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Simondo Sismondi + +Release Date: December 5, 2013 [EBook #44365] + +Language: Italian + +Character set encoding: UTF-8 + +*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK STORIA DELLE REPUBBLICHE *** + + + + +Produced by Claudio Paganelli, Carlo Traverso, Barbara +Magni and the Online Distributed Proofreading Team at +http://www.pgdp.net (This file was produced from images +generously made available by The Internet Archive) + + + + + + + STORIA DELLE + REPUBBLICHE ITALIANE + DEI + SECOLI DI MEZZO + + + DI + J. C. L. SIMONDO SISMONDI + + DELLE ACCADEMIE ITALIANA, DI WILNA, DI CAGLIARI, + DEI GEORGOFILI, DI GINEVRA EC. + + _Traduzione dal francese._ + + + _TOMO XVI._ + + + + ITALIA + 1819. + + + + +STORIA DELLE REPUBBLICHE ITALIANE + + + + +CAPITOLO CXXI. + + _Apparecchj de' Fiorentini per difendere la loro libertà ; sono + assediati dal principe d'Orange. Imprese nello stato fiorentino + di Francesco Ferrucci, commissario generale; viene a battaglia + col principe d'Orange, e nella mischia periscono ambidue; + capitolazione di Firenze._ + +1529 = 1530. + + +Mentre che tutti gli altri stati d'Italia, traditi dai loro capi, +saccheggiati dagli stranieri, spossati da lunga guerra, divisi da una +mal intesa politica, e venduti dai loro alleati, si andavano, senza +resistenza, assoggettando al giogo che loro dava Carlo V, la repubblica +di Firenze apparecchiavasi, sebbene sola, a cadere coraggiosamente in +nobile olocausto, piuttosto che rinunciare all'antica sua libertà . +Depositaria di tutto lo splendore, di tutte le virtù, di tutto il sapere +di quelle repubbliche de' secoli di mezzo, tra le quali si era +innalzata, e le quali tutte aveva superate in fama, in potenza, in +ricchezze, dessa pareva ricuperare le antiche forze colla ricordanza +della passata gloria; e se più non aveva speranza, se la sua resistenza +non poteva essere coronata da felice avvenimento, non perciò si credeva +meno obbligata a difendersi per l'onore delle sue rimembranze. + +Firenze non era mai stata repubblica militare; ed anche in que' tempi, +in cui, tenendo il primo posto tra le potenze d'Italia, poneva argine +alla potenza dei duchi di Milano, dei re di Napoli e degl'imperatori, +non aveva nella sua armata quasi verun cittadino. Quegli stessi uomini, +che, in mezzo alle più terribili sciagure, mostravano ne' consiglj una +costanza, una fermezza invincibile, non sapevano esporsi a personali +pericoli; ma quando un'estrema ruina venne a minacciare la loro patria, +gli stessi Fiorentini impugnarono le armi. Abbandonati dalla Francia, +minacciati da tutte le forze della Chiesa, dell'impero e dei regni di +Spagna e di Napoli, sentirono di non potere in altro confidare che nel +proprio valore. Senza trascurare veruno de' mezzi che poteva tuttavia +attaccare alla loro causa, in qualità di condottieri, i piccoli principi +loro vicini, previdero che potevano essere da costoro abbandonati +nell'istante del bisogno; e si fecero a reggimentare ed addestrare la +milizia nazionale, che sola non poteva venir meno. E sebbene lo spirito +di parte abbia potuto presiedere allo stabilimento dei varj corpi di +questa milizia, uno stesso zelo militare e patriotico animava tutto il +popolo, e lo fece capace di un'eroica resistenza. + +Il popolo fiorentino, prendendo successivamente le armi, aveva formato +tre diversi corpi; il primo, che si era raccolto in dicembre del 1527 +per la guardia pel pubblico palazzo e del gonfaloniere, era composto di +trecento giovani quasi tutti appartenenti a nobili famiglie. Ma perchè +l'amore di libertà era tra questi giovani più vivo, che non tra i +vecchi, così erano essi ancora più proclivi alla diffidenza. Gli estremi +riguardi di Niccolò Capponi verso i Medici li teneva inquieti; avevano +di già concepito qualche sospetto intorno alla segreta di lui +corrispondenza con papa Clemente VII, e si risguardavano meno destinati +a fargli la guardia, che a custodire il palazzo pubblico contro di +lui[1]. + + [1] _Ben. Varchi, l. V, p. 49. — Bern. Segni, l. II, p. 34._ + +Ma con una vista affatto diversa erasi formata la guardia nazionale de' +cittadini fiorentini, dietro un ordine del gran consiglio del 6 novembre +del 1528. Doveva questa essere composta di sedici compagnie, cadauna di +dugento cinquant'uomini, sotto il comando dei sedici gonfalonieri di +quartiere, i quali formavano il collegio della signoria; pure non si +trovarono sui ruoli che mille settecento archibugieri, mille armati di +picca, e trecento alabardieri, ossiano soldati armati di alabarde e di +spade a due mani, in tutto tre mila uomini, dell'età dai diciotto ai +trentasei anni, ed appartenenti a padri ammessi a prendere posto nel +gran consiglio. La signoria accordò ad ogni compagnia, in principio del +1529, il diritto di nominare il proprio capitano, ed affidò +l'addestramento di questo corpo a varj distinti ufficiali, che avevano +militato nelle bande nere. Questo corpo in breve superò la migliore +truppa di linea[2]. + + [2] _Ben. Varchi, l. VIII, p. 224. — Bern. Segni, l. II, p. 38._ + +Per ultimo il terzo corpo era formato delle milizie del territorio +fiorentino, che chiamavansi tuttavia _le bande dell'ordinanza_. Questa +milizia, arrolata sotto il gonfaloniere Pietro Soderini dietro i +consiglj datigli dal Macchiavelli, era stata dai Medici licenziata e +disarmata, e di nuovo ragunata nel 1527. Nella prima revista si era +trovata non minore di dieci mila uomini; era formata dal fiore dei +contadini dell'età dai diciotto ai trentasei anni, che ogni mese +venivano addestrati a tirare coll'archibugio, e ricevevano un tenue +pagamento anche quando non erano forzati ad abbandonare le proprie case: +eransi fatte venire per loro dalla Germania armi d'ogni qualità , ed +erano essi stati divisi in trenta battaglioni, secondo le province cui +appartenevano. I sedici battaglioni della destra riva dell'Arno erano +stati, in giugno del 1528, posti sotto gli ordini di Babbone di +Bersighella, nipote di quel Naldo di Val di Lamone, che primo d'ogni +altro aveva illustrata la fanteria italiana nella battaglia di +Agnadello; i quattordici battaglioni della sinistra erano stati affidati +a Francesco del Monte. E questi due capitani avevano seco condotti +cadauno cinquecento uomini di truppe di linea, per esercitare la +milizia[3]. + + [3] _Ben. Varchi, l. VI, p. 134. — Bern. Segni, l. I, p. 17._ + +In sul finire del 1528 i Fiorentini scelsero per capitano generale dei +loro uomini d'armi don Ercole d'Este, figlio del duca Alfonso di +Ferrara, il quale era in allora tornato dalla Francia, dove aveva +sposata madama Renata, figlia di Luigi XII e cognata di Francesco I. +Pareva impossibile che questi l'abbandonasse, ed i Fiorentini credevano +attaccarsi più fortemente alla casa di Francia, scegliendo un generale +che le apparteneva così da vicino; e di ciò gli aveva assicurati il +Visconte di Turenna, ambasciatore del re presso la repubblica. +Dall'altro canto mantenevasi un odio ereditario fino dai tempi di Leon X +tra la casa d'Este ed i Medici, ed Alfonso, minacciato su tutti i punti +dei suoi stati da Clemente VII, pareva dovere essere il più fedele +alleato della repubblica contro un nemico ad ambidue egualmente +formidabile[4]. + + [4] _Ben. Varchi Stor. Fior., l. VII, p. 194, 200. — Jac. Nardi, l. + VIII, p. 349. — Bern. Segni, l. II, p. 51._ + +Le fortificazioni cominciatesi in Firenze nel 1521, per ordine del +cardinale Giulio de' Medici, prima di avere il papato, non erano ancora +ultimate. Non potevansi condurre a termine senza distruggere o +danneggiare i poderi di alcuni cittadini, e la magistratura dei nove +della milizia fu incaricata, in principio d'aprile del 1529, di fare +stimare tutti que' terreni, dandone credito ai proprietarj sul libro del +_Monte_ coll'interesse del cinque per cento. In pari tempo Michel Angelo +Bonarruoti venne creato direttore generale delle fortificazioni della +città [5]. + + [5] _Ben. Varchi, l. VIII, p. 234. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 349. — + Bern. Segni, l. III, p. 75._ + +A misura che il pericolo si andava avvicinando, i dieci della guerra +facevano nuovi sforzi per accrescere le difese della repubblica. Siccome +avevasi opinione che le province d'Arezzo e di Cortona somministrassero +i migliori soldati di Toscana, i Fiorentini vi mandarono Raffaele +Girolami, loro quartier mastro generale, ed otto capitani, che tutti +avevano militato nelle bande nere, con ordine di levarvi cinque mila +fanti. Presero nello stesso tempo al loro soldo, in maggio del 1529, +Malatesta Baglioni, signore di Perugia, dandogli il titolo di +governatore generale, con mille fanti. Il Baglioni era figliuolo di quel +Gio. Paolo, che Leon X aveva fatto tanto ingiustamente morire; e perciò +egli desiderava di vendicarsi del Medici, egli doveva temere l'ambizione +del papa, ed occupava a Perugia un'importante situazione per chiudere la +strada della Toscana ad un'armata che venisse da Napoli e da Roma. Molti +altri distinti capitani, quali erano Stefano Colonna, Mario Orsini e +Giorgio Santa Croce, presero servigio dai Fiorentini; questi per altro +eran forzati ad accarezzare l'orgoglio di tutti questi piccoli principi, +che, non avendo verun grado in un'armata di già stabilita, non volevano +riconoscere altra superiorità che quella dei sovrani. Era appunto per +questo motivo che nè l'incapacità di Ercole d'Este, nè la più volte +sperimentata malvagia fede di Malatesta Baglioni, non avevano ritratti i +Fiorentini dal porre gli occhi sopra di loro per il comando. Si +sarebbero potuti preferire migliori capitani; ma gli altri ufficiali non +avrebbero voluto esser loro subordinati[6]. + + [6] _Ben. Varchi, l. VIII, p. 234. — Bern. Segni, l. II, p. 56. — + Jac. Nardi, l. VIII, p. 349. — Lett. de' Princ., t. II, f. 172 e + seg._ + +Mentre che la repubblica si premuniva con attività contro i pericoli +onde era da ogni banda minacciata, fu atterrita dalla scoperta di cosa +che a bella prima parve una congiura del suo primo magistrato. Il +gonfaloniere, Niccolò Capponi, confidava assai meno in tutti i mezzi di +difesa che riunivano i dieci della guerra, che nelle negoziazioni che +potevano disarmare la collera del papa. Egli stesso di moderato +carattere, e nulla avendo sofferto sotto il governo de' Medici, +apparteneva ad una famiglia, che aveva saputo conservare una tal quale +neutralità nelle dissensioni della sua patria. Suo padre Piero, ed i +suoi antenati Neri e Gino, non si erano trovati arrolati nè sotto le +insegne degli Albizzi, nè sotto quelle de' Medici, ed in tempo di quelle +amministrazioni avevano saputo rendere eminenti servigj allo stato. +Dacchè il Capponi era gonfaloniere, erasi studiato di calmare il furore +del popolo, di difendere i partigiani de' Medici, ed in pari tempo di +addolcire il risentimento del papa con esteriori dimostrazioni di +rispetto. Egli non aveva trovate le medesime disposizioni in coloro che +i suffragj del popolo ponevano con lui alla testa dello stato; ma aveva +seguita l'usanza praticata dai Medici, e prima di loro dagli Albizzi, di +chiamare alle deliberazioni i cittadini che, senza essere rivestiti di +veruna autorità , avevano acquistata una lunga abitudine de' pubblici +affari. A queste consulte, che a Firenze avevano il nome di _pratica_, +il Capponi chiamava moltissimi cittadini, conosciuti pel loro +attaccamento ai Medici, tra i quali egli trovava sempre chi +spalleggiasse le misure di conciliazione ch'egli andava proponendo[7]. + + [7] _Jac. Nardi, l. VIII, p. 342-345. — Stor. di Gio. Cambi, t. + XXIII, p. 40._ + +I consiglieri nominati dal popolo, ed in possesso della confidenza +pubblica, lagnavansi acerbamente perchè le deliberazioni, invece di +decidersi coi loro suffragj, dipendessero da quelli di persone senza +missione, che il gonfaloniere chiamava a votare con loro, e non pochi +dei quali, come Francesco Guicciardini, Francesco Vettori e Matteo +Strozzi, si erano renduti così sospetti pel loro attaccamento ai Medici, +che il popolo non aveva voluto affidar loro veruna incumbenza. Perciò +una legge regolò la _pratica_, che doveva tener luogo di consiglio ai +dieci della guerra; questa legge la formò dei dieci magistrati che +uscivano in allora di carica, e di venti aggiunti scelti dal grande +consiglio ogni sei mesi, cinque per cadaun quartiere della città . Il +gonfaloniere, privato da questa legge del suo consiglio abituale, non +per questo rinunciò a lasciarsi dirigere dai soli uomini di stato che si +fossero guadagnati la sua confidenza, e d'allora in poi li tenne quasi +sempre ne' suoi appartamenti per consultarli in ogni occorrenza[8]. + + [8] _Fil. de' Nerli, l. IX, p. 186. — Bern. Segni, l. I, p. 18, l. + II, p. 51._ + +Questi suoi privati consiglieri lo avevano incoraggiato a tener viva una +segreta corrispondenza con Clemente VII, per cercare di calmare la di +lui collera; questa corrispondenza aveva cominciato ne' tempi in cui +Lautrec assediava Napoli. Temeva questo generale che l'irritamento di +Clemente VII contro i Fiorentini non lo consigliasse a porsi tra le +braccia dell'imperatore, ed aveva egli medesimo eccitato il gonfaloniere +a mostrare dei riguardi verso il papa, ed a dargli delle speranze[9]. +Dopo la sconfitta di Lautrec, il Capponi aveva continuato a carteggiare +con Jacopo Salviati, che dopo la ritirata dalla corte pontificia di G. +M. Chiberti, era diventato il principale segretario di Clemente VII[10]. +Certo Jachinotto Serragli era il segreto mezzano di tale corrispondenza, +che il gonfaloniere teneva nascosta alla signoria. Una lettera, caduta +di seno al Capponi, fu raccolta il 16 aprile del 1529 nella stessa sala +dei priori da Jacopo Gherardi, priore egli stesso, e forse quegli che di +già nudriva i più gagliardi sospetti contro il gonfaloniere. La lettera +rendeva conto in ristretto di un abboccamento avuto tra il Serragli, che +la scriveva, e Jacopo Salviati; dessa annunciava che il papa, sotto +certe condizioni, acconsentirebbe a mantenere la libertà fiorentina; ma +chiedeva al gonfaloniere di spedire segretamente a Roma suo figliuolo, +per intendersi intorno a ciò che non potevasi convenientemente affidare +ad uno scritto[11]. + + [9] _Bern. Segni, l. I, p. 27._ + + [10] _Lettere de' Principi._ Varie lettere di Jacopo Salviati + scritte in principio del 1529, _t. II, f. 154 e seg._ + + [11] _Ben. Varchi, l. VIII, p. 243. — Bern. Segni, l. II, p. 59. — + P. Jovii, l. XXVII, p. 86. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 343. — Gio. + Cambi, t. XXIII, p. 41. — Fil. de' Nerli, l. VIII, p. 179._ + +Questa lettera, comunicata dal Gherardi ai più violenti avversarj del +gonfaloniere, fu da loro risguardata come una manifesta prova di +tradimento: venne denunciata alla signoria, che per l'indomani convocò +il consiglio degli ottanta, proponendogli che fosse deposto e tratto in +giudizio il gonfaloniere. Niccolò Capponi, atterrito dalla violenza dei +suoi nemici, invece di giustificare la propria condotta, si limitò a +dichiarare con estrema perturbazione, che suo figlio non era in verun +modo colpevole, non avendo pure contezza di quest'affare. Con ciò veniva +quasi a confessarsi egli stesso delinquente; onde fu deposto nel +medesimo giorno, e nel susseguente il grande consiglio nominò suo +successore Francesco, figlio di Niccolò Carducci, che doveva occupare +tale carica fino alla fine dell'anno[12]. + + [12] _Ben. Varchi, l. VIII, p. 244. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 344. — + Gio. Cambi, p. 43. — Comment. del Nerli, l. VIII, p. 180. — Bern. + Segni, l. II, p. 60. — P. Jovii, l. XXVII, p. 86._ + +Questa deposizione e la nuova elezione eransi fatte con una +precipitazione e violenza proporzionate al turbamento ed alla timidità +mostrata dal Capponi nella propria difesa, ed all'accanimento di coloro +tra i suoi nemici che speravano di rimpiazzarlo. Tosto che fu nominato +il di lui successore, e che i di lui invidiosi nemici perdettero la +speranza d'avere le sue spoglie, il loro furore si calmò, ed egli +medesimo ricuperò quella tranquillità e presenza di spirito che si +conveniva al suo stato. Tratto innanzi alla signoria giustificò con +nobile fermezza le sue intenzioni e la sua condotta; sostenne d'avere +fatto per la repubblica precisamente quello che far doveva, e la sola +cosa che potesse salvarla. Di già più non eravi alcuno cui fosse ancora +sospetta la di lui buona fede; coloro ch'erano a parte delle di lui +segrete negoziazioni, e coloro, che senza averne contezza, interamente +si affidavano alla di lui lealtà , lo difendevano caldamente, di modo che +venne onoratamente assolto dal giudizio; ed il popolo, per compensare la +fattagli ingiuria, lo ricondusse con pompa alla di lui casa[13]. + + [13] _Ben. Varchi, l. VIII, p. 251, 271. — Bern. Segni, l. II, p. + 61-67. — Comment. di Fil. de' Nerli, l. VIII, p. 182. — Jac. Nardi, + l. VIII, p. 344. — P. Jovii, l. XXVII, p. 89._ + +Appena aveva il nuovo gonfaloniere preso possesso del suo impiego, +quando la repubblica ricevette una dopo l'altra le più sconfortanti +notizie. Alla sconfitta di San-Paolo, alla di lui prigionia, alla +dispersione di tutta l'armata francese, tennero subito dietro gli avvisi +del trattato di Barcellona, nel quale Carlo V abbandonava i Fiorentini +alle vendette del papa, e prometteva di rimettere nella loro città la +tirannia della casa dei Medici. Pochi giorni dopo si ebbe notizia del +trattato di Cambrai, col quale Francesco I, ad onta dei più solenni +trattati, escludeva i Fiorentini dalla pace generale, e si obbligava a +non dar loro protezione. Si seppe nello stesso tempo essere Carlo V +sbarcato a Genova con un'armata spagnuola, e scendere in Italia +un'armata tedesca per raggiugnerlo. Questi replicati colpi erano fatti +per atterrire il più saldo coraggio; e tanto più grande era lo spavento +sparso in Firenze, in quanto che i preti ed i monaci, ravvivando la +setta del Savonarola, e secondando con tutte le forze loro il governo +popolare, avevano accertato, come cosa loro palesata per divina +rivelazione, che quest'anno l'imperatore non sarebbe venuto in Italia. +Questo primo avvenimento, che smentiva le loro profezie, fece vacillare +la fede che il popolo accordava a tutte le altre[14]. + + [14] _Ben. Varchi, l. IX, p. 20. — Bern. Segni, l. III, p. 73. — + Comment. di Filippo de' Nerli, l. IX, p. 188._ + +Non pertanto i Fiorentini, determinato avendo di far testa a questi +nuovi pericoli con indomabile coraggio, adottarono in allora le più +energiche misure per potere resistere. Il gonfaloniere, fornito di +irremovibile costanza, comunicava il proprio vigore ai consiglj ed al +popolo. Era in particolar modo secondato da Bernardo di Castiglione, +Gio. Battista Cei, Niccolò Guicciardini, Jacopo Gherardi, Andrea +Niccolini e Luigi Soderini, i quali tutti si erano dichiarati pel +partito popolare[15]. + + [15] _Ben. Varchi Stor. Fior., l. IX, p. 30. — Fil. de' Nerli, l. + IX, p. 189._ + +Prima d'ogni altra cosa conveniva trovar modo di sostenere le spese di +una guerra, che i più ricchi monarchi non potevano lungo tempo +sopportare. Il gonfaloniere ottenne una prima legge derogante alla +costituzione fiorentina, colla quale veniva autorizzato il gran +consiglio a fissare qualunque prestito o nuova imposta colla sola +maggioranza de' suffragj[16]. In fatti le leggi fiscali, che la +necessità fece emanare in tempo dell'assedio, non avrebbero giammai +potuto essere sanzionate secondo le antiche forme; poichè dovendosi +sostenere inaudite spese, in tempo che tutte le ordinarie entrate erano +cessate a motivo dell'occupazione del territorio e della soppressione +delle gabelle delle porte, convenne aver ricorso a misure arbitrarie e +rigorose per levare danaro. Più volte si percepirono prestiti forzati da +coloro che i commissarj, nominati per quest'oggetto, indicavano come i +cinquanta, i cento, i dugento più ricchi cittadini della repubblica. +Tutti gli argenti delle chiese, e tutti quelli de' privati, vennero +portati alla zecca; furono date in pegno le pietre preziose che ornavano +le reliquie, e venduta la terza parte dei poderi ecclesiastici, degli +immobili delle corporazioni delle arti e mestieri e dei beni dei +ribelli. Con tali mezzi spesso violenti, ma giustificati dalla +necessità , la repubblica si vide in istato di opporre lunga resistenza +ad un'armata destinata a spogliarla, non meno della sua proprietà che +della sua libertà [17]. + + [16] _Jac. Nardi, l. VIII, p. 353._ + + [17] _Fil. de' Nerli, l. X, p. 216. — Bern. Segni, l. III, p. 97._ + +Il gonfaloniere e la signoria ordinarono in seguito alle genti del +contado di riporre in Firenze, o nelle terre murate, tutte le loro +granaglie; ma i raccolti erano in quell'anno stati così ubertosi, che +quest'ordine venne male eseguito; onde i nemici, assai più che i +cittadini, approfittarono di tanta ricchezza di messi. Le città di Borgo +san Sepolcro, Cortona, Arezzo, Pisa e Pistoja, ove il governo non era +amato, dovettero dare ostaggi a Firenze. In tutte le altre ed in tutte +le fortezze, la signoria mandò fidati comandanti. All'ultimo furono +nominati sette commissarj con quasi dittatoriale autorità , per vegliare +alla salvezza della repubblica; ma sgraziatamente la scelta cadde sopra +uomini troppo disuguali per talenti, per esperienza, per energia, i +quali nè furono abbastanza d'accordo fra di loro, nè abbastanza pronti +nelle loro risoluzioni, perchè l'opera loro riuscisse di grande +utile[18]. + + [18] Furono questi Jacopo Morelli, Zanobi Carnesecchi, Anton + Francesco Albizzi, Bernardo di Castiglione, Alfonso Strozzi, + Agostini Dini e Filippo Baroncini. _Ben. Varchi, l. IX, p. 34._ + +Avvicinandosi il pericolo, i dieci della guerra intimarono ad Ercole +d'Este di recarsi al suo posto, e nello stesso tempo gli mandarono il +soldo dei mille fanti che doveva seco condurre. Ma di già il duca di +Ferrara di lui padre stava negoziando per riconciliarsi coll'imperatore +e col papa, e non voleva esacerbarli mandando il figliuolo ai servigj +dei loro nemici. Dopo avere accettato il danaro de' Fiorentini, e +promesso che il figliuolo suo non tarderebbe a porsi in istrada colle +sue truppe, andò, sotto varj pretesti, procrastinando la di lui +partenza; poi rifiutò perentoriamente, senza rendere il danaro che aveva +ricevuto. Poco dopo richiamò da Firenze il suo ambasciatore, ed +all'ultimo prestò al papa artiglieria e due mila zappatori, per +adoperarli contro i Fiorentini[19]. + + [19] _Ivi, p. 35._ + +Allorchè la signoria ebbe notizia dello sbarco dell'imperatore a Genova, +credette di dovergli mandare una deputazione. Questo passo somministrò +un pretesto avidamente accolto da tutti gli alleati dei Fiorentini, per +pretendere violata la lega. In fatti le potenze italiane si erano +obbligate a non trattare separatamente; e fin allora niun'altra aveva +scopertamente mancato a tale promessa. D'altronde la deputazione +fiorentina era stata scelta altrettanto male, quanto mandata +inopportunamente. I quattro membri che la componevano tenevano opinioni +e partiti diversi, onde mai non furono uniti per agire concordemente. +L'imperatore ricusava di trattare con loro, se preventivamente non si +riconciliavano col papa, e risguardò come insufficienti le loro facoltà , +sebbene queste portassero che la repubblica acconsentiva a tutte le +condizioni che le verrebbero imposte, eccettuata l'alienazione della +propria libertà . Il gran cancelliere dell'imperatore dichiarò loro, che, +a motivo degli ajuti dati alla Francia, avevano meritato di perdere +questa libertà , ed ogni altro loro privilegio, e non volle ammettere la +risposta dei deputati, i quali dicevano essere Firenze uno stato +indipendente, che non riconosceva i suoi privilegj da qualche +concessione degli imperatori, ma dai suoi proprj diritti. In appresso +gli ambasciatori vennero congedati; ma non pertanto due di loro, +atterriti dalle disposizioni della corte imperiale, non ripresero la +strada della loro patria. Matteo Strozzi rifugiossi a Venezia e Tommaso +Soderini a Lucca. Niccolò Capponi, l'antico gonfaloniere, che era il +terzo ambasciatore, quando giunse a Castelnuovo di Garfagnana, +scontrossi in Michel Angelo Bonarruoti, che fuggiva con Rinaldo Corsini, +e che gli diede le più tristi notizie intorno ai rovesci di già provati +dalla repubblica. Il Capponi, oppresso dalla fatica, dall'età , dal +dolore, venne subito sorpreso da una malattia che lo trasse al sepolcro +il giorno 8 di ottobre. Raffaello Girolami tornò solo a Firenze a +rendere conto della sua ambasciata, ed incoraggiò i suoi concittadini ad +affrontare coraggiosamente la burrasca ond'erano minacciati[20]. + + [20] _Ben. Varchi, l. IX, p. 38-42. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 354. — + Filip. de' Nerli, l. IX, p. 191-195. — Bern. Segni, l. III, p. 75._ + — Pare che Michel Angelo provasse terrori altrettanto più vivi, + quanto più vasta era la sua immaginazione. Vedendo i primi rovesci + de' Fiorentini, fuggì fino a Venezia, di dove un sentimento di + rimorso e di vergogna lo ricondusse bentosto al suo posto ed alla + direzione delle fortificazioni. Quando fu presa la città , venne + colpito da nuovo spavento, e si tenne molto tempo nascosto; ma + poichè Clemente VII lo ebbe fatto rassicurare, intraprese per + riconoscenza le statue dei sepolcri della cappella Laurenziana. + _Ben. Varchi, t. IV, l. XII, p. 293-294._ + +L'imperatore aveva commessa la conquista di Firenze ed il compimento +delle vendette di Clemente VII al principe di Orange, in allora vicerè +di Napoli. Clemente stava dunque per volgere contro la sua patria quello +stesso generale e quell'armata medesima, che tre anni prima l'avevano +con tanto rigore tenuto assediato, che avevano saccheggiata sotto i suoi +occhi la sua capitale con sì atroce barbarie, e che non gli avevano +renduta la libertà , che dopo avergli estorta una scandalosa taglia. Il +prezzo pel quale il papa acconsentì a perdonare tante ingiurie, era +l'assunto che prendeva cotal gente ferocissima di trattare colla stessa +barbarie la di lui città natale. L'esercito che aveva saccheggiata Roma, +e che aveva vissuto in Milano a discrezione, fu richiamato sotto le +bandiere dei suoi capi dalla speranza di saccheggiare Firenze; e furono +veduti alcuni soldati spagnuoli, che erano trattenuti innanzi ai +tribunali per cause civili, protestare alla parte avversaria tutti i +danni e perdite nei quali incorrere potrebbero per non avere parte al +sacco di Firenze[21]. + + [21] _Ben. Varchi, l. IX, p. 54. — Bern. Segni, l. III, p. 77. — + Jac. Nardi, l. VIII, p. 350._ + +Pure, quando in sul finire di luglio, il principe d'Orange recossi a +Roma per avere un abboccamento col papa intorno ai mezzi occorrenti per +dare cominciamento alla spedizione, venne qualche tempo trattenuto +dall'avarizia e dalla diffidenza di Clemente VII, il quale non voleva +privarsi del danaro che gli si chiedeva. All'ultimo acconsentì a stento +a pagare trenta mila fiorini contanti, ed a prometterne altri quaranta +mila entro breve termine[22]; ma trovò un altro mezzo per cattivarsi +l'amore de' soldati, senza danno del suo tesoro. Questi, abbandonando +Roma il 17 febbrajo del 1528, non avevano terminato di riscuotere le +taglie ed il prezzo de' riscatti che avevano arbitrariamente imposto ai +cittadini, e dopo tale epoca più non credevano potere pretenderne il +pagamento. Clemente VII loro accordò il privilegio di farsi pagare tutto +quanto era loro dovuto ad estinzione delle cedole da loro estorte ai +Romani colla violenza[23]. + + [22] _Ben. Varchi, l. IX, p. 50._ + + [23] _Ben. Varchi, l. IX, p. 53._ + +L'esercito del principe d'Orange adunossi tra Foligno e Spello ai +confini dello stato perugino. Vi si trovavano tre mila cinquecento +Tedeschi, avanzo dei tredici mila landsknecht, che Giorgio Frundsberg +aveva condotti al Borbone nel 1526; gli altri erano caduti vittime della +peste di Roma e della fame di Napoli: vi si trovavano pure cinque mila +Spagnuoli del marchese del Guasto, invecchiati come i Tedeschi in tutte +le guerre d'Italia. Soltanto dopo la pace di Lombardia vi si videro +inoltre giugnere sotto Pietro Velez di Guevara due mila Spagnuoli di +fresco sbarcati a Genova, che per anco non avevano militato, e che +giunti essendo, secondo il consueto delle reclute spagnuole, affatto +ignudi, chiamavansi dagl'Italiani _Bisogni_: circa lo stesso tempo il +conte Felice di Wirtemberga condusse altre reclute tedesche: il +rimanente dell'esercito consisteva in soldati italiani, ed era la +maggior parte che servivano sotto i loro più distinti capitani, senza +paga e per la sola speranza del saccheggio. Quando il principe d'Orange +entrò in campagna, in sul cominciare di settembre, non aveva sotto i +suoi ordini più di quindici mila soldati; ma avanti che terminasse +l'assedio ne contò più di quaranta mila[24]. + + [24] _Ben. Varchi, l. X, p. 128. — Bern. Segni, l. III, p. 99. — P. + Jovii, l. XXVII, p. 116._ + +Per entrare in Toscana l'Orange doveva attraversare lo stato di Perugia, +difeso da Malatesta Baglioni con tre mila uomini al soldo de' +Fiorentini. Il castello di Spello, posto in sull'estremo confine del +Perugino, ove l'abate Leone de' Baglioni, fratello naturale del +Malatesta, erasi chiuso, trattenne alcun tempo i nemici. Giovan +d'Urbina, luogotenente generale dell'armata imperiale, vi fu ucciso; ma +Spello all'ultimo fu preso il primo dì di settembre e saccheggiato con +estrema crudeltà [25]. L'esercito giunse in appresso sotto Perugia; ma +l'assedio di questa città posta in sulla vetta d'una piccola montagna, +ed in gagliarda situazione, offriva grandissime difficoltà . Il principe +d'Orange, che non osava intraprenderlo, offrì a Malatesta Baglioni +onorate e vantaggiose condizioni. Obbligavasi a farlo assolvere dal papa +da tutte le censure ecclesiastiche che aveva incorse, a fargli +permettere di continuare nel servigio dei Fiorentini colla sua compagnia +di ventura, e finalmente a conservargli la signoria di Perugia, purchè +evacuasse questa città , che l'Orange nè voleva assediare, nè lasciarsi +alle spalle in mano de' nemici. Il Baglioni chiese ai Fiorentini, o di +acconsentire a questo trattato, o di accrescere considerabilmente la sua +armata. Siccome questi non potevano interamente affidarsi al Baglioni, +nè ai Perugini, accettarono il primo partito. Si sottoscrisse il +trattato il 10 di settembre, ed il 12 Malatesta Baglioni prese la via +d'Arezzo colle truppe sue e fiorentine[26]. + + [25] Ben. Varchi, l. X, p. 132. — Comment. di Fil. de' Nerli, l. IX, + p. 192. — Bern. Segni, l. III, p. 78. — P. Jovii, l. XXVII, p. 112. + + [26] _Ben. Varchi, l. X, p. 137. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 350. — + Bern. Segni, l. III, p. 86. — P. Jovii, l. XXVII, p. 113._ + +Il principe d'Orange gli tenne dietro da vicino: il 14 di settembre +s'accostò a Cortona difesa da soli 700 fanti di guarnigione, e dopo +avere sofferto qualche perdita in un assalto, ch'egli fece dare lo +stesso giorno alla città , la ricevette all'indomani per capitolazione. +In appresso l'Orange, seguendo la cominciata strada sopra Arezzo, dove +era stato mandato per commissario Francesco Albizzi con due mila uomini; +ma questi, sconcertato dal vedere sopraggiugnere Malatesta Baglioni, e +dalla pronta capitolazione di Cortona, evacuò Arezzo colla sua truppa, +e, ritirandosi precipitosamente a Firenze, sparse la costernazione in +tutta Val d'Arno disopra. Affermarono i nemici del gonfaloniere, che +questi, senza partecipazione della signoria e dei dieci della guerra, +aveva ordinato a Francesco Albizzi di ritirarsi, onde riunire in Firenze +tutta la fanteria, invece di perderla alla spicciolata nel sostenere +assedj. Anche in tale supposizione il disordine di questa ritirata +sarebbe stato non meno colpevole che imprudente[27]. + + [27] _Ben. Varchi, l. X, p. 142. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 351. — + Bern. Segni, l. III, p. 88. — Fil. de' Nerli, l. IX, p. 192. — P. + Jovii, l. XXVII, p. 114._ + +Arezzo, evacuato dai Fiorentini, aprì il 18 settembre le porte +all'armata imperiale. Allora questa città sperò di ricuperare la sua +antica libertà : fece battere moneta, spedì commissarj in tutte le +castella dell'antico suo territorio, rifece la sua amministrazione sotto +il nome di repubblica d'Arezzo, e durante l'assedio di Firenze +somministrò agl'imperiali continui ajuti, senza prevedere che +all'istante che fosse presa Firenze, Arezzo ricaderebbe sotto il +giogo[28]. + + [28] _Ben. Varchi Stor. Fior., l. X, p. 155. — Bern. Segni, l. III, + p. 87-90._ + +Alla perdita di Cortona e di Arezzo tenne dietro immediatamente quella +di Castiglione Fiorentino, di Firenzuola e di Scarperia: l'armata +imperiale si andava avanzando, e pareva che verun ostacolo non potesse +più trattenerla. Il suo avvicinamento riempì Firenze di terrore; ed +allora si videro fuggire dalla città coloro che la pusillanimità o +l'attaccamento ai Medici consigliava a non partecipare alla sorte della +loro patria. Ne diede l'esempio Bartolomeo o Baccio Valori, e fu imitato +da Roberto Acciajuoli, da Alessandro Corsini, da Alessandro de' Pazzi, e +finalmente dallo storico Francesco Guicciardini, il quale, dopo avere +menata vita principesca nel suo governo di Parma e di Modena, non +credeva che nella sua repubblica si avesse per lui abbastanza rispetto e +riconoscenza. Egli recossi al campo nemico; ebbe una parte odiosa nelle +vendette della fazione trionfante, e contribuì in una maniera ancora più +fatale al finale stabilimento della tirannide, adoperando la sua abilità +politica nella ruina del proprio paese. L'odio che in Firenze, anche +quando questa città fu fatta schiava, perseguitò in appresso tutti +coloro che avevano tradita la libertà , pare aver consigliato il +Guicciardini a scrivere la storia de' suoi tempi onde ricuperare la +pubblica stima. E senza dubbio lo stesso motivo trasse Filippo de' Nerli +a dettare i suoi commentarj. Si era costui renduto talmente sospetto col +suo zelo pei Medici, che il giorno 8 ottobre del 1529 venne arrestato +con altri diciotto cittadini, e custodito in palazzo fino alla fine +dell'assedio[29]. + + [29] _Ben. Varchi, l. X, p. 170. — Fil. de' Nerli, l. IX, p. 198. — + Bern. Segni, l. III, p. 92. — Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 532._ + +La signoria aveva di fresco spediti quattro ambasciatori al papa; ma +troppo limitate erano le facoltà loro date, per soddisfare all'ambizione +della casa de' Medici. Clemente VII rispose loro che il suo onore +richiedeva che la città gli si rendesse a discrezione; che allora +farebbe a vicenda vedere al mondo ch'egli ancora era Fiorentino, e che +amava la sua patria[30]. Questa risposta fu comunicata ad un'assemblea +generale de' cittadini adunati nella sala del gran consiglio; in +appresso questi si divisero in sedici sezioni per deliberare sotto i +loro gonfalonieri, e quindici di queste sezioni dichiararono, che +preferivano di sagrificare i loro beni e le loro vite in una battaglia +piuttosto che l'onore e la libertà in un trattato[31]. + + [30] _Ben. Varchi, l. X, p. 167. — Fil. de' Nerli, l. IX, p. 196. — + Bern. Segni, l. III, p. 86._ + + [31] _Ben. Varchi, l. X, p. 173._ + +Malgrado i progressi fatti dall'arte di attaccare le città , le +fortificazioni di Firenze erano tuttavia risguardate come quasi +inespugnabili dalla banda del piano; ma quella parte delle mura che +attraversa le colline al mezzodì dell'Arno, era mal situata, +signoreggiata in più luoghi ed assai debole. Della porzione montuosa di +questo ricinto, chiamato Monte a Samminiato, fu affidata la difesa a +Stefano Colonna, che poca cura prendevasi del rimanente dell'assedio, e +che nel suo quartiere non riconosceva verun superiore[32]. Gli indugj +del principe d'Orange, che consumò quasi quindici giorni in Val d'Arno, +quando aspettavasi di vederlo ad ogni istante giugnere sotto la città , +diedero il tempo di afforzare, con nuovi lavori, quelle mura che si +credevano più deboli; permisero pure di dare effetto ad un ordine emesso +il 19 di ottobre dal consiglio degli ottanta, ciò era di spianare tutti +i sobborghi, tutte le case, tutti gli orti entro il raggio di un miglio +dalle mura di Firenze. Quest'ordine, che sagrificava migliaja di ricchi +edificj e di deliziosi orti nella più popolata e più riccamente +coltivata situazione d'Italia, venne eseguito con uno zelo veramente +patriotico dai medesimi proprietarj, i quali si vedevano entrare in +città carichi di fascine che avevano tagliate per le fortificazioni, tra +gli oliveti, le ficaje, gli aranci ed i cedri de' loro proprj +giardini[33]. + + [32] _Ivi, l. IX, p. 81. — Jac. de' Nerli, l. VIII, p. 356._ + + [33] _Ben. Varchi, l. X, p. 185. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 353. — + Fil. de' Nerli, l. IX, p. 197 e 202._ + +Soltanto il 14 di ottobre il principe d'Orange venne ad alloggiarsi a +Pian di Ripoli, sotto Firenze. Aveva chiesta dell'artiglieria ai +Sienesi, che, prestandola a mal in cuore, la facevano avanzare assai +lentamente. Perciò le prime batterie non si scoprirono che sul principio +di novembre; ed in quell'intervallo i Fiorentini avevano lavorato con +tanta costanza intorno alle loro fortificazioni, che più non credevano +di dover temere gli attacchi de' loro nemici. La repubblica pagava +allora il soldo di diciotto mila fanti e di seicento cavalli: ma +effettivamente non aveva che tredici mila soldati in attività , sette +mila de' quali in Firenze, e sei mila nelle guarnigioni di Prato, +Pistoja, Empoli, Volterra, Pisa, Colle e Montepulciano. Malatesta +Baglioni aveva sotto il suo comando tre mila Perugini, ed il capitano +Pasquino, a lui subordinato, tre mila Corsi; Stefano Colonna comandava +ai tre mila uomini della milizia urbana, che servivano non altrimenti +che se fossero truppe di linea. Tutta la popolazione aveva contratte +abitudini militari, e tranne i lavori affatto meccanici erasi in città +abbandonata ogni altra occupazione. La spesa di questo nuovo stato di +guerra ammontava ogni mese a settanta mila fiorini[34]. + + [34] _Bern. Segni, l. III, p. 89._ + +Per difendere le più lontane parti del territorio, ed in particolare +Borgo san Sepolcro e Montepulciano, i Fiorentini avevano stipendiato +Napoleone Orsini, più conosciuto sotto il nome di abate di Farfa, +sebbene già da lungo tempo egli avesse riconsegnata quest'abazia per far +il mestiere di condottiere. Era costui uno dei più formidabili tra que' +gentiluomini che passavano la loro vita tra la guerra e gli assassinj. +Aveva nel suo feudo di Bracciano adunato un numeroso corpo di soldati e +di banditi, coi quali, per vendicare, secondo egli diceva, i Romani, +esercitava grandi crudeltà contro gli imperiali, e poi contro i soldati +del papa[35]. Da principio servì utilmente i Fiorentini coi trecento +cavalli che aveva seco; ma in appresso si lasciò sorprendere da +Alessandro Vitelli tra Borgo san Sepolcro e Città di Castello: la di lui +truppa fu totalmente dispersa, ed egli medesimo salvossi a stento, +abbandonando, dopo quest'accidente, il servigio de' Fiorentini[36]. + + [35] _Marco Guazzo Ist. de' suoi tempi, f. 52. — Lett. de' Principi, + t. II, f. 137 e seg._ + + [36] _Bern. Segni, l. III, p. 99; l. IV, p. 104. — P. Jovii Hist., + l. XXVIII, p. 131._ + +Altri fatti d'armi di non molta importanza accaddero ne' contorni di +Firenze, sia lungo le linee che voleva formare il principe d'Orange, sia +nell'attacco delle piccole fortezze di Val d'Arno, ch'egli cercava di +occupare. Francesco Ferrucci segnalossi in queste scaramucce per la sua +intrepidezza e per le sue cognizioni militari, e si acquistò non meno la +confidenza de' suoi concittadini che la stima de' nemici. Sebbene antica +fosse la famiglia del Ferrucci, era povera, e da più generazioni non +aveva dato verun distinto magistrato. Suo avo Antonio si era fatto nome +negli assedj di Pietra Santa e di Sarzana. Egli e suo fratello Simone +avevano militato sotto Anton Giacomino Tebalducci, il migliore ufficiale +che i Fiorentini avessero avuto da lungo tempo: avevano da lui imparata +l'arte della guerra, e si erano poi fatto nome nelle bande nere sotto +Giovanni de' Medici. Francesco Ferrucci aveva sempre servito in questa +ragguardevole milizia, e nella spedizione di Napoli, di dove era +recentemente tornato, aveva le incumbenze di pagatore[37]. Dalla +signoria fu spedito in qualità di commissario generale prima a Prato, in +appresso ad Empoli; e dopo avere poste quelle piccole città in istato di +difesa, egli tenne la campagna con tanto vantaggio, e prese così spesso +ai nemici grossi convoglj di cavalleria o di vittovaglie, seppe +mantenere tanta disciplina nella sua piccola armata, che i soldati, che +egualmente lo amavano e rispettavano, credevansi sotto i di lui ordini +invincibili[38]. + + [37] _Jac. Nardi, l. VIII, p. 363. — Bern. Segni, l. IV, p. 103. — + Ben. Varchi, l. X, p. 222._ + + [38] _Ben. Varchi, l. X, p. 224. — Fr. Guicciardini, l. XX, p. 542._ + +Gli Spagnuoli, appena giunti presso Firenze, avevano preso Samminiato, +dove avevano lasciato dugento fanti, che, spalleggiati dagli abitanti +della terra, infestavano tutto il circostante paese, e rendevano più +difficile la comunicazione tra Firenze e Pisa. Avendo il Ferrucci +determinato di scacciarli, andò ad assalirli con sessanta cavalli e +quattro compagnie di fanteria; fu il primo a piantare la sua scala +contro le mura, ed il primo a salirvi; e sebbene gli Spagnuoli +facessero, coll'ajuto degli abitanti, una vigorosa resistenza, il +Ferrucci prese Samminiato d'assalto, ed occupò pure la fortezza, +uccidendo quasi tutti gli Spagnuoli che avevano difese le mura. Mentre +che stava eseguendo questa spedizione, fu attaccato dagl'imperiali il +castello della Lastra posto sulla stessa strada, ma più di Samminiato +vicino a Firenze. Questo castello oppose una gagliardissima resistenza, +e gli Spagnuoli avevano di già perduta molta gente, quando fecero +avanzare l'artiglieria. Allora gli assediati chiesero di trattare, ed +ottennero un'onorata capitolazione. Ma gli Spagnuoli, appena passata la +porta, assalirono la guarnigione che stava senza sospetto, e tutta la +passarono a fil di spada[39]. + + [39] _Ben. Varchi, l. X, p. 227. — Bern. Segni, l. IV, p. 103. — + Jac. Nardi, l. VIII, p. 365. — P. Jovii, l. XXVIII, p. 135. — Fr. + Guicciardini, l. XX, p. 540._ + +Fin qui l'esercito imperiale nulla aveva tentato contro la stessa piazza +di Firenze; ma il 10 di novembre, vigilia di san Martino, supponendo +l'Orange che i Fiorentini non facessero attenta guardia in quella notte +consacrata al piacere, approfittò della profonda oscurità , renduta +ancora maggiore dall'abbondante pioggia che cadeva, per tentare la +scalata: furono poste in opera quattrocento scale lungo le mura, dalla +porta di san Niccolò fino a quella di san Friano; cioè in tutta la più +montuosa parte di Firenze; ma in ogni luogo le sentinelle chiamarono +all'armi, la guardia nazionale gareggiò colla truppa di linea, ed il +nemico fu respinto[40]. + + [40] _Ben. Varchi, l. X, p. 229._ + +Appunto un mese dopo questo primo sperimento, Stefano Colonna, che +comandava nel quartiere che gl'imperiali avevano tentato di sorprendere, +si provò ancor egli di attaccarli all'impensata nelle loro linee. Era +egli personalmente nemico di suo parente Sciarra Colonna, che serviva +nel campo nemico, e la notte dell'undici di dicembre andò ad attaccarlo +nel suo quartiere di santa Margarita a Montici, con cinquecento fanti, +ai quali aveva fatto porre sopra le armi, per conoscersi nell'oscurità , +delle camicie bianche. Gl'imperiali, sorpresi in mezzo a tanta oscurità , +perdettero molta gente prima che potessero ordinarsi, ed un ridicolo +accidente accrebbe ancora il loro disordine: i Fiorentini, andando +dovunque in traccia de' nemici, forzarono le porte d'una stalla, nella +quale erasi chiusa una mandra di majali delle Maremme quasi selvaggi, i +quali, spaventati dalle voci dei soldati, precipitaronsi tra i +fuggiaschi con orribili grugniti, ed atterrarono moltissimi soldati, che +nulla potendo discernere in così grande oscurità credevansi inseguiti +dai nemici. Di già erano accorsi il principe d'Orange e don Ferdinando +Gonzaga per soccorrere le loro genti, ed andavano ponendo qualche ordine +nelle difese, quando da tre porte di Firenze sortirono, secondo il +preventivo accordo fatto con Stefano Colonna, tre nuovi corpi d'armata +per attaccare gl'imperiali. Gli assedianti vennero forzati in molte +posizioni, e più volte si credettero in sul punto di essere scacciati +dal loro campo. Finalmente Malatesta Baglioni fece suonare a raccolta +assai più presto che non abbisognava; e forse perdette così l'unica +occasione di mettere fine alla guerra con una vittoria[41]. + + [41] _Ben. Varchi, l. X, p. 238. — Bern. Segni, l. IV, p. 104. — Fr. + Guicciardini, l. XX, p. 540. — P. Jovii, l. XXVIII, p. 130._ + +Due giorni dopo il commissario Ferrucci tese presso Montopoli +un'imboscata al colonnello Pirro di Stipicciano, della casa Colonna, e +gli uccise o prese molta gente. Questi fatti, benchè di non molta +importanza, giovavano però a rianimare il coraggio degli assediati, ed a +far dimenticare le loro perdite. N'ebbero spesso di assai dolorose. Il +16 di dicembre due de' loro migliori capitani, Mario Orsini e Giorgio +Santa Croce, furono uccisi da un solo colpo di colombrina, mentre +stavano ordinando certi cambiamenti da farsi alle fortificazioni[42]. Lo +stesso giorno i Fiorentini ricevettero una notizia che li liberò da un +cocente pensiero; Girolamo Moroni era morto il 15 di dicembre nel campo +degli assedianti. Quest'uomo così versato in tutte le arti dell'intrigo, +che aveva governato con dispotica autorità Massimiliano, indi Francesco +Sforza, e che aveva avuta tanta parte nelle rivoluzioni della Lombardia, +era passato all'armata imperiale come prigioniero del Pescara. Era di +già condannato a pena capitale, quando giunse ad acquistarsi il favore +del Borbone, che lasciossi poscia da lui governare fino alla sua morte +sotto le mura di Roma. Il principe d'Orange aveva coll'armata raccolto +il consigliere del suo predecessore, ed oramai non faceva nulla senza il +di lui parere: lo stesso Clemente VII era vinto dalla opinione del +sorprendente ingegno politico del Moroni, e gli perdonava il male che +aveva da lui ricevuto in visto del male che sperava di poter fare col di +lui mezzo ai nemici. Pareva che il Moroni tenesse dietro alla fortuna +piuttosto che ad un determinato oggetto; voleva rendere potenti coloro +cui erasi attaccato, e condurre a felice fine le loro imprese; del resto +pareva indifferente rispetto alle persone ed ai principj, e dopo avere +lavorato per escludere gli stranieri d'Italia, si adoperava con eguale +ardore per servirli contro gl'Italiani. Morì naturalmente e quasi senza +malattia in età decrepita. Lusingavansi i Fiorentini che la di lui morte +lascerebbe il principe d'Orange senza mezzi nel consiglio, e senza +opinione nell'armata, perchè credevano che il destro Moroni fosse stato +fin allora l'anima del campo nemico[43]. + + [42] _Ben. Varchi, l. X, p. 243. — Bern. Segni, l. IV, p. 104._ + + [43] _Ben. Varchi, l. X, p. 245._ + +Frattanto le negoziazioni di Bologna si accostavano al loro fine, e +colla mediazione del papa tutti gli stati d'Italia si andavano +riconciliando coll'imperatore, abbandonando i Fiorentini. Questi +vedevano separarsi da loro un dopo l'altro tutti i membri di quella +lega, chiamata santa, per la quale il re d'Inghilterra, il re di +Francia, il duca di Milano, i Veneziani, il duca di Ferrara, eransi +obbligati a difendere la loro repubblica ed a non trattare senza di lei; +ma li ferì tanto più l'abbandono de' Veneziani che avevano maggior +ragione di risguardarsi come uniti da una medesima causa, e che ancora +recentemente avevano raffermata la loro alleanza[44]. D'altra banda +mentre perdevano i loro alleati vedevano crescere i nemici, perciocchè +una delle condizioni della pacificazione di Lombardia portava che Carlo +V ne ritirerebbe le sue truppe; ed infatti negli ultimi giorni di +dicembre circa venti mila tra Spagnuoli e Tedeschi passarono gli +Appennini con una numerosa artiglieria, e vennero ad accamparsi sulla +riva destra dell'Arno, che fin allora si era preservata dai guasti della +guerra[45]. I Fiorentini, atterriti dall'arrivo di questi nuovi nemici, +evacuarono Pistoja e Prato con quella stessa precipitazione con cui al +sopraggiugnere della prima armata avevano evacuata Cortona ed Arezzo. Le +più lontane fortezze di Pietra Santa e di Motrone aprirono +volontariamente le loro porte agl'imperiali, di modo che prima che +terminasse l'anno l'autorità della repubblica più non era conosciuta che +in Livorno, Pisa, Empoli, Volterra, Borgo san Sepolcro, Castrocaro e +nella cittadella d'Arezzo[46]. + + [44] _Ben. Varchi, l. X, p. 257-261._ + + [45] _Ivi, p. 268. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 359. — Fr. + Guicciardini, l. XX, p. 540. — Fil. de' Nerli, l. IX, p. 207. — + Bern. Segni, l. III, p. 98._ + + [46] _Ben. Varchi Stor. Fior., l. X, p. 279. — Filippo de' Nerli, l. + IX, p. 206. — Bern. Segni, l. IV, p. 102._ + +Malgrado i pericoli dello stato, la prima magistratura veniva ricercata +con eguale ardore. Francesco Carducci, ch'era stato sostituito al +Capponi negli otto ultimi mesi del 1529, aveva dato prove del vigore del +suo carattere e del suo ingegno. Desiderava di essere confermato pel +susseguente anno, ed espresse abbastanza chiaramente tale suo desiderio +nel gran consiglio, ove rappresentò ai suoi concittadini che in così +difficili circostanze, non potevasi quasi mutare il capo dello stato, +senza esporsi altresì a cambiare tutte le misure, ed a sovvertire tutti +i progetti maturati lungo tempo innanzi. Ma questo stesso avvertimento +parve offendere coloro che credevansi non meno di lui capaci di +sostenere la prima carica della stato, ed il Carducci non venne pure +annoverato tra i sei candidati designati pel gonfalone. Il gran +consiglio scelse il 2 di dicembre Raffaele Girolami, il solo degli +ambasciatori mandati a Carlo V a Genova, che fosse tornato in patria a +rendere conto della sua missione. Dopo tal giorno il Girolami visse nel +palazzo del pubblico, ed assistette alle deliberazioni della signoria, +sebbene non entrasse in funzione che il primo gennajo del 1530[47]. + + [47] _Ben. Varchi, l. X, p. 237. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 370. — + Ist. di Gio. Cambi, t. XXIII, p. 47. — Filippo de' Nerli, l. IX, p. + 204. — Bern. Segni, l. IV, p. 103._ + +Dopo l'arrivo della seconda armata imperiale provegnente dalla +Lombardia, Firenze era circondata da ogni banda, ed il principe d'Orange +aveva una formidabile artiglieria, e più che bastante per istringere +vivamente l'assedio; pure non cercò di battere in breccia le mura, e +solo tentò, e quest'ancora con infelice riuscita, di atterrare alcune +torri dalla di cui artiglieria veniva incomodato, limitandosi a bloccare +la città colla speranza di affamarla[48]. + + [48] _Jac. Nardi, l. VIII, p. 359. — Bern. Segni, l. IV, p. 103. — + P. Jovii Hist. sui temp., l. XXVIII, p. 130._ + +Oltre l'ordinaria numerosa sua popolazione, Firenze conteneva in allora +molti contadini che vi si erano rifugiati dalle circostanti campagne, e +dodici in quattordici mila soldati. Gli ultimi non si erano accostumati +in veruna delle precedenti guerre d'Italia a soffrire le privazioni. La +loro moderazione, la loro disciplina, la loro pazienza formarono un +singolare contrasto colle vessazioni sofferte dalle altre città per +parte de' soldati ricevuti entro le loro mura. Senza dubbio Firenze +andava di ciò debitrice alla guardia urbana, che colla sua lodevole +condotta serviva d'esempio alle altre truppe, e le teneva in dovere. +Nondimeno tutti i granaj di Firenze sarebbersi a lungo andare vuotati, +se il commissario generale Francesco Ferrucci non avesse trovato il +mezzo, mercè una costante attività ed uno zelo eguale al suo coraggio, +d'introdurre in città varj convoglj di bestiami, di granaglie e di +foraggi, e di farvi passare le munizioni che si trovavano ammassate ad +Empoli, a Volterra ed a Pisa[49]. + + [49] _Ben. Varchi Stor. Fior., t. IV, l. XI, p. 41. — Fr. + Guicciardini, l. XX, p. 541. — Filip. dei Nerli, l. IX, p. 207._ + +L'accordo d'Ercole d'Este in qualità di capitano generale era terminato +col 1529, senza ch'egli si fosse mai recato al suo posto. Gli uomini +d'armi da lui mandati avevano ubbidito al conte Ercole Rangoni, di lui +luogotenente; ma si erano contenuti assai mollemente, dietro gli ordini +stessi ricevuti da Ferrara. Alla fine dell'anno il principe li richiamò. +Egli più non desiderava di conservare il posto di capitano generale, ed +i Fiorentini non avevano verun pensiero di confermarlo in cotale carica. +I dieci della guerra procedettero a nominargli un successore; ma +pendevano incerti tra Malatesta Baglioni, che ancora non aveva titolo di +governatore generale, e Stefano Colonna, generale della loro ordinanza; +ma quest'ultimo, uomo circospetto, e che trasparire non lasciava le +segrete sue intenzioni, dichiarò che continuava a considerarsi come +soldato del re cristianissimo, ch'egli rimaneva in Firenze per di lui +servigio, e che non desiderava verun'altra distinzione[50]. Per lo +contrario il Baglioni faceva pratiche per avere la prima carica. Sebbene +indebolito e quasi storpiato da lunghe malattie, non era meno illustre +per coraggio, che per militari talenti; aveva gloriosamente militato +negli eserciti veneziani; sapeva farsi amare e rispettare dai soldati, +sebbene facesse mantenere la più severa disciplina; e comecchè in +appresso l'esperienza dimostrasse, che preferiva il suo personale +interesse al dovere, ebbe, mancando ancora a quest'ultimo, certi +riguardi per l'onor suo, che il più delle volte venivano dai condottieri +trascurati. Fu il 26 di gennajo che il gonfaloniere Raffaele Girolami +gli consegnò lo stendardo della repubblica ed il bastone del comando, +dopo averlo esortato in presenza di tutto il popolo a versare, se il +bisogno lo richiedesse, il suo sangue per la difesa della libertà +fiorentina, e dopo avere ricevuto il di lui giuramento[51]. + + [50] _Ben. Varchi, t. IV, l. XI, p. 23._ + + [51] _Ben. Varchi. l. XI, p. 24. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 358. — + Ist. di Gio. Cambi, t. XXIII, p. 48. — Fil. de' Nerli, l. X, p. 219. + — Bern. Segni, l. IV, p. 103._ + +Pochi dì avanti Francesco I, per fare cosa grata al papa ed +all'imperatore, aveva fatto dare ordine a questo stesso Malatesta +Baglioni, ed allo stesso Stefano Colonna, di abbandonare il servigio de' +Fiorentini, dichiarando di non li volere incoraggiare nella loro +ribellione contro la Chiesa e contro l'impero; ma in pari tempo che loro +pubblicamente mandava quest'imbasciata, li faceva segretamente avvisare +di non ubbidire. Richiamava il signore de Viglì, ma vi lasciava Emilio +Ferreto in qualità di segretario dell'ambasciata, commettendogli di +sostenere il coraggio de' Fiorentini, e di accertarli, che ricuperati +che avesse i figliuoli col pagamento della loro taglia, tornerebbe a dar +loro aperti ajuti[52]. + + [52] _Ben. Varchi, l. XI, t. IV, p. 19. — Fr. Guicciardini, l. XX, + p. 541._ + +Dietro una decisione del gran consiglio, il nuovo gonfaloniere aveva +spediti ambasciatori all'imperatore ed al papa a Bologna per chiedere la +pace. Erano essi incaricati di offrire il richiamo de' Medici in +Firenze, a condizione che tutto lo stato fiorentino sarebbe restituito +alla repubblica, che sarebbe conservata la di lui libertà , e che la +presente costituzione non verrebbe alterata. Carlo V non volle trattare +con loro, e sempre li rinviò al papa; questi parve volere accordare le +due prime condizioni, ma si alterò grandemente contro coloro che +proponevano la terza; giurò che rovescierebbe un governo abbandonato +alla plebaglia, che opprimeva tutto ciò che la nazione avrebbe dovuto +rispettare; e costrinse gli ambasciatori, a mezzo febbrajo, ad uscire +immediatamente da Bologna senza avere niente convenuto[53]. + + [53] _Fil. de' Nerli, l. X, p. 217, 218. — Bern. Segni, l. IV, p. + 106. — Ben. Varchi, t. IV, l. XI, p. 12-18._ + +Ma nè la durezza dell'imperatore e la collera del papa, nè l'abbandono +del re di Francia, nè la fuga di varj capitani che passarono tra i +nemici, nè le trame dei partigiani de' Medici, perseguitati con un +rigore e con forme di giudizj indegni di una repubblica, nè la +successiva perdita di tutto il dominio dello stato, ebbero forza di +scoraggiare i Fiorentini. I monaci del convento di san Marco ed i +proseliti di Girolamo Savonarola avevano ricominciate le loro prediche. +Fra Benedetto da Fojano di santa Maria Novella, e fra Zaccaria, +domenicano di san Marco, erano tra costoro i due più eloquenti oratori, +e quelli che il popolo ascoltava con maggiore entusiasmo. Incoraggiavano +essi i divoti colla promessa che Cristo, nominato loro re, penserebbe a +difenderli, e profetizzavano che quando parrebbe impossibile ogni umano +soccorso, quando gl'imperiali avrebbero di già innalzate sulle mura le +loro insegne, gli Angeli del Signore scenderebbero in mezzo alla +battaglia, e scaccierebbero colle infuocate loro spade i nemici del +Signore dalla città che si era data in di lui potere[54]. + + [54] _Ben. Varchi, l. XI, p. 39, 178. — Bern. Segni, l. IV, p. 116. + — Ist. di Gio. Cambi, t. XXIII, p. 52, 66._ + +Mentre i Fiorentini aspettavano ogni venerdì di essere attaccati dal +principe d'Orange, perchè gli Spagnuoli risguardavano tale giorno +siccome fausto, non lasciavano dal canto loro passare un sol dì senza +tentare con qualche sortita di sorprendere alcun posto de' nemici. In +molte di queste zuffe perirono parecchj uomini che alla repubblica erano +utilissimi, e si prese da ciò motivo di accusare Malatesta Baglioni di +aver voluto spossare la guarnigione con questa piccola guerra. Con ciò, +a dir vero, il Baglioni riuscì a rendersi affatto dipendente il +consiglio di guerra, perchè gli ufficiali, che si andavano perdendo in +queste scaramucce, venivano sempre rimpiazzati da creature proposte da +lui medesimo; e dall'altra parte potev'essere fondato a credere che con +queste piccole perdite non comperava a troppo caro prezzo il vantaggio +di agguerrire i suoi soldati, d'inspirar loro confidenza e di dissipare +quell'impazienza e quella noja che spesso riescono alle truppe assediate +più funeste che le spade nemiche[55]. + + [55] _Ben. Varchi, t. IV, l. XI, p. 30 e seg. — Jac. Nardi, l. VIII, + p. 359._ + +Alcune delle sortite de' Fiorentini avevano un piano più generale. +Sorprendendo di notte i quartieri de' nemici, potevano lusingarsi di +disordinare tutto l'esercito e di forzarlo a levare l'assedio. Queste +notturne sorprese chiamavansi _incamiciate_, perchè gli assalitori si +coprivano con una camicia bianca, ad oggetto di riconoscersi +nell'oscurità . Talvolta i Fiorentini non temevano di attaccare i loro +nemici in pieno giorno; ed il 21 di marzo, dietro gli ordini di +Malatesta Baglioni, cinque corpi, cadauno di cinque in sei cento uomini, +sortirono da cinque diverse porte per attaccare contemporaneamente +gl'imperiali, onde occupare un ridotto, chiamato il _cavaliere_, +innalzato dal principe d'Orange in faccia alla porta Romana: un corpo +doveva condurre a fine quest'impresa, mentre gli altri distrarrebbero +l'attenzione del nemico. Sgraziatamente i Fiorentini furono traditi da +un disertore, che uscì di città mezz'ora prima di loro; pure, sebbene +gl'imperiali si trovassero da per tutto apparecchiati a riceverli, +l'attacco dei Fiorentini fu così vivo, che molti di loro giunsero sul +Cavaliere; e quando si ritirarono all'avvicinarsi della notte, avevano +fatto ai nemici assai maggior male che non ne avevano ricevuto[56]. +Rinnovarono lo stesso attacco il 28 di marzo, ma meno felicemente. Il +giorno di Pasqua ed i seguenti giorni, ebbero ancora luogo alcune +brillanti scaramucce. Intanto l'imperatore era partito alla volta della +Germania, il papa era tornato a Roma, e l'armata dell'Orange cominciava +a sentire il bisogno di danaro. I Fiorentini erano persuasi che se +riusciva loro in tale circostanza di ottenere qualche importante +vantaggio sull'armata imperiale, farebbero levare l'assedio; mentre che +invece sottomettendosi ad un più lungo blocco, la fame avrebbe +all'ultimo consumate le loro forze[57]. + + [56] _Ben. Varchi, l. XI, p. 54. — Fr. Guicciardini, l. XX, p. 542._ + + [57] _Ben. Varchi, l. XI, p. 71._ + +Sentendosi Malatesta Baglioni accusato dal popolo di trarre in lungo la +guerra, vedendo che le guardie nazionali desideravano di fare una +sortita generale, e che la volevano i dieci della guerra e la signoria, +dichiarò che condurrebbe i Fiorentini alla battaglia, sebbene egli non +lo credesse utile agli assediati. In fatti il 5 di maggio fece sortire +più di mezza guarnigione fuori di porta Romana e di due altre porte +dallo stesso lato dell'Arno; prese d'assalto il convento di san Donato, +difeso dagli Spagnuoli; gettò il disordine in tutta l'armata del +principe d'Orange, e se avesse fatto uscire il restante delle truppe di +cui poteva disporre, o se Amico di Venafro, da lui destinato a comandare +una delle tre colonne, non fosse stato ucciso nel precedente giorno, +avrebbe probabilmente costretto il principe d'Orange a levare +l'assedio[58]. + + [58] _Ben. Varchi, l. XI, p. 77. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 362._ + +Dal canto suo Stefano Colonna diresse un attacco contro il campo de' +Tedeschi in sulla destra dell'Arno, dove il conte Luigi di Lodrone era +subentrato a Luigi di Wirtemberga. Il Colonna sortì dalla città il 10 di +giugno, alcune ore prima che facesse giorno, per la porta di Faenza, +onde marciare direttamente contro i nemici, mentre dovevano +assecondarlo, il capitano Pasquino Corso uscendo dalla porta di Prato, e +Malatesta Baglioni tenendo d'occhio il fiume per impedire che il +principe d'Orange non ajutasse i Tedeschi. Il Colonna combattè +valorosamente; forzò la doppia trincea de' Tedeschi, e loro uccise molta +gente: ma il capitano Pasquino non venne in suo ajuto, secondo gli era +stato imposto, e Malatesta Baglioni, nel caldo della battaglia, invece +di avanzarsi egli stesso, fece suonare a raccolta. Stefano Colonna la +fece in buon ordine riportando un immenso bottino, preso ne' quartieri +del nemico[59]. + + [59] _Benedetto Varchi, l. XI, p. 100. — Jac. Nardi, l. IX, p. 374. + — Filippo de' Nerli, l. X, p. 231. — Ber. Segni, l. IV, p. 117. — P. + Jovii, l. XXVIII, p. 146._ + +Nello stesso tempo si combatteva ancora in altre parti dello stato +fiorentino. Lorenzo Carnesecchi era commissario generale nella Romagna +toscana; risiedeva d'ordinario a Castrocaro; e con pochissimi soldati e +senza danaro, trovò il modo di allestire una piccola armata in questa +provincia; rispinse gli attacchi delle truppe papali; portò invece il +terrore ed i guasti in tutta la Romagna pontificia, e sforzò il +governatore della legazione a chiedergli una parziale tregua. Il +Carnesecchi non vi acconsentì, che quando ebbe egli medesimo esaurite +tutte le sue forze per continuare la guerra[60]. + + [60] _Ben. Varchi, l. XI, p. 112._ + +La cittadella d'Arezzo, assediata dagli Aretini, capitolò il 22 di +maggio. I soldati che vi stavano di guarnigione si erano ammutinati, per +non assoggettarsi più lungo tempo alle privazioni rendute necessarie +dallo stato d'assedio. Gli Aretini non l'ebbero appena in loro potere +che la spianarono all'istante, affinchè il principe d'Orange non potesse +mandarvi guarnigione[61]. Il 23 di giugno si arrese agli Spagnuoli per +capitolazione Borgo san Sepolcro, senza avere prima sostenuto un +assedio[62]. Volterra si era data alle truppe del papa il 24 di +febbrajo[63]: ma perchè questa città credevasi di somma importanza, i +dieci della guerra, dopo avere nominato Francesco Ferrucci commissario +generale, ed avergli date illimitate facoltà , e tali che mai non le +aveva avute verun cittadino fiorentino, lo incaricarono di soccorrere la +fortezza di Volterra, che tuttavia si difendeva, e di tentare, se fosse +possibile, di riavere ancora la città . + + [61] _Ben. Varchi, l. XI, p. 117._ + + [62] _Ivi, p. 118. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 366._ + + [63] _Ben. Varchi, l. XI, p. 131. — Fr. Guicciardini, l. XX, p. 542. + — Bern. Segni, l. IV, p. 110. — P. Jovii, l. XXVIII, p. 148._ + +Il Ferrucci aveva adunata la sua piccola armata in Empoli, dove aveva +pure raccolti abbondantissimi magazzini di vittovaglie, che +successivamente spediva a Firenze; ed aveva posta quella città in così +buono stato di difesa, ch'egli accertava che le sole donne avrebbero +potuto coi loro fusi respingere gli Spagnuoli; egli partì il 27 di +aprile, a seconda degli ordini ricevuti, e affidò il comando della città +ad Andrea Giugni ed a Pietro Orlandini[64]. + + [64] _Ben. Varchi, l. XI. p. 93._ + +La partenza del Ferrucci ebbe per Empoli funeste conseguenze: il +principe di Orange spedì Diego Sarmiento, coi Bisogni spagnuoli, per +assediarla; vi aggiunse tutta la cavalleria di don Ferdinando Gonzaga, e +varie vecchie bande del marchese del Guasto. Nello stesso tempo Fabrizio +Maramaldo batteva la campagna, e vietava al Ferrucci di avvicinarsi +all'assediata città . Le batterie spagnuole cominciarono a battere Empoli +il 24 di maggio, ed il 28 gl'imperiali diedero alla piazza un +sanguinosissimo assalto; ma dopo molte ore di battaglia furono respinti. +Nella susseguente notte, gli abitanti d'Empoli, temendo i patimenti di +un assedio, mandarono segretamente al campo spagnuolo per capitolare, ed +avendo ottenuta una salvaguardia per le persone e proprietà loro, non +fecero parola dei soldati che gli avevano valorosamente difesi. I due +capitani Giugni ed Orlandini avevano avuto parte in questa vergognosa +transazione. Quando in seguito gli Spagnuoli vennero introdotti entro le +mura di Empoli, disprezzarono la capitolazione, ed abbandonarono al +saccheggio non solo i ricchissimi magazzini adunati con tanto zelo e +stento dal Ferrucci per assicurare l'approvvigionamento di Firenze, ma +inoltre tutte le case degli abitanti[65]. + + [65] _Ben. Varchi, l. XI, p. 91. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 367. — + Fr. Guicciardini, l. XX, p. 543. — Fil. de' Nerli, l. X, p. 226. — + Bern. Segni, l. IV, p. 112. — P. Jovii, l. XXVIII, p. 153._ + +Intanto Francesco Ferrucci aveva condotta a buon fine la sua spedizione: +partito da Empoli il 27 d'aprile, con circa mille quattrocento fanti e +dugento cavaleggieri, cui aveva fatto prendere provvigioni per due +giorni, giunse non pertanto lo stesso giorno a Volterra, tre ore prima +di notte. Dopo essere entrato nella cittadella per la porta del +soccorso, ed avere dato un'ora di riposo a' suoi soldati, scese nella +città e forzò i primi trinceramenti innalzati dai Volterrani, e +gl'inseguì vivamente fino alla piazza di sant'Agostino, dove eransi +eretti altri trinceramenti. Intanto era sopraggiunta la notte, ed i suoi +soldati, oppressi dalla fatica del lungo cammino fatto e dalla recente +ostinata battaglia, più non potevano reggersi in piedi; fu d'uopo perciò +trincerarsi sulla piazza, aspettando il vegnente mattino. All'indomani +ricominciò la battaglia in sul fare del giorno. I Volterrani attendevano +ad ogni istante gli ajuti loro promessi da Fabrizio Maramaldo, il quale +occupava la provincia con due mila cinquecento Calabresi, i quali, non +ricevendo il soldo, vivevano a discrezione. Ma il Ferrucci costrinse i +Volterrani a capitolare, prima che il Maramaldo potesse soccorrerli[66]. + + [66] _Ben. Varchi, l. XI, p. 149. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 358. — + Fr. Guicciardini, l. XX, p. 542. — P. Jovii, l. XXVIII, p. 150. — B. + Segni, l. IV, p. 111. — Fil. de' Nerli, l. X, p. 226. — Ist. di Gio. + Cambi, t. XXIII, p. 54._ + +Il Ferrucci si affrettò di mettere Volterra in istato di difesa: doveva +nello stesso tempo tenersi in guardia contro gli abitanti della città , +pieni di rancore verso i Fiorentini, e contro Fabrizio Maramaldo, che +non tardò ad attaccarlo colla sua infanteria leggiere. Prolungaronsi fra +di loro le zuffe tutto il mese di maggio con un accanimento che si +cangiò in odio personale. Dopo la presa di Empoli, il marchese del +Guasto e don Diego di Sarmiento raggiunsero Maramaldo coi loro corpi +d'armata. Il 12 di giugno scoprirono le loro batterie contro le mura di +Volterra, e vi aprirono larghe brecce. Il Ferrucci rimase gravemente +ferito in due parti durante quest'attacco; ma senza dar tempo di farsi +medicare, fecesi portare sopra una seggiola in tutti i posti più +minacciati dal nemico, e continuò egli solo, senza perdere un solo +istante, a dirigere la difesa[67]. Il 17 di giugno, il marchese del +Guasto, che aveva ricevuto dal campo del principe d'Orange un rinforzo +d'artiglieria, aprì nuovamente larghe brecce nelle mura della città . La +febbre erasi aggiunta alle ferite del Ferrucci; ma non pertanto questi, +lasciando in non cale ogni cura della sua salute, fece testa al nemico, +e dopo un'accanita zuffa lo costrinse a levare vergognosamente +l'assedio[68]. + + [67] _Ben. Varchi, l. XI, p. 162. — P. Jovii, l. XXIX, p. 134._ + + [68] _Ben. Varchi, l. XI, p. 164. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 368. — + Fr. Guicciardini, l. XX, p. 544. — Gio. Cambi, t. XXII, p. 66. — B. + Segni, l. IV, p. 114. — P. Jovii, l. XXIX, p. 157._ + +Dopo avere assicurato il possedimento di Volterra, il Ferrucci rivolse +il pensiero ad eseguire la commissione che gli era stata data dai dieci +della guerra; cioè di ragunare tutti i soldati fiorentini che trovavansi +nelle varie parti del territorio tuttavia soggetto al governo della +repubblica, e di venire, dopo avere in tal guisa ingrossato il più che +poteva la sua piccola armata, ad attaccare il campo degli assedianti, +mentre che i Fiorentini lo asseconderebbero con una vigorosa sortita; +imperciocchè il gonfaloniere, la signoria, i dieci della guerra, e lo +stesso consiglio degli ottanta, desideravano la battaglia, ed ordinavano +ai loro generali d'attaccare il nemico. Invano Malatesta Baglioni e +Stefano Colonna dichiaravano di non poter condurre le milizie contro +soldati veterani, superiori di numero, e protetti dai loro trinceramenti +in gagliarde posizioni: i consiglj replicavano l'ordine d'attaccare il +nemico, onde almeno conservare alcuna possibilità di prosperi +avvenimenti, mentre che la fame, ch'essi vedevano non lontana, e la +peste, che dal campo nemico era entrata in città , gli andavano +distruggendo, quasi con tanta rapidità come avrebbe fatto la battaglia, +senza lasciar loro nè gloria, nè speranza[69]. + + [69] _Ben. Varchi, l. XI, p. 175, 176. — Jac. Nardi, l. IX, p. 375. + — Fil. de' Nerli, l. X, p. 234._ + +Il Ferrucci ricevette il 14 di luglio le nuove facoltà che gli venivano +affidate, le quali lo rendevano in autorità eguale alla signoria ed +all'intero popolo di Firenze; in pari tempo ebbe ordine di porsi in +cammino per salvare la sua patria, che tutte in lui solo riponeva le sue +speranze. Egli aveva sotto i suoi ordini venti compagnie, sette delle +quali lasciò alla custodia di Volterra, e seco condusse le altre +tredici, che non ammontavano in tutto a più di mille cinquecento uomini, +sebbene in origine fossero tutte composte di dugento soldati. Scese la +Cecina, ed arrivò per Vado e Rossignano a Livorno, senza lasciarsi +trattenere dagli archibugieri di Maramaldo, che tentavano di +precludergli la strada. Da Livorno recossi a Pisa, ove il signore +Giampaolo Orsini lo stava aspettando con un corpo quasi eguale al suo. +Era questi figliuolo di Renzo di Ceri, e nel maggior pericolo della +repubblica, le si era offerto con una specie di cavalleresco sagrificio, +onde avere parte in quest'ultima battaglia in favore della libertà e +dell'indipendenza italiana[70]. Per pagare queste due piccole armate, +convenne levare danaro in Pisa col mezzo d'arbitrarie contribuzioni; e +mentre che il Ferrucci, oppresso dalle fatiche e dalle cure, doveva +provvedere personalmente a tutto, fu sorpreso da violenta febbre, che lo +tenne tredici giorni in una forzata e disperante inazione[71]. + + [70] _Jac. Nardi, l. IX, p. 375. — Ben. Varchi, l. XI, p. 69._ + + [71] _Ben. Varchi, l. XI, p. 208. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 370. — + Bern. Segni, l. IV, p. 120. — P. Jovii, l. XXIX, p. 160._ + +Il piano che stava per eseguire il Ferrucci non era suo. Egli aveva +offerto alla signoria di condurre la sua piccola armata contro Roma, +dove sapeva trovarsi il papa senza veruna difesa; avrebbe dato voce +d'andare a mettere a sacco per la seconda volta la corte romana, ed +avrebbe richiamati così sotto le sue insegne la folla dei mercenarj +senza onore e senza religione, che non guerreggiavano che per bottinare: +soprattutto contava di guadagnare facilmente i _Bisogni_ spagnuoli di +Diego Sarmiento. Il papa, atterrito all'avvicinarsi di questa truppa, +avrebbe fatta la pace, o per lo meno avrebbe richiamato il principe +d'Orange per difendersi. Ma la signoria ricusò di approvare cotale +progetto, da lei giudicato troppo ardito[72]. + + [72] _Jac. Nardi, l. IX, p. 376._ + +Francesco Ferrucci, avendo finalmente ricuperate le forze, prese tutte +le convenienti misure per la sicurezza di Pisa; in pari tempo si +provvide d'artiglieria, di fuochi artificiali, e di tutto quanto poteva +dare alla sua piccola armata maggiore fiducia in se medesima; indi si +pose in cammino la notte del 30 luglio, tre ore dopo il tramontare del +sole, con un'armata di tre mila pedoni e di quattro in cinquecento +cavalli. Uscì di Pisa per la porta di Lucca, ed attraversando tutto lo +stato lucchese tentò da prima di entrare nel piano di Pescia pel ponte +di Squarcia Boccone; ma perchè vi trovò qualche resistenza, penetrò +nelle montagne lucchesi, e si accampò la prima notte a Medicina; indi +passò la seguente a Calamecca nelle montagne di Pistoja. Sperava di +ragunare in questa provincia tutta la fazione dei Cancellieri, i quali +erano ben affetti alla repubblica, e, dopo avere ingrossata la sua +armata con bande d'insorgenti, d'impadronirsi di Pistoja, ove potrebbe +adunare i magazzini che destinava a vittovagliare Firenze. Ma i +partigiani dei Cancellieri, ch'egli trovò a Calamecca, volendo +approfittare del di lui arrivo per vendicarsi del partito nemico de' +Panciatichi, lo traviarono dalla strada che avrebbe dovuto tenere, e lo +condussero a San Marcello, ove signoreggiavano i Panciatichi. Infatti il +Ferrucci prese questa terra, la saccheggiò, e la bruciò, perdendo in tal +modo un tempo prezioso. Una dirotta pioggia gli fece inoltre differire +alcune ore la partenza; egli condusse poi la sua armata a Gavinana, +castello spettante alla fazione dei Cancellieri, lontano quattro miglia +da San Marcello ed otto dalla città di Pistoja[73]. + + [73] _Ben. Varchi, l. XI, p. 210. — Bern. Segni, l. IV, p. 121. — + Filip. de' Nerli, l. X, p. 236. — P. Jovii, l. XXIX, p. 162._ + +Ma qualunque stata fosse la rapidità del Ferrucci e l'accortezza della +sua marcia, che, girando la metà de' confini toscani, lo conduceva in +soccorso di Firenze per la parte più opposta a quella ond'era partito, +egli era quasi circondato da tutte le bande. Fabrizio Maramaldo +trovavasi sulla di lui manca, e lo aveva sempre seguito senza tentare di +venire alle mani. Alessandro Vitelli stava alla destra col corpo dei +_Bisogni_ spagnuoli, che poc'anzi si erano ammutinati e ritirati ad Alto +Pascio, di dove egli aveali ricondotti all'ubbidienza colla speranza di +una battaglia. Il Bracciolini lo seguitava con un migliaja d'uomini +della fazione dei Panciatichi, armati sulle montagne. Pure il Ferrucci +credevasi ancora in situazione di sottrarsi a tutti, o di attaccarli e +vincerli separatamente, quando lo stesso principe d'Orange gli si fece +incontro con mille veterani tedeschi, altrettanti spagnuoli e quattro +colonnelli italiani[74]. + + [74] _Ben. Varchi, l. XI, p. 213. — P. Jovii, l. XXIX, p. 163._ + +Il principe d'Orange, che confidato aveva il comando dell'armata, +durante la sua assenza, a don Ferdinando Gonzaga, ed al conte di +Lodrone, non poteva allontanarsi tanto da Firenze, che sull'appoggio di +un tradimento. Sapeva il gonfaloniere che la salvezza della repubblica +era tutta ridotta nel solo Ferrucci, onde voleva assecondarlo col più +vigoroso attacco contro il campo degli assedianti. Qualunque si fosse la +superiorità della posizione, del numero o della disciplina degli +Spagnuoli e de' Tedeschi, voleva affrontarla, ed ordinò a Malatesta +Baglioni di apparecchiarsi ad una generale sortita. Dichiarò in pari +tempo che si porrebbe egli stesso alla testa della scelta milizia +fiorentina, e che seguirebbe la truppa di linea ovunque il Malatesta la +condurrebbe, lasciando la guardia di Firenze ai vecchi ed all'ordinanza +dei contadini[75]. + + [75] _Ben. Varchi, l. XI, p. 191._ + +Ma il Baglioni non aveva più che sperare o temere dalla repubblica +fiorentina, e non voleva più oltre legare la propria fortuna a quella di +uno stato che vedeva in sul punto di perire. Aveva segretamente +negoziato col principe d'Orange, e per mezzo di lui anche con Clemente +VII; erasi fatta confermare la sua sovranità di Perugia e promettere +nuovi favori ecclesiastici e temporali, obbligandosi per iscrittura +verso il principe d'Orange a non attaccare il campo, mentre il principe +ne starebbe lontano per andare contro il Ferrucci. Successivamente +oppose tre proteste agli ordini datigli dalla signoria di attaccare il +nemico; ed il suo collega Stefano Colonna ebbe la debolezza ancor esso o +la falsità di sottoscriverle. Diceva in queste scritture che la +battaglia cui volevasi sforzarlo cagionerebbe l'irreparabile ruina della +sua armata e della repubblica; e quando all'ultimo ebbe un perentorio +ordine di marciare, vi si prestò con tanta lentezza, che prima ch'egli +si fosse mosso, i Fiorentini ebbero notizia dell'esito della spedizione +del Ferrucci[76]. + + [76] _Ben. Varchi, l. XI, p. 179, 204. — Jac. Nardi, l. IX, p. 385._ + +Il principe d'Orange era partito dal suo campo la sera del primo giorno +di agosto; camminò tutta la notte, ed all'indomani diede riposo alle sue +truppe a Lagone, villaggio posto tra Gavinana e Pistoja: colà stavano +mangiando nella stessa ora in cui quelle del Ferrucci facevano lo stesso +a San Marcello. Le due armate ripresero di nuovo il cammino press'a poco +nello stesso istante, e giunsero nello stesso tempo innanzi a Gavinana. +La campana a stormo che suonavasi in questo villaggio, avvisò il +Ferrucci dell'avvicinarsi del nemico, senza che per altro potesse +sospettare che fosse lo stesso principe d'Orange, ed una tanto +ragguardevole parte della di lui armata, che avessero abbandonato il +campo sotto Firenze[77]. + + [77] _Ben. Varchi, l. XI, p. 214._ + +La fanteria del Ferrucci era divisa in due corpi, ognuno di quattordici +compagnie; egli comandava il primo, e Giampaolo Orsini il secondo, che +serviva di retroguardia. Era egualmente divisa in due squadroni la +cavalleria; uno de' quali era condotto da Amico d'Ascoli, l'altro da +Carlo di Castro e dal conte di Civitella[78]. Prima di venire a +battaglia, il Ferrucci esortò brevemente i suoi commilitoni; loro +ricordò che la salvezza di Firenze e l'ultima speranza della repubblica +erano riposte nella piccola loro armata, e non altro domandò loro che di +seguirlo dovunque lo vedessero avanzarsi[79]. + + [78] _Jac. Nardi, l. IX, p. 377._ + + [79] _Ben. Varchi, l. XI, p. 215. — Jac. Nardi, l. IX, p. 377. — + Bern. Segni, l. IV, p. 122._ + +Il Ferrucci, essendosi rimesso il caschetto, scese da cavallo ed entrò +in Gavinana colla picca in mano nell'istante medesimo in cui Fabrizio +Maramaldo, avendo fatto atterrare un muro secco, vi entrava per un'altra +strada. La fanteria delle due armate s'incontrò sulla piazza del +castello, intorno ad un alto castagno che ne occupava il centro; ed in +tal luogo la pugna fu più lunga e più accanita, mentre che il principe +d'Orange colla sua cavalleria attaccava impetuosamente quella del +Ferrucci, ch'erasi trattenuta fuori delle mura. I cavalieri fiorentini +tennero saldo; alcuni archibugieri, frammischiati nelle loro linee, +fecero replicate scariche contro i cavalli nemici e gli sgominarono. Il +principe d'Orange, cercando di riordinarli, attraversò solo di galoppo +una ripida costa sotto il fuoco de' Fiorentini, e colpito nello stesso +tempo da due palle nel collo e nel petto, cadde subito morto. Antonio +d'Herrera ed il rimanente de' cavalieri, presenti alla caduta del +principe, si posero in fuga, e non si trattennero che a Pistoja, ove +sparsero il terrore nella loro fazione. I soldati del Ferrucci trovarono +nelle tasche del principe d'Orange lo stesso viglietto di Malatesta +Baglioni, con cui il Malatesta gli prometteva di non attaccare il di lui +campo[80]. + + [80] _Ben. Varchi, l. XI, p. 217. — Jac. Nardi, l. IX, p. 377, 385. + — Bern. Segni, l. IV, p. 122. — P. Jovii, l. XXIX, p. 164._ + +La cavalleria del Ferrucci, dopo avere dispersa quella del principe +d'Orange, ed ucciso questo generale, faceva echeggiare l'aria colle +grida della vittoria. Ma nello stesso tempo Giampaolo Orsini era stato +attaccato da Alessandro Vitelli; la retroguardia da lui comandata aveva +perdute le insegne disordinandosi, e Giampaolo era stato forzato a +ritirarsi a piedi in Gavinana, dove aveva raggiunto il Ferrucci. Questi +dal canto suo aveva cacciato fuori di Gavinana Maramaldo ed i di lui +Calabresi, i Landsknecht ed i cavalli del principe; ma dopo avere +combattuto tre ore sotto un cocente sole di agosto, egli riposavasi +appoggiato sulla sua picca, quando venne attaccato da un altro corpo di +Landsknecht che non aveva per anco combattuto; in quell'istante il +Ferrucci e Giampaolo non avevano presso di loro che pochi ufficiali, +essendosi alquanto allontanati i loro soldati per riposarsi qualche +minuto. Con questo piccolo corpo scelto l'Orsini ed il Ferrucci si +difesero ancora lungo tempo. Frattanto Giampaolo, ferito, e coperto di +polvere, più non vedendo speranza di salvezza, rivoltosi al Ferrucci gli +disse: _Signor commissario, non vogliamo ancora arrenderci_? No! rispose +il Ferrucci, e scagliossi contra un nuovo squadrone di nemici che veniva +ad attaccarlo. Infatti lo respinse fuori delle porte; ma mentre lo +inseguiva vide chiudersi le porte alle spalle. La terra era presa, tutti +i suoi soldati morti, feriti, o fuggitivi; lo stesso Ferrucci aveva +ricevuto più d'una ferita mortale, e nel di lui corpo omai rimanevano +poche parti sane; finalmente egli si arrese ad uno spagnuolo, che, per +guadagnare il di lui riscatto, procurava di salvargli la vita. Ma +Maramaldo, fattoselo condurre innanzi sulla piazza del castello, lo fece +disarmare e lo pugnalò colle sue mani. Il Ferrucci si contentò di +dirgli: _tu uccidi un uomo di già morto_[81]. + + [81] _Ben. Varchi, l. XI, p. 219. — Jac. Nardi, l. IX, p. 378. — Fr. + Guicciardini, l. XX, p. 544. — P. Jovii, l. XXIX, p. 168. — Bern. + Segni, l. IV, p. 123. — Gio. Cambi, t. XXIII, p. 67._ — L'ultimo + racconta questi fatti assai inesattamente, sebbene scrivesse giorno + per giorno le notizie che si avevano a Firenze. + +Nello stesso tempo fu fatto prigioniere Giampaolo Orsini, che poi riebbe +la libertà pagando una taglia; era venuto in mano de' vincitori anche +Amico d'Ascoli, ma il di lui personale nemico, Muzio Colonna, lo comperò +per seicento ducati da colui che lo aveva preso, per ucciderlo poi a +voglia sua; Guglielmo Frescobaldi, che il Ferrucci aveva pel suo +migliore luogotenente, morì a Pistoja in conseguenza delle sue ferite; +rimasero sul campo di battaglia circa due mila morti, ed ancor maggiore +fu il numero de' feriti. L'armata del Ferrucci era distrutta; ma +gl'imperiali avevano a caro prezzo acquistata la vittoria: grandissima +era la perdita dell'armata imperiale, e la morte del suo generale poteva +disordinarla, tanto più che il marchese del Guasto l'aveva in allora +abbandonata per passare ai servigj di Ferdinando d'Ungheria[82]. + + [82] _Ben. Varchi, l. XI, p. 221. — Jac. Nardi, l. IX, p. 378. — P. + Jovii, l. XXIX, p. 165._ + +Vero è che il Ferrucci era ancora più necessario ai Fiorentini, che non +il principe d'Orange agl'imperiali. Allorchè il 4 di agosto si ebbe in +Firenze la notizia della morte di lui, tutta la città fu compresa da +dolore e da spavento. Invano il gonfaloniere e la signoria si sforzavano +di rianimare gli abbattuti spiriti, e di far mostra de' mezzi che +tuttavia restavano. La sconfitta del Ferrucci veniva in parte attribuita +ad una dirotta pioggia che aveva spente le trombe a fuoco, specie di +artificio che i fanti fiorentini portavano attaccato alle loro picche, e +che, costantemente vomitando fiamme, spaventava i cavalli. Ma il +gonfaloniere ricordava che quella stessa pioggia che aveva perduto il +Ferrucci, poteva salvare la città ; che le acque dell'Arno erano così +gonfie, che varj quartieri del campo nemico non potevano più avere +comunicazione cogli altri; e che i Fiorentini, con una generale sortita, +potevano avere il vantaggio del numero, attaccando ad uno ad uno i posti +nemici. Affrettava perciò Malatesta Baglioni a venire a battaglia, e la +signoria, per affezionarsi i capitani delle sue truppe di linea, +prometteva loro per premio della vittoria la continuazione del soldo +finchè vivrebbero; ma Malatesta Baglioni ricusò di ubbidire, e dichiarò +altamente di volere oramai salvare una città , vicina a perdersi a +cagione dell'ostinazione e della temerità de' suoi capi[83]. + + [83] _Ben. Varchi, l. XI, p. 229. — Bern. Segni, l. IV, p. 124. — + Jac. Nardi, l. IX, p. 379. — Gio. Cambi, t. XXIII, p. 68._ + +Il Baglioni trovava in Firenze un grosso partito che faceva eco al suo +rifiuto di combattere. Tutte le persone deboli e pusillanimi, tutti gli +egoisti e coloro che sospiravano dietro i godimenti d'una vita +tranquilla, desideravano la pace, e l'avrebbero accettata a qualunque +patto. I partigiani dell'aristocrazia più non si curavano di esporsi +ulteriormente pel mantenimento dell'autorità popolare: i segreti +partigiani dei Medici osavano essi pure di manifestare i loro voti; e +gli storici di questo partito confessano il tradimento del Baglioni per +fargliene un merito[84]. Oramai i cittadini attaccati alla libertà non +venivano indicati con altri nomi che con quelli di ostinati e di +arrabbiati. Il Malatesta dichiarò che piuttosto che attaccare il campo +imperiale, comandato, dopo la morte del principe d'Orange, da don +Ferdinando Gonzaga, darebbe la sua dimissione. I dieci della guerra +credettero di poterlo prendere in parola, e l'otto agosto gli spedirono +Andreolo Niccolini per portargli il congedo dettato colle più +lusinghiere espressioni. Estrema fu la sorpresa del Baglioni quando lo +ricevette, e maggiore della sorpresa la rabbia: senza volerlo accettare, +senza volerlo leggere, si fece addosso al Niccolini che lo recava, e lo +ferì con ripetute pugnalate[85]. + + [84] _Fil. de' Nerli, l. X, p. 225. — Fr. Guicciardini, l. XX, p. + 545. — P. Jovii, l. XXIX, p. 166._ + + [85] _Ben. Varchi, l. XI, p. 235. — Jac. Nardi, l. IX, p. 380._ + +Il gonfaloniere volle fare un altro esperimento per mantenere la +vacillante autorità della repubblica; ordinò a tutte le compagnie della +milizia di adunarsi in piazza, e si pose alla loro testa per andare +contro il Baglioni. Ma il terrore aveva di già sbandita ogni +subordinazione, ed invece delle sedici compagnie, otto sole si trovarono +sulla piazza. Dall'altro canto Malatesta Baglioni aveva di già +introdotto nel suo bastione il capitano imperiale, Pirro Colonna di +Stipicciano; aveva disarmata o congedata la guardia fiorentina della +porta Romana, ed aveva rivolta contro la città l'artiglieria destinata a +difendere le mura[86]. + + [86] _Ben. Varchi, l. XI, p. 239. — Bern. Segni, l. IV, p. 124. — + Gio. Cambi, t. XXIII, p. 69._ + +Firenze era perduta, e non eravi umana forza che potesse salvarla. +Mentre che molti cittadini volevano ancora morire liberi e colle armi +alla mano, gli altri conoscevano che verun ostacolo più non poteva +oramai trattenere quella feroce armata, che si era infamata colla +tirannide esercitata in Milano, e col sacco di Roma: si riparavano nelle +chiese colle loro donne, i figliuoli e le loro ricchezze, e senza +potersi appigliare a verun partito, senza nutrire veruna speranza, più +non ubbidivano alle magistrature, e non facevano che imbarazzare coloro +che non avevano per anco tutto perduto il coraggio, e mostravano ancora +costanza. + +La signoria colla più profonda umiliazione, e col più acerbo dolore, +restituì il bastone del comando al Malatesta, in arbitrio del quale +stava il permettere agli imperiali d'inondare la città , o l'imporre loro +qualche condizione. Quattrocento giovani, tra i quali si videro con +dolore i figli ed i generi del gonfaloniere Niccolò Capponi, eransi +schierati in armi sulla piazza di santo Spirito, risoluti di appoggiare +il Baglioni e di non riconoscer più la signoria. Fece questa un estremo +sforzo per richiamarli sotto le sue insegne; rappresentò loro, che +separandosi dai proprj concittadini in così difficili circostanze, +esponevano la patria e sè medesimi ai più spaventosi pericoli; ma per +tutta risposta non ebbe che insulti e minacce da quei giovani che +vennero in armi sulla piazza del palazzo, e costringerla a porre in +libertà tutti coloro che ella teneva custoditi a motivo del loro +attaccamento alla fazione dei Medici[87]. + + [87] _Ben. Varchi, l. XI, p. 245. — Fil. de' Nerli, l. X, p. 239. — + Gio. Cambi, t. XXIII, p. 70._ + +Fra tanto perturbamento la signoria nominò quattro ambasciatori, che +spedì al campo di Ferdinando Gonzaga per chiedere una capitolazione. +Scelse Baldo Attuiti, Jacopo Morelli, Lorenzo Strozzi e Pier Francesco +Portinari. Non ebbero questi d'uopo di cercare lontano coloro coi quali +dovevano trattare, perchè Bartolomeo Valori, uno degli emigrati che il +papa aveva nominato suo commissario in Toscana, e che a nome dei Medici +governava tutto il paese occupato dall'armata imperiale, era venuto in +quella medesima casa dei Pini, in cui abitava Malatesta Baglioni. Le +condizioni che ottennero gli ambasciatori erano più vantaggiose che +sperare si potessero in così tristi circostanze; ma le condizioni sono +di poca importanza, quando vengono giurate da sovrani senza fede, ed in +seguito riclamate da uomini senza potenza. È probabile che il papa +avesse ordinato al Valori di acconsentire a tutto, riservandosi poi +l'interpretazione del trattato a modo suo. L'imperatore nulla affatto +somministrava pel soldo e pel mantenimento dell'esercito sotto Firenze, +e Clemente VII non aveva più credito per essere state le sue entrate +assorbite da lunghe guerre, e le sue ricchezze perdute nel sacco di +Roma: perciò non poteva più oltre sostenere cotali spese, che +oltrepassavano i settanta mila fiorini al mese[88]. + + [88] _Jac. Nardi, l. IX, p. 381. — Fil. de' Nerli, l. X, p. 241. — + B. Segni, l. IV, p. 119._ + +Il trattato, che venne sottoscritto il 12 di agosto del 1530 a santa +Margarita di Montici, portava che la forma del governo di Firenze +sarebbe regolata dall'imperatore entro il termine di quattro mesi, a +condizione che sarebbe salva la libertà . Prometteva la repubblica di +pagare all'armata cinquanta mila scudi in danaro sonante, e trenta mila +in cambiali; ed in compenso le truppe imperiali dovevano immediatamente +allontanarsi. Dovevansi consegnare al commissario del papa le fortezze +di Pisa, di Volterra e di Livorno. Per guarenzia del pagamento delle +cambiali, della consegna delle fortezze e dell'ubbidienza del popolo a +quel governo che gli darebbe l'imperatore, i Fiorentini dovevano dare +nelle mani di Ferdinando Gonzaga cinquanta ostaggi a sua scelta. +Finalmente a nome del papa e dell'imperatore veniva accordata +un'amplissima amnistia, tanto a tutti i Fiorentini senza eccezione per +tutto ciò che potessero avere fatto contro la casa dei Medici, quanto a +tutti i sudditi dell'impero e della Chiesa che gli avevano serviti in +tempo della guerra, portando le armi contro i loro abituali signori[89]. + + [89] _Ben. Varchi, l. XI, p. 246-250. — Jac. Nardi, l. IX, p. 382, + 383. — Fil. de' Nerli, l. XI, p. 244. — P. Jovii, l. XXIX, p. 173._ + +In conseguenza di questo trattato, che bentosto si rimase negli archivj, +quale monumento della scandalosa mancanza di fede dei due sovrani, in +nome de' quali era stato convenuto, tutti gli emigrati fiorentini ed i +commissarj del papa rientrarono in città . Bartolomeo Valori fece +occupare il 20 di agosto la piazza del palazzo da quattro compagnie di +soldati corsi; costrinse in appresso la signoria a scendere sul balcone, +e fece suonare la maggiore campana per adunare il popolo a parlamento. +Appena si trovarono adunati nella piazza trecento cittadini; taluno di +coloro che voleva andarvi per emettere per l'ultima volta un libero +suffragio, venne respinto a colpi di pugnale[90]. Salvestro Aldobrandini +volgendosi a questa irrisoria assemblea del popolo, gli domandò se +acconsentiva, «che si creassero dodici uomini che avessero essi soli +altrettanto d'autorità e di potere, quanto ne aveva tutt'insieme il +popolo di Firenze.» Tre volte fu rinnovata questa domanda, e tre volte +il popolaccio ed i fanciulli risposero: _Sì! sì! le palle, le palle!_ +(stemma dei Medici) _i Medici! i Medici!_ Dopo questo preteso assenso +popolare, furono dal commissario apostolico nominati dodici signori +della balìa. Questi deposero la signoria, i dieci della guerra, gli otto +della guardia e balìa, ossiano supremi giudici criminali. Fecero deporre +le armi al popolo, e così la libertà fiorentina soggiacque per l'ultima +volta. Avanti che spirasse l'autorità di costoro, lo stesso nome di +repubblica venne annullato[91]. + + [90] _Ben. Varchi, l. XI, p. 257._ + + [91] _Bened. Varchi, l. XI, p. 256-260. — Jac. Nardi Ist. Fior., l. + IX, p. 387. — Fr. Guicciardini, l. XX, p. 545. — Istor. di Gio. + Cambi, t. XXIII, p. 73. — Fil. de' Nerli, l. X, p. 242. — Ber. + Segni, l. V, p. 128. — P. Jovii, l. XXIX, p. 175._ + + La storia di Firenze di Jacopo Nardi termina colla presa della città + e collo stabilimento della balìa. È scritta con un certo che di + candore e di lealtà che ci affeziona allo storico; vi si ravvisa + l'amico della libertà , l'uomo religioso e dabbene. Il Nardi non + risguardava il suo libro come terminato, e lo avrebbe distrutto + quando stava per morire, se fortunatamente non ve ne fossero stati + di già varj esemplari presso altre famiglie. Per altro i primi sei + libri, che comprendono l'accaduto dall'anno 1494 fino alla morte di + Leon X, sembrano avere ricevuta tutta la perfezione che l'autore + poteva loro dare. Lo stesso non può dirsi degli ultimi tre; la + narrazione vi si trova appena abbozzata, e pare che l'autore gli + scrivesse senza avere sott'occhio i materiali che doveva adoperare. + Trovansi in questi ultimi tre libri alcuni errori di fatto e di + date, molte ripetizioni, molto disordine, ed alcuni pezzi che non + sembrano essere stati dall'autore riletti. Jacopo Nardi ebbe qualche + parte nella rivoluzione del 1527; e perciò fu tra gli esiliati, che + la balìa del 1530 privò della loro patria. Il Nardi fu in appresso + incaricato dagli emigrati di portare le loro lagnanze all'imperatore + intorno alla violazione della capitolazione di Firenze, di esporre + le loro ragioni in una scrittura che fu mandata a Carlo V. Fino alla + fine della sua vita, che terminò in esilio, Jacopo Nardi lavorò, + malgrado la povertà e la vecchiaja, a procurare vindici alla libertà + della sua patria. La sua storia si stampò in Firenze in 4.º nel 1584 + in un volume di 590 pagine. + + + + +CAPITOLO CXXII. + + _Violazione della capitolazione di Firenze; persecuzione di + tutti gli amici della libertà . Regno e morte di Alessandro de' + Medici: successione di Cosimo I al titolo di duca di Firenze. + Siena, oppressa dagli Spagnuoli, abbraccia il partito francese: + assedio ed ultima capitolazione di questa città ._ + +1530 = 1555. + + +L'indipendenza dell'Italia, che aveva cominciato col XII secolo, e che +era stata solennemente riconosciuta in forza delle vittorie della lega +lombarda sopra Federico Barbarossa, cessò all'epoca del coronamento +dell'imperatore Carlo V a Bologna, o a quella dell'occupazione di +Firenze fatta da' generali imperiali in marzo o in agosto del 1530. +Prima del dodicesimo secolo, l'Italia, rammentando ancora l'antica sua +grandezza, sdegnavasi di essere ridotta in servitù dai vicini popoli. +Credevasi meritevole di miglior sorte; ma pure ubbidiva. L'Italia faceva +prima parte dell'impero de' Franchi, poi di quello della Germania. La +sua sorte era regolata dalle passioni, dalla politica e dalle vittorie +de' popoli d'oltremonti, dei quali essa non conosceva nemmeno il +linguaggio. Tale tornò ad essere la sua situazione dal 1530 fino all'età +nostra. + +La libertà aveva dati all'Italia quattro secoli di grandezza e di +gloria. In quei quattro secoli fece poche conquiste al di là de' +naturali suoi confini; ma non pertanto assicurò a' suoi popoli il primo +posto tra le nazioni dell'occidente. L'Italia mai non esercitò la sua +potenza sugli stati limitrofi in modo di porre in pericolo la loro +indipendenza; divisa in molti piccoli stati, le era assolutamente +interdetta quest'ambiziosa carriera; ma quella stessa divisione, che gli +toglieva ogni esterno dominio, aveva moltiplicati i suoi mezzi e +sviluppato lo spirito ed il carattere in tutte le sue piccole capitali. +In allora gl'Italiani non avevano d'uopo di conquiste per farsi +conoscere come grande nazione. I Tedeschi, i Francesi, gl'Inglesi, gli +Spagnuoli avevano e privilegj municipali, e feudatarj, e monarchi da +difendere: soltanto gl'Italiani avevano una patria, e lo sentivano. Essi +avevano rialzata l'umana natura degenerata, e dando a tutti gli uomini i +diritti che all'uomo si convengono, e non privilegj, avevano essi i +primi studiate le teorie de' governi, e dati agli altri popoli modelli +di liberali instituzioni. Gl'Italiani avevano ridonate al mondo la +filosofia, l'eloquenza, la storia, la poesia, l'architettura, la +scultura, la pittura, la musica, ed avevano fatti far rapidi progressi +al commercio, all'agricoltura, alla nautica, alle arti meccaniche; in +una parola erano stati i precettori dell'Europa. Appena si potrebbe +nominare una scienza, un'arte, una nozione qualunque, di cui non abbiano +insegnati i principj ai popoli che dopo gli hanno superati[92]. Questa +universalità di cognizioni aveva sviluppato il loro ingegno, il loro +gusto, le loro maniere, e per lungo tempo conservarono quella civiltà +anche dopo perduti tutti gli altri vantaggi; l'eleganza e la gentilezza +sopravvissero all'antica dignità : ma questa n'era stato il fondamento, e +durò quanto la libertà italiana. Tale fu la grandezza della nazione ne' +tempi della sua gloria; e certo questa grandezza non aveva bisogno di +vittorie per sostenersi. + + [92] Forse in alcune scienze, ma nelle lettere e nelle arti non mai; + del che ne convengono tutti quegli spassionati stranieri che + preferiscono all'amor proprio la verità , e che sono a portata di + gustare i capi d'opera de' nostri grandi maestri. _N. d. T._ + +Avanti il XII secolo alcuni piccoli principi italiani si credevano +indipendenti, alcuni popoli poco numerosi si credevano liberi, e forse +erano tali. Pure pei soli duchi di Spoleto o di Benevento, e per le +repubbliche di Amalfi o di Napoli, non abbiamo creduto di dover +cominciare la storia dell'Italia dalla caduta dell'impero romano in +occidente; e parimenti non crediamo doverla continuare dopo la caduta di +Firenze, pei duchi di Toscana o di Parma, e per le repubbliche di +Venezia o di Genova. + +In tutto il tempo che gl'Italiani furono veramente nazione, abbiamo +cercato di raccogliere con iscrupolosa esattezza tutti i fatti che +potevano dipingere il loro carattere, spiegarne la politica, far +conoscere i motivi delle loro leggi, e risvegliare ne' loro discendenti +istruttive memorie, o servire di specchio agli altri popoli liberi. Non +abbiamo temuto di scendere a troppo minute particolarità ; cotali +particolarità non sono inutili, quando giovano a dipingere gli uomini. +Non abbiamo inoltre temuto di mescolare alla nostra narrazione i +principali avvenimenti degli altri paesi d'Europa; perciocchè +l'influenza dell'Italia facevasi sentire sopra tutti, e non poteva +intendersi la politica de' suoi stati senza volgere di quando in quando +lo sguardo sulla Grecia, la Spagna, l'Ungheria, la Francia, la Turchia e +la Germania. Abbiamo in appresso veduto l'abbassamento di +quest'influenza italiana sopra le straniere contrade. Abbiamo veduta +l'Italia, vittima a vicenda della falsa politica dei suoi capi, della +mala fede degli oltremontani, della ferocia de' soldati mercenarj; +guastata dalle armate, dalla peste e dalla fame pel corso di trentasette +anni di quasi continue guerre; l'abbiamo veduta nell'estremo +esaurimento. Siamo finalmente giunti all'epoca in cui cessò di esistere. +Abbiamo osservato per l'ultima volta un imperatore di Germania venire in +una chiesa italiana per ricevervi la corona d'oro dalle mani del papa; e +questa cerimonia, diventata futile, più non si rinnovò dopo Carlo V. Nel +1530 egli aveva cominciato a regnare pel solo diritto della spada; egli +più non aveva bisogno, per assumere il titolo d'imperatore, che un +rappresentante dell'Italia sanzionasse la sua inaugurazione con +un'autorità religiosa. + +Da quest'epoca fino all'età nostra, otto in dieci principi continuarono +in Italia a credersi sovrani, ma senza godere di veruna indipendenza, +senza mai difendersi colle proprie forze, senza giammai esercitare sopra +gli stranieri quell'influenza che gli stranieri esercitavano +continuamente sopra di loro. Tre e se vogliamo ancora quattro +repubbliche, comprendendovi San Marino, continuarono a respingere dal +loro seno il potere di un solo, ma senza mantenere la loro libertà , +senza conservare verun'ombra nè della sovranità del popolo, nè della +guarenzia de' diritti e della sicurezza de' cittadini. D'allora in poi +l'Italia altro non fu che un vasto museo, nel quale trovansi deposti +sotto gli occhi de' curiosi i monumenti della morte. Più non si ebbe +occasione di chiedere una sola volta a Vienna, a Madrid, a Parigi, a +Londra cosa vorrebbero, cosa farebbero i principi ed i popoli d'Italia. +I popoli avevano cessato di avere o di esprimere una volontà ; ed i +principi, distruggendo lo spirito vitale de' loro sudditi, si erano +distrutti essi medesimi. L'Italia snervata più non parlava che alla +memoria; e che l'interpellava intorno a ciò che aveva fatto in altri +tempi, era certo ch'ella non si rianimerebbe mai più. + +Non perciò abbandoneremo questi popoli, co' quali abbiamo, per così +dire, vissuto tanto tempo, senza gettare un'ultima rapida occhiata sulla +sorte che loro era riservata nella nuova organizzazione. Siccome ne' sei +primi capitoli di quest'opera abbiamo corso lo spazio di sei secoli, e +ci siamo appagati di fissare nella nostra memoria alcune date ed alcuni +principali tratti, così speriamo che il nostro lettore indulgente ci +vorrà permettere di concedere ancora pochi capitoli ai tre ultimi +secoli, affinchè la nostra storia comprenda, sebbene in differentissime +proporzioni, la prima fanciullezza, la virilità e la decrepitezza della +nazione italiana. + +La Toscana, che per così lungo tempo era stata la patria della libertà , +a sè richiama i primi nostri sguardi. La storia di Firenze non sembra +totalmente terminata colla capitolazione di questa città ; finchè i +cittadini, che si erano veduti animati da così ardente patriottismo, +erano ancora vivi, finchè continuavano a lottare contro l'assoluto +potere, la repubblica fiorentina esisteva tuttavia, almeno nella loro +memoria, e noi dobbiamo ammirare i loro estremi sforzi. Essi seppero +associare la loro causa a quella della libertà di Siena, e la caduta di +quest'ultima repubblica merita altresì dal canto nostro qualche +attenzione. + +La repubblica fiorentina venne distrutta (1530) con forme repubblicane. +Per creare una balìa si convocò un parlamento, e venne consultata una +pretesa assemblea di tutto il popolo fiorentino. Si era chiesto a questo +popolo di conferire la totalità del suo potere ai commissarj che +dovevano riordinare la tirannide. Ciò era un riconoscere la sovranità +del popolo, nell'istante medesimo in cui il popolo rinunciava per sempre +a tale sovranità . Ma il parlamento fiorentino che creò la balìa del 1530 +doveva essere l'ultimo; ed infatti fu in appresso ordinato di spezzare +la campana che serviva ad adunarlo, onde più servire non potesse +dinnanzi a tale uso[93]. + + [93] _B. Segni, l. V, p. 129. — Il 12 ottobre 1532. Gio. Cambi, t. + XXIII, p. 122. — Ben. Varchi, l. XIII, t. V, p. 9._ + +Firenze fu per parecchj mesi governata in proprio nome dalla sola balìa, +e non già a nome del papa o de' Medici. Ma era Clemente VII che aveva +così voluto, affinchè i suoi commissarj, che in ogni cosa operavano +soltanto dietro i suoi ordini e che aspettavano da Roma la decisione di +tutti gli affari, non si credessero legati dalla capitolazione +sottoscritta a nome suo da Bartolomeo Valori. Il papa e l'imperatore +avevano promesso a Firenze libertà ed amnistia; ma Clemente pretendeva +che se la repubblica voleva ella medesima mutare le sue leggi, e +castigare i suoi cittadini, non poteva esserne impedita dalla +capitolazione. Ed affinchè la balìa sembrasse ancora meglio +rappresentare la repubblica, il papa volle che fosse formata da un corpo +più numeroso, depositario della sovranità ; perciò nel mese di ottobre fu +eletta una seconda balìa di cento cinquanta individui, tra i quali +trovavansi tutti i capi di quella parte dell'aristocrazia che si era +mostrata affezionata a' Medici[94]. + + [94] _Ben. Varchi, l. XII, p, 317. — Gio. Cambi, t. XXIII, p. 81._ + +Allora cominciarono le vendette del papa e de' suoi partigiani. I più +riputati membri dell'antico governo vennero assoggettati ad una rigorosa +tortura; indi furono condannati a perdere la testa il Carducci, per lo +addietro gonfaloniere, Bernardo di Castiglione, ed altri quattro di que' +venerandi magistrati[95]. L'altro gonfaloniere, Raffaele Girolami, +ottenne grazia della vita per l'intercessione di Ferdinando Gonzaga, ma +venne chiuso nella cittadella di Pisa, ove poco dopo morì di veleno[96]. +Il predicatore Benedetto da Fojano fu dato nelle mani del papa, e +tradotto a Roma. Clemente, nell'atto di farlo imprigionare in castel +sant'Angelo, ordinò che ogni giorno gli si diminuisse la razione di +acqua e di pane, e con tal mezzo lo fece lentamente morire di fame. +Frate Zaccaria, ch'era egualmente cercato, trovò modo di fuggire +travestito da contadino. Riparossi a Ferrara, poi a Venezia, ed +all'ultimo morì a Perugia, dov'erasi recato per gittarsi ai piedi di +Clemente VII ed implorare perdono[97]. Una ventina di coloro che si +credevano più compromessi si sottrassero al supplicio colla fuga. +Infatti furono condannati a morte in contumacia, e confiscati vennero i +loro beni. Cento cinquanta cittadini all'incirca furono relegati per tre +anni in determinati luoghi, e d'ordinario a grandissima distanza dalla +loro patria e dai loro affari; ma il nuovo governo, che invece di +colpire tutti ad un tratto i suoi nemici diventava più severo di mano in +mano che si andava rassodando nella sua autorità , desiderò bentosto +un'occasione di condannare quei medesimi esiliati come ribelli, e di +confiscarne i beni. Poichè que' miseri si furono conformati alla loro +condanna con gravissimo dispendio, la balìa, passati i tre anni, li +relegò in un altro esilio più incomodo del primo, e costrinse in tal +guisa la maggior parte di loro a disubbidire[98]. + + [95] _Ben. Varchi, l. XII, p. 295. — Gio. Cambi, t. XXIII, p. 79. — + Scip. Ammirato, l. XXXI, p. 414. — Ben. Segni, l. V, p. 133._ + + [96] _Bened. Varchi, l. XII, p. 289._ + + [97] _Ivi, p. 275._ + + [98] _Ben. Varchi, l. XII, p. 304-312. — Gio. Cambi, t. XXIII, p. + 87-95. — B. Segni, l. V, p. 135. — Fil. de' Nerli, l. XI, p. 252. — + Fr. Guicciardini, l. XX, p. 546._ + +Pareva che la repubblica esistesse ancora; un corpo aristocratico assai +numeroso sembrava investito della sovranità ; il papa, che non aveva +voluto mandare a Firenze niuno della sua famiglia, e che fingeva di non +esercitarvi la più assoluta autorità , onde non essere risponsabile de' +supplicj che ordinava, lasciava agire Bartolomeo Valori, lo storico +Francesco Guicciardini, Francesco Vettori e Roberto Acciajuoli. Questi +parevano i capi della repubblica, e questi versarono il sangue e +confiscarono le sostanze de' più virtuosi cittadini; questi condannarono +a perpetuo esilio coloro che mostravano di risparmiare; questi con +arbitrarie tasse ruinarono tutti coloro ch'eransi fatti conoscere +affezionati alla libertà ; questi fecero restituire senza verun compenso +tutti i beni patrimoniali o ecclesiastici venduti d'ordine della +giustizia; questi fecero disarmare il popolo, promulgando le più severe +pene contro qualunque ritenesse armi, e questi finalmente furono coloro +che per conservare la propria autorità col terrore, assoldarono due mila +de' Landsknecht che avevano assediata Firenze[99]. + + [99] _Ben. Varchi, l. XII, p. 310, e seg. — Gio. Cambi, t. XXIII, p. + 79. — Bern. Segni, l. V, p. 131. — Filip. de' Nerli, l. XI, p. 250._ + +Ma Clemente VII che riponeva ogni fiducia nello zelo de' capi di partito +per vendicarsi, non ignorava che non sarebbero poi egualmente proclivi +ad eseguire i suoi ulteriori progetti, ed a mutare la costituzione della +loro patria, per farne un'assoluta sovranità a favore di uno de' suoi +nipoti. Aveva perciò mandato Alessandro de' Medici in Germania ed in +Fiandra alla corte di Carlo V, per sollecitare l'imperatore a regolare +il governo di Firenze a norma delle facoltà conferitegli dalla +capitolazione. Sebbene l'imperatore avesse promessa ad Alessandro la sua +figlia naturale, era ben lontano dal corrispondere all'impazienza del +papa. Aveva non solo lasciati decorrere i quattro mesi fissati dalla +capitolazione, ma quasi un anno intero, prima di rimandare a Firenze +Alessandro dei Medici, che di già portava il titolo di duca di Cività di +Penna. Questo giovane signore fece il suo ingresso soltanto il 5 di +luglio del 1531; e nel susseguente giorno Giovan Antonio Mussetola, +ambasciatore di Carlo V, comunicò alla signoria ed alla balìa il decreto +sottoscritto dall'imperatore in Augusta il 21 ottobre del precedente +anno, col quale rimetteva i Fiorentini nel possedimento degli antichi +loro privilegj, a condizione che riconoscerebbero per capo della +repubblica Alessandro de' Medici, e dopo di lui i suoi figliuoli, ed in +loro mancanza il più attempato degli altri Medici, e ciò a perpetuità , e +per ordine di primogenitura[100]. + + [100] _Ben. Varchi, l. XII, p. 356-359. — Gio. Cambi, t. XXIII, p. + 103. — Scipione Ammirato, l. XXXI, p. 416. — Bern. Segni, l, V, p. + 143. — Filip. de' Nerli, l. XI, p. 255._ + +Sembrava che il decreto d'Augusta non sovvertisse interamente lo stato; +perciocchè apparentemente esso conservava tuttavia la libertà e la +riforma repubblicana. Il decreto imperiale non accordava alla casa de' +Medici che le prerogative di cui godeva avanti il 1527, trasmutandole in +diritti, ed assicurava al duca Alessandro ventimila fiorini d'oro di +pensione, invece di lasciare in di lui arbitrio tutte le entrate dello +stato. Ma Clemente VII non si accontentava di questa limitata autorità , +e non erano del tutto tranquilli coloro che lo avevano servito nelle sue +vendette. Sapevano costoro di essere l'oggetto dell'odio, non già di una +fazione, ma di tutti i proprj concittadini, e temevano di essere di bel +nuovo cacciati da Firenze alla morte del papa, o quando accadesse la +prima rivoluzione d'Italia. Il Guicciardini, interpellato da Clemente +VII, rispose non essere possibile che il governo acquistasse veruna +popolarità ; che altro mezzo non gli rimaneva per minorare l'odio +pubblico che quello di darsi dei compagni; che doveva meno pensare a +formarsi de' partigiani fra gli uomini ricchi e versati negli affari, +che a comprometterli con tutto il popolo, affinchè, come il governo +medesimo, e come quelli che avevano tenute le di lui stesse direzioni, +costoro ancora si persuadessero non esservi per loro salvezza che nel +mantenimento della casa de' Medici. Dietro questi principj si +apparecchiò una nuova rivoluzione[101]. + + [101] Lettera di Francesco Guicciardini a Niccolò di Schomberg, + arcivescovo di Capoa, del 30 gennajo 1532, con una Memoria intorno + al governo di Firenze. _Lett. de' Principi, t. III, f. 8, e seg._ + +Il papa, disponendo ed ordinando ogni cosa, volle ancora che i cittadini +fiorentini che di que' tempi governavano, si addossassero soli la +responsabilità del nuovo cambiamento. Mandò il suo piano bello e fatto +da Roma, ma ne commise l'esecuzione a Bartolomeo Valori, al +Guicciardini, a Francesco Vettori, a Filippo de' Nerli ed a Filippo +Strozzi. Non ignorando quest'ultimo di essere l'oggetto della diffidenza +e del segreto odio di Clemente VII, cercava di ricuperare la di lui +grazia, eseguendo i di lui voleri con maggiore zelo che tutti gli +altri[102]. + + [102] _Ben. Varchi, l. XII, p. 367. — Bern. Segni, l. V, p. 149. — + Filippo de' Nerli, l. XI, p. 260._ + +Questi confidenti del papa forzarono in certo qual modo la balìa ad +ordinare, il 4 aprile del 1532, la creazione di un comitato di dodici +cittadini incaricati della riformagione del governo _dello stato_ e +_della città _ di Firenze; _dello stato_ e _della città _ dissero, +conciossiachè d'allora in poi si cessò di pronunciare il nome di +_repubblica_. Fu accordato loro il termine di un mese per terminare +questo lavoro; ma perchè tutto era stato preventivamente apparecchiato +dal papa, questi commissarj furono a portata di pubblicarlo ancora più +presto[103]. + + [103] _Ben. Varchi, l. XII, p. 372. — Scip. Ammirato, l. XXXI, p. + 419. — Ist. di Gio. Cambi, t. XXIII, p. 110._ + +La nuova costituzione venne pubblicata il 27 di aprile del 1532. Questa +sopprimeva il gonfaloniere di giustizia e la signoria, e vietava per +sempre il ristabilimento di tale magistratura, ch'erasi con tanta gloria +mantenuta dugento cinquant'anni. Dichiarava Alessandro dei Medici capo e +principe dello stato, col titolo di doge, ossia duca della repubblica +fiorentina, trasmissibile a perpetuità ai suoi discendenti per ordine di +primogenitura, e stabiliva due consiglj vitalizj per dividere con lui le +cure del governo. Uno, chiamato i dugento, comprendeva tutti gli attuali +membri della grande balìa e quasi un centinajo d'altre persone, delle +quali Alessandro si era riservata la nomina; l'altro, detto il senato, +doveva essere composto di quarantotto membri scelti fra i dugento +dell'altro consiglio, che avessero oltrepassati i trentasei anni. +Quattro consiglieri eletti ogni tre mesi, ogni volta da un quarto del +senato, dovevano tener luogo della signoria nelle onorifiche sue +funzioni; il gonfaloniere o per meglio dire tutta la repubblica dovea +venire rappresentata dal doge o dal suo luogotenente. Il doge solo od il +suo luogotenente, potevano proporre progetti alla deliberazione dei +consiglj, e niun progetto poteva avere forza di legge senza il loro +formale assentimento; i nuovi consiglj non diedero un solo esempio di +una proposizione del principe, che non fosse con servile sollecitudine +sanzionata[104]. + + [104] _Ben. Varchi, l. XII, p. 374 e t. V, l. XIII, p. 12. — Gio. + Cambi, t. XXIII, p. 114. — B. Segni, l. V, p. 160. — Filip. de' + Nerli, l. XI, p. 262-268._ + +Alessandro de' Medici fu tale quale doveva essere un principe posto sul +trono da straniere armate, contro il voto di tutti i suoi concittadini, +dopo una guerra che aveva affatto ruinata ed umiliata la sua patria. +Diffidando di tutti, e sforzandosi di ottenere col terrore ciò che +sperare non poteva dall'amore, si circondò di stranieri soldati, +capitano dei quali creò Alessandro Vitelli di Città di Castello, perchè +lo conosceva irritato contro i Fiorentini e lo stato popolare, che aveva +fatto morire il di lui padre Paolo Vitelli. Afforzò in riva all'Arno un +bastione che poteva servirgli di rifugio in caso d'insurrezione +popolare; ma non credendosi con ciò abbastanza sicuro, il 1.º giugno del +1534, fece porre i fondamenti di una fortezza nel luogo in cui trovavasi +la porta di Faenza, e vi fece lavorare con tanta attività che prima che +terminasse l'anno fu messa in istato di difesa. Alessandro assecondò +vigorosamente la disposizione data dai commissarj per disarmare i +cittadini, e pronunciava la pena di morte e la confisca dei beni contro +coloro nelle di cui case si trovavano armi: nello stesso tempo aveva +formata una milizia di sudditi della repubblica, armandola ed +accordandole privilegj, onde tenere in dovere gli antichi sovrani col +timore de' loro antichi vassalli[105]. + + [105] _Ben. Varchi, t. V, l. XIII, p. 5; l. XIV, p. 85. — Ist. di + Gio. Cambi, t. XXIII, p. 137. — Bernardo Segni, l. VI, p. 153. — + Filippo de' Nerli, l. XI, p. 270-272._ + +I soldati d'Alessandro tutto credevano permesso al loro libertinaggio ed +all'avarizia loro; e non eravi oltraggio, pel quale i cittadini +chiedessero giustizia, che venisse mai punito in verun militare, nè in +veruno ufficiale o servitore della casa del duca. Pareva che questi +mirasse continuamente ad umiliare i suoi compatriotti, paragonandoli +sempre agli stranieri. Aveva successivamente offesi quasi tutti coloro +che gli si erano mostrati più affezionati; i capi di quelle grandi +famiglie che avevano diretta la fazione de' Medici, e che in tempo +dell'assedio avevano portate le armi contro la loro patria, di bel nuovo +abbandonata avevano quella patria, dove più non potevano vivere sotto il +tiranno ch'essi medesimi le avevano dato. Francesco Guicciardini, che +Clemente VII aveva nominato governatore di Bologna, non provava ancora +il dolore di ubbidire dove aveva comandato; ma Bartolomeo Valori, +sebbene governatore della Romagna a nome del papa, non si poteva dar +pace della parte avuta nella rivoluzione, e della schiavitù in cui egli +medesimo erasi ridotto. Filippo Strozzi, malgrado tutti i suoi sforzi +per guadagnarsi la benevolenza del duca, lo sapeva geloso delle +smoderate sue ricchezze, e sempre apparecchiato ad offenderlo; perciò in +occasione del matrimonio di Catarina dei Medici col duca d'Orleans, nel +1533, recossi alla corte di Francia, e nel susseguente anno vi chiamò +pure la sua numerosa famiglia. Tutti i cardinali fiorentini, che in +allora erano quattro, si erano uniti ai nemici di Alessandro; ma di +tutti il più caldo era Ippolito de' Medici, di lui cugino, il quale +risguardandosi come più onoratamente nato di Alessandro, e di età +maggiore, non sapeva darsi pace che si fossero concesse ad un bastardo +d'incerto padre e di madre infame quelle prerogative di cui aveva egli +stesso goduto alcun tempo, ed alle quali sapevasi pure chiamato +dall'amore de' suoi concittadini[106]. + + [106] _Ben. Varchi, t. V, l. XIV, p. 90. — Ber. Segni, l. VI, p. + 156._ + +Infatti la stessa madre di Alessandro non sapeva se fosse figliuolo di +Lorenzo duca d'Urbino, di Clemente VII, o di un mulattiere. Nel primo +caso sarebbe stato fratello germano di Catarina dei Medici, unica +figliuola di Lorenzo e di Maddalena della Torre d'Alvergna, cui Clemente +VII aveva procurato un collocamento al di là delle sue speranze. +Clemente, incerto nella sua politica ed instabile nelle sue alleanze, si +era ravvicinato alla Francia; era stato a Nizza per abboccarsi con +Francesco I; era di là passato a Marsiglia; ed all'ultimo aveva maritata +Catarina, il 27 ottobre del 1533, con Enrico d'Orleans, secondogenito di +Francesco I, cui quest'Enrico successe nel trono di Francia[107]. La +pace durava tuttavia tra Francesco e Carlo V; e Clemente VII, alleandosi +colla Francia, non si era perciò dichiarato contro l'imperatore, dal +quale conoscevasi dipendente: il matrimonio del suo prediletto +Alessandro colla figlia naturale di Carlo V, sebbene da gran tempo +convenuto, non si eseguiva ancora a motivo della tenera età di Margarita +d'Austria, ed il papa non voleva esporsi a farlo rompere: sapeva che +Alessandro non troverebbe verun appoggio in Catarina, che lo detestava +come tutti i suoi parenti; ma più Alessandro aveva nemici e più Clemente +VII gli si affezionava: rallegravasi vedendo questo giovane esercitare +le proprie vendette, lo dirigeva, approvava tutti gli atti del governo +di lui, e lo copriva col manto di una protezione che sapeva dovergli in +breve mancare, perciocchè in giugno del 1534 Clemente VII era stato +sorpreso da lenta febbre, della quale morì il 25 di settembre dello +stesso anno, lasciando il suo protetto esposto agli attacchi de' molti +nemici che s'era procacciati[108]. + + [107] _B. Varchi, l. XIV, p. 53. — Bern. Segni, l. VI, p. 161. — P. + Jovii, l. XXXI, p. 224._ + + [108] _B. Varchi, l. XIV, p. 88. — Gio. Cambi, t. XXIII, p. 141. — + Scip. Ammirato, l. XXXI, p. 429. — P. Jovii, l. XXXII, p. 234._ + +Da principio Clemente VII aveva avuto intenzione di far continuare ogni +sei mesi le liste di proscrizione in occasione che si rinnovava il +tribunale degli otto di balìa, e ne fu soltanto impedito dalle grida che +contro di lui s'innalzarono in tutta l'Europa[109]. Pure infinito era di +già il numero degli esiliati e degli emigrati fiorentini; e quando +Clemente intimò al duca di Ferrara di cacciarli da' suoi stati, eransene +trovati in quella sola provincia più di trecento[110]. Il loro partito +si fece ancora più formidabile dopo la morte del papa. Paolo III, della +casa Farnese, che gli successe, favoreggiava tutti i nemici di Clemente +e della memoria di lui; e con ciò aveva incoraggiati i cardinali +fiorentini a dichiararsi più scopertamente. + + [109] _Ben. Varchi, l. XII, t. IV, p. 315._ + + [110] _Ben. Varchi, t. IV, l. XIV, p. 80._ + +Il cardinale Ippolito de' Medici aspirava alla gloria di restituire la +libertà alla sua patria. Gli Strozzi, ch'erano i più ricchi privati +d'Europa, i Valori, i Ridolfi, i Salviati, che nell'ultima guerra si +erano dichiarati tutti per la fazione dei Medici, eransi adunati in Roma +per trovare i mezzi di rovesciare il tiranno. Tutti gli altri +fuorusciti, avendoli raggiunti, vennero formando fra di loro una specie +di governo, e spedirono in Ispagna all'imperatore tre de' principali +cittadini di Firenze, per impetrare che privasse della sua protezione un +principe, la di cui crudeltà , dissolutezza e perfidia non potevano +paragonarsi che a quelle di un Falaride o di quei pochi altri famosi +mostri dell'antichità , e per riclamare l'osservanza della capitolazione +di Firenze[111]. + + [111] _Ivi, t. V, l. XIV, p. 108. — B. Segni, l. VII, p. 178. — P. + Jovii, l. XXXIV, p. 302. — Scip. Ammirato, l. XXXI, p. 430. — Fil. + de' Nerli, l. XII, p. 277._ + +Carlo V, maravigliato delle orribili ingiustizie, delle atroci crudeltà , +degli assassinj, degl'imprigionamenti infiniti che udiva imputarsi ad +Alessandro, promise di esaminare la di lui condotta, quand'egli stesso +tornerebbe dalla sua spedizione di Tunisi. Infatti, mentre riposavasi in +Napoli dalle fatiche sostenute in quell'impresa, gli emigrati fiorentini +gli deputarono il cardinale Ippolito dei Medici per terminare +d'illuminarlo intorno alla condotta di Alessandro; ma Alessandro aveva +prese le opportune misure per disfarsi del suo antagonista. Il cardinale +giunto ad Itri, in sulla strada da Roma a Napoli, fu avvelenato il +giorno 10 d'agosto dal suo coppiere, e morì dopo tredici ore di atroci +tormenti. Morirono all'indomani, vittime dello stesso veleno, Dante di +Castiglione e Berlinghiero Berlinghieri che lo accompagnavano: ma il +duca non riuscì a fare assassinare Filippo Strozzi, sebbene lo avesse +più volte tentato, e furono egualmente scoperte le insidie che tendeva +agli altri suoi nemici[112]. + + [112] _Ben. Varchi, l. XIV, p. 132. — Ber. Segni, l. VIII, p. 188. — + Filip. de' Nerli, l. XII, p. 278. — Scip. Ammirato, l. XXXI, p. + 430._ + +La morte d'Ippolito, liberando Alessandro dal suo più formidabile +nemico, aggiugneva non pertanto una nuova macchia alla sua riputazione. +Infami erano i suoi costumi, viziose tutte le sue abitudini; e perchè +aveva riempita tutta l'Europa dei suoi nemici, i suoi delitti venivano +dovunque predicati. Gli era stata promessa la figlia dell'imperatore; ma +essa non gli era per anco stata data, e dacchè il suo parentado non era +più un'arra dell'alleanza della Chiesa, poteva temere che Carlo V non +cogliesse con piacere un plausibile pretesto di rompere i progettati +sponsali, e per disporre del suo stato a favore di un altro. Ma Carlo +nudriva un inveterato odio contro le repubbliche, e contro le pretese +dei popoli alla libertà ; diffidava principalmente dei Fiorentini che +sapeva da tanto tempo attaccati alla Francia, colla quale stava per +ricominciare la guerra; ed Alessandro, fidato a questa parzialità , passò +a Napoli, per perorare personalmente la sua causa alla corte +dell'imperatore[113]. + + [113] _Ben. Varchi, l. XIV, p. 138. — Bern. Segni, l. VII, p. 189._ + — Partì il 19 di dicembre del 1535. — _Fil. de' Nerli, l. XII, p. + 279._ + +Il duca aveva saputo riguadagnare al suo partito Bartolomeo Valori, che +seco condusse a Napoli, come pure Francesco Guicciardini, Roberto +Acciajuoli e Matteo Strozzi. Anche gli emigrati si erano nello stesso +tempo recati a Napoli, e tra gli altri vi si trovavano Filippo Strozzi +co' suoi figliuoli, i cardinali Salviati e Ridolfi, ed i loro fratelli, +tutti prossimi parenti di coloro che tenevano le parti del duca. La +città e la corte erano pieni di Fiorentini de' due partiti, e quelli che +stavano per la libertà della loro patria sembravano favorevolmente +accolti dai ministri dell'imperatore. Furono invitati a presentare in +iscritto le loro accuse, e Filippo Parenti, e dopo di lui lo storico +Jacopo Nardi, lo fecero con molta forza, dando circostanziate prove de' +varj delitti di Alessandro, e delle spaventose estorsioni colle quali +ruinava la Toscana. Francesco Guicciardini prese a confutare queste +scritture articolo per articolo, ed accrebbe in tal guisa verso di sè +medesimo l'odio popolare, cui di già si lagnava di vedersi esposto. +Finalmente l'imperatore pronunciò in febbrajo del 1536 la sentenza che +gli veniva chiesta. Tutti gli esiliati ed emigrati fiorentini dovevano, +secondo il suo rescritto, essere richiamati in patria, rimessi nel +possedimento de' loro beni, e guarentiti nelle persone; ma non si dava +verun provvedimento intorno alla costituzione dello stato, nè si +accordava al popolo verun privilegio[114]. + + [114] _Ben. Varchi, l. XIV, p. 143-219 e 224. — Scip. Ammirato, l. + XXXI, p. 431. — Bern. Segni, l. VII, p. 189. — Fil. de' Nerli, l. + XII, p. 279._ + +In allora tutti gli emigrati fiorentini, sebbene molti sentissero di già +il peso per sua guarenzia della miseria, si riunirono per ricusare un +compromesso che tendeva soltanto a salvare le loro persone, e +sagrificava la patria loro. La loro risposta, una delle più nobili che +si conservino negli archivj della diplomazia, cominciava con queste +parole: «Non siamo qui venuti per chiedere alla imperiale maestà sotto +quali condizioni dobbiamo servire il duca Alessandro, nè per ottenere il +di lui perdono, dopo avere volontariamente, con giustizia, e secondo il +dover nostro, lavorato per mantenere o ricuperare la libertà della +nostra patria. Non l'abbiamo invocata per ritornare schiavi in una +città , dalla quale siamo usciti poc'anzi liberi, nè per riavere i nostri +beni. Ma siamo ricorsi all'imperiale maestà , affidati alla di lei bontà +e giustizia, affinchè si degnasse di restituirci quell'intera e verace +libertà , che gli agenti e ministri di lei si obbligarono a conservarci +nel trattato del 1530.... Altra cosa non sappiamo dunque rispondere al +decreto che ci fu rimesso per parte di sua maestà , se non che siamo +tutti determinati di vivere e di morire liberi, quali siamo nati, e che +nuovamente supplichiamo sua maestà di sottrarre questa sventurata città +al giogo crudele che l'opprime....[115].» + + [115] Tutte le scritture originali vengono riportate da Benedetto + Varchi, questa, dice egli, ebbe molto credito in Italia, _l. XIV, p. + 229-230._ + +Francesco Sforza, duca di Milano, era morto il 24 ottobre del 1535. Suo +fratello naturale, Giovanni Paolo Sforza, marchese di Caravaggio, che +aveva qualche pretesa alla successione, perchè nelle investiture vi era +stato chiamato in mancanza della linea legittima, fu avvelenato mentre +passava per Firenze in poste, onde recarsi alla corte dell'imperatore; +la di lui morte risolse a favore della casa d'Austria una lite assai +difficile. Stava per ricominciare tra l'Austria e la Francia una furiosa +guerra: il duca Alessandro prometteva danaro, e non era dubbiosa la di +lui fedeltà , mentre la repubblica fiorentina, se fosse stata +ripristinata, non avrebbe tardato ad ascoltare l'antica sua inclinazione +verso la Francia. Carlo V non fu più incerto tra le due parti: il 28 di +febbraio maritò sua figlia naturale, Margarita d'Austria, al duca +Alessandro, ed in contraccambio ricevette da lui una ragguardevole somma +di danaro; e rimandandolo più potente, che prima non era, ne' suoi +stati. Il matrimonio d'Alessandro, fu per la seconda volta festeggiato +in Firenze il 13 giugno del 1536[116]. + + [116] _Ben. Varchi, l. XIV, p. 259. — Bern. Segni, l. VII, p. + 192-198. — Fil. de' Nerli, l. XII, p. 283, 285. — Della storia di + Gio. Battista Adriani, l. I, p. 11._ Serve di continuazione al + Guicciardini che finisce alla morte di Clemente VII. + +Erano pochi mesi passati dopo la celebrazione di questo matrimonio, ed +Alessandro era vissuto nelle abituali sue dissolutezze, portando +alternativamente il libertinaggio ed il disonore ne' conventi e nelle +più nobili case di Firenze, quando fu assassinato il 6 di gennajo del +1537, da un uomo che aveva saputo guadagnarsi la sua confidenza. Era +costui Lorenzino de' Medici, suo cugino, primogenito del ramo cadetto di +questa casa, e quegli stesso che il rescritto imperiale chiamava +successore di Alessandro, qualora questi mancasse senza figli. +Lorenzino, assai più stimato pel suo raro ingegno e pel suo gusto pelle +lettere che pei suoi costumi o pel suo carattere, era vissuto ne' +piaceri, ed aveva servito da vile adulatore il duca Alessandro ne' di +lui impudici amori. Lo aveva ajutato a sedurre parecchie nobili donne, e +spesso prestava la propria casa attigua a quella del duca, in _Via +larga_, pel loro abboccamento. Gli promise di condurgli la consorte +stessa di Lionardo Ginori, sorella di sua propria madre, ma di questa +assai più giovane. La bellezza della dama aveva già da lungo tempo +ferito il duca, fin allora respinto dalle di lei virtù. Dopo cena lo +stesso giorno dell'Epifania, in cui comincia il carnovale, Lorenzino +avvisò il duca, che, se voleva trovarsi in sua casa affatto solo, e +mantenendo il più profondo segreto, vi troverebbe sua zia Catarina +Ginori. Alessandro accettò l'abboccamento, allontanò tutte le sue +guardie, si tolse di vista a tutti coloro che potevano osservarlo, ed +entrò senza che veruno lo vedesse nella casa di Lorenzino. Trovavasi +affaticato, e voleva riposare; ma prima di gettarsi sul letto, si +discinse la spada, e Lorenzino prendendola dalle sue mani per attaccarla +alla spalliera del letto, fece passare il cinturone intorno all'elsa in +maniera che non fosse facile il poterla sguainare. Uscì in appresso, +dicendogli di riposarsi intanto ch'egli andava in cerca della zia, e lo +chiuse sotto chiave. Tornò un istante dopo con un sicario, chiamato per +soprannome Scoronconcolo, ch'egli aveva preventivamente appostato, +dicendogli di volersi servire di lui per disfarsi di un ragguardevole +personaggio di corte, che non nominò; conciossiachè Lorenzino era giunto +fino all'estremo momento dell'esecuzione senza manifestare a veruno il +proprio segreto. + +Entrando pel primo nella camera, Lorenzino disse al duca: _Signore, +dormite?_ e nello stesso tempo lo passò da banda a banda con una spada +corta che teneva in mano. Alessandro, quantunque mortalmente ferito, +tentò di lottare contro il suo uccisore; ma Lorenzino, per impedirgli di +gridare, nell'atto di dirgli, _signore, non abbiate paura_, gli cacciò +due dita in bocca. Alessandro lo morse con quanto aveva di forza, +rotolandosi sul letto con Lorenzino, che teneva strettamente +abbracciato. Scoronconcolo, non potendo ferire l'uno senza pericolo di +ferire anche l'altro, cercava di giugnere Alessandro tra le gambe di +Lorenzino, mentre si dibattevano; ma tutti i suoi colpi si perdevano ne' +materassi. All'ultimo si ricordò di avere un coltello in tasca, e +cacciandolo nella gola del duca, lo uccise[117]. + + [117] _Ben. Varchi, l. XV, p. 264, 272. — B. Segni, l. VII, p. 204, + 206. — Filip. de' Nerli, l. XII, p. 286-290. — Gio. Battista + Adriani, l. I, p. 11. — Scip. Ammirato, l. XXXI, p. 436. — P. Jovii, + l. XXXVIII, p. 387, 391. — Ist. di Matteo Guazzo, f. 159._ + +Lorenzino era ben sicuro che per quanto si gridasse nel suo +appartamento, niuno si accosterebbe a chiederne la cagione, essendo i +suoi servitori a ciò accostumati. Niuno sapeva il suo segreto; egli +aveva più ore di vantaggio, nelle quali non sarebbe da chicchessia fatta +inchiesta del duca, nè avvertita la di lui mancanza; ora d'altro più non +si trattava che di raccogliere i frutti della congiura da lui condotta a +fine con tanta destrezza e così segretamente. Ma Lorenzino colla +precedente sua vita aveva eccitata la diffidenza di tutte le persone +dabbene; non aveva amici cui chiedere consiglio o assistenza; non aveva +partigiani; non aveva mai dato indizio di quello zelo di libertà che +affettò in appresso, e che forse non era che un mascherato eroismo. +Sebbene fosse il primo de' Medici nella linea della successione, niuno a +lui pensava, o perchè non dubitavasi che Alessandro, giovane vigoroso e +di fresco ammogliato, non dovesse aver prole, o perchè non risguardavasi +lo stato monarchico come abbastanza solidamente stabilito per supporre +che la successione fosse per passare in un ramo lontano. Egli era +agitato dall'azione commessa, dal timore di Scoronconcolo suo complice, +e forse ancora dal dolore cagionatogli dalla sua mano violentemente +morsicata da Alessandro. Altronde egli suppose distrutto il presente +governo dalla morte del tiranno, il quale non aveva figliuoli, nè +fratelli pronti a succedergli; egli stesso era il più prossimo erede, e +non poteva nemmeno prevedere a qual persona il partito de' Medici +potesse deferire l'autorità monarchica. Ad altro adunque più non pensò +che a porsi egli stesso in salvo pei primi momenti di effervescenza, ed +a riunire gli emigrati che dovevano raccogliere il frutto del suo +ardire. Chiuse la porta della sua camera, e ne portò seco la chiave; +poi, facendosi dare un ordine perchè gli si aprissero le porte della +città e gli si somministrassero cavalli di posta, sotto pretesto che +aveva avuto avviso della malattia di suo fratello in villa, partì subito +alla volta di Bologna, e di là per Venezia con Scoronconcolo[118]. + + [118] _Ben. Varchi, l. XV, p. 273_, ed altri degli storici + sovrallegati. Lorenzino de' Medici scrisse egli medesimo una + scrittura per giustificare la sua intrapresa. Roscoe la pubblicò + nell'appendice alla vita di Lorenzo de' Medici, n.º 84, _p. + 148-165_. Una lettera scritta da Roma, il 15 di marzo, a Mess. Paolo + del Tosco, da suo fratello, dà pure alcune circostanze raccontate + dallo stesso Lorenzino. _Lettere de' principi, t. III, f. 52._ + +Lorenzino raccontò a Salvestro Aldobrandini a Bologna, ed a Filippo +Strozzi a Venezia, d'avere dato morte al tiranno. Il primo non volle +credergli, l'altro rimase lungamente incerto, ed all'ultimo, dandogli +fede, lo chiamò il Bruto di Firenze, e gli promise che i due suoi +figliuoli sposerebbero le due sorelle di Lorenzino. Ad ogni modo la +dissimulazione del nuovo Bruto, che venne in allora celebrato dai poeti +e dagli oratori di tutta l'Italia, non ebbe i felici risultamenti di +quella del primo. Il senato, ch'era stato creato per secondare +Alessandro, non aveva verun motivo di essere contento del governo del +duca; ma quanto più violenta e crudele era stata la rivoluzione che lo +aveva stabilito, tanto più coloro che vi avevano contribuito temevano il +ritorno e le vendette degli emigrati. Il cardinale Cibo, principale +ministro d'Alessandro, fu il primo ad essere informato che il duca non +si trovava nel suo appartamento, che quella notte non si era veduto +tornare, e che non sapevasi dove si trovasse. La subita partenza di +Lorenzino, della quale ebbe poco dopo notizia, gli fece sospettare +l'accaduto; ma sebbene il popolo fosse disarmato e spaventato dalla +fortezza eretta dal duca, nutriva tanto odio verso i Medici e verso +tutti i loto agenti, che si doveva temere una sollevazione nell'istante +che sarebbe pubblicata la morte del duca. Il cardinale Cibo fece dire a +tutti i cortigiani che venivano a palazzo, che il duca riposava ancora, +perchè aveva vegliato tutta la notte. Nello stesso tempo mandò un +corriere ad Alessandro Vitelli, comandante della guardia, per +affrettarlo a tornare all'istante con tutti i soldati che potrebbe +adunare, perciocchè Lorenzino aveva scelta per l'esecuzione del suo +progetto la circostanza in cui il Vitelli erasi recato a città di +Castello. Il Cibo fece pure avvisare tutti i comandanti di piazza, tutti +i capitani d'ordinanza, di tenersi pronti; e non fu che nella notte del +7 all'8 gennajo, ch'egli ebbe coraggio di far aprire col più profondo +segreto l'appartamento di Lorenzino, ove trovò il duca giacente nel +proprio sangue[119]. + + [119] _Bened. Varchi, l. XV, p. 278. — Com. di Filippo de' Nerli, l. + XII, p. 291. — Bern. Segni, l. VIII, p. 208. — Scip. Ammirato, l. + XXXI, p. 437. — Gio. Batt. Adriani, l. I, p. 12. — P. Jovii, l. + XXXVIII, p. 391._ + +Lorenzino de' Medici aveva bensì fatto dare notizia della morte del duca +ad alcuni patriotti fiorentini; ma o questi non l'avevano creduta, o non +avevano osato promulgare un così pericoloso segreto. Quando finalmente +cominciava questo segreto a divulgarsi tra il popolo, si vide giugnere +in poste Alessandro Vitelli, il lunedì mattina, 8 di gennajo, e tutti i +luoghi forti della città , ed i capi strada principali, munirsi di +soldati e di artiglieria. La difficoltà di tirare vantaggio da un +avvenimento di cui tutti si rallegravano, ma di cui veruno non osava per +anco tenersi sicuro, andava di mano in mano crescendo. Frattanto i +quarantotto senatori si adunarono nel palazzo de' Medici sotto la +presidenza del cardinale Cibo. Uno di loro, Domenico Canigiani, propose +di deferire la dignità a Giulio, figlio naturale, ancora nell'infanzia, +di Alessandro; Francesco Guicciardini propose per capo della repubblica +Cosimo, figlio di Giovanni, l'illustre capitano delle bande nere. Questo +giovinetto, ignorando ciò che accadeva, trovavasi in allora nella sua +villa di Trebbio in Mugello, lontana quindici miglia da Firenze. Ma +Palla Rucellai si oppose sdegnosamente a queste due proposizioni. Poichè +la provvidenza, disse egli, ci ha liberati da un odioso tiranno, +consolidiamo questa libertà che il cielo ci accorda, e rendiamo alla +repubblica l'antica sua costituzione: soprattutto non adottiamo veruna +risoluzione, mentre tanti nobili cittadini esiliati o emigrati, i quali +hanno i medesimi diritti di noi alla sorte della patria comune, si +trovano lontani[120]. + + [120] _Ben. Varchi, l. XV, p. 284. — Bern. Segni, l. VIII, p. 213. — + Filippo de' Nerli, l. XII, p. 291._ + +La maggior parte de' senatori stavano per l'opinione del Rucellai, ma +tremavano tuttavia innanzi ai quattro uomini che avevano avuta la +maggiore influenza nell'ultimo governo; e questi, cioè Francesco +Vettori, il Guicciardini, Roberto Acciajuoli e Matteo Strozzi, credevano +di non potersi con altro mezzo salvare dall'odio dei loro concittadini, +che innalzando un nuovo principe in luogo di quello ch'era perito. +Rappresentarono ai senatori tuttociò che l'oligarchia aveva a temere +dall'indignazione del popolo, e dalle vendette degli emigrati; e non +potendo condurli ad una più precisa risoluzione, li persuasero almeno a +deferire per tre giorni piena autorità al cardinale Cibo, il quale, +essendo figliuolo di una sorella di Leon X, poteva essere risguardato +quale rappresentante della casa de' Medici, sebbene non fosse +fiorentino[121]. + + [121] _Ben. Varchi, l. XV, p. 285. — Ber. Segni, l. VIII, p. 212. — + Filip. de' Nerli, l. XII, p. 292. — Gio. Battista Adriani, l. I, p. + 14._ + +Ma questa risoluzione non bastava a contentare il Guicciardini ed i suoi +compagni: sapevano essi che la fazione repubblicana teneva dal canto suo +segrete adunanze, pensavano che una più lunga irrisoluzione poteva +ruinare la loro fazione, e tennero di notte un segreto comitato, cui +furono presenti, oltre i quattro capi del partito, il cardinale Cibo, +Alessandro Vitelli, comandante della guardia, ed il giovane Cosimo de' +Medici, che sollecitamente era giunto da Trebbio per cogliere +l'occasione che gli veniva dalla fortuna offerta. Convennero di adunare +nuovamente all'indomani mattina il senato, e di persuaderlo ad eleggere +Cosimo de' Medici non in qualità di duca, ma come capo e governatore +della repubblica fiorentina, con limitati poteri, adoperando, ove il +bisogno lo richiedesse, la forza per affrettare la risoluzione de' +senatori. Infatti, mentre questi, il martedì 9 di gennajo del 1537, +tenevansi ancora titubanti di accettare e sanzionare le condizioni che +Francesco Guicciardini aveva scritte, Alessandro Vitelli, che aveva +fatta empire tutta la strada di soldati, fece risuonare le grida di +_viva il duca ed i Medici!_ e avvisò i senatori di affrettarsi, perchè +più non si potevano contenere i soldati. In tal guisa si risolse in +senato l'elezione di Cosimo I con grande maggiorità di voti[122]. + + [122] _Ben. Varchi, l. XV, p. 287. — Scip. Ammirato, l. XXXI, p. + 438. — Gio. Battista Adriani, l. I, p. 18. — Bern. Segni, l. VIII, + p. 216. — Fil. de' Nerli, l. XII, p. 293._ + +Cosimo de' Medici, figliuolo di Giovanni, che era egli medesimo +pronipote di Lorenzo, fratello del vecchio Cosimo, aveva concetto di +lentezza e di timidità . Il Guicciardini, che aveva avuta la principale +parte nell'elezione di lui, tenevasi sicuro di governare questo giovane +privo di esperienza, e che supponeva non avere inclinazione che per la +caccia e per la pesca. Aveva fatto ristringere a dodici mila scudi il +trattamento annuale del duca, mentre credevasi diventato egli stesso il +vero sovrano di Firenze. Ma niun giovane più di Cosimo de' Medici seppe +ingannare l'universale aspettazione: sotto il suo contegno taciturno e +riservato nascondeva la più sospettosa gelosia del potere, la più +smisurata ambizione, la più profonda dissimulazione; colui che tutti +speravano di governare, non ebbe confidenti, e non volle ricevere +consiglj da veruno[123]. + + [123] _Ben. Varchi, l. XV, p. 326._ + +I tre cardinali fiorentini, Salviati, Ridolfi e Gaddi, quand'ebbero +avviso di quest'elezione, partirono subito da Roma alla volta di Firenze +con due mila uomini di truppe levate a loro spese. Bartolomeo Valori, +che aveva abbandonato il duca Alessandro nel suo ritorno da Napoli, e +che dopo tale epoca erasi associato agli emigrati, accompagnò i +cardinali con moltissimi fuorusciti. Dal canto suo Filippo Strozzi erasi +da Venezia recato a Bologna, e vi assoldava truppe. Il più piccolo +attacco poteva bastare a rovesciare il nuovo governo; ma perchè i +figliuoli dello Strozzi avevano preso servizio in Francia, e perchè gli +emigrati speravano di già ajuti da questa corona, i generali +dell'imperatore si affrettarono di dare assistenza a Cosimo, facendo +passare in Toscana due mila Spagnuoli in allora sbarcati a Lerici. +Frattanto il duca di Firenze aveva dirette ai cardinali le più +rispettose proteste coll'invito di rientrare senz'armi nella loro +patria, accertandoli del suo desiderio di uniformarsi in ogni cosa alle +loro volontà . Il cardinale Salviati, riconosciuto dagli altri prelati e +da tutti gli emigrati per loro capo, era fratello della madre di Cosimo; +e questa stretta parentela pareva che dovesse agevolare le negoziazioni. +Gli emigrati acconsentirono a licenziare le loro truppe; entrarono in +Firenze con doppio salvacondotto di Cosimo de' Medici e di Alessandro +Vitelli; ma non tardarono ad accorgersi di essere stati ingannati, +perciocchè le truppe spagnuole, che, secondo le promesse di Cosimo, +dovevano essere rimandate nello stesso tempo che le loro, si andavano +invece sempre più avvicinando a Firenze, che la cittadella era stata +occupata per sorpresa da Alessandro Vitelli ed era guardata a nome +dell'imperatore, che non si accordavano loro le condizioni che si erano +fatte loro sperare, finalmente che il Vitelli cominciava a farli +minacciare da' suoi soldati: perciò tutti si ritirarono di bel nuovo +precipitosamente il 1.º di febbrajo dopo la breve dimora in Firenze di +nove giorni. E perchè il cardinale Salviati, credendo di non avere che +temere da suo nipote, era rimasto in città dopo di loro, Alessandro +Vitelli fece circondare la di lui casa da' suoi soldati, e minacciandolo +di farlo tagliare a pezzi, lo costrinse a fuggire[124]. + + [124] _Ben. Varchi, l. XV, p. 311. — Bern. Segni, l. VIII, p. 219. — + Com. de' Nerli, l. XII, p. 294. — Gio. Batt. Adriani, l. I, p. 24. — + Lettera di cinque cardinali Fiorentini al card. Cibo, Roma 13 + gennajo 1537. Lettere de' Princ., t. III, p. 57._ + +L'imprudenza ed i replicati falli di coloro che gli emigrati avevano +riconosciuti per loro capi, perchè erano i soli del partito che fossero +abbastanza ricchi per fare la guerra col loro privato peculio, +contribuivano a consolidare il governo di Cosimo I. Cotale governo +acquistò maggiore stabilità per la venuta di Ferdinando di Silva, conte +di Sifonte, ambasciatore dell'imperatore, il quale in un'adunanza del +senato del 21 giugno produsse una bolla imperiale del 28 di febbrajo, +colla quale Cosimo de' Medici veniva dichiarato legittimo successore di +Alessandro nel principato di Firenze, mentre che Lorenzino, il fratello +di lui, e tutti i discendenti di Pier Francesco, venivano per sempre +privati del loro diritto all'eredità a motivo dell'uccisione dell'ultimo +principe. Vero è che questa sentenza attaccava crudelmente +l'indipendenza dello stato fiorentino, ed era inoltre accompagnata da +condizioni ancora più contrarie agli antichi diritti della repubblica. +Le fortezze di Firenze e di Livorno ricevettero guarnigione imperiale, e +non furono restituite al sovrano della Toscana che nel 1543[125]. + + [125] _Ben. Varchi, l. XVI, p. 373. — Scip. Ammirato, l. XXXII, p. + 448. — Bern. Segni, l. VIII, p. 223. — Gio. Batt. Adriani, l. I, p. + 51. — Fil de' Nerli, l. XII, p. 297_. + + Giunti a quest'epoca, prenderemo congedo da Benedetto Varchi, forse + il più verboso storico che producesse l'Italia. Ma tra le infinite + minutissime circostanze con cui opprime il lettore, trovansi elevati + pensieri, e filosofia. Il suo sedicesimo libro termina al principio + del 1538. Pare che l'opera non sia stata ridotta a termine. + +Non però per questo gli emigrati avevano deposta la speranza di +rovesciare colla forza il governo di Cosimo I. Dopo essere rimasti +perdenti colle truppe assoldate a loro spese, ricorsero all'assistenza +della Francia. Era scoppiata la guerra tra Carlo V e Francesco I, senza +che le armate dell'ultimo avessero potuto penetrare al di qua del +Piemonte. Ma il conte della Mirandola si era conservato sotto la +protezione della Francia; aveva aperta ai Francesi la sua fortezza, e +questi tentavano tuttavia di ricuperare presso gli stati d'Italia +quell'opinione di cui avevano goduto nell'ultima guerra. Perciò alla +Mirandola col danaro di Francesco I e con quello di Filippo Strozzi gli +emigrati assoldarono in principio di luglio quattro mila fanti e +trecento cavalli sotto gli ordini di Pietro Strozzi, primogenito di +Filippo, di Bernardo Salviati, priore di Roma e di Capino di +Mantova[126]. + + [126] _Bernardo Segni, l. VIII, p. 227. — Gio. Batt. Adriani, l. I, + p. 54. — Fil. de' Nerli, l. XII, p. 299._ + +Tutta la provincia di Pistoja era in aperta insurrezione; le antiche +fazioni de' Panciatichi e de' Cancellieri avevano ricominciato ad +attaccarsi con furore. Uno de' capi de' Panciatichi, Niccolò +Bracciolini, offrì a Filippo Strozzi di dargli in mano Pistoja, che +dipendeva quasi totalmente da lui; egli lo tradiva ed era fin allora +d'accordo con Alessandro Vitelli; pure riuscì ad ispirare tanta +confidenza agli emigrati, che Filippo Strozzi, che fino a tale punto +aveva dato prove di singolare prudenza, Bartolomeo Valori e quasi tutti +gli altri capi della fazione, risolsero di entrare in Toscana in sul +finire di luglio del 1537, sotto la protezione di alcune compagnie di +cavalleria; essi s'innoltrarono fino a Montemurlo, castello posto in +vantaggiosa posizione, alle falde degli Appennini, tra Pistoja e Prato, +mentre che Capino ed il Salviati venivano più lentamente dalla Mirandola +per raggiugnerli[127]. + + [127] _Gio. Batt. Adriani, l. I, p. 54. — Scip. Ammirato, l. XXXII, + p. 450. — Bern. Segni, l. VIII, p. 227. — Fil. de' Nerli, l. XII, p. + 299. — P. Jovii hist. sui temp., l. XXXVIII, p. 409._ + +Tutti gli emigrati fiorentini avevano raggiunta l'armata di Pietro +Strozzi e del priore di Roma, e tutti gli scolari fiorentini delle +università di Padova e di Bologna eransi fatto un dovere di venire a +combattere per la libertà . Dal canto suo Cosimo de' Medici aveva al suo +servigio un grosso corpo di veterani spagnuoli e tedeschi, che +l'imperatore gli aveva dati per mantenere la di lui autorità , ma più +ancora per assicurarsi della di lui ubbidienza. Aveva inoltre +sufficienti truppe italiane per farsi rispettare; pure affettò la più +viva inquietudine, richiamò in città tutte le sue truppe spagnuole, e +non prese che misure difensive. Con questo simulato terrore ingannò +tanto bene gli emigrati, che Filippo Strozzi, Bartolomeo Valori e gli +altri ch'erano meno accostumati alle fatiche della guerra, andarono ad +alloggiarsi come in piena pace nella casa dei Nerli a Montemurlo, che in +addietro aveva servito di rocca, ma che ora non ne conservava che il +nome; mentre che Pietro Strozzi con poche centinaja d'uomini stava a piè +del colle, e che l'armata, trattenuta da dirotte piogge, trovavasi +tuttavia distante quattro miglia[128]. + + [128] _P. Jovii, l. XXXVIII, p. 411. — Gio. Batt. Adriani, l. I, p. + 55. — Bern. Segni, l. VIII, p. 228. — Scip. Ammirato, l. XXXII, p. + 450._ + +Cosimo de' Medici approfittò accortamente della confidenza che aveva +saputo ispirare a' suoi nemici: nella notte del 31 di luglio fece uscire +tutta la sua armata sotto gli ordini di Alessandro Vitelli, e la mandò +senza far alto a Montemurlo. Pietro Strozzi aveva divisa la piccola sua +truppa per tendere un'imboscata ad un debole corpo di cavalleria, col +quale si era battuto nel precedente giorno. Sandrino Filicaja, che aveva +il comando de' soldati appiattati, sorpreso di vedersi passare innanzi +un'intera armata invece di uno squadrone, non uscì d'aguato, e non potè +prevenire Pietro Strozzi; questi fu sorpreso nel suo quartiere, la sua +truppa sgominata, ed egli medesimo fatto prigioniere, ma senz'essere +conosciuto; onde trovò in appresso il modo di fuggire, attraversando a +nuoto un piccolo fiume[129]. + + [129] _P. Jovii, l. XXXVIII, p. 412. — Gio. Batt. Adriani, l. I, p. + 58._ + +Quando si raccontò a Filippo Strozzi che suo figliuolo era stato ucciso +o fatto prigioniere, egli si smarrì, e sebbene fosse ancora in tempo di +salvarsi, aspettò di essere attaccato da Alessandro Vitelli. Questi, +giunto sotto l'antica rocca di Montemurlo, che gli emigrati avevano +barricata alla meglio, la fece attaccare ed appiccare il fuoco alla +porta. Dopo una sanguinosa pugna, che durò più di due ore, gli +assalitori penetrarono da ogni banda nella fortezza, e gli emigrati si +diedero prigionieri ai soldati, italiani o spagnuoli, ch'erano i primi +ad arrestarli. Per tal modo Filippo Strozzi, che fin allora era stato +creduto il più felice privato cittadino d'Italia, siccom'era ancora il +più ricco, si arrese allo stesso Vitelli. Avendo questi avviso che +l'armata di Capino e del priore Salviati avvicinavasi, ed era di già +arrivata a Fabbrica, poco distante da Montemurlo, egli non volle +aspettarla ed esporre all'incertezza d'una nuova pugna i molti +prigionieri che aveva fatti. Rientrò in Firenze il primo giorno d'agosto +colla sua vittoriosa truppa, conducendo prigionieri nella loro patria +per lo meno un individuo di ognuna delle illustri famiglie dell'antica +repubblica; mentre che l'armata degli emigrati, informata della sventura +de' suoi capi, si ritirava a precipizio oltre gli Appennini[130]. + + [130] _P. Jovii, l. XXXVIII, p. 412. — Gio. Batt. Adriani, l. I, p. + 61. — Bern. Segni, l. VIII, p. 229. — Fil. de' Nerli, l. XII, p. + 301._ — La sua storia termina con questa sconfitta, ch'egli + risguardava come il trionfo del suo partito. + +Era Cosimo persuaso che non sarebbe mai sicuro del suo potere finchè non +avesse distrutti tutti coloro che amavano la loro patria, e che vi +avevano qualche considerazione. Ma sebbene tutti i suoi nemici fossero +prigionieri della sua armata, non poteva ancora disporre della loro +sorte; perciocchè, essendosi essi arresi in una battaglia ai soldati +come prigionieri di guerra, erano diventati proprietà di coloro che gli +avevano presi. Cosimo incaricò il supremo tribunale di balìa di entrare +in trattato coi soldati per acquistare da loro i proscritti, e di +sorpassare le taglie che le loro famiglie sarebbero disposte a dare. Il +dispotismo avvilisce talmente coloro cui confida le sue dignità , che i +giudici e i magistrati accettarono questa vergognosa incumbenza. La più +parte de' soldati spagnuoli ricusarono di trattare con loro; ma +gl'Italiani furono meno delicati, ed appunto tra le loro mani si +trovavano i più illustri prigionieri[131]. + + [131] _Gio. Batt. Adriani, l. II, p. 63. — Bern. Segni, l. IX, p. + 234. — Scipione Ammirato, l. XXXII, p. 452._ + +Cosimo I aveva voluto vedere tutti i prigionieri nello stesso giorno in +cui erano entrati in Firenze, ed aveva seco loro parlato con apparente +moderazione; pure all'indomani il tribunale degli otto, avendone +riscattati alcuni dai soldati, li fece porre alla tortura, ed in +appresso decapitare sulla piazza della signoria. Nello spazio di quattro +giorni ne perirono in tal modo quattro al giorno, ed era il duca +intenzionato di continuare lungamente; ma, intimidito dai clamori del +popolo, egli spedì gli altri, tra i quali trovavasi Niccolò +Macchiavelli, figliuolo dello storico, nelle carceri di Pisa, di +Livorno, di Volterra, ove perirono in breve. I prigionieri più illustri, +cioè Bartolomeo Valori, Filippo suo figlio, ed un altro Filippo suo +nipote, Anton Francesco Albizzi ed Alessandro Rondinelli, vennero +riservati a morire il 20 d'agosto, anniversario del giorno in cui lo +stesso Valori aveva, sett'anni prima, adunato il parlamento, violata la +capitolazione di Firenze, ed assoggettata la sua patria alla tirannia di +quegli stessi Medici, che lo ricompensavano a quel modo che i tiranni +sogliono ricompensare chi li serve. Prima del supplicio vennero tutti +cinque posti alla tortura, ed il duca, per seminare sospetti in tutto il +partito degli emigrati, si fece carico di pubblicare che le loro +deposizioni svelavano una privata ambizione e personali progetti, che +ognuno di loro nascondeva sotto la maschera del patriottismo e +dell'amore di libertà [132]. + + [132] _Gio. Batt. Adriani, l. II, p. 66. — Bern. Segni, l. IX, p. + 234. — P. Jovii, l. XXXVIII, p. 414. — Marco Guazzo, f. 178. — Scip. + Ammirato, l. XXXII, p. 453._ + +Filippo Strozzi era tuttavia prigioniero di Alessandro Vitelli; e questo +generale aveva avuta l'antiveggenza di chiuderlo nella fortezza di cui +era padrone, trattandolo colà con molti riguardi. Ricusava di +consegnarlo a Cosimo, prometteva d'interporsi presso l'imperatore per la +liberazione di lui, e con tali mezzi riusciva ad estorcere dal suo +prigioniere ragguardevoli somme. Filippo Strozzi, sposo di Clarice de' +Medici, nipote del magnifico Lorenzo, aveva contribuito al ritorno dei +Medici nel 1530; aveva prestato danaro al duca Alessandro per fabbricare +quella stessa rocca, ove si trovava chiuso, e non aveva abbandonato il +partito di lui, che dopo avere provato come ogni grandezza, ogni +vantaggiosa opinione, ogni indipendenza di fortuna, riuscivano sospette +ad un assoluto padrone. L'immensa sua ricchezza non era la sola +circostanza che richiamava sopra di lui gli sguardi dell'Europa; egli +era rinomato pel suo sapere, pel suo gusto in fatto di arti e di +letteratura, pel suo cortese contegno, per la generosità del suo +carattere. Aveva date prove di quest'ultima coll'accoglimento che aveva +fatto a tutta la famiglia di Lorenzino de' Medici, scacciata da Firenze +e spogliata d'ogni avere. Aveva ricevuti la madre ed il fratello in +propria casa, ed aveva maritate le due sorelle ai due suoi figliuoli, +senz'altra dote che quella di appartenere al Bruto fiorentino[133]. + + [133] _Ben. Varchi, t. IV, l. XII, p. 321, t. V, l. XIV, p. 60. — + Bern. Segni, l. VIII, p. 227. — P. Jovii, l. XXXVIII, p. 415. — Gio. + Batt. Adriani, l. II, p. 71._ + +Per qualche tempo Carlo V difese Filippo Strozzi contro la vendetta di +Cosimo; all'ultimo, vinto dalle reiterate istanze del duca, acconsentì +nel 1538, che questo illustre cittadino fosse posto alla tortura, ed in +appresso mandato al supplicio; ma nello stesso giorno in cui giugneva a +Firenze l'assenso dell'imperatore, ne fu dato avviso a Filippo Strozzi, +il quale, temendo che il dolore lo riducesse ad accusare i suoi amici, +si tagliò egli stesso la gola, dopo avere scritto sul muro della sua +prigione quel verso di Virgilio: _Exoriare aliquis nostris ex ossibus +ultor!