel soddisfarlo. La è una delle +cattive inclinazioni della natura, un'inclinazione +che si manifesta in ogni occasione +negli animali, ne' fanciulli e nel +popolo ignorante, quella d'attaccare colui +che sembra incapace di difendersi. +I timidi uccelli opprimono col becco il +compagno ammalato; i cani inseguono +con furore l'uomo o l'animale che fugge; +i fanciulli insultano l'idiota, lo scemo, +che loro dovrebbe ispirare compassione; +e la bassa plebe oltraggia con ogni +specie d'insulti lo sciagurato esposto alla +berlina, quantunque talvolta non ne conosca +il delitto. Tostocchè le viene indicata +come oggetto della sua collera una +<span class="pagenum"><a id="Page_264"></a>[264]</span> +setta, un partito, una nazione, la plebe, +senza esaminare i loro torti, senza neppure +intenderne il nome, s'irrita, si agita e si +porta agli estremi oltraggi, ai più sfrenati +atti di ferocia, sebbene niun ragionevole +motivo abbia potuto eccitare il suo risentimento. +A stento un'armata che fugge +può sottrarsi alla persecuzione di que' +medesimi contadini, che prima della battaglia +facevano voti perchè fosse vittoriosa. +</p> + +<p> +I Francesi erano obbligati ad evacuare +l'Italia; ognuno credette d'avere contro +questi spossessati padroni i più legittimi +motivi di malcontento, perchè ognuno +volle far uso di tutto il potere che momentaneamente +aveva, e perchè, esaltato +dall'emozione che sempre comunica la +moltitudine, suppose essere un suo proprio +sentimento l'effetto delle grida e delle +ingiurie che risuonavano alle sue orecchie. +Pochi giorni prima l'armata spagnuolo-pontificia +era stata sconfitta nella +battaglia di Ravenna, ed i fuggitivi, +attraversando di nuovo lo stesso stato del +papa, erano stati spogliati, maltrattati, +uccisi; gl'Italiani dai loro compatriotti, +gli Spagnuoli da uomini, che ancora +non avevano avuto tempo d'essere da +loro vessati. Qualunque volta i Tedeschi +<span class="pagenum"><a id="Page_265"></a>[265]</span> +erano perdenti nella Marca Trivigiana o +nel Friuli, lo scatenamento de' contadini +di quelle contrade, che tanto avevano sofferto, +era lo stesso contro di loro. Venne +la volta loro anche pei Francesi, quando +meno se l'aspettavano, e furono esposti +come i loro rivali a tutti i furori del +popolaccio. +</p> + +<p> +Le quattro straniere nazioni, che in allora +guerreggiavano in Italia, avevano +tutte dato prova d'insaziabile cupidigia e +di terribile ferocia. Gli Spagnuoli, i Tedeschi, +gli Svizzeri, i Francesi, non potevano +per questo rispetto vicendevolmente +nulla rimproverarsi. Soltanto i Francesi non +aggiugnevano all'avidità, comune a tutti, +l'avarizia degli altri. Tutto quanto si erano +fatto dare, od avevano preso, abusando +della vittoria, tutto dispensavano in appresso +con mano liberale; e dopo pochi +giorni si trovavano così privi di danaro, +come prima del saccheggio. Nel seguire +la vittoria, nel sacco d'una città, nel primo +stabilimento de' loro quartieri, pareva +che la loro rabbia mai non potesse saziarsi +di sangue, e l'arroganza loro non risparmiava +chicchessia; ma pochi giorni, e +talvolta poche ore bastavano, per istringere +domestichezza cogli abitanti presso +cui si erano alloggiati: la sociabilità, che +<span class="pagenum"><a id="Page_266"></a>[266]</span> +così eminentemente li distingue, e che +per essi è un bisogno e quasi un istinto, +loro faceva bentosto cercare ciò che poteva +ravvicinarli ai loro ospiti; desideravano +di dissipare sulla fronte loro il mal +umore che li rattristava; cercavano di rendere +qualche piccoli servigj a coloro che +avevano maltrattati; lavoravano con loro +intorno alla capanna che doveva tener +luogo della casa ch'essi avevano bruciata, +e bevevano insieme con tutta la famiglia +il vino che aveano rubato nelle di +lei cantine. Comunque non conoscessero la +lingua de' loro ospiti, pure discorrevano +con loro e sapevano indovinare ciò che +non poteano capire. Se spesse volte davano +motivo di gelosia agli amanti, ai mariti, +ai genitori, non era altrimenti colla brutalità +d'inesorabili vincitori, ma colle officiose +attenzioni d'una militare galanteria. +</p> + +<p> +Gli Spagnuoli, sobrj, taciturni, alteri, +vendicativi, non abusavano meno de' +Francesi dell'istante della vittoria; non +perchè fossero come questi esaltati dalla +frenesia delle battaglie, ma perchè rispettavano +ancora assai meno la vita degli +uomini, e non erano in verun modo +sensibili all'altrui dolore. Il soldato spagnuolo +quale si era mostrato il primo +giorno, tale mostravasi ancora in appresso +<span class="pagenum"><a id="Page_267"></a>[267]</span> +in tutte le relazioni che potevansi +formare con lui. Egli aveva spogliato +per avarizia, e quest'avarizia non +veniva mai meno, andando sempre egualmente +in traccia e di nuovi guadagni +e di nuovi risparmj, sebbene talvolta +lo stesso uomo spendesse per orgoglio e +per sembrare magnanimo in una clamorosa +circostanza ciò che aveva con gran +pena ammassato in più anni. Quest'orgoglio +mai non gli permetteva d'ammettere +un forastiere a veruna famigliarità +con lui; sempre si manteneva alla stessa +distanza dalla famiglia de' suoi ospiti, e +sebbene il suo idioma si avvicinasse in +modo all'italiano da potere senza troppo +studio intendere e apparare quello degli +abitanti, mai non lo adoperava che per +alcune frasi di cerimonia, cui avvezzava +i suoi ospiti; egli loro insegnava i riguardi +dovuti ad un <i>senhor soldado</i>, ma non si +abbassava a conversare con loro. +</p> + +<p> +Gli Svizzeri ed i Tedeschi, senz'essere +considerati come uno stesso popolo, +avevano tali rapporti gli uni cogli altri, +che gl'Italiani non potevano assegnare +un distinto carattere a questi formidabili +ospiti. Gli Svizzeri, superbi de' loro +prosperi successi negli ultimi vent'anni, +avevano un più insolente contegno. Non +<span class="pagenum"><a id="Page_268"></a>[268]</span> +accostumati a riconoscere verun superiore, +più difficilmente degli altri si assoggettavano +alla disciplina; e non avendo +da lungo tempo militato che come +soldati mercenarj, altro fine non vedevano +nella guerra che quello di guadagnare +danaro; ed a questo fine frequentemente +sagrificavano la loro fede ed il +loro onore. Altronde le due nazioni erano, +a gara l'una dell'altra, feroci rispetto ai +vinti, avide ed insaziabili nel saccheggio, +ed avare per conservare ciò che avevano +acquistato. Ambedue si abbandonavano +allo stesso genere d'intemperanza; ed il +diritto d'ubbriacarsi loro sembrava il più +alto premio della vittoria. Affatto indifferenti +pei popoli coi quali vivevano, senza +curarsi di conoscerne i costumi o le opinioni, +gli Svizzeri ed i Tedeschi, dopo +le loro orgie, si abbandonavano ad un +indolente riposo: essi non tentavano nè +meno di farsi intendere dai loro ospiti, +lasciandoli dubitare che potessero, come +gli altri uomini, pensare, amare, sentire. +</p> + +<p> +Ravenna fu la prima città in cui i +Francesi furono vittima di quell'odio +popolare che improvvisamente scoppiava +contro di loro. Vero è ch'essi l'avevano +crudelmente provocata col saccheggiarla +nell'istante in cui i di lei magistrati sottoscrivevano +<span class="pagenum"><a id="Page_269"></a>[269]</span> +la capitolazione. Giulio Vitelli, +vescovo di Città di Castello, che +aveva comandato nella fortezza di Ravenna, +vi s'avvicinò con un corpo di +truppe, quando seppe che l'aveva abbandonata +La Palisse. I Francesi offrirono +ancor essi di capitolare, ed il vescovo +accordò loro un'onorevole capitolazione; +ma riserbavasi d'usare odiose rappresaglie +per la violazione della precedente capitolazione. +Non curandosi della sua parola, +abbandonò al popolaccio i quattro principali +ufficiali della guarnigione, e permise +in onta del suo carattere di vescovo +e di luogotenente del papa, che fossero +sepolti vivi sotto i suoi occhi in una +fossa colla sola testa fuori della terra, e +che si lasciassero colà perire in un lungo +e crudele supplicio<a class="tag" id="tag259" href="#note259">[259]</a>. +</p> + +<p> +Nel tempo in cui i Francesi evacuavano +la Lombardia, l'accanimento del popolo +contro di loro si manifestò con eguale +crudeltà. La feccia della plebaglia milanese +trucidò tutti i soldati francesi ch'erano +rimasti nelle loro caserme o ne' loro +spedali dopo la partenza de' capi; attaccò +in seguito le botteghe ed i magazzini +de' mercanti francesi per saccheggiarle, +<span class="pagenum"><a id="Page_270"></a>[270]</span> +e si dice che rimasero vittima del popolo +furibondo mille cinquecento individui. +Gli stessi orrori rinnovaronsi in Como subito +dopo evacuata la città. I Francesi nella +loro ritirata non potevano scostarsi dal +grosso dell'armata; perciocchè tutti coloro +che si disperdevano, e che più non erano +in istato di difendersi, erano uccisi dai +forsennati contadini; onde questa ritirata +costò al loro esercito più soldati che una +battaglia<a class="tag" id="tag260" href="#note260">[260]</a>. +</p> + +<p> +Credevano gl'Italiani che tanti oltraggi +dovessero restar sempre impuniti: i Francesi +altro omai non possedevano in Italia, +che Brescia, Crema e Legnago, colle +fortezze di Milano, di Novara, di Cremona +e della Lanterna di Genova<a class="tag" id="tag261" href="#note261">[261]</a>. +Altronde venivano occupati al di là dalle +Alpi da una potente invasione. Mentre +che l'ammiraglio Howard guastava le +coste della Bretagna, il marchese di Dorset +aveva, il 18 giugno, fatto uno sbarco +nella Guipuscoa, ed avendo raggiunto Ferdinando +con sei mila fanti inglesi, minacciava +nello stesso tempo la Guienna +e la Navarra. Non era presumibile che +con tali nemici in su le braccia, Lodovico +<span class="pagenum"><a id="Page_271"></a>[271]</span> +XII potesse, durante tutta la campagna, +pensare alla Lombardia<a class="tag" id="tag262" href="#note262">[262]</a>. +</p> + +<p> +La sorte degli alleati della Francia non +era diversa da quella de' soldati che si +erano sbandati dall'armata. Il più esposto +d'ogni altro era Alfonso d'Este, duca di +Ferrara. Egli era stato perseguitato da +Giulio II col più fiero accanimento; il +suo stato trovavasi inondato da barbari +soldati, esauste erano le forze, e perduta la +speranza d'ogni esterno soccorso. In tale +estremità egli si abbandonò all'amicizia +ed alla riconoscenza di Fabrizio Colonna. +Dopo aver fatto prigioniero questo generale +nella battaglia di Ravenna, aveva +costantemente ricusato di cederlo ai Francesi; +per sottrarlo alle inchieste ed alle +minacce di La Palisse l'aveva mandato a +Ferrara, ed all'ultimo liberato senza taglia. +Fabrizio chiamò in favore d'Alfonso +tutta la sua potente famiglia, e persuase +l'ambasciatore del re Cattolico ad intercedere +per lui presso il papa, rappresentandogli +che Alfonso era figliuolo d'una +principessa d'Arragona<a class="tag" id="tag263" href="#note263">[263]</a>. Il marchese +<span class="pagenum"><a id="Page_272"></a>[272]</span> +di Mantova interpose ancor esso i suoi +buoni ufficj a di lui favore. Tanti intercessori +chiedevano soltanto un salvacondotto +pel duca di Ferrara, in forza del quale +potesse andare a Roma a gettarsi ai piedi +del papa per ottenere perdono. Fu accordato +il salvacondotto, e l'ambasciatore +d'Arragona con Fabrizio e Marc'Antonio +Colonna guarentirono la libertà del duca. +</p> + +<p> +Alfonso d'Este passò a Roma, apparecchiato +a sottomettersi alle umiliazioni, +nelle quali pareva omai soltanto riposta +la conservazione della sua sovranità. Vi +arrivò il 4 di luglio, ed il pontefice, +contento di questo passo del duca, parve +raddolcirsi verso di lui. Sospese le censure +contro di lui pronunciate, ed acconsentì +che gli fosse data l'assoluzione, +non alle porte della Chiesa colla corda +al collo, e dopo essere stato battuto con +bacchette dal penitenziere, ma nel concistoro +de' cardinali. Paride de Grassis, +maestro delle cerimonie del papa, ne concertò +con lui preventivamente le formalità, +e convenne intorno a ciò che direbbe +il duca, e che Paride scrisse in +appresso nel suo giornale. «Beatissimo +<span class="pagenum"><a id="Page_273"></a>[273]</span> +e clementissimo padre, gli disse Alfonso, +gettandosi a' suoi piedi, io conosco +veramente e confesso che ho peccato in +molti intollerabili modi sia contro la +divina Maestà, sia contro Vostra Santità, +vicario di N. S. Gesù Cristo, e +contro la santa sede apostolica; e ciò +tanto più gravemente, che io stesso ed +i miei antenati e fratelli ne avevamo +ricevuti i più grandi beneficj; perciò +mi trovo pieno di pentimento e di dolore +per essermi renduto colpevole d'ingratitudine +verso Vostra Santità, e per +averle fatto ingiuria.» Dopo aver pronunciate +queste parole doveva piangere +e sparger lagrime, poi ripigliare così: +«Per tal cagione io mi prostro supplicante +ai piedi di Vostra Beatitudine, ed +abbraccio le sue ginocchia, implorando +la mia grazia per la divina misericordia, +e la pietà della Santità Vostra. Prometto +che in avvenire non commetterò +verun mancamento contro Vostra Santità, +e mi dichiaro apparecchiato ad +espiare quelli che ho commessi, sopportando +nella mia persona, nel mio +principato, nella mia fortuna, tutte le +pene che Vostra Santità vorrà infliggermi +nella sua misericordia.» Il papa, +rispondendo, riepilogò in un lungo discorso +<span class="pagenum"><a id="Page_274"></a>[274]</span> +tutti i delitti d'Alfonso d'Este; gli +rinfacciò di non umiliarsi anche in allora +che per forza, ma terminò coll'assolverlo<a class="tag" id="tag264" href="#note264">[264]</a>. +</p> + +<p> +In appresso furono nominati da Giulio +II sei cardinali per conchiudere con Alfonso +il trattato di pace; ma pochi giorni +dopo costoro dichiararono che il papa aveva +determinato di far rientrare Ferrara sotto +l'immediato dominio della Chiesa. Soltanto, +siccome Giulio pretendeva che tutto +il paese posto a mezzogiorno del Po appartenesse +alla santa sede, desso contava di +farsi restituire la città d'Asti, occupata +dai coalizzati, e di darla ad Alfonso in +compenso dell'antico ducato. Questa proposizione +fu pel duca di Ferrara un colpo +di fulmine: vi ravvisò la malizia d'Alberto +Pio, conte di Carpi, suo personale +nemico, ed uno de' privati consiglieri del +papa. Seppe bentosto che Reggio aveva +aperte le porte alle truppe della Chiesa, +e che la Garfagnana era stata conquistata +dal duca d'Urbino: temette che Ferrara, +di cui aveva affidata la guardia al cardinale +Ippolito, suo fratello, fosse attaccata +<span class="pagenum"><a id="Page_275"></a>[275]</span> +in tempo della sua assenza, e domandò +il suo congedo per tornare a +casa sua. Il papa lo ricusò con isdegno; +ma l'ambasciatore d'Arragona ed i Colonna +dichiararono che non soffrirebbero +in verun modo che si abusasse del loro +nome per sedurre il loro raccomandato, +e violare una parola di cui si erano dichiarati +essi garanti. All'indomani Fabrizio +e Marc'Antonio Colonna condussero +Alfonso alla vicina porta di san +Giovanni di Laterano; e sebbene vi fosse +stata posta doppia guardia, essi la forzarono, +e condussero armata mano il loro +ospite al proprio castello di Marino, di +dove trovarono poi modo di farlo passare +ne' suoi stati<a class="tag" id="tag265" href="#note265">[265]</a>. +</p> + +<p> +La santa lega provava di già la sorte +di tutte le confederazioni. I suoi membri +si erano creduti d'accordo, quando +non trattavasi che di difendersi, ma non +avevano prevedute le conquiste che la +fortuna poneva nelle loro mani; i prosperi +avvenimenti avevano fatto germogliare +una nuova ambizione in petto a +<span class="pagenum"><a id="Page_276"></a>[276]</span> +tutti gli alleati. Il papa, prima d'ogni +altro, aveva, sotto certi rispetti, rotto il +legame dell'associazione, occupando Parma +e Piacenza; egli così violava i diritti +riclamati dall'imperatore sopra tutta la +Lombardia, e quelli del nuovo duca di +Milano, Massimiliano Sforza, che la lega +aveva promesso di rimettere sul trono, +e quelli dei popoli, che vedevano con rincrescimento +lo sfasciamento in piccole +parti del loro antico ducato. Il papa, per +giustificare l'inaudita estensione che voleva +dare all'esarcato di Ravenna, comprendendovi +tutti i paesi posti a destra +del Po, pretese che la loro subordinazione +alla Chiesa aveva durato fino al +1272; pure in quest'epoca, ch'egli stesso +indicò al suo maestro delle cerimonie<a class="tag" id="tag266" href="#note266">[266]</a>, +non era in Lombardia accaduto verun +fatto che cambiasse o ristringesse il potere +del papa; soltanto il vicariato dell'Impero, +che la Chiesa romana pretese +d'esercitare in tempo del lungo interregno +che tenne dietro alla morte di Federico +II, e che terminò nel 1273 colla +elezione di Rodolfo d'Apsburgo, lasciò +forse negli archivj della Chiesa alcune +<span class="pagenum"><a id="Page_277"></a>[277]</span> +confuse memorie, che Giulio II suppose +comprovanti il diritto di sovranità<a class="tag" id="tag267" href="#note267">[267]</a>. +</p> + +<p> +Le pretese di Massimiliano non erano +meno di quelle del papa contrarie +alle precedenti convenzioni passate tra i +confederati. Questo vano monarca, che +mai non aveva misurati i suoi progetti +colle sue forze, e che, dopo la conchiusione +della lega di Cambrai, mai non +aveva soddisfatti i suoi obblighi in veruna +delle guerre nelle quali aveva strascinati +i suoi alleati, non voleva, mutando +partito, rinunciare a veruna delle speranze +che aveva una volta concepite. Egli +era entrato nella lega de' Veneziani, ma +senza rinunciare alla pretesa che questi +gli abbandonassero tutti i loro stati di terra +ferma: altronde egli non voleva restituire +a Massimiliano Sforza, suo cugino, il +ducato di Milano, ch'era stato per lui +conquistato. Ma gli Svizzeri, che occupavano +tutt'intero questo ducato, e Giulio +II, che voleva scacciare dall'Italia i +barbari di qualunque nome, insistevano +per lo ristabilimento dello Sforza sul trono +de' suoi maggiori<a class="tag" id="tag268" href="#note268">[268]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_278"></a>[278]</span> +</p> + +<p> +Raimondo di Cardone aveva nuovamente +adunata l'armata spagnuola ai confini +del regno di Napoli, e voleva avanzarsi +in Lombardia per far vivere le sue +truppe a carico di que' paesi, e per avere +maggiore influenza nella ripartizione degli +stati occupati dalla santa lega. Perciò +chiedeva al papa ed ai Veneziani di pagargli +i sussidj di quaranta mila ducati +al mese, che si erano obbligati di corrispondergli +finchè i Francesi fossero scacciati +da tutta l'Italia, e pretendeva che +non si potessero dire scacciati finchè le +loro guarnigioni occupavano Brescia, Crema +e molte altre piazze. Dall'altro canto +il papa ed i Veneziani non desideravano +di tirare in quelle province una nuova +armata, o di caricarsi di così ragguardevole +dispendio. Intanto gli Svizzeri continuavano +a mettere a contribuzione il +ducato di Milano. Essi avevano persuaso +Carlo III, duca di Savoja, a sottoscrivere +con loro a <i>Bade</i> nel mese di maggio +un'alleanza difensiva per venticinque +anni, e ne approfittavano per istaccarlo +interamente dalla Francia e dal marchese +di Saluzzo<a class="tag" id="tag269" href="#note269">[269]</a>. I Veneziani, senza partecipazione +<span class="pagenum"><a id="Page_279"></a>[279]</span> +dei loro alleati, fecero alcuni +tentativi contro Crema e Brescia, che +non ebbero effetto. Gli alleati si accusavano +a vicenda, e si lagnavano gli uni +degli altri; e l'universale diffidenza annunciava +il prossimo scioglimento di una +lega cui inaspettati successi non permettevano +di conservarsi unita. +</p> + +<p> +Soltanto in una cosa i confederati sembravano +consentire, cioè nell'abusare +della superiorità delle loro forze contro +la repubblica fiorentina. Eppure questa +non aveva offeso veruno di loro; non +aveva mancato a nessuno de' suoi obblighi, +ed altri soccorsi non aveva dati +al re di Francia che quelli cui erasi obbligata +con un trattato negoziato di concerto +con Ferdinando il Cattolico: altronde +ella si era scrupolosamente confermata, +con tutte le altre potenze, ai doveri di +buon vicinato; ai soldati fuggitivi dell'armata +rotta a Ravenna aveva accordato un +asilo, invano da' medesimi cercato negli +stati del papa. Vero è che la di lei politica +era stata timida e vacillante. Per +timore d'attirare sopra di sè l'attenzione +delle altre potenze e di compromettersi, +non erasi unita con tutte le sue forze ai +Francesi; non gli aveva nè pure abbandonati, +accettando le proposizioni del re +<span class="pagenum"><a id="Page_280"></a>[280]</span> +d'Arragona, nè aveva cercato di far rispettare +la sua neutralità ponendosi in +istato di difesa. Erasi conservata neutrale +senza che veruno gli sapesse buon +grado della sua neutralità. Ma la sorte +d'uno stato debole il più delle volte è +affatto indipendente dai suoi prudenti o +mal accorti consiglj; il risentimento di +Giulio II, le pratiche dei Medici e la +cupidigia dei generali influirono assai più +nella ruina di Firenze, che la politica del +Soderini. +</p> + +<p> +Il papa e l'imperatore, facendo sentire +alla repubblica il loro scontento, parvero +offrirle sì l'uno che l'altro una via per +sottrarsi al turbine. Il papa le mandò in +luglio il suo Datario per chiederle di deporre +il Soderini, d'unirsi alla santa +lega contro i Francesi, e di richiamare +tutti gli esiliati, offrendole a tale prezzo +di ridonarle la sua amicizia. Dopo tre +giorni di deliberazioni, i consiglj di Firenze +ricusarono di assoggettarsi a queste +condizioni<a class="tag" id="tag270" href="#note270">[270]</a>. D'altra parte Matteo +Lang, vescovo di Gurck, e segretario di +Massimiliano, che veniva a rappresentare +il suo padrone in un congresso delle potenze +della lega convocato a Mantova, +<span class="pagenum"><a id="Page_281"></a>[281]</span> +offeriva ai Fiorentini di prenderli sotto +la protezione imperiale mercè una contribuzione +di quaranta mila fiorini; ma conoscendo +questi quanto potevano fare poco +fondamento sulle promesse dell'imperatore, +non seppero risolversi a privarsi del +loro danaro per acquistare una così debole +garanzia<a class="tag" id="tag271" href="#note271">[271]</a>. +</p> + +<p> +Frattanto i Fiorentini spedirono il giureconsulto +Vittore Soderini, fratello del +gonfaloniere, alla dieta di Mantova per +difendere i loro interessi, e farli comprendere +nella universale pacificazione. +Giuliano de' Medici, il terzo de' figliuoli +del magnifico Lorenzo, si presentò alla +stessa dieta, per domandare il ristabilimento +della sua famiglia in Firenze. Il +suo esilio, e tutte le sue sventure, egli +disse, erano l'opera de' Francesi; non potevasi +perciò dubitare dell'attaccamento +della casa Medici al partito dell'imperatore +e della Spagna, nè per conseguenza +di quello dei democratici fiorentini ai +Francesi; e se le armate della lega abbisognavano +di danaro, i Medici ne saprebbero +ragunare a Firenze assai più +<span class="pagenum"><a id="Page_282"></a>[282]</span> +per compiacere i loro amici, che non +poteva offrirne il partito popolare per calmare +i suoi nemici. In fatti il danaro era +il solo convincente argomento sullo spirito +degli alleati. Raimondo di Cardone trovavasene +affatto sprovveduto; aveva fatto +avanzare l'armata spagnuola fino a Bologna, +ma questa ricusava di andare più in +là se non era pagata. Massimiliano desiderava +che entrasse in Lombardia per contenere +gli Svizzeri e spaventare i Veneziani; +ed ambidue avrebbero preferito +il danaro contante de' Fiorentini alle lontane +promesse dei Medici. Si fece di nuovo +sentire a Gian Vittore Soderini, che +per quaranta mila fiorini poteva salvare +la repubblica; ma invece di appigliarsi +rapidamente a questo partito, egli si credette +obbligato a giustificare la sua patria, +a provare che nulla doveva, e che non +aveva commesso verun fallo: si lasciò +fuggire l'occasione, e la dieta risolse di +far marciare l'armata spagnuola ed il +cardinale de' Medici, legato di Toscana, +sopra Firenze, per mutarne il governo<a class="tag" id="tag272" href="#note272">[272]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_283"></a>[283]</span> +</p> + +<p> +Una mal intesa economia, ed il timore +di richiamare sopra di loro l'attenzione +de' vicini, avevano impedito ai Fiorentini +d'armarsi nel momento in cui le violenti +convulsioni che provava l'Italia ne faceva +loro un dovere di prudenza. Essi avevano +somministrati trecento uomini d'armi +al re di Francia, parte de' quali trovavansi +in allora chiusi in Brescia, mentre +gli altri, svaligiati dai Veneziani, tornavano +scoraggiati, e perciò soli dugento +allora ne rimanevano loro, i di cui capi +non avevano veruna riputazione. Le milizie +dell'ordinanza non avevano nè disciplina, +nè pratica di guerra, nè confidenza +in sè medesime. Si erano sollecitamente +assoldate alcune migliaja di fanti +stranieri; ma perchè non si aveva avuto +tempo di sceglierli, non potevano stare +a fronte di quelli de' Veneziani o del +papa, meno ancora dei Tedeschi e degli +Spagnuoli<a class="tag" id="tag273" href="#note273">[273]</a>. +</p> + +<p> +Nè le forze con cui il vicerè don Raimondo +di Cardone andava ad attaccare +i Fiorentini erano molto ragguardevoli. +Egli non aveva che dugento uomini d'armi, +due cannoni presi a Bologna e veruno +<span class="pagenum"><a id="Page_284"></a>[284]</span> +degli equipaggi necessarj ad un'armata. +Ma il Cardone contava nella sua +cinque mila di quegli Spagnuoli che avevano +così ostinatamente combattuto a +Ravenna, e dopo avere distrutta una considerabile +parte della fanteria tedesca e +francese, eransi gloriosamente ritirati senza +cedere alle cariche ripetute di tutta la +cavalleria vittoriosa. Nell'attraversare gli +Appennini con questa piccola armata il +vicerè non trovò verun ostacolo<a class="tag" id="tag274" href="#note274">[274]</a>: +giunto a Barberino, lontano quindici +miglia da Firenze, mandò a dichiarare +ai Fiorentini, che non era intenzione sua, +nè della lega, d'attaccare le loro proprietà, +le loro leggi o la loro libertà; +che non domandava che due cose, l'allontanamento +dei gonfaloniere Soderini, +ch'era sospetto a tutti i confederati, e +l'accettazione de' Medici in Firenze, non +<span class="pagenum"><a id="Page_285"></a>[285]</span> +come principi, ma come semplici cittadini<a class="tag" id="tag275" href="#note275">[275]</a>. +</p> + +<p> +Il gonfaloniere in tempo della sua amministrazione +aveva date frequenti testimonianze +della moderazione del suo carattere +e del suo amore per la libertà; +ma non aveva egualmente fissata la stessa +opinione rispetto a quella risolutezza e +fermezza di carattere, che nelle difficili +circostanze sono necessarie ai capi dello +stato. Adunò il gran consiglio per fargli +parte delle domande de' nemici, e dichiarò, +che lungi dal volere che per la +sua difesa si esponesse la repubblica, era +apparecchiato non solo a sagrificare la +sua dignità, ma la libertà e la vita per +la salvezza della medesima: invitò soltanto +i suoi concittadini a considerare, se +potrebbero contenere sotto l'autorità delle +leggi i Medici ricondotti in Firenze da +un'armata straniera; e nel supposto che +ne conoscessero l'impossibilità, li supplicò +a non risparmiare nè le loro sostanze, +nè il sangue de' soldati, nè quello +de' cittadini, per salvare la loro libertà, +il più prezioso di tutti i beni. «Niuno +<span class="pagenum"><a id="Page_286"></a>[286]</span> +di voi si persuada, aggiunse egli, che +i Medici siano adesso per governare +come avanti la loro cacciata. Allora +erano essi stati allevati in mezzo di noi, +come cittadini, in privata condizione; +grandissime erano le loro ricchezze, +niuno gli aveva offesi, ed essi contavano +sull'universale benevolenza. Essi +associavano ai loro consiglj i principali +cittadini, e lungi dal volere far pompa +della loro potenza, si sforzavano di +coprirla sotto il manto delle leggi. Ma +oggi che da tanti anni vivono fuori di +Firenze, che contrassero nuove straniere +costumanze, che mal conoscono quelle +della nostra patria, che d'altro non si +ricordano che dell'esilio e dei rigori +contro di loro esercitati, oggi che la +personale loro ricchezza è distrutta, +che sentonsi offesi da tante famiglie, +che sanno che la maggior parte, e quasi +la totalità della nazione, ha in orrore +la tirannide, più non potranno fidarsi +ad alcuno. La povertà ed il sospetto li +renderanno proclivi a tutto riferire a +sè medesimi, a sostituire in ogni cosa +la forza e le armi alla benevolenza ed +all'amore, di modo che questa città si +troverà in breve tempo ridotta alla condizione +di Bologna ne' tempi de' Bentivoglio, +<span class="pagenum"><a id="Page_287"></a>[287]</span> +a quella di Siena o di Perugia. +Ho voluto richiamare tutte queste +cose a coloro che danno così smisurate +lodi al governo di Lorenzo de' Medici: +era ancora quella una tirannide, ma +più dolce assai di tutte le altre; ed a +petto di quella che ci viene minacciata, +sarebbe un'età dell'oro. Oramai s'aspetta +a voi il risolvere con prudenza, +mentre che le mie parti saranno o di +rinunciare con costanza e con gioja a +questa magistratura, o se voi giudicate +altrimenti, di coraggiosamente provvedere +alla conservazione ed alla difesa +della vostra patria<a class="tag" id="tag276" href="#note276">[276]</a>.» +</p> + +<p> +L'inquietudine che cagionava l'avvicinamento +dell'armata spagnuola, e più +ancora lo stato ostile di tutta l'Europa, +disponeva tutti i cittadini a porgere orecchio +alle moderate proposizioni fatte dal +vicerè; ma quando si fecero a riflettere +allo stato in cui troverebbesi la repubblica, +perdendo il suo capo appunto nell'istante +<span class="pagenum"><a id="Page_288"></a>[288]</span> +medesimo in cui la città sarebbe +obbligata di ricevere entro le sue mura +ambiziosi esiliati, che ravviverebbero le +pretese di tutto un partito; quando pensarono +che l'armata nemica, introdotta +dai Medici nel seno della loro patria, +sarebbe sempre ai loro ordini per ischiacciare +ogni libertà; che gli stranieri desideravano +il consolidamento della tirannide, +affinchè desse ai nuovi principi il +diritto di levare più ampie contribuzioni, +ed in appresso di prodigar loro i tesori +de' Fiorentini, tutti i Fiorentini sentirono +un'eguale avversione per le proposizioni +del vicerè. Il grande consiglio si +divise in sedici sezioni, sotto la presidenza +di sedici gonfalonieri di compagnia, +e dopo una lunga deliberazione +tutte le sezioni unanimamente dichiararono +che acconsentirebbero al ritorno +de' Medici, purchè soltanto il gonfaloniere +rimanesse alla testa dello stato, e che non +si facesse mutazione nel loro governo o +nelle loro leggi<a class="tag" id="tag277" href="#note277">[277]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_289"></a>[289]</span> +</p> + +<p> +Frattanto il vicerè era giunto sotto +Prato: i Fiorentini avevano posto in quella +città il condottiere Luca Savelli, che invecchiando +tra le armi non vi aveva acquistata +nè esperienza, nè riputazione; egli +aveva sotto il suo comando cento uomini +d'armi di quegli svaligiati in Lombardia, +e due mila fanti quasi tutti presi nell'ordinanza +o milizie di campagna. Non +si aveva avuto tempo di provvedere la +città di munizioni di bocca, e di artiglieria; +ma non pertanto credevasi in +istato di sostenere l'attacco degli Spagnuoli, +e di fare una vigorosa resistenza. +Il Cardone giunse in faccia alla porta di +Mercatale, e cercò di sfondarla colla sua +artiglieria, o di atterrare la vicina muraglia; +ma da questo lato le fortificazioni +si trovavano in buono stato, e dopo +poche ore gli assalitori cessarono di far +fuoco, riconoscendone l'inutilità<a class="tag" id="tag278" href="#note278">[278]</a>. +</p> + +<p> +Il vicerè non era totalmente persuaso +che fosse vantaggioso al suo re il ristabilimento +dei Medici a Firenze; onde il +suo principale oggetto era quello di atterrire +<span class="pagenum"><a id="Page_290"></a>[290]</span> +i Fiorentini, per ridurli al pagamento +di una contribuzione: offrì dunque +nuovamente di trattare, ma a condizione +che fossero somministrate le vittovaglie +alla sua armata, finchè continuerebbero +le negoziazioni, perchè la campagna era +deserta, ed i contadini avevano trasportati +i raccolti nelle terre murate. O sia +che in quest'occasione il gonfaloniere si +rendesse più ardito che non comportava +l'abituale suo carattere, lusingandosi che +la mancanza dei viveri forzasse quest'armata +a ritirarsi, o sia che avesse malamente +provveduto al trasporto delle vittovaglie +al campo spagnuolo, il fatto sta che +gli Spagnuoli cominciarono bentosto a provare +la fame, e i soldati impazienti di soffrire +ricominciarono i loro attacchi contro +Prato, ov'erano certi di trovare abbondanti +viveri. Nella notte del 29 al 30 +cambiarono gli alloggiamenti e vennero +ad accamparsi innanzi alla porta del Serraglio, +ove aggiustarono di nuovo i loro +due cannoni in batteria. Nelle prime scariche +uno si ruppe, e continuarono a +battere le mura con un solo. In poche +ore vi fecero una breccia larga venti +piedi, molto alta dal suolo, ma alla +quale per altro un rialto di terra attiguo +al muro ne agevolava l'ingresso. Alcuni +<span class="pagenum"><a id="Page_291"></a>[291]</span> +soldati spagnuoli salirono su quest'apertura, +ed uccisero due fanti che vi stavano +di guardia; ciò bastò per atterrire +tutti gli altri; e sebbene vi fosse al di là +del muro un corpo di fucilieri e di +uomini armati di picche, i quali avrebbero +potuto difenderlo con estrema facilità, +non appena videro gli Spagnuoli sulla +breccia, che cominciarono tutti a fuggire. +</p> + +<p> +I vincitori, sorpresi da tanta viltà, entrarono +in Prato da ogni banda, e fecero +bentosto sentire ai fuggitivi quanto la +paura sia peggiore consigliere che il coraggio. +Appena qualche centinajo di loro +sarebbero periti sostenendo anche il più +sanguinoso assalto, mentre la fuga li +diede quasi tutti in preda alla morte senza +difesa. In quest'occasione gli Spagnuoli +vinsero di lunga mano in crudeltà gli +oppugnatori di Brescia e di Ravenna. La +maggior parte degli storici porta a cinque +mila il numero di coloro che senza combattere, +senza difendersi, senza avere provocato, +furono inumanamente uccisi: tutte +le case, tutte le chiese vennero saccheggiate +con eccessivo rigore; e gli abitanti, +spogliati d'ogni cosa, furono inoltre assoggettati +ad orrende torture, onde i loro +amici e parenti, mossi a compassione, +si ridussero a redimerli. Soltanto la cattedrale, +<span class="pagenum"><a id="Page_292"></a>[292]</span> +dove si erano rifugiate molte +donne, fu sottratta a questi orrori da una +salvaguardia che aveva per quella chiesa +ottenuta il cardinale de' Medici<a class="tag" id="tag279" href="#note279">[279]</a>. +</p> + +<p> +La notizia della presa e dell'uccisione +di Prato empì Firenze di spavento e di +costernazione. Stavano adunati in città +sedici mila uomini dell'ordinanza; ma i +loro compagni avevano data una tale prova +di viltà, che non potevasi riporre in loro +la più leggiere speranza. La grande maggiorità +de' cittadini non desiderava un +cambiamento, ma mancava d'ogni coraggio +militare; non si sentiva abbastanza +forte per respingere il nemico, e non +voleva esporre la capitale alle sciagure +di Prato. Il vicerè non aveva rotta ogni +negoziazione; ma essendosi sottratto al bisogno, +ed avendo trovati in Prato danari e +viveri in abbondanza, aveva ingrandite +assai le sue pretese, e non chiedeva meno +di cento cinquanta mila fiorini. Tutta la +città trovavasi in uno stato di terribile +fermento; la signoria era scoraggiata e +<span class="pagenum"><a id="Page_293"></a>[293]</span> +lo stesso gonfaloniere, che più non dissimulava +il suo terrore, aveva offerto di +abdicare<a class="tag" id="tag280" href="#note280">[280]</a>. +</p> + +<p> +In questi frangenti, venticinque in trenta +giovani delle più illustri e ricche famiglie +di Firenze, che da lungo tempo avevano +costume di adunarsi negli orti, diventati +per essi famosi, di Bernardo Rucellai, onde +intrattenervisi intorno alle cose delle lettere +e delle arti, risolsero di procedere essi +medesimi a mutare il governo; o perchè +risguardassero l'intera libertà de' loro antenati +come contraria al loro gusto per la +poesia e pei godimenti del lusso, o perchè, +giudicando necessario di cedere dolcemente +alla burrasca, volessero, dirigendo essi +la rivoluzione, salvare il gonfaloniere. Essi +erano ben persuasi, che, se non venivano +assecondati dai loro concittadini, non +troverebbero neppure presso di loro opposizione. +Erano alla loro testa Bartolommeo +Valori, che aveva sposata la nipote +del Soderini, e che veniva da lui risguardato +come suo genero, Paolo Vettori, +Anton Francesco degli Albizzi, i Rucellai, +Capponi, Tornabuoni e Vespucci, +che quasi tutti avevano strette relazioni +<span class="pagenum"><a id="Page_294"></a>[294]</span> +colla famiglia del Soderini e co' suoi aderenti<a class="tag" id="tag281" href="#note281">[281]</a>. +</p> + +<p> +I giovani congiurati, che pochi mesi +prima avevano avute segrete corrispondenze +con Giulio de' Medici, entrarono +nel palazzo pubblico la mattina del 31 +agosto all'indomani della presa di Prato. +Arrivarono senza incontrare resistenza +fino all'appartamento del gonfaloniere, +che non aveva presa veruna misura per +difendersi, e che si abbandonava alla sorte. +Lo minacciarono di morte se non usciva +subito di palazzo, e per lo contrario promisero +di salvarlo, se prestavasi ai loro +desiderj. Tutta la città erasi posta in movimento +alla notizia di cotale intrapresa; +ma ne' diversi attruppamenti, che si andavano +formando nelle strade, udivansi +pochissime voci accusare il gonfaloniere, +e niuno eravi che ardisse prenderne +le difese. I congiurati trassero il +gonfaloniere nella casa di Paolo Vettori, +posta sul lung'Arno, ove lo tennero quella +notte. Nello stesso tempo fecero adunare +<span class="pagenum"><a id="Page_295"></a>[295]</span> +la signoria, i collegj, i capitani di parte +guelfa, i decemviri della libertà, gli otto +della balìa, ed i conservatori delle leggi. +Domandarono a quest'assemblea di deporre +il gonfaloniere; tuttavolta di quasi +settanta membri presenti, nove soli votarono +per la deposizione del Soderini. Francesco +Vettori allora prese a dire ad alta +voce: «concittadini! coloro che oggi credono +salvare il gonfaloniere, votando +a suo favore, rendono sicura la sua +perdita, perchè i suoi nemici lo uccideranno +se non possono farlo deporre.» +Questa minaccia ottenne il desiderato +effetto, ed il Soderini fu legalmente +privato della sua dignità; fu poi fatto +partire di notte per la strada di Siena alla +volta di Roma, ma avendo egli udito per +istrada che il papa aveva fatti confiscare +i suoi beni, piegò subito verso Ancona +di dove passò a Ragusi<a class="tag" id="tag282" href="#note282">[282]</a>. +</p> + +<p> +Furono all'istante mandati ambasciatori +al vicerè, per avvisarlo che la repubblica +si era uniformata ai voto da lui +<span class="pagenum"><a id="Page_296"></a>[296]</span> +espresso, e per conoscere quali fossero le +sue intenzioni. Il Cardone prima di tutto +chiese danaro: volle ottanta mila fiorini +per l'armata spagnuola, quaranta +mila per l'imperatore, venti mila per +sè, e volle che Firenze per pegno del suo +attaccamento alla santa lega prendesse al +suo soldo il marchese della Palude, e lo +ricevesse entro le sue mura con dugento +uomini d'armi spagnuoli. Rispetto ai Medici +chiese soltanto che fossero ricevuti +nella patria loro come cittadini, ed avessero +la facoltà di riacquistare i loro beni +ch'erano stati confiscati; di modo che +sembrava lasciar la speranza di conservare +l'antica libertà<a class="tag" id="tag283" href="#note283">[283]</a>. +</p> + +<p> +I Fiorentini e gli stessi capi della rivoluzione +accolsero avidamente questa speranza, +e trovarono nel dolce e conciliante +carattere di Giuliano de' Medici molta +condiscendenza per una nuova sistemazione, +che pareva soddisfare tutti i partiti. +Giuliano, senz'aspettare che una sentenza +de' magistrati annullasse la sua precedente +<span class="pagenum"><a id="Page_297"></a>[297]</span> +condanna, era entrato in città il 2 di +settembre, ed aveva preso alloggio nella +casa degli Albizzi, in allora i più caldi +suoi partigiani, sebbene i loro antenati +fossero stati per molto tempo i rivali della +sua famiglia. Una nuova legge, fatta di +suo consenso, venne presentata al gran +consiglio il 7 di settembre per modificare +la democrazia senza affatto distruggerla. +Le funzioni di gonfaloniere, invece di essere +perpetue, venivano ridotte ad un anno; +il gran consiglio doveva essere rimpiazzato +da una balìa, incaricata della maggior +parte delle elezioni; ma questo consiglio, +di cui si ristringevano le attribuzioni, +non era per altro soppresso: finalmente +Giambattista Ridolfi veniva proposto +ai suffragj de' concittadini per essere +sostituito al Soderini. La legge fu +sanzionata dal gran consiglio, e di mille +cinquecento suffragj, il Ridolfi ne riunì +a suo favore mille cento tre. Era prossimo +parente dei Medici; ma durante l'amministrazione +del Savonarola erasi mostrato +zelante per la libertà e per lo stato popolare, +ed i suoi concittadini apprezzavano +la sua prudenza e la sua fermezza<a class="tag" id="tag284" href="#note284">[284]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_298"></a>[298]</span> +</p> + +<p> +I più zelanti partigiani de' Medici non +erano soddisfatti di tanti riguardi, avendo +sperata una più compiuta rivoluzione; e +finchè non era affatto soppresso il gran +consiglio, finchè un amico della libertà +era capo del governo, temevano sempre +che il partito che godeva il favore del popolo +non riacquistasse la primiera autorità, +tostochè si fosse allontanata l'armata spagnuola, +e forse non procedesse di nuovo all'esilio +dei Medici. Si addirizzarono al cardinale +Giovanni, e gli esposero i pericoli +della soverchia condiscendenza di suo +fratello Giuliano. Lo trovarono apparecchiato +a spingere più in là i suoi vantaggi, +approfittando per compiere la rivoluzione +della permanenza in Toscana dell'armata +spagnuola. Fin allora il cardinale erasi +trattenuto a Prato, al quartiere generale +degli spagnuoli: all'ultimo fece il suo +ingresso in Firenze il 14 di settembre; +ma invece di presentarsi, nella sua qualità +di legato della Toscana, con un corteggio +di preti e di cittadini, volle avere +un accompagnamento tutto militare, e lo +compose di uomini d'armi e di fanti +spagnuoli e bolognesi. Andò a smontare +al palazzo de' Medici, ove ricevette le +visite de' principali cittadini dello stato; e +soltanto due giorni dopo recossi al palazzo +<span class="pagenum"><a id="Page_299"></a>[299]</span> +pubblico cogli ambasciatori del papa e +del vicerè, per visitare la signoria<a class="tag" id="tag285" href="#note285">[285]</a>. +</p> + +<p> +Il Ridolfi, ch'erasi sempre mostrato di +un partito contrario al Soderini, aveva +licenziata l'antica guardia che faceva il +servizio presso il gonfaloniere e presso +la signoria, ma non aveva avuto il tempo +di formarne un'altra, di modo che il +palazzo pubblico non era difeso. Il corteggio +che aveva accompagnato il cardinale +de' Medici vi entrò con lui, e se +ne impadronì senza trovare opposizione<a class="tag" id="tag286" href="#note286">[286]</a>. +Allora i partigiani dei Medici fecero +risuonare la piazza di minacciose +grida; e Giuliano, presentandosi al consiglio +degli ottanta, chiese a questo ed +alla signoria di chiamare il popolo a parlamento. +</p> + +<p> +Da lungo tempo queste tumultuose +assemblee erano il segno di una rivoluzione; +onde, formando il gran consiglio, +che comprendeva tutti i cittadini, si aveva +avuto di mira di abrogare in certo modo +i parlamenti. La signoria ed i collegj resistettero +qualche tempo alle domande dei +Medici; ma finalmente dovettero cedere +<span class="pagenum"><a id="Page_300"></a>[300]</span> +alla forza; e la maggior campana suonò +per adunare il popolo. I cittadini non si +recarono che in piccolo numero sulla +piazza, ed i Medici ebbero l'accortezza +di farla riempire di soldati e di gente +straniera, che risposero colle loro grida +a nome del popolo fiorentino. Due ore +avanti notte la signoria si presentò alla +balaustrata destinata ad arringare il popolo, +e colà lesse le nuove proposizioni, +delle quali i Medici chiedevano l'approvazione. +Dovevano essere abolite tutte le +leggi emanate dopo il 1494; doveva per +un anno essere investita una nuova balìa +di tutti i poteri appartenenti al popolo di +Firenze; e questa balìa doveva essere +composta del gonfaloniere, degli otto nuovi +priori, di dodici membri scelti in cadauno +dei quattro quartieri, i di cui nomi +indicati dai Medici furono pure letti al +popolo, finalmente di undici <i>arruoti</i>, +ossia aggiunti, i quali, dopo essere stata +fatta la prima nomina dal segreto comitato +de' Medici, avevano per singolar favore +ottenuto di venire compresi nello +stesso corpo. Questa balìa, cui si accordò +il diritto di assumere nuovi membri, doveva +pure avere quello di protrarre d'anno +in anno la propria autorità; ed infatti +fu lo stesso corpo, che oramai abbracciando +<span class="pagenum"><a id="Page_301"></a>[301]</span> +i poteri di tutta la repubblica, +continuò le sue funzioni, senza nuova +missione, fino al 1527, quando i Medici +furono per l'ultima volta espulsi da Firenze. +La stessa balìa doveva delegare +sotto il nome di <i>accoppiatori</i> un determinato +numero de' suoi membri, cui era +accordata la facoltà di eleggere oramai +arbitrariamente il gonfaloniere ed i priori. +Rispetto a quello che in allora sedeva, +Giambattista Ridolfi, fu invitato il primo +di novembre a dimettersi dalle proprie +funzioni<a class="tag" id="tag287" href="#note287">[287]</a>. +</p> + +<p> +Tale fu la stretta e vergognosa oligarchia, +che venne sostituita al libero e costituzionale +governo della repubblica. Il +parlamento sanzionò la rivoluzione; perchè +i soli cittadini apparecchiati ad approvare +ogni cosa si recarono sulla pubblica +piazza, in mezzo ai soldati che facevano +violenza alla loro patria. La nuova +balìa pronunciò poche condanne, ma abolì +quasi tutte le magistrature protettrici della +libertà; inoltre licenziò il 18 settembre +<span class="pagenum"><a id="Page_302"></a>[302]</span> +l'ordinanza, ossia milizia fiorentina, e +fece disarmare il popolo. Un governo stabilito +dagli stranieri colla violenza deve +temere ogni forza nazionale, e per mantenersi +disarmare ed avvilire la soggetta +nazione<a class="tag" id="tag288" href="#note288">[288]</a>. +</p> + +<p> +Riusciva non agevole cosa il trovare +subito il danaro necessario per soddisfare +gli alleati. Il 23 di settembre la balìa fu forzata +di aprire un prestito forzato di ottanta +mila fiorini, col di cui prodotto furono +pagati gli Spagnuoli<a class="tag" id="tag289" href="#note289">[289]</a>. Ogni membro +della balìa fu in appresso autorizzato ad +indicare otto cittadini del suo quartiere +tra coloro che si credevano più affezionati +ai Medici, e più contrarj ai principj +popolari. La lista di costoro, che montava +a cinquecento quarantotto cittadini, fu +ridotta a dugento da uno scrutinio segreto; +e questi furono considerati come +formanti la rappresentazione nazionale o +il consiglio della repubblica, che fu poi +detto il consiglio degli <i>arruoti</i>. I Medici, +formando questo consiglio, ebbero particolar +cura di non lasciarvi entrare veruno +<span class="pagenum"><a id="Page_303"></a>[303]</span> +degli antichi partigiani di Savonarola, +i quali eransi proposti di volere ad +un tempo guarentire la libertà e riformare +la Chiesa. Di tutti i partiti che conoscevansi +in Firenze questo fu il più rigorosamente +escluso da qualunque carica +governativa<a class="tag" id="tag290" href="#note290">[290]</a>. +</p> + +<p> +Il primo gonfaloniere, eletto il 2 di novembre +da' venti accoppiatori della balìa, +per succedere a Giambattista Ridolfi, fu +Filippo Buondelmonti allora in età di +settantatre anni. Niun membro di questa +così antica famiglia, il di cui nome ricordava +le prime contese dei Guelfi coi +Ghibellini, non era stato per anco onorato +del gonfalone, perchè tutti i suoi antenati, +ed egli medesimo avevano in ogni tempo +professate opinioni aristocratiche, e mostrato +grande disprezzo per il popolo. +Tale elezione riuscì perciò oltremodo +spiacevole agli amici della libertà; e nella +stessa signoria si fece più volte sentire +al Buondelmonti che non aveva la confidenza +de' suoi concittadini<a class="tag" id="tag291" href="#note291">[291]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_304"></a>[304]</span> +</p> + +<p> +Il risultamento di questa rivoluzione fu +quello di far rientrare in Firenze il cardinale +Giovanni de' Medici e suo fratello Giuliano, +ambidue figliuoli del magnifico Lorenzo, +Giulio, cavaliere di Malta, e priore +di Capoa, figliuolo naturale di Giuliano +fratello del Magnifico, e Lorenzo II, figlio +di Piero, il primogenito de' tre figli del +Magnifico, il quale si era annegato nel +Garigliano. Conducevano inoltre con loro +due fanciulli, Ippolito, figliuolo naturale +di Giuliano II, e Giuliano, figliuolo naturale +di Lorenzo II, ne' quali si spense +l'antica stirpe de' Medici, niuno dei capi +della quale aveva legittimi figli<a class="tag" id="tag292" href="#note292">[292]</a>. +</p> + +<p> +Appena i Medici si trovarono di nuovo +capi del governo, che si vide sorgere +nella repubblica una classe di cortigiani, +che sembravano stranieri agli antichi costumi +ed al di lei carattere. Molti dipendevano +da famiglie rendute illustri dal +loro amore per la libertà: ma la vanità, +il gusto del piacere, e la speranza di ristabilire +col favor di una corte la loro +cadente fortuna, loro facevano preferire +il servigio de' principi alla partecipazione +della sovranità in uno stato libero. Vantavano +essi allora l'inalterabile loro fedeltà +<span class="pagenum"><a id="Page_305"></a>[305]</span> +alla casa de' Medici, e sebbene si fosse +fatta la rivoluzione colle armi straniere, +davano ad intendere d'averla preparata +colle loro segrete pratiche, ed agevolata +co' loro tradimenti. Dicevano d'avere essi +dato in mano degli Spagnuoli i passi dell'Appennino, +Campi e Prato, e d'avere impedito +che queste città si approvigionassero. +Avevano, dicevano essi, tenuta viva una +lunga corrispondenza con Giulio de' Medici, +il principale agente del cardinale suo +cugino, e le loro lettere senza addirizzo +e senza sottoscrizione erano poste in un +buco della muraglia del cimitero di santa +Maria Novella, ove un messo deponeva +in seguito le risposte, senza conoscere +il nome, la dimora o la figura di chi +manteneva la corrispondenza. In premio +di queste lunghe pratiche contro la loro +patria riclamavano da' Medici alcuni favori; +ma i loro sforzi non ottennero che +d'indicarli al disprezzo de' loro concittadini +e delle età future<a class="tag" id="tag293" href="#note293">[293]</a>. +</p> + +<p> +Il vicerè, don Raimondo di Cardone, +era ripartito da Prato il 18 di settembre, +ed aveva raggiunto coll'armata spagnuola +i Veneziana che assediavano Brescia. +Il signor d'Aubignì, che difendeva +<span class="pagenum"><a id="Page_306"></a>[306]</span> +quella città, e che aveva poca speranza +di potervisi tenere lungamente, dopo aver +ricusato di arrendersi ai Veneziani, offrì +di capitolare col Cardone, per gettare in +tal modo semi di malcontento tra gli alleati +della santa lega; egli ottenne onoratissime +condizioni. Peschiera aprì egualmente +le porte agli Spagnuoli, Legnago +al vescovo di Gurck, ministro di Massimiliano, +e la sola Crema si assoggettò ai +Veneziani<a class="tag" id="tag294" href="#note294">[294]</a>. +</p> + +<p> +Il vescovo di Gurck andò in appresso +a Roma, attraversando Firenze; e giammai +ambasciatore, nè prelato alcuno, fu +ricevuto nella capitale della cristianità con +tanti onori e contrassegni di rispetto<a class="tag" id="tag295" href="#note295">[295]</a>. +Il papa, che vedeva la lega divisa da sorde +nimicizie, e vicina a sciogliersi, voleva +assicurarsi la gratitudine di questo segretario +dell'imperatore, che sembrava il +solo che si fosse guadagnata la di lui confidenza: +gli accordò il cappello di cardinale, +di cui lo andava lusingando da +oltre un anno, e cercò col suo mezzo +<span class="pagenum"><a id="Page_307"></a>[307]</span> +di unirsi più intimamente con Massimiliano<a class="tag" id="tag296" href="#note296">[296]</a>. +</p> + +<p> +Si adunava in Roma un congresso delle +potenze della lega per regolare i destini +dell'Italia, e terminare le controversie +ch'erano di già scoppiate in Mantova. +Una generale gelosia pareva armare tutti +gli alleati gli uni contro gli altri. Lagnavasi +il papa che Ferdinando avesse promessa +la sua garanzia a Firenze, Siena, +Lucca e Piombino, e richiedeva per la +libertà della santa sede che il sovrano di +Napoli non si arrogasse veruna autorità +sopra la Toscana. D'altra parte gli Spagnuoli +volevano estendere la loro protezione +non solo su questa contrada, ma +ancora sopra Fabrizio e Marc'Antonio +Colonna, i quali dopo l'evasione del duca +di Ferrara erano caduti nella disgrazia +del papa. In pari tempo essi riclamavano +il sussidio di quaranta mila fiorini al mese, +loro promessi dal trattato della santa lega, +e che da qualche tempo loro non erano +più pagati. Gli Svizzeri, che il papa aveva +<span class="pagenum"><a id="Page_308"></a>[308]</span> +proclamati i difensori della libertà ecclesiastica, +loro mandando una bandiera, +una spada, ed un caschetto da lui benedetti, +volevano che il ducato di Milano +fosse restituito a Massimiliano Sforza, che +loro assai importava d'avere vicino piuttosto +che un grande potentato; e volevano +consegnargli essi medesimi le chiavi di +Milano, per dare ad intendere ch'essi soli +lo avevano conquistato. L'imperatore Massimiliano +pretendeva di avere per sè medesimo +il Milanese, e ricusava al cugino +l'investitura ed il titolo di duca. Lo stesso +Massimiliano, d'accordo cogli Spagnuoli, +lagnavasi del pontefice, che aveva occupata +Piacenza, Parma e Reggio, in pregiudizio +dei diritti dell'impero<a class="tag" id="tag297" href="#note297">[297]</a>. +</p> + +<p> +Ma più complicate di tutte e più difficili +a conciliarsi erano le contese tra +Massimiliano ed i Veneziani. Il primo, +che occupava sempre Verona, chiedeva +ancora Vicenza, e non si accontentava +di lasciare ai Veneziani il possesso di +Padova, Treviso, Brescia, Bergamo e +Crema, ch'egli riclamava sempre come +terre dell'impero, se non mediante il pagamento +di dugento mila fiorini d'investitura +<span class="pagenum"><a id="Page_309"></a>[309]</span> +ed un annuo tributo di trenta +mila. D'altra parte i Veneziani non potevano +acconsentire, nè di rinunciare all'alta +signoria di cui avevano goduto per +più d'un secolo, nè di fare un così enorme +sagrificio di danaro nello stato di +esaurimento in cui si trovavano le loro +finanze, nè di perdere ogni comunicazione +colle province, che loro si rendevano al +di là del Mincio, ed il di cui possedimento +sarebbe in conseguenza sempre +stato per loro precario<a class="tag" id="tag298" href="#note298">[298]</a>. +</p> + +<p> +Giulio II adoperò tutto il suo ascendente, +tutta la sua attività per conciliare così +opposte pretese; offrì ai Veneziani di +sovvenire loro parte del danaro domandato +dall'imperatore; gli andò vivamente +esortando a cedere per la pace dell'Europa; +ma non potendo persuaderli, +li minacciò coll'abituale suo impeto di +rovesciare sopra di loro tutte le pene +ecclesiastiche, se protraevasi per colpa +loro la pace d'Italia, e subito dopo conchiuse +coll'imperatore, e pubblicò il 25 +novembre una nuova alleanza, cui gli +ambasciatori d'Inghilterra e di Arragona +<span class="pagenum"><a id="Page_310"></a>[310]</span> +ricusarono d'intervenire. In forza di questa +Massimiliano aderì al concilio di Laterano, +annullò tutti gli atti per i quali +erasi unito al concilio di Pisa, promise +di non soccorrere in verun modo nè Alfonso +d'Este, nè i Bentivoglio, e di richiamare +i Tedeschi che trovavansi ai servigj +del primo. Dal canto suo Giulio si obbligò +ad impiegare le armi spirituali e +temporali per mettere l'imperatore eletto +in possesso di tutte le province che gli +erano state date per sua parte nella lega +di Cambrai. La persecuzione di Giulio +contro i Colonna, ed i contraddittorj diritti +dell'Impero e della Chiesa sopra +Parma, Piacenza e Reggio, dovevano +rimanere sospesi fino alla fine della guerra<a class="tag" id="tag299" href="#note299">[299]</a>. +</p> + +<p> +Tuttavolta il papa non ruppe le sue +negoziazioni colla repubblica; sperava +ancora di sottrarla a nuove ostilità, e +non voleva attaccare Ferrara avanti il +ritorno della bella stagione. In questo intervallo +di pace, il cardinale di Gurck, +quello di Sion, ed il vicerè di Napoli, si +recarono a Milano per dare a Massimiliano +Sforza il possesso della sua capitale: +<span class="pagenum"><a id="Page_311"></a>[311]</span> +il cardinale di Sion gli consegnò le chiavi +alle porte della città, il 29 di dicembre, +a nome della confederazione elvetica. I +Milanesi, dopo avere tanto sofferto, speravano +di trovare sotto un sovrano italiano +e sotto il nipote del grande Francesco +Sforza tutta la felicità degli andati +tempi: la memoria dello stesso Lodovico +il Moro era loro diventata cara pel +contrapposto del dominio degli stranieri; +e la capitolazione della fortezza di Novara +contribuì ad abbellire le feste della +inaugurazione del nuovo duca. Ai Francesi +null'altro omai restava in Italia che +i castelli di Milano, Cremona, Trezzo, +e la Lanterna di Genova<a class="tag" id="tag300" href="#note300">[300]</a>. +</p> + +<p> +Ma intanto Lodovico XII non rinunciava +altrimenti al Milanese, la di cui +conquista era stato l'oggetto dell'ambizione +di tutta la sua vita. Ritirando le +sue truppe dall'Italia, le aveva portate +sui Pirenei, aggiungendovi nuovi corpi +di uomini d'armi francesi, e Landsknecht +della bassa Germania; e prima +che terminasse l'anno aveva ricuperata +<span class="pagenum"><a id="Page_312"></a>[312]</span> +ai confini della Spagna una grande superiorità +di forze a fronte del suo avversario +Ferdinando. Ma la campagna del 1512 +era stata fatale al suo fedele alleato Giovanni +d'Albret, re di Navarra. I generali +francesi, che lo difendevano, avevano +commessi errori sopra errori; ed egli +medesimo, prendendosi maggior cura delle +cerimonie della chiesa che degli affari +dello stato, passava gran parte del tempo +ascoltando messe, sebbene fosse scomunicato +come scismatico, ed una bolla +pontificia lo privasse del suo piccolo +regno. Ferdinando ne riconobbe la conquista, +piuttosto che dal valore delle sue +truppe e dall'abilità del suo generale, il +duca d'Alba, dagli artificj con cui ritenne +a Fontarabia il marchese di Dorset +cogl'Inglesi, in modo di fare in suo favore +una potente diversione<a class="tag" id="tag301" href="#note301">[301]</a>. Quando finalmente +il regno di Navarra fu perduto, questo +stesso rovescio lasciò la libertà a Lodovico +XII di far riprendere alla sua armata +la strada della Lombardia; e nel principio +<span class="pagenum"><a id="Page_313"></a>[313]</span> +del 1513 cercò con nuove negoziazioni +di sciogliere la lega che gli aveva +tolto il Milanese, e di procurarsi in Italia +nuovi alleati. +</p> + +<p> +La lega trovavasi di già talmente divisa +da opposti interessi, che in certo +modo Lodovico XII era padrone di scegliere +a suo piacimento i suoi nuovi alleati. +Ferdinando, che in ogni sua azione +coprivasi sempre ipocritamente col manto +della religione, gli aveva mandati in +Francia due monaci per trattare con lui, +proponendogli o una pace generale, o una +parziale alleanza; ma perchè la prima +proposizione di Ferdinando richiedeva che +Lodovico XII abbandonasse la Navarra, +questi rispose che l'onor suo voleva che +soccorresse un re che si era gettato nel +pericolo soltanto per attaccamento verso +di lui<a class="tag" id="tag302" href="#note302">[302]</a>. Dall'altro canto la regina Anna +di Bretagna aveva fatto fare delle aperture +di negoziazione al cardinale di Gurck, +che erano state accettate; e Massimiliano +aveva in cambio fatto proporre a Lodovico +di unire in matrimonio il suo piccolo nipote, +l'arciduca Carlo, colla seconda figlia +del re, purchè questa gli portasse in dote i +<span class="pagenum"><a id="Page_314"></a>[314]</span> +diritti della Francia sul Milanese e sui +regno di Napoli. Chiedeva inoltre che +la giovane principessa si mandasse immediatamente +alla corte imperiale per essere +colà educata fino all'epoca del matrimonio, +e che il re secondasse Massimiliano +nel suo progetto di ruinare affatto i Veneziani<a class="tag" id="tag303" href="#note303">[303]</a>. +La regina Anna non volle +acconsentire alla separazione di sua figlia, +ed i consiglieri di Lodovico XII lo dissuasero +dal contrarre alleanza con un imperatore, +che non era mai di buona fede +nelle sue promesse, e che, quand'anche +lo fosse, e quand'anche avesse perdonate +alla Francia le diciassette offese che diceva +avere da questa ricevute, si poneva +sempre nell'impossibilità di soddisfare ai +suoi impegni<a class="tag" id="tag304" href="#note304">[304]</a>. +</p> + +<p> +Lodovico XII non ignorava le funeste +conseguenze della sua malintelligenza cogli +Svizzeri, ed ardentemente desiderava di +riconciliarsi, ma questa negoziazione presentava +maggiori difficoltà che non le altre. +Sapeva essere stato sottoscritto un trattato +tra gli ambasciatori svizzeri e Massimiliano +Sforza, in forza del quale la confederazione +<span class="pagenum"><a id="Page_315"></a>[315]</span> +prendeva sotto la sua protezione +la casa Sforza, permettendole di levare +per la difesa del Milanese quante truppe +le piacesse; ed il duca prometteva cento +cinquanta mila ducati nell'atto di entrare +in possesso de' suoi stati, e per venticinque +anni quaranta mila ducati all'anno. +Lodovico caldamente desiderava di fare +in modo che la dieta non ratificasse questo +trattato, lo che non era fin allora accaduto. +Soltanto per ottenere che i suoi +ambasciatori potessero presentarsi a questa +dieta, cedette agli Svizzeri le fortezze di +Lugano e di Locarno: ed a tale condizione +il signore de la Tremouille ebbe +la licenza di portarsi a Lucerna, ov'era +adunata l'assemblea. Vi si recò nello stesso +tempo ancora Gian Giacopo Trivulzio, +sotto pretesto di trattarvi alcuni suoi particolari +interessi; ma subito gli Svizzeri +gli proibirono di comunicare con la Tremouille, +ed alla presenza dell'uno e dell'altro +ratificarono la convenzione conchiusa +collo Sforza, e ricusarono al re +di Francia ogni leva di soldati, ed ogni +altra domanda<a class="tag" id="tag305" href="#note305">[305]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_316"></a>[316]</span> +</p> + +<p> +Nello stesso tempo Lodovico XII avea +preso a negoziare coi Veneziani col mezzo +del Trivulzio e di Andrea Gritti, che trovavasi +tuttavia prigioniere dopo la battaglia +di Ghiara d'Adda, e che il re aveva +fatto venire alla sua corte. Ma sebbene +queste pratiche si continuassero segretamente, +Massimiliano n'ebbe qualche sentore, +e per romperle si mostrò disposto +a recedere dalle sue pretese, rinunciando +alla restituzione di Vicenza. Risposero i +Veneziani al cardinale di Gurck, che non +tratterebbero, se non a condizione che +fosse loro restituita Verona, senza la quale +città il loro territorio si trovava diviso +in due parti; soltanto offrirono in compenso +all'imperatore d'accrescere il tributo +loro domandato. Il che non avendo +potuto essi ottenere, sottoscrissero col segretario +del Trivulzio, mandato segretamente +a Venezia, un trattato d'alleanza +colla Francia. Servì di base a questo +nuovo trattato quello del 1499 tra le +due medesime potenze, in forza del quale +davansi ai Veneziani Cremona e la Ghiara +d'Adda<a class="tag" id="tag306" href="#note306">[306]</a>, e a Lodovico XII tutto il +restante del ducato di Milano. +</p> + +<p> +Il segretario del Trivulzio, che aveva +redatto questo trattato per la Francia, +<span class="pagenum"><a id="Page_317"></a>[317]</span> +aveva fatta l'espressa riserva, che terrebbesi +come non avvenuto, qualunque +volta non fosse dal re ratificato entro un +determinato tempo. Perciò fin allora nulla +era conchiuso, e ciascuno tirava avanti +nelle sue contraddittorie negoziazioni. Lodovico +XII aveva mandato a Massimiliano +il signore d'Asparoth, fratello di +Lautrec, per continuare le negoziazioni +relative alle proposizioni del matrimonio +di madama Renata di Francia. Dall'altro +canto Ferdinando confortava caldamente +Massimiliano a cedere Verona ai Veneziani +e ad accettare invece dugento cinquanta +mila ducati d'investitura, e cinquanta +mila di annuo censo. Gli proponeva +di adoperare questo danaro per portare +la guerra in Borgogna, e prendersi +larghi compensi in Francia alle conquiste +che abbandonava in Italia. Egli +aveva impegnato il cardinale di Gurck, +ch'era perfettamente entrato nelle sue +viste, a recarsi in Germania per appoggiarle, +e lo aveva fatto accompagnare da +don Pedro di Urrea, suo ambasciatore, +e dal conte di Cariati, suo ministro presso +la repubblica di Venezia. Per dare più +largo tempo a tutte queste negoziazioni, +si stipulò una tregua a tutto marzo tra +i Tedeschi ed i Veneziani<a class="tag" id="tag307" href="#note307">[307]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_318"></a>[318]</span> +</p> + +<p> +Il più attivo in queste così complicate +negoziazioni era però sempre Giulio II. +Stava con impazienza aspettando la buona +stagione per attaccare Ferrara, il di cui +duca, abbandonato da tutti i suoi alleati, +non poteva opporgli lunga resistenza. +Aveva segretamente pel prezzo di trenta +mila ducati acquistati da Massimiliano +i diritti dell'impero sopra Siena, e contava +di farne un dono a suo nipote, il +duca d'Urbino: mercè un'altra somma +di quaranta mila ducati Massimiliano doveva +pure consegnargli Modena in pegno. +Egli minacciava i Lucchesi, ai quali voleva +togliere la Garfagnana, che avevano +conquistata sopra Alfonso d'Este in tempo +delle sue calamità. Era scontento dei Medici, +che trovava più attaccati alla corte +di Spagna che a lui, e meditava di mutare +nuovamente la costituzione di Firenze. +Aveva tolta al cardinale di Sion +la legazione di Milano, e lo aveva richiamato +a Roma, per gastigarlo delle +concussioni colle quali questo prelato +erasi formata in Lombardia un'entrata +di trenta mila ducati. Apparecchiavasi a +scacciare da Perugia Giovanni Baglioni, +per sostituirgli Carlo Baglioni, e a far deporre +Giano Fregoso, doge di Genova, per +far eleggere in sua vece Ottaviano Fregoso. +<span class="pagenum"><a id="Page_319"></a>[319]</span> +I soli Svizzeri continuavano a parergli +degni della sua stima e dell'amor suo. +Col loro soccorso egli sperava di terminare +di <i>cacciare i barbari d'Italia</i>, secondo la +favorita sua espressione, e di disfarsi un +giorno degli Spagnuoli; ed il cardinale +Grimani avendo detto in sua presenza che +il regno di Napoli rimaneva sempre in +mano degli stranieri, Giulio II, battendo +sul suolo col suo bastone, disse, che se +il cielo gli dava vita non tarderebbe a +liberare anche i Napolitani dal giogo che +gli opprimeva<a class="tag" id="tag308" href="#note308">[308]</a>. Finalmente nell'implacabile +sua collera contro la Francia trasferiva +con una bolla al re d'Inghilterra +il titolo di Cristianissimo, privava Lodovico +del regno di Francia, e lo accordava +al primo occupante<a class="tag" id="tag309" href="#note309">[309]</a>. +</p> + +<p> +Tutti questi progetti fermentavano nello +stesso tempo nel capo di Giulio II, quando +una leggiere ma ostinata febbre, cui ben +tosto s'aggiunse la dissenteria, gli fece sentire +che poco gli rimaneva a vivere. Chiamò +presso di sè i cardinali in concistoro, +e fece loro confermare la bolla contro la +simonia, ch'egli aveva pubblicata dopo +<span class="pagenum"><a id="Page_320"></a>[320]</span> +la sua prima malattia. Fece loro dichiarare, +che i cardinali scismatici sarebbero +esclusi dal conclave, al quale, e non già +al concilio adunato, lasciò l'elezione del +suo successore; persuase di nuovo i cardinali +a confermare il vicariato di Pesaro +a suo nipote, il duca d'Urbino, in +vista che questa era la sola grazia ch'egli +accordava alla propria famiglia. Infatti +non si presentò nella storia una sola occasione +di parlare di Madonna Felicia, sua +figlia, maritata a Gian Giordano Orsini. +Egli mai non le aveva accordato verun +favore; ed un giorno ch'ella caldamente +gli chiedeva il cappello di cardinale per +Guido di Montefalco, suo fratello per +parte di madre, glielo rifiutò aspramente, +dichiarando che non erane degno. Giulio +II conservò fino all'ultimo istante la +stessa fermezza, la stessa costanza, tutto +il vigore della sua anima e tutto il suo +discernimento. Ricevette i sacramenti della +Chiesa, e morì dopo più giorni di +patimenti nella notte del 21 febbrajo nel +1513<a class="tag" id="tag310" href="#note310">[310]</a><a class="tag" id="tag311" href="#note311">[311]</a>. +</p> +</div> + +<div class="chapter"> +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_322"></a>[322]</span> +</p> + +<h2> +CAPITOLO CXI. +</h2> + +<div class="blockquote"> +<p> +<i>Leon X succede a Giulio II; spedizione +di La Tremouille in Lombardia; sua +sconfitta a Novara; rotta di Bartolommeo +d'Alviano all'Olmo; la guerra +si rallenta in Italia; negoziazioni; +morte di Lodovico XII.