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+ Storia delle repubbliche italiane dei secoli di mezzo, v. 14, di J.C.L. Simondo Sismondi
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+The Project Gutenberg EBook of Storia delle repubbliche italiane dei
+secoli di mezzo, v. 14 (of 16), by J. C. L. Simondo Sismondi
+
+This eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with
+almost no restrictions whatsoever. You may copy it, give it away or
+re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included
+with this eBook or online at www.gutenberg.org
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+Title: Storia delle repubbliche italiane dei secoli di mezzo, v. 14 (of 16)
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+Author: J. C. L. Simondo Sismondi
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+Release Date: December 5, 2013 [EBook #44363]
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+Language: Italian
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+*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK STORIA DELLE REPUBBLICHE ***
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+
+Produced by Claudio Paganelli, Carlo Traverso, Barbara
+Magni and the Online Distributed Proofreading Team at
+http://www.pgdp.net (This file was produced from images
+generously made available by The Internet Archive)
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+
+
+
+
+</pre>
+
+
+<div class="titlepage">
+<h1>
+<span class="g">STORIA</span><br />
+<span class="x-small">DELLE</span><br />
+<span class="small">REPUBBLICHE ITALIANE</span><br />
+<span class="xx-small">DEI</span><br />
+<span class="x-small g">SECOLI DI MEZZO</span>
+</h1>
+<p class="small">
+DI
+</p>
+
+<p>
+J. C. L. SIMONDO SISMONDI
+</p>
+
+<p>
+<span class="smcap small">delle Accademie italiana, di Wilna, di Cagliari,<br />
+dei Georgofili, di Ginevra ec.</span>
+</p>
+
+<p class="pad2">
+<i>Traduzione dal francese.</i>
+</p>
+
+<hr class="minor pad2" />
+<p class="large">
+<i>TOMO XIV.</i>
+</p>
+<hr class="minor" />
+
+<p class="pad4">
+<span class="g">ITALIA</span><br />
+<span class="small">1819.</span>
+</p>
+</div>
+
+<div class="somm">
+<hr />
+<p class="center x-large"><a href="#indice" id="indfront">INDICE</a></p>
+<hr />
+</div>
+
+<div class="chapter">
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_3"></a>[3]</span>
+</p>
+
+<p class="center">
+<span class="xx-large g">STORIA</span><br /><br />
+DELLE<br /><br />
+<span class="x-large">REPUBBLICHE ITALIANE</span>
+</p>
+
+<hr class="tiny" />
+
+<h2 class="pad2">
+CAPITOLO CVI.
+</h2>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+<i>I Veneziani riprendono e difendono Padova;
+loro guerra nel Ferrarese e loro
+disfatta alla Polisella. Giulio II gli assolve
+dalla sentenza di scomunica. Campagna
+del principe d'Anhalt nello stato
+di Venezia e sue crudeltà.</i>
+</p>
+
+<p class="center">
+1509 = 1510.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Tra le angustie in cui si trovò il senato
+di Venezia dopo la disfatta di Vailate,
+aveva presa la risoluzione di abbandonare
+tutti i possedimenti di terra ferma, d'aprire
+tutte le sue porte ai nemici, di richiamare
+tutte le guarnigioni, di sciogliere
+i sudditi dal giuramento di fedeltà, per
+ultimo di rinunciare tutto ad un tratto
+a ciò che per più secoli era stato l'oggetto
+<span class="pagenum"><a id="Page_4"></a>[4]</span>
+della sua politica, e di ridursi egli
+medesimo in più basso stato che non avrebbe
+potuto farlo la contraria fortuna dopo
+molte e tutte infelici battaglie. Una così
+strana risoluzione veniva da molti risguardata
+come una singolare testimonianza
+della pusillanimità di così illustre senato,
+da altri come quella della sua profonda
+politica. Coloro che lo videro riconquistare
+in appresso con tanta difficoltà e
+col dispendio di tanto danaro e di tanto
+sangue, ciò che aveva abbandonato in
+un'ora sola, inclinavano ad accusarlo
+di vergognosa debolezza. Altri per lo
+contrario, i quali osservavano, che con
+tale abbandono, che aveva posto il colmo
+alla sua malvagia fortuna, la repubblica
+aveavi ancora posto un termine; e che
+dopo tale epoca aveva cominciato ad
+essere secondata da favorevoli circostanze,
+preferirono di credere che il senato
+avesse prevedute tali circostanze, ed
+anticipatamente calcolati tutti i vantaggi
+che poteva ottenere coll'atto romoroso,
+col quale si assoggettava alla sorte. La
+signoria, che aveva grandissimo interesse
+di far credere al popolo, che in verun
+tempo non si era mai allontanata da
+quella prudenza, su di cui fondava il suo
+miglior diritto al comando, si vantò in
+<span class="pagenum"><a id="Page_5"></a>[5]</span>
+appresso d'avere colla sua abilità dissipata
+la burrasca; e tutti gli storici veneziani gli
+attribuirono in questa stessa occasione il
+merito della più profonda antiveggenza.
+</p>
+
+<p>
+Conviene non pertanto riconoscere che
+tutte le circostanze di questo avvenimento
+annunziano un grandissimo e giustissimo
+terrore. Tutti i mezzi erano in un medesimo
+istante venuti meno: l'armata trovavasi
+totalmente disciolta; e le poche reclute
+che vi si conducevano con inauditi
+sagrificj non compensavano le giornaliere
+perdite che arrecava la diserzione. Il
+generale, conte di Pitigliano, non meno
+che il suo collega Bartolomeo d'Alviano,
+allora prigioniere, erano ambidue vassalli
+di Ferdinando il Cattolico. Vero è che
+prima della battaglia avevano ricusato di
+ubbidire all'ordine di abbandonare il servigio
+de' nemici del loro re<a class="tag" id="tag1" href="#note1">[1]</a>, ma poteva
+temersi che non fossero inaccessibili
+a nuove profferte quando fosse loro tolta
+ogni ragionevole speranza di buon successo
+a più ostinata resistenza. Le città,
+spaventate dalla minaccia del saccheggio
+e dalla ferocia degli oltremontani, non si
+mostravano altrimenti apparecchiate a sostenere
+<span class="pagenum"><a id="Page_6"></a>[6]</span>
+un assedio per conservarsi fedeli
+alla repubblica. All'avvicinarsi di una rivoluzione,
+si risvegliavano le loro antiche
+fazioni, ed i Guelfi ed i Ghibellini erano
+a vicenda lusingati dalla speranza di essere
+protetti dal vincitore. I gentiluomini
+veneziani, incaricati del comando delle
+piazze, vedevansi esposti ad inevitabile
+prigionia, che avrebbe ruinate le loro famiglie
+per le esorbitanti taglie che da loro
+esigeva il re di Francia. Tutto pareva perduto;
+ogni cosa disperata; ed è perciò
+probabile che la maggior parte de' senatori,
+scoraggiati da tanta sciagura, piegassero
+in faccia ad un turbine cui credevano
+di non poter resistere.
+</p>
+
+<p>
+Ma se per lo contrario i più abili politici
+tra i <i>pregadi</i> avevano calcolate le conseguenze
+della sommissione, i risultamenti
+non ingannarono la loro aspettazione. Più
+d'uno stato venne distrutto dal funesto
+errore dei popoli, che speravano di migliorare
+la loro sorte per l'invasione degli
+stranieri. Il peso de' mali presenti, l'illusione
+di un nuovo avvenire, persuasero
+spesse volte le città ad aprire le loro porte
+ai pretesi liberatori. La è cosa utilissima
+il non lasciar ignorare ai popoli che il
+nemico è sempre nemico. Se questo popolo
+non manca di virtù correggerà egli
+<span class="pagenum"><a id="Page_7"></a>[7]</span>
+medesimo i vizj del proprio governo; ove
+ne manchi, li soffra pazientemente, riflettendo
+che non deve aspettare la riforma
+dal nemico. Tosto che questi avrà occupata
+la città, ed avrà in sua mano la
+provincia, non tarderà a far sentire quanto
+il suo giogo sia più duro e più vergognoso
+che non quello de' suoi compatriotti. In
+allora i traditori che lo avevano chiamato,
+e che si davano vanto d'un amore ipocrita
+per il popolo, perdono ogni credito
+presso i loro partigiani, e sono l'oggetto
+dell'orrore e del disprezzo de' loro concittadini.
+Di quanti vantaggi il senato veneto
+potè sperare dal subito abbandono
+di tutte le sue fortezze, fu questo il primo
+che raccolse. Non erano ancora passate
+sei settimane da che le truppe francesi
+e tedesche erano entrate nelle città
+veneziane, che i capi di parte, che le
+avevano chiamate, più non ardivano sostenere
+lo sguardo de' loro compatriotti.
+</p>
+
+<p>
+Per lo contrario se i Veneziani avessero
+voluto ostinarsi in una inutile resistenza,
+il delitto d'avere chiamati i nemici,
+che non attribuivasi che a pochi individui,
+sarebbe stato quello di tutti gli abitanti.
+Da Bergamo fino a Padova tutte le città
+sarebbersi rendute colpevoli di ribellione
+per evitare gli orrori d'un assedio, e tutte
+<span class="pagenum"><a id="Page_8"></a>[8]</span>
+sarebbersi in conseguenza trovate costrette
+dalla loro ribellione a difendere i nuovi
+possessori per sottrarsi alla vendetta degli
+antichi padroni. Sciogliendole tutte dal
+giuramento di fedeltà, il senato diede
+loro licenza di cedere alle circostanze
+senza rimorsi e senza timore dell'avvenire.
+Si scaricò egli stesso di tutta l'odiosità
+della guerra; ed oltre al non avere
+ancora loro chiesto verun doloroso sagrificio,
+cercava pure di salvarle nell'istante
+medesimo in cui da loro si separava; lasciando
+così sulle spalle de' nemici tutte
+le vessazioni inseparabili dagli assedj e
+dalle ostili conquiste.
+</p>
+
+<p>
+Questa politica otteneva pure un utile
+risultamento sia presso le potenze nemiche
+che presso le neutrali. La coalizione
+di tutti contro un solo, quand'è offensiva,
+è sempre imprudente ed impolitica.
+Giugne tosto o tardi l'istante in cui ogni
+potenza sente il pericolo d'avere rovesciato
+l'equilibrio degli stati. Altronde
+ognuna, cominciando a dare esecuzione ai
+suoi progetti, vede sorgere imprevedute
+difficoltà ed ostacoli, e la divisione delle
+spoglie del debole diventa la prima cagione
+della divisione tra i forti. Finchè
+Venezia conservava una parte delle province
+destinate ad altri dal trattato di
+<span class="pagenum"><a id="Page_9"></a>[9]</span>
+Cambrai, si andava dilazionando ogni discussione
+intorno alla nuova divisione, e
+la lega, intenta solamente a vincere rimaneva
+sempre unita. Ma evacuando le armate
+veneziane tutta la terra ferma,
+chiamarono gli alleati a dare immediata
+esecuzione al trattato di Cambrai, e permisero
+che si manifestassero tutte le gelosie
+ed i timori che quel trattato dovea
+produrre. Frattanto il senato avea il vantaggio
+di avere tra le lagune un sicuro
+asilo, ove la sede del governo, il tesoro,
+l'armata e la flotta potevano tenersi senza
+sospetto, aspettando che le vessazioni dei
+nemici dessero nuovi alleati alla buona
+causa.
+</p>
+
+<p>
+Mentre Massimiliano, che nulla aveva
+fatto, nè attenuta veruna promessa, proponeva
+di spingere ancora più in là quei
+successi, cui egli non aveva contribuito,
+di prendere la stessa città di Venezia, di
+dividerla in quattro giurisdizioni, fabbricando
+in ognuna una fortezza, e dandone
+una in guardia ad ogni potenza alleata<a class="tag" id="tag2" href="#note2">[2]</a>,
+Ferdinando il Cattolico, pago d'avere ricuperati
+i suoi porti di mare, cominciava
+<span class="pagenum"><a id="Page_10"></a>[10]</span>
+di già a desiderare il ristabilimento della
+potenza veneziana; Lodovico XII, che
+aveva acquistato tutto quanto eragli assegnato
+dal trattato di Cambrai, e che non
+aspirava ad occupare altri paesi, aveva
+licenziata la sua formidabile armata, e
+ritornava in Francia; finalmente Giulio II
+si rimproverava di avere schiacciata la
+Custode delle porte d'Italia, e di avere
+introdotti i barbari in seno a così bel paese.
+Le potenze neutrali tremavano per la
+funesta preponderanza ottenuta dagli stati
+condividenti, e quelle stesse, che per debolezza
+e per timore avevano preso parte
+all'alleanza, facevano voti per vederla disciolta.
+</p>
+
+<p>
+Andrea Foscolo, ambasciatore della signoria
+a Costantinopoli, scrisse al senato
+che il sultano Bajazette II gli aveva manifestato
+il dolore con cui udì i disastri
+della repubblica, ed il suo rincrescimento
+che i Veneziani non fossero a lui ricorsi,
+quando si videro minacciati da così potente
+lega; aggiugneva d'essere apparecchiato
+ad assisterli con tutte le sue forze
+di terra e di mare, come buono e fedele
+alleato e vicino. Questa notizia giunse a
+Venezia quasi contemporaneamente alle
+prime lettere degli ambasciatori mandati
+a Roma, che davano parte dell'estremo
+<span class="pagenum"><a id="Page_11"></a>[11]</span>
+orgoglio con cui erano stati ricevuti da
+Giulio II, e delle insultanti sue inchieste.
+Aveva domandato che la repubblica abbandonasse
+a Massimiliano tutti i suoi
+stati di terra ferma; che rinunciasse alla
+sovranità del golfo Adriatico, ed a tutte
+le sue immunità ecclesiastiche, ed umilmente
+confessasse d'avere peccato contro
+la santa sede. Lorenzo Loredano, figlio
+del doge, propose alla signoria di domandare
+immediatamente gli ajuti del sultano
+contro Giulio, certo meno papa che carnefice
+de' Cristiani; ma i più savj senatori,
+che conoscevano il carattere di Giulio II,
+pensarono che si dovesse qualche cosa condonare
+alla di lui alterigia ed impetuoso
+temperamento, e che quando non si rompessero
+con lui le negoziazioni, si ridurrebbe
+in breve ad abbracciare con calore
+gl'interessi di quella stessa repubblica
+ch'egli sembrava ancora perseguitare<a class="tag" id="tag3" href="#note3">[3]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Massimiliano tenevasi sempre ai confini
+dell'Italia, continuando a passare da un
+luogo ad un altro, senza che i suoi più
+favoriti cortigiani ne sapessero mai il
+motivo. Credeva con tale profondo segreto
+d'acquistarsi nome di grande politico,
+come colla incessante sua attività
+<span class="pagenum"><a id="Page_12"></a>[12]</span>
+quello di sommo capitano. Intanto l'armata,
+ch'egli avrebbe dovuto ragunare,
+ancora non trovavasi in verun luogo,
+e le città che gli si erano volontariamente
+date non avevano guarnigione bastante
+per tempi di pace. Leonardo Trissino
+con trecento fanti tedeschi e Brunoro
+di Serego con cinquanta cavalieri occupavano
+Padova, sebbene questa città,
+vicinissima a Venezia, fosse una delle più
+esposte. I gentiluomini padovani avevano
+quasi tutti abbracciato il partito imperiale,
+ed eransi tra di loro divisi i palazzi
+ed i poderi che avevano i Veneziani nel
+loro territorio<a class="tag" id="tag4" href="#note4">[4]</a>. Avevano sperato, dichiarandosi
+per l'imperatore, che otterrebbero
+distinzioni alla sua corte, e che
+col di lui appoggio otterrebbero di stabilire
+il sistema feudale nelle belle pianure
+della Lombardia. Desideravano ardentemente
+di far rientrare i borghesi ed
+i contadini di Padova in quello stato di
+abbietta sommissione, in cui tenevano i
+loro vassalli e servi i gentiluomini dell'Austria
+e dell'Ungheria. I Tedeschi non
+avevano comandato in Padova che quarantadue
+giorni, e la nobiltà di quella
+terra aveva di già avuto il tempo di far
+<span class="pagenum"><a id="Page_13"></a>[13]</span>
+sentire a tutti i loro compatriotti quella
+arroganza che andava crescendo in ragione
+che la patria era più umiliata; ma
+quanto più la nobiltà rendevasi ligia all'Austria,
+la repubblica poteva avere maggiore
+fiducia nell'attaccamento di tutti i
+contadini e di quasi tutti i borghesi<a class="tag" id="tag5" href="#note5">[5]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Per altro il doge Loredano non credeva
+ancora giunto l'istante di riprendere l'offensiva;
+ma il senatore Molino comunicò
+ai senatori il coraggio di ricominciare le
+battaglie. L'armata francese era licenziata,
+Giulio II e Ferdinando lasciavano sperare
+che potrebbero staccarsi dalla lega: il Molino
+giudicò quest'istante opportuno per
+azzuffarsi con Massimiliano, e ritorgli colla
+forza ciò che gli era stato ceduto senza
+resistenza. Il provveditore Andrea Gritti
+s'incaricò di sorprendere Padova, ove teneva
+segrete intelligenze. Era cominciato
+il raccolto de' secondi fieni, ed ogni mattina
+entravano in città carichi di questa
+derrata tanti carri, che impedivano ai
+landsknechts, che stavano di guardia alle
+porte, di vedere a qualche distanza. La
+mattina del 17 di luglio Andrea Gritti
+fece avanzare per la porta di Coda Lunga
+<span class="pagenum"><a id="Page_14"></a>[14]</span>
+un grosso convoglio di carri di fieno; ma
+tra il quinto ed il sesto carro trovavansi
+sei uomini d'armi veneziani, con sei pedoni
+dietro di loro. Nell'istante in cui
+trovaronsi entro la porta, ognuno uccise
+un landsknecht, indi suonarono il corno
+per chiamare i rinforzi. Il Gritti, che li seguiva
+a poca distanza, occupò la porta con
+quattrocento uomini d'armi, due mila cavaleggieri
+e tre mila fanti, prima che gli
+imperiali avessero potuto apparecchiarsi
+alle difese. Nello stesso tempo Cristoforo
+Moro, l'altro provveditore, con trecento
+fanti e due mila contadini, faceva un falso
+attacco al portello per deviare l'attenzione
+de' nemici<a class="tag" id="tag6" href="#note6">[6]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Padova era in allora, come lo è presentemente,
+una vastissima ma deserta
+città, i di cui quartieri sono separati dalle
+mura, e formano altrettante diverse città.
+In quelle strade senza abitatori la stessa
+notizia dell'attacco non aveva potuto diffondersi,
+ed era presa la città prima che
+la metà dei Padovani sapessero d'essere
+minacciati. Il Trissino ed il Serego si ordinarono
+in battaglia colla loro poca truppa
+in sulla piazza, sperando d'essere bentosto
+raggiunti dai gentiluomini, ch'eransi
+<span class="pagenum"><a id="Page_15"></a>[15]</span>
+mostrati così zelanti per la loro causa;
+ma niuno si mosse per soccorrerli. I Tedeschi
+furono respinti con perdita nella
+fortezza, la quale non essendo provveduta di
+vittovaglie dovette arrendersi dopo poche
+ore. Non fu possibile di contenere i contadini,
+i quali saccheggiarono i palazzi di
+ottanta gentiluomini i più parziali per gli
+alleati, ed il quartiere degli Ebrei. La folla
+dei contadini del vicinato accorreva per
+aver parte al saccheggio; e per lo stesso
+oggetto partivano numerose barche da Venezia
+e rimontavano la Brenta ed il Bacchiglione;
+finalmente prima di sera arrivò
+l'intera armata del Pitigliano: ma i
+provveditori fecero bandire che cessasse
+il sacco sotto pena di morte; ed in tal
+modo sottrassero Padova al totale esterminio.
+All'indomani la fortezza capitolò, ed
+i suoi comandanti furono mandati prigionieri
+a Venezia<a class="tag" id="tag7" href="#note7">[7]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il giorno in cui fu ricuperata Padova
+si consacrò dal senato ad una solenne festa
+<span class="pagenum"><a id="Page_16"></a>[16]</span>
+di rendimento di grazie: ed infatti in questo
+giorno potè fissare l'epoca del risorgimento
+della repubblica. Tutto il territorio
+di Padova seguì immediatamente la
+sorte della sua capitale. Vicenza, che pure
+trovavasi in sul punto di sollevarsi, fu a
+stento contenuta da Costantino Cominates,
+che v'introdusse tutte le truppe imperiali
+che gli riuscì di raccogliere. Legnago
+colle sue fortezze aprì le porte ai
+Veneziani, e diede loro un punto d'appoggio
+per essere a portata di attaccare
+come loro meglio piacesse o Vicenza, o
+Verona. La torre Marchesana, lontana
+otto miglia da Padova, che apriva l'ingresso
+del Polesine di Rovigo, non fu salvata
+che dai pronti soccorsi mandati dal
+cardinale d'Este<a class="tag" id="tag8" href="#note8">[8]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il vescovo di Trento, che si era incaricato
+della difesa di Verona, non aveva
+in quella città che dugento cavalli e settecento
+fanti: temeva di vedersela tolta
+ad ogni istante, e chiamò in suo ajuto il
+marchese di Mantova. Questi, essendosi
+avanzato in sui confini del Veronese fino
+all'isola della Scala, terra aperta in riva
+al Tartaro, press'a poco ad eguale distanza
+<span class="pagenum"><a id="Page_17"></a>[17]</span>
+tra Mantova e Verona, entrò in
+negoziazione con alcuni Stradioti, che sperava
+di far disertare dall'armata veneziana;
+ma essi lo ingannavano con un doppio
+trattato. Avevano avvisato Lucio Malvezzi
+e Zittolo di Perugia, ch'eransi segretamente
+recati a Legnago con dugento
+cavalli ed ottocento pedoni, e che investirono
+la Scala la notte del 9 agosto.
+Gli Stradioti, avvicinandosi, andavano ripetendo
+il grido di guerra del marchese,
+onde non eccitare la diffidenza delle sue
+guardie: altronde i contadini erano tutti
+per loro, e loro se ne aggiunsero bentosto
+più di mille cinquecento. Boissì,
+luogotenente del marchese, e nipote del
+cardinale d'Amboise, venne arrestato nel
+suo letto e fatto prigioniere con tutti i
+suoi soldati; il Gonzaga fuggì in camicia
+fuori da una finestra, e si nascose in un
+campo di miglio turco; ma, scoperto dai
+contadini che ricusarono con inaudito disinteresse
+le prodigiose somme loro promesse
+per la sua liberazione, lo consegnarono
+alla signoria, che lo tenne in prigione
+nella torre del palazzo pubblico<a class="tag" id="tag9" href="#note9">[9]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_18"></a>[18]</span>
+</p>
+
+<p>
+Erasi da principio creduto che questi
+due così subiti rovesci avuti dalla lega,
+tratterrebbero Lodovico XII, che trovavasi
+tuttavia a Milano, e non gli permetterebbero
+di tornare in Francia; ma questo
+monarca, dopo d'avere conquistate le
+province altra volta milanesi, solo oggetto
+della sua ambizione, cominciava ad avvedersi
+d'avere con un fallace calcolo sagrificata
+la sicurezza del totale all'acquisto
+d'una parte. La volubilità di Massimiliano
+gli faceva sentire quanto poco
+potesse fidarsi d'un tale alleato, e malgrado
+la diffidenza che in allora mantenevasi
+viva tra questo monarca e Ferdinando,
+l'avanzata età dell'ultimo faceva
+prevedere vicino l'istante in cui il loro
+comune nipote riunirebbe sul di lui capo
+le corone della Germania a quelle della
+Spagna: allora quella stessa casa d'Austria,
+la di cui alleanza era sì poco utile, diventerebbe
+una pericolosa nemica, ed il
+possedimento delle province venete, che
+la Francia aveva poste in sua mano,
+comprometterebbero il ducato di Milano.
+</p>
+
+<p>
+Lodovico XII non desiderava, nè la vittoria
+de' Veneziani, troppo giustamente
+<span class="pagenum"><a id="Page_19"></a>[19]</span>
+contro di lui irritati, nè quella di Massimiliano,
+che porrebbe tutta l'Italia a
+discrezione de' Tedeschi. L'imperatore
+chiedeva ragguardevoli soccorsi d'uomini
+e di danaro, e non era prudente consiglio
+il rifiutarli, perciocchè l'incostanza
+del suo carattere, e la conosciuta disposizione
+delle altre potenze, rendevano
+possibile agli occhi del re di Francia una
+alleanza di Massimiliano coi medesimi
+Veneziani, colla Chiesa e con Ferdinando,
+per iscacciare i Francesi d'Italia. Fra
+tanti dubbj e timori, accresciuti da così
+luminose vittorie, Lodovico XII risolse
+di lasciare ai confini del Veronese la Palisse
+con cinquecento lance, cui si unirono
+Bajardo e dugento gentiluomini volontarj;
+loro ordinò di soccorrere, in caso di
+bisogno, l'imperatore; ma egli tornò subito
+in Francia per togliersi ad ulteriori
+istanze di più potenti ajuti. Sperò che
+l'imperatore ed i Veneziani s'anderebbero
+reciprocamente consumando con una
+ruinosa guerra, e che Massimiliano in
+circostanze d'estremo bisogno gli venderebbe
+Verona, colla quale acquisterebbe
+la chiave dell'Italia dalla banda del Tirolo<a class="tag" id="tag10" href="#note10">[10]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_20"></a>[20]</span>
+</p>
+
+<p>
+Prima d'abbandonare la Lombardia
+aveva Lodovico XII conchiuso ad Abbiategrasso
+un nuovo trattato d'alleanza col
+cardinale di Pavia, legato di Giulio II.
+Il papa ed il re si obbligavano reciprocamente
+a difendere gli stati l'uno dell'altro,
+riservandosi l'uno e l'altro la libertà
+di trattare con chiunque volessero,
+purchè ciò non tornasse in pregiudizio
+d'una delle due parti contraenti; ma il
+re prometteva dal canto suo di non accettare
+la protezione di veruno mediato
+o immediato feudatario della Chiesa,
+espressamente annullando qualunque protezione
+di tale natura cui potesse inaddietro
+essersi obbligato. Distruggeva in tal
+modo i solenni trattati che aveva stipulati
+coi duchi di Ferrara, alleati ereditarj della
+casa di Francia. Il papa si riservava la
+nomina ai beneficj attualmente vacanti in
+tutti gli stati del re; ma accordava a
+Lodovico la nomina di quelli che si renderebbero
+in appresso vacanti<a class="tag" id="tag11" href="#note11">[11]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Pareva finalmente che Massimiliano cominciasse
+ad arrossire dell'estrema sua
+negligenza; egli risguardava la perdita di
+Padova come un affronto personale, e le
+<span class="pagenum"><a id="Page_21"></a>[21]</span>
+sue truppe, tanto tempo aspettate, arrivavano
+finalmente ai confini. Rodolfo, fratello
+del regnante principe d'Anhalt, entrò
+nel Friuli con dieci mila uomini. Dopo
+avere attaccato invano Montefalcone, occupò
+Cadore<a class="tag" id="tag12" href="#note12">[12]</a>, di cui uccise la guarnigione;
+mentre i Veneziani s'impadronivano
+di Serravalle<a class="tag" id="tag13" href="#note13">[13]</a> e di Belluno.
+Dall'altro canto il duca di Brunswick dovette
+abbandonare l'assedio di Udine, poi
+strinse Cividale del Friuli, che Giovanni
+Paolo Gradenigo, provveditore di quella
+provincia, valorosamente difese con cinquecento
+pedoni. In Istria Cristoforo Frangipani,
+generale ungaro al servizio di Massimiliano,
+dopo avere battuti i Veneziani
+presso Verme, occupò Castelnuovo e Raprucchio,
+mentre che Angelo Trevisani,
+capitano delle galere della repubblica,
+riprendeva Fiume ed attaccava Trieste.
+Tutte le quali province, diventate il teatro
+della guerra, erano ridotte nella più
+spaventosa desolazione, perciocchè la stessa
+città, lo stesso castello, erano in pochi
+giorni presi e ripresi, ed ogni volta saccheggiati.
+<span class="pagenum"><a id="Page_22"></a>[22]</span>
+I soldati delle due armate erano
+egualmente barbari, egualmente stranieri
+al paese in cui combattevano, e la loro
+cupidigia nella vittoria non veniva contenuta
+da veruna disciplina. I Tedeschi,
+non contenti di tormentare i contadini
+che cadevano nelle loro mani, aveano
+ammaestrati certi cani per discoprire le
+donne ed i fanciulli appiattati ne' campi<a class="tag" id="tag14" href="#note14">[14]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Non dubitavano i Veneziani, che quando
+fosse tutta unita l'armata dell'imperatore,
+non attaccasse Padova; onde nulla
+ommisero per porla in istato di resistere
+lungamente. Vi fecero entrare il conte
+di Pitigliano, loro generale, con tutta
+la sua armata. Bernardino del Montone,
+Antonio de' Pii, Lucio Malvezzi e
+Giovanni Greco, comandavano la loro
+cavalleria, composta di seicento uomini
+d'arme, di mille cinquecento cavaleggieri
+e di mille cinquecento Stradioti. Erano
+alla testa di dodici mila fanti, i migliori
+dell'Italia, Dionigi Naldo, Zittolo di Perugia,
+Lattanzio di Bergamo e Saccoccio
+di Spoleti; tutti i quali capitani eransi
+acquistato gran nome nelle lunghe guerre
+d'Italia. Inoltre il senato aveva mandati
+<span class="pagenum"><a id="Page_23"></a>[23]</span>
+a Padova dieci mila fanti, schiavoni, greci
+o albanesi, levati dalle galere della repubblica,
+che sebbene inferiori agli Italiani
+chiamati <i>Brisighella</i>, erano pure capaci
+di rendere importanti servigj<a class="tag" id="tag15" href="#note15">[15]</a>.
+</p>
+
+<p>
+I capitani veneziani avevano condotto
+a Padova un magnifico treno d'artiglieria;
+ed avevano approfittato dei due fiumi
+che attraversano la città per introdurvi
+tutte le munizioni necessarie in un
+lunghissimo assedio. I contadini di tutta
+la provincia, temendo il vicino arrivo de'
+Tedeschi, eransi affrettati di trasportare
+in Padova le messi in allora raccolte, e
+vi si erano rifugiati ancor essi colle loro
+famiglie e colle loro gregge: di modo
+che così vasta città, che d'ordinario era
+quasi deserta, aveva potuto raccogliere
+entro le sue mura una popolazione quasi
+quattro volte maggiore della consueta. Nè
+tanta gente erasi tenuta oziosa, perciocchè
+coll'ajuto di tante braccia si aggiunsero
+ogni giorno nuove fortificazioni al
+ricinto della città. Le fosse eransi riempiute
+d'acqua fin quasi al livello del terreno,
+le porte furono tutte coperte da
+<span class="pagenum"><a id="Page_24"></a>[24]</span>
+opere avanzate, ed alle cortine, giudicate
+troppo lunghe, erano stati aggiunti nuovi
+bastioni. Tutte queste opere esteriori erano
+minate, e caricate le mine, onde poterle
+far saltare quando gli assediati fossero
+forzati ad abbandonarle. Le mura
+venivano sostenute in tutta la loro estensione
+da un largo terrapieno, dietro al
+quale erasi cavata una seconda fossa larga
+sedici braccia, ed altrettanto profonda,
+ed internamente difesa da casematte. Finalmente,
+al di dietro di questa fossa, cingeva
+tutta la città un nuovo baluardo ancor
+esso armato d'artiglieria. In tal modo
+veniva Padova difesa da una triplice linea
+di fortificazioni, che presentava quasi
+l'immagine di quelle che costumansi nell'età
+presente<a class="tag" id="tag16" href="#note16">[16]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Affinchè la costanza degli assediati fosse
+proporzionata agli immensi apparecchj destinati
+a sostenere l'assedio, i Veneziani
+vollero dare una luminosa prova ai Padovani
+ed all'armata, ch'essi associavano
+la salvezza della repubblica a quella di
+questa città, e che perduta questa non si
+riserbavano altre speranze. Le leggi e le
+costumanze della repubblica escludevano
+<span class="pagenum"><a id="Page_25"></a>[25]</span>
+i gentiluomini veneziani dal servigio delle
+armate di terra, mentre gli avevano in
+ogni tempo incoraggiati a servire sulle flotte.
+Ma in un'assemblea del senato il venerabile
+doge, Leonardo Loredano, persuase
+i suoi compatriotti a deviare da
+quest'antica costumanza, ed a permettere
+ai giovani gentiluomini di dar prove del
+loro zelo, ovunque il loro valore potrebbe
+riuscire utile alla patria, dichiarando che
+i suoi due figli, Luigi e Bernardo, anderebbero
+a chiudersi in Padova con cento
+fanti da loro assoldati. Il suo esempio
+eccitò una nobile emulazione, e cento
+sessanta nobili veneziani andarono a rinforzare
+la guarnigione di Padova, tutti
+conducendo un numero di militari proporzionato
+alla ricchezza della loro famiglia<a class="tag" id="tag17" href="#note17">[17]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Finalmente Massimiliano aveva raggiunta
+la sua armata, e stabilito il suo
+quartiere generale al ponte della Brenta, tre
+miglia lontano da Padova; mentre stava
+colà aspettando l'artiglieria che gli doveva
+essere condotta dalla Germania, aveva
+attaccati i castelli dei Monti Euganei:
+Este e Monselice furono presi d'assalto,
+<span class="pagenum"><a id="Page_26"></a>[26]</span>
+e Montagnana capitolò. In appresso Massimiliano
+occupò Limena, dove una fortezza
+protegge la divisione delle acque
+della Brenta, facendone scorrere una parte
+verso Padova, e l'altra per Vico d'Arzere
+al mare. Di già i suoi zappatori avevano
+atterrata porzione dell'argine che
+impedisce al fiume di scorrere con tutte
+le sue acque pel letto naturale, quando il
+lavoro venne d'ordine dell'imperatore improvvisamente
+interrotto, senza che mai
+si potesse penetrarne il motivo; e fu lasciato
+in tal modo ai Padovani il godimento delle
+loro acque. Massimiliano aveva inoltre tentato
+d'impadronirsi del divisorio delle acque
+del Bacchiglione a Longara, ma gli
+Stradioti, che battevano la campagna, mai
+non permisero a' suoi guastatori di terminare
+i loro lavori<a class="tag" id="tag18" href="#note18">[18]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Quando giunse l'artiglieria tedesca, Massimiliano
+stabilì il suo campo in faccia
+alla porta di santa Croce; e perchè vi si
+trovava troppo esposto al fuoco degli assediati,
+lo trasportò avanti a quella del
+Portello, che conduce a Venezia, tra la
+Brenta ed il Bacchiglione. Colà pose il suo
+quartiere generale soltanto il giorno 15 di
+settembre, dopo avere guastato tutto il
+<span class="pagenum"><a id="Page_27"></a>[27]</span>
+paese vicino, ma dopo avere altresì dato
+ai Veneziani tutto il tempo necessario per
+terminare i loro apparecchj di difesa<a class="tag" id="tag19" href="#note19">[19]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Trovavansi sotto gli ordini di Massimiliano,
+La Palisse con settecento lance francesi,
+Luigi Pico della Mirandola con dugento
+lance di papa Giulio II, il cardinale
+Ippolito d'Este con altrettante del duca di
+Ferrara, il cardinale Gonzaga con un numero
+simile di Mantova, e seicento uomini
+d'arme italiani al soldo dell'imperatore
+sotto diversi condottieri. L'infanteria
+consisteva in diciotto mila fanti tedeschi,
+ossia <i>landsknecht</i>, in sei mila Spagnuoli,
+in sei mila avventurieri di varie nazioni,
+ed in due mila Ferraresi. Eransi condotti
+dalla Germania centosei pezzi d'artiglieria
+montati sulle loro ruote; sei bombarde
+erano così grosse, che non si erano
+potute collocare sui loro carri; quando
+erano poste al loro luogo rimanevano
+immobili, e non potevano tirare più di
+quattro volte al giorno. Erano giunti da
+Milano e da Ferrara due altri treni d'artiglieria,
+ed in tutto contavansi nel campo
+dell'imperatore dugento cannoni sui
+loro carri. Da più secoli non eransi impiegate
+<span class="pagenum"><a id="Page_28"></a>[28]</span>
+mai tante forze nell'attacco e
+nella difesa di una città. L'armata di
+Massimiliano ammontava dagli ottanta ai
+cento mila uomini, e sebbene non fosse
+quasi mai pagata, il soldato, che amava
+la bravura e la prodigalità dell'imperatore,
+che sapeva di essere da lui amato,
+e che si rifaceva sopra gli sventurati abitanti
+della mancanza di danaro del suo
+generale, non pensava ad abbandonarlo<a class="tag" id="tag20" href="#note20">[20]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Fin allora l'imperatore non avea dato
+agl'Italiani che lo spettacolo della sua versatilità,
+della sua mancanza di fede e
+delle sue prodigalità; ma ne' primi giorni
+dell'assedio di Padova, dispiegò ai loro
+occhi quell'attività, quell'intelligenza militare
+e quel valore personale, che rendettero
+ai Tedeschi tanto cara la di lui memoria.
+Egli aveva il suo alloggio nel convento
+di sant'Elena, lontano un quarto
+di miglio dalle mura; il suo campo, che
+occupava tre miglia d'estensione, trovavasi
+in quasi tutta la sua linea sotto al
+fuoco della piazza; e Massimiliano vi si
+<span class="pagenum"><a id="Page_29"></a>[29]</span>
+esponeva continuamente. Vedevasi sempre
+in mezzo agli operaj per dirigere
+ed affrettarne i lavori; ed infatti colla sua
+attività le batterie si aprirono su tutta
+la linea nel termine di cinque giorni<a class="tag" id="tag21" href="#note21">[21]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Quattro giorni dopo che le batterie giuocavano,
+furono aperte nelle mura diverse
+brecce praticabili, onde all'indomani
+Massimiliano ordinò in battaglia l'esercito
+per dare l'assalto; ma durante la notte
+i Padovani avevano potuto introdurre nuove
+acque nelle fosse, e l'attacco venne
+giudicato impraticabile, finchè non fossero
+diminuite. Convenne impiegare ventiquattr'ore
+per farle scolare, dopo di che
+Massimiliano attaccò il bastione che cuopre
+la porta di Coda Lunga; ma fu respinto;
+risoluto però di voler prenderlo ad ogni
+modo, fece avanzare da questa banda
+l'artiglieria francese, che allargò notabilmente
+la breccia, e dopo due altri giorni
+diede un secondo assalto. I fanti tedeschi
+e spagnuoli, incoraggiati dall'emulazione
+fra le due nazioni, penetrarono all'ultimo
+per la breccia dopo una furiosa zuffa,
+nella quale perdettero moltissima gente,
+e si stabilirono sul bastione. Ma non l'ebbero
+<span class="pagenum"><a id="Page_30"></a>[30]</span>
+i Veneziani appena abbandonato,
+che diedero fuoco a tutte le mine, la di
+cui esplosione fece perire la maggior parte
+de' vincitori, tra i quali i più distinti compagni
+d'armi e soldati della scuola di
+Gonsalvo di Cordova<a class="tag" id="tag22" href="#note22">[22]</a>. Nello stesso tempo
+gli imperiali costernati vennero furiosamente
+attaccati da Zittolo di Perugia,
+e scacciati da tutte le opere che avevano
+con tanto loro danno occupate<a class="tag" id="tag23" href="#note23">[23]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Questa rotta scoraggiò tutta l'armata,
+ed intiepidì l'ardore di Massimiliano. Gli
+assediati non tenevansi chiusi entro le
+mura; e gli Stradioti, che avevano voluto
+mantenersi ne' sobborghi, battevano continuamente
+la campagna. Vero è che non
+mancavano agli assedianti le vittovaglie,
+perciocchè, malgrado tutta l'autorità del
+governo veneziano e lo zelo dei contadini,
+non era stato possibile di spogliare
+affatto così ricca campagna; onde i saccomanni
+non ebbero mai bisogno di allontanarsi
+più di sei miglia dal loro quartiere
+per trovare munizioni da bocca. Ma
+se l'assedio si fosse protratto ancora alcun
+<span class="pagenum"><a id="Page_31"></a>[31]</span>
+tempo, le truppe avrebbero all'ultimo provate
+le conseguenze della loro indisciplina
+e della povertà del loro capo<a class="tag" id="tag24" href="#note24">[24]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Prima che i Veneziani avessero chiusa
+la breccia per la quale erano entrati gli
+Spagnuoli ed i Tedeschi, e dove tanto
+avevano sofferto, Massimiliano fece proporre
+alla Palisse di far mettere piede a
+terra ai suoi uomini d'armi per montare
+all'assalto coi <i>landsknecht</i>. Ma, così consigliato
+da Bajardo, La Palisse rispose,
+che questo corpo francese era tutto composto
+di gentiluomini, e che non sarebbe
+cosa onesta il farli combattere in compagnia
+dei pedoni tedeschi, ch'erano ignobili.
+Se l'imperatore, soggiunse, voleva
+far mettere piede a terra a' suoi principi
+ed alla sua nobiltà tedesca, la nobiltà
+francese loro mostrerebbe la strada della
+breccia. Massimiliano comunicò questa
+provocante risposta ai Tedeschi, i quali
+risposero che non combatterebbero che
+come si conveniva a gentiluomini, cioè
+a cavallo. Massimiliano impazientato abbandonò
+il campo, allontanandosi quaranta
+miglia in sulla strada della Germania,
+e lasciando ordine ai suoi luogotenenti
+<span class="pagenum"><a id="Page_32"></a>[32]</span>
+di levare l'assedio<a class="tag" id="tag25" href="#note25">[25]</a>. Questi
+ritirarono la loro artiglieria il tre di ottobre,
+sedici giorni dopo l'apertura della
+trincea, e portarono il quartiere generale
+a Limena, lungo la strada di Treviso.
+Dopo pochi giorni Massimiliano li ricondusse
+a Vicenza, ove poi ch'ebbe ricevuto
+da quel popolo solenne giuramento di fedeltà,
+congedò la maggior parte del suo
+esercito<a class="tag" id="tag26" href="#note26">[26]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Con questo inutile tentativo aveva Massimiliano
+perduta gran parte della sua riputazione,
+e Chaumont era venuto nel Veronese
+per conferire con lui. L'imperatore gli
+disse: che ove il re di Francia non gli desse
+potenti ajuti, troverebbesi in breve esposto
+ancor esso a perdere le sue conquiste;
+che i Veneziani di già pensavano ad
+attaccare Cittadella e Bassano; che non
+mancherebbero di portare in appresso le
+loro armi contro di Este, Monselice e
+Montagnana, e che il solo mezzo di tenerli
+a freno era quello di attaccare Legnago
+colle forze riunite francesi e tedesche.
+<span class="pagenum"><a id="Page_33"></a>[33]</span>
+Ma il governo francese non era altrimenti
+disposto ad incaricarsi solo delle
+spese e dei pericoli di una guerra, i di
+cui vantaggi non erano suoi; e quando
+Massimiliano, dopo molte irrisoluzioni,
+prese la strada di Trento, La Palisse
+ritirò le sue truppe dal territorio veronese
+per rientrare nello stato di Milano<a class="tag" id="tag27" href="#note27">[27]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Le armate di questa lega, in addietro
+così formidabile, eransi ritirate da tutte
+le bande. Omai i Veneziani, invece di
+temere per sè medesimi, minacciavano
+coloro che avevano invase le loro province;
+ed inoltre la malintelligenza cominciava
+ad introdursi tra i loro nemici.
+Lagnavasi Massimiliano d'essere stato abbandonato
+dai suoi confederati, incolpandoli
+de' suoi infelici successi. Il re di
+Francia si doleva del papa, che, fondandosi
+sulla circostanza che il vescovo di
+Avignone era morto nella corte di Roma,
+aveva conferito quel vescovado, invece di
+lasciarne la nomina al re; ed il risentimento
+del re si spinse tant'oltre, che furono
+per suo ordine confiscate tutte le
+<span class="pagenum"><a id="Page_34"></a>[34]</span>
+entrate degli ecclesiastici romani nel ducato
+di Milano<a class="tag" id="tag28" href="#note28">[28]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Finalmente cedette Giulio II, ma suo
+malgrado: altero, impetuoso e ad un tempo
+diffidente, verun altro sentimento più
+omai non nodriva per la corte di Francia,
+che la malevolenza ed il desiderio di
+vendicarsi: fondavasi sul religioso rispetto
+dei popoli e sulle forze della Chiesa, e
+non voleva essere spalleggiato da verun
+confederato: s'alienava nello stesso tempo
+da tutti, e, se pure prendeva tuttavia qualche
+parte nella guerra, era in favore dei
+Veneziani. Pure non gli aveva per anco
+assolti; voleva preventivamente farli rinunciare
+alla giurisdizione del loro <i>Visdomino</i>
+in Ferrara, come cosa indecente
+in un feudo della Chiesa, ed all'esclusivo
+diritto che si arrogavano della navigazione
+e del commercio nel mare Adriatico<a class="tag" id="tag29" href="#note29">[29]</a>.
+</p>
+
+<p>
+I Fiorentini, accecati a dismisura dalla
+loro gelosia contro Venezia, desideravano
+prosperi successi alla lega di Cambray, ed
+avevano mandato ambasciatori a Massimiliano,
+<span class="pagenum"><a id="Page_35"></a>[35]</span>
+quando era entrato in Italia, per regolare
+con esso lui tutte le pretese della camera
+imperiale, rispetto alla quale non avevano
+potuto andare d'accordo un anno prima.
+Massimiliano avanti che lasciasse Verona
+accolse questi ambasciatori, tra i quali
+trovavasi Pietro Guicciardini, padre dello
+storico. Le sue finanze erano affatto esauste,
+urgenti i suoi bisogni, e perciò le
+sue domande furono assai più moderate
+di quelle fatte a Macchiavelli nel 1508.
+Mercè il pagamento di quaranta mila fiorini,
+da farsi in quattro termini avanti la
+fine di febbrajo, assolse i Fiorentini da
+tutti i censi non pagati, e da tutte le investiture
+di cui potessero andargli debitori;
+riconfermò i loro privilegj su tutti i
+feudi imperiali ch'essi possedevano, ed
+inoltre si obbligò a non turbare, nè ad
+attaccare giammai il loro governo<a class="tag" id="tag30" href="#note30">[30]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Intanto le armate Veneziane andavano
+facendo rapidi progressi. Il provveditore,
+Andrea Gritti, si accostò a Vicenza, e
+la vista delle insegne di san Marco cagionò
+<span class="pagenum"><a id="Page_36"></a>[36]</span>
+subito una sollevazione in quella
+città, di cui gli furono aperte le porte
+il 26 di novembre. Il principe d'Anhalt,
+che ne aveva il comando, ritirossi nella
+cittadella con Fracassa di Sanseverino,
+ma dopo tre giorni fu costretto a capitolare<a class="tag" id="tag31" href="#note31">[31]</a>.
+Se, invece di perdere un tempo
+troppo prezioso nell'assedio di questa
+fortezza, il Gritti si fosse immediatamente
+recato sotto Verona, questa città, che di
+già tumultuava, gli avrebbe pure aperte
+le porte. Il vescovo di Trento, cui Massimiliano
+l'aveva data in guardia, ebbe
+tempo di farvi entrare trecento lance francesi
+sotto gli ordini di Daubignì, ed un
+grosso corpo d'infanteria spagnuola e tedesca.
+Non pertanto tutte queste truppe
+appena bastavano a contenere gli abitanti, i
+quali, minacciati, insultati, saccheggiati a
+vicenda dai soldati di tutte le nazioni che
+alloggiavano nelle loro case, ardentemente
+desideravano il paterno governo degli antichi
+padroni. L'armata veneziana, dopo
+un mal diretto attacco sopra Verona, si
+divise in due corpi, uno de' quali ricuperò
+<span class="pagenum"><a id="Page_37"></a>[37]</span>
+Bassano, Feltre, Cividale e Castelnovo
+del Friuli, l'altro riprese Monselice,
+Montagnana ed il Polesine di Rovigo<a class="tag" id="tag32" href="#note32">[32]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Questo corpo d'armata, teneva ordine
+di dare esecuzione contro la casa
+d'Este ad una vendetta che sommamente
+stava a cuore alla repubblica. I Veneziani
+non sapevano perdonare al debole
+loro vicino, che aveva tanto tempo vissuto
+sotto la loro protezione, d'essersi approfittato
+dei loro disastri per attaccarli, quando
+si trovavano oppressi da tutti i loro nemici;
+l'insulto de' piccoli, che abusano
+del momentaneo trionfo de' loro alleati,
+eccita assai più profondi risentimenti che
+le più gravi ingiurie de' potenti. Il primo
+uso che far voleva il senato delle sue
+forze tendeva a dimostrare che non era poi
+caduto in così basso stato da non potersi
+far rispettare da un duca di Ferrara. Angelo
+Trevisani, che aveva il comando della
+flotta, dopo avere incendiato Trieste proponevasi
+d'attaccare Ancona, Fano o le
+città di Ferdinando nella Puglia; ma la
+signoria lo richiamò, e malgrado la sua
+ripugnanza ad innoltrarsi nel letto di un
+<span class="pagenum"><a id="Page_38"></a>[38]</span>
+fiume, gli ordinò di andare, di concerto
+coll'armata di terra, a punire il duca Alfonso
+nella sua stessa capitale<a class="tag" id="tag33" href="#note33">[33]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La flotta veneziana entrò in Po per la
+foce delle Fornaci, bruciò Corbola, e si
+avanzò fino a Lago Scuro, bruciando
+lungo le due rive da lei percorse i palazzi,
+i castelli ed i villaggi. Lago Scuro
+è il porto di Ferrara sul Po; non è discosto
+più di due miglia dalla città; ed
+i cavaleggieri veneziani ch'erano venuti
+a porsi sotto la protezione della flotta,
+partivano da Lago Scuro per portare la
+desolazione in tutto il territorio ferrarese.
+Il gusto che aveva Alfonso, duca di Ferrara,
+per le arti meccaniche, gli aveva
+procurata la più bella artiglieria dell'Europa.
+La fonderia dei cannoni era stata
+il suo maggior divertimento, l'oggetto
+principale del suo lusso, ed ora giovò
+alla sua difesa. Egli innalzò le sue batterie
+a Lago Scuro, sulle rive del fiume,
+e costrinse la flotta del Trevisani a ritirarsi
+fin sotto a Polisella, ov'ella gettò l'ancora
+dietro una piccola isola<a class="tag" id="tag34" href="#note34">[34]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_39"></a>[39]</span>
+</p>
+
+<p>
+Per porre in tale situazione i suoi vascelli
+in sicuro, il Trevisani alzò due bastioni
+sulle due rive del fiume, e gli unì
+con un ponte. Il 30 dicembre Alfonso
+tentò di sorprendere questi trinceramenti,
+e fu respinto con grave perdita. In questa
+zuffa fu fatto prigioniero dagli schiavoni
+Ercole Cantelmo, emigrato di Napoli, e
+figlio del duca di Sora; e perchè non potevano
+fra di loro accordarsi gli schiavoni
+rispetto alla divisione di così ricca preda,
+uno di loro gli troncò il capo con un
+colpo di sciabola. L'Ariosto invocò la compassione
+delle future età per questo giovine,
+uno de' più distinti cortigiani del duca,
+e l'amico del poeta<a class="tag" id="tag35" href="#note35">[35]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Frattanto Chaumont, non volendo lasciar
+perire il duca di Ferrara, venne
+a Verona, e diede voce di marciare sopra
+Vicenza, con che sforzò l'armata
+veneziana ad allontanarsi dalla flotta per
+difendere gli stati della repubblica; il
+cardinale d'Este, approfittando della circostanza
+che il Trevisani non era più
+padrone della campagna intorno alla Polisella,
+fece di notte trasportare un grosso
+<span class="pagenum"><a id="Page_40"></a>[40]</span>
+treno d'artiglieria in faccia alla flotta. Le
+acque del fiume erano in modo cresciute
+per le dirotte piogge, cadute in que' giorni,
+che le navi sorgevano quasi a livello delle
+dighe. Il cardinal d'Este fece in queste
+praticare alcune aperture, e collocarvi
+con grandissimo silenzio parecchi cannoni
+al dissopra ed al dissotto della flotta. Il
+rumore delle acque, che in allora scorrevano
+impetuose oltre l'usato, celarono
+i lavori del nemico al Trevisani, il quale
+non aveva altronde preveduto che il subito
+innalzamento del fiume permetterebbe
+di collocare l'artiglieria a fior
+d'acqua. Il 22 dicembre allo spuntare del
+giorno fu risvegliato dal continuo fuoco
+di queste batterie a lui ignote, ed alle
+quali le sue navi non potevano sottrarsi
+nella lunghezza di tre miglia. Non avendo
+sufficienti truppe da sbarco per attaccarle
+ed impadronirsene, perdette il senno, ed
+in cambio di far tagliare la diga del fiume,
+per la quale operazione, spargendosi le
+acque sul territorio ferrarese, sarebbersi
+in modo abbassate nell'alveo del fiume,
+che la flotta non sarebbe stata così esposta
+al fatal fuoco della batteria, egli, credendo
+la cosa affatto disperata, fuggì sopra
+una piccola barca in principio dell'azione.
+Quasi tutti gli equipaggi de' vascelli seguirono
+<span class="pagenum"><a id="Page_41"></a>[41]</span>
+l'esempio del loro capo, quando
+videro una galera bruciata e due altre colate
+a fondo. Quasi due mila persone perirono
+sotto i colpi del nemico, o furono
+sommerse; e furono dal cardinale d'Este
+condotte in trionfo a Lago Scuro quindici
+galere, molte piccole navi, e sessanta bandiere.
+Il Trevisani avrebbe dovuto pagare
+colla sua testa tanta imprudenza e tanta
+viltà; ma così grande era il numero dei
+gentiluomini che avevano prevaricato nell'ultima
+campagna, che formavano un
+partito nello stato, e reciprocamente si
+difendevano, onde il Trevisani non fu
+punito che coll'esilio di tre anni<a class="tag" id="tag36" href="#note36">[36]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Per tal modo la campagna del 1509
+terminava pei Veneziani con una disfatta
+quasi egualmente strepitosa quanto quella
+che avevano avuta in principio. Ma la distruzione
+della flotta alla Polisella non ebbe
+le funeste conseguenze di quella dell'armata
+di terra a Vailate. Da niun canto
+trovavansi avere addosso nemici in istato
+di trarne vantaggio. I Francesi vendevano
+la loro protezione a Massimiliano, e si
+<span class="pagenum"><a id="Page_42"></a>[42]</span>
+facevano cedere il castello di Valleggio
+sul Mincio, che solo mancava alla loro
+linea di difesa. Spedivano inoltre a Verona
+soldati e danaro per pagare la truppa
+tedesca, a condizione però che occuperebbero
+le principali fortezze di quella città;
+ma nemmeno con tali sussidj i generali
+tedeschi erano in grado di tenere la campagna.
+Bajardo, che coi Francesi era entrato
+in Verona, non sapeva trovare pascolo
+alla sua attività che combattendo
+cogli stratagemmi e colle sorprese il suo
+antagonista Gian Paolo Manfrone; ed intanto
+macchiava la sua gloria con frequenti
+crudeltà, ricordate con ostentazione
+dal suo leale servitore, perchè non venivano
+esercitate che sopra soldati ignobili,
+ai quali i gentiluomini non credevano
+dovuta niuna compassione<a class="tag" id="tag37" href="#note37">[37]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il duca di Ferrara era ancora meno
+degli altri a portata di approfittare dei
+suoi vantaggi: il papa, che non perdeva
+veruna occasione di far sentire che questo
+duca era feudatario della Chiesa, e che
+di già pensava a riconciliarlo coi Veneziani,
+da loro chiese ed ottenne, che non
+spingerebbero più oltre le loro vendette
+<span class="pagenum"><a id="Page_43"></a>[43]</span>
+contro Ferrara, e che restituirebbero ad
+Alfonso la città di Comacchio presa e
+bruciata il 4 di settembre. Il duca si riputò
+felicissimo di potere a tal prezzo
+sospendere le ostilità<a class="tag" id="tag38" href="#note38">[38]</a>.
+</p>
+
+<p>
+In principio del seguente anno 1510,
+i Veneziani perdettero il supremo comandante
+delle loro armate, che tanto si confaceva
+col suo pacato e cauto carattere
+alla prudenza del senato, sebbene a motivo
+della sua lentezza e diffidenza potesse
+forse accagionarsi della disfatta di
+Vailate. Niccolò Orsini, conte di Pitigliano,
+sfinito dalle fatiche sostenute nella
+difesa di Padova, si era fatto portare a
+Lonigo, nel territorio di Vicenza, ove
+morì di lenta febbre in sul finire di febbrajo
+in età di sessantott'anni. La signoria
+fece trasferire il suo cadavere a Venezia,
+e gl'innalzò un magnifico mausoleo con
+statua equestre nella Chiesa de' santi Giovanni
+e Paolo<a class="tag" id="tag39" href="#note39">[39]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Frattanto i Veneziani avevano acconsentito
+a tutto quanto loro chiedeva il
+papa: avevano rinunciato all'appello al
+concilio generale; promesso di non frapporre
+ne' loro stati ostacoli alla giurisdizione
+<span class="pagenum"><a id="Page_44"></a>[44]</span>
+ecclesiastica; rinunciato al diritto
+di nominare un visdomino in Ferrara, e
+per ultimo dato licenza a tutti i sudditi
+della Chiesa di navigare e di commerciare
+liberamente nel mare Adriatico<a class="tag" id="tag40" href="#note40">[40]</a>.
+Avevano mandata a Roma un'ambasciata
+composta di sei de' più riputati
+cittadini della repubblica, ed il pontefice
+loro accordò il 24 febbrajo del 1510,
+seconda domenica di quaresima, l'assoluzione
+dalle censure, senza imporre ai
+loro ambasciatori altra penitenza che quella
+di visitare le sette basiliche di Roma;
+levò inoltre dal ceremoniale d'assoluzione
+i colpi di bacchetta, che il papa ed i cardinali
+in tempo della recita del <i>Miserere</i>
+dovevano dare agli scomunicati, colpi
+che in alcune fresche circostanze eransi
+scambiati in dura flagellazione sulle spalle
+de' penitenti spogliati di tutte le loro vesti<a class="tag" id="tag41" href="#note41">[41]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_45"></a>[45]</span>
+</p>
+
+<p>
+Gli ambasciatori di Massimiliano e di
+Lodovico XII eransi caldamente adoperati
+per impedire questa riconciliazione
+de' Veneziani colla Chiesa; ma Giulio II
+non si lasciava facilmente svolgere dalle
+sue risoluzioni; egli aveva concepito un
+sommo disprezzo per Massimiliano, che
+giudicava incapace di mai eseguire ciò che
+aveva premeditato; invece Lodovico XII
+gli si era renduto estremamente sospetto;
+il papa non temeva meno il di lui potere
+che la di lui debolezza, e condiscendenza
+a tutte le volontà del cardinale d'Amboise,
+ch'egli risguardava sempre come apparecchiato
+a contrastargli il pontificato.
+Perciò Giulio II si adoperava caldamente
+per distruggere la grande autorità che
+Lodovico XII erasi nell'ultima guerra
+acquistata in Italia: e cercava nello stesso
+tempo di fargli muovere guerra dall'Inghilterra,
+di disgustarlo cogli Svizzeri e
+di staccarlo dal duca di Ferrara.
+</p>
+
+<p>
+Enrico VII, re d'Inghilterra, era morto
+il 21 aprile del 1509; e sebbene, morendo,
+avesse caldamente raccomandato a suo figliuolo,
+Enrico VIII, di tenersi in pace
+colla Francia, questi, potendo disporre
+di un ragguardevole tesoro, e vedendo
+ricercarsi avidamente la sua alleanza da
+tutte le potenze d'Europa, era montato
+<span class="pagenum"><a id="Page_46"></a>[46]</span>
+in tanto orgoglio, che credeva di avere
+in suo potere la bilancia del continente.
+Nelle feste di Pasqua del 1510, Giulio II
+gli mandò la rosa d'oro, regalo in allora
+spedito ogni anno dalla santa sede a quel
+sovrano di cui maggiormente apprezzava
+la protezione<a class="tag" id="tag42" href="#note42">[42]</a>. Non pertanto, nell'istante
+medesimo in cui Giulio II gli
+faceva queste aperture per ridurlo ad attaccare
+la Francia, Enrico VIII soscriveva
+in Londra il 23 marzo del 1510 un nuovo
+trattato di pace con Lodovico XII, non
+riservandosi che il diritto di potere difendere
+la Chiesa quando fosse dal re di
+Francia attaccata<a class="tag" id="tag43" href="#note43">[43]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Miglior fine ebbero le pratiche di Giulio
+II cogli Svizzeri. Orgogliosi costoro
+per tutte le vittorie ottenute in Italia da
+Carlo VIII e da Lodovico XII, volevano
+che tutta la gloria ne fosse data alla loro
+fanteria; si persuadevano che le armate
+francesi non potessero combattere senza
+di loro, e pretendevano un prezzo assai
+maggiore alla loro alleanza. Perciò ricusavano
+di rinnovare il trattato, omai giunto
+al suo termine, quando la Francia non
+<span class="pagenum"><a id="Page_47"></a>[47]</span>
+acconsentisse di accrescere di sessanta
+mila franchi l'annua pensione che loro
+pagava, oltre molti altri particolari stipendj
+agli uomini più autorevoli di ogni
+cantone. Lodovico XII, irritato da tale
+inchiesta, dichiarò che in verun modo
+non assoggetterebbe la corona di Francia
+all'insolenza di un'aggregazione di contadini
+e di montanari. Fece una parziale
+convenzione coi Valesani e coi Grigioni,
+e pensò di non aver bisogno de' soccorsi de'
+cantoni. Dall'altro canto Giulio II si era
+guadagnato Matteo Schiner, che nel 1500
+era stato promosso al vescovado di Sion,
+e che sempre erasi fatto conoscere accanito
+nemico de' Francesi. Colla di lui
+interposizione trattò colla confederazione:
+promise ad ogni cantone una pensione di
+mille fiorini del Reno; li persuase ad accettare
+la protezione degli stati della chiesa,
+facendosi accordare il privilegio di levare
+nella Svizzera, e per conto della santa
+sede, tutti i soldati di cui potesse avere
+bisogno<a class="tag" id="tag44" href="#note44">[44]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_48"></a>[48]</span>
+</p>
+
+<p>
+Giulio II erasi lusingato di essersi obbligato
+senza limiti il duca di Ferrara,
+facendogli restituire la città di Comacchio,
+e non lasciando che i Veneziani
+lo attaccassero durante l'inverno. Era
+questi il solo feudatario della Chiesa cui
+avesse mostrato de' riguardi, e perciò se
+ne riprometteva un'illimitata ubbidienza:
+ma estrema fu la di lui collera, quando
+vide il duca di Ferrara stringere sempreppiù
+i legami che aveva colla Francia,
+e rendere la sua politica subbordinata
+a quella di Lodovico XII. Siccome
+il papa era tuttavia in pace con questo
+monarca, e non si dipartiva dal trattato
+di Cambray, non poteva ascrivere a delitto
+ad Alfonso un'alleanza, che a niente
+l'obbligava che contrario fosse ai suoi
+doveri verso la santa sede. Andò perciò
+in traccia di altri torti: gli fece proibire
+di far sale a Comacchio in pregiudizio
+delle saline pontificie stabilite a Cervia.
+Rispose Alfonso, che quando i Veneziani
+possedevano Cervia, lo avevano per forza
+obbligato ad una convenzione, che gli
+vietava di raccogliere il sale che la natura
+formava sul di lui territorio; ma che
+non era stretto dalla stessa obbligazione
+verso la Chiesa, e che Comacchio, ove
+raccoglieva il sale, non era altrimenti un
+<span class="pagenum"><a id="Page_49"></a>[49]</span>
+feudo della santa sede, ma dell'impero.
+Voleva Giulio II annullare nuovamente
+il contratto dotale fatto da Alessandro VI
+pel matrimonio di sua figlia; chiedeva
+che l'annuo censo pagato da Ferrara fosse
+portato dai cento fiorini ai quattro mila,
+e che i varj castelli di Romagna, recati
+da Lucrezia Borgia in dote ad Alfonso,
+fossero renduti alla Chiesa. Rispondeva il
+duca che il suo trattato con Alessandro
+VI era della stessa natura di tutti quelli
+che stipulava la Chiesa; ch'era stato sanzionato
+colle medesime autorità, e che,
+non avendolo egli violato, non era giusto
+che l'altra parte contraente si sciogliesse
+dalle sue obbligazioni<a class="tag" id="tag45" href="#note45">[45]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Lodovico XII prendeva le difese del
+duca di Ferrara, in virtù del trattato con
+cui erasi obbligato a proteggerlo pel prezzo
+di trenta mila ducati. Ma questo stesso
+trattato era un nuovo delitto agli occhi
+del papa, perchè contrario alla lega di
+Cambray ed alla posteriore convenzione
+di Abbiate Grasso. Lodovico XII, che
+temeva di romperla affatto coll'impetuoso
+pontefice, cercava invano espedienti per
+conservare la sua influenza sul ducato di
+<span class="pagenum"><a id="Page_50"></a>[50]</span>
+Ferrara, risguardato come importantissimo
+alla sicurezza del Milanese, e per soddisfare
+Giulio II riconciliandolo con Alfonso<a class="tag" id="tag46" href="#note46">[46]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Non avendo avuto effetto queste negoziazioni,
+Lodovico XII giudicò conveniente
+di stringere più intimamente la sua
+alleanza con Massimiliano, e di ricominciare
+la guerra contro Venezia con forze
+abbastanza considerabili da intimidire il
+papa, e troncare tutte le di lui pratiche.
+Chaumont entrò nel Polesine di Rovigo
+con mille cinquecento lance, e dieci mila
+fanti di diverse nazioni. A questi aggiunse
+Alfonso dugento uomini d'armi, cinquecento
+cavaleggieri, e due mila fanti; dal
+canto suo il principe d'Anhalt trasse fuori
+da Verona l'armata imperiale, composta
+di trecento lance francesi, di dugento
+uomini d'armi, e di tre mila fanti tedeschi;
+e dopo essersi unito a Chaumont
+tutta l'armata si avanzò alla volta di Vicenza<a class="tag" id="tag47" href="#note47">[47]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Per fare testa a quest'invasione, i Veneziani
+erano impazienti di dare un successore
+<span class="pagenum"><a id="Page_51"></a>[51]</span>
+al conte di Pitigliano. I diversi
+condottieri che si erano separatamente
+obbligati al loro servigio, non erano
+subbordinati gli uni agli altri, e tale
+era la vicendevole gelosia, che, dando
+la preferenza ad alcuno di loro, il senato
+temeva di dare motivo a tutti gli altri
+di ritirarsi. D'uopo era, per soddisfare al
+loro amor proprio, che il generalissimo
+fosse principe sovrano. Questa difficoltà
+consigliò la signoria a dare il comando
+delle sue truppe a Francesco Gonzaga,
+duca di Mantova, ch'ella teneva allora in
+prigione. Il doge lo fece venire in palazzo
+e gli comunicò quest'inaspettata disposizione,
+che fu ricevuta colla più alta riconoscenza.
+Il doge si limitò soltanto a
+chiedergli un pegno della sua più che
+dubbiosa fedeltà; Gonzaga offrì tosto
+in ostaggio suo figlio Federico, e scrisse
+subito alla consorte di consegnarlo
+ai Veneziani. Ma la Marchesana ed il suo
+consiglio erano affatto devoti alla Francia,
+e, non volendo esporsi al risentimento
+de' Francesi e de' Tedeschi, che da ogni
+banda circondavano lo stato di Mantova,
+ricusarono di consegnare il figlio, e Francesco
+Gonzaga restò prigioniere<a class="tag" id="tag48" href="#note48">[48]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_52"></a>[52]</span>
+</p>
+
+<p>
+In allora i Veneziani cercarono un
+generale tra i feudatarj della Chiesa, a
+ciò il papa acconsentendo. Avevano essi
+assoldati due Vitelli di città di Castello,
+nipoti di quel Vitellozzo, che Cesare
+Borgia aveva fatto perire: a Lorenzo
+Orsini, signore di Ceri, che ottenne poi
+tanta celebrità sotto il nome di Lorenzo
+di Ceri, avevano dato il comando di
+tutta la loro infanteria; ed all'ultimo risolsero
+di dare il bastone di generalissimo
+a Gian Paolo Baglioni di Perugia, che,
+per le sue aderenze colla repubblica
+fiorentina, aveva dato luogo a molti dubbj
+intorno alla sua fedeltà, e che non pertanto
+si mostrò degno della confidenza
+in lui dal senato riposta<a class="tag" id="tag49" href="#note49">[49]</a>. L'armata,
+che la repubblica gli affidava, era in
+allora composta di seicento uomini d'armi,
+di quattro mila cavaleggieri e Stradioti,
+e di otto mila fanti; e non trovandosi
+abbastanza forte per resistere all'armata
+combinata de' Francesi e degl'imperiali,
+si andò sempre ritirando, abbandonando
+il Vicentino ai nemici fino alla
+Brentella, ove si afforzò. Era in tal luogo
+coperta da tre fiumi, dalla Brenta, dalla
+<span class="pagenum"><a id="Page_53"></a>[53]</span>
+Brentella e dal Bacchiglione, mentre che
+faceva custodire Treviso e Mestre da
+sufficienti guarnigioni<a class="tag" id="tag50" href="#note50">[50]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Gli sventurati Vicentini trovavansi esposti
+a tutta la ferocia de' loro nemici. I
+Veneziani non avevano creduta la loro
+città in istato di tenere lungamente, ove
+fosse assediata, e non vollero esporsi a
+perdere la guarnigione che avrebbe dovuto
+difenderla. I Vicentini spedirono una
+deputazione al principe d'Anhalt, generale
+di Massimiliano, per impetrare grazia.
+Ma il principe, che stava in Vicenza
+quando si era sollevata la città, rispose che
+i Vicentini erano colpevoli di ribellione
+contro il loro legittimo sovrano l'imperatore;
+che altro partito loro non restava
+che quello di porre a sua discrezione i
+loro beni, l'onore e la vita, senza lusingarsi
+ch'egli chiedesse così assoluta sommissione
+soltanto per dare maggiore risalto
+alla sua magnanimità, loro perdonando;
+che anzi dichiarava di volerli a
+sua discrezione, perchè Vicenza fosse al
+mondo miserando esempio del castigo
+che merita la ribellione<a class="tag" id="tag51" href="#note51">[51]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_54"></a>[54]</span>
+</p>
+
+<p>
+I deputati Vicentini non riportarono
+ai loro compatriotti che questa desolante
+risposta; ma l'insolente barbarie dei Tedeschi
+contribuì ad ingannare la loro
+cupidigia. Fin dal principio della guerra
+i Vicentini avevano dovuto affaticarsi
+sempre nel salvare le loro ricchezze
+dal saccheggio. Non essendo la
+città loro lontana più di diciotto miglia
+da Padova, aveva colà poste in sicuro
+le loro donne, i figli, ed i migliori effetti.
+Il corso del Bacchiglione aveva facilitato
+il trasporto delle cose loro: onde quando
+si avvicinarono i Tedeschi, gli uomini
+seco trasportarono anche gli oggetti di
+minore importanza che tuttavia restavano
+in Vicenza; e questa città, abbandonata
+dal principe d'Anhalt al saccheggio, non
+satollò in verun modo la cupidigia dei
+suoi soldati<a class="tag" id="tag52" href="#note52">[52]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Parte de' Vicentini e degli abitanti delle
+vicine campagne avevano scelto un altro
+luogo di rifugio. Ne' monti, alle di cui
+falde è posta Vicenza, trovasi un vasto
+sotterraneo, chiamato la grotta di Masano
+<span class="pagenum"><a id="Page_55"></a>[55]</span>
+o di Longara, scavata dalla mano degli
+uomini per levarne le pietre che servirono
+a fabbricare Vicenza e Padova. Assicurasi
+che si stende a molta profondità,
+formando un labirinto, i di cui scompartimenti
+non comunicano gli uni cogli
+altri che per mezzo di angusti passaggi,
+e che talvolta sono pure occupati dalle
+acque.
+</p>
+
+<p>
+Non avendo questo sotterraneo che un
+angusto ingresso, può facilmente essere
+difeso, e nella precedente campagna aveva
+servito di rifugio agli abitanti del vicinato.
+Vi si erano ritirati coi loro effetti sei mila
+sventurati; le donne ed i fanciulli occupavano
+il fondo della grotta, gli uomini
+ne custodivano l'ingresso. Un capitano di
+avventurieri francese, chiamato l'Herisson,
+scoprì questo ritiro, ed invano cercò di
+penetrarvi colla sua truppa; vietandoglielo
+l'oscurità e gli andirivieni del luogo; ma risolse
+di soffocarvi tutti coloro che vi si trovavano,
+e perciò riempì di fascine la parte
+che aveva occupata, e vi appiccò il fuoco.
+Alcuni gentiluomini Vicentini, che trovavansi
+tra i rifugiati, supplicarono allora
+i Francesi, che fosse loro permesso di
+redimere con una taglia sè stessi, le loro
+mogli e figli, e tutti coloro che appartenevano
+a nobil sangue. Ma i contadini,
+<span class="pagenum"><a id="Page_56"></a>[56]</span>
+loro compagni d'infortunio, gridarono
+che tutti dovevano assieme perire o salvarsi.
+Frattanto tutta la caverna ardeva,
+e la sua bocca rassomigliava quella di
+una fornace. Gli avventurieri aspettarono
+che il fuoco avesse terminati i suoi
+guasti, prima di visitare il sotterraneo
+e di estrarne la preda acquistata con
+tanta crudeltà. Tutti i miseri rifugiati
+erano periti soffocati, ad eccezione di un
+giovinetto, che, trovandosi vicino ad uno
+spiraglio, riceveva un poco d'aria. Verun
+corpo era stato danneggiato dal fuoco,
+ma la sola loro attitudine faceva conoscere
+le angosce che sofferte avevano
+prima di morire. Molte donne gravide
+avevano partorito fra que' tormenti, ed
+i loro figliuoli erano morti colle madri.
+Quando gli avventurieri portarono la loro
+preda al campo, e raccontarono come
+l'avevano conquistata, eccitarono l'universale
+indignazione: il cavaliere Bajardo
+recossi alla caverna col carnefice dell'armata,
+e fece appiccare in sua presenza,
+in mezzo a questa scena d'orrore, due
+di que' miserabili che avevano acceso il
+fuoco. Ma nè pure questo castigo potè
+presso gl'Italiani cancellare la memoria
+di tanta inumanità<a class="tag" id="tag53" href="#note53">[53]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_57"></a>[57]</span>
+</p>
+
+<p>
+Altronde la negligenza di Massimiliano
+nel mandare il soldo alle sue truppe esponeva
+le città, in cui queste soggiornavano,
+alle più crudeli vessazioni: la sola Verona,
+dice il Fleuranges, ch'era presente, fu
+saccheggiata tre volte in una settimana
+dai Landsknecht, che non avevano nè
+viveri, nè denaro<a class="tag" id="tag54" href="#note54">[54]</a>. Massimiliano sempre
+loro annunciava l'imminente suo arrivo,
+ma omai cominciavasi a non prestar
+fede alle sue parole, o alle sue promesse, ed
+i soldati Tedeschi, impazienti di aspettare
+inutilmente, partivano senza congedo.
+</p>
+
+<p>
+Il Chaumont, gran maestro di Francia
+e governatore di Milano, era oramai stanco
+di continuar solo una guerra, i di cui
+frutti non erano raccolti dal suo padrone.
+Prima per altro di ritirarsi, trovò conveniente
+di porre in sicuro le precedenti
+sue conquiste, impadronendosi della città
+e del porto di Legnago, che, posto in su
+le due rive dell'Adige, dava ai Veneziani
+grandissima facilità di portare la guerra
+su quello de' vicini stati che meglio amassero
+di attaccare.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_58"></a>[58]</span>
+La guarnigione di Porto Legnago aveva
+avuta la precauzione d'inondare tutto
+all'intorno il paese posto sulla sinistra
+dell'Adige; ma il capitano Molard, entrando
+co' suoi avventurieri, che formavano
+la vanguardia di Chaumont, nell'acqua
+fino al petto, sloggiò la fanteria
+italiana, la pose in fuga, e la inseguì
+con tanta rapidità, ch'entrò insieme alla
+medesima in Porto Legnago. Tentarono
+i fuggiaschi di attraversare l'Adige, ma
+vi si annegarono quasi tutti. La guarnigione
+della città, posta sulla destra del
+fiume, non tenne miglior contegno. Carlo
+Marino, provveditore veneziano, fu il primo
+ad abbandonare vilmente il suo posto,
+per salvarsi nella cittadella, ch'egli rese
+bentosto per capitolazione, restando così
+prigioniere de' Francesi con tutti i gentiluomini
+veneziani, mentre i soldati furono
+rimandati senz'armi<a class="tag" id="tag55" href="#note55">[55]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il piacere che poteva dare a Chaumont
+la conquista di Legnago, venne amareggiato
+dalla notizia, che colà ricevette della
+morte di suo zio, il cardinale d'Amboise,
+<span class="pagenum"><a id="Page_59"></a>[59]</span>
+al di cui favore andava egli debitore della
+sua rapida fortuna. Giorgio d'Amboise,
+che aveva esercitato il più assoluto impero
+sul suo padrone, e che, dopo la coronazione
+di Lodovico XII, aveva solo
+diretta la politica francese, era morto a
+Lione il 25 di maggio del 1510. Sebbene
+i suoi talenti non si sollevassero oltre la
+mediocrità, la di lui perdita fu universalmente
+compianta: egli, se non altro, intendeva
+gli affari, e conosceva le potenze
+con cui la Francia doveva trattare, ed i
+varj loro interessi; invece Lodovico XII,
+il quale, dopo la morte del suo favorito,
+pretese di governare da sè solo, non
+aveva nè conoscenza degli uomini e delle
+cose, nè memoria, nè applicazione.
+Diventato geloso della propria autorità,
+più non permise che i ministri operassero
+in di lui nome, senza consultarlo;
+e non osando questi ricordargli ciò
+che poteva riuscirgli spiacevole, la negligenza
+e la dimenticanza facevano andare
+a male i migliori progetti. Florimondo
+Robertet che successe al cardinale
+nella direzione delle finanze e degli
+affari esteri, non dissimulò egli stesso
+a Niccolò Macchiavelli, che in allora
+trovavasi legato della repubblica fiorentina
+in Francia, il danno grandissimo
+<span class="pagenum"><a id="Page_60"></a>[60]</span>
+che la morte del suo predecessore cagionerebbe
+agli affari<a class="tag" id="tag56" href="#note56">[56]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Al cardinale d'Amboise devono ascriversi
+quel buon ordine nelle finanze e
+que' riguardi pei popoli nella percezione
+delle imposte, che rendettero cara la memoria
+di Lodovico XII, malgrado la debolezza
+del suo spirito, e le sciagure del
+suo regno. Ma questo ministro economo
+e ordinato non era altrimenti disinteressato.
+Lasciò un'eredità di undici milioni
+di lire, equivalenti a cinquantacinque milioni
+della moneta presente, acquistati
+in dodici anni d'un'amministrazione di
+cui non rendeva verun conto. Col suo
+testamento dispose per trecento mila scudi
+in legati; Giulio II pretese che tali
+somme derivassero dai beni della Chiesa,
+de' quali il cardinale d'Amboise non
+aveva diritto di disporre, e li riclamò
+per la camera apostolica. Questa bizzarra
+inchiesta non fece che accrescere
+la malintelligenza tra la Chiesa e la
+Francia<a class="tag" id="tag57" href="#note57">[57]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_61"></a>[61]</span>
+</p>
+
+<p>
+Stando ancora a Legnago il Chaumont
+ricevette l'ordine di licenziare la fanteria
+de' Grigioni e del Valese che teneva sotto
+i suoi ordini; di lasciare cento lance e
+mille fanti nella terra di nuovo conquistata,
+e di ricondurre il rimanente dell'armata
+nello stato di Milano: per altro
+pochi giorni dopo ebbe un contr'ordine
+ottenuto dalle pressanti istanze di Massimiliano.
+Il re gli ordinava di continuare
+ad assecondare i Tedeschi per tutto il
+mese di giugno, ed infatti in sul declinare
+di questo mese prese Cittadella, Marostica
+e Bassano, indi Scala e Covolo<a class="tag" id="tag58" href="#note58">[58]</a>.
+Ma Lodovico XII era ad ogni modo
+determinato di non voler tenere in campagna
+un'armata tanto ragguardevole senza
+proprio vantaggio, e sperava, minacciando
+ogni giorno di richiamare il Chaumont,
+di ridurre all'ultimo Massimiliano
+a cedergli Verona e la sua provincia.
+Per lo contrario l'imperatore credevasi
+sempre vicino all'esecuzione de' suoi progetti,
+e mai non rinunciava alle sue speranze,
+sebbene fosse sempre incapace di
+ridurle ad effetto. Chiese un secondo
+dilazionamento di un mese, promise che
+<span class="pagenum"><a id="Page_62"></a>[62]</span>
+nel termine di un anno rimborserebbe
+i cinquanta mila ducati, che in questo
+mese costerebbe al re l'armata di Chaumont;
+che inoltre rimborserebbe altri cinquantamila
+ducati, di cui era precedentemente
+debitore, e che, non facendolo,
+lascerebbe Verona e tutto il suo territorio
+per pegno nelle mani del re di Francia<a class="tag" id="tag59" href="#note59">[59]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Massimiliano aveva trattato con Ferdinando
+il Cattolico per avere la sua cooperazione
+in questa campagna, nella quale
+riponeva le sue vaste speranze; gli aveva
+a tale oggetto abbandonata senza riserva
+l'amministrazione della Castiglia, eredità
+del comune loro nipote, ed il cardinale
+d'Amboise era stato il mediatore di questo
+trattato così poco conforme agl'interessi
+della Francia. Per ottenere che Massimiliano
+desistesse dalla tutela di Carlo, Ferdinando
+aveva promesso tutto quanto gli si
+era chiesto, con ferma intenzione di fare
+in appresso nascere ostacoli all'esecuzione
+delle promesse. Erasi riservata l'alternativa
+di spedire all'armata imperiale nel Veronese
+o truppe o danaro; e perchè Massimiliano,
+sempre mancante di danaro, desiderò
+piuttosto danaro che gente, appunto per
+<span class="pagenum"><a id="Page_63"></a>[63]</span>
+tale ragione Ferdinando mandò i soccorsi
+in natura. Il duca di Termini si pose in
+viaggio con quattrocento lance spagnuole
+per raggiugnere l'armata; ma si avanzò
+così lentamente, che non arrivò al quartier
+generale prima della fine di giugno<a class="tag" id="tag60" href="#note60">[60]</a>.
+</p>
+
+<p>
+L'armata combinata cominciò poi a
+mancare di vittovaglie, perchè si era condotta
+con tanta barbarie ed indisciplina
+in queste due campagne, che aveva assolutamente
+spogliato d'ogni cosa questo
+paese de' più ricchi e fertili del mondo;
+oltre di che aveva provocato contro di sè
+il più implacabile odio de' contadini, e
+reso più tenace il loro attaccamento per
+la repubblica. Erano questi affezionati con
+tanto entusiasmo al governo della loro
+patria, che nè le minacce, nè le promesse,
+nè l'aspetto del patibolo stesso potevano
+ridurli ad abiurare san Marco, ed a gridare
+<i>viva l'imperatore!</i> Il vescovo di
+Trento ne fece appiccare molti in Verona,
+onde punire così nobile costanza<a class="tag" id="tag61" href="#note61">[61]</a>.
+<span class="pagenum"><a id="Page_64"></a>[64]</span>
+L'assistenza de' contadini rendeva facili
+e sicure le spedizioni degli Stradioti. Essi
+intercettavano i convogli ed i carrettieri,
+e sorprendevano i corpi staccati: in una
+di queste occasioni cadde nelle loro mani
+Soncino Benzone di Crema, e, sebbene
+questo capo di parte si trovasse in allora
+ai servigi del re di Francia, Andrea
+Gritti lo fece immediatamente appiccare,
+perchè, essendo gentiluomo veneziano ed
+incaricato di un comando in Crema, sua
+patria, aveva data per tradimento questa
+città ai Francesi<a class="tag" id="tag62" href="#note62">[62]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il castello di Monselice era uno dei
+principali asili degli Stradioti per le scorrerie
+loro alle spalle dell'armata nemica:
+desso è posto sopra una delle più elevate
+cime de' monti Euganei, che s'innalzano
+essi medesimi in mezzo ad un piano formato
+e livellato dalle acque, tra Vicenza,
+Padova, Rovigo e Legnago: era circondato
+quel castello da tre ricinti, il più basso
+de' quali richiedeva per lo meno due mila
+uomini per difenderlo, ed i Veneziani
+non ne tenevano in Monselice che sette
+cento sotto gli ordini di Martino di Borgo
+san Sepolcro. Non pertanto questi sortirono
+con estrema audacia per attaccare
+<span class="pagenum"><a id="Page_65"></a>[65]</span>
+un corpo di landsknecht. Ma oppressi dal
+numero, vivamente inseguiti, essi soggiacquero
+alla fatica; vennero forzati nel
+primo ricinto, ed inseguiti con tanta rapidità
+che non ebbero tempo di chiudersi
+nel secondo; non valsero a difendersi
+nel terzo, sebbene le mura si andassero ristringendo,
+come richiede la forma della
+montagna a guisa di pane di zucchero: e
+la stessa torre, posta in sulla sommità del
+colle, non valse a salvarli. Invano offrirono
+d'arrendersi; salva soltanto la vita;
+i Tedeschi non vollero dar quartiere;
+appiccarono il fuoco alle legne ammucchiate
+nel fondo della torre, e ricevettero
+sulla punta delle picche quegli sciagurati
+che tentavano di fuggire per le feritoje.
+Con eguale furore i Tedeschi distrussero
+tutte le case di quella grossa borgata,
+una delle più ridenti dell'Italia<a class="tag" id="tag63" href="#note63">[63]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Malgrado le tante volte ripetute promesse,
+Massimiliano non giugneva mai
+all'armata. Dopo la perdita fatta nel precedente
+anno sotto Padova, più non lusingavasi
+di avere quella piazza, ma faceva
+<span class="pagenum"><a id="Page_66"></a>[66]</span>
+istanza a Chaumont d'attaccare Treviso,
+che credeva di poter occupare con
+maggior facilità. Gli rispondeva il Chaumont:
+che quella città era egualmente
+difesa da una forte armata; ch'egli non
+vedeva ingrossarsi la sua colle promesse
+truppe tedesche, e senza le quali nulla
+poteva intraprendere; ch'era stato di già
+forzato a staccare il duca Alfonso d'Este
+e Chatillon, per difendere lo stato di Ferrara
+pel quale cominciava ad essere inquieto;
+che tutta la campagna all'intorno
+di Treviso era guastata, onde l'armata
+non vi troverebbe vittovaglie, e difficilmente
+vi farebbe giugnere i convogli, perchè
+gli Stradioti battevano la campagna,
+ed erano secondati con zelo da tutti i
+contadini. Ma mentre ancora duravano
+queste dispute tra Chaumont e Massimiliano,
+il primo ebbe dal suo signore espresso
+ordine di lasciare all'armata imperiale
+Preci con quattrocento lance e mille cinquecento
+fanti spagnuoli, che teneva al
+suo soldo, e di ricondurre con sollecitudine
+il resto dell'armata nel ducato di
+Milano, dove lo rendevano necessaria inaspettati
+pericoli<a class="tag" id="tag64" href="#note64">[64]</a>.
+</p>
+</div>
+
+<div class="chapter">
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_67"></a>[67]</span>
+</p>
+
+<h2>
+CAPITOLO CVII.
+</h2>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+<i>Giulio II fa attaccare i Francesi a Genova,
+a Ferrara e nel Milanese. — Dirige
+l'assedio della Mirandola, ed
+entra in questa città per la breccia; è
+costretto a fuggire da Bologna; e la
+sua armata viene dispersa a Casalecchio.</i>
+</p>
+
+<p class="center">
+1510 = 1511.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+La maggior parte de' papi ottiene il
+pontificato in un'età, che d'ordinario ammorza
+le passioni, spegne un'ambizione
+di cui non rimane il tempo di raccogliere
+i frutti, e che fa desiderare un
+riposo, renduto quasi necessario dall'indebolimento
+degli organi. Inoltre l'educazione
+avuta dagli ecclesiastici d'ordinario
+non è tale da sviluppare una grande energia;
+e la religione, che forma la parte
+principale de' loro studj, deve loro inspirare
+moderazione e tolleranza, piuttosto
+che violenza o determinazione di tutto
+assoggettare alla loro volontà. Non pertanto
+molti papi, da Gregorio VI fino
+a Sisto V, manifestarono nel loro carattere
+un'ostinazione invincibile, un irritamento
+<span class="pagenum"><a id="Page_68"></a>[68]</span>
+contro tutto ciò che non cedeva
+alla loro volontà, uno sdegno contro coloro
+che gli avevano offesi, sconvenienti
+alla loro età, alla loro educazione, al loro
+ministero. E spesso quest'inflessibile carattere
+non si manifestò in loro, che
+quand'ebbero ricevuta la tiara, e di uomini
+dolci e modesti, quali erano stati
+fin allora creduti, diventarono dopo il
+loro innalzamento implacabili vendicatori
+delle più leggieri offese, e crudeli persecutori
+degli antichi loro amici.
+</p>
+
+<p>
+Questo cambiamento del loro carattere
+sarebbe forse una conseguenza della persuasione
+dell'infallibilità delle loro decisioni,
+comune ai papi ed a tutti i loro
+fedeli<a class="tag" id="tag65" href="#note65">[65]</a>? Tale credenza viene in ajuto
+di un'inclinazione di già anche troppo
+naturale all'uomo. Chiunque può riconoscere
+la superiorità d'un altro sopra di
+sè medesimo per conto delle facoltà dello
+spirito; ma siccome altra misura egli non
+ha del giudizio che il suo proprio giudizio,
+non accade mai, a suo credere, che un
+altro abbia il giudizio più retto di lui.
+Dietro il suo proprio istinto, pargli sempre
+<span class="pagenum"><a id="Page_69"></a>[69]</span>
+di potere rettificare il giudizio degli
+altri; e sotto qualsiasi modesto nome ch'egli
+indichi in sè medesimo questa facoltà,
+sotto quello di senso comune o di buon
+senso, è sempre al suo tribunale che assoggetta
+tutte le umane opinioni.
+</p>
+
+<p>
+Ammesso il principio che la consacrazione
+di un papa apporti seco tutti i doni
+dello Spirito Santo, viene in certo modo a
+santificarsi in chi la riceve quest'interno
+ed universale pregiudizio. Il presentimento,
+che fin allora non era stato da lui risguardato
+che come un felice istinto,
+sebbene creduto infallibile, è per lui diventato
+il linguaggio stesso della divinità.
+Il proprio raziocinio, cambiasi a' suoi
+occhi in evidenza, le sue decisioni più
+non vanno soggette a dubbj o ad incertezza,
+e coloro che ardiscono opporsi
+alle volontà ch'egli esprime di conformità
+a questa eterna sapienza da cui
+credesi inspirato, gli sembrano ribelli, che
+disprezzano ad un tempo tutte le autorità
+divine ed umane.
+</p>
+
+<p>
+Oramai il carattere di Giulio II era dominato
+da questo stesso irritamento contro
+tutti coloro che prontamente non accorrevano
+ad assecondare i suoi disegni. Tutto
+ciò ch'egli aveva una volta determinato,
+parevagli talmente conforme ai dettami
+<span class="pagenum"><a id="Page_70"></a>[70]</span>
+dell'eterna giustizia, ch'era sempre apparecchiato
+a punire come nemici del
+cielo coloro che frapponevano qualche
+ostacolo all'esecuzione de' suoi progetti.
+Le sue impetuose volontà eccedevano quasi
+sempre i confini che avrebbero dovuto
+contenere l'uomo di Dio; ma egli poteva
+sempre rendere testimonianza a sè
+medesimo, che le sue risoluzioni non erano
+figlie di personali interessi, e che, formandole,
+non aveva ascoltata che una certa
+elevazione, una certa grandezza d'animo
+ed ancora un certo dettame di giustizia
+a lui naturale. Ne' primi tempi del suo regno
+aveva cercato di ricuperare alla Chiesa
+il suo patrimonio scandalosamente dilapidato
+dai suoi predecessori. Aveva conseguito
+cotale intento coi piccoli feudatarj;
+ma i soli Veneziani avevano fatto argine
+ai suoi progetti, ed avevano eccitato il
+suo risentimento. Allora aveva creduto
+che la gloria della stessa Chiesa richiedesse
+di castigarli, e gli aveva infatti severamente
+castigati; ma dopo averli ridotti
+ad un'umile penitenza, voleva che gli
+altri imitassero il di lui esempio e gli
+perdonassero: voleva che i disastri dell'Italia
+terminassero ad un suo cenno,
+come avevano ad un suo cenno cominciato.
+Lo irritavano le personali viste, la
+<span class="pagenum"><a id="Page_71"></a>[71]</span>
+cupidigia, la crudeltà de' suoi antichi alleati;
+e dopo di avere adoperato il braccio
+dei Barbari per castigare gl'Italiani, credevasi
+dalla propria conscienza e dal patriottismo
+italiano obbligato a scacciare
+questi stessi Barbari dall'Italia.
+</p>
+
+<p>
+Ferdinando il Cattolico, che per interesse
+seguiva quella stessa politica che
+Giulio aveva adottata in conseguenza dei
+suoi principj, non dissentiva da lui; e
+Massimiliano, che per propria colpa aveva
+perdute le conquiste che le vittorie dei
+Francesi avevano poste in di lui potere,
+non eccitava che il suo disprezzo. Giulio
+altamente accusava la di lui incapacità e la
+di lui instabilità, e lo contava tra i suoi
+nemici senza temerlo. Di affatto diversa
+natura era il sentimento del papa verso
+Lodovico XII, l'odiava e lo temeva, sebbene
+non lo stimasse. Conosceva il debole
+carattere e la poca abilità di questo monarca;
+ma d'altra parte non ignorava
+quale fosse l'irresistibile valore delle armate
+francesi, il cieco attaccamento al
+loro governo, la virtù de' loro ufficiali,
+e l'attività con cui giugnevano al loro
+scopo qualunque volta i falli de' loro re
+non cagionavano la loro ruina. Sapeva
+che Lodovico XII aveva saputo farsi
+amare in Francia dal suo popolo, onde
+<span class="pagenum"><a id="Page_72"></a>[72]</span>
+poteva disporre a posta sua di tutte le
+forze di così vasta monarchia; ch'era padrone
+di Milano e di Genova, e che la
+metà del rimanente dell'Italia cercava la
+sua alleanza. Conosceva dunque che per
+vincerlo aveva bisogno di riunire contro
+di lui le forze di quasi tutta l'Europa,
+e non osò attaccarlo che con una dissimulazione,
+che non pareva conveniente
+al suo focoso carattere.
+</p>
+
+<p>
+Lodovico XII, sinceramente pio, rispettava
+la santa sede; inoltre era dominato
+dagli scrupoli di Anna, sua consorte, onde
+risguardava una rottura col papa come
+un grande disastro. Cercava però tutti i
+mezzi di soddisfare Giulio II rispetto agli
+affari di Ferrara, ch'egli credeva essere
+il solo oggetto di controversia tra di loro.
+Ma in questo stesso tempo il papa stava
+contro di lui preparando un triplice attacco
+a Ferrara, a Genova e sui laghi
+di Lombardia, e negoziava per unire al
+suo partito Ferdinando d'Arragona ed
+Enrico VIII d'Inghilterra. Siccome ben
+tosto conobbe l'impossibilità di nascondere
+tutte queste pratiche, fece se non altro
+in modo che quelle che potrebbero essere
+scoperte dai suoi avversarj, si attribuissero
+al progetto ch'egli dissimulava meno degli
+altri, dell'attacco di Ferrara.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_73"></a>[73]</span>
+Lodovico XII aveva fatte a Giulio II
+alcune proposizioni relativamente alla protezione
+da lui accordata al duca di Ferrara,
+le quali avrebbero dovuto piacere al pontefice,
+se questi non avesse portate le sue mire
+molto al di là degli antichi feudi della
+Chiesa. Vero è che il re di Francia aveva
+scelto per quest'affare un cattivo negoziatore,
+cioè Alberto Pio, conte di Carpi,
+il quale, avendo egli stesso motivo di temere
+il duca di Ferrara per la conservazione
+del suo piccolo feudo, fu accusato di
+avere pregiudicato presso la corte pontificia
+quello che aveva ordine di proteggere<a class="tag" id="tag66" href="#note66">[66]</a>.
+Non erano per anco rotte le negoziazioni,
+quando il 9 agosto del 1510 Giulio II
+fulminò una bolla contro Alfonso d'Este.
+Lo chiamava figlio d'iniquità ed allievo
+di perdizione; gli rimproverava la sua
+ingratitudine verso la santa Chiesa, la sua
+disubbidienza, le imposte estorte al popolo,
+le immunità ecclesiastiche violate, il sale
+che faceva in Comacchio a pregiudizio
+delle saline di Cervia, e in ultimo
+l'ambita protezione del re di Francia.
+A motivo di tanti delitti lo dichiarava
+<span class="pagenum"><a id="Page_74"></a>[74]</span>
+decaduto da tutti gli onori, da tutte le
+dignità, da tutti i feudi dipendenti dalla
+santa sede, scioglieva i suoi sudditi dal
+giuramento di fedeltà, i suoi soldati dall'ubbidienza;
+inoltre loro ingiungeva di
+prendere le armi contro di lui per darlo
+in mano alla giustizia di Dio, lo scomunicava,
+ed assoggettava alla stessa sentenza
+tutti i preti che avrebbero con lui
+comunicazione<a class="tag" id="tag67" href="#note67">[67]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Un mese prima di questa ostile denuncia
+Giulio II aveva stretta intima alleanza
+con Ferdinando il Cattolico: gli aveva il 7
+di luglio accordata l'investitura del regno
+di Napoli, che fin allora non aveva voluto
+dargli, fissandone l'annuo tributo su quello
+che erano soliti pagare i re arragonesi;
+aveva dichiarato che annullava la clausola
+del trattato di Blois, in forza della quale
+la riversione dell'Abruzzo e della Campania
+veniva accordata alla corona di Francia,
+qualora Germana di Foix, moglie di
+Ferdinando, morisse senza prole: in ricompensa
+delle quali concessioni aveva obbligato
+<span class="pagenum"><a id="Page_75"></a>[75]</span>
+il re d'Arragona a promettergli per difendere
+la Chiesa trecento uomini d'armi,
+che desso re farebbe marciare ad ogni
+richiesta del papa. Lusingavasi Giulio II
+che queste truppe ausiliarie farebbero
+l'effetto di strascinare la Spagna in una
+guerra colla Francia, e si compiaceva
+dell'animosità che risvegliava annullando
+di propria autorità il trattato di Blois:
+imperciocchè Lodovico XII non dava
+colpa di quest'atto arbitrario al solo papa,
+ma accusava pure Ferdinando d'averlo
+impetrato, incaricando i suoi ambasciatori
+di farne espressa doglianza alle Cortes
+d'Arragona<a class="tag" id="tag68" href="#note68">[68]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Tutti gli andamenti del papa davano
+apertamente a conoscere la di lui animosità
+contro la Francia; di già egli risguardava
+i cardinali francesi come ostaggi o
+prigionieri alla sua corte. Il cardinale
+d'Auch era uscito da Roma il giorno di
+san Pietro per andare alla caccia con
+cani e reti, ed il papa, supponendo che volesse
+fuggire in Francia, lo fece arrestare
+<span class="pagenum"><a id="Page_76"></a>[76]</span>
+e custodire nelle prigioni di castel sant'Angelo.
+Pochi giorni dopo obbligò il cardinale
+di Bayeux a giurare che non si allontanerebbe
+dalla corte di Roma, ed a riconoscere
+che, facendolo, perderebbe con
+questo solo atto la dignità cardinalizia<a class="tag" id="tag69" href="#note69">[69]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma sebbene più non fosse dubbiosa
+l'inimicizia del papa, Lodovico XII non
+sapeva prevedere il punto in cui eseguirebbe
+il primo attacco. Giulio non aveva
+mai saputo perdonargli il crudele trattamento
+fatto ai Genovesi in onta alla sua
+raccomandazione; era egli stesso originario
+della riviera di Genova, e la sua famiglia
+apparteneva al partito popolare oppresso
+dal re; perciò aveva accolti alla sua corte
+moltissimi esiliati liguri, e cercava per mezzo
+delle sue corrispondenze di ravvivare
+la speranza di tutti coloro che bramavano
+l'antica libertà<a class="tag" id="tag70" href="#note70">[70]</a>. Volendo giovarsi del
+loro odio, pensò di dirigere contro Genova
+le prime ostilità. Promise ad Ottaviano
+Fregoso, uno degli emigrati che
+stavano presso di lui, la corona ducale
+<span class="pagenum"><a id="Page_77"></a>[77]</span>
+che avevano portata suo padre e suo zio;
+con tutti gli altri rifugiati lo mandò a
+bordo di una galera pontificia, che unì
+per questa spedizione ad undici galere
+veneziane; fece in pari tempo passare
+nello stato di Lucca Marc'Antonio Colonna,
+ch'egli aveva persuaso a lasciare
+il servizio de' Fiorentini; gli fece adunare
+cento uomini d'armi, settecento fanti e
+molti emigrati genovesi, dando a credere
+che meditasse di attaccare Ferrara; poi
+tutt'ad un tratto gli fece attraversare tutta
+la riviera di Levante per accamparsi nella
+valle di Bisagno, mentre la flotta,
+della quale niuno in Italia aveva avuto
+sentore, venne nel principio di luglio ad
+ancorarsi alla foce del fiume d'Entello
+affatto vicina al porto di Genova<a class="tag" id="tag71" href="#note71">[71]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma per quanto inaspettato riuscisse quest'attacco,
+non ebbe i prosperi successi
+che si ripromettevano il papa e gli emigrati
+genovesi, o perchè la vista delle
+<span class="pagenum"><a id="Page_78"></a>[78]</span>
+bandiere veneziane risvegliasse l'antica
+gelosia de' patriotti di Genova, o perchè
+sembrasse ai cittadini in quel punto troppo
+grande la potenza francese per poterne
+trionfare. Le città di Sarzana e della Spezia,
+attraversate dall'armata di terra, e
+quelle di Sestri, Chiavari e Rapallo, occupate
+dalla flotta, cedettero alla forza
+senza dar segno di entusiasmo per coloro
+che si vantavano loro liberatori. Il figlio
+di Gian Luigi del Fiesco ed il nipote del
+cardinale di Finale, avevano ambidue
+condotti in Genova sette in ottocento
+fanti per difendere il governo francese ed
+impedire ogni movimento; nello stesso
+tempo il signor Prejan entrò in porto
+con sei galere provenzali, senza che Ottaviano
+Fregoso o Grillo Contarini, che
+comandavano la flotta veneziana, potessero
+trattenerlo. Questi due capi della spedizione
+perdettero allora ogni speranza di
+buon successo; Marc'Antonio Colonna
+s'imbarcò a Rapallo con circa sessanta cavalieri,
+ma gli altri vollero ritirarsi coll'infanteria
+per la strada di terra, e furono
+in cammino spogliati dai contadini irritati
+pei loro rubamenti. La flotta, ritirandosi,
+venne inseguita dalla flotta francese fino
+a Monte Argentaro sulle coste della Sardegna,
+<span class="pagenum"><a id="Page_79"></a>[79]</span>
+e rientrò senz'essersi battuta in
+Cività Vecchia<a class="tag" id="tag72" href="#note72">[72]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Intanto una più grossa armata pontificia,
+sotto gli ordini del nipote del papa, Francesco
+Maria della Rovere, duca d'Urbino,
+avanzavasi per attaccare il duca di Ferrara,
+e togliergli la piccola provincia della Romagna
+Ferrarese cedutagli da Alessandro
+VI. Entrò senza incontrare opposizione in
+Lugo ed in Bagnocavallo; ma mentre stringeva
+d'assedio la fortezza di Lugo ebbe
+notizia che si avvicinava il duca Alfonso,
+e fuggì disordinatamente abbandonando
+parte della sua artiglieria. Vero è che si
+riunì di nuovo ad Imola, e riprese subito
+l'offensiva; e mentre tutta a sè richiamava
+l'attenzione del duca di Ferrara, Gherardo
+e Francesco Maria Rangoni, gentiluomini
+di Modena, aprirono le porte di quella
+città al cardinale di Pavia, che si era
+avanzato da Bologna a Castelfranco. Probabilmente
+sarebbe stato occupato nella
+stessa maniera anche Reggio, ed invasa
+<span class="pagenum"><a id="Page_80"></a>[80]</span>
+la metà degli stati della casa d'Este, se
+il signore di Chaumont non si fosse affrettato
+a mandarvi dugento lance<a class="tag" id="tag73" href="#note73">[73]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma Giulio II aveva apparecchiato un
+terzo attacco, sul quale fondava più che
+negli altri le sue speranze. Una dieta adunata
+a Lucerna, offesa dal costante rifiuto
+di Lodovico XII di accrescere le pensioni
+dei cantoni, e strascinata dall'attività e
+dall'animosità di Matteo Schiner, vescovo
+di Sion, aveva risoluto di attaccare i
+Francesi in Lombardia. Il Chaumont per
+difendersi contro di loro aveva posti cinquecento
+uomini d'armi ad Ivrea; aveva
+dal debole Carlo III, duca di Savoja, ottenuta
+la promessa di non lasciar passare
+gli Svizzeri per la valle d'Aosta; finalmente
+aveva fatte ritirare tutte le barche
+dei laghi che sono alle falde delle montagne,
+rompere tutti i ponti, riporre tutte
+le vittovaglie nelle terre murate, e distruggere
+tutti i mulini<a class="tag" id="tag74" href="#note74">[74]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_81"></a>[81]</span>
+</p>
+
+<p>
+Per lungo tempo gli Svizzeri avevano
+formata la sola buona fanteria delle armate
+francesi; onde inspiravano grandissimo
+terrore agli uomini d'armi, accostumati
+ad averli per loro appoggio. Ma
+gli Svizzeri medesimi non avevano meno
+bisogno per poter tenere la campagna
+degli uomini d'armi cui erano stati sempre
+associati, e contro i quali portavano adesso
+le armi. Gli Svizzeri avevano de' buoni
+contestabili di reggimento, ma non uno
+sperimentato generale; onde avevano posto
+alla testa di quest'impresa il vescovo di
+Sion<a class="tag" id="tag75" href="#note75">[75]</a>: mancavano di ponti, di battelli
+e d'artiglieria, e poca era la loro cavalleria.
+Quando passarono il san Gottardo,
+in principio di settembre, con un corpo
+di sei mila uomini, non avevano che quattrocento
+cavalli, metà carabinieri. Due
+mila cinquecento de' loro fanti erano armati
+di fucile, cinquanta di lunghi archibugi,
+gli altri di picche o di alabarde<a class="tag" id="tag76" href="#note76">[76]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_82"></a>[82]</span>
+</p>
+
+<p>
+Gli Svizzeri, essendo usciti dal loro
+territorio per la strada di Bellinzona,
+s'impadronirono del ponte della Trezza,
+mal difeso contro di loro da seicento
+fanti francesi; poi fecero alto a Varese,
+aspettandovi un altro corpo di quattro
+mila uomini, che non si fece lungamente
+aspettare. Chaumont, che li teneva di vista
+con cinquecento lance e quattro mila pedoni,
+aveva determinato di non attaccarli,
+ma di andarli stancheggiando con piccole
+scaramucce e con continui movimenti.
+Mancando loro bentosto i viveri che avevano
+trovato a Varese, piegarono a sinistra
+verso Castiglione attraverso di un paese disuguale,
+marciando a grossi distaccamenti
+con ottanta o cento uomini di fronte, e coi
+fucilieri in coda. Si avanzarono con tale
+ordinanza senza mai lasciarsi avviluppare
+dalla cavalleria, che s'aggirava sui loro
+fianchi, bastando loro il far uscire dalla
+linea cento o cento cinquanta soldati per
+respingere la cavalleria, indi riprendere
+il loro luogo.
+</p>
+
+<p>
+Il primo giorno l'armata svizzera si trattenne
+ad Appiano; il secondo attraversava,
+alla volta di Cantù, il ridente paese che
+i Milanesi chiamano i <i>Monti di Brianza</i>.
+Quand'ebbe fatto la metà del cammino,
+abbandonò la prima direzione per accostarsi
+<span class="pagenum"><a id="Page_83"></a>[83]</span>
+alle montagne; restò un giorno nei
+sobborghi di Como, ed un altro a Chiasso.
+Tuttavia credevano i Francesi che gli
+Svizzeri fossero intenzionati di attraversare
+l'Adda sopra zattere, dov'esce dal
+lago di Lecco; ma tutt'ad un tratto essi
+tornarono verso la Trezza, di dove erano
+venuti, e rientrarono nelle loro montagne,
+o perchè sentissero l'impossibilità di penetrare
+senza barche in un paese attraversato
+da tanti fiumi, o perchè la mancanza
+de' viveri, e della cavalleria per andare
+a prenderne a qualche distanza, facesse
+loro temere la fame, o perchè,
+come alcuni vogliono, ricevessero settanta
+mila scudi dal re e dal signore di Chaumont
+per rinunciare ad un'impresa, per
+fare la quale ne avevano ricevuti altrettanti
+dal papa. La loro riputazione di
+lealtà era totalmente perduta, e più non
+guerreggiavano che a prezzo d'oro; e
+se la massa dell'armata non era partecipe
+di questi vergognosi contratti, la condotta
+de' condottieri non li liberava da ogni
+sospetto<a class="tag" id="tag77" href="#note77">[77]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_84"></a>[84]</span>
+</p>
+
+<p>
+Il piano di tutti questi simultanei attacchi
+era stato da Giulio II assai ben concertato,
+ma i diversi loro capi non avevano
+saputo agire nello stesso tempo. Il tentativo
+sopra Genova aveva preceduto quello
+di Ferrara e di Modena; in appresso si fece
+la spedizione degli Svizzeri, e quando
+questi rientravano nelle loro montagne,
+l'armata veneziana, sotto gli ordini di Lucio
+<span class="pagenum"><a id="Page_85"></a>[85]</span>
+Malvezzi, approfittò della lontananza
+de' Francesi per avanzarsi. Ricuperò in
+pochi giorni senza combattere Este, Monselice,
+Montagnana, Marostica e Bassano;
+rientrò in Vicenza, che i Tedeschi nè
+meno tentarono di difendere, e giunsero
+finalmente presso Verona, incalzando da
+vicino il duca di Termini, Andrea di Capoa,
+che si ritirò coll'armata imperiale, da
+lui comandata dopo la morte del principe
+di Anhalt accaduta pochi dì prima, e che
+ebbe l'accortezza di non lasciarsi avviluppare<a class="tag" id="tag78" href="#note78">[78]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Poi ch'ebbe ragunate in Verona tutte
+le sparse guarnigioni, il duca di Termini
+si vide alla testa di trecento lance
+spagnuole, di cento lance tedesche o italiane,
+di quattrocento lance francesi e di
+quattro mila e cinquecento pedoni. Contavansi
+nell'armata veneziana ottocento
+uomini d'armi, tre mila cavaleggieri,
+quasi tutti Stradioti, e dieci mila fanti.
+Furono poste in batteria le artiglierie contro
+le mura della fortezza di san Felice,
+situata sulla sinistra riva dell'Adige, e dopo
+pochi giorni avevano aperte larghe brecce
+e fatto tacere il fuoco degli assediati. Di
+<span class="pagenum"><a id="Page_86"></a>[86]</span>
+già i Veneziani si apparecchiavano all'assalto
+con grandissima probabilità di
+buon successo, quando mille ottocento
+soldati tedeschi, sostenuti da alcuni uomini
+d'armi francesi, fecero di mezza
+notte una sortita, inchiodarono due cannoni,
+ruppero la fanteria italiana ed uccisero
+Zittolo di Perugia, uno de' suoi
+migliori capitani. Il Malvezzi, trovando
+all'indomani i suoi soldati scoraggiati,
+abbandonò l'assedio di Verona e tornò
+all'antico quartiere di san Martino, lontano
+cinque miglia<a class="tag" id="tag79" href="#note79">[79]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dopo queste brevi spedizioni, ogni spirito
+d'intrapresa parve da tutti abbandonato,
+fuorchè dal pontefice: il senato di
+Venezia fu alcun tempo in qualche agitazione
+per l'imperiosa domanda fattagli
+dal re d'Ungheria di tutte le terre della
+Dalmazia, che gli venivano accordate nel
+trattato di Cambrai; ma diversi magnati
+si affrettarono di rassicurare l'ambasciatore
+veneziano, protestando che il loro
+re non procederebbe più in là dell'intimazione,
+fatta soltanto per compiacere
+<span class="pagenum"><a id="Page_87"></a>[87]</span>
+a Massimiliano ed a Lodovico XII, e
+che la nazione ungara non somministrerebbe
+danaro per attaccare la repubblica<a class="tag" id="tag80" href="#note80">[80]</a>.
+I comandanti, francesi, tedeschi,
+spagnuoli, ferraresi, guastavano il paese
+all'intorno delle loro stazioni, ma non
+intraprendevano veruna cosa d'importanza.
+Soltanto Giulio II pareva accendersi
+di nuovo ardore ad ogni disfatta, ed il
+di lui irritamento veniva maggiormente
+esacerbato dalle pratiche di Lodovico XII
+presso il clero di Francia.
+</p>
+
+<p>
+Il re risguardava come crudeli ingiurie
+i non preveduti attacchi che il pontefice
+avea contro di lui provocati a Genova,
+in Lombardia e nel Ferrarese; aveva
+palesato al Macchiavelli, che trovavasi
+in legazione presso di lui, l'ardente suo
+desiderio di vendicarsi esemplarmente;
+aveva perciò voluto persuadere i Fiorentini
+ad entrare in guerra contro il papa,
+facendo loro sperare il possedimento di
+Lucca o del ducato d'Urbino. Voleva
+ad ogni modo levare questo ducato al nipote
+di Giulio II, per fargli sentire nella
+propria famiglia gli amari frutti della
+guerra<a class="tag" id="tag81" href="#note81">[81]</a>; ma nello stesso tempo voleva
+<span class="pagenum"><a id="Page_88"></a>[88]</span>
+combattere contro il papa colle armi
+spirituali, e ne' primi giorni di settembre
+adunò a Tours un concilio della Chiesa
+Gallicana, al quale denunciò questo papa,
+eletto con mezzi così poco canonici, e
+che col suo bellicoso temperamento turbava
+in così crudele maniera tutta la
+Cristianità. Il concilio francese autorizzò
+il re a respingere le armi del papa colle
+armi, ed a portare innanzi ad un concilio
+ecumenico, convocato di concerto
+coll'imperatore, le sue lagnanze contro
+il capo della Chiesa<a class="tag" id="tag82" href="#note82">[82]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Queste pratiche di Lodovico XII accrebbero
+a dismisura l'odio di Giulio contro
+la Francia ed il suo desiderio di vendicarsene,
+onde ricominciò i suoi attacchi.