_ cui parve conformarsi l'intera vita di suo figlio Pietro, in +appresso maresciallo di Francia[134]. + + [134] _Ivi, p. 100. — Bern. Segni, l. IX, p. 245. — P. Jovii, l. + XXXVIII, p. 415._ + +Lorenzino de' Medici non si trovava cogli emigrati che s'innoltrarono +fino a Montemurlo contro Cosimo: egli non ignorava d'essere nello stesso +tempo perseguitato dal duca di Firenze e dall'imperatore, e che la sua +vita era dovunque in pericolo. Perciò da Venezia, dove si era da +principio riparato, passò in Turchia; di là tornò in Francia, ma non +facendosi conoscere, e stando sempre in guardia contro le insidie; poi +ritornò a Venezia, ove all'ultimo fu assassinato, nel 1547 col suo zio +Soderini, per ordine di Cosimo[135]. + + [135] _P. Jovii, l. XXXVIII, p. 396. — Bern. Segni, l. XII, p. 313._ + +Il nuovo duca di Firenze non si era per anco liberato che dai suoi +nemici; ma non erano costoro ch'egli più temesse o più odiasse. Sapeva +che mentre una repubblica non ha ragioni di temere coloro che l'hanno +istituita o salvata, un tiranno può compensare i servigj, ma perdonare i +beneficj non mai. Andrea Doria poteva tutto ripromettersi dall'amore e +dalla riconoscenza de' Genovesi, ma Cosimo doveva sempre paventare +coloro che avevano contribuito a collocarlo sul trono. E siccome questi +non potevano essere persuasi d'avere fatta una buona azione, così non +potevano in sè medesimi trovare la costanza di mantenerla. Cosimo colla +battaglia di Montemurlo e col patibolo erasi di già liberato dalla +maggior parte di coloro che nel 1530 avevano chiamata la casa de' Medici +alla sovranità di Firenze; ma egli temeva inoltre coloro che +direttamente gli avevano trasmessa l'eredità di Alessandro, e che +credevano con tale segnalato beneficio d'avere acquistati diritti alla +sua gratitudine; questa rivoluzione era stata l'opera del cardinale +Cibo, di Alessandro Vitelli e di quattro Fiorentini, Francesco +Guicciardini, Francesco Vettori, Roberto Acciajuoli e Matteo Strozzi; +onde egli pensò a disfarsi a poco a poco ancora di questa gente. + +Il cardinale Cibo si era presa la cura di educare i figli naturali di +Alessandro. Scoprì, o credette di scoprire, che uno speziale, chiamato +Biagio, era stato sedotto dai ministri del duca per avvelenare Giulio, +il maggiore di que' fanciulli, e quello stesso ch'era stato a bella +prima proposto per successore ad Alessandro. Egli ne fece lagnanza, e +Cosimo si dolse ancora più altamente col cardinale di un'accusa, +com'egli diceva, affatto calunniosa, tanto lo minacciò che lo costrinse +a ritirarsi a Massa di Carrara presso la marchesa sua cognata[136]. + + [136] _Gio. Batt. Adriani, l. II, p. 110, 111. — Scip. Ammirato, l. + XXXII, p. 458. — Bern. Segni, l. IX, p. 246._ + +Alessandro Vitelli aveva forzato il senato ad eleggere Cosimo col +terrore de' suoi soldati, ed aveva in appresso consolidato il di lui +trono colle vittorie. Vero è che se n'era fatto ampiamente pagare; che +aveva ammassati grandissimi tesori in occasione delle rivoluzioni di +Firenze; e che, quantunque bastardo della sua casa, era più ricco che i +capi della linea legittima. Si era inoltre impadronito per sorpresa +della fortezza di Firenze, e ne aveva dato il possesso all'imperatore +piuttosto che a Cosimo. Questi si adoperò molto tempo invano per +iscreditare il Vitelli presso l'imperatore; finalmente ottenne nel 1538 +che gli fosse dato per successore don Giovanni de Luna nel comando della +fortezza di Firenze, e ch'egli fosse allontanato da questa città [137]. + + [137] _Gio. Batt. Adriani, l. II, p. 76-89. — Bern. Segni, l. IX, p. + 244. — Scip. Ammirato, l. XXXII, p. 455._ + +I quattro senatori fiorentini che avevano innalzato Cosimo sul trono, +sentivansi ad un tempo esposti al disprezzo ed all'odio dei loro +compatriotti, ed alla gelosa diffidenza del tiranno, che li teneva +lontani da tutti gli affari: costoro, abbandonati ai loro rimorsi, non +tardarono a cadere vittime del loro pentimento. Francesco Vettori più +non uscì dalla sua casa dopo la morte di Filippo Strozzi, con cui aveva +avuta la più stretta famigliarità , per essere portato al sepolcro. Il +Guicciardini ritirossi colmo di dolore nella sua villa, ove morì nel +1540 non senza sospetto di veleno. Roberto Acciajuoli e Matteo Strozzi +lo seguirono in breve. Maria Salviati, madre di Cosimo, morì nel 1543. +Francesco Campana, intimo di lui segretario, che aveva avuta grandissima +parte nella di lui elezione, morì pure disgraziato; ed in allora Cosimo +sentì finalmente che non aveva più amici e che cominciava a +regnare[138]. + + [138] _Bern. Segni, l. IX, p. 248._ — Il Guicciardini morì nella sua + villa d'Arcetri il 17 di maggio del 1540, in età di 58 anni. + _Tiraboschi Stor. della Letter. Ital., t. VII, l. III, c. I, § 39, + p. 883._ + +Le scintille di libertà , che rimanevano tuttavia disperse in Italia, si +andavano n poco a poco spegnendo. Negli stati del papa Ancona aveva +conservata un'amministrazione repubblicana ed indipendente fino al mese +d'agosto del 1532: essa godeva senza strepito di questa libertà , quando +Clemente VII fece avvisati i magistrati di questa piccola città , che una +flotta di Solimano, entrata nell'Adriatico, apparecchiavasi ad +attaccarla; ed in pari tempo gli offrì l'ajuto di una piccola armata +sotto gli ordini di Luigi Gonzaga. Gli Anconitani accolsero senza +diffidenza le truppe del papa; ma queste, avendo occupati le porte, +arrestarono tutti i magistrati, tagliarono la testa a sei di loro, +disarmarono tutti i cittadini, fabbricarono una rocca sul monte San +Ciriaco, e privarono la città di tutti gli antichi suoi privilegj[139]. + + [139] _Ben. Varchi, l. XIII, t. V, p. 7. — Bern. Segni, l. VI, p. + 157._ + +La repubblica d'Arezzo, che era risorta in tempo dell'assedio di +Firenze, non aveva durato lungamente. Dopo avere nudrita l'armata +imperiale per tutto il tempo che Firenze si difese, dopo avere fatti i +più grandi sagrificj, questa città fu ancor essa attaccata dai suoi +vittoriosi alleati, ed il 10 ottobre del 1530 venne forzata a ritornare +sotto il dominio dei Fiorentini[140]. Il conte Rosso di Bevignano, che +aveva avuta tanta parte nella sollevazione d'Arezzo contro la repubblica +fiorentina, e che così vigorosamente aveva assistiti Clemente VII ed i +Medici, venne arrestato nello stato pontificio, dato nelle mani del duca +Alessandro ed appiccato[141]. Cosimo I fece rifabbricare una rocca in +Arezzo nel 1538, ed un'altra in Pistoja; fece disarmare gli abitanti +delle due città , e si assicurò in tale maniera della loro +sommissione[142]. + + [140] _Ben. Varchi, l. XII, t. IV, p. 325-328._ + + [141] _Ben. Varchi, l. XIII, t. V, p. 17._ + + [142] _Bern. Segni, l. IX, p. 246. — Gio. Batt. Adriani, l. II, p. + 97. — Scipione Ammirato, l. XXXII, p. 456._ + +La repubblica di Lucca tentava l'ambizione del nuovo duca di Firenze; +egli la costrinse ad uscire dalla sua oscurità , approfittando di tutte +le occasioni di offendere il di lei governo per trarla in una guerra che +sperava di potere terminare colla conquista di quel piccolo stato. Si +esercitarono più volte degli atti ostili tra i villani dei due dominj; e +la gelosia e l'odio di vicinato scoppiarono tra di loro con un carattere +che mai non avevano avuto fin ch'era durata la repubblica fiorentina. Ma +i Lucchesi, conoscendo la loro debolezza, avevano riposta ogni speranza +nella protezione dell'imperatore. Comperavano con ragguardevoli somme di +danaro difensori nel di lui consiglio, ed in tal guisa evitarono un +attacco cui probabilmente avrebbero dovuto soggiacere[143]. + + [143] _Gio. Batt. Adriani, l. II, p. 95_ ad an. 1538, ed altrove + frequentemente. — _Scip. Ammirato, l. XXXII, p. 145_ ed altrove. + +Furono più fortunati i progetti di Cosimo I sopra la repubblica di +Siena. La prudenza, la dissimulazione e la costanza del duca trionfarono +di una città indebolita da una lunga anarchia, e più ancora dalla +contraria fortuna de' Francesi, che, strascinando la repubblica di Siena +nel loro partito, la ruinarono coi medesimi loro soccorsi, come avevano +già ruinati i Fiorentini abbandonandoli. + +Sebbene la repubblica di Siena fosse da gran tempo attaccata alla parte +imperiale, il trattato di Cambrai le aveva fatto, come a tutti gli altri +stati dell'Italia, perdere la sua indipendenza. Carlo V la lasciava in +preda senza rammarico a tutti gl'inconvenienti dell'anarchia, purch'ella +gli desse una sufficiente guarenzia del costante suo attaccamento al +partito imperiale. Altronde la corte, per via di quell'inclinazione +naturale ai principi, ai cortigiani ed ai ministri, riservava +all'aristocrazia sola tutti i suoi favori; e la repubblica di Siena, +invece d'essere agitata, come nel precedente secolo, dalle tumultuose +passioni del popolo, lo era allora dalle contese non meno sanguinose che +violente delle grandi famiglie. + +Il duca d'Amalfi, Alfonso Piccolomini, discendente da un nipote di Pio +II, era stato prescelto mediante l'influenza dell'imperatore, in maggio +del 1538, per capo della repubblica di Siena[144]. D'allora in poi era +stato il principale agente di Carlo V presso di questo stato; ma perchè +era egli medesimo poco capace di governare, erasi totalmente abbandonato +ai consiglj di Giulio Salvi e de' sei fratelli di costui, la di cui +famiglia si era sollevata ad un cotal grado di potenza e di arroganza, +che sprezzava tutte le leggi ed assoggettava alla sua tirannide le +sostanze, le mogli e le figlie dei cittadini. I Sienesi portarono le +loro lagnanze all'imperatore, che ritornava dalla sua spedizione di +Algeri; e Cosimo de' Medici diede a queste maggior peso, denunciando a +Carlo V un supposto trattato, ch'egli pretendeva d'avere scoperto tra +Giulio Salvi ed il signore di Montluc, in allora segretario d'ambasciata +a Roma pel re di Francia. Lo scopo di questo trattato doveva essere +quello di dare Porto Ercole in mano de' Francesi, di que' tempi in +procinto di ricominciare la guerra contro l'imperatore, d'introdurli da +quel porto in Toscana, di attaccare la repubblica di Siena alla loro +alleanza, e di dar loro il mezzo in tal modo d'influire nuovamente negli +affari d'Italia[145]. + + [144] _Orlando Malavolti Stor. di Siena, p. III, l. VIII, f. 140._ + + [145] _Gio. Batt. Adriani, l. III, p. 133, 134. — Malavolti, p. III, + l. VIII, f. 141._ — Il Montluc non fa parola di questo trattato. + _Mem., l. I, p. 124._ + +Infatti i Francesi cercavano avidamente l'occasione di rinnovare qualche +negoziazione coll'Italia, e di ricuperarvi qualche considerazione; e +l'imperatore si adoperava con egual zelo a precludere loro ogni +comunicazione con que' piccoli stati. Carlo V incaricò il Granvella di +riformare il governo di Siena; questi recossi in questa città colla +guardia tedesca di Cosimo de' Medici; ed affidò la sovranità ad una +balìa, o stretta oligarchia di quaranta membri, trentadue dei quali +vennero nominati dai diversi Monti, ossia ordini de' cittadini, ed otto +dallo stesso Granvella. La presidenza de' tribunali fu riservata ad un +suddito dell'imperatore, da nominarsi ogni tre anni dal senato di Milano +o da quello di Napoli. Tale era la libertà che Carlo V lasciava alle +repubbliche sue più antiche alleate, quando acconsentiva di +proteggerle[146]. + + [146] _Gio. Batt. Adriani, l. III, p. 157, 158. — Malavolti, p. III, + l. VIII, f. 142. — Bern. Segni, l. X, p. 265._ + +Siena era scontenta assai di questa nuova costituzione, e senza le +truppe che Cosimo I aveva ai confini, questa repubblica non avrebbe +tardato ad iscuotere il giogo[147]. Nella guerra che si era riaccesa tra +la Francia e l'impero, Pietro Strozzi e suo fratello Leone, priore di +Capoa, sempre meditando di vendicare il loro padre Filippo e di +rovesciare dal suo trono Cosimo I, cercavano una piazza d'armi in +Toscana, ove potere unire i soldati che loro dava la Francia ai +malcontenti sempre apparecchiati ad assecondarli. Lo stato di Siena +sembrava loro eminentemente opportuno a ricevere i loro sbarchi; e +perchè Francesco I aveva fatto contro Carlo V alleanza coll'impero +turco, e che la flotta francese si univa tutti gli anni a quella del +famoso Barbarossa, queste due flotte unite attaccarono più volte i porti +dello stato sienese, ed all'ultimo il Barbarossa occupò nel 1544 +Telamone e Port'Ercole, ed assediò pure Orbitello che gli fece +resistenza. I Sienesi erano atterriti, vedendo i Turchi sbarcare sulle +loro coste; pure loro riuscivano ancora più sospetti gli ajuti offerti +da Cosimo I. Un tale stato di alterni sospetti e pericoli si protrasse +fino al trattato di Crespi, del 18 settembre 1544, col quale per poco +tempo si ristabilì la pace tra la Francia e l'impero[148]. + + [147] _Gio. Batt. Adriani, l. III, p. 185, l. IV, p. 208._ + + [148] _Gio. Batt. Adriani, l. IV, p. 261. — Bern. Segni, l. XI, p. + 295. — Orl. Malavolti, p. III, l. VIII, f. 143. — P. Jovii, l. XLV, + p. 599._ — La storia di Paolo Giovio termina al trattato di Crespi. + +Dopo la pace don Giovanni de Luna continuò a tenere a Siena una piccola +guarnigione spagnuola sotto colore di mantenere l'ordine in città , ma +infatto per mantenerla dipendente dal partito imperiale. Carlo V però +mai non mandava danaro ai suoi soldati, ed in tempo di pace lasciava che +vivessero a discrezione nelle province suddite o alleate, le quali +perciò non soffrivano meno dalla crudele avidità degli Spagnuoli, che +non un paese nemico in tempo di guerra[149]. Il malcontento cagionato +dalle ruberie degli Spagnuoli era di già arrivato all'estremo, e venne +accresciuto dal costante favore che don Giovanni de Luna, d'accordo con +Cosimo I, mostrava all'aristocrazia. Volevano questi due che ogni potere +fosse concentrato nella nobiltà e nel monte dei nove, che quasi colla +nobiltà si confondeva; e mostravano agli altri ordini quel disprezzo che +i borghesi soffrivano nelle monarchie. Il popolo, spinto agli ultimi +estremi, sollevossi il 6 di febbrajo del 1545; furono uccisi circa +trenta gentiluomini, e gli altri cercarono rifugio in palazzo presso don +Giovanni de Luna. Cosimo I, che teneva le sue truppe apparecchiate ai +confini per approfittare di questo tumulto, cui forse ebbe qualche +parte, voleva che don Giovanni le lasciasse entrare in città ; ma questi +mancò di risoluzione o di antiveggenza; lasciò licenziare la propria +guarnigione spagnuola, ed all'ultimo fu costretto ad uscire egli +medesimo di Siena il 4 di marzo del 1545 con un centinajo di membri +dell'aristocrazia; nello stesso tempo tutto il monte dei nove venne +privato d'ogni partecipazione al governo[150]. + + [149] _Gio. Batt. Adriani, l. V, p. 293._ + + [150] _Gio. Batt. Adriani, l. V, p. 327. — Malavolti, p. III, l. + VIII, f. 144-145. — Scip. Ammirato, l. XXXIII, p. 475. — Ber. Segni, + l. XI, p. 306._ + +Mentre che in Toscana omai più non restava orma dell'antica libertà , che +tutta l'Italia aveva perduta la sua indipendenza, e che veruna potenza +estera pareva in istato di soccorrerla, un gonfaloniere di Lucca formò +l'audace disegno di richiamare in vita tutte quelle antiche repubbliche, +di unirle con una confederazione, di scuotere il giogo dell'imperatore, +in allora trattenuto in Allemagna dalla lega di Smalcalde, di schivare +d'assoggettarsi a quello della Francia, e di riconquistare nello stesso +tempo l'indipendenza dell'Italia, la libertà politica dei cittadini e la +libertà religiosa, di cui ne aveva a Lucca inspirato il desiderio la +predicazione della riforma. Francesco Burlamacchi, autore di questo +progetto, era uno de' tre commissarj dell'ordinanza ossia milizia del +territorio di Lucca. Aveva sotto il suo comando circa mille quattrocento +uomini, e poteva portarli a due mila senza dare sospetto. Secondo +l'usata pratica di ogni anno, contava di farli passare in rassegna sotto +le mura di Lucca, e quando le porte della città si chiuderebbero dopo la +rassegna, voleva sotto finto pretesto condurre la sua truppa, a traverso +al monte di san Giuliano, a sorprendere Pisa che non aveva guarnigione, +ed ove il comandante della rocca era con lui d'accordo; voleva rendere +ai Pisani quella libertà per la quale avevano combattuto quarant'anni +prima con tanto valore; unirli ai suoi Lucchesi per marciare insieme +sopra Firenze, ed approfittare dell'universale malcontento dei popoli, e +della sicurezza dei tiranni, per dilatare ovunque la rivoluzione. Un +altro corpo di truppe doveva incamminarsi verso Pescia e Pistoja, ove lo +spirito di fazione aveva mantenute le abitudini militari. Arezzo che di +fresco aveva mostrato il suo attaccamento alle idee repubblicane, Siena +che temeva il risentimento dell'imperatore, Perugia che nel 1539 aveva +pure cercato di scuotere il giogo del papa[151], Bologna che lo +sopportava impazientemente, dovevano entrare nella nuova lega, la quale +doveva ad ogni città guarentire la rispettiva libertà e tutti i +necessarj mezzi di resistenza. I due fratelli Strozzi avevano promessi +trenta mila scudi in effettivo danaro, i soccorsi della Francia, e +l'attiva cooperazione degli emigrati fiorentini; ma essi persuasero il +Burlamacchi a differire l'esecuzione del suo disegno per aver tempo di +conoscere i risultamenti della guerra incominciata dall'imperatore +contro i protestanti della Germania: intanto un Lucchese, che i +congiurati volevano associarsi, andò a Firenze a darne avviso al duca +Cosimo I. Il Burlamacchi era in allora gonfaloniere; e sebbene la sua +carica non potesse sottrarlo al gastigo meritato da una tanto ardita +impresa, fatta senza l'assenso della sua patria, avrebbe ancora avuto +tempo di fuggire quando seppe che il suo disegno era stato rivelato a +Cosimo, se le generose cure ch'egli volle avere per alcuni emigrati +sienesi che temeva di avere compromessi, e che lo denunciarono ai +consiglj di Lucca, non fossero stati, trattenendolo, cagione del di lui +arresto. Cosimo I persuase l'imperatore a domandare un prigioniere che +aveva voluto sollevare tutta l'Italia. I Lucchesi non ebbero il coraggio +di ricusarlo: e il Burlamacchi fu tradotto a Milano, posto alla tortura, +poi condannato all'estremo supplicio[152]. + + [151] _Gio. Batt. Adriani, l. II, p. 119. — Ber. Segni, l. IX, p. + 251._ + + [152] _Gio. Batt. Adriani, l. V, p. 345-350. — Scip. Ammirato, l. + XXXIII, p. 476. — Orl. Malavolti, p. III, l. IX, f. 146. — Galluzzi + Stor. del gran ducato di Toscana, l. I, c. V, t. I, p. 105._ + +La congiura del Burlamacchi diede all'imperatore un nuovo motivo per +assicurarsi del governo di Siena. Temeva che il malcontento che ogni +giorno vedeva farsi maggiore, non ispingesse questa repubblica a cercare +un più leale protettore, ad aprire le sue porte ai Francesi, ed in tal +modo a dar loro un'importante stazione nel centro dell'Italia: perciò, +malgrado la ripugnanza dei Sienesi, risolse d'introdurre di nuovo nella +loro città una guarnigione spagnuola, in sul piede di quella di don +Giovanni de Luna, ch'essi avevano rimandata. Ne affidò il comando a quel +don Diego Hurtado de Mendoza, che si acquistò gran nome tra i letterati +colla sua _Storia della guerra di Granata_, le sue poesie, ed il suo +romanzo di _Lazarillo di Tormes_, ma che in Italia si rendette +detestabile colla sua alterigia, colla sua avarizia e colla sua +perfidia. La guardia spagnuola entrò in Siena il 29 di settembre del +1547; ed il Mendoza, ch'era nello stesso tempo ambasciatore a Roma, e +che, di là dirigendo gl'intrighi spagnuoli, era troppo contento d'avere +in vicinanza e sotto i suoi ordini una piazza d'armi, recossi a Siena il +20 di ottobre, poi nel 1548 vi fece entrare altre truppe, disarmò i +cittadini, e mutò il governo in maniera da renderlo affatto dipendente +dal suo volere. Il 4 di novembre del 1548 vi creò una nuova balìa di +quaranta membri, venti de' quali furono eletti dall'antico senato e +venti da lui medesimo. La sovranità della repubblica venne conferita a +questo corpo; ma dopo tale epoca vi comandava tanto dispoticamente +l'imperatore, che potè offrire Siena al papa Paolo III invece di Parma e +Piacenza, come se avesse pieno diritto di disporne[153]. + + [153] _Gio. Batt. Adriani, l. VI, p. 383, 401, 421, l. VII, p. 463, + 474. — Orl. Malavolti, p. III, l. IX, f. 146, 147. — Scip. Ammirato, + l. XXXIII, p. 481. — Bern. Segni, l. XII, p. 315._ + +Per essere ancora più certo dell'ubbidienza di questa repubblica, il +Mendoza ottenne precisi ordini dall'imperatore di fabbricare in Siena +una rocca, malgrado la costante ed unanime opposizione di tutte le +classi dei cittadini. Gli Spagnuoli si comportavano con tanta insolenza, +era così difficile l'ottenere giustizia dei furti, degli omicidj, degli +oltraggi di ogni sorta, di cui si rendevano colpevoli, che i cittadini +li vedevano con sommo terrore assicurarsi sempreppiù il possedimento +della loro città . Lo storico Malavolti fu egli stesso deputato presso +Carlo V, per supplicarlo di rinunciare ad un progetto che metteva nella +disperazione i suoi compatriotti. Riuscirono vane le sue rappresentanze; +ma il piano adottato dal Mendoza per l'erezione della rocca era così +vasto, richiedeva così ragguardevoli spese, che le opere cominciate non +bastarono a coprire i soldati che dovevano difenderle, quando +sopraggiunse il pericolo[154]. + + [154] _Gio. Batt. Adriani, l. VIII, p. 515-563. — Orl. Malavolti, p. + III, l. IX, f. 148, 150. — Scip. Ammirato, l. XXXIII, p. 486. — + Bern. Segni, l. XIII, p. 339._ + +Niuno stato d'Italia fu forse più che la repubblica di Siena ostinato, +prima nell'antico partito ghibellino, poi, quando questo nome cominciava +ad essere dimenticato, nel partito imperiale per opposizione a quello +della Francia. Tutte le fazioni che si erano fatte la guerra e strappato +di mano a vicenda il timone della repubblica, avevano professate le +stesse opinioni; ma l'avarizia spagnuola e l'iniqua fede del Mendoza +avevano alla fine trionfato di questo lungo attaccamento; e quando nel +1552 si rinnovò la guerra in Piemonte ed in Germania fra Carlo V ed +Enrico II, i Sienesi si rivolsero alla Francia ed implorarono il di lei +ajuto per sottrarsi alla dura tirannia che cominciava a pesare sul loro +capo[155]. + + [155] _Gio. Batt. Adriani, l. IX, p. 590. — Orl. Malavolti, p. III, + l. IX, f. 152. — Giac. Aug. de Thou. Hist. univ., t. II, l. XI, p. + 103._ + +Il duca di Firenze, che teneva aperti gli occhi su questo vicino stato, +scoprì la corrispondenza de' Sienesi coi Francesi; egli aveva cagione di +essere scontento del Mendoza e del governo di Spagna. Invece di essere +trattato qual principe indipendente, egli sentiva che si cercava di +farlo scendere ogni giorno al rango di vassallo dell'imperatore; temeva +lo stabilimento degli Spagnuoli in Siena quasi quanto quello dei +Francesi; ma ad ogni modo il suo principale interesse era sempre quello +di contenere il malcontento de' Fiorentini, e di conservare la propria +signoria a dispetto dell'odio de' suoi sudditi. Perciò, a fronte delle +umiliazioni che soffriva per parte dell'imperatore o dei suoi ministri, +non lasciava di conservarsi loro fedele. Nella presente circostanza +offrì gagliardi ajuti a don Diego Mendoza; ma questi, più geloso del +duca che premunito contro il comune nemico, ricusò di ricevere le truppe +di Cosimo in Siena[156]. + + [156] _Gio. Batt. Adriani, l. IX, p. 593. — Bern. Segni, l. XIII, p. + 342._ + +Erasi formato un attruppamento nei contadi di Castro e di Pitigliano, +sotto il comando di Niccolò Orsini, che aveva preso servigio sotto i +Francesi: due emigrati sienesi, Enea Piccolomini ed Amerigo Amerighi, +eransi fatti capi di un corpo d'insorgenti, che, attraversando lo stato +di Siena, s'ingrossò fino al numero di circa tre mila. Il Piccolomini si +presentò la sera del 26 luglio del 1552 alle porte di Siena, proclamando +il nome di _libertà _. Il popolo, sebbene disarmato, si sollevò; non +eranvi in città che quattrocento Spagnuoli, sotto gli ordini di don +Giovanni Franzesi, essendo stati gli altri mandati ad Orbitello ed in +varj porti delle Maremme, mentre il Mendoza trattenevasi in Roma. I +Sienesi aprirono le porte al Piccolomini, e subito scacciarono gli +Spagnuoli dal convento di san Domenico, dove questi si erano afforzati, +e gl'inseguirono fino alla rocca, che l'avarizia del Mendoza aveva +lasciata male armata, e mal provveduta di vittovaglie. Cosimo dei Medici +si affrettò di mandare soccorsi agli Spagnuoli; ma in seguito, temendo +di tirarsi addosso le armi della Francia, mentre Carlo V, vivamente +attaccato da Maurizio di Sassonia, sembrava inabilitato a secondarlo, +richiamò le sue truppe, e si fece mediatore di una capitolazione, in +forza della quale la fortezza innalzata a porta di Camullia fu, il 3 +agosto del 1552, data in mano ai Sienesi, che la demolirono, e la +guarnigione spagnuola si ritirò a Firenze[157]. + + [157] _Gio. Batt. Adriani, l. IX, p. 598. — Scip. Ammirato, l. + XXXIII, p. 489. — Orl. Malavolti, p. III, l. IX, f. 152. — Ber. + Segni, l. XIII, p. 343. — J. Aug. de Thou., l. XI, p. 106, 112._ + +Enrico II colse avidamente l'occasione che venivagli offerta di far +penetrare le sue armate nel cuore dell'Italia, e di approfittare +dell'universale malcontento per invitare i popoli a scuotere il giogo +della corte di Spagna. Fece passare ai Sienesi alcuni gentiluomini +francesi per dirigerli, soldati per difenderli, e soccorsi d'ogni +maniera. Il duca di Termini, in addietro governatore di Parma, venne +l'11 di agosto a soggiornare in Siena, ed in breve fu stipulato un +trattato tra la repubblica ed il re di Francia[158]. + + [158] _Gio. Batt. Adriani, l. IX, p. 625. — Scip. Ammirato, l. + XXXII, p. 492. — Orl. Malavolti, p. III, l. IX, f. 154. — Pecci + Memorie di Siena, t. III, p. 230, 261. — Lettere dei Sienesi ad + Enrico II del 5 di agosto. — Lett. de' Principi, t. III, f. 131._ + +Cosimo I vedeva con estrema inquietudine lo stabilimento de' Francesi +alle sue porte. Ad ogni modo non credeva le circostanze favorevoli per +discacciarli a forza aperta; aveva promesso di tenersi neutrale, ed +Enrico II si era obbligato a rispettare la di lui neutralità . Cosimo +cercava di far sentire a Carlo V, che colla pazienza e coll'accortezza +giugnerebbe a' suoi fini ugualmente che colle armi. Ma il 2 di agosto +l'imperatore aveva sottoscritta la pace di religione a Passavia, e così +trovandosi liberato da Maurizio di Sassonia, il suo più temuto nemico, +risolse di punire i Sienesi di una rivoluzione, ch'egli risguardava per +sè disonorevole, ed ordinò a don Pedro di Toledo, vicerè di Napoli, e +suocero di Cosimo I, di recarsi per mare a Livorno colle forze di cui +poteva disporre[159]. + + [159] _Gio. Batt. Adriani, l. IX, p. 628. — Orl. Malavolti, p. III, + l. X, f. 156. — Bern. Segni, l. XIII, p. 348. — J. Aug. de Thou., l. + XII, p. 165._ + +Il vicerè, uno de' più crudeli ed avari fra quei ministri di Carlo V, +che avevano in Italia renduto odioso il nome dell'imperatore, non ebbe +tempo di meritare le maledizioni dei Toscani, come aveva raccolte quelle +dei Napolitani. Giunse in Firenze in sul cominciare del 1553 e vi morì +nel susseguente febbrajo, dopo essere sembrato per tutto quel tempo +assorto intieramente nei piaceri di un fresco matrimonio, che mal +conveniva alla sua vecchiaja[160]. Cosimo I, cui Carlo V voleva affidare +il comando di quest'impresa, lo ricusò: don Garzia di Toledo, figlio del +vicerè, n'ebbe perciò l'incarico. Costui trovossi alla testa di +un'armata di sei mila Spagnuoli e di due mila Tedeschi che aveva +condotti in Toscana suo padre, e di otto mila Italiani raccolti nella +provincia di Val di Chiana da Ascanio della Cornia, nipote del papa. Con +tale esercito don Garzia entrò nel Sienese; prese Lucignano, Monte +Fellonico e Pienza; guastò quasi tutto il territorio della repubblica, e +pose l'assedio a Montalcino[161]. Ma frattanto i Francesi avevano +invocata l'assistenza della flotta turca, che ogni anno veniva a +saccheggiare le coste degli stati dell'imperatore in Italia, e che ogni +anno rendeva inefficace la sua assistenza colla sua lentezza a trovarsi +al luogo concertato, e colla sua prontezza a ritirarsi. La di lei +comparsa sulle coste del regno di Napoli costrinse non pertanto don +Garzia di Toledo a levare l'assedio di Montalcino, ed a ricondurre il +suo esercito nell'Italia meridionale[162]. + + [160] _Gio. Batt. Adriani, l. IX, p. 631. — Orl. Malavolti, p. III, + l. X, f. 156. — Scip. Ammirato, l. XXXIII, p. 493. — Bern. Segni, l. + XIII, p. 349._ + + [161] _Gio. Batt. Adriani, l. IX, p. 634, 637. — Malavolti, l. V, f. + 157._ + + [162] _Gio. Batt. Adriani, l. IX, p. 648. — Malavolti, p. III, l. X, + f. 159. — Scip. Ammirato, l. XXXIII, p. 497. — Bern. Segni, l. XIII, + p. 350._ + +Cosimo I, abbandonato in giugno dagli Spagnuoli, trovavasi in un crudele +imbarazzo; ricusando di rinunciare apertamente alla sua neutralità aveva +vivamente irritato l'imperatore, aveva assai più offesi i Sienesi ed il +re di Francia, poichè, sotto la maschera della neutralità , aveva dati +soccorsi d'ogni genere ai loro nemici; si era fatto cedere Lucignano, +una delle piazze conquistate sopra di loro, ed all'ultimo aveva, per +mezzo del suo ambasciatore, ordita in Siena una cospirazione ch'era +stata scoperta, ed aveva costato la vita a Giulio Salvi, che n'era capo, +ed a molti di lui complici. Cosimo, vedendosi esposto al risentimento +de' Francesi, de' Sienesi e degli emigrati fiorentini che erano venuti a +Siena, si affrettò di trattare la pace, che si conchiuse in giugno del +1553. Lucignano fu restituito ai Sienesi con tutte le conquiste fatte +nel loro territorio; e questi promisero di non ricevere nel loro stato i +nemici del duca[163]. + + [163] _Gio. Batt. Adriani, l. X, p. 649. — Ber. Segni, l. XIII, p. + 351. — Orl. Malavolti, p. III, l. X, f. 161. — J. Aug. de Thou, l. + XII, p. 173._ + +Ad ogni modo Cosimo I era ben lontano dal volere religiosamente +osservare il trattato che aveva conchiuso; egli non poteva mantenersi +sul trono, a dispetto dell'odio di tutti i suoi sudditi, senza essere +spalleggiato da estera potenza; onde gli era impossibile di conservarsi +neutrale tra la Francia e l'impero. Al servigio della Francia vedeva +ricolmo di onorificenze Pietro Strozzi, figliuolo di quel Filippo ch'era +perito nelle sue prigioni. Pietro, favoreggiato dalla regina Catarina +de' Medici sua cugina germana, andava non pertanto assai più debitore +della sua fortuna al proprio valore ed al singolare suo ingegno; era +maresciallo di Francia e luogotenente del re in Italia, e non aveva +altro più ardente desiderio che quello di balzare Cosimo I dall'usurpato +suo trono. Cosimo non poteva dunque fare a meno di non attaccarsi al +contrario partito, e di non assecondare l'imperatore; e benchè fosse +stato più volte ingannato dai ministri di Carlo V; benchè fosse stato +strascinato in enormi spese per la difesa di Piombino, che poi questo +monarca gli aveva ritolto senza verun compenso, dopo averglielo dato; +benchè si aspettasse d'avere lo stesso trattamento quando riuscisse a +conquistare Siena a proprie spese; risolse nulladimeno di entrare in +guerra, di sostenerne tutto il peso, e di prendere in oltre sopra di sè +la vergogna di cominciarla con un tradimento[164]. + + [164] _Gio. Batt. Adriani, l. X, p. 669. — Scip. Ammirato, l. + XXXIII, p. 499. — Jac. Aug. de Thou, l. XIV, p. 249._ + +I Sienesi si riposavano tranquillamente sul trattato fatto con Cosimo I, +ed improvvidi ad esempio de' Francesi, loro alleati e loro ospiti, non +pensavano che a godersi il presente senza apparecchiare i mezzi di +difesa per l'avvenire. Intanto Cosimo faceva guardare severamente i suoi +confini, onde niuno potesse dare ai Sienesi notizia de' suoi apparecchj; +assoldava nuove genti, poneva in movimento le sue milizie e dava ordine +ad ogni corpo della sua armata di trovarsi il 26 gennajo del 1554 a +Poggibonzi, ultimo castello dello stato fiorentino sulla strada di +Siena. Cosimo non prendeva giammai egli stesso il comando delle sue +truppe, e nominò supremo comandante di queste Gian Giacomo Medici, o +Medichino, da prima conosciuto sotto il nome di castellano di Musso, poi +di marchese di Marignano, uomo intraprendente, e non pertanto cauto, +perseverante, crudele, e che risguardavasi come uno de' migliori +generali dell'imperatore. Nello stesso tempo, per lusingare la di lui +vanità , finse Cosimo di trovare tra i Medici di Milano e quelli di +Firenze un parentado che mai non aveva esistito[165]. + + [165] _Gio. Batt. Adriani, l. X, p. 670. — Malavolti, p. III, l. X, + f. 161. — Scip. Ammirato, l. XXXIII, p. 499. — Bern. Segni, l. XIII, + p. 352._ + +Il 27 gennajo del 1554 il territorio sienese doveva contemporaneamente +essere attaccato su tutti i punti; ma le dirotte piogge che caddero la +notte sospesero tutti gli attacchi ad eccezione di quello del marchese +di Marignano. Essendosi questi partito da Poggibonzi due ore prima di +notte con quattro mila fanti e trecento cavaleggieri, arrivò senz'essere +conosciuto fino alla porta di Siena, detta Camullia, e prese d'assalto +il bastione destinato a difenderla, ch'era stato lasciato in piedi +quando il popolo, scacciando gli Spagnuoli, aveva spianata la fortezza +eretta da don Diego di Mendoza[166]. + + [166] _Gio. Batt. Adriani, l. X, p. 671. — Bern. Segni, l. XIV, p. + 360. — Scip. Ammirato, l. XXXIII, p. 501. — J. Aug. de Thou, l. XIV, + p. 253._ + +Il cardinale di Ferrara, don Ippolito d'Este, che risiedeva in Siena a +nome del re di Francia, erasi lasciato ingannare dalle carezze e dalle +adulazioni di Cosimo I, e, credendo di non dover nulla temere da lui, +passava il tempo in continue feste. Trovavasi al ballo nell'istante in +cui fu sorpresa porta Camullia, ed i Sienesi poterono trattenerlo a +stento in città quando n'ebbe avviso. Ma siccome questi opposero una +vigorosa resistenza al Marignano, e gli vietarono di penetrare in città , +il cardinale di Ferrara si rassicurò, e subito dopo Pietro Strozzi, che +in allora visitava Grosseto, Massa, Porto Ercole e le altre fortezze +della Maremma, rientrò in Siena, e la pose in migliore stato di difesa. +Il Marignano credette cosa imprudente l'aprire le sue batterie contro le +mura di Siena, coperte di buona artiglieria e difese da numerosa +guarnigione, e giudicò più conveniente di bloccare la città . I raccolti +del precedente anno erano stati distrutti dalla guerra, e sembrava +facile il distruggere altresì quelli dell'anno che cominciava. La città , +sorpresa da inaspettato attacco, non aveva potuto fare grandi +approvvigionamenti, ed il Marignano, prendendo successivamente i +castelli che signoreggiavano tutte le strade che conducono a Siena, +lusingavasi d'impedire che vi si recassero vittovaglie da esteri +paesi[167]. + + [167] _Gio. Batt. Adriani, l. X, p. 673. — Scip. Ammirato, l. + XXXIII, p. 503. — Bern. Segni, l. XIV, p. 361. — Orl. Malavolti, p. + III, l. X, f. 165. — Lettere di Cosimo I alla repubblica di Siena, e + risposta, 28 e 31 gennajo 1554. Lettere de' Principi, t. III, f. + 148._ + +Le truppe spagnuole e tedesche, che dall'imperatore erano state promesse +a Cosimo I, arrivarono le une dopo le altre quando era già cominciata la +guerra, e l'armata sotto Siena contò in breve ventiquattro mila fanti e +mille cavalieri. Dall'altro canto arrivarono pure a Pietro Strozzi, o +per mare, o a traverso allo stato romano truppe francesi o al soldo +della Francia; ma queste erano sempre in minor numero che quelle che +giugnevano al Marignano, onde questi, a seconda del suo piano di +campagna, potè dare principio all'attacco de' castelli del territorio +sienese. Il primo che prese fu l'Ajuola, i di cui abitanti si arresero a +discrezione dopo averlo valorosamente difeso. Il Marignano li fece +appiccare quasi tutti, dichiarando che riservava lo stesso trattamento a +tutti coloro che aspetterebbero in una rocca da nulla il primo colpo +della sua artiglieria[168]. Ma questa barbarie non ebbe altro +risultamento che quello di accrescere gli orrori della guerra; i +contadini sienesi con una costanza degna di miglior sorte, mostraronsi +sempre irremovibili nella loro fedeltà verso la patria, qualunque si +fosse il governo della medesima. Turrita, Asinalunga, la Tolfa, Scopeto +e la Chiocciola opposero la medesima resistenza e provarono lo stesso +trattamento. Un generale, che si piccava di bravura e di lealtà , diede +ovunque in mano ai carnefici quegli uomini valorosi cui altro non poteva +rimproverare che la loro fedeltà ed il loro valore[169]. + + [168] _Gio. Batt. Adriani, l. X, p. 691. — Scip. Ammirato, l. XXXIV, + p. 506. — J. Aug. de Thou, Hist. univers., t. II, l. XIV, p. 257 e + seg._ + + [169] _Gio. Batt. Adriani, l. X, p. 693. — Scip. Ammirato, l. XXXIV, + p. 507-516. — Bern. Segni, l. XIV, p. 363._ — Lettere tra Pietro + Strozzi ed il marchese di Marignano. _Lett. dei Principi, t. III, f. + 149 e seg._ + +Dal canto loro i Sienesi ebbero alcuni vantaggi che sostennero la loro +costanza. In sul declinare di marzo il Marignano aveva mandato il suo +generale di fanteria, Ascanio della Cornia, con Ridolfo Baglioni a +Chiusi, che, secondo la promessa di alcuni traditori, doveva essergli +consegnato. Ma i traditori, ch'egli credeva di avere sedotti, lo avevano +ingannato; Ascanio della Cornia fu fatto prigioniero, il Baglioni fu +ucciso, e la loro truppa, che ammontava a più di quattro mila uomini, fu +interamente distrutta[170]. Ma Cosimo I si affrettò di somministrare +altri fondi per fare nuove leve di soldati e riparare questa perdita. +Poi ch'ebbe ricevuti alcuni rinforzi, il Marignano continuò l'assedio e +l'incendio delle terre murate dello stato di Siena. Prese +successivamente i castelli di Belcaro, Lecceto, Monistero, Vitignano, +Ancajano e Mormoraja. Ogni terra gli costò ostinate pugne, ed ogni terra +fu trattata con eguale barbarie; parte degli abitanti fu mandata al +supplicio, tutte le messi immature distrutte, e guastate tutte le +campagne[171]. + + [170] _Gio. Batt. Adriani, l. X. p. 694. — Orl. Malavolti, p. III, + l. X, f. 163. — Bern. Segni, l. XIV, p. 362. — J. Aug. de Thou, l. + XIV, p. 261._ + + [171] _Gio. Batt. Adriani, l. X, p. 706-718. — Orl. Malavolti, p. + III, l. X, f. 163, 164. — Bern. Segni, l. XIV, p. 368._ + +Estrema era la desolazione del territorio sienese, gli ajuti della +Francia tardi ed insufficienti, e la sorte della guerra che nello stesso +tempo trattavasi in Fiandra era contraria ad Enrico II. Nondimeno le +speranze dei Sienesi e quelle dello Strozzi venivano ravvivate dall'odio +universale che i Fiorentini portavano alla casa de' Medici. Ovunque due +Fiorentini si scontrassero, fuori del dominio di Cosimo, essi +riconoscevansi tosto per le maledizioni che scagliavano contro il +tiranno. Coloro che il commercio aveva adunati a Roma, a Lione, a +Parigi, aprivano soscrizioni per mandare danaro a Pietro Strozzi, onde +ajutarlo a scuotere il vergognoso giogo che opprimeva la loro +patria[172]. + + [172] _Gio. Batt. Adriani, l. X, p. 722. — Scip. Ammirato, l. XXXIV, + p. 515. — Bern. Segni, l. XIV, p. 366._ + +Sapendo Pietro Strozzi che si adunavano alla Mirandola alcuni corpi di +truppe francesi, egli risolse di aprire loro la strada di Siena. Uscì +l'undici di giugno dalla città assediata con circa sei mila uomini[173]; +passò l'Arno a Pontedera, e si avanzò, per la macchia di Cerbaia, verso +lo stato di Lucca, che poi attraversò. Colà infatti ricevette i +promessigli rinforzi di truppe che avevano tenuta la strada di +Pontremoli; ma la flotta francese, che nello stesso tempo doveva +giugnere a Viareggio, non comparve; essa fu ritardata più di quaranta +giorni, ed il priore Strozzi, fratello di Pietro, che stava aspettandola +con due galere, fu ucciso presso Scarlino. Due dì dopo la morte del gran +priore, Biagio di Montluc, che Enrico II aveva scelto per comandare a +Siena, venne a sbarcare a Scarlino con dieci compagnie francesi ed i +tedeschi di Giorgio di Ruckrod, che di là passarono a Siena[174]. + + [173] _Gio. Batt. Adriani, l. XI, p. 734. — Scip. Ammirato, l. + XXXIV, p. 517._ + + [174] _Mém. de Blaise de Montluc, l. III, p. 115, t. XXIII._ + +La spedizione del maresciallo Strozzi più avere non potendo quel +successo che egli ne aveva sperato, quando aveva creduto di tener solo +la campagna e di assediare Firenze coll'ajuto delle truppe che dovevano +essergli condotte dalla flotta, egli ripassò l'Arno colla medesima +rapidità e felicità con cui l'aveva guadato la prima volta, e ricondusse +la sua armata a Casoli, nello stato di Siena[175]. + + [175] _Gio. Batt. Adriani, l. XI, p. 747. — Scip. Ammirato, l. + XXXIV, p. 520, 522. — Bern. Segni, l. XIV, p. 364. — J. Aug. de + Thou, l. XIV, p. 272._ + +Non pertanto la spedizione dello Strozzi aveva sparso il terrore in +tutti i partigiani del duca in Toscana, e pareva promettere i più felici +risultamenti. Il Marignano, che lo aveva seguito con tutta l'armata +dell'assedio, soprappreso da panico terrore, erasi ritirato da Pescia +verso Pistoja; e già stava in sul punto di abbandonare anche Pistoja +come aveva fatto Pescia[176]. La fertile provincia di Val di Nievole si +dichiarò pel partito dello Strozzi e della repubblica; i castelli di +Monte Catini e di Monte Carlo avevano ricevuto guarnigione francese, e +l'ultimo sostenne non molto dopo un assedio di più mesi; finalmente +l'allontanamento delle due armate in tempo del raccolto avrebbe dato +opportunità agli abitanti di Siena di fare grossi approvvigionamenti di +vittovaglie, se avessero saputo approfittarne[177]. + + [176] _Gio. Batt. Adriani, l. XI, p. 743. — Scip. Ammirato, l. + XXXIV, p. 721. — Bern. Segni, l. XIV, p. 365. — J. Aug. de Thou, l. + XIV, p. 274._ + + [177] _Gio. Batt. Adriani, l. XI, p. 797. — Scip. Ammirato, l. + XXXIV, p. 724. — J. Aug. de Thou, Hist. univ., l. XIV, p. 275._ + +Ma quest'anno la terra era stata sterile; altronde la guerra aveva +impedito ai contadini di lavorare e di seminare i campi intorno alla +città , ed i Sienesi o non fecero abbastanza grandi sagrificj, o non +ebbero il tempo necessario ne' quindici giorni che le loro strade furono +libere, per importare da più lontane parti i loro approvvigionamenti. Di +già si cominciava in città a mancare di viveri; ed i due campi dello +Strozzi e del Marignano, ch'erano tornati nello stato di Siena, +penuriavano egualmente di vittovaglie. Pareva che il Marignano fosse +convinto della sua inferiorità : un secondo terrore panico gli fece +abbandonare il suo campo, presso la porta Romana di Siena, con non +minore precipizio di quello che aveva fatto Pescia poche settimane +prima[178]. + + [178] _Gio. Batt. Adriani, l. XI, p. 761. — Scip. Ammirato, l. + XXXIV, p. 527. — Bern. Segni, l. XIV, p. 367._ + +Pietro Strozzi, volendo coll'allontanamento delle armate lasciar +respirare Siena, risolse di trasportare la guerra in Val di Chiana; il +20 di luglio occupò Marciano ed Oliveto, ed accampò la sua armata al +ponte della Chiana. Il Marignano gli tenne dietro ed ottenne sopra di +lui un notabile vantaggio in una scaramuccia a Marciano, nella quale +quasi le due intere armate presero parte; ma questo non fu che un +preludio di maggiore disastro. Lo Strozzi, che soffriva nel suo campo +mancanza di acqua e di vittovaglie, volle ritirarsi; il Marignano lo +seguì, e lo costrinse di venire a formale battaglia, il 2 agosto, sotto +Lucignano. Il Marignano aveva due mila Spagnuoli, quattro mila Tedeschi +e sei in sette mila Italiani con mille dugento cavaleggieri. Lo Strozzi +aveva press'a poco un egual numero di combattenti; ma tre mila soltanto +all'incirca erano Francesi, gli altri Tedeschi, Grigioni ed Italiani. La +viltà della sua cavalleria, che fuggì in principio della battaglia, e la +poca fermezza dei Grigioni, diedero la vittoria agl'imperiali: ma non +pertanto venne lungamente contrastata dal valore e dall'abilità di +Pietro Strozzi, ed il campo di battaglia rimase coperto da più di +quattro mila morti[179]. + + [179] _Gio. Batt. Adriani, l. XI, p. 783-787._ — Relazione della + battaglia, mandata il 24 d'agosto del 1555, dal marchese di + Marignano all'imperatore. _Lettere de' Principi, t. III, f. 154. — + Bern. Segni, l. XIV, p. 371. — Scip. Ammirato, l. XXXIV, p. 529. — + Orl. Malavolti, t. III, l. X. f. 163. — Mém. di Montluc, t. XXIII, + l. III, p. 139. — Hist. J. Aug. de Thou, l. XIV, p. 283._ + +Dopo la sconfitta di Lucignano, più non restava a Siena speranza di +salute; pure i cittadini, incoraggiati da Montluc, che comandava la +guarnigione francese, e dai vantaggi ottenuti dal signore di Brissac in +Piemonte, non lasciaronsi sgomentare da veruna privazione o pericolo: +essi dovevano difendersi contro il più freddamente crudele di tutti i +generali imperiali, il cui carattere distintivo pareva essere la +ferocia: e se il viaggiatore vede anche nell'età presente lo stato di +Siena ridotto a vasto deserto, deve in gran parte darne colpa al +marchese di Marignano ed a Cosimo I. Tutte le volte che i Sienesi +facevano uscire dalla loro città alcune bocche inutili, il Marignano le +faceva uccidere senza misericordia; qualunque volta i contadini Sienesi +tentavano d'introdurre viveri in città , il Marignano li faceva +appiccare; tutti coloro che ne' loro villaggi o castelli facevano +qualche resistenza all'armata, venivano passati a filo di spada; tutte +le provvigioni, tutti i viveri degli infelici contadini erano +saccheggiati dagli Spagnuoli, e ciò che non si consumava dai soldati +distruggevasi rigorosamente. Tutta la provincia di Siena provava gli +orrori della fame: la popolazione della Maremma venne allora distrutta, +ed in appresso non potè mai più rinnovarsi, essendo l'aria di questa +fertile contrada pestilenziale. L'esperienza ha più volte dimostrato che +il movimento di una numerosa popolazione migliora l'aere cattivo, mentre +lo fa più pernicioso la mancanza degli abitanti. Altronde tutte le +abitazioni, tutti i lavori dell'uomo erano stati distrutti dalla ferocia +spagnuola; e coloro che dopo quest'epoca vennero da lontane contrade per +coltivare quelle campagne, sonosi per la maggior parte trovati allo +scoperto, senza veruna comodità della vita, ed esposti alle intemperie +di un funesto clima[180]. + + [180] _Gio. Batt. Adriani, l. XII, p. 815._ — Durante questa guerra + la popolazione della città di Siena fu ridotta dalle trenta alle + dieci mila anime: si calcolò che perirono nella provincia, di + miseria, nelle battaglie, o sotto il ferro del carnefice, cinquanta + mila contadini, senza contare quelli che si rifugiarono in estere + contrade. _Ber. Segni, l. XIV, p. 377._ Trovasi una lacuna in + Scipione Ammirato fino all'anno 1561, ed il Malavolti non ardisce + dare veruna particolarità . — _Mémoires de Blaise de Montluc, t. + XXIII, l. III, p. 170. — Hist. de J. Aug. de Thou, t. II, l. XIV, p. + 288._ + +Il Marignano fondava soltanto nella fame ogni speranza di prendere +Siena; tentò, a dir vero, in gennajo del 1555, d'aprire alcune batterie +presso _porta Ovila_ e presso porta Ravaniano; ma quest'attacco non ebbe +verun effetto, ed il Marignano vi rinunciò[181]. Erasi lo Strozzi +lusingato che i vantaggi ottenuti da Brissac in Piemonte moverebbero +l'imperatore a richiamare l'armata che assediava Siena, per contrapporla +ai Francesi; ma Cosimo non risparmiava nè danaro, nè munizioni, nè +viveri per appagare quelle truppe, la cui avidità andava sempre +crescendo in ragione ch'esse sentivano diventare più importanti i loro +servigj. Pure il timore di vedere richiamata l'armata del Marignano, gli +fece ardentemente desiderare la pace. Scrisse al governo di Siena per +accertarlo che non voleva distruggere la libertà della repubblica; che +null'altro domandava se non che tornasse sotto la protezione imperiale, +e ch'egli si offriva per mediatore di un trattato con Carlo V, che gli +guarentirebbe tutti i suoi privilegj[182]. + + [181] _Giovan Battista Adriani, l. XII, p. 836. — Bern. Segni, l. + XIV, p. 379. — Biagio di Montluc, l. III, p. 196-235._ + + [182] _Gio. Batt. Adriani, l. XII, p. 488._ — Lettera del mar. di + Marignano alla signoria di Siena. _Letter. de' Princ., t. III, f. + 158._ + +Infatti dopo che i Sienesi ebbero sofferti gli orrori del blocco, con +una pazienza ed un coraggio a tutta prova, e al di là di tutti i calcoli +che avevano fatti da prima; dopo ch'ebbero talmente consumati i loro +viveri, che non avevano più nulla nel susseguente giorno, ottennero +ancora da Cosimo I onorate condizioni, e press'a poco eguali a quelle +che venticinque anni prima aveva ottenuto Firenze; ma desse furono +altresì egualmente violate colla medesima impudenza. L'imperatore +accolse sotto la sua protezione la repubblica di Siena, promise di +conservarle la sua libertà ed i suoi ordinarj magistrati, di perdonare a +tutti coloro che si erano adoperati contro di lui, di non fabbricarvi +fortezze, di pagare egli stesso la guarnigione che terrebbe in città per +la di lei sicurezza, e di permettere a tutti coloro che volessero +emigrare di ritirarsi liberamente coi loro beni e famiglie in quella +parte dello stato Sienese che non era sottomessa. Il trattato venne +sottoscritto il 2 di aprile; ma perchè i viveri non terminarono che il +21, soltanto in questo giorno la guarnigione francese uscì di Siena, e +vi entrarono gl'imperiali[183]. + + [183] _Gio. Batt. Adriani, l. XII, p. 864. — Malavolti, p. III, l. + X, f. 166._ La sua storia finisce con questa capitolazione. — _Bern. + Segni, l. XIV, p. 380. — Blaise de Montluc, l. III, p. 266, 279. — + J. Aug. de Thou, l. XV, p. 314._ + +La riserva stipulata a favore de' Sienesi che volessero emigrare, non +era una inutile precauzione. Moltissimi illustri cittadini, non pochi +de' quali avevano mostrato grandissimo zelo per la libertà della loro +patria, uscirono di Siena colla guarnigione francese, il 21 di aprile, e +si ritirarono a Montalcino, piccola città posta sopra una montagna a +poca distanza dalla strada che conduce da Siena a Roma; colà essi +mantennero l'ombra della repubblica Sienese fino alla pace di +Cateau-Cambresis, del 3 aprile 1559, che gli assogettò alla sorte +dell'intera Toscana[184]. + + [184] _Gio. Batt. Adriani, l. XVI, p. 1107-1122._ — Bernardo Segni, + essendo morto il 13 aprile del 1558, lasciò la sua storia interrotta + nel XV.º libro, nel quale racconta la guerra di Cosimo contro i + Sienesi di Montalcino. — _J. Aug. de Thou, l. XXII, p. 661, 665, t. + II._ + +Rispetto alla metropoli, non venne eseguito verun articolo della +capitolazione; e la violazione di questo sacro patto non fu meno +impudente di quella della capitolazione di Firenze. Perciò, Cosimo I, +che aveva conquistata Siena a sue spese e colle sue armi, non ne ottenne +subito il possesso. Filippo II, a favore del quale Carlo V aveva +abdicata la corona, voleva conservare questo stato per meglio assicurare +il suo alto dominio sopra la Toscana. La guerra accesa dall'ambizione di +Paolo IV e dei Caraffa, di lui nipoti, gli fece porre in disamina se +dovesse loro cedere lo stato di Siena in compenso di que' paesi cui essi +aspiravano. Finalmente Filippo trovò più utile di valersene per +acquistare la cooperazione del duca di Firenze. Con un trattato, +conchiuso in luglio del 1557, acconsentì di cedere lo stato di Siena a +Cosimo I, il quale ne prese possesso il 19 di luglio, come di una +provincia suddita. Ad ogni modo Filippo riservò alla monarchia spagnuola +i porti di questa repubblica, cioè Orbitello, Porto Ercole, Telamone, +Monte Argentaro, e Porto santo Stefano. Dopo quest'epoca quella piccola +provincia formò lo stato detto de' _Presidj_; la separazione di questa +dal rimanente della Toscana privò lo stato di Siena dell'antica sua +comunicazione col mare e del suo commercio, e contribuì a perpetuare +quello spaventoso stato di desolazione, cui trovasi ridotta la Maremma +Sienese[185]. + + [185] _Gio. Batt. Adriani, l. XIV, p. 1000-1015._ — Il duca prese + possesso di Siena il 19 di luglio del 1557. — _Lettere de' Principi, + t. III, f. 165 e segu_. Tra le altre una Memoria di Pietro Strozzi + intorno alla difesa di Siena, p. 177, 180. — _Hist. de J. Aug. de + Thou, t. II, l. XV, p. 343, l. XVIII, p. 471._ + + + + +CAPITOLO CXXIII. + + _Rivoluzioni di diversi stati d'Italia, dopo la perdita + dell'indipendenza italiana, fino alla fine del sedicesimo + secolo._ + +1531 = 1600. + + +La storia d'Italia nel sedicesimo secolo dividesi in tre epoche, ognuna +delle quali offre un assai diverso carattere. La prima si stende dal +principio del secolo fino alla pace di Cambrai, dell'anno 1529. Fu +questo un periodo di continue guerre e di desolazione, durante il quale +la potenza della Francia e quella della casa d'Austria parvero +bastantemente equilibrate, perchè i popoli d'Italia non potessero +prevedere quale sarebbe la trionfante. Essi attaccaronsi +alternativamente all'una ed all'altra; sperarono mantenere fra le +medesime la loro indipendenza, e non si avvidero che gl'Italiani avevano +cessato di esistere come nazione soltanto nell'istante in cui Francesco +I li sagrificò col _trattato delle dame_ sottoscritto da sua madre. + +Il secondo periodo comincia alla pace di Cambrai, del 5 agosto 1529, e +termina con quella di Cateau-Cambresis del 3 aprile 1559. Con questa +Enrico II e Filippo II posero fine alla lunga rivalità delle loro due +case, e le riunirono col matrimonio di Filippo con Elisabetta di +Francia. Questo periodo di trent'anni venne insanguinato quasi con +altrettante guerre che il precedente, e sempre tra gli stessi rivali. Ma +queste guerre più non si presentavano agl'Italiani sotto lo stesso +aspetto, e più in loro non risvegliavano le medesime speranze. Tutti i +diversi loro stati o erano caduti sotto l'immediato dominio di casa +d'Austria, o avevano riconosciuta la di lei protezione con trattati che +loro non lasciavano veruna indipendenza. Se in questo spazio di tempo +alcuni di loro si staccarono momentaneamente da quest'alleanza, che si +era loro imposta, vennero piuttosto trattati come ribelli che come +nemici pubblici. La Francia, non isperando di trovare fra di loro degli +alleati, invece di guadagnarseli colle ricompense, sforzavasi di +distruggere le loro ricchezze, persuasa che tutti i loro soldati e tutti +i loro tesori sarebbero sempre a disposizione dal suo costante nemico. +Fece perciò alleanza contro di loro coi Turchi e coi Barbareschi, ed +abbandonò le coste dell'Italia ai guasti dei Musulmani. + +I trentanove anni che decorsero dopo la pace di Cateau-Cambresis fino a +quella di Vervins, sottoscritta il 2 di maggio del 1598, da Enrico IV, +Filippo II ed il duca di Savoja, dovrebbero, paragonati ai due primi +periodi, considerarsi come un tempo di profonda pace; imperciocchè in +tutto questo tempo le province d'Italia non furono attaccate da veruna +armata straniera; e gli stati italiani, contenuti dalla coscienza della +propria debolezza, giammai fra di loro non si abbandonarono a lunghe +ostilità . Per altro l'Italia non gustò in questa sgraziata epoca i +vantaggi della pace. La Francia, lacerata da civili guerre, più non +aveva peso nella bilancia politica dell'Europa, mentre che il feroce +Filippo II, sovrano d'una gran parte d'Italia, e che quasi comandava +egualmente ai suoi alleati come a' suoi sudditi, aveva determinato di +schiacciare il partito protestante ne' Paesi bassi, in Francia ed in +Germania. Durante tutto il suo regno, Filippo non cessò di combattere +gli Olandesi ed i Calvinisti della Francia, e di dare ajuto agli +imperatori suoi alleati, Ferdinando suo zio, Massimiliano II e Rodolfo +II, che tutti parimenti furono di continuo impegnati nelle guerre coi +protestanti di Germania, e coi Turchi. Gl'Italiani militarono +continuamente in tutto questo periodo ne' lontani paesi in cui Filippo +portava la guerra. I loro generali come i loro soldati rivalizzarono di +gloria, d'ingegno e di coraggio colle vecchie bande spagnuole, delle +quali parevano avere adottato il carattere. In tal guisa la nazione andò +ricuperando la sua virtù militare in servigio degli stranieri; e se +l'avesse in seguito adoperata in difesa della patria, forse non +l'avrebbe pagata troppo cara con tutto il sangue ch'ella versò; ma +continuò sempre a servire, finchè nuovamente perdette l'abitudine del +combattere. + +La più grande disgrazia, inseparabile da questo stato abituale di guerra +straniera, fu la continuazione del regime militare, la dimora o il +passaggio delle truppe spagnuole nelle diverse province italiane, e più +di tutto le insopportabili imposte colle quali la corte di Madrid +opprimeva i popoli. L'ignoranza de' ministri spagnuoli, che non +conoscevano verun principio di economia politica, era ancora più funesto +che la loro rapacità , e le loro dilapidazioni. Essi mai non inventarono +un'imposta che non sembrasse destinata a schiacciare l'industria ed a +ruinare l'agricoltura. Le manifatture andavano in decadimento, +scompariva il commercio, le campagne si disertavano, e gli abitanti, +ridotti alla disperazione, erano in ultimo costretti ad abbracciare, +come una professione, l'assassinio. Capi distinti pei loro natali e pei +loro talenti si posero alla testa di compagnie d'assassini, che +formaronsi in sul declinare del secolo nel regno di Napoli e nello stato +della Chiesa; e la guerra dei malandrini pose più volte in pericolo la +stessa sovrana autorità . In questo tempo le province restavano senza +soldati, le coste senza vascelli da guerra, le fortezze senza +guarnigione. Nulla opponevasi ai guasti dei Barbareschi, che, non +contenti delle prede che potevano far sul mare, eseguivano sbarchi +alternativamente su tutte le coste, e strascinavano in ischiavitù tutti +gli abitanti. Tutte le atrocità con cui la tratta dei Negri afflisse +l'Africa negli ultimi due secoli, vennero nel sedicesimo praticate dai +Musulmani in Italia. Questi avidi mercanti di schiavi mantenevano +egualmente dei traditori sulle coste per avvisarli e dar loro nelle mani +gli sventurati Italiani; egualmente veniva sempre offerta una mercede al +delitto, e l'estrema sventura pendeva sempre sul capo della famiglia che +credeva poter riporre la sua fiducia nella propria innocenza ed +oscurità . Tali erano le calamità , sotto il peso delle quali, in sul +finire del sedicesimo secolo, l'Italia piangeva la perdita della sua +indipendenza. + +Abbiamo negli ultimi volumi esposti circostanziatamente tutti gli +avvenimenti del primo dei tre periodi ne' quali si è diviso il +sedicesimo secolo. Abbiamo altresì nel precedente capitolo raccolti +alcuni de' fatti spettanti, per ciò che risguarda il tempo, al secondo +periodo, sebbene sembrino avere tuttavia alcuno dei caratteri del primo; +e questi sono l'estrema lotta sostenuta in Toscana per la libertà , e gli +sforzi de' Sienesi per respingere il giogo che loro voleva imporre Carlo +V. Oramai più non ci resta che di dare un'idea degli avvenimenti che +nello stesso tempo o nel susseguente periodo mutarono le relazioni tra +gli stati d'Italia, influirono nella sorte de' popoli, o ne alterarono +il carattere nazionale. Per farlo terremo dietro ad uno ad uno ai +governi tra i quali trovavasi divisa l'Italia, e daremo compendiosamente +un cenno delle loro rivoluzioni. + +Gli stati della casa di Savoja, i primi che i Francesi scontravano sul +loro cammino entrando in Italia, eransi sottratti ai guasti delle prime +guerre del secolo. Le relazioni di parentela del duca Carlo III coi due +capi delle case rivali aveva al certo contribuito ad ispirar loro de' +riguardi per lui. Questa stessa parentela fu poi cagione dell'invasione +del Piemonte, quando del 1535 si rinnovò la guerra tra Francesco I e +Carlo V. Il duca di Savoja aveva sposata Beatrice di Portogallo, sorella +dell'imperatrice, e si era lasciato da lei strascinare in una +confederazione colla casa d'Austria. Francesco, per vendicarsene, +riclamò una parte della Savoja come eredità di sua madre Luigia, sorella +del duca regnante; e sotto questo pretesto la maggior parte della Savoja +e del Piemonte fu invasa dai Francesi; mentre dal canto loro +gl'imperiali posero guarnigione nelle poche città che poterono sottrarre +agli attacchi de' loro nemici. Per lo spazio di vent'otto anni il +Piemonte fu il principale teatro della guerra tra i re di Francia e di +Spagna. Quando Carlo III morì a Vercelli, il 16 agosto del 1553, +trovavasi spogliato di quasi tutti i suoi stati, non meno dai suoi amici +che dai suoi nemici; e sebbene suo figlio, Emmanuele Filiberto, si fosse +di già acquistato nome di valoroso generale al servigio dell'imperatore, +e che continuasse nelle guerre di Fiandra a coprirsi di gloria, non +trovò riconoscenza ne' principi pei quali aveva combattuto. La pace di +Cateau-Cambresis, che in certo qual modo fu dettata da Filippo II alla +Francia, non assicurò gl'interessi d'Emmanuele, avendo essa pace +lasciati nelle mani del re francese, Torino, Chiari, Civasco, Pignerolo +e Villanuova d'Asti coi loro territorj, e nelle mani del re di Spagna +Vercelli ed Asti. Soltanto le guerre civili della Francia persuasero +Carlo IX a restituire nel 1562 al duca di Savoja le città che tuttavia +occupava in Piemonte[186]. + + [186] _Guichenon, Hist. général de la maison de Savoie, t. II, p. + 256. — Mém. de M. du Bellay, l. IV, p. 296; l. V e seg. — Hist. de + la Diplomatie française, t. II, l. IV, p. 46. — De Thou Hist. + génér., t. III, l. XXXI, p. 251. — Muratori Annali d'Italia ad ann._ + +Di quest'epoca soltanto la casa di Savoja fu veduta innalzarsi in Italia +quanto gli altri stati erano decaduti. Emmanuele Filiberto, e suo figlio +Carlo Emmanuele, che gli successe nel 1580, non avevano più che temere +dalla Francia, in allora lacerata dalle guerre di religione. Anzi +l'ultimo per lo contrario fece delle conquiste e contese al maresciallo +di Lesdiguieres il possedimento della Provenza e del Delfinato. Filippo +II, che cominciava a veder declinare la sua potenza, sentì la necessità +di accarezzare un principe bellicoso, che copriva i confini dell'Italia; +ed il duca di Savoja era il solo tra gli alleati della Spagna, che +avesse meno cagioni di lagnarsi dell'insolenza de' vicerè e dei generali +di Filippo. Quand'ebbero fine le guerre di religione, il duca di Savoja +venne vantaggiosamente compreso nella pace di Vervins del 2 di maggio +del 1598. Gli restava tuttavia una vertenza con Enrico IV rispetto al +possedimento del marchesato di Saluzzo. In tempo delle guerre d'Italia +questi marchesi si erano attaccati alla corte di Francia, che gli aveva +colmati di favori: essi avevano richiamate in vita alcune antiche carte, +in forza delle quali si riconoscevano feudatarj dei Delfini del +Viennese. La loro famiglia dopo essere stata divisa da alcune guerre +civili, nelle quali s'immischiò Francesco I, si spense nel 1548, e la +Francia occupò il marchesato di Saluzzo che gli apriva la porta +dell'Italia. Dall'altro canto il duca di Savoja approfittò delle guerre +civili della Francia per andare al possedimento dello stesso feudo +nell'anno 1588[187]. I due trattati del 27 di febbrajo 1600, e del 17 +gennajo 1601, terminarono queste vertenze tra la Savoja e la Francia, +cui tutta l'Italia dava la più grande importanza. Enrico IV accettò la +Bresse invece del marchesato di Saluzzo, e con questa transazione egli +escluse affatto sè medesimo dall'Italia privando così gli stati di +questa contrada della speranza che quel re andava fomentando di +ristabilire un giorno la loro indipendenza[188]. + + [187] _Enrico Cather. Davila delle guerre civili di Francia, l. IX, + p. 526. — Guichenon Hist. gén., t. II, p. 287._ + + [188] _Ivi, p. 352 e seg. — Hist. de la Diplomatie française, t. II, + p. 197 — Hist. univ. J. Aug. de Thou, t. IX, l. CXXIII, p. 325 e l. + CXXV, p. 413._ + +In questo secolo aveva la casa d'Austria estesa la sua sovranità sopra +quattro de' più potenti stati d'Italia, il ducato di Milano, il regno di +Napoli, il regno di Sicilia e quello di Sardegna. Il duca di Milano, +Francesco II, ultimo erede della casa Sforza, era morto il 24 ottobre +del 1535, dopo aver fatto un inutile esperimento per iscuotere il giogo +di Carlo V, che parevagli insopportabile. Egli aveva intavolati col re +di Francia pericolosi trattati, ed aveva ottenuto che un ambasciatore di +quella corona fosse mandato alla sua corte con una segreta missione; poi +tutt'ad un tratto, spaventato dalla collera di Carlo V, aveva fatto +decapitare quest'inviato, chiamato Maraviglia, o _Merveilles_, in +occasione di una disputa intentatagli da lui medesimo[189]. Questa fu la +cagione principale del rinnovamento della guerra tra la Francia e +l'impero, nel 1535; e si pretende che la paura delle vendette del re +affrettasse la morte del duca. + + [189] _Mém. de mess. Martin du Bellay, l. IV, p. 235._ + +Il possedimento del Milanese, quando si spense la famiglia Sforza, non +era stato definitivamente regolato nel trattato di Cambrai, e Carlo V, +avanti di ricominciare la guerra, lusingò alcun tempo Francesco I, +intraprendendo una negoziazione tendente ad infeudare il Milanese al +secondo o terzo figliuolo del monarca francese. Nello stesso tempo fece +avanzare le sue armate, ed approvvigionò le sue fortezze; e perciò +quando scoppiarono le ostilità , i Francesi mai non riuscirono a +sottomettere le piazze più importanti del ducato, ed i loro vantaggi si +limitarono al guasto de' paesi confinanti. + +I Milanesi non potevano in verun modo, sotto l'amministrazione +spagnuola, rialzarsi dai disastri sofferti nelle precedenti guerre. +Assurde imposte ne avevano ruinate le manifatture ed il commercio; e se +le leggi non riuscirono ad isterilire quelle ricche campagne, rendettero +almeno miserabili coloro che le coltivavano. Il governo volle inoltre +aggravare l'odioso giogo che portavano i Milanesi collo stabilimento +dell'inquisizione spagnuola. Quella dell'Italia che da molto tempo era +di già stabilita in Milano, non soddisfaceva del tutto il feroce +fanatismo, o la politica di Filippo II. Il duca di Sessa, governatore di +Milano, annunciò nel 1563 questa reale determinazione alla nobiltà ed al +popolo; ma eccitò cotale proposizione una così violenta fermentazione, +ed i Milanesi parvero così determinati ad opporsi armata mano allo +stabilimento di questo sanguinario tribunale, che il governatore +persuase Filippo a rinunciare a questo suo divisamento[190]. + + [190] _Pallavicino Storia del Concilio di Trento, l. XXII, c. VIII, + t. V, p. 215, ediz. di Faenza del 1796 in 4.º — De Thou Hist., l. + XXXVI, p. 471. — Greg. Leti Vita di Filippo II. l. XVII, t. I, p. + 405._ + +Il regno di Napoli trovavasi da molto più tempo che non il Milanese +sotto il dominio spagnuolo. Era stato invaso in sul finire del +precedente secolo da Carlo VIII, e ne' primi anni del sedicesimo da +Luigi XII; ma durante il bellicoso regno di Francesco I le armate +francesi non vi furono che momentaneamente sotto il signore di Lautrec, +e durante il regno di Enrico II, figlio di Francesco, e la spedizione +del duca di Guisa, nel 1557, sebbene concertata con papa Paolo IV, non +penetrò al di là dei confini degli Abruzzi. Questa provò che il partito +angioino non era del tutto spento in quelle province; ma non pose un +solo istante in pericolo la monarchia austriaca in Napoli. + +D'altra parte il regno di Napoli fu lasciato quasi senza difesa ai +saccheggi de' Turchi e delle potenze barbaresche, che, durante questo +stesso secolo, sollevaronsi ad una grandezza fin allora senza esempio. +Horuc ed Ariadeno Barbarossa (Aroudi e Khair-Eddyn) figliuoli di un +corsaro rinegato di Metelino, dopo avere acquistato nome colla loro +audacia come pirati, pervennero ad avere il comando delle flotte di +Solimano, ed a salire sui troni di Algeri e di Tunisi[191]. Il mestiere +di corsaro, ch'era stato il primo grado della loro grandezza, fu sempre +d'allora in poi la scuola de' loro soldati e dei loro marinai, e la +sorgente principale delle loro ricchezze. Dal 1518 al 1546, epoca del +regno del secondo Barbarossa, si videro flotte di cento e di cento +cinquanta vele armate pel solo oggetto di guastare le coste, di rapirne +gli abitanti e venderli come schiavi. Il regno di Napoli, che presentava +una lunga linea di littorali senza difesa, i di cui abitanti avevano +sotto un giogo oppressivo perduto tutto il coraggio e lo spirito +militare, e le di cui leggi cacciavano fuori della società numerose +partite di banditi, di contrabbandieri, di facinorosi, sempre +apparecchiati a servire al nemico in ogni impresa, fu più che tutto il +rimanente dell'Italia esposto ai guasti dei Barbareschi. Nel 1534 tutto +il paese che stendesi da Napoli a Terracina fu saccheggiato, e gli +abitanti fatti schiavi. Nel 1536, la Calabria e la Terra d'Otranto +provarono la stessa sorte; nel 1537 furono pure ruinate la Puglia e le +adiacenze di Barletta; nel 1543 fu bruciato Reggio di Calabria, e fino +alla fine del secolo pochissimi anni passarono senza che i Barbareschi, +sotto il comando di Dragut Rayz dopo la morte del Barbarossa, poi di +Piali e di Ulucciali, re di Algeri, non predassero e riducessero in +servitù gli abitanti di molti villaggi, e talvolta di parecchie +città [192]. + + [191] _P. Jovii Hist., l. XXVII, p. 98 ed altrove. — Bern. Segni, l. + III, p. 90, l. VI, p. 166._ + + [192] _P. Jovii Hist., l. XLIII, p. 533 ec. — Summonte Istoria di + Napoli, t. VIII, c. II, t. IV, p. 146. — Giannone Ist. civ., t. IV, + l. XXXII, c. VI, p. 166._ + +Mentre che le province napolitane stavano in continuo timore di essere +saccheggiate dai Barbareschi e dai malandrini; mentre ognuno doveva ad +ogni istante tremare di vedersi rapiti i suoi beni, la moglie ed i +figli, o di essere tratto egli medesimo in ischiavitù, l'amministrazione +spagnuola affliggeva la capitale con un altro genere di calamità . Don +Pedro di Toledo, che fu vicerè di Napoli quattordici anni, e che diede +il proprio nome alla più bella strada di quella città , da lui aperta +verso il 1540[193], fu in certo qual modo l'istitutore della +amministrazione spagnuola a Napoli; ed i suoi successori non fecero che +seguire le sue pedate. Fu il Toledo, che, riservando allo stato il +monopolio del commercio dei grani, espose la capitale a frequenti +carestie, e la ridusse a non avere, negli anni più abbondanti, che un +pane di qualità inferiore a quello che negli anni di sterilità +mangiavano i poveri quand'era libero il commercio[194]. Egli fu che +diede origine a quell'odio che costantemente si mantenne inappresso, e +che spesse volte scoppiò in battaglie sanguinose tra la guarnigione +spagnuola ed i soldati della città . Egli fu che, geloso della nobiltà +napolitana, la rese sospetta all'imperatore, e l'oppresse di +mortificazioni che spinsero varj suoi capi alla ribellione. Per ultimo +fu il Toledo che in aprile del 1547 volle stabilire l'inquisizione a +Napoli; ma trovò nel popolo e nella nobiltà una resistenza, che credeva +non doversi aspettare nè dallo stato d'oppressione cui era ridotta la +nazione, nè dal di lui fanatismo religioso. I Napolitani risguardarono +lo stabilimento dell'inquisizione presso di loro, come ingiurioso +all'onore dell'intera nazione, quasi ch'ella fosse colpevole di eresia o +di giudaismo: altronde essi sapevano che quest'odioso tribunale era un +cieco istrumento nelle mani del despota, per ischiacciare e ruinare +ingiustamente tutti coloro che gli si rendevano sospetti. Tutta la città +impugnò le armi; si sparse alternativamente il sangue de' Napolitani e +degli Spagnuoli; il Toledo e Carlo V dovettero all'ultimo rinunciare al +progetto dell'inquisizione; ma quasi tutti coloro che si erano +dichiarati protettori della causa del popolo, ed avevano ardito di +opporsi ai voleri della corte, furono in appresso sagrificati[195]. + + [193] _Summonte Ist. della città e regno di Napoli, l. IX, c. I, t. + IV, p. 173. — Giannone Ist. civ. del regno di Napoli, l. XXXII, c. + III, t. IV, p. 87._ + + [194] _Summonte Ist. di Napoli, l. IX, c. I, p. 173. — Giannone Ist. + civ., l. XXXII, c. II, p. 84. — Bern. Segni, l. XIII, p. 346._ + + [195] _Summonte Ist. di Napoli, l. IX, c. I, p. 178-210. — + Pallavicini Ist. del Concil. di Trento, l. X, c. I, t. III, p. 82. — + Gio. Batt. Adriani, l. VI, p. 402 e seg. — Giannone Ist. civile, l. + XXXII, c. V, p. 107. — Fr. Paolo Ist. del Concil. di Trento, l. III, + p. 279. — De Thou, Hist. univers., l. III, p. 220._ + +Il regno di Sicilia, che dopo i vesperi siciliani era unito alla +monarchia arragonese, ed il regno di Sardegna, aggiunto alla stessa +monarchia verso la metà del quattordicesimo secolo, dopo tale epoca più +non avevano avuta influenza sulla politica d'Italia che per dare ajuto a +coloro che dovevano opprimere l'indipendenza nazionale. Nel sedicesimo +secolo i popoli di queste due isole, trovandosi sudditi dello stesso +governo che possedeva la maggior parte del continente, ricominciarono a +risovvenirsi di essere italiani, ma soltanto per soffrire e gemere +insieme ai loro compatriotti. L'amministrazione spagnuola aveva di già +fatte retrocedere le due isole verso la barbarie; aveva spogliate le +città del commercio e delle manifatture; aveva lasciate le campagne in +balìa de' banditi e de' contrabbandieri, ed abbandonate le coste ai +guasti de' corsari barbareschi. Nel 1565 la Sicilia si trovò esposta ad +essere miseramente invasa dalla flotta ottomana, che Solimano aveva +spedita per conquistarla; ma, contro i consiglj del pascià Maometto, +comandante della spedizione, volle il sultano che prima di scendere +sulle coste della Sicilia si assediasse Malta. Questa imprudente +risoluzione salvò la Sicilia, che il vicerè, Garzia di Toledo, non +avrebbe potuto difendere. Tutta la potenza dei Turchi andò a rompersi +contro l'eroica resistenza del gran maestro La Valette e de' suoi +cavalieri. Dragut Rayz, re di Tripoli, vi fu ucciso il 21 di giugno del +1565. Hassem, figliuolo di Barbarossa, re d'Algeri, ed i pascià Piali e +Mustafà furono respinti; e l'armata, dopo quattro mesi di battaglie, fu +costretta a ritirarsi in disordine dall'assedio[196]. + + [196] _Summonte Ist. di Napoli, l. X, c. V, p. 343-348. — Gio. Batt. + Adriani, l. XVIII, p. 1303, 1329. — De Thou, l. XXXVIII, p. 564 e + seg. — Gregorio Leti Vita di Filippo II, l. XVIII, p. 442._ + +Le guerre, che ne' primi anni del secolo avevano precipitata l'Italia +nella schiavitù, erano state quasi tutte accese dall'ambizione o dalla +politica dei papi Alessandro VI, Giulio II, Leon X e Clemente VII. +L'ultimo, dopo essere stato crudelmente punito delle sue pratiche, si +era non pertanto alla conclusione della pace trovato sovrano di più +vaste province, quali la Chiesa non mai aveva riunite sotto il suo +governo. Vero è che tali province erano ridotte in povertà e spopolate +da trent'anni di guerre, e più che dalle guerre dalla ferocia de' +vincitori spagnuoli; ma la cieca pietà dei Cattolici portava tuttavia +alla santa sede ogni anno ricchi tributi; il nome del papa era sempre +temuto: desso pareva rendere più formidabili le leghe cui prendeva +parte; e passò alcun tempo prima che i successori di Clemente VII si +accorgessero, che, sebbene il trattato di Barcellona avesse loro rendute +tutte le province che questo pontefice aveva perdute, non avevano però +colle province ricuperata l'indipendenza. + +Clemente VII ebbe per successore Alessandro Farnese, decano del sacro +collegio, il quale, eletto il 12 di ottobre del 1534, prese il nome di +Paolo III. Non meno ambizioso che Clemente VII, egli ebbe la stessa +passione di dare alla sua famiglia il grado di casa sovrana. Questa +famiglia, che possedeva il castello di Farneto nel territorio d'Orvieto, +aveva nel quattordicesimo secolo dati alla milizia alcuni distinti +condottieri. Ma Paolo III le diede un nuovo lustro, accumulando tutti +gli onori di cui poteva disporre sul capo di suo figlio naturale Pier +Luigi, e dei figli di questi. Nel 1537 cominciò ad erigere in ducato le +città di Nepi e di Castro in favore di Pier Luigi Farnese; e la seconda +di queste città , situata nelle Maremme toscane, diventò poi +l'appannaggio d'Orazio, il secondo de' nipoti pontificj. Pier Luigi, +nominato nello stesso tempo gonfaloniere della Chiesa, segnò lo stesso +anno in cui ricevette i primi feudi della camera apostolica, con uno +scandaloso eccesso commesso contro il giovane vescovo di Fano, prelato +non meno commendevole per la sua santità che per la sua avvenenza. Il +tiranno, che assoggettò quest'uomo ad un'indegna violenza, con sì enorme +delitto non tanto provava le abituali sue dissolutezze, quanto il +desiderio di offendere la pubblica morale e la religione, di cui suo +padre era sommo sacerdote[197]. + + [197] _Ben. Varchi, l. XVI, t. V, p. 389. — Bern. Segni, l. IX, p. + 238; l. XI, p. 304. — Belcarius Rer. Gallicar. — J. Aug. de Thou, + Hist. univers., l. IV, p. 286. — Jo. Sleidani Comment., l. XXI, p. + 376._ + +Paolo III non ristringeva le sue viste ai piccoli ducati dati al +figliuolo; egli sentiva che per istabilire la grandezza di casa Farnese +conveniva porre a prezzo l'alleanza della santa sede, e trovò i due +rivali, che si contendevano il dominio dell'Europa, disposti a dare lo +stesso prezzo che avevano di già pagato a Clemente VII. Carlo V, per +guadagnarsi l'amicizia del papa, accordò nel 1538 sua figlia Margarita +d'Austria, vedova di Alessandro de' Medici, ad Ottavio Farnese, nipote +di Paolo III, creandolo in pari tempo marchese di Novara. Inoltre il +papa acquistò per lui nel susseguente anno il ducato di Camerino[198]. +D'altra banda Paolo III ottenne nel 1547 per Orazio, duca di Castro, suo +secondo nipote, una figlia naturale di Enrico II. + + [198] _Gio. Batt. Adriani, l. II, p. 98. — Bern. Segni, l. IX, p. + 237._ + +Ma sebbene Paolo III facesse a vicenda sperare all'imperatore ed al re +di Francia di unire le sue alle loro armate, seppe fino alla fine del +suo pontificato sottrarsi a qualunque impegno di guerra. Per lo +contrario cercò più volte di mettere pace fra i due rivali. Vero è che +nello stesso tempo mirava a raccogliere per sè medesimo grandi vantaggi; +perciocchè, ammettendo sì l'uno che l'altro essere conveniente al riposo +dell'Europa che l'eredità dello Sforza passasse in una nuova famiglia di +feudatarj, Paolo III chiedeva il ducato di Milano per suo figlio Pier +Luigi, ed offriva ai due sovrani per tale concessione ricche +ricompense[199]. + + [199] _Gio. Battista Adriani, l. II, p. 89. — P. Jovii Hist., l. + XLIII, p. 534._ + +Per altro Paolo III non tardò ad avvedersi che il riposo dell'Europa non +era il primo oggetto cui mirassero i due monarchi, e che non pensavano a +dare il ducato di Milano ad un terzo, che perchè perdevano la speranza +di conservarlo per sè medesimi. Carlo V essendosi all'ultimo appropriato +questo ducato, Paolo si ristrinse a formare uno stato a suo figlio a +spese di quello della Chiesa. Finalmente in agosto del 1545 ottenne +l'assenso del sacro collegio per accordare a Pier Luigi Farnese gli +stati di Parma e di Piacenza, col titolo di ducato dipendente dalla +santa sede. In contraccambio il nipote del papa rinunciò ai due ducati +di Nepi e di Camerino, che vennero riuniti alla camera apostolica; ed i +cardinali, comperati con ricchi beneficj, credettero, o finsero di +credere che tornava più vantaggioso alla santa sede la nuova +incorporazione di queste piccole due province, che si trovavano nel +centro de' stati pontificj, anzi che la conservazione di due altre, +veramente più grandi, ma rispetto alle quali erano tuttavia dubbiosi i +diritti della Chiesa, e che più non avevano veruna comunicazione +coll'altro suo territorio[200]. + + [200] _Gio. Batt. Adriani, l. V, p. 305-311. — Bern. Segni, l. XI, + p. 302. — Pallavicini Ist. del Concil. di Trento, l. V, c. XIV, t. + II, p. 62. — Fra Paolo Ist. del Con. di Trento, l. II, p. 125._ + +Tale principio ebbero i ducati di Parma e di Piacenza, e la nuova +grandezza di casa Farnese. Questa si collocò tra le case sovrane quasi +nello stesso tempo che quella dei Medici; e la rivalità di queste due +case, che si spensero nello stesso tempo, si tenne viva due secoli. +Entrambe queste case scosse nella loro origine dall'odio de' loro +sudditi e dalla violenta morte del fondatore della loro dinastia, non +parevano destinate a durare lungo tempo. Pier Luigi Farnese aveva appena +regnato due anni, quando fu assassinato il 10 settembre del 1547 dai +nobili di Piacenza, ai quali erasi renduto esoso colle disolutezze, +coll'avarizia e colle crudeltà sue. Don Ferdinando Gonzaga, governatore +del Milanese a nome dell'imperatore aveva tenuto mano a questa congiura, +ed occupò subito Piacenza in nome del suo padrone[201]. Paolo III, non +dubitando che non venisse bentosto attaccata anche Parma, la riunì +nuovamente agli stati della Chiesa, per dare maggior peso ai diritti +della santa sede sopra questa città . Egli offrì in contraccambio ad +Ottavio lontane speranze, che questi non osava lusingarsi di vedere +ridotte ad effetto a cagione della decrepita vecchiaja di suo avo. +Resistè finchè gli fu possibile al volere del papa, ma finalmente +dovette cedere. Ferdinando Gonzaga erasi impadronito de' luoghi più +forti del circondario di Parma e teneva la città quasi bloccata; nello +stesso tempo l'imperatore domandava imperiosamente al papa che gli fosse +restituita Parma, siccome parte del ducato di Milano. Il vecchio +pontefice cercava di far valere i diritti della santa sede con Memorie e +con Manifesti; ma egli si andava sempre più indebolendo: la contesa +mantenevasi già da due anni, e le speranze d'Ottavio Farnese diminuivano +ogni giorno. Finalmente, supponendo di non avere più tempo da perdere, +egli si recò in poste a Parma, e tentò di occuparla di nuovo. I +comandanti della città e del castello non vollero ubbidirgli; e Paolo +III, avvisato di quest'intrapresa e delle offerte di accomodamento fatte +da Ottavio a don Gonzaga, ne concepì tanto dolore, che ne morì dopo +quattro giorni il 10 novembre del 1549 in età di ottantadue anni[202]. + + [201] _Gio. Batt. Adriani, l. VI, p. 414-420. — Ber. Segni, l. XII, + p. 319. — Fra Paolo Conc. di Trento, l. III, p. 281. — De Thou Hist. + univ., l. IV, p. 283, t. I._ + + [202] _Gio. Batt. Adriani, l. VII, p. 479-482. — B. Segni, l. XII, + p. 322. — Pallavicini, l. XI, c. VI, t. III, p. 154. — Jo. Sleidani, + Comment., l. XXI, p. 375. — De Thou, l. VI, p. 512._ + +Sarebbesi dovuto credere che la casa Farnese più non avrebbe potuto +rialzarsi da tante calamità . Ottavio era stato spogliato della metà de' +suoi stati dall'imperatore suo suocero, e dell'altra metà dal papa suo +avo. Più non aveva nè tesori, nè armate, nè fortezze, e pareva ridotto a +non avere più speranze, siccome più non aveva nè forze proprie, nè +alleati. Ma Paolo terzo nel suo lungo pontificato aveva creati più di +settanta cardinali. Sedevano tra gli altri nel sacro collegio due suoi +nipoti, i quali ebbero bastante influenza e destrezza per far cadere +l'elezione, il 22 di febbrajo del 1550, sopra il cardinale del Monte, +creatura del loro avo, che assunse il nome di Giulio III. Questi, due +giorni dopo la sua elezione, ordinò che Parma colla sua fortezza si +restituisse ad Ottavio Farnese; confermò l'investitura del ducato di +Castro ad Orazio Farnese di lui fratello; lasciò ad ambidue le +importanti cariche di prefetto di Roma e di gonfaloniere della Chiesa, +ed in fine fece per quella casa ciò che Paolo III con tutta la sua +ambizione non aveva potuto fare[203]. + + [203] _Gio. Batt. Adriani, l. VIII, p. 495. — Bern. Segni, l. XII, + p. 324. — Pallavicini, l. XI, c. VII, t. III, p. 156. — De Thou, l. + VI, p. 521._ + +Ma non per questo poteva credersi assicurata la sorte del duca di Parma: +l'imperatore pareva avere dimenticato d'averlo egli stesso scelto per +suo genero, e pretendeva di spogliarlo del restante de' suoi stati. Lo +ridusse con ciò a gettarsi nelle braccia del re di Francia, a nome del +quale Ottavio Farnese fece la guerra dal 27 di maggio del 1551 fino al +29 d'aprile del 1552, ed al servigio del quale Orazio, duca di Castro, +fratello di Ottavio, militò fino al 18 di luglio del 1553, ch'egli fu +ucciso in Hesdin mentre difendeva questa città contro gl'imperiali[204]. +Ma Piacenza non fu restituita al duca Ottavio che il 15 settembre del +1556 da Filippo II, il quale, spaventato dall'invasione del duca di +Guisa in Italia, volle procurarsi l'alleanza del Farnese[205]. Ad ogni +modo Filippo conservò una guarnigione nella rocca di quella città , che +restituì soltanto trent'anni più tardi, nel 1585, in segno di +riconoscenza per gli eminenti servigi prestatigli da Alessandro Farnese, +figlio d'Ottavio e principe di Parma. + + [204] _Gio. Batt. Adriani, l. VIII, p. 524 e seg._ + + [205] _Ivi, l. XIV, p. 947. — J. Aug. de Thou Hist. univers., l. + XVII, p. 407._ + +Ottavio andò in parte debitore alla lunga sua vita dello stabilimento +della sua sovranità , ch'egli lasciò ai suoi discendenti. Morì il 18 +settembre del 1586; e suo figlio Alessandro, che da lungo tempo mieteva +allori alla testa delle armate spagnuole in Fiandra, non governò giammai +personalmente gli stati da lui renduti illustri. Egli ancora +guerreggiava ne' Paesi Bassi, quando morì in Arras il 2 dicembre del +1592, lasciando suo figlio Rannuccio solidamente stabilito nei due +ducati di Parma e di Piacenza sotto la duplice protezione della Chiesa e +del re di Spagna[206]. + + [206] _Henr. Cather. Davila Guerre civili di Francia, l. XIII, p. + 814, ediz. di Venezia in 4.º 1630. — Card. Bentivoglio Guerra di + Fiandra, p. II, l. VI, p. 168, Venezia, in 4.º 1645._ + +Paolo III fu l'ultimo di quegli ambiziosi pontefici che smembrarono il +dominio della Chiesa per dare stato alla loro famiglia. Giulio III, che +gli successe il 9 febbrajo del 1549, credette di non avere ottenuta la +tiara che per abbandonarsi senza ritegno alla pompa ed ai piaceri. Egli +soltanto ottenne da Cosimo de' Medici Monte Sansovino sua patria, nel +territorio d'Arezzo; eresse quella terra in contea, a favore di suo +fratello Baldovino del Monte, e diede a questo stesso fratello il ducato +di Camerino, dal Farnese restituito alla camera apostolica. Del resto +parve che a null'altro pensasse che a colmare di ricchezze e di onori +ecclesiastici un giovanetto da lui amato. Lo fece adottare da suo +fratello; lo creò cardinale in età di diciassette anni, sotto il nome +d'Innocenzo del Monte, e lo corruppe in modo con tanti favori, che +questo giovane, tolto dalla più bassa classe del popolo, diventò a +cagione de' suoi vizj lo scandalo del sacro collegio, dal quale lo +scacciarono i successori di Giulio III[207]. + + [207] _Gio. Battista Adriani, l. VIII, p. 497 e seguenti. — Bern. + Segni, l. XII, p. 323. — Pallavicini, l. XI, c. VII, t. III, p. 159. + — Fra Paolo, l. III, p. 307. — J. Aug. de Thou Hist. univ., l. VI, + p. 520, t. I._ + +Questo pontefice degno di non molta stima e di poco biasimo, morì il 29 +di marzo del 1555, ed ebbe per successore Marcello II di Monte Pulciano, +che regnò soltanto ventidue giorni, dal 9 al 30 aprile. L'immatura morte +di lui fece luogo a Giovan Pietro Caraffa, Napolitano, che nell'avanzata +età di ottanta anni fu eletto il 23 maggio del 1555 sotto il nome di +Paolo IV[208]. + + [208] _Gio. Battista Adriani, l. XII, p. 867, l. XIII, p. 876, 890. + — Lett. de' Princ., t. III, f. 161._ Lettera di un conclavista con + diverse curiose circostanze intorno alle cerimonie dell'elezione. + +Da gran tempo la santa sede non aveva avuto che uomini unicamente +animati da mondane viste, che si erano successivamente proposto di +soddisfare al loro gusto pei piaceri, per le arti, per la magnificenza o +per la guerra. Gli uni avevano voluto dilatare la stessa monarchia della +chiesa, gli altri per lo contrario staccarne de' feudi per innalzare le +loro famiglie; in tutti l'uomo politico aveva coperto l'uomo di chiesa, +ed il fanatismo religioso aveva avuta pochissima influenza sulla loro +condotta. Tale fu il carattere dei papi in tutto il tempo che decorse +dal concilio di Costanza a quello di Trento; ma papa Paolo IV aveva un +affatto diverso sentimento. + +Il pericolo che sovrastava alla chiesa romana pei progressi della +riforma, mutò alla fine il carattere de' suoi capi. Erasi fin allora +veduto il basso clero geloso del clero superiore, i vescovi gelosi della +corte di Roma, i cardinali gelosi del papa, e dal canto loro i superiori +sempre diffidenti o sempre gelosi dei diritti dei loro inferiori. +Avevano i papi lungo tempo risguardati i vescovi come loro segreti ma +costanti nemici, e questi avevano effettivamente mostrato uno spirito +repubblicano che mirava a limitare il potere del capo della chiesa. Ma +nello stesso tempo i riformatori avevano attaccato il basso e l'alto +clero e l'intera chiesa; coloro che si erano divisi per attirare a sè +tutto il potere, sentirono in allora la necessità di unirsi per la +comune difesa. I re, cui il clero aveva tanto tempo contrastata +l'autorità , si trovarono dopo quest'epoca in guerra collo spirito +repubblicano de' riformatori; perciò fecero alleanza cogli antichi loro +nemici contro i nuovi avversarj, e tutti coloro che per qualunque titolo +e sotto qualsiasi protesto proponevansi di vietare agli uomini di +operare e di pensare da sè, riunironsi in una sola lega contro tutto il +resto del genere umano. + +Fu questo nuovo spirito di resistenza alla riforma che diede al concilio +di Trento un carattere così diverso da quello de' precedenti concilj. +Dietro le calde istanze di Carlo V questo concilio erasi convocato da +Paolo III ad oggetto di decidere tutte le quistioni di fede e di +disciplina che la riforma aveva fatto nascere in Germania. Era stato +aperto a Trento il 15 dicembre del 1545; ma poco dopo Paolo III, +diffidando di quest'assemblea, l'aveva nel 1547 traslocata a Bologna, +affinchè fosse più dipendente dalla santa sede. Giulio III acconsentì +nel 1551 a farlo tornare a Trento. Le vittorie di Maurizio di Sassonia +contro Carlo V, ed il subito avanzamento verso il Tirolo dell'armata +protestante, la disperse nel 1552. Il concilio si riaprì di nuovo nella +stessa città di Trento, il giorno di Pasqua del 1561, da papa Pio IV, e +durò fino al 4 di dicembre del 1563[209]. + + [209] _Pallavicini stor. del Conc. di Trento. — Fr. Paolo Sarpi + stor. del Concil. stesso. — Rayn. An. Eccl. ad An. — Fleury Hist. + Eccl., l. 144 e seg. — Labbei Conc. gener., t. XIV, p. 725._ + +Il concilio di Trento si adoperò con eguale ardore a riformare la +disciplina della Chiesa, come ad impedire ogni riforma nelle credenze e +negl'insegnamenti di lei. Egli allargò la breccia tra i cattolici ed i +protestanti; sanzionò come articoli di fede le opinioni più invise a +coloro che volevano far uso della ragione o de' loro naturali sentimenti +per dirigere la loro coscienza[210]. Spinse al più alto grado il +fanatismo dell'ortodossia; ma in pari tempo ritornò al clero il primiero +vigore da gran tempo indebolito. I preti avevano troppo apertamente +sagrificata la propria riputazione ai loro piaceri; tutti gli abusi che +si erano introdotti nella disciplina miglioravano la loro condizione, ma +in pari tempo diminuivano la loro riputazione ed il loro potere. Per lo +contrario la politica del concilio mirò a renderli rispettabili agli +occhi dei divoti, a vincolarli più strettamente collo spirito di +corporazione, ad assoggettarli alla regola; e questa stessa ubbidienza +avrebbe loro data un'irresistibile forza, ed essi avrebbero +signoreggiati i consigli di tutti i re, se i progressi dello spirito +umano non si fossero avanzati con maggiore rapidità che questa riforma +del clero. + + [210] Cioè a coloro che più non volevano riconoscere la legittima + autorità della Chiesa. _N. d. T._ + +Si sentì l'influenza del nuovo spirito che animava la chiesa, e che si +era esteso fino al sacro collegio, nelle prime elezioni che seguirono la +convocazione del concilio di Trento. Incominciando da quest'epoca i +pontefici furono spesso più fanatici e crudeli che non i loro +predecessori; ma più non furono visti disonorare la santa sede coi vizj +e con un'ambizione affatto mondana. Vero è che Giulio III, il quale fu +eletto dopo essersi adunato il concilio, non corrispose alla vantaggiosa +opinione che si era di lui concepita; tuttavolta quest'opinione era +fondata sulle virtù e sull'austera condotta di cui diede prove prima di +giugnere alle ultime grandezze. Marcello II, che gli successe, e che +regnò pochissimi giorni, era riputato un uomo santissimo. Paolo IV, +creato il 23 di maggio del 1555, si era dato a conoscere per uno de' più +dotti cardinali; era stato in particolar modo notato il di lui zelo per +l'ortodossia e l'ordine dei Teatini da lui fondato, gli dava grande +riputazione di santità [211]. + + [211] _Gio. Battista Adriani, l. XII, p. 890. — Ber. Segni, l. XV, + p. ult. — Pallavicini, l. XIII, c. XI, p. 310. — Onof. Panvinio vite + de' Pont., f. 284, 286. — F. P. Sarpi Istor. del Conc., l. IV, p. + 400._ + +Il fanatismo persecutore salì con Paolo IV sulla sede di san Pietro. +L'intolleranza de' precedenti pontefici non era, per così dire, che +l'effetto della loro politica; ma quella di Paolo IV era ai suoi occhi +medesimi la giusta vendetta del cielo irritato, e della propria +disprezzata autorità . L'impetuoso carattere di questo vecchio napolitano +non ammetteva nè modificazioni, nè ritardo nell'ubbidienza ch'egli +esigeva; qualunque esitanza parevagli una ribellione, e perchè +confondeva in coscienza le sue proprie opinioni colle suggestioni dello +spirito santo, avrebbe creduto di peccare egli stesso, se avesse +accordato un solo istante a coloro i quali erano tanto empi d'avere +l'ardire di opinare diversamente da lui. Era egli stato, fin sotto il +regno di Paolo III, il principale promotore dello stabilimento +dell'inquisizione in Roma, ed aveva egli stesso coperta la carica di +grande inquisitore. Quando salì sul trono raddoppiò il rigore degli +editti de' suoi predecessori, e moltiplicò i suplicj di coloro che nello +stato della Chiesa rendevansi sospetti di favoreggiare le nuove +dottrine. + +Filippo II e Paolo IV cominciarono a regnare nello stesso tempo, ed +erano ambidue animati dallo stesso fanatismo; pure questa passione non +formò tra di loro l'unione che poteva aspettarsi. Sdegnato il papa della +dipendenza in cui la casa d'Austria aveva ridotta la chiesa romana, +aveva determinato di scuotere cotal giogo; fece perciò alleanza con +Enrico II, che, sebbene amico fosse degli eretici di Germania e de' +Turchi, trattava i protestanti francesi con non minore ferocia e +perfidia del monarca spagnuolo. Quest'alleanza strascinò la corte di +Roma in una breve guerra contro Filippo II, la quale fu l'estrema che i +papi intraprendessero nel presente secolo per motivi di pura politica; +questa ebbe un esito assai più felice che non poteva sperarsi dalla +debolezza del papa, e dalla inconsideratezza dei suoi tre nipoti, de' +quali aveva troppo ascoltati i consigli, e lusingata l'ambizione. Il +duca d'Alba, che comandava gli Spagnuoli, in sul cominciare di dicembre +del 1556, entrò nello stato della chiesa ed occupò molti luoghi forti +senza quasi incontrare resistenza. Il duca di Guisa accorse in ajuto del +papa con un'armata francese; ma la disfatta del contestabile di +Montmorencì a san Quintino sforzò bentosto Enrico II a richiamarlo. Il +papa restava senza alleati e senza mezzi, quando Filippo II, che non +poteva risolversi a stare in guerra contro la santa sede, il 14 +settembre del 1557, comperò la pace al prezzo delle più umilianti +condizioni. Per altro si vendicò dei Caraffa, che Paolo IV, loro zio, +aveva arricchiti colle spoglie della casa Colonna, e ch'egli sagrificò +negli ultimi anni della sua vita, conoscendo d'essere stato da loro +ingannato[212]. + + [212] _Gio. Battista Adriani, l. XIV, p. 980; l. XV, p. 1044. — + Onof. Panvinio Vita di Paolo IV, f. 289. — Pallavicini Stor. del + Con. di Trento, l. XIII, c. XVI, al l. XIV, c. IV, p. 325 e segu., + t. III. — Fr. Paolo Concil. di Trento, l. V, p. 417._ + +A Paolo IV, morto il 18 d'agosto del 1559, successe Pio IV, fratello del +marchese di Marignano della casa de' Medici di Milano. Comincia con lui +la serie di que' pontefici, che gli storici ortodossi lodano senza +restrizione; Pio V, che gli successe il 17 di gennajo del 1560, e +Gregorio XIII, che fu creato il 13 di maggio del 1572, avevano press'a +poco lo stesso carattere. Tutti tre d'altro non parvero occupati che +della cura di combattere e di sopprimere l'eresia: affatto rinunciando +ad ogni disputa per istabilire l'indipendenza della santa sede, ad ogni +gelosia verso la corte di Spagna, intimamente si collegarono con un +monarca, che col suo zelo per l'inquisizione, per l'uccisione de' Giudei +di Arragona, dei Musulmani di Granata, de' protestanti dei Paesi Bassi, +che colle sue continue guerre contro i Calvinisti di Francia, gl'Inglesi +ed i Turchi, mostravasi il più affezionato figliuolo della chiesa. I +papi più non pensarono a fare la guerra pel temporale interesse de' loro +stati o delle loro famiglie, ma largamente contribuirono coi tesori e +coi soldati della chiesa alle imprese del duca d'Alba ne' Paesi Bassi, +al sostentamento della lega di Francia ed alle guerre coi Musulmani. +Sotto questi tre papi si videro di nuovo le legioni romane in riva alla +Senna ed al Reno, mentre altre guerreggiavano contro i Turchi sulle +sponde del Danubio e sulle coste di Cipro e dell'Asia Minore: e +Marc'Antonio Colonna, generale delle galere pontificie, ebbe una parte +essenziale alla vittoria di Lepanto, ottenuta il 7 ottobre del 1571, da +don Giovanni d'Austria sopra i Musulmani[213]. + + [213] _Gio. Batt. Adriani, l. XXI, p. 1579-1589. — Ant. Ciccarelli, + vita di Pio V, f. 299. — Greg. Leti vita di Filippo II, t. II, l. I, + p. 37. — J. Aug. de Thou., l. L, p. 456, t. IV._ + +In mezzo a questa serie di papi egualmente onorati per la decenza de' +loro costumi, per la sincerità del loro zelo religioso, e per la non +curanza de' loro personali interessi, Sisto V, successore di Gregorio +XIII, che regnò dal 24 aprile del 1585 fino al 20 agosto del 1590, si +distingue pel vigore del suo carattere, per le sue grandiose imprese, +per la magnificenza de' monumenti con cui abbellì Roma, e per le forme +pronte, severe, dispotiche della sua amministrazione. Egli liberò i suoi +stati dagli assassini e vi mantenne una rigorosa polizia; accumulò col +mezzo di gravissime imposte un immenso tesoro, e si meritò ad un tempo +l'ammirazione e l'odio de' suoi sudditi[214]. + + [214] _Ant. Ciccarelli vita di Sisto V, f. 312. — J. Aug. de Thou, + l. LXXXII, t. VI, p. 503. — Labbei Concil. gen., t. XV, p. 1190._ + +Urbano VII, Gregorio XIV, Innocenzo IX, che tennero soltanto alcuni mesi +il papato, avevano le stesse virtù ed i medesimi difetti de' loro +predecessori dopo il concilio di Trento. Clemente VIII, che fu eletto il +30 gennajo del 1592, protrasse il suo regno fino al 30 di marzo del +1605. Dovremo parlarne, allorchè indicheremo compendiosamente le +rivoluzioni del susseguente secolo. + +L'amministrazione di tutti i papi che si succedettero dopo l'apertura +del concilio di Trento fino alla fine del secolo, è macchiata dalle +atroci persecuzioni esercitate contro i protestanti d'Italia. Gli abusi +della corte di Roma erano in questo paese assai meglio conosciuti che +oltremonti; vi si erano coltivate più presto le lettere, e con maggior +cura; la filosofia vi aveva fatti più grandi progressi, ed in principio +del secolo aveva discusse le stesse materie religiose con grandissima +indipendenza. La riforma si era fatta tra i letterati non pochi +partigiani; ma meno assai nella classe povera e laboriosa, che l'adottò +con tanto ardore in Germania ed in Francia. I papi riuscirono a +spegnerla nel sangue; l'inquisizione, in tutto il secolo, fu la strada +che più sicuramente condusse al trono pontificio[215]. + + [215] _Muratori Ann. ad ann. 1567, t. X, p. 438. — Gio. Batt. + Adriani, l. XIX, p. 1348._ + +I papi non mostrarono meno il loro crudele fanatismo nella parte che +presero alle guerre civili e religiose del restante dell'Europa. Pio V, +per ricompensare il duca d'Alba dell'atroce sua condotta verso i +Fiamminghi, gli mandò nel 1568 il cappello e lo stocco gemmato, che i +suoi predecessori avevano talvolta mandati ai gran re[216]. Gregorio +XIII aveva fatto rendere grazie a Dio per l'assassinio del giorno di san +Bartolomeo[217]. I successori di questo papa ricusarono di ricevere gli +ambasciatori di Enrico IV, quando vennero per concertare l'abjura di +Enrico, ed ancora quando Enrico stesso si fu pubblicamente ricreduto. +Tutti questi pontefici non cessarono di fomentare le guerre civili della +Francia, della Fiandra, della Germania, e le congiure contro la regina +d'Inghilterra; di modo che le calamità degli ultimi cinquant'anni del +sedicesimo secolo furono, in tutta l'Europa, costantemente l'opera dei +papi. + + [216] _Bentivoglio Guerra di Fiandra, p. I, l. V, p. 92._ + + [217] _Gio. Batt. Adriani, l. XXII, p. 49. — Cathr. Davila Guerra + civ. di Francia, l. V, p. 273. — J. Aug. de Thou, l. LIII, p. 632, + t. IV._ + +I sudditi dei papa, durante la seconda metà del sedicesimo secolo, non +furono più felici che quelli della Spagna: un governo non meno assurdo +gli opprimeva senza proteggerli, mentre che le più onerose gabelle, i +più ruinosi monopolj distruggevano ogni industria; un'amministrazione +arbitraria e violenta, vincolando il commercio dei grani, era cagione di +frequenti carestie, sempre seguite da contagiose malattie. Quella del +1590 e 1591 rapì alla sola Roma sessanta mila abitanti, molte castella; +e molti doviziosi villaggi dell'Ombria rimasero dopo tale epoca affatto +spopolati[218]. In tal modo stendevasi la desolazione sopra campagne in +addietro tanto feraci, le quali diventavano indi preda d'un aere +malsano: in appresso l'effetto si faceva a vicenda causa, e gli uomini +più non potevano vivere dove que' flagelli avevano distrutte le +precedenti popolazioni. + + [218] _Ciccarelli vita di Gregorio XIII, f. 336-337._ + +Sebbene lo stato pontificio avesse il vantaggio di una profonda pace, +tutte le sue truppe non bastavano a proteggere i cittadini, nè contro le +incursioni dei Barbareschi, nè contro i guasti dei masnadieri. Questi, +renduti arditi dal loro numero, e facendosi gloria di combattere contro +il vergognoso governo della loro patria, erano giunti a segno di +risguardare il proprio mestiere come il più onorato di tutti; lo stesso +popolo, da loro taglieggiato, applaudiva al loro valore e risguardava le +loro bande come semenzai di soldati. I gentiluomini addebitati, i figli +di famiglia sconcertati ne' loro affari, recavansi ad onore di avervi +servito per qualche tempo in queste bande, ed alcune volte varj grandi +signori si posero alla loro testa per sostenere una regolare guerra +contro le truppe del papa. Alfonso Piccolomini, duca di Monte Marciano e +Marco Sciarra, furono i più destri ed i più formidabili capi di questi +facinorosi: il primo ruinava la Romagna, l'altro l'Abruzzo e la campagna +di Roma. Siccome l'uno e l'altro avevano ai loro ordini più migliaja di +uomini, non si limitavano a svaligiare i passaggeri, o a somministrare +assassini a chiunque volesse pagarli per eseguire private vendette; ma +sorprendevano i villaggi e le piccole città per saccheggiarle, e +forzavano le più grandi a riscattarsi con grosse taglie, se i loro +abitanti volevano salvare dall'incendio le loro ville e le messi[219]. + + [219] _Ciccarelli vita di Gregorio XIII, p. 300. — Galluzzi Istor. + del gran ducato, l. IV, t. III, p. 273 e seguenti._ + +Questo stato di abituale assassinio fu sospeso durante il regno di Sisto +V, che col terrore della sua militare giustizia, ottenne di liberare i +suoi stati dai banditi, dopo averne fatte perire diverse migliaja; ma +così rapide e così violenti furono l'esecuzioni da lui ordinate, che non +pochi innocenti vennero avviluppati ne' supplicj de' colpevoli. Altronde +gli assassinj ricominciarono sotto il regno de' suoi successori con più +furore di prima; i signori dei feudi continuarono a dare asilo ne' +piccoli loro principati ai delinquenti perseguitati dai tribunali, ed a +riguardare quest'asilo come il più bel privilegio delle giurisdizioni +signorili. Quest'usanza si mantenne in vigore fino all'età nostra, e +furono più volte veduti i signori avere la parte loro de' prodotti del +delitto. Le abitudini nazionali ne rimasero pervertite, ed anche oggi in +quella parte dello stato romano ove non fu distrutta tutta la +popolazione, specialmente nella Sabina, il contadino non si fa scrupolo +di associare il mestiere d'assassino e di ladro a quello di agricoltore. + +Abbiamo di già osservato quali furono in questo secolo il principio ed i +progressi del ducato di Parma e Piacenza, il più vasto feudo della +Chiesa. Quello di Ferrara, che di poco gli cedeva in estensione ed in +popolazione, doveva avere una sorte tutt'affatto diversa negli ultimi +anni del secolo. + +Alfonso I d'Este, che possedeva questo ducato unitamente a quelli di +Modena e di Reggio, durante i pontificati di Giulio II, di Leon X e di +Clemente VII, morì il 31 ottobre del 1534, un mese più tardi dell'ultimo +di questi pontefici, di cui aveva sperimentata la crudele +nimicizia[220]. Ercole II, che gli successe, sentì che l'Italia aveva +affatto perduta l'indipendenza, e più non si considerò che come un +luogotenente di Carlo V. Pure la sua consorte era francese e figlia di +Lodovico XII: sua figliuola aveva sposato il duca d'Aumale, che poi fu +duca di Guisa; tutte queste relazioni lo attaccavano alla Francia; onde +fidando nella forza naturale del suo paese sparso di canali e di paludi, +in quella della sua capitale e nella vicinanza de' Veneziani che +segretamente favoreggiavano la Francia, egli tentò due volte di scuotere +un giogo che provava troppo pesante. Quando il duca Ottavio Farnese fu +costretto nel 1551 a porsi sotto la protezione d'Enrico II, il duca di +Ferrara non cessò mai di mandargli approvvigionamenti di munizioni; e +benchè non la rompesse apertamente coll'imperatore, eccitò in lui il più +vivo risentimento[221]. Di nuovo, quando in principio del regno di +Filippo II, Paolo IV si alleò colla Francia contro questo monarca, +Ercole II accettò nel 1556 le funzioni di generale dell'armata della +lega, e colla sua piccola armata venne talvolta a battaglia ai confini +de' suoi stati col duca di Parma, che in allora si era dato al partito +imperiale. Filippo, poichè si fu riconciliato col papa, incaricò i duchi +di Firenze e di Parma di castigare Ercole II; e questi, dopo avere +sofferto i guasti delle loro truppe, si dovette credere troppo felice di +poter ottenere una pace umiliante colla Spagna, il 22 aprile del 1558. +Egli morì il 3 d'ottobre del susseguente anno[222]. + + [220] _P. Jovii vita Alfonsi; della traduzione, p. 144._ + + [221] _Gio. Batt. Adriani, l. VIII, p. 153. — Jac. Aug. de Thou, l. + III, p. 680, t. I._ + + [222] _Gio. Battista Adriani, l. XIV, p. 989; l. XVI, p. 1132. — J. + Aug. de Thou, Hist. univ., l. XX, p. 559, l. XXIII, p. 712._ + +Alfonso II, figliuolo d'Ercole, quello stesso principe che si acquistò +un'odiosa celebrità colle persecuzioni esercitate contro il Tasso, non +si provò giammai a scuotere il giogo della Spagna, nè a rivendicare +un'indipendenza ch'era d'uopo risguardare come perduta. Altronde il +piccolo e vano suo spirito non era fatto per concepire un progetto che +richiedesse vera fierezza; ed egli non cercava altra gloria che quella +che potevano dargli le feste della sua corte. Esaurì in una profonda +pace le finanze de' tre ducati coi suoi splendidi divertimenti, con +tornei e con pompe d'ogni genere; raddoppiò tutte le imposte, e ridusse +i suoi popoli alla disperazione. Tutta la carriera politica di Alfonso +II si limitò a dispute di precedenza col sovrano della Toscana, ed a +dispendiose pratiche per acquistare i suffragj de' Polacchi nel 1575, +onde ottenere la corona di quel regno. Sebbene ammogliato tre volte, non +ebbe prole, e la legittima linea della casa d'Este finì in lui il 27 +ottobre del 1597[223]. + + [223] _Galluzzi Istor. del gran ducato, t. II, p. 380, t. IV, p. + 317. — J. Aug. de Thou, Hist. univ., l. CIX, p. 141, t. IX._ + +Ma Alfonso I aveva avuto, poco prima di terminare i suoi giorni, un +figlio naturale da Laura Eustochia, poscia, secondo dicevasi, da lui +sposata. Questo figlio, chiamato come lui Alfonso, era stato autorizzato +a portare il nome della casa d'Este, ed era stato dato in isposo a +Giulia della Rovere, figlia del duca di Urbino, dalla quale aveva avuto +un figlio chiamato Cesare, che Alfonso II nominò suo erede. Non era +questa la prima volta che l'eredità di casa d'Este passava in mano di +bastardi, ed i papi non si erano opposti alla successione di Lionello e +di Borso, nel quindicesimo secolo. Sebbene la casa d'Este avesse +riconosciuto di tenere il ducato di Ferrara come un vicariato della +Chiesa, da circa quattrocento anni n'era effettivamente sovrana, ed i +papi si erano accontentati dei vani onori della suprema signoria[224]. + + [224] _Muratori Antichità Estensi, t. II. — Dello stesso Ann. + d'Italia ad an. 1597._ + +Ad ogni modo l'ambizione che Giulio II, Leon X e Clemente VII avevano +manifestata nelle loro guerre contro Ferrara, si risvegliò nel loro +successore alla morte di Alfonso II. Clemente VIII, conosciuto prima +sotto il nome di cardinale Ippolito Aldobrandino, era salito il 30 +gennajo del 1592 sul trono pontificio. Quand'ebbe avviso della morte di +Alfonso, si affrettò di dichiarare tutti i feudi ecclesiastici della +casa d'Este devoluti alla santa sede per l'estinzione della legittima +discendenza, e di mandare verso il Ferrarese suo nipote, il cardinale +Pietro Aldobrandino, con una grossa armata. Don Cesare, che mancava di +talenti e di vigore di carattere si lasciò atterrire dall'avvicinamento +delle milizie pontificie. Non cercò di difendere uno stato che offriva +grandissimi mezzi, ed il 13 gennajo del 1598 sottoscrisse un vergognoso +trattato, col quale rilasciava alla santa sede Ferrara e tutti i feudi +ecclesiastici da lui posseduti, riservandosi solamente i beni +patrimoniali de' suoi antenati. Ritirossi in appresso ne' ducati di +Modena e di Reggio, il di cui possedimento non gli venne contrastato +dall'imperatore Rodolfo II, che ne aveva il supremo dominio[225]. + + [225] _Murat. Antichità Estensi, t. II ed Annali d'Italia all'anno + 1498, in principio. — Greg. Leti Vita di Filippo II, p. II, l. XIX. + p. 529._ + +Ferrara, cadendo sotto il dominio ecclesiastico, perdette la sua +industria, la sua popolazione, le sue ricchezze. Al presente più non +trovasi in questa deserta e ruinata città veruna immagine di quella +splendida corte, in cui i letterati e gli artisti venivano accolti con +tanto favore. Modena per lo contrario, diventata la sede del governo di +casa d'Este, si arricchì sulle ruine della sua vicina, e vestì un +aspetto di eleganza, d'industria e di attività che mai conosciuto non +aveva ne' migliori tempi de' suoi primi duchi. + +Anche i ducati d'Urbino e di Camerino erano feudi della santa sede, meno +importanti assai di quelli di Parma e di Ferrara; ma la riputazione +militare del duca Francesco Maria della Rovere, e la protezione de' +Veneziani, de' quali aveva tanto tempo comandati gli eserciti, +contribuivano alla sua sicurezza. Nel 1534 aveva fatta sposare a +Guid'Ubaldo, suo figliuolo, Giulia, figlia di Giovan Maria di Varano, +ultimo duca di Camerino, e sperava con ciò di riunire questi due piccoli +stati; ma Ercole di Varano riclamava Camerino come feudo maschile; e non +trovandosi abbastanza potente per fare da sè medesimo valere i proprj +diritti, li vendette a papa Paolo III. Quando venne a morte Francesco +Maria della Rovere, il primo di ottobre del 1538, suo figlio +Guid'Ubaldo, che gli successe, acconsentì a comperare l'investitura di +Urbino colla cessione al papa del ducato di Camerino, che fu di nuovo +infeudato prima ai Farnesi, indi ai conti del Monte, nipoti di Giulio +III, e che all'ultimo ricadde alla camera apostolica[226]. + + [226] _Gio. Batt. Adriani, l. II, p. 103. — Lett. de' Prin. t. III, + p. 28._ + +Guid'Ubaldo II, che governò il ducato d'Urbino dal 1538 al 1574, non +giunse di lunga mano alla gloria paterna. I suoi confini mai non furono +esposti a veruna minaccia, ed il suo montuoso paese era poco esposto al +passaggio delle armate. Non aveva coste che potessero essere +saccheggiate dai Barbareschi; ma pure la vanità ed il lusso del principe +erano tali, che riuscivano ai popoli quasi non meno pesanti che le +guerre straniere. Le eccessive imposte ridussero gli abitanti in estrema +miseria, cui tennero dietro necessariamente la carestia e le malattie +contagiose. Nel 1573 scoppiarono alcune sedizioni, che Guid'Ubaldo punì +con estremo rigore, facendo perire in mezzo ai tormenti molti suoi +sudditi. Egli morì nel susseguente anno, e gli successe suo figlio +Francesco Maria II, il di cui regno fu ancora meno fecondo d'avvenimenti +che non quello del padre[227]. + + [227] _Muratori Annali d'Italia all'anno 1574._ + +I marchesi di Monferrato e di Mantova contavansi ne' precedenti secoli +fra i principi indipendenti d'Italia. Federico II, duca di Mantova, +raccolse l'eredità di queste due dinastie nell'epoca in cui era +moribonda l'indipendenza italiana; ma dopo tale unione egli si trovò +meno potente di quel che lo fossero i suoi antenati, quando non erano +che semplici marchesi di Gonzaga. + +Bonifacio, marchese di Monferrato, era morto per una caduta da cavallo, +nel 1531, in sul fiore dell'età . Altri non restava della nobilissima +famiglia de' Paleologhi che il zio Bonifacio, Giovan Giorgio, che depose +per succedergli le insegne ecclesiastiche, e due sorelle, la maggiore +delle quali sposò il duca di Mantova Federico II[228]. Allorchè il +giorno 30 aprile del 1533 morì Giovan Giorgio, i commissarj imperiali +occuparono il Monferrato, aspettando che Carlo V decidesse a chi +spettava quest'eredità . Al duca di Mantova riuscì facile il dimostrare +che il Monferrato era un feudo femminile, e che era entrato nella casa +Paleologa per mezzo di donne. Ad ogni modo non ne ottenne +dall'imperatore il possesso che il 3 di novembre del 1536; e +l'imperatore a questo modo rinunciò appena a conservarlo per sè +medesimo. I Gonzaghi, che si succedettero in quel secolo, e che nel 1574 +ottennero che il Monferrato fosse eretto in ducato come lo era di già il +Mantovano, governarono questi due paesi come se fossero luogotenenti +della casa d'Austria. Federico II morì il 28 di giugno del 1540. Dopo di +lui regnarono i due suoi figliuoli, da prima Francesco III il +primogenito che si annegò, il 21 di febb. del 1550, nel lago di Mantova, +poi il secondogenito che morì il 13 agosto del 1587, lasciando erede +l'unico suo figlio don Vincenzo. Tutta la storia di questi principi non +versa che intorno ai sontuosi accoglimenti fatti ai sovrani che +attraversarono i loro stati, intorno ai loro proprj viaggi, ed a pochi +sussidj dati agli imperatori per fare la guerra ai Turchi. + + [228] _P. Jovii Historiarum l. XXXVIII, p. 333._ + +Nel precedente capitolo abbiamo veduto quale si fosse fino alla metà del +secolo il governo del duca di Firenze. Cosimo de' Medici diffidente, +dissimulato, crudele, sostenevasi in trono a dispetto di tutta la +nazione da lui governata. Meno libero, meno indipendente che gli efimeri +magistrati della repubblica da lui soppressa, egli doveva rispettare non +solo gli ordini dell'imperatore e di Filippo II, ma quelli inoltre di +tutti i loro generali, e dei governatori di Napoli e di Milano, che gli +facevano crudelmente sentire tutto il peso dell'insolenza spagnuola. Per +dare un compenso all'antico orgoglio de' cittadini fiorentini, egli li +decorò con nuovi titoli di nobiltà . Nel mille cinquecento sessanta +instituì un nuovo ordine religioso e militare sotto il patrocinio di +santo Stefano. I ricchi cittadini di Firenze e del territorio toscano, +sedotti dall'allettamento di questa onorificenza, ritirarono dal +commercio i loro fondi, impiegandoli nell'acquisto di terreni, che +obbligarono in sostentamento delle nuove dignità che ottenevano per le +loro famiglie con fedecommessi, sostituzioni perpetue e commendarie. Era +questo lo scopo cui mirava Cosimo I, che credeva più facile il bandire +da Firenze l'antico suo commercio, che non il piegare lo spirito +d'indipendenza di quei ricchi mercanti[229]. + + [229] _Galluzzi Storia del gran Ducato, t. II, p. 257. — Gio. Batt. + Adriani, l. XVI, p. 1178. — J. Aug. de Thou, Hist. univ., l. XXXII, + p. 269, t. III._ + +Non era lungo tempo passato da che Cosimo erasi liberato dal timore +inspiratogli da Pietro Strozzi, ucciso nell'assedio di Thionville del +1558, quando la sua casa fu insanguinata da tragici avvenimenti, avvolti +entro dense tenebre, che mai non si dissiparono affatto agli occhi della +posterità . Si pretende che don Garzia, il terzo de' suoi figli, +assassinasse don Giovanni il secondo, di già decorato del cappello +cardinalizio, e che Cosimo lo vendicasse colle proprie mani, uccidendo +don Garzia col suo pugnale tra le braccia della madre Eleonora di +Toledo, che ne morì di dolore[230]. Sebbene il duca cercasse di +nascondere al pubblico così tristi avvenimenti, dessi contribuirono però +ad inspirargli il desiderio di ritirarsi dalla scena più attiva del +mondo, ed a scaricarsi delle principali cure del governo sopra suo +figliuolo primogenito don Francesco. Egli eseguì tale risoluzione nel +1564. Nè meno perfido, nè meno crudele del padre, ma più dissoluto, più +vano, più iracondo, don Francesco non aveva i talenti con cui Cosimo +aveva fondata la grandezza della sua famiglia. Fu perciò, più che il +padre, l'oggetto dell'odio dei popoli, il quale odio non era temperato +da verun sentimento di rispetto per l'ingegno di lui. Per altro Cosimo +erasi riservata la suprema direzione degli affari, inoltre tutte le +relazioni diplomatiche, e la cura continua di lusingare Pio V, dando in +mano all'inquisizione di Roma tutti i suoi sudditi che il papa credeva +infetti d'eresia, e perfino il proprio confidente Pietro Carnesecchi; le +quali cose gli guadagnarono in modo l'affetto del pontefice, che, nel +1569, ottenne da lui il titolo di gran duca di Toscana[231]. + + [230] _Cronica del MS. del Settimani all'anno 1562, presso + Anguillesi Notizie del palazzo di Pisa, p. 143. — J. Aug. de Thou, + Hist. univ., l. XXXII, p. 270._ + + [231] _Gio. Batt. Adriani, l. XIX, p. 1348; l. XX, p. 1504. — + Galluzzi Stor. del gran Ducato, t. II, p. 310 e 348._ + +La Toscana non era, nè mai era stata, un feudo della Chiesa, di modo che +il papa non poteva a buon diritto cambiare il titolo del suo sovrano. +Perciò quest'innovazione non solamente eccitò la collera di tutti i +duchi, i quali vedevano innalzarsi al di sopra di loro quello di +Firenze, ma altresì quella dell'imperatore, che sentiva il torto fatto +alle sue prerogative. Cosimo I morì il 21 di aprile del 1574, prima di +avere veduto condotte a fine le negoziazioni colle quali cercava di +ridurre i sovrani dell'Europa a riconoscere il suo nuovo titolo[232]. Ma +don Francesco, che gli successe nel 1575, ottenne dall'imperatore +Massimiliano II, che gli conferisse egli stesso il 2 di novembre il +titolo di gran duca di Toscana, come una nuova grazia, e senza fare +memoria della precedente concessione del papa[233]. + + [232] _Gio. Batt. Adriani, l. XXII, p. 86._ — Qui finisce la sua + storia. — _Galluzzi Storia del gran Ducato, l. III, c. VIII, p. 56, + t. III._ + + [233] _Galluzzi Storia del gran Ducato, l. IV, c. I, t. III, p. + 166._ + +Una congiura contro il gran duca, che fu scoperta nel 1578, e punita con +molti supplicj, fu l'ultimo sforzo che in Firenze facessero gli amici +della libertà per iscuotere l'odiato governo dei Medici[234]. Questo +governo erasi stabilito già da quarantott'anni, ed aveva lasciati morire +in esilio tutti coloro che avevano un elevato carattere; il commercio +fiorentino era distrutto; eransi mutate le costumanze nazionali, e la +recente educazione aveva accomodate le anime al giogo. + + [234] _Muratori Ann. d'Italia ad ann._ + +Il gran duca aveva incaricato Curzio Picchena, suo segretario +d'ambasciata a Parigi, di liberarlo dai distinti emigrati che tuttavia +si trovavano alla corte di Catarina de' Medici. Gli fece avere sottili +veleni, per formare i quali Cosimo I aveva eretta nel suo palazzo +un'officina, che diceva essere un laboratorio chimico per le sue +esperienze; gli diresse inoltre alcuni assassini italiani superiori a +tutti gli altri; e promise il premio di quattro mila ducati per ogni +omicidio, oltre il rimborso di tutte le spese che sarebbero occorse. Nel +1578 Bernardo Girolami fu la prima vittima di questa trama; e la di lui +morte atterrì in modo tutti gli altri emigrati fiorentini, che questi +per salvarsi si dispersero per le province della Francia e +dell'Inghilterra. Ma ovunque furono inseguiti dai sicarj di don +Francesco, e tutti coloro che avevano recata qualche molestia al gran +duca perirono[235]. + + [235] _Galluzzi Stor. del gran Ducato, l. IV, c. III, t. III, p. + 220._ + +Don Francesco visse e morì totalmente subordinato a Filippo II: e perciò +mostrossi agli occhi de' suoi sudditi sempre spalleggiato da tutta la +potenza spagnuola; e sebbene nel 1579 si rendesse più spregievole, che +non lo era prima, colle sue nozze coll'accorta e dissoluta Bianca +Cappello[236], sebbene nella sua famiglia si andassero continuamente +rinnovando gli assassinj, gli avvelenamenti, i delitti d'ogni sorta, i +Fiorentini più non tentarono di sottrarsi alla sua autorità ; ma soltanto +non dissimularono la loro gioja, quando, il 19 ottobre del 1587, +Francesco e sua moglie morirono avvelenati a Poggio a Cajano, in +occasione di un convito di riconciliazione che colà egli dava al +cardinale Ferdinando de' Medici, suo fratello[237]. + + [236] _Anguillesi Memorie del Poggio a Cajano, p. 111, estratto dai + MS. del Settimani. — Galluzzi, t. II e III._ + + [237] _Galluzzi, t. IV, p. 55, l. IV, c. VIII. — Anguillesi Notizie + del Poggio a Cajano, p. 117._ + +Questo Ferdinando, che gli successe, e che depose le vesti +ecclesiastiche per ammogliarsi, fu il primo a rialzare la nazione +toscana dall'oppressione in cui essa aveva sospirato sessant'anni. Egli +aveva tutta quell'attitudine al governo che può avere un uomo senza +virtù, e tutta la fierezza che può conservarsi senza nobiltà d'animo. Si +propose di sottrarsi al giogo spagnuolo che aveva così duramente +oppressi i suoi due predecessori: volle di nuovo opporre la Francia alla +casa d'Austria, e fu il primo sovrano cattolico che riconoscesse Enrico +IV, e si alleasse con lui. In appresso s'interpose per la di lui +riconciliazione col papa, e gli ottenne l'assoluzione. Ma il trattato di +Parigi del 27 febbrajo del 1600, tra la Francia ed il duca di Savoja, +togliendo alla prima la comunicazione coll'Italia pel marchesato di +Saluzzo, fece ricadere il gran duca sotto il giogo della Spagna, che +aveva cercato di scuotere[238]. + + [238] _Galluzzi, l. V, c. VI, VII ed VIII, t. IV._ + +Tale fu in compendio la storia di tutti i principi sovrani che in questo +secolo contava l'Italia. Quella delle tre repubbliche che tuttavia +conservavano la loro libertà fu ancora più povera d'importanti +avvenimenti. In Toscana la repubblica di Lucca aveva conservata la sua +indipendenza. Se si vuole farne giudizio dalle sue forme esteriori, essa +continuava a governarsi democraticamente: la sovranità risiedeva in tre +corpi che dovevano approvare tutte le leggi; questi erano, la signoria +formata da un gonfaloniere e da 9 anziani che mutavansi ogni due mesi; +il senato formato di 36 membri che si rinnovavano ogni sei mesi +all'anno; ed il consiglio generale formato di 90 individui che sedevano +un anno[239]. Ma perchè i magistrati in esercizio nel corpo dell'anno +formavano essi medesimi il corpo elettorale, dal quale venivano nominati +i magistrati del susseguente anno, gli stessi uomini trovavano il destro +di occupare sempre tutti gl'impieghi, soltanto col cambiare fra di loro +le rispettive funzioni, perchè la legge non acconsentiva di essere +rieletti senza intervallo. Per ciò gli emigrati fiorentini, assai +numerosi in Lucca, rinfacciavano ai loro ospiti di avere abbandonata la +repubblica ad una stretta oligarchia, detta burlevolmente _i signori del +cerchiolino_[240]. + + [239] _Dissertaz. VIII sopra la Storia Lucchese, t. II, delle + Memorie e documenti sopra la Storia Lucchese._ + + [240] _Beverini Ann. Lucenses Mans., l. XIV. — Dissert. VIII sopra + la Storia Lucchese, t. II, p. 252._ + +Alcuni oppressivi regolamenti emanati a favore de' capi manifatturieri +contro gli artigiani, ed in particolare contro i tessitori di seta, +diedero motivo, il primo maggio del 1531 ad un'insurrezione che +costrinse la signoria a transigere col popolo, e ad accrescere di un +terzo il numero de' consiglieri, onde accordare queste piazze ad uomini +nuovi; ma prima che terminasse l'anno la signoria si fece autorizzare a +prendere una guardia di cento soldati forastieri per difendere il +palazzo pubblico, e coll'ajuto di questa e delle milizie del territorio, +ristabilì l'antico sistema, il 9 aprile del 1532, ed annullò tutte le +leggi fatte in favore delle classi inferiori[241]. + + [241] _A. N. Cianelli Dissertaz. VIII sopra la Storia Lucchese, p. + 268._ + +Per altro non fu che dopo la capitolazione di Siena, e quando la libertà +era di già stata esiliata da tutto il rimanente della Toscana, che il +gonfaloniere Martino Bernardino, il 9 dicembre del 1556, propose e fece +sanzionare la legge che i Lucchesi risguardarono poi come il fondamento +della loro aristocrazia, e come equivalente al _serrar del consiglio_ di +Venezia, e che intitolarono dal suo autore _legge Martiniana_. Martino, +che voleva ridurre la sovranità in pochissime famiglie, accarezzava non +pertanto ancora la pubblica opinione, e non aveva infatti espresso +ancora tutto ciò che voleva stabilire. La legge _Martiniana_ vuole +soltanto che ogni figlio o di forastiere o di campagnuolo sia +perpetuamente escluso da qualunque magistratura. Con tali indiretti modi +il corpo aristocratico, che di già era stato ridotto a poche famiglie, +si assicurò di non essere mai più rinnovato, perchè tutti i nuovi +candidati che vi si sarebbero potuti introdurre, non potevano essere che +stranieri naturalizzati, o di già sudditi dello stato fatti nobili. In +questo modo la sovranità venne trasmessa per ereditario diritto ad un +sempre più ristretto numero di famiglie nobili[242]. Sembra infatti che +nell'anno 1600 l'aristocrazia lucchese non contasse che cento +sessant'otto famiglie, le quali, nel 1797 in occasione degli ultimi +comizj adunati per l'elezione delle magistrature, trovaronsi ridotte a +sole ottant'otto, e queste non somministravano un sufficiente numero +d'individui per tutti gl'impieghi dello stato[243]. + + [242] _Beverini Ann. Lucenses, l. XV. — Dissertazione IX sopra la + Storia Lucchese, t. II, p. 271._ + + [243] _Dissert. IX sopra la Storia Lucchese, t. II, p. 301._ + +La costituzione che si era data la repubblica di Genova, quando Andrea +Doria le aveva renduta la libertà , aveva colmati di riconoscenza tutti i +Genovesi, perchè chiamava a governare il maggior numero di loro, +nell'istante in cui avevano potuto temere che la sovranità venisse +usurpata da un solo: pure questa costituzione era puramente +aristocratica, e tendeva a sempre più restringere il circolo dei +depositarj della suprema autorità . D'altronde l'assoluta dipendenza in +cui si erano poste, rispetto alla Spagna, la famiglia Doria e la +repubblica doveva altresì riuscire vantaggiosa all'oligarchia per via di +tutti i pregiudizj di nobiltà fomentati dall'orgoglio di Filippo II e +della sua corte[244]. + + [244] _Ub. Folieta della repubblica di Genova, Dialoghi. — Fil. + Casoni Ann. di Genova, l. V, p. 157._ + +Dacchè Andrea Doria, giunto ad una estrema vecchiaja, e molestato dalla +gotta, più non usciva di casa, suo nipote Giannettino, aveva preso il +comando delle sue galere; onorato come lo zio del favore +dell'imperatore, aveva pure le prime parti nella repubblica: ma egli si +era arrogata maggior potenza d'assai di quella che aveva avuta lo zio, e +la esercitava con maggiore orgoglio. Il popolo, afflitto di vedersi +escluso dall'amministrazione della repubblica, e la primaria nobiltà , +gelosa della potenza del Doria, sentivano ogni dì crescere il loro +malcontento. Giovanni Luigi del Fiesco, conte di Lavagna e signore di +Pontremoli, ascoltando l'antico odio della sua famiglia contro i Doria, +ed offeso dall'orgoglio di Giannettino, progettò di sottrarre la sua +patria tutta ad un tratto all'autorità dell'aristocrazia, a quella dei +Doria ed a quella della Spagna. Si assicurò degli ajuti di Pier Luigi +Farnese, nuovo duca di Parma e di Piacenza, e di quelli della Francia; +trasse ne' suoi interessi molti cittadini affezionati all'antica fazione +popolare, e gli avanzi del partito dei Fregosi; finalmente fece venire +da' suoi feudi molti suoi vassalli, e circa dugento fidati soldati, +sotto colore di armare quattro sue galere per andare in corso contro i +Barbareschi[245]. + + [245] _Giovan Battista Adriani, l. VI, p. 369. — Bern. Segni, l. + XII, p. 316._ + +Giovan Luigi del Fiesco aveva invitati molti giovani, di coloro ch'egli +credeva più scontenti del governo, ad un convito che diede il 2 di +gennajo del 1547; e quando gli ebbe tutti adunati in casa sua, e che le +porte furono chiuse e custodite da gente fidata, dichiarò apertamente +tutto il piano della sua congiura, loro chiedendo di secondarlo e di +seguirlo, se volevano salvare la propria vita. I più di costoro, +atterriti dalle minacce di lui, piuttosto che strascinati dalle proprie +passioni, si obbligarono con giuramento. Giovan Luigi del Fiesco divise +in allora la truppa coi suoi fratelli, onde attaccare nello stesso tempo +il porto ove il Doria teneva le sue galere, la porta di Bisagno, e +quella che conduceva al palazzo ove dimoravano i due Doria fuori di +città . La notte era di già molto inoltrata quando la zuffa cominciò +contemporaneamente in ogni luogo. Giannettino Doria, avvisato dal +tumulto che si era eccitato, fu ucciso presso la porta della città +nell'atto che vi accorreva per calmarlo: allora Andrea Doria, credendo +la città e le sue galere perdute, fuggì fino a Sestri. In fatti la +cospirazione aveva dovunque avuto buon esito; la flotta, che aveva +quaranta galere era di già venuta in mano degl'insorgenti, e le porte +della città erano state sorprese. Ma invano si andava cercando Luigi del +Fiesco per incamminarsi verso il palazzo, scacciarne la guardia della +signoria, e mutare il governo; ma Luigi, volendo passare a bordo della +galera capitana nell'istante in cui questa si scostava dalla riva, era +caduto in mare col ponte su cui passava, ed il peso delle sue armi gli +aveva impedito di salvarsi a nuoto. I di lui partigiani, perduto avendo +il coraggio alla notizia della sorte di lui, più non osarono di occupare +il palazzo, e, sebbene di già vincitori, trattarono colla signoria come +se stati fossero vinti; offrirono di cedere le porte a condizione di +avere un'intera amnistia, la quale poichè fu accordata e solennemente +giurata, i Fieschi si ritirarono a Montoglio[246]. Ma un governo che +ubbidiva all'influenza spagnuola non credevasi tenuto all'osservanza +delle sue promesse: crudelissime furono le vendette del vecchio Andrea +Doria, e non ebbero fine che colla di lui vita, che si prolungò fino ai +novantaquattro anni, e si spense il 25 di novembre del 1560[247]. + + [246] _Gio. Batt. Adriani, l. VI, p. 369-375. — Bern. Segni, l. XII, + p. 316. — De Thou, Hist. univers., l. III, p. 203-217. — Fil. Casoni + Ann. di Genova, l. V, p. 157._ + + [247] _Gio. Batt. Adriani, l. XVI, p. 1177. — Fil. Casoni Ann. di + Genova, l. VI, p. 144._ — A queste autorità allegate dal nostro + autore, devesi aggiungere la circostanziata descrizione che della + congiura dei Fieschi fece elegantemente nella sua storia di Genova + Jacopo Bonfadio. _N. del T._ + +In tutto il restante del secolo i Genovesi furono sempre soggetti agli +Spagnuoli, e perdettero nel 1566 l'isola di Scio, conquistata da +Solimano sopra i Giustiniani, loro concittadini, che se n'erano arrogata +la sovranità . Furono pure in pericolo di perdere la Corsica, che, dopo +essere stata invasa dai Francesi nel 1553[248], si sollevò nel 1564, e +continuò a respingere con tutte le sue forze il giogo oppressivo della +repubblica, fino al 1568, in cui fu di nuovo sommessa[249]. Più non vi +fu pace in Genova. Dopo la congiura dei Fieschi i più ricchi e più +potenti membri dell'aristocrazia, temendo di vedersi tolto di mano il +governo dall'odio popolare, avevano risolto di rialzare una rocca alla +Lanterna, con intenzione d'introdurvi una guarnigione spagnuola, onde +tenere la città in dovere e consolidare la propria autorità . Questo +progetto doveva avere esecuzione nel 1548, in occasione del passaggio +per Genova di don Filippo, principe di Spagna: e don Ferdinando di +Gonzaga, governatore del Milanese, doveva spalleggiarlo con tutte le sue +forze. Ma malgrado la loro ubbidienza, i Genovesi abborrivano gli +Spagnuoli; onde pregarono Andrea Doria di opporsi a così vergognoso +progetto, cui lo spirito di vendetta lo aveva in sulle prime ridotto ad +acconsentire; gli raccomandarono la libertà della repubblica, di cui era +il secondo fondatore, ed ottennero da lui la promessa, che nè il +principe di Spagna, nè le truppe di lui sarebbero ricevute in +città [250]. + + [248] _Gio. Batt. Adriani, l. X, p. 658._ + + [249] _Ivi, l. VII, p. 457. — Fil. Casoni Ann. di Genova, l. V, p. + 203._ + + [250] _Gio. Batt. Adriani, l. VII, p. 457. — Fil. Casoni Ann. di + Genova, l. V, p. 203._ + +Nuove dissensioni scoppiarono nella seconda metà del secolo tra l'antica +e la nuova nobiltà , i di cui diritti non erano ben definiti; e tanto +s'innoltrarono queste da dare speranza a Giovanni d'Austria di potere +occupare Genova, quando nel 1571 passò davanti a questa città colla +flotta, che in appresso conseguì la vittoria di Lepanto[251]. In questa +circostanza papa Gregorio XIII prese sotto la sua protezione la +repubblica, e contribuì potentemente a riconciliare le fazioni. Nel 1575 +ottenne da queste, che rimettessero le ragioni loro in arbitrio di tre +mediatori, cioè egli stesso, l'imperatore ed il re di Spagna. Le tre +corti modificarono la costituzione della repubblica, ed in parte +distrussero l'opera di Andrea Doria. La recente loro legge, pubblicata +il 17 marzo del 1576, accrebbe i privilegj dei nuovi nobili, ma sempre +come nobili: restarono dimenticati i diritti dei cittadini, e la libertà +venne bandita da questa repubblica quasi come dagli assoluti +principati[252]. + + [251] _Adriani, l. XXI, p. 1569. — Casoni, t. IV, l. VIII, p. 5._ + + [252] _Graevi Thes. Rer. Ital., t. I, p. II, p. 1471. — Ciccarelli + Vita del papa Gregorio XIII, f. 304. — Fil. Casoni Ann. di Genova, + t. IV, l. VIII, p. 72._ + +La libertà non era meglio conosciuta a Venezia; questa città , dopo avere +esaurite le proprie forze per resistere alla lega di Cambrai, pareva +cercare l'oscurità facendo di tutto per seppellirsi nel silenzio, +diffidare de' suoi cittadini, de' suoi alleati, e de' suoi nemici, ed +allegando i pericoli che la stringevano ora dal canto della Turchia, ed +ora dal canto dell'Austria, sottrarsi dal far mostra di sè medesima. Due +crudeli guerre coi Turchi privarono effettivamente la repubblica di +molti de' suoi più importanti possedimenti nel Levante. Cominciò la +prima nel 1537 col guasto di Corfù, e finì il 20 ottobre del 1540 colla +cessione fatta a Solimano di tutte le isole dell'Arcipelago che di già +si trovavano in potere dei Turchi, e delle forti città di Napoli e di +Malvagia, o Epidauro, che la repubblica possedeva ancora nel +Peloponneso[253]. L'altra fu dai Turchi intrapresa nel 1570 per +conquistare l'isola di Cipro; la quale, difesa con prodigj di valore e +con infiniti sagrificj di uomini e di danaro, fu all'ultimo perduta dai +Veneziani, ed abbandonata colla pace che sottoscrissero nel mese di +marzo del 1573[254]. + + [253] _P. Paruta Ist. Ven., l. X, p. 726. — P. Jovii Hist., l. + XXXVI, p. 333; e l. XXXIX, p. 417. — Laugier Hist. de Venise, t. IX, + l. XXXVI, p. 480-577. — Vettor Sandi Storia civile veneta, p. III, + l. X, c. VI, p. 625._ + + [254] _Lett. de' Princ., t. III, f. 243 e seg. — De Thou Hist. + univ., l. XLIX, p. 412 e seg. — Laugier Hist. de Venise, l. XXXVIII, + t. X, p. 183 e seg. — Vettor Sandi, p. III, l. X, c. XI, p. + 667-698._ + +Il timore dei Turchi, che in tutte le guerre aveva avuti costanti +vantaggi contro la repubblica, costringeva questa ad allearsi colla casa +d'Austria. Circondata dagli stati di questa casa, costretta di ricorrere +a lei contro un nemico ancora più terribile, la repubblica non ardiva +pretendere ad un'assoluta indipendenza. Finchè le due monarchie dei +Turchi e degli Spagnuoli conservarono tutto il loro vigore, i Veneziani +furono abbastanza fortunati di sottrarsi al pericolo coll'oscurità , e di +evitare ogni azione che attirare potesse su di loro gli sguardi +dell'Europa. + +Tali furono in tutti gli stati d'Italia le rivoluzioni accadute nel +sedicesimo secolo. Il nome di questo secolo richiama a principio un +periodo di gloria, perchè i primi anni di questo vennero illustrati dai +più grandi ingegni che l'Italia producesse nelle lettere e nelle arti. +In mezzo ad orribili calamità , ogni speranza non era in allora per anco +perduta, e questa sosteneva i talenti di coloro ch'erano nati, o che si +erano formati in più felici tempi. Tutti i grandi uomini onde si onora +l'Italia appartengono a questa prima metà del sedicesimo secolo, in cui +l'Italia sentivasi ancora libera. Il solo Tasso è di tutti il più +moderno, perciocchè non pubblicò il suo poema che nel 1581, e di già in +allora si trovava isolato, quale rappresentante degli andati tempi, in +mezzo ad una degenere nazione. Il genio sparve con lui dalla terra, +dalla quale era stata scacciata la libertà ; e la fine del sedicesimo +secolo, in cui l'umana specie fu in Italia colpita dalle più spaventose +sventure, non dev'essere ricordata che coll'orrore che ispirano il +delitto, i patimenti e l'avvilimento dei nostri simili. + + + + +CAPITOLO CXXIV. + + _Rivoluzioni de' varj stati d'Italia nel corso del + diciassettesimo secolo._ + +1601 = 1700. + + +Mentre che presso gli altri popoli inciviliti gli ultimi secoli +svilupparono tanti nuovi interessi, e nuovi sentimenti e nuove passioni, +che più non potrebbesi ristringere la loro storia nell'angusto circolo +che bastava ai precedenti secoli, la storia d'Italia diventa più sterile +di mano in mano che ci avviciniamo all'età nostra. Ma tutte le altre +nazioni giugnevano lentamente all'esistenza, mentre che la nazione +italiana perdeva la sua. Anche dopo terminata l'ultima contesa per +l'indipendenza, fu ancora necessario qualche tempo per disingannare gli +uomini dai sogni della loro ambizione, per convincerli che più non +restava loro a sperare nè libertà , nè grandezza, nè gloria; molti +genitori avevano instillati ne' loro figli i sentimenti di cui si erano +essi medesimi nudriti in più felici tempi; molti caratteri erano stati +di nuovo rinvigoriti dall'esilio, dalle persecuzioni, dai patimenti +della guerra e da tutte le calamità dei primi anni del sedicesimo +secolo; molti uomini energici, avendo presa una falsa direzione, e +servito il comune nemico, erano stati accarezzati da que' medesimi che +opprimevano tutti gli altri, ma che sentivano il bisogno di riservarsi +alcuni strumenti abbastanza forti per signoreggiare il paese. Molti +altri, senz'avere alcuno determinato scopo o speranza di miglior sorte, +si andavano tuttavia agitando per l'abitudine delle rivoluzioni, in +quello stesso modo che la materia conserva il movimento, per la forza +d'inerzia, allorchè l'ha ricevuto una volta. Così tutto il sedicesimo +secolo ebbe ancora un'apparenza di vita, ed è per questo, a non +dubitarne, ch'egli partecipò tutt'intero alla gloria che gli +procacciarono eterna i poeti, i letterati, gli artisti, che fiorirono +principalmente ne' primi anni. Per lo contrario il diciassettesimo +secolo è un'epoca di compiuta morte; e quanto la storia letteraria lo +rappresenta come in preda al più cattivo gusto, alla insipidezza, al +languore ed alla sterilità , altrettanto la storia politica lo mostra +privo d'ogni azione come d'ogni virtù, d'ogni elevato carattere, d'ogni +importante rivoluzione. Di mano in mano che andiamo avanzando ci è forza +di rimanere convinti, che la storia, non solo delle repubbliche, ma +dell'intera nazione italiana, finì coll'anno 1530. + +Ma si verserebbe in un grand'errore, se, osservando che la storia quasi +d'altro non si occupa che delle disgrazie degli uomini, si supponesse +che i tempi di cui essa non parla siano stati meno infelici. Non tutte +le calamità sono istoriche, loro abbisognando un certo qual grado di +grandezza e di nobiltà perchè possano richiamare la nostra attenzione, +ed imprimersi nella nostra memoria. Acciocchè gli stessi contemporanei +ci trasmettano i fatti circostanziati dell'età loro, d'uopo è che le +calamità siano comuni a molti individui, e che si possa a prima vista +comprendere il rapporto che corre fra la cagione e l'effetto. Le +disgrazie del diciassettesimo secolo erano di diversa natura; erano +tacite, e non sembravano dipendenti dalla politica: ognuno soffriva, ma +ognuno soffriva nella propria famiglia, come uomo e non come cittadino. +Avvelenate erano le private relazioni, distrutte le speranze, diminuita +la fortuna, mentre che i bisogni di ognuno andavano ogni giorno +crescendo: la coscienza invece di essere di sostentamento nella +sventura, rinfacciava continuamente le passate colpe; ed aggiugnendosi +la vergogna al dolore, ognuno sforzavasi ancora di nascondere agli occhi +del mondo le sue pene e d'involarne la memoria alla posterità . + +Perciò non si pensò ad enumerare tra le pubbliche calamità dell'Italia +la cagione forse più generale de' privati patimenti di tutte le famiglie +italiane; il torto, dico, fatto al sacro nodo del matrimonio con un +altro nodo, risguardato come onorevole, e che gli stranieri vedono +sempre in Italia con eguale stupore, senza poterlo comprendere; ed è +quello de' _cicisbei_, o de' _cavalieri serventi_. Questa sciagurata +moda essendo stata una volta introdotta nel diciassettesimo secolo +dall'esempio delle corti, ed essendo posta sotto la protezione di tutte +le vanità , la pace delle famiglie fu bandita da tutta l'Italia; verun +marito più non risguardò la sua consorte come una fedele compagna, +associata a tutta la sua esistenza; più non trovò in essa un consiglio +nel dubbio, un sostegno nell'avversità , un salvatore nel pericolo, una +consolatrice nella disperazione; niun padre osò assicurarsi che i +figliuoli a lui dati dal matrimonio fossero suoi; niuno si sentì legato +a loro dalla natura; e l'orgoglio di conservare il proprio casato, +sostituito al più dolce ed al più nobile affetto, avvelenò tutte le +domestiche relazioni. Quanto non demeritarono dell'umanità que' +principi, che riuscirono ad impedire che i loro sudditi conoscessero +qualcuno de' dolci affetti di sposi, di padri, di fratelli e di figli! + +Sebbene l'instituzione di tutti i ridicoli doveri de' cicisbei fosse per +avventura il più efficace mezzo di calmare gli spiriti irrequieti di +fresco ridotti in servitù, di snervare i coraggi troppo maschi, +d'effeminare i nobili ed i cittadini intolleranti del giogo, facendo +loro scordare che avevano perduto ciò che più non dovevano cercare, +forse si viene a far troppo onore alla penetrazione di coloro che +mutarono le costumanze d'Italia, supponendo che prevedessero tutte le +conseguenze delle nuove mode ch'essi introducevano; pure l'istinto del +delitto conduce più volte tanto direttamente allo scopo, quanto il +calcolo. + +Fino alla metà del sedicesimo secolo l'abitudine del lavoro era stata la +qualità distintiva degl'Italiani: a Firenze, a Venezia, a Genova il +primo ordine era dei mercanti; e le famiglie decorate di tutte le +dignità dello stato, della Chiesa o dell'armata, non perciò rinunciavano +al commercio. Filippo Strozzi, cognato di Leon X, padre del maresciallo +Strozzi e del gran priore di Capoa, amico di molti sovrani, il primo +cittadino dell'Italia, erasi fino alla fine della sua vita mantenuto +capo di una casa di banco. Ebbe sette figli; ma, malgrado la sua immensa +ricchezza, non ne aveva destinato veruno all'ozio. I principi vollero +sostituire a questa formidabile attività ciò che essi intitolarono un +nobil ozio; le armi castigliane inondavano l'Italia, ed essi chiamarono +in loro ajuto i pregiudizj castigliani, che coprivano con un profondo +disprezzo ogni specie di lavoro. Trassero tutti i loro cortigiani a +convertire le loro sostanze in terre, a destinarle a perpetuità al +primogenito della loro famiglia, sagrificando in tal modo all'orgoglio i +più giovani fratelli e le femmine, e condannando ad una costante inerzia +tutti i figli primogeniti per alterigia, tutti i figli cadetti per +impotenza. + +Per occupare l'ozio di tutto ciò che era cortigianesco, di tutto ciò che +venne onorato col titolo di nobiltà , per offrire nello stesso tempo un +compenso a quella folla di cadetti privati di ogni speranza, e per +sempre esclusi dal matrimonio, furono inventati i diritti ed i bizzarri +doveri dei cicisbei, o cavalieri serventi; questi furono interamente +fondati sopra due leggi che s'impose il bel mondo: niuna femmina più non +potè con decenza mostrarsi sola in pubblico; verun marito non potè, +senza esporsi al ridicolo, accompagnare sua moglie. + +L'esempio de' traviamenti de' grandi contribuì senza dubbio assai a +corrompere il popolo: quello della impudica Bianca Capello, e di tutti i +principi e principesse della casa Gonzaga, nel diciassettesimo secolo, +non poteva essere senza influenza: ma sebbene i costumi delle corti +fossero più corrotti, si era conosciuto l'intrigo e la galanteria fino +ne' tempi delle repubbliche, e questo disordine non bastava solo a +distruggere il carattere nazionale. Ciò che distingue il secolo +diciassettesimo è l'origine d'un pregiudizio antisociale, più del +libertinaggio funesto, dietro il quale facevasi pomposa mostra di ciò +che in addietro si nascondeva. Non fu già perchè alcune donne ebbero +degli amanti, ma perchè una donna non potè più mostrarsi in pubblico +senza un amante, che gl'Italiani cessarono d'essere uomini. + +Mentre che tutti i legami di famiglia furono rotti nel diciassettesimo +secolo con queste nuove costumanze, che, risguardate in seguito come +sole, consentanee all'eleganza, vennero bentosto imitate dalla intera +massa del popolo, il commercio fu oppresso da un mortal colpo per la +subita ritirata degli uomini industri e dei capitali; ne consumarono la +ruina i monopolj e le assurde gabelle sopra ogni vendita di tutti gli +oggetti commerciabili, stabilite dagli Spagnuoli in tutte le province +loro soggette. Frattanto il fasto andava crescendo a misura che +diminuivano i mezzi; quanto, secondo gli antichi costumi, erano +apprezzati l'ordine e l'economia, altrettanto furono tenuti in pregio +nelle corti lo splendore e il lusso, e a norma di questi furono fissati +i gradi. Gl'Italiani impararono in questo secolo (e furono loro maestri +gli Spagnuoli) l'arte di economizzare sui più pressanti bisogni per +accordare di più all'apparenza, di sopprimere tutti i comodi non veduti +per accrescere il fasto che abbacina gli occhi del pubblico. La spesa +diventò la misura della considerazione, e si diede lode al capo di +famiglia di tutto ciò che accordava al suo fasto ed a' suoi piaceri. + +Ne' tempi delle repubbliche, i cittadini, non cercando altra decorazione +che i suffragj de' loro concittadini, temevano di eccitare la loro +gelosia con ambiziose distinzioni. Nè ricevevano, nè davano titoli, e +non mettevano alla tortura il loro linguaggio per trovare formole più +ossequiose. In ogni cosa le nuove corti sostituirono la vanità +all'orgoglio nazionale; e le questioni di precedenza occuparono tutta la +loro politica. La rivalità tra la casa d'Este e la casa dei Medici, fra +questa e la casa di Savoja, non aveva altra vera cagione che la +rispettiva pretesa di ciascuna di andare innanzi all'altra nelle +cerimonie in cui si scontravano i loro ambasciatori. Successivamente i +sovrani si andavano arrogando nuovi titoli, mentre ne attribuivano +altresì dei nuovi a tutta la loro corte. Mentre passavano essi medesimi +per tutti i gradi d'illustrissimi, di eccellenze, di altezze, di altezze +serenissime, di altezze reali, creavano pei loro sudditi patenti senza +fine di marchesi, di conti, di cavalieri, loro cedendo in appresso la +qualificazione che essi avevano portata, e che cominciavano a +disprezzare. Tali decorazioni scendevano sempre più a basso nella folla; +più non iscrivevasi trent'anni sono al proprio calzolajo senza chiamarlo +_molto illustre_: ma col moltiplicare i titoli, non si erano +moltiplicati che i malcontenti e le mortificazioni; ognuno in cambio di +ciò che gli era accordato, non vedeva che quanto gli era ricusato; e non +eravi così magro gentiluomo, così piccolo ufficiale di milizia, che non +si tenesse mortalmente ferito quand'era per errore chiamato +_chiarissimo_ ed _eccellentissimo_, quand'egli aspirava +all'_illustrissimo_. + +Le leggi, le costumanze, l'esempio, la stessa religione, tal quale era +praticata, miravano a sostituire in ogni cosa l'egoismo ad ogni mobile +più nobile. Ma mentre che si sforzavano gli uomini di riportare ogni +cosa a sè medesimi, nello stesso tempo si privavano di tutte le +soddisfazioni che avrebbero potuto trovare in sè medesimi. Il padre di +famiglia, ammogliato con una donna non di sua scelta, da lui non amata, +e dalla quale non era amato, circondato da figliuoli di cui non sapeva +di essere padre, che non pensava ad educare, e de' quali non si curava +di acquistare l'amore, continuamente disturbato nella propria famiglia +dalla presenza dell'amico di sua moglie, separato da alcuni de' suoi +fratelli e sorelle, e ch'erano stati fino dalla fanciullezza chiusi ne' +conventi, e stancheggiato dall'inutilità degli altri, i quali, per loro +parte d'eredità , avevano sempre diritto alla sua mensa, non era da tutti +risguardato che come l'amministratore del patrimonio della famiglia. +Egli era soltanto risponsabile della sua economia, mentre che tutti gli +altri, fratelli, sorelle, moglie e figli, erano entrati in una segreta +lega per deviare a loro profitto il più che potevano della comune +entrata, per godere, per mettersi essi medesimi al largo, senza curarsi +delle difficoltà in cui poteva trovarsi il loro capo. + +Questo capo di famiglia più non era il vero proprietario del fondo +patrimoniale; più non aveva verun mezzo di accrescerlo, mentre che le +imposte, le pubbliche calamità e l'accrescimento del lusso lo andavano +sempre diminuendo. La sostanza che ricevuto aveva da' suoi maggiori era +tutt'intera sostituita a perpetuità . Dessa non apparteneva alla vivente +generazione, ma a quella che non era ancora nata. Il padre di famiglia +non poteva nè ipotecare, nè mutare, nè vendere; se qualche stravaganza +giovanile gli aveva fatto contrarre un debito, le sole sue entrate +potevano essere prese per pagarlo, ed intanto egli doveva per vivere +contrarne un altro. Il legame impostogli dal suo antenato per conservare +la sua sostanza, gl'impediva di usarne. Per ogni impreveduto bisogno +doveva valersi dei capitali destinati all'agricoltura, i soli di cui +potesse disporre, ed i soli che avrebbero dovuto essere intangibili. Con +ciò ruinava quelle terre che non aveva diritto di vendere, e le numerose +famiglie de' coloni erano con lui vittime della sua inconsiderazione, di +quella de' suoi parenti, o dell'accidentale disgrazia che aveva +danneggiata la sua sostanza. + +S'egli cercava onori per sottrarsi ai dispiaceri che trovava nella +propria casa, si vedeva ad ogni istante mortificato da tutte le vanità +gelose della sua; se voleva mettersi in sulla strada de' pubblici +impieghi, non poteva avanzarsi che colle arti dell'intrigo, +coll'adulazione e colla bassezza; e se aveva delle processure, le sue +ragioni venivano compromesse dalle interminabili lentezze del foro, o +sagrificate dalla venalità de' giudici; se aveva nemici, i suoi beni, la +libertà , la vita, erano in balìa di segreti delatori, di arbitrarj +tribunali. Non amando che sè medesimo, non trovava in sè medesimo che +pene e cure. Per sottrarsi ai suoi dispiaceri era in certo qual modo +costretto a seguire l'universale tendenza della sua nazione verso i +piaceri sensuali, ed abbandonandovisi, apparecchiavasi ancora in mezzo a +questi nuove pene e nuovi tormenti. + +Tale era nel diciassettesimo secolo la situazione di quasi tutti i +sudditi italiani; ed in tal guisa tra le feste ed i divagamenti della +vita, la sventura li raggiugneva in ogni luogo senza lasciare veruna +traccia nella storia. Rispetto agli avvenimenti del secolo di cui lo +storico vuole farsi carico, ove si confronti col precedente, vi si +troveranno per avventura minori calamità generali e più umiliazioni, un +minor numero di quei patimenti violenti e rapidi che sembrano esaurire +le forze della natura umana, ma altrettanta miseria e maggiore +avvilimento. + +Carlo V aveva unita l'Italia alla monarchia spagnuola. Filippo II nel +lungo suo regno l'aveva mantenuta in una stretta dipendenza; e sebbene +tutti gli stati che gli erano subordinati avessero cominciato a deperire +nell'istante in cui erano passati in suo potere, pareva che sotto di lui +la monarchia spagnuola andasse riparando con esterne conquiste la +perdita delle interne sue forze. Invano l'oppressione aveva spinti alla +ribellione i Mori di Granata e gli Olandesi ne' Paesi bassi; invano +l'Oceano aveva inghiottite le formidabili flotte di Filippo; invano la +Francia e l'Olanda erano lorde del sangue de' suoi soldati; invano il +sempre crescente disordine delle sue finanze l'aveva ridotto a fare un +ignominioso fallimento; ad onta di tutto ciò quando venne a morte il 13 +di settembre del 1598 era tuttavia il più formidabile monarca d'Europa. +Non eravi sovrano che ardisse tentare con lui la sorte delle armi, e +niuno stato poteva conservare a lui vicino la propria indipendenza. Il +diciassettesimo secolo vide regnare tre principi della linea austriaca +di Spagna, successori di Filippo. Suo figlio Filippo III morì il 31 +marzo del 1621; Filippo IV, suo nipote, mancò il 7 settembre del 1665; e +suo pronipote Carlo II morì il primo di novembre del 1700. La crescente +incapacità di questi tre sovrani, la debole loro pusillanimità , e +l'imprudenza de' loro favoriti e de' loro primi ministri, affrettarono +il decadimento della monarchia spagnuola, e fecero che il disprezzo +sottentrasse allo spavento che aveva inspirato. + +Pure questo decadimento della monarchia spagnuola non somministrò +all'Italia i mezzi di spezzare le sue catene. I tentativi fatti dalle +province suddite del re di Spagna furono mal combinati e mal diretti, e +non ottennero che una più crudele oppressione: rispetto ai piccoli +sovrani che si erano posti sotto la protezione della Spagna, più non +avevano bastante energia per desiderare maggiore libertà . Talvolta +pendevano incerti tra questo giogo e quello della Francia; si +avvicinavano momentaneamente a Lodovico XIV, di cui conoscevano +l'ascendente; ma bentosto non sentendosi appoggiati da bastante buona +fede, ricadevano nelle antiche loro abitudini, e non volevano, per la +speranza di lontano ajuto, esporsi all'inimicizia de' loro prossimi +vicini. + +L'autorità di Filippo III sopra l'Italia non fu turbata dalla rivalità +del re di Francia. Vero è che durante parte del suo regno ebbe per +antagonista il grande Enrico; ma questo principe, che voleva rialzare i +suoi stati dallo spossamento cui gli avevano ridotti le guerre civili, +evitò le battaglie, e si chiuse in certo qual modo l'ingresso +dell'Italia. La reggenza tutt'affatto austriaca di Maria de' Medici più +non diede alla Spagna motivo d'inquietudine. Filippo IV, più debole che +suo padre, ebbe più formidabili antagonisti. I due ministri Richelieu e +Mazarino, durante tutta la loro amministrazione, altro scopo non si +proposero che l'abbassamento della casa d'Austria. Cominciando dal 1621, +in cui Richelieu prese a proteggere contro gli Spagnuoli i diritti de' +Grigioni protestanti sopra la Valtellina, fino alla pace de' Pirenei del +7 di novembre del 1659, la Spagna e la Francia furono quasi sempre in +guerra: ma la Francia non aveva in allora nè un re che sapesse mettersi +alla testa delle armate, nè ministri guerrieri; onde non si lasciò +allettare da lontane spedizioni. Non perciò fu meno prodiga di sangue e +di tesori che in tempo dei più gloriosi regni di Lodovico XII e di +Francesco I: ma le sue armi in Italia quasi non oltrepassarono i confini +della Valtellina e del Piemonte. Per vero dire i principali suoi sforzi +venivano diretti contro la Fiandra e la Germania, ma non devesi perciò +meno notare quale proprio carattere di tutte le guerre dirette dai due +cardinali, che lo scopo loro fu piuttosto la devastazione che la +conquista, e che ruinavano la Spagna senza riuscire utili alla Francia. + +Il terzo periodo stendesi dalla pace de' Pirenei fino alla guerra della +successione di Spagna, e corrisponde al regno di Carlo II, siccome agli +anni più gloriosi di quello di Lodovico XIV. In questo tempo gli ultimi +monarchi austriaci di Madrid, tutta sentendo la propria debolezza, +cercavano ad ogni prezzo di schivare la guerra, mentre che il Francese, +credendo di non potere acquistare gloria che colle armi, avidamente +coglieva tutte le occasioni di attaccare i suoi vicini, senza perdere +tempo a pesare la giustizia o l'apparente validità dei pretesti che egli +impiegava. Nè Lodovico XIV, nè veruno de' suoi consiglieri, hanno potuto +credere ben fondati i titoli della regina madre reggente di Francia a +dividere la successione di Filippo IV. Altro vero motivo non aveva la +guerra che il sentimento della forza opposta alla debolezza, ed i +manifesti altro non erano che una grossolana ipocrisia, che sarebbe +stato meglio di risparmiare. Non pertanto in questo periodo, che costò +tanto sangue all'umanità , l'Italia fu meno che il rimanente dell'Europa +il teatro della guerra generale. Le armi francesi quasi non la +visitarono che allorquando la vanità di Lodovico XIV compiacquesi nel +1662 di umiliare papa Alessandro VII, in occasione del preteso insulto +fatto dai Corsi al suo ambasciatore, e quando nel 1684 desolò la +repubblica di Genova con un barbaro bombardamento. Altronde i piccoli +principi, imbarazzati dalla libertà che loro rendeva l'indebolimento +della Spagna, si volsero verso l'imperatore per deferirgli il loro +vassallaggio, ed essere spalleggiati dalla sua protezione; quantunque +Leopoldo I, che salì sul trono imperiale nel 1658, e che vi si tenne +fino al 1705, non si facesse in Italia conoscere che colle vessazioni e +colla rapacità dei suoi generali. + +Il ducato di Milano ed i regni di Napoli, di Sicilia e di Sardegna, +rimasero tutto il diciassettesimo secolo sotto il dominio degli +Spagnuoli. Non avendo il ducato di Milano in questo spazio di tempo +manifestate nè una volontà nazionale, nè una risoluzione che gli +appartenesse, desso, non altrimenti che le altre province della vasta +monarchia austriaca, non può essere argomento di separata istoria; desso +soffrì come le altre il fasto e l'impero del duca di Lerma, del conte +duca d'Olivarès, di don Luigi di Haro, i quali, essendo primi ministri e +favoriti, dispoticamente governavano il re ed il regno; soffrì ancora +più delle altre province, perchè la guerra tra la Francia e la casa +d'Austria, avendo in tutto il secolo avuto per oggetto, in Italia il +possedimento del Piemonte, del Monferrato, della Valtellina e del ducato +di Mantova, mai non si allontanò dai confini del Milanese. Pure questa +guerra si trattò, se non con minore crudeltà , almeno con minore attività +che non si trattarono quelle del precedente secolo; ed i suoi guasti, +come i giornalieri errori del governo, non bastarono a controbilanciare +la maravigliosa fertilità di quel bel paese, o a distruggere le +dispendiose opere colle quali gli antichi suoi proprietarj avevano +signoreggiate le acque, facendole servire ad accrescere le ricchezze +delle campagne. + +In questo secolo la storia conserva un perfetto silenzio intorno al +vice-regno di Sardegna; ma i regni di Napoli e di Sicilia fecero almeno +parlare di loro cogl'infruttuosi loro sforzi per iscuotere la tirannide +spagnuola. + +Le entrate del regno di Napoli, alla metà del XVII secolo, ammontavano a +sei milioni di ducati; e le spese dell'amministrazione della flotta e +dell'armata, comprese ancora le ambascerie d'Italia, non assorbivano più +di un milione e trecento mila ducati. Riputavasi, a dir vero, che +settecento mila ducati erano impiegati nel regno in segrete spese, o +dilapidati dagli ufficiali del re; ma quattro milioni di ducati, o i due +terzi delle ordinarie entrate uscivano ogni anno del regno per pagare i +debiti o le armate della Spagna[255]. Un tale impiego dei tributi del +popolo a pro di una politica per la quale egli non prendeva verun +interesse, lo rendeva estremamente scontento; ma il di lui cattivo umore +veniva in oltre accresciuto dal progressivo accrescimento di tutti i +carichi. In forza dei privilegj dello stato, riconosciuti da Ferdinando +e da Carlo V, veruna nuova imposta poteva essere ordinata senza +l'assenso del parlamento, che rappresentava la nobiltà ed il popolo; ma +da gran tempo il parlamento più non si adunava, ed ogni giorno i vicerè, +stimolati dalla loro corte, inventavano qualche nuova gabella, e sempre +più angustiavano con insopportabili pesi un popolo di già estremamente +oppresso. Gli Spagnuoli, in conseguenza della consueta loro ignoranza +dell'economia politica, gravavano con queste gabelle quasi tutte le +derrate di prima necessità , tassando successivamente le carni, il pesce, +la farina, ed all'ultimo le frutta. I poveri, costretti di rinunciare ad +una consumazione che le imposte rendevano sempre più cara, si andavano +successivamente privando degli oggetti tassati. La gabella sulle frutta, +che si valutava per la sola città di Napoli quattrocento mila ducati, +parve loro fatta per rapir loro l'ultimo rifugio, togliendo loro il solo +cibo non ancora sproporzionato ai loro mezzi. Si sollevarono il 7 di +luglio del 1647 contro il duca d'Arcos, allora vicerè: un giovane +pescatore d'Amalfi, detto Maso o Tommaso Aniello, si fece loro capo; +bruciarono le baracche ove precisavasi l'imposta; minacciarono il +vicerè, e lo costrinsero a fuggire in castel sant'Elmo; incendiarono le +case di coloro che si erano arricchiti colle malversazioni delle +finanze; richiamarono i privilegj loro guarentiti da Carlo V; ed +all'ultimo sforzarono il governo, vinto in varj incontri, a trattare con +loro[256]. + + [255] _Istor. del conte Gualdo Priorato, p. IV, l. V, p. 208. + Venezia, 1648, 4.º_ + + [256] _Ist. del conte Gualdo Priorato, p. IV, l. V, p. 211. — + Giannone stor. civile, l. XXXVII, c. II, t. IV, p. 509._ + +Di quest'epoca uno spirito di libertà pareva che tutta animasse +l'Europa. Gli Olandesi avevano fatto riconoscere e rispettare la loro +repubblica; gl'Inglesi tenevano Carlo I prigioniero ad Hampton-Court; i +Francesi facevano la guerra a Mazarino ed alla reggente; i Portoghesi +avevano scosso il giogo della Spagna; i Catalani erano sollevati; ed in +Sicilia era scoppiata un'insurrezione, prima ancora di quella che poi si +manifestò in Napoli. Ma quasi in ogni luogo l'inquietudine ed i lunghi +patimenti avevano sollevati i popoli contro intollerabili abusi, prima +che i popoli stessi avessero bastanti lumi per correggere i loro +governi, o per fondarne di nuovi sopra migliori principj. Il popolaccio +si pose alla testa de' movimenti degl'insorgenti e loro diede uno +spaventoso carattere. Gli uomini di più elevato ordine, che più ancora +della plebe avevano bisogno di libertà , abbandonarono non pertanto una +causa pur troppo frequentemente macchiata dai delitti; vedevano da un +canto lo stendardo del dispotismo, dall'altro quello dell'anarchia, e +non sapevano quale seguir dovessero. I patimenti del popolo e la stessa +sua ignoranza, ch'erano l'opera del governo, giustificavano, a dir vero, +il suo odio; ma la più dannosa di tutte le passioni cui gli oppressi +possano darsi in preda, è quella della vendetta, la quale fa andare a +male quasi tutte le rivoluzioni. + +Il duca d'Arcos diffidava non meno de' gentiluomini napolitani che del +popolo; sapeva di avere violati tutti i privilegj, di avere amaramente +mortificati quei gentiluomini che potevano per altro sollevare tutte le +province, col credito loro presso i contadini loro vassalli, ed +aggiugnerle alla capitale. Giudicò adunque essere prima di tutto +conveniente cosa di spargere tra loro la disunione. Perciò incaricò i +gentiluomini di dare al popolo simulate proposizioni di conciliazione; +li persuase a leggere un falso privilegio di Carlo V, a rendersi garanti +di false scritture, e li trasse così avanti nelle proprie perfidie, che +il popolaccio, credendoli essere stati strumenti degl'indegni artificj +del vicerè, rivolse contro di loro quel furore che a bella prima +concepito aveva contro gli Spagnuoli, ne uccise molti, ed incendiò le +loro case. Gli altri gentiluomini, sebbene convinti che il solo vicerè +era colpevole del sangue de' loro fratelli, furono costretti di +assecondarlo, perchè più non ottenevano confidenza, nè trovavano +sicurezza nell'opposto partito[257]. + + [257] _Ist. del conte Gualdo Priorato, p. IV, l. V, p. 216._ + +Non la data fede, non i giuramenti per quanto fossero solenni, potevano +incatenare le vendette del governo spagnuolo. Fu in mezzo alla chiesa +del Carmine, nell'istante in cui faceva leggere al popolo gli articoli +della pace che aveva in allora giurata, che il duca d'Arcos fece fare +una scarica di archibugiate sopra Masaniello ed i compagni di lui[258]. +Questo capo di fazione, per una straordinaria felicità , non rimase +ferito, ed il vicerè, dichiarando di non conoscere i banditi da lui +adoperati, li sagrificò al furore del popolo per ricuperare il proprio +credito; poi, continuando a trattare della pace, invitò Masaniello ad un +convito di riconciliazione, nel quale gli fece servire una bevanda che +lo trasse di senno. Il favorito del popolo perdette allora la confidenza +del suo partito a motivo delle sue stravaganze e delle sue crudeltà ; ed +il duca d'Arcos ne approfittò per farlo assassinare il 16 di +luglio[259]. + + [258] _Istor. del conte Gualdo Priorato, p. IV, l. V, p. 220._ + + [259] _Ivi, p. 225. — Giannone, l. XXXVII, c. II, p. 517._ + +Ne' pochi giorni in cui si mantenne il suo potere, Masaniello aveva +esercitata sul popolo la più illimitata autorità . I naturali talenti del +giovane pescivendolo, e la pronta ubbidienza della plebaglia ai voleri +di lui, avevano atterrito il duca d'Arcos, e strappategli tutte le +concessioni colle quali aveva cercato di calmare la sedizione; ma le +ritirò tutte tostochè si fu disfatto del suo nemico. Credette allora di +potere annullare senza pericolo le obbligazioni recentemente contratte; +ma il 21 di agosto ricominciò la sedizione con maggior furore che mai, e +gli Spagnuoli, conoscendosi troppo deboli, si ridussero a fare una nuova +capitolazione[260]. Ad ogni modo quando colle più solenni promesse +ebbero persuaso il popolo a deporre le armi, i tre forti che +signoreggiano Napoli, e la flotta di don Giovanni d'Austria, ch'era +entrata in porto, cominciarono tutt'ad un tratto, il 5 ottobre a +mezzodì, a cannonare ed a bombardare la città ; e mentre il popolo +disarmato, atterrito, sorpreso, chiedeva tuttavia la cagione di così +impreveduto attacco, sbarcarono dalla flotta sei mila uomini delle bande +spagnuole, con ordine di uccidere tutto quanto incontrerebbero[261]. + + [260] _Istor. del conte Gualdo Priorato, p. IV, l. IV, p. 273._ + + [261] _Ivi, l. V, p. 278. — Giannone, l. XXXVII, c. III, p. 520._ + +Ma la popolazione di Napoli ammontava a più di quattrocento mila uomini. +Gl'insorgenti, quasi tutti senza casa e senza beni, non avevano che +temere dal bombardamento: combattendo essi senza ordine, non si +accorgevano di tutte le perdite che andavano facendo, e l'uccisione che +accadeva in una strada non era conosciuta nella vicina, ove cominciava +la zuffa. Il popolaccio camminava dall'uno all'altro tetto gettando +pietre e tegole sopra i soldati, poscia fuggiva prima che dalla truppa +di linea potesse essere raggiunto. Dopo due giorni di battaglia, +gl'insorgenti attaccarono i soldati oppressi dalla fatica, e, +cacciandoli da tutti i posti, li costrinsero a ripararsi nelle tre +fortezze, o sopra la flotta, restando essi padroni della città [262]. + + [262] _Ist. del conte Gualdo Priorato, p. IV, l. VI, p. 278._ + +Solamente dopo questo fatto i Napolitani cominciarono a trattare coi +Francesi, chiamando in loro ajuto Enrico di Lorena, duca di Guisa, che +in allora trovavasi a Roma. Costui, per parte di donne discendendo dalla +seconda casa d'Angiò, credeva di avere alla corona di Napoli legittimi +diritti, che sperava di mettere in campo in così favorevole occasione, e +faceva capitale sui soccorsi della Francia. Si recò subito a Napoli, ove +fu dichiarato generalissimo e difensore della libertà . Di già cominciava +ad essere proferito il nome di repubblica di Napoli, e ad essere accolto +con entusiasmo dal popolo, ed in tutte le province, che si erano +sollevate in sull'esempio della capitale[263]. + + [263] _Gualdo Priorato, p. 283. — Limiers Hist. de Louis XIV, l. I, + p. 129. — Giannone, l. XXXVII, c. III, p. 521._ + +Ma il popolo napolitano, sotto il dominio degli Spagnuoli, non aveva +acquistati nè i costumi, nè le abitudini, nè le opinioni colle quali si +fonda una repubblica. Egli non pensava che a far passare in altre mani +l'autorità arbitraria, invece di distruggerla; ubbidì ciecamente a +Masaniello poi a Gennaro Annese ed al duca di Guisa, nello stesso modo +che aveva ubbidito al vicerè; loro permise di regnare coi supplicj, e +non vi fu mai giustizia sommaria più pronta nè più ingiusta che quella +di questi favoriti della plebaglia. Nella sua cieca superstizione quel +popolo contò assai più sui miracoli della Madonna del Carmine, su quelli +dello stesso Masaniello, che risguardava quale santo, che sopra i proprj +sforzi. Passando da una cieca confidenza ad una insensata diffidenza, fu +tradito da tutti coloro cui affidò il suo potere, e trasmutò in accaniti +nemici tutti coloro che perseguitò con ingiuriosi sospetti; soprattutto +continuò troppo lungamente a proclamare colle sue grida il re di Spagna, +a pretendere di mantenersegli fedele, ed a rigettare sugli Spagnuoli il +nome di ribelli. Gli è questo un grand'errore, di credere che le parole +adoperate contro il loro senso naturale possano fare illusione sul fondo +delle cose. È meno pericoloso per coloro che si ribellano il confessarsi +apertamente ribelli; ed i Napolitani avevano bastantemente sperimentato +il carattere di Filippo IV e del suo ministero, per essere certi che +Filippo non verrebbe con loro a patti che per ingannarli. + +Il duca di Guisa, invece di costituire la repubblica che lo sceglieva +per suo capo, non pensò che ad attribuirsi un assoluto potere; si mostrò +geloso di tutti i diritti della nazione, di tutti quelli dei suoi +magistrati, ed in particolare dell'opinione che aveva presso il popolo +Tomaso Annese, il più destro partigiano della libertà ed il vero capo +della rivoluzione. Siccome il Guisa nulla aveva fatto pel popolo, così +non ottenne dal medesimo que' generosi sforzi che inspira il solo amore +della libertà . Gennaro Annese, irritato di non avere altro fatto che +mutare padrone, e temendo per sè medesimo la gelosia del Guisa, cominciò +celatamente a trattare cogli Spagnuoli. All'ultimo vendette loro la +propria patria, aprendone loro le porte il 4 aprile del 1648, mentre che +il Guisa aveva fatta una sortita con un piccolo corpo d'armata per +agevolare l'arrivo delle vittovaglie. Ad un giogo più assai pesante del +primo venne assoggettata la città di Napoli, ed altro conforto non ebbe +il popolo che quello di vedere coloro che lo avevano tradito cadere +vittima della propria perfidia. Il duca d'Arcos aveva perduta la carica +di vicerè, ed era stato richiamato in Ispagna; il duca di Matalona ed il +principe don Francesco Toralto, da lui persuasi con altri gentiluomini +napolitani a tradire i loro compatriotti, vennero uccisi dal popolo +furibondo; il duca di Guisa, fatto prigioniero dagli Spagnuoli, non +ottenne la sua libertà che nel 1652; e Gennaro Annese, che aveva +restituita la corona a Filippo IV, e data la sua patria in mano agli +Spagnuoli, perì sopra un patibolo, per ordine di quel re ch'egli aveva +ristabilito, insieme a quasi tutti coloro che avevano avuta qualche +parte nelle turbolenze; provando in tal maniera che verun servigio, per +quanto possa essere grande, cancella agli occhi di un despota le passate +ingiurie, e che verun giuramento lo lega verso coloro che una volta +tentarono di scemare la sua potenza[264]. + + [264] _Gualdo Priorato, p. IV, l. VIII, p. 404. — Gio. Batt. Birago + Ist. memorabile de' nostri tempi parte V, annessa all'opera di + Alessandro Ziliolo, l. VI, Ven. 1654, in 4.º — Muratori ad ann. — + Giannone, l. XXXVII, c. IV, p. 529. — Lahode Histoire de Louis XIV, + t. I, l. V, p. 186._ + +La sollevazione di Palermo, scoppiata il 20 maggio del 1647, fu meno +lunga e meno importante che quella di Napoli; ma press'a poco andò +soggetta alle stesse crisi. Il vicerè di Sicilia, don Pedro Faxardo de +Zuniga, marchese de los Velez, non fu nè meno perfido, nè meno crudele +del duca d'Arcos. Giuseppe d'Alessi, filatore d'oro, nativo di Polizzi +in Sicilia, ebbe in quest'insurrezione le stesse parti che Masaniello a +Napoli; come lui fu ucciso il 22 di agosto da' suoi partigiani, +comperati dal vicerè, e come lui fu pianto da quel popolo che avrebbe +dovuto difenderlo. Per ultimo a Palermo come a Napoli, dopo un'amnistia +solennemente accordata, fu tirato nelle strade a mitraglia sopra il +popolo, vennero appiccati tutti i capi, e le gabelle, che avevano +cagionata la ribellione, e che il vicerè aveva abolite, furono +ristabilite in tutta la loro estensione[265]. + + [265] _Gualdo Priorato, p. IV, l. IV, p. 159, 173. — Ist. memorabili + de' nostri tempi di Gio. Batt. Birago, p. V, l. III. — Muratori ad + An. — Giannone, Ist. civile, l. XXXVII, c. II, t. IV, p. 511._ + +Ma nello stesso secolo venne scossa in Sicilia l'autorità spagnuola da +un'altra sollevazione, dalla quale potevano aspettarsi più serie +conseguenze, perchè gl'insorgenti trovavansi spalleggiati da Lodovico +XIV, in allora giunto al più elevato grado della sua possanza. Tale +insurrezione scoppiò in Messina in agosto del 1674. Sola di tutte le +città della Sicilia Messina era di que' tempi governata, piuttosto come +repubblica che come municipio, da un senato scelto in città , di cui il +governatore spagnuolo altro non era che il presidente con limitatissima +autorità . La libertà aveva conservata a Messina una prosperità +sconosciuta in tutti gli altri regni di casa d'Austria. La città contava +sessanta mila abitanti; il commercio vi aveva adunate grandissime +ricchezze; le arti, le manifatture, l'agricoltura venivano egualmente +incoraggiate; ma gli Spagnuoli risguardavano tanta prosperità come un +pericoloso esempio per le vicine città , alle quali la vista di cotale +prosperità poteva far desiderare i privilegj che avevano da gran tempo +perduti. Altronde i governatori hanno tutti la stessa avversione per +quei diritti che autorizzano i loro amministrati a resistere loro, e +sono sempre solleciti di sopprimerli. Don Diego Soria, governatore di +Messina, oppressava la città con nuove gabelle, sprezzava apertamente i +diritti del senato, e cadde pure in sospetto d'aver voluto far perire +tutti i senatori un giorno che li fece arrestare nel proprio palazzo. +Questo forse malfondato timore fece scoppiare l'insurrezione. Gli +Spagnuoli, scacciati dalla città , si ripararono nelle quattro fortezze +che la circondano. Alcuni deputati spediti al duca d'Etrèe, ambasciatore +in Roma di Lodovico XIV, gli offrirono pel suo re il possedimento di +Messina, e con essa la sovranità della Sicilia. Tale offerta fu +dall'ambasciatore avidamente accettata ed in appresso dalla sua corte. +Lodovico XIV venne in Messina proclamato re di Sicilia; ed il +commendatore Alfonso di Valbella si recò con sei navi da guerra a +prendere possesso di quella città [266]. + + [266] _Muratori An. d'Italia ad an. 1674, t. XI, p. 324. — Limiers + Hist. de Louis XIV, l. VII, t. II, p. 276. — Giannone, l. XXXIX, c. + III, p. 609. — Lahode Hist. de Louis XIV, t. III, l. XXXV, p. 516._ + +Nel susseguente anno il duca di Vivonne, ed in appresso il signore di +Quesne intrapresero la conquista delle altre città della Sicilia, e la +difesa di quelle che di già erano dai Francesi possedute. Accanite zuffe +ebbero luogo tra i Messinesi e gli Spagnuoli, tra i Francesi e gli +Olandesi alleati della corte di Spagna. Fu appunto nella più sanguinosa +di tali battaglie che il valoroso ammiraglio Olandese Ruyter fu +mortalmente ferito il 22 aprile del 1676[267]. + + [267] _Muratori An. d'Italia ad an. 1674, 1675, 1676. — Limiers + Hist. de Louis XIV, l. VII, t. II, p. 299-308 e segu. — Abregé de + l'Hist. de la Hollande, c. XIV, p. 890, t. III. — Lahode Hist. de + Louis XIV, t. IV, l. XXXVII, p. 41._ + +Però Lodovico XIV aveva perduta la speranza di occupare tutta intera la +Sicilia; e quando si aprirono in Nimega le conferenze per la pace, +conobbe bentosto che una delle condizioni, cui sarebbe forzato di +accettare, sarebbe l'evacuazione di Messina. Facendo di cotale cessione +un articolo del trattato, avrebbe potuto facilmente ottenere un'amnistia +per coloro che l'avevano servito, e fors'anco la ratifica degli antichi +loro privilegj; ma parvegli che il proprio orgoglio avrebbe meno +sofferto evacuando spontaneamente la città , senza condizione, senza +esservi forzato, e come una semplice operazione militare. Prima del 17 +di settembre del 1678, giorno in cui fu sottoscritta la pace di Nimega +colla Spagna, Lodovico XIV mandò ordine al maresciallo de la Feuillade, +che aveva il comando di Messina, di rassegnare la guardia della città +agli abitanti, e di partire immediatamente con tutti i Francesi. Il +senato ricevette questo crudele avviso, allorchè quasi tutti i Francesi +erano di già imbarcati; desso supplicò la Feuillade di sospendere la sua +partenza almeno pochi giorni, poichè non gli sovrastava verun pericolo, +e di accordare in tale maniera agli sventurati Messinesi il tempo +d'imbarcarsi con lui, onde sottrarsi ai carnefici della Spagna; per +somma grazia non potè ottenere dal maresciallo che quattr'ore di +ritardo. In così breve spazio di tempo si rifugiarono sulla flotta +francese sette mila persone, ma con tanto precipizio che tutte le +famiglie si trovarono separate, e che in questa scena di spavento non vi +fu una sola madre di famiglia che non perdesse lo sposo, il fratello, o +taluno de' suoi figliuoli, non un fuggiasco che potesse seco trasportare +soltanto tutto il suo effettivo danaro, o i suoi più preziosi effetti. +Bentosto, il maresciallo, temendo che la sua flotta non fosse troppo +carica, fece spiegare le vele, mentre due mila persone gli tendevano +ancora dalla riva le braccia, e chiedevano ad alte grida di essere +ricevuti a bordo. + +Pur troppo giusto era lo spavento di quegli sciagurati. Il vicerè don +Vincenzo Gonzaga pubblicò, gli è il vero, un'amnistia quando entrò in +Messina, ma la corte di Madrid non tardò ad annullarla. Vennero +confiscati tutti i beni de' fuorusciti; la città fu privata di tutti i +suoi privilegj, e vi s'innalzarono monumenti ond'eternare la memoria del +suo gastigo; furono banditi tutti coloro che avevano avuto qualche +impiego sotto i Francesi, e condannati a morte quelli che avevano presa +una parte più attiva nella ribellione. Di sessanta mila abitanti che +popolavano quella città , appena ne rimasero undici mila; e questa misera +città non potè mai più rifarsi da tanto infortunio[268]. + + [268] _Muratori Ann. d'Italia ad an. 1678, t. XI, p. 341. — Giannone + Ist. civile, l. XXXIX, c. IV, p. 623._ + +Dall'altro canto coloro, che dopo essersi sagrificati per la Francia, +confidavano nella riconoscenza di Lodovico, e che il maresciallo de la +Feuillade aveva condotti sulla sua flotta, vennero ripartiti in varie +città della Francia e mantenuti a spese del re per un anno e mezzo; ma +questi improvvisamente ordinò loro sotto pena della vita di uscire dal +suo regno, e li privò d'ogni sussidio. Si videro allora uomini +d'illustri natali, che fin allora avevano vissuto nell'opulenza, ridotti +alla mendicità , ed altri riuniti in bande farsi assassini di strada. +Mille cinquecento de' più disperati passarono in Turchia, ove abjurarono +la fede, non volendo altri compagni che coloro, i quali abborrivano +com'essi tutti i principi cristiani. Per ultimo soli cinquecento +ottennero passaporti dagli ambasciatori spagnuoli per rientrare in +patria; ma il nuovo vicerè di Sicilia, il marchese de las Navas, gli +fece imprigionare di mano in mano che arrivavano; e tutti, ad eccezione +di quattro, furono condannati o alla forca o alle galere[269]. + + [269] _Muratori An. d'Italia ad an. 1678. — Lahode Hist. de Louis + XIV, l. XXXIX, t. IV, p. 169._ + +Gli altri stati d'Italia furono ben lontani dal provare in questo secolo +rivoluzioni di tanta importanza. Di tredici papi, che successivamente +occuparono la cattedra di san Pietro, da Clemente VIII a Clemente XI, +tre soltanto richiamano l'attenzione dello storico sul loro regno per +avvenimenti di qualche importanza. Paolo V, dal 1605 al 1621, per le sue +contese colla repubblica di Venezia; Urbano VIII, dal 1623 al 1644, per +la guerra de' Barberini; ed Alessandro VII, dal 1655 al 1677, per gli +oltraggi ricevuti da Lodovico XIV. + +Paolo V, conosciuto prima sotto il nome di cardinale Camillo Borghese, +godeva somma riputazione per l'integrità de' suoi costumi, pel suo zelo +per la religione, ed in particolare pel suo grande attaccamento alle +immunità ecclesiastiche, le quali fino nel primo anno del suo regno si +credette chiamato a difendere, perchè il consiglio del dieci aveva, in +Venezia, fatti imprigionare un canonico di Vicenza, ed un abbate di +Nervesa, accusati di enormi delitti, e perchè in tale occasione la +repubblica aveva pure richiamata in vigore un'antica legge che vietava +agli ecclesiastici l'acquisto di nuovi stabili. Paolo V intimò al doge +di Venezia, sotto pena di scomunica, di dare in mano al nunzio Mattei i +due prigionieri ecclesiastici e di rivocare una legge che sembravagli +contraria ai diritti della Chiesa. Paolo V era persuaso che niun sovrano +oserebbe resistere all'autorità pontificia; lo zelo religioso era stato +riscaldato dai papi allevati nei tribunali dell'inquisizione che si +erano succeduti in sul declinare del precedente secolo, dal fanatismo di +Filippo II, dalla riforma del concilio di Trento, e dalla violenza delle +guerre di religione di fresco terminate in Francia, e non ancora spente +in Fiandra. La fermezza della repubblica di Venezia gli recò non poco +stupore, e forse fu cagione che non procedesse a nuove usurpazioni. +Piuttosto che cedere, i Veneziani incorsero la scomunica e l'interdetto +contro di loro fulminati il 17 aprile del 1606. Ordinarono, sotto pena +della vita, a tutti i preti e monaci dello stato di risguardare come non +avvenuto quest'interdetto, e di continuare la celebrazione de' divini +ufficj. I Gesuiti, i Teatini ed i Cappuccini, avendo ricusato di +ubbidire, furono costretti ad uscire dal territorio della repubblica, ed +i primi non vi furono nuovamente ricevuti che nel 1657. Paolo V, non +volendo cedere, cominciò a fare leva di truppe per ispalleggiare colle +armi i suoi decreti. I Veneziani fecero lo stesso, e chiesero +l'assistenza del re di Francia, loro alleato. Questi (Enrico IV) +s'interpose con zelo per terminare una lite che poteva risvegliare una +guerra generale. Spedì il cardinale di Giojosa a Venezia, indi a Roma +per trattare; ed appoggiò così bene la fermezza del senato di Venezia, +che la repubblica, nell'accomodamento conchiuso in Venezia, il 21 aprile +del 1607, nè rinunciò al diritto di tradurre gli ecclesiastici innanzi +ai tribunali secolari, nè alla legge che proibiva loro l'acquisto di +beni stabili, e soltanto consegnò al cardinale di Giojosa i due +ecclesiastici ch'erano stati imprigionati, dichiarando di farlo solo per +deferenza verso il re di Francia[270]. + + [270] _Muratori An. ad an. 1605, 1606, 1607. — Hist. de la + diplomatie Française 4 periode, l. II, t. II, p. 243-250. — Galluzzi + storia di Toscana, l. V, c. XI, t. V, p. 79. — Laugier Hist. de + Venise, t. X, l. XXXIX e XL, p. 350 e segu._ + +Durante il suo lungo papato Paolo V arricchì a dismisura i suoi nipoti; +una ragguardevole parte dell'_Agro Romano_ fu data ai Borghesi: e que' +vastissimi poderi, di mano in mano ch'erano posseduti da più ricchi +proprietarj, vedevano scemare il numero de' loro abitanti. I Borghesi +troppo ricchi per non dissipare con principesco lusso l'entrate loro +procurate dallo zio, non lo erano bastantemente per far coltivare la +provincia che possedevano, e che rimaneva perciò destinata al pascolo. + +Il cardinale Maffeo Barberini, innalzato alla santa sede il 6 d'agosto +del 1623, sotto il nome di Urbano VIII, fu ancora più prodigo dei beni +della chiesa verso i suoi nipoti. Nel periodo di ventun anni di regno, +loro abbandonò tutta la direzione degli affari della chiesa, e fece loro +avere più di cinquecento mila scudi d'entrata. Ma i Barberini non si +appagavano delle ricchezze; volevano approfittare del loro predominio +sullo spirito dello zio pressocchè rimbambito per acquistare i ducati di +Castro e di Ronciglione, feudi di casa Farnese, posti tra Roma e la +Toscana[271]. + + [271] _Ist. del conte Gualdo Priorato, p. III, l. II, p. 84. — + Michel le Vassor Hist. de Louis XIII, t. X, l. XLVIII, 2me part., p. + 117, seconde édit._ + +Di quest'epoca que' due ducati, siccome ancora quelli di Parma e di +Piacenza, erano governati da Odoardo Farnese nipote di Alessandro, +l'illustre rivale di Enrico IV. Credeva Odoardo di essere per ereditario +diritto un eroe ed un valente generale. Avendo contratti in Roma +gravissimi debiti, di cui non pagava le usure, aveva dato al governo +pontificio un plausibile pretesto per ordinare l'apprensione de' suoi +feudi e per proporgli in seguito un trattato di vendita o di permuta; ma +alle pretese dei Barberini egli oppose un'alterigia eguale alla loro, e +non volle sapere di convenzioni. In tale occasione scoppiò una guerra +tra la chiesa ed il duca di Parma nel 1641: e fu questa la sola in tutto +questo secolo che avesse origine italiana. Tutte le altre guerre, che +durante questo periodo insanguinarono il suolo della penisola, erano +state provocate da oltremontani interessi. Il duca di Modena, il gran +duca di Toscana, e la repubblica di Venezia presero parte in questa +guerra come alleati di Odoardo Farnese; fu guastato molto paese, e +ruinate le finanze della chiesa e del ducato di Parma; ma non pertanto +questa guerra fu ancora più ridicola che pregiudicevole ai combattenti. +Taddeo Barberini, prefetto di Roma e generale della chiesa, che aveva +adunati nel Bolognese diciotto in ventimila uomini, fuggì colla sua +armata, che interamente si disperse alla sola notizia dell'avvicinamento +del Farnese, sebbene si sapesse che questa non aveva più di tre mila +cavalli. Ma lo stesso Odoardo per la sua instabilità , per una +presontuosa ignoranza, e per una inconsiderata prodigalità , perdette +tutto il vantaggio che gli avevano dato la viltà de' suoi nemici e la +cooperazione de' suoi alleati. Perciò dovette riputarsi felice che, +colla pace sottoscritta in Venezia il 31 maggio del 1644, si +rimettessero le parti belligeranti nello stato in cui si trovavano prima +della guerra[272]. + + [272] _Muratori Ann. 1641 e segu. — Ist. del conte Gualdo Priorato, + p. III, l. VIII, p. 316. — Ist. della repub. Veneta di Battista + Nani, l. XII, p. 553-744, ediz. in 4.