</i> +</p> + +<p class="center"> +1513 = 1515. +</p> +</div> + +<p> +Le rivoluzioni che avevano agitata +l'Italia negli ultimi dieci anni, e le crudeli +guerre che l'avevano insanguinata, +potevano per la maggior parte attribuirsi +al violento ed impetuoso carattere di Giulio +II, ed a quell'accanimento con cui +teneva dietro al compimento de' suoi progetti, +o delle sue vendette. Le sue passioni +confondevansi a' suoi occhi co' principj +da lui adottati, ed egli si era fatti dei +doveri conformi alla sua ambizione. Quasi +tutti i progetti da lui formati avevano un +lato nobile e generoso; abbastanza elevati +erano i suoi pensieri, abbastanza disinteressati +i suoi desiderj, per giustificare la sua +condotta ai proprj occhi; e malgrado le criminose +violenze con cui ne affrettò l'esecuzione, +Giulio II non era affatto indegno +<span class="pagenum"><a id="Page_323"></a>[323]</span> +degli elogj che gli furono prodigati dal +cardinale Bellarmino, dall'annalista della +Chiesa Rainaldi, e dagli altri apologisti +della santa sede<a class="tag" id="tag312" href="#note312">[312]</a>. +</p> + +<p> +Giulio II, che non poteva soffrire veruna +opposizione, veruna resistenza, e +che spingeva agli ultimi eccessi il dispotismo +delle sue volontà, nutriva per altro +in massima, rispetto ed amore per la +libertà: voleva assicurare quella dell'Italia, +non sapeva soffrire l'idea di vedere +questa contrada signoreggiata dagli stranieri, +ed il suo più ardente desiderio +era quello di liberarla dal giogo de' barbari, +siccom'egli chiamava tutti gli oltremontani. +Conosceva altresì il prezzo +della libertà civile: aveva tentato di restituire +l'indipendenza alla repubblica di +Genova, e di salvare quella di Venezia, +sebbene fosse stato egli il primo ad adunare +il turbine che l'oppresse: aveva +rispettata la libertà di Bologna e delle +altre città dello stato della Chiesa, dalle +quali avea scacciati i tiranni, ed alle +quali avea cominciato a rendere un'amministrazione +repubblicana sotto la protezione +<span class="pagenum"><a id="Page_324"></a>[324]</span> +della santa sede. Vero è che, +scontrando in queste città qualche opposizione, +la sua collera non aveva più confini; +che ravvisava nell'opposizione una ribellione, +e puniva all'istante la città rubella, +togliendole quella libertà, che le aveva +data, e che egli risguardava come il primo +de' beni. +</p> + +<p> +Avea concepita un'altissima stima degli +Svizzeri, perchè vedeva in essi un +popolo libero, guerriero e docile alla sua +voce; e siccome le loro montagne cuoprono +un'importante parte de' confini +dell'Italia, aveva concepito il progetto, +degno d'un animo elevato, di costituirli +custodi della libertà italiana. Aveva contribuito +alla deposizione del gonfaloniere +Piero Soderini, perchè nel bollore della +sua collera non poteva condonargli nè il +suo attaccamento alla Francia, nè l'asilo +dato al concilio di Pisa; ma egli non +aveva altrimenti acconsentito che i Medici +riducessero Firenze in servitù, ed +altamente biasimava il cardinale Giovanni +d'essere entrato nella sua patria circondato +di picche e di alabarde, e d'avere +con armi straniere fondata la tirannide +della sua casa. Dichiarava di non avere +avuto mai intenzione di dar mano allo +stabilimento d'una nuova tirannide, e +<span class="pagenum"><a id="Page_325"></a>[325]</span> +che anzi il voto del suo cuore era di +rovesciarle e di distruggerle ovunque si +trovavano<a class="tag" id="tag313" href="#note313">[313]</a>. +</p> + +<p> +Ma sebbene Giulio II fosse riuscito ne' +suoi progetti assai più felicemente che +non poteva sperarsi dai calcoli ordinarj +della politica, e sebbene il suo impetuoso +carattere, confondendo i suoi avversarj e +prevenendo i loro disegni, gli fosse spesse +volte tornato più utile che non la stessa +prudenza, di modo ch'egli aveva dilatati i +confini della Chiesa più che verun altro +de' suoi predecessori, egli era stato non +pertanto cagione di tante disgrazie, aveva +fatto versare tanto sangue, e chiamate in +Italia tante barbare nazioni, nell'istante +medesimo in cui pretendeva di combattere +per liberarla, che la di lui morte +venne risguardata come una pubblica +felicità; ed i cardinali, i Romani, gl'Italiani, +e tutti i popoli della Cristianità +desideravano egualmente che il suo successore +non fosse a lui somigliante. Egli +era vecchio, e perciò preferivasi un giovane +pontefice; era turbolento, impaziente, +collerico, e si cercò colui che +l'amore per le lettere, per i piaceri, per +una vita epicurea, faceva credere d'una +<span class="pagenum"><a id="Page_326"></a>[326]</span> +tempra affatto diversa da quella di Giulio +II. Egli non aveva mai sofferti nè +consiglj, nè opposizione, onde si cercò +di porre il suo successore prima d'eleggerlo +sotto la tutela di tutti gli altri cardinali, +e di vincolare la potenza papale +coi giuramenti e colle convenzioni. Ma +questo tentativo, tante volte rinnovato ne' +conclavi, era sempre tornato vano; ed il +nuovo papa mai non ommetteva d'abolire +colla sua plenipotenza il giuramento +emesso quand'era cardinale. Le convenzioni +giurate dopo la morte di Giulio II +dai venticinque cardinali, adunati per eleggere +il suo successore, non ebbero un più +felice risultamento, e l'annalista della +Chiesa non riputò necessaria cosa il registrarle +ne' suoi annali<a class="tag" id="tag314" href="#note314">[314]</a>. +</p> + +<p> +Terminati i funerali di Giulio II, i +ventiquattro cardinali, che si trovavano +in Roma si chiusero il 4 di marzo in +conclave. Sebbene Giovanni de' Medici +fosse immediatamente partito da Firenze, +trovandosi egli affetto da un ascesso, e +costretto a viaggiare lentamente in lettiga, +non giunse a Roma che il giorno 6, e +fu l'ultimo ad entrare in conclave. Il +<span class="pagenum"><a id="Page_327"></a>[327]</span> +cardinale Raffaele Riario, nipote di Sisto +IV, essendo inallora decano del sacro +collegio, e nello stesso tempo il più +ricco e meglio provveduto d'ecclesiastiche +dignità, da principio aveva aspirato +alla tiara. Ma le sue personali qualità e +la memoria dello zio non erano tali da +ottenergli molti suffragj; egli fu bentosto +escluso. +</p> + +<p> +L'influenza delle famiglie principesche +d'Italia aveva fatti introdurre nel sacro collegio +alcuni giovani cardinali, i quali, d'ordinario +vinti dalla deferenza loro verso il +capo della propria famiglia, poca parte +aver potevano nelle decisioni del corpo +cui appartenevano. Ma la violenza e l'austerità +del vecchio Giulio II aveva accresciuto +grandemente il credito della +gioventù; onde per la prima volta si vide +formarsi nel conclave una fazione di giovani +cardinali. Alfonso Petrucci, figliuolo +del signore di Siena, era uno de' più attivi +e zelanti di questo partito, e non tardò +ad averne una mala ricompensa. Giovanni +de' Medici, che inallora non contava +che trentasette anni, era il più giovane +di tutti coloro sui quali i giovani cardinali +potevano decentemente riunire i loro +suffragj. Nè tale scelta ripugnava a molti +de' più attempati cardinali, i quali, in +<span class="pagenum"><a id="Page_328"></a>[328]</span> +mezzo alle turbolenze ed ai pericoli d'Italia, +risguardavano come sommamente +vantaggioso allo stato della Chiesa l'avere +per sovrano il capo della repubblica fiorentina, +ed il far causa comune colla Toscana. +</p> + +<p> +Ma il cardinale Soderini, che meritamente +godeva grandissima opinione nel +sacro collegio opponevasi con tutti i suoi +amici all'esaltazione del capo della famiglia +de' suoi nemici. Perciò i partigiani +del Medici si adoperarono caldamente per +riconciliare queste due famiglie. Offrirono +al cardinale Soderini, quale prezzo del +suo suffragio, di richiamare da Ragusi il +gonfaloniere Soderini, di accordargli un +asilo in Roma, di riporlo nel godimento +di tutti i suoi beni sequestrati in Firenze, +e di unire la sua famiglia a quella de' +Medici con un matrimonio. Queste proposizioni +furono accettate e religiosamente +eseguite, e l'elezione del Medici +fu assicurata nel conclave di giovedì sera, +10 marzo. Per altro i cardinali non procedettero +alla formalità de' suffragj che il +giorno 11, ed al cardinale Giovanni fu +data l'incumbenza dello spoglio dello +scrutinio che lo dichiarava papa. Egli +prese il nome di Leone X<a class="tag" id="tag315" href="#note315">[315]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_329"></a>[329]</span> +</p> + +<p> +Il Medici non era ancora che diacono, +e fu d'uopo ordinarlo prete prima +di coronarlo come papa; questa cerimonia +si eseguì il 15 di marzo; poi +fu consacrato il 17, e coronato il 19 in +san Pietro. Si dovettero affrettare queste +funzioni a motivo della settimana santa; +ma Leone X non volle rinunciare ad una +più solenne coronazione, la quale richiedeva +lunghi apparecchi. Ebbe questa luogo +l'11 d'aprile a san Giovanni di Laterano, +la quale chiesa viene considerata +come la propria vescovile de' papi. Il Medici +aveva scelto il giorno anniversario +della battaglia di Ravenna, nella quale +era stato fatto prigioniero dai Francesi, +e montò in questa cerimonia il cavallo +di cui si era valso nella battaglia<a class="tag" id="tag316" href="#note316">[316]</a>. +</p> + +<p> +Si potè conoscere in questa coronazione +quanto fosse mutato lo spirito della +corte di Roma. Giulio II serbava tutte +le entrate dello stato per la guerra, ed +aveva ridotti all'estrema economia tutti +<span class="pagenum"><a id="Page_330"></a>[330]</span> +gli altri rami della pubblica amministrazione; +aveva proscritti nella sua corte +ogni lusso ed ogni pompa, ed anche in +mezzo alla guerra non aveva lasciato di +ammassare danaro per l'esecuzione de' +più vasti suoi progetti; onde lasciò, morendo, +trecento mila fiorini in danaro +sonante, che il di lui successore trovò +nel tesoro, ottanta mila fiorini che i cardinali +spesero o si appropriarono durante +l'interregno, oltre le pietre di grandissimo +valore, colle quali avea arricchita la mitra, +detta il <i>triregno</i>. Per lo contrario Leone +X, salendo sul trono, volle sorprendere +il popolo collo splendore della sua +magnificenza, e poca cura prendendosi +della guerra in cui la Chiesa trovavasi allora +impegnata, o forse supponendo inesauribili +i rinvenuti tesori, consumò cento +mila fiorini nelle sole feste della sua coronazione. +In questa cerimonia fece portare +il gonfalone della Chiesa dal duca +Alfonso d'Este, e parve in tal modo presagire +la di lui riconciliazione colla santa +sede<a class="tag" id="tag317" href="#note317">[317]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_331"></a>[331]</span> +</p> + +<p> +Tosto che Leon X si trovò seduto sul +trono, rivolse le sue prime cure alla propria +famiglia, onde arricchirla coi beni +della Chiesa. Era morto appunto in quest'epoca, +il 9 aprile, Cosimo de' Pazzi, +arcivescovo di Firenze. Leone diede quest'arcivescovado +a suo cugino Giulio, +allora cavaliere di Rodi, e figliuolo naturale +del vecchio Giuliano. In settembre +lo creò cardinale, e poco dopo legato +di Bologna. Accordò in pari tempo la +porpora ad Innocenzo Cibo, figliuolo di +sua sorella, a Bernardo Bibbiena, suo segretario, +ed a Lorenzo Pucci, protonotaro +apostolico e creatura de' Medici. Non permettendo +i canoni di conferire le alte +dignità ecclesiastiche ai bastardi, Leone +accordò una dispensa a suo cugino, prima +di nominarlo arcivescovo di Firenze; ma +quando si trattò di farlo cardinale s'appigliò +all'espediente di far deporre con +giuramento al fratello della madre di lui +e ad alcuni religiosi, ch'ella era stata +sposa di Giuliano<a class="tag" id="tag318" href="#note318">[318]</a>. +</p> + +<p> +La notizia dell'elezione di Leon X +venne accolta in Firenze con trasporti di +gioja non solo dai partigiani de' Medici, +<span class="pagenum"><a id="Page_332"></a>[332]</span> +ma ancora dagli antichi repubblicani; o +sia che sperassero, che i nuovi progetti +che formerebbe Leone, come capo della +Chiesa, farebbero diversione al piano che +egli aveva di già formato per ridurre in +servitù la sua patria, o sia che i vantaggi +del commercio ed i favori che potevano +sperare dalla corte di Roma, facessero +loro dimenticare gl'interessi della libertà. +«Io ben intendo,» disse il genovese Lomellini +osservando le feste de' Fiorentini, +«come voi, non avendo ancora veduto +verun vostro cittadino diventare papa, +possiate rallegrarvi di questa nuova dignità; +ma quando avrete l'esperienza +de' Genovesi, saprete quai tristi effetti +producano così fatte grandezze nelle +città libere<a class="tag" id="tag319" href="#note319">[319]</a>.» +</p> + +<p> +Vero è che inallora Firenze aveva +pochi diritti al nome di città libera. Appunto +nell'epoca in cui il cardinale de' +Medici mettevasi in via per recarsi al +conclave in cui fu eletto, una lista coi +nomi di diciotto in venti giovani, conosciuti +pel loro patriottismo e pel loro +amore di libertà, cadde di tasca a Pietro +Paolo Boscoli, e fu portata al tribunal +criminale, detto la <i>magistratura degli otto</i>. +<span class="pagenum"><a id="Page_333"></a>[333]</span> +Il tribunale credette di ravvisarvi l'indizio +d'una cospirazione per assassinare Giuliano +e Lorenzo; tanto più che il Boscoli +era già tenuto di vista per alcune imprudenti +espressioni. Costui fu posto alla tortura, +e così pure Agostino Capponi ed +altri molti, il più ragguardevole de' quali +era senza dubbio Niccolò Macchiavelli, +stato di già spogliato nel precedente novembre +dell'impiego di segretario di stato +da lui lungo tempo occupato<a class="tag" id="tag320" href="#note320">[320]</a>. +</p> + +<p> +La violenza de' tormenti inflitti ai prevenuti +non istrappò loro di bocca veruna +confessione di cospirazione, ma molti +confessarono d'avere sparlato del presente +governo, e d'averne desiderato lo +scioglimento. Tanto bastò per condannare +alla morte Boscoli e Capponi, facendo +eseguire la sentenza all'indomani +della partenza del cardinale verso di +Roma. Gli altri, tra i quali contavansi +Niccolò Valori, Giovanni Folchi, Guccio +Adimari, Niccolò Macchiavelli, Bonciani +e Serragli, furono relegati in diversi +luoghi<a class="tag" id="tag321" href="#note321">[321]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_334"></a>[334]</span> +</p> + +<p> +Questi terribili rigori delle creature de' +Medici diedero occasione a Leon X di +cominciare il suo regno con un atto di +clemenza, facendo liberare tutti gli accusati, +richiamando tutti gli esiliati per +titolo di congiura, e stendendo questo +favore a tutti i Soderini ch'erano stati +precedentemente rilegati<a class="tag" id="tag322" href="#note322">[322]</a>. Nello stesso +tempo fece sentire ai Fiorentini i benefici +effetti della sua protezione nelle relazioni +de' loro vicini. Alcune dispute di confini +nelle vicinanze di Barga erano state cagione +in luglio ed in agosto del 1513 +d'ostilità tra i Fiorentini ed i Lucchesi: +Leon X si fece mediatore tra le due repubbliche; +ma con arbitramento del 12 +ottobre obbligò la più debole a restituire +ai Fiorentini Pietra Santa e Mutrone, +fortezze che i Lucchesi avevano usurpate +in tempo della guerra di Pisa; ed a tale +condizione fece sottoscrivere un'alleanza +perpetua fra le due repubbliche<a class="tag" id="tag323" href="#note323">[323]</a>. +</p> + +<p> +Tostocchè si ebbe in Lombardia la notizia +della morte di Giulio II, Raimondo +di Cardone si era avvicinato a Piacenza, +<span class="pagenum"><a id="Page_335"></a>[335]</span> +poi a Parma, ed aveva persuase queste due +città a darsi al duca di Milano<a class="tag" id="tag324" href="#note324">[324]</a>. Sebbene +queste fossero state occupate da Giulio II +senza verun diritto, Leon X non fu appena +salito sul trono pontificio, che ne riclamò +la restituzione, determinato a non volere +permettere che in tempo della sua amministrazione +si smembrassero gli stati +della Chiesa, o piuttosto pensando già fin +d'allora a formare con queste nuove conquiste +della santa sede uno stato per suo +fratello Giuliano, o per suo nipote Lorenzo<a class="tag" id="tag325" href="#note325">[325]</a>. +Finchè non fu che cardinale, +erasi mostrato nemico della Francia, ed +aveva con tutta la sua attività secondata +la lega formata da Giulio II contro quella +corona. Perciò generalmente credevasi di +vederlo camminare sulle orme del suo +predecessore; altronde le negoziazioni cominciate, +quando ancora non si prevedeva +la morte di Giulio, avevano avuto qualche +risultamento prima che Leone avesse +potuto decidersi. +</p> + +<p> +Da un canto Ferdinando il Cattolico, +il quale era troppo povero per fare la +<span class="pagenum"><a id="Page_336"></a>[336]</span> +guerra a proprie spese, era sempre inclinato +a far cessare le ostilità ai confini +della Spagna, perchè non poteva farvi +vivere le sue armate a spese de' nemici. +Cercava soltanto di lasciare aperta una +via alla fortuna; onde il 1.º d'aprile sottoscrisse +ad Orthes, nel Bearn, la tregua +d'un anno colla Francia riguardo soltanto +ai confini della Spagna<a class="tag" id="tag326" href="#note326">[326]</a>. Stando al +carattere che a Ferdinando attribuisce il +Macchiavelli, questo re, più astuto che +accorto politico, si affidava alla propria +fortuna, e voleva compromettere i suoi +alleati per far loro sentire il bisogno che +avevano di lui, aspettando intanto consiglio +dagli avvenimenti. Non pertanto la +tregua da lui conchiusa era totalmente +vantaggiosa alla Francia, la quale trovavasi +in libertà di ricondurre le sue +armate in Italia<a class="tag" id="tag327" href="#note327">[327]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_337"></a>[337]</span> +</p> + +<p> +D'altra parte venne sottoscritto un trattato +d'alleanza tra la Francia e la repubblica +di Venezia a Blois, il 24 marzo +del 1513, da Andrea Gritti, che di prigioniero +era diventato ambasciatore. La negoziazione +tra queste due potenze risguardava +le rispettive loro pretese sopra province +che più non erano possedute dalle parti +contraenti, e che trattavasi di togliere di +mano ai loro nemici. I Veneziani, in +conformità de' primi articoli convenuti e +del loro antico trattato colla Francia, +domandavano la Ghiara d'Adda e Cremona. +I Francesi avrebbero voluto ritenere +queste province; ma all'ultimo acconsentirono +a prometterne la restituzione, +però sotto la segreta condizione di +contraccambiarle poscia con Mantova, il di +cui marchese fu dalla Francia sagrificato +alle convenienze del senato<a class="tag" id="tag328" href="#note328">[328]</a>. I Veneziani +obbligavansi ad entrare in campagna circa +nella metà di maggio con ottocento uomini +d'armi, mille cinquecento cavaleggieri, +e dieci mila fanti, mentre che Lodovico +XII invaderebbe nello stesso tempo la +Lombardia con una potente armata<a class="tag" id="tag329" href="#note329">[329]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_338"></a>[338]</span> +</p> + +<p> +A tale oggetto Lodovico XII fece adunare +a Susa, sotto il comando di Lodovico +de la Tremouille, mille dugento uomini +d'armi, ottocento cavaleggieri, ottomila +landsknecht, che aveva condotti Roberto +de la Marck, signore di Sedan, ed i suoi +due figliuoli, Fleuranges e Jametz, ed +otto mila avventurieri francesi. Il re non +volle dare il comando di quest'armata al +vecchio maresciallo Trivulzio, cui però +diede ordine d'accompagnarla, per timore +che la di lui manifesta parzialità pei Guelfi +non ispaventasse i Ghibellini e li riducesse ad +una più ostinata difesa<a class="tag" id="tag330" href="#note330">[330]</a>. In pari tempo +Bartolommeo d'Alviano era giunto a Venezia +dopo essere stato posto in libertà dal +re, il quale l'aveva sempre tenuto prigioniere +dopo la battaglia della Ghiara d'Adda. +Il senato gli diede il comando dell'armata +che si adunava a San Bonifacio nello stato +<span class="pagenum"><a id="Page_339"></a>[339]</span> +di Verona. Per ultimo una flotta francese +presentavasi a Genova, ove gli Adorni +ed i Fieschi si apparecchiavano ad assecondarla. +Mentre che così imponenti forze +si accostavano contemporaneamente da +tre diversi lati, il vicerè don Raimondo +di Cardone sembrava risoluto di non volersi +loro opporre: erasi ritirato sulla +Trebbia, chiamandovi i pochi soldati che +guardavano Tortona ed Alessandria: avea +apertamente manifestata la sua intenzione +di ricondurre la sua armata nel regno di +Napoli; e, datone avviso allo stesso maresciallo +Trivulzio, si era infatti di già +posto in marcia; ma, avendo tra Piacenza +e Firenzuola ricevute nuove lettere da +Roma, che per quanto pare lo rassicuravano +intorno alle disposizioni del papa, +egli ritornò nella sua prima posizione<a class="tag" id="tag331" href="#note331">[331]</a>. +</p> + +<p> +I soli Svizzeri attaccavano il loro amor +proprio nazionale alla difesa della Lombardia. +Avevano chiesti al papa i soccorsi promessi +dal suo predecessore; ma Leon X +non voleva ancora apertamente prendere +parte nella guerra, e mandò al cardinale +di Sion quarantadue mila fiorini, onde +li desse agli Svizzeri come pagamento di +<span class="pagenum"><a id="Page_340"></a>[340]</span> +un debito anteriore, e non come un sussidio. +Non perciò gli Svizzeri si astennero dallo +scendere in gran numero dalle loro montagne; +si avanzarono fino a Tortona, ove +furono raggiunti dal duca di Milano, +ed invitarono anche il Cardone ad unirsi a +loro coll'armata spagnuola. Avendo quel +generale ricusato di farlo, lo Sforza si ritirò +coll'armata Svizzera a Novara, mentre +che il Trivulzio aveva occupate Alessandria +ed Asti: nulla più si opponeva all'armata +francese che poteva liberamente +portarsi sopra Milano, ed infatti lo Sforza +permise ai Milanesi di capitolare colla +Francia. Sacramoro Visconti, ch'egli +aveva lasciato in Milano con cent'uomini +d'armi, fece spiegare sulle mura le bandiere +della Francia, ed acconsentì che +fosse vittovagliato il castello sempre occupato +dai Francesi<a class="tag" id="tag332" href="#note332">[332]</a>. +</p> + +<p> +L'entusiasmo scoppiato pochi mesi prima +alla venuta dello Sforza, erasi di già +compiutamente spento. L'incapacità e la +miseria del duca, e le vessazioni degli +Svizzeri avevano bentosto fatto comprendere +ai popoli quanto avessero a torto +<span class="pagenum"><a id="Page_341"></a>[341]</span> +nudrite troppo lusinghiere speranze: onde +le città s'affrettavano d'alzare spontaneamente +lo stendardo dell'armata creduta +più forte. Per mettere Parma e Piacenza +al coperto dell'invasione francese, il Cardone +le restituì agli ufficiali del papa. +L'Alviano occupò Valeggio, Peschiera e +Cremona, ed incaricò Renzo di Ceri di +entrare in Brescia, mentre Soncino e Lodi +spiegavano le insegne francesi; onde l'armata +veneziana fu tosto in comunicazione +colla francese. Pure i progressi dell'Alviano +non erano in Venezia veduti senza inquietudine: +si osservava che egli s'andava +troppo allontanando dalle province che +più importava di difendere, tanto più +che la guarnigione tedesca di Verona +aveva ricevuto alcuni rinforzi, ed ottenuti +diversi vantaggi alle spalle dell'armata +veneziana<a class="tag" id="tag333" href="#note333">[333]</a>. +</p> + +<p> +I Francesi, che così rapidamente andavano +occupando le province perdute +nel precedente anno, non avevano per +anco combattuto in verun luogo, fuorchè +nelle montagne di Genova. Dopo essersi +seduto sul trono ducale, Giano Fregoso +aveva stretto con ardore l'assedio della +<span class="pagenum"><a id="Page_342"></a>[342]</span> +Lanterna, nuova fortezza, che nello stesso +tempo signoreggiava il porto e la città +di Genova, e che i Francesi avevano +sempre conservata. Un vascello, uscito dai +porti di Normandia, senza avere preso +lingua in verun luogo, era giunto in +gennajo fino sotto la fortezza per vittovagliarla, +e cominciava a scaricare le +munizioni che teneva a bordo, quando Emmanuele +Caballo, marinajo rinomato per +la sua intrepidezza, domandò al doge una +galera, sulla quale fece montare i più +risoluti volontarj; indi non si curando +delle palle di cannone che i Francesi facevano +piovere sopra di lui, andò, tostocchè +fu a vista della Lanterna, a porsi +tra il vascello normanno e la fortezza; +venne all'abordaggio della nave nemica, la +prese, e la condusse in trionfo nel porto<a class="tag" id="tag334" href="#note334">[334]</a>. +</p> + +<p> +Ma quando in primavera le truppe di +La Tremouille e di Trivulzio cominciarono +a dilatarsi nel Piemonte, una flotta +francese presentossi in faccia a Genova, +mentre i fratelli Antoniotto e Girolamo +Adorno, aperti partigiani de' Francesi, si +avvicinavano alla città con quattro mila +<span class="pagenum"><a id="Page_343"></a>[343]</span> +fanti. Il doge, per non trovarsi esposto +nello stesso tempo agl'interni ed agli +esterni nemici, fece uccidere, mentre +usciva di senato, Girolamo Fieschi, il +quale aveva di fresco co' suoi discorsi +dato a conoscere il suo attaccamento per +la Francia. Questo assassinio, che il doge +aveva risguardato come un colpo da grande +politico, fu invece quello che lo perdette: +il senato ed il popolo, risguardandolo +oramai con orrore, ricusarono di +più difenderlo, ed i suoi soldati furono +nelle montagne battuti dagli Adorni. Suo +fratello Zaccaria cadde nelle mani de' +Fieschi, che lo uccisero per vendicare il +loro parente; il signore di Prejan, che +aveva il comando della flotta francese, +non trovò verun ostacolo per entrare in +porto; Giano Fregoso ritirossi colla sua +flotta genovese alla Spezia, ed Antoniotto +Adorno, riconosciuto da Lodovico XII +come suo luogotenente, fu nello stesso +tempo proclamato doge dal senato e dal +popolo<a class="tag" id="tag335" href="#note335">[335]</a>. +</p> + +<p> +Genova si era data ai Francesi; l'armata +veneziana occupava la metà dello +<span class="pagenum"><a id="Page_344"></a>[344]</span> +stato milanese; La Tremouille e Trivulzio +colle truppe francesi occupavano +l'altra, ed in tutto il ducato Massimiliano +Sforza altro più non aveva che +Como e Novara. In quest'ultima città si +era il duca unito all'armata svizzera; +ma tutto il mondo, vedendolo colà chiuso, +rammentava che i medesimi La Tremouille +e Trivulzio avevano assediato in +Novara il padre di quel duca Sforza, che +vi si difendeva adesso; ch'era egualmente +in mano degli Svizzeri, che l'avevano +venduto ai Francesi, e che molti di que' +capitani e soldati, che circondavano il figlio, +avevano contribuito a tradire il padre. +Queste vicine memorie stringevano +il cuore di spavento a Massimiliano, ed +accrescevano fiducia a La Tremouille; +onde scriveva a Lodovico XII, che in +breve farebbe prigioniere il figlio nello +stesso luogo in cui aveva fatto prigioniere +il padre<a class="tag" id="tag336" href="#note336">[336]</a>. +</p> + +<p> +Questa speranza aveva persuaso La +Tremouille ad assediare Novara, invece +d'attenersi al consiglio d'Andrea Gritti, +che avrebbe voluto che i Veneziani uniti +ai Francesi cacciassero, prima di null'altro +<span class="pagenum"><a id="Page_345"></a>[345]</span> +intraprendere, gli Spagnuoli di Lombardia, +perciocchè inallora restando gli +Svizzeri senza cavalleria, senza artiglieria, +senza equipaggi da guerra, non +potrebbero tenere lungamente la campagna<a class="tag" id="tag337" href="#note337">[337]</a>. +</p> + +<p> +Si cominciò l'assedio di Novara, ed +il signore de la Fajette, che comandava +l'artiglieria, piantò in pieno giorno le +batterie contro le mura, ed in quattro +ore vi aprì una breccia capace di ricevere +cinquant'uomini di fronte; ma per +scendere dalla breccia in città, eranvi +quindici piedi d'altezza. Intanto il generale +svizzero fece dire ai Francesi che +non consumassero inutilmente la loro polvere, +e che, se pensavano di dare l'assalto, +attaccassero pure la porta, poichè +egli la lascerebbe aperta. Infatti gli Svizzeri +si accontentarono di fare stendere +alcuni lenzuoli a guisa di tende sì dietro +la porta che dietro la breccia, onde +i nemici non vedessero le evoluzioni +de' loro soldati, e ricusarono di acconsentire +alle inchieste di Silvio Savelli, +di Giovanni Gonzaga, d'Alessandro Bentivoglio +e di Camillo Montani, principali +capitani dell'armata dello Sforza, i quali +<span class="pagenum"><a id="Page_346"></a>[346]</span> +volevano scavare una fossa dietro la breccia +e dietro la porta, oppure fiancheggiare +le mura con terrapieni<a class="tag" id="tag338" href="#note338">[338]</a>. +</p> + +<p> +Massimiliano aveva presso di sè in +Novara gli Svizzeri d'Uri, Schwitz ed +Underwald, i quali, sotto gli ordini de' +loro landamani, erano scesi prima degli +altri in Italia senza ricevere nè soldo, +nè ingaggio. Si avvicinava un secondo +corpo composto delle milizie di Glaritz, +Zug, Lucerna e Sciaffusa; ed un altro +di circa cinque mila uomini, colle milizie +di Berna e di Zurigo, si avanzava sotto +gli ordini del capitano Alt-Sax dalla +banda de' Grigioni alla volta di Chiavenna<a class="tag" id="tag339" href="#note339">[339]</a>. +</p> + +<p> +I Francesi, apparecchiandosi a dare l'assalto, +avevano di già fatto stare tre giorni +e tre notti i loro Landsknecht nella trincea, +la quale era finalmente abbastanza +profonda per metterli al coperto dell'artiglieria +della città, quando furono avvisati +dai loro cavaleggieri che avvicinavasi +il secondo corpo dell'armata svizzera, +e che desso cercherebbe d'entrare +<span class="pagenum"><a id="Page_347"></a>[347]</span> +in Novara lo stesso giorno. Roberto della +Marck consigliava che si andasse ad attaccarlo +in aperta campagna, prima che +giugnesse il terzo corpo, che non aveva +per anco potuto passare il Ticino; ma +il Trivulzio giudicò più prudente consiglio +d'opporre la lentezza all'impeto +degli Svizzeri. Bastava, egli diceva, onde +fossero forzati in breve a capitolare, d'intercettare +i loro convoglj, d'inquietarli +colla cavalleria, di far loro soffrire la fame, +e di non venire a battaglia. Persuase +a La Tremouille di portare il campo francese +due miglia addietro, alla Riotta, +presso al fiume Mora, in mezzo a' suoi +proprj poderi, ed in un paese che egli +conosceva minutissimamente<a class="tag" id="tag340" href="#note340">[340]</a>. +</p> + +<p> +I Francesi si allontanarono da Novara +il 5 di giugno, alla volta del Po, come se +avessero voluto andare a Milano per la +strada di Abbiategrasso. Lodovico il Moro +aveva derivato dall'Agogna un canale, +chiamato la Mora, che irrigava quella +pianura in cui tutti si trovavano i vasti +poderi del Trivulzio; un piccolo bosco +stendevasi lungo il canale da Novara fino +<span class="pagenum"><a id="Page_348"></a>[348]</span> +presso Trecase. I generali francesi si accamparono +da principio alla Riotta intorno +ad un'abbazìa alquanto elevata; +ma i Landsknecht trovavansi su questo +piccolo rialto esposti all'artiglieria della +città, ed una palla, entrata per la finestra, +attraversò la camera stessa in cui si adunava +il consiglio di guerra. Perciò i generali +scelsero un'altra posizione intorno +a Trecase. Il Trivulzio, per salvare questa +sua terra, aveva ottenuto che non vi +entrassero le truppe. Il signore di Sedan +aveva inventata una specie di fortificazione +portatile, che suo figlio chiama: +«un parco, fatto a guisa di scala, il +quale era maravigliosamente buono; +dentro il parco stavano cinquecento archibugj +a miccia, e se si fosse potuto +porre in assetto, forse la bisogna non +sarebbe andata come andò;» ma i +Francesi in piena sicurezza non pensarono +a fortificarsi in quella prima notte<a class="tag" id="tag341" href="#note341">[341]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_349"></a>[349]</span> +</p> + +<p> +Intanto il secondo corpo degli Svizzeri, +condotto dal capitano Jacob Mottino +d'Altorfio, e da Graf, borgomastro di +Zurigo, entrò in Novara, il 5 di giugno, +senza avere trovata opposizione. Questi +due capi, informati della ritirata di La +Tremouille, e sapendo che nello stesso +tempo valicava le Alpi il signore d'Aubignì +con un corpo di cavalleria, stimarono +non doversi dar tempo ai Francesi d'allontanarsi, +o di trarre in lungo la guerra. +Rappresentarono ai loro compagni +d'armi, che il nemico riposava in seno +ad una temeraria sicurezza, e non sospettava +ch'essi osassero d'attaccarlo prima +che giugnesse il capitano Alt-Sax col +terzo corpo; che tutta volta la gloria loro +sarebbe più splendida, se ottenevano la +vittoria prima dell'arrivo de' loro compatriotti. +Tutti i capitani svizzeri, vinti +dalle persuasioni di coloro ch'erano venuti +di fresco, ordinarono ai loro soldati +di mangiare e di riposarsi qualche tempo, +e prima che facesse giorno, il 6 +<span class="pagenum"><a id="Page_350"></a>[350]</span> +giugno del 1513, marciarono verso Riotta +e Trecase<a class="tag" id="tag342" href="#note342">[342]</a>. +</p> + +<p> +Gli Svizzeri, nascosti dalle tenebre +della notte e dal bosco che stendevasi tra +Novara ed il campo francese, s'avanzarono, +contro il loro costume, tacitamente, +divisi in tre colonne, e giunsero +presso il campo nemico senz'essere scoperti: +allora si diressero impetuosamente +verso l'artiglieria, senza lasciarsi sgominare +da una vigorosa carica fatta da Roberto +della Marck alla testa di trecento uomini +d'armi, e senza ributtarsi nel vedere +caduti molti loro capitani e perfino intere +file di soldati sotto il fuoco dell'artiglieria +nemica. Avanzando sempre intrepidi in +mezzo a tanta strage, s'impadronirono delle +artiglierie, e le volsero contro i nemici da +loro posti in fuga. La fanteria tedesca, comandata +da Fleuranges e Jametz, figliuoli +di Roberto della Marck, era il principale +oggetto dell'odio e della gelosia degli +Svizzeri, perchè essa aveva preso il loro +luogo nelle armate francesi: questa, essendo +attaccata con maggior furore, e +coraggiosamente difendendosi, fece agli +<span class="pagenum"><a id="Page_351"></a>[351]</span> +Svizzeri grandissimo danno; ma furono altresì +uccisi sul campo di battaglia più della +metà dei Landsknecht. La cavalleria francese, +raffrenata dai fossi, o imbarazzata in +luoghi pantanosi, non agiva che pochissimo +contro gli Svizzeri; l'artiglieria era +di già conquistata, e adoperata contro i +Landsknecht, de' quali i pochi superstiti, +perduta ogni speranza di salute, dovettero +arrendersi alzando le loro lance. Fleuranges +e Jametz, gravemente feriti fin dal +principio della battaglia, erano ambidue +caduti in mano ai nemici. Il loro padre +con una furiosa carica de' suoi uomini +d'armi sgominò il battaglione che li calpestava, +fece rialzare i suoi figliuoli, il +primo de' quali non aveva meno di quarantasei +ferite, e li fece portare sul collo +de' cavalli de' suoi soldati<a class="tag" id="tag343" href="#note343">[343]</a>. +</p> + +<p> +Gli uomini d'armi francesi, che fino a +quest'epoca erano stati risguardati come +la più valorosa soldatesca d'Europa, non +avevano sofferta altra così vergognosa sconfitta +come questa nella battaglia di Novara. +La sorpresa, la perdita dell'artiglieria, la +notizia divulgatasi nel campo che una +<span class="pagenum"><a id="Page_352"></a>[352]</span> +delle tre colonne svizzere era penetrata +per di dietro nel campo e che stava saccheggiando +gli equipaggi, riempirono di +terror panico que' cavalieri fin allora così +valorosi; non si vergognarono di gettare +le armi per non essere impediti nella fuga, +e si disse che un solo non aveva conservata +la sua lancia dopo passata la Sesia. +Se Massimiliano Sforza avesse soltanto +avuti dugento uomini d'armi per +inseguirli, avrebbe in quel giorno distrutta +l'armata francese: ma gli Svizzeri +colla sola loro fanteria non potevano +nè meno tentarlo. Altronde si accerta, +che, arrolandosi sotto le bandiere, giuravano +di non far grazia a colui che trovavano +armato sul campo di battaglia +e di non seguire colui che si ritirava. +L'azione non aveva durato che un'ora +e mezzo; e gli Svizzeri, dopo essersi tenuti +alcune ore in buona ordinanza, onde +assicurarsi il possedimento del campo di +battaglia, condussero in trionfo in Novara +ventidue pezzi d'artiglieria coi loro +cavalli d'attiraglio e tutti gli equipaggi. +I Francesi perdettero circa dieci mila +uomini, la metà de' quali soltanto fu +uccisa sul campo di battaglia, e furono +tutti Landsknecht. L'altra metà fu uccisa +dai contadini, e furono i fanti guasconi, +<span class="pagenum"><a id="Page_353"></a>[353]</span> +che nella loro fuga, oppressi dalla fatica +e dalla fame, e disarmati, e sdrajati ne' +campi o presso le siepi, venivano trucidati +senza difendersi<a class="tag" id="tag344" href="#note344">[344]</a>. +</p> + +<p> +I Francesi non osarono fermarsi in +Piemonte, e ripassarono immediatamente +le montagne, malgrado le istanze d'Andrea +Gritti, il quale loro rappresentava, +che quest'atto di viltà, assai più funesto +che la sconfitta, sarebbe cagione della ruina +di tutti i loro amici in Italia. Infatti +tutte le città, che avevano spiegate le insegne +francesi, si affrettarono di mandare +i loro atti di sommissione a Massimiliano +Sforza, redimendosi dal commesso errore +con somme di danaro, che furono +distribuite tra gli Svizzeri. Don Raimondo +di Cardone, che aveva ricusato di partecipare +ai pericoli della guerra, si affrettò +di raccogliere i frutti della vittoria. +Staccò tre mila fanti spagnuoli sotto gli +ordini del marchese di Pescara per iscacciare, +di concerto con Ottaviano Fregoso, +i Francesi e gli Adorni da Genova. +<span class="pagenum"><a id="Page_354"></a>[354]</span> +Ma di già la flotta francese, comandata +da Prejean, aveva lasciata Genova; e la +flotta genovese, che poche settimane prima +erasi ritirata nel golfo della Spezia, si +presentò nuovamente in faccia alla città. +Gli Adorni non vollero attirare sulla loro +patria le calamità d'un assedio; volontariamente +rinunciarono alla loro autorità, +ed abbandonarono la città, seco portando +i ringraziamenti del senato ed i voti del +popolo; mentre che Ottaviano Fregoso, +ch'era assai più stimato dai suoi compatriotti +che non Giano Fregoso, cui egli veniva +a rimpiazzare alla testa dello stesso +partito, fu eletto doge il 17 di giugno, +e fece dai Genovesi pagare ottanta mila +fiorini al marchese di Pescara per le +spese della sua spedizione<a class="tag" id="tag345" href="#note345">[345]</a>. +</p> + +<p> +Sacramoro Visconti, il quale aveva preso +possesso di Milano a nome del re di +Francia, era uscito da quella città con +settecento uomini d'armi per raggiugnere +il campo francese, ed era arrivato alle +rive del Ticino, quando udì il cannone +della battaglia di Novara. Non tardò ad +<span class="pagenum"><a id="Page_355"></a>[355]</span> +avere avviso della sconfitta de' Francesi; +onde, allontanandosi rapidamente, andò a +raggiugnere a Cremona Bartolomeo d'Alviano +e l'armata veneziana. Questi, che +trovavasi a fronte degli Spagnuoli, udendo +che il vicerè aveva passato il Po +il 13 giugno, non volle aspettare che le +due armate si riunissero contro di lui, e +ritirossi subito sopra Verona colla rapidità +usata in tutte le sue operazioni; tentò, +passando, d'impadronirsi di quella città, +e nello stesso giorno piantò le batterie, +aprì una breccia e diede l'assalto; ma +non avendo avuto felice riuscita, ritirò i +suoi cannoni, continuò la sua marcia, e +si accampò a Tomba nel territorio di +Vicenza<a class="tag" id="tag346" href="#note346">[346]</a>. +</p> + +<p> +Intanto Raimondo di Cardone si avanzava +senza incontrare opposizione nelle +province dall'Alviano abbandonate, e le +trattava colla ferocia e coll'avarizia proprie +degli Spagnuoli, saccheggiando Cremona, +levando enormi contribuzioni sopra +Brescia, Bergamo ed altre città, e +guastando le borgate ed i villaggi. L'Alviano, +che sentiva l'impossibilità di tenere +<span class="pagenum"><a id="Page_356"></a>[356]</span> +la campagna contro tanti nemici riuniti, +si chiuse in Padova, e nello stesso tempo +Gian Paolo Baglioni in Treviso, e Renzo +di Ceri in Crema; tranne queste tre +città, tutto il rimanente della terra ferma +veneziana fu abbandonato al dilapidamento +de' nemici<a class="tag" id="tag347" href="#note347">[347]</a>. +</p> + +<p> +Gli Svizzeri, che non avevano verun +motivo di nimicizia contro i Veneziani, +non si curavano di attaccarli, limitandosi +a stabilirsi nel ducato di Milano, e levandovi +contribuzioni grandissime; mentre +che i generali spagnuoli, facendo la guerra, +quasi altr'oggetto non si proponevano che +quello di mantenere co' saccheggi i loro +soldati. Tra Ferdinando ed i Veneziani +non sussistevano nè motivi di nimicizia, +nè dichiarazione di guerra; anzi il re di +Spagna aveva recentemente offerta la sua +mediazione per riconciliare la repubblica +coll'imperatore. Leon X aveva ancor esso +offerta la sua mediazione accompagnata +dalle più affettuose espressioni; ma nè +l'uno, nè l'altro aveva ottenuto l'intento, +perchè Massimiliano non aveva voluto +rinunciare a veruna pretesa, e il senato +<span class="pagenum"><a id="Page_357"></a>[357]</span> +veneto area sempre ricusato con eroica +costanza d'entrare in negoziazione, se l'imperatore +non restituiva prima Verona e +Vicenza. Ma per lo meno queste amichevoli +offerte non dovevano far presumere +vicine ostilità; perciò quando Raimondo +di Cardone fece avanzare la sua +armata per unirla a quella dell'imperatore, +e fare la guerra in suo proprio nome, rendette +visibile con tale condotta la barbara +indifferenza d'un condottiere, che ad altro +non pensa che ad arricchire i suoi soldati, +senza prendersi pensiero se ciò accada +con danno de' nemici o degli amici. +Ancora più amara riuscì ai Veneziani la +condotta di Leon X, il quale scelse quest'istante +di contraria fortuna per mandare +i suoi uomini d'armi all'armata spagnuola, +sotto gli ordini di Troilo Savelli +e di Muzio Colonna, bruttamente dimenticandosi +che nel lungo corso delle sue +sciagure non aveva mai cessato d'essere +beneficato dalla repubblica, e di averle +promesso riconoscenza<a class="tag" id="tag348" href="#note348">[348]</a>. +</p> + +<p> +Raimondo di Cardone andò ad unirsi +all'armata imperiale a san Martino presso +<span class="pagenum"><a id="Page_358"></a>[358]</span> +Verona; e perchè non poteva attaccare +i Veneziani che dicendosi ausiliario di +Massimiliano, si assoggettò in gran parte +all'autorità del cardinale di Gurck, il +quale risiedeva in Verona, ed era il solo +luogotenente dell'imperatore in Italia. Questi +annunciava sempre vastissimi progetti, +pei quali chiedeva frequenti sussidj a' suoi +alleati, e dissipando il danaro più sollecitamente +che non l'aveva ottenuto, trovavasi +poi sempre inabilitato a mandare +ad effetto ciò che meditava. Le sue truppe +mai non erano pagate; nè lo erano meglio +quelle di Ferdinando; onde le due +armate dovevano vivere a carico delle +sventurate province veneziane, dove avevano +portata la guerra. Il marchese di Pescara +aveva il comando della fanteria spagnuola, +che ammontava a quattro mila cinquecento +uomini all'incirca; Jacopo Landau, +Giorgio di Frundsberg e Giorgio di Lichtenstein +erano i capi de' pedoni tedeschi, +che erano tre mila cinquecento. La cavalleria, +sotto gli ordini di don Pedro de +Castro, era composta di circa novecento +cavalieri, in gran parte truppa leggiere; e +l'artiglieria consisteva in dodici falconetti di +bronzo. Tale era la forza di quest'armata, +più formidabile pel valore de' veterani +ond'era principalmente composta e per +<span class="pagenum"><a id="Page_359"></a>[359]</span> +la virtù de' suoi capitani, che per il numero +de' soldati<a class="tag" id="tag349" href="#note349">[349]</a>. +</p> + +<p> +Il cardinale di Gurck volle che Cardone +attaccasse Padova. Questa città, risguardata +dai Veneziani come l'ultimo +loro baluardo, era ancora la conquista +che più d'ogni altra stava a cuore a Massimiliano; +ma egli l'aveva invano tentata +con una poderosa armata, e ciò che non +aveva potuto ottenere con quasi cento +mila uomini, non doveva meglio riuscire +ai suoi luogotenenti con otto in nove +mila. L'assedio cominciò il 28 di luglio. +L'Alviano, per difendere Padova, aveva +sotto di lui una numerosa armata; un +figlio del doge e molti gentiluomini veneziani +vi si erano con lui chiusi, e la +città era una delle più forti che allora +contasse l'Italia. Il Cardone, esposto in +ogni lato al fuoco delle di lui batterie non +poteva adunare quanti guastatori bastavano +per iscavare le trincee e porsi al coperto; +e le malattie che sogliono regnare +nelle campagne umide e pantanose cominciavano +a incrudelire nella sua armata; +<span class="pagenum"><a id="Page_360"></a>[360]</span> +onde il 16 agosto si vide costretto +a levare l'assedio ed a ritirarsi a Vicenza. +Ma questo svantaggio raddoppiò la +crudeltà de' soldati, i quali si dispersero +in quelle già così ricche campagne, e vi +distrussero tutto quanto ancora restava +dell'antica loro opulenza<a class="tag" id="tag350" href="#note350">[350]</a>. +</p> + +<p> +Dopo avere alcun tempo continuati +questi guasti, il vicerè volle poter darsi +il vanto d'avere diretta la sua artiglieria +contro i palazzi di Venezia. Condusse la +sua armata fino alle rive della Laguna, +vi bruciò Mestre, Marghera e Fusina, +e montò in batteria sulla riva alcuni pezzi +di cannone, le di cui palle percossero le +mura del convento di san Secondo. Questa +bravata del generale spagnuolo cagionò +ai Veneziani un profondo dolore. +Essi vedevano di giorno il fumo, di notte +le fiamme de' loro palazzi e de' loro villaggi, +che gli Spagnuoli, i Tedeschi ed +anche i soldati del papa bruciavano con +barbaro accanimento. Chiesero vendetta +all'impetuoso Bartolomeo d'Alviano, che +a stento aveva acconsentito di chiudersi +entro le mura d'una città, e che vedendo +i suoi soldati animati dalla stessa +sua collera, dal sentimento della loro +<span class="pagenum"><a id="Page_361"></a>[361]</span> +forza e dalla confidenza ne' loro capitani, +si credette sicuro d'ottenerla<a class="tag" id="tag351" href="#note351">[351]</a>. +</p> + +<p> +Gli Spagnuoli si erano troppo avanzati, +eransi lasciati alle spalle la Brenta +ed il Bacchiglione coi loro infiniti canali, +e due città, ognuna delle quali conteneva +un'armata. I contadini, scacciati dalle loro +case, spogliati de' loro averi, spesso maltrattati +anche nella persona, mostravansi +apparecchiati a sagrificare le loro vite in +servigio della repubblica contro così feroci +nemici. L'Alviano li chiamò a sè; +fece loro occupare le rive dei fiumi, le +gole delle montagne, mettere ovunque le +loro vittovaglie in luoghi sicuri, e fortificare +coi loro lavori i varj trinceramenti +che faceva occupare alla sua armata. Il +Cardone, per tirarsi dalla pericolosa situazione +in cui si era posto, aveva presa +la strada tra Padova e Treviso. Giunto a +Cittadella, poco lontano dalla Brenta, aveva +attaccato questo castello, ed era stato +respinto. Ebbe la stessa sorte, quando tentò +poco al di sotto di passare la Brenta<a class="tag" id="tag352" href="#note352">[352]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_362"></a>[362]</span> +</p> + +<p> +Finalmente la sua cavalleria leggiere, +rinnovando gli attacchi nello stesso luogo, +mentre che il Pescara guardava il fiume +tre miglia al di sopra, riuscì ad ingannare +la vigilanza dell'Alviano. Gli Spagnuoli +erano omai giunti sull'opposta riva +della Brenta, ma non erano perciò fuori +di pericolo. L'Alviano si trovò bentosto +sulla loro strada per precluder loro la ritirata +sopra Vicenza. Fece occupare Montecchio, +lungo la via della Germania, da +Gian Paolo Baglioni, che giugneva allora +da Treviso. Collocò dell'artiglieria in tutte +le vantaggiose posizioni, e col rimanente +dell'armata andò ad occupare ad Olmo +un piccolo rialto che pareva fortificato +dalla natura, e che trovavasi due sole +miglia lontano da Vicenza a cavaliere +della strada di Verona<a class="tag" id="tag353" href="#note353">[353]</a>. +</p> + +<p> +Erano gli Spagnuoli circondati da ogni +banda; passarono la notte un mezzo miglio +lontani dai Veneziani alla portata +della loro artiglieria, e furono costretti +di spegnere tutti i loro fuochi, perchè non +servissero di punto di mira ai nemici. +<span class="pagenum"><a id="Page_363"></a>[363]</span> +Attaccare la posizione dell'Alviano all'Olmo +era un'intrapresa affatto disperata; +essi vi rinunciarono dopo averne +conosciuti i pericoli; e la mattina del +7 d'ottobre volsero le spalle ai nemici, +per prendere a traverso alle montagne +la strada di Bassano e di Trento. +Di già avevano bruciata una parte dei +loro equipaggi, ed erano apparecchiati +a perdere il rimanente, e tutti i loro +cavalli, riputandosi abbastanza felici, se +potevano giugnere colle loro armi in +Germania. Siccome erano partiti senza +battere il tamburo e senza suonare le +trombe, e che una densa nebbia li copriva, +l'Alviano tardò alquanto ad avvedersene: +ma quando lo seppe, li fece inseguire +da Bernardo Antoniola, figliuolo di sua +sorella, con un corpo di cavalleria leggiere +e due piccoli cannoni. Questi sgominò i +Tedeschi, che presero tutti la fuga, e +non venne trattenuto che dalla fanteria +spagnuola colla quale il Pescara gli fece +testa. Gli Stradioti, sparsi in sui fianchi +dell'armata, l'andavano stancheggiando +nella sua marcia; i contadini a migliaja +scendevano dalle montagne, e senza esporsi +a verun rischio, ferivano i soldati coi +loro archibugj: i carri dell'equipaggio +cominciavano ad intralciarsi ed a cagionare +<span class="pagenum"><a id="Page_364"></a>[364]</span> +disordine nella fanteria; anguste +erano le strade, chiuse da fossi da +tutti due i lati, e la truppa che ritiravasi +non aveva ancora fatte due miglia +a passo veloce, sebbene in buon ordine, +che vide oltremodo cresciuto il suo pericolo<a class="tag" id="tag354" href="#note354">[354]</a>. +</p> + +<p> +L'Alviano aveva determinato di non +dare battaglia, ma soltanto d'accrescere +la confusione dell'armata nemica tenendola +tribolata, di spingerla tra le montagne, +in luoghi sterili, ove le mancassero +assolutamente le vittovaglie, e sforzarla +in tal modo a capitolare. Ma Andrea Loredano, +provveditore veneziano, che lo +accompagnava, si fece a dire, ch'era finalmente +giunto l'istante di vendicare +tutte le atrocità commesse dagli Spagnuoli +nel Padovano, che una vigorosa carica +poteva tutta distruggere l'armata nemica, +poichè il confine tedesco non era +tanto lontano, che colla pazienza e colla +sobrietà spagnuola questa stessa armata +non potesse arrivarvi anche senza viveri. +L'impetuoso Alviano lasciavasi facilmente +persuadere, quando trattavasi di combattere. +<span class="pagenum"><a id="Page_365"></a>[365]</span> +Distribuì con molta intelligenza le +sue truppe, e le condusse contro il nemico; +ma nè i talenti, nè il coraggio +del generale, nè il favore delle circostanze +possono bastare, quando i soldati +non vogliono esporsi a verun pericolo. +I fanti romagnuoli, comandati da Naldo +di Brisighella, che dovevano cominciare +l'attacco, vennero ricevuti dalla fanteria +spagnuola coll'ordinario suo vigore; onde +gettarono bentosto le loro picche, e cominciarono +a fuggire. Tutto il rimanente +dell'armata seguì così vergognoso esempio: +lo stesso Alviano fu strascinato dai +fuggitivi, ed andò a chiudersi in Padova: +la maggior parte aveva contato di ricoverarsi +in Vicenza; ma questa città chiuse +le sue porte, ed i fuggiaschi vennero +uccisi sotto le sue mura, o sulle rive del +Bacchiglione, nel quale molti si annegarono +volendolo passare a nuoto. Tutti gli +equipaggi dell'armata veneziana caddero +in mano degli Spagnuoli, come pure non +pochi prigionieri, tra i quali Gian Paolo +Baglioni, Giulio, figlio di Gian Paolo +Manfroni, e Malatesta di Sogliano. Si +rinvennero fra gli estinti Alfonso Muto +di Pisa, Antonio de' Pii e suo figliuolo +Costanzo, Carlo di Montone, Meleagro +di Forlì, Francesco Sassatello, Sacramoro +<span class="pagenum"><a id="Page_366"></a>[366]</span> +Visconti ed Ermes Bentivoglio. Il provveditore +Loredano, di già fatto prigioniere, +fu ucciso da coloro che vennero +a contesa per la sua cattura. La totale +perdita de' Veneziani si valutò quattrocento +uomini d'armi e quattro mila fanti<a class="tag" id="tag355" href="#note355">[355]</a>. +</p> + +<p> +Questa sconfitta non ebbe pei Veneziani +le disastrose conseguenze che potevano +dapprima temerne; o sia perchè +gli Spagnuoli, stanchi della precedente +campagna, non volessero di nuovo avventurarsi +in un paese nemico, o perchè la +stagione delle piogge, che s'approssimava, +rendesse infatti pericolosa la continuazione +della guerra in quelle basse terre. +Il Cardone ed il Pescara posero le loro +truppe ai quartieri d'inverno in Este ed +in Montagnana fra le ridenti colline Euganee, +che terminarono di guastare. Prospero +Colonna, che senza avere il primo +rango nella loro armata, gli aveva colla +sua esperienza sottratti a molti pericoli, +<span class="pagenum"><a id="Page_367"></a>[367]</span> +gli abbandonò per passare nell'armata di +Massimiliano Sforza, di cui ebbe il comando; +il senato veneto con una irremovibile +costanza scrisse all'Alviano di +non disperare della salute della repubblica; +e nello stesso tempo gli mandò danaro +per adunare una nuova armata<a class="tag" id="tag356" href="#note356">[356]</a>. +</p> + +<p> +Altronde dopo che i più potenti tra i +sovrani che si disputavano il possedimento +dell'Italia, più non erano gl'Italiani, le +principali azioni militari più non erano +ristrette al suolo d'Italia. Così ruinato +era il paese, che omai trovavansi a stento +i viveri per le armate, e riusciva ancora +più difficile in sforzare le città a pagare +grosse contribuzioni. Il popolo era così +calpestato, ed era stato così barbaramente +trattato, ch'egli stava sempre apparecchiato +a ribellarsi; ogni armata ben +sapeva, che se aveva la sventura d'essere +disfatta, tutti i fuggiaschi verrebbero +uccisi dai contadini. Perciò invece +di mandare da lontane parti soldati in +Italia, e con loro munizioni, armi, danaro +e vittovaglie, le potenze rivali, le +quali vedevano che la guerra più non +nudriva la guerra, cominciavano a trovare +<span class="pagenum"><a id="Page_368"></a>[368]</span> +più comodo di combattere in maggiore +vicinanza della loro residenza<a class="tag" id="tag357" href="#note357">[357]</a>. +</p> + +<p> +In questo stesso anno i nemici della +Francia l'avevano attaccata ne' suoi proprj +confini. Enrico VIII d'Inghilterra, in esecuzione +del trattato di Malines, conchiuso +il 5 d'aprile col papa, coll'imperatore e +col re d'Arragona, aveva nel mese di +maggio fatto passare la sua armata a Calè, +ed il 17 di giugno aveva assediata +Terovane<a class="tag" id="tag358" href="#note358">[358]</a>. A quest'assedio diede celebrità +una nuova sciagura della Francia. +Il duca di Longueville, che comandava +l'armata di Lodovico XII, volendo introdurre +soccorsi in Terovane, mandò il +16 d'agosto un corpo d'Albanesi a gettare +nelle fosse della città alcune munizioni +ch'essi avevano caricate sul collo de' +loro cavalli, e nello stesso tempo aveva +fatti avanzare da un'altra banda i suoi +uomini d'armi con ordine di ritirarsi di +galoppo, tostocchè vedrebbero gl'Inglesi, +onde allontanarli da Terovane. Ma questi +cavalieri, che si scontrarono negl'Inglesi +più presto che non credevano, eseguirono +<span class="pagenum"><a id="Page_369"></a>[369]</span> +con tanta sollecitudine l'ordine del loro +generale, che gli uni comunicando agli +altri il terrore, tutta l'armata fu posta in +rotta. Il duca di Longueville, Bajardo, +La Faiette e Bussy d'Amboise, furono fatti +prigionieri, sebbene non inseguiti che da +quattro in cinquecento cavalli. Questa +sconfitta senza battaglia conservò il nome +di <i>giornata degli speroni</i>; cui il 22 agosto +tenne dietro la presa di Terovane, +ed il 24 di settembre quella di Tournai<a class="tag" id="tag359" href="#note359">[359]</a>. +</p> + +<p> +La repubblica di Venezia non solo riceveva +danno dalle sventure della Francia, +ma risentiva ancora i contraccolpi +del disastro del re di Scozia, alleato di +Lodovico XII. Questo re, chiamato Giacomo +IV, mosso da un sentimento cavalleresco, +aveva voluto fare una diversione +a favore del re di Francia, che +vedeva avere sulle braccia quasi tutta +l'Europa; ma nella fatale battaglia di +Flowden era stato ucciso il 9 di novembre +con mille dugento Scozzesi, tredici lordi, +<span class="pagenum"><a id="Page_370"></a>[370]</span> +moltissimi baroni ed otto in dieci mila +soldati<a class="tag" id="tag360" href="#note360">[360]</a>. +</p> + +<p> +In pari tempo quindici mila Svizzeri +erano entrati in Borgogna accompagnati +da Ulrico, duca di Wirtemberga, con +un corpo di cavalleria tedesca e di nobiltà +della Franca Contea. Essi avevano +assediato Digione, ove La Tremouille si +era valorosamente difeso sei settimane. Ma +quando questo generale conobbe che non +poteva più lungamente resistere, e che +l'acquisto di Digione aprirebbe agli Svizzeri +tutte le province interne della Francia, +si fece in settembre a trattare con +loro senz'esserne autorizzato dal re. Promise +che Lodovico loro pagherebbe quattrocento +mila scudi d'oro, ch'egli evacuerebbe +tutte le fortezze che ancora occupava +in Italia, e rinuncierebbe a tutti +i suoi diritti sul ducato di Milano. Per +l'esecuzione di tali promesse, che pure +non lusingavasi troppo di vedere ratificate +dal re, La Tremouille consegnò per +ostaggi il proprio nipote, il signore di +<span class="pagenum"><a id="Page_371"></a>[371]</span> +Mezieres, figlio del cancelliere di Francia, +e quattro borghesi di Digione<a class="tag" id="tag361" href="#note361">[361]</a>. +</p> + +<p> +A tante sventure s'aggiunse ancora la +burrasca che il 15 d'ottobre sorprese la +flotta francese tra Calè ed Honfleur, e +fece perire molte navi<a class="tag" id="tag362" href="#note362">[362]</a>; e l'incendio di +Venezia, cominciato accidentalmente, il +13 di gennajo, nelle botteghe del ponte di +Rialto, e che, spinto da gagliardo vento, +si estese sulla più popolata e mercantile +parte della città. Furono consumati due +mila tra case e magazzini con tutte le +ricchezze che contenevano; e la repubblica, +di già spossata da cinque anni d'infelice +guerra, perdette tanto in una sola +notte, quanto avrebbe speso in tutta una +campagna<a class="tag" id="tag363" href="#note363">[363]</a>. +</p> + +<p> +Ma quegli stessi che fin allora avevano +lavorato con tanto accanimento per la +ruina della Francia, cominciavano ad essere +inquieti de' troppo prolungati successi +de' suoi nemici. Il papa non ignorava +<span class="pagenum"><a id="Page_372"></a>[372]</span> +che Lodovico XII aveva più volte +proposto a Massimiliano di fare sposare sua +figlia Renata ad uno de' di lui nipoti, dandole +in dote il Milanese. Di già s'avvicinava +l'istante in cui Carlo, il primogenito +dei nipoti di Massimiliano, riunirebbe le due +immense eredità delle case d'Austria e di +Spagna. L'unione di tanti stati, che doveva +distruggere ogni indipendenza per +la santa sede e per l'Italia, richiamava +a dir vero l'attenzione degli uomini assai +meno che non sarebbesi creduto; tanto +è difficile il trasportarci col pensiero a +tempi assolutamente diversi da quelli che +si hanno continuamente innanzi gli occhi. +Ma senza fissare i loro sguardi sopra +un avvenimento così vicino, e che +loro sembrava tanto lontano, sentivano i +politici dell'Italia, che l'assoluto abbassamento +della Francia li lasciava in balìa +alla rapacità degli Spagnuoli, alla brutalità +dei Tedeschi, ed alla insolenza degli +Svizzeri, che, più formidabili di tutti +gli altri, si erano di già renduto vassallo +il duca di Milano, e che non tarderebbero, +vendendo la loro protezione agli +altri piccoli stati d'Italia, di tutti ridurli +nel medesimo stato di dipendenza<a class="tag" id="tag364" href="#note364">[364]</a>. +<span class="pagenum"><a id="Page_373"></a>[373]</span> +D'altra parte le rivoluzioni accadute nello +stesso tempo nell'impero ottomano inspiravano +grandissimo terrore a tutta l'Europa: +Selim aveva balzato dal trono suo +padre, Bajazette II, l'11 aprile del 1512, +ed aveva in appresso fatti perire i suoi +fratelli e tutti i loro figli. Sapevasi che il +nuovo sultano non era meno valoroso che +crudele, ch'era amato dai soldati, che +desiderava la guerra e che aspirava a +conquistare l'Italia, ove i Cristiani colle +loro nimicizie si erano inabilitati a resistergli. +In fatti, se le provocazioni d'Ismaele +Sofì non avessero richiamato sulla Persia +il turbine che minacciava l'Europa, è +verosimile che in tale epoca l'Italia sarebbe +caduta in potere dei Turchi<a class="tag" id="tag365" href="#note365">[365]</a>. +</p> + +<p> +Finalmente Leone X pensò di proposito +a porre l'Italia in sicuro da tanti pericoli. +La guerra di Massimiliano colla repubblica +di Venezia era il solo pretesto della +<span class="pagenum"><a id="Page_374"></a>[374]</span> +continuazione delle ostilità: Leone, avendo +inutilmente cercato di riconciliare le due +potenze, e non potendo ridurre l'imperatore +ad acconsentire a moderate condizioni, +ottenne per lo meno di essere +dalle parti scelto per arbitro. I Veneziani +acconsentirono a rinunciare alla restituzione +di Verona, purchè i castelli +di Gange e di Valeggio fossero loro lasciati, +onde conservare una comunicazione +colle province situate al di là del +Mincio. Dal canto suo Massimiliano promise +che si sospenderebbero le ostilità finchè +durerebbero le negoziazioni; ma i +suoi ufficiali tedeschi, non altrimenti che +i generali spagnuoli, lungi dall'osservare +la tregua, ne approfittarono, abusandosi +della sicurezza che questa inspirata ai contadini, +per ricominciare i loro saccheggj: +il cardinale di Gurck cercò di attraversare +il negoziato, e riusciva farlo andare +a monte<a class="tag" id="tag366" href="#note366">[366]</a>. +</p> + +<p> +In pari tempo Leon X si mostrò disposto +a riconciliarsi colla Francia, purchè Lodovico +XII rinunciasse allo scisma ed alla +protezione del concilio di Pisa. Era questo +talmente caduto in dispregio, che il sostenerlo +<span class="pagenum"><a id="Page_375"></a>[375]</span> +omai più non offriva verun vantaggio +politico, mentre che Anna di Bretagna, +moglie di Lodovico XII, punto +non dubitava che le scomuniche della +santa sede non dovessero produrre l'eterna +sua dannazione e quella di suo marito. +Due de' cardinali che lo avevano +convocato, Bernardo Carvajale e Federico +di Sanseverino, erano stati fatti prigionieri +in Toscana, mentre recavansi al +conclave in cui fu creato Leon X. Si +erano questi umiliati innanzi a lui, avevano +abbjurato lo scisma, ed erano perciò +stati ristabiliti nella loro dignità<a class="tag" id="tag367" href="#note367">[367]</a>. +Pochissimi prelati trovavansi tuttavia adunati +in Lione per servire alla politica +del re; ma la gran massa de' Francesi +gli aveva in conto di scismatici, ed essi +stessi si credevano probabilmente colpevoli. +Finalmente Lodovico XII acconsentì +ad abbandonarli. Con un atto firmato +a Corbia, il 26 d'ottobre, e letto +nel concilio di Laterano nell'ottava sessione, +il 17 di dicembre, Lodovico rinunciò +al conciliabolo di Pisa, aderì al +concilio di Laterano, e premise che sei +<span class="pagenum"><a id="Page_376"></a>[376]</span> +de' prelati che avevano seduto tra gli scismatici +verrebbero similmente ad abbjurare +in Roma a nome di tutta la chiesa +gallicana<a class="tag" id="tag368" href="#note368">[368]</a>. +</p> + +<p> +Tosto che la Francia ebbe rinunciato +allo scisma, Leon X si credette autorizzato +a riprendere verso di lei il carattere +di comun padre de' Cristiani, ed a non +dare più soccorso ai di lei nemici. Cercò +pure in principio del 1514 di renderle +più segnalati servigj, ed in particolare a +riconciliarla cogli Svizzeri: rappresentò ai +cantoni tutta l'estensione del pericolo cui +si esponevano riducendo Lodovico XII a +una separata convenzione con Massimiliano, +il di cui prezzo sarebbe l'abbandono +del ducato di Milano alla casa d'Austria; +quanto la lunga nimicizia degli Austriaci +renderebbe, rispetto a loro, perniciosa +l'unione dell'Italia alla Germania sotto +il dominio di quella ambiziosa casa. Dall'altro +canto Leon X voleva persuadere +Lodovico XII a ratificare la convenzione +di Digione, rappresentandogli che se giammai +le circostanze diventavano più favorevoli, +<span class="pagenum"><a id="Page_377"></a>[377]</span> +non troverebbesi imbarazzato a +far rivivere sul ducato di Milano i diritti, +cui oggi volevasi che rinunciasse<a class="tag" id="tag369" href="#note369">[369]</a>. +</p> + +<p> +Nello stesso tempo Ferdinando aveva +rinnovata per un altro anno la tregua di +Orthes tra la Francia e la Spagna; e per +tal modo mancava formalmente agl'impegni +contratti con suo genero Enrico VIII; +lo aveva lusingato colla vana speranza +delle conquiste da farsi in Francia, e lo +abbandonava poi quando si doveva ridurre +la promessa ad effetto. Era la terza +volta dopo il cominciamento di questa +guerra, che lo ingannava, sagrificandolo +alla privata sua ambizione. Enrico VIII, +sdegnato di vedersi ingannato così sfacciatamente +da suo suocero, si mostrò disposto +a pacificarsi colla Francia. Era +morta il 9 di gennajo del 1514 Anna di +Bretagna: Lodovico XII, rimasto vedovo, +fece chiedere in matrimonio Maria, +sorella d'Enrico VIII, perchè servisse di +arra ad una intera riconciliazione tra la +Francia e l'Inghilterra. La negoziazione +fu lunga; ma sospese le ostilità fino al +7 agosto del 1514; nel qual giorno due +trattati furono sottoscritti in Londra, uno +per ristabilire la pace tra la Francia e +<span class="pagenum"><a id="Page_378"></a>[378]</span> +l'Inghilterra, e in questo la repubblica di +Venezia fu nominata tra gli alleati delle +due corone, l'altro per regolare le condizioni +del matrimonio tra Lodovico XII +e la principessa Maria<a class="tag" id="tag370" href="#note370">[370]</a>. +</p> + +<p> +Così da ogni banda era sospesa la guerra +ai confini della Francia: imperciocchè, +sebbene gli Svizzeri cercassero d'offendere +questa corona col più ingiurioso procedere, +non uscivano per altro dalle loro +montagne. Lodovico XII, spossato dai rovesci +del precedente anno, aveva per +questa campagna rinunciato a mandare +un'armata in Italia, ancorchè annunciasse +gli apparecchi d'una nuova spedizione, +per non iscoraggiare del tutto i suoi alleati. +Finalmente le fortezze, che i Francesi +avevano conservate in Italia, dopo +essersi difese con eroico coraggio, furono +forzate di capitolare; quelle di Milano e +di Cremona in giugno del 1514, e la +Lanterna di Genova soltanto il 26 d'agosto. +<span class="pagenum"><a id="Page_379"></a>[379]</span> +Ottaviano Fregoso, doge di Genova, +per ridurre alla resa la guarnigione della +Lanterna, che aveva di già consumate +le vittovaglie e le munizioni, le pagò ventidue +mila scudi di soldo arretrato: fece +poscia spianare la fortezza, affinchè nè un +principe straniero, nè un altro doge, nè +egli stesso, potessero valersene per tenere +la patria in ischiavitù<a class="tag" id="tag371" href="#note371">[371]</a>. +</p> + +<p> +La guerra omai più non facevasi che +nel territorio della repubblica di Venezia; +ed anche colà l'esaurimento di tutte +le potenze l'aveva ridotta ad essere trattata +con deboli armate, che mai non conducevano +a fine veruna strepitosa azione. +Massimiliano, sempre egualmente incoerente, +sempre incapace di tener dietro +ai suoi progetti con sufficiente costanza +per condurli a termine, o per abbandonarli +quando vedeva l'impossibilità di +eseguirli, si ostinava a non fare la pace +coi Veneziani; pure egli non recavasi +contro di loro personalmente, e +non mandava per questa guerra nè generali, +nè soldati, nè munizioni, nè danaro. +<span class="pagenum"><a id="Page_380"></a>[380]</span> +Dopo la morte di sua moglie aveva +formato il progetto d'approfittare della +prima vacanza della santa sede per farsi +nominare papa. Prometteva in tal caso +di rinunciare alla corona imperiale in favore +di Carlo, suo nipote, ed impegnava +Ferdinando il Cattolico a favoreggiare +questa bizzarra ambizione<a class="tag" id="tag372" href="#note372">[372]</a>. Nello stesso +tempo i suoi vassalli ed i suoi contadini +tenevano viva la guerra ai confini dello +stato veneto. Alcuni baroni tedeschi, seguiti +da alcune migliaja d'uomini levati +nelle milizie del vicinato, penetravano ora +nel Friuli, ora nella Marca Trivigiana; +sorprendevano le piccole città, bruciavano +i castelli, guastavano le campagne, +e tornavano bentosto ai loro focolari dopo +avere accresciuta la miseria e la disperazione +degli sventurati agricoltori, senza +però in verun modo aver contribuito a terminare +la lunga lite del loro padrone<a class="tag" id="tag373" href="#note373">[373]</a>. +</p> + +<p> +Tra i più attivi e crudeli vassalli di +Massimiliano che trattavano questa piccola +guerra, si distinse Cristoforo, figliuolo +di Bernardino Frangipane; un +giorno sorprese un villaggio del territorio +<span class="pagenum"><a id="Page_381"></a>[381]</span> +di Marano, i di cui abitanti avevano dato +singolari prove del loro attaccamento alla +repubblica, e fece a tutti cavare gli occhi +e tagliare l'indice della mano destra<a class="tag" id="tag374" href="#note374">[374]</a>. +Verun altro contribuì più di +costui alla desolazione del Friuli, veruno +lo invase più frequentemente, commettendovi +maggiori guasti o crudeltà. D'altra +parte diede motivo ad alcuni capitani +veneziani d'acquistarsi nome combattendolo, +tra i quali ricorderò Girolamo Savorgnano, +che difese contro di lui Osofo, +e Giovanni Vettori, che all'ultimo lo fece +prigioniere<a class="tag" id="tag375" href="#note375">[375]</a>. +</p> + +<p> +Bartolommeo d'Alviano, che aveva adunata +una nuova armata a Padova ed a +Treviso, colla quale faceva testa a Raimondo +di Cardone ed agli Spagnuoli, +otteneva sopra di loro piccoli vantaggi; e +colla sua risoluzione, colla prontezza e +sagacità delle sue misure, avvezzò nuovamente +i soldati ad affrontare il pericolo, +e loro ispirò confidenza. Condusse parte +della sua armata nel Friuli, sconfisse il +Frangipane, e gli fece levare l'assedio +<span class="pagenum"><a id="Page_382"></a>[382]</span> +d'Osofo, indi tornò alla sua stazione a +Padova, prima che gli Spagnuoli avessero +potuto approfittare della sua lontananza. +Anzi pochi giorni dopo sorprese gli Spagnuoli +ad Este, di cui s'impadronì, e +nella quale trovò i loro magazzini; all'ultimo +sorprese ancora Rovigo, ove smontò +quasi tutta la loro cavalleria, facendo loro +molti prigionieri. Sebbene schivasse sempre +una generale battaglia, dietro espresso +ordine del senato, ottenne poco a poco di +distruggere quell'armata, ch'era stata si +lungo tempo così formidabile<a class="tag" id="tag376" href="#note376">[376]</a>. +</p> + +<p> +Renzo di Ceri sostenevasi sempre in +Crema con una guarnigione veneziana; +e non solo vi si difendeva contro tutti +gli attacchi de' nemici, contro la fame +e la peste, malgrado privazioni d'ogni genere; +ma faceva inoltre delle sortite per +levare contribuzioni in tutte le vicine +piazze, per sorprendere i quartieri delle +truppe di Massimiliano Sforza, per occupare +la stessa città di Bergamo, che +dovette in appresso evacuare per capitolazione; +ed in queste province, separate +dalla capitale dalle armate nemiche, mantenne +<span class="pagenum"><a id="Page_383"></a>[383]</span> +l'onore del nome veneziano e la +confidenza nella fortuna della repubblica<a class="tag" id="tag377" href="#note377">[377]</a>. +</p> + +<p> +Fino a tale epoca non si vedeva quale +vantaggioso effetto avessero prodotto le +negoziazioni che Leon X manteneva tra +la repubblica di Venezia e Massimiliano, +tra il re di Francia e gli Svizzeri; veruna +delle incominciate pacificazioni eransi +ridotte a fine, ed omai si cominciava +a diffidare della di lui buona fede. In fatti +nelle sue lettere confidenziali, egli affrettava +tanto più Lodovico XII ad entrare +quest'anno medesimo in Italia, quanto +meno lo credeva disposto a tale intrapresa<a class="tag" id="tag378" href="#note378">[378]</a>; +lo assicurava del suo attaccamento +agli interessi della Francia, e faceva +sposare a suo fratello, Giuliano, Filiberta +di Savoja, sorella della madre di +Francesco I; insisteva intorno a questo +matrimonio, conchiuso il 10 maggio del +1513, ma che non si celebrò in Torino +che in febbrajo del 1515<a class="tag" id="tag379" href="#note379">[379]</a>; e nello +<span class="pagenum"><a id="Page_384"></a>[384]</span> +stesso tempo mandava Pietro Bembo in +legazione a Venezia per persuadere questa +repubblica a staccarsi dalla Francia +ed a riconciliarsi coll'imperatore e col re +di Spagna<a class="tag" id="tag380" href="#note380">[380]</a>. +</p> + +<p> +Il nuovo pontefice punto non si rassomigliava +al suo predecessore, nulla avendo +di quel carattere severo, irascibile, +implacabile di lui. Per lo contrario aveva +co' suoi familiari maniere affatto amene +e graziose; la protezione che accordava +alle arti ed alle lettere, i beneficj che a +larga mano spargeva sui dotti, sui poeti, +sugli artefici venivano celebrati in tutta +l'Europa con profusione di lodi. Ma d'altra +parte Leone non aveva nè la lealtà, nè +l'elevato carattere di Giulio II. Tutte le +sue negoziazioni erano associate alla falsità +ed alla perfidia; sempre parlando di +pace, ovunque soffiava il fuoco della guerra; +ed i popoli d'Italia, oppressi da tante +barbare armate, non valevano a risvegliare +la di lui pietà, nè influivano sulla di lui +condotta. La sua ambizione non era minore +di quella di Giulio II, e non poteva +vestirla agli occhi proprj con così rispettabili +titoli. Non erano più l'indipendenza +<span class="pagenum"><a id="Page_385"></a>[385]</span> +dell'Italia, o la potenza della Chiesa, che +dirigevano le azioni del pontefice, ma +solamente l'aggrandimento della propria +famiglia. +</p> + +<p> +Aveva Leon X promesso a suo fratello +Giuliano di formargli un illustre stato, +ed a tale condizione lo aveva persuaso a +rinunciare a favore di Lorenzo, figlio di +Pietro de' Medici, alla direzione della repubblica +fiorentina. Aveva intenzione di +formare per Giuliano una nuova sovranità +cogli stati di Parma e di Piacenza, +ai quali voleva aggiugnere Modena e Reggio, +spogliandone la casa d'Este; perciocchè +sebbene avesse da principio prodigato +al duca Alfonso le più lusinghiere +promesse, sebbene gli avesse, in occasione +del suo coronamento, fatto tenere +il gonfalone della Chiesa, non aveva ancora +rivocate le sentenze contro di lui +pronunciate dal suo predecessore. Gli aveva +promessa la restituzione di Reggio entro +un determinato tempo; ma due volte +era scaduto questo termine, e due volte +aveva mancato alla sua promessa. Finalmente +aveva fomentata una congiura dei +Rangoni, gentiluomini modenesi, che in +settembre del 1514 avevano arrestato Vito +Fürst, governatore imperiale della loro +città; e, mediante il pagamento di quaranta +<span class="pagenum"><a id="Page_386"></a>[386]</span> +mila fiorini, egli si era dall'imperatore +fatto cedere il dominio di quella +città<a class="tag" id="tag381" href="#note381">[381]</a>. +</p> + +<p> +Col mostrarsi affezionato alle case d'Austria +e d'Arragona sperava Leon X d'ottenere +l'assenso loro per formare a favore +di suo fratello una sovranità cispadana, +smembrandola dai ducati di Milano +e di Ferrara; ma i Veneziani gli facevano +sperare l'ajuto della Francia per un +progetto di tutt'altra importanza, quello +di collocare suo fratello sul trono di Napoli, +cacciandone il re d'Arragona. L'universale +desiderio degl'Italiani di scuotere +il giogo de' barbari poteva in fatti +procacciare applausi a questo tentativo, +e la vicendevole gelosia delle potenze +straniere, le quali non volevano lasciare +ai loro rivali ciò ch'esse erano forzate di +abbandonare, poteva procurargliene l'appoggio. +I Medici portavano le loro speranze +non solo a conseguire il regno di +Napoli per Giuliano, ma ancora ad avere +il ducato di Milano per Lorenzo, ed appoggiavano +i loro politici calcoli alle profezie +d'un monaco, di cui mostravano una +<span class="pagenum"><a id="Page_387"></a>[387]</span> +lettera, ch'esso, dicevano, aveva scritta +dopo la sua morte<a class="tag" id="tag382" href="#note382">[382]</a>. +</p> + +<p> +Frattanto Leon X correva rischio di +trovarsi preso dalle sue capziose negoziazioni. +Lodovico XII lo affrettava a dichiararsi, +e ad appoggiarlo nella spedizione +che meditava per la campagna del +1515. Gli mostrava come i Veneziani si +andavano rialzando colla loro costanza +dalle sofferte perdite, mentre Bartolomeo +d'Alviano, loro generale, ricuperava con +una serie di felici sebbene piccoli avvenimenti +quella riputazione che perduta +aveva in due grandi sconfitte. Gli ricordava +l'alleanza ch'egli aveva recentemente +conchiusa con Enrico VIII d'Inghilterra, +e che gli assicurava per la vicina +spedizione i soccorsi di quella stessa +potenza che aveva fatta mancare la precedente. +Faceva riflettere al pontefice +quanto sarebbe imprudente consiglio l'affidarsi +alle promesse di Ferdinando e di +Massimiliano, de' quali non era meno +nota la povertà che la mala fede. Lo invitava +<span class="pagenum"><a id="Page_388"></a>[388]</span> +a mettersi in guardia contro l'ambizione +di questi due principi, che aspiravano +niente meno che al dominio di +tutta l'Italia; mentre ne' tempi in cui egli +medesimo ne possedeva i due più potenti +stati, egli aveva rispettata l'indipendenza +di tutti gli altri. Nello stesso tempo non +aveva Lodovico XII tenuti segreti gl'inviti +fattigli da Leon X di passare in Italia, +ed aveva in tal modo renduto il pontefice +sospetto agli altri di lui alleati. Pareva +giunto l'istante in cui vedrebbesi il papa +forzato a dichiararsi scopertamente, e far +conoscere chi avesse voluto ingannare, o il +re di Francia, o gli Svizzeri, o Massimiliano +e Ferdinando, oppure i Veneziani<a class="tag" id="tag383" href="#note383">[383]</a>. +</p> + +<p> +Ma l'inaspettata morte di Lodovico XII, +accaduta il 1.