+Da un canto rimandò in faccia a
+Genova la sua flotta, unita a quella dei
+Veneziani, per suscitarvi a forza aperta
+la rivoluzione che poc'anzi aveva invano
+tentato di eccitare per sorpresa: la cosa
+non ebbe effetto, ed egli avrebbe ben dovuto
+prevederlo<a class="tag" id="tag83" href="#note83">[83]</a>. D'altra parte risolse
+<span class="pagenum"><a id="Page_89"></a>[89]</span>
+di recarsi in persona fino a Bologna, per
+ridurre Ferrara sotto il diretto dominio
+della Chiesa. Egli non aveva abbandonato
+i suoi progetti coll'imperatore, con Enrico
+VIII e con Ferdinando il Cattolico,
+che sempre lusingavasi di potere scatenare
+contro la Francia, ma ripromettevasi
+di potere, anche senza il loro
+ajuto, fare coi Veneziani la riconquista
+di Ferrara; dal canto loro i Veneziani,
+senza spingere tant'oltre le loro speranze,
+credevano vantaggioso di assecondarlo
+con tutte le loro forze, per tenerlo
+fermo nella loro alleanza. Giulio II aveva
+con insolita fierezza, che ogni giorno facevasi
+sempre maggiore, rigettate le proposizioni
+fattegli dalla Francia per una
+separata pace. Lodovico XII lasciò travedere
+che non rinuncierebbe alla protezione
+del duca di Ferrara; ma pretese
+subito il pontefice che rinunciasse ancora
+ad ogni sovranità sopra Genova. Il Macchiavelli
+fu incaricato da Robertet di persuadere
+la repubblica di Firenze ad offrire
+la sua mediazione, ma il papa la
+rifiutò disdegnosamente. Per lo stesso motivo
+venne ancora più maltrattato un segretario
+d'ambasciata del duca di Savoja.
+Giulio II lo accusò di spionaggio, lo fece
+<span class="pagenum"><a id="Page_90"></a>[90]</span>
+gettare in prigione, e poco dopo sottomettere
+alla tortura<a class="tag" id="tag84" href="#note84">[84]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il 22 di settembre Giulio II fece il suo
+solenne ingresso in Bologna con tutta la
+sua corte, mentre che la sua armata si
+avanzava nel Ferrarese fino al Po. Per compiacerlo
+i Veneziani nello stesso tempo
+facevano rimontare il fiume a due loro
+flotte, una per la bocca delle Fornaci,
+l'altra per il Po di Primaro. I soldati veneziani
+e pontificj guastavano senza riguardo
+il territorio ferrarese, ma senza
+mai avvicinarsi alla città; il papa era
+stato ingannato intorno alla qualità ed al
+numero de' soldati ch'egli pagava; e la sua
+armata non aveva bastanti forze per intraprendere
+un assedio di tanta importanza<a class="tag" id="tag85" href="#note85">[85]</a>.
+</p>
+
+<p>
+I Veneziani avevano più di un anno
+tenuto in prigione il duca di Mantova;
+ma lo avevano di fresco rilasciato dietro
+le riunite istanze del papa e dell'imperatore
+de' Turchi, Bajazette II. Fino dal
+principio del suo regno Giovanni Francesco
+<span class="pagenum"><a id="Page_91"></a>[91]</span>
+Gonzaga aveva cercato di guadagnarsi
+la grazia del gran signore, gli aveva
+mandati diversi regali, ed aveva avuta
+cura d'intrattenere con lui una non interrotta
+corrispondenza: e Bajazette, riconoscente
+di questa lunga confidenza,
+avvalorò le sue istanze pel marchese di
+Mantova con tali minacce, che non permisero
+al senato di discutere l'affare<a class="tag" id="tag86" href="#note86">[86]</a>.
+Ad ogni modo i Veneziani rilasciarono al
+papa il loro prigioniere, poichè per una
+singolare circostanza egli aveva inallora
+eccitata la compassione del papa e del sultano;
+e Giulio II, che aveva solennemente
+privato il duca di Ferrara del titolo di
+gonfaloniere della Chiesa, accordò tale
+dignità al Gonzaga, sperando in tal modo
+di vincolarlo irrevocabilmente alla sua lega
+coi Veneziani. Il marchese di Mantova
+trovavasi in una difficilissima posizione
+tra la politica e la riconoscenza. I Veneziani
+lo avevano ancor essi nominato
+capitano generale della loro armata col
+soldo di cento uomini d'armi e di mille
+dugento fanti; pure s'egli si attaccava
+alla lega, in cui volevano strascinarlo il
+papa ed il senato veneto, i suoi stati erano
+i più esposti agli attacchi de' Francesi.
+<span class="pagenum"><a id="Page_92"></a>[92]</span>
+Infatti questi colsero tale istante per invadere
+il Mantovano, ed il Gonzaga, che
+forse aveva fatto istanza al signore di
+Chaumont di somministrargli questo pretesto,
+abbandonò le altre dignità che gli
+erano state accordate, per occuparsi della
+difesa de' suoi sudditi<a class="tag" id="tag87" href="#note87">[87]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Intanto il pontefice era caduto gravemente
+infermo, e si curava contro il parere
+di tutti i medici, come trattava la
+guerra contro il sentimento di tutti i militari.
+Egli non voleva essere consigliato,
+le difficoltà non lo scoraggiavano, e sempre
+affrettava l'attacco de' nemici<a class="tag" id="tag88" href="#note88">[88]</a>. Ma la
+discordia tra il duca d'Urbino ed il cardinale
+di Pavia, che dividevano tra di loro
+il comando dell'armata, rendeva questo
+attacco pericolosissimo. Il duca d'Urbino,
+in un primo impeto di collera, fece arrestare
+e condurre a Bologna il cardinale
+di Pavia, per esservi giudicato come
+colpevole di tradimento; ma il cardinale
+seppe così pienamente giustificarsi presso
+al papa, che ricuperò maggior credito ed
+autorità che prima non aveva<a class="tag" id="tag89" href="#note89">[89]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_93"></a>[93]</span>
+</p>
+
+<p>
+Finalmente il duca d'Urbino aveva potuto
+far sentire al papa, che prima di
+attaccare Ferrara doveva aspettare che si
+unissero all'armata le truppe veneziane
+composte di trecento uomini d'armi, di
+molta cavalleria leggiere e di quattro mila
+fanti, ch'eransi avanzati sul Po fino a Ficheruolo
+ed erano secondati da alcune
+galere. Alfonso d'Este precludeva la strada
+a questa truppa: attaccava separatamente
+con molta attività le galere veneziane,
+e faceva loro sentire a quanto rischio
+si esponessero, avanzandosi nel letto
+dei fiumi<a class="tag" id="tag90" href="#note90">[90]</a>. Mentre Alfonso non permetteva
+alle galere di rimontare più alto
+verso Ferrara, il signore di Chaumont,
+così consigliato dai Bentivoglio, risolse di
+portarsi rapidamente sopra Bologna, e di
+sforzare Giulio II alla pace. Prese, cammino
+facendo, Spilimbergo e Castelfranco,
+che non si difesero che un giorno, ed il
+12 di ottobre si accampò a Crespolano,
+lontano dieci miglia da Bologna, con intenzione
+di presentarsi all'indomani sotto
+le mura della città.
+</p>
+
+<p>
+Non si trovavano allora in Bologna che
+pochi e mal disciplinati soldati pontificj:
+<span class="pagenum"><a id="Page_94"></a>[94]</span>
+vero è che il papa aspettava trecento uomini
+d'armi, che il re d'Arragona doveva
+mandargli, e l'armata veneta trattenuta
+a Ficheruolo; ma non sembrava probabile
+che potesse sostenersi fino all'arrivo degli
+uni e degli altri, tanto più che i partigiani
+dei Bentivoglio cominciavano a
+darsi qualche movimento, e che la massa
+del popolo, dimenticando tutti i vecchi torti,
+si andava attaccando al loro partito
+per quella cieca affezione che lega tutti
+gli uomini al tempo passato. I prelati ed
+i cortigiani, accostumati soltanto agli agi
+ed alle delicatezze di Roma, lagnavansi
+amaramente che il papa gli avesse seco
+strascinati in così pericolosa situazione
+per le sostanze loro e per la gloria della
+santa sede. Con caldissime istanze, che
+prima d'allora Giulio II non avrebbe in
+verun modo tollerate, lo andavano affrettando
+a provvedere alla comune sicurezza
+con una pronta ritirata, o trattando con
+Chaumont a quelle condizioni che potesse
+ottenere più sopportabili<a class="tag" id="tag91" href="#note91">[91]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_95"></a>[95]</span>
+</p>
+
+<p>
+Giulio II, senza promettere di seguire
+i loro consiglj, chiamò gli ambasciatori
+veneziani e dichiarò loro che se all'indomani
+prima di sera non riceveva in
+Bologna un rinforzo, staccato dalle truppe
+ch'essi avevano nel campo della Stellata,
+tratterebbe coi Francesi. Adunò in appresso
+il consiglio ed i collegj di Bologna,
+loro dipinse con vivissimi colori
+l'antica tirannide dei Bentivoglio, dalla
+quale gli aveva egli sottratti; gli esortò
+a difendere il paterno governo della Chiesa
+e la libertà di cui godevano; loro raccomandò
+di procurarsi vittovaglie per sostenere
+un assedio, accordando per questa
+circostanza esenzione di gabelle alle
+porte. Ma Giulio II, malgrado la debolezza
+dell'età e della malattia, era il solo uomo
+che in quel momento di pericolo conservasse
+il vigore dell'animo. Fece venire
+sulla pubblica piazza tutti i Bolognesi che
+avevano promesso di combattere, e venne
+assicurato che non v'erano meno di quindici
+mila pedoni e di cinque mila cavalli.
+Giulio II stava in allora a letto, preso
+da un accesso di febbre; tosto che udì
+le grida del popolaccio, balzò dal letto,
+si affacciò alla finestra, diede alle truppe
+la benedizione nelle forme adoperate quando
+marciano alla battaglia, ed, abbandonandosi
+<span class="pagenum"><a id="Page_96"></a>[96]</span>
+ad un trasporto di gioja, gridò
+ch'era di già vittorioso dell'armata francese<a class="tag" id="tag92" href="#note92">[92]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma intanto questa gente, che aveva salutato
+il papa colle sue grida, non prendeva
+le armi per combattere. I cortigiani
+si mostravano sempre più atterriti; gli ambasciatori
+dell'imperatore, del re Cattolico,
+dell'Inghilterra, pressavano Giulio II ad
+entrare in negoziazione. All'ultimo si lasciò
+vincere, e mandò a domandare a
+Chaumont un salvacondotto pel conte
+Francesco Pico della Mirandola, che voleva
+incaricare di trattare con lui. Nello
+stesso tempo fece partire alla volta di Firenze
+i più preziosi giojelli della Chiesa,
+e tra questi la mitra giojellata, che chiamasi
+il triregno<a class="tag" id="tag93" href="#note93">[93]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Sapeva il Chaumont che Lodovico XII
+era tormentato dagli scrupoli, combattendo
+contro il papa, e che quasi ad ogni patto
+avrebbe con lui fatta la pace; perciò
+accondiscese di buon grado a trattare.
+Domandò l'assoluzione di tutte le censure
+pronunciate contro Alfonso d'Este, i Bentivoglio
+e loro aderenti; la restituzione
+<span class="pagenum"><a id="Page_97"></a>[97]</span>
+ai Bentivoglio de' loro beni, a condizione
+ch'essi starebbero per lo meno ottanta
+miglia lontani da Bologna; domandò che
+fossero rimesse al giudizio di arbitri le
+difficoltà tra il papa ed il duca di Ferrara;
+che fosse deposta Modena tra le
+mani dell'imperatore, e finalmente sospese
+le ostilità per sei mesi, nel corso de' quali
+ognuno conserverebbe ciò che possedeva<a class="tag" id="tag94" href="#note94">[94]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Tali condizioni sembravano a Giulio II
+infinitamente dure; lagnavasi a vicenda
+dell'insolenza de' Francesi e della lentezza
+de' Veneziani; contro il suo costume ascoltava
+le istanze de' cardinali, ma non prendeva
+verun partito, e lasciava passare il
+tempo, quando poco prima di sera del
+giorno 13 d'ottobre Chiappino Vitelli entrò
+in Bologna con seicento cavaleggieri
+veneziani, e con un corpo di cavalleria
+turca in servigio della repubblica, e ritornò
+al papa la perduta audacia e la
+consueta alterigia.
+</p>
+
+<p>
+Erasi il Chaumont innoltrato fino al
+ponte del Reno, a tre miglia da Bologna;
+aveva accettata la mediazione degli
+ambasciatori dell'imperatore, del re di
+<span class="pagenum"><a id="Page_98"></a>[98]</span>
+Spagna e del re d'Inghilterra; ma la vegnente
+mattina tutto aveva mutato faccia;
+il papa più non voleva discendere a
+verun accordo, gli amici dei Bentivoglio
+non avevano in Bologna fatto alcun movimento,
+un secondo corpo di Stradioti
+doveva prima di notte entrarvi per una
+porta, mentre che Fabrizio Colonna vi
+condurrebbe per un'altra parte degli uomini
+d'armi spagnuoli e della cavalleria
+leggiere; onde Chaumont poteva credersi
+ancor esso in pericolo. Vergognoso e disperato
+d'essere stato uccellato dal vecchio
+pontefice, ritirossi lentamente verso
+Castel Franco, poi sopra Rubiera. Giulio
+gli aveva fatto sapere che non darebbe
+orecchio a verun trattato, se per condizione
+preliminare la Francia non rinunciava
+alla difesa del duca di Ferrara; ed
+intanto non sapeva darsi pace che i suoi
+generali non avessero inseguita e distrutta
+l'armata francese. Tanto dispetto aggravò
+in modo la di lui malattia, che il 24 di
+ottobre disperavasi della sua vita<a class="tag" id="tag95" href="#note95">[95]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Quando cominciava appena a riaversi
+scrisse una circolare a tutti i principi
+<span class="pagenum"><a id="Page_99"></a>[99]</span>
+cristiani. Accusò il re di Francia d'avere
+fatta avanzare la sua armata contro
+il papa ed i suoi cardinali con una esecranda
+sete del sangue del romano pontefice.
+Dichiarò che non darebbe orecchio
+a veruna negoziazione, se prima
+non gli veniva consegnata Ferrara; ed
+affrettò caldamente i Veneziani ad unire
+la loro armata alla sua per istringere di
+assedio quella città<a class="tag" id="tag96" href="#note96">[96]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Infatti l'armata pontificia si unì in Modena
+a quella de' Veneziani, ma stavano
+ambedue aspettando il marchese di Mantova
+che aveva avuto il titolo di capitano
+generale, e che fece loro perdere un
+tempo prezioso, senza mai assumere il
+comando. Nello stesso tempo la flotta veneziana
+venne attaccata a Bondeno dal
+duca di Ferrara e dal signore di Chatillon,
+e fu costretta ad abbandonare con perdita
+il Po. Finalmente si mosse l'armata
+pontificia, ed intraprese l'assedio di Sassuolo;
+e il pontefice ebbe il conforto di
+udire, stando nella sua camera, il rumore
+della propria artiglieria, ed espresse
+la sua gioja colla stessa vivacità con cui
+pochi dì prima aveva manifestato il suo
+malcontento udendo l'artiglieria de' nemici
+<span class="pagenum"><a id="Page_100"></a>[100]</span>
+a Spilamberto. Dopo due giorni Sassuolo
+capitolò; e Giulio II, rinunciando all'attacco
+di Ferrara, fece avanzare l'armata
+contro la Mirandola. Questo castello e
+quello della Concordia formavano il piccolo
+feudo o principato della famiglia dei
+Pichi, tanto illustre nella storia delle lettere.
+Il conte Lodovico Pico della Mirandola
+aveva sposata la figliuola del maresciallo
+Gian Giacopo Trivulzio, chiamata Francesca:
+era costei rimasta vedova, ed erasi
+senza riserva abbandonata alla direzione
+di suo padre, che aveva fatto della Mirandola
+una piazza d'armi francese, mentre
+che il conte Giovan Francesco Pico, cugino
+di Lodovico, il quale pretendeva l'eredità
+di questo feudo, erasi interamente
+dedicato al papa<a class="tag" id="tag97" href="#note97">[97]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il duca di Ferrara trovavasi spossato
+dai lunghi sforzi che aveva dovuto fare;
+omai più non aveva che poche truppe
+nella sua capitale, e Chaumont non era
+in troppo buono stato per poterlo soccorrere;
+onde dovette ascrivere a sua
+somma ventura che l'armata del papa si
+volgesse contro la Mirandola, e non contro
+<span class="pagenum"><a id="Page_101"></a>[101]</span>
+di lui. Si credette pure che il cardinale
+di Pavia fosse stato segretamente guadagnato
+da lui o dalla Francia, quando
+consigliò il papa ad attaccare la Mirandola.
+Frattanto il Chaumont mandò Marino di
+Montchenu e Chantemerle, nipote del signore
+di Lude, con cento fanti e due cannonieri
+a rinforzare la guarnigione della
+Mirandola, ove la contessa Francesca e
+suo cugino, Alessandro Trivulzio, si apparecchiavano
+a sostenere un assedio<a class="tag" id="tag98" href="#note98">[98]</a>.
+</p>
+
+<p>
+L'armata pontificia era lenta in tutte
+le sue operazioni, e sempre esposta ai
+raggiri di coloro che volevano celatamente
+attraversare l'esecuzione dei disegni
+del papa, onde non potè avvicinarsi a
+Concordia che circa nella metà di dicembre.
+La piazza fu presa lo stesso giorno
+in cui si aprirono le batterie, la cittadella
+capitolò, e l'armata pontificia passò
+ad assediare Mirandola.
+</p>
+
+<p>
+Non cominciò il fuoco contro la Mirandola
+che quattro giorni dopo l'arrivo
+dell'armata. L'impaziente Giulio II
+non sapeva accomodarsi a tanta lentezza;
+altronde diffidava di tutti; accusava ora
+l'uno ora l'altro de' suoi capitani, e lo
+<span class="pagenum"><a id="Page_102"></a>[102]</span>
+stesso suo nipote, il duca d'Urbino, di
+incapacità, o di perfidia. Finalmente nei
+primi giorni del 1511 risolse di dare al
+mondo uno spettacolo non meno scandaloso
+che inaspettato: il due di gennajo si
+fece portare in lettiga da Bologna al campo
+sotto Mirandola coll'accompagnamento
+di tre cardinali<a class="tag" id="tag99" href="#note99">[99]</a>. Si alloggiò nella piccola
+casa di un contadino, distante soltanto
+due tiri di balestra dalle mura, ed
+esposta al fuoco del cannone della piazza;
+colà, senza lasciarsi atterrire dalle
+continue nevi, indispettito dalla viltà degli
+operaj che faceva adunare e che fuggivano
+ad ogni scarica d'artiglieria, o perchè mancavano
+le vittovaglie, cominciò egli stesso
+a dirigere i lavori a far mettere sotto i suoi
+occhi i cannoni in batteria, e ad affrettare
+il fuoco. Dopo aver tenuto dietro ai suoi
+lavoratori nell'eccessivo freddo di un rigorosissimo
+inverno con un'attività che
+non sarebbesi mai aspettata da un vecchio
+infermo, non che da un papa, tornò a Concordia,
+quando tutte le batterie furono aperte,
+per sentirne l'effetto. Ma sebbene non
+si trovasse che poche miglia lontano dal
+<span class="pagenum"><a id="Page_103"></a>[103]</span>
+campo, per la sua impazienza era tuttavia
+troppo lontano, e tornò il quarto dì
+ad alloggiarsi a canto alle sue batterie
+ancora più vicino alle mura, di quel che
+lo fosse la prima volta. In allora, tutto
+abbandonandosi all'impeto del suo carattere,
+rampognava quando l'uno e quando
+l'altro de' suoi capitani, tranne Marc'Antonio
+Colonna; visitava in seguito l'armata,
+castigava alcuni soldati, altri incoraggiava,
+e a tutti prometteva di non
+capitolare, per lasciare che i soldati saccheggiassero
+la piazza<a class="tag" id="tag100" href="#note100">[100]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il cavaliere Bajardo trovavasi in allora
+nel campo del duca di Ferrara presso il
+Po: ebbe avviso che il papa, che passava
+quella notte nel castello di san Felice,
+doveva ripartire all'indomani per tornare
+alla Mirandola. Bajardo sapeva trovarsi
+su questa strada a due miglia da san Felice
+ed a quattro dalla Mirandola due o
+tre case abbandonate a motivo della guerra;
+andò prima di giorno ad appostarvisi
+con cento uomini d'armi. «Domattina,
+disse al duca di Ferrara, quando
+il papa sloggierà da san Felice, sono
+<span class="pagenum"><a id="Page_104"></a>[104]</span>
+informato che non ha che i suoi cardinali,
+vescovi e protonotarj, e circa
+cento cavalli di guardia; uscirò dalla
+mia imboscata, e non mi fuggirà dalle
+mani.» Il progetto del cavaliere senza
+paura e senza difetti fu altamente approvato,
+e tutto puntualmente si eseguì a
+seconda de' suoi ordini. Di già i primi
+chierici del corteggio del papa erano passati
+oltre l'imboscata, da cui uscì Bajardo
+per caricarli ed inseguirli. «Ma
+il papa, che era partito ultimo, fu appena
+pochi passi lontano da san Felice,
+che cominciò a cadere la più aspra
+ed impetuosa neve che si fosse veduta
+da cent'anni in qua.» Prima che i
+fuggiaschi, sottrattisi all'imboscata, fossero
+giunti fino al papa, il cardinale di Pavia
+lo aveva di già persuaso a rientrare nel
+castello per lasciar passare il cattivo tempo.
+«Quando il buon cavaliere giugneva
+a san Felice, il papa rientrava appunto
+nel castello, ed, udendo le grida
+de' soldati, ebbe tanto spavento che subitamente
+e senza che persona lo ajutasse
+uscì di lettiga, ed egli stesso ajutò
+ad alzare il ponte; ed in ciò mostrossi
+uomo di molto spirito, perchè se avesse
+tanto ritardato quanto abbisogna di tempo
+per dire un <i>Pater noster</i>, era preso....
+<span class="pagenum"><a id="Page_105"></a>[105]</span>
+Il papa, rimasto nel castello di
+san Felice, tremò tutto il giorno di
+febbre per la paura che aveva avuta,
+e la notte mandò a darne avviso a suo
+nipote, il duca d'Urbino, il quale venne
+a prenderlo con quattro cento uomini
+d'armi e lo condusse all'assedio<a class="tag" id="tag101" href="#note101">[101]</a>.»
+</p>
+
+<p>
+Alessandro, nipote del maresciallo Gian
+Giacopo Trivulzio, difendeva la Mirandola.
+Aveva sotto il suo comando quattrocento
+fanti stranieri, e mostrava tanta
+maggiore ostinazione e coraggio, quanto
+tenevasi più sicuro di essere soccorso dal
+signore di Chaumont: ma questi, che detestava
+il maresciallo Trivulzio, non vedeva
+con dispiacere che la figlia del suo
+rivale perdesse l'eredità, e non curavasi
+di accorrere in suo soccorso.
+</p>
+
+<p>
+Una palla di cannone aveva traforata
+la casa in cui alloggiava il papa ed uccisi
+due uomini nella sua cucina; ma
+quest'accidente non fece che accrescere
+la collera di Giulio II. Finalmente il violento
+freddo agghiacciò le fosse della Mirandola
+in tal modo che l'acqua che dovea
+servire a difenderla aprì per lo contrario
+un passaggio onde giugnere fino sulla
+<span class="pagenum"><a id="Page_106"></a>[106]</span>
+breccia. Vide allora Alessandro Trivulzio
+l'impossibilità di sostenere un assalto, e
+capitolò il 20 di gennajo. Pagò una contribuzione
+di sei mila ducati per salvare
+la Mirandola dal saccheggio; ed il papa,
+cedendo alle istanze di tutti i suoi cortigiani,
+l'accettò. Alcuni ufficiali restarono
+prigionieri di guerra, mentre il rimanente
+della guarnigione potè ritirarsi
+libera; e perchè le porte della città, che
+erano state afforzate per di dietro con
+terrapieni, non erano più praticabili,
+il vecchio pontefice non fu abbastanza
+paziente per aspettare che si sgombrassero:
+montò per una scala sulla breccia,
+e dopo aver fatto in tal maniera il suo
+ingresso in questa città, ne diede il possesso
+al conte Giovan Francesco Pico,
+parente del conte Lodovico, sebbene suo
+nemico<a class="tag" id="tag102" href="#note102">[102]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dopo la presa della Mirandola il papa
+ed i Veneziani tentarono di nuovo d'impadronirsi
+<span class="pagenum"><a id="Page_107"></a>[107]</span>
+della Bastia sul basso Po, onde
+impedire il trasporto dei viveri a Ferrara;
+ma mentre assediavano questo castello
+vi furono sorpresi dal duca Alfonso d'Este,
+in conseguenza di un piano datosi
+dal cavaliere Bajardo, e perdettero tanta
+gente che più non pensarono all'assedio
+di Ferrara<a class="tag" id="tag103" href="#note103">[103]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Intanto Lodovico XII, disperando omai
+di ridurre colle negoziazioni a pacifici
+pensieri un papa, che in tutte le sue azioni
+annunciava tanta violenza, ordinò al signore
+di Chaumont di attaccarlo vivamente
+e di fargli sentire quale fosse la
+potenza di un re di Francia. Chaumont,
+che dalla sola protezione di suo zio, il
+cardinale d'Amboise, riconosceva l'alta
+riputazione di cui godeva, dopo la morte
+dello zio veniva giudicato secondo il vero
+suo merito. Non gli si attribuivano nè
+singolare ingegno, nè bastante perizia
+dell'arte della guerra, nè la debita deferenza
+all'avviso di coloro che l'avevano
+meglio di lui studiata, nè la necessaria
+attenzione pel mantenimento della disciplina,
+che omai più non era osservata
+nel campo francese. Gli si rimproverava
+<span class="pagenum"><a id="Page_108"></a>[108]</span>
+un'eccessiva gelosia verso il maresciallo
+Gian Giacopo Trivulzio, il quale avrebbe
+condotta la guerra a più felice fine, se
+Chaumont avesse più frequentemente seguiti
+i suoi consiglj. Non è questi, a dir
+vero il carattere che gli attribuisce il
+maresciallo di Fleuranges, che lo chiama:
+«il più savio uomo dabbene in ogni stato
+che io mi ricordi d'avere mai veduto,
+e della più grande diligenza, e del più
+raro spirito.» Ma Fleuranges era nipote
+di Chaumont, e gli doveva in parte
+il suo avanzamento<a class="tag" id="tag104" href="#note104">[104]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il Trivulzio tornava appunto dalla corte
+di Francia, quando fu presa la Mirandola;
+fu chiamato ad un consiglio di guerra
+in cui doveva essere deciso il piano di
+attacco da seguirsi contro il papa. L'armata
+veneziana erasi fortificata al Bondeno
+sul Panaro<a class="tag" id="tag105" href="#note105">[105]</a> presso alla sua foce in
+Po. Questa posizione nello stato di Ferrara
+veniva renduta quasi inattaccabile
+a cagione delle inondazioni e de' numerosi
+canali. Proponeva il Trivulzio di non
+cercare di forzarla; di piegare a mezzodì,
+<span class="pagenum"><a id="Page_109"></a>[109]</span>
+minacciando Modena e Bologna; di
+sorprendere queste città se non venivano
+difese, e, se l'armata veneziana abbandonava
+la sua forte posizione per accorrere
+in difesa di quella città, di tentare di distruggerla
+in una battaglia. Ma bastò agli
+occhi di Chaumont e de' suoi adulatori,
+che questo consiglio fosse uscito di bocca
+al Trivulzio, per seguirne uno contrario.
+Egli rappresentò, che Alfonso d'Este non
+doveva lasciarsi più lungamente esposto
+alla desolazione del suo paese; che se non
+accorrevasi prontamente in suo soccorso,
+Ferrara avrebbe dovuto arrendersi; che
+per quanto fosse forte la posizione de' Veneziani
+al Bondeno, il valore francese e la
+superiorità dell'artiglieria francese avrebbero
+trionfato di tutto; finalmente che,
+avvicinandosi agli stati di Mantova, trarrebbe
+il marchese Gonzaga dalla sua lunga
+irrisoluzione e si unirebbe alle armate
+francesi, come ne aveva fatto celatamente
+conoscere il desiderio<a class="tag" id="tag106" href="#note106">[106]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Infatti l'armata francese si pose in movimento
+lungo la destra riva del Po, e
+giunta che fu a Sermidi in riva a questo
+fiume, il Chaumont si avanzò con alcuni
+<span class="pagenum"><a id="Page_110"></a>[110]</span>
+ufficiali fino alla Stellata per avere una
+conferenza col duca Alfonso. Questi gli
+fece meglio conoscere lo stato del paese
+fino al Bondeno, e di là fino a Finale
+ed a Cento, ove trovavansi alloggiati i
+soldati della Chiesa e gli Spagnuoli. Erano
+state rotte tutte le dighe dei fiumi, tutto
+il piano inondato, ed era lungo lo stretto
+argine, che sostiene le acque dei canali o
+quelle del Panaro, ch'era forza avvicinarsi
+al nemico. Questi argini erano stati
+in più luoghi tagliati e guarniti di truppe
+e d'artiglieria. Vero è che Alfonso, il
+quale sospirava di sbarazzarsi di ospiti
+che facevano più compiuta la sua ruina,
+sforzavasi di provare colle carte degli
+ingegneri che la disposizione del terreno
+sarebbe sempre vantaggiosa all'artiglieria
+francese. Ma in un secondo consiglio
+di guerra, tenuto a Sermidi, il Trivulzio
+dimostrò l'estrema imprudenza di avventurare
+un'intera armata, in mezzo ad un
+paese inondato, sopra l'angusta linea di
+una diga, ove il più piccolo accidente
+accaduto all'artiglieria o ai carri delle
+munizioni poteva rompere ogni comunicazione
+dalla testa alla coda della colonna,
+e il più piccolo ritardo farla
+perire per mancanza di vittovaglie. Questo
+progetto, accarezzato più lungo tempo
+<span class="pagenum"><a id="Page_111"></a>[111]</span>
+che non conveniva, fu dunque abbandonato
+nell'istante in cui volevasi eseguire<a class="tag" id="tag107" href="#note107">[107]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Nè il Chaumont fu più felice nel persuadere
+il marchese di Mantova ad uscire
+dalla sua neutralità. Questi seppe contenersi
+con molta destrezza tra le due parti.
+Supplicava i Veneziani di non obbligarlo
+a dichiararsi, finchè il suo paese trovavasi
+circondato da tante armate nemiche,
+che non avrebbe potuto unirsi a
+loro senza abbandonare tutto il territorio
+mantovano al guasto dei Francesi. Supplicava
+egualmente il Chaumont a pazientare
+ancora poche settimane, mentre
+stava trattando col papa per levargli dalle
+mani suo figlio che gli avea dato in ostaggio.
+Così mostrandosi cogli uni e cogli
+altri disposto ad abbracciare la causa loro,
+obbligava gli uni e gli altri a rispettare
+la sua neutralità<a class="tag" id="tag108" href="#note108">[108]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il cardinale Ippolito d'Este pretendeva
+d'avere delle corrispondenze in Modena,
+e faceva istanza al signore di Chaumont
+di attaccare quella città per tornarla alla
+<span class="pagenum"><a id="Page_112"></a>[112]</span>
+sua famiglia. Ma frattanto le negoziazioni
+del re d'Arragona avevano provveduto
+alla sua difesa. Ferdinando vedeva di mal
+occhio la potenza francese estendersi verso
+il mezzogiorno d'Italia; e cercava con ogni
+mezzo di separare gl'interessi di Massimiliano
+da quelli di Lodovico XII. Alfonso
+d'Este teneva Modena in feudo
+dall'impero, e Massimiliano aveva giusti
+titoli di lagnarsi del papa, perchè avesse
+occupata una città totalmente dipendente
+dall'imperatore. Ferdinando si sforzò di
+persuadere a Giulio II che lasciando questa
+città in deposito nelle mani del capo
+dell'impero, provvederebbe più efficacemente
+alla sua difesa, e getterebbe semi
+di divisione tra Lodovico XII e Massimiliano.
+Per determinare Giulio II a
+rinunciare alle pretese che cominciava
+a formare sovra Modena, fu d'uopo
+che concepisse timore dell'avvicinamento
+dell'armata francese; egli non cedette
+che quando il pericolo si fece urgentissimo,
+e per sottrarvisi consegnò Modena
+a Witfrust, ambasciatore di Massimiliano
+presso di lui<a class="tag" id="tag109" href="#note109">[109]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_113"></a>[113]</span>
+</p>
+
+<p>
+Soltanto dopo di avere inutilmente tentato
+di sorprendere Modena, e dopo avere
+provata l'impossibilità di far avanzare
+la sua artiglieria, implicata ne' profondi
+fanghi di Carpi, il Chaumont acconsentì a
+riconoscere il depositario imperiale, a condizione
+che questi dal canto suo si obbligasse
+a tenersi neutrale nella guerra
+tra il suo re ed il papa. Questa serie di
+cattivi successi aveva fatta perdere a
+Chaumont la confidenza dell'armata e
+della corte; si teneva per cosa certa che
+avesse lasciata prendere la Mirandola a
+cagione del suo odio verso il maresciallo
+Trivulzio, e si fosse per incapacità lasciata
+fuggire di mano l'occasione di ricuperare
+Modena o di liberare Ferrara.
+Egli stesso si accorgeva che la sua riputazione
+andava declinando, e che aveva
+omai perduto il favore del suo padrone;
+oltre a che era tormentato dai rimorsi di
+dover combattere contro il papa. L'eccesso
+del cordoglio lo rese infermo; un
+accidente che lo rovesciò da un ponte nell'acqua,
+mentre trovavasi assai riscaldato,
+contribuì pure ad accrescere le sue infermità;
+ma egli stesso si credette avvelenato
+e lo disse a suo nipote Fleuranges, congedandosi
+da lui. Si fece portare a Coreggio,
+e da quell'istante non ebbe più
+<span class="pagenum"><a id="Page_114"></a>[114]</span>
+altro pensiere che di ottenere dal papa
+l'assoluzione per avere portate le armi
+contro di lui. Quest'assoluzione gli fu di
+fatti accordata, ma Carlo di Chaumont
+d'Amboise, gran maestro di Francia, e
+governatore di Milano, era di già morto,
+l'undici febbrajo del 1511, quando arrivò
+ai suoi amici<a class="tag" id="tag110" href="#note110">[110]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Tutti i nemici del papa non avevano la
+coscienza così timorata; il cavaliere Bajardo
+non erasi fatto scrupolo di tendergli
+un'imboscata; e se dobbiamo credere al
+suo leale servitore, che scrisse le sue
+memorie, il duca Alfonso d'Este andò
+ancora più in là: egli sedusse un segretario
+del papa, chiamato Agostino di Guerlo,
+che gli era stato mandato per distaccarlo
+dall'alleanza coi Francesi, e lo persuase
+a promettergli di avvelenare Giulio
+II; ma avendo il duca comunicato
+il suo progetto a Bajardo, questi gli rispose:
+«Ah, monsignore, io non crederò
+mai che un così gentil principe, come
+voi siete, acconsenta a così grande tradimento;
+e quando io lo sapessi, vi
+<span class="pagenum"><a id="Page_115"></a>[115]</span>
+giuro sull'anima mia, che prima che
+fosse notte ne darei avviso al papa.» — «Poichè
+voi non l'approvate, disse il
+duca, la cosa non si farà; ma se Dio
+non vi provvede voi ed io dovremo pentircene.»
+Dobbiamo per altro dire per
+la riputazione del duca di Ferrara, che
+si può spesse volte dubitare della veracità
+dei racconti del servitore di Bajardo, che
+ha scritte queste memorie<a class="tag" id="tag111" href="#note111">[111]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Alla morte di Chaumont prese il comando
+dell'armata il maresciallo Trivulzio,
+in aspettazione degli ordini del re;
+ma finchè non seppe se gli restava o no
+il comando, non volle tentare un'impresa
+che non era sicuro di poter condurre a
+termine. Accordò dunque ai suoi soldati
+un riposo, di cui le altre potenze approfittarono
+per entrare in attive negoziazioni.
+</p>
+
+<p>
+Massimiliano, sempre dominato dal suo
+risentimento contro i Veneziani, aveva fin
+allora continuato nella sua alleanza colla
+Francia, ed aveva mostrata un'insolita costanza.
+Era vivamente entrato nei progetti
+di Lodovico XII per la riforma della Chiesa
+nel capo e nelle membra, ed aveva
+convocata in Augusta un'adunanza di vescovi
+<span class="pagenum"><a id="Page_116"></a>[116]</span>
+tedeschi, onde persuaderli a domandare
+un concilio: ma nella sua nazione
+aveva trovata una più gagliarda
+opposizione che non credeva<a class="tag" id="tag112" href="#note112">[112]</a>. Soltanto
+in allora diede orecchio al re d'Arragona
+che lo consigliava ad assicurarsi con un
+trattato di pace di quanto possedeva in
+Italia, e di ciò che ancora pretendeva,
+e di mettere fine a tutte le controversie
+che aveva col papa, persuadendosi che
+i Veneziani si accomoderebbero alle volontà
+del loro solo alleato.
+</p>
+
+<p>
+Dietro questo consiglio Massimiliano
+mandò Matteo Lang, vescovo di Gurck,
+suo segretario intimo, a Mantova, per
+tenervi un congresso; ed invitò il papa,
+il re di Francia e quello di Arragona a
+mandarvi i loro ambasciatori. Giulio II
+colse avidamente quest'apertura, credendo
+di potere disporre dei Veneziani a
+suo piacimento; e, quando potesse riconciliarli
+con Massimiliano, punto non dubitava
+di potere inimicare questi colla
+Francia, contro la quale nudriva un odio
+implacabile. Dall'altro canto Lodovico XII
+<span class="pagenum"><a id="Page_117"></a>[117]</span>
+accolse quest'invito con estrema diffidenza;
+conosceva la volubilità del suo alleato,
+e temeva che il papa glielo togliesse,
+o coll'offrirgli il Milanese, oppure col
+dare al vescovo di Gurck la dignità cardinalizia,
+e colmarlo de' favori della
+Chiesa. Nè Lodovico temeva meno rispetto
+a Ferdinando, i di cui ipocriti avvisi
+intorno ai pericoli di turbare la pace
+della Chiesa con un concilio, di distrarre
+lui medesimo dalla sua santa spedizione
+contro gl'infedeli dell'Africa, probabilmente
+celavano qualche pernicioso progetto<a class="tag" id="tag113" href="#note113">[113]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Malgrado questi sospetti Lodovico XII
+mandò il vescovo di Parigi, prelato assai
+versato nel diritto, al congresso di
+Mantova, sia per iscoprire gli andamenti
+dei nemici, sia per non essere accusato
+di volere solo la guerra. Questo vescovo
+vi arrivò nel mese di marzo, pochi
+giorni dopo il vescovo di Gurck e
+don Pedro d'Urrea, ambasciatore del re
+d'Arragona alla corte dell'imperatore.
+Vi arrivò non molto tempo dopo anche
+Girolamo di Vich di Valenza, ambasciatore
+di Ferdinando presso la santa sede;
+<span class="pagenum"><a id="Page_118"></a>[118]</span>
+ma a solo fine di persuadere Matteo Lang
+a visitare subito Giulio II a Ravenna,
+onde disporlo favorevolmente a suo pro,
+rendendogli nello stesso tempo un omaggio
+che il papa aveva diritto di ripromettersi
+per parte di un vescovo incaricato
+di trattare con lui. Il segretario di
+Massimiliano, uomo arrogante ed altero,
+contrastò lungo tempo rispetto alla condiscendenza
+che gli si domandava, sebbene
+gli si facesse travedere che sarebbe
+probabilmente ricompensata con alcuna
+delle principali dignità della Chiesa. Finalmente
+partì il 26 di marzo per incontrare
+il papa; e Giulio II, che voleva
+ad ogni costo guadagnarsi questo favorito,
+lusingarne l'orgoglio e risvegliarne
+l'ambizione, risolse di andargli incontro
+fino a Bologna; locchè eseguì dopo d'avere
+nominati in pieno concistoro otto nuovi
+cardinali, tra i quali trovavasi l'accanito
+nemico de' Francesi, Francesco Mattia
+Schiner, vescovo di Sion, e dopo avere
+dichiarato, col consenso del sacro collegio,
+che teneva il nono in petto, onde poter
+offrire quest'esca al vescovo di Gurck<a class="tag" id="tag114" href="#note114">[114]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_119"></a>[119]</span>
+</p>
+
+<p>
+L'ingresso del vescovo di Gurck in
+Bologna, ch'ebbe luogo tre giorni dopo
+l'arrivo del papa, venne celebrato colla
+pompa che poteva convenire ad un sovrano.
+Assumeva il titolo di luogotenente
+dell'imperatore in Italia, ed era seguito
+da molti signori e gentiluomini, che spiegavano
+ne' loro equipaggi la più grande
+magnificenza. Nè meno magnifico era l'accoglimento
+che gli veniva preparato; lo
+stesso ambasciatore di Venezia alla corte
+pontificia si frammischiò modestamente
+ancor esso tra coloro che volevano fargli
+onore; ma Matteo Lang protestò con
+estrema insolenza che riputavasi offeso,
+vedendo presentarsi innanzi a lui l'ambasciatore
+dei nemici del suo padrone.
+Il papa gli accordò una pubblica udienza
+in pieno concistoro, nella quale il vescovo
+di Gurck dichiarò alla presenza di tutti
+i cardinali, che Massimiliano lo mandava
+in Italia, perchè preferiva di riacquistare
+ciò che gli apparteneva piuttosto colla
+pace che colla guerra, ma che non tratterebbe
+che a condizione di ricuperare
+dai Veneziani tutto ciò che gli avevano
+usurpato, o del territorio dell'impero o dei
+dominj di casa d'Austria, pel quale si fosse
+titolo<a class="tag" id="tag115" href="#note115">[115]</a>. Parlò colla medesima arroganza
+<span class="pagenum"><a id="Page_120"></a>[120]</span>
+nella privata udienza del pontefice; e maggiore
+insolenza dimostrò finalmente all'indomani;
+perchè avendo saputo che il papa
+aveva delegati per conferire con lui
+i tre cardinali di san Giorgio, di Reggio
+e de' Medici, risguardò come cosa
+indegna del suo rango il trattare con
+tutt'altri che col sommo pontefice, e
+deputò tre de' suoi gentiluomini per conferire
+con loro<a class="tag" id="tag116" href="#note116">[116]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il papa era troppo orgoglioso perchè non
+gli sembrasse cosa dura l'arroganza di questo
+subalterno; pure pazientava, sperando
+di riuscire con questa negoziazione ad
+inimicare l'imperatore coi Francesi. Il
+suo odio contro di loro andava sempre
+rinforzandosi, e ne diede una prova colle
+scomuniche fulminate il giorno di Pasqua,
+leggendo la bolla <i>In cœna Domini</i>. Sebbene
+le negoziazioni fossero attualmente
+aperte, vi comprese, indicandoli nominativamente,
+Alfonso d'Este, Gian Giacopo
+Trivulzio, ed i magistrati di Milano e
+delle altre città di Lombardia, che ajutavano
+il re a percepire le imposte, di
+<span class="pagenum"><a id="Page_121"></a>[121]</span>
+cui questo monarca faceva uso contro la
+Chiesa. Fu compreso, ma implicitamente,
+lo stesso Lodovico XII tra coloro che
+avevano posto ostacolo alla giurisdizione
+ecclesiastica, ed ammesse le opinioni degli
+scomunicati<a class="tag" id="tag117" href="#note117">[117]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Stando alle proteste del vescovo di
+Gurck, Massimiliano non avrebbe acconsentito
+di lasciare ai Veneziani Padova
+e Treviso, unici avanzi di tutto il loro
+territorio, a meno che non pagassero dugento
+mila ducati per una prima investitura
+di queste due città, obbligandosi
+in appresso ad un annuo tributo di cinquanta
+mila ducati. I Veneziani, vedendosi
+dal papa abbandonati, furono costretti
+di accondiscendere a trattare sulla base
+di così esorbitanti domande, ed offrirono
+di pagare in varie rate a lunghi termini
+i dugento mila ducati. Ottennero una diminuzione
+dell'annuo censo che loro si
+domandava; e più non restava altro titolo
+di contesa che il patriarcato d'Aquilea,
+che pretendevano di conservare<a class="tag" id="tag118" href="#note118">[118]</a>,
+quando il vescovo di Gurck domandò al
+papa una seconda udienza per trattare
+<span class="pagenum"><a id="Page_122"></a>[122]</span>
+egualmente intorno alle differenze del re
+di Francia e del duca di Ferrara colla
+santa sede. Gli dichiarò che Lodovico XII,
+mosso dal più ardente desiderio di fare
+la pace, era apparecchiato di acconsentire
+al sagrificio di molti de' più cari interessi
+della casa d'Este; ma Giulio II
+non potè soffrire di ascoltarlo più oltre.
+Egli disse che non alcune concessioni, ma
+soltanto un intero abbandono poteva renderlo
+soddisfatto; perciocchè era determinato
+di esporre senza riserva la sua
+tiara ed anche la vita per castigare il
+duca di Ferrara. Soggiunse di non comprendere
+come mai Massimiliano non approfittava
+dell'occasione, che gli veniva
+offerta, di vendicarsi colle armi e col danaro
+altrui delle ingiurie senza numero
+ricevute dai Francesi; che tale essere doveva
+lo scopo di tutti i trattati, ed il prezzo
+de' sagrificj ch'egli imponeva ai Veneziani
+per riconciliarli all'impero.
+</p>
+
+<p>
+Il vescovo di Gurck disputò alcun tempo
+intorno a queste proposizioni, ma
+sentivasi che non le aveva prevedute;
+in breve conobbe l'impossibilità di conciliare
+le pretese di Giulio II colle affatto
+diverse istruzioni che aveva ricevute dal
+suo padrone. Allora, atterrito dall'impeto
+del pontefice, dichiarò di voler partire
+<span class="pagenum"><a id="Page_123"></a>[123]</span>
+all'istante; ed infatti, appena terminata
+l'udienza, partì da Bologna il 25 d'aprile
+alla volta di Modena, amaramente lagnandosi
+del papa, ed intimando agli
+ambasciatori di Spagna di far ritirare le
+trecento lance che il re Cattolico, come
+sovrano di Napoli, aveva fin allora tenute
+al servigio della santa sede<a class="tag" id="tag119" href="#note119">[119]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il maresciallo Gian Giacopo Trivulzio
+era stato raffermato nel comando dell'armata
+francese in Italia, ma nello stesso
+tempo aveva avuto ordine di non disturbare
+le conferenze per la pace. Quando
+furono rotte per la partenza del vescovo
+di Gurck, risolse di mostrare il partito
+che un vecchio capitano poteva tirare dai
+mezzi che fin allora erano stati trascurati
+dagl'inesperti e prosontuosi luogotenenti
+di Lodovico XII. Si mosse in principio
+di marzo con mille dugento lance e sette
+mila fanti, e nel primo giorno s'impadronì
+di Concordia<a class="tag" id="tag120" href="#note120">[120]</a>. Non volle egualmente
+attaccare la Mirandola, onde non
+mostrarsi soltanto sollecito degli stati tolti
+a sua figlia; ma, diretto dalla di lui esperienza,
+<span class="pagenum"><a id="Page_124"></a>[124]</span>
+Gastone di Foix, duca di Nemours,
+arrivato all'armata nel precedente
+anno, fece prigioniero a Massa di
+Finale Gian Paolo Manfroni, distinto capitano
+de' Veneziani, che colà si trovava
+con trecento cavaleggieri<a class="tag" id="tag121" href="#note121">[121]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Aveva il papa mandato a Genova Alessandro
+Fregoso, vescovo di Ventimiglia,
+per tentare di farvi nascere una ribellione.
+Questo prelato venne arrestato per la
+vigilanza del Trivulzio, e fu condotto a
+Milano, ove confessò tutti gl'intrighi di cui
+era incaricato<a class="tag" id="tag122" href="#note122">[122]</a>. Il Trivulzio risolse di
+tirarne vendetta. Dopo avere rimontato
+il Panaro, sempre in vista dell'armata
+nemica, lo passò finalmente a guazzo tra
+Spilamberto e Piumaccio, e venne ad
+acquartierarsi in quest'ultimo villaggio,
+lontano tre sole miglia dall'armata ecclesiastica.
+Questa, più non si trovando
+coperta dal fiume, e non volendo avventurare
+una battaglia, ritirossi al ponte di
+Casalecchio dietro al Reno, tre miglia
+sotto Bologna, in un luogo forte, e reso
+<span class="pagenum"><a id="Page_125"></a>[125]</span>
+famoso in principio del precedente secolo
+da una grande battaglia<a class="tag" id="tag123" href="#note123">[123]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Giorgio di Frondsberg, che in appresso
+acquistossi tanta riputazione nelle guerre
+d'Italia, aveva raggiunto il Trivulzio con
+due mila cinquecento landsknecht, che
+gli conduceva da Verona<a class="tag" id="tag124" href="#note124">[124]</a>; il Trivulzio,
+dopo avere occupato Castelfranco,
+venne ad appostarsi sulla grande strada
+tra questa fortezza e la Samoggia, irrisoluto
+intorno al partito che prenderebbe.
+Giudicava pericoloso l'attaccare l'armata
+pontificia nella forte posizione da lei
+occupata, e credeva ancora meno sicuro
+il tentare un colpo di mano sopra Bologna,
+malgrado le istanze dei Bentivoglio,
+che promettevano di eccitare nello stesso
+tempo una sollevazione per mezzo de' loro
+partigiani. Il Trivulzio accordava poca
+fede alle speranze degli emigrati, di cui
+il Chaumont aveva di fresco sperimentata
+la vanità; ma la notizia che Giulio II
+aveva abbandonata Bologna, troncò tutto
+ad un tratto le sue irrisoluzioni.
+</p>
+
+<p>
+Il coraggio de' preti, siccome quello
+delle donne, è d'ordinario il risultato
+<span class="pagenum"><a id="Page_126"></a>[126]</span>
+dell'ignoranza del pericolo; così poche
+volte trovasi proporzionato alla circostanza;
+talvolta sorprende colla sua temerità,
+e talora si smentisce, quando uno spirito
+più tranquillo, o meglio istrutto non vedrebbe
+ragione alcuna di turbarsi. Sentendo
+Giulio II che il Trivulzio si era mosso,
+egli partì alla volta della sua armata,
+onde colla sua presenza persuadere i suoi
+capitani a venire a battaglia. Il duca di
+Urbino vi si era fin allora sempre rifiutato,
+e la ritirata degli Spagnuoli, dopo
+la rottura delle negoziazioni col vescovo
+di Gurck, lo teneva fermo in quest'opposizione,
+malgrado tutte le lettere del
+papa. Aveva questi intenzione d'alloggiare
+il primo giorno a Cento; ma fu costretto
+di trattenersi alla Pieve, perchè mille
+fanti, che occupavano Cento, non volevano
+uscirne, se non se gli pagava il loro soldo.
+Irritato dalla loro ostinazione, tornò
+all'indomani a Bologna; egli fu colà che
+nuove particolarità intorno alla marcia
+del Trivulzio gli inspirarono tutto ad
+un tratto quella paura, che pareva non
+avere fin allora conosciuta. Pensò di ritirarsi
+a Ravenna in sicuro dai pericoli
+della guerra; ma prima di partire, chiamò
+presso di sè il senato de' quaranta di
+Bologna. Fece sentire ai senatori ch'egli
+<span class="pagenum"><a id="Page_127"></a>[127]</span>
+era stato quello che gli aveva liberati da
+dura schiavitù, che loro aveva accordate
+molte esenzioni, distribuite grazie pubbliche
+e private, che loro aveva abbandonata
+la nomina de' loro magistrati e l'amministrazione
+delle pubbliche entrate, che
+il legato che loro dava altro non era in
+Bologna che un monumento dell'alta signoria
+della Chiesa, perciocchè limitatissimo
+era il di lui potere, e sempre regolavasi
+a seconda de' loro consiglj. Che
+in fatto dopo che Bologna era tornata
+sotto l'autorità della santa sede, il suo
+commercio aveva prosperato, le manifatture
+eransi fatte più attive, e molti dei
+suoi concittadini avevano ottenute le più
+sublimi dignità della gerarchia. Che il
+tempo era venuto di mostrare se sapevano
+apprezzare così grandi vantaggi, difendendo
+la città loro con energia contro quest'improvviso
+attacco. Che dal canto suo
+non si prenderebbe minor cura della difesa
+di Bologna, di quello che farebbe
+della stessa Roma; che aveva dato ordine
+ai Veneziani di gettare un ponte a Sermidi
+sul Po, e di venire a raggiugnere
+la sua armata; che aveva mandato danaro
+agli Svizzeri per farne scendere dieci
+mila in Lombardia; che dimandava soltanto
+ai Bolognesi di dirgli francamente
+<span class="pagenum"><a id="Page_128"></a>[128]</span>
+se volevano o non volevano difendere la
+loro città. Il priore del senato dei quaranta
+riepilogò nella sua risposta tutte
+le espressioni di riconoscenza, di fedeltà,
+di divozione, di coraggio, che gli somministrava
+lo studio della rettorica; e
+Giulio II partì senza muovere alcun dubbio
+intorno alla bella difesa che farebbero
+i Bolognesi<a class="tag" id="tag125" href="#note125">[125]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Sebbene il pontefice fosse scortato dalle
+trecento lance spagnuole che tornavano
+nel regno di Napoli, non osò prendere la
+diritta strada di Ravenna, e passò per Forlì.
+Giulio II confidava oltremodo nel cardinale
+di Pavia, cui aveva lasciato il comando
+di Bologna col titolo di legato. Per altro
+questo prelato, signore di Castello del
+Rio, discendente dell'antica famiglia degli
+Alidosi, ch'era stata sovrana d'Imola,
+aveva invano domandato a Giulio II di
+rimettere i suoi nipoti nell'antico loro
+principato, che da lungo tempo loro era
+stato tolto, ed i suoi nemici pretesero,
+che, offeso dai rifiuti di Giulio, avesse fin
+d'allora segretamente cercato tutti i mezzi
+<span class="pagenum"><a id="Page_129"></a>[129]</span>
+di vendicarsi. Di concerto col senato dei
+quaranta aveva il cardinale di Pavia fatto
+scelta dei venti capitani della milizia sotto
+i quali tutta la gioventù di Bologna era
+stata inscritta; e sia per imprudenza, o
+sia per infedeltà aveva acconsentito che
+si prendessero quasi tutti tra i partigiani
+dei Bentivoglio. La fazione, che richiamava
+questi antichi signori, e che si rallegrava,
+vedendoli avvicinarsi nel campo
+del Trivulzio, erano in allora assecondati
+dai ricchi proprietarj di terre che
+temevano che l'armata francese guastasse
+le loro campagne, dai mercanti
+che temevano ancora più pei loro magazzini
+e per le loro botteghe, in ultimo
+da tutti coloro che senza avere precisamente
+sofferto sotto Giulio II sentivansi
+umiliati dal governo de' preti. Costoro non
+tardarono ad avvedersi d'essere in Bologna
+il partito più numeroso, e siccome
+per l'imprudenza del legato trovavansi
+armati e padroni delle porte, questi non
+aveva verun mezzo di farli ubbidire<a class="tag" id="tag126" href="#note126">[126]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Quando il cardinale si avvide tutto ad
+un tratto della cattiva disposizione delle
+<span class="pagenum"><a id="Page_130"></a>[130]</span>
+milizie, volle far credere che il duca
+d'Urbino gli avesse dato l'ordine di spedirle
+a Casalecchio: ma le milizie ricusarono
+di uscire di città; volle in appresso
+far entrare mille uomini di fanteria,
+comandati da Ramazzotto, ma gli
+stessi capitani delle milizie non vollero
+ammetterli.
+</p>
+
+<p>
+Questa doppia disubbidienza atterrì il
+cardinale di Pavia, il quale sapeva di
+avere molti nemici e tra la nobiltà e tra
+il popolo; e che di fresco aveva fatti ingiustamente
+perire tre o quattro distinti
+cittadini. Quando fu notte, uscì travestito
+dal palazzo per rifugiarsi nella fortezza,
+e così grandi erano il suo terrore e la
+sua precipitazione, che dimenticò perfino
+di prendere il suo danaro ed i suoi
+giojelli. Li mandò a cercare quando si
+vide in luogo di sicurezza, ed appena
+ebbe ricevuta la sua cassetta uscì dalla
+fortezza per la porta esterna, e si ritirò
+ad Imola con i cento cavalli che gli erano
+rimasti per la sua guardia<a class="tag" id="tag127" href="#note127">[127]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Quando si seppe in Bologna il 21 di
+maggio la fuga del legato, Lorenzo Ariosti
+<span class="pagenum"><a id="Page_131"></a>[131]</span>
+e Francesco Rinucci, due de' capitani
+della milizia, conosciuti pel loro attaccamento
+ai Bentivoglio, attaccamento ch'era
+divenuto maggiore per via delle persecuzioni
+sofferte, accorsero alle porte di san
+Felice e di Lame, le atterrarono a colpi di
+scure, e le consegnarono ai Bentivoglio, cui
+il Trivulzio aveva dato cento lance per
+occuparle.
+</p>
+
+<p>
+Il campo del duca d'Urbino stendevasi
+da Casalecchio fino alla porta chiamata
+Saragozza. Bentosto si ebbe avviso della
+fuga del legato e della sollevazione del
+popolo bolognese; ed un panico terrore
+s'impadronì all'istante del generale e dei
+soldati. Il duca d'Urbino ordinò la ritirata,
+sebbene fosse già notte avanzata; le
+truppe si posero in marcia con estremo
+precipizio, abbandonando tutte le loro
+tende, i loro equipaggi, ed i loro commilitoni,
+che stavano di guardia sull'opposta
+riva del fiume, ove non ricevettero
+verun ordine. I Bolognesi osservavano
+dalle loro mura questo movimento dell'armata
+pontificia, ed i Bentivoglio ne
+diedero avviso al Trivulzio. Il popolo,
+sempre ardito contro coloro che fuggono,
+fece un'impetuosa sortita per attaccare i
+soldati della Chiesa che passavano lungo
+le mura. Nello stesso tempo i paesani
+<span class="pagenum"><a id="Page_132"></a>[132]</span>
+scesero dalle montagne con ispaventose
+grida per partecipare al saccheggio del
+campo. L'oscurità che accresce il terrore
+e diminuisce il sentimento della vergogna,
+l'impensata rivoluzione de' cittadini e dei
+contadini, il timore dell'armata francese,
+diedero bentosto alla ritirata l'aspetto
+della fuga. Se Raffaello de' Pazzi, che aveva
+il comando delle truppe lasciate sull'altra
+riva del Reno non avesse al ponte
+di Casalecchio opposta ai Francesi una
+ostinata resistenza, pochi o niun soldato
+del duca avrebbero potuto salvarsi. All'ultimo
+la di lui posizione fu forzata,
+ed egli fatto prigioniere; allora gli uomini
+d'armi francesi, inseguendo l'armata
+fuggiasca, raggiunsero bentosto gli
+equipaggi e ricondussero al loro campo
+tante bestie da soma cariche di bottino,
+che chiamarono questa disfatta, ottenuta
+senza combattere, <i>la giornata degli asini</i>.
+Vennero in potere dei Francesi ventisei
+pezzi di cannone, quindici de' quali di
+grosso calibro, la bandiera del duca d'Urbino
+e molte altre, parte degli equipaggi
+dell'armata della Chiesa, e quasi tutti quelli
+dell'armata veneziana. Furono fatti prigionieri
+Orsino da Mugnano, Giulio Manfrone
+e molti altri capitani, e fu dispersa
+quasi tutta l'infanteria: il solo Ramazzotto,
+<span class="pagenum"><a id="Page_133"></a>[133]</span>
+che con un corpo dell'armata veneziana
+occupava la montagna di san Luca, riuscì,
+sebbene fosse assai tardi avvisato
+della disfatta de' suoi compagni d'armi,
+a condurre a traverso alle montagne le
+sue truppe fino in Romagna, senza perdere
+un solo uomo<a class="tag" id="tag128" href="#note128">[128]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Quando Giulio II ebbe avviso a Ravenna
+della presa di Bologna, ne fu oltremodo
+dolente, perchè attaccava a quella
+conquista grandissima importanza, risguardandola
+la più gloriosa impresa del suo
+pontificato. La condotta del popolo bolognese
+lo afflisse ancora di più; egli, a
+dir vero, non vi aveva sparso sangue,
+nè fatta violenza a veruna persona della
+nobiltà o del popolo, ma furono riservati
+a lui solo tutti gli oltraggi: la sua
+statua colossale di bronzo, lavoro di Michelangelo
+Buonarotti, ch'era stata innalzata
+sulla facciata della chiesa di san Petronio
+fu dal popolo atterrata in mezzo
+agli insulti ed al disprezzo, ed i Bentivoglio
+la fusero per formarne un doppio
+cannone, col quale il quinto giorno dopo
+<span class="pagenum"><a id="Page_134"></a>[134]</span>
+la rivoluzione tirarono contro la fortezza<a class="tag" id="tag129" href="#note129">[129]</a>.
+Era questa assai vasta e ben fortificata,
+ma nel momento del bisogno si
+trovò sprovveduta di guarnigione, di vittovaglie,
+ed in particolare di munizioni
+da guerra, di modo che il vescovo Giulio
+Vitelli, che ne aveva il comando, fu
+costretto ad arrendersi dopo una settimana.
+I Bentivoglio, i quali temevano che
+il re di Francia mettesse guarnigione nella
+cittadella, indussero il popolo a spianarla.
+Il duca di Ferrara, approfittando della
+ritirata dell'armata pontificia, avea ricuperato
+Cento, Pieve, Cotignola, Lugo, e le altre
+piazze della Romagna toltegli dal papa.
+Il Trivulzio avrebbe pure potuto occupare
+Imola; ma volle aspettare gli ordini della
+corte di Francia, prima di spingere più
+oltre una guerra, che ripugnava alla coscienza
+del re, e più ancora a quella della
+regina Anna di Bretagna<a class="tag" id="tag130" href="#note130">[130]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Francesco degli Alidosi, vescovo e cardinale
+di Pavia, e legato di Bologna,
+poteva essere accusato come cagione di
+tanto disastro; la di lui amministrazione
+aveva eccitato l'odio dei Bolognesi
+<span class="pagenum"><a id="Page_135"></a>[135]</span>
+contro la Chiesa, la sua imprudenza sollevata
+la città, e la sua viltà fatto perdere
+e Bologna e l'armata che doveva difenderla.
+Tutti gli ufficiali, che si erano sottratti
+alla disfatta di Casalecchio, rigettavano
+tutta sopra di lui la vergogna del loro
+terrore e della loro fuga; ed il duca di
+Urbino, suo antico nemico, l'accusava più
+scopertamente degli altri. Dal canto suo
+il cardinale per giustificarsi accusava il
+duca d'Urbino di tradire il papa, perchè
+sua moglie Eleonora Gonzaga era figliuola
+d'Isabella d'Este, sorella d'Alfonso, che
+aveva sposato il marchese di Mantova. Il
+duca, egli diceva, non cercò mai di buona
+fede di spogliare lo zio della sua sposa;
+ed infatti lo stesso Fleuranges replica
+più volte, che il duca d'Urbino era di
+cuore francese, e che desiderava la pace<a class="tag" id="tag131" href="#note131">[131]</a>.
+</p>
+
+<p>
+L'Alidosi si portò a Ravenna per giustificarsi,
+e Giulio II, che lo amava, ed
+a lui ciecamente fidavasi, lo accolse con
+piacere, e lo invitò a pranzare lo stesso
+giorno con lui. Infatti mentre tornava
+a palazzo, scortato da suo cognato Guido
+Vaina, capitano della sua guardia,
+<span class="pagenum"><a id="Page_136"></a>[136]</span>
+fu incontrato dal duca d'Urbino. Questa
+pompa militare nel momento in cui le
+disgrazie dell'armata procedevano tutte
+da lui, accrebbe oltremodo la collera del
+duca; egli innoltrossi in mezzo ai soldati
+del legato, che per rispetto gli facevano
+luogo, e lo pugnalò in sugli occhi di tutti.
+Quando pochi istanti dopo fu dato avviso
+al papa di tale violenza, egli si abbandonò
+a furibonde e disperate grida. Non dolevasi
+soltanto della morte d'un cardinale, a
+lui tanto caro, ma ancora dell'offesa recata
+alla dignità ecclesiastica, cui in tutto il
+corso del suo pontificato aveva in ogni
+modo cercato di rendere più venerabile e
+sacra, e cui adesso vedeva così sfacciatamente
+oltraggiata sotto i suoi proprj occhi,
+ed inoltre dal suo proprio nipote. Lo stesso
+giorno, sempre oppresso dal più angoscioso
+dolore, ripartì da Ravenna per tornare
+a Roma<a class="tag" id="tag132" href="#note132">[132]</a>; ma era di poco giunto
+a Rimini, che per colmo di amarezza
+seppe che in tutti i luoghi pubblici, a
+Modena, a Bologna ed in molte altre città,
+si affiggevano cedole di convocazione di
+<span class="pagenum"><a id="Page_137"></a>[137]</span>
+tutti i prelati ad un concilio generale in
+Pisa per il giorno primo di settembre; e
+che veniva citato egli stesso a recarvisi,
+affinchè la Chiesa fosse riformata nel suo
+capo e nelle sue membra<a class="tag" id="tag133" href="#note133">[133]</a>.
+</p>
+</div>
+
+<div class="chapter">
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_138"></a>[138]</span>
+</p>
+
+<h2>
+CAPITOLO CVIII.
+</h2>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+<i>Amministrazione del gonfaloniere Soderini
+a Firenze. — Concilio di Pisa;
+alleanza di Ferdinando il Cattolico
+con Giulio II e coi Veneziani. — La
+loro armata combinata s'innoltra verso
+Bologna. — Gastone di Foix la costringe
+a retrocedere, e ricupera Brescia
+che si era ribellata.</i>
+</p>
+
+<p class="center">
+1511 = 1512.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+La maggior parte degli stati italiani
+erano scomparsi dalla scena del mondo,
+e quelli che tuttavia conservavano un'ombra
+d'indipendenza, cercavano salvezza
+nella propria nullità, mentre tutti
+i gravissimi interessi della patria si decidevano,
+bensì in mezzo a loro, ma senza
+di loro, da quelle potenze la di cui superiorità
+era tale che sarebbe stato affatto
+impossibile il volervi far testa. Alle porte
+dell'Italia il duca di Savoja ed il marchese
+di Monferrato non lasciavano di
+chiamarsi sovrani; ma il re di Francia,
+diventato duca di Milano ed in pari tempo
+doge di Genova, li circondava da ogni
+banda colle sue province; egli faceva continuamente
+<span class="pagenum"><a id="Page_139"></a>[139]</span>
+passare per i loro stati le sue
+armate, si valeva dei loro arsenali, dei loro
+magazzini, delle stesse loro fortezze, e
+non credeva omai più necessario di chiedere
+il loro assenso, o di cercare la loro
+alleanza ed in tempo di queste guerre,
+che li ruinavano, questi principi non
+facevano mai sentire la loro esistenza.
+Vero è che l'uno e l'altro paese avevano
+in tale epoca sovrani senza talenti e senza
+carattere. Guglielmo IX, figlio e successore
+di Bonifacio V, regnava nel Monferrato.
+Era salito sul trono nel 1493, in
+età di soli sette anni, e ne' primi tempi
+aveva avuta per tutrice sua madre Maria,
+affatto ligia alla Francia; morta questa,
+la tutela del giovanetto marchese era passata
+nelle mani di Costantino Cominate,
+di lui parente. Quando Guglielmo giunse
+alla maggiorità, obbligò Costantino ad
+abbandonare il Monferrato, ed allora quest'uomo
+intrigante ed accorto si attaccò
+a Massimiliano ed ebbe una parte attivissima
+nelle negoziazioni dell'imperatore e
+del papa. Il giovane marchese per lo contrario
+non uscì dall'oscurità in cui era
+stato tenuto fino dall'infanzia: aveva il 31
+agosto del 1508 sposata Anna, figlia di
+Renato, duca d'Alençon, dalla quale ebbe
+un figlio che gli successe nel 1518, e la
+<span class="pagenum"><a id="Page_140"></a>[140]</span>
+figliuola che portò in appresso l'eredità
+del Monferrato alla casa Gonzaga. Dopo
+la morte di questa prima moglie, Guglielmo
+IX sposò Maria, figlia di Gastone
+IV, conte di Foix. Egli aveva scelta
+l'una e l'altra sposa tra le signore francesi,
+come s'egli avesse effettivamente
+sentito, che, dacchè i possedimenti della
+Francia lo circondavano da ogni banda,
+egli più non era un sovrano indipendente,
+ma soltanto un principe francese.
+</p>
+
+<p>
+Nello stesso tempo, e dopo il 1504,
+Carlo III era succeduto nelle signorie
+della Savoja e del Piemonte a suo fratello,
+Filiberto II figlio di Filippo, lungo tempo
+conosciuto sotto il nome di conte di Bresse.
+Quando era salito sul trono, aveva trovata
+la maggior parte de' suoi stati obbligati
+per gli appannaggi di tre vedove duchesse;
+onde gli restavano scarsissime entrate e poca
+autorità. Egli non oltrepassava i diciotto
+anni, era di carattere debole e tutte le
+altre sue facoltà non uscivano dall'ordinario.
+Non era sperabile, che da sè ricuperasse
+quell'importanza, che gli avvenimenti
+anteriori al suo regno avevano tolti
+alla di lui corona. Quindi, finchè potè
+vivere ignorato ed ozioso nella dipendenza
+della Francia, preferì alla gloria militare
+questa tranquilla oscurità. Ma gli avvenimenti
+<span class="pagenum"><a id="Page_141"></a>[141]</span>
+della guerra lo chiamarono suo
+malgrado a figurare tra i sovrani; e fu
+costretto a scegliere tra due potentati nemici,
+che trasportarono ne' suoi stati il
+teatro delle loro battaglie. La sua indecisione
+fu causa che allora perdesse tutti
+i suoi stati; ma le sue lunghe calamità
+non cominciarono che dopo i tempi in
+cui propriamente perì l'indipendenza d'Italia<a class="tag" id="tag134" href="#note134">[134]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il duca di Ferrara ed il marchese di
+Mantova, dopo avere con imprudente ambizione
+preso parte nella lega di Cambrai,
+avevano perduto, il primo la libertà, l'altro
+la metà de' suoi stati. Per altro Gian
+Francesco Gonzaga era riuscito in mezzo
+al turbine a rientrare nella mal abbandonata
+neutralità. Per lo contrario Alfonso
+d'Este sosteneva il più grande sforzo della
+guerra; pareva che la sorte dell'Italia dipendesse
+interamente da quella de' suoi
+stati, tanto era l'accanimento con cui lo
+trattavano il papa ed i Veneziani. I regni
+di Napoli e di Sicilia più non appartenevano
+agl'Italiani; tutti i principi, tutte
+le repubbliche, che così lungamente avevano
+conservata l'indipendenza nello stato
+<span class="pagenum"><a id="Page_142"></a>[142]</span>
+della Chiesa, erano state spogliate della loro
+sovranità da Alessandro VI o da Giulio II;
+quelli che tuttavia conservavano qualche
+autorità erano scesi al rango di feudatarj
+ubbidienti e timorosi innanzi al loro abituale
+signore: ed il duca d'Urbino, generale
+e nipote del papa, che solo tra tutti
+sembrava essere stato fin allora risparmiato,
+era incorso per la morte del cardinale
+di Pavia in una sentenza di deposizione,
+che veramente non ebbe mai esecuzione,
+anzi venne rivocata dopo cinque
+mesi<a class="tag" id="tag135" href="#note135">[135]</a>.
+</p>
+
+<p>
+In tutta l'Italia omai non restavano altri
+stati indipendenti, oltre Venezia, la Chiesa,
+e quelli che abbiamo or ora ricordati, che
+le tre repubbliche di Toscana, Firenze, Siena
+e Lucca, tutte tre neutrali e spettatrici
+inquiete d'una guerra cui erano attaccati
+i destini della loro contrada; tutte tre si stavano
+immobili e bramose di far dimenticare
+colla presente nullità l'attività passata,
+onde non fossero istigate ad associarsi a
+qualcuna delle potenze belligeranti. Da
+lungo tempo Lucca e Siena avevano per
+la debolezza loro adottato questo sistema.
+Era più nuovo per Firenze, la quale erasi
+tanto lungamente risguardata come il centro
+<span class="pagenum"><a id="Page_143"></a>[143]</span>
+di tutte le negoziazioni d'Italia: ma senza
+molti anni di riposo non poteva questa
+repubblica rifarsi dallo spossamento in
+cui l'avevano gettata la guerra accesa da
+Carlo VIII, e la ribellione di Pisa. Il
+gonfaloniere, Pietro Soderini, il 22 dicembre
+1510, rendendo conto della sua amministrazione
+al gran consiglio, assoggettò
+all'esame de' suoi concittadini gli stati
+delle esazioni e delle spese di otto anni,
+che ammontavano a 908,300 fiorini d'oro,
+ossia a 10,899,600 franchi; e sebbene
+questa somma, avuto riguardo al valore
+del danaro in quell'epoca, fosse ragguardevole,
+dimostra una grandissima
+diminuzione delle ricchezze della repubblica,
+ove si paragoni a ciò che Firenze
+poteva spendere, senza grave incomodo
+nelle guerre coi signori della Scala, o
+co' Visconti<a class="tag" id="tag136" href="#note136">[136]</a>.
+</p>
+
+<p>
+All'indomani dello stesso giorno, in
+cui il gonfaloniere aveva dato all'Italia
+il nuovo esempio di chiamare il pubblico
+ad esaminare la sua contabilità, si scoprì
+in Firenze una congiura contro di lui
+tramata per assassinarlo. Si era questa
+formata in Bologna alla corte del papa,
+<span class="pagenum"><a id="Page_144"></a>[144]</span>
+e l'implacabile odio di Giulio II contro
+chiunque ardiva opporsi alle sue volontà,
+le aveva dato cominciamento. Non poteva
+Giulio perdonare al Soderini la sua
+parzialità verso la Francia: gli è vero che
+lo vedeva mantenere la sua repubblica nella
+neutralità, ma lo aveva però sospetto a cagione
+delle segrete offerte di Lodovico XII
+e temeva che la repubblica fosse inclinata
+a dichiararsi contro di lui in una critica
+circostanza. Il Soderini lo aveva particolarmente
+offeso accordando salvacondotto ed
+asilo in Firenze a cinque cardinali che
+attraversavano la Toscana. Questi prelati
+eransi spaventati a cagione della morte
+d'uno de' loro colleghi in Ancona, ed
+avevano ricusato di raggiugnere il papa
+a Bologna. Sdegnavasi Giulio II, o di
+essere sospettato autore della morte del
+cardinale, o di vedere sottratti alla sua
+vendetta coloro ch'egli voleva perdere.
+I cinque cardinali di santa Croce, Cosenza,
+Bayeux, san Malò e Sanseverino,
+che, partendo da Firenze presero la strada
+di Milano, si posero subito nel clero alla
+testa della fazione contraria a Giulio II,
+ed abbracciarono tutti gl'interessi della
+Francia<a class="tag" id="tag137" href="#note137">[137]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_145"></a>[145]</span>
+</p>
+
+<p>
+Giulio II, confondendo nella sua collera
+il Soderini con Lodovico XII e coi cardinali
+ribelli alla sua autorità, pensò di
+spogliarlo d'ogni potere e di cambiare
+il governo di Firenze. Prinzivalle della
+Stufa, cittadino fiorentino, dell'età di
+venticinque anni, figlio di uno zelante partigiano
+dei Medici, trovavasi in allora
+a Bologna: egli era abbastanza destro e
+coraggioso per eseguire le più difficili
+imprese, e si offrì spontaneamente a
+servire la collera del papa uccidendo
+il gonfaloniere. Marc'Antonio Colonna
+promise di trovargli dieci uomini scelti
+per assecondarlo, e Prinzivalle partì
+alla volta di Firenze onde associare
+al suo attentato alcuni nobili fiorentini.
+Parlò dapprima a Filippo Strozzi, che
+aveva sposata una sorella dei Medici, e
+ch'egli perciò credeva affezionatissimo a
+quella famiglia; ma lo Strozzi rispose di
+avere dichiarato ai suoi cognati che tosto
+rimanderebbe loro la sorella, qualora
+gli facessero parlare di politica; non volle
+pure promettere di tenere segreta la confidenza
+che gli era stata fatta; e Prinzivalle,
+dopo avere cercato invano d'intimorirlo,
+fuggì subito a Siena, onde salvarsi
+dalle indagini de' decemviri, ai quali
+lo Strozzi lo aveva denunciato. Fu in sua
+<span class="pagenum"><a id="Page_146"></a>[146]</span>
+vece tratto in giudizio suo padre, Luigi
+della Stufa, e rilegato per cinque anni
+nel vicariato di Certaldo, sebbene non
+fosse altrimenti provata la sua complicità<a class="tag" id="tag138" href="#note138">[138]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Intanto essendosi il 29 dicembre adunato
+il gran consiglio per eleggere i gonfalonieri
+delle compagnie, alzossi Piero
+Soderini, ed informò i suoi concittadini
+della congiura scopertasi contro di lui.
+I congiurati, egli disse, avevano trovato
+difficile l'ucciderlo nel suo appartamento
+nel pubblico palazzo, pericoloso l'assalirlo
+in pieno consiglio, e, siccome egli non
+usciva giammai che colla signoria in occasione
+delle pubbliche cerimonie, si erano
+veduti forzati ad aspettare una di queste
+solennità. La scoperta della loro congiura
+costringerebbe bensì i nemici a mutare
+i loro progetti, ma non perciò lusingavasi
+egli che la sua vita venisse ad essere così
+posta in sicuro, essendo già per lui apparecchiato
+il veleno. Egli non affettò nè un
+coraggio nè un'indifferenza ai quali non
+era stato predisposto dalla passata sua vita:
+altamente convinto del proprio pericolo,
+<span class="pagenum"><a id="Page_147"></a>[147]</span>
+non vi si rassegnò che con dolore, ed il
+suo discorso venne spesso interrotto dalle
+lagrime. Pure lo confortava il testimonio
+della propria coscienza, di non avere mai
+meritato l'odio de' suoi concittadini, nè
+i pugnali da cui vedevasi circondato; e
+invocò sulla propria condotta il giudizio
+di tutti i Fiorentini che avevano con lui
+seduto nella signoria. Più di trecento cittadini
+erano stati priori durante gli otto
+anni ne' quali egli era stato capo dello stato:
+gli scongiurò di dire, se giammai erasi
+egli proposto altro scopo che il bene della
+comune loro patria, se giammai aveva
+seguite private viste, o personali interessi,
+se aveva mai raccomandato qualche individuo
+al podestà, ai tribunali, ai corpi
+di mestieri, per sottrarlo al rigore delle
+leggi. Non volle per sè chiedere veruna
+guardia, nè adoperare per la sua difesa
+che quella stessa dignità di cui il popolo
+lo aveva rivestito; ma invitò i consiglj
+a prendersi cura della difesa dello stato
+popolare, piuttosto che di quella della sua
+persona. Egli non era già lo scopo principale
+degli attentati de' nemici, bensì lo
+erano la libertà, l'eguaglianza, e quello
+stesso consiglio per via del quale tutti i Fiorentini
+partecipavano all'amministrazione
+della repubblica. I partigiani dell'oligarchia
+<span class="pagenum"><a id="Page_148"></a>[148]</span>
+miravano a chiudere il gran consiglio; e la
+sua morte, per la quale avevano cospirato,
+altro non doveva essere che il segnale di
+quella più importante rivoluzione ch'essi
+meditavano<a class="tag" id="tag139" href="#note139">[139]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Effettivamente il gran consiglio risguardò
+l'attentato contro la vita del Soderini,
+come l'indizio di un progetto tendente
+a rovesciare lo stato popolare; e perchè
+il partito vincitore aveva sempre trovato
+facile di sanzionare una rivoluzione in
+Firenze coll'adunare un parlamento, il
+consiglio volle privare i faziosi di questa
+dannosa facilità, quando ancora riuscissero
+ne' loro criminosi progetti. Il 20 gennajo
+del 1511 proclamò una legge, nella
+quale previde il caso in cui i cospiratori
+privassero la repubblica del suo
+gonfaloniere, de' suoi priori, de' suoi
+colleghi, oppure distruggessero le borse
+destinate all'estrazione della magistratura,
+talchè l'autorità delegata dal popolo sembrasse
+sospesa; volle in tal caso, che,
+invece di adunare un parlamento, che
+mai non delibererebbe individualmente
+e liberamente, fosse al medesimo gran
+consiglio, o alla parte di questo consiglio
+<span class="pagenum"><a id="Page_149"></a>[149]</span>
+che potrebbe adunarsi, devoluto il diritto
+di formare il nuovo governo della
+repubblica<a class="tag" id="tag140" href="#note140">[140]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Circa lo stesso tempo andava a terminare
+la tregua convenuta in aprile del 1506
+tra Pandolfo Petrucci ed i Sienesi; dessa
+era stata protratta due anni, mentre ancora
+durava la guerra di Pisa, ed i Fiorentini
+avevano acconsentito a non riclamare
+per tutto quel tempo i loro diritti sopra
+Montepulciano. Ma oramai niuna ragione
+giustificava una simile accondiscendenza.
+Lodovico XII, che bramava di valersi dei
+Fiorentini contro il papa, loro prometteva
+potenti soccorsi, e faceva loro sperare l'acquisto
+non solo di Montepulciano, ma della
+stessa Siena. Per approfittare del favore
+del re, il gonfaloniere spedì il Macchiavelli
+a Siena, incaricandolo di denunciare
+a questa repubblica la cessazione della
+tregua, dichiarando in pari tempo, che
+Firenze non sarebbe mai per rinnovarla,
+se non venivano restituiti Montepulciano
+ed il suo territorio. Intanto il gonfaloniere
+mandò ai confini gli uomini d'armi che
+teneva nello stato di Pisa<a class="tag" id="tag141" href="#note141">[141]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_150"></a>[150]</span>
+</p>
+
+<p>
+Come i Fiorentini si affidavano alla
+protezione della Francia, così i Sienesi
+speravano in quella di Giulio II. Pandolfo
+Petrucci, che disponeva a voglia sua
+di questa repubblica, nulla aveva dimenticato
+per procacciarsi il favore del vecchio
+pontefice; aveva di fresco riacquistato
+ed a lui offerto in dono il castello
+della Suvera, principal luogo e residenza
+degli antichi conti di Ghiandaroni, nello
+stato di Siena. Nello stesso tempo la balìa
+aveva riconosciuto in Giulio II un discendente
+di quell'estinta famiglia, che
+portava come lui lo stemma della quercia;
+ma la loro agnazione non poteva quasi
+provarsi con altro, che con quella della
+ghianda della Rovere colle ghiande dei
+Ghiandaroni. Il papa, che ardentemente
+desiderava di procacciare lustro alla propria
+famiglia plebea ed oscura, accolse
+questo dono con vivissimo piacere; d'allora
+in poi non ommise di comprendere Siena
+in tutte le sue alleanze; accordò il cappello
+di cardinale ad Alfonso, figlio di
+Pandolfo Petrucci, e si dichiarò il difensore
+di tutti gl'interessi di quello stato<a class="tag" id="tag142" href="#note142">[142]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_151"></a>[151]</span>
+</p>
+
+<p>
+Non perciò poteva Giulio incoraggiare
+i Sienesi ad entrare in guerra pel possedimento
+di Montepulciano. Quanto Lodovico
+XII desiderava questa guerra per
+volgere tutte le forze dei Fiorentini contro
+la Chiesa, altrettanto la temeva il
+pontefice, perchè apriva un più vasto
+confine agli attacchi de' Francesi; onde
+avrebbe dovuto misurarsi con loro non
+solo nella Romagna, ma ancora in Toscana.
+Mandò dunque ai Sienesi Giovanni Vitelli
+e Guido Vaina, per proteggerli, con
+alcune compagnie d'uomini d'armi e di
+cavaleggieri; ma in pari tempo si offerse
+mediatore tra le due repubbliche. Fece
+sentire a Pandolfo l'estremo pericolo d'introdurre
+i Francesi in Toscana; ottenne
+dai Fiorentini un perdono senza eccezione
+pei ribelli di Montepulciano e la restituzione
+di tutti i loro privilegj; il 3 di settembre
+del 1511 fece finalmente soscrivere
+un trattato d'alleanza tra le due repubbliche
+per venticinque anni, in forza
+del quale Montepulciano fu restituito con
+tutto il suo territorio ai Fiorentini, che
+dal canto loro si obbligarono a guarentire
+tutti gli altri possedimenti della repubblica
+di Siena, ed a mantenervi l'autorità di
+Pandolfo Petrucci e de' suoi figli<a class="tag" id="tag143" href="#note143">[143]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_152"></a>[152]</span>
+</p>
+
+<p>
+Non perchè avesse adottate più pacifiche
+disposizioni, ma tutt'al contrario per
+tener dietro con minori impedimenti ai
+bellicosi suoi progetti di cacciare, secondo
+soleva egli ripetere, i barbari dall'Italia,
+erasi il papa fatto mediatore tra le due
+repubbliche toscane. La vittoria de' Francesi
+sotto le mura di Bologna, e la totale
+dispersione della sua armata, avevano
+lasciato il papa a discrezione del re di
+Francia, il quale avrebbe potuto senza
+trovare ostacolo spingere le sue armate
+fino a Roma, e colà dettare la pace a
+Giulio II. Ma Lodovico XII, in mezzo ai
+suoi prosperi avvenimenti, non lasciava
+di essere agitato dagli scrupoli di fare la
+guerra alla Chiesa. Appena ebbe avviso
+della disfatta dell'armata pontificia, che ordinò
+a Gian Giacopo Trivulzio di ricondurre
+le truppe nel Milanese; vietò ogni
+pubblica dimostrazione di gioja per vittorie
+di cui si vergognava; e dichiarò, che, sebbene
+non credesse d'aver commesso errori,
+era pronto, per ottenere la pace, ad umiliarsi
+ed a chiedere perdono alla santa
+sede<a class="tag" id="tag144" href="#note144">[144]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_153"></a>[153]</span>
+</p>
+
+<p>
+Per lo contrario il papa, conoscendo
+la debolezza del re, non rinunciava alle
+sue prime domande, e pareva che nelle
+sue perdite trovasse motivi di accrescere
+la sua arroganza. Un vescovo Scozzese,
+ambasciatore del suo re in Roma, aveva
+offerta la sua mediazione e riaperte le
+negoziazioni abbandonate dal vescovo di
+Gurck. Giulio II gli comunicò le sue pretese.
+Chiedeva che il duca di Ferrara rinunciasse
+a tutto quanto aveva ricevuto
+pel suo matrimonio con Lugrezia Borgia;
+che pagasse alla camera apostolica l'antico
+tributo; che restituisse Lugo e tutta la
+Romagna Ferrarese, e ricevesse in Ferrara
+un visdomino pontificio, invece del visdomino
+veneziano che vi avea ricevuto in addietro.
+Lodovico era disposto ad accettare
+queste condizioni, sebbene gli sembrassero
+dure; ma in questo tempo Gian Giacopo
+Trivulzio, dopo avere rioccupata la
+Mirandola, aveva licenziata la sua armata,
+ad eccezione di cinquecento lance e di
+mille trecento fanti tedeschi che aveva
+mandati a Verona. Quando il papa ebbe
+di ciò avviso, trovandosi liberato dal timore
+di quell'armata vittoriosa, mutò
+linguaggio, e mise in campo nuove condizioni,
+affatto inammissibili, oltre le già
+proposte. Voleva che la pace tra Massimiliano
+<span class="pagenum"><a id="Page_154"></a>[154]</span>
+ed i Veneziani si conchiudesse
+nello stesso tempo che la sua colla Francia;
+che Alfonso d'Este gli pagasse tutte
+le spese della guerra; e che i Bentivoglio
+ed i Bolognesi ribellati fossero abbandonati
+alla sua vendetta. Questi ultimi avevano
+di già cercato di placarlo, offrendo
+alla camera apostolica il tributo che pagavano
+i loro padri ed i loro antenati,
+e richiamando in palazzo, come luogotenente
+del papa, il vescovo di Chiusi, prima
+loro prigioniere. Ma Giulio II aveva corrisposto
+colle censure alla loro sommissione,
+ed aveva incaricati due suoi capitani,
+Marc'Antonio Colonna e Ramazzotto,
+di guastare senza pietà il territorio
+bolognese<a class="tag" id="tag145" href="#note145">[145]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Lodovico XII aveva sperato che la
+domanda del concilio, fatta dal clero di
+Francia, riuscirebbe molesta ad un papa,
+la di cui elezione era stata così poco canonica,
+ed il di cui guerriero carattere era
+cagione di continuo scandalo. Aveva persuaso
+Massimiliano a concorrere alla convocazione
+del concilio, e tutti e due avevano
+invano eccitato Ferdinando ad unirsi a
+<span class="pagenum"><a id="Page_155"></a>[155]</span>
+loro. Eransi in appresso rivolti al papa,
+per intimargli di dare esecuzione al canone
+del concilio di Costanza, che ordinava
+la tenuta di un concilio ecumenico
+ogni dieci anni: gli avevano ricordato il
+suo proprio giuramento all'atto della sua
+consacrazione, col quale erasi obbligato
+sotto pena di spergiuro e di anatema ad
+adunare, prima che spirassero due anni, un
+concilio universale. Finalmente lo avvisavano
+che il conclave da cui era stato eletto,
+avendo pronunciato che i due terzi dei
+cardinali avevano il diritto di convocare
+il concilio, se il papa non lo faceva, essi
+erano determinati, dietro la sua negativa,
+di rivolgersi a questi<a class="tag" id="tag146" href="#note146">[146]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Tale domanda presentata al papa altro
+non era che una vana formalità: nè l'imperatore,
+nè il re di Francia avevano
+sperato ch'egli se ne farebbe carico; essi
+pensavano di convocare il concilio di propria
+loro autorità, o con quella de' cardinali
+che avevano abbandonato Giulio
+e si erano ritirati a Milano. Ma li trattenne
+alcun tempo la scelta della città
+in cui adunarlo; Massimiliano stava per
+<span class="pagenum"><a id="Page_156"></a>[156]</span>
+Costanza, Lodovico XII per Lione, ed
+i prelati Italiani non volevano uscire
+d'Italia. I due monarchi risolsero di compiacerli;
+e, coll'assenso de' Fiorentini, scelsero
+Pisa, dove un secolo prima, quasi
+nelle stesse circostanze, era stato tenuto
+un altro concilio. La vicinanza di Roma,
+la facilità di andarvi per la via del mare,
+e la protezione di un governo neutrale, parevano
+dover togliere al papa ogni pretesto
+di ricusare d'intervenirvi co' suoi prelati.
+</p>
+
+<p>
+Gli ambasciatori dell'imperatore e del
+re di Francia proposero, il 16 maggio,
+ai cardinali rifugiati a Milano di convocare
+a Pisa un concilio ecumenico; questi
+sotto certe condizioni, tendenti ad assicurare
+la libertà dell'assemblea, acconsentirono
+all'inchiesta, e pubblicarono le loro
+lettere di convocazione pel primo di settembre.
+Altre ne aveva pubblicate Massimiliano
+in proprio nome, nella sua qualità
+di avvocato e di protettore della Chiesa,
+fin dal 16 di gennajo, ed altre ancora
+in data del 15 febbrajo Lodovico XII,
+esortando i vescovi francesi e tedeschi a
+recarsi a Pisa<a class="tag" id="tag147" href="#note147">[147]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_157"></a>[157]</span>
+</p>
+
+<p>
+Ma per quanto fossero grandi l'autorità
+dei due monarchi, la sommissione del
+loro clero, e lo scontento generale della
+Chiesa, Giulio II nulla arrischiava in questa
+contesa; ed egli lo vedeva; infatti opponeva
+l'ardire e l'impeto del suo carattere
+ai risguardi ed agli scrupoli de' suoi avversarj,
+che colle loro medesime apologie,
+col mostrare avido desiderio di entrare
+in negoziazioni, sembravano confessare di
+non essere assistiti dalla giustizia. Giulio II,
+per togliere loro qualunque pretesto, convocò
+egli stesso con una bolla del 18
+luglio un concilio in san Giovanni di
+Laterano pel 19 aprile del 1512. Pubblicò
+nello stesso tempo un monitorio contro i
+cardinali ribelli, per privarli del cardinalato
+e di tutti i loro beneficj ecclesiastici,
+qualora entro sessanta giorni non si presentassero
+a lui per giustificarsi<a class="tag" id="tag148" href="#note148">[148]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Gli apparecchj per due concilj vennero
+tutt'ad un tratto sospesi a cagione della
+malattia del papa, il quale, essendosi trovato
+male il 17 di agosto, fu dopo quattro
+giorni ridotto all'estremo. Cadde in
+un deliquio che durò più ore; tutti coloro
+<span class="pagenum"><a id="Page_158"></a>[158]</span>
+che lo assistevano lo tennero per
+morto; se ne sparse la voce in città;
+vennero ovunque spediti corrieri per portarne
+la notizia; ed i cardinali assenti da
+Roma, senza eccettuare quelli che avevano
+convocato il concilio di Pisa, si affrettarono
+di porsi in cammino per ritornarvi.
+Frattanto Giulio II, rinvenuto dalla sua letargia,
+volle ordinare gli affari di sua famiglia,
+che poteva da un secondo attacco simile
+essere improvvisamente privata del suo
+capo. All'indomani adunò un concistoro,
+nel quale accordò al duca d'Urbino, suo
+nipote, la grazia per l'omicidio del cardinale
+di Pavia, rimettendolo nel godimento
+di tutti i feudi ricevuti dalla Chiesa.
+Nello stesso tempo pubblicò una bolla
+intorno all'elezione del nuovo papa, per
+prevenire o punire colle più severe pene
+una simonia simile a quella di cui egli
+stesso erasi renduto colpevole, quando
+aveva ottenuta la tiara<a class="tag" id="tag149" href="#note149">[149]</a>.
+</p>
+
+<p>
+In pochi giorni Giulio si trovò sano
+come per lo innanzi, sebbene continuasse
+a non curarsi de' consigli de' medici, ed
+<span class="pagenum"><a id="Page_159"></a>[159]</span>
+a tenere un regime di vita direttamente
+opposto a quello ch'essi gli prescrivevano.
+Colle forze andò pure ricuperando il suo
+ardore guerriero, e sempre più si confermò
+nel favorito suo progetto <i>di cacciare
+i barbari d'Italia</i>. Le lagnanze e
+le miserie dei popoli, oppressi dagli oltremontani,
+avrebbero somministrati a Giulio
+i più giusti motivi per quest'impresa, se
+le sue forze fossero state proporzionate
+alla lotta in cui voleva entrare.
+</p>
+
+<p>
+Frattanto la campagna di quest'anno
+non aveva prodotto verun'azione clamorosa.
+Massimiliano, sempre consentaneo
+a sè medesimo, si andava perdendo in
+vasti progetti che non era capace d'eseguire.
+Sebbene i Veneziani fossero assai
+snervati, non aveva potuto approfittare
+della diversione fatta dalla Francia per
+spingere con vigore la guerra contro di
+loro. Vero è che guastava il territorio
+friulano, e spargeva la più spaventosa desolazione
+in quelle contrade; ma, lungi
+dal conquistare Treviso o Padova, cui non
+aveva mai voluto rinunciare, non avrebbe
+pure conservata Verona, senza la guarnigione
+francese mandata in questa piazza
+da Lodovico XII. L'imperatore erasi recato
+ad Inspruck, e si proponeva ancora
+di marciare colla sua armata fino a Roma,
+<span class="pagenum"><a id="Page_160"></a>[160]</span>
+per ristabilire l'impero germanico in
+tutte le prerogative possedute ai tempi
+di Carlo Magno o di Ottone il grande;
+ma le truppe dell'impero, sulle quali egli
+faceva sempre fondamento, non arrivavano
+mai, e le proprie non bastavano per tener
+testa alla repubblica di Venezia. Così
+passava rapidamente da una smisurata
+ambizione allo scoraggiamento, e mai
+non mantenevasi con costanza nell'una
+o nell'altra disposizione. Talvolta dava
+orecchio alle proposizioni che gli venivano
+fatte da Ferdinando il Cattolico, di
+riconciliarsi coi Veneziani e colla Chiesa,
+e di attaccare di concerto i Francesi. In
+uno de' suoi accessi di scoraggiamento,
+invitò pure i Veneziani a mandargli un
+inviato per trattare con lui. Il senato fece
+subito partire alla volta d'Inspruck Antonio
+Giustiniani, e fece fare in ogni chiesa
+preghiere pel felice successo della sua
+missione; ma Massimiliano aveva prima
+del suo arrivo mutato parere. Ridusse a
+soli otto giorni il salvacondotto del Giustiniani,
+e rigettò tutte le proposizioni
+che gli recava<a class="tag" id="tag150" href="#note150">[150]</a>. Non erano ignote a
+Lodovico XII queste di lui irrisoluzioni, e
+<span class="pagenum"><a id="Page_161"></a>[161]</span>
+sapeva che questo alleato, ch'egli pagava,
+e pel quale doveva combattere, era sempre
+in procinto di passare nelle file dei
+suoi nemici<a class="tag" id="tag151" href="#note151">[151]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dal canto suo Giulio II appena degnavasi
+di contare Massimiliano tra i suoi
+nemici, sebbene lo avesse veduto prendere
+parte alla convocazione del concilio;
+egli fondava le sue speranze nel
+re d'Arragona, in quello d'Inghilterra
+e negli Svizzeri, e di già le sue negoziazioni
+presso queste tre potenze prendevano
+il più favorevole aspetto. La constante
+politica di Ferdinando il Cattolico
+era quella di coprire la propria ambizione
+colla maschera della religione; onde dacchè
+il papa erasi dichiarato alleato dei Veneziani,
+non avea cessato mai di dare a Lodovico
+XII ipocriti consiglj intorno all'empietà
+di far guerra al capo della Chiesa.
+Fino a tale epoca erasi egli occupato intorno
+alle sue conquiste nell'Africa; il
+suo generale, Pietro Navarra, gli aveva
+sottomesse Orano e Bugia; i re di Algeri
+e di Tremisene si erano dichiarati suoi
+feudatarj, e pareva che un nuovo impero
+spagnuolo fosse vicino a stabilirsi
+<span class="pagenum"><a id="Page_162"></a>[162]</span>
+al di là dello stretto di Gibilterra<a class="tag" id="tag152" href="#note152">[152]</a>.
+Ma quand'ebbe notizia della disfatta di
+Bologna, richiamò dall'Africa Pietro Navarra,
+e lo mandò nel regno di Napoli
+con tre mila de' suoi migliori fanti spagnuoli,
+per non lasciare questo regno
+in balìa di un monarca vittorioso, che
+vi aveva dei diritti.
+</p>
+
+<p>
+Enrico VIII d'Inghilterra, cedendo alle
+istanze di Giulio II, aveva acconsentito a
+fare di concerto con Ferdinando calde
+rimostranze a Lodovico XII intorno allo
+scisma ch'egli andava a suscitare nella
+Chiesa, gli aveva domandato pel bene
+della cristianità di mandare i cardinali
+ed i prelati del suo regno al concilio di
+Laterano, e di permettere alla Chiesa
+di ricuperare la sua città di Bologna. Gonfio
+d'orgoglio, e fidando nelle immense
+ricchezze lasciategli da suo padre, egli
+credevasi l'arbitro dell'Europa, e risguardava
+tutte le istanze fattegli da questi
+monarchi, quali omaggi dovuti al suo potere
+ed ai suoi talenti.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_163"></a>[163]</span>
+Per altro il papa riponeva negli Svizzeri
+le principali sue speranze; e l'imprudenza
+di Lodovico XII lo aveva ancora
+meglio servito che le proprie negoziazioni.
+Questo monarca in un movimento d'orgoglio
+aveva di nuovo ricusato di riconciliarsi
+cogli Svizzeri e di accrescere le
+loro pensioni. Aveva giurato di non lasciarsi
+taglieggiare da paesani, ed aveva
+proibita l'esportazione delle granaglie dalla
+Francia e dalla Lombardia ne' paesi Svizzeri.
+Aveva creduto di ridurli colla carestia
+a ricevere da lui la legge, ed invece,
+esasperandoli, gli aveva precipitati nell'alleanza
+del papa e de' Veneziani<a class="tag" id="tag153" href="#note153">[153]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Finalmente i progetti di Giulio II cominciavano
+a prendere migliore consistenza;
+ed i nemici, che andava suscitando
+alla Francia, incoraggiati dalla loro unione,
+affettavano verso di lei un più minaccioso
+contegno. Gli ambasciatori d'Inghilterra
+e d'Arragona fecero unitamente nuove
+rappresentanze a Lodovico XII rispetto
+alla protezione da lui accordata al concilio
+di Pisa ed ai Bentivoglio; il re rispose loro
+di essere apparecchiato a desistere, purchè
+i cardinali del suo partito fossero di nuovo
+<span class="pagenum"><a id="Page_164"></a>[164]</span>
+rimessi dal papa nella sua grazia, ed i
+Bentivoglio venissero conservati nella stessa
+subordinazione feudale, in cui da circa
+un secolo erano stati tenuti i loro antenati;
+ma non volendo gli ambasciatori
+ammettere queste basi di negoziazioni,
+all'ultimo Lodovico XII dichiarò loro,
+che non poteva senza scapito dell'onor
+suo abbandonare la protezione di Bologna,
+non altrimenti che quella della sua propria
+città di Parigi<a class="tag" id="tag154" href="#note154">[154]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Tosto che seppesi in Roma la risposta
+di Lodovico XII, il giorno 5 di ottobre
+si pubblicò solennemente nella chiesa di
+santa Maria del popolo una confederazione
+tra il papa, il re cattolico ed il
+senato di Venezia. Dichiaravano i confederati
+che gli oggetti della loro alleanza
+erano: l'unione della Chiesa, minacciata
+d'uno scisma dal conciliabolo di Pisa;
+la restituzione alla santa sede di Bologna
+e di ogni altro feudo, che mediatamente
+o immediatamente poteva appartenerle,
+volendo indicare con queste parole lo stato
+di Ferrara; per ultimo la cacciata dall'Italia
+con una potente armata di chiunque
+s'opporrebbe a questo doppio oggetto,
+<span class="pagenum"><a id="Page_165"></a>[165]</span>
+vale a dire del re di Francia. Per formare
+quest'armata il papa prometteva quattrocento
+uomini d'armi, cinquecento cavaleggieri
+e sei mila fanti; la repubblica
+di Venezia ottocento uomini d'armi, mille
+cavaleggieri ed otto mila fanti; il re d'Arragona
+mille dugento uomini d'armi, mille
+cavaleggieri, e dieci mila fanti spagnuoli.
+Ma ritenendosi il contingente dell'ultimo
+come sproporzionato alle sue finanze, il
+papa ed il senato si obbligavano a pagargli
+ciascheduno venti mila ducati al
+mese, finchè durerebbe la guerra. L'armata
+della lega doveva essere comandata da
+don Raimondo di Cardone, Catalano,
+vicerè di Napoli. Una flotta, di dodici
+vascelli catalani e di quattordici veneziani,
+doveva nello stesso tempo portare
+la guerra sulle coste della Francia. Tutti
+quei paesi conquistati dai confederati, che
+in addietro avessero appartenuto ai Veneziani,
+dovevano essere loro restituiti. L'imperatore
+ed il re d'Inghilterra potevano,
+ove lo desiderassero, essere ricevuti in quest'alleanza.
+Il papa aveva stipulata questa
+riserva a favore del primo colla fortuita
+speranza di staccarlo dalla Francia; ed il
+cardinale di Yorck, ambasciatore del secondo,
+ed uno de' negoziatori della lega,
+non avendo ancora ricevute le opportune
+<span class="pagenum"><a id="Page_166"></a>[166]</span>
+istruzioni per sottoscrivere, aveva domandata
+la stessa riserva pel suo padrone<a class="tag" id="tag155" href="#note155">[155]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Fatta quest'alleanza, Giulio II trattò
+con maggior rigore i prelati disubbidienti.
+Passato il termine del monitorio, il 24
+ottobre dichiarò in concistoro decaduti
+dalla loro dignità, e soggetti a tutte le
+pene dalla chiesa inflitte agli eretici ed
+agli scismatici, i cardinali di santa Croce,
+di san Malò, di Cosenza, di Bayeux.
+Pubblicò poi un altro monitorio contro
+il cardinale di Sanseverino, che aveva
+risparmiato fin allora, e fulminò l'interdetto
+e le scomuniche contro i Fiorentini,
+che avevano permessa ne' loro stati l'adunanza
+di un conciliabolo scismatico<a class="tag" id="tag156" href="#note156">[156]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il concilio che tanto irritava il papa,
+era stato convocato per il primo giorno
+di settembre; ma a tale epoca non eransi
+presentati a Pisa che un commissario dell'imperatore,
+uno del re di Francia ed
+un ecclesiastico, a nome di alcuni prelati
+<span class="pagenum"><a id="Page_167"></a>[167]</span>
+ed abati. Questi tre personaggi chiesero
+la licenza de' magistrati fiorentini, i quali
+dichiararono di avere ordine di non prendere
+parte nelle loro operazioni. In appresso
+i commissarj si recarono alla chiesa
+cattedrale, ove fecero cantare la messa
+dello Spirito Santo e le litanie per l'apertura
+del concilio; immediatamente dopo
+la quale ceremonia tutti i preti italiani,
+che si trovavano a Pisa, si ritirarono dalla
+città per non trovarsi avvolti nell'interdetto
+fulminato dal papa contro tutti i
+luoghi in cui si adunerebbe il concilio<a class="tag" id="tag157" href="#note157">[157]</a>.
+</p>
+
+<p>
+I Fiorentini avevano accordata la loro
+città di Pisa per la celebrazione del concilio,
+persuasi che, procedendo d'accordo
+il re di Francia e l'imperatore di Germania,
+l'assemblea de' vescovi di queste
+due nazioni sarebbe abbastanza numerosa
+per inspirare rispetto alla Cristianità e
+timore al papa. Si trovarono però assai
+sconcertati, quando videro che il concilio
+cominciava con tre sole persone, tanto
+più quando seppero che non si era posto
+in cammino un solo prelato tedesco, e
+<span class="pagenum"><a id="Page_168"></a>[168]</span>
+che i ventiquattro vescovi francesi, che
+per ordine del re avevano abbandonato
+le loro diocesi, procedevano assai lentamente
+e con estrema ripugnanza. Nè
+il clero italiano si pronunciava anticipatamente
+contro il concilio con minor forza;
+di modo che vedevasi impossibile che
+un'assemblea aperta con tali auspicj
+acquistasse giammai qualche credito. D'altra
+parte le censure del papa, le minacce
+di confisca, la nomina del cardinale dei
+Medici alle legazioni di Perugia e di
+Bologna, inspiravano un altissimo terrore
+alla repubblica. I decemviri della libertà
+e della balìa il 10 dicembre spedirono il
+Macchiavelli ai cardinali, che si erano
+trattenuti a san Donnino, ed al re di
+Francia, per dissuaderli dal tenere il concilio
+in Pisa, e persuaderli a trasferirlo in
+altra città, se non riputavano cosa ancora
+più conveniente lo scioglierlo e rappacificarsi
+col papa<a class="tag" id="tag158" href="#note158">[158]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma il Macchiavelli altro non potè ottenere
+dal re, che di trasferire il concilio
+in un'altra città, dopo che avrebbe
+tenute a Pisa le prime due o tre sessioni.
+<span class="pagenum"><a id="Page_169"></a>[169]</span>
+I quattro cardinali non osavano avventurarsi
+a Pisa senza la protezione di una
+guarnigione francese; ed i Fiorentini si
+mostravano difficili a riceverla. All'ultimo
+i cardinali arrivarono a Pisa con
+alcuni prelati il primo giorno di novembre.
+Vollero adunarsi nella cattedrale, ma
+il popolo ammutinato non vi acconsentì.
+Recaronsi successivamente ad alcune altre
+chiese, che furono loro similmente chiuse;
+finalmente si stabilirono a stento nella
+chiesa di san Michele per cantarvi la
+prima messa<a class="tag" id="tag159" href="#note159">[159]</a>.
+</p>
+
+<p>
+I cardinali ed i prelati francesi erano
+giunti a Pisa protetti da una guardia di
+cinquanta arcieri, comandati da Odetto
+di Foix, signore di Lautrec, e da Chatillon;
+ma, sebbene questa guardia fosse
+un oggetto di gelosia pei Fiorentini, non
+era però sufficiente a far rispettare i
+prelati in Pisa, nè a porli in salvo da
+un insulto per parte di Roma. Il clero
+italiano mostrava per loro una smisurata
+avversione, ricusando loro tutti gli
+arredi delle chiese, onde non li profanassero;
+<span class="pagenum"><a id="Page_170"></a>[170]</span>
+ed il popolo gl'insultava per
+le strade con amare invettive. Essi medesimi
+operavano contro la propria coscienza,
+per quella deferenza verso l'autorità
+reale che fu così frequentemente
+la sola conseguenza delle libertà riclamate
+dalla chiesa gallicana contro la
+santa sede. Essi desideravano che loro si
+offrisse qualche motivo di abbandonare
+una città, ove trovavansi così a disagio, ed
+approfittarono di un'occasione che male
+si conveniva alla dignità della loro assemblea.
+Essendo nata contesa il 13 di
+novembre tra i loro servitori ed alcuni
+giovani pisani a cagione di certe prostitute,
+gli arcieri accorsero in ajuto dei
+primi, e tutto il popolo in ajuto de' giovani
+pisani: Lautrec e Chatillon furono feriti
+nella mischia mentre cercavano di separarli,
+e, sebbene per le cure loro e degli
+ufficiali fiorentini si calmasse il tumulto,
+all'indomani i cardinali abbandonarono
+Pisa, dopo avere intimata la loro riunione
+a Milano<a class="tag" id="tag160" href="#note160">[160]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_171"></a>[171]</span>
+</p>
+
+<p>
+La fuga da Pisa de' padri del concilio
+ammansò alquanto Giulio II contro il
+gonfaloniere Soderini, e rallentò l'esecuzione
+de' progetti che formati aveva per
+levargli la suprema magistratura della
+repubblica; tanto più che Pandolfo Petrucci
+gli rappresentò, che, attaccandolo a
+forz'aperta, avrebbe messe a disposizione
+della Francia tutte le forze dei Fiorentini,
+che di presente altro non chiedevano che
+la neutralità. Giulio, senza portare la
+guerra nello stato fiorentino, lasciò che
+avessero libero corso le pratiche del cardinale
+de' Medici, che egli aveva ravvicinato
+ai confini della repubblica confidandogli
+le legazioni di Perugia e di Bologna<a class="tag" id="tag161" href="#note161">[161]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Durante la sua amministrazione il gonfaloniere
+Soderini aveva perduti alcuni
+suoi partigiani, e si erano accresciuti
+quelli de' Medici in tempo del loro esilio;
+o fosse a motivo della naturale disposizione
+dei popoli di desiderare il tempo passato,
+che hanno veduto colle illusioni della
+gioventù, e di perdere più facilmente la
+memoria de' mali che quella de' beni,
+sebbene sentano i primi con maggiore vivacità
+<span class="pagenum"><a id="Page_172"></a>[172]</span>
+quando sono presenti; o fosse perchè
+la prudenza del gonfaloniere accompagnata
+alle volte della debolezza, eccitando
+l'invidia senza temperarla col timore;
+o fosse finalmente perchè il cardinale
+de' Medici aveva ottenuto con molta
+accortezza e prudenza di cancellare l'animosità
+eccitata da suo fratello Piero. Egli
+erasi in ogni occasione mostrato in Roma
+il protettore de' Fiorentini, manifestando
+la stessa benevolenza verso coloro che
+avevano operato contro la sua famiglia,
+come verso quelli che le si erano mantenuti
+attaccatissimi. Ascriveva la nimicizia
+de' primi agli sgraziati errori di suo
+fratello, e voleva che la memoria loro
+rimanesse spenta colla di lui morte<a class="tag" id="tag162" href="#note162">[162]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il gonfaloniere, che vedeva avvicinarsi
+il turbine, non voleva in verun modo,
+per mettere la repubblica in istato di difesa,
+chiedere al popolo nuove contribuzioni,
+onde non fare maggiore il malcontento
+di lui. Giudicò adunque più conveniente
+di far portare ai soli ecclesiastici le
+spese di una guerra eccitata dagli stessi ecclesiastici.
+<span class="pagenum"><a id="Page_173"></a>[173]</span>
+Domandò al clero fiorentino
+una sovvenzione di cento mila fiorini, da
+pagarsi in quattro termini. Tale somma
+doveva poi restituirsi ai sovventori entro
+l'anno, se non vi era guerra colla Chiesa,
+entro cinque, se la guerra scoppiava. Si
+ottenne con difficoltà l'approvazione dei
+consiglj per questo prestito; perciocchè
+in ogni famiglia trovavasi un prete, che,
+per difendere le proprie entrate ed i suoi
+beneficj, faceva valere le censure ecclesiastiche,
+e tratteneva i suffragj de' suoi
+parenti<a class="tag" id="tag163" href="#note163">[163]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La stagione più propria a tenere la
+campagna era passata senza che accadesse
+verun'azione clamorosa. Il re di Francia
+aveva licenziata la sua armata dopo la
+battaglia di Bologna, ed altro non teneva
+in presenza del nemico che un ristretto
+numero di uomini d'armi di guarnigione
+a Verona. I Veneziani, compatendo la
+debolezza del vecchio Lucio Malvezzi,
+avevano avuta la compiacenza di lasciarlo
+alla testa delle loro armate, sebbene più
+non fosse in istato di condurle, perchè
+non avevano potuto persuaderlo a chiedere
+<span class="pagenum"><a id="Page_174"></a>[174]</span>
+la sua dimissione, e non volevano affliggere
+negli estremi suoi giorni un uomo
+che in altri tempi aveva ben meritato
+della repubblica. Questi morì finalmente,
+e gli fu dato per successore Gian Paolo
+Baglioni<a class="tag" id="tag164" href="#note164">[164]</a>. Massimiliano si era alternativamente
+fatto vedere in Inspruck, a
+Trento, a Bruneck. Di là aveva negoziato
+colla Francia, col papa, con Venezia,
+e sempre minacciata l'Italia di nuova
+invasione; ma, quando si credeva imminente
+la sua comparsa, tutt'ad un tratto
+si allontanava per una partita di caccia;
+recavasi in un'altra città, in un'altra
+provincia, ove non era aspettato, e credeva
+dar prove di sottile politica, quando
+rendeva vani tutti i calcoli fatti dagli
+altri sopra di lui<a class="tag" id="tag165" href="#note165">[165]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Intanto le province veneziane e quelle
+del ferrarese continuavano ad essere guaste
+con più furore che mai. I borghi ed
+i castelli venivano presi e ripresi, taglieggiati
+e saccheggiati, quando potevano
+sottrarsi all'incendio; le campagne erano
+affatto spogliate, ed i contadini, ridotti
+alla disperazione, perivano nella miseria.
+<span class="pagenum"><a id="Page_175"></a>[175]</span>
+Massimiliano, cagione di tutti questi mali,
+non rinunciava ad alcuna delle sue pretese,
+sebbene non fosse in istato di farle valere.