º ven. 1663. — Galluzzi stor. + di Toscana, l. VII, c. II, e III, t. VI, p. 137 e segu._ + +Nel diciassettesimo secolo i papi più non avevano sullo stato politico +dell'Europa quell'influenza che i loro predecessori avevano esercitata +nel sedicesimo. I Borboni non avevano loro mostrata giammai la medesima +deferenza che i monarchi spagnuoli. Pure dovevano i papi risguardarsi +per lo meno come sovrani ne' loro stati, ed in potere in tale qualità di +amministrare liberamente la giustizia nella propria capitale. Lodovico +XIV parve disposto a contrastare ad Alessandro VII tale prerogativa, +mantenendo, sotto nome di franchigia, la protezione che il suo +ambasciatore accordava agli abitanti di tutto un quartiere di Roma, +contro la giustizia papale. La disputa intorno alle franchigie, +cominciata nel 1660 e rinnovata nel 1662, spinse agli estremi i Corsici +della guardia del papa, i quali, dopo essere stati malmenati dai +servitori dell'ambasciata francese, vennero in corpo ad insultare ed +attaccare il duca di Crequì, ambasciatore di Francia. Per vendicarlo, +Lodovico XIV rinviò il nunzio pontificio, occupò Avignone ed il contado +Venosino, ed apparecchiò un'armata per attaccare Alessandro VII nella +sua stessa capitale. In pari tempo chiese con alterigia una pubblica +soddisfazione; e l'ottenne col trattato di Pisa del 12 febbrajo del +1664, avendo il papa ed i suoi nipoti accondisceso alle più umilianti +condizioni[273]. + + [273] _Hist. de la dipl. Française cinq. période, l. I, t. III, p. + 301-314. — Muratori ad an. 1666, 1664. — Limiers Hist. de Louis XIV, + l. V, t. II, p. 38. — Galluzzi Storia del gran ducato, l. VII, c. + VIII, t. VI, p. 308._ + +La disputa delle franchigie si rinnovò con maggiore acerbità sotto +Innocenzo XI. Avendo egli ottenuto dagli altri ambasciatori d'Europa +l'abolizione delle loro franchigie, volle approfittare della morte del +duca d'Etrès, accaduta in Roma il 30 gennajo del 1687, per abolire, +prima che il re gli desse un successore, quelle di cui aveva goduto come +ambasciatore di Francia: Lodovico XIV non volle acconsentirvi, e destinò +ambasciatore presso la corte di Roma il marchese di Lavardino, colà +mandandolo con una guardia di ottocento spadaccini per minacciare il +papa perfino nella sua capitale. Costoro si afforzarono nel palazzo di +Francia; e difesero le franchigie dell'ambasciatore francese colle armi, +non solo villanamente mancando al rispetto dovuto dal re al capo della +sua chiesa, ma perfino ai riguardi che il più potente monarca avrebbe +dovuto mostrare verso il più piccolo sovrano. L'affare delle franchigie +non ebbe fine che nel 1693 sotto il papato d'Innocenzo XII, nella quale +epoca Lodovico fu contento di desistere da un preteso diritto che +manteneva l'anarchia, e favoreggiava il delitto negli stati del capo +della cattolica religione[274]. + + [274] _Hist. de la diplom. Franç., cinqu. période, l. V, t. IV, p. + 94-106. — Limiers Hist. de Louis XIV, t. II, l. X, p. 469. — + Muratori ad an. 1687, t. XI, p. 374 e segu. — Galluzzi storia del + gran ducato, l. VIII, c. V, t. VII, p. 108._ + +Gli stati della Savoja e del Piemonte furono successivamente governati, +in questo secolo, da cinque duchi, tre de' quali si resero illustri pel +loro singolare ingegno. Pure questa casa, che nel susseguente secolo +doveva acquistare tanta preponderanza in Italia, a stento potè in questo +conservare quello stato di potenza cui era giunta ne' primi anni del +medesimo. Se i suoi confini si mantennero press'a poco gli stessi, se le +sue fortezze crebbero di numero e d'importanza, i suoi sudditi vennero +crudelmente ruinati dalle guerre che si trattarono continuamente nel +loro paese. + +Carlo Emmanuele I, che in sul cominciare del secolo, regnava già da +venti anni in Torino, e che morì soltanto il 26 di luglio del 1630, alle +qualità che formano il grande capitano univa i talenti del sommo +politico, ond'era risguardato come il più illustre principe d'Italia; ma +la sua insaziabile ambizione, gl'intrighi, la mala fede dovevano +finalmente inimicarlo con tutti i suoi vicini. Aveva a vicenda cercato +di occupare Ginevra, l'isola di Cipro, Genova ed il Monferrato; ma non +si era ristretto a muovere guerra soltanto a piccoli stati, aveva pure +alternativamente attaccate la Francia e la Spagna, ed attirate nei suoi +stati le armate di quelle grandi potenze; onde quando egli venne a +morte, le sue migliori città si trovavano in potere de' suoi +vicini[275]. + + [275] _Istorie memorabili de' nostri tempi di Ales. Zilio, p. I, l. + I; Ivi, l. X, p. III, l. III. — Guichenon Hist. généal. de la Maison + de Savoje, p. 345-444. — Muratori ad ann. — Le Vassor Hist. de Louis + XIII, t. IV, l. XXVIII, p. 364._ + +Vittorio Amedeo, figliuolo di Carlo Emmanuele I, che aveva sposata +Cristina di Francia, figlia d'Enrico IV, non fu meno valoroso, nè meno +accorto di suo padre; ma più leale nella sua politica, e più costante +nelle sue amicizie, non si attaccò che alla Francia. Ne' sette anni di +continua guerra ch'egli sostenne, durante il breve suo regno, contro gli +Spagnuoli, padroni del Milanese, non potè ricuperare che una parte di +ciò che aveva perduto suo padre. La sua morte accaduta il 7 ottobre del +1637, riuscì fatale alla casa di Savoja; la sua vedova Cristina fu +dichiarata tutrice de' figli, il maggiore de' quali, Francesco Giacinto, +morì il 4 d'ottobre del 1638, ed il secondo, Carlo Emmanuele II, non +aveva che quattro anni quando successe alla corona. Ma due fratelli di +Vittorio Amedeo, il cardinale Maurizio ed il principe Tommaso, fondatore +del ramo di Savoja Carignano, vedevano con estremo rincrescimento la +reggenza in mano di una donna forestiera, che a parer loro non conosceva +i veri interessi, nè la politica della loro casa. Contrastarono a +Cristina l'autorità , e gli stati di Savoja trovaronsi avviluppati in +lunghe guerre civili, per le quali Cristina implorò i soccorsi della +Francia, ed i cognati di lei quelli della Spagna. Questi alleati posero +a carissimo prezzo i loro sussidj: Cristina provò tutto l'orgoglio ed il +despotismo del cardinale di Richelieu, i principi non soffrirono meno +per la mala fede degli Spagnuoli, ed i popoli per lo spazio di oltre +vent'anni furono tormentati dai Francesi e dagli Spagnuoli[276]. + + [276] _Gal. Gualdo Priorato, p. II, l. V, p. 131, e segu. — Muratori + ad ann. — Guichenon Hist. généal. de la Maison de Savoje, t. III, p. + 5, 46, 54._ — La storia di Guichenon termina nel 1660 verso la metà + del regno di Carlo Emmanuele II. — _Le Vassor Hist. de Louis XIII, + t. IX, l. XLII e XLIII._ + +Carlo Emmanuele II, anche dopo uscito di tutela, non illustrò in verun +modo il suo regno; e dopo la sua morte, accaduta il 12 giugno del 1675, +i suoi stati sperimentarono nuovamente le disgrazie di un'altra +minorità . Suo figlio Vittorio Amedeo aveva allora soltanto nove anni: ad +ogni modo la reggenza della madre di lui, Giovanna Maria di Nemours, non +fu così torbida come quella di Cristina. Vittorio Amedeo II, quando +entrò negli affari, diede prove di somma abilità . Il 4 giugno del 1690 +si associò alla lega della Spagna, dell'Inghilterra e dell'Olanda per +contenere l'ambizione di Lodovico XIV. Abbandonò questo partito il 29 +d'agosto del 1696 per entrare nell'alleanza del re di Francia; ed in +tale circostanza si mostrò più pieghevole ed accorto che leale: cogli +stessi artificj destramente adoperandosi tra rivali di lui più potenti +assai, innalzò nel susseguente secolo la sua casa ad un più elevato +grado, che prima non teneva, tra quelle de' principi d'Europa[277]. + + [277] _Limiers Histoire de Louis XIV, l. X, p. 523; l. XI, t. II. — + Muratori Ann. ad ann._ + +La Toscana, che ne' precedenti secoli ebbe così gran parte nella storia +d'Italia, si fece appena osservare nel diciassettesimo. Il gran duca +Ferdinando I regnava tuttavia in Firenze nel principio del secolo, che +morì il 7 febbrajo del 1609. Dagli antichi Medici egli aveva ereditato +quella considerazione pel commercio che gli altri principi italiani non +sapevano apprezzare; cercò d'inspirare ai Toscani il gusto delle +spedizioni marittime, cui non sono naturalmente inclinati; cambiò la +fortezza di Livorno in città , abbellì il suo porto con magnifici lavori, +e gli accordò quelle esenzioni che vi richiamarono quasi tutto il +commercio di cabotaggio del Mediterraneo[278]. Nello stesso tempo +incoraggiò i cavalieri dell'ordine di santo Stefano ad armare in corso +contro i Barbareschi. Nel 1607 sei galere tentarono di sorprendere +Famagosta, e saccheggiarono Ippona nel susseguente anno[279]. Cosimo II, +figlio e successore di Ferdinando I, si mostrò ancora più zelante del +padre per la gloria della marina toscana; e sebbene la sua mal ferma +salute e la povertà dell'ingegno non gli consentissero di parteciparvi +personalmente, niuno fu di lui più appassionato per la gloria militare. +Nel breve suo regno di dodici anni l'ordine di santo Stefano, in +sull'esempio di quello di Malta, intraprese ogni anno qualche spedizione +contro i Barbareschi[280]; ma Cosimo II morì il 28 febbrajo del 1621; e +Ferdinando II, suo figliuolo, essendo ancora fanciullo, tennero la +reggenza la madre e l'ava[281]. + + [278] I primi fondamenti della nuova città di Livorno erano stati + gettati dal gran duca Francesco I, il 28 marzo del 1577, ma in + appresso da lui trascurati. _Galluzzi stor. del gran ducato, l. IV, + c. II, p. 208, t. III._ + + [279] _Ivi, l. V, c. XI, t. V, p. 82. — Murat. Annali ad ann._ + + [280] Gabriello Chiabrera Savonese, celebrò colle sue odi i trionfi + delle galere toscane, come Pindaro i vincitori de' giuochi olimpici; + e se non raggiunse il suo immenso esemplare, fu almeno dopo Orazio, + il suo più illustre imitatore. _N. d. T._ + + [281] _Galluzzi stor. del gran ducato, l. VI, c. I al c. V, t. V, p. + 157._ + +Il lungo regno di Ferdinando II, che morì soltanto il 23 maggio del +1670, portò tutto intero il carattere delle donne che lo avevano +educato; fu dolce, pacifico debole. Questo principe fu buono e non privo +di talenti; ma un languore mortale si stendeva su tutte le parti +dell'amministrazione; e sotto il suo regno ebbe cominciamento +quell'universale apatia, che successe all'antica attività de' Toscani. +Per altro la corte di Ferdinando II venne illustrata da uno zelo +glorioso per le scienze naturali: le proteggeva caldamente suo fratello +il cardinale Leopoldo de' Medici; e sotto i di lui auspicj nel 1657 fu +fondata l'accademia del _Cimento_, la quale fece le sue più belle +sperienze a spese de' Medici[282]. + + [282] _Galluzzi, l. VII, c. VII, t. VI, p. 283. — Muratori Annali ad + ann._ + +Cosimo III, che del 1670 successe a suo padre Ferdinando II, aveva +ricevuto da sua madre Vittoria della Rovere uno spirito minuzioso e +diffidente, un ridicolo fasto, un eccessivo bigottismo. Aveva egli +sposata Margarita Luigia d'Orleans, cui il suo carattere lo rendette in +breve odioso oltre ogni credere. Le loro contese, la ritirata della gran +duchessa alla corte di Lodovico XIV, le di lei imprudenze, e la costanza +del marito di lei a perseguitarla, sono le sole cose di cui parlano gli +annali della Toscana fino alla fine del secolo. Intanto Cosimo III +prodigava i suoi tesori nel comperare a caro prezzo nuovi convertiti, e +nell'abbellire le Chiese; e la corte e la nazione, strascinate +dall'esempio del principe, si abituavano all'ipocrisia ed alla +dissimulazione[283]. + + [283] _Galluzzi Stor. del gran ducato, l. VIII, c. I al VII, t. + VII._ + +I ducati di Parma e di Piacenza furono nel XVII secolo governati da +quattro principi della casa Farnese, de' quali niuno seppe meritarsi +l'amore de' suoi popoli, o il rispetto della posterità . Rannuccio I, che +nel 1592 era succeduto a suo padre Alessandro, non aveva ereditata +alcuna delle grandi qualità di questo eroe. Gli è vero che aveva sotto i +di lui ordini dato prove di valore nelle guerre di Fiandra; ma il suo +carattere era cupo, severo, avaro, diffidente: non voleva regnare che +per mezzo del terrore, e questo terrore declinò bentosto in un accanito +odio. Egli accusò la nobiltà d'avere contro di lui tramata una congiura, +ed il 19 maggio del 1612, dopo un segreto processo, fece decapitare +molti nobili, appiccare un maggior numero di plebei, e confiscare tutti +i loro beni. Niuno in Italia si persuase della delinquenza de' +giustiziati. Il duca di Toscana, cui Rannuccio aveva mandata copia del +processo, manifestò apertamente la sua incredulità , rimandandogli un +processo egualmente in così buona forma contro l'ambasciatore di Parma, +come colpevole d'un omicidio in Livorno, mentre era a tutti noto che +l'ambasciatore mai non era stato in quella città . Il duca di Mantova, +che risguardava suo padre come accusato di avere avuto parte nella +congiura, fu in procinto di dichiarare la guerra a quello di Parma per +lavare quest'ingiusto sospetto[284]. Rannuccio I aveva da principio +chiamato a succedergli suo figlio naturale Ottavio; ma in seguito avendo +avuto figliuoli legittimi, si aombrò del bastardo, e lo chiuse in +un'orrida prigione, ove lo lasciò miseramente perire. Rannuccio morì in +sul cominciare di marzo del 1622; e perchè il suo figliuolo primogenito +era sordo e muto, gli successe Odoardo Farnese II[285]. + + [284] _Muratori Ann. ad ann. 1612. — Galluzzi, l. VI, c. II, t. IV, + p. 203. — Le Vassor Hist. de Louis XIII, l. III, p. 341, t. I._ + + [285] _Muratori Annali, ad ann. 1622._ + +Odoardo Farnese era, più che eloquente, satirico, mordace, e presontuoso +oltre misura. Voleva tutto fare da sè, e voleva dai suoi ministri +ubbidienza e non consiglj. Sopra tutto credevasi nato per la guerra, e +destinato a far rivivere i maravigliosi talenti di suo avo Alessandro. +Pure l'eccessiva sua corpulenza, che in appresso trasmise ai suoi +figliuoli, e che riuscì fatale a casa Farnese, doveva dargli poca +attitudine ad ogni faticoso esercizio. Nel 1635 fece alleanza coi +Francesi contro gli Spagnuoli, e questa prima guerra di Odoardo, +terminata nel 1637, diede poco risalto ai talenti ch'egli supponeva di +avere, ed espose i suoi stati a gravissimi danni. La sua seconda guerra +coi Barberini, dal 1641 al 1644, che si era tirata in su le braccia a +cagione della sua irregolarità nel pagare le usure de' grandiosi suoi +debiti, fece ancora più apertamente conoscere la sua imprudenza e la sua +poca abilità . Morì il 12 di settembre del 1646, liberando i suoi sudditi +dalla fatica che cagiona l'attività quando non è sostenuta dai talenti, +e dal pericolo in cui gli strascinava continuamente un principe mediocre +che voleva parere uomo grande[286]. + + [286] _Muratori Ann. ad ann. 1646, t. XI, p. 214. — Gal. Gualdo, p. + IV, l. III, p. 88. — Galluzzi, l. VI, c. X, t. VI, p. 75; l. VII, c. + V, p. 237._ + +Il di lui erede, Rannuccio II, non aveva la ferocia di Rannuccio I, nè +la presunzione di Odoardo; ma non perciò i Parmigiani furono più felici; +perchè dall'indolenza e dalla debolezza del loro padrone si trovarono +abbandonati alla prepotenza d'indegni favoriti. Uno di costoro, il +marchese Godefroi, primo ministro di Rannuccio II, e ch'era stato suo +precettore di lingua francese, nel 1649 lo trasse in una guerra colla +corte di Roma, che fece perdere alla casa Farnese gli stati di Castro e +di Ronciglione. Godefroi aveva fatto assassinare il vescovo di Castro; +ed Innocenzo X, facendo cadere la vendetta di tale attentato sopra +gl'innocenti, fece atterrare Castro, non lasciando sussistere tra le +ruine di quella città che una colonna con un'iscrizione[287]. In +appresso Rannuccio II fece decapitare il suo ministro e confiscarne le +sostanze; ma senz'essere perciò in istato di governare da sè medesimo, e +senza che i suoi sudditi raccogliessero verun beneficio da questo +cambiamento, perchè nuove sanguisughe avevano preso il posto delle +antiche. Rannuccio II morì soltanto l'undici dicembre del 1694, quando +poteva di già prevedere la vicina estinzione della sua casa. Suo figlio +primogenito Odoardo era morto prima di lui, il 5 settembre del 1693, +soffocato da soverchia pinguedine, lasciando una figlia, Elisabetta, che +fu poi regina di Spagna. Gli altri due figliuoli di Rannuccio II, +Francesco ed Antonio, regnarono uno dopo l'altro, ma l'eccessiva loro +corpulenza dava motivo di credere che non avrebbero prole[288]. + + [287] _Muratori Annali ad ann. — Galluzzi, l. VII, c. V, t. VI, p. + 237._ + + [288] _Muratori Ann. ad ann. 1694._ + +Fra le famiglie sovrane dell'Italia la casa d'Este fu quella che nel +diciassettesimo secolo produsse maggior numero di principi amati dai +loro popoli; ma i suoi dominj, ridotti ai piccoli stati di Modena e di +Reggio, più non le davano quell'importanza che aveva avuto nel +precedente secolo. Cesare, che per la sua debolezza aveva perduto il +ducato di Ferrara, morì soltanto l'11 dicembre del 1628. Suo figlio +primogenito, Alfonso III, non regnò che circa sei mesi. Quest'uomo, +temuto pel suo violento e sanguinario carattere, fu così scosso dalla +morte di sua moglie, che abbandonò la sovranità il 24 di luglio del +1629, e ritirossi in un convento del Tirolo, ove si fece +cappuccino[289]. + + [289] _Muratori Ann. ad ann. 1629._ + +Francesco I, che successe a suo padre Alfonso, si acquistò la +riputazione di essere uno de' migliori capitani d'Italia, e de' migliori +amministratori. In principio del suo regno aveva sposati gl'interessi +della monarchia spagnuola, e per essa nel 1635 fece la guerra al duca di +Parma, Odoardo Farnese, suo cognato. Per compensarlo di tali servigj nel +1636 l'imperatore gli concesse il piccolo principato di Correggio, che +venne incorporato a' suoi stati[290]. + + [290] _Muratori Ann. ad ann. 1636. — Batt. Nani stor. Ven., l. X, p. + 521 ec._ + +Del 1647 Francesco I passò al partito della Francia, e fece sposare a +suo figlio Laura Martinozzi, nipote del cardinale Mazarino, che gli recò +in dote grandissime ricchezze; ed egli fu nominato allora generalissimo +delle armi francesi in Italia. Fu più volte vittorioso degli Spagnuoli; +ma senza che ciò compensasse a' suoi sudditi i guasti cui trovaronsi +esposti. Questo principe morì il 14 di ottobre del 1658 in conseguenza +d'una malattia contratta nell'assedio di Mortara[291]. + + [291] _Muratori Ann. ad an. 1657. — Antichità Estensi._ + +Alfonso IV, che successe a Francesco suo padre, e che morì il 16 luglio +del 1662, non fece verun atto degno di ricordanza, tranne il particolare +trattato di pace fatto cogli Spagnuoli l'11 marzo del 1659. Il figlio di +lui, Francesco II, che fu per una metà del suo regno sotto la reggenza +di sua madre, e per l'altra volontariamente subordinato all'autorità di +don Cesare, suo fratello naturale, morì il dì 6 settembre del 1694, +senza lasciare memoria alcuna del suo debole governo; e Rinaldo, in +allora cardinale e secondo figlio di Francesco I, successe a suo nipote. +Le disgrazie che gli si apparecchiavano nella guerra della successione +della Spagna non ebbero cominciamento che col susseguente secolo[292]. + + [292] _Muratori Ann. d'Italia. — Ant. Esten._ + +La casa di Gonzaga, sovrana nel diciassettesimo secolo dei due ducati di +Mantova e del Monferrato, accese pel proprio interesse molte guerre che +guastarono l'Italia, senza che un solo dei suoi capi siasi meritato +nelle sue calamità la stima o la compassione. Vincenzo I, Francesco IV, +Ferdinando e Vincenzo II, che occuparono successivamente il trono fino +alla morte dell'ultimo, accaduta il 26 dicembre del 1627, furono uomini +affatto perduti ne' piaceri e nella dissolutezza, che diedero ai loro +sudditi l'esempio d'ogni genere di scandali, e gli oppressero colle più +onerose imposte, ora per soddisfare al loro gusto di prodigalità ed al +loro fasto, ora per collocare con ruinose doti sul trono imperiale +principesse della casa Gonzaga. Vincenzo II morì senza figliuoli, ed il +ramo de' Gonzaga, duchi di Nevers, stabilito in Francia, ed in allora +rappresentato da Carlo, nipote del duca Federico II, ch'era morto nel +1540, venne chiamato alla successione di Mantova. Quella del Monferrato +era un feudo femminino, e doveva passare a Maria, figlia di Francesco IV +e di una principessa di Savoja. Ma la stessa notte in cui morì Vincenzo +II, Carlo duca di Rethel, figlio di Carlo duca di Nevers, ch'era venuto +a Mantova per raccogliere l'eredità di suo cugino, di cui prevedeva il +vicino fine, sposò Maria, erede del Monferrato; di modo che l'intera +eredità dell'ultimo duca passò nel ramo di Nevers[293]. + + [293] _Muratori ann. d'Italia ad ann. 1626-1627. — Istor. memor. + d'Alessandro Ziliolo, p. III, l. III, p. 83 e segu. — Ist. della + repubblica Veneta di Batt. Nani, l. VII, p. 445 e segu. — Le Vassor, + Hist. de Louis XIII, t. V, l. XXIV, p. 699._ + +Questa successione di un principe francese nel centro dell'Italia offese +in pari tempo il duca di Savoja Carlo Emmanuele, che non era stato +interpellato intorno al matrimonio di sua nipote, e l'imperatore +Ferdinando II, da cui non aveva il nuovo duca aspettata l'investitura. +Il ducato di Mantova fu invaso da quelle stesse armate imperiali +accostumate al saccheggio ed alla ferocia nella lunga guerra contro i +protestanti che allora desolava la Germania, e che in appresso fu poi +intitolata la guerra de' trent'anni. Mantova fu sorpresa il 18 di luglio +del 1630 dal conte di Collalto, Altringer e Gallas, e saccheggiata con +orribile crudeltà [294]. Le calamità del Monferrato, sebbene meno +appariscenti, furono più lunghe e più dolorose. Fino alla pace dei +Pirenei nel 1659, il Monferrato fu costantemente il teatro delle +battaglie delle grandi potenze, ed a vicenda saccheggiato dai Francesi, +dagli Spagnuoli, dai Savojardi e dai Tedeschi, diviso da ogni trattato +fra i diversi principi, e quasi abbandonato dai suoi duchi che sentivano +l'impossibilità di difenderlo[295]. + + [294] _Alessandro Ziliolo, p. III, l. III, p. 119. — Gio. Batt. + Nani, l. VII, p. 407. — Schiller, Geschichte des Dreissigjährigen + Krieges. — Le Vassor Hist. de Louis XIII, t. VI, l. XXVII, p. 243; + l. XXVIII, p. 382. — Vettorio Siri Memor. recondite, t. VI, p. 742 e + segu.; t. VII, p. 123 e seguenti._ + + [295] _Ales. Ziliolo Ist. memor., p. III, l. III. — Gio. Batt. Nani, + l. VII e segu. — Murat. Ann. d'Italia._ + +Il 25 settembre del 1637, Carlo II era succeduto a suo padre Carlo I, e +Ferdinando Carlo successe il 15 di settembre del 1665 a suo padre Carlo +II, senza che la sorte degli abitanti del Monferrato si rendesse +migliore. L'ultimo di questi principi, più dissoluto, più insensibile al +disonore, più non curante delle disgrazie de' suoi sudditi che non lo +erano stati i suoi predecessori, vendette nel 1681 Casale, la capitale +del Monferrato, a Lodovico XIV, per andare a dissipar nei piaceri del +carnevale di Venezia il danaro, che mai non bastava alle sue +stravaganze. I suoi sudditi di Mantova gemevano sotto il peso di enormi +tasse, e quelli del Monferrato si trovavano esposti alle estorsioni de' +militari, mentre egli s'aggirava mascherato nelle sale da ballo e ne' +postriboli, e non arrossiva di far conoscere i suoi vergognosi piaceri +ad un popolo straniero che non aveva bisogno di dissimulare il suo +disprezzo, e ad un senato che vietava ai nobili di Venezia perfino +d'intrattenersi con lui[296]. + + [296] _Muratori Ann. d'Italia ad an. 1681, t. XI, p. 354. — Limiers + Hist. de Louis XIV, l. IX, t. II, p. 399._ + +La casa sovrana dei duchi d'Urbino si spense in principio del XVII +secolo. Il vecchio duca Francesco Maria della Rovere, che regnava fin +dal 1574, avendo veduto nel 1623 morire vittima delle sue dissolutezze +l'unico suo figlio il principe Federico, acconsentì ad abdicare nel 1626 +la sua sovranità a favore della Chiesa. Sua nipote, Vittoria della +Rovere, maritata con Ferdinando II dei Medici, non portò a Ferdinando in +eredità che i beni patrimoniali di sua famiglia. Il ducato d'Urbino, +riunito alla diretta della santa sede, perdette la sua opulenza, la sua +popolazione e tutti i vantaggi che gli aveva saputo procurare la più +gentile corte d'Italia; ed il vecchio duca, che morì soltanto nel 1636, +ebbe tempo di vedere il decadimento dei paesi che tanto tempo avevano +prosperato sotto il dominio della sua famiglia[297]. + + [297] _Muratori Ann. ad ann. — Galluzzi Stor. di Toscana, l. VI, c. + VI, t. V, p. 298 e segu._ + +Il governo di Lucca, vedendo di non potersi mantenere che nel silenzio, +e col farsi dimenticare dalle potenze che avevano in mano i destini +dell'Europa, aveva vietato di pubblicare veruna storia nazionale; perciò +la repubblica di Lucca non lasciò di sè in questo secolo verun'altra +memoria che quella di due piccole guerre contro il duca di Modena nella +Garfagnana, cominciate senza motivi nel 1602 e nel 1613, e terminate +senza gloria coll'intervento della Spagna[298]. + + [298] _Muratori Ann. d'Italia._ + +Nel corso di questo secolo la repubblica di Genova si lasciò strascinare +dall'influenza della corte spagnuola in due guerre col duca di Savoja, +nel 1624 e 1672. Non era appena terminata la prima, che l'ambasciatore +di Savoja risvegliò le sopite fazioni della nobiltà e dell'ordine +popolare, e nel 1628 trasse Giulio Cesare Vachero, ricco mercante +dell'ordine popolare, in una congiura ordita per rovesciare la +costituzione[299]. + + [299] _Ales. Ziliolo, p. III, l. IV, p. 178. — Ann. di Genova di + Fil. Casoni, t. V, l. II, p. 61._ + +Dopo l'atto di mediazione del 1576, la repubblica di Genova erasi +conservata divisa in due fazioni. Comprendeva la prima circa cento +settanta famiglie registrate nel libro d'oro, e che avevano il diritto +di sedere in consiglio. Parte di queste appartenevano all'antica +nobiltà ; altre erano state di fresco aggregate all'aristocrazia; e tra +queste erano scoppiate le ultime dissensioni calmate dall'atto di +mediazione. Ma un secondo ordine nella repubblica era composto delle +famiglie non inscritte, tra le quali contavansene allora più di +quattrocento cinquanta che possedevano non meno di cinquanta mila fino +ai settecento mila scudi, ed erano decorate di prelature, di feudi, di +commende e di titoli di contee e di marchesati. Le prime, rese +orgogliose dal privilegio di possedere esclusivamente la sovranità , +affettavano sommo disprezzo verso le altre, che pure si credevano non da +meno di loro. L'atto di mediazione aveva bensì ordinato che ogni anno +s'inscrivessero dieci famiglie nuove nel libro d'oro, cioè sette della +capitale e tre delle città delle due riviere; ma questa legge veniva +quasi sempre delusa, oppure il senato, quand'era forzato a procedere +alla scelta, o non ammetteva che celibatarj e persone fuori di speranza +d'avere successione, onde non accrescere il numero delle famiglie +dominanti, o finalmente soltanto famiglie affatto povere, affinchè +queste rimanessero più dipendenti dall'oligarchia[300]. + + [300] _Aless. Ziliolo Ist. memor., p. III, l. IV, p. 187. — Fil. + Casoni Ann. della repub. di Genova, t. V, l. III, p. 136._ + +Era appunto l'insolenza de' più poveri cittadini inscritti nel libro +d'oro, che più vivamente offendeva i ricchi mercanti ed i signori +feudatarj esclusi dal governo. Giulio Cesare Vachero, sebbene mercante, +aveva adottate le costumanze che di que' tempi risguardavansi come +proprie de' gentiluomini: camminava sempre armato ed in abito militare, +ed era circondato da sicarj, che spesso adoperava per vendicarsi con +assassinj. Parecchi saluti più volte a lui ricusati da persone del +governo, parecchi moti, sogghigni derisorj, ed insulti sofferti da sua +moglie erano di già stati puniti collo spargimento di molto sangue; ma +nuove offese accrescendo sempre il suo risentimento, egli associò alle +sue vendette moltissimi ricchi cittadini esclusi dal libro d'oro; +moltiplicò il numero de' suoi sicarj; diffuse grandi somme di danaro tra +il popolo onde averlo ubbidiente, senza avere bisogno di partecipargli +il suo progetto, e risolse di attaccare il palazzo il giorno primo di +aprile del 1628, di forzare la guardia tedesca, di gettare giù dai +balconi i senatori, di uccidere tutti i cittadini registrati nel libro +d'oro, e di riformare la repubblica, della quale egli sarebbe dichiarato +doge, sotto la protezione del duca di Savoja. La trama fu scoperta il 30 +di marzo da un capitano piemontese cui il Vachero aveva palesato il +segreto. La maggior parte de' congiurati ebbe tempo di fuggire; ma +vennero arrestati il Vachero ed altri cinque o sei, i quali tutti, dopo +una processura che rendeva aperto il loro delitto, furono giustiziati +malgrado le rimostranze del duca di Savoja, che si levò affatto la +maschera, si dichiarò capo della congiura, e minacciò la repubblica di +rappresaglie[301]. + + [301] _Aless. Ziliolo, p. III, l. IV, p. 188-199. — Casoni Ann., l. + III, p. 140._ + +Un'altra volta la repubblica di Genova richiamò sopra di sè gli sguardi +dell'Europa pel barbaro trattamento fattole da Lodovico XIV, il 18 di +maggio del 1684, quando questo monarca, senza poter rinfacciare ai +Genovesi verun atto d'ostilità , veruna prova di cattiva volontà , niun +altro torto finalmente, fuorchè quello d'avere impedito il contrabbando +del sale nel proprio territorio, ed armate quattro galere per la propria +difesa, mandò in faccia alla città una squadra comandata dal marchese di +Seignelay. In tre giorni vi fece piovere quattordici mila bombe; +distrusse la metà de' suoi magnifici edificj, ed all'ultimo chiese che +lo stesso doge si portasse a Versailles per iscusarsi degl'immaginarj +torti della repubblica[302]. + + [302] _Muratori Ann. ad ann. — Limiers Hist. de Louis XIV, l. IX, t. + II, p. 423. — Hist. de la diplom. Françoise, l. IV, p. 83. — Filip. + Casoni Ann. di Genova, t. VI, l. VIII, p. 214_. Questi annali di + Genova terminano coll'anno 1700, 6 volumi in 8 Gen. 1800. + +La repubblica di Venezia rialzossi in questo secolo con nuovo vigore +dallo spossamento cui pareva dovesse soggiacere nel precedente secolo; e +sola osò mostrarsi premurosa della difesa dell'italiana indipendenza. +Abbiamo di già osservato con quanta costanza rispinse gli attacchi di +Paolo V, e conservò i diritti della sua sovranità malgrado gl'interdetti +e le scomuniche di Roma. In principio del secolo, nel 1601 e 1615, +difese collo stesso vigore la sua sovranità sull'Adriatico contro le +piraterie degli Uscocchi di Signa, sebbene questi popoli schiavoni, +protetti dall'arciduca Ferdinando di Stiria, potessero strascinarla in +una guerra con tutta la potente casa d'Austria[303]. + + [303] _Aless. Ziliolo Ist. memor., p. II, l. I, p. 1. — Laugier + Hist. de Venise, t. X, l. XXXIX, p. 331, e t. X, l. XLI, p. 38._ + +I Veneziani, tratti dalle ostilità loro col papa e colla casa d'Austria, +si avvicinarono al partito protestante, poichè di quest'epoca l'Europa +era piuttosto divisa dalla religione che dalla politica. Infatti nel +1617 contrassero alleanza cogli Olandesi, mentre che il duca di Savoja +loro alleato si assicurò de' soccorsi del maresciallo di Lesdiguieres, +capo de' protestanti del mezzodì della Francia. Queste due potenze +furono le prime in Italia che osarono cercare appoggio tra gli eretici. +Perciò, quando scoppiò la guerra dei trent'anni, i protestanti di +Germania si affidarono ai soccorsi di queste due potenze. Il conte di +Thurn, Bethlem Gabor, il conte di Mansfeld e Ragotzi ricevettero più +volte dal senato danaro e munizioni, senza che questi venisse giammai ad +aperte ostilità colla casa d'Austria[304]. + + [304] _Schiller, Dreissigjährige Krieg, B. I._ + +I duchi d'Ossuna e di Toledo, orgogliosi vicerè spagnuoli che allora +governavano il regno di Napoli ed il ducato di Milano con una quasi +assoluta indipendenza, risguardarono la repubblica di Venezia come una +nemica che si doveva distruggere. Impiegarono alternativamente contro di +lei la forza aperta ed i tradimenti, e d'accordo col marchese di Bedmar, +ambasciatore di Spagna a Venezia, ordirono nel 1618 una congiura, che +pareva piuttosto diretta all'intera ruina della città , che alla +sovversione del suo governo: i principali colpevoli furono puniti, ma il +senato, temendo il risentimento della corte di Spagna, non osò rendere +pubbliche queste processure, o apertamente accusare i veri instigatori +de' congiurati[305]. + + [305] _Gio. Batt. Nani Ist. Ven., l. III, p. 156. — Le Vassor, Hist. + de Louis XIII, t. III, l. XII, p. 193. — L'abbé de saint Réal Hist. + de conjurat. de Bedmar. — Vettor Sandi stor. civ., p. III, l. XI, c. + XI, § II, p. 995. — Vett. Siri Mem. recondite, t. IV, p. 447 e segu. + — Laugier Hist. de Venise, l. XLI, p. 107._ + +Conoscendo tuttociò che temere dovevano dall'ambizione e dalla nimicizia +della casa d'Austria, i Veneziani si aombrarono vedendo nel 1619 gli +Spagnuoli tentare di assicurarsi una comunicazione colla Germania per +via delle fortezze che fabbricavano nella Valtellina, sotto colore di +proteggere i cattolici di quella provincia contro i Grigioni +protestanti, loro sovrani. I Veneziani si collegarono coi Grigioni; +sollecitarono l'intervento della Francia, e persuasero il cardinale di +Richelieu a secondarli. La pace che fissò la sorte della Valtellina si +conchiuse il 6 marzo del 1626; ma per la lentezza e per gli artificj +degli Spagnuoli, i Grigioni non riebbero il possedimento della sovranità +di quella provincia che nel 1637, guarentendo il mantenimento della +cattolica religione[306]. + + [306] _Gio. Batt. Nani, l. IV, p. 170, 203 e segu. — Aless. Zilioli + Hist. memor., p. II, l. VII, p. 173. — Le Vassor Hist. de Louis + XIII, l. XXIII, p. 367. — Vett. Siri Mem. recondite, t. VI, p. 92 e + segu. — Laugier Hist. de Venise, t. XI, l. XLII, p. 139._ + +Nella seconda metà del XVII secolo i Veneziani dovettero portare le loro +forze in altro luogo; e l'improvviso attentato de' Turchi contro l'isola +di Candia, ch'ebbe luogo il 23 giugno del 1645, li ravvicinò di nuovo +alla casa d'Austria, colla quale ebbero allora comuni interessi[307]. La +guerra che di quei tempi ebbe cominciamento tra i Veneziani ed il +sultano Ibrahim fu la più lunga e la più ruinosa che la repubblica +avesse mai sostenuta contro l'impero Ottomano: durò venticinque anni, e +fu illustrata da gloriose vittorie navali. Due fra l'altre ne furono +riportate ai Dardanelli, una il 21 giugno del 1655 da Francesco +Morosini, l'altra il 26 di giugno del 1656 da Lorenzo Marcelli. Ma a +dispetto de' miracolosi sforzi di valore, e malgrado i loro vantaggi, +che sarebbero stati decisivi con un nemico meno potente, i Veneziani non +poterono fare in modo che il gran Visir non assediasse la stessa città +di Candia il 22 di maggio del 1667. Quest'assedio fu sostenuto con +indicibile valore dai Cristiani, che furono soccorsi da quasi tutti i +principi dell'Occidente. Prodigiosa fu la mortalità da ambedue le parti; +la peste saccheggiò il campo musulmano; ogni opera avanzata, ogni +rivellino, ogni bastione fu difeso finchè trovossi ridotto in un mucchio +di ruine. Il duca di Beaufort vi perdette la vita; il duca di Navailles +abbandonò la difesa della città , e s'imbarcò con tutti i Francesi +malgrado le caldissime istanze di Francesco Morosini, che credeva di +potersi ancora difendere. All'ultimo Candia fu costretta a capitolare il +6 di settembre del 1669. La repubblica rinunciò al dominio dell'isola di +Creta, e conservò gli altri suoi possedimenti in Levante[308]. + + [307] _Gual. Priorato Ist., p. III, l. X, p. 392. — Laugier Hist. de + Venise, t. XI, l. XLIX, p. 332._ + + [308] _Muratori Ann. d'It. ad ann. 1669. — Limiers Hist. de Louis + XIV, t. II, l. VI, p. 109. — Gir. Brusoni Ist. dell'ultima guerra + tra Venez. e Turchi in Candia 1644-1671, 1 vol. in 4.º. — Laugier + Hist. de Venise, t. XII, l. XLV, p. 103. — Vett. Sandi Ist. civ. + Veneta, p. III, l. XII, c. III, p. 1045._ + +Ma i Veneziani mal sapevano accomodarsi alla perdita di Candia; tenevano +aperti gli occhi, onde approfittare della prima opportunità per rifarsi +sull'impero Ottomano; e credettero di averla trovata in tempo della +guerra che la Porta dichiarò all'Austria nel 1682. Il 5 marzo del 1684, +colla mediazione di papa Innocenzo XI, i Veneziani si allearono +coll'imperatore Leopoldo e con Giovanni Sobieschi, re di Polonia. +Diedero il comando delle loro truppe a Francesco Morosini, che si era +acquistata tanta gloria nella guerra di Candia, e con un singolare +tratto di confidenza, di cui la loro repubblica aveva dati rarissimi +esempj, gli lasciarono il comando degli eserciti anche dopo averlo +nominato doge. I loro sforzi furono coronati da luminosi successi; e +questa seconda guerra, che durò quindici anni, riparò ai disastri della +precedente. Nel 1684 i Veneziani conquistarono Santa Maura, nel 1686 e +1687 occuparono tutta la Morea, ed a queste conquiste aggiunsero nel +1694 quella dell'isola di Scio, che perdettero nel susseguente anno. Al +generale Svezzese conte di Konigsmark, che aveva preso servigio sotto le +bandiere della repubblica, si dovette il principale merito di queste +vittorie. Ma perchè Venezia si esauriva colla lunghezza di questa +guerra, dessa accettò con piacere la tregua di Carlowitz del 26 di +gennajo del 1699, che le lasciava il possedimento della Morea, +dell'isola d'Egina, di Santa Maura, e di molte altre fortezze +conquistate in Dalmazia[309]. + + [309] _Muratori Ann. d'Ital. ad ann. 1699. — Limiers Hist. de Louis + XIV, l. XIII, t. III, p. 32. — Laugier Hist. de Venise, t. XII, l. + XLVI, p. 139-228._ + + + + +CAPITOLO CXXV. + + _Ultime rivoluzioni degli antichi stati dell'Italia dopo + l'apertura della guerra per la successione di Spagna fino + all'epoca della rivoluzione francese._ + +1701 = 1789. + + +Da oltre un secolo e mezzo l'Italia aveva piegato il collo sotto il +giogo straniero; la libertà era stata distrutta nelle repubbliche, +l'indipendenza de' principi negli stati assoluti, ovunque la guaranzia +sociale de' cittadini. Sotto il peso di questa calamità qualunque +orgoglio nazionale dovette spegnersi nel petto degl'Italiani, cessare +dovette qualunque virtù pubblica, e gl'Italiani vedendo di più non poter +aspirare alla gloria, si abbandonarono alla mollezza ed al vizio. Più +non sursero ingegni che si preservassero dai difetti della debolezza, +cioè dalla dissimulazione e dalla doppiezza; le lettere si corruppero +colla pubblica morale, e l'ingegno non tardò a soggiacere alla sorte +delle virtù. Il gusto de' così detti seicentisti non fu meno depravato +della politica de' loro coetanei. I Marini e gli Achillini nella poesia, +il Bernino nelle arti, ebbero una riputazione analoga a quella dei +Concini, dei Mazarini, delle Catarina e Maria dei Medici nel governo e +nell'_intrigo_; e la terra ridotta in servitù più non produsse che +frutta viziate. + +L'Italia fu ruinata dalla guerra nella prima metà del diciottesimo +secolo, presso a poco come nella prima metà del sedicesimo. Erano i +medesimi popoli, Francesi, Spagnuoli e Tedeschi, che se ne contrastavano +il possedimento; ma la loro maniera di combattere era di già diventata +meno crudele, e lasciava ai popoli più lunghi intervalli di riposo. Essi +volevano disporre delle province italiane, secondo che loro meglio +conveniva, o a seconda de' pretesi diritti di famiglia, senza avere +verun riguardo agl'interessi de' popoli, ai loro diritti, ai loro +desiderj: ma il risultamento de' loro sforzi fu precisamente il +contrario di quello che avevano avuto le guerre del sedicesimo secolo. +Queste avevano ridotti i più nobili principati d'Italia in province di +estere monarchie; le guerre del secolo diciottesimo loro restituirono +sovrani nazionali. Desse crearono ai più esposti confini una nuova +potenza capace di difendere l'Italia; e fissarono un giusto equilibrio +tra i suoi vicini. + +La pace d'Aquisgrana del 18 ottobre 1748 avrebbe ristabilita +l'indipendenza dell'Italia, se potesse sussistere indipendenza senza +libertà e senza spirito nazionale. Sagge e giuste erano le basi di +questa pace per quanto si poteva sperarlo da un congresso in cui i +popoli non avevano rappresentanza; perciò l'Italia ci presenta in questo +secolo una grande esperienza politica, i di cui risultati sono degni di +osservazione. L'Europa, dopo di avere in certo qual modo distrutta una +grande nazione, sente il male che ha fatto a sè medesima, privandola +dell'esistenza. Le quattro guerre di un mezzo secolo terminarono con +altrettanti trattati, che rialzarono sempre più l'indipendenza italiana. +Non avvi cosa che gli stranieri non facciano per gl'Italiani, fuorchè +quella di rendere loro la vita. Alle guerre succedono quarant'anni di +pace, e sono questi quarant'anni di mollezza, di debolezza, di +dipendenza; di modo che con questo esperimento i diplomatici dovrebbero +convincersi, che non si ristabilisce l'equilibrio d'Europa, quando non +si oppongono che forze morte a forze vive; e che non si guarentisce +l'indipendenza di una nazione, quando non si chiama quella medesima +nazione a difendere il proprio interesse e che non le si dà nè onore, nè +energia per mantenersi. + +Con quattro successive guerre si cambiò l'equilibrio d'Italia sul +principio del diciottesimo secolo, ed i quattro trattati che le +terminarono, stabilirono nuove dinastie, che poco più poco meno presero +il luogo delle antiche. + +La guerra della successione di Spagna dal 1701 al 1718 si era cominciata +da quasi tutte le potenze d'Europa contro la casa di Borbone per +contrastare a questa l'eredità di Carlo II, ultimo monarca del ramo +austriaco di Spagna. Lodovico XIV aveva preteso di raccoglierla +tutt'intera pel secondo de' suoi nipoti, cui aveva di già posto in +possesso dei quattro grandi stati che Carlo V aveva lasciati in Italia +ai suoi discendenti, Milano, Napoli, la Sicilia e la Sardegna. Ma le +forze dell'Europa unite contro di lui, dopo avere lungamente guastate le +province, ch'egli pretendeva difendere, una dopo l'altra gliele +ritolsero. La defezione del duca di Savoja, che nel 1703 passò al +partito de' suoi nemici, contribuì più di tutto a fargli perdere +l'Italia. Il 13 marzo del 1707 i Francesi furono forzati ad evacuare la +Lombardia; il 7 di luglio dello stesso anno perdettero il regno di +Napoli; e la Sardegna fu tolta alla casa di Borbone alla metà d'agosto +del 1708. Di tutta l'eredità della casa d'Austria in Italia Filippo V +più non aveva che la sola Sicilia, la quale poi cedette col trattato di +pace; di modo che i trattati d'Utrecht dell'11 aprile del 1713 e di +Rastad del 6 marzo 1714, che terminarono la guerra della successione di +Spagna, disposero di tutti i paesi che Carlo Quinto aveva riuniti alla +monarchia Spagnuola, e coi quali aveva renduto dipendente da quella +monarchia il resto dell'Italia[310]. + + [310] _Muratori Ann. d'It. ad ann. — Limiers Hist. de Louis XIV, t. + III, l. XIII al l. XVIII. — Giannone Istor. civile, l. LX, c. IV, p. + 655._ È il fine di questa storia. + +Il Milanese, il regno di Napoli e la Sardegna furono ceduti alla casa +d'Austria tedesca, che inoltre acquistò in Italia il Mantovano, +confiscato a pregiudizio dell'ultimo Gonzaga. Queste province passavano +da monarca straniero a monarca straniero, e l'indipendenza italiana +invece di guadagnare a questi cambiamenti, forse perdeva, perchè il +nuovo monarca era più vicino. Ma da un altro canto il sovrano più +militare dell'Italia acquistò province che davano maggiore consistenza +a' suoi stati, e lo mettevano più a portata di farsi rispettare in +avvenire. Il Monferrato venne aggiunto al Piemonte con alcuni piccoli +distretti staccati dalla Francia, e nello stesso tempo il regno di +Sicilia fu accordato a Vittorio Amedeo II, di modo che l'Italia contò +nuovamente in quest'epoca un re tra i suoi principi[311]. + + [311] _Muratori Ann. d'Italia ad an. 1713. — Limiers Hist. de Louis + XIV, l. XIX, p. 525 e segu. — Hist. de la diplomat. franç. cinquième + période, t. IV, l. VII, p. 322._ + +Il cardinale Alberoni, che dispoticamente governava la Spagna a nome di +Filippo V, sempre schiavo di un favorito, non poteva darsi pace che pel +trattato d'Utrecht la Spagna avesse perduto quel dominio d'Italia che +aveva conservato quasi due secoli. Colle forze rendute alla Spagna da +quattro anni di pace e da un'amministrazione alquanto meno oppressiva, +volle tentare di ricuperare in Italia la perduta influenza. Facendo +adottare al gabinetto borbonico di Madrid la politica del gabinetto +austriaco, cui era succeduto, principiò con un tradimento. In mezzo alla +pace, un'armata spagnuola sbarcata in Sardegna il 22 d'agosto del 1717 +occupò quell'isola cacciandone gli Austriaci. Lo stesso fece nella +Sicilia a danno de' Piemontesi nel susseguente anno, dopo avere +egualmente ingannata la corte di Torino. Questa guerra ricevette il suo +nome dalla quadruplice alleanza formata per frenare la Spagna. La +Francia in allora governata dal reggente duca d'Orleans, geloso del re +di Spagna, e l'Inghilterra e l'Olanda si unirono all'imperatore per +difendere l'Italia contro l'ambizione del cardinale Alberoni. Questa +guerra fece spargere poco sangue, e cagionò pochi guasti. La vicina +estinzione delle case Medici e Farnese, alle quali più non rimaneva +speranza di successione, dava alle potenze mediatrici il modo di +prendere compensi nel continente dell'Italia, essendo loro piaciuto di +risguardare come vacanti, per l'estinzione delle sovrane famiglie, gli +stati di Parma e di Toscana. La corte di Spagna fu soddisfatta nel suo +desiderio d'aggrandimento, quando il 17 febbrajo del 1720 accedendo essa +alla quadruplice alleanza, le fu promessa invece delle isole di Sicilia +e di Sardegna, ch'essa aveva conquistate, la successione de' Medici e +dei Farnesi per don Carlo, figlio di Filippo V e di Elisabetta Farnese, +cui quest'ambiziosa madre cercava di formare uno stabilimento +indipendente da suo fratello primogenito. Fu egualmente soddisfatta +l'ambizione di casa d'Austria, perchè riprese a Vittorio Amedeo la +Sicilia, popolata di 1,300,000 abitanti, e gli diede invece la Sardegna +che non ne contava che 423,000. I piccoli principi ed i popoli furono i +soli sagrificati. Pure travedevasi tuttavia un pensiere +dell'indipendenza italiana nella formazione di una nuova sovranità pel +principe di Spagna che veniva a stabilirsi in Italia, invece di +aggiugnere gli stati che gli si davano all'una o all'altra delle grandi +monarchie che s'arrogavono il diritto di disporre della sorte de' popoli +indipendenti[312]. + + [312] _Muratori Ann. d'It. ad ann. — Hist. de la Diplom. fran., l. + IV, p. 465-483, sixième période, L. I. — Lacretelle Hist. de France + pendant le XVIII siècle, t. I, l. II, p. 280._ + +La terza guerra che variò l'equilibrio d'Italia in questo secolo fu +egualmente breve ed accompagnata da pochi guasti. Per rispetto alla sua +origine non sarebbesi dovuto credere che potesse esserne il teatro +l'Italia, essendosi questa eccitata nel 1733 per la contrastata elezione +di un re di Polonia. Ad ogni modo perchè i re di Francia di Spagna e di +Sardegna entrarono nella stessa lega contro l'Austria, questa sperimentò +i pericoli annessi ai lontani possedimenti presso un popolo di costumi e +di lingua diverso, che invece di sagrificarsi per difendere il suo +padrone, fa di già molto quando non si prevale dell'occasione per +ribellarsi e scuotere il giogo. La casa d'Austria fu spogliata di tutti +i suoi stati in Italia; i Francesi uniti ai Piemontesi conquistarono il +Milanese; gli Spagnuoli i regni di Napoli e di Sicilia; di modo che +l'Austria dovette accomodarsi alle svantaggiose condizioni che le +vennero imposte dai preliminarj sottoscritti a Vienna il 3 ottobre del +1735, e riconfermati col trattato di Vienna del 18 novembre del +1738[313]. + + [313] _Muratori Ann. d'It. ad ann. — Will. Coxe Hist. de la Mais. + d'Autr. (trad.) c. XC e XCI, t. IV, p. 432 e segu. — Lacretelle + dixhuitième siècle, t. II, l. VI, p. 175, 180._ + +Questa terza pace restituì alle due Sicilie l'indipendenza che avevano +perduta da più secoli. Il regno di Napoli era passato sotto il dominio +di un'estera potenza fino dal 1501, e quello della Sicilia fino dal +1409. Più di sei milioni di sudditi italiani furono di nuovo +assoggettati ad un sovrano nato da un'italiana, educato alcun tempo in +Italia, e destinato a fissarvi la sua residenza e quella de' suoi +figliuoli. Questi due regni parevano riunire tuttociò che danno la forza +e la ricchezza, grossa popolazione, delizioso clima, prodotti di ogni +genere, facile navigazione e confini di facile difesa. La stessa pace +dilatò i confini del re Sardo; furono staccati dal Milanese Novara e +Tortona coi loro territorj per essere uniti al Piemonte. Dall'altro +canto il rimanente dello stato milanese e del ducato di Mantova furono +restituiti alla casa d'Austria; ed in compenso di quanto questa aveva +perduto, il trattato di Vienna le accordò pure il ducato di Parma, che +doveva essere di nuovo unito a quello di Milano, ed il gran ducato di +Toscana che doveva formare un principato indipendente per Francesco duca +di Lorena, sposo di Maria Teresa e futuro imperatore[314]. + + [314] _Muratori Ann. d'It. ad ann. 1735, 1738. — Hist. de la + Diplomatie française, t. V, p. 80, sixième période, l. III. — + Galluzzi Ist. di Toscana, t. VIII, p. 195, l. IX, c. IX._ + +Ma il trattato di Vienna non procurò all'Italia che un breve riposo. Il +ramo tedesco della casa d'Austria si spense nell'imperatore Carlo VI il +20 ottobre del 1740, pochi anni dopo il ramo spagnuolo. Invano aveva +questo monarca cercato di assicurare la successione dei suoi stati a sua +figlia Maria Teresa; gli stessi sovrani che avevano guarentita la +prammatica sanzione (così Carlo VI intitolò la legge pubblicata nel +1713, colla quale chiamava le figlie alla successione de' suoi stati), +presero le armi dopo la sua morte, per contrastarne l'eredità a sua +figlia. I tre rami della casa di Borbone di Francia, di Spagna e di +Napoli si associarono al re di Sardegna per attaccare la casa d'Austria +in Italia. La lotta fu lunga ed accanita; e di principal danno +all'Italia fu lo essersi il re Sardo staccato in settembre del 1743 +dalla lega della casa borbonica per unirsi a Maria Teresa, che +gl'Inglesi avevano preso a difendere. Quasi tutta l'Italia trovossi +esposta ai guasti delle armate, ed i paesi neutri, lo stato della chiesa +in particolare, contrastati fra i combattenti, non soffrirono forse meno +di quelli delle potenze belligeranti. Finalmente, dopo sette anni di +guerra e di disgrazie, gli articoli preliminari sottoscritti ad +Aquisgrana il 30 aprile del 1748 e seguiti da un definitivo trattato di +pace del 18 ottobre dello stesso anno rendettero la pace all'Italia, e +stabilirono le relazioni dei suoi diversi stati. I ducati di Milano e di +Mantova furono i soli stati d'Italia conservati sotto il dominio di +estera potenza, perchè restituiti alla casa d'Austria; ma ne vennero +staccati alcuni distretti a favore del re di Sardegna. I ducati di Parma +e di Piacenza, che i precedenti trattati avevano uniti al Milanese, +furono staccati un'altra volta per farne una sovranità indipendente a +favore di un quarto ramo della casa di Borbone, di don Filippo, fratello +del re di Spagna e del re di Napoli. Il gran ducato di Toscana fu +restituito all'imperatore, ma per essere ceduto al suo secondogenito, +onde formare la sovranità di un secondo ramo della sua casa. Il duca di +Modena e la repubblica di Genova, che si erano alleati ai Borboni, +furono rimessi in tutti i loro possedimenti, e l'indipendenza +dell'Italia fu intera, per quanto potevano darla i re che regolavano la +di lei sorte[315]. + + [315] _Muratori Ann. d'Ital. ad an._ Terminano a quest'epoca, o + piuttosto all'anno 1749. — _Histoire diplomat. franç., t. V, p. 385 + e segu. sixième période, l. V. — Will. Coxe Hist. de la Maison + d'Autriche, c. CVIII, t. V, (trad.) p. 170. — Lacretelle, t. II, l. + VIII, p. 412._ + +Ma l'Italia, dopo la pace di Aquisgrana, non acquistò maggiore potenza +politica di quella che avesse per lo innanzi, nè potè più che farsi per +lo innanzi rispettare o temere dai suoi vicini; essa non trovò i suoi +abitanti apparecchiati a difendere un nuovo ordine politico che loro non +procacciava nè gloria nè felicità ; e sebbene essa superasse quasi tutti +i popoli del continente in popolazione ed in ricchezze, mai non ottenne +di lunga mano il rispetto che aveva ottenuto al suo piccolo popolo il +sovrano delle arenose marche del Brandeburgo. Il restante della storia +generale d'Italia, dopo la pace di Aquisgrana, più non offre +avvenimenti; gli scrittori periodici, che si credevano obbligati a dare +le notizie dell'Italia nei loro giornali, per lo spazio di quarant'anni +non intrattennero il pubblico che intorno a dispute teologiche, ad +alcuni nuovi regolamenti fatti da' principi di loro _motu proprio_ e +senza consultare i loro popoli, di feste, di matrimonj, di funerali e di +viaggi de' sovrani. Quegli avvenimenti ch'ebbero qualche influenza sui +susseguenti tempi, si presenteranno opportunamente nella rapida occhiata +storica de' varj stati dell'Italia. + +Fino dal 12 giugno del 1675 la Savoja ed il Piemonte erano governati da +Vittorio Amedeo II, che per altro non oltrepassava i trentaquattr'anni +in principio del decimottavo secolo. Nel 1697 e 1701 aveva maritate le +due sue figliuole ai due nipoti di Lodovico XIV, il duca di Borgogna ed +il duca d'Angiò, poscia re di Spagna; ed aveva preso in principio della +guerra della successione di Spagna il comando delle armate francesi e +spagnuole in Italia, col titolo di generalissimo. Ma più che il paterno +affetto era in lui potente l'ambizione; e nel 1696 egli aveva di già +mostrato di non essere troppo scrupoloso osservatore delle sue promesse. +Credeva di non avere più sicuro mezzo d'ingrandire i suoi stati, che +quello di accordare la sua alleanza al migliore offerente; e se il +Milanese veniva una volta in mano della casa di Borbone, poca speranza +gli restava di fare nuove conquiste. L'imperatore e le potenze marittime +gli fecero segretamente vantaggiose condizioni, ch'egli accettò in +luglio del 1703. Il duca di Vandome, che aveva sotto i suoi ordini nel +Mantovano un corpo di truppe piemontesi, avuto sentore dell'accaduto, le +fece disarmare il 29 di settembre, ed il giorno 3 dicembre dello stesso +anno Lodovico XIV dichiarò la guerra a Vittorio Amedeo[316]. + + [316] _Murat. Ann. d'It. ad an. 1703, t. XII, p. 21. — Limiers, + Hist. de Louis XIV, l. XIV, t. III, p. 124. — Lahode Hist. de Louis + XIV, l. LVI, t. V, p. 373. — Will. Coxe Hist. de la Maison + d'Autriche, c. LXIX, t. IV, p. 93._ + +Il duca di Savoja aveva preferiti alleati potenti, ma lontani, a quelli +che lo circondavano da ogni banda, e ch'erano tuttavia abbastanza forti +per punirlo crudelmente della sua diserzione. I suoi stati furono nello +stesso tempo invasi su tutti i punti dalle armate francesi e spagnuole: +tutta la Savoja fu conquistata; e Vercelli, Susa, la Brunetta, Ivrea, +Aosta, Bardi, Verrua, Civasco, Crescentino e Nizza, furono +successivamente occupate nel 1704 e 1705 dai duchi di Vandome e della +Feuillade; la stessa capitale, Torino, fu assediata nel 1706; onde il +duca quasi spogliato di tutti i suoi stati, fu forzato a cercare in +Genova un asilo alla sua famiglia, mentre ch'egli si chiudeva in Cuneo. +In tale circostanza andò debitore della sua salvezza ad un eroe della +sua casa, il principe Eugenio di Savoja, in allora generale +dell'imperatore, e nipote di quel Tommaso Francesco di Savoja, principe +di Carignano, che verso la metà del XVII secolo aveva così lungamente +travagliata la reggenza di sua cognata, la duchessa Cristina. Il +principe Eugenio ruppe sotto Torino, il 7 settembre 1706, le linee delle +armate del duca d'Orleans, della Feuillade e di Marsin, e fece levare +l'assedio. La Francia perdette in quell'incontro venti mila uomini, ed +il duca di Savoja ricuperò, oltre tutto quello che aveva perduto, il +Monferrato, Alessandria, Valenza e la Lumellina, che gli alleati gli +avevano promesso in premio della sua adesione[317]. + + [317] _Muratori ann. 1706. — Limiers, Hist. de Louis XIV, t. III, l. + XV, p. 205. — Will. Coxe, Hist. d'Autriche, t. IV, c. LXXIII, p. + 160._ + +L'unione del Monferrato al Piemonte variava l'esistenza di questa +potenza; i confini de' due stati erano talmente intralciati, che la loro +inimicizia faceva perdere ogni maniera di buona amministrazione all'uno +ed all'altro in tempo di pace, e di difesa in tempo di guerra. La +piccola provincia del Vigevanasco era pure stata promessa al duca di +Savoja; ma dacchè gli Austriaci ebbero ricuperato il Milanese, più non +vollero privarsi di veruna parte di questo stato. Cotale disparere fu +cagione di qualche raffreddamento tra Vittorio Amedeo e l'imperatore +Giuseppe, e ritrasse il primo dal prendere una parte attiva nella guerra +fino alla conchiusione della pace d'Utrecht, nel 1713, che assicurò le +precedenti conquiste della casa di Savoja, e vi aggiunse la +Sicilia[318]. + + [318] _Muratori An. d'It. 1708, t. XII, p. 56._ + +Il viaggio che Vittorio Amedeo fece in Sicilia con tutta la sua corte +per farvisi coronare, e la permanenza di un anno in Palermo, esaurirono +le finanze del Piemonte quasi quanto la guerra che aveva di fresco +terminata. Quando giunse in quest'isola entrò in ostilità d'altra natura +con papa Clemente XI, onde mantenere le prerogative della corona contro +l'autorità della santa sede: diversi ministri del re furono scomunicati +e molte città poste sotto l'interdetto; mentre che Vittorio Amedeo bandì +dalla Sicilia più di quattrocento ecclesiastici, che tenevano contro di +lui le parti del papa: queste religiose turbolenze riempirono il breve +regno di Vittorio Amedeo in Sicilia[319]. Mentre Vittorio Amedeo +confidava interamente nell'alleanza di Filippo V, re di Spagna, Palermo +venne improvvisamente attaccato il 30 giugno del 1718 dall'armata +spagnuola, e fu costretto a capitolare. Il vicerè di Vittorio Amedeo +difese Siracusa, Messina, Trapani e Melazzo; ma tutto faceva credere che +i Piemontesi non potrebbero mantenervisi lungo tempo; il re era troppo +lontano e troppo debole per mandare sufficienti soccorsi; e il 2 agosto +dello stesso anno, il quadruplice trattato d'alleanza, negoziato a +Londra dall'abate Dubois, offrì a Vittorio Amedeo, in vece di +protezione, il cambio sommamente svantaggioso della Sardegna per la +Sicilia, cui non pertanto Vittorio dovette soscriversi il 18 ottobre del +1718. Allora, rinunciando alle sue pretese sulla Sicilia, che +gl'imperiali contrastavano agli Spagnuoli, e prendendo il titolo di re +di Sardegna, sebbene non vi possedesse un palmo di terreno, Vittorio +Amedeo II consacrò l'anno 1719 a sottomettere all'autorità reale, in +Piemonte i suoi proprj feudatarj, abolendone i privilegj e confiscandone +le regalie. Quando finalmente Filippo V ebbe acceduto alla quadruplice +alleanza, rimise, in agosto del 1720, il possesso della Sardegna ad un +inviato dell'imperatore, che la consegnò immediatamente alle truppe di +Vittorio Amedeo[320]. + + [319] _Ivi, 1715._ + + [320] _Muratori Ann. d'It. ad an. 1718. — Lacretelle, Hist. du XVIII + siècle, t. I, l. II, p. 193, 208._ + +La Sardegna non dava al suo re che un vano titolo: ma l'acquisto del +Monferrato, dell'Alessandrino, della Lumellina aveva procurata al +Piemonte una tale consistenza che mai non aveva avuto prima del regno di +Vittorio Amedeo II. Questo principe, che può essere risguardato come il +fondatore della sua monarchia, consacrò gli ultimi dieci anni del suo +regno ad accrescere le fortificazioni delle sue città e le sue forze +militari, a formare valenti ingegneri, finalmente a ravvicinare i suoi +sudditi agli oltremontani per mezzo di un'educazione più proporzionata +ai progressi dei lumi in tutta l'Europa: fino all'età sua il Piemonte +non aveva quasi preso nessuna parte alla gloria letteraria dell'Italia: +rialzando il sentimento dell'onore nazionale ne' Piemontesi, Vittorio +Amedeo sviluppò tra di loro distinti ingegni; riparò nello stesso tempo +i disastri dell'agricoltura, del commercio e delle manifatture; +semplificò l'amministrazione della giustizia ne' tribunali; e si occupò +con pari attività che intelligenza a chiudere tutte le piaghe dello +stato. Dopo avere lungamente richiamati gli sguardi dell'Europa sulla +luminosa carriera ch'egli aveva percorsa, Vittorio Amedeo, giunto +all'età di 64 anni, fece, il 3 settembre del 1730, maravigliare tutti +coll'abdicazione della corona a favore di suo figlio Carlo Emmanuele +III, allora in età di trent'anni. Per altro i suoi sudditi, che avevano +più sofferto pella sua inquieta attività , e pel suo despotismo, che non +approfittato delle sue riforme, di cui non raccoglievano ancora i +frutti, non dissimularono la gioja che loro cagionava quest'avvenimento. +Vittorio Amedeo aveva fatto fondamento nella riconoscenza e nel rispetto +di suo figlio; ma le relazioni de' principi fra di loro non sono quelle +del sangue; la diffidenza ed il sospetto gli assediano, l'affetto non ha +veruna parte nella loro educazione, la riconoscenza viene soffocata nel +cuor loro dall'adulazione, e la voce della coscienza pervertita dai +consiglj de' cortigiani. Vittorio Amedeo II fu per ordine di suo figlio +arrestato la notte del 28 al 29 di settembre del 1731, colle più +ributtanti circostanze: nella sua prigionia ed in tempo dell'ultima sua +malattia, non potè ottenere colle più calde preghiere, che suo figlio +andasse a trovarlo; e finalmente morì il 31 ottobre del 1732 nel +castello di Moncalieri, ove era rinchiuso, distante tre miglia da +Torino[321]. + + [321] _Muratori Ann. d'It. ad ann. 1731. — Will. Coxe Hist. de la + Maison d'Autriche, ch. LXXXIX, t. IV, p. 422. — Lacretelle, Hist. du + XVIII siècle, t. II, l. VI, p. 114._ + +Carlo Emmanuele III non tralignò dai principi suoi predecessori, nè per +la sua abilità nelle cose della politica, della guerra e +dell'amministrazione, nè per l'instabilità delle sue alleanze, che, come +quelle dei suoi antenati, furono sempre vendute al migliore offerente. +Nella guerra dell'elezione del re di Polonia, egli sorprese gli +Austriaci, cui il suo primo ministro, il marchese d'Ormea, avea date in +iscritto le più formali assicurazioni ch'egli non si era alleato alla +casa di Borbone; in breve tempo conquistò tutto il Milanese, e ne fu +ricompensato nel trattato di pace colla cessione di Novara e di Tortona +coi loro territorj[322]. + + [322] _Hist. de la Diplomatie Franç., t. V, p. 80, sixième période, + l. III. — Will. Coxe, Hist. de la Maison d'Autriche, ch. XC, t. IV, + p. 438. — Lacretelle, Hist., t. II, p. 175._ + +Nella guerra della successione dell'Austria, il re di Sardegna offrì da +prima la sua alleanza alla casa di Borbone; ma la corte di Spagna, che +pretendeva di ricuperare il Milanese già da venticinque anni staccato da +quella monarchia, non esibì a Carlo Emmanuele per comperare la sua +alleanza che piccolissimi distretti di quel ducato, che probabilmente +avrebbe ancora rivendicati quando la vittoria avesse coronate le sue +armi. Allora il re di Sardegna fece un trattato provvisionale con Maria +Teresa per la difesa del Milanese, cui riservavasi però di potere +rinunciare, dandone avviso alla regina un mese prima. Questo trattato fu +soscritto il primo febbrajo del 1742[323], ed obbligò Carlo Emmanuele ad +entrare in guerra cogli Spagnuoli, i quali, sotto il comando +dell'infante di Spagna, don Filippo, invasero tutta la Savoja, mentre +che i Piemontesi uniti agli Austriaci sconfissero gli Spagnuoli nella +Lombardia oltrepadana. Ma non perciò il re di Sardegna interrompeva le +sue negoziazioni colla casa di Borbone, cui la sua alleanza avrebbe dato +in mano il Milanese; ma egli poneva a cotale alleanza un altissimo +prezzo. Diede a questi negoziati abbastanza pubblicità affinchè la corte +di Vienna, e più ancora il suo alleato Giorgio II, sentissero la +necessità di guadagnarlo al loro partito. Infatti, il 13 settembre del +1743, conchiusero con lui un trattato sottoscritto a Worms, col quale +gli si promettevano Piacenza, Vigevano e l'alto Novarese, e per confini +a Levante la Nura, il Ticino ed il lago Maggiore[324]. + + [323] _William Coxe, Hist. de la Maison d'Autriche, ch. CII, t. V, + p. 72._ + + [324] _Murat. Ann. ad an. 1742, 1743. — Will. Coxe, Hist. de la + Maison d'Autriche, t. V, ch. CIV, p. 103._ + +Dopo quest'alleanza Carlo Emmanuele agì vigorosamente contro i Francesi +e contro gli Spagnuoli; ma mentre li combatteva, non lasciava di +negoziare per tornare al loro partito: v'ebbero perfino de' preliminari +sottoscritti a Torino, il 26 dicembre del 1745, tra la Francia e la +Sardegna, le di cui condizioni avrebbero consolidata la potenza della +casa di Savoja, ed assicurata l'indipendenza degli stati d'Italia. Si +aboliva perfino il nome del santo romano impero, cagione di tante +vessazioni pei pretesi stati feudali, e si escludevano i Francesi, gli +Spagnuoli ed i Tedeschi da ogni possedimento nella penisola. Ma la +diffidenza del re sardo, gl'indugj della corte di Spagna, e la rapida +discesa in Italia di un'armata della regina d'Ungheria fecero rompere +queste negoziazioni. Allora Carlo Emmanuele, unendosi di nuovo agli +Austriaci, si mantenne costante nella loro alleanza fino alla pace +d'Aquisgrana, che press'a poco gli accordò i vantaggi acquistati col +trattato di Worms, tranne Piacenza, cui dovette rinunciare[325]. + + [325] _Muratori Ann. d'It. ad ann. 1748. — Hist. de la Diplom. + Franç., t. V, p. 402, sixième période, l. V. — Will. Coxe, Hist. de + la Maison d'Autriche, t. V, ch. CVIII, p. 170._ + +L'ultima parte del regno di Carlo Emmanuele fino alla morte che lo +sorprese il 20 gennajo del 1773, ed il regno di Vittorio Amedeo III, che +gli successe, furono sempre pacifici; e perchè in un paese in cui non si +permette al popolo d'immischiarsi nelle cose del governo e della +politica, i tempi di pace non offrono allo storico verun avvenimento, +può risguardarsi la storia del Piemonte come affatto nulla in tutto +questo periodo. Il governo non avrebbe tollerato che se ne conservasse +qualche memoria, e veruno scrittore volle infatti esporsi a +dispiacergli, narrando ciò che la suprema autorità seppelliva in un +profondo segreto. + +Il ducato di Milano, che durante la guerra della successione di Spagna, +passò sotto il dominio di casa d'Austria, ebbe la sventura di essere +saccheggiato in ogni guerra da tutte le potenze belligeranti, e +smembrato in tutti i trattati di pace. La capitale perdette assai in +popolazione ed in ricchezze, quando molte delle sue migliori province +vennero sottratte al suo dominio e date al re di Sardegna. Le campagne +in tempo della guerra non soffrirono meno della capitale; ma la loro +prosperità venne più rapidamente repristinata, sia a cagione della +maravigliosa loro fertilità , sia perchè il governo austriaco fu assai +più giusto e più ragionevole che non quello degli Spagnuoli. In +particolare la casa di Lorena si fece conoscere superiore all'antica +casa d'Austria, e l'amministrazione del conte di Firmian (1759-1782) +lasciò una grata memoria. Era omai questa la sorte dell'Italia di +ricevere dall'estero i lumi ch'ella aveva sì lungamente sparsi in +addietro; e le province, governate da stranieri monarchi, approfittavano +dei progressi nelle scienze politiche, che i nazionali non avevano per +anco fatti. Giuseppe II intraprese con zelo e con buona fede, ma spesso +con troppo precipizio, le riforme oramai diventate necessarie. La +pubblica opinione era tuttavia così traviata dall'ignoranza dei diritti +del principato, che condannava quasi tutto ciò che questo sovrano faceva +pel vantaggio del paese. Non perciò i suoi sforzi riuscirono del tutto +vani; le lettere, i lumi ed alcune virtù pubbliche cominciarono a +rigermogliare in Lombardia, e fu questa la provincia che fece più d'ogni +altra sperare il risorgimento di una nazione italiana. + +In principio del secolo i Gonzaga perdettero il ducato di Mantova, che +da Giuseppe II venne assoggettato a quello di Milano, in compenso di ciò +che aveva perduto dalla banda del Piemonte. L'imprudente Ferdinando +Carlo Gonzaga si era lasciato vincere dal danaro sul principio della +guerra della successione di Spagna, ed aveva acconsentito a ricevere in +Mantova guarnigione francese, in conformità del trattato ch'egli +soscrisse a Venezia il 24 febbrajo del 1701[326]. Con ciò, non solo +richiamò la guerra ne' suoi stati, mentre egli nelle dissolutezze di +Venezia cercava di scordare le sventure de' suoi sudditi, ma inoltre +diede un pretesto all'imperatore di porlo al bando dell'impero. In +fatti, avendo i Francesi, in virtù della convenzione di Milano del 13 +maggio 1707, evacuata la Lombardia, Mantova e tutto il suo ducato +vennero occupati dagl'imperiali; fu dichiarato il duca colpevole di +fellonìa, ed i suoi feudi riuniti alla diretta dell'impero; poco dopo +Ferdinando Carlo morì in Padova il 5 di luglio del 1708 senza prole. +Rimaneva di questa famiglia un ramo cadetto, quello dei duchi di +Guastalla e di Sabbionetta, principi di Bozzolo, formato da Federico di +Gonzaga, illustre generale del sedicesimo secolo. Ma invano questi +richiamarono la successione d'uno stato che loro apparteneva per le +leggi dell'impero, e che rimase confiscato. Anche questa linea si spense +in Giuseppe Maria Gonzaga che morì il 15 d'agosto del 1746, e la pace di +Aquisgrana aggiunse i piccoli stati di lui a quelli di Parma e di +Piacenza[327]. + + [326] _Muratori Ann. d'Italia, 1701. — Limiers, Hist. de Louis XIV, + l. XIII, p. 69. — Le Vassor, Hist. de Louis XIII, t. VI, l. XXVI, p. + 98. — Will. Coxe, Hist. de la Maison d'Autriche, ch. LXXV, t. IV, p. + 211._ + + [327] _Muratori Ann. d'Ital. ad ann. 1708. — Ivi, 1746._ + +Ne' primi anni del diciottesimo secolo i ducati di Parma e di Piacenza +erano governati da Francesco Farnese, succeduto a Rannuccio II, suo +padre, l'undici dicembre del 1694. Fino dalla sua più fresca giovinezza +trovavasi oppresso da una straordinaria grassezza, diventata ereditaria +nella sua famiglia; inoltre balbettava, ed a questi esteriori difetti +rispondeva la debolezza del suo spirito, onde aveva contratto un estremo +timore di mostrarsi in pubblico, e tenevasi a tutti celato. Durante la +guerra della successione di Spagna, ricevette guarnigioni pontificie, +onde far rispettare la sua neutralità e quella della Chiesa di cui +riconoscevasi feudatario. A fronte di ciò i Tedeschi violarono più volte +il suo territorio. Non avendo avuti figliuoli da Dorotea di Neuburgo, +vedova di suo maggior fratello, ch'egli aveva sposata il 16 settembre +del 1714, maritò Elisabetta Farnese, figlia di suo fratello, a Filippo +V, re di Spagna. Sebbene le femmine non fossero chiamate all'eredità de' +feudi della Chiesa, fu però Elisabetta che trasmise alla casa di Borbone +quelle pretese sui ducati di Parma e di Piacenza, che fecero dare quei +ducati al secondo de' di lei figli[328]. + + [328] _Muratori Ann. d'Italia, 1714._ + +Francesco Farnese mai non aveva voluto dare a suo fratello Antonio una +sufficiente entrata per potersi ammogliare; altronde Antonio non aveva +che un anno meno del duca, ed aveva la stessa mostruosa corpulenza, lo +che faceva risguardare come di già spenta la casa Farnese, quando nel +1720 il trattato della quadruplice alleanza impose leggi alla Spagna, +per terminare la guerra eccitata dal cardinale Alberoni. L'eredità di +Parma e quella della Toscana furono assegnate ad un figlio di Elisabetta +Farnese e di Filippo V, che non fosse re di Spagna; i ducati di Parma e +di Piacenza vennero dichiarati feudi imperiali, malgrado le rimostranze +di Clemente XI, e fu convenuto che per la guarenzia di questa eventuale +successione sarebbero, durante la vita degli ultimi principi Farnesi, +occupati da guarnigioni svizzere. Questi accomodamenti furono inoltre +raffermati dal trattato fatto il 30 aprile del 1725 tra l'Austria e la +Spagna[329]. + + [329] _Muratori Ann. d'Italia, 1720-1725. — Galluzzi Ist. di Tosc., + l. IX, c. III, p. 345, t. VII._ + +L'infante don Carlo, cui erano destinati questi principati italiani, non +recossi nella penisola che dopo la morte del duca di Parma, Francesco, +accaduta il 26 di febbrajo del 1727. Suo fratello, don Antonio, allora +in età di quarantotto anni, si affrettò di cercarsi una consorte per +conservare ancora, se era possibile, la casa Farnese; ed in febbrajo del +1728 sposò Enrichetta d'Este, terza figlia del duca di Modena. Il papa +Benedetto XIII e l'imperatore Carlo VI gli prescrissero nello stesso +tempo di ricevere dalla Chiesa e dall'impero l'investitura dei suoi +ducati; ma, temendo di compromettersi con sovrani tanto di lui più +potenti, e per non dare la preferenza a veruno di loro, egli ricusò +l'uno e l'altro. In tali circostanze la Francia, l'Inghilterra e la +Spagna convennero, in forza di un trattato sottoscritto in Siviglia il 9 +novembre del 1729, che sei mila Spagnuoli verrebbero destinati a formare +le guarnigioni di Livorno, Porto Ferrajo, Parma e Piacenza, onde +guarentire la successione a don Carlo. Tale sostituzione delle truppe +spagnuole alle svizzere spiacque all'imperatore, il quale rifiutò di +accettare il trattato di Siviglia, e fece passare trenta mila uomini in +Lombardia, per opporsi all'introduzione delle guarnigioni +spagnuole[330]. + + [330] _Muratori Ann. d'Italia ad an. 1729. — Hist. de la Diplom. + franç., sixième période, l. III. — Galluzzi Storia del gran ducato, + l. IX, c. VI., t. VIII, p. 66._ + +I duchi di Parma e di Toscana, che vedevano, mentre ancora erano vivi, e +malgrado loro, altri liberamente disporre della propria eredità , non +temevano meno le truppe estere, che, occupando i loro stati, vorrebbero +dar loro la legge, di quello che temessero la guerra che l'imperatore +mostravasi apparecchiato ad intraprendere per tenerle lontane. Il loro +regno si andò consumando in tristi negoziazioni, le quali tutte avevano +per oggetto l'epoca della loro morte, creduta assai vicina, sebbene +fossero ambidue pieni di vita e non ancora usciti dalla virilità . Però +le truppe spagnuole non erano per anco sbarcate in Italia, quando +Antonio, ultimo duca della casa Farnese, morì il giorno 20 gennajo del +1731. Ne' pochi anni del suo regno costui risguardò le finanze de' suoi +stati come un'entrata vitalizia; sagrificò le generazioni che dovevano +seguirlo a' suoi piaceri del momento, non limitando in verun modo le sue +prodigalità , sia che si trattasse di appagare i suoi gusti, o di +guadagnare la riconoscenza degli adulatori e dei favoriti che lo +circondavano[331]. + + [331] _Muratori Ann. d'Italia ad an. 1731. — Galluzzi Ist. della + Toscana, l. IX, c. VII, t. VIII, p. 116. — Will. Coxe, Hist. de la + Maison d'Autriche, ch. LXXXVIII, t. IV, p. 410._ + +La duchessa Enrichetta, vedova dell'ultimo duca di Parma, credevasi +incinta, e non riconobbe d'essersi ingannata che in settembre dello +stesso anno, nella quale epoca lasciò Parma per tornare a Modena. Tale +incertezza diede tempo alle altre potenze di convenire intorno alle +rispettive pretese. Nel giorno 23 di gennajo del 1731, il generale +imperiale aveva preso possesso di Parma e di Piacenza, veramente per +conto dell'infante di Spagna, ma con truppe tedesche: un commissario +pontificio, che in allora si trovava a Parma, protestò solennemente il +giorno 24 contro un tale atto di possesso, contrario al supremo dominio +della Chiesa. Una nuova convenzione, sottoscritta il 22 luglio del 1731, +tra l'imperatore, il re di Sardegna e l'Inghilterra, riconfermò le +convenzioni della quadruplice alleanza. L'infante don Carlo non arrivò a +Livorno che il 27 di dicembre seguìto dalle truppe spagnuole, che +dovevano per lui occupare i suoi nuovi stati. Dopo essersi trattenuto +parecchj mesi in Toscana presso il gran duca Giovan Gastone de' Medici, +che in certo qual modo veniva obbligato ad adottarlo ed a riconoscerlo +quale suo presuntivo erede, don Carlo entrò trionfalmente in Parma il 9 +di settembre del 1732[332]. + + [332] _Muratori Ann. d'Italia ad ann. 1731, 1732. — Galluzzi Stor. + di Toscana, l. IX, c. VII, t. VIII, p. 115._ + +L'imperatore Carlo VI aveva dato per tutori a don Carlo la di lui ava +materna, la duchessa Dorotea, vedova di Odoardo, poi di Francesco +Farnese, ed il gran duca di Toscana; ma nel susseguente anno la casa di +Borbone, avendo attaccata quella d'Austria, don Carlo, che il 20 di +gennajo del 1733 era giunto a diciassette anni, dichiarossi egli stesso +maggiore, ed in pari tempo prese il comando dell'esercito spagnuolo in +Italia. Siccome dal canto suo il duca di Savoja, Carlo Emmanuele III, si +era posto alla testa delle truppe francesi, ed avea fatta rapidamente la +conquista del Milanese, così don Carlo, che più non era in Lombardia +necessario, in principio di gennajo del 1734 prese colle truppe +spagnuole la strada di Napoli, onde tentare la conquista di quel regno. +Sperando allora di cambiare i due piccoli ducati di Parma e di Piacenza +con una vasta monarchia, e più non supponendo di entrare nell'eredità a +lui destinata da tanti anni, don Carlo spogliò i palazzi Farnesi de' +loro più ricchi effetti, per portarli seco. Il duca di Montemar, che +dirigeva le sue operazioni, il 27 di maggio sconfisse presso Bitonto la +piccola armata imperiale, la sola che avesse osato di resistergli, +perciocchè fin dal 9 aprile la capitale aveva aperte le sue porte agli +Spagnuoli: e prima che terminasse la campagna, i due regni di Napoli e +di Sicilia furono totalmente assoggettati a don Carlo[333]. + + [333] _Murat. Ann. d'Italia ad ann. 1734. — Galluzzi Storia di + Toscana, l. IX, c. IX, t. VIII, p. 179. — Coxe, Hist. de la Maison + d'Autriche, ch. XC, t. IV, p. 447._ + +Sebbene questo principe, allorchè partiva da Parma, avesse mostrato di +rinunciare a quella sovranità , la facile conquista del regno di Napoli +risvegliarono la sua ambizione e quella di suo padre. Si lusingarono di +ricuperare tutto ciò che la pace d'Utrecht aveva tolto in Italia alla +corona di Spagna; e nel 1735 il duca di Montemar si rimise in cammino +alla volta della Lombardia per intraprendervi nuove conquiste. Ma il +cardinale di Fleurì era omai stanco di servire all'ambizione spagnuola; +il 3 di ottobre fece sottoscrivere in Vienna i preliminarj della pace +coll'imperatore; ed ordinò al duca di Noailles di non dare più ajuto al +generale spagnuolo; onde il duca di Montemar, stretto improvvisamente +dai Tedeschi, si vide forzato a ritirarsi precipitosamente a traverso +alla Toscana alla volta del regno di Napoli[334]. + + [334] _Muratori Ann. d'Italia ad ann. 1734. — Galluzzi, Storia della + Toscana, l. IX, c. IX, p. 198. — Will. Coxe, Hist. de la Maison + d'Autriche, ch. XCI, p. 465._ + +In aprile del susseguente anno le guarnigioni spagnuole, che occupavano +Parma e Piacenza, evacuarono quelle due città , seco trasportando le +biblioteche e la galleria dei Farnesi, tutti i quadri, tutti i mobili e +tutti gli effetti preziosi de' palazzi saccheggiati; di modo che al +dolore di perdere la propria indipendenza i popoli aggiunsero quello di +vedersi spogliati di tutti gli ornamenti delle loro città . Allora i +ministri spagnuoli, a nome di don Carlo, dichiararono i sudditi di Parma +e di Piacenza sciolti dal loro giuramento di fedeltà , e subito partirono +senza consegnare quegli stati agli Austriaci: ma non si furono appena +ritirati che il principe di Lobkowitz ne prese il possesso, il giorno 3 +di maggio del 1736, a nome dell'imperatore[335]. + + [335] _Muratori Ann. d'Italia ad ann. 1736. — Galluzzi Stor., l. IX, + c. X._ + +Parma e Piacenza non rimasero lungamente unite al ducato di Milano, +perciocchè cinque anni dopo tale cessione, si estinse la casa d'Austria; +ed il re di Spagna vantando diritti sull'eredità di Carlo VI, il duca di +Montemar sbarcò il giorno 9 dicembre del 1741 ad Orbitello con un +esercito spagnuolo destinato a fare in Italia nuovi acquisti. La regina +di Spagna, Elisabetta Farnese, aveva un altro figlio, chiamato don +Filippo, nato il cinque di marzo del 1720. Quest'ambiziosa principessa, +che continuamente lagnavasi di avere perduta l'eredità della propria +famiglia, risolse di formare a suo figlio uno stato in Italia. Lo pose +alla testa di un'armata spagnuola adunata nel 1742 ai confini della +Provenza, la quale, sebbene occupasse subito la Savoja, non potè che +dopo lungo tempo penetrare in Italia. Il re di Napoli era stato +costretto dall'ammiraglio Matheus a dichiararsi neutrale il 19 agosto +del 1742, onde non vedere bombardata la sua capitale. Il duca di Modena, +che aveva abbracciato il partito francese, era stato cacciato dai suoi +stati: ed i ducati di Parma e di Piacenza erano caduti in mano dei +Tedeschi; onde soltanto in settembre del 1745 l'infante don Filippo potè +entrare negli stati che pretendeva di sua ragione[336]. + + [336] _Muratori Ann. d'Italia, 1741 e seg. — Coxe, ch. CVI, t. V, p. + 137._ + +Appena cominciava don Filippo ad avere in Lombardia la fortuna propizia, +che la corte di Spagna pensò a formargli uno stato, non più delle sole +città di Parma e di Piacenza, ma di tutto il Milanese. Era entrato in +Milano il 16 di dicembre del 1745, quando la pace parziale fatta dal re +di Prussia con Maria Teresa permise a questa sovrana di portare la +maggior parte delle sue forze in Italia; allora don Filippo fu costretto +ad abbandonare Milano il 19 di marzo, e tutti i Francesi e gli Spagnuoli +furono scacciati dalla Lombardia prima che terminasse la campagna del +1746[337]. + + [337] _Muratori Ann. d'Italia ad ann. 1746. — Oeuvres posthum. de + Frédéric II Hist. de mon temps, ch. X-XIV, t. II, p. 77. — Coxe, + Hist. de la Maison d'Autriche, ch. CVII, t. V, p. 153._ + +Nella stessa campagna aveva don Filippo perduto il suo principale +appoggio in Filippo V, suo padre, morto il 9 di luglio del 1746. +Ferdinando VI, figlio di Filippo V, del primo letto, succedutogli alla +corona di Spagna, non prendeva un troppo vivo interesse allo +stabilimento de' figliuoli di sua matrigna. Perciò la corte di Spagna fu +contenta di ottenere, col trattato di Aquisgrana, i due ducati di Parma +e di Piacenza, che tornarono a ricuperare l'indipendenza il 18 ottobre +del 1748, ed ebbero qualche ingrandimento coll'unione fattavi del +piccolo ducato di Guastalla[338]. + + [338] _Muratori Ann. d'Italia ad ann. 1748. — Hist. de la Diplom. + Franç. sixième période, l. V, t. V, p. 417. — Coxe, Hist. de la + Maison d'Autriche, ch. CVIII, t. V, p. 177._ + +La guerra della successione d'Austria aveva in certo qual modo +interessata tutta l'Europa alla trasmissione dell'eredità dei Farnesi ad +un ramo dei Borboni. Ma dopo quest'avvenimento gli stati di Parma e di +Piacenza ricaddero nell'oscurità sotto il regno dell'infante don +Filippo, che morì il 18 luglio del 1765, e sotto quello di suo figlio e +successore don Ferdinando. Per altro il gusto di don Filippo per le +lettere e per la filosofia, la protezione da lui accordata agli +scrittori francesi, la scelta fatta per educare suo figlio dell'abate di +Condillac, furono cagione che s'introducessero in Lombardia nuove idee, +con un certo sentimento di libertà civile e religiosa, che dal governo +spagnuolo era stato per lo innanzi severamente proscritto. Le città di +Parma e di Piacenza, che nei precedenti secoli avevano avuta così +piccola parte alla gloria letteraria dell'Italia, parvero animate da +nuova vita, e vi fiorirono molti uomini illustri. + +Nella prima metà del diciottesimo secolo i ducati di Modena e di Reggio +non furono meno sventurati di quelli di Parma e di Piacenza. Rinaldo +d'Este, che regnava in Modena fino dal 1694, abbracciò il partito +imperiale nella guerra della successione di Spagna. Perciò tutti i suoi +stati furono invasi dai Francesi, ed egli medesimo fu costretto a +ripararsi in Bologna fino al 1707, in cui la Lombardia venne evacuata +dalle armate dei Borboni. La pace d'Utrecht gli ratificò il possedimento +di tutto ciò che aveva prima della guerra, e vi aggiunse nel 1718 il +piccolo ducato della Mirandola, comperato dall'imperatore, che lo aveva +confiscato a pregiudizio di Francesco Pico, ultimo principe di questa +famiglia. Rinaldo, conservandosi fedele allo stesso partito, fu per la +seconda volta costretto a ripararsi in Bologna nella guerra del 1734, +mentre che i suoi stati vennero occupati dai Francesi e dagli Spagnuoli. +Finalmente rientrò nella sua capitale il 24 di maggio del 1736, ove morì +diciassette mesi dopo, il 26 di ottobre del 1737, in età di ottantadue +anni[339]. + + [339] _Murat. Ann. d'Italia ad an. 1737._ + +Il duca Rinaldo, che era stato cardinale, che non aveva deposto l'abito +ecclesiastico che in età di quarant'anni, e ch'era giunto ormai ad +avanzata vecchiaja in tempo dell'ultima guerra in cui erasi trovato suo +malgrado avviluppato, non prendeva veruna parte nelle operazioni +militari. Suo figlio Francesco III, che gli successe, era stato +militarmente educato, ed aveva gusto per le cose della guerra. Prima di +salire sul paterno trono aveva fatta una campagna contro i Turchi; +ricercò l'alleanza della casa di Borbone nella guerra della successione +dell'Austria, e fu nominato generalissimo delle armate francesi e +spagnuole, che in Italia militavano contro Maria Teresa. Egli diede con +ciò motivo agli Austriaci di invadere i suoi stati, di guastarli e +d'opprimerli colle contribuzioni, mentre ch'egli conduceva il suo +esercito nello stato pontificio, ove si mantenne lungamente; indi venne +nella riviera di Genova, in Provenza ed in Savoja, dov'ebbe comune +fortuna coll'infante don Filippo. Fu rimesso finalmente ne' suoi stati +nel 1748 dal trattato di Aquisgrana; ma li trovò ruinati dalle truppe +austriache e piemontesi, che gli avevano occupati più anni, ed egli +aggiunse ancora alla loro miseria col peso di nuove imposte e col +cattivo sistema delle sue finanze. Morì di ottantadue anni il 23 +febbrajo del 1780. La fama dei due più eruditi italiani, Muratori e +Tiraboschi, suoi sudditi e suoi pensionati, sparse qualche gloria sul +suo regno. + +Era ne' destini dei ducati di Modena e di Reggio di essere governati da +vecchi principi. Ercole III, figliuolo di Francesco III, era ammogliato +da circa quarant'anni quando successe a suo padre. Aveva sposata in +settembre del 1741 Maria Teresa Cibo, unica figlia ed erede di Alderano +Cibo, ultimo duca di Massa e di Carrara, ed aveva per tal modo fatto +entrare nella sua famiglia un quarto ducato, oltre quelli di Modena, di +Reggio e della Mirandola[340]. Il ducato di Massa e Carrara era uno de' +molti piccoli feudi imperiali posseduti dai marchesi Malaspina tra la +Liguria, la Lombardia e la Toscana. Due secoli e mezzo prima era +passato, per mezzo di una femmina, sotto il titolo di marchesato, a +Franceschetto Cibo, figlio d'Innocenzo VIII; era stato eretto in ducato +nel 1664; e di nuovo passò per una donna alla casa d'Este[341]. +Diventato duca in età avanzata, Ercole III fu accusato, ancora più de' +suoi due predecessori, di avarizia, vizio che spesso si rimprovera alla +vecchiaja. Egli accumulò un tesoro, che invece di servire alla sua +difesa nell'istante del bisogno, accrebbe il suo pericolo, eccitando la +cupidigia dei suoi nemici. Il 14 ottobre del 1771 maritò l'unica sua +figlia coll'arciduca Ferdinando d'Austria; e questa principessa è +rimasta l'unica rappresentante de' principi d'Este, in addietro sovrani +di Ferrara, Modena e Reggio; dei Malaspina e dei Cibo, signori di Massa +e di Carrara; dei Pichi, sovrani della Mirandola, e dei Pii, sovrani di +Carpi e di Correggio; perciocchè tutte le case sovrane d'Italia +sembravano percosse dallo stesso destino, e la stessa casa d'Este era +pure vicina a spegnersi, allorchè perdette i suoi stati nelle guerre +della rivoluzione. + + [340] Ercole d'Este non possedette mai il ducato di Massa. Dopo la + morte della consorte, che viveva separata dal marito in Reggio, + questo ducato passò in dominio dell'unica sua figlia Maria Beatrice, + moglie dell'arciduca Ferdinando d'Austria, che lo possiede anche al + presente. _N. d. T._ + + [341] _Muratori Ann. d'Italia ad ann. 1741. — Viani Storia e monete + di Massa, c. XIV, p. 59._ + +Si erano vedute spegnersi in Napoli le case dei Durazzo, d'Angiò e +d'Arragona; a Milano quelle de' Visconti e degli Sforza; quella de' +Paleologhi nel Monferrato; dei Montefeltro e della Rovere in Urbino; dei +Gonzaga a Mantova, Guastalla e Sabionetta; dei Farnesi in Parma e +Piacenza; e l'Italia vide pure spegnersi nel diciottesimo secolo, prima +delle case Cibo e d'Este, la casa dei Medici, che, erede di una gloria +acquistata da rimotissimi antenati, era illustre a motivo dei grandi +cittadini di Firenze da lei prodotti, non per i suoi gran duchi. + +Cosimo III regnava in Firenze fin dal 1670, ed anche salendo sul trono +la sua vita era amareggiata dalle sue contese con Margarita d'Orleans, +sua sposa, cui era diventato insoffribile a cagione de' suoi sospetti e +della sua domestica tirannide: ma egli dall'altro canto non aveva avuto +a soffrir meno pelle stravaganze di questa principessa francese, e pel +disprezzo ch'essa gli mostrava. Egli stesso, disgraziato nel suo +interno, pareva che non potesse interessarsi in un matrimonio senza +renderlo altresì disgraziato ed infecondo. Il suo maggior figliuolo, +Ferdinando, che morì prima di lui, il 30 di ottobre del 1713, sebbene di +già in età di cinquant'anni non aveva avuto prole da Violante Beatrice +di Baviera sposata nel 1688: e sua figlia, Anna Maria Luigia, che nel +1691 aveva sposato Giovanni Guglielmo, elettore palatino, fu pure +infeconda. Il suo secondo figliuolo, Giovan Gastone non ebbe pure figli +dalla principessa di Sassonia Lavemburg, sposata nel 1697[342]; onde per +non vedere spenta la sua famiglia entro pochi anni, Cosimo III persuase, +all'ultimo, nel 1709, suo fratello Francesco Maria, di già in età di +cinquant'anni, a deporre la sacra porpora, ed a sposare Eleonora di +Gonzaga, figlia del duca di Guastalla; ma nè questo matrimonio fu più +fecondo degli altri. Ferdinando e Francesco Maria morirono prima di +Cosimo III; Giovan Gastone, separato dalla moglie, e pieno d'infermità , +non poteva più nutrire speranze di prole; e Cosimo vedeva con amaro +dolore le principali potenze dell'Europa disporre, mentre ancor viveva +egli e suo figlio, della sua eredità . Riclamò invano a favore dei +diritti della repubblica fiorentina, di cui i suoi antenati non erano +stati che semplici rappresentanti, ed alla quale doveva perciò ritornare +la sovranità dopo estinta la linea dei Medici[343]. Tentò pure di farne +passare l'eredità alla figliuola, quella che più amava di tutti i suoi +figli; volle almeno decidere egli stesso tra i pretendenti alla corona +di Toscana; ma i diplomatici europei, non valutando più i suoi diritti +che quelli del suo popolo, non degnaronsi pure di ascoltarlo nel +disporre de' suoi stati. Finalmente egli morì il 31 d'ottobre del 1723 +dopo avere sofferte le più amare mortificazioni, ed avere avuti tanti +dispiaceri quanti erano stati i mali che aveva fatti soffrire al suo +popolo[344]. + + [342] _Galluzzi Stor. di Toscana, l. VIII, c. IV, p. 101, t. VII; + Ivi, c. V, p. 125; Ivi, l. IX, c. I, p. 305._ + + [343] _Galluzzi Storia del gran ducato, l. VIII, c. IX ad an. 1710, + t. VII._ + + [344] _Galluzzi Stor. del gran ducato, l. IX, c. IV, p. 22, t. + VIII._ + +Giovan Gastone, che successe a Cosimo III, era stato lo scopo delle +persecuzioni degl'ipocriti che infestavano la corte di suo padre; egli +non aveva mai trovato nel suo palazzo, che noja, suggezione e tristezza. +Tosto che si vide liberato dall'oppressione in cui aveva vissuto fino ai +cinquantadue anni, cercò col circondarsi di buffoni e di persone non ad +altro intese che a tenerlo allegro, di dimenticare come meglio poteva, e +le sue infermità che lo ritenevano frequentemente a letto, e la +divisione della sua eredità , di cui facevasi tanto rumore in Europa. +Giovan Gastone era un buon uomo, ma non sapeva leggere nell'avvenire; +non pensava alla miseria de' suoi sudditi, che mai non vedeva, e non +poneva limiti alle sue prodigalità , affinchè tutti coloro che lo +avvicinavano si ritirassero con volto soddisfatto. Le finanze furono +dilapidate, l'amministrazione cadde tra le mani de' serventi, e di gente +affatto spregievole. Finalmente egli morì di sessantasei anni, il 9 di +luglio del 1737, lasciando a' suoi successori il troppo difficile +incarico di rimediare ai mali della Toscana[345]. + + [345] _Galluzzi Stor. di Tosc., l. IX, c. X, p. 210._ + +Francesco, duca di Lorena, sposo di Maria Teresa, cui era stata data la +Toscana, venne, in gennajo del 1738, a visitare i suoi nuovi stati; ma +vi si trattenne poco tempo. Il principe di Craon, Marco di Beauvau, suo +mentore, era stato destinato a ricevere il giuramento dai nuovi sudditi +di Francesco, e governò la Toscana coll'autorità di un vicerè. Fu +ajutato nella sua amministrazione dal conte di Richecourt, il più +illustre ministro del nuovo gran duca, che nel 1745 ottenne il titolo +d'imperatore. Occuparonsi l'uno e l'altro della riforma delle leggi +della Toscana, del miglioramento delle finanze, e della più regolare ed +imparziale amministrazione della giustizia. + +La vedova dell'elettore palatino, sorella di Giovan Gastone, ch'era +tornata alla corte di suo padre nel 1717, e che aveva sopra di lui +esercitata grandissima influenza, sopravvisse anche al fratello che non +l'amava, e che non era da lei amato. Questa principessa, il 31 ottobre +del 1737, si lasciò persuadere a rinunciare alla casa di Lorena tutta +l'eredità mobile ed immobile della casa de' Medici, contro una pensione +vitalizia di quaranta mila scudi fiorentini. Il gran duca Francesco le +accordò il titolo di reggente, le diede delle guardie al palazzo e tutte +le apparenze d'una corte. Ella morì finalmente in Firenze il 18 di +febbrajo del 1743 in età di settantasei anni, ma in lei non si spense +affatto la casa de' Medici; se ne conservò tuttavia un ramo, discendente +da uno degli antenati di Cosimo, il padre della patria; ma perchè non +era stato contemplato dal decreto di Carlo V, non si trattò giammai di +chiamarlo alla successione della corona ducale[346]. + + [346] _Galluzzi Stor. del gran ducato, l. IX, c. X ed ultimo, p. + 250._ + +L'imperatore Francesco I, che in Toscana portava il nome di Francesco +II, morì a Vienna il 18 di agosto del 1765. Mentre che il suo primo +figliuolo, Giuseppe II, gli succedeva negli stati dell'Austria, il +secondo, Pietro Leopoldo, allora in età di diciotto anni, fu dichiarato +gran duca di Toscana, e venne a prendere possesso del suo principato +l'undici di settembre del 1765. Veruno stato d'Italia non ebbe mai più +grandi obblighi al suo sovrano, quanto la Toscana a Pietro Leopoldo. +Questi, continuamente occupato a riformare tutti gli abusi introdottisi +nel lungo spazio di oltre dugent'anni di una difettosa amministrazione, +semplificò le leggi civili, addolcì le criminali, diede la libertà al +commercio, disseccò intere provincie, dividendone la proprietà fra +industri coltivatori, che caricò di una leggiere contribuzione: ed in +tal modo raddoppiò i prodotti dell'agricoltura, e rendette ai suoi +sudditi quell'attività e quell'industria che avevano da tanto tempo +perdute. Tentò altresì di correggere la corruzione de' costumi, e di +comprimere gli eccessi della superstizione; ma non devesi dissimulare +che talvolta stancheggiò i suoi sudditi con una troppo inquisitoriale +vigilanza, e che scontrò una violenta opposizione alle sue riforme +ecclesiastiche per parte del concilio provinciale che adunò il 23 aprile +del 1787. I pregiudizj del clero ed i vizj del popolo si collegarono +contro un principe forse troppo attivo nel suo desiderio di fare il +bene; e quando la morte di Giuseppe II chiamò Leopoldo a cedere il gran +ducato al secondo de' suoi figliuoli, per prendere la corona imperiale, +il popolo toscano non mostrossi abbastanza riconoscente verso un +principe così grande. + +I due regni di Napoli e di Sicilia, ai quali la guerra dell'elezione di +Polonia aveva nel 1738 restituito un monarca indipendente, ebbero motivo +di lodarsi delle opinioni e dell'energia che loro recava una straniera +nazione. I popoli lungamente corrotti dal dispotismo cadono finalmente +in un letargico sonno, dal quale più non si possono risvegliare colle +sole loro forze, se non si arrecano loro nuove idee da straniere +contrade, se non si pongono loro avanti agli occhi nuovi esempi, e se +una mescolanza di diversi elementi non risveglia nel loro seno un +vivificante fermento. Tre figliuoli di Filippo V, Ferdinando VI in +Ispagna, Carlo VII a Napoli e Filippo a Parma, risvegliarono, +introducendovi una corte francese, libri, instituzioni e pensare +francesi, l'attività da gran tempo sopita dei popoli meridionali ch'essi +governavano in Ispagna ed in Italia. Parve che i figli di Filippo V +nulla ritenessero della timida superstizione del padre, nè degli +artificiosi intrighi della madre. Mostrarono nella loro amministrazione +il desiderio del bene, indipendenza di spirito, ed anche idee liberali. + +Don Carlo, che si fece chiamare Carlo VII di Napoli, Carlo V di Sicilia, +e che all'ultimo fu Carlo III di Spagna, giovò molto ai due primi regni +negli undici anni che li governò dopo la pace d'Aquisgrana. Pure il suo +lavoro era appena cominciato, e sarebbe stato d'uopo che fosse stato +lungo tempo continuato dietro i medesimi principj, per produrre una +durevole riforma in un paese in cui doveva mutarsi ogni cosa. Carlo +poteva appena lusingarsi che il suo successore fosse a portata di tener +dietro alle sue viste: sommamente desolante era lo stato in cui egli +vedeva la sua famiglia, la quale pareva tocca nelle facoltà +intellettuali da un vizio ereditario. Filippo V, suo padre, aveva +passata gran parte della sua vita in una sospettosa malinconia, che gli +rendeva odiosa la compagnia degli uomini, e che in un privato avrebbe +avuto il nome di follia[347]. Ferdinando, suo fratello, signoreggiato da +sua moglie, principessa portoghese, dopo la di lei morte, accaduta il 27 +agosto del 1758, erasi ridotto in uno stato ancora più deplorabile, +alternando furiosi accessi di frenesia con alcuni istanti di cupa +disperazione, cui davasi il nome di lucidi intervalli. Questo delirio +durò quasi un anno, dopo il quale Ferdinando morì il 10 agosto del 1759; +e perchè non lasciava figliuoli, Carlo passò dal trono di Napoli a +quello di Spagna. Il suo maggiore figliuolo, Filippo Antonio, allora di +dodici anni, era a tale stato d'imbecillità ridotto, che fu necessario +privarlo della corona; ed in vece di lui Carlo fece riconoscere per +principe delle Asturie il secondo, in età di undici anni, che fu poi +Carlo IV di Spagna; e dichiarò il terzo, che aveva 9 anni, re delle due +Sicilie, ed è Ferdinando IV, attualmente regnante. Durante la sua +minorità , ed anche molto tempo dopo il suo termine legale, Carlo III +mantenne una decisiva influenza sui consiglj delle due Sicilie[348]. + + [347] _Saint Simon, Mém. secrets de la Régence, liv. IV, ch. I, t. + VII, Oeuvres, p. 178._ + + [348] _Hist. de la Diplom. Franç., 7 période, l. II, t. VI, p. 270._ + +In verun secolo ebbe la Chiesa romana sulla cattedra di san Pietro +uomini più distinti per moralità , per rettitudine di spirito, talvolta +per talenti amministrativi ed anche per liberali opinioni. Con tutto ciò +questi papi, degni di tanto rispetto e di tanta stima, non hanno potuto +fare argine allo spaventoso e sempre più rapido decadimento dello stato +della Chiesa, nè porgere rimedio ai vizj di un governo fondato sul +principio di affidare tutti i rami dell'amministrazione a coloro che ben +conoscono la teologia e poco gli affari. + +Clemente XI (Gian Francesco Albani), che regnò dal 24 novembre 1700, +fino al 9 di marzo del 1721, fu, quasi suo malgrado, l'autore delle +persecuzioni dirette in Francia contro i Giansenisti. La famosa +costituzione _Unigenitus_, a lui estorta dall'intrigo, compromise la sua +autorità , e fu il grand'affare politico del suo regno. La guerra della +successione di Spagna trattavasi ai confini de' suoi stati; e mentre che +dalla sua debolezza egli veniva forzato a riconoscere quello dei due +emuli di cui aveva più ragione di temere, ambidue gli rimproveravano ciò +che accordava all'altro, ed il castigo cadeva sopra i suoi sudditi[349]. + + [349] _Muratori ad an. 1713. — Bolla Unigenitus, an. 1721._ + +Il cardinale Michel Angelo Conti, che fu creato papa il 28 di maggio del +1721, sotto il nome d'Innocenzo XIII, non ebbe un regno abbastanza lungo +per lasciare una circostanziata memoria della sua amministrazione, non +essendo quasi altro di lui noto che l'obbligo impostogli di nominare +cardinale l'abate Dubois, e la riabilitazione del cardinale Alberoni, +contro al quale il suo predecessore aveva fatta cominciare una legale +processura[350]. + + [350] _Muratori ad an. 1721._ + +Innocenzo XIII morì il 7 di marzo del 1724; ed il cardinale Vincenzo +Maria Orsini, che gli fu dato per successore, il 29 di maggio del 1724, +prese il nome di Benedetto XIII. Di già sommamente indebolito dalla sua +troppo avanzata età , egli non fece nulla di conforme alle sue pie e +pacifiche intenzioni; la privata sua condotta fu costantemente piena di +dolcezza, di umiltà , di carità ; volle sinceramente mettere un termine +alle persecuzioni del giansenismo, ma le sue bolle produssero un affatto +contrario effetto. La sua amministrazione fu in Roma macchiata dalle +concussioni e dalla avarizia del cardinale Coscia di Benevento, cui +aveva accordata una cieca confidenza; e ne risultò una mancanza di circa +cento venti mila scudi romani nelle entrate della camera apostolica, la +quale fu forza coprire con nuovi prestiti, accrescendo in tal modo la +massa di già enorme de' precedenti debiti. Benedetto XIII morì il 21 +febbrajo del 1730, e nello stesso istante scoppiò in Roma una +sollevazione. Il popolo voleva colle proprie mani vendicarsi del +cardinale Coscia e di tutti i ministri subalterni da lui chiamati da +Benevento, accusati d'avere venduta la giustizia, gl'impieghi e le +grazie ecclesiastiche. Le grida del pubblico costrinsero il successore +di Benedetto XIII a fare il processo del cardinale Coscia ed a chiuderlo +in castel sant'Angelo[351]. + + [351] _Muratori ad an. 1722, 1729, 1730._ + +Successore di Benedetto XIII fu Lorenzo Corsini, fiorentino; che fu +eletto il 12 luglio del 1730, e che prese il nome di Clemente XII. +Aveva, quando fu eletto, settantott'anni, e visse altri dieci anni; +perciocchè tale è la malvagia sorte degli stati romani, che il supremo +potere si trovi sempre affidato ad un uomo che deve imparare l'arte +difficilissima del sovrano, in quell'età in cui converrebbe piuttosto +ritirarsi da tutti gli affari. Clemente XII trovavasi in difficilissime +circostanze: verun monarca, nemmeno dei paesi che parevano tuttavia +oppressi dal giogo della superstizione, più non conservava verso la +santa sede quello spirito di sommissione, di cui si erano fatti un +dovere i loro predecessori. La corte di Portogallo era entrata colla +corte di Roma in tali contese di etichetta, che prendevano un serio +carattere; quella di Torino aveva aggiunti al dominio della corona molti +feudi ecclesiastici; quella di Francia faceva bloccare la contea di +Avignone per contestazioni di contrabbando; e le corti di Vienna e di +Madrid disponevano dei ducati di Parma e di Piacenza, come se fossero +stati feudi dell'impero, mentre che da circa dugent'anni erano +riconosciuti per feudi della Chiesa. Sebbene Clemente XII di leggieri si +potesse avvedere del cambiamento dello spirito del secolo, non sapeva +risolversi a rinunciare ad alcuni dei diritti esercitati dai suoi +predecessori, e tutto il suo regno si passò in penose dispute[352]. + + [352] _Muratori ad an. 1733._ + +Dopo i preliminari di pace, sottoscritti in sul finire del 1735, tra la +Francia e l'Austria, senza che avesse voluto soscriverli anche la +Spagna, il conte di Kevenhuller strinse l'armata spagnuola del duca di +Montemar, che andava ritirandosi verso il regno di Napoli. Il generale +austriaco entrò nelle tre legazioni con trenta mila austriaci, lasciando +che vivessero a discrezione presso gli sventurati abitanti del +Bolognese, del Ferrarese e della Romagna; mentre che gli Spagnuoli ed i +Napolitani non risparmiavano Velletri e la stessa Roma; di modo che lo +stato della Chiesa, senz'avere violata la neutralità , sperimentò sotto +Clemente XII quasi tutti i disastri della guerra[353]. + + [353] _Muratori ad an. 1735._ + +Nell'ultimo anno del papato di Clemente XII il cardinale Alberoni, +nominato suo legato in Romagna, tentò di unire alla santa sede la +piccola repubblica di san Marino, troppo debole e troppo povera per +tentare prima di tale epoca l'ambizione di chicchefosse. Il governo di +quella terra aveva degenerato in oligarchia, e l'Alberoni aveva preteso +che i malcontenti, che formavano il grosso della popolazione, +desiderassero di assoggettarsi al dominio della santa sede; bastarono al +cardinale dugento soldati, ajutati dai birri della Romagna, per +impadronirsi verso la metà di ottobre del 1739 di tutto lo stato di san +Marino. Ma furono portate al papa le rimostranze degli abitanti; e il +papa ebbe l'integrità di riconoscere, che aveva con soverchio precipizio +dato l'assenso al suo legato: ordinò che gli abitanti di san Marino +fossero invitati ad emettere liberamente il loro voto, e quando li vide +unanimamente domandare la loro indipendenza, li fece riporre in libertà . +Questo pontefice sopravvisse pochi giorni a così onorevole azione; da +lungo tempo era forzato a starsi in letto, ed aveva perduta la vista +quando morì il 6 febbrajo del 1740[354]. + + [354] _Muratori ad an, 1739. — Melchior Delfico Stor. di San Marino, + c. VIII, p. 222._ + +Clemente XII ebbe per successore Benedetto XIV, già Prospero Lambertini, +il più virtuoso, il più dotto, il più amabile dei Romani pontefici. Era +nato il 13 marzo del 1675, e fu eletto il 17 agosto del 1740. Benedetto +XIV seppe il primo rinunciare dignitosamente alle pretese della corte +romana, uniformandosi allo spirito del secolo, senza scuotere +violentemente la propria Chiesa; assopì le controversie giansenistiche; +ottenne il rispetto e la considerazione de' principi e dei popoli +protestanti, e dei filosofi di tutte le nazioni e di tutte le +sette[355]; ma i sovrani cattolici violarono crudelmente la neutralità +da lui professata, e distrussero la tranquillità de' suoi stati: egli +aveva ultimate nel primo anno del suo regno tutte le controversie +eccitate da' suoi predecessori colle corti di Spagna, di Portogallo, +delle due Sicilie e di Sardegna; quando nello stesso anno la guerra per +la successione dell'Austria accrebbe le difficoltà ed i pericoli dello +stato della Chiesa. Il duca di Montemar, generale spagnuolo, fu il primo +a violare la neutralità del papa, entrando in febbrajo del 1742 nel +territorio di san Pietro coll'armata sbarcata ad Orbitello, e che andava +ad unirsi in Romagna a quella del duca di Castro-Pignano, generale dei +Napolitani. La loro presenza attirò negli stati della Chiesa l'esercito +austriaco e piemontese, che si avanzava per venire a battaglia; dopo +tale epoca, e finchè durò questa guerra, lo stato della Chiesa fu +continuamente attraversato, e spesso guastato dalle due armate. La +battaglia di Velletri, dell'undici agosto del 1744, tra il principe di +Lobkowitz, il re di Napoli ed il duca di Modena, fu assai più fatale a +quest'infelice città che all'una od all'altra armata, che pure vi +sparsero molto sangue[356]. Dopo la pace di Aquisgrana, Benedetto XIV +ottenne qualche indennizzazione pei mali sofferti da' suoi sudditi; ma +troppo mancava perchè fosse bastante compenso ai sofferti danni. La +saviezza e l'economia del papa riuscirono loro assai più vantaggiose, +perciocchè colmarono il vuoto delle finanze, minorarono il debito, e +cominciarono a ristabilire il commercio e l'agricoltura. La morte che lo +rapì il 3 maggio del 1758, non gli permise di fare tutto il bene che +desiderava. + + [355] _Lacretelle, Hist. de France au dix-huitième siècle, t. III, + l. X, p. 205._ + + [356] _Muratori ad an. 1744. — Coxe, Hist. de la Maison d'Autriche, + t. V, ch. CV, p. 119._ Intorno a questa guerra merita di essere + letta la Storia di Castruccio Buonamici: _De rebus prope Velitram + gestis_, forse dall'autore non veduta. _N. d. T._ + +Carlo Rezzonico, veneziano, successe il 6 di luglio del 1758 a Benedetto +XIV, e prese il nome di Clemente XIII. Mostrò dal canto suo molto zelo +per la riforma de' costumi, per la difesa della fede e per la correzione +del clero; ma non aveva di lunga mano nè l'ingegno, nè l'accorgimento, +nè la moderazione, nè la fermezza del suo predecessore. Fu strascinato +in passi contraddittorj e talora imprudenti, per provvedere alla +carestia che tribolò i suoi stati dal 1764 al 1766; volle sostenere le +vecchie pretese della santa sede sul ducato di Parma, e per tale motivo +si disgustò nel 1768 colla casa di Borbone; sicchè la Francia occupò +Avignone, Napoli e Benevento, e la Spagna minacciò di trattenere le +entrate della Chiesa. La soppressione dell'ordine dei Gesuiti, +caldamente chiesta dalle medesime corti, gettò il Rezzonico in più gravi +imbarazzi: colse l'istante in cui la loro società era stata proscritta +in Portogallo ed in Francia, per raffermare tutti i loro privilegj colla +bolla _Apostolicam_ e per fare il più magnifico panegirico de' loro +servigj e de' loro talenti. La malintelligenza tra il papa e quelle +corti andava vestendo il più inquietante carattere, allorchè Clemente +XIII morì quasi improvvisamente nella notte del 3 di febbrajo del 1769. + +Fu dato per successore al Rezzonico un degno emulo del Lambertini nella +persona di Lorenzo Ganganelli, che prese il nome di Clemente XIV. Egli +seppe calmare con una costante saggezza, con un profondo segreto, con +un'estrema moderazione tutte le contese eccitate dal suo predecessore: +ricuperò Avignone e Benevento; soppresse nel giovedì santo la lettura +della bolla _in CÅ“na Domini_, che aveva risvegliate le lagnanze della +Spagna; fece lentamente ed imparzialmente esaminare le accuse portate +contro i Gesuiti; ed il 21 di luglio del 1773 pubblicò finalmente il +breve che aboliva il loro ordine. Lasciò un nobile monumento del suo +amore per le arti nella fondazione del museo del Campidoglio, che fu +chiamato Pio-Clementino, perchè si aggiunse al suo nome quello del suo +successore. Morì il 22 di settembre del 1774 in conseguenza di una assai +lunga malattia, che l'odio, che in allora si portava ai Gesuiti, fece +attribuire a lento veleno da loro apparecchiato. + +Pio VI, che gli successe il quindici di febbrajo del 1775, a sè non +richiamò l'attenzione dell'Europa, prima dei tempi della rivoluzione, +che pel suo viaggio fatto in Germania nel 1782, ad oggetto d'impedire le +troppo precipitose riforme di Giuseppe II[357]. L'esterna influenza dei +papi aveva infinitamente declinato, onde Pio VI volse le sue cure +all'interna amministrazione de' suoi stati. Verun paese era tanto a +dietro nelle cognizioni di economia politica. Le campagne di Roma, in +altre età così ricche e così popolate, erano trasmutate in un vasto +deserto. I pastori della Maremma ed i contadini della Sabina e +dell'Abbruzzo, più accostumati ai ladronecci che all'agricoltura, +erravano sempre armati, conducendo le loro mandre a cavallo, e colla +lancia alla mano, quali selvagge popolazioni in seno dell'Italia. Pio VI +si adoperò con molto zelo a ristaurare l'agricoltura, ma senza conoscere +i veri principj dell'amministrazione; onde con molto dispendio e molto +lavoro, altro quasi non fece che accrescere il male. Egli fece eseguire +magnifiche opere a traverso alle paludi pontine per diseccarle; ma in +appresso accordò a suo nipote, il duca Braschi, il terreno ricuperato, +di cui formò una sola proprietà indivisibile, sebbene fosse tanto vasto +da potersi piuttosto risguardare come una provincia che come un podere. +Così grave fallo fece mancare in quella terra i capitali, la popolazione +e l'industria; e le paludi pontine, a malgrado de' tesori versati da Pio +VI, si rimasero come prima insalubri e deserte. Lo stesso duca Braschi +ottenne pure varj monopolj sul commercio de' grani, che ruinarono sempre +più l'agricoltura, ed accrebbero la miseria dei poveri. Ogni nuovo +pontificato giova a fare maggiormente conoscere l'imprudenza di +accordare negli ultimi suoi giorni la sovranità ad un uomo, che ha +sempre fatto professione di rinunciare al mondo. + + [357] _Will. Coxe, Hist. de la Maison d'Autriche, t. V, ch. CXXIV, + p. 447._ + +Le repubbliche d'Italia continuarono in questo secolo a tenersi in una +profonda oscurità ed immobilità , quasi avessero temuto, che, richiamando +sopra di loro gli sguardi delle altre potenze, il solo nome di libertà , +loro caro per antiche memorie piuttosto che per presenti godimenti, non +le rendesse sospette ai re, e che mentre si andavano sempre facendo +nuove divisioni di stati, non si prendesse a risguardarle come beni +vacanti di cui, per non avere esse padroni, si poteva liberamente +disporre. Venezia ricusò d'immischiarsi nella guerra della successione +di Spagna: armò le sue città e le sue fortezze, ed accrebbe le truppe di +linea per farsi rispettare dai suoi vicini: non perciò ottenne di +sottrarsi a tutte le vessazioni delle potenze belligeranti; ma nè +violazioni del territorio, nè veruna ingiustizia, la spinse ad uscire +dall'adottata neutralità . + +Nell'attenersi a questo sistema la repubblica di Venezia mostrava se non +altro vigore ed antiveggenza, mentre non vedevasi che corruzione, +negligenza e peculato ne' suoi possedimenti d'oltremare. I sudditi greci +della repubblica erano in modo travagliati dalle ingiustizie de' +governatori veneziani e dai monopolj dei mercanti, che preferivano il +giogo dei Turchi. Il danaro erogato dal tesoro pubblico pel mantenimento +delle fortezze, delle guarnigioni, e per gli approviggionamenti delle +munizioni, era dai comandanti delle piazze e da quelli delle truppe +estorto a privato loro profitto, sicchè il regno della Morea, che la +repubblica possedeva nel cuore dell'impero ottomano, veniva lasciato +senza verun mezzo di difesa. Achmet III ebbe avviso di questa +inconcepibile negligenza, ignorata dal senato veneto; apparecchiò un +formidabile armamento di terra e di mare, e rompendo, senz'esserne +provocato, la tregua di Carlowitz, passò l'istmo di Corinto il 20 giugno +del 1714, ed in un mese occupò tutta la Morea[358]. Le varie fortezze +che nella precedente guerra erano state conquistate con dispendio di +tanto tempo, di tanti tesori, di tanto sangue, fecero pochissima o niuna +resistenza. Nel susseguente anno i Turchi attaccarono altresì Corfù; ed +in Venezia omai disperavasi di potere contro di loro difendere +quell'isola e quella città , quando essi medesimi si ritirarono +spontaneamente dietro la notizia avuta della sconfitta della loro armata +presso Petervaradino. Vero è che la flotta veneziana sostenne l'antica +sua riputazione nelle battaglie che diede ai Turchi con indeciso +vantaggio in maggio ed in luglio del 1717. La tregua per ventiquattro +anni, conchiusa in Passarowitz il 27 giugno del 1718 colla mediazione +dell'Inghilterra e dell'Olanda[359], consumò il sagrificio della Morea, +e fissò definitivamente i confini dei Veneziani coi Turchi. Dopo +quest'epoca la repubblica trovò la maniera di sottrarsi interamente alla +storia, e di non lasciare veruna memoria della propria esistenza[360]. + + [358] _Laugier, Hist. de Venise, t. XII, l. XLVII, p. 283._ + + [359] _Laugier, Hist. de Venise, t. XII, l. XLVII, p. 330._ + + [360] La storia di Laugier termina col 1750, l. XLVIII, t. 12, ediz. + del 1768. — La storia civile di Vittore Sandi comprende in tre + volumi in 4.º gli avvenimenti del 1700 al 1767, ma si dura fatica a + leggerla. + +La repubblica di Lucca ebbe ancora più piccola parte negli avvenimenti +del secolo. Nella prima metà del mentovato secolo fu più volte ruinata +dal passaggio delle truppe, e senz'essere in guerra ne sostenne i mali. +Quando tutte le parti deposero le armi nel 1748, essa ricuperò +l'integrità de' suoi confini; ma mentre andava crescendo la popolazione +delle sue campagne e forse oltre misura, e che la divisione delle +proprietà in troppo piccoli poderi, dopo avere portata l'industria +rurale alla più alta perfezione, riduceva i contadini a valutare +pochissimo il loro lavoro ed a vivere in una troppo costante +ristrettezza, la città perdeva le sue manifatture, il suo commercio, la +sua industria. I cittadini, troppo ravvicinati al piccolo corpo della +nobiltà , trovavansi altresì troppo umiliati dalla loro esclusione da +tutti gli impieghi, e più non conservando verun affetto per la loro +patria, avevano perduto con questo sentimento quell'attività e +quell'energia di cui avrebbero avuto bisogno per battere una privata +carriera e sollevarsi alla fortuna. + +La repubblica di Genova, caduta parimenti sotto il giogo +d'un'oligarchia, rendutasi odiosa al rimanente del popolo, non pareva +fatta per figurare davvantaggio in questo secolo. Nel 1713 i Genovesi +acquistarono dall'imperatore pel prezzo di un milione e dugento mila +scudi il marchesato di Finale, feudo in addietro posseduto dalla casa di +Carretto. Ma essi trattavano con tanta ingiustizia e durezza i loro +sudditi, che questi nuovi vassalli passarono con estrema ripugnanza +sotto il loro dominio. Con altrettanta ingiustizia che fallace politica +avevano essi lungo tempo oppressa la Corsica; onde quest'isola, più +estesa e più fertile che tutto il rimanente del loro territorio, erasi +conservata quasi barbara tra le loro mani, mentre che sotto una buona +amministrazione avrebbe potuto infinitamente accrescere le ricchezze e +la potenza del loro stato. Le vessazioni de' Genovesi fecero, nel 1730, +scoppiare in Corsica una ribellione, che la repubblica volle invano +comprimere colle armi, coi supplicj e talvolta ancora con atti di +perfidia. Fu questo un tarlo che consumò le sue finanze e le sue forze +per più della metà del secolo. Fino dal 1737 i Genovesi avevano invocato +l'ajuto della Francia per soggiogare i Corsi ribelli. Impegnaronsi per +tal modo in una lunga serie di trattati di sussidj con quella corona, +con che accrebbero sempre più i loro debiti, senza fare verun +avanzamento verso la conquista di quest'isola, i di cui abitanti +mostravano tutti le stesso orrore pel loro giogo. Finalmente il 15 di +maggio del 1768 risolsero di sottoscrivere col signore di Choiseul un +ultimo trattato, col quale cedevano al re di Francia l'isola di Corsica +in pagamento di tutte le somme che questi loro aveva sovvenute per +sottometterla[361]. + + [361] _Hist. de la Diplom. Franç. 7.e période, l. V, t. VII, p. 21. + — Lacretelle, Hist. du XIII.e siècle, t. IV, l. XII, p. 167._ + +Ma in mezzo alla sua debolezza ed al suo decadimento, si vide la +repubblica di Genova inaspettatamente risplendere, quando nel 1746 +cacciò dal suo seno gli Austriaci di già padroni delle sue porte, e +ricuperò la sua libertà con un atto di disperato eroismo. Nella guerra +contro Maria Teresa per la successione dell'Austria, i Genovesi avevano +unite le loro forze a quelle dei Borboni per impedire al re Sardo di +occupare il marchesato di Finale, sul quale esso re pretendeva avere +delle ragioni. Essi avevano divisi i vantaggi della campagna del 1745; +ma i rovesci di quella del 1746 li lasciarono esposti soli alla vendetta +de' loro nemici. Dopo la rotta avuta dagli alleati sotto Piacenza il 16 +di giugno, l'infante don Filippo, il duca di Modena, il marchese de Las +Minas, generale spagnuolo ed il generale francese, maresciallo di +Maillebois, si ritirarono tutti dalle pianure della Lombardia sopra +Genova, e di là per la riviera di Ponente continuarono a ritirarsi in +Provenza. Gli Austriaci, inseguendoli, arrivarono per la valle della +Polsevera sotto Genova, e si accamparono a san Pier d'Arena, mentre che +una flotta inglese, che si fece vedere nello stesso tempo nel golfo, +minacciava la città dalla banda del mare. Le mura di Genova erano +provvedute di formidabile artiglieria e difese da una buona guarnigione; +ma il senato, che conosceva il giusto malcontento del popolo, non ardiva +invitarlo a prendere le armi; ed essendosi perduto di coraggio al primo +pericolo, il giorno 4 di settembre offrì di trattare, ed il 6 fece una +convenzione col marchese Botta Adorno, generale austriaco, in forza +della quale gli furono date in mano le porte della Lanterna e di san +Tomaso[362]. + + [362] _Muratori ad an. 1746. — Coxe, Hist. ch. CVII, p. 155. — + Lacretelle, Hist. du XVIII.e siècle, l. VIII, t. II, p. 359._ + +Tosto che gli Austriaci si videro padroni della città , fecero conoscere +le nuove condizioni ch'essi arbitrariamente aggiugnevano alla pace. +Tutte le truppe della repubblica dovevano essere prigioniere di guerra, +tutte le armi e munizioni venire consegnate agli Austriaci, e tutti i +disertori essere restituiti; per ultimo doveva essere pagata una +contribuzione di 9 milioni di fiorini dell'impero in tre termini, +l'ultimo de' quali non oltrepassava i 15 giorni. Il tesoro della banca +di san Giorgio, l'argenteria delle Chiese, quella de' particolari, ogni +cosa si requisì dal senato per soddisfare a così esorbitanti domande; ma +l'assoluta impossibilità di trovare tutto il richiesto danaro, malgrado +le continue minacce di esecuzione militare, di saccheggio e d'incendio, +persuase finalmente il generale austriaco ad accordare qualche respiro. +Non pertanto il senato non ardiva pur di pensare a far resistenza; ma +dalla più infima classe del popolo partì la scintilla elettrica che +riaccese la fiaccola della libertà [363]. + + [363] _Muratori ad an. 1746. — Vett. Sandi Stor. Ven., t. II, l. IV, + p. 153. — Lacretelle, Hist. de France pendant le XVIII.e siècle, t. + II, l. VIII, p. 364._ + +Il giorno 5 dicembre del 1746 gli Austriaci conducevano per le strade di +Genova uno de' molti mortaj ch'essi avevano tratti dall'arsenale della +repubblica, per servirsene nella spedizione che meditavano di fare in +Provenza. La volta di un sotterraneo, che stava sotto la strada, ruppe +sotto il peso; il mortajo rimase imbarazzato tra le ruine, e gli +Austriaci col bastone in mano vollero forzare il popolo di Genova a +trarnelo con corde. La pazienza di questo coraggioso popolo era stata +spinta all'estremo: un giovane prese un sasso e lo scagliò contro i +soldati; fu questo il segno d'una generale esplosione. Da ogni banda la +plebe assalì a sassate gli Austriaci, che furono bentosto presi da +panico terrore. Tutti i loro distaccamenti si trovavano isolati in +auguste e tortuose strade, che formavano come un laberinto da cui non +sapevano uscire. Smarrendosi ad ogni passo, più non sapevano nè dare, nè +ricevere ajuto. Intanto i sassi grandinavano sopra di loro dai tetti e +dalle finestre, e gli schiacciavano nelle strade, senza ch'essi +sapessero contro chi vendicarsi; perciocchè le massiccie mura de' +palazzi, ne' quali non entra pressochè niuna materia combustibile, +presentavano loro altrettante fortezze, che avrebbero richiesti regolari +assedj. I generali, partecipi del terrore de' soldati, lasciaronsi +respingere fino fuori della città , ed offrirono poi di venire a +patti[364]. + + [364] _Muratori ad an. 1746. — Coxe, Hist., ch. CVII, p. 156. — + Oeuvres post. du roi de Prusse, Hist. de la guerre de sept ans, ch. + II, t. III, p. 34._ + +Il doge, il senato e tutto l'ordine della nobiltà , non avevano per anco +presa veruna parte nell'insurrezione; per lo contrario cercavano di +acquietare una sollevazione, di cui temevano di essere essi soli le +vittime. Ma tosto che gli Austriaci furono fuori di città , gl'insorgenti +s'impadronirono degli arsenali, e vi trovarono armi e munizioni; onde +guarnirono le mura di artiglierie in modo da signoreggiare il campo +austriaco, e si presentarono in così terribile aspetto, che il marchese +Botta, che aveva perduti in città i suoi magazzini, il 10 di dicembre si +avviò per la Bocchetta alla volta della Lombardia. Non fu che dopo +passato questo primo pericolo che il senato e la nobiltà si unirono ai +valorosi insorgenti; allora si affrettarono di chiedere ajuti alla +Francia ed alla Spagna; ed infatti il duca di Boufflers loro condusse +circa quattro mila uomini il 30 aprile del 1747, e ragguardevoli somme +furono pure loro spedite dalla Francia. Il duca di Richelieu successe in +appresso al duca di Boufflers; e le due leghe, fralle quali era divisa +l'Europa, cominciarono a battersi ad armi eguali nella riviera di Genova +fino al susseguente anno, nel quale la repubblica venne compresa nel +trattato di pace di Aquisgrana, e ricuperò i suoi antichi confini in +tutta la loro integrità [365]. + + [365] _Muratori ad an. 1747, p. 413. — Lacretelle, l. VIII, p. 366._ + +La sollevazione di Genova è il solo avvenimento del diciottesimo secolo +che appartenga realmente alla nazione italiana. È il solo che ci mostri +il popolo penetrato del suo antico onore, sensibile ai ricevuti +oltraggi, e determinato alla difesa de' suoi diritti; il solo in cui +un'azione pericolosa sia la conseguenza di un generoso sentimento e non +del calcolo. La salvezza di Genova non si dovette nè alla costanza de' +suoi nobili, nè alla saviezza del suo governo, nè alla fedeltà degli +alleati, ma all'intrepido coraggio ed al patriottismo disinteressato di +una classe d'uomini pei quali nulla ha fatto la società , e ch'è tanto +più sensibile alla gloria nazionale in quanto che non può aspirare a +veruna gloria personale. + +Ma gli altri avvenimenti che abbiamo toccati in questo secolo non +possono meritare il nome di storia italiana. L'intera nazione era +esclusa da tutte le risoluzioni politiche e da tutte le azioni. Divisa +fra stranieri sovrani che possedevano province nel di lei seno, e tra +sovrani, figli di stranieri, che si erano stabiliti nei suoi paesi; +indifferente alle contese dei Borboni di Parma, dei Borboni di Napoli e +di Sicilia e dei Borboni padroni della Corsica; degli Austriaci di +Milano e di Mantova, e dei Lorenesi di Toscana, ella non trovavasi +presente alle loro battaglie che per soffrire; ubbidiva ai padroni senza +riconoscerli per suoi capi naturali; non era legata all'autorità +monarchica da veruna illusione, nè da ereditario affetto, nè da +entusiasmo. Si assoggettava, perchè era più prudente cosa il cedere che +non il resistere, e perchè in un ordine politico che abbia spenti tutti +gli affetti, la sola prudenza conserva il diritto di farsi ascoltare; +poco pensava ai suoi generali interessi, perchè non vi ravvisava che +cose tristi ed umilianti; prendeva piccolissima parte agli avvenimenti +di cui era il teatro; ed in tutta la storia italiana del secolo trovasi +a stento un nome italiano. In quel modo che le risoluzioni prendevansi +ne' gabinetti degli stranieri, erano ancora dagli stranieri eseguite sul +campo di battaglia. Gli storici che le riferiscono, in mezzo ai riguardi +che loro inspirava il timore dei potenti, non lasciano travedere che il +sentimento di una vaga curiosità . E veramente non si può sentire nè +entusiasmo, nè parzialità , quando non si ha patria; e l'Italiano, nel +mentre che le sue campagne andavano ad essere allagate di sangue, non +sapeva cui dovesse desiderare la vittoria, se non cercava che il bene +del suo paese. + +La potenza dell'uomo risiede nelle forze morali, e non nelle fisiche. +Dallo spirito e non dal corpo vengono i mezzi di resistenza e di +conquista; perciocchè trovansi nello spirito la volontà , il coraggio, +l'ubbidienza, la pazienza, la rassegnazione al sagrificio. Lo stesso +despotismo non può far a meno di certe forze morali; ma egli le teme e +non le impiega che con economia; mentre per lo contrario la libertà le +adopera tutte. Per mantenere il primo, conviene che l'uomo sia meno uomo +che si possa: per consolidare la seconda, conviene trovare nell'uomo +tutto quanto può dare l'umana natura. Il despota crederà lungo tempo di +avere accresciute le forze della nazione concentrandole tutte in sè, +perchè avendo così soppresse tutte le resistenze può impiegare tutto il +rimanente vigore nell'esecuzione delle sole sue volontà ; ma quando verrà +chiamato a misurarsi con un popolo, le di cui forze morali tutte siansi +sviluppate, conoscerà bentosto la propria impotenza. L'Italia, in sul +declinare del diciottesimo secolo, aveva ancora soldati, ricchezze, una +numerosa popolazione, una fiorente agricoltura, commercio e manifatture +che presentavano tuttavia grandi mezzi, uomini versati nelle scienze, +altri naturalmente atti ad acquistarle in breve tempo; ma le mancavano +il sentimento e la vita, e quando scoppiò la rivoluzione francese, non +fuvvi alcuno in Europa che non vedesse che l'Italia non aveva nè la +volontà , nè la forza di difendere la sua indipendenza, e che una nazione +che più non aveva patria, non poteva resistere nè per garantire sè +stessa, nè per la sicurezza de' suoi vicini. + + + + +CAPITOLO CXXVI. + + _Intorno alla libertà degl'Italiani nei tempi delle loro + repubbliche._ + + +Basta paragonare l'Italia quale era nel quindicesimo secolo, all'Italia +quale diventò del diciottesimo, per accertarsi che gl'Italiani avevano +in quello spazio di tempo perduto il più prezioso dei beni sociali. Non +era altrimenti una teoria vana e fatta soltanto per lusingare +l'immaginazione quella libertà per la quale essi combatterono con tanta +costanza, che non si videro tolta senza immenso rincrescimento e +cordoglio, e che tentarono più volte di ricuperare a rischio anche di +esporre la loro patria alle più violenti convulsioni. Palpabili erano +gli effetti di questa libertà , ed hanno coperta la terra di tali +monumenti che conservansi ancora nella presente età ; aveva questa svolti +nell'intera massa della nazione l'ingegno, il gusto, l'industria e tutti +i godimenti di una somma prosperità ; il popolo che la conservò +lungamente, era composto d'individui ad un tempo più felici e più +illuminati; desso erasi egualmente avvicinato ai due fini che si +propongono i più saggi filosofi e l'uomo volgare; cioè, aveva fatto +molto cammino verso la perfezione e la felicità . + +Fra tutti gli oggetti che trattengono i nostri sguardi nell'Italia, non +ve n'ha un solo il quale non contribuisca a provare ed i sorprendenti +progressi fatti dagl'Italiani in tutte le arti della civilizzazione +prima del quindicesimo secolo, ed il loro decadimento dopo quest'epoca. +Veruna nazione eresse più magnifici templi nelle città , ne' villaggi e +perfino ne' deserti. Si giugne dall'estremità dell'Europa per ammirarli; +ma quando si confrontano col povero gregge che ora si aduna sotto la +loro volta per esercitarvi un culto, ognuno è forzato di chiedersi dove +si troverebbero adesso le necessarie ricchezze per fabbricarli? + +Di dieci in dieci miglia trovansi nelle pianure della Lombardia, o ne' +colli della Toscana e della Romagna, e perfino nelle adesso deserte +campagne del patrimonio di san Pietro, delle città pomposamente +fabbricate, nelle quali molti palagi mezzo rovinati ci dicono che da +secoli più non furono ristaurati: tutto ciò che è durevole conserva il +carattere dell'opulenza e dell'antica eleganza, e tutto ciò che è +passaggiero è perito senza venire più rifatto. Rimangono i portici, le +colonne, gli architravi; ma i legni marciscono, rotti sono i cristalli, +e levati i piombi dai tetti. Da Novara fino a Terracina, ci dimandiamo +tristamente, in ogni città , dove sia la popolazione che poteva avere +bisogno di tante case, dove il commercio che poteva riempire tanti +magazzini, dove le ricche famiglie che potevano alloggiare in tanti +palazzi, dove finalmente il lusso dei vivi che deve prendere il luogo di +quello degli estinti, de' quali rimangono ovunque i monumenti. + +Molta parte delle terre viene anche adesso coltivata nella più industre +come nella più dispendiosa maniera; senza mai esaurire il terreno, +l'agricoltura vuole ogni anno nuovi frutti, e gli ottiene più abbondanti +che in qualunque altra contrada. Un giudizioso avvicendamento di ricolte +apparecchia e purga i campi prima di coglierne i succhi nutritivi per le +piante cereali, e sempre li va migliorando senza mai lasciarli riposare. +Ma questo avvicendamento di raccolti fu inventato e sostituito +all'antico sistema dai contadini italiani che in allora erano una razza +di uomini intelligente ed osservatrice, mentre che in tutto il rimanente +dell'Europa i contadini di quell'epoca erano abbrutiti dalla schiavitù +ed incapaci di scoprire i vizj delle antiche consuetudini, e di +correggerle. + +L'intera Lombardia è tagliata da canali che, suddividendosi +all'infinito, tutta la ricuoprono a guisa di una rete; essi +distribuiscono sui campi le acque apportatrici della fertilità , e sono +disposti a riceverle di nuovo, dando loro un pronto scolo, quando +quest'acque cessano di essere salutari. Una ragguardevole parte della +Toscana è divisa in regolari terrapieni, che trattengono la terra sul +fianco delle colline sempre battute da burrascose piogge, dando così il +modo di coprire di castagneti, di viti, di ulivi, di ficaje, ripidi +declivi che, lasciati quali naturalmente sono, non presenterebbero che +nudi sassi. Ma in quel tempo in cui gl'Italiani destinavano a rendere +fertili le loro campagne un capitale, che poteva bastare per l'acquisto +di una superficie assai più vasta, le altre nazioni ad altro ancora non +pensavano che a spogliare la terra di tutto ciò che poteva produrre; ed +i Francesi cercavano perfino di rendere ignominioso l'impiego del +capitale destinato alla coltura delle terre, coll'assoggettarlo +all'umiliante imposta della taglia. + +Finalmente, sia che si osservi tutta intera l'Italia, o si esamini la +natura del suolo, o le opere dell'uomo, o l'uomo medesimo, sempre si +crede essere nel paese degli estinti, vedendo nello stesso tempo la +debolezza dell'attuale generazione, e la possanza di quelle che la +precedettero. Non sono certo gli uomini che si vedono, che avrebbero +potuto fare le cose che ci stanno sotto gli occhi; furono fatte +nell'epoca di una vita che sentiamo essere terminata; perciocchè +nell'istante in cui questa nazione perdette ciò ch'ella chiamava la sua +libertà , perdette nel medesimo tempo tutta la sua creatrice potenza. + +Pure quando ci chiediamo in che mai consistesse una cotale libertà , che +produsse così grandi cose e che lasciò di sè così amaro desiderio, non +troviamo veruna soddisfaciente risposta nè tra le nozioni che ne avevano +que' medesimi che la possedettero, nè nelle leggi che la sostenevano, nè +nelle costumanze ch'ebbero da lei origine. Rimaniamo soprattutto +convinti esservi un errore capitale nella lingua; che ciò che noi +diciamo libertà , non è ciò che dagl'Italiani era così chiamato; e che +l'intero scopo dell'ordine sociale si presentava loro sotto un punto di +vista affatto diverso da quello che noi lo vediamo. + +Forse abbastanza non riflettiamo che le nuove teorie intorno alla +libertà sono di moderna invenzione; che i nostri filosofi, cercando di +sapere in che consista, sonosi proposto uno scopo affatto diverso da +quello cui miravano gli antichi; che la libertà de' Greci o de' Romani, +degli Svizzeri o de' Tedeschi, come pure quella degl'Italiani, non era +altrimenti la libertà degl'Inglesi; che per ultimo fino al +diciassettesimo secolo la libertà del cittadino fu sempre risguardata +come una partecipazione alla sovranità del suo paese; e che non è che +l'esempio della costituzione britannica, che c'insegnò a considerare la +libertà come una protezione del riposo, della felicità e della domestica +indipendenza. Ciò che noi desideriamo prima di tutto, non risguardavasi +dai nostri antenati che come un vantaggio accessorio e di second'ordine; +e ciò che vollero i nostri antenati, non viene da noi risguardato che +quale mezzo più o meno imperfetto di ottenere o di conservare quanto +desideriamo noi medesimi. Però l'uno e l'altro scopo dell'associazione +politica viene egualmente indicato col nome di libertà . Quando si volle +distinguerli, e che si chiamò libertà civile quella facoltà affatto +passiva, quella guarenzia contro l'abuso del potere, in qualunque mano +si trovi, cui aspirano i moderni, e che si riservò il nome di libertà +politica alla facoltà attiva, alla partecipazione di tutti al potere +esercitato sopra di tutti, all'associazione dell'uomo libero alla +sovranità , non si è bastantemente schivata la confusione; perchè i +vocaboli che si adoprano non contrastano abbastanza l'uno coll'altro. +Ambidue, tranne la sola diversità della loro origine greca e latina, +significano egualmente, _che è propria al cittadino_; ma non dovrebbe +dirsi cittadino se non quello che gode della libertà attiva, ed è +partecipe della sovranità ; mentre che, senza essere cittadino, ogni uomo +ha diritto egualmente alla libertà passiva, ossia alla protezione contro +ogni abuso del potere. + +Per una specie d'istinto gl'Italiani si erano attaccati alla libertà +politica; ma non erano pervenuti a definirla con precisione. Questa era +agli occhi loro una prerogativa esclusiva del governo repubblicano; e +con tal nome indicavano soltanto il governo dei più, per distinguerlo da +quello di un solo. Quest'ultimo, _il principato assoluto_, sembrava loro +sempre incompatibile colla libertà ; il primo, _governo dei più_, pareva +loro che sempre meritasse il nome di governo libero, sia che questa +sovranità appartenesse a tutti i cittadini, come a Firenze, sia ad una +sola classe, come a Venezia; e ciò senza avere riguardo all'esercizio di +un'arbitraria autorità dei magistrati sopra i sudditi, che, dietro i +presenti nostri principj, potrebbero farci considerare l'uno e l'altro +come tirannico. + +Non conoscendo gl'Italiani che la libertà politica, e non essendosi +eglino formata una precisa idea della libertà civile, non dobbiamo +maravigliarci che accordassero il nome di governo libero a quello che +non poneva verun confine all'estensione dei poteri esercitati a nome +della nazione. I cittadini, esposti a qualsivoglia arbitraria misura, +non perciò si riputavano meno liberi, poichè l'atto arbitrario che ad +alcuno recava danno era l'opera di un magistrato, che ognuno poteva +risguardare quale suo mandatario. Ma al primo aspetto sembra contrario +ai medesimi principj da loro adottati, il chiamare libero quel governo +in cui veniva esercitata un'illimitata autorità da una sola classe della +nazione, senza che gli altri potessero aver parte in quella sovranità di +cui si erano impadroniti pochi cittadini. Ben può concepirsi come +Firenze loro sembrasse libera anche quando il gonfaloniere, i priori, i +podestà delegati dal popolo, facevano il più violento uso del momentaneo +potere deposto nelle loro mani; ma non vediamo in che mai consistesse la +libertà di Venezia, dove dal consiglio de' dieci, che rappresentava +soltanto la nobiltà , esercitavasi un così arbitrario potere. + +Per altro questa confusione d'idee non è propria solamente +degl'Italiani; dessa trovasi in tutte le antiche e moderne repubbliche. +Le aristocrazie ed oligarchie greche, tedesche ed italiane, invocarono +tutte egualmente il nome della libertà , e tutte pretesero di averla +conservata qualunque volta non si assoggettarono al potere di un solo. +Infatti, lasciando da un canto la libertà civile ossia libertà passiva, +poteva dirsi con verità che sempre esisteva una libertà nello stato, +quando un'intera classe era partecipe della sovranità ; ma in allora non +era la nazione che fosse libera, unicamente bensì quelle famiglie +ch'erano proprietarie della libertà . + +Presso gli antichi, che avevano conservati gli schiavi anche nelle più +libere repubbliche, non erasi cercata l'origine dei diritti dell'uomo +nella stessa dignità della specie umana, nè si era convenuto che ogni +pubblica instituzione dovesse mirare alla felicità di tutti. I diritti +umani parvero loro fondati sopra leggi positive, e non sulla legge +naturale. Vedevano in ogni paese uomini _ingenui_ e schiavi; e questo +fatto, che ammisero senza disamina, non parve loro più ripugnante nelle +loro città che nelle loro famiglie. La libertà diventò per loro un bene +ereditario, come le altre sostanze; e quest'eredità potev'essere +trasmessa soltanto ad un ristretto numero di famiglie in mezzo ad una +grossa popolazione, siccome a Sparta ne' tempi della lega Achea, e a +Lucca nel diciottesimo secolo: non pertanto si continuò a chiamare +libero lo stato in cui le famiglie proprietarie della libertà non erano +esse medesime diventate proprietà di un altro individuo, e dove +conservavano fra di loro la sovranità sopra di sè medesime: se queste +medesime famiglie avevano poi sudditi nello stato e schiavi nelle case, +questa sudditanza di una parte della popolazione estranea alla città , nè +variava, nè costituiva la natura del governo. Cotale stato era pur +sempre una repubblica. + +Ma la schiavitù domestica più non esisteva nelle repubbliche italiane, e +questa sola differenza le pone a molta distanza da quelle +dell'antichità . Dall'abolizione della schiavitù domestica ne risultarono +un maggiore rispetto per la libertà dell'uomo, una più estesa felicità +in tutte le classi, maggiore industria, maggiore attività , maggiori +potenze produttrici ed in conseguenza maggiori ricchezze. Le +repubbliche, quando appena cominciavano a prendere questo titolo, e non +si consideravano ancora che come comunità libere, sotto la protezione +dell'imperatore, cominciarono colla liberazione degli schiavi; il grosso +della loro popolazione consisteva in uomini che avevano di fresco +spezzate essi medesimi le loro catene, e che aprirono quasi sempre un +asilo entro le loro mura ai servi che fuggivano dalle terre dei signori +loro vicini. In tal modo ebbe principio l'abolizione della schiavitù, +cui la religione e la filosofia si gloriarono poscia di avere operato; +ma che dal solo personale interesse fu eseguito. + +Questa progressiva abolizione della schiavitù, che si estese dalle città +alle campagne, è un avvenimento troppo importante nella storia della +libertà italiana, per non richiamare per qualche tempo la nostra +attenzione. Sotto il regno degl'imperatori romani, i liberi agricoltori +erano assolutamente scomparsi dal suolo dell'Italia; i ricchi +proprietarj, che in un solo possedimento riunivano talvolta intere +province, di cui la repubblica romana, dopo parecchj anni di guerra, +aveva trionfato ne' suoi più bei giorni, facevano coltivare le loro +terre da numerose gregge di schiavi. I campi più non avevano case +isolate, nè villaggi, nè capanne, e di già avevano l'aspetto che +presenta adesso l'_Agro romano_, egualmente deserto, egualmente diviso +in poderi di dieci in dodici miglia d'estensione: soltanto facevano le +veci di quelle armate di lavoratori che scendono oggi dalle montagne +della Sabina, infiniti sventurati che la sola forza obbligava al lavoro +senza speranza di veruna ricompensa. + +I barbari, invadendo l'Italia, ne fecero in breve tempo scomparire tutta +la popolazione, perchè gli schiavi erano la preda che loro meglio si +conveniva, siccome quella che più vantaggiosamente potevano vendere, e +trasportare altrove con minore imbarazzo. Gli schiavi, sempre solleciti +di mutare condizione, seguivano volentieri i loro nuovi padroni, dai +quali speravano di essere più dolcemente trattati; pure d'ordinario +perivano ne' lunghi viaggi a traverso ai boschi della Germania e della +Scizia, come mill'anni dopo si videro perire i non meno numerosi schiavi +che i Turchi predavano in tutte le province dell'Adriatico, e dei quali +non si è conservata la razza. I proprietarj, come i nobili romani +dell'età presente, cercarono, dopo tale epoca, non già a moltiplicare i +prodotti delle loro terre, ma a diminuirne le spese; e calcolarono, come +si fa pure presentemente, che per quanto fosse grande la diminuzione del +prodotto lordo dell'agricoltura per mancanza di popolazione, non perciò +veniva minore la rendita netta delle loro terre. + +Finalmente i barbari, invece di guastare le province dell'impero, vi si +stanziarono stabilmente. È noto che in allora ogni capitano, ogni +soldato del settentrione, venne ad alloggiarsi presso un proprietario +romano, sforzandolo a dividere con lui le sue terre ed i raccolti. Tutti +gli antichi schiavi che rimasero in Italia, non cambiarono la loro +condizione; ma i liberi agricoltori, obbligati a risguardare come loro +padrone il Tedesco o lo Scita che dicevasi loro ospite, furono costretti +a darsi essi medesimi al lavoro. Oltre la parte incolta di terreno che +questi nuovi abitanti si fecero cedere in tutta loro proprietà per +tenervi le loro mandre, vollero pure essere a parte del ricolto de' +campi, degli uliveti, delle vigne: ed allora indubitatamente ebbe +principio quel sistema di coltivazione a metà frutto, che mantiensi +tutt'ora in quasi tutta l'Italia, e che tanto contribuì a perfezionare +l'agricoltura ed a rendere migliore la condizione de' suoi contadini. + +Quando il lavoro degli uomini liberi si trovò in concorrenza con quello +degli schiavi, la sua superiorità fu troppo chiara per non far sì che il +barbaro padrone lo preferisse a quello degli schiavi. Il castaldo, quasi +sempre disceso da qualche antico proprietario romano, viveva, egli e la +sua famiglia, colla metà del prodotto di quella terra che era stata un +giorno possedimento dei suoi antenati; mentre lo schiavo, che dovevasi +assai bene alimentare, quantunque la sua inerzia e la negligenza +scemassero le sue forze produttrici, consumava i due terzi dei frutti da +lui raccolti. Allora il Barbaro cominciò ad accordare la libertà , ed una +parte del deserto di cui si era renduto padrone, al suo schiavo, perchè +ne formasse un nuovo podere. Il signore delle terre ebbe sempre più +motivo di vie meglio convincersi che non manterrebbe giammai i suoi +schiavi a così buon patto come il suo gastaldo, e che non otterrebbe da +loro giammai altrettanto lavoro, perchè l'interesse attivo ed +industrioso è migliore economo d'assai che la forza: così ogni giorno, +coll'incremento delle generazioni, un maggior numero di schiavi ebbe +nelle campagne la libertà . + +Senza che la legge avesse veruna parte nell'abolizione della schiavitù, +senza che il vergognoso commercio degli uomini fosse proibito, la +schiavitù cessò in ogni luogo. Ne' secoli inciviliti, e fino alla fine +del sedicesimo, si dividero tuttavia degli schiavi nelle più ricche +case, ma più non se ne trovavano nelle campagne. I soldati, abusando +della loro vittoria, vendettero talvolta al migliore offerente tutti gli +abitanti di una città presa d'assalto; e tale fu la sorte che l'armata +di Francesco Sforza fece subire del 1447 alla sventurata città di +Piacenza. I papi, cedendo alla sterminata loro collera, condannarono +ancora più frequentemente tutti i sudditi di uno stato nemico ad essere +ridotti in ischiavitù, autorizzando a venderli chiunque se ne +impadronisse. In tal modo vennero condannati tutti i vassalli dei +Colonna da Bonifacio VIII; tutti i Fiorentini da Sisto IV, tutti i +Bolognesi nel 1506, ed i Veneziani nel 1509, da Giulio II. Ma coloro che +comperavano questi schiavi, trovavano subito più utile il dar loro la +libertà per una qualche somma di danaro, che non il mantenerli pel poco +lavoro che farebbero per conto loro. In veruna descrizione di città o di +villaggi vedonsi in queste varie epoche indizj di schiavitù; soltanto il +fanatismo potè conservarne gli ultimi avanzi in Italia a dispetto del +personale interesse. I prigionieri di guerra mori e turchi incatenansi +nelle galere, in odio della loro religione, e la schiavitù loro dura +anche al presente, sebbene costino allo stato più che gli uomini liberi. + +Il fanatismo tentò pure più volte in altri paesi di far rinascere la +schiavitù; e riconoscere dobbiamo dai missionarj portoghesi, che circa +la metà del quindicesimo secolo, diressero le prime spedizioni sulla +costa occidentale dell'Africa, quella schiavitù de' Negri alle Antille, +che forma l'obbrobrio dell'età presente. Il fanatismo fece condannare in +Ispagna ed in Portogallo, nel sedicesimo e diciassettesimo secolo, molte +centinaje di Giudei e di Mori ad essere ridotti in ischiavitù. Pure +l'interesse personale, assai più potente che lo zelo di un clero +persecutore, ridonò costantemente la libertà a coloro che la Chiesa +condannava alle catene. Nell'età presente la schiavitù non si mantiene +in tutta l'Europa orientale dalla Russia fino all'Ungheria, che a motivo +che i proprietarj delle terre non hanno saputo approfittare del lavoro +degli uomini liberi; e perchè in cambio di dividere con loro i frutti +della terra, gli sforzarono a dar loro la metà del tempo; onde nei +giorni di ogni settimana che sono di diritto del padrone ungaro o boemo, +l'uomo libero non lavora con maggiore zelo, attività o intelligenza, di +quello che farebbe lo schiavo. + +Quando, in tempi a noi più vicini, i filosofi volsero di nuovo i loro +sguardi alla costituzione della società , non ebbero sotto gli occhi +oggetti eguali a quelli che colpivano i filosofi dell'antica Grecia. Da +un canto il lavoro manuale più non era fatto dagli schiavi, dall'altro +canto quasi tutti i paesi ridotti a civiltà erano governati da monarchi. +Noi confondiamo quasi sempre la natura delle presenti instituzioni colla +natura stessa delle cose: gli antichi non avevano potuto comprendere +come si sarebbe potuto fare da meno degli schiavi; i moderni come si +possa stare senza re. I politici del XVIII secolo si occuparono meno di +ciò che in realtà era la società umana, che di ciò che avrebbe dovuto +essere. Ebbero minore rispetto per diritti stabiliti, perchè in nessun +luogo ne trovarono che fossero incontrastabili; ma rispettarono +maggiormente il carattere dell'uomo; essi accomodarono le loro teorie +all'interesse dell'autorità sotto la quale vivevano, e fissarono il +principio che ogni governo era stabilito per la felicità dei popoli a +lui soggetti, sebbene i principi avessero fin allora creduto di non +avere altro interesse ed altro dovere, che quello della propria +conservazione, o di ciò che chiamavano loro gloria. + +Essendo la libertà degli antichi una proprietà del cittadino, non era +essenziale di esaminare fino a qual segno contribuiva alla felicità , +come non si esamina, per conservare a ciascheduno la sua eredità , se le +ricchezze formano, o no, la felicità dell'uomo saggio. Ma la libertà dei +moderni venendo considerata come il mezzo pel quale i governi giungono +allo scopo per cui furono instituiti, cioè la comune felicità , fu +necessario di esaminare, onde stabilire il diritto dei popoli ad essere +liberi, in qual modo la libertà formi la felicità , o fino a quale grado +vi contribuisca. + +L'uno e l'altro raziocinio è egualmente logico, ma ciascuno parte da +diversi principj. Quello degli antichi è forse il primo nell'ordine +delle idee; essi considerarono l'origine delle società , e si chiesero +donde veniva il potere che vedevano stabilito; allora loro parve +soltanto libero quell'uomo, che non fosse subordinato che a quel potere +che aveva formato o contribuito a formare egli stesso. Così la linea che +separava il cittadino dal suddito era patentemente segnata, e non poteva +ammettere verun dubbio. La libertà de' moderni dev'essere valutata sopra +molto più dilicate differenze. Per determinarne i confini, conviene +esaminare fino a qual punto convenga agli uomini uniti in società di +essere governati, o pure a qual prezzo loro convenga di acquistare la +protezione della forza pubblica contro i loro interni ed esterni nemici; +in appresso fino a qual punto ognuna delle umane facoltà abbia bisogno +di essere contenuta pel comune vantaggio; finalmente in quale caso torni +meglio diminuire in parte la forza di tutti, piuttosto che ristringere +di soverchio la felicità o la sicurezza individuale. + +Quest'esame guidò a riconoscere che lo scopo dell'unione degli uomini +essendo quello di assicurare la vicendevole protezione delle loro +persone, del loro onore, delle loro proprietà , dei loro morali +sentimenti, quel governo che si farebbe giuoco della vita, della fortuna +e dell'onore degl'individui, offendendo i sentimenti di giustizia, di +umanità e di pubblica decenza, mancherebbe assolutamente al suo scopo, e +dovrebbe risguardarsi come una tirannide, sebbene fosse anche stato +stabilito dall'universale volontà . + +In appresso si riconobbe, che l'uomo non aveva domandato al proprio +governo di proteggerlo contro di sè medesimo, ma soltanto contro gli +altri; dal che si è conchiuso che l'esercizio di qualunque facoltà , che +non abbia azione sugli altri, non è dipendente dal governo. Su questa +regola è fondata la libertà del pensiere e quella della coscienza; +mentre che avvi tirannide, qualunque volta il governo procede a punire +altra cosa che gli atti esteriori, o che in loro cerca le tracce del +malcontento, e della malevolenza, per vendicarsi di queste opinioni. + +Finalmente si è conosciuto che il male che risulterebbe per tutti dalla +repressione di certe azioni che possono diventare nocive, sarebbe ancora +maggiore del male che potrebb'essere prodotto da queste azioni. Perciò +si risguardò come tirannico quel governo che proibisce di parlare, di +scrivere, di stampare[366]; che gastiga con troppo sospettosa vigilanza +certi falli, certi vizj, che non si potrebbero comprimere senza +un'inquisizione insopportabile per tutti. E si è conchiuso che un +governo è tanto più libero, quanto è sentita meno la sua azione; che è +libero, non solo perchè non gastiga che ciò che è vietato dalla legge, +ma ancora perchè la legge non proibisce tuttociò che potrebbe proibire. + + [366] La quistione intorno alla libertà della stampa fu ampiamente + discussa in ogni paese, e si vorrebbe che non fosse per anco + bastantemente illustrata. _N. d. T._ + +Dopo avere in tal modo definita questa libertà puramente difensiva, +questa libertà affatto negativa, cui deve tendere ogni buon governo, si +cercò di darle per guarenzia i diritti politici de' cittadini. Allora +cominciarono a considerarsi, non più come principio essi medesimi della +libertà , ma soltanto come sue salvaguardie. I moderni collocarono nel +primo grado tra questi diritti politici la libertà della stampa +propriamente detta, ossia il diritto di provocare la pubblica attenzione +intorno agli affari dello stato, con iscritture pubblicate senza +precedente licenza del governo; la libertà della disputa nelle adunanze +politiche; per ultimo il diritto di petizione, o sia il ricorso aperto +ad ogni oppresso fino alla sovrana autorità , interpellata da cittadini +associati a tale oggetto sotto gli occhi di tutto il pubblico. Queste +varie prerogative non formano parte della libertà civile, ma piuttosto +sono le armi poste in mano al popolo per difenderla. + +Dopo avere conosciuto quanto l'idea che fino all'ultimo secolo +formavansi della libertà i nostri antenati è diversa da quella che noi +ci formiamo adesso, avremo minor cagione di fare le maraviglie, vedendo +che in tutte le repubbliche dell'antichità , in tutte quelle della +Svizzera e della Germania, in tutte quelle finalmente dell'Italia, +intorno alle quali versammo così lungo tempo, non fossero guarentiti i +diritti di cui abbiamo fin ora sviluppata l'origine. + +Le repubbliche italiane non avevano pensato a proteggere la vita, +l'onore, o la proprietà de' cittadini con una legislazione, o con una +forma di processura migliori di quelle ch'erano in vigore negli stati +più dispotici. I magistrati, i tribunali e le leggi avrebbero avuto +bisogno d'una totale riforma, per guarentire la libertà civile, e la +felicità delle persone loro commesse. Oggi è dimostrato che +compromettesi la libertà , quando gli amministratori si trasformano in +giudici, armandoli dell'autorità di castigare que' medesimi ch'essi +incontrarono come antagonisti nelle politiche contese. Perciocchè il +magistrato, chiamato frequentemente dalla sua carica a sostenere le +parti di un capo di partito, ed a sposarne le passioni, viene investito +del diritto di giudicare la parte avversaria, cioè quegli uomini che +nella causa del popolo vollero mettere argine alle sue usurpazioni, ed +opporsi alle sue ingiuste misure. Le repubbliche italiane non erano +cadute affatto in quest'errore comune a tutte le altre. Il potere +giudiziario vi si trovava abitualmente separato dall'amministrativo: la +signoria, che si rifaceva ogni due mesi a sorte, scegliendosi tra i +cittadini attivi, era incaricata della generale direzione degli affari, +mentre alcuni giudici forestieri, assistiti da legisti pure forestieri, +amministravano la giustizia civile e criminale. Ma perchè questa +divisione del potere civile e giudiziario non lasciasse verun titolo di +timore, avrebbe dovuto essere perfetta; sarebbe stato d'uopo che i +magistrati fossero sempre obbligati di rimettere ai tribunali coloro che +gli avevano offesi, e che in qualunque caso non fossero seduti essi +medesimi in giudizio. Per lo contrario nelle repubbliche italiane, non +escluse le meglio ordinate, si vide più volte la signoria +momentaneamente riprendere il potere giudiziario, e mandare alla tortura +o al patibolo coloro che avevano di fresco attentato alla sua autorità . + +Non solamente i giudici non disponevano soli della vita, dell'onore, e +delle sostanze de' cittadini; ma non erano pure costituiti in maniera di +dare una bastante guarenzia delle loro parzialità o della loro umanità . +Richiedeva la legge che fossero forestieri, perchè non isposassero nella +repubblica verun partito; che non rimanessero molti anni in carica, onde +non adottassero le passioni de' cittadini; finalmente che uscendo +d'impiego andassero soggetti ad un sindacato intorno alla loro +amministrazione, onde si guardassero dal lasciarsi corrompere coi +regali. Ma la legge non aveva separato il giudizio del diritto da quello +del fatto; non aveva chiamati i semplici cittadini, come presso i Romani +e presso gl'Inglesi, a sentenziare sulla vita de' loro concittadini: non +aveva posto ogni uomo sotto la guarenzia dell'interesse de' suoi eguali, +nè avanti l'esecuzione di una sentenza capitale aveva richiesto il +concorso di un tribunale popolare, che essenzialmente unisse la +misericordia al rigore. Non esisteva veruna legge penale che moderasse +le sentenze de' giudici, o che preventivamente illuminasse gl'imputati +intorno alla loro sorte. Non era nè meno vietato ai podestà di ascoltare +le voci della passione o della collera; e perchè giudicavano quasi +sempre soli, non erano obbligati di esporre ai loro collega le +circostanze della causa, a trattarla ad alta voce, a dare i motivi delle +loro sentenze. I motivi e le ragioni che le avevano dettate chiudevansi +nel più profondo di tutti i segreti, quello di un uomo colla sua propria +coscienza. + +La processura dava ancora minore guarenzia che la costituzione del +tribunale, segreta era l'istruzione, ed il prevenuto, privo di consiglio +nella sua prigione e di avvocato per difendersi, veniva abbandonato a +tutte le conseguenze della sua debolezza, de' suoi terrori, della sua +ignoranza, o della sua incapacità . La spaventosa processura cominciava +colla tortura; e la legge non poneva verun limite ai tormenti co' quali +potevasi stringere un accusato, come non aveva determinato quale indizj +si richiedessero per esporlo a così barbara prova. Non pertanto le +confessioni strappategli di bocca dall'atrocità de' dolori, venivano +ritenute quali sufficienti prove contro di lui, e contro i supposti suoi +complici. Finalmente la legge permetteva supplicj non meno spaventosi +che quelli delle monarchie, e l'umanità veniva offesa non meno dalle +esecuzioni che dalle processure. + +In tal modo adunque, anche in tempo ordinario, la società non guarentiva +l'onore, la vita, o le sostanze degli individui, co' suoi magistrati, +co' suoi giudici, colle sue leggi. Ma nelle rivoluzioni, pur troppo +frequenti, l'abuso di una pretesa giustizia diventava ancora più +molesto. Allora i capi di un partito, facendosi investire di una +illimitata autorità , sotto il nome di _balìa_, gastigavano in massa, +senza informazione, senza processura, senza giudizio, tutti i membri del +contrario partito, coll'esilio, colla confisca de' beni, spesso con +capitale supplicio. + +Non avevano gl'Italiani pensato giammai che lo stesso scopo della +formazione della società prescrivesse confini alla sovrana autorità ; +essi non avevano veduto, che gli uomini non hanno potuto assoggettargli +che le loro relazioni degli uni verso gli altri; ed essi avevano +permesso ai governi di penetrare nell'interno dei loro pensieri, per +dirigerne le opinioni e punirne i sentimenti. Tutte le repubbliche +italiane eransi formate in seno alla cattolica religione, e questa +religione, assoggettando, col mezzo della confessione, il pensiero al +tribunale de' preti, gli spiriti si erano abituati a risguardare il +segreto delle coscienze come dipendente dall'autorità . La persecuzione +ed il castigo dell'eresia era una necessaria conseguenza della +sommissione delle repubbliche alla Chiesa. Quella della magia era pure +riservata ai preti; ed ammessa una volta la funesta opinione dell'azione +degli uomini sulle potenze infernali, la magia dovette entrare nelle +attribuzioni de' tribunali, poichè risguardavasi con un mezzo con cui un +uomo poteva nuocere ai suoi simili. Ma non potevasi perseguitare questo +delitto, che si commette senza testimonj nell'oscurità della notte, +senza dar luogo alle più sospettose, più arbitrarie e più tiranniche +processure. + +Del resto non era soltanto allorchè trattavasi di perseguitare l'eresia +o la magia, che i tribunali italiani credevano di avere diritto di +scendere nel cuore dell'uomo e di punirne i moti segreti, ma si +arrogavano il diritto di assoggettare alla pubblica vendetta ogni +sentimento di scontentezza o di odio contro il governo; ne cercavano +spesso gl'indizj in una parola, in un gesto, in un sospetto; e nelle +circostanze di rivoluzione furono vedute le repubbliche adottare le +usanze ed i principj de' principi assoluti, e punire coi supplicj, non +già gli atti esteriori, ma il nascosto pensiero di cui erano l'indizio. + +Se i governi italiani non si erano astenuti dal giudicare i sentimenti +ed i pensieri, che non dipendono in verun modo dalla pubblica autorità , +con più ragione non eransi fatto scrupolo di armare una metà de' +cittadini contro l'altra, d'incoraggiarne molti ad esercitare l'infame +mestiere di delatore, quando hanno con ciò potuto sperare di reprimere +abitudini viziose o nocive, che si vorrebbero certamente sbandire da +ogni ben regolata repubblica, ma che non si potrebbero castigare senza +assoggettare tutti i cittadini ad una insopportabile inquisizione. + +La bestemmia diventò uno de' principali oggetti della vigilanza de' +magistrati, e venne sottomessa a tutta la severità dei tribunali +stabiliti al solo oggetto di comprimerla. Soltanto in Ispagna ed in +Italia s'incontra questa viziosa abitudine, affatto sconosciuta presso i +popoli protestanti, e che non dobbiamo confondere con quei rozzi +giuramenti che il popolo in tutti i paesi frammischia ai suoi discorsi. +In tutti gli accessi di collera, i popoli meridionali se la prendono +cogli oggetti del loro culto, li minacciano, e li caricano di parole +ingiuriose alla stessa divinità , al Redentore o ai Santi. Trovansi +tracce di tale scandalosa abitudine nel linguaggio e in alcuni modi +proverbiali degli altri popoli, ma la volontà d'insultare la divinità +con questa specie d'attacco non si poteva conservare che in un paese in +cui la superstizione, sempre in guerra coll'incredulità , ha +rimpiccioliti tutti gli oggetti del culto, e fattili scendere fino al +livello degli uomini. La processura contro i bestemmiatori occupò in +ogni tempo i tribunali d'Italia. Pure cotale delitto non lascia veruna +traccia, e quegli stesso che lo ha commesso, il più delle volte se ne +dimentica, i testimonj sono quasi sempre implicati nella contesa che vi +diede motivo, ognuno tosto o tardi cade nello stesso errore, e la +inquisizione del bestemmiatore, senza diminuirne l'abitudine, ha dato +luogo alle più inique ed arbitrarie processure. + +Molti altri delitti di pure parole vennero considerati come egualmente +punibili; si videro più volte condannati a gravi pene, coloro che +avevano con qualche motto cercato di coprire di ridicolo o di biasimo il +governo, e coloro che nelle loro scritture avevano manifestate opinioni +riprovate, non solo in fatto di religione e di politica, ma ancora in +argomenti puramente filosofici. Si vide ancora, ma soltanto in alcune +circostanze, altre viziose abitudini punite con severissime pene, le +quali non potevano colpire i delinquenti che in conseguenza di +un'inquisizione totalmente contraria ad ogni attuale idea di libertà . +Ne' tempi in cui era in Firenze dominante la fazione de' piagnoni, si +perseguitò il mal costume perfino nell'interno delle famiglie con +segrete denuncie, sebbene la pubblica decenza ordinariamente soffra +assai più da tali rivelazioni, che dall'abuso che si lascia sussistere. +Il giuoco nell'interno delle case private, il lusso della mensa, degli +abiti, degli equipaggi, furono risguardati come oggetti di pertinenza +delle leggi, e tutte le abitudini dell'uomo privato vennero regolate con +atti del sovrano potere. + +Le varie prerogative che i popoli