º di gennajo del 1515 ritardò +ancora per poco tempo una dichiarazione +che sembrava imminente. Lo sproporzionato +matrimonio di questo monarca, in +età di cinquantaquattro anni, con una +bellissima principessa di diciotto, venne +risguardato come cagione della sua morte. +La breve malattia che conducevalo al sepolcro +aveva tutti i caratteri del rifinimento. +In tempo delle medesime feste +<span class="pagenum"><a id="Page_389"></a>[389]</span> +delle nozze fatte in Abeville il 9 ottobre, +e continuate in Parigi per sei settimane +con giostre e tornei, il re trovavasi così +debole, che rimase costantemente sul suo +letto di riposo. «A cagione di sua moglie, +dice il leale servitore di Bajardo, +aveva il re mutata affatto la sua maniera +di vivere, perciocchè invece che +era solito di pranzare alle otto ore, +conveniva che pranzasse a mezzogiorno; +invece di porsi a letto secondo il +suo costume alle sei ore della sera +spesso non si coricava che a mezzanotte, +onde cadde infermo in sulla fine +di dicembre; dalla quale malattia non +potendolo liberare veruno umano rimedio, +spirò il primo di gennajo seguente, +dopo la mezzanotte<a class="tag" id="tag384" href="#note384">[384]</a>.» +</p> + +<p> +Lodovico XII, che per alcuni mesi +venne riconosciuto come re di Napoli, +e che regnò più di dieci anni sul ducato +di Milano, dev'essere considerato come +uno de' sovrani d'Italia; ed il suo carattere +non ebbe che troppa influenza sui +<span class="pagenum"><a id="Page_390"></a>[390]</span> +destini di questa contrada. Fu generalmente +accusato d'avarizia; ed infatti alienò +gli Svizzeri, e per un risparmio mal +inteso e fuori di luogo fece spesso mancare +i successi delle sue armate. Pure +quest'economia, sebbene eccessiva, fu +quasi la sola virtù che gli meritò l'onorato +titolo di padre del popolo; perciocchè +risparmiò le imposte de' suoi sudditi +più ancora che i proprj tesori. Altronde +non ravvisavasi in lui veruna di quelle +qualità che si ammirano ne' grandi uomini +o ne' grandi re. Privo di forza di +carattere, e di spirito indeciso, era abitualmente +condotto, ed aveva bisogno di +esserlo; ma non sapeva prendere per sue +guide uomini a lui superiori. I suoi favoriti +erano quasi tutti deboli al pari di +lui, la loro politica quasi sempre male +intesa, ed inoltre quasi sempre senza fede. +Non meno ambizioso che se la natura +gli avesse dati i talenti d'un conquistatore, +mai non cessò di combattere pel +possedimento del regno di Napoli e del +ducato di Milano, e perdette l'uno e +l'altro per propria colpa, dopo avere attirati +sopra la Francia i più sanguinosi +disastri<a class="tag" id="tag385" href="#note385">[385]</a>. Non meno perfido, che se +<span class="pagenum"><a id="Page_391"></a>[391]</span> +invecchiato fosse nello studio della politica, +detta macchiavellica, fu infedele a +tutti i trattati, indegnamente tradì l'amicizia +de' suoi alleati, i Fiorentini, i Veneziani, +il re di Navarra, il duca di +Ferrara, i Bentivoglio, i piccoli principi +di Romagna, ed il principe di +Piombino. Fu il principale autore della +lega di Cambrai contro i Veneziani, suoi +alleati; e questa perfidia pareggiava quella +cui erasi associato contro Federico, re +di Napoli. Per altro non era alla ragione +di stato ch'egli sagrificava in tal guisa +la sua parola ed il suo onore; poichè +ognuna di queste violazioni de' trattati +non era meno imprudente ed impolitica, +che contraria alla buona fede. +</p> + +<p> +Quando Lodovico XII si trovò personalmente +alla testa delle sue armate, ed +in particolare nella prima campagna contro +i Veneziani, diede non dubbie prove +di crudeltà. Ma in mezzo alle battaglie i +<span class="pagenum"><a id="Page_392"></a>[392]</span> +patimenti ed i pericoli personali spengono +tutti i più delicati sentimenti; e le +atrocità commesse contro il governatore +di Peschiera e di suo figliuolo, sono una +minor prova della durezza del suo cuore, +che il crudele trattamento fatto al +suo rivale, Lodovico Sforza. Egli lo tenne +dieci anni in una prigione o in una gabbia +di ferro; gli negò la consolazione inutilmente +invocata d'avere libri e mezzi +di scrivere nella sua solitudine, e permise +che morisse disperato, senza veruna +distrazione, senza verun alleviamento di +spirito<a class="tag" id="tag386" href="#note386">[386]</a>. +</p> + +<p> +Lodovico XII fece nascere lo scisma +nella Chiesa. Visse lungo tempo scomunicato, +e tenne il suo regno sotto l'interdetto: +ciò non pertanto era superstizioso, +e dopo di avere lungo tempo +sagrificata la religione alla politica, sagrificò +<span class="pagenum"><a id="Page_393"></a>[393]</span> +l'una e l'altra alla bigotteria. La +privata dolcezza del suo carattere non +merita maggiori elogj della sua condotta +pubblica. Il divorzio della prima moglie +fu un insigne esempio d'ingratitudine, +di falsità, di disprezzo per ogni decenza. +Non ebbe altro motivo che l'amore da lui +compito per la seconda, allora moglie di +suo cognato; e quando in età avanzata +perdette anche quest'ultima, consacrò appena +qualche settimana alla di lei memoria, +e chiese subito la mano d'una terza +sposa nel fiore dell'età, il di cui amore +gli costò la vita. Questa dal canto suo, +per una specie di rappresaglia, non gli +recava che un cuore di già consacrato a +Carlo Brandon, duca di Suffolck, che +sposò segretamente due mesi dopo la +morte di Lodovico XII<a class="tag" id="tag387" href="#note387">[387]</a>. +</p> +</div> + +<div class="chapter"> +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_394"></a>[394]</span> +</p> + +<h2> +CAPITOLO CXII. +</h2> + +<div class="blockquote"> +<p> +<i>Francesco I assume il titolo di duca di +Milano; passa le Alpi; batte gli +Svizzeri a Marignano e conquista il +Milanese; invasione di Massimiliano +in Lombardia, e sua ritirata; diversi +trattati che pongono fine alle guerre +prodotte dalla lega di Cambrai.</i> +</p> + +<p class="center"> +1515 = 1517. +</p> +</div> + +<p> +Alla morte di Lodovico XII, suo genero +il duca d'Angoleme, primo principe +del sangue, salì sul trono di Francia sotto +il nome di Francesco I. Era egli nato +il 12 settembre del 1494, e pronipote +dello stesso Lodovico, duca d'Orleans, +figlio di Carlo V, di cui Lodovico XII +era nipote. Prese nello stesso tempo il +titolo di duca di Milano, come erede di +Valentina Visconti, sua bisavola, e come +nominato nelle investiture accordate da +Massimiliano, in conseguenza del trattato +di Cambrai<a class="tag" id="tag388" href="#note388">[388]</a>. L'Italia fu in qualche +modo così avvisata, che il nuovo monarca +<span class="pagenum"><a id="Page_395"></a>[395]</span> +aspirava a ricuperare colla forza delle +armi la sovranità ch'era stata tolta al +suo predecessore. +</p> + +<p> +La Francia aveva avuta la felicità di +vedere succedersi due monarchi nati in +privata fortuna, i quali portavano sul +trono virtù, o talenti, che la reale educazione +non può sviluppare. Lodovico XII, +che, come principe del sangue, si era mostrato +uomo debole e mediocre, si conservò +quale sempre era stato; ad ogni +modo andò debitore alla sua ristretta e +spesso contraria fortuna delle abitudini di +regolarità, d'economia, di rispetto per +la giustizia e di compassione per le miserie +del popolo, che gli fruttarono l'amore +de' suoi sudditi. Francesco I era +stato dalla natura assai più favorito: era +egli giovane di bella presenza, e di una +forza ed agilità singolari in tutti gli esercizj +militari; la sua affabilità, la gentilezza +delle sue maniere e la sua generosità +gli guadagnavano il cuore di +chiunque lo avvicinava. Finalmente era il +primo re francese che fosse stato liberalmente +educato; amava le lettere, le arti, +la poesia, e le coltivava egli stesso non +infelicemente. Sebbene Lodovico XII, +fuori di speranza d'aver figliuoli, lo risguardasse +di già come presuntivo erede +<span class="pagenum"><a id="Page_396"></a>[396]</span> +della corona, e lo avesse perciò scelto +per suo genero, promettendogli Claudia +di Francia, sua primogenita, la regina +Anna di Bretagna, non aveva permesso +finch'ella visse che questo matrimonio +avesse effetto. L'odio che costei nudriva +contro Luigia di Savoja, madre di Francesco +I, stendevasi anche sopra il di lei +figliuolo. Il matrimonio non si celebrò che +in maggio del 1514<a class="tag" id="tag389" href="#note389">[389]</a>; e fino a quest'epoca +Francesco sostenne il peso dello +sfavore, e quello della necessità d'ubbidire. +</p> + +<p> +Le luminose qualità di Francesco I +eccitavano l'attenzione dell'Italia, che +sentivasi minacciata dalle sue prime mosse, +e rammentavasi che Gastone di Foix, +pervenuto alla stessa età con eguali talenti, +ma con minore potenza per farli +valere, erasi di già renduto famoso con +tante vittorie. Frattanto i nemici della +Francia, posti in guardia dagli apparecchi +di Lodovico XII, credettero di avere per la +di lui morte guadagnato, se non altro, una +dilazione; sembrava loro affatto inverisimile +che il nuovo re volesse intraprendere una +guerra straniera ne' primi mesi del suo +<span class="pagenum"><a id="Page_397"></a>[397]</span> +regno, allontanandosene prima d'avere +avuto il tempo di consolidare la propria +autorità. Francesco I nulla omise che convalidare +potesse questa opinione, e sebbene +portasse a quattro mila lance il numero +delle sue compagnie d'ordinanza, +non annunciò quest'armamento che come +una misura di difesa<a class="tag" id="tag390" href="#note390">[390]</a>. +</p> + +<p> +Infatti prima d'entrare in campagna, +Francesco I voleva conoscere la disposizione +de' suoi vicini. Trovò ch'Enrico +VIII, re d'Inghilterra, non era meno di +lui desideroso di rinnovare il trattato di +alleanza conchiuso col suo predecessore; +e questo nuovo trattato fu soscritto a +Londra il 5 di aprile<a class="tag" id="tag391" href="#note391">[391]</a>. L'arciduca +Carlo, sovrano de' Paesi Bassi, si mostrò +egualmente disposto a stipulare in Parigi, +il 24 di marzo, un trattato di alleanza in +forza del quale prometteva di sposare +Renata di Francia, figliuola di Lodovico +XII, e cognata di Francesco I, tostocchè +questa sarebbe nubile<a class="tag" id="tag392" href="#note392">[392]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_398"></a>[398]</span> +</p> + +<p> +Ma d'altra parte Ferdinando il Cattolico +non volle rinnovare la tregua d'Orthes, +se non a condizione che vi si comprendesse +il Milanese, al che Francesco +non volle acconsentire. Massimiliano ricusò +d'entrare in negoziazioni; gli Svizzeri +non vollero ricevere gli ambasciatori +francesi, quando non fossero apportatori +della ratifica della convenzione di Digione; +il papa promise di tenersi neutrale, +ma nello stesso tempo negoziava segretamente +con Massimiliano, con Ferdinando +e cogli Svizzeri, ed in luglio sottoscriveva +un trattato di guarenzia per +il ducato di Milano<a class="tag" id="tag393" href="#note393">[393]</a>. I Veneziani dal +canto loro riponevano ogni speranza nei +soccorsi della Francia; affrettavano il re +a scendere in Italia, mentre che l'assistenza +loro poteva ancora essere efficace; +e rinnovarono con lui, il 27 di giugno, +l'alleanza che avevano conchiusa col di +lui predecessore<a class="tag" id="tag394" href="#note394">[394]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_399"></a>[399]</span> +</p> + +<p> +Il doge di Genova, Ottaviano Fregoso, +era stato ricondotto in patria dalle armi +degli Spagnuoli e del papa, onde la lega +contraria alla Francia credeva di poter +contare sopra di lui; pure ella non lo +accarezzava più di quello che fatto avesse +il duca di Milano medesimo, e mentre opprimeva +questi colle contribuzioni, e continuamente +lo minacciava di cedere i suoi +stati ad un altro, gli offriva nello stesso +tempo la signoria di Genova, a condizione +ch'egli pagasse alla lega una grossa somma +di danaro; di modo che il Fregoso non +ignorava che, sotto la protezione del papa +e del re di Spagna, la sua patria veniva +in certo modo posta in vendita al migliore +offerente. Accolse dunque con piacere +le segrete proposizioni di Francesco I, +che chiedeva la sua alleanza. Conchiuse +un trattato col contestabile di Borbone, +che non doveva essere pubblicato che +dopo che le armate francesi sarebbero +entrate in Italia; allora il Fregoso doveva +aprir loro i passaggi della Liguria, secondarle +con un determinato numero di fanti, +e deporre il titolo di doge, per assumere +quello di perpetuo governatore di Genova +a nome del re di Francia<a class="tag" id="tag395" href="#note395">[395]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_400"></a>[400]</span> +</p> + +<p> +Finalmente a Francesco I restava un +ultimo alleato in Italia, ma di tutti il +più debole, ed era il marchese di Saluzzo, +che, spogliato di tutti i suoi stati per cagione +del suo attaccamento alla Francia, +altro più non conservava che la città di +Revello, che dalla sua posizione per altro +alle falde delle montagne era renduta +importante<a class="tag" id="tag396" href="#note396">[396]</a>. +</p> + +<p> +Ma Francesco primo contava meno +sopra i suoi alleati che sulle proprie forze +della Francia, e sull'entusiasmo con cui +questa apparecchiavasi a secondare il suo +giovane re nella prima di lui impresa. +Volendo Francesco cancellare la vergogna +delle sconfitte di Novara e di Guinegattes, +ragunava la più poderosa armata che fin +allora fosse stata condotta in campagna +da un re di Francia. Riunì nel Delfinato +duemila cinquecento lance francesi, il fiore +di tutta la nobiltà francese; e perchè la +gelosia di questa casta teneva in Francia +disarmato il terzo stato e lontano da ogni +militare esercizio; e perchè d'altra parte +<span class="pagenum"><a id="Page_401"></a>[401]</span> +le ultime guerre avevano fatta sentire la +decisiva importanza dell'infanteria, quand'essa +presentava o la massa impenetrabile +e coperta di picche degli Svizzeri, o +l'agilità unita alla costanza degli Spagnuoli; +Francesco I si procurò ventidue +mila Landsknecht per far testa agli Svizzeri, +e dieci mila Baschi da opporsi +agli Spagnuoli. Erano i primi sotto il +comando del duca di Gueldria, del capitano +Tavannes, la di cui gente, che ammontava +a sei mila uomini, chiamavasi +la banda nera, del duca di Suffolck, del +conte di Volff-Brandeck, e di Michele +di Openberg<a class="tag" id="tag397" href="#note397">[397]</a>. L'avarizia di Ferdinando, +che mai non aveva voluto pagare la taglia +del suo illustre capitano Pietro Navarro, +fatto prigioniero nella battaglia di +Ravenna, somministrò ai Francesi un +eccellente capo per formare l'infanteria +basca. Il Navarro, stanco di così lunga +prigionia, restituì a Ferdinando tutti i +feudi che aveva da lui ricevuti, entrò +al servigio della Francia, e levò parte +nel Bearn e parte nel Delfinato i dieci +<span class="pagenum"><a id="Page_402"></a>[402]</span> +mila uomini, cui egli diede la forma, la +disciplina e le armi colle quali la sua +fanteria spagnuola erasi lungo tempo distinta<a class="tag" id="tag398" href="#note398">[398]</a>. +</p> + +<p> +Raimondo di Cardone, dopo di avere +minacciato il Vicentino, e forzato a rinculare +Bartolommeo d'Alviano, che aveva +dal senato ricevuto espresso ordine di +non esporsi a formale battaglia, aveva ricondotta +a Verona l'armata spagnuola. +Giuliano de' Medici, che suo fratello +Leon X aveva nominato gonfaloniere +della Chiesa, adunava tra Piacenza e +Reggio un'armata composta di truppe +pontificie e di truppe della repubblica +fiorentina. Finalmente gli Svizzeri si affrettavano +soli di prevenire i Francesi, +occupando i passi delle Alpi. Avevano +stabilito il loro quartiere generale a Susa, +ove tenevano di già un'armata di oltre +venti mila uomini, la quale custodiva le +aperture delle due valli d'Exiles e della +Novalese, con tutte le gole del monte +Cenisio e del monte Ginevra<a class="tag" id="tag399" href="#note399">[399]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_403"></a>[403]</span> +</p> + +<p> +D'altra parte l'armata di Francesco I +occupava le spalle delle stesse Alpi nel +Delfinato, tra Grenoble e Briançon. Il +passaggio del monte Ginevra, pel quale +i Francesi erano nelle precedenti guerre +scesi in Italia, veniva loro chiuso: ed il +re giudicava impossibile di sforzare gli +Svizzeri in anguste gole, ove la sua cavalleria +non poteva agire, e dove il più +piccolo ritardo avrebbe esposta la sua +armata a perire di fame. In tale stato di +cose il maresciallo Trivulzio s'addossò il +carico di visitare le montagne, per informarsi +da tutti i pastori intorno alle +strade per le quali l'armata francese potrebbe +passare e prendere alle spalle +l'armata svizzera; s'attenne in ultimo a +quella, che, dalle rive della Duranza, conduce +per Guillestre e per l'Argentiera +alle sorgenti della Stura, ed ai piani del +marchesato di Saluzzo<a class="tag" id="tag400" href="#note400">[400]</a>. +</p> + +<p> +Già era il 10 d'agosto, e più non si +vedevano nevi nelle gole delle montagne +che si dovevano attraversare coll'artiglieria; +ma verun'armata non aveva fin allora +penetrato in così alpestre valli, sconosciute +perfino dai condottieri di merci, +<span class="pagenum"><a id="Page_404"></a>[404]</span> +e praticate solamente da alcuni cacciatori +di camozzi. L'intrapresa di condurvi un +treno d'artiglieria, tutti gli uomini d'armi +francesi, e trenta mila pedoni, doveva +dunque sorprendere l'immaginazione. Da +Grenoble l'armata erasi recata ad Embrun +per Vizille e la Mura. Colà provvedutasi +di vittovaglie per cinque giorni, +penetrò nelle montagne pei villaggi di +san Clemente e di Crispino. Aveva lasciato +a sinistra il monte Genievre, guadata +la Duranza, e trovata la sua prima +stazione a Gilestre. Di là fu d'uopo aprirsi +col ferro una strada a traverso alla rupe +di san Paolo, che chiudeva il passaggio: +questo si eseguì il secondo giorno, e l'armata +andò a passare la notte a Barcellonetta. +Il terzo giorno si doveva valicare la +catena centrale delle Alpi, quella che, tra +Barcellonetta e l'Argentiera, divide le +acque che scendono nel Rodano da quelle +che vanno nel Po. Qua e là dovevansi +far saltare degli scogli per aprirsi la via, +o gettar ponti a traverso ai precipizj, o +innalzare sull'erta delle montagne lungo i +precipizj delle gallerie di legno. Settantadue +grossi pezzi d'artiglieria dovevano passare +per questa strada colla colonna centrale +dell'armata, la cavalleria pesante e gli +equipaggi; ed in oltre due mila cinquecento +<span class="pagenum"><a id="Page_405"></a>[405]</span> +pontonieri e zappatori, raccolti in corpo +e pagati come la fanteria, i quali dovevano +aprire le strade; ma lo zelo dei +semplici soldati era ancora più efficace; +essi strascinavano l'artiglieria invece dei +cavalli, e mostravano altrettanta avvedutezza +e destrezza che coraggio per superare +le inudite difficoltà che loro opponeva +la natura. La terza stazione dell'armata +fu ne' villaggi di Larchia e di Ehergia. +L'armata era omai giunta nella valle della +Stura; ma la montagna di Piè di Porco +gli chiudeva tuttavia il passaggio: essa la +superò il quarto giorno, ed il quinto si +trovò in Lombardia nelle pianure del +marchesato di Saluzzo<a class="tag" id="tag401" href="#note401">[401]</a>. +</p> + +<p> +Mentre la colonna del centro teneva +questa strada, continuamente lottando con +pericoli e con difficoltà che verun altro +generale non aveva per anco tentato di +superare, altre divisioni dell'armata tenevano +le strade della Dragoniera, di +Rocca Perotta e di Cuneo, senza mai +scontrarsi negli Svizzeri, che con tanto +vantaggio avrebbero potuto vietarne il +passaggio. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_406"></a>[406]</span> +Con una di queste divisioni La Palisse +era stato incaricato di portarsi da Briançon +a Villafranca, e di là per Sestrieres alle +sorgenti del Po. Egli formava in tal modo +l'ala sinistra di tutta l'armata francese, +e siccome colui che trovavasi più vicino +agli Svizzeri, era altresì quegli che più +particolarmente copriva l'artiglieria. Bajardo, +Humbercourt e d'Aubignì camminavano +con questa divisione. Bajardo ebbe +avviso che Prospero Colonna, capitano +generale del duca di Milano, aveva il +suo quartiere a Carmagnola, alle falde +di quelle stesse montagne, e seppe inoltre +che, sebbene la strada di Rocca Sparviera +non avesse mai veduti cavalli, era non +pertanto praticabile. Bajardo e La Palisse +risolsero di sorprendere il generale nemico. +Al Colonna riuscì in quest'occasione +dannoso il suo circospetto carattere; +perchè non potè credere possibile ciò ch'egli +medesimo non avrebbe osato di tentare. +Infatti egli non aveva verun sospetto +dell'avvicinamento de' Francesi; pure era +partito da Carmagnola per Pignerolo la +mattina medesima del 15 agosto, giorno +in cui, attesa la sollecitudine usata, La +Palisse e Bajardo avevano sperato di sorprenderlo +nella prima di queste due città: +ma, avvisati della sua partenza, gli tennero +<span class="pagenum"><a id="Page_407"></a>[407]</span> +dietro di galoppo. Il Colonna, che aveva +con lui trecent'uomini d'armi, alcuni +cavaleggieri, e molti cavalli di rimonta, +erasi trattenuto a Villafranca per desinare. +Non volle dar fede alle sue spie che +vennero a partecipargli l'imminente arrivo +de' Francesi. Il corpo di guardia, posto +all'ingresso di Villafranca, vedendo venire +il nemico volle chiudere le porte; ma +due uomini d'armi francesi, che avevano +preceduta la compagnia, si precipitarono +avanti con sì grande impeto, che uno +di loro riuscì a cacciare la sua lancia +tra le imposte della porta che si chiudeva, +ed a tenervela finchè sopraggiunsero i +suoi camerata. Prospero Colonna, sorpreso, +non potè fare veruna resistenza e fu +fatto prigioniere colla maggior parte dei +suoi uomini d'armi, e più di settecento +cavalli<a class="tag" id="tag402" href="#note402">[402]</a>. +</p> + +<p> +L'Italia seppe nello stesso tempo la +discesa dalle Alpi di un'armata francese +tanto formidabile, e la prigionia del suo +più riputato generale. Queste notizie scoraggiarono +<span class="pagenum"><a id="Page_408"></a>[408]</span> +gli alleati, e li fece più diffidenti +gli uni degli altri; onde essi volsero +tutte le loro cure a cercare separatamente +i mezzi di porsi al sicuro dal comune +pericolo. Giuliano de' Medici, sorpreso +da una pericolosa febbre, aveva abbandonata +l'armata, per recarsi a Firenze, lasciandone +il comando a suo nipote Lorenzo. +Leon X si affrettò di far dire a quest'ultimo +di non avanzarsi contro i Francesi, +di non violare la neutralità, e di +cogliere il pretesto della rivoluzione di +Guido Rangoni, per trattenersi nel Modenese +all'assedio di Rubiera. Nello stesso +tempo spedì il suo confidente, Cinzio +di Tivoli, a Francesco I, per iscusare i +suoi primi passi, ed intavolare qualche +negoziazione; ma questo emissario fu arrestato +dagli Spagnuoli, e le carte che +gli si trovarono addosso fecero conoscere +a Raimondo di Cardone, cui furono rimesse, +quanto poco fondamento doveva +fare sul papa<a class="tag" id="tag403" href="#note403">[403]</a>. +</p> + +<p> +Il Cardone aveva concentrato in Verona +tutte le forze della Spagna, e stava +colà aspettando i soccorsi della Germania, +<span class="pagenum"><a id="Page_409"></a>[409]</span> +che Massimiliano prometteva sempre e +non mandava mai. Altronde egli aveva +fin allora mantenute le sue truppe senza +danaro a carico del paese ch'esse guastavano, +conciossiachè non si può dire +che rifacessero la guerra. Ferdinando +non mandava verun sussidio; però nell'istante +in cui avrebbe dovuto porsi +in cammino, il generale non poteva +dispensarsi dal pagare ai soldati almeno +una parte de' soldi arretrati. Bartolommeo +d'Alviano gli si era di nuovo avvicinato, +occupando colla sua armata il Polesine +di Rovigo; e, senza voler tentare la dubbia +sorte di una battaglia, riteneva gli Spagnuoli, +loro non permettendo di andare +ad unirsi agli Svizzeri<a class="tag" id="tag404" href="#note404">[404]</a>. +</p> + +<p> +Gli stessi Svizzeri avevano con qualche +perturbamento udita la notizia del passaggio +di Francesco I: eransi da principio +avviati verso Pignerolo con intenzione +di liberare Prospero Colonna, ed +avevano costretto La Palisse a ripiegarsi +sopra Fossano; ma quando seppero che +tutta l'armata, e lo stesso re alla testa +della medesima avevano passate le Alpi, +chiesero una sospensione d'armi per +ritirarsi a Vercelli, lo che da Francesco, +<span class="pagenum"><a id="Page_410"></a>[410]</span> +che ardentemente bramava di riconciliarsi +con loro, fu subito accordato. Nella +loro ritirata saccheggiarono Chivasso e +Vercelli, ed infine si fermarono a Novara<a class="tag" id="tag405" href="#note405">[405]</a>. +</p> + +<p> +Dopo il cominciamento della guerra +gli Svizzeri si trovavano divisi in due +fazioni; gli uni, strascinati dal cardinale +di Sion, implacabile nemico della Francia, +non volevano udire ragionamenti di accordo; +gli altri, i di cui principali capi erano +Alberto della Pietra e Giovanni di Diesbach, +capitani de' Bernesi, e Giorgio di +Super-Sax Valesano, desideravano di riconciliarsi +con una monarchia, che risguardavano +come la naturale amica della +loro nazione; e si lagnavano, che si facesse +loro versare il più puro lor sangue +per una contesa affatto straniera alla svizzera. +L'ambizione di coloro che volevano +signoreggiare l'Italia ed opprimere la +Francia, era sproporzionata affatto colla +loro forza, e pareva loro che la Svizzera +dovesse essere egualmente perduta, sia +che la Francia cessasse di esistere, o sia +che la Francia vittoriosa volesse vendicarsi +<span class="pagenum"><a id="Page_411"></a>[411]</span> +de' suoi più prossimi vicini. Il timore, +che inspirava l'armata di Francesco +I, consigliava gli Svizzeri a dare +orecchio alle persuasioni di Diesbach e +di Alberto, che volevano che si accettasse +la mediazione loro offerta dal duca di +Savoja, e dal bastardo di lui fratello<a class="tag" id="tag406" href="#note406">[406]</a>. +</p> + +<p> +Ma gli Svizzeri, che il giorno d'una +battaglia si assoggettavano ad una rigorosa +disciplina, conservavano nelle loro +armate, qualunque volta non si trovavano +in presenza del nemico, tutte le più focose +abitudini democratiche. I ragionamenti +de' loro capi gli strascinavano a vicenda +ad estremi partiti. Gli uni, di già +carichi di preda, desideravano di trasportarla +nelle loro montagne, altri domandavano +la guerra, perchè non avevano +ancora nulla guadagnato; tutti si lagnavano, +perchè i quaranta mila ducati al +mese, loro promessi dal papa e dal vicerè, +mai non giugnevano al campo. In +un istante di mal umore saccheggiarono +la cassa del commissario pontificio, e di +già si ponevano in cammino per tornare +nella Svizzera, quando arrivò il danaro. +Allora si calmarono, e si accamparono +a Gallarate, ove aspettarono venti +<span class="pagenum"><a id="Page_412"></a>[412]</span> +mila loro compatriotti, che passavano le +Alpi per raggiugnerli<a class="tag" id="tag407" href="#note407">[407]</a>. +</p> + +<p> +Frattanto il bastardo di Savoja ed il +signore di Lautrec avevano seguiti gli +Svizzeri a Gallarate per continuare le +loro negoziazioni; e perchè questi offrivano +danaro contante, mentre che gli +alleati avevano di già fatta conoscere la +loro povertà, la maggior parte dei venti +commissarj svizzeri, nominati per trattare +con loro, erano disposti ad un accomodamento. +Diffatti venne all'ultimo +dalle due parti firmato un trattato, in +forza del quale gli Svizzeri acconsentivano +che il ducato di Milano tornasse alla +Francia, non esclusi i piccoli distretti +posti al piè delle Alpi ch'essi avevano +staccati, a condizione che Francesco Sforza +sposasse una principessa del sangue +reale di Francia, e ricevesse per appannaggio +il ducato di Nemours, oltre una +pensione di dodici mila franchi. Dal canto +suo il re promise di pagare in diversi +termini seicento mila scudi per la capitolazione +di Digione, e trecento mila pei +villaggi conquistati, che gli Svizzeri restituivano. +Ritornò ai cantoni le antiche +loro pensioni, e l'alleanza rinnovatasi tra +<span class="pagenum"><a id="Page_413"></a>[413]</span> +di loro doveva durare tutto il suo regno +e dieci anni dopo la sua morte<a class="tag" id="tag408" href="#note408">[408]</a>. +</p> + +<p> +Francesco I, premuroso di fare un +primo pagamento agli Svizzeri, e di porre +in tal modo il suggello alla pace, richiese +a tutti i principi e gentiluomini di prestargli +ciò che avevano in danaro contante +ed in vasellame d'oro e d'argento. +Ciascuno non si serbò che quanto era +necessario pel proprio mantenimento di +otto giorni: ed il danaro fu mandato a +Buffalora, ove il signore di Lautrec doveva +consegnarlo ai deputati della lega. La +pace sembrava talmente sicura che il +duca di Gueldria, capitano di tutti i +Landsknecht, ripartì a tutta fretta per +respingere un'invasione dei Brabantesi +fatta ne' suoi stati; e quando ebbe a Lione +la notizia della battaglia di Marignano, +cadde per dispiacere pericolosamente infermo<a class="tag" id="tag409" href="#note409">[409]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_414"></a>[414]</span> +</p> + +<p> +Frattanto Rosten<a class="tag" id="tag410" href="#note410">[410]</a>, borgomastro di +Zurigo, che per l'età e per la sua sperienza +militare era stato da' cantoni nominato +generale di tutte le loro truppe +in Italia, arrivò da Bellinzona al campo, +ch'erasi trasportato a Monza, con una +nuova divisione di venti mila uomini. +Gli Svizzeri, che prima si sentivano più +deboli, credettero allora di avere ricuperata +la superiorità. I nuovi venuti non +sapevano risolversi a tornare in patria +senza combattere; portavano invidia alle +ricchezze acquistate dai loro compagni, +e dichiararono che giammai i cantoni non +acconsentirebbero alla restituzione delle +podesterie italiane, secondo portava il +trattato. Invano i partigiani della Francia +rappresentavano quanto vergognosa cosa +sarebbe il violare una convenzione così +solennemente stipulata; la maggior parte +di quella moltitudine di Svizzeri domandava +la battaglia; essi proponevano, con due +subiti attacchi, d'impadronirsi del danaro +ch'era stato portato a Buffalora, e di sorprendere +il re, che colla sua armata erasi +avvicinato a poche miglia di Milano. Alberto +<span class="pagenum"><a id="Page_415"></a>[415]</span> +della Pietra e Giovanni di Diesbach, non +volendo prendere parte a quest'atto di mala +fede, abbandonarono il campo per tornare +in patria, e con loro si posero in +cammino sei in sette mila de' loro commilitoni. +Il signore di Lautrec, prevenuto +a tempo da alcune spie de' progetti degli +Svizzeri, partì precipitosamente da Buffalora, +e pose in sicuro il danaro a lui +affidato<a class="tag" id="tag411" href="#note411">[411]</a>. +</p> + +<p> +Intanto l'armata francese aveva omai +occupata la maggior parte della Lombardia. +Aymar di Prie con quattrocento lance +e cinque mila fanti erasi avvicinato a +Genova, onde sollecitare Ottaviano Fregoso +a dichiararsi per la Francia; e questi +aveva subito spiegate le bandiere francesi, +e rinforzata con quattro mila fanti l'armata +d'Aymar di Prie, che occupava +tutto il paese a mezzogiorno del Po<a class="tag" id="tag412" href="#note412">[412]</a>. +Dalla banda settentrionale di questo fiume, +il re si era avanzato da Vercelli verso +Novara, che non aveva fatto che una +debolissima resistenza; indi, passato il +<span class="pagenum"><a id="Page_416"></a>[416]</span> +Ticino, si trattenne a Buffalora e ad Abbiategrasso, +mentre che Pavia gli apriva le +porte, e che Gian Giacopo Trivulzio si +avanzava fino a quelle di Milano: quest'ultimo +veniva incontrato da una deputazione +del popolo di questa città, la quale lo +supplicava di non compromettere, prima +della battaglia, la capitale della Lombardia, +che trovavasi tra le due armate, e di +astenersi dall'entrarvi per umanità, e per +riconoscenza dell'attaccamento dei Milanesi +verso la corona di Francia<a class="tag" id="tag413" href="#note413">[413]</a>. +</p> + +<p> +Il cardinale di Sion trovavasi presso +Raimondo di Cardone, che aveva stabilito +il suo campo al confluente dell'Adda e +del Po. Quando seppe che i suoi compatriotti +avevano determinato di continuare +la guerra, sollecitò il Cardone ad +unire la sua armata alla loro, e non +lo potendo ottenere, si recò egli presso +gli Svizzeri a Monza, con Muzio Colonna, +Luigi di Pitigliano, quattro cento +cavaleggieri ed alcuni uomini d'armi. +Gli Svizzeri non avevano altra cavalleria +nella loro armata<a class="tag" id="tag414" href="#note414">[414]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_417"></a>[417]</span> +</p> + +<p> +Il Cardone, dopo avere lasciate guarnigioni +in Verona ed in Brescia, andò ad +unirsi a Piacenza a Lorenzo de' Medici +con settecento uomini d'armi, seicento +cavaleggieri, e sei mila fanti. Dal canto +suo il Medici aveva sotto di sè settecento +uomini d'armi, ottocento cavaleggieri e +quattro mila fanti. Queste due armate, +riunite alle spalle de' Francesi, erano abbastanza +forti per tenerli inquieti; ma +intanto l'Alviano aveva passato l'Adige, +e, rimontando la sinistra del Po fino a +Cremona, era venuto ad accamparsi in +faccia al vicerè, che aveva di già apparecchiato +il suo ponte di battelli sotto +Piacenza. L'armata veneziana, che sotto +gli ordini dell'Alviano contava novecento +uomini d'armi, mille quattrocento cavaleggieri +e nove mila fanti, teneva in dovere +tutte le forze della Spagna, del papa +e de' Fiorentini, e con così maestro movimento +agevolava ai Francesi il modo +di sperimentare co' soli Svizzeri la sorte +della guerra<a class="tag" id="tag415" href="#note415">[415]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_418"></a>[418]</span> +</p> + +<p> +Francesco I, per assicurare la sua comunicazione +coll'Alviano e per troncare +assolutamente quella del campo spagnuolo +cogli Svizzeri, era venuto ad accamparsi +a Marignano, posto sulla strada di Piacenza +a Milano, lontano trenta miglia +dalla prima di queste due città, dieci +dalla seconda. L'Alviano occupava dieci +miglia più in là di Marignano Lodi +verso Piacenza; onde il Cardone, dopo +avere fatto passare il Po a parte delle sue +truppe, conoscendo l'impossibilità di avanzare, +aveva ripassato il fiume. Gli avamposti +francesi stendevansi fino a tre miglia +presso Milano, a san Donato ed a santa +Brigida; e gli Svizzeri, dopo l'arrivo del +cardinale di Sion nel loro campo di +Monza, erano rientrati in Milano in numero +di circa trentaquattro mila uomini<a class="tag" id="tag416" href="#note416">[416]</a>. +</p> + +<p> +Il 13 di settembre il cardinale di Sion +fece battere il tamburo per adunare tutti +gli Svizzeri sulla piazza del castello di +Milano. Egli vi si era fatto innalzare un +pulpito dal quale gli arringò, eccitandoli a +<span class="pagenum"><a id="Page_419"></a>[419]</span> +combattere per la santa Chiesa; conveniva, +diceva egli, sorprendere il re, +vendicarsi in una sola volta di tutte +le offese ricevute, ed aggiugnere nuovi +allori a quelli che avevano di già colti +a Novara. Nello stesso tempo fece dare +un falso allarme da Muzio Colonna, che +rientrò precipitosamente in città, e chiese +il soccorso di tutta l'armata, come +se fosse inseguito dai Francesi. Allora +quegli stessi, che fino a tal giorno erano +stati per la pace, diedero di piglio alle +loro armi col medesimo impeto degli altri, +onde non abbandonare i loro compatriotti +nell'istante del pericolo<a class="tag" id="tag417" href="#note417">[417]</a>. +</p> + +<p> +Malgrado la nuova determinazione presa +dagli Svizzeri i loro negoziatori e quelli +de' Francesi trovavansi tuttavia uniti a +Gallarate; ed il re era sempre di sentimento +che sarebbesi fatta la pace; quando +il tredici di settembre, tre ore dopo mezzogiorno, +il maresciallo di Fleuranges, +ch'era stato mandato verso Milano per +osservare il nemico, e aveva probabilmente +cagionato l'allarme da cui il cardinale +di Sion seppe tirare partito, vide +<span class="pagenum"><a id="Page_420"></a>[420]</span> +sortire dalla città tutta l'armata degli +Svizzeri al suono delle terribili trombette +d'Uri e d'Underwald, che tenevansi in +serbo pei giorni di battaglia. Egli corse +verso il re per avvisarlo di armarsi e +chiamare i Francesi a raccolta. Bartolommeo +d'Alviano trovavasi allora in conferenza +nella tenda del re, che lo prese +per mano, e gli disse: «signor Bartolommeo, +io vi prego di recarvi sollecitamente +alla vostra armata, e venite +colla medesima il più presto che potrete +sia di giorno o di notte, dove io +sarò, giacchè voi ben vedete qual affare +ho sulle braccia<a class="tag" id="tag418" href="#note418">[418]</a>.» +</p> + +<p> +Il re, che non pensava di essere attaccato, +non aveva presa a santa Brigida +una vantaggiosa posizione; la strada di +Milano, per la quale era ripartito il maresciallo +di Fleuranges con dugento uomini +d'armi, per fare una carica contro +gli Svizzeri, seguiva una retta linea ed +era fiancheggiata di fosse da ambedue le +parti, di modo che la cavalleria non poteva +prendere i nemici di fianco, nè volteggiare +intorno a loro. Alcuni corpi di +Landsknecht erano disposti al di là della +fossa, ma non potevano farvi che un +<span class="pagenum"><a id="Page_421"></a>[421]</span> +debole servigio; altronde le lunghe negoziazioni +ch'essi avevano veduto trattarsi +tra il re e gli Svizzeri, li teneva in qualche +diffidenza; temendo essi per avventura +che il re gli avesse abbandonati a quei +formidabili nemici<a class="tag" id="tag419" href="#note419">[419]</a>. +</p> + +<p> +Gli Svizzeri giunsero agli avamposti +francesi quando omai non rimanevano che +due ore di giorno. Essi vanzavano sulla +fronte dell'armata colla picca abbassata, +non ricorrendo a veruno studiato movimento, +nè altr'arte militare adoperando +che la forza del corpo e la loro intrepidezza. +Essi marciavano contro l'artiglieria +senza lasciarsi spaventare dalle scariche +delle batterie, che prendevano in pieno +le loro file; dopo la caduta de' loro commilitoni +serravano di nuovo le file ed +avanzavano sempre. Gli uomini d'armi +si scagliarono contro di loro, condotti dal +re alla testa de' gentiluomini della sua +guardia. Scriveva egli stesso a sua madre: +«Da cinquecento e da cinquecento vi +fu fatta una trentina di belle cariche; e +al certo più non si dirà che gli uomini +d'armi sono lepri armate; perciocchè +<span class="pagenum"><a id="Page_422"></a>[422]</span> +a non dubitarne essi fecero l'esecuzione<a class="tag" id="tag420" href="#note420">[420]</a>.» +Però questo corpo di +cavalleria, che non poteva tenere che la +retta linea della grande strada ed attaccare +gli Svizzeri di fronte, veniva trattenuto +dal bosco di picche, contro le +quali esso urtava. A misura che gli squadroni +piegavano, gli Svizzeri, che mai non +si erano lasciati intaccare, s'avanzavano +contro di loro in buon ordine. Alcune +migliaja di Landsknecht tentarono di passare +la fossa per prendere gli Svizzeri +di fianco, ma vi perirono quasi tutti<a class="tag" id="tag421" href="#note421">[421]</a>. +</p> + +<p> +La prima batteria che venne attaccata +dagli Svizzeri non era composta che di +sette pezzi di cannone, sotto il comando +di Pietro Navarro: era coperta da una +larga fossa che veniva difesa da un corpo +di fanteria basca e guascona. Fu attaccata +dal battaglione svizzero della gioventù +perduta, che era un corpo di giovani +soldati scelti in tutti i cantoni, che portavano +il distintivo di alcune piume bianche +sul capo, ed avevano doppio soldo. +<span class="pagenum"><a id="Page_423"></a>[423]</span> +Questi perdettero nell'attacco moltissima +gente, ma all'ultimo s'impadronirono della +batteria<a class="tag" id="tag422" href="#note422">[422]</a>. +</p> + +<p> +La luce del giorno era da molto tempo +mancata ai combattenti, ma era stata +rimpiazzata da una chiarissima luna, +e la pugna continuava. Ciò nulla meno +i capì più non potevano discernere l'andamento +della battaglia, nè dirigere le +cominciate operazioni, e tutti separatamente +si battevano contro coloro che +accidentalmente si trovavano a fronte. I +corpi francesi erano di già separati dagli +Svizzeri, ma combattevano ancora per +conservare il posto che avevano preso. +Dopo quattro ore di notturna battaglia, +la stanchezza ed il non conoscere la situazione +de' nemici fecero deporre le +armi a tutti. Tutti rimasero al proprio +luogo, cercando di ricuperare col sonno +le perdute forze<a class="tag" id="tag423" href="#note423">[423]</a>. +</p> + +<p> +«Sopraggiunse la notte, dice Fleuranges, +e gli Svizzeri cominciarono a cacciare +gli uomini d'armi da un canto e +dall'altro; perciocchè più non sapevano +<span class="pagenum"><a id="Page_424"></a>[424]</span> +dove andassero, e venivano uccisi dovunque +si trovavano. Nello stesso stato +erano i Landsknecht ed i fanti francesi, +tutti smarriti come gli altri. Il re si +fermò presso l'artiglieria, e non aveva +un uomo a piedi presso di lui; e fece +una carica con circa venticinque uomini +d'armi, i quali lo servirono maravigliosamente; +e poco mancò che il re +non impazzisse, e vi giuro in su l'onor +mio, che fu uno de' più valorosi capitani +della sua armata, non avendo mai +voluto abbandonare la sua artiglieria, e +facendo intorno a sè ordinare il più +di gente che poteva. E gli Svizzeri furono +assai vicini all'artiglieria, ma non +la videro: ed il detto re fece spegnere +un fuoco ch'era vicino alla menzionata +artiglieria, perchè trovandosi gli Svizzeri +vicini, non la vedessero custodita +da così poca gente. Ed il detto signore +chiese da bere, essendo molto assetato; e +fuvvi un pedone che andò a prendergli +dell'acqua ch'era lorda di sangue, la +quale fece tanto male al detto signore, +ch'era soverchiamente riscaldato, che +lo costrinse a rigettare tutto quello che +aveva in corpo. Egli si coricò sopra +un carro dell'artiglieria per riposarsi +alquanto, e sollevare il suo cavallo ch'era +<span class="pagenum"><a id="Page_425"></a>[425]</span> +malamente ferito. Aveva vicino un +trombetta italiano, chiamato Cristoforo, +che lo servì assai bene, perchè gli si +tenne sempre accanto, ed il suono della +sua tromba vinceva quello di tutte le +altre del campo; e perciò sapevasi ove +stava il re, e la gente si andava ristringendo +verso di lui<a class="tag" id="tag424" href="#note424">[424]</a>.» +</p> + +<p> +E fu in tal modo che durante la notte +si ragunarono circa venti mila Landsknecht +e tutti gli uomini d'armi nel luogo +ove trovavasi il re presso l'artiglieria. I +capitani francesi, approfittando del breve +intervallo tra l'una e l'altra battaglia, ritiravano +le batterie che credevano troppo +avanzate, le collocavano vantaggiosamente, +rifacevano la loro linea rotta in varj +punti, e combinavano gli attacchi che +la cavalleria doveva tentare ai fianchi o +alle spalle per rompere la falange degli +Svizzeri<a class="tag" id="tag425" href="#note425">[425]</a>. +</p> + +<p> +Questi dal canto loro eransi riuniti al +suono de' due corni d'Uri e d'Underwald, +che si udirono suonare tutta la notte. +Il cardinale di Sion loro aveva fatte portare +vittovaglie da Milano, e i loro corpi +<span class="pagenum"><a id="Page_426"></a>[426]</span> +s'intendevano ancora senza vedersi. Il +prelato aveva spediti corrieri in varie +parti per annunziare, dietro l'accaduto +nel primo attacco, che gli Svizzeri erano +vittoriosi e l'armata francese disfatta<a class="tag" id="tag426" href="#note426">[426]</a>. +</p> + +<p> +«Quando si fece giorno (il venerdì 14 +settembre) ognuno si ritirò sotto le +proprie insegne, dice Martino di Bellay, +e ricominciò la battaglia più furiosa +che la sera, di modo che io vidi uno dei +principali battaglioni de' nostri Landsknechts +rinculare più di cento passi; ed +uno Svizzero, passando tutte le linee +della battaglia, arrivò a toccare colla +mano un pezzo dell'artiglieria del re, +ove fu ucciso; e senza la cavalleria, che +sostenne gran parte dell'urto svizzero, si +era in pericolo<a class="tag" id="tag427" href="#note427">[427]</a>.» Ma malgrado l'intrepidezza +degli Svizzeri, e l'eccellente loro +ordinanza, potevasi di già prevedere che +il risultato della battaglia non riuscirebbe +loro favorevole. L'artiglieria francese faceva +orrendi guasti ne' loro battaglioni, +ed ogni loro sforzo per impadronirsene +tornava vano. I replicati attacchi della +cavalleria sui loro fianchi, sebbene non +<span class="pagenum"><a id="Page_427"></a>[427]</span> +li disordinassero, ne impedivano la marcia, +e loro uccidevano molta gente. «E cominciavano, +dice Fleuranges, a girare intorno +al loro campo da ogni lato per +vedere se potevano assalirli; ma non +vi riuscivano; cercarono di rompere +una banda che si era mossa, ma quando +si videro abbassate contro le picche, +passarono avanti senza toccarla<a class="tag" id="tag428" href="#note428">[428]</a>.» +</p> + +<p> +Mentre gli Svizzeri cominciavano già +ad essere titubanti, Bartolommeo d'Alviano, +ch'era stato a Lodi a prendere la +sua truppa e che aveva camminato tutta +la notte, giunse sul campo di battaglia +con soli cinquantasei cavalieri, prevenendo +la sua armata, che avanzavasi più +lentamente ordinata a colonne. Ma il +grido de' Veneziani <i>Marco! Marco!</i> le +loro insegne e la grande opinione che si +aveva della rapidità dell'Alviano fecero +credere ai due campi che tutta la sua +truppa arrivasse con lui. Gli Svizzeri non +giudicarono conveniente di aspettarlo; +strinsero nuovamente le loro file e ripiegarono +verso Milano in buona ordinanza, +e con sì fiero contegno, che niun corpo +dell'armata francese di fanteria o di cavalleria, +ardì molestarli. Soltanto due loro +<span class="pagenum"><a id="Page_428"></a>[428]</span> +compagnie, che si riposavano ne' granai +di un villaggio, perirono tra le fiamme, +che vi accesero i cavaleggieri dell'armata +veneziana<a class="tag" id="tag429" href="#note429">[429]</a>. +</p> + +<p> +Il maresciallo Trivulzio, ch'era stato +presente a diciotto battaglie campali, non +le risguardava che come giuochi da fanciullo +a petto di quella terribile di santa +Brigida o di Marignano, che aveva costume +di chiamare una battaglia di giganti. +Si può credere che tra l'una e l'altra +armata rimanessero sul campo circa diciotto +mila uomini, due terzi de' quali +Svizzeri. Ma gli storici delle due parti, +per adulare la vanità nazionale, danno +intorno al risultamento della battaglia un +calcolo assai diverso. Nell'armata svizzera +eranvi pochi nomi illustri; in quella dei +Francesi moltissimi, e portarono il lutto +le più nobili famiglie. Francesco fratello +del duca di Borbone, Imbercourt, +il conte di Sancerre, il signore di Bussy +nipote del cardinale d'Amboise, Giovanni +di Muy signore della Meilleraye, il principe +Carlo di Talmont, unico figlio di +<span class="pagenum"><a id="Page_429"></a>[429]</span> +Luigi della Tremouille, il signor di Roye +fratello del maresciallo di Fleuranges, ed +il giovane conte di Pitigliano, venuto coll'Alviano +dall'armata veneziana, rimasero +tra i morti<a class="tag" id="tag430" href="#note430">[430]</a>. +</p> + +<p> +«La sera del venerdì, in cui terminò +la battaglia con onore del re di Francia, +si fece allegria nel campo e parlossene +in più maniere. E si trovò che +gli uni avevano fatto meglio degli altri; +ma si trovò soprattutto che il buon cavaliere +(Bajardo) si era nelle due +giornate mostrato tal quale avea costume +di essere in tutti i luoghi in casi +simili. Il re volle fargli molto onore, +ricevendo l'ordine di cavaliere dalle +di lui mani. Ed aveva ben ragione, +perchè non avrebbe saputo prenderlo +da altri migliore di Bajardo<a class="tag" id="tag431" href="#note431">[431]</a>.» Il re, +dopo fatto cavaliere, accordò lo stesso +ordine a molti altri gentiluomini, che +avevano valorosamente combattuto. «<i>Io +<span class="pagenum"><a id="Page_430"></a>[430]</span> +ben conosco</i>, disse al maresciallo di +Fleuranges, <i>che in quante battaglie vi +siete trovato, non avete mai voluto +essere cavaliere; io lo fui oggi, e vi +prego a volerlo essere ancora voi di +mia mano</i>; ciò che il fortunato Fleuranges +gli accordò di buon cuore, ringraziandolo +dell'onore che gli compartiva<a class="tag" id="tag432" href="#note432">[432]</a>.» +</p> + +<p> +Bajardo, che aveva ricevuto dal re +un così segnalato favore, aveva nella precedente +notte corso un grandissimo pericolo. +«Il suo cavallo, punto dalle picche +e sbrigliato, quando si sentì senza +freno si pose a correre, ed a dispetto di +tutti gli Svizzeri e delle loro ordinanze, +passando oltre, portava a dirittura il +buon cavaliere in mezzo ad un corpo +di Svizzeri, se non che, entrato in un +campo in cui le viti erano tese da un +albero all'altro, si dovette fermare. Il +buon cavaliere ebbe grande paura, e +non senza cagione, perciocchè era senza +rimedio morto, se veniva in mano dei +nemici. Non si perdette per altro di +coraggio, ma scese dolcemente da cavallo, +ed in parte si disarmò, e seguendo +le rive di una fossa, a quattro gambe si +<span class="pagenum"><a id="Page_431"></a>[431]</span> +incamminò verso il luogo in cui credeva +trovarsi il campo francese, ed ove udiva +gridare <i>Francia</i>, Dio gli fece la grazia +che vi giugnesse sano e salvo; ed +inoltre, ciò che molto gli giovò, che si +scontrasse nel gentile duca di Lorena, +uno de' suoi signori, che fu sorpreso +di vederlo così a piedi. Onde il detto +duca gli fece subito allestire un gagliardo +cavallo<a class="tag" id="tag433" href="#note433">[433]</a>.» +</p> + +<p> +Gli Svizzeri rientrati in Milano cercavano +un pretesto per ritirarsi da una +guerra, da cui non potevano più nulla +sperare. Chiesero a Massimiliano Sforza +i tre mesi di soldo che questi aveva loro +promessi, ma che evidentemente egli più +non poteva pagare dopo la perdita di +tutti i suoi stati. Dietro il suo rifiuto, +malgrado le istanze del cardinale di Sion, +cui non davano più tanta credenza dopo +la perdita della battaglia, si posero all'indomani +in cammino per ritirarsi per la +strada di Como ne' loro paesi. Massimiliano +Sforza si chiuse nel castello di Milano +con Girolamo Morone, suo principale +ministro, Giovanni Gonzaga, pochi +gentiluomini milanesi, mille cinquecento +Svizzeri, e cinquecento Italiani. +<span class="pagenum"><a id="Page_432"></a>[432]</span> +Suo fratello Francesco Sforza, duca di +Bari, passò in Germania col cardinale +di Sion, per affrettare i soccorsi dell'imperatore. +Gli Svizzeri dal canto loro +avevano, partendo, promesso, che non +tarderebbero a ritornare in maggior numero +per vendicarsi della loro sconfitta, +e liberare i loro compatriotti<a class="tag" id="tag434" href="#note434">[434]</a>. +</p> + +<p> +Però la battaglia di Marignano aveva +decisa la sorte del ducato di Milano. +Tutte le città si affrettarono d'assoggettarsi +a Francesco I, e di manifestare +il loro giubbilo d'essere state liberate +dall'insolenza e dalla rapacità della +soldatesca svizzera. I soli castelli di Milano +e di Cremona rimasero in potere +di Massimiliano Sforza, e Pietro Navarro +si obbligò col re Francesco ad impadronirsi +del primo avanti che passasse un +mese<a class="tag" id="tag435" href="#note435">[435]</a>. +</p> + +<p> +Il castello di Milano era abbondantemente +provveduto d'ogni maniera di vittovaglie +e di munizioni da guerra; la sua +guarnigione più numerosa che non richiedevalo +<span class="pagenum"><a id="Page_433"></a>[433]</span> +l'estensione del suo ricinto; +e le sue mura, che avevano di già sostenuti +lunghi assedj, si giudicavano presso +che inespugnabili. Ma Pietro Navarro, +che aveva il primo di tutti portata in +Italia l'arte delle mine caricate e che +l'aveva perfezionata; che col mezzo loro +aveva molti anni avanti presi i tre castelli +di Napoli, e che pretendeva non +potergli lungamente resistere veruna fortezza, +ispirava grandissimo terrore a tutti +coloro ch'erano chiusi nel castello di Milano. +E più d'ogni altro il duca ed i +suoi ufficiali civili temevano di dovere +ad ogni istante essere vittime d'una terribile +esplosione. Potevano ben essi tenersi +lontani da ogni conflitto e dai pericoli +inseparabili dalla difesa d'una breccia: +ma una mina nella sua esplosione non +rispettava più il sovrano del plebeo, e poteva +raggiungere il duca ne' suoi più segreti +appartamenti, ed in qualunque ora +del giorno o della notte seppellirlo sotto +le ruine delle mura. Massimiliano Sforza, +che non aveva nè coraggio, nè forza di +carattere, era desideroso di sottrarsi a qualunque +prezzo a tanto pericolo. Egli non +aveva un solo istante goduto dell'indipendenza +o della ricchezza annessa al sovrano +potere. Quando l'uno, e quando l'altro +<span class="pagenum"><a id="Page_434"></a>[434]</span> +de' suoi alleati, aveva proposto d'abbandonarlo, +e di far ricadere i suoi stati o +all'imperatore, o al re di Francia. Gli +Svizzeri mantenevano il suo potere, ma +per tenerlo subordinato alla loro volontà, +facendolo ministro d'insopportabili esazioni, +per le quali egli si era già renduto +odioso a' suoi sudditi. Il 4 ottobre, venti +giorni dopo la battaglia, sottoscrisse una +capitolazione, colla quale dava in mano del +re non solo i castelli di Milano e di Cremona, +ma tutti i suoi diritti sul Milanese, +obbligandosi a passare il rimanente +de' suoi giorni in Francia; mentre che +il re dal canto suo gli prometteva d'interessarsi +per ottenergli un cappello di +cardinale, e d'assegnargli trenta mila +scudi di rendita in beni stabili<a class="tag" id="tag436" href="#note436">[436]</a>. Nell'atto +che sottoscriveva il trattato, Massimiliano +gridò, che allora si sottraeva +finalmente alla schiavitù degli Svizzeri, +alle estorsioni dell'imperatore, ed agl'inganni +degli Spagnuoli. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_435"></a>[435]</span> +</p> + +<p> +Francesco I non volle fare il suo solenne +ingresso in Milano che dopo la +capitolazione del castello, credendo sconveniente +alla dignità d'un sovrano di +Francia l'entrare in una città che non +gli apparteneva tutta intera. Queste bizzarre +nozioni intorno a ciò che egli chiamava +l'onore della sua corona gli fecero +più tardi commettere grandissimi mancamenti, +ch'ebbero su tutti i suoi destini +una fatale influenza. In questa circostanza +il ritardo del suo ingresso in Milano era +di poca importanza, non gli togliendo il +tempo d'approfittare colle armi e colle negoziazioni +degli ottenuti vantaggi. +</p> + +<p> +Le negoziazioni erano attivissime: gli +alleati nemici del re si andavano vicendevolmente +confortando alla costanza; +ma ognuno cercava di ritirarsi dalla difficile +lotta, lasciandovi implicati i compagni. +Il papa era più d'ogni altro spaventato +dalla fortuna de' Francesi; perciocchè +non solo vedeva essere esposti a così +potente nemico gli stati della Chiesa, ma +anche per parte di Firenze doversi da un +momento all'altro temere una rivoluzione. +I Medici erano stati ricondotti in +questa repubblica dal Cardone, a nome +dell'imperatore e del re di Spagna; +onde i patriotti professavano alla Francia +<span class="pagenum"><a id="Page_436"></a>[436]</span> +il più caldo attaccamento. Per questo +attaccamento avevano permesso che si tenesse +il concilio di Pisa nel loro territorio, +provocando la collera di Giulio II +e di Ferdinando, locchè era stato all'ultimo +cagione della loro ruina. La politica, +d'accordo colla riconoscenza, suggeriva +al monarca francese l'obbligo di ristabilire +la fedele sua alleata, la repubblica +fiorentina, per servire d'avamposto al +ducato di Milano: una volgare prudenza +lo ammoniva di fidarsi piuttosto a sperimentati +amici che a nemici costretti dalla +forza a cercare la pace. +</p> + +<p> +L'avversione de' re per le repubbliche, +e l'avversione che aveva Francesco I ad +entrare in guerra colla Chiesa, gli fecero +abbracciare la contraria decisione. Il vescovo +di Tricarico ed il duca di Savoja +trattavano con lui a nome di Leon X, +e lo ridussero a sottoscrivere un trattato +preliminare, con cui il re guarentiva l'autorità +de' Medici sopra la repubblica fiorentina; +onde il papa, omai riavutosi da quel +primo terrore che lo aveva invaso, cominciò +a muovere difficoltà intorno alla +ratifica de' preliminari, perchè aveva avuto +notizia degli scrupoli del re. Intanto egli +andava indagando cosa potrebbe ottenere +da Massimiliano o dagli Svizzeri per continuare +<span class="pagenum"><a id="Page_437"></a>[437]</span> +la guerra, e se gli sarebbe possibile +di staccare i Veneziani dalla Francia. +Quando conobbe che da questo canto +non poteva riuscire, fece finalmente il +13 ottobre sottoscrivere in Viterbo il +suo trattato d'alleanza col re. Egli evacuava +Parma e Piacenza, che dovevano +di nuovo riunirsi al ducato di Milano, +mentre il re prometteva a Giuliano ed +a Lorenzo de' Medici, oltre il mantenimento +dell'autorità loro sopra Firenze, +onori, pensioni e comando di truppe; +obbligandosi inoltre a fare che il ducato +di Milano si provvedesse di sali alle saline +di Cervia con pregiudizio di quelle de' +Veneziani<a class="tag" id="tag437" href="#note437">[437]</a>. +</p> + +<p> +Gli Svizzeri avevano adunata una dieta +in Zurigo, nella quale si declamava altamente +contro la Francia, e si parlava +intorno ai modi di soccorrere il castello +di Milano. Frattanto i loro soldati avevano +abbandonate le podesterie italiane, +ed altro non conservavano al di qui dei +monti che le fortezze di Bellinzona e di +Locarno. Raimondo di Cardone, che trovavasi +coll'armata spagnuola prima d'ogni +<span class="pagenum"><a id="Page_438"></a>[438]</span> +altro esposto agli attacchi dell'armata francese, +e che non ignorava che l'Alviano +era impaziente di vendicarsi di lui, che i +soldati spagnuoli avevano eccitato contro +di loro l'odio universale in tutti gli abitanti +della Lombardia, era premuroso di ricondurre +la sua armata nel regno di Napoli; +egli chiese ed ottenne d'essere compreso +nella negoziazione del papa: e Francesco I +acconsentì che senz'essere molestato attraversasse +colle sue truppe lo stato della +Chiesa<a class="tag" id="tag438" href="#note438">[438]</a>. +</p> + +<p> +Quattro ambasciatori, i più qualificati +personaggi che avesse la repubblica di +Venezia per le dignità loro e per i loro +impieghi, erano stati mandati a Milano +per felicitare Francesco I intorno alla sua +vittoria, e per ricordargli le promesse +fatte ai Veneziani, di far loro ricuperare +tutto ciò che degli stati della repubblica +occupava l'imperatore. La conquista dello +stato di Milano non poteva risguardarsi +come terminata, finchè i Francesi non la +venivano assicurando da nuove invasioni +dalla banda della Germania, rendendo +Verona e Brescia ai Veneziani, siccome +<span class="pagenum"><a id="Page_439"></a>[439]</span> +dal canto dell'Italia spagnuola, scacciando +i Medici da Firenze, e forzando il papa +a fare la pace. Se Francesco I avesse saputo +approfittare della sua vittoria, avrebbe +potuto col solo spavento che inspirava +ottenere tutti questi vantaggi senza nuove +battaglie: ma la sua politica era troppo +personale, perchè potesse comprendere +quanto il più delle volte torni in utile +proprio il servire vivamente i suoi alleati. +Sebbene accogliesse gli ambasciatori veneziani +con dimostrazioni di singolare +amicizia, e loro si mostrasse pieno di +zelo per gl'interessi della repubblica, +tardò assai a mandar loro le sue truppe; +e queste ancora pareva che affatto avessero +dimenticato il valore e l'impeto francese<a class="tag" id="tag439" href="#note439">[439]</a>. +</p> + +<p> +I Veneziani, abbandonati alle proprie +forze, vollero non pertanto tentare di ricuperare +le perdute città. Lo spagnuolo +Hijar comandava a Brescia, e Marc'Antonio +Colonna in Verona. Quest'ultima +città aveva una numerosa guarnigione, +l'altra una piccolissima; onde l'Alviano ebbe +ordine dal senato d'accostarsi a Brescia: +ma Hijar, prevedendo il vicino attacco, +chiede al Colonna i soccorsi creduti necessarj; +<span class="pagenum"><a id="Page_440"></a>[440]</span> +e mille fanti partiti da Verona, girando +intorno al lago di Garda, entrarono +in Brescia prima che l'armata veneziana +giugnesse sotto le mura<a class="tag" id="tag440" href="#note440">[440]</a>. +</p> + +<p> +Bartolommeo d'Alviano, che per la prima +volta in sua vita lasciavasi vincere +da un altro in celerità, non lo fu che +per sopraggiuntagli infermità. Le fatiche +sostenute nella battaglia di Marignano, +sproporzionate all'età sua ed alla debole +sua costituzione, gli avevano cagionata +un'ernia: egli si fece trasportare a Ghedo, +non molto distante da Brescia, ove morì +il 7 d'ottobre dopo avere sofferti acerbissimi +dolori. Quest'uomo, che dal rango +di semplice soldato, passando per tutti i +gradi della milizia, era giunto ad essere +supremo comandante d'eserciti, non pareva +dalla natura dotato di quelle facoltà +che abbisognano per una vita attiva. Era +piccolissimo, assai curvo, e d'una quasi +deforme bruttezza. Il suo impeto, talvolta +imprudente, sembrava piuttosto una +qualità conveniente ad un soldato che +ad un generale; e sebbene questo l'avesse +esposto a sanguinose sconfitte, egli +sapeva compensare tale difetto colla sua +<span class="pagenum"><a id="Page_441"></a>[441]</span> +celerità ed intrepidezza, e coll'arte che +aveva di guadagnarsi l'affetto e la confidenza +del soldato, anche assoggettandolo +alla più rigorosa disciplina. Verun +uomo seppe meglio di lui ispirare coraggio +alla fanteria italiana, e farle riacquistare +la considerazione de' Tedeschi, degli +Svizzeri, degli Spagnuoli, cui non vergognavasi +di confessarsi inferiore. Morì di +sessant'anni, amaramente pianto da' suoi +soldati, che, non volendosi privare della +sua presenza, lo tennero venticinque giorni +alla testa dell'armata, facendogli rendere +nella sua tenda gli onori convenienti al loro +generale. Essi mai non acconsentirono che +si chiedesse un salvacondotto a Marc'Antonio +Colonna, comandante di Verona, +per far passare il di lui corpo a Venezia, +e vollero accompagnarlo armata mano +attraverso al territorio nemico. Il senato +lo fece seppellire nella chiesa di santo +Stefano, ed accordò pensioni alla di lui +vedova e figli, che lasciava poveri<a class="tag" id="tag441" href="#note441">[441]</a>. +</p> + +<p> +Dopo la morte dell'Alviano parve che +l'armata veneziana più non avesse il coraggio +<span class="pagenum"><a id="Page_442"></a>[442]</span> +di misurarsi col nemico; ed i medesimi +rinforzi, che le mandava il re di +Francia, giugnendo al campo veneziano +contraevano in certo modo lo stesso spirito +di timidità e d'indisciplina. Gian +Giacopo Trivulzio, che le condusse settecento +lance francesi e sette mila fanti +tedeschi, ed intraprese l'assedio di Brescia, +si lasciò intimidire da difficoltà, di +cui non sarebbesi preso cura se fosse +stato ai servigj del re. I Tedeschi si ammutinarono, +dichiarando di non voler +servire contro le insegne imperiali che +vedevano sulle mura di Verona e di Brescia. +Fu d'uopo rimandarli, e chiamare +in vece loro cinquemila Biscaini comandati +da Pietro Navarro. Una sortita di +mille cinquecento soldati tedeschi e spagnuoli +della guarnigione di Brescia pose +in fuga più di sei mila uomini dell'armata +veneziana, togliendo loro dieci cannoni. +Le mine cominciate dal Navarro per +penetrare sotto le fortificazioni vennero +sventate dagli assediati, furono uccisi i +minatori, e le gallerie distrutte. Finalmente +avendo il Trivulzio cambiato l'assedio in +blocco, ridusse colla fame la guarnigione +a promettere, che, se non veniva soccorsa +entro venti giorni, evacuerebbe la +città: ma prima che spirasse il prefinito +<span class="pagenum"><a id="Page_443"></a>[443]</span> +termine, il barone di Rockandolf<a class="tag" id="tag442" href="#note442">[442]</a> +adunò otto mila Tirolesi di milizie de' +paesi confinanti, ed avanzandosi pel contado +di Lodrone e Rocca d'Anfo, che +vilmente gli si arrese, vittovagliò Brescia, +da cui al suo avvicinamento erasi +scostata l'armata nemica. I Veneziani +non ottennero in quest'anno verun altro +vantaggio dalle vittorie de' loro alleati, +che di ricuperare Peschiera, Asola +e Lonato, evacuate dal marchese di Mantova<a class="tag" id="tag443" href="#note443">[443]</a>. +</p> + +<p> +Frattanto Leone X aveva chiesta a +Francesco I una conferenza, desiderata +ancora da questi per meglio stringere +l'alleanza tra di loro conchiusa. I due +sovrani convennero di trovarsi in Bologna, +ove il papa arrivò l'otto di dicembre, +due giorni prima del re. Leon X +non aveva torto di confidare nell'influenza +che gli darebbero sul giovane monarca +<span class="pagenum"><a id="Page_444"></a>[444]</span> +la sua accortezza e le sue maniere. Francesco +I, negoziando in Viterbo, aveva +richiesto a favore del suo fedele alleato, +il duca di Ferrara, la restituzione di +Modena e di Reggio, a condizione che +gli fossero restituiti i quaranta mila ducati +pei quali la prima di queste città +era stata impegnata. Era questa la sovranità +che Leon X aveva destinata a suo +nipote; e vedevasi forzato a spogliare la +propria famiglia degli stati per lei conquistati +sulla destra del Po. Rinunciandovi +voleva collocare altrove Lorenzo de' +Medici; e gli destinò il ducato d'Urbino, +per confiscare il quale a pregiudizio +dell'attuale possessore non poteva +allegare che il di lui attaccamento verso +la Francia. Leone domandò che il duca +d'Urbino fosse sagrificato al suo rancore +ed alla sua ambizione; e Francesco ebbe +la debolezza d'acconsentirvi. Inoltre il +papa chiese che si abolisse la <i>prammatica +sanzione</i>, che formava la guarenzia della +libertà della Chiesa gallicana; e Francesco +si lasciò piegare a fissare con lui le +basi del concordato, che infatti le venne +sostituito nel susseguente mese d'agosto. In +contraccambio di così umilianti cessioni +e così contrarie alla politica, Francesco +ottenne il cappello di cardinale per Adriano +<span class="pagenum"><a id="Page_445"></a>[445]</span> +di Boisì, fratello del gran maestro di +Francia, la promessa d'un soccorso di +cinquecento uomini d'armi, ed il soldo +di tre mila Svizzeri, per difendere lo stato +di Milano qualunque volta fosse attaccato<a class="tag" id="tag444" href="#note444">[444]</a>. +</p> + +<p> +Prima di recarsi a Bologna aveva Francesco +I colla mediazione del duca di Savoja +conchiuso cogli Svizzeri un più importante +trattato per la difesa dello stato di +Milano. Erasi obbligato a pagar loro i seicento +mila ducati convenuti nel trattato di +Digione; i trecento mila promessi a Gallarate +per prezzo delle podesterie italiane, ed +inoltre ad accrescere le loro annue pensioni: +questi dal canto loro promettevano di +restituire al ducato di Milano le podesterie +italiane, e di servire la casa di Francia +verso e contro tutti, tranne il papa e +l'imperatore, con quel numero di truppe +che il re troverebbe opportuno d'assoldare. +Per tal modo, malgrado la sanguinosa +vittoria di Marignano, il re accordava +agli Svizzeri press'a poco le medesime +<span class="pagenum"><a id="Page_446"></a>[446]</span> +condizioni, ch'essi avevano domandate +a Gallarate avanti la loro sconfitta; tanto +era egli penetrato dell'importanza della loro +alleanza per procurare alle sue armate quell'infanteria, +che la politica sua non gli +permetteva di formare tra i suoi sudditi. +Ma il trattato sottoscritto a Ginevra il 7 +di novembre non venne ratificato che da +otto cantoni, avendo gli altri cinque, che +davano un altissimo valore alle podesterie +italiane, ricusato di ratificarlo. Francesco, +senza aspettare l'assenso degli ultimi, +mandò il promesso danaro a tutti i cantoni +che avevano approvato il trattato, +e gli affezionò così più caldamente al +suo partito<a class="tag" id="tag445" href="#note445">[445]</a>. +</p> + +<p> +Aveva Francesco I concepiti più vasti +progetti; pensava a rinnovare le sue pretensioni +sopra il regno di Napoli, e ne aveva +parlato col papa nella sua conferenza di +Bologna. Ma Leon X gli aveva rappresentato +che Enrico VIII, re d'Inghilterra, +e genero di Ferdinando il Cattolico, +si mostrava di già aombrato delle vittorie +conseguite dalla Francia, che la cupidigia, +o le personali animosità del suo favorito, +il cardinale di Wolsey, potevano +persuaderlo a rinnovare la guerra; ch'egli +<span class="pagenum"><a id="Page_447"></a>[447]</span> +aveva il 9 d'ottobre rannodati con più stretti +legami la sua alleanza con suo suocero, il +re d'Arragona<a class="tag" id="tag446" href="#note446">[446]</a>; e che in quest'istante +opporrebbe un valido ostacolo alla conquista +di Napoli, se attaccava le coste della +Francia: che d'altra parte erasi avuto +avviso che Ferdinando, di già vecchio +assai, era caduto infermo, e che probabilmente +non viverebbe ancora molto; +che accadendo la di lui morte, il suo +successore, Carlo, non potrebbe sperare +molto nell'alleanza dell'Inghilterra, e che +allora, angustiato dalle difficoltà che accompagnano +le successioni contestate, probabilmente +cederebbe alla Francia, senza +combattere, il regno di Napoli. Il vero ed +unico motivo che muoveva Leon X a dare +questo consiglio era quello d'acquistar +tempo: Francesco I si lasciò facilmente +persuadere; onde, licenziata la maggior +parte della sua armata per liberarsi da +una eccessiva spesa, non si riservò per +la difesa del Milanese che settecento lance, +sei mila fanti tedeschi e quattro mila +baschi ossiano avventurieri francesi<a class="tag" id="tag447" href="#note447">[447]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_448"></a>[448]</span> +</p> + +<p> +Non tardarono a verificarsi i pronostici +intorno alla morte di Ferdinando il Cattolico, +il quale spirò a Madrigaleggio il +15 di gennajo del 1516, un mese più tardi +del gran capitano Gonsalvo di Cordova +che tanto aveva illustrato il di lui regno, +e che non pertanto egli lasciava da circa +dieci anni languire in esilio. La scaltrezza +di Ferdinando, l'ipocrisia e la costante +sua prosperità avevano ingannato il volgo, +il quale lo risguardava come il più accorto +politico del suo tempo, come il +monarca che sapeva meglio calcolare +tutte le vicissitudini degli avvenimenti, +e farle servire a' suoi fini<a class="tag" id="tag448" href="#note448">[448]</a>. I preti ed +i monaci, da lui costantemente favoriti, +portarono ancora più in là i loro encomj; +il gesuita Mariana, che termina col +di lui regno la storia della Spagna, lo +dice «il principe più eccellente di quanti +vissero nella Spagna, pel suo amore +della giustizia, per la sua prudenza e +grandezza d'animo. Ovunque dobbiamo +incontrare qualche vizio, tale è +l'umana condizione; altronde l'invidia +e la malizia sono sempre apparecchiate +<span class="pagenum"><a id="Page_449"></a>[449]</span> +ad attribuire ai grandi uomini errori +di cui non sono colpevoli: ma colla +temperata modestia del comando, coll'amore +della religione, collo zelo per +gli studj, con tutte le qualità di giusto, +dolce, benefico e veramente cristiano +re, Ferdinando si rendette lo specchio +nel quale devono guardarsi tutti i principi, +il fondatore della pace, della sicurezza, +della gentilezza, della grandezza +della Spagna<a class="tag" id="tag449" href="#note449">[449]</a>.» +</p> + +<p> +Ma quest'uomo così astuto, ingiusto, +crudele, che formò la disgrazia di tanti +popoli, e che mostrossi costantemente +inaccessibile alla pietà, non ingannò già +il Macchiavelli nè colla sua prosperità, +nè colla sua ipocrisia. Il segretario fiorentino, +che raccolse in un corpo di dottrina +la pratica de' principi del suo tempo, +e che spesso si mostrò indulgente +pei delitti loro, quando li trovò utili per +istabilire o per corroborare la potenza, altro +non vide in Ferdinando che un uomo +astuto e fortunato, e non già un uomo +savio e prudente; il suo amico Francesco +Vettori, svolgendo questa stessa opinione +del Macchiavelli, notò in tutte le azioni +<span class="pagenum"><a id="Page_450"></a>[450]</span> +di Ferdinando dal 1494 in poi un'imprudenza +non minore della sua perfidia. Quasi +sempre quando ingannava il suo cugino +Federico, i suoi alleati, i suoi generali, i +suoi popoli, provocava inutili pericoli; e +tutt'al più giugneva lentamente per obbliqua +via allo scopo cui avrebbe potuto +arrivare più onoratamente battendo la +strada diretta<a class="tag" id="tag450" href="#note450">[450]</a>. +</p> + +<p> +Poco tempo prima di morire Ferdinando +aveva mandati cento venti mila fiorini +a Massimiliano, per porlo in istato di +far argine ai Francesi in Italia: ed Enrico +VIII, ad istigazione di Francesco +Sforza, che pretendeva l'eredità del ducato +di Milano dopo che suo fratello, +l'ultimo duca, aveva rinunciato a' suoi +diritti, aveva pure fatto passare all'imperatore +un ragguardevole sussidio. In +quest'istante l'Europa teneva tutti gli occhi +rivolti alla successione dell'arciduca +<span class="pagenum"><a id="Page_451"></a>[451]</span> +Carlo, nipote di Massimiliano, alle corone +della Spagna, ed all'opposizione che incontrar +potrebbe l'arciduca dal canto de' suoi +nuovi sudditi; di già Carlo negoziava +con Francesco I, e voleva essere sicuro +della di lui amicizia prima di recarsi in +Castiglia, quando suo avo invase improvvisamente +l'Italia. Questi, che mai non +aveva saputo porsi in istato d'agire quando +era aspettato da' suoi alleati, adunò +agevolmente una grande armata nel momento +in cui tutte le altre potenze licenziavano +le loro. Non avendo avuto abbastanza +di tempo per dissipare in oggetti +estranei alla guerra tutti i sussidj ricevuti +dalla Spagna e dall'Inghilterra, se +ne valse per riunire sotto le sue bandiere +cinque mila Tedeschi, quindici mila Svizzeri, +assoldati ne' cinque cantoni che avevano +ricusata l'alleanza della Francia, e +dieci mila fanti italiani e spagnuoli<a class="tag" id="tag451" href="#note451">[451]</a>. +</p> + +<p> +Abbandonando l'Italia, Francesco I +aveva lasciato il governo del Milanese al +contestabile di Borbone, ed aveva altresì +chiamato a Milano il maresciallo Trivulzio, +<span class="pagenum"><a id="Page_452"></a>[452]</span> +mentre Teodoro Trivulzio, suo nipote, +aveva preso il comando dell'armata +veneziana, cui erasi unito Odetto di Foix, +signore di Lautrec con quasi tutte le forze +francesi rimaste in Lombardia. Teodoro +e Odetto avevano ricominciato l'assedio +di Brescia. Rockandolf era tornato in +Germania colla maggior parte de' soldati +cui aveva fatto prendere le armi nel precedente +anno; Brescia mancava di vittovaglie, +ed i soldati trovavansi da lungo +tempo senza paga, sebbene gli abitanti +fossero stati oppressi da intollerabili contribuzioni +per supplire ai bisogni della +guarnigione. Hijar in una ribellione de' +soldati erasi trovato esposto a gravissimi +oltraggi; e la città pareva vicina a capitolare, +quando Massimiliano entrò per la +strada di Trento in Italia col formidabile +esercito che aveva ragunato<a class="tag" id="tag452" href="#note452">[452]</a>. +</p> + +<p> +Teodoro Trivulzio, generale de' Veneziani, +aveva sotto Brescia due mila cinquecento +cavalli e sette mila fanti; Lautrec +aveva condotti allo stesso assedio +quattro mila Guasconi e cinquecento lance, +ed il contestabile di Borbone aveva tenuti +in Milano ed in altre città del ducato +<span class="pagenum"><a id="Page_453"></a>[453]</span> +settecento lance e quattro mila fanti +parte guasconi e parte italiani. Quando +aveva avuto avviso dell'armamento di Massimiliano, +aveva mandato ad assoldare sedici +mila Svizzeri negli otto cantoni alleati +della Francia; ma prima che questi giugnessero, +i generali francesi e veneziani +non si credettero abbastanza forti per +tener testa all'imperatore, onde levarono +l'assedio di Brescia, e si stabilirono lungo +il Mincio per impedirgliene il passaggio<a class="tag" id="tag453" href="#note453">[453]</a>. +</p> + +<p> +Desideravano i Veneziani che l'armata +loro non si tenesse troppo lontana dalla +capitale. Non pertanto i Francesi, all'avvicinarsi +del pericolo, andavano perdendo +il coraggio, onde rinunciando alla difesa +del Mincio, passarono l'Oglio, e ritiraronsi +nel Cremonese, ove li raggiunse il +contestabile di Borbone col rimanente +delle truppe. Il cardinale di Sion, che a +motivo dell'ardente suo odio contro i Francesi, +aveva presa grandissima parte nell'arrolamento +degli Svizzeri comandati da +Massimiliano, voleva persuadere l'imperatore +a marciare direttamente sopra Milano, +approfittando del terrore incusso dalla subita +<span class="pagenum"><a id="Page_454"></a>[454]</span> +sua apparizione, per terminare la +guerra nella capitale. Ma il castello di +Asola posto in riva al fiume Chiesa, non +lontano dalla foce di questo fiume nell'Oglio, +aveva chiuse le porte all'imperatore: e +Massimiliano, credendo compromesso l'onor +suo se non lo conquistava, consumò +molti giorni nel formarne l'assedio, valorosamente +sostenuto dal provveditore +veneziano Francesco Contarini; Massimiliano, +dopo essere stato rispinto innanzi a +così piccolo castello, ripigliò il cammino +alla volta di Milano<a class="tag" id="tag454" href="#note454">[454]</a>. +</p> + +<p> +I Francesi avevano abbandonate le rive +dell'Oglio, ed in appresso quelle dell'Adda, +come eransi prima ritirati da +quelle del Mincio, senza tentare di difenderle, +e si erano chiusi in Milano dopo +averne bruciati i sobborghi, onde l'imperatore +non potesse fissarvi i suoi alloggiamenti. +Massimiliano, quando si trovò +sei miglia lontano dalla città, intimò +ai Milanesi di scacciare i Francesi e di +aprirgli le porte entro tre giorni, se non +volevano essere più severamente trattati +che non lo erano stati i loro antenati da +<span class="pagenum"><a id="Page_455"></a>[455]</span> +Federico Barbarossa. Estremo era il terrore +nella città, e debolissimi i mezzi +di difesa. Sapevasi, a dir vero, che gli +Svizzeri del partito francese si erano posti +in cammino; ma sapevasi ancora che la +dieta, vergognandosi che i suoi concittadini +andassero a battersi gli uni contro +gli altri per istraniere cagioni, aveva +spedito ordine ai suoi sudditi delle due +armate, di ripatriare immediatamente; ma +si temeva che quelli ai servigj della Francia +s'affrettassero d'ubbidire a quest'ordine, +più assai che gli altri, cui avevano poste +le armi in mano la focosa eloquenza del +cardinale di Sion e la propria animosità. +A calmare tanta inquietudine giunse opportunamente +in Milano Alberto della +Pietra, capitano de' Bernesi con dieci +mila suoi compatriotti, che promisero +di difendere la città<a class="tag" id="tag455" href="#note455">[455]</a>. +</p> + +<p> +Trovavansi di già adunati nel Milanese +trenta mila Svizzeri divisi tra le due armate; +e sebbene fossero gli uni condotti +dal cardinale di Sion, gli altri da' suoi più +caldi nemici, Alberto della Pietra e Francesco, +<span class="pagenum"><a id="Page_456"></a>[456]</span> +figlio di Giorgio Supersax, tutti +dichiararono ad una voce di non voler +combattere contro i loro compatriotti. +Vedevansi conferire tra di loro, corrispondere, +concertarsi, e scuotere assolutamente +l'autorità de' due sovrani cui +servivano. Unendosi tra di loro potevano +in quell'istante dettare la legge ad ambidue; +onde le loro conferenze si rendevano +gagliardamente sospette alle due armate. +Non avevano i Francesi dimenticato +che metà di quegli stessi uomini avevano +contro di loro combattuto nel precedente +anno nella terribile battaglia di Marignano; +che l'intera nazione aveva mostrato +un estremo odio contro la Francia, e che +negli ultimi anni aveva dato più volte +motivo d'accusarla di mala fede. Pure +il maresciallo Trivulzio trovò modo di +risvegliare più violenti sospetti ancora +nello spirito di Massimiliano, facendo +cadere tra le di lui mani due sue lettere +dirette a Stapffer ed a Goldhill, capitani +svizzeri a' servigj dell'imperatore, colle +quali gli eccitava a dare senza ulteriore +ritardo esecuzione alle loro promesse. +Massimiliano non ardiva di far arrestare +questi ufficiali in mezzo ai loro soldati, +nè di confidare a chicchessia i suoi sospetti, +quando Giacomo Stapffer, capitano generale +<span class="pagenum"><a id="Page_457"></a>[457]</span> +di quegli Svizzeri, gli chiese il +soldo arretrato dovuto alla sua truppa. +Massimiliano, che, secondo il consueto, +non aveva danaro, temendo, se lo palesava, +d'essere trattenuto come ostaggio, o +d'essere consegnato ai nemici, rispose +che recavasi in persona ad affrettare la +trasmissione del danaro che aspettava; +e presi con lui dugento cavalli, s'avviò +subito alla volta di Trento, senza provvedere +al comando della sua armata, e +senza manifestare a veruno i suoi progetti; +era già lontano più di venti miglia +dall'armata, quando al campo fu +palese la sua fuga<a class="tag" id="tag456" href="#note456">[456]</a>. +</p> + +<p> +Massimiliano senza trattenersi si fece +dare sedici mila ducati dai Bergamaschi, +e trenta mila ne ricevette per parte di +Enrico VIII, che mandò subito alla sua +armata, la quale, per rifarsi degli arretrati, +saccheggiò Lodi, poi Sant'Angelo. Mentre +ciò accadeva, gli Svizzeri del campo francese +e dell'imperiale eseguirono nello +stesso tempo gli ordini della dieta, e +<span class="pagenum"><a id="Page_458"></a>[458]</span> +presero la strada del loro paese. Tre mila +fanti, parte tedeschi e parte spagnuoli, +abbandonarono le bandiere imperiali per +passare sotto quelle de' Francesi, ed il +rimanente di quest'armata, che aveva +prodotti in Italia così vivi timori, si +disperse, arrossendo dell'esito vergognoso +della sua spedizione, e dell'instabilità del +suo capo<a class="tag" id="tag457" href="#note457">[457]</a>. +</p> + +<p> +Dopo la partenza dell'imperatore, il +duca di Borbone, richiamato da Francesco +I, tornò in Francia, e lasciò il comando +dell'armata e del paese al signore +di Lautrec, col titolo di luogotenente +generale in Italia<a class="tag" id="tag458" href="#note458">[458]</a>. Questi andò bentosto +a raggiugnere sotto Brescia l'armata +veneta, che ne avea ricominciato l'assedio. +Sette mila Tedeschi, che si avanzavano +per soccorrerla, furono dai Veneziani +trattenuti a Rocca d'Anfo; onde +non restando in Brescia che seicento fanti +e quattrocento cavalli, ed essendo loro +impossibile di difendersi, il 24 maggio del +1516 la città di Brescia aprì le porte ai +Veneziani<a class="tag" id="tag459" href="#note459">[459]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_459"></a>[459]</span> +</p> + +<p> +Desiderava il senato che la stessa armata +passasse sotto Verona, ed eccitava +il Lautrec ad intraprendere l'assedio di +quella città, la quale, quando fosse ritornata +in potere de' Veneziani, avrebbe +chiusa l'Italia ai Tedeschi; ma il Lautrec +mostravasi inquieto per Parma e Piacenza, +dove avea scoperto che il papa ordiva +qualche trama per mezzo di Prospero +Colonna. Probabilmente altresì voleva +aspettare il fine delle negoziazioni che +sapeva intavolate a Noyon tra il nuovo +re Cattolico e Francesco I, e ritirossi a +Peschiera, del qual luogo le sue truppe +guastavano i territorj di Verona e di +Mantova; mentre Marc'Antonio Colonna, +comandante della truppa tedesca in Verona, +il 28 luglio avendo sorpresa Vicenza +mal guardata dai Veneziani, l'abbandonava +al saccheggio<a class="tag" id="tag460" href="#note460">[460]</a>. +</p> + +<p> +Nella stessa epoca Carlo, nipote di +Massimiliano e di Ferdinando, in appresso +così celebre sotto il nome di Carlo V, +desiderava di riconciliarsi con tutti i suoi +<span class="pagenum"><a id="Page_460"></a>[460]</span> +vicini, per raccogliere senz'ostacolo la +successione del secondo de' suoi avi. +Antonio di Croy, signore di Chievres, +che l'aveva educato, e che prendevasi +tuttavia cura della di lui gioventù, aveva +aperte in Noyon delle conferenze con +Arturo di Gouffier, signore di Boisì, +gran maestro di Francia, ch'era stato il +precettore di Francesco I. Questi due plenipotenziarj, +che godevano l'intera confidenza +de' padroni da loro educati, sottoscrissero, +il 13 d'agosto del 1516, un +trattato che servì di base alla pace d'Europa. +Soltanto due oggetti erano rimasti +indecisi tra l'ultimo re Cattolico ed il +re di Francia; da un canto i riclami del +re di Navarra, spogliato del suo regno a +motivo del suo attaccamento ai Francesi; +dall'altro i diritti della Francia sopra il +regno di Napoli, che, secondo il convenuto +nel trattato di Blois nel 1505, dovevano +ricadere alla Francia, poichè Germana +di Foix non aveva avuto figliuoli +da Ferdinando. Il trattato di Noyon non +provvedeva alla pendenza della Navarra. +Carlo obbligavasi solamente di dare stato +entro otto mesi alla regina Catarina, rimasta +vedova, in giugno di quest'anno, +del re di Navarra; e Francesco I riservossi +il diritto di soccorrere lei ed i suoi +<span class="pagenum"><a id="Page_461"></a>[461]</span> +figliuoli di truppe e di danaro, senza +mancare alla pace, se questa dopo gli +otto mesi non dichiaravasi paga di quanto +le offrirebbe il re di Spagna. I diritti +delle due corone sul regno di Napoli si +confusero con un maritaggio stabilito preventivamente +tra Carlo e la figlia primogenita +di Francesco I, che inallora non +contava che un anno<a class="tag" id="tag461" href="#note461">[461]</a>. +</p> + +<p> +Il trattato di Noyon ristabiliva la pace +soltanto tra la Francia e la Spagna, e +lasciava libero Francesco I di soccorrere +i Veneziani contro Massimiliano. Ma se +questi voleva esservi compreso, le parti +contraenti avevano per lui stipulato, che +renderebbe Verona ai Veneziani, ricevendo +invece da loro dugento mila ducati, +e che conserverebbe Riva di Trento, +Roveredo e tutto ciò che aveva acquistato +nel Friuli. Per non apportare pregiudizio +ai diritti e alle pretese dell'impero, non +si dava a queste condizioni che una tregua +di diciotto mesi<a class="tag" id="tag462" href="#note462">[462]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_462"></a>[462]</span> +</p> + +<p> +Erano stati accordati a Massimiliano due +mesi per accettare il trattato di Noyon; +e perchè Francesco I prevedeva la di lui +ripugnanza a rinunciare a veruna delle passate +pretese, ordinò al signore di Lautrec +d'unirsi all'armata veneziana, per cominciare +l'assedio di Verona. Infatti le due +armate si presentarono sotto le mura di +quella città il 20 agosto, una sulla riva +destra, l'altra sulla sinistra dell'Adige; +e malgrado la valorosa resistenza di Marc'Antonio +Colonna, che conservava tuttavia +sotto il suo comando ottocento cavalli, +cinque mila fanti tedeschi, e mille +cinquecento spagnuoli, avanti la metà +d'ottobre furono aperte nelle mura varie +breccie assai larghe. Ma il Lautrec +desiderava d'evitare ogni effusione di sangue +in una guerra che non dubitava doversi +in breve terminare con un trattato +di pace. Malgrado le istanze del senato +di Venezia, ricusò di procedere all'assalto; +non volle nemmeno venire a battaglia +con Rockandolf, che si avvicinava con +una debole armata tedesca, e s'accontentò +piuttosto di levare l'assedio, non +senza eccitare le lagnanze e i sospetti dei +Veneziani. Vero è che questi non tardarono +a conoscere, che tale moderazione +aveva salvata Verona per loro vantaggio, +<span class="pagenum"><a id="Page_463"></a>[463]</span> +che questa città sarebbe in breve +loro renduta intatta, mentre che, se l'avessero +presa d'assalto, non avrebbero guadagnato +che ruine<a class="tag" id="tag463" href="#note463">[463]</a>. +</p> + +<p> +Effettivamente tutte le guerre, tutte le +nimicizie eccitate dalla lega di Cambrai +sembravano tendere ad un fine comune, +e l'anno 1516 fu l'epoca delle paci più +importanti. I cinque cantoni svizzeri, che +nel precedente anno non avevano voluto +accedere al trattato di Ginevra, conchiusero, +il 29 novembre del 1516, d'accordo +cogli altri cantoni, un nuovo trattato colla +Francia, cui fu dato il nome di <i>pace perpetua</i>, +trattato che infatti durò quanto la +monarchia francese. Regolavasi in esso la +pensione che in avvenire la Francia pagherebbe +ai tredici cantoni ed ai loro +alleati, si lasciava alla decisione d'un arbitramento +tutte le differenze che potessero +insorgere, ed al re si accordava la facoltà +di levare tra gli Svizzeri quante truppe +vorrebbe<a class="tag" id="tag464" href="#note464">[464]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_464"></a>[464]</span> +</p> + +<p> +Fu nello stesso anno che Francesco I +stipulò colla corte di Roma il trattato che +porta il nome di concordato, sottoscritto +il 18 d'agosto del 1516, ed approvato +dal concilio di Laterano il 19 di dicembre. +Questo trattato, che aboliva la prammatica +sanzione e le più preziose libertà +della Chiesa gallicana, era stato fatto da +due sovrani che reciprocamente si rinunciavano +ciò che loro non apparteneva. Il +papa accordava al re la collazione de' +beneficj del regno, di spettanza de' capitoli +e delle comunità: il re cedeva al +papa le annate, ossiano l'entrate d'un +anno bel beneficio ch'egli conferiva, e +che spettava alle pie fondazioni<a class="tag" id="tag465" href="#note465">[465]</a>. +</p> + +<p> +Il trattato del concordato fu cagione +di profondo dolore alla Chiesa francese, +e fu un oggetto di trionfo per la corte di +Roma. Era la conseguenza della politica di +Francesco I, il quale voleva a qualunque +prezzo guadagnarsi il papa. Pure il re +aveva potuto sperimentare anche recentemente +quanto verso di lui implacabile +<span class="pagenum"><a id="Page_465"></a>[465]</span> +fosse l'odio di Leon X, e quanto poco +fondamento dovesse fare sopra i di lui trattati +e sopra le di lui promesse. In tempo +della spedizione di Massimiliano, che +aveva minacciato il ducato di Milano, +Leon X, invece di spedire in ajuto de' +Francesi i cinquecento uomini d'armi +ed i tre mila Svizzeri promessi, aveva +anzi mandato il cardinale Bibbiena al +campo imperiale per complimentare Massimiliano, +e per rendere più intima la +di lui alleanza colla santa sede. Inoltre +non aveva mai cessato di confortare i +Veneziani a staccarsi dalla Francia per +entrare nella lega de' di lei nemici, di +ravvivare lo sdegno degli Svizzeri, d'attraversare +i Francesi in tutte le loro negoziazioni; +e lo stesso giorno in cui sottoscriveva +il concordato, 18 agosto 1516, +metteva il colmo alla ruina d'uno de' +più fedeli alleati della Francia, del duca +d'Urbino, dando l'investitura del di lui +ducato al proprio nipote, Lorenzo de' +Medici. +</p> + +<p> +Leon X più non aveva bisogno di pensare +a fondar la grandezza di due principi +della sua casa: suo fratello Giuliano, +che aveva sposata Filiberta di Savoja, +sorella minore di molti anni della +madre di Francesco I, e che per cagione +<span class="pagenum"><a id="Page_466"></a>[466]</span> +di questo matrimonio aveva da lui ricevuto +il titolo di duca di Nemours, era +morto il 17 di marzo del 1516. Giuliano, +che durante il suo esilio da Firenze avea +trovato asilo alla corte del duca d'Urbino, +riconoscente de' ricevuti beneficj, +avea difeso finchè era vissuto il duca contro +l'ambizione di suo fratello<a class="tag" id="tag466" href="#note466">[466]</a>. Ma non fu +appena morto Giuliano, che Leon X pubblicò +un monitorio contro Francesco Maria +della Rovere, duca d'Urbino, nel quale +lo accusava dell'assassinio del cardinale +di Pavia, del quale delitto era di già stato +assolto; lo accusava d'avere negoziato con +Lodovico XII, quando ancora viveva Giulio +II; d'avere attaccati i soldati dispersi +dell'armata spagnuola e pontificia dopo +la sconfitta di Ravenna; finalmente d'avere +ricusato d'unirsi all'armata di Lorenzo +de' Medici contro Francesco I. Per +tutte questa cagioni privava Francesco +Maria della Rovere de' suoi stati, ed incaricava +Lorenzo de' Medici, e sotto i +suoi ordini Renzo di Ceri, di dare esecuzione +a questa sentenza<a class="tag" id="tag467" href="#note467">[467]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_467"></a>[467]</span> +</p> + +<p> +Il ducato d'Urbino, col contado di +Montefeltro e colle signorie di Pesaro e +di Sinigaglia, non dava un'entrata maggiore +di venticinque mila ducati. Con così +deboli sussidj il duca, abbandonato da +tutti i suoi alleati, ed in particolare da +quello pel quale erasi compromesso, sprezzando +la collera del suo abituale signore, +non poteva sperare di resistere a tutte +le forze della Chiesa. Quando seppe che +Lorenzo de' Medici era giunto al confine +de' suoi stati con un'armata composta +di truppe fiorentine e pontificie, fuggì +a Pesaro, indi passò a Mantova, dove +precedentemente aveva mandati la consorte +ed il figlio. Il 30 maggio Lorenzo +de' Medici entrò in Urbino; e nel termine +di quattro giorni gli si arresero tutti +i castelli di quel piccolo stato. Poca resistenza +opposero ancora le fortezze di +Sinigaglia, di Pesaro, di Majuolo di San +Leo; quest'ultima, che credevasi inespugnabile, +fu presa per iscalata dopo +tre mesi<a class="tag" id="tag468" href="#note468">[468]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_468"></a>[468]</span> +</p> + +<p> +Leon X, costantemente occupandosi intorno +all'ingrandimento della sua casa, +rompeva per tale cagione i vincoli della +riconoscenza che doveano legarlo a Francesco +Maria della Rovere, protettore della +sua famiglia in tempo del suo lungo esilio. +Egli voleva ad ogni modo procurare una +sovranità a suo nipote Lorenzo, figlio di +Pietro, suo fratello maggiore, e dell'orgogliosa +Alfonsina Orsini, le di cui istanze +affrettarono, per quanto si dice, cotale +decisione. Non dubitò quindi d'accordare +il ducato d'Urbino e la signoria di Pesaro +a Lorenzo de' Medici, lo stesso giorno +in cui la sottoscrizione del concordato +sembrava assicurare alla sua famiglia la +protezione della Francia. Ottenne che il +decreto d'investitura venisse confermato +in pieno concistoro da tutti i cardinali, +ad eccezione del solo Grimani, vescovo +d'Urbino, il quale per questa sua opposizione +fu forzato ad abbandonare Roma<a class="tag" id="tag469" href="#note469">[469]</a>. +</p> + +<p> +La pace tra Carlo e Francesco I, quella +tra gli Svizzeri e la Francia, e quella +<span class="pagenum"><a id="Page_469"></a>[469]</span> +tra il papa e quest'ultima potenza avevano +finalmente scossa l'ostinazione di +Massimiliano. Egli aveva conosciuto che +potrebbe difficilmente continuare solo la +guerra, senza i sussidj pecuniarj d'altra +potenza, ed il 4 di dicembre aveva dato +il suo assenso al trattato di Noyon. Tuttavolta +per salvare il suo amor proprio, +e non parer di cedere a' suoi nemici, +acconsentì soltanto di consegnare la città +di Verona a suo nipote il re Cattolico, +affinchè questi la consegnasse ai Francesi, +i quali poi dovevano darla in mano +ai Veneziani. Il vescovo di Trento, incaricato +d'eseguire questa commissione, +aprì le porte di Verona al signore di +Lautrec il 23 di gennajo del 1517, e da +lui ricevette a conto dei dugento mila +scudi che dovevano pagare i Veneziani, +il danaro necessario per pagare il soldo +arretrato della guarnigione. Il Lautrec +consegnò nello stesso istante le chiavi +della città ad Andrea Gritti ed a Giampaolo +Gradenigo, provveditori veneziani. +Quattrocento uomini d'armi, il fiore +dell'armata, e due mila fanti, presero +possesso della città, mentre che i generali +ed i provveditori veneziani si recarono +alla cattedrale in mezzo ad un popolo +ebbro di gioja, per rendere grazie al +<span class="pagenum"><a id="Page_470"></a>[470]</span> +cielo della fine di così orribile guerra, e +del ristabilimento in tutta la Venezia +della benefica autorità del senato veneziano<a class="tag" id="tag470" href="#note470">[470]</a>. +</p> +</div> + +<div class="chapter"> +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_471"></a>[471]</span> +</p> + +<h2> +CAPITOLO CXIII. +</h2> + +<div class="blockquote"> +<p> +<i>Rivoluzione e guerra d'Urbino: cospirazione +de' cardinali contro il papa: +ambizione di Leon X. Sua alleanza +con Carlo V contro Francesco I. Le +loro armate conquistano il Milanese; +morte di Leon X.</i> +</p> + +<p class="center"> +1517 = 1521. +</p> +</div> + +<p> +Nell'istante in cui la repubblica di +Venezia ricuperò, contro ogni speranza, +il possedimento di quasi tutto lo stato +di terra ferma, che le aveva fatto perdere +una sola battaglia, e pel quale aveva +in appresso combattuto otto anni contro +le principali potenze d'Europa, il senato +scelse due de' suoi più illustri membri, +Andrea Gritti e Giorgio Cornaro, per +visitare tutte le città e le province della +repubblica, conoscere i loro bisogni, consolare +la loro miseria, rassodare la loro +fedeltà, e loro promettere più felici tempi. +I due deputati percorsero tutta la +terra ferma veneziana; esaminarono le +fortificazioni di Salò, di Peschiera, Bergamo, +Brescia, Crema, Verona, Padova, +Treviso, Rovigo, Udine e di tutte +<span class="pagenum"><a id="Page_472"></a>[472]</span> +le piazze del Friuli<a class="tag" id="tag471" href="#note471">[471]</a>; mentre che dal +canto loro tutte le città spedirono deputati +al senato per rinnovare il loro giuramento +di fedeltà, ed offrirgli le loro +felicitazioni. La repubblica, che aveva resistito +alla più formidabile lega che si fosse +mai formata dopo la caduta dell'impero +romano, che aveva contemporaneamente +provati tutti i disastri nell'interno delle +sue città, nelle sue armate, nelle sue +flotte, e che non aveva in fine di così +lunga ed acerba guerra perdute che alcune +poco importanti città della Romagna, +ed alcuni porti che teneva in pegno +nel regno di Napoli, poteva credersi sicura +della sua immortalità. Ella aveva +trovati inesauribili mezzi, e spiegata una +tale costanza ed energia, che non sarebbersi +forse trovate in verun altro stato +della Cristianità, ed il senato pareva avere +fondamento d'esortare i suoi sudditi a riporre +ogni loro fidanza nella fortuna di +san Marco. +</p> + +<p> +Non pertanto la guerra della lega di Cambrai +aveva essiccate molte parti vitali della +repubblica, e dopo quest'epoca più non +si vide ricuperare il primiero vigore. Aveva +<span class="pagenum"><a id="Page_473"></a>[473]</span> +supplito all'enorme dispendio cui era stata +forzata di soggiacere per lo spazio d'otto anni, +non solo con prestiti che le assorbivano +per molti anni tutte le pubbliche entrate, +ma ancora col vendere al migliore offerente +quasi tutte le principali cariche dello stato. +Allorchè fu ristabilita la pace, i consiglj +posero fine a questa vergognosa maniera +di distribuire gl'impieghi della repubblica, +ma non potevano impedire che i +corpi risguardati fin allora come il fiore +della nazione non fossero stati formati a +prezzo d'oro, e che molti impieghi non +venissero occupati da persone portate ai +medesimi dalle sole ricchezze<a class="tag" id="tag472" href="#note472">[472]</a>. +</p> + +<p> +Il commercio aveva fondata la potenza +veneziana, ma questo commercio aveva +sofferto in tutte le sue parti. Quasi tutte +le officine delle manifatture stabilite nel +territorio veneto erano state distrutte dalla +guerra: Giulio II aveva sforzati i Veneziani +a dividere coi direttori delle sue +saline di Cervia il monopolio dei sali, +lungo tempo esercitato esclusivamente dai +primi in tutta l'Italia. Selim, imperatore +dei Turchi, aveva conquistato il Cairo +ed Alessandria, e distrutto l'impero dei +<span class="pagenum"><a id="Page_474"></a>[474]</span> +Mamelucchi<a class="tag" id="tag473" href="#note473">[473]</a>. L'Egitto, ch'egli aveva +occupato, era uno di que' paesi in cui i +Veneziani esercitavano il più lucrativo +commercio; ed il regime de' Turchi, più +oppressivo che quello del soldano, lo fece +bentosto languire, e annullò tutti gli utili, +sebbene il senato non avesse ommesso di +mandare subito un'ambasciata a Selim per +felicitarlo intorno alle sue conquiste, rinnovare +con lui i trattati di commercio e +pagargli il tributo del regno di Cipro, +antico feudo del soldano<a class="tag" id="tag474" href="#note474">[474]</a>. +</p> + +<p> +In pari tempo la navigazione dei Portoghesi +intorno al capo di Buona Speranza +dava una nuova direzione al commercio +delle Indie; il quale, invece di farsi soltanto +per gli scali del mar Rosso e d'Alessandria, +paesi ne' quali i Veneziani, +per l'influenza loro, s'erano procurato una +specie di monopolio, era venuto in mano +de' mercanti di Lisbona, che andavano direttamente +a cercare le spezierie alle Molucche +e ne approvvigionavano tutta l'Europa. +Finalmente il commercio de' Veneziani +coll'Africa e colla Spagna aveva ricevuto +<span class="pagenum"><a id="Page_475"></a>[475]</span> +un funesto colpo dall'imprudente avidità +de' ministri del nuovo re Cattolico. Una +flotta veneziana faceva regolarmente ogni +anno il giro del Mediterraneo per fare tutti +i cambj tra i diversi porti di questo mare. +Le galere ond'era composta, e che dicevansi +<i>galere del traffico</i>, partivano da Venezia +per Siracusa in Sicilia; davano in +appresso fondo a Tripoli, all'isola di +Gerbi presso alle Sirti, a Tunisi, a Tremizene, +a Orano, e ad altri porti dei +regni di Fez e di Marocco: giugnevano +in cadauno di questi porti nell'epoca di +fiera annuale, cui i Mori recavano la +loro polvere d'oro, per cambiarla coi +metalli lavorati e colle stoffe dell'Europa. +Questa stessa polvere d'oro veniva in +seguito portata dalle <i>galere del traffico</i> +ne' porti spagnuoli d'Almeria, Malaga e +Valenza, dove serviva a comperare sete, +lane e frumento. Queste mercanzie ne' +tempi di Ferdinando erano state assoggettate +ad un diritto d'esportazione del +dieci per cento del loro valore, lo che +aveva danneggiato l'interesse de' produttori, +senza far torto al commercio. I ministri +del successore di Ferdinando duplicarono +l'imposta, e ne posero un'altra simile sopra +l'importazione delle merci recate dai Veneziani; +e, credendo in tal modo di quadruplicare +<span class="pagenum"><a id="Page_476"></a>[476]</span> +le loro entrate, distrussero +invece il commercio e l'agricoltura della +Spagna; ma in pari tempo fecero cessare +uno de' più ricchi traffichi de' Veneziani<a class="tag" id="tag475" href="#note475">[475]</a>. +</p> + +<p> +In mezzo a queste difficoltà, il senato +occupavasi incessantemente intorno ai +mezzi di ristabilire la passata prosperità +del territorio della repubblica, col richiamare +ai campi gli agricoltori, alle officine +i dispersi operaj; col rialzare le dighe +abbattute, ristaurare i canali d'irrigamento +e di navigazione, accrescere +ovunque le fortificazioni che difendevano +il paese, e particolarmente quelle di Verona +e di Padova, di cui voleva formare +i baluardi dello stato. Per ultimo +riaprì l'università di Padova, la quale +era stata chiusa otto anni, chiamandovi +i più celebri professori, i quali vi attirarono +di nuovo la folla degli scolari<a class="tag" id="tag476" href="#note476">[476]</a>. +</p> + +<p> +Le numerose armate che l'imperatore, +il re di Francia e la repubblica licenziavano +nel medesimo istante, potevano +in tempo di pace apportare alle province +d'Italia una nuova calamità colle ruberie +delle milizie sbandate. Pareva difficile +di assoggettare tutto ad un tratto all'autorità +<span class="pagenum"><a id="Page_477"></a>[477]</span> +delle leggi uomini da lungo tempo +accostumati a disprezzarle, che lasciavansi +senza mezzi di sussistenza, ed erano +persuasi d'aver essi la forza in mano. +Non dobbiamo perciò maravigliarci che +il senato ed il luogotenente del re in +Lombardia, favoreggiassero un tentativo +del duca d'Urbino, che li liberava da +questi formidabili avanzi delle armate, +ed addensava la burrasca, che gli aveva +minacciati, sopra gli stati d'un sovrano, +di cui avevano lungo tempo sperimentata +l'inimicizia e la mala fede. +</p> + +<p> +Francesco Maria della Rovere si era +lasciato spogliare senza fare resistenza del +ducato d'Urbino, persuaso che in tempo +d'una guerra generale, le potenze, che +cercavano l'alleanza del papa, lo avrebbero +sagrificato alla sua ambizione. Appena +fatta la pace, la loro gelosia verso +la corte di Roma, lungo tempo compressa, +poteva rinascere, o per lo meno non +era presumibile che per cagion della santa +sede volessero ricominciare le ostilità; ed +altro non domandava al rimanente dell'Europa, +che di lasciare che si misurasse +colle sole sue forze contro le sole forze +della Chiesa. Quando si licenziavano le +armate adunate sotto Verona, propose +loro di seguirlo in una spedizione somigliante +<span class="pagenum"><a id="Page_478"></a>[478]</span> +a quelle delle antiche compagnie +di ventura. Federico di Bozzolo, cadetto +della casa di Gonzaga, che si era acquistato +nome militando per la Francia, e +ch'era personalmente nemico di Lorenzo +de' Medici, offrì di porsi alla testa dell'armata. +Si unirono sotto le sue bandiere +cinque mila fanti spagnuoli comandati +dal capitano Maldonato, ed ottocento cavaleggieri +in gran parte albanesi. Andrea Bua, +Costantino Boccali, il brabantese Zucker +e molti altri ufficiali, che si erano acquistata +celebrità nella precedente guerra, +si attaccarono all'armata del duca d'Urbino. +I talenti dei capitani e lo sperimentato +valore de' soldati formavano tutta +la forza del duca, poichè egli non aveva +nè danaro, nè artiglieria, nè munizioni, +nè equipaggi di guerra. Pure partì dalle +vicinanze di Mantova colla sua piccola armata +il 23 di gennajo del 1517, lo stesso +giorno in cui Verona fu consegnata ai +Francesi<a class="tag" id="tag477" href="#note477">[477]</a>. +</p> + +<p> +Leone X, informato dell'aggressione +diretta contro suo nipote, vi ravvisò +<span class="pagenum"><a id="Page_479"></a>[479]</span> +la mano di Francesco I. Egli sapeva con +quanti segreti raggiri, con quante piccole +perfidie aveva provocata la di lui +collera. Ad ogni modo volle chiedere +soccorso a lui medesimo, accusando +Lautrec solo, suo luogotenente, d'avergli +suscitato contro un nuovo nemico in +mezzo alla pace. Ma quando si rivolse +nello stesso tempo al re di Spagna ed +all'imperatore per avere la loro assistenza, +rappresentò loro l'aggressione, ond'era +minacciato, come opera dello stesso Francesco<a class="tag" id="tag478" href="#note478">[478]</a>. +Nello stesso tempo incaricò suo +nipote Lorenzo di adunare in Romagna +tutte le truppe della repubblica fiorentina +e della Chiesa, per chiudere la strada ai +nemici. +</p> + +<p> +Ma perchè Lorenzo non conosceva +l'arte militare, il papa gli aveva dati per +consiglieri Renzo Orsini di Ceri, Giulio +Vitelli di Città di Castello, e Guido Rangoni +di Modena, tutti tre assai distinti ufficiali. +Altronde gli aveva particolarmente +raccomandato di non si esporre alle vicissitudini +d'una battaglia, persuaso che +prolungando la guerra, il più ricco dei +<span class="pagenum"><a id="Page_480"></a>[480]</span> +due rivali non poteva restare perdente. +Lorenzo de' Medici si fece prestare dai +cittadini fiorentini cinquanta mila fiorini +d'oro; fece marciare alla volta della Romagna +dieci mila uomini presi nella milizia +della campagna; provvide di guarnigioni +le città, e lasciò libero il passo +al duca d'Urbino, che si presentò il 5 +di febbrajo innanzi alla sua capitale. Il +duca sconfisse lo stesso giorno Francesco +del Monte, che voleva tenerlo lontano dalle +mura della città, e nel susseguente giorno +fu ricevuto dagli abitanti con trasporti +di gioja. Questi gli professavano lo stesso +attaccamento come ai tempi del duca +Borgia, e non sapevano accomodarsi all'alterigia +ed al duro carattere di Lorenzo +de' Medici<a class="tag" id="tag479" href="#note479">[479]</a>. +</p> + +<p> +Tutto il ducato d'Urbino aveva rialzate +le bandiere dell'antico loro padrone; +ma in mezzo all'insurrezione, Lorenzo de' +Medici si era accampato su due montagne +poste sopra Pesaro ed in faccia ad +Urbino, e vi riceveva i rinforzi che +Leon X aveva domandati ai sovrani. Il +<span class="pagenum"><a id="Page_481"></a>[481]</span> +conte di Potenza gli aveva condotte quattrocento +lance dal regno di Napoli per +conto del re Carlo. Dal canto suo Francesco +I faceva marciare trecento lance +francesi; e somministrando al papa questo +soccorso gli chiedeva in contraccambio +la restituzione tante volte promessa +di Modena e di Reggio al duca di Ferrara<a class="tag" id="tag480" href="#note480">[480]</a>. +Senza contare questi uomini +d'armi francesi cui il papa non permise +di giugnere sul teatro della guerra, Lorenzo +aveva di già adunati mille uomini +d'armi, mille cavaleggieri e quindici mila +fanti. Ma i soldati, entrando ai servigj +del papa, parevano rinunciare al loro antico +punto d'onore ed al loro valore: +sapendo i capitani che nè il sovrano, +nè il generale non potevano giudicare de' +loro mancamenti, essi cercavano di non +recar danno a' loro avversarj, e di tirare +in lungo la guerra per prolungare i loro +profitti. L'armata pontificia si lasciò fuggire +tutte le occasioni d'ottenere qualche +vantaggio contro il duca d'Urbino fino +al 4 d'aprile, in cui Lorenzo de' Medici +<span class="pagenum"><a id="Page_482"></a>[482]</span> +fu ferito nella testa all'assedio del castello +di Mondolfo da un colpo d'archibugio<a class="tag" id="tag481" href="#note481">[481]</a>. +</p> + +<p> +Lorenzo II de' Medici, erede di tutto +l'orgoglio di sua madre Alfonsina Orsini, +aveva passata la sua giovinezza nell'esilio, +inteso a procacciare nemici ai Fiorentini, +od a cercare colle sue pratiche +i mezzi di ricuperare un'autorità, cui +credeva d'avere ereditarj diritti. Aveva +con ciò offesi in mille modi i suoi compatriotti, +ed era da loro detestato, siccome +egli in segreto li detestava. Allorchè +fu ferito, avendogli i suoi medici +ordinato il silenzio ed il riposo, niuno +fu ammesso a visitarlo in Ancona, dove +si era fatto trasportare; ed i Fiorentini +si persuasero bentosto che fosse morto. +Accertavano che Lorenzo era spirato nella +notte del venerdì al sabbato santo; che +il di lui feretro era già stato deposto +a nostra Signora di Loreto, e che lo +aveva detto un ossesso, la di cui asserzione +si preferiva a quella de' testimonj +oculari<a class="tag" id="tag482" href="#note482">[482]</a>. I consiglj, con una segreta +<span class="pagenum"><a id="Page_483"></a>[483]</span> +gioja, nominarono tre commissarj della +repubblica per dirigere l'armata durante +l'assenza del di lei capo: ma Leon X, che +ravvisò in questa nomina, consentanea +agli antichi usi, il progetto di ricuperare +un'autorità ch'egli si arrogava tutta intera, +vietò ai commissarj di recarsi al +quartiere generale<a class="tag" id="tag483" href="#note483">[483]</a>. +</p> + +<p> +Soltanto dopo quaranta giorni, Lorenzo +de' Medici, risanato dalla sua ferita, andò +a Firenze per disingannare coloro che +lo credevano morto, e per calmare un +movimento che poteva farsi pericoloso. +Rientrò bruscamente in patria la domenica, +24 di maggio, ed all'indomani +girò per le strade onde tutti potessero +vederlo: ma la voce della di lui morte +si era talmente accreditata, che molti cittadini +andavano dicendo non essere il +principe che loro si mostrava adesso, che +un corpo privo di vita, animato da uno +spirito maligno<a class="tag" id="tag484" href="#note484">[484]</a>. +</p> + +<p> +Invece dei commissarj della repubblica, +Leone X spedì il cardinale di Bibbiena +ad assumere il comando dell'armata abbandonata +dal nipote. Questo favorito del +<span class="pagenum"><a id="Page_484"></a>[484]</span> +papa, cui andiamo debitori del rinnovamento +della commedia, e che tra i letterati +ed i cortigiani aveva grandissima riputazione +d'uomo dotato di squisito gusto, di +amenità e di erudizione, era ben lontano +dall'avere la stessa riputazione presso +i soldati; e la sua campagna fu ancora +più infelice che quella del suo predecessore. +Una contesa insorta nel suo campo +tra i soldati spagnuoli e tedeschi, dopo +essergli costata più di cento soldati, lo +costrinse a dividere in due campi l'armata. +Francesco Maria della Rovere seppe +approfittarne: sebbene da circa tre mesi +non avesse più potuto pagare i suoi soldati, +persuase i Baschi ed i Tedeschi, che +militavano per il papa, e che si vergognavano +d'essere subordinati al comando +dei preti, di unirsi a lui; altrettanto +avevano fatto molti Spagnuoli; e si vide +quasi tutta un'armata abbandonare il sovrano, +che generosamente e puntualmente +la pagava, per seguire quegli che non +poteva offrirle che le eventualità della +guerra. Il cardinale di Bibbiena, sorpreso +ne' suoi quartieri a Monte imperiale, dopo +avere perduta molta gente, si ritirò a Pesaro<a class="tag" id="tag485" href="#note485">[485]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_485"></a>[485]</span> +</p> + +<p> +Frattanto il duca d'Urbino, avendo +raddoppiata la sua armata senza accrescere +i suoi proventi, sentì la necessità +di portarla a vivere in paese nemico. +La condusse perciò in Toscana per predare +le vittovaglie e gli armenti, che il +popolo senza verun sospetto lasciava sparsi +nelle campagne; sforzò Giampaolo Baglioni +a redimere Perugia da un attacco +con una contribuzione di dieci mila ducati; +minacciò città di Castello e Siena; +e dopo avere arricchiti i suoi soldati col +saccheggio, li ricondusse rapidamente nel +ducato d'Urbino, per cacciarne il cardinale +di Bibbiena, che vi era penetrato +durante la di lui lontananza. Leone X +scrisse il 16 ed il 17 di maggio al Baglioni +ed alla repubblica di Siena per +ringraziarli della buona condotta da loro +tenuta, ed esortarli alla costanza<a class="tag" id="tag486" href="#note486">[486]</a>. Di +que' dì all'incirca, le genti della Chiesa trovando +più facile il vincere il duca d'Urbino +colle cospirazioni che colle armi, +avevano comperati de' traditori nel di lui +<span class="pagenum"><a id="Page_486"></a>[486]</span> +campo. Maldonato, Soares e due altri capitani +spagnuoli promisero di dare Francesco +Maria nelle mani del cardinale di +Bibbiena o di assassinarlo. Il duca ebbe +sentore delle loro trame; e li denunciò ai +loro compatriotti adunati, che chiamò +a giudici di tanta perfidia; gli Spagnuoli +sdegnati li condannarono alla morte, ed +eseguirono essi medesimi tale sentenza +contro i quattro capitani che avevano tentato +di tradire il principe cui servivano<a class="tag" id="tag487" href="#note487">[487]</a>. +</p> + +<p> +Non contento di avere cacciato fuori +de' suoi stati il cardinale di Bibbiena, il +duca d'Urbino lo inseguì nella Marca +d'Ancona; ma perchè aveva poca artiglieria +e pochissime munizioni da guerra, +non vi potè occupare veruna città. Ripassando +l'Appennino, estese i suoi guasti +nello stato fiorentino tra borgo San Sepolcro +ed Anghiari; ma la sua armata non +pagata si era renduta formidabile non +meno agli amici che ai nemici, e la sua +situazione rendevasi ogni giorno più difficile; +verun alleato aveva voluto assumersi +<span class="pagenum"><a id="Page_487"></a>[487]</span> +di proteggerlo, mentre che tutte le +grandi potenze spedivano soccorsi al papa, +e che lo stesso Francesco I mostravasi +sollecito di terminare questa guerra<a class="tag" id="tag488" href="#note488">[488]</a>. +All'ultimo Francesco Maria perdette la +speranza di potersi più lungo tempo difendere, +ed accettò la mediazione che gli +offriva il signore di Lescuns, fratello di +Lautrec, inviato dal re di Francia presso +il papa. In agosto o in settembre del 1517 +venne sottoscritto un trattato, in forza del +quale Leon X si obbligava di pagare all'armata +del duca d'Urbino tutti i soldi +arretrati, che ammontavano a più di cento +mila ducati; lo assolveva da tutte le censure +ecclesiastiche; accordava un'intera +amnistia, che poi non osservò, a coloro +che si erano dichiarati per il duca; e permetteva +a Francesco Maria di far trasportare +a Mantova, ove si ritirò, la sua +artiglieria e la bella biblioteca raccolta +in Urbino da suo avo, Federico di Montefeltro<a class="tag" id="tag489" href="#note489">[489]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_488"></a>[488]</span> +</p> + +<p> +Non era ancora terminata la guerra +d'Urbino, quando la corte di Roma venne +agitata dalla scoperta di una congiura +contro il papa, ed in appresso dal supplicio +di uno de' principali dignitarj della +Chiesa. Il capo di tale congiura era quello +stesso cardinale Alfonso Petrucci che si +era adoperato con tanto zelo nella nomina +di Leone, e che lo aveva poi annunciato +al popolo con sì vivo trasporto di gioja, +gridando: <i>vivano i giovani!</i> Pandolfo Petrucci, +suo padre, aveva governata la +repubblica di Siena con prudente accortezza, +rispettando le abitudini de' cittadini, +de' quali aveva abolite le leggi, e si era +acquistata così fama tra i più grandi +politici del suo secolo. Morì Pandolfo di +sessantatre anni, il 21 maggio del 1512<a class="tag" id="tag490" href="#note490">[490]</a>, +lasciando tre figli; Borghese, il primogenito, +che non aveva più di vent'anni; Alfonso, +il secondo, ch'era stato creato cardinale +nel 1509 in età di appena sedici anni; +ed il terzo, Fabio, che non era per anco +giunto all'adolescenza. Niuno di loro aveva +ereditati i talenti nè la forza di carattere +del padre, sebbene il primogenito gli succedesse +<span class="pagenum"><a id="Page_489"></a>[489]</span> +nell'autorità presso la repubblica +di Siena, e venisse riconosciuto capo +della balìa, e comandante della guardia<a class="tag" id="tag491" href="#note491">[491]</a>. +</p> + +<p> +In questa stessa famiglia de' signori di +Siena Leon X aveva un favorito, Raffaello +Petrucci, vescovo di Grosseto, persona +a lui devota e fedele, ma illetterato, +e di depravati costumi. Il papa lo aveva +nominato castellano di castel sant'Angelo; +ed in appresso pensò di metterlo alla +testa del governo di Siena, affinchè questa +repubblica, chiusa fra gli stati della +Chiesa e de' Fiorentini, fosse da lui dipendente +non meno che gli stati che la +circondavano. Vitello Vitelli condusse a +Siena il vescovo di Grosseto con dugento +cavalli e due mila fanti, e lo installò il +10 marzo del 1515 nella signoria, mentre +che Borghese Petrucci uscì di città +senza avere il coraggio di fare uno sforzo +per conservare la sua autorità. Il nuovo +signore richiamò alcuni emigrati, ed in +iscambio esiliò tutti coloro che avevano +avuto molta parte nell'ultimo governo; +in breve rendette la sua tirannide odiosa +a tutti i Sienesi<a class="tag" id="tag492" href="#note492">[492]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_490"></a>[490]</span> +</p> + +<p> +Il cardinale Alfonso Petrucci non poteva +perdonare a Leon X l'ingratitudine +di cui si vedeva vittima. Suo padre Pandolfo +era stato il più costante alleato dei +Medici; aveva preso parte per favorirli +nelle più pericolose guerre, aveva loro +dato asilo in quella stessa patria da cui +i Medici scacciavano i suoi figliuoli, +confiscandone i beni. In un inconsiderato +impeto di gioventù, Alfonso si lasciava +talvolta uscire di bocca, ch'era tentato +di gettarsi in concistoro sopra Leon X +con un pugnale in mano, per disfarsi +di lui in mezzo al sacro collegio. Aveva +pure pensato di guadagnare il chirurgo +Battista di Vercelli, perchè avvelenasse +un'ulcera che obbligava Leon X a farsi +medicare ogni giorno. Per altro questo +chirurgo, invece d'essere al servigio del +papa, non trovavasi neppure in Roma, +ed esercitava la sua professione in Firenze; +tutte le pratiche di Petrucci per +eseguire questo progetto, se realmente vi +aveva fatto entrare il Vercelli, si ristringevano +all'avere raccomandato inutilmente +questo chirurgo, per farlo ricevere nella +corte del papa<a class="tag" id="tag493" href="#note493">[493]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_491"></a>[491]</span> +</p> + +<p> +Ma il Petrucci aveva preso in odio il +soggiorno di Roma, ov'erasi renduto +sospetto co' suoi violenti discorsi. Se ne +allontanò, e vi fu richiamato. In tempo +della guerra d'Urbino si pronunciò vivamente +favorevole a Francesco Maria della +Rovere, e si allontanò di nuovo. Vennero +sorprese certe sue lettere dirette al suo +segretario Antonio Nino: esse esprimevano +i medesimi sentimenti o i medesimi progetti +di vendetta; e Leone X le trovò sufficienti +per servire di fondamento ad un +processo criminale. Bisognava con inganno +assicurarsi della di lui persona, prima +di tradurlo in giudizio; ed il papa gli +scrisse un'affettuosa lettera per richiamarlo, +mandandogli un salvacondotto. +Nello stesso tempo diede di propria bocca +parola all'ambasciatore di Spagna, che +il Petrucci, ritornando, non si esponeva +a verun pericolo. Infatti Alfonso tornò +a Roma, e presentossi al palazzo del pontefice +col suo amico il cardinale Bandinello +Sauli di Genova, che aveva pure +assai contribuito all'elezione di Leon X. +L'uno e l'altro, invece di essere introdotti +all'udienza del papa, furono arrestati ed +immediatamente condotti in castel sant'Angelo. +L'ambasciatore di Spagna si lagnò +che il papa violasse il salvacondotto e la +<span class="pagenum"><a id="Page_492"></a>[492]</span> +parola a lui data; ma rispose Leon X +che tutte queste sicurezze erano distrutte +da un'accusa di lesa maestà e di avvelenamento. +Con tale risposta impegnava +in certo modo anche l'ambasciatore a +trovare gli accusati colpevoli<a class="tag" id="tag494" href="#note494">[494]</a>. +</p> + +<p> +Colla processura usata in quel secolo +niun uomo poteva lusingarsi di far apparire +la propria innocenza, se i giudici +erano determinati di trovarlo colpevole, +poichè tutta l'informazione era tenuta in +un profondo mistero. I due cardinali vennero +assoggettati ad una rigorosa tortura. +Pocointesta di Bagnacavallo, ch'era +stato sotto il Petrucci comandante della +guardia di Siena, e Battista di Vercelli +ch'era stato arrestato in Firenze, furono +egualmente posti alla tortura, e fu loro +estorta la confessione di un progetto d'avvelenamento. +Furono arrestati altri cardinali, +siccome colpevoli d'avere uditi i +violenti detti e le minacce del Petrucci +senz'averne dato avviso; cioè Raffaello +Riario, decano del sacro collegio, già +<span class="pagenum"><a id="Page_493"></a>[493]</span> +cardinale da oltre quarant'anni, il più +prudente, il più circospetto de' capi della +Chiesa, che tutti avanzava in dignità, in +lusso ed in ricchezze; Adriano, cardinale +di Corneto, e Francesco Soderini, cardinale +di Volterra, l'uno e l'altro tra' più +ricchi prelati della Chiesa<a class="tag" id="tag495" href="#note495">[495]</a>. +</p> + +<p> +Quando fu terminata l'informazione +del procuratore fiscale, e letta nel sacro +collegio, Petrucci e Sauli furono degradati +e consegnati al braccio secolare. Il +primo fu strozzato in prigione il 21 giugno, +ventiquattr'ore dopo la sentenza. +Allo stesso supplicio fu condannato anche +Bandinello Sauli, ma Leon X mutò la +sentenza di morte in perpetuo carcere: +e perchè il prigioniere fece offrire una +grossa somma di danaro per avere la libertà, +Leon X gli mandò il suo maestro +delle cerimonie, Paride de' Grassi, per accettare +l'offerta e condurre il cardinale +penitente in concistoro, a condizione che +non cercherebbe di giustificarsi, e che per +lo contrario confesserebbe tutte le colpe +ond'era stato accusato<a class="tag" id="tag496" href="#note496">[496]</a>. Il Sauli si assoggettò +<span class="pagenum"><a id="Page_494"></a>[494]</span> +alla proposta condizione; fu posto in +libertà, ma morì poco tempo dopo, non +senza sospetto, come corse voce, che +prima di rilasciarlo il papa gli avesse +fatto somministrare un lento veleno per +sbarazzarsi di lui. Il cardinale Riario, +dopo essere stato degradato, fu rimesso +nella pristina dignità mercè il pagamento +d'una grossa somma di danaro. I cardinali +di Corneto e di Volterra avevano, +stando inginocchiati in pieno concistoro, +confessato d'aver udito le parole minacciose +d'Alfonso Petrucci, e che, attribuendole +alla sua leggerezza di mente, non +le avevano denunciate. Leon X li fece +porre in libertà dopo averli obbligati a +pagare venticinque mila ducati. Questa +somma doveva essere divisa fra loro due, +ma le spese della guerra d'Urbino avendo +sconcertate le finanze del papa, egli pretese +che tale somma doveva essere da entrambi +pagata individualmente. Allora i due cardinali +fuggirono: non si seppe più nulla +d'Adriano di Corneto, che venne senza dubbio +assassinato; il Soderini si ritirò a Fondi +sotto la protezione di Prospero Colonna, +e vi stette fino alla morte del papa: Vercelli, +Mino e Pocointesta perirono in +mezzo ad orrendi supplicj<a class="tag" id="tag497" href="#note497">[497]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_495"></a>[495]</span> +</p> + +<p> +Il sacro collegio era oppresso dallo +spavento; non essendosi da lungo tempo +trattati i suoi membri con tanto rigore. +I condannati, e non escluso lo stesso Petrucci, +non erano colpevoli che d'imprudenti +parole; e quando Leon X non +faceva grazia agli antichi suoi amici, ed +a coloro che avevano contribuito alla sua +elezione, gli altri non potevano sperare un +migliore trattamento; di già si sentivano +ai suoi occhi colpevoli, poichè le loro +preghiere a pro de' colpevoli eransi risguardate +come un'offesa. Il quinto concilio +di Laterano, che trovavasi adunato +nell'epoca dell'assunzione al pontificato +di Leon X, non poteva più mettere limiti al +di lui dispotismo; desso era stato da Leone +terminato il 16 marzo del 1517, cinque +anni dopo la sua convocazione. In così +lungo spazio di tempo non aveva tenute +che dodici sessioni, quasi d'altro non occupandosi +che di vane formalità e di +sermoni di etichetta. Non aveva giammai +riuniti più di sedici cardinali e di novanta +o cento vescovi ed abati mitrati; +<span class="pagenum"><a id="Page_496"></a>[496]</span> +e niuno doveva infatti lusingarsi di vederne +di più in un'assemblea, che il +papa cercava di spogliare d'ogni autorità +reale<a class="tag" id="tag498" href="#note498">[498]</a>. +</p> + +<p> +Dopo la congiura del Petrucci non +rimanevano nel sacro collegio che dodici +cardinali, e Leon X seppe approfittare +del loro terrore per fare in una +sola volta una promozione di trentuno +cardinali, che metteva il loro concistoro +sotto assoluta di lui dipendenza. +Una nomina così numerosa e così sproporzionata +col corpo ch'essa riempiva, +era senz'esempio. I cardinali atterriti dal +fresco supplicio de' loro colleghi, sebbene +si vedessero in tal modo rigettati +in una impotente minorità, non osarono +di fare veruna rimostranza. La lista si +chiuse il 26 di giugno, e fu pubblicata +il 1.