+Egli non voleva la pace, e non faceva la
+guerra. Per lo contrario Lodovico XII
+voleva la pace, e faceva la guerra per un
+alleato che non lo assecondava, e che
+gl'inspirava una giusta diffidenza. Egli
+dolevasi delle inutili spese che Massimiliano
+gli cagionava, e, siccome alquanto
+inclinava all'avarizia, ricusava spesso di
+sostenere alcune spese, che, riducendo la
+guerra ad una pronta conclusione, avrebbero
+prodotta una reale economia. I Veneziani
+bramavano ardentemente la pace,
+ma non potevano ottenerla dalla volubilità
+di Massimiliano; non meno ardentemente
+la desiderava il duca di Ferrara, ma gli
+veniva rifiutata dall'ostinazione del papa.
+</p>
+
+<p>
+Essendo rimaste senza effetto tutte le
+negoziazioni per la pace, ed essendosi
+pubblicata in principio d'ottobre la lega
+del papa con Ferdinando, Lodovico XII
+ordinò al signore della Palisse di ragunare
+di nuovo l'armata francese, d'assoldare
+la fanteria, e di attaccare la Romagna
+prima che gli Spagnuoli vi fossero
+giunti. Proponevasi di scendere egli stesso
+in Italia nella vegnente primavera con
+istraordinarie forze, onde finalmente obbligare
+<span class="pagenum"><a id="Page_176"></a>[176]</span>
+i suoi nemici a fare la pace. Ma
+prima che a questi ordini fosse data esecuzione,
+la Lombardia fu agitata dalla
+notizia che gli Svizzeri si apparecchiavano
+ad una seconda invasione.
+</p>
+
+<p>
+Lodovico XII non erasi limitato a ricusare
+agli Svizzeri l'accrescimento di
+venti mila franchi alla domandata pensione;
+ma inoltre aveva in ogni occasione
+parlato di loro con disprezzo, ed offeso
+il loro orgoglio nazionale. In Lombardia
+aveva fatto arrestare con umilianti circostanze
+un corriere de' cantoni di Schwitz
+e di Friburgo, secondando in tal modo
+gl'intrighi del papa, che cercava di eccitare
+quei fieri alpigiani promettendo
+loro la gloria di scacciare i Francesi dall'Italia.
+Gli Svizzeri avevano fatto chiedere
+a Venezia cinquecento uomini di
+cavalleria ed alcuni pezzi di cannone<a class="tag" id="tag166" href="#note166">[166]</a>;
+avevano pure ricevuto da questa repubblica
+qualche somma di danaro, ed in
+principio di novembre valicarono il san
+Gottardo, e si adunarono a Varese in
+numero di dieci mila uomini, con un
+treno di sette piccoli cannoni da campagna
+e varj grossi archibugj portati dai
+cavalli. La dieta aveva a quest'armata
+<span class="pagenum"><a id="Page_177"></a>[177]</span>
+accordato quello stendardo, che, spiegato
+nel precedente secolo a Nancì contro
+il duca di Borgogna, non era più stato
+dopo quell'epoca portato in guerra. Questo
+venerato stendardo allettava continuamente
+nuovi volontarj, onde in breve l'armata
+si trovò forte di sedici mila uomini.
+I Francesi non avevano in Lombardia
+che mille trecento lance e dugento
+gentiluomini volontarj; inoltre parte di
+queste truppe servivano a custodire Verona,
+Brescia e Bologna, onde Gastone
+di Foix per trattenere gli Svizzeri non
+aveva con sè che trecento uomini d'armi
+e due mila fanti<a class="tag" id="tag167" href="#note167">[167]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Gli Svizzeri si erano avanzati da Varese
+a Gallarate, e di là a Busto senza
+trovare opposizione. Gastone di Foix e
+Gian Giacopo Trivulzio si tenevano ai
+loro fianchi per molestarli, ma non osavano
+dar loro battaglia; intanto Teodoro
+Trivulzio faceva fortificare Milano, ed i
+Milanesi, sebbene detestassero il governo
+francese, temevano ancora più la venuta
+di questi barbari montanari, ed assoldavano
+<span class="pagenum"><a id="Page_178"></a>[178]</span>
+fanti a loro proprie spese per custodire
+le mura. I generali francesi andavano
+bensì spargendo di non avere
+verun timore, ed essere facil cosa il
+difendere la città; ma si vedevano nello
+stesso tempo vittovagliare il castello, e fare
+tali apparecchj, che svelavano la loro intenzione
+di ritirarvisi.
+</p>
+
+<p>
+Gli Svizzeri, non trattenuti nella loro
+marcia, si avanzarono a sole due miglia
+dalle porte di Milano; ivi bruscamente
+piegarono sopra Monza, e, probabilmente
+conoscendosi incapaci di attaccare
+le città, non tentarono nemmeno
+di occupar questa; ma parvero intenzionati
+di passare l'Adda, le di cui opposte
+rive venivano dai Francesi cautamente
+fortificate onde impedire agli Svizzeri
+di unirsi all'armata veneziana. A Milano
+si stava tuttavia in grandissimo timore,
+quando un capitano svizzero, munito di
+salvacondotto, venne a nome de' suoi compatriotti
+ad offrire di ritirarsi, purchè loro
+si pagasse un mese di soldo. Egli ripartì,
+per informare gli Svizzeri di un'offerta
+molto inferiore alla loro domanda, e
+tornò all'indomani con pretese molto più
+alte. Gastone di Foix aggiunse qualche
+cosa all'offerta fatta nel precedente giorno,
+ma non quanto bastava a soddisfare
+<span class="pagenum"><a id="Page_179"></a>[179]</span>
+gli Svizzeri, ed il trattato fu rotto; ciò
+nullameno, con sorpresa di tutta l'Italia,
+gli Svizzeri presero nel susseguente giorno
+la via di Como, e ripatriarono<a class="tag" id="tag168" href="#note168">[168]</a>. Loro
+non era stato pagato il danaro che avevano
+chiesto per l'armata; e se l'inquietudine
+che loro dava Gastone di Foix,
+fu, come lo suppone il Giovio, il solo
+motivo che li persuase a ritirarsi<a class="tag" id="tag169" href="#note169">[169]</a>,
+non si sa concepire perchè non abbiano
+accettata l'ultima offerta. Vero è che altri
+scrivono che i capitani svizzeri furono
+corrotti dal danaro che Foix loro fece
+celatamente pagare, e viene indicato per
+negoziatore di questo vergognoso contratto
+un capitano d'Alt-Sax, o di Super-Sax<a class="tag" id="tag170" href="#note170">[170]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Per la seconda volta gli Svizzeri avevano
+delusa la confidenza del papa e
+de' Veneziani, che gli avevano pagati;
+e la loro mala fede, o la loro imperizia,
+andavano scemando quell'alta opinione
+che si erano acquistata col loro valore
+<span class="pagenum"><a id="Page_180"></a>[180]</span>
+nelle guerre in cui avevano combattuto
+appoggiati dagli uomini d'armi francesi.
+Per altro la breve loro invasione faceva
+sentire tutto il pericolo della situazione
+de' Francesi, coll'armata del papa e di
+Raimondo di Cardone in faccia, quella
+de' Veneziani da un lato, Genova sempre
+agitata dagl'intrighi del papa dall'altro,
+e gli Svizzeri alle spalle. Lodovico XII
+spaventato mandò in Italia a Gastone di
+Foix tutte le truppe di cui poteva disporre;
+gli ordinò di nulla risparmiare per
+la leva di un nuovo corpo d'infanteria,
+ed eccitò i Fiorentini a mostrarsi fedeli
+alleati della Francia, a mandargli non
+già trecento lance, secondo l'obbligazione
+dei trattati, ma tutte le forze che potevano
+riunire; ricordò loro che la causa
+per cui gli eccitava a combattere non era
+meno la sua che la loro propria, poichè,
+conoscendo essi l'odio di Giulio II e l'ambizione
+di Ferdinando, non potevano dubitare
+che questi principi non abusassero
+della vittoria contro di loro, sia che i
+Fiorentini prendessero le armi, o si mantenessero
+neutrali<a class="tag" id="tag171" href="#note171">[171]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_181"></a>[181]</span>
+</p>
+
+<p>
+Il gonfaloniere Soderini sentiva tutta la
+forza delle ragioni addotte dal re di Francia;
+era persuaso del principio così spesso
+ripetuto dal Macchiavelli, che il partito di
+mezzo è di tutti il più pernicioso; e che,
+chi non si dichiara per una parte o per l'altra,
+scontenta sempre entrambe le parti.
+Vedeva che, dopo avere offeso il papa, si
+offenderebbe ancora il re di Francia, il
+quale non troverebbe che si fosse per lui
+fatto abbastanza, mandandogli soltanto i
+soccorsi stipulati dal trattato, e che ciò non
+pertanto sarebbe un'ostilità agli occhi di
+Ferdinando d'Arragona. Ma il partito, che
+si opponeva al gonfaloniere con intenzione
+di perderlo, s'ingrossava in tale
+occasione di tutti quelli che la debolezza
+del loro carattere attaccava alle
+misure di mezzo, e di tutti quelli che
+un giusto risentimento contro Lodovico
+XII e la casa di Francia, per le
+transazioni relative alla guerra di Pisa,
+rendeva diffidenti verso una famiglia che
+gli aveva così lungo tempo ingannati. Perciò,
+malgrado tutti gli sforzi del gonfaloniere,
+la repubblica si attenne strettamente
+all'esecuzione del trattato conchiuso
+con Lodovico XII, e mandò inoltre lo storico
+Francesco Guicciardini ambasciatore
+<span class="pagenum"><a id="Page_182"></a>[182]</span>
+presso Ferdinando, onde scusarsi d'avere
+dati questi soccorsi al di lui nemico<a class="tag" id="tag172" href="#note172">[172]</a>.
+</p>
+
+<p>
+In sul finire di dicembre l'armata
+spagnuola e pontificia cominciò ad avanzarsi
+verso la Romagna. Il vicerè, don
+Raimondo di Cardone, si trattenne ad
+Imola per aspettare il rimanente delle
+sue truppe e la sua artiglieria, e intanto
+mandò Pietro Navarro, capitano
+generale della fanteria spagnuola, ad attaccare
+i possedimenti del duca di Ferrara
+in Romagna. Tutte le borgate e le
+fortezze, che il duca possedeva al mezzodì
+del Po, si arresero a Navarro alla semplice
+intimazione di un trombetta, tranne
+la bastia della Fossa Geniolo, ch'era stata
+attaccata nel precedente anno, ed opportunamente
+da Bajardo soccorsa. Vestidello
+Pagano, distinto ufficiale del duca di
+Ferrara, che vi comandava una guarnigione
+di cento cinquanta fanti, oppose
+una gagliarda resistenza agli attacchi di
+Pietro Navarro fino all'ultimo giorno
+dell'anno, in cui la bastia fu presa
+d'assalto. La guarnigione fu passata a fil
+di spada, e Vestidello, ferito, oppresso
+dalla fatica e costretto ad arrendersi, fu
+<span class="pagenum"><a id="Page_183"></a>[183]</span>
+in seguito ucciso a sangue freddo dai
+Musulmani, che formavano in allora il
+grosso della fanteria spagnuola<a class="tag" id="tag173" href="#note173">[173]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il possedimento della bastia di Geniolo
+era della più alta importanza agli occhi del
+duca Alfonso per l'attacco o la difesa di
+Ferrara, perchè questa fortezza signoreggiava
+la navigazione del Po. Perciò, quando
+Alfonso seppe che il Navarro era tornato
+presso al vicerè, e che non vi aveva lasciati
+che dugento uomini di guarnigione, venne
+ad attaccarla con nove pezzi di cannone. Le
+muraglie della bastia erano ancora squarciate
+dal sostenuto assedio, e gli Spagnuoli
+non avevano avuto tempo di riparare
+tutte le brecce; di modo che Alfonso la
+prese d'assalto lo stesso giorno; ma egli
+riportò una ferita nel capo, ed i suoi soldati,
+per vendicar lui e lo sventurato Vestidello,
+uccisero il capitano e tutta la
+guarnigione, senza lasciarne un solo che
+portasse al papa la notizia della rotta.
+Tutti questi piccoli fatti ottennero un'importanza
+classica nel poema dell'Ariosto:
+<span class="pagenum"><a id="Page_184"></a>[184]</span>
+essi accadevano sotto gli occhi del poeta,
+erano il principale titolo della gloria del
+di lui padrone, ed egli gli illustrò coi
+suoi versi<a class="tag" id="tag174" href="#note174">[174]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Frattanto l'armata del re di Spagna e
+del papa erasi riunita in Imola, e da
+molto tempo non erasene veduta altra
+più formidabile. Vi si contavano al soldo
+di Ferdinando mille uomini d'armi, ottocento
+cavaleggieri di quei, che gli Spagnuoli
+chiamavano <i>Ginetti</i> ad esempio
+de' Mori, ed otto mila fanti spagnuoli.
+Fabrizio Colonna militava sotto il vicerè,
+col titolo di governatore generale; Prospero
+Colonna aveva ricusato di servire
+sotto il comando di un altro. Lo stesso
+orgoglio aveva ritratto il duca d'Urbino
+dall'accettare il comando dell'armata pontificia,
+la quale doveva essere subordinata
+a quella di Raimondo di Cardone;
+il duca di Termini, che Giulio II aveva
+voluto sostituirgli, era di fresco morto a Cività
+Castellana; ed era perciò il cardinale
+legato, Giovanni de' Medici, che comandava
+l'armata del papa, avendo sotto i
+suoi ordini Marc'Antonio Colonna, Giovanni
+Vitelli, Malatesta Baglioni e Raffaello
+<span class="pagenum"><a id="Page_185"></a>[185]</span>
+de' Pazzi, con ottocento uomini
+d'armi, ottocento cavaleggieri ed otto
+mila fanti<a class="tag" id="tag175" href="#note175">[175]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il più ardente desiderio di Giulio II
+era quello di ricuperare Bologna, e l'armata
+combinata cominciò la campagna
+coll'assedio di quella città. Si accampò
+il 26 di gennajo del 1512 sul terreno coperto
+di nevi tra la montagna e la gran
+strada che va da Bologna in Romagna,
+mentre che Fabrizio Colonna venne colla
+vanguardia, composta di settecento uomini
+d'armi, di cinquecento cavaleggieri e di
+sei mila fanti, ad appostarsi sulla strada
+di Lombardia tra Bologna ed il ponte del
+Reno, occupando nello stesso tempo a
+sinistra le eminenze di san Michele in
+Bosco, e di santa Maria del Monte. Gli
+assedianti cominciarono subito a svolgere
+i canali, che conducono le acque del Reno
+e della Savenna nelle fosse di Bologna,
+ed a formare le loro spianate intorno alla
+città per appostarvi le batterie<a class="tag" id="tag176" href="#note176">[176]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_186"></a>[186]</span>
+</p>
+
+<p>
+Odetto di Foix, signore di Lautrec, ed
+Ivone d'Allegre avevano il comando della
+guarnigione francese di Bologna, composta
+di dugento lance francesi e di due
+mila fanti tedeschi. I quattro fratelli Bentivoglio
+avevano dal canto loro armati
+tutti i loro partigiani. Pure le antiche
+fortificazioni di Bologna, che non si aveva
+avuto tempo di appoggiare con nuove
+opere, non sembravano tali da potere
+lungamente resistere all'artiglieria: troppo
+vasto era il giro delle mura, il popolo
+atterrito, e molti capi della nobiltà ai
+Bentivoglio sospetti<a class="tag" id="tag177" href="#note177">[177]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Vero è che l'attacco di Bologna non
+presentava minori difficoltà di quello
+che la difesa ne presentasse. Gli assedianti
+avevano avuto avviso che Gastone
+di Foix era giunto a Finale, a metà
+strada tra la Mirandola e Ferrara, e ad
+una breve giornata da Bologna; che la
+sua armata era di già considerabile assai,
+e che andava sempre ingrossandosi con
+nuove truppe. Non potevasi in tanta vicinanza
+lasciare l'avanguardia di Fabrizio
+Colonna al di là di Bologna, mentre che
+<span class="pagenum"><a id="Page_187"></a>[187]</span>
+il rimanente dell'armata trovavasi dall'altro
+lato; conveniva dunque richiamarla
+presso al quartiere generale, o andare a
+raggiugnerla: nel primo caso lasciavasi
+la città aperta ai soccorsi che cercherebbero
+d'introdurvi i Francesi; nel secondo
+l'intera armata sarebbe esposta a
+mancare di vittovaglie. Se, come lo consigliava
+Pietro Navarro, si ordinava a
+tutti i soldati di provvedersi di viveri per
+cinque giorni, s'arrischiava ancora che
+Bologna resistesse più a lungo, o che l'armata,
+costretta a ritirarsi, provasse, passando
+in allora sotto le mura della città,
+tutti gl'inconvenienti ch'erano riusciti così
+fatali nella rotta di Casalecchio. D. Raimondo
+di Cardone, incerto fra questi due
+partiti, non ardiva mettere in batteria la
+grossa artiglieria, temendo di non avere
+tempo per ritirarla, se Gastone di Foix
+veniva a dargli battaglia. D'altra parte
+il cardinale de' Medici, che non conosceva
+il mestiere della guerra, non sapendo
+persuadersi di tutte queste difficoltà, lo
+andava caldamente eccitando a cominciare
+l'attacco di Bologna con una insistenza
+che offendeva i militari spagnuoli<a class="tag" id="tag178" href="#note178">[178]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_188"></a>[188]</span>
+</p>
+
+<p>
+Finalmente il Cardone, avvisato che
+Gastone di Foix aveva preso a sottomettere
+Cento, la Pieve ed altri castelli
+bolognesi dalla parte di Ferrara, mentre
+si andava ragunando la sua armata, pensò
+che avrebbe tempo di stringere l'attacco
+di Bologna; ed aprì le sue batterie verso
+porta a santo Stefano, che conduce in
+Toscana, avvicinandosi alla sua vanguardia.
+In breve tempo fu aperta nelle mura
+una breccia di più di cento braccia di
+lunghezza, e la torre della porta fu talmente
+danneggiata, che gli assediati furono forzati
+ad abbandonarla. Dopo ciò si sarebbe
+potuto dare l'assalto con qualche speranza
+di prospero successo; ma Pietro Navarro
+volle che si aspettasse l'esplosione di una
+mina ch'egli faceva scavare sotto la cappella
+del Barracano, onde attaccare contemporaneamente
+la città sopra due punti.
+Intanto Nemours, informato del pericolo
+di Bologna, vi mandò cent'ottanta lance
+e mille fanti<a class="tag" id="tag179" href="#note179">[179]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La mina apparecchiata da Pietro Navarro
+era terminata; egli vi appiccò il fuoco;
+ma non produsse lo sperato effetto: il muro
+non crollò, e la piccola cappella rimase al
+suo luogo. Pretesero gli assalitori d'avere
+<span class="pagenum"><a id="Page_189"></a>[189]</span>
+veduto nell'istante dell'esplosione la piccola
+cappella alzata in aria, la città aperta, ed i
+soldati ordinati in battaglia entro la medesima;
+ma che ricadendo nello stesso luogo
+in un solo blocco, dessa cappella aveva
+riempita esattamente la breccia che aveva
+prima lasciata. Si prestò fede avidamente
+a coloro che pretendevano di avere veduto
+questo miracolo frammezzo ad un denso
+fumo in un istante di terrore e di pericolo;
+non si domandò punto al capitano Brisson,
+banderale del maresciallo di Fleuranges,
+che difendeva questa stessa cappella, in
+qual modo non si fosse accorto del prodigio:
+ed il piccolo santuario si trasformò
+in un tempio colle offerte dei devoti<a class="tag" id="tag180" href="#note180">[180]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Questo miracoloso avvenimento fu seguito
+da un altro, che non pare meno
+incredibile. Gli assedianti, informati dei
+soccorsi che Nemours aveva introdotti in
+Bologna, supposero ch'egli avesse rinunciato
+al progetto di avvicinarsi coll'armata
+alla città, e diventarono più trascurati
+a guardare la campagna. Frattanto
+<span class="pagenum"><a id="Page_190"></a>[190]</span>
+Nemours aveva sentita la necessità
+di respingere gli Spagnuoli prima che si
+avanzassero i Veneziani, onde non avere
+addosso nello stesso tempo le due armate;
+perciò era partito da Finale la notte del 4
+al 5 di febbrajo, con mille trecento lance,
+sei mila fanti tedeschi, ed ottomila tra
+francesi ed italiani, per entrare in Bologna.
+Era stato in viaggio continuamente
+accompagnato da un vento e da una neve
+terribili, e non aveva trovato in verun
+luogo, presso i molti canali che avea dovuto
+attraversare, nè corpi di guardia, nè
+scolte; verun contadino per la malvagità
+del tempo era uscito di casa per portarne
+notizia al nemico, e due ore prima di
+notte il Nemours era entrato in Bologna
+senza aver dato un colpo di lancia. Si
+era a bella prima determinato ad attaccare
+gli Spagnuoli la mattina del susseguente
+giorno, 6 di febbrajo; ma perchè
+non dubitava che il nemico non fosse
+informato della di lui venuta, e non isperava
+di sorprenderlo, facilmente si accomodò
+al parere di coloro che lo consigliavano
+di dare un giorno di riposo
+alle sue truppe dopo una tanto penosa
+marcia. Ad ogni modo Raimondo di Cardone
+non ebbe avviso della venuta del
+Nemours lo stesso giorno, nè all'indomani
+<span class="pagenum"><a id="Page_191"></a>[191]</span>
+prima del mezzodì. Quando gliene diede
+avviso un cavaleggiere, fatto prigioniere
+dalle sue truppe, egli giudicò subito
+necessario di ritirarsi. Nella notte del 6
+al 7 di febbrajo fece levare i cannoni
+dalle batterie, e la seguente mattina,
+appena fatto giorno, si recò ad Imola,
+lasciando il fiore delle sue truppe in coda
+dell'armata per respingere gli attacchi dei
+Francesi<a class="tag" id="tag181" href="#note181">[181]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma Nemours, mentre faceva levare l'assedio
+di Bologna, provava le più vive
+inquietudini sul conto di Brescia. In questa
+città ed in tutte quelle della Lombardia
+veneta il governo francese era detestato:
+i contadini mantenevano il più vivo
+attaccamento verso la repubblica, l'armata
+veneziana s'avvicinava ai confini, ed era
+comandata dal provveditore Andrea Gritti,
+che alla politica di un senatore veneziano
+aggiugneva l'attività di un generale. I
+timori di Nemours non tardarono a realizzarsi;
+il 3 di febbrajo, due giorni prima
+dell'ingresso dell'armata francese in Bologna,
+<span class="pagenum"><a id="Page_192"></a>[192]</span>
+Andrea Gritti erasi impadronito
+di Brescia, ed aveva assediata la fortezza<a class="tag" id="tag182" href="#note182">[182]</a>.
+</p>
+
+<p>
+I Francesi avevano pensato di tenere
+Brescia ubbidiente col rigore. Avevano
+fatto decapitare il conte Giovan Maria
+Martinengo; avevano mandati in Francia,
+come ostaggi, molti altri gentiluomini, ed
+in una contesa, accaduta tra il conte Gambara
+ed il conte Luigi Avogaro, avevano
+mostrato contro il secondo una parzialità
+che lo avea determinato alla vendetta<a class="tag" id="tag183" href="#note183">[183]</a>.
+</p>
+
+<p>
+L'Avogaro scrisse al consiglio dei dieci
+a Venezia per offrirgli la sua assistenza
+e quella di un numeroso partito, onde
+ricondurre la sua patria sotto l'autorità
+della repubblica. Egli erasi trattenuto in
+Brescia per dare esecuzione alla trama
+che aveva formata; ma al primo avvicinarsi
+d'Andrea Gritti, la moglie di uno
+dei congiurati, amica del comandante
+della fortezza, rivelò a questi la congiura:
+l'Avogaro appena ebbe tempo di sottrarsi
+all'arresto ordinato dal comandante. Intanto
+il Gritti erasi incamminato verso
+Brescia con trecento uomini d'armi, mille
+trecento cavaleggieri, e tre mila fanti:
+<span class="pagenum"><a id="Page_193"></a>[193]</span>
+aveva passato l'Adige ad Alberé presso
+Legnago, ed il Mincio tra Goito e Valeggio,
+e si era presentato nel convenuto
+giorno alla porta che doveva essergli aperta
+dal conte Avogaro; ma la fuga d'Avogaro
+e la scoperta della sua trama, resero
+vano il tentativo, ed il figlio dell'Avogaro
+venne dai Francesi posto in prigione<a class="tag" id="tag184" href="#note184">[184]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Questa stessa sventura raddoppiò l'attività
+del conte ed il suo desiderio di vendicarsi.
+Egli si recò nella val Trompia e
+nella val Sabbia, tra i fiumi Mella e Chiesa,
+chiamò alle armi tutti i montanari e gli
+abitanti delle rive del lago di Garda, ed
+il giorno 3 di febbrajo rinnovò l'attacco
+di concerto con Andrea Gritti. Mentre
+questi richiamava l'attenzione dei Francesi
+ad una delle porte, una banda di contadini
+passò sotto le mura attraversando la
+griglia che chiude il canale del ruscello,
+detto Garzetta, là dove questo ruscello
+sbocca fuori dalla città. Bentosto in tutte le
+contrade si udì gridare: san Marco! san
+Marco! ed il signore di Lude, che aveva
+il comando della guarnigione di Brescia,
+i suoi soldati e i gentiluomini attaccati
+al partito francese si ripararono nella
+rocca; le loro case furono dal popolo
+<span class="pagenum"><a id="Page_194"></a>[194]</span>
+saccheggiate, come pure gli equipaggi della
+guarnigione; furono uccisi molti Francesi
+che si trovarono sparsi per le strade,
+e demolito il palazzo del conte Gambara
+rivale dell'Avogaro<a class="tag" id="tag185" href="#note185">[185]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Alla sollevazione di Brescia tenne dietro
+subito quella di tutti i paesi che i Francesi
+avevano occupati nel territorio della
+repubblica. Bergamo inalberò lo stendardo
+di san Marco, e la guarnigione francese
+si ritirò ne' due castelli che signoreggiavano
+la città: Orci Vecchi, Orci
+Nuovi, Pontevico, e tutti i castelli bresciani
+e bergamaschi aprirono le loro porte
+ad Andrea Gritti. Cremona e Crema
+aspettavano ansiosamente che si avvicinasse;
+ma i Veneziani, che festeggiarono
+queste conquiste con trasporti di gioja,
+e all'istante nominarono governatori per
+tutte le piazze che avevano ricuperate,
+non adoperarono un'eguale diligenza nello
+spedir loro i necessarj soccorsi. Per altro
+ordinarono a Giovan Paolo Baglioni di
+far avanzare la sua armata per secondare
+il Gritti, e per attaccare la cittadella di
+<span class="pagenum"><a id="Page_195"></a>[195]</span>
+Brescia, le di cui mura erano di già
+mezzo aperte, e dove il de Lude col
+capitano Herigoye non avevano che poche
+vittovaglie<a class="tag" id="tag186" href="#note186">[186]</a>.
+</p>
+
+<p>
+All'indomani della ritirata degli Spagnuoli,
+Gastone di Foix ricevette a Bologna
+il messo del signor de Lude, che
+gli partecipava la perdita di Brescia, e gli
+chiedeva pronti soccorsi. Egli lasciò trecento
+lance e quattro mila fanti nella
+città che aveva liberata, e ripartì subito
+col rimanente dell'armata, che fece camminare
+con una sollecitudine fin allora
+sconosciuta. Per tenere una linea più diritta
+attraversò il Mantovano, senza chiederne
+licenza al sovrano, che dopo essere
+di già entrato nel di lui territorio; a tre
+miglia d'Isola della Scala sorprese Gian
+Paolo Baglioni, che non lo sospettava vicino,
+e che non sapeva adoperare tanta diligenza.
+Gastone attaccò immediatamente
+coi pochi uomini d'armi che aveva intorno
+il Baglioni, il quale sostenne il primo
+urto assai valorosamente; ma l'armata
+francese andava sempre ingrossando, ed
+il Baglioni fu costretto a fuggire dopo
+<span class="pagenum"><a id="Page_196"></a>[196]</span>
+avere perduta molta gente. Gastone dopo
+ciò proseguì il suo viaggio, e giunse innanzi
+a Brescia il nono giorno dopo la
+sua partenza da Bologna<a class="tag" id="tag187" href="#note187">[187]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La porta esterna ossia del soccorso del
+castello di Brescia era aperta all'armata
+francese; la porta interna, che comunicava
+colla città, non era per anco chiusa che
+da un terrapieno innalzato in fretta da
+Andrea Gritti, ma difeso da otto mila
+uomini di buone truppe. Nemours fece
+loro intimare la resa della piazza, loro
+promettendo salve le persone e gli averi.
+Risposero che la città apparteneva ai Veneziani,
+e che speravano, coll'ajuto di san
+Marco, di potergliela conservare. All'indomani,
+19 di febbrajo, giorno del giovedì
+grasso, i Francesi in su lo spuntare dell'aurora
+scesero dal castello nella corte.
+«Tutta l'armata del re di Francia, dice il
+leale servitore, non contava allora più di
+dodici mila combattenti; ma non eravi da
+che dire sul poco numero, perchè era
+<span class="pagenum"><a id="Page_197"></a>[197]</span>
+tutto fiore di cavalleria<a class="tag" id="tag188" href="#note188">[188]</a>.» Il capitano
+Bajardo, avendo domandato d'essere
+il primo ad attaccare, si pose alla testa
+della colonna francese colla sua compagnia
+di cento cinquanta uomini d'armi, che
+aveva fatti smontare da cavallo; stavano
+a' suoi fianchi i capitani Molart e Herigoye
+coi loro Baschi a piedi; venivano
+in appresso due mila landsknecht del
+capitano Jacob, ed in ultimo circa settemila
+fanti francesi sotto i capitani Bonnet,
+Maugiron ed il bastardo di Cleves.
+Il duca di Nemours veniva in coda coi
+suoi uomini d'armi ch'eran pure smontati
+da cavallo e con Luigi di Breze, gran
+siniscalco di Normandia, coi cento gentiluomini
+della casa del re. Ivone d'Allegre
+era stato lasciato fuori di città con trecento
+uomini d'armi a cavallo onde custodire
+la porta di san Giovanni, la sola
+che i Bresciani non avessero murata<a class="tag" id="tag189" href="#note189">[189]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Una leggiera pioggia aveva renduto il
+terreno sdrucciolevole, e gli uomini d'armi,
+<span class="pagenum"><a id="Page_198"></a>[198]</span>
+coperti delle loro pesanti armature, colle
+quali non erano accostumati a camminare
+a piedi, sdrucciolavano frequentemente,
+tanto nello scendere dal castello, che nel
+salire sul bastione con cui il Gritti aveva
+chiusa la città. Il duca di Nemours diede
+a tutti l'esempio di levarsi le scarpe, per
+tenersi più fermo sul terreno, e la cavalleria
+francese, avendo l'abitudine dei
+più duri esercizj, marciava a piedi ignudi
+con passo più sicuro<a class="tag" id="tag190" href="#note190">[190]</a>. L'assalto fu
+violento; ostinata la resistenza; finalmente
+Bajardo superò il primo il bastione; ma
+quando l'ebbe appena oltrepassato ricevette
+nella parte superiore della coscia un così
+fiero colpo di picca, che la picca si ruppe,
+ed il ferro e parte dell'asta rimasero nella
+ferita. «Ben pensò, al dolore che sentì, di
+essere mortalmente ferito, e voltosi al
+signore di Molart, gli disse: compagno,
+fate avanzare le vostre genti; la città è
+presa; per me altro non posso fare,
+perchè io sono morto.» Due de' suoi
+arcieri, staccando una porta, ve lo posero
+sopra, e lo portarono in una delle più
+appariscenti case della città, che la presenza
+del cavaliere salvò dal saccheggio<a class="tag" id="tag191" href="#note191">[191]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_199"></a>[199]</span>
+</p>
+
+<p>
+La caduta del cavaliere senza paura e
+senza difetti aveva inspirato ai soldati
+francesi che lo seguivano un vivo desiderio
+di vendicarlo. I ripari erano stati
+superati, ed i Veneziani inseguiti si erano
+ritirati avanti al palazzo del capitano
+di giustizia sulla piazza del Broletto. Subito
+dopo di loro vi giunsero i Francesi,
+e la battaglia ricominciò con maggiore
+accanimento. Gli abitanti non si scoraggiavano,
+e facevano piovere dalle finestre
+e dai tetti, pietre, tegole, travi infiammati,
+ed acqua bollente sopra gli assalitori.
+La truppa veneziana diede sulla
+piazza del Broletto una seconda battaglia
+non meno ostinata di quella sostenuta sui
+bastioni; ma essa venne egualmente respinta,
+e dopo ciò più non trovò rifugio. I vincitori
+l'andavano inseguendo di strada in
+strada per farne un'orribile carnificina.
+Il Gritti e l'Avogaro speravano tuttavia
+di fuggire per la porta di san Giovanni;
+ma appena fecero abbassare il ponte levatojo,
+che Ivone d'Allegre vi si precipitò,
+attaccandoli di fronte, mentre che avevano
+Nemours alle spalle. Ambidue furono
+fatti prigionieri, e veruno de' loro
+soldati fu risparmiato. L'uccisione si andò
+continuando, finchè durò la resistenza in
+qualche lato; onde i più moderati contano
+<span class="pagenum"><a id="Page_200"></a>[200]</span>
+sette in otto mila morti, le Memorie
+di Bajardo ventidue mila, e quelle di
+Fleuranges quaranta mila<a class="tag" id="tag192" href="#note192">[192]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il saccheggio non cominciò che quando
+si cessò di spargere il sangue; ma l'avidità
+del soldato non fu minore della
+sua ferocia. Non contento di prendere
+tutti i mobili delle case, e tutto ciò che
+aveva qualche valore, fece prigionieri
+gli abitanti, e li forzò coi tormenti a
+palesare in qual luogo avessero nascoste
+parte delle loro ricchezze. Spesse volte,
+quando non potevano ridurli a manifestare
+il segreto, o quando sospettavano
+che quegli sventurati non avessero palesata
+ogni cosa, li facevano perire sotto la
+tortura. Tutto ciò ch'era stato deposto
+nelle chiese e ne' conventi diventò preda
+de' soldati; le donne più illustri, e le stesse
+claustrali non si sottrassero alle ultime
+violenze. Bajardo difese da ogni insulto
+la signora che lo aveva accolto nella sua
+casa, e le due di lei figlie, ma la profonda
+loro riconoscenza provò quanto quest'atto
+di generosità fosse parso raro. Due interi
+<span class="pagenum"><a id="Page_201"></a>[201]</span>
+giorni vennero accordati a tutti gli orrori
+della militare licenza. Finalmente Gastone
+di Foix fece cessare il saccheggio, ed
+uscire le sue truppe dalla città; ma fece
+decapitare sulla pubblica piazza il conte
+Avogaro, e poco dopo i di lui due figliuoli.
+Il sacco di Brescia fu valutato trecento milioni
+di scudi, e fu osservato che inflisse
+egli stesso ai vincitori la punizione delle
+crudeltà che l'avevano macchiato. «Niente
+è così certo, dice il leal servitore di
+Bajardo, che la presa di Brescia fu in
+Italia la ruina de' Francesi; imperciocchè
+avevano essi tanto guadagnato in
+questa città, che la maggior parte tornarono
+in Francia stanchi della guerra,
+e sarebbero pure stati utili nella giornata
+di Ravenna siccome voi intenderete
+tra poco<a class="tag" id="tag193" href="#note193">[193]</a>.»
+</p>
+</div>
+
+<div class="chapter">
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_202"></a>[202]</span>
+</p>
+
+<h2>
+CAPITOLO CIX.
+</h2>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+<i>Battaglia di Ravenna; morte di Gastone
+di Foix, ed indebolimento dell'armata
+francese; Giulio II si ostina a ricusare
+la pace; dissimulazione di Massimiliano;
+irritamento degli Svizzeri; questi si uniscono
+ai Veneziani e scacciano i Francesi
+d'Italia.</i>
+</p>
+
+<p class="center">
+1512.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Uno dei più grandi mali cagionati
+dalla violenza delle passioni popolari, è
+quello di distruggere nel cuore umano
+le primitive nozioni del giusto e dell'ingiusto,
+di confondere ciò che è onesto
+con ciò che è turpe. Quando giudichiamo
+con calma la condotta de' partiti e dei
+loro corifei, ci sorprende e ci affligge per
+l'umana natura il vedere interi popoli applaudire
+a rivoltanti azioni, individui distinti
+per le loro belle qualità macchiarsi
+senza rimorso con atti di ferocia e di
+perfidia che oltraggiano l'umanità. Noi
+saremmo a tal vista tentati di dubitare
+dell'universale potere della coscienza,
+primaria legge della nostra esistenza,
+se non volgessimo lo sguardo alla prepotente
+<span class="pagenum"><a id="Page_203"></a>[203]</span>
+influenza, che gli altrui giudizj
+esercitano sopra di noi. L'amore del bello
+e del giusto è dato ad ogni uomo; ma
+la conoscenza di ciò che è bello, di ciò
+che è giusto non è rapida abbastanza per
+andare innanzi all'istruzione che gli viene
+offerta dagli altri. La lentezza del suo
+spirito, e più di tutto la sua infingardaggine,
+hanno bisogno d'essere diretti dalla
+pubblica opinione; ed il più delle volte
+l'universale consenso ha segnata quella
+linea morale, che cadauno separatamente
+avrebbe potuto a stento determinare. E per
+tal modo la coscienza diventò quasi sempre
+l'eco della voce popolare; ed anche
+l'uomo d'eminente intelletto, non avendo
+tempo di esaminare partitamente tutte le
+quistioni della morale, abbraccia per lo
+più il giudizio suggeritogli dagli altri,
+ma ch'egli crede dovuto ad affezioni od
+a ripugnanze innate in un cuore onesto.
+</p>
+
+<p>
+Ma quando lo spirito di parte, impadronendosi
+d'una società, la divide in
+due, ogni parte ammette una credenza,
+che per coloro che la seguono,
+presentasi con tutti i caratteri della pubblica
+opinione, e diventa in sua vece il
+regolatore ed il supplimento della coscienza
+individuale. La violenza dello spirito
+di parte si attacca quasi sempre a
+<span class="pagenum"><a id="Page_204"></a>[204]</span>
+quistioni morali, che vengono decise dal
+pregiudizio, ed intorno alle quali la ragione
+rimane in sospeso. Tali sono, l'origine
+del potere e la sua legittimità, i
+doveri de' sudditi, i diritti de' cittadini,
+la fedeltà che i primi credono dovuta al
+loro monarca, che i secondi credono di
+potere pretendere dal loro governo. L'esame
+di cadauna di tali quistioni, da cui
+può dipendere la condotta dell'uomo d'onore,
+nelle più importanti occasioni, spaventa
+colla sua difficoltà: ma gli uomini
+di partito non si curano di esaminarle;
+adottano il pro o il contro con una cieca
+fede, che poi risguardano come il loro
+sentimento morale, come la voce della
+loro coscienza; accusano di mala fede
+coloro che hanno abbracciato il contrario
+sistema, e, sentendosi appoggiati dall'assenso
+de' soli uomini con cui essi parlano,
+disprezzano i loro avversarj, e non
+vedono che colpevoli in tutti coloro che
+essi combattono. Il solo filosofo conosce
+quanto difficile sia lo stabilire principj
+nelle astratte quistioni della politica, e
+sotto quanti differenti aspetti esse si presentino
+ai migliori ingegni: per tal modo
+egli abbraccia tutte le opinioni, tutte
+le scuse, ed altro non vede nelle politiche
+dissensioni che vincitori e vinti.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_205"></a>[205]</span>
+Il conte Luigi Avogaro, ed il numeroso
+partito da lui strascinato nella ribellione,
+potevano giustificare la loro causa con
+tutti i nomi tra gli uomini più sacri. Quando
+l'Avogaro volle ristabilire nella sua
+patria quella stessa autorità della repubblica
+veneta, sotto la quale egli era nato,
+e sotto la quale vissuto era suo padre,
+prendeva le armi per ciò che gli uomini
+hanno convenuto di chiamare legittimo
+potere: nello stesso tempo combatteva per
+la libertà, che l'Italia credeva di vedere
+nel governo repubblicano di Venezia;
+combatteva per l'indipendenza italiana
+contro il giogo d'una nazione straniera;
+finalmente combatteva per la religione e
+per la Chiesa, perciocchè il papa aveva
+abbracciata la difesa di Venezia, ed i
+suoi avversarj erano macchiati col nome
+di scismatici. Pure uno degli eroi della
+Francia, Gastone di Foix, condannò l'Avogaro
+al supplicio coi due suoi figli;
+cercò d'infamarlo col nome di traditore;
+non credette di sagrificarlo alla politica,
+ma alla giustizia, e volle egli stesso trovarsi
+presente ad un'esecuzione, di cui
+pareva gloriarsi. Un poeta francese, risguardando
+l'Avogaro quale uomo abbandonato
+all'infamia, non si fece scrupolo
+di calunniarlo con perfide supposizioni; e
+<span class="pagenum"><a id="Page_206"></a>[206]</span>
+quanto più ristretto è in Francia il numero
+delle tragedie storiche, tanto più
+l'odioso carattere che Du Belloy ha dato
+al conte Avogaro, ha lasciata contro di lui
+una gagliarda impressione popolare<a class="tag" id="tag194" href="#note194">[194]</a>.
+Finalmente gli storici francesi, lungi dal
+vergognarsi della carnificina di Brescia,
+sonosi compiaciuti di esagerarne le conseguenze.
+Non vi scorsero che fatti gloriosi
+per Lodovico XII, il padre del popolo, e
+per Nemours, l'idolo dell'armata; ed hanno
+coperto col loro disprezzo quelli che
+erano stati vinti dai loro compatriotti,
+senza farsi carico de' nobili sentimenti che
+loro avevano poste le armi in mano.
+</p>
+
+<p>
+La riputazione ed il carattere di Gastone
+di Foix, duca di Nemours, sono
+altri esempi dell'influenza dei pregiudizj
+di partito. Questo principe, nato il 10 dicembre
+del 1489, e che di poco era entrato
+nel suo ventesimo terzo anno, ove
+si debba giudicare dalla sua gloria, è
+uno de' più grandi uomini che producesse
+la Francia, ove poi si esaminino
+le azioni sue, sembra uno de' più feroci
+capi d'esercito. Durante la battaglia, egli
+<span class="pagenum"><a id="Page_207"></a>[207]</span>
+eccitava continuamente i suoi soldati alla
+carnificina, e poche volte dava quartiere ai
+nemici; verun capitano trattò con maggiore
+asprezza i popoli delle città conquistate,
+o gli assoggettò a più pesanti contribuzioni:
+nel suo campo, in cui la negligenza
+del signore di Chaumont aveva
+permesso che s'introducesse l'indisciplina,
+non era stato da altro generale rimesso
+l'ordine con una più costante severità e
+con più inflessibile rigore: per ultimo
+niuno risparmiava meno di lui la vita dei
+soldati, che strascinava con rapidissime
+marcie a traverso ai pantani o tra le profonde
+nevi, e teneva le intere notti a
+cielo aperto in mezzo ai ghiacci nel più
+rigoroso inverno.
+</p>
+
+<p>
+Ma un generale, più ancora che un
+politico, è l'opera del suo secolo e di
+quel potente pregiudizio che copre di tanta
+gloria le militari fortunate imprese. È cosa
+ingiusta il rendere un individuo risponsabile
+d'un'opinione popolare, cui forse
+cadauno di noi ha contribuito. Gli applausi
+che i più deboli diedero in ogni
+occasione ai forti, quell'entusiasmo che
+il più timido sesso sente per il valore,
+quella corona di gloria onde i poeti cinsero
+la fronte de' vincitori, furono altrettante
+offese fatte all'umanità. La pubblica
+<span class="pagenum"><a id="Page_208"></a>[208]</span>
+opinione si compiacque d'inebbriare i
+guerrieri per iscatenarli in appresso contro
+la società; riserbò tutti i suoi allori per le
+loro vittorie, senza farsi da costoro rendere
+conto nè dei motivi delle guerre,
+nè de' mezzi adoperati per ottenere la
+vittoria; ella rimane sola risponsabile
+della formidabile frenesia de' conquistatori.
+Questi non sono che ciò che li fa il
+mondo; e Gastone di Foix, uno forse
+degli uomini che recarono maggior danno
+alla umanità, in proporzione della sua
+breve carriera, per l'elevazione della sua
+anima e per i singolari suoi talenti, era
+meritevole della stima che gli fu accordata.
+</p>
+
+<p>
+Gastone di Foix, che di ventidue anni
+aveva ottenuto l'importantissimo comando
+della Lombardia, aveva date nella sua prima
+gioventù tali prove di talenti militari,
+che pochi vecchi guerrieri pareggiarono.
+Circondato da nemici, tutti egualmente
+pericolosi, aveva nel cuore dell'inverno
+fatto testa a tutti successivamente colla
+stessa armata; e sempre gli aveva sopraggiunti
+in una perfetta sicurezza, mentre
+lo supponevano in faccia ad altre armate.
+Dal mese di novembre in poi aveva inquietati
+gli Svizzeri scesi in Lombardia,
+e forzatili a rientrare nelle loro montagne;
+<span class="pagenum"><a id="Page_209"></a>[209]</span>
+aveva costretta l'armata del re di Spagna
+e del papa a levare l'assedio di Bologna,
+ed a ritirarsi in Romagna; aveva battuto
+Gian Paolo Baglioni coi Veneziani tra
+l'Adige ed il Mincio, e finalmente aveva
+ripresa Brescia, distruggendovi l'armata
+del Gritti e dell'Avogaro. Dopo quest'ultima
+vittoria Gastone pareva abbandonarsi ai
+piaceri, non d'altro occupandosi che delle
+feste del carnovale; ma frattanto la sua armata
+era in cammino, ed apparecchiavasi
+a nuove intraprese; e per tirarlo da questo
+apparente dissipamento non abbisognavano
+gli eccitamenti di Lodovico XII, che gli
+pervennero uno dietro l'altro, affrettandolo
+di correre alla battaglia<a class="tag" id="tag195" href="#note195">[195]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Lodovico XII vedeva finalmente addensarsi
+sul proprio capo tutti i turbini
+che Giulio II da tanto tempo andava
+preparando. Aveva Ferdinando saputo approfittare
+della sua influenza sul suo genero,
+il re d'Inghilterra, per persuaderlo
+a firmare in Londra, il 17 novembre del
+1511, un'alleanza il di cui oggetto manifesto
+era quello di far ricuperare all'Inghilterra
+il possedimento della Guienna,
+mentre Ferdinando contava di approfittarne
+<span class="pagenum"><a id="Page_210"></a>[210]</span>
+per riconquistare egli stesso la Navarra.
+Giovanni d'Albretto, re di Navarra,
+era ciecamente entrato in tutti gli interessi
+della Francia: per far cosa grata a
+Lodovico XII aveva riconosciuto il concilio
+di Pisa, e si trovava colpito dalle
+scomuniche fulminate contro i fautori di
+Lodovico. Ferdinando non credeva d'abbisognare
+di verun altro pretesto per invadere
+i suoi stati; ma conveniva rendere
+altrove necessarj i soccorsi che avrebbe
+potuto dargli la Francia. A tale oggetto
+Ferdinando persuadeva Enrico VIII ad
+attaccare la Guienna, e gli offriva per
+ajutarlo a conquistarla cinquecento uomini
+d'armi, mille cinquecento cavaleggieri e
+quattro mila fanti<a class="tag" id="tag196" href="#note196">[196]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Enrico VIII tenne per qualche tempo
+segreto il trattato che sottoscritto aveva
+con Ferdinando; negò a Lodovico XII,
+che ne aveva avuto qualche sentore, l'esistenza
+del medesimo; ed il 9 di dicembre
+ricevette da questi l'ultimo pagamento
+de' sussidj, che il re di Francia aveva promesso
+di dargli pel mantenimento della
+pace<a class="tag" id="tag197" href="#note197">[197]</a>. Ma in occasione dell'apertura
+<span class="pagenum"><a id="Page_211"></a>[211]</span>
+del parlamento, il 4 febbrajo 1512, partecipò
+a quest'assemblea il suo progetto
+di attaccare la Francia, per isciogliere
+il concilio di Pisa, e far restituire Bologna
+alla Chiesa. Ottenne dal parlamento
+considerabili sussidj per l'esecuzione di tali
+progetti, che pure sembravano affatto stranieri
+all'Inghilterra<a class="tag" id="tag198" href="#note198">[198]</a>. Una nave del papa,
+la prima che spiegasse bandiera pontificia
+nelle acque del Tamigi, giunse a Londra
+carica di vini greci e di frutta del mezzogiorno,
+che il papa mandava in dono ai
+prelati, ai lordi ed ai membri della camera
+dei comuni: questo nuovo inaudito
+onore sedusse non meno gl'Inglesi che il
+loro re; e l'intera nazione si associò con
+entusiasmo ad una guerra senza motivo<a class="tag" id="tag199" href="#note199">[199]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Lodovico XII doveva temere l'attacco
+degl'Inglesi su tutte le coste, quello di
+Ferdinando su tutta la linea de' Pirenei,
+quello degli Svizzeri sulla Borgogna o in
+Italia. Nella quale ultima contrada il papa,
+il vicerè di Napoli ed i Veneziani,
+minacciavano di nuovo il suo luogotenente,
+il duca di Nemours, mentre che
+<span class="pagenum"><a id="Page_212"></a>[212]</span>
+Massimiliano, il suo solo alleato, pel
+quale erasi fin allora esaurito di uomini
+e di danaro, non solo non lo assecondava,
+ma inoltre gli faceva ad ogni istante
+temere di porsi coi suoi nemici. Massimiliano
+gli aveva nuovamente promessa
+la continuazione della sua amicizia, ma
+l'aveva accompagnata con tali esorbitanti
+domande, con lagnanze tanto ingiuste e
+ridicole, che facevano presagire una vicina
+rottura<a class="tag" id="tag200" href="#note200">[200]</a>; e siccome egli non manifestava
+i suoi segreti a verun confidente,
+non si sa accertare se fin d'allora
+avesse intenzione d'ingannare Lodovico
+XII, o se cedesse senza un premeditato
+progetto alla sua abituale instabilità.
+</p>
+
+<p>
+I medesimi Fiorentini vacillavano nell'alleanza
+colla Francia; i loro soccorsi
+non giugnevano all'armata; il termine
+dell'alleanza andava a spirare entro pochi
+mesi, ed essi ricusavano di rinnovarla;
+intanto negoziavano con Ferdinando
+e con don Raimondo di Cardone, ed
+avevano ottenuto dal papa l'assoluzione
+della scomunica contro di loro pronunciata.
+Egli è vero che il duca di Ferrara
+ed i Bentivoglio mantenevansi fedeli
+<span class="pagenum"><a id="Page_213"></a>[213]</span>
+a Lodovico XII; ma la loro alleanza
+era piuttosto un carico che un beneficio;
+incapaci di difendersi da sè medesimi, non
+isperavano salvezza che dalla Francia.
+Ogni speranza di Lodovico XII era riposta
+nell'armata di Gastone di Foix; la
+quale, se batteva Raimondo di Cardone,
+poteva inspirare a Giulio II tanto terrore
+da ridurlo a sottoscrivere la pace<a class="tag" id="tag201" href="#note201">[201]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Quando Gastone di Foix seppe che
+l'armata era giunta a Finale di Modena,
+si affrettò di raggiugnerla: aveva ricevuto
+rinforzi dalla Francia, ed aveva a sua
+disposizione mille seicento lance, cinque
+mila fanti tedeschi, cinque mila Guasconi
+ed ottomila tra Italiani e Francesi. Il duca
+di Ferrara gli condusse pure cent'uomini
+d'armi, dugento cavaleggieri, ed un treno
+d'artiglieria, il più bello che allora si vedesse
+presso verun principe d'Europa. Il
+cardinale di Sanseverino, che dal concilio
+di Pisa trasferitosi a Milano, si era
+fatto dare il titolo di legato di Bologna,
+aveva raggiunta l'armata con militare apparato,
+trovandosi felice di poter abbandonare
+un'assemblea che non riceveva
+che mortificazioni, perciocchè i prelati
+<span class="pagenum"><a id="Page_214"></a>[214]</span>
+non erano stati più favorevolmente ricevuti
+a Milano, di quello che lo fossero stato
+a Pisa. Il popolo li caricava d'ingiurie
+nelle strade, ed il clero, assoggettandosi
+all'interdetto pronunciato dal papa, aveva
+sospeso i divini ufficj<a class="tag" id="tag202" href="#note202">[202]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il 26 di marzo Gastone partì da Finale
+di Modena per innoltrarsi nella Romagna.
+Quant'egli desiderava di venire a
+battaglia, altrettanto Raimondo di Cardone
+cercava di schivarla. Aveva questi sotto i
+suoi ordini mille quattrocento uomini d'armi,
+mille cavaleggieri, sette mila fanti
+spagnuoli, e tre mila Italiani: aspettava
+inoltre sei mila Svizzeri, che il cardinale di
+Sion aveva promesso di condurgli a spese
+comuni del papa e de' Veneziani. Frattanto
+Ferdinando gli avea ordinato di non esporsi
+ad una battaglia, per aspettare che l'invasione
+degl'Inglesi obbligasse Lodovico
+a richiamare dall'Italia la sua armata. Perciò
+si andava Raimondo ritirando in faccia
+all'armata francese, occupando sempre
+vantaggiose posizioni, ove non poteva essere
+attaccato che con grande svantaggio<a class="tag" id="tag203" href="#note203">[203]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_215"></a>[215]</span>
+</p>
+
+<p>
+Gastone tentò da principio di penetrare
+tra Castel Guelfo e Medicina, al levante
+di Bologna, e gli Spagnuoli presero posto
+in distanza di quattro miglia, sotto le
+mura d'Imola. Gastone andò a cercarli,
+avvicinandosi fino ad un miglio dall'armata
+nemica; ma conoscendone la posizione
+quasi inattaccabile, continuò a marciare
+verso Forlì. Mentre le due armate erano
+vicine, gli Spagnuoli credendosi in
+sul punto di essere attaccati si andavano
+affollando intorno al legato Giovanni dei
+Medici, per ottenere l'assoluzione de' loro
+peccati. Avevano un così vivo desiderio
+di toccare le sue vesti, che, abbandonando
+le loro insegne e le loro file per affollarsi
+intorno a lui, eccitarono ne' loro capitani
+la più viva inquietudine. Intanto, racconta
+Giovio, che il legato piangeva di gioja,
+vedendo come questi tanto feroci Spagnuoli,
+dediti alla rapina ed alle stragi,
+nudrivano nello stesso tempo così religiosi
+sentimenti. Il Medici si recò fra di loro
+con una croce d'argento, pronunciò la
+loro assoluzione, loro promettendo l'eterno
+premio, se venivano uccisi per la difesa
+dell'autorità papale; ma nello stesso tempo
+gli scongiurò a non uscire dalle loro file,
+finchè il nemico si trovava così vicino<a class="tag" id="tag204" href="#note204">[204]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_216"></a>[216]</span>
+</p>
+
+<p>
+Ne' susseguenti giorni Nemours cercò
+con accorte marcie di tirare gli Spagnuoli
+fuori della loro posizione; ma questi tenevano
+appoggiata la loro sinistra all'Appennino,
+e trovavano sempre vantaggiosi
+accampamenti, tenendo quest'ala per
+perno; mentre i Francesi, che si avanzavano
+in una pianura bassa e tagliata
+da frequenti canali, mai non trovavano
+una posizione in cui potessero con vantaggio
+dare battaglia<a class="tag" id="tag205" href="#note205">[205]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Mentre i due generali spiegavano la
+loro cognizione militare in questi movimenti,
+Gastone di Foix ricevette da Lodovico
+XII un corriere per affrettarlo a venire
+a battaglia. Il re aveva penetrato che
+Massimiliano coll'intervento del papa aveva
+conchiusa una tregua di dieci mesi coi
+Veneziani, a condizione che questi gli
+pagherebbero 50,000 fiorini, e che l'una
+e l'altra potenza conserverebbero ciò che
+possedevano. Nello stesso tempo Girolamo
+Cavanilla, ambasciatore del re d'Arragona,
+aveva domandata l'udienza di congedo,
+lo che sembrava annunciare un
+vicino attacco dalla banda de' Pirenei. Lo
+stesso Gastone aveva ricevute notizie tali
+<span class="pagenum"><a id="Page_217"></a>[217]</span>
+che accrescevano la sua impazienza di
+combattere, ma che teneva cautamente
+celate a tutti i suoi ufficiali. Il capitano
+de' suoi landsknecht, Giacomo von Embs,
+o Empser, trovavasi da molto tempo al
+servigio della Francia; era stato ben trattato
+dal re, e, sebbene non parlasse l'idioma
+francese, aveva un onorato grado
+nella milizia. L'8 di aprile, il giorno susseguente
+alla venuta di Bajardo al campo,
+Empser ricevette un ordine dall'ambasciatore
+dell'imperatore Massimiliano a Roma,
+diretto a tutti i Tedeschi che militavano
+nell'armata francese, col quale
+veniva loro ingiunto a nome dell'imperatore
+di abbandonare immediatamente
+l'armata e di ricusare di combattere contro
+le truppe del papa o del re d'Arragona.
+Giacopo Empser, senza comunicare
+quest'ordine a chicchessia, lo portò a Bajardo,
+chiedendogli consiglio. Bajardo lo
+condusse al duca di Nemours; e tutti due
+persuasero il capitano Giacomo a promettere
+di tenere la cosa segreta: ma un
+secondo corriere poteva recare un somigliante
+ordine ad altri capitani tedeschi;
+e se questi ubbidivano, se i loro compatriotti,
+che formavano il terzo dell'armata
+francese, si ritiravano, quest'armata era
+<span class="pagenum"><a id="Page_218"></a>[218]</span>
+perduta senza combattere<a class="tag" id="tag206" href="#note206">[206]</a>. Tali motivi
+consigliarono Nemours a volgersi bruscamente
+verso Ravenna, persuaso che
+Raimondo di Cardone non acconsentirebbe
+che fosse presa sotto i suoi occhi una
+così importante città, e accorrendo per
+difenderla gli offrirebbe la bramata occasione
+di tentare la sorte d'una battaglia<a class="tag" id="tag207" href="#note207">[207]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Infatti il Cardone risolse di difendere
+Ravenna; vi mandò Marc'Antonio Colonna
+con sessanta uomini d'armi, cento
+cavaleggieri e seicento fanti spagnuoli;
+ma per ridurre Marc'Antonio a chiudersi
+in quella città convenne che il vicerè, il
+legato, Fabrizio Colonna e Pietro Navarro,
+obbligassero la loro fede a soccorrere
+Ravenna, se i Francesi l'assediavano.
+</p>
+
+<p>
+I due primi fiumi che scendendo dagli
+Appennini mettono foce in mare e
+non nel Po, il Ronco ed il Montone, passano
+uno a destra, l'altro a sinistra di
+Forlì, a non molta distanza dalla città, e,
+riunendosi sotto le mura di Ravenna, si
+gettano in mare tre miglia più abbasso.
+<span class="pagenum"><a id="Page_219"></a>[219]</span>
+Il Nemours erasi avanzato fra questi due
+fiumi, vi aveva preso e saccheggiato il
+forte castello di Russi, indi aveva segnato
+il suo accampamento innanzi a Ravenna,
+appoggiando l'ala destra al Ronco, e la sinistra
+al Montone ed aveva aperte le sue
+batterie. Di già cominciavano a mancargli
+le vittovaglie; i suoi saccomanni dovevano
+fare sette o più miglia di strada per trovare
+qualche cosa da prendere in campagna,
+ed i Veneziani, padroni del Po, gli toglievano
+ogni comunicazione con Ferrara<a class="tag" id="tag208" href="#note208">[208]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Conveniva ad ogni modo uscire bentosto
+da così pericolosa situazione, ed il Nemours,
+avendo colla sua artiglieria aperta
+nelle mura di Ravenna una breccia larga
+trenta braccia, risolse di dare l'assalto, sebbene
+detta breccia fosse alta tre braccia, e
+non vi si potesse giugnere che colle scale.
+Per risvegliare l'emulazione tra le nazioni
+che servivano insieme nella sua armata, la
+mattina del 9 aprile, giorno del venerdì
+santo, fece marciare separatamente all'assalto
+i Tedeschi, gl'Italiani ed i Francesi.
+Avanti ad ogni corpo marciavano
+<span class="pagenum"><a id="Page_220"></a>[220]</span>
+a piedi dieci uomini d'armi compiutamente
+armati, e scelti fra tutta la cavalleria.
+Gli assalitori montarono infatti
+sulla breccia colla maggiore intrepidezza,
+e vi si mantennero sotto il fuoco dei nemici
+con grandissima ostinazione; ma l'apertura
+fatta nella muraglia era così angusta
+e di così difficile accesso, che dava
+ai suoi difensori tutto il vantaggio. Gli
+Spagnuoli si mantennero immobili al loro
+posto, ed i Francesi furono respinti. Francesco
+di Beusserailhe, signore de l'Espì,
+comandante dell'artiglieria, e Chatillon,
+furono mortalmente feriti; Federico di
+Bozzolo, cadetto della casa Gonzaga,
+che in appresso si rendette così famoso, fu
+ancor esso ferito; e rimasero sul campo
+di battaglia, morti dall'una e dall'altra
+parte, circa mille cinquecento uomini<a class="tag" id="tag209" href="#note209">[209]</a>.
+</p>
+
+<p>
+L'armata spagnuola stava sotto Faenza,
+fuori della porta che mette a Ravenna:
+quand'ebbe avviso dell'intrapresa di Gastone
+<span class="pagenum"><a id="Page_221"></a>[221]</span>
+di Foix, si avanzò immediatamente,
+passò il Montone a Forlì, e dopo d'avere
+camminato alcun tempo fra i due fiumi,
+passò di nuovo il Ronco, e si avanzò
+sulla sua riva destra. Voleva Fabrizio Colonna
+che l'armata facesse alto in distanza
+di tre miglia dal campo di Nemours,
+onde tenere così i Francesi in timore.
+Se questi prendevano Ravenna, siccome
+il loro generale non avrebbe potuto impedire
+che gli avventurieri si disperdessero
+per saccheggiare, gli Spagnuoli sarebbero
+piombati sopra di loro in quel
+momento di disordine, e facilmente gli
+avrebbero compiutamente disfatti<a class="tag" id="tag210" href="#note210">[210]</a>. Se
+poi si restavano inattivi, la mancanza delle
+vittovaglie non poteva tardare a riuscir
+loro molesta, ed a ridurli agli estremi.
+Ma il Navarro non approvava giammai
+gli altrui consiglj; egli desiderava una
+battaglia, nella quale dar prova della superiorità
+della sua fanteria, e persuase
+Raimondo di Cardone ad avanzare; infatti
+il 10 d'aprile il Cardone presentossi
+tutto ad un tratto innanzi all'armata
+francese sull'altra riva del Ronco, mentre
+che questa stava esaminando le proposizioni
+<span class="pagenum"><a id="Page_222"></a>[222]</span>
+che facevano, per arrendersi, gli
+abitanti di Ravenna<a class="tag" id="tag211" href="#note211">[211]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il Nemours fece subito ritirare i cannoni
+dalle batterie per dirigerli contro
+l'armata spagnuola; adunò nello stesso
+tempo un consiglio di guerra per iscegliere
+tra i diversi partiti che si offrivano. Se
+permettevasi agli Spagnuoli d'entrare in
+Ravenna, perduta era ogni speranza di
+prendere quella città, e la ritirata poteva
+riuscire pericolosa e vergognosa; per
+fermarli rendevasi necessario di passare il
+Ronco sotto i loro occhi, ed attaccarli
+nella loro marcia; ma, anche ciò facendo,
+non potevasi impedir loro di giugnere,
+se volevano, alla pinaja che stendesi fino
+al mare, e di arrivare alle porte della
+città senza venire a battaglia<a class="tag" id="tag212" href="#note212">[212]</a>.
+</p>
+
+<p>
+L'errore o la presunzione del Cardone
+trasse il duca di Nemours dall'imbarazzo
+in cui si trovava. Il primo, invece d'entrare
+in Ravenna, come avrebbe potuto
+farlo, segnò il suo campo in faccia ai
+Francesi, tre miglia distante dalla città,
+<span class="pagenum"><a id="Page_223"></a>[223]</span>
+con intenzione di metterli tra due fuochi;
+ed impiegò tutta la notte nel coprire
+con una larga e profonda fossa la
+fronte della sua armata. Il Nemours, avvisato
+di ciò che stava facendo il generale
+nemico, fece sentire al suo consiglio
+di guerra che non dovevasi ritardare l'attacco
+de' nemici, malgrado i loro trinceramenti.
+Fece perciò in tempo di notte
+gettare dei ponti sul Ronco e spianare
+gli argini che lo contengono in tempo di
+piena; in appresso in sullo spuntare del
+giorno, la domenica di Pasqua, 11 aprile
+del 1512, fece passare il ponte alla sua
+fanteria tedesca, mentre il restante dell'armata
+guardava il fiume. Lasciò soltanto
+sulla sinistra del Ronco Ivone d'Allegre con
+quattrocento lance e l'infanteria della retroguardia,
+per tenere in dovere la guarnigione
+di Ravenna; e diede a due capitani
+italiani, i fratelli Scotti, mille
+fanti, per guardare il ponte del Montone,
+e tenere aperta, in caso di sinistro successo,
+la strada su cui avrebbe dovuto
+ritirarsi l'armata<a class="tag" id="tag213" href="#note213">[213]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_224"></a>[224]</span>
+</p>
+
+<p>
+Il Nemours dispose la sua armata in
+semicerchio; appoggiò al fiume l'estremità
+dell'ala destra, colla quale voleva
+cominciare l'attacco, rinculò il suo centro,
+ed avanzò di nuovo l'ala sinistra.
+Aveva collocata sulla diritta l'artiglieria
+comandata dal duca di Ferrara, e
+settecento uomini d'armi francesi; dopo
+di questi veniva la fanteria tedesca; indi
+otto mila fanti, parte Guasconi e parte
+Picardi, formavano il corpo di battaglia;
+per ultimo cinque mila Italiani, comandati
+da Federico di Bozzolo, componevano
+l'ala sinistra, la quale era coperta da
+tre mila arcieri o cavaleggieri. La Palisse
+aveva il comando d'una retroguardia di
+seicento lance, collocate in riva al fiume,
+e con lui trovavasi il cardinale Sanseverino,
+legato del concilio, che si era coperto
+da capo a piedi di lucidissima armatura,
+ed era a motivo della gigantesca
+sua statura conosciuto a molta distanza<a class="tag" id="tag214" href="#note214">[214]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Gastone di Foix non aveva preso il
+comando di verun corpo in particolare,
+per trovarsi in libertà di andare con un
+<span class="pagenum"><a id="Page_225"></a>[225]</span>
+certo numero di gentiluomini, ove lo
+chiamasse il bisogno. «Ed il detto signore
+Nemours, dice il maresciallo di
+Fleuranges, era solito, per amore della
+sua dama, di non portare armatura dal
+gomito fino alla manopola, e di tenere
+coperta colla sola camicia questa parte
+del braccio. Egli pregava tutta la compagnia
+d'uomini d'armi, loro dolcemente
+parlando e caldamente scongiurando,
+che volessero in questo giorno
+prendersi cura dell'onore della Francia,
+del suo e del loro, e che volessero
+seguirlo. Soggiunse, che vedrebbero ciò
+che in quel giorno farebbe per amore
+della sua dama; ed all'istante partì, e
+fu il primo uomo d'armi che ruppe la
+sua lancia contro i nemici»<a class="tag" id="tag215" href="#note215">[215]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Così consigliato da Pietro Navarro, Raimondo
+di Cardone non aveva attaccati i
+Francesi mentre passavano il fiume; ma
+si era afforzato nel suo campo, coperto
+da un canto dal fiume Ronco, dall'altra
+dal fosso ch'egli aveva fatto scavare. Questo
+fosso era verso il mezzo interrotto da
+un'apertura di quaranta piedi di larghezza,
+che aveva lasciata per poter far uscire
+<span class="pagenum"><a id="Page_226"></a>[226]</span>
+la sua cavalleria; ma aveva collocati di
+dietro dell'apertura una ventina di carri,
+armati di lance e carichi di grossi
+archibugi, che compivano la fortificazione.
+All'angolo formato dal fiume colla
+fossa trovavasi Fabrizio Colonna, che
+comandava la sinistra con ottocento uomini
+d'armi, e sei mila fanti; veniva
+dopo di lui il corpo di battaglia, composto
+di seicento lance e di quattro mila
+fanti, sotto gli immediati ordini del vicerè
+e del marchese della Palude. Vi si trovava
+pure il cardinale de' Medici; ma o sia che
+la sua corta vista lo tenesse lontano da ogni
+esercizio militare, o che considerasse detto
+esercizio come contrario ai doveri del
+suo stato, egli aveva conservato in mezzo
+alla battaglia il pacifico abito di prelato.
+La retroguardia finalmente, che formava
+ancora la diritta dell'armata, e che aveva
+egualmente alle spalle il fiume e avanti
+la fossa, era composta di quattrocento
+uomini d'armi e di quattro mila fanti comandati
+da Carvajale. L'estremità della diritta
+era poi coperta da un corpo di cavaleggieri
+sotto gli ordini del giovane Ferdinando
+d'Avalos, marchese di Pescara,
+che faceva allora i primi fatti d'armi. Tutta
+la fronte era guarnita d'artiglieria<a class="tag" id="tag216" href="#note216">[216]</a>
+<span class="pagenum"><a id="Page_227"></a>[227]</span>
+consistente in venti pezzi, tra cannoni e
+lunghe colombrine, e in circa dugento archibugi
+a miccia, posti sopra carri armati
+di spontoni, i quali tenevano il di mezzo
+tra i moschetti ed i cannoni<a class="tag" id="tag217" href="#note217">[217]</a>.
+</p>
+
+<p>
+L'armata francese aveva passato il Ronco
+circa due miglia al di sotto del campo
+di Cardone, e vedendo che gli Spagnuoli
+non uscivano dai loro trinceramenti, si
+avviò verso di loro, conservando la sua
+ordinanza, senza che la sua diritta abbandonasse
+la riva del fiume, e tenendo
+sempre la forma d'una mezza luna.
+Quando si trovò a quattrocento passi
+distante dal fosso, fece alto, e cominciò
+il cannonamento. L'infanteria francese era
+quasi affatto scoperta, ed esposta ad un
+fuoco terribile: ma quella degli Spagnuoli
+per ordine di Navarro si era buttata col
+ventre per terra dietro la linea del fiume,
+e non soffriva quasi nulla dall'artiglieria
+nemica. Il grande Fabiano, uno de' migliori
+capitani della fanteria tedesca fu la
+prima vittima del cannone. Giacopo Empser
+ed il signore di Molart si posero a sedere
+<span class="pagenum"><a id="Page_228"></a>[228]</span>
+sotto il fuoco alla testa della loro
+truppa e si fecero recare da bere, ma l'uno
+e l'altro furono uccisi. Di quaranta capitani
+d'infanteria francesi ne rimasero sul campo
+di battaglia trentotto; e questa fanteria
+aveva di già perduti sei mila uomini,
+quando gli altri, più non potendo soffrire
+tanta carnificina, vollero dare l'assalto
+alle batterie di Pietro Navarro. Colà fu
+ucciso il signore di Maugiron sopra una
+carretta che voleva prendere. Dopo avere
+perduti più di mila dugento uomini in
+quest'attacco, i Francesi furono respinti;
+ma quando gli Spagnuoli vollero inseguirli,
+furono a vicenda respinti da un
+corpo di Landsknecht e di Picardi, che
+non avevano avuto parte nell'azione: indi
+ciascuno rientrò nel suo posto, e continuò
+il cannonamento<a class="tag" id="tag218" href="#note218">[218]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Intanto il duca di Ferrara aveva rapidamente
+fatta passare una parte de' suoi
+cannoni dietro la linea francese dall'ala
+destra, ove si trovavano prima, all'estremità
+dell'ala sinistra. Colà egli vedeva perfettamente
+scoperto il fianco degli Spagnuoli,
+e questa nuova batteria colpiva longitudinalmente
+<span class="pagenum"><a id="Page_229"></a>[229]</span>
+tutta la loro linea. Le palle giugnevano
+pure fino all'ala destra francese, e
+vi fecero non poco guasto. Fu detto, che,
+volendo taluno per questo rispetto far sospendere
+il fuoco, Alfonso gridasse a' suoi
+cannonieri: «coraggio amici! non importa
+sapere chi sia colpito, sono tutti stranieri,
+e perciò tutti agl'Italiani nemici»<a class="tag" id="tag219" href="#note219">[219]</a>.
+La fanteria spagnuola, sempre appiattata
+per terra, non era molto esposta ai colpi
+dei cannoni; ma lo erano assaissimo
+gli uomini d'armi, ch'erano più alti,
+ed occupavano una superficie maggiore.
+Bentosto il campo di battaglia si vide
+coperto delle sparse membra de' soldati e
+de' cavalli. Pietro Navarro, che aveva egli
+stesso formata la fanteria spagnuola, e
+che tutta riponeva in questa la sua confidenza,
+vedeva con perfetta indifferenza
+la distruzione de' suoi uomini d'armi italiani;
+pensava che i Francesi non soffrirebbero
+minor danno, e calcolava che
+quando gli uomini d'armi delle due armate
+sarebbero stati egualmente distrutti
+dall'artiglieria, la fanteria spagnuola, che
+egli aveva conservata intatta, non mancherebbe
+<span class="pagenum"><a id="Page_230"></a>[230]</span>
+di far presto a pezzi la fanteria
+tedesca e francese<a class="tag" id="tag220" href="#note220">[220]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma gli uomini d'armi erano sotto il
+comando de' più illustri personaggi dell'armata,
+e di coloro che meno degli altri
+rassegnarsi potevano a vedersi sagrificati
+alla salvezza di un corpo ch'essi disprezzavano.
+Fabrizio Colonna mandò messi sopra
+messi al vicerè per chiedergli licenza
+di uscire dai suoi trinceramenti e di caricare
+il nemico. Non lo potendo ottenere,
+nè più oltre contenere i suoi uomini d'armi,
+gridò: «Non s'aspetta a noi altri
+il morire vergognosamente a cagione
+dell'ostinazione e della gelosia d'un malcreato
+<i>Marrano</i>. Non vogliamo sagrificargli
+più in là l'onore della Spagna
+e dell'Italia. Sortiamo; e se dobbiamo
+morire, si cada per lo meno vendendo
+a caro prezzo la nostra vita ai Francesi.»
+Trasse così senz'averne ricevuto
+l'ordine la sua truppa al di là della
+fossa, e caricò i nemici. Questo movimento
+costrinse Pietro Navarro a seguirlo,
+il quale fece alzare la sua fanteria
+spagnuola, fin allora rimasta col ventre per
+<span class="pagenum"><a id="Page_231"></a>[231]</span>
+terra, e la condusse con furioso impeto
+contra la fanteria tedesca<a class="tag" id="tag221" href="#note221">[221]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Gli uomini d'armi di Fabrizio Colonna,
+anche prima della battaglia, non erano
+stimati eguali ai Francesi; ma dopo la
+spaventosa perdita che avevano sofferta
+sotto il fuoco dell'artiglieria, più non potevano
+venire con questi alle mani con
+qualche speranza di buon successo. Mentre
+si avanzavano contro l'artiglieria del
+duca di Ferrara, furono assaliti di fianco
+da Ivone d'Allegre, che al romore dell'artiglieria
+era giunto con tutta la retroguardia,
+e malgrado la più ostinata difesa
+furono rotti, rovesciati o posti in
+fuga. Fabrizio, circondato da un branco
+di cavalieri, si andava ancora difendendo,
+quando Alfonso d'Este gli si avvicinò
+e gli disse: «Romano, non ti fare
+uccidere per la tua ostinazione; riconosci
+che la battaglia è perduta, e renditi a
+me. — Chi sei tu, rispose Fabrizio,
+tu che mostri di conoscermi? Io sono
+Alfonso d'Este; da me non puoi nulla
+temere. — Io mi arrendo volentieri a
+<span class="pagenum"><a id="Page_232"></a>[232]</span>
+così generoso nemico, ma a condizione
+che tu non mi darai nelle mani dei
+Francesi, nemici della mia famiglia.»
+Alfonso alzò la mano per prometterlo,
+ed in quell'istante ebbe cominciamento
+un'amicizia, che non molto dopo salvò
+il duca di Ferrara dalla prigionia<a class="tag" id="tag222" href="#note222">[222]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il vicerè e Carvajale, dopo il primo urto
+della cavalleria, presero la fuga troppo
+presto per l'onor loro, e mentre la vittoria
+potev'essere ancora contrastata. Antonio
+de Leyva, che serviva tuttavia in
+oscura condizione, gli scortò nella loro ritirata.
+Il marchese della Palude, che aveva
+condotta alla carica la seconda battaglia
+di già assai maltrattata dall'artiglieria,
+fu fatto prigioniere dopo avere perduto
+un occhio; non ebbero miglior sorte i
+cavaleggieri, ed il loro capo, il giovane
+Pescara, destinato in appresso a tanta gloria,
+cominciò la sua carriera militare
+colle ferite e colla prigionia<a class="tag" id="tag223" href="#note223">[223]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La pugna dell'infanteria non fu così
+presto decisa. I fanti spagnuoli avevano
+<span class="pagenum"><a id="Page_233"></a>[233]</span>
+attaccati i Tedeschi: la loro armatura
+non era eguale. I Landsknecht portavano
+una picca di sedici a diciotto piedi di
+lunghezza, ed una sciabola al fianco. Il
+loro petto era coperto da un corsaletto di
+ferro, e non avevano nè scudo, nè altra
+arma difensiva. Per lo contrario gli Spagnuoli
+non avevano per armi offensive che
+la spada ed il pugnale; ma essi portavano
+lo scudo, e la loro testa, le gambe, le braccia
+e tutto il corpo erano difesi da un'intera
+armatura<a class="tag" id="tag224" href="#note224">[224]</a>. Al primo urto i Tedeschi,
+avanzandosi colla picca abbassata,
+rovesciarono molti Spagnuoli; ma questi
+non per ciò si sgomentarono, e spingendosi
+innanzi, riuscirono all'ultimo a penetrare
+fra le picche. Allora i Tedeschi,
+in certo modo disarmati, trovaronsi esposti
+a tutti i colpi; le picche, invece di
+servir loro di difesa, loro impedivano di
+muoversi, e le loro stesse sciabole, quando
+le sguainavano, richiedevano spazio e tempo
+per ferire di taglio, mentre che gli
+Spagnuoli li ferivano di punta, e penetravano
+facilmente ove mancava l'armatura.
+<span class="pagenum"><a id="Page_234"></a>[234]</span>
+Spaventosa fu la carnificina, ed i
+Tedeschi sarebbero tutti periti sotto i colpi
+de' fanti spagnuoli, che spesso s'introducevano,
+chinandosi a terra, tra le loro
+gambe e li ferivano col pugnale, se Ivone
+d'Allegre e subito dopo Gastone di Foix
+non sopraggiugnevano in loro soccorso
+con tutta la cavalleria francese, cui dalla
+spagnuola era stato abbandonato il campo
+di battaglia<a class="tag" id="tag225" href="#note225">[225]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ivone d'Allegre aveva nel precedente anno
+perduto Melilot, uno de' suoi figliuoli
+in una scaramuccia presso Ferrara; l'altro,
+il signore Viverots, fu ucciso sotto
+i suoi occhi nella battaglia di Ravenna,
+nell'istante in cui attaccava gli Spagnuoli.
+D'Allegre, non volendo sopravvivere a
+quest'ultima sventura, si gettò in mezzo
+ai nemici, bramoso soltanto di vendetta,
+e non di salvare la propria vita, e cadde
+traforato da mille colpi. La fanteria spagnuola
+si andava non pertanto ritirando
+in buon ordine, lentamente e sempre combattendo,
+lungo la sponda del fiume, tra
+le acque e l'argine. Gastone di Foix, irritato
+<span class="pagenum"><a id="Page_235"></a>[235]</span>
+dalla spaventosa carnificina che questa
+aveva fatto della sua gente, non volle
+permetterle la ritirata senza cercare di
+avvilupparla. La caricò in persona colla
+sua cavalleria, e cadde ferito da cavallo.
+Lautrec, che stava al suo fianco, invano
+gridava al soldato spagnuolo, che lo aveva
+gittato a terra: «non l'uccidete, egli
+è il nostro vicerè, il fratello della vostra
+regina.» Lo spagnuolo gl'immerse
+la sua spada nel seno. Anche Lautrec fu
+lasciato per morto carico di venti ferite.
+La cavalleria francese, atterrita per la
+caduta de' suoi capi, si fermò, e la
+fanteria spagnuola continuò la sua ritirata
+senz'essere molestata<a class="tag" id="tag226" href="#note226">[226]</a>.
+</p>
+
+<p>
+In questo secolo, insanguinato da tante
+battaglie, niuna aveva ancora uguagliato in
+accanimento quella di Ravenna: in niuna
+non avevano preso parte all'azione tutti i
+corpi di così grosse armate, nè il campo
+di battaglia era rimasto coperto di tanti
+morti. Quasi tutti gli storici ne contano
+diciotto in venti mila, due terzi de' quali
+appartenevano all'armata alleata; il solo
+Guicciardini, più moderato ne' suoi calcoli,
+<span class="pagenum"><a id="Page_236"></a>[236]</span>
+li porta in tutto a dieci mila<a class="tag" id="tag227" href="#note227">[227]</a>.
+Gli equipaggi, le insegne e l'artiglieria
+dei vinti caddero in potere dei vincitori.
+Il cardinale de' Medici, legato del pontefice,
+che pochi mesi dopo doveva essere
+papa, fu fatto prigioniero da alcuni
+Stradiotti di Federico da Bozzolo,
+e condotto al cardinale di Sanseverino,
+legato del concilio. Fabrizio Colonna, Pietro
+Navarro, i marchesi della Palude, di
+Bitonto e di Pescara, con moltissimi ufficiali
+d'importanza, contavansi tra i prigionieri;
+mentre i Francesi piangevano
+la perdita di Gastone di Foix, d'Ivone
+d'Allegre, dei capitani della fanteria guascona
+e tedesca, Molard e Giacomo Empser,
+e di molti altri distinti ufficiali o
+capi appartenenti alla più illustre loro nobiltà<a class="tag" id="tag228" href="#note228">[228]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_237"></a>[237]</span>
+</p>
+
+<p>
+«Ognuno seppe la morte di così virtuoso
+e nobile principe, il gentil duca
+di Nemours, onde cominciò nel campo
+francese un così maraviglioso rammarico,
+ch'io punto non dubito, se fossero
+giunti due mila uomini freschi e
+dugento uomini d'armi, che non avessero
+tutto disfatto, tanto per la pena,
+che per la fatica sostenuta in quel giorno»<a class="tag" id="tag229" href="#note229">[229]</a>.
+Infatti la morte di Nemours
+era in quelle circostanze il più fatale avvenimento
+che accadere potesse all'armata
+francese. S'egli fosse vissuto, non vi
+ha dubbio, che seguendo l'ordinaria sua
+rapidità, e valendosi dell'entusiasmo che
+inspirare sapeva ai suoi soldati, non si
+fosse allontanato dal luogo in cui aveva
+combattuto, per indebolire la memoria di
+tante perdite; e che, spingendo a Roma la
+sua vittoriosa armata, non avesse colà dettata
+la pace al papa, indi distrutta la potenza
+spagnuola a Napoli, ove non era apparecchiata
+veruna resistenza, e forse conquistato
+quel regno per sè medesimo:
+perciocchè era comune opinione che Lodovico
+XII gli avesse ceduti quegli stessi
+diritti, che in un precedente trattato avea
+trasferiti alla di lui sorella, Germana di Foix,
+<span class="pagenum"><a id="Page_238"></a>[238]</span>
+in allora regina di Spagna<a class="tag" id="tag230" href="#note230">[230]</a>. Ma i Francesi,
+piangendo il duca di Nemours, non
+erano disposti ad ubbidire a verun altro;
+il loro rammarico e le numerose perdite
+che avevano fatto ispiravano loro quasi
+tanto scoraggiamento, come se fossero
+stati vinti. Il cardinale di Sanseverino contrastava
+a la Palisse il comando dell'armata;
+e non potendo accordarsi, erano
+stati costretti di ricorrere al re di Francia
+per chiedere nuovi ordini. Intanto
+l'amministratore delle finanze, che portava
+il titolo di generale di Normandia,
+e che comandava a Milano, non consultando
+che una sordida economia, aveva,
+secondando le inclinazioni del re,
+licenziata tutta la fanteria italiana, e gran
+parte della francese<a class="tag" id="tag231" href="#note231">[231]</a>.
+</p>
+
+<p>
+I fuggiaschi dell'armata della lega avevano
+presa la strada di Cesena, di dove in
+appresso si sparsero nelle vicine province.
+Il vicerè si fermò solamente in Ancona,
+ove giunse accompagnato da pochi cavalieri.
+Gli altri cadevano quasi tutti nelle
+mani de' contadini sollevati, e sempre
+<span class="pagenum"><a id="Page_239"></a>[239]</span>
+apparecchiati ad opprimere ed a spogliare
+i vinti. Per altro la repubblica fiorentina
+protesse coloro che si erano rifugiati nel
+suo territorio, mentre che il duca d'Urbino,
+dopo d'aver fatto per mezzo del
+conte Baldassare Castiglioni, celebre autore
+del <i>Cortigiano</i>, la sua pace parziale
+col re di Francia, inseguì egli stesso i
+fuggitivi<a class="tag" id="tag232" href="#note232">[232]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Marc'Antonio Colonna, perduta ogni
+speranza di poter difendere Ravenna, dopo
+la rotta dell'armata che veniva per
+soccorrerlo, si ritirò nella cittadella. Gli
+abitanti chiesero subito di capitolare; ma
+mentre si trattavano le condizioni, Jacquin,
+capitano degli avventurieri, s'avvide che
+più non eravi chi custodisse la breccia,
+e condusse i suoi camerata all'assalto ed
+al saccheggio. Jacquin, accusato d'avere
+in tal modo macchiato l'onore francese,
+venne appiccato per ordine del signore
+della Palisse; ma il comando de' capi più
+non poteva contenere i soldati; e la città
+fu saccheggiata con una barbarie incredibile
+dai soldati, resi più feroci dalle perdite
+<span class="pagenum"><a id="Page_240"></a>[240]</span>
+fatte nella battaglia<a class="tag" id="tag233" href="#note233">[233]</a>. Il quarto
+giorno Marc'Antonio Colonna rese la
+fortezza; bentosto le città d'Imola, di
+Forlì, di Cesena, di Rimini, e molte delle
+loro fortezze, mandarono la loro sommissione
+al campo francese; ed il cardinale
+legato di Sanseverino prese possesso di
+tutte a nome del concilio di Milano<a class="tag" id="tag234" href="#note234">[234]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La notizia della disfatta di Ravenna era
+stata portata a Roma in quarantotto ore
+da Ottaviano Fregoso e vi aveva sparsa
+la costernazione. I cardinali, affollandosi
+intorno al papa, lo avevano supplicato
+d'approfittare delle pacifiche disposizioni
+manifestate da Lodovico XII, per salvare
+Roma e la Chiesa da una invasione che
+omai niuna umana forza più non poteva
+impedire. Gli rappresentavano che lo stesso
+suo nipote era d'accordo coi Francesi;
+che tra i baroni romani, Roberto Orsini,
+Pompeo Colonna, Antonio Savelli,
+Pietro Margano, Renzo de Ceri, avevano
+ricevuto danaro dal re per assoldar
+gente, e si apparecchiavano a raggiugnere
+<span class="pagenum"><a id="Page_241"></a>[241]</span>
+l'armata; all'ultimo che doveva
+risguardare come un giudizio di Dio la
+sconfitta che rovesciava i suoi progetti
+per l'indipendenza d'Italia. Dall'altro
+canto gli ambasciatori del re d'Arragona
+e de' Veneziani gli andavano ricordando i
+mezzi che ancora gli restavano, ed i soccorsi
+che doveva ripromettersi dagli Svizzeri
+e dal re d'Inghilterra. Ravvivavano
+la sua collera contro il concilio di Pisa,
+ed in particolare contro i cardinali di
+Sanseverino e di Carvajale: gli facevano
+calde istanze perchè non tardasse a porsi
+colla sua corte in luogo sicuro, o nel regno
+di Napoli, o nello stato di Venezia,
+e gli rappresentavano che l'occupazione
+di Roma non sarebbe in ultimo che la
+disgrazia d'una città, mentre che la pace
+trarrebbe seco la perdita dell'autorità
+pontificia<a class="tag" id="tag235" href="#note235">[235]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Giulio II, abbandonandosi alternativamente
+al terrore o alla collera, non prendeva
+verun partito, ed a tutti rispondeva
+quasi sempre con ingiuriose parole. Coloro
+avidamente ascoltava che gli facevano
+<span class="pagenum"><a id="Page_242"></a>[242]</span>
+travedere qualche mezzo di resistenza;
+ma l'idea di abbandonare Roma, e
+farsi dipendente da un'altra potenza, gli
+riusciva oltremodo odiosa. Aveva fatto venire
+a Cività Vecchia il genovese Biascia,
+capitano delle sue galere, affinchè la flotta
+fosse pronta a riceverlo qualunque volta
+fosse costretto a fuggire; ma poco dopo
+lo rimandò senza manifestare quale partito
+avesse preso. Acconsentì finalmente a
+dare orecchio alle proposizioni di pace
+che erano incaricati di fargli, a nome di
+Lodovico XII, i cardinali di Nantes e di
+Strigonia. Queste condizioni erano state
+mandate prima che la corte di Francia
+avesse notizia della battaglia di Ravenna;
+e sapendo quanto il re desiderasse la
+pace, i cardinali non credettero di doverle
+cambiare, sebbene fossero vantaggiosissime
+pel papa. Lodovico XII offriva
+lo scioglimento del concilio di Pisa, la
+restituzione di Bologna, la cessione di
+Lugo e di tutti i possedimenti di casa
+d'Este in Romagna, finalmente la rinuncia
+al diritto di far sale in Comacchio,
+e non chiedeva in contraccambio che la
+revoca dell'interdetto e di tutte le sentenze
+ecclesiastiche, e la restituzione dei
+loro beni ai Bentivoglio. Il papa, dopo
+le reiterate preghiere de' suoi cardinali,
+<span class="pagenum"><a id="Page_243"></a>[243]</span>
+acconsentì di trattare su queste basi, e
+ne diede la commissione al cardinale di
+Finale ed al vescovo di Tivoli, che risedevano
+in Francia; ma non gli autorizzò
+a conchiudere; anzi dichiarò agli ambasciatori
+d'Arragona e di Venezia, che questa
+apparente condiscendenza non era che
+uno stratagemma per disarmare la Francia
+e guadagnar tempo<a class="tag" id="tag236" href="#note236">[236]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Infatti Lodovico XII, lungi dall'invanirsi
+per la vittoria di Ravenna, di fidarsi
+alle proteste di Massimiliano che
+prometteva di non ratificare l'armistizio
+con Venezia, segnato senza suo ordine,
+o di riposarsi sull'alleanza che i Fiorentini
+avevano rinnovata nel primo terrore
+della vittoria de' Francesi, non manifestava
+che maggior ardore per riconciliarsi
+col papa. Accettò la mediazione offerta
+dai Fiorentini, e mandò loro il presidente
+del parlamento di Grenoble colla sua accettazione
+delle proposizioni che gli erano
+state fatte<a class="tag" id="tag237" href="#note237">[237]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_244"></a>[244]</span>
+</p>
+
+<p>
+Ma intanto il papa, avendo saputo da
+Giulio de' Medici, mandatogli dal cardinale
+legato, in quale disordine si trovava
+l'armata francese, si andava alquanto rassicurando.
+Aveva Ferdinando promesso di
+rimandare in Italia il gran capitano Gonsalvo
+di Cordova, il di cui solo nome
+rianimava le speranze di tutto il suo partito,
+e di già vi aveva mandato Solis con
+due mila soldati spagnuoli, ed Ugone di
+Moncade, vicerè di Sicilia<a class="tag" id="tag238" href="#note238">[238]</a>. Il duca
+d'Urbino aveva domandato ed ottenuto
+di rientrare in grazia del papa, suo zio;
+gli aveva promessi dugento uomini d'armi
+e quattro mila fanti, ed era stato nuovamente
+dichiarato generale dell'armata pontificia<a class="tag" id="tag239" href="#note239">[239]</a>.
+I baroni romani, che avevano
+trattato colla Francia, eransi di nuovo accomodati
+col papa, ed avevano convenuto
+di tenere il danaro ricevuto, dispensandosi
+dalle contratte obbligazioni<a class="tag" id="tag240" href="#note240">[240]</a>. Finalmente
+La Palisse, sulla vociferazione di
+una prossima invasione degli Svizzeri,
+erasi ravvicinato a Milano, e non aveva
+lasciato al cardinale di Sanseverino per
+<span class="pagenum"><a id="Page_245"></a>[245]</span>
+proteggere la Romagna che trecento lance,
+trecento cavaleggieri e sei mila fanti<a class="tag" id="tag241" href="#note241">[241]</a>.
+Allora il papa, deponendo ogni
+pacifica disposizione, scrisse a Venezia al
+cardinale di Sion, che invece di levare per
+lui sei mila Svizzeri, ne levasse dodici
+mila, o pure che accettasse al suo servigio
+tutti coloro che si fossero presentati<a class="tag" id="tag242" href="#note242">[242]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Era giunta l'epoca annunciata per l'apertura
+del concilio di Laterano, e, malgrado
+la guerra, molti prelati d'Italia,
+di Spagna, d'Inghilterra e d'Ungheria,
+eransi adunati in Roma. Tre settimane
+dopo la battaglia di Ravenna, il giorno
+3 di maggio, Giulio II potè fare la solenne
+apertura del concilio; e trovaronsi
+alla prima sessione ottantatre vescovi<a class="tag" id="tag243" href="#note243">[243]</a>.
+Sentendosi appoggiato dalla Chiesa adunata,
+volle Giulio ispirare coraggio ai cardinali,
+che fin allora lo avevano consigliato
+alla pace. Fece leggere in pieno concistoro
+le proposizioni di Lodovico XII;
+ma il cardinale di Ebora, suddito del re
+<span class="pagenum"><a id="Page_246"></a>[246]</span>
+d'Arragona, e quello di Jorck, suddito
+del re d'Inghilterra, chiesero ambidue la
+parola, per rappresentargli che sarebbe
+cosa vergognosa il trattare col comune
+nemico senza tutti gli alleati. Il papa mostrò
+d'acquietarsi al consiglio che si era
+fatto suggerire; e per dare a conoscere che
+aveva rinunciato ad ogni pensiere di pace,
+pubblicò un monitorio contro il re di
+Francia, per ordinargli, sotto tutte le pene
+che può pronunciare la Chiesa, di mettere
+in libertà il cardinale de' Medici, da lui
+tenuto prigioniere<a class="tag" id="tag244" href="#note244">[244]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Agli Svizzeri appoggiava Giulio II le
+principali sue speranze, ed aveva trovato
+nel cardinale di Sion un agente presso di
+loro, nè meno impetuoso, nè meno costante
+di lui ne' suoi odj. La contesa degli
+Svizzeri colla Francia, cominciata per
+avarizia, era per loro diventata un affare
+d'orgoglio. Non erano più le ricusate pensioni,
+ma il tuono insultante del re, era il disprezzo
+di lui per gente di contado ed ignobile,
+che loro mettevano le armi in mano.
+I partigiani della Francia avevano, finchè
+era stato loro possibile, resistito nella dieta
+di Zurigo al torrente dell'odio popolare, ed
+<span class="pagenum"><a id="Page_247"></a>[247]</span>
+avevano prevenuta una dichiarazione di
+guerra; ma non avevano potuto impedire
+che non si desse licenza al papa di levare
+ne' cantoni dieci mila uomini; ed in appresso
+il cardinale di Sion aveva facilmente
+potuto aumentare questa leva a suo
+piacere<a class="tag" id="tag245" href="#note245">[245]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Malgrado i riclami della Francia, la
+prima unione di quest'armata si fece a
+Coira. I Grigioni dichiararono, che tra
+la loro alleanza coi cantoni e quella colla
+Francia, doveva preferirsi la prima siccome
+la più antica. L'esperienza degli ultimi
+due anni aveva provato, che gli Svizzeri,
+per tenere la campagna, non potevano
+dispensarsi dall'avere un corpo d'uomini
+d'armi e di cavaleggieri. Perciò vedevano
+la necessità di unirsi ad un'armata veneziana
+o pontificia, prima di entrare nel
+territorio nemico. La più breve strada
+per giugnere nello stato veneto era quella
+che attraversa il vescovado di Trento,
+ed ottennero da Massimiliano la licenza
+di toccare il suo territorio.
+</p>
+
+<p>
+Si può dubitare se la condotta di Massimiliano
+debba attribuirsi all'instabilità del
+suo carattere o alla sua perfidia; ad ogni
+<span class="pagenum"><a id="Page_248"></a>[248]</span>
+modo i risultamenti furono quelli della più
+insigne mala fede. La città di Verona era
+sempre stata custodita da una guarnigione
+francese, qualunque fosse stato il bisogno
+in cui si fosse trovato Lodovico XII di valersi
+altrove delle sue truppe. Massimiliano
+aveva in proprio nome convocato il concilio
+di Pisa, ed in appresso non erasi curato
+di farlo riconoscere sia nell'impero che nei
+suoi stati ereditarj, lasciando a Lodovico
+XII tutta l'odiosità d'avere eccitato
+uno scisma. In Roma il suo ambasciatore
+aveva sottoscritta, il 6 d'aprile, una tregua
+di dieci mesi coi Veneziani, non solo
+senza comprendervi il suo alleato, che
+in allora trovavasi attaccato da potenti
+nemici, ma cercando inoltre di levargli
+parte delle sue truppe. Massimiliano aveva
+giurato di non ratificare questa tregua,
+e mercè una nuova gratificazione di dieci
+mila fiorini la ratificava, ma celatamente.
+Nascondendo a Lodovico XII tale transazione,
+ne accresceva il pericolo per la
+Francia. Finalmente accordando agli Svizzeri
+un passaggio a traverso ai proprj
+stati per attaccare i Francesi, passava,
+senz'esserne provocato, da un'intima alleanza
+ad un aperto atto d'ostilità.
+</p>
+
+<p>
+L'accortezza di Ferdinando il Cattolico,
+il più falso ed il più versipelle monarca
+<span class="pagenum"><a id="Page_249"></a>[249]</span>
+d'Europa, aveva diretta la condotta, e
+mutate tutte le disposizioni di Massimiliano.
+Questi, anche nel tempo della sua
+più intima unione colla Francia, non
+aveva giammai deposto l'antico suo odio
+contro quella corona: altronde egli formava
+sempre giganteschi progetti, che
+poi abbandonava prima di dar loro esecuzione.
+Ferdinando, per consolarlo di non
+aver terminata la conquista dello stato di
+Venezia, e di non avere in seguito condotta
+in trionfo un'armata tedesca a Roma
+ad oggetto di prendervi la corona imperiale,
+gli propose di scacciare i Francesi
+da tutta la Lombardia, di far valere sui
+paesi ch'essi occupavano i diritti dell'impero,
+da gran tempo dimenticati, finalmente
+di restituire il ducato di Milano
+al cugino germano di sua moglie, a Massimiliano
+Sforza, figliuolo di Lodovico il
+Moro, che da molto tempo erasi rifugiato
+alla di lui corte. In tal modo, risvegliando
+la di lui ambizione e vanità, lo ridusse
+ad associarsi alla santa lega, cui poteva
+riuscire utile<a class="tag" id="tag246" href="#note246">[246]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_250"></a>[250]</span>
+</p>
+
+<p>
+Sei mila Svizzeri al soldo del papa, ed
+altrettanti al soldo de' Veneziani, dovevano
+adunarsi a Coira; ma sebbene il
+primo per avarizia, gli altri per la povertà
+cui erano stati ridotti da lunga
+guerra, non mandassero che lentamente il
+danaro necessario alle reclute, sebbene
+queste due potenze non pagassero per
+l'arrolamento che un fiorino del Reno per
+uomo, mentre i Francesi avevano sempre
+data un'assai maggior somma; nondimeno
+tale era l'odio del popolo per questi ultimi,
+ed il furore con cui gli Svizzeri
+prendevano parte in una guerra che risguardavano
+come nazionale, che l'armata
+adunata in Coira si trovò numerosa
+di venti mila uomini, e nella sua marcia
+pel vescovado di Trento e pel Veronese
+soffrì senza lagnarsene il ritardo della
+paga, la mancanza delle vittovaglie ed
+ogni genere d'incomodità<a class="tag" id="tag247" href="#note247">[247]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La condizione del signore de La Palisse,
+che comandava l'armata francese,
+era diventata estremamente difficile. Poco
+d'accordo col cardinale di Sanseverino,
+legato del concilio, che gli contrastava
+<span class="pagenum"><a id="Page_251"></a>[251]</span>
+l'autorità, non lo era meglio col generale
+di Normandia incaricato della civile
+amministrazione del ducato di Milano,
+il quale, risguardando la guerra
+con occhio da finanziere, piuttosto che
+da uomo di stato, dopo la vittoria si
+era affrettato di licenziare l'infanteria
+italiana, e che poscia, quando diede a
+Federico da Bozzolo l'ordine di levare
+di bel nuovo sei mila uomini, si trovò
+senza danaro per pagare il loro arrolamento,
+e senza credito a motivo del
+rapido cambiamento della fortuna. Altronde
+La Palisse non era che generale
+interinale, e non abbastanza elevato di
+rango per far tacere tutte le gelosie de'
+suoi subordinati, o per soddisfare pienamente
+al loro orgoglio; perciò non
+poteva ottenere da loro l'ubbidienza mostrata
+a Gastone di Foix. Gli uomini
+d'armi francesi davano agli altri corpi
+l'esempio dell'indisciplina: stanchi di
+così lunga guerra, e con poca speranza
+di prosperi successi, desideravano la perdita
+del ducato di Milano, per potersi
+ritirare in Francia. Altronde le censure
+della Chiesa, e la vergogna di combattere
+per sostenere uno scisma, facevano
+impressione sullo spirito de' soldati. Erasene
+avuta manifesta prova quando il cardinale
+<span class="pagenum"><a id="Page_252"></a>[252]</span>
+de' Medici era stato condotto prigioniere
+a Milano; egli era stato, sotto gli occhi
+del concilio nemico, ricevuto con infinito
+rispetto; e siccome Giulio II gli aveva
+accordata l'autorità di sciogliere dalle
+censure ecclesiastiche que' soldati che si
+fossero obbligati a non servir più contro
+la Chiesa, e d'accordare ai moribondi
+la sepoltura in luogo sacro, un'avida
+folla gli stava sempre intorno per ottenere
+tali grazie, ed i generali francesi, malgrado
+le rimostranze del concilio, non
+si opponevano alla distribuzione delle medesime<a class="tag" id="tag248" href="#note248">[248]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Per formare l'armata da opporre al re
+d'Inghilterra Lodovico XII aveva richiamati
+in Francia i dugento gentiluomini,
+e gli arcieri della sua guardia, come pure
+dugento lance: d'altra parte aveva riclamati
+dai Fiorentini i trecento uomini
+d'armi ch'erano obbligati a somministrargli.
+Non restavano a La Palisse, che
+mille trecento lance francesi, e dieci
+mila fanti; ma anche queste truppe trovavansi
+disperse sopra una vasta estensione
+di paese, in Romagna, al Finale
+di Modena, a Parma ed ai confini del
+<span class="pagenum"><a id="Page_253"></a>[253]</span>
+Veronese. Ordinò a tutti d'adunarsi a
+Pontoglio, per essere a portata d'osservare
+e di fermare gli Svizzeri; e per questo
+motivo fu costretto a lasciare scoperta
+Bologna, per difendere la quale i Francesi
+avevano fin allora fatti così grandi
+sagrificj<a class="tag" id="tag249" href="#note249">[249]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Gli Svizzeri, scesi pel vescovado di
+Trento nel Veronese, avevano trovato a
+Villafranca presso Verona Gian Paolo
+Baglioni, generale de' Veneziani, con
+quattrocento uomini d'armi, ottocento
+cavaleggieri, sei mila fanti ed una buona
+artiglieria. Nel mentre che dopo tale unione
+erano incerti se dovessero o no incamminarsi
+verso Ferrara, fu loro portata una
+lettera del signore de La Palisse al generale
+di Normandia, che loro fece conoscere
+l'impossibilità in cui trovavansi
+i Francesi di difendere Milano, onde risolsero
+di volgere da quella banda le loro
+armi. La Palisse si era da prima avanzato
+da Pontoglio a Castiglione delle Stiviere,
+poi a Valeggio sul Mincio; ma disperando
+di conservarsi in questa posizione,
+ripiegò sopra Gambara, poi sull'Oglio a
+Pontevico. Intanto l'armata spagnuola e
+<span class="pagenum"><a id="Page_254"></a>[254]</span>
+pontificia, cui erasi lasciato tutto il tempo
+di potersi rifare, aveva ricuperato Rimini,
+Cesena, Ravenna, con tutte le fortezze
+e tutte le piazze della Romagna; e già
+minacciava Bologna, per difesa della quale,
+La Palisse, cedendo alle istanze dei
+Bentivoglio, aveva fatto avanzare le trecento
+lance lasciate a Parma. Sotto gl'immediati
+suoi ordini La Palisse non aveva
+a Pontevico che mille lance francesi, e
+tutt'al più sei in sette mila fanti; il rimanente
+trovavasi distribuito nelle piazze
+di Brescia, di Peschiera e di Legnago<a class="tag" id="tag250" href="#note250">[250]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La Palisse seppe bentosto che l'armata
+del Baglioni e degli Svizzeri aveva passato
+il Mincio sulle terre del marchese di
+Mantova, il quale non poteva ricusare il
+passaggio a chicchefosse. Il suo consiglio
+di guerra giudicò cosa impossibile il far
+testa ai nemici in altra maniera, che distribuendo
+l'armata nelle piazze forti,
+per istancheggiare l'impeto degli Svizzeri,
+ed esaurire le finanze del papa e de'
+Veneziani. Per tale oggetto mandò due
+mila fanti a Brescia con centocinquanta
+<span class="pagenum"><a id="Page_255"></a>[255]</span>
+lance francesi, e cento uomini d'armi
+fiorentini; a Cremona cinquanta lance
+e mille fanti; a Bergamo cento uomini
+d'armi e mille fanti, e più non gli rimasero
+a Pontevico che settecento lance,
+due mila fanti francesi e quattro mila
+tedeschi. Non aveva appena fatta questa
+distribuzione, che un araldo d'armi di
+Massimiliano venne ad intimare a tutti i
+Tedeschi, che si trovavano nell'armata
+francese, d'abbandonarla e d'astenersi
+dal combattere contro il papa. I Tedeschi,
+quasi tutti Tirolesi ed immediati sudditi
+dell'imperatore, ubbidirono immediatamente,
+contenti di separare la sorte loro
+da quella d'un'armata che si andava ritirando,
+e che cominciava a provare le
+avversità. La loro partenza lasciò La Palisse
+nell'impossibilità di difendere il ducato
+di Milano; onde la sua armata abbandonò
+Pontevico con movimento tumultuoso,
+per ritirarsi a Pizzighettone
+sull'Adda<a class="tag" id="tag251" href="#note251">[251]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Gli Svizzeri andavano sempre avanzando;
+passarono l'Oglio, e giunsero il
+<span class="pagenum"><a id="Page_256"></a>[256]</span>
+5 di giugno avanti Cremona, che il movimento
+retrogrado di La Palisse aveva
+lasciata scoperta. La guarnigione ritirossi
+subito nella cittadella, e la città offrì di
+capitolare; ma i Veneziani pretendevano
+che fosse loro consegnata, e gli Svizzeri
+volevano prenderne possesso a nome di
+Massimiliano Sforza, duca di Milano: i
+Veneziani cedettero agli Svizzeri, che
+temevano di disgustare, e fu in Cremona
+rialzata la bandiera del duca di Milano;
+nello stesso tempo Bergamo si sollevò
+senza straniero soccorso, ed aprì le sue
+porte ai Veneziani<a class="tag" id="tag252" href="#note252">[252]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Avendo La Palisse richiamate le trecento
+lance francesi che occupavano Bologna,
+passò l'Adda a Pizzighettone, e
+recossi in due giorni a Pavia. Milano
+trovavasi allora affatto scoperto. Gian
+Giacopo Trivulzio, il generale di Normandia,
+Antonio Maria Palavicino, Galeazzo
+Visconti e tutti i Francesi partirono
+per salvarsi in Piemonte. Condussero
+con loro il cardinale de' Medici; ma
+nel tempo che questi stava per passare il
+Po, tra Pieve del Cairo e Bassignano, alcuni
+<span class="pagenum"><a id="Page_257"></a>[257]</span>
+de' suoi amici sommossero i contadini
+del vicinato, e levatolo di mano
+alle guardie che lo custodivano, lo posero
+in libertà. I fuggitivi avanzi del concilio
+di Pisa avevano abbandonato Milano
+pochi giorni prima. Quest'assemblea dividendosi
+pronunciò con ridicola millanteria
+una sentenza di scomunica contro
+Giulio II, dichiarandolo sospeso dall'amministrazione
+spirituale e temporale della
+Chiesa<a class="tag" id="tag253" href="#note253">[253]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Credeva La Palisse di potersi mantenere
+a Pavia, mentre che il Trivulzio
+ed il generale di Normandia gli rappresentavano
+che, in un paese apparecchiato
+a sollevarsi in ogni luogo, non potrebbe
+senza fanteria lottare contro un'armata
+così formidabile quale era quella che lo
+attaccava. Stavano ancora disputando,
+quando l'armata della lega, avendo occupato
+Lodi senza trovare resistenza, si
+presentò sotto Pavia, e cominciò a tirare
+contro il castello. I Francesi, che temevano
+di vedersi preclusa ogni ritirata,
+evacuarono Pavia, collocando nella retroguardia
+<span class="pagenum"><a id="Page_258"></a>[258]</span>
+i pochi fanti tedeschi ch'erano
+loro rimasti; ma gli Svizzeri entrarono in
+città prima che gli altri ne fossero usciti,
+e scaramucciarono per tutta la lunghezza
+delle strade. L'armata, che si ritirava,
+dopo essere uscita di Pavia per il ponte
+di pietra sul Ticino, doveva ancora passare
+sopra un ponte di legno il ramo
+dello stesso fiume, chiamato Gravellone.
+Nella precipitosa marcia, l'artiglieria, i
+cavalli, gli equipaggi si affollarono sul
+ponte che si ruppe sotto il soverchio peso,
+e tutta quella parte della retroguardia
+ch'era rimasta sull'altra riva fu uccisa o
+fatta prigioniera<a class="tag" id="tag254" href="#note254">[254]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il Gravellone ed il Po impedirono che
+l'armata francese fosse più inseguita dai
+nemici, onde continuò a ritirarsi senz'essere
+molestata; ma tutti i paesi che si
+lasciava addietro mutavano subito governo.
+I Bentivoglio erano fuggiti da Bologna,
+che fu subito occupata dal duca
+d'Urbino colle truppe della Chiesa. Il
+papa, non potendo ai Bolognesi perdonare
+gli oltraggi che avevano fatti alla sua
+<span class="pagenum"><a id="Page_259"></a>[259]</span>
+statua, li privò della nomina de' loro magistrati
+e di tutti i loro privilegj, condannò
+i principali cittadini a grosse ammende,
+e stette alcun tempo incerto se
+dovesse spianare la città e trasportarne
+gli abitanti a Cento<a class="tag" id="tag255" href="#note255">[255]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Giulio II non aveva abbandonato il suo
+progetto di liberare Genova, sua patria;
+ed incaricò dell'esecuzione di tale progetto
+Giano Fregoso, che in allora stava al
+soldo de' Veneziani. Ma ricordandosi i
+Genovesi troppo vivamente de' mali sofferti
+a cagione della loro ultima ribellione
+contro la Francia, erano intenzionati di non
+fare verun movimento, ed inoltre dichiararono
+al loro governatore, Francesco della
+Rochechouart, che lo seconderebbero con
+tutte le loro forze. Questi per altro sapeva
+troppo bene quanto per le sue vessazioni
+si fosse renduto odioso, onde volersi
+fidare sulle loro promesse. Quando
+intese che Giano Fregoso s'avvicinava,
+rifugiossi nella fortezza della Lanterna
+colla sua guardia, e non volle uscirne,
+malgrado le più calde istanze de' Genovesi.
+La città si tenne tre giorni senza
+governo fino alla venuta di Giano Fregoso,
+che il 29 di giugno del 1512 fu
+<span class="pagenum"><a id="Page_260"></a>[260]</span>
+finalmente nominato doge per acclamazione.
+L'indipendenza della repubblica
+venne riconosciuta dagli alleati, mediante
+il pagamento di dodici mila ducati fatto
+nelle mani del cardinale di Sion per conto
+degli Svizzeri; ed il nuovo doge Fregoso
+s'affrettò d'assediare le due fortezze occupate
+dai Francesi. Quella del Castelletto
+capitolò dopo otto giorni, ma quella della
+Lanterna tenne ancora molto tempo<a class="tag" id="tag256" href="#note256">[256]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il cardinale di Sion, il quale dal pontefice
+era stato nominato legato presso l'armata
+alleata, prendeva possesso di tutte le
+città della Lombardia a profitto della santa
+lega, ed il figlio di Lodovico il Moro,
+Massimiliano Sforza, che era proclamato
+duca di Milano, e sotto il di cui nome ottenevansi
+tali vittorie, vedevasi taglieggiato o
+tradito da tutti i suoi pretesi alleati; sorte
+altrettanto giusta quanto inevitabile d'ogni
+sovrano, che, per risalire sul trono, adopera
+armi straniere, e vuole regnare a
+prezzo di tutte le sciagure del suo paese.
+Gli Svizzeri opprimevano i suoi sudditi
+con ruinose contribuzioni; avevano imposta
+a Milano una taglia di sessanta mila
+<span class="pagenum"><a id="Page_261"></a>[261]</span>
+ducati, di quaranta mila a Pavia, di
+trenta mila a Lodi, di venti mila a Parma
+e d'altrettanti a Piacenza<a class="tag" id="tag257" href="#note257">[257]</a>. Era
+appena terminata la dieta di Zurigo,
+che nuovi corpi di truppe svizzere avevano
+valicate le montagne, non per soccorrere
+i loro compatriotti, che non ne
+abbisognavano, ma per dividere con loro
+le spoglie della Lombardia. Non contenti
+delle contribuzioni, occuparono la città
+di Locarno ed il suo territorio; i Grigioni,
+Chiavenna e la Valtellina; ed il
+papa, con un'assai più patente violazione
+de' diritti del suo alleato, riunì alla
+Chiesa Parma e Piacenza coi loro territorj,
+sotto pretesto che queste città, che avevano
+volontariamente aperte le loro porte alla
+sua armata, avevano appartenuto in altri
+tempi all'esarcato di Ravenna, accordato
+da Carlo Magno alla Chiesa; di modo che
+il diritto della santa sede alla loro sovranità
+era di lunga mano anteriore alle
+pretese degl'imperatori tedeschi ed alla
+fondazione del ducato di Milano<a class="tag" id="tag258" href="#note258">[258]</a>.
+</p>
+</div>
+
+<div class="chapter">
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_262"></a>[262]</span>
+</p>
+
+<h2>
+CAPITOLO CX.