moderni considerarono quali guarenzie +della sicurezza e della libertà de' cittadini, mai non si conobbero +nelle repubbliche d'Italia. La nozione della libertà della stampa non +erasi nemmeno presentata ai loro legislatori. Appena si trovano in tutta +l'istoria dell'Italia due o tre esempi di scritture pubblicate intorno +alle cose del governo, ed i loro autori avevano sempre avuta la +precauzione di farle stampare in estero stato; ma non pertanto qualunque +volta si poterono arrestare o l'autore o i distributori, questi furono +sempre puniti con eccessiva severità . Nè il partito dell'opposizione, nè +il partito governante non cercarono mai d'illuminare la pubblica +opinione, e non si supponeva che le deliberazioni intorno agli affari +della patria potessero uscire dalla sala de' suoi consigli. In +contraccambio, dobbiamo pur dirlo, gli storici delle repubbliche, che +prima dell'invenzione della stampa si appellavano non ai presenti tempi, +ma alla posterità , diedero prova nelle loro scritture di grande coraggio +e di rara imparzialità ; e dal modo con cui in ogni occasione giudicano i +loro compatriotti e magistrati, sempre si conosce la mano dell'uomo +libero. + +Il diritto di petizione non fu dagl'Italiani meglio conosciuto che +quello della stampa: essi non altro avevano fatto che rimuovere dal +proprio luogo l'assoluto potere, togliendolo dalle mani di un solo per +affidarlo a molti. Essi non pensavano punto a limitarlo, e soprattutto a +contenerlo per via della pubblica opinione. Ogni cittadino poteva, per +vero dire, portare riclami all'autorità da cui immediatamente dipendeva; +ma non poteva giammai, con una petizione, tradurre quest'autorità avanti +ad un'altra incaricata di sindacarla; meno poi trasmutare il suo privato +affare in un affare di stato, unendosi ai suoi concittadini per dare +maggior peso alle proprie lagnanze. Nel primo caso sarebbe stato +ammonito, come se avesse voluto confondere tutte le podestà e l'ordine +stabilito; nel secondo sarebbe stato severamente punito, come tendente +alla ribellione. + +Ma ciò che può sembrare strano, si è che la libertà stessa della disputa +ne' consigli non era altrimenti assicurata. Pure questa è la sola cosa +che possa garantire l'esercizio de' diritti della sovranità , dei quali +gli antichi repubblicani erano altrettanto gelosi, quanto lo erano poco +della sicurezza individuale. + +I consiglj di una repubblica sono chiamati intorno ad ogni affare a due +distinte operazioni, cioè deliberare ed emettere il voto; lo che +risponde a quelle della disputa, poi del giudizio ne' tribunali. +Gl'Italiani avevano quasi totalmente trascurata la prima; essi non +davano nè guarenzia, nè solennità alla disputa; pareva che non si +prendessero cura che i consiglieri s'illuminassero gli uni gli altri +colle loro opinioni, e riducevano tutto lo studio loro a rendere con un +profondo segreto liberi i suffragi. Ne' consigli parlavasi assai poco. +Il primo magistrato ne faceva talvolta l'apertura con un discorso di +etichetta, che imparava a memoria, o che leggeva; talvolta ancora +qualche giovane oratore figuravasi d'imitare gli antichi, pronunciando +un ampolloso sermone, che veniva piuttosto risguardato come un pezzo +accademico, che come un mezzo di persuadere; talvolta alla proposizione +fatta dal magistrato teneva dietro una tumultuaria conversazione in ogni +panca; ma d'ordinario si passava subito ai suffragi con un profondo +silenzio. A Firenze, ogni consigliere per dare il suo voto, riceveva +fave bianche e nere; a Venezia pallette di legno; e le urne eran +distribuite in modo che il votante poteva porvi la mano, senza far +conoscere in quale senso avesse votato. In appresso si contavano i +suffragj, la di cui semplice maggiorità non bastava giammai per dare +forza di legge ad una proposizione. Il più delle volte, perchè si +potesse, giusta l'espressione legale, _vincere il partito_, rendevasi +necessario di riunire i tre quarti de' suffragj di cadauno de' diversi +corpi che trovavansi adunati nella stessa sala per emettere i voti +separatamente; a Firenze, per modo d'esempio, dei priori di buoni +uomini, e dei gonfalonieri di compagnia. Se in taluno di questi tre +corpi il quarto soltanto dei membri aveva poste nell'urna delle fave +bianche, la legge veniva rigettata. + +Affinchè i consiglj siano veramente liberi, è necessario che la minorità +abbia tutta la libertà di far udire le sue ragioni, di discutere +ampiamente la sua causa, e di rappresentarla sotto tutti gli aspetti; ma +non è meno essenziale di far prendere tutte le decisioni colla sola +maggiorità de' suffragj, onde il piccolo numero, tra consiglieri tutti +eguali, e che hanno tutti la medesima missione, non imponga al maggior +numero. Gl'Italiani astanti non avevano conosciuti questi due principj; +avevano circondato da tanti pericoli l'uso della parola, avevano +giudicate con tanta severità le aringhe che pronunciavansi innanzi ai +consiglj, avevano assoggettati gli oratori a così pesante +risponsabilità , tanto per mezzo di un pubblico biasimo, che per +clamorosi gastighi, per qualunque poco misurata frase fosse sfuggita di +bocca all'oratore nel calore della disputa, che niuno osava entrare in +disamina: e non si era coltivata la sola eloquenza popolare, quella di +parlare improvvisamente, perchè la minorità non aveva giammai occasione +di motivare la sua opposizione, di cercare di persuadere i suoi +avversarj, e di trattare apertamente la propria causa. Ma mentre tutti +opinavano con timore, una taciturna minorità contrariava co' suoi +segreti suffragj le operazioni del governo, e faceva rigettare una +proposizione, contro la quale niuno aveva ardito di muovere obbiezioni. + +Questa taciturna opposizione, eccitando un profondo risentimento, fu +spesso cagione della più scandalosa violazione della libertà dei +suffragj. A Firenze si vide più volte la signoria far ricominciare +replicatamente l'operazione dello scrutinio, _perchè non si era potuto +vincere il partito_. Fu veduta minacciare coloro che darebbero la fava +bianca, e fu pure veduta in qualche circostanza far cadere sopra di loro +le più acerbe pene. Ora di qual uso potevano essere i consiglj, se i +consiglieri non avevano libertà ? E quando una costituzione vuole che i +suffragj riuniti de' magistrati possano esprimere soli una volontà +sovrana, qual è la superiore autorità che possa prescrivere in quale +senso debba manifestarsi questa volontà ? Così addiviene che un primo +errore nella legislazione ne produca degli altri; così dopo di avere +imprudentemente dato ne' consiglj alla minorità il potere di legare la +maggiorità , si fu poi costretto più volte a dovere permettere, che +l'assenso di questa minorità si ottenesse colla violenza. + +Dopo di avere brevemente esaminati tutti i diritti che nell'età presente +ci sembrano i più preziosi, e dopo avere osservato che sul conto loro le +leggi protettrici non erano migliori nelle repubbliche italiane che +nelle monarchie, o che anzi erano assolutamente le medesime, e +permettevano che tutti questi diritti fossero in certe occasioni +compressi o annullati, si accresce la nostra maraviglia nel contemplare +i miracolosi effetti dello spirito repubblicano; e ci andiamo ancora +interpellando in qual cosa consistesse adunque quella libertà , che +poteva stare insieme alla più crudele tirannia; quella libertà , che +veniva difesa con così eroici sforzi, la di cui privazione eccitava così +amare lagrime, e che i popoli non perdevano senza perdere ad un tempo la +loro prosperità , la loro gloria, i loro talenti e le loro virtù. + +Ma d'uopo è ricordarsi che nelle repubbliche i medesimi uomini si +presentano sotto un doppio aspetto e con un doppio carattere; prima come +governati, poi come governanti. Oggi per valutare la libertà , cerchiamo +in che consista pei governati; fino al nostro secolo per lo contrario si +cercava in che consistesse pei governanti; e questa attiva libertà , +questa libertà tutta composta di prerogative sovrane, che al primo colpo +d'occhio sembra dover contribuire molto meno che non la sicurezza +individuale alla prosperità dei cittadini, trovasi per lo contrario +avere per essi un incanto che nulla pareggia. Dessa è una bevanda +inebriante, è il nettare degli Dei: quando un mortale ha potuto gustarla +un sola volta, sdegna ogni umano nutrimento: ma inoltre trova in sè +medesimo nuove forze, ed una nuova virtù; la sua natura è del tutto +cambiata; e sedendo a quella mensa, egli sente che si pareggia +agl'immortali. + +Alcuni fondamentali assiomi possono rappresentare tutto il sistema della +libertà degli antichi tempi; sono questi l'espressione de' diritti +politici della nazione considerata in corpo, e non di quelli dei singoli +individui nelle loro relazioni colla nazione. Verun'altra repubblica non +professò forse così apertamente, nè più religiosamente osservò questi +assiomi, quanto quelle d'Italia ne' secoli di mezzo. + +_Ogni autorità esercitata sopra il popolo è emanata dal popolo_. Questo +primo assioma de' popoli liberi era risguardato come fondamentale in +tutte le repubbliche italiane. La sovranità vi era sempre rappresentata +come appartenente al popolo o al comune; i suoi capi temporarj non +prendevano che il titolo di _anziani, signori, priori del popolo_ o _del +comune_. Il governo non veniva mai rinnovato senza invocare la sovranità +del popolo: così a Firenze era sempre in di lui nome che trasmettevasi, +per mezzo de' suffragj del parlamento, ad una nuova balìa un'autorità +eguale a quella di tutto il popolo fiorentino. Si dirà forse che questa +non era che una frase vuota di senso, e che i vocaboli non sono +privilegj; ma questi vocaboli non erano nè senza effetto, nè senza +conseguenze; inspiravano ad ogni cittadino un'alta opinione della sua +dignità ; lo trattenevano, qualunque volta potev'essere tentato di +commettere una bassa o indecente azione; conciliavano al cittadino nella +privata sua condizione i riguardi ed anche il rispetto di coloro che +trovavansi momentaneamente constituiti in dignità ; perciocchè sapevano i +capi del popolo, che tutta la loro autorità procedeva da coloro che +temporariamente ubbidivano, e che ella ritornerebbe ai medesimi; per +ultimo, questi stessi vocaboli di sovranità del popolo, rendevano la +patria cara a tutti i suoi figli; ognuno sapeva che lo stato gli +apparteneva in quel modo ch'egli medesimo apparteneva allo stato; ognuno +era pronto a tutto arrischiare, per salvare la cosa più onorata e più +preziosa da lui posseduta, cioè la sua parte nella sovranità ; ognuno +conosceva i doveri che gli erano imposti da così luminosa prerogativa, +da così sacro carattere; ognuno era disposto a rendersene degno, anche, +se bisognava, col sagrificio della vita. + +_L'autorità dei mandatarj del popolo ritorna al popolo dopo un +determinato tempo; niuno de' mandati del popolo è irrevocabile_. Questo +secondo assioma dei repubblicani italiani loro sembrava, più che ogni +altra cosa, essere il fondamento della loro libertà , e l'essenza delle +loro repubbliche; perciò non ammisero giammai nè autorità , nè +magistrature ereditarie, tranne la prerogativa di cittadino. Ed ancora +quando queste repubbliche degenerarono più tardi in aristocrazie o in +istrettissime oligarchie, non fu per questo abbandonato il principio +fondamentale dell'amovibilità di tutte le magistrature. Non furono già i +diritti delegati dal popolo, che vennero dati a vita, o renduti +ereditarj, ma i diritti del popolo medesimo che si trovarono concentrati +in un ristrettissimo numero di famiglie, dopo che si erano spente tutte +le altre. La nuova nobiltà non era che la rappresentazione degli antichi +popolani; e perciò che risguarda l'antica nobiltà , gl'Italiani, lungi +dal tenere questo titolo come un diritto esclusivo a governare, non le +perdonavano neppure l'impero ch'essa esercitava sull'opinione in onta +alle leggi; così spesso esclusero da ogni pubblico impiego i grandi, +renduti troppo formidabili dalle loro ricchezze e da' loro clienti nelle +campagne. + +La repubblica di Venezia era la sola in cui si vedesse un magistrato, +anzi lo stesso capo dello stato, eletto a vita: e per molti rispetti +Venezia poteva considerarsi come una monarchia elettiva; la sua +costituzione, assai più antica che tutte le altre, ne aveva fatto da +principio un ducato; ma col lungo volgere de' secoli si erano sempre +andate diminuendo le prerogative del doge per darle alla repubblica. Una +sola volta si volle anche in Firenze creare un gonfaloniere perpetuo; ma +si era preventivamente indicata l'autorità che potrebbe deporlo, ed +effettivamente venne deposto dopo dieci anni. In queste due repubbliche, +siccome in tutte le altre, la durata delle funzioni di tutti i +magistrati era temporaria. + +Per altro coll'andare del tempo quasi tutte le repubbliche italiane +ebbero un capo discendente da una famiglia favorita da' voti del popolo; +ma la costituzione non riconosceva in questo capo verun potere +ereditario. La confidenza del popolo trasmetteva al figlio di un Medici, +di un Bentivoglio o di un Baglioni, l'autorità esercitata da suo padre; +ma tale autorità era rivocabile tosto che cessava la confidenza del +popolo; e verun cittadino, per potente che si fosse, non era supposto +avere diritti indipendenti da quelli della repubblica. + +Rispetto alle magistrature, non solo il mandato del popolo in virtù del +quale si esercivano, era rivocabile, ma era limitato da brevissimo +termine. La suprema autorità nello stato era poche volte confidata per +più di due mesi; in ragione della minore importanza dell'impiego, se ne +protraeva alquanto più la durata; non pertanto, ad eccezione di Venezia, +non eravi pubblica carica che continuasse più di un anno. + +L'esistenza di facoltà irrevocabili in una repubblica implica una specie +di contraddizione. Come può mai supporsi che il popolo, dal quale emana +l'autorità , dichiari a' suoi mandatarj che gli autorizza a conservarla, +sia che ne facciano abuso o no, sia che giustifichino le speranze dei +loro committenti, o sia che si mostrino indegni della loro confidenza; +sia che l'avanzamento dell'età li renda più atti alle funzioni che +esercitano, o sia che li renda incapaci di adempirle? Quindi +l'amovibilità di tutte le cariche è in qualche modo la guarenzia della +costante attività di coloro che le occupano, e de' continui loro sforzi +per rendersene degni. Ma questo principio era probabilmente stato spinto +troppo in là nelle repubbliche italiane, ed i loro legislatori avevano +dimenticato, che, se importa assai che i magistrati non rimangano troppo +a lungo in carica, affinchè non diventino meno attivi, importa +egualmente che il loro regno non sia circoscritto a troppo pochi giorni, +affinchè lo stato non abbia a soffrire dal tirocinio incessantemente +ripetuto dei nuovi eletti. + +Finalmente, _chiunque esercita un'autorità emanata dal popolo è +risponsabile verso il popolo dell'uso che ne fa_. Era precisamente per +dare a quest'ultima massima una più illimitata applicazione, che si era +circoscritta a così breve tempo la durata di tutte le magistrature. In +alcune affatto moderne costituzioni, si è trovato il modo di far pesare +la risponsabilità sui ministri, anche in mezzo alle loro funzioni, senza +attaccare l'autorità da cui emana il loro potere. Nelle repubbliche, +tranne il caso di rivoluzione, la risponsabilità non viene esercitata +sui magistrati, che dopo la cessazione delle loro funzioni. Nell'uno e +nell'altro sistema, l'effetto è sempre il medesimo: lo stato non ha +giammai bisogno di affrettare il supplicio di alcuni grandi colpevoli; +non corre nessun rischio, aspettando ch'escano di carica; ma bensì ha +bisogno d'inspirare a tutti i depositarj del potere un timore salutare; +di far loro sentire che, per quanto grandi si figurino di essere, per +quanto sembrino indipendenti le loro funzioni, giugnerà sempre l'istante +in cui si troveranno deboli in faccia ad altri più potenti di loro; in +cui dovranno rendere conto della loro gestione a chi avrà diritto di +chiederlo, ed in cui non rimarrà impunito verun abuso del potere, veruna +violazione delle leggi o della libertà del popolo, veruna malversazione. + +La distinzione tra la responsabilità del ministero inglese, che si +esercita quando il ministro è ancora in funzione, e la responsabilità +repubblicana che non comincia che quando il magistrato è tornato +semplice cittadino, è più apparente che reale. Non avvi alcun ministero +inglese che non possa, col mezzo di arti ben note, o almeno collo +scioglimento del parlamento, ritardare per un anno intero la prova della +sua responsabilità . Ma nel corso di un anno i primi magistrati della +repubblica fiorentina avevano sei volte deposto il bastone del comando, +sei volte altri nuovi signori, rientrati nel grado di semplici +cittadini, si erano trovati soggetti al giudizio di coloro che potevano +chieder conto della loro amministrazione. + +Per vie meglio accertare la responsabilità di tutti gli uomini rivestiti +di qualche potere, tutte le costituzioni repubblicane d'Italia avevano +leggi analoghe al _divieto_ ed al _sindicato_ de' Fiorentini. Il +_divieto_ era un forzato riposo cui erano ridotti i magistrati quando +uscivano di carica. Dovevano essi astenersi dalle magistrature per lo +meno tanto tempo, quanto era stato quello delle loro funzioni, e spesso +ancora per un tempo molto più lungo: rientravano allora nell'eguaglianza +repubblicana; trovavansi allora soggetti, come tutti gli altri +particolari, all'impero delle leggi, all'autorità di coloro cui avevano +precedentemente comandato, all'azione dei tribunali, che loro potevano +chiedere conto della condotta che avevano tenuta. Il _sindicato_ era una +disamina politica, che teneva dietro alla cessazione dell'impiego di +tutti coloro che avevano avuto parte in un'amministrazione di danaro, o +nell'autorità giudiziaria; per costoro la responsabilità non era +soltanto eventuale, ma necessaria; dovevano purgarsi da ogni sospetto +intorno alla passata loro amministrazione, entro quel determinato numero +di giorni che seguiva immediatamente la cessazione delle loro funzioni. + +Tutto il sistema della libertà italiana può risguardarsi come +rappresentato da questi tre assiomi; e secondo lo spirito de' secoli +passati, se si applica ai vocaboli il loro primitivo significato, non +quello che si è loro dato ne' moderni tempi, le costituzioni che sono +fondate su questi tre principj erano realmente le più libere di tutte. +Infatti le repubbliche italiane erano più libere che tutte quelle della +Germania, che le città imperiali ed anseatiche, che i Cantoni svizzeri, +che le corporazioni delle Province unite, e forse ancora più che le +repubbliche dell'antichità . Sì le une che le altre non si erano proposte +lo scopo di proteggere i cittadini contro il governo, ma di creare un +governo, che compiutamente rappresentasse il popolo, e che fosse in +qualche maniera identico con lui; sì le une come le altre dopo di averlo +costituito, eransi astenute con una cieca ed illimitata confidenza dal +porre limiti all'esercizio del suo potere. + +Ma le costituzioni italiane facevano derivare tutti i poteri dal popolo, +e li facevano tutti risolvere nella sovranità del popolo, ben più che +quelle di origine tedesca. Conoscevano esse più esplicitamente questa +sovranità ; esse stabilivano un'amovibilità di tutti gl'impieghi più +universale, ed una rotazione più rapida; ed assicuravano assai meglio la +responsabilità de' pubblici funzionarj. La costituzione di Ginevra era +forse la più perfetta, e la più libera delle costituzioni svizzere: a +Ginevra, i sindaci, primi magistrati dello stato, duravano un anno, ma +non erano che i presidenti di un consiglio esecutivo eletto a vita; gli +ordini da loro dati si confondevano con quelli di questo consiglio, e il +sindaco non era chiamato a veruna responsabilità . Gli _avvieri_ a Berna, +i _borgomastri_ a Zurigo, i _landamanni_ negli altri cantoni, trovavansi +nella medesima relazione tra un consiglio inamovibile ed il popolo. +Uscendo di carica dopo un anno, essi restavano sempre membri di questo +consiglio, che non solo aveva concorso a tutte le loro misure, e perciò +risguardavasi obbligato a difenderli, ma che era inoltre depositario di +tutta l'autorità giudiziaria dello stato, che solo aveva il diritto di +condannare il magistrato colpevole, e che in favor suo e contro al +popolo si trovava nello stesso tempo e giudice e parte. Tutti i +magistrati romani, lasciando le loro funzioni, rientravano egualmente +nel senato, e se dovevano riconoscere un altro giudice fuori del senato, +erano almeno sempre protetti da questo corpo potente. + +Per lo contrario un gonfaloniere ed un priore di Firenze, di Lucca, di +Siena, di Bologna, o di Perugia, non solo più non era in carica dopo due +mesi, ma dopo un anno più non trovava nella repubblica un corpo che +fosse ancora composto dei medesimi individui che formavano il detto +corpo al tempo della sua amministrazione. Il collegio de' gonfalonieri, +quello de' buoni uomini, il consiglio comune, quello del popolo, tutto +era stato rinnovato; niuno di loro prendeva interesse pel magistrato +tratto in giudizio, niuno aveva avuto parte ne' di lui atti arbitrarj, e +non si adoperava per sottrarlo dalle mani della giustizia. Dopo spirate +le sue funzioni, il primo magistrato della repubblica più non era in +faccia alla legge che un semplice cittadino. + +La responsabilità de' magistrati, la dignità de' cittadini, l'emulazione +di tutte le classi della nazione, devono essere considerate come i veri +principj della libertà italiana, e le vere cagioni della prosperità +degli stati repubblicani. Questo è ciò che veramente li distingue dagli +assoluti principati che esistevano contemporaneamente in Italia; ed +infatti se si esaminano i necessarj risultamenti di questi principj, si +vedrà che devono produrre nelle repubbliche una gran massa di felicità e +più ancora una gran massa di virtù. + +E prima, sebbene l'insieme delle garanzie, che noi risguardiamo oggi +come costituenti l'essenza della libertà , non fosse stata ricercata dal +legislatore, nè riclamata dal cittadino, pure questa civile libertà , +questa sicurezza di ogni individuo, non può essere violata senza +cagionare un male comune. Quindi ogni magistrato, che sentivasi +risponsabile di qualunque atto d'oppressione, di severità , o +d'ingiustizia, sentivasi trattenuto, quando le sue passioni avrebbero +potuto strascinarlo, da un sentimento di timore che non era ragionato. + +Il giudice forastiero non riceveva altra istruzione che quella che gli +era data negli assoluti principati; egli poteva a voglia sua impiegare a +Firenze, come a Milano o a Napoli, le più crudeli torture per iscuoprire +i delitti, i più spaventosi supplicj per punirli. Ma a Firenze la sua +autorità spirava dopo un anno, ed in allora la sua condotta veniva +esaminata da persone da lui indipendenti, che non erano a lui legate da +alcun partito, e che per lo contrario, siccome quelle che battevano la +carriera de' pubblici impieghi, avevano bisogno del pubblico favore. Se +esso giudice aveva esercitate non necessarie crudeltà , se aveva contro +di sè stesso provocato l'odio del pubblico, non poteva in verun modo +sottrarsi al giudizio del _sindicato_. + +I primi magistrati, senza essere i giudici abituali della repubblica, +potevano qualche volta occupare il potere giudiziario; potevano +esercitare un giudizio statario contro i loro nemici o contro i loro +emuli; potevano violentare gli stessi consiglj; potevano punire non le +sole azioni, ma le scritture, le parole, e perfino i pensieri; ma dopo +due mesi altri priori, scelti dal popolo tra una grande moltitudine di +eleggibili, dovevano essere rivestiti di tutta quell'autorità che i +primi avevano deposta. Questi nuovi priori potevano essere gli amici, i +parenti, i fratelli di coloro ch'erano stati vessati, e potevano +vendicarsi colle medesime armi. La costituzione della repubblica +ripeteva sempre ad ogni uomo in carica questa massima del Vangelo: _Non +giudicate, e non sarete giudicati._ + +Finalmente non era stabilito verun limite alla manìa de' regolamenti: la +legge poteva colpire il cittadino in una quantità di particolari, che +non dovrebbero essere di sua competenza; ma tutti coloro che +concorrevano a fare questa legge, non ignoravano che altri e non essi +avrebbero l'incarico di farla eseguire, e che entro poche settimane, o +tutt'al più entro pochi mesi, vi sarebbero ancor essi subordinati come +gli ultimi de' loro concittadini. Quindi sebbene la civile libertà , +quale l'intendiamo nella presente età , non fosse nè conosciuta, nè +definita, sebbene non avesse alcuna delle guarenzie credute più +necessarie, dessa era assai meglio rispettata nelle repubbliche italiane +che in verun altro stato dell'Europa; ogni cittadino si credeva sicuro +in vita del godimento della sua sostanza e del suo onore; non temeva che +arbitrarie restrizioni fossero imposte alla sua industria; ogni sua +facoltà aveva un libero sfogo; tutte le vie che conducono alla fortuna +erano aperte alla sua attività , ai suoi talenti: e la fiducia nella +propria sicurezza si faceva maggiore, quando confrontava la protezione +che gli dava la repubblica col continuo stato di timore e di dipendenza +in cui vivevano i sudditi dei vicini principi. + +Pure la forma repubblicana e quasi democratica del governo contribuiva +meno alla sicurezza del cittadino, che ai progressi della sua virtù ed +all'intero perfezionamento della sua anima. Considerando la libertà come +noi facciamo, pare che si faccia consistere la felicità nel riposo; gli +antichi la riponevano invece in una costante attività ; il desiderio del +cittadino non era in allora quello di dormire in pace in casa sua, ma di +distinguersi con singolari talenti sulla pubblica piazza, ne' consiglj, +e nelle magistrature, cui chiamavalo la sorte a vicenda; voleva +conseguire da sè medesimo tuttociò che la natura gli aveva permesso di +ottenere, compiere con un pubblico corso la sua educazione come uomo +fatto, e trasmettere a' suoi figli, come eredità , la gloria che avrebbe +acquistata. + +Quest'emulazione, che non esiste nei governi dispotici, che ne' moderni +governi rappresentativi è l'appannaggio soltanto di un piccolo numero di +persone, nelle repubbliche italiane era comune all'intera massa del +popolo. La rapidità con cui si rinnovavano tutte le magistrature, tutti +i consiglj, chiamava a vicenda in brevissimo spazio di tempo tutti i +cittadini ad esercitare la propria influenza sulla repubblica. Non eravi +un solo individuo, il quale per soddisfare ai doveri cui sarebbe +bentosto chiamato, non dovesse fissare la sua opinione sull'esterna +politica di tutta l'Europa, su quella che si confaceva alla sua patria, +sulle finanze, sull'amministrazione, sulla legislazione e la giustizia; +non eravi un solo individuo che non dovesse agire dietro questa propria +opinione, che non potesse essere chiamato a renderne ragione, e che in +appresso non si trovasse risponsabile di ciò che dessa gli avrebbe fatto +fare. + +Se dobbiamo risguardare come il migliore de' governi quello che procura +a tutti i cittadini maggiori godimenti e felicità , sarà giusto di tener +conto del continuo divertimento di una nazione; poichè, a non dubitarne, +il governo che le procura quest'aggradevole occupazione dello spirito, +contribuisce assai più alla sua felicità , che quello che le procurerebbe +tutti i piaceri fisici. Sotto questo punto di vista non si può dubitare +che una nazione, i di cui cittadini tutti hanno lo spirito sempre +svegliato, sempre occupato, e rinnovato da idee variate, profonde, ed +ingegnose, non trovi in questo solo esercizio un continuo piacere; +piacere che non potrebbero farle gustare nè le meccaniche occupazioni +cui sarebbero soltanto addette tutte le classi inferiori se non fossero +libere, nè i grossolani sollievi che le offrirebbero i diletti de' sensi +dopo il lavoro. Non eravi minore diversità tra i piaceri cui poteva +aspirare un cittadino fiorentino, e quelli cui doveva limitarsi un +gentiluomo napolitano, di quella che può esservi tra i piaceri del +filosofo o del letterato, e quelli dell'operajo. La felicità e la +sventura sono proprie di tutte le umane condizioni, e forse la loro +somma è abbastanza egualmente compensata; ma la felicità dell'uomo che +ha coltivato il suo spirito ed il suo cuore e sviluppate tutte le sue +facoltà , è più conforme alla dignità della nostra natura, ed in pari +tempo più nobile e più dolce: e quando si è gustata una sola volta, più +non si vorrebbe farne cambio con quella che è frutto soltanto del riposo +e dei materiali piaceri. + +Pure non è il divertimento, parte così essenziale della felicità , non è +la felicità medesima, che debbano essere lo scopo della nostra vita, o +quello del governo; ma sibbene il perfezionamento dell'uomo. Spetta al +governo il dare compimento alla destinazione che l'umana natura ha +ricevuta dalla provvidenza; e può credersi che abbia conseguito il suo +scopo, quel governo che quando ha proporzionalmente sollevato un maggior +numero di cittadini alla più alta dignità morale di cui sia suscettibile +l'umana natura. Ora, nella storia del mondo intero, forse nulla ci dà +l'idea di una maggiore propagazione di lumi, di ragionevolezza, di +cognizioni politiche morali ed amministrative, di coraggio civile, di +prontezza e giustezza di spirito, quanto lo spettacolo che presenta +Firenze, quando, fra ottantamila abitanti che conteneva questa città , +due in tre mila cittadini occupavano con un rapido giro tutte le +principali cariche dello stato, e dirigevano il loro governo con tanta +saviezza, con tanta dignità , con tanta fermezza, che gli davano, tra gli +stati dell'Europa, un posto infinitamente superiore alla misura della +sua popolazione e delle sue ricchezze. La signoria, rinnovata dalla +sorte ogni due mesi, sopra una lista composta di mercanti e di artigiani +chiamati ad entrare sei volte all'anno ne' segreti della politica, dava +ai consiglj de' re ed ai senati delle aristocrazie lezioni di prudenza e +di giustizia, che questi sarebbero stati felici di poter seguire. + +Il più potente mezzo d'incoraggiare i progressi dello spirito, è senza +dubbio quello di far gustare i piaceri ch'essi procurano. Niuno di +coloro che potevano associare alle domestiche loro occupazioni, ai loro +meccanici lavori, le alte meditazioni che richiede l'esercizio della +sovranità , si privava di questo piacere: perciò quanto la posterità di +questi medesimi uomini è notabile per la sua non curanza intorno a tutto +ciò che trovasi fuori della ristrettissima periferia de' suoi interessi +del giorno, altrettanto i repubblicani fiorentini erano animati da una +insaziabile avidità d'imparare. Non eravi veruna cognizione, per quanto +lontana fosse dal domestico loro stato, che non potesse trovare la sua +applicazione nella pratica del governo. Giammai l'oscurità della loro +condizione rendeva impossibile che la loro patria facesse uso delle loro +cognizioni; e se in allora facevasi manifesta la loro ignoranza, essi +venivano messi in ridicolo, o svergognati dai loro concittadini. + +Mentre che il punto d'onore ed il timore del biasimo gli spingevano +costantemente verso la scienza, verso la virtù, e verso il morale +sviluppo di tutte le loro facoltà ; l'insieme della loro esistenza era +pubblico: e soltanto coll'acquistare la stima de' loro concittadini, +potevano altresì sperare di ottenerne i suffragj. Qualunque volta si +procedeva ad uno scrutinio generale e si rinnovavano tutte le borse +della signoria, non era un solo cittadino nello stato la di cui pubblica +o privata condotta, le di cui virtù ed i politici talenti, le di cui +maniere, la di cui capacità non diventassero oggetto dell'osservazione +di tutti. Una certa quale censura era in allora esercitata dalla +pubblica opinione sul complesso della vita d'ogni membro dello stato; e +non eravi alcun uomo, nel quale il timore del biasimo o la speranza +degli onori, non risvegliassero que' virtuosi sentimenti, che senza +questo stimolo sarebbero facilmente rimasti assopiti nel fondo del suo +cuore. + +Tale era il sistema dell'antica libertà , ed in particolare della libertà +italiana; sistema tanto diverso da quello adottato ai nostri giorni, che +appena coloro che tengono dietro al primo possono intendere l'altro. Noi +siamo oggi arrivati ad una dottrina più filosofica intorno all'essenza +del governo, a principj più applicabili ad ogni specie di costituzione. +Ma sebbene il sistema degli antichi fosse affatto diverso dal nostro, +sebbene non desse le molte guarenzie che noi a tutta ragione +risguardiamo come essenziali alla sicurezza de' cittadini, conteneva +però il germe di più grandi cose, e doveva produrre degli uomini che i +nostri governi meglio costituiti forse non produrranno giammai. La +libertà degli antichi, siccome la loro filosofia, aveva per iscopo la +virtù; la libertà de' moderni, siccome la loro filosofia, non si propone +che la felicità . + +La migliore lezione che possa ricavarsi dal confronto di questi sistemi, +sarebbe d'imparare a combinarli assieme. Invece di escludersi a vicenda, +essi sono fatti per darsi vicendevolmente la mano. Una delle specie di +libertà pare sempre essere la più breve via e la più sicura per giugnere +all'altra. Oramai il legislatore più non deve perdere di vista la +sicurezza de' cittadini, e le guarenzie che i moderni hanno ridotte in +sistema; ma deve altresì ricordarsi che d'uopo è cercare il maggiore +sviluppo morale. La sua opera non è compiuta, quando è giunto a rendere +il popolo solamente tranquillo: e quando ancora questo popolo è +contento, e felice, può rimanere ciò nulla meno qualche cosa da farsi al +legislatore, perchè il suo assunto lo obbliga a terminare la morale +educazione dei cittadini. Moltiplicando i loro diritti, chiamandoli a +parte della sovranità , accrescendo il loro interessamento per la cosa +pubblica, loro insegnerà a conoscere i proprj doveri, ed instillerà loro +in pari tempo il desiderio e la facoltà di adempierli. + + + + +CAPITOLO CXXVII. + + _Quali sono le cause che mutarono il carattere degl'Italiani + dopo essere state ridotte in servitù le loro repubbliche._ + + +Nel leggere la storia degl'Italiani del quindicesimo e sedicesimo +secolo, trovando ad ogni tratto nomi di famiglie, di città , di villaggi +tuttavia esistenti, trovando che il linguaggio non è mutato, che la +natura è ancora la medesima, rapportiamo sempre, involontariamente e per +così dire senz'avvedercene, ciò che conosciamo de' moderni Italiani a +quelli di cui studiamo le azioni; suppliamo per mezzo del confronto a +ciò che manca nel quadro istorico, e ci persuadiamo di esserci formata +un'idea tanto più esatta de' tempi passati, quanto meglio conosciamo i +tempi attuali. Pure questo stesso confronto risveglia una certa quale +incredulità che costantemente accompagna il lettore; la di lui +diffidenza sta sempre in guardia contro tutte le narrazioni di cose +grandi ed eroiche, ed il severo giudizio che diedero le altre nazioni +intorno ai moderni Italiani, viene dal pregiudizio esteso fino a coloro, +ai quali deve l'Europa il rinnovamento della civilizzazione. + +E per ispirare confidenza nelle antiche virtù, e per ottenere indulgenza +a favore dei deboli moderni, è conveniente e giusto di mostrare per +quali potenti cagioni si mutò il carattere degl'Italiani; in qual modo +dalla prima infanzia fino all'estrema vecchiaja si fanno loro bevere +corrompitori veleni; con quanta cura venne distrutta la loro energia, la +loro vivacità condannata all'ozio, umiliata la loro fierezza, e corrotta +la loro sincerità . Una profonda compassione per una nazione così +riccamente dotata dalla natura, così crudelmente depravata dagli uomini, +dev'essere il risultato di quest'esame. Rimontando all'esterna cagione +che innestò in essa tutti questi difetti, si rimane facilmente convinto, +che non sono inerenti alla di lei natura; e si è più disposto a saperle +buon grado di tutte le qualità che tuttavia le rimangono, e di tutte le +virtù che potè sottrarre alla perniciosa influenza sotto la quale viene +educata. Fra quanti vizj noi osserveremo nelle istituzioni della moderna +Italia, non avvene un solo che non faccia in certo modo l'apologia +degl'Italiani. + +Il sole dell'Italia non è meno caldo, nè la terra meno fertile, che per +lo innanzi; le svariate viste degli Appennini sono egualmente ridenti, i +suoi fianchi egualmente sparsi di abbondanti acque, egualmente coperti +da una rigogliosa e magnifica vegetazione. Tutti gli animali, +indivisibili compagni dell'uomo, conservano la pristina loro bellezza, e +le loro abitudini; l'uomo stesso, nascendo in questa terra tanto +favorita dal cielo, riceve ancora la stessa vivace e pronta +immaginazione, la stessa suscettibilità di passionate impressioni, la +stessa attitudine di spirito per colpir tutto, per imparar tutto nello +stesso tempo. Pure il solo uomo è mutato, perchè l'organizzazione +sociale lo riceve dalle mani della natura e lo modifica, la sua potenza +lo investe nello stesso tempo da ogni lato, e le quattro istituzioni che +hanno un'influenza più universalmente estesa, la religione, +l'educazione, la legislazione ed il punto d'onore, si combinano per +agire contemporaneamente sopra tutti gli abitanti. + +Di tutte le forze morali cui l'uomo va soggetto, quella che può fargli +maggior bene o maggior male, è la religione. Tutte le opinioni che si +riferiscono ad interessi superiori a quelli di questo mondo, tutte le +credenze, tutte le sette esercitano sui sensi morali e sul carattere +umano una prodigiosa influenza. Niuna per altro penetra più avanti nel +cuore dell'uomo quanto la religione cattolica, perchè niun'altra è così +gagliardamente costituita, niuna si è così compiutamente assoggettata la +filosofia morale, niuna ridusse in più stretta servitù le coscienze, +niuna instituì, com'essa fece, il tribunale della confessione, che +riduce tutti i credenti nella più assoluta dipendenza del suo clero, +niuna ha ministri più indipendenti da ogni spirito di famiglia, e perciò +più intimamente uniti dall'interesse e dallo spirito di corporazione. + +L'unità della fede, che non può essere che il risultamento di +un'assoluta servitù della ragione alla credenza, e che conseguentemente +non trovasi presso verun'altra religione in così eminente grado come +nella cattolica, obbliga tutti i membri di questa chiesa a ricevere i +medesimi dommi, ad assoggettarsi alle stesse decisioni, ad uniformarsi +a' medesimi insegnamenti. Non pertanto l'influenza della religione +cattolica non è eguale in tutt'i tempi ed in tutti i luoghi; ella operò +diversamente assai in Francia ed in Germania, da quello che fece in +Italia e nella Spagna; anche la di lei influenza non fu pure sempre +uniforme in questi ultimi paesi; ella variò press'a poco all'epoca del +regno di Carlo V, che corrisponde, rispetto all'Italia, alla distruzione +delle repubbliche de' secoli di mezzo. Le osservazioni che saremo +chiamati a fare intorno alla religione dell'Italia, o della Spagna, ne' +tre ultimi secoli, non devonsi applicare a tutta la chiesa +cattolica[367]. + + [367] Giudiziosamente l'imparziale storico previene il lettore di + non dar colpa alla Chiesa cattolica, cioè universale, di ciò che può + rimarcare di riprensibile in alcune parziali chiese, le quali, + sebbene concorrano a formare quella chiesa, che riconosciamo come + santa nella sua unità , cattolicità ed apostolicità , non possono però + individualmente pretendere alla santità ed infallibilità della + dottrina. _N. d. T._ + +Siamo qui ridotti ad accennare soltanto la rivoluzione che si operò +nella chiesa romana verso la metà del sedicesimo secolo: perchè +abbisognerebbero discussioni troppo lunghe ed estranee al nostro +soggetto, per farne tutta comprendere l'estensione. I papi Paolo IV, Pio +IV, Pio V, e Gregorio XIII, furono quelli che operarono tale +rivoluzione; il loro spirito persecutore cambiò del tutto lo spirito +della corte di Roma e quello della chiesa italiana; e nello stesso tempo +il concilio di Trento sostituì la più gagliarda e più imponente +_organizzazione_ al legame spesso rilasciato che univa i principi della +Chiesa colla numerosa loro milizia. Fino a quell'epoca, avevano i papi +contratta una specie d'alleanza coi popoli contro i sovrani; non avevano +fatte conquiste che a danno de' re; dovevano il loro innalzamento e +tutti i loro mezzi di resistenza al potere dello spirito opposto alla +forza brutale, e più ancora per politica che per gratitudine si erano +creduti obbligati di sviluppare questo potere dello spirito. Essi +avevano fatto nascere, essi dirigevano, e chiamavano in loro ajuto la +pubblica opinione; proteggevano le lettere e la filosofia, ed inoltre +permettevano, con una tal quale liberalità , a' filosofi ed a' poeti di +deviare dall'angusta linea dell'ortodossia; per ultimo fomentavano lo +spirito di libertà , e proteggevano le repubbliche. Ma quando una metà +della chiesa, seguendo le insegne della riforma, scosse il loro giogo, e +ritorse contro di loro que' lumi della filosofia ch'essi avevano +lasciato risplendere, allora un terrore profondo, incusso loro da questo +spirito medesimo di libertà che avevano incoraggiato, da questa pubblica +opinione che fuggiva loro di mano e diventava possente di per sè sola, +li determinò a cambiare tutta la loro politica. Invece di mantenersi +alla testa dell'opposizione contro i monarchi, sentirono il bisogno di +fare causa comune con loro, onde contenere avversarj più formidabili de' +sovrani. Contrassero perciò la più stretta alleanza con questi, e +particolarmente con Filippo II, il più dispotico di tutti; e d'allora in +poi ad altro non pensarono che a comprimere le coscienze, ed a ridurre +in ischiavitù lo spirito umano: infatti gli posero un cotal giogo, che +gli uomini non avevano mai portato. + +Si disse più volte ne' paesi protestanti, che la riforma era riuscita +utile anche alla Chiesa romana; nè quest'osservazione si scosta affatto +dal vero. In Francia, in Germania, ed in tutti i paesi in cui le due +comunioni trovansi in faccia l'una all'altra, l'esempio e la rivalità +del culto contribuiscono a renderle ambedue migliori[368]. Cadauno evitò +di dare all'altra occasione di redarguirla o di accusarla; e l'alto +clero della corte di Roma partecipò in un'altra maniera a questa +riforma. Una grandissima mutazione ne' suoi costumi, un grande +accrescimento di fervore nel suo zelo, illustrarono il nuovo periodo che +comincia col concilio di Trento. Dopo quest'epoca, la corte romana cessò +di essere una pietra di scandalo. I papi ed i cardinali furono d'allora +in poi sempre sinceramente e costantemente animati dallo spirito della +loro religione. La loro autorità crebbe a dismisura ne' paesi da' quali +poterono tenere affatto lontana la riforma: ma la conseguenza di tale +autorità , e dello zelo cui andava debitrice, non furono per avventura +apprezzate pel giusto loro valore. + + [368] Intendasi rispetto alla morale, perciocchè rispetto al domma + le sette accattoliche non possono in istretto senso migliorare, che + abjurando gli errori che le separano dalla vera Chiesa. _N. d. T._ + +Esiste a non dubitarne un'intima unione tra la religione e la morale, ed +ogni uomo dabbene dev'essere convinto che il più nobile tributo che la +creatura possa dare al Creatore, si è quello di avvicinarsi a lui colle +sue virtù. Però la filosofia morale è una scienza assolutamente distinta +dalla teologia[369]: ha le sue leggi nella ragione e nella coscienza; +porta con sè il proprio convincimento, e dopo avere dato uno sviluppo +allo spirito colla indagine de' suoi principj, soddisfa il cuore colla +scoperta di ciò che è veramente bello, giusto e conveniente. La Chiesa +si rese padrona della morale, siccome di cosa di sua pertinenza; +sostituì l'autorità de' suoi decreti, e le decisioni de' padri a' lumi +della ragione e della coscienza, lo studio de' casisti a quello della +filosofia morale, e così mise in luogo del più nobile esercizio dello +spirito una servile abitudine. + + [369] Anzi la vera e sana teologia non fa che rendere più perfetta + la morale. _N. d. T._ + +La morale, del tutto snaturata tra le mani de' casisti, diventò +straniera non meno al cuore che alla ragione: perdette di vista i mali +che ogni nostro fallo poteva arrecare a qualche creatura, per non avere +altre leggi che le supposte volontà del Creatore; rigettò la base che le +aveva data la natura nel cuore di tutti gli uomini, per formarsene una +affatto arbitraria. La distinzione de' peccati mortali da' veniali +cancellò quella che trovavamo noi stessi nella nostra coscienza tra le +offese più gravi e le più perdonabili: e si videro disposti gli uni a +canto agli altri i delitti che ispirano il più profondo orrore, co' +falli che la nostra debolezza è appena capace d'evitare. + +I casisti presentarono all'esecrazione degli uomini, nel primo ordine +tra i più colpevoli, gli eretici, gli scismatici, i bestemmiatori. +Talvolta riuscirono a risvegliare contro di loro l'odio il più violento, +e quest'odio era più criminoso che l'errore che lo aveva eccitato: altre +volte non poterono trionfare della compassionevole ragione del popolo, +il quale non iscorgeva in questi grandi colpevoli che uomini strascinati +dall'ignoranza, dall'errore, o da irriflessa abitudine. Nell'un caso e +nell'altro, il salutare orrore che deve ispirare il delitto fu +considerabilmente diminuito; l'assassino, l'avvelenatore, il parricida, +vennero associati ad uomini che si conciliavano un involontario +rispetto. Le buone azioni degli eretici accostumarono a dubitare della +virtù medesima; la loro dannazione fece risguardare la riprovazione come +una sorta di fatalità ; ed il numero de' colpevoli si andò talmente +moltiplicando, che l'innocenza parve quasi impossibile[370]. + + [370] Il lettore cattolico distinguerà il fatalismo dalle + conseguenze de' giusti, ma imperscrutabili decreti di Dio, che + gratuitamente salva gli eletti, e giustamente condanna i reprobi. + _N. d. T._ + +La dottrina della penitenza sovvertì vie maggiormente la morale di già +confusa dall'arbitraria distinzione de' peccati. Era senza dubbio una +consolante promessa quella del perdono del cielo pel ritorno alla virtù, +e quest'opinione è tanto conforme a' bisogni ed alle debolezze +dell'uomo, che formò parte di tutte le religioni. Ma i casisti avevano +snaturata questa dottrina, imponendo precise forme alla penitenza, alla +confessione ed all'assoluzione[371]. Un solo atto di fede e di fervore +fu dichiarato bastante per cancellare una lunga lista di delitti. La +virtù, invece di essere lo scopo costante di tutta la vita, più non fu +che un conto da liquidarsi in punto di morte. Più non vi fu un peccatore +così accecato dalle sue passioni, che non progettasse di dare, prima di +morire, alcuni giorni alla cura della sua salvezza, e che sedotto da +tale confidenza non rallentasse la briglia alle sue sregolate +inclinazioni. I casisti avevano oltrepassato il loro scopo col fomentare +tanta confidenza, ed invano predicarono poi contro il _ritardo della +conversione_: erano essi soli i creatori di questo sregolamento dello +spirito, sconosciuto agli antichi moralisti; si era presa l'abitudine di +non considerare che la morte del peccatore, e non la sua vita, e +quest'abitudine diventò universale. + + [371] Contro le opinioni del nostro autore sul conto della + confessione, il lettore cattolico troverà in ottimi libri chiare ed + ortodosse istruzioni, senza che il traduttore debba entrare in + lunghe disamine. _N. d. T._ + +La funesta influenza di tale dottrina si rende in Italia oltremodo +sensibile, qualunque volta viene condotto al patibolo qualche grande +delinquente. La solennità del giudizio e la certezza della pena +colpiscono sempre il più ostinato di terrore, poscia di pentimento. +Veruno incendiario, veruno assassino, veruno avvelenatore, viene tratto +al patibolo senza avere fatta, con profonda compunzione, una buona +confessione, e senza fare in seguito una buona morte: il confessore +dichiara la sua vera fede, dichiara che l'anima del penitente ha di già +presa la via del cielo; ed il popolo sciocco si contrasta a' piè del +patibolo le reliquie del nuovo santo, del nuovo martire, i di cui +delitti l'avevano forse per più anni compreso di spavento. + +Nulla dirò dello scandaloso traffico delle indulgenze, e del vergognoso +prezzo che si pagava da' penitenti per ottenere l'assoluzione del prete. +Il concilio di Trento si prese il pensiero di minorarne l'abuso; per +altro anche presentemente il prete riconosce il suo sostentamento da' +peccati e da' terrori del popolo; il peccatore moribondo versa con mano +prodiga in messe ed in rosarj il danaro spesse volte raccolto con iniqui +mezzi; fa tacere a prezzo d'oro la sua coscienza, e si forma agli occhi +degli ignoranti un concetto di pietà [372]. Ma si risguardarono le +indulgenze gratuite, quelle che in forza delle concessioni pontificie si +ottenevano con qualche esteriore atto di pietà , come meno abusive; ad +ogni modo non si saprebbe conciliarne l'esistenza con verun principio di +moralità . Quando vedonsi, per modo d'esempio, promessi dugento giorni +d'indulgenza per ogni bacio fatto alla croce posta in mezzo al Coliseo, +quando si vedono in tutte le chiese d'Italia tante indulgenze plenarie +che si guadagnano con tanta facilità , come mai conciliare o la giustizia +di Dio o la sua misericordia col perdono accordato a così debole +penitenza, o co' gastighi riservati a colui che non trovasi a portata di +guadagnarle per così facile strada? + + [372] Questi abusi della credulità ingannata sono caldamente + detestati dai cattolici illuminati e dallo stesso Clero, cui non + devono ascriversi le prevaricazioni e le perfidie di pochi + individui. _N. d. T._ + +Il potere attribuito al pentimento, alle cerimonie religiose, alle +indulgenze, tutto si era riunito per persuadere al popolo, che l'eterna +salute o l'eterna dannazione dipendevano dall'assoluzione del sacerdote; +e fu forse questo il più funesto colpo dato alla morale. L'accidente e +non la virtù fu così chiamato a decidere dell'eterna sorte dell'anima +del moribondo. L'uomo della più specchiata virtù, quello la di cui vita +era stata la più pura, poteva essere sorpreso da subita morte +nell'istante in cui la collera, il dolore, o la sorpresa, gli avevano +strappato di bocca uno di que' profani vocaboli, che l'abitudine ha +renduti così comuni, ma che, giusta le decisioni della Chiesa, non +possono pronunciarsi senza cadere in peccato mortale; allora eterna +doveva essere la dannazione di costui, perchè non si era trovato +presente un sacerdote per accettare la di lui penitenza ed aprirgli le +porte del paradiso. Il più scellerato di tutti gli uomini, coperto +d'ogni delitto, poteva per lo contrario provare uno di que' momentanei +ravvicinamenti alla virtù, che non sono sconosciuti a' cuori più +depravati; poteva fare una buona confessione, una buona comunione, una +buona morte, ed assicurarsi il paradiso. + +Così la morale fu interamente pervertita, ed i lumi naturali, quelli +della ragione e della coscienza, che giovano a distinguere l'uomo +dabbene dal malvagio, furono costantemente contraddetti dalle decisioni +de' teologi, i quali dichiaravano dannato il primo, che una funesta +vicenda aveva precipitato in un irremissibile errore, e beato l'altro, +che, toccato dalla grazia, aveva offerto un efficace pentimento[373]. + + [373] Intorno alla dottrina della predestinazione, leggasi il + prezioso libro di sant'Agostino _de Correctione et Gratia_, che + rischiara tutte le opposizioni fondate sull'umano raziocinio. _N. d. + T._ + +Nè la cosa si ristrinse entro questi confini: la Chiesa collocò i suoi +comandamenti a canto alla gran tavola delle virtù e de' vizj, il di cui +conoscimento fu stampato nel nostro cuore. Essa non gli spalleggiò con +una sanzione tanto formidabile quanto quelli della divinità , e non fece +dipendere dalla loro esecuzione l'eterna salute; ma diede loro una forza +che mai non ottennero le leggi della morale. L'omicida, ancora tutto +lordo dei sangue poco anzi versato, mangia di magro divotamente anche +nell'atto che sta meditando un altro assassinio; la prostituta colloca +presso al suo letto un'immagine della Vergine, innanzi alla quale recita +divotamente il suo rosario; il sacerdote, convinto di avere giurato il +falso, non caderà giammai nell'inavvertenza di bere un bicchiere d'acqua +prima di dire la messa: perciocchè quanto più un uomo vizioso fu severo +osservatore de' precetti della Chiesa, tanto più si sente nel suo cuore +dispensato dall'osservanza di quella celeste morale, cui sarebbe d'uopo +sagrificare le sue depravate inclinazioni. + +Pure la vera morale non lasciò mai di essere l'argomento de' sermoni +della Chiesa; ma l'interesse sacerdotale corruppe nella moderna Italia +tutto quello che toccò. L'amore del prossimo è il fondamento delle virtù +sociali; il casista, riducendolo a precetto, dichiarò che si peccava col +dir male del prossimo; ma con ciò venne a proibire a tutti il +pronunciare quella giusta opinione che deve separare la virtù dal vizio, +e soffocò la voce della verità ; così, accostumando a far sì che i +vocaboli non esprimano il pensiero, altro non fece che accrescere la +segreta diffidenza di ogni uomo rispetto a tutti gli altri. La carità è +la virtù per eccellenza del Vangelo; ma il casista insegnò a dare al +povero pel vantaggio della propria anima, e non per soccorrere il suo +simile; rendette comune l'elemosine indistinte che incoraggiarono il +vizio e l'infingardaggine; ed all'ultimo deviò a beneficio del monaco +mendicante i principali fondi della pubblica carità . La sobrietà e la +continenza sono virtù domestiche che conservano le facoltà +degl'individui, e mantengono la pace delle famiglie: il casista vi +sostituì i cibi detti magri, i digiuni, le vigilie, i voti di virginità +e di castità , ed a lato a queste monacali virtù potevano radicarsi nel +cuore la gola e l'impudicizia. La modestia è la più amabile qualità +dell'uomo posto in qualche elevata carica; ma la modestia non esclude un +certo qual giusto orgoglio, che lo sostiene contro le proprie debolezze, +e lo consola nelle traversie; il casista vi sostituì l'umiltà , la quale +si associa al più insultante disprezzo delle altre persone. + +Tale è l'inesplicabile confusione entro la quale i dottori dommatici +gettarono la morale, e se ne resero esclusivamente arbitri; così, +assistiti dall'autorità civile ed ecclesiastica, proscrissero +ogn'indagine filosofica tendente a stabilire le regole della probità +sopra altre basi che le loro, ogni disamina di principj, ogni richiamo +all'umana ragione. E non contenti di rendere la morale una particolare +loro scienza, ne fecero un segreto, depositandola interamente nelle mani +de' confessori e de' direttori delle coscienze. Lo scrupoloso cristiano +deve, in Italia, rinunciare alla più bella facoltà dell'uomo, quella di +studiare e di conoscere il proprio dovere; gli si raccomanda di +scacciare ogni pensiero che potesse fargli smarrire la via da loro +additata, e l'orgoglio umano capace di sedurlo; e qualunque volta +s'abbatte in qualche dubbiezza, qualunque volta si trova in qualche +difficoltà , deve ricorrere alla sua guida spirituale. Con ciò la prova +delle avversità , così propria ad innalzare l'uomo, lo rende sempre più +schiavo; e quegli ancora che fu veracemente e puramente virtuoso, non +saprebbe rendersi conto delle regole che si è egli stesso imposte[374]. + + [374] L'autore generalizza forse troppo questi principj; poichè, se + non altro in pratica, fu sempre permesso ai dotti l'esame delle + verità non rivelate. _N. d. T._ + +Sarebbe quindi impossibile il dire quanto in Italia riuscisse perniciosa +alla morale l'istruzione religiosa[375]. Non avvi in Europa verun altro +popolo più costantemente addetto alle sue pratiche religiose, e che vi +sia più universalmente fedele; pure non ve n'ha alcuno che osservi meno +i doveri e le virtù di questo cristianesimo cui mostrasi tanto +attaccato. Gl'Italiani imparano non già ad ubbidire alla propria +coscienza, ma a deluderla; tutti pongono in salvo le loro passioni, col +beneficio delle indulgenze, con mentali riserve, con progetti di +penitenza, e colla speranza di una vicina assoluzione; e ben lungi che +la probità vi sia guarentita dal più caldo fervore religioso, quanto più +un uomo si mostra scrupoloso nelle sue pratiche di divozione, tanto più +si deve a ragione diffidare di lui. + + [375] Cioè di quegl'ignoranti ecclesiastici abborriti anche dai + dotti ed illuminati teologhi, che alla semplice e santa morale del + vangelo sostituirono superstiziose pratiche ed insegnamenti che non + possono, senza ingiustizia, imputarsi alla chiesa. _N. d. T._ + +Tra le forze morali che agiscono sopra la società l'educazione è la +seconda in potenza. Coloro ch'essa ha posti in su la via della virtù +possono ancora essere traviati nel corso della loro vita; coloro che +furono dall'educazione depravati, possono tuttavia essere ricondotti sul +sentiere della virtù e del dovere. Ma la religione stende la sua +influenza o benefica o funesta su tutto il corso della vita; trova +appoggio nell'immaginazione della gioventù, nell'esaltata tenerezza di +un sesso più debole, e ne' terrori dell'età avanzata: segue l'uomo fino +ne' suoi più reconditi pensieri, e lo raggiugne anche quand'egli si è +sottratto ad ogni umano potere. Pure è così grande la reciproca +influenza dell'educazione sulla religione, e della religione +sull'educazione, che appena possono separarsi queste due informatrici +cagioni de' caratteri nazionali. + +Infatti l'educazione mutossi in Italia, quando si mutò la religione. +Quando alcuni papi, guidati soltanto dal fanatismo, vennero sostituiti a +coloro che non avevano dato retta che all'ambizione, l'educazione fu +affidata a nuove mani. I due nuovi ordini de' Gesuiti, e de' Scolopj, +s'impadronirono di tutti i collegj; e si vide tutt'ad un tratto e +dovunque assolutamente cessare quell'ammaestramento indipendente dato a +migliaja di scolari da' celebri filologi, i Guarini, gli Aurispa, i +Filelfi, i Pomponio Leto ec. Questa così numerosa classe di precettori, +che diedero un così rapido movimento allo studio della letteratura nel +quindicesimo secolo e nel principio del sedicesimo, non aveva forse +seguita una filosofia affatto scevra da errori, nè aveva avuti troppo +liberali opinioni; ma ciascheduno di loro era indipendente; ognuno era +spalleggiato dalla propria riputazione; la di lui scuola rivalizzava con +tutte le altre; ed egli cercava, spinto da gelosia verso i suoi emuli, +di scoprire o di abbracciare un nuovo sistema. Egli adoperava tutta la +forza del suo spirito, e tutte risvegliava le facoltà de' suoi scolari, +appellandosi sempre della sua parziale dottrina all'esame ed al giudizio +del pensiere, unica autorità che potesse decidere tra professori tutti +eguali. I monaci, che presero il posto di questi uomini tanto attivi, +vennero strettamente legati ad una corporazione. Senza prendersi cura +del buono o cattivo esito delle loro scuole, che non poteva alterare il +loro voto di povertà , ed unicamente intenti a quello del loro ordine, +tutto riferivano alla disciplina che avevano ricevuta, tutto +assoggettavano all'autorità spirituale, in nome della quale parlavano, +denunciando il richiamo all'umana ragione come una ribellione contro le +loro dottrine immediatamente emanate dalla divinità . + +Nelle scuole di cotali nuovi istitutori cessò bentosto ogni sforzo dello +spirito. Permisero bensì a' loro discepoli di giugnere a quelle +cognizioni di già acquistate, ch'essi non giudicarono pericolose; ma +loro vietarono l'esercizio delle facoltà che avrebbero potuto farne loro +acquistare di nuove. Ogni filosofia venne subordinata alla regnante +teologia; e rispetto a tutti gli altri sistemi, tutt'al più si presero +da loro gli argomenti co' quali si potevano confutare. Ogni morale venne +assoggettata alle decisioni della Chiesa e de' casisti, e più non si +permise di ricercare nel cuore que' principj che dall'autorità erano di +già stati giudicati. Ogni politica si modellò sull'interesse del governo +dominante, ed ogni elevato pensiero venne bandito da una scienza che, +invece di essere la più indipendente di tutte, diventò la più servile. + +Pure lo studio dell'antichità non fu sbandito dai collegj; ma come +poteva mai avere un reale allettamento per la gioventù? Come mai giovare +all'istruzione del cuore e della mente, dopo essere stato spogliato +d'ogni nobile sentimento? Qual valore poteva darsi all'antica eloquenza, +allorchè l'amore di libertà veniva considerato come spirito di +ribellione, e l'amore di patria si condannava come un culto quasi +idolatro? Quale impressione poteva fare la poesia, mentre che la +religione degli antichi trovavasi costantemente opposta a quella de' +moderni, siccome le tenebre alla luce, o quando le sensazioni di un +cuore appassionato si spiegavano dai monaci ai fanciulli? Quale +interesse risvegliare poteva lo studio delle leggi, delle costumanze, +delle abitudini dell'antichità , quando non si confrontavano colle +astratte nozioni di una veramente libera legislazione, di una pura +morale, di abitudini che nascono dal perfezionamento dell'ordine +sociale? + +Quindi lo studio dell'antichità , siccome ogni altra scienza monastica, +diventò una scienza positiva, una scienza di fatti e di autorità , in cui +più non ebbero veruna parte nè la ragione, nè il sentimento. +S'insegnarono ottimamente ai fanciulli italiani le eleganze della lingua +del Lazio, vale a dire i vocaboli e le regole dei vocaboli; ottimamente +pure la prosodia, ossia le regole della versificazione, sicchè sapessero +fare versi latini, quali possono farsi da chi possiede tutte le qualità +proprie del poeta, tranne il pensiero e la passione; venne loro +insegnata la mitologia con tanta accuratezza, da fare sovente arrossire +quegli uomini medesimi che credono d'avere avuta una classica +educazione; ma l'indipendenza del pensiero era talmente sbandita da ogni +sistema d'educazione, che non potevasi insegnar loro la rettorica o la +poetica, che dietro autorità universalmente ricevute, e formanti quasi +una nuova ortodossia; onde la stessa teorica della bella letteratura non +produsse in Italia verun'opera singolare[376]. Possiamo domandarci quale +nuovo pensiere abbia acquistato un giovane dopo un cotal corso di studj, +come siansi sviluppati il suo cuore e la sua mente, e se non gli sarebbe +tornato lo stesso vantaggio dallo studio delle antichità peruviane, come +da quello delle antichità greche o latine, insegnategli senza il modo di +sentirle. + + [376] Queste idee dell'autore, alquanto astratte, o peccano + d'oscurità , o sono esagerate. Gratuita ad ogni modo può chiamarsi + l'asserzione di non avere la bella letteratura prodotta verun'opera + singolare. _N. d. T._ + +Sotto un tale metodo d'ammaestramento alcuni uomini, felicemente +organizzati, svilupparono la loro memoria; e se avevano inoltre ricevuto +dalla Natura una feconda immaginazione ed il delicato senso +dell'armonia, poterono emergere poeti nel nativo idioma, senza che i +loro pedagoghi abbiano potuto soffocare i loro talenti. Ma la parte +infinitamente maggiore di loro giacque in un'assoluta inerzia di +spirito. Non solo un giovane italiano non pensa, ma non sente neppure il +bisogno di pensare; ed il profondo suo ozio sarebbe un supplicio per un +uomo de' paesi settentrionali, sebbene fosse questi naturalmente e meno +attivo e meno impetuoso. Tale ozio fu dall'abitudine trasformato in +bisogno, e quasi in piacere[377]. Si occupò tutta l'età della +fanciullezza in modo di non lasciare luogo all'esercizio della facoltà +di ragionare. I monaci che dirigono le occupazioni de' giovinetti, +tolsero tutto il fervore dalle loro preghiere, tutta l'attenzione dagli +studj, tutta l'intenzione da' loro piaceri, tutta l'espansione dalle +loro relazioni. + + [377] Sebbene alquanto copertamente, si viene dal nostro autore + tacciando gl'Italiani di non voler abbandonare il classicismo per + seguire i settentrionali. Più modesto del signor Schlegel e di + madama de Stael ec., non osa far pompa delle nuove dottrine del così + detto _romanticismo_; ma ne sparge accortamente i semi. Sì: + gl'Italiani si gloriano di pensare come i classici greci e latini, e + d'imitarli; e penseranno ancora come i settentrionali e gli + imiteranno, quando questi sapranno produrre più perfette cose che + finora non hanno prodotte. _N. d. T._ + +Gli esercizj di pietà occupano una non piccola parte delle ore dello +scolaro; ma basta che col suono della sua voce si faccia macchinalmente +conoscere presente. Le lunghe monotone preghiere non possono fissare la +sua attenzione; lo stesso formolario, le mille volte ripetuto, più non +parla nè alla sua mente, nè al suo cuore. Mentre un breve esercizio di +divozione avrebbe avvisata la sua coscienza, i rosarj, ripetuti per fino +tre volte al giorno senza intenderli, lo avvezzano a separare totalmente +il suo pensiero dal suo linguaggio; e questo diventa un esercizio di +distrazione, se non lo è d'ipocrisia[378]. + + [378] Nel _Collegio Romano_, risguardato come il principale + stabilimento d'educazione del mondo cattolico, ogni scolaro deve + ogni giorno ripetere, oltre varie altre preghiere, cento sessanta + volte l'_Ave Maria._ + +Altre ore sono destinate allo studio delle lingue, della mitologia, +della prosodia, di alcune epoche della storia; ma si chiama a ricevere +queste lezioni la sola memoria, la memoria che non è risvegliata dalle +altre più nobili facoltà del nostro essere, la memoria che per +ubbidienza si carica d'un peso di cui non conosce l'uso, e che non +ravvisa altro scopo nello studio della sua lezione che quello di +recitarla. Lo scolaro non si presta che languidamente a tale incumbenza: +colui che forse dalla natura era stato dotato della più dichiarata +attitudine ad imparare, lascia abbrutire questa facoltà che non viene +mai occupata; colui che sente nel suo cuore i semi del più nobile +entusiasmo, non trova cosa che serva a svilupparlo. Ambidue risguardano +con un certo quale disgusto i vocaboli e le sterili regole affastellate +nella loro memoria. Nell'istante in cui la sua educazione è terminata, +ognuno discaccia con piacere dal suo capo tutto ciò che vi aveva +ricevuto senza incorporarlo giammai al suo pensiere. + +Vero è che nelle scuole e nei seminarj d'Italia viene accordato qualche +tempo al sollievo del corpo ed agli esercizj; ma l'ubbidienza e la +disciplina monastica tengono dietro allo scolaro anche nel breve tempo +che pretendesi di accordare ai suoi divertimenti. Ogni giorno, nell'ora +medesima, esce dal seminario la lunga processione degli scolari: essi +camminano a due a due, vestiti di lunghe sottane: due preti li +precedono, altri si trovano frammischiati nelle file, altri stanno alla +coda. Nè mai accelerano il passo, nè mai lo rallentano; mai non +raccolgono un fiore; mai non osservano l'industria di un insetto; mai +non esaminano la conformazione di un sasso; mai non riunisconsi in +gruppi per giuocare, per disputare, per parlare con confidenza. +L'autorità monastica è sospettosa, avendo imparato a diffidare +dell'uomo, ed a non vedere nel presente secolo che corruzione. Nulla +v'ha che al pedagogo non dia cagione di timore o pei costumi del suo +allievo, o per la disciplina della sua scuola, o per la sua personale +autorità . I legami di amicizia tra i suoi discepoli diventano a' suoi +occhi un cominciamento di cospirazione, e si affretta di romperli; le +confidenze sarebbero lezioni di mal costume, e le rende impossibili; lo +spirito di corporazione degli scolari tenderebbe a ristringere la sua +autorità , ed egli l'attacca come una ribellione; premia i delatori, e +tutto accorda a colui che gli sagrifica il suo compagno. + +Infelice quella nazione che viene così educata! Cosa avrebbe potuto +imparare nelle sue scuole, fuorchè a diffidare del suo simile, ad +adulare, a mentire? Che altro le rimane di tutti i suoi studj, se non se +il disgusto di quanto imparò, e l'incapacità di abbandonarsi a nuova +applicazione? Il suo lavoro non potè in essa produrre che l'inerzia del +pensiere; la distribuzione delle pene e delle ricompense dovette +inspirarle l'ipocrisia; i suoi monaci, tenendola lontana da ogni +pericolo, ne indebolirono e snervarono gli organi, rendendola diffidente +di sè medesima e vile. Gli è un conforto per la nazione italiana +d'essere stata in circostanze di provare coll'esperienza, che i vizj che +le si rinfacciano non derivano da lei, ma dalle sue instituzioni. Mentre +che ella sperimentava i funesti risultati dei sistemi stabiliti nel suo +seno, una straniera rivoluzione strascinò violentemente moltissimi suoi +giovani allievi nelle scuole degli oltramontani; ed in allora bentosto +sviluppando essi quell'attività della mente tenuta così lungamente +compressa, avidamente abbracciarono quella scienza dalla quale si erano +prima mostrati alieni, e gettarono lontano da loro quella doppiezza, +quella pieghevolezza, non da altro loro insinuate che dalla disciplina +cui erano stati prima assoggettati. La stessa educazione dei militari +campi, o quella dell'amministrazione civile, basta talvolta a far cadere +la crosta formata da un'instituzione monastica; e l'Italia vede oggi con +orgoglio innalzarsi tra la sua gioventù uomini degni delle sue antiche +repubbliche, uomini che, cancellando la servile impronta ond'erano stati +segnati, conservarono tutto il genio nazionale. + +Sono allievi formati dall'educazione monastica che la legislazione +italiana riceve all'uscire dalle scuole, per conformarli al giogo e +farne sudditi ubbidienti. I pensieri di questi allievi non s'innalzarono +giammai verso veruna specie d'astrazione; giammai non si fecero a +disaminare ciò che dev'essere, ma soltanto ciò che è; mai non +rintracciarono l'origine di qualsiasi autorità , essendosi loro +rappresentata ogni cosa, in questo mondo e fuori, come fondata +sull'autorità ; e la loro mente si è fatta troppo infingarda per potere +giammai risalire alla sorgente di ciò che si sottomette a credere. +Guidati come ciechi nella loro educazione, e ciecamente ubbidienti ai +loro preti, trovaronsi disposti ad offrire la medesima ubbidienza ai +loro principi[379]. Non è già un eroico attaccamento, verso alcune +famiglie, che si è radicato in tale o tale altro popolo d'Italia, come +spesso si vide in altre monarchie, ma un'ubbidienza indolente, e che non +è fondata che nell'avversione della lotta e nel costante desiderio del +riposo. _Ubbidienza a chi comanda_, è una massima proverbiale +rappresentante un complesso di tutti i doveri politici e di tutti i +precetti della prudenza. + + [379] Nel supposto dell'autore, l'ubbidienza che gl'Italiani + avrebbero prestata ai loro principi non sarebbe stata libera, ma + cieca e servile; e gl'illuminati sovrani della presente età , + richiedendo dai loro sudditi una ragionevole ubbidienza, non + vorranno abbandonarli più oltre al monachismo. _N. d. T._ + +Quindi il dispotismo non ha bisogno di trasvestirsi; un sovrano potere, +un illimitato potere viene attribuito al principe; e non avvi verun +diritto, sia sacro quanto si voglia, che si creda intangibile dalla +sovrana possanza. Le leggi sono semplici emanazioni della volontà del +monarca, che non fu consigliato da altra persona; e ciò viene indicato +dal nome che portano di _motu proprio_. Le sentenze civili e criminali +possono essere riformate dai suoi rescritti: egli sospende a favore di +un individuo le processure de' creditori; accorda ad un altro la +restituzione _in integrum_ dei diritti perduti già dal medesimo in forza +di preventiva prescrizione; legittima un terzo che è bastardo per farlo +succedere co' suoi fratelli, o in pregiudizio de' suoi cugini; scioglie +a favore di un quarto i vincoli della primogenitura, perchè possa +disporre, con pregiudizio de' suoi figli, dei beni che loro sono +sostituiti. I privilegj delle corporazioni non lo trattengono più di +quelli delle private famiglie, e cambia a suo piacere e per privato fine +le costumanze delle città e le prerogative dei diversi ordini dello +stato[380]. + + [380] I descritti abusi, forse praticati da qualche sovrano + d'Italia, giovano a far meglio sentire la retta e paterna + amministrazione degli altri. _N. d. A._ + +Nello stesso modo che tutto dipende dalla sola volontà del principe, +tutto si compie ancora dalla medesima, senza discussione, senza pubblica +deliberazione, senza che la nazione venga in verun modo chiamata a parte +di ciò che si vuole decidere intorno ai suoi destini. La critica dei +varj sistemi economici o politici adottati dal governo, sarebbe un +delitto; è pure vietato lo scrivere la storia de' moderni tempi, perchè +potrebbe tentare i sudditi a giudicare di ciò che devono risguardare +come al di sopra del corto loro discernimento. Per ultimo le gazzette, +che il generale uso d'Europa costringe a tollerare, mai non contengono, +sotto la data d'Italia, che slanci del pubblico tripudio pel passaggio +di un principe, pel suo matrimonio, o pei natali de' suoi figliuoli. + +La giurisprudenza criminale è quella parte della legislazione che ha più +immediato contatto colla libertà de' cittadini; ed è perciò quella che +può più d'ogni altra alterarne il carattere. Ne' paesi in cui la +processura è tuttavia pubblica, ogni causa criminale è una grande scuola +di morale per gli uditori. L'uomo volgare, che spesso ha bisogno di +essere sostenuto contro le gagliarde tentazioni che lo circondano, +impara all'udienza, che anche il delitto commesso nel segreto della +notte, senza testimonj e con tutte le precauzioni che può suggerire la +prudenza della malvagità , viene non per tanto al chiaro, condottovi da +una serie d'imprevedute circostanze; che la confusa coscienza del +colpevole è la prima a tradirlo, e ch'egli non ha ottenuto alcun +vantaggio da que' delitti che credeva dovere tutti appagare i suoi +desiderj. Conosce che l'autorità che tiene aperti gli occhi sopra di lui +è benefica ed illuminata, e che non castiga il delitto che dopo averlo +conosciuto. Accompagna con tutto il suo cuore la discussione, e mentre +egli lotta a favore dell'innocenza, senza rincrescimento abbandona il +colpevole a tutto il rigore delle leggi. + +Ma quando la processura si eseguisce segretamente, che non è +accompagnata da veruna discussione, da verun dibattimento che chiami il +pubblico a parte del giudizio, allora la sentenza capitale non offre +verun compenso alla società per la perdita de' suoi membri. Tra coloro +che assistono al supplicio, altri, compresi da terrore, accusano il +giudice d'ingiustizia e di crudeltà , e prendono soltanto interesse per +gli sventurati, dei quali non conoscono che i patimenti; altri si +ostinano ne' malvagi loro sentimenti, persuadonsi che il condannato non +soggiacque che per propria imprudenza, e che, trovandosi essi nel caso +suo, sarebbero più fortunati, perchè più accorti. Tutti infine vanno +d'accordo a non trovare nella giustizia criminale che un potere +persecutore, un potere odioso; si uniscono per sottrarre egualmente +tutti i prevenuti alla di lei azione, e caricano di una specie d'infamia +tutti coloro che in qualsiasi modo contribuiscono al compimento della +processura. + +Questa lega contro la giustizia criminale si è realmente formata in +tutta l'Italia a cagione del profondo segreto onde si cuopre la +processura; e tanto è radicata la prevenzione contro i suoi ministri, +che la stessa legge fu forzata ad adottarla. Gli arcieri dei tribunali, +i caporali ed i birri, sono dichiarati infami; ed è facile il +comprendere che gli uomini che acconsentono ad abbracciare un mestiere +infamato dal pubblico disprezzo e dal disprezzo della stessa legge, si +dispongono a meritare l'infamia della loro condizione. Pure fra costoro +si sceglie il bargello, che chiamasi egli stesso loro capo, e nello +stesso tempo eseguisce le incumbenze di pubblico accusatore innanzi ai +tribunali, e di primo magistrato di polizia. L'infamia del suo primo +mestiere lo siegue in questa più ragguardevole carica. L'uomo probo si +vergogna di avere relazione di qualsiasi sorta col bargello, d'avere da +lui ricevuto qualche servigio: a fronte di ciò qualunque cittadino sente +continuamente che la sua riputazione, la sua libertà , la sua vita, +dipendono dalle segrete informazioni di quest'ufficiale. Non avvi +persona che possa dirsi sicura di non essere arrestata nel cuore della +notte nella sua propria casa, legato, tradotto in lontano paese, in +forza della sola autorità di quest'uomo, che dà conto del suo operato al +solo ministro di polizia, o al presidente del _buon governo_[381]. +L'Italia è probabilmente il solo paese del mondo, in cui l'infamia +legale, invece di essere incompatibile col potere, sia una condizione +richiesta per esercitare una certa autorità . + + [381] Coloro che conoscono l'Italia non hanno bisogno che si vadano + loro indicando i pochi stati presi qui di mira dallo storico. _N. d. + T._ + +Sarebbe così turpe cosa e vergognosa l'esporsi ad essere paragonato ad +un bargello, ad un birro, che un Italiano di qualunque condizione, +quando non abbia perduto ogni buon nome, non concorrerà giammai a +tradurre un delinquente nelle mani della giustizia. Un impudente furto, +uno spaventoso omicidio, potrebbero eseguirsi in mezzo alla pubblica +piazza, che la folla, anzi che moversi ad arrestare il colpevole, si +aprirebbe per lasciargli adito alla fuga, e si richiuderebbe per +trattenere i birri che lo inseguissero. Il testimonio interrogato +intorno ad un delitto commesso sotto i suoi occhi si reputa offeso, +perchè si tenti di farlo parlare come un delatore. Così viva è la +compassione che eccita il prevenuto, così universale la diffidenza della +giustizia del giudice, che ben di rado i tribunali ardiscono sprezzare +questa generale opinione e pronunciare una sentenza capitale. Ma ciò non +torna a vantaggio dei prevenuti; questi languiscono talvolta nelle +prigioni molti anni, o sono rilegati in paesi di cattivo aere, dove la +natura fa lentamente e dolorosamente ciò che il giudice non ebbe il +coraggio di fare; ma l'esempio della pena che segue il delitto, è +perduto affatto pel pubblico. + +In quasi tutta l'Italia il giudizio delle cause civili e criminali +trovasi abbandonato ad un solo giudice. Forse saranno andati errati +negli altri paesi, credendo di moltiplicare i lumi col moltiplicare i +giudici; ed egli è il vero che quanto più ristretto è il numero de' +giudici, tanto più ognuno di loro sente crescere la propria +responsabilità , e si fa debito di attentamente studiare quella causa +nella quale il solo suo suffragio può avere tanta influenza; ma si +snatura un tribunale ristringendolo ad un solo uomo: più non gli si +lascia il mezzo di separare i suoi privati affetti, le sue passioni, i +suoi pregiudizj, dalle opinioni che va formando come uomo pubblico; si +espongono le parti ad essere danneggiate dal suo cattivo umore e dalla +sua impazienza, e gli si toglie il freno salutare che gl'impone la +necessità d'esporre i suoi motivi ai proprj colleghi per guadagnarli +alla propria opinione. Il cuore dell'uomo viene frequentemente agitato +da movimenti contrarj alla giustizia o alla morale, i quali +contribuiscono alle sue determinazioni senza ch'egli se ne accorga. +Anche colui che li sente ne conoscerebbe tutta la turpitudine, ed +arrossirebbe di assoggettarsi alla loro influenza, se fosse costretto a +manifestarli. Come mai un giudice si ridurrebbe a dire ad alta voce: +«Quest'uomo ha una fisonomia che mi spiace; questi è colui che mi +rispose insolentemente, e che mi negò il saluto; è quegli di cui io +aveva preveduta la cattiva riuscita; quegli di cui io aveva uditi elogj +tanto ridicoli ed inquietanti, e mi è ben caro che sia caduto in +errore?» Eppure questa gioja di vederlo colpevole è pur troppo reale, e +dispone a trovare tutte le prove bastanti per condannarlo. + +Ad ogni modo il prevenuto deve ancora riputarsi felice, quando il solo +giudice innanzi al quale deve presentarsi, siede regolarmente sul suo +tribunale; ma qualunque volta l'accusatore gode buona opinione presso il +presidente del _buon governo_, o che questi non vuole affatto perdere il +colpevole, o che l'accusa verte sopra falli non contemplati da veruna +legge, o che trattasi di punire opinioni o sentimenti sepolti nel +segreto del cuore, oppure che il ministero vuole spalleggiare la +domestica autorità d'uno sposo sopra la consorte o di un padre sopra i +figli, il ministro della polizia dà al vicario o al bargello l'ordine di +formare il processo _per via economica_. In questi processi, chiamati +_economici_ o _camerali_, l'accusato non viene ammesso a difendersi, non +gli si partecipano nè l'imputazione, nè le prove addotte contro di lui, +e tutt'al più ha occasione d'indovinare il titolo dell'accusa dal suo +interrogatorio, se pure si dà il caso che venga interrogato. La stessa +sentenza contro di lui pronunciata, non dal giudice istruttore, ma da +quello della capitale, non è motivata: d'ordinario questa non eccede la +prigione in propria casa, o in un convento, la rilegazione o l'esilio; +per altro non pochi sciagurati vennero da una sentenza _camerale_ chiusi +nel fondo di una torre, o rilegati in paese malsano, per combattere +colla febbre pestilenziale delle Maremme; e ne' tempi di politiche +turbolenze, si videro ordinati in _forma economica_ molti infamanti +supplicj. + +E per tal modo il salutare effetto che la giustizia doveva operare sulla +moralità del popolo fu interamente perduto in tutta l'Italia, e produsse +anzi sulla maggior parte un effetto affatto contrario. Ogni suddito +trema innanzi ad una autorità non risponsabile delle sue azioni, che non +va soggetta a veruna legge, che, almeno per conto di alcuni suoi +ministri, non lo è neppure a quelle dell'onore; ognuno si crede sempre +circondato da delatori e da segrete spie, e non potendo mai trovare +sicurezza nel testimonio della propria coscienza, si vede forzato a +diventare abitualmente dissimulatore, cortigiano e vile. Il castigo non +gli sembra giammai una necessaria conseguenza del delitto; i supplicj, +non altrimenti che le malattie, diventano ai suoi occhi colpi di un +fatalismo che opprime l'umana natura; onde il timore di subirli mai non +lo distorna dal cammino del delitto; ed un assassinio non lo priverà nè +del pubblico favore, nè degli asili per così lunga età offerti dalle +chiese[382], nè di quelli che offrono anche a' dì nostri i vicini +numerosi confini dei piccoli stati, ne' quali è divisa l'Italia. +Infatti, ad eccezione della Spagna, verun altro paese non fu giammai +macchiato da maggior numero di assassinj quasi sempre impuniti. + + [382] Malgrado il _motu proprio_, nello stato ecclesiastico, le + chiese servono ancora di rifugio agli assassini ed ai ladri. + +A tutte queste cagioni d'immoralità , d'uopo è aggiugnervi le abitudini +di ferocia, date fino quasi ai presenti giorni dallo spettacolo della +tortura. Questo supplicio dei prevenuti, assai più crudele che quello +de' colpevoli, era sempre destinato all'esempio, sebbene verun esempio +sia forse più funesto che quello dei tormenti di un uomo, contro il +quale non si ha alcuna prova, e che deve sempre presumersi innocente. Il +governo pontificio prendeva le convenienti misure a fine che, durante il +carnevale, si desse ogni mattina un colpo di corda ad un certo numero di +prevenuti, riservando tutte le pene capitali per lo spettacolo della +settimana grassa, che chiude questi allegri giorni. Questo terribile +cumulo di supplicj veniva appoggiato al desiderio di premunire il popolo +contro il pericolo delle passioni nel principio di cadauno di que' +giorni consacrati al tripudio; ed il popolo, sempre avido di commozioni, +non vi cercava che dei dolori fisici, che in appresso andava a cercare +nuovamente nei combattimenti dei tori sul molo del sepolcro d'Augusto. +Allora Roma moderna non poteva invidiare le pugne de' gladiatori di Roma +idolatra: che se l'arena non era bagnata da tanto sangue, più crudeli +invece e più lunghi erano i patimenti che formavano lo spettacolo. + +La morale influenza della civile legislazione non ha la forza della +criminale sopra coloro che sono colpiti dall'ultima; ma la prima è più +universale, siccome quella che tocca tutti gl'individui. Tra i sudditi +tutte le proprietà si distribuiscono secondo le disposizioni delle leggi +civili, e questa distribuzione fu mutata nella circostanza della +soppressione della libertà . I principi, creandosi una nuova nobiltà , +vollero rendere indipendente da ogni vicenda il patrimonio di quelle +famiglie; a tale oggetto incoraggiarono i padri a fondare per testamento +perpetue sostituzioni, primogeniture, commende, dando loro in tal +maniera, anche dopo la morte, un diritto sulle loro proprietà , +spogliandone le susseguenti generazioni, e riducendole a non godere che +il fedecommesso di un diritto limitato dall'autorità de' loro antenati, +e dall'aspettativa de' loro discendenti. Le più fatali conseguenze non +tardarono ad emergere da quest'innovazione nella legislazione, che +diseredava i vivi a favore degli estinti e de' figliuoli che non erano +ancora nati; furono queste tanto evidenti, che nel diciottesimo secolo i +più saggi principi cercarono di abolire i fedecommessi favoreggiati dai +loro predecessori. I detentori de' terreni, più non considerandosi che +come usufruttuarj, parevano farsi un dovere di danneggiare un fondo di +cui non potevano disporre a voglia loro: la loro fortuna più non essendo +proporzionata all'estensione de' loro beni, uno stato d'angustia e di +miseria, piuttosto che uno stato di opulenza, diventò ereditario colle +grandi proprietà ; i creditori, ingannati dalle grosse rendite di cui +godeva un grande proprietario, trovavansi spogliati, quando esso +proprietario moriva, del danaro sovvenutogli. Tale ingiustizia +incoraggiava i sovventori all'usura, i sovvenuti alla mala fede, e +complicò ed accrebbe all'infinito le procedure tra gli uni e gli altri. + +Frattanto l'intera nazione si era abituata ad avere prima d'ogni altra +cosa riguardo alla conservazione delle famiglie, e più non v'ebbe alcun +padre che nel suo testamento non sagrificasse tutte le sue figlie ai +maschi, tutti i minori al primogenito, e la propria vedova alla sua +prole. Tutte le domestiche relazioni si mutarono con questa cattiva +distribuzione delle proprietà . Fu distrutto il filiale rispetto verso la +madre, quando questa si trovò per la propria sussistenza dipendente dal +suo figlio: fu esiliata l'amicizia tra i fratelli, perchè questa vuole +l'eguaglianza, e non può mantenersi tra un assoluto padrone e prezzolati +adulatori. + +Non solo i figli minori ebbero una parte minore d'assai di quella dei +primogeniti, ma il padre di famiglia si fece un particolar dovere +d'impedire ogni divisione della sua proprietà ; assicurando soltanto a' +suoi più giovani figli la mensa in casa, o come chiamasi dagl'Italiani +_il piatto_, ed in conseguenza condannandoli all'ozio ed alla viltà . Non +può attivarsi verun ramo d'industria senza un piccolo capitale; convien +fare una qualche spesa per apprendere qualsivoglia professione; non si +possono professare le lettere senz'avere impiegato un capitale in una +sempre dispendiosa educazione: non si può essere agricoltore senza +terreni, mercante senza fondi, fabbricatore senza avere gli strumenti +necessarj e le materie prime. La maggior parte de' cadetti, esclusi in +Italia a motivo della povertà loro da tutti gl'impieghi, sono forzati a +vivere sempre dipendenti e sempre oziosi. E siccome le famiglie vi sono +numerose, appunto perchè il padre non è chiamato a provvedere alla sorte +de' suoi figli; che un solo fra sei fratelli prende moglie, e lascia +tanti figliuoli quanti ebbe fratelli; i quattro quinti della nazione +sono dannati a non avere veruna proprietà , verun interesse nella vita, +veruna speranza, e a non contribuire con verun lavoro alla prosperità +dei loro compatriotti. Una così numerosa classe di oziosi deve +necessariamente moltiplicare i vizj. + +Le nazionali abitudini di giustizia furono ancora pervertite dalla +costante pratica del ricorso alla grazia nelle cause civili. +Sagrificando la legge una giustizia reale ad un'apparenza di diritto, +aveva di già renduto difficilissimo l'acquisto della prescrizione; +questa in molte cause non può allegarsi che dopo un periodo centenario; +e quand'ancora si è acquistato questo diritto, è spesso in Italia +annullata dal principe con lettere di grazia. È pure necessario in +Italia un numero di sentenze maggiore, che in ogni altro paese, per dare +ad una decisione la forza di _cosa giudicata_. Ma, anche dopo l'acquisto +di questa definitiva presunzione, il principe accorda nuove lettere di +grazia, perchè sia assoggettata a nuovo giudizio quella cosa che più non +dovrebbe essere argomento di lite. + +Per tutte queste cagioni la totalità de' diritti si andò rendendo +incerta; interminabili processure passarono ereditarie nelle famiglie di +generazione in generazione. A misura che trascorre il tempo tra +l'occasione di una processura e la sua decisione, le prove si rendono +sempre più difficili, le presunzioni si vanno maggiormente equilibrando, +ed ognuno, sostenendo il proprio interesse, si crede meno esposto alla +taccia di mala fede. Dall'altro canto la lunghezza delle processure le +moltiplica maravigliosamente. In una città ove nascano dieci liti +all'anno, se ognuna venisse terminata entro sei mesi, come a Ginevra, +non ve ne sarebbero giammai più di cinque pendenti; ma se, una +compensando l'altra, non sono ultimate che in dieci anni, come accade +nella parte meglio governata d'Italia, ve ne saranno cento tutte agitate +nello stesso tempo: se appena sono terminate in trent'anni, come nella +maggior parte delle italiane province, ve ne saranno trecento, e forse +in maggior numero che non sono gli abitanti che contiene la città . +Infatti, in Italia, sono poche le famiglie che non abbiano una o più +liti; ed il carattere di raggiratore o di uomo litigioso si è renduto +troppo generale perchè venga imputato a difetto. + +Perciò può dirsi che nella moderna Italia la religione, invece di +spalleggiare la morale, ne corruppe i principj; che l'educazione, lungi +dallo sviluppare la facoltà della mente, le ha rendute più ottuse; che +la legislazione, in cambio di attaccare i cittadini alla patria e di +riunirli fra loro con fraterni nodi, li rese timidi e diffidenti, dando +loro l'egoismo per prudenza, la viltà per difesa. Rimane inoltre una +quarta causa, la quale stende la sua influenza su tutte le umane +società , e che con una forza minore delle tre precedenti, talvolta tiene +in bilico, talvolta seconda la loro azione, e fa, sebbene +imperfettamente, riparo al male prodotto dalle viziose istituzioni: gli +è questo il punto d'onore, la di cui potenza, superiore alla volontà +d'ogni individuo, ne altera le primitive istituzioni, ne appoggia o ne +contrasta la morale, e gli segna una condotta uniforme, invece di +abbandonarlo all'istantaneo impero delle sue passioni. + +La legislazione del punto d'onore racchiude in sè medesima un non so che +di liberale; non è altrimenti stabilita da una superiore autorità , ma +dal concorso d'opinioni e di volontà indipendenti: onde allorchè +gagliardamente si mantiene in un governo monarchico, lo modifica, e non +gli permette di declinare in un perfetto despotismo. Dall'altro canto +questa legislazione non è mai fondata sopra i veri principj della +morale, ed il numero delle naturali inclinazioni che vengono da lei +corrotte, vince il numero di quelle che conserva o che rende più forti. + +L'impero del punto d'onore rendesi appena sensibile nelle repubbliche, +perciocchè la pubblica opinione vi esercita una tale potenza che va +sempre modificando i più accreditati pregiudizj, e vi giudica le persone +non dietro astratte ed inflessibili regole, ma dietro il complesso delle +loro azioni. In una repubblica non si distingue l'uomo virtuoso +dall'uomo d'onore; nè questi due caratteri erano pure distinti negli +stati dell'antichità . Le prime nozioni del punto d'onore furono portate +negli stati meridionali dalle conquiste de' popoli teutonici, ma si +mescolarono cogli altri elementi della pubblica opinione, e non +formarono un eminente carattere nella storia delle repubbliche italiane. +L'introduzione in Europa di alcune opinioni particolari degli Arabi, +diede agli Spagnuoli, che furono i primi che da loro le ricevettero, un +punto d'onore di diversa natura; il quale punto d'onore venne inseguito +adottato in tutti i paesi sui quali la monarchia spagnuola venne +stendendo la sua influenza. + +La legislazione dell'onore arabo e castigliano fu dunque importata in +Italia, nel sedicesimo secolo, da quelle medesime armi spagnuole, che +distrussero quelle repubbliche intorno alle quali ci siamo così +lungamente intrattenuti. Ella vi si mantenne in pieno vigore, finchè +Carlo V ed i tre Filippi, di lui successori, conservarono un assoluto +dominio sopra le più belle province d'Italia; s'indebolì negli ultimi +anni del diciassettesimo secolo, e cessò affatto nel diciottesimo: può +dirsi che riuscì egualmente contraria ai progressi dei lumi e della +ragione colla sua durata e colla sua caduta. + +Il punto d'onore che gli Spagnuoli avevano ricevuto dagli Arabi, sembra +riferirsi a tre primarj fondamenti. Il primo consiste in una esagerata +delicatezza rispetto alla castità delle donne: allorchè questa virtù +rendesi leggermente in taluna di loro sospetta, non soccumbe essa sola +al disonore, ma la stessa infamia copre egualmente il padre, il +fratello, il marito. Il secondo è una delicatezza non meno esagerata +rispetto al valore degli uomini, che, posto egualmente in luogo di tutte +le altre virtù, viene a compromettere tutta la famiglia in un solo +individuo. Il terzo è una specie di religione di vendetta, che non +ammette verun'altra riparazione per l'offeso che la morte +dell'offensore. + +L'introduzione di queste opinioni in Italia variò la condizione delle +donne, le quali perdettero l'onesta libertà di cui avevano goduto ne' +tempi delle repubbliche; ed i padri loro ed i mariti, invece di +confidare nella loro virtù e prudenza, più non credettero di trovare +sicurezza che tra inaccessibili mura; essi più non dovevano temere per +conto della loro sola debolezza; ma un accidente che le esponesse agli +occhi della gente, una parola mal ponderata, un'imprudente conghiettura, +bastavano a compromettere l'onore della casa, e con ciò la vita e le +sostanze di tutti gl'individui che la componevano. Più non teneva aperti +gli occhi sopra di loro la gelosia dell'affetto, ma la gelosia assai più +sospettosa della vecchiaja, che le guardava in quel modo che l'avaro +tien cura del suo tesoro. Quanto più si andavano accrescendo l'esteriori +precauzioni, che si moltiplicavano le vecchie custodi che mai non le +perdevano di vista, le inferrate che chiudevano le loro case, i veli che +le nascondevano a tutti gli sguardi, tanto più veniva trascurata +l'educazione morale, che avrebbe loro dati migliori e più virtuosi mezzi +di difesa. La sospettosa vigilanza de' loro custodi aveva liberate le +loro coscienze da ogni responsabilità . Quanto più grandi erano gli +sforzi che si andavano facendo per rendere loro impossibile ogni +estranea relazione, tanto più esse volgevano tutti i loro pensieri, +tutta l'accortezza del loro spirito verso la galanteria; e per tutto il +tempo che furono soggette alla più severa vigilanza, la loro condotta +non fu forse più pura che quando diventò di moda lo stesso sregolamento. + +Frattanto allorchè, in sul declinare del XVII secolo, si andò +rilasciando il punto d'onore spagnuolo, non si sostituì alla virtù +femminile verun'altra salvaguardia; non venendo le donne meglio +ammaestrate ne' loro doveri, esse non trovarono un più solido appoggio +ne' loro proprj sentimenti, e lo stesso buon gusto della società loro +non prescrisse veruna legge intorno alla decenza de' loro discorsi e del +loro contegno. Le giovanette, educate nei conventi, vi ricevevano tali +ammaestramenti, che per la severità loro non erano praticabili. Loro si +rappresentavano le sale della danza e dello spettacolo, come luoghi ne' +quali il demonio esercita le più formidabili seduzioni; la curiosità di +osservare un uomo dal balcone veniva loro rappresentata poco meno +criminosa che l'attentato di aprirgli lo stesso balcone per riceverlo di +notte nel proprio appartamento. Il desiderio di piacere e gli eccessi +dell'amore furono loro posti innanzi sullo stesso livello. Lo sposo che +riceve una fanciulla quand'esce di convento, è forzato a disfare l'opera +della sua educazione; d'insegnarle che tutte quelle cose che le furono +dette doversi fuggire non sono peccati; che tutto ciò che resta vietato +alle religiose non lo è alle secolari. Allora crollano tutti i principj +di lei; la seduzione del mondo comincia; le corrotte maniere della +società le inspirano nuove idee; l'esempio la seduce; lo sposo cui venne +accompagnata non fu da lei scelto, ed il più delle volte non veduto +prima di sposarlo. Se in appresso la pace domestica, la fedeltà +conjugale, la dolce confidenza, sono sbandite dalle famiglie, non +debbonsi condannare, ma compassionare le donne italiane; bisogna cercare +più in alto la sorgente del disordine, e convenire che l'educazione, le +leggi, i costumi, e non la natura le hanno fatte quello che sono. + +Abbiamo osservato che nella più fiorente epoca delle repubbliche +italiane, il valore, lungi dall'essere apprezzato come meritava a petto +alle altre virtù, non otteneva neppure dalla pubblica opinione la debita +stima. I soldati altro in allora non erano che mercenarj adoperati +nell'eseguire gli ordini di altri uomini, che in una più sublime +carriera avevano conseguita una più alta riputazione. Il magistrato, che +brillava ne' consiglj colla sua eloquenza, colla prudenza, colle +risoluzioni, non si curava di pareggiare il valore militare del soldato +che prendeva al suo soldo; dava all'opportunità prove di civile +coraggio, spesso meno frequente e più difficile; ma protestava +senz'arrossire, che non si credeva capace di combattere. La repubblica +fiorentina ebbe a soffrire più d'ogni altra per avere fatto così poco +conto del valore; conobbe per reiterate disgrazie, che niuna virtù non +dev'essere rifiutata da verun governo, e fu spesso tradita dai generali +e dai soldati da lei chiamati da altri paesi, perchè essa aveva +trascurato di formarne tra i proprj cittadini. + +Ma le spaventose guerre del principio del sedicesimo secolo richiamarono +gl'Italiani alle armi, e dopo tale epoca professarono questo nuovo +mestiere con tanto maggiore impegno, in quanto che si trovarono esclusi +da tutti gli altri. In tutto il sedicesimo secolo si assoldarono in +folla sotto le bandiere spagnuole, mentre altri reggimenti italiani +erano levati per servizio della Francia, e militavano gloriosamente +nelle guerre civili di quel regno. In tutta la seconda metà del +sedicesimo secolo la fanteria italiana si risguardò come perfettamente +uguale alla spagnuola, e l'una e l'altra occupavano il primo luogo tra +le truppe delle più guerriere nazioni d'Europa. Ambedue erano state +formate dagli stessi ufficiali, e andavano soggette agli stessi +pregiudizj. Il punto d'onore militare italiano non fu diverso da quello +degli Spagnuoli. Le due nazioni sentirono nello stesso modo le stesse +offese, le stesse provocazioni, i medesimi sospetti. + +Ma la milizia spagnuola conservò l'intera sua riputazione in tutto il +diciassettesimo secolo, malgrado il decadimento della monarchia; la +milizia italiana perdette assai più presto tutto il suo credito. I +soldati non si arrolavano che di contro genio in eserciti sempre mal +pagati, sempre malcondotti, e che malgrado il loro valore andavano +esposti a continue sconfitte. Nelle province suddite d'Italia, che i +vicerè spagnuoli governavano con diffidenza, tutto invitava la nobiltà +al riposo ed alla mollezza, che soli non eccitano gelosi sospetti. +Gl'Italiani avevano mostrato che potevano essere valorosi, ma non lo +furono lungamente in così svantaggiose circostanze; e quando deposero le +armi, la pubblica opinione più non li chiamò a difendere nuovamente la +riputazione del loro valore. Allora si vide, e ciò si vede anche +presentemente, uomini distintissimi per natali, pel grado che occupano, +e per tutte le circostanze che fanno supporre una liberale educazione, +confessare apertamente la loro pusillanimità . Parlano senza vergognarsi +della paura avuta; confessano che le loro mogli sono più coraggiose di +loro; nè il pronunciare queste parole costa qualche cosa al loro amor +proprio; nè cotesta confessione non eccita le fischiate, nè procaccia +loro l'universale disprezzo. Pure se il coraggio è una virtù naturale +all'uomo, la paura è altresì una delle passioni della sua natura. +Conviene che sia compressa, domata dalla volontà , dall'educazione, dalla +vergogna. Quando gli si dà intera licenza, essa si rende signora +dell'animo, lo guasta, ed invilisce tutta intera la nazione. Si sarebbe +potuto temere che tale non fosse per essere la condizione della nazione +italiana, e forse ogni altra perdendo il suo punto d'onore avrebbe +ancora con lui perduta ogni energia, ma un'inaspettata esperienza ha +recentemente dimostrato che quegl'Italiani che avevano così +compiutamente dimenticato il coraggio, lo ricuperavano più facilmente +che ogn'altra nazione, tosto che veniva in loro risvegliato il punto +d'onore, e facevasi loro travedere una vera gloria. + +La sanzione di questa legislazione del punto d'onore, che gli Spagnuoli +portarono in Italia, nel sedicesimo secolo, fu la necessità imposta ad +ogni uomo d'onore di vendicarsi dell'offesa. Senza alcun dubbio il +bisogno della vendetta è fino ad un certo punto un sentimento +connaturale all'uomo; è composto da un desiderio di giustizia, e da un +movimento di collera; ed in questi limiti si trova egualmente presso +tutti i popoli, tanto antichi che moderni. Ma il sistema di vendetta che +gli Spagnuoli ricevettero dagli Arabi e dai Mori, e che in appresso +comunicarono a tutta l'Europa, è tutt'altra cosa che questo naturale +sentimento, ed è basato sopra un'idea di dovere. Il Moro non si vendica +perchè la di lui collera sia ancora viva, ma perchè la sola vendetta può +allontanare dal suo capo il peso dell'infamia che l'opprime. Si vendica +perchè a creder suo non avvi che un'anima vile che possa perdonare gli +affronti, e conserva il suo rancore, perchè, se lo sentisse spegnersi, +crederebbe di avere col rancore perduta una virtù. + +Questo codice di vendetta fu presentato alle nazioni settentrionali in +quel tempo in cui i duelli giudiziarj erano stati di fresco soppressi. +Prese in certo qual modo il loro luogo, ed il duello lavò le offese +dell'onore con una sufficiente apparenza di ragione; perciocchè la più +mortale offesa essendo quella di porre in dubbio il coraggio di un uomo, +il valore con cui presentavasi a singolare certame, era il mezzo più +ovvio di dissipare questa dubbiezza. Così videsi presso i Francesi, +gl'Inglesi, i Tedeschi, la primitiva idea della vendetta disgiungersi +affatto dall'azione medesima che n'era rappresentata come una +conseguenza. Un uomo d'onore si batte non già per vendicarsi, ma per +tenersi in possesso di quell'onore ch'era sua proprietà , e che sentivasi +in diritto di difendere. + +Non fu già in tale maniera, che nel sedicesimo secolo fu presentata +dagli Spagnuoli agl'Italiani la processura degli affari d'onore; nè così +la concepirono i medesimi Italiani, a motivo delle precedenti loro +relazioni coi Mori. Gli uni e gli altri credettero di ravvisare un'anima +grande nella costanza di questi risentimenti. Pareva loro che l'offeso +avesse mostrata maggiore energia, quanto più lungamente aveva conservato +il suo rancore, manifestatolo con un'esplosione meno preveduta, e +cagionato più acerbo dolore al suo offensore. Non chiedevasi già a colui +che si vendicava una prova di coraggio per ristabilire il suo onore, ma +bensì una prova d'un implacabile odio. E perciò agli occhi loro +l'assassinio lavava l'onore quanto il duello, il veleno quanto il ferro; +e la perfidia sembrava loro essere il maggiore trionfo della vendetta, +perchè l'offeso si era mostrato più compiutamente padrone di sè +medesimo. + +Fino dai secoli di mezzo alcune province d'Italia eransi fatte +distinguere per l'atrocità de' loro odj, e delle loro ereditarie +vendette. Allegavansi principalmente Pistoja in Toscana, la Romagna, +tutto lo stato della Chiesa, e più ancora le isole di Sicilia, di +Sardegna e di Corsica, ove la mescolanza co' Mori, ed in appresso cogli +Spagnuoli aveva data maggiore consistenza a questa barbara legislazione. +Pure non fu che nel sedicesimo e nel diciassettesimo secolo che si rese +dominante in tutta l'Italia la terribile dottrina che ingiugneva ad ogni +uomo d'onore il dovere, non di difendersi, ma di vendicarsi. E allora +solamente si videro moltiplicati que' sicarj che appigionavano i loro +pugnali, e ridotta a perfezione la formidabile scienza de' veleni. +Allora personaggi sommamente riputati nella diplomazia, nella Chiesa, +nelle lettere, osarono darsi vanto pubblicamente d'avere compiuta la +loro vendetta; allora finalmente più non risguardandosi il duello come +una sufficiente soddisfazione, due nemici non acconsentirono a battersi +che dopo avere l'offensore chiesto perdono all'offeso; senza la quale +preliminare riparazione, il veleno o il pugnale potevano essi soli +lavare l'onore oltraggiato. + +Grazie al cielo questa infernale dottrina è presentemente affatto +dimenticata. Più non si troverebbe in tutta l'Italia un solo assassino +salariato, e se vengono ancora commessi orribili delitti, la pubblica +opinione almeno più non gli ordina come un dovere. Forse ancora la +sanzione del duello è troppo trascurata, e si mostra meno severità che +non conviene verso coloro che, non mostrando verun risentimento per le +più gravi offese, danno luogo a supporre non già che abbiano perdonato, +ma che non abbiano osato domandare soddisfazione[383]. + + [383] Intorno al duello possono vedersi presso tutti i pubblicisti + gli argomenti addotti pro e contro. Rispetto agli stati che hanno + leggi proibitive, la quistione è pienamente decisa. _N. d. T._ + +Frattanto il lungo regno di un pregiudizio così contrario ad ogni morale +ed al vero onore ebbe la più funesta influenza sulle nazionali opinioni. +L'assassinio, a dir vero, non è più un dovere, ma non è neppure un +disonore; è un'idea colla quale ognuno trovasi continuamente +famigliarizzato. L'Italiano lo risguarda come una funesta conseguenza +d'un impetuoso movimento di collera, di gelosia, di vendetta; egli non +sente nel suo cuore l'irremovibile certezza che non sarà giammai +strascinato a dare un colpo di pugnale, perchè non fu mai avvezzato a +risguardare quest'azione con quell'orrore inesprimibile che inspira il +pensiere di un gravissimo delitto. Dessa è per lui ciò che il pensiero +del duello è per gli uomini scrupolosi delle altre nazioni. Dessa è un +gran peccato che la sua coscienza gli vieta di commettere; ma egli sente +che per simili falli ogni uomo è peccatore; e quando vede de' sicarj +esiliati dal loro paese, o condannati per commessi assassinj a' pubblici +lavori, non prova a riguardo loro che la profonda compassione che suole +eccitare una grande sventura, non il terrore che deve cagionare un grave +delitto. + +Nello stato di società in cui trovasi l'Italiano ridotto, tale +sentimento diventa giusto, e con analogo sentimento dobbiamo noi pure +giudicarlo. Senza dubbio nell'Italiano del XVIII secolo non ritrovasi nè +il rappresentante de' Manlj e dei Gracchi, nè quello de' Doria e degli +Albrizzi. L'antica virtù non può nascere, nè germogliare in una patria +serva, lo spirito non si può sviluppare quando viene allentato da mille +ostacoli, ed il sentimento non può innalzarsi all'eroismo, quand'è +soffocato nel suo primo nascere. Ma dovremo incolpare lo stesso italiano +dello stato deplorabile in cui è caduto? Quando vediamo concorrere tante +e così potenti cagioni ad abbassarlo non deploreremo piuttosto in lui +l'avvilimento dell'umana dignità , e non sentiremo che la sventura che lo +colpì è la sventura che minaccia noi medesimi, che minaccia ogni +società , ogni nazione che si lascerà caricare dalle stesse catene? + +Ammireremo invece tuttociò che ancora rimane a questa nazione, che +pareva fatta per superare tutte le altre: quello spirito così aperto e +pronto cui non riesce difficile veruno studio, quando venga intrapreso +per uno scopo che lo possa infiammare; quella flessibilità a tutte le +nuove forme, che rende l'Italiano proprio alla politica, alla guerra, a +tuttociò che intraprende di più inusitato, per mezzo della più rapida +educazione; quell'immaginazione creatrice, che gli conserva, dopo +l'impero del mondo che ha miseramente perduto, quello, forse più ricco, +delle belle arti; quella sociabilità , quelle dolci maniere, che in altri +paesi non sono conosciute che dalle persone di alta condizione, e che in +Italia sono proprie di tutte le classi; quella sobrietà che allontana il +basso popolo dalle orgie e dalle dissolutezze di Bacco in mezzo alle sue +feste ed a' suoi piaceri; quella superiorità dell'uomo della natura, che +si mostra tanto più degno di stima quanto fu meno cambiato +dall'educazione, di modo che il contadino italiano è tanto superiore al +cittadino, quanto lo è questi al gentiluomo; finalmente quel +maraviglioso potere della coscienza, che trionfa delle più cattive +instituzioni, della più fallace educazione, della più bassa +superstizione, del più depravato ordine politico, e che, sostenendo +l'uomo tra le più violenti tentazioni e le più deboli barriere, +diminuisce la frequenza de' delitti assai più che non sarebbesi potuto +anticipatamente calcolarlo. Senza dubbio questi Italiani, cui abbiamo +consacrato un così lungo studio, sono oggi un popolo sventurato ed +avvilito; ma che si ripongano in circostanze ordinarie, che loro si +consenta di percorrere le vicende di tutte le altre nazioni, ed in +allora si vedrà che non hanno perduto il seme delle grandi cose, e che +sono ancora degni di misurarsi in quello stadio che hanno due volte +percorso con tanta gloria. + + +FINE DEL VOLUME XVI, ED ULTIMO. + + + + +TAVOLA CRONOLOGICA DEL TOMO XVI. + + + CAPITOLO CXXI. _Apparecchj de' Fiorentini + per difendere la loro libertà ; sono assediati + dal principe d'Orange. Imprese di Francesco Ferrucci, + commissario generale, nello stato fiorentino; viene + a battaglia col principe d'Orange, e nella mischia + periscono ambidue, capitolazione di + Firenze._ 1529-1530 _pag._ 3 + + La repubblica fiorentina difende la sua + libertà , nel mentre che il rimanente + dell'Italia si sottomette al giogo + dell'Austria 3 + I Fiorentini, che fino allora non avevano mai + atteso a trattar l'arme, le pigliano per + difendere la propria libertà 4 + 1527 Dicembre. Organizzazione dei 300 cittadini + della guardia del palazzo 5 + 1528 6 novembre. Organizzazione delle 16 compagnie + della guardia urbana 6 + 1527 Luglio. Richiamo delle _bande dell'ordinanza_ + del territorio fiorentino 7 + 1528 Dicembre. Ercole d'Este nominato capitano + generale degli uomini d'arme 8 + 1529 Aprile. Sono terminate le fortificazioni + di Firenze 9 + 1529 Maggio. I dieci della guerra prendono + Malatesta Baglioni al loro soldo col + titolo di governatore generale 10 + Il gonfaloniere Capponi tenta di riconciliare + la repubblica col papa 11 + Il Capponi chiama alle consultazioni o pratiche + molti amici de' Medici 12 + Diffidenza de' consiglj. Nominano essi medesimi + la pratica de' dieci della guerra 12 + Corrispondenza segreta del Capponi con + Clemente VII 13 + 16 aprile. Lettera sospetta diretta al Capponi + trovata da uno dei priori 14 + 17 aprile. Il Capponi è dimesso, e gli succede + Francesco Carducci 15 + Il Capponi si giustifica dell'accusa di + tradimento, e viene assolto 16 + I Fiorentini ricevono l'une dietro alle altre + notizie affliggentissime 17 + Il Governo prende le necessarie disposizioni + onde trovare del denaro 18 + La signoria ordina ai paesani di portare i loro + raccolti nelle fortezze 20 + Settembre. Ercole d'Este, al quale è mandato + l'ordine di recarsi al suo posto, ricusa di + ubbidire 21 + Ambasceria de' Fiorentini all'imperatore in + Genova 21 + 8 ottobre. Il Capponi muore udendo le relazioni + dell'ambasceria; due ambasciatori fuggono 23 + Il papa incarica delle sue proprie vendette + contro Firenze quel medesimo principe d'Orange, + che lo aveva tenuto prigioniere in Roma 23 + 1529 Fine di luglio. Il papa concede man forte ai + soldati del principe d'Orange, onde farsi + pagare il rimanente delle taglie dovute + loro pel riscatto de' cittadini romani 25 + Fine d'agosto. L'esercito del principe d'Orange + si raduna a Foligno 26 + 1 settembre. Presa e saccheggio di Spello + sui confini del Perugino 27 + 12 settembre. Baglioni, mediante un trattato, + apre Perugia al principe d'Orange, e conduce + la sua infanteria ai Fiorentini 28 + 14 settembre. Cortona si arrende al principe + d'Orange, e i Fiorentini evacuano Arezzo e + tutto il Val d'Arno di sopra 28 + 18 settembre. Arezzo pretende ritornare ad + essere repubblica sotto la protezione + dell'imperatore 29 + Francesco Guicciardini fugge, e si unisce + agl'inimici della sua patria 30 + Alcuni ambasciatori spediti al papa, sono + rimandati con mal tratto 31 + 19 ottobre. Le case e i giardini sono tutti + quanti atterrati fino alla distanza di un + miglio intorno a Firenze 32 + 14 ottobre. Il principe d'Orange pone il suo + campo a Pian di Ripoli sotto Firenze 33 + Napoleone Orsini, abate di Farfa, al servizio + de' Fiorentini 34 + Cominciamento de' servigj e della riputazione + di Francesco Ferrucci 35 + 1529 Novembre. Ferrucci riprende d'assalto Samminiato 37 + 10 novembre. Il principe d'Orange dà la scalata + a Firenze ed è respinto 38 + 11 dicembre. Stefano Colonna sorprende al + loro posto gl'imperiali della Sciarra 39 + 16 dicembre. Morte di Girolamo Moroni nel + campo degli assedianti 41 + 23 dicembre. I Fiorentini abbandonati dai + Veneziani, che sottoscrivono una particolar + pace coll'imperatore 42 + Fine di dicembre. Un altro esercito imperiale + viene ad accamparsi sulla sponda destra + dell'Arno 43 + Raffaele Girolami succede a Francesco Carducci + gonfaloniere 44 + 1530 Blocco di Firenze. Il principe d'Orange non + tenta di fare breccia nelle mura 45 + Ercole Rangoni via ne conduce i gendarmi + d'Ercole d'Este 46 + 26 gennajo. Malatesta Baglioni è nominato + capitano generale 47 + Condotta subdola di Francesco I coi Fiorentini 48 + Nuove condizioni offerte al papa, e da lui + rigettate 49 + Predicazioni in Firenze per animare alla + difesa della libertà 50 + Frequenti attacchi dei Fiorentini sulle linee + nemiche 51 + 21 marzo. Sortita generale dei Fiorentini, e + sanguinosa zuffa intorno al _cavaliere_ + di Porta Romana 52 + 5 maggio. Sortita di Baglioni, che prende + d'assalto il convento di san Donato 53 + 1530 10 giugno. Stefano Colonna attacca il conte + di Lodroni e il quartiere dei Tedeschi alla + diritta dell'Arno 54 + Successi di Lorenzo Carnesecchi nella Romagna + Toscana 55 + I Fiorentini perdono la cittadella d'Arezzo, + di Borgo san Sepolcro e di Volterra 55 + 27 aprile. Francesco Ferrucci si parte da + Empoli per ricuperare Volterra 56 + 29 maggio. Empoli preso da Sarmiento e da don + Ferdinando di Gonzaga 57 + 27 aprile. Il Ferrucci riprende Volterra con + grande spargimento di sangue 58 + Aprile, giugno. Il Ferrucci difende Volterra + contro Maramaldo e Sarmiento 59 + 17 giugno. Costringe gl'imperiali a levare + l'assedio di Volterra 60 + Aduna un esercito per far levare l'assedio + di Firenze 61 + 14 luglio. Parte da Volterra per Pisa 62 + È trattenuto in Pisa dalla febbre 63 + Piano del Ferrucci, per attaccare Roma, + rigettato dalla signoria 63 + 30 luglio. Il Ferrucci si parte da Pisa + attraversando lo stato Lucchese 64 + 2 agosto. Si avvicina col suo esercito a + Gavinana nelle montagne di Pistoja 65 + Tradimento di Malatesta Baglioni, per cui il + principe d'Orange ha campo di opporsi al + Ferrucci 66 + 1530 2 agosto. Il principe d'Orange ed il Ferrucci + giungono nello stesso tempo a Gavinana 68 + Il principe d'Orange è ucciso 70 + Gian Paolo Orsini è respinto da Vitelli, + pel mentre che il Ferrucci respinge + Maramaldo fuori di Gavinana 71 + Nuovo attacco sopra Gavinana. Il Ferrucci è + preso e ucciso da Maramaldo 72 + 4 agosto. Il gonfaloniere sollecita nuovamente + il Baglioni di attaccare gli imperiali 74 + Il Baglioni ricusa apertamente di ubbidire al + gonfaloniere 74 + 8 agosto. Il gonfaloniere vuole costringere + colla forza il Baglioni ad ubbidire, ma i + cittadini lo abbandonano 75 + Il Baglioni dà adito agl'imperiali nel bastione + di Porta Romana 76 + La signoria costretta a porre in libertà i + partigiani de' Medici 77 + La signoria tratta con Bartolomeo Valori, + commissario apostolico, e don Ferdinando + di Gonzaga, generale imperiale 78 + 12 agosto. Capitolazione di Fiorenza dietro + promessa di libertà e d'amnistia 79 + 20 agosto. Bartolomeo Valori nomina una balìa, + dietro l'autorità di un preteso parlamento 80 + La signoria è dimessa, ed il popolo disarmato 81 + Fine della storia di Jacopo Nardi; e la di lui + indole 81 + + CAPITOLO CXXII. _Violazione della capitolazione + di Firenze; persecuzione di tutti gli amici + della libertà . Regno e morte di Alessandro + de' Medici; successione di Cosimo I al titolo + di duca di Firenze. Siena, oppressa dagli + Spagnuoli, abbraccia il partito francese; + assedio ed ultima capitolazione di questa + città ._ 1530-1555 83 + + L'Italia dopo il 1530 ricade in quello stato + di nullità in cui era prima del decimosecondo + secolo 83 + 1122-1530 Grandezza dell'Italia durante i quattro secoli + della sua libertà 84 + L'indipendenza di alcuni piccoli stati, prima + del dodicesimo e dopo il quindicesimo secolo, + non basta a far l'Italia meritevole di + particolare istoria in quelle due epoche 86 + L'incoronamento degl'imperatori in Roma era + un simbolo dell'indipendenza italiana che + fu soppressa nel 1530 87 + Gli stati italiani, che dopo il 1530 vantavano + ancora indipendenza, non influivano per + niente sul rimanente dell'Europa 88 + Ultimi capitoli consacrati alla decrepitezza + della nazione italiana 89 + L'oppressione del partito della libertà in + Siena ed in Firenze richiede maggiori + dettagli 89 + 1530 Balìa creata in Firenze in nome della + sovranità del popolo 90 + Ottobre. Seconda balìa di 150 membri creata + dalla prima 91 + Crudeli vendette del papa, eseguite dalla + balìa, contro tutti i partigiani della libertà 91 + 1530 Il papa, di mano in mano che conosce il suo + potere più stabile, va aumentando la sua + severità e prolungando i supplizj 93 + I capi di parte ordinano supplizj in proprio + nome, senza valersi dell'autorità di nessun + membro della casa de' Medici 93 + 1531 5 luglio. Alessandro de' Medici entra in + Firenze, e viene da un rescritto + dell'imperatore dichiarato capo della + repubblica 94 + Progetti del Guicciardini per mettersi al + coperto dell'odio pubblico 96 + 1532 4 aprile. Commissione incaricata di mutare + la costituzione di Firenze 98 + 27 aprile. Costituzione monarchica data a + Firenze con due consiglj 98 + Tirannide ed universale diffidenza di + Alessandro de' Medici 99 + 1534 1 giugno. Pone le fondamenta di una fortezza + per dominare Firenze 100 + Malcontento universale de' capi del partito + dei Medici 101 + 1533 27 ottobre. Catarina de' Medici sposa Enrico + di Francia, che fu poi Enrico II 102 + 1534 25 settembre. Morte di Clemente VII. + Alessandro rimane circondato di nemici 104 + Il cardinale de' Medici si mette alla testa + dei nemici di Alessandro 105 + 1535 10 agosto. Ippolito, cardinale de' Medici, + avvelenato da Alessandro 106 + 1535 Gli emigrati fiorentini portano le loro + lagnanze contro Alessandro dinanzi + all'imperatore in Napoli 106 + 1536 Febbrajo. Carlo pronunzia un'amnistia a + favore degli emigrati, senza cambiare + il governo 108 + Gli emigrati la rigettano 109 + 28 febbrajo. Carlo marita sua figliuola + con Alessandro, e gli promette protezione 111 + Lorenzino de' Medici si acquista il favore + di Alessandro con vergognosi servigj 112 + 1537 Uccide il duca, ch'egli aveva ad arte + condotto in casa sua 113 + Non tenta di sollevare la città , dove non + aveva partigiani 114 + Parte alla volta di Bologna e di Venezia, + prima che siasi divulgato l'assassinio + del duca 116 + Il cardinale Cibo, ministro di Alessandro, + nasconde la disparizione del duca 117 + 7-8 gennajo. Trova il duca morto + nell'appartamento di Lorenzino 118 + 8 gennajo. Tutte le fortezze vengono occupate + da Alessandro Vitelli, comandante della + guardia del duca 118 + Il senato è sollecitato dal Guicciardini di + nominare un successore al duca 120 + 9 gennajo. Viene costretto dal terrore a + eleggere duca Cosimo de' Medici, lontano + parente di Alessandro 121 + Guicciardini credeva d'influenzare sull'animo + di Cosimo, che rigetta un cotal giogo 122 + 1537 22 gennajo. I cardinali fiorentini entrano a + Firenze per modificarne il governo 123 + 1 febbrajo. Sono ingannati dal Medici e + rimandati 124 + 28 febbrajo. La successione di Cosimo è + confermata da una bolla imperiale pubblicata + in Firenze il 21 giugno seguente 125 + 1-15 luglio. Esercito levato dagli emigrati + fiorentini alla Mirandola 127 + 15 luglio. Gli emigrati entrano in Toscana + e s'innoltrano fino a Montemurlo 128 + 31 luglio. I capi degli emigrati sono sorpresi + da Alessandro Vitelli nella fortezza di + Montemurlo, e la truppa loro viene dispersa 129 + 1 agosto. Filippo Strozzi e i suoi compagni + fatti prigionieri 130 + Cosimo riscatta dalle mani de' soldati i + prigionieri, onde metterli a morte 131 + 20 agosto. Supplizio dei principali emigrati, + che sett'anni prima avevano fondato il + potere della casa de' Medici 132 + Filippo Strozzi rimane un anno intero + prigioniero di Alessandro Vitelli 133 + 1538 Filippo Strozzi si uccide in prigione, + invocando chi lo vendichi 135 + 1547 Lorenzino de' Medici assassinato a Venezia + dagli sbirri di Cosimo I 136 + 1538 Cosimo de' Medici allontana da Firenze il + cardinale Cibo e Alessandro Vitelli, che + lo avevano innalzato sul trono 136 + 1538 I senatori, che aveano cooperato alla sua + elezione, sono tutti allontanati e muojono + senza poter ritornare in grazia di lui 138 + 1532 Agosto. Clemente VII s'impadronisce d'Ancona + a tradimento, mette a morte i magistrati, e + toglie alla città tutti i suoi privilegj 139 + 1530 10 ottobre. Arezzo è sottomessa nuovamente + ai Fiorentini, ed è soppressa la nuova + repubblica 140 + La repubblica di Lucca compra a caro prezzo + la protezione dell'imperatore 141 + 1538 Maggio. Alfonso Piccolomini, duca d'Amalfi, + è fatto, mediante la protezione + dell'imperatore, capo della repubblica + di Siena 143 + 1541 Primi negoziati de' Sienesi coi Francesi, + rivelati da Cosimo I all'imperatore 143 + Granvella, mandato a Siena, riduce questa + repubblica più dipendente dall'imperatore + che non lo era per l'innanzi 144 + 1544 I porti dello stato sienese occupati dai + fratelli Strozzi coll'ajuto dei Francesi + e dei Turchi 145 + 1545 4 marzo. Don Giovanni de Luna e la guarnigione + spagnuola cacciati fuori di Siena dal popolo + ammutinato 147 + 1546 Congiura di Francesco Burlamacchi per ridonare + la libertà a tutte le repubbliche della + Toscana 148 + Il Burlamacchi, allora gonfaloniere di Lucca, + è denunciato da Cosimo I 150 + 1546 Viene dato in mano all'imperatore, e + condannato a pena capitale in Milano 150 + 1547 20 ottobre. Don Diego di Mendoza mandato + a Siena dall'imperatore 152 + 1548 4 novembre. Il Mendoza ne riforma il governo, + e lo riduce ad una intera dipendenza 152 + Mendoza si accinge a fabbricare una fortezza + in Siena 152 + 1552 I Sienesi dimandano ajuto alla Francia 153 + Insurrezione contro gli Spagnuoli nel + territorio di Siena 154 + 26 luglio. Gl'insorgenti sono accolti in + Siena, e gli Spagnuoli discacciati 155 + 11 agosto. Il duca di Termini introdotto in + Siena con una guarnigione francese 157 + 1553 Gennajo. Don Pedro di Toledo viene in Toscana + per soggiogarvi i Sienesi, ma muore in capo + a sei settimane 158 + Prima guerra contro Siena, cui pon fine + l'apparizione della flotta turca sulle + coste di Napoli 159 + Giugno. Trattato di pace tra Cosimo I e + i Sienesi 160 + Cosimo I indotto a servire l'imperatore ad + ogni costo, per timore di Pietro Strozzi + ch'era appoggiato dal favore del re di + Francia 160 + 1554 26 gennajo. Cosimo raguna le sue truppe, + sotto gli ordini del marchese di Malignano, + a Poggibonzi 162 + 27 gennajo. Il Marignano prende per sorpresa + un bastione alla porta di Siena 163 + 1554 Il Marignano, non potendo penetrare nella + città , intraprende di bloccarla 164 + Egli assedia successivamente le castella + dello stato sienese, e fa appiccare gli + abitanti che si erano difesi 165 + Fine di marzo. Rotta di una divisione + dell'esercito del Marignano a Chiusi 166 + Ajuti spediti dai Fiorentini, domiciliati in + Lione e in Roma, all'esercito dello Strozzi, + che attaccava Cosimo de' Medici 167 + 11 giugno. Pietro Strozzi esce da Siena, + passa sulla riva sinistra dell'Arno, + sottomette Val di Nievole, e rientra in + Siena dopo quindici giorni 168 + Carestia in Siena e nei due eserciti 170 + 2 agosto. Rotta di Pietro Strozzi presso + Lucignano 172 + Difesa ostinata di Siena, diretta dal signore + di Montluc 172 + Fredda ferocia del Marignano, cagione + dell'attuale spopolazione dello stato + di Siena 173 + 1555 Gennajo. Preliminarj di pacificazione, e + splendide promesse fatte da Cosimo I + ai Sienesi 175 + 2 aprile. Capitolazione di Siena, che + mantiene la libertà della repubblica 176 + 21 aprile. Gli emigrati sienesi si ritirano + a Montalcino, e vi si mantengono in + repubblica fino al 3 aprile del 1559 177 + La capitolazione di Siena è scandalosamente + violata 177 + 1557 19 luglio. Cosimo I prende possesso di Siena + e l'unisce ai suoi stati 178 + 1527 Lo stato dei _Presidj_, staccato da quello + di Siena, rimane proprietà degli Spagnuoli 178 + + CAPITOLO CXXIII. _Rivoluzioni di differenti + stati d'Italia, dopo la perdita dell'indipendenza + italiana, fino alla fine del sedicesimo + secolo._ 1531-1600 180 + + 1529 5 agosto-1559 3 aprile. Secondo periodo fra questi + due trattati. Lotta fra i medesimi rivali, + senza speranza pegl'Italiani di miglior + fortuna 181 + 1559 3 aprile al 2 maggio 1598. Terzo periodo. + Pace nell'interno dell'Italia 182 + Continua guerra straniera, alla quale la + nazione era indifferente 183 + Oppressione dell'Italia sotto il regime + militare Spagnuolo 183 + 1529-1600 Scorrerie de' briganti e de' Barbareschi + per tutta Italia 184 + Compendioso racconto della rivoluzione di + ogni governo nel corso degli ultimi due + periodi del sedicesimo secolo 185 + 1535-1553 Carlo III, duca di Savoja, spogliato de' + suoi stati dai Francesi, e sagrificato + dagl'Imperiali 186 + 1553-1559 Emmanuele Filiberto, suo figliuolo, è + privato dei suoi stati 186 + 1562 Carlo IX gli ritorna le città che occupava + in Piemonte 187 + 1580-1600 Crescente ingrandimento di Carlo Emmanuele; + sue conquiste nella Provenza e nel Delfinato, + durante le guerre civili di Francia 188 + 1588-1601 Contese intorno al marchesato di Saluzzo, + che resta alla Savoja 188 + I quattro più grandi stati dell'Italia, il + ducato di Milano, ed i regni di Napoli, + Sicilia e Sardegna, sottomessi alla + casa d'Austria 189 + 1535 24 ottobre. Morte del duca di Milano, dopo + un nuovo tentativo per iscuotere il giogo + dell'Austria 189 + 1535-1559 Difesa dello stato di Milano, contro gli + attacchi de' Francesi 190 + Oppressione e rovina dei Milanesi sotto + l'amministrazione spagnuola 191 + 1563 Tentativi infruttuosi del duca di Sessa per + istabilire in Milano l'inquisizione + spagnuola 191 + Il regno di Napoli difeso contro i Francesi 192 + 1518-1546 Regno e potenza del secondo Barbarossa, + re d'Algeri, e suoi guasti sulle coste di + Napoli, di Sicilia e di Sardegna 193 + 1546-1600 Continuazione de' guasti de' Barbareschi + comandati da Dragut, Piali e Ulucciali 194 + 1539-1553 Amministrazione oppressiva di D. Pedro di + Toledo a Napoli 194 + 1547 D. Pedro tenta inutilmente di stabilire + l'inquisizione in Napoli 195 + Oppressione de' Regni di Sicilia e di Sardegna 196 + 1565 Assedio e memorabile difesa di Malta, che + salva la Sicilia dall'invasione dei Musulmani 197 + 1530 Ad onta che si andassero allargando i confini + dello stato della chiesa, decresce + nulladimeno la potenza dei papi 198 + 1534 12 ottobre-1549 10 novembre. Regno ed + ambizione di Alessandro Farnese, papa col + nome di Paolo III 199 + Paolo III apparenta la casa Farnese con + quelle d'Austria e di Francia 200 + Chiede l'investitura del ducato di Milano + per suo figliuolo Pier Luigi 201 + 1545 Agosto. Dona a Pier Luigi Parma e Piacenza + erigendoli in ducati 202 + 1547 10 settembre. Pier Luigi assassinato dai + nobili di Piacenza, ed i suoi stati invasi + dagl'Imperiali 203 + 1549 10 novembre. Paolo III muore, lasciando + suo nipote Ottavio spogliato di tutti + i suoi stati 204 + 1550 22 febbrajo. Giulio III, successore di + Paolo III, rende Parma a Ottavio Farnese 205 + 1551 27 maggio. Il duca di Parma si mette sotto + la protezione della Francia; muove guerra + all'imperatore, suo suocero 206 + 1556 15 settembre. Piacenza è resa al duca di + Parma da Filippo II 206 + 1586 18 settembre-1592 2 decembre. Regno + d'Alessandro Farnese, figlio e successore + d'Ottavio, nel ducato di Parma 207 + 1549 9 febbrajo-1555 29 marzo. Regno di Giulio III; + quanto Giulio III fosse portato pei piaceri 208 + 1555 23 maggio. Gian-Piero Caraffa, eletto papa + col nome di Paolo IV 208 + Tutto il clero si riunisce per opporsi agli + attacchi de' riformatori 209 + 1545-1563 Il concilio di Trento cambia lo spirito + della Chiesa 209 + Desso riforma la disciplina del clero, ma + aumenta il fanatismo 210 + Cambiamento totale nel carattere dei papi + dopo il concilio tridentino 213 + 1555-1559 18 agosto. Fanatismo persecutore di Paolo IV. + Inquisizione 214 + 1556 settembre-1557 14 settembre. Guerra di + Paolo IV contro Filippo II e il duca d'Alba 215 + 1569-1585 I regni di Pio IV, Pio V e Gregorio XIII, + sono ugualmente fanatici 216 + 1571 7 ottobre. Vittoria della flotta Cristiana + sopra i Turchi a Lepanto 217 + 1585 24 aprile-1590 20 agosto. Talenti e + dispotismo di Sisto V 218 + 1590-1605 Quattro pontefici regnano fino al fine + del secolo 218 + 1563-1600 Persecuzioni de' papi contro i protestanti + d'Italia 219 + Alimentano le guerre civili, e le macchinazioni + del rimanente dell'Europa 220 + Cattiva amministrazione degli stati del papa. + Miseria, carestia, peste e distruzione + della popolazione 221 + Si moltiplicano i masnadieri che formano + eserciti 221 + L'abitudine del ladroneccio corrompe i + costumi nazionali e presso i signori + feudatarj e presso i paesani della + Sabina 223 + 1534 31 ottobre. Morte di Alfonso I, duca di + Ferrara, al quale succede suo figliuolo + Ercole II 224 + 1534-1559 3 ottobre. Regno d'Ercole II, suoi sforzi + per sottrarsi al giogo della Spagna 225 + 1559-1597 27 ottobre. Regno d'Alfonso II. Estinzione + della linea legittima della casa d'Este 226 + Don Cesare, figliuolo di un figliuolo naturale + di Alfonso I, è accennato come successore di + Alfonso II 227 + 1597 Clemente VII dichiara Ferrara unita alla + santa sede 227 + 1598 13 gennajo. Trattato dietro il quale don + Cesare abbandona Ferrara alla santa sede, + e si ritira a Modena e a Reggio 228 + 1538 1 ottobre. Morte di Francesco Maria della + Rovere, duca d'Urbino 230 + 1538-1574 Regno di Guid'Ubaldo. Oppressione del ducato + d'Urbino 230 + 1531-1533 30 aprile. Regno di Giovan Giorgio, ultimo + de' Paleologhi, nel marchesato di Monferrato 231 + 1536 3 novembre. Federico II, duca di Mantova, + riceve il possesso del Monferrato. Regno + e successori di lui 232 + Carattere di Cosimo de' Medici, duca di Firenze 233 + 1560 Cosimo I crea l'ordine di santo Stefano, + per distogliere i Fiorentini dal commercio 234 + 1562 Assassinio di due figliuoli, e morte della + moglie di Cosimo I 234 + 1564 Cosimo I cede l'amministrazione a suo + figliuolo Francesco I, ma si riserba + l'autorità suprema 234 + 1569 Pio V accorda a Cosimo I il titolo di gran + duca di Toscana, che Massimiliano II + conferma al figliuolo di lui il 2 novembre + del 1575 235 + 1574 21 aprile. Morte di Cosimo I. Successione e + indole di Francesco I 236 + 1578 Francesco I fa assassinare o avvelenare tutti + i suoi nemici in Francia e in Inghilterra 237 + 1579 Matrimonio vergognoso di Francesco I con + Bianca Capello 238 + 1587 19 ottobre. Morte di Francesco I. Indole di + Ferdinando suo successore 238 + Oligarchia Lucchese. _I signori del + Cerchiolino_ 239 + 1531-1532 Sollevazione repressa in Lucca delle + classi inferiori 241 + 1556 9 dicembre. Legge _Martiniana_, che + circoscrive l'oligarchia Lucchese 241 + Malcontento in Genova a cagione dello + stabilimento dell'aristocrazia 243 + Odio di Gian-Luigi del Fiesco contro + Giannettino Doria, nipote di Andrea 243 + 1547 2 gennajo. Cospirazione di Gian Luigi del + Fiesco, che muore appunto quando era per + riescire il suo progetto 245 + 1560 25 novembre. Andrea Doria muore, dopo essersi + crudelmente vendicato dei Fieschi 246 + 1566 I genovesi perdono l'isola di Scio, e la + Corsica si ribella 247 + 1548-1571 Due tentativi degli Spagnuoli per soggiogare + Genova 247 + 1576 17 marzo. Atto di mediazione che ristabilisce + la pace tra l'antica e nuova nobiltà di Genova 248 + 1537-1540 Guerra dei Turchi, in cui i Veneziani perdono + l'Arcipelago e il resto del Peloponeso 249 + 1570-1573 Seconda guerra de' Turchi, in cui i Veneziani + perdono l'isola di Cipro 250 + Il genio letterario muore in Italia dopo la + metà del sedicesimo secolo 251 + + CAPITOLO CXXIV. _Rivoluzione de' varj stati + d'Italia nel corso del diciassettesimo + secolo._ 1601-1700 253 + + La storia d'Italia si fa più sterile di mano + in mano che più s'avvicina ai tempi nostri 253 + Il diciassettesimo secolo è un'epoca di morte + politica e letteraria 254 + Un secolo può essere infelicissimo, anche + quando le sue disgrazie non possono essere + argomento di storia, e non lasciano di sè + niuna rimembranza 255 + Colpo portato al santo legame del matrimonio + dalla moda de' _Cicisbei_, cagione + universale di calamità in Italia 256 + Scopo politico di questa moda introdottasi + nelle corti nel diciassettesimo secolo 257 + Abitudine del lavoro, onorato nelle + repubbliche, a cui sottentra un nobile + ozio 257 + Nel diciassettesimo secolo ognuno si gloria + de' vizj che altre volte cautamente avrebbe + nascosti 259 + Aumento del lusso in detrimento del commercio 260 + Nuovi titoli che eccitano la vanità ed aguzzano + le mortificazioni 260 + Stato desolante de' padri di famiglia 262 + Le sostituzioni perpetue gli spogliavano delle + loro proprietà 263 + I privati mali di ciascun individuo + strascinavano la nazione ai piaceri de' + sensi, che le apparecchiavano nuovi patimenti 264 + Il diciassettesimo secolo presenta minori + calamità ; e maggiore umiliazione del + sedicesimo 269 + Divisione del XVII secolo tra Filippo III, + dal 13 settembre 1596 al 31 marzo 1621; + Filippo IV, morto il 7 settembre 1665, e + Carlo II morto il 1 novembre 1700 270 + I principi italiani non approfittano della + decadenza della monarchia Spagnuola per + ritornare indipendenti 270 + 1621 7 novembre 1659. Lotta fra la Spagna e la + Francia. Carattere delle guerre dei due + cardinali Richelieu e Mazarino 271 + 1665-1700 Arroganza di Luigi XIV, meno sentita in + Italia che nel rimanente dell'Europa 272 + Patimenti del ducato di Milano nel XVII secolo, + senza rimarchevoli avvenimenti 274 + Silenzio della storia sulla Sardegna 275 + Onerose contribuzioni del regno di Napoli 275 + 1665-1700 Accrescimento delle gabelle, contrario ai + privilegj del regno 276 + 1647 7 luglio. Sommossa eccitata dalla gabella + de' frutti, diretta da Masaniello 277 + Fermento simultaneo di tutta l'Europa pella + libertà 277 + 1647 Il duca d'Arcos, vicerè, compromette la + nobiltà di Napoli col popolo 278 + 16 luglio. Masaniello assassinato per ordine + del duca d'Arcos 280 + 21 agosto. Avendo il duca d'Arcos rivocate + le sue promesse, ricomincia la sedizione 281 + 5 ottobre. Il duca d'Arcos fa bombardare la + città dopo la pacificazione 281 + 7 ottobre. Gli Spagnuoli, discacciati dalla + città , si ritirano nelle fortezze 282 + Il duca di Guisa, chiamato a Napoli, è + dichiarato generalissimo della repubblica 283 + Il popolo non pensò che a traslocare l'autorità + arbitraria invece di distruggerla 283 + I Napolitani ingannati dal duca di Guisa e da + Gennaro Annese 284 + 1648 6 aprile. Gennaro Annese si rimette egli + stesso a Napoli nelle mani di Filippo IV, + che lo fa poi morire 285 + 1647 20 maggio. Sommossa di Palermo contro il + marchese di Los Velez 286 + 1674 Agosto. Sommossa di Messina cagionata dalla + violazione de' suoi privilegj 287 + Ajuti mandati da Luigi XIV a Messina 288 + 1678 Agosto. I Francesi evacuano Messina + precipitosamente 290 + Misera sorte di 7000 Messinesi imbarcatisi + co' Francesi 292 + Crudeltà degli Spagnuoli che rientrano in + Messina 292 + I rifugiati di Messina espulsi dalla Francia + e ridotti alla disperazione 292 + Rivoluzioni poco importanti dello stato della + chiesa nel XVII secolo 292 + 1605 Contese di Paolo V colla repubblica di Venezia + a motivo delle immunità ecclesiastiche 292 + 1606 17 aprile. La repubblica di Venezia è + scomunicata e interdetta 292 + 1607 21 aprile. Riconciliazione tra Venezia e il + papa di cui è mediatore Enrico IV 292 + 1623 6 agosto. Elezione di Urbano VIII; sua + prodigalità verso i Barberini, suoi nipoti 292 + 1641 I Barberini cercano di togliere ai Farnesi + i ducati di Castro e Ronciglione 292 + 1644 31 maggio. Pace tra i Barberini e i Farnesi, + conchiusa dopo una guerra ridicola 295 + 1662 Dissapori di Luigi XIV con Alessandro VII a + cagione delle franchigie del suo ambasciatore 295 + 1664 12 febbrajo. Trattato di Pisa, e soddisfazione + data da Alessandro VII a Luigi XIV 296 + 1687 30 gennajo. Nuovi tentativi d'Innocenzo XI + per abolire le franchigie. Viene insultato + dal marchese di Lavardino 296 + 1687 La casa di Savoja dura fatica, nel + diciassettesimo secolo, a mantenersi in + quello stato di grandezza cui era salita + nel sedicesimo 297 + 1600-1630 26 luglio. Fine del regno di Carlo Emmanuele I: + sua ambizione 298 + 1630-1637 7 ottobre. Regno di Vittorio Amedeo; suo + attaccamento alla Francia 299 + 1638-1675 12 giugno. Reggenza di Cristina; guerre civili, + e regno di Carlo Emmanuele II 300 + 1675-1700 Principj di Vittorio Amedeo II; sua abilità e + poca buona fede 300 + 1600-1609 7 febbrajo. Fine del regno di Ferdinando I + in Toscana; fondazione di Livorno 301 + 1609-1621 28 febbrajo. Regno di Cosimo II; suo genio + pella marina 302 + 1621-1670 Regno di Ferdinando II; dolcezza, debolezza + ed apatia del governo 303 + 1670-1700 Principj di Cosimo III; diffidenza, fasto e + bigotteria di questo principe 303 + 1592-1622 Marzo. Regno di Rannuccio I a Parma; + sua tirannide 304 + 1622-1646 12 settembre. Regno di Odoardo Farnese; sua + presunzione e suo governo 306 + 1646-1694 11 dicembre. Regno di Rannuccio II, diretto + da' suoi favoriti 307 + 1597-1628 11 dicembre. Regno di Cesare d'Este in Modena 309 + 1629 24 luglio. Alfonso III, suo figliuolo, si fa + cappuccino 309 + 1629-1658 14 ottobre. Regno e guerre di Francesco I + pegli Imperiali, poi pei Francesi 309 + 1658-1662 Regno di Alfonso IV 310 + 1662-1694 6 settembre. Regno di Francesco II 310 + 1600-1627 26 dicembre. Regni e dissolutezze di quattro + Gonzaga in Mantova 311 + 1627 Successione di Carlo Gonzaga, duca di Nevers. + Suo figliuolo sposa l'erede del Monferrato 311 + 1630 18 luglio. Sacco di Mantova, assediata + dagl'Imperiali. Calamità del Monferrato 313 + 1637-1665 15 settembre. Regno di Carlo II di Gonzaga 314 + 1665-1700 Regno, viltà e scostumatezza di Ferdinando + Carlo di Gonzaga 314 + 1574-1626 Regno di Francesco Maria della Rovere, + duca d'Urbino 315 + La repubblica di Lucca non presenta in questo + secolo nessun avvenimento 315 + 1626 Due fazioni in Genova; quella delle famiglie + inscritte e che governavano, e quella delle + famiglie escluse dal governo 316 + 1628 30 marzo. Congiura di Vachero contro + l'aristocrazia di Genova 318 + 1684 18 maggio. Bombardamento di Genova per ordine + di Luigi XIV 319 + 1600-1619 Vigore della repubblica di Venezia; sua guerra + cogli Uscochi, sudditi dell'Austria 320 + 1617 Alleanza de' Veneziani cogli Olandesi; i + Veneziani si avvicinano ai protestanti 321 + 1618 Congiura del marchese di Bedmar contro Venezia 322 + 1619-1637 I Veneziani sostengono i diritti de' Grigioni + nella Valtellina 322 + 1645 25 giugno. I Turchi attaccano Candia. + Guerra di 25 anni 323 + 1669 6 settembre. Capitolazione di Candia. + Pace coi Turchi 324 + 1684-1699 Seconda guerra coi Turchi; conquista della + Morea; vittorie di Francesco Morosini e di + Konigsmark; pace di Carlowitz 325 + + CAPITOLO CXXV. _Ultime rivoluzioni degli + antichi stati d'Italia, dopo l'apertura della + guerra della successione di Spagna fino + all'epoca della rivoluzione francese._ 1701-1789 327 + + Effetti della schiavitù dell'Italia sulla + letteratura e i talenti 327 + Le quattro guerre della prima metà del XVIII + secolo rendono una specie d'indipendenza + all'Italia 328 + Ma questa indipendenza non si può mantenere + quando lo spirito di vita è distrutto 329 + 1701-1713 Guerra della successione di Spagna 330 + 1713 11 aprile. Incremento che riceve la casa di + Savoja col trattato d'Utrecht 331 + 1717-1720 Guerra della quadruplice alleanza 332 + 1720 17 febbrajo. Pace colla Spagna. Successione + eventuale di Parma e di Toscana promessa + a don Carlo 333 + 1733-1735 Guerra dell'elezione di Polonia 334 + 1738 18 novembre. Trattato di Vienna. Indipendenza + del regno delle due Sicilie 335 + 1741-1748 Guerra della successione d'Austria 336 + 1748 18 ottobre. Trattato di Aquisgrana: ducato + di Parma dato ad un Borbone 337 + La Toscana promessa al duca di Lorena 338 + Debolezza e nullità dell'Italia ad onta di + quanto la pace di Aquisgrana aveva operato + pella sua indipendenza 339 + 1675-1730 Regno di Vittorio Amedeo II di Savoja 340 + 1703 Luglio. Lascia i Borboni per unirsi all'Austria 340 + 1706 7 settembre. I Francesi sono sconfitti presso + Torino dal principe Eugenio 342 + Riunione nel Monferrato al Piemonte; l'Austria + non cede il Vigevanasco 342 + 1714-1718 Vittorio Amedeo, re di Sicilia; le sue contese + col Clero 343 + 1718 18 ottobre. Consente al contraccambio della + Sicilia colla Sardegna 344 + 1720 Agosto. Vittorio Amedeo entra in possesso + della Sardegna 345 + 1720-1730 Attività e talenti di Vittorio Amedeo nella + sua amministrazione 345 + 1730 3 settembre. Abdicazione di Vittorio Amedeo + a favore di Carlo Emmanuele III 346 + 1731 28 settembre. Vittorio Amedeo è arrestato per + ordine di suo figlio 346 + 1735 3 ottobre. Carlo Emmanuele III acquista colla + pace Novara e Tortona 347 + 1742 1 febbrajo. Trattato d'alleanza della Savoja + coll'Austria pella difesa del Milanese 348 + 1743 13 settembre. Trattato di Worms tra i suddetti. + Piacenza promessa alla Savoja 349 + Nello stesso tempo Carlo Emmanuele tratta + colla casa di Borbone 349 + 1773 20 gennajo. Morte di Carlo Emmanuele III. + Vittorio Amedeo III gli succede 350 + 1701-1748 Smembramento successivo del ducato di Milano 351 + 1765 18 agosto-1790 Migliore amministrazione della + Lombardia sotto Giuseppe II 351 + 1708 5 luglio. Morte di Ferdinando Carlo di Gonzaga. + Il ducato di Mantova confiscato e riunito + alla Lombardia Austriaca 352 + 1746 15 agosto. Morte dell'ultimo Gonzaga di + Guastalla; suoi stati riuniti a quelli + di Parma 353 + 1694-1727 26 febbrajo. Regno di Francesco Farnese a Parma + e Piacenza 354 + 1714 16 settembre. Matrimonio d'Elisabetta, nipote + di Francesco, con Filippo V di Spagna 355 + 1720 17 febbrajo. Successione di Parma assicurata + ad un figlio d'Elisabetta in forza della + quadruplice alleanza 356 + 1727-1731 20 gennajo. Regno d'Antonio, ultimo de' Farnesi, + in Parma 357 + 1731 Enrichetta d'Este, vedova d'Antonio, dice di + essere incinta e resta a Parma fino a + settembre 358 + 1732 9 settembre. Don Carlo, figliuolo primogenito + d'Elisabetta Farnese, entra in Parma 359 + 1733 Don Carlo si dichiara maggiore nell'età di + diciott'anni, e prende il comando dell'armata + Spagnuola 359 + 1734 Febbrajo. Intraprende la conquista del regno + di Napoli, sotto la direzione del duca di + Montemar 360 + I due regni di Napoli e di Sicilia conquistati + da don Carlo 360 + 1736 3 maggio. Gli Austriaci entrano in Parma ed + in Piacenza, dopo che gli Spagnuoli ne hanno + portati via tutti gli effetti preziosi dei + Farnesi 361 + 1742 Don Filippo, secondo figlio d'Elisabetta + Farnese, pretende al retaggio di Parma 362 + 1745 Settembre. Don Filippo occupa Parma poi Milano 363 + 1718 18 ottobre. I ducati di Parma, Piacenza e + Guastalla assicurati a D. Filippo 364 + 1765 18 luglio. Morte di Filippo. Don Ferdinando + gli succede 365 + 1694-1737 26 ottobre. Regno di Rinaldo d'Este a Modena + e Reggio 365 + 1718 Rinaldo compra il piccolo ducato della + Mirandola, confiscato sull'ultimo dei Pichi 366 + 1737-1780 23 febbrajo. Regno di Francesco III; parte + che prende alla guerra della successione + d'Austria, come generale de' Francesi 366 + 1780-1796 Regno d'Ercole III. Riunione de' ducati di + Massa Carrara e Modena in conseguenza del + matrimonio di questo principe con Teresa Cibo 367 + Estinzione del maggior numero delle case + sovrane d'Italia 369 + 1771 14 ottobre. Ultima figlia della casa d'Este, + maritata con Ferdinando d'Austria 369 + 1670-1723 31 ottobre. Regno in Toscana di Cosimo III + de' Medici 370 + Matrimonj sterili di tre figliuoli di Cosimo, + e di suo fratello 370 + 1723-1737 9 luglio. Regno di Giovanni Gastone, ultimo + de' Medici 372 + 1737-1765 18 agosto. Regno in Toscana di Francesco II, + duca di Lorena e imperatore 373 + 1743 18 febbrajo. Morte della principessa Palatina, + sorella dell'ultimo gran duca Medici 373 + 1765-1790 20 febbrajo. Regno di Pietro Leopoldo in Toscana 374 + 1738-1759 10 agosto. Regno di don Carlo, Carlo VII e V + nelle due Sicilie 376 + Stato misero della famiglia di don Carlo, + che passa al trono di Spagna 377 + 1759-1799 Regno di Ferdinando IV a Napoli 378 + 1700-1721 19 marzo. Regno del papa Clemente XI + (Giovanni Francesco Albani) 379 + 1721-1724 7 marzo. Regno d'Innocenzo XIII + (Michel Angelo Conti) 379 + 1724-1730 21 febbrajo. Regno di Benedetto XIII + (Vincenzo Maria Orsini) 380 + 1730-1740 6 febbrajo. Regno di Clemente XII + (Lorenzo Corsini) 381 + 1735 Gli stati della Chiesa guastati dagli + Spagnuoli e gli Austriaci 382 + 1739 Ottobre. Repubblica di san Marino sorpresa + dal cardinale Alberoni, e riunita alla + santa sede; poi riposta in libertà da + Clemente XII 383 + 1740-1758 3 maggio. Regno di Benedetto XIV + (Prospero Lambertini) 384 + 1742-1748 Lo stato della Chiesa guastato durante la + guerra della successione d'Austria 385 + 1758-1769 3 febbrajo. Regno di Clemente XIII + (Carlo Rezzonico) 386 + 1769-1774 22 settembre. Regno di Clemente XIV + (Lorenzo Ganganelli) 387 + 1773 21 luglio. Clemente XIV sopprime l'ordine + dei Gesuiti 388 + 1775-1779 29 agosto. Regno di Pio VI 388 + Lavori infruttuosi di Pio VI nelle paludi + pontine 389 + 1700-1713 La repubblica di Venezia non prende alcuna + parte alla guerra della successione di + Spagna 390 + 1715-1718 La Morca conquistata sui Veneziani da Achmet III 391 + 1718 27 giugno. Tregua di Passarowitz, che regola + i confini di Venezia coi Turchi 392 + 1700-1789 La storia della repubblica di Lucca è nulla + in questo secolo 392 + 1713 La repubblica di Genova compra dall'imperatore + il marchesato di Finale 393 + 1730-1768 Guerre de' Genovesi colla Corsica ribellata, + che poi cedono alla Francia 394 + 1746 16 giugno. Sconfitta de' Borboni a Piacenza, + che espone Genova alle vendette degli + Austriaci 395 + 6 settembre. Capitolazione di Genova al + marchese Botta, generale austriaco 396 + Gli Austriaci violano la capitolazione, e + riducono Genova alla disperazione 396 + 5 dicembre. Sommossa del popolo genovese che + discaccia gli Austriaci dalla città 397 + 10 dicembre. Gli Austriaci ripassano la + Bocchetta, e si ritirano in Lombardia 399 + 1748 18 ottobre. La repubblica di Genova compresa + nel trattato d'Aquisgrana 400 + La sommossa di Genova è il solo avvenimento + veramente istorico di questo secolo 400 + 1748 La nazione italiana, straniera ai suoi + monarchi, non prendeva nessuno interesse + alla loro politica 401 + Distruggendo le forze morali di una nazione, + si distrugge la nazione medesima 402 + L'Italia, alla guerra della rivoluzione, non + ha avuto nè la volontà nè la forza di + difendere la sua indipendenza 403 + + CAPITOLO CXXVI. _Intorno alla libertà + degl'Italiani nei tempi delle loro repubbliche._ 404 + + Paragonando l'Italia quale era nel + quindicesimo secolo all'Italia quale + diventò nel diciottesimo secolo, si + conosce la grande influenza della + sua libertà 404 + Grandezza dei templi esistenti, e miseria + dei fedeli che ora vi si raccolgono 405 + Frequenza e magnificenza delle città che + cadono in rovina 405 + Rinnovamento di un dotto metodo di + coltivazione, a quell'epoca in cui da + per tutto i paesani erano schiavi 406 + Immenso capitale impiegato nello scavamento + dei canali della Lombardia, e nell'assodamento + a foggia di terrapieni del suolo della + Toscana 407 + L'Italia è la terra dei morti; l'attuale + generazione non avrebbe potuto far nulla + di ciò ch'ella possiede 408 + La libertà che diede tanta vita all'Italia, + non era quella che oggi cerchiamo 409 + L'antica libertà era una partecipazione alla + sovranità ; la moderna è una protezione della + felicità e dell'indipendenza; quella è attiva, + questa passiva 409 + Gl'Italiani chiamavano libero qualunque governo + repubblicano 410 + Nelle oligarchie le sole famiglie proprietarie + della sovranità godevano della libertà attiva; + la libertà passiva non esisteva per nessuno 411 + Il mantenimento della schiavitù presso gli + antichi, aveali impediti di ricercare nella + dignità dell'uomo l'origine della libertà 412 + L'abolizione della domestica schiavitù fece + le repubbliche italiane di molto superiori + a quelle dell'antichità . In qual modo questa + si effettuò 413 + Al tempo dell'impero romano, intere campagne + quasi deserte erano coltivate da mandre di + schiavi 414 + La maggior parte degli schiavi delle campagne + furono rapiti dai Barbari 415 + I Barbari, stabilendosi in Italia, costrinsero + gli uomini liberi a lavorare. Invenzione + della coltura a metà frutto a favor loro 416 + Danno bentosto la libertà ai loro schiavi, + perchè il lavoro del libero agricoltore rende + loro assai maggior profitto che non quello + dei servi 417 + La legge non abolisce la schiavitù, e i papi + spesso la rinnovarono; ma l'interesse + personale l'ha sempre distrutta 418 + Il fanatismo religioso ha solo conservato i + resti della schiavitù 419 + I filosofi hanno fondato le teorie moderne + della libertà sull'abolizione della schiavitù + e la conservazione della monarchia 420 + La libertà degli antichi essendo un diritto, + non si esaminava se fosse necessaria alla + felicità 421 + I moderni hanno esaminato in che modo dalla + libertà dipenda anche la felicità ; perchè, + secondo loro, tutti gli uomini hanno diritto + ad uno stato di vita felice 422 + Se il governo non protegge cotesta felicità + nelle persone, nell'onore, nelle proprietà , + nei sentimenti morali di ciascun individuo, + qualunque sia l'origine di cotale governo + desso è tirannico 422 + Il governo deve proteggere ciascun individuo + contro gli altri, non contro sè medesimo; + e perciò l'azione del governo non si deve + estendere nè sui pensieri, nè sulla coscienza 423 + È un violare la libertà il perseguitare quelle + colpe, le quali non si possono castigare + senza un'inquisizione peggiore pella società + che non la colpa medesima 423 + La libertà della stampa, della pubblica difesa + delle proprie opinioni, della petizione, + sono le guarenzie politiche di questa + libertà passiva 424 + La libertà dei moderni non era guarentita + nelle repubbliche italiane 425 + La processura criminale vi era viziata dai + medesimi difetti che negli stati dispotici 425 + Divisione dei poteri esecutivi e giudiziarj + spesso non conosciuta 426 + Insufficienti precauzioni per guarentire + l'imparzialità dei giudici 427 + Istruzione secreta, tortura e supplizj atroci 428 + Sentenze pronunziate dalle _balìe_ con + rivoluzionaria autorità 429 + Gl'Italiani permettevano al governo di + giudicare le opinioni e i pensieri 429 + L'eresia, la magia, il malcontento, sottomessi + alla giurisdizione dei tribunali 430 + La persecuzione della bestemmia fu cagione + di processure vessatorie e quasi sempre + ingiuste 431 + Altri delitti di semplici parole castigati + con eccessiva severità 432 + Processi pella conservazione dei costumi + spesse volte più scandalosi dello stesso + disordine 432 + La libertà della stampa incognita alle + repubbliche italiane 434 + Il diritto di petizione similmente incognito 434 + La libertà di sostenere le proprie opinioni + nei consiglj non era neppure protetta 435 + La minorità legava la maggiorità con una + muta opposizione 436 + L'adesione della minorità spesso ottenuta + colla violenza 438 + In che cosa consistesse la libertà delle + repubbliche italiane 439 + Gl'Italiani non erano liberi come governati + ma come governanti 440 + Presso di loro ogni autorità esercitata sul + popolo emanava dal popolo 441 + Dopo un determinato tempo, l'autorità dei + mandatarj del popolo ritornava al popolo; + nessuno de' suoi mandati non era irrevocabile 442 + Eccezione; il doge di Venezia 443 + Altre eccezioni; le famiglie che s'innalzavano + alla tirannide 444 + L'esistenza di poteri irrevocabili in una + repubblica implica contraddizione 445 + Ogni depositario dell'autorità pubblica era + risponsabile verso il popolo 446 + Nelle repubbliche, la risponsabilità non + viene esercitata sui magistrati che quando + escono di carica 447 + Questo inconveniente è nullo, quando le cariche + durano breve tempo 447 + _Divieto_, riposo cui erano tenuti i + magistrati che uscivano di carica 448 + _Sindicato_, inquisizione giuridica e + necessaria sulla amministrazione di alcuni + magistrati allo spirare delle loro funzioni 448 + Superiorità delle costituzioni delle + repubbliche italiane su quelle delle altre + repubbliche antiche 449 + La risponsabilità assicurata colla simultanea + amovibilità di tutti i consiglj 450 + La prosperità nazionale era dipendente dalla + risponsabilità dei magistrati, dalla dignità + dei cittadini e dall'emulazione di tutte + le classi 451 + Il timore della risponsabilità pone freno al + potere giudiziario 452 + I magistrati temevano coloro che sarebbero + per succeder loro negl'impieghi 453 + Quegli che avea fatto la legge ritornava ad + essere semplice cittadino, e un altro era + incaricato di farla eseguire 454 + La libertà italiana assai più contribuiva + alla virtù che alla felicità dei cittadini 455 + Emulazione generale eccitata nel popolo + dall'aspettazione degl'impieghi 455 + È giusto di avere in considerazione il + divertimento di una nazione, poich'esso + fa parte della sua felicità ; desso era + costante e nobile 456 + Perfezionamento dell'uomo; scopo principale + del governo 457 + Insaziabile avidità d'imparare, che allora + caratterizzava i Fiorentini 458 + Censura esercitata dalla pubblica opinione + sulla condotta di ciascuno 459 + La libertà e la filosofia degli antichi + avevano per iscopo la virtù; la libertà + e la filosofia de' moderni ha per iscopo + la felicità 460 + È dovere del legislatore di conciliare le + due libertà , e sostenere l'una coll'altra 461 + + CAPITOLO CXXVII. _Quali sono le cause + che mutarono il carattere degl'Italiani dopo + essere state ridotte in servitù le loro repubbliche._ 463 + + Egli è un errore comune lo attribuire + agl'Italiani di una volta il carattere + degl'Italiani d'oggi 463 + I vizj delle pubbliche instituzioni d'Italia + fanno l'apologia degl'Italiani 464 + La religione, l'educazione, la legislazione, + e il punto d'onore hanno, ciascuna per la + sua parte, contribuito ad alterare il + carattere nazionale 465 + La religione, fra tutte le forze morali, è + quella che può operare il maggior bene e + il maggior male 465 + La religione cattolica non ha la medesima + influenza nel mezzogiorno come nel nord, + nè ugualmente dopo come prima del concilio + tridentino 466 + Rivoluzione che comincia nello spirito della + Chiesa col pontificato di Paolo IV 467 + Spaventati dalla riforma, i papi abbandonano + la causa dei popoli per quella dei re 468 + La riformazione ha corretti i costumi e + riscaldato lo zelo, ma anche aumentato il + potere del clero cattolico 469 + La Chiesa, coll'impadronirsi della morale, + ha sostituito lo studio dei casisti a quello + della nostra propria coscienza 470 + I casisti hanno fatta la morale estranea al + cuore ed alla ragione 471 + Il salutare orrore che debbe inspirare il + delitto fu considerevolmente diminuito + da una erronea classificazione dei peccati 471 + La dottrina della penitenza e dell'assoluzione + riduce il dovere costante della vita di ogni + buon cristiano ad un conto da regolarsi + all'articolo di morte 472 + In Italia il castigo dei condannati li fa + sempre parere martirj agli occhi del popolo 474 + Il concilio tridentino corregge, ma non + distrugge il traffico delle indulgenze 474 + Le indulgenze gratuite non sono meno fatali + alla morale 475 + Il caso e non la virtù decise della sorte + eterna dell'anima del moribondo, secondo + che egli potè o no confessarsi ed essere + assolto 476 + I comandamenti della Chiesa furono posti + invece di quelli di Dio e della coscienza 477 + Quanto più l'uomo divoto è regolare nelle sue + pratiche di pietà , tanto più si crede + dispensato dall'esercitare la virtù 478 + L'interesse sacerdotale ha corrotto tutte le + virtù ch'egli ha sottomesse alla legislazione + dei casisti 478 + Lo studio filosofico della morale è severamente + interdetto 478 + La religione ha insegnato in Italia ad + ingannare la propria coscienza, e non ad + ubbidirle 479 + EDUCAZIONE: sua influenza intimamente + legata a quella della religione 481 + Al sedicesimo secolo, l'educazione viene + tolta ai filologhi indipendenti, ed è + confidata ai monaci 482 + Emulazione e attività dello spirito dei + primi; servile docilità dei secondi 483 + I frati escludono dalle scuole ogni contenzione + di spirito 484 + Lo studio dell'antichità è continuato nelle + scuole, ma separato da ogni sentimento e da + ogni riflessione 485 + Tra le mani dei frati lo studio dell'antichità + diventa una scienza di fatti e d'autorità 486 + Inerzia assoluta dello spirito; risultato di + questa educazione 487 + Le tautologie dell'orazioni sono un esercizio + di distrazione se non lo sono d'ipocrisia 488 + La memoria sola chiamata alle lezioni, + s'incarica con ripugnanza della soma + impostale 488 + L'ubbidienza e la disciplina monastica + impediscono lo scolaro fin nelle sue + ricreazioni 489 + Disgrazia di una nazione educata a questo modo 490 + LEGISLAZIONE: essa è tutta quanta + basata, come la religione e l'educazione, + sopra un'ubbidienza cieca ed implicita 492 + Il potere dei principi è assoluto; le leggi, + la giustizia, i privilegj gli sono sottomessi 493 + La legge emana dalla volontà del principe + senza discussione, nè deliberazione pubblica 494 + L'istruzione pubblica dei processi è grande + scuola di morale pel popolo 496 + In Italia, ove dessa instruzione è secreta, + rende odiosa la giustizia 496 + In Italia tutti i ministri della giustizia + sono dichiarati infami 497 + Il loro capo, quantunque infame siccome loro, + ha in mano tutta l'autorità d'un magistrato 497 + Tutto il pubblico è legato col malfattore + contro la giustizia 498 + Il giudizio delle cause lasciato ad un giudice + solo; il che libera i magistrati dal più + salutare freno, quale quello di far palesi + tutti i loro motivi 499 + Frequenza dei processi economici, nei quali + il prevenuto non conosce l'accusa, e non è + ammesso a difendersi 500 + La cattiva giustizia d'Italia suggerisce ad + ognuno abitudini di dissimulazione, di + adulazione e di bassezza 501 + Abitudini di ferocia inspirate al popolo + dallo spettacolo della tortura 503 + Influenza morale della legislazione civile, + che si estende su tutti i cittadini 504 + L'ordine di successione fu cangiato alla + caduta della libertà , coll'instituzione + delle sostituzioni perpetue e dei favori + accordati alle primogeniture 504 + La madre e i fratelli fatti dipendenti dei + figliuoli maggiori, il che sovverte tutti + i sentimenti di natura 506 + I figliuoli minori condannati all'ozio e + alla bassezza, perchè ridotti alla sola + pensione alimentaria 506 + Il ricorso alla grazia nelle cause civili + guasta ogni nazionale abitudine di giustizia 507 + Infinita moltiplicazione dei processi, che + toglie qualunque vergogna al carattere di + litigioso 508 + IL PUNTO D'ONORE; complemento delle + instituzioni nazionali 510 + Il punto d'onore confondendosi nelle + repubbliche coll'opinione pubblica, vi si + fa appena rimarcare 510 + I Castigliani ricevettero dagli Arabi e + portarono in Italia un punto d'onore di + un carattere diverso 511 + Tre principj fondamentali del punto d'onore + arabo e castigliano 512 + 1.º Delicatezza esagerata sul punto della + castità delle donne, la quale toglie loro + quell'onesta libertà di cui avevano goduto + nelle repubbliche 512 + Induce a porre in non cale la morale + educazione, che sola può dare alle donne + armi da difendersi 513 + Cotale punto d'onore abbandonato alla fine + del XVII secolo, senza sostituirglisi niuna + altra guarenzia della virtù delle donne 514 + Lo sposo è costretto di distruggere + l'educazione monastica di sua moglie 514 + Lo sregolamento delle donne italiane è opera + delle instituzioni sociali 515 + 2.º Delicatezza esagerata sul punto del + valore negli uomini. Le repubbliche italiane + erano state viziate dall'opposto difetto 515 + Le guerre del sedicesimo secolo richiamano + gl'Italiani a pigliare le armi, e destano + nel loro cuore il punto d'onore castigliano 516 + Decadimento della milizia italiana nel XVII + secolo; la nobiltà ricade nella mollezza + e nel riposo 517 + Nel XVIII secolo gl'Italiani confessano + senza arrossire il loro difetto di coraggio 518 + 3.º Necessità imposta all'uomo d'onore di + vendicare l'offesa ricevuta 518 + Le nazioni del nord si battono per difendere + il loro onore, non per vendicarsi 519 + I Mori, i Castigliani e poi gl'Italiani + vollero mostrare, non già valore, ma forza + d'animo e odio implacabile 520 + Il veleno e il ferro adoperati per soddisfare + l'onore oltraggiato 521 + Questo barbaro punto d'onore è abbandonato + ne' presenti tempi, ma ha lasciato una + fatale indulgenza pella perfidia 522 + Indulgenza che meritano i vizj degl'Italiani, + perchè sono opera de' loro padroni 523 + Virtù ingenite che sono rimaste agl'Italiani 524 + Gl'Italiani non hanno perduto il seme delle + grandi cose 525 + +FINE DELLA TAVOLA. + + + + + +Nota del Trascrittore + +Ortografia e punteggiatura originali sono state mantenute, così come le +grafie alternative (Sabbionetta/Sabionetta, pressocchè/pressochè e +simili), correggendo senza annotazione minimi errori tipografici. + + + + + +End of the Project Gutenberg EBook of Storia delle repubbliche italiane dei +secoli di mezzo, v. 16 (of 16), by J. C. L. Simondo Sismondi + +*** END OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK STORIA DELLE REPUBBLICHE *** + +***** This file should be named 44365-0.txt or 44365-0.zip ***** +This and all associated files of various formats will be found in: + http://www.gutenberg.org/4/4/3/6/44365/ + +Produced by Claudio Paganelli, Carlo Traverso, Barbara +Magni and the Online Distributed Proofreading Team at +http://www.pgdp.net (This file was produced from images +generously made available by The Internet Archive) + + +Updated editions will replace the previous one--the old editions +will be renamed. + +Creating the works from public domain print editions means that no +one owns a United States copyright in these works, so the Foundation +(and you!) can copy and distribute it in the United States without +permission and without paying copyright royalties. 