º di luglio<a class="tag" id="tag499" href="#note499">[499]</a>. In quest'occasione +Leon X collocò nel senato della Chiesa +due figli delle sue sorelle, e varie altre +creature che non vantavano altro titolo +per così sublime dignità che il favore +<span class="pagenum"><a id="Page_497"></a>[497]</span> +del pontefice: ma nello stesso tempo accordò +il cappello cardinalizio a molti +gentiluomini romani, che la politica dei +suoi predecessori aveva studiosamente +esclusi dal sacro collegio; innalzò pure +alla stessa dignità molti celebri letterati, +che illustrarono il nome di Leone per +riconoscenza della protezione loro accordata; +per ultimo vendette questa dignità +a danaro contante a tutti gli altri, e la +fece pagare perfino a coloro ch'era più +inclinato a favorire; ma il prezzo cresceva +in ragione inversa del minor merito +che il candidato aveva per così alta +dignità<a class="tag" id="tag500" href="#note500">[500]</a>. +</p> + +<p> +Nelle ultime sessioni del concilio non +erasi parlato che di progetti di lega contro +i Turchi. Pareva che l'Europa si apparecchiasse +ad una nuova crociata, ed +infatti la guerra sacra che predicava il +papa, sembrava una necessaria misura +per difendere e salvare la Cristianità. +Selim colla conquista dell'Egitto e colle +vittorie riportate sopra il Sofì di Persia +<span class="pagenum"><a id="Page_498"></a>[498]</span> +aveva quasi raddoppiata l'estensione del +suo impero ed i suoi mezzi d'attacco. +Era noto il suo odio verso i cristiani, +la sua passione per nuove intraprese, la +sua dissimulazione, la sua crudeltà. Le +stesse coste dell'Italia cominciavano ad +essere esposte agli sbarchi de' Turchi. +Leone scriveva a Massimiliano, ch'erano +venuti a saccheggiare successivamente Recanati +ed Ostia<a class="tag" id="tag501" href="#note501">[501]</a>. Francesco, Carlo e Massimiliano +sottoscrissero a Cambrai, l'undici +marzo del 1517, un trattato d'alleanza +contro l'impero ottomano: tutto era preventivamente +convenuto; il numero delle +truppe che ognuno somministrerebbe, la +maniera con cui ogni monarca eseguirebbe +il proprio attacco e l'assistenza +che chiederebbero alle altre potenze. Pareva +che i principi cristiani cercassero +di superarsi l'un l'altro colle più splendide +promesse per difesa della patria e dell'incivilimento. +Ma il più leggiere vicino +vantaggio bastava, perchè più non si pensasse +ad un pericolo creduto lontano; e +Leon X, che sembrava tanto zelante per +la lega cristiana, fu facilmente quegli +che contribuì più d'ogni altro ad impedire +che si adunasse<a class="tag" id="tag502" href="#note502">[502]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_499"></a>[499]</span> +</p> + +<p> +Mentre Francesco I rinnovava l'8 di +ottobre la sua alleanza colla repubblica +di Venezia, Leon X aveva cercato di +unirsi più strettamente con questo monarca; +Carlo era passato dai Paesi Bassi +nella Spagna, e sembrava che dovesse +trovarvisi lungamente occupato nel ricondurre +i popoli all'ubbidienza. Massimiliano, +di già vecchio, non era mai +stato un alleato in cui si potesse fare +fondamento, e Leon X, sempre pensoso +della grandezza di sua famiglia, giudicò +di non la potere meglio assicurare +che per mezzo dell'alleanza colla Francia. +In gennajo del 1518 ottenne per suo +nipote Lorenzo, duca d'Urbino, la mano +di Maddalena, figliuola di Giovanni della +Tour, conte d'Alvergna e di Boulogne, +e di una sorella di Francesco di Borbone, +conte di Vendome. Con tale matrimonio +univa Lorenzo alla casa di Francia, +e per onorarlo maggiormente, Francesco +lo scelse per padrino d'un figlio +che gli era nato nel mese di febbrajo. +Dopo il battesimo, celebrato il 25 d'aprile +con molta pompa, Francesco restituì a +<span class="pagenum"><a id="Page_500"></a>[500]</span> +Lorenzo la carta sottoscritta da Leon X, +colla quale si obbligava a tornare al duca +di Ferrara le città di Modena e di Reggio. +In contraccambio il papa non fu meno generoso +delle altrui proprietà verso il re. +Gli concesse di disporre liberamente delle +decime che aveva levate sul clero francese +per fare la guerra ai Turchi, dando +così il primo esempio di abbandonare quel +progetto della crociata per l'esecuzione +del quale aveva tanto insistito<a class="tag" id="tag503" href="#note503">[503]</a>. +</p> + +<p> +Leon X ebbe la felicità di associare +il suo nome alla più splendida epoca +delle lettere e delle arti in Italia: salito +sul trono nell'istante in cui tutte le carriere +erano corse nello stesso tempo da +uomini di straordinario ingegno, formati +prima di lui, egli distribuì fra di loro, colla +prodigalità che adoperava in tutte le altre +cose, i tesori della Chiesa, i ricchi beneficj +de' quali aveva la collazione in tutta +la cristianità, e le prodigiose somme ricavate +dal commercio delle indulgenze. +I poeti, gli storici, gli artefici, arricchiti +<span class="pagenum"><a id="Page_501"></a>[501]</span> +dalle di lui beneficenze, hanno per gratitudine +celebrato il di lui nome, ascrivendogli +tutto il merito de' lavori di cui, mercè le +di lui largizioni, avevano l'ozio d'occuparsi. +Ma e come pontefice e come sovrano +Leon X non era propriamente degno di +tante lodi. Nel precedente anno, di fresco +terminato, Martino Lutero aveva in Germania +cominciato ad alzarsi contro lo +scandaloso traffico delle indulgenze, e si +era gradatamente condotto, esaminando +la propria fede, a gittare i fondamenti +di quella riforma, ch'egli in appresso +condusse a fine con tanta gloria<a class="tag" id="tag504" href="#note504">[504]</a>. Era +in allora egli stesso ben lontano dal prevedere +le conseguenze cui lo condurrebbe +l'esame della dottrina della Chiesa. La +riforma non poteva essere che un'opera +progressiva, e non era che successivamente, +che uno spirito religioso poteva portare +la fiaccola dell'esame intorno a tutte le +<span class="pagenum"><a id="Page_502"></a>[502]</span> +credenze lungo tempo ricevute come fondamentali. +Non è maraviglia che Leon X +sia morto senz'avere avuto sospetto della +rivoluzione, che durante il suo regno si era +in Germania eseguita negli spiriti, poichè +in tutto il tempo abbracciato da questa +storia, ed anche molto tempo dopo, dessa +non fu in Italia ben conosciuta, e poichè +l'atto energico, con cui la ragione infranse +il giogo che aveva portato, fu dalla corte +di Roma confuso colle oscure eresie, che +tante volte aveva vedute nascere e morire +ne' conventi. Ma Leon X mancò di +prudenza, di penetrazione e di filosofia, +non apprezzando meglio il suo secolo, lasciando +temerariamente crescere in un'età +abbondante di lumi tutti gli abusi che +non s'erano potuti tollerare che in quella +della più barbara ignoranza, e incoraggiando +finalmente con una improvvida cupidigia +lo scandaloso traffico delle cose sacre, +onde ricompensar poscia col profitto medesimo +di così vergognoso commercio i letterati +ed i filosofi che dovevano in appresso +spezzare le catene della superstizione. +</p> + +<p> +Infatti Leon X, giunto alla più sublime +dignità umana, da quell'istante risguardò +la sua vita come un continuo carnovale, +nel quale ad altro pensare non doveva +che a godere. Egli divideva il suo tempo +<span class="pagenum"><a id="Page_503"></a>[503]</span> +tra i banchetti e la caccia; amava la +compagnia de' buffoni, ch'egli si compiaceva +di tormentare e di coprire del +più vile ridicolo; fomentava la vanità di +coloro che di già conosceva vanissimi; +e sotto coperta d'accordar loro nuove +onorificenze, gli esponeva all'universale +dileggio. Egli non temeva di spingere fino +alla pazzia con questo crudele dileggiamento +uomini di merito, o rispettabili vecchi. +La riputazione di continenza che si era +acquistata, essendo cardinale, non aveva +sostenuto un più severo esame, e la sua +famigliarità co' suoi paggi dava luogo a +vergognosi sospetti. La di lui liberalità, +che stendevasi su tutti coloro che lo avvicinavano, +e ch'era più proporzionata +al suo buon umore ed alla riuscita della +caccia che al merito dei beneficati, altro +infine non era che una disposizione +egoistica: egli voleva vedersi intorno visi +ridenti, voleva raccogliere le benedizioni +di coloro che lo avvicinavano, e punto +non curavasi del modo con cui ammassava, +sia colle gravose gabelle sui popoli, +sia col rendere venale tutto quanto era +dalla Chiesa riputato più sacro, i tesori +che poi dissipava con tanta prodigalità<a class="tag" id="tag505" href="#note505">[505]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_504"></a>[504]</span> +</p> + +<p> +La tregua che i Veneziani avevano +conchiusa con Massimiliano, e che spirava +dopo diciotto mesi, fu prolungata, in agosto +del 1518, coll'intervento della Francia +per cinque anni alle medesime condizioni. +L'imperatore avrebbe inoltre di buon +grado acconsentito a cambiarla in una +perpetua pace; ma vi ostò Francesco I, +per timore che i Veneziani, trovandosi +senza sospetto, non allentassero i legami +co' quali la Francia li teneva sotto la sua +clientela<a class="tag" id="tag506" href="#note506">[506]</a>. La corte di Francia adombravasi +di ogni potere che in Italia sembrasse +aspirare all'indipendenza: conservando +l'alleanza de' Veneziani, cautamente +impediva che non accrescessero in Lombardia +il numero de' loro partigiani. Il +maresciallo Trivulzio, che avevale renduti +così segnalati servigj, le si era fatto +sospetto pel suo attaccamento ai Veneziani. +Egli era il capo del partito guelfo; +e Lautrec, per mortificarlo, colmava di +onori Galeazzo Visconti capo dell'opposta +fazione. Il Trivulzio, per non trovarsi in +balìa degli avvenimenti, domandò ed ottenne +la nazionalità de' cantoni svizzeri; +ma con ciò non fece che somministrare +<span class="pagenum"><a id="Page_505"></a>[505]</span> +nuove armi a' suoi nemici. Accusato alla +corte, risolse, malgrado l'avanzata sua età, +di passare i monti e di presentarsi a Francesco +I per giustificarsi. Il re lo accolse +duramente, lo rimproverò di godere di +una non meritata riputazione, e lo costrinse +a ritornare agli Svizzeri le sue +lettere di cittadinanza. Poco dopo il Trivulzio +infermò a Chartres, ove morì, +ludibrio fino alla fine della sua lunga +carriera della incostanza della fortuna; al +che faceva allusione l'epitaffio scelto da +lui medesimo. «Qui riposa Gian Giacopo +Trivulzio, che mai non riposò<a class="tag" id="tag507" href="#note507">[507]</a>.» +</p> + +<p> +Negoziazioni che dovevano decidere +non solo della sorte dell'Italia, ma di tutta +l'Europa, tenevano in allora occupati tutti +gli spiriti. Massimiliano, sentendo finalmente +gli effetti della vecchiaja, avrebbe +voluto assicurare a suo nipote la dignità +imperiale; ma, per le costituzioni +dell'impero, non poteva farlo eleggere +re de' Romani, finchè egli medesimo non +<span class="pagenum"><a id="Page_506"></a>[506]</span> +avesse ricevuto la corona d'oro dalle +mani del papa: onde pensava o di andare +a cercarla a Roma, o di ottenere +che Leon X gliela mandasse in Germania +per mezzo di un legato, ed intanto +cercava di guadagnare i suffragj +degli elettori. Malgrado le inquietudini +de' principi dell'impero, la gelosia della +Francia, e gli artificj della corte di Roma, +non avrebbe tardato ad ottenere l'intento. +Ma la morte venne a rompere inaspettatamente +i suoi disegni, sorprendendolo +a Lintz il 19 gennajo del 1519, mentre +occupavasi caldamente della caccia, cercando +di sbarazzarsi da una leggiere +febbre con inopportuni rimedj<a class="tag" id="tag508" href="#note508">[508]</a>. +</p> + +<p> +La morte di Massimiliano, accaduta +prima che fosse eletto un re de' Romani, +apriva la porta a tutti i candidati che +potevano aspirare a questa prima dignità +del mondo cristiano. Pure non la chiesero +che i due più potenti monarchi dell'Europa, +il re di Spagna ed il re di Francia. +Il primo, come arciduca d'Austria e come +<span class="pagenum"><a id="Page_507"></a>[507]</span> +sovrano de' Paesi Bassi, era di già membro +dell'impero; il secondo gli era assolutamente +straniero, ma, se avesse +ottenuta la corona, avrebbe compromessa +quella indipendenza della monarchia +francese, cui i Francesi apprezzavano +con ragione così altamente, rendendola +dipendente per meglio unirla all'impero. +Rappresentavano i ministri dei +due principi, che in questo momento era +necessario alla cristianità un potente monarca, +onde mettere argine alle conquiste +de' Turchi, che opprimevano l'Ungheria, +e minacciavano la Germania. Frattanto +tutti i principi e tutti gli stati indipendenti +della Germania e dell'Italia tenevano +una contraria opinione; vedevano +con inquietudine la corona imperiale perpetuarsi +nella casa d'Austria fin dal 1438 +per via delle successive elezioni d'Alberto +II, di Federico IV, e di Massimiliano, e +del lungo regno degli ultimi due. Temevano +l'assoluta sovversione delle loro +libertà, quando l'erede di questi monarchi, +che di già non le avevano abbastanza +rispettate, sarebbe inoltre sovrano di tutte +le Spagne, delle Indie, de' Paesi Bassi +e delle due Sicilie. L'elezione di Francesco +I, per le abitudini ch'egli porterebbe +d'una assoluta monarchia in una monarchia +<span class="pagenum"><a id="Page_508"></a>[508]</span> +elettiva e limitata, non sembrava +meno pericolosa per l'indipendenza di +tutti i piccoli stati: e per tal modo mentre +i due monarchi facevano girare +d'una in altra corte della Germania splendide +ambasciate, accompagnate da corpi +d'uomini d'armi e di convogli di danaro, +onde apertamente guadagnarsi i +suffragj, tutti gli amici del loro paese +e della libertà europea facevano voti perchè +questi due fossero rigettati. Vero è +che molti, capo de' quali era Leon X, +fingevano di essere attaccati a Francesco +I, per impiegare il danaro ed il credito +di lui contro il di lui competitore; +ma fidavansi al nazionale orgoglio de' Tedeschi, +che mai non permetterebbe ad +un re di Francia di salire sul primo trono +della Germania<a class="tag" id="tag509" href="#note509">[509]</a>. +</p> + +<p> +Mentre Leon X cercava di tener la +bilancia in bilico tra due così potenti +principi, l'ultimo legittimo erede della sua +propria famiglia moriva in Firenze. Lorenzo +de' Medici, duca d'Urbino, vi aveva +condotta sua moglie Maddalena de Latour +<span class="pagenum"><a id="Page_509"></a>[509]</span> +d'Alvergna; ma le aveva comunicata la +vergognosa malattia di cui era egli stesso +affetto. Maddalena morì il 23 di aprile +nel dare alla luce la troppo famosa Caterina +de' Medici; e cinque giorni dopo, +il 28 aprile, soggiacque ancora Lorenzo +alla malattia che lo andava già da gran +tempo distruggendo<a class="tag" id="tag510" href="#note510">[510]</a>. Altro discendente +non restava di Cosimo de' Medici, padre +della patria, che papa Leon X, Caterina, +di lui pronipote, varie femmine maritate in +diverse case fiorentine, e tre bastardi; cioè, +Giulio di già cardinale, Ippolito ed Alessandro +tuttavia in età fanciullesca. I discendenti +di Lorenzo de' Medici, fratello +di Cosimo, che vent'anni prima avevano +rinunciato al loro nome per prendere +quello di Popolani, e che nelle rivoluzioni +di Firenze si erano mostrati partigiani +del popolo e della libertà, erano in allora +divisi in due rami, nel cadetto de' quali +Giovanni de' Medici, figliuolo di Caterina +Sforza, cominciava a farsi nome +nelle armi. In questo stesso anno gli nasceva +un figliuolo, il giorno 11 di giugno +del 1519, destinato a ridurre un giorno +<span class="pagenum"><a id="Page_510"></a>[510]</span> +la sua patria in servitù, ed a portare il +primo, col nome di Cosimo, il titolo di +gran duca di Toscana<a class="tag" id="tag511" href="#note511">[511]</a>. +</p> + +<p> +Gli ambiziosi disegni di Leon X per +la sua famiglia, cui aveva sagrificata la +gloria e l'indipendenza della sua patria, +più avere non potevano esecuzione; perciò +alcuni cittadini ebbero il coraggio di +supplicarlo a rendere a Firenze una libertà +che pregiudicare non poteva alla +grandezza di lui o della di lui casa: la sorte +del cardinale Giulio, gli dicevano essi, +era stabilita nella Chiesa, mentre che i +due fanciulli, Alessandro ed Ippolito, da +Leone X appena riconosciuti, non sembravano +inspirargli veruno interesse<a class="tag" id="tag512" href="#note512">[512]</a>. +Ma Leone nel suo lungo esilio aveva +contratto l'odio della libertà: suppose che +conserverebbe la Toscana in una maggiore +dipendenza dalle sue volontà sostituendo +a Lorenzo il cardinale Giulio suo cugino; +perciò lo fece subito partire alla volta di +Firenze, quand'ebbe notizia della malattia +del primo. Giulio, ch'era corucciato con +Lorenzo, non entrò nel palazzo Medici finchè +non fu morto suo cugino. In allora +annunciò ai magistrati che non era sua +<span class="pagenum"><a id="Page_511"></a>[511]</span> +intenzione di seguire le pedate del suo +predecessore; che non era per appropriarsi +in sul di lui esempio le nomine +a tutti gli ufficj lucrativi; ma che anzi +si farebbe debito di rispettare la pubblica +libertà: infatti i Fiorentini, sollevati dal +giogo che avevano portato, credettero +di trovare sotto il cardinale Giulio un +immagine della repubblica; e si affezionarono +a questo prelato, che si trattenne +fra di loro fino al mese di ottobre, e +che, ripartendo alla volta di Roma, lasciò +nel palazzo de' Medici Goro Gheri di +Pistoja, vescovo di Fano, ed il cardinale +di Cortona, per governare in vece sua<a class="tag" id="tag513" href="#note513">[513]</a>. +</p> + +<p> +Dopo estinta la casa Medici, il ducato +d'Urbino avrebbe dovuto ricadere alla +santa sede. Leon X non volle restituirlo +all'antico signore, malgrado il desiderio +degli abitanti; anzi per tenerlo +sottomesso ne fece smantellare le città. +Ma mentre incorporò il ducato d'Urbino +all'immediato dominio della Chiesa, +accordò la fortezza di san Leo, ed +il contado di Montefeltro, che viene +formato da una sessantina di castella o +<span class="pagenum"><a id="Page_512"></a>[512]</span> +villaggi murati, alla repubblica fiorentina +in pagamento di cento cinquanta mila +fiorini, dovutile a saldo delle somme sovvenute +alla santa sede in occasione della +guerra d'Urbino<a class="tag" id="tag514" href="#note514">[514]</a>. +</p> + +<p> +Frattanto le rivalità fra i due pretendenti +all'impero si erano continuate con +un aspetto di galanteria e di vicendevole +rispetto. Francesco I aveva detto agli ambasciatori +di Spagna, ch'egli ed il loro +padrone dovevano risguardarsi come due +innamorati che corteggiano la stessa amante, +non già come nemici<a class="tag" id="tag515" href="#note515">[515]</a>. Il re di +Francia aveva creduto di guadagnare i +voti degli elettori, profondendo il danaro: +i suoi tre ambasciatori, l'ammiraglio Bonnivet, +d'Orval e Fleuranges «avevano +sempre, dice l'ultimo, quattrocento mila +scudi con loro che gli arcieri portavano in +certe loro valigie, ed avevano i detti ambasciatori +con loro quattrocento cavalli +tedeschi al soldo del re, che li conducevano; +ed il fortunato (Fleuranges) +aveva inoltre con lui quaranta cavalli, +<span class="pagenum"><a id="Page_513"></a>[513]</span> +la maggior parte pure tedeschi, tutti +vestiti di verde, con i suoi colori ad +una manica, i quali rendettero importanti +servigj<a class="tag" id="tag516" href="#note516">[516]</a>.» +</p> + +<p> +Ma il danaro di Carlo fu più utilmente +adoperato nell'adunare un'armata, +che improvvisamente si avvicinò a +Francoforte sotto colore di proteggere +la libertà degli elettori. Le quattro voci +di Magonza, di Colonia, di Sassonia e +del conte palatino, gli furono date dopo +che l'elettore di Sassonia ricusò l'offerta +della corona; venne in seguito quella di +Boemia; e finalmente gli elettori di Brandeburgo +e di Treveri furono gli ultimi +ad abbandonare gl'interessi del re di +Francia; Carlo, che di que' tempi si +trovava in Ispagna, fu proclamato imperatore +eletto il 28 giugno del 1519, +e si fece chiamare Carlo Quinto<a class="tag" id="tag517" href="#note517">[517]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_514"></a>[514]</span> +</p> + +<p> +In questo stesso tempo la storia d'Italia +è povera di avvenimenti. Le province +guastate in tempo della guerra cercavano +col riposo e coll'economia di rifarsi da +tanti disastri. Il marchese di Mantova, +Francesco Gonzaga, che nelle guerre della +fine del precedente secolo si era acquistata +grandissima riputazione, morì il 20 +di febbrajo. Gli successe Federico, il maggiore +de' suoi tre figli; Ercole fu fatto +cardinale; e don Fernando, in appresso +duca di Molfetta e di Guastalla, fu uno +de' più illustri capitani del secolo<a class="tag" id="tag518" href="#note518">[518]</a>. +</p> + +<p> +Il duca di Ferrara, don Alfonso d'Este, +in novembre dello stesso anno, fu sorpreso +da pericolosa malattia, che per alcuni +giorni fece credere disperata la sua +guarigione. Suo fratello, il cardinale Ippolito, +disgustato del soggiorno di Roma, +trovavasi in Ungheria nel suo arcivescovado +di Strigonia. Alfonso aveva pagati +gli enormi debiti contratti in tempo delle +sue lunghe guerre; aveva inoltre adunato +un ragguardevole tesoro, ma coll'opprimere +d'insopportabili imposte i +suoi sudditi. In ogni altra cosa avarissimo, +spendeva senza misura nel fortificare +<span class="pagenum"><a id="Page_515"></a>[515]</span> +Ferrara, e nel fare nuove artiglierie +e provvedere munizioni da guerra. +Aveva ridotta la sua capitale a città quasi +inespugnabile; ma aveva a carissimo prezzo +acquistato tale vantaggio, cioè perdendo +l'amore de' suoi popoli, ruinati +dalle imposte e da' suoi monopolj. Dopo +la pace aveva licenziate le sue truppe, +credendo di non aver più nulla a temere, +quando nella stessa epoca in cui cadde +infermo, un'inondazione rovesciò ottanta +piedi delle mura di Ferrara, e lo espose +a nuovi pericoli<a class="tag" id="tag519" href="#note519">[519]</a>. +</p> + +<p> +Leon X non aveva rendute ad Alfonso +d'Este le due città di Modena e di Reggio, +nemmeno dopo la morte del nipote, +che aveva troncati tutti i disegni d'ingrandimento +ch'egli aveva formati a +pro della sua famiglia. Lungi di essere +da quest'avvenimento richiamato a più +moderati sentimenti, Leone quand'ebbe +avviso della malattia d'Alfonso e della +caduta delle mura della capitale, risolse +di approfittarne per privarlo del suo +ultimo asilo. A tale oggetto sovvenne dieci +mila ducati ad Alessandro Fregoso, vescovo +di Ventimiglia, figlio di quel cardinale +Paolo Fregoso, il di cui bellicoso +<span class="pagenum"><a id="Page_516"></a>[516]</span> +carattere aveva suscitate tante rivoluzioni +nel precedente secolo. Trovavasi costui +in Bologna, perchè suo cugino Ottaviano +lo aveva esiliato da Genova. Col danaro +del papa assoldò gente nelle terre della +Chiesa e della Lunigiana<a class="tag" id="tag520" href="#note520">[520]</a>, dando voce +di voler tentare una rivoluzione in Genova, +ciò che facilmente era da tutti creduto. +Quando seppe che suo cugino Ottaviano +erasi posto in guardia contro i suoi attentati, +simulò di esserne afflitto, quasi +vedesse contrariati i suoi progetti, ed +offrì a Federigo da Bozzolo di ajutarlo +colle sue truppe, assoldate già per un +mese, in certa lite che aveva con Gian +Francesco Pico della Mirandola intorno +al possedimento di Concordia. Sotto +questo pretesto avvicinossi al Po, sperando +di poterlo passare senza ostacolo, e di +marciare improvvisamente sopra Ferrara. +Un agente del papa gli aveva apparecchiate +alcune barche dove la Secchia +mette foce in Po; ma, sentendo avvicinarsi +questa piccola armata, il marchese +di Mantova fece ritirare tutte quelle barche; +scoprì i veri disegni del vescovo di +Ventimiglia, e ne diede avviso al duca +di Ferrara, il quale si pose bentosto in +<span class="pagenum"><a id="Page_517"></a>[517]</span> +su le difese. Perduta ogni speranza di +sorprenderlo, Alessandro Fregoso licenziò +le truppe: il duca lo accusò al papa per +averlo voluto attaccare in tempo di pace, +e Leon X non esitò ad incolpare dell'accaduto +il suo agente<a class="tag" id="tag521" href="#note521">[521]</a>. +</p> + +<p> +Ma l'alta dignità del papato non lascia +quasi mai coloro che trovansene rivestiti +esposti a soffrire i danni de' proprj mancamenti: +le loro provocazioni non sono +esposte alle rappresaglie; se commettono +una perfidia, si teme di pubblicarla, e +non si ardisce attaccare la loro riputazione. +Questa specie d'impunità non può +a meno di non corromperli. Quando un +papa si è una volta abbandonato all'ambizione +di dilatare i suoi stati, non si lascia +scoraggiare dal cattivo esito di un +attentato; anzi una perdita gli dà motivo +di rinnovare i suoi sforzi. Alessandro +VI aveva cominciata la guerra +contro i feudatarj della Chiesa, ed aveva +spogliati tutti quelli della Romagna, per +ingrandire a loro spese suo figliuolo. +Giulio II, con una più generosa ambizione, +si era volto contro più potenti +principi: aveva cacciati i Bentivoglio +<span class="pagenum"><a id="Page_518"></a>[518]</span> +da Bologna, espulsi i Veneziani dalla +Romagna, e cominciata la guerra contro +il duca di Ferrara; ma non aveva spogliati +del loro potere coloro che assoggettandosi +senza riserva alla Chiesa; altro +realmente così non erano che suoi +vicarj, come ne avevano il titolo, e non +comandavano che in suo nome. +</p> + +<p> +Giampaolo Baglione, signore di Perugia, +era il più illustre di questi ultimi. +Dopo avere fatta la sua pace con Giulio +II, lo aveva servito in tutte le guerre, +mostrandosi il più fedele vassallo de' pontefici. +Era stato invitato dai Veneziani a +comandare le loro armate in tempo della +lega di Cambrai, e vi si era acquistato +grandissimo nome di capitano prudente, +conoscitore de' luoghi e degli uomini, e +dell'arte della guerra; di modo che, malgrado +molti disastri, i Veneziani non lo +privarono della loro confidenza. Dopo la +pace era tornato a Perugia. Il papa aveva +da prima approvato il suo contegno, quando +il duca d'Urbino s'era avvicinato a +Perugia colla sua armata: ma in appresso +gli rinfacciò una cotale segreta intelligenza +col duca, persuaso che il Baglioni +non potesse vedere di buon occhio la +ruina di quest'ultimo feudatario della +Chiesa, suo amico e suo vicino. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_519"></a>[519]</span> +Il Baglioni teneva in Perugia un rivale +della sua stessa famiglia, chiamato +Gentile: Giampaolo lo scacciò nel 1520, +e fece perire alcuni di lui partigiani, accusati +di avere ordito trame a pro di Gentile. +Il papa si fece a difendere Gentile, +e citò Giampaolo a presentarsi personalmente +a Roma. Giampaolo, ammalato +trovandosi, o infingendosi tale, mandò +Malatesta, suo figlio, in vece sua, per giustificarsi. +Leon X lo accolse graziosamente; +ma gli dichiarò di volere che comparisse +personalmente a trattare la propria causa +il signore di Perugia: e per togliergli +qualunque sospetto gli mandò un salvacondotto +di proprio pugno, dando in pari +tempi parola a Camillo Orsini, genero +del Baglioni, e ad altri di lui potenti amici, +che non sarebbe esposto a verun pericolo. +L'Orsini, dopo avere ottenute queste assicurazioni, +cercò di persuadere il suocero +ad ubbidire. Il Baglioni vi prestò fede; +ed all'indomani del suo arrivo in Roma +andò in castel sant'Angelo, ove il papa +era andato ad alloggiare; ma invece di +essere ammesso all'udienza, fu arrestato +dal castellano, e dai carnefici posto alla +tortura. Non fu interrogato intorno ad +un solo delitto; ma gli si domandò una +confessione generale di tutti i falli commessi +<span class="pagenum"><a id="Page_520"></a>[520]</span> +in vita sua. La sua vita era ben +lontana dall'essere irreprensibile; egli confessò +varj atti di crudeltà commessi per +conservare la tirannide, molte scandalose +dissolutezze, e tra queste un incesto con +sua sorella, ch'egli non si era curato gran +fatto di dissimulare. Dietro tali confessioni, +dopo due mesi di prigionia, fu per ordine +di Leon X decapitato. La di lui moglie ed +i figliuoli si rifugiarono a Padova sotto +la protezione de' Veneziani, e Perugia +venne interamente assoggettata all'autorità +della santa sede<a class="tag" id="tag522" href="#note522">[522]</a>. +</p> + +<p> +Nello stesso anno Leon X, che aveva +preso al suo servigio Giovanni de' Medici, +figlio della celebre Caterina Sforza +di Forlì e del suo secondo marito, vedendo +in questo giovinetto svilupparsi di +già quell'ardore marziale, e quell'impeto +che gli diedero in appresso tanta riputazione, +lo incaricò di scacciare da Fermo +Luigi Freducci, che comandava in questa +città. Il Freducci era tenuto in concetto +<span class="pagenum"><a id="Page_521"></a>[521]</span> +di buon capitano, ma non aveva che dugento +uomini d'armi, coi quali non poteva sperare +di resistere a mille cavalli e quattro +mila fanti, che contro di lui conduceva Giovanni +de' Medici. Tentò di fuggire da Fermo +colle sue due compagnie d'uomini d'armi; +ma sopraggiunto dal Medici e circondato +da ogni banda, perì combattendo con +più di cento suoi soldati, prima che gli altri +avessero potuto ottenere quartiere. La morte +del Freducci atterrì tutti i piccoli signori +o tiranni delle Marche; gli uni fuggirono +senza venire all'esperimento dell'armi; +altri passarono a Roma per implorare la +clemenza del pontefice. Leon X li fece tutti +imprigionare, indi assoggettare alla tortura +per avere da loro una confessione +generale. Non eravi tra costoro chi potesse +vantarsi innocente; ed alla confessione +loro teneva dietro immediatamente +il supplicio. Così Amadei, tiranno di Recanati; +Zibicchio, capo di partito a Fabbriano; +Ettore Severiani, capo di partito +a Benevento, furono appiccati dopo essere +stati assoggettati alla tortura, sebbene fossero +volontariamente venuti a gettarsi tra +le braccia del pontefice, e non fossero +stati accusati di verun delitto<a class="tag" id="tag523" href="#note523">[523]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_522"></a>[522]</span> +</p> + +<p> +Ma di tutte le sovranità dipendenti dalla +santa sede, quella di Ferrara più d'ogni +altra solleticava l'ambizione di Leone: +egli aveva cercato indarno nel precedente +anno d'impadronirsene per sorpresa; +e nel presente non si vergognò di +adoperare più odiosi mezzi. Uberto Gambara, +protonotaro apostolico, che poi fu +cardinale, venne incaricato di sedurre Rodolfo +Hello, tedesco, capitano della guardia +del duca. Uberto diede a Rodolfo due +mila ducati, e gli fece più larghe promesse, +tanto che il tedesco promise di assassinare +Alfonso, e di aprire la porta di castel +Tealdo, cittadella di Ferrara, alle truppe +della Chiesa, le quali arriverebbero da +Modena e da Bologna. Era stato fissato +il giorno dell'esecuzione; e lo storico +Guicciardini, che comandava in Modena, +e Guido Rangone, che comandava in Bologna, +avevano avuto ordine di far avanzare +le truppe pontificie fino alle porte +di Ferrara. Ma fino dal principio Rodolfo +Hello aveva palesate al duca le profferte +fattegli, e con di lui intelligenza aveva mostrato +di entrare nella congiura. Quando +il duca ebbe in sue mani tutte le lettere +<span class="pagenum"><a id="Page_523"></a>[523]</span> +del Gambara, e che gli furono aperti +tutti i disegni di Leone X, ne fece fare +autentico processo cogli interrogatorj di +più complici, e lo depose unitamente alle +lettere originali del Gambara negli archivj +di casa d'Este, ove furono letti dal Muratori; +poscia il duca troncò quest'affare, +onde schivare, se ancora fosse possibile, +di romperla irremissibilmente con Leone +X<a class="tag" id="tag524" href="#note524">[524]</a>. +</p> + +<p> +Questo pontefice, in preda alla mollezza +ed ai piaceri, passava la vita in continue +feste, occupandosi di musica, di commedie, +delle ridicole pompe de' suoi buffoni, +inebbriato dalle lodi de' poeti e degli +oratori, cui prodigava le sue ricchezze, +senza prendersi quasi verun pensiero +della burrasca che contro di lui andava +addensando in Germania Lutero, e senza +parere desiderare una nuova guerra. Le +sue prodigalità avevano in breve dissipati +in tempo di pace gl'immensi tesori ragunati +da Giulio II in mezzo a continue +<span class="pagenum"><a id="Page_524"></a>[524]</span> +guerre; onde per soddisfare al suo inconsiderato +lusso era costretto d'accrescere +continuamente lo scandaloso traffico +delle indulgenze, e di rendere più aperti +que' disordini contro i quali i primi riformatori +osavano finalmente d'alzare la +voce<a class="tag" id="tag525" href="#note525">[525]</a>. +</p> + +<p> +Ma una vaga inquietudine di spirito +facevagli desiderare nuove scene e nuovi +argomenti d'adulazione per i suoi cortigiani; +e perchè più non aveva famiglia +alla quale tramandare potesse la grandezza +che voleva acquistare, invidiava la +gloria di Giulio II, che aveva illustrato +il suo pontificato colle conquiste fatte per +la santa sede; egli ancora si lasciò prendere +dal chimerico progetto <i>di cacciare i +barbari d'Italia</i>, armando l'uno contro +l'altro i due principi rivali; e non rifletteva +che colui ch'egli ajuterebbe a vincere, +rimarrebbe più ingagliardito dalla vittoria, +che indebolito dagli sforzi sostenuti +per ottenerla. +</p> + +<p> +Il trattato di Noyon aveva lasciati molti +semi di nuove dissensioni tra Carlo V e +<span class="pagenum"><a id="Page_525"></a>[525]</span> +Francesco I. L'ultimo non aveva ottenuta +soddisfazione pel suo alleato, il re di +Navarra. Metteva in campo nuove pretese +sul regno di Napoli, prendendo argomento +dall'antica costituzione de' papi, i +quali, fino dai tempi in cui avevano tolto +questo regno a Manfredi per darlo alla +casa d'Angiò, avevano richiesto che non +potesse essere posseduto dal capo dell'impero. +Carlo V aveva egli stesso giurato +di non riunire le due corone, e poichè +doveva abdicare quella di Napoli, credeva +il re Francesco d'avere diritto di +ripeterla. Carlo, dal canto suo, voleva +far rivivere le sue pretese sopra il ducato +di Milano e su quello di Borgogna. Tutti e +due i re, opponendo gl'imprescrittibili diritti +della legittimità alle convenzioni ed +ai trattati, si fondavano sopra una dottrina, +che, se fosse ammessa, sbandirebbe per +sempre la pace e la buona fede di frammezzo +agli uomini. La naturale gelosia tra +due giovani sovrani, ambiziosi, potenti e +rivali di gloria, aguzzava i loro risentimenti, +e li rendeva più fermi nelle vicendevoli +loro pretese. Ma fin allora le insurrezioni +della Spagna, e la guerra della Germania +tra la lega di Svevia ed il duca di Virtemberga, +avevano dato troppo di che fare +a Carlo V, perchè potesse nello stesso +<span class="pagenum"><a id="Page_526"></a>[526]</span> +tempo avventurarsi a cominciare le ostilità +contro la Francia. +</p> + +<p> +Erasi il re Francesco riservata la facoltà +di prestare soccorsi al re di Navarra +per ricuperare i suoi stati, senza +perciò rompere la pace generale conchiusa +tra le due corone. Questi soccorsi +furono dalla Francia mandati in principio +del 1521<a class="tag" id="tag526" href="#note526">[526]</a>. Nello stesso tempo un'altra +piccola guerra si era accesa nelle Ardenne +e nel ducato di Lussemburgo tra +Roberto della Marck, signore di Sedan, +secondato da suo figliuolo il maresciallo di +Fleuranges, e madama di Savoja, governatrice +de' Paesi Bassi a nome di Carlo V<a class="tag" id="tag527" href="#note527">[527]</a>. +Gli è vero che nulla ancora presagiva una +diretta guerra tra i due monarchi, e che +inoltre questi non poteva estendersi all'Italia, +finchè il papa tenevasi neutrale. +Gli stati della Chiesa e quelli di Firenze, +coprivano il regno di Napoli contro gli +attacchi de' Francesi, i quali dall'altro +canto non avevano nulla a temere per +il Milanese, i di cui confini, dalla banda +della Germania, erano coperti dalla loro +alleanza colla repubblica di Venezia e da +<span class="pagenum"><a id="Page_527"></a>[527]</span> +quella che avevano conchiusa a Lucerna +cogli Svizzeri, il 5 maggio del 1521<a class="tag" id="tag528" href="#note528">[528]</a>. +</p> + +<p> +Ma la pace aveva cessato di piacere +a Leon X, e le sue negoziazioni, non +meno presso Carlo V, che presso Francesco +I, tendevano ad armarli l'uno contro +l'altro. Il papa pendeva tuttavia incerto +a quale dei due si unirebbe. Facendo +la guerra ai Francesi poteva loro togliere +Parma e Piacenza, ch'era pentito +d'avere perduto, dopo che il suo predecessore +le aveva conquistate; attaccando +l'imperatore, poteva levargli alcune province +del regno di Napoli, che ugualmente +gli si confacevano. Faceva a vicenda +profferte all'uno ed all'altro, mentre +che Antonio Pucci, vescovo di Pistoja, +aveva per lui assoldati sei mila Svizzeri, +ai quali Lautrec aveva senza veruna difficoltà +accordata licenza d'attraversare in +marzo la Lombardia, siccome a quelli che +credeva destinati contro il regno di Napoli. +Leon X, che non aveva ancora deciso +da qual parte si porrebbe, gli accantonò +nella Marca d'Ancona, ove gli Svizzeri, +trovandosi oziosi, disertarono quasi +tutti<a class="tag" id="tag529" href="#note529">[529]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_528"></a>[528]</span> +</p> + +<p> +All'ultimo i negoziatori di Leon X +convennero con quelli di Francesco I in +un trattato d'alleanza, in virtù del quale +il papa ed il re si obbligavano ad attaccare +di concerto il regno di Napoli. Fattane +la conquista, tutto il paese posto tra +Roma ed il Garigliano doveva essere riunito +alla Chiesa; ed il rimanente doveva +formare un regno pel secondo figliuolo di +Francesco I. Ma perchè questo secondo figliuolo +era inallora ancor fanciullo, tutto il +regno, fino alla di lui maggiorità, doveva +essere governato da un legato pontificio. +Inoltre Francesco I si obbligava a non accordare +più la sua protezione al duca di +Ferrara, nè a verun altro feudatario della +Chiesa; di modo che la conquista di quel +ducato era pure uno degli utili che il +papa ritrarrebbe da tale alleanza<a class="tag" id="tag530" href="#note530">[530]</a>. +</p> + +<p> +Questi preliminarj erano stati sottoscritti +prima che cominciassero le ostilità +nella Navarra, che Asparoth, fratello di +Lautrec, conquistò in poco tempo. La sollevazione +degli Spagnuoli contro i consiglieri +<span class="pagenum"><a id="Page_529"></a>[529]</span> +fiamminghi di Carlo V, e la violenza +delle guerre civili tra i partigiani +del dispotismo e quelli della libertà, ne' +due regni di Castiglia e d'Arragona, sembravano +dare ai Francesi una favorevole +occasione per portare assai più in là +questi primi prosperi avvenimenti. In +tali circostanze il trattato conchiuso con +Leon X venne presentato alla ratifica del +consiglio del re. Desso venne esaminato con +estrema diffidenza, perciocchè il papa +aveva date tante prove della sua nimicizia, +che il consiglio non era disposto a +credere, che volesse ristabilire i Francesi +a Napoli, mentre che dava a conoscere +di soffrirli a stento nel Milanese. Temevasi +dai più che dopo avere tirata la loro +armata nella Campania non si unisse all'imperatore +per distruggerla, ed in appresso +attaccare il ducato di Milano, rimasto +senza difensori. In tanta incertezza, +Francesco I non mandava la sua ratifica. +Leon X, di già scontento di Lautrec e +del vescovo di Tarbes, ambasciatore a +Roma, perchè avevano ricusata l'autorità +della corte pontificia in tutti gli affari +beneficiarj del ducato di Milano, si accostò +subito all'imperatore, col quale +non aveva mai lasciato di trattare, e con +lui l'8 maggio del 1521 sottoscrisse un +<span class="pagenum"><a id="Page_530"></a>[530]</span> +trattato, con cui i confederati si obbligavano +a stabilire nel ducato di Milano +Francesco Sforza, secondo figlio di Lodovico +il Moro; dopo avere staccato da +questo ducato Parma e Piacenza, che +unitamente al ducato di Ferrara farebbero +parte degli stati della santa sede. +Il papa sciolse Carlo V dall'impedimento +di possedere nello stesso tempo +il regno di Napoli e l'impero, chiedendo +in compenso un feudo nel regno di +Napoli per Alessandro de' Medici, figliuolo +naturale di Lorenzo già duca di +Urbino<a class="tag" id="tag531" href="#note531">[531]</a>. +</p> + +<p> +Francesco Sforza, che i confederati +volevano collocare sul trono di Milano, +trovavasi allora a Trento, ov'era stato +raggiunto da Girolamo Morone, ch'era +stato il principale confidente e ministro +di suo fratello, e che, dopo averlo persuaso +<span class="pagenum"><a id="Page_531"></a>[531]</span> +a cedere per capitolazione il castello +di Milano, si era accorto d'essere caduto +in sospetto ai Francesi, e non dover rimanere +lungamente sicuro ne' loro stati. +Morone, il più intrigante, il più destro, +il più scaltrito, il più doppio degl'Italiani +de' suoi tempi, manteneva segreto +intelligenze con tutti i malcontenti di +Lombardia, moltiplicati a dismisura dai +duri ed altieri modi del signore di Lautrec. +Aveva il Morone promesso al papa, +che una simultanea insurrezione sorprenderebbe +i Francesi in tutte le città, prima +che questi potessero levare alcuna fanteria +o farla venire d'oltremonti; ed i mille uomini +d'armi francesi accantonati in Lombardia +non si giudicavano sufficienti a +difendere questa provincia, neppure per +pochi giorni, contro gli attacchi combinati +del popolo, del papa e dell'imperatore. +L'attivissima cooperazione di questo +capo di faziosi fu probabilmente il principale +motivo che persuase Leon X a +domandare il ristabilimento dello Sforza +sul trono di Milano<a class="tag" id="tag532" href="#note532">[532]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_532"></a>[532]</span> +</p> + +<p> +La lega tenevasi coperta con tutto il +segreto d'una congiura; ed infatti doveva, +a guisa d'una cospirazione, scoppiare +nelle province, nelle quali l'insurrezione +era disposta contemporaneamente, +dalle montagne comasche fino a Parma. +Gli alleati risguardavano inoltre come +cosa di maggiore importanza l'operare +una rivoluzione a Genova, onde aprire al +re di Spagna tutte le comunicazioni per +mare colla Lombardia. Girolamo Adorno +doveva entrare nel porto di quella città +con nove galere, mentre che suo fratello +Antoniotto giugnerebbe attraverso +alle montagne fin presso alle mura. Affinchè +il loro attacco riuscisse più inaspettato, +fecero in modo d'intercettare per +venti giorni tutti i corrieri che andavano +a Genova; ma quest'eccesso di precauzione +riuscì loro pernicioso. Ottaviano +Fregoso, che governava la Liguria per +il re, insospettito da questo universale +silenzio, si pose in guardia con più +vigilanza che mai; Girolamo Adorno +non potè entrare in porto, e sbarcò le +sue truppe a Chiavari ed a Recco per +unirle a quelle di suo fratello, che s'avanzava +dalla banda di Pietra Santa. Tentarono +inutilmente d'eccitare una sollevazione +tra i loro partigiani; verun +<span class="pagenum"><a id="Page_533"></a>[533]</span> +Genovese non prese per loro le armi, +veruna terra murata aprì loro le porte, +talmente che dovettero passare in Lombardia +con circa tre mila fanti spagnuoli, +dopo d'avere rimandata la flotta a +Napoli<a class="tag" id="tag533" href="#note533">[533]</a>. +</p> + +<p> +Il signore di Lautrec si trovava inallora +alla corte di Francia, ed aveva lasciato +in suo luogo, per governare la +Lombardia, suo fratello, il signore di +Lescuns, che, secondo scrive il signor di +Fleuranges, «aveva lasciata la berretta +rotonda, e da principio era vescovo di +Tarbes, ma si sentiva troppo gentil +compagno per correre la carriera ecclesiastica; +ed io vi accerto che era +tale<a class="tag" id="tag534" href="#note534">[534]</a>.» Lescuns fu avvisato che il +Morone era subitamente partito da Trento +per passare, deviando dalle più frequentate +strade, a Reggio, ove allora era +governatore lo storico Guicciardini. Seppe +che moltissimi emigrati milanesi eransi +adunati nella stessa città, e supponendo +che fossero intenzionati di sorprendere +Parma si recò immediatamente egli stesso +<span class="pagenum"><a id="Page_534"></a>[534]</span> +a Reggio, per far che il governatore gli +desse schiarimento intorno alle intenzioni +del papa, e pretendere da lui che cacciasse +gli emigrati, ai quali aveva dato asilo +contro il prescritto de' trattati e le regole +di buona vicinanza. Frattanto, per +dare maggior forza alle sue istanze con +un poco di timore, e forse, avendone il +destro, per sorprendere la città, prese +con sè quattrocento lance, ed ordinò a +Federigo di Bozzolo di tenergli dietro a +non molta distanza con mille fanti<a class="tag" id="tag535" href="#note535">[535]</a>. +</p> + +<p> +Il Guicciardini faceva buona guardia, +e Reggio non temeva la visita del signore +di Lescuns. Questi domandò al governatore +una conferenza, che si tenne +il 24 di giugno nel rivellino della porta +che conduce a Parma. Mentre ch'essi +ragionavano delle cose loro, gli emigrati +milanesi, ch'erano accorsi sulle mura, +credendo, o fingendo di credere che alcuni +soldati francesi avessero voluto entrare +per forza, fecero fuoco sulla scorta +del signore di Lescuns, ed uccisero Alessandro +Trivulzio, uno de' capi della +fazione contraria alla loro. Vi fu allora +una mischia, nella quale lo stesso +<span class="pagenum"><a id="Page_535"></a>[535]</span> +Lescuns sarebbe rimasto ucciso, se il +Guicciardini non lo avesse preso sotto la +sua protezione, facendolo entrare in Reggio. +Gli uomini d'armi francesi lo supposero +fatto prigioniere e si sbandarono; +ma perchè non erano inseguiti, e perchè +incontrarono per istrada Federico di Bozzolo, +che veniva in loro ajuto, si riebbero +bentosto dal loro terrore, ed all'indomani +il Guicciardini permise al signore +di Lescuns di raggiugnere la sua gente<a class="tag" id="tag536" href="#note536">[536]</a>. +</p> + +<p> +I progetti che il Morone aveva formati +sovra Parma, e che dovevano eseguirsi +dagli emigrati adunati a Reggio, +non ebbero effetto, ed ancora più funesto +fine ebbero quelli di Manfredi Palavicini +sopra Como. Questo gentiluomo, in addietro +partigiano de' Francesi, ma che Lautrec +aveva disgustato, erasi associato ad un +cotale Giovanni, capo di facinorosi notissimo +in quelle montagne, chiamato il matto +dei Brizzi, il quale si era obbligato di +condurre a Como quattrocento soldati tedeschi +ed altrettanti italiani, mentre che +i loro amici in città dovevano atterrare +<span class="pagenum"><a id="Page_536"></a>[536]</span> +un pezzo di muraglia per farli entrare. +Ma Graziano delle Guerre, che teneva +il comando di Como, sebbene avesse +soli dugent'uomini sotto i suoi ordini, +supplì col coraggio, colla vigilanza, coll'attività +alle deboli sue forze. Sorprese +la truppa che veniva per sorprenderlo, +e la disperse; fece prigioniere il Palavicini +ed il matto dei Brizzi, e li mandò a +Milano. Volendo il governo atterrire i +suoi nemici, li fece squartare, e condannò +allo stesso orribile supplicio molti +gentiluomini milanesi, ch'erano stati consapevoli +de' loro progetti<a class="tag" id="tag537" href="#note537">[537]</a>. +</p> + +<p> +Leon X non aveva ancora confessata +la sua alleanza coll'imperatore, nè i suoi +bellicosi progetti, ma mostrò d'adirarsi +fieramente, quando seppe che il signore di +Lescuns aveva a mano armata violato il +territorio di Reggio. Annunciò al concistoro +che i Francesi più non rispettavano +i possedimenti della Chiesa, e che, +per reprimere la loro audacia, vedevasi +forzato ad allearsi coll'imperatore, onde +poter cacciarli dall'Italia. Diede il comando +<span class="pagenum"><a id="Page_537"></a>[537]</span> +delle sue truppe a Federico Gonzaga, +marchese di Mantova, che, accettandolo, +ritornò al re di Francia la collana +dell'ordine di san Michele, di cui +era stato decorato. Francesco Guicciardini +doveva servirlo, come consigliere, +col titolo di commissario generale. Il +marchese di Pescara comandava la fanteria +spagnuola; e Prospero Colonna fu posto +alla testa dell'armata combinata del papa e +dell'imperatore, la quale era composta di +seicento uomini d'armi della Chiesa o di +Firenze, e d'altrettanti dell'imperatore; +di quattro mila fanti spagnuoli, di sei +mila italiani e di sei in otto mila tedeschi, +grigioni o svizzeri. In principio +d'agosto quest'armata andò ad accamparsi +in sulla Lenza, a sole cinque miglia +da Parma<a class="tag" id="tag538" href="#note538">[538]</a>. +</p> + +<p> +Quando il Lautrec, ch'era a Parigi, +ebbe avviso della pubblicazione della lega +del papa e dell'imperatore, non tardò ad +annunciare al re che il Milanese era perduto +se non si affrettava a mandarvi quattrocento +<span class="pagenum"><a id="Page_538"></a>[538]</span> +mila scudi, onde assoldare una +fanteria svizzera che bastasse a difenderlo. +Lodovico XII aveva trattato il Milanese +come un antico stato ereditario, cui era +affezionato; ma Francesco I non lo avea +considerato che come una ricca provincia +che poteva pagare più delle altre. Gli +abitanti erano ad un tempo oppressi da +ruinose contribuzioni, da continui alloggi +di soldati, dall'insolenza e dai capricci +de' comandanti, dalla crudeltà de' tribunali, +che punivano con atroci supplicj i +malcontenti e le persone sospette. «Riputavasi, +dice il signor Martino di Bellay, +il numero di coloro che il signore +di Lautrec aveva sbanditi da Milano, +non minore di quello de' rimasti; e +dicevasi che la maggior parte di costoro +erano stati esiliati per leggieri motivi, +o per usurparne le sostanze; lo che +ci procurava molti nemici, i quali in +appresso si adoperarono per iscacciarci +da Milano, onde riavere i loro beni. +Prima che il detto maresciallo di Foix +venisse luogotenente del re nel ducato +di Milano, essendo, come detto abbiamo, +tornato in Francia il signore di Lautrec, +rimase in questo frattempo luogotenente +del re nel detto ducato il signore +di Telignì, siniscalco di Rouergue, il +<span class="pagenum"><a id="Page_539"></a>[539]</span> +quale colla sua saviezza e gentili maniere +aveva guadagnato il cuore de' +Milanesi, onde il paese era affatto tranquillo; +ma essendo tornato il signore +di Lescuns, e partitone il siniscalco, le +cose cambiarono aspetto, e così l'opinione +degli abitanti<a class="tag" id="tag539" href="#note539">[539]</a>.» +</p> + +<p> +Parve che Francesco I sentisse tutta +l'estensione del pericolo rappresentatogli +dal Lautrec, in un paese attaccato da una +potente armata, circondato di nemici da +ogni banda, e desideroso di rivoluzione. +Il dissipamento della sua corte, e lo sfrenato +gusto del monarca per i piaceri, +avevano di già estremamente disordinate le +finanze, di modo che, malgrado molte vaghe +promesse, un generale poteva temere +di non ricevere a tempo i sussidj che gli +venivano promessi; ma il signore di Semblancey, +soprintendente delle finanze, si +obbligò per espresso ordine del re a far +trovare a Lautrec quattrocento mila scudi +in Milano lo stesso giorno in cui egli vi +arriverebbe. Lautrec partì, e giunto a +Milano non trovò il danaro; onde per +fare un primo pagamento agli Svizzeri, +che cominciavano a ragunarsi sotto le +sue bandiere, obbligò tutti i ricchi particolari +<span class="pagenum"><a id="Page_540"></a>[540]</span> +di Lombardia con minacce e con +intollerabile rigore a mandargli tutto il +denaro che loro riuscirebbe d'avere anche +a credito<a class="tag" id="tag540" href="#note540">[540]</a>. +</p> + +<p> +Grandissima era l'esperienza di Prospero +Colonna nelle cose della guerra, +ma la sua tattica era lenta e timida, e +la grave età sua lo rendeva ancora più +lento e diffidente. Prima d'entrare nel +paese nemico volle aspettare i sei mila +fanti tedeschi che Ferdinando, fratello +dell'imperatore, aveva adunati nella Carinzia, +ed i tre mila Svizzeri assoldati dal +papa. I Veneziani non poterono chiudere +il passaggio a queste truppe, ed il Colonna, +poichè le ebbe ricevute nel suo +campo, e dopo d'avere perduti tredici +giorni sulle rive della Lenza, venne finalmente +ad aprire le sue batterie contro +Parma, dalla banda de' sobborghi di Codiponte, +sulla sinistra del fiume<a class="tag" id="tag541" href="#note541">[541]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_541"></a>[541]</span> +</p> + +<p> +Il Lautrec aveva affidata la difesa di +Parma a suo fratello, il signore di Lescuns; +gli aveva promesso d'accorrere +bentosto in suo soccorso; ed aveva inoltre +fatto sapere ai Veneziani che potenti rinforzi +valicavano allora le montagne per +raggiugnerlo: per altro le sue truppe si +andavano assai lentamente ragunando, e +non giugneva mai il danaro che gli era +stato così solennemente promesso. Aveva +con sè cinquecento lance, sette mila +Svizzeri e quattro mila fanti francesi sotto +gli ordini del signore di Saint-Valier: +l'armata veneziana, comandata da Teodoro +Trivulzio e dal provveditore Andrea +Gritti, era, dietro sua dimanda, venuta +a raggiugnerlo nel Cremonese con quattrocento +lance e quattro mila fanti; ma +finchè non arrivavano altri sei mila Svizzeri, +che tuttavia aspettava, il Lautrec +non voleva porsi in luogo ove potesse +venire obbligato a combattere<a class="tag" id="tag542" href="#note542">[542]</a>. +</p> + +<p> +La città di Parma viene divisa dal fiume +che porta lo stesso nome, che lascia +a sinistra, dalla banda di Piacenza, un +<span class="pagenum"><a id="Page_542"></a>[542]</span> +quartiere, detto Codiponte, la metà meno +considerabile di quello che ha dalla banda +destra. L'un quartiere e l'altro era fortificato +verso il letto del fiume, che, spesso +non avendo che un rigagnolo d'acqua in +mezzo ad un largo piano coperto di ghiaja, +avrebbe senza di ciò lasciato un libero +ingresso al nemico fin nel centro della città. +Soltanto il 29 agosto Prospero Colonna +aveva attaccato il sobborgo o quartiere +di Codiponte, ed in due giorni le sue batterie +avevano fatto nelle mura una breccia +abbastanza larga perchè il signore di Lescuns +conoscesse l'impossibilità di più +lunga difesa. Nella notte del 1 al 2 di settembre +Lescuns ritirò tutte le sue truppe +sulla riva destra; onde gli abitanti, abbandonati +a loro medesimi, s'affrettarono +di aprire le porte all'armata di Prospero +Colonna, esprimendo la loro gioja di +poter tornare sotto l'autorità pontificia: +ma questa gioja fu di breve durata, perciocchè +i soldati, senza farsi caso delle +loro buone disposizioni, li saccheggiarono +con estrema crudeltà<a class="tag" id="tag543" href="#note543">[543]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_543"></a>[543]</span> +</p> + +<p> +La stessa notte successiva a tale avvenimento +Prospero Colonna ebbe avviso +che il duca di Ferrara, per mostrarsi fedele +all'alleanza della Francia, aveva attaccato +Finale e san Felice con cento uomini d'armi, +dugento cavaleggieri e due mila fanti, +e che Lautrec era giunto fino al Taro. +Trovò pericoloso il continuare l'assedio +di Parma con due armate nemiche così +vicine; e sebbene il marchese di Mantova, +per non macchiare i suoi primi fatti d'armi +con un atto di debolezza, rimostrasse +come il Lautrec ed il duca di Ferrara erano +fuori di stato d'attaccarlo, e quanto +fosse vergognosa cosa l'abbandonare in sui +loro occhi una città più che a metà +presa; sebbene il Guicciardini e Francesco +Moroni lo andassero confortando +a terminare ciò che aveva così ben cominciato, +Prospero Colonna fu inflessibile: +il marchese di Pescara fu del medesimo +sentimento, dichiarando di volere +conservare i suoi soldati per una sicura +vittoria; e l'armata si ritirò in riva alla +Lenza, per aspettarvi nuovi ordini da +Roma e nuovi rinforzi<a class="tag" id="tag544" href="#note544">[544]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_544"></a>[544]</span> +</p> + +<p> +Questo avvenimento poteva avere per +la lega le più funeste conseguenze. I generali +del papa erano disposti a credere +che quelli dell'imperatore non avevano +abbandonata una quasi terminata conquista +all'avvicinamento di forze inferiori +alle loro, che perchè invidiavano al pontefice +l'acquisto di Parma: dal canto suo +il Colonna sospettava che Leon X volesse +ritirarsi dalla guerra, e lasciare di concorrere +al mantenimento dell'armata, tostocchè +avrebbe ricuperate Parma e Piacenza, +che gli erano state assegnate nel +trattato. L'armata della lega si tenne un +mese stazionaria, e divisa da una segreta +diffidenza. Ma Leon X, più che mai allettato +dalla speranza di far nuove conquiste, +aveva incaricato il cardinale di +Sion di levare per suo conto nuove genti +nella Svizzera. Queste arrivarono successivamente +nel Modenese; e Prospero Colonna, +incoraggiato a riprendere le sue +operazioni con nuova attività, passò il +Po il primo ottobre per portare la guerra +<span class="pagenum"><a id="Page_545"></a>[545]</span> +nel Cremonese. Dal canto suo il Lautrec, +avendo ricevuti considerabili rinforzi, si +lasciò fuggire di mano una bella occasione +di batterlo nel passaggio del fiume<a class="tag" id="tag545" href="#note545">[545]</a>. +</p> + +<p> +L'armata di Lautrec, ingrossata da quasi +venti mila Svizzeri, superava di forze quella +ch'era venuta ad attaccarla; e sebbene +la sua corte lo lasciasse sempre senza +danaro, s'egli avesse spinta la guerra ad +una pronta decisione, come tutti i suoi +capitani lo consigliavano di fare, avrebbe +cavato buon servigio da' suoi Svizzeri in +una battaglia; ma sgraziatamente egli attaccava +la sua vanità a non seguire mai +i suggerimenti che gli venivano dati; e per +mostrare di saperne più che tutti gli altri, +credeva necessario di scostarsi sempre +dalla comune opinione. Questa caparbietà +gli fece perdere un'occasione unica di +distruggere l'armata di Prospero Colonna, +che si era imprudentemente acquartierata +a Rebecco, in riva all'Oglio, e +sotto il cannone della fortezza veneziana +di Pontevico, posta sull'altra riva. Il Pescara, +conoscendo il pericolo della sua +situazione, ed approfittando della lentezza +del generale francese, ritirò durante la +<span class="pagenum"><a id="Page_546"></a>[546]</span> +notte le sue genti da Rebecco, senza lasciar +loro conoscere il pericolo in cui si +erano trovate. Il Lautrec aveva voluto +differire fino all'indomani l'attacco consigliatogli +dal duca d'Urbino e da Andrea +Gritti; ma all'indomani il suo nemico +erasi posto in sicuro<a class="tag" id="tag546" href="#note546">[546]</a>. +</p> + +<p> +Il Lautrec aveva nella sua armata quasi +venti mila Svizzeri; ed il cardinale di +Sion ne aveva condotti quasi altrettanti +all'armata del papa. La dieta elvetica +vedeva con ribrezzo i suoi concittadini +sul punto di versare il sangue gli uni +degli altri per una causa straniera. Spedì +loro perciò l'ordine di rientrare ne' loro +focolari, minacciando soprattutto di castigare +coloro che, in disprezzo dell'alleanza +di fresco conchiusa colla Francia, +eransi ridotti a servire contro di lei; ma +l'autorità de' magistrati era assai meno +potente degl'intrighi di Mattia Schiner, +cardinale di Sion, e dell'accortezza del +cardinale Giulio de' Medici, che Leon X +aveva spedito all'armata in qualità di legato. +Altronde l'animosità nazionale, così +<span class="pagenum"><a id="Page_547"></a>[547]</span> +vivamente eccitata in tempo delle guerre +di Lodovico XII, non era stata del +tutto spenta nell'ultima pace. Gli Svizzeri +dell'armata francese erano offesi +dall'alterigia e dalla diffidenza di Lautrec, +erano intiepiditi dalla sua lentezza, +e non prendevano fiducia ne' suoi +talenti. Lagnavansi soprattutto di non essere +pagati malgrado le promesse, che +mai non si eseguivano. I quattrocento +mila scudi, così solennemente promessi +al generale per la difesa del Milanese, +non erano stati mandati dalla Francia; +ed una sovranità veniva sagrificata per +un intrigo di corte dalla stessa madre +del re, che aveva destinato ad altri usi +questo danaro<a class="tag" id="tag547" href="#note547">[547]</a>. +</p> + +<p> +In breve la diserzione diminuì rapidamente +il numero degli Svizzeri che formavano +il nervo principale dell'armata +di Lautrec. Non si trovando più in istato +di tenere la campagna tra l'Oglio ed il +Po, egli si ritirò sull'Adda con intenzione +di difenderne il passo e di coprire il Milanese. +Alzò frequenti ridotti lungo la sponda +del fiume, indi pose il suo quartiere +<span class="pagenum"><a id="Page_548"></a>[548]</span> +a Cassano per tenere d'occhio tutta la +linea. Prospero Colonna, giunto in faccia +a lui a Rivolta, diede a credere di voler +gettare un ponte in questo medesimo +luogo, e richiamò così l'attenzione dell'armata +nemica. Il Lautrec aveva fatte +levare o distruggere tutte le barche del +fiume; ma Francesco Moroni, uno degli +emigrati milanesi, ne scoprì tre nel Brembo, +che si getta poco al di sopra nell'Adda. +Con queste cominciò a far passare +il fiume ad alcune compagnie italiane +a Vaprio, cinque miglia al di sopra +del quartiere generale di Lautrec. Questo +passaggio non poteva eseguirsi che con +estrema lentezza, adoperando le tre piccole +barche, ed i fanti italiani, quantunque +rinforzati bentosto dagli Spagnuoli del +Pescara, a stento potevano sostenersi nel +luogo in cui erano sbarcati sulla diritta +dell'Adda, prima contro Ugone de' Pepoli, +poi contro Lescuns, dal fratello incaricato +di respingerli nel fiume. Passarono +ben quattordici ore, prima che ricevessero +quanta gente bastava per non +aver più nulla a temere. Il Lautrec, a +cagione della sua lentezza, si lasciò per +la terza volta fuggire l'occasione che gli +era offerta di conseguire la vittoria, e +<span class="pagenum"><a id="Page_549"></a>[549]</span> +si ritirò coll'armata scoraggiata in Milano<a class="tag" id="tag548" href="#note548">[548]</a>. +</p> + +<p> +Le pratiche presso gli Svizzeri dei cardinali +di Sion e de' Medici erano così felicemente +riuscite, che al Lautrec di venti mila +Svizzeri più non restavano che quattro +mila. Pure Lautrec risolse di difendere il +circondario dei sobborghi di Milano, mentre +che Prospero Colonna, invece d'avanzarsi +direttamente verso la capitale si trattenne +a Marignano, irrisoluto se passerebbe +o no a prendere i quartieri d'inverno a +Pavia. Le continue piogge avevano totalmente +guastate le strade, e tenevano +in dietro l'artiglieria; finalmente tre giorni +dopo il passaggio dell'Adda, il 19 di novembre, +l'avanguardia dell'armata di linea +si presentò verso sera alle mura del +sobborgo di Milano tra porta Romana e +porta Ticinese, che da' Veneziani, incaricati +di difenderle furono vilmente abbandonate +senza nessuna resistenza. Il +marchese di Pescara salì il primo con +soli ottanta fucilieri spagnuoli sul bastione +<span class="pagenum"><a id="Page_550"></a>[550]</span> +di terra recentemente innalzato, gli tenne +subito dietro tutta la sua infanteria, ed +approfittando dell'avuto vantaggio, entrò +in città colla stessa facilità con cui era +entrato nel sobborgo, essendogli stata aperta +la porta dalla fazione ghibellina<a class="tag" id="tag549" href="#note549">[549]</a>. +</p> + +<p> +Il Lautrec ancora non sapeva che l'armata +della lega avesse abbandonato Marignano, +credendo che le piogge cadute +continuamente avessero impedito al nemico +di far avanzare le artiglierie; e passeggiava +disarmato per città in piena sicurezza +mentre questa era già presa, e mentre +suo fratello Lescuns, oppresso dalle fatiche +del precedente giorno, dormiva ancora. La +loro negligenza fu cagione della loro ruina; +supposero senza rimedio un avvenimento +contro cui non eransi apparecchiati; +invece di contrastare il terreno, come +ancora potevano fare, contro un'armata +sorpresa della propria vittoria, e divisa +tra la città, il sobborgo e la campagna, +abbrividita per essere stata tutto il dì +sotto una fredda pioggia, ed inquieta di +doversi alloggiare in istrada che non conosceva, +<span class="pagenum"><a id="Page_551"></a>[551]</span> +in mezzo ai nemici e ad una +profonda oscurità, Lautrec e suo fratello +si ritirarono quella stessa notte a Como, +di dove passarono in seguito a Lonato nel +territorio di Brescia, prendendo per quell'inverno +i loro quartieri nel territorio +veneziano, ove si credevano al coperto +da ogni attacco<a class="tag" id="tag550" href="#note550">[550]</a>. +</p> + +<p> +La sorte del ducato di Milano sembrava +un'altra volta decisa piuttosto da +una rivoluzione che da una conquista. +Lodi e Pavia, e bentosto Piacenza e Cremona +si affrettarono di aprire le loro +porte ai vincitori. Cremona, a dir vero, +fu ripresa dal Lautrec; ma nello stesso +tempo i Francesi avevano per di lui ordine +evacuata Parma, e vi era entrato +Alessandro Vitelli, uno de' capitani pontifici. +Il marchese di Pescara aveva occupato +Como per capitolazione, ed erasi +obbligato inverso il signore di Vandenesse, +che ne aveva il comando, a far +rispettare le proprietà de' soldati e degli +<span class="pagenum"><a id="Page_552"></a>[552]</span> +abitanti; ma l'infanteria spagnuola forzò +le guardie poste sulla breccia, e saccheggiò +la città con quella ferocia ch'era +diventata un carattere nazionale, strappando +di bocca ai ricchi cittadini con +inauditi tormenti la confessione delle loro +ricchezze, e lasciando che molti morissero +fra le pene della tortura. Il Pescara, +che voleva ad ogni costo guadagnarsi +l'affetto degli Spagnuoli, chiuse gli occhi +su tanta atrocità, ed ischivò la disfida +del signore di Vandenesse, che gli chiedeva +soddisfazione di cotale mancamento +di fede<a class="tag" id="tag551" href="#note551">[551]</a>. +</p> + +<p> +Ma in mezzo a queste zuffe un inaspettato +avvenimento rendette dubbioso +l'esito d'una guerra cominciata con così +brillanti successi. Il 24 di novembre +Leon X, trovandosi alla sua villa della +Malliana, ricevette la notizia della presa +di Milano; e Castel sant'Angelo festeggiò +tutto il giorno questa vittoria col cannone. +Leone mostravasi pieno di giubbilo, e si +proponeva d'adunare un concistoro, onde +partecipare ai cardinali questa fausta notizia, +ed ordinare rendimenti di grazie +<span class="pagenum"><a id="Page_553"></a>[553]</span> +in tutte le chiese: ma entrato nella sua +camera, cominciò dopo poche ore a sentirsi +alquanto incomodato<a class="tag" id="tag552" href="#note552">[552]</a>. Si fece +trasportare a Roma, senza per altro credere +di trovarsi in pericolo della vita, +non manifestandosi la sua malattia che +come una febbre catarrale: ma tutt'ad un +trattò peggiorò, e morì contro l'universale +aspettazione il giorno 1.º di dicembre, +dopo avere regnato otto anni, otto +mesi e diciannove giorni, ed essere giunto +al suo quarantasettesimo anno. Esausto +affatto era il suo tesoro, ed avrebbe in +breve dovuto lottare contro insormontabili +difficoltà per continuare la guerra; ma +egli conobbe i prosperi avvenimenti delle +sue armi e non le difficoltà che li dovevano +seguire. In tempo della sua malattia +ricevette la notizia della presa di Piacenza, +e lo stesso giorno in cui morì quella +dell'acquisto di Parma. Era questo l'avvenimento +che più caldamente desiderava: +ed aveva detto al cardinale de' Medici, che +l'avrebbe volentieri comperato anche a +prezzo della propria vita<a class="tag" id="tag553" href="#note553">[553]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_554"></a>[554]</span> +</p> + +<p> +Questa inaspettata morte d'un papa, che +aveva tanti nemici non andò esente da +sospetto di veleno. Il suo coppiere, Bernardo +Malaspina nel giorno che precedette +la di lui malattia gli aveva presentato +mentre cenava un nappo di vino, dopo +bevuto il quale, il papa si era a lui rivolto +pieno di sdegno, chiedendogli dove +avesse preso un vino così amaro. Essendo +morto Leone la notte del primo di dicembre, +lo stesso coppiere volle all'indomani +uscire da Roma in sul far del giorno con +de' cani come se andasse a caccia. Le +guardie della porta di san Pietro, maravigliandosi +che un servitore del papa volesse +andare a divertirsi la stessa mattina +della morte del suo padrone, lo arrestarono +su questo solo indizio; ma raccontano +il Giovio, il Nardi e Paride Grassi, +che il cardinale Giulio de' Medici, +tornato a Roma, lo fece porre in libertà, +e non volle permettere che si praticassero +ricerche intorno all'accusa di veleno, +<span class="pagenum"><a id="Page_555"></a>[555]</span> +per timore che il nome di qualche gran +principe non vi si trovasse implicato, +e si rendesse in tal modo l'implacabile +nemico della sua famiglia<a class="tag" id="tag554" href="#note554">[554]</a>. +</p> + +<p class="pad2 center large"> +FINE DEL TOMO XIV. +</p> +</div> + +<div class="somm"> +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_556"></a>[556]</span> +</p> + +<p class="center x-large"> +<a href="#indfront" id="indice">TAVOLA CRONOLOGICA +DEL TOMO XIV.</a> +</p> + +<table class="crono" summary="Tavola cronologica"> + <tr> + <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CVI.</span> <i>I Veneziani riprendono e difendono Padova: loro guerra nel Ferrarese e loro sconfitta alla Polisella. Giulio II gli assolve dalla scomunica. Campagna del principe d'Anhalt nello stato veneziano, e sue crudeltà.</i> 1509-1510</td> <td class="pag"><a href="#Page_3"><i>pag.</i> 3</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1509</td> <td>Il senato veneto scioglie tutti i suoi sudditi dal giuramento di fedeltà</td> <td class="pag"><a href="#Page_3">3</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Tale risoluzione da taluno si ascrive a timore, da altri a fina politica</td> <td class="pag"><a href="#Page_4">4</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Motivi d'estremo scoraggiamento nelle circostanze</td> <td class="pag"><a href="#Page_5">5</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I sudditi conobbero per esperienza che i nemici sono sempre nemici</td> <td class="pag"><a href="#Page_6">6</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Non avendo a rimproverarsi verun atto di ribellione, furono più solleciti di tornare sotto l'autorità della repubblica</td> <td class="pag"><a href="#Page_8">8</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gli alleati cominciarono più presto a disunirsi a motivo della divisione delle spoglie de' Veneziani</td> <td class="pag"><a href="#Page_8">8</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Sotto quali diversi aspetti gli alleati risguardavano la guerra</td> <td class="pag"><a href="#Page_9">9</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Bajazette II offre di soccorrere i Veneziani</td> <td class="pag"><a href="#Page_10">10</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Estremo orgoglio ed insultanti pretese di Giulio II</td> <td class="pag"><a href="#Page_11">11</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_557"></a>[557]</span></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Vana attività di Massimiliano, che non aveva adunata un'armata</td> <td class="pag"><a href="#Page_11">11</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I nobili padovani eransi dichiarati partigiani dell'Austria, ma il popolo si conservava fedele alla repubblica</td> <td class="pag"><a href="#Page_12">12</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>17 di luglio. Andrea Gritti sorprende Padova, e vi rialza la bandiera della repubblica</td> <td class="pag"><a href="#Page_13">13</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Salva quella città dal saccheggio</td> <td class="pag"><a href="#Page_15">15</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Luglio. Sollevazione a favore della repubblica in tutto il Padovano</td> <td class="pag"><a href="#Page_16">16</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>9 agosto. Il marchese di Mantova viene fatto prigioniere all'isola della Scala</td> <td class="pag"><a href="#Page_17">17</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Lodovico XII vede senza dispiacere le perdite di Massimiliano</td> <td class="pag"><a href="#Page_18">18</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Lascia La Palisse ai confini del Veronese per soccorrerlo</td> <td class="pag"><a href="#Page_19">19</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Conchiude ad Abbiategrasso un nuovo trattato col papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_20">20</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Arrivo del principe d'Anhalt nel Friuli e ferocia de' Tedeschi</td> <td class="pag"><a href="#Page_21">21</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I Veneziani fanno entrare tutta la loro armata in Padova</td> <td class="pag"><a href="#Page_22">22</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Vi si rifuggiano pure coi loro raccolti e gregge gli abitanti delle campagne</td> <td class="pag"><a href="#Page_23">23</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Nuove fortificazioni aggiunte al ricinto di Padova</td> <td class="pag"><a href="#Page_24">24</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I figli del doge con 176 gentiluomini si chiudono in Padova</td> <td class="pag"><a href="#Page_24">24</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Massimiliano prende le rocche dello stato di Padova</td> <td class="pag"><a href="#Page_25">25</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>15 settembre. Viene ad assediare Padova</td> <td class="pag"><a href="#Page_26">26</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Prodigiosa armata di Massimiliano, la più numerosa che da più secoli avesse servito nelle guerre d'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_27">27</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_558"></a>[558]</span></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Per l'attività di Massimiliano in cinque giorni le batterie giuocano su tutta la linea</td> <td class="pag"><a href="#Page_28">28</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Primo assalto dato al bastione di Codalunga con cattivo esito</td> <td class="pag"><a href="#Page_29">29</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il bastione viene preso in un secondo assalto, ma i Veneziani lo fanno saltare con tutti gli assalitori</td> <td class="pag"><a href="#Page_29">29</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gli assedianti sono molestati dagli Stradioti</td> <td class="pag"><a href="#Page_30">30</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gli uomini d'armi francesi ricusano di salire la breccia in compagnia de' Landsknecht</td> <td class="pag"><a href="#Page_31">31</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>3 di ottobre. Viene levato l'assedio di Padova</td> <td class="pag"><a href="#Page_32">32</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Massimiliano invita inutilmente il Chaumont ad attaccare Legnago</td> <td class="pag"><a href="#Page_32">32</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Giulio II si stacca dai Francesi, e si accosta ai Veneziani</td> <td class="pag"><a href="#Page_34">34</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Massimiliano accorda ai Fiorentini l'investitura di tutti i loro feudi imperiali per quaranta mila fiorini</td> <td class="pag"><a href="#Page_35">35</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>16 novembre. Vicenza si solleva, ed apre le porte ai Veneziani</td> <td class="pag"><a href="#Page_35">35</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il vescovo di Trento contiene a stento Verona coll'ajuto de' Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_36">36</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Risentimento de' Veneziani contro Alfonso duca di Ferrara</td> <td class="pag"><a href="#Page_37">37</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La flotta d'Angiolo Trevisani guasta il Ferrarese</td> <td class="pag"><a href="#Page_38">38</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il Trevisani si afforza colla sua flotta alla Polisella</td> <td class="pag"><a href="#Page_39">39</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>22 dicembre. La flotta del Trevisani bruciata o presa dal cardinale Ippolito d'Este</td> <td class="pag"><a href="#Page_40">40</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_559"></a>[559]</span></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gli alleati non approfittano della disfatta della Polisella</td> <td class="pag"><a href="#Page_41">41</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Sospensione delle ostilità tra Venezia e Ferrara</td> <td class="pag"><a href="#Page_42">42</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1510</td> <td>Fine di febbrajo. Morte di Niccola conte di Pitigliano</td> <td class="pag"><a href="#Page_43">43</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>24 febbrajo. Il papa accorda l'assoluzione ai Veneziani</td> <td class="pag"><a href="#Page_44">44</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Giulio II disprezza Massimiliano e detesta Lodovico XII</td> <td class="pag"><a href="#Page_45">45</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>23 di marzo. Maneggi di Giulio con Enrico VIII, che soscrive un nuovo trattato colla Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_46">46</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Mala intelligenza de' Francesi cogli Svizzeri fomentata da Giulio II</td> <td class="pag"><a href="#Page_46">46</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Cominciamento delle vertenze tra Giulio II ed il duca Alfonso</td> <td class="pag"><a href="#Page_48">48</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Lodovico XII protegge il duca</td> <td class="pag"><a href="#Page_49">49</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Ordina al Chaumont di rientrare nel territorio di Venezia</td> <td class="pag"><a href="#Page_50">50</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I Veneziani offrono il comando della loro armata al marchese Gonzaga</td> <td class="pag"><a href="#Page_51">51</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La sua consorte non acconsente a dare i figli in ostaggio</td> <td class="pag"><a href="#Page_51">51</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I Veneziani nominano Gian Paolo Baglioni governatore generale della loro armata</td> <td class="pag"><a href="#Page_52">52</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il Baglioni si ritira alle Brentelle, e vi si afforza</td> <td class="pag"><a href="#Page_52">52</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I Vicentini chiedono perdono al duca d'Anhalt che loro lo rifiuta</td> <td class="pag"><a href="#Page_53">53</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Abbandonano tutti la città, e si ritirano a Padova</td> <td class="pag"><a href="#Page_54">54</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Grotta di Masano che serve di rifugio ai contadini</td> <td class="pag"><a href="#Page_54">54</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_560"></a>[560]</span></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I corpi franchi francesi vi soffocano dentro quanti vi si trovavano</td> <td class="pag"><a href="#Page_55">55</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Furti e crudeltà de' Tedeschi in Verona</td> <td class="pag"><a href="#Page_57">57</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il Chaumont occupa Legnago ed il suo porto</td> <td class="pag"><a href="#Page_57">57</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>25 di maggio. Colà riceve la notizia della morte del cardinale d'Amboise suo zio</td> <td class="pag"><a href="#Page_58">58</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Scandalosa ricchezza acquistata dal cardinale nelle finanze</td> <td class="pag"><a href="#Page_60">60</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Altre conquiste del Chaumont nel Vicentino</td> <td class="pag"><a href="#Page_61">61</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Massimiliano ottiene soccorsi da Ferdinando il Cattolico</td> <td class="pag"><a href="#Page_62">62</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Odio degli abitanti verso l'imperatore, e loro attaccamento alla repubblica</td> <td class="pag"><a href="#Page_63">63</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I Tedeschi attaccano e prendono Monselice</td> <td class="pag"><a href="#Page_64">64</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Massimiliano vuole ridurre il Chaumont ad attaccare Treviso</td> <td class="pag"><a href="#Page_66">66</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Questi si ritira nel Milanese</td> <td class="pag"><a href="#Page_66">66</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> + </tr> + <tr> + <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CVII.