+</h2>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+<i>Sommissione del duca di Ferrara al
+papa, e sua fuga da Roma. Ingresso
+degli Spagnuoli in Toscana; sacco di
+Prato; deposizione del Soderini; richiamo
+dei Medici al governo di Firenze.
+Discordie tra i confederati della
+santa lega; nuove negoziazioni; morte
+di Giulio II.</i>
+</p>
+
+<p class="center">
+1512 = 1513.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Quando osserviamo atti di ferocia,
+ingiuste e vergognose violenze, macchiare
+le rivoluzioni colle quali i popoli servi
+tentarono di ricuperare la propria indipendenza,
+ci sentiamo spesse volte inclinati
+a supporre in queste nazioni un odio profondo,
+inveterato, implacabile contro i
+loro oppressori, a credere che l'abbiano saputo
+dissimulare finchè non si era presentata
+loro l'opportunità di scuotere il giogo, e
+che al presentarsi di favorevole occasione
+gli dessero libero sfogo. Sebbene l'odio,
+o lo spirito di vendetta annoverare non
+si possano tra i nobili sentimenti dell'uomo,
+una tal quale involontaria ammirazione
+si attacca a tutti i vigorosi affetti;
+<span class="pagenum"><a id="Page_263"></a>[263]</span>
+la sola loro intensità eccita una specie di
+simpatia, e sonosi veduti talvolta uomini
+umani e filosofi scusare, e predicare perfino,
+quelle vendette popolari che loro sembravano
+acconce a ravvivare l'energia
+degli oppressi.
+</p>
+
+<p>
+Per altro facevano quasi sempre soverchio
+onore ad una malvagia azione,
+attribuendola ad un nobile motivo. La
+ferocia de' popoli è d'ordinario il sintomo
+della viltà e della debolezza. L'odio che
+si manifesta con una così violente esplosione,
+nasce per l'ordinario solamente
+nell'istante in cui non si corre verun
+pericolo nel soddisfarlo. La è una delle
+cattive inclinazioni della natura, un'inclinazione
+che si manifesta in ogni occasione
+negli animali, ne' fanciulli e nel
+popolo ignorante, quella d'attaccare colui
+che sembra incapace di difendersi.
+I timidi uccelli opprimono col becco il
+compagno ammalato; i cani inseguono
+con furore l'uomo o l'animale che fugge;
+i fanciulli insultano l'idiota, lo scemo,
+che loro dovrebbe ispirare compassione;
+e la bassa plebe oltraggia con ogni
+specie d'insulti lo sciagurato esposto alla
+berlina, quantunque talvolta non ne conosca
+il delitto. Tostocchè le viene indicata
+come oggetto della sua collera una
+<span class="pagenum"><a id="Page_264"></a>[264]</span>
+setta, un partito, una nazione, la plebe,
+senza esaminare i loro torti, senza neppure
+intenderne il nome, s'irrita, si agita e si
+porta agli estremi oltraggi, ai più sfrenati
+atti di ferocia, sebbene niun ragionevole
+motivo abbia potuto eccitare il suo risentimento.
+A stento un'armata che fugge
+può sottrarsi alla persecuzione di que'
+medesimi contadini, che prima della battaglia
+facevano voti perchè fosse vittoriosa.
+</p>
+
+<p>
+I Francesi erano obbligati ad evacuare
+l'Italia; ognuno credette d'avere contro
+questi spossessati padroni i più legittimi
+motivi di malcontento, perchè ognuno
+volle far uso di tutto il potere che momentaneamente
+aveva, e perchè, esaltato
+dall'emozione che sempre comunica la
+moltitudine, suppose essere un suo proprio
+sentimento l'effetto delle grida e delle
+ingiurie che risuonavano alle sue orecchie.
+Pochi giorni prima l'armata spagnuolo-pontificia
+era stata sconfitta nella
+battaglia di Ravenna, ed i fuggitivi,
+attraversando di nuovo lo stesso stato del
+papa, erano stati spogliati, maltrattati,
+uccisi; gl'Italiani dai loro compatriotti,
+gli Spagnuoli da uomini, che ancora
+non avevano avuto tempo d'essere da
+loro vessati. Qualunque volta i Tedeschi
+<span class="pagenum"><a id="Page_265"></a>[265]</span>
+erano perdenti nella Marca Trivigiana o
+nel Friuli, lo scatenamento de' contadini
+di quelle contrade, che tanto avevano sofferto,
+era lo stesso contro di loro. Venne
+la volta loro anche pei Francesi, quando
+meno se l'aspettavano, e furono esposti
+come i loro rivali a tutti i furori del
+popolaccio.
+</p>
+
+<p>
+Le quattro straniere nazioni, che in allora
+guerreggiavano in Italia, avevano
+tutte dato prova d'insaziabile cupidigia e
+di terribile ferocia. Gli Spagnuoli, i Tedeschi,
+gli Svizzeri, i Francesi, non potevano
+per questo rispetto vicendevolmente
+nulla rimproverarsi. Soltanto i Francesi non
+aggiugnevano all'avidità, comune a tutti,
+l'avarizia degli altri. Tutto quanto si erano
+fatto dare, od avevano preso, abusando
+della vittoria, tutto dispensavano in appresso
+con mano liberale; e dopo pochi
+giorni si trovavano così privi di danaro,
+come prima del saccheggio. Nel seguire
+la vittoria, nel sacco d'una città, nel primo
+stabilimento de' loro quartieri, pareva
+che la loro rabbia mai non potesse saziarsi
+di sangue, e l'arroganza loro non risparmiava
+chicchessia; ma pochi giorni, e
+talvolta poche ore bastavano, per istringere
+domestichezza cogli abitanti presso
+cui si erano alloggiati: la sociabilità, che
+<span class="pagenum"><a id="Page_266"></a>[266]</span>
+così eminentemente li distingue, e che
+per essi è un bisogno e quasi un istinto,
+loro faceva bentosto cercare ciò che poteva
+ravvicinarli ai loro ospiti; desideravano
+di dissipare sulla fronte loro il mal
+umore che li rattristava; cercavano di rendere
+qualche piccoli servigj a coloro che
+avevano maltrattati; lavoravano con loro
+intorno alla capanna che doveva tener
+luogo della casa ch'essi avevano bruciata,
+e bevevano insieme con tutta la famiglia
+il vino che aveano rubato nelle di
+lei cantine. Comunque non conoscessero la
+lingua de' loro ospiti, pure discorrevano
+con loro e sapevano indovinare ciò che
+non poteano capire. Se spesse volte davano
+motivo di gelosia agli amanti, ai mariti,
+ai genitori, non era altrimenti colla brutalità
+d'inesorabili vincitori, ma colle officiose
+attenzioni d'una militare galanteria.
+</p>
+
+<p>
+Gli Spagnuoli, sobrj, taciturni, alteri,
+vendicativi, non abusavano meno de'
+Francesi dell'istante della vittoria; non
+perchè fossero come questi esaltati dalla
+frenesia delle battaglie, ma perchè rispettavano
+ancora assai meno la vita degli
+uomini, e non erano in verun modo
+sensibili all'altrui dolore. Il soldato spagnuolo
+quale si era mostrato il primo
+giorno, tale mostravasi ancora in appresso
+<span class="pagenum"><a id="Page_267"></a>[267]</span>
+in tutte le relazioni che potevansi
+formare con lui. Egli aveva spogliato
+per avarizia, e quest'avarizia non
+veniva mai meno, andando sempre egualmente
+in traccia e di nuovi guadagni
+e di nuovi risparmj, sebbene talvolta
+lo stesso uomo spendesse per orgoglio e
+per sembrare magnanimo in una clamorosa
+circostanza ciò che aveva con gran
+pena ammassato in più anni. Quest'orgoglio
+mai non gli permetteva d'ammettere
+un forastiere a veruna famigliarità
+con lui; sempre si manteneva alla stessa
+distanza dalla famiglia de' suoi ospiti, e
+sebbene il suo idioma si avvicinasse in
+modo all'italiano da potere senza troppo
+studio intendere e apparare quello degli
+abitanti, mai non lo adoperava che per
+alcune frasi di cerimonia, cui avvezzava
+i suoi ospiti; egli loro insegnava i riguardi
+dovuti ad un <i>senhor soldado</i>, ma non si
+abbassava a conversare con loro.
+</p>
+
+<p>
+Gli Svizzeri ed i Tedeschi, senz'essere
+considerati come uno stesso popolo,
+avevano tali rapporti gli uni cogli altri,
+che gl'Italiani non potevano assegnare
+un distinto carattere a questi formidabili
+ospiti. Gli Svizzeri, superbi de' loro
+prosperi successi negli ultimi vent'anni,
+avevano un più insolente contegno. Non
+<span class="pagenum"><a id="Page_268"></a>[268]</span>
+accostumati a riconoscere verun superiore,
+più difficilmente degli altri si assoggettavano
+alla disciplina; e non avendo
+da lungo tempo militato che come
+soldati mercenarj, altro fine non vedevano
+nella guerra che quello di guadagnare
+danaro; ed a questo fine frequentemente
+sagrificavano la loro fede ed il
+loro onore. Altronde le due nazioni erano,
+a gara l'una dell'altra, feroci rispetto ai
+vinti, avide ed insaziabili nel saccheggio,
+ed avare per conservare ciò che avevano
+acquistato. Ambedue si abbandonavano
+allo stesso genere d'intemperanza; ed il
+diritto d'ubbriacarsi loro sembrava il più
+alto premio della vittoria. Affatto indifferenti
+pei popoli coi quali vivevano, senza
+curarsi di conoscerne i costumi o le opinioni,
+gli Svizzeri ed i Tedeschi, dopo
+le loro orgie, si abbandonavano ad un
+indolente riposo: essi non tentavano nè
+meno di farsi intendere dai loro ospiti,
+lasciandoli dubitare che potessero, come
+gli altri uomini, pensare, amare, sentire.
+</p>
+
+<p>
+Ravenna fu la prima città in cui i
+Francesi furono vittima di quell'odio
+popolare che improvvisamente scoppiava
+contro di loro. Vero è ch'essi l'avevano
+crudelmente provocata col saccheggiarla
+nell'istante in cui i di lei magistrati sottoscrivevano
+<span class="pagenum"><a id="Page_269"></a>[269]</span>
+la capitolazione. Giulio Vitelli,
+vescovo di Città di Castello, che
+aveva comandato nella fortezza di Ravenna,
+vi s'avvicinò con un corpo di
+truppe, quando seppe che l'aveva abbandonata
+La Palisse. I Francesi offrirono
+ancor essi di capitolare, ed il vescovo
+accordò loro un'onorevole capitolazione;
+ma riserbavasi d'usare odiose rappresaglie
+per la violazione della precedente capitolazione.
+Non curandosi della sua parola,
+abbandonò al popolaccio i quattro principali
+ufficiali della guarnigione, e permise
+in onta del suo carattere di vescovo
+e di luogotenente del papa, che fossero
+sepolti vivi sotto i suoi occhi in una
+fossa colla sola testa fuori della terra, e
+che si lasciassero colà perire in un lungo
+e crudele supplicio<a class="tag" id="tag259" href="#note259">[259]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Nel tempo in cui i Francesi evacuavano
+la Lombardia, l'accanimento del popolo
+contro di loro si manifestò con eguale
+crudeltà. La feccia della plebaglia milanese
+trucidò tutti i soldati francesi ch'erano
+rimasti nelle loro caserme o ne' loro
+spedali dopo la partenza de' capi; attaccò
+in seguito le botteghe ed i magazzini
+de' mercanti francesi per saccheggiarle,
+<span class="pagenum"><a id="Page_270"></a>[270]</span>
+e si dice che rimasero vittima del popolo
+furibondo mille cinquecento individui.
+Gli stessi orrori rinnovaronsi in Como subito
+dopo evacuata la città. I Francesi nella
+loro ritirata non potevano scostarsi dal
+grosso dell'armata; perciocchè tutti coloro
+che si disperdevano, e che più non erano
+in istato di difendersi, erano uccisi dai
+forsennati contadini; onde questa ritirata
+costò al loro esercito più soldati che una
+battaglia<a class="tag" id="tag260" href="#note260">[260]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Credevano gl'Italiani che tanti oltraggi
+dovessero restar sempre impuniti: i Francesi
+altro omai non possedevano in Italia,
+che Brescia, Crema e Legnago, colle
+fortezze di Milano, di Novara, di Cremona
+e della Lanterna di Genova<a class="tag" id="tag261" href="#note261">[261]</a>.
+Altronde venivano occupati al di là dalle
+Alpi da una potente invasione. Mentre
+che l'ammiraglio Howard guastava le
+coste della Bretagna, il marchese di Dorset
+aveva, il 18 giugno, fatto uno sbarco
+nella Guipuscoa, ed avendo raggiunto Ferdinando
+con sei mila fanti inglesi, minacciava
+nello stesso tempo la Guienna
+e la Navarra. Non era presumibile che
+con tali nemici in su le braccia, Lodovico
+<span class="pagenum"><a id="Page_271"></a>[271]</span>
+XII potesse, durante tutta la campagna,
+pensare alla Lombardia<a class="tag" id="tag262" href="#note262">[262]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La sorte degli alleati della Francia non
+era diversa da quella de' soldati che si
+erano sbandati dall'armata. Il più esposto
+d'ogni altro era Alfonso d'Este, duca di
+Ferrara. Egli era stato perseguitato da
+Giulio II col più fiero accanimento; il
+suo stato trovavasi inondato da barbari
+soldati, esauste erano le forze, e perduta la
+speranza d'ogni esterno soccorso. In tale
+estremità egli si abbandonò all'amicizia
+ed alla riconoscenza di Fabrizio Colonna.
+Dopo aver fatto prigioniero questo generale
+nella battaglia di Ravenna, aveva
+costantemente ricusato di cederlo ai Francesi;
+per sottrarlo alle inchieste ed alle
+minacce di La Palisse l'aveva mandato a
+Ferrara, ed all'ultimo liberato senza taglia.
+Fabrizio chiamò in favore d'Alfonso
+tutta la sua potente famiglia, e persuase
+l'ambasciatore del re Cattolico ad intercedere
+per lui presso il papa, rappresentandogli
+che Alfonso era figliuolo d'una
+principessa d'Arragona<a class="tag" id="tag263" href="#note263">[263]</a>. Il marchese
+<span class="pagenum"><a id="Page_272"></a>[272]</span>
+di Mantova interpose ancor esso i suoi
+buoni ufficj a di lui favore. Tanti intercessori
+chiedevano soltanto un salvacondotto
+pel duca di Ferrara, in forza del quale
+potesse andare a Roma a gettarsi ai piedi
+del papa per ottenere perdono. Fu accordato
+il salvacondotto, e l'ambasciatore
+d'Arragona con Fabrizio e Marc'Antonio
+Colonna guarentirono la libertà del duca.
+</p>
+
+<p>
+Alfonso d'Este passò a Roma, apparecchiato
+a sottomettersi alle umiliazioni,
+nelle quali pareva omai soltanto riposta
+la conservazione della sua sovranità. Vi
+arrivò il 4 di luglio, ed il pontefice,
+contento di questo passo del duca, parve
+raddolcirsi verso di lui. Sospese le censure
+contro di lui pronunciate, ed acconsentì
+che gli fosse data l'assoluzione,
+non alle porte della Chiesa colla corda
+al collo, e dopo essere stato battuto con
+bacchette dal penitenziere, ma nel concistoro
+de' cardinali. Paride de Grassis,
+maestro delle cerimonie del papa, ne concertò
+con lui preventivamente le formalità,
+e convenne intorno a ciò che direbbe
+il duca, e che Paride scrisse in
+appresso nel suo giornale. «Beatissimo
+<span class="pagenum"><a id="Page_273"></a>[273]</span>
+e clementissimo padre, gli disse Alfonso,
+gettandosi a' suoi piedi, io conosco
+veramente e confesso che ho peccato in
+molti intollerabili modi sia contro la
+divina Maestà, sia contro Vostra Santità,
+vicario di N. S. Gesù Cristo, e
+contro la santa sede apostolica; e ciò
+tanto più gravemente, che io stesso ed
+i miei antenati e fratelli ne avevamo
+ricevuti i più grandi beneficj; perciò
+mi trovo pieno di pentimento e di dolore
+per essermi renduto colpevole d'ingratitudine
+verso Vostra Santità, e per
+averle fatto ingiuria.» Dopo aver pronunciate
+queste parole doveva piangere
+e sparger lagrime, poi ripigliare così:
+«Per tal cagione io mi prostro supplicante
+ai piedi di Vostra Beatitudine, ed
+abbraccio le sue ginocchia, implorando
+la mia grazia per la divina misericordia,
+e la pietà della Santità Vostra. Prometto
+che in avvenire non commetterò
+verun mancamento contro Vostra Santità,
+e mi dichiaro apparecchiato ad
+espiare quelli che ho commessi, sopportando
+nella mia persona, nel mio
+principato, nella mia fortuna, tutte le
+pene che Vostra Santità vorrà infliggermi
+nella sua misericordia.» Il papa,
+rispondendo, riepilogò in un lungo discorso
+<span class="pagenum"><a id="Page_274"></a>[274]</span>
+tutti i delitti d'Alfonso d'Este; gli
+rinfacciò di non umiliarsi anche in allora
+che per forza, ma terminò coll'assolverlo<a class="tag" id="tag264" href="#note264">[264]</a>.
+</p>
+
+<p>
+In appresso furono nominati da Giulio
+II sei cardinali per conchiudere con Alfonso
+il trattato di pace; ma pochi giorni
+dopo costoro dichiararono che il papa aveva
+determinato di far rientrare Ferrara sotto
+l'immediato dominio della Chiesa. Soltanto,
+siccome Giulio pretendeva che tutto
+il paese posto a mezzogiorno del Po appartenesse
+alla santa sede, desso contava di
+farsi restituire la città d'Asti, occupata
+dai coalizzati, e di darla ad Alfonso in
+compenso dell'antico ducato. Questa proposizione
+fu pel duca di Ferrara un colpo
+di fulmine: vi ravvisò la malizia d'Alberto
+Pio, conte di Carpi, suo personale
+nemico, ed uno de' privati consiglieri del
+papa. Seppe bentosto che Reggio aveva
+aperte le porte alle truppe della Chiesa,
+e che la Garfagnana era stata conquistata
+dal duca d'Urbino: temette che Ferrara,
+di cui aveva affidata la guardia al cardinale
+Ippolito, suo fratello, fosse attaccata
+<span class="pagenum"><a id="Page_275"></a>[275]</span>
+in tempo della sua assenza, e domandò
+il suo congedo per tornare a
+casa sua. Il papa lo ricusò con isdegno;
+ma l'ambasciatore d'Arragona ed i Colonna
+dichiararono che non soffrirebbero
+in verun modo che si abusasse del loro
+nome per sedurre il loro raccomandato,
+e violare una parola di cui si erano dichiarati
+essi garanti. All'indomani Fabrizio
+e Marc'Antonio Colonna condussero
+Alfonso alla vicina porta di san
+Giovanni di Laterano; e sebbene vi fosse
+stata posta doppia guardia, essi la forzarono,
+e condussero armata mano il loro
+ospite al proprio castello di Marino, di
+dove trovarono poi modo di farlo passare
+ne' suoi stati<a class="tag" id="tag265" href="#note265">[265]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La santa lega provava di già la sorte
+di tutte le confederazioni. I suoi membri
+si erano creduti d'accordo, quando
+non trattavasi che di difendersi, ma non
+avevano prevedute le conquiste che la
+fortuna poneva nelle loro mani; i prosperi
+avvenimenti avevano fatto germogliare
+una nuova ambizione in petto a
+<span class="pagenum"><a id="Page_276"></a>[276]</span>
+tutti gli alleati. Il papa, prima d'ogni
+altro, aveva, sotto certi rispetti, rotto il
+legame dell'associazione, occupando Parma
+e Piacenza; egli così violava i diritti
+riclamati dall'imperatore sopra tutta la
+Lombardia, e quelli del nuovo duca di
+Milano, Massimiliano Sforza, che la lega
+aveva promesso di rimettere sul trono,
+e quelli dei popoli, che vedevano con rincrescimento
+lo sfasciamento in piccole
+parti del loro antico ducato. Il papa, per
+giustificare l'inaudita estensione che voleva
+dare all'esarcato di Ravenna, comprendendovi
+tutti i paesi posti a destra
+del Po, pretese che la loro subordinazione
+alla Chiesa aveva durato fino al
+1272; pure in quest'epoca, ch'egli stesso
+indicò al suo maestro delle cerimonie<a class="tag" id="tag266" href="#note266">[266]</a>,
+non era in Lombardia accaduto verun
+fatto che cambiasse o ristringesse il potere
+del papa; soltanto il vicariato dell'Impero,
+che la Chiesa romana pretese
+d'esercitare in tempo del lungo interregno
+che tenne dietro alla morte di Federico
+II, e che terminò nel 1273 colla
+elezione di Rodolfo d'Apsburgo, lasciò
+forse negli archivj della Chiesa alcune
+<span class="pagenum"><a id="Page_277"></a>[277]</span>
+confuse memorie, che Giulio II suppose
+comprovanti il diritto di sovranità<a class="tag" id="tag267" href="#note267">[267]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Le pretese di Massimiliano non erano
+meno di quelle del papa contrarie
+alle precedenti convenzioni passate tra i
+confederati. Questo vano monarca, che
+mai non aveva misurati i suoi progetti
+colle sue forze, e che, dopo la conchiusione
+della lega di Cambrai, mai non
+aveva soddisfatti i suoi obblighi in veruna
+delle guerre nelle quali aveva strascinati
+i suoi alleati, non voleva, mutando
+partito, rinunciare a veruna delle speranze
+che aveva una volta concepite. Egli
+era entrato nella lega de' Veneziani, ma
+senza rinunciare alla pretesa che questi
+gli abbandonassero tutti i loro stati di terra
+ferma: altronde egli non voleva restituire
+a Massimiliano Sforza, suo cugino, il
+ducato di Milano, ch'era stato per lui
+conquistato. Ma gli Svizzeri, che occupavano
+tutt'intero questo ducato, e Giulio
+II, che voleva scacciare dall'Italia i
+barbari di qualunque nome, insistevano
+per lo ristabilimento dello Sforza sul trono
+de' suoi maggiori<a class="tag" id="tag268" href="#note268">[268]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_278"></a>[278]</span>
+</p>
+
+<p>
+Raimondo di Cardone aveva nuovamente
+adunata l'armata spagnuola ai confini
+del regno di Napoli, e voleva avanzarsi
+in Lombardia per far vivere le sue
+truppe a carico di que' paesi, e per avere
+maggiore influenza nella ripartizione degli
+stati occupati dalla santa lega. Perciò
+chiedeva al papa ed ai Veneziani di pagargli
+i sussidj di quaranta mila ducati
+al mese, che si erano obbligati di corrispondergli
+finchè i Francesi fossero scacciati
+da tutta l'Italia, e pretendeva che
+non si potessero dire scacciati finchè le
+loro guarnigioni occupavano Brescia, Crema
+e molte altre piazze. Dall'altro canto
+il papa ed i Veneziani non desideravano
+di tirare in quelle province una nuova
+armata, o di caricarsi di così ragguardevole
+dispendio. Intanto gli Svizzeri continuavano
+a mettere a contribuzione il
+ducato di Milano. Essi avevano persuaso
+Carlo III, duca di Savoja, a sottoscrivere
+con loro a <i>Bade</i> nel mese di maggio
+un'alleanza difensiva per venticinque
+anni, e ne approfittavano per istaccarlo
+interamente dalla Francia e dal marchese
+di Saluzzo<a class="tag" id="tag269" href="#note269">[269]</a>. I Veneziani, senza partecipazione
+<span class="pagenum"><a id="Page_279"></a>[279]</span>
+dei loro alleati, fecero alcuni
+tentativi contro Crema e Brescia, che
+non ebbero effetto. Gli alleati si accusavano
+a vicenda, e si lagnavano gli uni
+degli altri; e l'universale diffidenza annunciava
+il prossimo scioglimento di una
+lega cui inaspettati successi non permettevano
+di conservarsi unita.
+</p>
+
+<p>
+Soltanto in una cosa i confederati sembravano
+consentire, cioè nell'abusare
+della superiorità delle loro forze contro
+la repubblica fiorentina. Eppure questa
+non aveva offeso veruno di loro; non
+aveva mancato a nessuno de' suoi obblighi,
+ed altri soccorsi non aveva dati
+al re di Francia che quelli cui erasi obbligata
+con un trattato negoziato di concerto
+con Ferdinando il Cattolico: altronde
+ella si era scrupolosamente confermata,
+con tutte le altre potenze, ai doveri di
+buon vicinato; ai soldati fuggitivi dell'armata
+rotta a Ravenna aveva accordato un
+asilo, invano da' medesimi cercato negli
+stati del papa. Vero è che la di lei politica
+era stata timida e vacillante. Per
+timore d'attirare sopra di sè l'attenzione
+delle altre potenze e di compromettersi,
+non erasi unita con tutte le sue forze ai
+Francesi; non gli aveva nè pure abbandonati,
+accettando le proposizioni del re
+<span class="pagenum"><a id="Page_280"></a>[280]</span>
+d'Arragona, nè aveva cercato di far rispettare
+la sua neutralità ponendosi in
+istato di difesa. Erasi conservata neutrale
+senza che veruno gli sapesse buon
+grado della sua neutralità. Ma la sorte
+d'uno stato debole il più delle volte è
+affatto indipendente dai suoi prudenti o
+mal accorti consiglj; il risentimento di
+Giulio II, le pratiche dei Medici e la
+cupidigia dei generali influirono assai più
+nella ruina di Firenze, che la politica del
+Soderini.
+</p>
+
+<p>
+Il papa e l'imperatore, facendo sentire
+alla repubblica il loro scontento, parvero
+offrirle sì l'uno che l'altro una via per
+sottrarsi al turbine. Il papa le mandò in
+luglio il suo Datario per chiederle di deporre
+il Soderini, d'unirsi alla santa
+lega contro i Francesi, e di richiamare
+tutti gli esiliati, offrendole a tale prezzo
+di ridonarle la sua amicizia. Dopo tre
+giorni di deliberazioni, i consiglj di Firenze
+ricusarono di assoggettarsi a queste
+condizioni<a class="tag" id="tag270" href="#note270">[270]</a>. D'altra parte Matteo
+Lang, vescovo di Gurck, e segretario di
+Massimiliano, che veniva a rappresentare
+il suo padrone in un congresso delle potenze
+della lega convocato a Mantova,
+<span class="pagenum"><a id="Page_281"></a>[281]</span>
+offeriva ai Fiorentini di prenderli sotto
+la protezione imperiale mercè una contribuzione
+di quaranta mila fiorini; ma conoscendo
+questi quanto potevano fare poco
+fondamento sulle promesse dell'imperatore,
+non seppero risolversi a privarsi del
+loro danaro per acquistare una così debole
+garanzia<a class="tag" id="tag271" href="#note271">[271]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Frattanto i Fiorentini spedirono il giureconsulto
+Vittore Soderini, fratello del
+gonfaloniere, alla dieta di Mantova per
+difendere i loro interessi, e farli comprendere
+nella universale pacificazione.
+Giuliano de' Medici, il terzo de' figliuoli
+del magnifico Lorenzo, si presentò alla
+stessa dieta, per domandare il ristabilimento
+della sua famiglia in Firenze. Il
+suo esilio, e tutte le sue sventure, egli
+disse, erano l'opera de' Francesi; non potevasi
+perciò dubitare dell'attaccamento
+della casa Medici al partito dell'imperatore
+e della Spagna, nè per conseguenza
+di quello dei democratici fiorentini ai
+Francesi; e se le armate della lega abbisognavano
+di danaro, i Medici ne saprebbero
+ragunare a Firenze assai più
+<span class="pagenum"><a id="Page_282"></a>[282]</span>
+per compiacere i loro amici, che non
+poteva offrirne il partito popolare per calmare
+i suoi nemici. In fatti il danaro era
+il solo convincente argomento sullo spirito
+degli alleati. Raimondo di Cardone trovavasene
+affatto sprovveduto; aveva fatto
+avanzare l'armata spagnuola fino a Bologna,
+ma questa ricusava di andare più in
+là se non era pagata. Massimiliano desiderava
+che entrasse in Lombardia per contenere
+gli Svizzeri e spaventare i Veneziani;
+ed ambidue avrebbero preferito
+il danaro contante de' Fiorentini alle lontane
+promesse dei Medici. Si fece di nuovo
+sentire a Gian Vittore Soderini, che
+per quaranta mila fiorini poteva salvare
+la repubblica; ma invece di appigliarsi
+rapidamente a questo partito, egli si credette
+obbligato a giustificare la sua patria,
+a provare che nulla doveva, e che non
+aveva commesso verun fallo: si lasciò
+fuggire l'occasione, e la dieta risolse di
+far marciare l'armata spagnuola ed il
+cardinale de' Medici, legato di Toscana,
+sopra Firenze, per mutarne il governo<a class="tag" id="tag272" href="#note272">[272]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_283"></a>[283]</span>
+</p>
+
+<p>
+Una mal intesa economia, ed il timore
+di richiamare sopra di loro l'attenzione
+de' vicini, avevano impedito ai Fiorentini
+d'armarsi nel momento in cui le violenti
+convulsioni che provava l'Italia ne faceva
+loro un dovere di prudenza. Essi avevano
+somministrati trecento uomini d'armi
+al re di Francia, parte de' quali trovavansi
+in allora chiusi in Brescia, mentre
+gli altri, svaligiati dai Veneziani, tornavano
+scoraggiati, e perciò soli dugento
+allora ne rimanevano loro, i di cui capi
+non avevano veruna riputazione. Le milizie
+dell'ordinanza non avevano nè disciplina,
+nè pratica di guerra, nè confidenza
+in sè medesime. Si erano sollecitamente
+assoldate alcune migliaja di fanti
+stranieri; ma perchè non si aveva avuto
+tempo di sceglierli, non potevano stare
+a fronte di quelli de' Veneziani o del
+papa, meno ancora dei Tedeschi e degli
+Spagnuoli<a class="tag" id="tag273" href="#note273">[273]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Nè le forze con cui il vicerè don Raimondo
+di Cardone andava ad attaccare
+i Fiorentini erano molto ragguardevoli.
+Egli non aveva che dugento uomini d'armi,
+due cannoni presi a Bologna e veruno
+<span class="pagenum"><a id="Page_284"></a>[284]</span>
+degli equipaggi necessarj ad un'armata.
+Ma il Cardone contava nella sua
+cinque mila di quegli Spagnuoli che avevano
+così ostinatamente combattuto a
+Ravenna, e dopo avere distrutta una considerabile
+parte della fanteria tedesca e
+francese, eransi gloriosamente ritirati senza
+cedere alle cariche ripetute di tutta la
+cavalleria vittoriosa. Nell'attraversare gli
+Appennini con questa piccola armata il
+vicerè non trovò verun ostacolo<a class="tag" id="tag274" href="#note274">[274]</a>:
+giunto a Barberino, lontano quindici
+miglia da Firenze, mandò a dichiarare
+ai Fiorentini, che non era intenzione sua,
+nè della lega, d'attaccare le loro proprietà,
+le loro leggi o la loro libertà;
+che non domandava che due cose, l'allontanamento
+dei gonfaloniere Soderini,
+ch'era sospetto a tutti i confederati, e
+l'accettazione de' Medici in Firenze, non
+<span class="pagenum"><a id="Page_285"></a>[285]</span>
+come principi, ma come semplici cittadini<a class="tag" id="tag275" href="#note275">[275]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il gonfaloniere in tempo della sua amministrazione
+aveva date frequenti testimonianze
+della moderazione del suo carattere
+e del suo amore per la libertà;
+ma non aveva egualmente fissata la stessa
+opinione rispetto a quella risolutezza e
+fermezza di carattere, che nelle difficili
+circostanze sono necessarie ai capi dello
+stato. Adunò il gran consiglio per fargli
+parte delle domande de' nemici, e dichiarò,
+che lungi dal volere che per la
+sua difesa si esponesse la repubblica, era
+apparecchiato non solo a sagrificare la
+sua dignità, ma la libertà e la vita per
+la salvezza della medesima: invitò soltanto
+i suoi concittadini a considerare, se
+potrebbero contenere sotto l'autorità delle
+leggi i Medici ricondotti in Firenze da
+un'armata straniera; e nel supposto che
+ne conoscessero l'impossibilità, li supplicò
+a non risparmiare nè le loro sostanze,
+nè il sangue de' soldati, nè quello
+de' cittadini, per salvare la loro libertà,
+il più prezioso di tutti i beni. «Niuno
+<span class="pagenum"><a id="Page_286"></a>[286]</span>
+di voi si persuada, aggiunse egli, che
+i Medici siano adesso per governare
+come avanti la loro cacciata. Allora
+erano essi stati allevati in mezzo di noi,
+come cittadini, in privata condizione;
+grandissime erano le loro ricchezze,
+niuno gli aveva offesi, ed essi contavano
+sull'universale benevolenza. Essi
+associavano ai loro consiglj i principali
+cittadini, e lungi dal volere far pompa
+della loro potenza, si sforzavano di
+coprirla sotto il manto delle leggi. Ma
+oggi che da tanti anni vivono fuori di
+Firenze, che contrassero nuove straniere
+costumanze, che mal conoscono quelle
+della nostra patria, che d'altro non si
+ricordano che dell'esilio e dei rigori
+contro di loro esercitati, oggi che la
+personale loro ricchezza è distrutta,
+che sentonsi offesi da tante famiglie,
+che sanno che la maggior parte, e quasi
+la totalità della nazione, ha in orrore
+la tirannide, più non potranno fidarsi
+ad alcuno. La povertà ed il sospetto li
+renderanno proclivi a tutto riferire a
+sè medesimi, a sostituire in ogni cosa
+la forza e le armi alla benevolenza ed
+all'amore, di modo che questa città si
+troverà in breve tempo ridotta alla condizione
+di Bologna ne' tempi de' Bentivoglio,
+<span class="pagenum"><a id="Page_287"></a>[287]</span>
+a quella di Siena o di Perugia.
+Ho voluto richiamare tutte queste
+cose a coloro che danno così smisurate
+lodi al governo di Lorenzo de' Medici:
+era ancora quella una tirannide, ma
+più dolce assai di tutte le altre; ed a
+petto di quella che ci viene minacciata,
+sarebbe un'età dell'oro. Oramai s'aspetta
+a voi il risolvere con prudenza,
+mentre che le mie parti saranno o di
+rinunciare con costanza e con gioja a
+questa magistratura, o se voi giudicate
+altrimenti, di coraggiosamente provvedere
+alla conservazione ed alla difesa
+della vostra patria<a class="tag" id="tag276" href="#note276">[276]</a>.»
+</p>
+
+<p>
+L'inquietudine che cagionava l'avvicinamento
+dell'armata spagnuola, e più
+ancora lo stato ostile di tutta l'Europa,
+disponeva tutti i cittadini a porgere orecchio
+alle moderate proposizioni fatte dal
+vicerè; ma quando si fecero a riflettere
+allo stato in cui troverebbesi la repubblica,
+perdendo il suo capo appunto nell'istante
+<span class="pagenum"><a id="Page_288"></a>[288]</span>
+medesimo in cui la città sarebbe
+obbligata di ricevere entro le sue mura
+ambiziosi esiliati, che ravviverebbero le
+pretese di tutto un partito; quando pensarono
+che l'armata nemica, introdotta
+dai Medici nel seno della loro patria,
+sarebbe sempre ai loro ordini per ischiacciare
+ogni libertà; che gli stranieri desideravano
+il consolidamento della tirannide,
+affinchè desse ai nuovi principi il
+diritto di levare più ampie contribuzioni,
+ed in appresso di prodigar loro i tesori
+de' Fiorentini, tutti i Fiorentini sentirono
+un'eguale avversione per le proposizioni
+del vicerè. Il grande consiglio si
+divise in sedici sezioni, sotto la presidenza
+di sedici gonfalonieri di compagnia,
+e dopo una lunga deliberazione
+tutte le sezioni unanimamente dichiararono
+che acconsentirebbero al ritorno
+de' Medici, purchè soltanto il gonfaloniere
+rimanesse alla testa dello stato, e che non
+si facesse mutazione nel loro governo o
+nelle loro leggi<a class="tag" id="tag277" href="#note277">[277]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_289"></a>[289]</span>
+</p>
+
+<p>
+Frattanto il vicerè era giunto sotto
+Prato: i Fiorentini avevano posto in quella
+città il condottiere Luca Savelli, che invecchiando
+tra le armi non vi aveva acquistata
+nè esperienza, nè riputazione; egli
+aveva sotto il suo comando cento uomini
+d'armi di quegli svaligiati in Lombardia,
+e due mila fanti quasi tutti presi nell'ordinanza
+o milizie di campagna. Non
+si aveva avuto tempo di provvedere la
+città di munizioni di bocca, e di artiglieria;
+ma non pertanto credevasi in
+istato di sostenere l'attacco degli Spagnuoli,
+e di fare una vigorosa resistenza.
+Il Cardone giunse in faccia alla porta di
+Mercatale, e cercò di sfondarla colla sua
+artiglieria, o di atterrare la vicina muraglia;
+ma da questo lato le fortificazioni
+si trovavano in buono stato, e dopo
+poche ore gli assalitori cessarono di far
+fuoco, riconoscendone l'inutilità<a class="tag" id="tag278" href="#note278">[278]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il vicerè non era totalmente persuaso
+che fosse vantaggioso al suo re il ristabilimento
+dei Medici a Firenze; onde il
+suo principale oggetto era quello di atterrire
+<span class="pagenum"><a id="Page_290"></a>[290]</span>
+i Fiorentini, per ridurli al pagamento
+di una contribuzione: offrì dunque
+nuovamente di trattare, ma a condizione
+che fossero somministrate le vittovaglie
+alla sua armata, finchè continuerebbero
+le negoziazioni, perchè la campagna era
+deserta, ed i contadini avevano trasportati
+i raccolti nelle terre murate. O sia
+che in quest'occasione il gonfaloniere si
+rendesse più ardito che non comportava
+l'abituale suo carattere, lusingandosi che
+la mancanza dei viveri forzasse quest'armata
+a ritirarsi, o sia che avesse malamente
+provveduto al trasporto delle vittovaglie
+al campo spagnuolo, il fatto sta che
+gli Spagnuoli cominciarono bentosto a provare
+la fame, e i soldati impazienti di soffrire
+ricominciarono i loro attacchi contro
+Prato, ov'erano certi di trovare abbondanti
+viveri. Nella notte del 29 al 30
+cambiarono gli alloggiamenti e vennero
+ad accamparsi innanzi alla porta del Serraglio,
+ove aggiustarono di nuovo i loro
+due cannoni in batteria. Nelle prime scariche
+uno si ruppe, e continuarono a
+battere le mura con un solo. In poche
+ore vi fecero una breccia larga venti
+piedi, molto alta dal suolo, ma alla
+quale per altro un rialto di terra attiguo
+al muro ne agevolava l'ingresso. Alcuni
+<span class="pagenum"><a id="Page_291"></a>[291]</span>
+soldati spagnuoli salirono su quest'apertura,
+ed uccisero due fanti che vi stavano
+di guardia; ciò bastò per atterrire
+tutti gli altri; e sebbene vi fosse al di là
+del muro un corpo di fucilieri e di
+uomini armati di picche, i quali avrebbero
+potuto difenderlo con estrema facilità,
+non appena videro gli Spagnuoli sulla
+breccia, che cominciarono tutti a fuggire.
+</p>
+
+<p>
+I vincitori, sorpresi da tanta viltà, entrarono
+in Prato da ogni banda, e fecero
+bentosto sentire ai fuggitivi quanto la
+paura sia peggiore consigliere che il coraggio.
+Appena qualche centinajo di loro
+sarebbero periti sostenendo anche il più
+sanguinoso assalto, mentre la fuga li
+diede quasi tutti in preda alla morte senza
+difesa. In quest'occasione gli Spagnuoli
+vinsero di lunga mano in crudeltà gli
+oppugnatori di Brescia e di Ravenna. La
+maggior parte degli storici porta a cinque
+mila il numero di coloro che senza combattere,
+senza difendersi, senza avere provocato,
+furono inumanamente uccisi: tutte
+le case, tutte le chiese vennero saccheggiate
+con eccessivo rigore; e gli abitanti,
+spogliati d'ogni cosa, furono inoltre assoggettati
+ad orrende torture, onde i loro
+amici e parenti, mossi a compassione,
+si ridussero a redimerli. Soltanto la cattedrale,
+<span class="pagenum"><a id="Page_292"></a>[292]</span>
+dove si erano rifugiate molte
+donne, fu sottratta a questi orrori da una
+salvaguardia che aveva per quella chiesa
+ottenuta il cardinale de' Medici<a class="tag" id="tag279" href="#note279">[279]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La notizia della presa e dell'uccisione
+di Prato empì Firenze di spavento e di
+costernazione. Stavano adunati in città
+sedici mila uomini dell'ordinanza; ma i
+loro compagni avevano data una tale prova
+di viltà, che non potevasi riporre in loro
+la più leggiere speranza. La grande maggiorità
+de' cittadini non desiderava un
+cambiamento, ma mancava d'ogni coraggio
+militare; non si sentiva abbastanza
+forte per respingere il nemico, e non
+voleva esporre la capitale alle sciagure
+di Prato. Il vicerè non aveva rotta ogni
+negoziazione; ma essendosi sottratto al bisogno,
+ed avendo trovati in Prato danari e
+viveri in abbondanza, aveva ingrandite
+assai le sue pretese, e non chiedeva meno
+di cento cinquanta mila fiorini. Tutta la
+città trovavasi in uno stato di terribile
+fermento; la signoria era scoraggiata e
+<span class="pagenum"><a id="Page_293"></a>[293]</span>
+lo stesso gonfaloniere, che più non dissimulava
+il suo terrore, aveva offerto di
+abdicare<a class="tag" id="tag280" href="#note280">[280]</a>.
+</p>
+
+<p>
+In questi frangenti, venticinque in trenta
+giovani delle più illustri e ricche famiglie
+di Firenze, che da lungo tempo avevano
+costume di adunarsi negli orti, diventati
+per essi famosi, di Bernardo Rucellai, onde
+intrattenervisi intorno alle cose delle lettere
+e delle arti, risolsero di procedere essi
+medesimi a mutare il governo; o perchè
+risguardassero l'intera libertà de' loro antenati
+come contraria al loro gusto per la
+poesia e pei godimenti del lusso, o perchè,
+giudicando necessario di cedere dolcemente
+alla burrasca, volessero, dirigendo essi
+la rivoluzione, salvare il gonfaloniere. Essi
+erano ben persuasi, che, se non venivano
+assecondati dai loro concittadini, non
+troverebbero neppure presso di loro opposizione.
+Erano alla loro testa Bartolommeo
+Valori, che aveva sposata la nipote
+del Soderini, e che veniva da lui risguardato
+come suo genero, Paolo Vettori,
+Anton Francesco degli Albizzi, i Rucellai,
+Capponi, Tornabuoni e Vespucci,
+che quasi tutti avevano strette relazioni
+<span class="pagenum"><a id="Page_294"></a>[294]</span>
+colla famiglia del Soderini e co' suoi aderenti<a class="tag" id="tag281" href="#note281">[281]</a>.
+</p>
+
+<p>
+I giovani congiurati, che pochi mesi
+prima avevano avute segrete corrispondenze
+con Giulio de' Medici, entrarono
+nel palazzo pubblico la mattina del 31
+agosto all'indomani della presa di Prato.
+Arrivarono senza incontrare resistenza
+fino all'appartamento del gonfaloniere,
+che non aveva presa veruna misura per
+difendersi, e che si abbandonava alla sorte.
+Lo minacciarono di morte se non usciva
+subito di palazzo, e per lo contrario promisero
+di salvarlo, se prestavasi ai loro
+desiderj. Tutta la città erasi posta in movimento
+alla notizia di cotale intrapresa;
+ma ne' diversi attruppamenti, che si andavano
+formando nelle strade, udivansi
+pochissime voci accusare il gonfaloniere,
+e niuno eravi che ardisse prenderne
+le difese. I congiurati trassero il
+gonfaloniere nella casa di Paolo Vettori,
+posta sul lung'Arno, ove lo tennero quella
+notte. Nello stesso tempo fecero adunare
+<span class="pagenum"><a id="Page_295"></a>[295]</span>
+la signoria, i collegj, i capitani di parte
+guelfa, i decemviri della libertà, gli otto
+della balìa, ed i conservatori delle leggi.
+Domandarono a quest'assemblea di deporre
+il gonfaloniere; tuttavolta di quasi
+settanta membri presenti, nove soli votarono
+per la deposizione del Soderini. Francesco
+Vettori allora prese a dire ad alta
+voce: «concittadini! coloro che oggi credono
+salvare il gonfaloniere, votando
+a suo favore, rendono sicura la sua
+perdita, perchè i suoi nemici lo uccideranno
+se non possono farlo deporre.»
+Questa minaccia ottenne il desiderato
+effetto, ed il Soderini fu legalmente
+privato della sua dignità; fu poi fatto
+partire di notte per la strada di Siena alla
+volta di Roma, ma avendo egli udito per
+istrada che il papa aveva fatti confiscare
+i suoi beni, piegò subito verso Ancona
+di dove passò a Ragusi<a class="tag" id="tag282" href="#note282">[282]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Furono all'istante mandati ambasciatori
+al vicerè, per avvisarlo che la repubblica
+si era uniformata ai voto da lui
+<span class="pagenum"><a id="Page_296"></a>[296]</span>
+espresso, e per conoscere quali fossero le
+sue intenzioni. Il Cardone prima di tutto
+chiese danaro: volle ottanta mila fiorini
+per l'armata spagnuola, quaranta
+mila per l'imperatore, venti mila per
+sè, e volle che Firenze per pegno del suo
+attaccamento alla santa lega prendesse al
+suo soldo il marchese della Palude, e lo
+ricevesse entro le sue mura con dugento
+uomini d'armi spagnuoli. Rispetto ai Medici
+chiese soltanto che fossero ricevuti
+nella patria loro come cittadini, ed avessero
+la facoltà di riacquistare i loro beni
+ch'erano stati confiscati; di modo che
+sembrava lasciar la speranza di conservare
+l'antica libertà<a class="tag" id="tag283" href="#note283">[283]</a>.
+</p>
+
+<p>
+I Fiorentini e gli stessi capi della rivoluzione
+accolsero avidamente questa speranza,
+e trovarono nel dolce e conciliante
+carattere di Giuliano de' Medici molta
+condiscendenza per una nuova sistemazione,
+che pareva soddisfare tutti i partiti.
+Giuliano, senz'aspettare che una sentenza
+de' magistrati annullasse la sua precedente
+<span class="pagenum"><a id="Page_297"></a>[297]</span>
+condanna, era entrato in città il 2 di
+settembre, ed aveva preso alloggio nella
+casa degli Albizzi, in allora i più caldi
+suoi partigiani, sebbene i loro antenati
+fossero stati per molto tempo i rivali della
+sua famiglia. Una nuova legge, fatta di
+suo consenso, venne presentata al gran
+consiglio il 7 di settembre per modificare
+la democrazia senza affatto distruggerla.
+Le funzioni di gonfaloniere, invece di essere
+perpetue, venivano ridotte ad un anno;
+il gran consiglio doveva essere rimpiazzato
+da una balìa, incaricata della maggior
+parte delle elezioni; ma questo consiglio,
+di cui si ristringevano le attribuzioni,
+non era per altro soppresso: finalmente
+Giambattista Ridolfi veniva proposto
+ai suffragj de' concittadini per essere
+sostituito al Soderini. La legge fu
+sanzionata dal gran consiglio, e di mille
+cinquecento suffragj, il Ridolfi ne riunì
+a suo favore mille cento tre. Era prossimo
+parente dei Medici; ma durante l'amministrazione
+del Savonarola erasi mostrato
+zelante per la libertà e per lo stato popolare,
+ed i suoi concittadini apprezzavano
+la sua prudenza e la sua fermezza<a class="tag" id="tag284" href="#note284">[284]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_298"></a>[298]</span>
+</p>
+
+<p>
+I più zelanti partigiani de' Medici non
+erano soddisfatti di tanti riguardi, avendo
+sperata una più compiuta rivoluzione; e
+finchè non era affatto soppresso il gran
+consiglio, finchè un amico della libertà
+era capo del governo, temevano sempre
+che il partito che godeva il favore del popolo
+non riacquistasse la primiera autorità,
+tostochè si fosse allontanata l'armata spagnuola,
+e forse non procedesse di nuovo all'esilio
+dei Medici. Si addirizzarono al cardinale
+Giovanni, e gli esposero i pericoli
+della soverchia condiscendenza di suo
+fratello Giuliano. Lo trovarono apparecchiato
+a spingere più in là i suoi vantaggi,
+approfittando per compiere la rivoluzione
+della permanenza in Toscana dell'armata
+spagnuola. Fin allora il cardinale erasi
+trattenuto a Prato, al quartiere generale
+degli spagnuoli: all'ultimo fece il suo
+ingresso in Firenze il 14 di settembre;
+ma invece di presentarsi, nella sua qualità
+di legato della Toscana, con un corteggio
+di preti e di cittadini, volle avere
+un accompagnamento tutto militare, e lo
+compose di uomini d'armi e di fanti
+spagnuoli e bolognesi. Andò a smontare
+al palazzo de' Medici, ove ricevette le
+visite de' principali cittadini dello stato; e
+soltanto due giorni dopo recossi al palazzo
+<span class="pagenum"><a id="Page_299"></a>[299]</span>
+pubblico cogli ambasciatori del papa e
+del vicerè, per visitare la signoria<a class="tag" id="tag285" href="#note285">[285]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il Ridolfi, ch'erasi sempre mostrato di
+un partito contrario al Soderini, aveva
+licenziata l'antica guardia che faceva il
+servizio presso il gonfaloniere e presso
+la signoria, ma non aveva avuto il tempo
+di formarne un'altra, di modo che il
+palazzo pubblico non era difeso. Il corteggio
+che aveva accompagnato il cardinale
+de' Medici vi entrò con lui, e se
+ne impadronì senza trovare opposizione<a class="tag" id="tag286" href="#note286">[286]</a>.
+Allora i partigiani dei Medici fecero
+risuonare la piazza di minacciose
+grida; e Giuliano, presentandosi al consiglio
+degli ottanta, chiese a questo ed
+alla signoria di chiamare il popolo a parlamento.
+</p>
+
+<p>
+Da lungo tempo queste tumultuose
+assemblee erano il segno di una rivoluzione;
+onde, formando il gran consiglio,
+che comprendeva tutti i cittadini, si aveva
+avuto di mira di abrogare in certo modo
+i parlamenti. La signoria ed i collegj resistettero
+qualche tempo alle domande dei
+Medici; ma finalmente dovettero cedere
+<span class="pagenum"><a id="Page_300"></a>[300]</span>
+alla forza; e la maggior campana suonò
+per adunare il popolo. I cittadini non si
+recarono che in piccolo numero sulla
+piazza, ed i Medici ebbero l'accortezza
+di farla riempire di soldati e di gente
+straniera, che risposero colle loro grida
+a nome del popolo fiorentino. Due ore
+avanti notte la signoria si presentò alla
+balaustrata destinata ad arringare il popolo,
+e colà lesse le nuove proposizioni,
+delle quali i Medici chiedevano l'approvazione.
+Dovevano essere abolite tutte le
+leggi emanate dopo il 1494; doveva per
+un anno essere investita una nuova balìa
+di tutti i poteri appartenenti al popolo di
+Firenze; e questa balìa doveva essere
+composta del gonfaloniere, degli otto nuovi
+priori, di dodici membri scelti in cadauno
+dei quattro quartieri, i di cui nomi
+indicati dai Medici furono pure letti al
+popolo, finalmente di undici <i>arruoti</i>,
+ossia aggiunti, i quali, dopo essere stata
+fatta la prima nomina dal segreto comitato
+de' Medici, avevano per singolar favore
+ottenuto di venire compresi nello
+stesso corpo. Questa balìa, cui si accordò
+il diritto di assumere nuovi membri, doveva
+pure avere quello di protrarre d'anno
+in anno la propria autorità; ed infatti
+fu lo stesso corpo, che oramai abbracciando
+<span class="pagenum"><a id="Page_301"></a>[301]</span>
+i poteri di tutta la repubblica,
+continuò le sue funzioni, senza nuova
+missione, fino al 1527, quando i Medici
+furono per l'ultima volta espulsi da Firenze.
+La stessa balìa doveva delegare
+sotto il nome di <i>accoppiatori</i> un determinato
+numero de' suoi membri, cui era
+accordata la facoltà di eleggere oramai
+arbitrariamente il gonfaloniere ed i priori.
+Rispetto a quello che in allora sedeva,
+Giambattista Ridolfi, fu invitato il primo
+di novembre a dimettersi dalle proprie
+funzioni<a class="tag" id="tag287" href="#note287">[287]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Tale fu la stretta e vergognosa oligarchia,
+che venne sostituita al libero e costituzionale
+governo della repubblica. Il
+parlamento sanzionò la rivoluzione; perchè
+i soli cittadini apparecchiati ad approvare
+ogni cosa si recarono sulla pubblica
+piazza, in mezzo ai soldati che facevano
+violenza alla loro patria. La nuova
+balìa pronunciò poche condanne, ma abolì
+quasi tutte le magistrature protettrici della
+libertà; inoltre licenziò il 18 settembre
+<span class="pagenum"><a id="Page_302"></a>[302]</span>
+l'ordinanza, ossia milizia fiorentina, e
+fece disarmare il popolo. Un governo stabilito
+dagli stranieri colla violenza deve
+temere ogni forza nazionale, e per mantenersi
+disarmare ed avvilire la soggetta
+nazione<a class="tag" id="tag288" href="#note288">[288]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Riusciva non agevole cosa il trovare
+subito il danaro necessario per soddisfare
+gli alleati. Il 23 di settembre la balìa fu forzata
+di aprire un prestito forzato di ottanta
+mila fiorini, col di cui prodotto furono
+pagati gli Spagnuoli<a class="tag" id="tag289" href="#note289">[289]</a>. Ogni membro
+della balìa fu in appresso autorizzato ad
+indicare otto cittadini del suo quartiere
+tra coloro che si credevano più affezionati
+ai Medici, e più contrarj ai principj
+popolari. La lista di costoro, che montava
+a cinquecento quarantotto cittadini, fu
+ridotta a dugento da uno scrutinio segreto;
+e questi furono considerati come
+formanti la rappresentazione nazionale o
+il consiglio della repubblica, che fu poi
+detto il consiglio degli <i>arruoti</i>. I Medici,
+formando questo consiglio, ebbero particolar
+cura di non lasciarvi entrare veruno
+<span class="pagenum"><a id="Page_303"></a>[303]</span>
+degli antichi partigiani di Savonarola,
+i quali eransi proposti di volere ad
+un tempo guarentire la libertà e riformare
+la Chiesa. Di tutti i partiti che conoscevansi
+in Firenze questo fu il più rigorosamente
+escluso da qualunque carica
+governativa<a class="tag" id="tag290" href="#note290">[290]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il primo gonfaloniere, eletto il 2 di novembre
+da' venti accoppiatori della balìa,
+per succedere a Giambattista Ridolfi, fu
+Filippo Buondelmonti allora in età di
+settantatre anni. Niun membro di questa
+così antica famiglia, il di cui nome ricordava
+le prime contese dei Guelfi coi
+Ghibellini, non era stato per anco onorato
+del gonfalone, perchè tutti i suoi antenati,
+ed egli medesimo avevano in ogni tempo
+professate opinioni aristocratiche, e mostrato
+grande disprezzo per il popolo.
+Tale elezione riuscì perciò oltremodo
+spiacevole agli amici della libertà; e nella
+stessa signoria si fece più volte sentire
+al Buondelmonti che non aveva la confidenza
+de' suoi concittadini<a class="tag" id="tag291" href="#note291">[291]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_304"></a>[304]</span>
+</p>
+
+<p>
+Il risultamento di questa rivoluzione fu
+quello di far rientrare in Firenze il cardinale
+Giovanni de' Medici e suo fratello Giuliano,
+ambidue figliuoli del magnifico Lorenzo,
+Giulio, cavaliere di Malta, e priore
+di Capoa, figliuolo naturale di Giuliano
+fratello del Magnifico, e Lorenzo II, figlio
+di Piero, il primogenito de' tre figli del
+Magnifico, il quale si era annegato nel
+Garigliano. Conducevano inoltre con loro
+due fanciulli, Ippolito, figliuolo naturale
+di Giuliano II, e Giuliano, figliuolo naturale
+di Lorenzo II, ne' quali si spense
+l'antica stirpe de' Medici, niuno dei capi
+della quale aveva legittimi figli<a class="tag" id="tag292" href="#note292">[292]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Appena i Medici si trovarono di nuovo
+capi del governo, che si vide sorgere
+nella repubblica una classe di cortigiani,
+che sembravano stranieri agli antichi costumi
+ed al di lei carattere. Molti dipendevano
+da famiglie rendute illustri dal
+loro amore per la libertà: ma la vanità,
+il gusto del piacere, e la speranza di ristabilire
+col favor di una corte la loro
+cadente fortuna, loro facevano preferire
+il servigio de' principi alla partecipazione
+della sovranità in uno stato libero. Vantavano
+essi allora l'inalterabile loro fedeltà
+<span class="pagenum"><a id="Page_305"></a>[305]</span>
+alla casa de' Medici, e sebbene si fosse
+fatta la rivoluzione colle armi straniere,
+davano ad intendere d'averla preparata
+colle loro segrete pratiche, ed agevolata
+co' loro tradimenti. Dicevano d'avere essi
+dato in mano degli Spagnuoli i passi dell'Appennino,
+Campi e Prato, e d'avere impedito
+che queste città si approvigionassero.
+Avevano, dicevano essi, tenuta viva una
+lunga corrispondenza con Giulio de' Medici,
+il principale agente del cardinale suo
+cugino, e le loro lettere senza addirizzo
+e senza sottoscrizione erano poste in un
+buco della muraglia del cimitero di santa
+Maria Novella, ove un messo deponeva
+in seguito le risposte, senza conoscere
+il nome, la dimora o la figura di chi
+manteneva la corrispondenza. In premio
+di queste lunghe pratiche contro la loro
+patria riclamavano da' Medici alcuni favori;
+ma i loro sforzi non ottennero che
+d'indicarli al disprezzo de' loro concittadini
+e delle età future<a class="tag" id="tag293" href="#note293">[293]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il vicerè, don Raimondo di Cardone,
+era ripartito da Prato il 18 di settembre,
+ed aveva raggiunto coll'armata spagnuola
+i Veneziana che assediavano Brescia.
+Il signor d'Aubignì, che difendeva
+<span class="pagenum"><a id="Page_306"></a>[306]</span>
+quella città, e che aveva poca speranza
+di potervisi tenere lungamente, dopo aver
+ricusato di arrendersi ai Veneziani, offrì
+di capitolare col Cardone, per gettare in
+tal modo semi di malcontento tra gli alleati
+della santa lega; egli ottenne onoratissime
+condizioni. Peschiera aprì egualmente
+le porte agli Spagnuoli, Legnago
+al vescovo di Gurck, ministro di Massimiliano,
+e la sola Crema si assoggettò ai
+Veneziani<a class="tag" id="tag294" href="#note294">[294]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il vescovo di Gurck andò in appresso
+a Roma, attraversando Firenze; e giammai
+ambasciatore, nè prelato alcuno, fu
+ricevuto nella capitale della cristianità con
+tanti onori e contrassegni di rispetto<a class="tag" id="tag295" href="#note295">[295]</a>.
+Il papa, che vedeva la lega divisa da sorde
+nimicizie, e vicina a sciogliersi, voleva
+assicurarsi la gratitudine di questo segretario
+dell'imperatore, che sembrava il
+solo che si fosse guadagnata la di lui confidenza:
+gli accordò il cappello di cardinale,
+di cui lo andava lusingando da
+oltre un anno, e cercò col suo mezzo
+<span class="pagenum"><a id="Page_307"></a>[307]</span>
+di unirsi più intimamente con Massimiliano<a class="tag" id="tag296" href="#note296">[296]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Si adunava in Roma un congresso delle
+potenze della lega per regolare i destini
+dell'Italia, e terminare le controversie
+ch'erano di già scoppiate in Mantova.
+Una generale gelosia pareva armare tutti
+gli alleati gli uni contro gli altri. Lagnavasi
+il papa che Ferdinando avesse promessa
+la sua garanzia a Firenze, Siena,
+Lucca e Piombino, e richiedeva per la
+libertà della santa sede che il sovrano di
+Napoli non si arrogasse veruna autorità
+sopra la Toscana. D'altra parte gli Spagnuoli
+volevano estendere la loro protezione
+non solo su questa contrada, ma
+ancora sopra Fabrizio e Marc'Antonio
+Colonna, i quali dopo l'evasione del duca
+di Ferrara erano caduti nella disgrazia
+del papa. In pari tempo essi riclamavano
+il sussidio di quaranta mila fiorini al mese,
+loro promessi dal trattato della santa lega,
+e che da qualche tempo loro non erano
+più pagati. Gli Svizzeri, che il papa aveva
+<span class="pagenum"><a id="Page_308"></a>[308]</span>
+proclamati i difensori della libertà ecclesiastica,
+loro mandando una bandiera,
+una spada, ed un caschetto da lui benedetti,
+volevano che il ducato di Milano
+fosse restituito a Massimiliano Sforza, che
+loro assai importava d'avere vicino piuttosto
+che un grande potentato; e volevano
+consegnargli essi medesimi le chiavi di
+Milano, per dare ad intendere ch'essi soli
+lo avevano conquistato. L'imperatore Massimiliano
+pretendeva di avere per sè medesimo
+il Milanese, e ricusava al cugino
+l'investitura ed il titolo di duca. Lo stesso
+Massimiliano, d'accordo cogli Spagnuoli,
+lagnavasi del pontefice, che aveva occupata
+Piacenza, Parma e Reggio, in pregiudizio
+dei diritti dell'impero<a class="tag" id="tag297" href="#note297">[297]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma più complicate di tutte e più difficili
+a conciliarsi erano le contese tra
+Massimiliano ed i Veneziani. Il primo,
+che occupava sempre Verona, chiedeva
+ancora Vicenza, e non si accontentava
+di lasciare ai Veneziani il possesso di
+Padova, Treviso, Brescia, Bergamo e
+Crema, ch'egli riclamava sempre come
+terre dell'impero, se non mediante il pagamento
+di dugento mila fiorini d'investitura
+<span class="pagenum"><a id="Page_309"></a>[309]</span>
+ed un annuo tributo di trenta
+mila. D'altra parte i Veneziani non potevano
+acconsentire, nè di rinunciare all'alta
+signoria di cui avevano goduto per
+più d'un secolo, nè di fare un così enorme
+sagrificio di danaro nello stato di
+esaurimento in cui si trovavano le loro
+finanze, nè di perdere ogni comunicazione
+colle province, che loro si rendevano al
+di là del Mincio, ed il di cui possedimento
+sarebbe in conseguenza sempre
+stato per loro precario<a class="tag" id="tag298" href="#note298">[298]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Giulio II adoperò tutto il suo ascendente,
+tutta la sua attività per conciliare così
+opposte pretese; offrì ai Veneziani di
+sovvenire loro parte del danaro domandato
+dall'imperatore; gli andò vivamente
+esortando a cedere per la pace dell'Europa;
+ma non potendo persuaderli,
+li minacciò coll'abituale suo impeto di
+rovesciare sopra di loro tutte le pene
+ecclesiastiche, se protraevasi per colpa
+loro la pace d'Italia, e subito dopo conchiuse
+coll'imperatore, e pubblicò il 25
+novembre una nuova alleanza, cui gli
+ambasciatori d'Inghilterra e di Arragona
+<span class="pagenum"><a id="Page_310"></a>[310]</span>
+ricusarono d'intervenire. In forza di questa
+Massimiliano aderì al concilio di Laterano,
+annullò tutti gli atti per i quali
+erasi unito al concilio di Pisa, promise
+di non soccorrere in verun modo nè Alfonso
+d'Este, nè i Bentivoglio, e di richiamare
+i Tedeschi che trovavansi ai servigj
+del primo. Dal canto suo Giulio si obbligò
+ad impiegare le armi spirituali e
+temporali per mettere l'imperatore eletto
+in possesso di tutte le province che gli
+erano state date per sua parte nella lega
+di Cambrai. La persecuzione di Giulio
+contro i Colonna, ed i contraddittorj diritti
+dell'Impero e della Chiesa sopra
+Parma, Piacenza e Reggio, dovevano
+rimanere sospesi fino alla fine della guerra<a class="tag" id="tag299" href="#note299">[299]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Tuttavolta il papa non ruppe le sue
+negoziazioni colla repubblica; sperava
+ancora di sottrarla a nuove ostilità, e
+non voleva attaccare Ferrara avanti il
+ritorno della bella stagione. In questo intervallo
+di pace, il cardinale di Gurck,
+quello di Sion, ed il vicerè di Napoli, si
+recarono a Milano per dare a Massimiliano
+Sforza il possesso della sua capitale:
+<span class="pagenum"><a id="Page_311"></a>[311]</span>
+il cardinale di Sion gli consegnò le chiavi
+alle porte della città, il 29 di dicembre,
+a nome della confederazione elvetica. I
+Milanesi, dopo avere tanto sofferto, speravano
+di trovare sotto un sovrano italiano
+e sotto il nipote del grande Francesco
+Sforza tutta la felicità degli andati
+tempi: la memoria dello stesso Lodovico
+il Moro era loro diventata cara pel
+contrapposto del dominio degli stranieri;
+e la capitolazione della fortezza di Novara
+contribuì ad abbellire le feste della
+inaugurazione del nuovo duca. Ai Francesi
+null'altro omai restava in Italia che
+i castelli di Milano, Cremona, Trezzo,
+e la Lanterna di Genova<a class="tag" id="tag300" href="#note300">[300]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma intanto Lodovico XII non rinunciava
+altrimenti al Milanese, la di cui
+conquista era stato l'oggetto dell'ambizione
+di tutta la sua vita. Ritirando le
+sue truppe dall'Italia, le aveva portate
+sui Pirenei, aggiungendovi nuovi corpi
+di uomini d'armi francesi, e Landsknecht
+della bassa Germania; e prima
+che terminasse l'anno aveva ricuperata
+<span class="pagenum"><a id="Page_312"></a>[312]</span>
+ai confini della Spagna una grande superiorità
+di forze a fronte del suo avversario
+Ferdinando. Ma la campagna del 1512
+era stata fatale al suo fedele alleato Giovanni
+d'Albret, re di Navarra. I generali
+francesi, che lo difendevano, avevano
+commessi errori sopra errori; ed egli
+medesimo, prendendosi maggior cura delle
+cerimonie della chiesa che degli affari
+dello stato, passava gran parte del tempo
+ascoltando messe, sebbene fosse scomunicato
+come scismatico, ed una bolla
+pontificia lo privasse del suo piccolo
+regno. Ferdinando ne riconobbe la conquista,
+piuttosto che dal valore delle sue
+truppe e dall'abilità del suo generale, il
+duca d'Alba, dagli artificj con cui ritenne
+a Fontarabia il marchese di Dorset
+cogl'Inglesi, in modo di fare in suo favore
+una potente diversione<a class="tag" id="tag301" href="#note301">[301]</a>. Quando finalmente
+il regno di Navarra fu perduto, questo
+stesso rovescio lasciò la libertà a Lodovico
+XII di far riprendere alla sua armata
+la strada della Lombardia; e nel principio
+<span class="pagenum"><a id="Page_313"></a>[313]</span>
+del 1513 cercò con nuove negoziazioni
+di sciogliere la lega che gli aveva
+tolto il Milanese, e di procurarsi in Italia
+nuovi alleati.
+</p>
+
+<p>
+La lega trovavasi di già talmente divisa
+da opposti interessi, che in certo
+modo Lodovico XII era padrone di scegliere
+a suo piacimento i suoi nuovi alleati.
+Ferdinando, che in ogni sua azione
+coprivasi sempre ipocritamente col manto
+della religione, gli aveva mandati in
+Francia due monaci per trattare con lui,
+proponendogli o una pace generale, o una
+parziale alleanza; ma perchè la prima
+proposizione di Ferdinando richiedeva che
+Lodovico XII abbandonasse la Navarra,
+questi rispose che l'onor suo voleva che
+soccorresse un re che si era gettato nel
+pericolo soltanto per attaccamento verso
+di lui<a class="tag" id="tag302" href="#note302">[302]</a>. Dall'altro canto la regina Anna
+di Bretagna aveva fatto fare delle aperture
+di negoziazione al cardinale di Gurck,
+che erano state accettate; e Massimiliano
+aveva in cambio fatto proporre a Lodovico
+di unire in matrimonio il suo piccolo nipote,
+l'arciduca Carlo, colla seconda figlia
+del re, purchè questa gli portasse in dote i
+<span class="pagenum"><a id="Page_314"></a>[314]</span>
+diritti della Francia sul Milanese e sui
+regno di Napoli. Chiedeva inoltre che
+la giovane principessa si mandasse immediatamente
+alla corte imperiale per essere
+colà educata fino all'epoca del matrimonio,
+e che il re secondasse Massimiliano
+nel suo progetto di ruinare affatto i Veneziani<a class="tag" id="tag303" href="#note303">[303]</a>.
+La regina Anna non volle
+acconsentire alla separazione di sua figlia,
+ed i consiglieri di Lodovico XII lo dissuasero
+dal contrarre alleanza con un imperatore,
+che non era mai di buona fede
+nelle sue promesse, e che, quand'anche
+lo fosse, e quand'anche avesse perdonate
+alla Francia le diciassette offese che diceva
+avere da questa ricevute, si poneva
+sempre nell'impossibilità di soddisfare ai
+suoi impegni<a class="tag" id="tag304" href="#note304">[304]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Lodovico XII non ignorava le funeste
+conseguenze della sua malintelligenza cogli
+Svizzeri, ed ardentemente desiderava di
+riconciliarsi, ma questa negoziazione presentava
+maggiori difficoltà che non le altre.
+Sapeva essere stato sottoscritto un trattato
+tra gli ambasciatori svizzeri e Massimiliano
+Sforza, in forza del quale la confederazione
+<span class="pagenum"><a id="Page_315"></a>[315]</span>
+prendeva sotto la sua protezione
+la casa Sforza, permettendole di levare
+per la difesa del Milanese quante truppe
+le piacesse; ed il duca prometteva cento
+cinquanta mila ducati nell'atto di entrare
+in possesso de' suoi stati, e per venticinque
+anni quaranta mila ducati all'anno.
+Lodovico caldamente desiderava di fare
+in modo che la dieta non ratificasse questo
+trattato, lo che non era fin allora accaduto.
+Soltanto per ottenere che i suoi
+ambasciatori potessero presentarsi a questa
+dieta, cedette agli Svizzeri le fortezze di
+Lugano e di Locarno: ed a tale condizione
+il signore de la Tremouille ebbe
+la licenza di portarsi a Lucerna, ov'era
+adunata l'assemblea. Vi si recò nello stesso
+tempo ancora Gian Giacopo Trivulzio,
+sotto pretesto di trattarvi alcuni suoi particolari
+interessi; ma subito gli Svizzeri
+gli proibirono di comunicare con la Tremouille,
+ed alla presenza dell'uno e dell'altro
+ratificarono la convenzione conchiusa
+collo Sforza, e ricusarono al re
+di Francia ogni leva di soldati, ed ogni
+altra domanda<a class="tag" id="tag305" href="#note305">[305]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_316"></a>[316]</span>
+</p>
+
+<p>
+Nello stesso tempo Lodovico XII avea
+preso a negoziare coi Veneziani col mezzo
+del Trivulzio e di Andrea Gritti, che trovavasi
+tuttavia prigioniere dopo la battaglia
+di Ghiara d'Adda, e che il re aveva
+fatto venire alla sua corte. Ma sebbene
+queste pratiche si continuassero segretamente,
+Massimiliano n'ebbe qualche sentore,
+e per romperle si mostrò disposto
+a recedere dalle sue pretese, rinunciando
+alla restituzione di Vicenza. Risposero i
+Veneziani al cardinale di Gurck, che non
+tratterebbero, se non a condizione che
+fosse loro restituita Verona, senza la quale
+città il loro territorio si trovava diviso
+in due parti; soltanto offrirono in compenso
+all'imperatore d'accrescere il tributo
+loro domandato. Il che non avendo
+potuto essi ottenere, sottoscrissero col segretario
+del Trivulzio, mandato segretamente
+a Venezia, un trattato d'alleanza
+colla Francia. Servì di base a questo
+nuovo trattato quello del 1499 tra le
+due medesime potenze, in forza del quale
+davansi ai Veneziani Cremona e la Ghiara
+d'Adda<a class="tag" id="tag306" href="#note306">[306]</a>, e a Lodovico XII tutto il
+restante del ducato di Milano.
+</p>
+
+<p>
+Il segretario del Trivulzio, che aveva
+redatto questo trattato per la Francia,
+<span class="pagenum"><a id="Page_317"></a>[317]</span>
+aveva fatta l'espressa riserva, che terrebbesi
+come non avvenuto, qualunque
+volta non fosse dal re ratificato entro un
+determinato tempo. Perciò fin allora nulla
+era conchiuso, e ciascuno tirava avanti
+nelle sue contraddittorie negoziazioni. Lodovico
+XII aveva mandato a Massimiliano
+il signore d'Asparoth, fratello di
+Lautrec, per continuare le negoziazioni
+relative alle proposizioni del matrimonio
+di madama Renata di Francia. Dall'altro
+canto Ferdinando confortava caldamente
+Massimiliano a cedere Verona ai Veneziani
+e ad accettare invece dugento cinquanta
+mila ducati d'investitura, e cinquanta
+mila di annuo censo. Gli proponeva
+di adoperare questo danaro per portare
+la guerra in Borgogna, e prendersi
+larghi compensi in Francia alle conquiste
+che abbandonava in Italia. Egli
+aveva impegnato il cardinale di Gurck,
+ch'era perfettamente entrato nelle sue
+viste, a recarsi in Germania per appoggiarle,
+e lo aveva fatto accompagnare da
+don Pedro di Urrea, suo ambasciatore,
+e dal conte di Cariati, suo ministro presso
+la repubblica di Venezia. Per dare più
+largo tempo a tutte queste negoziazioni,
+si stipulò una tregua a tutto marzo tra
+i Tedeschi ed i Veneziani<a class="tag" id="tag307" href="#note307">[307]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_318"></a>[318]</span>
+</p>
+
+<p>
+Il più attivo in queste così complicate
+negoziazioni era però sempre Giulio II.
+Stava con impazienza aspettando la buona
+stagione per attaccare Ferrara, il di cui
+duca, abbandonato da tutti i suoi alleati,
+non poteva opporgli lunga resistenza.
+Aveva segretamente pel prezzo di trenta
+mila ducati acquistati da Massimiliano
+i diritti dell'impero sopra Siena, e contava
+di farne un dono a suo nipote, il
+duca d'Urbino: mercè un'altra somma
+di quaranta mila ducati Massimiliano doveva
+pure consegnargli Modena in pegno.
+Egli minacciava i Lucchesi, ai quali voleva
+togliere la Garfagnana, che avevano
+conquistata sopra Alfonso d'Este in tempo
+delle sue calamità. Era scontento dei Medici,
+che trovava più attaccati alla corte
+di Spagna che a lui, e meditava di mutare
+nuovamente la costituzione di Firenze.
+Aveva tolta al cardinale di Sion
+la legazione di Milano, e lo aveva richiamato
+a Roma, per gastigarlo delle
+concussioni colle quali questo prelato
+erasi formata in Lombardia un'entrata
+di trenta mila ducati. Apparecchiavasi a
+scacciare da Perugia Giovanni Baglioni,
+per sostituirgli Carlo Baglioni, e a far deporre
+Giano Fregoso, doge di Genova, per
+far eleggere in sua vece Ottaviano Fregoso.
+<span class="pagenum"><a id="Page_319"></a>[319]</span>
+I soli Svizzeri continuavano a parergli
+degni della sua stima e dell'amor suo.
+Col loro soccorso egli sperava di terminare
+di <i>cacciare i barbari d'Italia</i>, secondo la
+favorita sua espressione, e di disfarsi un
+giorno degli Spagnuoli; ed il cardinale
+Grimani avendo detto in sua presenza che
+il regno di Napoli rimaneva sempre in
+mano degli stranieri, Giulio II, battendo
+sul suolo col suo bastone, disse, che se
+il cielo gli dava vita non tarderebbe a
+liberare anche i Napolitani dal giogo che
+gli opprimeva<a class="tag" id="tag308" href="#note308">[308]</a>. Finalmente nell'implacabile
+sua collera contro la Francia trasferiva
+con una bolla al re d'Inghilterra
+il titolo di Cristianissimo, privava Lodovico
+del regno di Francia, e lo accordava
+al primo occupante<a class="tag" id="tag309" href="#note309">[309]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Tutti questi progetti fermentavano nello
+stesso tempo nel capo di Giulio II, quando
+una leggiere ma ostinata febbre, cui ben
+tosto s'aggiunse la dissenteria, gli fece sentire
+che poco gli rimaneva a vivere. Chiamò
+presso di sè i cardinali in concistoro,
+e fece loro confermare la bolla contro la
+simonia, ch'egli aveva pubblicata dopo
+<span class="pagenum"><a id="Page_320"></a>[320]</span>
+la sua prima malattia. Fece loro dichiarare,
+che i cardinali scismatici sarebbero
+esclusi dal conclave, al quale, e non già
+al concilio adunato, lasciò l'elezione del
+suo successore; persuase di nuovo i cardinali
+a confermare il vicariato di Pesaro
+a suo nipote, il duca d'Urbino, in
+vista che questa era la sola grazia ch'egli
+accordava alla propria famiglia. Infatti
+non si presentò nella storia una sola occasione
+di parlare di Madonna Felicia, sua
+figlia, maritata a Gian Giordano Orsini.
+Egli mai non le aveva accordato verun
+favore; ed un giorno ch'ella caldamente
+gli chiedeva il cappello di cardinale per
+Guido di Montefalco, suo fratello per
+parte di madre, glielo rifiutò aspramente,
+dichiarando che non erane degno. Giulio
+II conservò fino all'ultimo istante la
+stessa fermezza, la stessa costanza, tutto
+il vigore della sua anima e tutto il suo
+discernimento. Ricevette i sacramenti della
+Chiesa, e morì dopo più giorni di
+patimenti nella notte del 21 febbrajo nel
+1513<a class="tag" id="tag310" href="#note310">[310]</a><a class="tag" id="tag311" href="#note311">[311]</a>.
+</p>
+</div>
+
+<div class="chapter">
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_322"></a>[322]</span>
+</p>
+
+<h2>
+CAPITOLO CXI.
+</h2>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+<i>Leon X succede a Giulio II; spedizione
+di La Tremouille in Lombardia; sua
+sconfitta a Novara; rotta di Bartolommeo
+d'Alviano all'Olmo; la guerra
+si rallenta in Italia; negoziazioni;
+morte di Lodovico XII.</i>
+</p>
+
+<p class="center">
+1513 = 1515.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Le rivoluzioni che avevano agitata
+l'Italia negli ultimi dieci anni, e le crudeli
+guerre che l'avevano insanguinata,
+potevano per la maggior parte attribuirsi
+al violento ed impetuoso carattere di Giulio
+II, ed a quell'accanimento con cui
+teneva dietro al compimento de' suoi progetti,
+o delle sue vendette. Le sue passioni
+confondevansi a' suoi occhi co' principj
+da lui adottati, ed egli si era fatti dei
+doveri conformi alla sua ambizione. Quasi
+tutti i progetti da lui formati avevano un
+lato nobile e generoso; abbastanza elevati
+erano i suoi pensieri, abbastanza disinteressati
+i suoi desiderj, per giustificare la sua
+condotta ai proprj occhi; e malgrado le criminose
+violenze con cui ne affrettò l'esecuzione,
+Giulio II non era affatto indegno
+<span class="pagenum"><a id="Page_323"></a>[323]</span>
+degli elogj che gli furono prodigati dal
+cardinale Bellarmino, dall'annalista della
+Chiesa Rainaldi, e dagli altri apologisti
+della santa sede<a class="tag" id="tag312" href="#note312">[312]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Giulio II, che non poteva soffrire veruna
+opposizione, veruna resistenza, e
+che spingeva agli ultimi eccessi il dispotismo
+delle sue volontà, nutriva per altro
+in massima, rispetto ed amore per la
+libertà: voleva assicurare quella dell'Italia,
+non sapeva soffrire l'idea di vedere
+questa contrada signoreggiata dagli stranieri,
+ed il suo più ardente desiderio
+era quello di liberarla dal giogo de' barbari,
+siccom'egli chiamava tutti gli oltremontani.
+Conosceva altresì il prezzo
+della libertà civile: aveva tentato di restituire
+l'indipendenza alla repubblica di
+Genova, e di salvare quella di Venezia,
+sebbene fosse stato egli il primo ad adunare
+il turbine che l'oppresse: aveva
+rispettata la libertà di Bologna e delle
+altre città dello stato della Chiesa, dalle
+quali avea scacciati i tiranni, ed alle
+quali avea cominciato a rendere un'amministrazione
+repubblicana sotto la protezione
+<span class="pagenum"><a id="Page_324"></a>[324]</span>
+della santa sede. Vero è che,
+scontrando in queste città qualche opposizione,
+la sua collera non aveva più confini;
+che ravvisava nell'opposizione una ribellione,
+e puniva all'istante la città rubella,
+togliendole quella libertà, che le aveva
+data, e che egli risguardava come il primo
+de' beni.
+</p>
+
+<p>
+Avea concepita un'altissima stima degli
+Svizzeri, perchè vedeva in essi un
+popolo libero, guerriero e docile alla sua
+voce; e siccome le loro montagne cuoprono
+un'importante parte de' confini
+dell'Italia, aveva concepito il progetto,
+degno d'un animo elevato, di costituirli
+custodi della libertà italiana. Aveva contribuito
+alla deposizione del gonfaloniere
+Piero Soderini, perchè nel bollore della
+sua collera non poteva condonargli nè il
+suo attaccamento alla Francia, nè l'asilo
+dato al concilio di Pisa; ma egli non
+aveva altrimenti acconsentito che i Medici
+riducessero Firenze in servitù, ed
+altamente biasimava il cardinale Giovanni
+d'essere entrato nella sua patria circondato
+di picche e di alabarde, e d'avere
+con armi straniere fondata la tirannide
+della sua casa. Dichiarava di non avere
+avuto mai intenzione di dar mano allo
+stabilimento d'una nuova tirannide, e
+<span class="pagenum"><a id="Page_325"></a>[325]</span>
+che anzi il voto del suo cuore era di
+rovesciarle e di distruggerle ovunque si
+trovavano<a class="tag" id="tag313" href="#note313">[313]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma sebbene Giulio II fosse riuscito ne'
+suoi progetti assai più felicemente che
+non poteva sperarsi dai calcoli ordinarj
+della politica, e sebbene il suo impetuoso
+carattere, confondendo i suoi avversarj e
+prevenendo i loro disegni, gli fosse spesse
+volte tornato più utile che non la stessa
+prudenza, di modo ch'egli aveva dilatati i
+confini della Chiesa più che verun altro
+de' suoi predecessori, egli era stato non
+pertanto cagione di tante disgrazie, aveva
+fatto versare tanto sangue, e chiamate in
+Italia tante barbare nazioni, nell'istante
+medesimo in cui pretendeva di combattere
+per liberarla, che la di lui morte
+venne risguardata come una pubblica
+felicità; ed i cardinali, i Romani, gl'Italiani,
+e tutti i popoli della Cristianità
+desideravano egualmente che il suo successore
+non fosse a lui somigliante. Egli
+era vecchio, e perciò preferivasi un giovane
+pontefice; era turbolento, impaziente,
+collerico, e si cercò colui che
+l'amore per le lettere, per i piaceri, per
+una vita epicurea, faceva credere d'una
+<span class="pagenum"><a id="Page_326"></a>[326]</span>
+tempra affatto diversa da quella di Giulio
+II. Egli non aveva mai sofferti nè
+consiglj, nè opposizione, onde si cercò
+di porre il suo successore prima d'eleggerlo
+sotto la tutela di tutti gli altri cardinali,
+e di vincolare la potenza papale
+coi giuramenti e colle convenzioni. Ma
+questo tentativo, tante volte rinnovato ne'
+conclavi, era sempre tornato vano; ed il
+nuovo papa mai non ommetteva d'abolire
+colla sua plenipotenza il giuramento
+emesso quand'era cardinale. Le convenzioni
+giurate dopo la morte di Giulio II
+dai venticinque cardinali, adunati per eleggere
+il suo successore, non ebbero un più
+felice risultamento, e l'annalista della
+Chiesa non riputò necessaria cosa il registrarle
+ne' suoi annali<a class="tag" id="tag314" href="#note314">[314]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Terminati i funerali di Giulio II, i
+ventiquattro cardinali, che si trovavano
+in Roma si chiusero il 4 di marzo in
+conclave. Sebbene Giovanni de' Medici
+fosse immediatamente partito da Firenze,
+trovandosi egli affetto da un ascesso, e
+costretto a viaggiare lentamente in lettiga,
+non giunse a Roma che il giorno 6, e
+fu l'ultimo ad entrare in conclave. Il
+<span class="pagenum"><a id="Page_327"></a>[327]</span>
+cardinale Raffaele Riario, nipote di Sisto
+IV, essendo inallora decano del sacro
+collegio, e nello stesso tempo il più
+ricco e meglio provveduto d'ecclesiastiche
+dignità, da principio aveva aspirato
+alla tiara. Ma le sue personali qualità e
+la memoria dello zio non erano tali da
+ottenergli molti suffragj; egli fu bentosto
+escluso.
+</p>
+
+<p>
+L'influenza delle famiglie principesche
+d'Italia aveva fatti introdurre nel sacro collegio
+alcuni giovani cardinali, i quali, d'ordinario
+vinti dalla deferenza loro verso il
+capo della propria famiglia, poca parte
+aver potevano nelle decisioni del corpo
+cui appartenevano. Ma la violenza e l'austerità
+del vecchio Giulio II aveva accresciuto
+grandemente il credito della
+gioventù; onde per la prima volta si vide
+formarsi nel conclave una fazione di giovani
+cardinali. Alfonso Petrucci, figliuolo
+del signore di Siena, era uno de' più attivi
+e zelanti di questo partito, e non tardò
+ad averne una mala ricompensa. Giovanni
+de' Medici, che inallora non contava
+che trentasette anni, era il più giovane
+di tutti coloro sui quali i giovani cardinali
+potevano decentemente riunire i loro
+suffragj. Nè tale scelta ripugnava a molti
+de' più attempati cardinali, i quali, in
+<span class="pagenum"><a id="Page_328"></a>[328]</span>
+mezzo alle turbolenze ed ai pericoli d'Italia,
+risguardavano come sommamente
+vantaggioso allo stato della Chiesa l'avere
+per sovrano il capo della repubblica fiorentina,
+ed il far causa comune colla Toscana.
+</p>
+
+<p>
+Ma il cardinale Soderini, che meritamente
+godeva grandissima opinione nel
+sacro collegio opponevasi con tutti i suoi
+amici all'esaltazione del capo della famiglia
+de' suoi nemici. Perciò i partigiani
+del Medici si adoperarono caldamente per
+riconciliare queste due famiglie. Offrirono
+al cardinale Soderini, quale prezzo del
+suo suffragio, di richiamare da Ragusi il
+gonfaloniere Soderini, di accordargli un
+asilo in Roma, di riporlo nel godimento
+di tutti i suoi beni sequestrati in Firenze,
+e di unire la sua famiglia a quella de'
+Medici con un matrimonio. Queste proposizioni
+furono accettate e religiosamente
+eseguite, e l'elezione del Medici
+fu assicurata nel conclave di giovedì sera,
+10 marzo. Per altro i cardinali non procedettero
+alla formalità de' suffragj che il
+giorno 11, ed al cardinale Giovanni fu
+data l'incumbenza dello spoglio dello
+scrutinio che lo dichiarava papa. Egli
+prese il nome di Leone X<a class="tag" id="tag315" href="#note315">[315]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_329"></a>[329]</span>
+</p>
+
+<p>
+Il Medici non era ancora che diacono,
+e fu d'uopo ordinarlo prete prima
+di coronarlo come papa; questa cerimonia
+si eseguì il 15 di marzo; poi
+fu consacrato il 17, e coronato il 19 in
+san Pietro. Si dovettero affrettare queste
+funzioni a motivo della settimana santa;
+ma Leone X non volle rinunciare ad una
+più solenne coronazione, la quale richiedeva
+lunghi apparecchi. Ebbe questa luogo
+l'11 d'aprile a san Giovanni di Laterano,
+la quale chiesa viene considerata
+come la propria vescovile de' papi. Il Medici
+aveva scelto il giorno anniversario
+della battaglia di Ravenna, nella quale
+era stato fatto prigioniero dai Francesi,
+e montò in questa cerimonia il cavallo
+di cui si era valso nella battaglia<a class="tag" id="tag316" href="#note316">[316]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Si potè conoscere in questa coronazione
+quanto fosse mutato lo spirito della
+corte di Roma. Giulio II serbava tutte
+le entrate dello stato per la guerra, ed
+aveva ridotti all'estrema economia tutti
+<span class="pagenum"><a id="Page_330"></a>[330]</span>
+gli altri rami della pubblica amministrazione;
+aveva proscritti nella sua corte
+ogni lusso ed ogni pompa, ed anche in
+mezzo alla guerra non aveva lasciato di
+ammassare danaro per l'esecuzione de'
+più vasti suoi progetti; onde lasciò, morendo,
+trecento mila fiorini in danaro
+sonante, che il di lui successore trovò
+nel tesoro, ottanta mila fiorini che i cardinali
+spesero o si appropriarono durante
+l'interregno, oltre le pietre di grandissimo
+valore, colle quali avea arricchita la mitra,
+detta il <i>triregno</i>. Per lo contrario Leone
+X, salendo sul trono, volle sorprendere
+il popolo collo splendore della sua
+magnificenza, e poca cura prendendosi
+della guerra in cui la Chiesa trovavasi allora
+impegnata, o forse supponendo inesauribili
+i rinvenuti tesori, consumò cento
+mila fiorini nelle sole feste della sua coronazione.
+In questa cerimonia fece portare
+il gonfalone della Chiesa dal duca
+Alfonso d'Este, e parve in tal modo presagire
+la di lui riconciliazione colla santa
+sede<a class="tag" id="tag317" href="#note317">[317]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_331"></a>[331]</span>
+</p>
+
+<p>
+Tosto che Leon X si trovò seduto sul
+trono, rivolse le sue prime cure alla propria
+famiglia, onde arricchirla coi beni
+della Chiesa. Era morto appunto in quest'epoca,
+il 9 aprile, Cosimo de' Pazzi,
+arcivescovo di Firenze. Leone diede quest'arcivescovado
+a suo cugino Giulio,
+allora cavaliere di Rodi, e figliuolo naturale
+del vecchio Giuliano. In settembre
+lo creò cardinale, e poco dopo legato
+di Bologna. Accordò in pari tempo la
+porpora ad Innocenzo Cibo, figliuolo di
+sua sorella, a Bernardo Bibbiena, suo segretario,
+ed a Lorenzo Pucci, protonotaro
+apostolico e creatura de' Medici. Non permettendo
+i canoni di conferire le alte
+dignità ecclesiastiche ai bastardi, Leone
+accordò una dispensa a suo cugino, prima
+di nominarlo arcivescovo di Firenze; ma
+quando si trattò di farlo cardinale s'appigliò
+all'espediente di far deporre con
+giuramento al fratello della madre di lui
+e ad alcuni religiosi, ch'ella era stata
+sposa di Giuliano<a class="tag" id="tag318" href="#note318">[318]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La notizia dell'elezione di Leon X
+venne accolta in Firenze con trasporti di
+gioja non solo dai partigiani de' Medici,
+<span class="pagenum"><a id="Page_332"></a>[332]</span>
+ma ancora dagli antichi repubblicani; o
+sia che sperassero, che i nuovi progetti
+che formerebbe Leone, come capo della
+Chiesa, farebbero diversione al piano che
+egli aveva di già formato per ridurre in
+servitù la sua patria, o sia che i vantaggi
+del commercio ed i favori che potevano
+sperare dalla corte di Roma, facessero
+loro dimenticare gl'interessi della libertà.
+«Io ben intendo,» disse il genovese Lomellini
+osservando le feste de' Fiorentini,
+«come voi, non avendo ancora veduto
+verun vostro cittadino diventare papa,
+possiate rallegrarvi di questa nuova dignità;
+ma quando avrete l'esperienza
+de' Genovesi, saprete quai tristi effetti
+producano così fatte grandezze nelle
+città libere<a class="tag" id="tag319" href="#note319">[319]</a>.»
+</p>
+
+<p>
+Vero è che inallora Firenze aveva
+pochi diritti al nome di città libera. Appunto
+nell'epoca in cui il cardinale de'
+Medici mettevasi in via per recarsi al
+conclave in cui fu eletto, una lista coi
+nomi di diciotto in venti giovani, conosciuti
+pel loro patriottismo e pel loro
+amore di libertà, cadde di tasca a Pietro
+Paolo Boscoli, e fu portata al tribunal
+criminale, detto la <i>magistratura degli otto</i>.
+<span class="pagenum"><a id="Page_333"></a>[333]</span>
+Il tribunale credette di ravvisarvi l'indizio
+d'una cospirazione per assassinare Giuliano
+e Lorenzo; tanto più che il Boscoli
+era già tenuto di vista per alcune imprudenti
+espressioni. Costui fu posto alla tortura,
+e così pure Agostino Capponi ed
+altri molti, il più ragguardevole de' quali
+era senza dubbio Niccolò Macchiavelli,
+stato di già spogliato nel precedente novembre
+dell'impiego di segretario di stato
+da lui lungo tempo occupato<a class="tag" id="tag320" href="#note320">[320]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La violenza de' tormenti inflitti ai prevenuti
+non istrappò loro di bocca veruna
+confessione di cospirazione, ma molti
+confessarono d'avere sparlato del presente
+governo, e d'averne desiderato lo
+scioglimento. Tanto bastò per condannare
+alla morte Boscoli e Capponi, facendo
+eseguire la sentenza all'indomani
+della partenza del cardinale verso di
+Roma. Gli altri, tra i quali contavansi
+Niccolò Valori, Giovanni Folchi, Guccio
+Adimari, Niccolò Macchiavelli, Bonciani
+e Serragli, furono relegati in diversi
+luoghi<a class="tag" id="tag321" href="#note321">[321]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_334"></a>[334]</span>
+</p>
+
+<p>
+Questi terribili rigori delle creature de'
+Medici diedero occasione a Leon X di
+cominciare il suo regno con un atto di
+clemenza, facendo liberare tutti gli accusati,
+richiamando tutti gli esiliati per
+titolo di congiura, e stendendo questo
+favore a tutti i Soderini ch'erano stati
+precedentemente rilegati<a class="tag" id="tag322" href="#note322">[322]</a>. Nello stesso
+tempo fece sentire ai Fiorentini i benefici
+effetti della sua protezione nelle relazioni
+de' loro vicini. Alcune dispute di confini
+nelle vicinanze di Barga erano state cagione
+in luglio ed in agosto del 1513
+d'ostilità tra i Fiorentini ed i Lucchesi:
+Leon X si fece mediatore tra le due repubbliche;
+ma con arbitramento del 12
+ottobre obbligò la più debole a restituire
+ai Fiorentini Pietra Santa e Mutrone,
+fortezze che i Lucchesi avevano usurpate
+in tempo della guerra di Pisa; ed a tale
+condizione fece sottoscrivere un'alleanza
+perpetua fra le due repubbliche<a class="tag" id="tag323" href="#note323">[323]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Tostocchè si ebbe in Lombardia la notizia
+della morte di Giulio II, Raimondo
+di Cardone si era avvicinato a Piacenza,
+<span class="pagenum"><a id="Page_335"></a>[335]</span>
+poi a Parma, ed aveva persuase queste due
+città a darsi al duca di Milano<a class="tag" id="tag324" href="#note324">[324]</a>. Sebbene
+queste fossero state occupate da Giulio II
+senza verun diritto, Leon X non fu appena
+salito sul trono pontificio, che ne riclamò
+la restituzione, determinato a non volere
+permettere che in tempo della sua amministrazione
+si smembrassero gli stati
+della Chiesa, o piuttosto pensando già fin
+d'allora a formare con queste nuove conquiste
+della santa sede uno stato per suo
+fratello Giuliano, o per suo nipote Lorenzo<a class="tag" id="tag325" href="#note325">[325]</a>.
+Finchè non fu che cardinale,
+erasi mostrato nemico della Francia, ed
+aveva con tutta la sua attività secondata
+la lega formata da Giulio II contro quella
+corona. Perciò generalmente credevasi di
+vederlo camminare sulle orme del suo
+predecessore; altronde le negoziazioni cominciate,
+quando ancora non si prevedeva
+la morte di Giulio, avevano avuto qualche
+risultamento prima che Leone avesse
+potuto decidersi.
+</p>
+
+<p>
+Da un canto Ferdinando il Cattolico,
+il quale era troppo povero per fare la
+<span class="pagenum"><a id="Page_336"></a>[336]</span>
+guerra a proprie spese, era sempre inclinato
+a far cessare le ostilità ai confini
+della Spagna, perchè non poteva farvi
+vivere le sue armate a spese de' nemici.
+Cercava soltanto di lasciare aperta una
+via alla fortuna; onde il 1.º d'aprile sottoscrisse
+ad Orthes, nel Bearn, la tregua
+d'un anno colla Francia riguardo soltanto
+ai confini della Spagna<a class="tag" id="tag326" href="#note326">[326]</a>. Stando al
+carattere che a Ferdinando attribuisce il
+Macchiavelli, questo re, più astuto che
+accorto politico, si affidava alla propria
+fortuna, e voleva compromettere i suoi
+alleati per far loro sentire il bisogno che
+avevano di lui, aspettando intanto consiglio
+dagli avvenimenti. Non pertanto la
+tregua da lui conchiusa era totalmente
+vantaggiosa alla Francia, la quale trovavasi
+in libertà di ricondurre le sue
+armate in Italia<a class="tag" id="tag327" href="#note327">[327]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_337"></a>[337]</span>
+</p>
+
+<p>
+D'altra parte venne sottoscritto un trattato
+d'alleanza tra la Francia e la repubblica
+di Venezia a Blois, il 24 marzo
+del 1513, da Andrea Gritti, che di prigioniero
+era diventato ambasciatore. La negoziazione
+tra queste due potenze risguardava
+le rispettive loro pretese sopra province
+che più non erano possedute dalle parti
+contraenti, e che trattavasi di togliere di
+mano ai loro nemici. I Veneziani, in
+conformità de' primi articoli convenuti e
+del loro antico trattato colla Francia,
+domandavano la Ghiara d'Adda e Cremona.
+I Francesi avrebbero voluto ritenere
+queste province; ma all'ultimo acconsentirono
+a prometterne la restituzione,
+però sotto la segreta condizione di
+contraccambiarle poscia con Mantova, il di
+cui marchese fu dalla Francia sagrificato
+alle convenienze del senato<a class="tag" id="tag328" href="#note328">[328]</a>. I Veneziani
+obbligavansi ad entrare in campagna circa
+nella metà di maggio con ottocento uomini
+d'armi, mille cinquecento cavaleggieri,
+e dieci mila fanti, mentre che Lodovico
+XII invaderebbe nello stesso tempo la
+Lombardia con una potente armata<a class="tag" id="tag329" href="#note329">[329]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_338"></a>[338]</span>
+</p>
+
+<p>
+A tale oggetto Lodovico XII fece adunare
+a Susa, sotto il comando di Lodovico
+de la Tremouille, mille dugento uomini
+d'armi, ottocento cavaleggieri, ottomila
+landsknecht, che aveva condotti Roberto
+de la Marck, signore di Sedan, ed i suoi
+due figliuoli, Fleuranges e Jametz, ed
+otto mila avventurieri francesi. Il re non
+volle dare il comando di quest'armata al
+vecchio maresciallo Trivulzio, cui però
+diede ordine d'accompagnarla, per timore
+che la di lui manifesta parzialità pei Guelfi
+non ispaventasse i Ghibellini e li riducesse ad
+una più ostinata difesa<a class="tag" id="tag330" href="#note330">[330]</a>. In pari tempo
+Bartolommeo d'Alviano era giunto a Venezia
+dopo essere stato posto in libertà dal
+re, il quale l'aveva sempre tenuto prigioniere
+dopo la battaglia della Ghiara d'Adda.
+Il senato gli diede il comando dell'armata
+che si adunava a San Bonifacio nello stato
+<span class="pagenum"><a id="Page_339"></a>[339]</span>
+di Verona. Per ultimo una flotta francese
+presentavasi a Genova, ove gli Adorni
+ed i Fieschi si apparecchiavano ad assecondarla.
+Mentre che così imponenti forze
+si accostavano contemporaneamente da
+tre diversi lati, il vicerè don Raimondo
+di Cardone sembrava risoluto di non volersi
+loro opporre: erasi ritirato sulla
+Trebbia, chiamandovi i pochi soldati che
+guardavano Tortona ed Alessandria: avea
+apertamente manifestata la sua intenzione
+di ricondurre la sua armata nel regno di
+Napoli; e, datone avviso allo stesso maresciallo
+Trivulzio, si era infatti di già
+posto in marcia; ma, avendo tra Piacenza
+e Firenzuola ricevute nuove lettere da
+Roma, che per quanto pare lo rassicuravano
+intorno alle disposizioni del papa,
+egli ritornò nella sua prima posizione<a class="tag" id="tag331" href="#note331">[331]</a>.
+</p>
+
+<p>
+I soli Svizzeri attaccavano il loro amor
+proprio nazionale alla difesa della Lombardia.
+Avevano chiesti al papa i soccorsi promessi
+dal suo predecessore; ma Leon X
+non voleva ancora apertamente prendere
+parte nella guerra, e mandò al cardinale
+di Sion quarantadue mila fiorini, onde
+li desse agli Svizzeri come pagamento di
+<span class="pagenum"><a id="Page_340"></a>[340]</span>
+un debito anteriore, e non come un sussidio.
+Non perciò gli Svizzeri si astennero dallo
+scendere in gran numero dalle loro montagne;
+si avanzarono fino a Tortona, ove
+furono raggiunti dal duca di Milano,
+ed invitarono anche il Cardone ad unirsi a
+loro coll'armata spagnuola. Avendo quel
+generale ricusato di farlo, lo Sforza si ritirò
+coll'armata Svizzera a Novara, mentre
+che il Trivulzio aveva occupate Alessandria
+ed Asti: nulla più si opponeva all'armata
+francese che poteva liberamente
+portarsi sopra Milano, ed infatti lo Sforza
+permise ai Milanesi di capitolare colla
+Francia. Sacramoro Visconti, ch'egli
+aveva lasciato in Milano con cent'uomini
+d'armi, fece spiegare sulle mura le bandiere
+della Francia, ed acconsentì che
+fosse vittovagliato il castello sempre occupato
+dai Francesi<a class="tag" id="tag332" href="#note332">[332]</a>.
+</p>
+
+<p>
+L'entusiasmo scoppiato pochi mesi prima
+alla venuta dello Sforza, erasi di già
+compiutamente spento. L'incapacità e la
+miseria del duca, e le vessazioni degli
+Svizzeri avevano bentosto fatto comprendere
+ai popoli quanto avessero a torto
+<span class="pagenum"><a id="Page_341"></a>[341]</span>
+nudrite troppo lusinghiere speranze: onde
+le città s'affrettavano d'alzare spontaneamente
+lo stendardo dell'armata creduta
+più forte. Per mettere Parma e Piacenza
+al coperto dell'invasione francese, il Cardone
+le restituì agli ufficiali del papa.
+L'Alviano occupò Valeggio, Peschiera e
+Cremona, ed incaricò Renzo di Ceri di
+entrare in Brescia, mentre Soncino e Lodi
+spiegavano le insegne francesi; onde l'armata
+veneziana fu tosto in comunicazione
+colla francese. Pure i progressi dell'Alviano
+non erano in Venezia veduti senza inquietudine:
+si osservava che egli s'andava
+troppo allontanando dalle province che
+più importava di difendere, tanto più
+che la guarnigione tedesca di Verona
+aveva ricevuto alcuni rinforzi, ed ottenuti
+diversi vantaggi alle spalle dell'armata
+veneziana<a class="tag" id="tag333" href="#note333">[333]</a>.
+</p>
+
+<p>
+I Francesi, che così rapidamente andavano
+occupando le province perdute
+nel precedente anno, non avevano per
+anco combattuto in verun luogo, fuorchè
+nelle montagne di Genova. Dopo essersi
+seduto sul trono ducale, Giano Fregoso
+aveva stretto con ardore l'assedio della
+<span class="pagenum"><a id="Page_342"></a>[342]</span>
+Lanterna, nuova fortezza, che nello stesso
+tempo signoreggiava il porto e la città
+di Genova, e che i Francesi avevano
+sempre conservata. Un vascello, uscito dai
+porti di Normandia, senza avere preso
+lingua in verun luogo, era giunto in
+gennajo fino sotto la fortezza per vittovagliarla,
+e cominciava a scaricare le
+munizioni che teneva a bordo, quando Emmanuele
+Caballo, marinajo rinomato per
+la sua intrepidezza, domandò al doge una
+galera, sulla quale fece montare i più
+risoluti volontarj; indi non si curando
+delle palle di cannone che i Francesi facevano
+piovere sopra di lui, andò, tostocchè
+fu a vista della Lanterna, a porsi
+tra il vascello normanno e la fortezza;
+venne all'abordaggio della nave nemica, la
+prese, e la condusse in trionfo nel porto<a class="tag" id="tag334" href="#note334">[334]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma quando in primavera le truppe di
+La Tremouille e di Trivulzio cominciarono
+a dilatarsi nel Piemonte, una flotta
+francese presentossi in faccia a Genova,
+mentre i fratelli Antoniotto e Girolamo
+Adorno, aperti partigiani de' Francesi, si
+avvicinavano alla città con quattro mila
+<span class="pagenum"><a id="Page_343"></a>[343]</span>
+fanti. Il doge, per non trovarsi esposto
+nello stesso tempo agl'interni ed agli
+esterni nemici, fece uccidere, mentre
+usciva di senato, Girolamo Fieschi, il
+quale aveva di fresco co' suoi discorsi
+dato a conoscere il suo attaccamento per
+la Francia. Questo assassinio, che il doge
+aveva risguardato come un colpo da grande
+politico, fu invece quello che lo perdette:
+il senato ed il popolo, risguardandolo
+oramai con orrore, ricusarono di
+più difenderlo, ed i suoi soldati furono
+nelle montagne battuti dagli Adorni. Suo
+fratello Zaccaria cadde nelle mani de'
+Fieschi, che lo uccisero per vendicare il
+loro parente; il signore di Prejan, che
+aveva il comando della flotta francese,
+non trovò verun ostacolo per entrare in
+porto; Giano Fregoso ritirossi colla sua
+flotta genovese alla Spezia, ed Antoniotto
+Adorno, riconosciuto da Lodovico XII
+come suo luogotenente, fu nello stesso
+tempo proclamato doge dal senato e dal
+popolo<a class="tag" id="tag335" href="#note335">[335]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Genova si era data ai Francesi; l'armata
+veneziana occupava la metà dello
+<span class="pagenum"><a id="Page_344"></a>[344]</span>
+stato milanese; La Tremouille e Trivulzio
+colle truppe francesi occupavano
+l'altra, ed in tutto il ducato Massimiliano
+Sforza altro più non aveva che
+Como e Novara. In quest'ultima città si
+era il duca unito all'armata svizzera;
+ma tutto il mondo, vedendolo colà chiuso,
+rammentava che i medesimi La Tremouille
+e Trivulzio avevano assediato in
+Novara il padre di quel duca Sforza, che
+vi si difendeva adesso; ch'era egualmente
+in mano degli Svizzeri, che l'avevano
+venduto ai Francesi, e che molti di que'
+capitani e soldati, che circondavano il figlio,
+avevano contribuito a tradire il padre.
+Queste vicine memorie stringevano
+il cuore di spavento a Massimiliano, ed
+accrescevano fiducia a La Tremouille;
+onde scriveva a Lodovico XII, che in
+breve farebbe prigioniere il figlio nello
+stesso luogo in cui aveva fatto prigioniere
+il padre<a class="tag" id="tag336" href="#note336">[336]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Questa speranza aveva persuaso La
+Tremouille ad assediare Novara, invece
+d'attenersi al consiglio d'Andrea Gritti,
+che avrebbe voluto che i Veneziani uniti
+ai Francesi cacciassero, prima di null'altro
+<span class="pagenum"><a id="Page_345"></a>[345]</span>
+intraprendere, gli Spagnuoli di Lombardia,
+perciocchè inallora restando gli
+Svizzeri senza cavalleria, senza artiglieria,
+senza equipaggi da guerra, non
+potrebbero tenere lungamente la campagna<a class="tag" id="tag337" href="#note337">[337]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Si cominciò l'assedio di Novara, ed
+il signore de la Fajette, che comandava
+l'artiglieria, piantò in pieno giorno le
+batterie contro le mura, ed in quattro
+ore vi aprì una breccia capace di ricevere
+cinquant'uomini di fronte; ma per
+scendere dalla breccia in città, eranvi
+quindici piedi d'altezza. Intanto il generale
+svizzero fece dire ai Francesi che
+non consumassero inutilmente la loro polvere,
+e che, se pensavano di dare l'assalto,
+attaccassero pure la porta, poichè
+egli la lascerebbe aperta. Infatti gli Svizzeri
+si accontentarono di fare stendere
+alcuni lenzuoli a guisa di tende sì dietro
+la porta che dietro la breccia, onde
+i nemici non vedessero le evoluzioni
+de' loro soldati, e ricusarono di acconsentire
+alle inchieste di Silvio Savelli,
+di Giovanni Gonzaga, d'Alessandro Bentivoglio
+e di Camillo Montani, principali
+capitani dell'armata dello Sforza, i quali
+<span class="pagenum"><a id="Page_346"></a>[346]</span>
+volevano scavare una fossa dietro la breccia
+e dietro la porta, oppure fiancheggiare
+le mura con terrapieni<a class="tag" id="tag338" href="#note338">[338]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Massimiliano aveva presso di sè in
+Novara gli Svizzeri d'Uri, Schwitz ed
+Underwald, i quali, sotto gli ordini de'
+loro landamani, erano scesi prima degli
+altri in Italia senza ricevere nè soldo,
+nè ingaggio. Si avvicinava un secondo
+corpo composto delle milizie di Glaritz,
+Zug, Lucerna e Sciaffusa; ed un altro
+di circa cinque mila uomini, colle milizie
+di Berna e di Zurigo, si avanzava sotto
+gli ordini del capitano Alt-Sax dalla
+banda de' Grigioni alla volta di Chiavenna<a class="tag" id="tag339" href="#note339">[339]</a>.
+</p>
+
+<p>
+I Francesi, apparecchiandosi a dare l'assalto,
+avevano di già fatto stare tre giorni
+e tre notti i loro Landsknecht nella trincea,
+la quale era finalmente abbastanza
+profonda per metterli al coperto dell'artiglieria
+della città, quando furono avvisati
+dai loro cavaleggieri che avvicinavasi
+il secondo corpo dell'armata svizzera,
+e che desso cercherebbe d'entrare
+<span class="pagenum"><a id="Page_347"></a>[347]</span>
+in Novara lo stesso giorno. Roberto della
+Marck consigliava che si andasse ad attaccarlo
+in aperta campagna, prima che
+giugnesse il terzo corpo, che non aveva
+per anco potuto passare il Ticino; ma
+il Trivulzio giudicò più prudente consiglio
+d'opporre la lentezza all'impeto
+degli Svizzeri. Bastava, egli diceva, onde
+fossero forzati in breve a capitolare, d'intercettare
+i loro convoglj, d'inquietarli
+colla cavalleria, di far loro soffrire la fame,
+e di non venire a battaglia. Persuase
+a La Tremouille di portare il campo francese
+due miglia addietro, alla Riotta,
+presso al fiume Mora, in mezzo a' suoi
+proprj poderi, ed in un paese che egli
+conosceva minutissimamente<a class="tag" id="tag340" href="#note340">[340]</a>.
+</p>
+
+<p>
+I Francesi si allontanarono da Novara
+il 5 di giugno, alla volta del Po, come se
+avessero voluto andare a Milano per la
+strada di Abbiategrasso. Lodovico il Moro
+aveva derivato dall'Agogna un canale,
+chiamato la Mora, che irrigava quella
+pianura in cui tutti si trovavano i vasti
+poderi del Trivulzio; un piccolo bosco
+stendevasi lungo il canale da Novara fino
+<span class="pagenum"><a id="Page_348"></a>[348]</span>
+presso Trecase. I generali francesi si accamparono
+da principio alla Riotta intorno
+ad un'abbazìa alquanto elevata;
+ma i Landsknecht trovavansi su questo
+piccolo rialto esposti all'artiglieria della
+città, ed una palla, entrata per la finestra,
+attraversò la camera stessa in cui si adunava
+il consiglio di guerra. Perciò i generali
+scelsero un'altra posizione intorno
+a Trecase. Il Trivulzio, per salvare questa
+sua terra, aveva ottenuto che non vi
+entrassero le truppe. Il signore di Sedan
+aveva inventata una specie di fortificazione
+portatile, che suo figlio chiama:
+«un parco, fatto a guisa di scala, il
+quale era maravigliosamente buono;
+dentro il parco stavano cinquecento archibugj
+a miccia, e se si fosse potuto
+porre in assetto, forse la bisogna non
+sarebbe andata come andò;» ma i
+Francesi in piena sicurezza non pensarono
+a fortificarsi in quella prima notte<a class="tag" id="tag341" href="#note341">[341]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_349"></a>[349]</span>
+</p>
+
+<p>
+Intanto il secondo corpo degli Svizzeri,
+condotto dal capitano Jacob Mottino
+d'Altorfio, e da Graf, borgomastro di
+Zurigo, entrò in Novara, il 5 di giugno,
+senza avere trovata opposizione. Questi
+due capi, informati della ritirata di La
+Tremouille, e sapendo che nello stesso
+tempo valicava le Alpi il signore d'Aubignì
+con un corpo di cavalleria, stimarono
+non doversi dar tempo ai Francesi d'allontanarsi,
+o di trarre in lungo la guerra.
+Rappresentarono ai loro compagni
+d'armi, che il nemico riposava in seno
+ad una temeraria sicurezza, e non sospettava
+ch'essi osassero d'attaccarlo prima
+che giugnesse il capitano Alt-Sax col
+terzo corpo; che tutta volta la gloria loro
+sarebbe più splendida, se ottenevano la
+vittoria prima dell'arrivo de' loro compatriotti.