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You may copy it, give it away or +re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included +with this eBook or online at www.gutenberg.org + + +Title: Storia delle repubbliche italiane dei secoli di mezzo, v. 16 (of 16) + +Author: J. C. L. Simondo Sismondi + +Release Date: December 5, 2013 [EBook #44365] + +Language: Italian + +Character set encoding: ISO-8859-1 + +*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK STORIA DELLE REPUBBLICHE *** + + + + +Produced by Claudio Paganelli, Carlo Traverso, Barbara +Magni and the Online Distributed Proofreading Team at +http://www.pgdp.net (This file was produced from images +generously made available by The Internet Archive) + + + + + + + STORIA DELLE + REPUBBLICHE ITALIANE + DEI + SECOLI DI MEZZO + + + DI + J. C. L. SIMONDO SISMONDI + + DELLE ACCADEMIE ITALIANA, DI WILNA, DI CAGLIARI, + DEI GEORGOFILI, DI GINEVRA EC. + + _Traduzione dal francese._ + + + _TOMO XVI._ + + + + ITALIA + 1819. + + + + +STORIA DELLE REPUBBLICHE ITALIANE + + + + +CAPITOLO CXXI. + + _Apparecchj de' Fiorentini per difendere la loro libertà; sono + assediati dal principe d'Orange. Imprese nello stato fiorentino + di Francesco Ferrucci, commissario generale; viene a battaglia + col principe d'Orange, e nella mischia periscono ambidue; + capitolazione di Firenze._ + +1529 = 1530. + + +Mentre che tutti gli altri stati d'Italia, traditi dai loro capi, +saccheggiati dagli stranieri, spossati da lunga guerra, divisi da una +mal intesa politica, e venduti dai loro alleati, si andavano, senza +resistenza, assoggettando al giogo che loro dava Carlo V, la repubblica +di Firenze apparecchiavasi, sebbene sola, a cadere coraggiosamente in +nobile olocausto, piuttosto che rinunciare all'antica sua libertà. +Depositaria di tutto lo splendore, di tutte le virtù, di tutto il sapere +di quelle repubbliche de' secoli di mezzo, tra le quali si era +innalzata, e le quali tutte aveva superate in fama, in potenza, in +ricchezze, dessa pareva ricuperare le antiche forze colla ricordanza +della passata gloria; e se più non aveva speranza, se la sua resistenza +non poteva essere coronata da felice avvenimento, non perciò si credeva +meno obbligata a difendersi per l'onore delle sue rimembranze. + +Firenze non era mai stata repubblica militare; ed anche in que' tempi, +in cui, tenendo il primo posto tra le potenze d'Italia, poneva argine +alla potenza dei duchi di Milano, dei re di Napoli e degl'imperatori, +non aveva nella sua armata quasi verun cittadino. Quegli stessi uomini, +che, in mezzo alle più terribili sciagure, mostravano ne' consiglj una +costanza, una fermezza invincibile, non sapevano esporsi a personali +pericoli; ma quando un'estrema ruina venne a minacciare la loro patria, +gli stessi Fiorentini impugnarono le armi. Abbandonati dalla Francia, +minacciati da tutte le forze della Chiesa, dell'impero e dei regni di +Spagna e di Napoli, sentirono di non potere in altro confidare che nel +proprio valore. Senza trascurare veruno de' mezzi che poteva tuttavia +attaccare alla loro causa, in qualità di condottieri, i piccoli principi +loro vicini, previdero che potevano essere da costoro abbandonati +nell'istante del bisogno; e si fecero a reggimentare ed addestrare la +milizia nazionale, che sola non poteva venir meno. E sebbene lo spirito +di parte abbia potuto presiedere allo stabilimento dei varj corpi di +questa milizia, uno stesso zelo militare e patriotico animava tutto il +popolo, e lo fece capace di un'eroica resistenza. + +Il popolo fiorentino, prendendo successivamente le armi, aveva formato +tre diversi corpi; il primo, che si era raccolto in dicembre del 1527 +per la guardia pel pubblico palazzo e del gonfaloniere, era composto di +trecento giovani quasi tutti appartenenti a nobili famiglie. Ma perchè +l'amore di libertà era tra questi giovani più vivo, che non tra i +vecchi, così erano essi ancora più proclivi alla diffidenza. Gli estremi +riguardi di Niccolò Capponi verso i Medici li teneva inquieti; avevano +di già concepito qualche sospetto intorno alla segreta di lui +corrispondenza con papa Clemente VII, e si risguardavano meno destinati +a fargli la guardia, che a custodire il palazzo pubblico contro di +lui[1]. + + [1] _Ben. Varchi, l. V, p. 49. -- Bern. Segni, l. II, p. 34._ + +Ma con una vista affatto diversa erasi formata la guardia nazionale de' +cittadini fiorentini, dietro un ordine del gran consiglio del 6 novembre +del 1528. Doveva questa essere composta di sedici compagnie, cadauna di +dugento cinquant'uomini, sotto il comando dei sedici gonfalonieri di +quartiere, i quali formavano il collegio della signoria; pure non si +trovarono sui ruoli che mille settecento archibugieri, mille armati di +picca, e trecento alabardieri, ossiano soldati armati di alabarde e di +spade a due mani, in tutto tre mila uomini, dell'età dai diciotto ai +trentasei anni, ed appartenenti a padri ammessi a prendere posto nel +gran consiglio. La signoria accordò ad ogni compagnia, in principio del +1529, il diritto di nominare il proprio capitano, ed affidò +l'addestramento di questo corpo a varj distinti ufficiali, che avevano +militato nelle bande nere. Questo corpo in breve superò la migliore +truppa di linea[2]. + + [2] _Ben. Varchi, l. VIII, p. 224. -- Bern. Segni, l. II, p. 38._ + +Per ultimo il terzo corpo era formato delle milizie del territorio +fiorentino, che chiamavansi tuttavia _le bande dell'ordinanza_. Questa +milizia, arrolata sotto il gonfaloniere Pietro Soderini dietro i +consiglj datigli dal Macchiavelli, era stata dai Medici licenziata e +disarmata, e di nuovo ragunata nel 1527. Nella prima revista si era +trovata non minore di dieci mila uomini; era formata dal fiore dei +contadini dell'età dai diciotto ai trentasei anni, che ogni mese +venivano addestrati a tirare coll'archibugio, e ricevevano un tenue +pagamento anche quando non erano forzati ad abbandonare le proprie case: +eransi fatte venire per loro dalla Germania armi d'ogni qualità, ed +erano essi stati divisi in trenta battaglioni, secondo le province cui +appartenevano. I sedici battaglioni della destra riva dell'Arno erano +stati, in giugno del 1528, posti sotto gli ordini di Babbone di +Bersighella, nipote di quel Naldo di Val di Lamone, che primo d'ogni +altro aveva illustrata la fanteria italiana nella battaglia di +Agnadello; i quattordici battaglioni della sinistra erano stati affidati +a Francesco del Monte. E questi due capitani avevano seco condotti +cadauno cinquecento uomini di truppe di linea, per esercitare la +milizia[3]. + + [3] _Ben. Varchi, l. VI, p. 134. -- Bern. Segni, l. I, p. 17._ + +In sul finire del 1528 i Fiorentini scelsero per capitano generale dei +loro uomini d'armi don Ercole d'Este, figlio del duca Alfonso di +Ferrara, il quale era in allora tornato dalla Francia, dove aveva +sposata madama Renata, figlia di Luigi XII e cognata di Francesco I. +Pareva impossibile che questi l'abbandonasse, ed i Fiorentini credevano +attaccarsi più fortemente alla casa di Francia, scegliendo un generale +che le apparteneva così da vicino; e di ciò gli aveva assicurati il +Visconte di Turenna, ambasciatore del re presso la repubblica. +Dall'altro canto mantenevasi un odio ereditario fino dai tempi di Leon X +tra la casa d'Este ed i Medici, ed Alfonso, minacciato su tutti i punti +dei suoi stati da Clemente VII, pareva dovere essere il più fedele +alleato della repubblica contro un nemico ad ambidue egualmente +formidabile[4]. + + [4] _Ben. Varchi Stor. Fior., l. VII, p. 194, 200. -- Jac. Nardi, l. + VIII, p. 349. -- Bern. Segni, l. II, p. 51._ + +Le fortificazioni cominciatesi in Firenze nel 1521, per ordine del +cardinale Giulio de' Medici, prima di avere il papato, non erano ancora +ultimate. Non potevansi condurre a termine senza distruggere o +danneggiare i poderi di alcuni cittadini, e la magistratura dei nove +della milizia fu incaricata, in principio d'aprile del 1529, di fare +stimare tutti que' terreni, dandone credito ai proprietarj sul libro del +_Monte_ coll'interesse del cinque per cento. In pari tempo Michel Angelo +Bonarruoti venne creato direttore generale delle fortificazioni della +città[5]. + + [5] _Ben. Varchi, l. VIII, p. 234. -- Jac. Nardi, l. VIII, p. 349. -- + Bern. Segni, l. III, p. 75._ + +A misura che il pericolo si andava avvicinando, i dieci della guerra +facevano nuovi sforzi per accrescere le difese della repubblica. Siccome +avevasi opinione che le province d'Arezzo e di Cortona somministrassero +i migliori soldati di Toscana, i Fiorentini vi mandarono Raffaele +Girolami, loro quartier mastro generale, ed otto capitani, che tutti +avevano militato nelle bande nere, con ordine di levarvi cinque mila +fanti. Presero nello stesso tempo al loro soldo, in maggio del 1529, +Malatesta Baglioni, signore di Perugia, dandogli il titolo di +governatore generale, con mille fanti. Il Baglioni era figliuolo di quel +Gio. Paolo, che Leon X aveva fatto tanto ingiustamente morire; e perciò +egli desiderava di vendicarsi del Medici, egli doveva temere l'ambizione +del papa, ed occupava a Perugia un'importante situazione per chiudere la +strada della Toscana ad un'armata che venisse da Napoli e da Roma. Molti +altri distinti capitani, quali erano Stefano Colonna, Mario Orsini e +Giorgio Santa Croce, presero servigio dai Fiorentini; questi per altro +eran forzati ad accarezzare l'orgoglio di tutti questi piccoli principi, +che, non avendo verun grado in un'armata di già stabilita, non volevano +riconoscere altra superiorità che quella dei sovrani. Era appunto per +questo motivo che nè l'incapacità di Ercole d'Este, nè la più volte +sperimentata malvagia fede di Malatesta Baglioni, non avevano ritratti i +Fiorentini dal porre gli occhi sopra di loro per il comando. Si +sarebbero potuti preferire migliori capitani; ma gli altri ufficiali non +avrebbero voluto esser loro subordinati[6]. + + [6] _Ben. Varchi, l. VIII, p. 234. -- Bern. Segni, l. II, p. 56. -- + Jac. Nardi, l. VIII, p. 349. -- Lett. de' Princ., t. II, f. 172 e + seg._ + +Mentre che la repubblica si premuniva con attività contro i pericoli +onde era da ogni banda minacciata, fu atterrita dalla scoperta di cosa +che a bella prima parve una congiura del suo primo magistrato. Il +gonfaloniere, Niccolò Capponi, confidava assai meno in tutti i mezzi di +difesa che riunivano i dieci della guerra, che nelle negoziazioni che +potevano disarmare la collera del papa. Egli stesso di moderato +carattere, e nulla avendo sofferto sotto il governo de' Medici, +apparteneva ad una famiglia, che aveva saputo conservare una tal quale +neutralità nelle dissensioni della sua patria. Suo padre Piero, ed i +suoi antenati Neri e Gino, non si erano trovati arrolati nè sotto le +insegne degli Albizzi, nè sotto quelle de' Medici, ed in tempo di quelle +amministrazioni avevano saputo rendere eminenti servigj allo stato. +Dacchè il Capponi era gonfaloniere, erasi studiato di calmare il furore +del popolo, di difendere i partigiani de' Medici, ed in pari tempo di +addolcire il risentimento del papa con esteriori dimostrazioni di +rispetto. Egli non aveva trovate le medesime disposizioni in coloro che +i suffragj del popolo ponevano con lui alla testa dello stato; ma aveva +seguita l'usanza praticata dai Medici, e prima di loro dagli Albizzi, di +chiamare alle deliberazioni i cittadini che, senza essere rivestiti di +veruna autorità, avevano acquistata una lunga abitudine de' pubblici +affari. A queste consulte, che a Firenze avevano il nome di _pratica_, +il Capponi chiamava moltissimi cittadini, conosciuti pel loro +attaccamento ai Medici, tra i quali egli trovava sempre chi +spalleggiasse le misure di conciliazione ch'egli andava proponendo[7]. + + [7] _Jac. Nardi, l. VIII, p. 342-345. -- Stor. di Gio. Cambi, t. + XXIII, p. 40._ + +I consiglieri nominati dal popolo, ed in possesso della confidenza +pubblica, lagnavansi acerbamente perchè le deliberazioni, invece di +decidersi coi loro suffragj, dipendessero da quelli di persone senza +missione, che il gonfaloniere chiamava a votare con loro, e non pochi +dei quali, come Francesco Guicciardini, Francesco Vettori e Matteo +Strozzi, si erano renduti così sospetti pel loro attaccamento ai Medici, +che il popolo non aveva voluto affidar loro veruna incumbenza. Perciò +una legge regolò la _pratica_, che doveva tener luogo di consiglio ai +dieci della guerra; questa legge la formò dei dieci magistrati che +uscivano in allora di carica, e di venti aggiunti scelti dal grande +consiglio ogni sei mesi, cinque per cadaun quartiere della città. Il +gonfaloniere, privato da questa legge del suo consiglio abituale, non +per questo rinunciò a lasciarsi dirigere dai soli uomini di stato che si +fossero guadagnati la sua confidenza, e d'allora in poi li tenne quasi +sempre ne' suoi appartamenti per consultarli in ogni occorrenza[8]. + + [8] _Fil. de' Nerli, l. IX, p. 186. -- Bern. Segni, l. I, p. 18, l. + II, p. 51._ + +Questi suoi privati consiglieri lo avevano incoraggiato a tener viva una +segreta corrispondenza con Clemente VII, per cercare di calmare la di +lui collera; questa corrispondenza aveva cominciato ne' tempi in cui +Lautrec assediava Napoli. Temeva questo generale che l'irritamento di +Clemente VII contro i Fiorentini non lo consigliasse a porsi tra le +braccia dell'imperatore, ed aveva egli medesimo eccitato il gonfaloniere +a mostrare dei riguardi verso il papa, ed a dargli delle speranze[9]. +Dopo la sconfitta di Lautrec, il Capponi aveva continuato a carteggiare +con Jacopo Salviati, che dopo la ritirata dalla corte pontificia di G. +M. Chiberti, era diventato il principale segretario di Clemente VII[10]. +Certo Jachinotto Serragli era il segreto mezzano di tale corrispondenza, +che il gonfaloniere teneva nascosta alla signoria. Una lettera, caduta +di seno al Capponi, fu raccolta il 16 aprile del 1529 nella stessa sala +dei priori da Jacopo Gherardi, priore egli stesso, e forse quegli che di +già nudriva i più gagliardi sospetti contro il gonfaloniere. La lettera +rendeva conto in ristretto di un abboccamento avuto tra il Serragli, che +la scriveva, e Jacopo Salviati; dessa annunciava che il papa, sotto +certe condizioni, acconsentirebbe a mantenere la libertà fiorentina; ma +chiedeva al gonfaloniere di spedire segretamente a Roma suo figliuolo, +per intendersi intorno a ciò che non potevasi convenientemente affidare +ad uno scritto[11]. + + [9] _Bern. Segni, l. I, p. 27._ + + [10] _Lettere de' Principi._ Varie lettere di Jacopo Salviati + scritte in principio del 1529, _t. II, f. 154 e seg._ + + [11] _Ben. Varchi, l. VIII, p. 243. -- Bern. Segni, l. II, p. 59. -- + P. Jovii, l. XXVII, p. 86. -- Jac. Nardi, l. VIII, p. 343. -- Gio. + Cambi, t. XXIII, p. 41. -- Fil. de' Nerli, l. VIII, p. 179._ + +Questa lettera, comunicata dal Gherardi ai più violenti avversarj del +gonfaloniere, fu da loro risguardata come una manifesta prova di +tradimento: venne denunciata alla signoria, che per l'indomani convocò +il consiglio degli ottanta, proponendogli che fosse deposto e tratto in +giudizio il gonfaloniere. Niccolò Capponi, atterrito dalla violenza dei +suoi nemici, invece di giustificare la propria condotta, si limitò a +dichiarare con estrema perturbazione, che suo figlio non era in verun +modo colpevole, non avendo pure contezza di quest'affare. Con ciò veniva +quasi a confessarsi egli stesso delinquente; onde fu deposto nel +medesimo giorno, e nel susseguente il grande consiglio nominò suo +successore Francesco, figlio di Niccolò Carducci, che doveva occupare +tale carica fino alla fine dell'anno[12]. + + [12] _Ben. Varchi, l. VIII, p. 244. -- Jac. Nardi, l. VIII, p. 344. -- + Gio. Cambi, p. 43. -- Comment. del Nerli, l. VIII, p. 180. -- Bern. + Segni, l. II, p. 60. -- P. Jovii, l. XXVII, p. 86._ + +Questa deposizione e la nuova elezione eransi fatte con una +precipitazione e violenza proporzionate al turbamento ed alla timidità +mostrata dal Capponi nella propria difesa, ed all'accanimento di coloro +tra i suoi nemici che speravano di rimpiazzarlo. Tosto che fu nominato +il di lui successore, e che i di lui invidiosi nemici perdettero la +speranza d'avere le sue spoglie, il loro furore si calmò, ed egli +medesimo ricuperò quella tranquillità e presenza di spirito che si +conveniva al suo stato. Tratto innanzi alla signoria giustificò con +nobile fermezza le sue intenzioni e la sua condotta; sostenne d'avere +fatto per la repubblica precisamente quello che far doveva, e la sola +cosa che potesse salvarla. Di già più non eravi alcuno cui fosse ancora +sospetta la di lui buona fede; coloro ch'erano a parte delle di lui +segrete negoziazioni, e coloro, che senza averne contezza, interamente +si affidavano alla di lui lealtà, lo difendevano caldamente, di modo che +venne onoratamente assolto dal giudizio; ed il popolo, per compensare la +fattagli ingiuria, lo ricondusse con pompa alla di lui casa[13]. + + [13] _Ben. Varchi, l. VIII, p. 251, 271. -- Bern. Segni, l. II, p. + 61-67. -- Comment. di Fil. de' Nerli, l. VIII, p. 182. -- Jac. Nardi, + l. VIII, p. 344. -- P. Jovii, l. XXVII, p. 89._ + +Appena aveva il nuovo gonfaloniere preso possesso del suo impiego, +quando la repubblica ricevette una dopo l'altra le più sconfortanti +notizie. Alla sconfitta di San-Paolo, alla di lui prigionia, alla +dispersione di tutta l'armata francese, tennero subito dietro gli avvisi +del trattato di Barcellona, nel quale Carlo V abbandonava i Fiorentini +alle vendette del papa, e prometteva di rimettere nella loro città la +tirannia della casa dei Medici. Pochi giorni dopo si ebbe notizia del +trattato di Cambrai, col quale Francesco I, ad onta dei più solenni +trattati, escludeva i Fiorentini dalla pace generale, e si obbligava a +non dar loro protezione. Si seppe nello stesso tempo essere Carlo V +sbarcato a Genova con un'armata spagnuola, e scendere in Italia +un'armata tedesca per raggiugnerlo. Questi replicati colpi erano fatti +per atterrire il più saldo coraggio; e tanto più grande era lo spavento +sparso in Firenze, in quanto che i preti ed i monaci, ravvivando la +setta del Savonarola, e secondando con tutte le forze loro il governo +popolare, avevano accertato, come cosa loro palesata per divina +rivelazione, che quest'anno l'imperatore non sarebbe venuto in Italia. +Questo primo avvenimento, che smentiva le loro profezie, fece vacillare +la fede che il popolo accordava a tutte le altre[14]. + + [14] _Ben. Varchi, l. IX, p. 20. -- Bern. Segni, l. III, p. 73. -- + Comment. di Filippo de' Nerli, l. IX, p. 188._ + +Non pertanto i Fiorentini, determinato avendo di far testa a questi +nuovi pericoli con indomabile coraggio, adottarono in allora le più +energiche misure per potere resistere. Il gonfaloniere, fornito di +irremovibile costanza, comunicava il proprio vigore ai consiglj ed al +popolo. Era in particolar modo secondato da Bernardo di Castiglione, +Gio. Battista Cei, Niccolò Guicciardini, Jacopo Gherardi, Andrea +Niccolini e Luigi Soderini, i quali tutti si erano dichiarati pel +partito popolare[15]. + + [15] _Ben. Varchi Stor. Fior., l. IX, p. 30. -- Fil. de' Nerli, l. + IX, p. 189._ + +Prima d'ogni altra cosa conveniva trovar modo di sostenere le spese di +una guerra, che i più ricchi monarchi non potevano lungo tempo +sopportare. Il gonfaloniere ottenne una prima legge derogante alla +costituzione fiorentina, colla quale veniva autorizzato il gran +consiglio a fissare qualunque prestito o nuova imposta colla sola +maggioranza de' suffragj[16]. In fatti le leggi fiscali, che la +necessità fece emanare in tempo dell'assedio, non avrebbero giammai +potuto essere sanzionate secondo le antiche forme; poichè dovendosi +sostenere inaudite spese, in tempo che tutte le ordinarie entrate erano +cessate a motivo dell'occupazione del territorio e della soppressione +delle gabelle delle porte, convenne aver ricorso a misure arbitrarie e +rigorose per levare danaro. Più volte si percepirono prestiti forzati da +coloro che i commissarj, nominati per quest'oggetto, indicavano come i +cinquanta, i cento, i dugento più ricchi cittadini della repubblica. +Tutti gli argenti delle chiese, e tutti quelli de' privati, vennero +portati alla zecca; furono date in pegno le pietre preziose che ornavano +le reliquie, e venduta la terza parte dei poderi ecclesiastici, degli +immobili delle corporazioni delle arti e mestieri e dei beni dei +ribelli. Con tali mezzi spesso violenti, ma giustificati dalla +necessità, la repubblica si vide in istato di opporre lunga resistenza +ad un'armata destinata a spogliarla, non meno della sua proprietà che +della sua libertà[17]. + + [16] _Jac. Nardi, l. VIII, p. 353._ + + [17] _Fil. de' Nerli, l. X, p. 216. -- Bern. Segni, l. III, p. 97._ + +Il gonfaloniere e la signoria ordinarono in seguito alle genti del +contado di riporre in Firenze, o nelle terre murate, tutte le loro +granaglie; ma i raccolti erano in quell'anno stati così ubertosi, che +quest'ordine venne male eseguito; onde i nemici, assai più che i +cittadini, approfittarono di tanta ricchezza di messi. Le città di Borgo +san Sepolcro, Cortona, Arezzo, Pisa e Pistoja, ove il governo non era +amato, dovettero dare ostaggi a Firenze. In tutte le altre ed in tutte +le fortezze, la signoria mandò fidati comandanti. All'ultimo furono +nominati sette commissarj con quasi dittatoriale autorità, per vegliare +alla salvezza della repubblica; ma sgraziatamente la scelta cadde sopra +uomini troppo disuguali per talenti, per esperienza, per energia, i +quali nè furono abbastanza d'accordo fra di loro, nè abbastanza pronti +nelle loro risoluzioni, perchè l'opera loro riuscisse di grande +utile[18]. + + [18] Furono questi Jacopo Morelli, Zanobi Carnesecchi, Anton + Francesco Albizzi, Bernardo di Castiglione, Alfonso Strozzi, + Agostini Dini e Filippo Baroncini. _Ben. Varchi, l. IX, p. 34._ + +Avvicinandosi il pericolo, i dieci della guerra intimarono ad Ercole +d'Este di recarsi al suo posto, e nello stesso tempo gli mandarono il +soldo dei mille fanti che doveva seco condurre. Ma di già il duca di +Ferrara di lui padre stava negoziando per riconciliarsi coll'imperatore +e col papa, e non voleva esacerbarli mandando il figliuolo ai servigj +dei loro nemici. Dopo avere accettato il danaro de' Fiorentini, e +promesso che il figliuolo suo non tarderebbe a porsi in istrada colle +sue truppe, andò, sotto varj pretesti, procrastinando la di lui +partenza; poi rifiutò perentoriamente, senza rendere il danaro che aveva +ricevuto. Poco dopo richiamò da Firenze il suo ambasciatore, ed +all'ultimo prestò al papa artiglieria e due mila zappatori, per +adoperarli contro i Fiorentini[19]. + + [19] _Ivi, p. 35._ + +Allorchè la signoria ebbe notizia dello sbarco dell'imperatore a Genova, +credette di dovergli mandare una deputazione. Questo passo somministrò +un pretesto avidamente accolto da tutti gli alleati dei Fiorentini, per +pretendere violata la lega. In fatti le potenze italiane si erano +obbligate a non trattare separatamente; e fin allora niun'altra aveva +scopertamente mancato a tale promessa. D'altronde la deputazione +fiorentina era stata scelta altrettanto male, quanto mandata +inopportunamente. I quattro membri che la componevano tenevano opinioni +e partiti diversi, onde mai non furono uniti per agire concordemente. +L'imperatore ricusava di trattare con loro, se preventivamente non si +riconciliavano col papa, e risguardò come insufficienti le loro facoltà, +sebbene queste portassero che la repubblica acconsentiva a tutte le +condizioni che le verrebbero imposte, eccettuata l'alienazione della +propria libertà. Il gran cancelliere dell'imperatore dichiarò loro, che, +a motivo degli ajuti dati alla Francia, avevano meritato di perdere +questa libertà, ed ogni altro loro privilegio, e non volle ammettere la +risposta dei deputati, i quali dicevano essere Firenze uno stato +indipendente, che non riconosceva i suoi privilegj da qualche +concessione degli imperatori, ma dai suoi proprj diritti. In appresso +gli ambasciatori vennero congedati; ma non pertanto due di loro, +atterriti dalle disposizioni della corte imperiale, non ripresero la +strada della loro patria. Matteo Strozzi rifugiossi a Venezia e Tommaso +Soderini a Lucca. Niccolò Capponi, l'antico gonfaloniere, che era il +terzo ambasciatore, quando giunse a Castelnuovo di Garfagnana, +scontrossi in Michel Angelo Bonarruoti, che fuggiva con Rinaldo Corsini, +e che gli diede le più tristi notizie intorno ai rovesci di già provati +dalla repubblica. Il Capponi, oppresso dalla fatica, dall'età, dal +dolore, venne subito sorpreso da una malattia che lo trasse al sepolcro +il giorno 8 di ottobre. Raffaello Girolami tornò solo a Firenze a +rendere conto della sua ambasciata, ed incoraggiò i suoi concittadini ad +affrontare coraggiosamente la burrasca ond'erano minacciati[20]. + + [20] _Ben. Varchi, l. IX, p. 38-42. -- Jac. Nardi, l. VIII, p. 354. -- + Filip. de' Nerli, l. IX, p. 191-195. -- Bern. Segni, l. III, p. 75._ + -- Pare che Michel Angelo provasse terrori altrettanto più vivi, + quanto più vasta era la sua immaginazione. Vedendo i primi rovesci + de' Fiorentini, fuggì fino a Venezia, di dove un sentimento di + rimorso e di vergogna lo ricondusse bentosto al suo posto ed alla + direzione delle fortificazioni. Quando fu presa la città, venne + colpito da nuovo spavento, e si tenne molto tempo nascosto; ma + poichè Clemente VII lo ebbe fatto rassicurare, intraprese per + riconoscenza le statue dei sepolcri della cappella Laurenziana. + _Ben. Varchi, t. IV, l. XII, p. 293-294._ + +L'imperatore aveva commessa la conquista di Firenze ed il compimento +delle vendette di Clemente VII al principe di Orange, in allora vicerè +di Napoli. Clemente stava dunque per volgere contro la sua patria quello +stesso generale e quell'armata medesima, che tre anni prima l'avevano +con tanto rigore tenuto assediato, che avevano saccheggiata sotto i suoi +occhi la sua capitale con sì atroce barbarie, e che non gli avevano +renduta la libertà, che dopo avergli estorta una scandalosa taglia. Il +prezzo pel quale il papa acconsentì a perdonare tante ingiurie, era +l'assunto che prendeva cotal gente ferocissima di trattare colla stessa +barbarie la di lui città natale. L'esercito che aveva saccheggiata Roma, +e che aveva vissuto in Milano a discrezione, fu richiamato sotto le +bandiere dei suoi capi dalla speranza di saccheggiare Firenze; e furono +veduti alcuni soldati spagnuoli, che erano trattenuti innanzi ai +tribunali per cause civili, protestare alla parte avversaria tutti i +danni e perdite nei quali incorrere potrebbero per non avere parte al +sacco di Firenze[21]. + + [21] _Ben. Varchi, l. IX, p. 54. -- Bern. Segni, l. III, p. 77. -- + Jac. Nardi, l. VIII, p. 350._ + +Pure, quando in sul finire di luglio, il principe d'Orange recossi a +Roma per avere un abboccamento col papa intorno ai mezzi occorrenti per +dare cominciamento alla spedizione, venne qualche tempo trattenuto +dall'avarizia e dalla diffidenza di Clemente VII, il quale non voleva +privarsi del danaro che gli si chiedeva. All'ultimo acconsentì a stento +a pagare trenta mila fiorini contanti, ed a prometterne altri quaranta +mila entro breve termine[22]; ma trovò un altro mezzo per cattivarsi +l'amore de' soldati, senza danno del suo tesoro. Questi, abbandonando +Roma il 17 febbrajo del 1528, non avevano terminato di riscuotere le +taglie ed il prezzo de' riscatti che avevano arbitrariamente imposto ai +cittadini, e dopo tale epoca più non credevano potere pretenderne il +pagamento. Clemente VII loro accordò il privilegio di farsi pagare tutto +quanto era loro dovuto ad estinzione delle cedole da loro estorte ai +Romani colla violenza[23]. + + [22] _Ben. Varchi, l. IX, p. 50._ + + [23] _Ben. Varchi, l. IX, p. 53._ + +L'esercito del principe d'Orange adunossi tra Foligno e Spello ai +confini dello stato perugino. Vi si trovavano tre mila cinquecento +Tedeschi, avanzo dei tredici mila landsknecht, che Giorgio Frundsberg +aveva condotti al Borbone nel 1526; gli altri erano caduti vittime della +peste di Roma e della fame di Napoli: vi si trovavano pure cinque mila +Spagnuoli del marchese del Guasto, invecchiati come i Tedeschi in tutte +le guerre d'Italia. Soltanto dopo la pace di Lombardia vi si videro +inoltre giugnere sotto Pietro Velez di Guevara due mila Spagnuoli di +fresco sbarcati a Genova, che per anco non avevano militato, e che +giunti essendo, secondo il consueto delle reclute spagnuole, affatto +ignudi, chiamavansi dagl'Italiani _Bisogni_: circa lo stesso tempo il +conte Felice di Wirtemberga condusse altre reclute tedesche: il +rimanente dell'esercito consisteva in soldati italiani, ed era la +maggior parte che servivano sotto i loro più distinti capitani, senza +paga e per la sola speranza del saccheggio. Quando il principe d'Orange +entrò in campagna, in sul cominciare di settembre, non aveva sotto i +suoi ordini più di quindici mila soldati; ma avanti che terminasse +l'assedio ne contò più di quaranta mila[24]. + + [24] _Ben. Varchi, l. X, p. 128. -- Bern. Segni, l. III, p. 99. -- P. + Jovii, l. XXVII, p. 116._ + +Per entrare in Toscana l'Orange doveva attraversare lo stato di Perugia, +difeso da Malatesta Baglioni con tre mila uomini al soldo de' +Fiorentini. Il castello di Spello, posto in sull'estremo confine del +Perugino, ove l'abate Leone de' Baglioni, fratello naturale del +Malatesta, erasi chiuso, trattenne alcun tempo i nemici. Giovan +d'Urbina, luogotenente generale dell'armata imperiale, vi fu ucciso; ma +Spello all'ultimo fu preso il primo dì di settembre e saccheggiato con +estrema crudeltà[25]. L'esercito giunse in appresso sotto Perugia; ma +l'assedio di questa città posta in sulla vetta d'una piccola montagna, +ed in gagliarda situazione, offriva grandissime difficoltà. Il principe +d'Orange, che non osava intraprenderlo, offrì a Malatesta Baglioni +onorate e vantaggiose condizioni. Obbligavasi a farlo assolvere dal papa +da tutte le censure ecclesiastiche che aveva incorse, a fargli +permettere di continuare nel servigio dei Fiorentini colla sua compagnia +di ventura, e finalmente a conservargli la signoria di Perugia, purchè +evacuasse questa città, che l'Orange nè voleva assediare, nè lasciarsi +alle spalle in mano de' nemici. Il Baglioni chiese ai Fiorentini, o di +acconsentire a questo trattato, o di accrescere considerabilmente la sua +armata. Siccome questi non potevano interamente affidarsi al Baglioni, +nè ai Perugini, accettarono il primo partito. Si sottoscrisse il +trattato il 10 di settembre, ed il 12 Malatesta Baglioni prese la via +d'Arezzo colle truppe sue e fiorentine[26]. + + [25] Ben. Varchi, l. X, p. 132. -- Comment. di Fil. de' Nerli, l. IX, + p. 192. -- Bern. Segni, l. III, p. 78. -- P. Jovii, l. XXVII, p. 112. + + [26] _Ben. Varchi, l. X, p. 137. -- Jac. Nardi, l. VIII, p. 350. -- + Bern. Segni, l. III, p. 86. -- P. Jovii, l. XXVII, p. 113._ + +Il principe d'Orange gli tenne dietro da vicino: il 14 di settembre +s'accostò a Cortona difesa da soli 700 fanti di guarnigione, e dopo +avere sofferto qualche perdita in un assalto, ch'egli fece dare lo +stesso giorno alla città, la ricevette all'indomani per capitolazione. +In appresso l'Orange, seguendo la cominciata strada sopra Arezzo, dove +era stato mandato per commissario Francesco Albizzi con due mila uomini; +ma questi, sconcertato dal vedere sopraggiugnere Malatesta Baglioni, e +dalla pronta capitolazione di Cortona, evacuò Arezzo colla sua truppa, +e, ritirandosi precipitosamente a Firenze, sparse la costernazione in +tutta Val d'Arno disopra. Affermarono i nemici del gonfaloniere, che +questi, senza partecipazione della signoria e dei dieci della guerra, +aveva ordinato a Francesco Albizzi di ritirarsi, onde riunire in Firenze +tutta la fanteria, invece di perderla alla spicciolata nel sostenere +assedj. Anche in tale supposizione il disordine di questa ritirata +sarebbe stato non meno colpevole che imprudente[27]. + + [27] _Ben. Varchi, l. X, p. 142. -- Jac. Nardi, l. VIII, p. 351. -- + Bern. Segni, l. III, p. 88. -- Fil. de' Nerli, l. IX, p. 192. -- P. + Jovii, l. XXVII, p. 114._ + +Arezzo, evacuato dai Fiorentini, aprì il 18 settembre le porte +all'armata imperiale. Allora questa città sperò di ricuperare la sua +antica libertà: fece battere moneta, spedì commissarj in tutte le +castella dell'antico suo territorio, rifece la sua amministrazione sotto +il nome di repubblica d'Arezzo, e durante l'assedio di Firenze +somministrò agl'imperiali continui ajuti, senza prevedere che +all'istante che fosse presa Firenze, Arezzo ricaderebbe sotto il +giogo[28]. + + [28] _Ben. Varchi Stor. Fior., l. X, p. 155. -- Bern. Segni, l. III, + p. 87-90._ + +Alla perdita di Cortona e di Arezzo tenne dietro immediatamente quella +di Castiglione Fiorentino, di Firenzuola e di Scarperia: l'armata +imperiale si andava avanzando, e pareva che verun ostacolo non potesse +più trattenerla. Il suo avvicinamento riempì Firenze di terrore; ed +allora si videro fuggire dalla città coloro che la pusillanimità o +l'attaccamento ai Medici consigliava a non partecipare alla sorte della +loro patria. Ne diede l'esempio Bartolomeo o Baccio Valori, e fu imitato +da Roberto Acciajuoli, da Alessandro Corsini, da Alessandro de' Pazzi, e +finalmente dallo storico Francesco Guicciardini, il quale, dopo avere +menata vita principesca nel suo governo di Parma e di Modena, non +credeva che nella sua repubblica si avesse per lui abbastanza rispetto e +riconoscenza. Egli recossi al campo nemico; ebbe una parte odiosa nelle +vendette della fazione trionfante, e contribuì in una maniera ancora più +fatale al finale stabilimento della tirannide, adoperando la sua abilità +politica nella ruina del proprio paese. L'odio che in Firenze, anche +quando questa città fu fatta schiava, perseguitò in appresso tutti +coloro che avevano tradita la libertà, pare aver consigliato il +Guicciardini a scrivere la storia de' suoi tempi onde ricuperare la +pubblica stima. E senza dubbio lo stesso motivo trasse Filippo de' Nerli +a dettare i suoi commentarj. Si era costui renduto talmente sospetto col +suo zelo pei Medici, che il giorno 8 ottobre del 1529 venne arrestato +con altri diciotto cittadini, e custodito in palazzo fino alla fine +dell'assedio[29]. + + [29] _Ben. Varchi, l. X, p. 170. -- Fil. de' Nerli, l. IX, p. 198. -- + Bern. Segni, l. III, p. 92. -- Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 532._ + +La signoria aveva di fresco spediti quattro ambasciatori al papa; ma +troppo limitate erano le facoltà loro date, per soddisfare all'ambizione +della casa de' Medici. Clemente VII rispose loro che il suo onore +richiedeva che la città gli si rendesse a discrezione; che allora +farebbe a vicenda vedere al mondo ch'egli ancora era Fiorentino, e che +amava la sua patria[30]. Questa risposta fu comunicata ad un'assemblea +generale de' cittadini adunati nella sala del gran consiglio; in +appresso questi si divisero in sedici sezioni per deliberare sotto i +loro gonfalonieri, e quindici di queste sezioni dichiararono, che +preferivano di sagrificare i loro beni e le loro vite in una battaglia +piuttosto che l'onore e la libertà in un trattato[31]. + + [30] _Ben. Varchi, l. X, p. 167. -- Fil. de' Nerli, l. IX, p. 196. -- + Bern. Segni, l. III, p. 86._ + + [31] _Ben. Varchi, l. X, p. 173._ + +Malgrado i progressi fatti dall'arte di attaccare le città, le +fortificazioni di Firenze erano tuttavia risguardate come quasi +inespugnabili dalla banda del piano; ma quella parte delle mura che +attraversa le colline al mezzodì dell'Arno, era mal situata, +signoreggiata in più luoghi ed assai debole. Della porzione montuosa di +questo ricinto, chiamato Monte a Samminiato, fu affidata la difesa a +Stefano Colonna, che poca cura prendevasi del rimanente dell'assedio, e +che nel suo quartiere non riconosceva verun superiore[32]. Gli indugj +del principe d'Orange, che consumò quasi quindici giorni in Val d'Arno, +quando aspettavasi di vederlo ad ogni istante giugnere sotto la città, +diedero il tempo di afforzare, con nuovi lavori, quelle mura che si +credevano più deboli; permisero pure di dare effetto ad un ordine emesso +il 19 di ottobre dal consiglio degli ottanta, ciò era di spianare tutti +i sobborghi, tutte le case, tutti gli orti entro il raggio di un miglio +dalle mura di Firenze. Quest'ordine, che sagrificava migliaja di ricchi +edificj e di deliziosi orti nella più popolata e più riccamente +coltivata situazione d'Italia, venne eseguito con uno zelo veramente +patriotico dai medesimi proprietarj, i quali si vedevano entrare in +città carichi di fascine che avevano tagliate per le fortificazioni, tra +gli oliveti, le ficaje, gli aranci ed i cedri de' loro proprj +giardini[33]. + + [32] _Ivi, l. IX, p. 81. -- Jac. de' Nerli, l. VIII, p. 356._ + + [33] _Ben. Varchi, l. X, p. 185. -- Jac. Nardi, l. VIII, p. 353. -- + Fil. de' Nerli, l. IX, p. 197 e 202._ + +Soltanto il 14 di ottobre il principe d'Orange venne ad alloggiarsi a +Pian di Ripoli, sotto Firenze. Aveva chiesta dell'artiglieria ai +Sienesi, che, prestandola a mal in cuore, la facevano avanzare assai +lentamente. Perciò le prime batterie non si scoprirono che sul principio +di novembre; ed in quell'intervallo i Fiorentini avevano lavorato con +tanta costanza intorno alle loro fortificazioni, che più non credevano +di dover temere gli attacchi de' loro nemici. La repubblica pagava +allora il soldo di diciotto mila fanti e di seicento cavalli: ma +effettivamente non aveva che tredici mila soldati in attività, sette +mila de' quali in Firenze, e sei mila nelle guarnigioni di Prato, +Pistoja, Empoli, Volterra, Pisa, Colle e Montepulciano. Malatesta +Baglioni aveva sotto il suo comando tre mila Perugini, ed il capitano +Pasquino, a lui subordinato, tre mila Corsi; Stefano Colonna comandava +ai tre mila uomini della milizia urbana, che servivano non altrimenti +che se fossero truppe di linea. Tutta la popolazione aveva contratte +abitudini militari, e tranne i lavori affatto meccanici erasi in città +abbandonata ogni altra occupazione. La spesa di questo nuovo stato di +guerra ammontava ogni mese a settanta mila fiorini[34]. + + [34] _Bern. Segni, l. III, p. 89._ + +Per difendere le più lontane parti del territorio, ed in particolare +Borgo san Sepolcro e Montepulciano, i Fiorentini avevano stipendiato +Napoleone Orsini, più conosciuto sotto il nome di abate di Farfa, +sebbene già da lungo tempo egli avesse riconsegnata quest'abazia per far +il mestiere di condottiere. Era costui uno dei più formidabili tra que' +gentiluomini che passavano la loro vita tra la guerra e gli assassinj. +Aveva nel suo feudo di Bracciano adunato un numeroso corpo di soldati e +di banditi, coi quali, per vendicare, secondo egli diceva, i Romani, +esercitava grandi crudeltà contro gli imperiali, e poi contro i soldati +del papa[35]. Da principio servì utilmente i Fiorentini coi trecento +cavalli che aveva seco; ma in appresso si lasciò sorprendere da +Alessandro Vitelli tra Borgo san Sepolcro e Città di Castello: la di lui +truppa fu totalmente dispersa, ed egli medesimo salvossi a stento, +abbandonando, dopo quest'accidente, il servigio de' Fiorentini[36]. + + [35] _Marco Guazzo Ist. de' suoi tempi, f. 52. -- Lett. de' Principi, + t. II, f. 137 e seg._ + + [36] _Bern. Segni, l. III, p. 99; l. IV, p. 104. -- P. Jovii Hist., + l. XXVIII, p. 131._ + +Altri fatti d'armi di non molta importanza accaddero ne' contorni di +Firenze, sia lungo le linee che voleva formare il principe d'Orange, sia +nell'attacco delle piccole fortezze di Val d'Arno, ch'egli cercava di +occupare. Francesco Ferrucci segnalossi in queste scaramucce per la sua +intrepidezza e per le sue cognizioni militari, e si acquistò non meno la +confidenza de' suoi concittadini che la stima de' nemici. Sebbene antica +fosse la famiglia del Ferrucci, era povera, e da più generazioni non +aveva dato verun distinto magistrato. Suo avo Antonio si era fatto nome +negli assedj di Pietra Santa e di Sarzana. Egli e suo fratello Simone +avevano militato sotto Anton Giacomino Tebalducci, il migliore ufficiale +che i Fiorentini avessero avuto da lungo tempo: avevano da lui imparata +l'arte della guerra, e si erano poi fatto nome nelle bande nere sotto +Giovanni de' Medici. Francesco Ferrucci aveva sempre servito in questa +ragguardevole milizia, e nella spedizione di Napoli, di dove era +recentemente tornato, aveva le incumbenze di pagatore[37]. Dalla +signoria fu spedito in qualità di commissario generale prima a Prato, in +appresso ad Empoli; e dopo avere poste quelle piccole città in istato di +difesa, egli tenne la campagna con tanto vantaggio, e prese così spesso +ai nemici grossi convoglj di cavalleria o di vittovaglie, seppe +mantenere tanta disciplina nella sua piccola armata, che i soldati, che +egualmente lo amavano e rispettavano, credevansi sotto i di lui ordini +invincibili[38]. + + [37] _Jac. Nardi, l. VIII, p. 363. -- Bern. Segni, l. IV, p. 103. -- + Ben. Varchi, l. X, p. 222._ + + [38] _Ben. Varchi, l. X, p. 224. -- Fr. Guicciardini, l. XX, p. 542._ + +Gli Spagnuoli, appena giunti presso Firenze, avevano preso Samminiato, +dove avevano lasciato dugento fanti, che, spalleggiati dagli abitanti +della terra, infestavano tutto il circostante paese, e rendevano più +difficile la comunicazione tra Firenze e Pisa. Avendo il Ferrucci +determinato di scacciarli, andò ad assalirli con sessanta cavalli e +quattro compagnie di fanteria; fu il primo a piantare la sua scala +contro le mura, ed il primo a salirvi; e sebbene gli Spagnuoli +facessero, coll'ajuto degli abitanti, una vigorosa resistenza, il +Ferrucci prese Samminiato d'assalto, ed occupò pure la fortezza, +uccidendo quasi tutti gli Spagnuoli che avevano difese le mura. Mentre +che stava eseguendo questa spedizione, fu attaccato dagl'imperiali il +castello della Lastra posto sulla stessa strada, ma più di Samminiato +vicino a Firenze. Questo castello oppose una gagliardissima resistenza, +e gli Spagnuoli avevano di già perduta molta gente, quando fecero +avanzare l'artiglieria. Allora gli assediati chiesero di trattare, ed +ottennero un'onorata capitolazione. Ma gli Spagnuoli, appena passata la +porta, assalirono la guarnigione che stava senza sospetto, e tutta la +passarono a fil di spada[39]. + + [39] _Ben. Varchi, l. X, p. 227. -- Bern. Segni, l. IV, p. 103. -- + Jac. Nardi, l. VIII, p. 365. -- P. Jovii, l. XXVIII, p. 135. -- Fr. + Guicciardini, l. XX, p. 540._ + +Fin qui l'esercito imperiale nulla aveva tentato contro la stessa piazza +di Firenze; ma il 10 di novembre, vigilia di san Martino, supponendo +l'Orange che i Fiorentini non facessero attenta guardia in quella notte +consacrata al piacere, approfittò della profonda oscurità, renduta +ancora maggiore dall'abbondante pioggia che cadeva, per tentare la +scalata: furono poste in opera quattrocento scale lungo le mura, dalla +porta di san Niccolò fino a quella di san Friano; cioè in tutta la più +montuosa parte di Firenze; ma in ogni luogo le sentinelle chiamarono +all'armi, la guardia nazionale gareggiò colla truppa di linea, ed il +nemico fu respinto[40]. + + [40] _Ben. Varchi, l. X, p. 229._ + +Appunto un mese dopo questo primo sperimento, Stefano Colonna, che +comandava nel quartiere che gl'imperiali avevano tentato di sorprendere, +si provò ancor egli di attaccarli all'impensata nelle loro linee. Era +egli personalmente nemico di suo parente Sciarra Colonna, che serviva +nel campo nemico, e la notte dell'undici di dicembre andò ad attaccarlo +nel suo quartiere di santa Margarita a Montici, con cinquecento fanti, +ai quali aveva fatto porre sopra le armi, per conoscersi nell'oscurità, +delle camicie bianche. Gl'imperiali, sorpresi in mezzo a tanta oscurità, +perdettero molta gente prima che potessero ordinarsi, ed un ridicolo +accidente accrebbe ancora il loro disordine: i Fiorentini, andando +dovunque in traccia de' nemici, forzarono le porte d'una stalla, nella +quale erasi chiusa una mandra di majali delle Maremme quasi selvaggi, i +quali, spaventati dalle voci dei soldati, precipitaronsi tra i +fuggiaschi con orribili grugniti, ed atterrarono moltissimi soldati, che +nulla potendo discernere in così grande oscurità credevansi inseguiti +dai nemici. Di già erano accorsi il principe d'Orange e don Ferdinando +Gonzaga per soccorrere le loro genti, ed andavano ponendo qualche ordine +nelle difese, quando da tre porte di Firenze sortirono, secondo il +preventivo accordo fatto con Stefano Colonna, tre nuovi corpi d'armata +per attaccare gl'imperiali. Gli assedianti vennero forzati in molte +posizioni, e più volte si credettero in sul punto di essere scacciati +dal loro campo. Finalmente Malatesta Baglioni fece suonare a raccolta +assai più presto che non abbisognava; e forse perdette così l'unica +occasione di mettere fine alla guerra con una vittoria[41]. + + [41] _Ben. Varchi, l. X, p. 238. -- Bern. Segni, l. IV, p. 104. -- Fr. + Guicciardini, l. XX, p. 540. -- P. Jovii, l. XXVIII, p. 130._ + +Due giorni dopo il commissario Ferrucci tese presso Montopoli +un'imboscata al colonnello Pirro di Stipicciano, della casa Colonna, e +gli uccise o prese molta gente. Questi fatti, benchè di non molta +importanza, giovavano però a rianimare il coraggio degli assediati, ed a +far dimenticare le loro perdite. N'ebbero spesso di assai dolorose. Il +16 di dicembre due de' loro migliori capitani, Mario Orsini e Giorgio +Santa Croce, furono uccisi da un solo colpo di colombrina, mentre +stavano ordinando certi cambiamenti da farsi alle fortificazioni[42]. Lo +stesso giorno i Fiorentini ricevettero una notizia che li liberò da un +cocente pensiero; Girolamo Moroni era morto il 15 di dicembre nel campo +degli assedianti. Quest'uomo così versato in tutte le arti dell'intrigo, +che aveva governato con dispotica autorità Massimiliano, indi Francesco +Sforza, e che aveva avuta tanta parte nelle rivoluzioni della Lombardia, +era passato all'armata imperiale come prigioniero del Pescara. Era di +già condannato a pena capitale, quando giunse ad acquistarsi il favore +del Borbone, che lasciossi poscia da lui governare fino alla sua morte +sotto le mura di Roma. Il principe d'Orange aveva coll'armata raccolto +il consigliere del suo predecessore, ed oramai non faceva nulla senza il +di lui parere: lo stesso Clemente VII era vinto dalla opinione del +sorprendente ingegno politico del Moroni, e gli perdonava il male che +aveva da lui ricevuto in visto del male che sperava di poter fare col di +lui mezzo ai nemici. Pareva che il Moroni tenesse dietro alla fortuna +piuttosto che ad un determinato oggetto; voleva rendere potenti coloro +cui erasi attaccato, e condurre a felice fine le loro imprese; del resto +pareva indifferente rispetto alle persone ed ai principj, e dopo avere +lavorato per escludere gli stranieri d'Italia, si adoperava con eguale +ardore per servirli contro gl'Italiani. Morì naturalmente e quasi senza +malattia in età decrepita. Lusingavansi i Fiorentini che la di lui morte +lascerebbe il principe d'Orange senza mezzi nel consiglio, e senza +opinione nell'armata, perchè credevano che il destro Moroni fosse stato +fin allora l'anima del campo nemico[43]. + + [42] _Ben. Varchi, l. X, p. 243. -- Bern. Segni, l. IV, p. 104._ + + [43] _Ben. Varchi, l. X, p. 245._ + +Frattanto le negoziazioni di Bologna si accostavano al loro fine, e +colla mediazione del papa tutti gli stati d'Italia si andavano +riconciliando coll'imperatore, abbandonando i Fiorentini. Questi +vedevano separarsi da loro un dopo l'altro tutti i membri di quella +lega, chiamata santa, per la quale il re d'Inghilterra, il re di +Francia, il duca di Milano, i Veneziani, il duca di Ferrara, eransi +obbligati a difendere la loro repubblica ed a non trattare senza di lei; +ma li ferì tanto più l'abbandono de' Veneziani che avevano maggior +ragione di risguardarsi come uniti da una medesima causa, e che ancora +recentemente avevano raffermata la loro alleanza[44]. D'altra banda +mentre perdevano i loro alleati vedevano crescere i nemici, perciocchè +una delle condizioni della pacificazione di Lombardia portava che Carlo +V ne ritirerebbe le sue truppe; ed infatti negli ultimi giorni di +dicembre circa venti mila tra Spagnuoli e Tedeschi passarono gli +Appennini con una numerosa artiglieria, e vennero ad accamparsi sulla +riva destra dell'Arno, che fin allora si era preservata dai guasti della +guerra[45]. I Fiorentini, atterriti dall'arrivo di questi nuovi nemici, +evacuarono Pistoja e Prato con quella stessa precipitazione con cui al +sopraggiugnere della prima armata avevano evacuata Cortona ed Arezzo. Le +più lontane fortezze di Pietra Santa e di Motrone aprirono +volontariamente le loro porte agl'imperiali, di modo che prima che +terminasse l'anno l'autorità della repubblica più non era conosciuta che +in Livorno, Pisa, Empoli, Volterra, Borgo san Sepolcro, Castrocaro e +nella cittadella d'Arezzo[46]. + + [44] _Ben. Varchi, l. X, p. 257-261._ + + [45] _Ivi, p. 268. -- Jac. Nardi, l. VIII, p. 359. -- Fr. + Guicciardini, l. XX, p. 540. -- Fil. de' Nerli, l. IX, p. 207. -- + Bern. Segni, l. III, p. 98._ + + [46] _Ben. Varchi Stor. Fior., l. X, p. 279. -- Filippo de' Nerli, l. + IX, p. 206. -- Bern. Segni, l. IV, p. 102._ + +Malgrado i pericoli dello stato, la prima magistratura veniva ricercata +con eguale ardore. Francesco Carducci, ch'era stato sostituito al +Capponi negli otto ultimi mesi del 1529, aveva dato prove del vigore del +suo carattere e del suo ingegno. Desiderava di essere confermato pel +susseguente anno, ed espresse abbastanza chiaramente tale suo desiderio +nel gran consiglio, ove rappresentò ai suoi concittadini che in così +difficili circostanze, non potevasi quasi mutare il capo dello stato, +senza esporsi altresì a cambiare tutte le misure, ed a sovvertire tutti +i progetti maturati lungo tempo innanzi. Ma questo stesso avvertimento +parve offendere coloro che credevansi non meno di lui capaci di +sostenere la prima carica della stato, ed il Carducci non venne pure +annoverato tra i sei candidati designati pel gonfalone. Il gran +consiglio scelse il 2 di dicembre Raffaele Girolami, il solo degli +ambasciatori mandati a Carlo V a Genova, che fosse tornato in patria a +rendere conto della sua missione. Dopo tal giorno il Girolami visse nel +palazzo del pubblico, ed assistette alle deliberazioni della signoria, +sebbene non entrasse in funzione che il primo gennajo del 1530[47]. + + [47] _Ben. Varchi, l. X, p. 237. -- Jac. Nardi, l. VIII, p. 370. -- + Ist. di Gio. Cambi, t. XXIII, p. 47. -- Filippo de' Nerli, l. IX, p. + 204. -- Bern. Segni, l. IV, p. 103._ + +Dopo l'arrivo della seconda armata imperiale provegnente dalla +Lombardia, Firenze era circondata da ogni banda, ed il principe d'Orange +aveva una formidabile artiglieria, e più che bastante per istringere +vivamente l'assedio; pure non cercò di battere in breccia le mura, e +solo tentò, e quest'ancora con infelice riuscita, di atterrare alcune +torri dalla di cui artiglieria veniva incomodato, limitandosi a bloccare +la città colla speranza di affamarla[48]. + + [48] _Jac. Nardi, l. VIII, p. 359. -- Bern. Segni, l. IV, p. 103. -- + P. Jovii Hist. sui temp., l. XXVIII, p. 130._ + +Oltre l'ordinaria numerosa sua popolazione, Firenze conteneva in allora +molti contadini che vi si erano rifugiati dalle circostanti campagne, e +dodici in quattordici mila soldati. Gli ultimi non si erano accostumati +in veruna delle precedenti guerre d'Italia a soffrire le privazioni. La +loro moderazione, la loro disciplina, la loro pazienza formarono un +singolare contrasto colle vessazioni sofferte dalle altre città per +parte de' soldati ricevuti entro le loro mura. Senza dubbio Firenze +andava di ciò debitrice alla guardia urbana, che colla sua lodevole +condotta serviva d'esempio alle altre truppe, e le teneva in dovere. +Nondimeno tutti i granaj di Firenze sarebbersi a lungo andare vuotati, +se il commissario generale Francesco Ferrucci non avesse trovato il +mezzo, mercè una costante attività ed uno zelo eguale al suo coraggio, +d'introdurre in città varj convoglj di bestiami, di granaglie e di +foraggi, e di farvi passare le munizioni che si trovavano ammassate ad +Empoli, a Volterra ed a Pisa[49]. + + [49] _Ben. Varchi Stor. Fior., t. IV, l. XI, p. 41. -- Fr. + Guicciardini, l. XX, p. 541. -- Filip. dei Nerli, l. IX, p. 207._ + +L'accordo d'Ercole d'Este in qualità di capitano generale era terminato +col 1529, senza ch'egli si fosse mai recato al suo posto. Gli uomini +d'armi da lui mandati avevano ubbidito al conte Ercole Rangoni, di lui +luogotenente; ma si erano contenuti assai mollemente, dietro gli ordini +stessi ricevuti da Ferrara. Alla fine dell'anno il principe li richiamò. +Egli più non desiderava di conservare il posto di capitano generale, ed +i Fiorentini non avevano verun pensiero di confermarlo in cotale carica. +I dieci della guerra procedettero a nominargli un successore; ma +pendevano incerti tra Malatesta Baglioni, che ancora non aveva titolo di +governatore generale, e Stefano Colonna, generale della loro ordinanza; +ma quest'ultimo, uomo circospetto, e che trasparire non lasciava le +segrete sue intenzioni, dichiarò che continuava a considerarsi come +soldato del re cristianissimo, ch'egli rimaneva in Firenze per di lui +servigio, e che non desiderava verun'altra distinzione[50]. Per lo +contrario il Baglioni faceva pratiche per avere la prima carica. Sebbene +indebolito e quasi storpiato da lunghe malattie, non era meno illustre +per coraggio, che per militari talenti; aveva gloriosamente militato +negli eserciti veneziani; sapeva farsi amare e rispettare dai soldati, +sebbene facesse mantenere la più severa disciplina; e comecchè in +appresso l'esperienza dimostrasse, che preferiva il suo personale +interesse al dovere, ebbe, mancando ancora a quest'ultimo, certi +riguardi per l'onor suo, che il più delle volte venivano dai condottieri +trascurati. Fu il 26 di gennajo che il gonfaloniere Raffaele Girolami +gli consegnò lo stendardo della repubblica ed il bastone del comando, +dopo averlo esortato in presenza di tutto il popolo a versare, se il +bisogno lo richiedesse, il suo sangue per la difesa della libertà +fiorentina, e dopo avere ricevuto il di lui giuramento[51]. + + [50] _Ben. Varchi, t. IV, l. XI, p. 23._ + + [51] _Ben. Varchi. l. XI, p. 24. -- Jac. Nardi, l. VIII, p. 358. -- + Ist. di Gio. Cambi, t. XXIII, p. 48. -- Fil. de' Nerli, l. X, p. 219. + -- Bern. Segni, l. IV, p. 103._ + +Pochi dì avanti Francesco I, per fare cosa grata al papa ed +all'imperatore, aveva fatto dare ordine a questo stesso Malatesta +Baglioni, ed allo stesso Stefano Colonna, di abbandonare il servigio de' +Fiorentini, dichiarando di non li volere incoraggiare nella loro +ribellione contro la Chiesa e contro l'impero; ma in pari tempo che loro +pubblicamente mandava quest'imbasciata, li faceva segretamente avvisare +di non ubbidire. Richiamava il signore de Viglì, ma vi lasciava Emilio +Ferreto in qualità di segretario dell'ambasciata, commettendogli di +sostenere il coraggio de' Fiorentini, e di accertarli, che ricuperati +che avesse i figliuoli col pagamento della loro taglia, tornerebbe a dar +loro aperti ajuti[52]. + + [52] _Ben. Varchi, l. XI, t. IV, p. 19. -- Fr. Guicciardini, l. XX, + p. 541._ + +Dietro una decisione del gran consiglio, il nuovo gonfaloniere aveva +spediti ambasciatori all'imperatore ed al papa a Bologna per chiedere la +pace. Erano essi incaricati di offrire il richiamo de' Medici in +Firenze, a condizione che tutto lo stato fiorentino sarebbe restituito +alla repubblica, che sarebbe conservata la di lui libertà, e che la +presente costituzione non verrebbe alterata. Carlo V non volle trattare +con loro, e sempre li rinviò al papa; questi parve volere accordare le +due prime condizioni, ma si alterò grandemente contro coloro che +proponevano la terza; giurò che rovescierebbe un governo abbandonato +alla plebaglia, che opprimeva tutto ciò che la nazione avrebbe dovuto +rispettare; e costrinse gli ambasciatori, a mezzo febbrajo, ad uscire +immediatamente da Bologna senza avere niente convenuto[53]. + + [53] _Fil. de' Nerli, l. X, p. 217, 218. -- Bern. Segni, l. IV, p. + 106. -- Ben. Varchi, t. IV, l. XI, p. 12-18._ + +Ma nè la durezza dell'imperatore e la collera del papa, nè l'abbandono +del re di Francia, nè la fuga di varj capitani che passarono tra i +nemici, nè le trame dei partigiani de' Medici, perseguitati con un +rigore e con forme di giudizj indegni di una repubblica, nè la +successiva perdita di tutto il dominio dello stato, ebbero forza di +scoraggiare i Fiorentini. I monaci del convento di san Marco ed i +proseliti di Girolamo Savonarola avevano ricominciate le loro prediche. +Fra Benedetto da Fojano di santa Maria Novella, e fra Zaccaria, +domenicano di san Marco, erano tra costoro i due più eloquenti oratori, +e quelli che il popolo ascoltava con maggiore entusiasmo. Incoraggiavano +essi i divoti colla promessa che Cristo, nominato loro re, penserebbe a +difenderli, e profetizzavano che quando parrebbe impossibile ogni umano +soccorso, quando gl'imperiali avrebbero di già innalzate sulle mura le +loro insegne, gli Angeli del Signore scenderebbero in mezzo alla +battaglia, e scaccierebbero colle infuocate loro spade i nemici del +Signore dalla città che si era data in di lui potere[54]. + + [54] _Ben. Varchi, l. XI, p. 39, 178. -- Bern. Segni, l. IV, p. 116. + -- Ist. di Gio. Cambi, t. XXIII, p. 52, 66._ + +Mentre i Fiorentini aspettavano ogni venerdì di essere attaccati dal +principe d'Orange, perchè gli Spagnuoli risguardavano tale giorno +siccome fausto, non lasciavano dal canto loro passare un sol dì senza +tentare con qualche sortita di sorprendere alcun posto de' nemici. In +molte di queste zuffe perirono parecchj uomini che alla repubblica erano +utilissimi, e si prese da ciò motivo di accusare Malatesta Baglioni di +aver voluto spossare la guarnigione con questa piccola guerra. Con ciò, +a dir vero, il Baglioni riuscì a rendersi affatto dipendente il +consiglio di guerra, perchè gli ufficiali, che si andavano perdendo in +queste scaramucce, venivano sempre rimpiazzati da creature proposte da +lui medesimo; e dall'altra parte potev'essere fondato a credere che con +queste piccole perdite non comperava a troppo caro prezzo il vantaggio +di agguerrire i suoi soldati, d'inspirar loro confidenza e di dissipare +quell'impazienza e quella noja che spesso riescono alle truppe assediate +più funeste che le spade nemiche[55]. + + [55] _Ben. Varchi, t. IV, l. XI, p. 30 e seg. -- Jac. Nardi, l. VIII, + p. 359._ + +Alcune delle sortite de' Fiorentini avevano un piano più generale. +Sorprendendo di notte i quartieri de' nemici, potevano lusingarsi di +disordinare tutto l'esercito e di forzarlo a levare l'assedio. Queste +notturne sorprese chiamavansi _incamiciate_, perchè gli assalitori si +coprivano con una camicia bianca, ad oggetto di riconoscersi +nell'oscurità. Talvolta i Fiorentini non temevano di attaccare i loro +nemici in pieno giorno; ed il 21 di marzo, dietro gli ordini di +Malatesta Baglioni, cinque corpi, cadauno di cinque in sei cento uomini, +sortirono da cinque diverse porte per attaccare contemporaneamente +gl'imperiali, onde occupare un ridotto, chiamato il _cavaliere_, +innalzato dal principe d'Orange in faccia alla porta Romana: un corpo +doveva condurre a fine quest'impresa, mentre gli altri distrarrebbero +l'attenzione del nemico. Sgraziatamente i Fiorentini furono traditi da +un disertore, che uscì di città mezz'ora prima di loro; pure, sebbene +gl'imperiali si trovassero da per tutto apparecchiati a riceverli, +l'attacco dei Fiorentini fu così vivo, che molti di loro giunsero sul +Cavaliere; e quando si ritirarono all'avvicinarsi della notte, avevano +fatto ai nemici assai maggior male che non ne avevano ricevuto[56]. +Rinnovarono lo stesso attacco il 28 di marzo, ma meno felicemente. Il +giorno di Pasqua ed i seguenti giorni, ebbero ancora luogo alcune +brillanti scaramucce. Intanto l'imperatore era partito alla volta della +Germania, il papa era tornato a Roma, e l'armata dell'Orange cominciava +a sentire il bisogno di danaro. I Fiorentini erano persuasi che se +riusciva loro in tale circostanza di ottenere qualche importante +vantaggio sull'armata imperiale, farebbero levare l'assedio; mentre che +invece sottomettendosi ad un più lungo blocco, la fame avrebbe +all'ultimo consumate le loro forze[57]. + + [56] _Ben. Varchi, l. XI, p. 54. -- Fr. Guicciardini, l. XX, p. 542._ + + [57] _Ben. Varchi, l. XI, p. 71._ + +Sentendosi Malatesta Baglioni accusato dal popolo di trarre in lungo la +guerra, vedendo che le guardie nazionali desideravano di fare una +sortita generale, e che la volevano i dieci della guerra e la signoria, +dichiarò che condurrebbe i Fiorentini alla battaglia, sebbene egli non +lo credesse utile agli assediati. In fatti il 5 di maggio fece sortire +più di mezza guarnigione fuori di porta Romana e di due altre porte +dallo stesso lato dell'Arno; prese d'assalto il convento di san Donato, +difeso dagli Spagnuoli; gettò il disordine in tutta l'armata del +principe d'Orange, e se avesse fatto uscire il restante delle truppe di +cui poteva disporre, o se Amico di Venafro, da lui destinato a comandare +una delle tre colonne, non fosse stato ucciso nel precedente giorno, +avrebbe probabilmente costretto il principe d'Orange a levare +l'assedio[58]. + + [58] _Ben. Varchi, l. XI, p. 77. -- Jac. Nardi, l. VIII, p. 362._ + +Dal canto suo Stefano Colonna diresse un attacco contro il campo de' +Tedeschi in sulla destra dell'Arno, dove il conte Luigi di Lodrone era +subentrato a Luigi di Wirtemberga. Il Colonna sortì dalla città il 10 di +giugno, alcune ore prima che facesse giorno, per la porta di Faenza, +onde marciare direttamente contro i nemici, mentre dovevano +assecondarlo, il capitano Pasquino Corso uscendo dalla porta di Prato, e +Malatesta Baglioni tenendo d'occhio il fiume per impedire che il +principe d'Orange non ajutasse i Tedeschi. Il Colonna combattè +valorosamente; forzò la doppia trincea de' Tedeschi, e loro uccise molta +gente: ma il capitano Pasquino non venne in suo ajuto, secondo gli era +stato imposto, e Malatesta Baglioni, nel caldo della battaglia, invece +di avanzarsi egli stesso, fece suonare a raccolta. Stefano Colonna la +fece in buon ordine riportando un immenso bottino, preso ne' quartieri +del nemico[59]. + + [59] _Benedetto Varchi, l. XI, p. 100. -- Jac. Nardi, l. IX, p. 374. + -- Filippo de' Nerli, l. X, p. 231. -- Ber. Segni, l. IV, p. 117. -- P. + Jovii, l. XXVIII, p. 146._ + +Nello stesso tempo si combatteva ancora in altre parti dello stato +fiorentino. Lorenzo Carnesecchi era commissario generale nella Romagna +toscana; risiedeva d'ordinario a Castrocaro; e con pochissimi soldati e +senza danaro, trovò il modo di allestire una piccola armata in questa +provincia; rispinse gli attacchi delle truppe papali; portò invece il +terrore ed i guasti in tutta la Romagna pontificia, e sforzò il +governatore della legazione a chiedergli una parziale tregua. Il +Carnesecchi non vi acconsentì, che quando ebbe egli medesimo esaurite +tutte le sue forze per continuare la guerra[60]. + + [60] _Ben. Varchi, l. XI, p. 112._ + +La cittadella d'Arezzo, assediata dagli Aretini, capitolò il 22 di +maggio. I soldati che vi stavano di guarnigione si erano ammutinati, per +non assoggettarsi più lungo tempo alle privazioni rendute necessarie +dallo stato d'assedio. Gli Aretini non l'ebbero appena in loro potere +che la spianarono all'istante, affinchè il principe d'Orange non potesse +mandarvi guarnigione[61]. Il 23 di giugno si arrese agli Spagnuoli per +capitolazione Borgo san Sepolcro, senza avere prima sostenuto un +assedio[62]. Volterra si era data alle truppe del papa il 24 di +febbrajo[63]: ma perchè questa città credevasi di somma importanza, i +dieci della guerra, dopo avere nominato Francesco Ferrucci commissario +generale, ed avergli date illimitate facoltà, e tali che mai non le +aveva avute verun cittadino fiorentino, lo incaricarono di soccorrere la +fortezza di Volterra, che tuttavia si difendeva, e di tentare, se fosse +possibile, di riavere ancora la città. + + [61] _Ben. Varchi, l. XI, p. 117._ + + [62] _Ivi, p. 118. -- Jac. Nardi, l. VIII, p. 366._ + + [63] _Ben. Varchi, l. XI, p. 131. -- Fr. Guicciardini, l. XX, p. 542. + -- Bern. Segni, l. IV, p. 110. -- P. Jovii, l. XXVIII, p. 148._ + +Il Ferrucci aveva adunata la sua piccola armata in Empoli, dove aveva +pure raccolti abbondantissimi magazzini di vittovaglie, che +successivamente spediva a Firenze; ed aveva posta quella città in così +buono stato di difesa, ch'egli accertava che le sole donne avrebbero +potuto coi loro fusi respingere gli Spagnuoli; egli partì il 27 di +aprile, a seconda degli ordini ricevuti, e affidò il comando della città +ad Andrea Giugni ed a Pietro Orlandini[64]. + + [64] _Ben. Varchi, l. XI. p. 93._ + +La partenza del Ferrucci ebbe per Empoli funeste conseguenze: il +principe di Orange spedì Diego Sarmiento, coi Bisogni spagnuoli, per +assediarla; vi aggiunse tutta la cavalleria di don Ferdinando Gonzaga, e +varie vecchie bande del marchese del Guasto. Nello stesso tempo Fabrizio +Maramaldo batteva la campagna, e vietava al Ferrucci di avvicinarsi +all'assediata città. Le batterie spagnuole cominciarono a battere Empoli +il 24 di maggio, ed il 28 gl'imperiali diedero alla piazza un +sanguinosissimo assalto; ma dopo molte ore di battaglia furono respinti. +Nella susseguente notte, gli abitanti d'Empoli, temendo i patimenti di +un assedio, mandarono segretamente al campo spagnuolo per capitolare, ed +avendo ottenuta una salvaguardia per le persone e proprietà loro, non +fecero parola dei soldati che gli avevano valorosamente difesi. I due +capitani Giugni ed Orlandini avevano avuto parte in questa vergognosa +transazione. Quando in seguito gli Spagnuoli vennero introdotti entro le +mura di Empoli, disprezzarono la capitolazione, ed abbandonarono al +saccheggio non solo i ricchissimi magazzini adunati con tanto zelo e +stento dal Ferrucci per assicurare l'approvvigionamento di Firenze, ma +inoltre tutte le case degli abitanti[65]. + + [65] _Ben. Varchi, l. XI, p. 91. -- Jac. Nardi, l. VIII, p. 367. -- + Fr. Guicciardini, l. XX, p. 543. -- Fil. de' Nerli, l. X, p. 226. -- + Bern. Segni, l. IV, p. 112. -- P. Jovii, l. XXVIII, p. 153._ + +Intanto Francesco Ferrucci aveva condotta a buon fine la sua spedizione: +partito da Empoli il 27 d'aprile, con circa mille quattrocento fanti e +dugento cavaleggieri, cui aveva fatto prendere provvigioni per due +giorni, giunse non pertanto lo stesso giorno a Volterra, tre ore prima +di notte. Dopo essere entrato nella cittadella per la porta del +soccorso, ed avere dato un'ora di riposo a' suoi soldati, scese nella +città e forzò i primi trinceramenti innalzati dai Volterrani, e +gl'inseguì vivamente fino alla piazza di sant'Agostino, dove eransi +eretti altri trinceramenti. Intanto era sopraggiunta la notte, ed i suoi +soldati, oppressi dalla fatica del lungo cammino fatto e dalla recente +ostinata battaglia, più non potevano reggersi in piedi; fu d'uopo perciò +trincerarsi sulla piazza, aspettando il vegnente mattino. All'indomani +ricominciò la battaglia in sul fare del giorno. I Volterrani attendevano +ad ogni istante gli ajuti loro promessi da Fabrizio Maramaldo, il quale +occupava la provincia con due mila cinquecento Calabresi, i quali, non +ricevendo il soldo, vivevano a discrezione. Ma il Ferrucci costrinse i +Volterrani a capitolare, prima che il Maramaldo potesse soccorrerli[66]. + + [66] _Ben. Varchi, l. XI, p. 149. -- Jac. Nardi, l. VIII, p. 358. -- + Fr. Guicciardini, l. XX, p. 542. -- P. Jovii, l. XXVIII, p. 150. -- B. + Segni, l. IV, p. 111. -- Fil. de' Nerli, l. X, p. 226. -- Ist. di Gio. + Cambi, t. XXIII, p. 54._ + +Il Ferrucci si affrettò di mettere Volterra in istato di difesa: doveva +nello stesso tempo tenersi in guardia contro gli abitanti della città, +pieni di rancore verso i Fiorentini, e contro Fabrizio Maramaldo, che +non tardò ad attaccarlo colla sua infanteria leggiere. Prolungaronsi fra +di loro le zuffe tutto il mese di maggio con un accanimento che si +cangiò in odio personale. Dopo la presa di Empoli, il marchese del +Guasto e don Diego di Sarmiento raggiunsero Maramaldo coi loro corpi +d'armata. Il 12 di giugno scoprirono le loro batterie contro le mura di +Volterra, e vi aprirono larghe brecce. Il Ferrucci rimase gravemente +ferito in due parti durante quest'attacco; ma senza dar tempo di farsi +medicare, fecesi portare sopra una seggiola in tutti i posti più +minacciati dal nemico, e continuò egli solo, senza perdere un solo +istante, a dirigere la difesa[67]. Il 17 di giugno, il marchese del +Guasto, che aveva ricevuto dal campo del principe d'Orange un rinforzo +d'artiglieria, aprì nuovamente larghe brecce nelle mura della città. La +febbre erasi aggiunta alle ferite del Ferrucci; ma non pertanto questi, +lasciando in non cale ogni cura della sua salute, fece testa al nemico, +e dopo un'accanita zuffa lo costrinse a levare vergognosamente +l'assedio[68]. + + [67] _Ben. Varchi, l. XI, p. 162. -- P. Jovii, l. XXIX, p. 134._ + + [68] _Ben. Varchi, l. XI, p. 164. -- Jac. Nardi, l. VIII, p. 368. -- + Fr. Guicciardini, l. XX, p. 544. -- Gio. Cambi, t. XXII, p. 66. -- B. + Segni, l. IV, p. 114. -- P. Jovii, l. XXIX, p. 157._ + +Dopo avere assicurato il possedimento di Volterra, il Ferrucci rivolse +il pensiero ad eseguire la commissione che gli era stata data dai dieci +della guerra; cioè di ragunare tutti i soldati fiorentini che trovavansi +nelle varie parti del territorio tuttavia soggetto al governo della +repubblica, e di venire, dopo avere in tal guisa ingrossato il più che +poteva la sua piccola armata, ad attaccare il campo degli assedianti, +mentre che i Fiorentini lo asseconderebbero con una vigorosa sortita; +imperciocchè il gonfaloniere, la signoria, i dieci della guerra, e lo +stesso consiglio degli ottanta, desideravano la battaglia, ed ordinavano +ai loro generali d'attaccare il nemico. Invano Malatesta Baglioni e +Stefano Colonna dichiaravano di non poter condurre le milizie contro +soldati veterani, superiori di numero, e protetti dai loro trinceramenti +in gagliarde posizioni: i consiglj replicavano l'ordine d'attaccare il +nemico, onde almeno conservare alcuna possibilità di prosperi +avvenimenti, mentre che la fame, ch'essi vedevano non lontana, e la +peste, che dal campo nemico era entrata in città, gli andavano +distruggendo, quasi con tanta rapidità come avrebbe fatto la battaglia, +senza lasciar loro nè gloria, nè speranza[69]. + + [69] _Ben. Varchi, l. XI, p. 175, 176. -- Jac. Nardi, l. IX, p. 375. + -- Fil. de' Nerli, l. X, p. 234._ + +Il Ferrucci ricevette il 14 di luglio le nuove facoltà che gli venivano +affidate, le quali lo rendevano in autorità eguale alla signoria ed +all'intero popolo di Firenze; in pari tempo ebbe ordine di porsi in +cammino per salvare la sua patria, che tutte in lui solo riponeva le sue +speranze. Egli aveva sotto i suoi ordini venti compagnie, sette delle +quali lasciò alla custodia di Volterra, e seco condusse le altre +tredici, che non ammontavano in tutto a più di mille cinquecento uomini, +sebbene in origine fossero tutte composte di dugento soldati. Scese la +Cecina, ed arrivò per Vado e Rossignano a Livorno, senza lasciarsi +trattenere dagli archibugieri di Maramaldo, che tentavano di +precludergli la strada. Da Livorno recossi a Pisa, ove il signore +Giampaolo Orsini lo stava aspettando con un corpo quasi eguale al suo. +Era questi figliuolo di Renzo di Ceri, e nel maggior pericolo della +repubblica, le si era offerto con una specie di cavalleresco sagrificio, +onde avere parte in quest'ultima battaglia in favore della libertà e +dell'indipendenza italiana[70]. Per pagare queste due piccole armate, +convenne levare danaro in Pisa col mezzo d'arbitrarie contribuzioni; e +mentre che il Ferrucci, oppresso dalle fatiche e dalle cure, doveva +provvedere personalmente a tutto, fu sorpreso da violenta febbre, che lo +tenne tredici giorni in una forzata e disperante inazione[71]. + + [70] _Jac. Nardi, l. IX, p. 375. -- Ben. Varchi, l. XI, p. 69._ + + [71] _Ben. Varchi, l. XI, p. 208. -- Jac. Nardi, l. VIII, p. 370. -- + Bern. Segni, l. IV, p. 120. -- P. Jovii, l. XXIX, p. 160._ + +Il piano che stava per eseguire il Ferrucci non era suo. Egli aveva +offerto alla signoria di condurre la sua piccola armata contro Roma, +dove sapeva trovarsi il papa senza veruna difesa; avrebbe dato voce +d'andare a mettere a sacco per la seconda volta la corte romana, ed +avrebbe richiamati così sotto le sue insegne la folla dei mercenarj +senza onore e senza religione, che non guerreggiavano che per bottinare: +soprattutto contava di guadagnare facilmente i _Bisogni_ spagnuoli di +Diego Sarmiento. Il papa, atterrito all'avvicinarsi di questa truppa, +avrebbe fatta la pace, o per lo meno avrebbe richiamato il principe +d'Orange per difendersi. Ma la signoria ricusò di approvare cotale +progetto, da lei giudicato troppo ardito[72]. + + [72] _Jac. Nardi, l. IX, p. 376._ + +Francesco Ferrucci, avendo finalmente ricuperate le forze, prese tutte +le convenienti misure per la sicurezza di Pisa; in pari tempo si +provvide d'artiglieria, di fuochi artificiali, e di tutto quanto poteva +dare alla sua piccola armata maggiore fiducia in se medesima; indi si +pose in cammino la notte del 30 luglio, tre ore dopo il tramontare del +sole, con un'armata di tre mila pedoni e di quattro in cinquecento +cavalli. Uscì di Pisa per la porta di Lucca, ed attraversando tutto lo +stato lucchese tentò da prima di entrare nel piano di Pescia pel ponte +di Squarcia Boccone; ma perchè vi trovò qualche resistenza, penetrò +nelle montagne lucchesi, e si accampò la prima notte a Medicina; indi +passò la seguente a Calamecca nelle montagne di Pistoja. Sperava di +ragunare in questa provincia tutta la fazione dei Cancellieri, i quali +erano ben affetti alla repubblica, e, dopo avere ingrossata la sua +armata con bande d'insorgenti, d'impadronirsi di Pistoja, ove potrebbe +adunare i magazzini che destinava a vittovagliare Firenze. Ma i +partigiani dei Cancellieri, ch'egli trovò a Calamecca, volendo +approfittare del di lui arrivo per vendicarsi del partito nemico de' +Panciatichi, lo traviarono dalla strada che avrebbe dovuto tenere, e lo +condussero a San Marcello, ove signoreggiavano i Panciatichi. Infatti il +Ferrucci prese questa terra, la saccheggiò, e la bruciò, perdendo in tal +modo un tempo prezioso. Una dirotta pioggia gli fece inoltre differire +alcune ore la partenza; egli condusse poi la sua armata a Gavinana, +castello spettante alla fazione dei Cancellieri, lontano quattro miglia +da San Marcello ed otto dalla città di Pistoja[73]. + + [73] _Ben. Varchi, l. XI, p. 210. -- Bern. Segni, l. IV, p. 121. -- + Filip. de' Nerli, l. X, p. 236. -- P. Jovii, l. XXIX, p. 162._ + +Ma qualunque stata fosse la rapidità del Ferrucci e l'accortezza della +sua marcia, che, girando la metà de' confini toscani, lo conduceva in +soccorso di Firenze per la parte più opposta a quella ond'era partito, +egli era quasi circondato da tutte le bande. Fabrizio Maramaldo +trovavasi sulla di lui manca, e lo aveva sempre seguito senza tentare di +venire alle mani. Alessandro Vitelli stava alla destra col corpo dei +_Bisogni_ spagnuoli, che poc'anzi si erano ammutinati e ritirati ad Alto +Pascio, di dove egli aveali ricondotti all'ubbidienza colla speranza di +una battaglia. Il Bracciolini lo seguitava con un migliaja d'uomini +della fazione dei Panciatichi, armati sulle montagne. Pure il Ferrucci +credevasi ancora in situazione di sottrarsi a tutti, o di attaccarli e +vincerli separatamente, quando lo stesso principe d'Orange gli si fece +incontro con mille veterani tedeschi, altrettanti spagnuoli e quattro +colonnelli italiani[74]. + + [74] _Ben. Varchi, l. XI, p. 213. -- P. Jovii, l. XXIX, p. 163._ + +Il principe d'Orange, che confidato aveva il comando dell'armata, +durante la sua assenza, a don Ferdinando Gonzaga, ed al conte di +Lodrone, non poteva allontanarsi tanto da Firenze, che sull'appoggio di +un tradimento. Sapeva il gonfaloniere che la salvezza della repubblica +era tutta ridotta nel solo Ferrucci, onde voleva assecondarlo col più +vigoroso attacco contro il campo degli assedianti. Qualunque si fosse la +superiorità della posizione, del numero o della disciplina degli +Spagnuoli e de' Tedeschi, voleva affrontarla, ed ordinò a Malatesta +Baglioni di apparecchiarsi ad una generale sortita. Dichiarò in pari +tempo che si porrebbe egli stesso alla testa della scelta milizia +fiorentina, e che seguirebbe la truppa di linea ovunque il Malatesta la +condurrebbe, lasciando la guardia di Firenze ai vecchi ed all'ordinanza +dei contadini[75]. + + [75] _Ben. Varchi, l. XI, p. 191._ + +Ma il Baglioni non aveva più che sperare o temere dalla repubblica +fiorentina, e non voleva più oltre legare la propria fortuna a quella di +uno stato che vedeva in sul punto di perire. Aveva segretamente +negoziato col principe d'Orange, e per mezzo di lui anche con Clemente +VII; erasi fatta confermare la sua sovranità di Perugia e promettere +nuovi favori ecclesiastici e temporali, obbligandosi per iscrittura +verso il principe d'Orange a non attaccare il campo, mentre il principe +ne starebbe lontano per andare contro il Ferrucci. Successivamente +oppose tre proteste agli ordini datigli dalla signoria di attaccare il +nemico; ed il suo collega Stefano Colonna ebbe la debolezza ancor esso o +la falsità di sottoscriverle. Diceva in queste scritture che la +battaglia cui volevasi sforzarlo cagionerebbe l'irreparabile ruina della +sua armata e della repubblica; e quando all'ultimo ebbe un perentorio +ordine di marciare, vi si prestò con tanta lentezza, che prima ch'egli +si fosse mosso, i Fiorentini ebbero notizia dell'esito della spedizione +del Ferrucci[76]. + + [76] _Ben. Varchi, l. XI, p. 179, 204. -- Jac. Nardi, l. IX, p. 385._ + +Il principe d'Orange era partito dal suo campo la sera del primo giorno +di agosto; camminò tutta la notte, ed all'indomani diede riposo alle sue +truppe a Lagone, villaggio posto tra Gavinana e Pistoja: colà stavano +mangiando nella stessa ora in cui quelle del Ferrucci facevano lo stesso +a San Marcello. Le due armate ripresero di nuovo il cammino press'a poco +nello stesso istante, e giunsero nello stesso tempo innanzi a Gavinana. +La campana a stormo che suonavasi in questo villaggio, avvisò il +Ferrucci dell'avvicinarsi del nemico, senza che per altro potesse +sospettare che fosse lo stesso principe d'Orange, ed una tanto +ragguardevole parte della di lui armata, che avessero abbandonato il +campo sotto Firenze[77]. + + [77] _Ben. Varchi, l. XI, p. 214._ + +La fanteria del Ferrucci era divisa in due corpi, ognuno di quattordici +compagnie; egli comandava il primo, e Giampaolo Orsini il secondo, che +serviva di retroguardia. Era egualmente divisa in due squadroni la +cavalleria; uno de' quali era condotto da Amico d'Ascoli, l'altro da +Carlo di Castro e dal conte di Civitella[78]. Prima di venire a +battaglia, il Ferrucci esortò brevemente i suoi commilitoni; loro +ricordò che la salvezza di Firenze e l'ultima speranza della repubblica +erano riposte nella piccola loro armata, e non altro domandò loro che di +seguirlo dovunque lo vedessero avanzarsi[79]. + + [78] _Jac. Nardi, l. IX, p. 377._ + + [79] _Ben. Varchi, l. XI, p. 215. -- Jac. Nardi, l. IX, p. 377. -- + Bern. Segni, l. IV, p. 122._ + +Il Ferrucci, essendosi rimesso il caschetto, scese da cavallo ed entrò +in Gavinana colla picca in mano nell'istante medesimo in cui Fabrizio +Maramaldo, avendo fatto atterrare un muro secco, vi entrava per un'altra +strada. La fanteria delle due armate s'incontrò sulla piazza del +castello, intorno ad un alto castagno che ne occupava il centro; ed in +tal luogo la pugna fu più lunga e più accanita, mentre che il principe +d'Orange colla sua cavalleria attaccava impetuosamente quella del +Ferrucci, ch'erasi trattenuta fuori delle mura. I cavalieri fiorentini +tennero saldo; alcuni archibugieri, frammischiati nelle loro linee, +fecero replicate scariche contro i cavalli nemici e gli sgominarono. Il +principe d'Orange, cercando di riordinarli, attraversò solo di galoppo +una ripida costa sotto il fuoco de' Fiorentini, e colpito nello stesso +tempo da due palle nel collo e nel petto, cadde subito morto. Antonio +d'Herrera ed il rimanente de' cavalieri, presenti alla caduta del +principe, si posero in fuga, e non si trattennero che a Pistoja, ove +sparsero il terrore nella loro fazione. I soldati del Ferrucci trovarono +nelle tasche del principe d'Orange lo stesso viglietto di Malatesta +Baglioni, con cui il Malatesta gli prometteva di non attaccare il di lui +campo[80]. + + [80] _Ben. Varchi, l. XI, p. 217. -- Jac. Nardi, l. IX, p. 377, 385. + -- Bern. Segni, l. IV, p. 122. -- P. Jovii, l. XXIX, p. 164._ + +La cavalleria del Ferrucci, dopo avere dispersa quella del principe +d'Orange, ed ucciso questo generale, faceva echeggiare l'aria colle +grida della vittoria. Ma nello stesso tempo Giampaolo Orsini era stato +attaccato da Alessandro Vitelli; la retroguardia da lui comandata aveva +perdute le insegne disordinandosi, e Giampaolo era stato forzato a +ritirarsi a piedi in Gavinana, dove aveva raggiunto il Ferrucci. Questi +dal canto suo aveva cacciato fuori di Gavinana Maramaldo ed i di lui +Calabresi, i Landsknecht ed i cavalli del principe; ma dopo avere +combattuto tre ore sotto un cocente sole di agosto, egli riposavasi +appoggiato sulla sua picca, quando venne attaccato da un altro corpo di +Landsknecht che non aveva per anco combattuto; in quell'istante il +Ferrucci e Giampaolo non avevano presso di loro che pochi ufficiali, +essendosi alquanto allontanati i loro soldati per riposarsi qualche +minuto. Con questo piccolo corpo scelto l'Orsini ed il Ferrucci si +difesero ancora lungo tempo. Frattanto Giampaolo, ferito, e coperto di +polvere, più non vedendo speranza di salvezza, rivoltosi al Ferrucci gli +disse: _Signor commissario, non vogliamo ancora arrenderci_? No! rispose +il Ferrucci, e scagliossi contra un nuovo squadrone di nemici che veniva +ad attaccarlo. Infatti lo respinse fuori delle porte; ma mentre lo +inseguiva vide chiudersi le porte alle spalle. La terra era presa, tutti +i suoi soldati morti, feriti, o fuggitivi; lo stesso Ferrucci aveva +ricevuto più d'una ferita mortale, e nel di lui corpo omai rimanevano +poche parti sane; finalmente egli si arrese ad uno spagnuolo, che, per +guadagnare il di lui riscatto, procurava di salvargli la vita. Ma +Maramaldo, fattoselo condurre innanzi sulla piazza del castello, lo fece +disarmare e lo pugnalò colle sue mani. Il Ferrucci si contentò di +dirgli: _tu uccidi un uomo di già morto_[81]. + + [81] _Ben. Varchi, l. XI, p. 219. -- Jac. Nardi, l. IX, p. 378. -- Fr. + Guicciardini, l. XX, p. 544. -- P. Jovii, l. XXIX, p. 168. -- Bern. + Segni, l. IV, p. 123. -- Gio. Cambi, t. XXIII, p. 67._ -- L'ultimo + racconta questi fatti assai inesattamente, sebbene scrivesse giorno + per giorno le notizie che si avevano a Firenze. + +Nello stesso tempo fu fatto prigioniere Giampaolo Orsini, che poi riebbe +la libertà pagando una taglia; era venuto in mano de' vincitori anche +Amico d'Ascoli, ma il di lui personale nemico, Muzio Colonna, lo comperò +per seicento ducati da colui che lo aveva preso, per ucciderlo poi a +voglia sua; Guglielmo Frescobaldi, che il Ferrucci aveva pel suo +migliore luogotenente, morì a Pistoja in conseguenza delle sue ferite; +rimasero sul campo di battaglia circa due mila morti, ed ancor maggiore +fu il numero de' feriti. L'armata del Ferrucci era distrutta; ma +gl'imperiali avevano a caro prezzo acquistata la vittoria: grandissima +era la perdita dell'armata imperiale, e la morte del suo generale poteva +disordinarla, tanto più che il marchese del Guasto l'aveva in allora +abbandonata per passare ai servigj di Ferdinando d'Ungheria[82]. + + [82] _Ben. Varchi, l. XI, p. 221. -- Jac. Nardi, l. IX, p. 378. -- P. + Jovii, l. XXIX, p. 165._ + +Vero è che il Ferrucci era ancora più necessario ai Fiorentini, che non +il principe d'Orange agl'imperiali. Allorchè il 4 di agosto si ebbe in +Firenze la notizia della morte di lui, tutta la città fu compresa da +dolore e da spavento. Invano il gonfaloniere e la signoria si sforzavano +di rianimare gli abbattuti spiriti, e di far mostra de' mezzi che +tuttavia restavano. La sconfitta del Ferrucci veniva in parte attribuita +ad una dirotta pioggia che aveva spente le trombe a fuoco, specie di +artificio che i fanti fiorentini portavano attaccato alle loro picche, e +che, costantemente vomitando fiamme, spaventava i cavalli. Ma il +gonfaloniere ricordava che quella stessa pioggia che aveva perduto il +Ferrucci, poteva salvare la città; che le acque dell'Arno erano così +gonfie, che varj quartieri del campo nemico non potevano più avere +comunicazione cogli altri; e che i Fiorentini, con una generale sortita, +potevano avere il vantaggio del numero, attaccando ad uno ad uno i posti +nemici. Affrettava perciò Malatesta Baglioni a venire a battaglia, e la +signoria, per affezionarsi i capitani delle sue truppe di linea, +prometteva loro per premio della vittoria la continuazione del soldo +finchè vivrebbero; ma Malatesta Baglioni ricusò di ubbidire, e dichiarò +altamente di volere oramai salvare una città, vicina a perdersi a +cagione dell'ostinazione e della temerità de' suoi capi[83]. + + [83] _Ben. Varchi, l. XI, p. 229. -- Bern. Segni, l. IV, p. 124. -- + Jac. Nardi, l. IX, p. 379. -- Gio. Cambi, t. XXIII, p. 68._ + +Il Baglioni trovava in Firenze un grosso partito che faceva eco al suo +rifiuto di combattere. Tutte le persone deboli e pusillanimi, tutti gli +egoisti e coloro che sospiravano dietro i godimenti d'una vita +tranquilla, desideravano la pace, e l'avrebbero accettata a qualunque +patto. I partigiani dell'aristocrazia più non si curavano di esporsi +ulteriormente pel mantenimento dell'autorità popolare: i segreti +partigiani dei Medici osavano essi pure di manifestare i loro voti; e +gli storici di questo partito confessano il tradimento del Baglioni per +fargliene un merito[84]. Oramai i cittadini attaccati alla libertà non +venivano indicati con altri nomi che con quelli di ostinati e di +arrabbiati. Il Malatesta dichiarò che piuttosto che attaccare il campo +imperiale, comandato, dopo la morte del principe d'Orange, da don +Ferdinando Gonzaga, darebbe la sua dimissione. I dieci della guerra +credettero di poterlo prendere in parola, e l'otto agosto gli spedirono +Andreolo Niccolini per portargli il congedo dettato colle più +lusinghiere espressioni. Estrema fu la sorpresa del Baglioni quando lo +ricevette, e maggiore della sorpresa la rabbia: senza volerlo accettare, +senza volerlo leggere, si fece addosso al Niccolini che lo recava, e lo +ferì con ripetute pugnalate[85]. + + [84] _Fil. de' Nerli, l. X, p. 225. -- Fr. Guicciardini, l. XX, p. + 545. -- P. Jovii, l. XXIX, p. 166._ + + [85] _Ben. Varchi, l. XI, p. 235. -- Jac. Nardi, l. IX, p. 380._ + +Il gonfaloniere volle fare un altro esperimento per mantenere la +vacillante autorità della repubblica; ordinò a tutte le compagnie della +milizia di adunarsi in piazza, e si pose alla loro testa per andare +contro il Baglioni. Ma il terrore aveva di già sbandita ogni +subordinazione, ed invece delle sedici compagnie, otto sole si trovarono +sulla piazza. Dall'altro canto Malatesta Baglioni aveva di già +introdotto nel suo bastione il capitano imperiale, Pirro Colonna di +Stipicciano; aveva disarmata o congedata la guardia fiorentina della +porta Romana, ed aveva rivolta contro la città l'artiglieria destinata a +difendere le mura[86]. + + [86] _Ben. Varchi, l. XI, p. 239. -- Bern. Segni, l. IV, p. 124. -- + Gio. Cambi, t. XXIII, p. 69._ + +Firenze era perduta, e non eravi umana forza che potesse salvarla. +Mentre che molti cittadini volevano ancora morire liberi e colle armi +alla mano, gli altri conoscevano che verun ostacolo più non poteva +oramai trattenere quella feroce armata, che si era infamata colla +tirannide esercitata in Milano, e col sacco di Roma: si riparavano nelle +chiese colle loro donne, i figliuoli e le loro ricchezze, e senza +potersi appigliare a verun partito, senza nutrire veruna speranza, più +non ubbidivano alle magistrature, e non facevano che imbarazzare coloro +che non avevano per anco tutto perduto il coraggio, e mostravano ancora +costanza. + +La signoria colla più profonda umiliazione, e col più acerbo dolore, +restituì il bastone del comando al Malatesta, in arbitrio del quale +stava il permettere agli imperiali d'inondare la città, o l'imporre loro +qualche condizione. Quattrocento giovani, tra i quali si videro con +dolore i figli ed i generi del gonfaloniere Niccolò Capponi, eransi +schierati in armi sulla piazza di santo Spirito, risoluti di appoggiare +il Baglioni e di non riconoscer più la signoria. Fece questa un estremo +sforzo per richiamarli sotto le sue insegne; rappresentò loro, che +separandosi dai proprj concittadini in così difficili circostanze, +esponevano la patria e sè medesimi ai più spaventosi pericoli; ma per +tutta risposta non ebbe che insulti e minacce da quei giovani che +vennero in armi sulla piazza del palazzo, e costringerla a porre in +libertà tutti coloro che ella teneva custoditi a motivo del loro +attaccamento alla fazione dei Medici[87]. + + [87] _Ben. Varchi, l. XI, p. 245. -- Fil. de' Nerli, l. X, p. 239. -- + Gio. Cambi, t. XXIII, p. 70._ + +Fra tanto perturbamento la signoria nominò quattro ambasciatori, che +spedì al campo di Ferdinando Gonzaga per chiedere una capitolazione. +Scelse Baldo Attuiti, Jacopo Morelli, Lorenzo Strozzi e Pier Francesco +Portinari. Non ebbero questi d'uopo di cercare lontano coloro coi quali +dovevano trattare, perchè Bartolomeo Valori, uno degli emigrati che il +papa aveva nominato suo commissario in Toscana, e che a nome dei Medici +governava tutto il paese occupato dall'armata imperiale, era venuto in +quella medesima casa dei Pini, in cui abitava Malatesta Baglioni. Le +condizioni che ottennero gli ambasciatori erano più vantaggiose che +sperare si potessero in così tristi circostanze; ma le condizioni sono +di poca importanza, quando vengono giurate da sovrani senza fede, ed in +seguito riclamate da uomini senza potenza. È probabile che il papa +avesse ordinato al Valori di acconsentire a tutto, riservandosi poi +l'interpretazione del trattato a modo suo. L'imperatore nulla affatto +somministrava pel soldo e pel mantenimento dell'esercito sotto Firenze, +e Clemente VII non aveva più credito per essere state le sue entrate +assorbite da lunghe guerre, e le sue ricchezze perdute nel sacco di +Roma: perciò non poteva più oltre sostenere cotali spese, che +oltrepassavano i settanta mila fiorini al mese[88]. + + [88] _Jac. Nardi, l. IX, p. 381. -- Fil. de' Nerli, l. X, p. 241. -- + B. Segni, l. IV, p. 119._ + +Il trattato, che venne sottoscritto il 12 di agosto del 1530 a santa +Margarita di Montici, portava che la forma del governo di Firenze +sarebbe regolata dall'imperatore entro il termine di quattro mesi, a +condizione che sarebbe salva la libertà. Prometteva la repubblica di +pagare all'armata cinquanta mila scudi in danaro sonante, e trenta mila +in cambiali; ed in compenso le truppe imperiali dovevano immediatamente +allontanarsi. Dovevansi consegnare al commissario del papa le fortezze +di Pisa, di Volterra e di Livorno. Per guarenzia del pagamento delle +cambiali, della consegna delle fortezze e dell'ubbidienza del popolo a +quel governo che gli darebbe l'imperatore, i Fiorentini dovevano dare +nelle mani di Ferdinando Gonzaga cinquanta ostaggi a sua scelta. +Finalmente a nome del papa e dell'imperatore veniva accordata +un'amplissima amnistia, tanto a tutti i Fiorentini senza eccezione per +tutto ciò che potessero avere fatto contro la casa dei Medici, quanto a +tutti i sudditi dell'impero e della Chiesa che gli avevano serviti in +tempo della guerra, portando le armi contro i loro abituali signori[89]. + + [89] _Ben. Varchi, l. XI, p. 246-250. -- Jac. Nardi, l. IX, p. 382, + 383. -- Fil. de' Nerli, l. XI, p. 244. -- P. Jovii, l. XXIX, p. 173._ + +In conseguenza di questo trattato, che bentosto si rimase negli archivj, +quale monumento della scandalosa mancanza di fede dei due sovrani, in +nome de' quali era stato convenuto, tutti gli emigrati fiorentini ed i +commissarj del papa rientrarono in città. Bartolomeo Valori fece +occupare il 20 di agosto la piazza del palazzo da quattro compagnie di +soldati corsi; costrinse in appresso la signoria a scendere sul balcone, +e fece suonare la maggiore campana per adunare il popolo a parlamento. +Appena si trovarono adunati nella piazza trecento cittadini; taluno di +coloro che voleva andarvi per emettere per l'ultima volta un libero +suffragio, venne respinto a colpi di pugnale[90]. Salvestro Aldobrandini +volgendosi a questa irrisoria assemblea del popolo, gli domandò se +acconsentiva, «che si creassero dodici uomini che avessero essi soli +altrettanto d'autorità e di potere, quanto ne aveva tutt'insieme il +popolo di Firenze.» Tre volte fu rinnovata questa domanda, e tre volte +il popolaccio ed i fanciulli risposero: _Sì! sì! le palle, le palle!_ +(stemma dei Medici) _i Medici! i Medici!_ Dopo questo preteso assenso +popolare, furono dal commissario apostolico nominati dodici signori +della balìa. Questi deposero la signoria, i dieci della guerra, gli otto +della guardia e balìa, ossiano supremi giudici criminali. Fecero deporre +le armi al popolo, e così la libertà fiorentina soggiacque per l'ultima +volta. Avanti che spirasse l'autorità di costoro, lo stesso nome di +repubblica venne annullato[91]. + + [90] _Ben. Varchi, l. XI, p. 257._ + + [91] _Bened. Varchi, l. XI, p. 256-260. -- Jac. Nardi Ist. Fior., l. + IX, p. 387. -- Fr. Guicciardini, l. XX, p. 545. -- Istor. di Gio. + Cambi, t. XXIII, p. 73. -- Fil. de' Nerli, l. X, p. 242. -- Ber. + Segni, l. V, p. 128. -- P. Jovii, l. XXIX, p. 175._ + + La storia di Firenze di Jacopo Nardi termina colla presa della città + e collo stabilimento della balìa. È scritta con un certo che di + candore e di lealtà che ci affeziona allo storico; vi si ravvisa + l'amico della libertà, l'uomo religioso e dabbene. Il Nardi non + risguardava il suo libro come terminato, e lo avrebbe distrutto + quando stava per morire, se fortunatamente non ve ne fossero stati + di già varj esemplari presso altre famiglie. Per altro i primi sei + libri, che comprendono l'accaduto dall'anno 1494 fino alla morte di + Leon X, sembrano avere ricevuta tutta la perfezione che l'autore + poteva loro dare. Lo stesso non può dirsi degli ultimi tre; la + narrazione vi si trova appena abbozzata, e pare che l'autore gli + scrivesse senza avere sott'occhio i materiali che doveva adoperare. + Trovansi in questi ultimi tre libri alcuni errori di fatto e di + date, molte ripetizioni, molto disordine, ed alcuni pezzi che non + sembrano essere stati dall'autore riletti. Jacopo Nardi ebbe qualche + parte nella rivoluzione del 1527; e perciò fu tra gli esiliati, che + la balìa del 1530 privò della loro patria. Il Nardi fu in appresso + incaricato dagli emigrati di portare le loro lagnanze all'imperatore + intorno alla violazione della capitolazione di Firenze, di esporre + le loro ragioni in una scrittura che fu mandata a Carlo V. Fino alla + fine della sua vita, che terminò in esilio, Jacopo Nardi lavorò, + malgrado la povertà e la vecchiaja, a procurare vindici alla libertà + della sua patria. La sua storia si stampò in Firenze in 4.º nel 1584 + in un volume di 590 pagine. + + + + +CAPITOLO CXXII. + + _Violazione della capitolazione di Firenze; persecuzione di + tutti gli amici della libertà. Regno e morte di Alessandro de' + Medici: successione di Cosimo I al titolo di duca di Firenze. + Siena, oppressa dagli Spagnuoli, abbraccia il partito francese: + assedio ed ultima capitolazione di questa città._ + +1530 = 1555. + + +L'indipendenza dell'Italia, che aveva cominciato col XII secolo, e che +era stata solennemente riconosciuta in forza delle vittorie della lega +lombarda sopra Federico Barbarossa, cessò all'epoca del coronamento +dell'imperatore Carlo V a Bologna, o a quella dell'occupazione di +Firenze fatta da' generali imperiali in marzo o in agosto del 1530. +Prima del dodicesimo secolo, l'Italia, rammentando ancora l'antica sua +grandezza, sdegnavasi di essere ridotta in servitù dai vicini popoli. +Credevasi meritevole di miglior sorte; ma pure ubbidiva. L'Italia faceva +prima parte dell'impero de' Franchi, poi di quello della Germania. La +sua sorte era regolata dalle passioni, dalla politica e dalle vittorie +de' popoli d'oltremonti, dei quali essa non conosceva nemmeno il +linguaggio. Tale tornò ad essere la sua situazione dal 1530 fino all'età +nostra. + +La libertà aveva dati all'Italia quattro secoli di grandezza e di +gloria. In quei quattro secoli fece poche conquiste al di là de' +naturali suoi confini; ma non pertanto assicurò a' suoi popoli il primo +posto tra le nazioni dell'occidente. L'Italia mai non esercitò la sua +potenza sugli stati limitrofi in modo di porre in pericolo la loro +indipendenza; divisa in molti piccoli stati, le era assolutamente +interdetta quest'ambiziosa carriera; ma quella stessa divisione, che gli +toglieva ogni esterno dominio, aveva moltiplicati i suoi mezzi e +sviluppato lo spirito ed il carattere in tutte le sue piccole capitali. +In allora gl'Italiani non avevano d'uopo di conquiste per farsi +conoscere come grande nazione. I Tedeschi, i Francesi, gl'Inglesi, gli +Spagnuoli avevano e privilegj municipali, e feudatarj, e monarchi da +difendere: soltanto gl'Italiani avevano una patria, e lo sentivano. Essi +avevano rialzata l'umana natura degenerata, e dando a tutti gli uomini i +diritti che all'uomo si convengono, e non privilegj, avevano essi i +primi studiate le teorie de' governi, e dati agli altri popoli modelli +di liberali instituzioni. Gl'Italiani avevano ridonate al mondo la +filosofia, l'eloquenza, la storia, la poesia, l'architettura, la +scultura, la pittura, la musica, ed avevano fatti far rapidi progressi +al commercio, all'agricoltura, alla nautica, alle arti meccaniche; in +una parola erano stati i precettori dell'Europa. Appena si potrebbe +nominare una scienza, un'arte, una nozione qualunque, di cui non abbiano +insegnati i principj ai popoli che dopo gli hanno superati[92]. Questa +universalità di cognizioni aveva sviluppato il loro ingegno, il loro +gusto, le loro maniere, e per lungo tempo conservarono quella civiltà +anche dopo perduti tutti gli altri vantaggi; l'eleganza e la gentilezza +sopravvissero all'antica dignità: ma questa n'era stato il fondamento, e +durò quanto la libertà italiana. Tale fu la grandezza della nazione ne' +tempi della sua gloria; e certo questa grandezza non aveva bisogno di +vittorie per sostenersi. + + [92] Forse in alcune scienze, ma nelle lettere e nelle arti non mai; + del che ne convengono tutti quegli spassionati stranieri che + preferiscono all'amor proprio la verità, e che sono a portata di + gustare i capi d'opera de' nostri grandi maestri. _N. d. T._ + +Avanti il XII secolo alcuni piccoli principi italiani si credevano +indipendenti, alcuni popoli poco numerosi si credevano liberi, e forse +erano tali. Pure pei soli duchi di Spoleto o di Benevento, e per le +repubbliche di Amalfi o di Napoli, non abbiamo creduto di dover +cominciare la storia dell'Italia dalla caduta dell'impero romano in +occidente; e parimenti non crediamo doverla continuare dopo la caduta di +Firenze, pei duchi di Toscana o di Parma, e per le repubbliche di +Venezia o di Genova. + +In tutto il tempo che gl'Italiani furono veramente nazione, abbiamo +cercato di raccogliere con iscrupolosa esattezza tutti i fatti che +potevano dipingere il loro carattere, spiegarne la politica, far +conoscere i motivi delle loro leggi, e risvegliare ne' loro discendenti +istruttive memorie, o servire di specchio agli altri popoli liberi. Non +abbiamo temuto di scendere a troppo minute particolarità; cotali +particolarità non sono inutili, quando giovano a dipingere gli uomini. +Non abbiamo inoltre temuto di mescolare alla nostra narrazione i +principali avvenimenti degli altri paesi d'Europa; perciocchè +l'influenza dell'Italia facevasi sentire sopra tutti, e non poteva +intendersi la politica de' suoi stati senza volgere di quando in quando +lo sguardo sulla Grecia, la Spagna, l'Ungheria, la Francia, la Turchia e +la Germania. Abbiamo in appresso veduto l'abbassamento di +quest'influenza italiana sopra le straniere contrade. Abbiamo veduta +l'Italia, vittima a vicenda della falsa politica dei suoi capi, della +mala fede degli oltremontani, della ferocia de' soldati mercenarj; +guastata dalle armate, dalla peste e dalla fame pel corso di trentasette +anni di quasi continue guerre; l'abbiamo veduta nell'estremo +esaurimento. Siamo finalmente giunti all'epoca in cui cessò di esistere. +Abbiamo osservato per l'ultima volta un imperatore di Germania venire in +una chiesa italiana per ricevervi la corona d'oro dalle mani del papa; e +questa cerimonia, diventata futile, più non si rinnovò dopo Carlo V. Nel +1530 egli aveva cominciato a regnare pel solo diritto della spada; egli +più non aveva bisogno, per assumere il titolo d'imperatore, che un +rappresentante dell'Italia sanzionasse la sua inaugurazione con +un'autorità religiosa. + +Da quest'epoca fino all'età nostra, otto in dieci principi continuarono +in Italia a credersi sovrani, ma senza godere di veruna indipendenza, +senza mai difendersi colle proprie forze, senza giammai esercitare sopra +gli stranieri quell'influenza che gli stranieri esercitavano +continuamente sopra di loro. Tre e se vogliamo ancora quattro +repubbliche, comprendendovi San Marino, continuarono a respingere dal +loro seno il potere di un solo, ma senza mantenere la loro libertà, +senza conservare verun'ombra nè della sovranità del popolo, nè della +guarenzia de' diritti e della sicurezza de' cittadini. D'allora in poi +l'Italia altro non fu che un vasto museo, nel quale trovansi deposti +sotto gli occhi de' curiosi i monumenti della morte. Più non si ebbe +occasione di chiedere una sola volta a Vienna, a Madrid, a Parigi, a +Londra cosa vorrebbero, cosa farebbero i principi ed i popoli d'Italia. +I popoli avevano cessato di avere o di esprimere una volontà; ed i +principi, distruggendo lo spirito vitale de' loro sudditi, si erano +distrutti essi medesimi. L'Italia snervata più non parlava che alla +memoria; e che l'interpellava intorno a ciò che aveva fatto in altri +tempi, era certo ch'ella non si rianimerebbe mai più. + +Non perciò abbandoneremo questi popoli, co' quali abbiamo, per così +dire, vissuto tanto tempo, senza gettare un'ultima rapida occhiata sulla +sorte che loro era riservata nella nuova organizzazione. Siccome ne' sei +primi capitoli di quest'opera abbiamo corso lo spazio di sei secoli, e +ci siamo appagati di fissare nella nostra memoria alcune date ed alcuni +principali tratti, così speriamo che il nostro lettore indulgente ci +vorrà permettere di concedere ancora pochi capitoli ai tre ultimi +secoli, affinchè la nostra storia comprenda, sebbene in differentissime +proporzioni, la prima fanciullezza, la virilità e la decrepitezza della +nazione italiana. + +La Toscana, che per così lungo tempo era stata la patria della libertà, +a sè richiama i primi nostri sguardi. La storia di Firenze non sembra +totalmente terminata colla capitolazione di questa città; finchè i +cittadini, che si erano veduti animati da così ardente patriottismo, +erano ancora vivi, finchè continuavano a lottare contro l'assoluto +potere, la repubblica fiorentina esisteva tuttavia, almeno nella loro +memoria, e noi dobbiamo ammirare i loro estremi sforzi. Essi seppero +associare la loro causa a quella della libertà di Siena, e la caduta di +quest'ultima repubblica merita altresì dal canto nostro qualche +attenzione. + +La repubblica fiorentina venne distrutta (1530) con forme repubblicane. +Per creare una balìa si convocò un parlamento, e venne consultata una +pretesa assemblea di tutto il popolo fiorentino. Si era chiesto a questo +popolo di conferire la totalità del suo potere ai commissarj che +dovevano riordinare la tirannide. Ciò era un riconoscere la sovranità +del popolo, nell'istante medesimo in cui il popolo rinunciava per sempre +a tale sovranità. Ma il parlamento fiorentino che creò la balìa del 1530 +doveva essere l'ultimo; ed infatti fu in appresso ordinato di spezzare +la campana che serviva ad adunarlo, onde più servire non potesse +dinnanzi a tale uso[93]. + + [93] _B. Segni, l. V, p. 129. -- Il 12 ottobre 1532. Gio. Cambi, t. + XXIII, p. 122. -- Ben. Varchi, l. XIII, t. V, p. 9._ + +Firenze fu per parecchj mesi governata in proprio nome dalla sola balìa, +e non già a nome del papa o de' Medici. Ma era Clemente VII che aveva +così voluto, affinchè i suoi commissarj, che in ogni cosa operavano +soltanto dietro i suoi ordini e che aspettavano da Roma la decisione di +tutti gli affari, non si credessero legati dalla capitolazione +sottoscritta a nome suo da Bartolomeo Valori. Il papa e l'imperatore +avevano promesso a Firenze libertà ed amnistia; ma Clemente pretendeva +che se la repubblica voleva ella medesima mutare le sue leggi, e +castigare i suoi cittadini, non poteva esserne impedita dalla +capitolazione. Ed affinchè la balìa sembrasse ancora meglio +rappresentare la repubblica, il papa volle che fosse formata da un corpo +più numeroso, depositario della sovranità; perciò nel mese di ottobre fu +eletta una seconda balìa di cento cinquanta individui, tra i quali +trovavansi tutti i capi di quella parte dell'aristocrazia che si era +mostrata affezionata a' Medici[94]. + + [94] _Ben. Varchi, l. XII, p, 317. -- Gio. Cambi, t. XXIII, p. 81._ + +Allora cominciarono le vendette del papa e de' suoi partigiani. I più +riputati membri dell'antico governo vennero assoggettati ad una rigorosa +tortura; indi furono condannati a perdere la testa il Carducci, per lo +addietro gonfaloniere, Bernardo di Castiglione, ed altri quattro di que' +venerandi magistrati[95]. L'altro gonfaloniere, Raffaele Girolami, +ottenne grazia della vita per l'intercessione di Ferdinando Gonzaga, ma +venne chiuso nella cittadella di Pisa, ove poco dopo morì di veleno[96]. +Il predicatore Benedetto da Fojano fu dato nelle mani del papa, e +tradotto a Roma. Clemente, nell'atto di farlo imprigionare in castel +sant'Angelo, ordinò che ogni giorno gli si diminuisse la razione di +acqua e di pane, e con tal mezzo lo fece lentamente morire di fame. +Frate Zaccaria, ch'era egualmente cercato, trovò modo di fuggire +travestito da contadino. Riparossi a Ferrara, poi a Venezia, ed +all'ultimo morì a Perugia, dov'erasi recato per gittarsi ai piedi di +Clemente VII ed implorare perdono[97]. Una ventina di coloro che si +credevano più compromessi si sottrassero al supplicio colla fuga. +Infatti furono condannati a morte in contumacia, e confiscati vennero i +loro beni. Cento cinquanta cittadini all'incirca furono relegati per tre +anni in determinati luoghi, e d'ordinario a grandissima distanza dalla +loro patria e dai loro affari; ma il nuovo governo, che invece di +colpire tutti ad un tratto i suoi nemici diventava più severo di mano in +mano che si andava rassodando nella sua autorità, desiderò bentosto +un'occasione di condannare quei medesimi esiliati come ribelli, e di +confiscarne i beni. Poichè que' miseri si furono conformati alla loro +condanna con gravissimo dispendio, la balìa, passati i tre anni, li +relegò in un altro esilio più incomodo del primo, e costrinse in tal +guisa la maggior parte di loro a disubbidire[98]. + + [95] _Ben. Varchi, l. XII, p. 295. -- Gio. Cambi, t. XXIII, p. 79. -- + Scip. Ammirato, l. XXXI, p. 414. -- Ben. Segni, l. V, p. 133._ + + [96] _Bened. Varchi, l. XII, p. 289._ + + [97] _Ivi, p. 275._ + + [98] _Ben. Varchi, l. XII, p. 304-312. -- Gio. Cambi, t. XXIII, p. + 87-95. -- B. Segni, l. V, p. 135. -- Fil. de' Nerli, l. XI, p. 252. -- + Fr. Guicciardini, l. XX, p. 546._ + +Pareva che la repubblica esistesse ancora; un corpo aristocratico assai +numeroso sembrava investito della sovranità; il papa, che non aveva +voluto mandare a Firenze niuno della sua famiglia, e che fingeva di non +esercitarvi la più assoluta autorità, onde non essere risponsabile de' +supplicj che ordinava, lasciava agire Bartolomeo Valori, lo storico +Francesco Guicciardini, Francesco Vettori e Roberto Acciajuoli. Questi +parevano i capi della repubblica, e questi versarono il sangue e +confiscarono le sostanze de' più virtuosi cittadini; questi condannarono +a perpetuo esilio coloro che mostravano di risparmiare; questi con +arbitrarie tasse ruinarono tutti coloro ch'eransi fatti conoscere +affezionati alla libertà; questi fecero restituire senza verun compenso +tutti i beni patrimoniali o ecclesiastici venduti d'ordine della +giustizia; questi fecero disarmare il popolo, promulgando le più severe +pene contro qualunque ritenesse armi, e questi finalmente furono coloro +che per conservare la propria autorità col terrore, assoldarono due mila +de' Landsknecht che avevano assediata Firenze[99]. + + [99] _Ben. Varchi, l. XII, p. 310, e seg. -- Gio. Cambi, t. XXIII, p. + 79. -- Bern. Segni, l. V, p. 131. -- Filip. de' Nerli, l. XI, p. 250._ + +Ma Clemente VII che riponeva ogni fiducia nello zelo de' capi di partito +per vendicarsi, non ignorava che non sarebbero poi egualmente proclivi +ad eseguire i suoi ulteriori progetti, ed a mutare la costituzione della +loro patria, per farne un'assoluta sovranità a favore di uno de' suoi +nipoti. Aveva perciò mandato Alessandro de' Medici in Germania ed in +Fiandra alla corte di Carlo V, per sollecitare l'imperatore a regolare +il governo di Firenze a norma delle facoltà conferitegli dalla +capitolazione. Sebbene l'imperatore avesse promessa ad Alessandro la sua +figlia naturale, era ben lontano dal corrispondere all'impazienza del +papa. Aveva non solo lasciati decorrere i quattro mesi fissati dalla +capitolazione, ma quasi un anno intero, prima di rimandare a Firenze +Alessandro dei Medici, che di già portava il titolo di duca di Cività di +Penna. Questo giovane signore fece il suo ingresso soltanto il 5 di +luglio del 1531; e nel susseguente giorno Giovan Antonio Mussetola, +ambasciatore di Carlo V, comunicò alla signoria ed alla balìa il decreto +sottoscritto dall'imperatore in Augusta il 21 ottobre del precedente +anno, col quale rimetteva i Fiorentini nel possedimento degli antichi +loro privilegj, a condizione che riconoscerebbero per capo della +repubblica Alessandro de' Medici, e dopo di lui i suoi figliuoli, ed in +loro mancanza il più attempato degli altri Medici, e ciò a perpetuità, e +per ordine di primogenitura[100]. + + [100] _Ben. Varchi, l. XII, p. 356-359. -- Gio. Cambi, t. XXIII, p. + 103. -- Scipione Ammirato, l. XXXI, p. 416. -- Bern. Segni, l, V, p. + 143. -- Filip. de' Nerli, l. XI, p. 255._ + +Sembrava che il decreto d'Augusta non sovvertisse interamente lo stato; +perciocchè apparentemente esso conservava tuttavia la libertà e la +riforma repubblicana. Il decreto imperiale non accordava alla casa de' +Medici che le prerogative di cui godeva avanti il 1527, trasmutandole in +diritti, ed assicurava al duca Alessandro ventimila fiorini d'oro di +pensione, invece di lasciare in di lui arbitrio tutte le entrate dello +stato. Ma Clemente VII non si accontentava di questa limitata autorità, +e non erano del tutto tranquilli coloro che lo avevano servito nelle sue +vendette. Sapevano costoro di essere l'oggetto dell'odio, non già di una +fazione, ma di tutti i proprj concittadini, e temevano di essere di bel +nuovo cacciati da Firenze alla morte del papa, o quando accadesse la +prima rivoluzione d'Italia. Il Guicciardini, interpellato da Clemente +VII, rispose non essere possibile che il governo acquistasse veruna +popolarità; che altro mezzo non gli rimaneva per minorare l'odio +pubblico che quello di darsi dei compagni; che doveva meno pensare a +formarsi de' partigiani fra gli uomini ricchi e versati negli affari, +che a comprometterli con tutto il popolo, affinchè, come il governo +medesimo, e come quelli che avevano tenute le di lui stesse direzioni, +costoro ancora si persuadessero non esservi per loro salvezza che nel +mantenimento della casa de' Medici. Dietro questi principj si +apparecchiò una nuova rivoluzione[101]. + + [101] Lettera di Francesco Guicciardini a Niccolò di Schomberg, + arcivescovo di Capoa, del 30 gennajo 1532, con una Memoria intorno + al governo di Firenze. _Lett. de' Principi, t. III, f. 8, e seg._ + +Il papa, disponendo ed ordinando ogni cosa, volle ancora che i cittadini +fiorentini che di que' tempi governavano, si addossassero soli la +responsabilità del nuovo cambiamento. Mandò il suo piano bello e fatto +da Roma, ma ne commise l'esecuzione a Bartolomeo Valori, al +Guicciardini, a Francesco Vettori, a Filippo de' Nerli ed a Filippo +Strozzi. Non ignorando quest'ultimo di essere l'oggetto della diffidenza +e del segreto odio di Clemente VII, cercava di ricuperare la di lui +grazia, eseguendo i di lui voleri con maggiore zelo che tutti gli +altri[102]. + + [102] _Ben. Varchi, l. XII, p. 367. -- Bern. Segni, l. V, p. 149. -- + Filippo de' Nerli, l. XI, p. 260._ + +Questi confidenti del papa forzarono in certo qual modo la balìa ad +ordinare, il 4 aprile del 1532, la creazione di un comitato di dodici +cittadini incaricati della riformagione del governo _dello stato_ e +_della città_ di Firenze; _dello stato_ e _della città_ dissero, +conciossiachè d'allora in poi si cessò di pronunciare il nome di +_repubblica_. Fu accordato loro il termine di un mese per terminare +questo lavoro; ma perchè tutto era stato preventivamente apparecchiato +dal papa, questi commissarj furono a portata di pubblicarlo ancora più +presto[103]. + + [103] _Ben. Varchi, l. XII, p. 372. -- Scip. Ammirato, l. XXXI, p. + 419. -- Ist. di Gio. Cambi, t. XXIII, p. 110._ + +La nuova costituzione venne pubblicata il 27 di aprile del 1532. Questa +sopprimeva il gonfaloniere di giustizia e la signoria, e vietava per +sempre il ristabilimento di tale magistratura, ch'erasi con tanta gloria +mantenuta dugento cinquant'anni. Dichiarava Alessandro dei Medici capo e +principe dello stato, col titolo di doge, ossia duca della repubblica +fiorentina, trasmissibile a perpetuità ai suoi discendenti per ordine di +primogenitura, e stabiliva due consiglj vitalizj per dividere con lui le +cure del governo. Uno, chiamato i dugento, comprendeva tutti gli attuali +membri della grande balìa e quasi un centinajo d'altre persone, delle +quali Alessandro si era riservata la nomina; l'altro, detto il senato, +doveva essere composto di quarantotto membri scelti fra i dugento +dell'altro consiglio, che avessero oltrepassati i trentasei anni. +Quattro consiglieri eletti ogni tre mesi, ogni volta da un quarto del +senato, dovevano tener luogo della signoria nelle onorifiche sue +funzioni; il gonfaloniere o per meglio dire tutta la repubblica dovea +venire rappresentata dal doge o dal suo luogotenente. Il doge solo od il +suo luogotenente, potevano proporre progetti alla deliberazione dei +consiglj, e niun progetto poteva avere forza di legge senza il loro +formale assentimento; i nuovi consiglj non diedero un solo esempio di +una proposizione del principe, che non fosse con servile sollecitudine +sanzionata[104]. + + [104] _Ben. Varchi, l. XII, p. 374 e t. V, l. XIII, p. 12. -- Gio. + Cambi, t. XXIII, p. 114. -- B. Segni, l. V, p. 160. -- Filip. de' + Nerli, l. XI, p. 262-268._ + +Alessandro de' Medici fu tale quale doveva essere un principe posto sul +trono da straniere armate, contro il voto di tutti i suoi concittadini, +dopo una guerra che aveva affatto ruinata ed umiliata la sua patria. +Diffidando di tutti, e sforzandosi di ottenere col terrore ciò che +sperare non poteva dall'amore, si circondò di stranieri soldati, +capitano dei quali creò Alessandro Vitelli di Città di Castello, perchè +lo conosceva irritato contro i Fiorentini e lo stato popolare, che aveva +fatto morire il di lui padre Paolo Vitelli. Afforzò in riva all'Arno un +bastione che poteva servirgli di rifugio in caso d'insurrezione +popolare; ma non credendosi con ciò abbastanza sicuro, il 1.º giugno del +1534, fece porre i fondamenti di una fortezza nel luogo in cui trovavasi +la porta di Faenza, e vi fece lavorare con tanta attività che prima che +terminasse l'anno fu messa in istato di difesa. Alessandro assecondò +vigorosamente la disposizione data dai commissarj per disarmare i +cittadini, e pronunciava la pena di morte e la confisca dei beni contro +coloro nelle di cui case si trovavano armi: nello stesso tempo aveva +formata una milizia di sudditi della repubblica, armandola ed +accordandole privilegj, onde tenere in dovere gli antichi sovrani col +timore de' loro antichi vassalli[105]. + + [105] _Ben. Varchi, t. V, l. XIII, p. 5; l. XIV, p. 85. -- Ist. di + Gio. Cambi, t. XXIII, p. 137. -- Bernardo Segni, l. VI, p. 153. -- + Filippo de' Nerli, l. XI, p. 270-272._ + +I soldati d'Alessandro tutto credevano permesso al loro libertinaggio ed +all'avarizia loro; e non eravi oltraggio, pel quale i cittadini +chiedessero giustizia, che venisse mai punito in verun militare, nè in +veruno ufficiale o servitore della casa del duca. Pareva che questi +mirasse continuamente ad umiliare i suoi compatriotti, paragonandoli +sempre agli stranieri. Aveva successivamente offesi quasi tutti coloro +che gli si erano mostrati più affezionati; i capi di quelle grandi +famiglie che avevano diretta la fazione de' Medici, e che in tempo +dell'assedio avevano portate le armi contro la loro patria, di bel nuovo +abbandonata avevano quella patria, dove più non potevano vivere sotto il +tiranno ch'essi medesimi le avevano dato. Francesco Guicciardini, che +Clemente VII aveva nominato governatore di Bologna, non provava ancora +il dolore di ubbidire dove aveva comandato; ma Bartolomeo Valori, +sebbene governatore della Romagna a nome del papa, non si poteva dar +pace della parte avuta nella rivoluzione, e della schiavitù in cui egli +medesimo erasi ridotto. Filippo Strozzi, malgrado tutti i suoi sforzi +per guadagnarsi la benevolenza del duca, lo sapeva geloso delle +smoderate sue ricchezze, e sempre apparecchiato ad offenderlo; perciò in +occasione del matrimonio di Catarina dei Medici col duca d'Orleans, nel +1533, recossi alla corte di Francia, e nel susseguente anno vi chiamò +pure la sua numerosa famiglia. Tutti i cardinali fiorentini, che in +allora erano quattro, si erano uniti ai nemici di Alessandro; ma di +tutti il più caldo era Ippolito de' Medici, di lui cugino, il quale +risguardandosi come più onoratamente nato di Alessandro, e di età +maggiore, non sapeva darsi pace che si fossero concesse ad un bastardo +d'incerto padre e di madre infame quelle prerogative di cui aveva egli +stesso goduto alcun tempo, ed alle quali sapevasi pure chiamato +dall'amore de' suoi concittadini[106]. + + [106] _Ben. Varchi, t. V, l. XIV, p. 90. -- Ber. Segni, l. VI, p. + 156._ + +Infatti la stessa madre di Alessandro non sapeva se fosse figliuolo di +Lorenzo duca d'Urbino, di Clemente VII, o di un mulattiere. Nel primo +caso sarebbe stato fratello germano di Catarina dei Medici, unica +figliuola di Lorenzo e di Maddalena della Torre d'Alvergna, cui Clemente +VII aveva procurato un collocamento al di là delle sue speranze. +Clemente, incerto nella sua politica ed instabile nelle sue alleanze, si +era ravvicinato alla Francia; era stato a Nizza per abboccarsi con +Francesco I; era di là passato a Marsiglia; ed all'ultimo aveva maritata +Catarina, il 27 ottobre del 1533, con Enrico d'Orleans, secondogenito di +Francesco I, cui quest'Enrico successe nel trono di Francia[107]. La +pace durava tuttavia tra Francesco e Carlo V; e Clemente VII, alleandosi +colla Francia, non si era perciò dichiarato contro l'imperatore, dal +quale conoscevasi dipendente: il matrimonio del suo prediletto +Alessandro colla figlia naturale di Carlo V, sebbene da gran tempo +convenuto, non si eseguiva ancora a motivo della tenera età di Margarita +d'Austria, ed il papa non voleva esporsi a farlo rompere: sapeva che +Alessandro non troverebbe verun appoggio in Catarina, che lo detestava +come tutti i suoi parenti; ma più Alessandro aveva nemici e più Clemente +VII gli si affezionava: rallegravasi vedendo questo giovane esercitare +le proprie vendette, lo dirigeva, approvava tutti gli atti del governo +di lui, e lo copriva col manto di una protezione che sapeva dovergli in +breve mancare, perciocchè in giugno del 1534 Clemente VII era stato +sorpreso da lenta febbre, della quale morì il 25 di settembre dello +stesso anno, lasciando il suo protetto esposto agli attacchi de' molti +nemici che s'era procacciati[108]. + + [107] _B. Varchi, l. XIV, p. 53. -- Bern. Segni, l. VI, p. 161. -- P. + Jovii, l. XXXI, p. 224._ + + [108] _B. Varchi, l. XIV, p. 88. -- Gio. Cambi, t. XXIII, p. 141. -- + Scip. Ammirato, l. XXXI, p. 429. -- P. Jovii, l. XXXII, p. 234._ + +Da principio Clemente VII aveva avuto intenzione di far continuare ogni +sei mesi le liste di proscrizione in occasione che si rinnovava il +tribunale degli otto di balìa, e ne fu soltanto impedito dalle grida che +contro di lui s'innalzarono in tutta l'Europa[109]. Pure infinito era di +già il numero degli esiliati e degli emigrati fiorentini; e quando +Clemente intimò al duca di Ferrara di cacciarli da' suoi stati, eransene +trovati in quella sola provincia più di trecento[110]. Il loro partito +si fece ancora più formidabile dopo la morte del papa. Paolo III, della +casa Farnese, che gli successe, favoreggiava tutti i nemici di Clemente +e della memoria di lui; e con ciò aveva incoraggiati i cardinali +fiorentini a dichiararsi più scopertamente. + + [109] _Ben. Varchi, l. XII, t. IV, p. 315._ + + [110] _Ben. Varchi, t. IV, l. XIV, p. 80._ + +Il cardinale Ippolito de' Medici aspirava alla gloria di restituire la +libertà alla sua patria. Gli Strozzi, ch'erano i più ricchi privati +d'Europa, i Valori, i Ridolfi, i Salviati, che nell'ultima guerra si +erano dichiarati tutti per la fazione dei Medici, eransi adunati in Roma +per trovare i mezzi di rovesciare il tiranno. Tutti gli altri +fuorusciti, avendoli raggiunti, vennero formando fra di loro una specie +di governo, e spedirono in Ispagna all'imperatore tre de' principali +cittadini di Firenze, per impetrare che privasse della sua protezione un +principe, la di cui crudeltà, dissolutezza e perfidia non potevano +paragonarsi che a quelle di un Falaride o di quei pochi altri famosi +mostri dell'antichità, e per riclamare l'osservanza della capitolazione +di Firenze[111]. + + [111] _Ivi, t. V, l. XIV, p. 108. -- B. Segni, l. VII, p. 178. -- P. + Jovii, l. XXXIV, p. 302. -- Scip. Ammirato, l. XXXI, p. 430. -- Fil. + de' Nerli, l. XII, p. 277._ + +Carlo V, maravigliato delle orribili ingiustizie, delle atroci crudeltà, +degli assassinj, degl'imprigionamenti infiniti che udiva imputarsi ad +Alessandro, promise di esaminare la di lui condotta, quand'egli stesso +tornerebbe dalla sua spedizione di Tunisi. Infatti, mentre riposavasi in +Napoli dalle fatiche sostenute in quell'impresa, gli emigrati fiorentini +gli deputarono il cardinale Ippolito dei Medici per terminare +d'illuminarlo intorno alla condotta di Alessandro; ma Alessandro aveva +prese le opportune misure per disfarsi del suo antagonista. Il cardinale +giunto ad Itri, in sulla strada da Roma a Napoli, fu avvelenato il +giorno 10 d'agosto dal suo coppiere, e morì dopo tredici ore di atroci +tormenti. Morirono all'indomani, vittime dello stesso veleno, Dante di +Castiglione e Berlinghiero Berlinghieri che lo accompagnavano: ma il +duca non riuscì a fare assassinare Filippo Strozzi, sebbene lo avesse +più volte tentato, e furono egualmente scoperte le insidie che tendeva +agli altri suoi nemici[112]. + + [112] _Ben. Varchi, l. XIV, p. 132. -- Ber. Segni, l. VIII, p. 188. -- + Filip. de' Nerli, l. XII, p. 278. -- Scip. Ammirato, l. XXXI, p. + 430._ + +La morte d'Ippolito, liberando Alessandro dal suo più formidabile +nemico, aggiugneva non pertanto una nuova macchia alla sua riputazione. +Infami erano i suoi costumi, viziose tutte le sue abitudini; e perchè +aveva riempita tutta l'Europa dei suoi nemici, i suoi delitti venivano +dovunque predicati. Gli era stata promessa la figlia dell'imperatore; ma +essa non gli era per anco stata data, e dacchè il suo parentado non era +più un'arra dell'alleanza della Chiesa, poteva temere che Carlo V non +cogliesse con piacere un plausibile pretesto di rompere i progettati +sponsali, e per disporre del suo stato a favore di un altro. Ma Carlo +nudriva un inveterato odio contro le repubbliche, e contro le pretese +dei popoli alla libertà; diffidava principalmente dei Fiorentini che +sapeva da tanto tempo attaccati alla Francia, colla quale stava per +ricominciare la guerra; ed Alessandro, fidato a questa parzialità, passò +a Napoli, per perorare personalmente la sua causa alla corte +dell'imperatore[113]. + + [113] _Ben. Varchi, l. XIV, p. 138. -- Bern. Segni, l. VII, p. 189._ + -- Partì il 19 di dicembre del 1535. -- _Fil. de' Nerli, l. XII, p. + 279._ + +Il duca aveva saputo riguadagnare al suo partito Bartolomeo Valori, che +seco condusse a Napoli, come pure Francesco Guicciardini, Roberto +Acciajuoli e Matteo Strozzi. Anche gli emigrati si erano nello stesso +tempo recati a Napoli, e tra gli altri vi si trovavano Filippo Strozzi +co' suoi figliuoli, i cardinali Salviati e Ridolfi, ed i loro fratelli, +tutti prossimi parenti di coloro che tenevano le parti del duca. La +città e la corte erano pieni di Fiorentini de' due partiti, e quelli che +stavano per la libertà della loro patria sembravano favorevolmente +accolti dai ministri dell'imperatore. Furono invitati a presentare in +iscritto le loro accuse, e Filippo Parenti, e dopo di lui lo storico +Jacopo Nardi, lo fecero con molta forza, dando circostanziate prove de' +varj delitti di Alessandro, e delle spaventose estorsioni colle quali +ruinava la Toscana. Francesco Guicciardini prese a confutare queste +scritture articolo per articolo, ed accrebbe in tal guisa verso di sè +medesimo l'odio popolare, cui di già si lagnava di vedersi esposto. +Finalmente l'imperatore pronunciò in febbrajo del 1536 la sentenza che +gli veniva chiesta. Tutti gli esiliati ed emigrati fiorentini dovevano, +secondo il suo rescritto, essere richiamati in patria, rimessi nel +possedimento de' loro beni, e guarentiti nelle persone; ma non si dava +verun provvedimento intorno alla costituzione dello stato, nè si +accordava al popolo verun privilegio[114]. + + [114] _Ben. Varchi, l. XIV, p. 143-219 e 224. -- Scip. Ammirato, l. + XXXI, p. 431. -- Bern. Segni, l. VII, p. 189. -- Fil. de' Nerli, l. + XII, p. 279._ + +In allora tutti gli emigrati fiorentini, sebbene molti sentissero di già +il peso per sua guarenzia della miseria, si riunirono per ricusare un +compromesso che tendeva soltanto a salvare le loro persone, e +sagrificava la patria loro. La loro risposta, una delle più nobili che +si conservino negli archivj della diplomazia, cominciava con queste +parole: «Non siamo qui venuti per chiedere alla imperiale maestà sotto +quali condizioni dobbiamo servire il duca Alessandro, nè per ottenere il +di lui perdono, dopo avere volontariamente, con giustizia, e secondo il +dover nostro, lavorato per mantenere o ricuperare la libertà della +nostra patria. Non l'abbiamo invocata per ritornare schiavi in una +città, dalla quale siamo usciti poc'anzi liberi, nè per riavere i nostri +beni. Ma siamo ricorsi all'imperiale maestà, affidati alla di lei bontà +e giustizia, affinchè si degnasse di restituirci quell'intera e verace +libertà, che gli agenti e ministri di lei si obbligarono a conservarci +nel trattato del 1530.... Altra cosa non sappiamo dunque rispondere al +decreto che ci fu rimesso per parte di sua maestà, se non che siamo +tutti determinati di vivere e di morire liberi, quali siamo nati, e che +nuovamente supplichiamo sua maestà di sottrarre questa sventurata città +al giogo crudele che l'opprime....[115].» + + [115] Tutte le scritture originali vengono riportate da Benedetto + Varchi, questa, dice egli, ebbe molto credito in Italia, _l. XIV, p. + 229-230._ + +Francesco Sforza, duca di Milano, era morto il 24 ottobre del 1535. Suo +fratello naturale, Giovanni Paolo Sforza, marchese di Caravaggio, che +aveva qualche pretesa alla successione, perchè nelle investiture vi era +stato chiamato in mancanza della linea legittima, fu avvelenato mentre +passava per Firenze in poste, onde recarsi alla corte dell'imperatore; +la di lui morte risolse a favore della casa d'Austria una lite assai +difficile. Stava per ricominciare tra l'Austria e la Francia una furiosa +guerra: il duca Alessandro prometteva danaro, e non era dubbiosa la di +lui fedeltà, mentre la repubblica fiorentina, se fosse stata +ripristinata, non avrebbe tardato ad ascoltare l'antica sua inclinazione +verso la Francia. Carlo V non fu più incerto tra le due parti: il 28 di +febbraio maritò sua figlia naturale, Margarita d'Austria, al duca +Alessandro, ed in contraccambio ricevette da lui una ragguardevole somma +di danaro; e rimandandolo più potente, che prima non era, ne' suoi +stati. Il matrimonio d'Alessandro, fu per la seconda volta festeggiato +in Firenze il 13 giugno del 1536[116]. + + [116] _Ben. Varchi, l. XIV, p. 259. -- Bern. Segni, l. VII, p. + 192-198. -- Fil. de' Nerli, l. XII, p. 283, 285. -- Della storia di + Gio. Battista Adriani, l. I, p. 11._ Serve di continuazione al + Guicciardini che finisce alla morte di Clemente VII. + +Erano pochi mesi passati dopo la celebrazione di questo matrimonio, ed +Alessandro era vissuto nelle abituali sue dissolutezze, portando +alternativamente il libertinaggio ed il disonore ne' conventi e nelle +più nobili case di Firenze, quando fu assassinato il 6 di gennajo del +1537, da un uomo che aveva saputo guadagnarsi la sua confidenza. Era +costui Lorenzino de' Medici, suo cugino, primogenito del ramo cadetto di +questa casa, e quegli stesso che il rescritto imperiale chiamava +successore di Alessandro, qualora questi mancasse senza figli. +Lorenzino, assai più stimato pel suo raro ingegno e pel suo gusto pelle +lettere che pei suoi costumi o pel suo carattere, era vissuto ne' +piaceri, ed aveva servito da vile adulatore il duca Alessandro ne' di +lui impudici amori. Lo aveva ajutato a sedurre parecchie nobili donne, e +spesso prestava la propria casa attigua a quella del duca, in _Via +larga_, pel loro abboccamento. Gli promise di condurgli la consorte +stessa di Lionardo Ginori, sorella di sua propria madre, ma di questa +assai più giovane. La bellezza della dama aveva già da lungo tempo +ferito il duca, fin allora respinto dalle di lei virtù. Dopo cena lo +stesso giorno dell'Epifania, in cui comincia il carnovale, Lorenzino +avvisò il duca, che, se voleva trovarsi in sua casa affatto solo, e +mantenendo il più profondo segreto, vi troverebbe sua zia Catarina +Ginori. Alessandro accettò l'abboccamento, allontanò tutte le sue +guardie, si tolse di vista a tutti coloro che potevano osservarlo, ed +entrò senza che veruno lo vedesse nella casa di Lorenzino. Trovavasi +affaticato, e voleva riposare; ma prima di gettarsi sul letto, si +discinse la spada, e Lorenzino prendendola dalle sue mani per attaccarla +alla spalliera del letto, fece passare il cinturone intorno all'elsa in +maniera che non fosse facile il poterla sguainare. Uscì in appresso, +dicendogli di riposarsi intanto ch'egli andava in cerca della zia, e lo +chiuse sotto chiave. Tornò un istante dopo con un sicario, chiamato per +soprannome Scoronconcolo, ch'egli aveva preventivamente appostato, +dicendogli di volersi servire di lui per disfarsi di un ragguardevole +personaggio di corte, che non nominò; conciossiachè Lorenzino era giunto +fino all'estremo momento dell'esecuzione senza manifestare a veruno il +proprio segreto. + +Entrando pel primo nella camera, Lorenzino disse al duca: _Signore, +dormite?_ e nello stesso tempo lo passò da banda a banda con una spada +corta che teneva in mano. Alessandro, quantunque mortalmente ferito, +tentò di lottare contro il suo uccisore; ma Lorenzino, per impedirgli di +gridare, nell'atto di dirgli, _signore, non abbiate paura_, gli cacciò +due dita in bocca. Alessandro lo morse con quanto aveva di forza, +rotolandosi sul letto con Lorenzino, che teneva strettamente +abbracciato. Scoronconcolo, non potendo ferire l'uno senza pericolo di +ferire anche l'altro, cercava di giugnere Alessandro tra le gambe di +Lorenzino, mentre si dibattevano; ma tutti i suoi colpi si perdevano ne' +materassi. All'ultimo si ricordò di avere un coltello in tasca, e +cacciandolo nella gola del duca, lo uccise[117]. + + [117] _Ben. Varchi, l. XV, p. 264, 272. -- B. Segni, l. VII, p. 204, + 206. -- Filip. de' Nerli, l. XII, p. 286-290. -- Gio. Battista + Adriani, l. I, p. 11. -- Scip. Ammirato, l. XXXI, p. 436. -- P. Jovii, + l. XXXVIII, p. 387, 391. -- Ist. di Matteo Guazzo, f. 159._ + +Lorenzino era ben sicuro che per quanto si gridasse nel suo +appartamento, niuno si accosterebbe a chiederne la cagione, essendo i +suoi servitori a ciò accostumati. Niuno sapeva il suo segreto; egli +aveva più ore di vantaggio, nelle quali non sarebbe da chicchessia fatta +inchiesta del duca, nè avvertita la di lui mancanza; ora d'altro più non +si trattava che di raccogliere i frutti della congiura da lui condotta a +fine con tanta destrezza e così segretamente. Ma Lorenzino colla +precedente sua vita aveva eccitata la diffidenza di tutte le persone +dabbene; non aveva amici cui chiedere consiglio o assistenza; non aveva +partigiani; non aveva mai dato indizio di quello zelo di libertà che +affettò in appresso, e che forse non era che un mascherato eroismo. +Sebbene fosse il primo de' Medici nella linea della successione, niuno a +lui pensava, o perchè non dubitavasi che Alessandro, giovane vigoroso e +di fresco ammogliato, non dovesse aver prole, o perchè non risguardavasi +lo stato monarchico come abbastanza solidamente stabilito per supporre +che la successione fosse per passare in un ramo lontano. Egli era +agitato dall'azione commessa, dal timore di Scoronconcolo suo complice, +e forse ancora dal dolore cagionatogli dalla sua mano violentemente +morsicata da Alessandro. Altronde egli suppose distrutto il presente +governo dalla morte del tiranno, il quale non aveva figliuoli, nè +fratelli pronti a succedergli; egli stesso era il più prossimo erede, e +non poteva nemmeno prevedere a qual persona il partito de' Medici +potesse deferire l'autorità monarchica. Ad altro adunque più non pensò +che a porsi egli stesso in salvo pei primi momenti di effervescenza, ed +a riunire gli emigrati che dovevano raccogliere il frutto del suo +ardire. Chiuse la porta della sua camera, e ne portò seco la chiave; +poi, facendosi dare un ordine perchè gli si aprissero le porte della +città e gli si somministrassero cavalli di posta, sotto pretesto che +aveva avuto avviso della malattia di suo fratello in villa, partì subito +alla volta di Bologna, e di là per Venezia con Scoronconcolo[118]. + + [118] _Ben. Varchi, l. XV, p. 273_, ed altri degli storici + sovrallegati. Lorenzino de' Medici scrisse egli medesimo una + scrittura per giustificare la sua intrapresa. Roscoe la pubblicò + nell'appendice alla vita di Lorenzo de' Medici, n.º 84, _p. + 148-165_. Una lettera scritta da Roma, il 15 di marzo, a Mess. Paolo + del Tosco, da suo fratello, dà pure alcune circostanze raccontate + dallo stesso Lorenzino. _Lettere de' principi, t. III, f. 52._ + +Lorenzino raccontò a Salvestro Aldobrandini a Bologna, ed a Filippo +Strozzi a Venezia, d'avere dato morte al tiranno. Il primo non volle +credergli, l'altro rimase lungamente incerto, ed all'ultimo, dandogli +fede, lo chiamò il Bruto di Firenze, e gli promise che i due suoi +figliuoli sposerebbero le due sorelle di Lorenzino. Ad ogni modo la +dissimulazione del nuovo Bruto, che venne in allora celebrato dai poeti +e dagli oratori di tutta l'Italia, non ebbe i felici risultamenti di +quella del primo. Il senato, ch'era stato creato per secondare +Alessandro, non aveva verun motivo di essere contento del governo del +duca; ma quanto più violenta e crudele era stata la rivoluzione che lo +aveva stabilito, tanto più coloro che vi avevano contribuito temevano il +ritorno e le vendette degli emigrati. Il cardinale Cibo, principale +ministro d'Alessandro, fu il primo ad essere informato che il duca non +si trovava nel suo appartamento, che quella notte non si era veduto +tornare, e che non sapevasi dove si trovasse. La subita partenza di +Lorenzino, della quale ebbe poco dopo notizia, gli fece sospettare +l'accaduto; ma sebbene il popolo fosse disarmato e spaventato dalla +fortezza eretta dal duca, nutriva tanto odio verso i Medici e verso +tutti i loto agenti, che si doveva temere una sollevazione nell'istante +che sarebbe pubblicata la morte del duca. Il cardinale Cibo fece dire a +tutti i cortigiani che venivano a palazzo, che il duca riposava ancora, +perchè aveva vegliato tutta la notte. Nello stesso tempo mandò un +corriere ad Alessandro Vitelli, comandante della guardia, per +affrettarlo a tornare all'istante con tutti i soldati che potrebbe +adunare, perciocchè Lorenzino aveva scelta per l'esecuzione del suo +progetto la circostanza in cui il Vitelli erasi recato a città di +Castello. Il Cibo fece pure avvisare tutti i comandanti di piazza, tutti +i capitani d'ordinanza, di tenersi pronti; e non fu che nella notte del +7 all'8 gennajo, ch'egli ebbe coraggio di far aprire col più profondo +segreto l'appartamento di Lorenzino, ove trovò il duca giacente nel +proprio sangue[119]. + + [119] _Bened. Varchi, l. XV, p. 278. -- Com. di Filippo de' Nerli, l. + XII, p. 291. -- Bern. Segni, l. VIII, p. 208. -- Scip. Ammirato, l. + XXXI, p. 437. -- Gio. Batt. Adriani, l. I, p. 12. -- P. Jovii, l. + XXXVIII, p. 391._ + +Lorenzino de' Medici aveva bensì fatto dare notizia della morte del duca +ad alcuni patriotti fiorentini; ma o questi non l'avevano creduta, o non +avevano osato promulgare un così pericoloso segreto. Quando finalmente +cominciava questo segreto a divulgarsi tra il popolo, si vide giugnere +in poste Alessandro Vitelli, il lunedì mattina, 8 di gennajo, e tutti i +luoghi forti della città, ed i capi strada principali, munirsi di +soldati e di artiglieria. La difficoltà di tirare vantaggio da un +avvenimento di cui tutti si rallegravano, ma di cui veruno non osava per +anco tenersi sicuro, andava di mano in mano crescendo. Frattanto i +quarantotto senatori si adunarono nel palazzo de' Medici sotto la +presidenza del cardinale Cibo. Uno di loro, Domenico Canigiani, propose +di deferire la dignità a Giulio, figlio naturale, ancora nell'infanzia, +di Alessandro; Francesco Guicciardini propose per capo della repubblica +Cosimo, figlio di Giovanni, l'illustre capitano delle bande nere. Questo +giovinetto, ignorando ciò che accadeva, trovavasi in allora nella sua +villa di Trebbio in Mugello, lontana quindici miglia da Firenze. Ma +Palla Rucellai si oppose sdegnosamente a queste due proposizioni. Poichè +la provvidenza, disse egli, ci ha liberati da un odioso tiranno, +consolidiamo questa libertà che il cielo ci accorda, e rendiamo alla +repubblica l'antica sua costituzione: soprattutto non adottiamo veruna +risoluzione, mentre tanti nobili cittadini esiliati o emigrati, i quali +hanno i medesimi diritti di noi alla sorte della patria comune, si +trovano lontani[120]. + + [120] _Ben. Varchi, l. XV, p. 284. -- Bern. Segni, l. VIII, p. 213. -- + Filippo de' Nerli, l. XII, p. 291._ + +La maggior parte de' senatori stavano per l'opinione del Rucellai, ma +tremavano tuttavia innanzi ai quattro uomini che avevano avuta la +maggiore influenza nell'ultimo governo; e questi, cioè Francesco +Vettori, il Guicciardini, Roberto Acciajuoli e Matteo Strozzi, credevano +di non potersi con altro mezzo salvare dall'odio dei loro concittadini, +che innalzando un nuovo principe in luogo di quello ch'era perito. +Rappresentarono ai senatori tuttociò che l'oligarchia aveva a temere +dall'indignazione del popolo, e dalle vendette degli emigrati; e non +potendo condurli ad una più precisa risoluzione, li persuasero almeno a +deferire per tre giorni piena autorità al cardinale Cibo, il quale, +essendo figliuolo di una sorella di Leon X, poteva essere risguardato +quale rappresentante della casa de' Medici, sebbene non fosse +fiorentino[121]. + + [121] _Ben. Varchi, l. XV, p. 285. -- Ber. Segni, l. VIII, p. 212. -- + Filip. de' Nerli, l. XII, p. 292. -- Gio. Battista Adriani, l. I, p. + 14._ + +Ma questa risoluzione non bastava a contentare il Guicciardini ed i suoi +compagni: sapevano essi che la fazione repubblicana teneva dal canto suo +segrete adunanze, pensavano che una più lunga irrisoluzione poteva +ruinare la loro fazione, e tennero di notte un segreto comitato, cui +furono presenti, oltre i quattro capi del partito, il cardinale Cibo, +Alessandro Vitelli, comandante della guardia, ed il giovane Cosimo de' +Medici, che sollecitamente era giunto da Trebbio per cogliere +l'occasione che gli veniva dalla fortuna offerta. Convennero di adunare +nuovamente all'indomani mattina il senato, e di persuaderlo ad eleggere +Cosimo de' Medici non in qualità di duca, ma come capo e governatore +della repubblica fiorentina, con limitati poteri, adoperando, ove il +bisogno lo richiedesse, la forza per affrettare la risoluzione de' +senatori. Infatti, mentre questi, il martedì 9 di gennajo del 1537, +tenevansi ancora titubanti di accettare e sanzionare le condizioni che +Francesco Guicciardini aveva scritte, Alessandro Vitelli, che aveva +fatta empire tutta la strada di soldati, fece risuonare le grida di +_viva il duca ed i Medici!_ e avvisò i senatori di affrettarsi, perchè +più non si potevano contenere i soldati. In tal guisa si risolse in +senato l'elezione di Cosimo I con grande maggiorità di voti[122]. + + [122] _Ben. Varchi, l. XV, p. 287. -- Scip. Ammirato, l. XXXI, p. + 438. -- Gio. Battista Adriani, l. I, p. 18. -- Bern. Segni, l. VIII, + p. 216. -- Fil. de' Nerli, l. XII, p. 293._ + +Cosimo de' Medici, figliuolo di Giovanni, che era egli medesimo +pronipote di Lorenzo, fratello del vecchio Cosimo, aveva concetto di +lentezza e di timidità. Il Guicciardini, che aveva avuta la principale +parte nell'elezione di lui, tenevasi sicuro di governare questo giovane +privo di esperienza, e che supponeva non avere inclinazione che per la +caccia e per la pesca. Aveva fatto ristringere a dodici mila scudi il +trattamento annuale del duca, mentre credevasi diventato egli stesso il +vero sovrano di Firenze. Ma niun giovane più di Cosimo de' Medici seppe +ingannare l'universale aspettazione: sotto il suo contegno taciturno e +riservato nascondeva la più sospettosa gelosia del potere, la più +smisurata ambizione, la più profonda dissimulazione; colui che tutti +speravano di governare, non ebbe confidenti, e non volle ricevere +consiglj da veruno[123]. + + [123] _Ben. Varchi, l. XV, p. 326._ + +I tre cardinali fiorentini, Salviati, Ridolfi e Gaddi, quand'ebbero +avviso di quest'elezione, partirono subito da Roma alla volta di Firenze +con due mila uomini di truppe levate a loro spese. Bartolomeo Valori, +che aveva abbandonato il duca Alessandro nel suo ritorno da Napoli, e +che dopo tale epoca erasi associato agli emigrati, accompagnò i +cardinali con moltissimi fuorusciti. Dal canto suo Filippo Strozzi erasi +da Venezia recato a Bologna, e vi assoldava truppe. Il più piccolo +attacco poteva bastare a rovesciare il nuovo governo; ma perchè i +figliuoli dello Strozzi avevano preso servizio in Francia, e perchè gli +emigrati speravano di già ajuti da questa corona, i generali +dell'imperatore si affrettarono di dare assistenza a Cosimo, facendo +passare in Toscana due mila Spagnuoli in allora sbarcati a Lerici. +Frattanto il duca di Firenze aveva dirette ai cardinali le più +rispettose proteste coll'invito di rientrare senz'armi nella loro +patria, accertandoli del suo desiderio di uniformarsi in ogni cosa alle +loro volontà. Il cardinale Salviati, riconosciuto dagli altri prelati e +da tutti gli emigrati per loro capo, era fratello della madre di Cosimo; +e questa stretta parentela pareva che dovesse agevolare le negoziazioni. +Gli emigrati acconsentirono a licenziare le loro truppe; entrarono in +Firenze con doppio salvacondotto di Cosimo de' Medici e di Alessandro +Vitelli; ma non tardarono ad accorgersi di essere stati ingannati, +perciocchè le truppe spagnuole, che, secondo le promesse di Cosimo, +dovevano essere rimandate nello stesso tempo che le loro, si andavano +invece sempre più avvicinando a Firenze, che la cittadella era stata +occupata per sorpresa da Alessandro Vitelli ed era guardata a nome +dell'imperatore, che non si accordavano loro le condizioni che si erano +fatte loro sperare, finalmente che il Vitelli cominciava a farli +minacciare da' suoi soldati: perciò tutti si ritirarono di bel nuovo +precipitosamente il 1.º di febbrajo dopo la breve dimora in Firenze di +nove giorni. E perchè il cardinale Salviati, credendo di non avere che +temere da suo nipote, era rimasto in città dopo di loro, Alessandro +Vitelli fece circondare la di lui casa da' suoi soldati, e minacciandolo +di farlo tagliare a pezzi, lo costrinse a fuggire[124]. + + [124] _Ben. Varchi, l. XV, p. 311. -- Bern. Segni, l. VIII, p. 219. -- + Com. de' Nerli, l. XII, p. 294. -- Gio. Batt. Adriani, l. I, p. 24. -- + Lettera di cinque cardinali Fiorentini al card. Cibo, Roma 13 + gennajo 1537. Lettere de' Princ., t. III, p. 57._ + +L'imprudenza ed i replicati falli di coloro che gli emigrati avevano +riconosciuti per loro capi, perchè erano i soli del partito che fossero +abbastanza ricchi per fare la guerra col loro privato peculio, +contribuivano a consolidare il governo di Cosimo I. Cotale governo +acquistò maggiore stabilità per la venuta di Ferdinando di Silva, conte +di Sifonte, ambasciatore dell'imperatore, il quale in un'adunanza del +senato del 21 giugno produsse una bolla imperiale del 28 di febbrajo, +colla quale Cosimo de' Medici veniva dichiarato legittimo successore di +Alessandro nel principato di Firenze, mentre che Lorenzino, il fratello +di lui, e tutti i discendenti di Pier Francesco, venivano per sempre +privati del loro diritto all'eredità a motivo dell'uccisione dell'ultimo +principe. Vero è che questa sentenza attaccava crudelmente +l'indipendenza dello stato fiorentino, ed era inoltre accompagnata da +condizioni ancora più contrarie agli antichi diritti della repubblica. +Le fortezze di Firenze e di Livorno ricevettero guarnigione imperiale, e +non furono restituite al sovrano della Toscana che nel 1543[125]. + + [125] _Ben. Varchi, l. XVI, p. 373. -- Scip. Ammirato, l. XXXII, p. + 448. -- Bern. Segni, l. VIII, p. 223. -- Gio. Batt. Adriani, l. I, p. + 51. -- Fil de' Nerli, l. XII, p. 297_. + + Giunti a quest'epoca, prenderemo congedo da Benedetto Varchi, forse + il più verboso storico che producesse l'Italia. Ma tra le infinite + minutissime circostanze con cui opprime il lettore, trovansi elevati + pensieri, e filosofia. Il suo sedicesimo libro termina al principio + del 1538. Pare che l'opera non sia stata ridotta a termine. + +Non però per questo gli emigrati avevano deposta la speranza di +rovesciare colla forza il governo di Cosimo I. Dopo essere rimasti +perdenti colle truppe assoldate a loro spese, ricorsero all'assistenza +della Francia. Era scoppiata la guerra tra Carlo V e Francesco I, senza +che le armate dell'ultimo avessero potuto penetrare al di qua del +Piemonte. Ma il conte della Mirandola si era conservato sotto la +protezione della Francia; aveva aperta ai Francesi la sua fortezza, e +questi tentavano tuttavia di ricuperare presso gli stati d'Italia +quell'opinione di cui avevano goduto nell'ultima guerra. Perciò alla +Mirandola col danaro di Francesco I e con quello di Filippo Strozzi gli +emigrati assoldarono in principio di luglio quattro mila fanti e +trecento cavalli sotto gli ordini di Pietro Strozzi, primogenito di +Filippo, di Bernardo Salviati, priore di Roma e di Capino di +Mantova[126]. + + [126] _Bernardo Segni, l. VIII, p. 227. -- Gio. Batt. Adriani, l. I, + p. 54. -- Fil. de' Nerli, l. XII, p. 299._ + +Tutta la provincia di Pistoja era in aperta insurrezione; le antiche +fazioni de' Panciatichi e de' Cancellieri avevano ricominciato ad +attaccarsi con furore. Uno de' capi de' Panciatichi, Niccolò +Bracciolini, offrì a Filippo Strozzi di dargli in mano Pistoja, che +dipendeva quasi totalmente da lui; egli lo tradiva ed era fin allora +d'accordo con Alessandro Vitelli; pure riuscì ad ispirare tanta +confidenza agli emigrati, che Filippo Strozzi, che fino a tale punto +aveva dato prove di singolare prudenza, Bartolomeo Valori e quasi tutti +gli altri capi della fazione, risolsero di entrare in Toscana in sul +finire di luglio del 1537, sotto la protezione di alcune compagnie di +cavalleria; essi s'innoltrarono fino a Montemurlo, castello posto in +vantaggiosa posizione, alle falde degli Appennini, tra Pistoja e Prato, +mentre che Capino ed il Salviati venivano più lentamente dalla Mirandola +per raggiugnerli[127]. + + [127] _Gio. Batt. Adriani, l. I, p. 54. -- Scip. Ammirato, l. XXXII, + p. 450. -- Bern. Segni, l. VIII, p. 227. -- Fil. de' Nerli, l. XII, p. + 299. -- P. Jovii hist. sui temp., l. XXXVIII, p. 409._ + +Tutti gli emigrati fiorentini avevano raggiunta l'armata di Pietro +Strozzi e del priore di Roma, e tutti gli scolari fiorentini delle +università di Padova e di Bologna eransi fatto un dovere di venire a +combattere per la libertà. Dal canto suo Cosimo de' Medici aveva al suo +servigio un grosso corpo di veterani spagnuoli e tedeschi, che +l'imperatore gli aveva dati per mantenere la di lui autorità, ma più +ancora per assicurarsi della di lui ubbidienza. Aveva inoltre +sufficienti truppe italiane per farsi rispettare; pure affettò la più +viva inquietudine, richiamò in città tutte le sue truppe spagnuole, e +non prese che misure difensive. Con questo simulato terrore ingannò +tanto bene gli emigrati, che Filippo Strozzi, Bartolomeo Valori e gli +altri ch'erano meno accostumati alle fatiche della guerra, andarono ad +alloggiarsi come in piena pace nella casa dei Nerli a Montemurlo, che in +addietro aveva servito di rocca, ma che ora non ne conservava che il +nome; mentre che Pietro Strozzi con poche centinaja d'uomini stava a piè +del colle, e che l'armata, trattenuta da dirotte piogge, trovavasi +tuttavia distante quattro miglia[128]. + + [128] _P. Jovii, l. XXXVIII, p. 411. -- Gio. Batt. Adriani, l. I, p. + 55. -- Bern. Segni, l. VIII, p. 228. -- Scip. Ammirato, l. XXXII, p. + 450._ + +Cosimo de' Medici approfittò accortamente della confidenza che aveva +saputo ispirare a' suoi nemici: nella notte del 31 di luglio fece uscire +tutta la sua armata sotto gli ordini di Alessandro Vitelli, e la mandò +senza far alto a Montemurlo. Pietro Strozzi aveva divisa la piccola sua +truppa per tendere un'imboscata ad un debole corpo di cavalleria, col +quale si era battuto nel precedente giorno. Sandrino Filicaja, che aveva +il comando de' soldati appiattati, sorpreso di vedersi passare innanzi +un'intera armata invece di uno squadrone, non uscì d'aguato, e non potè +prevenire Pietro Strozzi; questi fu sorpreso nel suo quartiere, la sua +truppa sgominata, ed egli medesimo fatto prigioniere, ma senz'essere +conosciuto; onde trovò in appresso il modo di fuggire, attraversando a +nuoto un piccolo fiume[129]. + + [129] _P. Jovii, l. XXXVIII, p. 412. -- Gio. Batt. Adriani, l. I, p. + 58._ + +Quando si raccontò a Filippo Strozzi che suo figliuolo era stato ucciso +o fatto prigioniere, egli si smarrì, e sebbene fosse ancora in tempo di +salvarsi, aspettò di essere attaccato da Alessandro Vitelli. Questi, +giunto sotto l'antica rocca di Montemurlo, che gli emigrati avevano +barricata alla meglio, la fece attaccare ed appiccare il fuoco alla +porta. Dopo una sanguinosa pugna, che durò più di due ore, gli +assalitori penetrarono da ogni banda nella fortezza, e gli emigrati si +diedero prigionieri ai soldati, italiani o spagnuoli, ch'erano i primi +ad arrestarli. Per tal modo Filippo Strozzi, che fin allora era stato +creduto il più felice privato cittadino d'Italia, siccom'era ancora il +più ricco, si arrese allo stesso Vitelli. Avendo questi avviso che +l'armata di Capino e del priore Salviati avvicinavasi, ed era di già +arrivata a Fabbrica, poco distante da Montemurlo, egli non volle +aspettarla ed esporre all'incertezza d'una nuova pugna i molti +prigionieri che aveva fatti. Rientrò in Firenze il primo giorno d'agosto +colla sua vittoriosa truppa, conducendo prigionieri nella loro patria +per lo meno un individuo di ognuna delle illustri famiglie dell'antica +repubblica; mentre che l'armata degli emigrati, informata della sventura +de' suoi capi, si ritirava a precipizio oltre gli Appennini[130]. + + [130] _P. Jovii, l. XXXVIII, p. 412. -- Gio. Batt. Adriani, l. I, p. + 61. -- Bern. Segni, l. VIII, p. 229. -- Fil. de' Nerli, l. XII, p. + 301._ -- La sua storia termina con questa sconfitta, ch'egli + risguardava come il trionfo del suo partito. + +Era Cosimo persuaso che non sarebbe mai sicuro del suo potere finchè non +avesse distrutti tutti coloro che amavano la loro patria, e che vi +avevano qualche considerazione. Ma sebbene tutti i suoi nemici fossero +prigionieri della sua armata, non poteva ancora disporre della loro +sorte; perciocchè, essendosi essi arresi in una battaglia ai soldati +come prigionieri di guerra, erano diventati proprietà di coloro che gli +avevano presi. Cosimo incaricò il supremo tribunale di balìa di entrare +in trattato coi soldati per acquistare da loro i proscritti, e di +sorpassare le taglie che le loro famiglie sarebbero disposte a dare. Il +dispotismo avvilisce talmente coloro cui confida le sue dignità, che i +giudici e i magistrati accettarono questa vergognosa incumbenza. La più +parte de' soldati spagnuoli ricusarono di trattare con loro; ma +gl'Italiani furono meno delicati, ed appunto tra le loro mani si +trovavano i più illustri prigionieri[131]. + + [131] _Gio. Batt. Adriani, l. II, p. 63. -- Bern. Segni, l. IX, p. + 234. -- Scipione Ammirato, l. XXXII, p. 452._ + +Cosimo I aveva voluto vedere tutti i prigionieri nello stesso giorno in +cui erano entrati in Firenze, ed aveva seco loro parlato con apparente +moderazione; pure all'indomani il tribunale degli otto, avendone +riscattati alcuni dai soldati, li fece porre alla tortura, ed in +appresso decapitare sulla piazza della signoria. Nello spazio di quattro +giorni ne perirono in tal modo quattro al giorno, ed era il duca +intenzionato di continuare lungamente; ma, intimidito dai clamori del +popolo, egli spedì gli altri, tra i quali trovavasi Niccolò +Macchiavelli, figliuolo dello storico, nelle carceri di Pisa, di +Livorno, di Volterra, ove perirono in breve. I prigionieri più illustri, +cioè Bartolomeo Valori, Filippo suo figlio, ed un altro Filippo suo +nipote, Anton Francesco Albizzi ed Alessandro Rondinelli, vennero +riservati a morire il 20 d'agosto, anniversario del giorno in cui lo +stesso Valori aveva, sett'anni prima, adunato il parlamento, violata la +capitolazione di Firenze, ed assoggettata la sua patria alla tirannia di +quegli stessi Medici, che lo ricompensavano a quel modo che i tiranni +sogliono ricompensare chi li serve. Prima del supplicio vennero tutti +cinque posti alla tortura, ed il duca, per seminare sospetti in tutto il +partito degli emigrati, si fece carico di pubblicare che le loro +deposizioni svelavano una privata ambizione e personali progetti, che +ognuno di loro nascondeva sotto la maschera del patriottismo e +dell'amore di libertà[132]. + + [132] _Gio. Batt. Adriani, l. II, p. 66. -- Bern. Segni, l. IX, p. + 234. -- P. Jovii, l. XXXVIII, p. 414. -- Marco Guazzo, f. 178. -- Scip. + Ammirato, l. XXXII, p. 453._ + +Filippo Strozzi era tuttavia prigioniero di Alessandro Vitelli; e questo +generale aveva avuta l'antiveggenza di chiuderlo nella fortezza di cui +era padrone, trattandolo colà con molti riguardi. Ricusava di +consegnarlo a Cosimo, prometteva d'interporsi presso l'imperatore per la +liberazione di lui, e con tali mezzi riusciva ad estorcere dal suo +prigioniere ragguardevoli somme. Filippo Strozzi, sposo di Clarice de' +Medici, nipote del magnifico Lorenzo, aveva contribuito al ritorno dei +Medici nel 1530; aveva prestato danaro al duca Alessandro per fabbricare +quella stessa rocca, ove si trovava chiuso, e non aveva abbandonato il +partito di lui, che dopo avere provato come ogni grandezza, ogni +vantaggiosa opinione, ogni indipendenza di fortuna, riuscivano sospette +ad un assoluto padrone. L'immensa sua ricchezza non era la sola +circostanza che richiamava sopra di lui gli sguardi dell'Europa; egli +era rinomato pel suo sapere, pel suo gusto in fatto di arti e di +letteratura, pel suo cortese contegno, per la generosità del suo +carattere. Aveva date prove di quest'ultima coll'accoglimento che aveva +fatto a tutta la famiglia di Lorenzino de' Medici, scacciata da Firenze +e spogliata d'ogni avere. Aveva ricevuti la madre ed il fratello in +propria casa, ed aveva maritate le due sorelle ai due suoi figliuoli, +senz'altra dote che quella di appartenere al Bruto fiorentino[133]. + + [133] _Ben. Varchi, t. IV, l. XII, p. 321, t. V, l. XIV, p. 60. -- + Bern. Segni, l. VIII, p. 227. -- P. Jovii, l. XXXVIII, p. 415. -- Gio. + Batt. Adriani, l. II, p. 71._ + +Per qualche tempo Carlo V difese Filippo Strozzi contro la vendetta di +Cosimo; all'ultimo, vinto dalle reiterate istanze del duca, acconsentì +nel 1538, che questo illustre cittadino fosse posto alla tortura, ed in +appresso mandato al supplicio; ma nello stesso giorno in cui giugneva a +Firenze l'assenso dell'imperatore, ne fu dato avviso a Filippo Strozzi, +il quale, temendo che il dolore lo riducesse ad accusare i suoi amici, +si tagliò egli stesso la gola, dopo avere scritto sul muro della sua +prigione quel verso di Virgilio: _Exoriare aliquis nostris ex ossibus +ultor!