</span> <i>Giulio II fa attaccare i Francesi a Genova, a Ferrara e nel Milanese. Dirige l'assedio della Mirandola ed entra in questa città per la breccia. È costretto a fuggire da Bologna, e la sua armata viene dispersa a Casalecchio.</i> 1510-1511</td> <td class="pag"><a href="#Page_67">67</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1510</td> <td>L'età, il ministero e l'educazione de' papi dovrebbero renderli meno irascibili</td> <td class="pag"><a href="#Page_67">67</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>L'inflessibilità di carattere spesso osservata in loro procede forse dal credersi infallibili</td> <td class="pag"><a href="#Page_68">68</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_561"></a>[561]</span></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Giulio II, più che verun altro, si credè l'organo di Dio e si adirò contro ogni opposizione alle sue volontà che credeva divine</td> <td class="pag"><a href="#Page_69">69</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1510</td> <td>In origine le sue opinioni ed i suoi progetti erano quasi tutti generosi</td> <td class="pag"><a href="#Page_70">70</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Odio di Giulio II verso Lodovico XII, e paura che aveva di lui</td> <td class="pag"><a href="#Page_71">71</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>9 agosto. Giulio II scomunica Alfonso, duca di Ferrara</td> <td class="pag"><a href="#Page_73">73</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>7 luglio. Investitura di Napoli accordata a Ferdinando il Cattolico, restringendo la sua alleanza colla santa sede</td> <td class="pag"><a href="#Page_74">74</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Giulio II fa imprigionare due cardinali francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_75">75</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Manda una flotta contro Genova per sollevarla, onde dare la corona ducale ad Ottaviano Fregoso</td> <td class="pag"><a href="#Page_76">76</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I Genovesi difendono il governo francese, e la flotta papale si ritira senza aver nulla operato</td> <td class="pag"><a href="#Page_78">78</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Attacco del duca d'Urbino nella Romagna ferrarese</td> <td class="pag"><a href="#Page_79">79</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Agosto. Modena data al cardinale di Pavia che ne prende possesso a nome del papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_79">79</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Negoziazioni di Giulio II cogli Svizzeri per muoverli ad attaccare la Lombardia</td> <td class="pag"><a href="#Page_80">80</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Settembre. Gli Svizzeri entrano per la strada di Bellinzona in Lombardia</td> <td class="pag"><a href="#Page_81">81</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Dopo una breve comparsa, rientrano nelle montagne</td> <td class="pag"><a href="#Page_83">83</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Sospetti concepiti in tale occasione contro gli Svizzeri e contro il Chaumont</td> <td class="pag"><a href="#Page_83">83</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I varj attacchi contro i Francesi non ebbero effetti perchè fatti in diversi tempi</td> <td class="pag"><a href="#Page_84">84</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_562"></a>[562]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1510</td> <td>Lucio Malvezzi, coll'armata veneziana, rientra in Vicenza e si avvicina a Verona</td> <td class="pag"><a href="#Page_85">85</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Una vigorosa sortita de' Tedeschi lo sforza a ritirarsi</td> <td class="pag"><a href="#Page_86">86</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il re d'Ungheria minaccia la repubblica di Venezia</td> <td class="pag"><a href="#Page_86">86</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Concilio di Tours della Chiesa gallicana che approva la guerra di Lodovico XII contro il papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_88">88</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Giulio II rigetta tutte le aperture di negoziazione fatte a nome di Lodovico XII</td> <td class="pag"><a href="#Page_89">89</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>22 settembre. Giulio viene a dimorare in Bologna mentre la sua armata si innoltra nel Ferrarese</td> <td class="pag"><a href="#Page_90">90</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il marchese di Mantova posto in libertà dietro le istanze del papa e di Bajazette II</td> <td class="pag"><a href="#Page_91">91</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>L'alleanza del marchese di Mantova cercata nello stesso tempo dai Veneziani e dai Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_91">91</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>12 ottobre. Il Chaumont, con un'armata francese, minaccia il papa a Bologna</td> <td class="pag"><a href="#Page_93">93</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Terrore de' cortigiani romani, che affrettano il papa a negoziare</td> <td class="pag"><a href="#Page_94">94</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Giulio, sebbene infermo, fa armare le milizie di Bologna e le eccita a difendersi</td> <td class="pag"><a href="#Page_95">95</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Proposizioni di Chaumont al papa per un trattato</td> <td class="pag"><a href="#Page_96">96</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>13 d'ottobre. Le truppe veneziane entrano in Bologna, ed il papa rompe con fierezza le trattative</td> <td class="pag"><a href="#Page_97">97</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_563"></a>[563]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1510</td> <td>Giulio si lagna con tutti i re cristiani dell'attacco de' Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_98">98</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Giulio fa attaccare Sassuolo e lo prende</td> <td class="pag"><a href="#Page_99">99</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Vuole spogliare Francesco della Mirandola de' suoi feudi</td> <td class="pag"><a href="#Page_100">100</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Alla metà di dicembre, l'armata pontificia occupa Concordia</td> <td class="pag"><a href="#Page_101">101</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1511</td> <td>2 gennajo. Il papa va in persona all'assedio della Mirandola</td> <td class="pag"><a href="#Page_102">102</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Imboscata tesa al papa dal cav. Bajardo</td> <td class="pag"><a href="#Page_103">103</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il Chaumont, per gelosia del Trivulzio, non vuole liberare la Mirandola</td> <td class="pag"><a href="#Page_105">105</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>20 gennajo. La Mirandola si arrende per capitolazione</td> <td class="pag"><a href="#Page_106">106</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Giulio entra nella Mirandola per la breccia</td> <td class="pag"><a href="#Page_106">106</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Abbassamento della riputazione del Chaumont</td> <td class="pag"><a href="#Page_107">107</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Contro il parere del Trivulzio risolve di attaccare l'armata veneziana al Bondeno</td> <td class="pag"><a href="#Page_109">109</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>È forzato ad abbandonare il progetto nell'atto dell'esecuzione</td> <td class="pag"><a href="#Page_110">110</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Non può ridurre il marchese di Mantova a rinunciare alla neutralità</td> <td class="pag"><a href="#Page_111">111</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Tenta di sorprendere Modena: ma Giulio II la consegna al deputato dell'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_112">112</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>11 di febbrajo. Il Chaumont muore oppresso dai dispiaceri, e tormentato dai rimorsi d'avere fatta la guerra al papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_113">113</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il duca di Ferrara sospettato d'aver voluto far avvelenare il papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_114">114</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Massimiliano ascolta le proposizioni di pace fattegli da Ferdinando</td> <td class="pag"><a href="#Page_116">116</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_564"></a>[564]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1511</td> <td>Marzo. Apertura d'un congresso in Mantova per trattare la pace</td> <td class="pag"><a href="#Page_116">116</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>26 di marzo. Matteo Langio, vescovo di Gurck, va all'armata di Giulio II per trattare a nome dell'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_118">118</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Arroganza di questo intimo segretario di Massimiliano</td> <td class="pag"><a href="#Page_119">119</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>16 aprile. Il papa scomunica gli aderenti del re di Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_120">120</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Esorbitanti inchieste del vescovo di Gurck ai Veneziani</td> <td class="pag"><a href="#Page_121">121</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>25 di aprile. Le conferenze rotte dall'impetuoso carattere di Giulio II</td> <td class="pag"><a href="#Page_122">122</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Principio di maggio. Il Trivulzio riprende Concordia, e fa prigioniere Gian Paolo Manfrone</td> <td class="pag"><a href="#Page_123">123</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il Trivulzio ed il duca d'Urbino, in presenza l'uno dell'altro al ponte di Casalecchio sul Reno</td> <td class="pag"><a href="#Page_124">124</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Un terrore senza motivo succede alla temerità di Giulio II</td> <td class="pag"><a href="#Page_125">125</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Esorta i quaranta senatori di Bologna a difendersi</td> <td class="pag"><a href="#Page_127">127</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Lascia il governo di Bologna al cardinale di Pavia</td> <td class="pag"><a href="#Page_128">128</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I capitani della milizia scelti dal cardinale sono amici dei Bentivoglio</td> <td class="pag"><a href="#Page_129">129</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>20 maggio. Il legato, spaventato dalla insubordinazione delle milizie, fugge da Bologna</td> <td class="pag"><a href="#Page_130">130</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>21 maggio. I Bentivoglio rientrano in possesso di Bologna</td> <td class="pag"><a href="#Page_131">131</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Rotta dell'armata del duca d'Urbino a Casalecchio. <i>Giornata degli asini</i></td> <td class="pag"><a href="#Page_131">131</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I Bolognesi atterrano la statua del papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_133">133</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_565"></a>[565]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1511</td> <td>La Rocca di Bologna è presa e distrutta dal popolo</td> <td class="pag"><a href="#Page_134">134</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il cardinale di Pavia ed il duca d'Urbino si accusano a vicenda di questi rovesci</td> <td class="pag"><a href="#Page_135">135</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il duca d'Urbino uccide a pugnalate, in mezzo alle sue guardie, il cardinale di Pavia</td> <td class="pag"><a href="#Page_136">136</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Ritirata del papa a Roma e suo risentimento</td> <td class="pag"><a href="#Page_136">136</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> + </tr> + <tr> + <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CVIII.</span> <i>Amministrazione in Firenze del Gonfaloniere Soderini. — Concilio di Pisa; alleanza di Ferdinando il Cattolico con Giulio II e coi Veneziani. — La loro armata combinata si avanza verso Bologna. — Gastone di Foix la costringe a ritrocedere, e ricupera Brescia che si era ribellata.</i> 1511-1512</td> <td class="pag"><a href="#Page_138">138</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1511</td> <td>Nullità dei piccoli stati d'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_138">138</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1493-1518</td> <td>Regno di Guglielmo IX, marchese di Monferrato</td> <td class="pag"><a href="#Page_139">139</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1564-1553</td> <td>Regno di Carlo III, duca di Savoja</td> <td class="pag"><a href="#Page_140">140</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il marchese di Mantova, il duca di Ferrara e quello d'Urbino</td> <td class="pag"><a href="#Page_141">141</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Le tre repubbliche della Toscana</td> <td class="pag"><a href="#Page_142">142</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1510</td> <td>22 dicembre. Conto della sua amministrazione renduto dal Soderini</td> <td class="pag"><a href="#Page_143">143</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Collera di Giulio II contro il Soderini</td> <td class="pag"><a href="#Page_144">144</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Congiura di Prinzivalle della Stufa contro il Soderini fomentata da Giulio II</td> <td class="pag"><a href="#Page_145">145</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>29 dicembre. Il Gonfaloniere dà conto al gran consiglio della congiura tramata contro di lui</td> <td class="pag"><a href="#Page_146">146</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_566"></a>[566]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1511</td> <td>20 gennajo. Legge che trasferisce in ogni evento dal parlamento al gran consiglio il diritto di riorganizzare la repubblica</td> <td class="pag"><a href="#Page_148">148</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1511</td> <td>Spira la tregua tra Firenze e Siena</td> <td class="pag"><a href="#Page_148">148</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Giulio II accorda la sua protezione a Pandolfo Petrucci ed ai Sienesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_150">150</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>3 settembre. Trattato di pace e di alleanza tra Siena e Firenze, e restituzione di Montepulciano ai Fiorentini</td> <td class="pag"><a href="#Page_151">151</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Desiderio di Lodovico XII di riconciliarsi col papa, cui fa nuove offerte</td> <td class="pag"><a href="#Page_152">152</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Esorbitanti pretese del papa prima di acconsentire alla pace</td> <td class="pag"><a href="#Page_153">153</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Massimiliano e Lodovico XII chiedono a Giulio II di adunare un concilio</td> <td class="pag"><a href="#Page_154">154</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>16 maggio. S'addirizzano ai cardinali rifugiati a Milano per domandare la convocazione d'un concilio a Pisa</td> <td class="pag"><a href="#Page_155">155</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>18 luglio. Giulio II intima egli stesso un concilio a san Giovanni di Laterano pel susseguente anno</td> <td class="pag"><a href="#Page_157">157</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>20 agosto. Letargo del papa per cui ovunque si sparge la notizia della di lui morte</td> <td class="pag"><a href="#Page_157">157</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Giulio II, ricuperando la salute, riprende il progetto di cacciare i barbari d'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_158">158</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Guerra di Massimiliano ai confini del Friuli</td> <td class="pag"><a href="#Page_159">159</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Sua irrisoluzione e negoziazioni con Ferdinando e col papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_160">160</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Negoziazioni di Giulio II con Ferdinando il Cattolico</td> <td class="pag"><a href="#Page_161">161</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Enrico VIII d'Inghilterra si fa pure a proteggere Giulio II</td> <td class="pag"><a href="#Page_162">162</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_567"></a>[567]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1511</td> <td>Gli Svizzeri si disgustano con Lodovico XII e si attaccano al papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_163">163</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Lodovico XII ricusa agli ambasciatori d'Inghilterra e di Arragona di abbandonare Bologna alle vendette del papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_163">163</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>5 ottobre. Confederazione del papa col re Cattolico ed il senato di Venezia, nominata la santa lega, contro la Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_164">164</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>24 ottobre. Il papa degrada i cardinali che avevano convocato il concilio di Pisa</td> <td class="pag"><a href="#Page_166">166</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>1 settembre. Deboli cominciamenti del concilio a Pisa</td> <td class="pag"><a href="#Page_166">166</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Inquietudine de' Fiorentini quando vedono cominciare il concilio con così poca riputazione</td> <td class="pag"><a href="#Page_167">167</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>10 settembre. I Fiorentini spediscono il Macchiavelli a Lodovico XII per chiedere di traslocare il concilio</td> <td class="pag"><a href="#Page_168">168</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>1.º novembre. Arrivo dei cardinali a Pisa e prima sessione del concilio</td> <td class="pag"><a href="#Page_169">169</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Cattiva accoglienza fatta dal popolo ai padri del concilio</td> <td class="pag"><a href="#Page_169">169</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>13 novembre. Abbandonano Pisa in disordine a motivo d'una contesa per cagione di alcune prostitute</td> <td class="pag"><a href="#Page_170">170</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il Soderini avea perduta la sua popolarità e l'aveano guadagnata i Medici</td> <td class="pag"><a href="#Page_171">171</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il Soderini chiede una sovvenzione ai preti dello stato fiorentino</td> <td class="pag"><a href="#Page_172">172</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La campagna aveva avuto fine senza grandi avvenimenti militari</td> <td class="pag"><a href="#Page_173">173</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Patimenti e desolazione delle province venete</td> <td class="pag"><a href="#Page_174">174</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_568"></a>[568]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1511</td> <td>Lodovico XII ordina a La Palisse di attaccare la Romagna</td> <td class="pag"><a href="#Page_175">175</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Novembre. Scesa degli Svizzeri in Lombardia per Varese</td> <td class="pag"><a href="#Page_176">176</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gli Svizzeri si accostano a due sole miglia da Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_177">177</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Si ritirano nelle loro montagne senza apparente motivo</td> <td class="pag"><a href="#Page_178">178</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Inquietudine di Lodovico XII intorno alla sua armata e soccorsi che domanda ai Fiorentini</td> <td class="pag"><a href="#Page_180">180</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I nemici del Soderini non permettono che la repubblica dia potenti ajuti alla Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_181">181</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Arrivo in Romagna dell'armata spagnuola e pontificia</td> <td class="pag"><a href="#Page_182">182</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>31 dicembre. Presa della bastia di Fossa Geniolo</td> <td class="pag"><a href="#Page_183">183</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1512</td> <td>Forza dell'armata adunata ad Imola sotto Raimondo di Cardone</td> <td class="pag"><a href="#Page_184">184</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>26 gennajo. Quest'armata intraprende l'assedio di Bologna</td> <td class="pag"><a href="#Page_185">185</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Difficoltà nell'attacco di Bologna sotto gli occhi di Gastone di Foix, arrivato a Finale coll'armata francese</td> <td class="pag"><a href="#Page_186">186</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Le mura di Bologna battute in breccia</td> <td class="pag"><a href="#Page_188">188</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Preteso miracolo della cappella di Barracano fatta saltare da una mina e ricaduta nello stesso luogo</td> <td class="pag"><a href="#Page_189">189</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>5 febbrajo. Gastone di Foix, duca di Nemours, entra in Bologna colla sua armata senza che gli assedianti se ne accorgano</td> <td class="pag"><a href="#Page_190">190</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>7 febbrajo. Raimondo di Cardone leva l'assedio e ritirasi ad Imola</td> <td class="pag"><a href="#Page_191">191</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_569"></a>[569]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1512</td> <td>Inquietudini del duca di Nemours per Brescia</td> <td class="pag"><a href="#Page_191">191</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il conte Lodovico Avogaro vuole dar Brescia ai Veneziani</td> <td class="pag"><a href="#Page_192">192</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>3 febbrajo. Entra in Brescia coi montanari delle rive del lago di Garda e colle truppe d'Andrea Gritti</td> <td class="pag"><a href="#Page_193">193</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Sollevazione di Bergamo, degli Orci, di Pontevico e di tutti i castelli</td> <td class="pag"><a href="#Page_194">194</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Diligenza di Gastone per soccorrere la rocca di Brescia</td> <td class="pag"><a href="#Page_195">195</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Incontra per via, e sconfigge Gian Paolo Baglioni</td> <td class="pag"><a href="#Page_195">195</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>19 febbrajo. Gastone di Foix attacca Brescia dalla banda della rocca</td> <td class="pag"><a href="#Page_196">196</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Bajardo pericolosamente ferito nel passaggio del bastione</td> <td class="pag"><a href="#Page_197">197</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Presa di Brescia, uccisione della guarnigione e degli abitanti</td> <td class="pag"><a href="#Page_198">198</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Sacco di Brescia e sue funeste conseguenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_200">200</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> + </tr> + <tr> + <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CIX.</span> <i>Battaglia di Ravenna. — Morte di Gastone di Foix ed indebolimento dell'armata francese. — Giulio II si ostina a ricusare la pace; dissimulazione di Massimiliano; irritamento degli Svizzeri, i quali unisconsi ai Veneziani e scacciano i Francesi dall'Italia.</i> 1512</td> <td class="pag"><a href="#Page_202">202</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1512</td> <td>La violenza dello spirito di partito travia il giudizio morale dei popoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_202">202</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Influenza dell'opinione pubblica sui giudizj della coscienza</td> <td class="pag"><a href="#Page_203">203</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Ogni partito crede di sentire un'opinione pubblica che dirige la sua coscienza</td> <td class="pag"><a href="#Page_204">204</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_570"></a>[570]</span></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il conte Lodovico Avogaro venne dai suoi partigiani risguardato qual martire del patriottismo</td> <td class="pag"><a href="#Page_205">205</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1512</td> <td>I Francesi lo risguardarono, ed indicarono, come un traditore</td> <td class="pag"><a href="#Page_206">206</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Apparente ferocia militare nel carattere di Gastone di Foix</td> <td class="pag"><a href="#Page_206">206</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Dessa deve ascriversi agl'insensati applausi accordati alle vittorie dei guerrieri</td> <td class="pag"><a href="#Page_207">207</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Rari talenti di Gastone di Foix per la guerra</td> <td class="pag"><a href="#Page_208">208</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1511</td> <td>17 di novembre. Alleanza di Ferdinando con Enrico VIII per attaccare la Guienna e la Navarra</td> <td class="pag"><a href="#Page_209">209</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1512</td> <td>4 febbrajo. Enrico VIII pubblica il suo progetto d'attaccare la Francia per difendere il papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_211">211</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Inquietudine che dà a Lodovico XII la condotta di Massimiliano</td> <td class="pag"><a href="#Page_212">212</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Debolezza degli alleati di Lodovico XII in Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_212">212</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gastone di Foix aduna la sua armata al Finale di Modena</td> <td class="pag"><a href="#Page_213">213</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>26 marzo. S'incammina alla volta della Romagna</td> <td class="pag"><a href="#Page_214">214</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Raimondo di Cardone occupa vantaggiose posizioni, e schiva di venire a battaglia</td> <td class="pag"><a href="#Page_215">215</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>4 aprile. L'ambasciatore di Massimiliano sottoscrive un armistizio di dieci mesi coi Veneziani, e vuol far ritirare i Tedeschi dal campo francese</td> <td class="pag"><a href="#Page_216">216</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gastone piega sopra Ravenna per tirarvi Raimondo di Cardone</td> <td class="pag"><a href="#Page_218">218</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>9 aprile. Gastone dà l'assalto alle mura di Ravenna</td> <td class="pag"><a href="#Page_219">219</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_571"></a>[571]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1512</td> <td>Raimondo di Cardone lascia Faenza per accostarsi a Ravenna</td> <td class="pag"><a href="#Page_220">220</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>10 aprile. Si avanza sull'opposta riva del Ronco in faccia ai Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_221">221</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>11 aprile. Nemours fa passare il Ronco alla sua armata per venire a battaglia</td> <td class="pag"><a href="#Page_222">222</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Disposizione dell'armata di Nemours e sua arringa alla truppa</td> <td class="pag"><a href="#Page_224">224</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Disposizione dell'armata spagnuola nei suoi trincieramenti</td> <td class="pag"><a href="#Page_225">225</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Cannonamento di due ore tra le due armate</td> <td class="pag"><a href="#Page_227">227</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il duca di Ferrara scopre una nuova batteria che prende al lungo tutta la linea spagnuola</td> <td class="pag"><a href="#Page_228">228</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gli uomini d'armi del Colonna maltrattati dal fuoco sortono per attaccare i Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_230">230</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gli uomini d'armi spagnuoli sono rotti, ed il Colonna è fatto prigioniere dal duca di Ferrara</td> <td class="pag"><a href="#Page_231">231</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Furioso attacco tra i landsknecht e la fanteria spagnuola</td> <td class="pag"><a href="#Page_233">233</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gli uomini d'armi francesi costringono l'infanteria spagnuola a ritirarsi</td> <td class="pag"><a href="#Page_233">233</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gastone di Foix viene ucciso in un'ultima carica contra la fanteria spagnuola</td> <td class="pag"><a href="#Page_234">234</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Spaventosa carnificina della battaglia di Ravenna</td> <td class="pag"><a href="#Page_235">235</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Afflizione dei Francesi per la perdita di Nemours e funeste conseguenze della sua morte</td> <td class="pag"><a href="#Page_237">237</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gli Spagnuoli malmenati nella loro fuga dai contadini</td> <td class="pag"><a href="#Page_238">238</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Ravenna presa e saccheggiata dai Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_239">239</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_572"></a>[572]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1512</td> <td>I cardinali stringono il papa a fare la pace</td> <td class="pag"><a href="#Page_240">240</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gli ambasciatori arragonesi e veneti lo incoraggiano a non cedere</td> <td class="pag"><a href="#Page_241">241</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Ascolta le proposizioni fattegli a nome del re di Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_242">242</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Premure di Lodovico XII di trattare la pace col papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_243">243</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il papa si rassicura e più non ode consiglj di pace</td> <td class="pag"><a href="#Page_244">244</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>3 maggio. Il papa fa l'apertura del concilio di Laterano, e fa che i suoi cardinali lo consiglino a proseguire la guerra</td> <td class="pag"><a href="#Page_245">245</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La dieta di Zurigo accorda al papa di levare sei mila uomini ne' cantoni</td> <td class="pag"><a href="#Page_246">246</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Massimiliano accorda agli Svizzeri il passaggio onde unirsi ai Veneziani prima di entrare nel Milanese</td> <td class="pag"><a href="#Page_247">247</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Motivi di Massimiliano per entrare nella lega contro la Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_247">247</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gli Svizzeri si adunano a Coira in numero di venti mila</td> <td class="pag"><a href="#Page_250">250</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Difficoltà in cui trovasi La Palisse per far testa a tanti nemici, ed indisciplina della sua armata</td> <td class="pag"><a href="#Page_250">250</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La Palisse riunisce a Pontoglio la sua armata assai più debole che non quella degli alleati</td> <td class="pag"><a href="#Page_253">253</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Dopo essersi riuniti nel Veronese a G. P. Baglioni, gli Svizzeri risolvono d'incamminarsi verso Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_253">253</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La Palisse distribuisce una metà della sua armata nelle terre murate della Lombardia</td> <td class="pag"><a href="#Page_254">254</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_573"></a>[573]</span></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Fine di maggio. Tutti i Tedeschi dell'armata di La Palisse richiamati da un ordine dell'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_255">255</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1512</td> <td>5 di giugno. Gli Svizzeri prendono possesso di Cremona a nome di Massimiliano Sforza, duca di Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_256">256</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I Francesi abbandonano Milano, ed il cardinale de' Medici fugge loro di mano</td> <td class="pag"><a href="#Page_256">256</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La Palisse costretto dagli Svizzeri ad evacuare Pavia si ritira in Piemonte</td> <td class="pag"><a href="#Page_257">257</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I Bentivoglio lasciano Bologna, e questa città è dal papa castigata</td> <td class="pag"><a href="#Page_258">258</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>29 giugno. Giano Fregoso nominato doge di Genova dopo la ritirata del governatore francese</td> <td class="pag"><a href="#Page_259">259</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gli Svizzeri taglieggiano il ducato di Milano senza avere riguardo al loro alleato Massimiliano Sforza</td> <td class="pag"><a href="#Page_260">260</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Giulio II riunisce Parma e Piacenza alla santa sede</td> <td class="pag"><a href="#Page_261">261</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> + </tr> + <tr> + <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CX.</span> <i>Sommissione del duca di Ferrara al papa, e sua fuga da Roma. Ingresso degli Spagnuoli in Toscana; sacco di Prato; deposizione del Soderini; richiamo dei Medici al governo di Firenze. Discordia tra i confederati della santa lega; nuove negoziazioni; morte di Giulio II.</i> 1512-1513</td> <td class="pag"><a href="#Page_262">262</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1512</td> <td>Le vendette popolari non sono prova d'un odio lungamente contenuto</td> <td class="pag"><a href="#Page_262">262</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Cattiva inclinazione naturale al popolo, d'attaccare quegli che è troppo debole per difendersi</td> <td class="pag"><a href="#Page_263">263</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Tutte le armate in ritirata sempre inseguite dai contadini</td> <td class="pag"><a href="#Page_264">264</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Carattere de' soldati francesi nelle guerre d'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_265">265</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_574"></a>[574]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1512</td> <td>Carattere degli Spagnuoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_266">266</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Carattere de' Tedeschi e degli Svizzeri</td> <td class="pag"><a href="#Page_267">267</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Vendette popolari esercitate contro i Francesi a Ravenna</td> <td class="pag"><a href="#Page_268">268</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Le stesse vendette in Milano ed in tutta la Lombardia</td> <td class="pag"><a href="#Page_269">269</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>8 giugno. Sbarco degl'Inglesi in Guipuscoa, che richiama le armi di Lodovico XII verso la Guienna e la Navarra</td> <td class="pag"><a href="#Page_270">270</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Pericoli che corre Alfonso d'Este dopo la ritirata de' Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_271">271</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Fabrizio Colonna gli procura un salvacondotto per andare a Roma</td> <td class="pag"><a href="#Page_272">272</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>4 luglio. Alfonso d'Este giugne a Roma per impetrare la sua assoluzione</td> <td class="pag"><a href="#Page_272">272</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Discorso d'Alfonso al papa nell'atto d'ottenere l'assoluzione</td> <td class="pag"><a href="#Page_273">273</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Non potendo Alfonso ottenere la licenza di ritirarsi, i Colonna sforzano le porte di Roma per porlo in sicuro</td> <td class="pag"><a href="#Page_276">276</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Discordia della santa lega per la divisione delle conquiste</td> <td class="pag"><a href="#Page_276">276</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Pretese del papa sugli stati di Parma e Piacenza</td> <td class="pag"><a href="#Page_276">276</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Pretese di Massimiliano sullo stato veneto e sul ducato di Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_277">277</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Pretese degli Spagnuoli, degli Svizzeri e de' Veneziani</td> <td class="pag"><a href="#Page_278">278</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Tutti i confederati d'accordo per opprimere la repubblica di Firenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_279">279</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Luglio. Condizioni sotto le quali il papa offre la sua protezione ai Fiorentini</td> <td class="pag"><a href="#Page_280">280</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Condizioni loro offerte dall'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_280">280</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_575"></a>[575]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1512</td> <td>Giuliano dei Medici chiede alla dieta degli alleati, adunata in Mantova, di ristabilire la sua famiglia in Firenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_281">281</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I Fiorentini non avendo voluto redimersi, la lega li fa attaccare dall'armata spagnuola</td> <td class="pag"><a href="#Page_282">282</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I Fiorentini avevano avuto l'imprudenza di tenersi disarmati</td> <td class="pag"><a href="#Page_283">283</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>20 agosto. Raimondo di Cardone attraversa l'Appennino coll'armata spagnuola</td> <td class="pag"><a href="#Page_284">284</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il Gonfaloniere consulta il gran consiglio intorno alle domande de' nemici</td> <td class="pag"><a href="#Page_285">285</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Fa il confronto del carattere de' Medici, prima dell'esilio, con quello che avrebbero dopo la loro tornata</td> <td class="pag"><a href="#Page_286">286</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I Fiorentini non acconsentono al ritorno dei Medici che a condizione di non cambiar nulla nel loro governo</td> <td class="pag"><a href="#Page_288">288</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gli Spagnuoli giungono sotto Prato</td> <td class="pag"><a href="#Page_289">289</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Nuove trattative tra gli Spagnuoli ed il Gonfaloniere</td> <td class="pag"><a href="#Page_290">290</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>30 agosto. Gli Spagnuoli danno l'assalto e prendono Prato</td> <td class="pag"><a href="#Page_291">291</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Orribili crudeltà esercitate dagli Spagnuoli in Prato</td> <td class="pag"><a href="#Page_291">291</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Spavento de' Fiorentini quando hanno notizia della presa di Prato</td> <td class="pag"><a href="#Page_292">292</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Bartolomeo Valori e i suoi amici vogliono cambiare il governo</td> <td class="pag"><a href="#Page_293">293</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>31 agosto. Arrestano il Gonfaloniere nel palazzo pubblico</td> <td class="pag"><a href="#Page_294">294</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il Gonfaloniere deposto si ritira a Ragusi</td> <td class="pag"><a href="#Page_295">295</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_576"></a>[576]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1512</td> <td>Contribuzioni imposte dal vicerè ai Fiorentini</td> <td class="pag"><a href="#Page_296">296</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>2 settembre. Giuliano dei Medici rientra in Firenze, e mostra di acconsentire alla conservazione della libertà</td> <td class="pag"><a href="#Page_297">297</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>7 di settembre. La nuova legge che modifica la costituzione senza distruggerla. Il Ridolfi eletto gonfaloniere</td> <td class="pag"><a href="#Page_297">297</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il cardinale dei Medici ed i suoi amici non sono soddisfatti della nuova legge</td> <td class="pag"><a href="#Page_298">298</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>14 di settembre. Il cardinale fa il suo ingresso in Firenze in apparato militare</td> <td class="pag"><a href="#Page_298">298</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>16 di settembre. Il suo corteggio occupa il palazzo pubblico, e chiede l'assemblea del parlamento</td> <td class="pag"><a href="#Page_299">299</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il parlamento investe della sovranità una balìa scelta dai Medici</td> <td class="pag"><a href="#Page_300">300</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Formazione d'una stretta oligarchia per governare sotto i Medici</td> <td class="pag"><a href="#Page_301">301</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>18 di settembre. La balìa licenzia la milizia e disarma il popolo</td> <td class="pag"><a href="#Page_301">301</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>2 di novembre. Filippo Buondelmonti nominato gonfaloniere</td> <td class="pag"><a href="#Page_303">303</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Enumerazione degl'individui della casa dei Medici che rientrano in Firenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_304">304</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Cortigiani dei Medici che si vantano di avere tradita la patria</td> <td class="pag"><a href="#Page_304">304</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>18 settembre. L'armata spagnuola lascia Prato per passare in Lombardia</td> <td class="pag"><a href="#Page_305">305</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>25 novembre. Il vescovo di Gurck, segretario di Massimiliano, viene festeggiato in Roma e nominato cardinale</td> <td class="pag"><a href="#Page_306">306</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Congresso di Roma. Vicendevoli lagnanze degli alleati</td> <td class="pag"><a href="#Page_307">307</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_577"></a>[577]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1512</td> <td>Pretese di Massimiliano contro i Veneziani</td> <td class="pag"><a href="#Page_308">308</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>25 di novembre. Nuova alleanza del papa coll'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_309">309</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>29 dicembre. Il cardinale di Sion consegna le chiavi delle porte di Milano al nuovo duca Massimiliano Sforza</td> <td class="pag"><a href="#Page_311">311</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>L'alleato di Lodovico XII, Giovanni d'Albret, spogliato da Ferdinando del regno di Navarra</td> <td class="pag"><a href="#Page_312">312</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1513</td> <td>Lodovico XII fa retrocedere la sua armata verso l'Italia e vi cerca nuovi alleati</td> <td class="pag"><a href="#Page_313">313</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Ferdinando il Cattolico e Massimiliano offrono la loro alleanza a Lodov. XII</td> <td class="pag"><a href="#Page_313">313</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Sforzi di Lodovico XII per riconciliarsi cogli Svizzeri, ed impedire la loro alleanza col duca di Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_314">314</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Trattative di Lodovico XII coi Veneziani</td> <td class="pag"><a href="#Page_316">316</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Trattato tra Lodovico XII ed i Veneziani</td> <td class="pag"><a href="#Page_316">316</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Trattative contraddittorie di tutte le potenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_317">317</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Attività di Giulio II, sue negoziazioni e suoi progetti per iscacciare <i>tutti i barbari d'Italia</i></td> <td class="pag"><a href="#Page_318">318</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Cade pericolosamente infermo</td> <td class="pag"><a href="#Page_319">319</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>21 febbrajo. Morte di Giulio II</td> <td class="pag"><a href="#Page_320">320</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> + </tr> + <tr> + <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CXI.</span> <i>Leon X succede a Giulio II; spedizione di La Tremouille in Lombardia; sua sconfitta a Novara; disfatta di Bartolomeo d'Alviano all'Olmo; la guerra in Italia si tratta debolmente; negoziazione; morte di Lodov. XII.</i> 1513-1515</td> <td class="pag"><a href="#Page_322">322</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_578"></a>[578]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1513</td> <td>Giulio II erasi fatti dei doveri conformi alle sue passioni</td> <td class="pag"><a href="#Page_322">322</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Aveva amore per la libertà, e la rispettava a Genova, a Venezia e nelle città dello stato della Chiesa</td> <td class="pag"><a href="#Page_323">323</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Sua stima per la libertà bellicosa degli Svizzeri</td> <td class="pag"><a href="#Page_324">324</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Accusava i Medici d'avere rapita la libertà alla loro patria</td> <td class="pag"><a href="#Page_324">324</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Molestia che avea cagionato l'impetuoso carattere di Giulio II</td> <td class="pag"><a href="#Page_325">325</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Desiderio universale che il suo successore non gli rassomigliasse</td> <td class="pag"><a href="#Page_325">325</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>4 marzo. Venticinque cardinali si chiudono in conclave</td> <td class="pag"><a href="#Page_326">326</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il partito dei giovani porta sulla santa sede il card. Gio. de' Medici</td> <td class="pag"><a href="#Page_327">327</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Riconciliazione de' Medici coi Soderini</td> <td class="pag"><a href="#Page_328">328</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>11 di marzo. Giovanni de' Medici eletto papa sotto il nome di Leon X</td> <td class="pag"><a href="#Page_328">328</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>11 di aprile. Solenne coronazione di Leon X a san Gio. di Laterano</td> <td class="pag"><a href="#Page_329">329</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Contrapposto tra il risparmio di Giulio II e la prodigalità di Leon X</td> <td class="pag"><a href="#Page_330">330</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Leon X conferisce l'arcivescovado di Firenze a suo cugino Giuliano</td> <td class="pag"><a href="#Page_331">331</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Festa dei Fiorentini per l'elezione di Leon X</td> <td class="pag"><a href="#Page_331">331</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Supposta cospirazione a Firenze, per la quale il Macchiavelli è posto alla tortura</td> <td class="pag"><a href="#Page_332">332</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Leon X fa riporre in libertà i prevenuti salvatisi dal supplicio</td> <td class="pag"><a href="#Page_334">334</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>12 di ottobre. Costringe i Lucchesi a restituire Pietra Santa e Mutrone ai Fiorentini</td> <td class="pag"><a href="#Page_334">334</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_579"></a>[579]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1513</td> <td>Raimondo di Cardone occupa Parma e Piacenza, e Leone ripete queste due città</td> <td class="pag"><a href="#Page_335">335</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>1.º d'aprile. Tregua d'Ortes nel Bearnese tra la Francia e la Spagna</td> <td class="pag"><a href="#Page_336">336</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>24 marzo. Trattato d'alleanza di Blois tra la Francia e Venezia</td> <td class="pag"><a href="#Page_337">337</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Armata del re di Francia sotto gli ordini di La Tremouille e di Trivulzio</td> <td class="pag"><a href="#Page_338">338</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Bartolomeo d'Alviano si avanza coll'armata veneziana, e Raimondo di Cardone si ritira</td> <td class="pag"><a href="#Page_339">339</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gli Svizzeri vengono a difendere il duca di Milano, e si afforzano a Novara</td> <td class="pag"><a href="#Page_340">340</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Milano si sottomette ai Francesi; sollevazione di tutta la Lombardia</td> <td class="pag"><a href="#Page_341">341</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Tentativi de' Francesi per vittovagliare la Lanterna di Genova</td> <td class="pag"><a href="#Page_342">342</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Maggio. Antoniotto Adorno, coll'ajuto de' Francesi, scaccia i Fregosi da Genova, ed è riconosciuto doge</td> <td class="pag"><a href="#Page_343">343</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Massimiliano Sforza assediato in Novara da que' medesimi generali che avevano fatto prigioniere suo padre</td> <td class="pag"><a href="#Page_344">344</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Ardire degli Svizzeri che lasciano aperte le porte di Novara</td> <td class="pag"><a href="#Page_345">345</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>4 giugno. Avvicinamento di altri corpi di Svizzeri</td> <td class="pag"><a href="#Page_346">346</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>5 giugno. I Francesi si ritirano a Riotta ed a Trecase, e trascurano di afforzarvisi</td> <td class="pag"><a href="#Page_348">348</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>6 giugno. Gli Svizzeri, appena entrati nel Novarese, vanno ad attaccare i Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_349">349</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Prendono l'artiglieria che voltano contro i landsknecht</td> <td class="pag"><a href="#Page_350">350</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_580"></a>[580]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1513</td> <td>Vergognosa fuga degli uomini d'armi francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_351">351</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>L'armata francese non osa fermarsi in Piemonte, e ripassa le Alpi</td> <td class="pag"><a href="#Page_353">353</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>17 di giugno. Gli Adorni si ritirano da Genova e viene eletto doge Ottaviano Fregoso</td> <td class="pag"><a href="#Page_354">354</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>13 giugno. Il Cardone cogli Spagnuoli passa il Po, e Bartolomeo d'Alviano si ritira nel Vicentino</td> <td class="pag"><a href="#Page_355">355</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Egli si chiude in Padova, il Baglioni in Treviso, Renzo di Ceri in Crema ed i Veneziani abbandonano il resto del paese</td> <td class="pag"><a href="#Page_356">356</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gli Spagnuoli e Leon X attaccano i Veneziani senza essere provocati</td> <td class="pag"><a href="#Page_356">356</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il cardinale di Gurck, luogotenente dell'imperatore, prende la direzione della guerra</td> <td class="pag"><a href="#Page_358">358</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>28 luglio. Il Cardone, dietro le istanze del cardinale, assedia Padova</td> <td class="pag"><a href="#Page_359">359</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>16 agosto. È costretto a levare l'assedio</td> <td class="pag"><a href="#Page_360">360</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Dirige la sua artiglieria contro i palazzi di Venezia</td> <td class="pag"><a href="#Page_360">360</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>6 ottobre. L'Alviano esce di Padova per tagliare la ritirata agli Spagnuoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_361">361</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gli aspetta all'Olmo lontano due miglia da Vicenza</td> <td class="pag"><a href="#Page_362">362</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>7 di ottobre. Gli Spagnuoli cercano di ritirarsi verso Bassano e Trento</td> <td class="pag"><a href="#Page_363">363</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Pericolo della loro armata tribolata dagli Stradioti e dai contadini</td> <td class="pag"><a href="#Page_364">364</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>L'Alviano, importunato dal provveditore Loredano, risolve di attaccare gli Spagnuoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_364">364</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_581"></a>[581]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1513</td> <td>Viene battuto a motivo dell'estrema viltà della sua fanteria</td> <td class="pag"><a href="#Page_365">365</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gli Spagnuoli prendono i quartieri d'inverno ne' monti Euganei</td> <td class="pag"><a href="#Page_366">366</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La guerra si trasporta sopra un altro teatro fuori d'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_367">367</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>16 agosto. Giornata <i>degli Speroni</i>, fuga de' Francesi presso Terovane</td> <td class="pag"><a href="#Page_368">368</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>9 settembre. Battaglia di Flowden, in cui Giacomo IV di Scozia, alleato della Francia, resta sconfitto ed ucciso</td> <td class="pag"><a href="#Page_369">369</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Settembre. Gli Svizzeri assediano Digione; capitolazione di La Tremouille</td> <td class="pag"><a href="#Page_370">370</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>15 di ottobre. Flotta francese distrutta ad Honfleur dalla burrasca</td> <td class="pag"><a href="#Page_371">371</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1514</td> <td>3 gennajo. Incendio del più ricco quartiere di Venezia</td> <td class="pag"><a href="#Page_371">371</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I nemici della Francia cominciano a temere di averla soverchiamente abbassata</td> <td class="pag"><a href="#Page_371">371</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Terrore che cagiona all'Italia il nuovo sultano Selim</td> <td class="pag"><a href="#Page_373">373</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Leon X cerca di negoziare la pace tra l'imperatore ed i Veneziani</td> <td class="pag"><a href="#Page_373">373</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Riconcilia la Francia alla santa sede</td> <td class="pag"><a href="#Page_374">374</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1513</td> <td>17 dicembre. Lodovico XII abjura lo scisma ed il concilio di Pisa</td> <td class="pag"><a href="#Page_375">375</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1514</td> <td>Leon X vuole rappattumare la Francia cogli Svizzeri</td> <td class="pag"><a href="#Page_376">376</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Ferdinando rinnova la tregua colla Francia, ed offende in tal modo il re d'Inghilterra</td> <td class="pag"><a href="#Page_377">377</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>7 agosto. Pace tra la Francia e l'Inghilterra, terzo matrimonio di Lodovico XII</td> <td class="pag"><a href="#Page_377">377</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_582"></a>[582]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1514</td> <td>26 agosto. La Lanterna di Genova si arrende ad Ottaviano Fregoso, che la fa spianare</td> <td class="pag"><a href="#Page_378">378</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Massimiliano non vuole fare la pace con Venezia</td> <td class="pag"><a href="#Page_379">379</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Cristoforo Frangipane guasta il Friuli</td> <td class="pag"><a href="#Page_380">380</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il Frangipane battuto da Girolamo Savorgnano e dall'Alviano</td> <td class="pag"><a href="#Page_381">381</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Vantaggi ottenuti dall'Alviano ad Este e Rovigo contro gli Spagnuoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_382">382</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Bella difesa di Renzo di Ceri a Crema</td> <td class="pag"><a href="#Page_382">382</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Falsità di Leon X nelle sue negoziazioni</td> <td class="pag"><a href="#Page_383">383</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La politica del nuovo pontefice meno nobile di quella di Giulio II</td> <td class="pag"><a href="#Page_384">384</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Settembre. Occupa Modena e vuole formare una sovranità cispadana per Giuliano de' Medici, suo fratello</td> <td class="pag"><a href="#Page_385">385</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Pensa pure a collocarlo sul trono di Napoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_386">386</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Lodov. XII lo affretta a dichiararsi</td> <td class="pag"><a href="#Page_387">387</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1515</td> <td>1.º gennajo. Morte di Lodov. XII cagionata dal matrimonio</td> <td class="pag"><a href="#Page_388">388</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La somma sua economia fu la principale sua virtù</td> <td class="pag"><a href="#Page_390">390</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Sua debolezza e mala fede</td> <td class="pag"><a href="#Page_390">390</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Sua crudeltà in guerra e verso Lodovico Sforza</td> <td class="pag"><a href="#Page_391">391</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Sua condotta domestica colle tre mogli</td> <td class="pag"><a href="#Page_392">392</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> + </tr> + <tr> + <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CXII.</span> <i>Francesco I assume il titolo di duca di Milano; passa le Alpi; batte gli Svizzeri a Marignano e conquista il Milanese. — Invasione di Massimiliano in Lombardia e sua ritirata. — Diversi trattati che pongono fine alle guerre prodotte dalla lega di Cambrai.</i> 1515-1517</td> <td class="pag"><a href="#Page_394">394</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_583"></a>[583]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1515</td> <td>1.