+Tutti i capitani svizzeri, vinti
+dalle persuasioni di coloro ch'erano venuti
+di fresco, ordinarono ai loro soldati
+di mangiare e di riposarsi qualche tempo,
+e prima che facesse giorno, il 6
+<span class="pagenum"><a id="Page_350"></a>[350]</span>
+giugno del 1513, marciarono verso Riotta
+e Trecase<a class="tag" id="tag342" href="#note342">[342]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Gli Svizzeri, nascosti dalle tenebre
+della notte e dal bosco che stendevasi tra
+Novara ed il campo francese, s'avanzarono,
+contro il loro costume, tacitamente,
+divisi in tre colonne, e giunsero
+presso il campo nemico senz'essere scoperti:
+allora si diressero impetuosamente
+verso l'artiglieria, senza lasciarsi sgominare
+da una vigorosa carica fatta da Roberto
+della Marck alla testa di trecento uomini
+d'armi, e senza ributtarsi nel vedere
+caduti molti loro capitani e perfino intere
+file di soldati sotto il fuoco dell'artiglieria
+nemica. Avanzando sempre intrepidi in
+mezzo a tanta strage, s'impadronirono delle
+artiglierie, e le volsero contro i nemici da
+loro posti in fuga. La fanteria tedesca, comandata
+da Fleuranges e Jametz, figliuoli
+di Roberto della Marck, era il principale
+oggetto dell'odio e della gelosia degli
+Svizzeri, perchè essa aveva preso il loro
+luogo nelle armate francesi: questa, essendo
+attaccata con maggior furore, e
+coraggiosamente difendendosi, fece agli
+<span class="pagenum"><a id="Page_351"></a>[351]</span>
+Svizzeri grandissimo danno; ma furono altresì
+uccisi sul campo di battaglia più della
+metà dei Landsknecht. La cavalleria francese,
+raffrenata dai fossi, o imbarazzata in
+luoghi pantanosi, non agiva che pochissimo
+contro gli Svizzeri; l'artiglieria era
+di già conquistata, e adoperata contro i
+Landsknecht, de' quali i pochi superstiti,
+perduta ogni speranza di salute, dovettero
+arrendersi alzando le loro lance. Fleuranges
+e Jametz, gravemente feriti fin dal
+principio della battaglia, erano ambidue
+caduti in mano ai nemici. Il loro padre
+con una furiosa carica de' suoi uomini
+d'armi sgominò il battaglione che li calpestava,
+fece rialzare i suoi figliuoli, il
+primo de' quali non aveva meno di quarantasei
+ferite, e li fece portare sul collo
+de' cavalli de' suoi soldati<a class="tag" id="tag343" href="#note343">[343]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Gli uomini d'armi francesi, che fino a
+quest'epoca erano stati risguardati come
+la più valorosa soldatesca d'Europa, non
+avevano sofferta altra così vergognosa sconfitta
+come questa nella battaglia di Novara.
+La sorpresa, la perdita dell'artiglieria, la
+notizia divulgatasi nel campo che una
+<span class="pagenum"><a id="Page_352"></a>[352]</span>
+delle tre colonne svizzere era penetrata
+per di dietro nel campo e che stava saccheggiando
+gli equipaggi, riempirono di
+terror panico que' cavalieri fin allora così
+valorosi; non si vergognarono di gettare
+le armi per non essere impediti nella fuga,
+e si disse che un solo non aveva conservata
+la sua lancia dopo passata la Sesia.
+Se Massimiliano Sforza avesse soltanto
+avuti dugento uomini d'armi per
+inseguirli, avrebbe in quel giorno distrutta
+l'armata francese: ma gli Svizzeri
+colla sola loro fanteria non potevano
+nè meno tentarlo. Altronde si accerta,
+che, arrolandosi sotto le bandiere, giuravano
+di non far grazia a colui che trovavano
+armato sul campo di battaglia
+e di non seguire colui che si ritirava.
+L'azione non aveva durato che un'ora
+e mezzo; e gli Svizzeri, dopo essersi tenuti
+alcune ore in buona ordinanza, onde
+assicurarsi il possedimento del campo di
+battaglia, condussero in trionfo in Novara
+ventidue pezzi d'artiglieria coi loro
+cavalli d'attiraglio e tutti gli equipaggi.
+I Francesi perdettero circa dieci mila
+uomini, la metà de' quali soltanto fu
+uccisa sul campo di battaglia, e furono
+tutti Landsknecht. L'altra metà fu uccisa
+dai contadini, e furono i fanti guasconi,
+<span class="pagenum"><a id="Page_353"></a>[353]</span>
+che nella loro fuga, oppressi dalla fatica
+e dalla fame, e disarmati, e sdrajati ne'
+campi o presso le siepi, venivano trucidati
+senza difendersi<a class="tag" id="tag344" href="#note344">[344]</a>.
+</p>
+
+<p>
+I Francesi non osarono fermarsi in
+Piemonte, e ripassarono immediatamente
+le montagne, malgrado le istanze d'Andrea
+Gritti, il quale loro rappresentava,
+che quest'atto di viltà, assai più funesto
+che la sconfitta, sarebbe cagione della ruina
+di tutti i loro amici in Italia. Infatti
+tutte le città, che avevano spiegate le insegne
+francesi, si affrettarono di mandare
+i loro atti di sommissione a Massimiliano
+Sforza, redimendosi dal commesso errore
+con somme di danaro, che furono
+distribuite tra gli Svizzeri. Don Raimondo
+di Cardone, che aveva ricusato di partecipare
+ai pericoli della guerra, si affrettò
+di raccogliere i frutti della vittoria.
+Staccò tre mila fanti spagnuoli sotto gli
+ordini del marchese di Pescara per iscacciare,
+di concerto con Ottaviano Fregoso,
+i Francesi e gli Adorni da Genova.
+<span class="pagenum"><a id="Page_354"></a>[354]</span>
+Ma di già la flotta francese, comandata
+da Prejean, aveva lasciata Genova; e la
+flotta genovese, che poche settimane prima
+erasi ritirata nel golfo della Spezia, si
+presentò nuovamente in faccia alla città.
+Gli Adorni non vollero attirare sulla loro
+patria le calamità d'un assedio; volontariamente
+rinunciarono alla loro autorità,
+ed abbandonarono la città, seco portando
+i ringraziamenti del senato ed i voti del
+popolo; mentre che Ottaviano Fregoso,
+ch'era assai più stimato dai suoi compatriotti
+che non Giano Fregoso, cui egli veniva
+a rimpiazzare alla testa dello stesso
+partito, fu eletto doge il 17 di giugno,
+e fece dai Genovesi pagare ottanta mila
+fiorini al marchese di Pescara per le
+spese della sua spedizione<a class="tag" id="tag345" href="#note345">[345]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Sacramoro Visconti, il quale aveva preso
+possesso di Milano a nome del re di
+Francia, era uscito da quella città con
+settecento uomini d'armi per raggiugnere
+il campo francese, ed era arrivato alle
+rive del Ticino, quando udì il cannone
+della battaglia di Novara. Non tardò ad
+<span class="pagenum"><a id="Page_355"></a>[355]</span>
+avere avviso della sconfitta de' Francesi;
+onde, allontanandosi rapidamente, andò a
+raggiugnere a Cremona Bartolomeo d'Alviano
+e l'armata veneziana. Questi, che
+trovavasi a fronte degli Spagnuoli, udendo
+che il vicerè aveva passato il Po
+il 13 giugno, non volle aspettare che le
+due armate si riunissero contro di lui, e
+ritirossi subito sopra Verona colla rapidità
+usata in tutte le sue operazioni; tentò,
+passando, d'impadronirsi di quella città,
+e nello stesso giorno piantò le batterie,
+aprì una breccia e diede l'assalto; ma
+non avendo avuto felice riuscita, ritirò i
+suoi cannoni, continuò la sua marcia, e
+si accampò a Tomba nel territorio di
+Vicenza<a class="tag" id="tag346" href="#note346">[346]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Intanto Raimondo di Cardone si avanzava
+senza incontrare opposizione nelle
+province dall'Alviano abbandonate, e le
+trattava colla ferocia e coll'avarizia proprie
+degli Spagnuoli, saccheggiando Cremona,
+levando enormi contribuzioni sopra
+Brescia, Bergamo ed altre città, e
+guastando le borgate ed i villaggi. L'Alviano,
+che sentiva l'impossibilità di tenere
+<span class="pagenum"><a id="Page_356"></a>[356]</span>
+la campagna contro tanti nemici riuniti,
+si chiuse in Padova, e nello stesso tempo
+Gian Paolo Baglioni in Treviso, e Renzo
+di Ceri in Crema; tranne queste tre
+città, tutto il rimanente della terra ferma
+veneziana fu abbandonato al dilapidamento
+de' nemici<a class="tag" id="tag347" href="#note347">[347]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Gli Svizzeri, che non avevano verun
+motivo di nimicizia contro i Veneziani,
+non si curavano di attaccarli, limitandosi
+a stabilirsi nel ducato di Milano, e levandovi
+contribuzioni grandissime; mentre
+che i generali spagnuoli, facendo la guerra,
+quasi altr'oggetto non si proponevano che
+quello di mantenere co' saccheggi i loro
+soldati. Tra Ferdinando ed i Veneziani
+non sussistevano nè motivi di nimicizia,
+nè dichiarazione di guerra; anzi il re di
+Spagna aveva recentemente offerta la sua
+mediazione per riconciliare la repubblica
+coll'imperatore. Leon X aveva ancor esso
+offerta la sua mediazione accompagnata
+dalle più affettuose espressioni; ma nè
+l'uno, nè l'altro aveva ottenuto l'intento,
+perchè Massimiliano non aveva voluto
+rinunciare a veruna pretesa, e il senato
+<span class="pagenum"><a id="Page_357"></a>[357]</span>
+veneto area sempre ricusato con eroica
+costanza d'entrare in negoziazione, se l'imperatore
+non restituiva prima Verona e
+Vicenza. Ma per lo meno queste amichevoli
+offerte non dovevano far presumere
+vicine ostilità; perciò quando Raimondo
+di Cardone fece avanzare la sua
+armata per unirla a quella dell'imperatore,
+e fare la guerra in suo proprio nome, rendette
+visibile con tale condotta la barbara
+indifferenza d'un condottiere, che ad altro
+non pensa che ad arricchire i suoi soldati,
+senza prendersi pensiero se ciò accada
+con danno de' nemici o degli amici.
+Ancora più amara riuscì ai Veneziani la
+condotta di Leon X, il quale scelse quest'istante
+di contraria fortuna per mandare
+i suoi uomini d'armi all'armata spagnuola,
+sotto gli ordini di Troilo Savelli
+e di Muzio Colonna, bruttamente dimenticandosi
+che nel lungo corso delle sue
+sciagure non aveva mai cessato d'essere
+beneficato dalla repubblica, e di averle
+promesso riconoscenza<a class="tag" id="tag348" href="#note348">[348]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Raimondo di Cardone andò ad unirsi
+all'armata imperiale a san Martino presso
+<span class="pagenum"><a id="Page_358"></a>[358]</span>
+Verona; e perchè non poteva attaccare
+i Veneziani che dicendosi ausiliario di
+Massimiliano, si assoggettò in gran parte
+all'autorità del cardinale di Gurck, il
+quale risiedeva in Verona, ed era il solo
+luogotenente dell'imperatore in Italia. Questi
+annunciava sempre vastissimi progetti,
+pei quali chiedeva frequenti sussidj a' suoi
+alleati, e dissipando il danaro più sollecitamente
+che non l'aveva ottenuto, trovavasi
+poi sempre inabilitato a mandare
+ad effetto ciò che meditava. Le sue truppe
+mai non erano pagate; nè lo erano meglio
+quelle di Ferdinando; onde le due
+armate dovevano vivere a carico delle
+sventurate province veneziane, dove avevano
+portata la guerra. Il marchese di Pescara
+aveva il comando della fanteria spagnuola,
+che ammontava a quattro mila cinquecento
+uomini all'incirca; Jacopo Landau,
+Giorgio di Frundsberg e Giorgio di Lichtenstein
+erano i capi de' pedoni tedeschi,
+che erano tre mila cinquecento. La cavalleria,
+sotto gli ordini di don Pedro de
+Castro, era composta di circa novecento
+cavalieri, in gran parte truppa leggiere; e
+l'artiglieria consisteva in dodici falconetti di
+bronzo. Tale era la forza di quest'armata,
+più formidabile pel valore de' veterani
+ond'era principalmente composta e per
+<span class="pagenum"><a id="Page_359"></a>[359]</span>
+la virtù de' suoi capitani, che per il numero
+de' soldati<a class="tag" id="tag349" href="#note349">[349]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il cardinale di Gurck volle che Cardone
+attaccasse Padova. Questa città, risguardata
+dai Veneziani come l'ultimo
+loro baluardo, era ancora la conquista
+che più d'ogni altra stava a cuore a Massimiliano;
+ma egli l'aveva invano tentata
+con una poderosa armata, e ciò che non
+aveva potuto ottenere con quasi cento
+mila uomini, non doveva meglio riuscire
+ai suoi luogotenenti con otto in nove
+mila. L'assedio cominciò il 28 di luglio.
+L'Alviano, per difendere Padova, aveva
+sotto di lui una numerosa armata; un
+figlio del doge e molti gentiluomini veneziani
+vi si erano con lui chiusi, e la
+città era una delle più forti che allora
+contasse l'Italia. Il Cardone, esposto in
+ogni lato al fuoco delle di lui batterie non
+poteva adunare quanti guastatori bastavano
+per iscavare le trincee e porsi al coperto;
+e le malattie che sogliono regnare
+nelle campagne umide e pantanose cominciavano
+a incrudelire nella sua armata;
+<span class="pagenum"><a id="Page_360"></a>[360]</span>
+onde il 16 agosto si vide costretto
+a levare l'assedio ed a ritirarsi a Vicenza.
+Ma questo svantaggio raddoppiò la
+crudeltà de' soldati, i quali si dispersero
+in quelle già così ricche campagne, e vi
+distrussero tutto quanto ancora restava
+dell'antica loro opulenza<a class="tag" id="tag350" href="#note350">[350]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dopo avere alcun tempo continuati
+questi guasti, il vicerè volle poter darsi
+il vanto d'avere diretta la sua artiglieria
+contro i palazzi di Venezia. Condusse la
+sua armata fino alle rive della Laguna,
+vi bruciò Mestre, Marghera e Fusina,
+e montò in batteria sulla riva alcuni pezzi
+di cannone, le di cui palle percossero le
+mura del convento di san Secondo. Questa
+bravata del generale spagnuolo cagionò
+ai Veneziani un profondo dolore.
+Essi vedevano di giorno il fumo, di notte
+le fiamme de' loro palazzi e de' loro villaggi,
+che gli Spagnuoli, i Tedeschi ed
+anche i soldati del papa bruciavano con
+barbaro accanimento. Chiesero vendetta
+all'impetuoso Bartolomeo d'Alviano, che
+a stento aveva acconsentito di chiudersi
+entro le mura d'una città, e che vedendo
+i suoi soldati animati dalla stessa
+sua collera, dal sentimento della loro
+<span class="pagenum"><a id="Page_361"></a>[361]</span>
+forza e dalla confidenza ne' loro capitani,
+si credette sicuro d'ottenerla<a class="tag" id="tag351" href="#note351">[351]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Gli Spagnuoli si erano troppo avanzati,
+eransi lasciati alle spalle la Brenta
+ed il Bacchiglione coi loro infiniti canali,
+e due città, ognuna delle quali conteneva
+un'armata. I contadini, scacciati dalle loro
+case, spogliati de' loro averi, spesso maltrattati
+anche nella persona, mostravansi
+apparecchiati a sagrificare le loro vite in
+servigio della repubblica contro così feroci
+nemici. L'Alviano li chiamò a sè;
+fece loro occupare le rive dei fiumi, le
+gole delle montagne, mettere ovunque le
+loro vittovaglie in luoghi sicuri, e fortificare
+coi loro lavori i varj trinceramenti
+che faceva occupare alla sua armata. Il
+Cardone, per tirarsi dalla pericolosa situazione
+in cui si era posto, aveva presa
+la strada tra Padova e Treviso. Giunto a
+Cittadella, poco lontano dalla Brenta, aveva
+attaccato questo castello, ed era stato
+respinto. Ebbe la stessa sorte, quando tentò
+poco al di sotto di passare la Brenta<a class="tag" id="tag352" href="#note352">[352]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_362"></a>[362]</span>
+</p>
+
+<p>
+Finalmente la sua cavalleria leggiere,
+rinnovando gli attacchi nello stesso luogo,
+mentre che il Pescara guardava il fiume
+tre miglia al di sopra, riuscì ad ingannare
+la vigilanza dell'Alviano. Gli Spagnuoli
+erano omai giunti sull'opposta riva
+della Brenta, ma non erano perciò fuori
+di pericolo. L'Alviano si trovò bentosto
+sulla loro strada per precluder loro la ritirata
+sopra Vicenza. Fece occupare Montecchio,
+lungo la via della Germania, da
+Gian Paolo Baglioni, che giugneva allora
+da Treviso. Collocò dell'artiglieria in tutte
+le vantaggiose posizioni, e col rimanente
+dell'armata andò ad occupare ad Olmo
+un piccolo rialto che pareva fortificato
+dalla natura, e che trovavasi due sole
+miglia lontano da Vicenza a cavaliere
+della strada di Verona<a class="tag" id="tag353" href="#note353">[353]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Erano gli Spagnuoli circondati da ogni
+banda; passarono la notte un mezzo miglio
+lontani dai Veneziani alla portata
+della loro artiglieria, e furono costretti
+di spegnere tutti i loro fuochi, perchè non
+servissero di punto di mira ai nemici.
+<span class="pagenum"><a id="Page_363"></a>[363]</span>
+Attaccare la posizione dell'Alviano all'Olmo
+era un'intrapresa affatto disperata;
+essi vi rinunciarono dopo averne
+conosciuti i pericoli; e la mattina del
+7 d'ottobre volsero le spalle ai nemici,
+per prendere a traverso alle montagne
+la strada di Bassano e di Trento.
+Di già avevano bruciata una parte dei
+loro equipaggi, ed erano apparecchiati
+a perdere il rimanente, e tutti i loro
+cavalli, riputandosi abbastanza felici, se
+potevano giugnere colle loro armi in
+Germania. Siccome erano partiti senza
+battere il tamburo e senza suonare le
+trombe, e che una densa nebbia li copriva,
+l'Alviano tardò alquanto ad avvedersene:
+ma quando lo seppe, li fece inseguire
+da Bernardo Antoniola, figliuolo di sua
+sorella, con un corpo di cavalleria leggiere
+e due piccoli cannoni. Questi sgominò i
+Tedeschi, che presero tutti la fuga, e
+non venne trattenuto che dalla fanteria
+spagnuola colla quale il Pescara gli fece
+testa. Gli Stradioti, sparsi in sui fianchi
+dell'armata, l'andavano stancheggiando
+nella sua marcia; i contadini a migliaja
+scendevano dalle montagne, e senza esporsi
+a verun rischio, ferivano i soldati coi
+loro archibugj: i carri dell'equipaggio
+cominciavano ad intralciarsi ed a cagionare
+<span class="pagenum"><a id="Page_364"></a>[364]</span>
+disordine nella fanteria; anguste
+erano le strade, chiuse da fossi da
+tutti due i lati, e la truppa che ritiravasi
+non aveva ancora fatte due miglia
+a passo veloce, sebbene in buon ordine,
+che vide oltremodo cresciuto il suo pericolo<a class="tag" id="tag354" href="#note354">[354]</a>.
+</p>
+
+<p>
+L'Alviano aveva determinato di non
+dare battaglia, ma soltanto d'accrescere
+la confusione dell'armata nemica tenendola
+tribolata, di spingerla tra le montagne,
+in luoghi sterili, ove le mancassero
+assolutamente le vittovaglie, e sforzarla
+in tal modo a capitolare. Ma Andrea Loredano,
+provveditore veneziano, che lo
+accompagnava, si fece a dire, ch'era finalmente
+giunto l'istante di vendicare
+tutte le atrocità commesse dagli Spagnuoli
+nel Padovano, che una vigorosa carica
+poteva tutta distruggere l'armata nemica,
+poichè il confine tedesco non era
+tanto lontano, che colla pazienza e colla
+sobrietà spagnuola questa stessa armata
+non potesse arrivarvi anche senza viveri.
+L'impetuoso Alviano lasciavasi facilmente
+persuadere, quando trattavasi di combattere.
+<span class="pagenum"><a id="Page_365"></a>[365]</span>
+Distribuì con molta intelligenza le
+sue truppe, e le condusse contro il nemico;
+ma nè i talenti, nè il coraggio
+del generale, nè il favore delle circostanze
+possono bastare, quando i soldati
+non vogliono esporsi a verun pericolo.
+I fanti romagnuoli, comandati da Naldo
+di Brisighella, che dovevano cominciare
+l'attacco, vennero ricevuti dalla fanteria
+spagnuola coll'ordinario suo vigore; onde
+gettarono bentosto le loro picche, e cominciarono
+a fuggire. Tutto il rimanente
+dell'armata seguì così vergognoso esempio:
+lo stesso Alviano fu strascinato dai
+fuggitivi, ed andò a chiudersi in Padova:
+la maggior parte aveva contato di ricoverarsi
+in Vicenza; ma questa città chiuse
+le sue porte, ed i fuggiaschi vennero
+uccisi sotto le sue mura, o sulle rive del
+Bacchiglione, nel quale molti si annegarono
+volendolo passare a nuoto. Tutti gli
+equipaggi dell'armata veneziana caddero
+in mano degli Spagnuoli, come pure non
+pochi prigionieri, tra i quali Gian Paolo
+Baglioni, Giulio, figlio di Gian Paolo
+Manfroni, e Malatesta di Sogliano. Si
+rinvennero fra gli estinti Alfonso Muto
+di Pisa, Antonio de' Pii e suo figliuolo
+Costanzo, Carlo di Montone, Meleagro
+di Forlì, Francesco Sassatello, Sacramoro
+<span class="pagenum"><a id="Page_366"></a>[366]</span>
+Visconti ed Ermes Bentivoglio. Il provveditore
+Loredano, di già fatto prigioniere,
+fu ucciso da coloro che vennero
+a contesa per la sua cattura. La totale
+perdita de' Veneziani si valutò quattrocento
+uomini d'armi e quattro mila fanti<a class="tag" id="tag355" href="#note355">[355]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Questa sconfitta non ebbe pei Veneziani
+le disastrose conseguenze che potevano
+dapprima temerne; o sia perchè
+gli Spagnuoli, stanchi della precedente
+campagna, non volessero di nuovo avventurarsi
+in un paese nemico, o perchè la
+stagione delle piogge, che s'approssimava,
+rendesse infatti pericolosa la continuazione
+della guerra in quelle basse terre.
+Il Cardone ed il Pescara posero le loro
+truppe ai quartieri d'inverno in Este ed
+in Montagnana fra le ridenti colline Euganee,
+che terminarono di guastare. Prospero
+Colonna, che senza avere il primo
+rango nella loro armata, gli aveva colla
+sua esperienza sottratti a molti pericoli,
+<span class="pagenum"><a id="Page_367"></a>[367]</span>
+gli abbandonò per passare nell'armata di
+Massimiliano Sforza, di cui ebbe il comando;
+il senato veneto con una irremovibile
+costanza scrisse all'Alviano di
+non disperare della salute della repubblica;
+e nello stesso tempo gli mandò danaro
+per adunare una nuova armata<a class="tag" id="tag356" href="#note356">[356]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Altronde dopo che i più potenti tra i
+sovrani che si disputavano il possedimento
+dell'Italia, più non erano gl'Italiani, le
+principali azioni militari più non erano
+ristrette al suolo d'Italia. Così ruinato
+era il paese, che omai trovavansi a stento
+i viveri per le armate, e riusciva ancora
+più difficile in sforzare le città a pagare
+grosse contribuzioni. Il popolo era così
+calpestato, ed era stato così barbaramente
+trattato, ch'egli stava sempre apparecchiato
+a ribellarsi; ogni armata ben
+sapeva, che se aveva la sventura d'essere
+disfatta, tutti i fuggiaschi verrebbero
+uccisi dai contadini. Perciò invece
+di mandare da lontane parti soldati in
+Italia, e con loro munizioni, armi, danaro
+e vittovaglie, le potenze rivali, le
+quali vedevano che la guerra più non
+nudriva la guerra, cominciavano a trovare
+<span class="pagenum"><a id="Page_368"></a>[368]</span>
+più comodo di combattere in maggiore
+vicinanza della loro residenza<a class="tag" id="tag357" href="#note357">[357]</a>.
+</p>
+
+<p>
+In questo stesso anno i nemici della
+Francia l'avevano attaccata ne' suoi proprj
+confini. Enrico VIII d'Inghilterra, in esecuzione
+del trattato di Malines, conchiuso
+il 5 d'aprile col papa, coll'imperatore e
+col re d'Arragona, aveva nel mese di
+maggio fatto passare la sua armata a Calè,
+ed il 17 di giugno aveva assediata
+Terovane<a class="tag" id="tag358" href="#note358">[358]</a>. A quest'assedio diede celebrità
+una nuova sciagura della Francia.
+Il duca di Longueville, che comandava
+l'armata di Lodovico XII, volendo introdurre
+soccorsi in Terovane, mandò il
+16 d'agosto un corpo d'Albanesi a gettare
+nelle fosse della città alcune munizioni
+ch'essi avevano caricate sul collo de'
+loro cavalli, e nello stesso tempo aveva
+fatti avanzare da un'altra banda i suoi
+uomini d'armi con ordine di ritirarsi di
+galoppo, tostocchè vedrebbero gl'Inglesi,
+onde allontanarli da Terovane. Ma questi
+cavalieri, che si scontrarono negl'Inglesi
+più presto che non credevano, eseguirono
+<span class="pagenum"><a id="Page_369"></a>[369]</span>
+con tanta sollecitudine l'ordine del loro
+generale, che gli uni comunicando agli
+altri il terrore, tutta l'armata fu posta in
+rotta. Il duca di Longueville, Bajardo,
+La Faiette e Bussy d'Amboise, furono fatti
+prigionieri, sebbene non inseguiti che da
+quattro in cinquecento cavalli. Questa
+sconfitta senza battaglia conservò il nome
+di <i>giornata degli speroni</i>; cui il 22 agosto
+tenne dietro la presa di Terovane,
+ed il 24 di settembre quella di Tournai<a class="tag" id="tag359" href="#note359">[359]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La repubblica di Venezia non solo riceveva
+danno dalle sventure della Francia,
+ma risentiva ancora i contraccolpi
+del disastro del re di Scozia, alleato di
+Lodovico XII. Questo re, chiamato Giacomo
+IV, mosso da un sentimento cavalleresco,
+aveva voluto fare una diversione
+a favore del re di Francia, che
+vedeva avere sulle braccia quasi tutta
+l'Europa; ma nella fatale battaglia di
+Flowden era stato ucciso il 9 di novembre
+con mille dugento Scozzesi, tredici lordi,
+<span class="pagenum"><a id="Page_370"></a>[370]</span>
+moltissimi baroni ed otto in dieci mila
+soldati<a class="tag" id="tag360" href="#note360">[360]</a>.
+</p>
+
+<p>
+In pari tempo quindici mila Svizzeri
+erano entrati in Borgogna accompagnati
+da Ulrico, duca di Wirtemberga, con
+un corpo di cavalleria tedesca e di nobiltà
+della Franca Contea. Essi avevano
+assediato Digione, ove La Tremouille si
+era valorosamente difeso sei settimane. Ma
+quando questo generale conobbe che non
+poteva più lungamente resistere, e che
+l'acquisto di Digione aprirebbe agli Svizzeri
+tutte le province interne della Francia,
+si fece in settembre a trattare con
+loro senz'esserne autorizzato dal re. Promise
+che Lodovico loro pagherebbe quattrocento
+mila scudi d'oro, ch'egli evacuerebbe
+tutte le fortezze che ancora occupava
+in Italia, e rinuncierebbe a tutti
+i suoi diritti sul ducato di Milano. Per
+l'esecuzione di tali promesse, che pure
+non lusingavasi troppo di vedere ratificate
+dal re, La Tremouille consegnò per
+ostaggi il proprio nipote, il signore di
+<span class="pagenum"><a id="Page_371"></a>[371]</span>
+Mezieres, figlio del cancelliere di Francia,
+e quattro borghesi di Digione<a class="tag" id="tag361" href="#note361">[361]</a>.
+</p>
+
+<p>
+A tante sventure s'aggiunse ancora la
+burrasca che il 15 d'ottobre sorprese la
+flotta francese tra Calè ed Honfleur, e
+fece perire molte navi<a class="tag" id="tag362" href="#note362">[362]</a>; e l'incendio di
+Venezia, cominciato accidentalmente, il
+13 di gennajo, nelle botteghe del ponte di
+Rialto, e che, spinto da gagliardo vento,
+si estese sulla più popolata e mercantile
+parte della città. Furono consumati due
+mila tra case e magazzini con tutte le
+ricchezze che contenevano; e la repubblica,
+di già spossata da cinque anni d'infelice
+guerra, perdette tanto in una sola
+notte, quanto avrebbe speso in tutta una
+campagna<a class="tag" id="tag363" href="#note363">[363]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma quegli stessi che fin allora avevano
+lavorato con tanto accanimento per la
+ruina della Francia, cominciavano ad essere
+inquieti de' troppo prolungati successi
+de' suoi nemici. Il papa non ignorava
+<span class="pagenum"><a id="Page_372"></a>[372]</span>
+che Lodovico XII aveva più volte
+proposto a Massimiliano di fare sposare sua
+figlia Renata ad uno de' di lui nipoti, dandole
+in dote il Milanese. Di già s'avvicinava
+l'istante in cui Carlo, il primogenito
+dei nipoti di Massimiliano, riunirebbe le due
+immense eredità delle case d'Austria e di
+Spagna. L'unione di tanti stati, che doveva
+distruggere ogni indipendenza per
+la santa sede e per l'Italia, richiamava
+a dir vero l'attenzione degli uomini assai
+meno che non sarebbesi creduto; tanto
+è difficile il trasportarci col pensiero a
+tempi assolutamente diversi da quelli che
+si hanno continuamente innanzi gli occhi.
+Ma senza fissare i loro sguardi sopra
+un avvenimento così vicino, e che
+loro sembrava tanto lontano, sentivano i
+politici dell'Italia, che l'assoluto abbassamento
+della Francia li lasciava in balìa
+alla rapacità degli Spagnuoli, alla brutalità
+dei Tedeschi, ed alla insolenza degli
+Svizzeri, che, più formidabili di tutti
+gli altri, si erano di già renduto vassallo
+il duca di Milano, e che non tarderebbero,
+vendendo la loro protezione agli
+altri piccoli stati d'Italia, di tutti ridurli
+nel medesimo stato di dipendenza<a class="tag" id="tag364" href="#note364">[364]</a>.
+<span class="pagenum"><a id="Page_373"></a>[373]</span>
+D'altra parte le rivoluzioni accadute nello
+stesso tempo nell'impero ottomano inspiravano
+grandissimo terrore a tutta l'Europa:
+Selim aveva balzato dal trono suo
+padre, Bajazette II, l'11 aprile del 1512,
+ed aveva in appresso fatti perire i suoi
+fratelli e tutti i loro figli. Sapevasi che il
+nuovo sultano non era meno valoroso che
+crudele, ch'era amato dai soldati, che
+desiderava la guerra e che aspirava a
+conquistare l'Italia, ove i Cristiani colle
+loro nimicizie si erano inabilitati a resistergli.
+In fatti, se le provocazioni d'Ismaele
+Sofì non avessero richiamato sulla Persia
+il turbine che minacciava l'Europa, è
+verosimile che in tale epoca l'Italia sarebbe
+caduta in potere dei Turchi<a class="tag" id="tag365" href="#note365">[365]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Finalmente Leone X pensò di proposito
+a porre l'Italia in sicuro da tanti pericoli.
+La guerra di Massimiliano colla repubblica
+di Venezia era il solo pretesto della
+<span class="pagenum"><a id="Page_374"></a>[374]</span>
+continuazione delle ostilità: Leone, avendo
+inutilmente cercato di riconciliare le due
+potenze, e non potendo ridurre l'imperatore
+ad acconsentire a moderate condizioni,
+ottenne per lo meno di essere
+dalle parti scelto per arbitro. I Veneziani
+acconsentirono a rinunciare alla restituzione
+di Verona, purchè i castelli
+di Gange e di Valeggio fossero loro lasciati,
+onde conservare una comunicazione
+colle province situate al di là del
+Mincio. Dal canto suo Massimiliano promise
+che si sospenderebbero le ostilità finchè
+durerebbero le negoziazioni; ma i
+suoi ufficiali tedeschi, non altrimenti che
+i generali spagnuoli, lungi dall'osservare
+la tregua, ne approfittarono, abusandosi
+della sicurezza che questa inspirata ai contadini,
+per ricominciare i loro saccheggj:
+il cardinale di Gurck cercò di attraversare
+il negoziato, e riusciva farlo andare
+a monte<a class="tag" id="tag366" href="#note366">[366]</a>.
+</p>
+
+<p>
+In pari tempo Leon X si mostrò disposto
+a riconciliarsi colla Francia, purchè Lodovico
+XII rinunciasse allo scisma ed alla
+protezione del concilio di Pisa. Era questo
+talmente caduto in dispregio, che il sostenerlo
+<span class="pagenum"><a id="Page_375"></a>[375]</span>
+omai più non offriva verun vantaggio
+politico, mentre che Anna di Bretagna,
+moglie di Lodovico XII, punto
+non dubitava che le scomuniche della
+santa sede non dovessero produrre l'eterna
+sua dannazione e quella di suo marito.
+Due de' cardinali che lo avevano
+convocato, Bernardo Carvajale e Federico
+di Sanseverino, erano stati fatti prigionieri
+in Toscana, mentre recavansi al
+conclave in cui fu creato Leon X. Si
+erano questi umiliati innanzi a lui, avevano
+abbjurato lo scisma, ed erano perciò
+stati ristabiliti nella loro dignità<a class="tag" id="tag367" href="#note367">[367]</a>.
+Pochissimi prelati trovavansi tuttavia adunati
+in Lione per servire alla politica
+del re; ma la gran massa de' Francesi
+gli aveva in conto di scismatici, ed essi
+stessi si credevano probabilmente colpevoli.
+Finalmente Lodovico XII acconsentì
+ad abbandonarli. Con un atto firmato
+a Corbia, il 26 d'ottobre, e letto
+nel concilio di Laterano nell'ottava sessione,
+il 17 di dicembre, Lodovico rinunciò
+al conciliabolo di Pisa, aderì al
+concilio di Laterano, e premise che sei
+<span class="pagenum"><a id="Page_376"></a>[376]</span>
+de' prelati che avevano seduto tra gli scismatici
+verrebbero similmente ad abbjurare
+in Roma a nome di tutta la chiesa
+gallicana<a class="tag" id="tag368" href="#note368">[368]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Tosto che la Francia ebbe rinunciato
+allo scisma, Leon X si credette autorizzato
+a riprendere verso di lei il carattere
+di comun padre de' Cristiani, ed a non
+dare più soccorso ai di lei nemici. Cercò
+pure in principio del 1514 di renderle
+più segnalati servigj, ed in particolare a
+riconciliarla cogli Svizzeri: rappresentò ai
+cantoni tutta l'estensione del pericolo cui
+si esponevano riducendo Lodovico XII a
+una separata convenzione con Massimiliano,
+il di cui prezzo sarebbe l'abbandono
+del ducato di Milano alla casa d'Austria;
+quanto la lunga nimicizia degli Austriaci
+renderebbe, rispetto a loro, perniciosa
+l'unione dell'Italia alla Germania sotto
+il dominio di quella ambiziosa casa. Dall'altro
+canto Leon X voleva persuadere
+Lodovico XII a ratificare la convenzione
+di Digione, rappresentandogli che se giammai
+le circostanze diventavano più favorevoli,
+<span class="pagenum"><a id="Page_377"></a>[377]</span>
+non troverebbesi imbarazzato a
+far rivivere sul ducato di Milano i diritti,
+cui oggi volevasi che rinunciasse<a class="tag" id="tag369" href="#note369">[369]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Nello stesso tempo Ferdinando aveva
+rinnovata per un altro anno la tregua di
+Orthes tra la Francia e la Spagna; e per
+tal modo mancava formalmente agl'impegni
+contratti con suo genero Enrico VIII;
+lo aveva lusingato colla vana speranza
+delle conquiste da farsi in Francia, e lo
+abbandonava poi quando si doveva ridurre
+la promessa ad effetto. Era la terza
+volta dopo il cominciamento di questa
+guerra, che lo ingannava, sagrificandolo
+alla privata sua ambizione. Enrico VIII,
+sdegnato di vedersi ingannato così sfacciatamente
+da suo suocero, si mostrò disposto
+a pacificarsi colla Francia. Era
+morta il 9 di gennajo del 1514 Anna di
+Bretagna: Lodovico XII, rimasto vedovo,
+fece chiedere in matrimonio Maria,
+sorella d'Enrico VIII, perchè servisse di
+arra ad una intera riconciliazione tra la
+Francia e l'Inghilterra. La negoziazione
+fu lunga; ma sospese le ostilità fino al
+7 agosto del 1514; nel qual giorno due
+trattati furono sottoscritti in Londra, uno
+per ristabilire la pace tra la Francia e
+<span class="pagenum"><a id="Page_378"></a>[378]</span>
+l'Inghilterra, e in questo la repubblica di
+Venezia fu nominata tra gli alleati delle
+due corone, l'altro per regolare le condizioni
+del matrimonio tra Lodovico XII
+e la principessa Maria<a class="tag" id="tag370" href="#note370">[370]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Così da ogni banda era sospesa la guerra
+ai confini della Francia: imperciocchè,
+sebbene gli Svizzeri cercassero d'offendere
+questa corona col più ingiurioso procedere,
+non uscivano per altro dalle loro
+montagne. Lodovico XII, spossato dai rovesci
+del precedente anno, aveva per
+questa campagna rinunciato a mandare
+un'armata in Italia, ancorchè annunciasse
+gli apparecchi d'una nuova spedizione,
+per non iscoraggiare del tutto i suoi alleati.
+Finalmente le fortezze, che i Francesi
+avevano conservate in Italia, dopo
+essersi difese con eroico coraggio, furono
+forzate di capitolare; quelle di Milano e
+di Cremona in giugno del 1514, e la
+Lanterna di Genova soltanto il 26 d'agosto.
+<span class="pagenum"><a id="Page_379"></a>[379]</span>
+Ottaviano Fregoso, doge di Genova,
+per ridurre alla resa la guarnigione della
+Lanterna, che aveva di già consumate
+le vittovaglie e le munizioni, le pagò ventidue
+mila scudi di soldo arretrato: fece
+poscia spianare la fortezza, affinchè nè un
+principe straniero, nè un altro doge, nè
+egli stesso, potessero valersene per tenere
+la patria in ischiavitù<a class="tag" id="tag371" href="#note371">[371]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La guerra omai più non facevasi che
+nel territorio della repubblica di Venezia;
+ed anche colà l'esaurimento di tutte
+le potenze l'aveva ridotta ad essere trattata
+con deboli armate, che mai non conducevano
+a fine veruna strepitosa azione.
+Massimiliano, sempre egualmente incoerente,
+sempre incapace di tener dietro
+ai suoi progetti con sufficiente costanza
+per condurli a termine, o per abbandonarli
+quando vedeva l'impossibilità di
+eseguirli, si ostinava a non fare la pace
+coi Veneziani; pure egli non recavasi
+contro di loro personalmente, e
+non mandava per questa guerra nè generali,
+nè soldati, nè munizioni, nè danaro.
+<span class="pagenum"><a id="Page_380"></a>[380]</span>
+Dopo la morte di sua moglie aveva
+formato il progetto d'approfittare della
+prima vacanza della santa sede per farsi
+nominare papa. Prometteva in tal caso
+di rinunciare alla corona imperiale in favore
+di Carlo, suo nipote, ed impegnava
+Ferdinando il Cattolico a favoreggiare
+questa bizzarra ambizione<a class="tag" id="tag372" href="#note372">[372]</a>. Nello stesso
+tempo i suoi vassalli ed i suoi contadini
+tenevano viva la guerra ai confini dello
+stato veneto. Alcuni baroni tedeschi, seguiti
+da alcune migliaja d'uomini levati
+nelle milizie del vicinato, penetravano ora
+nel Friuli, ora nella Marca Trivigiana;
+sorprendevano le piccole città, bruciavano
+i castelli, guastavano le campagne,
+e tornavano bentosto ai loro focolari dopo
+avere accresciuta la miseria e la disperazione
+degli sventurati agricoltori, senza
+però in verun modo aver contribuito a terminare
+la lunga lite del loro padrone<a class="tag" id="tag373" href="#note373">[373]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Tra i più attivi e crudeli vassalli di
+Massimiliano che trattavano questa piccola
+guerra, si distinse Cristoforo, figliuolo
+di Bernardino Frangipane; un
+giorno sorprese un villaggio del territorio
+<span class="pagenum"><a id="Page_381"></a>[381]</span>
+di Marano, i di cui abitanti avevano dato
+singolari prove del loro attaccamento alla
+repubblica, e fece a tutti cavare gli occhi
+e tagliare l'indice della mano destra<a class="tag" id="tag374" href="#note374">[374]</a>.
+Verun altro contribuì più di
+costui alla desolazione del Friuli, veruno
+lo invase più frequentemente, commettendovi
+maggiori guasti o crudeltà. D'altra
+parte diede motivo ad alcuni capitani
+veneziani d'acquistarsi nome combattendolo,
+tra i quali ricorderò Girolamo Savorgnano,
+che difese contro di lui Osofo,
+e Giovanni Vettori, che all'ultimo lo fece
+prigioniere<a class="tag" id="tag375" href="#note375">[375]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Bartolommeo d'Alviano, che aveva adunata
+una nuova armata a Padova ed a
+Treviso, colla quale faceva testa a Raimondo
+di Cardone ed agli Spagnuoli,
+otteneva sopra di loro piccoli vantaggi; e
+colla sua risoluzione, colla prontezza e
+sagacità delle sue misure, avvezzò nuovamente
+i soldati ad affrontare il pericolo,
+e loro ispirò confidenza. Condusse parte
+della sua armata nel Friuli, sconfisse il
+Frangipane, e gli fece levare l'assedio
+<span class="pagenum"><a id="Page_382"></a>[382]</span>
+d'Osofo, indi tornò alla sua stazione a
+Padova, prima che gli Spagnuoli avessero
+potuto approfittare della sua lontananza.
+Anzi pochi giorni dopo sorprese gli Spagnuoli
+ad Este, di cui s'impadronì, e
+nella quale trovò i loro magazzini; all'ultimo
+sorprese ancora Rovigo, ove smontò
+quasi tutta la loro cavalleria, facendo loro
+molti prigionieri. Sebbene schivasse sempre
+una generale battaglia, dietro espresso
+ordine del senato, ottenne poco a poco di
+distruggere quell'armata, ch'era stata si
+lungo tempo così formidabile<a class="tag" id="tag376" href="#note376">[376]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Renzo di Ceri sostenevasi sempre in
+Crema con una guarnigione veneziana;
+e non solo vi si difendeva contro tutti
+gli attacchi de' nemici, contro la fame
+e la peste, malgrado privazioni d'ogni genere;
+ma faceva inoltre delle sortite per
+levare contribuzioni in tutte le vicine
+piazze, per sorprendere i quartieri delle
+truppe di Massimiliano Sforza, per occupare
+la stessa città di Bergamo, che
+dovette in appresso evacuare per capitolazione;
+ed in queste province, separate
+dalla capitale dalle armate nemiche, mantenne
+<span class="pagenum"><a id="Page_383"></a>[383]</span>
+l'onore del nome veneziano e la
+confidenza nella fortuna della repubblica<a class="tag" id="tag377" href="#note377">[377]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Fino a tale epoca non si vedeva quale
+vantaggioso effetto avessero prodotto le
+negoziazioni che Leon X manteneva tra
+la repubblica di Venezia e Massimiliano,
+tra il re di Francia e gli Svizzeri; veruna
+delle incominciate pacificazioni eransi
+ridotte a fine, ed omai si cominciava
+a diffidare della di lui buona fede. In fatti
+nelle sue lettere confidenziali, egli affrettava
+tanto più Lodovico XII ad entrare
+quest'anno medesimo in Italia, quanto
+meno lo credeva disposto a tale intrapresa<a class="tag" id="tag378" href="#note378">[378]</a>;
+lo assicurava del suo attaccamento
+agli interessi della Francia, e faceva
+sposare a suo fratello, Giuliano, Filiberta
+di Savoja, sorella della madre di
+Francesco I; insisteva intorno a questo
+matrimonio, conchiuso il 10 maggio del
+1513, ma che non si celebrò in Torino
+che in febbrajo del 1515<a class="tag" id="tag379" href="#note379">[379]</a>; e nello
+<span class="pagenum"><a id="Page_384"></a>[384]</span>
+stesso tempo mandava Pietro Bembo in
+legazione a Venezia per persuadere questa
+repubblica a staccarsi dalla Francia
+ed a riconciliarsi coll'imperatore e col re
+di Spagna<a class="tag" id="tag380" href="#note380">[380]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il nuovo pontefice punto non si rassomigliava
+al suo predecessore, nulla avendo
+di quel carattere severo, irascibile,
+implacabile di lui. Per lo contrario aveva
+co' suoi familiari maniere affatto amene
+e graziose; la protezione che accordava
+alle arti ed alle lettere, i beneficj che a
+larga mano spargeva sui dotti, sui poeti,
+sugli artefici venivano celebrati in tutta
+l'Europa con profusione di lodi. Ma d'altra
+parte Leone non aveva nè la lealtà, nè
+l'elevato carattere di Giulio II. Tutte le
+sue negoziazioni erano associate alla falsità
+ed alla perfidia; sempre parlando di
+pace, ovunque soffiava il fuoco della guerra;
+ed i popoli d'Italia, oppressi da tante
+barbare armate, non valevano a risvegliare
+la di lui pietà, nè influivano sulla di lui
+condotta. La sua ambizione non era minore
+di quella di Giulio II, e non poteva
+vestirla agli occhi proprj con così rispettabili
+titoli. Non erano più l'indipendenza
+<span class="pagenum"><a id="Page_385"></a>[385]</span>
+dell'Italia, o la potenza della Chiesa, che
+dirigevano le azioni del pontefice, ma
+solamente l'aggrandimento della propria
+famiglia.
+</p>
+
+<p>
+Aveva Leon X promesso a suo fratello
+Giuliano di formargli un illustre stato,
+ed a tale condizione lo aveva persuaso a
+rinunciare a favore di Lorenzo, figlio di
+Pietro de' Medici, alla direzione della repubblica
+fiorentina. Aveva intenzione di
+formare per Giuliano una nuova sovranità
+cogli stati di Parma e di Piacenza,
+ai quali voleva aggiugnere Modena e Reggio,
+spogliandone la casa d'Este; perciocchè
+sebbene avesse da principio prodigato
+al duca Alfonso le più lusinghiere
+promesse, sebbene gli avesse, in occasione
+del suo coronamento, fatto tenere
+il gonfalone della Chiesa, non aveva ancora
+rivocate le sentenze contro di lui
+pronunciate dal suo predecessore. Gli aveva
+promessa la restituzione di Reggio entro
+un determinato tempo; ma due volte
+era scaduto questo termine, e due volte
+aveva mancato alla sua promessa. Finalmente
+aveva fomentata una congiura dei
+Rangoni, gentiluomini modenesi, che in
+settembre del 1514 avevano arrestato Vito
+Fürst, governatore imperiale della loro
+città; e, mediante il pagamento di quaranta
+<span class="pagenum"><a id="Page_386"></a>[386]</span>
+mila fiorini, egli si era dall'imperatore
+fatto cedere il dominio di quella
+città<a class="tag" id="tag381" href="#note381">[381]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Col mostrarsi affezionato alle case d'Austria
+e d'Arragona sperava Leon X d'ottenere
+l'assenso loro per formare a favore
+di suo fratello una sovranità cispadana,
+smembrandola dai ducati di Milano
+e di Ferrara; ma i Veneziani gli facevano
+sperare l'ajuto della Francia per un
+progetto di tutt'altra importanza, quello
+di collocare suo fratello sul trono di Napoli,
+cacciandone il re d'Arragona. L'universale
+desiderio degl'Italiani di scuotere
+il giogo de' barbari poteva in fatti
+procacciare applausi a questo tentativo,
+e la vicendevole gelosia delle potenze
+straniere, le quali non volevano lasciare
+ai loro rivali ciò ch'esse erano forzate di
+abbandonare, poteva procurargliene l'appoggio.
+I Medici portavano le loro speranze
+non solo a conseguire il regno di
+Napoli per Giuliano, ma ancora ad avere
+il ducato di Milano per Lorenzo, ed appoggiavano
+i loro politici calcoli alle profezie
+d'un monaco, di cui mostravano una
+<span class="pagenum"><a id="Page_387"></a>[387]</span>
+lettera, ch'esso, dicevano, aveva scritta
+dopo la sua morte<a class="tag" id="tag382" href="#note382">[382]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Frattanto Leon X correva rischio di
+trovarsi preso dalle sue capziose negoziazioni.
+Lodovico XII lo affrettava a dichiararsi,
+e ad appoggiarlo nella spedizione
+che meditava per la campagna del
+1515. Gli mostrava come i Veneziani si
+andavano rialzando colla loro costanza
+dalle sofferte perdite, mentre Bartolomeo
+d'Alviano, loro generale, ricuperava con
+una serie di felici sebbene piccoli avvenimenti
+quella riputazione che perduta
+aveva in due grandi sconfitte. Gli ricordava
+l'alleanza ch'egli aveva recentemente
+conchiusa con Enrico VIII d'Inghilterra,
+e che gli assicurava per la vicina
+spedizione i soccorsi di quella stessa
+potenza che aveva fatta mancare la precedente.
+Faceva riflettere al pontefice
+quanto sarebbe imprudente consiglio l'affidarsi
+alle promesse di Ferdinando e di
+Massimiliano, de' quali non era meno
+nota la povertà che la mala fede. Lo invitava
+<span class="pagenum"><a id="Page_388"></a>[388]</span>
+a mettersi in guardia contro l'ambizione
+di questi due principi, che aspiravano
+niente meno che al dominio di
+tutta l'Italia; mentre ne' tempi in cui egli
+medesimo ne possedeva i due più potenti
+stati, egli aveva rispettata l'indipendenza
+di tutti gli altri. Nello stesso tempo non
+aveva Lodovico XII tenuti segreti gl'inviti
+fattigli da Leon X di passare in Italia,
+ed aveva in tal modo renduto il pontefice
+sospetto agli altri di lui alleati. Pareva
+giunto l'istante in cui vedrebbesi il papa
+forzato a dichiararsi scopertamente, e far
+conoscere chi avesse voluto ingannare, o il
+re di Francia, o gli Svizzeri, o Massimiliano
+e Ferdinando, oppure i Veneziani<a class="tag" id="tag383" href="#note383">[383]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma l'inaspettata morte di Lodovico XII,
+accaduta il 1.º di gennajo del 1515 ritardò
+ancora per poco tempo una dichiarazione
+che sembrava imminente. Lo sproporzionato
+matrimonio di questo monarca, in
+età di cinquantaquattro anni, con una
+bellissima principessa di diciotto, venne
+risguardato come cagione della sua morte.
+La breve malattia che conducevalo al sepolcro
+aveva tutti i caratteri del rifinimento.
+In tempo delle medesime feste
+<span class="pagenum"><a id="Page_389"></a>[389]</span>
+delle nozze fatte in Abeville il 9 ottobre,
+e continuate in Parigi per sei settimane
+con giostre e tornei, il re trovavasi così
+debole, che rimase costantemente sul suo
+letto di riposo. «A cagione di sua moglie,
+dice il leale servitore di Bajardo,
+aveva il re mutata affatto la sua maniera
+di vivere, perciocchè invece che
+era solito di pranzare alle otto ore,
+conveniva che pranzasse a mezzogiorno;
+invece di porsi a letto secondo il
+suo costume alle sei ore della sera
+spesso non si coricava che a mezzanotte,
+onde cadde infermo in sulla fine
+di dicembre; dalla quale malattia non
+potendolo liberare veruno umano rimedio,
+spirò il primo di gennajo seguente,
+dopo la mezzanotte<a class="tag" id="tag384" href="#note384">[384]</a>.»
+</p>
+
+<p>
+Lodovico XII, che per alcuni mesi
+venne riconosciuto come re di Napoli,
+e che regnò più di dieci anni sul ducato
+di Milano, dev'essere considerato come
+uno de' sovrani d'Italia; ed il suo carattere
+non ebbe che troppa influenza sui
+<span class="pagenum"><a id="Page_390"></a>[390]</span>
+destini di questa contrada. Fu generalmente
+accusato d'avarizia; ed infatti alienò
+gli Svizzeri, e per un risparmio mal
+inteso e fuori di luogo fece spesso mancare
+i successi delle sue armate. Pure
+quest'economia, sebbene eccessiva, fu
+quasi la sola virtù che gli meritò l'onorato
+titolo di padre del popolo; perciocchè
+risparmiò le imposte de' suoi sudditi
+più ancora che i proprj tesori. Altronde
+non ravvisavasi in lui veruna di quelle
+qualità che si ammirano ne' grandi uomini
+o ne' grandi re. Privo di forza di
+carattere, e di spirito indeciso, era abitualmente
+condotto, ed aveva bisogno di
+esserlo; ma non sapeva prendere per sue
+guide uomini a lui superiori. I suoi favoriti
+erano quasi tutti deboli al pari di
+lui, la loro politica quasi sempre male
+intesa, ed inoltre quasi sempre senza fede.
+Non meno ambizioso che se la natura
+gli avesse dati i talenti d'un conquistatore,
+mai non cessò di combattere pel
+possedimento del regno di Napoli e del
+ducato di Milano, e perdette l'uno e
+l'altro per propria colpa, dopo avere attirati
+sopra la Francia i più sanguinosi
+disastri<a class="tag" id="tag385" href="#note385">[385]</a>. Non meno perfido, che se
+<span class="pagenum"><a id="Page_391"></a>[391]</span>
+invecchiato fosse nello studio della politica,
+detta macchiavellica, fu infedele a
+tutti i trattati, indegnamente tradì l'amicizia
+de' suoi alleati, i Fiorentini, i Veneziani,
+il re di Navarra, il duca di
+Ferrara, i Bentivoglio, i piccoli principi
+di Romagna, ed il principe di
+Piombino. Fu il principale autore della
+lega di Cambrai contro i Veneziani, suoi
+alleati; e questa perfidia pareggiava quella
+cui erasi associato contro Federico, re
+di Napoli. Per altro non era alla ragione
+di stato ch'egli sagrificava in tal guisa
+la sua parola ed il suo onore; poichè
+ognuna di queste violazioni de' trattati
+non era meno imprudente ed impolitica,
+che contraria alla buona fede.
+</p>
+
+<p>
+Quando Lodovico XII si trovò personalmente
+alla testa delle sue armate, ed
+in particolare nella prima campagna contro
+i Veneziani, diede non dubbie prove
+di crudeltà. Ma in mezzo alle battaglie i
+<span class="pagenum"><a id="Page_392"></a>[392]</span>
+patimenti ed i pericoli personali spengono
+tutti i più delicati sentimenti; e le
+atrocità commesse contro il governatore
+di Peschiera e di suo figliuolo, sono una
+minor prova della durezza del suo cuore,
+che il crudele trattamento fatto al
+suo rivale, Lodovico Sforza. Egli lo tenne
+dieci anni in una prigione o in una gabbia
+di ferro; gli negò la consolazione inutilmente
+invocata d'avere libri e mezzi
+di scrivere nella sua solitudine, e permise
+che morisse disperato, senza veruna
+distrazione, senza verun alleviamento di
+spirito<a class="tag" id="tag386" href="#note386">[386]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Lodovico XII fece nascere lo scisma
+nella Chiesa. Visse lungo tempo scomunicato,
+e tenne il suo regno sotto l'interdetto:
+ciò non pertanto era superstizioso,
+e dopo di avere lungo tempo
+sagrificata la religione alla politica, sagrificò
+<span class="pagenum"><a id="Page_393"></a>[393]</span>
+l'una e l'altra alla bigotteria. La
+privata dolcezza del suo carattere non
+merita maggiori elogj della sua condotta
+pubblica. Il divorzio della prima moglie
+fu un insigne esempio d'ingratitudine,
+di falsità, di disprezzo per ogni decenza.
+Non ebbe altro motivo che l'amore da lui
+compito per la seconda, allora moglie di
+suo cognato; e quando in età avanzata
+perdette anche quest'ultima, consacrò appena
+qualche settimana alla di lei memoria,
+e chiese subito la mano d'una terza
+sposa nel fiore dell'età, il di cui amore
+gli costò la vita. Questa dal canto suo,
+per una specie di rappresaglia, non gli
+recava che un cuore di già consacrato a
+Carlo Brandon, duca di Suffolck, che
+sposò segretamente due mesi dopo la
+morte di Lodovico XII<a class="tag" id="tag387" href="#note387">[387]</a>.
+</p>
+</div>
+
+<div class="chapter">
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_394"></a>[394]</span>
+</p>
+
+<h2>
+CAPITOLO CXII.
+</h2>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+<i>Francesco I assume il titolo di duca di
+Milano; passa le Alpi; batte gli
+Svizzeri a Marignano e conquista il
+Milanese; invasione di Massimiliano
+in Lombardia, e sua ritirata; diversi
+trattati che pongono fine alle guerre
+prodotte dalla lega di Cambrai.</i>
+</p>
+
+<p class="center">
+1515 = 1517.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Alla morte di Lodovico XII, suo genero
+il duca d'Angoleme, primo principe
+del sangue, salì sul trono di Francia sotto
+il nome di Francesco I. Era egli nato
+il 12 settembre del 1494, e pronipote
+dello stesso Lodovico, duca d'Orleans,
+figlio di Carlo V, di cui Lodovico XII
+era nipote. Prese nello stesso tempo il
+titolo di duca di Milano, come erede di
+Valentina Visconti, sua bisavola, e come
+nominato nelle investiture accordate da
+Massimiliano, in conseguenza del trattato
+di Cambrai<a class="tag" id="tag388" href="#note388">[388]</a>. L'Italia fu in qualche
+modo così avvisata, che il nuovo monarca
+<span class="pagenum"><a id="Page_395"></a>[395]</span>
+aspirava a ricuperare colla forza delle
+armi la sovranità ch'era stata tolta al
+suo predecessore.
+</p>
+
+<p>
+La Francia aveva avuta la felicità di
+vedere succedersi due monarchi nati in
+privata fortuna, i quali portavano sul
+trono virtù, o talenti, che la reale educazione
+non può sviluppare. Lodovico XII,
+che, come principe del sangue, si era mostrato
+uomo debole e mediocre, si conservò
+quale sempre era stato; ad ogni
+modo andò debitore alla sua ristretta e
+spesso contraria fortuna delle abitudini di
+regolarità, d'economia, di rispetto per
+la giustizia e di compassione per le miserie
+del popolo, che gli fruttarono l'amore
+de' suoi sudditi. Francesco I era
+stato dalla natura assai più favorito: era
+egli giovane di bella presenza, e di una
+forza ed agilità singolari in tutti gli esercizj
+militari; la sua affabilità, la gentilezza
+delle sue maniere e la sua generosità
+gli guadagnavano il cuore di
+chiunque lo avvicinava. Finalmente era il
+primo re francese che fosse stato liberalmente
+educato; amava le lettere, le arti,
+la poesia, e le coltivava egli stesso non
+infelicemente. Sebbene Lodovico XII,
+fuori di speranza d'aver figliuoli, lo risguardasse
+di già come presuntivo erede
+<span class="pagenum"><a id="Page_396"></a>[396]</span>
+della corona, e lo avesse perciò scelto
+per suo genero, promettendogli Claudia
+di Francia, sua primogenita, la regina
+Anna di Bretagna, non aveva permesso
+finch'ella visse che questo matrimonio
+avesse effetto. L'odio che costei nudriva
+contro Luigia di Savoja, madre di Francesco
+I, stendevasi anche sopra il di lei
+figliuolo. Il matrimonio non si celebrò che
+in maggio del 1514<a class="tag" id="tag389" href="#note389">[389]</a>; e fino a quest'epoca
+Francesco sostenne il peso dello
+sfavore, e quello della necessità d'ubbidire.
+</p>
+
+<p>
+Le luminose qualità di Francesco I
+eccitavano l'attenzione dell'Italia, che
+sentivasi minacciata dalle sue prime mosse,
+e rammentavasi che Gastone di Foix,
+pervenuto alla stessa età con eguali talenti,
+ma con minore potenza per farli
+valere, erasi di già renduto famoso con
+tante vittorie. Frattanto i nemici della
+Francia, posti in guardia dagli apparecchi
+di Lodovico XII, credettero di avere per la
+di lui morte guadagnato, se non altro, una
+dilazione; sembrava loro affatto inverisimile
+che il nuovo re volesse intraprendere una
+guerra straniera ne' primi mesi del suo
+<span class="pagenum"><a id="Page_397"></a>[397]</span>
+regno, allontanandosene prima d'avere
+avuto il tempo di consolidare la propria
+autorità. Francesco I nulla omise che convalidare
+potesse questa opinione, e sebbene
+portasse a quattro mila lance il numero
+delle sue compagnie d'ordinanza,
+non annunciò quest'armamento che come
+una misura di difesa<a class="tag" id="tag390" href="#note390">[390]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Infatti prima d'entrare in campagna,
+Francesco I voleva conoscere la disposizione
+de' suoi vicini. Trovò ch'Enrico
+VIII, re d'Inghilterra, non era meno di
+lui desideroso di rinnovare il trattato di
+alleanza conchiuso col suo predecessore;
+e questo nuovo trattato fu soscritto a
+Londra il 5 di aprile<a class="tag" id="tag391" href="#note391">[391]</a>. L'arciduca
+Carlo, sovrano de' Paesi Bassi, si mostrò
+egualmente disposto a stipulare in Parigi,
+il 24 di marzo, un trattato di alleanza in
+forza del quale prometteva di sposare
+Renata di Francia, figliuola di Lodovico
+XII, e cognata di Francesco I, tostocchè
+questa sarebbe nubile<a class="tag" id="tag392" href="#note392">[392]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_398"></a>[398]</span>
+</p>
+
+<p>
+Ma d'altra parte Ferdinando il Cattolico
+non volle rinnovare la tregua d'Orthes,
+se non a condizione che vi si comprendesse
+il Milanese, al che Francesco
+non volle acconsentire. Massimiliano ricusò
+d'entrare in negoziazioni; gli Svizzeri
+non vollero ricevere gli ambasciatori
+francesi, quando non fossero apportatori
+della ratifica della convenzione di Digione;
+il papa promise di tenersi neutrale,
+ma nello stesso tempo negoziava segretamente
+con Massimiliano, con Ferdinando
+e cogli Svizzeri, ed in luglio sottoscriveva
+un trattato di guarenzia per
+il ducato di Milano<a class="tag" id="tag393" href="#note393">[393]</a>. I Veneziani dal
+canto loro riponevano ogni speranza nei
+soccorsi della Francia; affrettavano il re
+a scendere in Italia, mentre che l'assistenza
+loro poteva ancora essere efficace;
+e rinnovarono con lui, il 27 di giugno,
+l'alleanza che avevano conchiusa col di
+lui predecessore<a class="tag" id="tag394" href="#note394">[394]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_399"></a>[399]</span>
+</p>
+
+<p>
+Il doge di Genova, Ottaviano Fregoso,
+era stato ricondotto in patria dalle armi
+degli Spagnuoli e del papa, onde la lega
+contraria alla Francia credeva di poter
+contare sopra di lui; pure ella non lo
+accarezzava più di quello che fatto avesse
+il duca di Milano medesimo, e mentre opprimeva
+questi colle contribuzioni, e continuamente
+lo minacciava di cedere i suoi
+stati ad un altro, gli offriva nello stesso
+tempo la signoria di Genova, a condizione
+ch'egli pagasse alla lega una grossa somma
+di danaro; di modo che il Fregoso non
+ignorava che, sotto la protezione del papa
+e del re di Spagna, la sua patria veniva
+in certo modo posta in vendita al migliore
+offerente. Accolse dunque con piacere
+le segrete proposizioni di Francesco I,
+che chiedeva la sua alleanza. Conchiuse
+un trattato col contestabile di Borbone,
+che non doveva essere pubblicato che
+dopo che le armate francesi sarebbero
+entrate in Italia; allora il Fregoso doveva
+aprir loro i passaggi della Liguria, secondarle
+con un determinato numero di fanti,
+e deporre il titolo di doge, per assumere
+quello di perpetuo governatore di Genova
+a nome del re di Francia<a class="tag" id="tag395" href="#note395">[395]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_400"></a>[400]</span>
+</p>
+
+<p>
+Finalmente a Francesco I restava un
+ultimo alleato in Italia, ma di tutti il
+più debole, ed era il marchese di Saluzzo,
+che, spogliato di tutti i suoi stati per cagione
+del suo attaccamento alla Francia,
+altro più non conservava che la città di
+Revello, che dalla sua posizione per altro
+alle falde delle montagne era renduta
+importante<a class="tag" id="tag396" href="#note396">[396]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma Francesco primo contava meno
+sopra i suoi alleati che sulle proprie forze
+della Francia, e sull'entusiasmo con cui
+questa apparecchiavasi a secondare il suo
+giovane re nella prima di lui impresa.
+Volendo Francesco cancellare la vergogna
+delle sconfitte di Novara e di Guinegattes,
+ragunava la più poderosa armata che fin
+allora fosse stata condotta in campagna
+da un re di Francia. Riunì nel Delfinato
+duemila cinquecento lance francesi, il fiore
+di tutta la nobiltà francese; e perchè la
+gelosia di questa casta teneva in Francia
+disarmato il terzo stato e lontano da ogni
+militare esercizio; e perchè d'altra parte
+<span class="pagenum"><a id="Page_401"></a>[401]</span>
+le ultime guerre avevano fatta sentire la
+decisiva importanza dell'infanteria, quand'essa
+presentava o la massa impenetrabile
+e coperta di picche degli Svizzeri, o
+l'agilità unita alla costanza degli Spagnuoli;
+Francesco I si procurò ventidue
+mila Landsknecht per far testa agli Svizzeri,
+e dieci mila Baschi da opporsi
+agli Spagnuoli. Erano i primi sotto il
+comando del duca di Gueldria, del capitano
+Tavannes, la di cui gente, che ammontava
+a sei mila uomini, chiamavasi
+la banda nera, del duca di Suffolck, del
+conte di Volff-Brandeck, e di Michele
+di Openberg<a class="tag" id="tag397" href="#note397">[397]</a>. L'avarizia di Ferdinando,
+che mai non aveva voluto pagare la taglia
+del suo illustre capitano Pietro Navarro,
+fatto prigioniero nella battaglia di
+Ravenna, somministrò ai Francesi un
+eccellente capo per formare l'infanteria
+basca. Il Navarro, stanco di così lunga
+prigionia, restituì a Ferdinando tutti i
+feudi che aveva da lui ricevuti, entrò
+al servigio della Francia, e levò parte
+nel Bearn e parte nel Delfinato i dieci
+<span class="pagenum"><a id="Page_402"></a>[402]</span>
+mila uomini, cui egli diede la forma, la
+disciplina e le armi colle quali la sua
+fanteria spagnuola erasi lungo tempo distinta<a class="tag" id="tag398" href="#note398">[398]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Raimondo di Cardone, dopo di avere
+minacciato il Vicentino, e forzato a rinculare
+Bartolommeo d'Alviano, che aveva
+dal senato ricevuto espresso ordine di
+non esporsi a formale battaglia, aveva ricondotta
+a Verona l'armata spagnuola.
+Giuliano de' Medici, che suo fratello
+Leon X aveva nominato gonfaloniere
+della Chiesa, adunava tra Piacenza e
+Reggio un'armata composta di truppe
+pontificie e di truppe della repubblica
+fiorentina. Finalmente gli Svizzeri si affrettavano
+soli di prevenire i Francesi,
+occupando i passi delle Alpi. Avevano
+stabilito il loro quartiere generale a Susa,
+ove tenevano di già un'armata di oltre
+venti mila uomini, la quale custodiva le
+aperture delle due valli d'Exiles e della
+Novalese, con tutte le gole del monte
+Cenisio e del monte Ginevra<a class="tag" id="tag399" href="#note399">[399]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_403"></a>[403]</span>
+</p>
+
+<p>
+D'altra parte l'armata di Francesco I
+occupava le spalle delle stesse Alpi nel
+Delfinato, tra Grenoble e Briançon. Il
+passaggio del monte Ginevra, pel quale
+i Francesi erano nelle precedenti guerre
+scesi in Italia, veniva loro chiuso: ed il
+re giudicava impossibile di sforzare gli
+Svizzeri in anguste gole, ove la sua cavalleria
+non poteva agire, e dove il più
+piccolo ritardo avrebbe esposta la sua
+armata a perire di fame. In tale stato di
+cose il maresciallo Trivulzio s'addossò il
+carico di visitare le montagne, per informarsi
+da tutti i pastori intorno alle
+strade per le quali l'armata francese potrebbe
+passare e prendere alle spalle
+l'armata svizzera; s'attenne in ultimo a
+quella, che, dalle rive della Duranza, conduce
+per Guillestre e per l'Argentiera
+alle sorgenti della Stura, ed ai piani del
+marchesato di Saluzzo<a class="tag" id="tag400" href="#note400">[400]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Già era il 10 d'agosto, e più non si
+vedevano nevi nelle gole delle montagne
+che si dovevano attraversare coll'artiglieria;
+ma verun'armata non aveva fin allora
+penetrato in così alpestre valli, sconosciute
+perfino dai condottieri di merci,
+<span class="pagenum"><a id="Page_404"></a>[404]</span>
+e praticate solamente da alcuni cacciatori
+di camozzi. L'intrapresa di condurvi un
+treno d'artiglieria, tutti gli uomini d'armi
+francesi, e trenta mila pedoni, doveva
+dunque sorprendere l'immaginazione. Da
+Grenoble l'armata erasi recata ad Embrun
+per Vizille e la Mura. Colà provvedutasi
+di vittovaglie per cinque giorni,
+penetrò nelle montagne pei villaggi di
+san Clemente e di Crispino. Aveva lasciato
+a sinistra il monte Genievre, guadata
+la Duranza, e trovata la sua prima
+stazione a Gilestre. Di là fu d'uopo aprirsi
+col ferro una strada a traverso alla rupe
+di san Paolo, che chiudeva il passaggio:
+questo si eseguì il secondo giorno, e l'armata
+andò a passare la notte a Barcellonetta.
+Il terzo giorno si doveva valicare la
+catena centrale delle Alpi, quella che, tra
+Barcellonetta e l'Argentiera, divide le
+acque che scendono nel Rodano da quelle
+che vanno nel Po. Qua e là dovevansi
+far saltare degli scogli per aprirsi la via,
+o gettar ponti a traverso ai precipizj, o
+innalzare sull'erta delle montagne lungo i
+precipizj delle gallerie di legno. Settantadue
+grossi pezzi d'artiglieria dovevano passare
+per questa strada colla colonna centrale
+dell'armata, la cavalleria pesante e gli
+equipaggi; ed in oltre due mila cinquecento
+<span class="pagenum"><a id="Page_405"></a>[405]</span>
+pontonieri e zappatori, raccolti in corpo
+e pagati come la fanteria, i quali dovevano
+aprire le strade; ma lo zelo dei
+semplici soldati era ancora più efficace;
+essi strascinavano l'artiglieria invece dei
+cavalli, e mostravano altrettanta avvedutezza
+e destrezza che coraggio per superare
+le inudite difficoltà che loro opponeva
+la natura. La terza stazione dell'armata
+fu ne' villaggi di Larchia e di Ehergia.
+L'armata era omai giunta nella valle della
+Stura; ma la montagna di Piè di Porco
+gli chiudeva tuttavia il passaggio: essa la
+superò il quarto giorno, ed il quinto si
+trovò in Lombardia nelle pianure del
+marchesato di Saluzzo<a class="tag" id="tag401" href="#note401">[401]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Mentre la colonna del centro teneva
+questa strada, continuamente lottando con
+pericoli e con difficoltà che verun altro
+generale non aveva per anco tentato di
+superare, altre divisioni dell'armata tenevano
+le strade della Dragoniera, di
+Rocca Perotta e di Cuneo, senza mai
+scontrarsi negli Svizzeri, che con tanto
+vantaggio avrebbero potuto vietarne il
+passaggio.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_406"></a>[406]</span>
+Con una di queste divisioni La Palisse
+era stato incaricato di portarsi da Briançon
+a Villafranca, e di là per Sestrieres alle
+sorgenti del Po. Egli formava in tal modo
+l'ala sinistra di tutta l'armata francese,
+e siccome colui che trovavasi più vicino
+agli Svizzeri, era altresì quegli che più
+particolarmente copriva l'artiglieria. Bajardo,
+Humbercourt e d'Aubignì camminavano
+con questa divisione. Bajardo ebbe
+avviso che Prospero Colonna, capitano
+generale del duca di Milano, aveva il
+suo quartiere a Carmagnola, alle falde
+di quelle stesse montagne, e seppe inoltre
+che, sebbene la strada di Rocca Sparviera
+non avesse mai veduti cavalli, era non
+pertanto praticabile. Bajardo e La Palisse
+risolsero di sorprendere il generale nemico.
+Al Colonna riuscì in quest'occasione
+dannoso il suo circospetto carattere;
+perchè non potè credere possibile ciò ch'egli
+medesimo non avrebbe osato di tentare.
+Infatti egli non aveva verun sospetto
+dell'avvicinamento de' Francesi; pure era
+partito da Carmagnola per Pignerolo la
+mattina medesima del 15 agosto, giorno
+in cui, attesa la sollecitudine usata, La
+Palisse e Bajardo avevano sperato di sorprenderlo
+nella prima di queste due città:
+ma, avvisati della sua partenza, gli tennero
+<span class="pagenum"><a id="Page_407"></a>[407]</span>
+dietro di galoppo. Il Colonna, che aveva
+con lui trecent'uomini d'armi, alcuni
+cavaleggieri, e molti cavalli di rimonta,
+erasi trattenuto a Villafranca per desinare.
+Non volle dar fede alle sue spie che
+vennero a partecipargli l'imminente arrivo
+de' Francesi. Il corpo di guardia, posto
+all'ingresso di Villafranca, vedendo venire
+il nemico volle chiudere le porte; ma
+due uomini d'armi francesi, che avevano
+preceduta la compagnia, si precipitarono
+avanti con sì grande impeto, che uno
+di loro riuscì a cacciare la sua lancia
+tra le imposte della porta che si chiudeva,
+ed a tenervela finchè sopraggiunsero i
+suoi camerata. Prospero Colonna, sorpreso,
+non potè fare veruna resistenza e fu
+fatto prigioniere colla maggior parte dei
+suoi uomini d'armi, e più di settecento
+cavalli<a class="tag" id="tag402" href="#note402">[402]</a>.
+</p>
+
+<p>
+L'Italia seppe nello stesso tempo la
+discesa dalle Alpi di un'armata francese
+tanto formidabile, e la prigionia del suo
+più riputato generale. Queste notizie scoraggiarono
+<span class="pagenum"><a id="Page_408"></a>[408]</span>
+gli alleati, e li fece più diffidenti
+gli uni degli altri; onde essi volsero
+tutte le loro cure a cercare separatamente
+i mezzi di porsi al sicuro dal comune
+pericolo. Giuliano de' Medici, sorpreso
+da una pericolosa febbre, aveva abbandonata
+l'armata, per recarsi a Firenze, lasciandone
+il comando a suo nipote Lorenzo.
+Leon X si affrettò di far dire a quest'ultimo
+di non avanzarsi contro i Francesi,
+di non violare la neutralità, e di
+cogliere il pretesto della rivoluzione di
+Guido Rangoni, per trattenersi nel Modenese
+all'assedio di Rubiera. Nello stesso
+tempo spedì il suo confidente, Cinzio
+di Tivoli, a Francesco I, per iscusare i
+suoi primi passi, ed intavolare qualche
+negoziazione; ma questo emissario fu arrestato
+dagli Spagnuoli, e le carte che
+gli si trovarono addosso fecero conoscere
+a Raimondo di Cardone, cui furono rimesse,
+quanto poco fondamento doveva
+fare sul papa<a class="tag" id="tag403" href="#note403">[403]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il Cardone aveva concentrato in Verona
+tutte le forze della Spagna, e stava
+colà aspettando i soccorsi della Germania,
+<span class="pagenum"><a id="Page_409"></a>[409]</span>
+che Massimiliano prometteva sempre e
+non mandava mai. Altronde egli aveva
+fin allora mantenute le sue truppe senza
+danaro a carico del paese ch'esse guastavano,
+conciossiachè non si può dire
+che rifacessero la guerra. Ferdinando
+non mandava verun sussidio; però nell'istante
+in cui avrebbe dovuto porsi
+in cammino, il generale non poteva
+dispensarsi dal pagare ai soldati almeno
+una parte de' soldi arretrati. Bartolommeo
+d'Alviano gli si era di nuovo avvicinato,
+occupando colla sua armata il Polesine
+di Rovigo; e, senza voler tentare la dubbia
+sorte di una battaglia, riteneva gli Spagnuoli,
+loro non permettendo di andare
+ad unirsi agli Svizzeri<a class="tag" id="tag404" href="#note404">[404]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Gli stessi Svizzeri avevano con qualche
+perturbamento udita la notizia del passaggio
+di Francesco I: eransi da principio
+avviati verso Pignerolo con intenzione
+di liberare Prospero Colonna, ed
+avevano costretto La Palisse a ripiegarsi
+sopra Fossano; ma quando seppero che
+tutta l'armata, e lo stesso re alla testa
+della medesima avevano passate le Alpi,
+chiesero una sospensione d'armi per
+ritirarsi a Vercelli, lo che da Francesco,
+<span class="pagenum"><a id="Page_410"></a>[410]</span>
+che ardentemente bramava di riconciliarsi
+con loro, fu subito accordato. Nella
+loro ritirata saccheggiarono Chivasso e
+Vercelli, ed infine si fermarono a Novara<a class="tag" id="tag405" href="#note405">[405]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dopo il cominciamento della guerra
+gli Svizzeri si trovavano divisi in due
+fazioni; gli uni, strascinati dal cardinale
+di Sion, implacabile nemico della Francia,
+non volevano udire ragionamenti di accordo;
+gli altri, i di cui principali capi erano
+Alberto della Pietra e Giovanni di Diesbach,
+capitani de' Bernesi, e Giorgio di
+Super-Sax Valesano, desideravano di riconciliarsi
+con una monarchia, che risguardavano
+come la naturale amica della
+loro nazione; e si lagnavano, che si facesse
+loro versare il più puro lor sangue
+per una contesa affatto straniera alla svizzera.
+L'ambizione di coloro che volevano
+signoreggiare l'Italia ed opprimere la
+Francia, era sproporzionata affatto colla
+loro forza, e pareva loro che la Svizzera
+dovesse essere egualmente perduta, sia
+che la Francia cessasse di esistere, o sia
+che la Francia vittoriosa volesse vendicarsi
+<span class="pagenum"><a id="Page_411"></a>[411]</span>
+de' suoi più prossimi vicini. Il timore,
+che inspirava l'armata di Francesco
+I, consigliava gli Svizzeri a dare
+orecchio alle persuasioni di Diesbach e
+di Alberto, che volevano che si accettasse
+la mediazione loro offerta dal duca di
+Savoja, e dal bastardo di lui fratello<a class="tag" id="tag406" href="#note406">[406]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma gli Svizzeri, che il giorno d'una
+battaglia si assoggettavano ad una rigorosa
+disciplina, conservavano nelle loro
+armate, qualunque volta non si trovavano
+in presenza del nemico, tutte le più focose
+abitudini democratiche. I ragionamenti
+de' loro capi gli strascinavano a vicenda
+ad estremi partiti. Gli uni, di già
+carichi di preda, desideravano di trasportarla
+nelle loro montagne, altri domandavano
+la guerra, perchè non avevano
+ancora nulla guadagnato; tutti si lagnavano,
+perchè i quaranta mila ducati al
+mese, loro promessi dal papa e dal vicerè,
+mai non giugnevano al campo. In
+un istante di mal umore saccheggiarono
+la cassa del commissario pontificio, e di
+già si ponevano in cammino per tornare
+nella Svizzera, quando arrivò il danaro.
+Allora si calmarono, e si accamparono
+a Gallarate, ove aspettarono venti
+<span class="pagenum"><a id="Page_412"></a>[412]</span>
+mila loro compatriotti, che passavano le
+Alpi per raggiugnerli<a class="tag" id="tag407" href="#note407">[407]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Frattanto il bastardo di Savoja ed il
+signore di Lautrec avevano seguiti gli
+Svizzeri a Gallarate per continuare le
+loro negoziazioni; e perchè questi offrivano
+danaro contante, mentre che gli
+alleati avevano di già fatta conoscere la
+loro povertà, la maggior parte dei venti
+commissarj svizzeri, nominati per trattare
+con loro, erano disposti ad un accomodamento.
+Diffatti venne all'ultimo
+dalle due parti firmato un trattato, in
+forza del quale gli Svizzeri acconsentivano
+che il ducato di Milano tornasse alla
+Francia, non esclusi i piccoli distretti
+posti al piè delle Alpi ch'essi avevano
+staccati, a condizione che Francesco Sforza
+sposasse una principessa del sangue
+reale di Francia, e ricevesse per appannaggio
+il ducato di Nemours, oltre una
+pensione di dodici mila franchi. Dal canto
+suo il re promise di pagare in diversi
+termini seicento mila scudi per la capitolazione
+di Digione, e trecento mila pei
+villaggi conquistati, che gli Svizzeri restituivano.
+Ritornò ai cantoni le antiche
+loro pensioni, e l'alleanza rinnovatasi tra
+<span class="pagenum"><a id="Page_413"></a>[413]</span>
+di loro doveva durare tutto il suo regno
+e dieci anni dopo la sua morte<a class="tag" id="tag408" href="#note408">[408]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Francesco I, premuroso di fare un
+primo pagamento agli Svizzeri, e di porre
+in tal modo il suggello alla pace, richiese
+a tutti i principi e gentiluomini di prestargli
+ciò che avevano in danaro contante
+ed in vasellame d'oro e d'argento.
+Ciascuno non si serbò che quanto era
+necessario pel proprio mantenimento di
+otto giorni: ed il danaro fu mandato a
+Buffalora, ove il signore di Lautrec doveva
+consegnarlo ai deputati della lega. La
+pace sembrava talmente sicura che il
+duca di Gueldria, capitano di tutti i
+Landsknecht, ripartì a tutta fretta per
+respingere un'invasione dei Brabantesi
+fatta ne' suoi stati; e quando ebbe a Lione
+la notizia della battaglia di Marignano,
+cadde per dispiacere pericolosamente infermo<a class="tag" id="tag409" href="#note409">[409]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_414"></a>[414]</span>
+</p>
+
+<p>
+Frattanto Rosten<a class="tag" id="tag410" href="#note410">[410]</a>, borgomastro di
+Zurigo, che per l'età e per la sua sperienza
+militare era stato da' cantoni nominato
+generale di tutte le loro truppe
+in Italia, arrivò da Bellinzona al campo,
+ch'erasi trasportato a Monza, con una
+nuova divisione di venti mila uomini.
+Gli Svizzeri, che prima si sentivano più
+deboli, credettero allora di avere ricuperata
+la superiorità. I nuovi venuti non
+sapevano risolversi a tornare in patria
+senza combattere; portavano invidia alle
+ricchezze acquistate dai loro compagni,
+e dichiararono che giammai i cantoni non
+acconsentirebbero alla restituzione delle
+podesterie italiane, secondo portava il
+trattato. Invano i partigiani della Francia
+rappresentavano quanto vergognosa cosa
+sarebbe il violare una convenzione così
+solennemente stipulata; la maggior parte
+di quella moltitudine di Svizzeri domandava
+la battaglia; essi proponevano, con due
+subiti attacchi, d'impadronirsi del danaro
+ch'era stato portato a Buffalora, e di sorprendere
+il re, che colla sua armata erasi
+avvicinato a poche miglia di Milano. Alberto
+<span class="pagenum"><a id="Page_415"></a>[415]</span>
+della Pietra e Giovanni di Diesbach, non
+volendo prendere parte a quest'atto di mala
+fede, abbandonarono il campo per tornare
+in patria, e con loro si posero in
+cammino sei in sette mila de' loro commilitoni.
+Il signore di Lautrec, prevenuto
+a tempo da alcune spie de' progetti degli
+Svizzeri, partì precipitosamente da Buffalora,
+e pose in sicuro il danaro a lui
+affidato<a class="tag" id="tag411" href="#note411">[411]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Intanto l'armata francese aveva omai
+occupata la maggior parte della Lombardia.
+Aymar di Prie con quattrocento lance
+e cinque mila fanti erasi avvicinato a
+Genova, onde sollecitare Ottaviano Fregoso
+a dichiararsi per la Francia; e questi
+aveva subito spiegate le bandiere francesi,
+e rinforzata con quattro mila fanti l'armata
+d'Aymar di Prie, che occupava
+tutto il paese a mezzogiorno del Po<a class="tag" id="tag412" href="#note412">[412]</a>.
+Dalla banda settentrionale di questo fiume,
+il re si era avanzato da Vercelli verso
+Novara, che non aveva fatto che una
+debolissima resistenza; indi, passato il
+<span class="pagenum"><a id="Page_416"></a>[416]</span>
+Ticino, si trattenne a Buffalora e ad Abbiategrasso,
+mentre che Pavia gli apriva le
+porte, e che Gian Giacopo Trivulzio si
+avanzava fino a quelle di Milano: quest'ultimo
+veniva incontrato da una deputazione
+del popolo di questa città, la quale lo
+supplicava di non compromettere, prima
+della battaglia, la capitale della Lombardia,
+che trovavasi tra le due armate, e di
+astenersi dall'entrarvi per umanità, e per
+riconoscenza dell'attaccamento dei Milanesi
+verso la corona di Francia<a class="tag" id="tag413" href="#note413">[413]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il cardinale di Sion trovavasi presso
+Raimondo di Cardone, che aveva stabilito
+il suo campo al confluente dell'Adda e
+del Po. Quando seppe che i suoi compatriotti
+avevano determinato di continuare
+la guerra, sollecitò il Cardone ad
+unire la sua armata alla loro, e non
+lo potendo ottenere, si recò egli presso
+gli Svizzeri a Monza, con Muzio Colonna,
+Luigi di Pitigliano, quattro cento
+cavaleggieri ed alcuni uomini d'armi.
+Gli Svizzeri non avevano altra cavalleria
+nella loro armata<a class="tag" id="tag414" href="#note414">[414]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_417"></a>[417]</span>
+</p>
+
+<p>
+Il Cardone, dopo avere lasciate guarnigioni
+in Verona ed in Brescia, andò ad
+unirsi a Piacenza a Lorenzo de' Medici
+con settecento uomini d'armi, seicento
+cavaleggieri, e sei mila fanti. Dal canto
+suo il Medici aveva sotto di sè settecento
+uomini d'armi, ottocento cavaleggieri e
+quattro mila fanti. Queste due armate,
+riunite alle spalle de' Francesi, erano abbastanza
+forti per tenerli inquieti; ma
+intanto l'Alviano aveva passato l'Adige,
+e, rimontando la sinistra del Po fino a
+Cremona, era venuto ad accamparsi in
+faccia al vicerè, che aveva di già apparecchiato
+il suo ponte di battelli sotto
+Piacenza. L'armata veneziana, che sotto
+gli ordini dell'Alviano contava novecento
+uomini d'armi, mille quattrocento cavaleggieri
+e nove mila fanti, teneva in dovere
+tutte le forze della Spagna, del papa
+e de' Fiorentini, e con così maestro movimento
+agevolava ai Francesi il modo
+di sperimentare co' soli Svizzeri la sorte
+della guerra<a class="tag" id="tag415" href="#note415">[415]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_418"></a>[418]</span>
+</p>
+
+<p>
+Francesco I, per assicurare la sua comunicazione
+coll'Alviano e per troncare
+assolutamente quella del campo spagnuolo
+cogli Svizzeri, era venuto ad accamparsi
+a Marignano, posto sulla strada di Piacenza
+a Milano, lontano trenta miglia
+dalla prima di queste due città, dieci
+dalla seconda. L'Alviano occupava dieci
+miglia più in là di Marignano Lodi
+verso Piacenza; onde il Cardone, dopo
+avere fatto passare il Po a parte delle sue
+truppe, conoscendo l'impossibilità di avanzare,
+aveva ripassato il fiume. Gli avamposti
+francesi stendevansi fino a tre miglia
+presso Milano, a san Donato ed a santa
+Brigida; e gli Svizzeri, dopo l'arrivo del
+cardinale di Sion nel loro campo di
+Monza, erano rientrati in Milano in numero
+di circa trentaquattro mila uomini<a class="tag" id="tag416" href="#note416">[416]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il 13 di settembre il cardinale di Sion
+fece battere il tamburo per adunare tutti
+gli Svizzeri sulla piazza del castello di
+Milano. Egli vi si era fatto innalzare un
+pulpito dal quale gli arringò, eccitandoli a
+<span class="pagenum"><a id="Page_419"></a>[419]</span>
+combattere per la santa Chiesa; conveniva,
+diceva egli, sorprendere il re,
+vendicarsi in una sola volta di tutte
+le offese ricevute, ed aggiugnere nuovi
+allori a quelli che avevano di già colti
+a Novara. Nello stesso tempo fece dare
+un falso allarme da Muzio Colonna, che
+rientrò precipitosamente in città, e chiese
+il soccorso di tutta l'armata, come
+se fosse inseguito dai Francesi. Allora
+quegli stessi, che fino a tal giorno erano
+stati per la pace, diedero di piglio alle
+loro armi col medesimo impeto degli altri,
+onde non abbandonare i loro compatriotti
+nell'istante del pericolo<a class="tag" id="tag417" href="#note417">[417]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Malgrado la nuova determinazione presa
+dagli Svizzeri i loro negoziatori e quelli
+de' Francesi trovavansi tuttavia uniti a
+Gallarate; ed il re era sempre di sentimento
+che sarebbesi fatta la pace; quando
+il tredici di settembre, tre ore dopo mezzogiorno,
+il maresciallo di Fleuranges,
+ch'era stato mandato verso Milano per
+osservare il nemico, e aveva probabilmente
+cagionato l'allarme da cui il cardinale
+di Sion seppe tirare partito, vide
+<span class="pagenum"><a id="Page_420"></a>[420]</span>
+sortire dalla città tutta l'armata degli
+Svizzeri al suono delle terribili trombette
+d'Uri e d'Underwald, che tenevansi in
+serbo pei giorni di battaglia. Egli corse
+verso il re per avvisarlo di armarsi e
+chiamare i Francesi a raccolta. Bartolommeo
+d'Alviano trovavasi allora in conferenza
+nella tenda del re, che lo prese
+per mano, e gli disse: «signor Bartolommeo,
+io vi prego di recarvi sollecitamente
+alla vostra armata, e venite
+colla medesima il più presto che potrete
+sia di giorno o di notte, dove io
+sarò, giacchè voi ben vedete qual affare
+ho sulle braccia<a class="tag" id="tag418" href="#note418">[418]</a>.»
+</p>
+
+<p>
+Il re, che non pensava di essere attaccato,
+non aveva presa a santa Brigida
+una vantaggiosa posizione; la strada di
+Milano, per la quale era ripartito il maresciallo
+di Fleuranges con dugento uomini
+d'armi, per fare una carica contro
+gli Svizzeri, seguiva una retta linea ed
+era fiancheggiata di fosse da ambedue le
+parti, di modo che la cavalleria non poteva
+prendere i nemici di fianco, nè volteggiare
+intorno a loro. Alcuni corpi di
+Landsknecht erano disposti al di là della
+fossa, ma non potevano farvi che un
+<span class="pagenum"><a id="Page_421"></a>[421]</span>
+debole servigio; altronde le lunghe negoziazioni
+ch'essi avevano veduto trattarsi
+tra il re e gli Svizzeri, li teneva in qualche
+diffidenza; temendo essi per avventura
+che il re gli avesse abbandonati a quei
+formidabili nemici<a class="tag" id="tag419" href="#note419">[419]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Gli Svizzeri giunsero agli avamposti
+francesi quando omai non rimanevano che
+due ore di giorno. Essi vanzavano sulla
+fronte dell'armata colla picca abbassata,
+non ricorrendo a veruno studiato movimento,
+nè altr'arte militare adoperando
+che la forza del corpo e la loro intrepidezza.
+Essi marciavano contro l'artiglieria
+senza lasciarsi spaventare dalle scariche
+delle batterie, che prendevano in pieno
+le loro file; dopo la caduta de' loro commilitoni
+serravano di nuovo le file ed
+avanzavano sempre. Gli uomini d'armi
+si scagliarono contro di loro, condotti dal
+re alla testa de' gentiluomini della sua
+guardia. Scriveva egli stesso a sua madre:
+«Da cinquecento e da cinquecento vi
+fu fatta una trentina di belle cariche; e
+al certo più non si dirà che gli uomini
+d'armi sono lepri armate; perciocchè
+<span class="pagenum"><a id="Page_422"></a>[422]</span>
+a non dubitarne essi fecero l'esecuzione<a class="tag" id="tag420" href="#note420">[420]</a>.»
+Però questo corpo di
+cavalleria, che non poteva tenere che la
+retta linea della grande strada ed attaccare
+gli Svizzeri di fronte, veniva trattenuto
+dal bosco di picche, contro le
+quali esso urtava. A misura che gli squadroni
+piegavano, gli Svizzeri, che mai non
+si erano lasciati intaccare, s'avanzavano
+contro di loro in buon ordine. Alcune
+migliaja di Landsknecht tentarono di passare
+la fossa per prendere gli Svizzeri
+di fianco, ma vi perirono quasi tutti<a class="tag" id="tag421" href="#note421">[421]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La prima batteria che venne attaccata
+dagli Svizzeri non era composta che di
+sette pezzi di cannone, sotto il comando
+di Pietro Navarro: era coperta da una
+larga fossa che veniva difesa da un corpo
+di fanteria basca e guascona. Fu attaccata
+dal battaglione svizzero della gioventù
+perduta, che era un corpo di giovani
+soldati scelti in tutti i cantoni, che portavano
+il distintivo di alcune piume bianche
+sul capo, ed avevano doppio soldo.
+<span class="pagenum"><a id="Page_423"></a>[423]</span>
+Questi perdettero nell'attacco moltissima
+gente, ma all'ultimo s'impadronirono della
+batteria<a class="tag" id="tag422" href="#note422">[422]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La luce del giorno era da molto tempo
+mancata ai combattenti, ma era stata
+rimpiazzata da una chiarissima luna,
+e la pugna continuava. Ciò nulla meno
+i capì più non potevano discernere l'andamento
+della battaglia, nè dirigere le
+cominciate operazioni, e tutti separatamente
+si battevano contro coloro che
+accidentalmente si trovavano a fronte. I
+corpi francesi erano di già separati dagli
+Svizzeri, ma combattevano ancora per
+conservare il posto che avevano preso.
+Dopo quattro ore di notturna battaglia,
+la stanchezza ed il non conoscere la situazione
+de' nemici fecero deporre le
+armi a tutti. Tutti rimasero al proprio
+luogo, cercando di ricuperare col sonno
+le perdute forze<a class="tag" id="tag423" href="#note423">[423]</a>.
+</p>
+
+<p>
+«Sopraggiunse la notte, dice Fleuranges,
+e gli Svizzeri cominciarono a cacciare
+gli uomini d'armi da un canto e
+dall'altro; perciocchè più non sapevano
+<span class="pagenum"><a id="Page_424"></a>[424]</span>
+dove andassero, e venivano uccisi dovunque
+si trovavano. Nello stesso stato
+erano i Landsknecht ed i fanti francesi,
+tutti smarriti come gli altri. Il re si
+fermò presso l'artiglieria, e non aveva
+un uomo a piedi presso di lui; e fece
+una carica con circa venticinque uomini
+d'armi, i quali lo servirono maravigliosamente;
+e poco mancò che il re
+non impazzisse, e vi giuro in su l'onor
+mio, che fu uno de' più valorosi capitani
+della sua armata, non avendo mai
+voluto abbandonare la sua artiglieria, e
+facendo intorno a sè ordinare il più
+di gente che poteva. E gli Svizzeri furono
+assai vicini all'artiglieria, ma non
+la videro: ed il detto re fece spegnere
+un fuoco ch'era vicino alla menzionata
+artiglieria, perchè trovandosi gli Svizzeri
+vicini, non la vedessero custodita
+da così poca gente. Ed il detto signore
+chiese da bere, essendo molto assetato; e
+fuvvi un pedone che andò a prendergli
+dell'acqua ch'era lorda di sangue, la
+quale fece tanto male al detto signore,
+ch'era soverchiamente riscaldato, che
+lo costrinse a rigettare tutto quello che
+aveva in corpo. Egli si coricò sopra
+un carro dell'artiglieria per riposarsi
+alquanto, e sollevare il suo cavallo ch'era
+<span class="pagenum"><a id="Page_425"></a>[425]</span>
+malamente ferito. Aveva vicino un
+trombetta italiano, chiamato Cristoforo,
+che lo servì assai bene, perchè gli si
+tenne sempre accanto, ed il suono della
+sua tromba vinceva quello di tutte le
+altre del campo; e perciò sapevasi ove
+stava il re, e la gente si andava ristringendo
+verso di lui<a class="tag" id="tag424" href="#note424">[424]</a>.»
+</p>
+
+<p>
+E fu in tal modo che durante la notte
+si ragunarono circa venti mila Landsknecht
+e tutti gli uomini d'armi nel luogo
+ove trovavasi il re presso l'artiglieria. I
+capitani francesi, approfittando del breve
+intervallo tra l'una e l'altra battaglia, ritiravano
+le batterie che credevano troppo
+avanzate, le collocavano vantaggiosamente,
+rifacevano la loro linea rotta in varj
+punti, e combinavano gli attacchi che
+la cavalleria doveva tentare ai fianchi o
+alle spalle per rompere la falange degli
+Svizzeri<a class="tag" id="tag425" href="#note425">[425]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Questi dal canto loro eransi riuniti al
+suono de' due corni d'Uri e d'Underwald,
+che si udirono suonare tutta la notte.
+Il cardinale di Sion loro aveva fatte portare
+vittovaglie da Milano, e i loro corpi
+<span class="pagenum"><a id="Page_426"></a>[426]</span>
+s'intendevano ancora senza vedersi. Il
+prelato aveva spediti corrieri in varie
+parti per annunziare, dietro l'accaduto
+nel primo attacco, che gli Svizzeri erano
+vittoriosi e l'armata francese disfatta<a class="tag" id="tag426" href="#note426">[426]</a>.
+</p>
+
+<p>
+«Quando si fece giorno (il venerdì 14
+settembre) ognuno si ritirò sotto le
+proprie insegne, dice Martino di Bellay,
+e ricominciò la battaglia più furiosa
+che la sera, di modo che io vidi uno dei
+principali battaglioni de' nostri Landsknechts
+rinculare più di cento passi; ed
+uno Svizzero, passando tutte le linee
+della battaglia, arrivò a toccare colla
+mano un pezzo dell'artiglieria del re,
+ove fu ucciso; e senza la cavalleria, che
+sostenne gran parte dell'urto svizzero, si
+era in pericolo<a class="tag" id="tag427" href="#note427">[427]</a>.» Ma malgrado l'intrepidezza
+degli Svizzeri, e l'eccellente loro
+ordinanza, potevasi di già prevedere che
+il risultato della battaglia non riuscirebbe
+loro favorevole. L'artiglieria francese faceva
+orrendi guasti ne' loro battaglioni,
+ed ogni loro sforzo per impadronirsene
+tornava vano. I replicati attacchi della
+cavalleria sui loro fianchi, sebbene non
+<span class="pagenum"><a id="Page_427"></a>[427]</span>
+li disordinassero, ne impedivano la marcia,
+e loro uccidevano molta gente. «E cominciavano,
+dice Fleuranges, a girare intorno
+al loro campo da ogni lato per
+vedere se potevano assalirli; ma non
+vi riuscivano; cercarono di rompere
+una banda che si era mossa, ma quando
+si videro abbassate contro le picche,
+passarono avanti senza toccarla<a class="tag" id="tag428" href="#note428">[428]</a>.»
+</p>
+
+<p>
+Mentre gli Svizzeri cominciavano già
+ad essere titubanti, Bartolommeo d'Alviano,
+ch'era stato a Lodi a prendere la
+sua truppa e che aveva camminato tutta
+la notte, giunse sul campo di battaglia
+con soli cinquantasei cavalieri, prevenendo
+la sua armata, che avanzavasi più
+lentamente ordinata a colonne. Ma il
+grido de' Veneziani <i>Marco! Marco!</i> le
+loro insegne e la grande opinione che si
+aveva della rapidità dell'Alviano fecero
+credere ai due campi che tutta la sua
+truppa arrivasse con lui. Gli Svizzeri non
+giudicarono conveniente di aspettarlo;
+strinsero nuovamente le loro file e ripiegarono
+verso Milano in buona ordinanza,
+e con sì fiero contegno, che niun corpo
+dell'armata francese di fanteria o di cavalleria,
+ardì molestarli. Soltanto due loro
+<span class="pagenum"><a id="Page_428"></a>[428]</span>
+compagnie, che si riposavano ne' granai
+di un villaggio, perirono tra le fiamme,
+che vi accesero i cavaleggieri dell'armata
+veneziana<a class="tag" id="tag429" href="#note429">[429]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il maresciallo Trivulzio, ch'era stato
+presente a diciotto battaglie campali, non
+le risguardava che come giuochi da fanciullo
+a petto di quella terribile di santa
+Brigida o di Marignano, che aveva costume
+di chiamare una battaglia di giganti.
+Si può credere che tra l'una e l'altra
+armata rimanessero sul campo circa diciotto
+mila uomini, due terzi de' quali
+Svizzeri. Ma gli storici delle due parti,
+per adulare la vanità nazionale, danno
+intorno al risultamento della battaglia un
+calcolo assai diverso. Nell'armata svizzera
+eranvi pochi nomi illustri; in quella dei
+Francesi moltissimi, e portarono il lutto
+le più nobili famiglie. Francesco fratello
+del duca di Borbone, Imbercourt,
+il conte di Sancerre, il signore di Bussy
+nipote del cardinale d'Amboise, Giovanni
+di Muy signore della Meilleraye, il principe
+Carlo di Talmont, unico figlio di
+<span class="pagenum"><a id="Page_429"></a>[429]</span>
+Luigi della Tremouille, il signor di Roye
+fratello del maresciallo di Fleuranges, ed
+il giovane conte di Pitigliano, venuto coll'Alviano
+dall'armata veneziana, rimasero
+tra i morti<a class="tag" id="tag430" href="#note430">[430]</a>.
+</p>
+
+<p>
+«La sera del venerdì, in cui terminò
+la battaglia con onore del re di Francia,
+si fece allegria nel campo e parlossene
+in più maniere. E si trovò che
+gli uni avevano fatto meglio degli altri;
+ma si trovò soprattutto che il buon cavaliere
+(Bajardo) si era nelle due
+giornate mostrato tal quale avea costume
+di essere in tutti i luoghi in casi
+simili. Il re volle fargli molto onore,
+ricevendo l'ordine di cavaliere dalle
+di lui mani. Ed aveva ben ragione,
+perchè non avrebbe saputo prenderlo
+da altri migliore di Bajardo<a class="tag" id="tag431" href="#note431">[431]</a>.» Il re,
+dopo fatto cavaliere, accordò lo stesso
+ordine a molti altri gentiluomini, che
+avevano valorosamente combattuto. «<i>Io
+<span class="pagenum"><a id="Page_430"></a>[430]</span>
+ben conosco</i>, disse al maresciallo di
+Fleuranges, <i>che in quante battaglie vi
+siete trovato, non avete mai voluto
+essere cavaliere; io lo fui oggi, e vi
+prego a volerlo essere ancora voi di
+mia mano</i>; ciò che il fortunato Fleuranges
+gli accordò di buon cuore, ringraziandolo
+dell'onore che gli compartiva<a class="tag" id="tag432" href="#note432">[432]</a>.»
+</p>
+
+<p>
+Bajardo, che aveva ricevuto dal re
+un così segnalato favore, aveva nella precedente
+notte corso un grandissimo pericolo.
+«Il suo cavallo, punto dalle picche
+e sbrigliato, quando si sentì senza
+freno si pose a correre, ed a dispetto di
+tutti gli Svizzeri e delle loro ordinanze,
+passando oltre, portava a dirittura il
+buon cavaliere in mezzo ad un corpo
+di Svizzeri, se non che, entrato in un
+campo in cui le viti erano tese da un
+albero all'altro, si dovette fermare. Il
+buon cavaliere ebbe grande paura, e
+non senza cagione, perciocchè era senza
+rimedio morto, se veniva in mano dei
+nemici. Non si perdette per altro di
+coraggio, ma scese dolcemente da cavallo,
+ed in parte si disarmò, e seguendo
+le rive di una fossa, a quattro gambe si
+<span class="pagenum"><a id="Page_431"></a>[431]</span>
+incamminò verso il luogo in cui credeva
+trovarsi il campo francese, ed ove udiva
+gridare <i>Francia</i>, Dio gli fece la grazia
+che vi giugnesse sano e salvo; ed
+inoltre, ciò che molto gli giovò, che si
+scontrasse nel gentile duca di Lorena,
+uno de' suoi signori, che fu sorpreso
+di vederlo così a piedi. Onde il detto
+duca gli fece subito allestire un gagliardo
+cavallo<a class="tag" id="tag433" href="#note433">[433]</a>.»
+</p>
+
+<p>
+Gli Svizzeri rientrati in Milano cercavano
+un pretesto per ritirarsi da una
+guerra, da cui non potevano più nulla
+sperare. Chiesero a Massimiliano Sforza
+i tre mesi di soldo che questi aveva loro
+promessi, ma che evidentemente egli più
+non poteva pagare dopo la perdita di
+tutti i suoi stati. Dietro il suo rifiuto,
+malgrado le istanze del cardinale di Sion,
+cui non davano più tanta credenza dopo
+la perdita della battaglia, si posero all'indomani
+in cammino per ritirarsi per la
+strada di Como ne' loro paesi. Massimiliano
+Sforza si chiuse nel castello di Milano
+con Girolamo Morone, suo principale
+ministro, Giovanni Gonzaga, pochi
+gentiluomini milanesi, mille cinquecento
+Svizzeri, e cinquecento Italiani.
+<span class="pagenum"><a id="Page_432"></a>[432]</span>
+Suo fratello Francesco Sforza, duca di
+Bari, passò in Germania col cardinale
+di Sion, per affrettare i soccorsi dell'imperatore.
+Gli Svizzeri dal canto loro
+avevano, partendo, promesso, che non
+tarderebbero a ritornare in maggior numero
+per vendicarsi della loro sconfitta,
+e liberare i loro compatriotti<a class="tag" id="tag434" href="#note434">[434]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Però la battaglia di Marignano aveva
+decisa la sorte del ducato di Milano.
+Tutte le città si affrettarono d'assoggettarsi
+a Francesco I, e di manifestare
+il loro giubbilo d'essere state liberate
+dall'insolenza e dalla rapacità della
+soldatesca svizzera. I soli castelli di Milano
+e di Cremona rimasero in potere
+di Massimiliano Sforza, e Pietro Navarro
+si obbligò col re Francesco ad impadronirsi
+del primo avanti che passasse un
+mese<a class="tag" id="tag435" href="#note435">[435]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il castello di Milano era abbondantemente
+provveduto d'ogni maniera di vittovaglie
+e di munizioni da guerra; la sua
+guarnigione più numerosa che non richiedevalo
+<span class="pagenum"><a id="Page_433"></a>[433]</span>
+l'estensione del suo ricinto;
+e le sue mura, che avevano di già sostenuti
+lunghi assedj, si giudicavano presso
+che inespugnabili. Ma Pietro Navarro,
+che aveva il primo di tutti portata in
+Italia l'arte delle mine caricate e che
+l'aveva perfezionata; che col mezzo loro
+aveva molti anni avanti presi i tre castelli
+di Napoli, e che pretendeva non
+potergli lungamente resistere veruna fortezza,
+ispirava grandissimo terrore a tutti
+coloro ch'erano chiusi nel castello di Milano.
+E più d'ogni altro il duca ed i
+suoi ufficiali civili temevano di dovere
+ad ogni istante essere vittime d'una terribile
+esplosione. Potevano ben essi tenersi
+lontani da ogni conflitto e dai pericoli
+inseparabili dalla difesa d'una breccia:
+ma una mina nella sua esplosione non
+rispettava più il sovrano del plebeo, e poteva
+raggiungere il duca ne' suoi più segreti
+appartamenti, ed in qualunque ora
+del giorno o della notte seppellirlo sotto
+le ruine delle mura. Massimiliano Sforza,
+che non aveva nè coraggio, nè forza di
+carattere, era desideroso di sottrarsi a qualunque
+prezzo a tanto pericolo. Egli non
+aveva un solo istante goduto dell'indipendenza
+o della ricchezza annessa al sovrano
+potere. Quando l'uno, e quando l'altro
+<span class="pagenum"><a id="Page_434"></a>[434]</span>
+de' suoi alleati, aveva proposto d'abbandonarlo,
+e di far ricadere i suoi stati o
+all'imperatore, o al re di Francia. Gli
+Svizzeri mantenevano il suo potere, ma
+per tenerlo subordinato alla loro volontà,
+facendolo ministro d'insopportabili esazioni,
+per le quali egli si era già renduto
+odioso a' suoi sudditi. Il 4 ottobre, venti
+giorni dopo la battaglia, sottoscrisse una
+capitolazione, colla quale dava in mano del
+re non solo i castelli di Milano e di Cremona,
+ma tutti i suoi diritti sul Milanese,
+obbligandosi a passare il rimanente
+de' suoi giorni in Francia; mentre che
+il re dal canto suo gli prometteva d'interessarsi
+per ottenergli un cappello di
+cardinale, e d'assegnargli trenta mila
+scudi di rendita in beni stabili<a class="tag" id="tag436" href="#note436">[436]</a>. Nell'atto
+che sottoscriveva il trattato, Massimiliano
+gridò, che allora si sottraeva
+finalmente alla schiavitù degli Svizzeri,
+alle estorsioni dell'imperatore, ed agl'inganni
+degli Spagnuoli.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_435"></a>[435]</span>
+</p>
+
+<p>
+Francesco I non volle fare il suo solenne
+ingresso in Milano che dopo la
+capitolazione del castello, credendo sconveniente
+alla dignità d'un sovrano di
+Francia l'entrare in una città che non
+gli apparteneva tutta intera. Queste bizzarre
+nozioni intorno a ciò che egli chiamava
+l'onore della sua corona gli fecero
+più tardi commettere grandissimi mancamenti,
+ch'ebbero su tutti i suoi destini
+una fatale influenza. In questa circostanza
+il ritardo del suo ingresso in Milano era
+di poca importanza, non gli togliendo il
+tempo d'approfittare colle armi e colle negoziazioni
+degli ottenuti vantaggi.
+</p>
+
+<p>
+Le negoziazioni erano attivissime: gli
+alleati nemici del re si andavano vicendevolmente
+confortando alla costanza;
+ma ognuno cercava di ritirarsi dalla difficile
+lotta, lasciandovi implicati i compagni.
+Il papa era più d'ogni altro spaventato
+dalla fortuna de' Francesi; perciocchè
+non solo vedeva essere esposti a così
+potente nemico gli stati della Chiesa, ma
+anche per parte di Firenze doversi da un
+momento all'altro temere una rivoluzione.
+I Medici erano stati ricondotti in
+questa repubblica dal Cardone, a nome
+dell'imperatore e del re di Spagna;
+onde i patriotti professavano alla Francia
+<span class="pagenum"><a id="Page_436"></a>[436]</span>
+il più caldo attaccamento. Per questo
+attaccamento avevano permesso che si tenesse
+il concilio di Pisa nel loro territorio,
+provocando la collera di Giulio II
+e di Ferdinando, locchè era stato all'ultimo
+cagione della loro ruina. La politica,
+d'accordo colla riconoscenza, suggeriva
+al monarca francese l'obbligo di ristabilire
+la fedele sua alleata, la repubblica
+fiorentina, per servire d'avamposto al
+ducato di Milano: una volgare prudenza
+lo ammoniva di fidarsi piuttosto a sperimentati
+amici che a nemici costretti dalla
+forza a cercare la pace.
+</p>
+
+<p>
+L'avversione de' re per le repubbliche,
+e l'avversione che aveva Francesco I ad
+entrare in guerra colla Chiesa, gli fecero
+abbracciare la contraria decisione. Il vescovo
+di Tricarico ed il duca di Savoja
+trattavano con lui a nome di Leon X,
+e lo ridussero a sottoscrivere un trattato
+preliminare, con cui il re guarentiva l'autorità
+de' Medici sopra la repubblica fiorentina;
+onde il papa, omai riavutosi da quel
+primo terrore che lo aveva invaso, cominciò
+a muovere difficoltà intorno alla
+ratifica de' preliminari, perchè aveva avuto
+notizia degli scrupoli del re. Intanto egli
+andava indagando cosa potrebbe ottenere
+da Massimiliano o dagli Svizzeri per continuare
+<span class="pagenum"><a id="Page_437"></a>[437]</span>
+la guerra, e se gli sarebbe possibile
+di staccare i Veneziani dalla Francia.
+Quando conobbe che da questo canto
+non poteva riuscire, fece finalmente il
+13 ottobre sottoscrivere in Viterbo il
+suo trattato d'alleanza col re. Egli evacuava
+Parma e Piacenza, che dovevano
+di nuovo riunirsi al ducato di Milano,
+mentre il re prometteva a Giuliano ed
+a Lorenzo de' Medici, oltre il mantenimento
+dell'autorità loro sopra Firenze,
+onori, pensioni e comando di truppe;
+obbligandosi inoltre a fare che il ducato
+di Milano si provvedesse di sali alle saline
+di Cervia con pregiudizio di quelle de'
+Veneziani<a class="tag" id="tag437" href="#note437">[437]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Gli Svizzeri avevano adunata una dieta
+in Zurigo, nella quale si declamava altamente
+contro la Francia, e si parlava
+intorno ai modi di soccorrere il castello
+di Milano. Frattanto i loro soldati avevano
+abbandonate le podesterie italiane,
+ed altro non conservavano al di qui dei
+monti che le fortezze di Bellinzona e di
+Locarno. Raimondo di Cardone, che trovavasi
+coll'armata spagnuola prima d'ogni
+<span class="pagenum"><a id="Page_438"></a>[438]</span>
+altro esposto agli attacchi dell'armata francese,
+e che non ignorava che l'Alviano
+era impaziente di vendicarsi di lui, che i
+soldati spagnuoli avevano eccitato contro
+di loro l'odio universale in tutti gli abitanti
+della Lombardia, era premuroso di ricondurre
+la sua armata nel regno di Napoli;
+egli chiese ed ottenne d'essere compreso
+nella negoziazione del papa: e Francesco I
+acconsentì che senz'essere molestato attraversasse
+colle sue truppe lo stato della
+Chiesa<a class="tag" id="tag438" href="#note438">[438]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Quattro ambasciatori, i più qualificati
+personaggi che avesse la repubblica di
+Venezia per le dignità loro e per i loro
+impieghi, erano stati mandati a Milano
+per felicitare Francesco I intorno alla sua
+vittoria, e per ricordargli le promesse
+fatte ai Veneziani, di far loro ricuperare
+tutto ciò che degli stati della repubblica
+occupava l'imperatore. La conquista dello
+stato di Milano non poteva risguardarsi
+come terminata, finchè i Francesi non la
+venivano assicurando da nuove invasioni
+dalla banda della Germania, rendendo
+Verona e Brescia ai Veneziani, siccome
+<span class="pagenum"><a id="Page_439"></a>[439]</span>
+dal canto dell'Italia spagnuola, scacciando
+i Medici da Firenze, e forzando il papa
+a fare la pace. Se Francesco I avesse saputo
+approfittare della sua vittoria, avrebbe
+potuto col solo spavento che inspirava
+ottenere tutti questi vantaggi senza nuove
+battaglie: ma la sua politica era troppo
+personale, perchè potesse comprendere
+quanto il più delle volte torni in utile
+proprio il servire vivamente i suoi alleati.