_ cui parve conformarsi l'intera vita di suo figlio Pietro, in +appresso maresciallo di Francia[134]. + + [134] _Ivi, p. 100. -- Bern. Segni, l. IX, p. 245. -- P. Jovii, l. + XXXVIII, p. 415._ + +Lorenzino de' Medici non si trovava cogli emigrati che s'innoltrarono +fino a Montemurlo contro Cosimo: egli non ignorava d'essere nello stesso +tempo perseguitato dal duca di Firenze e dall'imperatore, e che la sua +vita era dovunque in pericolo. Perciò da Venezia, dove si era da +principio riparato, passò in Turchia; di là tornò in Francia, ma non +facendosi conoscere, e stando sempre in guardia contro le insidie; poi +ritornò a Venezia, ove all'ultimo fu assassinato, nel 1547 col suo zio +Soderini, per ordine di Cosimo[135]. + + [135] _P. Jovii, l. XXXVIII, p. 396. -- Bern. Segni, l. XII, p. 313._ + +Il nuovo duca di Firenze non si era per anco liberato che dai suoi +nemici; ma non erano costoro ch'egli più temesse o più odiasse. Sapeva +che mentre una repubblica non ha ragioni di temere coloro che l'hanno +istituita o salvata, un tiranno può compensare i servigj, ma perdonare i +beneficj non mai. Andrea Doria poteva tutto ripromettersi dall'amore e +dalla riconoscenza de' Genovesi, ma Cosimo doveva sempre paventare +coloro che avevano contribuito a collocarlo sul trono. E siccome questi +non potevano essere persuasi d'avere fatta una buona azione, così non +potevano in sè medesimi trovare la costanza di mantenerla. Cosimo colla +battaglia di Montemurlo e col patibolo erasi di già liberato dalla +maggior parte di coloro che nel 1530 avevano chiamata la casa de' Medici +alla sovranità di Firenze; ma egli temeva inoltre coloro che +direttamente gli avevano trasmessa l'eredità di Alessandro, e che +credevano con tale segnalato beneficio d'avere acquistati diritti alla +sua gratitudine; questa rivoluzione era stata l'opera del cardinale +Cibo, di Alessandro Vitelli e di quattro Fiorentini, Francesco +Guicciardini, Francesco Vettori, Roberto Acciajuoli e Matteo Strozzi; +onde egli pensò a disfarsi a poco a poco ancora di questa gente. + +Il cardinale Cibo si era presa la cura di educare i figli naturali di +Alessandro. Scoprì, o credette di scoprire, che uno speziale, chiamato +Biagio, era stato sedotto dai ministri del duca per avvelenare Giulio, +il maggiore di que' fanciulli, e quello stesso ch'era stato a bella +prima proposto per successore ad Alessandro. Egli ne fece lagnanza, e +Cosimo si dolse ancora più altamente col cardinale di un'accusa, +com'egli diceva, affatto calunniosa, tanto lo minacciò che lo costrinse +a ritirarsi a Massa di Carrara presso la marchesa sua cognata[136]. + + [136] _Gio. Batt. Adriani, l. II, p. 110, 111. -- Scip. Ammirato, l. + XXXII, p. 458. -- Bern. Segni, l. IX, p. 246._ + +Alessandro Vitelli aveva forzato il senato ad eleggere Cosimo col +terrore de' suoi soldati, ed aveva in appresso consolidato il di lui +trono colle vittorie. Vero è che se n'era fatto ampiamente pagare; che +aveva ammassati grandissimi tesori in occasione delle rivoluzioni di +Firenze; e che, quantunque bastardo della sua casa, era più ricco che i +capi della linea legittima. Si era inoltre impadronito per sorpresa +della fortezza di Firenze, e ne aveva dato il possesso all'imperatore +piuttosto che a Cosimo. Questi si adoperò molto tempo invano per +iscreditare il Vitelli presso l'imperatore; finalmente ottenne nel 1538 +che gli fosse dato per successore don Giovanni de Luna nel comando della +fortezza di Firenze, e ch'egli fosse allontanato da questa città[137]. + + [137] _Gio. Batt. Adriani, l. II, p. 76-89. -- Bern. Segni, l. IX, p. + 244. -- Scip. Ammirato, l. XXXII, p. 455._ + +I quattro senatori fiorentini che avevano innalzato Cosimo sul trono, +sentivansi ad un tempo esposti al disprezzo ed all'odio dei loro +compatriotti, ed alla gelosa diffidenza del tiranno, che li teneva +lontani da tutti gli affari: costoro, abbandonati ai loro rimorsi, non +tardarono a cadere vittime del loro pentimento. Francesco Vettori più +non uscì dalla sua casa dopo la morte di Filippo Strozzi, con cui aveva +avuta la più stretta famigliarità, per essere portato al sepolcro. Il +Guicciardini ritirossi colmo di dolore nella sua villa, ove morì nel +1540 non senza sospetto di veleno. Roberto Acciajuoli e Matteo Strozzi +lo seguirono in breve. Maria Salviati, madre di Cosimo, morì nel 1543. +Francesco Campana, intimo di lui segretario, che aveva avuta grandissima +parte nella di lui elezione, morì pure disgraziato; ed in allora Cosimo +sentì finalmente che non aveva più amici e che cominciava a +regnare[138]. + + [138] _Bern. Segni, l. IX, p. 248._ -- Il Guicciardini morì nella sua + villa d'Arcetri il 17 di maggio del 1540, in età di 58 anni. + _Tiraboschi Stor. della Letter. Ital., t. VII, l. III, c. I, § 39, + p. 883._ + +Le scintille di libertà, che rimanevano tuttavia disperse in Italia, si +andavano n poco a poco spegnendo. Negli stati del papa Ancona aveva +conservata un'amministrazione repubblicana ed indipendente fino al mese +d'agosto del 1532: essa godeva senza strepito di questa libertà, quando +Clemente VII fece avvisati i magistrati di questa piccola città, che una +flotta di Solimano, entrata nell'Adriatico, apparecchiavasi ad +attaccarla; ed in pari tempo gli offrì l'ajuto di una piccola armata +sotto gli ordini di Luigi Gonzaga. Gli Anconitani accolsero senza +diffidenza le truppe del papa; ma queste, avendo occupati le porte, +arrestarono tutti i magistrati, tagliarono la testa a sei di loro, +disarmarono tutti i cittadini, fabbricarono una rocca sul monte San +Ciriaco, e privarono la città di tutti gli antichi suoi privilegj[139]. + + [139] _Ben. Varchi, l. XIII, t. V, p. 7. -- Bern. Segni, l. VI, p. + 157._ + +La repubblica d'Arezzo, che era risorta in tempo dell'assedio di +Firenze, non aveva durato lungamente. Dopo avere nudrita l'armata +imperiale per tutto il tempo che Firenze si difese, dopo avere fatti i +più grandi sagrificj, questa città fu ancor essa attaccata dai suoi +vittoriosi alleati, ed il 10 ottobre del 1530 venne forzata a ritornare +sotto il dominio dei Fiorentini[140]. Il conte Rosso di Bevignano, che +aveva avuta tanta parte nella sollevazione d'Arezzo contro la repubblica +fiorentina, e che così vigorosamente aveva assistiti Clemente VII ed i +Medici, venne arrestato nello stato pontificio, dato nelle mani del duca +Alessandro ed appiccato[141]. Cosimo I fece rifabbricare una rocca in +Arezzo nel 1538, ed un'altra in Pistoja; fece disarmare gli abitanti +delle due città, e si assicurò in tale maniera della loro +sommissione[142]. + + [140] _Ben. Varchi, l. XII, t. IV, p. 325-328._ + + [141] _Ben. Varchi, l. XIII, t. V, p. 17._ + + [142] _Bern. Segni, l. IX, p. 246. -- Gio. Batt. Adriani, l. II, p. + 97. -- Scipione Ammirato, l. XXXII, p. 456._ + +La repubblica di Lucca tentava l'ambizione del nuovo duca di Firenze; +egli la costrinse ad uscire dalla sua oscurità, approfittando di tutte +le occasioni di offendere il di lei governo per trarla in una guerra che +sperava di potere terminare colla conquista di quel piccolo stato. Si +esercitarono più volte degli atti ostili tra i villani dei due dominj; e +la gelosia e l'odio di vicinato scoppiarono tra di loro con un carattere +che mai non avevano avuto fin ch'era durata la repubblica fiorentina. Ma +i Lucchesi, conoscendo la loro debolezza, avevano riposta ogni speranza +nella protezione dell'imperatore. Comperavano con ragguardevoli somme di +danaro difensori nel di lui consiglio, ed in tal guisa evitarono un +attacco cui probabilmente avrebbero dovuto soggiacere[143]. + + [143] _Gio. Batt. Adriani, l. II, p. 95_ ad an. 1538, ed altrove + frequentemente. -- _Scip. Ammirato, l. XXXII, p. 145_ ed altrove. + +Furono più fortunati i progetti di Cosimo I sopra la repubblica di +Siena. La prudenza, la dissimulazione e la costanza del duca trionfarono +di una città indebolita da una lunga anarchia, e più ancora dalla +contraria fortuna de' Francesi, che, strascinando la repubblica di Siena +nel loro partito, la ruinarono coi medesimi loro soccorsi, come avevano +già ruinati i Fiorentini abbandonandoli. + +Sebbene la repubblica di Siena fosse da gran tempo attaccata alla parte +imperiale, il trattato di Cambrai le aveva fatto, come a tutti gli altri +stati dell'Italia, perdere la sua indipendenza. Carlo V la lasciava in +preda senza rammarico a tutti gl'inconvenienti dell'anarchia, purch'ella +gli desse una sufficiente guarenzia del costante suo attaccamento al +partito imperiale. Altronde la corte, per via di quell'inclinazione +naturale ai principi, ai cortigiani ed ai ministri, riservava +all'aristocrazia sola tutti i suoi favori; e la repubblica di Siena, +invece d'essere agitata, come nel precedente secolo, dalle tumultuose +passioni del popolo, lo era allora dalle contese non meno sanguinose che +violente delle grandi famiglie. + +Il duca d'Amalfi, Alfonso Piccolomini, discendente da un nipote di Pio +II, era stato prescelto mediante l'influenza dell'imperatore, in maggio +del 1538, per capo della repubblica di Siena[144]. D'allora in poi era +stato il principale agente di Carlo V presso di questo stato; ma perchè +era egli medesimo poco capace di governare, erasi totalmente abbandonato +ai consiglj di Giulio Salvi e de' sei fratelli di costui, la di cui +famiglia si era sollevata ad un cotal grado di potenza e di arroganza, +che sprezzava tutte le leggi ed assoggettava alla sua tirannide le +sostanze, le mogli e le figlie dei cittadini. I Sienesi portarono le +loro lagnanze all'imperatore, che ritornava dalla sua spedizione di +Algeri; e Cosimo de' Medici diede a queste maggior peso, denunciando a +Carlo V un supposto trattato, ch'egli pretendeva d'avere scoperto tra +Giulio Salvi ed il signore di Montluc, in allora segretario d'ambasciata +a Roma pel re di Francia. Lo scopo di questo trattato doveva essere +quello di dare Porto Ercole in mano de' Francesi, di que' tempi in +procinto di ricominciare la guerra contro l'imperatore, d'introdurli da +quel porto in Toscana, di attaccare la repubblica di Siena alla loro +alleanza, e di dar loro il mezzo in tal modo d'influire nuovamente negli +affari d'Italia[145]. + + [144] _Orlando Malavolti Stor. di Siena, p. III, l. VIII, f. 140._ + + [145] _Gio. Batt. Adriani, l. III, p. 133, 134. -- Malavolti, p. III, + l. VIII, f. 141._ -- Il Montluc non fa parola di questo trattato. + _Mem., l. I, p. 124._ + +Infatti i Francesi cercavano avidamente l'occasione di rinnovare qualche +negoziazione coll'Italia, e di ricuperarvi qualche considerazione; e +l'imperatore si adoperava con egual zelo a precludere loro ogni +comunicazione con que' piccoli stati. Carlo V incaricò il Granvella di +riformare il governo di Siena; questi recossi in questa città colla +guardia tedesca di Cosimo de' Medici; ed affidò la sovranità ad una +balìa, o stretta oligarchia di quaranta membri, trentadue dei quali +vennero nominati dai diversi Monti, ossia ordini de' cittadini, ed otto +dallo stesso Granvella. La presidenza de' tribunali fu riservata ad un +suddito dell'imperatore, da nominarsi ogni tre anni dal senato di Milano +o da quello di Napoli. Tale era la libertà che Carlo V lasciava alle +repubbliche sue più antiche alleate, quando acconsentiva di +proteggerle[146]. + + [146] _Gio. Batt. Adriani, l. III, p. 157, 158. -- Malavolti, p. III, + l. VIII, f. 142. -- Bern. Segni, l. X, p. 265._ + +Siena era scontenta assai di questa nuova costituzione, e senza le +truppe che Cosimo I aveva ai confini, questa repubblica non avrebbe +tardato ad iscuotere il giogo[147]. Nella guerra che si era riaccesa tra +la Francia e l'impero, Pietro Strozzi e suo fratello Leone, priore di +Capoa, sempre meditando di vendicare il loro padre Filippo e di +rovesciare dal suo trono Cosimo I, cercavano una piazza d'armi in +Toscana, ove potere unire i soldati che loro dava la Francia ai +malcontenti sempre apparecchiati ad assecondarli. Lo stato di Siena +sembrava loro eminentemente opportuno a ricevere i loro sbarchi; e +perchè Francesco I aveva fatto contro Carlo V alleanza coll'impero +turco, e che la flotta francese si univa tutti gli anni a quella del +famoso Barbarossa, queste due flotte unite attaccarono più volte i porti +dello stato sienese, ed all'ultimo il Barbarossa occupò nel 1544 +Telamone e Port'Ercole, ed assediò pure Orbitello che gli fece +resistenza. I Sienesi erano atterriti, vedendo i Turchi sbarcare sulle +loro coste; pure loro riuscivano ancora più sospetti gli ajuti offerti +da Cosimo I. Un tale stato di alterni sospetti e pericoli si protrasse +fino al trattato di Crespi, del 18 settembre 1544, col quale per poco +tempo si ristabilì la pace tra la Francia e l'impero[148]. + + [147] _Gio. Batt. Adriani, l. III, p. 185, l. IV, p. 208._ + + [148] _Gio. Batt. Adriani, l. IV, p. 261. -- Bern. Segni, l. XI, p. + 295. -- Orl. Malavolti, p. III, l. VIII, f. 143. -- P. Jovii, l. XLV, + p. 599._ -- La storia di Paolo Giovio termina al trattato di Crespi. + +Dopo la pace don Giovanni de Luna continuò a tenere a Siena una piccola +guarnigione spagnuola sotto colore di mantenere l'ordine in città, ma +infatto per mantenerla dipendente dal partito imperiale. Carlo V però +mai non mandava danaro ai suoi soldati, ed in tempo di pace lasciava che +vivessero a discrezione nelle province suddite o alleate, le quali +perciò non soffrivano meno dalla crudele avidità degli Spagnuoli, che +non un paese nemico in tempo di guerra[149]. Il malcontento cagionato +dalle ruberie degli Spagnuoli era di già arrivato all'estremo, e venne +accresciuto dal costante favore che don Giovanni de Luna, d'accordo con +Cosimo I, mostrava all'aristocrazia. Volevano questi due che ogni potere +fosse concentrato nella nobiltà e nel monte dei nove, che quasi colla +nobiltà si confondeva; e mostravano agli altri ordini quel disprezzo che +i borghesi soffrivano nelle monarchie. Il popolo, spinto agli ultimi +estremi, sollevossi il 6 di febbrajo del 1545; furono uccisi circa +trenta gentiluomini, e gli altri cercarono rifugio in palazzo presso don +Giovanni de Luna. Cosimo I, che teneva le sue truppe apparecchiate ai +confini per approfittare di questo tumulto, cui forse ebbe qualche +parte, voleva che don Giovanni le lasciasse entrare in città; ma questi +mancò di risoluzione o di antiveggenza; lasciò licenziare la propria +guarnigione spagnuola, ed all'ultimo fu costretto ad uscire egli +medesimo di Siena il 4 di marzo del 1545 con un centinajo di membri +dell'aristocrazia; nello stesso tempo tutto il monte dei nove venne +privato d'ogni partecipazione al governo[150]. + + [149] _Gio. Batt. Adriani, l. V, p. 293._ + + [150] _Gio. Batt. Adriani, l. V, p. 327. -- Malavolti, p. III, l. + VIII, f. 144-145. -- Scip. Ammirato, l. XXXIII, p. 475. -- Ber. Segni, + l. XI, p. 306._ + +Mentre che in Toscana omai più non restava orma dell'antica libertà, che +tutta l'Italia aveva perduta la sua indipendenza, e che veruna potenza +estera pareva in istato di soccorrerla, un gonfaloniere di Lucca formò +l'audace disegno di richiamare in vita tutte quelle antiche repubbliche, +di unirle con una confederazione, di scuotere il giogo dell'imperatore, +in allora trattenuto in Allemagna dalla lega di Smalcalde, di schivare +d'assoggettarsi a quello della Francia, e di riconquistare nello stesso +tempo l'indipendenza dell'Italia, la libertà politica dei cittadini e la +libertà religiosa, di cui ne aveva a Lucca inspirato il desiderio la +predicazione della riforma. Francesco Burlamacchi, autore di questo +progetto, era uno de' tre commissarj dell'ordinanza ossia milizia del +territorio di Lucca. Aveva sotto il suo comando circa mille quattrocento +uomini, e poteva portarli a due mila senza dare sospetto. Secondo +l'usata pratica di ogni anno, contava di farli passare in rassegna sotto +le mura di Lucca, e quando le porte della città si chiuderebbero dopo la +rassegna, voleva sotto finto pretesto condurre la sua truppa, a traverso +al monte di san Giuliano, a sorprendere Pisa che non aveva guarnigione, +ed ove il comandante della rocca era con lui d'accordo; voleva rendere +ai Pisani quella libertà per la quale avevano combattuto quarant'anni +prima con tanto valore; unirli ai suoi Lucchesi per marciare insieme +sopra Firenze, ed approfittare dell'universale malcontento dei popoli, e +della sicurezza dei tiranni, per dilatare ovunque la rivoluzione. Un +altro corpo di truppe doveva incamminarsi verso Pescia e Pistoja, ove lo +spirito di fazione aveva mantenute le abitudini militari. Arezzo che di +fresco aveva mostrato il suo attaccamento alle idee repubblicane, Siena +che temeva il risentimento dell'imperatore, Perugia che nel 1539 aveva +pure cercato di scuotere il giogo del papa[151], Bologna che lo +sopportava impazientemente, dovevano entrare nella nuova lega, la quale +doveva ad ogni città guarentire la rispettiva libertà e tutti i +necessarj mezzi di resistenza. I due fratelli Strozzi avevano promessi +trenta mila scudi in effettivo danaro, i soccorsi della Francia, e +l'attiva cooperazione degli emigrati fiorentini; ma essi persuasero il +Burlamacchi a differire l'esecuzione del suo disegno per aver tempo di +conoscere i risultamenti della guerra incominciata dall'imperatore +contro i protestanti della Germania: intanto un Lucchese, che i +congiurati volevano associarsi, andò a Firenze a darne avviso al duca +Cosimo I. Il Burlamacchi era in allora gonfaloniere; e sebbene la sua +carica non potesse sottrarlo al gastigo meritato da una tanto ardita +impresa, fatta senza l'assenso della sua patria, avrebbe ancora avuto +tempo di fuggire quando seppe che il suo disegno era stato rivelato a +Cosimo, se le generose cure ch'egli volle avere per alcuni emigrati +sienesi che temeva di avere compromessi, e che lo denunciarono ai +consiglj di Lucca, non fossero stati, trattenendolo, cagione del di lui +arresto. Cosimo I persuase l'imperatore a domandare un prigioniere che +aveva voluto sollevare tutta l'Italia. I Lucchesi non ebbero il coraggio +di ricusarlo: e il Burlamacchi fu tradotto a Milano, posto alla tortura, +poi condannato all'estremo supplicio[152]. + + [151] _Gio. Batt. Adriani, l. II, p. 119. -- Ber. Segni, l. IX, p. + 251._ + + [152] _Gio. Batt. Adriani, l. V, p. 345-350. -- Scip. Ammirato, l. + XXXIII, p. 476. -- Orl. Malavolti, p. III, l. IX, f. 146. -- Galluzzi + Stor. del gran ducato di Toscana, l. I, c. V, t. I, p. 105._ + +La congiura del Burlamacchi diede all'imperatore un nuovo motivo per +assicurarsi del governo di Siena. Temeva che il malcontento che ogni +giorno vedeva farsi maggiore, non ispingesse questa repubblica a cercare +un più leale protettore, ad aprire le sue porte ai Francesi, ed in tal +modo a dar loro un'importante stazione nel centro dell'Italia: perciò, +malgrado la ripugnanza dei Sienesi, risolse d'introdurre di nuovo nella +loro città una guarnigione spagnuola, in sul piede di quella di don +Giovanni de Luna, ch'essi avevano rimandata. Ne affidò il comando a quel +don Diego Hurtado de Mendoza, che si acquistò gran nome tra i letterati +colla sua _Storia della guerra di Granata_, le sue poesie, ed il suo +romanzo di _Lazarillo di Tormes_, ma che in Italia si rendette +detestabile colla sua alterigia, colla sua avarizia e colla sua +perfidia. La guardia spagnuola entrò in Siena il 29 di settembre del +1547; ed il Mendoza, ch'era nello stesso tempo ambasciatore a Roma, e +che, di là dirigendo gl'intrighi spagnuoli, era troppo contento d'avere +in vicinanza e sotto i suoi ordini una piazza d'armi, recossi a Siena il +20 di ottobre, poi nel 1548 vi fece entrare altre truppe, disarmò i +cittadini, e mutò il governo in maniera da renderlo affatto dipendente +dal suo volere. Il 4 di novembre del 1548 vi creò una nuova balìa di +quaranta membri, venti de' quali furono eletti dall'antico senato e +venti da lui medesimo. La sovranità della repubblica venne conferita a +questo corpo; ma dopo tale epoca vi comandava tanto dispoticamente +l'imperatore, che potè offrire Siena al papa Paolo III invece di Parma e +Piacenza, come se avesse pieno diritto di disporne[153]. + + [153] _Gio. Batt. Adriani, l. VI, p. 383, 401, 421, l. VII, p. 463, + 474. -- Orl. Malavolti, p. III, l. IX, f. 146, 147. -- Scip. Ammirato, + l. XXXIII, p. 481. -- Bern. Segni, l. XII, p. 315._ + +Per essere ancora più certo dell'ubbidienza di questa repubblica, il +Mendoza ottenne precisi ordini dall'imperatore di fabbricare in Siena +una rocca, malgrado la costante ed unanime opposizione di tutte le +classi dei cittadini. Gli Spagnuoli si comportavano con tanta insolenza, +era così difficile l'ottenere giustizia dei furti, degli omicidj, degli +oltraggi di ogni sorta, di cui si rendevano colpevoli, che i cittadini +li vedevano con sommo terrore assicurarsi sempreppiù il possedimento +della loro città. Lo storico Malavolti fu egli stesso deputato presso +Carlo V, per supplicarlo di rinunciare ad un progetto che metteva nella +disperazione i suoi compatriotti. Riuscirono vane le sue rappresentanze; +ma il piano adottato dal Mendoza per l'erezione della rocca era così +vasto, richiedeva così ragguardevoli spese, che le opere cominciate non +bastarono a coprire i soldati che dovevano difenderle, quando +sopraggiunse il pericolo[154]. + + [154] _Gio. Batt. Adriani, l. VIII, p. 515-563. -- Orl. Malavolti, p. + III, l. IX, f. 148, 150. -- Scip. Ammirato, l. XXXIII, p. 486. -- + Bern. Segni, l. XIII, p. 339._ + +Niuno stato d'Italia fu forse più che la repubblica di Siena ostinato, +prima nell'antico partito ghibellino, poi, quando questo nome cominciava +ad essere dimenticato, nel partito imperiale per opposizione a quello +della Francia. Tutte le fazioni che si erano fatte la guerra e strappato +di mano a vicenda il timone della repubblica, avevano professate le +stesse opinioni; ma l'avarizia spagnuola e l'iniqua fede del Mendoza +avevano alla fine trionfato di questo lungo attaccamento; e quando nel +1552 si rinnovò la guerra in Piemonte ed in Germania fra Carlo V ed +Enrico II, i Sienesi si rivolsero alla Francia ed implorarono il di lei +ajuto per sottrarsi alla dura tirannia che cominciava a pesare sul loro +capo[155]. + + [155] _Gio. Batt. Adriani, l. IX, p. 590. -- Orl. Malavolti, p. III, + l. IX, f. 152. -- Giac. Aug. de Thou. Hist. univ., t. II, l. XI, p. + 103._ + +Il duca di Firenze, che teneva aperti gli occhi su questo vicino stato, +scoprì la corrispondenza de' Sienesi coi Francesi; egli aveva cagione di +essere scontento del Mendoza e del governo di Spagna. Invece di essere +trattato qual principe indipendente, egli sentiva che si cercava di +farlo scendere ogni giorno al rango di vassallo dell'imperatore; temeva +lo stabilimento degli Spagnuoli in Siena quasi quanto quello dei +Francesi; ma ad ogni modo il suo principale interesse era sempre quello +di contenere il malcontento de' Fiorentini, e di conservare la propria +signoria a dispetto dell'odio de' suoi sudditi. Perciò, a fronte delle +umiliazioni che soffriva per parte dell'imperatore o dei suoi ministri, +non lasciava di conservarsi loro fedele. Nella presente circostanza +offrì gagliardi ajuti a don Diego Mendoza; ma questi, più geloso del +duca che premunito contro il comune nemico, ricusò di ricevere le truppe +di Cosimo in Siena[156]. + + [156] _Gio. Batt. Adriani, l. IX, p. 593. -- Bern. Segni, l. XIII, p. + 342._ + +Erasi formato un attruppamento nei contadi di Castro e di Pitigliano, +sotto il comando di Niccolò Orsini, che aveva preso servigio sotto i +Francesi: due emigrati sienesi, Enea Piccolomini ed Amerigo Amerighi, +eransi fatti capi di un corpo d'insorgenti, che, attraversando lo stato +di Siena, s'ingrossò fino al numero di circa tre mila. Il Piccolomini si +presentò la sera del 26 luglio del 1552 alle porte di Siena, proclamando +il nome di _libertà_. Il popolo, sebbene disarmato, si sollevò; non +eranvi in città che quattrocento Spagnuoli, sotto gli ordini di don +Giovanni Franzesi, essendo stati gli altri mandati ad Orbitello ed in +varj porti delle Maremme, mentre il Mendoza trattenevasi in Roma. I +Sienesi aprirono le porte al Piccolomini, e subito scacciarono gli +Spagnuoli dal convento di san Domenico, dove questi si erano afforzati, +e gl'inseguirono fino alla rocca, che l'avarizia del Mendoza aveva +lasciata male armata, e mal provveduta di vittovaglie. Cosimo dei Medici +si affrettò di mandare soccorsi agli Spagnuoli; ma in seguito, temendo +di tirarsi addosso le armi della Francia, mentre Carlo V, vivamente +attaccato da Maurizio di Sassonia, sembrava inabilitato a secondarlo, +richiamò le sue truppe, e si fece mediatore di una capitolazione, in +forza della quale la fortezza innalzata a porta di Camullia fu, il 3 +agosto del 1552, data in mano ai Sienesi, che la demolirono, e la +guarnigione spagnuola si ritirò a Firenze[157]. + + [157] _Gio. Batt. Adriani, l. IX, p. 598. -- Scip. Ammirato, l. + XXXIII, p. 489. -- Orl. Malavolti, p. III, l. IX, f. 152. -- Ber. + Segni, l. XIII, p. 343. -- J. Aug. de Thou., l. XI, p. 106, 112._ + +Enrico II colse avidamente l'occasione che venivagli offerta di far +penetrare le sue armate nel cuore dell'Italia, e di approfittare +dell'universale malcontento per invitare i popoli a scuotere il giogo +della corte di Spagna. Fece passare ai Sienesi alcuni gentiluomini +francesi per dirigerli, soldati per difenderli, e soccorsi d'ogni +maniera. Il duca di Termini, in addietro governatore di Parma, venne +l'11 di agosto a soggiornare in Siena, ed in breve fu stipulato un +trattato tra la repubblica ed il re di Francia[158]. + + [158] _Gio. Batt. Adriani, l. IX, p. 625. -- Scip. Ammirato, l. + XXXII, p. 492. -- Orl. Malavolti, p. III, l. IX, f. 154. -- Pecci + Memorie di Siena, t. III, p. 230, 261. -- Lettere dei Sienesi ad + Enrico II del 5 di agosto. -- Lett. de' Principi, t. III, f. 131._ + +Cosimo I vedeva con estrema inquietudine lo stabilimento de' Francesi +alle sue porte. Ad ogni modo non credeva le circostanze favorevoli per +discacciarli a forza aperta; aveva promesso di tenersi neutrale, ed +Enrico II si era obbligato a rispettare la di lui neutralità. Cosimo +cercava di far sentire a Carlo V, che colla pazienza e coll'accortezza +giugnerebbe a' suoi fini ugualmente che colle armi. Ma il 2 di agosto +l'imperatore aveva sottoscritta la pace di religione a Passavia, e così +trovandosi liberato da Maurizio di Sassonia, il suo più temuto nemico, +risolse di punire i Sienesi di una rivoluzione, ch'egli risguardava per +sè disonorevole, ed ordinò a don Pedro di Toledo, vicerè di Napoli, e +suocero di Cosimo I, di recarsi per mare a Livorno colle forze di cui +poteva disporre[159]. + + [159] _Gio. Batt. Adriani, l. IX, p. 628. -- Orl. Malavolti, p. III, + l. X, f. 156. -- Bern. Segni, l. XIII, p. 348. -- J. Aug. de Thou., l. + XII, p. 165._ + +Il vicerè, uno de' più crudeli ed avari fra quei ministri di Carlo V, +che avevano in Italia renduto odioso il nome dell'imperatore, non ebbe +tempo di meritare le maledizioni dei Toscani, come aveva raccolte quelle +dei Napolitani. Giunse in Firenze in sul cominciare del 1553 e vi morì +nel susseguente febbrajo, dopo essere sembrato per tutto quel tempo +assorto intieramente nei piaceri di un fresco matrimonio, che mal +conveniva alla sua vecchiaja[160]. Cosimo I, cui Carlo V voleva affidare +il comando di quest'impresa, lo ricusò: don Garzia di Toledo, figlio del +vicerè, n'ebbe perciò l'incarico. Costui trovossi alla testa di +un'armata di sei mila Spagnuoli e di due mila Tedeschi che aveva +condotti in Toscana suo padre, e di otto mila Italiani raccolti nella +provincia di Val di Chiana da Ascanio della Cornia, nipote del papa. Con +tale esercito don Garzia entrò nel Sienese; prese Lucignano, Monte +Fellonico e Pienza; guastò quasi tutto il territorio della repubblica, e +pose l'assedio a Montalcino[161]. Ma frattanto i Francesi avevano +invocata l'assistenza della flotta turca, che ogni anno veniva a +saccheggiare le coste degli stati dell'imperatore in Italia, e che ogni +anno rendeva inefficace la sua assistenza colla sua lentezza a trovarsi +al luogo concertato, e colla sua prontezza a ritirarsi. La di lei +comparsa sulle coste del regno di Napoli costrinse non pertanto don +Garzia di Toledo a levare l'assedio di Montalcino, ed a ricondurre il +suo esercito nell'Italia meridionale[162]. + + [160] _Gio. Batt. Adriani, l. IX, p. 631. -- Orl. Malavolti, p. III, + l. X, f. 156. -- Scip. Ammirato, l. XXXIII, p. 493. -- Bern. Segni, l. + XIII, p. 349._ + + [161] _Gio. Batt. Adriani, l. IX, p. 634, 637. -- Malavolti, l. V, f. + 157._ + + [162] _Gio. Batt. Adriani, l. IX, p. 648. -- Malavolti, p. III, l. X, + f. 159. -- Scip. Ammirato, l. XXXIII, p. 497. -- Bern. Segni, l. XIII, + p. 350._ + +Cosimo I, abbandonato in giugno dagli Spagnuoli, trovavasi in un crudele +imbarazzo; ricusando di rinunciare apertamente alla sua neutralità aveva +vivamente irritato l'imperatore, aveva assai più offesi i Sienesi ed il +re di Francia, poichè, sotto la maschera della neutralità, aveva dati +soccorsi d'ogni genere ai loro nemici; si era fatto cedere Lucignano, +una delle piazze conquistate sopra di loro, ed all'ultimo aveva, per +mezzo del suo ambasciatore, ordita in Siena una cospirazione ch'era +stata scoperta, ed aveva costato la vita a Giulio Salvi, che n'era capo, +ed a molti di lui complici. Cosimo, vedendosi esposto al risentimento +de' Francesi, de' Sienesi e degli emigrati fiorentini che erano venuti a +Siena, si affrettò di trattare la pace, che si conchiuse in giugno del +1553. Lucignano fu restituito ai Sienesi con tutte le conquiste fatte +nel loro territorio; e questi promisero di non ricevere nel loro stato i +nemici del duca[163]. + + [163] _Gio. Batt. Adriani, l. X, p. 649. -- Ber. Segni, l. XIII, p. + 351. -- Orl. Malavolti, p. III, l. X, f. 161. -- J. Aug. de Thou, l. + XII, p. 173._ + +Ad ogni modo Cosimo I era ben lontano dal volere religiosamente +osservare il trattato che aveva conchiuso; egli non poteva mantenersi +sul trono, a dispetto dell'odio di tutti i suoi sudditi, senza essere +spalleggiato da estera potenza; onde gli era impossibile di conservarsi +neutrale tra la Francia e l'impero. Al servigio della Francia vedeva +ricolmo di onorificenze Pietro Strozzi, figliuolo di quel Filippo ch'era +perito nelle sue prigioni. Pietro, favoreggiato dalla regina Catarina +de' Medici sua cugina germana, andava non pertanto assai più debitore +della sua fortuna al proprio valore ed al singolare suo ingegno; era +maresciallo di Francia e luogotenente del re in Italia, e non aveva +altro più ardente desiderio che quello di balzare Cosimo I dall'usurpato +suo trono. Cosimo non poteva dunque fare a meno di non attaccarsi al +contrario partito, e di non assecondare l'imperatore; e benchè fosse +stato più volte ingannato dai ministri di Carlo V; benchè fosse stato +strascinato in enormi spese per la difesa di Piombino, che poi questo +monarca gli aveva ritolto senza verun compenso, dopo averglielo dato; +benchè si aspettasse d'avere lo stesso trattamento quando riuscisse a +conquistare Siena a proprie spese; risolse nulladimeno di entrare in +guerra, di sostenerne tutto il peso, e di prendere in oltre sopra di sè +la vergogna di cominciarla con un tradimento[164]. + + [164] _Gio. Batt. Adriani, l. X, p. 669. -- Scip. Ammirato, l. + XXXIII, p. 499. -- Jac. Aug. de Thou, l. XIV, p. 249._ + +I Sienesi si riposavano tranquillamente sul trattato fatto con Cosimo I, +ed improvvidi ad esempio de' Francesi, loro alleati e loro ospiti, non +pensavano che a godersi il presente senza apparecchiare i mezzi di +difesa per l'avvenire. Intanto Cosimo faceva guardare severamente i suoi +confini, onde niuno potesse dare ai Sienesi notizia de' suoi apparecchj; +assoldava nuove genti, poneva in movimento le sue milizie e dava ordine +ad ogni corpo della sua armata di trovarsi il 26 gennajo del 1554 a +Poggibonzi, ultimo castello dello stato fiorentino sulla strada di +Siena. Cosimo non prendeva giammai egli stesso il comando delle sue +truppe, e nominò supremo comandante di queste Gian Giacomo Medici, o +Medichino, da prima conosciuto sotto il nome di castellano di Musso, poi +di marchese di Marignano, uomo intraprendente, e non pertanto cauto, +perseverante, crudele, e che risguardavasi come uno de' migliori +generali dell'imperatore. Nello stesso tempo, per lusingare la di lui +vanità, finse Cosimo di trovare tra i Medici di Milano e quelli di +Firenze un parentado che mai non aveva esistito[165]. + + [165] _Gio. Batt. Adriani, l. X, p. 670. -- Malavolti, p. III, l. X, + f. 161. -- Scip. Ammirato, l. XXXIII, p. 499. -- Bern. Segni, l. XIII, + p. 352._ + +Il 27 gennajo del 1554 il territorio sienese doveva contemporaneamente +essere attaccato su tutti i punti; ma le dirotte piogge che caddero la +notte sospesero tutti gli attacchi ad eccezione di quello del marchese +di Marignano. Essendosi questi partito da Poggibonzi due ore prima di +notte con quattro mila fanti e trecento cavaleggieri, arrivò senz'essere +conosciuto fino alla porta di Siena, detta Camullia, e prese d'assalto +il bastione destinato a difenderla, ch'era stato lasciato in piedi +quando il popolo, scacciando gli Spagnuoli, aveva spianata la fortezza +eretta da don Diego di Mendoza[166]. + + [166] _Gio. Batt. Adriani, l. X, p. 671. -- Bern. Segni, l. XIV, p. + 360. -- Scip. Ammirato, l. XXXIII, p. 501. -- J. Aug. de Thou, l. XIV, + p. 253._ + +Il cardinale di Ferrara, don Ippolito d'Este, che risiedeva in Siena a +nome del re di Francia, erasi lasciato ingannare dalle carezze e dalle +adulazioni di Cosimo I, e, credendo di non dover nulla temere da lui, +passava il tempo in continue feste. Trovavasi al ballo nell'istante in +cui fu sorpresa porta Camullia, ed i Sienesi poterono trattenerlo a +stento in città quando n'ebbe avviso. Ma siccome questi opposero una +vigorosa resistenza al Marignano, e gli vietarono di penetrare in città, +il cardinale di Ferrara si rassicurò, e subito dopo Pietro Strozzi, che +in allora visitava Grosseto, Massa, Porto Ercole e le altre fortezze +della Maremma, rientrò in Siena, e la pose in migliore stato di difesa. +Il Marignano credette cosa imprudente l'aprire le sue batterie contro le +mura di Siena, coperte di buona artiglieria e difese da numerosa +guarnigione, e giudicò più conveniente di bloccare la città. I raccolti +del precedente anno erano stati distrutti dalla guerra, e sembrava +facile il distruggere altresì quelli dell'anno che cominciava. La città, +sorpresa da inaspettato attacco, non aveva potuto fare grandi +approvvigionamenti, ed il Marignano, prendendo successivamente i +castelli che signoreggiavano tutte le strade che conducono a Siena, +lusingavasi d'impedire che vi si recassero vittovaglie da esteri +paesi[167]. + + [167] _Gio. Batt. Adriani, l. X, p. 673. -- Scip. Ammirato, l. + XXXIII, p. 503. -- Bern. Segni, l. XIV, p. 361. -- Orl. Malavolti, p. + III, l. X, f. 165. -- Lettere di Cosimo I alla repubblica di Siena, e + risposta, 28 e 31 gennajo 1554. Lettere de' Principi, t. III, f. + 148._ + +Le truppe spagnuole e tedesche, che dall'imperatore erano state promesse +a Cosimo I, arrivarono le une dopo le altre quando era già cominciata la +guerra, e l'armata sotto Siena contò in breve ventiquattro mila fanti e +mille cavalieri. Dall'altro canto arrivarono pure a Pietro Strozzi, o +per mare, o a traverso allo stato romano truppe francesi o al soldo +della Francia; ma queste erano sempre in minor numero che quelle che +giugnevano al Marignano, onde questi, a seconda del suo piano di +campagna, potè dare principio all'attacco de' castelli del territorio +sienese. Il primo che prese fu l'Ajuola, i di cui abitanti si arresero a +discrezione dopo averlo valorosamente difeso. Il Marignano li fece +appiccare quasi tutti, dichiarando che riservava lo stesso trattamento a +tutti coloro che aspetterebbero in una rocca da nulla il primo colpo +della sua artiglieria[168]. Ma questa barbarie non ebbe altro +risultamento che quello di accrescere gli orrori della guerra; i +contadini sienesi con una costanza degna di miglior sorte, mostraronsi +sempre irremovibili nella loro fedeltà verso la patria, qualunque si +fosse il governo della medesima. Turrita, Asinalunga, la Tolfa, Scopeto +e la Chiocciola opposero la medesima resistenza e provarono lo stesso +trattamento. Un generale, che si piccava di bravura e di lealtà, diede +ovunque in mano ai carnefici quegli uomini valorosi cui altro non poteva +rimproverare che la loro fedeltà ed il loro valore[169]. + + [168] _Gio. Batt. Adriani, l. X, p. 691. -- Scip. Ammirato, l. XXXIV, + p. 506. -- J. Aug. de Thou, Hist. univers., t. II, l. XIV, p. 257 e + seg._ + + [169] _Gio. Batt. Adriani, l. X, p. 693. -- Scip. Ammirato, l. XXXIV, + p. 507-516. -- Bern. Segni, l. XIV, p. 363._ -- Lettere tra Pietro + Strozzi ed il marchese di Marignano. _Lett. dei Principi, t. III, f. + 149 e seg._ + +Dal canto loro i Sienesi ebbero alcuni vantaggi che sostennero la loro +costanza. In sul declinare di marzo il Marignano aveva mandato il suo +generale di fanteria, Ascanio della Cornia, con Ridolfo Baglioni a +Chiusi, che, secondo la promessa di alcuni traditori, doveva essergli +consegnato. Ma i traditori, ch'egli credeva di avere sedotti, lo avevano +ingannato; Ascanio della Cornia fu fatto prigioniero, il Baglioni fu +ucciso, e la loro truppa, che ammontava a più di quattro mila uomini, fu +interamente distrutta[170]. Ma Cosimo I si affrettò di somministrare +altri fondi per fare nuove leve di soldati e riparare questa perdita. +Poi ch'ebbe ricevuti alcuni rinforzi, il Marignano continuò l'assedio e +l'incendio delle terre murate dello stato di Siena. Prese +successivamente i castelli di Belcaro, Lecceto, Monistero, Vitignano, +Ancajano e Mormoraja. Ogni terra gli costò ostinate pugne, ed ogni terra +fu trattata con eguale barbarie; parte degli abitanti fu mandata al +supplicio, tutte le messi immature distrutte, e guastate tutte le +campagne[171]. + + [170] _Gio. Batt. Adriani, l. X. p. 694. -- Orl. Malavolti, p. III, + l. X, f. 163. -- Bern. Segni, l. XIV, p. 362. -- J. Aug. de Thou, l. + XIV, p. 261._ + + [171] _Gio. Batt. Adriani, l. X, p. 706-718. -- Orl. Malavolti, p. + III, l. X, f. 163, 164. -- Bern. Segni, l. XIV, p. 368._ + +Estrema era la desolazione del territorio sienese, gli ajuti della +Francia tardi ed insufficienti, e la sorte della guerra che nello stesso +tempo trattavasi in Fiandra era contraria ad Enrico II. Nondimeno le +speranze dei Sienesi e quelle dello Strozzi venivano ravvivate dall'odio +universale che i Fiorentini portavano alla casa de' Medici. Ovunque due +Fiorentini si scontrassero, fuori del dominio di Cosimo, essi +riconoscevansi tosto per le maledizioni che scagliavano contro il +tiranno. Coloro che il commercio aveva adunati a Roma, a Lione, a +Parigi, aprivano soscrizioni per mandare danaro a Pietro Strozzi, onde +ajutarlo a scuotere il vergognoso giogo che opprimeva la loro +patria[172]. + + [172] _Gio. Batt. Adriani, l. X, p. 722. -- Scip. Ammirato, l. XXXIV, + p. 515. -- Bern. Segni, l. XIV, p. 366._ + +Sapendo Pietro Strozzi che si adunavano alla Mirandola alcuni corpi di +truppe francesi, egli risolse di aprire loro la strada di Siena. Uscì +l'undici di giugno dalla città assediata con circa sei mila uomini[173]; +passò l'Arno a Pontedera, e si avanzò, per la macchia di Cerbaia, verso +lo stato di Lucca, che poi attraversò. Colà infatti ricevette i +promessigli rinforzi di truppe che avevano tenuta la strada di +Pontremoli; ma la flotta francese, che nello stesso tempo doveva +giugnere a Viareggio, non comparve; essa fu ritardata più di quaranta +giorni, ed il priore Strozzi, fratello di Pietro, che stava aspettandola +con due galere, fu ucciso presso Scarlino. Due dì dopo la morte del gran +priore, Biagio di Montluc, che Enrico II aveva scelto per comandare a +Siena, venne a sbarcare a Scarlino con dieci compagnie francesi ed i +tedeschi di Giorgio di Ruckrod, che di là passarono a Siena[174]. + + [173] _Gio. Batt. Adriani, l. XI, p. 734. -- Scip. Ammirato, l. + XXXIV, p. 517._ + + [174] _Mém. de Blaise de Montluc, l. III, p. 115, t. XXIII._ + +La spedizione del maresciallo Strozzi più avere non potendo quel +successo che egli ne aveva sperato, quando aveva creduto di tener solo +la campagna e di assediare Firenze coll'ajuto delle truppe che dovevano +essergli condotte dalla flotta, egli ripassò l'Arno colla medesima +rapidità e felicità con cui l'aveva guadato la prima volta, e ricondusse +la sua armata a Casoli, nello stato di Siena[175]. + + [175] _Gio. Batt. Adriani, l. XI, p. 747. -- Scip. Ammirato, l. + XXXIV, p. 520, 522. -- Bern. Segni, l. XIV, p. 364. -- J. Aug. de + Thou, l. XIV, p. 272._ + +Non pertanto la spedizione dello Strozzi aveva sparso il terrore in +tutti i partigiani del duca in Toscana, e pareva promettere i più felici +risultamenti. Il Marignano, che lo aveva seguito con tutta l'armata +dell'assedio, soprappreso da panico terrore, erasi ritirato da Pescia +verso Pistoja; e già stava in sul punto di abbandonare anche Pistoja +come aveva fatto Pescia[176]. La fertile provincia di Val di Nievole si +dichiarò pel partito dello Strozzi e della repubblica; i castelli di +Monte Catini e di Monte Carlo avevano ricevuto guarnigione francese, e +l'ultimo sostenne non molto dopo un assedio di più mesi; finalmente +l'allontanamento delle due armate in tempo del raccolto avrebbe dato +opportunità agli abitanti di Siena di fare grossi approvvigionamenti di +vittovaglie, se avessero saputo approfittarne[177]. + + [176] _Gio. Batt. Adriani, l. XI, p. 743. -- Scip. Ammirato, l. + XXXIV, p. 721. -- Bern. Segni, l. XIV, p. 365. -- J. Aug. de Thou, l. + XIV, p. 274._ + + [177] _Gio. Batt. Adriani, l. XI, p. 797. -- Scip. Ammirato, l. + XXXIV, p. 724. -- J. Aug. de Thou, Hist. univ., l. XIV, p. 275._ + +Ma quest'anno la terra era stata sterile; altronde la guerra aveva +impedito ai contadini di lavorare e di seminare i campi intorno alla +città, ed i Sienesi o non fecero abbastanza grandi sagrificj, o non +ebbero il tempo necessario ne' quindici giorni che le loro strade furono +libere, per importare da più lontane parti i loro approvvigionamenti. Di +già si cominciava in città a mancare di viveri; ed i due campi dello +Strozzi e del Marignano, ch'erano tornati nello stato di Siena, +penuriavano egualmente di vittovaglie. Pareva che il Marignano fosse +convinto della sua inferiorità: un secondo terrore panico gli fece +abbandonare il suo campo, presso la porta Romana di Siena, con non +minore precipizio di quello che aveva fatto Pescia poche settimane +prima[178]. + + [178] _Gio. Batt. Adriani, l. XI, p. 761. -- Scip. Ammirato, l. + XXXIV, p. 527. -- Bern. Segni, l. XIV, p. 367._ + +Pietro Strozzi, volendo coll'allontanamento delle armate lasciar +respirare Siena, risolse di trasportare la guerra in Val di Chiana; il +20 di luglio occupò Marciano ed Oliveto, ed accampò la sua armata al +ponte della Chiana. Il Marignano gli tenne dietro ed ottenne sopra di +lui un notabile vantaggio in una scaramuccia a Marciano, nella quale +quasi le due intere armate presero parte; ma questo non fu che un +preludio di maggiore disastro. Lo Strozzi, che soffriva nel suo campo +mancanza di acqua e di vittovaglie, volle ritirarsi; il Marignano lo +seguì, e lo costrinse di venire a formale battaglia, il 2 agosto, sotto +Lucignano. Il Marignano aveva due mila Spagnuoli, quattro mila Tedeschi +e sei in sette mila Italiani con mille dugento cavaleggieri. Lo Strozzi +aveva press'a poco un egual numero di combattenti; ma tre mila soltanto +all'incirca erano Francesi, gli altri Tedeschi, Grigioni ed Italiani. La +viltà della sua cavalleria, che fuggì in principio della battaglia, e la +poca fermezza dei Grigioni, diedero la vittoria agl'imperiali: ma non +pertanto venne lungamente contrastata dal valore e dall'abilità di +Pietro Strozzi, ed il campo di battaglia rimase coperto da più di +quattro mila morti[179]. + + [179] _Gio. Batt. Adriani, l. XI, p. 783-787._ -- Relazione della + battaglia, mandata il 24 d'agosto del 1555, dal marchese di + Marignano all'imperatore. _Lettere de' Principi, t. III, f. 154. -- + Bern. Segni, l. XIV, p. 371. -- Scip. Ammirato, l. XXXIV, p. 529. -- + Orl. Malavolti, t. III, l. X. f. 163. -- Mém. di Montluc, t. XXIII, + l. III, p. 139. -- Hist. J. Aug. de Thou, l. XIV, p. 283._ + +Dopo la sconfitta di Lucignano, più non restava a Siena speranza di +salute; pure i cittadini, incoraggiati da Montluc, che comandava la +guarnigione francese, e dai vantaggi ottenuti dal signore di Brissac in +Piemonte, non lasciaronsi sgomentare da veruna privazione o pericolo: +essi dovevano difendersi contro il più freddamente crudele di tutti i +generali imperiali, il cui carattere distintivo pareva essere la +ferocia: e se il viaggiatore vede anche nell'età presente lo stato di +Siena ridotto a vasto deserto, deve in gran parte darne colpa al +marchese di Marignano ed a Cosimo I. Tutte le volte che i Sienesi +facevano uscire dalla loro città alcune bocche inutili, il Marignano le +faceva uccidere senza misericordia; qualunque volta i contadini Sienesi +tentavano d'introdurre viveri in città, il Marignano li faceva +appiccare; tutti coloro che ne' loro villaggi o castelli facevano +qualche resistenza all'armata, venivano passati a filo di spada; tutte +le provvigioni, tutti i viveri degli infelici contadini erano +saccheggiati dagli Spagnuoli, e ciò che non si consumava dai soldati +distruggevasi rigorosamente. Tutta la provincia di Siena provava gli +orrori della fame: la popolazione della Maremma venne allora distrutta, +ed in appresso non potè mai più rinnovarsi, essendo l'aria di questa +fertile contrada pestilenziale. L'esperienza ha più volte dimostrato che +il movimento di una numerosa popolazione migliora l'aere cattivo, mentre +lo fa più pernicioso la mancanza degli abitanti. Altronde tutte le +abitazioni, tutti i lavori dell'uomo erano stati distrutti dalla ferocia +spagnuola; e coloro che dopo quest'epoca vennero da lontane contrade per +coltivare quelle campagne, sonosi per la maggior parte trovati allo +scoperto, senza veruna comodità della vita, ed esposti alle intemperie +di un funesto clima[180]. + + [180] _Gio. Batt. Adriani, l. XII, p. 815._ -- Durante questa guerra + la popolazione della città di Siena fu ridotta dalle trenta alle + dieci mila anime: si calcolò che perirono nella provincia, di + miseria, nelle battaglie, o sotto il ferro del carnefice, cinquanta + mila contadini, senza contare quelli che si rifugiarono in estere + contrade. _Ber. Segni, l. XIV, p. 377._ Trovasi una lacuna in + Scipione Ammirato fino all'anno 1561, ed il Malavolti non ardisce + dare veruna particolarità. -- _Mémoires de Blaise de Montluc, t. + XXIII, l. III, p. 170. -- Hist. de J. Aug. de Thou, t. II, l. XIV, p. + 288._ + +Il Marignano fondava soltanto nella fame ogni speranza di prendere +Siena; tentò, a dir vero, in gennajo del 1555, d'aprire alcune batterie +presso _porta Ovila_ e presso porta Ravaniano; ma quest'attacco non ebbe +verun effetto, ed il Marignano vi rinunciò[181]. Erasi lo Strozzi +lusingato che i vantaggi ottenuti da Brissac in Piemonte moverebbero +l'imperatore a richiamare l'armata che assediava Siena, per contrapporla +ai Francesi; ma Cosimo non risparmiava nè danaro, nè munizioni, nè +viveri per appagare quelle truppe, la cui avidità andava sempre +crescendo in ragione ch'esse sentivano diventare più importanti i loro +servigj. Pure il timore di vedere richiamata l'armata del Marignano, gli +fece ardentemente desiderare la pace. Scrisse al governo di Siena per +accertarlo che non voleva distruggere la libertà della repubblica; che +null'altro domandava se non che tornasse sotto la protezione imperiale, +e ch'egli si offriva per mediatore di un trattato con Carlo V, che gli +guarentirebbe tutti i suoi privilegj[182]. + + [181] _Giovan Battista Adriani, l. XII, p. 836. -- Bern. Segni, l. + XIV, p. 379. -- Biagio di Montluc, l. III, p. 196-235._ + + [182] _Gio. Batt. Adriani, l. XII, p. 488._ -- Lettera del mar. di + Marignano alla signoria di Siena. _Letter. de' Princ., t. III, f. + 158._ + +Infatti dopo che i Sienesi ebbero sofferti gli orrori del blocco, con +una pazienza ed un coraggio a tutta prova, e al di là di tutti i calcoli +che avevano fatti da prima; dopo ch'ebbero talmente consumati i loro +viveri, che non avevano più nulla nel susseguente giorno, ottennero +ancora da Cosimo I onorate condizioni, e press'a poco eguali a quelle +che venticinque anni prima aveva ottenuto Firenze; ma desse furono +altresì egualmente violate colla medesima impudenza. L'imperatore +accolse sotto la sua protezione la repubblica di Siena, promise di +conservarle la sua libertà ed i suoi ordinarj magistrati, di perdonare a +tutti coloro che si erano adoperati contro di lui, di non fabbricarvi +fortezze, di pagare egli stesso la guarnigione che terrebbe in città per +la di lei sicurezza, e di permettere a tutti coloro che volessero +emigrare di ritirarsi liberamente coi loro beni e famiglie in quella +parte dello stato Sienese che non era sottomessa. Il trattato venne +sottoscritto il 2 di aprile; ma perchè i viveri non terminarono che il +21, soltanto in questo giorno la guarnigione francese uscì di Siena, e +vi entrarono gl'imperiali[183]. + + [183] _Gio. Batt. Adriani, l. XII, p. 864. -- Malavolti, p. III, l. + X, f. 166._ La sua storia finisce con questa capitolazione. -- _Bern. + Segni, l. XIV, p. 380. -- Blaise de Montluc, l. III, p. 266, 279. -- + J. Aug. de Thou, l. XV, p. 314._ + +La riserva stipulata a favore de' Sienesi che volessero emigrare, non +era una inutile precauzione. Moltissimi illustri cittadini, non pochi +de' quali avevano mostrato grandissimo zelo per la libertà della loro +patria, uscirono di Siena colla guarnigione francese, il 21 di aprile, e +si ritirarono a Montalcino, piccola città posta sopra una montagna a +poca distanza dalla strada che conduce da Siena a Roma; colà essi +mantennero l'ombra della repubblica Sienese fino alla pace di +Cateau-Cambresis, del 3 aprile 1559, che gli assogettò alla sorte +dell'intera Toscana[184]. + + [184] _Gio. Batt. Adriani, l. XVI, p. 1107-1122._ -- Bernardo Segni, + essendo morto il 13 aprile del 1558, lasciò la sua storia interrotta + nel XV.º libro, nel quale racconta la guerra di Cosimo contro i + Sienesi di Montalcino. -- _J. Aug. de Thou, l. XXII, p. 661, 665, t. + II._ + +Rispetto alla metropoli, non venne eseguito verun articolo della +capitolazione; e la violazione di questo sacro patto non fu meno +impudente di quella della capitolazione di Firenze. Perciò, Cosimo I, +che aveva conquistata Siena a sue spese e colle sue armi, non ne ottenne +subito il possesso. Filippo II, a favore del quale Carlo V aveva +abdicata la corona, voleva conservare questo stato per meglio assicurare +il suo alto dominio sopra la Toscana. La guerra accesa dall'ambizione di +Paolo IV e dei Caraffa, di lui nipoti, gli fece porre in disamina se +dovesse loro cedere lo stato di Siena in compenso di que' paesi cui essi +aspiravano. Finalmente Filippo trovò più utile di valersene per +acquistare la cooperazione del duca di Firenze. Con un trattato, +conchiuso in luglio del 1557, acconsentì di cedere lo stato di Siena a +Cosimo I, il quale ne prese possesso il 19 di luglio, come di una +provincia suddita. Ad ogni modo Filippo riservò alla monarchia spagnuola +i porti di questa repubblica, cioè Orbitello, Porto Ercole, Telamone, +Monte Argentaro, e Porto santo Stefano. Dopo quest'epoca quella piccola +provincia formò lo stato detto de' _Presidj_; la separazione di questa +dal rimanente della Toscana privò lo stato di Siena dell'antica sua +comunicazione col mare e del suo commercio, e contribuì a perpetuare +quello spaventoso stato di desolazione, cui trovasi ridotta la Maremma +Sienese[185]. + + [185] _Gio. Batt. Adriani, l. XIV, p. 1000-1015._ -- Il duca prese + possesso di Siena il 19 di luglio del 1557. -- _Lettere de' Principi, + t. III, f. 165 e segu_. Tra le altre una Memoria di Pietro Strozzi + intorno alla difesa di Siena, p. 177, 180. -- _Hist. de J. Aug. de + Thou, t. II, l. XV, p. 343, l. XVIII, p. 471._ + + + + +CAPITOLO CXXIII. + + _Rivoluzioni di diversi stati d'Italia, dopo la perdita + dell'indipendenza italiana, fino alla fine del sedicesimo + secolo._ + +1531 = 1600. + + +La storia d'Italia nel sedicesimo secolo dividesi in tre epoche, ognuna +delle quali offre un assai diverso carattere. La prima si stende dal +principio del secolo fino alla pace di Cambrai, dell'anno 1529. Fu +questo un periodo di continue guerre e di desolazione, durante il quale +la potenza della Francia e quella della casa d'Austria parvero +bastantemente equilibrate, perchè i popoli d'Italia non potessero +prevedere quale sarebbe la trionfante. Essi attaccaronsi +alternativamente all'una ed all'altra; sperarono mantenere fra le +medesime la loro indipendenza, e non si avvidero che gl'Italiani avevano +cessato di esistere come nazione soltanto nell'istante in cui Francesco +I li sagrificò col _trattato delle dame_ sottoscritto da sua madre. + +Il secondo periodo comincia alla pace di Cambrai, del 5 agosto 1529, e +termina con quella di Cateau-Cambresis del 3 aprile 1559. Con questa +Enrico II e Filippo II posero fine alla lunga rivalità delle loro due +case, e le riunirono col matrimonio di Filippo con Elisabetta di +Francia. Questo periodo di trent'anni venne insanguinato quasi con +altrettante guerre che il precedente, e sempre tra gli stessi rivali. Ma +queste guerre più non si presentavano agl'Italiani sotto lo stesso +aspetto, e più in loro non risvegliavano le medesime speranze. Tutti i +diversi loro stati o erano caduti sotto l'immediato dominio di casa +d'Austria, o avevano riconosciuta la di lei protezione con trattati che +loro non lasciavano veruna indipendenza. Se in questo spazio di tempo +alcuni di loro si staccarono momentaneamente da quest'alleanza, che si +era loro imposta, vennero piuttosto trattati come ribelli che come +nemici pubblici. La Francia, non isperando di trovare fra di loro degli +alleati, invece di guadagnarseli colle ricompense, sforzavasi di +distruggere le loro ricchezze, persuasa che tutti i loro soldati e tutti +i loro tesori sarebbero sempre a disposizione dal suo costante nemico. +Fece perciò alleanza contro di loro coi Turchi e coi Barbareschi, ed +abbandonò le coste dell'Italia ai guasti dei Musulmani. + +I trentanove anni che decorsero dopo la pace di Cateau-Cambresis fino a +quella di Vervins, sottoscritta il 2 di maggio del 1598, da Enrico IV, +Filippo II ed il duca di Savoja, dovrebbero, paragonati ai due primi +periodi, considerarsi come un tempo di profonda pace; imperciocchè in +tutto questo tempo le province d'Italia non furono attaccate da veruna +armata straniera; e gli stati italiani, contenuti dalla coscienza della +propria debolezza, giammai fra di loro non si abbandonarono a lunghe +ostilità. Per altro l'Italia non gustò in questa sgraziata epoca i +vantaggi della pace. La Francia, lacerata da civili guerre, più non +aveva peso nella bilancia politica dell'Europa, mentre che il feroce +Filippo II, sovrano d'una gran parte d'Italia, e che quasi comandava +egualmente ai suoi alleati come a' suoi sudditi, aveva determinato di +schiacciare il partito protestante ne' Paesi bassi, in Francia ed in +Germania. Durante tutto il suo regno, Filippo non cessò di combattere +gli Olandesi ed i Calvinisti della Francia, e di dare ajuto agli +imperatori suoi alleati, Ferdinando suo zio, Massimiliano II e Rodolfo +II, che tutti parimenti furono di continuo impegnati nelle guerre coi +protestanti di Germania, e coi Turchi. Gl'Italiani militarono +continuamente in tutto questo periodo ne' lontani paesi in cui Filippo +portava la guerra. I loro generali come i loro soldati rivalizzarono di +gloria, d'ingegno e di coraggio colle vecchie bande spagnuole, delle +quali parevano avere adottato il carattere. In tal guisa la nazione andò +ricuperando la sua virtù militare in servigio degli stranieri; e se +l'avesse in seguito adoperata in difesa della patria, forse non +l'avrebbe pagata troppo cara con tutto il sangue ch'ella versò; ma +continuò sempre a servire, finchè nuovamente perdette l'abitudine del +combattere. + +La più grande disgrazia, inseparabile da questo stato abituale di guerra +straniera, fu la continuazione del regime militare, la dimora o il +passaggio delle truppe spagnuole nelle diverse province italiane, e più +di tutto le insopportabili imposte colle quali la corte di Madrid +opprimeva i popoli. L'ignoranza de' ministri spagnuoli, che non +conoscevano verun principio di economia politica, era ancora più funesto +che la loro rapacità, e le loro dilapidazioni. Essi mai non inventarono +un'imposta che non sembrasse destinata a schiacciare l'industria ed a +ruinare l'agricoltura. Le manifatture andavano in decadimento, +scompariva il commercio, le campagne si disertavano, e gli abitanti, +ridotti alla disperazione, erano in ultimo costretti ad abbracciare, +come una professione, l'assassinio. Capi distinti pei loro natali e pei +loro talenti si posero alla testa di compagnie d'assassini, che +formaronsi in sul declinare del secolo nel regno di Napoli e nello stato +della Chiesa; e la guerra dei malandrini pose più volte in pericolo la +stessa sovrana autorità. In questo tempo le province restavano senza +soldati, le coste senza vascelli da guerra, le fortezze senza +guarnigione. Nulla opponevasi ai guasti dei Barbareschi, che, non +contenti delle prede che potevano far sul mare, eseguivano sbarchi +alternativamente su tutte le coste, e strascinavano in ischiavitù tutti +gli abitanti. Tutte le atrocità con cui la tratta dei Negri afflisse +l'Africa negli ultimi due secoli, vennero nel sedicesimo praticate dai +Musulmani in Italia. Questi avidi mercanti di schiavi mantenevano +egualmente dei traditori sulle coste per avvisarli e dar loro nelle mani +gli sventurati Italiani; egualmente veniva sempre offerta una mercede al +delitto, e l'estrema sventura pendeva sempre sul capo della famiglia che +credeva poter riporre la sua fiducia nella propria innocenza ed +oscurità. Tali erano le calamità, sotto il peso delle quali, in sul +finire del sedicesimo secolo, l'Italia piangeva la perdita della sua +indipendenza. + +Abbiamo negli ultimi volumi esposti circostanziatamente tutti gli +avvenimenti del primo dei tre periodi ne' quali si è diviso il +sedicesimo secolo. Abbiamo altresì nel precedente capitolo raccolti +alcuni de' fatti spettanti, per ciò che risguarda il tempo, al secondo +periodo, sebbene sembrino avere tuttavia alcuno dei caratteri del primo; +e questi sono l'estrema lotta sostenuta in Toscana per la libertà, e gli +sforzi de' Sienesi per respingere il giogo che loro voleva imporre Carlo +V. Oramai più non ci resta che di dare un'idea degli avvenimenti che +nello stesso tempo o nel susseguente periodo mutarono le relazioni tra +gli stati d'Italia, influirono nella sorte de' popoli, o ne alterarono +il carattere nazionale. Per farlo terremo dietro ad uno ad uno ai +governi tra i quali trovavasi divisa l'Italia, e daremo compendiosamente +un cenno delle loro rivoluzioni. + +Gli stati della casa di Savoja, i primi che i Francesi scontravano sul +loro cammino entrando in Italia, eransi sottratti ai guasti delle prime +guerre del secolo. Le relazioni di parentela del duca Carlo III coi due +capi delle case rivali aveva al certo contribuito ad ispirar loro de' +riguardi per lui. Questa stessa parentela fu poi cagione dell'invasione +del Piemonte, quando del 1535 si rinnovò la guerra tra Francesco I e +Carlo V. Il duca di Savoja aveva sposata Beatrice di Portogallo, sorella +dell'imperatrice, e si era lasciato da lei strascinare in una +confederazione colla casa d'Austria. Francesco, per vendicarsene, +riclamò una parte della Savoja come eredità di sua madre Luigia, sorella +del duca regnante; e sotto questo pretesto la maggior parte della Savoja +e del Piemonte fu invasa dai Francesi; mentre dal canto loro +gl'imperiali posero guarnigione nelle poche città che poterono sottrarre +agli attacchi de' loro nemici. Per lo spazio di vent'otto anni il +Piemonte fu il principale teatro della guerra tra i re di Francia e di +Spagna. Quando Carlo III morì a Vercelli, il 16 agosto del 1553, +trovavasi spogliato di quasi tutti i suoi stati, non meno dai suoi amici +che dai suoi nemici; e sebbene suo figlio, Emmanuele Filiberto, si fosse +di già acquistato nome di valoroso generale al servigio dell'imperatore, +e che continuasse nelle guerre di Fiandra a coprirsi di gloria, non +trovò riconoscenza ne' principi pei quali aveva combattuto. La pace di +Cateau-Cambresis, che in certo qual modo fu dettata da Filippo II alla +Francia, non assicurò gl'interessi d'Emmanuele, avendo essa pace +lasciati nelle mani del re francese, Torino, Chiari, Civasco, Pignerolo +e Villanuova d'Asti coi loro territorj, e nelle mani del re di Spagna +Vercelli ed Asti. Soltanto le guerre civili della Francia persuasero +Carlo IX a restituire nel 1562 al duca di Savoja le città che tuttavia +occupava in Piemonte[186]. + + [186] _Guichenon, Hist. général de la maison de Savoie, t. II, p. + 256. -- Mém. de M. du Bellay, l. IV, p. 296; l. V e seg. -- Hist. de + la Diplomatie française, t. II, l. IV, p. 46. -- De Thou Hist. + génér., t. III, l. XXXI, p. 251. -- Muratori Annali d'Italia ad ann._ + +Di quest'epoca soltanto la casa di Savoja fu veduta innalzarsi in Italia +quanto gli altri stati erano decaduti. Emmanuele Filiberto, e suo figlio +Carlo Emmanuele, che gli successe nel 1580, non avevano più che temere +dalla Francia, in allora lacerata dalle guerre di religione. Anzi +l'ultimo per lo contrario fece delle conquiste e contese al maresciallo +di Lesdiguieres il possedimento della Provenza e del Delfinato. Filippo +II, che cominciava a veder declinare la sua potenza, sentì la necessità +di accarezzare un principe bellicoso, che copriva i confini dell'Italia; +ed il duca di Savoja era il solo tra gli alleati della Spagna, che +avesse meno cagioni di lagnarsi dell'insolenza de' vicerè e dei generali +di Filippo. Quand'ebbero fine le guerre di religione, il duca di Savoja +venne vantaggiosamente compreso nella pace di Vervins del 2 di maggio +del 1598. Gli restava tuttavia una vertenza con Enrico IV rispetto al +possedimento del marchesato di Saluzzo. In tempo delle guerre d'Italia +questi marchesi si erano attaccati alla corte di Francia, che gli aveva +colmati di favori: essi avevano richiamate in vita alcune antiche carte, +in forza delle quali si riconoscevano feudatarj dei Delfini del +Viennese. La loro famiglia dopo essere stata divisa da alcune guerre +civili, nelle quali s'immischiò Francesco I, si spense nel 1548, e la +Francia occupò il marchesato di Saluzzo che gli apriva la porta +dell'Italia. Dall'altro canto il duca di Savoja approfittò delle guerre +civili della Francia per andare al possedimento dello stesso feudo +nell'anno 1588[187]. I due trattati del 27 di febbrajo 1600, e del 17 +gennajo 1601, terminarono queste vertenze tra la Savoja e la Francia, +cui tutta l'Italia dava la più grande importanza. Enrico IV accettò la +Bresse invece del marchesato di Saluzzo, e con questa transazione egli +escluse affatto sè medesimo dall'Italia privando così gli stati di +questa contrada della speranza che quel re andava fomentando di +ristabilire un giorno la loro indipendenza[188]. + + [187] _Enrico Cather. Davila delle guerre civili di Francia, l. IX, + p. 526. -- Guichenon Hist. gén., t. II, p. 287._ + + [188] _Ivi, p. 352 e seg. -- Hist. de la Diplomatie française, t. II, + p. 197 -- Hist. univ. J. Aug. de Thou, t. IX, l. CXXIII, p. 325 e l. + CXXV, p. 413._ + +In questo secolo aveva la casa d'Austria estesa la sua sovranità sopra +quattro de' più potenti stati d'Italia, il ducato di Milano, il regno di +Napoli, il regno di Sicilia e quello di Sardegna. Il duca di Milano, +Francesco II, ultimo erede della casa Sforza, era morto il 24 ottobre +del 1535, dopo aver fatto un inutile esperimento per iscuotere il giogo +di Carlo V, che parevagli insopportabile. Egli aveva intavolati col re +di Francia pericolosi trattati, ed aveva ottenuto che un ambasciatore di +quella corona fosse mandato alla sua corte con una segreta missione; poi +tutt'ad un tratto, spaventato dalla collera di Carlo V, aveva fatto +decapitare quest'inviato, chiamato Maraviglia, o _Merveilles_, in +occasione di una disputa intentatagli da lui medesimo[189]. Questa fu la +cagione principale del rinnovamento della guerra tra la Francia e +l'impero, nel 1535; e si pretende che la paura delle vendette del re +affrettasse la morte del duca. + + [189] _Mém. de mess. Martin du Bellay, l. IV, p. 235._ + +Il possedimento del Milanese, quando si spense la famiglia Sforza, non +era stato definitivamente regolato nel trattato di Cambrai, e Carlo V, +avanti di ricominciare la guerra, lusingò alcun tempo Francesco I, +intraprendendo una negoziazione tendente ad infeudare il Milanese al +secondo o terzo figliuolo del monarca francese. Nello stesso tempo fece +avanzare le sue armate, ed approvvigionò le sue fortezze; e perciò +quando scoppiarono le ostilità, i Francesi mai non riuscirono a +sottomettere le piazze più importanti del ducato, ed i loro vantaggi si +limitarono al guasto de' paesi confinanti. + +I Milanesi non potevano in verun modo, sotto l'amministrazione +spagnuola, rialzarsi dai disastri sofferti nelle precedenti guerre. +Assurde imposte ne avevano ruinate le manifatture ed il commercio; e se +le leggi non riuscirono ad isterilire quelle ricche campagne, rendettero +almeno miserabili coloro che le coltivavano. Il governo volle inoltre +aggravare l'odioso giogo che portavano i Milanesi collo stabilimento +dell'inquisizione spagnuola. Quella dell'Italia che da molto tempo era +di già stabilita in Milano, non soddisfaceva del tutto il feroce +fanatismo, o la politica di Filippo II. Il duca di Sessa, governatore di +Milano, annunciò nel 1563 questa reale determinazione alla nobiltà ed al +popolo; ma eccitò cotale proposizione una così violenta fermentazione, +ed i Milanesi parvero così determinati ad opporsi armata mano allo +stabilimento di questo sanguinario tribunale, che il governatore +persuase Filippo a rinunciare a questo suo divisamento[190]. + + [190] _Pallavicino Storia del Concilio di Trento, l. XXII, c. VIII, + t. V, p. 215, ediz. di Faenza del 1796 in 4.º -- De Thou Hist., l. + XXXVI, p. 471. -- Greg. Leti Vita di Filippo II. l. XVII, t. I, p. + 405._ + +Il regno di Napoli trovavasi da molto più tempo che non il Milanese +sotto il dominio spagnuolo. Era stato invaso in sul finire del +precedente secolo da Carlo VIII, e ne' primi anni del sedicesimo da +Luigi XII; ma durante il bellicoso regno di Francesco I le armate +francesi non vi furono che momentaneamente sotto il signore di Lautrec, +e durante il regno di Enrico II, figlio di Francesco, e la spedizione +del duca di Guisa, nel 1557, sebbene concertata con papa Paolo IV, non +penetrò al di là dei confini degli Abruzzi. Questa provò che il partito +angioino non era del tutto spento in quelle province; ma non pose un +solo istante in pericolo la monarchia austriaca in Napoli. + +D'altra parte il regno di Napoli fu lasciato quasi senza difesa ai +saccheggi de' Turchi e delle potenze barbaresche, che, durante questo +stesso secolo, sollevaronsi ad una grandezza fin allora senza esempio. +Horuc ed Ariadeno Barbarossa (Aroudi e Khair-Eddyn) figliuoli di un +corsaro rinegato di Metelino, dopo avere acquistato nome colla loro +audacia come pirati, pervennero ad avere il comando delle flotte di +Solimano, ed a salire sui troni di Algeri e di Tunisi[191]. Il mestiere +di corsaro, ch'era stato il primo grado della loro grandezza, fu sempre +d'allora in poi la scuola de' loro soldati e dei loro marinai, e la +sorgente principale delle loro ricchezze. Dal 1518 al 1546, epoca del +regno del secondo Barbarossa, si videro flotte di cento e di cento +cinquanta vele armate pel solo oggetto di guastare le coste, di rapirne +gli abitanti e venderli come schiavi. Il regno di Napoli, che presentava +una lunga linea di littorali senza difesa, i di cui abitanti avevano +sotto un giogo oppressivo perduto tutto il coraggio e lo spirito +militare, e le di cui leggi cacciavano fuori della società numerose +partite di banditi, di contrabbandieri, di facinorosi, sempre +apparecchiati a servire al nemico in ogni impresa, fu più che tutto il +rimanente dell'Italia esposto ai guasti dei Barbareschi. Nel 1534 tutto +il paese che stendesi da Napoli a Terracina fu saccheggiato, e gli +abitanti fatti schiavi. Nel 1536, la Calabria e la Terra d'Otranto +provarono la stessa sorte; nel 1537 furono pure ruinate la Puglia e le +adiacenze di Barletta; nel 1543 fu bruciato Reggio di Calabria, e fino +alla fine del secolo pochissimi anni passarono senza che i Barbareschi, +sotto il comando di Dragut Rayz dopo la morte del Barbarossa, poi di +Piali e di Ulucciali, re di Algeri, non predassero e riducessero in +servitù gli abitanti di molti villaggi, e talvolta di parecchie +città[192]. + + [191] _P. Jovii Hist., l. XXVII, p. 98 ed altrove. -- Bern. Segni, l. + III, p. 90, l. VI, p. 166._ + + [192] _P. Jovii Hist., l. XLIII, p. 533 ec. -- Summonte Istoria di + Napoli, t. VIII, c. II, t. IV, p. 146. -- Giannone Ist. civ., t. IV, + l. XXXII, c. VI, p. 166._ + +Mentre che le province napolitane stavano in continuo timore di essere +saccheggiate dai Barbareschi e dai malandrini; mentre ognuno doveva ad +ogni istante tremare di vedersi rapiti i suoi beni, la moglie ed i +figli, o di essere tratto egli medesimo in ischiavitù, l'amministrazione +spagnuola affliggeva la capitale con un altro genere di calamità. Don +Pedro di Toledo, che fu vicerè di Napoli quattordici anni, e che diede +il proprio nome alla più bella strada di quella città, da lui aperta +verso il 1540[193], fu in certo qual modo l'istitutore della +amministrazione spagnuola a Napoli; ed i suoi successori non fecero che +seguire le sue pedate. Fu il Toledo, che, riservando allo stato il +monopolio del commercio dei grani, espose la capitale a frequenti +carestie, e la ridusse a non avere, negli anni più abbondanti, che un +pane di qualità inferiore a quello che negli anni di sterilità +mangiavano i poveri quand'era libero il commercio[194]. Egli fu che +diede origine a quell'odio che costantemente si mantenne inappresso, e +che spesse volte scoppiò in battaglie sanguinose tra la guarnigione +spagnuola ed i soldati della città. Egli fu che, geloso della nobiltà +napolitana, la rese sospetta all'imperatore, e l'oppresse di +mortificazioni che spinsero varj suoi capi alla ribellione. Per ultimo +fu il Toledo che in aprile del 1547 volle stabilire l'inquisizione a +Napoli; ma trovò nel popolo e nella nobiltà una resistenza, che credeva +non doversi aspettare nè dallo stato d'oppressione cui era ridotta la +nazione, nè dal di lui fanatismo religioso. I Napolitani risguardarono +lo stabilimento dell'inquisizione presso di loro, come ingiurioso +all'onore dell'intera nazione, quasi ch'ella fosse colpevole di eresia o +di giudaismo: altronde essi sapevano che quest'odioso tribunale era un +cieco istrumento nelle mani del despota, per ischiacciare e ruinare +ingiustamente tutti coloro che gli si rendevano sospetti. Tutta la città +impugnò le armi; si sparse alternativamente il sangue de' Napolitani e +degli Spagnuoli; il Toledo e Carlo V dovettero all'ultimo rinunciare al +progetto dell'inquisizione; ma quasi tutti coloro che si erano +dichiarati protettori della causa del popolo, ed avevano ardito di +opporsi ai voleri della corte, furono in appresso sagrificati[195]. + + [193] _Summonte Ist. della città e regno di Napoli, l. IX, c. I, t. + IV, p. 173. -- Giannone Ist. civ. del regno di Napoli, l. XXXII, c. + III, t. IV, p. 87._ + + [194] _Summonte Ist. di Napoli, l. IX, c. I, p. 173. -- Giannone Ist. + civ., l. XXXII, c. II, p. 84. -- Bern. Segni, l. XIII, p. 346._ + + [195] _Summonte Ist. di Napoli, l. IX, c. I, p. 178-210. -- + Pallavicini Ist. del Concil. di Trento, l. X, c. I, t. III, p. 82. -- + Gio. Batt. Adriani, l. VI, p. 402 e seg. -- Giannone Ist. civile, l. + XXXII, c. V, p. 107. -- Fr. Paolo Ist. del Concil. di Trento, l. III, + p. 279. -- De Thou, Hist. univers., l. III, p. 220._ + +Il regno di Sicilia, che dopo i vesperi siciliani era unito alla +monarchia arragonese, ed il regno di Sardegna, aggiunto alla stessa +monarchia verso la metà del quattordicesimo secolo, dopo tale epoca più +non avevano avuta influenza sulla politica d'Italia che per dare ajuto a +coloro che dovevano opprimere l'indipendenza nazionale. Nel sedicesimo +secolo i popoli di queste due isole, trovandosi sudditi dello stesso +governo che possedeva la maggior parte del continente, ricominciarono a +risovvenirsi di essere italiani, ma soltanto per soffrire e gemere +insieme ai loro compatriotti. L'amministrazione spagnuola aveva di già +fatte retrocedere le due isole verso la barbarie; aveva spogliate le +città del commercio e delle manifatture; aveva lasciate le campagne in +balìa de' banditi e de' contrabbandieri, ed abbandonate le coste ai +guasti de' corsari barbareschi. Nel 1565 la Sicilia si trovò esposta ad +essere miseramente invasa dalla flotta ottomana, che Solimano aveva +spedita per conquistarla; ma, contro i consiglj del pascià Maometto, +comandante della spedizione, volle il sultano che prima di scendere +sulle coste della Sicilia si assediasse Malta. Questa imprudente +risoluzione salvò la Sicilia, che il vicerè, Garzia di Toledo, non +avrebbe potuto difendere. Tutta la potenza dei Turchi andò a rompersi +contro l'eroica resistenza del gran maestro La Valette e de' suoi +cavalieri. Dragut Rayz, re di Tripoli, vi fu ucciso il 21 di giugno del +1565. Hassem, figliuolo di Barbarossa, re d'Algeri, ed i pascià Piali e +Mustafà furono respinti; e l'armata, dopo quattro mesi di battaglie, fu +costretta a ritirarsi in disordine dall'assedio[196]. + + [196] _Summonte Ist. di Napoli, l. X, c. V, p. 343-348. -- Gio. Batt. + Adriani, l. XVIII, p. 1303, 1329. -- De Thou, l. XXXVIII, p. 564 e + seg. -- Gregorio Leti Vita di Filippo II, l. XVIII, p. 442._ + +Le guerre, che ne' primi anni del secolo avevano precipitata l'Italia +nella schiavitù, erano state quasi tutte accese dall'ambizione o dalla +politica dei papi Alessandro VI, Giulio II, Leon X e Clemente VII. +L'ultimo, dopo essere stato crudelmente punito delle sue pratiche, si +era non pertanto alla conclusione della pace trovato sovrano di più +vaste province, quali la Chiesa non mai aveva riunite sotto il suo +governo. Vero è che tali province erano ridotte in povertà e spopolate +da trent'anni di guerre, e più che dalle guerre dalla ferocia de' +vincitori spagnuoli; ma la cieca pietà dei Cattolici portava tuttavia +alla santa sede ogni anno ricchi tributi; il nome del papa era sempre +temuto: desso pareva rendere più formidabili le leghe cui prendeva +parte; e passò alcun tempo prima che i successori di Clemente VII si +accorgessero, che, sebbene il trattato di Barcellona avesse loro rendute +tutte le province che questo pontefice aveva perdute, non avevano però +colle province ricuperata l'indipendenza. + +Clemente VII ebbe per successore Alessandro Farnese, decano del sacro +collegio, il quale, eletto il 12 di ottobre del 1534, prese il nome di +Paolo III. Non meno ambizioso che Clemente VII, egli ebbe la stessa +passione di dare alla sua famiglia il grado di casa sovrana. Questa +famiglia, che possedeva il castello di Farneto nel territorio d'Orvieto, +aveva nel quattordicesimo secolo dati alla milizia alcuni distinti +condottieri. Ma Paolo III le diede un nuovo lustro, accumulando tutti +gli onori di cui poteva disporre sul capo di suo figlio naturale Pier +Luigi, e dei figli di questi. Nel 1537 cominciò ad erigere in ducato le +città di Nepi e di Castro in favore di Pier Luigi Farnese; e la seconda +di queste città, situata nelle Maremme toscane, diventò poi +l'appannaggio d'Orazio, il secondo de' nipoti pontificj. Pier Luigi, +nominato nello stesso tempo gonfaloniere della Chiesa, segnò lo stesso +anno in cui ricevette i primi feudi della camera apostolica, con uno +scandaloso eccesso commesso contro il giovane vescovo di Fano, prelato +non meno commendevole per la sua santità che per la sua avvenenza. Il +tiranno, che assoggettò quest'uomo ad un'indegna violenza, con sì enorme +delitto non tanto provava le abituali sue dissolutezze, quanto il +desiderio di offendere la pubblica morale e la religione, di cui suo +padre era sommo sacerdote[197]. + + [197] _Ben. Varchi, l. XVI, t. V, p. 389. -- Bern. Segni, l. IX, p. + 238; l. XI, p. 304. -- Belcarius Rer. Gallicar. -- J. Aug. de Thou, + Hist. univers., l. IV, p. 286. -- Jo. Sleidani Comment., l. XXI, p. + 376._ + +Paolo III non ristringeva le sue viste ai piccoli ducati dati al +figliuolo; egli sentiva che per istabilire la grandezza di casa Farnese +conveniva porre a prezzo l'alleanza della santa sede, e trovò i due +rivali, che si contendevano il dominio dell'Europa, disposti a dare lo +stesso prezzo che avevano di già pagato a Clemente VII. Carlo V, per +guadagnarsi l'amicizia del papa, accordò nel 1538 sua figlia Margarita +d'Austria, vedova di Alessandro de' Medici, ad Ottavio Farnese, nipote +di Paolo III, creandolo in pari tempo marchese di Novara. Inoltre il +papa acquistò per lui nel susseguente anno il ducato di Camerino[198]. +D'altra banda Paolo III ottenne nel 1547 per Orazio, duca di Castro, suo +secondo nipote, una figlia naturale di Enrico II. + + [198] _Gio. Batt. Adriani, l. II, p. 98. -- Bern. Segni, l. IX, p. + 237._ + +Ma sebbene Paolo III facesse a vicenda sperare all'imperatore ed al re +di Francia di unire le sue alle loro armate, seppe fino alla fine del +suo pontificato sottrarsi a qualunque impegno di guerra. Per lo +contrario cercò più volte di mettere pace fra i due rivali. Vero è che +nello stesso tempo mirava a raccogliere per sè medesimo grandi vantaggi; +perciocchè, ammettendo sì l'uno che l'altro essere conveniente al riposo +dell'Europa che l'eredità dello Sforza passasse in una nuova famiglia di +feudatarj, Paolo III chiedeva il ducato di Milano per suo figlio Pier +Luigi, ed offriva ai due sovrani per tale concessione ricche +ricompense[199]. + + [199] _Gio. Battista Adriani, l. II, p. 89. -- P. Jovii Hist., l. + XLIII, p. 534._ + +Per altro Paolo III non tardò ad avvedersi che il riposo dell'Europa non +era il primo oggetto cui mirassero i due monarchi, e che non pensavano a +dare il ducato di Milano ad un terzo, che perchè perdevano la speranza +di conservarlo per sè medesimi. Carlo V essendosi all'ultimo appropriato +questo ducato, Paolo si ristrinse a formare uno stato a suo figlio a +spese di quello della Chiesa. Finalmente in agosto del 1545 ottenne +l'assenso del sacro collegio per accordare a Pier Luigi Farnese gli +stati di Parma e di Piacenza, col titolo di ducato dipendente dalla +santa sede. In contraccambio il nipote del papa rinunciò ai due ducati +di Nepi e di Camerino, che vennero riuniti alla camera apostolica; ed i +cardinali, comperati con ricchi beneficj, credettero, o finsero di +credere che tornava più vantaggioso alla santa sede la nuova +incorporazione di queste piccole due province, che si trovavano nel +centro de' stati pontificj, anzi che la conservazione di due altre, +veramente più grandi, ma rispetto alle quali erano tuttavia dubbiosi i +diritti della Chiesa, e che più non avevano veruna comunicazione +coll'altro suo territorio[200]. + + [200] _Gio. Batt. Adriani, l. V, p. 305-311. -- Bern. Segni, l. XI, + p. 302. -- Pallavicini Ist. del Concil. di Trento, l. V, c. XIV, t. + II, p. 62. -- Fra Paolo Ist. del Con. di Trento, l. II, p. 125._ + +Tale principio ebbero i ducati di Parma e di Piacenza, e la nuova +grandezza di casa Farnese. Questa si collocò tra le case sovrane quasi +nello stesso tempo che quella dei Medici; e la rivalità di queste due +case, che si spensero nello stesso tempo, si tenne viva due secoli. +Entrambe queste case scosse nella loro origine dall'odio de' loro +sudditi e dalla violenta morte del fondatore della loro dinastia, non +parevano destinate a durare lungo tempo. Pier Luigi Farnese aveva appena +regnato due anni, quando fu assassinato il 10 settembre del 1547 dai +nobili di Piacenza, ai quali erasi renduto esoso colle disolutezze, +coll'avarizia e colle crudeltà sue. Don Ferdinando Gonzaga, governatore +del Milanese a nome dell'imperatore aveva tenuto mano a questa congiura, +ed occupò subito Piacenza in nome del suo padrone[201]. Paolo III, non +dubitando che non venisse bentosto attaccata anche Parma, la riunì +nuovamente agli stati della Chiesa, per dare maggior peso ai diritti +della santa sede sopra questa città. Egli offrì in contraccambio ad +Ottavio lontane speranze, che questi non osava lusingarsi di vedere +ridotte ad effetto a cagione della decrepita vecchiaja di suo avo. +Resistè finchè gli fu possibile al volere del papa, ma finalmente +dovette cedere. Ferdinando Gonzaga erasi impadronito de' luoghi più +forti del circondario di Parma e teneva la città quasi bloccata; nello +stesso tempo l'imperatore domandava imperiosamente al papa che gli fosse +restituita Parma, siccome parte del ducato di Milano. Il vecchio +pontefice cercava di far valere i diritti della santa sede con Memorie e +con Manifesti; ma egli si andava sempre più indebolendo: la contesa +mantenevasi già da due anni, e le speranze d'Ottavio Farnese diminuivano +ogni giorno. Finalmente, supponendo di non avere più tempo da perdere, +egli si recò in poste a Parma, e tentò di occuparla di nuovo. I +comandanti della città e del castello non vollero ubbidirgli; e Paolo +III, avvisato di quest'intrapresa e delle offerte di accomodamento fatte +da Ottavio a don Gonzaga, ne concepì tanto dolore, che ne morì dopo +quattro giorni il 10 novembre del 1549 in età di ottantadue anni[202]. + + [201] _Gio. Batt. Adriani, l. VI, p. 414-420. -- Ber. Segni, l. XII, + p. 319. -- Fra Paolo Conc. di Trento, l. III, p. 281. -- De Thou Hist. + univ., l. IV, p. 283, t. I._ + + [202] _Gio. Batt. Adriani, l. VII, p. 479-482. -- B. Segni, l. XII, + p. 322. -- Pallavicini, l. XI, c. VI, t. III, p. 154. -- Jo. Sleidani, + Comment., l. XXI, p. 375. -- De Thou, l. VI, p. 512._ + +Sarebbesi dovuto credere che la casa Farnese più non avrebbe potuto +rialzarsi da tante calamità. Ottavio era stato spogliato della metà de' +suoi stati dall'imperatore suo suocero, e dell'altra metà dal papa suo +avo. Più non aveva nè tesori, nè armate, nè fortezze, e pareva ridotto a +non avere più speranze, siccome più non aveva nè forze proprie, nè +alleati. Ma Paolo terzo nel suo lungo pontificato aveva creati più di +settanta cardinali. Sedevano tra gli altri nel sacro collegio due suoi +nipoti, i quali ebbero bastante influenza e destrezza per far cadere +l'elezione, il 22 di febbrajo del 1550, sopra il cardinale del Monte, +creatura del loro avo, che assunse il nome di Giulio III. Questi, due +giorni dopo la sua elezione, ordinò che Parma colla sua fortezza si +restituisse ad Ottavio Farnese; confermò l'investitura del ducato di +Castro ad Orazio Farnese di lui fratello; lasciò ad ambidue le +importanti cariche di prefetto di Roma e di gonfaloniere della Chiesa, +ed in fine fece per quella casa ciò che Paolo III con tutta la sua +ambizione non aveva potuto fare[203]. + + [203] _Gio. Batt. Adriani, l. VIII, p. 495. -- Bern. Segni, l. XII, + p. 324. -- Pallavicini, l. XI, c. VII, t. III, p. 156. -- De Thou, l. + VI, p. 521._ + +Ma non per questo poteva credersi assicurata la sorte del duca di Parma: +l'imperatore pareva avere dimenticato d'averlo egli stesso scelto per +suo genero, e pretendeva di spogliarlo del restante de' suoi stati. Lo +ridusse con ciò a gettarsi nelle braccia del re di Francia, a nome del +quale Ottavio Farnese fece la guerra dal 27 di maggio del 1551 fino al +29 d'aprile del 1552, ed al servigio del quale Orazio, duca di Castro, +fratello di Ottavio, militò fino al 18 di luglio del 1553, ch'egli fu +ucciso in Hesdin mentre difendeva questa città contro gl'imperiali[204]. +Ma Piacenza non fu restituita al duca Ottavio che il 15 settembre del +1556 da Filippo II, il quale, spaventato dall'invasione del duca di +Guisa in Italia, volle procurarsi l'alleanza del Farnese[205]. Ad ogni +modo Filippo conservò una guarnigione nella rocca di quella città, che +restituì soltanto trent'anni più tardi, nel 1585, in segno di +riconoscenza per gli eminenti servigi prestatigli da Alessandro Farnese, +figlio d'Ottavio e principe di Parma. + + [204] _Gio. Batt. Adriani, l. VIII, p. 524 e seg._ + + [205] _Ivi, l. XIV, p. 947. -- J. Aug. de Thou Hist. univers., l. + XVII, p. 407._ + +Ottavio andò in parte debitore alla lunga sua vita dello stabilimento +della sua sovranità, ch'egli lasciò ai suoi discendenti. Morì il 18 +settembre del 1586; e suo figlio Alessandro, che da lungo tempo mieteva +allori alla testa delle armate spagnuole in Fiandra, non governò giammai +personalmente gli stati da lui renduti illustri. Egli ancora +guerreggiava ne' Paesi Bassi, quando morì in Arras il 2 dicembre del +1592, lasciando suo figlio Rannuccio solidamente stabilito nei due +ducati di Parma e di Piacenza sotto la duplice protezione della Chiesa e +del re di Spagna[206]. + + [206] _Henr. Cather. Davila Guerre civili di Francia, l. XIII, p. + 814, ediz. di Venezia in 4.º 1630. -- Card. Bentivoglio Guerra di + Fiandra, p. II, l. VI, p. 168, Venezia, in 4.º 1645._ + +Paolo III fu l'ultimo di quegli ambiziosi pontefici che smembrarono il +dominio della Chiesa per dare stato alla loro famiglia. Giulio III, che +gli successe il 9 febbrajo del 1549, credette di non avere ottenuta la +tiara che per abbandonarsi senza ritegno alla pompa ed ai piaceri. Egli +soltanto ottenne da Cosimo de' Medici Monte Sansovino sua patria, nel +territorio d'Arezzo; eresse quella terra in contea, a favore di suo +fratello Baldovino del Monte, e diede a questo stesso fratello il ducato +di Camerino, dal Farnese restituito alla camera apostolica. Del resto +parve che a null'altro pensasse che a colmare di ricchezze e di onori +ecclesiastici un giovanetto da lui amato. Lo fece adottare da suo +fratello; lo creò cardinale in età di diciassette anni, sotto il nome +d'Innocenzo del Monte, e lo corruppe in modo con tanti favori, che +questo giovane, tolto dalla più bassa classe del popolo, diventò a +cagione de' suoi vizj lo scandalo del sacro collegio, dal quale lo +scacciarono i successori di Giulio III[207]. + + [207] _Gio. Battista Adriani, l. VIII, p. 497 e seguenti. -- Bern. + Segni, l. XII, p. 323. -- Pallavicini, l. XI, c. VII, t. III, p. 159. + -- Fra Paolo, l. III, p. 307. -- J. Aug. de Thou Hist. univ., l. VI, + p. 520, t. I._ + +Questo pontefice degno di non molta stima e di poco biasimo, morì il 29 +di marzo del 1555, ed ebbe per successore Marcello II di Monte Pulciano, +che regnò soltanto ventidue giorni, dal 9 al 30 aprile. L'immatura morte +di lui fece luogo a Giovan Pietro Caraffa, Napolitano, che nell'avanzata +età di ottanta anni fu eletto il 23 maggio del 1555 sotto il nome di +Paolo IV[208]. + + [208] _Gio. Battista Adriani, l. XII, p. 867, l. XIII, p. 876, 890. + -- Lett. de' Princ., t. III, f. 161._ Lettera di un conclavista con + diverse curiose circostanze intorno alle cerimonie dell'elezione. + +Da gran tempo la santa sede non aveva avuto che uomini unicamente +animati da mondane viste, che si erano successivamente proposto di +soddisfare al loro gusto pei piaceri, per le arti, per la magnificenza o +per la guerra. Gli uni avevano voluto dilatare la stessa monarchia della +chiesa, gli altri per lo contrario staccarne de' feudi per innalzare le +loro famiglie; in tutti l'uomo politico aveva coperto l'uomo di chiesa, +ed il fanatismo religioso aveva avuta pochissima influenza sulla loro +condotta. Tale fu il carattere dei papi in tutto il tempo che decorse +dal concilio di Costanza a quello di Trento; ma papa Paolo IV aveva un +affatto diverso sentimento. + +Il pericolo che sovrastava alla chiesa romana pei progressi della +riforma, mutò alla fine il carattere de' suoi capi. Erasi fin allora +veduto il basso clero geloso del clero superiore, i vescovi gelosi della +corte di Roma, i cardinali gelosi del papa, e dal canto loro i superiori +sempre diffidenti o sempre gelosi dei diritti dei loro inferiori. +Avevano i papi lungo tempo risguardati i vescovi come loro segreti ma +costanti nemici, e questi avevano effettivamente mostrato uno spirito +repubblicano che mirava a limitare il potere del capo della chiesa. Ma +nello stesso tempo i riformatori avevano attaccato il basso e l'alto +clero e l'intera chiesa; coloro che si erano divisi per attirare a sè +tutto il potere, sentirono in allora la necessità di unirsi per la +comune difesa. I re, cui il clero aveva tanto tempo contrastata +l'autorità, si trovarono dopo quest'epoca in guerra collo spirito +repubblicano de' riformatori; perciò fecero alleanza cogli antichi loro +nemici contro i nuovi avversarj, e tutti coloro che per qualunque titolo +e sotto qualsiasi protesto proponevansi di vietare agli uomini di +operare e di pensare da sè, riunironsi in una sola lega contro tutto il +resto del genere umano. + +Fu questo nuovo spirito di resistenza alla riforma che diede al concilio +di Trento un carattere così diverso da quello de' precedenti concilj. +Dietro le calde istanze di Carlo V questo concilio erasi convocato da +Paolo III ad oggetto di decidere tutte le quistioni di fede e di +disciplina che la riforma aveva fatto nascere in Germania. Era stato +aperto a Trento il 15 dicembre del 1545; ma poco dopo Paolo III, +diffidando di quest'assemblea, l'aveva nel 1547 traslocata a Bologna, +affinchè fosse più dipendente dalla santa sede. Giulio III acconsentì +nel 1551 a farlo tornare a Trento. Le vittorie di Maurizio di Sassonia +contro Carlo V, ed il subito avanzamento verso il Tirolo dell'armata +protestante, la disperse nel 1552. Il concilio si riaprì di nuovo nella +stessa città di Trento, il giorno di Pasqua del 1561, da papa Pio IV, e +durò fino al 4 di dicembre del 1563[209]. + + [209] _Pallavicini stor. del Conc. di Trento. -- Fr. Paolo Sarpi + stor. del Concil. stesso. -- Rayn. An. Eccl. ad An. -- Fleury Hist. + Eccl., l. 144 e seg. -- Labbei Conc. gener., t. XIV, p. 725._ + +Il concilio di Trento si adoperò con eguale ardore a riformare la +disciplina della Chiesa, come ad impedire ogni riforma nelle credenze e +negl'insegnamenti di lei. Egli allargò la breccia tra i cattolici ed i +protestanti; sanzionò come articoli di fede le opinioni più invise a +coloro che volevano far uso della ragione o de' loro naturali sentimenti +per dirigere la loro coscienza[210]. Spinse al più alto grado il +fanatismo dell'ortodossia; ma in pari tempo ritornò al clero il primiero +vigore da gran tempo indebolito. I preti avevano troppo apertamente +sagrificata la propria riputazione ai loro piaceri; tutti gli abusi che +si erano introdotti nella disciplina miglioravano la loro condizione, ma +in pari tempo diminuivano la loro riputazione ed il loro potere. Per lo +contrario la politica del concilio mirò a renderli rispettabili agli +occhi dei divoti, a vincolarli più strettamente collo spirito di +corporazione, ad assoggettarli alla regola; e questa stessa ubbidienza +avrebbe loro data un'irresistibile forza, ed essi avrebbero +signoreggiati i consigli di tutti i re, se i progressi dello spirito +umano non si fossero avanzati con maggiore rapidità che questa riforma +del clero. + + [210] Cioè a coloro che più non volevano riconoscere la legittima + autorità della Chiesa. _N. d. T._ + +Si sentì l'influenza del nuovo spirito che animava la chiesa, e che si +era esteso fino al sacro collegio, nelle prime elezioni che seguirono la +convocazione del concilio di Trento. Incominciando da quest'epoca i +pontefici furono spesso più fanatici e crudeli che non i loro +predecessori; ma più non furono visti disonorare la santa sede coi vizj +e con un'ambizione affatto mondana. Vero è che Giulio III, il quale fu +eletto dopo essersi adunato il concilio, non corrispose alla vantaggiosa +opinione che si era di lui concepita; tuttavolta quest'opinione era +fondata sulle virtù e sull'austera condotta di cui diede prove prima di +giugnere alle ultime grandezze. Marcello II, che gli successe, e che +regnò pochissimi giorni, era riputato un uomo santissimo. Paolo IV, +creato il 23 di maggio del 1555, si era dato a conoscere per uno de' più +dotti cardinali; era stato in particolar modo notato il di lui zelo per +l'ortodossia e l'ordine dei Teatini da lui fondato, gli dava grande +riputazione di santità[211]. + + [211] _Gio. Battista Adriani, l. XII, p. 890. -- Ber. Segni, l. XV, + p. ult. -- Pallavicini, l. XIII, c. XI, p. 310. -- Onof. Panvinio vite + de' Pont., f. 284, 286. -- F. P. Sarpi Istor. del Conc., l. IV, p. + 400._ + +Il fanatismo persecutore salì con Paolo IV sulla sede di san Pietro. +L'intolleranza de' precedenti pontefici non era, per così dire, che +l'effetto della loro politica; ma quella di Paolo IV era ai suoi occhi +medesimi la giusta vendetta del cielo irritato, e della propria +disprezzata autorità. L'impetuoso carattere di questo vecchio napolitano +non ammetteva nè modificazioni, nè ritardo nell'ubbidienza ch'egli +esigeva; qualunque esitanza parevagli una ribellione, e perchè +confondeva in coscienza le sue proprie opinioni colle suggestioni dello +spirito santo, avrebbe creduto di peccare egli stesso, se avesse +accordato un solo istante a coloro i quali erano tanto empi d'avere +l'ardire di opinare diversamente da lui. Era egli stato, fin sotto il +regno di Paolo III, il principale promotore dello stabilimento +dell'inquisizione in Roma, ed aveva egli stesso coperta la carica di +grande inquisitore. Quando salì sul trono raddoppiò il rigore degli +editti de' suoi predecessori, e moltiplicò i suplicj di coloro che nello +stato della Chiesa rendevansi sospetti di favoreggiare le nuove +dottrine. + +Filippo II e Paolo IV cominciarono a regnare nello stesso tempo, ed +erano ambidue animati dallo stesso fanatismo; pure questa passione non +formò tra di loro l'unione che poteva aspettarsi. Sdegnato il papa della +dipendenza in cui la casa d'Austria aveva ridotta la chiesa romana, +aveva determinato di scuotere cotal giogo; fece perciò alleanza con +Enrico II, che, sebbene amico fosse degli eretici di Germania e de' +Turchi, trattava i protestanti francesi con non minore ferocia e +perfidia del monarca spagnuolo. Quest'alleanza strascinò la corte di +Roma in una breve guerra contro Filippo II, la quale fu l'estrema che i +papi intraprendessero nel presente secolo per motivi di pura politica; +questa ebbe un esito assai più felice che non poteva sperarsi dalla +debolezza del papa, e dalla inconsideratezza dei suoi tre nipoti, de' +quali aveva troppo ascoltati i consigli, e lusingata l'ambizione. Il +duca d'Alba, che comandava gli Spagnuoli, in sul cominciare di dicembre +del 1556, entrò nello stato della chiesa ed occupò molti luoghi forti +senza quasi incontrare resistenza. Il duca di Guisa accorse in ajuto del +papa con un'armata francese; ma la disfatta del contestabile di +Montmorencì a san Quintino sforzò bentosto Enrico II a richiamarlo. Il +papa restava senza alleati e senza mezzi, quando Filippo II, che non +poteva risolversi a stare in guerra contro la santa sede, il 14 +settembre del 1557, comperò la pace al prezzo delle più umilianti +condizioni. Per altro si vendicò dei Caraffa, che Paolo IV, loro zio, +aveva arricchiti colle spoglie della casa Colonna, e ch'egli sagrificò +negli ultimi anni della sua vita, conoscendo d'essere stato da loro +ingannato[212]. + + [212] _Gio. Battista Adriani, l. XIV, p. 980; l. XV, p. 1044. -- + Onof. Panvinio Vita di Paolo IV, f. 289. -- Pallavicini Stor. del + Con. di Trento, l. XIII, c. XVI, al l. XIV, c. IV, p. 325 e segu., + t. III. -- Fr. Paolo Concil. di Trento, l. V, p. 417._ + +A Paolo IV, morto il 18 d'agosto del 1559, successe Pio IV, fratello del +marchese di Marignano della casa de' Medici di Milano. Comincia con lui +la serie di que' pontefici, che gli storici ortodossi lodano senza +restrizione; Pio V, che gli successe il 17 di gennajo del 1560, e +Gregorio XIII, che fu creato il 13 di maggio del 1572, avevano press'a +poco lo stesso carattere. Tutti tre d'altro non parvero occupati che +della cura di combattere e di sopprimere l'eresia: affatto rinunciando +ad ogni disputa per istabilire l'indipendenza della santa sede, ad ogni +gelosia verso la corte di Spagna, intimamente si collegarono con un +monarca, che col suo zelo per l'inquisizione, per l'uccisione de' Giudei +di Arragona, dei Musulmani di Granata, de' protestanti dei Paesi Bassi, +che colle sue continue guerre contro i Calvinisti di Francia, gl'Inglesi +ed i Turchi, mostravasi il più affezionato figliuolo della chiesa. I +papi più non pensarono a fare la guerra pel temporale interesse de' loro +stati o delle loro famiglie, ma largamente contribuirono coi tesori e +coi soldati della chiesa alle imprese del duca d'Alba ne' Paesi Bassi, +al sostentamento della lega di Francia ed alle guerre coi Musulmani. +Sotto questi tre papi si videro di nuovo le legioni romane in riva alla +Senna ed al Reno, mentre altre guerreggiavano contro i Turchi sulle +sponde del Danubio e sulle coste di Cipro e dell'Asia Minore: e +Marc'Antonio Colonna, generale delle galere pontificie, ebbe una parte +essenziale alla vittoria di Lepanto, ottenuta il 7 ottobre del 1571, da +don Giovanni d'Austria sopra i Musulmani[213]. + + [213] _Gio. Batt. Adriani, l. XXI, p. 1579-1589. -- Ant. Ciccarelli, + vita di Pio V, f. 299. -- Greg. Leti vita di Filippo II, t. II, l. I, + p. 37. -- J. Aug. de Thou., l. L, p. 456, t. IV._ + +In mezzo a questa serie di papi egualmente onorati per la decenza de' +loro costumi, per la sincerità del loro zelo religioso, e per la non +curanza de' loro personali interessi, Sisto V, successore di Gregorio +XIII, che regnò dal 24 aprile del 1585 fino al 20 agosto del 1590, si +distingue pel vigore del suo carattere, per le sue grandiose imprese, +per la magnificenza de' monumenti con cui abbellì Roma, e per le forme +pronte, severe, dispotiche della sua amministrazione. Egli liberò i suoi +stati dagli assassini e vi mantenne una rigorosa polizia; accumulò col +mezzo di gravissime imposte un immenso tesoro, e si meritò ad un tempo +l'ammirazione e l'odio de' suoi sudditi[214]. + + [214] _Ant. Ciccarelli vita di Sisto V, f. 312. -- J. Aug. de Thou, + l. LXXXII, t. VI, p. 503. -- Labbei Concil. gen., t. XV, p. 1190._ + +Urbano VII, Gregorio XIV, Innocenzo IX, che tennero soltanto alcuni mesi +il papato, avevano le stesse virtù ed i medesimi difetti de' loro +predecessori dopo il concilio di Trento. Clemente VIII, che fu eletto il +30 gennajo del 1592, protrasse il suo regno fino al 30 di marzo del +1605. Dovremo parlarne, allorchè indicheremo compendiosamente le +rivoluzioni del susseguente secolo. + +L'amministrazione di tutti i papi che si succedettero dopo l'apertura +del concilio di Trento fino alla fine del secolo, è macchiata dalle +atroci persecuzioni esercitate contro i protestanti d'Italia. Gli abusi +della corte di Roma erano in questo paese assai meglio conosciuti che +oltremonti; vi si erano coltivate più presto le lettere, e con maggior +cura; la filosofia vi aveva fatti più grandi progressi, ed in principio +del secolo aveva discusse le stesse materie religiose con grandissima +indipendenza. La riforma si era fatta tra i letterati non pochi +partigiani; ma meno assai nella classe povera e laboriosa, che l'adottò +con tanto ardore in Germania ed in Francia. I papi riuscirono a +spegnerla nel sangue; l'inquisizione, in tutto il secolo, fu la strada +che più sicuramente condusse al trono pontificio[215]. + + [215] _Muratori Ann. ad ann. 1567, t. X, p. 438. -- Gio. Batt. + Adriani, l. XIX, p. 1348._ + +I papi non mostrarono meno il loro crudele fanatismo nella parte che +presero alle guerre civili e religiose del restante dell'Europa. Pio V, +per ricompensare il duca d'Alba dell'atroce sua condotta verso i +Fiamminghi, gli mandò nel 1568 il cappello e lo stocco gemmato, che i +suoi predecessori avevano talvolta mandati ai gran re[216]. Gregorio +XIII aveva fatto rendere grazie a Dio per l'assassinio del giorno di san +Bartolomeo[217]. I successori di questo papa ricusarono di ricevere gli +ambasciatori di Enrico IV, quando vennero per concertare l'abjura di +Enrico, ed ancora quando Enrico stesso si fu pubblicamente ricreduto. +Tutti questi pontefici non cessarono di fomentare le guerre civili della +Francia, della Fiandra, della Germania, e le congiure contro la regina +d'Inghilterra; di modo che le calamità degli ultimi cinquant'anni del +sedicesimo secolo furono, in tutta l'Europa, costantemente l'opera dei +papi. + + [216] _Bentivoglio Guerra di Fiandra, p. I, l. V, p. 92._ + + [217] _Gio. Batt. Adriani, l. XXII, p. 49. -- Cathr. Davila Guerra + civ. di Francia, l. V, p. 273. -- J. Aug. de Thou, l. LIII, p. 632, + t. IV._ + +I sudditi dei papa, durante la seconda metà del sedicesimo secolo, non +furono più felici che quelli della Spagna: un governo non meno assurdo +gli opprimeva senza proteggerli, mentre che le più onerose gabelle, i +più ruinosi monopolj distruggevano ogni industria; un'amministrazione +arbitraria e violenta, vincolando il commercio dei grani, era cagione di +frequenti carestie, sempre seguite da contagiose malattie. Quella del +1590 e 1591 rapì alla sola Roma sessanta mila abitanti, molte castella; +e molti doviziosi villaggi dell'Ombria rimasero dopo tale epoca affatto +spopolati[218]. In tal modo stendevasi la desolazione sopra campagne in +addietro tanto feraci, le quali diventavano indi preda d'un aere +malsano: in appresso l'effetto si faceva a vicenda causa, e gli uomini +più non potevano vivere dove que' flagelli avevano distrutte le +precedenti popolazioni. + + [218] _Ciccarelli vita di Gregorio XIII, f. 336-337._ + +Sebbene lo stato pontificio avesse il vantaggio di una profonda pace, +tutte le sue truppe non bastavano a proteggere i cittadini, nè contro le +incursioni dei Barbareschi, nè contro i guasti dei masnadieri. Questi, +renduti arditi dal loro numero, e facendosi gloria di combattere contro +il vergognoso governo della loro patria, erano giunti a segno di +risguardare il proprio mestiere come il più onorato di tutti; lo stesso +popolo, da loro taglieggiato, applaudiva al loro valore e risguardava le +loro bande come semenzai di soldati. I gentiluomini addebitati, i figli +di famiglia sconcertati ne' loro affari, recavansi ad onore di avervi +servito per qualche tempo in queste bande, ed alcune volte varj grandi +signori si posero alla loro testa per sostenere una regolare guerra +contro le truppe del papa. Alfonso Piccolomini, duca di Monte Marciano e +Marco Sciarra, furono i più destri ed i più formidabili capi di questi +facinorosi: il primo ruinava la Romagna, l'altro l'Abruzzo e la campagna +di Roma. Siccome l'uno e l'altro avevano ai loro ordini più migliaja di +uomini, non si limitavano a svaligiare i passaggeri, o a somministrare +assassini a chiunque volesse pagarli per eseguire private vendette; ma +sorprendevano i villaggi e le piccole città per saccheggiarle, e +forzavano le più grandi a riscattarsi con grosse taglie, se i loro +abitanti volevano salvare dall'incendio le loro ville e le messi[219]. + + [219] _Ciccarelli vita di Gregorio XIII, p. 300. -- Galluzzi Istor. + del gran ducato, l. IV, t. III, p. 273 e seguenti._ + +Questo stato di abituale assassinio fu sospeso durante il regno di Sisto +V, che col terrore della sua militare giustizia, ottenne di liberare i +suoi stati dai banditi, dopo averne fatte perire diverse migliaja; ma +così rapide e così violenti furono l'esecuzioni da lui ordinate, che non +pochi innocenti vennero avviluppati ne' supplicj de' colpevoli. Altronde +gli assassinj ricominciarono sotto il regno de' suoi successori con più +furore di prima; i signori dei feudi continuarono a dare asilo ne' +piccoli loro principati ai delinquenti perseguitati dai tribunali, ed a +riguardare quest'asilo come il più bel privilegio delle giurisdizioni +signorili. Quest'usanza si mantenne in vigore fino all'età nostra, e +furono più volte veduti i signori avere la parte loro de' prodotti del +delitto. Le abitudini nazionali ne rimasero pervertite, ed anche oggi in +quella parte dello stato romano ove non fu distrutta tutta la +popolazione, specialmente nella Sabina, il contadino non si fa scrupolo +di associare il mestiere d'assassino e di ladro a quello di agricoltore. + +Abbiamo di già osservato quali furono in questo secolo il principio ed i +progressi del ducato di Parma e Piacenza, il più vasto feudo della +Chiesa. Quello di Ferrara, che di poco gli cedeva in estensione ed in +popolazione, doveva avere una sorte tutt'affatto diversa negli ultimi +anni del secolo. + +Alfonso I d'Este, che possedeva questo ducato unitamente a quelli di +Modena e di Reggio, durante i pontificati di Giulio II, di Leon X e di +Clemente VII, morì il 31 ottobre del 1534, un mese più tardi dell'ultimo +di questi pontefici, di cui aveva sperimentata la crudele +nimicizia[220]. Ercole II, che gli successe, sentì che l'Italia aveva +affatto perduta l'indipendenza, e più non si considerò che come un +luogotenente di Carlo V. Pure la sua consorte era francese e figlia di +Lodovico XII: sua figliuola aveva sposato il duca d'Aumale, che poi fu +duca di Guisa; tutte queste relazioni lo attaccavano alla Francia; onde +fidando nella forza naturale del suo paese sparso di canali e di paludi, +in quella della sua capitale e nella vicinanza de' Veneziani che +segretamente favoreggiavano la Francia, egli tentò due volte di scuotere +un giogo che provava troppo pesante. Quando il duca Ottavio Farnese fu +costretto nel 1551 a porsi sotto la protezione d'Enrico II, il duca di +Ferrara non cessò mai di mandargli approvvigionamenti di munizioni; e +benchè non la rompesse apertamente coll'imperatore, eccitò in lui il più +vivo risentimento[221]. Di nuovo, quando in principio del regno di +Filippo II, Paolo IV si alleò colla Francia contro questo monarca, +Ercole II accettò nel 1556 le funzioni di generale dell'armata della +lega, e colla sua piccola armata venne talvolta a battaglia ai confini +de' suoi stati col duca di Parma, che in allora si era dato al partito +imperiale. Filippo, poichè si fu riconciliato col papa, incaricò i duchi +di Firenze e di Parma di castigare Ercole II; e questi, dopo avere +sofferto i guasti delle loro truppe, si dovette credere troppo felice di +poter ottenere una pace umiliante colla Spagna, il 22 aprile del 1558. +Egli morì il 3 d'ottobre del susseguente anno[222]. + + [220] _P. Jovii vita Alfonsi; della traduzione, p. 144._ + + [221] _Gio. Batt. Adriani, l. VIII, p. 153. -- Jac. Aug. de Thou, l. + III, p. 680, t. I._ + + [222] _Gio. Battista Adriani, l. XIV, p. 989; l. XVI, p. 1132. -- J. + Aug. de Thou, Hist. univ., l. XX, p. 559, l. XXIII, p. 712._ + +Alfonso II, figliuolo d'Ercole, quello stesso principe che si acquistò +un'odiosa celebrità colle persecuzioni esercitate contro il Tasso, non +si provò giammai a scuotere il giogo della Spagna, nè a rivendicare +un'indipendenza ch'era d'uopo risguardare come perduta. Altronde il +piccolo e vano suo spirito non era fatto per concepire un progetto che +richiedesse vera fierezza; ed egli non cercava altra gloria che quella +che potevano dargli le feste della sua corte. Esaurì in una profonda +pace le finanze de' tre ducati coi suoi splendidi divertimenti, con +tornei e con pompe d'ogni genere; raddoppiò tutte le imposte, e ridusse +i suoi popoli alla disperazione. Tutta la carriera politica di Alfonso +II si limitò a dispute di precedenza col sovrano della Toscana, ed a +dispendiose pratiche per acquistare i suffragj de' Polacchi nel 1575, +onde ottenere la corona di quel regno. Sebbene ammogliato tre volte, non +ebbe prole, e la legittima linea della casa d'Este finì in lui il 27 +ottobre del 1597[223]. + + [223] _Galluzzi Istor. del gran ducato, t. II, p. 380, t. IV, p. + 317. -- J. Aug. de Thou, Hist. univ., l. CIX, p. 141, t. IX._ + +Ma Alfonso I aveva avuto, poco prima di terminare i suoi giorni, un +figlio naturale da Laura Eustochia, poscia, secondo dicevasi, da lui +sposata. Questo figlio, chiamato come lui Alfonso, era stato autorizzato +a portare il nome della casa d'Este, ed era stato dato in isposo a +Giulia della Rovere, figlia del duca di Urbino, dalla quale aveva avuto +un figlio chiamato Cesare, che Alfonso II nominò suo erede. Non era +questa la prima volta che l'eredità di casa d'Este passava in mano di +bastardi, ed i papi non si erano opposti alla successione di Lionello e +di Borso, nel quindicesimo secolo. Sebbene la casa d'Este avesse +riconosciuto di tenere il ducato di Ferrara come un vicariato della +Chiesa, da circa quattrocento anni n'era effettivamente sovrana, ed i +papi si erano accontentati dei vani onori della suprema signoria[224]. + + [224] _Muratori Antichità Estensi, t. II. -- Dello stesso Ann. + d'Italia ad an. 1597._ + +Ad ogni modo l'ambizione che Giulio II, Leon X e Clemente VII avevano +manifestata nelle loro guerre contro Ferrara, si risvegliò nel loro +successore alla morte di Alfonso II. Clemente VIII, conosciuto prima +sotto il nome di cardinale Ippolito Aldobrandino, era salito il 30 +gennajo del 1592 sul trono pontificio. Quand'ebbe avviso della morte di +Alfonso, si affrettò di dichiarare tutti i feudi ecclesiastici della +casa d'Este devoluti alla santa sede per l'estinzione della legittima +discendenza, e di mandare verso il Ferrarese suo nipote, il cardinale +Pietro Aldobrandino, con una grossa armata. Don Cesare, che mancava di +talenti e di vigore di carattere si lasciò atterrire dall'avvicinamento +delle milizie pontificie. Non cercò di difendere uno stato che offriva +grandissimi mezzi, ed il 13 gennajo del 1598 sottoscrisse un vergognoso +trattato, col quale rilasciava alla santa sede Ferrara e tutti i feudi +ecclesiastici da lui posseduti, riservandosi solamente i beni +patrimoniali de' suoi antenati. Ritirossi in appresso ne' ducati di +Modena e di Reggio, il di cui possedimento non gli venne contrastato +dall'imperatore Rodolfo II, che ne aveva il supremo dominio[225]. + + [225] _Murat. Antichità Estensi, t. II ed Annali d'Italia all'anno + 1498, in principio. -- Greg. Leti Vita di Filippo II, p. II, l. XIX. + p. 529._ + +Ferrara, cadendo sotto il dominio ecclesiastico, perdette la sua +industria, la sua popolazione, le sue ricchezze. Al presente più non +trovasi in questa deserta e ruinata città veruna immagine di quella +splendida corte, in cui i letterati e gli artisti venivano accolti con +tanto favore. Modena per lo contrario, diventata la sede del governo di +casa d'Este, si arricchì sulle ruine della sua vicina, e vestì un +aspetto di eleganza, d'industria e di attività che mai conosciuto non +aveva ne' migliori tempi de' suoi primi duchi. + +Anche i ducati d'Urbino e di Camerino erano feudi della santa sede, meno +importanti assai di quelli di Parma e di Ferrara; ma la riputazione +militare del duca Francesco Maria della Rovere, e la protezione de' +Veneziani, de' quali aveva tanto tempo comandati gli eserciti, +contribuivano alla sua sicurezza. Nel 1534 aveva fatta sposare a +Guid'Ubaldo, suo figliuolo, Giulia, figlia di Giovan Maria di Varano, +ultimo duca di Camerino, e sperava con ciò di riunire questi due piccoli +stati; ma Ercole di Varano riclamava Camerino come feudo maschile; e non +trovandosi abbastanza potente per fare da sè medesimo valere i proprj +diritti, li vendette a papa Paolo III. Quando venne a morte Francesco +Maria della Rovere, il primo di ottobre del 1538, suo figlio +Guid'Ubaldo, che gli successe, acconsentì a comperare l'investitura di +Urbino colla cessione al papa del ducato di Camerino, che fu di nuovo +infeudato prima ai Farnesi, indi ai conti del Monte, nipoti di Giulio +III, e che all'ultimo ricadde alla camera apostolica[226]. + + [226] _Gio. Batt. Adriani, l. II, p. 103. -- Lett. de' Prin. t. III, + p. 28._ + +Guid'Ubaldo II, che governò il ducato d'Urbino dal 1538 al 1574, non +giunse di lunga mano alla gloria paterna. I suoi confini mai non furono +esposti a veruna minaccia, ed il suo montuoso paese era poco esposto al +passaggio delle armate. Non aveva coste che potessero essere +saccheggiate dai Barbareschi; ma pure la vanità ed il lusso del principe +erano tali, che riuscivano ai popoli quasi non meno pesanti che le +guerre straniere. Le eccessive imposte ridussero gli abitanti in estrema +miseria, cui tennero dietro necessariamente la carestia e le malattie +contagiose. Nel 1573 scoppiarono alcune sedizioni, che Guid'Ubaldo punì +con estremo rigore, facendo perire in mezzo ai tormenti molti suoi +sudditi. Egli morì nel susseguente anno, e gli successe suo figlio +Francesco Maria II, il di cui regno fu ancora meno fecondo d'avvenimenti +che non quello del padre[227]. + + [227] _Muratori Annali d'Italia all'anno 1574._ + +I marchesi di Monferrato e di Mantova contavansi ne' precedenti secoli +fra i principi indipendenti d'Italia. Federico II, duca di Mantova, +raccolse l'eredità di queste due dinastie nell'epoca in cui era +moribonda l'indipendenza italiana; ma dopo tale unione egli si trovò +meno potente di quel che lo fossero i suoi antenati, quando non erano +che semplici marchesi di Gonzaga. + +Bonifacio, marchese di Monferrato, era morto per una caduta da cavallo, +nel 1531, in sul fiore dell'età. Altri non restava della nobilissima +famiglia de' Paleologhi che il zio Bonifacio, Giovan Giorgio, che depose +per succedergli le insegne ecclesiastiche, e due sorelle, la maggiore +delle quali sposò il duca di Mantova Federico II[228]. Allorchè il +giorno 30 aprile del 1533 morì Giovan Giorgio, i commissarj imperiali +occuparono il Monferrato, aspettando che Carlo V decidesse a chi +spettava quest'eredità. Al duca di Mantova riuscì facile il dimostrare +che il Monferrato era un feudo femminile, e che era entrato nella casa +Paleologa per mezzo di donne. Ad ogni modo non ne ottenne +dall'imperatore il possesso che il 3 di novembre del 1536; e +l'imperatore a questo modo rinunciò appena a conservarlo per sè +medesimo. I Gonzaghi, che si succedettero in quel secolo, e che nel 1574 +ottennero che il Monferrato fosse eretto in ducato come lo era di già il +Mantovano, governarono questi due paesi come se fossero luogotenenti +della casa d'Austria. Federico II morì il 28 di giugno del 1540. Dopo di +lui regnarono i due suoi figliuoli, da prima Francesco III il +primogenito che si annegò, il 21 di febb. del 1550, nel lago di Mantova, +poi il secondogenito che morì il 13 agosto del 1587, lasciando erede +l'unico suo figlio don Vincenzo. Tutta la storia di questi principi non +versa che intorno ai sontuosi accoglimenti fatti ai sovrani che +attraversarono i loro stati, intorno ai loro proprj viaggi, ed a pochi +sussidj dati agli imperatori per fare la guerra ai Turchi. + + [228] _P. Jovii Historiarum l. XXXVIII, p. 333._ + +Nel precedente capitolo abbiamo veduto quale si fosse fino alla metà del +secolo il governo del duca di Firenze. Cosimo de' Medici diffidente, +dissimulato, crudele, sostenevasi in trono a dispetto di tutta la +nazione da lui governata. Meno libero, meno indipendente che gli efimeri +magistrati della repubblica da lui soppressa, egli doveva rispettare non +solo gli ordini dell'imperatore e di Filippo II, ma quelli inoltre di +tutti i loro generali, e dei governatori di Napoli e di Milano, che gli +facevano crudelmente sentire tutto il peso dell'insolenza spagnuola. Per +dare un compenso all'antico orgoglio de' cittadini fiorentini, egli li +decorò con nuovi titoli di nobiltà. Nel mille cinquecento sessanta +instituì un nuovo ordine religioso e militare sotto il patrocinio di +santo Stefano. I ricchi cittadini di Firenze e del territorio toscano, +sedotti dall'allettamento di questa onorificenza, ritirarono dal +commercio i loro fondi, impiegandoli nell'acquisto di terreni, che +obbligarono in sostentamento delle nuove dignità che ottenevano per le +loro famiglie con fedecommessi, sostituzioni perpetue e commendarie. Era +questo lo scopo cui mirava Cosimo I, che credeva più facile il bandire +da Firenze l'antico suo commercio, che non il piegare lo spirito +d'indipendenza di quei ricchi mercanti[229]. + + [229] _Galluzzi Storia del gran Ducato, t. II, p. 257. -- Gio. Batt. + Adriani, l. XVI, p. 1178. -- J. Aug. de Thou, Hist. univ., l. XXXII, + p. 269, t. III._ + +Non era lungo tempo passato da che Cosimo erasi liberato dal timore +inspiratogli da Pietro Strozzi, ucciso nell'assedio di Thionville del +1558, quando la sua casa fu insanguinata da tragici avvenimenti, avvolti +entro dense tenebre, che mai non si dissiparono affatto agli occhi della +posterità. Si pretende che don Garzia, il terzo de' suoi figli, +assassinasse don Giovanni il secondo, di già decorato del cappello +cardinalizio, e che Cosimo lo vendicasse colle proprie mani, uccidendo +don Garzia col suo pugnale tra le braccia della madre Eleonora di +Toledo, che ne morì di dolore[230]. Sebbene il duca cercasse di +nascondere al pubblico così tristi avvenimenti, dessi contribuirono però +ad inspirargli il desiderio di ritirarsi dalla scena più attiva del +mondo, ed a scaricarsi delle principali cure del governo sopra suo +figliuolo primogenito don Francesco. Egli eseguì tale risoluzione nel +1564. Nè meno perfido, nè meno crudele del padre, ma più dissoluto, più +vano, più iracondo, don Francesco non aveva i talenti con cui Cosimo +aveva fondata la grandezza della sua famiglia. Fu perciò, più che il +padre, l'oggetto dell'odio dei popoli, il quale odio non era temperato +da verun sentimento di rispetto per l'ingegno di lui. Per altro Cosimo +erasi riservata la suprema direzione degli affari, inoltre tutte le +relazioni diplomatiche, e la cura continua di lusingare Pio V, dando in +mano all'inquisizione di Roma tutti i suoi sudditi che il papa credeva +infetti d'eresia, e perfino il proprio confidente Pietro Carnesecchi; le +quali cose gli guadagnarono in modo l'affetto del pontefice, che, nel +1569, ottenne da lui il titolo di gran duca di Toscana[231]. + + [230] _Cronica del MS. del Settimani all'anno 1562, presso + Anguillesi Notizie del palazzo di Pisa, p. 143. -- J. Aug. de Thou, + Hist. univ., l. XXXII, p. 270._ + + [231] _Gio. Batt. Adriani, l. XIX, p. 1348; l. XX, p. 1504. -- + Galluzzi Stor. del gran Ducato, t. II, p. 310 e 348._ + +La Toscana non era, nè mai era stata, un feudo della Chiesa, di modo che +il papa non poteva a buon diritto cambiare il titolo del suo sovrano. +Perciò quest'innovazione non solamente eccitò la collera di tutti i +duchi, i quali vedevano innalzarsi al di sopra di loro quello di +Firenze, ma altresì quella dell'imperatore, che sentiva il torto fatto +alle sue prerogative. Cosimo I morì il 21 di aprile del 1574, prima di +avere veduto condotte a fine le negoziazioni colle quali cercava di +ridurre i sovrani dell'Europa a riconoscere il suo nuovo titolo[232]. Ma +don Francesco, che gli successe nel 1575, ottenne dall'imperatore +Massimiliano II, che gli conferisse egli stesso il 2 di novembre il +titolo di gran duca di Toscana, come una nuova grazia, e senza fare +memoria della precedente concessione del papa[233]. + + [232] _Gio. Batt. Adriani, l. XXII, p. 86._ -- Qui finisce la sua + storia. -- _Galluzzi Storia del gran Ducato, l. III, c. VIII, p. 56, + t. III._ + + [233] _Galluzzi Storia del gran Ducato, l. IV, c. I, t. III, p. + 166._ + +Una congiura contro il gran duca, che fu scoperta nel 1578, e punita con +molti supplicj, fu l'ultimo sforzo che in Firenze facessero gli amici +della libertà per iscuotere l'odiato governo dei Medici[234]. Questo +governo erasi stabilito già da quarantott'anni, ed aveva lasciati morire +in esilio tutti coloro che avevano un elevato carattere; il commercio +fiorentino era distrutto; eransi mutate le costumanze nazionali, e la +recente educazione aveva accomodate le anime al giogo. + + [234] _Muratori Ann. d'Italia ad ann._ + +Il gran duca aveva incaricato Curzio Picchena, suo segretario +d'ambasciata a Parigi, di liberarlo dai distinti emigrati che tuttavia +si trovavano alla corte di Catarina de' Medici. Gli fece avere sottili +veleni, per formare i quali Cosimo I aveva eretta nel suo palazzo +un'officina, che diceva essere un laboratorio chimico per le sue +esperienze; gli diresse inoltre alcuni assassini italiani superiori a +tutti gli altri; e promise il premio di quattro mila ducati per ogni +omicidio, oltre il rimborso di tutte le spese che sarebbero occorse. Nel +1578 Bernardo Girolami fu la prima vittima di questa trama; e la di lui +morte atterrì in modo tutti gli altri emigrati fiorentini, che questi +per salvarsi si dispersero per le province della Francia e +dell'Inghilterra. Ma ovunque furono inseguiti dai sicarj di don +Francesco, e tutti coloro che avevano recata qualche molestia al gran +duca perirono[235]. + + [235] _Galluzzi Stor. del gran Ducato, l. IV, c. III, t. III, p. + 220._ + +Don Francesco visse e morì totalmente subordinato a Filippo II: e perciò +mostrossi agli occhi de' suoi sudditi sempre spalleggiato da tutta la +potenza spagnuola; e sebbene nel 1579 si rendesse più spregievole, che +non lo era prima, colle sue nozze coll'accorta e dissoluta Bianca +Cappello[236], sebbene nella sua famiglia si andassero continuamente +rinnovando gli assassinj, gli avvelenamenti, i delitti d'ogni sorta, i +Fiorentini più non tentarono di sottrarsi alla sua autorità; ma soltanto +non dissimularono la loro gioja, quando, il 19 ottobre del 1587, +Francesco e sua moglie morirono avvelenati a Poggio a Cajano, in +occasione di un convito di riconciliazione che colà egli dava al +cardinale Ferdinando de' Medici, suo fratello[237]. + + [236] _Anguillesi Memorie del Poggio a Cajano, p. 111, estratto dai + MS. del Settimani. -- Galluzzi, t. II e III._ + + [237] _Galluzzi, t. IV, p. 55, l. IV, c. VIII. -- Anguillesi Notizie + del Poggio a Cajano, p. 117._ + +Questo Ferdinando, che gli successe, e che depose le vesti +ecclesiastiche per ammogliarsi, fu il primo a rialzare la nazione +toscana dall'oppressione in cui essa aveva sospirato sessant'anni. Egli +aveva tutta quell'attitudine al governo che può avere un uomo senza +virtù, e tutta la fierezza che può conservarsi senza nobiltà d'animo. Si +propose di sottrarsi al giogo spagnuolo che aveva così duramente +oppressi i suoi due predecessori: volle di nuovo opporre la Francia alla +casa d'Austria, e fu il primo sovrano cattolico che riconoscesse Enrico +IV, e si alleasse con lui. In appresso s'interpose per la di lui +riconciliazione col papa, e gli ottenne l'assoluzione. Ma il trattato di +Parigi del 27 febbrajo del 1600, tra la Francia ed il duca di Savoja, +togliendo alla prima la comunicazione coll'Italia pel marchesato di +Saluzzo, fece ricadere il gran duca sotto il giogo della Spagna, che +aveva cercato di scuotere[238]. + + [238] _Galluzzi, l. V, c. VI, VII ed VIII, t. IV._ + +Tale fu in compendio la storia di tutti i principi sovrani che in questo +secolo contava l'Italia. Quella delle tre repubbliche che tuttavia +conservavano la loro libertà fu ancora più povera d'importanti +avvenimenti. In Toscana la repubblica di Lucca aveva conservata la sua +indipendenza. Se si vuole farne giudizio dalle sue forme esteriori, essa +continuava a governarsi democraticamente: la sovranità risiedeva in tre +corpi che dovevano approvare tutte le leggi; questi erano, la signoria +formata da un gonfaloniere e da 9 anziani che mutavansi ogni due mesi; +il senato formato di 36 membri che si rinnovavano ogni sei mesi +all'anno; ed il consiglio generale formato di 90 individui che sedevano +un anno[239]. Ma perchè i magistrati in esercizio nel corpo dell'anno +formavano essi medesimi il corpo elettorale, dal quale venivano nominati +i magistrati del susseguente anno, gli stessi uomini trovavano il destro +di occupare sempre tutti gl'impieghi, soltanto col cambiare fra di loro +le rispettive funzioni, perchè la legge non acconsentiva di essere +rieletti senza intervallo. Per ciò gli emigrati fiorentini, assai +numerosi in Lucca, rinfacciavano ai loro ospiti di avere abbandonata la +repubblica ad una stretta oligarchia, detta burlevolmente _i signori del +cerchiolino_[240]. + + [239] _Dissertaz. VIII sopra la Storia Lucchese, t. II, delle + Memorie e documenti sopra la Storia Lucchese._ + + [240] _Beverini Ann. Lucenses Mans., l. XIV. -- Dissert. VIII sopra + la Storia Lucchese, t. II, p. 252._ + +Alcuni oppressivi regolamenti emanati a favore de' capi manifatturieri +contro gli artigiani, ed in particolare contro i tessitori di seta, +diedero motivo, il primo maggio del 1531 ad un'insurrezione che +costrinse la signoria a transigere col popolo, e ad accrescere di un +terzo il numero de' consiglieri, onde accordare queste piazze ad uomini +nuovi; ma prima che terminasse l'anno la signoria si fece autorizzare a +prendere una guardia di cento soldati forastieri per difendere il +palazzo pubblico, e coll'ajuto di questa e delle milizie del territorio, +ristabilì l'antico sistema, il 9 aprile del 1532, ed annullò tutte le +leggi fatte in favore delle classi inferiori[241]. + + [241] _A. N. Cianelli Dissertaz. VIII sopra la Storia Lucchese, p. + 268._ + +Per altro non fu che dopo la capitolazione di Siena, e quando la libertà +era di già stata esiliata da tutto il rimanente della Toscana, che il +gonfaloniere Martino Bernardino, il 9 dicembre del 1556, propose e fece +sanzionare la legge che i Lucchesi risguardarono poi come il fondamento +della loro aristocrazia, e come equivalente al _serrar del consiglio_ di +Venezia, e che intitolarono dal suo autore _legge Martiniana_. Martino, +che voleva ridurre la sovranità in pochissime famiglie, accarezzava non +pertanto ancora la pubblica opinione, e non aveva infatti espresso +ancora tutto ciò che voleva stabilire. La legge _Martiniana_ vuole +soltanto che ogni figlio o di forastiere o di campagnuolo sia +perpetuamente escluso da qualunque magistratura. Con tali indiretti modi +il corpo aristocratico, che di già era stato ridotto a poche famiglie, +si assicurò di non essere mai più rinnovato, perchè tutti i nuovi +candidati che vi si sarebbero potuti introdurre, non potevano essere che +stranieri naturalizzati, o di già sudditi dello stato fatti nobili. In +questo modo la sovranità venne trasmessa per ereditario diritto ad un +sempre più ristretto numero di famiglie nobili[242]. Sembra infatti che +nell'anno 1600 l'aristocrazia lucchese non contasse che cento +sessant'otto famiglie, le quali, nel 1797 in occasione degli ultimi +comizj adunati per l'elezione delle magistrature, trovaronsi ridotte a +sole ottant'otto, e queste non somministravano un sufficiente numero +d'individui per tutti gl'impieghi dello stato[243]. + + [242] _Beverini Ann. Lucenses, l. XV. -- Dissertazione IX sopra la + Storia Lucchese, t. II, p. 271._ + + [243] _Dissert. IX sopra la Storia Lucchese, t. II, p. 301._ + +La costituzione che si era data la repubblica di Genova, quando Andrea +Doria le aveva renduta la libertà, aveva colmati di riconoscenza tutti i +Genovesi, perchè chiamava a governare il maggior numero di loro, +nell'istante in cui avevano potuto temere che la sovranità venisse +usurpata da un solo: pure questa costituzione era puramente +aristocratica, e tendeva a sempre più restringere il circolo dei +depositarj della suprema autorità. D'altronde l'assoluta dipendenza in +cui si erano poste, rispetto alla Spagna, la famiglia Doria e la +repubblica doveva altresì riuscire vantaggiosa all'oligarchia per via di +tutti i pregiudizj di nobiltà fomentati dall'orgoglio di Filippo II e +della sua corte[244]. + + [244] _Ub. Folieta della repubblica di Genova, Dialoghi. -- Fil. + Casoni Ann. di Genova, l. V, p. 157._ + +Dacchè Andrea Doria, giunto ad una estrema vecchiaja, e molestato dalla +gotta, più non usciva di casa, suo nipote Giannettino, aveva preso il +comando delle sue galere; onorato come lo zio del favore +dell'imperatore, aveva pure le prime parti nella repubblica: ma egli si +era arrogata maggior potenza d'assai di quella che aveva avuta lo zio, e +la esercitava con maggiore orgoglio. Il popolo, afflitto di vedersi +escluso dall'amministrazione della repubblica, e la primaria nobiltà, +gelosa della potenza del Doria, sentivano ogni dì crescere il loro +malcontento. Giovanni Luigi del Fiesco, conte di Lavagna e signore di +Pontremoli, ascoltando l'antico odio della sua famiglia contro i Doria, +ed offeso dall'orgoglio di Giannettino, progettò di sottrarre la sua +patria tutta ad un tratto all'autorità dell'aristocrazia, a quella dei +Doria ed a quella della Spagna. Si assicurò degli ajuti di Pier Luigi +Farnese, nuovo duca di Parma e di Piacenza, e di quelli della Francia; +trasse ne' suoi interessi molti cittadini affezionati all'antica fazione +popolare, e gli avanzi del partito dei Fregosi; finalmente fece venire +da' suoi feudi molti suoi vassalli, e circa dugento fidati soldati, +sotto colore di armare quattro sue galere per andare in corso contro i +Barbareschi[245]. + + [245] _Giovan Battista Adriani, l. VI, p. 369. -- Bern. Segni, l. + XII, p. 316._ + +Giovan Luigi del Fiesco aveva invitati molti giovani, di coloro ch'egli +credeva più scontenti del governo, ad un convito che diede il 2 di +gennajo del 1547; e quando gli ebbe tutti adunati in casa sua, e che le +porte furono chiuse e custodite da gente fidata, dichiarò apertamente +tutto il piano della sua congiura, loro chiedendo di secondarlo e di +seguirlo, se volevano salvare la propria vita. I più di costoro, +atterriti dalle minacce di lui, piuttosto che strascinati dalle proprie +passioni, si obbligarono con giuramento. Giovan Luigi del Fiesco divise +in allora la truppa coi suoi fratelli, onde attaccare nello stesso tempo +il porto ove il Doria teneva le sue galere, la porta di Bisagno, e +quella che conduceva al palazzo ove dimoravano i due Doria fuori di +città. La notte era di già molto inoltrata quando la zuffa cominciò +contemporaneamente in ogni luogo. Giannettino Doria, avvisato dal +tumulto che si era eccitato, fu ucciso presso la porta della città +nell'atto che vi accorreva per calmarlo: allora Andrea Doria, credendo +la città e le sue galere perdute, fuggì fino a Sestri. In fatti la +cospirazione aveva dovunque avuto buon esito; la flotta, che aveva +quaranta galere era di già venuta in mano degl'insorgenti, e le porte +della città erano state sorprese. Ma invano si andava cercando Luigi del +Fiesco per incamminarsi verso il palazzo, scacciarne la guardia della +signoria, e mutare il governo; ma Luigi, volendo passare a bordo della +galera capitana nell'istante in cui questa si scostava dalla riva, era +caduto in mare col ponte su cui passava, ed il peso delle sue armi gli +aveva impedito di salvarsi a nuoto. I di lui partigiani, perduto avendo +il coraggio alla notizia della sorte di lui, più non osarono di occupare +il palazzo, e, sebbene di già vincitori, trattarono colla signoria come +se stati fossero vinti; offrirono di cedere le porte a condizione di +avere un'intera amnistia, la quale poichè fu accordata e solennemente +giurata, i Fieschi si ritirarono a Montoglio[246]. Ma un governo che +ubbidiva all'influenza spagnuola non credevasi tenuto all'osservanza +delle sue promesse: crudelissime furono le vendette del vecchio Andrea +Doria, e non ebbero fine che colla di lui vita, che si prolungò fino ai +novantaquattro anni, e si spense il 25 di novembre del 1560[247]. + + [246] _Gio. Batt. Adriani, l. VI, p. 369-375. -- Bern. Segni, l. XII, + p. 316. -- De Thou, Hist. univers., l. III, p. 203-217. -- Fil. Casoni + Ann. di Genova, l. V, p. 157._ + + [247] _Gio. Batt. Adriani, l. XVI, p. 1177. -- Fil. Casoni Ann. di + Genova, l. VI, p. 144._ -- A queste autorità allegate dal nostro + autore, devesi aggiungere la circostanziata descrizione che della + congiura dei Fieschi fece elegantemente nella sua storia di Genova + Jacopo Bonfadio. _N. del T._ + +In tutto il restante del secolo i Genovesi furono sempre soggetti agli +Spagnuoli, e perdettero nel 1566 l'isola di Scio, conquistata da +Solimano sopra i Giustiniani, loro concittadini, che se n'erano arrogata +la sovranità. Furono pure in pericolo di perdere la Corsica, che, dopo +essere stata invasa dai Francesi nel 1553[248], si sollevò nel 1564, e +continuò a respingere con tutte le sue forze il giogo oppressivo della +repubblica, fino al 1568, in cui fu di nuovo sommessa[249]. Più non vi +fu pace in Genova. Dopo la congiura dei Fieschi i più ricchi e più +potenti membri dell'aristocrazia, temendo di vedersi tolto di mano il +governo dall'odio popolare, avevano risolto di rialzare una rocca alla +Lanterna, con intenzione d'introdurvi una guarnigione spagnuola, onde +tenere la città in dovere e consolidare la propria autorità. Questo +progetto doveva avere esecuzione nel 1548, in occasione del passaggio +per Genova di don Filippo, principe di Spagna: e don Ferdinando di +Gonzaga, governatore del Milanese, doveva spalleggiarlo con tutte le sue +forze. Ma malgrado la loro ubbidienza, i Genovesi abborrivano gli +Spagnuoli; onde pregarono Andrea Doria di opporsi a così vergognoso +progetto, cui lo spirito di vendetta lo aveva in sulle prime ridotto ad +acconsentire; gli raccomandarono la libertà della repubblica, di cui era +il secondo fondatore, ed ottennero da lui la promessa, che nè il +principe di Spagna, nè le truppe di lui sarebbero ricevute in +città[250]. + + [248] _Gio. Batt. Adriani, l. X, p. 658._ + + [249] _Ivi, l. VII, p. 457. -- Fil. Casoni Ann. di Genova, l. V, p. + 203._ + + [250] _Gio. Batt. Adriani, l. VII, p. 457. -- Fil. Casoni Ann. di + Genova, l. V, p. 203._ + +Nuove dissensioni scoppiarono nella seconda metà del secolo tra l'antica +e la nuova nobiltà, i di cui diritti non erano ben definiti; e tanto +s'innoltrarono queste da dare speranza a Giovanni d'Austria di potere +occupare Genova, quando nel 1571 passò davanti a questa città colla +flotta, che in appresso conseguì la vittoria di Lepanto[251]. In questa +circostanza papa Gregorio XIII prese sotto la sua protezione la +repubblica, e contribuì potentemente a riconciliare le fazioni. Nel 1575 +ottenne da queste, che rimettessero le ragioni loro in arbitrio di tre +mediatori, cioè egli stesso, l'imperatore ed il re di Spagna. Le tre +corti modificarono la costituzione della repubblica, ed in parte +distrussero l'opera di Andrea Doria. La recente loro legge, pubblicata +il 17 marzo del 1576, accrebbe i privilegj dei nuovi nobili, ma sempre +come nobili: restarono dimenticati i diritti dei cittadini, e la libertà +venne bandita da questa repubblica quasi come dagli assoluti +principati[252]. + + [251] _Adriani, l. XXI, p. 1569. -- Casoni, t. IV, l. VIII, p. 5._ + + [252] _Graevi Thes. Rer. Ital., t. I, p. II, p. 1471. -- Ciccarelli + Vita del papa Gregorio XIII, f. 304. -- Fil. Casoni Ann. di Genova, + t. IV, l. VIII, p. 72._ + +La libertà non era meglio conosciuta a Venezia; questa città, dopo avere +esaurite le proprie forze per resistere alla lega di Cambrai, pareva +cercare l'oscurità facendo di tutto per seppellirsi nel silenzio, +diffidare de' suoi cittadini, de' suoi alleati, e de' suoi nemici, ed +allegando i pericoli che la stringevano ora dal canto della Turchia, ed +ora dal canto dell'Austria, sottrarsi dal far mostra di sè medesima. Due +crudeli guerre coi Turchi privarono effettivamente la repubblica di +molti de' suoi più importanti possedimenti nel Levante. Cominciò la +prima nel 1537 col guasto di Corfù, e finì il 20 ottobre del 1540 colla +cessione fatta a Solimano di tutte le isole dell'Arcipelago che di già +si trovavano in potere dei Turchi, e delle forti città di Napoli e di +Malvagia, o Epidauro, che la repubblica possedeva ancora nel +Peloponneso[253]. L'altra fu dai Turchi intrapresa nel 1570 per +conquistare l'isola di Cipro; la quale, difesa con prodigj di valore e +con infiniti sagrificj di uomini e di danaro, fu all'ultimo perduta dai +Veneziani, ed abbandonata colla pace che sottoscrissero nel mese di +marzo del 1573[254]. + + [253] _P. Paruta Ist. Ven., l. X, p. 726. -- P. Jovii Hist., l. + XXXVI, p. 333; e l. XXXIX, p. 417. -- Laugier Hist. de Venise, t. IX, + l. XXXVI, p. 480-577. -- Vettor Sandi Storia civile veneta, p. III, + l. X, c. VI, p. 625._ + + [254] _Lett. de' Princ., t. III, f. 243 e seg. -- De Thou Hist. + univ., l. XLIX, p. 412 e seg. -- Laugier Hist. de Venise, l. XXXVIII, + t. X, p. 183 e seg. -- Vettor Sandi, p. III, l. X, c. XI, p. + 667-698._ + +Il timore dei Turchi, che in tutte le guerre aveva avuti costanti +vantaggi contro la repubblica, costringeva questa ad allearsi colla casa +d'Austria. Circondata dagli stati di questa casa, costretta di ricorrere +a lei contro un nemico ancora più terribile, la repubblica non ardiva +pretendere ad un'assoluta indipendenza. Finchè le due monarchie dei +Turchi e degli Spagnuoli conservarono tutto il loro vigore, i Veneziani +furono abbastanza fortunati di sottrarsi al pericolo coll'oscurità, e di +evitare ogni azione che attirare potesse su di loro gli sguardi +dell'Europa. + +Tali furono in tutti gli stati d'Italia le rivoluzioni accadute nel +sedicesimo secolo. Il nome di questo secolo richiama a principio un +periodo di gloria, perchè i primi anni di questo vennero illustrati dai +più grandi ingegni che l'Italia producesse nelle lettere e nelle arti. +In mezzo ad orribili calamità, ogni speranza non era in allora per anco +perduta, e questa sosteneva i talenti di coloro ch'erano nati, o che si +erano formati in più felici tempi. Tutti i grandi uomini onde si onora +l'Italia appartengono a questa prima metà del sedicesimo secolo, in cui +l'Italia sentivasi ancora libera. Il solo Tasso è di tutti il più +moderno, perciocchè non pubblicò il suo poema che nel 1581, e di già in +allora si trovava isolato, quale rappresentante degli andati tempi, in +mezzo ad una degenere nazione. Il genio sparve con lui dalla terra, +dalla quale era stata scacciata la libertà; e la fine del sedicesimo +secolo, in cui l'umana specie fu in Italia colpita dalle più spaventose +sventure, non dev'essere ricordata che coll'orrore che ispirano il +delitto, i patimenti e l'avvilimento dei nostri simili. + + + + +CAPITOLO CXXIV. + + _Rivoluzioni de' varj stati d'Italia nel corso del + diciassettesimo secolo._ + +1601 = 1700. + + +Mentre che presso gli altri popoli inciviliti gli ultimi secoli +svilupparono tanti nuovi interessi, e nuovi sentimenti e nuove passioni, +che più non potrebbesi ristringere la loro storia nell'angusto circolo +che bastava ai precedenti secoli, la storia d'Italia diventa più sterile +di mano in mano che ci avviciniamo all'età nostra. Ma tutte le altre +nazioni giugnevano lentamente all'esistenza, mentre che la nazione +italiana perdeva la sua. Anche dopo terminata l'ultima contesa per +l'indipendenza, fu ancora necessario qualche tempo per disingannare gli +uomini dai sogni della loro ambizione, per convincerli che più non +restava loro a sperare nè libertà, nè grandezza, nè gloria; molti +genitori avevano instillati ne' loro figli i sentimenti di cui si erano +essi medesimi nudriti in più felici tempi; molti caratteri erano stati +di nuovo rinvigoriti dall'esilio, dalle persecuzioni, dai patimenti +della guerra e da tutte le calamità dei primi anni del sedicesimo +secolo; molti uomini energici, avendo presa una falsa direzione, e +servito il comune nemico, erano stati accarezzati da que' medesimi che +opprimevano tutti gli altri, ma che sentivano il bisogno di riservarsi +alcuni strumenti abbastanza forti per signoreggiare il paese. Molti +altri, senz'avere alcuno determinato scopo o speranza di miglior sorte, +si andavano tuttavia agitando per l'abitudine delle rivoluzioni, in +quello stesso modo che la materia conserva il movimento, per la forza +d'inerzia, allorchè l'ha ricevuto una volta. Così tutto il sedicesimo +secolo ebbe ancora un'apparenza di vita, ed è per questo, a non +dubitarne, ch'egli partecipò tutt'intero alla gloria che gli +procacciarono eterna i poeti, i letterati, gli artisti, che fiorirono +principalmente ne' primi anni. Per lo contrario il diciassettesimo +secolo è un'epoca di compiuta morte; e quanto la storia letteraria lo +rappresenta come in preda al più cattivo gusto, alla insipidezza, al +languore ed alla sterilità, altrettanto la storia politica lo mostra +privo d'ogni azione come d'ogni virtù, d'ogni elevato carattere, d'ogni +importante rivoluzione. Di mano in mano che andiamo avanzando ci è forza +di rimanere convinti, che la storia, non solo delle repubbliche, ma +dell'intera nazione italiana, finì coll'anno 1530. + +Ma si verserebbe in un grand'errore, se, osservando che la storia quasi +d'altro non si occupa che delle disgrazie degli uomini, si supponesse +che i tempi di cui essa non parla siano stati meno infelici. Non tutte +le calamità sono istoriche, loro abbisognando un certo qual grado di +grandezza e di nobiltà perchè possano richiamare la nostra attenzione, +ed imprimersi nella nostra memoria. Acciocchè gli stessi contemporanei +ci trasmettano i fatti circostanziati dell'età loro, d'uopo è che le +calamità siano comuni a molti individui, e che si possa a prima vista +comprendere il rapporto che corre fra la cagione e l'effetto. Le +disgrazie del diciassettesimo secolo erano di diversa natura; erano +tacite, e non sembravano dipendenti dalla politica: ognuno soffriva, ma +ognuno soffriva nella propria famiglia, come uomo e non come cittadino. +Avvelenate erano le private relazioni, distrutte le speranze, diminuita +la fortuna, mentre che i bisogni di ognuno andavano ogni giorno +crescendo: la coscienza invece di essere di sostentamento nella +sventura, rinfacciava continuamente le passate colpe; ed aggiugnendosi +la vergogna al dolore, ognuno sforzavasi ancora di nascondere agli occhi +del mondo le sue pene e d'involarne la memoria alla posterità. + +Perciò non si pensò ad enumerare tra le pubbliche calamità dell'Italia +la cagione forse più generale de' privati patimenti di tutte le famiglie +italiane; il torto, dico, fatto al sacro nodo del matrimonio con un +altro nodo, risguardato come onorevole, e che gli stranieri vedono +sempre in Italia con eguale stupore, senza poterlo comprendere; ed è +quello de' _cicisbei_, o de' _cavalieri serventi_. Questa sciagurata +moda essendo stata una volta introdotta nel diciassettesimo secolo +dall'esempio delle corti, ed essendo posta sotto la protezione di tutte +le vanità, la pace delle famiglie fu bandita da tutta l'Italia; verun +marito più non risguardò la sua consorte come una fedele compagna, +associata a tutta la sua esistenza; più non trovò in essa un consiglio +nel dubbio, un sostegno nell'avversità, un salvatore nel pericolo, una +consolatrice nella disperazione; niun padre osò assicurarsi che i +figliuoli a lui dati dal matrimonio fossero suoi; niuno si sentì legato +a loro dalla natura; e l'orgoglio di conservare il proprio casato, +sostituito al più dolce ed al più nobile affetto, avvelenò tutte le +domestiche relazioni. Quanto non demeritarono dell'umanità que' +principi, che riuscirono ad impedire che i loro sudditi conoscessero +qualcuno de' dolci affetti di sposi, di padri, di fratelli e di figli! + +Sebbene l'instituzione di tutti i ridicoli doveri de' cicisbei fosse per +avventura il più efficace mezzo di calmare gli spiriti irrequieti di +fresco ridotti in servitù, di snervare i coraggi troppo maschi, +d'effeminare i nobili ed i cittadini intolleranti del giogo, facendo +loro scordare che avevano perduto ciò che più non dovevano cercare, +forse si viene a far troppo onore alla penetrazione di coloro che +mutarono le costumanze d'Italia, supponendo che prevedessero tutte le +conseguenze delle nuove mode ch'essi introducevano; pure l'istinto del +delitto conduce più volte tanto direttamente allo scopo, quanto il +calcolo. + +Fino alla metà del sedicesimo secolo l'abitudine del lavoro era stata la +qualità distintiva degl'Italiani: a Firenze, a Venezia, a Genova il +primo ordine era dei mercanti; e le famiglie decorate di tutte le +dignità dello stato, della Chiesa o dell'armata, non perciò rinunciavano +al commercio. Filippo Strozzi, cognato di Leon X, padre del maresciallo +Strozzi e del gran priore di Capoa, amico di molti sovrani, il primo +cittadino dell'Italia, erasi fino alla fine della sua vita mantenuto +capo di una casa di banco. Ebbe sette figli; ma, malgrado la sua immensa +ricchezza, non ne aveva destinato veruno all'ozio. I principi vollero +sostituire a questa formidabile attività ciò che essi intitolarono un +nobil ozio; le armi castigliane inondavano l'Italia, ed essi chiamarono +in loro ajuto i pregiudizj castigliani, che coprivano con un profondo +disprezzo ogni specie di lavoro. Trassero tutti i loro cortigiani a +convertire le loro sostanze in terre, a destinarle a perpetuità al +primogenito della loro famiglia, sagrificando in tal modo all'orgoglio i +più giovani fratelli e le femmine, e condannando ad una costante inerzia +tutti i figli primogeniti per alterigia, tutti i figli cadetti per +impotenza. + +Per occupare l'ozio di tutto ciò che era cortigianesco, di tutto ciò che +venne onorato col titolo di nobiltà, per offrire nello stesso tempo un +compenso a quella folla di cadetti privati di ogni speranza, e per +sempre esclusi dal matrimonio, furono inventati i diritti ed i bizzarri +doveri dei cicisbei, o cavalieri serventi; questi furono interamente +fondati sopra due leggi che s'impose il bel mondo: niuna femmina più non +potè con decenza mostrarsi sola in pubblico; verun marito non potè, +senza esporsi al ridicolo, accompagnare sua moglie. + +L'esempio de' traviamenti de' grandi contribuì senza dubbio assai a +corrompere il popolo: quello della impudica Bianca Capello, e di tutti i +principi e principesse della casa Gonzaga, nel diciassettesimo secolo, +non poteva essere senza influenza: ma sebbene i costumi delle corti +fossero più corrotti, si era conosciuto l'intrigo e la galanteria fino +ne' tempi delle repubbliche, e questo disordine non bastava solo a +distruggere il carattere nazionale. Ciò che distingue il secolo +diciassettesimo è l'origine d'un pregiudizio antisociale, più del +libertinaggio funesto, dietro il quale facevasi pomposa mostra di ciò +che in addietro si nascondeva. Non fu già perchè alcune donne ebbero +degli amanti, ma perchè una donna non potè più mostrarsi in pubblico +senza un amante, che gl'Italiani cessarono d'essere uomini. + +Mentre che tutti i legami di famiglia furono rotti nel diciassettesimo +secolo con queste nuove costumanze, che, risguardate in seguito come +sole, consentanee all'eleganza, vennero bentosto imitate dalla intera +massa del popolo, il commercio fu oppresso da un mortal colpo per la +subita ritirata degli uomini industri e dei capitali; ne consumarono la +ruina i monopolj e le assurde gabelle sopra ogni vendita di tutti gli +oggetti commerciabili, stabilite dagli Spagnuoli in tutte le province +loro soggette. Frattanto il fasto andava crescendo a misura che +diminuivano i mezzi; quanto, secondo gli antichi costumi, erano +apprezzati l'ordine e l'economia, altrettanto furono tenuti in pregio +nelle corti lo splendore e il lusso, e a norma di questi furono fissati +i gradi. Gl'Italiani impararono in questo secolo (e furono loro maestri +gli Spagnuoli) l'arte di economizzare sui più pressanti bisogni per +accordare di più all'apparenza, di sopprimere tutti i comodi non veduti +per accrescere il fasto che abbacina gli occhi del pubblico. La spesa +diventò la misura della considerazione, e si diede lode al capo di +famiglia di tutto ciò che accordava al suo fasto ed a' suoi piaceri. + +Ne' tempi delle repubbliche, i cittadini, non cercando altra decorazione +che i suffragj de' loro concittadini, temevano di eccitare la loro +gelosia con ambiziose distinzioni. Nè ricevevano, nè davano titoli, e +non mettevano alla tortura il loro linguaggio per trovare formole più +ossequiose. In ogni cosa le nuove corti sostituirono la vanità +all'orgoglio nazionale; e le questioni di precedenza occuparono tutta la +loro politica. La rivalità tra la casa d'Este e la casa dei Medici, fra +questa e la casa di Savoja, non aveva altra vera cagione che la +rispettiva pretesa di ciascuna di andare innanzi all'altra nelle +cerimonie in cui si scontravano i loro ambasciatori. Successivamente i +sovrani si andavano arrogando nuovi titoli, mentre ne attribuivano +altresì dei nuovi a tutta la loro corte. Mentre passavano essi medesimi +per tutti i gradi d'illustrissimi, di eccellenze, di altezze, di altezze +serenissime, di altezze reali, creavano pei loro sudditi patenti senza +fine di marchesi, di conti, di cavalieri, loro cedendo in appresso la +qualificazione che essi avevano portata, e che cominciavano a +disprezzare. Tali decorazioni scendevano sempre più a basso nella folla; +più non iscrivevasi trent'anni sono al proprio calzolajo senza chiamarlo +_molto illustre_: ma col moltiplicare i titoli, non si erano +moltiplicati che i malcontenti e le mortificazioni; ognuno in cambio di +ciò che gli era accordato, non vedeva che quanto gli era ricusato; e non +eravi così magro gentiluomo, così piccolo ufficiale di milizia, che non +si tenesse mortalmente ferito quand'era per errore chiamato +_chiarissimo_ ed _eccellentissimo_, quand'egli aspirava +all'_illustrissimo_. + +Le leggi, le costumanze, l'esempio, la stessa religione, tal quale era +praticata, miravano a sostituire in ogni cosa l'egoismo ad ogni mobile +più nobile. Ma mentre che si sforzavano gli uomini di riportare ogni +cosa a sè medesimi, nello stesso tempo si privavano di tutte le +soddisfazioni che avrebbero potuto trovare in sè medesimi. Il padre di +famiglia, ammogliato con una donna non di sua scelta, da lui non amata, +e dalla quale non era amato, circondato da figliuoli di cui non sapeva +di essere padre, che non pensava ad educare, e de' quali non si curava +di acquistare l'amore, continuamente disturbato nella propria famiglia +dalla presenza dell'amico di sua moglie, separato da alcuni de' suoi +fratelli e sorelle, e ch'erano stati fino dalla fanciullezza chiusi ne' +conventi, e stancheggiato dall'inutilità degli altri, i quali, per loro +parte d'eredità, avevano sempre diritto alla sua mensa, non era da tutti +risguardato che come l'amministratore del patrimonio della famiglia. +Egli era soltanto risponsabile della sua economia, mentre che tutti gli +altri, fratelli, sorelle, moglie e figli, erano entrati in una segreta +lega per deviare a loro profitto il più che potevano della comune +entrata, per godere, per mettersi essi medesimi al largo, senza curarsi +delle difficoltà in cui poteva trovarsi il loro capo. + +Questo capo di famiglia più non era il vero proprietario del fondo +patrimoniale; più non aveva verun mezzo di accrescerlo, mentre che le +imposte, le pubbliche calamità e l'accrescimento del lusso lo andavano +sempre diminuendo. La sostanza che ricevuto aveva da' suoi maggiori era +tutt'intera sostituita a perpetuità. Dessa non apparteneva alla vivente +generazione, ma a quella che non era ancora nata. Il padre di famiglia +non poteva nè ipotecare, nè mutare, nè vendere; se qualche stravaganza +giovanile gli aveva fatto contrarre un debito, le sole sue entrate +potevano essere prese per pagarlo, ed intanto egli doveva per vivere +contrarne un altro. Il legame impostogli dal suo antenato per conservare +la sua sostanza, gl'impediva di usarne. Per ogni impreveduto bisogno +doveva valersi dei capitali destinati all'agricoltura, i soli di cui +potesse disporre, ed i soli che avrebbero dovuto essere intangibili. Con +ciò ruinava quelle terre che non aveva diritto di vendere, e le numerose +famiglie de' coloni erano con lui vittime della sua inconsiderazione, di +quella de' suoi parenti, o dell'accidentale disgrazia che aveva +danneggiata la sua sostanza. + +S'egli cercava onori per sottrarsi ai dispiaceri che trovava nella +propria casa, si vedeva ad ogni istante mortificato da tutte le vanità +gelose della sua; se voleva mettersi in sulla strada de' pubblici +impieghi, non poteva avanzarsi che colle arti dell'intrigo, +coll'adulazione e colla bassezza; e se aveva delle processure, le sue +ragioni venivano compromesse dalle interminabili lentezze del foro, o +sagrificate dalla venalità de' giudici; se aveva nemici, i suoi beni, la +libertà, la vita, erano in balìa di segreti delatori, di arbitrarj +tribunali. Non amando che sè medesimo, non trovava in sè medesimo che +pene e cure. Per sottrarsi ai suoi dispiaceri era in certo qual modo +costretto a seguire l'universale tendenza della sua nazione verso i +piaceri sensuali, ed abbandonandovisi, apparecchiavasi ancora in mezzo a +questi nuove pene e nuovi tormenti. + +Tale era nel diciassettesimo secolo la situazione di quasi tutti i +sudditi italiani; ed in tal guisa tra le feste ed i divagamenti della +vita, la sventura li raggiugneva in ogni luogo senza lasciare veruna +traccia nella storia. Rispetto agli avvenimenti del secolo di cui lo +storico vuole farsi carico, ove si confronti col precedente, vi si +troveranno per avventura minori calamità generali e più umiliazioni, un +minor numero di quei patimenti violenti e rapidi che sembrano esaurire +le forze della natura umana, ma altrettanta miseria e maggiore +avvilimento. + +Carlo V aveva unita l'Italia alla monarchia spagnuola. Filippo II nel +lungo suo regno l'aveva mantenuta in una stretta dipendenza; e sebbene +tutti gli stati che gli erano subordinati avessero cominciato a deperire +nell'istante in cui erano passati in suo potere, pareva che sotto di lui +la monarchia spagnuola andasse riparando con esterne conquiste la +perdita delle interne sue forze. Invano l'oppressione aveva spinti alla +ribellione i Mori di Granata e gli Olandesi ne' Paesi bassi; invano +l'Oceano aveva inghiottite le formidabili flotte di Filippo; invano la +Francia e l'Olanda erano lorde del sangue de' suoi soldati; invano il +sempre crescente disordine delle sue finanze l'aveva ridotto a fare un +ignominioso fallimento; ad onta di tutto ciò quando venne a morte il 13 +di settembre del 1598 era tuttavia il più formidabile monarca d'Europa. +Non eravi sovrano che ardisse tentare con lui la sorte delle armi, e +niuno stato poteva conservare a lui vicino la propria indipendenza. Il +diciassettesimo secolo vide regnare tre principi della linea austriaca +di Spagna, successori di Filippo. Suo figlio Filippo III morì il 31 +marzo del 1621; Filippo IV, suo nipote, mancò il 7 settembre del 1665; e +suo pronipote Carlo II morì il primo di novembre del 1700. La crescente +incapacità di questi tre sovrani, la debole loro pusillanimità, e +l'imprudenza de' loro favoriti e de' loro primi ministri, affrettarono +il decadimento della monarchia spagnuola, e fecero che il disprezzo +sottentrasse allo spavento che aveva inspirato. + +Pure questo decadimento della monarchia spagnuola non somministrò +all'Italia i mezzi di spezzare le sue catene. I tentativi fatti dalle +province suddite del re di Spagna furono mal combinati e mal diretti, e +non ottennero che una più crudele oppressione: rispetto ai piccoli +sovrani che si erano posti sotto la protezione della Spagna, più non +avevano bastante energia per desiderare maggiore libertà. Talvolta +pendevano incerti tra questo giogo e quello della Francia; si +avvicinavano momentaneamente a Lodovico XIV, di cui conoscevano +l'ascendente; ma bentosto non sentendosi appoggiati da bastante buona +fede, ricadevano nelle antiche loro abitudini, e non volevano, per la +speranza di lontano ajuto, esporsi all'inimicizia de' loro prossimi +vicini. + +L'autorità di Filippo III sopra l'Italia non fu turbata dalla rivalità +del re di Francia. Vero è che durante parte del suo regno ebbe per +antagonista il grande Enrico; ma questo principe, che voleva rialzare i +suoi stati dallo spossamento cui gli avevano ridotti le guerre civili, +evitò le battaglie, e si chiuse in certo qual modo l'ingresso +dell'Italia. La reggenza tutt'affatto austriaca di Maria de' Medici più +non diede alla Spagna motivo d'inquietudine. Filippo IV, più debole che +suo padre, ebbe più formidabili antagonisti. I due ministri Richelieu e +Mazarino, durante tutta la loro amministrazione, altro scopo non si +proposero che l'abbassamento della casa d'Austria. Cominciando dal 1621, +in cui Richelieu prese a proteggere contro gli Spagnuoli i diritti de' +Grigioni protestanti sopra la Valtellina, fino alla pace de' Pirenei del +7 di novembre del 1659, la Spagna e la Francia furono quasi sempre in +guerra: ma la Francia non aveva in allora nè un re che sapesse mettersi +alla testa delle armate, nè ministri guerrieri; onde non si lasciò +allettare da lontane spedizioni. Non perciò fu meno prodiga di sangue e +di tesori che in tempo dei più gloriosi regni di Lodovico XII e di +Francesco I: ma le sue armi in Italia quasi non oltrepassarono i confini +della Valtellina e del Piemonte. Per vero dire i principali suoi sforzi +venivano diretti contro la Fiandra e la Germania, ma non devesi perciò +meno notare quale proprio carattere di tutte le guerre dirette dai due +cardinali, che lo scopo loro fu piuttosto la devastazione che la +conquista, e che ruinavano la Spagna senza riuscire utili alla Francia. + +Il terzo periodo stendesi dalla pace de' Pirenei fino alla guerra della +successione di Spagna, e corrisponde al regno di Carlo II, siccome agli +anni più gloriosi di quello di Lodovico XIV. In questo tempo gli ultimi +monarchi austriaci di Madrid, tutta sentendo la propria debolezza, +cercavano ad ogni prezzo di schivare la guerra, mentre che il Francese, +credendo di non potere acquistare gloria che colle armi, avidamente +coglieva tutte le occasioni di attaccare i suoi vicini, senza perdere +tempo a pesare la giustizia o l'apparente validità dei pretesti che egli +impiegava. Nè Lodovico XIV, nè veruno de' suoi consiglieri, hanno potuto +credere ben fondati i titoli della regina madre reggente di Francia a +dividere la successione di Filippo IV. Altro vero motivo non aveva la +guerra che il sentimento della forza opposta alla debolezza, ed i +manifesti altro non erano che una grossolana ipocrisia, che sarebbe +stato meglio di risparmiare. Non pertanto in questo periodo, che costò +tanto sangue all'umanità, l'Italia fu meno che il rimanente dell'Europa +il teatro della guerra generale. Le armi francesi quasi non la +visitarono che allorquando la vanità di Lodovico XIV compiacquesi nel +1662 di umiliare papa Alessandro VII, in occasione del preteso insulto +fatto dai Corsi al suo ambasciatore, e quando nel 1684 desolò la +repubblica di Genova con un barbaro bombardamento. Altronde i piccoli +principi, imbarazzati dalla libertà che loro rendeva l'indebolimento +della Spagna, si volsero verso l'imperatore per deferirgli il loro +vassallaggio, ed essere spalleggiati dalla sua protezione; quantunque +Leopoldo I, che salì sul trono imperiale nel 1658, e che vi si tenne +fino al 1705, non si facesse in Italia conoscere che colle vessazioni e +colla rapacità dei suoi generali. + +Il ducato di Milano ed i regni di Napoli, di Sicilia e di Sardegna, +rimasero tutto il diciassettesimo secolo sotto il dominio degli +Spagnuoli. Non avendo il ducato di Milano in questo spazio di tempo +manifestate nè una volontà nazionale, nè una risoluzione che gli +appartenesse, desso, non altrimenti che le altre province della vasta +monarchia austriaca, non può essere argomento di separata istoria; desso +soffrì come le altre il fasto e l'impero del duca di Lerma, del conte +duca d'Olivarès, di don Luigi di Haro, i quali, essendo primi ministri e +favoriti, dispoticamente governavano il re ed il regno; soffrì ancora +più delle altre province, perchè la guerra tra la Francia e la casa +d'Austria, avendo in tutto il secolo avuto per oggetto, in Italia il +possedimento del Piemonte, del Monferrato, della Valtellina e del ducato +di Mantova, mai non si allontanò dai confini del Milanese. Pure questa +guerra si trattò, se non con minore crudeltà, almeno con minore attività +che non si trattarono quelle del precedente secolo; ed i suoi guasti, +come i giornalieri errori del governo, non bastarono a controbilanciare +la maravigliosa fertilità di quel bel paese, o a distruggere le +dispendiose opere colle quali gli antichi suoi proprietarj avevano +signoreggiate le acque, facendole servire ad accrescere le ricchezze +delle campagne. + +In questo secolo la storia conserva un perfetto silenzio intorno al +vice-regno di Sardegna; ma i regni di Napoli e di Sicilia fecero almeno +parlare di loro cogl'infruttuosi loro sforzi per iscuotere la tirannide +spagnuola. + +Le entrate del regno di Napoli, alla metà del XVII secolo, ammontavano a +sei milioni di ducati; e le spese dell'amministrazione della flotta e +dell'armata, comprese ancora le ambascerie d'Italia, non assorbivano più +di un milione e trecento mila ducati. Riputavasi, a dir vero, che +settecento mila ducati erano impiegati nel regno in segrete spese, o +dilapidati dagli ufficiali del re; ma quattro milioni di ducati, o i due +terzi delle ordinarie entrate uscivano ogni anno del regno per pagare i +debiti o le armate della Spagna[255]. Un tale impiego dei tributi del +popolo a pro di una politica per la quale egli non prendeva verun +interesse, lo rendeva estremamente scontento; ma il di lui cattivo umore +veniva in oltre accresciuto dal progressivo accrescimento di tutti i +carichi. In forza dei privilegj dello stato, riconosciuti da Ferdinando +e da Carlo V, veruna nuova imposta poteva essere ordinata senza +l'assenso del parlamento, che rappresentava la nobiltà ed il popolo; ma +da gran tempo il parlamento più non si adunava, ed ogni giorno i vicerè, +stimolati dalla loro corte, inventavano qualche nuova gabella, e sempre +più angustiavano con insopportabili pesi un popolo di già estremamente +oppresso. Gli Spagnuoli, in conseguenza della consueta loro ignoranza +dell'economia politica, gravavano con queste gabelle quasi tutte le +derrate di prima necessità, tassando successivamente le carni, il pesce, +la farina, ed all'ultimo le frutta. I poveri, costretti di rinunciare ad +una consumazione che le imposte rendevano sempre più cara, si andavano +successivamente privando degli oggetti tassati. La gabella sulle frutta, +che si valutava per la sola città di Napoli quattrocento mila ducati, +parve loro fatta per rapir loro l'ultimo rifugio, togliendo loro il solo +cibo non ancora sproporzionato ai loro mezzi. Si sollevarono il 7 di +luglio del 1647 contro il duca d'Arcos, allora vicerè: un giovane +pescatore d'Amalfi, detto Maso o Tommaso Aniello, si fece loro capo; +bruciarono le baracche ove precisavasi l'imposta; minacciarono il +vicerè, e lo costrinsero a fuggire in castel sant'Elmo; incendiarono le +case di coloro che si erano arricchiti colle malversazioni delle +finanze; richiamarono i privilegj loro guarentiti da Carlo V; ed +all'ultimo sforzarono il governo, vinto in varj incontri, a trattare con +loro[256]. + + [255] _Istor. del conte Gualdo Priorato, p. IV, l. V, p. 208. + Venezia, 1648, 4.º_ + + [256] _Ist. del conte Gualdo Priorato, p. IV, l. V, p. 211. -- + Giannone stor. civile, l. XXXVII, c. II, t. IV, p. 509._ + +Di quest'epoca uno spirito di libertà pareva che tutta animasse +l'Europa. Gli Olandesi avevano fatto riconoscere e rispettare la loro +repubblica; gl'Inglesi tenevano Carlo I prigioniero ad Hampton-Court; i +Francesi facevano la guerra a Mazarino ed alla reggente; i Portoghesi +avevano scosso il giogo della Spagna; i Catalani erano sollevati; ed in +Sicilia era scoppiata un'insurrezione, prima ancora di quella che poi si +manifestò in Napoli. Ma quasi in ogni luogo l'inquietudine ed i lunghi +patimenti avevano sollevati i popoli contro intollerabili abusi, prima +che i popoli stessi avessero bastanti lumi per correggere i loro +governi, o per fondarne di nuovi sopra migliori principj. Il popolaccio +si pose alla testa de' movimenti degl'insorgenti e loro diede uno +spaventoso carattere. Gli uomini di più elevato ordine, che più ancora +della plebe avevano bisogno di libertà, abbandonarono non pertanto una +causa pur troppo frequentemente macchiata dai delitti; vedevano da un +canto lo stendardo del dispotismo, dall'altro quello dell'anarchia, e +non sapevano quale seguir dovessero. I patimenti del popolo e la stessa +sua ignoranza, ch'erano l'opera del governo, giustificavano, a dir vero, +il suo odio; ma la più dannosa di tutte le passioni cui gli oppressi +possano darsi in preda, è quella della vendetta, la quale fa andare a +male quasi tutte le rivoluzioni. + +Il duca d'Arcos diffidava non meno de' gentiluomini napolitani che del +popolo; sapeva di avere violati tutti i privilegj, di avere amaramente +mortificati quei gentiluomini che potevano per altro sollevare tutte le +province, col credito loro presso i contadini loro vassalli, ed +aggiugnerle alla capitale. Giudicò adunque essere prima di tutto +conveniente cosa di spargere tra loro la disunione. Perciò incaricò i +gentiluomini di dare al popolo simulate proposizioni di conciliazione; +li persuase a leggere un falso privilegio di Carlo V, a rendersi garanti +di false scritture, e li trasse così avanti nelle proprie perfidie, che +il popolaccio, credendoli essere stati strumenti degl'indegni artificj +del vicerè, rivolse contro di loro quel furore che a bella prima +concepito aveva contro gli Spagnuoli, ne uccise molti, ed incendiò le +loro case. Gli altri gentiluomini, sebbene convinti che il solo vicerè +era colpevole del sangue de' loro fratelli, furono costretti di +assecondarlo, perchè più non ottenevano confidenza, nè trovavano +sicurezza nell'opposto partito[257]. + + [257] _Ist. del conte Gualdo Priorato, p. IV, l. V, p. 216._ + +Non la data fede, non i giuramenti per quanto fossero solenni, potevano +incatenare le vendette del governo spagnuolo. Fu in mezzo alla chiesa +del Carmine, nell'istante in cui faceva leggere al popolo gli articoli +della pace che aveva in allora giurata, che il duca d'Arcos fece fare +una scarica di archibugiate sopra Masaniello ed i compagni di lui[258]. +Questo capo di fazione, per una straordinaria felicità, non rimase +ferito, ed il vicerè, dichiarando di non conoscere i banditi da lui +adoperati, li sagrificò al furore del popolo per ricuperare il proprio +credito; poi, continuando a trattare della pace, invitò Masaniello ad un +convito di riconciliazione, nel quale gli fece servire una bevanda che +lo trasse di senno. Il favorito del popolo perdette allora la confidenza +del suo partito a motivo delle sue stravaganze e delle sue crudeltà; ed +il duca d'Arcos ne approfittò per farlo assassinare il 16 di +luglio[259]. + + [258] _Istor. del conte Gualdo Priorato, p. IV, l. V, p. 220._ + + [259] _Ivi, p. 225. -- Giannone, l. XXXVII, c. II, p. 517._ + +Ne' pochi giorni in cui si mantenne il suo potere, Masaniello aveva +esercitata sul popolo la più illimitata autorità. I naturali talenti del +giovane pescivendolo, e la pronta ubbidienza della plebaglia ai voleri +di lui, avevano atterrito il duca d'Arcos, e strappategli tutte le +concessioni colle quali aveva cercato di calmare la sedizione; ma le +ritirò tutte tostochè si fu disfatto del suo nemico. Credette allora di +potere annullare senza pericolo le obbligazioni recentemente contratte; +ma il 21 di agosto ricominciò la sedizione con maggior furore che mai, e +gli Spagnuoli, conoscendosi troppo deboli, si ridussero a fare una nuova +capitolazione[260]. Ad ogni modo quando colle più solenni promesse +ebbero persuaso il popolo a deporre le armi, i tre forti che +signoreggiano Napoli, e la flotta di don Giovanni d'Austria, ch'era +entrata in porto, cominciarono tutt'ad un tratto, il 5 ottobre a +mezzodì, a cannonare ed a bombardare la città; e mentre il popolo +disarmato, atterrito, sorpreso, chiedeva tuttavia la cagione di così +impreveduto attacco, sbarcarono dalla flotta sei mila uomini delle bande +spagnuole, con ordine di uccidere tutto quanto incontrerebbero[261]. + + [260] _Istor. del conte Gualdo Priorato, p. IV, l. IV, p. 273._ + + [261] _Ivi, l. V, p. 278. -- Giannone, l. XXXVII, c. III, p. 520._ + +Ma la popolazione di Napoli ammontava a più di quattrocento mila uomini. +Gl'insorgenti, quasi tutti senza casa e senza beni, non avevano che +temere dal bombardamento: combattendo essi senza ordine, non si +accorgevano di tutte le perdite che andavano facendo, e l'uccisione che +accadeva in una strada non era conosciuta nella vicina, ove cominciava +la zuffa. Il popolaccio camminava dall'uno all'altro tetto gettando +pietre e tegole sopra i soldati, poscia fuggiva prima che dalla truppa +di linea potesse essere raggiunto. Dopo due giorni di battaglia, +gl'insorgenti attaccarono i soldati oppressi dalla fatica, e, +cacciandoli da tutti i posti, li costrinsero a ripararsi nelle tre +fortezze, o sopra la flotta, restando essi padroni della città[262]. + + [262] _Ist. del conte Gualdo Priorato, p. IV, l. VI, p. 278._ + +Solamente dopo questo fatto i Napolitani cominciarono a trattare coi +Francesi, chiamando in loro ajuto Enrico di Lorena, duca di Guisa, che +in allora trovavasi a Roma. Costui, per parte di donne discendendo dalla +seconda casa d'Angiò, credeva di avere alla corona di Napoli legittimi +diritti, che sperava di mettere in campo in così favorevole occasione, e +faceva capitale sui soccorsi della Francia. Si recò subito a Napoli, ove +fu dichiarato generalissimo e difensore della libertà. Di già cominciava +ad essere proferito il nome di repubblica di Napoli, e ad essere accolto +con entusiasmo dal popolo, ed in tutte le province, che si erano +sollevate in sull'esempio della capitale[263]. + + [263] _Gualdo Priorato, p. 283. -- Limiers Hist. de Louis XIV, l. I, + p. 129. -- Giannone, l. XXXVII, c. III, p. 521._ + +Ma il popolo napolitano, sotto il dominio degli Spagnuoli, non aveva +acquistati nè i costumi, nè le abitudini, nè le opinioni colle quali si +fonda una repubblica. Egli non pensava che a far passare in altre mani +l'autorità arbitraria, invece di distruggerla; ubbidì ciecamente a +Masaniello poi a Gennaro Annese ed al duca di Guisa, nello stesso modo +che aveva ubbidito al vicerè; loro permise di regnare coi supplicj, e +non vi fu mai giustizia sommaria più pronta nè più ingiusta che quella +di questi favoriti della plebaglia. Nella sua cieca superstizione quel +popolo contò assai più sui miracoli della Madonna del Carmine, su quelli +dello stesso Masaniello, che risguardava quale santo, che sopra i proprj +sforzi. Passando da una cieca confidenza ad una insensata diffidenza, fu +tradito da tutti coloro cui affidò il suo potere, e trasmutò in accaniti +nemici tutti coloro che perseguitò con ingiuriosi sospetti; soprattutto +continuò troppo lungamente a proclamare colle sue grida il re di Spagna, +a pretendere di mantenersegli fedele, ed a rigettare sugli Spagnuoli il +nome di ribelli. Gli è questo un grand'errore, di credere che le parole +adoperate contro il loro senso naturale possano fare illusione sul fondo +delle cose. È meno pericoloso per coloro che si ribellano il confessarsi +apertamente ribelli; ed i Napolitani avevano bastantemente sperimentato +il carattere di Filippo IV e del suo ministero, per essere certi che +Filippo non verrebbe con loro a patti che per ingannarli. + +Il duca di Guisa, invece di costituire la repubblica che lo sceglieva +per suo capo, non pensò che ad attribuirsi un assoluto potere; si mostrò +geloso di tutti i diritti della nazione, di tutti quelli dei suoi +magistrati, ed in particolare dell'opinione che aveva presso il popolo +Tomaso Annese, il più destro partigiano della libertà ed il vero capo +della rivoluzione. Siccome il Guisa nulla aveva fatto pel popolo, così +non ottenne dal medesimo que' generosi sforzi che inspira il solo amore +della libertà. Gennaro Annese, irritato di non avere altro fatto che +mutare padrone, e temendo per sè medesimo la gelosia del Guisa, cominciò +celatamente a trattare cogli Spagnuoli. All'ultimo vendette loro la +propria patria, aprendone loro le porte il 4 aprile del 1648, mentre che +il Guisa aveva fatta una sortita con un piccolo corpo d'armata per +agevolare l'arrivo delle vittovaglie. Ad un giogo più assai pesante del +primo venne assoggettata la città di Napoli, ed altro conforto non ebbe +il popolo che quello di vedere coloro che lo avevano tradito cadere +vittima della propria perfidia. Il duca d'Arcos aveva perduta la carica +di vicerè, ed era stato richiamato in Ispagna; il duca di Matalona ed il +principe don Francesco Toralto, da lui persuasi con altri gentiluomini +napolitani a tradire i loro compatriotti, vennero uccisi dal popolo +furibondo; il duca di Guisa, fatto prigioniero dagli Spagnuoli, non +ottenne la sua libertà che nel 1652; e Gennaro Annese, che aveva +restituita la corona a Filippo IV, e data la sua patria in mano agli +Spagnuoli, perì sopra un patibolo, per ordine di quel re ch'egli aveva +ristabilito, insieme a quasi tutti coloro che avevano avuta qualche +parte nelle turbolenze; provando in tal maniera che verun servigio, per +quanto possa essere grande, cancella agli occhi di un despota le passate +ingiurie, e che verun giuramento lo lega verso coloro che una volta +tentarono di scemare la sua potenza[264]. + + [264] _Gualdo Priorato, p. IV, l. VIII, p. 404. -- Gio. Batt. Birago + Ist. memorabile de' nostri tempi parte V, annessa all'opera di + Alessandro Ziliolo, l. VI, Ven. 1654, in 4.º -- Muratori ad ann. -- + Giannone, l. XXXVII, c. IV, p. 529. -- Lahode Histoire de Louis XIV, + t. I, l. V, p. 186._ + +La sollevazione di Palermo, scoppiata il 20 maggio del 1647, fu meno +lunga e meno importante che quella di Napoli; ma press'a poco andò +soggetta alle stesse crisi. Il vicerè di Sicilia, don Pedro Faxardo de +Zuniga, marchese de los Velez, non fu nè meno perfido, nè meno crudele +del duca d'Arcos. Giuseppe d'Alessi, filatore d'oro, nativo di Polizzi +in Sicilia, ebbe in quest'insurrezione le stesse parti che Masaniello a +Napoli; come lui fu ucciso il 22 di agosto da' suoi partigiani, +comperati dal vicerè, e come lui fu pianto da quel popolo che avrebbe +dovuto difenderlo. Per ultimo a Palermo come a Napoli, dopo un'amnistia +solennemente accordata, fu tirato nelle strade a mitraglia sopra il +popolo, vennero appiccati tutti i capi, e le gabelle, che avevano +cagionata la ribellione, e che il vicerè aveva abolite, furono +ristabilite in tutta la loro estensione[265]. + + [265] _Gualdo Priorato, p. IV, l. IV, p. 159, 173. -- Ist. memorabili + de' nostri tempi di Gio. Batt. Birago, p. V, l. III. -- Muratori ad + An. -- Giannone, Ist. civile, l. XXXVII, c. II, t. IV, p. 511._ + +Ma nello stesso secolo venne scossa in Sicilia l'autorità spagnuola da +un'altra sollevazione, dalla quale potevano aspettarsi più serie +conseguenze, perchè gl'insorgenti trovavansi spalleggiati da Lodovico +XIV, in allora giunto al più elevato grado della sua possanza. Tale +insurrezione scoppiò in Messina in agosto del 1674. Sola di tutte le +città della Sicilia Messina era di que' tempi governata, piuttosto come +repubblica che come municipio, da un senato scelto in città, di cui il +governatore spagnuolo altro non era che il presidente con limitatissima +autorità. La libertà aveva conservata a Messina una prosperità +sconosciuta in tutti gli altri regni di casa d'Austria. La città contava +sessanta mila abitanti; il commercio vi aveva adunate grandissime +ricchezze; le arti, le manifatture, l'agricoltura venivano egualmente +incoraggiate; ma gli Spagnuoli risguardavano tanta prosperità come un +pericoloso esempio per le vicine città, alle quali la vista di cotale +prosperità poteva far desiderare i privilegj che avevano da gran tempo +perduti. Altronde i governatori hanno tutti la stessa avversione per +quei diritti che autorizzano i loro amministrati a resistere loro, e +sono sempre solleciti di sopprimerli. Don Diego Soria, governatore di +Messina, oppressava la città con nuove gabelle, sprezzava apertamente i +diritti del senato, e cadde pure in sospetto d'aver voluto far perire +tutti i senatori un giorno che li fece arrestare nel proprio palazzo. +Questo forse malfondato timore fece scoppiare l'insurrezione. Gli +Spagnuoli, scacciati dalla città, si ripararono nelle quattro fortezze +che la circondano. Alcuni deputati spediti al duca d'Etrèe, ambasciatore +in Roma di Lodovico XIV, gli offrirono pel suo re il possedimento di +Messina, e con essa la sovranità della Sicilia. Tale offerta fu +dall'ambasciatore avidamente accettata ed in appresso dalla sua corte. +Lodovico XIV venne in Messina proclamato re di Sicilia; ed il +commendatore Alfonso di Valbella si recò con sei navi da guerra a +prendere possesso di quella città[266]. + + [266] _Muratori An. d'Italia ad an. 1674, t. XI, p. 324. -- Limiers + Hist. de Louis XIV, l. VII, t. II, p. 276. -- Giannone, l. XXXIX, c. + III, p. 609. -- Lahode Hist. de Louis XIV, t. III, l. XXXV, p. 516._ + +Nel susseguente anno il duca di Vivonne, ed in appresso il signore di +Quesne intrapresero la conquista delle altre città della Sicilia, e la +difesa di quelle che di già erano dai Francesi possedute. Accanite zuffe +ebbero luogo tra i Messinesi e gli Spagnuoli, tra i Francesi e gli +Olandesi alleati della corte di Spagna. Fu appunto nella più sanguinosa +di tali battaglie che il valoroso ammiraglio Olandese Ruyter fu +mortalmente ferito il 22 aprile del 1676[267]. + + [267] _Muratori An. d'Italia ad an. 1674, 1675, 1676. -- Limiers + Hist. de Louis XIV, l. VII, t. II, p. 299-308 e segu. -- Abregé de + l'Hist. de la Hollande, c. XIV, p. 890, t. III. -- Lahode Hist. de + Louis XIV, t. IV, l. XXXVII, p. 41._ + +Però Lodovico XIV aveva perduta la speranza di occupare tutta intera la +Sicilia; e quando si aprirono in Nimega le conferenze per la pace, +conobbe bentosto che una delle condizioni, cui sarebbe forzato di +accettare, sarebbe l'evacuazione di Messina. Facendo di cotale cessione +un articolo del trattato, avrebbe potuto facilmente ottenere un'amnistia +per coloro che l'avevano servito, e fors'anco la ratifica degli antichi +loro privilegj; ma parvegli che il proprio orgoglio avrebbe meno +sofferto evacuando spontaneamente la città, senza condizione, senza +esservi forzato, e come una semplice operazione militare. Prima del 17 +di settembre del 1678, giorno in cui fu sottoscritta la pace di Nimega +colla Spagna, Lodovico XIV mandò ordine al maresciallo de la Feuillade, +che aveva il comando di Messina, di rassegnare la guardia della città +agli abitanti, e di partire immediatamente con tutti i Francesi. Il +senato ricevette questo crudele avviso, allorchè quasi tutti i Francesi +erano di già imbarcati; desso supplicò la Feuillade di sospendere la sua +partenza almeno pochi giorni, poichè non gli sovrastava verun pericolo, +e di accordare in tale maniera agli sventurati Messinesi il tempo +d'imbarcarsi con lui, onde sottrarsi ai carnefici della Spagna; per +somma grazia non potè ottenere dal maresciallo che quattr'ore di +ritardo. In così breve spazio di tempo si rifugiarono sulla flotta +francese sette mila persone, ma con tanto precipizio che tutte le +famiglie si trovarono separate, e che in questa scena di spavento non vi +fu una sola madre di famiglia che non perdesse lo sposo, il fratello, o +taluno de' suoi figliuoli, non un fuggiasco che potesse seco trasportare +soltanto tutto il suo effettivo danaro, o i suoi più preziosi effetti. +Bentosto, il maresciallo, temendo che la sua flotta non fosse troppo +carica, fece spiegare le vele, mentre due mila persone gli tendevano +ancora dalla riva le braccia, e chiedevano ad alte grida di essere +ricevuti a bordo. + +Pur troppo giusto era lo spavento di quegli sciagurati. Il vicerè don +Vincenzo Gonzaga pubblicò, gli è il vero, un'amnistia quando entrò in +Messina, ma la corte di Madrid non tardò ad annullarla. Vennero +confiscati tutti i beni de' fuorusciti; la città fu privata di tutti i +suoi privilegj, e vi s'innalzarono monumenti ond'eternare la memoria del +suo gastigo; furono banditi tutti coloro che avevano avuto qualche +impiego sotto i Francesi, e condannati a morte quelli che avevano presa +una parte più attiva nella ribellione. Di sessanta mila abitanti che +popolavano quella città, appena ne rimasero undici mila; e questa misera +città non potè mai più rifarsi da tanto infortunio[268]. + + [268] _Muratori Ann. d'Italia ad an. 1678, t. XI, p. 341. -- Giannone + Ist. civile, l. XXXIX, c. IV, p. 623._ + +Dall'altro canto coloro, che dopo essersi sagrificati per la Francia, +confidavano nella riconoscenza di Lodovico, e che il maresciallo de la +Feuillade aveva condotti sulla sua flotta, vennero ripartiti in varie +città della Francia e mantenuti a spese del re per un anno e mezzo; ma +questi improvvisamente ordinò loro sotto pena della vita di uscire dal +suo regno, e li privò d'ogni sussidio. Si videro allora uomini +d'illustri natali, che fin allora avevano vissuto nell'opulenza, ridotti +alla mendicità, ed altri riuniti in bande farsi assassini di strada. +Mille cinquecento de' più disperati passarono in Turchia, ove abjurarono +la fede, non volendo altri compagni che coloro, i quali abborrivano +com'essi tutti i principi cristiani. Per ultimo soli cinquecento +ottennero passaporti dagli ambasciatori spagnuoli per rientrare in +patria; ma il nuovo vicerè di Sicilia, il marchese de las Navas, gli +fece imprigionare di mano in mano che arrivavano; e tutti, ad eccezione +di quattro, furono condannati o alla forca o alle galere[269]. + + [269] _Muratori An. d'Italia ad an. 1678. -- Lahode Hist. de Louis + XIV, l. XXXIX, t. IV, p. 169._ + +Gli altri stati d'Italia furono ben lontani dal provare in questo secolo +rivoluzioni di tanta importanza. Di tredici papi, che successivamente +occuparono la cattedra di san Pietro, da Clemente VIII a Clemente XI, +tre soltanto richiamano l'attenzione dello storico sul loro regno per +avvenimenti di qualche importanza. Paolo V, dal 1605 al 1621, per le sue +contese colla repubblica di Venezia; Urbano VIII, dal 1623 al 1644, per +la guerra de' Barberini; ed Alessandro VII, dal 1655 al 1677, per gli +oltraggi ricevuti da Lodovico XIV. + +Paolo V, conosciuto prima sotto il nome di cardinale Camillo Borghese, +godeva somma riputazione per l'integrità de' suoi costumi, pel suo zelo +per la religione, ed in particolare pel suo grande attaccamento alle +immunità ecclesiastiche, le quali fino nel primo anno del suo regno si +credette chiamato a difendere, perchè il consiglio del dieci aveva, in +Venezia, fatti imprigionare un canonico di Vicenza, ed un abbate di +Nervesa, accusati di enormi delitti, e perchè in tale occasione la +repubblica aveva pure richiamata in vigore un'antica legge che vietava +agli ecclesiastici l'acquisto di nuovi stabili. Paolo V intimò al doge +di Venezia, sotto pena di scomunica, di dare in mano al nunzio Mattei i +due prigionieri ecclesiastici e di rivocare una legge che sembravagli +contraria ai diritti della Chiesa. Paolo V era persuaso che niun sovrano +oserebbe resistere all'autorità pontificia; lo zelo religioso era stato +riscaldato dai papi allevati nei tribunali dell'inquisizione che si +erano succeduti in sul declinare del precedente secolo, dal fanatismo di +Filippo II, dalla riforma del concilio di Trento, e dalla violenza delle +guerre di religione di fresco terminate in Francia, e non ancora spente +in Fiandra. La fermezza della repubblica di Venezia gli recò non poco +stupore, e forse fu cagione che non procedesse a nuove usurpazioni. +Piuttosto che cedere, i Veneziani incorsero la scomunica e l'interdetto +contro di loro fulminati il 17 aprile del 1606. Ordinarono, sotto pena +della vita, a tutti i preti e monaci dello stato di risguardare come non +avvenuto quest'interdetto, e di continuare la celebrazione de' divini +ufficj. I Gesuiti, i Teatini ed i Cappuccini, avendo ricusato di +ubbidire, furono costretti ad uscire dal territorio della repubblica, ed +i primi non vi furono nuovamente ricevuti che nel 1657. Paolo V, non +volendo cedere, cominciò a fare leva di truppe per ispalleggiare colle +armi i suoi decreti. I Veneziani fecero lo stesso, e chiesero +l'assistenza del re di Francia, loro alleato. Questi (Enrico IV) +s'interpose con zelo per terminare una lite che poteva risvegliare una +guerra generale. Spedì il cardinale di Giojosa a Venezia, indi a Roma +per trattare; ed appoggiò così bene la fermezza del senato di Venezia, +che la repubblica, nell'accomodamento conchiuso in Venezia, il 21 aprile +del 1607, nè rinunciò al diritto di tradurre gli ecclesiastici innanzi +ai tribunali secolari, nè alla legge che proibiva loro l'acquisto di +beni stabili, e soltanto consegnò al cardinale di Giojosa i due +ecclesiastici ch'erano stati imprigionati, dichiarando di farlo solo per +deferenza verso il re di Francia[270]. + + [270] _Muratori An. ad an. 1605, 1606, 1607. -- Hist. de la + diplomatie Française 4 periode, l. II, t. II, p. 243-250. -- Galluzzi + storia di Toscana, l. V, c. XI, t. V, p. 79. -- Laugier Hist. de + Venise, t. X, l. XXXIX e XL, p. 350 e segu._ + +Durante il suo lungo papato Paolo V arricchì a dismisura i suoi nipoti; +una ragguardevole parte dell'_Agro Romano_ fu data ai Borghesi: e que' +vastissimi poderi, di mano in mano ch'erano posseduti da più ricchi +proprietarj, vedevano scemare il numero de' loro abitanti. I Borghesi +troppo ricchi per non dissipare con principesco lusso l'entrate loro +procurate dallo zio, non lo erano bastantemente per far coltivare la +provincia che possedevano, e che rimaneva perciò destinata al pascolo. + +Il cardinale Maffeo Barberini, innalzato alla santa sede il 6 d'agosto +del 1623, sotto il nome di Urbano VIII, fu ancora più prodigo dei beni +della chiesa verso i suoi nipoti. Nel periodo di ventun anni di regno, +loro abbandonò tutta la direzione degli affari della chiesa, e fece loro +avere più di cinquecento mila scudi d'entrata. Ma i Barberini non si +appagavano delle ricchezze; volevano approfittare del loro predominio +sullo spirito dello zio pressocchè rimbambito per acquistare i ducati di +Castro e di Ronciglione, feudi di casa Farnese, posti tra Roma e la +Toscana[271]. + + [271] _Ist. del conte Gualdo Priorato, p. III, l. II, p. 84. -- + Michel le Vassor Hist. de Louis XIII, t. X, l. XLVIII, 2me part., p. + 117, seconde édit._ + +Di quest'epoca que' due ducati, siccome ancora quelli di Parma e di +Piacenza, erano governati da Odoardo Farnese nipote di Alessandro, +l'illustre rivale di Enrico IV. Credeva Odoardo di essere per ereditario +diritto un eroe ed un valente generale. Avendo contratti in Roma +gravissimi debiti, di cui non pagava le usure, aveva dato al governo +pontificio un plausibile pretesto per ordinare l'apprensione de' suoi +feudi e per proporgli in seguito un trattato di vendita o di permuta; ma +alle pretese dei Barberini egli oppose un'alterigia eguale alla loro, e +non volle sapere di convenzioni. In tale occasione scoppiò una guerra +tra la chiesa ed il duca di Parma nel 1641: e fu questa la sola in tutto +questo secolo che avesse origine italiana. Tutte le altre guerre, che +durante questo periodo insanguinarono il suolo della penisola, erano +state provocate da oltremontani interessi. Il duca di Modena, il gran +duca di Toscana, e la repubblica di Venezia presero parte in questa +guerra come alleati di Odoardo Farnese; fu guastato molto paese, e +ruinate le finanze della chiesa e del ducato di Parma; ma non pertanto +questa guerra fu ancora più ridicola che pregiudicevole ai combattenti. +Taddeo Barberini, prefetto di Roma e generale della chiesa, che aveva +adunati nel Bolognese diciotto in ventimila uomini, fuggì colla sua +armata, che interamente si disperse alla sola notizia dell'avvicinamento +del Farnese, sebbene si sapesse che questa non aveva più di tre mila +cavalli. Ma lo stesso Odoardo per la sua instabilità, per una +presontuosa ignoranza, e per una inconsiderata prodigalità, perdette +tutto il vantaggio che gli avevano dato la viltà de' suoi nemici e la +cooperazione de' suoi alleati. Perciò dovette riputarsi felice che, +colla pace sottoscritta in Venezia il 31 maggio del 1644, si +rimettessero le parti belligeranti nello stato in cui si trovavano prima +della guerra[272]. + + [272] _Muratori Ann. 1641 e segu. -- Ist. del conte Gualdo Priorato, + p. III, l. VIII, p. 316. -- Ist. della repub. Veneta di Battista + Nani, l. XII, p. 553-744, ediz. in 4.