º di febbrajo. Successione di Francesco I al regno di Francia, ed al titolo di duca di Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_394">394</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Successione di due monarchi nati in privata condizione</td> <td class="pag"><a href="#Page_395">395</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Qualità brillanti sviluppate in Francesco I da una privata educazione</td> <td class="pag"><a href="#Page_395">395</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gl'Italiani credono che Francesco I differisca un anno l'annunciata spedizione d'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_396">396</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>24 di marzo, 5 d'aprile. Francesco rinnova i trattati di alleanza con Carlo d'Austria e con Enrico VIII</td> <td class="pag"><a href="#Page_397">397</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Ferdinando, Massimiliano, gli Svizzeri ed il papa ricusano di entrare in trattative di pace</td> <td class="pag"><a href="#Page_398">398</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>27 di giugno. Francesco I rinnova l'alleanza della Francia colla repubblica di Venezia</td> <td class="pag"><a href="#Page_398">398</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Trattato d'Ottaviano Fregoso, doge di Genova, colla Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_399">399</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Francesco I raguna un'armata nel Delfinato</td> <td class="pag"><a href="#Page_400">400</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Pietro Navarro passa al suo servigio, e forma per lui un corpo di fanteria basca</td> <td class="pag"><a href="#Page_401">401</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gli Svizzeri s'innoltrano fino a Susa per chiudere il passaggio delle montagne ai Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_402">402</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il maresciallo Trivulzio cerca un passaggio per circondare l'armata svizzera</td> <td class="pag"><a href="#Page_403">403</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>10 di agosto. L'armata francese s'interna tra le giogaje e le anguste valli dell'Argentiera</td> <td class="pag"><a href="#Page_404">404</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_584"></a>[584]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1515</td> <td>14 di agosto. Giugne nelle pianure del marchesato di Saluzzo, in riva alla Stura</td> <td class="pag"><a href="#Page_405">405</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La Palisse e Bajardo formano l'ala destra dell'armata, e passano per Sestiere</td> <td class="pag"><a href="#Page_406">406</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>15 di agosto. Sorprendono Prospero Colonna a Villafranca, e lo fanno prigioniere</td> <td class="pag"><a href="#Page_407">407</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Giuliano de' Medici cede il comando dell'armata pontificia a suo nipote Lorenzo</td> <td class="pag"><a href="#Page_408">408</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Leon X fa dire a suo nipote di non attaccare i Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_408">408</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il Cardone coll'armata spagnuola è tenuto di vista da Bartolomeo d'Alviano e dai Veneziani</td> <td class="pag"><a href="#Page_409">409</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gli Svizzeri domandano ed ottengono una sospensione di armi per ritirarsi a Novara</td> <td class="pag"><a href="#Page_409">409</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Un partito francese tra gli Svizzeri vuol trattare con Francesco I</td> <td class="pag"><a href="#Page_410">410</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gli Svizzeri, scontenti di non ricevere i promessi sussidj, saccheggiano la cassa del commissario pontificio</td> <td class="pag"><a href="#Page_411">411</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Negoziazioni e trattato conchiuso a Gallarate per mezzo del bastardo di Savoja e di Lautrec</td> <td class="pag"><a href="#Page_412">412</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Francesco spedisce il suo danaro contante a Buffalora, onde fare un primo pagamento agli Svizzeri</td> <td class="pag"><a href="#Page_413">413</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Arrivo di venti mila nuovi Svizzeri a Monza, che non vogliono accettare la pace</td> <td class="pag"><a href="#Page_414">414</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_585"></a>[585]</span></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Sette mila Svizzeri, non volendo ricominciare la guerra, tornano nella loro patria</td> <td class="pag"><a href="#Page_415">415</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1515</td> <td>L'armata francese occupa tutta la Lombardia fino alle porte di Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_415">415</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il cardinale di Sion riconduce quattrocento cavalli all'armata svizzera</td> <td class="pag"><a href="#Page_416">416</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Bartolomeo d'Alviano prende posto a Lodi; ed il Cardone con Lorenzo de' Medici a Piacenza</td> <td class="pag"><a href="#Page_417">417</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Francesco I colloca la sua armata in faccia a Marignano, a san Donato e a santa Brigida</td> <td class="pag"><a href="#Page_418">418</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>13 di settembre. Il cardinale di Sion eccita gli Svizzeri alla battaglia</td> <td class="pag"><a href="#Page_418">418</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Escono da Milano per sorprendere il re tre ore prima di notte</td> <td class="pag"><a href="#Page_420">420</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il re affretta l'Alviano a condurre l'armata veneziana in suo soccorso</td> <td class="pag"><a href="#Page_420">420</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gagliardo attacco degli Svizzeri contro il campo francese, che trovasi in cattiva situazione</td> <td class="pag"><a href="#Page_421">421</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gli Svizzeri s'impadroniscono delle batterie del Navarro</td> <td class="pag"><a href="#Page_422">422</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La battaglia dura quattr'ore al lume della luna</td> <td class="pag"><a href="#Page_423">423</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Durante la notte i Francesi si raccolgono intorno al re, rimasto quasi solo presso all'artiglieria</td> <td class="pag"><a href="#Page_424">424</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Ristabiliscono le loro batterie, e prendono una migliore posizione</td> <td class="pag"><a href="#Page_425">425</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>14 di settembre. Si rinnova la battaglia, e gli Svizzeri provano la peggio</td> <td class="pag"><a href="#Page_426">426</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_586"></a>[586]</span></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Bartolomeo d'Alviano giunge al campo di battaglia, e gli Svizzeri, credendolo seguito da tutte le sue genti, si ritirano</td> <td class="pag"><a href="#Page_427">427</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1515</td> <td>Spaventosa carnificina della battaglia di Marignano</td> <td class="pag"><a href="#Page_428">428</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il re si fa armare cavaliere da Bajardo</td> <td class="pag"><a href="#Page_429">429</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Arma egli stesso Fleuranges e molti altri</td> <td class="pag"><a href="#Page_429">429</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Pericolo corso di Bajardo durante la notte</td> <td class="pag"><a href="#Page_430">430</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>15 di settembre. Gli Svizzeri lasciano Milano per tornare nel loro paese</td> <td class="pag"><a href="#Page_431">431</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Massimiliano Sforza non conserva che i castelli di Milano e di Cremona</td> <td class="pag"><a href="#Page_432">432</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Pietro Navarro intraprende l'assedio del castello di Milano colle mine cariche</td> <td class="pag"><a href="#Page_433">433</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>4 di ottobre. Il duca spaventato capitola, ed acconsente a vivere in Francia, rinunciando ai suoi diritti</td> <td class="pag"><a href="#Page_433">433</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Francesco non vuole entrare in Milano che dopo la capitolazione del castello</td> <td class="pag"><a href="#Page_435">435</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Abbandona il partito de' patriotti a Firenze per trattare col papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_436">436</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>13 di ottobre. Convenzione di Viterbo tra Francesco I e Leon X</td> <td class="pag"><a href="#Page_437">437</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gli Svizzeri evacuano le podesterie italiane, e Cardone la Lombardia</td> <td class="pag"><a href="#Page_437">437</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gli ambasciatori veneziani chiedono a Francesco I i promessi soccorsi</td> <td class="pag"><a href="#Page_438">438</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il comandante di Brescia riceve i rinforzi prima che l'armata di Venezia giunga sotto le sue mura</td> <td class="pag"><a href="#Page_439">439</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>7 di ottobre. Morte di Bartolomeo di Alviano a Ghedo</td> <td class="pag"><a href="#Page_440">440</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_587"></a>[587]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1515</td> <td>Gian Giacopo Trivulzio intraprende l'assedio di Brescia</td> <td class="pag"><a href="#Page_442">442</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Rockandolf con 8,000 Tirolesi costringe i Francesi ed i Veneziani a levare l'assedio di Brescia</td> <td class="pag"><a href="#Page_442">442</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>10-15 dicembre. Conferenza di Francesco I e di Leon X a Bologna</td> <td class="pag"><a href="#Page_443">443</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Francesco sagrifica al papa il duca di Urbino e la libertà della Chiesa gallicana</td> <td class="pag"><a href="#Page_444">444</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>7 di novembre. Trattato di Ginevra tra la Francia e gli otto cantoni svizzeri</td> <td class="pag"><a href="#Page_445">445</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Francesco sospende l'esecuzione dei suoi progetti sul regno di Napoli fino alla morte di Ferdinando il Cattolico</td> <td class="pag"><a href="#Page_446">446</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1516</td> <td>Gennajo. Francesco I licenzia la sua armata e parte alla volta della Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_447">447</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>15 di gennajo. Morte di Ferdinando il Cattolico</td> <td class="pag"><a href="#Page_448">448</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Ritratto che di questo re fa il gesuita Mariana</td> <td class="pag"><a href="#Page_448">448</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Cosa ne pensavano il Macchiavelli ed il suo amico Fr. Vettori</td> <td class="pag"><a href="#Page_449">449</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Ferdinando, prima di morire, ed Enrico VIII mandano danaro a Massimiliano</td> <td class="pag"><a href="#Page_450">450</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Marzo. Questi aduna un grande esercito per attaccare l'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_451">451</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il contestabile di Borbone lasciato governatore a Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_451">451</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il Trivulzio ed il Lautrec levano l'assedio di Brescia all'avvicinarsi dell'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_452">452</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_588"></a>[588]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1516</td> <td>Massimiliano si trattiene ad assediare Asola, che non può prendere</td> <td class="pag"><a href="#Page_454">454</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I Francesi si chiudono in Milano e ne bruciano i sobborghi</td> <td class="pag"><a href="#Page_454">454</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I Francesi ricevono un rinforzo di dieci mila Svizzeri</td> <td class="pag"><a href="#Page_455">455</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Conferenze fra gli Svizzeri delle due armate, ed inquietudine che cagionano ai due generali</td> <td class="pag"><a href="#Page_456">456</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il maresciallo Trivulzio accresce artificiosamente il terrore di Massimiliano, che teme che gli Svizzeri non lo consegnino ai Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_456">456</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Massimiliano abbandona il suo campo improvvisamente e torna in Germania</td> <td class="pag"><a href="#Page_457">457</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il Lautrec succede al duca di Borbone nel governo di Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_458">458</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>24 maggio. La città di Brescia capitola, e torna ai Veneziani</td> <td class="pag"><a href="#Page_458">458</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il Lautrec ricusa d'assediare Verona, e si pone d'accantonamento presso Peschiera</td> <td class="pag"><a href="#Page_459">459</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>28 luglio. Vicenza presa e saccheggiata dai Tedeschi</td> <td class="pag"><a href="#Page_459">459</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>13 agosto. Trattato di Noyon, tra Carlo re di Spagna e Francesco I</td> <td class="pag"><a href="#Page_460">460</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Condizioni alle quali Massimiliano poteva accedere al trattato</td> <td class="pag"><a href="#Page_461">461</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>20 agosto. L'armata francese e veneta intraprende l'assedio di Verona, e lo leva all'avvicinarsi di Rockandolf</td> <td class="pag"><a href="#Page_462">462</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>29 novembre. Trattato di pace perpetua tra gli Svizzeri e la Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_463">463</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_589"></a>[589]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1516</td> <td>18 agosto. Trattato del concordato tra la Francia e la corte di Roma</td> <td class="pag"><a href="#Page_464">464</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Imprudenza dei sacrificj con cui Francesco cercava di riconciliarsi con Leon X suo implacabile nemico</td> <td class="pag"><a href="#Page_464">464</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>17 marzo. Morte di Giuliano de' Medici, che mette in libertà il papa di pubblicare un monitorio contro il duca d'Urbino</td> <td class="pag"><a href="#Page_466">466</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>30 maggio. Francesco della Rovere spogliato dal papa del ducato d'Urbino</td> <td class="pag"><a href="#Page_467">467</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>4 dicembre. Massimiliano accede al trattato di Noyon</td> <td class="pag"><a href="#Page_469">469</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1517</td> <td>28 gennajo. Verona è renduta ai Veneziani, e la pace ristabilita in Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_469">469</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> + </tr> + <tr> + <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CXIII.</span> <i>Ribellione e guerra d'Urbino. Cospirazione dei cardinali contro il papa. Ambizione di Leon X. S'unisce a Carlo V contro Francesco I. Conquista del Milanese colle armate riunite. Morte di Leon X.</i> 1517-1521</td> <td class="pag"><a href="#Page_471">471</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1517</td> <td>I Veneziani consolano, e danno incoraggiamento ai sudditi che vengono loro renduti</td> <td class="pag"><a href="#Page_471">471</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La guerra della lega di Cambrai aveva attaccato le parti vitali della loro repubblica. Venalità</td> <td class="pag"><a href="#Page_472">472</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Ruina delle manifatture, del monopolio del sale, del traffico d'Egitto</td> <td class="pag"><a href="#Page_473">473</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Concorrenza dei Portoghesi al traffico delle Indie</td> <td class="pag"><a href="#Page_474">474</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Ruina del commercio d'Affrica e di Spagna tenuto vivo inaddietro dalle galere del traffico</td> <td class="pag"><a href="#Page_475">475</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_590"></a>[590]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1517</td> <td>Il senato si occupa del ripristinamento dell'agricoltura, del commercio, dell'università di Padova</td> <td class="pag"><a href="#Page_476">476</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Cerca d'allontanare i soldati licenziati che trovavansi in grosso numero ai confini dello stato</td> <td class="pag"><a href="#Page_477">477</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il duca d'Urbino si offre a questi soldati per condurli contro la Chiesa, e riavere i suoi stati</td> <td class="pag"><a href="#Page_477">477</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>23 gennajo. Si pone in cammino con un'armata somigliante alle compagnie di ventura</td> <td class="pag"><a href="#Page_478">478</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Leon X invoca il soccorso della Francia, della Spagna, dell'impero</td> <td class="pag"><a href="#Page_479">479</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Spedisce Lorenzo de' Medici per arrestare il duca in Romagna</td> <td class="pag"><a href="#Page_479">479</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>5 febbrajo. Il duca d'Urbino rientra nella sua capitale</td> <td class="pag"><a href="#Page_480">480</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Incapacità di Lorenzo de' Medici, e viltà delle sue truppe</td> <td class="pag"><a href="#Page_481">481</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>4 aprile. Lorenzo è ferito nel capo all'assedio di Mondolfo</td> <td class="pag"><a href="#Page_482">482</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gioja de' Fiorentini che lo credono morto</td> <td class="pag"><a href="#Page_482">482</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>24 maggio. Lorenzo entra in Firenze per disingannarli</td> <td class="pag"><a href="#Page_483">483</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il cardinale di Bibiena incaricato in di lui assenza del comando dell'armata, è abbandonato da' suoi soldati</td> <td class="pag"><a href="#Page_483">483</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>10-15 maggio. Il duca d'Urbino minaccia Siena e Perugia</td> <td class="pag"><a href="#Page_484">484</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Scuopre una cospirazione nel suo campo e fa punire i cospiratori dai loro commilitoni</td> <td class="pag"><a href="#Page_485">485</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Nuove invasioni del duca d'Urbino nella Marca d'Ancona ed in Toscana</td> <td class="pag"><a href="#Page_486">486</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_591"></a>[591]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1517</td> <td>Agosto. Il duca d'Urbino tratta col papa e si ritira a Mantova</td> <td class="pag"><a href="#Page_486">486</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Irritamento del cardinale Alfonso Petrucci contro Leon X</td> <td class="pag"><a href="#Page_488">488</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1515</td> <td>10 marzo. Leon X avea scacciati i fratelli Petrucci da Siena</td> <td class="pag"><a href="#Page_489">489</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1517</td> <td>Discorsi minaccianti dal Petrucci, e suo incerto progetto per far avvelenare Leon X</td> <td class="pag"><a href="#Page_490">490</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Egli s'allontana da Roma, e Leon X lo richiama mandandogli un salvacondotto</td> <td class="pag"><a href="#Page_491">491</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Torna; viene imprigionato e posto alla tortura</td> <td class="pag"><a href="#Page_492">492</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>21 giugno. È strozzato in prigione, ed altri cardinali vengono condannati a varie pene</td> <td class="pag"><a href="#Page_493">493</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Giugno. Spavento del sacro collegio pei rigori usati contro i loro membri</td> <td class="pag"><a href="#Page_495">495</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>16 marzo. Ultima sessione del quinto concilio di Laterano</td> <td class="pag"><a href="#Page_495">495</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>1.º luglio. Promozione di trentuno cardinali in una sola volta</td> <td class="pag"><a href="#Page_496">496</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>11 marzo. Alleanze delle grandi potenze d'Europa contro i Turchi</td> <td class="pag"><a href="#Page_497">497</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>8 ottobre. Rinnovamento dell'alleanza tra la Francia e Venezia</td> <td class="pag"><a href="#Page_499">499</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1518</td> <td>Gennajo. Matrimonio di Lorenzo de' Medici con una cugina del re di Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_500">500</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Riputazione data dai letterati e dagli artisti a Leon X</td> <td class="pag"><a href="#Page_501">501</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Leone si prende poco pensiero delle prediche di Lutero, e continua lo scandaloso traffico delle indulgenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_502">502</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_592"></a>[592]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1518</td> <td>Non si occupa che de' suoi piaceri, ed anche la sua liberalità è del tutto egoistica</td> <td class="pag"><a href="#Page_503">503</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Agosto. I Veneziani prolungano per cinque anni la tregua con Massimiliano</td> <td class="pag"><a href="#Page_504">504</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Disgrazia e morte del maresciallo Gian Giacopo Trivulzio</td> <td class="pag"><a href="#Page_505">505</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1519</td> <td>19 di gennajo. Morte di Massimiliano a Lintz</td> <td class="pag"><a href="#Page_506">506</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Rivalità di Francesco I e di Carlo per la corona dell'impero</td> <td class="pag"><a href="#Page_506">506</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Desiderio del papa e delle più deboli potenze, perchè sia data ad altri</td> <td class="pag"><a href="#Page_507">507</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>28 aprile. Morte di Lorenzo de' Medici, ultimo maschio legittimo tra i discendenti del vecchio Cosimo</td> <td class="pag"><a href="#Page_508">508</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Leon X destina il cardinale Giulio de' Medici al governo di Firenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_510">510</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Riunisce il ducato d'Urbino alla Chiesa, e cede Montefeltro alla repubblica fiorentina</td> <td class="pag"><a href="#Page_511">511</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Sforzi degli ambasciatori francesi per corrompere col danaro gli elettori dell'impero</td> <td class="pag"><a href="#Page_512">512</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>28 giugno. Carlo V eletto imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_513">513</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>20 febbrajo. Morte di Francesco Gonzaga; successione di Federico II al marchesato di Mantova</td> <td class="pag"><a href="#Page_514">514</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Caduta delle mura di Ferrara in tempo dell'infermità del duca Alfonso</td> <td class="pag"><a href="#Page_515">515</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Tentativo di Leon X per sorprendere Ferrara col mezzo del vescovo di Ventimiglia</td> <td class="pag"><a href="#Page_515">515</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Leon X pensa a spogliare altri feudatarj della Chiesa</td> <td class="pag"><a href="#Page_517">517</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_593"></a>[593]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1520</td> <td>Cita Giovan Paolo Baglioni a Roma, ed in pari tempo gli manda un salvacondotto</td> <td class="pag"><a href="#Page_518">518</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Fa perire il Baglioni ed occupa Perugia</td> <td class="pag"><a href="#Page_519">519</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Fa attaccare ed uccidere Lodovico Freducci, signore di Fermo</td> <td class="pag"><a href="#Page_520">520</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Fa perire altri signori ch'erano venuti a porsi tra le sue mani</td> <td class="pag"><a href="#Page_521">521</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Tenta di sedurre il capitano delle guardie del duca di Ferrara, per far avvelenare il suo padrone</td> <td class="pag"><a href="#Page_522">522</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Cerca di riaccendere la guerra, sperando di scacciare <i>i barbari d'Italia</i></td> <td class="pag"><a href="#Page_524">524</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Principj di dissensione tra Carlo V e Francesco I</td> <td class="pag"><a href="#Page_524">524</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1521</td> <td>Indirette ostilità nella Navarra e nelle Ardenne</td> <td class="pag"><a href="#Page_526">526</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>5 maggio. Nuova alleanza della Francia cogli Svizzeri conchiusa in Lucerna</td> <td class="pag"><a href="#Page_527">527</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il papa assolda degli Svizzeri prima di avere deciso con quale de' rivali monarchi vorrà unirsi</td> <td class="pag"><a href="#Page_527">527</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Preliminarj d'alleanza del papa con Francesco I</td> <td class="pag"><a href="#Page_528">528</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Scontento del papa perchè Francesco I tarda a ratificarla</td> <td class="pag"><a href="#Page_529">529</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>8 maggio. Il papa fa alleanza coll'imperatore contro la Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_529">529</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gli alleati promettono il ducato di Milano a Francesco II Sforza</td> <td class="pag"><a href="#Page_530">530</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Apparecchiano una congiura contro i Francesi in tutta la Lombardia</td> <td class="pag"><a href="#Page_531">531</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Fanno attaccare Genova dai due Adorni, che sono respinti</td> <td class="pag"><a href="#Page_532">532</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_594"></a>[594]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1521</td> <td>Il signore di Lescuns, fratello del Lautrec, governava in sua assenza Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_533">533</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>24 di giugno. Si presenta sotto Reggio armata mano, e viene arrestato dal Guicciardini, poi rimesso in libertà</td> <td class="pag"><a href="#Page_534">534</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Manfredo Pallavicini vuole sorprendere Como, e vi è fatto prigioniere, indi mandato al supplicio</td> <td class="pag"><a href="#Page_535">535</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>1.º agosto. Leon X dichiara la guerra alla Francia, e fa avanzare la sua armata fino alla Lenza</td> <td class="pag"><a href="#Page_536">536</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Malcontento de' Milanesi cagionato dalle vessazioni di Lautrec</td> <td class="pag"><a href="#Page_540">540</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Lautrec torna a Milano, e non vi trova il danaro promessogli dal re</td> <td class="pag"><a href="#Page_541">541</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Lentezza di Prospero Colonna, generale della lega, prima d'attaccare i Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_542">542</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>29 d'agosto. Apre le sue batterie contro Parma</td> <td class="pag"><a href="#Page_542">542</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>1.º settembre. Occupa il sobborgo di Codiponte</td> <td class="pag"><a href="#Page_544">544</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>2 settembre. Si ritira all'avvicinamento di Lautrec e del duca di Ferrara</td> <td class="pag"><a href="#Page_545">545</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Reciproca diffidenza tra i capitani del papa e dell'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_546">546</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>1.º ottobre. Prospero Colonna passa il Po, e porta la guerra nel Cremonese</td> <td class="pag"><a href="#Page_546">546</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il Lautrec lascia fuggire l'occasione di battere Prospero Colonna a Rebecco</td> <td class="pag"><a href="#Page_547">547</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Malcontento e diserzione degli Svizzeri dell'armata di Lautrec</td> <td class="pag"><a href="#Page_548">548</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>16 novembre. Prospero Colonna sforza il passaggio dell'Adda</td> <td class="pag"><a href="#Page_550">550</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_595"></a>[595]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1521</td> <td>19 novembre. Il Colonna ed il Pescara entrano in Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_551">551</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Lautrec si ritira nello stato di Brescia per isvernarvi</td> <td class="pag"><a href="#Page_553">553</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Lodi, Pavia, Piacenza e Parma si danno agli alleati</td> <td class="pag"><a href="#Page_553">553</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il Pescara lascia saccheggiar Como, a dispetto della capitolazione</td> <td class="pag"><a href="#Page_553">553</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>24 di novembre. Gioja di Leon X seguita immediatamente da una malattia</td> <td class="pag"><a href="#Page_554">554</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>1.º dicembre. Leon X muore in un modo inopinato</td> <td class="pag"><a href="#Page_555">555</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Sospetti d'avvelenamento posti in tacere da suo cugino il cardinale de' Medici</td> <td class="pag"><a href="#Page_556">556</a></td> + </tr> +</table> + +<p class="pad2 center large"> +<span class="smcap">Fine della Tavola</span>. +</p> +</div> + +<div class="footnotes"> + +<h2> +NOTE: +</h2> + +<p> +<a id="note1" href="#tag1">1.</a> <i>Jo. Marianae de rebus Hispaniae, l. XXIX, +c. XIX, p. 287.</i> +</p> + +<p> +<a id="note2" href="#tag2">2.</a> <i>Jo. Marianae de Reb. Hisp., l. XXIX, +c. XIX, p. 228. — Fr. Guicciardini, l. VIII, +p. 437.</i> +</p> + +<p> +<a id="note3" href="#tag3">3.</a> <i>P. Bembi Hist. Ven., l. VIII, p. 183.</i> +</p> + +<p> +<a id="note4" href="#tag4">4.</a> <i>P. Bembi Hist. Ven., l. VIII, p. 186.</i> +</p> + +<p> +<a id="note5" href="#tag5">5.</a> <i>P. Bembi, l. VIII, p. 189. — Fr. Belcarii +Rer. Gallic. Comm., l. XI, p. 323.</i> +</p> + +<p> +<a id="note6" href="#tag6">6.</a> <i>Mém. du chev. Bayard, t. XV, ch. XXX, p. 77.</i> +</p> + +<p> +<a id="note7" href="#tag7">7.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VII, p. 439. — P. +Bembi, l. VIII, p. 190. — Anon. Padov. MS. +presso Muratori Ann. d'Italia, t. X, p. 50. — P. +Giovio Vita d'Alfonso d'Este, p. 24. — Jacopo +Nardi, l. V, p. 209. — Jo. Marianae de +Reb. Hisp., l. XXIX, c. XX, p. 289. — Fr. +Belcarii Comment., l. XI, p. 324.</i> +</p> + +<p> +<a id="note8" href="#tag8">8.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 440. — P. +Bembi, l. IX, p. 193.</i> +</p> + +<p> +<a id="note9" href="#tag9">9.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 442. — Anon. +Padov. MS. presso Murat. Ann. d'Italia, t. X, p. 51. — P. +Bembi Hist. Ven., l. IX, p. 196. — P. +Giovio Vita d'Alfonso d'Este, p. 50. — Jac. +Nardi Ist. Fior., l. V, p. 210.</i> +</p> + +<p> +<a id="note10" href="#tag10">10.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 441. — Fr. +Belcarii Comment. Rer. Gallic., l. XI, p. 324.</i> +</p> + +<p> +<a id="note11" href="#tag11">11.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 440. — Fr. +Belcarii, l. XI, p. 324.</i> +</p> + +<p> +<a id="note12" href="#tag12">12.</a> Cioè il castello di Pieve di Cadore, capitale +della provincia di tal nome. N. d. T. +</p> + +<p> +<a id="note13" href="#tag13">13.</a> Altro non può essere la Val di Sera di +cui parla il nostro autore. <i>N. d. T.</i> +</p> + +<p> +<a id="note14" href="#tag14">14.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 443.</i> +</p> + +<p> +<a id="note15" href="#tag15">15.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 444-451. — Pietro +Bembo, l. IX, p. 199. — Mémoir. du +chev. Bayard, t. XV, ch. XXXIII, p. 90.</i> +</p> + +<p> +<a id="note16" href="#tag16">16.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 451. — Fr. +Belcarii, l. XI, p. 327.</i> +</p> + +<p> +<a id="note17" href="#tag17">17.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 444. — P. +Bembi, l. IX, p. 199.</i> +</p> + +<p> +<a id="note18" href="#tag18">18.</a> <i>P. Bembi Hist. Ven., l. IX, p. 197.</i> +</p> + +<p> +<a id="note19" href="#tag19">19.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 449. — P. +Bembi, l. IX, p. 198.</i> +</p> + +<p> +<a id="note20" href="#tag20">20.</a> <i>Mémoir. du chev. Bayard, par son loyal +serviteur, ch. XXXII, p. 84. — Mém. du jeune +adventureux maréchal de Fleuranges, t. XVI, +p. 57. — Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 450. — Petri +Bembi Hist. Ven., l. IX, p. 198. — Jac. +Nardi, l. V, p. 211.</i> +</p> + +<p> +<a id="note21" href="#tag21">21.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 452. — Jac. +Nardi Ist. Fior., l. V, p. 211.</i> +</p> + +<p> +<a id="note22" href="#tag22">22.</a> <i>Jo. Marianae de Reb. Hisp., l. XXIX, +c. XX, p. 289.</i> +</p> + +<p> +<a id="note23" href="#tag23">23.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 453. — P. +Bembi Hist. Ven., l. IX, p. 201. — Jac. Nardi +Hist. Fior., l. V, p. 211.</i> +</p> + +<p> +<a id="note24" href="#tag24">24.</a> <i>Mém. du chev. Bayard, ch. XXXIV, p. 94.</i> +</p> + +<p> +<a id="note25" href="#tag25">25.</a> <i>Mém. du chev. Bayard, ch. XXXVII et +XXXVIII, p. 116-127. — Mémoir. de Fleuranges, +t. XVI, p. 58.</i> +</p> + +<p> +<a id="note26" href="#tag26">26.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 453. — P. +Bembi, l. IX, p. 203. — P. Giovio Vita d'Alfonso +d'Este, p. 24. — Fr. Belcarii, l. XI, p. 328.</i> +</p> + +<p> +<a id="note27" href="#tag27">27.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 455. — Bembi +Hist. Ven., l. X, p. 205.</i> +</p> + +<p> +<a id="note28" href="#tag28">28.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 455. — Fr. +Belcarii, l. XI, p. 329. — Parisii de Grassis +Diar. Curiae Rom., t. III, p. 485. — Rayn. +Ann. Eccl. 1509, § 20, p. 70.</i> +</p> + +<p> +<a id="note29" href="#tag29">29.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 456.</i> +</p> + +<p> +<a id="note30" href="#tag30">30.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 454. — Jac. +Nardi, l. V, p. 212. — Scip. Ammirato, l. XXVIII, +p. 289. — Diario del Bonaccorsi, p. 144. — Legazione +del Macchiavelli a Mantova, +missione del 10 di novembre 1509, t. VI, +p. 289.</i> +</p> + +<p> +<a id="note31" href="#tag31">31.</a> <i>Fr. Guicciardini l. VIII, p. 458. — P. +Bembi, l. IX, p. 205. — Fr. Belcarii, l. XI, +p. 330. — Macchiavelli Legazione a Mantova, +lett. 1, 17 novembre 1509, t. VII, p. 293.</i> +</p> + +<p> +<a id="note32" href="#tag32">32.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 458. — P. +Bembi, l. IX, p. 208. — Macchiavelli Legazione +lett. 4, 22 novembre 1509, ex Verona, p. 298.</i> +</p> + +<p> +<a id="note33" href="#tag33">33.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 459. — P. +Bembi Hist. Ven., l. IX, p. 207.</i> +</p> + +<p> +<a id="note34" href="#tag34">34.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 460. — P. +Bembi Hist. Ven., l. IX, p. 209. — P. Giovio +vita di Alfonso da Este, p. 26.</i> +</p> + +<p> +<a id="note35" href="#tag35">35.</a> <i>Ariosto, Orlando Furioso, canto 36, st. 6-8. — Petri +Bembi, l. IX, p. 209. — Paolo Giovio +vita di Alfonso, p. 27.</i> +</p> + +<p> +<a id="note36" href="#tag36">36.</a> <i>P. Bembi Hist. Ven., l. IX, p. 211, l. X. +p. 218 — Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 462. — Fr. +Belcarii, l. XI, p. 331. — Jac. Nardi +Hist. Flor., l. V, p. 213. — Ariosto Orl. Fur., +can. III, st. 57.</i> +</p> + +<p> +<a id="note37" href="#tag37">37.</a> <i>Mémoires de Bayard, c. XXXIX e XL, +p. 127-148. — Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 463.</i> +</p> + +<p> +<a id="note38" href="#tag38">38.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 463.</i> +</p> + +<p> +<a id="note39" href="#tag39">39.</a> <i>Ivi. — P. Bembi, l. X, p. 216.</i> +</p> + +<p> +<a id="note40" href="#tag40">40.</a> Il trattato di pace presso <i>Rayn. Ann. Eccl +1510, § 2-6, p. 73. — P. Bembi, l. IX, p. 213. — Jac. +Nardi, l. V, p. 213.</i> +</p> + +<p> +<a id="note41" href="#tag41">41.</a> Giornale di Paride de' Grassi, maestro delle +cerimonie del papa, presso il <i>Rayn. An. Eccl. +1510, § 7-10, p. 74. — Fr. Guicciardini, l. +VIII, p. 467. — P. Bembi, l. X, p. 218. — P. Giovio vita di Alfonso, p. 32.</i> +</p> + +<p> +<a id="note42" href="#tag42">42.</a> <i>Rymer Foedera et Conventiones, t. XIII, +p. 275.</i> +</p> + +<p> +<a id="note43" href="#tag43">43.</a> <i>Ivi, p. 270. — P. Bembi, l. X, p. 221.</i> +</p> + +<p> +<a id="note44" href="#tag44">44.</a> <i>Fr. Guicciardini l. IX, p. 469. — Josias +Symler descriptio Vallesiae et Alpium, l. II, +p. 159. — Jac. Nardi, l. V, p. 215. — Fr. Belcarii, +l. XI, p. 335.</i> +</p> + +<p> +<a id="note45" href="#tag45">45.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 470. — Raynaldi, +Ann. Eccl. 1510, § 13, p. 75.</i> +</p> + +<p> +<a id="note46" href="#tag46">46.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p, 472. — Fr. +Belcarii, l. XI, p. 338.</i> +</p> + +<p> +<a id="note47" href="#tag47">47.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 471. — P. +Bembi Hist. Ven., l. X, p. 228.</i> +</p> + +<p> +<a id="note48" href="#tag48">48.</a> <i>P. Bembi Ist. Ven., l. X, p. 223.</i> +</p> + +<p> +<a id="note49" href="#tag49">49.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 469. — P. +Bembi, l. X, p. 227.</i> +</p> + +<p> +<a id="note50" href="#tag50">50.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 473. — Fr. +Belcarii, l. XII, p. 339.</i> +</p> + +<p> +<a id="note51" href="#tag51">51.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 474. — Fr. +Belcarii, l. XII, p. 339.</i> +</p> + +<p> +<a id="note52" href="#tag52">52.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 477.</i> — Sembra +che in allora, dietro i consigli di Chaumont, +siasi accontentato di una contribuzione di 50,000 +ducati per salvare le case. <i>P. Bembi, l. X, p. +225. — Gio. Cambi, p. 238.</i> +</p> + +<p> +<a id="note53" href="#tag53">53.</a> <i>Mémoires du chev. Bayard, c. XL, p. +152. — Mém. de Fleuranges, t. XVI, p. 55. — Fr. +Guicciardini, l. IX, p. 477. — P. Bembi, +l. X, p. 225. — Fr. Belcarii, l. XII, p. 340. — Gio. +Cambi, Ist. Fior., p. 239.</i> +</p> + +<p> +<a id="note54" href="#tag54">54.</a> <i>Mémoires de Fleuranges, t. XVI, p. 63.</i> +</p> + +<p> +<a id="note55" href="#tag55">55.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 479. — P. +Bembi, l. X, p. 226. — Fr. Belcarii, l. XII, +p. 340. — Jac. Nardi, l. V, p. 214. — P. Giovio +vita di Alfonso, p. 35. — Mémoires du cheval. +Bayard, c. XL, p. 149.</i> +</p> + +<p> +<a id="note56" href="#tag56">56.</a> <i>Macchiavelli Legaz. alla corte di Francia, +lettera 16 da Blois del 2 settembre 1510, t. VII, +p. 380. — Mém. de Bayard c. XL, p. 151.</i> +</p> + +<p> +<a id="note57" href="#tag57">57.</a> <i>Hist. de la Diplomatie française, t. I, l. +II, p. 293. — Fr. Guicciardini, l. IX, p. 479. — P. +Bembi Ist. Ven., l. X, p. 226.</i> +</p> + +<p> +<a id="note58" href="#tag58">58.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 479. — P. +Bembi, l. X, p. 229.</i> +</p> + +<p> +<a id="note59" href="#tag59">59.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 480. — Jac. +Nardi, l. V, p. 214. — Jo. Marianae de reb. Hisp., l. XXIX, c. XXIII, p. 294.</i> +</p> + +<p> +<a id="note60" href="#tag60">60.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 480. — P. +Bembi, l. X, p. 229. — Jo. Marianae de reb. +Hisp., l. XXIX, c. XXIII, p, 294. — Fr. Belcarii, +l. XI, p. 337. — Mém. de Bayard, t. +XV, c. XL, p. 151.</i> +</p> + +<p> +<a id="note61" href="#tag61">61.</a> <i>Macchiavelli Legazione a Mantova lettera 6, +da Verona 26 novembre 1509, t. VII, p. 304.</i> +</p> + +<p> +<a id="note62" href="#tag62">62.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 481.</i> +</p> + +<p> +<a id="note63" href="#tag63">63.</a> <i>Mém. du chev, Bayard, c. XL, p. 157. — Fr. +Guicciardini, l. IX. p. 481. — P. Bembi, +l. X, p, 230. — Fr. Belcarii, l. XII, p. 342. — P. +Giovio vita d'Alfonso d'Este, p. 36.</i> +</p> + +<p> +<a id="note64" href="#tag64">64.</a> <i>Fr. Guicciardini l. IX, p. 482. — P. +Bembi Ist. Ven., l. X, p. 231. — Fr. Belcarii, +l. XII, p. 342.</i> +</p> + +<p> +<a id="note65" href="#tag65">65.</a> Anche le persone più attaccate al curialismo +di Roma non accordano l'infallibilità al papa che +nelle cose risguardanti il domma. <i>N. d. T.</i> +</p> + +<p> +<a id="note66" href="#tag66">66.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 483. — Fr. +Belcarii, l. XII, p. 342.</i> +</p> + +<p> +<a id="note67" href="#tag67">67.</a> <i>Ann. Eccl. 1510, § 15, p. 76. — P. Bembi +Hist. Ven., l. X, p. 233. — Jo. Marianae de reb. +Hispan., l. XXIX, c. XXIII, p. 294. — P. +Giovio vita di Alfonso d'Este, p. 41. — Fr. Belcarii, +l. XII, p. 343.</i> +</p> + +<p> +<a id="note68" href="#tag68">68.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 484. — Rayn. +Ann. Eccl. 1510, § 25, p. 80. — Fr. Belcarii, +l. XII, p. 343. — Jo. Marianae Hist. Hisp., +l. XXIX, c. 24, p. 295. — Jac. Nardi, l. V, +p. 214. — P. Giovio vita d'Alfonso, p. 50.</i> +</p> + +<p> +<a id="note69" href="#tag69">69.</a> <i>Rayn. Ann. Eccl. 1510, § 18, 19, p. 178. — Fr. +Guicciardini, l. IX, p. 484. — Fr. Belcarii, +l. XII, p. 343.</i> +</p> + +<p> +<a id="note70" href="#tag70">70.</a> <i>P. Bizarri Hist. Genuens., l. XVIII, +p. 407.</i> +</p> + +<p> +<a id="note71" href="#tag71">71.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 485. — Petri +Bizarri Hist. Genuens., l. VIII, p. 427. — Ubert. +Folietae Gen. Hist., l. XII, p. 707. — Jac. +Nardi Hist. Flor., l. V, p. 215. — Fr. +Belcarii, l. XII, p. 343. — Macchiavelli Legaz. +in Francia, lettera 2 da Blois, del 18 luglio 1510, +t. VII, p. 326.</i> +</p> + +<p> +<a id="note72" href="#tag72">72.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 486. — P. +Bizarri Hist. Gen., l. XVIII, p. 428. — P. +Giovio vita d'Alfonso, p. 57. — Fr. Belcarii, +l. XII, p. 343. — Macchiavelli Legaz. alla corte +di Francia, lettera 6, da Blois del 26 di luglio +1510, t. VII, p. 339.</i> +</p> + +<p> +<a id="note73" href="#tag73">73.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 486. — Fr. +Belcarii, l. XII, p. 344. — P. Giovio vita di Alfonso +d'Este, p. 44. — Jac. Nardi, l. V, p. 216.</i> — La +notizia dell'occupazione di Modena giunse +a Blois il 26 di agosto. <i>Macchiavelli Legaz., +t. VII, p. 368.</i> +</p> + +<p> +<a id="note74" href="#tag74">74.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 487. — Hist. +généalog. de la maison de Savoie, par Guichenon, +t. II, p. 196.</i> +</p> + +<p> +<a id="note75" href="#tag75">75.</a> Senza provvedimento di ponti o di navi dice +<i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 487</i>; lo che farebbe +supporre che anche prima dell'invenzione degli +attuali pontoni le armate seco trasportassero piccole +barche per formare i ponti. +</p> + +<p> +<a id="note76" href="#tag76">76.</a> <i>Jac. Nardi, l. V, p. 216. — Jo. Marianae +de reb. Hisp., l. XXIX, c. XXIII, p. 295.</i> +</p> + +<p> +<a id="note77" href="#tag77">77.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 487. — Fr. +Belcarii, l. XII, p. 344.</i> — Il leal servitore, +istorico di Bajardo, racconta una circostanza di +questa guerra, che non fa minor torto al generale +francese, di quello che la venalità detta di sopra +ai generali svizzeri. «Il gran Maestro (il signore di +Chaumont) andò ad aspettarli nel piano di +Gallarate [Detto volgarmente Brughiera di Gallarate. +<i>N. d. T.</i>], facendo levare lungo la strada +tutti i ferramenti de' molini e tutti i viveri. +E ciò che è peggio, aveva, secondo si diceva, +fatti avvelenare tutti i vini che si trovavano +in Gallarate fin dove arrivarono gli Svizzeri, +i quali ne bevettero a sazietà, senza che alcuno +di loro si trovasse male... Andarono in detto +luogo di Gallarate alcuni avventurieri francesi, +i quali vollero bevere del vino avvelenato per +gli Svizzeri, e ne morirono più di dugento. +Convien dire che Dio vi mettesse la sua mano, +o che il veleno fosse rimasto nel fondo delle +botti.» <i>Mém. du chev. Bayard, c. XLI, p. +159.</i> Ma malgrado l'ingenuità del leal servitore, +che inspira confidenza, mai non deve darsi intera +fede a così fatte storielle. +</p> + +<p> +<a id="note78" href="#tag78">78.</a> <i>P. Bembi Hist. Ven., l. X, p. 232. — P. +Giovio Vita d'Alfonso d'Este, p. 58. — Jo. +Marianae de rebus Hisp., l. XXX, c. II, p. 301.</i> +</p> + +<p> +<a id="note79" href="#tag79">79.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 489. — Jac. +Nardi, l. V, p. 217. — P. Giovio Vita d'Alfonso, +p. 58. — Fr. Belcarii, l. XII, p. 346. — P. +Bembi, l. II, p. 238.</i> +</p> + +<p> +<a id="note80" href="#tag80">80.</a> <i>P. Bembi Hist. Ven., l. X, p. 232.</i> +</p> + +<p> +<a id="note81" href="#tag81">81.</a> <i>Macchiavelli Legazione alla corte di Francia, +lett. 9. in data di Blois ai 9 d'agosto del +1510, t. VII, p. 353.</i> +</p> + +<p> +<a id="note82" href="#tag82">82.</a> <i>Macchiavelli Legaz. lett. 18, da Tours il +10 settembre p. 386. — Fr. Guicciardini, +l. IX, p. 393. — Raynald. Ann. Eccl. 1510, +§ 22, t. XX, p. 79. — Fr. Belcarii, l. XII, +p. 348.</i> +</p> + +<p> +<a id="note83" href="#tag83">83.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 493. — Fr. +Belcarii, l. XII, p. 347.</i> +</p> + +<p> +<a id="note84" href="#tag84">84.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 494. — Fr. +Belcarii, l. XII, p. 348. — Macchiavelli Legaz. +lett. di Blois del 3 agosto 1510, p. 346 e seg.</i> +</p> + +<p> +<a id="note85" href="#tag85">85.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 395. — Fr. +Belcarii, l. XII, p. 349. — Jac. Nardi, l. V, +p. 216. — P. Giovio Vita d'Alfonso, p. 43.</i> +</p> + +<p> +<a id="note86" href="#tag86">86.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 491. — Fr. +Belcarii, l. XII, p. 350.</i> +</p> + +<p> +<a id="note87" href="#tag87">87.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 496. — Fr. +Belcarii, l. XII, p. 353. — P. Bembi, l. XI, p. 243.</i> +</p> + +<p> +<a id="note88" href="#tag88">88.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 496. — Fr. +Belcarii, l. XII, p. 350.</i> +</p> + +<p> +<a id="note89" href="#tag89">89.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 497. — Fr. +Belcarii, l. XII, p. 350.</i> +</p> + +<p> +<a id="note90" href="#tag90">90.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 497. — Fr. +Belcarii, l. XII, p. 350.</i> +</p> + +<p> +<a id="note91" href="#tag91">91.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 500. — Jac. +Nardi, l. V, p. 219. — Paris de Grassis Diar. +Curiae Rom., t. III, p. 597, apud Rayn. 1510, +§ 12, p. 79. — Fr. Belcarii, l. XII, p. 351.</i> +</p> + +<p> +<a id="note92" href="#tag92">92.</a> <i>Parisii de Grassis Diar., apud Rayn. 1510, +§ 23, p. 79.</i> +</p> + +<p> +<a id="note93" href="#tag93">93.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 501.</i> +</p> + +<p> +<a id="note94" href="#tag94">94.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 502. — Fr. +Belcarii, l. XII, p. 352.</i> +</p> + +<p> +<a id="note95" href="#tag95">95.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX. p. 503. — Jac. +Nardi, l. XII, p. 353. — Parisii de Grassis +Diar. Cur. Rom. ap. Rayn. 1510, § 23, p. 79.</i> +</p> + +<p> +<a id="note96" href="#tag96">96.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 503.</i> +</p> + +<p> +<a id="note97" href="#tag97">97.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 507. — Fr. +Belcarii, l. XII, p. 354. — Jac. Nardi, l. V, +p. 219. — P. Giovio Vita di Alfonso d'Este, +p. 45.</i> +</p> + +<p> +<a id="note98" href="#tag98">98.</a> <i>Mém. du chev. Bayard, t. XV, ch. XLII, +p. 173.</i> +</p> + +<p> +<a id="note99" href="#tag99">99.</a> <i>Par. de Grassis Diar. Cur. Rom. in MS. +arcano Vaticani, ap. Rayn. 1511, § 44, p. 100. — P. +Bembi Hist. Ven., l. XI, p. 246.</i> +</p> + +<p> +<a id="note100" href="#tag100">100.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 508. — Jac. +Nardi, l. V, p. 220. — Fr. Belcarii, l. XII, +p. 355.</i> +</p> + +<p> +<a id="note101" href="#tag101">101.</a> <i>Mém. du chev. Bayard, ch. XLIII, p. 175-180.</i> +</p> + +<p> +<a id="note102" href="#tag102">102.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 510. — Muratori +Ann. d'Italia, t. X, p. 64. — Jac. Nardi +Ist. Fior., l. V, p. 220. — P. Giovio Vita d'Alfonso +d'Este, p. 46. — Par. de Grassis Diar. +ap. Rayn. 1511, § 46, p. 100. — Mémoir. du +chev. Bayard, t. XV, ch. XLIII, p. 180. — Mém. +de Fleuranges, t. XVI, p. 71. — Gio. +Cambi, t. XXI, p. 250. — P. Bembi Hist. Ven. +l. XI, p. 346.</i> +</p> + +<p> +<a id="note103" href="#tag103">103.</a> <i>P. Bembi, l. XI, p. 247. — Mém. du +chev. Bayard, ch. XLIV, p. 181-193.</i> +</p> + +<p> +<a id="note104" href="#tag104">104.</a> <i>Mém. de Fleuranges, t. XVI, p. 69. — P. +Giovio Vita d'Alfonso d'Este, p. 51. — Fr. +Belcarii Comm. Rer. Gallic., l. XII, p. 356.</i> +</p> + +<p> +<a id="note105" href="#tag105">105.</a> Per errore il testo francese dice Tanaro. +<i>N. d. T.</i> +</p> + +<p> +<a id="note106" href="#tag106">106.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 511. — Fr. +Belcarii Comm., l. XII, p. 357.</i> +</p> + +<p> +<a id="note107" href="#tag107">107.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 513. — Fr. +Belcarii, l. XII, p. 358.</i> +</p> + +<p> +<a id="note108" href="#tag108">108.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 515. — Fr. +Belcarii, l. XII, p. 358.</i> +</p> + +<p> +<a id="note109" href="#tag109">109.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 515. — P. +Giovio Vita d'Alfonso d'Este, p. 49. — Fr. Belcarii, +l. XII, p. 358.</i> +</p> + +<p> +<a id="note110" href="#tag110">110.</a> <i>Mém. de Fleuranges, t. XVI, p. 70. — Fr. +Guicciardini, l. XI, p. 516. — P. Bembi +Hist. Ven., l. XI, p. 248. — Jac. Nardi, l. V, +p. 221. — P. Giovio Vita d'Alfonso d'Este, p. 51.</i> +</p> + +<p> +<a id="note111" href="#tag111">111.</a> <i>Mém. du chev. Bayard, c. XLV, p. 195-202.</i> +</p> + +<p> +<a id="note112" href="#tag112">112.</a> Lettera di Massimiliano alla città di Gelnhause; +<i>ap. Lunig R. A., t. XIII, p. 811 e seg. — Schmidt +Hist. des Allem., l. VII, ch. XXIV, +t. V, p. 456.</i> +</p> + +<p> +<a id="note113" href="#tag113">113.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 517. — Fr. Belcarii, +l. XII, p. 359.</i> +</p> + +<p> +<a id="note114" href="#tag114">114.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 521. — Jac. +Nardi, l. V, p. 221. — Par. de Grassis Diar. +Cur. Rom. ap. Rayn. An. Eccl. 1511, § 47, +p. 100.</i> +</p> + +<p> +<a id="note115" href="#tag115">115.</a> Il suo discorso fu conservato da Michele +Coccinio e riportato negli Annali Eccles. del Rajnaldo +1511, § 53, p. 101. +</p> + +<p> +<a id="note116" href="#tag116">116.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 523. — Fr. +Belcarii Comm., l. XII, p. 361. — Jac. Nard., +l. V, p. 222.</i> +</p> + +<p> +<a id="note117" href="#tag117">117.</a> <i>Bulla data Bononiae, 16 Kal. maii. Ann. +Eccl. Rayn. 1511, § 50, p. 101.</i> +</p> + +<p> +<a id="note118" href="#tag118">118.</a> <i>Jac. Nardi Hist. Fior., l. V, p. 222.</i> +</p> + +<p> +<a id="note119" href="#tag119">119.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 524. — Jac. +Nardi, l. V, p. 222. — Fr. Belcarii, l. XII, +p. 362. — Par. de Grassis Diar. ap. Rayn. 1511, +§ 57 e seg., p. 102.</i> +</p> + +<p> +<a id="note120" href="#tag120">120.</a> <i>Mém. de Fleuranges, t. XVI, p. 72.</i> +</p> + +<p> +<a id="note121" href="#tag121">121.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 525. — Fr. +Belcarii, l. XII, p. 362. — Mémoir. de Fleuranges, +p. 74.</i> +</p> + +<p> +<a id="note122" href="#tag122">122.</a> <i>Par. de Grassis Diar. Cur. Rom. apud +Rayn. Ann. Eccl. 1511, § 58, p. 103.</i> +</p> + +<p> +<a id="note123" href="#tag123">123.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 526. — Fr. +Belcarii, l. XII, p. 363.</i> +</p> + +<p> +<a id="note124" href="#tag124">124.</a> <i>Mém. de Fleuranges, t. XVI, p. 81.</i> +</p> + +<p> +<a id="note125" href="#tag125">125.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 527. — P. +Giovio Vita d'Alfonso d'Este, p. 62. — Fr. Belcarii, +l. XII, p. 363. — Parisii de Grassis Diar. +ap. Rayn., § 58 p. 103.</i> +</p> + +<p> +<a id="note126" href="#tag126">126.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 529. — Jac. +Nardi, l. V, p. 223. — P. Giovio Vita d'Alfonso +d'Este, p. 64. — Fr. Belcarii, l. XII, p. 364.</i> +</p> + +<p> +<a id="note127" href="#tag127">127.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 529. — Diar. +Parisii de Grassis ap. Rayn., § 29, p. 103. — Ist. +di Gio. Cambi, p. 262. — Fr. Belcarii, +l. XII, p. 364.</i> +</p> + +<p> +<a id="note128" href="#tag128">128.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 530. — Jac. +Nardi, l. V, p. 223. — Mémoires du chev. +Bayard, ch. XLVI, p. 208. — Mém. de Fleuranges, +t. XVI, p. 82. — Fr. Belcarii, l. XII, +p. 364. — P. Bembi Hist. Ven., l. XI, p. 250.</i> +</p> + +<p> +<a id="note129" href="#tag129">129.</a> <i>Mémoires de Fleuranges, t. XVI, p. 83.</i> +</p> + +<p> +<a id="note130" href="#tag130">130.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 530. — Jac. +Nardi, l. V, p. 224. — Fr. Belcarii, l. XII, +p. 364.</i> +</p> + +<p> +<a id="note131" href="#tag131">131.</a> <i>Jo. Marianae Hist. Hisp., l. XXX, c. II, +p. 302. — Jac. Nardi, l. V, p. 224. — P. +Giovio Vita d'Alfonso d'Este, p. 64.</i> +</p> + +<p> +<a id="note132" href="#tag132">132.</a> <i>Par. de Grassis Diar. ap. Rayn. 1511, +§ 60, p. 103. — Mém. du chev. Bayard, ch. XLV, +p. 203. — Ist. di Gio. Cambi, p. 263. — Fr. +Belcarii Comm., l. XII, p. 365. — P. Bembi +Hist. Ven., l. XI, p. 251.</i> +</p> + +<p> +<a id="note133" href="#tag133">133.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 532. — P. +Giovio Vita d'Alfonso d'Este, p. 60. — Rayn. +Ann. Eccl. 1511, § 1-7, p. 86 e seg. — Fr. +Belcarii, l. XII, p. 365.</i> +</p> + +<p> +<a id="note134" href="#tag134">134.</a> <i>Guichenon Hist. généal. de la maison de +Savoje, t. II, p. 196-230.</i> +</p> + +<p> +<a id="note135" href="#tag135">135.</a> <i>Raynaldi Ann. eccles. 1511, § 61, p. 104.</i> +</p> + +<p> +<a id="note136" href="#tag136">136.</a> <i>Scip. Ammirato, l. XXVIII, p. 290. — Ist. +di Gio. Cambi, t. XXI, p. 242.</i> +</p> + +<p> +<a id="note137" href="#tag137">137.</a> <i>Scip. Ammirato, l. XXVIII, p. 290. — Ist. +di Gio. Cambi, t. XXI, p. 241.</i> +</p> + +<p> +<a id="note138" href="#tag138">138.</a> <i>Scip. Ammirato, l. XXVIII, p. 293. — Ist. +di Gio. Cambi, t. XXI, p. 243.</i> +</p> + +<p> +<a id="note139" href="#tag139">139.</a> <i>Scip. Ammirato, l. XXVIII, p. 292. — Gio. +Cambi, p. 246.</i> +</p> + +<p> +<a id="note140" href="#tag140">140.</a> <i>Scip. Ammirato, l. XXVIII, p. 293. — Gio. +Cambi, p. 248.</i> +</p> + +<p> +<a id="note141" href="#tag141">141.</a> La delegazione del Macchiavelli porta la +data del 2 dicembre del 1510. <i>Legazioni, t. VII, +p. 389. — Scip. Ammirato, l. XXVIII, p. 294.</i> +</p> + +<p> +<a id="note142" href="#tag142">142.</a> <i>Orlando Malavolti storia di Siena, p. III, +l. VII, f. 115.</i> +</p> + +<p> +<a id="note143" href="#tag143">143.</a> <i>Scip. Ammirato, l. XXVIII, p. 294. — Orlan. +Malavolti Stor. di Siena, p. III, l. VII, +f. 115. — Ist. di Gio. Cambi, p. 263. — Jac. +Nardi, l. V, p. 227. — Fr. Guicciardini, l. X, +p. 539.</i> +</p> + +<p> +<a id="note144" href="#tag144">144.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 535.</i> +</p> + +<p> +<a id="note145" href="#tag145">145.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 536. — P. +Bembi Hist. Ven. l. XI, p. 252. — Fr. Belcarii, +l. XII, p. 366.</i> +</p> + +<p> +<a id="note146" href="#tag146">146.</a> <i>Raynald. An. Eccl. 1511, § 3, p. 87. — Belcarii +Comm., l. XII, p. 365. — Fleury Hist. +Eccles., l. CXXII, c. 28.</i> +</p> + +<p> +<a id="note147" href="#tag147">147.</a> <i>Rayn. An. Eccl. 1511, § 1, p. 86. — Labbei +concilia Gener., t. XIII, p. 1486. — Jac. +Nardi, l. V, p. 226. — P. Bembi, l. XI, +p. 253. — Jo. Marianae, l. XXX, c. 1, p. 299.</i> +</p> + +<p> +<a id="note148" href="#tag148">148.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 538. — Rayn. +An. Eccl. § 9, p. 89. — Jac. Nardi, l. V, +p. 226. — P. Giovio vita di Alfonso, p. 66.</i> +</p> + +<p> +<a id="note149" href="#tag149">149.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 543. — Par. +de Grassis Diar. ap. Rayn. § 34, p. 98. — P. +Bembi Hist. Ven., l. XII, p. 261. — Fr. Belcarii, +l. XIII, p. 370.</i> +</p> + +<p> +<a id="note150" href="#tag150">150.</a> <i>P. Bembi Hist. Ven., l. XI, p. 255 +e 259.</i> +</p> + +<p> +<a id="note151" href="#tag151">151.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 540. — Fr. +Belcarii Com., l. XII, p. 366.</i> +</p> + +<p> +<a id="note152" href="#tag152">152.</a> <i>Jo. Marianae Hist. Hispan., l. XXIX, +c. 24, p. 296. — Rayn. An. Eccl. 1510, § 30, +p. 82. — P. Bizarro Sen. Pop. q. Genuens. Hist., +l. XVIII, p. 430.</i> +</p> + +<p> +<a id="note153" href="#tag153">153.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 547. — Fr. +Belcarii, l. XIII, p. 370.</i> +</p> + +<p> +<a id="note154" href="#tag154">154.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 549. — Fr. +Belcarii, l. XIII, p. 371.</i> +</p> + +<p> +<a id="note155" href="#tag155">155.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 550. — Rayn. +An. Eccl. 1511, § 66, p. 105. — Jac. Nardi, +l. V, p. 228. — P. Bembi Hist. Ven., l. XII, +p. 266. — Fr. Belcarii, l. XIII, p. 372. — Jo. +Marianae de reb. Hisp., l. XXX, c. V, +p. 305.</i> +</p> + +<p> +<a id="note156" href="#tag156">156.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 551. — Jac. +Nardi Ist. Fior., l. V, p. 230.</i> +</p> + +<p> +<a id="note157" href="#tag157">157.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 547. — Ist. +di Gio. Cambi, t. XXI, p. 264. — Scip. Ammirato, +l. XXVIII, p. 295. — Jac. Nardi, l. V, +p. 228. — Diar. del Bonaccorsi, p. 163.</i> +</p> + +<p> +<a id="note158" href="#tag158">158.</a> <i>Istruzione data al Macchiavelli dai decemviri +di libertà o balìa il 10 settembre 1511. Legazioni, +t. VII, p. 394-401.</i> +</p> + +<p> +<a id="note159" href="#tag159">159.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, t. XXI, p. 266-272. — Scip. +Ammirato, l. XXVIII, p. 296-298. — Jac. +Nardi, l. V, p. 288 — Fr. Belcarii, l. XIII, +p. 374.</i> +</p> + +<p> +<a id="note160" href="#tag160">160.</a> <i>Fr. Guicciardini l. X, p. 559. — Ist. +di Gio. Cambi, t. XXI, p. 276. — Scip. Ammirato, +l. XXVIII, p. 299. — Rayn. An. Eccl. +§ 42, p. 99. — P. Giovio Vita di Leon X, +l. II, p. 103. — Fr. Belcarii, l. XIII, p. 374.</i> +</p> + +<p> +<a id="note161" href="#tag161">161.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 556. — Scip. +Ammirato, l. XXVIII, p. 296. — Paolo Giovio +vita di Leone X, l. II, p. 101.</i> +</p> + +<p> +<a id="note162" href="#tag162">162.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 549. — Jac. +Nardi, l. V, p. 230. — Fr. Belcarii, l. XIII, +p. 371.</i> +</p> + +<p> +<a id="note163" href="#tag163">163.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, t. XXI, p. 268-271. — Scip. +Ammirato, l. XXVIII, p. 297. — Fr. +Guicciardini, l. X, p. 552.</i> +</p> + +<p> +<a id="note164" href="#tag164">164.</a> <i>P. Bembi Hist. Ven., l. XI, p. 254-257. — Fr. +Belcarii, l. XIII, p. 369.</i> +</p> + +<p> +<a id="note165" href="#tag165">165.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 560.</i> +</p> + +<p> +<a id="note166" href="#tag166">166.</a> <i>P. Bembi Ist. Ven., l. XII, p. 270-271.</i> +</p> + +<p> +<a id="note167" href="#tag167">167.</a> <i>P. Bembi, l. XII, p. 270. — Fr. Guicciardini, +l. X, p. 563. — Mém. de cheval. +Bayard, c. XLVII, p. 216. — Fr. Belcarii, l. +XIII, p. 375.</i> +</p> + +<p> +<a id="note168" href="#tag168">168.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 564. — Fr. +Belcarii, l. XIII, p. 376.</i> +</p> + +<p> +<a id="note169" href="#tag169">169.</a> <i>Vita di Alfonso d'Este, p. 77. — Vita +di Leon X, l. II, p. 110.</i> +</p> + +<p> +<a id="note170" href="#tag170">170.</a> <i>L'Anonimo Padovano, presso Muratori +Annali d'Italia ad ann. — Mémoir. de Bayard, +c. XLVII, p. 217.</i> +</p> + +<p> +<a id="note171" href="#tag171">171.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 565. — Fr. +Belcarii, l. XIII, p. 577.</i> +</p> + +<p> +<a id="note172" href="#tag172">172.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 567. — Fr. +Belcarii, l. XIII, p. 377.</i> +</p> + +<p> +<a id="note173" href="#tag173">173.</a> <i>Ariosto Orl. Fur., c. III, stanza 54 e +canto XLII, st. 5. — Fr. Guicciardini, l. X, +p. 568. — P. Bembi, l. XII, p. 272. — P. +Giovio vita di Alfonso, p. 71. — Fr. Belcarii, +l. XIII, p. 377. — Muratori Ann. d'Italia ad +An. 1512.</i> +</p> + +<p> +<a id="note174" href="#tag174">174.</a> <i>Ariosto Orl. Fur., cant. III, e XLII, ne' +prealleg. luoghi.</i> +</p> + +<p> +<a id="note175" href="#tag175">175.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 568. — Jac. +Nardi, l. V, p. 231. — P. Giovio vita di Leon +X, l. II, p. 105. — Fr. Belcarii, l. XIII, p. +378. — Jo. Marianae Hist. Hisp., l. XXX, +c. VI, p. 307.</i> +</p> + +<p> +<a id="note176" href="#tag176">176.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 368. — Jo. +Marianae de reb. Hispan., l. XXX, c. VII, +p. 308. — Fr. Belcarii, l. XIII, p. 378.</i> +</p> + +<p> +<a id="note177" href="#tag177">177.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 569. — Mém. +de Fleuranges, t. XVI, p. 85. — Observations +sur ces mémoires, p. 343. — P. Giovio vita di +Leon X, p. 106.</i> +</p> + +<p> +<a id="note178" href="#tag178">178.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 571. — Fr. +Belcarii, l. XIII, p. 379.</i> +</p> + +<p> +<a id="note179" href="#tag179">179.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 572.</i> +</p> + +<p> +<a id="note180" href="#tag180">180.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 573. — Mémoir. +du maréchal de Fleuranges, t. XVI, p. 85.</i> — La +narrazione del Guicciardini fu copiata da +Paolo Giovio, <i>vita di Leon X, p. 108, e da +Belcario, l. XIII, p. 380.</i> +</p> + +<p> +<a id="note181" href="#tag181">181.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 575. — Jac. +Nardi, l. V, p. 231. — P. Bembo, l. XII, p. +275. — P. Giovio Vita di Leone X, l. II, +p. 111. — Fr. Belcarii, l. XIII, p. 380. — Jo. +Marianae de rebus Hisp., l. XXX, c. VII, +p. 309.</i> +</p> + +<p> +<a id="note182" href="#tag182">182.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 574.</i> +</p> + +<p> +<a id="note183" href="#tag183">183.</a> <i>Mém. du chev. Bajard, c. XLVIII, p. 230.</i> +</p> + +<p> +<a id="note184" href="#tag184">184.</a> <i>P. Bembi Hist. Ven., l. XII, p. 272.</i> +</p> + +<p> +<a id="note185" href="#tag185">185.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 574. — Mémoires +du cheval. Bayard, c. XLVIII, p. 231. — P. +Bembi Hist. Ven., l. XII, p. 273. — Fr. +Belcarii, l. XIII, p. 381.</i> +</p> + +<p> +<a id="note186" href="#tag186">186.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 575. — Mém. +de Bayard, c. XLVIII, p. 233. — P. Bembi, +l. XII, p. 274.</i> +</p> + +<p> +<a id="note187" href="#tag187">187.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 575. — Mém. +de Bayard c. XLIX, p. 235-239. — Fleuranges, +t. XVI, p. 87. — Jac. Nardi, l. V, p. 232. — P. +Bembo, l. XII, p. 275. — P. Giovio Vita +di Leone X, l. II, p. 113. — Fr. Belcarii, l. XII, +p. 381.</i> +</p> + +<p> +<a id="note188" href="#tag188">188.</a> <i>Mém. du chev. Bayard, c. L, p. 240.</i> +</p> + +<p> +<a id="note189" href="#tag189">189.</a> <i>Mém. de Bayard, p. 241. — Mémoires de +Fleuranges, t. XVI, p. 87. — P. Bembi Hist. +Veneta, l. XII, p. 275. — P. Giovio Vita di +Leon X, l. II, p. 115. — Fr. Belcarii, l. XIII, +p. 382.</i> +</p> + +<p> +<a id="note190" href="#tag190">190.</a> <i>Mém. du chev. Bayard, c. L, p. 245.</i> +</p> + +<p> +<a id="note191" href="#tag191">191.</a> <i>Ivi, p. 247.</i> +</p> + +<p> +<a id="note192" href="#tag192">192.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 577. — Ist. +di Gio. Cambi, t. XXI, f. 281. — Jac. Nardi, +l. V, p. 233</i>, il quale assicura che si contarono +quindici mila morti. — <i>Mém. de Bayard, c. L, +p. 254. — Mém. de Fleuranges, p. 88.</i> +</p> + +<p> +<a id="note193" href="#tag193">193.</a> <i>Mém. du chev. Bayard, ch. L, p. 245-258. — Fr. +Guicciardini, l. X, p. 577. — P. Bembo +l. XII, p. 276. — Anon. Padov. MS. presso Muratori +An. d'Ital. ad an. 1512. — Ist. di Gio. +Cambi, t. XXI, p. 281-283. — Jac. Nardi, +l. V, p. 233. — P. Giovio Vita d'Alfonso d'Este, +p. 78. — Vita di Leon X, l. II, p. 115. — Fr. +Belcarii, l. XIII, p. 382. — Jo. Marianae +de reb. Hisp., l. XXX, c. VIII, p. 310. — Arnoldi +Ferroni, l. IV, p. 71.</i> +</p> + +<p> +<a id="note194" href="#tag194">194.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 577. — P. Giovio +Vita di Leon X, l. II, p. 115. — Gaston +et Bayard tragédie de Du Belloy, 1771.</i> +</p> + +<p> +<a id="note195" href="#tag195">195.</a> <i>Jo. Marianae de reb. Hisp. l. XXX, c. VIII, +p. 310. — Mém. du chev. Bayard, c. L, p. 256.</i> +</p> + +<p> +<a id="note196" href="#tag196">196.</a> <i>Rymer Foedera et Conventiones, t. XIII, +p. 311. — Rapin de Thoyras, Hist. d'Angleterre +l. XV, t. VI, p. 41.</i> +</p> + +<p> +<a id="note197" href="#tag197">197.</a> <i>Rymer, Foedera et Conv., t. XIII, p. 310.</i> +</p> + +<p> +<a id="note198" href="#tag198">198.</a> <i>Rapin de Thoyras, l. XV, p. 44. — Hume's +History of England, ch. XXVII, t. V, p. 112.</i> +</p> + +<p> +<a id="note199" href="#tag199">199.</a> <i>Fr. Guicciardini l. X, p. 578. — Fr. Belcarii, +l. XIII, p. 383.</i> +</p> + +<p> +<a id="note200" href="#tag200">200.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 579. — Fr. +Belcarii, l. XIII, p. 383.</i> +</p> + +<p> +<a id="note201" href="#tag201">201.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 580. — Fr. +Belcarii, l. XIII, p. 384.</i> +</p> + +<p> +<a id="note202" href="#tag202">202.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 560 e 581. — Fr. +Belcarii, l. XIII, p. 385. — Jac. Nardi, +l. V, p. 233.</i> +</p> + +<p> +<a id="note203" href="#tag203">203.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 581. — Fr. +Belcarii, l. XIII, p. 385. — Mém. du chev. +Bayard, ch. L, p. 257.</i> +</p> + +<p> +<a id="note204" href="#tag204">204.</a> <i>P. Giovio Vita di Leon X, l. II, p. 117.</i> +</p> + +<p> +<a id="note205" href="#tag205">205.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 582. — Fr. Belcarii, +l. XIII, p. 385.</i> +</p> + +<p> +<a id="note206" href="#tag206">206.</a> <i>Mém. du chev. Bayard, t. XV, ch. LII, +p. 258.</i> +</p> + +<p> +<a id="note207" href="#tag207">207.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 583. — Fr. +Belcarii, l. XIII, p. 386. — P. Giovio Vita di +Leone X, l. II, p. 118.</i> +</p> + +<p> +<a id="note208" href="#tag208">208.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 584. — Fr. Belcarii, +l. XIII, p. 386. — Mém. du chev. Bayard, +ch. LII, p. 258. — Jo. Marianae de Reb. +Hisp., l. XXX, c. IX, p. 312.</i> +</p> + +<p> +<a id="note209" href="#tag209">209.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 584.</i> — F. Belcario, +che d'ordinario si limita a tradurre, prende +i <i>bracci</i> per braccia marine, e dà loro cinque +piedi, <i>l. XIII, p. 386. — Mém. du chev. Bayard, +c. LII, p. 275. — Mémoir. de Fleuranges, +t. XVI, p. 89. — Muratori Ann. d'Italia ad +an. 1512. — P. Giovio Vita d'Alfonso d'Este, +p. 79.</i> +</p> + +<p> +<a id="note210" href="#tag210">210.</a> <i>Mém. de Bayard, l. LII, p. 275. — Mém. +de Fleuranges, p. 89.</i> +</p> + +<p> +<a id="note211" href="#tag211">211.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 585. — Jo. Marianae +de reb. Hisp. XXX, c. IX, p. 312.</i> +</p> + +<p> +<a id="note212" href="#tag212">212.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 585. — Fr. Belcarii, +l. XIII, p. 387. — Jac. Nardi, l. V, +p. 234. — P. Giovio Vita di Alfonso, p. 81.</i> +</p> + +<p> +<a id="note213" href="#tag213">213.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 585. — Mém. +de Fleuranges, p. 91. — Mém. de Bayard, +ch. LIV, p. 285. — Jac. Nardi Hist. Fior., +l. V, p. 234.</i> +</p> + +<p> +<a id="note214" href="#tag214">214.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 586. — Fr. +Belcarii, l. XIII, p. 387. — Jac. Nardi, l. V, +p. 235. — Mém. du chev. Bayard, ch. LIV, +p. 285.</i> +</p> + +<p> +<a id="note215" href="#tag215">215.</a> <i>Mémoires du jeune adventureux maréchal +de Fleuranges, t. XVI, p. 94.</i> +</p> + +<p> +<a id="note216" href="#tag216">216.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 588. — Fr. Belcarii, +l. XIII, p. 388. — Jac. Nardi, l. V, p. 235. — Mém +de Fleuranges, p. 93. — P. Giovio vita +di Leon X, l. II, p. 121. — Ejusdem Ferdinandi +Davali Piscarii vita, l. I, p. 278.</i> +</p> + +<p> +<a id="note217" href="#tag217">217.</a> <i>Mémoires de Bayard, c. LIV, p. 301.</i> +</p> + +<p> +<a id="note218" href="#tag218">218.</a> <i>Mémoires de Fleuranges, p. 94. — Mém. +de Bayard, ch. LIV, p. 302. — Jo. Marianae +Hist. Hisp., l. XXX, c. IX, p. 314.</i> +</p> + +<p> +<a id="note219" href="#tag219">219.</a> <i>P. Giovio Vita d'Alfonso d'Este, p. 83</i>; +ma egli soggiugne che Alfonso lo assicurò di non +avere mai tenuto questo discorso. +</p> + +<p> +<a id="note220" href="#tag220">220.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 589. — Jacopo +Nardi Hist. Flor., l. V, p. 236. — P. Giovio Vita +di Leon X, l. II, p. 123.</i> +</p> + +<p> +<a id="note221" href="#tag221">221.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 589. — Fr. +Belcarii, l. XIII, p. 388. — Mém. de Bayard, +c. LIV, p. 303. — P. Giovio Vita di Leon X, +l. II, p. 124.</i> +</p> + +<p> +<a id="note222" href="#tag222">222.</a> P. Giovio, che aveva udito questo dialogo +dalla bocca dell'uno e dell'altro interlocutore. +<i>Vita d'Alfonso d'Este, p. 83.</i> +</p> + +<p> +<a id="note223" href="#tag223">223.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 590. — Fr. Belcarii, +l. XIII, p. 389. — P. Jovii Ferdinandi Avali +Pescarii Vita, l. I, p. 280.</i> +</p> + +<p> +<a id="note224" href="#tag224">224.</a> <i>Niccolò Macchiavelli dell'arte della guerra, +l. II, p. 67. — Herrn Georgens von Frundsberg, +Ritters Kriegzsthaten I Buch. f. 15. Francfort, +1568, in fol.</i> +</p> + +<p> +<a id="note225" href="#tag225">225.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 590. — Mém. +de Fleuranges, p. 96. — Fr. Belcarii, l. XIII, +p. 389. — P. Giovio Vita di Leon X, l. II, +p. 125.</i> +</p> + +<p> +<a id="note226" href="#tag226">226.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 591. — Mém. +de Bayard, ch. LIV, p. 311. — P. Giovio Vita +di Leon X, l. II, p. 127. — Vita d'Alfonso, p. 86.</i> +</p> + +<p> +<a id="note227" href="#tag227">227.