+Sebbene accogliesse gli ambasciatori veneziani
+con dimostrazioni di singolare
+amicizia, e loro si mostrasse pieno di
+zelo per gl'interessi della repubblica,
+tardò assai a mandar loro le sue truppe;
+e queste ancora pareva che affatto avessero
+dimenticato il valore e l'impeto francese<a class="tag" id="tag439" href="#note439">[439]</a>.
+</p>
+
+<p>
+I Veneziani, abbandonati alle proprie
+forze, vollero non pertanto tentare di ricuperare
+le perdute città. Lo spagnuolo
+Hijar comandava a Brescia, e Marc'Antonio
+Colonna in Verona. Quest'ultima
+città aveva una numerosa guarnigione,
+l'altra una piccolissima; onde l'Alviano ebbe
+ordine dal senato d'accostarsi a Brescia:
+ma Hijar, prevedendo il vicino attacco,
+chiede al Colonna i soccorsi creduti necessarj;
+<span class="pagenum"><a id="Page_440"></a>[440]</span>
+e mille fanti partiti da Verona, girando
+intorno al lago di Garda, entrarono
+in Brescia prima che l'armata veneziana
+giugnesse sotto le mura<a class="tag" id="tag440" href="#note440">[440]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Bartolommeo d'Alviano, che per la prima
+volta in sua vita lasciavasi vincere
+da un altro in celerità, non lo fu che
+per sopraggiuntagli infermità. Le fatiche
+sostenute nella battaglia di Marignano,
+sproporzionate all'età sua ed alla debole
+sua costituzione, gli avevano cagionata
+un'ernia: egli si fece trasportare a Ghedo,
+non molto distante da Brescia, ove morì
+il 7 d'ottobre dopo avere sofferti acerbissimi
+dolori. Quest'uomo, che dal rango
+di semplice soldato, passando per tutti i
+gradi della milizia, era giunto ad essere
+supremo comandante d'eserciti, non pareva
+dalla natura dotato di quelle facoltà
+che abbisognano per una vita attiva. Era
+piccolissimo, assai curvo, e d'una quasi
+deforme bruttezza. Il suo impeto, talvolta
+imprudente, sembrava piuttosto una
+qualità conveniente ad un soldato che
+ad un generale; e sebbene questo l'avesse
+esposto a sanguinose sconfitte, egli
+sapeva compensare tale difetto colla sua
+<span class="pagenum"><a id="Page_441"></a>[441]</span>
+celerità ed intrepidezza, e coll'arte che
+aveva di guadagnarsi l'affetto e la confidenza
+del soldato, anche assoggettandolo
+alla più rigorosa disciplina. Verun
+uomo seppe meglio di lui ispirare coraggio
+alla fanteria italiana, e farle riacquistare
+la considerazione de' Tedeschi, degli
+Svizzeri, degli Spagnuoli, cui non vergognavasi
+di confessarsi inferiore. Morì di
+sessant'anni, amaramente pianto da' suoi
+soldati, che, non volendosi privare della
+sua presenza, lo tennero venticinque giorni
+alla testa dell'armata, facendogli rendere
+nella sua tenda gli onori convenienti al loro
+generale. Essi mai non acconsentirono che
+si chiedesse un salvacondotto a Marc'Antonio
+Colonna, comandante di Verona,
+per far passare il di lui corpo a Venezia,
+e vollero accompagnarlo armata mano
+attraverso al territorio nemico. Il senato
+lo fece seppellire nella chiesa di santo
+Stefano, ed accordò pensioni alla di lui
+vedova e figli, che lasciava poveri<a class="tag" id="tag441" href="#note441">[441]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dopo la morte dell'Alviano parve che
+l'armata veneziana più non avesse il coraggio
+<span class="pagenum"><a id="Page_442"></a>[442]</span>
+di misurarsi col nemico; ed i medesimi
+rinforzi, che le mandava il re di
+Francia, giugnendo al campo veneziano
+contraevano in certo modo lo stesso spirito
+di timidità e d'indisciplina. Gian
+Giacopo Trivulzio, che le condusse settecento
+lance francesi e sette mila fanti
+tedeschi, ed intraprese l'assedio di Brescia,
+si lasciò intimidire da difficoltà, di
+cui non sarebbesi preso cura se fosse
+stato ai servigj del re. I Tedeschi si ammutinarono,
+dichiarando di non voler
+servire contro le insegne imperiali che
+vedevano sulle mura di Verona e di Brescia.
+Fu d'uopo rimandarli, e chiamare
+in vece loro cinquemila Biscaini comandati
+da Pietro Navarro. Una sortita di
+mille cinquecento soldati tedeschi e spagnuoli
+della guarnigione di Brescia pose
+in fuga più di sei mila uomini dell'armata
+veneziana, togliendo loro dieci cannoni.
+Le mine cominciate dal Navarro per
+penetrare sotto le fortificazioni vennero
+sventate dagli assediati, furono uccisi i
+minatori, e le gallerie distrutte. Finalmente
+avendo il Trivulzio cambiato l'assedio in
+blocco, ridusse colla fame la guarnigione
+a promettere, che, se non veniva soccorsa
+entro venti giorni, evacuerebbe la
+città: ma prima che spirasse il prefinito
+<span class="pagenum"><a id="Page_443"></a>[443]</span>
+termine, il barone di Rockandolf<a class="tag" id="tag442" href="#note442">[442]</a>
+adunò otto mila Tirolesi di milizie de'
+paesi confinanti, ed avanzandosi pel contado
+di Lodrone e Rocca d'Anfo, che
+vilmente gli si arrese, vittovagliò Brescia,
+da cui al suo avvicinamento erasi
+scostata l'armata nemica. I Veneziani
+non ottennero in quest'anno verun altro
+vantaggio dalle vittorie de' loro alleati,
+che di ricuperare Peschiera, Asola
+e Lonato, evacuate dal marchese di Mantova<a class="tag" id="tag443" href="#note443">[443]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Frattanto Leone X aveva chiesta a
+Francesco I una conferenza, desiderata
+ancora da questi per meglio stringere
+l'alleanza tra di loro conchiusa. I due
+sovrani convennero di trovarsi in Bologna,
+ove il papa arrivò l'otto di dicembre,
+due giorni prima del re. Leon X
+non aveva torto di confidare nell'influenza
+che gli darebbero sul giovane monarca
+<span class="pagenum"><a id="Page_444"></a>[444]</span>
+la sua accortezza e le sue maniere. Francesco
+I, negoziando in Viterbo, aveva
+richiesto a favore del suo fedele alleato,
+il duca di Ferrara, la restituzione di
+Modena e di Reggio, a condizione che
+gli fossero restituiti i quaranta mila ducati
+pei quali la prima di queste città
+era stata impegnata. Era questa la sovranità
+che Leon X aveva destinata a suo
+nipote; e vedevasi forzato a spogliare la
+propria famiglia degli stati per lei conquistati
+sulla destra del Po. Rinunciandovi
+voleva collocare altrove Lorenzo de'
+Medici; e gli destinò il ducato d'Urbino,
+per confiscare il quale a pregiudizio
+dell'attuale possessore non poteva
+allegare che il di lui attaccamento verso
+la Francia. Leone domandò che il duca
+d'Urbino fosse sagrificato al suo rancore
+ed alla sua ambizione; e Francesco ebbe
+la debolezza d'acconsentirvi. Inoltre il
+papa chiese che si abolisse la <i>prammatica
+sanzione</i>, che formava la guarenzia della
+libertà della Chiesa gallicana; e Francesco
+si lasciò piegare a fissare con lui le
+basi del concordato, che infatti le venne
+sostituito nel susseguente mese d'agosto. In
+contraccambio di così umilianti cessioni
+e così contrarie alla politica, Francesco
+ottenne il cappello di cardinale per Adriano
+<span class="pagenum"><a id="Page_445"></a>[445]</span>
+di Boisì, fratello del gran maestro di
+Francia, la promessa d'un soccorso di
+cinquecento uomini d'armi, ed il soldo
+di tre mila Svizzeri, per difendere lo stato
+di Milano qualunque volta fosse attaccato<a class="tag" id="tag444" href="#note444">[444]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Prima di recarsi a Bologna aveva Francesco
+I colla mediazione del duca di Savoja
+conchiuso cogli Svizzeri un più importante
+trattato per la difesa dello stato di
+Milano. Erasi obbligato a pagar loro i seicento
+mila ducati convenuti nel trattato di
+Digione; i trecento mila promessi a Gallarate
+per prezzo delle podesterie italiane, ed
+inoltre ad accrescere le loro annue pensioni:
+questi dal canto loro promettevano di
+restituire al ducato di Milano le podesterie
+italiane, e di servire la casa di Francia
+verso e contro tutti, tranne il papa e
+l'imperatore, con quel numero di truppe
+che il re troverebbe opportuno d'assoldare.
+Per tal modo, malgrado la sanguinosa
+vittoria di Marignano, il re accordava
+agli Svizzeri press'a poco le medesime
+<span class="pagenum"><a id="Page_446"></a>[446]</span>
+condizioni, ch'essi avevano domandate
+a Gallarate avanti la loro sconfitta; tanto
+era egli penetrato dell'importanza della loro
+alleanza per procurare alle sue armate quell'infanteria,
+che la politica sua non gli
+permetteva di formare tra i suoi sudditi.
+Ma il trattato sottoscritto a Ginevra il 7
+di novembre non venne ratificato che da
+otto cantoni, avendo gli altri cinque, che
+davano un altissimo valore alle podesterie
+italiane, ricusato di ratificarlo. Francesco,
+senza aspettare l'assenso degli ultimi,
+mandò il promesso danaro a tutti i cantoni
+che avevano approvato il trattato,
+e gli affezionò così più caldamente al
+suo partito<a class="tag" id="tag445" href="#note445">[445]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Aveva Francesco I concepiti più vasti
+progetti; pensava a rinnovare le sue pretensioni
+sopra il regno di Napoli, e ne aveva
+parlato col papa nella sua conferenza di
+Bologna. Ma Leon X gli aveva rappresentato
+che Enrico VIII, re d'Inghilterra,
+e genero di Ferdinando il Cattolico,
+si mostrava di già aombrato delle vittorie
+conseguite dalla Francia, che la cupidigia,
+o le personali animosità del suo favorito,
+il cardinale di Wolsey, potevano
+persuaderlo a rinnovare la guerra; ch'egli
+<span class="pagenum"><a id="Page_447"></a>[447]</span>
+aveva il 9 d'ottobre rannodati con più stretti
+legami la sua alleanza con suo suocero, il
+re d'Arragona<a class="tag" id="tag446" href="#note446">[446]</a>; e che in quest'istante
+opporrebbe un valido ostacolo alla conquista
+di Napoli, se attaccava le coste della
+Francia: che d'altra parte erasi avuto
+avviso che Ferdinando, di già vecchio
+assai, era caduto infermo, e che probabilmente
+non viverebbe ancora molto;
+che accadendo la di lui morte, il suo
+successore, Carlo, non potrebbe sperare
+molto nell'alleanza dell'Inghilterra, e che
+allora, angustiato dalle difficoltà che accompagnano
+le successioni contestate, probabilmente
+cederebbe alla Francia, senza
+combattere, il regno di Napoli. Il vero ed
+unico motivo che muoveva Leon X a dare
+questo consiglio era quello d'acquistar
+tempo: Francesco I si lasciò facilmente
+persuadere; onde, licenziata la maggior
+parte della sua armata per liberarsi da
+una eccessiva spesa, non si riservò per
+la difesa del Milanese che settecento lance,
+sei mila fanti tedeschi e quattro mila
+baschi ossiano avventurieri francesi<a class="tag" id="tag447" href="#note447">[447]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_448"></a>[448]</span>
+</p>
+
+<p>
+Non tardarono a verificarsi i pronostici
+intorno alla morte di Ferdinando il Cattolico,
+il quale spirò a Madrigaleggio il
+15 di gennajo del 1516, un mese più tardi
+del gran capitano Gonsalvo di Cordova
+che tanto aveva illustrato il di lui regno,
+e che non pertanto egli lasciava da circa
+dieci anni languire in esilio. La scaltrezza
+di Ferdinando, l'ipocrisia e la costante
+sua prosperità avevano ingannato il volgo,
+il quale lo risguardava come il più accorto
+politico del suo tempo, come il
+monarca che sapeva meglio calcolare
+tutte le vicissitudini degli avvenimenti,
+e farle servire a' suoi fini<a class="tag" id="tag448" href="#note448">[448]</a>. I preti ed
+i monaci, da lui costantemente favoriti,
+portarono ancora più in là i loro encomj;
+il gesuita Mariana, che termina col
+di lui regno la storia della Spagna, lo
+dice «il principe più eccellente di quanti
+vissero nella Spagna, pel suo amore
+della giustizia, per la sua prudenza e
+grandezza d'animo. Ovunque dobbiamo
+incontrare qualche vizio, tale è
+l'umana condizione; altronde l'invidia
+e la malizia sono sempre apparecchiate
+<span class="pagenum"><a id="Page_449"></a>[449]</span>
+ad attribuire ai grandi uomini errori
+di cui non sono colpevoli: ma colla
+temperata modestia del comando, coll'amore
+della religione, collo zelo per
+gli studj, con tutte le qualità di giusto,
+dolce, benefico e veramente cristiano
+re, Ferdinando si rendette lo specchio
+nel quale devono guardarsi tutti i principi,
+il fondatore della pace, della sicurezza,
+della gentilezza, della grandezza
+della Spagna<a class="tag" id="tag449" href="#note449">[449]</a>.»
+</p>
+
+<p>
+Ma quest'uomo così astuto, ingiusto,
+crudele, che formò la disgrazia di tanti
+popoli, e che mostrossi costantemente
+inaccessibile alla pietà, non ingannò già
+il Macchiavelli nè colla sua prosperità,
+nè colla sua ipocrisia. Il segretario fiorentino,
+che raccolse in un corpo di dottrina
+la pratica de' principi del suo tempo,
+e che spesso si mostrò indulgente
+pei delitti loro, quando li trovò utili per
+istabilire o per corroborare la potenza, altro
+non vide in Ferdinando che un uomo
+astuto e fortunato, e non già un uomo
+savio e prudente; il suo amico Francesco
+Vettori, svolgendo questa stessa opinione
+del Macchiavelli, notò in tutte le azioni
+<span class="pagenum"><a id="Page_450"></a>[450]</span>
+di Ferdinando dal 1494 in poi un'imprudenza
+non minore della sua perfidia. Quasi
+sempre quando ingannava il suo cugino
+Federico, i suoi alleati, i suoi generali, i
+suoi popoli, provocava inutili pericoli; e
+tutt'al più giugneva lentamente per obbliqua
+via allo scopo cui avrebbe potuto
+arrivare più onoratamente battendo la
+strada diretta<a class="tag" id="tag450" href="#note450">[450]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Poco tempo prima di morire Ferdinando
+aveva mandati cento venti mila fiorini
+a Massimiliano, per porlo in istato di
+far argine ai Francesi in Italia: ed Enrico
+VIII, ad istigazione di Francesco
+Sforza, che pretendeva l'eredità del ducato
+di Milano dopo che suo fratello,
+l'ultimo duca, aveva rinunciato a' suoi
+diritti, aveva pure fatto passare all'imperatore
+un ragguardevole sussidio. In
+quest'istante l'Europa teneva tutti gli occhi
+rivolti alla successione dell'arciduca
+<span class="pagenum"><a id="Page_451"></a>[451]</span>
+Carlo, nipote di Massimiliano, alle corone
+della Spagna, ed all'opposizione che incontrar
+potrebbe l'arciduca dal canto de' suoi
+nuovi sudditi; di già Carlo negoziava
+con Francesco I, e voleva essere sicuro
+della di lui amicizia prima di recarsi in
+Castiglia, quando suo avo invase improvvisamente
+l'Italia. Questi, che mai non
+aveva saputo porsi in istato d'agire quando
+era aspettato da' suoi alleati, adunò
+agevolmente una grande armata nel momento
+in cui tutte le altre potenze licenziavano
+le loro. Non avendo avuto abbastanza
+di tempo per dissipare in oggetti
+estranei alla guerra tutti i sussidj ricevuti
+dalla Spagna e dall'Inghilterra, se
+ne valse per riunire sotto le sue bandiere
+cinque mila Tedeschi, quindici mila Svizzeri,
+assoldati ne' cinque cantoni che avevano
+ricusata l'alleanza della Francia, e
+dieci mila fanti italiani e spagnuoli<a class="tag" id="tag451" href="#note451">[451]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Abbandonando l'Italia, Francesco I
+aveva lasciato il governo del Milanese al
+contestabile di Borbone, ed aveva altresì
+chiamato a Milano il maresciallo Trivulzio,
+<span class="pagenum"><a id="Page_452"></a>[452]</span>
+mentre Teodoro Trivulzio, suo nipote,
+aveva preso il comando dell'armata
+veneziana, cui erasi unito Odetto di Foix,
+signore di Lautrec con quasi tutte le forze
+francesi rimaste in Lombardia. Teodoro
+e Odetto avevano ricominciato l'assedio
+di Brescia. Rockandolf era tornato in
+Germania colla maggior parte de' soldati
+cui aveva fatto prendere le armi nel precedente
+anno; Brescia mancava di vittovaglie,
+ed i soldati trovavansi da lungo
+tempo senza paga, sebbene gli abitanti
+fossero stati oppressi da intollerabili contribuzioni
+per supplire ai bisogni della
+guarnigione. Hijar in una ribellione de'
+soldati erasi trovato esposto a gravissimi
+oltraggi; e la città pareva vicina a capitolare,
+quando Massimiliano entrò per la
+strada di Trento in Italia col formidabile
+esercito che aveva ragunato<a class="tag" id="tag452" href="#note452">[452]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Teodoro Trivulzio, generale de' Veneziani,
+aveva sotto Brescia due mila cinquecento
+cavalli e sette mila fanti; Lautrec
+aveva condotti allo stesso assedio
+quattro mila Guasconi e cinquecento lance,
+ed il contestabile di Borbone aveva tenuti
+in Milano ed in altre città del ducato
+<span class="pagenum"><a id="Page_453"></a>[453]</span>
+settecento lance e quattro mila fanti
+parte guasconi e parte italiani. Quando
+aveva avuto avviso dell'armamento di Massimiliano,
+aveva mandato ad assoldare sedici
+mila Svizzeri negli otto cantoni alleati
+della Francia; ma prima che questi giugnessero,
+i generali francesi e veneziani
+non si credettero abbastanza forti per
+tener testa all'imperatore, onde levarono
+l'assedio di Brescia, e si stabilirono lungo
+il Mincio per impedirgliene il passaggio<a class="tag" id="tag453" href="#note453">[453]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Desideravano i Veneziani che l'armata
+loro non si tenesse troppo lontana dalla
+capitale. Non pertanto i Francesi, all'avvicinarsi
+del pericolo, andavano perdendo
+il coraggio, onde rinunciando alla difesa
+del Mincio, passarono l'Oglio, e ritiraronsi
+nel Cremonese, ove li raggiunse il
+contestabile di Borbone col rimanente
+delle truppe. Il cardinale di Sion, che a
+motivo dell'ardente suo odio contro i Francesi,
+aveva presa grandissima parte nell'arrolamento
+degli Svizzeri comandati da
+Massimiliano, voleva persuadere l'imperatore
+a marciare direttamente sopra Milano,
+approfittando del terrore incusso dalla subita
+<span class="pagenum"><a id="Page_454"></a>[454]</span>
+sua apparizione, per terminare la
+guerra nella capitale. Ma il castello di
+Asola posto in riva al fiume Chiesa, non
+lontano dalla foce di questo fiume nell'Oglio,
+aveva chiuse le porte all'imperatore: e
+Massimiliano, credendo compromesso l'onor
+suo se non lo conquistava, consumò
+molti giorni nel formarne l'assedio, valorosamente
+sostenuto dal provveditore
+veneziano Francesco Contarini; Massimiliano,
+dopo essere stato rispinto innanzi a
+così piccolo castello, ripigliò il cammino
+alla volta di Milano<a class="tag" id="tag454" href="#note454">[454]</a>.
+</p>
+
+<p>
+I Francesi avevano abbandonate le rive
+dell'Oglio, ed in appresso quelle dell'Adda,
+come eransi prima ritirati da
+quelle del Mincio, senza tentare di difenderle,
+e si erano chiusi in Milano dopo
+averne bruciati i sobborghi, onde l'imperatore
+non potesse fissarvi i suoi alloggiamenti.
+Massimiliano, quando si trovò
+sei miglia lontano dalla città, intimò
+ai Milanesi di scacciare i Francesi e di
+aprirgli le porte entro tre giorni, se non
+volevano essere più severamente trattati
+che non lo erano stati i loro antenati da
+<span class="pagenum"><a id="Page_455"></a>[455]</span>
+Federico Barbarossa. Estremo era il terrore
+nella città, e debolissimi i mezzi
+di difesa. Sapevasi, a dir vero, che gli
+Svizzeri del partito francese si erano posti
+in cammino; ma sapevasi ancora che la
+dieta, vergognandosi che i suoi concittadini
+andassero a battersi gli uni contro
+gli altri per istraniere cagioni, aveva
+spedito ordine ai suoi sudditi delle due
+armate, di ripatriare immediatamente; ma
+si temeva che quelli ai servigj della Francia
+s'affrettassero d'ubbidire a quest'ordine,
+più assai che gli altri, cui avevano poste
+le armi in mano la focosa eloquenza del
+cardinale di Sion e la propria animosità.
+A calmare tanta inquietudine giunse opportunamente
+in Milano Alberto della
+Pietra, capitano de' Bernesi con dieci
+mila suoi compatriotti, che promisero
+di difendere la città<a class="tag" id="tag455" href="#note455">[455]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Trovavansi di già adunati nel Milanese
+trenta mila Svizzeri divisi tra le due armate;
+e sebbene fossero gli uni condotti
+dal cardinale di Sion, gli altri da' suoi più
+caldi nemici, Alberto della Pietra e Francesco,
+<span class="pagenum"><a id="Page_456"></a>[456]</span>
+figlio di Giorgio Supersax, tutti
+dichiararono ad una voce di non voler
+combattere contro i loro compatriotti.
+Vedevansi conferire tra di loro, corrispondere,
+concertarsi, e scuotere assolutamente
+l'autorità de' due sovrani cui
+servivano. Unendosi tra di loro potevano
+in quell'istante dettare la legge ad ambidue;
+onde le loro conferenze si rendevano
+gagliardamente sospette alle due armate.
+Non avevano i Francesi dimenticato
+che metà di quegli stessi uomini avevano
+contro di loro combattuto nel precedente
+anno nella terribile battaglia di Marignano;
+che l'intera nazione aveva mostrato
+un estremo odio contro la Francia, e che
+negli ultimi anni aveva dato più volte
+motivo d'accusarla di mala fede. Pure
+il maresciallo Trivulzio trovò modo di
+risvegliare più violenti sospetti ancora
+nello spirito di Massimiliano, facendo
+cadere tra le di lui mani due sue lettere
+dirette a Stapffer ed a Goldhill, capitani
+svizzeri a' servigj dell'imperatore, colle
+quali gli eccitava a dare senza ulteriore
+ritardo esecuzione alle loro promesse.
+Massimiliano non ardiva di far arrestare
+questi ufficiali in mezzo ai loro soldati,
+nè di confidare a chicchessia i suoi sospetti,
+quando Giacomo Stapffer, capitano generale
+<span class="pagenum"><a id="Page_457"></a>[457]</span>
+di quegli Svizzeri, gli chiese il
+soldo arretrato dovuto alla sua truppa.
+Massimiliano, che, secondo il consueto,
+non aveva danaro, temendo, se lo palesava,
+d'essere trattenuto come ostaggio, o
+d'essere consegnato ai nemici, rispose
+che recavasi in persona ad affrettare la
+trasmissione del danaro che aspettava;
+e presi con lui dugento cavalli, s'avviò
+subito alla volta di Trento, senza provvedere
+al comando della sua armata, e
+senza manifestare a veruno i suoi progetti;
+era già lontano più di venti miglia
+dall'armata, quando al campo fu
+palese la sua fuga<a class="tag" id="tag456" href="#note456">[456]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Massimiliano senza trattenersi si fece
+dare sedici mila ducati dai Bergamaschi,
+e trenta mila ne ricevette per parte di
+Enrico VIII, che mandò subito alla sua
+armata, la quale, per rifarsi degli arretrati,
+saccheggiò Lodi, poi Sant'Angelo. Mentre
+ciò accadeva, gli Svizzeri del campo francese
+e dell'imperiale eseguirono nello
+stesso tempo gli ordini della dieta, e
+<span class="pagenum"><a id="Page_458"></a>[458]</span>
+presero la strada del loro paese. Tre mila
+fanti, parte tedeschi e parte spagnuoli,
+abbandonarono le bandiere imperiali per
+passare sotto quelle de' Francesi, ed il
+rimanente di quest'armata, che aveva
+prodotti in Italia così vivi timori, si
+disperse, arrossendo dell'esito vergognoso
+della sua spedizione, e dell'instabilità del
+suo capo<a class="tag" id="tag457" href="#note457">[457]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dopo la partenza dell'imperatore, il
+duca di Borbone, richiamato da Francesco
+I, tornò in Francia, e lasciò il comando
+dell'armata e del paese al signore
+di Lautrec, col titolo di luogotenente
+generale in Italia<a class="tag" id="tag458" href="#note458">[458]</a>. Questi andò bentosto
+a raggiugnere sotto Brescia l'armata
+veneta, che ne avea ricominciato l'assedio.
+Sette mila Tedeschi, che si avanzavano
+per soccorrerla, furono dai Veneziani
+trattenuti a Rocca d'Anfo; onde
+non restando in Brescia che seicento fanti
+e quattrocento cavalli, ed essendo loro
+impossibile di difendersi, il 24 maggio del
+1516 la città di Brescia aprì le porte ai
+Veneziani<a class="tag" id="tag459" href="#note459">[459]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_459"></a>[459]</span>
+</p>
+
+<p>
+Desiderava il senato che la stessa armata
+passasse sotto Verona, ed eccitava
+il Lautrec ad intraprendere l'assedio di
+quella città, la quale, quando fosse ritornata
+in potere de' Veneziani, avrebbe
+chiusa l'Italia ai Tedeschi; ma il Lautrec
+mostravasi inquieto per Parma e Piacenza,
+dove avea scoperto che il papa ordiva
+qualche trama per mezzo di Prospero
+Colonna. Probabilmente altresì voleva
+aspettare il fine delle negoziazioni che
+sapeva intavolate a Noyon tra il nuovo
+re Cattolico e Francesco I, e ritirossi a
+Peschiera, del qual luogo le sue truppe
+guastavano i territorj di Verona e di
+Mantova; mentre Marc'Antonio Colonna,
+comandante della truppa tedesca in Verona,
+il 28 luglio avendo sorpresa Vicenza
+mal guardata dai Veneziani, l'abbandonava
+al saccheggio<a class="tag" id="tag460" href="#note460">[460]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Nella stessa epoca Carlo, nipote di
+Massimiliano e di Ferdinando, in appresso
+così celebre sotto il nome di Carlo V,
+desiderava di riconciliarsi con tutti i suoi
+<span class="pagenum"><a id="Page_460"></a>[460]</span>
+vicini, per raccogliere senz'ostacolo la
+successione del secondo de' suoi avi.
+Antonio di Croy, signore di Chievres,
+che l'aveva educato, e che prendevasi
+tuttavia cura della di lui gioventù, aveva
+aperte in Noyon delle conferenze con
+Arturo di Gouffier, signore di Boisì,
+gran maestro di Francia, ch'era stato il
+precettore di Francesco I. Questi due plenipotenziarj,
+che godevano l'intera confidenza
+de' padroni da loro educati, sottoscrissero,
+il 13 d'agosto del 1516, un
+trattato che servì di base alla pace d'Europa.
+Soltanto due oggetti erano rimasti
+indecisi tra l'ultimo re Cattolico ed il
+re di Francia; da un canto i riclami del
+re di Navarra, spogliato del suo regno a
+motivo del suo attaccamento ai Francesi;
+dall'altro i diritti della Francia sopra il
+regno di Napoli, che, secondo il convenuto
+nel trattato di Blois nel 1505, dovevano
+ricadere alla Francia, poichè Germana
+di Foix non aveva avuto figliuoli
+da Ferdinando. Il trattato di Noyon non
+provvedeva alla pendenza della Navarra.
+Carlo obbligavasi solamente di dare stato
+entro otto mesi alla regina Catarina, rimasta
+vedova, in giugno di quest'anno,
+del re di Navarra; e Francesco I riservossi
+il diritto di soccorrere lei ed i suoi
+<span class="pagenum"><a id="Page_461"></a>[461]</span>
+figliuoli di truppe e di danaro, senza
+mancare alla pace, se questa dopo gli
+otto mesi non dichiaravasi paga di quanto
+le offrirebbe il re di Spagna. I diritti
+delle due corone sul regno di Napoli si
+confusero con un maritaggio stabilito preventivamente
+tra Carlo e la figlia primogenita
+di Francesco I, che inallora non
+contava che un anno<a class="tag" id="tag461" href="#note461">[461]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il trattato di Noyon ristabiliva la pace
+soltanto tra la Francia e la Spagna, e
+lasciava libero Francesco I di soccorrere
+i Veneziani contro Massimiliano. Ma se
+questi voleva esservi compreso, le parti
+contraenti avevano per lui stipulato, che
+renderebbe Verona ai Veneziani, ricevendo
+invece da loro dugento mila ducati,
+e che conserverebbe Riva di Trento,
+Roveredo e tutto ciò che aveva acquistato
+nel Friuli. Per non apportare pregiudizio
+ai diritti e alle pretese dell'impero, non
+si dava a queste condizioni che una tregua
+di diciotto mesi<a class="tag" id="tag462" href="#note462">[462]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_462"></a>[462]</span>
+</p>
+
+<p>
+Erano stati accordati a Massimiliano due
+mesi per accettare il trattato di Noyon;
+e perchè Francesco I prevedeva la di lui
+ripugnanza a rinunciare a veruna delle passate
+pretese, ordinò al signore di Lautrec
+d'unirsi all'armata veneziana, per cominciare
+l'assedio di Verona. Infatti le due
+armate si presentarono sotto le mura di
+quella città il 20 agosto, una sulla riva
+destra, l'altra sulla sinistra dell'Adige;
+e malgrado la valorosa resistenza di Marc'Antonio
+Colonna, che conservava tuttavia
+sotto il suo comando ottocento cavalli,
+cinque mila fanti tedeschi, e mille
+cinquecento spagnuoli, avanti la metà
+d'ottobre furono aperte nelle mura varie
+breccie assai larghe. Ma il Lautrec
+desiderava d'evitare ogni effusione di sangue
+in una guerra che non dubitava doversi
+in breve terminare con un trattato
+di pace. Malgrado le istanze del senato
+di Venezia, ricusò di procedere all'assalto;
+non volle nemmeno venire a battaglia
+con Rockandolf, che si avvicinava con
+una debole armata tedesca, e s'accontentò
+piuttosto di levare l'assedio, non
+senza eccitare le lagnanze e i sospetti dei
+Veneziani. Vero è che questi non tardarono
+a conoscere, che tale moderazione
+aveva salvata Verona per loro vantaggio,
+<span class="pagenum"><a id="Page_463"></a>[463]</span>
+che questa città sarebbe in breve
+loro renduta intatta, mentre che, se l'avessero
+presa d'assalto, non avrebbero guadagnato
+che ruine<a class="tag" id="tag463" href="#note463">[463]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Effettivamente tutte le guerre, tutte le
+nimicizie eccitate dalla lega di Cambrai
+sembravano tendere ad un fine comune,
+e l'anno 1516 fu l'epoca delle paci più
+importanti. I cinque cantoni svizzeri, che
+nel precedente anno non avevano voluto
+accedere al trattato di Ginevra, conchiusero,
+il 29 novembre del 1516, d'accordo
+cogli altri cantoni, un nuovo trattato colla
+Francia, cui fu dato il nome di <i>pace perpetua</i>,
+trattato che infatti durò quanto la
+monarchia francese. Regolavasi in esso la
+pensione che in avvenire la Francia pagherebbe
+ai tredici cantoni ed ai loro
+alleati, si lasciava alla decisione d'un arbitramento
+tutte le differenze che potessero
+insorgere, ed al re si accordava la facoltà
+di levare tra gli Svizzeri quante truppe
+vorrebbe<a class="tag" id="tag464" href="#note464">[464]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_464"></a>[464]</span>
+</p>
+
+<p>
+Fu nello stesso anno che Francesco I
+stipulò colla corte di Roma il trattato che
+porta il nome di concordato, sottoscritto
+il 18 d'agosto del 1516, ed approvato
+dal concilio di Laterano il 19 di dicembre.
+Questo trattato, che aboliva la prammatica
+sanzione e le più preziose libertà
+della Chiesa gallicana, era stato fatto da
+due sovrani che reciprocamente si rinunciavano
+ciò che loro non apparteneva. Il
+papa accordava al re la collazione de'
+beneficj del regno, di spettanza de' capitoli
+e delle comunità: il re cedeva al
+papa le annate, ossiano l'entrate d'un
+anno bel beneficio ch'egli conferiva, e
+che spettava alle pie fondazioni<a class="tag" id="tag465" href="#note465">[465]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il trattato del concordato fu cagione
+di profondo dolore alla Chiesa francese,
+e fu un oggetto di trionfo per la corte di
+Roma. Era la conseguenza della politica di
+Francesco I, il quale voleva a qualunque
+prezzo guadagnarsi il papa. Pure il re
+aveva potuto sperimentare anche recentemente
+quanto verso di lui implacabile
+<span class="pagenum"><a id="Page_465"></a>[465]</span>
+fosse l'odio di Leon X, e quanto poco
+fondamento dovesse fare sopra i di lui trattati
+e sopra le di lui promesse. In tempo
+della spedizione di Massimiliano, che
+aveva minacciato il ducato di Milano,
+Leon X, invece di spedire in ajuto de'
+Francesi i cinquecento uomini d'armi
+ed i tre mila Svizzeri promessi, aveva
+anzi mandato il cardinale Bibbiena al
+campo imperiale per complimentare Massimiliano,
+e per rendere più intima la
+di lui alleanza colla santa sede. Inoltre
+non aveva mai cessato di confortare i
+Veneziani a staccarsi dalla Francia per
+entrare nella lega de' di lei nemici, di
+ravvivare lo sdegno degli Svizzeri, d'attraversare
+i Francesi in tutte le loro negoziazioni;
+e lo stesso giorno in cui sottoscriveva
+il concordato, 18 agosto 1516,
+metteva il colmo alla ruina d'uno de'
+più fedeli alleati della Francia, del duca
+d'Urbino, dando l'investitura del di lui
+ducato al proprio nipote, Lorenzo de'
+Medici.
+</p>
+
+<p>
+Leon X più non aveva bisogno di pensare
+a fondar la grandezza di due principi
+della sua casa: suo fratello Giuliano,
+che aveva sposata Filiberta di Savoja,
+sorella minore di molti anni della
+madre di Francesco I, e che per cagione
+<span class="pagenum"><a id="Page_466"></a>[466]</span>
+di questo matrimonio aveva da lui ricevuto
+il titolo di duca di Nemours, era
+morto il 17 di marzo del 1516. Giuliano,
+che durante il suo esilio da Firenze avea
+trovato asilo alla corte del duca d'Urbino,
+riconoscente de' ricevuti beneficj,
+avea difeso finchè era vissuto il duca contro
+l'ambizione di suo fratello<a class="tag" id="tag466" href="#note466">[466]</a>. Ma non fu
+appena morto Giuliano, che Leon X pubblicò
+un monitorio contro Francesco Maria
+della Rovere, duca d'Urbino, nel quale
+lo accusava dell'assassinio del cardinale
+di Pavia, del quale delitto era di già stato
+assolto; lo accusava d'avere negoziato con
+Lodovico XII, quando ancora viveva Giulio
+II; d'avere attaccati i soldati dispersi
+dell'armata spagnuola e pontificia dopo
+la sconfitta di Ravenna; finalmente d'avere
+ricusato d'unirsi all'armata di Lorenzo
+de' Medici contro Francesco I. Per
+tutte questa cagioni privava Francesco
+Maria della Rovere de' suoi stati, ed incaricava
+Lorenzo de' Medici, e sotto i
+suoi ordini Renzo di Ceri, di dare esecuzione
+a questa sentenza<a class="tag" id="tag467" href="#note467">[467]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_467"></a>[467]</span>
+</p>
+
+<p>
+Il ducato d'Urbino, col contado di
+Montefeltro e colle signorie di Pesaro e
+di Sinigaglia, non dava un'entrata maggiore
+di venticinque mila ducati. Con così
+deboli sussidj il duca, abbandonato da
+tutti i suoi alleati, ed in particolare da
+quello pel quale erasi compromesso, sprezzando
+la collera del suo abituale signore,
+non poteva sperare di resistere a tutte
+le forze della Chiesa. Quando seppe che
+Lorenzo de' Medici era giunto al confine
+de' suoi stati con un'armata composta
+di truppe fiorentine e pontificie, fuggì
+a Pesaro, indi passò a Mantova, dove
+precedentemente aveva mandati la consorte
+ed il figlio. Il 30 maggio Lorenzo
+de' Medici entrò in Urbino; e nel termine
+di quattro giorni gli si arresero tutti
+i castelli di quel piccolo stato. Poca resistenza
+opposero ancora le fortezze di
+Sinigaglia, di Pesaro, di Majuolo di San
+Leo; quest'ultima, che credevasi inespugnabile,
+fu presa per iscalata dopo
+tre mesi<a class="tag" id="tag468" href="#note468">[468]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_468"></a>[468]</span>
+</p>
+
+<p>
+Leon X, costantemente occupandosi intorno
+all'ingrandimento della sua casa,
+rompeva per tale cagione i vincoli della
+riconoscenza che doveano legarlo a Francesco
+Maria della Rovere, protettore della
+sua famiglia in tempo del suo lungo esilio.
+Egli voleva ad ogni modo procurare una
+sovranità a suo nipote Lorenzo, figlio di
+Pietro, suo fratello maggiore, e dell'orgogliosa
+Alfonsina Orsini, le di cui istanze
+affrettarono, per quanto si dice, cotale
+decisione. Non dubitò quindi d'accordare
+il ducato d'Urbino e la signoria di Pesaro
+a Lorenzo de' Medici, lo stesso giorno
+in cui la sottoscrizione del concordato
+sembrava assicurare alla sua famiglia la
+protezione della Francia. Ottenne che il
+decreto d'investitura venisse confermato
+in pieno concistoro da tutti i cardinali,
+ad eccezione del solo Grimani, vescovo
+d'Urbino, il quale per questa sua opposizione
+fu forzato ad abbandonare Roma<a class="tag" id="tag469" href="#note469">[469]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La pace tra Carlo e Francesco I, quella
+tra gli Svizzeri e la Francia, e quella
+<span class="pagenum"><a id="Page_469"></a>[469]</span>
+tra il papa e quest'ultima potenza avevano
+finalmente scossa l'ostinazione di
+Massimiliano. Egli aveva conosciuto che
+potrebbe difficilmente continuare solo la
+guerra, senza i sussidj pecuniarj d'altra
+potenza, ed il 4 di dicembre aveva dato
+il suo assenso al trattato di Noyon. Tuttavolta
+per salvare il suo amor proprio,
+e non parer di cedere a' suoi nemici,
+acconsentì soltanto di consegnare la città
+di Verona a suo nipote il re Cattolico,
+affinchè questi la consegnasse ai Francesi,
+i quali poi dovevano darla in mano
+ai Veneziani. Il vescovo di Trento, incaricato
+d'eseguire questa commissione,
+aprì le porte di Verona al signore di
+Lautrec il 23 di gennajo del 1517, e da
+lui ricevette a conto dei dugento mila
+scudi che dovevano pagare i Veneziani,
+il danaro necessario per pagare il soldo
+arretrato della guarnigione. Il Lautrec
+consegnò nello stesso istante le chiavi
+della città ad Andrea Gritti ed a Giampaolo
+Gradenigo, provveditori veneziani.
+Quattrocento uomini d'armi, il fiore
+dell'armata, e due mila fanti, presero
+possesso della città, mentre che i generali
+ed i provveditori veneziani si recarono
+alla cattedrale in mezzo ad un popolo
+ebbro di gioja, per rendere grazie al
+<span class="pagenum"><a id="Page_470"></a>[470]</span>
+cielo della fine di così orribile guerra, e
+del ristabilimento in tutta la Venezia
+della benefica autorità del senato veneziano<a class="tag" id="tag470" href="#note470">[470]</a>.
+</p>
+</div>
+
+<div class="chapter">
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_471"></a>[471]</span>
+</p>
+
+<h2>
+CAPITOLO CXIII.
+</h2>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+<i>Rivoluzione e guerra d'Urbino: cospirazione
+de' cardinali contro il papa:
+ambizione di Leon X. Sua alleanza
+con Carlo V contro Francesco I. Le
+loro armate conquistano il Milanese;
+morte di Leon X.</i>
+</p>
+
+<p class="center">
+1517 = 1521.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Nell'istante in cui la repubblica di
+Venezia ricuperò, contro ogni speranza,
+il possedimento di quasi tutto lo stato
+di terra ferma, che le aveva fatto perdere
+una sola battaglia, e pel quale aveva
+in appresso combattuto otto anni contro
+le principali potenze d'Europa, il senato
+scelse due de' suoi più illustri membri,
+Andrea Gritti e Giorgio Cornaro, per
+visitare tutte le città e le province della
+repubblica, conoscere i loro bisogni, consolare
+la loro miseria, rassodare la loro
+fedeltà, e loro promettere più felici tempi.
+I due deputati percorsero tutta la
+terra ferma veneziana; esaminarono le
+fortificazioni di Salò, di Peschiera, Bergamo,
+Brescia, Crema, Verona, Padova,
+Treviso, Rovigo, Udine e di tutte
+<span class="pagenum"><a id="Page_472"></a>[472]</span>
+le piazze del Friuli<a class="tag" id="tag471" href="#note471">[471]</a>; mentre che dal
+canto loro tutte le città spedirono deputati
+al senato per rinnovare il loro giuramento
+di fedeltà, ed offrirgli le loro
+felicitazioni. La repubblica, che aveva resistito
+alla più formidabile lega che si fosse
+mai formata dopo la caduta dell'impero
+romano, che aveva contemporaneamente
+provati tutti i disastri nell'interno delle
+sue città, nelle sue armate, nelle sue
+flotte, e che non aveva in fine di così
+lunga ed acerba guerra perdute che alcune
+poco importanti città della Romagna,
+ed alcuni porti che teneva in pegno
+nel regno di Napoli, poteva credersi sicura
+della sua immortalità. Ella aveva
+trovati inesauribili mezzi, e spiegata una
+tale costanza ed energia, che non sarebbersi
+forse trovate in verun altro stato
+della Cristianità, ed il senato pareva avere
+fondamento d'esortare i suoi sudditi a riporre
+ogni loro fidanza nella fortuna di
+san Marco.
+</p>
+
+<p>
+Non pertanto la guerra della lega di Cambrai
+aveva essiccate molte parti vitali della
+repubblica, e dopo quest'epoca più non
+si vide ricuperare il primiero vigore. Aveva
+<span class="pagenum"><a id="Page_473"></a>[473]</span>
+supplito all'enorme dispendio cui era stata
+forzata di soggiacere per lo spazio d'otto anni,
+non solo con prestiti che le assorbivano
+per molti anni tutte le pubbliche entrate,
+ma ancora col vendere al migliore offerente
+quasi tutte le principali cariche dello stato.
+Allorchè fu ristabilita la pace, i consiglj
+posero fine a questa vergognosa maniera
+di distribuire gl'impieghi della repubblica,
+ma non potevano impedire che i
+corpi risguardati fin allora come il fiore
+della nazione non fossero stati formati a
+prezzo d'oro, e che molti impieghi non
+venissero occupati da persone portate ai
+medesimi dalle sole ricchezze<a class="tag" id="tag472" href="#note472">[472]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il commercio aveva fondata la potenza
+veneziana, ma questo commercio aveva
+sofferto in tutte le sue parti. Quasi tutte
+le officine delle manifatture stabilite nel
+territorio veneto erano state distrutte dalla
+guerra: Giulio II aveva sforzati i Veneziani
+a dividere coi direttori delle sue
+saline di Cervia il monopolio dei sali,
+lungo tempo esercitato esclusivamente dai
+primi in tutta l'Italia. Selim, imperatore
+dei Turchi, aveva conquistato il Cairo
+ed Alessandria, e distrutto l'impero dei
+<span class="pagenum"><a id="Page_474"></a>[474]</span>
+Mamelucchi<a class="tag" id="tag473" href="#note473">[473]</a>. L'Egitto, ch'egli aveva
+occupato, era uno di que' paesi in cui i
+Veneziani esercitavano il più lucrativo
+commercio; ed il regime de' Turchi, più
+oppressivo che quello del soldano, lo fece
+bentosto languire, e annullò tutti gli utili,
+sebbene il senato non avesse ommesso di
+mandare subito un'ambasciata a Selim per
+felicitarlo intorno alle sue conquiste, rinnovare
+con lui i trattati di commercio e
+pagargli il tributo del regno di Cipro,
+antico feudo del soldano<a class="tag" id="tag474" href="#note474">[474]</a>.
+</p>
+
+<p>
+In pari tempo la navigazione dei Portoghesi
+intorno al capo di Buona Speranza
+dava una nuova direzione al commercio
+delle Indie; il quale, invece di farsi soltanto
+per gli scali del mar Rosso e d'Alessandria,
+paesi ne' quali i Veneziani,
+per l'influenza loro, s'erano procurato una
+specie di monopolio, era venuto in mano
+de' mercanti di Lisbona, che andavano direttamente
+a cercare le spezierie alle Molucche
+e ne approvvigionavano tutta l'Europa.
+Finalmente il commercio de' Veneziani
+coll'Africa e colla Spagna aveva ricevuto
+<span class="pagenum"><a id="Page_475"></a>[475]</span>
+un funesto colpo dall'imprudente avidità
+de' ministri del nuovo re Cattolico. Una
+flotta veneziana faceva regolarmente ogni
+anno il giro del Mediterraneo per fare tutti
+i cambj tra i diversi porti di questo mare.
+Le galere ond'era composta, e che dicevansi
+<i>galere del traffico</i>, partivano da Venezia
+per Siracusa in Sicilia; davano in
+appresso fondo a Tripoli, all'isola di
+Gerbi presso alle Sirti, a Tunisi, a Tremizene,
+a Orano, e ad altri porti dei
+regni di Fez e di Marocco: giugnevano
+in cadauno di questi porti nell'epoca di
+fiera annuale, cui i Mori recavano la
+loro polvere d'oro, per cambiarla coi
+metalli lavorati e colle stoffe dell'Europa.
+Questa stessa polvere d'oro veniva in
+seguito portata dalle <i>galere del traffico</i>
+ne' porti spagnuoli d'Almeria, Malaga e
+Valenza, dove serviva a comperare sete,
+lane e frumento. Queste mercanzie ne'
+tempi di Ferdinando erano state assoggettate
+ad un diritto d'esportazione del
+dieci per cento del loro valore, lo che
+aveva danneggiato l'interesse de' produttori,
+senza far torto al commercio. I ministri
+del successore di Ferdinando duplicarono
+l'imposta, e ne posero un'altra simile sopra
+l'importazione delle merci recate dai Veneziani;
+e, credendo in tal modo di quadruplicare
+<span class="pagenum"><a id="Page_476"></a>[476]</span>
+le loro entrate, distrussero
+invece il commercio e l'agricoltura della
+Spagna; ma in pari tempo fecero cessare
+uno de' più ricchi traffichi de' Veneziani<a class="tag" id="tag475" href="#note475">[475]</a>.
+</p>
+
+<p>
+In mezzo a queste difficoltà, il senato
+occupavasi incessantemente intorno ai
+mezzi di ristabilire la passata prosperità
+del territorio della repubblica, col richiamare
+ai campi gli agricoltori, alle officine
+i dispersi operaj; col rialzare le dighe
+abbattute, ristaurare i canali d'irrigamento
+e di navigazione, accrescere
+ovunque le fortificazioni che difendevano
+il paese, e particolarmente quelle di Verona
+e di Padova, di cui voleva formare
+i baluardi dello stato. Per ultimo
+riaprì l'università di Padova, la quale
+era stata chiusa otto anni, chiamandovi
+i più celebri professori, i quali vi attirarono
+di nuovo la folla degli scolari<a class="tag" id="tag476" href="#note476">[476]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Le numerose armate che l'imperatore,
+il re di Francia e la repubblica licenziavano
+nel medesimo istante, potevano
+in tempo di pace apportare alle province
+d'Italia una nuova calamità colle ruberie
+delle milizie sbandate. Pareva difficile
+di assoggettare tutto ad un tratto all'autorità
+<span class="pagenum"><a id="Page_477"></a>[477]</span>
+delle leggi uomini da lungo tempo
+accostumati a disprezzarle, che lasciavansi
+senza mezzi di sussistenza, ed erano
+persuasi d'aver essi la forza in mano.
+Non dobbiamo perciò maravigliarci che
+il senato ed il luogotenente del re in
+Lombardia, favoreggiassero un tentativo
+del duca d'Urbino, che li liberava da
+questi formidabili avanzi delle armate,
+ed addensava la burrasca, che gli aveva
+minacciati, sopra gli stati d'un sovrano,
+di cui avevano lungo tempo sperimentata
+l'inimicizia e la mala fede.
+</p>
+
+<p>
+Francesco Maria della Rovere si era
+lasciato spogliare senza fare resistenza del
+ducato d'Urbino, persuaso che in tempo
+d'una guerra generale, le potenze, che
+cercavano l'alleanza del papa, lo avrebbero
+sagrificato alla sua ambizione. Appena
+fatta la pace, la loro gelosia verso
+la corte di Roma, lungo tempo compressa,
+poteva rinascere, o per lo meno non
+era presumibile che per cagion della santa
+sede volessero ricominciare le ostilità; ed
+altro non domandava al rimanente dell'Europa,
+che di lasciare che si misurasse
+colle sole sue forze contro le sole forze
+della Chiesa. Quando si licenziavano le
+armate adunate sotto Verona, propose
+loro di seguirlo in una spedizione somigliante
+<span class="pagenum"><a id="Page_478"></a>[478]</span>
+a quelle delle antiche compagnie
+di ventura. Federico di Bozzolo, cadetto
+della casa di Gonzaga, che si era acquistato
+nome militando per la Francia, e
+ch'era personalmente nemico di Lorenzo
+de' Medici, offrì di porsi alla testa dell'armata.
+Si unirono sotto le sue bandiere
+cinque mila fanti spagnuoli comandati
+dal capitano Maldonato, ed ottocento cavaleggieri
+in gran parte albanesi. Andrea Bua,
+Costantino Boccali, il brabantese Zucker
+e molti altri ufficiali, che si erano acquistata
+celebrità nella precedente guerra,
+si attaccarono all'armata del duca d'Urbino.
+I talenti dei capitani e lo sperimentato
+valore de' soldati formavano tutta
+la forza del duca, poichè egli non aveva
+nè danaro, nè artiglieria, nè munizioni,
+nè equipaggi di guerra. Pure partì dalle
+vicinanze di Mantova colla sua piccola armata
+il 23 di gennajo del 1517, lo stesso
+giorno in cui Verona fu consegnata ai
+Francesi<a class="tag" id="tag477" href="#note477">[477]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Leone X, informato dell'aggressione
+diretta contro suo nipote, vi ravvisò
+<span class="pagenum"><a id="Page_479"></a>[479]</span>
+la mano di Francesco I. Egli sapeva con
+quanti segreti raggiri, con quante piccole
+perfidie aveva provocata la di lui
+collera. Ad ogni modo volle chiedere
+soccorso a lui medesimo, accusando
+Lautrec solo, suo luogotenente, d'avergli
+suscitato contro un nuovo nemico in
+mezzo alla pace. Ma quando si rivolse
+nello stesso tempo al re di Spagna ed
+all'imperatore per avere la loro assistenza,
+rappresentò loro l'aggressione, ond'era
+minacciato, come opera dello stesso Francesco<a class="tag" id="tag478" href="#note478">[478]</a>.
+Nello stesso tempo incaricò suo
+nipote Lorenzo di adunare in Romagna
+tutte le truppe della repubblica fiorentina
+e della Chiesa, per chiudere la strada ai
+nemici.
+</p>
+
+<p>
+Ma perchè Lorenzo non conosceva
+l'arte militare, il papa gli aveva dati per
+consiglieri Renzo Orsini di Ceri, Giulio
+Vitelli di Città di Castello, e Guido Rangoni
+di Modena, tutti tre assai distinti ufficiali.
+Altronde gli aveva particolarmente
+raccomandato di non si esporre alle vicissitudini
+d'una battaglia, persuaso che
+prolungando la guerra, il più ricco dei
+<span class="pagenum"><a id="Page_480"></a>[480]</span>
+due rivali non poteva restare perdente.
+Lorenzo de' Medici si fece prestare dai
+cittadini fiorentini cinquanta mila fiorini
+d'oro; fece marciare alla volta della Romagna
+dieci mila uomini presi nella milizia
+della campagna; provvide di guarnigioni
+le città, e lasciò libero il passo
+al duca d'Urbino, che si presentò il 5
+di febbrajo innanzi alla sua capitale. Il
+duca sconfisse lo stesso giorno Francesco
+del Monte, che voleva tenerlo lontano dalle
+mura della città, e nel susseguente giorno
+fu ricevuto dagli abitanti con trasporti
+di gioja. Questi gli professavano lo stesso
+attaccamento come ai tempi del duca
+Borgia, e non sapevano accomodarsi all'alterigia
+ed al duro carattere di Lorenzo
+de' Medici<a class="tag" id="tag479" href="#note479">[479]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Tutto il ducato d'Urbino aveva rialzate
+le bandiere dell'antico loro padrone;
+ma in mezzo all'insurrezione, Lorenzo de'
+Medici si era accampato su due montagne
+poste sopra Pesaro ed in faccia ad
+Urbino, e vi riceveva i rinforzi che
+Leon X aveva domandati ai sovrani. Il
+<span class="pagenum"><a id="Page_481"></a>[481]</span>
+conte di Potenza gli aveva condotte quattrocento
+lance dal regno di Napoli per
+conto del re Carlo. Dal canto suo Francesco
+I faceva marciare trecento lance
+francesi; e somministrando al papa questo
+soccorso gli chiedeva in contraccambio
+la restituzione tante volte promessa
+di Modena e di Reggio al duca di Ferrara<a class="tag" id="tag480" href="#note480">[480]</a>.
+Senza contare questi uomini
+d'armi francesi cui il papa non permise
+di giugnere sul teatro della guerra, Lorenzo
+aveva di già adunati mille uomini
+d'armi, mille cavaleggieri e quindici mila
+fanti. Ma i soldati, entrando ai servigj
+del papa, parevano rinunciare al loro antico
+punto d'onore ed al loro valore:
+sapendo i capitani che nè il sovrano,
+nè il generale non potevano giudicare de'
+loro mancamenti, essi cercavano di non
+recar danno a' loro avversarj, e di tirare
+in lungo la guerra per prolungare i loro
+profitti. L'armata pontificia si lasciò fuggire
+tutte le occasioni d'ottenere qualche
+vantaggio contro il duca d'Urbino fino
+al 4 d'aprile, in cui Lorenzo de' Medici
+<span class="pagenum"><a id="Page_482"></a>[482]</span>
+fu ferito nella testa all'assedio del castello
+di Mondolfo da un colpo d'archibugio<a class="tag" id="tag481" href="#note481">[481]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Lorenzo II de' Medici, erede di tutto
+l'orgoglio di sua madre Alfonsina Orsini,
+aveva passata la sua giovinezza nell'esilio,
+inteso a procacciare nemici ai Fiorentini,
+od a cercare colle sue pratiche
+i mezzi di ricuperare un'autorità, cui
+credeva d'avere ereditarj diritti. Aveva
+con ciò offesi in mille modi i suoi compatriotti,
+ed era da loro detestato, siccome
+egli in segreto li detestava. Allorchè
+fu ferito, avendogli i suoi medici
+ordinato il silenzio ed il riposo, niuno
+fu ammesso a visitarlo in Ancona, dove
+si era fatto trasportare; ed i Fiorentini
+si persuasero bentosto che fosse morto.
+Accertavano che Lorenzo era spirato nella
+notte del venerdì al sabbato santo; che
+il di lui feretro era già stato deposto
+a nostra Signora di Loreto, e che lo
+aveva detto un ossesso, la di cui asserzione
+si preferiva a quella de' testimonj
+oculari<a class="tag" id="tag482" href="#note482">[482]</a>. I consiglj, con una segreta
+<span class="pagenum"><a id="Page_483"></a>[483]</span>
+gioja, nominarono tre commissarj della
+repubblica per dirigere l'armata durante
+l'assenza del di lei capo: ma Leon X, che
+ravvisò in questa nomina, consentanea
+agli antichi usi, il progetto di ricuperare
+un'autorità ch'egli si arrogava tutta intera,
+vietò ai commissarj di recarsi al
+quartiere generale<a class="tag" id="tag483" href="#note483">[483]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Soltanto dopo quaranta giorni, Lorenzo
+de' Medici, risanato dalla sua ferita, andò
+a Firenze per disingannare coloro che
+lo credevano morto, e per calmare un
+movimento che poteva farsi pericoloso.
+Rientrò bruscamente in patria la domenica,
+24 di maggio, ed all'indomani
+girò per le strade onde tutti potessero
+vederlo: ma la voce della di lui morte
+si era talmente accreditata, che molti cittadini
+andavano dicendo non essere il
+principe che loro si mostrava adesso, che
+un corpo privo di vita, animato da uno
+spirito maligno<a class="tag" id="tag484" href="#note484">[484]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Invece dei commissarj della repubblica,
+Leone X spedì il cardinale di Bibbiena
+ad assumere il comando dell'armata abbandonata
+dal nipote. Questo favorito del
+<span class="pagenum"><a id="Page_484"></a>[484]</span>
+papa, cui andiamo debitori del rinnovamento
+della commedia, e che tra i letterati
+ed i cortigiani aveva grandissima riputazione
+d'uomo dotato di squisito gusto, di
+amenità e di erudizione, era ben lontano
+dall'avere la stessa riputazione presso
+i soldati; e la sua campagna fu ancora
+più infelice che quella del suo predecessore.
+Una contesa insorta nel suo campo
+tra i soldati spagnuoli e tedeschi, dopo
+essergli costata più di cento soldati, lo
+costrinse a dividere in due campi l'armata.
+Francesco Maria della Rovere seppe
+approfittarne: sebbene da circa tre mesi
+non avesse più potuto pagare i suoi soldati,
+persuase i Baschi ed i Tedeschi, che
+militavano per il papa, e che si vergognavano
+d'essere subordinati al comando
+dei preti, di unirsi a lui; altrettanto
+avevano fatto molti Spagnuoli; e si vide
+quasi tutta un'armata abbandonare il sovrano,
+che generosamente e puntualmente
+la pagava, per seguire quegli che non
+poteva offrirle che le eventualità della
+guerra. Il cardinale di Bibbiena, sorpreso
+ne' suoi quartieri a Monte imperiale, dopo
+avere perduta molta gente, si ritirò a Pesaro<a class="tag" id="tag485" href="#note485">[485]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_485"></a>[485]</span>
+</p>
+
+<p>
+Frattanto il duca d'Urbino, avendo
+raddoppiata la sua armata senza accrescere
+i suoi proventi, sentì la necessità
+di portarla a vivere in paese nemico.
+La condusse perciò in Toscana per predare
+le vittovaglie e gli armenti, che il
+popolo senza verun sospetto lasciava sparsi
+nelle campagne; sforzò Giampaolo Baglioni
+a redimere Perugia da un attacco
+con una contribuzione di dieci mila ducati;
+minacciò città di Castello e Siena;
+e dopo avere arricchiti i suoi soldati col
+saccheggio, li ricondusse rapidamente nel
+ducato d'Urbino, per cacciarne il cardinale
+di Bibbiena, che vi era penetrato
+durante la di lui lontananza. Leone X
+scrisse il 16 ed il 17 di maggio al Baglioni
+ed alla repubblica di Siena per
+ringraziarli della buona condotta da loro
+tenuta, ed esortarli alla costanza<a class="tag" id="tag486" href="#note486">[486]</a>. Di
+que' dì all'incirca, le genti della Chiesa trovando
+più facile il vincere il duca d'Urbino
+colle cospirazioni che colle armi,
+avevano comperati de' traditori nel di lui
+<span class="pagenum"><a id="Page_486"></a>[486]</span>
+campo. Maldonato, Soares e due altri capitani
+spagnuoli promisero di dare Francesco
+Maria nelle mani del cardinale di
+Bibbiena o di assassinarlo. Il duca ebbe
+sentore delle loro trame; e li denunciò ai
+loro compatriotti adunati, che chiamò
+a giudici di tanta perfidia; gli Spagnuoli
+sdegnati li condannarono alla morte, ed
+eseguirono essi medesimi tale sentenza
+contro i quattro capitani che avevano tentato
+di tradire il principe cui servivano<a class="tag" id="tag487" href="#note487">[487]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Non contento di avere cacciato fuori
+de' suoi stati il cardinale di Bibbiena, il
+duca d'Urbino lo inseguì nella Marca
+d'Ancona; ma perchè aveva poca artiglieria
+e pochissime munizioni da guerra,
+non vi potè occupare veruna città. Ripassando
+l'Appennino, estese i suoi guasti
+nello stato fiorentino tra borgo San Sepolcro
+ed Anghiari; ma la sua armata non
+pagata si era renduta formidabile non
+meno agli amici che ai nemici, e la sua
+situazione rendevasi ogni giorno più difficile;
+verun alleato aveva voluto assumersi
+<span class="pagenum"><a id="Page_487"></a>[487]</span>
+di proteggerlo, mentre che tutte le
+grandi potenze spedivano soccorsi al papa,
+e che lo stesso Francesco I mostravasi
+sollecito di terminare questa guerra<a class="tag" id="tag488" href="#note488">[488]</a>.
+All'ultimo Francesco Maria perdette la
+speranza di potersi più lungo tempo difendere,
+ed accettò la mediazione che gli
+offriva il signore di Lescuns, fratello di
+Lautrec, inviato dal re di Francia presso
+il papa. In agosto o in settembre del 1517
+venne sottoscritto un trattato, in forza del
+quale Leon X si obbligava di pagare all'armata
+del duca d'Urbino tutti i soldi
+arretrati, che ammontavano a più di cento
+mila ducati; lo assolveva da tutte le censure
+ecclesiastiche; accordava un'intera
+amnistia, che poi non osservò, a coloro
+che si erano dichiarati per il duca; e permetteva
+a Francesco Maria di far trasportare
+a Mantova, ove si ritirò, la sua
+artiglieria e la bella biblioteca raccolta
+in Urbino da suo avo, Federico di Montefeltro<a class="tag" id="tag489" href="#note489">[489]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_488"></a>[488]</span>
+</p>
+
+<p>
+Non era ancora terminata la guerra
+d'Urbino, quando la corte di Roma venne
+agitata dalla scoperta di una congiura
+contro il papa, ed in appresso dal supplicio
+di uno de' principali dignitarj della
+Chiesa. Il capo di tale congiura era quello
+stesso cardinale Alfonso Petrucci che si
+era adoperato con tanto zelo nella nomina
+di Leone, e che lo aveva poi annunciato
+al popolo con sì vivo trasporto di gioja,
+gridando: <i>vivano i giovani!</i> Pandolfo Petrucci,
+suo padre, aveva governata la
+repubblica di Siena con prudente accortezza,
+rispettando le abitudini de' cittadini,
+de' quali aveva abolite le leggi, e si era
+acquistata così fama tra i più grandi
+politici del suo secolo. Morì Pandolfo di
+sessantatre anni, il 21 maggio del 1512<a class="tag" id="tag490" href="#note490">[490]</a>,
+lasciando tre figli; Borghese, il primogenito,
+che non aveva più di vent'anni; Alfonso,
+il secondo, ch'era stato creato cardinale
+nel 1509 in età di appena sedici anni;
+ed il terzo, Fabio, che non era per anco
+giunto all'adolescenza. Niuno di loro aveva
+ereditati i talenti nè la forza di carattere
+del padre, sebbene il primogenito gli succedesse
+<span class="pagenum"><a id="Page_489"></a>[489]</span>
+nell'autorità presso la repubblica
+di Siena, e venisse riconosciuto capo
+della balìa, e comandante della guardia<a class="tag" id="tag491" href="#note491">[491]</a>.
+</p>
+
+<p>
+In questa stessa famiglia de' signori di
+Siena Leon X aveva un favorito, Raffaello
+Petrucci, vescovo di Grosseto, persona
+a lui devota e fedele, ma illetterato,
+e di depravati costumi. Il papa lo aveva
+nominato castellano di castel sant'Angelo;
+ed in appresso pensò di metterlo alla
+testa del governo di Siena, affinchè questa
+repubblica, chiusa fra gli stati della
+Chiesa e de' Fiorentini, fosse da lui dipendente
+non meno che gli stati che la
+circondavano. Vitello Vitelli condusse a
+Siena il vescovo di Grosseto con dugento
+cavalli e due mila fanti, e lo installò il
+10 marzo del 1515 nella signoria, mentre
+che Borghese Petrucci uscì di città
+senza avere il coraggio di fare uno sforzo
+per conservare la sua autorità. Il nuovo
+signore richiamò alcuni emigrati, ed in
+iscambio esiliò tutti coloro che avevano
+avuto molta parte nell'ultimo governo;
+in breve rendette la sua tirannide odiosa
+a tutti i Sienesi<a class="tag" id="tag492" href="#note492">[492]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_490"></a>[490]</span>
+</p>
+
+<p>
+Il cardinale Alfonso Petrucci non poteva
+perdonare a Leon X l'ingratitudine
+di cui si vedeva vittima. Suo padre Pandolfo
+era stato il più costante alleato dei
+Medici; aveva preso parte per favorirli
+nelle più pericolose guerre, aveva loro
+dato asilo in quella stessa patria da cui
+i Medici scacciavano i suoi figliuoli,
+confiscandone i beni. In un inconsiderato
+impeto di gioventù, Alfonso si lasciava
+talvolta uscire di bocca, ch'era tentato
+di gettarsi in concistoro sopra Leon X
+con un pugnale in mano, per disfarsi
+di lui in mezzo al sacro collegio. Aveva
+pure pensato di guadagnare il chirurgo
+Battista di Vercelli, perchè avvelenasse
+un'ulcera che obbligava Leon X a farsi
+medicare ogni giorno. Per altro questo
+chirurgo, invece d'essere al servigio del
+papa, non trovavasi neppure in Roma,
+ed esercitava la sua professione in Firenze;
+tutte le pratiche di Petrucci per
+eseguire questo progetto, se realmente vi
+aveva fatto entrare il Vercelli, si ristringevano
+all'avere raccomandato inutilmente
+questo chirurgo, per farlo ricevere nella
+corte del papa<a class="tag" id="tag493" href="#note493">[493]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_491"></a>[491]</span>
+</p>
+
+<p>
+Ma il Petrucci aveva preso in odio il
+soggiorno di Roma, ov'erasi renduto
+sospetto co' suoi violenti discorsi. Se ne
+allontanò, e vi fu richiamato. In tempo
+della guerra d'Urbino si pronunciò vivamente
+favorevole a Francesco Maria della
+Rovere, e si allontanò di nuovo. Vennero
+sorprese certe sue lettere dirette al suo
+segretario Antonio Nino: esse esprimevano
+i medesimi sentimenti o i medesimi progetti
+di vendetta; e Leone X le trovò sufficienti
+per servire di fondamento ad un
+processo criminale. Bisognava con inganno
+assicurarsi della di lui persona, prima
+di tradurlo in giudizio; ed il papa gli
+scrisse un'affettuosa lettera per richiamarlo,
+mandandogli un salvacondotto.
+Nello stesso tempo diede di propria bocca
+parola all'ambasciatore di Spagna, che
+il Petrucci, ritornando, non si esponeva
+a verun pericolo. Infatti Alfonso tornò
+a Roma, e presentossi al palazzo del pontefice
+col suo amico il cardinale Bandinello
+Sauli di Genova, che aveva pure
+assai contribuito all'elezione di Leon X.
+L'uno e l'altro, invece di essere introdotti
+all'udienza del papa, furono arrestati ed
+immediatamente condotti in castel sant'Angelo.
+L'ambasciatore di Spagna si lagnò
+che il papa violasse il salvacondotto e la
+<span class="pagenum"><a id="Page_492"></a>[492]</span>
+parola a lui data; ma rispose Leon X
+che tutte queste sicurezze erano distrutte
+da un'accusa di lesa maestà e di avvelenamento.
+Con tale risposta impegnava
+in certo modo anche l'ambasciatore a
+trovare gli accusati colpevoli<a class="tag" id="tag494" href="#note494">[494]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Colla processura usata in quel secolo
+niun uomo poteva lusingarsi di far apparire
+la propria innocenza, se i giudici
+erano determinati di trovarlo colpevole,
+poichè tutta l'informazione era tenuta in
+un profondo mistero. I due cardinali vennero
+assoggettati ad una rigorosa tortura.
+Pocointesta di Bagnacavallo, ch'era
+stato sotto il Petrucci comandante della
+guardia di Siena, e Battista di Vercelli
+ch'era stato arrestato in Firenze, furono
+egualmente posti alla tortura, e fu loro
+estorta la confessione di un progetto d'avvelenamento.
+Furono arrestati altri cardinali,
+siccome colpevoli d'avere uditi i
+violenti detti e le minacce del Petrucci
+senz'averne dato avviso; cioè Raffaello
+Riario, decano del sacro collegio, già
+<span class="pagenum"><a id="Page_493"></a>[493]</span>
+cardinale da oltre quarant'anni, il più
+prudente, il più circospetto de' capi della
+Chiesa, che tutti avanzava in dignità, in
+lusso ed in ricchezze; Adriano, cardinale
+di Corneto, e Francesco Soderini, cardinale
+di Volterra, l'uno e l'altro tra' più
+ricchi prelati della Chiesa<a class="tag" id="tag495" href="#note495">[495]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Quando fu terminata l'informazione
+del procuratore fiscale, e letta nel sacro
+collegio, Petrucci e Sauli furono degradati
+e consegnati al braccio secolare. Il
+primo fu strozzato in prigione il 21 giugno,
+ventiquattr'ore dopo la sentenza.
+Allo stesso supplicio fu condannato anche
+Bandinello Sauli, ma Leon X mutò la
+sentenza di morte in perpetuo carcere:
+e perchè il prigioniere fece offrire una
+grossa somma di danaro per avere la libertà,
+Leon X gli mandò il suo maestro
+delle cerimonie, Paride de' Grassi, per accettare
+l'offerta e condurre il cardinale
+penitente in concistoro, a condizione che
+non cercherebbe di giustificarsi, e che per
+lo contrario confesserebbe tutte le colpe
+ond'era stato accusato<a class="tag" id="tag496" href="#note496">[496]</a>. Il Sauli si assoggettò
+<span class="pagenum"><a id="Page_494"></a>[494]</span>
+alla proposta condizione; fu posto in
+libertà, ma morì poco tempo dopo, non
+senza sospetto, come corse voce, che
+prima di rilasciarlo il papa gli avesse
+fatto somministrare un lento veleno per
+sbarazzarsi di lui. Il cardinale Riario,
+dopo essere stato degradato, fu rimesso
+nella pristina dignità mercè il pagamento
+d'una grossa somma di danaro. I cardinali
+di Corneto e di Volterra avevano,
+stando inginocchiati in pieno concistoro,
+confessato d'aver udito le parole minacciose
+d'Alfonso Petrucci, e che, attribuendole
+alla sua leggerezza di mente, non
+le avevano denunciate. Leon X li fece
+porre in libertà dopo averli obbligati a
+pagare venticinque mila ducati. Questa
+somma doveva essere divisa fra loro due,
+ma le spese della guerra d'Urbino avendo
+sconcertate le finanze del papa, egli pretese
+che tale somma doveva essere da entrambi
+pagata individualmente. Allora i due cardinali
+fuggirono: non si seppe più nulla
+d'Adriano di Corneto, che venne senza dubbio
+assassinato; il Soderini si ritirò a Fondi
+sotto la protezione di Prospero Colonna,
+e vi stette fino alla morte del papa: Vercelli,
+Mino e Pocointesta perirono in
+mezzo ad orrendi supplicj<a class="tag" id="tag497" href="#note497">[497]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_495"></a>[495]</span>
+</p>
+
+<p>
+Il sacro collegio era oppresso dallo
+spavento; non essendosi da lungo tempo
+trattati i suoi membri con tanto rigore.
+I condannati, e non escluso lo stesso Petrucci,
+non erano colpevoli che d'imprudenti
+parole; e quando Leon X non
+faceva grazia agli antichi suoi amici, ed
+a coloro che avevano contribuito alla sua
+elezione, gli altri non potevano sperare un
+migliore trattamento; di già si sentivano
+ai suoi occhi colpevoli, poichè le loro
+preghiere a pro de' colpevoli eransi risguardate
+come un'offesa. Il quinto concilio
+di Laterano, che trovavasi adunato
+nell'epoca dell'assunzione al pontificato
+di Leon X, non poteva più mettere limiti al
+di lui dispotismo; desso era stato da Leone
+terminato il 16 marzo del 1517, cinque
+anni dopo la sua convocazione. In così
+lungo spazio di tempo non aveva tenute
+che dodici sessioni, quasi d'altro non occupandosi
+che di vane formalità e di
+sermoni di etichetta. Non aveva giammai
+riuniti più di sedici cardinali e di novanta
+o cento vescovi ed abati mitrati;
+<span class="pagenum"><a id="Page_496"></a>[496]</span>
+e niuno doveva infatti lusingarsi di vederne
+di più in un'assemblea, che il
+papa cercava di spogliare d'ogni autorità
+reale<a class="tag" id="tag498" href="#note498">[498]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dopo la congiura del Petrucci non
+rimanevano nel sacro collegio che dodici
+cardinali, e Leon X seppe approfittare
+del loro terrore per fare in una
+sola volta una promozione di trentuno
+cardinali, che metteva il loro concistoro
+sotto assoluta di lui dipendenza.
+Una nomina così numerosa e così sproporzionata
+col corpo ch'essa riempiva,
+era senz'esempio. I cardinali atterriti dal
+fresco supplicio de' loro colleghi, sebbene
+si vedessero in tal modo rigettati
+in una impotente minorità, non osarono
+di fare veruna rimostranza. La lista si
+chiuse il 26 di giugno, e fu pubblicata
+il 1.º di luglio<a class="tag" id="tag499" href="#note499">[499]</a>. In quest'occasione
+Leon X collocò nel senato della Chiesa
+due figli delle sue sorelle, e varie altre
+creature che non vantavano altro titolo
+per così sublime dignità che il favore
+<span class="pagenum"><a id="Page_497"></a>[497]</span>
+del pontefice: ma nello stesso tempo accordò
+il cappello cardinalizio a molti
+gentiluomini romani, che la politica dei
+suoi predecessori aveva studiosamente
+esclusi dal sacro collegio; innalzò pure
+alla stessa dignità molti celebri letterati,
+che illustrarono il nome di Leone per
+riconoscenza della protezione loro accordata;
+per ultimo vendette questa dignità
+a danaro contante a tutti gli altri, e la
+fece pagare perfino a coloro ch'era più
+inclinato a favorire; ma il prezzo cresceva
+in ragione inversa del minor merito
+che il candidato aveva per così alta
+dignità<a class="tag" id="tag500" href="#note500">[500]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Nelle ultime sessioni del concilio non
+erasi parlato che di progetti di lega contro
+i Turchi. Pareva che l'Europa si apparecchiasse
+ad una nuova crociata, ed
+infatti la guerra sacra che predicava il
+papa, sembrava una necessaria misura
+per difendere e salvare la Cristianità.
+Selim colla conquista dell'Egitto e colle
+vittorie riportate sopra il Sofì di Persia
+<span class="pagenum"><a id="Page_498"></a>[498]</span>
+aveva quasi raddoppiata l'estensione del
+suo impero ed i suoi mezzi d'attacco.
+Era noto il suo odio verso i cristiani,
+la sua passione per nuove intraprese, la
+sua dissimulazione, la sua crudeltà. Le
+stesse coste dell'Italia cominciavano ad
+essere esposte agli sbarchi de' Turchi.
+Leone scriveva a Massimiliano, ch'erano
+venuti a saccheggiare successivamente Recanati
+ed Ostia<a class="tag" id="tag501" href="#note501">[501]</a>. Francesco, Carlo e Massimiliano
+sottoscrissero a Cambrai, l'undici
+marzo del 1517, un trattato d'alleanza
+contro l'impero ottomano: tutto era preventivamente
+convenuto; il numero delle
+truppe che ognuno somministrerebbe, la
+maniera con cui ogni monarca eseguirebbe
+il proprio attacco e l'assistenza
+che chiederebbero alle altre potenze. Pareva
+che i principi cristiani cercassero
+di superarsi l'un l'altro colle più splendide
+promesse per difesa della patria e dell'incivilimento.
+Ma il più leggiere vicino
+vantaggio bastava, perchè più non si pensasse
+ad un pericolo creduto lontano; e
+Leon X, che sembrava tanto zelante per
+la lega cristiana, fu facilmente quegli
+che contribuì più d'ogni altro ad impedire
+che si adunasse<a class="tag" id="tag502" href="#note502">[502]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_499"></a>[499]</span>
+</p>
+
+<p>
+Mentre Francesco I rinnovava l'8 di
+ottobre la sua alleanza colla repubblica
+di Venezia, Leon X aveva cercato di
+unirsi più strettamente con questo monarca;
+Carlo era passato dai Paesi Bassi
+nella Spagna, e sembrava che dovesse
+trovarvisi lungamente occupato nel ricondurre
+i popoli all'ubbidienza. Massimiliano,
+di già vecchio, non era mai
+stato un alleato in cui si potesse fare
+fondamento, e Leon X, sempre pensoso
+della grandezza di sua famiglia, giudicò
+di non la potere meglio assicurare
+che per mezzo dell'alleanza colla Francia.
+In gennajo del 1518 ottenne per suo
+nipote Lorenzo, duca d'Urbino, la mano
+di Maddalena, figliuola di Giovanni della
+Tour, conte d'Alvergna e di Boulogne,
+e di una sorella di Francesco di Borbone,
+conte di Vendome. Con tale matrimonio
+univa Lorenzo alla casa di Francia,
+e per onorarlo maggiormente, Francesco
+lo scelse per padrino d'un figlio
+che gli era nato nel mese di febbrajo.
+Dopo il battesimo, celebrato il 25 d'aprile
+con molta pompa, Francesco restituì a
+<span class="pagenum"><a id="Page_500"></a>[500]</span>
+Lorenzo la carta sottoscritta da Leon X,
+colla quale si obbligava a tornare al duca
+di Ferrara le città di Modena e di Reggio.
+In contraccambio il papa non fu meno generoso
+delle altrui proprietà verso il re.
+Gli concesse di disporre liberamente delle
+decime che aveva levate sul clero francese
+per fare la guerra ai Turchi, dando
+così il primo esempio di abbandonare quel
+progetto della crociata per l'esecuzione
+del quale aveva tanto insistito<a class="tag" id="tag503" href="#note503">[503]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Leon X ebbe la felicità di associare
+il suo nome alla più splendida epoca
+delle lettere e delle arti in Italia: salito
+sul trono nell'istante in cui tutte le carriere
+erano corse nello stesso tempo da
+uomini di straordinario ingegno, formati
+prima di lui, egli distribuì fra di loro, colla
+prodigalità che adoperava in tutte le altre
+cose, i tesori della Chiesa, i ricchi beneficj
+de' quali aveva la collazione in tutta
+la cristianità, e le prodigiose somme ricavate
+dal commercio delle indulgenze.
+I poeti, gli storici, gli artefici, arricchiti
+<span class="pagenum"><a id="Page_501"></a>[501]</span>
+dalle di lui beneficenze, hanno per gratitudine
+celebrato il di lui nome, ascrivendogli
+tutto il merito de' lavori di cui, mercè le
+di lui largizioni, avevano l'ozio d'occuparsi.
+Ma e come pontefice e come sovrano
+Leon X non era propriamente degno di
+tante lodi. Nel precedente anno, di fresco
+terminato, Martino Lutero aveva in Germania
+cominciato ad alzarsi contro lo
+scandaloso traffico delle indulgenze, e si
+era gradatamente condotto, esaminando
+la propria fede, a gittare i fondamenti
+di quella riforma, ch'egli in appresso
+condusse a fine con tanta gloria<a class="tag" id="tag504" href="#note504">[504]</a>. Era
+in allora egli stesso ben lontano dal prevedere
+le conseguenze cui lo condurrebbe
+l'esame della dottrina della Chiesa. La
+riforma non poteva essere che un'opera
+progressiva, e non era che successivamente,
+che uno spirito religioso poteva portare
+la fiaccola dell'esame intorno a tutte le
+<span class="pagenum"><a id="Page_502"></a>[502]</span>
+credenze lungo tempo ricevute come fondamentali.
+Non è maraviglia che Leon X
+sia morto senz'avere avuto sospetto della
+rivoluzione, che durante il suo regno si era
+in Germania eseguita negli spiriti, poichè
+in tutto il tempo abbracciato da questa
+storia, ed anche molto tempo dopo, dessa
+non fu in Italia ben conosciuta, e poichè
+l'atto energico, con cui la ragione infranse
+il giogo che aveva portato, fu dalla corte
+di Roma confuso colle oscure eresie, che
+tante volte aveva vedute nascere e morire
+ne' conventi. Ma Leon X mancò di
+prudenza, di penetrazione e di filosofia,
+non apprezzando meglio il suo secolo, lasciando
+temerariamente crescere in un'età
+abbondante di lumi tutti gli abusi che
+non s'erano potuti tollerare che in quella
+della più barbara ignoranza, e incoraggiando
+finalmente con una improvvida cupidigia
+lo scandaloso traffico delle cose sacre,
+onde ricompensar poscia col profitto medesimo
+di così vergognoso commercio i letterati
+ed i filosofi che dovevano in appresso
+spezzare le catene della superstizione.
+</p>
+
+<p>
+Infatti Leon X, giunto alla più sublime
+dignità umana, da quell'istante risguardò
+la sua vita come un continuo carnovale,
+nel quale ad altro pensare non doveva
+che a godere. Egli divideva il suo tempo
+<span class="pagenum"><a id="Page_503"></a>[503]</span>
+tra i banchetti e la caccia; amava la
+compagnia de' buffoni, ch'egli si compiaceva
+di tormentare e di coprire del
+più vile ridicolo; fomentava la vanità di
+coloro che di già conosceva vanissimi;
+e sotto coperta d'accordar loro nuove
+onorificenze, gli esponeva all'universale
+dileggio. Egli non temeva di spingere fino
+alla pazzia con questo crudele dileggiamento
+uomini di merito, o rispettabili vecchi.
+La riputazione di continenza che si era
+acquistata, essendo cardinale, non aveva
+sostenuto un più severo esame, e la sua
+famigliarità co' suoi paggi dava luogo a
+vergognosi sospetti. La di lui liberalità,
+che stendevasi su tutti coloro che lo avvicinavano,
+e ch'era più proporzionata
+al suo buon umore ed alla riuscita della
+caccia che al merito dei beneficati, altro
+infine non era che una disposizione
+egoistica: egli voleva vedersi intorno visi
+ridenti, voleva raccogliere le benedizioni
+di coloro che lo avvicinavano, e punto
+non curavasi del modo con cui ammassava,
+sia colle gravose gabelle sui popoli,
+sia col rendere venale tutto quanto era
+dalla Chiesa riputato più sacro, i tesori
+che poi dissipava con tanta prodigalità<a class="tag" id="tag505" href="#note505">[505]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_504"></a>[504]</span>
+</p>
+
+<p>
+La tregua che i Veneziani avevano
+conchiusa con Massimiliano, e che spirava
+dopo diciotto mesi, fu prolungata, in agosto
+del 1518, coll'intervento della Francia
+per cinque anni alle medesime condizioni.
+L'imperatore avrebbe inoltre di buon
+grado acconsentito a cambiarla in una
+perpetua pace; ma vi ostò Francesco I,
+per timore che i Veneziani, trovandosi
+senza sospetto, non allentassero i legami
+co' quali la Francia li teneva sotto la sua
+clientela<a class="tag" id="tag506" href="#note506">[506]</a>. La corte di Francia adombravasi
+di ogni potere che in Italia sembrasse
+aspirare all'indipendenza: conservando
+l'alleanza de' Veneziani, cautamente
+impediva che non accrescessero in Lombardia
+il numero de' loro partigiani. Il
+maresciallo Trivulzio, che avevale renduti
+così segnalati servigj, le si era fatto
+sospetto pel suo attaccamento ai Veneziani.
+Egli era il capo del partito guelfo;
+e Lautrec, per mortificarlo, colmava di
+onori Galeazzo Visconti capo dell'opposta
+fazione. Il Trivulzio, per non trovarsi in
+balìa degli avvenimenti, domandò ed ottenne
+la nazionalità de' cantoni svizzeri;
+ma con ciò non fece che somministrare
+<span class="pagenum"><a id="Page_505"></a>[505]</span>
+nuove armi a' suoi nemici. Accusato alla
+corte, risolse, malgrado l'avanzata sua età,
+di passare i monti e di presentarsi a Francesco
+I per giustificarsi. Il re lo accolse
+duramente, lo rimproverò di godere di
+una non meritata riputazione, e lo costrinse
+a ritornare agli Svizzeri le sue
+lettere di cittadinanza. Poco dopo il Trivulzio
+infermò a Chartres, ove morì,
+ludibrio fino alla fine della sua lunga
+carriera della incostanza della fortuna; al
+che faceva allusione l'epitaffio scelto da
+lui medesimo. «Qui riposa Gian Giacopo
+Trivulzio, che mai non riposò<a class="tag" id="tag507" href="#note507">[507]</a>.»
+</p>
+
+<p>
+Negoziazioni che dovevano decidere
+non solo della sorte dell'Italia, ma di tutta
+l'Europa, tenevano in allora occupati tutti
+gli spiriti. Massimiliano, sentendo finalmente
+gli effetti della vecchiaja, avrebbe
+voluto assicurare a suo nipote la dignità
+imperiale; ma, per le costituzioni
+dell'impero, non poteva farlo eleggere
+re de' Romani, finchè egli medesimo non
+<span class="pagenum"><a id="Page_506"></a>[506]</span>
+avesse ricevuto la corona d'oro dalle
+mani del papa: onde pensava o di andare
+a cercarla a Roma, o di ottenere
+che Leon X gliela mandasse in Germania
+per mezzo di un legato, ed intanto
+cercava di guadagnare i suffragj
+degli elettori. Malgrado le inquietudini
+de' principi dell'impero, la gelosia della
+Francia, e gli artificj della corte di Roma,
+non avrebbe tardato ad ottenere l'intento.
+Ma la morte venne a rompere inaspettatamente
+i suoi disegni, sorprendendolo
+a Lintz il 19 gennajo del 1519, mentre
+occupavasi caldamente della caccia, cercando
+di sbarazzarsi da una leggiere
+febbre con inopportuni rimedj<a class="tag" id="tag508" href="#note508">[508]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La morte di Massimiliano, accaduta
+prima che fosse eletto un re de' Romani,
+apriva la porta a tutti i candidati che
+potevano aspirare a questa prima dignità
+del mondo cristiano. Pure non la chiesero
+che i due più potenti monarchi dell'Europa,
+il re di Spagna ed il re di Francia.
+Il primo, come arciduca d'Austria e come
+<span class="pagenum"><a id="Page_507"></a>[507]</span>
+sovrano de' Paesi Bassi, era di già membro
+dell'impero; il secondo gli era assolutamente
+straniero, ma, se avesse
+ottenuta la corona, avrebbe compromessa
+quella indipendenza della monarchia
+francese, cui i Francesi apprezzavano
+con ragione così altamente, rendendola
+dipendente per meglio unirla all'impero.
+Rappresentavano i ministri dei
+due principi, che in questo momento era
+necessario alla cristianità un potente monarca,
+onde mettere argine alle conquiste
+de' Turchi, che opprimevano l'Ungheria,
+e minacciavano la Germania. Frattanto
+tutti i principi e tutti gli stati indipendenti
+della Germania e dell'Italia tenevano
+una contraria opinione; vedevano
+con inquietudine la corona imperiale perpetuarsi
+nella casa d'Austria fin dal 1438
+per via delle successive elezioni d'Alberto
+II, di Federico IV, e di Massimiliano, e
+del lungo regno degli ultimi due. Temevano
+l'assoluta sovversione delle loro
+libertà, quando l'erede di questi monarchi,
+che di già non le avevano abbastanza
+rispettate, sarebbe inoltre sovrano di tutte
+le Spagne, delle Indie, de' Paesi Bassi
+e delle due Sicilie. L'elezione di Francesco
+I, per le abitudini ch'egli porterebbe
+d'una assoluta monarchia in una monarchia
+<span class="pagenum"><a id="Page_508"></a>[508]</span>
+elettiva e limitata, non sembrava
+meno pericolosa per l'indipendenza di
+tutti i piccoli stati: e per tal modo mentre
+i due monarchi facevano girare
+d'una in altra corte della Germania splendide
+ambasciate, accompagnate da corpi
+d'uomini d'armi e di convogli di danaro,
+onde apertamente guadagnarsi i
+suffragj, tutti gli amici del loro paese
+e della libertà europea facevano voti perchè
+questi due fossero rigettati. Vero è
+che molti, capo de' quali era Leon X,
+fingevano di essere attaccati a Francesco
+I, per impiegare il danaro ed il credito
+di lui contro il di lui competitore;
+ma fidavansi al nazionale orgoglio de' Tedeschi,
+che mai non permetterebbe ad
+un re di Francia di salire sul primo trono
+della Germania<a class="tag" id="tag509" href="#note509">[509]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Mentre Leon X cercava di tener la
+bilancia in bilico tra due così potenti
+principi, l'ultimo legittimo erede della sua
+propria famiglia moriva in Firenze. Lorenzo
+de' Medici, duca d'Urbino, vi aveva
+condotta sua moglie Maddalena de Latour
+<span class="pagenum"><a id="Page_509"></a>[509]</span>
+d'Alvergna; ma le aveva comunicata la
+vergognosa malattia di cui era egli stesso
+affetto. Maddalena morì il 23 di aprile
+nel dare alla luce la troppo famosa Caterina
+de' Medici; e cinque giorni dopo,
+il 28 aprile, soggiacque ancora Lorenzo
+alla malattia che lo andava già da gran
+tempo distruggendo<a class="tag" id="tag510" href="#note510">[510]</a>. Altro discendente
+non restava di Cosimo de' Medici, padre
+della patria, che papa Leon X, Caterina,
+di lui pronipote, varie femmine maritate in
+diverse case fiorentine, e tre bastardi; cioè,
+Giulio di già cardinale, Ippolito ed Alessandro
+tuttavia in età fanciullesca. I discendenti
+di Lorenzo de' Medici, fratello
+di Cosimo, che vent'anni prima avevano
+rinunciato al loro nome per prendere
+quello di Popolani, e che nelle rivoluzioni
+di Firenze si erano mostrati partigiani
+del popolo e della libertà, erano in allora
+divisi in due rami, nel cadetto de' quali
+Giovanni de' Medici, figliuolo di Caterina
+Sforza, cominciava a farsi nome
+nelle armi. In questo stesso anno gli nasceva
+un figliuolo, il giorno 11 di giugno
+del 1519, destinato a ridurre un giorno
+<span class="pagenum"><a id="Page_510"></a>[510]</span>
+la sua patria in servitù, ed a portare il
+primo, col nome di Cosimo, il titolo di
+gran duca di Toscana<a class="tag" id="tag511" href="#note511">[511]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Gli ambiziosi disegni di Leon X per
+la sua famiglia, cui aveva sagrificata la
+gloria e l'indipendenza della sua patria,
+più avere non potevano esecuzione; perciò
+alcuni cittadini ebbero il coraggio di
+supplicarlo a rendere a Firenze una libertà
+che pregiudicare non poteva alla
+grandezza di lui o della di lui casa: la sorte
+del cardinale Giulio, gli dicevano essi,
+era stabilita nella Chiesa, mentre che i
+due fanciulli, Alessandro ed Ippolito, da
+Leone X appena riconosciuti, non sembravano
+inspirargli veruno interesse<a class="tag" id="tag512" href="#note512">[512]</a>.
+Ma Leone nel suo lungo esilio aveva
+contratto l'odio della libertà: suppose che
+conserverebbe la Toscana in una maggiore
+dipendenza dalle sue volontà sostituendo
+a Lorenzo il cardinale Giulio suo cugino;
+perciò lo fece subito partire alla volta di
+Firenze, quand'ebbe notizia della malattia
+del primo. Giulio, ch'era corucciato con
+Lorenzo, non entrò nel palazzo Medici finchè
+non fu morto suo cugino. In allora
+annunciò ai magistrati che non era sua
+<span class="pagenum"><a id="Page_511"></a>[511]</span>
+intenzione di seguire le pedate del suo
+predecessore; che non era per appropriarsi
+in sul di lui esempio le nomine
+a tutti gli ufficj lucrativi; ma che anzi
+si farebbe debito di rispettare la pubblica
+libertà: infatti i Fiorentini, sollevati dal
+giogo che avevano portato, credettero
+di trovare sotto il cardinale Giulio un
+immagine della repubblica; e si affezionarono
+a questo prelato, che si trattenne
+fra di loro fino al mese di ottobre, e
+che, ripartendo alla volta di Roma, lasciò
+nel palazzo de' Medici Goro Gheri di
+Pistoja, vescovo di Fano, ed il cardinale
+di Cortona, per governare in vece sua<a class="tag" id="tag513" href="#note513">[513]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dopo estinta la casa Medici, il ducato
+d'Urbino avrebbe dovuto ricadere alla
+santa sede. Leon X non volle restituirlo
+all'antico signore, malgrado il desiderio
+degli abitanti; anzi per tenerlo
+sottomesso ne fece smantellare le città.
+Ma mentre incorporò il ducato d'Urbino
+all'immediato dominio della Chiesa,
+accordò la fortezza di san Leo, ed
+il contado di Montefeltro, che viene
+formato da una sessantina di castella o
+<span class="pagenum"><a id="Page_512"></a>[512]</span>
+villaggi murati, alla repubblica fiorentina
+in pagamento di cento cinquanta mila
+fiorini, dovutile a saldo delle somme sovvenute
+alla santa sede in occasione della
+guerra d'Urbino<a class="tag" id="tag514" href="#note514">[514]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Frattanto le rivalità fra i due pretendenti
+all'impero si erano continuate con
+un aspetto di galanteria e di vicendevole
+rispetto. Francesco I aveva detto agli ambasciatori
+di Spagna, ch'egli ed il loro
+padrone dovevano risguardarsi come due
+innamorati che corteggiano la stessa amante,
+non già come nemici<a class="tag" id="tag515" href="#note515">[515]</a>. Il re di
+Francia aveva creduto di guadagnare i
+voti degli elettori, profondendo il danaro:
+i suoi tre ambasciatori, l'ammiraglio Bonnivet,
+d'Orval e Fleuranges «avevano
+sempre, dice l'ultimo, quattrocento mila
+scudi con loro che gli arcieri portavano in
+certe loro valigie, ed avevano i detti ambasciatori
+con loro quattrocento cavalli
+tedeschi al soldo del re, che li conducevano;
+ed il fortunato (Fleuranges)
+aveva inoltre con lui quaranta cavalli,
+<span class="pagenum"><a id="Page_513"></a>[513]</span>
+la maggior parte pure tedeschi, tutti
+vestiti di verde, con i suoi colori ad
+una manica, i quali rendettero importanti
+servigj<a class="tag" id="tag516" href="#note516">[516]</a>.»
+</p>
+
+<p>
+Ma il danaro di Carlo fu più utilmente
+adoperato nell'adunare un'armata,
+che improvvisamente si avvicinò a
+Francoforte sotto colore di proteggere
+la libertà degli elettori. Le quattro voci
+di Magonza, di Colonia, di Sassonia e
+del conte palatino, gli furono date dopo
+che l'elettore di Sassonia ricusò l'offerta
+della corona; venne in seguito quella di
+Boemia; e finalmente gli elettori di Brandeburgo
+e di Treveri furono gli ultimi
+ad abbandonare gl'interessi del re di
+Francia; Carlo, che di que' tempi si
+trovava in Ispagna, fu proclamato imperatore
+eletto il 28 giugno del 1519,
+e si fece chiamare Carlo Quinto<a class="tag" id="tag517" href="#note517">[517]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_514"></a>[514]</span>
+</p>
+
+<p>
+In questo stesso tempo la storia d'Italia
+è povera di avvenimenti. Le province
+guastate in tempo della guerra cercavano
+col riposo e coll'economia di rifarsi da
+tanti disastri. Il marchese di Mantova,
+Francesco Gonzaga, che nelle guerre della
+fine del precedente secolo si era acquistata
+grandissima riputazione, morì il 20
+di febbrajo. Gli successe Federico, il maggiore
+de' suoi tre figli; Ercole fu fatto
+cardinale; e don Fernando, in appresso
+duca di Molfetta e di Guastalla, fu uno
+de' più illustri capitani del secolo<a class="tag" id="tag518" href="#note518">[518]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il duca di Ferrara, don Alfonso d'Este,
+in novembre dello stesso anno, fu sorpreso
+da pericolosa malattia, che per alcuni
+giorni fece credere disperata la sua
+guarigione. Suo fratello, il cardinale Ippolito,
+disgustato del soggiorno di Roma,
+trovavasi in Ungheria nel suo arcivescovado
+di Strigonia. Alfonso aveva pagati
+gli enormi debiti contratti in tempo delle
+sue lunghe guerre; aveva inoltre adunato
+un ragguardevole tesoro, ma coll'opprimere
+d'insopportabili imposte i
+suoi sudditi. In ogni altra cosa avarissimo,
+spendeva senza misura nel fortificare
+<span class="pagenum"><a id="Page_515"></a>[515]</span>
+Ferrara, e nel fare nuove artiglierie
+e provvedere munizioni da guerra.
+Aveva ridotta la sua capitale a città quasi
+inespugnabile; ma aveva a carissimo prezzo
+acquistato tale vantaggio, cioè perdendo
+l'amore de' suoi popoli, ruinati
+dalle imposte e da' suoi monopolj. Dopo
+la pace aveva licenziate le sue truppe,
+credendo di non aver più nulla a temere,
+quando nella stessa epoca in cui cadde
+infermo, un'inondazione rovesciò ottanta
+piedi delle mura di Ferrara, e lo espose
+a nuovi pericoli<a class="tag" id="tag519" href="#note519">[519]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Leon X non aveva rendute ad Alfonso
+d'Este le due città di Modena e di Reggio,
+nemmeno dopo la morte del nipote,
+che aveva troncati tutti i disegni d'ingrandimento
+ch'egli aveva formati a
+pro della sua famiglia. Lungi di essere
+da quest'avvenimento richiamato a più
+moderati sentimenti, Leone quand'ebbe
+avviso della malattia d'Alfonso e della
+caduta delle mura della capitale, risolse
+di approfittarne per privarlo del suo
+ultimo asilo. A tale oggetto sovvenne dieci
+mila ducati ad Alessandro Fregoso, vescovo
+di Ventimiglia, figlio di quel cardinale
+Paolo Fregoso, il di cui bellicoso
+<span class="pagenum"><a id="Page_516"></a>[516]</span>
+carattere aveva suscitate tante rivoluzioni
+nel precedente secolo. Trovavasi costui
+in Bologna, perchè suo cugino Ottaviano
+lo aveva esiliato da Genova. Col danaro
+del papa assoldò gente nelle terre della
+Chiesa e della Lunigiana<a class="tag" id="tag520" href="#note520">[520]</a>, dando voce
+di voler tentare una rivoluzione in Genova,
+ciò che facilmente era da tutti creduto.
+Quando seppe che suo cugino Ottaviano
+erasi posto in guardia contro i suoi attentati,
+simulò di esserne afflitto, quasi
+vedesse contrariati i suoi progetti, ed
+offrì a Federigo da Bozzolo di ajutarlo
+colle sue truppe, assoldate già per un
+mese, in certa lite che aveva con Gian
+Francesco Pico della Mirandola intorno
+al possedimento di Concordia. Sotto
+questo pretesto avvicinossi al Po, sperando
+di poterlo passare senza ostacolo, e di
+marciare improvvisamente sopra Ferrara.
+Un agente del papa gli aveva apparecchiate
+alcune barche dove la Secchia
+mette foce in Po; ma, sentendo avvicinarsi
+questa piccola armata, il marchese
+di Mantova fece ritirare tutte quelle barche;
+scoprì i veri disegni del vescovo di
+Ventimiglia, e ne diede avviso al duca
+di Ferrara, il quale si pose bentosto in
+<span class="pagenum"><a id="Page_517"></a>[517]</span>
+su le difese. Perduta ogni speranza di
+sorprenderlo, Alessandro Fregoso licenziò
+le truppe: il duca lo accusò al papa per
+averlo voluto attaccare in tempo di pace,
+e Leon X non esitò ad incolpare dell'accaduto
+il suo agente<a class="tag" id="tag521" href="#note521">[521]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma l'alta dignità del papato non lascia
+quasi mai coloro che trovansene rivestiti
+esposti a soffrire i danni de' proprj mancamenti:
+le loro provocazioni non sono
+esposte alle rappresaglie; se commettono
+una perfidia, si teme di pubblicarla, e
+non si ardisce attaccare la loro riputazione.
+Questa specie d'impunità non può
+a meno di non corromperli. Quando un
+papa si è una volta abbandonato all'ambizione
+di dilatare i suoi stati, non si lascia
+scoraggiare dal cattivo esito di un
+attentato; anzi una perdita gli dà motivo
+di rinnovare i suoi sforzi. Alessandro
+VI aveva cominciata la guerra
+contro i feudatarj della Chiesa, ed aveva
+spogliati tutti quelli della Romagna, per
+ingrandire a loro spese suo figliuolo.
+Giulio II, con una più generosa ambizione,
+si era volto contro più potenti
+principi: aveva cacciati i Bentivoglio
+<span class="pagenum"><a id="Page_518"></a>[518]</span>
+da Bologna, espulsi i Veneziani dalla
+Romagna, e cominciata la guerra contro
+il duca di Ferrara; ma non aveva spogliati
+del loro potere coloro che assoggettandosi
+senza riserva alla Chiesa; altro
+realmente così non erano che suoi
+vicarj, come ne avevano il titolo, e non
+comandavano che in suo nome.
+</p>
+
+<p>
+Giampaolo Baglione, signore di Perugia,
+era il più illustre di questi ultimi.
+Dopo avere fatta la sua pace con Giulio
+II, lo aveva servito in tutte le guerre,
+mostrandosi il più fedele vassallo de' pontefici.
+Era stato invitato dai Veneziani a
+comandare le loro armate in tempo della
+lega di Cambrai, e vi si era acquistato
+grandissimo nome di capitano prudente,
+conoscitore de' luoghi e degli uomini, e
+dell'arte della guerra; di modo che, malgrado
+molti disastri, i Veneziani non lo
+privarono della loro confidenza. Dopo la
+pace era tornato a Perugia. Il papa aveva
+da prima approvato il suo contegno, quando
+il duca d'Urbino s'era avvicinato a
+Perugia colla sua armata: ma in appresso
+gli rinfacciò una cotale segreta intelligenza
+col duca, persuaso che il Baglioni
+non potesse vedere di buon occhio la
+ruina di quest'ultimo feudatario della
+Chiesa, suo amico e suo vicino.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_519"></a>[519]</span>
+Il Baglioni teneva in Perugia un rivale
+della sua stessa famiglia, chiamato
+Gentile: Giampaolo lo scacciò nel 1520,
+e fece perire alcuni di lui partigiani, accusati
+di avere ordito trame a pro di Gentile.
+Il papa si fece a difendere Gentile,
+e citò Giampaolo a presentarsi personalmente
+a Roma. Giampaolo, ammalato
+trovandosi, o infingendosi tale, mandò
+Malatesta, suo figlio, in vece sua, per giustificarsi.
+Leon X lo accolse graziosamente;
+ma gli dichiarò di volere che comparisse
+personalmente a trattare la propria causa
+il signore di Perugia: e per togliergli
+qualunque sospetto gli mandò un salvacondotto
+di proprio pugno, dando in pari
+tempi parola a Camillo Orsini, genero
+del Baglioni, e ad altri di lui potenti amici,
+che non sarebbe esposto a verun pericolo.
+L'Orsini, dopo avere ottenute queste assicurazioni,
+cercò di persuadere il suocero
+ad ubbidire. Il Baglioni vi prestò fede;
+ed all'indomani del suo arrivo in Roma
+andò in castel sant'Angelo, ove il papa
+era andato ad alloggiare; ma invece di
+essere ammesso all'udienza, fu arrestato
+dal castellano, e dai carnefici posto alla
+tortura. Non fu interrogato intorno ad
+un solo delitto; ma gli si domandò una
+confessione generale di tutti i falli commessi
+<span class="pagenum"><a id="Page_520"></a>[520]</span>
+in vita sua. La sua vita era ben
+lontana dall'essere irreprensibile; egli confessò
+varj atti di crudeltà commessi per
+conservare la tirannide, molte scandalose
+dissolutezze, e tra queste un incesto con
+sua sorella, ch'egli non si era curato gran
+fatto di dissimulare. Dietro tali confessioni,
+dopo due mesi di prigionia, fu per ordine
+di Leon X decapitato. La di lui moglie ed
+i figliuoli si rifugiarono a Padova sotto
+la protezione de' Veneziani, e Perugia
+venne interamente assoggettata all'autorità
+della santa sede<a class="tag" id="tag522" href="#note522">[522]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Nello stesso anno Leon X, che aveva
+preso al suo servigio Giovanni de' Medici,
+figlio della celebre Caterina Sforza
+di Forlì e del suo secondo marito, vedendo
+in questo giovinetto svilupparsi di
+già quell'ardore marziale, e quell'impeto
+che gli diedero in appresso tanta riputazione,
+lo incaricò di scacciare da Fermo
+Luigi Freducci, che comandava in questa
+città. Il Freducci era tenuto in concetto
+<span class="pagenum"><a id="Page_521"></a>[521]</span>
+di buon capitano, ma non aveva che dugento
+uomini d'armi, coi quali non poteva sperare
+di resistere a mille cavalli e quattro
+mila fanti, che contro di lui conduceva Giovanni
+de' Medici. Tentò di fuggire da Fermo
+colle sue due compagnie d'uomini d'armi;
+ma sopraggiunto dal Medici e circondato
+da ogni banda, perì combattendo con
+più di cento suoi soldati, prima che gli altri
+avessero potuto ottenere quartiere. La morte
+del Freducci atterrì tutti i piccoli signori
+o tiranni delle Marche; gli uni fuggirono
+senza venire all'esperimento dell'armi;
+altri passarono a Roma per implorare la
+clemenza del pontefice. Leon X li fece tutti
+imprigionare, indi assoggettare alla tortura
+per avere da loro una confessione
+generale. Non eravi tra costoro chi potesse
+vantarsi innocente; ed alla confessione
+loro teneva dietro immediatamente
+il supplicio. Così Amadei, tiranno di Recanati;
+Zibicchio, capo di partito a Fabbriano;
+Ettore Severiani, capo di partito
+a Benevento, furono appiccati dopo essere
+stati assoggettati alla tortura, sebbene fossero
+volontariamente venuti a gettarsi tra
+le braccia del pontefice, e non fossero
+stati accusati di verun delitto<a class="tag" id="tag523" href="#note523">[523]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_522"></a>[522]</span>
+</p>
+
+<p>
+Ma di tutte le sovranità dipendenti dalla
+santa sede, quella di Ferrara più d'ogni
+altra solleticava l'ambizione di Leone:
+egli aveva cercato indarno nel precedente
+anno d'impadronirsene per sorpresa;
+e nel presente non si vergognò di
+adoperare più odiosi mezzi. Uberto Gambara,
+protonotaro apostolico, che poi fu
+cardinale, venne incaricato di sedurre Rodolfo
+Hello, tedesco, capitano della guardia
+del duca. Uberto diede a Rodolfo due
+mila ducati, e gli fece più larghe promesse,
+tanto che il tedesco promise di assassinare
+Alfonso, e di aprire la porta di castel
+Tealdo, cittadella di Ferrara, alle truppe
+della Chiesa, le quali arriverebbero da
+Modena e da Bologna. Era stato fissato
+il giorno dell'esecuzione; e lo storico
+Guicciardini, che comandava in Modena,
+e Guido Rangone, che comandava in Bologna,
+avevano avuto ordine di far avanzare
+le truppe pontificie fino alle porte
+di Ferrara. Ma fino dal principio Rodolfo
+Hello aveva palesate al duca le profferte
+fattegli, e con di lui intelligenza aveva mostrato
+di entrare nella congiura. Quando
+il duca ebbe in sue mani tutte le lettere
+<span class="pagenum"><a id="Page_523"></a>[523]</span>
+del Gambara, e che gli furono aperti
+tutti i disegni di Leone X, ne fece fare
+autentico processo cogli interrogatorj di
+più complici, e lo depose unitamente alle
+lettere originali del Gambara negli archivj
+di casa d'Este, ove furono letti dal Muratori;
+poscia il duca troncò quest'affare,
+onde schivare, se ancora fosse possibile,
+di romperla irremissibilmente con Leone
+X<a class="tag" id="tag524" href="#note524">[524]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Questo pontefice, in preda alla mollezza
+ed ai piaceri, passava la vita in continue
+feste, occupandosi di musica, di commedie,
+delle ridicole pompe de' suoi buffoni,
+inebbriato dalle lodi de' poeti e degli
+oratori, cui prodigava le sue ricchezze,
+senza prendersi quasi verun pensiero
+della burrasca che contro di lui andava
+addensando in Germania Lutero, e senza
+parere desiderare una nuova guerra. Le
+sue prodigalità avevano in breve dissipati
+in tempo di pace gl'immensi tesori ragunati
+da Giulio II in mezzo a continue
+<span class="pagenum"><a id="Page_524"></a>[524]</span>
+guerre; onde per soddisfare al suo inconsiderato
+lusso era costretto d'accrescere
+continuamente lo scandaloso traffico
+delle indulgenze, e di rendere più aperti
+que' disordini contro i quali i primi riformatori
+osavano finalmente d'alzare la
+voce<a class="tag" id="tag525" href="#note525">[525]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma una vaga inquietudine di spirito
+facevagli desiderare nuove scene e nuovi
+argomenti d'adulazione per i suoi cortigiani;
+e perchè più non aveva famiglia
+alla quale tramandare potesse la grandezza
+che voleva acquistare, invidiava la
+gloria di Giulio II, che aveva illustrato
+il suo pontificato colle conquiste fatte per
+la santa sede; egli ancora si lasciò prendere
+dal chimerico progetto <i>di cacciare i
+barbari d'Italia</i>, armando l'uno contro
+l'altro i due principi rivali; e non rifletteva
+che colui ch'egli ajuterebbe a vincere,
+rimarrebbe più ingagliardito dalla vittoria,
+che indebolito dagli sforzi sostenuti
+per ottenerla.
+</p>
+
+<p>
+Il trattato di Noyon aveva lasciati molti
+semi di nuove dissensioni tra Carlo V e
+<span class="pagenum"><a id="Page_525"></a>[525]</span>
+Francesco I. L'ultimo non aveva ottenuta
+soddisfazione pel suo alleato, il re di
+Navarra. Metteva in campo nuove pretese
+sul regno di Napoli, prendendo argomento
+dall'antica costituzione de' papi, i
+quali, fino dai tempi in cui avevano tolto
+questo regno a Manfredi per darlo alla
+casa d'Angiò, avevano richiesto che non
+potesse essere posseduto dal capo dell'impero.
+Carlo V aveva egli stesso giurato
+di non riunire le due corone, e poichè
+doveva abdicare quella di Napoli, credeva
+il re Francesco d'avere diritto di
+ripeterla. Carlo, dal canto suo, voleva
+far rivivere le sue pretese sopra il ducato
+di Milano e su quello di Borgogna. Tutti e
+due i re, opponendo gl'imprescrittibili diritti
+della legittimità alle convenzioni ed
+ai trattati, si fondavano sopra una dottrina,
+che, se fosse ammessa, sbandirebbe per
+sempre la pace e la buona fede di frammezzo
+agli uomini. La naturale gelosia tra
+due giovani sovrani, ambiziosi, potenti e
+rivali di gloria, aguzzava i loro risentimenti,
+e li rendeva più fermi nelle vicendevoli
+loro pretese. Ma fin allora le insurrezioni
+della Spagna, e la guerra della Germania
+tra la lega di Svevia ed il duca di Virtemberga,
+avevano dato troppo di che fare
+a Carlo V, perchè potesse nello stesso
+<span class="pagenum"><a id="Page_526"></a>[526]</span>
+tempo avventurarsi a cominciare le ostilità
+contro la Francia.
+</p>
+
+<p>
+Erasi il re Francesco riservata la facoltà
+di prestare soccorsi al re di Navarra
+per ricuperare i suoi stati, senza
+perciò rompere la pace generale conchiusa
+tra le due corone. Questi soccorsi
+furono dalla Francia mandati in principio
+del 1521<a class="tag" id="tag526" href="#note526">[526]</a>. Nello stesso tempo un'altra
+piccola guerra si era accesa nelle Ardenne
+e nel ducato di Lussemburgo tra
+Roberto della Marck, signore di Sedan,
+secondato da suo figliuolo il maresciallo di
+Fleuranges, e madama di Savoja, governatrice
+de' Paesi Bassi a nome di Carlo V<a class="tag" id="tag527" href="#note527">[527]</a>.
+Gli è vero che nulla ancora presagiva una
+diretta guerra tra i due monarchi, e che
+inoltre questi non poteva estendersi all'Italia,
+finchè il papa tenevasi neutrale.
+Gli stati della Chiesa e quelli di Firenze,
+coprivano il regno di Napoli contro gli
+attacchi de' Francesi, i quali dall'altro
+canto non avevano nulla a temere per
+il Milanese, i di cui confini, dalla banda
+della Germania, erano coperti dalla loro
+alleanza colla repubblica di Venezia e da
+<span class="pagenum"><a id="Page_527"></a>[527]</span>
+quella che avevano conchiusa a Lucerna
+cogli Svizzeri, il 5 maggio del 1521<a class="tag" id="tag528" href="#note528">[528]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma la pace aveva cessato di piacere
+a Leon X, e le sue negoziazioni, non
+meno presso Carlo V, che presso Francesco
+I, tendevano ad armarli l'uno contro
+l'altro. Il papa pendeva tuttavia incerto
+a quale dei due si unirebbe. Facendo
+la guerra ai Francesi poteva loro togliere
+Parma e Piacenza, ch'era pentito
+d'avere perduto, dopo che il suo predecessore
+le aveva conquistate; attaccando
+l'imperatore, poteva levargli alcune province
+del regno di Napoli, che ugualmente
+gli si confacevano. Faceva a vicenda
+profferte all'uno ed all'altro, mentre
+che Antonio Pucci, vescovo di Pistoja,
+aveva per lui assoldati sei mila Svizzeri,
+ai quali Lautrec aveva senza veruna difficoltà
+accordata licenza d'attraversare in
+marzo la Lombardia, siccome a quelli che
+credeva destinati contro il regno di Napoli.