º ven. 1663. -- Galluzzi stor. + di Toscana, l. VII, c. II, e III, t. VI, p. 137 e segu._ + +Nel diciassettesimo secolo i papi più non avevano sullo stato politico +dell'Europa quell'influenza che i loro predecessori avevano esercitata +nel sedicesimo. I Borboni non avevano loro mostrata giammai la medesima +deferenza che i monarchi spagnuoli. Pure dovevano i papi risguardarsi +per lo meno come sovrani ne' loro stati, ed in potere in tale qualità di +amministrare liberamente la giustizia nella propria capitale. Lodovico +XIV parve disposto a contrastare ad Alessandro VII tale prerogativa, +mantenendo, sotto nome di franchigia, la protezione che il suo +ambasciatore accordava agli abitanti di tutto un quartiere di Roma, +contro la giustizia papale. La disputa intorno alle franchigie, +cominciata nel 1660 e rinnovata nel 1662, spinse agli estremi i Corsici +della guardia del papa, i quali, dopo essere stati malmenati dai +servitori dell'ambasciata francese, vennero in corpo ad insultare ed +attaccare il duca di Crequì, ambasciatore di Francia. Per vendicarlo, +Lodovico XIV rinviò il nunzio pontificio, occupò Avignone ed il contado +Venosino, ed apparecchiò un'armata per attaccare Alessandro VII nella +sua stessa capitale. In pari tempo chiese con alterigia una pubblica +soddisfazione; e l'ottenne col trattato di Pisa del 12 febbrajo del +1664, avendo il papa ed i suoi nipoti accondisceso alle più umilianti +condizioni[273]. + + [273] _Hist. de la dipl. Française cinq. période, l. I, t. III, p. + 301-314. -- Muratori ad an. 1666, 1664. -- Limiers Hist. de Louis XIV, + l. V, t. II, p. 38. -- Galluzzi Storia del gran ducato, l. VII, c. + VIII, t. VI, p. 308._ + +La disputa delle franchigie si rinnovò con maggiore acerbità sotto +Innocenzo XI. Avendo egli ottenuto dagli altri ambasciatori d'Europa +l'abolizione delle loro franchigie, volle approfittare della morte del +duca d'Etrès, accaduta in Roma il 30 gennajo del 1687, per abolire, +prima che il re gli desse un successore, quelle di cui aveva goduto come +ambasciatore di Francia: Lodovico XIV non volle acconsentirvi, e destinò +ambasciatore presso la corte di Roma il marchese di Lavardino, colà +mandandolo con una guardia di ottocento spadaccini per minacciare il +papa perfino nella sua capitale. Costoro si afforzarono nel palazzo di +Francia; e difesero le franchigie dell'ambasciatore francese colle armi, +non solo villanamente mancando al rispetto dovuto dal re al capo della +sua chiesa, ma perfino ai riguardi che il più potente monarca avrebbe +dovuto mostrare verso il più piccolo sovrano. L'affare delle franchigie +non ebbe fine che nel 1693 sotto il papato d'Innocenzo XII, nella quale +epoca Lodovico fu contento di desistere da un preteso diritto che +manteneva l'anarchia, e favoreggiava il delitto negli stati del capo +della cattolica religione[274]. + + [274] _Hist. de la diplom. Franç., cinqu. période, l. V, t. IV, p. + 94-106. -- Limiers Hist. de Louis XIV, t. II, l. X, p. 469. -- + Muratori ad an. 1687, t. XI, p. 374 e segu. -- Galluzzi storia del + gran ducato, l. VIII, c. V, t. VII, p. 108._ + +Gli stati della Savoja e del Piemonte furono successivamente governati, +in questo secolo, da cinque duchi, tre de' quali si resero illustri pel +loro singolare ingegno. Pure questa casa, che nel susseguente secolo +doveva acquistare tanta preponderanza in Italia, a stento potè in questo +conservare quello stato di potenza cui era giunta ne' primi anni del +medesimo. Se i suoi confini si mantennero press'a poco gli stessi, se le +sue fortezze crebbero di numero e d'importanza, i suoi sudditi vennero +crudelmente ruinati dalle guerre che si trattarono continuamente nel +loro paese. + +Carlo Emmanuele I, che in sul cominciare del secolo, regnava già da +venti anni in Torino, e che morì soltanto il 26 di luglio del 1630, alle +qualità che formano il grande capitano univa i talenti del sommo +politico, ond'era risguardato come il più illustre principe d'Italia; ma +la sua insaziabile ambizione, gl'intrighi, la mala fede dovevano +finalmente inimicarlo con tutti i suoi vicini. Aveva a vicenda cercato +di occupare Ginevra, l'isola di Cipro, Genova ed il Monferrato; ma non +si era ristretto a muovere guerra soltanto a piccoli stati, aveva pure +alternativamente attaccate la Francia e la Spagna, ed attirate nei suoi +stati le armate di quelle grandi potenze; onde quando egli venne a +morte, le sue migliori città si trovavano in potere de' suoi +vicini[275]. + + [275] _Istorie memorabili de' nostri tempi di Ales. Zilio, p. I, l. + I; Ivi, l. X, p. III, l. III. -- Guichenon Hist. généal. de la Maison + de Savoje, p. 345-444. -- Muratori ad ann. -- Le Vassor Hist. de Louis + XIII, t. IV, l. XXVIII, p. 364._ + +Vittorio Amedeo, figliuolo di Carlo Emmanuele I, che aveva sposata +Cristina di Francia, figlia d'Enrico IV, non fu meno valoroso, nè meno +accorto di suo padre; ma più leale nella sua politica, e più costante +nelle sue amicizie, non si attaccò che alla Francia. Ne' sette anni di +continua guerra ch'egli sostenne, durante il breve suo regno, contro gli +Spagnuoli, padroni del Milanese, non potè ricuperare che una parte di +ciò che aveva perduto suo padre. La sua morte accaduta il 7 ottobre del +1637, riuscì fatale alla casa di Savoja; la sua vedova Cristina fu +dichiarata tutrice de' figli, il maggiore de' quali, Francesco Giacinto, +morì il 4 d'ottobre del 1638, ed il secondo, Carlo Emmanuele II, non +aveva che quattro anni quando successe alla corona. Ma due fratelli di +Vittorio Amedeo, il cardinale Maurizio ed il principe Tommaso, fondatore +del ramo di Savoja Carignano, vedevano con estremo rincrescimento la +reggenza in mano di una donna forestiera, che a parer loro non conosceva +i veri interessi, nè la politica della loro casa. Contrastarono a +Cristina l'autorità, e gli stati di Savoja trovaronsi avviluppati in +lunghe guerre civili, per le quali Cristina implorò i soccorsi della +Francia, ed i cognati di lei quelli della Spagna. Questi alleati posero +a carissimo prezzo i loro sussidj: Cristina provò tutto l'orgoglio ed il +despotismo del cardinale di Richelieu, i principi non soffrirono meno +per la mala fede degli Spagnuoli, ed i popoli per lo spazio di oltre +vent'anni furono tormentati dai Francesi e dagli Spagnuoli[276]. + + [276] _Gal. Gualdo Priorato, p. II, l. V, p. 131, e segu. -- Muratori + ad ann. -- Guichenon Hist. généal. de la Maison de Savoje, t. III, p. + 5, 46, 54._ -- La storia di Guichenon termina nel 1660 verso la metà + del regno di Carlo Emmanuele II. -- _Le Vassor Hist. de Louis XIII, + t. IX, l. XLII e XLIII._ + +Carlo Emmanuele II, anche dopo uscito di tutela, non illustrò in verun +modo il suo regno; e dopo la sua morte, accaduta il 12 giugno del 1675, +i suoi stati sperimentarono nuovamente le disgrazie di un'altra +minorità. Suo figlio Vittorio Amedeo aveva allora soltanto nove anni: ad +ogni modo la reggenza della madre di lui, Giovanna Maria di Nemours, non +fu così torbida come quella di Cristina. Vittorio Amedeo II, quando +entrò negli affari, diede prove di somma abilità. Il 4 giugno del 1690 +si associò alla lega della Spagna, dell'Inghilterra e dell'Olanda per +contenere l'ambizione di Lodovico XIV. Abbandonò questo partito il 29 +d'agosto del 1696 per entrare nell'alleanza del re di Francia; ed in +tale circostanza si mostrò più pieghevole ed accorto che leale: cogli +stessi artificj destramente adoperandosi tra rivali di lui più potenti +assai, innalzò nel susseguente secolo la sua casa ad un più elevato +grado, che prima non teneva, tra quelle de' principi d'Europa[277]. + + [277] _Limiers Histoire de Louis XIV, l. X, p. 523; l. XI, t. II. -- + Muratori Ann. ad ann._ + +La Toscana, che ne' precedenti secoli ebbe così gran parte nella storia +d'Italia, si fece appena osservare nel diciassettesimo. Il gran duca +Ferdinando I regnava tuttavia in Firenze nel principio del secolo, che +morì il 7 febbrajo del 1609. Dagli antichi Medici egli aveva ereditato +quella considerazione pel commercio che gli altri principi italiani non +sapevano apprezzare; cercò d'inspirare ai Toscani il gusto delle +spedizioni marittime, cui non sono naturalmente inclinati; cambiò la +fortezza di Livorno in città, abbellì il suo porto con magnifici lavori, +e gli accordò quelle esenzioni che vi richiamarono quasi tutto il +commercio di cabotaggio del Mediterraneo[278]. Nello stesso tempo +incoraggiò i cavalieri dell'ordine di santo Stefano ad armare in corso +contro i Barbareschi. Nel 1607 sei galere tentarono di sorprendere +Famagosta, e saccheggiarono Ippona nel susseguente anno[279]. Cosimo II, +figlio e successore di Ferdinando I, si mostrò ancora più zelante del +padre per la gloria della marina toscana; e sebbene la sua mal ferma +salute e la povertà dell'ingegno non gli consentissero di parteciparvi +personalmente, niuno fu di lui più appassionato per la gloria militare. +Nel breve suo regno di dodici anni l'ordine di santo Stefano, in +sull'esempio di quello di Malta, intraprese ogni anno qualche spedizione +contro i Barbareschi[280]; ma Cosimo II morì il 28 febbrajo del 1621; e +Ferdinando II, suo figliuolo, essendo ancora fanciullo, tennero la +reggenza la madre e l'ava[281]. + + [278] I primi fondamenti della nuova città di Livorno erano stati + gettati dal gran duca Francesco I, il 28 marzo del 1577, ma in + appresso da lui trascurati. _Galluzzi stor. del gran ducato, l. IV, + c. II, p. 208, t. III._ + + [279] _Ivi, l. V, c. XI, t. V, p. 82. -- Murat. Annali ad ann._ + + [280] Gabriello Chiabrera Savonese, celebrò colle sue odi i trionfi + delle galere toscane, come Pindaro i vincitori de' giuochi olimpici; + e se non raggiunse il suo immenso esemplare, fu almeno dopo Orazio, + il suo più illustre imitatore. _N. d. T._ + + [281] _Galluzzi stor. del gran ducato, l. VI, c. I al c. V, t. V, p. + 157._ + +Il lungo regno di Ferdinando II, che morì soltanto il 23 maggio del +1670, portò tutto intero il carattere delle donne che lo avevano +educato; fu dolce, pacifico debole. Questo principe fu buono e non privo +di talenti; ma un languore mortale si stendeva su tutte le parti +dell'amministrazione; e sotto il suo regno ebbe cominciamento +quell'universale apatia, che successe all'antica attività de' Toscani. +Per altro la corte di Ferdinando II venne illustrata da uno zelo +glorioso per le scienze naturali: le proteggeva caldamente suo fratello +il cardinale Leopoldo de' Medici; e sotto i di lui auspicj nel 1657 fu +fondata l'accademia del _Cimento_, la quale fece le sue più belle +sperienze a spese de' Medici[282]. + + [282] _Galluzzi, l. VII, c. VII, t. VI, p. 283. -- Muratori Annali ad + ann._ + +Cosimo III, che del 1670 successe a suo padre Ferdinando II, aveva +ricevuto da sua madre Vittoria della Rovere uno spirito minuzioso e +diffidente, un ridicolo fasto, un eccessivo bigottismo. Aveva egli +sposata Margarita Luigia d'Orleans, cui il suo carattere lo rendette in +breve odioso oltre ogni credere. Le loro contese, la ritirata della gran +duchessa alla corte di Lodovico XIV, le di lei imprudenze, e la costanza +del marito di lei a perseguitarla, sono le sole cose di cui parlano gli +annali della Toscana fino alla fine del secolo. Intanto Cosimo III +prodigava i suoi tesori nel comperare a caro prezzo nuovi convertiti, e +nell'abbellire le Chiese; e la corte e la nazione, strascinate +dall'esempio del principe, si abituavano all'ipocrisia ed alla +dissimulazione[283]. + + [283] _Galluzzi Stor. del gran ducato, l. VIII, c. I al VII, t. + VII._ + +I ducati di Parma e di Piacenza furono nel XVII secolo governati da +quattro principi della casa Farnese, de' quali niuno seppe meritarsi +l'amore de' suoi popoli, o il rispetto della posterità. Rannuccio I, che +nel 1592 era succeduto a suo padre Alessandro, non aveva ereditata +alcuna delle grandi qualità di questo eroe. Gli è vero che aveva sotto i +di lui ordini dato prove di valore nelle guerre di Fiandra; ma il suo +carattere era cupo, severo, avaro, diffidente: non voleva regnare che +per mezzo del terrore, e questo terrore declinò bentosto in un accanito +odio. Egli accusò la nobiltà d'avere contro di lui tramata una congiura, +ed il 19 maggio del 1612, dopo un segreto processo, fece decapitare +molti nobili, appiccare un maggior numero di plebei, e confiscare tutti +i loro beni. Niuno in Italia si persuase della delinquenza de' +giustiziati. Il duca di Toscana, cui Rannuccio aveva mandata copia del +processo, manifestò apertamente la sua incredulità, rimandandogli un +processo egualmente in così buona forma contro l'ambasciatore di Parma, +come colpevole d'un omicidio in Livorno, mentre era a tutti noto che +l'ambasciatore mai non era stato in quella città. Il duca di Mantova, +che risguardava suo padre come accusato di avere avuto parte nella +congiura, fu in procinto di dichiarare la guerra a quello di Parma per +lavare quest'ingiusto sospetto[284]. Rannuccio I aveva da principio +chiamato a succedergli suo figlio naturale Ottavio; ma in seguito avendo +avuto figliuoli legittimi, si aombrò del bastardo, e lo chiuse in +un'orrida prigione, ove lo lasciò miseramente perire. Rannuccio morì in +sul cominciare di marzo del 1622; e perchè il suo figliuolo primogenito +era sordo e muto, gli successe Odoardo Farnese II[285]. + + [284] _Muratori Ann. ad ann. 1612. -- Galluzzi, l. VI, c. II, t. IV, + p. 203. -- Le Vassor Hist. de Louis XIII, l. III, p. 341, t. I._ + + [285] _Muratori Annali, ad ann. 1622._ + +Odoardo Farnese era, più che eloquente, satirico, mordace, e presontuoso +oltre misura. Voleva tutto fare da sè, e voleva dai suoi ministri +ubbidienza e non consiglj. Sopra tutto credevasi nato per la guerra, e +destinato a far rivivere i maravigliosi talenti di suo avo Alessandro. +Pure l'eccessiva sua corpulenza, che in appresso trasmise ai suoi +figliuoli, e che riuscì fatale a casa Farnese, doveva dargli poca +attitudine ad ogni faticoso esercizio. Nel 1635 fece alleanza coi +Francesi contro gli Spagnuoli, e questa prima guerra di Odoardo, +terminata nel 1637, diede poco risalto ai talenti ch'egli supponeva di +avere, ed espose i suoi stati a gravissimi danni. La sua seconda guerra +coi Barberini, dal 1641 al 1644, che si era tirata in su le braccia a +cagione della sua irregolarità nel pagare le usure de' grandiosi suoi +debiti, fece ancora più apertamente conoscere la sua imprudenza e la sua +poca abilità. Morì il 12 di settembre del 1646, liberando i suoi sudditi +dalla fatica che cagiona l'attività quando non è sostenuta dai talenti, +e dal pericolo in cui gli strascinava continuamente un principe mediocre +che voleva parere uomo grande[286]. + + [286] _Muratori Ann. ad ann. 1646, t. XI, p. 214. -- Gal. Gualdo, p. + IV, l. III, p. 88. -- Galluzzi, l. VI, c. X, t. VI, p. 75; l. VII, c. + V, p. 237._ + +Il di lui erede, Rannuccio II, non aveva la ferocia di Rannuccio I, nè +la presunzione di Odoardo; ma non perciò i Parmigiani furono più felici; +perchè dall'indolenza e dalla debolezza del loro padrone si trovarono +abbandonati alla prepotenza d'indegni favoriti. Uno di costoro, il +marchese Godefroi, primo ministro di Rannuccio II, e ch'era stato suo +precettore di lingua francese, nel 1649 lo trasse in una guerra colla +corte di Roma, che fece perdere alla casa Farnese gli stati di Castro e +di Ronciglione. Godefroi aveva fatto assassinare il vescovo di Castro; +ed Innocenzo X, facendo cadere la vendetta di tale attentato sopra +gl'innocenti, fece atterrare Castro, non lasciando sussistere tra le +ruine di quella città che una colonna con un'iscrizione[287]. In +appresso Rannuccio II fece decapitare il suo ministro e confiscarne le +sostanze; ma senz'essere perciò in istato di governare da sè medesimo, e +senza che i suoi sudditi raccogliessero verun beneficio da questo +cambiamento, perchè nuove sanguisughe avevano preso il posto delle +antiche. Rannuccio II morì soltanto l'undici dicembre del 1694, quando +poteva di già prevedere la vicina estinzione della sua casa. Suo figlio +primogenito Odoardo era morto prima di lui, il 5 settembre del 1693, +soffocato da soverchia pinguedine, lasciando una figlia, Elisabetta, che +fu poi regina di Spagna. Gli altri due figliuoli di Rannuccio II, +Francesco ed Antonio, regnarono uno dopo l'altro, ma l'eccessiva loro +corpulenza dava motivo di credere che non avrebbero prole[288]. + + [287] _Muratori Annali ad ann. -- Galluzzi, l. VII, c. V, t. VI, p. + 237._ + + [288] _Muratori Ann. ad ann. 1694._ + +Fra le famiglie sovrane dell'Italia la casa d'Este fu quella che nel +diciassettesimo secolo produsse maggior numero di principi amati dai +loro popoli; ma i suoi dominj, ridotti ai piccoli stati di Modena e di +Reggio, più non le davano quell'importanza che aveva avuto nel +precedente secolo. Cesare, che per la sua debolezza aveva perduto il +ducato di Ferrara, morì soltanto l'11 dicembre del 1628. Suo figlio +primogenito, Alfonso III, non regnò che circa sei mesi. Quest'uomo, +temuto pel suo violento e sanguinario carattere, fu così scosso dalla +morte di sua moglie, che abbandonò la sovranità il 24 di luglio del +1629, e ritirossi in un convento del Tirolo, ove si fece +cappuccino[289]. + + [289] _Muratori Ann. ad ann. 1629._ + +Francesco I, che successe a suo padre Alfonso, si acquistò la +riputazione di essere uno de' migliori capitani d'Italia, e de' migliori +amministratori. In principio del suo regno aveva sposati gl'interessi +della monarchia spagnuola, e per essa nel 1635 fece la guerra al duca di +Parma, Odoardo Farnese, suo cognato. Per compensarlo di tali servigj nel +1636 l'imperatore gli concesse il piccolo principato di Correggio, che +venne incorporato a' suoi stati[290]. + + [290] _Muratori Ann. ad ann. 1636. -- Batt. Nani stor. Ven., l. X, p. + 521 ec._ + +Del 1647 Francesco I passò al partito della Francia, e fece sposare a +suo figlio Laura Martinozzi, nipote del cardinale Mazarino, che gli recò +in dote grandissime ricchezze; ed egli fu nominato allora generalissimo +delle armi francesi in Italia. Fu più volte vittorioso degli Spagnuoli; +ma senza che ciò compensasse a' suoi sudditi i guasti cui trovaronsi +esposti. Questo principe morì il 14 di ottobre del 1658 in conseguenza +d'una malattia contratta nell'assedio di Mortara[291]. + + [291] _Muratori Ann. ad an. 1657. -- Antichità Estensi._ + +Alfonso IV, che successe a Francesco suo padre, e che morì il 16 luglio +del 1662, non fece verun atto degno di ricordanza, tranne il particolare +trattato di pace fatto cogli Spagnuoli l'11 marzo del 1659. Il figlio di +lui, Francesco II, che fu per una metà del suo regno sotto la reggenza +di sua madre, e per l'altra volontariamente subordinato all'autorità di +don Cesare, suo fratello naturale, morì il dì 6 settembre del 1694, +senza lasciare memoria alcuna del suo debole governo; e Rinaldo, in +allora cardinale e secondo figlio di Francesco I, successe a suo nipote. +Le disgrazie che gli si apparecchiavano nella guerra della successione +della Spagna non ebbero cominciamento che col susseguente secolo[292]. + + [292] _Muratori Ann. d'Italia. -- Ant. Esten._ + +La casa di Gonzaga, sovrana nel diciassettesimo secolo dei due ducati di +Mantova e del Monferrato, accese pel proprio interesse molte guerre che +guastarono l'Italia, senza che un solo dei suoi capi siasi meritato +nelle sue calamità la stima o la compassione. Vincenzo I, Francesco IV, +Ferdinando e Vincenzo II, che occuparono successivamente il trono fino +alla morte dell'ultimo, accaduta il 26 dicembre del 1627, furono uomini +affatto perduti ne' piaceri e nella dissolutezza, che diedero ai loro +sudditi l'esempio d'ogni genere di scandali, e gli oppressero colle più +onerose imposte, ora per soddisfare al loro gusto di prodigalità ed al +loro fasto, ora per collocare con ruinose doti sul trono imperiale +principesse della casa Gonzaga. Vincenzo II morì senza figliuoli, ed il +ramo de' Gonzaga, duchi di Nevers, stabilito in Francia, ed in allora +rappresentato da Carlo, nipote del duca Federico II, ch'era morto nel +1540, venne chiamato alla successione di Mantova. Quella del Monferrato +era un feudo femminino, e doveva passare a Maria, figlia di Francesco IV +e di una principessa di Savoja. Ma la stessa notte in cui morì Vincenzo +II, Carlo duca di Rethel, figlio di Carlo duca di Nevers, ch'era venuto +a Mantova per raccogliere l'eredità di suo cugino, di cui prevedeva il +vicino fine, sposò Maria, erede del Monferrato; di modo che l'intera +eredità dell'ultimo duca passò nel ramo di Nevers[293]. + + [293] _Muratori ann. d'Italia ad ann. 1626-1627. -- Istor. memor. + d'Alessandro Ziliolo, p. III, l. III, p. 83 e segu. -- Ist. della + repubblica Veneta di Batt. Nani, l. VII, p. 445 e segu. -- Le Vassor, + Hist. de Louis XIII, t. V, l. XXIV, p. 699._ + +Questa successione di un principe francese nel centro dell'Italia offese +in pari tempo il duca di Savoja Carlo Emmanuele, che non era stato +interpellato intorno al matrimonio di sua nipote, e l'imperatore +Ferdinando II, da cui non aveva il nuovo duca aspettata l'investitura. +Il ducato di Mantova fu invaso da quelle stesse armate imperiali +accostumate al saccheggio ed alla ferocia nella lunga guerra contro i +protestanti che allora desolava la Germania, e che in appresso fu poi +intitolata la guerra de' trent'anni. Mantova fu sorpresa il 18 di luglio +del 1630 dal conte di Collalto, Altringer e Gallas, e saccheggiata con +orribile crudeltà[294]. Le calamità del Monferrato, sebbene meno +appariscenti, furono più lunghe e più dolorose. Fino alla pace dei +Pirenei nel 1659, il Monferrato fu costantemente il teatro delle +battaglie delle grandi potenze, ed a vicenda saccheggiato dai Francesi, +dagli Spagnuoli, dai Savojardi e dai Tedeschi, diviso da ogni trattato +fra i diversi principi, e quasi abbandonato dai suoi duchi che sentivano +l'impossibilità di difenderlo[295]. + + [294] _Alessandro Ziliolo, p. III, l. III, p. 119. -- Gio. Batt. + Nani, l. VII, p. 407. -- Schiller, Geschichte des Dreissigjährigen + Krieges. -- Le Vassor Hist. de Louis XIII, t. VI, l. XXVII, p. 243; + l. XXVIII, p. 382. -- Vettorio Siri Memor. recondite, t. VI, p. 742 e + segu.; t. VII, p. 123 e seguenti._ + + [295] _Ales. Ziliolo Ist. memor., p. III, l. III. -- Gio. Batt. Nani, + l. VII e segu. -- Murat. Ann. d'Italia._ + +Il 25 settembre del 1637, Carlo II era succeduto a suo padre Carlo I, e +Ferdinando Carlo successe il 15 di settembre del 1665 a suo padre Carlo +II, senza che la sorte degli abitanti del Monferrato si rendesse +migliore. L'ultimo di questi principi, più dissoluto, più insensibile al +disonore, più non curante delle disgrazie de' suoi sudditi che non lo +erano stati i suoi predecessori, vendette nel 1681 Casale, la capitale +del Monferrato, a Lodovico XIV, per andare a dissipar nei piaceri del +carnevale di Venezia il danaro, che mai non bastava alle sue +stravaganze. I suoi sudditi di Mantova gemevano sotto il peso di enormi +tasse, e quelli del Monferrato si trovavano esposti alle estorsioni de' +militari, mentre egli s'aggirava mascherato nelle sale da ballo e ne' +postriboli, e non arrossiva di far conoscere i suoi vergognosi piaceri +ad un popolo straniero che non aveva bisogno di dissimulare il suo +disprezzo, e ad un senato che vietava ai nobili di Venezia perfino +d'intrattenersi con lui[296]. + + [296] _Muratori Ann. d'Italia ad an. 1681, t. XI, p. 354. -- Limiers + Hist. de Louis XIV, l. IX, t. II, p. 399._ + +La casa sovrana dei duchi d'Urbino si spense in principio del XVII +secolo. Il vecchio duca Francesco Maria della Rovere, che regnava fin +dal 1574, avendo veduto nel 1623 morire vittima delle sue dissolutezze +l'unico suo figlio il principe Federico, acconsentì ad abdicare nel 1626 +la sua sovranità a favore della Chiesa. Sua nipote, Vittoria della +Rovere, maritata con Ferdinando II dei Medici, non portò a Ferdinando in +eredità che i beni patrimoniali di sua famiglia. Il ducato d'Urbino, +riunito alla diretta della santa sede, perdette la sua opulenza, la sua +popolazione e tutti i vantaggi che gli aveva saputo procurare la più +gentile corte d'Italia; ed il vecchio duca, che morì soltanto nel 1636, +ebbe tempo di vedere il decadimento dei paesi che tanto tempo avevano +prosperato sotto il dominio della sua famiglia[297]. + + [297] _Muratori Ann. ad ann. -- Galluzzi Stor. di Toscana, l. VI, c. + VI, t. V, p. 298 e segu._ + +Il governo di Lucca, vedendo di non potersi mantenere che nel silenzio, +e col farsi dimenticare dalle potenze che avevano in mano i destini +dell'Europa, aveva vietato di pubblicare veruna storia nazionale; perciò +la repubblica di Lucca non lasciò di sè in questo secolo verun'altra +memoria che quella di due piccole guerre contro il duca di Modena nella +Garfagnana, cominciate senza motivi nel 1602 e nel 1613, e terminate +senza gloria coll'intervento della Spagna[298]. + + [298] _Muratori Ann. d'Italia._ + +Nel corso di questo secolo la repubblica di Genova si lasciò strascinare +dall'influenza della corte spagnuola in due guerre col duca di Savoja, +nel 1624 e 1672. Non era appena terminata la prima, che l'ambasciatore +di Savoja risvegliò le sopite fazioni della nobiltà e dell'ordine +popolare, e nel 1628 trasse Giulio Cesare Vachero, ricco mercante +dell'ordine popolare, in una congiura ordita per rovesciare la +costituzione[299]. + + [299] _Ales. Ziliolo, p. III, l. IV, p. 178. -- Ann. di Genova di + Fil. Casoni, t. V, l. II, p. 61._ + +Dopo l'atto di mediazione del 1576, la repubblica di Genova erasi +conservata divisa in due fazioni. Comprendeva la prima circa cento +settanta famiglie registrate nel libro d'oro, e che avevano il diritto +di sedere in consiglio. Parte di queste appartenevano all'antica +nobiltà; altre erano state di fresco aggregate all'aristocrazia; e tra +queste erano scoppiate le ultime dissensioni calmate dall'atto di +mediazione. Ma un secondo ordine nella repubblica era composto delle +famiglie non inscritte, tra le quali contavansene allora più di +quattrocento cinquanta che possedevano non meno di cinquanta mila fino +ai settecento mila scudi, ed erano decorate di prelature, di feudi, di +commende e di titoli di contee e di marchesati. Le prime, rese +orgogliose dal privilegio di possedere esclusivamente la sovranità, +affettavano sommo disprezzo verso le altre, che pure si credevano non da +meno di loro. L'atto di mediazione aveva bensì ordinato che ogni anno +s'inscrivessero dieci famiglie nuove nel libro d'oro, cioè sette della +capitale e tre delle città delle due riviere; ma questa legge veniva +quasi sempre delusa, oppure il senato, quand'era forzato a procedere +alla scelta, o non ammetteva che celibatarj e persone fuori di speranza +d'avere successione, onde non accrescere il numero delle famiglie +dominanti, o finalmente soltanto famiglie affatto povere, affinchè +queste rimanessero più dipendenti dall'oligarchia[300]. + + [300] _Aless. Ziliolo Ist. memor., p. III, l. IV, p. 187. -- Fil. + Casoni Ann. della repub. di Genova, t. V, l. III, p. 136._ + +Era appunto l'insolenza de' più poveri cittadini inscritti nel libro +d'oro, che più vivamente offendeva i ricchi mercanti ed i signori +feudatarj esclusi dal governo. Giulio Cesare Vachero, sebbene mercante, +aveva adottate le costumanze che di que' tempi risguardavansi come +proprie de' gentiluomini: camminava sempre armato ed in abito militare, +ed era circondato da sicarj, che spesso adoperava per vendicarsi con +assassinj. Parecchi saluti più volte a lui ricusati da persone del +governo, parecchi moti, sogghigni derisorj, ed insulti sofferti da sua +moglie erano di già stati puniti collo spargimento di molto sangue; ma +nuove offese accrescendo sempre il suo risentimento, egli associò alle +sue vendette moltissimi ricchi cittadini esclusi dal libro d'oro; +moltiplicò il numero de' suoi sicarj; diffuse grandi somme di danaro tra +il popolo onde averlo ubbidiente, senza avere bisogno di partecipargli +il suo progetto, e risolse di attaccare il palazzo il giorno primo di +aprile del 1628, di forzare la guardia tedesca, di gettare giù dai +balconi i senatori, di uccidere tutti i cittadini registrati nel libro +d'oro, e di riformare la repubblica, della quale egli sarebbe dichiarato +doge, sotto la protezione del duca di Savoja. La trama fu scoperta il 30 +di marzo da un capitano piemontese cui il Vachero aveva palesato il +segreto. La maggior parte de' congiurati ebbe tempo di fuggire; ma +vennero arrestati il Vachero ed altri cinque o sei, i quali tutti, dopo +una processura che rendeva aperto il loro delitto, furono giustiziati +malgrado le rimostranze del duca di Savoja, che si levò affatto la +maschera, si dichiarò capo della congiura, e minacciò la repubblica di +rappresaglie[301]. + + [301] _Aless. Ziliolo, p. III, l. IV, p. 188-199. -- Casoni Ann., l. + III, p. 140._ + +Un'altra volta la repubblica di Genova richiamò sopra di sè gli sguardi +dell'Europa pel barbaro trattamento fattole da Lodovico XIV, il 18 di +maggio del 1684, quando questo monarca, senza poter rinfacciare ai +Genovesi verun atto d'ostilità, veruna prova di cattiva volontà, niun +altro torto finalmente, fuorchè quello d'avere impedito il contrabbando +del sale nel proprio territorio, ed armate quattro galere per la propria +difesa, mandò in faccia alla città una squadra comandata dal marchese di +Seignelay. In tre giorni vi fece piovere quattordici mila bombe; +distrusse la metà de' suoi magnifici edificj, ed all'ultimo chiese che +lo stesso doge si portasse a Versailles per iscusarsi degl'immaginarj +torti della repubblica[302]. + + [302] _Muratori Ann. ad ann. -- Limiers Hist. de Louis XIV, l. IX, t. + II, p. 423. -- Hist. de la diplom. Françoise, l. IV, p. 83. -- Filip. + Casoni Ann. di Genova, t. VI, l. VIII, p. 214_. Questi annali di + Genova terminano coll'anno 1700, 6 volumi in 8 Gen. 1800. + +La repubblica di Venezia rialzossi in questo secolo con nuovo vigore +dallo spossamento cui pareva dovesse soggiacere nel precedente secolo; e +sola osò mostrarsi premurosa della difesa dell'italiana indipendenza. +Abbiamo di già osservato con quanta costanza rispinse gli attacchi di +Paolo V, e conservò i diritti della sua sovranità malgrado gl'interdetti +e le scomuniche di Roma. In principio del secolo, nel 1601 e 1615, +difese collo stesso vigore la sua sovranità sull'Adriatico contro le +piraterie degli Uscocchi di Signa, sebbene questi popoli schiavoni, +protetti dall'arciduca Ferdinando di Stiria, potessero strascinarla in +una guerra con tutta la potente casa d'Austria[303]. + + [303] _Aless. Ziliolo Ist. memor., p. II, l. I, p. 1. -- Laugier + Hist. de Venise, t. X, l. XXXIX, p. 331, e t. X, l. XLI, p. 38._ + +I Veneziani, tratti dalle ostilità loro col papa e colla casa d'Austria, +si avvicinarono al partito protestante, poichè di quest'epoca l'Europa +era piuttosto divisa dalla religione che dalla politica. Infatti nel +1617 contrassero alleanza cogli Olandesi, mentre che il duca di Savoja +loro alleato si assicurò de' soccorsi del maresciallo di Lesdiguieres, +capo de' protestanti del mezzodì della Francia. Queste due potenze +furono le prime in Italia che osarono cercare appoggio tra gli eretici. +Perciò, quando scoppiò la guerra dei trent'anni, i protestanti di +Germania si affidarono ai soccorsi di queste due potenze. Il conte di +Thurn, Bethlem Gabor, il conte di Mansfeld e Ragotzi ricevettero più +volte dal senato danaro e munizioni, senza che questi venisse giammai ad +aperte ostilità colla casa d'Austria[304]. + + [304] _Schiller, Dreissigjährige Krieg, B. I._ + +I duchi d'Ossuna e di Toledo, orgogliosi vicerè spagnuoli che allora +governavano il regno di Napoli ed il ducato di Milano con una quasi +assoluta indipendenza, risguardarono la repubblica di Venezia come una +nemica che si doveva distruggere. Impiegarono alternativamente contro di +lei la forza aperta ed i tradimenti, e d'accordo col marchese di Bedmar, +ambasciatore di Spagna a Venezia, ordirono nel 1618 una congiura, che +pareva piuttosto diretta all'intera ruina della città, che alla +sovversione del suo governo: i principali colpevoli furono puniti, ma il +senato, temendo il risentimento della corte di Spagna, non osò rendere +pubbliche queste processure, o apertamente accusare i veri instigatori +de' congiurati[305]. + + [305] _Gio. Batt. Nani Ist. Ven., l. III, p. 156. -- Le Vassor, Hist. + de Louis XIII, t. III, l. XII, p. 193. -- L'abbé de saint Réal Hist. + de conjurat. de Bedmar. -- Vettor Sandi stor. civ., p. III, l. XI, c. + XI, § II, p. 995. -- Vett. Siri Mem. recondite, t. IV, p. 447 e segu. + -- Laugier Hist. de Venise, l. XLI, p. 107._ + +Conoscendo tuttociò che temere dovevano dall'ambizione e dalla nimicizia +della casa d'Austria, i Veneziani si aombrarono vedendo nel 1619 gli +Spagnuoli tentare di assicurarsi una comunicazione colla Germania per +via delle fortezze che fabbricavano nella Valtellina, sotto colore di +proteggere i cattolici di quella provincia contro i Grigioni +protestanti, loro sovrani. I Veneziani si collegarono coi Grigioni; +sollecitarono l'intervento della Francia, e persuasero il cardinale di +Richelieu a secondarli. La pace che fissò la sorte della Valtellina si +conchiuse il 6 marzo del 1626; ma per la lentezza e per gli artificj +degli Spagnuoli, i Grigioni non riebbero il possedimento della sovranità +di quella provincia che nel 1637, guarentendo il mantenimento della +cattolica religione[306]. + + [306] _Gio. Batt. Nani, l. IV, p. 170, 203 e segu. -- Aless. Zilioli + Hist. memor., p. II, l. VII, p. 173. -- Le Vassor Hist. de Louis + XIII, l. XXIII, p. 367. -- Vett. Siri Mem. recondite, t. VI, p. 92 e + segu. -- Laugier Hist. de Venise, t. XI, l. XLII, p. 139._ + +Nella seconda metà del XVII secolo i Veneziani dovettero portare le loro +forze in altro luogo; e l'improvviso attentato de' Turchi contro l'isola +di Candia, ch'ebbe luogo il 23 giugno del 1645, li ravvicinò di nuovo +alla casa d'Austria, colla quale ebbero allora comuni interessi[307]. La +guerra che di quei tempi ebbe cominciamento tra i Veneziani ed il +sultano Ibrahim fu la più lunga e la più ruinosa che la repubblica +avesse mai sostenuta contro l'impero Ottomano: durò venticinque anni, e +fu illustrata da gloriose vittorie navali. Due fra l'altre ne furono +riportate ai Dardanelli, una il 21 giugno del 1655 da Francesco +Morosini, l'altra il 26 di giugno del 1656 da Lorenzo Marcelli. Ma a +dispetto de' miracolosi sforzi di valore, e malgrado i loro vantaggi, +che sarebbero stati decisivi con un nemico meno potente, i Veneziani non +poterono fare in modo che il gran Visir non assediasse la stessa città +di Candia il 22 di maggio del 1667. Quest'assedio fu sostenuto con +indicibile valore dai Cristiani, che furono soccorsi da quasi tutti i +principi dell'Occidente. Prodigiosa fu la mortalità da ambedue le parti; +la peste saccheggiò il campo musulmano; ogni opera avanzata, ogni +rivellino, ogni bastione fu difeso finchè trovossi ridotto in un mucchio +di ruine. Il duca di Beaufort vi perdette la vita; il duca di Navailles +abbandonò la difesa della città, e s'imbarcò con tutti i Francesi +malgrado le caldissime istanze di Francesco Morosini, che credeva di +potersi ancora difendere. All'ultimo Candia fu costretta a capitolare il +6 di settembre del 1669. La repubblica rinunciò al dominio dell'isola di +Creta, e conservò gli altri suoi possedimenti in Levante[308]. + + [307] _Gual. Priorato Ist., p. III, l. X, p. 392. -- Laugier Hist. de + Venise, t. XI, l. XLIX, p. 332._ + + [308] _Muratori Ann. d'It. ad ann. 1669. -- Limiers Hist. de Louis + XIV, t. II, l. VI, p. 109. -- Gir. Brusoni Ist. dell'ultima guerra + tra Venez. e Turchi in Candia 1644-1671, 1 vol. in 4.º. -- Laugier + Hist. de Venise, t. XII, l. XLV, p. 103. -- Vett. Sandi Ist. civ. + Veneta, p. III, l. XII, c. III, p. 1045._ + +Ma i Veneziani mal sapevano accomodarsi alla perdita di Candia; tenevano +aperti gli occhi, onde approfittare della prima opportunità per rifarsi +sull'impero Ottomano; e credettero di averla trovata in tempo della +guerra che la Porta dichiarò all'Austria nel 1682. Il 5 marzo del 1684, +colla mediazione di papa Innocenzo XI, i Veneziani si allearono +coll'imperatore Leopoldo e con Giovanni Sobieschi, re di Polonia. +Diedero il comando delle loro truppe a Francesco Morosini, che si era +acquistata tanta gloria nella guerra di Candia, e con un singolare +tratto di confidenza, di cui la loro repubblica aveva dati rarissimi +esempj, gli lasciarono il comando degli eserciti anche dopo averlo +nominato doge. I loro sforzi furono coronati da luminosi successi; e +questa seconda guerra, che durò quindici anni, riparò ai disastri della +precedente. Nel 1684 i Veneziani conquistarono Santa Maura, nel 1686 e +1687 occuparono tutta la Morea, ed a queste conquiste aggiunsero nel +1694 quella dell'isola di Scio, che perdettero nel susseguente anno. Al +generale Svezzese conte di Konigsmark, che aveva preso servigio sotto le +bandiere della repubblica, si dovette il principale merito di queste +vittorie. Ma perchè Venezia si esauriva colla lunghezza di questa +guerra, dessa accettò con piacere la tregua di Carlowitz del 26 di +gennajo del 1699, che le lasciava il possedimento della Morea, +dell'isola d'Egina, di Santa Maura, e di molte altre fortezze +conquistate in Dalmazia[309]. + + [309] _Muratori Ann. d'Ital. ad ann. 1699. -- Limiers Hist. de Louis + XIV, l. XIII, t. III, p. 32. -- Laugier Hist. de Venise, t. XII, l. + XLVI, p. 139-228._ + + + + +CAPITOLO CXXV. + + _Ultime rivoluzioni degli antichi stati dell'Italia dopo + l'apertura della guerra per la successione di Spagna fino + all'epoca della rivoluzione francese._ + +1701 = 1789. + + +Da oltre un secolo e mezzo l'Italia aveva piegato il collo sotto il +giogo straniero; la libertà era stata distrutta nelle repubbliche, +l'indipendenza de' principi negli stati assoluti, ovunque la guaranzia +sociale de' cittadini. Sotto il peso di questa calamità qualunque +orgoglio nazionale dovette spegnersi nel petto degl'Italiani, cessare +dovette qualunque virtù pubblica, e gl'Italiani vedendo di più non poter +aspirare alla gloria, si abbandonarono alla mollezza ed al vizio. Più +non sursero ingegni che si preservassero dai difetti della debolezza, +cioè dalla dissimulazione e dalla doppiezza; le lettere si corruppero +colla pubblica morale, e l'ingegno non tardò a soggiacere alla sorte +delle virtù. Il gusto de' così detti seicentisti non fu meno depravato +della politica de' loro coetanei. I Marini e gli Achillini nella poesia, +il Bernino nelle arti, ebbero una riputazione analoga a quella dei +Concini, dei Mazarini, delle Catarina e Maria dei Medici nel governo e +nell'_intrigo_; e la terra ridotta in servitù più non produsse che +frutta viziate. + +L'Italia fu ruinata dalla guerra nella prima metà del diciottesimo +secolo, presso a poco come nella prima metà del sedicesimo. Erano i +medesimi popoli, Francesi, Spagnuoli e Tedeschi, che se ne contrastavano +il possedimento; ma la loro maniera di combattere era di già diventata +meno crudele, e lasciava ai popoli più lunghi intervalli di riposo. Essi +volevano disporre delle province italiane, secondo che loro meglio +conveniva, o a seconda de' pretesi diritti di famiglia, senza avere +verun riguardo agl'interessi de' popoli, ai loro diritti, ai loro +desiderj: ma il risultamento de' loro sforzi fu precisamente il +contrario di quello che avevano avuto le guerre del sedicesimo secolo. +Queste avevano ridotti i più nobili principati d'Italia in province di +estere monarchie; le guerre del secolo diciottesimo loro restituirono +sovrani nazionali. Desse crearono ai più esposti confini una nuova +potenza capace di difendere l'Italia; e fissarono un giusto equilibrio +tra i suoi vicini. + +La pace d'Aquisgrana del 18 ottobre 1748 avrebbe ristabilita +l'indipendenza dell'Italia, se potesse sussistere indipendenza senza +libertà e senza spirito nazionale. Sagge e giuste erano le basi di +questa pace per quanto si poteva sperarlo da un congresso in cui i +popoli non avevano rappresentanza; perciò l'Italia ci presenta in questo +secolo una grande esperienza politica, i di cui risultati sono degni di +osservazione. L'Europa, dopo di avere in certo qual modo distrutta una +grande nazione, sente il male che ha fatto a sè medesima, privandola +dell'esistenza. Le quattro guerre di un mezzo secolo terminarono con +altrettanti trattati, che rialzarono sempre più l'indipendenza italiana. +Non avvi cosa che gli stranieri non facciano per gl'Italiani, fuorchè +quella di rendere loro la vita. Alle guerre succedono quarant'anni di +pace, e sono questi quarant'anni di mollezza, di debolezza, di +dipendenza; di modo che con questo esperimento i diplomatici dovrebbero +convincersi, che non si ristabilisce l'equilibrio d'Europa, quando non +si oppongono che forze morte a forze vive; e che non si guarentisce +l'indipendenza di una nazione, quando non si chiama quella medesima +nazione a difendere il proprio interesse e che non le si dà nè onore, nè +energia per mantenersi. + +Con quattro successive guerre si cambiò l'equilibrio d'Italia sul +principio del diciottesimo secolo, ed i quattro trattati che le +terminarono, stabilirono nuove dinastie, che poco più poco meno presero +il luogo delle antiche. + +La guerra della successione di Spagna dal 1701 al 1718 si era cominciata +da quasi tutte le potenze d'Europa contro la casa di Borbone per +contrastare a questa l'eredità di Carlo II, ultimo monarca del ramo +austriaco di Spagna. Lodovico XIV aveva preteso di raccoglierla +tutt'intera pel secondo de' suoi nipoti, cui aveva di già posto in +possesso dei quattro grandi stati che Carlo V aveva lasciati in Italia +ai suoi discendenti, Milano, Napoli, la Sicilia e la Sardegna. Ma le +forze dell'Europa unite contro di lui, dopo avere lungamente guastate le +province, ch'egli pretendeva difendere, una dopo l'altra gliele +ritolsero. La defezione del duca di Savoja, che nel 1703 passò al +partito de' suoi nemici, contribuì più di tutto a fargli perdere +l'Italia. Il 13 marzo del 1707 i Francesi furono forzati ad evacuare la +Lombardia; il 7 di luglio dello stesso anno perdettero il regno di +Napoli; e la Sardegna fu tolta alla casa di Borbone alla metà d'agosto +del 1708. Di tutta l'eredità della casa d'Austria in Italia Filippo V +più non aveva che la sola Sicilia, la quale poi cedette col trattato di +pace; di modo che i trattati d'Utrecht dell'11 aprile del 1713 e di +Rastad del 6 marzo 1714, che terminarono la guerra della successione di +Spagna, disposero di tutti i paesi che Carlo Quinto aveva riuniti alla +monarchia Spagnuola, e coi quali aveva renduto dipendente da quella +monarchia il resto dell'Italia[310]. + + [310] _Muratori Ann. d'It. ad ann. -- Limiers Hist. de Louis XIV, t. + III, l. XIII al l. XVIII. -- Giannone Istor. civile, l. LX, c. IV, p. + 655._ È il fine di questa storia. + +Il Milanese, il regno di Napoli e la Sardegna furono ceduti alla casa +d'Austria tedesca, che inoltre acquistò in Italia il Mantovano, +confiscato a pregiudizio dell'ultimo Gonzaga. Queste province passavano +da monarca straniero a monarca straniero, e l'indipendenza italiana +invece di guadagnare a questi cambiamenti, forse perdeva, perchè il +nuovo monarca era più vicino. Ma da un altro canto il sovrano più +militare dell'Italia acquistò province che davano maggiore consistenza +a' suoi stati, e lo mettevano più a portata di farsi rispettare in +avvenire. Il Monferrato venne aggiunto al Piemonte con alcuni piccoli +distretti staccati dalla Francia, e nello stesso tempo il regno di +Sicilia fu accordato a Vittorio Amedeo II, di modo che l'Italia contò +nuovamente in quest'epoca un re tra i suoi principi[311]. + + [311] _Muratori Ann. d'Italia ad an. 1713. -- Limiers Hist. de Louis + XIV, l. XIX, p. 525 e segu. -- Hist. de la diplomat. franç. cinquième + période, t. IV, l. VII, p. 322._ + +Il cardinale Alberoni, che dispoticamente governava la Spagna a nome di +Filippo V, sempre schiavo di un favorito, non poteva darsi pace che pel +trattato d'Utrecht la Spagna avesse perduto quel dominio d'Italia che +aveva conservato quasi due secoli. Colle forze rendute alla Spagna da +quattro anni di pace e da un'amministrazione alquanto meno oppressiva, +volle tentare di ricuperare in Italia la perduta influenza. Facendo +adottare al gabinetto borbonico di Madrid la politica del gabinetto +austriaco, cui era succeduto, principiò con un tradimento. In mezzo alla +pace, un'armata spagnuola sbarcata in Sardegna il 22 d'agosto del 1717 +occupò quell'isola cacciandone gli Austriaci. Lo stesso fece nella +Sicilia a danno de' Piemontesi nel susseguente anno, dopo avere +egualmente ingannata la corte di Torino. Questa guerra ricevette il suo +nome dalla quadruplice alleanza formata per frenare la Spagna. La +Francia in allora governata dal reggente duca d'Orleans, geloso del re +di Spagna, e l'Inghilterra e l'Olanda si unirono all'imperatore per +difendere l'Italia contro l'ambizione del cardinale Alberoni. Questa +guerra fece spargere poco sangue, e cagionò pochi guasti. La vicina +estinzione delle case Medici e Farnese, alle quali più non rimaneva +speranza di successione, dava alle potenze mediatrici il modo di +prendere compensi nel continente dell'Italia, essendo loro piaciuto di +risguardare come vacanti, per l'estinzione delle sovrane famiglie, gli +stati di Parma e di Toscana. La corte di Spagna fu soddisfatta nel suo +desiderio d'aggrandimento, quando il 17 febbrajo del 1720 accedendo essa +alla quadruplice alleanza, le fu promessa invece delle isole di Sicilia +e di Sardegna, ch'essa aveva conquistate, la successione de' Medici e +dei Farnesi per don Carlo, figlio di Filippo V e di Elisabetta Farnese, +cui quest'ambiziosa madre cercava di formare uno stabilimento +indipendente da suo fratello primogenito. Fu egualmente soddisfatta +l'ambizione di casa d'Austria, perchè riprese a Vittorio Amedeo la +Sicilia, popolata di 1,300,000 abitanti, e gli diede invece la Sardegna +che non ne contava che 423,000. I piccoli principi ed i popoli furono i +soli sagrificati. Pure travedevasi tuttavia un pensiere +dell'indipendenza italiana nella formazione di una nuova sovranità pel +principe di Spagna che veniva a stabilirsi in Italia, invece di +aggiugnere gli stati che gli si davano all'una o all'altra delle grandi +monarchie che s'arrogavono il diritto di disporre della sorte de' popoli +indipendenti[312]. + + [312] _Muratori Ann. d'It. ad ann. -- Hist. de la Diplom. fran., l. + IV, p. 465-483, sixième période, L. I. -- Lacretelle Hist. de France + pendant le XVIII siècle, t. I, l. II, p. 280._ + +La terza guerra che variò l'equilibrio d'Italia in questo secolo fu +egualmente breve ed accompagnata da pochi guasti. Per rispetto alla sua +origine non sarebbesi dovuto credere che potesse esserne il teatro +l'Italia, essendosi questa eccitata nel 1733 per la contrastata elezione +di un re di Polonia. Ad ogni modo perchè i re di Francia di Spagna e di +Sardegna entrarono nella stessa lega contro l'Austria, questa sperimentò +i pericoli annessi ai lontani possedimenti presso un popolo di costumi e +di lingua diverso, che invece di sagrificarsi per difendere il suo +padrone, fa di già molto quando non si prevale dell'occasione per +ribellarsi e scuotere il giogo. La casa d'Austria fu spogliata di tutti +i suoi stati in Italia; i Francesi uniti ai Piemontesi conquistarono il +Milanese; gli Spagnuoli i regni di Napoli e di Sicilia; di modo che +l'Austria dovette accomodarsi alle svantaggiose condizioni che le +vennero imposte dai preliminarj sottoscritti a Vienna il 3 ottobre del +1735, e riconfermati col trattato di Vienna del 18 novembre del +1738[313]. + + [313] _Muratori Ann. d'It. ad ann. -- Will. Coxe Hist. de la Mais. + d'Autr. (trad.) c. XC e XCI, t. IV, p. 432 e segu. -- Lacretelle + dixhuitième siècle, t. II, l. VI, p. 175, 180._ + +Questa terza pace restituì alle due Sicilie l'indipendenza che avevano +perduta da più secoli. Il regno di Napoli era passato sotto il dominio +di un'estera potenza fino dal 1501, e quello della Sicilia fino dal +1409. Più di sei milioni di sudditi italiani furono di nuovo +assoggettati ad un sovrano nato da un'italiana, educato alcun tempo in +Italia, e destinato a fissarvi la sua residenza e quella de' suoi +figliuoli. Questi due regni parevano riunire tuttociò che danno la forza +e la ricchezza, grossa popolazione, delizioso clima, prodotti di ogni +genere, facile navigazione e confini di facile difesa. La stessa pace +dilatò i confini del re Sardo; furono staccati dal Milanese Novara e +Tortona coi loro territorj per essere uniti al Piemonte. Dall'altro +canto il rimanente dello stato milanese e del ducato di Mantova furono +restituiti alla casa d'Austria; ed in compenso di quanto questa aveva +perduto, il trattato di Vienna le accordò pure il ducato di Parma, che +doveva essere di nuovo unito a quello di Milano, ed il gran ducato di +Toscana che doveva formare un principato indipendente per Francesco duca +di Lorena, sposo di Maria Teresa e futuro imperatore[314]. + + [314] _Muratori Ann. d'It. ad ann. 1735, 1738. -- Hist. de la + Diplomatie française, t. V, p. 80, sixième période, l. III. -- + Galluzzi Ist. di Toscana, t. VIII, p. 195, l. IX, c. IX._ + +Ma il trattato di Vienna non procurò all'Italia che un breve riposo. Il +ramo tedesco della casa d'Austria si spense nell'imperatore Carlo VI il +20 ottobre del 1740, pochi anni dopo il ramo spagnuolo. Invano aveva +questo monarca cercato di assicurare la successione dei suoi stati a sua +figlia Maria Teresa; gli stessi sovrani che avevano guarentita la +prammatica sanzione (così Carlo VI intitolò la legge pubblicata nel +1713, colla quale chiamava le figlie alla successione de' suoi stati), +presero le armi dopo la sua morte, per contrastarne l'eredità a sua +figlia. I tre rami della casa di Borbone di Francia, di Spagna e di +Napoli si associarono al re di Sardegna per attaccare la casa d'Austria +in Italia. La lotta fu lunga ed accanita; e di principal danno +all'Italia fu lo essersi il re Sardo staccato in settembre del 1743 +dalla lega della casa borbonica per unirsi a Maria Teresa, che +gl'Inglesi avevano preso a difendere. Quasi tutta l'Italia trovossi +esposta ai guasti delle armate, ed i paesi neutri, lo stato della chiesa +in particolare, contrastati fra i combattenti, non soffrirono forse meno +di quelli delle potenze belligeranti. Finalmente, dopo sette anni di +guerra e di disgrazie, gli articoli preliminari sottoscritti ad +Aquisgrana il 30 aprile del 1748 e seguiti da un definitivo trattato di +pace del 18 ottobre dello stesso anno rendettero la pace all'Italia, e +stabilirono le relazioni dei suoi diversi stati. I ducati di Milano e di +Mantova furono i soli stati d'Italia conservati sotto il dominio di +estera potenza, perchè restituiti alla casa d'Austria; ma ne vennero +staccati alcuni distretti a favore del re di Sardegna. I ducati di Parma +e di Piacenza, che i precedenti trattati avevano uniti al Milanese, +furono staccati un'altra volta per farne una sovranità indipendente a +favore di un quarto ramo della casa di Borbone, di don Filippo, fratello +del re di Spagna e del re di Napoli. Il gran ducato di Toscana fu +restituito all'imperatore, ma per essere ceduto al suo secondogenito, +onde formare la sovranità di un secondo ramo della sua casa. Il duca di +Modena e la repubblica di Genova, che si erano alleati ai Borboni, +furono rimessi in tutti i loro possedimenti, e l'indipendenza +dell'Italia fu intera, per quanto potevano darla i re che regolavano la +di lei sorte[315]. + + [315] _Muratori Ann. d'Ital. ad an._ Terminano a quest'epoca, o + piuttosto all'anno 1749. -- _Histoire diplomat. franç., t. V, p. 385 + e segu. sixième période, l. V. -- Will. Coxe Hist. de la Maison + d'Autriche, c. CVIII, t. V, (trad.) p. 170. -- Lacretelle, t. II, l. + VIII, p. 412._ + +Ma l'Italia, dopo la pace di Aquisgrana, non acquistò maggiore potenza +politica di quella che avesse per lo innanzi, nè potè più che farsi per +lo innanzi rispettare o temere dai suoi vicini; essa non trovò i suoi +abitanti apparecchiati a difendere un nuovo ordine politico che loro non +procacciava nè gloria nè felicità; e sebbene essa superasse quasi tutti +i popoli del continente in popolazione ed in ricchezze, mai non ottenne +di lunga mano il rispetto che aveva ottenuto al suo piccolo popolo il +sovrano delle arenose marche del Brandeburgo. Il restante della storia +generale d'Italia, dopo la pace di Aquisgrana, più non offre +avvenimenti; gli scrittori periodici, che si credevano obbligati a dare +le notizie dell'Italia nei loro giornali, per lo spazio di quarant'anni +non intrattennero il pubblico che intorno a dispute teologiche, ad +alcuni nuovi regolamenti fatti da' principi di loro _motu proprio_ e +senza consultare i loro popoli, di feste, di matrimonj, di funerali e di +viaggi de' sovrani. Quegli avvenimenti ch'ebbero qualche influenza sui +susseguenti tempi, si presenteranno opportunamente nella rapida occhiata +storica de' varj stati dell'Italia. + +Fino dal 12 giugno del 1675 la Savoja ed il Piemonte erano governati da +Vittorio Amedeo II, che per altro non oltrepassava i trentaquattr'anni +in principio del decimottavo secolo. Nel 1697 e 1701 aveva maritate le +due sue figliuole ai due nipoti di Lodovico XIV, il duca di Borgogna ed +il duca d'Angiò, poscia re di Spagna; ed aveva preso in principio della +guerra della successione di Spagna il comando delle armate francesi e +spagnuole in Italia, col titolo di generalissimo. Ma più che il paterno +affetto era in lui potente l'ambizione; e nel 1696 egli aveva di già +mostrato di non essere troppo scrupoloso osservatore delle sue promesse. +Credeva di non avere più sicuro mezzo d'ingrandire i suoi stati, che +quello di accordare la sua alleanza al migliore offerente; e se il +Milanese veniva una volta in mano della casa di Borbone, poca speranza +gli restava di fare nuove conquiste. L'imperatore e le potenze marittime +gli fecero segretamente vantaggiose condizioni, ch'egli accettò in +luglio del 1703. Il duca di Vandome, che aveva sotto i suoi ordini nel +Mantovano un corpo di truppe piemontesi, avuto sentore dell'accaduto, le +fece disarmare il 29 di settembre, ed il giorno 3 dicembre dello stesso +anno Lodovico XIV dichiarò la guerra a Vittorio Amedeo[316]. + + [316] _Murat. Ann. d'It. ad an. 1703, t. XII, p. 21. -- Limiers, + Hist. de Louis XIV, l. XIV, t. III, p. 124. -- Lahode Hist. de Louis + XIV, l. LVI, t. V, p. 373. -- Will. Coxe Hist. de la Maison + d'Autriche, c. LXIX, t. IV, p. 93._ + +Il duca di Savoja aveva preferiti alleati potenti, ma lontani, a quelli +che lo circondavano da ogni banda, e ch'erano tuttavia abbastanza forti +per punirlo crudelmente della sua diserzione. I suoi stati furono nello +stesso tempo invasi su tutti i punti dalle armate francesi e spagnuole: +tutta la Savoja fu conquistata; e Vercelli, Susa, la Brunetta, Ivrea, +Aosta, Bardi, Verrua, Civasco, Crescentino e Nizza, furono +successivamente occupate nel 1704 e 1705 dai duchi di Vandome e della +Feuillade; la stessa capitale, Torino, fu assediata nel 1706; onde il +duca quasi spogliato di tutti i suoi stati, fu forzato a cercare in +Genova un asilo alla sua famiglia, mentre ch'egli si chiudeva in Cuneo. +In tale circostanza andò debitore della sua salvezza ad un eroe della +sua casa, il principe Eugenio di Savoja, in allora generale +dell'imperatore, e nipote di quel Tommaso Francesco di Savoja, principe +di Carignano, che verso la metà del XVII secolo aveva così lungamente +travagliata la reggenza di sua cognata, la duchessa Cristina. Il +principe Eugenio ruppe sotto Torino, il 7 settembre 1706, le linee delle +armate del duca d'Orleans, della Feuillade e di Marsin, e fece levare +l'assedio. La Francia perdette in quell'incontro venti mila uomini, ed +il duca di Savoja ricuperò, oltre tutto quello che aveva perduto, il +Monferrato, Alessandria, Valenza e la Lumellina, che gli alleati gli +avevano promesso in premio della sua adesione[317]. + + [317] _Muratori ann. 1706. -- Limiers, Hist. de Louis XIV, t. III, l. + XV, p. 205. -- Will. Coxe, Hist. d'Autriche, t. IV, c. LXXIII, p. + 160._ + +L'unione del Monferrato al Piemonte variava l'esistenza di questa +potenza; i confini de' due stati erano talmente intralciati, che la loro +inimicizia faceva perdere ogni maniera di buona amministrazione all'uno +ed all'altro in tempo di pace, e di difesa in tempo di guerra. La +piccola provincia del Vigevanasco era pure stata promessa al duca di +Savoja; ma dacchè gli Austriaci ebbero ricuperato il Milanese, più non +vollero privarsi di veruna parte di questo stato. Cotale disparere fu +cagione di qualche raffreddamento tra Vittorio Amedeo e l'imperatore +Giuseppe, e ritrasse il primo dal prendere una parte attiva nella guerra +fino alla conchiusione della pace d'Utrecht, nel 1713, che assicurò le +precedenti conquiste della casa di Savoja, e vi aggiunse la +Sicilia[318]. + + [318] _Muratori An. d'It. 1708, t. XII, p. 56._ + +Il viaggio che Vittorio Amedeo fece in Sicilia con tutta la sua corte +per farvisi coronare, e la permanenza di un anno in Palermo, esaurirono +le finanze del Piemonte quasi quanto la guerra che aveva di fresco +terminata. Quando giunse in quest'isola entrò in ostilità d'altra natura +con papa Clemente XI, onde mantenere le prerogative della corona contro +l'autorità della santa sede: diversi ministri del re furono scomunicati +e molte città poste sotto l'interdetto; mentre che Vittorio Amedeo bandì +dalla Sicilia più di quattrocento ecclesiastici, che tenevano contro di +lui le parti del papa: queste religiose turbolenze riempirono il breve +regno di Vittorio Amedeo in Sicilia[319]. Mentre Vittorio Amedeo +confidava interamente nell'alleanza di Filippo V, re di Spagna, Palermo +venne improvvisamente attaccato il 30 giugno del 1718 dall'armata +spagnuola, e fu costretto a capitolare. Il vicerè di Vittorio Amedeo +difese Siracusa, Messina, Trapani e Melazzo; ma tutto faceva credere che +i Piemontesi non potrebbero mantenervisi lungo tempo; il re era troppo +lontano e troppo debole per mandare sufficienti soccorsi; e il 2 agosto +dello stesso anno, il quadruplice trattato d'alleanza, negoziato a +Londra dall'abate Dubois, offrì a Vittorio Amedeo, in vece di +protezione, il cambio sommamente svantaggioso della Sardegna per la +Sicilia, cui non pertanto Vittorio dovette soscriversi il 18 ottobre del +1718. Allora, rinunciando alle sue pretese sulla Sicilia, che +gl'imperiali contrastavano agli Spagnuoli, e prendendo il titolo di re +di Sardegna, sebbene non vi possedesse un palmo di terreno, Vittorio +Amedeo II consacrò l'anno 1719 a sottomettere all'autorità reale, in +Piemonte i suoi proprj feudatarj, abolendone i privilegj e confiscandone +le regalie. Quando finalmente Filippo V ebbe acceduto alla quadruplice +alleanza, rimise, in agosto del 1720, il possesso della Sardegna ad un +inviato dell'imperatore, che la consegnò immediatamente alle truppe di +Vittorio Amedeo[320]. + + [319] _Ivi, 1715._ + + [320] _Muratori Ann. d'It. ad an. 1718. -- Lacretelle, Hist. du XVIII + siècle, t. I, l. II, p. 193, 208._ + +La Sardegna non dava al suo re che un vano titolo: ma l'acquisto del +Monferrato, dell'Alessandrino, della Lumellina aveva procurata al +Piemonte una tale consistenza che mai non aveva avuto prima del regno di +Vittorio Amedeo II. Questo principe, che può essere risguardato come il +fondatore della sua monarchia, consacrò gli ultimi dieci anni del suo +regno ad accrescere le fortificazioni delle sue città e le sue forze +militari, a formare valenti ingegneri, finalmente a ravvicinare i suoi +sudditi agli oltremontani per mezzo di un'educazione più proporzionata +ai progressi dei lumi in tutta l'Europa: fino all'età sua il Piemonte +non aveva quasi preso nessuna parte alla gloria letteraria dell'Italia: +rialzando il sentimento dell'onore nazionale ne' Piemontesi, Vittorio +Amedeo sviluppò tra di loro distinti ingegni; riparò nello stesso tempo +i disastri dell'agricoltura, del commercio e delle manifatture; +semplificò l'amministrazione della giustizia ne' tribunali; e si occupò +con pari attività che intelligenza a chiudere tutte le piaghe dello +stato. Dopo avere lungamente richiamati gli sguardi dell'Europa sulla +luminosa carriera ch'egli aveva percorsa, Vittorio Amedeo, giunto +all'età di 64 anni, fece, il 3 settembre del 1730, maravigliare tutti +coll'abdicazione della corona a favore di suo figlio Carlo Emmanuele +III, allora in età di trent'anni. Per altro i suoi sudditi, che avevano +più sofferto pella sua inquieta attività, e pel suo despotismo, che non +approfittato delle sue riforme, di cui non raccoglievano ancora i +frutti, non dissimularono la gioja che loro cagionava quest'avvenimento. +Vittorio Amedeo aveva fatto fondamento nella riconoscenza e nel rispetto +di suo figlio; ma le relazioni de' principi fra di loro non sono quelle +del sangue; la diffidenza ed il sospetto gli assediano, l'affetto non ha +veruna parte nella loro educazione, la riconoscenza viene soffocata nel +cuor loro dall'adulazione, e la voce della coscienza pervertita dai +consiglj de' cortigiani. Vittorio Amedeo II fu per ordine di suo figlio +arrestato la notte del 28 al 29 di settembre del 1731, colle più +ributtanti circostanze: nella sua prigionia ed in tempo dell'ultima sua +malattia, non potè ottenere colle più calde preghiere, che suo figlio +andasse a trovarlo; e finalmente morì il 31 ottobre del 1732 nel +castello di Moncalieri, ove era rinchiuso, distante tre miglia da +Torino[321]. + + [321] _Muratori Ann. d'It. ad ann. 1731. -- Will. Coxe Hist. de la + Maison d'Autriche, ch. LXXXIX, t. IV, p. 422. -- Lacretelle, Hist. du + XVIII siècle, t. II, l. VI, p. 114._ + +Carlo Emmanuele III non tralignò dai principi suoi predecessori, nè per +la sua abilità nelle cose della politica, della guerra e +dell'amministrazione, nè per l'instabilità delle sue alleanze, che, come +quelle dei suoi antenati, furono sempre vendute al migliore offerente. +Nella guerra dell'elezione del re di Polonia, egli sorprese gli +Austriaci, cui il suo primo ministro, il marchese d'Ormea, avea date in +iscritto le più formali assicurazioni ch'egli non si era alleato alla +casa di Borbone; in breve tempo conquistò tutto il Milanese, e ne fu +ricompensato nel trattato di pace colla cessione di Novara e di Tortona +coi loro territorj[322]. + + [322] _Hist. de la Diplomatie Franç., t. V, p. 80, sixième période, + l. III. -- Will. Coxe, Hist. de la Maison d'Autriche, ch. XC, t. IV, + p. 438. -- Lacretelle, Hist., t. II, p. 175._ + +Nella guerra della successione dell'Austria, il re di Sardegna offrì da +prima la sua alleanza alla casa di Borbone; ma la corte di Spagna, che +pretendeva di ricuperare il Milanese già da venticinque anni staccato da +quella monarchia, non esibì a Carlo Emmanuele per comperare la sua +alleanza che piccolissimi distretti di quel ducato, che probabilmente +avrebbe ancora rivendicati quando la vittoria avesse coronate le sue +armi. Allora il re di Sardegna fece un trattato provvisionale con Maria +Teresa per la difesa del Milanese, cui riservavasi però di potere +rinunciare, dandone avviso alla regina un mese prima. Questo trattato fu +soscritto il primo febbrajo del 1742[323], ed obbligò Carlo Emmanuele ad +entrare in guerra cogli Spagnuoli, i quali, sotto il comando +dell'infante di Spagna, don Filippo, invasero tutta la Savoja, mentre +che i Piemontesi uniti agli Austriaci sconfissero gli Spagnuoli nella +Lombardia oltrepadana. Ma non perciò il re di Sardegna interrompeva le +sue negoziazioni colla casa di Borbone, cui la sua alleanza avrebbe dato +in mano il Milanese; ma egli poneva a cotale alleanza un altissimo +prezzo. Diede a questi negoziati abbastanza pubblicità affinchè la corte +di Vienna, e più ancora il suo alleato Giorgio II, sentissero la +necessità di guadagnarlo al loro partito. Infatti, il 13 settembre del +1743, conchiusero con lui un trattato sottoscritto a Worms, col quale +gli si promettevano Piacenza, Vigevano e l'alto Novarese, e per confini +a Levante la Nura, il Ticino ed il lago Maggiore[324]. + + [323] _William Coxe, Hist. de la Maison d'Autriche, ch. CII, t. V, + p. 72._ + + [324] _Murat. Ann. ad an. 1742, 1743. -- Will. Coxe, Hist. de la + Maison d'Autriche, t. V, ch. CIV, p. 103._ + +Dopo quest'alleanza Carlo Emmanuele agì vigorosamente contro i Francesi +e contro gli Spagnuoli; ma mentre li combatteva, non lasciava di +negoziare per tornare al loro partito: v'ebbero perfino de' preliminari +sottoscritti a Torino, il 26 dicembre del 1745, tra la Francia e la +Sardegna, le di cui condizioni avrebbero consolidata la potenza della +casa di Savoja, ed assicurata l'indipendenza degli stati d'Italia. Si +aboliva perfino il nome del santo romano impero, cagione di tante +vessazioni pei pretesi stati feudali, e si escludevano i Francesi, gli +Spagnuoli ed i Tedeschi da ogni possedimento nella penisola. Ma la +diffidenza del re sardo, gl'indugj della corte di Spagna, e la rapida +discesa in Italia di un'armata della regina d'Ungheria fecero rompere +queste negoziazioni. Allora Carlo Emmanuele, unendosi di nuovo agli +Austriaci, si mantenne costante nella loro alleanza fino alla pace +d'Aquisgrana, che press'a poco gli accordò i vantaggi acquistati col +trattato di Worms, tranne Piacenza, cui dovette rinunciare[325]. + + [325] _Muratori Ann. d'It. ad ann. 1748. -- Hist. de la Diplom. + Franç., t. V, p. 402, sixième période, l. V. -- Will. Coxe, Hist. de + la Maison d'Autriche, t. V, ch. CVIII, p. 170._ + +L'ultima parte del regno di Carlo Emmanuele fino alla morte che lo +sorprese il 20 gennajo del 1773, ed il regno di Vittorio Amedeo III, che +gli successe, furono sempre pacifici; e perchè in un paese in cui non si +permette al popolo d'immischiarsi nelle cose del governo e della +politica, i tempi di pace non offrono allo storico verun avvenimento, +può risguardarsi la storia del Piemonte come affatto nulla in tutto +questo periodo. Il governo non avrebbe tollerato che se ne conservasse +qualche memoria, e veruno scrittore volle infatti esporsi a +dispiacergli, narrando ciò che la suprema autorità seppelliva in un +profondo segreto. + +Il ducato di Milano, che durante la guerra della successione di Spagna, +passò sotto il dominio di casa d'Austria, ebbe la sventura di essere +saccheggiato in ogni guerra da tutte le potenze belligeranti, e +smembrato in tutti i trattati di pace. La capitale perdette assai in +popolazione ed in ricchezze, quando molte delle sue migliori province +vennero sottratte al suo dominio e date al re di Sardegna. Le campagne +in tempo della guerra non soffrirono meno della capitale; ma la loro +prosperità venne più rapidamente repristinata, sia a cagione della +maravigliosa loro fertilità, sia perchè il governo austriaco fu assai +più giusto e più ragionevole che non quello degli Spagnuoli. In +particolare la casa di Lorena si fece conoscere superiore all'antica +casa d'Austria, e l'amministrazione del conte di Firmian (1759-1782) +lasciò una grata memoria. Era omai questa la sorte dell'Italia di +ricevere dall'estero i lumi ch'ella aveva sì lungamente sparsi in +addietro; e le province, governate da stranieri monarchi, approfittavano +dei progressi nelle scienze politiche, che i nazionali non avevano per +anco fatti. Giuseppe II intraprese con zelo e con buona fede, ma spesso +con troppo precipizio, le riforme oramai diventate necessarie. La +pubblica opinione era tuttavia così traviata dall'ignoranza dei diritti +del principato, che condannava quasi tutto ciò che questo sovrano faceva +pel vantaggio del paese. Non perciò i suoi sforzi riuscirono del tutto +vani; le lettere, i lumi ed alcune virtù pubbliche cominciarono a +rigermogliare in Lombardia, e fu questa la provincia che fece più d'ogni +altra sperare il risorgimento di una nazione italiana. + +In principio del secolo i Gonzaga perdettero il ducato di Mantova, che +da Giuseppe II venne assoggettato a quello di Milano, in compenso di ciò +che aveva perduto dalla banda del Piemonte. L'imprudente Ferdinando +Carlo Gonzaga si era lasciato vincere dal danaro sul principio della +guerra della successione di Spagna, ed aveva acconsentito a ricevere in +Mantova guarnigione francese, in conformità del trattato ch'egli +soscrisse a Venezia il 24 febbrajo del 1701[326]. Con ciò, non solo +richiamò la guerra ne' suoi stati, mentre egli nelle dissolutezze di +Venezia cercava di scordare le sventure de' suoi sudditi, ma inoltre +diede un pretesto all'imperatore di porlo al bando dell'impero. In +fatti, avendo i Francesi, in virtù della convenzione di Milano del 13 +maggio 1707, evacuata la Lombardia, Mantova e tutto il suo ducato +vennero occupati dagl'imperiali; fu dichiarato il duca colpevole di +fellonìa, ed i suoi feudi riuniti alla diretta dell'impero; poco dopo +Ferdinando Carlo morì in Padova il 5 di luglio del 1708 senza prole. +Rimaneva di questa famiglia un ramo cadetto, quello dei duchi di +Guastalla e di Sabbionetta, principi di Bozzolo, formato da Federico di +Gonzaga, illustre generale del sedicesimo secolo. Ma invano questi +richiamarono la successione d'uno stato che loro apparteneva per le +leggi dell'impero, e che rimase confiscato. Anche questa linea si spense +in Giuseppe Maria Gonzaga che morì il 15 d'agosto del 1746, e la pace di +Aquisgrana aggiunse i piccoli stati di lui a quelli di Parma e di +Piacenza[327]. + + [326] _Muratori Ann. d'Italia, 1701. -- Limiers, Hist. de Louis XIV, + l. XIII, p. 69. -- Le Vassor, Hist. de Louis XIII, t. VI, l. XXVI, p. + 98. -- Will. Coxe, Hist. de la Maison d'Autriche, ch. LXXV, t. IV, p. + 211._ + + [327] _Muratori Ann. d'Ital. ad ann. 1708. -- Ivi, 1746._ + +Ne' primi anni del diciottesimo secolo i ducati di Parma e di Piacenza +erano governati da Francesco Farnese, succeduto a Rannuccio II, suo +padre, l'undici dicembre del 1694. Fino dalla sua più fresca giovinezza +trovavasi oppresso da una straordinaria grassezza, diventata ereditaria +nella sua famiglia; inoltre balbettava, ed a questi esteriori difetti +rispondeva la debolezza del suo spirito, onde aveva contratto un estremo +timore di mostrarsi in pubblico, e tenevasi a tutti celato. Durante la +guerra della successione di Spagna, ricevette guarnigioni pontificie, +onde far rispettare la sua neutralità e quella della Chiesa di cui +riconoscevasi feudatario. A fronte di ciò i Tedeschi violarono più volte +il suo territorio. Non avendo avuti figliuoli da Dorotea di Neuburgo, +vedova di suo maggior fratello, ch'egli aveva sposata il 16 settembre +del 1714, maritò Elisabetta Farnese, figlia di suo fratello, a Filippo +V, re di Spagna. Sebbene le femmine non fossero chiamate all'eredità de' +feudi della Chiesa, fu però Elisabetta che trasmise alla casa di Borbone +quelle pretese sui ducati di Parma e di Piacenza, che fecero dare quei +ducati al secondo de' di lei figli[328]. + + [328] _Muratori Ann. d'Italia, 1714._ + +Francesco Farnese mai non aveva voluto dare a suo fratello Antonio una +sufficiente entrata per potersi ammogliare; altronde Antonio non aveva +che un anno meno del duca, ed aveva la stessa mostruosa corpulenza, lo +che faceva risguardare come di già spenta la casa Farnese, quando nel +1720 il trattato della quadruplice alleanza impose leggi alla Spagna, +per terminare la guerra eccitata dal cardinale Alberoni. L'eredità di +Parma e quella della Toscana furono assegnate ad un figlio di Elisabetta +Farnese e di Filippo V, che non fosse re di Spagna; i ducati di Parma e +di Piacenza vennero dichiarati feudi imperiali, malgrado le rimostranze +di Clemente XI, e fu convenuto che per la guarenzia di questa eventuale +successione sarebbero, durante la vita degli ultimi principi Farnesi, +occupati da guarnigioni svizzere. Questi accomodamenti furono inoltre +raffermati dal trattato fatto il 30 aprile del 1725 tra l'Austria e la +Spagna[329]. + + [329] _Muratori Ann. d'Italia, 1720-1725. -- Galluzzi Ist. di Tosc., + l. IX, c. III, p. 345, t. VII._ + +L'infante don Carlo, cui erano destinati questi principati italiani, non +recossi nella penisola che dopo la morte del duca di Parma, Francesco, +accaduta il 26 di febbrajo del 1727. Suo fratello, don Antonio, allora +in età di quarantotto anni, si affrettò di cercarsi una consorte per +conservare ancora, se era possibile, la casa Farnese; ed in febbrajo del +1728 sposò Enrichetta d'Este, terza figlia del duca di Modena. Il papa +Benedetto XIII e l'imperatore Carlo VI gli prescrissero nello stesso +tempo di ricevere dalla Chiesa e dall'impero l'investitura dei suoi +ducati; ma, temendo di compromettersi con sovrani tanto di lui più +potenti, e per non dare la preferenza a veruno di loro, egli ricusò +l'uno e l'altro. In tali circostanze la Francia, l'Inghilterra e la +Spagna convennero, in forza di un trattato sottoscritto in Siviglia il 9 +novembre del 1729, che sei mila Spagnuoli verrebbero destinati a formare +le guarnigioni di Livorno, Porto Ferrajo, Parma e Piacenza, onde +guarentire la successione a don Carlo. Tale sostituzione delle truppe +spagnuole alle svizzere spiacque all'imperatore, il quale rifiutò di +accettare il trattato di Siviglia, e fece passare trenta mila uomini in +Lombardia, per opporsi all'introduzione delle guarnigioni +spagnuole[330]. + + [330] _Muratori Ann. d'Italia ad an. 1729. -- Hist. de la Diplom. + franç., sixième période, l. III. -- Galluzzi Storia del gran ducato, + l. IX, c. VI., t. VIII, p. 66._ + +I duchi di Parma e di Toscana, che vedevano, mentre ancora erano vivi, e +malgrado loro, altri liberamente disporre della propria eredità, non +temevano meno le truppe estere, che, occupando i loro stati, vorrebbero +dar loro la legge, di quello che temessero la guerra che l'imperatore +mostravasi apparecchiato ad intraprendere per tenerle lontane. Il loro +regno si andò consumando in tristi negoziazioni, le quali tutte avevano +per oggetto l'epoca della loro morte, creduta assai vicina, sebbene +fossero ambidue pieni di vita e non ancora usciti dalla virilità. Però +le truppe spagnuole non erano per anco sbarcate in Italia, quando +Antonio, ultimo duca della casa Farnese, morì il giorno 20 gennajo del +1731. Ne' pochi anni del suo regno costui risguardò le finanze de' suoi +stati come un'entrata vitalizia; sagrificò le generazioni che dovevano +seguirlo a' suoi piaceri del momento, non limitando in verun modo le sue +prodigalità, sia che si trattasse di appagare i suoi gusti, o di +guadagnare la riconoscenza degli adulatori e dei favoriti che lo +circondavano[331]. + + [331] _Muratori Ann. d'Italia ad an. 1731. -- Galluzzi Ist. della + Toscana, l. IX, c. VII, t. VIII, p. 116. -- Will. Coxe, Hist. de la + Maison d'Autriche, ch. LXXXVIII, t. IV, p. 410._ + +La duchessa Enrichetta, vedova dell'ultimo duca di Parma, credevasi +incinta, e non riconobbe d'essersi ingannata che in settembre dello +stesso anno, nella quale epoca lasciò Parma per tornare a Modena. Tale +incertezza diede tempo alle altre potenze di convenire intorno alle +rispettive pretese. Nel giorno 23 di gennajo del 1731, il generale +imperiale aveva preso possesso di Parma e di Piacenza, veramente per +conto dell'infante di Spagna, ma con truppe tedesche: un commissario +pontificio, che in allora si trovava a Parma, protestò solennemente il +giorno 24 contro un tale atto di possesso, contrario al supremo dominio +della Chiesa. Una nuova convenzione, sottoscritta il 22 luglio del 1731, +tra l'imperatore, il re di Sardegna e l'Inghilterra, riconfermò le +convenzioni della quadruplice alleanza. L'infante don Carlo non arrivò a +Livorno che il 27 di dicembre seguìto dalle truppe spagnuole, che +dovevano per lui occupare i suoi nuovi stati. Dopo essersi trattenuto +parecchj mesi in Toscana presso il gran duca Giovan Gastone de' Medici, +che in certo qual modo veniva obbligato ad adottarlo ed a riconoscerlo +quale suo presuntivo erede, don Carlo entrò trionfalmente in Parma il 9 +di settembre del 1732[332]. + + [332] _Muratori Ann. d'Italia ad ann. 1731, 1732. -- Galluzzi Stor. + di Toscana, l. IX, c. VII, t. VIII, p. 115._ + +L'imperatore Carlo VI aveva dato per tutori a don Carlo la di lui ava +materna, la duchessa Dorotea, vedova di Odoardo, poi di Francesco +Farnese, ed il gran duca di Toscana; ma nel susseguente anno la casa di +Borbone, avendo attaccata quella d'Austria, don Carlo, che il 20 di +gennajo del 1733 era giunto a diciassette anni, dichiarossi egli stesso +maggiore, ed in pari tempo prese il comando dell'esercito spagnuolo in +Italia. Siccome dal canto suo il duca di Savoja, Carlo Emmanuele III, si +era posto alla testa delle truppe francesi, ed avea fatta rapidamente la +conquista del Milanese, così don Carlo, che più non era in Lombardia +necessario, in principio di gennajo del 1734 prese colle truppe +spagnuole la strada di Napoli, onde tentare la conquista di quel regno. +Sperando allora di cambiare i due piccoli ducati di Parma e di Piacenza +con una vasta monarchia, e più non supponendo di entrare nell'eredità a +lui destinata da tanti anni, don Carlo spogliò i palazzi Farnesi de' +loro più ricchi effetti, per portarli seco. Il duca di Montemar, che +dirigeva le sue operazioni, il 27 di maggio sconfisse presso Bitonto la +piccola armata imperiale, la sola che avesse osato di resistergli, +perciocchè fin dal 9 aprile la capitale aveva aperte le sue porte agli +Spagnuoli: e prima che terminasse la campagna, i due regni di Napoli e +di Sicilia furono totalmente assoggettati a don Carlo[333]. + + [333] _Murat. Ann. d'Italia ad ann. 1734. -- Galluzzi Storia di + Toscana, l. IX, c. IX, t. VIII, p. 179. -- Coxe, Hist. de la Maison + d'Autriche, ch. XC, t. IV, p. 447._ + +Sebbene questo principe, allorchè partiva da Parma, avesse mostrato di +rinunciare a quella sovranità, la facile conquista del regno di Napoli +risvegliarono la sua ambizione e quella di suo padre. Si lusingarono di +ricuperare tutto ciò che la pace d'Utrecht aveva tolto in Italia alla +corona di Spagna; e nel 1735 il duca di Montemar si rimise in cammino +alla volta della Lombardia per intraprendervi nuove conquiste. Ma il +cardinale di Fleurì era omai stanco di servire all'ambizione spagnuola; +il 3 di ottobre fece sottoscrivere in Vienna i preliminarj della pace +coll'imperatore; ed ordinò al duca di Noailles di non dare più ajuto al +generale spagnuolo; onde il duca di Montemar, stretto improvvisamente +dai Tedeschi, si vide forzato a ritirarsi precipitosamente a traverso +alla Toscana alla volta del regno di Napoli[334]. + + [334] _Muratori Ann. d'Italia ad ann. 1734. -- Galluzzi, Storia della + Toscana, l. IX, c. IX, p. 198. -- Will. Coxe, Hist. de la Maison + d'Autriche, ch. XCI, p. 465._ + +In aprile del susseguente anno le guarnigioni spagnuole, che occupavano +Parma e Piacenza, evacuarono quelle due città, seco trasportando le +biblioteche e la galleria dei Farnesi, tutti i quadri, tutti i mobili e +tutti gli effetti preziosi de' palazzi saccheggiati; di modo che al +dolore di perdere la propria indipendenza i popoli aggiunsero quello di +vedersi spogliati di tutti gli ornamenti delle loro città. Allora i +ministri spagnuoli, a nome di don Carlo, dichiararono i sudditi di Parma +e di Piacenza sciolti dal loro giuramento di fedeltà, e subito partirono +senza consegnare quegli stati agli Austriaci: ma non si furono appena +ritirati che il principe di Lobkowitz ne prese il possesso, il giorno 3 +di maggio del 1736, a nome dell'imperatore[335]. + + [335] _Muratori Ann. d'Italia ad ann. 1736. -- Galluzzi Stor., l. IX, + c. X._ + +Parma e Piacenza non rimasero lungamente unite al ducato di Milano, +perciocchè cinque anni dopo tale cessione, si estinse la casa d'Austria; +ed il re di Spagna vantando diritti sull'eredità di Carlo VI, il duca di +Montemar sbarcò il giorno 9 dicembre del 1741 ad Orbitello con un +esercito spagnuolo destinato a fare in Italia nuovi acquisti. La regina +di Spagna, Elisabetta Farnese, aveva un altro figlio, chiamato don +Filippo, nato il cinque di marzo del 1720. Quest'ambiziosa principessa, +che continuamente lagnavasi di avere perduta l'eredità della propria +famiglia, risolse di formare a suo figlio uno stato in Italia. Lo pose +alla testa di un'armata spagnuola adunata nel 1742 ai confini della +Provenza, la quale, sebbene occupasse subito la Savoja, non potè che +dopo lungo tempo penetrare in Italia. Il re di Napoli era stato +costretto dall'ammiraglio Matheus a dichiararsi neutrale il 19 agosto +del 1742, onde non vedere bombardata la sua capitale. Il duca di Modena, +che aveva abbracciato il partito francese, era stato cacciato dai suoi +stati: ed i ducati di Parma e di Piacenza erano caduti in mano dei +Tedeschi; onde soltanto in settembre del 1745 l'infante don Filippo potè +entrare negli stati che pretendeva di sua ragione[336]. + + [336] _Muratori Ann. d'Italia, 1741 e seg. -- Coxe, ch. CVI, t. V, p. + 137._ + +Appena cominciava don Filippo ad avere in Lombardia la fortuna propizia, +che la corte di Spagna pensò a formargli uno stato, non più delle sole +città di Parma e di Piacenza, ma di tutto il Milanese. Era entrato in +Milano il 16 di dicembre del 1745, quando la pace parziale fatta dal re +di Prussia con Maria Teresa permise a questa sovrana di portare la +maggior parte delle sue forze in Italia; allora don Filippo fu costretto +ad abbandonare Milano il 19 di marzo, e tutti i Francesi e gli Spagnuoli +furono scacciati dalla Lombardia prima che terminasse la campagna del +1746[337]. + + [337] _Muratori Ann. d'Italia ad ann. 1746. -- Oeuvres posthum. de + Frédéric II Hist. de mon temps, ch. X-XIV, t. II, p. 77. -- Coxe, + Hist. de la Maison d'Autriche, ch. CVII, t. V, p. 153._ + +Nella stessa campagna aveva don Filippo perduto il suo principale +appoggio in Filippo V, suo padre, morto il 9 di luglio del 1746. +Ferdinando VI, figlio di Filippo V, del primo letto, succedutogli alla +corona di Spagna, non prendeva un troppo vivo interesse allo +stabilimento de' figliuoli di sua matrigna. Perciò la corte di Spagna fu +contenta di ottenere, col trattato di Aquisgrana, i due ducati di Parma +e di Piacenza, che tornarono a ricuperare l'indipendenza il 18 ottobre +del 1748, ed ebbero qualche ingrandimento coll'unione fattavi del +piccolo ducato di Guastalla[338]. + + [338] _Muratori Ann. d'Italia ad ann. 1748. -- Hist. de la Diplom. + Franç. sixième période, l. V, t. V, p. 417. -- Coxe, Hist. de la + Maison d'Autriche, ch. CVIII, t. V, p. 177._ + +La guerra della successione d'Austria aveva in certo qual modo +interessata tutta l'Europa alla trasmissione dell'eredità dei Farnesi ad +un ramo dei Borboni. Ma dopo quest'avvenimento gli stati di Parma e di +Piacenza ricaddero nell'oscurità sotto il regno dell'infante don +Filippo, che morì il 18 luglio del 1765, e sotto quello di suo figlio e +successore don Ferdinando. Per altro il gusto di don Filippo per le +lettere e per la filosofia, la protezione da lui accordata agli +scrittori francesi, la scelta fatta per educare suo figlio dell'abate di +Condillac, furono cagione che s'introducessero in Lombardia nuove idee, +con un certo sentimento di libertà civile e religiosa, che dal governo +spagnuolo era stato per lo innanzi severamente proscritto. Le città di +Parma e di Piacenza, che nei precedenti secoli avevano avuta così +piccola parte alla gloria letteraria dell'Italia, parvero animate da +nuova vita, e vi fiorirono molti uomini illustri. + +Nella prima metà del diciottesimo secolo i ducati di Modena e di Reggio +non furono meno sventurati di quelli di Parma e di Piacenza. Rinaldo +d'Este, che regnava in Modena fino dal 1694, abbracciò il partito +imperiale nella guerra della successione di Spagna. Perciò tutti i suoi +stati furono invasi dai Francesi, ed egli medesimo fu costretto a +ripararsi in Bologna fino al 1707, in cui la Lombardia venne evacuata +dalle armate dei Borboni. La pace d'Utrecht gli ratificò il possedimento +di tutto ciò che aveva prima della guerra, e vi aggiunse nel 1718 il +piccolo ducato della Mirandola, comperato dall'imperatore, che lo aveva +confiscato a pregiudizio di Francesco Pico, ultimo principe di questa +famiglia. Rinaldo, conservandosi fedele allo stesso partito, fu per la +seconda volta costretto a ripararsi in Bologna nella guerra del 1734, +mentre che i suoi stati vennero occupati dai Francesi e dagli Spagnuoli. +Finalmente rientrò nella sua capitale il 24 di maggio del 1736, ove morì +diciassette mesi dopo, il 26 di ottobre del 1737, in età di ottantadue +anni[339]. + + [339] _Murat. Ann. d'Italia ad an. 1737._ + +Il duca Rinaldo, che era stato cardinale, che non aveva deposto l'abito +ecclesiastico che in età di quarant'anni, e ch'era giunto ormai ad +avanzata vecchiaja in tempo dell'ultima guerra in cui erasi trovato suo +malgrado avviluppato, non prendeva veruna parte nelle operazioni +militari. Suo figlio Francesco III, che gli successe, era stato +militarmente educato, ed aveva gusto per le cose della guerra. Prima di +salire sul paterno trono aveva fatta una campagna contro i Turchi; +ricercò l'alleanza della casa di Borbone nella guerra della successione +dell'Austria, e fu nominato generalissimo delle armate francesi e +spagnuole, che in Italia militavano contro Maria Teresa. Egli diede con +ciò motivo agli Austriaci di invadere i suoi stati, di guastarli e +d'opprimerli colle contribuzioni, mentre ch'egli conduceva il suo +esercito nello stato pontificio, ove si mantenne lungamente; indi venne +nella riviera di Genova, in Provenza ed in Savoja, dov'ebbe comune +fortuna coll'infante don Filippo. Fu rimesso finalmente ne' suoi stati +nel 1748 dal trattato di Aquisgrana; ma li trovò ruinati dalle truppe +austriache e piemontesi, che gli avevano occupati più anni, ed egli +aggiunse ancora alla loro miseria col peso di nuove imposte e col +cattivo sistema delle sue finanze. Morì di ottantadue anni il 23 +febbrajo del 1780. La fama dei due più eruditi italiani, Muratori e +Tiraboschi, suoi sudditi e suoi pensionati, sparse qualche gloria sul +suo regno. + +Era ne' destini dei ducati di Modena e di Reggio di essere governati da +vecchi principi. Ercole III, figliuolo di Francesco III, era ammogliato +da circa quarant'anni quando successe a suo padre. Aveva sposata in +settembre del 1741 Maria Teresa Cibo, unica figlia ed erede di Alderano +Cibo, ultimo duca di Massa e di Carrara, ed aveva per tal modo fatto +entrare nella sua famiglia un quarto ducato, oltre quelli di Modena, di +Reggio e della Mirandola[340]. Il ducato di Massa e Carrara era uno de' +molti piccoli feudi imperiali posseduti dai marchesi Malaspina tra la +Liguria, la Lombardia e la Toscana. Due secoli e mezzo prima era +passato, per mezzo di una femmina, sotto il titolo di marchesato, a +Franceschetto Cibo, figlio d'Innocenzo VIII; era stato eretto in ducato +nel 1664; e di nuovo passò per una donna alla casa d'Este[341]. +Diventato duca in età avanzata, Ercole III fu accusato, ancora più de' +suoi due predecessori, di avarizia, vizio che spesso si rimprovera alla +vecchiaja. Egli accumulò un tesoro, che invece di servire alla sua +difesa nell'istante del bisogno, accrebbe il suo pericolo, eccitando la +cupidigia dei suoi nemici. Il 14 ottobre del 1771 maritò l'unica sua +figlia coll'arciduca Ferdinando d'Austria; e questa principessa è +rimasta l'unica rappresentante de' principi d'Este, in addietro sovrani +di Ferrara, Modena e Reggio; dei Malaspina e dei Cibo, signori di Massa +e di Carrara; dei Pichi, sovrani della Mirandola, e dei Pii, sovrani di +Carpi e di Correggio; perciocchè tutte le case sovrane d'Italia +sembravano percosse dallo stesso destino, e la stessa casa d'Este era +pure vicina a spegnersi, allorchè perdette i suoi stati nelle guerre +della rivoluzione. + + [340] Ercole d'Este non possedette mai il ducato di Massa. Dopo la + morte della consorte, che viveva separata dal marito in Reggio, + questo ducato passò in dominio dell'unica sua figlia Maria Beatrice, + moglie dell'arciduca Ferdinando d'Austria, che lo possiede anche al + presente. _N. d. T._ + + [341] _Muratori Ann. d'Italia ad ann. 1741. -- Viani Storia e monete + di Massa, c. XIV, p. 59._ + +Si erano vedute spegnersi in Napoli le case dei Durazzo, d'Angiò e +d'Arragona; a Milano quelle de' Visconti e degli Sforza; quella de' +Paleologhi nel Monferrato; dei Montefeltro e della Rovere in Urbino; dei +Gonzaga a Mantova, Guastalla e Sabionetta; dei Farnesi in Parma e +Piacenza; e l'Italia vide pure spegnersi nel diciottesimo secolo, prima +delle case Cibo e d'Este, la casa dei Medici, che, erede di una gloria +acquistata da rimotissimi antenati, era illustre a motivo dei grandi +cittadini di Firenze da lei prodotti, non per i suoi gran duchi. + +Cosimo III regnava in Firenze fin dal 1670, ed anche salendo sul trono +la sua vita era amareggiata dalle sue contese con Margarita d'Orleans, +sua sposa, cui era diventato insoffribile a cagione de' suoi sospetti e +della sua domestica tirannide: ma egli dall'altro canto non aveva avuto +a soffrir meno pelle stravaganze di questa principessa francese, e pel +disprezzo ch'essa gli mostrava. Egli stesso, disgraziato nel suo +interno, pareva che non potesse interessarsi in un matrimonio senza +renderlo altresì disgraziato ed infecondo. Il suo maggior figliuolo, +Ferdinando, che morì prima di lui, il 30 di ottobre del 1713, sebbene di +già in età di cinquant'anni non aveva avuto prole da Violante Beatrice +di Baviera sposata nel 1688: e sua figlia, Anna Maria Luigia, che nel +1691 aveva sposato Giovanni Guglielmo, elettore palatino, fu pure +infeconda. Il suo secondo figliuolo, Giovan Gastone non ebbe pure figli +dalla principessa di Sassonia Lavemburg, sposata nel 1697[342]; onde per +non vedere spenta la sua famiglia entro pochi anni, Cosimo III persuase, +all'ultimo, nel 1709, suo fratello Francesco Maria, di già in età di +cinquant'anni, a deporre la sacra porpora, ed a sposare Eleonora di +Gonzaga, figlia del duca di Guastalla; ma nè questo matrimonio fu più +fecondo degli altri. Ferdinando e Francesco Maria morirono prima di +Cosimo III; Giovan Gastone, separato dalla moglie, e pieno d'infermità, +non poteva più nutrire speranze di prole; e Cosimo vedeva con amaro +dolore le principali potenze dell'Europa disporre, mentre ancor viveva +egli e suo figlio, della sua eredità. Riclamò invano a favore dei +diritti della repubblica fiorentina, di cui i suoi antenati non erano +stati che semplici rappresentanti, ed alla quale doveva perciò ritornare +la sovranità dopo estinta la linea dei Medici[343]. Tentò pure di farne +passare l'eredità alla figliuola, quella che più amava di tutti i suoi +figli; volle almeno decidere egli stesso tra i pretendenti alla corona +di Toscana; ma i diplomatici europei, non valutando più i suoi diritti +che quelli del suo popolo, non degnaronsi pure di ascoltarlo nel +disporre de' suoi stati. Finalmente egli morì il 31 d'ottobre del 1723 +dopo avere sofferte le più amare mortificazioni, ed avere avuti tanti +dispiaceri quanti erano stati i mali che aveva fatti soffrire al suo +popolo[344]. + + [342] _Galluzzi Stor. di Toscana, l. VIII, c. IV, p. 101, t. VII; + Ivi, c. V, p. 125; Ivi, l. IX, c. I, p. 305._ + + [343] _Galluzzi Storia del gran ducato, l. VIII, c. IX ad an. 1710, + t. VII._ + + [344] _Galluzzi Stor. del gran ducato, l. IX, c. IV, p. 22, t. + VIII._ + +Giovan Gastone, che successe a Cosimo III, era stato lo scopo delle +persecuzioni degl'ipocriti che infestavano la corte di suo padre; egli +non aveva mai trovato nel suo palazzo, che noja, suggezione e tristezza. +Tosto che si vide liberato dall'oppressione in cui aveva vissuto fino ai +cinquantadue anni, cercò col circondarsi di buffoni e di persone non ad +altro intese che a tenerlo allegro, di dimenticare come meglio poteva, e +le sue infermità che lo ritenevano frequentemente a letto, e la +divisione della sua eredità, di cui facevasi tanto rumore in Europa. +Giovan Gastone era un buon uomo, ma non sapeva leggere nell'avvenire; +non pensava alla miseria de' suoi sudditi, che mai non vedeva, e non +poneva limiti alle sue prodigalità, affinchè tutti coloro che lo +avvicinavano si ritirassero con volto soddisfatto. Le finanze furono +dilapidate, l'amministrazione cadde tra le mani de' serventi, e di gente +affatto spregievole. Finalmente egli morì di sessantasei anni, il 9 di +luglio del 1737, lasciando a' suoi successori il troppo difficile +incarico di rimediare ai mali della Toscana[345]. + + [345] _Galluzzi Stor. di Tosc., l. IX, c. X, p. 210._ + +Francesco, duca di Lorena, sposo di Maria Teresa, cui era stata data la +Toscana, venne, in gennajo del 1738, a visitare i suoi nuovi stati; ma +vi si trattenne poco tempo. Il principe di Craon, Marco di Beauvau, suo +mentore, era stato destinato a ricevere il giuramento dai nuovi sudditi +di Francesco, e governò la Toscana coll'autorità di un vicerè. Fu +ajutato nella sua amministrazione dal conte di Richecourt, il più +illustre ministro del nuovo gran duca, che nel 1745 ottenne il titolo +d'imperatore. Occuparonsi l'uno e l'altro della riforma delle leggi +della Toscana, del miglioramento delle finanze, e della più regolare ed +imparziale amministrazione della giustizia. + +La vedova dell'elettore palatino, sorella di Giovan Gastone, ch'era +tornata alla corte di suo padre nel 1717, e che aveva sopra di lui +esercitata grandissima influenza, sopravvisse anche al fratello che non +l'amava, e che non era da lei amato. Questa principessa, il 31 ottobre +del 1737, si lasciò persuadere a rinunciare alla casa di Lorena tutta +l'eredità mobile ed immobile della casa de' Medici, contro una pensione +vitalizia di quaranta mila scudi fiorentini. Il gran duca Francesco le +accordò il titolo di reggente, le diede delle guardie al palazzo e tutte +le apparenze d'una corte. Ella morì finalmente in Firenze il 18 di +febbrajo del 1743 in età di settantasei anni, ma in lei non si spense +affatto la casa de' Medici; se ne conservò tuttavia un ramo, discendente +da uno degli antenati di Cosimo, il padre della patria; ma perchè non +era stato contemplato dal decreto di Carlo V, non si trattò giammai di +chiamarlo alla successione della corona ducale[346]. + + [346] _Galluzzi Stor. del gran ducato, l. IX, c. X ed ultimo, p. + 250._ + +L'imperatore Francesco I, che in Toscana portava il nome di Francesco +II, morì a Vienna il 18 di agosto del 1765. Mentre che il suo primo +figliuolo, Giuseppe II, gli succedeva negli stati dell'Austria, il +secondo, Pietro Leopoldo, allora in età di diciotto anni, fu dichiarato +gran duca di Toscana, e venne a prendere possesso del suo principato +l'undici di settembre del 1765. Veruno stato d'Italia non ebbe mai più +grandi obblighi al suo sovrano, quanto la Toscana a Pietro Leopoldo. +Questi, continuamente occupato a riformare tutti gli abusi introdottisi +nel lungo spazio di oltre dugent'anni di una difettosa amministrazione, +semplificò le leggi civili, addolcì le criminali, diede la libertà al +commercio, disseccò intere provincie, dividendone la proprietà fra +industri coltivatori, che caricò di una leggiere contribuzione: ed in +tal modo raddoppiò i prodotti dell'agricoltura, e rendette ai suoi +sudditi quell'attività e quell'industria che avevano da tanto tempo +perdute. Tentò altresì di correggere la corruzione de' costumi, e di +comprimere gli eccessi della superstizione; ma non devesi dissimulare +che talvolta stancheggiò i suoi sudditi con una troppo inquisitoriale +vigilanza, e che scontrò una violenta opposizione alle sue riforme +ecclesiastiche per parte del concilio provinciale che adunò il 23 aprile +del 1787. I pregiudizj del clero ed i vizj del popolo si collegarono +contro un principe forse troppo attivo nel suo desiderio di fare il +bene; e quando la morte di Giuseppe II chiamò Leopoldo a cedere il gran +ducato al secondo de' suoi figliuoli, per prendere la corona imperiale, +il popolo toscano non mostrossi abbastanza riconoscente verso un +principe così grande. + +I due regni di Napoli e di Sicilia, ai quali la guerra dell'elezione di +Polonia aveva nel 1738 restituito un monarca indipendente, ebbero motivo +di lodarsi delle opinioni e dell'energia che loro recava una straniera +nazione. I popoli lungamente corrotti dal dispotismo cadono finalmente +in un letargico sonno, dal quale più non si possono risvegliare colle +sole loro forze, se non si arrecano loro nuove idee da straniere +contrade, se non si pongono loro avanti agli occhi nuovi esempi, e se +una mescolanza di diversi elementi non risveglia nel loro seno un +vivificante fermento. Tre figliuoli di Filippo V, Ferdinando VI in +Ispagna, Carlo VII a Napoli e Filippo a Parma, risvegliarono, +introducendovi una corte francese, libri, instituzioni e pensare +francesi, l'attività da gran tempo sopita dei popoli meridionali ch'essi +governavano in Ispagna ed in Italia. Parve che i figli di Filippo V +nulla ritenessero della timida superstizione del padre, nè degli +artificiosi intrighi della madre. Mostrarono nella loro amministrazione +il desiderio del bene, indipendenza di spirito, ed anche idee liberali. + +Don Carlo, che si fece chiamare Carlo VII di Napoli, Carlo V di Sicilia, +e che all'ultimo fu Carlo III di Spagna, giovò molto ai due primi regni +negli undici anni che li governò dopo la pace d'Aquisgrana. Pure il suo +lavoro era appena cominciato, e sarebbe stato d'uopo che fosse stato +lungo tempo continuato dietro i medesimi principj, per produrre una +durevole riforma in un paese in cui doveva mutarsi ogni cosa. Carlo +poteva appena lusingarsi che il suo successore fosse a portata di tener +dietro alle sue viste: sommamente desolante era lo stato in cui egli +vedeva la sua famiglia, la quale pareva tocca nelle facoltà +intellettuali da un vizio ereditario. Filippo V, suo padre, aveva +passata gran parte della sua vita in una sospettosa malinconia, che gli +rendeva odiosa la compagnia degli uomini, e che in un privato avrebbe +avuto il nome di follia[347]. Ferdinando, suo fratello, signoreggiato da +sua moglie, principessa portoghese, dopo la di lei morte, accaduta il 27 +agosto del 1758, erasi ridotto in uno stato ancora più deplorabile, +alternando furiosi accessi di frenesia con alcuni istanti di cupa +disperazione, cui davasi il nome di lucidi intervalli. Questo delirio +durò quasi un anno, dopo il quale Ferdinando morì il 10 agosto del 1759; +e perchè non lasciava figliuoli, Carlo passò dal trono di Napoli a +quello di Spagna. Il suo maggiore figliuolo, Filippo Antonio, allora di +dodici anni, era a tale stato d'imbecillità ridotto, che fu necessario +privarlo della corona; ed in vece di lui Carlo fece riconoscere per +principe delle Asturie il secondo, in età di undici anni, che fu poi +Carlo IV di Spagna; e dichiarò il terzo, che aveva 9 anni, re delle due +Sicilie, ed è Ferdinando IV, attualmente regnante. Durante la sua +minorità, ed anche molto tempo dopo il suo termine legale, Carlo III +mantenne una decisiva influenza sui consiglj delle due Sicilie[348]. + + [347] _Saint Simon, Mém. secrets de la Régence, liv. IV, ch. I, t. + VII, Oeuvres, p. 178._ + + [348] _Hist. de la Diplom. Franç., 7 période, l. II, t. VI, p. 270._ + +In verun secolo ebbe la Chiesa romana sulla cattedra di san Pietro +uomini più distinti per moralità, per rettitudine di spirito, talvolta +per talenti amministrativi ed anche per liberali opinioni. Con tutto ciò +questi papi, degni di tanto rispetto e di tanta stima, non hanno potuto +fare argine allo spaventoso e sempre più rapido decadimento dello stato +della Chiesa, nè porgere rimedio ai vizj di un governo fondato sul +principio di affidare tutti i rami dell'amministrazione a coloro che ben +conoscono la teologia e poco gli affari. + +Clemente XI (Gian Francesco Albani), che regnò dal 24 novembre 1700, +fino al 9 di marzo del 1721, fu, quasi suo malgrado, l'autore delle +persecuzioni dirette in Francia contro i Giansenisti. La famosa +costituzione _Unigenitus_, a lui estorta dall'intrigo, compromise la sua +autorità, e fu il grand'affare politico del suo regno. La guerra della +successione di Spagna trattavasi ai confini de' suoi stati; e mentre che +dalla sua debolezza egli veniva forzato a riconoscere quello dei due +emuli di cui aveva più ragione di temere, ambidue gli rimproveravano ciò +che accordava all'altro, ed il castigo cadeva sopra i suoi sudditi[349]. + + [349] _Muratori ad an. 1713. -- Bolla Unigenitus, an. 1721._ + +Il cardinale Michel Angelo Conti, che fu creato papa il 28 di maggio del +1721, sotto il nome d'Innocenzo XIII, non ebbe un regno abbastanza lungo +per lasciare una circostanziata memoria della sua amministrazione, non +essendo quasi altro di lui noto che l'obbligo impostogli di nominare +cardinale l'abate Dubois, e la riabilitazione del cardinale Alberoni, +contro al quale il suo predecessore aveva fatta cominciare una legale +processura[350]. + + [350] _Muratori ad an. 1721._ + +Innocenzo XIII morì il 7 di marzo del 1724; ed il cardinale Vincenzo +Maria Orsini, che gli fu dato per successore, il 29 di maggio del 1724, +prese il nome di Benedetto XIII. Di già sommamente indebolito dalla sua +troppo avanzata età, egli non fece nulla di conforme alle sue pie e +pacifiche intenzioni; la privata sua condotta fu costantemente piena di +dolcezza, di umiltà, di carità; volle sinceramente mettere un termine +alle persecuzioni del giansenismo, ma le sue bolle produssero un affatto +contrario effetto. La sua amministrazione fu in Roma macchiata dalle +concussioni e dalla avarizia del cardinale Coscia di Benevento, cui +aveva accordata una cieca confidenza; e ne risultò una mancanza di circa +cento venti mila scudi romani nelle entrate della camera apostolica, la +quale fu forza coprire con nuovi prestiti, accrescendo in tal modo la +massa di già enorme de' precedenti debiti. Benedetto XIII morì il 21 +febbrajo del 1730, e nello stesso istante scoppiò in Roma una +sollevazione. Il popolo voleva colle proprie mani vendicarsi del +cardinale Coscia e di tutti i ministri subalterni da lui chiamati da +Benevento, accusati d'avere venduta la giustizia, gl'impieghi e le +grazie ecclesiastiche. Le grida del pubblico costrinsero il successore +di Benedetto XIII a fare il processo del cardinale Coscia ed a chiuderlo +in castel sant'Angelo[351]. + + [351] _Muratori ad an. 1722, 1729, 1730._ + +Successore di Benedetto XIII fu Lorenzo Corsini, fiorentino; che fu +eletto il 12 luglio del 1730, e che prese il nome di Clemente XII. +Aveva, quando fu eletto, settantott'anni, e visse altri dieci anni; +perciocchè tale è la malvagia sorte degli stati romani, che il supremo +potere si trovi sempre affidato ad un uomo che deve imparare l'arte +difficilissima del sovrano, in quell'età in cui converrebbe piuttosto +ritirarsi da tutti gli affari. Clemente XII trovavasi in difficilissime +circostanze: verun monarca, nemmeno dei paesi che parevano tuttavia +oppressi dal giogo della superstizione, più non conservava verso la +santa sede quello spirito di sommissione, di cui si erano fatti un +dovere i loro predecessori. La corte di Portogallo era entrata colla +corte di Roma in tali contese di etichetta, che prendevano un serio +carattere; quella di Torino aveva aggiunti al dominio della corona molti +feudi ecclesiastici; quella di Francia faceva bloccare la contea di +Avignone per contestazioni di contrabbando; e le corti di Vienna e di +Madrid disponevano dei ducati di Parma e di Piacenza, come se fossero +stati feudi dell'impero, mentre che da circa dugent'anni erano +riconosciuti per feudi della Chiesa. Sebbene Clemente XII di leggieri si +potesse avvedere del cambiamento dello spirito del secolo, non sapeva +risolversi a rinunciare ad alcuni dei diritti esercitati dai suoi +predecessori, e tutto il suo regno si passò in penose dispute[352]. + + [352] _Muratori ad an. 1733._ + +Dopo i preliminari di pace, sottoscritti in sul finire del 1735, tra la +Francia e l'Austria, senza che avesse voluto soscriverli anche la +Spagna, il conte di Kevenhuller strinse l'armata spagnuola del duca di +Montemar, che andava ritirandosi verso il regno di Napoli. Il generale +austriaco entrò nelle tre legazioni con trenta mila austriaci, lasciando +che vivessero a discrezione presso gli sventurati abitanti del +Bolognese, del Ferrarese e della Romagna; mentre che gli Spagnuoli ed i +Napolitani non risparmiavano Velletri e la stessa Roma; di modo che lo +stato della Chiesa, senz'avere violata la neutralità, sperimentò sotto +Clemente XII quasi tutti i disastri della guerra[353]. + + [353] _Muratori ad an. 1735._ + +Nell'ultimo anno del papato di Clemente XII il cardinale Alberoni, +nominato suo legato in Romagna, tentò di unire alla santa sede la +piccola repubblica di san Marino, troppo debole e troppo povera per +tentare prima di tale epoca l'ambizione di chicchefosse. Il governo di +quella terra aveva degenerato in oligarchia, e l'Alberoni aveva preteso +che i malcontenti, che formavano il grosso della popolazione, +desiderassero di assoggettarsi al dominio della santa sede; bastarono al +cardinale dugento soldati, ajutati dai birri della Romagna, per +impadronirsi verso la metà di ottobre del 1739 di tutto lo stato di san +Marino. Ma furono portate al papa le rimostranze degli abitanti; e il +papa ebbe l'integrità di riconoscere, che aveva con soverchio precipizio +dato l'assenso al suo legato: ordinò che gli abitanti di san Marino +fossero invitati ad emettere liberamente il loro voto, e quando li vide +unanimamente domandare la loro indipendenza, li fece riporre in libertà. +Questo pontefice sopravvisse pochi giorni a così onorevole azione; da +lungo tempo era forzato a starsi in letto, ed aveva perduta la vista +quando morì il 6 febbrajo del 1740[354]. + + [354] _Muratori ad an, 1739. -- Melchior Delfico Stor. di San Marino, + c. VIII, p. 222._ + +Clemente XII ebbe per successore Benedetto XIV, già Prospero Lambertini, +il più virtuoso, il più dotto, il più amabile dei Romani pontefici. Era +nato il 13 marzo del 1675, e fu eletto il 17 agosto del 1740. Benedetto +XIV seppe il primo rinunciare dignitosamente alle pretese della corte +romana, uniformandosi allo spirito del secolo, senza scuotere +violentemente la propria Chiesa; assopì le controversie giansenistiche; +ottenne il rispetto e la considerazione de' principi e dei popoli +protestanti, e dei filosofi di tutte le nazioni e di tutte le +sette[355]; ma i sovrani cattolici violarono crudelmente la neutralità +da lui professata, e distrussero la tranquillità de' suoi stati: egli +aveva ultimate nel primo anno del suo regno tutte le controversie +eccitate da' suoi predecessori colle corti di Spagna, di Portogallo, +delle due Sicilie e di Sardegna; quando nello stesso anno la guerra per +la successione dell'Austria accrebbe le difficoltà ed i pericoli dello +stato della Chiesa. Il duca di Montemar, generale spagnuolo, fu il primo +a violare la neutralità del papa, entrando in febbrajo del 1742 nel +territorio di san Pietro coll'armata sbarcata ad Orbitello, e che andava +ad unirsi in Romagna a quella del duca di Castro-Pignano, generale dei +Napolitani. La loro presenza attirò negli stati della Chiesa l'esercito +austriaco e piemontese, che si avanzava per venire a battaglia; dopo +tale epoca, e finchè durò questa guerra, lo stato della Chiesa fu +continuamente attraversato, e spesso guastato dalle due armate. La +battaglia di Velletri, dell'undici agosto del 1744, tra il principe di +Lobkowitz, il re di Napoli ed il duca di Modena, fu assai più fatale a +quest'infelice città che all'una od all'altra armata, che pure vi +sparsero molto sangue[356]. Dopo la pace di Aquisgrana, Benedetto XIV +ottenne qualche indennizzazione pei mali sofferti da' suoi sudditi; ma +troppo mancava perchè fosse bastante compenso ai sofferti danni. La +saviezza e l'economia del papa riuscirono loro assai più vantaggiose, +perciocchè colmarono il vuoto delle finanze, minorarono il debito, e +cominciarono a ristabilire il commercio e l'agricoltura. La morte che lo +rapì il 3 maggio del 1758, non gli permise di fare tutto il bene che +desiderava. + + [355] _Lacretelle, Hist. de France au dix-huitième siècle, t. III, + l. X, p. 205._ + + [356] _Muratori ad an. 1744. -- Coxe, Hist. de la Maison d'Autriche, + t. V, ch. CV, p. 119._ Intorno a questa guerra merita di essere + letta la Storia di Castruccio Buonamici: _De rebus prope Velitram + gestis_, forse dall'autore non veduta. _N. d. T._ + +Carlo Rezzonico, veneziano, successe il 6 di luglio del 1758 a Benedetto +XIV, e prese il nome di Clemente XIII. Mostrò dal canto suo molto zelo +per la riforma de' costumi, per la difesa della fede e per la correzione +del clero; ma non aveva di lunga mano nè l'ingegno, nè l'accorgimento, +nè la moderazione, nè la fermezza del suo predecessore. Fu strascinato +in passi contraddittorj e talora imprudenti, per provvedere alla +carestia che tribolò i suoi stati dal 1764 al 1766; volle sostenere le +vecchie pretese della santa sede sul ducato di Parma, e per tale motivo +si disgustò nel 1768 colla casa di Borbone; sicchè la Francia occupò +Avignone, Napoli e Benevento, e la Spagna minacciò di trattenere le +entrate della Chiesa. La soppressione dell'ordine dei Gesuiti, +caldamente chiesta dalle medesime corti, gettò il Rezzonico in più gravi +imbarazzi: colse l'istante in cui la loro società era stata proscritta +in Portogallo ed in Francia, per raffermare tutti i loro privilegj colla +bolla _Apostolicam_ e per fare il più magnifico panegirico de' loro +servigj e de' loro talenti. La malintelligenza tra il papa e quelle +corti andava vestendo il più inquietante carattere, allorchè Clemente +XIII morì quasi improvvisamente nella notte del 3 di febbrajo del 1769. + +Fu dato per successore al Rezzonico un degno emulo del Lambertini nella +persona di Lorenzo Ganganelli, che prese il nome di Clemente XIV. Egli +seppe calmare con una costante saggezza, con un profondo segreto, con +un'estrema moderazione tutte le contese eccitate dal suo predecessore: +ricuperò Avignone e Benevento; soppresse nel giovedì santo la lettura +della bolla _in Coena Domini_, che aveva risvegliate le lagnanze della +Spagna; fece lentamente ed imparzialmente esaminare le accuse portate +contro i Gesuiti; ed il 21 di luglio del 1773 pubblicò finalmente il +breve che aboliva il loro ordine. Lasciò un nobile monumento del suo +amore per le arti nella fondazione del museo del Campidoglio, che fu +chiamato Pio-Clementino, perchè si aggiunse al suo nome quello del suo +successore. Morì il 22 di settembre del 1774 in conseguenza di una assai +lunga malattia, che l'odio, che in allora si portava ai Gesuiti, fece +attribuire a lento veleno da loro apparecchiato. + +Pio VI, che gli successe il quindici di febbrajo del 1775, a sè non +richiamò l'attenzione dell'Europa, prima dei tempi della rivoluzione, +che pel suo viaggio fatto in Germania nel 1782, ad oggetto d'impedire le +troppo precipitose riforme di Giuseppe II[357]. L'esterna influenza dei +papi aveva infinitamente declinato, onde Pio VI volse le sue cure +all'interna amministrazione de' suoi stati. Verun paese era tanto a +dietro nelle cognizioni di economia politica. Le campagne di Roma, in +altre età così ricche e così popolate, erano trasmutate in un vasto +deserto. I pastori della Maremma ed i contadini della Sabina e +dell'Abbruzzo, più accostumati ai ladronecci che all'agricoltura, +erravano sempre armati, conducendo le loro mandre a cavallo, e colla +lancia alla mano, quali selvagge popolazioni in seno dell'Italia. Pio VI +si adoperò con molto zelo a ristaurare l'agricoltura, ma senza conoscere +i veri principj dell'amministrazione; onde con molto dispendio e molto +lavoro, altro quasi non fece che accrescere il male. Egli fece eseguire +magnifiche opere a traverso alle paludi pontine per diseccarle; ma in +appresso accordò a suo nipote, il duca Braschi, il terreno ricuperato, +di cui formò una sola proprietà indivisibile, sebbene fosse tanto vasto +da potersi piuttosto risguardare come una provincia che come un podere. +Così grave fallo fece mancare in quella terra i capitali, la popolazione +e l'industria; e le paludi pontine, a malgrado de' tesori versati da Pio +VI, si rimasero come prima insalubri e deserte. Lo stesso duca Braschi +ottenne pure varj monopolj sul commercio de' grani, che ruinarono sempre +più l'agricoltura, ed accrebbero la miseria dei poveri. Ogni nuovo +pontificato giova a fare maggiormente conoscere l'imprudenza di +accordare negli ultimi suoi giorni la sovranità ad un uomo, che ha +sempre fatto professione di rinunciare al mondo. + + [357] _Will. Coxe, Hist. de la Maison d'Autriche, t. V, ch. CXXIV, + p. 447._ + +Le repubbliche d'Italia continuarono in questo secolo a tenersi in una +profonda oscurità ed immobilità, quasi avessero temuto, che, richiamando +sopra di loro gli sguardi delle altre potenze, il solo nome di libertà, +loro caro per antiche memorie piuttosto che per presenti godimenti, non +le rendesse sospette ai re, e che mentre si andavano sempre facendo +nuove divisioni di stati, non si prendesse a risguardarle come beni +vacanti di cui, per non avere esse padroni, si poteva liberamente +disporre. Venezia ricusò d'immischiarsi nella guerra della successione +di Spagna: armò le sue città e le sue fortezze, ed accrebbe le truppe di +linea per farsi rispettare dai suoi vicini: non perciò ottenne di +sottrarsi a tutte le vessazioni delle potenze belligeranti; ma nè +violazioni del territorio, nè veruna ingiustizia, la spinse ad uscire +dall'adottata neutralità. + +Nell'attenersi a questo sistema la repubblica di Venezia mostrava se non +altro vigore ed antiveggenza, mentre non vedevasi che corruzione, +negligenza e peculato ne' suoi possedimenti d'oltremare. I sudditi greci +della repubblica erano in modo travagliati dalle ingiustizie de' +governatori veneziani e dai monopolj dei mercanti, che preferivano il +giogo dei Turchi. Il danaro erogato dal tesoro pubblico pel mantenimento +delle fortezze, delle guarnigioni, e per gli approviggionamenti delle +munizioni, era dai comandanti delle piazze e da quelli delle truppe +estorto a privato loro profitto, sicchè il regno della Morea, che la +repubblica possedeva nel cuore dell'impero ottomano, veniva lasciato +senza verun mezzo di difesa. Achmet III ebbe avviso di questa +inconcepibile negligenza, ignorata dal senato veneto; apparecchiò un +formidabile armamento di terra e di mare, e rompendo, senz'esserne +provocato, la tregua di Carlowitz, passò l'istmo di Corinto il 20 giugno +del 1714, ed in un mese occupò tutta la Morea[358]. Le varie fortezze +che nella precedente guerra erano state conquistate con dispendio di +tanto tempo, di tanti tesori, di tanto sangue, fecero pochissima o niuna +resistenza. Nel susseguente anno i Turchi attaccarono altresì Corfù; ed +in Venezia omai disperavasi di potere contro di loro difendere +quell'isola e quella città, quando essi medesimi si ritirarono +spontaneamente dietro la notizia avuta della sconfitta della loro armata +presso Petervaradino. Vero è che la flotta veneziana sostenne l'antica +sua riputazione nelle battaglie che diede ai Turchi con indeciso +vantaggio in maggio ed in luglio del 1717. La tregua per ventiquattro +anni, conchiusa in Passarowitz il 27 giugno del 1718 colla mediazione +dell'Inghilterra e dell'Olanda[359], consumò il sagrificio della Morea, +e fissò definitivamente i confini dei Veneziani coi Turchi. Dopo +quest'epoca la repubblica trovò la maniera di sottrarsi interamente alla +storia, e di non lasciare veruna memoria della propria esistenza[360]. + + [358] _Laugier, Hist. de Venise, t. XII, l. XLVII, p. 283._ + + [359] _Laugier, Hist. de Venise, t. XII, l. XLVII, p. 330._ + + [360] La storia di Laugier termina col 1750, l. XLVIII, t. 12, ediz. + del 1768. -- La storia civile di Vittore Sandi comprende in tre + volumi in 4.º gli avvenimenti del 1700 al 1767, ma si dura fatica a + leggerla. + +La repubblica di Lucca ebbe ancora più piccola parte negli avvenimenti +del secolo. Nella prima metà del mentovato secolo fu più volte ruinata +dal passaggio delle truppe, e senz'essere in guerra ne sostenne i mali. +Quando tutte le parti deposero le armi nel 1748, essa ricuperò +l'integrità de' suoi confini; ma mentre andava crescendo la popolazione +delle sue campagne e forse oltre misura, e che la divisione delle +proprietà in troppo piccoli poderi, dopo avere portata l'industria +rurale alla più alta perfezione, riduceva i contadini a valutare +pochissimo il loro lavoro ed a vivere in una troppo costante +ristrettezza, la città perdeva le sue manifatture, il suo commercio, la +sua industria. I cittadini, troppo ravvicinati al piccolo corpo della +nobiltà, trovavansi altresì troppo umiliati dalla loro esclusione da +tutti gli impieghi, e più non conservando verun affetto per la loro +patria, avevano perduto con questo sentimento quell'attività e +quell'energia di cui avrebbero avuto bisogno per battere una privata +carriera e sollevarsi alla fortuna. + +La repubblica di Genova, caduta parimenti sotto il giogo +d'un'oligarchia, rendutasi odiosa al rimanente del popolo, non pareva +fatta per figurare davvantaggio in questo secolo. Nel 1713 i Genovesi +acquistarono dall'imperatore pel prezzo di un milione e dugento mila +scudi il marchesato di Finale, feudo in addietro posseduto dalla casa di +Carretto. Ma essi trattavano con tanta ingiustizia e durezza i loro +sudditi, che questi nuovi vassalli passarono con estrema ripugnanza +sotto il loro dominio. Con altrettanta ingiustizia che fallace politica +avevano essi lungo tempo oppressa la Corsica; onde quest'isola, più +estesa e più fertile che tutto il rimanente del loro territorio, erasi +conservata quasi barbara tra le loro mani, mentre che sotto una buona +amministrazione avrebbe potuto infinitamente accrescere le ricchezze e +la potenza del loro stato. Le vessazioni de' Genovesi fecero, nel 1730, +scoppiare in Corsica una ribellione, che la repubblica volle invano +comprimere colle armi, coi supplicj e talvolta ancora con atti di +perfidia. Fu questo un tarlo che consumò le sue finanze e le sue forze +per più della metà del secolo. Fino dal 1737 i Genovesi avevano invocato +l'ajuto della Francia per soggiogare i Corsi ribelli. Impegnaronsi per +tal modo in una lunga serie di trattati di sussidj con quella corona, +con che accrebbero sempre più i loro debiti, senza fare verun +avanzamento verso la conquista di quest'isola, i di cui abitanti +mostravano tutti le stesso orrore pel loro giogo. Finalmente il 15 di +maggio del 1768 risolsero di sottoscrivere col signore di Choiseul un +ultimo trattato, col quale cedevano al re di Francia l'isola di Corsica +in pagamento di tutte le somme che questi loro aveva sovvenute per +sottometterla[361]. + + [361] _Hist. de la Diplom. Franç. 7.e période, l. V, t. VII, p. 21. + -- Lacretelle, Hist. du XIII.e siècle, t. IV, l. XII, p. 167._ + +Ma in mezzo alla sua debolezza ed al suo decadimento, si vide la +repubblica di Genova inaspettatamente risplendere, quando nel 1746 +cacciò dal suo seno gli Austriaci di già padroni delle sue porte, e +ricuperò la sua libertà con un atto di disperato eroismo. Nella guerra +contro Maria Teresa per la successione dell'Austria, i Genovesi avevano +unite le loro forze a quelle dei Borboni per impedire al re Sardo di +occupare il marchesato di Finale, sul quale esso re pretendeva avere +delle ragioni. Essi avevano divisi i vantaggi della campagna del 1745; +ma i rovesci di quella del 1746 li lasciarono esposti soli alla vendetta +de' loro nemici. Dopo la rotta avuta dagli alleati sotto Piacenza il 16 +di giugno, l'infante don Filippo, il duca di Modena, il marchese de Las +Minas, generale spagnuolo ed il generale francese, maresciallo di +Maillebois, si ritirarono tutti dalle pianure della Lombardia sopra +Genova, e di là per la riviera di Ponente continuarono a ritirarsi in +Provenza. Gli Austriaci, inseguendoli, arrivarono per la valle della +Polsevera sotto Genova, e si accamparono a san Pier d'Arena, mentre che +una flotta inglese, che si fece vedere nello stesso tempo nel golfo, +minacciava la città dalla banda del mare. Le mura di Genova erano +provvedute di formidabile artiglieria e difese da una buona guarnigione; +ma il senato, che conosceva il giusto malcontento del popolo, non ardiva +invitarlo a prendere le armi; ed essendosi perduto di coraggio al primo +pericolo, il giorno 4 di settembre offrì di trattare, ed il 6 fece una +convenzione col marchese Botta Adorno, generale austriaco, in forza +della quale gli furono date in mano le porte della Lanterna e di san +Tomaso[362]. + + [362] _Muratori ad an. 1746. -- Coxe, Hist. ch. CVII, p. 155. -- + Lacretelle, Hist. du XVIII.e siècle, l. VIII, t. II, p. 359._ + +Tosto che gli Austriaci si videro padroni della città, fecero conoscere +le nuove condizioni ch'essi arbitrariamente aggiugnevano alla pace. +Tutte le truppe della repubblica dovevano essere prigioniere di guerra, +tutte le armi e munizioni venire consegnate agli Austriaci, e tutti i +disertori essere restituiti; per ultimo doveva essere pagata una +contribuzione di 9 milioni di fiorini dell'impero in tre termini, +l'ultimo de' quali non oltrepassava i 15 giorni. Il tesoro della banca +di san Giorgio, l'argenteria delle Chiese, quella de' particolari, ogni +cosa si requisì dal senato per soddisfare a così esorbitanti domande; ma +l'assoluta impossibilità di trovare tutto il richiesto danaro, malgrado +le continue minacce di esecuzione militare, di saccheggio e d'incendio, +persuase finalmente il generale austriaco ad accordare qualche respiro. +Non pertanto il senato non ardiva pur di pensare a far resistenza; ma +dalla più infima classe del popolo partì la scintilla elettrica che +riaccese la fiaccola della libertà[363]. + + [363] _Muratori ad an. 1746. -- Vett. Sandi Stor. Ven., t. II, l. IV, + p. 153. -- Lacretelle, Hist. de France pendant le XVIII.e siècle, t. + II, l. VIII, p. 364._ + +Il giorno 5 dicembre del 1746 gli Austriaci conducevano per le strade di +Genova uno de' molti mortaj ch'essi avevano tratti dall'arsenale della +repubblica, per servirsene nella spedizione che meditavano di fare in +Provenza. La volta di un sotterraneo, che stava sotto la strada, ruppe +sotto il peso; il mortajo rimase imbarazzato tra le ruine, e gli +Austriaci col bastone in mano vollero forzare il popolo di Genova a +trarnelo con corde. La pazienza di questo coraggioso popolo era stata +spinta all'estremo: un giovane prese un sasso e lo scagliò contro i +soldati; fu questo il segno d'una generale esplosione. Da ogni banda la +plebe assalì a sassate gli Austriaci, che furono bentosto presi da +panico terrore. Tutti i loro distaccamenti si trovavano isolati in +auguste e tortuose strade, che formavano come un laberinto da cui non +sapevano uscire. Smarrendosi ad ogni passo, più non sapevano nè dare, nè +ricevere ajuto. Intanto i sassi grandinavano sopra di loro dai tetti e +dalle finestre, e gli schiacciavano nelle strade, senza ch'essi +sapessero contro chi vendicarsi; perciocchè le massiccie mura de' +palazzi, ne' quali non entra pressochè niuna materia combustibile, +presentavano loro altrettante fortezze, che avrebbero richiesti regolari +assedj. I generali, partecipi del terrore de' soldati, lasciaronsi +respingere fino fuori della città, ed offrirono poi di venire a +patti[364]. + + [364] _Muratori ad an. 1746. -- Coxe, Hist., ch. CVII, p. 156. -- + Oeuvres post. du roi de Prusse, Hist. de la guerre de sept ans, ch. + II, t. III, p. 34._ + +Il doge, il senato e tutto l'ordine della nobiltà, non avevano per anco +presa veruna parte nell'insurrezione; per lo contrario cercavano di +acquietare una sollevazione, di cui temevano di essere essi soli le +vittime. Ma tosto che gli Austriaci furono fuori di città, gl'insorgenti +s'impadronirono degli arsenali, e vi trovarono armi e munizioni; onde +guarnirono le mura di artiglierie in modo da signoreggiare il campo +austriaco, e si presentarono in così terribile aspetto, che il marchese +Botta, che aveva perduti in città i suoi magazzini, il 10 di dicembre si +avviò per la Bocchetta alla volta della Lombardia. Non fu che dopo +passato questo primo pericolo che il senato e la nobiltà si unirono ai +valorosi insorgenti; allora si affrettarono di chiedere ajuti alla +Francia ed alla Spagna; ed infatti il duca di Boufflers loro condusse +circa quattro mila uomini il 30 aprile del 1747, e ragguardevoli somme +furono pure loro spedite dalla Francia. Il duca di Richelieu successe in +appresso al duca di Boufflers; e le due leghe, fralle quali era divisa +l'Europa, cominciarono a battersi ad armi eguali nella riviera di Genova +fino al susseguente anno, nel quale la repubblica venne compresa nel +trattato di pace di Aquisgrana, e ricuperò i suoi antichi confini in +tutta la loro integrità[365]. + + [365] _Muratori ad an. 1747, p. 413. -- Lacretelle, l. VIII, p. 366._ + +La sollevazione di Genova è il solo avvenimento del diciottesimo secolo +che appartenga realmente alla nazione italiana. È il solo che ci mostri +il popolo penetrato del suo antico onore, sensibile ai ricevuti +oltraggi, e determinato alla difesa de' suoi diritti; il solo in cui +un'azione pericolosa sia la conseguenza di un generoso sentimento e non +del calcolo. La salvezza di Genova non si dovette nè alla costanza de' +suoi nobili, nè alla saviezza del suo governo, nè alla fedeltà degli +alleati, ma all'intrepido coraggio ed al patriottismo disinteressato di +una classe d'uomini pei quali nulla ha fatto la società, e ch'è tanto +più sensibile alla gloria nazionale in quanto che non può aspirare a +veruna gloria personale. + +Ma gli altri avvenimenti che abbiamo toccati in questo secolo non +possono meritare il nome di storia italiana. L'intera nazione era +esclusa da tutte le risoluzioni politiche e da tutte le azioni. Divisa +fra stranieri sovrani che possedevano province nel di lei seno, e tra +sovrani, figli di stranieri, che si erano stabiliti nei suoi paesi; +indifferente alle contese dei Borboni di Parma, dei Borboni di Napoli e +di Sicilia e dei Borboni padroni della Corsica; degli Austriaci di +Milano e di Mantova, e dei Lorenesi di Toscana, ella non trovavasi +presente alle loro battaglie che per soffrire; ubbidiva ai padroni senza +riconoscerli per suoi capi naturali; non era legata all'autorità +monarchica da veruna illusione, nè da ereditario affetto, nè da +entusiasmo. Si assoggettava, perchè era più prudente cosa il cedere che +non il resistere, e perchè in un ordine politico che abbia spenti tutti +gli affetti, la sola prudenza conserva il diritto di farsi ascoltare; +poco pensava ai suoi generali interessi, perchè non vi ravvisava che +cose tristi ed umilianti; prendeva piccolissima parte agli avvenimenti +di cui era il teatro; ed in tutta la storia italiana del secolo trovasi +a stento un nome italiano. In quel modo che le risoluzioni prendevansi +ne' gabinetti degli stranieri, erano ancora dagli stranieri eseguite sul +campo di battaglia. Gli storici che le riferiscono, in mezzo ai riguardi +che loro inspirava il timore dei potenti, non lasciano travedere che il +sentimento di una vaga curiosità. E veramente non si può sentire nè +entusiasmo, nè parzialità, quando non si ha patria; e l'Italiano, nel +mentre che le sue campagne andavano ad essere allagate di sangue, non +sapeva cui dovesse desiderare la vittoria, se non cercava che il bene +del suo paese. + +La potenza dell'uomo risiede nelle forze morali, e non nelle fisiche. +Dallo spirito e non dal corpo vengono i mezzi di resistenza e di +conquista; perciocchè trovansi nello spirito la volontà, il coraggio, +l'ubbidienza, la pazienza, la rassegnazione al sagrificio. Lo stesso +despotismo non può far a meno di certe forze morali; ma egli le teme e +non le impiega che con economia; mentre per lo contrario la libertà le +adopera tutte. Per mantenere il primo, conviene che l'uomo sia meno uomo +che si possa: per consolidare la seconda, conviene trovare nell'uomo +tutto quanto può dare l'umana natura. Il despota crederà lungo tempo di +avere accresciute le forze della nazione concentrandole tutte in sè, +perchè avendo così soppresse tutte le resistenze può impiegare tutto il +rimanente vigore nell'esecuzione delle sole sue volontà; ma quando verrà +chiamato a misurarsi con un popolo, le di cui forze morali tutte siansi +sviluppate, conoscerà bentosto la propria impotenza. L'Italia, in sul +declinare del diciottesimo secolo, aveva ancora soldati, ricchezze, una +numerosa popolazione, una fiorente agricoltura, commercio e manifatture +che presentavano tuttavia grandi mezzi, uomini versati nelle scienze, +altri naturalmente atti ad acquistarle in breve tempo; ma le mancavano +il sentimento e la vita, e quando scoppiò la rivoluzione francese, non +fuvvi alcuno in Europa che non vedesse che l'Italia non aveva nè la +volontà, nè la forza di difendere la sua indipendenza, e che una nazione +che più non aveva patria, non poteva resistere nè per garantire sè +stessa, nè per la sicurezza de' suoi vicini. + + + + +CAPITOLO CXXVI. + + _Intorno alla libertà degl'Italiani nei tempi delle loro + repubbliche._ + + +Basta paragonare l'Italia quale era nel quindicesimo secolo, all'Italia +quale diventò del diciottesimo, per accertarsi che gl'Italiani avevano +in quello spazio di tempo perduto il più prezioso dei beni sociali. Non +era altrimenti una teoria vana e fatta soltanto per lusingare +l'immaginazione quella libertà per la quale essi combatterono con tanta +costanza, che non si videro tolta senza immenso rincrescimento e +cordoglio, e che tentarono più volte di ricuperare a rischio anche di +esporre la loro patria alle più violenti convulsioni. Palpabili erano +gli effetti di questa libertà, ed hanno coperta la terra di tali +monumenti che conservansi ancora nella presente età; aveva questa svolti +nell'intera massa della nazione l'ingegno, il gusto, l'industria e tutti +i godimenti di una somma prosperità; il popolo che la conservò +lungamente, era composto d'individui ad un tempo più felici e più +illuminati; desso erasi egualmente avvicinato ai due fini che si +propongono i più saggi filosofi e l'uomo volgare; cioè, aveva fatto +molto cammino verso la perfezione e la felicità. + +Fra tutti gli oggetti che trattengono i nostri sguardi nell'Italia, non +ve n'ha un solo il quale non contribuisca a provare ed i sorprendenti +progressi fatti dagl'Italiani in tutte le arti della civilizzazione +prima del quindicesimo secolo, ed il loro decadimento dopo quest'epoca. +Veruna nazione eresse più magnifici templi nelle città, ne' villaggi e +perfino ne' deserti. Si giugne dall'estremità dell'Europa per ammirarli; +ma quando si confrontano col povero gregge che ora si aduna sotto la +loro volta per esercitarvi un culto, ognuno è forzato di chiedersi dove +si troverebbero adesso le necessarie ricchezze per fabbricarli? + +Di dieci in dieci miglia trovansi nelle pianure della Lombardia, o ne' +colli della Toscana e della Romagna, e perfino nelle adesso deserte +campagne del patrimonio di san Pietro, delle città pomposamente +fabbricate, nelle quali molti palagi mezzo rovinati ci dicono che da +secoli più non furono ristaurati: tutto ciò che è durevole conserva il +carattere dell'opulenza e dell'antica eleganza, e tutto ciò che è +passaggiero è perito senza venire più rifatto. Rimangono i portici, le +colonne, gli architravi; ma i legni marciscono, rotti sono i cristalli, +e levati i piombi dai tetti. Da Novara fino a Terracina, ci dimandiamo +tristamente, in ogni città, dove sia la popolazione che poteva avere +bisogno di tante case, dove il commercio che poteva riempire tanti +magazzini, dove le ricche famiglie che potevano alloggiare in tanti +palazzi, dove finalmente il lusso dei vivi che deve prendere il luogo di +quello degli estinti, de' quali rimangono ovunque i monumenti. + +Molta parte delle terre viene anche adesso coltivata nella più industre +come nella più dispendiosa maniera; senza mai esaurire il terreno, +l'agricoltura vuole ogni anno nuovi frutti, e gli ottiene più abbondanti +che in qualunque altra contrada. Un giudizioso avvicendamento di ricolte +apparecchia e purga i campi prima di coglierne i succhi nutritivi per le +piante cereali, e sempre li va migliorando senza mai lasciarli riposare. +Ma questo avvicendamento di raccolti fu inventato e sostituito +all'antico sistema dai contadini italiani che in allora erano una razza +di uomini intelligente ed osservatrice, mentre che in tutto il rimanente +dell'Europa i contadini di quell'epoca erano abbrutiti dalla schiavitù +ed incapaci di scoprire i vizj delle antiche consuetudini, e di +correggerle. + +L'intera Lombardia è tagliata da canali che, suddividendosi +all'infinito, tutta la ricuoprono a guisa di una rete; essi +distribuiscono sui campi le acque apportatrici della fertilità, e sono +disposti a riceverle di nuovo, dando loro un pronto scolo, quando +quest'acque cessano di essere salutari. Una ragguardevole parte della +Toscana è divisa in regolari terrapieni, che trattengono la terra sul +fianco delle colline sempre battute da burrascose piogge, dando così il +modo di coprire di castagneti, di viti, di ulivi, di ficaje, ripidi +declivi che, lasciati quali naturalmente sono, non presenterebbero che +nudi sassi. Ma in quel tempo in cui gl'Italiani destinavano a rendere +fertili le loro campagne un capitale, che poteva bastare per l'acquisto +di una superficie assai più vasta, le altre nazioni ad altro ancora non +pensavano che a spogliare la terra di tutto ciò che poteva produrre; ed +i Francesi cercavano perfino di rendere ignominioso l'impiego del +capitale destinato alla coltura delle terre, coll'assoggettarlo +all'umiliante imposta della taglia. + +Finalmente, sia che si osservi tutta intera l'Italia, o si esamini la +natura del suolo, o le opere dell'uomo, o l'uomo medesimo, sempre si +crede essere nel paese degli estinti, vedendo nello stesso tempo la +debolezza dell'attuale generazione, e la possanza di quelle che la +precedettero. Non sono certo gli uomini che si vedono, che avrebbero +potuto fare le cose che ci stanno sotto gli occhi; furono fatte +nell'epoca di una vita che sentiamo essere terminata; perciocchè +nell'istante in cui questa nazione perdette ciò ch'ella chiamava la sua +libertà, perdette nel medesimo tempo tutta la sua creatrice potenza. + +Pure quando ci chiediamo in che mai consistesse una cotale libertà, che +produsse così grandi cose e che lasciò di sè così amaro desiderio, non +troviamo veruna soddisfaciente risposta nè tra le nozioni che ne avevano +que' medesimi che la possedettero, nè nelle leggi che la sostenevano, nè +nelle costumanze ch'ebbero da lei origine. Rimaniamo soprattutto +convinti esservi un errore capitale nella lingua; che ciò che noi +diciamo libertà, non è ciò che dagl'Italiani era così chiamato; e che +l'intero scopo dell'ordine sociale si presentava loro sotto un punto di +vista affatto diverso da quello che noi lo vediamo. + +Forse abbastanza non riflettiamo che le nuove teorie intorno alla +libertà sono di moderna invenzione; che i nostri filosofi, cercando di +sapere in che consista, sonosi proposto uno scopo affatto diverso da +quello cui miravano gli antichi; che la libertà de' Greci o de' Romani, +degli Svizzeri o de' Tedeschi, come pure quella degl'Italiani, non era +altrimenti la libertà degl'Inglesi; che per ultimo fino al +diciassettesimo secolo la libertà del cittadino fu sempre risguardata +come una partecipazione alla sovranità del suo paese; e che non è che +l'esempio della costituzione britannica, che c'insegnò a considerare la +libertà come una protezione del riposo, della felicità e della domestica +indipendenza. Ciò che noi desideriamo prima di tutto, non risguardavasi +dai nostri antenati che come un vantaggio accessorio e di second'ordine; +e ciò che vollero i nostri antenati, non viene da noi risguardato che +quale mezzo più o meno imperfetto di ottenere o di conservare quanto +desideriamo noi medesimi. Però l'uno e l'altro scopo dell'associazione +politica viene egualmente indicato col nome di libertà. Quando si volle +distinguerli, e che si chiamò libertà civile quella facoltà affatto +passiva, quella guarenzia contro l'abuso del potere, in qualunque mano +si trovi, cui aspirano i moderni, e che si riservò il nome di libertà +politica alla facoltà attiva, alla partecipazione di tutti al potere +esercitato sopra di tutti, all'associazione dell'uomo libero alla +sovranità, non si è bastantemente schivata la confusione; perchè i +vocaboli che si adoprano non contrastano abbastanza l'uno coll'altro. +Ambidue, tranne la sola diversità della loro origine greca e latina, +significano egualmente, _che è propria al cittadino_; ma non dovrebbe +dirsi cittadino se non quello che gode della libertà attiva, ed è +partecipe della sovranità; mentre che, senza essere cittadino, ogni uomo +ha diritto egualmente alla libertà passiva, ossia alla protezione contro +ogni abuso del potere. + +Per una specie d'istinto gl'Italiani si erano attaccati alla libertà +politica; ma non erano pervenuti a definirla con precisione. Questa era +agli occhi loro una prerogativa esclusiva del governo repubblicano; e +con tal nome indicavano soltanto il governo dei più, per distinguerlo da +quello di un solo. Quest'ultimo, _il principato assoluto_, sembrava loro +sempre incompatibile colla libertà; il primo, _governo dei più_, pareva +loro che sempre meritasse il nome di governo libero, sia che questa +sovranità appartenesse a tutti i cittadini, come a Firenze, sia ad una +sola classe, come a Venezia; e ciò senza avere riguardo all'esercizio di +un'arbitraria autorità dei magistrati sopra i sudditi, che, dietro i +presenti nostri principj, potrebbero farci considerare l'uno e l'altro +come tirannico. + +Non conoscendo gl'Italiani che la libertà politica, e non essendosi +eglino formata una precisa idea della libertà civile, non dobbiamo +maravigliarci che accordassero il nome di governo libero a quello che +non poneva verun confine all'estensione dei poteri esercitati a nome +della nazione. I cittadini, esposti a qualsivoglia arbitraria misura, +non perciò si riputavano meno liberi, poichè l'atto arbitrario che ad +alcuno recava danno era l'opera di un magistrato, che ognuno poteva +risguardare quale suo mandatario. Ma al primo aspetto sembra contrario +ai medesimi principj da loro adottati, il chiamare libero quel governo +in cui veniva esercitata un'illimitata autorità da una sola classe della +nazione, senza che gli altri potessero aver parte in quella sovranità di +cui si erano impadroniti pochi cittadini. Ben può concepirsi come +Firenze loro sembrasse libera anche quando il gonfaloniere, i priori, i +podestà delegati dal popolo, facevano il più violento uso del momentaneo +potere deposto nelle loro mani; ma non vediamo in che mai consistesse la +libertà di Venezia, dove dal consiglio de' dieci, che rappresentava +soltanto la nobiltà, esercitavasi un così arbitrario potere. + +Per altro questa confusione d'idee non è propria solamente +degl'Italiani; dessa trovasi in tutte le antiche e moderne repubbliche. +Le aristocrazie ed oligarchie greche, tedesche ed italiane, invocarono +tutte egualmente il nome della libertà, e tutte pretesero di averla +conservata qualunque volta non si assoggettarono al potere di un solo. +Infatti, lasciando da un canto la libertà civile ossia libertà passiva, +poteva dirsi con verità che sempre esisteva una libertà nello stato, +quando un'intera classe era partecipe della sovranità; ma in allora non +era la nazione che fosse libera, unicamente bensì quelle famiglie +ch'erano proprietarie della libertà. + +Presso gli antichi, che avevano conservati gli schiavi anche nelle più +libere repubbliche, non erasi cercata l'origine dei diritti dell'uomo +nella stessa dignità della specie umana, nè si era convenuto che ogni +pubblica instituzione dovesse mirare alla felicità di tutti. I diritti +umani parvero loro fondati sopra leggi positive, e non sulla legge +naturale. Vedevano in ogni paese uomini _ingenui_ e schiavi; e questo +fatto, che ammisero senza disamina, non parve loro più ripugnante nelle +loro città che nelle loro famiglie. La libertà diventò per loro un bene +ereditario, come le altre sostanze; e quest'eredità potev'essere +trasmessa soltanto ad un ristretto numero di famiglie in mezzo ad una +grossa popolazione, siccome a Sparta ne' tempi della lega Achea, e a +Lucca nel diciottesimo secolo: non pertanto si continuò a chiamare +libero lo stato in cui le famiglie proprietarie della libertà non erano +esse medesime diventate proprietà di un altro individuo, e dove +conservavano fra di loro la sovranità sopra di sè medesime: se queste +medesime famiglie avevano poi sudditi nello stato e schiavi nelle case, +questa sudditanza di una parte della popolazione estranea alla città, nè +variava, nè costituiva la natura del governo. Cotale stato era pur +sempre una repubblica. + +Ma la schiavitù domestica più non esisteva nelle repubbliche italiane, e +questa sola differenza le pone a molta distanza da quelle +dell'antichità. Dall'abolizione della schiavitù domestica ne risultarono +un maggiore rispetto per la libertà dell'uomo, una più estesa felicità +in tutte le classi, maggiore industria, maggiore attività, maggiori +potenze produttrici ed in conseguenza maggiori ricchezze. Le +repubbliche, quando appena cominciavano a prendere questo titolo, e non +si consideravano ancora che come comunità libere, sotto la protezione +dell'imperatore, cominciarono colla liberazione degli schiavi; il grosso +della loro popolazione consisteva in uomini che avevano di fresco +spezzate essi medesimi le loro catene, e che aprirono quasi sempre un +asilo entro le loro mura ai servi che fuggivano dalle terre dei signori +loro vicini. In tal modo ebbe principio l'abolizione della schiavitù, +cui la religione e la filosofia si gloriarono poscia di avere operato; +ma che dal solo personale interesse fu eseguito. + +Questa progressiva abolizione della schiavitù, che si estese dalle città +alle campagne, è un avvenimento troppo importante nella storia della +libertà italiana, per non richiamare per qualche tempo la nostra +attenzione. Sotto il regno degl'imperatori romani, i liberi agricoltori +erano assolutamente scomparsi dal suolo dell'Italia; i ricchi +proprietarj, che in un solo possedimento riunivano talvolta intere +province, di cui la repubblica romana, dopo parecchj anni di guerra, +aveva trionfato ne' suoi più bei giorni, facevano coltivare le loro +terre da numerose gregge di schiavi. I campi più non avevano case +isolate, nè villaggi, nè capanne, e di già avevano l'aspetto che +presenta adesso l'_Agro romano_, egualmente deserto, egualmente diviso +in poderi di dieci in dodici miglia d'estensione: soltanto facevano le +veci di quelle armate di lavoratori che scendono oggi dalle montagne +della Sabina, infiniti sventurati che la sola forza obbligava al lavoro +senza speranza di veruna ricompensa. + +I barbari, invadendo l'Italia, ne fecero in breve tempo scomparire tutta +la popolazione, perchè gli schiavi erano la preda che loro meglio si +conveniva, siccome quella che più vantaggiosamente potevano vendere, e +trasportare altrove con minore imbarazzo. Gli schiavi, sempre solleciti +di mutare condizione, seguivano volentieri i loro nuovi padroni, dai +quali speravano di essere più dolcemente trattati; pure d'ordinario +perivano ne' lunghi viaggi a traverso ai boschi della Germania e della +Scizia, come mill'anni dopo si videro perire i non meno numerosi schiavi +che i Turchi predavano in tutte le province dell'Adriatico, e dei quali +non si è conservata la razza. I proprietarj, come i nobili romani +dell'età presente, cercarono, dopo tale epoca, non già a moltiplicare i +prodotti delle loro terre, ma a diminuirne le spese; e calcolarono, come +si fa pure presentemente, che per quanto fosse grande la diminuzione del +prodotto lordo dell'agricoltura per mancanza di popolazione, non perciò +veniva minore la rendita netta delle loro terre. + +Finalmente i barbari, invece di guastare le province dell'impero, vi si +stanziarono stabilmente. È noto che in allora ogni capitano, ogni +soldato del settentrione, venne ad alloggiarsi presso un proprietario +romano, sforzandolo a dividere con lui le sue terre ed i raccolti. Tutti +gli antichi schiavi che rimasero in Italia, non cambiarono la loro +condizione; ma i liberi agricoltori, obbligati a risguardare come loro +padrone il Tedesco o lo Scita che dicevasi loro ospite, furono costretti +a darsi essi medesimi al lavoro. Oltre la parte incolta di terreno che +questi nuovi abitanti si fecero cedere in tutta loro proprietà per +tenervi le loro mandre, vollero pure essere a parte del ricolto de' +campi, degli uliveti, delle vigne: ed allora indubitatamente ebbe +principio quel sistema di coltivazione a metà frutto, che mantiensi +tutt'ora in quasi tutta l'Italia, e che tanto contribuì a perfezionare +l'agricoltura ed a rendere migliore la condizione de' suoi contadini. + +Quando il lavoro degli uomini liberi si trovò in concorrenza con quello +degli schiavi, la sua superiorità fu troppo chiara per non far sì che il +barbaro padrone lo preferisse a quello degli schiavi. Il castaldo, quasi +sempre disceso da qualche antico proprietario romano, viveva, egli e la +sua famiglia, colla metà del prodotto di quella terra che era stata un +giorno possedimento dei suoi antenati; mentre lo schiavo, che dovevasi +assai bene alimentare, quantunque la sua inerzia e la negligenza +scemassero le sue forze produttrici, consumava i due terzi dei frutti da +lui raccolti. Allora il Barbaro cominciò ad accordare la libertà, ed una +parte del deserto di cui si era renduto padrone, al suo schiavo, perchè +ne formasse un nuovo podere. Il signore delle terre ebbe sempre più +motivo di vie meglio convincersi che non manterrebbe giammai i suoi +schiavi a così buon patto come il suo gastaldo, e che non otterrebbe da +loro giammai altrettanto lavoro, perchè l'interesse attivo ed +industrioso è migliore economo d'assai che la forza: così ogni giorno, +coll'incremento delle generazioni, un maggior numero di schiavi ebbe +nelle campagne la libertà. + +Senza che la legge avesse veruna parte nell'abolizione della schiavitù, +senza che il vergognoso commercio degli uomini fosse proibito, la +schiavitù cessò in ogni luogo. Ne' secoli inciviliti, e fino alla fine +del sedicesimo, si dividero tuttavia degli schiavi nelle più ricche +case, ma più non se ne trovavano nelle campagne. I soldati, abusando +della loro vittoria, vendettero talvolta al migliore offerente tutti gli +abitanti di una città presa d'assalto; e tale fu la sorte che l'armata +di Francesco Sforza fece subire del 1447 alla sventurata città di +Piacenza. I papi, cedendo alla sterminata loro collera, condannarono +ancora più frequentemente tutti i sudditi di uno stato nemico ad essere +ridotti in ischiavitù, autorizzando a venderli chiunque se ne +impadronisse. In tal modo vennero condannati tutti i vassalli dei +Colonna da Bonifacio VIII; tutti i Fiorentini da Sisto IV, tutti i +Bolognesi nel 1506, ed i Veneziani nel 1509, da Giulio II. Ma coloro che +comperavano questi schiavi, trovavano subito più utile il dar loro la +libertà per una qualche somma di danaro, che non il mantenerli pel poco +lavoro che farebbero per conto loro. In veruna descrizione di città o di +villaggi vedonsi in queste varie epoche indizj di schiavitù; soltanto il +fanatismo potè conservarne gli ultimi avanzi in Italia a dispetto del +personale interesse. I prigionieri di guerra mori e turchi incatenansi +nelle galere, in odio della loro religione, e la schiavitù loro dura +anche al presente, sebbene costino allo stato più che gli uomini liberi. + +Il fanatismo tentò pure più volte in altri paesi di far rinascere la +schiavitù; e riconoscere dobbiamo dai missionarj portoghesi, che circa +la metà del quindicesimo secolo, diressero le prime spedizioni sulla +costa occidentale dell'Africa, quella schiavitù de' Negri alle Antille, +che forma l'obbrobrio dell'età presente. Il fanatismo fece condannare in +Ispagna ed in Portogallo, nel sedicesimo e diciassettesimo secolo, molte +centinaje di Giudei e di Mori ad essere ridotti in ischiavitù. Pure +l'interesse personale, assai più potente che lo zelo di un clero +persecutore, ridonò costantemente la libertà a coloro che la Chiesa +condannava alle catene. Nell'età presente la schiavitù non si mantiene +in tutta l'Europa orientale dalla Russia fino all'Ungheria, che a motivo +che i proprietarj delle terre non hanno saputo approfittare del lavoro +degli uomini liberi; e perchè in cambio di dividere con loro i frutti +della terra, gli sforzarono a dar loro la metà del tempo; onde nei +giorni di ogni settimana che sono di diritto del padrone ungaro o boemo, +l'uomo libero non lavora con maggiore zelo, attività o intelligenza, di +quello che farebbe lo schiavo. + +Quando, in tempi a noi più vicini, i filosofi volsero di nuovo i loro +sguardi alla costituzione della società, non ebbero sotto gli occhi +oggetti eguali a quelli che colpivano i filosofi dell'antica Grecia. Da +un canto il lavoro manuale più non era fatto dagli schiavi, dall'altro +canto quasi tutti i paesi ridotti a civiltà erano governati da monarchi. +Noi confondiamo quasi sempre la natura delle presenti instituzioni colla +natura stessa delle cose: gli antichi non avevano potuto comprendere +come si sarebbe potuto fare da meno degli schiavi; i moderni come si +possa stare senza re. I politici del XVIII secolo si occuparono meno di +ciò che in realtà era la società umana, che di ciò che avrebbe dovuto +essere. Ebbero minore rispetto per diritti stabiliti, perchè in nessun +luogo ne trovarono che fossero incontrastabili; ma rispettarono +maggiormente il carattere dell'uomo; essi accomodarono le loro teorie +all'interesse dell'autorità sotto la quale vivevano, e fissarono il +principio che ogni governo era stabilito per la felicità dei popoli a +lui soggetti, sebbene i principi avessero fin allora creduto di non +avere altro interesse ed altro dovere, che quello della propria +conservazione, o di ciò che chiamavano loro gloria. + +Essendo la libertà degli antichi una proprietà del cittadino, non era +essenziale di esaminare fino a qual segno contribuiva alla felicità, +come non si esamina, per conservare a ciascheduno la sua eredità, se le +ricchezze formano, o no, la felicità dell'uomo saggio. Ma la libertà dei +moderni venendo considerata come il mezzo pel quale i governi giungono +allo scopo per cui furono instituiti, cioè la comune felicità, fu +necessario di esaminare, onde stabilire il diritto dei popoli ad essere +liberi, in qual modo la libertà formi la felicità, o fino a quale grado +vi contribuisca. + +L'uno e l'altro raziocinio è egualmente logico, ma ciascuno parte da +diversi principj. Quello degli antichi è forse il primo nell'ordine +delle idee; essi considerarono l'origine delle società, e si chiesero +donde veniva il potere che vedevano stabilito; allora loro parve +soltanto libero quell'uomo, che non fosse subordinato che a quel potere +che aveva formato o contribuito a formare egli stesso. Così la linea che +separava il cittadino dal suddito era patentemente segnata, e non poteva +ammettere verun dubbio. La libertà de' moderni dev'essere valutata sopra +molto più dilicate differenze. Per determinarne i confini, conviene +esaminare fino a qual punto convenga agli uomini uniti in società di +essere governati, o pure a qual prezzo loro convenga di acquistare la +protezione della forza pubblica contro i loro interni ed esterni nemici; +in appresso fino a qual punto ognuna delle umane facoltà abbia bisogno +di essere contenuta pel comune vantaggio; finalmente in quale caso torni +meglio diminuire in parte la forza di tutti, piuttosto che ristringere +di soverchio la felicità o la sicurezza individuale. + +Quest'esame guidò a riconoscere che lo scopo dell'unione degli uomini +essendo quello di assicurare la vicendevole protezione delle loro +persone, del loro onore, delle loro proprietà, dei loro morali +sentimenti, quel governo che si farebbe giuoco della vita, della fortuna +e dell'onore degl'individui, offendendo i sentimenti di giustizia, di +umanità e di pubblica decenza, mancherebbe assolutamente al suo scopo, e +dovrebbe risguardarsi come una tirannide, sebbene fosse anche stato +stabilito dall'universale volontà. + +In appresso si riconobbe, che l'uomo non aveva domandato al proprio +governo di proteggerlo contro di sè medesimo, ma soltanto contro gli +altri; dal che si è conchiuso che l'esercizio di qualunque facoltà, che +non abbia azione sugli altri, non è dipendente dal governo. Su questa +regola è fondata la libertà del pensiere e quella della coscienza; +mentre che avvi tirannide, qualunque volta il governo procede a punire +altra cosa che gli atti esteriori, o che in loro cerca le tracce del +malcontento, e della malevolenza, per vendicarsi di queste opinioni. + +Finalmente si è conosciuto che il male che risulterebbe per tutti dalla +repressione di certe azioni che possono diventare nocive, sarebbe ancora +maggiore del male che potrebb'essere prodotto da queste azioni. Perciò +si risguardò come tirannico quel governo che proibisce di parlare, di +scrivere, di stampare[366]; che gastiga con troppo sospettosa vigilanza +certi falli, certi vizj, che non si potrebbero comprimere senza +un'inquisizione insopportabile per tutti. E si è conchiuso che un +governo è tanto più libero, quanto è sentita meno la sua azione; che è +libero, non solo perchè non gastiga che ciò che è vietato dalla legge, +ma ancora perchè la legge non proibisce tuttociò che potrebbe proibire. + + [366] La quistione intorno alla libertà della stampa fu ampiamente + discussa in ogni paese, e si vorrebbe che non fosse per anco + bastantemente illustrata. _N. d. T._ + +Dopo avere in tal modo definita questa libertà puramente difensiva, +questa libertà affatto negativa, cui deve tendere ogni buon governo, si +cercò di darle per guarenzia i diritti politici de' cittadini. Allora +cominciarono a considerarsi, non più come principio essi medesimi della +libertà, ma soltanto come sue salvaguardie. I moderni collocarono nel +primo grado tra questi diritti politici la libertà della stampa +propriamente detta, ossia il diritto di provocare la pubblica attenzione +intorno agli affari dello stato, con iscritture pubblicate senza +precedente licenza del governo; la libertà della disputa nelle adunanze +politiche; per ultimo il diritto di petizione, o sia il ricorso aperto +ad ogni oppresso fino alla sovrana autorità, interpellata da cittadini +associati a tale oggetto sotto gli occhi di tutto il pubblico. Queste +varie prerogative non formano parte della libertà civile, ma piuttosto +sono le armi poste in mano al popolo per difenderla. + +Dopo avere conosciuto quanto l'idea che fino all'ultimo secolo +formavansi della libertà i nostri antenati è diversa da quella che noi +ci formiamo adesso, avremo minor cagione di fare le maraviglie, vedendo +che in tutte le repubbliche dell'antichità, in tutte quelle della +Svizzera e della Germania, in tutte quelle finalmente dell'Italia, +intorno alle quali versammo così lungo tempo, non fossero guarentiti i +diritti di cui abbiamo fin ora sviluppata l'origine. + +Le repubbliche italiane non avevano pensato a proteggere la vita, +l'onore, o la proprietà de' cittadini con una legislazione, o con una +forma di processura migliori di quelle ch'erano in vigore negli stati +più dispotici. I magistrati, i tribunali e le leggi avrebbero avuto +bisogno d'una totale riforma, per guarentire la libertà civile, e la +felicità delle persone loro commesse. Oggi è dimostrato che +compromettesi la libertà, quando gli amministratori si trasformano in +giudici, armandoli dell'autorità di castigare que' medesimi ch'essi +incontrarono come antagonisti nelle politiche contese. Perciocchè il +magistrato, chiamato frequentemente dalla sua carica a sostenere le +parti di un capo di partito, ed a sposarne le passioni, viene investito +del diritto di giudicare la parte avversaria, cioè quegli uomini che +nella causa del popolo vollero mettere argine alle sue usurpazioni, ed +opporsi alle sue ingiuste misure. Le repubbliche italiane non erano +cadute affatto in quest'errore comune a tutte le altre. Il potere +giudiziario vi si trovava abitualmente separato dall'amministrativo: la +signoria, che si rifaceva ogni due mesi a sorte, scegliendosi tra i +cittadini attivi, era incaricata della generale direzione degli affari, +mentre alcuni giudici forestieri, assistiti da legisti pure forestieri, +amministravano la giustizia civile e criminale. Ma perchè questa +divisione del potere civile e giudiziario non lasciasse verun titolo di +timore, avrebbe dovuto essere perfetta; sarebbe stato d'uopo che i +magistrati fossero sempre obbligati di rimettere ai tribunali coloro che +gli avevano offesi, e che in qualunque caso non fossero seduti essi +medesimi in giudizio. Per lo contrario nelle repubbliche italiane, non +escluse le meglio ordinate, si vide più volte la signoria +momentaneamente riprendere il potere giudiziario, e mandare alla tortura +o al patibolo coloro che avevano di fresco attentato alla sua autorità. + +Non solamente i giudici non disponevano soli della vita, dell'onore, e +delle sostanze de' cittadini; ma non erano pure costituiti in maniera di +dare una bastante guarenzia delle loro parzialità o della loro umanità. +Richiedeva la legge che fossero forestieri, perchè non isposassero nella +repubblica verun partito; che non rimanessero molti anni in carica, onde +non adottassero le passioni de' cittadini; finalmente che uscendo +d'impiego andassero soggetti ad un sindacato intorno alla loro +amministrazione, onde si guardassero dal lasciarsi corrompere coi +regali. Ma la legge non aveva separato il giudizio del diritto da quello +del fatto; non aveva chiamati i semplici cittadini, come presso i Romani +e presso gl'Inglesi, a sentenziare sulla vita de' loro concittadini: non +aveva posto ogni uomo sotto la guarenzia dell'interesse de' suoi eguali, +nè avanti l'esecuzione di una sentenza capitale aveva richiesto il +concorso di un tribunale popolare, che essenzialmente unisse la +misericordia al rigore. Non esisteva veruna legge penale che moderasse +le sentenze de' giudici, o che preventivamente illuminasse gl'imputati +intorno alla loro sorte. Non era nè meno vietato ai podestà di ascoltare +le voci della passione o della collera; e perchè giudicavano quasi +sempre soli, non erano obbligati di esporre ai loro collega le +circostanze della causa, a trattarla ad alta voce, a dare i motivi delle +loro sentenze. I motivi e le ragioni che le avevano dettate chiudevansi +nel più profondo di tutti i segreti, quello di un uomo colla sua propria +coscienza. + +La processura dava ancora minore guarenzia che la costituzione del +tribunale, segreta era l'istruzione, ed il prevenuto, privo di consiglio +nella sua prigione e di avvocato per difendersi, veniva abbandonato a +tutte le conseguenze della sua debolezza, de' suoi terrori, della sua +ignoranza, o della sua incapacità. La spaventosa processura cominciava +colla tortura; e la legge non poneva verun limite ai tormenti co' quali +potevasi stringere un accusato, come non aveva determinato quale indizj +si richiedessero per esporlo a così barbara prova. Non pertanto le +confessioni strappategli di bocca dall'atrocità de' dolori, venivano +ritenute quali sufficienti prove contro di lui, e contro i supposti suoi +complici. Finalmente la legge permetteva supplicj non meno spaventosi +che quelli delle monarchie, e l'umanità veniva offesa non meno dalle +esecuzioni che dalle processure. + +In tal modo adunque, anche in tempo ordinario, la società non guarentiva +l'onore, la vita, o le sostanze degli individui, co' suoi magistrati, +co' suoi giudici, colle sue leggi. Ma nelle rivoluzioni, pur troppo +frequenti, l'abuso di una pretesa giustizia diventava ancora più +molesto. Allora i capi di un partito, facendosi investire di una +illimitata autorità, sotto il nome di _balìa_, gastigavano in massa, +senza informazione, senza processura, senza giudizio, tutti i membri del +contrario partito, coll'esilio, colla confisca de' beni, spesso con +capitale supplicio. + +Non avevano gl'Italiani pensato giammai che lo stesso scopo della +formazione della società prescrivesse confini alla sovrana autorità; +essi non avevano veduto, che gli uomini non hanno potuto assoggettargli +che le loro relazioni degli uni verso gli altri; ed essi avevano +permesso ai governi di penetrare nell'interno dei loro pensieri, per +dirigerne le opinioni e punirne i sentimenti. Tutte le repubbliche +italiane eransi formate in seno alla cattolica religione, e questa +religione, assoggettando, col mezzo della confessione, il pensiero al +tribunale de' preti, gli spiriti si erano abituati a risguardare il +segreto delle coscienze come dipendente dall'autorità. La persecuzione +ed il castigo dell'eresia era una necessaria conseguenza della +sommissione delle repubbliche alla Chiesa. Quella della magia era pure +riservata ai preti; ed ammessa una volta la funesta opinione dell'azione +degli uomini sulle potenze infernali, la magia dovette entrare nelle +attribuzioni de' tribunali, poichè risguardavasi con un mezzo con cui un +uomo poteva nuocere ai suoi simili. Ma non potevasi perseguitare questo +delitto, che si commette senza testimonj nell'oscurità della notte, +senza dar luogo alle più sospettose, più arbitrarie e più tiranniche +processure. + +Del resto non era soltanto allorchè trattavasi di perseguitare l'eresia +o la magia, che i tribunali italiani credevano di avere diritto di +scendere nel cuore dell'uomo e di punirne i moti segreti, ma si +arrogavano il diritto di assoggettare alla pubblica vendetta ogni +sentimento di scontentezza o di odio contro il governo; ne cercavano +spesso gl'indizj in una parola, in un gesto, in un sospetto; e nelle +circostanze di rivoluzione furono vedute le repubbliche adottare le +usanze ed i principj de' principi assoluti, e punire coi supplicj, non +già gli atti esteriori, ma il nascosto pensiero di cui erano l'indizio. + +Se i governi italiani non si erano astenuti dal giudicare i sentimenti +ed i pensieri, che non dipendono in verun modo dalla pubblica autorità, +con più ragione non eransi fatto scrupolo di armare una metà de' +cittadini contro l'altra, d'incoraggiarne molti ad esercitare l'infame +mestiere di delatore, quando hanno con ciò potuto sperare di reprimere +abitudini viziose o nocive, che si vorrebbero certamente sbandire da +ogni ben regolata repubblica, ma che non si potrebbero castigare senza +assoggettare tutti i cittadini ad una insopportabile inquisizione. + +La bestemmia diventò uno de' principali oggetti della vigilanza de' +magistrati, e venne sottomessa a tutta la severità dei tribunali +stabiliti al solo oggetto di comprimerla. Soltanto in Ispagna ed in +Italia s'incontra questa viziosa abitudine, affatto sconosciuta presso i +popoli protestanti, e che non dobbiamo confondere con quei rozzi +giuramenti che il popolo in tutti i paesi frammischia ai suoi discorsi. +In tutti gli accessi di collera, i popoli meridionali se la prendono +cogli oggetti del loro culto, li minacciano, e li caricano di parole +ingiuriose alla stessa divinità, al Redentore o ai Santi. Trovansi +tracce di tale scandalosa abitudine nel linguaggio e in alcuni modi +proverbiali degli altri popoli, ma la volontà d'insultare la divinità +con questa specie d'attacco non si poteva conservare che in un paese in +cui la superstizione, sempre in guerra coll'incredulità, ha +rimpiccioliti tutti gli oggetti del culto, e fattili scendere fino al +livello degli uomini. La processura contro i bestemmiatori occupò in +ogni tempo i tribunali d'Italia. Pure cotale delitto non lascia veruna +traccia, e quegli stesso che lo ha commesso, il più delle volte se ne +dimentica, i testimonj sono quasi sempre implicati nella contesa che vi +diede motivo, ognuno tosto o tardi cade nello stesso errore, e la +inquisizione del bestemmiatore, senza diminuirne l'abitudine, ha dato +luogo alle più inique ed arbitrarie processure. + +Molti altri delitti di pure parole vennero considerati come egualmente +punibili; si videro più volte condannati a gravi pene, coloro che +avevano con qualche motto cercato di coprire di ridicolo o di biasimo il +governo, e coloro che nelle loro scritture avevano manifestate opinioni +riprovate, non solo in fatto di religione e di politica, ma ancora in +argomenti puramente filosofici. Si vide ancora, ma soltanto in alcune +circostanze, altre viziose abitudini punite con severissime pene, le +quali non potevano colpire i delinquenti che in conseguenza di +un'inquisizione totalmente contraria ad ogni attuale idea di libertà. +Ne' tempi in cui era in Firenze dominante la fazione de' piagnoni, si +perseguitò il mal costume perfino nell'interno delle famiglie con +segrete denuncie, sebbene la pubblica decenza ordinariamente soffra +assai più da tali rivelazioni, che dall'abuso che si lascia sussistere. +Il giuoco nell'interno delle case private, il lusso della mensa, degli +abiti, degli equipaggi, furono risguardati come oggetti di pertinenza +delle leggi, e tutte le abitudini dell'uomo privato vennero regolate con +atti del sovrano potere. + +Le varie prerogative che i popoli moderni considerarono quali guarenzie +della sicurezza e della libertà de' cittadini, mai non si conobbero +nelle repubbliche d'Italia. La nozione della libertà della stampa non +erasi nemmeno presentata ai loro legislatori. Appena si trovano in tutta +l'istoria dell'Italia due o tre esempi di scritture pubblicate intorno +alle cose del governo, ed i loro autori avevano sempre avuta la +precauzione di farle stampare in estero stato; ma non pertanto qualunque +volta si poterono arrestare o l'autore o i distributori, questi furono +sempre puniti con eccessiva severità. Nè il partito dell'opposizione, nè +il partito governante non cercarono mai d'illuminare la pubblica +opinione, e non si supponeva che le deliberazioni intorno agli affari +della patria potessero uscire dalla sala de' suoi consigli. In +contraccambio, dobbiamo pur dirlo, gli storici delle repubbliche, che +prima dell'invenzione della stampa si appellavano non ai presenti tempi, +ma alla posterità, diedero prova nelle loro scritture di grande coraggio +e di rara imparzialità; e dal modo con cui in ogni occasione giudicano i +loro compatriotti e magistrati, sempre si conosce la mano dell'uomo +libero. + +Il diritto di petizione non fu dagl'Italiani meglio conosciuto che +quello della stampa: essi non altro avevano fatto che rimuovere dal +proprio luogo l'assoluto potere, togliendolo dalle mani di un solo per +affidarlo a molti. Essi non pensavano punto a limitarlo, e soprattutto a +contenerlo per via della pubblica opinione. Ogni cittadino poteva, per +vero dire, portare riclami all'autorità da cui immediatamente dipendeva; +ma non poteva giammai, con una petizione, tradurre quest'autorità avanti +ad un'altra incaricata di sindacarla; meno poi trasmutare il suo privato +affare in un affare di stato, unendosi ai suoi concittadini per dare +maggior peso alle proprie lagnanze. Nel primo caso sarebbe stato +ammonito, come se avesse voluto confondere tutte le podestà e l'ordine +stabilito; nel secondo sarebbe stato severamente punito, come tendente +alla ribellione. + +Ma ciò che può sembrare strano, si è che la libertà stessa della disputa +ne' consigli non era altrimenti assicurata. Pure questa è la sola cosa +che possa garantire l'esercizio de' diritti della sovranità, dei quali +gli antichi repubblicani erano altrettanto gelosi, quanto lo erano poco +della sicurezza individuale. + +I consiglj di una repubblica sono chiamati intorno ad ogni affare a due +distinte operazioni, cioè deliberare ed emettere il voto; lo che +risponde a quelle della disputa, poi del giudizio ne' tribunali. +Gl'Italiani avevano quasi totalmente trascurata la prima; essi non +davano nè guarenzia, nè solennità alla disputa; pareva che non si +prendessero cura che i consiglieri s'illuminassero gli uni gli altri +colle loro opinioni, e riducevano tutto lo studio loro a rendere con un +profondo segreto liberi i suffragi. Ne' consigli parlavasi assai poco. +Il primo magistrato ne faceva talvolta l'apertura con un discorso di +etichetta, che imparava a memoria, o che leggeva; talvolta ancora +qualche giovane oratore figuravasi d'imitare gli antichi, pronunciando +un ampolloso sermone, che veniva piuttosto risguardato come un pezzo +accademico, che come un mezzo di persuadere; talvolta alla proposizione +fatta dal magistrato teneva dietro una tumultuaria conversazione in ogni +panca; ma d'ordinario si passava subito ai suffragi con un profondo +silenzio. A Firenze, ogni consigliere per dare il suo voto, riceveva +fave bianche e nere; a Venezia pallette di legno; e le urne eran +distribuite in modo che il votante poteva porvi la mano, senza far +conoscere in quale senso avesse votato. In appresso si contavano i +suffragj, la di cui semplice maggiorità non bastava giammai per dare +forza di legge ad una proposizione. Il più delle volte, perchè si +potesse, giusta l'espressione legale, _vincere il partito_, rendevasi +necessario di riunire i tre quarti de' suffragj di cadauno de' diversi +corpi che trovavansi adunati nella stessa sala per emettere i voti +separatamente; a Firenze, per modo d'esempio, dei priori di buoni +uomini, e dei gonfalonieri di compagnia. Se in taluno di questi tre +corpi il quarto soltanto dei membri aveva poste nell'urna delle fave +bianche, la legge veniva rigettata. + +Affinchè i consiglj siano veramente liberi, è necessario che la minorità +abbia tutta la libertà di far udire le sue ragioni, di discutere +ampiamente la sua causa, e di rappresentarla sotto tutti gli aspetti; ma +non è meno essenziale di far prendere tutte le decisioni colla sola +maggiorità de' suffragj, onde il piccolo numero, tra consiglieri tutti +eguali, e che hanno tutti la medesima missione, non imponga al maggior +numero. Gl'Italiani astanti non avevano conosciuti questi due principj; +avevano circondato da tanti pericoli l'uso della parola, avevano +giudicate con tanta severità le aringhe che pronunciavansi innanzi ai +consiglj, avevano assoggettati gli oratori a così pesante +risponsabilità, tanto per mezzo di un pubblico biasimo, che per +clamorosi gastighi, per qualunque poco misurata frase fosse sfuggita di +bocca all'oratore nel calore della disputa, che niuno osava entrare in +disamina: e non si era coltivata la sola eloquenza popolare, quella di +parlare improvvisamente, perchè la minorità non aveva giammai occasione +di motivare la sua opposizione, di cercare di persuadere i suoi +avversarj, e di trattare apertamente la propria causa. Ma mentre tutti +opinavano con timore, una taciturna minorità contrariava co' suoi +segreti suffragj le