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 592.</i> — Nelle +Memorie di Bajardo 16,000, 4000 Francesi, <i>c. LV, +p. 315</i>. — Jacopo Nardi 12,000 Spagnuoli, 4000 +Francesi, <i>Ist. Fior., l. V, p. 237</i>. — Giovanni Cambi, +14,000 Spagnuoli, 6000 Francesi, <i>Ist. Fior. p. 288</i>. — Pietro +Bizarro 18,000 in tutto, <i>Hist. Genuens., +l. XVIII, p. 431</i>. +</p> + +<p> +<a id="note228" href="#tag228">228.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 591. — Fr. Belcarii, +l. XIII, p. 389. — Jo. Marianae de reb. +Hisp., l. XXX, c. IX, p. 514. — Muratori Ann. +d'Italia, t. X, p. 81. — P. Bembi Hist. Ven., +l. XII, p. 278. — P. Giovio Vita di Leon X, +l. II, p. 128.</i> +</p> + +<p> +<a id="note229" href="#tag229">229.</a> <i>Mém. du chev. Bayard, ch. LIV, p. 313.</i> +</p> + +<p> +<a id="note230" href="#tag230">230.</a> <i>Mém. du chev. Bayard, ch. LV, p. 314. — Fr. +Belcarii, l. III, p. 590.</i> +</p> + +<p> +<a id="note231" href="#tag231">231.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 595. — P. Giovio, +Vita di Leon X, l. II, p. 134. — Mémoir. de +Fleuranges, p. 102. — Jac. Nardi, l. V, p. 239.</i> +</p> + +<p> +<a id="note232" href="#tag232">232.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 591. — Fr. +Belcarii, l. XIII, p. 389. — Jac. Nardi, l. V, +p. 238.</i> +</p> + +<p> +<a id="note233" href="#tag233">233.</a> <i>Mémoir. de Fleuranges, p. 100. — Mém. +de Bayard, ch. LV, p. 316. — Fr. Belcarii, +l. XIII, p. 390. — P. Bembi, l. XII, p. 278.</i> +</p> + +<p> +<a id="note234" href="#tag234">234.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 592 — P. Giovio +vita di Alfonso d'Este, p. 88. — Jac. Nardi +Hist. Fior., l. V, p. 238.</i> +</p> + +<p> +<a id="note235" href="#tag235">235.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 593. — Rayn. +Ann. Eccl. 1512, § 22, p. 112 — Fr. Belcarii, +l. XIII, p. 390. — P. Bembi, l. XII, p, 280. — P. +Giovio Vita di Leon X, l. II, p. 130. — Dello +stesso Vita di Alfonso da Este, p. 89.</i> +</p> + +<p> +<a id="note236" href="#tag236">236.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 594. — P. +Bembi, l. XII, p. 279. — Rayn. Ann. Eccl. +1512, § 23, p. 112. — Fr. Belcarii, l. XIII, +p. 390.</i> +</p> + +<p> +<a id="note237" href="#tag237">237.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 597. — Scip. +Ammirato, l. XXVIII, p. 302. — Rayn., § 24, +p. 112. — Fr. Belcarii, l. XIII, p. 391.</i> +</p> + +<p> +<a id="note238" href="#tag238">238.</a> <i>Jo. Marianae Hist. Hisp., l. XXX, c. IX, +p. 315.</i> +</p> + +<p> +<a id="note239" href="#tag239">239.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 594. — Fr. Belcarii, +l. XIII, p. 391.</i> +</p> + +<p> +<a id="note240" href="#tag240">240.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 596.</i> +</p> + +<p> +<a id="note241" href="#tag241">241.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 595.</i> +</p> + +<p> +<a id="note242" href="#tag242">242.</a> <i>P. Giovio Vita di Leon X, l. II, p. 131.</i> +</p> + +<p> +<a id="note243" href="#tag243">243.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 596. — Scip. +Ammirato, l. XXVIII, p. 302. — Rayn. Ann. +Eccl. 1512, § 28, p. 113. — Jo. Marianae de +reb. Hisp., l. XXX, c. X, p. 315. — Fr. Belcarii, +l. XIII, p. 391.</i> +</p> + +<p> +<a id="note244" href="#tag244">244.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 598. — Fr. Belcarii, +l. XIII, p. 392.</i> +</p> + +<p> +<a id="note245" href="#tag245">245.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 599. — Fr. Belcarii, +l. XIII, p. 384.</i> +</p> + +<p> +<a id="note246" href="#tag246">246.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 600. — Jac. +Nardi, l. V, p. 239. — P. Giovio Vita di Leon V, +l. II, p. 135.</i> +</p> + +<p> +<a id="note247" href="#tag247">247.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 600. — P. Bembi +Hist. Ven., l. XII, p. 280. — Fr. Belcarii, +l. XIII, p. 393.</i> +</p> + +<p> +<a id="note248" href="#tag248">248.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 598. — P. Giovio +Vita di Leon X, l. II, p. 132.</i> +</p> + +<p> +<a id="note249" href="#tag249">249.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 600. — Fr. +Belcarii, l. XIII, p. 393.</i> +</p> + +<p> +<a id="note250" href="#tag250">250.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 601. — Fr. +Belcarii, l. XIII, p. 393. — Jac. Nardi, l. V, +p. 239. — Jo. Marianae de reb. Hispan., l. XXX, +c. XI, p. 317.</i> +</p> + +<p> +<a id="note251" href="#tag251">251.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 602. — Fr. +Belcarii, l. XIII, p 393. — P. Bizarri Hist. +Gen., l. VIII, p. 432. — Mém. de Fleuranges, +p. 103. — Mém. du chev. Bayard, ch. LV, +p. 318.</i> +</p> + +<p> +<a id="note252" href="#tag252">252.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 602. — P. Bembi, +l. XII, p. 280. — Jac. Nardi, l. V, p. 240. — Fr. +Belcarii, l. XIII. p. 394.</i> +</p> + +<p> +<a id="note253" href="#tag253">253.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 602. — Fr. Belcarii, +l. XIII, p. 394. — Rayn. Ann. Ecc. 1512, +§ 59, p. 120. — Jo Marianae, l. XXX, c. X, +p. 315. — Mém. du chev. Bayard, ch. LV, p. 318. — P. +Giovio Vita di Leon X, l. II, p. 136.</i> +</p> + +<p> +<a id="note254" href="#tag254">254.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 603. — Fr. +Belcarii, l. XIII, p. 394. — Mém. de Fleuranges, +p. 104 — Mémoir. de Bayard, ch. LV, +p. 319. — Jac. Nardi, l. V, p. 240. — P. +Giovio Vita di Leon X, l. II, p. 139.</i> +</p> + +<p> +<a id="note255" href="#tag255">255.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 604.</i> +</p> + +<p> +<a id="note256" href="#tag256">256.</a> <i>Ubertus Folieta, Genuen. Hist., l. XII, +p. 708, 709. — P. Bizarri Sen. Pop. q. Gen. +Hist., l. XVIII, p. 432.</i> +</p> + +<p> +<a id="note257" href="#tag257">257.</a> <i>P. Bembi Hist. Ven., l. XII, p. 281.</i> +Esprime sempre le somme in lingua classica, +in lire d'oro per cento ducati. +</p> + +<p> +<a id="note258" href="#tag258">258.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 603. — Fr. +Belcarii, l. XIII, p. 394. — Gio. Cambi Ist. +Fior., l. XXI, p. 297. — P. Giovio Vita di +Leon X, t. II, p. 141.</i> +</p> + +<p> +<a id="note259" href="#tag259">259.</a> <i>P. Bembi Hist. Ven., l. XII, p. 279. — Fr. +Belcarii, l. XIII, p. 390.</i> +</p> + +<p> +<a id="note260" href="#tag260">260.</a> <i>Murat. Ann. d'It., t. X, p. 86 ad an. 1512.</i> +</p> + +<p> +<a id="note261" href="#tag261">261.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 4.</i> +</p> + +<p> +<a id="note262" href="#tag262">262.</a> <i>Rapin Thoyras, Hist. d'Anglet., t. XV, +p. 45. — Rymer Acta publica, t. XIII, p. 326. — Hume's +History, chap. XXVII, t. V, p. 114.</i> +</p> + +<p> +<a id="note263" href="#tag263">263.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 1. — P. +Giovio Vita d'Alfonso, p. 90. — Jac. Nardi +Hist. Flor., l. V, p. 241. — Jo. Marianae de +reb. Hisp., l. XXX, c. XIII, p. 320.</i> +</p> + +<p> +<a id="note264" href="#tag264">264.</a> <i>Parisii de Grassis Diar. Cur. Rom., t. III, +p. 879, apud Rayn. Ann. 1512, t. XX, p. 122, +§ 71-76.</i> +</p> + +<p> +<a id="note265" href="#tag265">265.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 3. — P. +Giovio Vita d'Alfonso, p. 91. — Jac. Nardi, +l. V, p. 242. — Fr. Belcarii Comm., l. XIII, +p. 395.</i> +</p> + +<p> +<a id="note266" href="#tag266">266.</a> <i>Parisii de Grassis, t. III, p. 898, apud +Rayn. Ann. Eccl., t. XX, § 70, p. 122.</i> +</p> + +<p> +<a id="note267" href="#tag267">267.</a> <i>Chron. Parm. t. IX, Script. Rer. Ital., +p. 786. — Chron. Placent., t. XVI, ivi p. 479.</i> +</p> + +<p> +<a id="note268" href="#tag268">268.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 5. — Fr. +Belcarii Comm., l. XIII, p. 396.</i> +</p> + +<p> +<a id="note269" href="#tag269">269.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 4. — Fr. +Belcarii, l. XIII, p. 396. — Guichenon, +Hist. généalog. de la maison de Savoie, t. II, +p. 196.</i> +</p> + +<p> +<a id="note270" href="#tag270">270.</a> <i>Scip. Ammirato, l. XXVIII, p. 303.</i> +</p> + +<p> +<a id="note271" href="#tag271">271.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 6. — Jac. +Nardi, l. V, p. 246. — Scip. Ammirato, +l. XXVIII, p. 304.</i> +</p> + +<p> +<a id="note272" href="#tag272">272.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 8. — Jac. +Nardi, l. V, p. 247. — P. Giovio Vita +di Leon X, l. II, p. 142. — Comm. di Filippo +de' Nerli de' fatti civili di Firenze, l. V, p. 107.</i> +</p> + +<p> +<a id="note273" href="#tag273">273.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI; p. 9. — Comm. +del Nerli, l. V, p. 107.</i> +</p> + +<p> +<a id="note274" href="#tag274">274.</a> Il Macchiavelli era stato spedito il 20 agosto +a Firenzuola per chiudergli la strada, ma giunse +troppo tardi, e non aveva quanta gente bastava +per occupare il passo dello <i>Stale</i>; più addietro +le montagne non avevano gole suscettibili di +difesa. <i>Lettere di Macchiavelli, di Francesco +Zati, di Baldassare Carducci e di Francesco +Tosinghi del 21, 22 e 23 agosto del 1512. Legazioni, +t. VII, p. 431-438.</i> +</p> + +<p> +<a id="note275" href="#tag275">275.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 10. — P. +Giovio Vita di Leon X, l. II, p. 144. — Jac. +Nardi Hist. Flor., l. V, p. 248.</i> +</p> + +<p> +<a id="note276" href="#tag276">276.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 11.</i> — Filippo +de' Nerli, presente al consiglio quando il +gonfaloniere tenne questo discorso, dice che il +Guicciardini lo riferì con molta eleganza. <i>Comm. +l. V, p. 108.</i> Non si deve dunque risguardare +come un'invenzione dello storico. — <i>Scip. Ammirato, +l. XXVIII, p. 305.</i> +</p> + +<p> +<a id="note277" href="#tag277">277.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 12. — Istor. +di Gio. Cambi, t. XXI, p. 306. — Comm. +di Ser Filippo de' Nerli, l. V, p. 108. — Scip. +Ammirato, l. XXVIII, p. 306.</i> +</p> + +<p> +<a id="note278" href="#tag278">278.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 13. — Jac. +Nardi Ist. Fior., l. V, p. 248. — Fr. Belcarii, +l. XIII, p. 399. — Scip. Ammirato, l. +XXVIII, p. 306.</i> +</p> + +<p> +<a id="note279" href="#tag279">279.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 14. — Jac. +Nardi, l. V, p. 250. — Scip. Ammirato, +l. XXVIII, p. 306. — Comment. di Filippo de' +Nerli, l. V, p. 109. — Jo. Marianae de reb. +Hisp., l. XXX, c. XIV, p. 321. — P. Giovio +vita di Leon X, l. II, p. 144.</i> +</p> + +<p> +<a id="note280" href="#tag280">280.</a> <i>Jac. Nardi, l. V, p. 252.</i> +</p> + +<p> +<a id="note281" href="#tag281">281.</a> Stando alle lettere di Francesco Vettori al +Macchiavelli, pare che lo scopo principale di suo +fratello Paolo, fosse di giovare al gonfaloniere, e +di salvargli la vita. <i>Lettere famigliari del Macchiavelli, +t. VII, lett. 16, p. 41. — Jac. Nardi, +l. V, p. 253. — Fil. de' Nerli, l. V, p. 107.</i> +</p> + +<p> +<a id="note282" href="#tag282">282.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 15. — Istor. +di Gio. Cambi, t. XXI, p. 309. — Jac. +Nardi, l. V, p. 253. — Filippo de' Nerli, l. V, +p. 109. — Scip. Ammirato, l. XXVIII, p. 307. — P. +Giovio vita di Leon X, l. II, p. 146.</i> +</p> + +<p> +<a id="note283" href="#tag283">283.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, t. XXI, p. 311. — P. +Giovio vita di Leon X, l. II, p. 147. — Jac. +Nardi, l. V, p. 254. — Comment. di Filippo +de' Nerli, l. V, p. 110. — Scip. Ammirato, +l. XXIX, p. 311.</i> +</p> + +<p> +<a id="note284" href="#tag284">284.</a> <i>Jac. Nardi, l. VI, p. 259. — Comment. +di ser Filip. de' Nerli, l. VI, p. 112.</i> +</p> + +<p> +<a id="note285" href="#tag285">285.</a> <i>Comment. del Nerli, l. VI, p. 114. — Ist. +di Gio. Cambi, t. XXI, p. 324.</i> +</p> + +<p> +<a id="note286" href="#tag286">286.</a> <i>Comment. del Nerli, l. VI, p. 115.</i> +</p> + +<p> +<a id="note287" href="#tag287">287.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, t. XXI, p. 324. — Commen. +di ser Fil. de' Nerli, l. VI, p. 116. — Scip. +Ammirato, l. XXIX, p. 312. — P. Giovio +vita di Leone X, l. III, p. 149. — Fr. Guicciardini, +t. II, l. XI, p. 17.</i> +</p> + +<p> +<a id="note288" href="#tag288">288.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, t. XXI, p. 329. — Jac. +Nardi, l. VI, p. 263. — Scip. Ammirato, +l. XXIX, p. 311.</i> +</p> + +<p> +<a id="note289" href="#tag289">289.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, t. XXI, p. 330.</i> +</p> + +<p> +<a id="note290" href="#tag290">290.</a> <i>Comment. del Nerli, l. VI, p. 119. — Ist. +di Gio. Cambi, t. XXI, p. 351 — Jac. Nardi, +l. VI, p. 262.</i> +</p> + +<p> +<a id="note291" href="#tag291">291.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, l. XXI, p. 340.</i> +</p> + +<p> +<a id="note292" href="#tag292">292.</a> <i>Jac. Nard. Hist. Fior., l. VI, p. 263.</i> +</p> + +<p> +<a id="note293" href="#tag293">293.</a> <i>Jac. Nardi, l. V, p, 230, l. VI, p. 264-265.</i> +</p> + +<p> +<a id="note294" href="#tag294">294.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 18. — P. +Bembi Hist. Ven., l. XII, p. 283-284.</i> +</p> + +<p> +<a id="note295" href="#tag295">295.</a> Un'elegante descrizione dell'ingresso del vescovo +Langio in Roma fu scritta in latino da Pierio +Valeriano Bolzanio, e pubblicata in Germania. +<i>N. d. T.</i> +</p> + +<p> +<a id="note296" href="#tag296">296.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 19. — Paris +de Grassis Diar., t. III, p. 938, apud Rayn. +Ann., t. XX, p. 125, an. 1512, § 90. — Ist. +di Gio. Cambi, p. 338. — Scip. Ammirato, +l. XXIX, p. 311. — Fr. Belcarii, l. XIV, p. 401.</i> +</p> + +<p> +<a id="note297" href="#tag297">297.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 20. — Jac. +Nardi, l. VI, p. 266.</i> +</p> + +<p> +<a id="note298" href="#tag298">298.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 21. — P. +Bembi, l. XII, p. 285. — Fr. Belcarii, +l. XIV, p. 402.</i> +</p> + +<p> +<a id="note299" href="#tag299">299.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 21. — Rayn. +An. Eccl. 1512, § 91, p. 125. — Fr. Belcarii +l. XIV, p. 402.</i> +</p> + +<p> +<a id="note300" href="#tag300">300.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 22. — P. +Bizzarri Gen. Hist., l. XVIII, p. 432. — Jac. +Nardi, l. VI, p. 266. — Fr. Belcarii, +l. XIV, p. 403.</i> +</p> + +<p> +<a id="note301" href="#tag301">301.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 23. — Jo. Marianae +de reb. Hisp., l. XXX, c. XI, p. 317. — Mém. +du chev. Bayard, ch. LVI, p. 329-339. — Mémoir. +de Fleuranges, p. 106-116. — Fr. +Belcarii, l. XIV, p. 404. — Hume's history +of England, ch. XXVII, t. V, p. 115.</i> +</p> + +<p> +<a id="note302" href="#tag302">302.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 27. — Fr. +Belcarii, l. XIV, p. 405.</i> +</p> + +<p> +<a id="note303" href="#tag303">303.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 27. — Fr. +Belcarii, l. XIV, p. 405.</i> +</p> + +<p> +<a id="note304" href="#tag304">304.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 29.</i> +</p> + +<p> +<a id="note305" href="#tag305">305.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 28. — Fr. +Belcarii, l. XIV, p. 406.</i> +</p> + +<p> +<a id="note306" href="#tag306">306.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 29.</i> +</p> + +<p> +<a id="note307" href="#tag307">307.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 30.</i> +</p> + +<p> +<a id="note308" href="#tag308">308.</a> <i>Paolo Giovio Vita d'Alfonso d'Este, p. 94.</i> +</p> + +<p> +<a id="note309" href="#tag309">309.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 30. — Rayn. +An. Eccl. 1512, § 97, p. 126.</i> +</p> + +<p> +<a id="note310" href="#tag310">310.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 31. — P. +Giovio, Vita di Leon X, l. III, p. 151. — Ist. +di Gio. Cambi, t. XXII, p. 4. — Jac. Nardi, +l. VI, p. 270. — Scip. Ammirato, l. XXIX, +p. 311. — P. Bizarri, l. XVIII, p. 433. — Rayn. +Ann. Eccl. 1513, § 1-9, p. 132-133. — Fr. +Belcarii, l. XIV, p. 407.</i> — La storia di Venezia +di Pietro Bembo finisce alla morte di Giulio +II, <i>l. XII, p. 286</i>. Dessa è uno de' più deboli +libri di questo celebre letterato. Egli sagrifica +sempre la sua imparzialità e la sua buona fede a +ciò ch'egli crede l'onore della sua patria. Le sue +informazioni sono troppo inesatte, e sebbene abbia +avuto sott'occhio alcune carte dello stato, che +non avevano potuto vedere gli altri storici, il più +gran numero de' moltissimi documenti che gli sarebbero +stati necessarj gli furono sottratti dalla +gelosia del governo. Finalmente anche sotto il +rapporto del merito letterario la storia del Bembo, +conviene confessarlo, non è degna del nome del +suo autore. A molta eleganza e purità di stile egli +non seppe aggiugnere quell'interesse, che alletta +a leggere la storia; e non si può scorrere quella +del Bembo senza molta fatica e senza noja. Io +feci uso dell'edizione del <i>Thesaurus antiquitatum +et historiarum Italiae del Burmanno, nel t. V, +p. I, p. 1-286.</i> +</p> + +<p> +<a id="note311" href="#tag311">311.</a> È cosa notabile che ciò che osserva il nostro +autore rispetto al merito della storia del Bembo, +altri lo hanno osservato per conto delle altre opere +dello stesso autore. Il Bembo ottenne grandissimo +nome, ma separatamente esaminando tutte le sue +opere, sempre si crede che lo debba a tutt'altra +scrittura che a quella che si ha sotto gli occhi. +<i>N. d. T.</i> +</p> + +<p> +<a id="note312" href="#tag312">312.</a> <i>Bellarminus de Potest. sum. Pont. in tempore, +c. II, apud Raynald. Ann. 1513, § 12, +p. 134.</i> +</p> + +<p> +<a id="note313" href="#tag313">313.</a> <i>Jac. Nardi, l. VI, p. 265.</i> +</p> + +<p> +<a id="note314" href="#tag314">314.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 32. — Parisii +de Grassis Diarium curiæ Roman. apud Raynald. +Ann. 1513, § 13, p. 134.</i> +</p> + +<p> +<a id="note315" href="#tag315">315.</a> <i>Parisii Diar. Rom. ap. Rayn. Ann. 1513, +§ 13, 14, 15, p. 134. — P. Giovio Vita di +Leon X, l. III, p. 152. — Fr. Guicciardini, +t. II, l. XI, p. 32. — Fr. Belcarii, l. XIV, +p. 408.</i> +</p> + +<p> +<a id="note316" href="#tag316">316.</a> <i>Acta Sinodalia et Par. de Grassis, apud +Rayn. 1513, § 20, p. 136. — Jac. Nardi, l. VI, +p. 271.</i> +</p> + +<p> +<a id="note317" href="#tag317">317.</a> <i>Jac. Nardi, l. VI, p. 272. — Fr. Guicciardini, +l. XI, p. 33. — P. Giovio Vita di +Leon X, l. III, p. 156. — Id. Vita d'Alfonso, +p. 95. — Par. de Grassis Diar. apud Raynald. +1513, § 20, p. 136.</i> +</p> + +<p> +<a id="note318" href="#tag318">318.</a> <i>Jac. Nardi, l. VI, p. 276. — Scip. Ammirato, +l. XXIX, p. 313.</i> +</p> + +<p> +<a id="note319" href="#tag319">319.</a> <i>Jac. Nardi, l. VI, p. 272.</i> +</p> + +<p> +<a id="note320" href="#tag320">320.</a> <i>Filippo Nerli Comm., l. VI, p. 123. — Vita +di Macchiavelli, p. 166.</i> +</p> + +<p> +<a id="note321" href="#tag321">321.</a> <i>Jac. Nardi, l. VI, p. 268. — Gio. Cambi, +t. XXII, p. 5. — Comm. del Nerli, l. VI, p. 123. — Scip. +Ammirato, l. XXIX, p. 312.</i> +</p> + +<p> +<a id="note322" href="#tag322">322.</a> <i>Jac. Nardi, l. VI, p. 272. — Gio. Cambi, +t. XXII, p. 8. — Scip. Ammirato, l. XXIX, +p. 313.</i> +</p> + +<p> +<a id="note323" href="#tag323">323.</a> <i>Scip. Ammirato, l. XXIX, p. 314. — Gio. +Cambi, p. 27, 31.</i> +</p> + +<p> +<a id="note324" href="#tag324">324.</a> <i>P. Giovio Vita d'Alfonso, p. 99. — Fr. +Guicciardini, t. II, l. XI, p. 31.</i> +</p> + +<p> +<a id="note325" href="#tag325">325.</a> <i>Lett. di Vettori a Macchiavelli, n.º 21, +p. 63</i>, del 12 luglio 1513. +</p> + +<p> +<a id="note326" href="#tag326">326.</a> <i>Lettera familiare 17 di Macchiavelli a +Francesco Vettori del mese di aprile del 1513. +Opere, t. VIII, p. 47.</i> +</p> + +<p> +<a id="note327" href="#tag327">327.</a> I motivi di questa tregua vengono discussi +acutamente tra il Macchiavelli ed il Vettori, +<i>t. VIII, p. 41 e segu. — Fr. Guicciardini, l. XI, +p. 33. — P. Giovio Vita di Leon X, l. III, +p. 161. — Jo. Marianæ Hist. Hisp., l. XXX, +c. 18, p. 329.</i> +</p> + +<p> +<a id="note328" href="#tag328">328.</a> <i>Lettera del Vettori a Macchiavelli del 21 +aprile 1513, t. VIII, p. 42.</i> +</p> + +<p> +<a id="note329" href="#tag329">329.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 36. +Fr. Belcarii, l. XIV, p. 409. — Paolo Paruta +della Stor. Venez., l. I, p. 19. — P. Jovii Hist., +l. XI, p. 160.</i> — Dopo la lacuna che lasciano i +sei libri perduti nel sacco di Roma, l'undecimo +di Giovio comincia col pontificato di Leon X. +</p> + +<p> +<a id="note330" href="#tag330">330.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 36. — Mém. de +Fleuranges, t. XVI, p. 116-119. — Mém. de du +Bellay, l. I, p. 4 e 15. — Hist. de la Ligue de +Cambray, vol. II, l. IV, p. 297.</i> — Questa spedizione +non essendo riuscita, gli storici francesi +diminuiscono le forze della loro armata. +</p> + +<p> +<a id="note331" href="#tag331">331.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 37. — P. +Jovii Hist., l. XI, p. 161.</i> +</p> + +<p> +<a id="note332" href="#tag332">332.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 38. — Fr. +Belcarii, l. XIV, p. 410. — Mém. de Fleuranges, +l. XVI, p. 120. — P. Jovii Hist., l. XI, p. 163.</i> +</p> + +<p> +<a id="note333" href="#tag333">333.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 40. — P. +Paruta Stor. Venez., l. I, p. 26.</i> +</p> + +<p> +<a id="note334" href="#tag334">334.</a> <i>Uberti Folietæ Genuens. Hist., l. XII, +p. 710. — P. Bizarri Sen. Pop. q. Genuens. Hist., +l. XVIII, p. 433.</i> +</p> + +<p> +<a id="note335" href="#tag335">335.</a> <i>Uberti Folietæ, l. XII, p. 712. — P. Bizarri, +l. XVIII, p. 435. — P. Jovii Hist., l. XI, +p. 162.</i> +</p> + +<p> +<a id="note336" href="#tag336">336.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 42. — Jo. Marianæ +Hist. Hisp., l. XXX, c. 20, p. 331.</i> +</p> + +<p> +<a id="note337" href="#tag337">337.</a> <i>Paruta Ist. Venez., l. I, p. 35.</i> +</p> + +<p> +<a id="note338" href="#tag338">338.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 42. — P. Giovio +Ist., l. XI, p. 165. — Mém. de Fleuranges, +t. XVI, p. 126.</i> +</p> + +<p> +<a id="note339" href="#tag339">339.</a> <i>P. Jovii Hist., l. XI, p. 163.</i> +</p> + +<p> +<a id="note340" href="#tag340">340.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 42. — P. +Jovii Hist. sui temp., l. XI, p. 165.</i> +</p> + +<p> +<a id="note341" href="#tag341">341.</a> <i>Mém. de Fleuranges, t. XVI, p. 119, +129, 130. — Mém. de messire Martin du Bellay +seigneur de Langey, t. XVII, l. I, p. 17, 18. — Mém. +de Louis de la Tremouille, l. XIV, +ch. XIV, p. 183, 190.</i> Ma l'ultimo, che è lo +stesso generale vinto, facendo la propria apologia, +ha spesse volte avvertitamente confuse le +date e gli avvenimenti. Le accuse de' Francesi +contro il Trivulzio sembrano affatto prive di +fondamento. Il recente biografo del Trivulzio, +cav. Carlo Rosmini, dissimulò tali accuse invece +di confutarle, come pare che avrebbe potute +fare, <i>l. XI, p. 467</i>. +</p> + +<p> +<a id="note342" href="#tag342">342.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 42. — P. +Jovii Hist. sui temp., l. XI, p. 167. — P. +Paruta Ist. Ven., l. I, p. 37.</i> +</p> + +<p> +<a id="note343" href="#tag343">343.</a> <i>Mém. de Fleuranges, l. XVI, p. 131, 136. — Fr. +Guicciardini, t. II, l. XI, p. 44. — P. +Jovii, l. XI, p. 169. — P. Paruta, l. I, p. 39.</i> +</p> + +<p> +<a id="note344" href="#tag344">344.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 45. — P. +Jovii Hist., l. XI, p. 171. — Epist. Leonis X +ad Max. Sfortiam, apud Rayn. 1513, § 29, +p. 138. — P. Giovio Vita di Leon X, l. III, +p. 163. — Fr. Belcarii, l. XIV, p. 413. — P. +Paruta, l. I, p. 41.</i> +</p> + +<p> +<a id="note345" href="#tag345">345.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 45. — P. +Jovii Hist. sui temp., p. 173. — Ejusd. Vita +Ferdin. Davali Piscarii, l. I, p. 285. — Uberti +Folietae Gen. Hist., l. XII, p. 713. — P. Bizarri, +l. XVIII, p. 436.</i> +</p> + +<p> +<a id="note346" href="#tag346">346.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 46. — P. Jovii +Hist., l. XI, p. 172. — P. Paruta Ist. Ven., +l. I, p. 44.</i> +</p> + +<p> +<a id="note347" href="#tag347">347.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 47. — P. +Jovii Hist., l. X, p. 173. — P. Paruta, +l. I, p. 45 e 52.</i> +</p> + +<p> +<a id="note348" href="#tag348">348.</a> <i>P. Paruta Ist. Ven., l. I, p. 49. — Fr. +Guicciardini, l. XI, p. 49. — P. Jovii de Vita +Ferdin. Davali Piscarii, l. I, p. 286.</i> +</p> + +<p> +<a id="note349" href="#tag349">349.</a> <i>P. Jovii Hist., l. XII, p. 193. — Fr. +Guicciardini, l. XI, p. 51. — P. Paruta, l. I, +p. 55. — Fr. Belcarii, l. XV, p. 417. — Herren +Georgens von Frundsberg Kriegzsthathen, +Buch I, f. 17.</i> Ediz. in foglio. Francoforte, 1568. +</p> + +<p> +<a id="note350" href="#tag350">350.</a> <i>P. Paruta, l. I, p. 57.</i> +</p> + +<p> +<a id="note351" href="#tag351">351.</a> <i>P. Jovii Hist., l. XII, p. 198. — P. Paruta, +l. I, p. 60. — Fr. Guicciardini, l. XI, p. 53.</i> +</p> + +<p> +<a id="note352" href="#tag352">352.</a> <i>P. Jovii Hist., l. XII, p. 196. — Ejusd. +Vita Ferd. Davali Piscarii, l. I, p. 288. — P. +Paruta, l. I, p. 64. — Fr. Guicciardini, l. XI, +p. 54.</i> +</p> + +<p> +<a id="note353" href="#tag353">353.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 55. — P. Paruta, +l. I, p. 68. — P. Jovii Hist. sui temp., +l. XII, p. 197. — Ejusd. Vita Ferdin. Davali +Piscarii, l. I, p. 289.</i> +</p> + +<p> +<a id="note354" href="#tag354">354.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 55. — P. +Paruta, l. I, p. 75. — P. Jovii Hist. sui temp., +l. XII, p. 198. — Ejusd. Vita Ferdin. Davali +Piscarii, l. I, p. 290.</i> +</p> + +<p> +<a id="note355" href="#tag355">355.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 56. — P. +Paruta, l. I, p. 77. — P. Jovii Hist., l. XII, +p. 199. — Ejusd. Ferd. Davali Piscarii Vita, +l. I, p. 291. — Vita di Leon X, l. III, p. 171. — Jo. +Marianae Hist. Hisp., l. XXX, c. 21, +p. 334. — Fr. Belcarii, l. XIV, p. 419. — Georgens +von Frundsberg Kriegzsthaten, B. I., +f. 18.</i> +</p> + +<p> +<a id="note356" href="#tag356">356.</a> <i>P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. I, p. 292. — P. +Paruta, l. I, p. 80.</i> +</p> + +<p> +<a id="note357" href="#tag357">357.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XIII, p. 220.</i> +</p> + +<p> +<a id="note358" href="#tag358">358.</a> <i>Rymer Acta publica, t. XIII, p. 358. — Rapin +Thoyras Histoire d'Anglet., t. XV, p. 63. — Fr. +Belcarii, l. XIV, p. 421. — P. Jovii +Hist. sui temp., l. XI, p. 176.</i> +</p> + +<p> +<a id="note359" href="#tag359">359.</a> <i>Mém. de Fleuranges, t. XVI, p. 145. — Mém. +de Martin du Bellay, l. I, p. 21. — Mém. +du chev. Bayard, ch. LVII, p. 339-354. — Rapin +de Thoyras Hist. d'Anglet., l. XV, p. 72. — Fr. +Guicciardini, l. XII, p. 62. — P. Jovii Hist. +sui temp., t. XI, p. 176.</i> +</p> + +<p> +<a id="note360" href="#tag360">360.</a> <i>Buchanani rer. Scot. Hist., l. XIII, p. 429. +editio Trajecti ad Rhenum, 1697. — Robertson's +History of Scotland, B. I, p. 38. — P. Jovii Hist. +sui temp., l. XI, p. 178-186. — Fr. Guicciardini, +l. XII, p. 64. — Fr. Belcarii, l. XIV, p. 425.</i> +</p> + +<p> +<a id="note361" href="#tag361">361.</a> <i>Mém. de Louis de la Tremouille, ch. XV, +p. 191-199. — Mém. de Fleuranges, p. 139. — Mém. +du chev. Bayard, ch. LVII, p. 356. — Mém. +de Martin du Bellay, t. XVII, l. I, +p. 24. — P. Jovii Hist. sui temp., l. XI, p. 187. — Fr. +Guicciardini, l. XII, p. 63.</i> +</p> + +<p> +<a id="note362" href="#tag362">362.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XI, p. 190.</i> +</p> + +<p> +<a id="note363" href="#tag363">363.</a> <i>Ivi, l. XII, p. 203. — Fr. Guicciardini, +l. XII, p. 69. — P. Paruta Hist. Ven., l. II, p. 168.</i> +</p> + +<p> +<a id="note364" href="#tag364">364.</a> Nelle lettere tra il Macchiavelli e Francesco +Vettori, nelle quali si pongono in disamina gli +avvenimenti che prevedevano, la successione di Carlo +V, non è ricordata una sola volta come soggetto +di timore, mentre che l'ambizione e l'onnipotenza +degli Svizzeri occupano sempre questi due politici. +<i>Macch. Lett. fam., N.º 16-39, p. 41-142.</i> +</p> + +<p> +<a id="note365" href="#tag365">365.</a> <i>Alfonso de Ulloa Vita di Carlo V, +l. I, f. 13 e 42. — P. Paruta Stor. Venez., +l. II, p. 85. — Macchiavelli Lett. fam. passim. — P. +Jovii Hist. sui temp., l. XIV, p. 256.</i> +</p> + +<p> +<a id="note366" href="#tag366">366.</a> <i>P. Paruta Stor. Ven., l. I, p. 139. — Fr. +Guicciardini, l. XII, p. 70.</i> +</p> + +<p> +<a id="note367" href="#tag367">367.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 48. — P. Jovii +Hist. sui temp., l. XI, p. 190. — Par. de +Grassis, t. IV, p. 47, ap. Rayn. Ann. Eccles., +§ 44, t. XX, p. 142.</i> +</p> + +<p> +<a id="note368" href="#tag368">368.</a> <i>Fleury Hist. Eccl. Liv. CXXIII, § 128. — Ann. +Eccl. Rayn. 1513, § 61, p. 147, § 85, +p. 154. — P. Jovii Hist. sui temp., l. XI, p. 191. — Fr. +Guicciardini, l. XII, p. 65. — Fr. Belcarii, +l. XIV, p. 416.</i> +</p> + +<p> +<a id="note369" href="#tag369">369.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 66.</i> +</p> + +<p> +<a id="note370" href="#tag370">370.</a> <i>Rymer Acta publica, l. XIII, p. 413. — Rapin +de Thoyras, Hist. d'Anglet., l. XV, p. 87 +e seg. — Mém. de Bayard, ch. LVIII, p. 358. — Mém. +de Fleuranges, t. XVI, p. 154, 157. — Mém. +de du Bellay, l. I, p. 27. — Fr. Belcarii, +l. XIV, p. 429. — Fr. Guicciardini, +l. XII, p. 73. — P. Jovii Hist. sui temp., l. XIV, +p. 289. — P. Paruta Hist. Ven., l. II, p. 146.</i> +</p> + +<p> +<a id="note371" href="#tag371">371.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XII, p. 201, +217. — Uberti Folietae Gen. Hist., l. XII, p. 715. — Petri +Bizarri, l. XVIII, p. 437. — Fr. Guicciardini, +l. XII, p. 76.</i> +</p> + +<p> +<a id="note372" href="#tag372">372.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 65.</i> +</p> + +<p> +<a id="note373" href="#tag373">373.</a> <i>Ivi, p. 69. — P. Jovii Hist. sui temp., +l. XII, p. 207. — P. Paruta, l. II, p. 90 e seg.</i> +</p> + +<p> +<a id="note374" href="#tag374">374.</a> <i>P. Paruta, l. II, p. 91. — P. Jovii Hist. +sui temp., l. XII, p. 209.</i> +</p> + +<p> +<a id="note375" href="#tag375">375.</a> <i>P. Paruta Ist. Ven., l. II, p. 102, 115. — Fr. +Guicciardini, l. XII, p. 71. — P. Jovii +Hist. sui temp., l. XII, p. 208.</i> +</p> + +<p> +<a id="note376" href="#tag376">376.</a> <i>P. Paruta Stor. Ven., l. II, p. 135. — Fr. +Guicciardini, l. XII, p. 79. — P. Jovii +Hist. sui temp., l. XII, p. 214.</i> +</p> + +<p> +<a id="note377" href="#tag377">377.</a> <i>P. Paruta Hist. Ven., l. II, p. 137. — Fr. +Guicciardini, l. XII, p. 79. — P. Jovii +Hist., l. XII, p. 203.</i> +</p> + +<p> +<a id="note378" href="#tag378">378.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 75.</i> +</p> + +<p> +<a id="note379" href="#tag379">379.</a> <i>Guichenon, Hist. généal. de la maison de +Savoie, t. II, p. 179. — P. Giovio Vita di Leon X, +t. III, p. 174. — Jac. Nardi, l. VI, p. 275.</i> +</p> + +<p> +<a id="note380" href="#tag380">380.</a> <i>P. Paruta Stor. Ven., l. II, p. 140. — Fr. +Guicciardini, l. XII, p. 77.</i> +</p> + +<p> +<a id="note381" href="#tag381">381.</a> <i>Scip. Ammirato, l. XXIX, p. 315. — P. +Giovio Vita di Alfonso d'Este, p. 96. — Fr. +Guicciardini, l. XII, p. 77.</i> +</p> + +<p> +<a id="note382" href="#tag382">382.</a> Questa lettera sottoscritta <i>Frate Angelo +morto</i> venne comunicata in Roma agli amici di +Giuliano pochi mesi dopo l'elezione di suo fratello, +<i>Jac. Nardi, l. VI, p. 276</i>. — Intorno alla +proferta dei Veneziani può leggersi <i>Paol. Paruta +Stor. Venez., l. II, p. 121.</i> +</p> + +<p> +<a id="note383" href="#tag383">383.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 80.</i> +</p> + +<p> +<a id="note384" href="#tag384">384.</a> <i>Mém. du chev. Bayard, ch. LVIII, p. 361. — Mém. +de mess. Martin du Bellay, l. I, p. 37-39. — Mém. +de Fleuranges, t. XVI, p. 163. — Fr. +Guicciardini, l. XII, p. 82. — Fr. Belcarii, +l. XIV, p. 433. — P. Jovii Hist. sui temp., +l, XIV, p. 289.</i> +</p> + +<p> +<a id="note385" href="#tag385">385.</a> Noi abbiamo un papa savio, e questo grave +e rispettato (la lettera doveva venire nelle di +lui mani); un imperatore instabile e vario; un +re di Francia sdegnoso e pauroso; un re di Spagna +taccagno e avaro; un re d'Inghilterra ricco, +feroce e cupido di gloria; gli Svizzeri bestiali, +vittoriosi e insolenti; noi altri d'Italia poveri, +ambiziosi e vili; per gli altri re io non li conosco. +Lett. a Fr. Vettori del 26 agosto 1513 +t. VIII, p. 88. +</p> + +<p> +<a id="note386" href="#tag386">386.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XIV, p. 289.</i> — Lodovico +XII raccontando al Macchiavelli, allora +in legazione presso di lui, la presa di Monselice, +e la carnificina della guarnigione, che fu +segnalata da orribili crudeltà, gli disse ridendo: +«Io fui tenuto, anno, un mal uomo, quando +nella giornata dove io era si ammazzò tanti +uomini: adesso monsignore di Ciamonte sarà +tenuto quel medesimo.» <i>Macchiav. Legaz. +Lett. di Blois 29 luglio 1510, t. VII, p. 343.</i> +</p> + +<p> +<a id="note387" href="#tag387">387.</a> <i>Rapin Thoyras Hist. d'Anglet., l. XV, +p. 98. — Mém. de Fleuranges, p. 169.</i> +</p> + +<p> +<a id="note388" href="#tag388">388.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XII, p. 82. — P. +Jovii Hist. sui temp., l. XV, p. 290.</i> +</p> + +<p> +<a id="note389" href="#tag389">389.</a> <i>Mém. du chev. Bayard, c. LVIII, p. 360. — Mém +de Fleuranges, t. XVI, p. 154-157. — Mém. +de du Bellay, l. I, p. 28.</i> +</p> + +<p> +<a id="note390" href="#tag390">390.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 83. — P. +Jovii Hist., l. XV, p. 294.</i> +</p> + +<p> +<a id="note391" href="#tag391">391.</a> <i>Rymer Acta pubblica, t. XIII, p. 473, +475, 476.</i> +</p> + +<p> +<a id="note392" href="#tag392">392.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 83</i>. — Il +trattato trovasi in Dumont t. IV. — <i>Mém. du +chev. Bayard, ch. LIX, p. 364. — Mém. de +Martin de Bellay, l. I, p. 43. — Fr. Belcarii, +l. XIV, p. 436.</i> +</p> + +<p> +<a id="note393" href="#tag393">393.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 85. — Fr. +Belcarii, l. XV, p. 437. — P. Paruta Stor. +Ven., l. III, p. 161.</i> +</p> + +<p> +<a id="note394" href="#tag394">394.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 84. — Mém. +de Mart. du Bellay, l. I, p. 42. — Trovasi in +trattato presso Leonard, t. IV. — P. Paruta +stor. Ven., l. III, p. 150.</i> +</p> + +<p> +<a id="note395" href="#tag395">395.</a> <i>P. Jovii Hist. sui tem., l. XV, p. 292 e +503. — Fr. Guicciardini, l. XII, p. 87. — P. +Bizarri Hist. Gen., l. XIX, p. 445. — Uberti +Folietae, l. XII, p. 717. — Fr. Belcarii, l. XV, +p. 439.</i> +</p> + +<p> +<a id="note396" href="#tag396">396.</a> <i>Mémoir. de Bayard, ch. LIX, p. 365.</i> +</p> + +<p> +<a id="note397" href="#tag397">397.</a> <i>Mém. de Fleuranges, l. XVI, p. 177. — Fr. +Guicciardini, l. XII, p. 88. — P. Jovii Hist. +sui temp., l. XV, p. 295. — Fr. Belcarii Comm., +l. XV, p. 438.</i> +</p> + +<p> +<a id="note398" href="#tag398">398.</a> <i>Mém. de Mart. du Bellay, l. I, p. 47. — Anonimo +Padovano presso Murat. ad an. 1515.</i> +</p> + +<p> +<a id="note399" href="#tag399">399.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 88. — P. +Jovii Hist. sui temp., l. XV, p. 294. — Paolo +Paruta, l. III, p. 158. — Fr. Belcarii, l. XV, +p. 440.</i> +</p> + +<p> +<a id="note400" href="#tag400">400.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 89. — P. +Jovii Hist., l. XV, p. 298.</i> +</p> + +<p> +<a id="note401" href="#tag401">401.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XV, p. 298. — Mém. +de Fleuranges, p. 178. — Mém. de +Louis de la Tremouille, c. XVI, p. 200. — Fr. +Guicciardini, l. XII, p. 90. — Fr. Belcarii, +l. XV, p. 441.</i> +</p> + +<p> +<a id="note402" href="#tag402">402.</a> <i>Mém. de Mart. du Bellay, l. I, p. 50. — Mém. +de Fleuranges, p. 183. — Mém. du chev. +Bayard, c. LIX, p. 368-374. — Pauli Jovii +Hist., l. XV, p. 299. — Fr. Guicciardini, +l. XII, p. 91.</i> +</p> + +<p> +<a id="note403" href="#tag403">403.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 92. — Jo. +Marianae de reb. Hisp., l. XXX, c. XXVI, +p. 343. — P. Jovii Hist., l. XV, p. 300.</i> +</p> + +<p> +<a id="note404" href="#tag404">404.</a> <i>P. Paruta, l. III, p. 167.</i> +</p> + +<p> +<a id="note405" href="#tag405">405.</a> <i>P. Jovii Hist., l. XV, p. 361. — Fr. Guicciardini, +l. XII, p. 93. — Mém. de Fleuranges, +p. 187. — Mémoir. de Martin du Bellay, l. I, +p. 53.</i> +</p> + +<p> +<a id="note406" href="#tag406">406.</a> <i>Mém. de Fleuranges, p. 189.</i> +</p> + +<p> +<a id="note407" href="#tag407">407.</a> <i>P. Jovii Hist., l. XV, p. 320.</i> +</p> + +<p> +<a id="note408" href="#tag408">408.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 94. — P. +Jovii Hist. sui temp., l. XV, p. 304. — Mém. +de Fleuranges, p. 189. — Mém. de Martin du +Bellay, l. I, p. 53. — Fr. Belcarii, l. XV, +p. 443.</i> +</p> + +<p> +<a id="note409" href="#tag409">409.</a> <i>Mém. de messire Martin du Bellay, l. I, +p. 54.</i> — Partì il 10 di settembre. <i>Mém. de Fleuranges, +p. 195.</i> +</p> + +<p> +<a id="note410" href="#tag410">410.</a> Il biografo di Frundsberg lo chiama Rösch, +e dev'essere seguito di preferenza pei nomi tedeschi, +<i>II Buch, f. 23.</i> +</p> + +<p> +<a id="note411" href="#tag411">411.</a> <i>Mém. de Martin du Bellay, l. I, p. 54. — P. +Jovii Hist., l. XV, p. 304. — Mém. de +Fleuranges, p. 191.</i> +</p> + +<p> +<a id="note412" href="#tag412">412.</a> <i>P. Bizarri, l. XIX, p. 445. — Uberti +Folietae, l. XII, p. 717.</i> +</p> + +<p> +<a id="note413" href="#tag413">413.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 94.</i> +</p> + +<p> +<a id="note414" href="#tag414">414.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. V, p. 305. — Fr. +Guicciardini, l. XII, p. 95.</i> +</p> + +<p> +<a id="note415" href="#tag415">415.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 95. — P. +Jovii Hist. sui temp., l. XV, p. 305. — Mém. +de messire Martin du Bellay, l. I, p. 55. — Fr. +Belcarii Comm., l. XV, p. 444.</i> +</p> + +<p> +<a id="note416" href="#tag416">416.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 97. — P. +Jovii Hist., l. XV, p. 306. — Mém. de Louis +de la Trémoille, c. XVI, p. 201. — Mém. du +chev. Bayard, c. LX, p. 376.</i> +</p> + +<p> +<a id="note417" href="#tag417">417.</a> <i>P. Jovii Hist., l. XV, p. 308. — Mém. +de Fleuranges, p. 190. — Paolo Paruta ist. Ven., +l. III, p. 174.</i> +</p> + +<p> +<a id="note418" href="#tag418">418.</a> <i>Mém. de Fleuranges, p. 193.</i> +</p> + +<p> +<a id="note419" href="#tag419">419.</a> <i>Mém. de Louis de la Trémoille, c. XVI, +p. 202. — Mém. de messire Martin du Bellay, +l. I, p. 57. — Mém. de Fleuranges, p. 196. — P. +Paruta Ist. Ven., l. III, p. 178.</i> +</p> + +<p> +<a id="note420" href="#tag420">420.</a> Lettera di Francesco I a sua madre dal +campo di santa Brigida, il venerdì 14 di settembre, +in seguito alle <i>Mém. de Martin du Bellay, +t. XVII, p. 442-451.</i> +</p> + +<p> +<a id="note421" href="#tag421">421.</a> <i>Mém de Fleuranges, p. 197. — Mém. de +Bayard, c. LX, p. 377.</i> +</p> + +<p> +<a id="note422" href="#tag422">422.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XV, p. 310.</i> +</p> + +<p> +<a id="note423" href="#tag423">423.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 310. — P. +Jovii Hist., l. XV, p. 311. — Paolo Paruta +Ist. Ven., l. III, p. 180. — Mém. du chev. Bayard, +c. LX, p. 378.</i> +</p> + +<p> +<a id="note424" href="#tag424">424.</a> <i>Mémoires de Fleuranges, p. 198.</i> +</p> + +<p> +<a id="note425" href="#tag425">425.</a> <i>Mém. de Fleuranges, p. 200. — Fr. Guicciardini, +l. XII, p. 100. — P. Jovii Hist., +l. XV, p. 312.</i> +</p> + +<p> +<a id="note426" href="#tag426">426.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 100.</i> +</p> + +<p> +<a id="note427" href="#tag427">427.</a> <i>Mém. de mess. Martin du Bellay, l. I, +p. 58.</i> +</p> + +<p> +<a id="note428" href="#tag428">428.</a> <i>Mém. de Fleuranges, p. 201.</i> +</p> + +<p> +<a id="note429" href="#tag429">429.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 101. — P. +Jovii Hist. sui temp., l. XV, p. 315. — P. +Paruta, l. III, p. 182. — Fr. Belcarii, l. XV, +p. 446 — Mém. de Bayard, c. LX, p. 381.</i> +</p> + +<p> +<a id="note430" href="#tag430">430.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 101. — P. +Jovii Hist., l. XV, p. 316. — P. Paruta Ist. +Ven., l. III, p. 183. — Mém. de Louis de la +Trémoille, c. XVI, p, 205. — Mém. de Fleuranges, +p. 195-203. — Mém. du Bellay, l. I, p. 59. — Mém. +du chev. Bayard, ch. LX, p. 381.</i> +</p> + +<p> +<a id="note431" href="#tag431">431.</a> <i>Ivi, p. 382. P. Jovii Hist., l. XV, p. 317. — Mém. +de Fleuranges, p. 194.</i> +</p> + +<p> +<a id="note432" href="#tag432">432.</a> <i>Mém. de Fleuranges, p. 203.</i> +</p> + +<p> +<a id="note433" href="#tag433">433.</a> <i>Mém. de chev. Bayard, c. LX, p. 378.</i> +</p> + +<p> +<a id="note434" href="#tag434">434.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 102. — P. +Jovii Hist., l. XV, p. 316. — P. Paruta Hist. +Ven., l. III, p. 183.</i> +</p> + +<p> +<a id="note435" href="#tag435">435.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 102. — Mémoires +de Fleuranges, p. 206.</i> +</p> + +<p> +<a id="note436" href="#tag436">436.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 104. — Mém. +de Fleuranges, p. 208. — Mém. de du Bellay, +l. I, p. 63. — Observations sur ces Mémoires, +p. 451. — P. Bizarri Gen., l. XIX, p. 444. — Fr. +Belcarii, l. XV, p. 450. — P. Jovii +Hist. sui temp., l. XV, p. 321, 322.</i> +</p> + +<p> +<a id="note437" href="#tag437">437.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 103. — Rayn. +Ann. Eccl. an. 1515, § 23, p. 193. — Léonard +Corps Diplomatique, t. II. — P. Jovii Hist. sui +temp., l. XV, p. 318. — Fr. Belcarii, l. XV, p. 448.</i> +</p> + +<p> +<a id="note438" href="#tag438">438.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 103. — P. +Jovii Hist. sui temp., l. XV, p. 317. — P. +Paruta Hist. Ven., l. III, p. 184.</i> +</p> + +<p> +<a id="note439" href="#tag439">439.</a> <i>P. Paruta Ist. Ven., l. III, p. 185.</i> +</p> + +<p> +<a id="note440" href="#tag440">440.</a> <i>P. Paruta Ist. Ven, l. III, p. 191. — P. +Jovii Hist. sui temp., l. XV, p. 318.</i> +</p> + +<p> +<a id="note441" href="#tag441">441.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XV, p. 318. — P. +Paruta Ist. Ven., l. III, p. 192. — Fr. Guicciardini, +t. II, l. XII, p. 105. — Mém. de Martin +du Bellay, l. I, p. 66. — Fr. Belcarii Comment., +l. XV, p. 450.</i> +</p> + +<p> +<a id="note442" href="#tag442">442.</a> Il biografo di Frundsberg lo dice Giorgio +di Lichtenstein; onde probabilmente il nome di +Rockandolf, datogli da tutti gl'Italiani, era quello +della sua baronia. <i>Buch. II, f. 28.</i> +</p> + +<p> +<a id="note443" href="#tag443">443.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XII, p. 106. — P. +Jovii Hist. sui temp., l. XV, p. 319; l. XVI, +p. 324. — P. Paruta Ist. Ven., l. III, p. 205. — Fr. +Belcarii, l. XV, p. 451. — Mém. de mess. +Martin du Bellay, l. I, p. 69.</i> +</p> + +<p> +<a id="note444" href="#tag444">444.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 108. — P. Jovii +Hist. sui temp., l. XVI, p. 325. — P. Paruta +Ist. Ven., l. III, p. 202. — Rayn. Ann. +Eccl., § 28 e seg., p. 194. e seg. — Mémoir. de +Fleuranges, p. 214. — Mém. de du Bellay, +l. I, p. 66. — Fr. Belcarii, l. XV, p. 452.</i> +</p> + +<p> +<a id="note445" href="#tag445">445.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 109.</i> +</p> + +<p> +<a id="note446" href="#tag446">446.</a> <i>Acta publica, Rymer, t. XIII, p. 520. — Rapin +Thoyras Hist. d'Anglet., l. XV, p. 107. — P. +Jovii Hist. sui temp., l. XVI, p. 334.</i> +</p> + +<p> +<a id="note447" href="#tag447">447.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 109. — Mém. +de Fleuranges, p. 220. — Mém. de du Bellay, l. I, +p. 67. — P. Paruta, Ist. Ven., l. III, p. 207.</i> +</p> + +<p> +<a id="note448" href="#tag448">448.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. VI, p. 335. — Fr. +Belcarii, l. XV, p. 453. — Fr. Guicciardini, +t. II, l. XII, p. 110.</i> +</p> + +<p> +<a id="note449" href="#tag449">449.</a> <i>Jo. Marianae Hist. Hisp., l. XXX, c. XXVII, +p. 345.</i> +</p> + +<p> +<a id="note450" href="#tag450">450.</a> Fra le lettere famigliari del Macchiavelli +trovansi curiosissime osservazioni intorno al carattere +ed agl'interessi de' principi de' suoi tempi. +In una lettera dell'aprile del 1513 al Vettori, +<i>t. VIII, p. 46</i>, fa un rigorosissimo ritratto di +Ferdinando; ed a vicenda Francesco Vettori scrivendogli +il 16 maggio del 1514, <i>p. 116</i>, sviluppa +le medesime idee, e passa in revista tutti +i delitti del re cattolico. +</p> + +<p> +<a id="note451" href="#tag451">451.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 112. — P. +Jovii Hist. sui temp., l. XVI, p. 336. — Mém. +de mess. Martin du Bellay, l. I, p. 70. — Fr. +Belcarii Comment., l. XV, p. 454.</i> +</p> + +<p> +<a id="note452" href="#tag452">452.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XVI, p. 330. — P. +Paruta Istor. Ven., l. III, p. 212.</i> +</p> + +<p> +<a id="note453" href="#tag453">453.</a> <i>P. Paruta Ist. Ven., l. III, p. 216. — Fr. +Guicciardini, l. XII, p. 112.</i> +</p> + +<p> +<a id="note454" href="#tag454">454.</a> <i>P. Paruta Ist. Ven., l. III, p. 218. — P. +Jovii Hist. sui temp., l. XVI, p. 337. — Fr. +Guicciardini, l. XII, p. 113.</i> +</p> + +<p> +<a id="note455" href="#tag455">455.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XVI, p. 340. — Fr. +Guicciardini, l. XII, p. 114. — Mém. +de Fleuranges, p. 222. — Fr. Belcarii, l. XV, +p. 455.</i> +</p> + +<p> +<a id="note456" href="#tag456">456.</a> <i>Georgens von Frundsberg Kriegzsthathen, +B. II, f. 24. — P. Jovii Hist. sui temp., l. XVI, +p. 341. — Fr. Guicciardini, l. XII, p. 115. — Fr. +Belcarii, l. XV, p. 456. — P. Paruta Ist. +Venez., l. III, p. 221. — Mém. de Bayard, +ch. LXI, p. 384. — Mém. de Fleuranges, p. 224.</i> +</p> + +<p> +<a id="note457" href="#tag457">457.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XVI, p. 342. — P. +Paruta Ist. Ven., l. III, p. 222.</i> +</p> + +<p> +<a id="note458" href="#tag458">458.</a> <i>Mém. de Fleuranges, p. 224. — Mém. de +Martin du Bellay, l. I, p. 72. — Fr. Guicciardini, +l. XII, p. 116.</i> +</p> + +<p> +<a id="note459" href="#tag459">459.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 116. — P. +Jovii Hist. sui temp., l. XVIII, p. 393. — P. +Paruta Ist. Ven., l. III, p. 227. — Mém. +de Martin du Bellay, l. I, p. 72.</i> +</p> + +<p> +<a id="note460" href="#tag460">460.</a> Fr. Guicciardini, l. XII, p. 120. — P. +Jovii Hist. sui temp., l. XVIII, p. 396. — Fr. +Belcarii, l. XV, p. 459. +</p> + +<p> +<a id="note461" href="#tag461">461.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 121. — P. +Jovii Hist. sui temp., l. XVIII, p. 405. — Fr. +Belcarii, l. XV, p. 458. — Mém. de Martin du +Bellay, l. I, p. 75. — Hist. de la Diplomatie +Française, t. I, l. III, p. 319.</i> +</p> + +<p> +<a id="note462" href="#tag462">462.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 121. — P. Paruta, +l. III, p. 242. — P. Jovii Hist., l. XVIII, +p. 405.</i> +</p> + +<p> +<a id="note463" href="#tag463">463.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 122. — P. +Jovii Hist. sui temp. l. XVIII, p. 402. — P. +Paruta Ist. Ven., l. III, p. 237. — Mém. de +Fleuranges, p. 293. — Mém. de Martin du Bellay, +l. I, p. 73.</i> +</p> + +<p> +<a id="note464" href="#tag464">464.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 123. — Fr. +Belcarii, l. XV, p. 460. — Hist. de la Diplomatie +française, t. I, l. III, p. 312.</i> +</p> + +<p> +<a id="note465" href="#tag465">465.</a> <i>Rayn. Ann. Eccl. 1516, § 12, p. 205 ec. — Labbe +Conc. Gen., t. XIV, p. 358-389. — Hist. +de la Diplom. franc., l. III, p. 316. — Fleury +Hist. Eccl., l. CXXIV, c. 121. e segu. — Spondanus +Cont. Ann. Baron., t. II, p. 592 +ad an. § 13 e segu.</i> +</p> + +<p> +<a id="note466" href="#tag466">466.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, t. XXII, p. 92. — Scip. +Ammirato, l. XXIX, p. 320. — Fr. Guicciardini, +l. XII, p. 117.</i> +</p> + +<p> +<a id="note467" href="#tag467">467.</a> <i>Par. de Grassis Diarium curiæ Roman. +apud Raynald. Ann. 1516, § 33, t. XX, p. 219.</i> +</p> + +<p> +<a id="note468" href="#tag468">468.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 117. — Fr. +Belcarii, l. XV, p. 457. — Comm. di Filippo +de' Nerli, l. VI, p. 130. — Jac. Nardi, l. VI, +p. 278. — Ist. di Gio. Cambi, p. 99. — P. Giovio +Vita di Leon X, l. III, f. 77, ediz. di Venez. +1557, in 12.º.</i> +</p> + +<p> +<a id="note469" href="#tag469">469.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 118. — Ist. +di Gio. Cambi, t. XXII, p. 101. — Jac. Nardi +Ist. Fior., l. VI, p. 278. — Par. de Grassis +Diar., l. IV, p. 167 apud Raynald. Ann. Eccl. +1516, § 83, p. 129.</i> +</p> + +<p> +<a id="note470" href="#tag470">470.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 124. — P. +Jovii Hist. sui temp., l. XVIII, p. 405. — Paolo +Paruta Hist. Ven., l. III, p. 248. — Fr. Belcarii, +l. XV, p. 460. — Scip. Ammirato, l. XXIX, +p. 321. — H. Georgens von Frundsberg, Ritters +Kriegszthaten, B. II, f. 28.</i> +</p> + +<p> +<a id="note471" href="#tag471">471.</a> <i>P. Justinian. Hist. Ven., l. XI, ap. Rayn. +Ann. Eccl. 1517, § 80, p. 238.</i> +</p> + +<p> +<a id="note472" href="#tag472">472.</a> <i>P. Paruta Ist. Ven., l. IV, p. 252.</i> +</p> + +<p> +<a id="note473" href="#tag473">473.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XVII e XVIII. — Fr. +Guicciardini, l. XIII, p. 152.</i> +</p> + +<p> +<a id="note474" href="#tag474">474.</a> <i>P. Paruta Stor. Ven., l. IV, p. 254. — Alfonso +de Ulloa Vita di Carlo V, l. I, f. 45 +e seg.</i> +</p> + +<p> +<a id="note475" href="#tag475">475.</a> <i>P. Paruta Ist. Ven., l. IV, p. 257.</i> +</p> + +<p> +<a id="note476" href="#tag476">476.</a> <i>Ivi, p. 252.</i> +</p> + +<p> +<a id="note477" href="#tag477">477.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 126. — P. +Giovio Vita di Leon X, l. III, f. 81. — Ist. di +Gio. Cambi, t. XXII, p. 107. — Scip. Ammirato, +l. XXIX, p. 322. — Fr. Belcarii, l. XV, +p. 460.</i> +</p> + +<p> +<a id="note478" href="#tag478">478.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 127, 130.</i> — Lettera +di Leon X del 12 delle calende d'aprile, +al vescovo di Tortosa. <i>Apud Rayn. Ann. +Eccl. an. 1517, § 82, 83, p. 239.</i> +</p> + +<p> +<a id="note479" href="#tag479">479.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, t. XXII, Deliz. degli +Eruditi Toscani, p. 108. — Fr. Guicciardini, +l. XIII, p. 127. — P. Giovio Vita di Leon X, +l. III, p. 81. — Scip. Ammirato, l. XXIX, +p. 322. — Fr. Belcarii, l. XV, p. 461.</i> +</p> + +<p> +<a id="note480" href="#tag480">480.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 131. — Scip. +Ammirato, l. XXIX, p. 322. — Fr. Belcarii, +l. XV, p. 462.</i> +</p> + +<p> +<a id="note481" href="#tag481">481.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, p. 111. — Scip. Ammirato, +l. XXIX, p. 327. — P. Giovio Vita di +Leon X, l. III, f. 81. — Fr. Guicciardini, l. XIII, +p. 137. — Jac. Nardi, l. VI, p. 279.</i> +</p> + +<p> +<a id="note482" href="#tag482">482.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, t. XXII, p. 114. — Jac. +Nardi Ist. Fior., l. VI, p. 279.</i> +</p> + +<p> +<a id="note483" href="#tag483">483.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, p. 111. — Scip. Ammirato, +l. XXIX, p. 327.</i> +</p> + +<p> +<a id="note484" href="#tag484">484.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, t. XXII, p. 114.</i> +</p> + +<p> +<a id="note485" href="#tag485">485.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 139. — P. +Giovio Vita di Leon X, l. IV, p. 86. — Scip. +Ammirato, l. XXIX, p. 327.</i> +</p> + +<p> +<a id="note486" href="#tag486">486.</a> <i>Lettera ai Sienesi del 15 delle cal. di giugno, +ed a G. P. Baglioni del 16. Presso il +Raynaldi § 84, 85, p. 240.</i> +</p> + +<p> +<a id="note487" href="#tag487">487.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 141. — Scip. +Ammirato, l. XXIX, p. 328. — P. Giovio vita +di Leon X, l. III, f. 82. — Fr. Belcarii, l. XV, +p. 464.</i> +</p> + +<p> +<a id="note488" href="#tag488">488.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 147. — P. +Giovio vita di Leone X, l. IV, f. 87. — Scip. +Ammirato, l. XXIX, p. 330. — Fr. Belcarii, +l. XV, p. 466.</i> +</p> + +<p> +<a id="note489" href="#tag489">489.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 150. — P. +Giovio vita di Leon X, l. IV, f. 87. — Scip. +Ammirato, l. XXIX, p. 332. — Fr. Belcarii, +l. XV, p. 467.</i> +</p> + +<p> +<a id="note490" href="#tag490">490.</a> <i>Orl. Malavolti stor. di Siena, p. III, l. VII, +f. 117. — P. Giovio elogi e vite degli uomini +illustri, l. V, p. 303.</i> +</p> + +<p> +<a id="note491" href="#tag491">491.</a> <i>Orl. Malavolti stor. di Siena, p. III, l. +VII, f. 118.</i> +</p> + +<p> +<a id="note492" href="#tag492">492.</a> <i>Ivi, f. 119.</i> +</p> + +<p> +<a id="note493" href="#tag493">493.</a> <i>Rayn. An. Eccl. 1517, § 89, p. 241.</i> +</p> + +<p> +<a id="note494" href="#tag494">494.</a> <i>Parisii de Grassis MS. archivii Vaticani, +t. IV, p. 200; ap. Raynald. an. 1517, § 91-92, +p. 242. — P. Giovio vita di Leon X, l. IV, +f. 83. — Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 144. — P. +Bizarri S. P. que Genuens. hist., l. XIX, +p. 448.</i> +</p> + +<p> +<a id="note495" href="#tag495">495.</a> <i>Gio. Cambi Ist. Fior., t. XXII, p. 118. — Rayn. +An. Eccl. 1517, § 94, p. 242.</i> +</p> + +<p> +<a id="note496" href="#tag496">496.</a> <i>Par. de Grassis, apud Rayn. Ann. Eccl. +1517, § 98, p. 243.</i> +</p> + +<p> +<a id="note497" href="#tag497">497.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 146. — Par. +de Grassis Diar. ap. Rayn. An. Eccl. 1517, § +95, p. 242. — P. Giovio vita di Leon X, l. IV, +f. 85. — Panvino delle vite de' pontefici, in +Leone X, p. 262. — Fr. Belcarii, l. XV, p. 465.</i> +</p> + +<p> +<a id="note498" href="#tag498">498.</a> <i>Rayn. Ann. Eccl. 1517, § 1-17, p. 226 +e seg. — Fleury, Hist. eccl., l. CXXV, c. 1-4. — Spondanus +contin., Rayn. 1517, § 1-2, t. II, +p. 593.</i> +</p> + +<p> +<a id="note499" href="#tag499">499.</a> <i>Paris de Grassis ap. Rayn. 1517, § 101, +p. 244.</i> +</p> + +<p> +<a id="note500" href="#tag500">500.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 146. — P. +Jovii Hist. sui temp. Epit., l. XIX, t. II, p. 3. — P. +Giovio vita di Leon X, l. IV, f. 86. — Jacopo +Nardi Ist. Fior., l. VI, p. 279. — Ist. +di Gio. Cambi, t. XXII, p. 124.</i> +</p> + +<p> +<a id="note501" href="#tag501">501.</a> <i>Epist. Leonis apud Rayn. 1518, § 71, +p. 260.</i> +</p> + +<p> +<a id="note502" href="#tag502">502.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 152. — P. +Paruta Ist. Venez., l. IV, p. 259. — Rayn. +Ann. Eccl. 1517, § 18 e seg., p. 230. — P. +Giovio vita di Leon X, t. IV, f. 88.</i> +</p> + +<p> +<a id="note503" href="#tag503">503.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 155. — Ist. +di Gio. Cambi, t. XXII, p. 131. — Scip. Ammirato, +l. XXIX, p. 333. — Mém. de Bayard +c. LXI, p. 387. — Mém. de Martin du Bellay, +l. I, p. 77.</i> +</p> + +<p> +<a id="note504" href="#tag504">504.</a> Come ciò accadesse, e per quali vie, e per +quali non disinteressati motivi, basterà il leggere +l'eccellente opera di Giacomo Benigno Bossuet, +vescovo di Meaux, <i>Storia delle rivoluzioni delle +Chiese protestanti</i>, di cui sonosi fatte più edizioni +in lingua italiana. Con questa storia il lettore +cattolico potrà rettificare le opinioni del nostro +autore, senza che io debba di tratto in tratto +prendere la difesa delle dottrine cattoliche. <i>N. d. T.</i> +</p> + +<p> +<a id="note505" href="#tag505">505.</a> <i>P. Giovio Vita di Leon X, l. IV, f. 91-96.</i> +</p> + +<p> +<a id="note506" href="#tag506">506.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 255. — P. +Paruta Hist. Ven., l. IV, p. 258.</i> +</p> + +<p> +<a id="note507" href="#tag507">507.</a> L'epitaffio fu inscritto sul di lui sepolcro +nella chiesa di san Nazaro in Milano: <i>Joannes +Jacobus Trivultius Antonii filius, qui nunquam +quievit, quiescit: tace.</i> — <i>Carlo Rosmini Storia +del Trivulzio, l. XII, p. 539. — Fr. Guicciardini, +l. XIII, p. 157. — P. Giovio Vita di Leon +X, l. IV, f. 100. — Id. Vite degli uomini ill. +l. IV, p. 259.</i> +</p> + +<p> +<a id="note508" href="#tag508">508.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 169. — Par. +de Grassis ap. Rayn. An. Eccl. 1519, § 1-2, +p. 277. — Fr. Belcarii, l. XVI, p. 472. — P. +Bizarri, l. XIX, p. 449. — P. Giovio vita di +Leon X, l. IV, f. 88. — P. Paruta Ist. Ven., +l. IV, p. 261.</i> +</p> + +<p> +<a id="note509" href="#tag509">509.</a> <i>Rayn. An. Eccl. 1518, § 156 e seguenti, +p. 273; 1519, § 8, p. 278. — Fr. Guicciardini, +l. XIII, p. 159. — P. Giovio vita di Leon X, +l. IV, f. 89. — Jac. Nardi, l. V, p. 283. — P. +Paruta, l. IV, p. 261.</i> +</p> + +<p> +<a id="note510" href="#tag510">510.</a> <i>Gio. Cambi, p. 144-149. — Fil. Nerli, +l. VI, p. 132. — Fr. Belcarii, l. XV, p. 468. +l. XVI, p. 470.</i> +</p> + +<p> +<a id="note511" href="#tag511">511.</a> <i>Scip. Ammirato, l. XXIX, p. 335.</i> +</p> + +<p> +<a id="note512" href="#tag512">512.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 162.</i> +</p> + +<p> +<a id="note513" href="#tag513">513.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, t. XXII, p. 152. — Filip. +de' Nerli comment. de' fatti civili di Firenze, +l. VII, p. 133.</i> +</p> + +<p> +<a id="note514" href="#tag514">514.</a> <i>Gio. Cambi, t. XXII, p. 166. — Scip. +Ammirato, l. XXIX, p. 336. — Fr. Guicciardini, +l. XIII, p. 163. — P. Giovio vita di Leon +X, l. IV, f. 89. — Jacopo Nardi Ist. Fior., +l. VI, p. 279.</i> +</p> + +<p> +<a id="note515" href="#tag515">515.</a> <i>Fr. Belcarii, l. XV, p. 472.</i> +</p> + +<p> +<a id="note516" href="#tag516">516.</a> <i>Mém. de Fleuranges, t. XVI, p. 248.</i> +</p> + +<p> +<a id="note517" href="#tag517">517.</a> Lettera del cardinale Caietano a Leon X, +scritta da Francoforte il 29 di giugno del 1519. +<i>Lettere de' principi, ediz. di Ven. del 1581, t. I, +f. 68. — Par. de Grassis, l. XIII, p. 264. — Alfonso +de Ulloa vita di Carlo V, l. II, f. 63. — Mém. +de Fleuranges, t. XVI, p. 263. — Fr. +Belcarii, l. XVI, p. 475. — Schmidt, Hist. +des Allemands, l. VIII, c. I e II, t. VI, +p. 163.</i> +</p> + +<p> +<a id="note518" href="#tag518">518.</a> <i>Muratori Ann. d'Italia ad an. 1519, +p. 160.</i> +</p> + +<p> +<a id="note519" href="#tag519">519.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 165. — Fr. +Belcarii, l. XVI, p. 478.</i> +</p> + +<p> +<a id="note520" href="#tag520">520.</a> <i>P. Bizarri Genuens. Histor., l. XIX, +p. 449.</i> +</p> + +<p> +<a id="note521" href="#tag521">521.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 166. — Fr. +Belcarii, l. XVI, p. 478.</i> +</p> + +<p> +<a id="note522" href="#tag522">522.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 170. — Anon. +Padov. presso il Muratori Ann. d'Italia +ad ann. P. 162. — P. Giovio vita di Leone X, l. IV, +f. 90. — Onofrio Panvinio vite de' pontefici in +Leone X, p. 262. — Fr. Belcarii, l. XVI, p. 430. — Sansovino +Famiglie illustri d'Italia, f. 21.</i> +</p> + +<p> +<a id="note523" href="#tag523">523.</a> <i>P. Jovii vita Leonis X, l. IV, p. 83. — Anon. +Padov. presso il Muratori, Ann. 1520, +p. 163.</i> +</p> + +<p> +<a id="note524" href="#tag524">524.</a> <i>Muratori An. d'Ital. ad an. 1520, t. XIV, +p. 164. — Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 171</i>, +il quale sopprime nel racconto della trama il progetto +dell'assassinio, al quale forse non aveva parte. +Il Giraldi e P. Giovio ommettono quest'avvenimento, +ed il signor Roscoe si appoggia al loro silenzio +per dubitarne. <i>Vita di Leon X, c. XXIII.</i> +</p> + +<p> +<a id="note525" href="#tag525">525.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 173. — Ann. +Eccl. Rayn. 1517, § 56, an. 1518, 1519, 1520. — Fleury +Hist. Eccl. Liv. CXXV, ch. 29 e segu. — Spondanus +contin. Ann. Baronii 1517, § 12, +t. II, pag. 596 e segu.</i> +</p> + +<p> +<a id="note526" href="#tag526">526.</a> <i>Mém. de Martin du Bellay, l. I, p. 89.</i> +</p> + +<p> +<a id="note527" href="#tag527">527.</a> <i>Mém. de Fleuranges, p. 285. — Mém. de +Martin du Bellay, l. I, p. 92-99.</i> +</p> + +<p> +<a id="note528" href="#tag528">528.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 176. — Jac. +Nardi Ist. Fior., l. VI, p. 284.</i> +</p> + +<p> +<a id="note529" href="#tag529">529.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 175. — Fr. Belcarii, +l. XVI, p. 481. — Rayn. Ann. Eccl. 1521, +§ 76, p. 335 e segu. — Muratori Ann. d'Italia, +t. X, p. 146 ad annum.</i> +</p> + +<p> +<a id="note530" href="#tag530">530.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 176. — Mém. +de Mart. du Bellay, l. I, p. 102. — P. Paruta +Stor. Ven., l. IV, p. 277.</i> +</p> + +<p> +<a id="note531" href="#tag531">531.</a> La bolla del papa che scioglie Carlo V dal +giuramento prestato come re di Napoli è del 3 +giugno 1521. <i>Rayn. Ann. Eccl., § 81, 86, p. 336 +e segu. — Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 181. — P. +Paruta Stor. Ven., l. IV, p. 279. — P. Giovio +Vita di Leon X, l. IV, p. 97. — Galeat. Capella +de bello Mediol., l. I, p. 4. — Fr. Belcarii, +l. XVI, p. 483. — Jac. Nardi, l. VI, +p. 286. — Mém. de Mart. du Bellay, l. I, p. 157. — Ub. +Folietae Gen. Hist., l. XII, p. 721.</i> +</p> + +<p> +<a id="note532" href="#tag532">532.</a> <i>Galeat. Capella de reb. gest. pro restitutione +Franc. II Mediol. Ducis, l. I, f. 4. Edit. +princeps 1533, in 4.º</i> — Galeazzo Capella era +segretario di Girolamo Morone. +</p> + +<p> +<a id="note533" href="#tag533">533.</a> <i>Uberti Folietae Gen. Hist. l. XII, p. 722. — Petri +Bizarri, Sen. Pop. Q. Gen. Hist., l. XIX, +p. 450. — Galeat. Capella, l. I, p. 8. — Fr. +Guicciardini, l. XIV, p. 183.</i> +</p> + +<p> +<a id="note534" href="#tag534">534.</a> <i>Mém. de Fleuranges, t. XVI, p. 316.</i> +</p> + +<p> +<a id="note535" href="#tag535">535.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 184. — Galeat. +Capella de bello Mediol., l. I, f. 5.</i> +</p> + +<p> +<a id="note536" href="#tag536">536.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 185. — Galeat. +Capella, l. I, f. 5. — Mém. de Mart. du Bellay, +l. I, p. 161. — Fr. Belcarii, l. XVI, p. 491. — P. +Jovii Hist. epitome, l. XX, t. II, p. 6.</i> +</p> + +<p> +<a id="note537" href="#tag537">537.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 186. — Galeat. +Capella, l. I, p. 7. — Mém. de du Bellay, l. I, +p. 165. — P. Giovio Vita di Leon X, l. IV, +f. 99. — Jac. Nardi, l. VI, p. 287.</i> +</p> + +<p> +<a id="note538" href="#tag538">538.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 187. — Galeat. +Capella, l. I, f. 7. — P. Jovii Vita Alfonsi Piscarii, +l. II, p. 300. — Mém. de Martin du Bellay, +l. II, p. 172. — P. Paruta, l. IV, p. 281. — Jac. +Nardi, l. VI, p. 287. — Fr. Belcarii Comm. +Rer. Gallic., l. XVI, p. 492.</i> +</p> + +<p> +<a id="note539" href="#tag539">539.</a> <i>Mém. de Martin du Bellay, l. II, p. 159.</i> +</p> + +<p> +<a id="note540" href="#tag540">540.</a> <i>Galeat. Capella, l. I, f. 7. — Jac. Nardi, +l. VI, p. 288. — Fr. Guicciardini, l. XIV, +p. 188. — Fr. Belcarii, l. XVI, p. 496.</i> +</p> + +<p> +<a id="note541" href="#tag541">541.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 189. — P. +Paruta, l. IV, p. 282. — Gal. Capella, l. I, +f. 8. — Mém. de du Bellay, l. II, p. 175. — Fr. +Belcarii, l. XVI, p. 493. — P. Jovii +Vita Piscarii, l. II, p. 300.</i> +</p> + +<p> +<a id="note542" href="#tag542">542.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 192. — Gal. +Capella de bello Mediol., l. I, f. 9. — P. +Paruta Ist. Ven., l. IV, p. 283. — P. Jovii +Vita Alfonsi Piscarii, l. II, p. 301. — Ejusd. +Vita Leon X, l. IV, f. 97.</i> +</p> + +<p> +<a id="note543" href="#tag543">543.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 194. — Gal. +Capella, l. I, f. 9. — P. Jovii Vita Piscarii, +l. II, p. 301. — P. Paruta, l. IV, p. 284. — Mém. +de du Bellay, l. II, p. 177.</i> +</p> + +<p> +<a id="note544" href="#tag544">544.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 197. — P. Jovii +Vita Piscarii, l. II, p. 302. — Vita di Leon X, +l. IV, f. 98. — Gal. Capella, l. I, f. 9. — Mém. +de Martin du Bellay, l. II, p. 178. — Anon. +Padov. presso Muratori Ann., t. X, p. 148. — Mém. +de Fleuranges, ch. dernier, p. 316, 319. — Jac. +Nardi, l. VI, p. 288. — Scip. Ammirato, +l. XXIX, p. 338.</i> +</p> + +<p> +<a id="note545" href="#tag545">545.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 201. — Georg +von Frundsberg, B. II, f. 32.</i> +</p> + +<p> +<a id="note546" href="#tag546">546.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 202. — Gal. +Capella, l. I, f. 10. — P. Jovii Vita Ferdin. +Davali, l. II, p. 303. — Mém. de du Bellay, +l. II, p. 179. — Jac. Nardi Ist. Fior., l. VI, +p. 289.</i> +</p> + +<p> +<a id="note547" href="#tag547">547.</a> <i>Gal. Capella de bello Mediol., l. I, f. VI. — Fr. +Guicciardini, l. XIV, p. 205. — Mém. +de du Bellay, l. I, p. 181.</i> +</p> + +<p> +<a id="note548" href="#tag548">548.</a> <i>P. Jovii Vita Ferd. Dav. Piscarii, l. II, +p. 306. — Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 207. — Gal. +Capella, l. I, f. 11. — Mém. de du +Bellay, l. II, p. 182. — Scip. Ammirato, +l. XXIX, p. 340. — Georgens von Frundsberg +Kriegzsthaten, B. II, f. 32.</i> +</p> + +<p> +<a id="note549" href="#tag549">549.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 209. — P. Jovii +vita Fer. Davali, l. II, p. 308. — Mém. de du Bellay, +l. II, p. 184. — Gal. Capella, l. I, f. 12. — Georgens +von Frundsberg, B. II, f. 32.</i> +</p> + +<p> +<a id="note550" href="#tag550">550.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 210. — P. +Jovii Vita Piscarii, l. II, p. 309. — Gal. Capella, +l. I, f. 13. — Mém. de du Bellay, l. II, +p. 185. — P. Paruta Ist, Ven., l. IV, p. 286. — Fr. +Belcarii, l. XVI, p. 498. — P. Giovio +Vita di Leon X, l. IV, f. 100. — Jac. Nardi, +l. VI, p. 289. — Gio. Gambi, t. XXII, p. 287.</i> +</p> + +<p> +<a id="note551" href="#tag551">551.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 211. — P. +Jovii Vita Piscarii, l. II, p. 313. — Mém. de +du Bellay, l. II, p. 187.</i> +</p> + +<p> +<a id="note552" href="#tag552">552.</a> <i>Par. de Grassis Diar. Curiæ Rom., t. IV, +p. 384, apud Rayn. Ann. Eccl. 1521, § 109, +p. 342.</i> +</p> + +<p> +<a id="note553" href="#tag553">553.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 212. — P. +Giovio Vita di Leon X, l. IV, f. 100. — Jac. +Nardi, l. VI, p. 290. — Onof. Panvino Vite +de' Pontefici in Leon X, f. 262. — Scip. Ammirato, +l. XXIX, p. 341. — Fr. Belcarii, l. XVI, +p. 499. — Mém. de du Bellay, l. II, p. 192. — Gio. +Cambi, t. XXII, p. 189. — P. Bizarri, +l. XIX, p. 451. — P. Paruta, l. IV, p. 289. — Gal. +Capella, l. I, f. 14.</i> +</p> + +<p> +<a id="note554" href="#tag554">554.</a> <i>P. Giovio Vita di Leon X, l. IV, f. 101. — Jac. +Nardi Ist. Fior., l. VI, p. 291. — Par. +de Grassis apud Rayn. Ann. Eccl. 1521, +§ 110, p. 343. — Fr. Guicciardini, l. XIV, +p. 212. — Gal. Capella, l. I, f. 14.</i> +</p> +</div> + +<div class="tnote"> +<p class="tntitle"> +Nota del Trascrittore +</p> + +<p> +Ortografia e punteggiatura originali sono state mantenute, correggendo senza annotazione +minimi errori tipografici. +</p> + +<p class="covernote"> +Copertina creata dal trascrittore e posta nel pubblico dominio. +</p> +</div> + + + + + + + + +<pre> + + + + + +End of the Project Gutenberg EBook of Storia delle repubbliche italiane dei +secoli di mezzo, v. 14 (of 16), by J. C. L. Simondo Sismondi + +*** END OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK STORIA DELLE REPUBBLICHE *** + +***** This file should be named 44363-h.htm or 44363-h.zip ***** +This and all associated files of various formats will be found in: + http://www.gutenberg.org/4/4/3/6/44363/ + +Produced by Claudio Paganelli, Carlo Traverso, Barbara +Magni and the Online Distributed Proofreading Team at +http://www.pgdp.net (This file was produced from images +generously made available by The Internet Archive) + + +Updated editions will replace the previous one--the old editions +will be renamed. + +Creating the works from public domain print editions means that no +one owns a United States copyright in these works, so the Foundation +(and you!) can copy and distribute it in the United States without +permission and without paying copyright royalties. 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Hart was the originator of the Project Gutenberg-tm +concept of a library of electronic works that could be freely shared +with anyone. For forty years, he produced and distributed Project +Gutenberg-tm eBooks with only a loose network of volunteer support. + +Project Gutenberg-tm eBooks are often created from several printed +editions, all of which are confirmed as Public Domain in the U.S. +unless a copyright notice is included. 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