+Leon X, che non aveva ancora deciso
+da qual parte si porrebbe, gli accantonò
+nella Marca d'Ancona, ove gli Svizzeri,
+trovandosi oziosi, disertarono quasi
+tutti<a class="tag" id="tag529" href="#note529">[529]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_528"></a>[528]</span>
+</p>
+
+<p>
+All'ultimo i negoziatori di Leon X
+convennero con quelli di Francesco I in
+un trattato d'alleanza, in virtù del quale
+il papa ed il re si obbligavano ad attaccare
+di concerto il regno di Napoli. Fattane
+la conquista, tutto il paese posto tra
+Roma ed il Garigliano doveva essere riunito
+alla Chiesa; ed il rimanente doveva
+formare un regno pel secondo figliuolo di
+Francesco I. Ma perchè questo secondo figliuolo
+era inallora ancor fanciullo, tutto il
+regno, fino alla di lui maggiorità, doveva
+essere governato da un legato pontificio.
+Inoltre Francesco I si obbligava a non accordare
+più la sua protezione al duca di
+Ferrara, nè a verun altro feudatario della
+Chiesa; di modo che la conquista di quel
+ducato era pure uno degli utili che il
+papa ritrarrebbe da tale alleanza<a class="tag" id="tag530" href="#note530">[530]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Questi preliminarj erano stati sottoscritti
+prima che cominciassero le ostilità
+nella Navarra, che Asparoth, fratello di
+Lautrec, conquistò in poco tempo. La sollevazione
+degli Spagnuoli contro i consiglieri
+<span class="pagenum"><a id="Page_529"></a>[529]</span>
+fiamminghi di Carlo V, e la violenza
+delle guerre civili tra i partigiani
+del dispotismo e quelli della libertà, ne'
+due regni di Castiglia e d'Arragona, sembravano
+dare ai Francesi una favorevole
+occasione per portare assai più in là
+questi primi prosperi avvenimenti. In
+tali circostanze il trattato conchiuso con
+Leon X venne presentato alla ratifica del
+consiglio del re. Desso venne esaminato con
+estrema diffidenza, perciocchè il papa
+aveva date tante prove della sua nimicizia,
+che il consiglio non era disposto a
+credere, che volesse ristabilire i Francesi
+a Napoli, mentre che dava a conoscere
+di soffrirli a stento nel Milanese. Temevasi
+dai più che dopo avere tirata la loro
+armata nella Campania non si unisse all'imperatore
+per distruggerla, ed in appresso
+attaccare il ducato di Milano, rimasto
+senza difensori. In tanta incertezza,
+Francesco I non mandava la sua ratifica.
+Leon X, di già scontento di Lautrec e
+del vescovo di Tarbes, ambasciatore a
+Roma, perchè avevano ricusata l'autorità
+della corte pontificia in tutti gli affari
+beneficiarj del ducato di Milano, si accostò
+subito all'imperatore, col quale
+non aveva mai lasciato di trattare, e con
+lui l'8 maggio del 1521 sottoscrisse un
+<span class="pagenum"><a id="Page_530"></a>[530]</span>
+trattato, con cui i confederati si obbligavano
+a stabilire nel ducato di Milano
+Francesco Sforza, secondo figlio di Lodovico
+il Moro; dopo avere staccato da
+questo ducato Parma e Piacenza, che
+unitamente al ducato di Ferrara farebbero
+parte degli stati della santa sede.
+Il papa sciolse Carlo V dall'impedimento
+di possedere nello stesso tempo
+il regno di Napoli e l'impero, chiedendo
+in compenso un feudo nel regno di
+Napoli per Alessandro de' Medici, figliuolo
+naturale di Lorenzo già duca di
+Urbino<a class="tag" id="tag531" href="#note531">[531]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Francesco Sforza, che i confederati
+volevano collocare sul trono di Milano,
+trovavasi allora a Trento, ov'era stato
+raggiunto da Girolamo Morone, ch'era
+stato il principale confidente e ministro
+di suo fratello, e che, dopo averlo persuaso
+<span class="pagenum"><a id="Page_531"></a>[531]</span>
+a cedere per capitolazione il castello
+di Milano, si era accorto d'essere caduto
+in sospetto ai Francesi, e non dover rimanere
+lungamente sicuro ne' loro stati.
+Morone, il più intrigante, il più destro,
+il più scaltrito, il più doppio degl'Italiani
+de' suoi tempi, manteneva segreto
+intelligenze con tutti i malcontenti di
+Lombardia, moltiplicati a dismisura dai
+duri ed altieri modi del signore di Lautrec.
+Aveva il Morone promesso al papa,
+che una simultanea insurrezione sorprenderebbe
+i Francesi in tutte le città, prima
+che questi potessero levare alcuna fanteria
+o farla venire d'oltremonti; ed i mille uomini
+d'armi francesi accantonati in Lombardia
+non si giudicavano sufficienti a
+difendere questa provincia, neppure per
+pochi giorni, contro gli attacchi combinati
+del popolo, del papa e dell'imperatore.
+L'attivissima cooperazione di questo
+capo di faziosi fu probabilmente il principale
+motivo che persuase Leon X a
+domandare il ristabilimento dello Sforza
+sul trono di Milano<a class="tag" id="tag532" href="#note532">[532]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_532"></a>[532]</span>
+</p>
+
+<p>
+La lega tenevasi coperta con tutto il
+segreto d'una congiura; ed infatti doveva,
+a guisa d'una cospirazione, scoppiare
+nelle province, nelle quali l'insurrezione
+era disposta contemporaneamente,
+dalle montagne comasche fino a Parma.
+Gli alleati risguardavano inoltre come
+cosa di maggiore importanza l'operare
+una rivoluzione a Genova, onde aprire al
+re di Spagna tutte le comunicazioni per
+mare colla Lombardia. Girolamo Adorno
+doveva entrare nel porto di quella città
+con nove galere, mentre che suo fratello
+Antoniotto giugnerebbe attraverso
+alle montagne fin presso alle mura. Affinchè
+il loro attacco riuscisse più inaspettato,
+fecero in modo d'intercettare per
+venti giorni tutti i corrieri che andavano
+a Genova; ma quest'eccesso di precauzione
+riuscì loro pernicioso. Ottaviano
+Fregoso, che governava la Liguria per
+il re, insospettito da questo universale
+silenzio, si pose in guardia con più
+vigilanza che mai; Girolamo Adorno
+non potè entrare in porto, e sbarcò le
+sue truppe a Chiavari ed a Recco per
+unirle a quelle di suo fratello, che s'avanzava
+dalla banda di Pietra Santa. Tentarono
+inutilmente d'eccitare una sollevazione
+tra i loro partigiani; verun
+<span class="pagenum"><a id="Page_533"></a>[533]</span>
+Genovese non prese per loro le armi,
+veruna terra murata aprì loro le porte,
+talmente che dovettero passare in Lombardia
+con circa tre mila fanti spagnuoli,
+dopo d'avere rimandata la flotta a
+Napoli<a class="tag" id="tag533" href="#note533">[533]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il signore di Lautrec si trovava inallora
+alla corte di Francia, ed aveva lasciato
+in suo luogo, per governare la
+Lombardia, suo fratello, il signore di
+Lescuns, che, secondo scrive il signor di
+Fleuranges, «aveva lasciata la berretta
+rotonda, e da principio era vescovo di
+Tarbes, ma si sentiva troppo gentil
+compagno per correre la carriera ecclesiastica;
+ed io vi accerto che era
+tale<a class="tag" id="tag534" href="#note534">[534]</a>.» Lescuns fu avvisato che il
+Morone era subitamente partito da Trento
+per passare, deviando dalle più frequentate
+strade, a Reggio, ove allora era
+governatore lo storico Guicciardini. Seppe
+che moltissimi emigrati milanesi eransi
+adunati nella stessa città, e supponendo
+che fossero intenzionati di sorprendere
+Parma si recò immediatamente egli stesso
+<span class="pagenum"><a id="Page_534"></a>[534]</span>
+a Reggio, per far che il governatore gli
+desse schiarimento intorno alle intenzioni
+del papa, e pretendere da lui che cacciasse
+gli emigrati, ai quali aveva dato asilo
+contro il prescritto de' trattati e le regole
+di buona vicinanza. Frattanto, per
+dare maggior forza alle sue istanze con
+un poco di timore, e forse, avendone il
+destro, per sorprendere la città, prese
+con sè quattrocento lance, ed ordinò a
+Federigo di Bozzolo di tenergli dietro a
+non molta distanza con mille fanti<a class="tag" id="tag535" href="#note535">[535]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il Guicciardini faceva buona guardia,
+e Reggio non temeva la visita del signore
+di Lescuns. Questi domandò al governatore
+una conferenza, che si tenne
+il 24 di giugno nel rivellino della porta
+che conduce a Parma. Mentre ch'essi
+ragionavano delle cose loro, gli emigrati
+milanesi, ch'erano accorsi sulle mura,
+credendo, o fingendo di credere che alcuni
+soldati francesi avessero voluto entrare
+per forza, fecero fuoco sulla scorta
+del signore di Lescuns, ed uccisero Alessandro
+Trivulzio, uno de' capi della
+fazione contraria alla loro. Vi fu allora
+una mischia, nella quale lo stesso
+<span class="pagenum"><a id="Page_535"></a>[535]</span>
+Lescuns sarebbe rimasto ucciso, se il
+Guicciardini non lo avesse preso sotto la
+sua protezione, facendolo entrare in Reggio.
+Gli uomini d'armi francesi lo supposero
+fatto prigioniere e si sbandarono;
+ma perchè non erano inseguiti, e perchè
+incontrarono per istrada Federico di Bozzolo,
+che veniva in loro ajuto, si riebbero
+bentosto dal loro terrore, ed all'indomani
+il Guicciardini permise al signore
+di Lescuns di raggiugnere la sua gente<a class="tag" id="tag536" href="#note536">[536]</a>.
+</p>
+
+<p>
+I progetti che il Morone aveva formati
+sovra Parma, e che dovevano eseguirsi
+dagli emigrati adunati a Reggio,
+non ebbero effetto, ed ancora più funesto
+fine ebbero quelli di Manfredi Palavicini
+sopra Como. Questo gentiluomo, in addietro
+partigiano de' Francesi, ma che Lautrec
+aveva disgustato, erasi associato ad un
+cotale Giovanni, capo di facinorosi notissimo
+in quelle montagne, chiamato il matto
+dei Brizzi, il quale si era obbligato di
+condurre a Como quattrocento soldati tedeschi
+ed altrettanti italiani, mentre che
+i loro amici in città dovevano atterrare
+<span class="pagenum"><a id="Page_536"></a>[536]</span>
+un pezzo di muraglia per farli entrare.
+Ma Graziano delle Guerre, che teneva
+il comando di Como, sebbene avesse
+soli dugent'uomini sotto i suoi ordini,
+supplì col coraggio, colla vigilanza, coll'attività
+alle deboli sue forze. Sorprese
+la truppa che veniva per sorprenderlo,
+e la disperse; fece prigioniere il Palavicini
+ed il matto dei Brizzi, e li mandò a
+Milano. Volendo il governo atterrire i
+suoi nemici, li fece squartare, e condannò
+allo stesso orribile supplicio molti
+gentiluomini milanesi, ch'erano stati consapevoli
+de' loro progetti<a class="tag" id="tag537" href="#note537">[537]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Leon X non aveva ancora confessata
+la sua alleanza coll'imperatore, nè i suoi
+bellicosi progetti, ma mostrò d'adirarsi
+fieramente, quando seppe che il signore di
+Lescuns aveva a mano armata violato il
+territorio di Reggio. Annunciò al concistoro
+che i Francesi più non rispettavano
+i possedimenti della Chiesa, e che,
+per reprimere la loro audacia, vedevasi
+forzato ad allearsi coll'imperatore, onde
+poter cacciarli dall'Italia. Diede il comando
+<span class="pagenum"><a id="Page_537"></a>[537]</span>
+delle sue truppe a Federico Gonzaga,
+marchese di Mantova, che, accettandolo,
+ritornò al re di Francia la collana
+dell'ordine di san Michele, di cui
+era stato decorato. Francesco Guicciardini
+doveva servirlo, come consigliere,
+col titolo di commissario generale. Il
+marchese di Pescara comandava la fanteria
+spagnuola; e Prospero Colonna fu posto
+alla testa dell'armata combinata del papa e
+dell'imperatore, la quale era composta di
+seicento uomini d'armi della Chiesa o di
+Firenze, e d'altrettanti dell'imperatore;
+di quattro mila fanti spagnuoli, di sei
+mila italiani e di sei in otto mila tedeschi,
+grigioni o svizzeri. In principio
+d'agosto quest'armata andò ad accamparsi
+in sulla Lenza, a sole cinque miglia
+da Parma<a class="tag" id="tag538" href="#note538">[538]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Quando il Lautrec, ch'era a Parigi,
+ebbe avviso della pubblicazione della lega
+del papa e dell'imperatore, non tardò ad
+annunciare al re che il Milanese era perduto
+se non si affrettava a mandarvi quattrocento
+<span class="pagenum"><a id="Page_538"></a>[538]</span>
+mila scudi, onde assoldare una
+fanteria svizzera che bastasse a difenderlo.
+Lodovico XII aveva trattato il Milanese
+come un antico stato ereditario, cui era
+affezionato; ma Francesco I non lo avea
+considerato che come una ricca provincia
+che poteva pagare più delle altre. Gli
+abitanti erano ad un tempo oppressi da
+ruinose contribuzioni, da continui alloggi
+di soldati, dall'insolenza e dai capricci
+de' comandanti, dalla crudeltà de' tribunali,
+che punivano con atroci supplicj i
+malcontenti e le persone sospette. «Riputavasi,
+dice il signor Martino di Bellay,
+il numero di coloro che il signore
+di Lautrec aveva sbanditi da Milano,
+non minore di quello de' rimasti; e
+dicevasi che la maggior parte di costoro
+erano stati esiliati per leggieri motivi,
+o per usurparne le sostanze; lo che
+ci procurava molti nemici, i quali in
+appresso si adoperarono per iscacciarci
+da Milano, onde riavere i loro beni.
+Prima che il detto maresciallo di Foix
+venisse luogotenente del re nel ducato
+di Milano, essendo, come detto abbiamo,
+tornato in Francia il signore di Lautrec,
+rimase in questo frattempo luogotenente
+del re nel detto ducato il signore
+di Telignì, siniscalco di Rouergue, il
+<span class="pagenum"><a id="Page_539"></a>[539]</span>
+quale colla sua saviezza e gentili maniere
+aveva guadagnato il cuore de'
+Milanesi, onde il paese era affatto tranquillo;
+ma essendo tornato il signore
+di Lescuns, e partitone il siniscalco, le
+cose cambiarono aspetto, e così l'opinione
+degli abitanti<a class="tag" id="tag539" href="#note539">[539]</a>.»
+</p>
+
+<p>
+Parve che Francesco I sentisse tutta
+l'estensione del pericolo rappresentatogli
+dal Lautrec, in un paese attaccato da una
+potente armata, circondato di nemici da
+ogni banda, e desideroso di rivoluzione.
+Il dissipamento della sua corte, e lo sfrenato
+gusto del monarca per i piaceri,
+avevano di già estremamente disordinate le
+finanze, di modo che, malgrado molte vaghe
+promesse, un generale poteva temere
+di non ricevere a tempo i sussidj che gli
+venivano promessi; ma il signore di Semblancey,
+soprintendente delle finanze, si
+obbligò per espresso ordine del re a far
+trovare a Lautrec quattrocento mila scudi
+in Milano lo stesso giorno in cui egli vi
+arriverebbe. Lautrec partì, e giunto a
+Milano non trovò il danaro; onde per
+fare un primo pagamento agli Svizzeri,
+che cominciavano a ragunarsi sotto le
+sue bandiere, obbligò tutti i ricchi particolari
+<span class="pagenum"><a id="Page_540"></a>[540]</span>
+di Lombardia con minacce e con
+intollerabile rigore a mandargli tutto il
+denaro che loro riuscirebbe d'avere anche
+a credito<a class="tag" id="tag540" href="#note540">[540]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Grandissima era l'esperienza di Prospero
+Colonna nelle cose della guerra,
+ma la sua tattica era lenta e timida, e
+la grave età sua lo rendeva ancora più
+lento e diffidente. Prima d'entrare nel
+paese nemico volle aspettare i sei mila
+fanti tedeschi che Ferdinando, fratello
+dell'imperatore, aveva adunati nella Carinzia,
+ed i tre mila Svizzeri assoldati dal
+papa. I Veneziani non poterono chiudere
+il passaggio a queste truppe, ed il Colonna,
+poichè le ebbe ricevute nel suo
+campo, e dopo d'avere perduti tredici
+giorni sulle rive della Lenza, venne finalmente
+ad aprire le sue batterie contro
+Parma, dalla banda de' sobborghi di Codiponte,
+sulla sinistra del fiume<a class="tag" id="tag541" href="#note541">[541]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_541"></a>[541]</span>
+</p>
+
+<p>
+Il Lautrec aveva affidata la difesa di
+Parma a suo fratello, il signore di Lescuns;
+gli aveva promesso d'accorrere
+bentosto in suo soccorso; ed aveva inoltre
+fatto sapere ai Veneziani che potenti rinforzi
+valicavano allora le montagne per
+raggiugnerlo: per altro le sue truppe si
+andavano assai lentamente ragunando, e
+non giugneva mai il danaro che gli era
+stato così solennemente promesso. Aveva
+con sè cinquecento lance, sette mila
+Svizzeri e quattro mila fanti francesi sotto
+gli ordini del signore di Saint-Valier:
+l'armata veneziana, comandata da Teodoro
+Trivulzio e dal provveditore Andrea
+Gritti, era, dietro sua dimanda, venuta
+a raggiugnerlo nel Cremonese con quattrocento
+lance e quattro mila fanti; ma
+finchè non arrivavano altri sei mila Svizzeri,
+che tuttavia aspettava, il Lautrec
+non voleva porsi in luogo ove potesse
+venire obbligato a combattere<a class="tag" id="tag542" href="#note542">[542]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La città di Parma viene divisa dal fiume
+che porta lo stesso nome, che lascia
+a sinistra, dalla banda di Piacenza, un
+<span class="pagenum"><a id="Page_542"></a>[542]</span>
+quartiere, detto Codiponte, la metà meno
+considerabile di quello che ha dalla banda
+destra. L'un quartiere e l'altro era fortificato
+verso il letto del fiume, che, spesso
+non avendo che un rigagnolo d'acqua in
+mezzo ad un largo piano coperto di ghiaja,
+avrebbe senza di ciò lasciato un libero
+ingresso al nemico fin nel centro della città.
+Soltanto il 29 agosto Prospero Colonna
+aveva attaccato il sobborgo o quartiere
+di Codiponte, ed in due giorni le sue batterie
+avevano fatto nelle mura una breccia
+abbastanza larga perchè il signore di Lescuns
+conoscesse l'impossibilità di più
+lunga difesa. Nella notte del 1 al 2 di settembre
+Lescuns ritirò tutte le sue truppe
+sulla riva destra; onde gli abitanti, abbandonati
+a loro medesimi, s'affrettarono
+di aprire le porte all'armata di Prospero
+Colonna, esprimendo la loro gioja di
+poter tornare sotto l'autorità pontificia:
+ma questa gioja fu di breve durata, perciocchè
+i soldati, senza farsi caso delle
+loro buone disposizioni, li saccheggiarono
+con estrema crudeltà<a class="tag" id="tag543" href="#note543">[543]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_543"></a>[543]</span>
+</p>
+
+<p>
+La stessa notte successiva a tale avvenimento
+Prospero Colonna ebbe avviso
+che il duca di Ferrara, per mostrarsi fedele
+all'alleanza della Francia, aveva attaccato
+Finale e san Felice con cento uomini d'armi,
+dugento cavaleggieri e due mila fanti,
+e che Lautrec era giunto fino al Taro.
+Trovò pericoloso il continuare l'assedio
+di Parma con due armate nemiche così
+vicine; e sebbene il marchese di Mantova,
+per non macchiare i suoi primi fatti d'armi
+con un atto di debolezza, rimostrasse
+come il Lautrec ed il duca di Ferrara erano
+fuori di stato d'attaccarlo, e quanto
+fosse vergognosa cosa l'abbandonare in sui
+loro occhi una città più che a metà
+presa; sebbene il Guicciardini e Francesco
+Moroni lo andassero confortando
+a terminare ciò che aveva così ben cominciato,
+Prospero Colonna fu inflessibile:
+il marchese di Pescara fu del medesimo
+sentimento, dichiarando di volere
+conservare i suoi soldati per una sicura
+vittoria; e l'armata si ritirò in riva alla
+Lenza, per aspettarvi nuovi ordini da
+Roma e nuovi rinforzi<a class="tag" id="tag544" href="#note544">[544]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_544"></a>[544]</span>
+</p>
+
+<p>
+Questo avvenimento poteva avere per
+la lega le più funeste conseguenze. I generali
+del papa erano disposti a credere
+che quelli dell'imperatore non avevano
+abbandonata una quasi terminata conquista
+all'avvicinamento di forze inferiori
+alle loro, che perchè invidiavano al pontefice
+l'acquisto di Parma: dal canto suo
+il Colonna sospettava che Leon X volesse
+ritirarsi dalla guerra, e lasciare di concorrere
+al mantenimento dell'armata, tostocchè
+avrebbe ricuperate Parma e Piacenza,
+che gli erano state assegnate nel
+trattato. L'armata della lega si tenne un
+mese stazionaria, e divisa da una segreta
+diffidenza. Ma Leon X, più che mai allettato
+dalla speranza di far nuove conquiste,
+aveva incaricato il cardinale di
+Sion di levare per suo conto nuove genti
+nella Svizzera. Queste arrivarono successivamente
+nel Modenese; e Prospero Colonna,
+incoraggiato a riprendere le sue
+operazioni con nuova attività, passò il
+Po il primo ottobre per portare la guerra
+<span class="pagenum"><a id="Page_545"></a>[545]</span>
+nel Cremonese. Dal canto suo il Lautrec,
+avendo ricevuti considerabili rinforzi, si
+lasciò fuggire di mano una bella occasione
+di batterlo nel passaggio del fiume<a class="tag" id="tag545" href="#note545">[545]</a>.
+</p>
+
+<p>
+L'armata di Lautrec, ingrossata da quasi
+venti mila Svizzeri, superava di forze quella
+ch'era venuta ad attaccarla; e sebbene
+la sua corte lo lasciasse sempre senza
+danaro, s'egli avesse spinta la guerra ad
+una pronta decisione, come tutti i suoi
+capitani lo consigliavano di fare, avrebbe
+cavato buon servigio da' suoi Svizzeri in
+una battaglia; ma sgraziatamente egli attaccava
+la sua vanità a non seguire mai
+i suggerimenti che gli venivano dati; e per
+mostrare di saperne più che tutti gli altri,
+credeva necessario di scostarsi sempre
+dalla comune opinione. Questa caparbietà
+gli fece perdere un'occasione unica di
+distruggere l'armata di Prospero Colonna,
+che si era imprudentemente acquartierata
+a Rebecco, in riva all'Oglio, e
+sotto il cannone della fortezza veneziana
+di Pontevico, posta sull'altra riva. Il Pescara,
+conoscendo il pericolo della sua
+situazione, ed approfittando della lentezza
+del generale francese, ritirò durante la
+<span class="pagenum"><a id="Page_546"></a>[546]</span>
+notte le sue genti da Rebecco, senza lasciar
+loro conoscere il pericolo in cui si
+erano trovate. Il Lautrec aveva voluto
+differire fino all'indomani l'attacco consigliatogli
+dal duca d'Urbino e da Andrea
+Gritti; ma all'indomani il suo nemico
+erasi posto in sicuro<a class="tag" id="tag546" href="#note546">[546]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il Lautrec aveva nella sua armata quasi
+venti mila Svizzeri; ed il cardinale di
+Sion ne aveva condotti quasi altrettanti
+all'armata del papa. La dieta elvetica
+vedeva con ribrezzo i suoi concittadini
+sul punto di versare il sangue gli uni
+degli altri per una causa straniera. Spedì
+loro perciò l'ordine di rientrare ne' loro
+focolari, minacciando soprattutto di castigare
+coloro che, in disprezzo dell'alleanza
+di fresco conchiusa colla Francia,
+eransi ridotti a servire contro di lei; ma
+l'autorità de' magistrati era assai meno
+potente degl'intrighi di Mattia Schiner,
+cardinale di Sion, e dell'accortezza del
+cardinale Giulio de' Medici, che Leon X
+aveva spedito all'armata in qualità di legato.
+Altronde l'animosità nazionale, così
+<span class="pagenum"><a id="Page_547"></a>[547]</span>
+vivamente eccitata in tempo delle guerre
+di Lodovico XII, non era stata del
+tutto spenta nell'ultima pace. Gli Svizzeri
+dell'armata francese erano offesi
+dall'alterigia e dalla diffidenza di Lautrec,
+erano intiepiditi dalla sua lentezza,
+e non prendevano fiducia ne' suoi
+talenti. Lagnavansi soprattutto di non essere
+pagati malgrado le promesse, che
+mai non si eseguivano. I quattrocento
+mila scudi, così solennemente promessi
+al generale per la difesa del Milanese,
+non erano stati mandati dalla Francia;
+ed una sovranità veniva sagrificata per
+un intrigo di corte dalla stessa madre
+del re, che aveva destinato ad altri usi
+questo danaro<a class="tag" id="tag547" href="#note547">[547]</a>.
+</p>
+
+<p>
+In breve la diserzione diminuì rapidamente
+il numero degli Svizzeri che formavano
+il nervo principale dell'armata
+di Lautrec. Non si trovando più in istato
+di tenere la campagna tra l'Oglio ed il
+Po, egli si ritirò sull'Adda con intenzione
+di difenderne il passo e di coprire il Milanese.
+Alzò frequenti ridotti lungo la sponda
+del fiume, indi pose il suo quartiere
+<span class="pagenum"><a id="Page_548"></a>[548]</span>
+a Cassano per tenere d'occhio tutta la
+linea. Prospero Colonna, giunto in faccia
+a lui a Rivolta, diede a credere di voler
+gettare un ponte in questo medesimo
+luogo, e richiamò così l'attenzione dell'armata
+nemica. Il Lautrec aveva fatte
+levare o distruggere tutte le barche del
+fiume; ma Francesco Moroni, uno degli
+emigrati milanesi, ne scoprì tre nel Brembo,
+che si getta poco al di sopra nell'Adda.
+Con queste cominciò a far passare
+il fiume ad alcune compagnie italiane
+a Vaprio, cinque miglia al di sopra
+del quartiere generale di Lautrec. Questo
+passaggio non poteva eseguirsi che con
+estrema lentezza, adoperando le tre piccole
+barche, ed i fanti italiani, quantunque
+rinforzati bentosto dagli Spagnuoli del
+Pescara, a stento potevano sostenersi nel
+luogo in cui erano sbarcati sulla diritta
+dell'Adda, prima contro Ugone de' Pepoli,
+poi contro Lescuns, dal fratello incaricato
+di respingerli nel fiume. Passarono
+ben quattordici ore, prima che ricevessero
+quanta gente bastava per non
+aver più nulla a temere. Il Lautrec, a
+cagione della sua lentezza, si lasciò per
+la terza volta fuggire l'occasione che gli
+era offerta di conseguire la vittoria, e
+<span class="pagenum"><a id="Page_549"></a>[549]</span>
+si ritirò coll'armata scoraggiata in Milano<a class="tag" id="tag548" href="#note548">[548]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Le pratiche presso gli Svizzeri dei cardinali
+di Sion e de' Medici erano così felicemente
+riuscite, che al Lautrec di venti mila
+Svizzeri più non restavano che quattro
+mila. Pure Lautrec risolse di difendere il
+circondario dei sobborghi di Milano, mentre
+che Prospero Colonna, invece d'avanzarsi
+direttamente verso la capitale si trattenne
+a Marignano, irrisoluto se passerebbe
+o no a prendere i quartieri d'inverno a
+Pavia. Le continue piogge avevano totalmente
+guastate le strade, e tenevano
+in dietro l'artiglieria; finalmente tre giorni
+dopo il passaggio dell'Adda, il 19 di novembre,
+l'avanguardia dell'armata di linea
+si presentò verso sera alle mura del
+sobborgo di Milano tra porta Romana e
+porta Ticinese, che da' Veneziani, incaricati
+di difenderle furono vilmente abbandonate
+senza nessuna resistenza. Il
+marchese di Pescara salì il primo con
+soli ottanta fucilieri spagnuoli sul bastione
+<span class="pagenum"><a id="Page_550"></a>[550]</span>
+di terra recentemente innalzato, gli tenne
+subito dietro tutta la sua infanteria, ed
+approfittando dell'avuto vantaggio, entrò
+in città colla stessa facilità con cui era
+entrato nel sobborgo, essendogli stata aperta
+la porta dalla fazione ghibellina<a class="tag" id="tag549" href="#note549">[549]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il Lautrec ancora non sapeva che l'armata
+della lega avesse abbandonato Marignano,
+credendo che le piogge cadute
+continuamente avessero impedito al nemico
+di far avanzare le artiglierie; e passeggiava
+disarmato per città in piena sicurezza
+mentre questa era già presa, e mentre
+suo fratello Lescuns, oppresso dalle fatiche
+del precedente giorno, dormiva ancora. La
+loro negligenza fu cagione della loro ruina;
+supposero senza rimedio un avvenimento
+contro cui non eransi apparecchiati;
+invece di contrastare il terreno, come
+ancora potevano fare, contro un'armata
+sorpresa della propria vittoria, e divisa
+tra la città, il sobborgo e la campagna,
+abbrividita per essere stata tutto il dì
+sotto una fredda pioggia, ed inquieta di
+doversi alloggiare in istrada che non conosceva,
+<span class="pagenum"><a id="Page_551"></a>[551]</span>
+in mezzo ai nemici e ad una
+profonda oscurità, Lautrec e suo fratello
+si ritirarono quella stessa notte a Como,
+di dove passarono in seguito a Lonato nel
+territorio di Brescia, prendendo per quell'inverno
+i loro quartieri nel territorio
+veneziano, ove si credevano al coperto
+da ogni attacco<a class="tag" id="tag550" href="#note550">[550]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La sorte del ducato di Milano sembrava
+un'altra volta decisa piuttosto da
+una rivoluzione che da una conquista.
+Lodi e Pavia, e bentosto Piacenza e Cremona
+si affrettarono di aprire le loro
+porte ai vincitori. Cremona, a dir vero,
+fu ripresa dal Lautrec; ma nello stesso
+tempo i Francesi avevano per di lui ordine
+evacuata Parma, e vi era entrato
+Alessandro Vitelli, uno de' capitani pontifici.
+Il marchese di Pescara aveva occupato
+Como per capitolazione, ed erasi
+obbligato inverso il signore di Vandenesse,
+che ne aveva il comando, a far
+rispettare le proprietà de' soldati e degli
+<span class="pagenum"><a id="Page_552"></a>[552]</span>
+abitanti; ma l'infanteria spagnuola forzò
+le guardie poste sulla breccia, e saccheggiò
+la città con quella ferocia ch'era
+diventata un carattere nazionale, strappando
+di bocca ai ricchi cittadini con
+inauditi tormenti la confessione delle loro
+ricchezze, e lasciando che molti morissero
+fra le pene della tortura. Il Pescara,
+che voleva ad ogni costo guadagnarsi
+l'affetto degli Spagnuoli, chiuse gli occhi
+su tanta atrocità, ed ischivò la disfida
+del signore di Vandenesse, che gli chiedeva
+soddisfazione di cotale mancamento
+di fede<a class="tag" id="tag551" href="#note551">[551]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma in mezzo a queste zuffe un inaspettato
+avvenimento rendette dubbioso
+l'esito d'una guerra cominciata con così
+brillanti successi. Il 24 di novembre
+Leon X, trovandosi alla sua villa della
+Malliana, ricevette la notizia della presa
+di Milano; e Castel sant'Angelo festeggiò
+tutto il giorno questa vittoria col cannone.
+Leone mostravasi pieno di giubbilo, e si
+proponeva d'adunare un concistoro, onde
+partecipare ai cardinali questa fausta notizia,
+ed ordinare rendimenti di grazie
+<span class="pagenum"><a id="Page_553"></a>[553]</span>
+in tutte le chiese: ma entrato nella sua
+camera, cominciò dopo poche ore a sentirsi
+alquanto incomodato<a class="tag" id="tag552" href="#note552">[552]</a>. Si fece
+trasportare a Roma, senza per altro credere
+di trovarsi in pericolo della vita,
+non manifestandosi la sua malattia che
+come una febbre catarrale: ma tutt'ad un
+trattò peggiorò, e morì contro l'universale
+aspettazione il giorno 1.º di dicembre,
+dopo avere regnato otto anni, otto
+mesi e diciannove giorni, ed essere giunto
+al suo quarantasettesimo anno. Esausto
+affatto era il suo tesoro, ed avrebbe in
+breve dovuto lottare contro insormontabili
+difficoltà per continuare la guerra; ma
+egli conobbe i prosperi avvenimenti delle
+sue armi e non le difficoltà che li dovevano
+seguire. In tempo della sua malattia
+ricevette la notizia della presa di Piacenza,
+e lo stesso giorno in cui morì quella
+dell'acquisto di Parma. Era questo l'avvenimento
+che più caldamente desiderava:
+ed aveva detto al cardinale de' Medici, che
+l'avrebbe volentieri comperato anche a
+prezzo della propria vita<a class="tag" id="tag553" href="#note553">[553]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_554"></a>[554]</span>
+</p>
+
+<p>
+Questa inaspettata morte d'un papa, che
+aveva tanti nemici non andò esente da
+sospetto di veleno. Il suo coppiere, Bernardo
+Malaspina nel giorno che precedette
+la di lui malattia gli aveva presentato
+mentre cenava un nappo di vino, dopo
+bevuto il quale, il papa si era a lui rivolto
+pieno di sdegno, chiedendogli dove
+avesse preso un vino così amaro. Essendo
+morto Leone la notte del primo di dicembre,
+lo stesso coppiere volle all'indomani
+uscire da Roma in sul far del giorno con
+de' cani come se andasse a caccia. Le
+guardie della porta di san Pietro, maravigliandosi
+che un servitore del papa volesse
+andare a divertirsi la stessa mattina
+della morte del suo padrone, lo arrestarono
+su questo solo indizio; ma raccontano
+il Giovio, il Nardi e Paride Grassi,
+che il cardinale Giulio de' Medici,
+tornato a Roma, lo fece porre in libertà,
+e non volle permettere che si praticassero
+ricerche intorno all'accusa di veleno,
+<span class="pagenum"><a id="Page_555"></a>[555]</span>
+per timore che il nome di qualche gran
+principe non vi si trovasse implicato,
+e si rendesse in tal modo l'implacabile
+nemico della sua famiglia<a class="tag" id="tag554" href="#note554">[554]</a>.
+</p>
+
+<p class="pad2 center large">
+FINE DEL TOMO XIV.
+</p>
+</div>
+
+<div class="somm">
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_556"></a>[556]</span>
+</p>
+
+<p class="center x-large">
+<a href="#indfront" id="indice">TAVOLA CRONOLOGICA
+DEL TOMO XIV.</a>
+</p>
+
+<table class="crono" summary="Tavola cronologica">
+ <tr>
+ <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CVI.</span> <i>I Veneziani riprendono e difendono Padova: loro guerra nel Ferrarese e loro sconfitta alla Polisella. Giulio II gli assolve dalla scomunica. Campagna del principe d'Anhalt nello stato veneziano, e sue crudeltà.</i> 1509-1510</td> <td class="pag"><a href="#Page_3"><i>pag.</i> 3</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1509</td> <td>Il senato veneto scioglie tutti i suoi sudditi dal giuramento di fedeltà</td> <td class="pag"><a href="#Page_3">3</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Tale risoluzione da taluno si ascrive a timore, da altri a fina politica</td> <td class="pag"><a href="#Page_4">4</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Motivi d'estremo scoraggiamento nelle circostanze</td> <td class="pag"><a href="#Page_5">5</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I sudditi conobbero per esperienza che i nemici sono sempre nemici</td> <td class="pag"><a href="#Page_6">6</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Non avendo a rimproverarsi verun atto di ribellione, furono più solleciti di tornare sotto l'autorità della repubblica</td> <td class="pag"><a href="#Page_8">8</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli alleati cominciarono più presto a disunirsi a motivo della divisione delle spoglie de' Veneziani</td> <td class="pag"><a href="#Page_8">8</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Sotto quali diversi aspetti gli alleati risguardavano la guerra</td> <td class="pag"><a href="#Page_9">9</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Bajazette II offre di soccorrere i Veneziani</td> <td class="pag"><a href="#Page_10">10</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Estremo orgoglio ed insultanti pretese di Giulio II</td> <td class="pag"><a href="#Page_11">11</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_557"></a>[557]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Vana attività di Massimiliano, che non aveva adunata un'armata</td> <td class="pag"><a href="#Page_11">11</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I nobili padovani eransi dichiarati partigiani dell'Austria, ma il popolo si conservava fedele alla repubblica</td> <td class="pag"><a href="#Page_12">12</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>17 di luglio. Andrea Gritti sorprende Padova, e vi rialza la bandiera della repubblica</td> <td class="pag"><a href="#Page_13">13</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Salva quella città dal saccheggio</td> <td class="pag"><a href="#Page_15">15</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Luglio. Sollevazione a favore della repubblica in tutto il Padovano</td> <td class="pag"><a href="#Page_16">16</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>9 agosto. Il marchese di Mantova viene fatto prigioniere all'isola della Scala</td> <td class="pag"><a href="#Page_17">17</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Lodovico XII vede senza dispiacere le perdite di Massimiliano</td> <td class="pag"><a href="#Page_18">18</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Lascia La Palisse ai confini del Veronese per soccorrerlo</td> <td class="pag"><a href="#Page_19">19</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Conchiude ad Abbiategrasso un nuovo trattato col papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_20">20</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Arrivo del principe d'Anhalt nel Friuli e ferocia de' Tedeschi</td> <td class="pag"><a href="#Page_21">21</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Veneziani fanno entrare tutta la loro armata in Padova</td> <td class="pag"><a href="#Page_22">22</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Vi si rifuggiano pure coi loro raccolti e gregge gli abitanti delle campagne</td> <td class="pag"><a href="#Page_23">23</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Nuove fortificazioni aggiunte al ricinto di Padova</td> <td class="pag"><a href="#Page_24">24</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I figli del doge con 176 gentiluomini si chiudono in Padova</td> <td class="pag"><a href="#Page_24">24</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Massimiliano prende le rocche dello stato di Padova</td> <td class="pag"><a href="#Page_25">25</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>15 settembre. Viene ad assediare Padova</td> <td class="pag"><a href="#Page_26">26</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Prodigiosa armata di Massimiliano, la più numerosa che da più secoli avesse servito nelle guerre d'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_27">27</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_558"></a>[558]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Per l'attività di Massimiliano in cinque giorni le batterie giuocano su tutta la linea</td> <td class="pag"><a href="#Page_28">28</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Primo assalto dato al bastione di Codalunga con cattivo esito</td> <td class="pag"><a href="#Page_29">29</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il bastione viene preso in un secondo assalto, ma i Veneziani lo fanno saltare con tutti gli assalitori</td> <td class="pag"><a href="#Page_29">29</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli assedianti sono molestati dagli Stradioti</td> <td class="pag"><a href="#Page_30">30</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli uomini d'armi francesi ricusano di salire la breccia in compagnia de' Landsknecht</td> <td class="pag"><a href="#Page_31">31</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>3 di ottobre. Viene levato l'assedio di Padova</td> <td class="pag"><a href="#Page_32">32</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Massimiliano invita inutilmente il Chaumont ad attaccare Legnago</td> <td class="pag"><a href="#Page_32">32</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Giulio II si stacca dai Francesi, e si accosta ai Veneziani</td> <td class="pag"><a href="#Page_34">34</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Massimiliano accorda ai Fiorentini l'investitura di tutti i loro feudi imperiali per quaranta mila fiorini</td> <td class="pag"><a href="#Page_35">35</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>16 novembre. Vicenza si solleva, ed apre le porte ai Veneziani</td> <td class="pag"><a href="#Page_35">35</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il vescovo di Trento contiene a stento Verona coll'ajuto de' Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_36">36</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Risentimento de' Veneziani contro Alfonso duca di Ferrara</td> <td class="pag"><a href="#Page_37">37</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La flotta d'Angiolo Trevisani guasta il Ferrarese</td> <td class="pag"><a href="#Page_38">38</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Trevisani si afforza colla sua flotta alla Polisella</td> <td class="pag"><a href="#Page_39">39</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>22 dicembre. La flotta del Trevisani bruciata o presa dal cardinale Ippolito d'Este</td> <td class="pag"><a href="#Page_40">40</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_559"></a>[559]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli alleati non approfittano della disfatta della Polisella</td> <td class="pag"><a href="#Page_41">41</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Sospensione delle ostilità tra Venezia e Ferrara</td> <td class="pag"><a href="#Page_42">42</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1510</td> <td>Fine di febbrajo. Morte di Niccola conte di Pitigliano</td> <td class="pag"><a href="#Page_43">43</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>24 febbrajo. Il papa accorda l'assoluzione ai Veneziani</td> <td class="pag"><a href="#Page_44">44</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Giulio II disprezza Massimiliano e detesta Lodovico XII</td> <td class="pag"><a href="#Page_45">45</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>23 di marzo. Maneggi di Giulio con Enrico VIII, che soscrive un nuovo trattato colla Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_46">46</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Mala intelligenza de' Francesi cogli Svizzeri fomentata da Giulio II</td> <td class="pag"><a href="#Page_46">46</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Cominciamento delle vertenze tra Giulio II ed il duca Alfonso</td> <td class="pag"><a href="#Page_48">48</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Lodovico XII protegge il duca</td> <td class="pag"><a href="#Page_49">49</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Ordina al Chaumont di rientrare nel territorio di Venezia</td> <td class="pag"><a href="#Page_50">50</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Veneziani offrono il comando della loro armata al marchese Gonzaga</td> <td class="pag"><a href="#Page_51">51</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La sua consorte non acconsente a dare i figli in ostaggio</td> <td class="pag"><a href="#Page_51">51</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Veneziani nominano Gian Paolo Baglioni governatore generale della loro armata</td> <td class="pag"><a href="#Page_52">52</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Baglioni si ritira alle Brentelle, e vi si afforza</td> <td class="pag"><a href="#Page_52">52</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Vicentini chiedono perdono al duca d'Anhalt che loro lo rifiuta</td> <td class="pag"><a href="#Page_53">53</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Abbandonano tutti la città, e si ritirano a Padova</td> <td class="pag"><a href="#Page_54">54</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Grotta di Masano che serve di rifugio ai contadini</td> <td class="pag"><a href="#Page_54">54</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_560"></a>[560]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I corpi franchi francesi vi soffocano dentro quanti vi si trovavano</td> <td class="pag"><a href="#Page_55">55</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Furti e crudeltà de' Tedeschi in Verona</td> <td class="pag"><a href="#Page_57">57</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Chaumont occupa Legnago ed il suo porto</td> <td class="pag"><a href="#Page_57">57</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>25 di maggio. Colà riceve la notizia della morte del cardinale d'Amboise suo zio</td> <td class="pag"><a href="#Page_58">58</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Scandalosa ricchezza acquistata dal cardinale nelle finanze</td> <td class="pag"><a href="#Page_60">60</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Altre conquiste del Chaumont nel Vicentino</td> <td class="pag"><a href="#Page_61">61</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Massimiliano ottiene soccorsi da Ferdinando il Cattolico</td> <td class="pag"><a href="#Page_62">62</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Odio degli abitanti verso l'imperatore, e loro attaccamento alla repubblica</td> <td class="pag"><a href="#Page_63">63</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Tedeschi attaccano e prendono Monselice</td> <td class="pag"><a href="#Page_64">64</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Massimiliano vuole ridurre il Chaumont ad attaccare Treviso</td> <td class="pag"><a href="#Page_66">66</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Questi si ritira nel Milanese</td> <td class="pag"><a href="#Page_66">66</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CVII.</span> <i>Giulio II fa attaccare i Francesi a Genova, a Ferrara e nel Milanese. Dirige l'assedio della Mirandola ed entra in questa città per la breccia. È costretto a fuggire da Bologna, e la sua armata viene dispersa a Casalecchio.</i> 1510-1511</td> <td class="pag"><a href="#Page_67">67</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1510</td> <td>L'età, il ministero e l'educazione de' papi dovrebbero renderli meno irascibili</td> <td class="pag"><a href="#Page_67">67</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>L'inflessibilità di carattere spesso osservata in loro procede forse dal credersi infallibili</td> <td class="pag"><a href="#Page_68">68</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_561"></a>[561]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Giulio II, più che verun altro, si credè l'organo di Dio e si adirò contro ogni opposizione alle sue volontà che credeva divine</td> <td class="pag"><a href="#Page_69">69</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1510</td> <td>In origine le sue opinioni ed i suoi progetti erano quasi tutti generosi</td> <td class="pag"><a href="#Page_70">70</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Odio di Giulio II verso Lodovico XII, e paura che aveva di lui</td> <td class="pag"><a href="#Page_71">71</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>9 agosto. Giulio II scomunica Alfonso, duca di Ferrara</td> <td class="pag"><a href="#Page_73">73</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>7 luglio. Investitura di Napoli accordata a Ferdinando il Cattolico, restringendo la sua alleanza colla santa sede</td> <td class="pag"><a href="#Page_74">74</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Giulio II fa imprigionare due cardinali francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_75">75</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Manda una flotta contro Genova per sollevarla, onde dare la corona ducale ad Ottaviano Fregoso</td> <td class="pag"><a href="#Page_76">76</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Genovesi difendono il governo francese, e la flotta papale si ritira senza aver nulla operato</td> <td class="pag"><a href="#Page_78">78</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Attacco del duca d'Urbino nella Romagna ferrarese</td> <td class="pag"><a href="#Page_79">79</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Agosto. Modena data al cardinale di Pavia che ne prende possesso a nome del papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_79">79</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Negoziazioni di Giulio II cogli Svizzeri per muoverli ad attaccare la Lombardia</td> <td class="pag"><a href="#Page_80">80</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Settembre. Gli Svizzeri entrano per la strada di Bellinzona in Lombardia</td> <td class="pag"><a href="#Page_81">81</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Dopo una breve comparsa, rientrano nelle montagne</td> <td class="pag"><a href="#Page_83">83</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Sospetti concepiti in tale occasione contro gli Svizzeri e contro il Chaumont</td> <td class="pag"><a href="#Page_83">83</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I varj attacchi contro i Francesi non ebbero effetti perchè fatti in diversi tempi</td> <td class="pag"><a href="#Page_84">84</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_562"></a>[562]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1510</td> <td>Lucio Malvezzi, coll'armata veneziana, rientra in Vicenza e si avvicina a Verona</td> <td class="pag"><a href="#Page_85">85</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Una vigorosa sortita de' Tedeschi lo sforza a ritirarsi</td> <td class="pag"><a href="#Page_86">86</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il re d'Ungheria minaccia la repubblica di Venezia</td> <td class="pag"><a href="#Page_86">86</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Concilio di Tours della Chiesa gallicana che approva la guerra di Lodovico XII contro il papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_88">88</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Giulio II rigetta tutte le aperture di negoziazione fatte a nome di Lodovico XII</td> <td class="pag"><a href="#Page_89">89</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>22 settembre. Giulio viene a dimorare in Bologna mentre la sua armata si innoltra nel Ferrarese</td> <td class="pag"><a href="#Page_90">90</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il marchese di Mantova posto in libertà dietro le istanze del papa e di Bajazette II</td> <td class="pag"><a href="#Page_91">91</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>L'alleanza del marchese di Mantova cercata nello stesso tempo dai Veneziani e dai Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_91">91</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>12 ottobre. Il Chaumont, con un'armata francese, minaccia il papa a Bologna</td> <td class="pag"><a href="#Page_93">93</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Terrore de' cortigiani romani, che affrettano il papa a negoziare</td> <td class="pag"><a href="#Page_94">94</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Giulio, sebbene infermo, fa armare le milizie di Bologna e le eccita a difendersi</td> <td class="pag"><a href="#Page_95">95</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Proposizioni di Chaumont al papa per un trattato</td> <td class="pag"><a href="#Page_96">96</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>13 d'ottobre. Le truppe veneziane entrano in Bologna, ed il papa rompe con fierezza le trattative</td> <td class="pag"><a href="#Page_97">97</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_563"></a>[563]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1510</td> <td>Giulio si lagna con tutti i re cristiani dell'attacco de' Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_98">98</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Giulio fa attaccare Sassuolo e lo prende</td> <td class="pag"><a href="#Page_99">99</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Vuole spogliare Francesco della Mirandola de' suoi feudi</td> <td class="pag"><a href="#Page_100">100</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Alla metà di dicembre, l'armata pontificia occupa Concordia</td> <td class="pag"><a href="#Page_101">101</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1511</td> <td>2 gennajo. Il papa va in persona all'assedio della Mirandola</td> <td class="pag"><a href="#Page_102">102</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Imboscata tesa al papa dal cav. Bajardo</td> <td class="pag"><a href="#Page_103">103</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Chaumont, per gelosia del Trivulzio, non vuole liberare la Mirandola</td> <td class="pag"><a href="#Page_105">105</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>20 gennajo. La Mirandola si arrende per capitolazione</td> <td class="pag"><a href="#Page_106">106</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Giulio entra nella Mirandola per la breccia</td> <td class="pag"><a href="#Page_106">106</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Abbassamento della riputazione del Chaumont</td> <td class="pag"><a href="#Page_107">107</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Contro il parere del Trivulzio risolve di attaccare l'armata veneziana al Bondeno</td> <td class="pag"><a href="#Page_109">109</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>È forzato ad abbandonare il progetto nell'atto dell'esecuzione</td> <td class="pag"><a href="#Page_110">110</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Non può ridurre il marchese di Mantova a rinunciare alla neutralità</td> <td class="pag"><a href="#Page_111">111</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Tenta di sorprendere Modena: ma Giulio II la consegna al deputato dell'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_112">112</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>11 di febbrajo. Il Chaumont muore oppresso dai dispiaceri, e tormentato dai rimorsi d'avere fatta la guerra al papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_113">113</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il duca di Ferrara sospettato d'aver voluto far avvelenare il papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_114">114</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Massimiliano ascolta le proposizioni di pace fattegli da Ferdinando</td> <td class="pag"><a href="#Page_116">116</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_564"></a>[564]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1511</td> <td>Marzo. Apertura d'un congresso in Mantova per trattare la pace</td> <td class="pag"><a href="#Page_116">116</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>26 di marzo. Matteo Langio, vescovo di Gurck, va all'armata di Giulio II per trattare a nome dell'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_118">118</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Arroganza di questo intimo segretario di Massimiliano</td> <td class="pag"><a href="#Page_119">119</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>16 aprile. Il papa scomunica gli aderenti del re di Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_120">120</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Esorbitanti inchieste del vescovo di Gurck ai Veneziani</td> <td class="pag"><a href="#Page_121">121</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>25 di aprile. Le conferenze rotte dall'impetuoso carattere di Giulio II</td> <td class="pag"><a href="#Page_122">122</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Principio di maggio. Il Trivulzio riprende Concordia, e fa prigioniere Gian Paolo Manfrone</td> <td class="pag"><a href="#Page_123">123</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Trivulzio ed il duca d'Urbino, in presenza l'uno dell'altro al ponte di Casalecchio sul Reno</td> <td class="pag"><a href="#Page_124">124</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Un terrore senza motivo succede alla temerità di Giulio II</td> <td class="pag"><a href="#Page_125">125</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Esorta i quaranta senatori di Bologna a difendersi</td> <td class="pag"><a href="#Page_127">127</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Lascia il governo di Bologna al cardinale di Pavia</td> <td class="pag"><a href="#Page_128">128</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I capitani della milizia scelti dal cardinale sono amici dei Bentivoglio</td> <td class="pag"><a href="#Page_129">129</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>20 maggio. Il legato, spaventato dalla insubordinazione delle milizie, fugge da Bologna</td> <td class="pag"><a href="#Page_130">130</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>21 maggio. I Bentivoglio rientrano in possesso di Bologna</td> <td class="pag"><a href="#Page_131">131</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Rotta dell'armata del duca d'Urbino a Casalecchio. <i>Giornata degli asini</i></td> <td class="pag"><a href="#Page_131">131</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Bolognesi atterrano la statua del papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_133">133</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_565"></a>[565]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1511</td> <td>La Rocca di Bologna è presa e distrutta dal popolo</td> <td class="pag"><a href="#Page_134">134</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il cardinale di Pavia ed il duca d'Urbino si accusano a vicenda di questi rovesci</td> <td class="pag"><a href="#Page_135">135</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il duca d'Urbino uccide a pugnalate, in mezzo alle sue guardie, il cardinale di Pavia</td> <td class="pag"><a href="#Page_136">136</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Ritirata del papa a Roma e suo risentimento</td> <td class="pag"><a href="#Page_136">136</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CVIII.</span> <i>Amministrazione in Firenze del Gonfaloniere Soderini. — Concilio di Pisa; alleanza di Ferdinando il Cattolico con Giulio II e coi Veneziani. — La loro armata combinata si avanza verso Bologna. — Gastone di Foix la costringe a ritrocedere, e ricupera Brescia che si era ribellata.</i> 1511-1512</td> <td class="pag"><a href="#Page_138">138</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1511</td> <td>Nullità dei piccoli stati d'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_138">138</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1493-1518</td> <td>Regno di Guglielmo IX, marchese di Monferrato</td> <td class="pag"><a href="#Page_139">139</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1564-1553</td> <td>Regno di Carlo III, duca di Savoja</td> <td class="pag"><a href="#Page_140">140</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il marchese di Mantova, il duca di Ferrara e quello d'Urbino</td> <td class="pag"><a href="#Page_141">141</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Le tre repubbliche della Toscana</td> <td class="pag"><a href="#Page_142">142</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1510</td> <td>22 dicembre. Conto della sua amministrazione renduto dal Soderini</td> <td class="pag"><a href="#Page_143">143</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Collera di Giulio II contro il Soderini</td> <td class="pag"><a href="#Page_144">144</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Congiura di Prinzivalle della Stufa contro il Soderini fomentata da Giulio II</td> <td class="pag"><a href="#Page_145">145</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>29 dicembre. Il Gonfaloniere dà conto al gran consiglio della congiura tramata contro di lui</td> <td class="pag"><a href="#Page_146">146</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_566"></a>[566]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1511</td> <td>20 gennajo. Legge che trasferisce in ogni evento dal parlamento al gran consiglio il diritto di riorganizzare la repubblica</td> <td class="pag"><a href="#Page_148">148</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1511</td> <td>Spira la tregua tra Firenze e Siena</td> <td class="pag"><a href="#Page_148">148</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Giulio II accorda la sua protezione a Pandolfo Petrucci ed ai Sienesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_150">150</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>3 settembre. Trattato di pace e di alleanza tra Siena e Firenze, e restituzione di Montepulciano ai Fiorentini</td> <td class="pag"><a href="#Page_151">151</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Desiderio di Lodovico XII di riconciliarsi col papa, cui fa nuove offerte</td> <td class="pag"><a href="#Page_152">152</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Esorbitanti pretese del papa prima di acconsentire alla pace</td> <td class="pag"><a href="#Page_153">153</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Massimiliano e Lodovico XII chiedono a Giulio II di adunare un concilio</td> <td class="pag"><a href="#Page_154">154</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>16 maggio. S'addirizzano ai cardinali rifugiati a Milano per domandare la convocazione d'un concilio a Pisa</td> <td class="pag"><a href="#Page_155">155</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>18 luglio. Giulio II intima egli stesso un concilio a san Giovanni di Laterano pel susseguente anno</td> <td class="pag"><a href="#Page_157">157</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>20 agosto. Letargo del papa per cui ovunque si sparge la notizia della di lui morte</td> <td class="pag"><a href="#Page_157">157</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Giulio II, ricuperando la salute, riprende il progetto di cacciare i barbari d'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_158">158</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Guerra di Massimiliano ai confini del Friuli</td> <td class="pag"><a href="#Page_159">159</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Sua irrisoluzione e negoziazioni con Ferdinando e col papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_160">160</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Negoziazioni di Giulio II con Ferdinando il Cattolico</td> <td class="pag"><a href="#Page_161">161</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Enrico VIII d'Inghilterra si fa pure a proteggere Giulio II</td> <td class="pag"><a href="#Page_162">162</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_567"></a>[567]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1511</td> <td>Gli Svizzeri si disgustano con Lodovico XII e si attaccano al papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_163">163</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Lodovico XII ricusa agli ambasciatori d'Inghilterra e di Arragona di abbandonare Bologna alle vendette del papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_163">163</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>5 ottobre. Confederazione del papa col re Cattolico ed il senato di Venezia, nominata la santa lega, contro la Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_164">164</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>24 ottobre. Il papa degrada i cardinali che avevano convocato il concilio di Pisa</td> <td class="pag"><a href="#Page_166">166</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>1 settembre. Deboli cominciamenti del concilio a Pisa</td> <td class="pag"><a href="#Page_166">166</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Inquietudine de' Fiorentini quando vedono cominciare il concilio con così poca riputazione</td> <td class="pag"><a href="#Page_167">167</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>10 settembre. I Fiorentini spediscono il Macchiavelli a Lodovico XII per chiedere di traslocare il concilio</td> <td class="pag"><a href="#Page_168">168</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>1.º novembre. Arrivo dei cardinali a Pisa e prima sessione del concilio</td> <td class="pag"><a href="#Page_169">169</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Cattiva accoglienza fatta dal popolo ai padri del concilio</td> <td class="pag"><a href="#Page_169">169</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>13 novembre. Abbandonano Pisa in disordine a motivo d'una contesa per cagione di alcune prostitute</td> <td class="pag"><a href="#Page_170">170</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Soderini avea perduta la sua popolarità e l'aveano guadagnata i Medici</td> <td class="pag"><a href="#Page_171">171</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Soderini chiede una sovvenzione ai preti dello stato fiorentino</td> <td class="pag"><a href="#Page_172">172</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La campagna aveva avuto fine senza grandi avvenimenti militari</td> <td class="pag"><a href="#Page_173">173</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Patimenti e desolazione delle province venete</td> <td class="pag"><a href="#Page_174">174</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_568"></a>[568]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1511</td> <td>Lodovico XII ordina a La Palisse di attaccare la Romagna</td> <td class="pag"><a href="#Page_175">175</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Novembre. Scesa degli Svizzeri in Lombardia per Varese</td> <td class="pag"><a href="#Page_176">176</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli Svizzeri si accostano a due sole miglia da Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_177">177</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Si ritirano nelle loro montagne senza apparente motivo</td> <td class="pag"><a href="#Page_178">178</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Inquietudine di Lodovico XII intorno alla sua armata e soccorsi che domanda ai Fiorentini</td> <td class="pag"><a href="#Page_180">180</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I nemici del Soderini non permettono che la repubblica dia potenti ajuti alla Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_181">181</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Arrivo in Romagna dell'armata spagnuola e pontificia</td> <td class="pag"><a href="#Page_182">182</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>31 dicembre. Presa della bastia di Fossa Geniolo</td> <td class="pag"><a href="#Page_183">183</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1512</td> <td>Forza dell'armata adunata ad Imola sotto Raimondo di Cardone</td> <td class="pag"><a href="#Page_184">184</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>26 gennajo. Quest'armata intraprende l'assedio di Bologna</td> <td class="pag"><a href="#Page_185">185</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Difficoltà nell'attacco di Bologna sotto gli occhi di Gastone di Foix, arrivato a Finale coll'armata francese</td> <td class="pag"><a href="#Page_186">186</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Le mura di Bologna battute in breccia</td> <td class="pag"><a href="#Page_188">188</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Preteso miracolo della cappella di Barracano fatta saltare da una mina e ricaduta nello stesso luogo</td> <td class="pag"><a href="#Page_189">189</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>5 febbrajo. Gastone di Foix, duca di Nemours, entra in Bologna colla sua armata senza che gli assedianti se ne accorgano</td> <td class="pag"><a href="#Page_190">190</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>7 febbrajo. Raimondo di Cardone leva l'assedio e ritirasi ad Imola</td> <td class="pag"><a href="#Page_191">191</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_569"></a>[569]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1512</td> <td>Inquietudini del duca di Nemours per Brescia</td> <td class="pag"><a href="#Page_191">191</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il conte Lodovico Avogaro vuole dar Brescia ai Veneziani</td> <td class="pag"><a href="#Page_192">192</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>3 febbrajo. Entra in Brescia coi montanari delle rive del lago di Garda e colle truppe d'Andrea Gritti</td> <td class="pag"><a href="#Page_193">193</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Sollevazione di Bergamo, degli Orci, di Pontevico e di tutti i castelli</td> <td class="pag"><a href="#Page_194">194</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Diligenza di Gastone per soccorrere la rocca di Brescia</td> <td class="pag"><a href="#Page_195">195</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Incontra per via, e sconfigge Gian Paolo Baglioni</td> <td class="pag"><a href="#Page_195">195</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>19 febbrajo. Gastone di Foix attacca Brescia dalla banda della rocca</td> <td class="pag"><a href="#Page_196">196</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Bajardo pericolosamente ferito nel passaggio del bastione</td> <td class="pag"><a href="#Page_197">197</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Presa di Brescia, uccisione della guarnigione e degli abitanti</td> <td class="pag"><a href="#Page_198">198</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Sacco di Brescia e sue funeste conseguenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_200">200</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CIX.</span> <i>Battaglia di Ravenna. — Morte di Gastone di Foix ed indebolimento dell'armata francese. — Giulio II si ostina a ricusare la pace; dissimulazione di Massimiliano; irritamento degli Svizzeri, i quali unisconsi ai Veneziani e scacciano i Francesi dall'Italia.</i> 1512</td> <td class="pag"><a href="#Page_202">202</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1512</td> <td>La violenza dello spirito di partito travia il giudizio morale dei popoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_202">202</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Influenza dell'opinione pubblica sui giudizj della coscienza</td> <td class="pag"><a href="#Page_203">203</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Ogni partito crede di sentire un'opinione pubblica che dirige la sua coscienza</td> <td class="pag"><a href="#Page_204">204</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_570"></a>[570]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il conte Lodovico Avogaro venne dai suoi partigiani risguardato qual martire del patriottismo</td> <td class="pag"><a href="#Page_205">205</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1512</td> <td>I Francesi lo risguardarono, ed indicarono, come un traditore</td> <td class="pag"><a href="#Page_206">206</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Apparente ferocia militare nel carattere di Gastone di Foix</td> <td class="pag"><a href="#Page_206">206</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Dessa deve ascriversi agl'insensati applausi accordati alle vittorie dei guerrieri</td> <td class="pag"><a href="#Page_207">207</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Rari talenti di Gastone di Foix per la guerra</td> <td class="pag"><a href="#Page_208">208</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1511</td> <td>17 di novembre. Alleanza di Ferdinando con Enrico VIII per attaccare la Guienna e la Navarra</td> <td class="pag"><a href="#Page_209">209</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1512</td> <td>4 febbrajo. Enrico VIII pubblica il suo progetto d'attaccare la Francia per difendere il papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_211">211</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Inquietudine che dà a Lodovico XII la condotta di Massimiliano</td> <td class="pag"><a href="#Page_212">212</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Debolezza degli alleati di Lodovico XII in Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_212">212</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gastone di Foix aduna la sua armata al Finale di Modena</td> <td class="pag"><a href="#Page_213">213</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>26 marzo. S'incammina alla volta della Romagna</td> <td class="pag"><a href="#Page_214">214</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Raimondo di Cardone occupa vantaggiose posizioni, e schiva di venire a battaglia</td> <td class="pag"><a href="#Page_215">215</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>4 aprile. L'ambasciatore di Massimiliano sottoscrive un armistizio di dieci mesi coi Veneziani, e vuol far ritirare i Tedeschi dal campo francese</td> <td class="pag"><a href="#Page_216">216</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gastone piega sopra Ravenna per tirarvi Raimondo di Cardone</td> <td class="pag"><a href="#Page_218">218</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>9 aprile. Gastone dà l'assalto alle mura di Ravenna</td> <td class="pag"><a href="#Page_219">219</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_571"></a>[571]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1512</td> <td>Raimondo di Cardone lascia Faenza per accostarsi a Ravenna</td> <td class="pag"><a href="#Page_220">220</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>10 aprile. Si avanza sull'opposta riva del Ronco in faccia ai Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_221">221</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>11 aprile. Nemours fa passare il Ronco alla sua armata per venire a battaglia</td> <td class="pag"><a href="#Page_222">222</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Disposizione dell'armata di Nemours e sua arringa alla truppa</td> <td class="pag"><a href="#Page_224">224</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Disposizione dell'armata spagnuola nei suoi trincieramenti</td> <td class="pag"><a href="#Page_225">225</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Cannonamento di due ore tra le due armate</td> <td class="pag"><a href="#Page_227">227</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il duca di Ferrara scopre una nuova batteria che prende al lungo tutta la linea spagnuola</td> <td class="pag"><a href="#Page_228">228</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli uomini d'armi del Colonna maltrattati dal fuoco sortono per attaccare i Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_230">230</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli uomini d'armi spagnuoli sono rotti, ed il Colonna è fatto prigioniere dal duca di Ferrara</td> <td class="pag"><a href="#Page_231">231</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Furioso attacco tra i landsknecht e la fanteria spagnuola</td> <td class="pag"><a href="#Page_233">233</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli uomini d'armi francesi costringono l'infanteria spagnuola a ritirarsi</td> <td class="pag"><a href="#Page_233">233</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gastone di Foix viene ucciso in un'ultima carica contra la fanteria spagnuola</td> <td class="pag"><a href="#Page_234">234</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Spaventosa carnificina della battaglia di Ravenna</td> <td class="pag"><a href="#Page_235">235</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Afflizione dei Francesi per la perdita di Nemours e funeste conseguenze della sua morte</td> <td class="pag"><a href="#Page_237">237</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli Spagnuoli malmenati nella loro fuga dai contadini</td> <td class="pag"><a href="#Page_238">238</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Ravenna presa e saccheggiata dai Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_239">239</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_572"></a>[572]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1512</td> <td>I cardinali stringono il papa a fare la pace</td> <td class="pag"><a href="#Page_240">240</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli ambasciatori arragonesi e veneti lo incoraggiano a non cedere</td> <td class="pag"><a href="#Page_241">241</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Ascolta le proposizioni fattegli a nome del re di Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_242">242</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Premure di Lodovico XII di trattare la pace col papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_243">243</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il papa si rassicura e più non ode consiglj di pace</td> <td class="pag"><a href="#Page_244">244</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>3 maggio. Il papa fa l'apertura del concilio di Laterano, e fa che i suoi cardinali lo consiglino a proseguire la guerra</td> <td class="pag"><a href="#Page_245">245</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La dieta di Zurigo accorda al papa di levare sei mila uomini ne' cantoni</td> <td class="pag"><a href="#Page_246">246</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Massimiliano accorda agli Svizzeri il passaggio onde unirsi ai Veneziani prima di entrare nel Milanese</td> <td class="pag"><a href="#Page_247">247</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Motivi di Massimiliano per entrare nella lega contro la Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_247">247</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli Svizzeri si adunano a Coira in numero di venti mila</td> <td class="pag"><a href="#Page_250">250</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Difficoltà in cui trovasi La Palisse per far testa a tanti nemici, ed indisciplina della sua armata</td> <td class="pag"><a href="#Page_250">250</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La Palisse riunisce a Pontoglio la sua armata assai più debole che non quella degli alleati</td> <td class="pag"><a href="#Page_253">253</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Dopo essersi riuniti nel Veronese a G. P. Baglioni, gli Svizzeri risolvono d'incamminarsi verso Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_253">253</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La Palisse distribuisce una metà della sua armata nelle terre murate della Lombardia</td> <td class="pag"><a href="#Page_254">254</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_573"></a>[573]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Fine di maggio. Tutti i Tedeschi dell'armata di La Palisse richiamati da un ordine dell'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_255">255</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1512</td> <td>5 di giugno. Gli Svizzeri prendono possesso di Cremona a nome di Massimiliano Sforza, duca di Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_256">256</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Francesi abbandonano Milano, ed il cardinale de' Medici fugge loro di mano</td> <td class="pag"><a href="#Page_256">256</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La Palisse costretto dagli Svizzeri ad evacuare Pavia si ritira in Piemonte</td> <td class="pag"><a href="#Page_257">257</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Bentivoglio lasciano Bologna, e questa città è dal papa castigata</td> <td class="pag"><a href="#Page_258">258</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>29 giugno. Giano Fregoso nominato doge di Genova dopo la ritirata del governatore francese</td> <td class="pag"><a href="#Page_259">259</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli Svizzeri taglieggiano il ducato di Milano senza avere riguardo al loro alleato Massimiliano Sforza</td> <td class="pag"><a href="#Page_260">260</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Giulio II riunisce Parma e Piacenza alla santa sede</td> <td class="pag"><a href="#Page_261">261</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CX.</span> <i>Sommissione del duca di Ferrara al papa, e sua fuga da Roma. Ingresso degli Spagnuoli in Toscana; sacco di Prato; deposizione del Soderini; richiamo dei Medici al governo di Firenze. Discordia tra i confederati della santa lega; nuove negoziazioni; morte di Giulio II.</i> 1512-1513</td> <td class="pag"><a href="#Page_262">262</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1512</td> <td>Le vendette popolari non sono prova d'un odio lungamente contenuto</td> <td class="pag"><a href="#Page_262">262</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Cattiva inclinazione naturale al popolo, d'attaccare quegli che è troppo debole per difendersi</td> <td class="pag"><a href="#Page_263">263</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Tutte le armate in ritirata sempre inseguite dai contadini</td> <td class="pag"><a href="#Page_264">264</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Carattere de' soldati francesi nelle guerre d'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_265">265</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_574"></a>[574]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1512</td> <td>Carattere degli Spagnuoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_266">266</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Carattere de' Tedeschi e degli Svizzeri</td> <td class="pag"><a href="#Page_267">267</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Vendette popolari esercitate contro i Francesi a Ravenna</td> <td class="pag"><a href="#Page_268">268</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Le stesse vendette in Milano ed in tutta la Lombardia</td> <td class="pag"><a href="#Page_269">269</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>8 giugno. Sbarco degl'Inglesi in Guipuscoa, che richiama le armi di Lodovico XII verso la Guienna e la Navarra</td> <td class="pag"><a href="#Page_270">270</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Pericoli che corre Alfonso d'Este dopo la ritirata de' Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_271">271</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Fabrizio Colonna gli procura un salvacondotto per andare a Roma</td> <td class="pag"><a href="#Page_272">272</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>4 luglio. Alfonso d'Este giugne a Roma per impetrare la sua assoluzione</td> <td class="pag"><a href="#Page_272">272</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Discorso d'Alfonso al papa nell'atto d'ottenere l'assoluzione</td> <td class="pag"><a href="#Page_273">273</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Non potendo Alfonso ottenere la licenza di ritirarsi, i Colonna sforzano le porte di Roma per porlo in sicuro</td> <td class="pag"><a href="#Page_276">276</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Discordia della santa lega per la divisione delle conquiste</td> <td class="pag"><a href="#Page_276">276</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Pretese del papa sugli stati di Parma e Piacenza</td> <td class="pag"><a href="#Page_276">276</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Pretese di Massimiliano sullo stato veneto e sul ducato di Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_277">277</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Pretese degli Spagnuoli, degli Svizzeri e de' Veneziani</td> <td class="pag"><a href="#Page_278">278</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Tutti i confederati d'accordo per opprimere la repubblica di Firenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_279">279</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Luglio. Condizioni sotto le quali il papa offre la sua protezione ai Fiorentini</td> <td class="pag"><a href="#Page_280">280</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Condizioni loro offerte dall'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_280">280</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_575"></a>[575]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1512</td> <td>Giuliano dei Medici chiede alla dieta degli alleati, adunata in Mantova, di ristabilire la sua famiglia in Firenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_281">281</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Fiorentini non avendo voluto redimersi, la lega li fa attaccare dall'armata spagnuola</td> <td class="pag"><a href="#Page_282">282</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Fiorentini avevano avuto l'imprudenza di tenersi disarmati</td> <td class="pag"><a href="#Page_283">283</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>20 agosto. Raimondo di Cardone attraversa l'Appennino coll'armata spagnuola</td> <td class="pag"><a href="#Page_284">284</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Gonfaloniere consulta il gran consiglio intorno alle domande de' nemici</td> <td class="pag"><a href="#Page_285">285</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Fa il confronto del carattere de' Medici, prima dell'esilio, con quello che avrebbero dopo la loro tornata</td> <td class="pag"><a href="#Page_286">286</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Fiorentini non acconsentono al ritorno dei Medici che a condizione di non cambiar nulla nel loro governo</td> <td class="pag"><a href="#Page_288">288</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli Spagnuoli giungono sotto Prato</td> <td class="pag"><a href="#Page_289">289</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Nuove trattative tra gli Spagnuoli ed il Gonfaloniere</td> <td class="pag"><a href="#Page_290">290</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>30 agosto. Gli Spagnuoli danno l'assalto e prendono Prato</td> <td class="pag"><a href="#Page_291">291</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Orribili crudeltà esercitate dagli Spagnuoli in Prato</td> <td class="pag"><a href="#Page_291">291</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Spavento de' Fiorentini quando hanno notizia della presa di Prato</td> <td class="pag"><a href="#Page_292">292</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Bartolomeo Valori e i suoi amici vogliono cambiare il governo</td> <td class="pag"><a href="#Page_293">293</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>31 agosto. Arrestano il Gonfaloniere nel palazzo pubblico</td> <td class="pag"><a href="#Page_294">294</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Gonfaloniere deposto si ritira a Ragusi</td> <td class="pag"><a href="#Page_295">295</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_576"></a>[576]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1512</td> <td>Contribuzioni imposte dal vicerè ai Fiorentini</td> <td class="pag"><a href="#Page_296">296</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>2 settembre. Giuliano dei Medici rientra in Firenze, e mostra di acconsentire alla conservazione della libertà</td> <td class="pag"><a href="#Page_297">297</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>7 di settembre. La nuova legge che modifica la costituzione senza distruggerla. Il Ridolfi eletto gonfaloniere</td> <td class="pag"><a href="#Page_297">297</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il cardinale dei Medici ed i suoi amici non sono soddisfatti della nuova legge</td> <td class="pag"><a href="#Page_298">298</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>14 di settembre. Il cardinale fa il suo ingresso in Firenze in apparato militare</td> <td class="pag"><a href="#Page_298">298</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>16 di settembre. Il suo corteggio occupa il palazzo pubblico, e chiede l'assemblea del parlamento</td> <td class="pag"><a href="#Page_299">299</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il parlamento investe della sovranità una balìa scelta dai Medici</td> <td class="pag"><a href="#Page_300">300</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Formazione d'una stretta oligarchia per governare sotto i Medici</td> <td class="pag"><a href="#Page_301">301</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>18 di settembre. La balìa licenzia la milizia e disarma il popolo</td> <td class="pag"><a href="#Page_301">301</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>2 di novembre. Filippo Buondelmonti nominato gonfaloniere</td> <td class="pag"><a href="#Page_303">303</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Enumerazione degl'individui della casa dei Medici che rientrano in Firenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_304">304</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Cortigiani dei Medici che si vantano di avere tradita la patria</td> <td class="pag"><a href="#Page_304">304</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>18 settembre. L'armata spagnuola lascia Prato per passare in Lombardia</td> <td class="pag"><a href="#Page_305">305</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>25 novembre. Il vescovo di Gurck, segretario di Massimiliano, viene festeggiato in Roma e nominato cardinale</td> <td class="pag"><a href="#Page_306">306</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Congresso di Roma. Vicendevoli lagnanze degli alleati</td> <td class="pag"><a href="#Page_307">307</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_577"></a>[577]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1512</td> <td>Pretese di Massimiliano contro i Veneziani</td> <td class="pag"><a href="#Page_308">308</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>25 di novembre. Nuova alleanza del papa coll'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_309">309</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>29 dicembre. Il cardinale di Sion consegna le chiavi delle porte di Milano al nuovo duca Massimiliano Sforza</td> <td class="pag"><a href="#Page_311">311</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>L'alleato di Lodovico XII, Giovanni d'Albret, spogliato da Ferdinando del regno di Navarra</td> <td class="pag"><a href="#Page_312">312</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1513</td> <td>Lodovico XII fa retrocedere la sua armata verso l'Italia e vi cerca nuovi alleati</td> <td class="pag"><a href="#Page_313">313</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Ferdinando il Cattolico e Massimiliano offrono la loro alleanza a Lodov. XII</td> <td class="pag"><a href="#Page_313">313</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Sforzi di Lodovico XII per riconciliarsi cogli Svizzeri, ed impedire la loro alleanza col duca di Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_314">314</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Trattative di Lodovico XII coi Veneziani</td> <td class="pag"><a href="#Page_316">316</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Trattato tra Lodovico XII ed i Veneziani</td> <td class="pag"><a href="#Page_316">316</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Trattative contraddittorie di tutte le potenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_317">317</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Attività di Giulio II, sue negoziazioni e suoi progetti per iscacciare <i>tutti i barbari d'Italia</i></td> <td class="pag"><a href="#Page_318">318</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Cade pericolosamente infermo</td> <td class="pag"><a href="#Page_319">319</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>21 febbrajo. Morte di Giulio II</td> <td class="pag"><a href="#Page_320">320</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CXI.</span> <i>Leon X succede a Giulio II; spedizione di La Tremouille in Lombardia; sua sconfitta a Novara; disfatta di Bartolomeo d'Alviano all'Olmo; la guerra in Italia si tratta debolmente; negoziazione; morte di Lodov. XII.</i> 1513-1515</td> <td class="pag"><a href="#Page_322">322</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_578"></a>[578]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1513</td> <td>Giulio II erasi fatti dei doveri conformi alle sue passioni</td> <td class="pag"><a href="#Page_322">322</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Aveva amore per la libertà, e la rispettava a Genova, a Venezia e nelle città dello stato della Chiesa</td> <td class="pag"><a href="#Page_323">323</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Sua stima per la libertà bellicosa degli Svizzeri</td> <td class="pag"><a href="#Page_324">324</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Accusava i Medici d'avere rapita la libertà alla loro patria</td> <td class="pag"><a href="#Page_324">324</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Molestia che avea cagionato l'impetuoso carattere di Giulio II</td> <td class="pag"><a href="#Page_325">325</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Desiderio universale che il suo successore non gli rassomigliasse</td> <td class="pag"><a href="#Page_325">325</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>4 marzo. Venticinque cardinali si chiudono in conclave</td> <td class="pag"><a href="#Page_326">326</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il partito dei giovani porta sulla santa sede il card. Gio. de' Medici</td> <td class="pag"><a href="#Page_327">327</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Riconciliazione de' Medici coi Soderini</td> <td class="pag"><a href="#Page_328">328</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>11 di marzo. Giovanni de' Medici eletto papa sotto il nome di Leon X</td> <td class="pag"><a href="#Page_328">328</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>11 di aprile. Solenne coronazione di Leon X a san Gio. di Laterano</td> <td class="pag"><a href="#Page_329">329</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Contrapposto tra il risparmio di Giulio II e la prodigalità di Leon X</td> <td class="pag"><a href="#Page_330">330</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Leon X conferisce l'arcivescovado di Firenze a suo cugino Giuliano</td> <td class="pag"><a href="#Page_331">331</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Festa dei Fiorentini per l'elezione di Leon X</td> <td class="pag"><a href="#Page_331">331</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Supposta cospirazione a Firenze, per la quale il Macchiavelli è posto alla tortura</td> <td class="pag"><a href="#Page_332">332</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Leon X fa riporre in libertà i prevenuti salvatisi dal supplicio</td> <td class="pag"><a href="#Page_334">334</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>12 di ottobre. Costringe i Lucchesi a restituire Pietra Santa e Mutrone ai Fiorentini</td> <td class="pag"><a href="#Page_334">334</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_579"></a>[579]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1513</td> <td>Raimondo di Cardone occupa Parma e Piacenza, e Leone ripete queste due città</td> <td class="pag"><a href="#Page_335">335</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>1.º d'aprile. Tregua d'Ortes nel Bearnese tra la Francia e la Spagna</td> <td class="pag"><a href="#Page_336">336</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>24 marzo. Trattato d'alleanza di Blois tra la Francia e Venezia</td> <td class="pag"><a href="#Page_337">337</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Armata del re di Francia sotto gli ordini di La Tremouille e di Trivulzio</td> <td class="pag"><a href="#Page_338">338</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Bartolomeo d'Alviano si avanza coll'armata veneziana, e Raimondo di Cardone si ritira</td> <td class="pag"><a href="#Page_339">339</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli Svizzeri vengono a difendere il duca di Milano, e si afforzano a Novara</td> <td class="pag"><a href="#Page_340">340</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Milano si sottomette ai Francesi; sollevazione di tutta la Lombardia</td> <td class="pag"><a href="#Page_341">341</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Tentativi de' Francesi per vittovagliare la Lanterna di Genova</td> <td class="pag"><a href="#Page_342">342</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Maggio. Antoniotto Adorno, coll'ajuto de' Francesi, scaccia i Fregosi da Genova, ed è riconosciuto doge</td> <td class="pag"><a href="#Page_343">343</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Massimiliano Sforza assediato in Novara da que' medesimi generali che avevano fatto prigioniere suo padre</td> <td class="pag"><a href="#Page_344">344</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Ardire degli Svizzeri che lasciano aperte le porte di Novara</td> <td class="pag"><a href="#Page_345">345</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>4 giugno. Avvicinamento di altri corpi di Svizzeri</td> <td class="pag"><a href="#Page_346">346</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>5 giugno. I Francesi si ritirano a Riotta ed a Trecase, e trascurano di afforzarvisi</td> <td class="pag"><a href="#Page_348">348</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>6 giugno. Gli Svizzeri, appena entrati nel Novarese, vanno ad attaccare i Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_349">349</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Prendono l'artiglieria che voltano contro i landsknecht</td> <td class="pag"><a href="#Page_350">350</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_580"></a>[580]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1513</td> <td>Vergognosa fuga degli uomini d'armi francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_351">351</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>L'armata francese non osa fermarsi in Piemonte, e ripassa le Alpi</td> <td class="pag"><a href="#Page_353">353</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>17 di giugno. Gli Adorni si ritirano da Genova e viene eletto doge Ottaviano Fregoso</td> <td class="pag"><a href="#Page_354">354</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>13 giugno. Il Cardone cogli Spagnuoli passa il Po, e Bartolomeo d'Alviano si ritira nel Vicentino</td> <td class="pag"><a href="#Page_355">355</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Egli si chiude in Padova, il Baglioni in Treviso, Renzo di Ceri in Crema ed i Veneziani abbandonano il resto del paese</td> <td class="pag"><a href="#Page_356">356</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli Spagnuoli e Leon X attaccano i Veneziani senza essere provocati</td> <td class="pag"><a href="#Page_356">356</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il cardinale di Gurck, luogotenente dell'imperatore, prende la direzione della guerra</td> <td class="pag"><a href="#Page_358">358</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>28 luglio. Il Cardone, dietro le istanze del cardinale, assedia Padova</td> <td class="pag"><a href="#Page_359">359</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>16 agosto. È costretto a levare l'assedio</td> <td class="pag"><a href="#Page_360">360</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Dirige la sua artiglieria contro i palazzi di Venezia</td> <td class="pag"><a href="#Page_360">360</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>6 ottobre. L'Alviano esce di Padova per tagliare la ritirata agli Spagnuoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_361">361</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli aspetta all'Olmo lontano due miglia da Vicenza</td> <td class="pag"><a href="#Page_362">362</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>7 di ottobre. Gli Spagnuoli cercano di ritirarsi verso Bassano e Trento</td> <td class="pag"><a href="#Page_363">363</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Pericolo della loro armata tribolata dagli Stradioti e dai contadini</td> <td class="pag"><a href="#Page_364">364</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>L'Alviano, importunato dal provveditore Loredano, risolve di attaccare gli Spagnuoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_364">364</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_581"></a>[581]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1513</td> <td>Viene battuto a motivo dell'estrema viltà della sua fanteria</td> <td class="pag"><a href="#Page_365">365</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli Spagnuoli prendono i quartieri d'inverno ne' monti Euganei</td> <td class="pag"><a href="#Page_366">366</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La guerra si trasporta sopra un altro teatro fuori d'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_367">367</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>16 agosto. Giornata <i>degli Speroni</i>, fuga de' Francesi presso Terovane</td> <td class="pag"><a href="#Page_368">368</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>9 settembre. Battaglia di Flowden, in cui Giacomo IV di Scozia, alleato della Francia, resta sconfitto ed ucciso</td> <td class="pag"><a href="#Page_369">369</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Settembre. Gli Svizzeri assediano Digione; capitolazione di La Tremouille</td> <td class="pag"><a href="#Page_370">370</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>15 di ottobre. Flotta francese distrutta ad Honfleur dalla burrasca</td> <td class="pag"><a href="#Page_371">371</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1514</td> <td>3 gennajo. Incendio del più ricco quartiere di Venezia</td> <td class="pag"><a href="#Page_371">371</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I nemici della Francia cominciano a temere di averla soverchiamente abbassata</td> <td class="pag"><a href="#Page_371">371</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Terrore che cagiona all'Italia il nuovo sultano Selim</td> <td class="pag"><a href="#Page_373">373</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Leon X cerca di negoziare la pace tra l'imperatore ed i Veneziani</td> <td class="pag"><a href="#Page_373">373</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Riconcilia la Francia alla santa sede</td> <td class="pag"><a href="#Page_374">374</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1513</td> <td>17 dicembre. Lodovico XII abjura lo scisma ed il concilio di Pisa</td> <td class="pag"><a href="#Page_375">375</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1514</td> <td>Leon X vuole rappattumare la Francia cogli Svizzeri</td> <td class="pag"><a href="#Page_376">376</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Ferdinando rinnova la tregua colla Francia, ed offende in tal modo il re d'Inghilterra</td> <td class="pag"><a href="#Page_377">377</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>7 agosto. Pace tra la Francia e l'Inghilterra, terzo matrimonio di Lodovico XII</td> <td class="pag"><a href="#Page_377">377</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_582"></a>[582]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1514</td> <td>26 agosto. La Lanterna di Genova si arrende ad Ottaviano Fregoso, che la fa spianare</td> <td class="pag"><a href="#Page_378">378</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Massimiliano non vuole fare la pace con Venezia</td> <td class="pag"><a href="#Page_379">379</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Cristoforo Frangipane guasta il Friuli</td> <td class="pag"><a href="#Page_380">380</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Frangipane battuto da Girolamo Savorgnano e dall'Alviano</td> <td class="pag"><a href="#Page_381">381</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Vantaggi ottenuti dall'Alviano ad Este e Rovigo contro gli Spagnuoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_382">382</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Bella difesa di Renzo di Ceri a Crema</td> <td class="pag"><a href="#Page_382">382</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Falsità di Leon X nelle sue negoziazioni</td> <td class="pag"><a href="#Page_383">383</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La politica del nuovo pontefice meno nobile di quella di Giulio II</td> <td class="pag"><a href="#Page_384">384</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Settembre. Occupa Modena e vuole formare una sovranità cispadana per Giuliano de' Medici, suo fratello</td> <td class="pag"><a href="#Page_385">385</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Pensa pure a collocarlo sul trono di Napoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_386">386</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Lodov. XII lo affretta a dichiararsi</td> <td class="pag"><a href="#Page_387">387</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1515</td> <td>1.º gennajo. Morte di Lodov. XII cagionata dal matrimonio</td> <td class="pag"><a href="#Page_388">388</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La somma sua economia fu la principale sua virtù</td> <td class="pag"><a href="#Page_390">390</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Sua debolezza e mala fede</td> <td class="pag"><a href="#Page_390">390</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Sua crudeltà in guerra e verso Lodovico Sforza</td> <td class="pag"><a href="#Page_391">391</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Sua condotta domestica colle tre mogli</td> <td class="pag"><a href="#Page_392">392</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CXII.</span> <i>Francesco I assume il titolo di duca di Milano; passa le Alpi; batte gli Svizzeri a Marignano e conquista il Milanese. — Invasione di Massimiliano in Lombardia e sua ritirata. — Diversi trattati che pongono fine alle guerre prodotte dalla lega di Cambrai.</i> 1515-1517</td> <td class="pag"><a href="#Page_394">394</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_583"></a>[583]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1515</td> <td>1.º di febbrajo. Successione di Francesco I al regno di Francia, ed al titolo di duca di Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_394">394</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Successione di due monarchi nati in privata condizione</td> <td class="pag"><a href="#Page_395">395</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Qualità brillanti sviluppate in Francesco I da una privata educazione</td> <td class="pag"><a href="#Page_395">395</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gl'Italiani credono che Francesco I differisca un anno l'annunciata spedizione d'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_396">396</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>24 di marzo, 5 d'aprile. Francesco rinnova i trattati di alleanza con Carlo d'Austria e con Enrico VIII</td> <td class="pag"><a href="#Page_397">397</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Ferdinando, Massimiliano, gli Svizzeri ed il papa ricusano di entrare in trattative di pace</td> <td class="pag"><a href="#Page_398">398</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>27 di giugno. Francesco I rinnova l'alleanza della Francia colla repubblica di Venezia</td> <td class="pag"><a href="#Page_398">398</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Trattato d'Ottaviano Fregoso, doge di Genova, colla Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_399">399</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco I raguna un'armata nel Delfinato</td> <td class="pag"><a href="#Page_400">400</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Pietro Navarro passa al suo servigio, e forma per lui un corpo di fanteria basca</td> <td class="pag"><a href="#Page_401">401</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli Svizzeri s'innoltrano fino a Susa per chiudere il passaggio delle montagne ai Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_402">402</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il maresciallo Trivulzio cerca un passaggio per circondare l'armata svizzera</td> <td class="pag"><a href="#Page_403">403</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>10 di agosto. L'armata francese s'interna tra le giogaje e le anguste valli dell'Argentiera</td> <td class="pag"><a href="#Page_404">404</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_584"></a>[584]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1515</td> <td>14 di agosto. Giugne nelle pianure del marchesato di Saluzzo, in riva alla Stura</td> <td class="pag"><a href="#Page_405">405</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La Palisse e Bajardo formano l'ala destra dell'armata, e passano per Sestiere</td> <td class="pag"><a href="#Page_406">406</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>15 di agosto. Sorprendono Prospero Colonna a Villafranca, e lo fanno prigioniere</td> <td class="pag"><a href="#Page_407">407</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Giuliano de' Medici cede il comando dell'armata pontificia a suo nipote Lorenzo</td> <td class="pag"><a href="#Page_408">408</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Leon X fa dire a suo nipote di non attaccare i Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_408">408</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Cardone coll'armata spagnuola è tenuto di vista da Bartolomeo d'Alviano e dai Veneziani</td> <td class="pag"><a href="#Page_409">409</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli Svizzeri domandano ed ottengono una sospensione di armi per ritirarsi a Novara</td> <td class="pag"><a href="#Page_409">409</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Un partito francese tra gli Svizzeri vuol trattare con Francesco I</td> <td class="pag"><a href="#Page_410">410</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli Svizzeri, scontenti di non ricevere i promessi sussidj, saccheggiano la cassa del commissario pontificio</td> <td class="pag"><a href="#Page_411">411</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Negoziazioni e trattato conchiuso a Gallarate per mezzo del bastardo di Savoja e di Lautrec</td> <td class="pag"><a href="#Page_412">412</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco spedisce il suo danaro contante a Buffalora, onde fare un primo pagamento agli Svizzeri</td> <td class="pag"><a href="#Page_413">413</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Arrivo di venti mila nuovi Svizzeri a Monza, che non vogliono accettare la pace</td> <td class="pag"><a href="#Page_414">414</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_585"></a>[585]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Sette mila Svizzeri, non volendo ricominciare la guerra, tornano nella loro patria</td> <td class="pag"><a href="#Page_415">415</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1515</td> <td>L'armata francese occupa tutta la Lombardia fino alle porte di Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_415">415</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il cardinale di Sion riconduce quattrocento cavalli all'armata svizzera</td> <td class="pag"><a href="#Page_416">416</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Bartolomeo d'Alviano prende posto a Lodi; ed il Cardone con Lorenzo de' Medici a Piacenza</td> <td class="pag"><a href="#Page_417">417</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco I colloca la sua armata in faccia a Marignano, a san Donato e a santa Brigida</td> <td class="pag"><a href="#Page_418">418</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>13 di settembre. Il cardinale di Sion eccita gli Svizzeri alla battaglia</td> <td class="pag"><a href="#Page_418">418</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Escono da Milano per sorprendere il re tre ore prima di notte</td> <td class="pag"><a href="#Page_420">420</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il re affretta l'Alviano a condurre l'armata veneziana in suo soccorso</td> <td class="pag"><a href="#Page_420">420</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gagliardo attacco degli Svizzeri contro il campo francese, che trovasi in cattiva situazione</td> <td class="pag"><a href="#Page_421">421</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli Svizzeri s'impadroniscono delle batterie del Navarro</td> <td class="pag"><a href="#Page_422">422</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La battaglia dura quattr'ore al lume della luna</td> <td class="pag"><a href="#Page_423">423</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Durante la notte i Francesi si raccolgono intorno al re, rimasto quasi solo presso all'artiglieria</td> <td class="pag"><a href="#Page_424">424</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Ristabiliscono le loro batterie, e prendono una migliore posizione</td> <td class="pag"><a href="#Page_425">425</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>14 di settembre. Si rinnova la battaglia, e gli Svizzeri provano la peggio</td> <td class="pag"><a href="#Page_426">426</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_586"></a>[586]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Bartolomeo d'Alviano giunge al campo di battaglia, e gli Svizzeri, credendolo seguito da tutte le sue genti, si ritirano</td> <td class="pag"><a href="#Page_427">427</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1515</td> <td>Spaventosa carnificina della battaglia di Marignano</td> <td class="pag"><a href="#Page_428">428</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il re si fa armare cavaliere da Bajardo</td> <td class="pag"><a href="#Page_429">429</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Arma egli stesso Fleuranges e molti altri</td> <td class="pag"><a href="#Page_429">429</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Pericolo corso di Bajardo durante la notte</td> <td class="pag"><a href="#Page_430">430</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>15 di settembre. Gli Svizzeri lasciano Milano per tornare nel loro paese</td> <td class="pag"><a href="#Page_431">431</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Massimiliano Sforza non conserva che i castelli di Milano e di Cremona</td> <td class="pag"><a href="#Page_432">432</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Pietro Navarro intraprende l'assedio del castello di Milano colle mine cariche</td> <td class="pag"><a href="#Page_433">433</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>4 di ottobre. Il duca spaventato capitola, ed acconsente a vivere in Francia, rinunciando ai suoi diritti</td> <td class="pag"><a href="#Page_433">433</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco non vuole entrare in Milano che dopo la capitolazione del castello</td> <td class="pag"><a href="#Page_435">435</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Abbandona il partito de' patriotti a Firenze per trattare col papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_436">436</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>13 di ottobre. Convenzione di Viterbo tra Francesco I e Leon X</td> <td class="pag"><a href="#Page_437">437</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli Svizzeri evacuano le podesterie italiane, e Cardone la Lombardia</td> <td class="pag"><a href="#Page_437">437</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli ambasciatori veneziani chiedono a Francesco I i promessi soccorsi</td> <td class="pag"><a href="#Page_438">438</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il comandante di Brescia riceve i rinforzi prima che l'armata di Venezia giunga sotto le sue mura</td> <td class="pag"><a href="#Page_439">439</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>7 di ottobre. Morte di Bartolomeo di Alviano a Ghedo</td> <td class="pag"><a href="#Page_440">440</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_587"></a>[587]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1515</td> <td>Gian Giacopo Trivulzio intraprende l'assedio di Brescia</td> <td class="pag"><a href="#Page_442">442</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Rockandolf con 8,000 Tirolesi costringe i Francesi ed i Veneziani a levare l'assedio di Brescia</td> <td class="pag"><a href="#Page_442">442</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>10-15 dicembre. Conferenza di Francesco I e di Leon X a Bologna</td> <td class="pag"><a href="#Page_443">443</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco sagrifica al papa il duca di Urbino e la libertà della Chiesa gallicana</td> <td class="pag"><a href="#Page_444">444</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>7 di novembre. Trattato di Ginevra tra la Francia e gli otto cantoni svizzeri</td> <td class="pag"><a href="#Page_445">445</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco sospende l'esecuzione dei suoi progetti sul regno di Napoli fino alla morte di Ferdinando il Cattolico</td> <td class="pag"><a href="#Page_446">446</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1516</td> <td>Gennajo. Francesco I licenzia la sua armata e parte alla volta della Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_447">447</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>15 di gennajo. Morte di Ferdinando il Cattolico</td> <td class="pag"><a href="#Page_448">448</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Ritratto che di questo re fa il gesuita Mariana</td> <td class="pag"><a href="#Page_448">448</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Cosa ne pensavano il Macchiavelli ed il suo amico Fr. Vettori</td> <td class="pag"><a href="#Page_449">449</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Ferdinando, prima di morire, ed Enrico VIII mandano danaro a Massimiliano</td> <td class="pag"><a href="#Page_450">450</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Marzo. Questi aduna un grande esercito per attaccare l'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_451">451</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il contestabile di Borbone lasciato governatore a Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_451">451</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Trivulzio ed il Lautrec levano l'assedio di Brescia all'avvicinarsi dell'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_452">452</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_588"></a>[588]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1516</td> <td>Massimiliano si trattiene ad assediare Asola, che non può prendere</td> <td class="pag"><a href="#Page_454">454</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Francesi si chiudono in Milano e ne bruciano i sobborghi</td> <td class="pag"><a href="#Page_454">454</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Francesi ricevono un rinforzo di dieci mila Svizzeri</td> <td class="pag"><a href="#Page_455">455</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Conferenze fra gli Svizzeri delle due armate, ed inquietudine che cagionano ai due generali</td> <td class="pag"><a href="#Page_456">456</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il maresciallo Trivulzio accresce artificiosamente il terrore di Massimiliano, che teme che gli Svizzeri non lo consegnino ai Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_456">456</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Massimiliano abbandona il suo campo improvvisamente e torna in Germania</td> <td class="pag"><a href="#Page_457">457</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Lautrec succede al duca di Borbone nel governo di Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_458">458</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>24 maggio. La città di Brescia capitola, e torna ai Veneziani</td> <td class="pag"><a href="#Page_458">458</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Lautrec ricusa d'assediare Verona, e si pone d'accantonamento presso Peschiera</td> <td class="pag"><a href="#Page_459">459</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>28 luglio. Vicenza presa e saccheggiata dai Tedeschi</td> <td class="pag"><a href="#Page_459">459</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>13 agosto. Trattato di Noyon, tra Carlo re di Spagna e Francesco I</td> <td class="pag"><a href="#Page_460">460</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Condizioni alle quali Massimiliano poteva accedere al trattato</td> <td class="pag"><a href="#Page_461">461</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>20 agosto. L'armata francese e veneta intraprende l'assedio di Verona, e lo leva all'avvicinarsi di Rockandolf</td> <td class="pag"><a href="#Page_462">462</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>29 novembre. Trattato di pace perpetua tra gli Svizzeri e la Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_463">463</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_589"></a>[589]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1516</td> <td>18 agosto. Trattato del concordato tra la Francia e la corte di Roma</td> <td class="pag"><a href="#Page_464">464</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Imprudenza dei sacrificj con cui Francesco cercava di riconciliarsi con Leon X suo implacabile nemico</td> <td class="pag"><a href="#Page_464">464</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>17 marzo. Morte di Giuliano de' Medici, che mette in libertà il papa di pubblicare un monitorio contro il duca d'Urbino</td> <td class="pag"><a href="#Page_466">466</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>30 maggio. Francesco della Rovere spogliato dal papa del ducato d'Urbino</td> <td class="pag"><a href="#Page_467">467</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>4 dicembre. Massimiliano accede al trattato di Noyon</td> <td class="pag"><a href="#Page_469">469</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1517</td> <td>28 gennajo. Verona è renduta ai Veneziani, e la pace ristabilita in Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_469">469</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CXIII.</span> <i>Ribellione e guerra d'Urbino. Cospirazione dei cardinali contro il papa. Ambizione di Leon X. S'unisce a Carlo V contro Francesco I. Conquista del Milanese colle armate riunite. Morte di Leon X.</i> 1517-1521</td> <td class="pag"><a href="#Page_471">471</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1517</td> <td>I Veneziani consolano, e danno incoraggiamento ai sudditi che vengono loro renduti</td> <td class="pag"><a href="#Page_471">471</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La guerra della lega di Cambrai aveva attaccato le parti vitali della loro repubblica. Venalità</td> <td class="pag"><a href="#Page_472">472</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Ruina delle manifatture, del monopolio del sale, del traffico d'Egitto</td> <td class="pag"><a href="#Page_473">473</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Concorrenza dei Portoghesi al traffico delle Indie</td> <td class="pag"><a href="#Page_474">474</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Ruina del commercio d'Affrica e di Spagna tenuto vivo inaddietro dalle galere del traffico</td> <td class="pag"><a href="#Page_475">475</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_590"></a>[590]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1517</td> <td>Il senato si occupa del ripristinamento dell'agricoltura, del commercio, dell'università di Padova</td> <td class="pag"><a href="#Page_476">476</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Cerca d'allontanare i soldati licenziati che trovavansi in grosso numero ai confini dello stato</td> <td class="pag"><a href="#Page_477">477</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il duca d'Urbino si offre a questi soldati per condurli contro la Chiesa, e riavere i suoi stati</td> <td class="pag"><a href="#Page_477">477</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>23 gennajo. Si pone in cammino con un'armata somigliante alle compagnie di ventura</td> <td class="pag"><a href="#Page_478">478</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Leon X invoca il soccorso della Francia, della Spagna, dell'impero</td> <td class="pag"><a href="#Page_479">479</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Spedisce Lorenzo de' Medici per arrestare il duca in Romagna</td> <td class="pag"><a href="#Page_479">479</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>5 febbrajo. Il duca d'Urbino rientra nella sua capitale</td> <td class="pag"><a href="#Page_480">480</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Incapacità di Lorenzo de' Medici, e viltà delle sue truppe</td> <td class="pag"><a href="#Page_481">481</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>4 aprile. Lorenzo è ferito nel capo all'assedio di Mondolfo</td> <td class="pag"><a href="#Page_482">482</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gioja de' Fiorentini che lo credono morto</td> <td class="pag"><a href="#Page_482">482</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>24 maggio. Lorenzo entra in Firenze per disingannarli</td> <td class="pag"><a href="#Page_483">483</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il cardinale di Bibiena incaricato in di lui assenza del comando dell'armata, è abbandonato da' suoi soldati</td> <td class="pag"><a href="#Page_483">483</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>10-15 maggio. Il duca d'Urbino minaccia Siena e Perugia</td> <td class="pag"><a href="#Page_484">484</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Scuopre una cospirazione nel suo campo e fa punire i cospiratori dai loro commilitoni</td> <td class="pag"><a href="#Page_485">485</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Nuove invasioni del duca d'Urbino nella Marca d'Ancona ed in Toscana</td> <td class="pag"><a href="#Page_486">486</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_591"></a>[591]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1517</td> <td>Agosto. Il duca d'Urbino tratta col papa e si ritira a Mantova</td> <td class="pag"><a href="#Page_486">486</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Irritamento del cardinale Alfonso Petrucci contro Leon X</td> <td class="pag"><a href="#Page_488">488</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1515</td> <td>10 marzo. Leon X avea scacciati i fratelli Petrucci da Siena</td> <td class="pag"><a href="#Page_489">489</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1517</td> <td>Discorsi minaccianti dal Petrucci, e suo incerto progetto per far avvelenare Leon X</td> <td class="pag"><a href="#Page_490">490</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Egli s'allontana da Roma, e Leon X lo richiama mandandogli un salvacondotto</td> <td class="pag"><a href="#Page_491">491</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Torna; viene imprigionato e posto alla tortura</td> <td class="pag"><a href="#Page_492">492</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>21 giugno. È strozzato in prigione, ed altri cardinali vengono condannati a varie pene</td> <td class="pag"><a href="#Page_493">493</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Giugno. Spavento del sacro collegio pei rigori usati contro i loro membri</td> <td class="pag"><a href="#Page_495">495</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>16 marzo. Ultima sessione del quinto concilio di Laterano</td> <td class="pag"><a href="#Page_495">495</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>1.º luglio. Promozione di trentuno cardinali in una sola volta</td> <td class="pag"><a href="#Page_496">496</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>11 marzo. Alleanze delle grandi potenze d'Europa contro i Turchi</td> <td class="pag"><a href="#Page_497">497</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>8 ottobre. Rinnovamento dell'alleanza tra la Francia e Venezia</td> <td class="pag"><a href="#Page_499">499</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1518</td> <td>Gennajo. Matrimonio di Lorenzo de' Medici con una cugina del re di Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_500">500</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Riputazione data dai letterati e dagli artisti a Leon X</td> <td class="pag"><a href="#Page_501">501</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Leone si prende poco pensiero delle prediche di Lutero, e continua lo scandaloso traffico delle indulgenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_502">502</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_592"></a>[592]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1518</td> <td>Non si occupa che de' suoi piaceri, ed anche la sua liberalità è del tutto egoistica</td> <td class="pag"><a href="#Page_503">503</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Agosto. I Veneziani prolungano per cinque anni la tregua con Massimiliano</td> <td class="pag"><a href="#Page_504">504</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Disgrazia e morte del maresciallo Gian Giacopo Trivulzio</td> <td class="pag"><a href="#Page_505">505</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1519</td> <td>19 di gennajo. Morte di Massimiliano a Lintz</td> <td class="pag"><a href="#Page_506">506</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Rivalità di Francesco I e di Carlo per la corona dell'impero</td> <td class="pag"><a href="#Page_506">506</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Desiderio del papa e delle più deboli potenze, perchè sia data ad altri</td> <td class="pag"><a href="#Page_507">507</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>28 aprile. Morte di Lorenzo de' Medici, ultimo maschio legittimo tra i discendenti del vecchio Cosimo</td> <td class="pag"><a href="#Page_508">508</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Leon X destina il cardinale Giulio de' Medici al governo di Firenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_510">510</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Riunisce il ducato d'Urbino alla Chiesa, e cede Montefeltro alla repubblica fiorentina</td> <td class="pag"><a href="#Page_511">511</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Sforzi degli ambasciatori francesi per corrompere col danaro gli elettori dell'impero</td> <td class="pag"><a href="#Page_512">512</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>28 giugno. Carlo V eletto imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_513">513</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>20 febbrajo. Morte di Francesco Gonzaga; successione di Federico II al marchesato di Mantova</td> <td class="pag"><a href="#Page_514">514</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Caduta delle mura di Ferrara in tempo dell'infermità del duca Alfonso</td> <td class="pag"><a href="#Page_515">515</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Tentativo di Leon X per sorprendere Ferrara col mezzo del vescovo di Ventimiglia</td> <td class="pag"><a href="#Page_515">515</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Leon X pensa a spogliare altri feudatarj della Chiesa</td> <td class="pag"><a href="#Page_517">517</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_593"></a>[593]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1520</td> <td>Cita Giovan Paolo Baglioni a Roma, ed in pari tempo gli manda un salvacondotto</td> <td class="pag"><a href="#Page_518">518</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Fa perire il Baglioni ed occupa Perugia</td> <td class="pag"><a href="#Page_519">519</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Fa attaccare ed uccidere Lodovico Freducci, signore di Fermo</td> <td class="pag"><a href="#Page_520">520</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Fa perire altri signori ch'erano venuti a porsi tra le sue mani</td> <td class="pag"><a href="#Page_521">521</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Tenta di sedurre il capitano delle guardie del duca di Ferrara, per far avvelenare il suo padrone</td> <td class="pag"><a href="#Page_522">522</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Cerca di riaccendere la guerra, sperando di scacciare <i>i barbari d'Italia</i></td> <td class="pag"><a href="#Page_524">524</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Principj di dissensione tra Carlo V e Francesco I</td> <td class="pag"><a href="#Page_524">524</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1521</td> <td>Indirette ostilità nella Navarra e nelle Ardenne</td> <td class="pag"><a href="#Page_526">526</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>5 maggio. Nuova alleanza della Francia cogli Svizzeri conchiusa in Lucerna</td> <td class="pag"><a href="#Page_527">527</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il papa assolda degli Svizzeri prima di avere deciso con quale de' rivali monarchi vorrà unirsi</td> <td class="pag"><a href="#Page_527">527</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Preliminarj d'alleanza del papa con Francesco I</td> <td class="pag"><a href="#Page_528">528</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Scontento del papa perchè Francesco I tarda a ratificarla</td> <td class="pag"><a href="#Page_529">529</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>8 maggio. Il papa fa alleanza coll'imperatore contro la Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_529">529</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli alleati promettono il ducato di Milano a Francesco II Sforza</td> <td class="pag"><a href="#Page_530">530</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Apparecchiano una congiura contro i Francesi in tutta la Lombardia</td> <td class="pag"><a href="#Page_531">531</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Fanno attaccare Genova dai due Adorni, che sono respinti</td> <td class="pag"><a href="#Page_532">532</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_594"></a>[594]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1521</td> <td>Il signore di Lescuns, fratello del Lautrec, governava in sua assenza Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_533">533</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>24 di giugno. Si presenta sotto Reggio armata mano, e viene arrestato dal Guicciardini, poi rimesso in libertà</td> <td class="pag"><a href="#Page_534">534</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Manfredo Pallavicini vuole sorprendere Como, e vi è fatto prigioniere, indi mandato al supplicio</td> <td class="pag"><a href="#Page_535">535</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>1.º agosto. Leon X dichiara la guerra alla Francia, e fa avanzare la sua armata fino alla Lenza</td> <td class="pag"><a href="#Page_536">536</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Malcontento de' Milanesi cagionato dalle vessazioni di Lautrec</td> <td class="pag"><a href="#Page_540">540</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Lautrec torna a Milano, e non vi trova il danaro promessogli dal re</td> <td class="pag"><a href="#Page_541">541</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Lentezza di Prospero Colonna, generale della lega, prima d'attaccare i Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_542">542</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>29 d'agosto. Apre le sue batterie contro Parma</td> <td class="pag"><a href="#Page_542">542</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>1.º settembre. Occupa il sobborgo di Codiponte</td> <td class="pag"><a href="#Page_544">544</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>2 settembre. Si ritira all'avvicinamento di Lautrec e del duca di Ferrara</td> <td class="pag"><a href="#Page_545">545</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Reciproca diffidenza tra i capitani del papa e dell'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_546">546</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>1.º ottobre. Prospero Colonna passa il Po, e porta la guerra nel Cremonese</td> <td class="pag"><a href="#Page_546">546</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Lautrec lascia fuggire l'occasione di battere Prospero Colonna a Rebecco</td> <td class="pag"><a href="#Page_547">547</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Malcontento e diserzione degli Svizzeri dell'armata di Lautrec</td> <td class="pag"><a href="#Page_548">548</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>16 novembre. Prospero Colonna sforza il passaggio dell'Adda</td> <td class="pag"><a href="#Page_550">550</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_595"></a>[595]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1521</td> <td>19 novembre. Il Colonna ed il Pescara entrano in Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_551">551</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Lautrec si ritira nello stato di Brescia per isvernarvi</td> <td class="pag"><a href="#Page_553">553</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Lodi, Pavia, Piacenza e Parma si danno agli alleati</td> <td class="pag"><a href="#Page_553">553</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Pescara lascia saccheggiar Como, a dispetto della capitolazione</td> <td class="pag"><a href="#Page_553">553</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>24 di novembre. Gioja di Leon X seguita immediatamente da una malattia</td> <td class="pag"><a href="#Page_554">554</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>1.º dicembre. Leon X muore in un modo inopinato</td> <td class="pag"><a href="#Page_555">555</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Sospetti d'avvelenamento posti in tacere da suo cugino il cardinale de' Medici</td> <td class="pag"><a href="#Page_556">556</a></td>
+ </tr>
+</table>
+
+<p class="pad2 center large">
+<span class="smcap">Fine della Tavola</span>.
+</p>
+</div>
+
+<div class="footnotes">
+
+<h2>
+NOTE:
+</h2>
+
+<p>
+<a id="note1" href="#tag1">1.</a> <i>Jo. Marianae de rebus Hispaniae, l. XXIX,
+c. XIX, p. 287.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note2" href="#tag2">2.</a> <i>Jo. Marianae de Reb. Hisp., l. XXIX,
+c. XIX, p. 228. — Fr. Guicciardini, l. VIII,
+p. 437.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note3" href="#tag3">3.</a> <i>P. Bembi Hist. Ven., l. VIII, p. 183.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note4" href="#tag4">4.</a> <i>P. Bembi Hist. Ven., l. VIII, p. 186.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note5" href="#tag5">5.</a> <i>P. Bembi, l. VIII, p. 189. — Fr. Belcarii
+Rer. Gallic. Comm., l. XI, p. 323.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note6" href="#tag6">6.</a> <i>Mém. du chev. Bayard, t. XV, ch. XXX, p. 77.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note7" href="#tag7">7.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VII, p. 439. — P.
+Bembi, l. VIII, p. 190. — Anon. Padov. MS.
+presso Muratori Ann. d'Italia, t. X, p. 50. — P.
+Giovio Vita d'Alfonso d'Este, p. 24. — Jacopo
+Nardi, l. V, p. 209. — Jo. Marianae de
+Reb. Hisp., l. XXIX, c. XX, p. 289. — Fr.
+Belcarii Comment., l. XI, p. 324.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note8" href="#tag8">8.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 440. — P.
+Bembi, l. IX, p. 193.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note9" href="#tag9">9.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 442. — Anon.
+Padov. MS. presso Murat. Ann. d'Italia, t. X, p. 51. — P.
+Bembi Hist. Ven., l. IX, p. 196. — P.
+Giovio Vita d'Alfonso d'Este, p. 50. — Jac.
+Nardi Ist. Fior., l. V, p. 210.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note10" href="#tag10">10.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 441. — Fr.
+Belcarii Comment. Rer. Gallic., l. XI, p. 324.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note11" href="#tag11">11.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 440. — Fr.
+Belcarii, l. XI, p. 324.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note12" href="#tag12">12.</a> Cioè il castello di Pieve di Cadore, capitale
+della provincia di tal nome. N. d. T.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note13" href="#tag13">13.</a> Altro non può essere la Val di Sera di
+cui parla il nostro autore. <i>N. d. T.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note14" href="#tag14">14.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 443.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note15" href="#tag15">15.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 444-451. — Pietro
+Bembo, l. IX, p. 199. — Mémoir. du
+chev. Bayard, t. XV, ch. XXXIII, p. 90.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note16" href="#tag16">16.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 451. — Fr.
+Belcarii, l. XI, p. 327.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note17" href="#tag17">17.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 444. — P.
+Bembi, l. IX, p. 199.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note18" href="#tag18">18.</a> <i>P. Bembi Hist. Ven., l. IX, p. 197.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note19" href="#tag19">19.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 449. — P.
+Bembi, l. IX, p. 198.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note20" href="#tag20">20.</a> <i>Mémoir. du chev. Bayard, par son loyal
+serviteur, ch. XXXII, p. 84. — Mém. du jeune
+adventureux maréchal de Fleuranges, t. XVI,
+p. 57. — Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 450. — Petri
+Bembi Hist. Ven., l. IX, p. 198. — Jac.
+Nardi, l. V, p. 211.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note21" href="#tag21">21.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 452. — Jac.
+Nardi Ist. Fior., l. V, p. 211.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note22" href="#tag22">22.</a> <i>Jo. Marianae de Reb. Hisp., l. XXIX,
+c. XX, p. 289.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note23" href="#tag23">23.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 453. — P.
+Bembi Hist. Ven., l. IX, p. 201. — Jac. Nardi
+Hist. Fior., l. V, p. 211.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note24" href="#tag24">24.</a> <i>Mém. du chev. Bayard, ch. XXXIV, p. 94.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note25" href="#tag25">25.</a> <i>Mém. du chev. Bayard, ch. XXXVII et
+XXXVIII, p. 116-127. — Mémoir. de Fleuranges,
+t. XVI, p. 58.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note26" href="#tag26">26.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 453. — P.
+Bembi, l. IX, p. 203. — P. Giovio Vita d'Alfonso
+d'Este, p. 24. — Fr. Belcarii, l. XI, p. 328.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note27" href="#tag27">27.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 455. — Bembi
+Hist. Ven., l. X, p. 205.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note28" href="#tag28">28.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 455. — Fr.
+Belcarii, l. XI, p. 329. — Parisii de Grassis
+Diar. Curiae Rom., t. III, p. 485. — Rayn.
+Ann. Eccl. 1509, § 20, p. 70.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note29" href="#tag29">29.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 456.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note30" href="#tag30">30.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 454. — Jac.
+Nardi, l. V, p. 212. — Scip. Ammirato, l. XXVIII,
+p. 289. — Diario del Bonaccorsi, p. 144. — Legazione
+del Macchiavelli a Mantova,
+missione del 10 di novembre 1509, t. VI,
+p. 289.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note31" href="#tag31">31.</a> <i>Fr. Guicciardini l. VIII, p. 458. — P.
+Bembi, l. IX, p. 205. — Fr. Belcarii, l. XI,
+p. 330. — Macchiavelli Legazione a Mantova,
+lett. 1, 17 novembre 1509, t. VII, p. 293.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note32" href="#tag32">32.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 458. — P.
+Bembi, l. IX, p. 208. — Macchiavelli Legazione
+lett. 4, 22 novembre 1509, ex Verona, p. 298.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note33" href="#tag33">33.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 459. — P.
+Bembi Hist. Ven., l. IX, p. 207.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note34" href="#tag34">34.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 460. — P.
+Bembi Hist. Ven., l. IX, p. 209. — P. Giovio
+vita di Alfonso da Este, p. 26.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note35" href="#tag35">35.</a> <i>Ariosto, Orlando Furioso, canto 36, st. 6-8. — Petri
+Bembi, l. IX, p. 209. — Paolo Giovio
+vita di Alfonso, p. 27.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note36" href="#tag36">36.</a> <i>P. Bembi Hist. Ven., l. IX, p. 211, l. X.
+p. 218 — Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 462. — Fr.
+Belcarii, l. XI, p. 331. — Jac. Nardi
+Hist. Flor., l. V, p. 213. — Ariosto Orl. Fur.,
+can. III, st. 57.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note37" href="#tag37">37.</a> <i>Mémoires de Bayard, c. XXXIX e XL,
+p. 127-148. — Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 463.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note38" href="#tag38">38.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. VIII, p. 463.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note39" href="#tag39">39.</a> <i>Ivi. — P. Bembi, l. X, p. 216.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note40" href="#tag40">40.</a> Il trattato di pace presso <i>Rayn. Ann. Eccl
+1510, § 2-6, p. 73. — P. Bembi, l. IX, p. 213. — Jac.
+Nardi, l. V, p. 213.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note41" href="#tag41">41.</a> Giornale di Paride de' Grassi, maestro delle
+cerimonie del papa, presso il <i>Rayn. An. Eccl.
+1510, § 7-10, p. 74. — Fr. Guicciardini, l.
+VIII, p. 467. — P. Bembi, l. X, p. 218. — P. Giovio vita di Alfonso, p. 32.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note42" href="#tag42">42.</a> <i>Rymer Foedera et Conventiones, t. XIII,
+p. 275.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note43" href="#tag43">43.</a> <i>Ivi, p. 270. — P. Bembi, l. X, p. 221.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note44" href="#tag44">44.</a> <i>Fr. Guicciardini l. IX, p. 469. — Josias
+Symler descriptio Vallesiae et Alpium, l. II,
+p. 159. — Jac. Nardi, l. V, p. 215. — Fr. Belcarii,
+l. XI, p. 335.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note45" href="#tag45">45.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 470. — Raynaldi,
+Ann. Eccl. 1510, § 13, p. 75.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note46" href="#tag46">46.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p, 472. — Fr.
+Belcarii, l. XI, p. 338.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note47" href="#tag47">47.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 471. — P.
+Bembi Hist. Ven., l. X, p. 228.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note48" href="#tag48">48.</a> <i>P. Bembi Ist. Ven., l. X, p. 223.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note49" href="#tag49">49.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 469. — P.
+Bembi, l. X, p. 227.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note50" href="#tag50">50.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 473. — Fr.
+Belcarii, l. XII, p. 339.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note51" href="#tag51">51.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 474. — Fr.
+Belcarii, l. XII, p. 339.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note52" href="#tag52">52.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 477.</i> — Sembra
+che in allora, dietro i consigli di Chaumont,
+siasi accontentato di una contribuzione di 50,000
+ducati per salvare le case. <i>P. Bembi, l. X, p.
+225. — Gio. Cambi, p. 238.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note53" href="#tag53">53.</a> <i>Mémoires du chev. Bayard, c. XL, p.
+152. — Mém. de Fleuranges, t. XVI, p. 55. — Fr.
+Guicciardini, l. IX, p. 477. — P. Bembi,
+l. X, p. 225. — Fr. Belcarii, l. XII, p. 340. — Gio.
+Cambi, Ist. Fior., p. 239.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note54" href="#tag54">54.</a> <i>Mémoires de Fleuranges, t. XVI, p. 63.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note55" href="#tag55">55.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 479. — P.
+Bembi, l. X, p. 226. — Fr. Belcarii, l. XII,
+p. 340. — Jac. Nardi, l. V, p. 214. — P. Giovio
+vita di Alfonso, p. 35. — Mémoires du cheval.
+Bayard, c. XL, p. 149.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note56" href="#tag56">56.</a> <i>Macchiavelli Legaz. alla corte di Francia,
+lettera 16 da Blois del 2 settembre 1510, t. VII,
+p. 380. — Mém. de Bayard c. XL, p. 151.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note57" href="#tag57">57.</a> <i>Hist. de la Diplomatie française, t. I, l.
+II, p. 293. — Fr. Guicciardini, l. IX, p. 479. — P.
+Bembi Ist. Ven., l. X, p. 226.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note58" href="#tag58">58.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 479. — P.
+Bembi, l. X, p. 229.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note59" href="#tag59">59.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 480. — Jac.
+Nardi, l. V, p. 214. — Jo. Marianae de reb. Hisp., l. XXIX, c. XXIII, p. 294.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note60" href="#tag60">60.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 480. — P.
+Bembi, l. X, p. 229. — Jo. Marianae de reb.
+Hisp., l. XXIX, c. XXIII, p, 294. — Fr. Belcarii,
+l. XI, p. 337. — Mém. de Bayard, t.
+XV, c. XL, p. 151.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note61" href="#tag61">61.</a> <i>Macchiavelli Legazione a Mantova lettera 6,
+da Verona 26 novembre 1509, t. VII, p. 304.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note62" href="#tag62">62.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 481.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note63" href="#tag63">63.</a> <i>Mém. du chev, Bayard, c. XL, p. 157. — Fr.
+Guicciardini, l. IX. p. 481. — P. Bembi,
+l. X, p, 230. — Fr. Belcarii, l. XII, p. 342. — P.
+Giovio vita d'Alfonso d'Este, p. 36.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note64" href="#tag64">64.</a> <i>Fr. Guicciardini l. IX, p. 482. — P.
+Bembi Ist. Ven., l. X, p. 231. — Fr. Belcarii,
+l. XII, p. 342.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note65" href="#tag65">65.</a> Anche le persone più attaccate al curialismo
+di Roma non accordano l'infallibilità al papa che
+nelle cose risguardanti il domma. <i>N. d. T.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note66" href="#tag66">66.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 483. — Fr.
+Belcarii, l. XII, p. 342.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note67" href="#tag67">67.</a> <i>Ann. Eccl. 1510, § 15, p. 76. — P. Bembi
+Hist. Ven., l. X, p. 233. — Jo. Marianae de reb.
+Hispan., l. XXIX, c. XXIII, p. 294. — P.
+Giovio vita di Alfonso d'Este, p. 41. — Fr. Belcarii,
+l. XII, p. 343.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note68" href="#tag68">68.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 484. — Rayn.
+Ann. Eccl. 1510, § 25, p. 80. — Fr. Belcarii,
+l. XII, p. 343. — Jo. Marianae Hist. Hisp.,
+l. XXIX, c. 24, p. 295. — Jac. Nardi, l. V,
+p. 214. — P. Giovio vita d'Alfonso, p. 50.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note69" href="#tag69">69.</a> <i>Rayn. Ann. Eccl. 1510, § 18, 19, p. 178. — Fr.
+Guicciardini, l. IX, p. 484. — Fr. Belcarii,
+l. XII, p. 343.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note70" href="#tag70">70.</a> <i>P. Bizarri Hist. Genuens., l. XVIII,
+p. 407.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note71" href="#tag71">71.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 485. — Petri
+Bizarri Hist. Genuens., l. VIII, p. 427. — Ubert.
+Folietae Gen. Hist., l. XII, p. 707. — Jac.
+Nardi Hist. Flor., l. V, p. 215. — Fr.
+Belcarii, l. XII, p. 343. — Macchiavelli Legaz.
+in Francia, lettera 2 da Blois, del 18 luglio 1510,
+t. VII, p. 326.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note72" href="#tag72">72.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 486. — P.
+Bizarri Hist. Gen., l. XVIII, p. 428. — P.
+Giovio vita d'Alfonso, p. 57. — Fr. Belcarii,
+l. XII, p. 343. — Macchiavelli Legaz. alla corte
+di Francia, lettera 6, da Blois del 26 di luglio
+1510, t. VII, p. 339.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note73" href="#tag73">73.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 486. — Fr.
+Belcarii, l. XII, p. 344. — P. Giovio vita di Alfonso
+d'Este, p. 44. — Jac. Nardi, l. V, p. 216.</i> — La
+notizia dell'occupazione di Modena giunse
+a Blois il 26 di agosto. <i>Macchiavelli Legaz.,
+t. VII, p. 368.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note74" href="#tag74">74.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 487. — Hist.
+généalog. de la maison de Savoie, par Guichenon,
+t. II, p. 196.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note75" href="#tag75">75.</a> Senza provvedimento di ponti o di navi dice
+<i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 487</i>; lo che farebbe
+supporre che anche prima dell'invenzione degli
+attuali pontoni le armate seco trasportassero piccole
+barche per formare i ponti.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note76" href="#tag76">76.</a> <i>Jac. Nardi, l. V, p. 216. — Jo. Marianae
+de reb. Hisp., l. XXIX, c. XXIII, p. 295.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note77" href="#tag77">77.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 487. — Fr.
+Belcarii, l. XII, p. 344.</i> — Il leal servitore,
+istorico di Bajardo, racconta una circostanza di
+questa guerra, che non fa minor torto al generale
+francese, di quello che la venalità detta di sopra
+ai generali svizzeri. «Il gran Maestro (il signore di
+Chaumont) andò ad aspettarli nel piano di
+Gallarate [Detto volgarmente Brughiera di Gallarate.
+<i>N. d. T.</i>], facendo levare lungo la strada
+tutti i ferramenti de' molini e tutti i viveri.
+E ciò che è peggio, aveva, secondo si diceva,
+fatti avvelenare tutti i vini che si trovavano
+in Gallarate fin dove arrivarono gli Svizzeri,
+i quali ne bevettero a sazietà, senza che alcuno
+di loro si trovasse male... Andarono in detto
+luogo di Gallarate alcuni avventurieri francesi,
+i quali vollero bevere del vino avvelenato per
+gli Svizzeri, e ne morirono più di dugento.
+Convien dire che Dio vi mettesse la sua mano,
+o che il veleno fosse rimasto nel fondo delle
+botti.» <i>Mém. du chev. Bayard, c. XLI, p.
+159.</i> Ma malgrado l'ingenuità del leal servitore,
+che inspira confidenza, mai non deve darsi intera
+fede a così fatte storielle.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note78" href="#tag78">78.</a> <i>P. Bembi Hist. Ven., l. X, p. 232. — P.
+Giovio Vita d'Alfonso d'Este, p. 58. — Jo.
+Marianae de rebus Hisp., l. XXX, c. II, p. 301.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note79" href="#tag79">79.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 489. — Jac.
+Nardi, l. V, p. 217. — P. Giovio Vita d'Alfonso,
+p. 58. — Fr. Belcarii, l. XII, p. 346. — P.
+Bembi, l. II, p. 238.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note80" href="#tag80">80.</a> <i>P. Bembi Hist. Ven., l. X, p. 232.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note81" href="#tag81">81.</a> <i>Macchiavelli Legazione alla corte di Francia,
+lett. 9. in data di Blois ai 9 d'agosto del
+1510, t. VII, p. 353.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note82" href="#tag82">82.</a> <i>Macchiavelli Legaz. lett. 18, da Tours il
+10 settembre p. 386. — Fr. Guicciardini,
+l. IX, p. 393. — Raynald. Ann. Eccl. 1510,
+§ 22, t. XX, p. 79. — Fr. Belcarii, l. XII,
+p. 348.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note83" href="#tag83">83.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 493. — Fr.
+Belcarii, l. XII, p. 347.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note84" href="#tag84">84.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 494. — Fr.
+Belcarii, l. XII, p. 348. — Macchiavelli Legaz.
+lett. di Blois del 3 agosto 1510, p. 346 e seg.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note85" href="#tag85">85.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 395. — Fr.
+Belcarii, l. XII, p. 349. — Jac. Nardi, l. V,
+p. 216. — P. Giovio Vita d'Alfonso, p. 43.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note86" href="#tag86">86.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 491. — Fr.
+Belcarii, l. XII, p. 350.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note87" href="#tag87">87.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 496. — Fr.
+Belcarii, l. XII, p. 353. — P. Bembi, l. XI, p. 243.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note88" href="#tag88">88.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 496. — Fr.
+Belcarii, l. XII, p. 350.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note89" href="#tag89">89.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 497. — Fr.
+Belcarii, l. XII, p. 350.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note90" href="#tag90">90.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 497. — Fr.
+Belcarii, l. XII, p. 350.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note91" href="#tag91">91.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 500. — Jac.
+Nardi, l. V, p. 219. — Paris de Grassis Diar.
+Curiae Rom., t. III, p. 597, apud Rayn. 1510,
+§ 12, p. 79. — Fr. Belcarii, l. XII, p. 351.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note92" href="#tag92">92.</a> <i>Parisii de Grassis Diar., apud Rayn. 1510,
+§ 23, p. 79.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note93" href="#tag93">93.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 501.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note94" href="#tag94">94.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 502. — Fr.
+Belcarii, l. XII, p. 352.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note95" href="#tag95">95.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX. p. 503. — Jac.
+Nardi, l. XII, p. 353. — Parisii de Grassis
+Diar. Cur. Rom. ap. Rayn. 1510, § 23, p. 79.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note96" href="#tag96">96.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 503.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note97" href="#tag97">97.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 507. — Fr.
+Belcarii, l. XII, p. 354. — Jac. Nardi, l. V,
+p. 219. — P. Giovio Vita di Alfonso d'Este,
+p. 45.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note98" href="#tag98">98.</a> <i>Mém. du chev. Bayard, t. XV, ch. XLII,
+p. 173.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note99" href="#tag99">99.</a> <i>Par. de Grassis Diar. Cur. Rom. in MS.
+arcano Vaticani, ap. Rayn. 1511, § 44, p. 100. — P.
+Bembi Hist. Ven., l. XI, p. 246.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note100" href="#tag100">100.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 508. — Jac.
+Nardi, l. V, p. 220. — Fr. Belcarii, l. XII,
+p. 355.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note101" href="#tag101">101.</a> <i>Mém. du chev. Bayard, ch. XLIII, p. 175-180.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note102" href="#tag102">102.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 510. — Muratori
+Ann. d'Italia, t. X, p. 64. — Jac. Nardi
+Ist. Fior., l. V, p. 220. — P. Giovio Vita d'Alfonso
+d'Este, p. 46. — Par. de Grassis Diar.
+ap. Rayn. 1511, § 46, p. 100. — Mémoir. du
+chev. Bayard, t. XV, ch. XLIII, p. 180. — Mém.
+de Fleuranges, t. XVI, p. 71. — Gio.
+Cambi, t. XXI, p. 250. — P. Bembi Hist. Ven.
+l. XI, p. 346.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note103" href="#tag103">103.</a> <i>P. Bembi, l. XI, p. 247. — Mém. du
+chev. Bayard, ch. XLIV, p. 181-193.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note104" href="#tag104">104.</a> <i>Mém. de Fleuranges, t. XVI, p. 69. — P.
+Giovio Vita d'Alfonso d'Este, p. 51. — Fr.
+Belcarii Comm. Rer. Gallic., l. XII, p. 356.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note105" href="#tag105">105.</a> Per errore il testo francese dice Tanaro.
+<i>N. d. T.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note106" href="#tag106">106.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 511. — Fr.
+Belcarii Comm., l. XII, p. 357.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note107" href="#tag107">107.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 513. — Fr.
+Belcarii, l. XII, p. 358.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note108" href="#tag108">108.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 515. — Fr.
+Belcarii, l. XII, p. 358.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note109" href="#tag109">109.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 515. — P.
+Giovio Vita d'Alfonso d'Este, p. 49. — Fr. Belcarii,
+l. XII, p. 358.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note110" href="#tag110">110.</a> <i>Mém. de Fleuranges, t. XVI, p. 70. — Fr.
+Guicciardini, l. XI, p. 516. — P. Bembi
+Hist. Ven., l. XI, p. 248. — Jac. Nardi, l. V,
+p. 221. — P. Giovio Vita d'Alfonso d'Este, p. 51.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note111" href="#tag111">111.</a> <i>Mém. du chev. Bayard, c. XLV, p. 195-202.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note112" href="#tag112">112.</a> Lettera di Massimiliano alla città di Gelnhause;
+<i>ap. Lunig R. A., t. XIII, p. 811 e seg. — Schmidt
+Hist. des Allem., l. VII, ch. XXIV,
+t. V, p. 456.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note113" href="#tag113">113.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 517. — Fr. Belcarii,
+l. XII, p. 359.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note114" href="#tag114">114.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 521. — Jac.
+Nardi, l. V, p. 221. — Par. de Grassis Diar.
+Cur. Rom. ap. Rayn. An. Eccl. 1511, § 47,
+p. 100.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note115" href="#tag115">115.</a> Il suo discorso fu conservato da Michele
+Coccinio e riportato negli Annali Eccles. del Rajnaldo
+1511, § 53, p. 101.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note116" href="#tag116">116.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 523. — Fr.
+Belcarii Comm., l. XII, p. 361. — Jac. Nard.,
+l. V, p. 222.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note117" href="#tag117">117.</a> <i>Bulla data Bononiae, 16 Kal. maii. Ann.
+Eccl. Rayn. 1511, § 50, p. 101.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note118" href="#tag118">118.</a> <i>Jac. Nardi Hist. Fior., l. V, p. 222.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note119" href="#tag119">119.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 524. — Jac.
+Nardi, l. V, p. 222. — Fr. Belcarii, l. XII,
+p. 362. — Par. de Grassis Diar. ap. Rayn. 1511,
+§ 57 e seg., p. 102.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note120" href="#tag120">120.</a> <i>Mém. de Fleuranges, t. XVI, p. 72.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note121" href="#tag121">121.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 525. — Fr.
+Belcarii, l. XII, p. 362. — Mémoir. de Fleuranges,
+p. 74.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note122" href="#tag122">122.</a> <i>Par. de Grassis Diar. Cur. Rom. apud
+Rayn. Ann. Eccl. 1511, § 58, p. 103.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note123" href="#tag123">123.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 526. — Fr.
+Belcarii, l. XII, p. 363.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note124" href="#tag124">124.</a> <i>Mém. de Fleuranges, t. XVI, p. 81.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note125" href="#tag125">125.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 527. — P.
+Giovio Vita d'Alfonso d'Este, p. 62. — Fr. Belcarii,
+l. XII, p. 363. — Parisii de Grassis Diar.
+ap. Rayn., § 58 p. 103.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note126" href="#tag126">126.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 529. — Jac.
+Nardi, l. V, p. 223. — P. Giovio Vita d'Alfonso
+d'Este, p. 64. — Fr. Belcarii, l. XII, p. 364.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note127" href="#tag127">127.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 529. — Diar.
+Parisii de Grassis ap. Rayn., § 29, p. 103. — Ist.
+di Gio. Cambi, p. 262. — Fr. Belcarii,
+l. XII, p. 364.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note128" href="#tag128">128.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 530. — Jac.
+Nardi, l. V, p. 223. — Mémoires du chev.
+Bayard, ch. XLVI, p. 208. — Mém. de Fleuranges,
+t. XVI, p. 82. — Fr. Belcarii, l. XII,
+p. 364. — P. Bembi Hist. Ven., l. XI, p. 250.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note129" href="#tag129">129.</a> <i>Mémoires de Fleuranges, t. XVI, p. 83.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note130" href="#tag130">130.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 530. — Jac.
+Nardi, l. V, p. 224. — Fr. Belcarii, l. XII,
+p. 364.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note131" href="#tag131">131.</a> <i>Jo. Marianae Hist. Hisp., l. XXX, c. II,
+p. 302. — Jac. Nardi, l. V, p. 224. — P.
+Giovio Vita d'Alfonso d'Este, p. 64.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note132" href="#tag132">132.</a> <i>Par. de Grassis Diar. ap. Rayn. 1511,
+§ 60, p. 103. — Mém. du chev. Bayard, ch. XLV,
+p. 203. — Ist. di Gio. Cambi, p. 263. — Fr.
+Belcarii Comm., l. XII, p. 365. — P. Bembi
+Hist. Ven., l. XI, p. 251.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note133" href="#tag133">133.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. IX, p. 532. — P.
+Giovio Vita d'Alfonso d'Este, p. 60. — Rayn.
+Ann. Eccl. 1511, § 1-7, p. 86 e seg. — Fr.
+Belcarii, l. XII, p. 365.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note134" href="#tag134">134.</a> <i>Guichenon Hist. généal. de la maison de
+Savoje, t. II, p. 196-230.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note135" href="#tag135">135.</a> <i>Raynaldi Ann. eccles. 1511, § 61, p. 104.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note136" href="#tag136">136.</a> <i>Scip. Ammirato, l. XXVIII, p. 290. — Ist.
+di Gio. Cambi, t. XXI, p. 242.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note137" href="#tag137">137.</a> <i>Scip. Ammirato, l. XXVIII, p. 290. — Ist.
+di Gio. Cambi, t. XXI, p. 241.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note138" href="#tag138">138.</a> <i>Scip. Ammirato, l. XXVIII, p. 293. — Ist.
+di Gio. Cambi, t. XXI, p. 243.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note139" href="#tag139">139.</a> <i>Scip. Ammirato, l. XXVIII, p. 292. — Gio.
+Cambi, p. 246.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note140" href="#tag140">140.</a> <i>Scip. Ammirato, l. XXVIII, p. 293. — Gio.
+Cambi, p. 248.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note141" href="#tag141">141.</a> La delegazione del Macchiavelli porta la
+data del 2 dicembre del 1510. <i>Legazioni, t. VII,
+p. 389. — Scip. Ammirato, l. XXVIII, p. 294.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note142" href="#tag142">142.</a> <i>Orlando Malavolti storia di Siena, p. III,
+l. VII, f. 115.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note143" href="#tag143">143.</a> <i>Scip. Ammirato, l. XXVIII, p. 294. — Orlan.
+Malavolti Stor. di Siena, p. III, l. VII,
+f. 115. — Ist. di Gio. Cambi, p. 263. — Jac.
+Nardi, l. V, p. 227. — Fr. Guicciardini, l. X,
+p. 539.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note144" href="#tag144">144.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 535.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note145" href="#tag145">145.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 536. — P.
+Bembi Hist. Ven. l. XI, p. 252. — Fr. Belcarii,
+l. XII, p. 366.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note146" href="#tag146">146.</a> <i>Raynald. An. Eccl. 1511, § 3, p. 87. — Belcarii
+Comm., l. XII, p. 365. — Fleury Hist.
+Eccles., l. CXXII, c. 28.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note147" href="#tag147">147.</a> <i>Rayn. An. Eccl. 1511, § 1, p. 86. — Labbei
+concilia Gener., t. XIII, p. 1486. — Jac.
+Nardi, l. V, p. 226. — P. Bembi, l. XI,
+p. 253. — Jo. Marianae, l. XXX, c. 1, p. 299.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note148" href="#tag148">148.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 538. — Rayn.
+An. Eccl. § 9, p. 89. — Jac. Nardi, l. V,
+p. 226. — P. Giovio vita di Alfonso, p. 66.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note149" href="#tag149">149.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 543. — Par.
+de Grassis Diar. ap. Rayn. § 34, p. 98. — P.
+Bembi Hist. Ven., l. XII, p. 261. — Fr. Belcarii,
+l. XIII, p. 370.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note150" href="#tag150">150.</a> <i>P. Bembi Hist. Ven., l. XI, p. 255
+e 259.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note151" href="#tag151">151.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 540. — Fr.
+Belcarii Com., l. XII, p. 366.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note152" href="#tag152">152.</a> <i>Jo. Marianae Hist. Hispan., l. XXIX,
+c. 24, p. 296. — Rayn. An. Eccl. 1510, § 30,
+p. 82. — P. Bizarro Sen. Pop. q. Genuens. Hist.,
+l. XVIII, p. 430.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note153" href="#tag153">153.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 547. — Fr.
+Belcarii, l. XIII, p. 370.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note154" href="#tag154">154.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 549. — Fr.
+Belcarii, l. XIII, p. 371.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note155" href="#tag155">155.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 550. — Rayn.
+An. Eccl. 1511, § 66, p. 105. — Jac. Nardi,
+l. V, p. 228. — P. Bembi Hist. Ven., l. XII,
+p. 266. — Fr. Belcarii, l. XIII, p. 372. — Jo.
+Marianae de reb. Hisp., l. XXX, c. V,
+p. 305.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note156" href="#tag156">156.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 551. — Jac.
+Nardi Ist. Fior., l. V, p. 230.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note157" href="#tag157">157.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 547. — Ist.
+di Gio. Cambi, t. XXI, p. 264. — Scip. Ammirato,
+l. XXVIII, p. 295. — Jac. Nardi, l. V,
+p. 228. — Diar. del Bonaccorsi, p. 163.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note158" href="#tag158">158.</a> <i>Istruzione data al Macchiavelli dai decemviri
+di libertà o balìa il 10 settembre 1511. Legazioni,
+t. VII, p. 394-401.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note159" href="#tag159">159.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, t. XXI, p. 266-272. — Scip.
+Ammirato, l. XXVIII, p. 296-298. — Jac.
+Nardi, l. V, p. 288 — Fr. Belcarii, l. XIII,
+p. 374.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note160" href="#tag160">160.</a> <i>Fr. Guicciardini l. X, p. 559. — Ist.
+di Gio. Cambi, t. XXI, p. 276. — Scip. Ammirato,
+l. XXVIII, p. 299. — Rayn. An. Eccl.
+§ 42, p. 99. — P. Giovio Vita di Leon X,
+l. II, p. 103. — Fr. Belcarii, l. XIII, p. 374.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note161" href="#tag161">161.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 556. — Scip.
+Ammirato, l. XXVIII, p. 296. — Paolo Giovio
+vita di Leone X, l. II, p. 101.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note162" href="#tag162">162.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 549. — Jac.
+Nardi, l. V, p. 230. — Fr. Belcarii, l. XIII,
+p. 371.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note163" href="#tag163">163.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, t. XXI, p. 268-271. — Scip.
+Ammirato, l. XXVIII, p. 297. — Fr.
+Guicciardini, l. X, p. 552.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note164" href="#tag164">164.</a> <i>P. Bembi Hist. Ven., l. XI, p. 254-257. — Fr.
+Belcarii, l. XIII, p. 369.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note165" href="#tag165">165.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 560.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note166" href="#tag166">166.</a> <i>P. Bembi Ist. Ven., l. XII, p. 270-271.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note167" href="#tag167">167.</a> <i>P. Bembi, l. XII, p. 270. — Fr. Guicciardini,
+l. X, p. 563. — Mém. de cheval.
+Bayard, c. XLVII, p. 216. — Fr. Belcarii, l.
+XIII, p. 375.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note168" href="#tag168">168.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 564. — Fr.
+Belcarii, l. XIII, p. 376.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note169" href="#tag169">169.</a> <i>Vita di Alfonso d'Este, p. 77. — Vita
+di Leon X, l. II, p. 110.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note170" href="#tag170">170.</a> <i>L'Anonimo Padovano, presso Muratori
+Annali d'Italia ad ann. — Mémoir. de Bayard,
+c. XLVII, p. 217.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note171" href="#tag171">171.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 565. — Fr.
+Belcarii, l. XIII, p. 577.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note172" href="#tag172">172.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 567. — Fr.
+Belcarii, l. XIII, p. 377.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note173" href="#tag173">173.</a> <i>Ariosto Orl. Fur., c. III, stanza 54 e
+canto XLII, st. 5. — Fr. Guicciardini, l. X,
+p. 568. — P. Bembi, l. XII, p. 272. — P.
+Giovio vita di Alfonso, p. 71. — Fr. Belcarii,
+l. XIII, p. 377. — Muratori Ann. d'Italia ad
+An. 1512.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note174" href="#tag174">174.</a> <i>Ariosto Orl. Fur., cant. III, e XLII, ne'
+prealleg. luoghi.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note175" href="#tag175">175.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 568. — Jac.
+Nardi, l. V, p. 231. — P. Giovio vita di Leon
+X, l. II, p. 105. — Fr. Belcarii, l. XIII, p.
+378. — Jo. Marianae Hist. Hisp., l. XXX,
+c. VI, p. 307.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note176" href="#tag176">176.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 368. — Jo.
+Marianae de reb. Hispan., l. XXX, c. VII,
+p. 308. — Fr. Belcarii, l. XIII, p. 378.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note177" href="#tag177">177.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 569. — Mém.
+de Fleuranges, t. XVI, p. 85. — Observations
+sur ces mémoires, p. 343. — P. Giovio vita di
+Leon X, p. 106.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note178" href="#tag178">178.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 571. — Fr.
+Belcarii, l. XIII, p. 379.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note179" href="#tag179">179.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 572.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note180" href="#tag180">180.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 573. — Mémoir.
+du maréchal de Fleuranges, t. XVI, p. 85.</i> — La
+narrazione del Guicciardini fu copiata da
+Paolo Giovio, <i>vita di Leon X, p. 108, e da
+Belcario, l. XIII, p. 380.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note181" href="#tag181">181.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 575. — Jac.
+Nardi, l. V, p. 231. — P. Bembo, l. XII, p.
+275. — P. Giovio Vita di Leone X, l. II,
+p. 111. — Fr. Belcarii, l. XIII, p. 380. — Jo.
+Marianae de rebus Hisp., l. XXX, c. VII,
+p. 309.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note182" href="#tag182">182.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 574.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note183" href="#tag183">183.</a> <i>Mém. du chev. Bajard, c. XLVIII, p. 230.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note184" href="#tag184">184.</a> <i>P. Bembi Hist. Ven., l. XII, p. 272.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note185" href="#tag185">185.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 574. — Mémoires
+du cheval. Bayard, c. XLVIII, p. 231. — P.
+Bembi Hist. Ven., l. XII, p. 273. — Fr.
+Belcarii, l. XIII, p. 381.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note186" href="#tag186">186.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 575. — Mém.
+de Bayard, c. XLVIII, p. 233. — P. Bembi,
+l. XII, p. 274.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note187" href="#tag187">187.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 575. — Mém.
+de Bayard c. XLIX, p. 235-239. — Fleuranges,
+t. XVI, p. 87. — Jac. Nardi, l. V, p. 232. — P.
+Bembo, l. XII, p. 275. — P. Giovio Vita
+di Leone X, l. II, p. 113. — Fr. Belcarii, l. XII,
+p. 381.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note188" href="#tag188">188.</a> <i>Mém. du chev. Bayard, c. L, p. 240.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note189" href="#tag189">189.</a> <i>Mém. de Bayard, p. 241. — Mémoires de
+Fleuranges, t. XVI, p. 87. — P. Bembi Hist.
+Veneta, l. XII, p. 275. — P. Giovio Vita di
+Leon X, l. II, p. 115. — Fr. Belcarii, l. XIII,
+p. 382.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note190" href="#tag190">190.</a> <i>Mém. du chev. Bayard, c. L, p. 245.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note191" href="#tag191">191.</a> <i>Ivi, p. 247.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note192" href="#tag192">192.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 577. — Ist.
+di Gio. Cambi, t. XXI, f. 281. — Jac. Nardi,
+l. V, p. 233</i>, il quale assicura che si contarono
+quindici mila morti. — <i>Mém. de Bayard, c. L,
+p. 254. — Mém. de Fleuranges, p. 88.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note193" href="#tag193">193.</a> <i>Mém. du chev. Bayard, ch. L, p. 245-258. — Fr.
+Guicciardini, l. X, p. 577. — P. Bembo
+l. XII, p. 276. — Anon. Padov. MS. presso Muratori
+An. d'Ital. ad an. 1512. — Ist. di Gio.
+Cambi, t. XXI, p. 281-283. — Jac. Nardi,
+l. V, p. 233. — P. Giovio Vita d'Alfonso d'Este,
+p. 78. — Vita di Leon X, l. II, p. 115. — Fr.
+Belcarii, l. XIII, p. 382. — Jo. Marianae
+de reb. Hisp., l. XXX, c. VIII, p. 310. — Arnoldi
+Ferroni, l. IV, p. 71.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note194" href="#tag194">194.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 577. — P. Giovio
+Vita di Leon X, l. II, p. 115. — Gaston
+et Bayard tragédie de Du Belloy, 1771.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note195" href="#tag195">195.</a> <i>Jo. Marianae de reb. Hisp. l. XXX, c. VIII,
+p. 310. — Mém. du chev. Bayard, c. L, p. 256.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note196" href="#tag196">196.</a> <i>Rymer Foedera et Conventiones, t. XIII,
+p. 311. — Rapin de Thoyras, Hist. d'Angleterre
+l. XV, t. VI, p. 41.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note197" href="#tag197">197.</a> <i>Rymer, Foedera et Conv., t. XIII, p. 310.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note198" href="#tag198">198.</a> <i>Rapin de Thoyras, l. XV, p. 44. — Hume's
+History of England, ch. XXVII, t. V, p. 112.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note199" href="#tag199">199.</a> <i>Fr. Guicciardini l. X, p. 578. — Fr. Belcarii,
+l. XIII, p. 383.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note200" href="#tag200">200.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 579. — Fr.
+Belcarii, l. XIII, p. 383.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note201" href="#tag201">201.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 580. — Fr.
+Belcarii, l. XIII, p. 384.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note202" href="#tag202">202.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 560 e 581. — Fr.
+Belcarii, l. XIII, p. 385. — Jac. Nardi,
+l. V, p. 233.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note203" href="#tag203">203.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 581. — Fr.
+Belcarii, l. XIII, p. 385. — Mém. du chev.
+Bayard, ch. L, p. 257.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note204" href="#tag204">204.</a> <i>P. Giovio Vita di Leon X, l. II, p. 117.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note205" href="#tag205">205.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 582. — Fr. Belcarii,
+l. XIII, p. 385.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note206" href="#tag206">206.</a> <i>Mém. du chev. Bayard, t. XV, ch. LII,
+p. 258.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note207" href="#tag207">207.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 583. — Fr.
+Belcarii, l. XIII, p. 386. — P. Giovio Vita di
+Leone X, l. II, p. 118.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note208" href="#tag208">208.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 584. — Fr. Belcarii,
+l. XIII, p. 386. — Mém. du chev. Bayard,
+ch. LII, p. 258. — Jo. Marianae de Reb.
+Hisp., l. XXX, c. IX, p. 312.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note209" href="#tag209">209.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 584.</i> — F. Belcario,
+che d'ordinario si limita a tradurre, prende
+i <i>bracci</i> per braccia marine, e dà loro cinque
+piedi, <i>l. XIII, p. 386. — Mém. du chev. Bayard,
+c. LII, p. 275. — Mémoir. de Fleuranges,
+t. XVI, p. 89. — Muratori Ann. d'Italia ad
+an. 1512. — P. Giovio Vita d'Alfonso d'Este,
+p. 79.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note210" href="#tag210">210.</a> <i>Mém. de Bayard, l. LII, p. 275. — Mém.
+de Fleuranges, p. 89.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note211" href="#tag211">211.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 585. — Jo. Marianae
+de reb. Hisp. XXX, c. IX, p. 312.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note212" href="#tag212">212.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 585. — Fr. Belcarii,
+l. XIII, p. 387. — Jac. Nardi, l. V,
+p. 234. — P. Giovio Vita di Alfonso, p. 81.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note213" href="#tag213">213.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 585. — Mém.
+de Fleuranges, p. 91. — Mém. de Bayard,
+ch. LIV, p. 285. — Jac. Nardi Hist. Fior.,
+l. V, p. 234.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note214" href="#tag214">214.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 586. — Fr.
+Belcarii, l. XIII, p. 387. — Jac. Nardi, l. V,
+p. 235. — Mém. du chev. Bayard, ch. LIV,
+p. 285.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note215" href="#tag215">215.</a> <i>Mémoires du jeune adventureux maréchal
+de Fleuranges, t. XVI, p. 94.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note216" href="#tag216">216.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 588. — Fr. Belcarii,
+l. XIII, p. 388. — Jac. Nardi, l. V, p. 235. — Mém
+de Fleuranges, p. 93. — P. Giovio vita
+di Leon X, l. II, p. 121. — Ejusdem Ferdinandi
+Davali Piscarii vita, l. I, p. 278.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note217" href="#tag217">217.</a> <i>Mémoires de Bayard, c. LIV, p. 301.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note218" href="#tag218">218.</a> <i>Mémoires de Fleuranges, p. 94. — Mém.
+de Bayard, ch. LIV, p. 302. — Jo. Marianae
+Hist. Hisp., l. XXX, c. IX, p. 314.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note219" href="#tag219">219.</a> <i>P. Giovio Vita d'Alfonso d'Este, p. 83</i>;
+ma egli soggiugne che Alfonso lo assicurò di non
+avere mai tenuto questo discorso.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note220" href="#tag220">220.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 589. — Jacopo
+Nardi Hist. Flor., l. V, p. 236. — P. Giovio Vita
+di Leon X, l. II, p. 123.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note221" href="#tag221">221.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 589. — Fr.
+Belcarii, l. XIII, p. 388. — Mém. de Bayard,
+c. LIV, p. 303. — P. Giovio Vita di Leon X,
+l. II, p. 124.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note222" href="#tag222">222.</a> P. Giovio, che aveva udito questo dialogo
+dalla bocca dell'uno e dell'altro interlocutore.
+<i>Vita d'Alfonso d'Este, p. 83.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note223" href="#tag223">223.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 590. — Fr. Belcarii,
+l. XIII, p. 389. — P. Jovii Ferdinandi Avali
+Pescarii Vita, l. I, p. 280.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note224" href="#tag224">224.</a> <i>Niccolò Macchiavelli dell'arte della guerra,
+l. II, p. 67. — Herrn Georgens von Frundsberg,
+Ritters Kriegzsthaten I Buch. f. 15. Francfort,
+1568, in fol.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note225" href="#tag225">225.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 590. — Mém.
+de Fleuranges, p. 96. — Fr. Belcarii, l. XIII,
+p. 389. — P. Giovio Vita di Leon X, l. II,
+p. 125.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note226" href="#tag226">226.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 591. — Mém.
+de Bayard, ch. LIV, p. 311. — P. Giovio Vita
+di Leon X, l. II, p. 127. — Vita d'Alfonso, p. 86.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note227" href="#tag227">227.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 592.</i> — Nelle
+Memorie di Bajardo 16,000, 4000 Francesi, <i>c. LV,
+p. 315</i>. — Jacopo Nardi 12,000 Spagnuoli, 4000
+Francesi, <i>Ist. Fior., l. V, p. 237</i>. — Giovanni Cambi,
+14,000 Spagnuoli, 6000 Francesi, <i>Ist. Fior. p. 288</i>. — Pietro
+Bizarro 18,000 in tutto, <i>Hist. Genuens.,
+l. XVIII, p. 431</i>.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note228" href="#tag228">228.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 591. — Fr. Belcarii,
+l. XIII, p. 389. — Jo. Marianae de reb.
+Hisp., l. XXX, c. IX, p. 514. — Muratori Ann.
+d'Italia, t. X, p. 81. — P. Bembi Hist. Ven.,
+l. XII, p. 278. — P. Giovio Vita di Leon X,
+l. II, p. 128.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note229" href="#tag229">229.</a> <i>Mém. du chev. Bayard, ch. LIV, p. 313.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note230" href="#tag230">230.</a> <i>Mém. du chev. Bayard, ch. LV, p. 314. — Fr.
+Belcarii, l. III, p. 590.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note231" href="#tag231">231.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 595. — P. Giovio,
+Vita di Leon X, l. II, p. 134. — Mémoir. de
+Fleuranges, p. 102. — Jac. Nardi, l. V, p. 239.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note232" href="#tag232">232.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 591. — Fr.
+Belcarii, l. XIII, p. 389. — Jac. Nardi, l. V,
+p. 238.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note233" href="#tag233">233.</a> <i>Mémoir. de Fleuranges, p. 100. — Mém.
+de Bayard, ch. LV, p. 316. — Fr. Belcarii,
+l. XIII, p. 390. — P. Bembi, l. XII, p. 278.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note234" href="#tag234">234.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 592 — P. Giovio
+vita di Alfonso d'Este, p. 88. — Jac. Nardi
+Hist. Fior., l. V, p. 238.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note235" href="#tag235">235.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 593. — Rayn.
+Ann. Eccl. 1512, § 22, p. 112 — Fr. Belcarii,
+l. XIII, p. 390. — P. Bembi, l. XII, p, 280. — P.
+Giovio Vita di Leon X, l. II, p. 130. — Dello
+stesso Vita di Alfonso da Este, p. 89.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note236" href="#tag236">236.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 594. — P.
+Bembi, l. XII, p. 279. — Rayn. Ann. Eccl.
+1512, § 23, p. 112. — Fr. Belcarii, l. XIII,
+p. 390.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note237" href="#tag237">237.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 597. — Scip.
+Ammirato, l. XXVIII, p. 302. — Rayn., § 24,
+p. 112. — Fr. Belcarii, l. XIII, p. 391.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note238" href="#tag238">238.</a> <i>Jo. Marianae Hist. Hisp., l. XXX, c. IX,
+p. 315.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note239" href="#tag239">239.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 594. — Fr. Belcarii,
+l. XIII, p. 391.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note240" href="#tag240">240.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 596.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note241" href="#tag241">241.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 595.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note242" href="#tag242">242.</a> <i>P. Giovio Vita di Leon X, l. II, p. 131.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note243" href="#tag243">243.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 596. — Scip.
+Ammirato, l. XXVIII, p. 302. — Rayn. Ann.
+Eccl. 1512, § 28, p. 113. — Jo. Marianae de
+reb. Hisp., l. XXX, c. X, p. 315. — Fr. Belcarii,
+l. XIII, p. 391.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note244" href="#tag244">244.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 598. — Fr. Belcarii,
+l. XIII, p. 392.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note245" href="#tag245">245.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 599. — Fr. Belcarii,
+l. XIII, p. 384.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note246" href="#tag246">246.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 600. — Jac.
+Nardi, l. V, p. 239. — P. Giovio Vita di Leon V,
+l. II, p. 135.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note247" href="#tag247">247.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 600. — P. Bembi
+Hist. Ven., l. XII, p. 280. — Fr. Belcarii,
+l. XIII, p. 393.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note248" href="#tag248">248.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 598. — P. Giovio
+Vita di Leon X, l. II, p. 132.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note249" href="#tag249">249.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 600. — Fr.
+Belcarii, l. XIII, p. 393.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note250" href="#tag250">250.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 601. — Fr.
+Belcarii, l. XIII, p. 393. — Jac. Nardi, l. V,
+p. 239. — Jo. Marianae de reb. Hispan., l. XXX,
+c. XI, p. 317.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note251" href="#tag251">251.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 602. — Fr.
+Belcarii, l. XIII, p 393. — P. Bizarri Hist.
+Gen., l. VIII, p. 432. — Mém. de Fleuranges,
+p. 103. — Mém. du chev. Bayard, ch. LV,
+p. 318.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note252" href="#tag252">252.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 602. — P. Bembi,
+l. XII, p. 280. — Jac. Nardi, l. V, p. 240. — Fr.
+Belcarii, l. XIII. p. 394.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note253" href="#tag253">253.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 602. — Fr. Belcarii,
+l. XIII, p. 394. — Rayn. Ann. Ecc. 1512,
+§ 59, p. 120. — Jo Marianae, l. XXX, c. X,
+p. 315. — Mém. du chev. Bayard, ch. LV, p. 318. — P.
+Giovio Vita di Leon X, l. II, p. 136.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note254" href="#tag254">254.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 603. — Fr.
+Belcarii, l. XIII, p. 394. — Mém. de Fleuranges,
+p. 104 — Mémoir. de Bayard, ch. LV,
+p. 319. — Jac. Nardi, l. V, p. 240. — P.
+Giovio Vita di Leon X, l. II, p. 139.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note255" href="#tag255">255.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 604.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note256" href="#tag256">256.</a> <i>Ubertus Folieta, Genuen. Hist., l. XII,
+p. 708, 709. — P. Bizarri Sen. Pop. q. Gen.
+Hist., l. XVIII, p. 432.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note257" href="#tag257">257.</a> <i>P. Bembi Hist. Ven., l. XII, p. 281.</i>
+Esprime sempre le somme in lingua classica,
+in lire d'oro per cento ducati.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note258" href="#tag258">258.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 603. — Fr.
+Belcarii, l. XIII, p. 394. — Gio. Cambi Ist.
+Fior., l. XXI, p. 297. — P. Giovio Vita di
+Leon X, t. II, p. 141.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note259" href="#tag259">259.</a> <i>P. Bembi Hist. Ven., l. XII, p. 279. — Fr.
+Belcarii, l. XIII, p. 390.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note260" href="#tag260">260.</a> <i>Murat. Ann. d'It., t. X, p. 86 ad an. 1512.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note261" href="#tag261">261.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 4.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note262" href="#tag262">262.</a> <i>Rapin Thoyras, Hist. d'Anglet., t. XV,
+p. 45. — Rymer Acta publica, t. XIII, p. 326. — Hume's
+History, chap. XXVII, t. V, p. 114.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note263" href="#tag263">263.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 1. — P.
+Giovio Vita d'Alfonso, p. 90. — Jac. Nardi
+Hist. Flor., l. V, p. 241. — Jo. Marianae de
+reb. Hisp., l. XXX, c. XIII, p. 320.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note264" href="#tag264">264.</a> <i>Parisii de Grassis Diar. Cur. Rom., t. III,
+p. 879, apud Rayn. Ann. 1512, t. XX, p. 122,
+§ 71-76.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note265" href="#tag265">265.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 3. — P.
+Giovio Vita d'Alfonso, p. 91. — Jac. Nardi,
+l. V, p. 242. — Fr. Belcarii Comm., l. XIII,
+p. 395.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note266" href="#tag266">266.</a> <i>Parisii de Grassis, t. III, p. 898, apud
+Rayn. Ann. Eccl., t. XX, § 70, p. 122.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note267" href="#tag267">267.</a> <i>Chron. Parm. t. IX, Script. Rer. Ital.,
+p. 786. — Chron. Placent., t. XVI, ivi p. 479.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note268" href="#tag268">268.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 5. — Fr.
+Belcarii Comm., l. XIII, p. 396.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note269" href="#tag269">269.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 4. — Fr.
+Belcarii, l. XIII, p. 396. — Guichenon,
+Hist. généalog. de la maison de Savoie, t. II,
+p. 196.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note270" href="#tag270">270.</a> <i>Scip. Ammirato, l. XXVIII, p. 303.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note271" href="#tag271">271.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 6. — Jac.
+Nardi, l. V, p. 246. — Scip. Ammirato,
+l. XXVIII, p. 304.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note272" href="#tag272">272.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 8. — Jac.
+Nardi, l. V, p. 247. — P. Giovio Vita
+di Leon X, l. II, p. 142. — Comm. di Filippo
+de' Nerli de' fatti civili di Firenze, l. V, p. 107.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note273" href="#tag273">273.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI; p. 9. — Comm.
+del Nerli, l. V, p. 107.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note274" href="#tag274">274.</a> Il Macchiavelli era stato spedito il 20 agosto
+a Firenzuola per chiudergli la strada, ma giunse
+troppo tardi, e non aveva quanta gente bastava
+per occupare il passo dello <i>Stale</i>; più addietro
+le montagne non avevano gole suscettibili di
+difesa. <i>Lettere di Macchiavelli, di Francesco
+Zati, di Baldassare Carducci e di Francesco
+Tosinghi del 21, 22 e 23 agosto del 1512. Legazioni,
+t. VII, p. 431-438.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note275" href="#tag275">275.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 10. — P.
+Giovio Vita di Leon X, l. II, p. 144. — Jac.
+Nardi Hist. Flor., l. V, p. 248.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note276" href="#tag276">276.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 11.</i> — Filippo
+de' Nerli, presente al consiglio quando il
+gonfaloniere tenne questo discorso, dice che il
+Guicciardini lo riferì con molta eleganza. <i>Comm.
+l. V, p. 108.</i> Non si deve dunque risguardare
+come un'invenzione dello storico. — <i>Scip. Ammirato,
+l. XXVIII, p. 305.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note277" href="#tag277">277.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 12. — Istor.
+di Gio. Cambi, t. XXI, p. 306. — Comm.
+di Ser Filippo de' Nerli, l. V, p. 108. — Scip.
+Ammirato, l. XXVIII, p. 306.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note278" href="#tag278">278.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 13. — Jac.
+Nardi Ist. Fior., l. V, p. 248. — Fr. Belcarii,
+l. XIII, p. 399. — Scip. Ammirato, l.
+XXVIII, p. 306.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note279" href="#tag279">279.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 14. — Jac.
+Nardi, l. V, p. 250. — Scip. Ammirato,
+l. XXVIII, p. 306. — Comment. di Filippo de'
+Nerli, l. V, p. 109. — Jo. Marianae de reb.
+Hisp., l. XXX, c. XIV, p. 321. — P. Giovio
+vita di Leon X, l. II, p. 144.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note280" href="#tag280">280.</a> <i>Jac. Nardi, l. V, p. 252.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note281" href="#tag281">281.</a> Stando alle lettere di Francesco Vettori al
+Macchiavelli, pare che lo scopo principale di suo
+fratello Paolo, fosse di giovare al gonfaloniere, e
+di salvargli la vita. <i>Lettere famigliari del Macchiavelli,
+t. VII, lett. 16, p. 41. — Jac. Nardi,
+l. V, p. 253. — Fil. de' Nerli, l. V, p. 107.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note282" href="#tag282">282.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 15. — Istor.
+di Gio. Cambi, t. XXI, p. 309. — Jac.
+Nardi, l. V, p. 253. — Filippo de' Nerli, l. V,
+p. 109. — Scip. Ammirato, l. XXVIII, p. 307. — P.
+Giovio vita di Leon X, l. II, p. 146.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note283" href="#tag283">283.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, t. XXI, p. 311. — P.
+Giovio vita di Leon X, l. II, p. 147. — Jac.
+Nardi, l. V, p. 254. — Comment. di Filippo
+de' Nerli, l. V, p. 110. — Scip. Ammirato,
+l. XXIX, p. 311.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note284" href="#tag284">284.</a> <i>Jac. Nardi, l. VI, p. 259. — Comment.
+di ser Filip. de' Nerli, l. VI, p. 112.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note285" href="#tag285">285.</a> <i>Comment. del Nerli, l. VI, p. 114. — Ist.
+di Gio. Cambi, t. XXI, p. 324.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note286" href="#tag286">286.</a> <i>Comment. del Nerli, l. VI, p. 115.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note287" href="#tag287">287.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, t. XXI, p. 324. — Commen.
+di ser Fil. de' Nerli, l. VI, p. 116. — Scip.
+Ammirato, l. XXIX, p. 312. — P. Giovio
+vita di Leone X, l. III, p. 149. — Fr. Guicciardini,
+t. II, l. XI, p. 17.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note288" href="#tag288">288.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, t. XXI, p. 329. — Jac.
+Nardi, l. VI, p. 263. — Scip. Ammirato,
+l. XXIX, p. 311.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note289" href="#tag289">289.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, t. XXI, p. 330.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note290" href="#tag290">290.</a> <i>Comment. del Nerli, l. VI, p. 119. — Ist.
+di Gio. Cambi, t. XXI, p. 351 — Jac. Nardi,
+l. VI, p. 262.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note291" href="#tag291">291.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, l. XXI, p. 340.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note292" href="#tag292">292.</a> <i>Jac. Nard. Hist. Fior., l. VI, p. 263.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note293" href="#tag293">293.</a> <i>Jac. Nardi, l. V, p, 230, l. VI, p. 264-265.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note294" href="#tag294">294.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 18. — P.
+Bembi Hist. Ven., l. XII, p. 283-284.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note295" href="#tag295">295.</a> Un'elegante descrizione dell'ingresso del vescovo
+Langio in Roma fu scritta in latino da Pierio
+Valeriano Bolzanio, e pubblicata in Germania.
+<i>N. d. T.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note296" href="#tag296">296.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 19. — Paris
+de Grassis Diar., t. III, p. 938, apud Rayn.
+Ann., t. XX, p. 125, an. 1512, § 90. — Ist.
+di Gio. Cambi, p. 338. — Scip. Ammirato,
+l. XXIX, p. 311. — Fr. Belcarii, l. XIV, p. 401.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note297" href="#tag297">297.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 20. — Jac.
+Nardi, l. VI, p. 266.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note298" href="#tag298">298.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 21. — P.
+Bembi, l. XII, p. 285. — Fr. Belcarii,
+l. XIV, p. 402.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note299" href="#tag299">299.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 21. — Rayn.
+An. Eccl. 1512, § 91, p. 125. — Fr. Belcarii
+l. XIV, p. 402.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note300" href="#tag300">300.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 22. — P.
+Bizzarri Gen. Hist., l. XVIII, p. 432. — Jac.
+Nardi, l. VI, p. 266. — Fr. Belcarii,
+l. XIV, p. 403.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note301" href="#tag301">301.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 23. — Jo. Marianae
+de reb. Hisp., l. XXX, c. XI, p. 317. — Mém.
+du chev. Bayard, ch. LVI, p. 329-339. — Mémoir.
+de Fleuranges, p. 106-116. — Fr.
+Belcarii, l. XIV, p. 404. — Hume's history
+of England, ch. XXVII, t. V, p. 115.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note302" href="#tag302">302.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 27. — Fr.
+Belcarii, l. XIV, p. 405.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note303" href="#tag303">303.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 27. — Fr.
+Belcarii, l. XIV, p. 405.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note304" href="#tag304">304.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 29.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note305" href="#tag305">305.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 28. — Fr.
+Belcarii, l. XIV, p. 406.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note306" href="#tag306">306.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 29.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note307" href="#tag307">307.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 30.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note308" href="#tag308">308.</a> <i>Paolo Giovio Vita d'Alfonso d'Este, p. 94.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note309" href="#tag309">309.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 30. — Rayn.
+An. Eccl. 1512, § 97, p. 126.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note310" href="#tag310">310.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. X, p. 31. — P.
+Giovio, Vita di Leon X, l. III, p. 151. — Ist.
+di Gio. Cambi, t. XXII, p. 4. — Jac. Nardi,
+l. VI, p. 270. — Scip. Ammirato, l. XXIX,
+p. 311. — P. Bizarri, l. XVIII, p. 433. — Rayn.
+Ann. Eccl. 1513, § 1-9, p. 132-133. — Fr.
+Belcarii, l. XIV, p. 407.</i> — La storia di Venezia
+di Pietro Bembo finisce alla morte di Giulio
+II, <i>l. XII, p. 286</i>. Dessa è uno de' più deboli
+libri di questo celebre letterato. Egli sagrifica
+sempre la sua imparzialità e la sua buona fede a
+ciò ch'egli crede l'onore della sua patria. Le sue
+informazioni sono troppo inesatte, e sebbene abbia
+avuto sott'occhio alcune carte dello stato, che
+non avevano potuto vedere gli altri storici, il più
+gran numero de' moltissimi documenti che gli sarebbero
+stati necessarj gli furono sottratti dalla
+gelosia del governo. Finalmente anche sotto il
+rapporto del merito letterario la storia del Bembo,
+conviene confessarlo, non è degna del nome del
+suo autore. A molta eleganza e purità di stile egli
+non seppe aggiugnere quell'interesse, che alletta
+a leggere la storia; e non si può scorrere quella
+del Bembo senza molta fatica e senza noja. Io
+feci uso dell'edizione del <i>Thesaurus antiquitatum
+et historiarum Italiae del Burmanno, nel t. V,
+p. I, p. 1-286.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note311" href="#tag311">311.</a> È cosa notabile che ciò che osserva il nostro
+autore rispetto al merito della storia del Bembo,
+altri lo hanno osservato per conto delle altre opere
+dello stesso autore. Il Bembo ottenne grandissimo
+nome, ma separatamente esaminando tutte le sue
+opere, sempre si crede che lo debba a tutt'altra
+scrittura che a quella che si ha sotto gli occhi.
+<i>N. d. T.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note312" href="#tag312">312.</a> <i>Bellarminus de Potest. sum. Pont. in tempore,
+c. II, apud Raynald. Ann. 1513, § 12,
+p. 134.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note313" href="#tag313">313.</a> <i>Jac. Nardi, l. VI, p. 265.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note314" href="#tag314">314.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 32. — Parisii
+de Grassis Diarium curiæ Roman. apud Raynald.
+Ann. 1513, § 13, p. 134.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note315" href="#tag315">315.</a> <i>Parisii Diar. Rom. ap. Rayn. Ann. 1513,
+§ 13, 14, 15, p. 134. — P. Giovio Vita di
+Leon X, l. III, p. 152. — Fr. Guicciardini,
+t. II, l. XI, p. 32. — Fr. Belcarii, l. XIV,
+p. 408.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note316" href="#tag316">316.</a> <i>Acta Sinodalia et Par. de Grassis, apud
+Rayn. 1513, § 20, p. 136. — Jac. Nardi, l. VI,
+p. 271.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note317" href="#tag317">317.</a> <i>Jac. Nardi, l. VI, p. 272. — Fr. Guicciardini,
+l. XI, p. 33. — P. Giovio Vita di
+Leon X, l. III, p. 156. — Id. Vita d'Alfonso,
+p. 95. — Par. de Grassis Diar. apud Raynald.
+1513, § 20, p. 136.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note318" href="#tag318">318.</a> <i>Jac. Nardi, l. VI, p. 276. — Scip. Ammirato,
+l. XXIX, p. 313.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note319" href="#tag319">319.</a> <i>Jac. Nardi, l. VI, p. 272.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note320" href="#tag320">320.</a> <i>Filippo Nerli Comm., l. VI, p. 123. — Vita
+di Macchiavelli, p. 166.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note321" href="#tag321">321.</a> <i>Jac. Nardi, l. VI, p. 268. — Gio. Cambi,
+t. XXII, p. 5. — Comm. del Nerli, l. VI, p. 123. — Scip.
+Ammirato, l. XXIX, p. 312.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note322" href="#tag322">322.</a> <i>Jac. Nardi, l. VI, p. 272. — Gio. Cambi,
+t. XXII, p. 8. — Scip. Ammirato, l. XXIX,
+p. 313.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note323" href="#tag323">323.</a> <i>Scip. Ammirato, l. XXIX, p. 314. — Gio.
+Cambi, p. 27, 31.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note324" href="#tag324">324.</a> <i>P. Giovio Vita d'Alfonso, p. 99. — Fr.
+Guicciardini, t. II, l. XI, p. 31.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note325" href="#tag325">325.</a> <i>Lett. di Vettori a Macchiavelli, n.º 21,
+p. 63</i>, del 12 luglio 1513.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note326" href="#tag326">326.</a> <i>Lettera familiare 17 di Macchiavelli a
+Francesco Vettori del mese di aprile del 1513.
+Opere, t. VIII, p. 47.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note327" href="#tag327">327.</a> I motivi di questa tregua vengono discussi
+acutamente tra il Macchiavelli ed il Vettori,
+<i>t. VIII, p. 41 e segu. — Fr. Guicciardini, l. XI,
+p. 33. — P. Giovio Vita di Leon X, l. III,
+p. 161. — Jo. Marianæ Hist. Hisp., l. XXX,
+c. 18, p. 329.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note328" href="#tag328">328.</a> <i>Lettera del Vettori a Macchiavelli del 21
+aprile 1513, t. VIII, p. 42.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note329" href="#tag329">329.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 36.
+Fr. Belcarii, l. XIV, p. 409. — Paolo Paruta
+della Stor. Venez., l. I, p. 19. — P. Jovii Hist.,
+l. XI, p. 160.</i> — Dopo la lacuna che lasciano i
+sei libri perduti nel sacco di Roma, l'undecimo
+di Giovio comincia col pontificato di Leon X.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note330" href="#tag330">330.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 36. — Mém. de
+Fleuranges, t. XVI, p. 116-119. — Mém. de du
+Bellay, l. I, p. 4 e 15. — Hist. de la Ligue de
+Cambray, vol. II, l. IV, p. 297.</i> — Questa spedizione
+non essendo riuscita, gli storici francesi
+diminuiscono le forze della loro armata.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note331" href="#tag331">331.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 37. — P.
+Jovii Hist., l. XI, p. 161.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note332" href="#tag332">332.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 38. — Fr.
+Belcarii, l. XIV, p. 410. — Mém. de Fleuranges,
+l. XVI, p. 120. — P. Jovii Hist., l. XI, p. 163.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note333" href="#tag333">333.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 40. — P.
+Paruta Stor. Venez., l. I, p. 26.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note334" href="#tag334">334.</a> <i>Uberti Folietæ Genuens. Hist., l. XII,
+p. 710. — P. Bizarri Sen. Pop. q. Genuens. Hist.,
+l. XVIII, p. 433.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note335" href="#tag335">335.</a> <i>Uberti Folietæ, l. XII, p. 712. — P. Bizarri,
+l. XVIII, p. 435. — P. Jovii Hist., l. XI,
+p. 162.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note336" href="#tag336">336.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 42. — Jo. Marianæ
+Hist. Hisp., l. XXX, c. 20, p. 331.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note337" href="#tag337">337.</a> <i>Paruta Ist. Venez., l. I, p. 35.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note338" href="#tag338">338.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 42. — P. Giovio
+Ist., l. XI, p. 165. — Mém. de Fleuranges,
+t. XVI, p. 126.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note339" href="#tag339">339.</a> <i>P. Jovii Hist., l. XI, p. 163.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note340" href="#tag340">340.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 42. — P.
+Jovii Hist. sui temp., l. XI, p. 165.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note341" href="#tag341">341.</a> <i>Mém. de Fleuranges, t. XVI, p. 119,
+129, 130. — Mém. de messire Martin du Bellay
+seigneur de Langey, t. XVII, l. I, p. 17, 18. — Mém.
+de Louis de la Tremouille, l. XIV,
+ch. XIV, p. 183, 190.</i> Ma l'ultimo, che è lo
+stesso generale vinto, facendo la propria apologia,
+ha spesse volte avvertitamente confuse le
+date e gli avvenimenti. Le accuse de' Francesi
+contro il Trivulzio sembrano affatto prive di
+fondamento. Il recente biografo del Trivulzio,
+cav. Carlo Rosmini, dissimulò tali accuse invece
+di confutarle, come pare che avrebbe potute
+fare, <i>l. XI, p. 467</i>.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note342" href="#tag342">342.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 42. — P.
+Jovii Hist. sui temp., l. XI, p. 167. — P.
+Paruta Ist. Ven., l. I, p. 37.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note343" href="#tag343">343.</a> <i>Mém. de Fleuranges, l. XVI, p. 131, 136. — Fr.
+Guicciardini, t. II, l. XI, p. 44. — P.
+Jovii, l. XI, p. 169. — P. Paruta, l. I, p. 39.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note344" href="#tag344">344.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 45. — P.
+Jovii Hist., l. XI, p. 171. — Epist. Leonis X
+ad Max. Sfortiam, apud Rayn. 1513, § 29,
+p. 138. — P. Giovio Vita di Leon X, l. III,
+p. 163. — Fr. Belcarii, l. XIV, p. 413. — P.
+Paruta, l. I, p. 41.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note345" href="#tag345">345.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 45. — P.
+Jovii Hist. sui temp., p. 173. — Ejusd. Vita
+Ferdin. Davali Piscarii, l. I, p. 285. — Uberti
+Folietae Gen. Hist., l. XII, p. 713. — P. Bizarri,
+l. XVIII, p. 436.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note346" href="#tag346">346.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 46. — P. Jovii
+Hist., l. XI, p. 172. — P. Paruta Ist. Ven.,
+l. I, p. 44.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note347" href="#tag347">347.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XI, p. 47. — P.
+Jovii Hist., l. X, p. 173. — P. Paruta,
+l. I, p. 45 e 52.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note348" href="#tag348">348.</a> <i>P. Paruta Ist. Ven., l. I, p. 49. — Fr.
+Guicciardini, l. XI, p. 49. — P. Jovii de Vita
+Ferdin. Davali Piscarii, l. I, p. 286.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note349" href="#tag349">349.</a> <i>P. Jovii Hist., l. XII, p. 193. — Fr.
+Guicciardini, l. XI, p. 51. — P. Paruta, l. I,
+p. 55. — Fr. Belcarii, l. XV, p. 417. — Herren
+Georgens von Frundsberg Kriegzsthathen,
+Buch I, f. 17.</i> Ediz. in foglio. Francoforte, 1568.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note350" href="#tag350">350.</a> <i>P. Paruta, l. I, p. 57.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note351" href="#tag351">351.</a> <i>P. Jovii Hist., l. XII, p. 198. — P. Paruta,
+l. I, p. 60. — Fr. Guicciardini, l. XI, p. 53.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note352" href="#tag352">352.</a> <i>P. Jovii Hist., l. XII, p. 196. — Ejusd.
+Vita Ferd. Davali Piscarii, l. I, p. 288. — P.
+Paruta, l. I, p. 64. — Fr. Guicciardini, l. XI,
+p. 54.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note353" href="#tag353">353.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 55. — P. Paruta,
+l. I, p. 68. — P. Jovii Hist. sui temp.,
+l. XII, p. 197. — Ejusd. Vita Ferdin. Davali
+Piscarii, l. I, p. 289.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note354" href="#tag354">354.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 55. — P.
+Paruta, l. I, p. 75. — P. Jovii Hist. sui temp.,
+l. XII, p. 198. — Ejusd. Vita Ferdin. Davali
+Piscarii, l. I, p. 290.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note355" href="#tag355">355.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 56. — P.
+Paruta, l. I, p. 77. — P. Jovii Hist., l. XII,
+p. 199. — Ejusd. Ferd. Davali Piscarii Vita,
+l. I, p. 291. — Vita di Leon X, l. III, p. 171. — Jo.
+Marianae Hist. Hisp., l. XXX, c. 21,
+p. 334. — Fr. Belcarii, l. XIV, p. 419. — Georgens
+von Frundsberg Kriegzsthaten, B. I.,
+f. 18.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note356" href="#tag356">356.</a> <i>P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. I, p. 292. — P.
+Paruta, l. I, p. 80.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note357" href="#tag357">357.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XIII, p. 220.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note358" href="#tag358">358.</a> <i>Rymer Acta publica, t. XIII, p. 358. — Rapin
+Thoyras Histoire d'Anglet., t. XV, p. 63. — Fr.
+Belcarii, l. XIV, p. 421. — P. Jovii
+Hist. sui temp., l. XI, p. 176.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note359" href="#tag359">359.</a> <i>Mém. de Fleuranges, t. XVI, p. 145. — Mém.
+de Martin du Bellay, l. I, p. 21. — Mém.
+du chev. Bayard, ch. LVII, p. 339-354. — Rapin
+de Thoyras Hist. d'Anglet., l. XV, p. 72. — Fr.
+Guicciardini, l. XII, p. 62. — P. Jovii Hist.
+sui temp., t. XI, p. 176.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note360" href="#tag360">360.</a> <i>Buchanani rer. Scot. Hist., l. XIII, p. 429.
+editio Trajecti ad Rhenum, 1697. — Robertson's
+History of Scotland, B. I, p. 38. — P. Jovii Hist.
+sui temp., l. XI, p. 178-186. — Fr. Guicciardini,
+l. XII, p. 64. — Fr. Belcarii, l. XIV, p. 425.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note361" href="#tag361">361.</a> <i>Mém. de Louis de la Tremouille, ch. XV,
+p. 191-199. — Mém. de Fleuranges, p. 139. — Mém.
+du chev. Bayard, ch. LVII, p. 356. — Mém.
+de Martin du Bellay, t. XVII, l. I,
+p. 24. — P. Jovii Hist. sui temp., l. XI, p. 187. — Fr.
+Guicciardini, l. XII, p. 63.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note362" href="#tag362">362.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XI, p. 190.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note363" href="#tag363">363.</a> <i>Ivi, l. XII, p. 203. — Fr. Guicciardini,
+l. XII, p. 69. — P. Paruta Hist. Ven., l. II, p. 168.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note364" href="#tag364">364.</a> Nelle lettere tra il Macchiavelli e Francesco
+Vettori, nelle quali si pongono in disamina gli
+avvenimenti che prevedevano, la successione di Carlo
+V, non è ricordata una sola volta come soggetto
+di timore, mentre che l'ambizione e l'onnipotenza
+degli Svizzeri occupano sempre questi due politici.
+<i>Macch. Lett. fam., N.º 16-39, p. 41-142.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note365" href="#tag365">365.</a> <i>Alfonso de Ulloa Vita di Carlo V,
+l. I, f. 13 e 42. — P. Paruta Stor. Venez.,
+l. II, p. 85. — Macchiavelli Lett. fam. passim. — P.
+Jovii Hist. sui temp., l. XIV, p. 256.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note366" href="#tag366">366.</a> <i>P. Paruta Stor. Ven., l. I, p. 139. — Fr.
+Guicciardini, l. XII, p. 70.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note367" href="#tag367">367.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XI, p. 48. — P. Jovii
+Hist. sui temp., l. XI, p. 190. — Par. de
+Grassis, t. IV, p. 47, ap. Rayn. Ann. Eccles.,
+§ 44, t. XX, p. 142.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note368" href="#tag368">368.</a> <i>Fleury Hist. Eccl. Liv. CXXIII, § 128. — Ann.
+Eccl. Rayn. 1513, § 61, p. 147, § 85,
+p. 154. — P. Jovii Hist. sui temp., l. XI, p. 191. — Fr.
+Guicciardini, l. XII, p. 65. — Fr. Belcarii,
+l. XIV, p. 416.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note369" href="#tag369">369.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 66.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note370" href="#tag370">370.</a> <i>Rymer Acta publica, l. XIII, p. 413. — Rapin
+de Thoyras, Hist. d'Anglet., l. XV, p. 87
+e seg. — Mém. de Bayard, ch. LVIII, p. 358. — Mém.
+de Fleuranges, t. XVI, p. 154, 157. — Mém.
+de du Bellay, l. I, p. 27. — Fr. Belcarii,
+l. XIV, p. 429. — Fr. Guicciardini,
+l. XII, p. 73. — P. Jovii Hist. sui temp., l. XIV,
+p. 289. — P. Paruta Hist. Ven., l. II, p. 146.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note371" href="#tag371">371.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XII, p. 201,
+217. — Uberti Folietae Gen. Hist., l. XII, p. 715. — Petri
+Bizarri, l. XVIII, p. 437. — Fr. Guicciardini,
+l. XII, p. 76.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note372" href="#tag372">372.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 65.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note373" href="#tag373">373.</a> <i>Ivi, p. 69. — P. Jovii Hist. sui temp.,
+l. XII, p. 207. — P. Paruta, l. II, p. 90 e seg.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note374" href="#tag374">374.</a> <i>P. Paruta, l. II, p. 91. — P. Jovii Hist.
+sui temp., l. XII, p. 209.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note375" href="#tag375">375.</a> <i>P. Paruta Ist. Ven., l. II, p. 102, 115. — Fr.
+Guicciardini, l. XII, p. 71. — P. Jovii
+Hist. sui temp., l. XII, p. 208.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note376" href="#tag376">376.</a> <i>P. Paruta Stor. Ven., l. II, p. 135. — Fr.
+Guicciardini, l. XII, p. 79. — P. Jovii
+Hist. sui temp., l. XII, p. 214.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note377" href="#tag377">377.</a> <i>P. Paruta Hist. Ven., l. II, p. 137. — Fr.
+Guicciardini, l. XII, p. 79. — P. Jovii
+Hist., l. XII, p. 203.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note378" href="#tag378">378.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 75.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note379" href="#tag379">379.</a> <i>Guichenon, Hist. généal. de la maison de
+Savoie, t. II, p. 179. — P. Giovio Vita di Leon X,
+t. III, p. 174. — Jac. Nardi, l. VI, p. 275.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note380" href="#tag380">380.</a> <i>P. Paruta Stor. Ven., l. II, p. 140. — Fr.
+Guicciardini, l. XII, p. 77.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note381" href="#tag381">381.</a> <i>Scip. Ammirato, l. XXIX, p. 315. — P.
+Giovio Vita di Alfonso d'Este, p. 96. — Fr.
+Guicciardini, l. XII, p. 77.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note382" href="#tag382">382.</a> Questa lettera sottoscritta <i>Frate Angelo
+morto</i> venne comunicata in Roma agli amici di
+Giuliano pochi mesi dopo l'elezione di suo fratello,
+<i>Jac. Nardi, l. VI, p. 276</i>. — Intorno alla
+proferta dei Veneziani può leggersi <i>Paol. Paruta
+Stor. Venez., l. II, p. 121.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note383" href="#tag383">383.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 80.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note384" href="#tag384">384.</a> <i>Mém. du chev. Bayard, ch. LVIII, p. 361. — Mém.
+de mess. Martin du Bellay, l. I, p. 37-39. — Mém.
+de Fleuranges, t. XVI, p. 163. — Fr.
+Guicciardini, l. XII, p. 82. — Fr. Belcarii,
+l. XIV, p. 433. — P. Jovii Hist. sui temp.,
+l, XIV, p. 289.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note385" href="#tag385">385.</a> Noi abbiamo un papa savio, e questo grave
+e rispettato (la lettera doveva venire nelle di
+lui mani); un imperatore instabile e vario; un
+re di Francia sdegnoso e pauroso; un re di Spagna
+taccagno e avaro; un re d'Inghilterra ricco,
+feroce e cupido di gloria; gli Svizzeri bestiali,
+vittoriosi e insolenti; noi altri d'Italia poveri,
+ambiziosi e vili; per gli altri re io non li conosco.
+Lett. a Fr. Vettori del 26 agosto 1513
+t. VIII, p. 88.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note386" href="#tag386">386.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XIV, p. 289.</i> — Lodovico
+XII raccontando al Macchiavelli, allora
+in legazione presso di lui, la presa di Monselice,
+e la carnificina della guarnigione, che fu
+segnalata da orribili crudeltà, gli disse ridendo:
+«Io fui tenuto, anno, un mal uomo, quando
+nella giornata dove io era si ammazzò tanti
+uomini: adesso monsignore di Ciamonte sarà
+tenuto quel medesimo.» <i>Macchiav. Legaz.
+Lett. di Blois 29 luglio 1510, t. VII, p. 343.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note387" href="#tag387">387.</a> <i>Rapin Thoyras Hist. d'Anglet., l. XV,
+p. 98. — Mém. de Fleuranges, p. 169.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note388" href="#tag388">388.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XII, p. 82. — P.
+Jovii Hist. sui temp., l. XV, p. 290.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note389" href="#tag389">389.</a> <i>Mém. du chev. Bayard, c. LVIII, p. 360. — Mém
+de Fleuranges, t. XVI, p. 154-157. — Mém.
+de du Bellay, l. I, p. 28.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note390" href="#tag390">390.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 83. — P.
+Jovii Hist., l. XV, p. 294.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note391" href="#tag391">391.</a> <i>Rymer Acta pubblica, t. XIII, p. 473,
+475, 476.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note392" href="#tag392">392.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 83</i>. — Il
+trattato trovasi in Dumont t. IV. — <i>Mém. du
+chev. Bayard, ch. LIX, p. 364. — Mém. de
+Martin de Bellay, l. I, p. 43. — Fr. Belcarii,
+l. XIV, p. 436.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note393" href="#tag393">393.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 85. — Fr.
+Belcarii, l. XV, p. 437. — P. Paruta Stor.
+Ven., l. III, p. 161.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note394" href="#tag394">394.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 84. — Mém.
+de Mart. du Bellay, l. I, p. 42. — Trovasi in
+trattato presso Leonard, t. IV. — P. Paruta
+stor. Ven., l. III, p. 150.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note395" href="#tag395">395.</a> <i>P. Jovii Hist. sui tem., l. XV, p. 292 e
+503. — Fr. Guicciardini, l. XII, p. 87. — P.
+Bizarri Hist. Gen., l. XIX, p. 445. — Uberti
+Folietae, l. XII, p. 717. — Fr. Belcarii, l. XV,
+p. 439.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note396" href="#tag396">396.</a> <i>Mémoir. de Bayard, ch. LIX, p. 365.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note397" href="#tag397">397.</a> <i>Mém. de Fleuranges, l. XVI, p. 177. — Fr.
+Guicciardini, l. XII, p. 88. — P. Jovii Hist.
+sui temp., l. XV, p. 295. — Fr. Belcarii Comm.,
+l. XV, p. 438.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note398" href="#tag398">398.</a> <i>Mém. de Mart. du Bellay, l. I, p. 47. — Anonimo
+Padovano presso Murat. ad an. 1515.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note399" href="#tag399">399.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 88. — P.
+Jovii Hist. sui temp., l. XV, p. 294. — Paolo
+Paruta, l. III, p. 158. — Fr. Belcarii, l. XV,
+p. 440.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note400" href="#tag400">400.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 89. — P.
+Jovii Hist., l. XV, p. 298.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note401" href="#tag401">401.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XV, p. 298. — Mém.
+de Fleuranges, p. 178. — Mém. de
+Louis de la Tremouille, c. XVI, p. 200. — Fr.
+Guicciardini, l. XII, p. 90. — Fr. Belcarii,
+l. XV, p. 441.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note402" href="#tag402">402.</a> <i>Mém. de Mart. du Bellay, l. I, p. 50. — Mém.
+de Fleuranges, p. 183. — Mém. du chev.
+Bayard, c. LIX, p. 368-374. — Pauli Jovii
+Hist., l. XV, p. 299. — Fr. Guicciardini,
+l. XII, p. 91.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note403" href="#tag403">403.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 92. — Jo.
+Marianae de reb. Hisp., l. XXX, c. XXVI,
+p. 343. — P. Jovii Hist., l. XV, p. 300.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note404" href="#tag404">404.</a> <i>P. Paruta, l. III, p. 167.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note405" href="#tag405">405.</a> <i>P. Jovii Hist., l. XV, p. 361. — Fr. Guicciardini,
+l. XII, p. 93. — Mém. de Fleuranges,
+p. 187. — Mémoir. de Martin du Bellay, l. I,
+p. 53.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note406" href="#tag406">406.</a> <i>Mém. de Fleuranges, p. 189.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note407" href="#tag407">407.</a> <i>P. Jovii Hist., l. XV, p. 320.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note408" href="#tag408">408.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 94. — P.
+Jovii Hist. sui temp., l. XV, p. 304. — Mém.
+de Fleuranges, p. 189. — Mém. de Martin du
+Bellay, l. I, p. 53. — Fr. Belcarii, l. XV,
+p. 443.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note409" href="#tag409">409.</a> <i>Mém. de messire Martin du Bellay, l. I,
+p. 54.</i> — Partì il 10 di settembre. <i>Mém. de Fleuranges,
+p. 195.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note410" href="#tag410">410.</a> Il biografo di Frundsberg lo chiama Rösch,
+e dev'essere seguito di preferenza pei nomi tedeschi,
+<i>II Buch, f. 23.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note411" href="#tag411">411.</a> <i>Mém. de Martin du Bellay, l. I, p. 54. — P.
+Jovii Hist., l. XV, p. 304. — Mém. de
+Fleuranges, p. 191.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note412" href="#tag412">412.</a> <i>P. Bizarri, l. XIX, p. 445. — Uberti
+Folietae, l. XII, p. 717.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note413" href="#tag413">413.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 94.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note414" href="#tag414">414.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. V, p. 305. — Fr.
+Guicciardini, l. XII, p. 95.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note415" href="#tag415">415.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 95. — P.
+Jovii Hist. sui temp., l. XV, p. 305. — Mém.
+de messire Martin du Bellay, l. I, p. 55. — Fr.
+Belcarii Comm., l. XV, p. 444.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note416" href="#tag416">416.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 97. — P.
+Jovii Hist., l. XV, p. 306. — Mém. de Louis
+de la Trémoille, c. XVI, p. 201. — Mém. du
+chev. Bayard, c. LX, p. 376.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note417" href="#tag417">417.</a> <i>P. Jovii Hist., l. XV, p. 308. — Mém.
+de Fleuranges, p. 190. — Paolo Paruta ist. Ven.,
+l. III, p. 174.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note418" href="#tag418">418.</a> <i>Mém. de Fleuranges, p. 193.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note419" href="#tag419">419.</a> <i>Mém. de Louis de la Trémoille, c. XVI,
+p. 202. — Mém. de messire Martin du Bellay,
+l. I, p. 57. — Mém. de Fleuranges, p. 196. — P.
+Paruta Ist. Ven., l. III, p. 178.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note420" href="#tag420">420.</a> Lettera di Francesco I a sua madre dal
+campo di santa Brigida, il venerdì 14 di settembre,
+in seguito alle <i>Mém. de Martin du Bellay,
+t. XVII, p. 442-451.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note421" href="#tag421">421.</a> <i>Mém de Fleuranges, p. 197. — Mém. de
+Bayard, c. LX, p. 377.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note422" href="#tag422">422.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XV, p. 310.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note423" href="#tag423">423.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 310. — P.
+Jovii Hist., l. XV, p. 311. — Paolo Paruta
+Ist. Ven., l. III, p. 180. — Mém. du chev. Bayard,
+c. LX, p. 378.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note424" href="#tag424">424.</a> <i>Mémoires de Fleuranges, p. 198.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note425" href="#tag425">425.</a> <i>Mém. de Fleuranges, p. 200. — Fr. Guicciardini,
+l. XII, p. 100. — P. Jovii Hist.,
+l. XV, p. 312.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note426" href="#tag426">426.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 100.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note427" href="#tag427">427.</a> <i>Mém. de mess. Martin du Bellay, l. I,
+p. 58.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note428" href="#tag428">428.</a> <i>Mém. de Fleuranges, p. 201.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note429" href="#tag429">429.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 101. — P.
+Jovii Hist. sui temp., l. XV, p. 315. — P.
+Paruta, l. III, p. 182. — Fr. Belcarii, l. XV,
+p. 446 — Mém. de Bayard, c. LX, p. 381.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note430" href="#tag430">430.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 101. — P.
+Jovii Hist., l. XV, p. 316. — P. Paruta Ist.
+Ven., l. III, p. 183. — Mém. de Louis de la
+Trémoille, c. XVI, p, 205. — Mém. de Fleuranges,
+p. 195-203. — Mém. du Bellay, l. I, p. 59. — Mém.
+du chev. Bayard, ch. LX, p. 381.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note431" href="#tag431">431.</a> <i>Ivi, p. 382. P. Jovii Hist., l. XV, p. 317. — Mém.
+de Fleuranges, p. 194.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note432" href="#tag432">432.</a> <i>Mém. de Fleuranges, p. 203.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note433" href="#tag433">433.</a> <i>Mém. de chev. Bayard, c. LX, p. 378.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note434" href="#tag434">434.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 102. — P.
+Jovii Hist., l. XV, p. 316. — P. Paruta Hist.
+Ven., l. III, p. 183.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note435" href="#tag435">435.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 102. — Mémoires
+de Fleuranges, p. 206.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note436" href="#tag436">436.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 104. — Mém.
+de Fleuranges, p. 208. — Mém. de du Bellay,
+l. I, p. 63. — Observations sur ces Mémoires,
+p. 451. — P. Bizarri Gen., l. XIX, p. 444. — Fr.
+Belcarii, l. XV, p. 450. — P. Jovii
+Hist. sui temp., l. XV, p. 321, 322.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note437" href="#tag437">437.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 103. — Rayn.
+Ann. Eccl. an. 1515, § 23, p. 193. — Léonard
+Corps Diplomatique, t. II. — P. Jovii Hist. sui
+temp., l. XV, p. 318. — Fr. Belcarii, l. XV, p. 448.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note438" href="#tag438">438.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 103. — P.
+Jovii Hist. sui temp., l. XV, p. 317. — P.
+Paruta Hist. Ven., l. III, p. 184.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note439" href="#tag439">439.</a> <i>P. Paruta Ist. Ven., l. III, p. 185.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note440" href="#tag440">440.</a> <i>P. Paruta Ist. Ven, l. III, p. 191. — P.
+Jovii Hist. sui temp., l. XV, p. 318.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note441" href="#tag441">441.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XV, p. 318. — P.
+Paruta Ist. Ven., l. III, p. 192. — Fr. Guicciardini,
+t. II, l. XII, p. 105. — Mém. de Martin
+du Bellay, l. I, p. 66. — Fr. Belcarii Comment.,
+l. XV, p. 450.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note442" href="#tag442">442.</a> Il biografo di Frundsberg lo dice Giorgio
+di Lichtenstein; onde probabilmente il nome di
+Rockandolf, datogli da tutti gl'Italiani, era quello
+della sua baronia. <i>Buch. II, f. 28.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note443" href="#tag443">443.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. II, l. XII, p. 106. — P.
+Jovii Hist. sui temp., l. XV, p. 319; l. XVI,
+p. 324. — P. Paruta Ist. Ven., l. III, p. 205. — Fr.
+Belcarii, l. XV, p. 451. — Mém. de mess.
+Martin du Bellay, l. I, p. 69.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note444" href="#tag444">444.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 108. — P. Jovii
+Hist. sui temp., l. XVI, p. 325. — P. Paruta
+Ist. Ven., l. III, p. 202. — Rayn. Ann.
+Eccl., § 28 e seg., p. 194. e seg. — Mémoir. de
+Fleuranges, p. 214. — Mém. de du Bellay,
+l. I, p. 66. — Fr. Belcarii, l. XV, p. 452.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note445" href="#tag445">445.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 109.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note446" href="#tag446">446.</a> <i>Acta publica, Rymer, t. XIII, p. 520. — Rapin
+Thoyras Hist. d'Anglet., l. XV, p. 107. — P.
+Jovii Hist. sui temp., l. XVI, p. 334.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note447" href="#tag447">447.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 109. — Mém.
+de Fleuranges, p. 220. — Mém. de du Bellay, l. I,
+p. 67. — P. Paruta, Ist. Ven., l. III, p. 207.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note448" href="#tag448">448.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. VI, p. 335. — Fr.
+Belcarii, l. XV, p. 453. — Fr. Guicciardini,
+t. II, l. XII, p. 110.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note449" href="#tag449">449.</a> <i>Jo. Marianae Hist. Hisp., l. XXX, c. XXVII,
+p. 345.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note450" href="#tag450">450.</a> Fra le lettere famigliari del Macchiavelli
+trovansi curiosissime osservazioni intorno al carattere
+ed agl'interessi de' principi de' suoi tempi.
+In una lettera dell'aprile del 1513 al Vettori,
+<i>t. VIII, p. 46</i>, fa un rigorosissimo ritratto di
+Ferdinando; ed a vicenda Francesco Vettori scrivendogli
+il 16 maggio del 1514, <i>p. 116</i>, sviluppa
+le medesime idee, e passa in revista tutti
+i delitti del re cattolico.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note451" href="#tag451">451.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 112. — P.
+Jovii Hist. sui temp., l. XVI, p. 336. — Mém.
+de mess. Martin du Bellay, l. I, p. 70. — Fr.
+Belcarii Comment., l. XV, p. 454.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note452" href="#tag452">452.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XVI, p. 330. — P.
+Paruta Istor. Ven., l. III, p. 212.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note453" href="#tag453">453.</a> <i>P. Paruta Ist. Ven., l. III, p. 216. — Fr.
+Guicciardini, l. XII, p. 112.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note454" href="#tag454">454.</a> <i>P. Paruta Ist. Ven., l. III, p. 218. — P.
+Jovii Hist. sui temp., l. XVI, p. 337. — Fr.
+Guicciardini, l. XII, p. 113.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note455" href="#tag455">455.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XVI, p. 340. — Fr.
+Guicciardini, l. XII, p. 114. — Mém.
+de Fleuranges, p. 222. — Fr. Belcarii, l. XV,
+p. 455.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note456" href="#tag456">456.</a> <i>Georgens von Frundsberg Kriegzsthathen,
+B. II, f. 24. — P. Jovii Hist. sui temp., l. XVI,
+p. 341. — Fr. Guicciardini, l. XII, p. 115. — Fr.
+Belcarii, l. XV, p. 456. — P. Paruta Ist.
+Venez., l. III, p. 221. — Mém. de Bayard,
+ch. LXI, p. 384. — Mém. de Fleuranges, p. 224.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note457" href="#tag457">457.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XVI, p. 342. — P.
+Paruta Ist. Ven., l. III, p. 222.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note458" href="#tag458">458.</a> <i>Mém. de Fleuranges, p. 224. — Mém. de
+Martin du Bellay, l. I, p. 72. — Fr. Guicciardini,
+l. XII, p. 116.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note459" href="#tag459">459.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 116. — P.
+Jovii Hist. sui temp., l. XVIII, p. 393. — P.
+Paruta Ist. Ven., l. III, p. 227. — Mém.
+de Martin du Bellay, l. I, p. 72.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note460" href="#tag460">460.</a> Fr. Guicciardini, l. XII, p. 120. — P.
+Jovii Hist. sui temp., l. XVIII, p. 396. — Fr.
+Belcarii, l. XV, p. 459.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note461" href="#tag461">461.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 121. — P.
+Jovii Hist. sui temp., l. XVIII, p. 405. — Fr.
+Belcarii, l. XV, p. 458. — Mém. de Martin du
+Bellay, l. I, p. 75. — Hist. de la Diplomatie
+Française, t. I, l. III, p. 319.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note462" href="#tag462">462.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 121. — P. Paruta,
+l. III, p. 242. — P. Jovii Hist., l. XVIII,
+p. 405.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note463" href="#tag463">463.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 122. — P.
+Jovii Hist. sui temp. l. XVIII, p. 402. — P.
+Paruta Ist. Ven., l. III, p. 237. — Mém. de
+Fleuranges, p. 293. — Mém. de Martin du Bellay,
+l. I, p. 73.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note464" href="#tag464">464.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 123. — Fr.
+Belcarii, l. XV, p. 460. — Hist. de la Diplomatie
+française, t. I, l. III, p. 312.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note465" href="#tag465">465.</a> <i>Rayn. Ann. Eccl. 1516, § 12, p. 205 ec. — Labbe
+Conc. Gen., t. XIV, p. 358-389. — Hist.
+de la Diplom. franc., l. III, p. 316. — Fleury
+Hist. Eccl., l. CXXIV, c. 121. e segu. — Spondanus
+Cont. Ann. Baron., t. II, p. 592
+ad an. § 13 e segu.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note466" href="#tag466">466.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, t. XXII, p. 92. — Scip.
+Ammirato, l. XXIX, p. 320. — Fr. Guicciardini,
+l. XII, p. 117.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note467" href="#tag467">467.</a> <i>Par. de Grassis Diarium curiæ Roman.
+apud Raynald. Ann. 1516, § 33, t. XX, p. 219.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note468" href="#tag468">468.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 117. — Fr.
+Belcarii, l. XV, p. 457. — Comm. di Filippo
+de' Nerli, l. VI, p. 130. — Jac. Nardi, l. VI,
+p. 278. — Ist. di Gio. Cambi, p. 99. — P. Giovio
+Vita di Leon X, l. III, f. 77, ediz. di Venez.
+1557, in 12.º.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note469" href="#tag469">469.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 118. — Ist.
+di Gio. Cambi, t. XXII, p. 101. — Jac. Nardi
+Ist. Fior., l. VI, p. 278. — Par. de Grassis
+Diar., l. IV, p. 167 apud Raynald. Ann. Eccl.
+1516, § 83, p. 129.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note470" href="#tag470">470.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XII, p. 124. — P.
+Jovii Hist. sui temp., l. XVIII, p. 405. — Paolo
+Paruta Hist. Ven., l. III, p. 248. — Fr. Belcarii,
+l. XV, p. 460. — Scip. Ammirato, l. XXIX,
+p. 321. — H. Georgens von Frundsberg, Ritters
+Kriegszthaten, B. II, f. 28.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note471" href="#tag471">471.</a> <i>P. Justinian. Hist. Ven., l. XI, ap. Rayn.
+Ann. Eccl. 1517, § 80, p. 238.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note472" href="#tag472">472.</a> <i>P. Paruta Ist. Ven., l. IV, p. 252.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note473" href="#tag473">473.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XVII e XVIII. — Fr.
+Guicciardini, l. XIII, p. 152.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note474" href="#tag474">474.</a> <i>P. Paruta Stor. Ven., l. IV, p. 254. — Alfonso
+de Ulloa Vita di Carlo V, l. I, f. 45
+e seg.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note475" href="#tag475">475.</a> <i>P. Paruta Ist. Ven., l. IV, p. 257.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note476" href="#tag476">476.</a> <i>Ivi, p. 252.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note477" href="#tag477">477.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 126. — P.
+Giovio Vita di Leon X, l. III, f. 81. — Ist. di
+Gio. Cambi, t. XXII, p. 107. — Scip. Ammirato,
+l. XXIX, p. 322. — Fr. Belcarii, l. XV,
+p. 460.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note478" href="#tag478">478.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 127, 130.</i> — Lettera
+di Leon X del 12 delle calende d'aprile,
+al vescovo di Tortosa. <i>Apud Rayn. Ann.
+Eccl. an. 1517, § 82, 83, p. 239.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note479" href="#tag479">479.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, t. XXII, Deliz. degli
+Eruditi Toscani, p. 108. — Fr. Guicciardini,
+l. XIII, p. 127. — P. Giovio Vita di Leon X,
+l. III, p. 81. — Scip. Ammirato, l. XXIX,
+p. 322. — Fr. Belcarii, l. XV, p. 461.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note480" href="#tag480">480.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 131. — Scip.
+Ammirato, l. XXIX, p. 322. — Fr. Belcarii,
+l. XV, p. 462.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note481" href="#tag481">481.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, p. 111. — Scip. Ammirato,
+l. XXIX, p. 327. — P. Giovio Vita di
+Leon X, l. III, f. 81. — Fr. Guicciardini, l. XIII,
+p. 137. — Jac. Nardi, l. VI, p. 279.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note482" href="#tag482">482.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, t. XXII, p. 114. — Jac.
+Nardi Ist. Fior., l. VI, p. 279.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note483" href="#tag483">483.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, p. 111. — Scip. Ammirato,
+l. XXIX, p. 327.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note484" href="#tag484">484.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, t. XXII, p. 114.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note485" href="#tag485">485.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 139. — P.
+Giovio Vita di Leon X, l. IV, p. 86. — Scip.
+Ammirato, l. XXIX, p. 327.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note486" href="#tag486">486.</a> <i>Lettera ai Sienesi del 15 delle cal. di giugno,
+ed a G. P. Baglioni del 16. Presso il
+Raynaldi § 84, 85, p. 240.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note487" href="#tag487">487.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 141. — Scip.
+Ammirato, l. XXIX, p. 328. — P. Giovio vita
+di Leon X, l. III, f. 82. — Fr. Belcarii, l. XV,
+p. 464.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note488" href="#tag488">488.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 147. — P.
+Giovio vita di Leone X, l. IV, f. 87. — Scip.
+Ammirato, l. XXIX, p. 330. — Fr. Belcarii,
+l. XV, p. 466.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note489" href="#tag489">489.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 150. — P.
+Giovio vita di Leon X, l. IV, f. 87. — Scip.
+Ammirato, l. XXIX, p. 332. — Fr. Belcarii,
+l. XV, p. 467.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note490" href="#tag490">490.</a> <i>Orl. Malavolti stor. di Siena, p. III, l. VII,
+f. 117. — P. Giovio elogi e vite degli uomini
+illustri, l. V, p. 303.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note491" href="#tag491">491.</a> <i>Orl. Malavolti stor. di Siena, p. III, l.
+VII, f. 118.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note492" href="#tag492">492.</a> <i>Ivi, f. 119.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note493" href="#tag493">493.</a> <i>Rayn. An. Eccl. 1517, § 89, p. 241.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note494" href="#tag494">494.</a> <i>Parisii de Grassis MS. archivii Vaticani,
+t. IV, p. 200; ap. Raynald. an. 1517, § 91-92,
+p. 242. — P. Giovio vita di Leon X, l. IV,
+f. 83. — Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 144. — P.
+Bizarri S. P. que Genuens. hist., l. XIX,
+p. 448.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note495" href="#tag495">495.</a> <i>Gio. Cambi Ist. Fior., t. XXII, p. 118. — Rayn.
+An. Eccl. 1517, § 94, p. 242.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note496" href="#tag496">496.</a> <i>Par. de Grassis, apud Rayn. Ann. Eccl.
+1517, § 98, p. 243.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note497" href="#tag497">497.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 146. — Par.
+de Grassis Diar. ap. Rayn. An. Eccl. 1517, §
+95, p. 242. — P. Giovio vita di Leon X, l. IV,
+f. 85. — Panvino delle vite de' pontefici, in
+Leone X, p. 262. — Fr. Belcarii, l. XV, p. 465.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note498" href="#tag498">498.</a> <i>Rayn. Ann. Eccl. 1517, § 1-17, p. 226
+e seg. — Fleury, Hist. eccl., l. CXXV, c. 1-4. — Spondanus
+contin., Rayn. 1517, § 1-2, t. II,
+p. 593.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note499" href="#tag499">499.</a> <i>Paris de Grassis ap. Rayn. 1517, § 101,
+p. 244.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note500" href="#tag500">500.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 146. — P.
+Jovii Hist. sui temp. Epit., l. XIX, t. II, p. 3. — P.
+Giovio vita di Leon X, l. IV, f. 86. — Jacopo
+Nardi Ist. Fior., l. VI, p. 279. — Ist.
+di Gio. Cambi, t. XXII, p. 124.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note501" href="#tag501">501.</a> <i>Epist. Leonis apud Rayn. 1518, § 71,
+p. 260.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note502" href="#tag502">502.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 152. — P.
+Paruta Ist. Venez., l. IV, p. 259. — Rayn.
+Ann. Eccl. 1517, § 18 e seg., p. 230. — P.
+Giovio vita di Leon X, t. IV, f. 88.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note503" href="#tag503">503.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 155. — Ist.
+di Gio. Cambi, t. XXII, p. 131. — Scip. Ammirato,
+l. XXIX, p. 333. — Mém. de Bayard
+c. LXI, p. 387. — Mém. de Martin du Bellay,
+l. I, p. 77.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note504" href="#tag504">504.</a> Come ciò accadesse, e per quali vie, e per
+quali non disinteressati motivi, basterà il leggere
+l'eccellente opera di Giacomo Benigno Bossuet,
+vescovo di Meaux, <i>Storia delle rivoluzioni delle
+Chiese protestanti</i>, di cui sonosi fatte più edizioni
+in lingua italiana. Con questa storia il lettore
+cattolico potrà rettificare le opinioni del nostro
+autore, senza che io debba di tratto in tratto
+prendere la difesa delle dottrine cattoliche. <i>N. d. T.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note505" href="#tag505">505.</a> <i>P. Giovio Vita di Leon X, l. IV, f. 91-96.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note506" href="#tag506">506.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 255. — P.
+Paruta Hist. Ven., l. IV, p. 258.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note507" href="#tag507">507.</a> L'epitaffio fu inscritto sul di lui sepolcro
+nella chiesa di san Nazaro in Milano: <i>Joannes
+Jacobus Trivultius Antonii filius, qui nunquam
+quievit, quiescit: tace.</i> — <i>Carlo Rosmini Storia
+del Trivulzio, l. XII, p. 539. — Fr. Guicciardini,
+l. XIII, p. 157. — P. Giovio Vita di Leon
+X, l. IV, f. 100. — Id. Vite degli uomini ill.
+l. IV, p. 259.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note508" href="#tag508">508.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 169. — Par.
+de Grassis ap. Rayn. An. Eccl. 1519, § 1-2,
+p. 277. — Fr. Belcarii, l. XVI, p. 472. — P.
+Bizarri, l. XIX, p. 449. — P. Giovio vita di
+Leon X, l. IV, f. 88. — P. Paruta Ist. Ven.,
+l. IV, p. 261.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note509" href="#tag509">509.</a> <i>Rayn. An. Eccl. 1518, § 156 e seguenti,
+p. 273; 1519, § 8, p. 278. — Fr. Guicciardini,
+l. XIII, p. 159. — P. Giovio vita di Leon X,
+l. IV, f. 89. — Jac. Nardi, l. V, p. 283. — P.
+Paruta, l. IV, p. 261.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note510" href="#tag510">510.</a> <i>Gio. Cambi, p. 144-149. — Fil. Nerli,
+l. VI, p. 132. — Fr. Belcarii, l. XV, p. 468.
+l. XVI, p. 470.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note511" href="#tag511">511.</a> <i>Scip. Ammirato, l. XXIX, p. 335.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note512" href="#tag512">512.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 162.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note513" href="#tag513">513.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, t. XXII, p. 152. — Filip.
+de' Nerli comment. de' fatti civili di Firenze,
+l. VII, p. 133.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note514" href="#tag514">514.</a> <i>Gio. Cambi, t. XXII, p. 166. — Scip.
+Ammirato, l. XXIX, p. 336. — Fr. Guicciardini,
+l. XIII, p. 163. — P. Giovio vita di Leon
+X, l. IV, f. 89. — Jacopo Nardi Ist. Fior.,
+l. VI, p. 279.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note515" href="#tag515">515.</a> <i>Fr. Belcarii, l. XV, p. 472.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note516" href="#tag516">516.</a> <i>Mém. de Fleuranges, t. XVI, p. 248.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note517" href="#tag517">517.</a> Lettera del cardinale Caietano a Leon X,
+scritta da Francoforte il 29 di giugno del 1519.
+<i>Lettere de' principi, ediz. di Ven. del 1581, t. I,
+f. 68. — Par. de Grassis, l. XIII, p. 264. — Alfonso
+de Ulloa vita di Carlo V, l. II, f. 63. — Mém.
+de Fleuranges, t. XVI, p. 263. — Fr.
+Belcarii, l. XVI, p. 475. — Schmidt, Hist.
+des Allemands, l. VIII, c. I e II, t. VI,
+p. 163.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note518" href="#tag518">518.</a> <i>Muratori Ann. d'Italia ad an. 1519,
+p. 160.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note519" href="#tag519">519.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 165. — Fr.
+Belcarii, l. XVI, p. 478.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note520" href="#tag520">520.</a> <i>P. Bizarri Genuens. Histor., l. XIX,
+p. 449.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note521" href="#tag521">521.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 166. — Fr.
+Belcarii, l. XVI, p. 478.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note522" href="#tag522">522.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 170. — Anon.
+Padov. presso il Muratori Ann. d'Italia
+ad ann. P. 162. — P. Giovio vita di Leone X, l. IV,
+f. 90. — Onofrio Panvinio vite de' pontefici in
+Leone X, p. 262. — Fr. Belcarii, l. XVI, p. 430. — Sansovino
+Famiglie illustri d'Italia, f. 21.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note523" href="#tag523">523.</a> <i>P. Jovii vita Leonis X, l. IV, p. 83. — Anon.
+Padov. presso il Muratori, Ann. 1520,
+p. 163.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note524" href="#tag524">524.</a> <i>Muratori An. d'Ital. ad an. 1520, t. XIV,
+p. 164. — Fr. Guicciardini, l. XIII, p. 171</i>,
+il quale sopprime nel racconto della trama il progetto
+dell'assassinio, al quale forse non aveva parte.
+Il Giraldi e P. Giovio ommettono quest'avvenimento,
+ed il signor Roscoe si appoggia al loro silenzio
+per dubitarne. <i>Vita di Leon X, c. XXIII.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note525" href="#tag525">525.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 173. — Ann.
+Eccl. Rayn. 1517, § 56, an. 1518, 1519, 1520. — Fleury
+Hist. Eccl. Liv. CXXV, ch. 29 e segu. — Spondanus
+contin. Ann. Baronii 1517, § 12,
+t. II, pag. 596 e segu.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note526" href="#tag526">526.</a> <i>Mém. de Martin du Bellay, l. I, p. 89.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note527" href="#tag527">527.</a> <i>Mém. de Fleuranges, p. 285. — Mém. de
+Martin du Bellay, l. I, p. 92-99.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note528" href="#tag528">528.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 176. — Jac.
+Nardi Ist. Fior., l. VI, p. 284.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note529" href="#tag529">529.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 175. — Fr. Belcarii,
+l. XVI, p. 481. — Rayn. Ann. Eccl. 1521,
+§ 76, p. 335 e segu. — Muratori Ann. d'Italia,
+t. X, p. 146 ad annum.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note530" href="#tag530">530.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 176. — Mém.
+de Mart. du Bellay, l. I, p. 102. — P. Paruta
+Stor. Ven., l. IV, p. 277.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note531" href="#tag531">531.</a> La bolla del papa che scioglie Carlo V dal
+giuramento prestato come re di Napoli è del 3
+giugno 1521. <i>Rayn. Ann. Eccl., § 81, 86, p. 336
+e segu. — Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 181. — P.
+Paruta Stor. Ven., l. IV, p. 279. — P. Giovio
+Vita di Leon X, l. IV, p. 97. — Galeat. Capella
+de bello Mediol., l. I, p. 4. — Fr. Belcarii,
+l. XVI, p. 483. — Jac. Nardi, l. VI,
+p. 286. — Mém. de Mart. du Bellay, l. I, p. 157. — Ub.
+Folietae Gen. Hist., l. XII, p. 721.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note532" href="#tag532">532.</a> <i>Galeat. Capella de reb. gest. pro restitutione
+Franc. II Mediol. Ducis, l. I, f. 4. Edit.
+princeps 1533, in 4.º</i> — Galeazzo Capella era
+segretario di Girolamo Morone.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note533" href="#tag533">533.</a> <i>Uberti Folietae Gen. Hist. l. XII, p. 722. — Petri
+Bizarri, Sen. Pop. Q. Gen. Hist., l. XIX,
+p. 450. — Galeat. Capella, l. I, p. 8. — Fr.
+Guicciardini, l. XIV, p. 183.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note534" href="#tag534">534.</a> <i>Mém. de Fleuranges, t. XVI, p. 316.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note535" href="#tag535">535.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 184. — Galeat.
+Capella de bello Mediol., l. I, f. 5.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note536" href="#tag536">536.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 185. — Galeat.
+Capella, l. I, f. 5. — Mém. de Mart. du Bellay,
+l. I, p. 161. — Fr. Belcarii, l. XVI, p. 491. — P.
+Jovii Hist. epitome, l. XX, t. II, p. 6.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note537" href="#tag537">537.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 186. — Galeat.
+Capella, l. I, p. 7. — Mém. de du Bellay, l. I,
+p. 165. — P. Giovio Vita di Leon X, l. IV,
+f. 99. — Jac. Nardi, l. VI, p. 287.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note538" href="#tag538">538.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 187. — Galeat.
+Capella, l. I, f. 7. — P. Jovii Vita Alfonsi Piscarii,
+l. II, p. 300. — Mém. de Martin du Bellay,
+l. II, p. 172. — P. Paruta, l. IV, p. 281. — Jac.
+Nardi, l. VI, p. 287. — Fr. Belcarii Comm.
+Rer. Gallic., l. XVI, p. 492.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note539" href="#tag539">539.</a> <i>Mém. de Martin du Bellay, l. II, p. 159.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note540" href="#tag540">540.</a> <i>Galeat. Capella, l. I, f. 7. — Jac. Nardi,
+l. VI, p. 288. — Fr. Guicciardini, l. XIV,
+p. 188. — Fr. Belcarii, l. XVI, p. 496.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note541" href="#tag541">541.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 189. — P.
+Paruta, l. IV, p. 282. — Gal. Capella, l. I,
+f. 8. — Mém. de du Bellay, l. II, p. 175. — Fr.
+Belcarii, l. XVI, p. 493. — P. Jovii
+Vita Piscarii, l. II, p. 300.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note542" href="#tag542">542.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 192. — Gal.
+Capella de bello Mediol., l. I, f. 9. — P.
+Paruta Ist. Ven., l. IV, p. 283. — P. Jovii
+Vita Alfonsi Piscarii, l. II, p. 301. — Ejusd.
+Vita Leon X, l. IV, f. 97.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note543" href="#tag543">543.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 194. — Gal.
+Capella, l. I, f. 9. — P. Jovii Vita Piscarii,
+l. II, p. 301. — P. Paruta, l. IV, p. 284. — Mém.
+de du Bellay, l. II, p. 177.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note544" href="#tag544">544.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 197. — P. Jovii
+Vita Piscarii, l. II, p. 302. — Vita di Leon X,
+l. IV, f. 98. — Gal. Capella, l. I, f. 9. — Mém.
+de Martin du Bellay, l. II, p. 178. — Anon.
+Padov. presso Muratori Ann., t. X, p. 148. — Mém.
+de Fleuranges, ch. dernier, p. 316, 319. — Jac.
+Nardi, l. VI, p. 288. — Scip. Ammirato,
+l. XXIX, p. 338.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note545" href="#tag545">545.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 201. — Georg
+von Frundsberg, B. II, f. 32.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note546" href="#tag546">546.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 202. — Gal.
+Capella, l. I, f. 10. — P. Jovii Vita Ferdin.
+Davali, l. II, p. 303. — Mém. de du Bellay,
+l. II, p. 179. — Jac. Nardi Ist. Fior., l. VI,
+p. 289.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note547" href="#tag547">547.</a> <i>Gal. Capella de bello Mediol., l. I, f. VI. — Fr.
+Guicciardini, l. XIV, p. 205. — Mém.
+de du Bellay, l. I, p. 181.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note548" href="#tag548">548.</a> <i>P. Jovii Vita Ferd. Dav. Piscarii, l. II,
+p. 306. — Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 207. — Gal.
+Capella, l. I, f. 11. — Mém. de du
+Bellay, l. II, p. 182. — Scip. Ammirato,
+l. XXIX, p. 340. — Georgens von Frundsberg
+Kriegzsthaten, B. II, f. 32.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note549" href="#tag549">549.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 209. — P. Jovii
+vita Fer. Davali, l. II, p. 308. — Mém. de du Bellay,
+l. II, p. 184. — Gal. Capella, l. I, f. 12. — Georgens
+von Frundsberg, B. II, f. 32.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note550" href="#tag550">550.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 210. — P.
+Jovii Vita Piscarii, l. II, p. 309. — Gal. Capella,
+l. I, f. 13. — Mém. de du Bellay, l. II,
+p. 185. — P. Paruta Ist, Ven., l. IV, p. 286. — Fr.
+Belcarii, l. XVI, p. 498. — P. Giovio
+Vita di Leon X, l. IV, f. 100. — Jac. Nardi,
+l. VI, p. 289. — Gio. Gambi, t. XXII, p. 287.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note551" href="#tag551">551.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 211. — P.
+Jovii Vita Piscarii, l. II, p. 313. — Mém. de
+du Bellay, l. II, p. 187.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note552" href="#tag552">552.</a> <i>Par. de Grassis Diar. Curiæ Rom., t. IV,
+p. 384, apud Rayn. Ann. Eccl. 1521, § 109,
+p. 342.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note553" href="#tag553">553.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 212. — P.
+Giovio Vita di Leon X, l. IV, f. 100. — Jac.
+Nardi, l. VI, p. 290. — Onof. Panvino Vite
+de' Pontefici in Leon X, f. 262. — Scip. Ammirato,
+l. XXIX, p. 341. — Fr. Belcarii, l. XVI,
+p. 499. — Mém. de du Bellay, l. II, p. 192. — Gio.
+Cambi, t. XXII, p. 189. — P. Bizarri,
+l. XIX, p. 451. — P. Paruta, l. IV, p. 289. — Gal.
+Capella, l. I, f. 14.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note554" href="#tag554">554.</a> <i>P. Giovio Vita di Leon X, l. IV, f. 101. — Jac.
+Nardi Ist. Fior., l. VI, p. 291. — Par.
+de Grassis apud Rayn. Ann. Eccl. 1521,
+§ 110, p. 343. — Fr. Guicciardini, l. XIV,
+p. 212. — Gal. Capella, l. I, f. 14.</i>
+</p>
+</div>
+
+<div class="tnote">
+<p class="tntitle">
+Nota del Trascrittore
+</p>
+
+<p>
+Ortografia e punteggiatura originali sono state mantenute, correggendo senza annotazione
+minimi errori tipografici.
+</p>
+
+<p class="covernote">
+Copertina creata dal trascrittore e posta nel pubblico dominio.
+</p>
+</div>
+
+
+
+
+
+
+
+
+<pre>
+
+
+
+
+
+End of the Project Gutenberg EBook of Storia delle repubbliche italiane dei
+secoli di mezzo, v. 14 (of 16), by J. C. L. Simondo Sismondi
+
+*** END OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK STORIA DELLE REPUBBLICHE ***
+
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+
+Project Gutenberg-tm is synonymous with the free distribution of
+electronic works in formats readable by the widest variety of computers
+including obsolete, old, middle-aged and new computers. It exists
+because of the efforts of hundreds of volunteers and donations from
+people in all walks of life.
+
+Volunteers and financial support to provide volunteers with the
+assistance they need are critical to reaching Project Gutenberg-tm's
+goals and ensuring that the Project Gutenberg-tm collection will
+remain freely available for generations to come. In 2001, the Project
+Gutenberg Literary Archive Foundation was created to provide a secure
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+To learn more about the Project Gutenberg Literary Archive Foundation
+and how your efforts and donations can help, see Sections 3 and 4
+and the Foundation information page at www.gutenberg.org
+
+
+Section 3. Information about the Project Gutenberg Literary Archive
+Foundation
+
+The Project Gutenberg Literary Archive Foundation is a non profit
+501(c)(3) educational corporation organized under the laws of the
+state of Mississippi and granted tax exempt status by the Internal
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+throughout numerous locations. Its business office is located at 809
+North 1500 West, Salt Lake City, UT 84116, (801) 596-1887. Email
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+Literary Archive Foundation
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+increasing the number of public domain and licensed works that can be
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+array of equipment including outdated equipment. Many small donations
+($1 to $5,000) are particularly important to maintaining tax exempt
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+Section 5. General Information About Project Gutenberg-tm electronic
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+
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+concept of a library of electronic works that could be freely shared
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