operazioni del governo, e faceva rigettare una +proposizione, contro la quale niuno aveva ardito di muovere obbiezioni. + +Questa taciturna opposizione, eccitando un profondo risentimento, fu +spesso cagione della più scandalosa violazione della libertà dei +suffragj. A Firenze si vide più volte la signoria far ricominciare +replicatamente l'operazione dello scrutinio, _perchè non si era potuto +vincere il partito_. Fu veduta minacciare coloro che darebbero la fava +bianca, e fu pure veduta in qualche circostanza far cadere sopra di loro +le più acerbe pene. Ora di qual uso potevano essere i consiglj, se i +consiglieri non avevano libertà? E quando una costituzione vuole che i +suffragj riuniti de' magistrati possano esprimere soli una volontà +sovrana, qual è la superiore autorità che possa prescrivere in quale +senso debba manifestarsi questa volontà? Così addiviene che un primo +errore nella legislazione ne produca degli altri; così dopo di avere +imprudentemente dato ne' consiglj alla minorità il potere di legare la +maggiorità, si fu poi costretto più volte a dovere permettere, che +l'assenso di questa minorità si ottenesse colla violenza. + +Dopo di avere brevemente esaminati tutti i diritti che nell'età presente +ci sembrano i più preziosi, e dopo avere osservato che sul conto loro le +leggi protettrici non erano migliori nelle repubbliche italiane che +nelle monarchie, o che anzi erano assolutamente le medesime, e +permettevano che tutti questi diritti fossero in certe occasioni +compressi o annullati, si accresce la nostra maraviglia nel contemplare +i miracolosi effetti dello spirito repubblicano; e ci andiamo ancora +interpellando in qual cosa consistesse adunque quella libertà, che +poteva stare insieme alla più crudele tirannia; quella libertà, che +veniva difesa con così eroici sforzi, la di cui privazione eccitava così +amare lagrime, e che i popoli non perdevano senza perdere ad un tempo la +loro prosperità, la loro gloria, i loro talenti e le loro virtù. + +Ma d'uopo è ricordarsi che nelle repubbliche i medesimi uomini si +presentano sotto un doppio aspetto e con un doppio carattere; prima come +governati, poi come governanti. Oggi per valutare la libertà, cerchiamo +in che consista pei governati; fino al nostro secolo per lo contrario si +cercava in che consistesse pei governanti; e questa attiva libertà, +questa libertà tutta composta di prerogative sovrane, che al primo colpo +d'occhio sembra dover contribuire molto meno che non la sicurezza +individuale alla prosperità dei cittadini, trovasi per lo contrario +avere per essi un incanto che nulla pareggia. Dessa è una bevanda +inebriante, è il nettare degli Dei: quando un mortale ha potuto gustarla +un sola volta, sdegna ogni umano nutrimento: ma inoltre trova in sè +medesimo nuove forze, ed una nuova virtù; la sua natura è del tutto +cambiata; e sedendo a quella mensa, egli sente che si pareggia +agl'immortali. + +Alcuni fondamentali assiomi possono rappresentare tutto il sistema della +libertà degli antichi tempi; sono questi l'espressione de' diritti +politici della nazione considerata in corpo, e non di quelli dei singoli +individui nelle loro relazioni colla nazione. Verun'altra repubblica non +professò forse così apertamente, nè più religiosamente osservò questi +assiomi, quanto quelle d'Italia ne' secoli di mezzo. + +_Ogni autorità esercitata sopra il popolo è emanata dal popolo_. Questo +primo assioma de' popoli liberi era risguardato come fondamentale in +tutte le repubbliche italiane. La sovranità vi era sempre rappresentata +come appartenente al popolo o al comune; i suoi capi temporarj non +prendevano che il titolo di _anziani, signori, priori del popolo_ o _del +comune_. Il governo non veniva mai rinnovato senza invocare la sovranità +del popolo: così a Firenze era sempre in di lui nome che trasmettevasi, +per mezzo de' suffragj del parlamento, ad una nuova balìa un'autorità +eguale a quella di tutto il popolo fiorentino. Si dirà forse che questa +non era che una frase vuota di senso, e che i vocaboli non sono +privilegj; ma questi vocaboli non erano nè senza effetto, nè senza +conseguenze; inspiravano ad ogni cittadino un'alta opinione della sua +dignità; lo trattenevano, qualunque volta potev'essere tentato di +commettere una bassa o indecente azione; conciliavano al cittadino nella +privata sua condizione i riguardi ed anche il rispetto di coloro che +trovavansi momentaneamente constituiti in dignità; perciocchè sapevano i +capi del popolo, che tutta la loro autorità procedeva da coloro che +temporariamente ubbidivano, e che ella ritornerebbe ai medesimi; per +ultimo, questi stessi vocaboli di sovranità del popolo, rendevano la +patria cara a tutti i suoi figli; ognuno sapeva che lo stato gli +apparteneva in quel modo ch'egli medesimo apparteneva allo stato; ognuno +era pronto a tutto arrischiare, per salvare la cosa più onorata e più +preziosa da lui posseduta, cioè la sua parte nella sovranità; ognuno +conosceva i doveri che gli erano imposti da così luminosa prerogativa, +da così sacro carattere; ognuno era disposto a rendersene degno, anche, +se bisognava, col sagrificio della vita. + +_L'autorità dei mandatarj del popolo ritorna al popolo dopo un +determinato tempo; niuno de' mandati del popolo è irrevocabile_. Questo +secondo assioma dei repubblicani italiani loro sembrava, più che ogni +altra cosa, essere il fondamento della loro libertà, e l'essenza delle +loro repubbliche; perciò non ammisero giammai nè autorità, nè +magistrature ereditarie, tranne la prerogativa di cittadino. Ed ancora +quando queste repubbliche degenerarono più tardi in aristocrazie o in +istrettissime oligarchie, non fu per questo abbandonato il principio +fondamentale dell'amovibilità di tutte le magistrature. Non furono già i +diritti delegati dal popolo, che vennero dati a vita, o renduti +ereditarj, ma i diritti del popolo medesimo che si trovarono concentrati +in un ristrettissimo numero di famiglie, dopo che si erano spente tutte +le altre. La nuova nobiltà non era che la rappresentazione degli antichi +popolani; e perciò che risguarda l'antica nobiltà, gl'Italiani, lungi +dal tenere questo titolo come un diritto esclusivo a governare, non le +perdonavano neppure l'impero ch'essa esercitava sull'opinione in onta +alle leggi; così spesso esclusero da ogni pubblico impiego i grandi, +renduti troppo formidabili dalle loro ricchezze e da' loro clienti nelle +campagne. + +La repubblica di Venezia era la sola in cui si vedesse un magistrato, +anzi lo stesso capo dello stato, eletto a vita: e per molti rispetti +Venezia poteva considerarsi come una monarchia elettiva; la sua +costituzione, assai più antica che tutte le altre, ne aveva fatto da +principio un ducato; ma col lungo volgere de' secoli si erano sempre +andate diminuendo le prerogative del doge per darle alla repubblica. Una +sola volta si volle anche in Firenze creare un gonfaloniere perpetuo; ma +si era preventivamente indicata l'autorità che potrebbe deporlo, ed +effettivamente venne deposto dopo dieci anni. In queste due repubbliche, +siccome in tutte le altre, la durata delle funzioni di tutti i +magistrati era temporaria. + +Per altro coll'andare del tempo quasi tutte le repubbliche italiane +ebbero un capo discendente da una famiglia favorita da' voti del popolo; +ma la costituzione non riconosceva in questo capo verun potere +ereditario. La confidenza del popolo trasmetteva al figlio di un Medici, +di un Bentivoglio o di un Baglioni, l'autorità esercitata da suo padre; +ma tale autorità era rivocabile tosto che cessava la confidenza del +popolo; e verun cittadino, per potente che si fosse, non era supposto +avere diritti indipendenti da quelli della repubblica. + +Rispetto alle magistrature, non solo il mandato del popolo in virtù del +quale si esercivano, era rivocabile, ma era limitato da brevissimo +termine. La suprema autorità nello stato era poche volte confidata per +più di due mesi; in ragione della minore importanza dell'impiego, se ne +protraeva alquanto più la durata; non pertanto, ad eccezione di Venezia, +non eravi pubblica carica che continuasse più di un anno. + +L'esistenza di facoltà irrevocabili in una repubblica implica una specie +di contraddizione. Come può mai supporsi che il popolo, dal quale emana +l'autorità, dichiari a' suoi mandatarj che gli autorizza a conservarla, +sia che ne facciano abuso o no, sia che giustifichino le speranze dei +loro committenti, o sia che si mostrino indegni della loro confidenza; +sia che l'avanzamento dell'età li renda più atti alle funzioni che +esercitano, o sia che li renda incapaci di adempirle? Quindi +l'amovibilità di tutte le cariche è in qualche modo la guarenzia della +costante attività di coloro che le occupano, e de' continui loro sforzi +per rendersene degni. Ma questo principio era probabilmente stato spinto +troppo in là nelle repubbliche italiane, ed i loro legislatori avevano +dimenticato, che, se importa assai che i magistrati non rimangano troppo +a lungo in carica, affinchè non diventino meno attivi, importa +egualmente che il loro regno non sia circoscritto a troppo pochi giorni, +affinchè lo stato non abbia a soffrire dal tirocinio incessantemente +ripetuto dei nuovi eletti. + +Finalmente, _chiunque esercita un'autorità emanata dal popolo è +risponsabile verso il popolo dell'uso che ne fa_. Era precisamente per +dare a quest'ultima massima una più illimitata applicazione, che si era +circoscritta a così breve tempo la durata di tutte le magistrature. In +alcune affatto moderne costituzioni, si è trovato il modo di far pesare +la risponsabilità sui ministri, anche in mezzo alle loro funzioni, senza +attaccare l'autorità da cui emana il loro potere. Nelle repubbliche, +tranne il caso di rivoluzione, la risponsabilità non viene esercitata +sui magistrati, che dopo la cessazione delle loro funzioni. Nell'uno e +nell'altro sistema, l'effetto è sempre il medesimo: lo stato non ha +giammai bisogno di affrettare il supplicio di alcuni grandi colpevoli; +non corre nessun rischio, aspettando ch'escano di carica; ma bensì ha +bisogno d'inspirare a tutti i depositarj del potere un timore salutare; +di far loro sentire che, per quanto grandi si figurino di essere, per +quanto sembrino indipendenti le loro funzioni, giugnerà sempre l'istante +in cui si troveranno deboli in faccia ad altri più potenti di loro; in +cui dovranno rendere conto della loro gestione a chi avrà diritto di +chiederlo, ed in cui non rimarrà impunito verun abuso del potere, veruna +violazione delle leggi o della libertà del popolo, veruna malversazione. + +La distinzione tra la responsabilità del ministero inglese, che si +esercita quando il ministro è ancora in funzione, e la responsabilità +repubblicana che non comincia che quando il magistrato è tornato +semplice cittadino, è più apparente che reale. Non avvi alcun ministero +inglese che non possa, col mezzo di arti ben note, o almeno collo +scioglimento del parlamento, ritardare per un anno intero la prova della +sua responsabilità. Ma nel corso di un anno i primi magistrati della +repubblica fiorentina avevano sei volte deposto il bastone del comando, +sei volte altri nuovi signori, rientrati nel grado di semplici +cittadini, si erano trovati soggetti al giudizio di coloro che potevano +chieder conto della loro amministrazione. + +Per vie meglio accertare la responsabilità di tutti gli uomini rivestiti +di qualche potere, tutte le costituzioni repubblicane d'Italia avevano +leggi analoghe al _divieto_ ed al _sindicato_ de' Fiorentini. Il +_divieto_ era un forzato riposo cui erano ridotti i magistrati quando +uscivano di carica. Dovevano essi astenersi dalle magistrature per lo +meno tanto tempo, quanto era stato quello delle loro funzioni, e spesso +ancora per un tempo molto più lungo: rientravano allora nell'eguaglianza +repubblicana; trovavansi allora soggetti, come tutti gli altri +particolari, all'impero delle leggi, all'autorità di coloro cui avevano +precedentemente comandato, all'azione dei tribunali, che loro potevano +chiedere conto della condotta che avevano tenuta. Il _sindicato_ era una +disamina politica, che teneva dietro alla cessazione dell'impiego di +tutti coloro che avevano avuto parte in un'amministrazione di danaro, o +nell'autorità giudiziaria; per costoro la responsabilità non era +soltanto eventuale, ma necessaria; dovevano purgarsi da ogni sospetto +intorno alla passata loro amministrazione, entro quel determinato numero +di giorni che seguiva immediatamente la cessazione delle loro funzioni. + +Tutto il sistema della libertà italiana può risguardarsi come +rappresentato da questi tre assiomi; e secondo lo spirito de' secoli +passati, se si applica ai vocaboli il loro primitivo significato, non +quello che si è loro dato ne' moderni tempi, le costituzioni che sono +fondate su questi tre principj erano realmente le più libere di tutte. +Infatti le repubbliche italiane erano più libere che tutte quelle della +Germania, che le città imperiali ed anseatiche, che i Cantoni svizzeri, +che le corporazioni delle Province unite, e forse ancora più che le +repubbliche dell'antichità. Sì le une che le altre non si erano proposte +lo scopo di proteggere i cittadini contro il governo, ma di creare un +governo, che compiutamente rappresentasse il popolo, e che fosse in +qualche maniera identico con lui; sì le une come le altre dopo di averlo +costituito, eransi astenute con una cieca ed illimitata confidenza dal +porre limiti all'esercizio del suo potere. + +Ma le costituzioni italiane facevano derivare tutti i poteri dal popolo, +e li facevano tutti risolvere nella sovranità del popolo, ben più che +quelle di origine tedesca. Conoscevano esse più esplicitamente questa +sovranità; esse stabilivano un'amovibilità di tutti gl'impieghi più +universale, ed una rotazione più rapida; ed assicuravano assai meglio la +responsabilità de' pubblici funzionarj. La costituzione di Ginevra era +forse la più perfetta, e la più libera delle costituzioni svizzere: a +Ginevra, i sindaci, primi magistrati dello stato, duravano un anno, ma +non erano che i presidenti di un consiglio esecutivo eletto a vita; gli +ordini da loro dati si confondevano con quelli di questo consiglio, e il +sindaco non era chiamato a veruna responsabilità. Gli _avvieri_ a Berna, +i _borgomastri_ a Zurigo, i _landamanni_ negli altri cantoni, trovavansi +nella medesima relazione tra un consiglio inamovibile ed il popolo. +Uscendo di carica dopo un anno, essi restavano sempre membri di questo +consiglio, che non solo aveva concorso a tutte le loro misure, e perciò +risguardavasi obbligato a difenderli, ma che era inoltre depositario di +tutta l'autorità giudiziaria dello stato, che solo aveva il diritto di +condannare il magistrato colpevole, e che in favor suo e contro al +popolo si trovava nello stesso tempo e giudice e parte. Tutti i +magistrati romani, lasciando le loro funzioni, rientravano egualmente +nel senato, e se dovevano riconoscere un altro giudice fuori del senato, +erano almeno sempre protetti da questo corpo potente. + +Per lo contrario un gonfaloniere ed un priore di Firenze, di Lucca, di +Siena, di Bologna, o di Perugia, non solo più non era in carica dopo due +mesi, ma dopo un anno più non trovava nella repubblica un corpo che +fosse ancora composto dei medesimi individui che formavano il detto +corpo al tempo della sua amministrazione. Il collegio de' gonfalonieri, +quello de' buoni uomini, il consiglio comune, quello del popolo, tutto +era stato rinnovato; niuno di loro prendeva interesse pel magistrato +tratto in giudizio, niuno aveva avuto parte ne' di lui atti arbitrarj, e +non si adoperava per sottrarlo dalle mani della giustizia. Dopo spirate +le sue funzioni, il primo magistrato della repubblica più non era in +faccia alla legge che un semplice cittadino. + +La responsabilità de' magistrati, la dignità de' cittadini, l'emulazione +di tutte le classi della nazione, devono essere considerate come i veri +principj della libertà italiana, e le vere cagioni della prosperità +degli stati repubblicani. Questo è ciò che veramente li distingue dagli +assoluti principati che esistevano contemporaneamente in Italia; ed +infatti se si esaminano i necessarj risultamenti di questi principj, si +vedrà che devono produrre nelle repubbliche una gran massa di felicità e +più ancora una gran massa di virtù. + +E prima, sebbene l'insieme delle garanzie, che noi risguardiamo oggi +come costituenti l'essenza della libertà, non fosse stata ricercata dal +legislatore, nè riclamata dal cittadino, pure questa civile libertà, +questa sicurezza di ogni individuo, non può essere violata senza +cagionare un male comune. Quindi ogni magistrato, che sentivasi +risponsabile di qualunque atto d'oppressione, di severità, o +d'ingiustizia, sentivasi trattenuto, quando le sue passioni avrebbero +potuto strascinarlo, da un sentimento di timore che non era ragionato. + +Il giudice forastiero non riceveva altra istruzione che quella che gli +era data negli assoluti principati; egli poteva a voglia sua impiegare a +Firenze, come a Milano o a Napoli, le più crudeli torture per iscuoprire +i delitti, i più spaventosi supplicj per punirli. Ma a Firenze la sua +autorità spirava dopo un anno, ed in allora la sua condotta veniva +esaminata da persone da lui indipendenti, che non erano a lui legate da +alcun partito, e che per lo contrario, siccome quelle che battevano la +carriera de' pubblici impieghi, avevano bisogno del pubblico favore. Se +esso giudice aveva esercitate non necessarie crudeltà, se aveva contro +di sè stesso provocato l'odio del pubblico, non poteva in verun modo +sottrarsi al giudizio del _sindicato_. + +I primi magistrati, senza essere i giudici abituali della repubblica, +potevano qualche volta occupare il potere giudiziario; potevano +esercitare un giudizio statario contro i loro nemici o contro i loro +emuli; potevano violentare gli stessi consiglj; potevano punire non le +sole azioni, ma le scritture, le parole, e perfino i pensieri; ma dopo +due mesi altri priori, scelti dal popolo tra una grande moltitudine di +eleggibili, dovevano essere rivestiti di tutta quell'autorità che i +primi avevano deposta. Questi nuovi priori potevano essere gli amici, i +parenti, i fratelli di coloro ch'erano stati vessati, e potevano +vendicarsi colle medesime armi. La costituzione della repubblica +ripeteva sempre ad ogni uomo in carica questa massima del Vangelo: _Non +giudicate, e non sarete giudicati._ + +Finalmente non era stabilito verun limite alla manìa de' regolamenti: la +legge poteva colpire il cittadino in una quantità di particolari, che +non dovrebbero essere di sua competenza; ma tutti coloro che +concorrevano a fare questa legge, non ignoravano che altri e non essi +avrebbero l'incarico di farla eseguire, e che entro poche settimane, o +tutt'al più entro pochi mesi, vi sarebbero ancor essi subordinati come +gli ultimi de' loro concittadini. Quindi sebbene la civile libertà, +quale l'intendiamo nella presente età, non fosse nè conosciuta, nè +definita, sebbene non avesse alcuna delle guarenzie credute più +necessarie, dessa era assai meglio rispettata nelle repubbliche italiane +che in verun altro stato dell'Europa; ogni cittadino si credeva sicuro +in vita del godimento della sua sostanza e del suo onore; non temeva che +arbitrarie restrizioni fossero imposte alla sua industria; ogni sua +facoltà aveva un libero sfogo; tutte le vie che conducono alla fortuna +erano aperte alla sua attività, ai suoi talenti: e la fiducia nella +propria sicurezza si faceva maggiore, quando confrontava la protezione +che gli dava la repubblica col continuo stato di timore e di dipendenza +in cui vivevano i sudditi dei vicini principi. + +Pure la forma repubblicana e quasi democratica del governo contribuiva +meno alla sicurezza del cittadino, che ai progressi della sua virtù ed +all'intero perfezionamento della sua anima. Considerando la libertà come +noi facciamo, pare che si faccia consistere la felicità nel riposo; gli +antichi la riponevano invece in una costante attività; il desiderio del +cittadino non era in allora quello di dormire in pace in casa sua, ma di +distinguersi con singolari talenti sulla pubblica piazza, ne' consiglj, +e nelle magistrature, cui chiamavalo la sorte a vicenda; voleva +conseguire da sè medesimo tuttociò che la natura gli aveva permesso di +ottenere, compiere con un pubblico corso la sua educazione come uomo +fatto, e trasmettere a' suoi figli, come eredità, la gloria che avrebbe +acquistata. + +Quest'emulazione, che non esiste nei governi dispotici, che ne' moderni +governi rappresentativi è l'appannaggio soltanto di un piccolo numero di +persone, nelle repubbliche italiane era comune all'intera massa del +popolo. La rapidità con cui si rinnovavano tutte le magistrature, tutti +i consiglj, chiamava a vicenda in brevissimo spazio di tempo tutti i +cittadini ad esercitare la propria influenza sulla repubblica. Non eravi +un solo individuo, il quale per soddisfare ai doveri cui sarebbe +bentosto chiamato, non dovesse fissare la sua opinione sull'esterna +politica di tutta l'Europa, su quella che si confaceva alla sua patria, +sulle finanze, sull'amministrazione, sulla legislazione e la giustizia; +non eravi un solo individuo che non dovesse agire dietro questa propria +opinione, che non potesse essere chiamato a renderne ragione, e che in +appresso non si trovasse risponsabile di ciò che dessa gli avrebbe fatto +fare. + +Se dobbiamo risguardare come il migliore de' governi quello che procura +a tutti i cittadini maggiori godimenti e felicità, sarà giusto di tener +conto del continuo divertimento di una nazione; poichè, a non dubitarne, +il governo che le procura quest'aggradevole occupazione dello spirito, +contribuisce assai più alla sua felicità, che quello che le procurerebbe +tutti i piaceri fisici. Sotto questo punto di vista non si può dubitare +che una nazione, i di cui cittadini tutti hanno lo spirito sempre +svegliato, sempre occupato, e rinnovato da idee variate, profonde, ed +ingegnose, non trovi in questo solo esercizio un continuo piacere; +piacere che non potrebbero farle gustare nè le meccaniche occupazioni +cui sarebbero soltanto addette tutte le classi inferiori se non fossero +libere, nè i grossolani sollievi che le offrirebbero i diletti de' sensi +dopo il lavoro. Non eravi minore diversità tra i piaceri cui poteva +aspirare un cittadino fiorentino, e quelli cui doveva limitarsi un +gentiluomo napolitano, di quella che può esservi tra i piaceri del +filosofo o del letterato, e quelli dell'operajo. La felicità e la +sventura sono proprie di tutte le umane condizioni, e forse la loro +somma è abbastanza egualmente compensata; ma la felicità dell'uomo che +ha coltivato il suo spirito ed il suo cuore e sviluppate tutte le sue +facoltà, è più conforme alla dignità della nostra natura, ed in pari +tempo più nobile e più dolce: e quando si è gustata una sola volta, più +non si vorrebbe farne cambio con quella che è frutto soltanto del riposo +e dei materiali piaceri. + +Pure non è il divertimento, parte così essenziale della felicità, non è +la felicità medesima, che debbano essere lo scopo della nostra vita, o +quello del governo; ma sibbene il perfezionamento dell'uomo. Spetta al +governo il dare compimento alla destinazione che l'umana natura ha +ricevuta dalla provvidenza; e può credersi che abbia conseguito il suo +scopo, quel governo che quando ha proporzionalmente sollevato un maggior +numero di cittadini alla più alta dignità morale di cui sia suscettibile +l'umana natura. Ora, nella storia del mondo intero, forse nulla ci dà +l'idea di una maggiore propagazione di lumi, di ragionevolezza, di +cognizioni politiche morali ed amministrative, di coraggio civile, di +prontezza e giustezza di spirito, quanto lo spettacolo che presenta +Firenze, quando, fra ottantamila abitanti che conteneva questa città, +due in tre mila cittadini occupavano con un rapido giro tutte le +principali cariche dello stato, e dirigevano il loro governo con tanta +saviezza, con tanta dignità, con tanta fermezza, che gli davano, tra gli +stati dell'Europa, un posto infinitamente superiore alla misura della +sua popolazione e delle sue ricchezze. La signoria, rinnovata dalla +sorte ogni due mesi, sopra una lista composta di mercanti e di artigiani +chiamati ad entrare sei volte all'anno ne' segreti della politica, dava +ai consiglj de' re ed ai senati delle aristocrazie lezioni di prudenza e +di giustizia, che questi sarebbero stati felici di poter seguire. + +Il più potente mezzo d'incoraggiare i progressi dello spirito, è senza +dubbio quello di far gustare i piaceri ch'essi procurano. Niuno di +coloro che potevano associare alle domestiche loro occupazioni, ai loro +meccanici lavori, le alte meditazioni che richiede l'esercizio della +sovranità, si privava di questo piacere: perciò quanto la posterità di +questi medesimi uomini è notabile per la sua non curanza intorno a tutto +ciò che trovasi fuori della ristrettissima periferia de' suoi interessi +del giorno, altrettanto i repubblicani fiorentini erano animati da una +insaziabile avidità d'imparare. Non eravi veruna cognizione, per quanto +lontana fosse dal domestico loro stato, che non potesse trovare la sua +applicazione nella pratica del governo. Giammai l'oscurità della loro +condizione rendeva impossibile che la loro patria facesse uso delle loro +cognizioni; e se in allora facevasi manifesta la loro ignoranza, essi +venivano messi in ridicolo, o svergognati dai loro concittadini. + +Mentre che il punto d'onore ed il timore del biasimo gli spingevano +costantemente verso la scienza, verso la virtù, e verso il morale +sviluppo di tutte le loro facoltà; l'insieme della loro esistenza era +pubblico: e soltanto coll'acquistare la stima de' loro concittadini, +potevano altresì sperare di ottenerne i suffragj. Qualunque volta si +procedeva ad uno scrutinio generale e si rinnovavano tutte le borse +della signoria, non era un solo cittadino nello stato la di cui pubblica +o privata condotta, le di cui virtù ed i politici talenti, le di cui +maniere, la di cui capacità non diventassero oggetto dell'osservazione +di tutti. Una certa quale censura era in allora esercitata dalla +pubblica opinione sul complesso della vita d'ogni membro dello stato; e +non eravi alcun uomo, nel quale il timore del biasimo o la speranza +degli onori, non risvegliassero que' virtuosi sentimenti, che senza +questo stimolo sarebbero facilmente rimasti assopiti nel fondo del suo +cuore. + +Tale era il sistema dell'antica libertà, ed in particolare della libertà +italiana; sistema tanto diverso da quello adottato ai nostri giorni, che +appena coloro che tengono dietro al primo possono intendere l'altro. Noi +siamo oggi arrivati ad una dottrina più filosofica intorno all'essenza +del governo, a principj più applicabili ad ogni specie di costituzione. +Ma sebbene il sistema degli antichi fosse affatto diverso dal nostro, +sebbene non desse le molte guarenzie che noi a tutta ragione +risguardiamo come essenziali alla sicurezza de' cittadini, conteneva +però il germe di più grandi cose, e doveva produrre degli uomini che i +nostri governi meglio costituiti forse non produrranno giammai. La +libertà degli antichi, siccome la loro filosofia, aveva per iscopo la +virtù; la libertà de' moderni, siccome la loro filosofia, non si propone +che la felicità. + +La migliore lezione che possa ricavarsi dal confronto di questi sistemi, +sarebbe d'imparare a combinarli assieme. Invece di escludersi a vicenda, +essi sono fatti per darsi vicendevolmente la mano. Una delle specie di +libertà pare sempre essere la più breve via e la più sicura per giugnere +all'altra. Oramai il legislatore più non deve perdere di vista la +sicurezza de' cittadini, e le guarenzie che i moderni hanno ridotte in +sistema; ma deve altresì ricordarsi che d'uopo è cercare il maggiore +sviluppo morale. La sua opera non è compiuta, quando è giunto a rendere +il popolo solamente tranquillo: e quando ancora questo popolo è +contento, e felice, può rimanere ciò nulla meno qualche cosa da farsi al +legislatore, perchè il suo assunto lo obbliga a terminare la morale +educazione dei cittadini. Moltiplicando i loro diritti, chiamandoli a +parte della sovranità, accrescendo il loro interessamento per la cosa +pubblica, loro insegnerà a conoscere i proprj doveri, ed instillerà loro +in pari tempo il desiderio e la facoltà di adempierli. + + + + +CAPITOLO CXXVII. + + _Quali sono le cause che mutarono il carattere degl'Italiani + dopo essere state ridotte in servitù le loro repubbliche._ + + +Nel leggere la storia degl'Italiani del quindicesimo e sedicesimo +secolo, trovando ad ogni tratto nomi di famiglie, di città, di villaggi +tuttavia esistenti, trovando che il linguaggio non è mutato, che la +natura è ancora la medesima, rapportiamo sempre, involontariamente e per +così dire senz'avvedercene, ciò che conosciamo de' moderni Italiani a +quelli di cui studiamo le azioni; suppliamo per mezzo del confronto a +ciò che manca nel quadro istorico, e ci persuadiamo di esserci formata +un'idea tanto più esatta de' tempi passati, quanto meglio conosciamo i +tempi attuali. Pure questo stesso confronto risveglia una certa quale +incredulità che costantemente accompagna il lettore; la di lui +diffidenza sta sempre in guardia contro tutte le narrazioni di cose +grandi ed eroiche, ed il severo giudizio che diedero le altre nazioni +intorno ai moderni Italiani, viene dal pregiudizio esteso fino a coloro, +ai quali deve l'Europa il rinnovamento della civilizzazione. + +E per ispirare confidenza nelle antiche virtù, e per ottenere indulgenza +a favore dei deboli moderni, è conveniente e giusto di mostrare per +quali potenti cagioni si mutò il carattere degl'Italiani; in qual modo +dalla prima infanzia fino all'estrema vecchiaja si fanno loro bevere +corrompitori veleni; con quanta cura venne distrutta la loro energia, la +loro vivacità condannata all'ozio, umiliata la loro fierezza, e corrotta +la loro sincerità. Una profonda compassione per una nazione così +riccamente dotata dalla natura, così crudelmente depravata dagli uomini, +dev'essere il risultato di quest'esame. Rimontando all'esterna cagione +che innestò in essa tutti questi difetti, si rimane facilmente convinto, +che non sono inerenti alla di lei natura; e si è più disposto a saperle +buon grado di tutte le qualità che tuttavia le rimangono, e di tutte le +virtù che potè sottrarre alla perniciosa influenza sotto la quale viene +educata. Fra quanti vizj noi osserveremo nelle istituzioni della moderna +Italia, non avvene un solo che non faccia in certo modo l'apologia +degl'Italiani. + +Il sole dell'Italia non è meno caldo, nè la terra meno fertile, che per +lo innanzi; le svariate viste degli Appennini sono egualmente ridenti, i +suoi fianchi egualmente sparsi di abbondanti acque, egualmente coperti +da una rigogliosa e magnifica vegetazione. Tutti gli animali, +indivisibili compagni dell'uomo, conservano la pristina loro bellezza, e +le loro abitudini; l'uomo stesso, nascendo in questa terra tanto +favorita dal cielo, riceve ancora la stessa vivace e pronta +immaginazione, la stessa suscettibilità di passionate impressioni, la +stessa attitudine di spirito per colpir tutto, per imparar tutto nello +stesso tempo. Pure il solo uomo è mutato, perchè l'organizzazione +sociale lo riceve dalle mani della natura e lo modifica, la sua potenza +lo investe nello stesso tempo da ogni lato, e le quattro istituzioni che +hanno un'influenza più universalmente estesa, la religione, +l'educazione, la legislazione ed il punto d'onore, si combinano per +agire contemporaneamente sopra tutti gli abitanti. + +Di tutte le forze morali cui l'uomo va soggetto, quella che può fargli +maggior bene o maggior male, è la religione. Tutte le opinioni che si +riferiscono ad interessi superiori a quelli di questo mondo, tutte le +credenze, tutte le sette esercitano sui sensi morali e sul carattere +umano una prodigiosa influenza. Niuna per altro penetra più avanti nel +cuore dell'uomo quanto la religione cattolica, perchè niun'altra è così +gagliardamente costituita, niuna si è così compiutamente assoggettata la +filosofia morale, niuna ridusse in più stretta servitù le coscienze, +niuna instituì, com'essa fece, il tribunale della confessione, che +riduce tutti i credenti nella più assoluta dipendenza del suo clero, +niuna ha ministri più indipendenti da ogni spirito di famiglia, e perciò +più intimamente uniti dall'interesse e dallo spirito di corporazione. + +L'unità della fede, che non può essere che il risultamento di +un'assoluta servitù della ragione alla credenza, e che conseguentemente +non trovasi presso verun'altra religione in così eminente grado come +nella cattolica, obbliga tutti i membri di questa chiesa a ricevere i +medesimi dommi, ad assoggettarsi alle stesse decisioni, ad uniformarsi +a' medesimi insegnamenti. Non pertanto l'influenza della religione +cattolica non è eguale in tutt'i tempi ed in tutti i luoghi; ella operò +diversamente assai in Francia ed in Germania, da quello che fece in +Italia e nella Spagna; anche la di lei influenza non fu pure sempre +uniforme in questi ultimi paesi; ella variò press'a poco all'epoca del +regno di Carlo V, che corrisponde, rispetto all'Italia, alla distruzione +delle repubbliche de' secoli di mezzo. Le osservazioni che saremo +chiamati a fare intorno alla religione dell'Italia, o della Spagna, ne' +tre ultimi secoli, non devonsi applicare a tutta la chiesa +cattolica[367]. + + [367] Giudiziosamente l'imparziale storico previene il lettore di + non dar colpa alla Chiesa cattolica, cioè universale, di ciò che può + rimarcare di riprensibile in alcune parziali chiese, le quali, + sebbene concorrano a formare quella chiesa, che riconosciamo come + santa nella sua unità, cattolicità ed apostolicità, non possono però + individualmente pretendere alla santità ed infallibilità della + dottrina. _N. d. T._ + +Siamo qui ridotti ad accennare soltanto la rivoluzione che si operò +nella chiesa romana verso la metà del sedicesimo secolo: perchè +abbisognerebbero discussioni troppo lunghe ed estranee al nostro +soggetto, per farne tutta comprendere l'estensione. I papi Paolo IV, Pio +IV, Pio V, e Gregorio XIII, furono quelli che operarono tale +rivoluzione; il loro spirito persecutore cambiò del tutto lo spirito +della corte di Roma e quello della chiesa italiana; e nello stesso tempo +il concilio di Trento sostituì la più gagliarda e più imponente +_organizzazione_ al legame spesso rilasciato che univa i principi della +Chiesa colla numerosa loro milizia. Fino a quell'epoca, avevano i papi +contratta una specie d'alleanza coi popoli contro i sovrani; non avevano +fatte conquiste che a danno de' re; dovevano il loro innalzamento e +tutti i loro mezzi di resistenza al potere dello spirito opposto alla +forza brutale, e più ancora per politica che per gratitudine si erano +creduti obbligati di sviluppare questo potere dello spirito. Essi +avevano fatto nascere, essi dirigevano, e chiamavano in loro ajuto la +pubblica opinione; proteggevano le lettere e la filosofia, ed inoltre +permettevano, con una tal quale liberalità, a' filosofi ed a' poeti di +deviare dall'angusta linea dell'ortodossia; per ultimo fomentavano lo +spirito di libertà, e proteggevano le repubbliche. Ma quando una metà +della chiesa, seguendo le insegne della riforma, scosse il loro giogo, e +ritorse contro di loro que' lumi della filosofia ch'essi avevano +lasciato risplendere, allora un terrore profondo, incusso loro da questo +spirito medesimo di libertà che avevano incoraggiato, da questa pubblica +opinione che fuggiva loro di mano e diventava possente di per sè sola, +li determinò a cambiare tutta la loro politica. Invece di mantenersi +alla testa dell'opposizione contro i monarchi, sentirono il bisogno di +fare causa comune con loro, onde contenere avversarj più formidabili de' +sovrani. Contrassero perciò la più stretta alleanza con questi, e +particolarmente con Filippo II, il più dispotico di tutti; e d'allora in +poi ad altro non pensarono che a comprimere le coscienze, ed a ridurre +in ischiavitù lo spirito umano: infatti gli posero un cotal giogo, che +gli uomini non avevano mai portato. + +Si disse più volte ne' paesi protestanti, che la riforma era riuscita +utile anche alla Chiesa romana; nè quest'osservazione si scosta affatto +dal vero. In Francia, in Germania, ed in tutti i paesi in cui le due +comunioni trovansi in faccia l'una all'altra, l'esempio e la rivalità +del culto contribuiscono a renderle ambedue migliori[368]. Cadauno evitò +di dare all'altra occasione di redarguirla o di accusarla; e l'alto +clero della corte di Roma partecipò in un'altra maniera a questa +riforma. Una grandissima mutazione ne' suoi costumi, un grande +accrescimento di fervore nel suo zelo, illustrarono il nuovo periodo che +comincia col concilio di Trento. Dopo quest'epoca, la corte romana cessò +di essere una pietra di scandalo. I papi ed i cardinali furono d'allora +in poi sempre sinceramente e costantemente animati dallo spirito della +loro religione. La loro autorità crebbe a dismisura ne' paesi da' quali +poterono tenere affatto lontana la riforma: ma la conseguenza di tale +autorità, e dello zelo cui andava debitrice, non furono per avventura +apprezzate pel giusto loro valore. + + [368] Intendasi rispetto alla morale, perciocchè rispetto al domma + le sette accattoliche non possono in istretto senso migliorare, che + abjurando gli errori che le separano dalla vera Chiesa. _N. d. T._ + +Esiste a non dubitarne un'intima unione tra la religione e la morale, ed +ogni uomo dabbene dev'essere convinto che il più nobile tributo che la +creatura possa dare al Creatore, si è quello di avvicinarsi a lui colle +sue virtù. Però la filosofia morale è una scienza assolutamente distinta +dalla teologia[369]: ha le sue leggi nella ragione e nella coscienza; +porta con sè il proprio convincimento, e dopo avere dato uno sviluppo +allo spirito colla indagine de' suoi principj, soddisfa il cuore colla +scoperta di ciò che è veramente bello, giusto e conveniente. La Chiesa +si rese padrona della morale, siccome di cosa di sua pertinenza; +sostituì l'autorità de' suoi decreti, e le decisioni de' padri a' lumi +della ragione e della coscienza, lo studio de' casisti a quello della +filosofia morale, e così mise in luogo del più nobile esercizio dello +spirito una servile abitudine. + + [369] Anzi la vera e sana teologia non fa che rendere più perfetta + la morale. _N. d. T._ + +La morale, del tutto snaturata tra le mani de' casisti, diventò +straniera non meno al cuore che alla ragione: perdette di vista i mali +che ogni nostro fallo poteva arrecare a qualche creatura, per non avere +altre leggi che le supposte volontà del Creatore; rigettò la base che le +aveva data la natura nel cuore di tutti gli uomini, per formarsene una +affatto arbitraria. La distinzione de' peccati mortali da' veniali +cancellò quella che trovavamo noi stessi nella nostra coscienza tra le +offese più gravi e le più perdonabili: e si videro disposti gli uni a +canto agli altri i delitti che ispirano il più profondo orrore, co' +falli che la nostra debolezza è appena capace d'evitare. + +I casisti presentarono all'esecrazione degli uomini, nel primo ordine +tra i più colpevoli, gli eretici, gli scismatici, i bestemmiatori. +Talvolta riuscirono a risvegliare contro di loro l'odio il più violento, +e quest'odio era più criminoso che l'errore che lo aveva eccitato: altre +volte non poterono trionfare della compassionevole ragione del popolo, +il quale non iscorgeva in questi grandi colpevoli che uomini strascinati +dall'ignoranza, dall'errore, o da irriflessa abitudine. Nell'un caso e +nell'altro, il salutare orrore che deve ispirare il delitto fu +considerabilmente diminuito; l'assassino, l'avvelenatore, il parricida, +vennero associati ad uomini che si conciliavano un involontario +rispetto. Le buone azioni degli eretici accostumarono a dubitare della +virtù medesima; la loro dannazione fece risguardare la riprovazione come +una sorta di fatalità; ed il numero de' colpevoli si andò talmente +moltiplicando, che l'innocenza parve quasi impossibile[370]. + + [370] Il lettore cattolico distinguerà il fatalismo dalle + conseguenze de' giusti, ma imperscrutabili decreti di Dio, che + gratuitamente salva gli eletti, e giustamente condanna i reprobi. + _N. d. T._ + +La dottrina della penitenza sovvertì vie maggiormente la morale di già +confusa dall'arbitraria distinzione de' peccati. Era senza dubbio una +consolante promessa quella del perdono del cielo pel ritorno alla virtù, +e quest'opinione è tanto conforme a' bisogni ed alle debolezze +dell'uomo, che formò parte di tutte le religioni. Ma i casisti avevano +snaturata questa dottrina, imponendo precise forme alla penitenza, alla +confessione ed all'assoluzione[371]. Un solo atto di fede e di fervore +fu dichiarato bastante per cancellare una lunga lista di delitti. La +virtù, invece di essere lo scopo costante di tutta la vita, più non fu +che un conto da liquidarsi in punto di morte. Più non vi fu un peccatore +così accecato dalle sue passioni, che non progettasse di dare, prima di +morire, alcuni giorni alla cura della sua salvezza, e che sedotto da +tale confidenza non rallentasse la briglia alle sue sregolate +inclinazioni. I casisti avevano oltrepassato il loro scopo col fomentare +tanta confidenza, ed invano predicarono poi contro il _ritardo della +conversione_: erano essi soli i creatori di questo sregolamento dello +spirito, sconosciuto agli antichi moralisti; si era presa l'abitudine di +non considerare che la morte del peccatore, e non la sua vita, e +quest'abitudine diventò universale. + + [371] Contro le opinioni del nostro autore sul conto della + confessione, il lettore cattolico troverà in ottimi libri chiare ed + ortodosse istruzioni, senza che il traduttore debba entrare in + lunghe disamine. _N. d. T._ + +La funesta influenza di tale dottrina si rende in Italia oltremodo +sensibile, qualunque volta viene condotto al patibolo qualche grande +delinquente. La solennità del giudizio e la certezza della pena +colpiscono sempre il più ostinato di terrore, poscia di pentimento. +Veruno incendiario, veruno assassino, veruno avvelenatore, viene tratto +al patibolo senza avere fatta, con profonda compunzione, una buona +confessione, e senza fare in seguito una buona morte: il confessore +dichiara la sua vera fede, dichiara che l'anima del penitente ha di già +presa la via del cielo; ed il popolo sciocco si contrasta a' piè del +patibolo le reliquie del nuovo santo, del nuovo martire, i di cui +delitti l'avevano forse per più anni compreso di spavento. + +Nulla dirò dello scandaloso traffico delle indulgenze, e del vergognoso +prezzo che si pagava da' penitenti per ottenere l'assoluzione del prete. +Il concilio di Trento si prese il pensiero di minorarne l'abuso; per +altro anche presentemente il prete riconosce il suo sostentamento da' +peccati e da' terrori del popolo; il peccatore moribondo versa con mano +prodiga in messe ed in rosarj il danaro spesse volte raccolto con iniqui +mezzi; fa tacere a prezzo d'oro la sua coscienza, e si forma agli occhi +degli ignoranti un concetto di pietà[372]. Ma si risguardarono le +indulgenze gratuite, quelle che in forza delle concessioni pontificie si +ottenevano con qualche esteriore atto di pietà, come meno abusive; ad +ogni modo non si saprebbe conciliarne l'esistenza con verun principio di +moralità. Quando vedonsi, per modo d'esempio, promessi dugento giorni +d'indulgenza per ogni bacio fatto alla croce posta in mezzo al Coliseo, +quando si vedono in tutte le chiese d'Italia tante indulgenze plenarie +che si guadagnano con tanta facilità, come mai conciliare o la giustizia +di Dio o la sua misericordia col perdono accordato a così debole +penitenza, o co' gastighi riservati a colui che non trovasi a portata di +guadagnarle per così facile strada? + + [372] Questi abusi della credulità ingannata sono caldamente + detestati dai cattolici illuminati e dallo stesso Clero, cui non + devono ascriversi le prevaricazioni e le perfidie di pochi + individui. _N. d. T._ + +Il potere attribuito al pentimento, alle cerimonie religiose, alle +indulgenze, tutto si era riunito per persuadere al popolo, che l'eterna +salute o l'eterna dannazione dipendevano dall'assoluzione del sacerdote; +e fu forse questo il più funesto colpo dato alla morale. L'accidente e +non la virtù fu così chiamato a decidere dell'eterna sorte dell'anima +del moribondo. L'uomo della più specchiata virtù, quello la di cui vita +era stata la più pura, poteva essere sorpreso da subita morte +nell'istante in cui la collera, il dolore, o la sorpresa, gli avevano +strappato di bocca uno di que' profani vocaboli, che l'abitudine ha +renduti così comuni, ma che, giusta le decisioni della Chiesa, non +possono pronunciarsi senza cadere in peccato mortale; allora eterna +doveva essere la dannazione di costui, perchè non si era trovato +presente un sacerdote per accettare la di lui penitenza ed aprirgli le +porte del paradiso. Il più scellerato di tutti gli uomini, coperto +d'ogni delitto, poteva per lo contrario provare uno di que' momentanei +ravvicinamenti alla virtù, che non sono sconosciuti a' cuori più +depravati; poteva fare una buona confessione, una buona comunione, una +buona morte, ed assicurarsi il paradiso. + +Così la morale fu interamente pervertita, ed i lumi naturali, quelli +della ragione e della coscienza, che giovano a distinguere l'uomo +dabbene dal malvagio, furono costantemente contraddetti dalle decisioni +de' teologi, i quali dichiaravano dannato il primo, che una funesta +vicenda aveva precipitato in un irremissibile errore, e beato l'altro, +che, toccato dalla grazia, aveva offerto un efficace pentimento[373]. + + [373] Intorno alla dottrina della predestinazione, leggasi il + prezioso libro di sant'Agostino _de Correctione et Gratia_, che + rischiara tutte le opposizioni fondate sull'umano raziocinio. _N. d. + T._ + +Nè la cosa si ristrinse entro questi confini: la Chiesa collocò i suoi +comandamenti a canto alla gran tavola delle virtù e de' vizj, il di cui +conoscimento fu stampato nel nostro cuore. Essa non gli spalleggiò con +una sanzione tanto formidabile quanto quelli della divinità, e non fece +dipendere dalla loro esecuzione l'eterna salute; ma diede loro una forza +che mai non ottennero le leggi della morale. L'omicida, ancora tutto +lordo dei sangue poco anzi versato, mangia di magro divotamente anche +nell'atto che sta meditando un altro assassinio; la prostituta colloca +presso al suo letto un'immagine della Vergine, innanzi alla quale recita +divotamente il suo rosario; il sacerdote, convinto di avere giurato il +falso, non caderà giammai nell'inavvertenza di bere un bicchiere d'acqua +prima di dire la messa: perciocchè quanto più un uomo vizioso fu severo +osservatore de' precetti della Chiesa, tanto più si sente nel suo cuore +dispensato dall'osservanza di quella celeste morale, cui sarebbe d'uopo +sagrificare le sue depravate inclinazioni. + +Pure la vera morale non lasciò mai di essere l'argomento de' sermoni +della Chiesa; ma l'interesse sacerdotale corruppe nella moderna Italia +tutto quello che toccò. L'amore del prossimo è il fondamento delle virtù +sociali; il casista, riducendolo a precetto, dichiarò che si peccava col +dir male del prossimo; ma con ciò venne a proibire a tutti il +pronunciare quella giusta opinione che deve separare la virtù dal vizio, +e soffocò la voce della verità; così, accostumando a far sì che i +vocaboli non esprimano il pensiero, altro non fece che accrescere la +segreta diffidenza di ogni uomo rispetto a tutti gli altri. La carità è +la virtù per eccellenza del Vangelo; ma il casista insegnò a dare al +povero pel vantaggio della propria anima, e non per soccorrere il suo +simile; rendette comune l'elemosine indistinte che incoraggiarono il +vizio e l'infingardaggine; ed all'ultimo deviò a beneficio del monaco +mendicante i principali fondi della pubblica carità. La sobrietà e la +continenza sono virtù domestiche che conservano le facoltà +degl'individui, e mantengono la pace delle famiglie: il casista vi +sostituì i cibi detti magri, i digiuni, le vigilie, i voti di virginità +e di castità, ed a lato a queste monacali virtù potevano radicarsi nel +cuore la gola e l'impudicizia. La modestia è la più amabile qualità +dell'uomo posto in qualche elevata carica; ma la modestia non esclude un +certo qual giusto orgoglio, che lo sostiene contro le proprie debolezze, +e lo consola nelle traversie; il casista vi sostituì l'umiltà, la quale +si associa al più insultante disprezzo delle altre persone. + +Tale è l'inesplicabile confusione entro la quale i dottori dommatici +gettarono la morale, e se ne resero esclusivamente arbitri; così, +assistiti dall'autorità civile ed ecclesiastica, proscrissero +ogn'indagine filosofica tendente a stabilire le regole della probità +sopra altre basi che le loro, ogni disamina di principj, ogni richiamo +all'umana ragione. E non contenti di rendere la morale una particolare +loro scienza, ne fecero un segreto, depositandola interamente nelle mani +de' confessori e de' direttori delle coscienze. Lo scrupoloso cristiano +deve, in Italia, rinunciare alla più bella facoltà dell'uomo, quella di +studiare e di conoscere il proprio dovere; gli si raccomanda di +scacciare ogni pensiero che potesse fargli smarrire la via da loro +additata, e l'orgoglio umano capace di sedurlo; e qualunque volta +s'abbatte in qualche dubbiezza, qualunque volta si trova in qualche +difficoltà, deve ricorrere alla sua guida spirituale. Con ciò la prova +delle avversità, così propria ad innalzare l'uomo, lo rende sempre più +schiavo; e quegli ancora che fu veracemente e puramente virtuoso, non +saprebbe rendersi conto delle regole che si è egli stesso imposte[374]. + + [374] L'autore generalizza forse troppo questi principj; poichè, se + non altro in pratica, fu sempre permesso ai dotti l'esame delle + verità non rivelate. _N. d. T._ + +Sarebbe quindi impossibile il dire quanto in Italia riuscisse perniciosa +alla morale l'istruzione religiosa[375]. Non avvi in Europa verun altro +popolo più costantemente addetto alle sue pratiche religiose, e che vi +sia più universalmente fedele; pure non ve n'ha alcuno che osservi meno +i doveri e le virtù di questo cristianesimo cui mostrasi tanto +attaccato. Gl'Italiani imparano non già ad ubbidire alla propria +coscienza, ma a deluderla; tutti pongono in salvo le loro passioni, col +beneficio delle indulgenze, con mentali riserve, con progetti di +penitenza, e colla speranza di una vicina assoluzione; e ben lungi che +la probità vi sia guarentita dal più caldo fervore religioso, quanto più +un uomo si mostra scrupoloso nelle sue pratiche di divozione, tanto più +si deve a ragione diffidare di lui. + + [375] Cioè di quegl'ignoranti ecclesiastici abborriti anche dai + dotti ed illuminati teologhi, che alla semplice e santa morale del + vangelo sostituirono superstiziose pratiche ed insegnamenti che non + possono, senza ingiustizia, imputarsi alla chiesa. _N. d. T._ + +Tra le forze morali che agiscono sopra la società l'educazione è la +seconda in potenza. Coloro ch'essa ha posti in su la via della virtù +possono ancora essere traviati nel corso della loro vita; coloro che +furono dall'educazione depravati, possono tuttavia essere ricondotti sul +sentiere della virtù e del dovere. Ma la religione stende la sua +influenza o benefica o funesta su tutto il corso della vita; trova +appoggio nell'immaginazione della gioventù, nell'esaltata tenerezza di +un sesso più debole, e ne' terrori dell'età avanzata: segue l'uomo fino +ne' suoi più reconditi pensieri, e lo raggiugne anche quand'egli si è +sottratto ad ogni umano potere. Pure è così grande la reciproca +influenza dell'educazione sulla religione, e della religione +sull'educazione, che appena possono separarsi queste due informatrici +cagioni de' caratteri nazionali. + +Infatti l'educazione mutossi in Italia, quando si mutò la religione. +Quando alcuni papi, guidati soltanto dal fanatismo, vennero sostituiti a +coloro che non avevano dato retta che all'ambizione, l'educazione fu +affidata a nuove mani. I due nuovi ordini de' Gesuiti, e de' Scolopj, +s'impadronirono di tutti i collegj; e si vide tutt'ad un tratto e +dovunque assolutamente cessare quell'ammaestramento indipendente dato a +migliaja di scolari da' celebri filologi, i Guarini, gli Aurispa, i +Filelfi, i Pomponio Leto ec. Questa così numerosa classe di precettori, +che diedero un così rapido movimento allo studio della letteratura nel +quindicesimo secolo e nel principio del sedicesimo, non aveva forse +seguita una filosofia affatto scevra da errori, nè aveva avuti troppo +liberali opinioni; ma ciascheduno di loro era indipendente; ognuno era +spalleggiato dalla propria riputazione; la di lui scuola rivalizzava con +tutte le altre; ed egli cercava, spinto da gelosia verso i suoi emuli, +di scoprire o di abbracciare un nuovo sistema. Egli adoperava tutta la +forza del suo spirito, e tutte risvegliava le facoltà de' suoi scolari, +appellandosi sempre della sua parziale dottrina all'esame ed al giudizio +del pensiere, unica autorità che potesse decidere tra professori tutti +eguali. I monaci, che presero il posto di questi uomini tanto attivi, +vennero strettamente legati ad una corporazione. Senza prendersi cura +del buono o cattivo esito delle loro scuole, che non poteva alterare il +loro voto di povertà, ed unicamente intenti a quello del loro ordine, +tutto riferivano alla disciplina che avevano ricevuta, tutto +assoggettavano all'autorità spirituale, in nome della quale parlavano, +denunciando il richiamo all'umana ragione come una ribellione contro le +loro dottrine immediatamente emanate dalla divinità. + +Nelle scuole di cotali nuovi istitutori cessò bentosto ogni sforzo dello +spirito. Permisero bensì a' loro discepoli di giugnere a quelle +cognizioni di già acquistate, ch'essi non giudicarono pericolose; ma +loro vietarono l'esercizio delle facoltà che avrebbero potuto farne loro +acquistare di nuove. Ogni filosofia venne subordinata alla regnante +teologia; e rispetto a tutti gli altri sistemi, tutt'al più si presero +da loro gli argomenti co' quali si potevano confutare. Ogni morale venne +assoggettata alle decisioni della Chiesa e de' casisti, e più non si +permise di ricercare nel cuore que' principj che dall'autorità erano di +già stati giudicati. Ogni politica si modellò sull'interesse del governo +dominante, ed ogni elevato pensiero venne bandito da una scienza che, +invece di essere la più indipendente di tutte, diventò la più servile. + +Pure lo studio dell'antichità non fu sbandito dai collegj; ma come +poteva mai avere un reale allettamento per la gioventù? Come mai giovare +all'istruzione del cuore e della mente, dopo essere stato spogliato +d'ogni nobile sentimento? Qual valore poteva darsi all'antica eloquenza, +allorchè l'amore di libertà veniva considerato come spirito di +ribellione, e l'amore di patria si condannava come un culto quasi +idolatro? Quale impressione poteva fare la poesia, mentre che la +religione degli antichi trovavasi costantemente opposta a quella de' +moderni, siccome le tenebre alla luce, o quando le sensazioni di un +cuore appassionato si spiegavano dai monaci ai fanciulli? Quale +interesse risvegliare poteva lo studio delle leggi, delle costumanze, +delle abitudini dell'antichità, quando non si confrontavano colle +astratte nozioni di una veramente libera legislazione, di una pura +morale, di abitudini che nascono dal perfezionamento dell'ordine +sociale? + +Quindi lo studio dell'antichità, siccome ogni altra scienza monastica, +diventò una scienza positiva, una scienza di fatti e di autorità, in cui +più non ebbero veruna parte nè la ragione, nè il sentimento. +S'insegnarono ottimamente ai fanciulli italiani le eleganze della lingua +del Lazio, vale a dire i vocaboli e le regole dei vocaboli; ottimamente +pure la prosodia, ossia le regole della versificazione, sicchè sapessero +fare versi latini, quali possono farsi da chi possiede tutte le qualità +proprie del poeta, tranne il pensiero e la passione; venne loro +insegnata la mitologia con tanta accuratezza, da fare sovente arrossire +quegli uomini medesimi che credono d'avere avuta una classica +educazione; ma l'indipendenza del pensiero era talmente sbandita da ogni +sistema d'educazione, che non potevasi insegnar loro la rettorica o la +poetica, che dietro autorità universalmente ricevute, e formanti quasi +una nuova ortodossia; onde la stessa teorica della bella letteratura non +produsse in Italia verun'opera singolare[376]. Possiamo domandarci quale +nuovo pensiere abbia acquistato un giovane dopo un cotal corso di studj, +come siansi sviluppati il suo cuore e la sua mente, e se non gli sarebbe +tornato lo stesso vantaggio dallo studio delle antichità peruviane, come +da quello delle antichità greche o latine, insegnategli senza il modo di +sentirle. + + [376] Queste idee dell'autore, alquanto astratte, o peccano + d'oscurità, o sono esagerate. Gratuita ad ogni modo può chiamarsi + l'asserzione di non avere la bella letteratura prodotta verun'opera + singolare. _N. d. T._ + +Sotto un tale metodo d'ammaestramento alcuni uomini, felicemente +organizzati, svilupparono la loro memoria; e se avevano inoltre ricevuto +dalla Natura una feconda immaginazione ed il delicato senso +dell'armonia, poterono emergere poeti nel nativo idioma, senza che i +loro pedagoghi abbiano potuto soffocare i loro talenti. Ma la parte +infinitamente maggiore di loro giacque in un'assoluta inerzia di +spirito. Non solo un giovane italiano non pensa, ma non sente neppure il +bisogno di pensare; ed il profondo suo ozio sarebbe un supplicio per un +uomo de' paesi settentrionali, sebbene fosse questi naturalmente e meno +attivo e meno impetuoso. Tale ozio fu dall'abitudine trasformato in +bisogno, e quasi in piacere[377]. Si occupò tutta l'età della +fanciullezza in modo di non lasciare luogo all'esercizio della facoltà +di ragionare. I monaci che dirigono le occupazioni de' giovinetti, +tolsero tutto il fervore dalle loro preghiere, tutta l'attenzione dagli +studj, tutta l'intenzione da' loro piaceri, tutta l'espansione dalle +loro relazioni. + + [377] Sebbene alquanto copertamente, si viene dal nostro autore + tacciando gl'Italiani di non voler abbandonare il classicismo per + seguire i settentrionali. Più modesto del signor Schlegel e di + madama de Stael ec., non osa far pompa delle nuove dottrine del così + detto _romanticismo_; ma ne sparge accortamente i semi. Sì: + gl'Italiani si gloriano di pensare come i classici greci e latini, e + d'imitarli; e penseranno ancora come i settentrionali e gli + imiteranno, quando questi sapranno produrre più perfette cose che + finora non hanno prodotte. _N. d. T._ + +Gli esercizj di pietà occupano una non piccola parte delle ore dello +scolaro; ma basta che col suono della sua voce si faccia macchinalmente +conoscere presente. Le lunghe monotone preghiere non possono fissare la +sua attenzione; lo stesso formolario, le mille volte ripetuto, più non +parla nè alla sua mente, nè al suo cuore. Mentre un breve esercizio di +divozione avrebbe avvisata la sua coscienza, i rosarj, ripetuti per fino +tre volte al giorno senza intenderli, lo avvezzano a separare totalmente +il suo pensiero dal suo linguaggio; e questo diventa un esercizio di +distrazione, se non lo è d'ipocrisia[378]. + + [378] Nel _Collegio Romano_, risguardato come il principale + stabilimento d'educazione del mondo cattolico, ogni scolaro deve + ogni giorno ripetere, oltre varie altre preghiere, cento sessanta + volte l'_Ave Maria._ + +Altre ore sono destinate allo studio delle lingue, della mitologia, +della prosodia, di alcune epoche della storia; ma si chiama a ricevere +queste lezioni la sola memoria, la memoria che non è risvegliata dalle +altre più nobili facoltà del nostro essere, la memoria che per +ubbidienza si carica d'un peso di cui non conosce l'uso, e che non +ravvisa altro scopo nello studio della sua lezione che quello di +recitarla. Lo scolaro non si presta che languidamente a tale incumbenza: +colui che forse dalla natura era stato dotato della più dichiarata +attitudine ad imparare, lascia abbrutire questa facoltà che non viene +mai occupata; colui che sente nel suo cuore i semi del più nobile +entusiasmo, non trova cosa che serva a svilupparlo. Ambidue risguardano +con un certo quale disgusto i vocaboli e le sterili regole affastellate +nella loro memoria. Nell'istante in cui la sua educazione è terminata, +ognuno discaccia con piacere dal suo capo tutto ciò che vi aveva +ricevuto senza incorporarlo giammai al suo pensiere. + +Vero è che nelle scuole e nei seminarj d'Italia viene accordato qualche +tempo al sollievo del corpo ed agli esercizj; ma l'ubbidienza e la +disciplina monastica tengono dietro allo scolaro anche nel breve tempo +che pretendesi di accordare ai suoi divertimenti. Ogni giorno, nell'ora +medesima, esce dal seminario la lunga processione degli scolari: essi +camminano a due a due, vestiti di lunghe sottane: due preti li +precedono, altri si trovano frammischiati nelle file, altri stanno alla +coda. Nè mai accelerano il passo, nè mai lo rallentano; mai non +raccolgono un fiore; mai non osservano l'industria di un insetto; mai +non esaminano la conformazione di un sasso; mai non riunisconsi in +gruppi per giuocare, per disputare, per parlare con confidenza. +L'autorità monastica è sospettosa, avendo imparato a diffidare +dell'uomo, ed a non vedere nel presente secolo che corruzione. Nulla +v'ha che al pedagogo non dia cagione di timore o pei costumi del suo +allievo, o per la disciplina della sua scuola, o per la sua personale +autorità. I legami di amicizia tra i suoi discepoli diventano a' suoi +occhi un cominciamento di cospirazione, e si affretta di romperli; le +confidenze sarebbero lezioni di mal costume, e le rende impossibili; lo +spirito di corporazione degli scolari tenderebbe a ristringere la sua +autorità, ed egli l'attacca come una ribellione; premia i delatori, e +tutto accorda a colui che gli sagrifica il suo compagno. + +Infelice quella nazione che viene così educata! Cosa avrebbe potuto +imparare nelle sue scuole, fuorchè a diffidare del suo simile, ad +adulare, a mentire? Che altro le rimane di tutti i suoi studj, se non se +il disgusto di quanto imparò, e l'incapacità di abbandonarsi a nuova +applicazione? Il suo lavoro non potè in essa produrre che l'inerzia del +pensiere; la distribuzione delle pene e delle ricompense dovette +inspirarle l'ipocrisia; i suoi monaci, tenendola lontana da ogni +pericolo, ne indebolirono e snervarono gli organi, rendendola diffidente +di sè medesima e vile. Gli è un conforto per la nazione italiana +d'essere stata in circostanze di provare coll'esperienza, che i vizj che +le si rinfacciano non derivano da lei, ma dalle sue instituzioni. Mentre +che ella sperimentava i funesti risultati dei sistemi stabiliti nel suo +seno, una straniera rivoluzione strascinò violentemente moltissimi suoi +giovani allievi nelle scuole degli oltramontani; ed in allora bentosto +sviluppando essi quell'attività della mente tenuta così lungamente +compressa, avidamente abbracciarono quella scienza dalla quale si erano +prima mostrati alieni, e gettarono lontano da loro quella doppiezza, +quella pieghevolezza, non da altro loro insinuate che dalla disciplina +cui erano stati prima assoggettati. La stessa educazione dei militari +campi, o quella dell'amministrazione civile, basta talvolta a far cadere +la crosta formata da un'instituzione monastica; e l'Italia vede oggi con +orgoglio innalzarsi tra la sua gioventù uomini degni delle sue antiche +repubbliche, uomini che, cancellando la servile impronta ond'erano stati +segnati, conservarono tutto il genio nazionale. + +Sono allievi formati dall'educazione monastica che la legislazione +italiana riceve all'uscire dalle scuole, per conformarli al giogo e +farne sudditi ubbidienti. I pensieri di questi allievi non s'innalzarono +giammai verso veruna specie d'astrazione; giammai non si fecero a +disaminare ciò che dev'essere, ma soltanto ciò che è; mai non +rintracciarono l'origine di qualsiasi autorità, essendosi loro +rappresentata ogni cosa, in questo mondo e fuori, come fondata +sull'autorità; e la loro mente si è fatta troppo infingarda per potere +giammai risalire alla sorgente di ciò che si sottomette a credere. +Guidati come ciechi nella loro educazione, e ciecamente ubbidienti ai +loro preti, trovaronsi disposti ad offrire la medesima ubbidienza ai +loro principi[379]. Non è già un eroico attaccamento, verso alcune +famiglie, che si è radicato in tale o tale altro popolo d'Italia, come +spesso si vide in altre monarchie, ma un'ubbidienza indolente, e che non +è fondata che nell'avversione della lotta e nel costante desiderio del +riposo. _Ubbidienza a chi comanda_, è una massima proverbiale +rappresentante un complesso di tutti i doveri politici e di tutti i +precetti della prudenza. + + [379] Nel supposto dell'autore, l'ubbidienza che gl'Italiani + avrebbero prestata ai loro principi non sarebbe stata libera, ma + cieca e servile; e gl'illuminati sovrani della presente età, + richiedendo dai loro sudditi una ragionevole ubbidienza, non + vorranno abbandonarli più oltre al monachismo. _N. d. T._ + +Quindi il dispotismo non ha bisogno di trasvestirsi; un sovrano potere, +un illimitato potere viene attribuito al principe; e non avvi verun +diritto, sia sacro quanto si voglia, che si creda intangibile dalla +sovrana possanza. Le leggi sono semplici emanazioni della volontà del +monarca, che non fu consigliato da altra persona; e ciò viene indicato +dal nome che portano di _motu proprio_. Le sentenze civili e criminali +possono essere riformate dai suoi rescritti: egli sospende a favore di +un individuo le processure de' creditori; accorda ad un altro la +restituzione _in integrum_ dei diritti perduti già dal medesimo in forza +di preventiva prescrizione; legittima un terzo che è bastardo per farlo +succedere co' suoi fratelli, o in pregiudizio de' suoi cugini; scioglie +a favore di un quarto i vincoli della primogenitura, perchè possa +disporre, con pregiudizio de' suoi figli, dei beni che loro sono +sostituiti. I privilegj delle corporazioni non lo trattengono più di +quelli delle private famiglie, e cambia a suo piacere e per privato fine +le costumanze delle città e le prerogative dei diversi ordini dello +stato[380]. + + [380] I descritti abusi, forse praticati da qualche sovrano + d'Italia, giovano a far meglio sentire la retta e paterna + amministrazione degli altri. _N. d. A._ + +Nello stesso modo che tutto dipende dalla sola volontà del principe, +tutto si compie ancora dalla medesima, senza discussione, senza pubblica +deliberazione, senza che la nazione venga in verun modo chiamata a parte +di ciò che si vuole decidere intorno ai suoi destini. La critica dei +varj sistemi economici o politici adottati dal governo, sarebbe un +delitto; è pure vietato lo scrivere la storia de' moderni tempi, perchè +potrebbe tentare i sudditi a giudicare di ciò che devono risguardare +come al di sopra del corto loro discernimento. Per ultimo le gazzette, +che il generale uso d'Europa costringe a tollerare, mai non contengono, +sotto la data d'Italia, che slanci del pubblico tripudio pel passaggio +di un principe, pel suo matrimonio, o pei natali de' suoi figliuoli. + +La giurisprudenza criminale è quella parte della legislazione che ha più +immediato contatto colla libertà de' cittadini; ed è perciò quella che +può più d'ogni altra alterarne il carattere. Ne' paesi in cui la +processura è tuttavia pubblica, ogni causa criminale è una grande scuola +di morale per gli uditori. L'uomo volgare, che spesso ha bisogno di +essere sostenuto contro le gagliarde tentazioni che lo circondano, +impara all'udienza, che anche il delitto commesso nel segreto della +notte, senza testimonj e con tutte le precauzioni che può suggerire la +prudenza della malvagità, viene non per tanto al chiaro, condottovi da +una serie d'imprevedute circostanze; che la confusa coscienza del +colpevole è la prima a tradirlo, e ch'egli non ha ottenuto alcun +vantaggio da que' delitti che credeva dovere tutti appagare i suoi +desiderj. Conosce che l'autorità che tiene aperti gli occhi sopra di lui +è benefica ed illuminata, e che non castiga il delitto che dopo averlo +conosciuto. Accompagna con tutto il suo cuore la discussione, e mentre +egli lotta a favore dell'innocenza, senza rincrescimento abbandona il +colpevole a tutto il rigore delle leggi. + +Ma quando la processura si eseguisce segretamente, che non è +accompagnata da veruna discussione, da verun dibattimento che chiami il +pubblico a parte del giudizio, allora la sentenza capitale non offre +verun compenso alla società per la perdita de' suoi membri. Tra coloro +che assistono al supplicio, altri, compresi da terrore, accusano il +giudice d'ingiustizia e di crudeltà, e prendono soltanto interesse per +gli sventurati, dei quali non conoscono che i patimenti; altri si +ostinano ne' malvagi loro sentimenti, persuadonsi che il condannato non +soggiacque che per propria imprudenza, e che, trovandosi essi nel caso +suo, sarebbero più fortunati, perchè più accorti. Tutti infine vanno +d'accordo a non trovare nella giustizia criminale che un potere +persecutore, un potere odioso; si uniscono per sottrarre egualmente +tutti i prevenuti alla di lei azione, e caricano di una specie d'infamia +tutti coloro che in qualsiasi modo contribuiscono al compimento della +processura. + +Questa lega contro la giustizia criminale si è realmente formata in +tutta l'Italia a cagione del profondo segreto onde si cuopre la +processura; e tanto è radicata la prevenzione contro i suoi ministri, +che la stessa legge fu forzata ad adottarla. Gli arcieri dei tribunali, +i caporali ed i birri, sono dichiarati infami; ed è facile il +comprendere che gli uomini che acconsentono ad abbracciare un mestiere +infamato dal pubblico disprezzo e dal disprezzo della stessa legge, si +dispongono a meritare l'infamia della loro condizione. Pure fra costoro +si sceglie il bargello, che chiamasi egli stesso loro capo, e nello +stesso tempo eseguisce le incumbenze di pubblico accusatore innanzi ai +tribunali, e di primo magistrato di polizia. L'infamia del suo primo +mestiere lo siegue in questa più ragguardevole carica. L'uomo probo si +vergogna di avere relazione di qualsiasi sorta col bargello, d'avere da +lui ricevuto qualche servigio: a fronte di ciò qualunque cittadino sente +continuamente che la sua riputazione, la sua libertà, la sua vita, +dipendono dalle segrete informazioni di quest'ufficiale. Non avvi +persona che possa dirsi sicura di non essere arrestata nel cuore della +notte nella sua propria casa, legato, tradotto in lontano paese, in +forza della sola autorità di quest'uomo, che dà conto del suo operato al +solo ministro di polizia, o al presidente del _buon governo_[381]. +L'Italia è probabilmente il solo paese del mondo, in cui l'infamia +legale, invece di essere incompatibile col potere, sia una condizione +richiesta per esercitare una certa autorità. + + [381] Coloro che conoscono l'Italia non hanno bisogno che si vadano + loro indicando i pochi stati presi qui di mira dallo storico. _N. d. + T._ + +Sarebbe così turpe cosa e vergognosa l'esporsi ad essere paragonato ad +un bargello, ad un birro, che un Italiano di qualunque condizione, +quando non abbia perduto ogni buon nome, non concorrerà giammai a +tradurre un delinquente nelle mani della giustizia. Un impudente furto, +uno spaventoso omicidio, potrebbero eseguirsi in mezzo alla pubblica +piazza, che la folla, anzi che moversi ad arrestare il colpevole, si +aprirebbe per lasciargli adito alla fuga, e si richiuderebbe per +trattenere i birri che lo inseguissero. Il testimonio interrogato +intorno ad un delitto commesso sotto i suoi occhi si reputa offeso, +perchè si tenti di farlo parlare come un delatore. Così viva è la +compassione che eccita il prevenuto, così universale la diffidenza della +giustizia del giudice, che ben di rado i tribunali ardiscono sprezzare +questa generale opinione e pronunciare una sentenza capitale. Ma ciò non +torna a vantaggio dei prevenuti; questi languiscono talvolta nelle +prigioni molti anni, o sono rilegati in paesi di cattivo aere, dove la +natura fa lentamente e dolorosamente ciò che il giudice non ebbe il +coraggio di fare; ma l'esempio della pena che segue il delitto, è +perduto affatto pel pubblico. + +In quasi tutta l'Italia il giudizio delle cause civili e criminali +trovasi abbandonato ad un solo giudice. Forse saranno andati errati +negli altri paesi, credendo di moltiplicare i lumi col moltiplicare i +giudici; ed egli è il vero che quanto più ristretto è il numero de' +giudici, tanto più ognuno di loro sente crescere la propria +responsabilità, e si fa debito di attentamente studiare quella causa +nella quale il solo suo suffragio può avere tanta influenza; ma si +snatura un tribunale ristringendolo ad un solo uomo: più non gli si +lascia il mezzo di separare i suoi privati affetti, le sue passioni, i +suoi pregiudizj, dalle opinioni che va formando come uomo pubblico; si +espongono le parti ad essere danneggiate dal suo cattivo umore e dalla +sua impazienza, e gli si toglie il freno salutare che gl'impone la +necessità d'esporre i suoi motivi ai proprj colleghi per guadagnarli +alla propria opinione. Il cuore dell'uomo viene frequentemente agitato +da movimenti contrarj alla giustizia o alla morale, i quali +contribuiscono alle sue determinazioni senza ch'egli se ne accorga. +Anche colui che li sente ne conoscerebbe tutta la turpitudine, ed +arrossirebbe di assoggettarsi alla loro influenza, se fosse costretto a +manifestarli. Come mai un giudice si ridurrebbe a dire ad alta voce: +«Quest'uomo ha una fisonomia che mi spiace; questi è colui che mi +rispose insolentemente, e che mi negò il saluto; è quegli di cui io +aveva preveduta la cattiva riuscita; quegli di cui io aveva uditi elogj +tanto ridicoli ed inquietanti, e mi è ben caro che sia caduto in +errore?» Eppure questa gioja di vederlo colpevole è pur troppo reale, e +dispone a trovare tutte le prove bastanti per condannarlo. + +Ad ogni modo il prevenuto deve ancora riputarsi felice, quando il solo +giudice innanzi al quale deve presentarsi, siede regolarmente sul suo +tribunale; ma qualunque volta l'accusatore gode buona opinione presso il +presidente del _buon governo_, o che questi non vuole affatto perdere il +colpevole, o che l'accusa verte sopra falli non contemplati da veruna +legge, o che trattasi di punire opinioni o sentimenti sepolti nel +segreto del cuore, oppure che il ministero vuole spalleggiare la +domestica autorità d'uno sposo sopra la consorte o di un padre sopra i +figli, il ministro della polizia dà al vicario o al bargello l'ordine di +formare il processo _per via economica_. In questi processi, chiamati +_economici_ o _camerali_, l'accusato non viene ammesso a difendersi, non +gli si partecipano nè l'imputazione, nè le prove addotte contro di lui, +e tutt'al più ha occasione d'indovinare il titolo dell'accusa dal suo +interrogatorio, se pure si dà il caso che venga interrogato. La stessa +sentenza contro di lui pronunciata, non dal giudice istruttore, ma da +quello della capitale, non è motivata: d'ordinario questa non eccede la +prigione in propria casa, o in un convento, la rilegazione o l'esilio; +per altro non pochi sciagurati vennero da una sentenza _camerale_ chiusi +nel fondo di una torre, o rilegati in paese malsano, per combattere +colla febbre pestilenziale delle Maremme; e ne' tempi di politiche +turbolenze, si videro ordinati in _forma economica_ molti infamanti +supplicj. + +E per tal modo il salutare effetto che la giustizia doveva operare sulla +moralità del popolo fu interamente perduto in tutta l'Italia, e produsse +anzi sulla maggior parte un effetto affatto contrario. Ogni suddito +trema innanzi ad una autorità non risponsabile delle sue azioni, che non +va soggetta a veruna legge, che, almeno per conto di alcuni suoi +ministri, non lo è neppure a quelle dell'onore; ognuno si crede sempre +circondato da delatori e da segrete spie, e non potendo mai trovare +sicurezza nel testimonio della propria coscienza, si vede forzato a +diventare abitualmente dissimulatore, cortigiano e vile. Il castigo non +gli sembra giammai una necessaria conseguenza del delitto; i supplicj, +non altrimenti che le malattie, diventano ai suoi occhi colpi di un +fatalismo che opprime l'umana natura; onde il timore di subirli mai non +lo distorna dal cammino del delitto; ed un assassinio non lo priverà nè +del pubblico favore, nè degli asili per così lunga età offerti dalle +chiese[382], nè di quelli che offrono anche a' dì nostri i vicini +numerosi confini dei piccoli stati, ne' quali è divisa l'Italia. +Infatti, ad eccezione della Spagna, verun altro paese non fu giammai +macchiato da maggior numero di assassinj quasi sempre impuniti. + + [382] Malgrado il _motu proprio_, nello stato ecclesiastico, le + chiese servono ancora di rifugio agli assassini ed ai ladri. + +A tutte queste cagioni d'immoralità, d'uopo è aggiugnervi le abitudini +di ferocia, date fino quasi ai presenti giorni dallo spettacolo della +tortura. Questo supplicio dei prevenuti, assai più crudele che quello +de' colpevoli, era sempre destinato all'esempio, sebbene verun esempio +sia forse più funesto che quello dei tormenti di un uomo, contro il +quale non si ha alcuna prova, e che deve sempre presumersi innocente. Il +governo pontificio prendeva le convenienti misure a fine che, durante il +carnevale, si desse ogni mattina un colpo di corda ad un certo numero di +prevenuti, riservando tutte le pene capitali per lo spettacolo della +settimana grassa, che chiude questi allegri giorni. Questo terribile +cumulo di supplicj veniva appoggiato al desiderio di premunire il popolo +contro il pericolo delle passioni nel principio di cadauno di que' +giorni consacrati al tripudio; ed il popolo, sempre avido di commozioni, +non vi cercava che dei dolori fisici, che in appresso andava a cercare +nuovamente nei combattimenti dei tori sul molo del sepolcro d'Augusto. +Allora Roma moderna non poteva invidiare le pugne de' gladiatori di Roma +idolatra: che se l'arena non era bagnata da tanto sangue, più crudeli +invece e più lunghi erano i patimenti che formavano lo spettacolo. + +La morale influenza della civile legislazione non ha la forza della +criminale sopra coloro che sono colpiti dall'ultima; ma la prima è più +universale, siccome quella che tocca tutti gl'individui. Tra i sudditi +tutte le proprietà si distribuiscono secondo le disposizioni delle leggi +civili, e questa distribuzione fu mutata nella circostanza della +soppressione della libertà. I principi, creandosi una nuova nobiltà, +vollero rendere indipendente da ogni vicenda il patrimonio di quelle +famiglie; a tale oggetto incoraggiarono i padri a fondare per testamento +perpetue sostituzioni, primogeniture, commende, dando loro in tal +maniera, anche dopo la morte, un diritto sulle loro proprietà, +spogliandone le susseguenti generazioni, e riducendole a non godere che +il fedecommesso di un diritto limitato dall'autorità de' loro antenati, +e dall'aspettativa de' loro discendenti. Le più fatali conseguenze non +tardarono ad emergere da quest'innovazione nella legislazione, che +diseredava i vivi a favore degli estinti e de' figliuoli che non erano +ancora nati; furono queste tanto evidenti, che nel diciottesimo secolo i +più saggi principi cercarono di abolire i fedecommessi favoreggiati dai +loro predecessori. I detentori de' terreni, più non considerandosi che +come usufruttuarj, parevano farsi un dovere di danneggiare un fondo di +cui non potevano disporre a voglia loro: la loro fortuna più non essendo +proporzionata all'estensione de' loro beni, uno stato d'angustia e di +miseria, piuttosto che uno stato di opulenza, diventò ereditario colle +grandi proprietà; i creditori, ingannati dalle grosse rendite di cui +godeva un grande proprietario, trovavansi spogliati, quando esso +proprietario moriva, del danaro sovvenutogli. Tale ingiustizia +incoraggiava i sovventori all'usura, i sovvenuti alla mala fede, e +complicò ed accrebbe all'infinito le procedure tra gli uni e gli altri. + +Frattanto l'intera nazione si era abituata ad avere prima d'ogni altra +cosa riguardo alla conservazione delle famiglie, e più non v'ebbe alcun +padre che nel suo testamento non sagrificasse tutte le sue figlie ai +maschi, tutti i minori al primogenito, e la propria vedova alla sua +prole. Tutte le domestiche relazioni si mutarono con questa cattiva +distribuzione delle proprietà. Fu distrutto il filiale rispetto verso la +madre, quando questa si trovò per la propria sussistenza dipendente dal +suo figlio: fu esiliata l'amicizia tra i fratelli, perchè questa vuole +l'eguaglianza, e non può mantenersi tra un assoluto padrone e prezzolati +adulatori. + +Non solo i figli minori ebbero una parte minore d'assai di quella dei +primogeniti, ma il padre di famiglia si fece un particolar dovere +d'impedire ogni divisione della sua proprietà; assicurando soltanto a' +suoi più giovani figli la mensa in casa, o come chiamasi dagl'Italiani +_il piatto_, ed in conseguenza condannandoli all'ozio ed alla viltà. Non +può attivarsi verun ramo d'industria senza un piccolo capitale; convien +fare una qualche spesa per apprendere qualsivoglia professione; non si +possono professare le lettere senz'avere impiegato un capitale in una +sempre dispendiosa educazione: non si può essere agricoltore senza +terreni, mercante senza fondi, fabbricatore senza avere gli strumenti +necessarj e le materie prime. La maggior parte de' cadetti, esclusi in +Italia a motivo della povertà loro da tutti gl'impieghi, sono forzati a +vivere sempre dipendenti e sempre oziosi. E siccome le famiglie vi sono +numerose, appunto perchè il padre non è chiamato a provvedere alla sorte +de' suoi figli; che un solo fra sei fratelli prende moglie, e lascia +tanti figliuoli quanti ebbe fratelli; i quattro quinti della nazione +sono dannati a non avere veruna proprietà, verun interesse nella vita, +veruna speranza, e a non contribuire con verun lavoro alla prosperità +dei loro compatriotti. Una così numerosa classe di oziosi deve +necessariamente moltiplicare i vizj. + +Le nazionali abitudini di giustizia furono ancora pervertite dalla +costante pratica del ricorso alla grazia nelle cause civili. +Sagrificando la legge una giustizia reale ad un'apparenza di diritto, +aveva di già renduto difficilissimo l'acquisto della prescrizione; +questa in molte cause non può allegarsi che dopo un periodo centenario; +e quand'ancora si è acquistato questo diritto, è spesso in Italia +annullata dal principe con lettere di grazia. È pure necessario in +Italia un numero di sentenze maggiore, che in ogni altro paese, per dare +ad una decisione la forza di _cosa giudicata_. Ma, anche dopo l'acquisto +di questa definitiva presunzione, il principe accorda nuove lettere di +grazia, perchè sia assoggettata a nuovo giudizio quella cosa che più non +dovrebbe essere argomento di lite. + +Per tutte queste cagioni la totalità de' diritti si andò rendendo +incerta; interminabili processure passarono ereditarie nelle famiglie di +generazione in generazione. A misura che trascorre il tempo tra +l'occasione di una processura e la sua decisione, le prove si rendono +sempre più difficili, le presunzioni si vanno maggiormente equilibrando, +ed ognuno, sostenendo il proprio interesse, si crede meno esposto alla +taccia di mala fede. Dall'altro canto la lunghezza delle processure le +moltiplica maravigliosamente. In una città ove nascano dieci liti +all'anno, se ognuna venisse terminata entro sei mesi, come a Ginevra, +non ve ne sarebbero giammai più di cinque pendenti; ma se, una +compensando l'altra, non sono ultimate che in dieci anni, come accade +nella parte meglio governata d'Italia, ve ne saranno cento tutte agitate +nello stesso tempo: se appena sono terminate in trent'anni, come nella +maggior parte delle italiane province, ve ne saranno trecento, e forse +in maggior numero che non sono gli abitanti che contiene la città. +Infatti, in Italia, sono poche le famiglie che non abbiano una o più +liti; ed il carattere di raggiratore o di uomo litigioso si è renduto +troppo generale perchè venga imputato a difetto. + +Perciò può dirsi che nella moderna Italia la religione, invece di +spalleggiare la morale, ne corruppe i principj; che l'educazione, lungi +dallo sviluppare la facoltà della mente, le ha rendute più ottuse; che +la legislazione, in cambio di attaccare i cittadini alla patria e di +riunirli fra loro con fraterni nodi, li rese timidi e diffidenti, dando +loro l'egoismo per prudenza, la viltà per difesa. Rimane inoltre una +quarta causa, la quale stende la sua influenza su tutte le umane +società, e che con una forza minore delle tre precedenti, talvolta tiene +in bilico, talvolta seconda la loro azione, e fa, sebbene +imperfettamente, riparo al male prodotto dalle viziose istituzioni: gli +è questo il punto d'onore, la di cui potenza, superiore alla volontà +d'ogni individuo, ne altera le primitive istituzioni, ne appoggia o ne +contrasta la morale, e gli segna una condotta uniforme, invece di +abbandonarlo all'istantaneo impero delle sue passioni. + +La legislazione del punto d'onore racchiude in sè medesima un non so che +di liberale; non è altrimenti stabilita da una superiore autorità, ma +dal concorso d'opinioni e di volontà indipendenti: onde allorchè +gagliardamente si mantiene in un governo monarchico, lo modifica, e non +gli permette di declinare in un perfetto despotismo. Dall'altro canto +questa legislazione non è mai fondata sopra i veri principj della +morale, ed il numero delle naturali inclinazioni che vengono da lei +corrotte, vince il numero di quelle che conserva o che rende più forti. + +L'impero del punto d'onore rendesi appena sensibile nelle repubbliche, +perciocchè la pubblica opinione vi esercita una tale potenza che va +sempre modificando i più accreditati pregiudizj, e vi giudica le persone +non dietro astratte ed inflessibili regole, ma dietro il complesso delle +loro azioni. In una repubblica non si distingue l'uomo virtuoso +dall'uomo d'onore; nè questi due caratteri erano pure distinti negli +stati dell'antichità. Le prime nozioni del punto d'onore furono portate +negli stati meridionali dalle conquiste de' popoli teutonici, ma si +mescolarono cogli altri elementi della pubblica opinione, e non +formarono un eminente carattere nella storia delle repubbliche italiane. +L'introduzione in Europa di alcune opinioni particolari degli Arabi, +diede agli Spagnuoli, che furono i primi che da loro le ricevettero, un +punto d'onore di diversa natura; il quale punto d'onore venne inseguito +adottato in tutti i paesi sui quali la monarchia spagnuola venne +stendendo la sua influenza. + +La legislazione dell'onore arabo e castigliano fu dunque importata in +Italia, nel sedicesimo secolo, da quelle medesime armi spagnuole, che +distrussero quelle repubbliche intorno alle quali ci siamo così +lungamente intrattenuti. Ella vi si mantenne in pieno vigore, finchè +Carlo V ed i tre Filippi, di lui successori, conservarono un assoluto +dominio sopra le più belle province d'Italia; s'indebolì negli ultimi +anni del diciassettesimo secolo, e cessò affatto nel diciottesimo: può +dirsi che riuscì egualmente contraria ai progressi dei lumi e della +ragione colla sua durata e colla sua caduta. + +Il punto d'onore che gli Spagnuoli avevano ricevuto dagli Arabi, sembra +riferirsi a tre primarj fondamenti. Il primo consiste in una esagerata +delicatezza rispetto alla castità delle donne: allorchè questa virtù +rendesi leggermente in taluna di loro sospetta, non soccumbe essa sola +al disonore, ma la stessa infamia copre egualmente il padre, il +fratello, il marito. Il secondo è una delicatezza non meno esagerata +rispetto al valore degli uomini, che, posto egualmente in luogo di tutte +le altre virtù, viene a compromettere tutta la famiglia in un solo +individuo. Il terzo è una specie di religione di vendetta, che non +ammette verun'altra riparazione per l'offeso che la morte +dell'offensore. + +L'introduzione di queste opinioni in Italia variò la condizione delle +donne, le quali perdettero l'onesta libertà di cui avevano goduto ne' +tempi delle repubbliche; ed i padri loro ed i mariti, invece di +confidare nella loro virtù e prudenza, più non credettero di trovare +sicurezza che tra inaccessibili mura; essi più non dovevano temere per +conto della loro sola debolezza; ma un accidente che le esponesse agli +occhi della gente, una parola mal ponderata, un'imprudente conghiettura, +bastavano a compromettere l'onore della casa, e con ciò la vita e le +sostanze di tutti gl'individui che la componevano. Più non teneva aperti +gli occhi sopra di loro la gelosia dell'affetto, ma la gelosia assai più +sospettosa della vecchiaja, che le guardava in quel modo che l'avaro +tien cura del suo tesoro. Quanto più si andavano accrescendo l'esteriori +precauzioni, che si moltiplicavano le vecchie custodi che mai non le +perdevano di vista, le inferrate che chiudevano le loro case, i veli che +le nascondevano a tutti gli sguardi, tanto più veniva trascurata +l'educazione morale, che avrebbe loro dati migliori e più virtuosi mezzi +di difesa. La sospettosa vigilanza de' loro custodi aveva liberate le +loro coscienze da ogni responsabilità. Quanto più grandi erano gli +sforzi che si andavano facendo per rendere loro impossibile ogni +estranea relazione, tanto più esse volgevano tutti i loro pensieri, +tutta l'accortezza del loro spirito verso la galanteria; e per tutto il +tempo che furono soggette alla più severa vigilanza, la loro condotta +non fu forse più pura che quando diventò di moda lo stesso sregolamento. + +Frattanto allorchè, in sul declinare del XVII secolo, si andò +rilasciando il punto d'onore spagnuolo, non si sostituì alla virtù +femminile verun'altra salvaguardia; non venendo le donne meglio +ammaestrate ne' loro doveri, esse non trovarono un più solido appoggio +ne' loro proprj sentimenti, e lo stesso buon gusto della società loro +non prescrisse veruna legge intorno alla decenza de' loro discorsi e del +loro contegno. Le giovanette, educate nei conventi, vi ricevevano tali +ammaestramenti, che per la severità loro non erano praticabili. Loro si +rappresentavano le sale della danza e dello spettacolo, come luoghi ne' +quali il demonio esercita le più formidabili seduzioni; la curiosità di +osservare un uomo dal balcone veniva loro rappresentata poco meno +criminosa che l'attentato di aprirgli lo stesso balcone per riceverlo di +notte nel proprio appartamento. Il desiderio di piacere e gli eccessi +dell'amore furono loro posti innanzi sullo stesso livello. Lo sposo che +riceve una fanciulla quand'esce di convento, è forzato a disfare l'opera +della sua educazione; d'insegnarle che tutte quelle cose che le furono +dette doversi fuggire non sono peccati; che tutto ciò che resta vietato +alle religiose non lo è alle secolari. Allora crollano tutti i principj +di lei; la seduzione del mondo comincia; le corrotte maniere della +società le inspirano nuove idee; l'esempio la seduce; lo sposo cui venne +accompagnata non fu da lei scelto, ed il più delle volte non veduto +prima di sposarlo. Se in appresso la pace domestica, la fedeltà +conjugale, la dolce confidenza, sono sbandite dalle famiglie, non +debbonsi condannare, ma compassionare le donne italiane; bisogna cercare +più in alto la sorgente del disordine, e convenire che l'educazione, le +leggi, i costumi, e non la natura le hanno fatte quello che sono. + +Abbiamo osservato che nella più fiorente epoca delle repubbliche +italiane, il valore, lungi dall'essere apprezzato come meritava a petto +alle altre virtù, non otteneva neppure dalla pubblica opinione la debita +stima. I soldati altro in allora non erano che mercenarj adoperati +nell'eseguire gli ordini di altri uomini, che in una più sublime +carriera avevano conseguita una più alta riputazione. Il magistrato, che +brillava ne' consiglj colla sua eloquenza, colla prudenza, colle +risoluzioni, non si curava di pareggiare il valore militare del soldato +che prendeva al suo soldo; dava all'opportunità prove di civile +coraggio, spesso meno frequente e più difficile; ma protestava +senz'arrossire, che non si credeva capace di combattere. La repubblica +fiorentina ebbe a soffrire più d'ogni altra per avere fatto così poco +conto del valore; conobbe per reiterate disgrazie, che niuna virtù non +dev'essere rifiutata da verun governo, e fu spesso tradita dai generali +e dai soldati da lei chiamati da altri paesi, perchè essa aveva +trascurato di formarne tra i proprj cittadini. + +Ma le spaventose guerre del principio del sedicesimo secolo richiamarono +gl'Italiani alle armi, e dopo tale epoca professarono questo nuovo +mestiere con tanto maggiore impegno, in quanto che si trovarono esclusi +da tutti gli altri. In tutto il sedicesimo secolo si assoldarono in +folla sotto le bandiere spagnuole, mentre altri reggimenti italiani +erano levati per servizio della Francia, e militavano gloriosamente +nelle guerre civili di quel regno. In tutta la seconda metà del +sedicesimo secolo la fanteria italiana si risguardò come perfettamente +uguale alla spagnuola, e l'una e l'altra occupavano il primo luogo tra +le truppe delle più guerriere nazioni d'Europa. Ambedue erano state +formate dagli stessi ufficiali, e andavano soggette agli stessi +pregiudizj. Il punto d'onore militare italiano non fu diverso da quello +degli Spagnuoli. Le due nazioni sentirono nello stesso modo le stesse +offese, le stesse provocazioni, i medesimi sospetti. + +Ma la milizia spagnuola conservò l'intera sua riputazione in tutto il +diciassettesimo secolo, malgrado il decadimento della monarchia; la +milizia italiana perdette assai più presto tutto il suo credito. I +soldati non si arrolavano che di contro genio in eserciti sempre mal +pagati, sempre malcondotti, e che malgrado il loro valore andavano +esposti a continue sconfitte. Nelle province suddite d'Italia, che i +vicerè spagnuoli governavano con diffidenza, tutto invitava la nobiltà +al riposo ed alla mollezza, che soli non eccitano gelosi sospetti. +Gl'Italiani avevano mostrato che potevano essere valorosi, ma non lo +furono lungamente in così svantaggiose circostanze; e quando deposero le +armi, la pubblica opinione più non li chiamò a difendere nuovamente la +riputazione del loro valore. Allora si vide, e ciò si vede anche +presentemente, uomini distintissimi per natali, pel grado che occupano, +e per tutte le circostanze che fanno supporre una liberale educazione, +confessare apertamente la loro pusillanimità. Parlano senza vergognarsi +della paura avuta; confessano che le loro mogli sono più coraggiose di +loro; nè il pronunciare queste parole costa qualche cosa al loro amor +proprio; nè cotesta confessione non eccita le fischiate, nè procaccia +loro l'universale disprezzo. Pure se il coraggio è una virtù naturale +all'uomo, la paura è altresì una delle passioni della sua natura. +Conviene che sia compressa, domata dalla volontà, dall'educazione, dalla +vergogna. Quando gli si dà intera licenza, essa si rende signora +dell'animo, lo guasta, ed invilisce tutta intera la nazione. Si sarebbe +potuto temere che tale non fosse per essere la condizione della nazione +italiana, e forse ogni altra perdendo il suo punto d'onore avrebbe +ancora con lui perduta ogni energia, ma un'inaspettata esperienza ha +recentemente dimostrato che quegl'Italiani che avevano così +compiutamente dimenticato il coraggio, lo ricuperavano più facilmente +che ogn'altra nazione, tosto che veniva in loro risvegliato il punto +d'onore, e facevasi loro travedere una vera gloria. + +La sanzione di questa legislazione del punto d'onore, che gli Spagnuoli +portarono in Italia, nel sedicesimo secolo, fu la necessità imposta ad +ogni uomo d'onore di vendicarsi dell'offesa. Senza alcun dubbio il +bisogno della vendetta è fino ad un certo punto un sentimento +connaturale all'uomo; è composto da un desiderio di giustizia, e da un +movimento di collera; ed in questi limiti si trova egualmente presso +tutti i popoli, tanto antichi che moderni. Ma il sistema di vendetta che +gli Spagnuoli ricevettero dagli Arabi e dai Mori, e che in appresso +comunicarono a tutta l'Europa, è tutt'altra cosa che questo naturale +sentimento, ed è basato sopra un'idea di dovere. Il Moro non si vendica +perchè la di lui collera sia ancora viva, ma perchè la sola vendetta può +allontanare dal suo capo il peso dell'infamia che l'opprime. Si vendica +perchè a creder suo non avvi che un'anima vile che possa perdonare gli +affronti, e conserva il suo rancore, perchè, se lo sentisse spegnersi, +crederebbe di avere col rancore perduta una virtù. + +Questo codice di vendetta fu presentato alle nazioni settentrionali in +quel tempo in cui i duelli giudiziarj erano stati di fresco soppressi. +Prese in certo qual modo il loro luogo, ed il duello lavò le offese +dell'onore con una sufficiente apparenza di ragione; perciocchè la più +mortale offesa essendo quella di porre in dubbio il coraggio di un uomo, +il valore con cui presentavasi a singolare certame, era il mezzo più +ovvio di dissipare questa dubbiezza. Così videsi presso i Francesi, +gl'Inglesi, i Tedeschi, la primitiva idea della vendetta disgiungersi +affatto dall'azione medesima che n'era rappresentata come una +conseguenza. Un uomo d'onore si batte non già per vendicarsi, ma per +tenersi in possesso di quell'onore ch'era sua proprietà, e che sentivasi +in diritto di difendere. + +Non fu già in tale maniera, che nel sedicesimo secolo fu presentata +dagli Spagnuoli agl'Italiani la processura degli affari d'onore; nè così +la concepirono i medesimi Italiani, a motivo delle precedenti loro +relazioni coi Mori. Gli uni e gli altri credettero di ravvisare un'anima +grande nella costanza di questi risentimenti. Pareva loro che l'offeso +avesse mostrata maggiore energia, quanto più lungamente aveva conservato +il suo rancore, manifestatolo con un'esplosione meno preveduta, e +cagionato più acerbo dolore al suo offensore. Non chiedevasi già a colui +che si vendicava una prova di coraggio per ristabilire il suo onore, ma +bensì una prova d'un implacabile odio. E perciò agli occhi loro +l'assassinio lavava l'onore quanto il duello, il veleno quanto il ferro; +e la perfidia sembrava loro essere il maggiore trionfo della vendetta, +perchè l'offeso si era mostrato più compiutamente padrone di sè +medesimo. + +Fino dai secoli di mezzo alcune province d'Italia eransi fatte +distinguere per l'atrocità de' loro odj, e delle loro ereditarie +vendette. Allegavansi principalmente Pistoja in Toscana, la Romagna, +tutto lo stato della Chiesa, e più ancora le isole di Sicilia, di +Sardegna e di Corsica, ove la mescolanza co' Mori, ed in appresso cogli +Spagnuoli aveva data maggiore consistenza a questa barbara legislazione. +Pure non fu che nel sedicesimo e nel diciassettesimo secolo che si rese +dominante in tutta l'Italia la terribile dottrina che ingiugneva ad ogni +uomo d'onore il dovere, non di difendersi, ma di vendicarsi. E allora +solamente si videro moltiplicati que' sicarj che appigionavano i loro +pugnali, e ridotta a perfezione la formidabile scienza de' veleni. +Allora personaggi sommamente riputati nella diplomazia, nella Chiesa, +nelle lettere, osarono darsi vanto pubblicamente d'avere compiuta la +loro vendetta; allora finalmente più non risguardandosi il duello come +una sufficiente soddisfazione, due nemici non acconsentirono a battersi +che dopo avere l'offensore chiesto perdono all'offeso; senza la quale +preliminare riparazione, il veleno o il pugnale potevano essi soli +lavare l'onore oltraggiato. + +Grazie al cielo questa infernale dottrina è presentemente affatto +dimenticata. Più non si troverebbe in tutta l'Italia un solo assassino +salariato, e se vengono ancora commessi orribili delitti, la pubblica +opinione almeno più non gli ordina come un dovere. Forse ancora la +sanzione del duello è troppo trascurata, e si mostra meno severità che +non conviene verso coloro che, non mostrando verun risentimento per le +più gravi offese, danno luogo a supporre non già che abbiano perdonato, +ma che non abbiano osato domandare soddisfazione[383]. + + [383] Intorno al duello possono vedersi presso tutti i pubblicisti + gli argomenti addotti pro e contro. Rispetto agli stati che hanno + leggi proibitive, la quistione è pienamente decisa. _N. d. T._ + +Frattanto il lungo regno di un pregiudizio così contrario ad ogni morale +ed al vero onore ebbe la più funesta influenza sulle nazionali opinioni. +L'assassinio, a dir vero, non è più un dovere, ma non è neppure un +disonore; è un'idea colla quale ognuno trovasi continuamente +famigliarizzato. L'Italiano lo risguarda come una funesta conseguenza +d'un impetuoso movimento di collera, di gelosia, di vendetta; egli non +sente nel suo cuore l'irremovibile certezza che non sarà giammai +strascinato a dare un colpo di pugnale, perchè non fu mai avvezzato a +risguardare quest'azione con quell'orrore inesprimibile che inspira il +pensiere di un gravissimo delitto. Dessa è per lui ciò che il pensiero +del duello è per gli uomini scrupolosi delle altre nazioni. Dessa è un +gran peccato che la sua coscienza gli vieta di commettere; ma egli sente +che per simili falli ogni uomo è peccatore; e quando vede de' sicarj +esiliati dal loro paese, o condannati per commessi assassinj a' pubblici +lavori, non prova a riguardo loro che la profonda compassione che suole +eccitare una grande sventura, non il terrore che deve cagionare un grave +delitto. + +Nello stato di società in cui trovasi l'Italiano ridotto, tale +sentimento diventa giusto, e con analogo sentimento dobbiamo noi pure +giudicarlo. Senza dubbio nell'Italiano del XVIII secolo non ritrovasi nè +il rappresentante de' Manlj e dei Gracchi, nè quello de' Doria e degli +Albrizzi. L'antica virtù non può nascere, nè germogliare in una patria +serva, lo spirito non si può sviluppare quando viene allentato da mille +ostacoli, ed il sentimento non può innalzarsi all'eroismo, quand'è +soffocato nel suo primo nascere. Ma dovremo incolpare lo stesso italiano +dello stato deplorabile in cui è caduto? Quando vediamo concorrere tante +e così potenti cagioni ad abbassarlo non deploreremo piuttosto in lui +l'avvilimento dell'umana dignità, e non sentiremo che la sventura che lo +colpì è la sventura che minaccia noi medesimi, che minaccia ogni +società, ogni nazione che si lascerà caricare dalle stesse catene? + +Ammireremo invece tuttociò che ancora rimane a questa nazione, che +pareva fatta per superare tutte le altre: quello spirito così aperto e +pronto cui non riesce difficile veruno studio, quando venga intrapreso +per uno scopo che lo possa infiammare; quella flessibilità a tutte le +nuove forme, che rende l'Italiano proprio alla politica, alla guerra, a +tuttociò che intraprende di più inusitato, per mezzo della più rapida +educazione; quell'immaginazione creatrice, che gli conserva, dopo +l'impero del mondo che ha miseramente perduto, quello, forse più ricco, +delle belle arti; quella sociabilità, quelle dolci maniere, che in altri +paesi non sono conosciute che dalle persone di alta condizione, e che in +Italia sono proprie di tutte le classi; quella sobrietà che allontana il +basso popolo dalle orgie e dalle dissolutezze di Bacco in mezzo alle sue +feste ed a' suoi piaceri; quella superiorità dell'uomo della natura, che +si mostra tanto più degno di stima quanto fu meno cambiato +dall'educazione, di modo che il contadino italiano è tanto superiore al +cittadino, quanto lo è questi al gentiluomo; finalmente quel +maraviglioso potere della coscienza, che trionfa delle più cattive +instituzioni, della più fallace educazione, della più bassa +superstizione, del più depravato ordine politico, e che, sostenendo +l'uomo tra le più violenti tentazioni e le più deboli barriere, +diminuisce la frequenza de' delitti assai più che non sarebbesi potuto +anticipatamente calcolarlo. Senza dubbio questi Italiani, cui abbiamo +consacrato un così lungo studio, sono oggi un popolo sventurato ed +avvilito; ma che si ripongano in circostanze ordinarie, che loro si +consenta di percorrere le vicende di tutte le altre nazioni, ed in +allora si vedrà che non hanno perduto il seme delle grandi cose, e che +sono ancora degni di misurarsi in quello stadio che hanno due volte +percorso con tanta gloria. + + +FINE DEL VOLUME XVI, ED ULTIMO. + + + + +TAVOLA CRONOLOGICA DEL TOMO XVI. + + + CAPITOLO CXXI. _Apparecchj de' Fiorentini + per difendere la loro libertà; sono assediati + dal principe d'Orange. Imprese di Francesco Ferrucci, + commissario generale, nello stato fiorentino; viene + a battaglia col principe d'Orange, e nella mischia + periscono ambidue, capitolazione di + Firenze._ 1529-1530 _pag._ 3 + + La repubblica fiorentina difende la sua + libertà, nel mentre che il rimanente + dell'Italia si sottomette al giogo + dell'Austria 3 + I Fiorentini, che fino allora non avevano mai + atteso a trattar l'arme, le pigliano per + difendere la propria libertà 4 + 1527 Dicembre. Organizzazione dei 300 cittadini + della guardia del palazzo 5 + 1528 6 novembre. Organizzazione delle 16 compagnie + della guardia urbana 6 + 1527 Luglio. Richiamo delle _bande dell'ordinanza_ + del territorio fiorentino 7 + 1528 Dicembre. Ercole d'Este nominato capitano + generale degli uomini d'arme 8 + 1529 Aprile. Sono terminate le fortificazioni + di Firenze 9 + 1529 Maggio. I dieci della guerra prendono + Malatesta Baglioni al loro soldo col + titolo di governatore generale 10 + Il gonfaloniere Capponi tenta di riconciliare + la repubblica col papa 11 + Il Capponi chiama alle consultazioni o pratiche + molti amici de' Medici 12 + Diffidenza de' consiglj. Nominano essi medesimi + la pratica de' dieci della guerra 12 + Corrispondenza segreta del Capponi con + Clemente VII 13 + 16 aprile. Lettera sospetta diretta al Capponi + trovata da uno dei priori 14 + 17 aprile. Il Capponi è dimesso, e gli succede + Francesco Carducci 15 + Il Capponi si giustifica dell'accusa di + tradimento, e viene assolto 16 + I Fiorentini ricevono l'une dietro alle altre + notizie affliggentissime 17 + Il Governo prende le necessarie disposizioni + onde trovare del denaro 18 + La signoria ordina ai paesani di portare i loro + raccolti nelle fortezze 20 + Settembre. Ercole d'Este, al quale è mandato + l'ordine di recarsi al suo posto, ricusa di + ubbidire 21 + Ambasceria de' Fiorentini all'imperatore in + Genova 21 + 8 ottobre. Il Capponi muore udendo le relazioni + dell'ambasceria; due ambasciatori fuggono 23 + Il papa incarica delle sue proprie vendette + contro Firenze quel medesimo principe d'Orange, + che lo aveva tenuto prigioniere in Roma 23 + 1529 Fine di luglio. Il papa concede man forte ai + soldati del principe d'Orange, onde farsi + pagare il rimanente delle taglie dovute + loro pel riscatto de' cittadini romani 25 + Fine d'agosto. L'esercito del principe d'Orange + si raduna a Foligno 26 + 1 settembre. Presa e saccheggio di Spello + sui confini del Perugino 27 + 12 settembre. Baglioni, mediante un trattato, + apre Perugia al principe d'Orange, e conduce + la sua infanteria ai Fiorentini 28 + 14 settembre. Cortona si arrende al principe + d'Orange, e i Fiorentini evacuano Arezzo e + tutto il Val d'Arno di sopra 28 + 18 settembre. Arezzo pretende ritornare ad + essere repubblica sotto la protezione + dell'imperatore 29 + Francesco Guicciardini fugge, e si unisce + agl'inimici della sua patria 30 + Alcuni ambasciatori spediti al papa, sono + rimandati con mal tratto 31 + 19 ottobre. Le case e i giardini sono tutti + quanti atterrati fino alla distanza di un + miglio intorno a Firenze 32 + 14 ottobre. Il principe d'Orange pone il suo + campo a Pian di Ripoli sotto Firenze 33 + Napoleone Orsini, abate di Farfa, al servizio + de' Fiorentini 34 + Cominciamento de' servigj e della riputazione + di Francesco Ferrucci 35 + 1529 Novembre. Ferrucci riprende d'assalto Samminiato 37 + 10 novembre. Il principe d'Orange dà la scalata + a Firenze ed è respinto 38 + 11 dicembre. Stefano Colonna sorprende al + loro posto gl'imperiali della Sciarra 39 + 16 dicembre. Morte di Girolamo Moroni nel + campo degli assedianti 41 + 23 dicembre. I Fiorentini abbandonati dai + Veneziani, che sottoscrivono una particolar + pace coll'imperatore 42 + Fine di dicembre. Un altro esercito imperiale + viene ad accamparsi sulla sponda destra + dell'Arno 43 + Raffaele Girolami succede a Francesco Carducci + gonfaloniere 44 + 1530 Blocco di Firenze. Il principe d'Orange non + tenta di fare breccia nelle mura 45 + Ercole Rangoni via ne conduce i gendarmi + d'Ercole d'Este 46 + 26 gennajo. Malatesta Baglioni è nominato + capitano generale 47 + Condotta subdola di Francesco I coi Fiorentini 48 + Nuove condizioni offerte al papa, e da lui + rigettate 49 + Predicazioni in Firenze per animare alla + difesa della libertà 50 + Frequenti attacchi dei Fiorentini sulle linee + nemiche 51 + 21 marzo. Sortita generale dei Fiorentini, e + sanguinosa zuffa intorno al _cavaliere_ + di Porta Romana 52 + 5 maggio. Sortita di Baglioni, che prende + d'assalto il convento di san Donato 53 + 1530 10 giugno. Stefano Colonna attacca il conte + di Lodroni e il quartiere dei Tedeschi alla + diritta dell'Arno 54 + Successi di Lorenzo Carnesecchi nella Romagna + Toscana 55 + I Fiorentini perdono la cittadella d'Arezzo, + di Borgo san Sepolcro e di Volterra 55 + 27 aprile. Francesco Ferrucci si parte da + Empoli per ricuperare Volterra 56 + 29 maggio. Empoli preso da Sarmiento e da don + Ferdinando di Gonzaga 57 + 27 aprile. Il Ferrucci riprende Volterra con + grande spargimento di sangue 58 + Aprile, giugno. Il Ferrucci difende Volterra + contro Maramaldo e Sarmiento 59 + 17 giugno. Costringe gl'imperiali a levare + l'assedio di Volterra 60 + Aduna un esercito per far levare l'assedio + di Firenze 61 + 14 luglio. Parte da Volterra per Pisa 62 + È trattenuto in Pisa dalla febbre 63 + Piano del Ferrucci, per attaccare Roma, + rigettato dalla signoria 63 + 30 luglio. Il Ferrucci si parte da Pisa + attraversando lo stato Lucchese 64 + 2 agosto. Si avvicina col suo esercito a + Gavinana nelle montagne di Pistoja 65 + Tradimento di Malatesta Baglioni, per cui il + principe d'Orange ha campo di opporsi al + Ferrucci 66 + 1530 2 agosto. Il principe d'Orange ed il Ferrucci + giungono nello stesso tempo a Gavinana 68 + Il principe d'Orange è ucciso 70 + Gian Paolo Orsini è respinto da Vitelli, + pel mentre che il Ferrucci respinge + Maramaldo fuori di Gavinana 71 + Nuovo attacco sopra Gavinana. Il Ferrucci è + preso e ucciso da Maramaldo 72 + 4 agosto. Il gonfaloniere sollecita nuovamente + il Baglioni di attaccare gli imperiali 74 + Il Baglioni ricusa apertamente di ubbidire al + gonfaloniere 74 + 8 agosto. Il gonfaloniere vuole costringere + colla forza il Baglioni ad ubbidire, ma i + cittadini lo abbandonano 75 + Il Baglioni dà adito agl'imperiali nel bastione + di Porta Romana 76 + La signoria costretta a porre in libertà i + partigiani de' Medici 77 + La signoria tratta con Bartolomeo Valori, + commissario apostolico, e don Ferdinando + di Gonzaga, generale imperiale 78 + 12 agosto. Capitolazione di Fiorenza dietro + promessa di libertà e d'amnistia 79 + 20 agosto. Bartolomeo Valori nomina una balìa, + dietro l'autorità di un preteso parlamento 80 + La signoria è dimessa, ed il popolo disarmato 81 + Fine della storia di Jacopo Nardi; e la di lui + indole 81 + + CAPITOLO CXXII. _Violazione della capitolazione + di Firenze; persecuzione di tutti gli amici + della libertà. Regno e morte di Alessandro + de' Medici; successione di Cosimo I al titolo + di duca di Firenze. Siena, oppressa dagli + Spagnuoli, abbraccia il partito francese; + assedio ed ultima capitolazione di questa + città._ 1530-1555 83 + + L'Italia dopo il 1530 ricade in quello stato + di nullità in cui era prima del decimosecondo + secolo 83 + 1122-1530 Grandezza dell'Italia durante i quattro secoli + della sua libertà 84 + L'indipendenza di alcuni piccoli stati, prima + del dodicesimo e dopo il quindicesimo secolo, + non basta a far l'Italia meritevole di + particolare istoria in quelle due epoche 86 + L'incoronamento degl'imperatori in Roma era + un simbolo dell'indipendenza italiana che + fu soppressa nel 1530 87 + Gli stati italiani, che dopo il 1530 vantavano + ancora indipendenza, non influivano per + niente sul rimanente dell'Europa 88 + Ultimi capitoli consacrati alla decrepitezza + della nazione italiana 89 + L'oppressione del partito della libertà in + Siena ed in Firenze richiede maggiori + dettagli 89 + 1530 Balìa creata in Firenze in nome della + sovranità del popolo 90 + Ottobre. Seconda balìa di 150 membri creata + dalla prima 91 + Crudeli vendette del papa, eseguite dalla + balìa, contro tutti i partigiani della libertà 91 + 1530 Il papa, di mano in mano che conosce il suo + potere più stabile, va aumentando la sua + severità e prolungando i supplizj 93 + I capi di parte ordinano supplizj in proprio + nome, senza valersi dell'autorità di nessun + membro della casa de' Medici 93 + 1531 5 luglio. Alessandro de' Medici entra in + Firenze, e viene da un rescritto + dell'imperatore dichiarato capo della + repubblica 94 + Progetti del Guicciardini per mettersi al + coperto dell'odio pubblico 96 + 1532 4 aprile. Commissione incaricata di mutare + la costituzione di Firenze 98 + 27 aprile. Costituzione monarchica data a + Firenze con due consiglj 98 + Tirannide ed universale diffidenza di + Alessandro de' Medici 99 + 1534 1 giugno. Pone le fondamenta di una fortezza + per dominare Firenze 100 + Malcontento universale de' capi del partito + dei Medici 101 + 1533 27 ottobre. Catarina de' Medici sposa Enrico + di Francia, che fu poi Enrico II 102 + 1534 25 settembre. Morte di Clemente VII. + Alessandro rimane circondato di nemici 104 + Il cardinale de' Medici si mette alla testa + dei nemici di Alessandro 105 + 1535 10 agosto. Ippolito, cardinale de' Medici, + avvelenato da Alessandro 106 + 1535 Gli emigrati fiorentini portano le loro + lagnanze contro Alessandro dinanzi + all'imperatore in Napoli 106 + 1536 Febbrajo. Carlo pronunzia un'amnistia a + favore degli emigrati, senza cambiare + il governo 108 + Gli emigrati la rigettano 109 + 28 febbrajo. Carlo marita sua figliuola + con Alessandro, e gli promette protezione 111 + Lorenzino de' Medici si acquista il favore + di Alessandro con vergognosi servigj 112 + 1537 Uccide il duca, ch'egli aveva ad arte + condotto in casa sua 113 + Non tenta di sollevare la città, dove non + aveva partigiani 114 + Parte alla volta di Bologna e di Venezia, + prima che siasi divulgato l'assassinio + del duca 116 + Il cardinale Cibo, ministro di Alessandro, + nasconde la disparizione del duca 117 + 7-8 gennajo. Trova il duca morto + nell'appartamento di Lorenzino 118 + 8 gennajo. Tutte le fortezze vengono occupate + da Alessandro Vitelli, comandante della + guardia del duca 118 + Il senato è sollecitato dal Guicciardini di + nominare un successore al duca 120 + 9 gennajo. Viene costretto dal terrore a + eleggere duca Cosimo de' Medici, lontano + parente di Alessandro 121 + Guicciardini credeva d'influenzare sull'animo + di Cosimo, che rigetta un cotal giogo 122 + 1537 22 gennajo. I cardinali fiorentini entrano a + Firenze per modificarne il governo 123 + 1 febbrajo. Sono ingannati dal Medici e + rimandati 124 + 28 febbrajo. La successione di Cosimo è + confermata da una bolla imperiale pubblicata + in Firenze il 21 giugno seguente 125 + 1-15 luglio. Esercito levato dagli emigrati + fiorentini alla Mirandola 127 + 15 luglio. Gli emigrati entrano in Toscana + e s'innoltrano fino a Montemurlo 128 + 31 luglio. I capi degli emigrati sono sorpresi + da Alessandro Vitelli nella fortezza di + Montemurlo, e la truppa loro viene dispersa 129 + 1 agosto. Filippo Strozzi e i suoi compagni + fatti prigionieri 130 + Cosimo riscatta dalle mani de' soldati i + prigionieri, onde metterli a morte 131 + 20 agosto. Supplizio dei principali emigrati, + che sett'anni prima avevano fondato il + potere della casa de' Medici 132 + Filippo Strozzi rimane un anno intero + prigioniero di Alessandro Vitelli 133 + 1538 Filippo Strozzi si uccide in prigione, + invocando chi lo vendichi 135 + 1547 Lorenzino de' Medici assassinato a Venezia + dagli sbirri di Cosimo I 136 + 1538 Cosimo de' Medici allontana da Firenze il + cardinale Cibo e Alessandro Vitelli, che + lo avevano innalzato sul trono 136 + 1538 I senatori, che aveano cooperato alla sua + elezione, sono tutti allontanati e muojono + senza poter ritornare in grazia di lui 138 + 1532 Agosto. Clemente VII s'impadronisce d'Ancona + a tradimento, mette a morte i magistrati, e + toglie alla città tutti i suoi privilegj 139 + 1530 10 ottobre. Arezzo è sottomessa nuovamente + ai Fiorentini, ed è soppressa la nuova + repubblica 140 + La repubblica di Lucca compra a caro prezzo + la protezione dell'imperatore 141 + 1538 Maggio. Alfonso Piccolomini, duca d'Amalfi, + è fatto, mediante la protezione + dell'imperatore, capo della repubblica + di Siena 143 + 1541 Primi negoziati de' Sienesi coi Francesi, + rivelati da Cosimo I all'imperatore 143 + Granvella, mandato a Siena, riduce questa + repubblica più dipendente dall'imperatore + che non lo era per l'innanzi 144 + 1544 I porti dello stato sienese occupati dai + fratelli Strozzi coll'ajuto dei Francesi + e dei Turchi 145 + 1545 4 marzo. Don Giovanni de Luna e la guarnigione + spagnuola cacciati fuori di Siena dal popolo + ammutinato 147 + 1546 Congiura di Francesco Burlamacchi per ridonare + la libertà a tutte le repubbliche della + Toscana 148 + Il Burlamacchi, allora gonfaloniere di Lucca, + è denunciato da Cosimo I 150 + 1546 Viene dato in mano all'imperatore, e + condannato a pena capitale in Milano 150 + 1547 20 ottobre. Don Diego di Mendoza mandato + a Siena dall'imperatore 152 + 1548 4 novembre. Il Mendoza ne riforma il governo, + e lo riduce ad una intera dipendenza 152 + Mendoza si accinge a fabbricare una fortezza + in Siena 152 + 1552 I Sienesi dimandano ajuto alla Francia 153 + Insurrezione contro gli Spagnuoli nel + territorio di Siena 154 + 26 luglio. Gl'insorgenti sono accolti in + Siena, e gli Spagnuoli discacciati 155 + 11 agosto. Il duca di Termini introdotto in + Siena con una guarnigione francese 157 + 1553 Gennajo. Don Pedro di Toledo viene in Toscana + per soggiogarvi i Sienesi, ma muore in capo + a sei settimane 158 + Prima guerra contro Siena, cui pon fine + l'apparizione della flotta turca sulle + coste di Napoli 159 + Giugno. Trattato di pace tra Cosimo I e + i Sienesi 160 + Cosimo I indotto a servire l'imperatore ad + ogni costo, per timore di Pietro Strozzi + ch'era appoggiato dal favore del re di + Francia 160 + 1554 26 gennajo. Cosimo raguna le sue truppe, + sotto gli ordini del marchese di Malignano, + a Poggibonzi 162 + 27 gennajo. Il Marignano prende per sorpresa + un bastione alla porta di Siena 163 + 1554 Il Marignano, non potendo penetrare nella + città, intraprende di bloccarla 164 + Egli assedia successivamente le castella + dello stato sienese, e fa appiccare gli + abitanti che si erano difesi 165 + Fine di marzo. Rotta di una divisione + dell'esercito del Marignano a Chiusi 166 + Ajuti spediti dai Fiorentini, domiciliati in + Lione e in Roma, all'esercito dello Strozzi, + che attaccava Cosimo de' Medici 167 + 11 giugno. Pietro Strozzi esce da Siena, + passa sulla riva sinistra dell'Arno, + sottomette Val di Nievole, e rientra in + Siena dopo quindici giorni 168 + Carestia in Siena e nei due eserciti 170 + 2 agosto. Rotta di Pietro Strozzi presso + Lucignano 172 + Difesa ostinata di Siena, diretta dal signore + di Montluc 172 + Fredda ferocia del Marignano, cagione + dell'attuale spopolazione dello stato + di Siena 173 + 1555 Gennajo. Preliminarj di pacificazione, e + splendide promesse fatte da Cosimo I + ai Sienesi 175 + 2 aprile. Capitolazione di Siena, che + mantiene la libertà della repubblica 176 + 21 aprile. Gli emigrati sienesi si ritirano + a Montalcino, e vi si mantengono in + repubblica fino al 3 aprile del 1559 177 + La capitolazione di Siena è scandalosamente + violata 177 + 1557 19 luglio. Cosimo I prende possesso di Siena + e l'unisce ai suoi stati 178 + 1527 Lo stato dei _Presidj_, staccato da quello + di Siena, rimane proprietà degli Spagnuoli 178 + + CAPITOLO CXXIII. _Rivoluzioni di differenti + stati d'Italia, dopo la perdita dell'indipendenza + italiana, fino alla fine del sedicesimo + secolo._ 1531-1600 180 + + 1529 5 agosto-1559 3 aprile. Secondo periodo fra questi + due trattati. Lotta fra i medesimi rivali, + senza speranza pegl'Italiani di miglior + fortuna 181 + 1559 3 aprile al 2 maggio 1598. Terzo periodo. + Pace nell'interno dell'Italia 182 + Continua guerra straniera, alla quale la + nazione era indifferente 183 + Oppressione dell'Italia sotto il regime + militare Spagnuolo 183 + 1529-1600 Scorrerie de' briganti e de' Barbareschi + per tutta Italia 184 + Compendioso racconto della rivoluzione di + ogni governo nel corso degli ultimi due + periodi del sedicesimo secolo 185 + 1535-1553 Carlo III, duca di Savoja, spogliato de' + suoi stati dai Francesi, e sagrificato + dagl'Imperiali 186 + 1553-1559 Emmanuele Filiberto, suo figliuolo, è + privato dei suoi stati 186 + 1562 Carlo IX gli ritorna le città che occupava + in Piemonte 187 + 1580-1600 Crescente ingrandimento di Carlo Emmanuele; + sue conquiste nella Provenza e nel Delfinato, + durante le guerre civili di Francia 188 + 1588-1601 Contese intorno al marchesato di Saluzzo, + che resta alla Savoja 188 + I quattro più grandi stati dell'Italia, il + ducato di Milano, ed i regni di Napoli, + Sicilia e Sardegna, sottomessi alla + casa d'Austria 189 + 1535 24 ottobre. Morte del duca di Milano, dopo + un nuovo tentativo per iscuotere il giogo + dell'Austria 189 + 1535-1559 Difesa dello stato di Milano, contro gli + attacchi de' Francesi 190 + Oppressione e rovina dei Milanesi sotto + l'amministrazione spagnuola 191 + 1563 Tentativi infruttuosi del duca di Sessa per + istabilire in Milano l'inquisizione + spagnuola 191 + Il regno di Napoli difeso contro i Francesi 192 + 1518-1546 Regno e potenza del secondo Barbarossa, + re d'Algeri, e suoi guasti sulle coste di + Napoli, di Sicilia e di Sardegna 193 + 1546-1600 Continuazione de' guasti de' Barbareschi + comandati da Dragut, Piali e Ulucciali 194 + 1539-1553 Amministrazione oppressiva di D. Pedro di + Toledo a Napoli 194 + 1547 D. Pedro tenta inutilmente di stabilire + l'inquisizione in Napoli 195 + Oppressione de' Regni di Sicilia e di Sardegna 196 + 1565 Assedio e memorabile difesa di Malta, che + salva la Sicilia dall'invasione dei Musulmani 197 + 1530 Ad onta che si andassero allargando i confini + dello stato della chiesa, decresce + nulladimeno la potenza dei papi 198 + 1534 12 ottobre-1549 10 novembre. Regno ed + ambizione di Alessandro Farnese, papa col + nome di Paolo III 199 + Paolo III apparenta la casa Farnese con + quelle d'Austria e di Francia 200 + Chiede l'investitura del ducato di Milano + per suo figliuolo Pier Luigi 201 + 1545 Agosto. Dona a Pier Luigi Parma e Piacenza + erigendoli in ducati 202 + 1547 10 settembre. Pier Luigi assassinato dai + nobili di Piacenza, ed i suoi stati invasi + dagl'Imperiali 203 + 1549 10 novembre. Paolo III muore, lasciando + suo nipote Ottavio spogliato di tutti + i suoi stati 204 + 1550 22 febbrajo. Giulio III, successore di + Paolo III, rende Parma a Ottavio Farnese 205 + 1551 27 maggio. Il duca di Parma si mette sotto + la protezione della Francia; muove guerra + all'imperatore, suo suocero 206 + 1556 15 settembre. Piacenza è resa al duca di + Parma da Filippo II 206 + 1586 18 settembre-1592 2 decembre. Regno + d'Alessandro Farnese, figlio e successore + d'Ottavio, nel ducato di Parma 207 + 1549 9 febbrajo-1555 29 marzo. Regno di Giulio III; + quanto Giulio III fosse portato pei piaceri 208 + 1555 23 maggio. Gian-Piero Caraffa, eletto papa + col nome di Paolo IV 208 + Tutto il clero si riunisce per opporsi agli + attacchi de' riformatori 209 + 1545-1563 Il concilio di Trento cambia lo spirito + della Chiesa 209 + Desso riforma la disciplina del clero, ma + aumenta il fanatismo 210 + Cambiamento totale nel carattere dei papi + dopo il concilio tridentino 213 + 1555-1559 18 agosto. Fanatismo persecutore di Paolo IV. + Inquisizione 214 + 1556 settembre-1557 14 settembre. Guerra di + Paolo IV contro Filippo II e il duca d'Alba 215 + 1569-1585 I regni di Pio IV, Pio V e Gregorio XIII, + sono ugualmente fanatici 216 + 1571 7 ottobre. Vittoria della flotta Cristiana + sopra i Turchi a Lepanto 217 + 1585 24 aprile-1590 20 agosto. Talenti e + dispotismo di Sisto V 218 + 1590-1605 Quattro pontefici regnano fino al fine + del secolo 218 + 1563-1600 Persecuzioni de' papi contro i protestanti + d'Italia 219 + Alimentano le guerre civili, e le macchinazioni + del rimanente dell'Europa 220 + Cattiva amministrazione degli stati del papa. + Miseria, carestia, peste e distruzione + della popolazione 221 + Si moltiplicano i masnadieri che formano + eserciti 221 + L'abitudine del ladroneccio corrompe i + costumi nazionali e presso i signori + feudatarj e presso i paesani della + Sabina 223 + 1534 31 ottobre. Morte di Alfonso I, duca di + Ferrara, al quale succede suo figliuolo + Ercole II 224 + 1534-1559 3 ottobre. Regno d'Ercole II, suoi sforzi + per sottrarsi al giogo della Spagna 225 + 1559-1597 27 ottobre. Regno d'Alfonso II. Estinzione + della linea legittima della casa d'Este 226 + Don Cesare, figliuolo di un figliuolo naturale + di Alfonso I, è accennato come successore di + Alfonso II 227 + 1597 Clemente VII dichiara Ferrara unita alla + santa sede 227 + 1598 13 gennajo. Trattato dietro il quale don + Cesare abbandona Ferrara alla santa sede, + e si ritira a Modena e a Reggio 228 + 1538 1 ottobre. Morte di Francesco Maria della + Rovere, duca d'Urbino 230 + 1538-1574 Regno di Guid'Ubaldo. Oppressione del ducato + d'Urbino 230 + 1531-1533 30 aprile. Regno di Giovan Giorgio, ultimo + de' Paleologhi, nel marchesato di Monferrato 231 + 1536 3 novembre. Federico II, duca di Mantova, + riceve il possesso del Monferrato. Regno + e successori di lui 232 + Carattere di Cosimo de' Medici, duca di Firenze 233 + 1560 Cosimo I crea l'ordine di santo Stefano, + per distogliere i Fiorentini dal commercio 234 + 1562 Assassinio di due figliuoli, e morte della + moglie di Cosimo I 234 + 1564 Cosimo I cede l'amministrazione a suo + figliuolo Francesco I, ma si riserba + l'autorità suprema 234 + 1569 Pio V accorda a Cosimo I il titolo di gran + duca di Toscana, che Massimiliano II + conferma al figliuolo di lui il 2 novembre + del 1575 235 + 1574 21 aprile. Morte di Cosimo I. Successione e + indole di Francesco I 236 + 1578 Francesco I fa assassinare o avvelenare tutti + i suoi nemici in Francia e in Inghilterra 237 + 1579 Matrimonio vergognoso di Francesco I con + Bianca Capello 238 + 1587 19 ottobre. Morte di Francesco I. Indole di + Ferdinando suo successore 238 + Oligarchia Lucchese. _I signori del + Cerchiolino_ 239 + 1531-1532 Sollevazione repressa in Lucca delle + classi inferiori 241 + 1556 9 dicembre. Legge _Martiniana_, che + circoscrive l'oligarchia Lucchese 241 + Malcontento in Genova a cagione dello + stabilimento dell'aristocrazia 243 + Odio di Gian-Luigi del Fiesco contro + Giannettino Doria, nipote di Andrea 243 + 1547 2 gennajo. Cospirazione di Gian Luigi del + Fiesco, che muore appunto quando era per + riescire il suo progetto 245 + 1560 25 novembre. Andrea Doria muore, dopo essersi + crudelmente vendicato dei Fieschi 246 + 1566 I genovesi perdono l'isola di Scio, e la + Corsica si ribella 247 + 1548-1571 Due tentativi degli Spagnuoli per soggiogare + Genova 247 + 1576 17 marzo. Atto di mediazione che ristabilisce + la pace tra l'antica e nuova nobiltà di Genova 248 + 1537-1540 Guerra dei Turchi, in cui i Veneziani perdono + l'Arcipelago e il resto del Peloponeso 249 + 1570-1573 Seconda guerra de' Turchi, in cui i Veneziani + perdono l'isola di Cipro 250 + Il genio letterario muore in Italia dopo la + metà del sedicesimo secolo 251 + + CAPITOLO CXXIV. _Rivoluzione de' varj stati + d'Italia nel corso del diciassettesimo + secolo._ 1601-1700 253 + + La storia d'Italia si fa più sterile di mano + in mano che più s'avvicina ai tempi nostri 253 + Il diciassettesimo secolo è un'epoca di morte + politica e letteraria 254 + Un secolo può essere infelicissimo, anche + quando le sue disgrazie non possono essere + argomento di storia, e non lasciano di sè + niuna rimembranza 255 + Colpo portato al santo legame del matrimonio + dalla moda de' _Cicisbei_, cagione + universale di calamità in Italia 256 + Scopo politico di questa moda introdottasi + nelle corti nel diciassettesimo secolo 257 + Abitudine del lavoro, onorato nelle + repubbliche, a cui sottentra un nobile + ozio 257 + Nel diciassettesimo secolo ognuno si gloria + de' vizj che altre volte cautamente avrebbe + nascosti 259 + Aumento del lusso in detrimento del commercio 260 + Nuovi titoli che eccitano la vanità ed aguzzano + le mortificazioni 260 + Stato desolante de' padri di famiglia 262 + Le sostituzioni perpetue gli spogliavano delle + loro proprietà 263 + I privati mali di ciascun individuo + strascinavano la nazione ai piaceri de' + sensi, che le apparecchiavano nuovi patimenti 264 + Il diciassettesimo secolo presenta minori + calamità; e maggiore umiliazione del + sedicesimo 269 + Divisione del XVII secolo tra Filippo III, + dal 13 settembre 1596 al 31 marzo 1621; + Filippo IV, morto il 7 settembre 1665, e + Carlo II morto il 1 novembre 1700 270 + I principi italiani non approfittano della + decadenza della monarchia Spagnuola per + ritornare indipendenti 270 + 1621 7 novembre 1659. Lotta fra la Spagna e la + Francia. Carattere delle guerre dei due + cardinali Richelieu e Mazarino 271 + 1665-1700 Arroganza di Luigi XIV, meno sentita in + Italia che nel rimanente dell'Europa 272 + Patimenti del ducato di Milano nel XVII secolo, + senza rimarchevoli avvenimenti 274 + Silenzio della storia sulla Sardegna 275 + Onerose contribuzioni del regno di Napoli 275 + 1665-1700 Accrescimento delle gabelle, contrario ai + privilegj del regno 276 + 1647 7 luglio. Sommossa eccitata dalla gabella + de' frutti, diretta da Masaniello 277 + Fermento simultaneo di tutta l'Europa pella + libertà 277 + 1647 Il duca d'Arcos, vicerè, compromette la + nobiltà di Napoli col popolo 278 + 16 luglio. Masaniello assassinato per ordine + del duca d'Arcos 280 + 21 agosto. Avendo il duca d'Arcos rivocate + le sue promesse, ricomincia la sedizione 281 + 5 ottobre. Il duca d'Arcos fa bombardare la + città dopo la pacificazione 281 + 7 ottobre. Gli Spagnuoli, discacciati dalla + città, si ritirano nelle fortezze 282 + Il duca di Guisa, chiamato a Napoli, è + dichiarato generalissimo della repubblica 283 + Il popolo non pensò che a traslocare l'autorità + arbitraria invece di distruggerla 283 + I Napolitani ingannati dal duca di Guisa e da + Gennaro Annese 284 + 1648 6 aprile. Gennaro Annese si rimette egli + stesso a Napoli nelle mani di Filippo IV, + che lo fa poi morire 285 + 1647 20 maggio. Sommossa di Palermo contro il + marchese di Los Velez 286 + 1674 Agosto. Sommossa di Messina cagionata dalla + violazione de' suoi privilegj 287 + Ajuti mandati da Luigi XIV a Messina 288 + 1678 Agosto. I Francesi evacuano Messina + precipitosamente 290 + Misera sorte di 7000 Messinesi imbarcatisi + co' Francesi 292 + Crudeltà degli Spagnuoli che rientrano in + Messina 292 + I rifugiati di Messina espulsi dalla Francia + e ridotti alla disperazione 292 + Rivoluzioni poco importanti dello stato della + chiesa nel XVII secolo 292 + 1605 Contese di Paolo V colla repubblica di Venezia + a motivo delle immunità ecclesiastiche 292 + 1606 17 aprile. La repubblica di Venezia è + scomunicata e interdetta 292 + 1607 21 aprile. Riconciliazione tra Venezia e il + papa di cui è mediatore Enrico IV 292 + 1623 6 agosto. Elezione di Urbano VIII; sua + prodigalità verso i Barberini, suoi nipoti 292 + 1641 I Barberini cercano di togliere ai Farnesi + i ducati di Castro e Ronciglione 292 + 1644 31 maggio. Pace tra i Barberini e i Farnesi, + conchiusa dopo una guerra ridicola 295 + 1662 Dissapori di Luigi XIV con Alessandro VII a + cagione delle franchigie del suo ambasciatore 295 + 1664 12 febbrajo. Trattato di Pisa, e soddisfazione + data da Alessandro VII a Luigi XIV 296 + 1687 30 gennajo. Nuovi tentativi d'Innocenzo XI + per abolire le franchigie. Viene insultato + dal marchese di Lavardino 296 + 1687 La casa di Savoja dura fatica, nel + diciassettesimo secolo, a mantenersi in + quello stato di grandezza cui era salita + nel sedicesimo 297 + 1600-1630 26 luglio. Fine del regno di Carlo Emmanuele I: + sua ambizione 298 + 1630-1637 7 ottobre. Regno di Vittorio Amedeo; suo + attaccamento alla Francia 299 + 1638-1675 12 giugno. Reggenza di Cristina; guerre civili, + e regno di Carlo Emmanuele II 300 + 1675-1700 Principj di Vittorio Amedeo II; sua abilità e + poca buona fede 300 + 1600-1609 7 febbrajo. Fine del regno di Ferdinando I + in Toscana; fondazione di Livorno 301 + 1609-1621 28 febbrajo. Regno di Cosimo II; suo genio + pella marina 302 + 1621-1670 Regno di Ferdinando II; dolcezza, debolezza + ed apatia del governo 303 + 1670-1700 Principj di Cosimo III; diffidenza, fasto e + bigotteria di questo principe 303 + 1592-1622 Marzo. Regno di Rannuccio I a Parma; + sua tirannide 304 + 1622-1646 12 settembre. Regno di Odoardo Farnese; sua + presunzione e suo governo 306 + 1646-1694 11 dicembre. Regno di Rannuccio II, diretto + da' suoi favoriti 307 + 1597-1628 11 dicembre. Regno di Cesare d'Este in Modena 309 + 1629 24 luglio. Alfonso III, suo figliuolo, si fa + cappuccino 309 + 1629-1658 14 ottobre. Regno e guerre di Francesco I + pegli Imperiali, poi pei Francesi 309 + 1658-1662 Regno di Alfonso IV 310 + 1662-1694 6 settembre. Regno di Francesco II 310 + 1600-1627 26 dicembre. Regni e dissolutezze di quattro + Gonzaga in Mantova 311 + 1627 Successione di Carlo Gonzaga, duca di Nevers. + Suo figliuolo sposa l'erede del Monferrato 311 + 1630 18 luglio. Sacco di Mantova, assediata + dagl'Imperiali. Calamità del Monferrato 313 + 1637-1665 15 settembre. Regno di Carlo II di Gonzaga 314 + 1665-1700 Regno, viltà e scostumatezza di Ferdinando + Carlo di Gonzaga 314 + 1574-1626 Regno di Francesco Maria della Rovere, + duca d'Urbino 315 + La repubblica di Lucca non presenta in questo + secolo nessun avvenimento 315 + 1626 Due fazioni in Genova; quella delle famiglie + inscritte e che governavano, e quella delle + famiglie escluse dal governo 316 + 1628 30 marzo. Congiura di Vachero contro + l'aristocrazia di Genova 318 + 1684 18 maggio. Bombardamento di Genova per ordine + di Luigi XIV 319 + 1600-1619 Vigore della repubblica di Venezia; sua guerra + cogli Uscochi, sudditi dell'Austria 320 + 1617 Alleanza de' Veneziani cogli Olandesi; i + Veneziani si avvicinano ai protestanti 321 + 1618 Congiura del marchese di Bedmar contro Venezia 322 + 1619-1637 I Veneziani sostengono i diritti de' Grigioni + nella Valtellina 322 + 1645 25 giugno. I Turchi attaccano Candia. + Guerra di 25 anni 323 + 1669 6 settembre. Capitolazione di Candia. + Pace coi Turchi 324 + 1684-1699 Seconda guerra coi Turchi; conquista della + Morea; vittorie di Francesco Morosini e di + Konigsmark; pace di Carlowitz 325 + + CAPITOLO CXXV. _Ultime rivoluzioni degli + antichi stati d'Italia, dopo l'apertura della + guerra della successione di Spagna fino + all'epoca della rivoluzione francese._ 1701-1789 327 + + Effetti della schiavitù dell'Italia sulla + letteratura e i talenti 327 + Le quattro guerre della prima metà del XVIII + secolo rendono una specie d'indipendenza + all'Italia 328 + Ma questa indipendenza non si può mantenere + quando lo spirito di vita è distrutto 329 + 1701-1713 Guerra della successione di Spagna 330 + 1713 11 aprile. Incremento che riceve la casa di + Savoja col trattato d'Utrecht 331 + 1717-1720 Guerra della quadruplice alleanza 332 + 1720 17 febbrajo. Pace colla Spagna. Successione + eventuale di Parma e di Toscana promessa + a don Carlo 333 + 1733-1735 Guerra dell'elezione di Polonia 334 + 1738 18 novembre. Trattato di Vienna. Indipendenza + del regno delle due Sicilie 335 + 1741-1748 Guerra della successione d'Austria 336 + 1748 18 ottobre. Trattato di Aquisgrana: ducato + di Parma dato ad un Borbone 337 + La Toscana promessa al duca di Lorena 338 + Debolezza e nullità dell'Italia ad onta di + quanto la pace di Aquisgrana aveva operato + pella sua indipendenza 339 + 1675-1730 Regno di Vittorio Amedeo II di Savoja 340 + 1703 Luglio. Lascia i Borboni per unirsi all'Austria 340 + 1706 7 settembre. I Francesi sono sconfitti presso + Torino dal principe Eugenio 342 + Riunione nel Monferrato al Piemonte; l'Austria + non cede il Vigevanasco 342 + 1714-1718 Vittorio Amedeo, re di Sicilia; le sue contese + col Clero 343 + 1718 18 ottobre. Consente al contraccambio della + Sicilia colla Sardegna 344 + 1720 Agosto. Vittorio Amedeo entra in possesso + della Sardegna 345 + 1720-1730 Attività e talenti di Vittorio Amedeo nella + sua amministrazione 345 + 1730 3 settembre. Abdicazione di Vittorio Amedeo + a favore di Carlo Emmanuele III 346 + 1731 28 settembre. Vittorio Amedeo è arrestato per + ordine di suo figlio 346 + 1735 3 ottobre. Carlo Emmanuele III acquista colla + pace Novara e Tortona 347 + 1742 1 febbrajo. Trattato d'alleanza della Savoja + coll'Austria pella difesa del Milanese 348 + 1743 13 settembre. Trattato di Worms tra i suddetti. + Piacenza promessa alla Savoja 349 + Nello stesso tempo Carlo Emmanuele tratta + colla casa di Borbone 349 + 1773 20 gennajo. Morte di Carlo Emmanuele III. + Vittorio Amedeo III gli succede 350 + 1701-1748 Smembramento successivo del ducato di Milano 351 + 1765 18 agosto-1790 Migliore amministrazione della + Lombardia sotto Giuseppe II 351 + 1708 5 luglio. Morte di Ferdinando Carlo di Gonzaga. + Il ducato di Mantova confiscato e riunito + alla Lombardia Austriaca 352 + 1746 15 agosto. Morte dell'ultimo Gonzaga di + Guastalla; suoi stati riuniti a quelli + di Parma 353 + 1694-1727 26 febbrajo. Regno di Francesco Farnese a Parma + e Piacenza 354 + 1714 16 settembre. Matrimonio d'Elisabetta, nipote + di Francesco, con Filippo V di Spagna 355 + 1720 17 febbrajo. Successione di Parma assicurata + ad un figlio d'Elisabetta in forza della + quadruplice alleanza 356 + 1727-1731 20 gennajo. Regno d'Antonio, ultimo de' Farnesi, + in Parma 357 + 1731 Enrichetta d'Este, vedova d'Antonio, dice di + essere incinta e resta a Parma fino a + settembre 358 + 1732 9 settembre. Don Carlo, figliuolo primogenito + d'Elisabetta Farnese, entra in Parma 359 + 1733 Don Carlo si dichiara maggiore nell'età di + diciott'anni, e prende il comando dell'armata + Spagnuola 359 + 1734 Febbrajo. Intraprende la conquista del regno + di Napoli, sotto la direzione del duca di + Montemar 360 + I due regni di Napoli e di Sicilia conquistati + da don Carlo 360 + 1736 3 maggio. Gli Austriaci entrano in Parma ed + in Piacenza, dopo che gli Spagnuoli ne hanno + portati via tutti gli effetti preziosi dei + Farnesi 361 + 1742 Don Filippo, secondo figlio d'Elisabetta + Farnese, pretende al retaggio di Parma 362 + 1745 Settembre. Don Filippo occupa Parma poi Milano 363 + 1718 18 ottobre. I ducati di Parma, Piacenza e + Guastalla assicurati a D. Filippo 364 + 1765 18 luglio. Morte di Filippo. Don Ferdinando + gli succede 365 + 1694-1737 26 ottobre. Regno di Rinaldo d'Este a Modena + e Reggio 365 + 1718 Rinaldo compra il piccolo ducato della + Mirandola, confiscato sull'ultimo dei Pichi 366 + 1737-1780 23 febbrajo. Regno di Francesco III; parte + che prende alla guerra della successione + d'Austria, come generale de' Francesi 366 + 1780-1796 Regno d'Ercole III. Riunione de' ducati di + Massa Carrara e Modena in conseguenza del + matrimonio di questo principe con Teresa Cibo 367 + Estinzione del maggior numero delle case + sovrane d'Italia 369 + 1771 14 ottobre. Ultima figlia della casa d'Este, + maritata con Ferdinando d'Austria 369 + 1670-1723 31 ottobre. Regno in Toscana di Cosimo III + de' Medici 370 + Matrimonj sterili di tre figliuoli di Cosimo, + e di suo fratello 370 + 1723-1737 9 luglio. Regno di Giovanni Gastone, ultimo + de' Medici 372 + 1737-1765 18 agosto. Regno in Toscana di Francesco II, + duca di Lorena e imperatore 373 + 1743 18 febbrajo. Morte della principessa Palatina, + sorella dell'ultimo gran duca Medici 373 + 1765-1790 20 febbrajo. Regno di Pietro Leopoldo in Toscana 374 + 1738-1759 10 agosto. Regno di don Carlo, Carlo VII e V + nelle due Sicilie 376 + Stato misero della famiglia di don Carlo, + che passa al trono di Spagna 377 + 1759-1799 Regno di Ferdinando IV a Napoli 378 + 1700-1721 19 marzo. Regno del papa Clemente XI + (Giovanni Francesco Albani) 379 + 1721-1724 7 marzo. Regno d'Innocenzo XIII + (Michel Angelo Conti) 379 + 1724-1730 21 febbrajo. Regno di Benedetto XIII + (Vincenzo Maria Orsini) 380 + 1730-1740 6 febbrajo. Regno di Clemente XII + (Lorenzo Corsini) 381 + 1735 Gli stati della Chiesa guastati dagli + Spagnuoli e gli Austriaci 382 + 1739 Ottobre. Repubblica di san Marino sorpresa + dal cardinale Alberoni, e riunita alla + santa sede; poi riposta in libertà da + Clemente XII 383 + 1740-1758 3 maggio. Regno di Benedetto XIV + (Prospero Lambertini) 384 + 1742-1748 Lo stato della Chiesa guastato durante la + guerra della successione d'Austria 385 + 1758-1769 3 febbrajo. Regno di Clemente XIII + (Carlo Rezzonico) 386 + 1769-1774 22 settembre. Regno di Clemente XIV + (Lorenzo Ganganelli) 387 + 1773 21 luglio. Clemente XIV sopprime l'ordine + dei Gesuiti 388 + 1775-1779 29 agosto. Regno di Pio VI 388 + Lavori infruttuosi di Pio VI nelle paludi + pontine 389 + 1700-1713 La repubblica di Venezia non prende alcuna + parte alla guerra della successione di + Spagna 390 + 1715-1718 La Morca conquistata sui Veneziani da Achmet III 391 + 1718 27 giugno. Tregua di Passarowitz, che regola + i confini di Venezia coi Turchi 392 + 1700-1789 La storia della repubblica di Lucca è nulla + in questo secolo 392 + 1713 La repubblica di Genova compra dall'imperatore + il marchesato di Finale 393 + 1730-1768 Guerre de' Genovesi colla Corsica ribellata, + che poi cedono alla Francia 394 + 1746 16 giugno. Sconfitta de' Borboni a Piacenza, + che espone Genova alle vendette degli + Austriaci 395 + 6 settembre. Capitolazione di Genova al + marchese Botta, generale austriaco 396 + Gli Austriaci violano la capitolazione, e + riducono Genova alla disperazione 396 + 5 dicembre. Sommossa del popolo genovese che + discaccia gli Austriaci dalla città 397 + 10 dicembre. Gli Austriaci ripassano la + Bocchetta, e si ritirano in Lombardia 399 + 1748 18 ottobre. La repubblica di Genova compresa + nel trattato d'Aquisgrana 400 + La sommossa di Genova è il solo avvenimento + veramente istorico di questo secolo 400 + 1748 La nazione italiana, straniera ai suoi + monarchi, non prendeva nessuno interesse + alla loro politica 401 + Distruggendo le forze morali di una nazione, + si distrugge la nazione medesima 402 + L'Italia, alla guerra della rivoluzione, non + ha avuto nè la volontà nè la forza di + difendere la sua indipendenza 403 + + CAPITOLO CXXVI. _Intorno alla libertà + degl'Italiani nei tempi delle loro repubbliche._ 404 + + Paragonando l'Italia quale era nel + quindicesimo secolo all'Italia quale + diventò nel diciottesimo secolo, si + conosce la grande influenza della + sua libertà 404 + Grandezza dei templi esistenti, e miseria + dei fedeli che ora vi si raccolgono 405 + Frequenza e magnificenza delle città che + cadono in rovina 405 + Rinnovamento di un dotto metodo di + coltivazione, a quell'epoca in cui da + per tutto i paesani erano schiavi 406 + Immenso capitale impiegato nello scavamento + dei canali della Lombardia, e nell'assodamento + a foggia di terrapieni del suolo della + Toscana 407 + L'Italia è la terra dei morti; l'attuale + generazione non avrebbe potuto far nulla + di ciò ch'ella possiede 408 + La libertà che diede tanta vita all'Italia, + non era quella che oggi cerchiamo 409 + L'antica libertà era una partecipazione alla + sovranità; la moderna è una protezione della + felicità e dell'indipendenza; quella è attiva, + questa passiva 409 + Gl'Italiani chiamavano libero qualunque governo + repubblicano 410 + Nelle oligarchie le sole famiglie proprietarie + della sovranità godevano della libertà attiva; + la libertà passiva non esisteva per nessuno 411 + Il mantenimento della schiavitù presso gli + antichi, aveali impediti di ricercare nella + dignità dell'uomo l'origine della libertà 412 + L'abolizione della domestica schiavitù fece + le repubbliche italiane di molto superiori + a quelle dell'antichità. In qual modo questa + si effettuò 413 + Al tempo dell'impero romano, intere campagne + quasi deserte erano coltivate da mandre di + schiavi 414 + La maggior parte degli schiavi delle campagne + furono rapiti dai Barbari 415 + I Barbari, stabilendosi in Italia, costrinsero + gli uomini liberi a lavorare. Invenzione + della coltura a metà frutto a favor loro 416 + Danno bentosto la libertà ai loro schiavi, + perchè il lavoro del libero agricoltore rende + loro assai maggior profitto che non quello + dei servi 417 + La legge non abolisce la schiavitù, e i papi + spesso la rinnovarono; ma l'interesse + personale l'ha sempre distrutta 418 + Il fanatismo religioso ha solo conservato i + resti della schiavitù 419 + I filosofi hanno fondato le teorie moderne + della libertà sull'abolizione della schiavitù + e la conservazione della monarchia 420 + La libertà degli antichi essendo un diritto, + non si esaminava se fosse necessaria alla + felicità 421 + I moderni hanno esaminato in che modo dalla + libertà dipenda anche la felicità; perchè, + secondo loro, tutti gli uomini hanno diritto + ad uno stato di vita felice 422 + Se il governo non protegge cotesta felicità + nelle persone, nell'onore, nelle proprietà, + nei sentimenti morali di ciascun individuo, + qualunque sia l'origine di cotale governo + desso è tirannico 422 + Il governo deve proteggere ciascun individuo + contro gli altri, non contro sè medesimo; + e perciò l'azione del governo non si deve + estendere nè sui pensieri, nè sulla coscienza 423 + È un violare la libertà il perseguitare quelle + colpe, le quali non si possono castigare + senza un'inquisizione peggiore pella società + che non la colpa medesima 423 + La libertà della stampa, della pubblica difesa + delle proprie opinioni, della petizione, + sono le guarenzie politiche di questa + libertà passiva 424 + La libertà dei moderni non era guarentita + nelle repubbliche italiane 425 + La processura criminale vi era viziata dai + medesimi difetti che negli stati dispotici 425 + Divisione dei poteri esecutivi e giudiziarj + spesso non conosciuta 426 + Insufficienti precauzioni per guarentire + l'imparzialità dei giudici 427 + Istruzione secreta, tortura e supplizj atroci 428 + Sentenze pronunziate dalle _balìe_ con + rivoluzionaria autorità 429 + Gl'Italiani permettevano al governo di + giudicare le opinioni e i pensieri 429 + L'eresia, la magia, il malcontento, sottomessi + alla giurisdizione dei tribunali 430 + La persecuzione della bestemmia fu cagione + di processure vessatorie e quasi sempre + ingiuste 431 + Altri delitti di semplici parole castigati + con eccessiva severità 432 + Processi pella conservazione dei costumi + spesse volte più scandalosi dello stesso + disordine 432 + La libertà della stampa incognita alle + repubbliche italiane 434 + Il diritto di petizione similmente incognito 434 + La libertà di sostenere le proprie opinioni + nei consiglj non era neppure protetta 435 + La minorità legava la maggiorità con una + muta opposizione 436 + L'adesione della minorità spesso ottenuta + colla violenza 438 + In che cosa consistesse la libertà delle + repubbliche italiane 439 + Gl'Italiani non erano liberi come governati + ma come governanti 440 + Presso di loro ogni autorità esercitata sul + popolo emanava dal popolo 441 + Dopo un determinato tempo, l'autorità dei + mandatarj del popolo ritornava al popolo; + nessuno de' suoi mandati non era irrevocabile 442 + Eccezione; il doge di Venezia 443 + Altre eccezioni; le famiglie che s'innalzavano + alla tirannide 444 + L'esistenza di poteri irrevocabili in una + repubblica implica contraddizione 445 + Ogni depositario dell'autorità pubblica era + risponsabile verso il popolo 446 + Nelle repubbliche, la risponsabilità non + viene esercitata sui magistrati che quando + escono di carica 447 + Questo inconveniente è nullo, quando le cariche + durano breve tempo 447 + _Divieto_, riposo cui erano tenuti i + magistrati che uscivano di carica 448 + _Sindicato_, inquisizione giuridica e + necessaria sulla amministrazione di alcuni + magistrati allo spirare delle loro funzioni 448 + Superiorità delle costituzioni delle + repubbliche italiane su quelle delle altre + repubbliche antiche 449 + La risponsabilità assicurata colla simultanea + amovibilità di tutti i consiglj 450 + La prosperità nazionale era dipendente dalla + risponsabilità dei magistrati, dalla dignità + dei cittadini e dall'emulazione di tutte + le classi 451 + Il timore della risponsabilità pone freno al + potere giudiziario 452 + I magistrati temevano coloro che sarebbero + per succeder loro negl'impieghi 453 + Quegli che avea fatto la legge ritornava ad + essere semplice cittadino, e un altro era + incaricato di farla eseguire 454 + La libertà italiana assai più contribuiva + alla virtù che alla felicità dei cittadini 455 + Emulazione generale eccitata nel popolo + dall'aspettazione degl'impieghi 455 + È giusto di avere in considerazione il + divertimento di una nazione, poich'esso + fa parte della sua felicità; desso era + costante e nobile 456 + Perfezionamento dell'uomo; scopo principale + del governo 457 + Insaziabile avidità d'imparare, che allora + caratterizzava i Fiorentini 458 + Censura esercitata dalla pubblica opinione + sulla condotta di ciascuno 459 + La libertà e la filosofia degli antichi + avevano per iscopo la virtù; la libertà + e la filosofia de' moderni ha per iscopo + la felicità 460 + È dovere del legislatore di conciliare le + due libertà, e sostenere l'una coll'altra 461 + + CAPITOLO CXXVII. _Quali sono le cause + che mutarono il carattere degl'Italiani dopo + essere state ridotte in servitù le loro repubbliche._ 463 + + Egli è un errore comune lo attribuire + agl'Italiani di una volta il carattere + degl'Italiani d'oggi 463 + I vizj delle pubbliche instituzioni d'Italia + fanno l'apologia degl'Italiani 464 + La religione, l'educazione, la legislazione, + e il punto d'onore hanno, ciascuna per la + sua parte, contribuito ad alterare il + carattere nazionale 465 + La religione, fra tutte le forze morali, è + quella che può operare il maggior bene e + il maggior male 465 + La religione cattolica non ha la medesima + influenza nel mezzogiorno come nel nord, + nè ugualmente dopo come prima del concilio + tridentino 466 + Rivoluzione che comincia nello spirito della + Chiesa col pontificato di Paolo IV 467 + Spaventati dalla riforma, i papi abbandonano + la causa dei popoli per quella dei re 468 + La riformazione ha corretti i costumi e + riscaldato lo zelo, ma anche aumentato il + potere del clero cattolico 469 + La Chiesa, coll'impadronirsi della morale, + ha sostituito lo studio dei casisti a quello + della nostra propria coscienza 470 + I casisti hanno fatta la morale estranea al + cuore ed alla ragione 471 + Il salutare orrore che debbe inspirare il + delitto fu considerevolmente diminuito + da una erronea classificazione dei peccati 471 + La dottrina della penitenza e dell'assoluzione + riduce il dovere costante della vita di ogni + buon cristiano ad un conto da regolarsi + all'articolo di morte 472 + In Italia il castigo dei condannati li fa + sempre parere martirj agli occhi del popolo 474 + Il concilio tridentino corregge, ma non + distrugge il traffico delle indulgenze 474 + Le indulgenze gratuite non sono meno fatali + alla morale 475 + Il caso e non la virtù decise della sorte + eterna dell'anima del moribondo, secondo + che egli potè o no confessarsi ed essere + assolto 476 + I comandamenti della Chiesa furono posti + invece di quelli di Dio e della coscienza 477 + Quanto più l'uomo divoto è regolare nelle sue + pratiche di pietà, tanto più si crede + dispensato dall'esercitare la virtù 478 + L'interesse sacerdotale ha corrotto tutte le + virtù ch'egli ha sottomesse alla legislazione + dei casisti 478 + Lo studio filosofico della morale è severamente + interdetto 478 + La religione ha insegnato in Italia ad + ingannare la propria coscienza, e non ad + ubbidirle 479 + EDUCAZIONE: sua influenza intimamente + legata a quella della religione 481 + Al sedicesimo secolo, l'educazione viene + tolta ai filologhi indipendenti, ed è + confidata ai monaci 482 + Emulazione e attività dello spirito dei + primi; servile docilità dei secondi 483 + I frati escludono dalle scuole ogni contenzione + di spirito 484 + Lo studio dell'antichità è continuato nelle + scuole, ma separato da ogni sentimento e da + ogni riflessione 485 + Tra le mani dei frati lo studio dell'antichità + diventa una scienza di fatti e d'autorità 486 + Inerzia assoluta dello spirito; risultato di + questa educazione 487 + Le tautologie dell'orazioni sono un esercizio + di distrazione se non lo sono d'ipocrisia 488 + La memoria sola chiamata alle lezioni, + s'incarica con ripugnanza della soma + impostale 488 + L'ubbidienza e la disciplina monastica + impediscono lo scolaro fin nelle sue + ricreazioni 489 + Disgrazia di una nazione educata a questo modo 490 + LEGISLAZIONE: essa è tutta quanta + basata, come la religione e l'educazione, + sopra un'ubbidienza cieca ed implicita 492 + Il potere dei principi è assoluto; le leggi, + la giustizia, i privilegj gli sono sottomessi 493 + La legge emana dalla volontà del principe + senza discussione, nè deliberazione pubblica 494 + L'istruzione pubblica dei processi è grande + scuola di morale pel popolo 496 + In Italia, ove dessa instruzione è secreta, + rende odiosa la giustizia 496 + In Italia tutti i ministri della giustizia + sono dichiarati infami 497 + Il loro capo, quantunque infame siccome loro, + ha in mano tutta l'autorità d'un magistrato 497 + Tutto il pubblico è legato col malfattore + contro la giustizia 498 + Il giudizio delle cause lasciato ad un giudice + solo; il che libera i magistrati dal più + salutare freno, quale quello di far palesi + tutti i loro motivi 499 + Frequenza dei processi economici, nei quali + il prevenuto non conosce l'accusa, e non è + ammesso a difendersi 500 + La cattiva giustizia d'Italia suggerisce ad + ognuno abitudini di dissimulazione, di + adulazione e di bassezza 501 + Abitudini di ferocia inspirate al popolo + dallo spettacolo della tortura 503 + Influenza morale della legislazione civile, + che si estende su tutti i cittadini 504 + L'ordine di successione fu cangiato alla + caduta della libertà, coll'instituzione + delle sostituzioni perpetue e dei favori + accordati alle primogeniture 504 + La madre e i fratelli fatti dipendenti dei + figliuoli maggiori, il che sovverte tutti + i sentimenti di natura 506 + I figliuoli minori condannati all'ozio e + alla bassezza, perchè ridotti alla sola + pensione alimentaria 506 + Il ricorso alla grazia nelle cause civili + guasta ogni nazionale abitudine di giustizia 507 + Infinita moltiplicazione dei processi, che + toglie qualunque vergogna al carattere di + litigioso 508 + IL PUNTO D'ONORE; complemento delle + instituzioni nazionali 510 + Il punto d'onore confondendosi nelle + repubbliche coll'opinione pubblica, vi si + fa appena rimarcare 510 + I Castigliani ricevettero dagli Arabi e + portarono in Italia un punto d'onore di + un carattere diverso 511 + Tre principj fondamentali del punto d'onore + arabo e castigliano 512 + 1.º Delicatezza esagerata sul punto della + castità delle donne, la quale toglie loro + quell'onesta libertà di cui avevano goduto + nelle repubbliche 512 + Induce a porre in non cale la morale + educazione, che sola può dare alle donne + armi da difendersi 513 + Cotale punto d'onore abbandonato alla fine + del XVII secolo, senza sostituirglisi niuna + altra guarenzia della virtù delle donne 514 + Lo sposo è costretto di distruggere + l'educazione monastica di sua moglie 514 + Lo sregolamento delle donne italiane è opera + delle instituzioni sociali 515 + 2.º Delicatezza esagerata sul punto del + valore negli uomini. Le repubbliche italiane + erano state viziate dall'opposto difetto 515 + Le guerre del sedicesimo secolo richiamano + gl'Italiani a pigliare le armi, e destano + nel loro cuore il punto d'onore castigliano 516 + Decadimento della milizia italiana nel XVII + secolo; la nobiltà ricade nella mollezza + e nel riposo 517 + Nel XVIII secolo gl'Italiani confessano + senza arrossire il loro difetto di coraggio 518 + 3.º Necessità imposta all'uomo d'onore di + vendicare l'offesa ricevuta 518 + Le nazioni del nord si battono per difendere + il loro onore, non per vendicarsi 519 + I Mori, i Castigliani e poi gl'Italiani + vollero mostrare, non già valore, ma forza + d'animo e odio implacabile 520 + Il veleno e il ferro adoperati per soddisfare + l'onore oltraggiato 521 + Questo barbaro punto d'onore è abbandonato + ne' presenti tempi, ma ha lasciato una + fatale indulgenza pella perfidia 522 + Indulgenza che meritano i vizj degl'Italiani, + perchè sono opera de' loro padroni 523 + Virtù ingenite che sono rimaste agl'Italiani 524 + Gl'Italiani non hanno perduto il seme delle + grandi cose 525 + +FINE DELLA TAVOLA. + + + + + +Nota del Trascrittore + +Ortografia e punteggiatura originali sono state mantenute, così come le +grafie alternative (Sabbionetta/Sabionetta, pressocchè/pressochè e +simili), correggendo senza annotazione minimi errori tipografici. + + + + + +End of the Project Gutenberg EBook of Storia delle repubbliche italiane dei +secoli di mezzo, v. 16 (of 16), by J. C. L. Simondo Sismondi + +*** END OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK STORIA DELLE REPUBBLICHE *** + +***** This file should be named 44365-8.txt or 44365-8.zip ***** +This and all associated files of various formats will be found in: + http://www.gutenberg.org/4/4/3/6/44365/ + +Produced by Claudio Paganelli, Carlo Traverso, Barbara +Magni and the Online Distributed Proofreading Team at +http://www.pgdp.net (This file was produced from images +generously made available by The Internet Archive) + + +Updated editions will replace the previous one--the old editions +will be renamed. + +Creating the works from public domain print editions means that no +one owns a United States copyright in these works, so the Foundation +(and you!) can copy and distribute it in the United States without +permission and without paying copyright royalties. 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Newby + Chief Executive and Director + gbnewby@pglaf.org + +Section 4. Information about Donations to the Project Gutenberg +Literary Archive Foundation + +Project Gutenberg-tm depends upon and cannot survive without wide +spread public support and donations to carry out its mission of +increasing the number of public domain and licensed works that can be +freely distributed in machine readable form accessible by the widest +array of equipment including outdated equipment. Many small donations +($1 to $5,000) are particularly important to maintaining tax exempt +status with the IRS. + +The Foundation is committed to complying with the laws regulating +charities and charitable donations in all 50 states of the United +States. Compliance requirements are not uniform and it takes a +considerable effort, much paperwork and many fees to meet and keep up +with these requirements. We do not solicit donations in locations +where we have not received written confirmation of compliance. 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Hart was the originator of the Project Gutenberg-tm +concept of a library of electronic works that could be freely shared +with anyone. For forty years, he produced and distributed Project +Gutenberg-tm eBooks with only a loose network of volunteer support. + +Project Gutenberg-tm eBooks are often created from several printed +editions, all of which are confirmed as Public Domain in the U.S. +unless a copyright notice is included. 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C. L. Simondo Sismondi + +This eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with +almost no restrictions whatsoever. You may copy it, give it away or +re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included +with this eBook or online at www.gutenberg.org + + +Title: Storia delle repubbliche italiane dei secoli di mezzo, v. 16 (of 16) + +Author: J. C. L. Simondo Sismondi + +Release Date: December 5, 2013 [EBook #44365] + +Language: Italian + +Character set encoding: UTF-8 + +*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK STORIA DELLE REPUBBLICHE *** + + + + +Produced by Claudio Paganelli, Carlo Traverso, Barbara +Magni and the Online Distributed Proofreading Team at +http://www.pgdp.net (This file was produced from images +generously made available by The Internet Archive) + + + + + + +</pre> + + +<div class="titlepage"> +<h1> +<span class="g">STORIA</span><br /> +<span class="x-small">DELLE</span><br /> +<span class="small">REPUBBLICHE ITALIANE</span><br /> +<span class="xx-small">DEI</span><br /> +<span class="x-small g">SECOLI DI MEZZO</span> +</h1> +<p class="small"> +DI +</p> + +<p> +J. C. L. SIMONDO SISMONDI +</p> + +<p> +<span class="smcap small">delle Accademie italiana, di Wilna, di Cagliari,<br /> +dei Georgofili, di Ginevra ec.</span> +</p> + +<p class="pad2"> +<i>Traduzione dal francese.</i> +</p> + +<hr class="minor pad2" /> +<p class="large"> +<i>TOMO XVI.</i> +</p> +<hr class="minor" /> + +<p class="pad4"> +<span class="g">ITALIA</span><br /> +<span class="small">1819.</span> +</p> +</div> + +<div class="somm"> +<hr /> +<p class="center x-large"><a href="#indice" id="indfront">INDICE</a></p> +<hr /> +</div> + +<div class="chapter"> +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_3"></a>[3]</span> +</p> + +<p class="center"> +<span class="xx-large g">STORIA</span><br /><br /> +DELLE<br /><br /> +<span class="x-large">REPUBBLICHE ITALIANE</span> +</p> + +<hr class="tiny" /> + +<h2 class="pad2"> +CAPITOLO CXXI. +</h2> + +<div class="blockquote"> +<p> +<i>Apparecchj de' Fiorentini per difendere +la loro libertà ; sono assediati dal +principe d'Orange. Imprese nello stato +fiorentino di Francesco Ferrucci, commissario +generale; viene a battaglia +col principe d'Orange, e nella mischia +periscono ambidue; capitolazione di +Firenze.</i> +</p> + +<p class="center"> +1529 = 1530. +</p> +</div> + +<p> +Mentre che tutti gli altri stati d'Italia, +traditi dai loro capi, saccheggiati +dagli stranieri, spossati da lunga guerra, +divisi da una mal intesa politica, e venduti +dai loro alleati, si andavano, senza +resistenza, assoggettando al giogo che +loro dava Carlo V, la repubblica di Firenze +<span class="pagenum"><a id="Page_4"></a>[4]</span> +apparecchiavasi, sebbene sola, a +cadere coraggiosamente in nobile olocausto, +piuttosto che rinunciare all'antica +sua libertà . Depositaria di tutto lo +splendore, di tutte le virtù, di tutto il +sapere di quelle repubbliche de' secoli di +mezzo, tra le quali si era innalzata, e le quali +tutte aveva superate in fama, in potenza, in +ricchezze, dessa pareva ricuperare le antiche +forze colla ricordanza della passata +gloria; e se più non aveva speranza, se +la sua resistenza non poteva essere coronata +da felice avvenimento, non perciò +si credeva meno obbligata a difendersi +per l'onore delle sue rimembranze. +</p> + +<p> +Firenze non era mai stata repubblica +militare; ed anche in que' tempi, in cui, +tenendo il primo posto tra le potenze +d'Italia, poneva argine alla potenza dei +duchi di Milano, dei re di Napoli e degl'imperatori, +non aveva nella sua armata +quasi verun cittadino. Quegli stessi +uomini, che, in mezzo alle più terribili +sciagure, mostravano ne' consiglj una costanza, +una fermezza invincibile, non +sapevano esporsi a personali pericoli; ma +quando un'estrema ruina venne a minacciare +la loro patria, gli stessi Fiorentini +impugnarono le armi. Abbandonati +dalla Francia, minacciati da tutte le forze +<span class="pagenum"><a id="Page_5"></a>[5]</span> +della Chiesa, dell'impero e dei regni di +Spagna e di Napoli, sentirono di non +potere in altro confidare che nel proprio +valore. Senza trascurare veruno de' mezzi +che poteva tuttavia attaccare alla loro +causa, in qualità di condottieri, i piccoli +principi loro vicini, previdero che +potevano essere da costoro abbandonati +nell'istante del bisogno; e si fecero a +reggimentare ed addestrare la milizia nazionale, +che sola non poteva venir meno. +E sebbene lo spirito di parte abbia potuto +presiedere allo stabilimento dei varj +corpi di questa milizia, uno stesso zelo +militare e patriotico animava tutto il popolo, +e lo fece capace di un'eroica resistenza. +</p> + +<p> +Il popolo fiorentino, prendendo successivamente +le armi, aveva formato tre +diversi corpi; il primo, che si era raccolto +in dicembre del 1527 per la guardia +pel pubblico palazzo e del gonfaloniere, +era composto di trecento giovani +quasi tutti appartenenti a nobili famiglie. +Ma perchè l'amore di libertà era tra questi +giovani più vivo, che non tra i vecchi, +così erano essi ancora più proclivi alla diffidenza. +Gli estremi riguardi di Niccolò +Capponi verso i Medici li teneva inquieti; +avevano di già concepito qualche sospetto +<span class="pagenum"><a id="Page_6"></a>[6]</span> +intorno alla segreta di lui corrispondenza +con papa Clemente VII, e si risguardavano +meno destinati a fargli la +guardia, che a custodire il palazzo pubblico +contro di lui<a class="tag" id="tag1" href="#note1">[1]</a>. +</p> + +<p> +Ma con una vista affatto diversa erasi +formata la guardia nazionale de' cittadini +fiorentini, dietro un ordine del gran consiglio +del 6 novembre del 1528. Doveva +questa essere composta di sedici compagnie, +cadauna di dugento cinquant'uomini, +sotto il comando dei sedici gonfalonieri +di quartiere, i quali formavano +il collegio della signoria; pure non si +trovarono sui ruoli che mille settecento +archibugieri, mille armati di picca, e trecento +alabardieri, ossiano soldati armati +di alabarde e di spade a due mani, in +tutto tre mila uomini, dell'età dai diciotto +ai trentasei anni, ed appartenenti +a padri ammessi a prendere posto nel +gran consiglio. La signoria accordò ad +ogni compagnia, in principio del 1529, +il diritto di nominare il proprio capitano, +ed affidò l'addestramento di questo +corpo a varj distinti ufficiali, che avevano +militato nelle bande nere. Questo +<span class="pagenum"><a id="Page_7"></a>[7]</span> +corpo in breve superò la migliore truppa +di linea<a class="tag" id="tag2" href="#note2">[2]</a>. +</p> + +<p> +Per ultimo il terzo corpo era formato +delle milizie del territorio fiorentino, che +chiamavansi tuttavia <i>le bande dell'ordinanza</i>. +Questa milizia, arrolata sotto il gonfaloniere +Pietro Soderini dietro i consiglj datigli +dal Macchiavelli, era stata dai Medici +licenziata e disarmata, e di nuovo +ragunata nel 1527. Nella prima revista +si era trovata non minore di dieci mila +uomini; era formata dal fiore dei contadini +dell'età dai diciotto ai trentasei +anni, che ogni mese venivano addestrati a +tirare coll'archibugio, e ricevevano un tenue +pagamento anche quando non erano +forzati ad abbandonare le proprie case: +eransi fatte venire per loro dalla Germania +armi d'ogni qualità , ed erano essi +stati divisi in trenta battaglioni, secondo +le province cui appartenevano. I sedici +battaglioni della destra riva dell'Arno +erano stati, in giugno del 1528, posti +sotto gli ordini di Babbone di Bersighella, +nipote di quel Naldo di Val di Lamone, +che primo d'ogni altro aveva illustrata +la fanteria italiana nella battaglia +<span class="pagenum"><a id="Page_8"></a>[8]</span> +di Agnadello; i quattordici battaglioni +della sinistra erano stati affidati a Francesco +del Monte. E questi due capitani +avevano seco condotti cadauno cinquecento +uomini di truppe di linea, per +esercitare la milizia<a class="tag" id="tag3" href="#note3">[3]</a>. +</p> + +<p> +In sul finire del 1528 i Fiorentini scelsero +per capitano generale dei loro uomini +d'armi don Ercole d'Este, figlio del +duca Alfonso di Ferrara, il quale era +in allora tornato dalla Francia, dove +aveva sposata madama Renata, figlia di +Luigi XII e cognata di Francesco I. +Pareva impossibile che questi l'abbandonasse, +ed i Fiorentini credevano attaccarsi +più fortemente alla casa di Francia, +scegliendo un generale che le apparteneva +così da vicino; e di ciò gli +aveva assicurati il Visconte di Turenna, +ambasciatore del re presso la repubblica. +Dall'altro canto mantenevasi un odio ereditario +fino dai tempi di Leon X tra la +casa d'Este ed i Medici, ed Alfonso, +minacciato su tutti i punti dei suoi stati +da Clemente VII, pareva dovere essere +il più fedele alleato della repubblica contro +<span class="pagenum"><a id="Page_9"></a>[9]</span> +un nemico ad ambidue egualmente +formidabile<a class="tag" id="tag4" href="#note4">[4]</a>. +</p> + +<p> +Le fortificazioni cominciatesi in Firenze +nel 1521, per ordine del cardinale Giulio +de' Medici, prima di avere il papato, +non erano ancora ultimate. Non potevansi +condurre a termine senza distruggere +o danneggiare i poderi di alcuni +cittadini, e la magistratura dei nove della +milizia fu incaricata, in principio d'aprile +del 1529, di fare stimare tutti que' terreni, +dandone credito ai proprietarj sul +libro del <i>Monte</i> coll'interesse del cinque +per cento. In pari tempo Michel Angelo +Bonarruoti venne creato direttore generale +delle fortificazioni della città <a class="tag" id="tag5" href="#note5">[5]</a>. +</p> + +<p> +A misura che il pericolo si andava avvicinando, +i dieci della guerra facevano +nuovi sforzi per accrescere le difese della +repubblica. Siccome avevasi opinione che +le province d'Arezzo e di Cortona somministrassero +i migliori soldati di Toscana, i +Fiorentini vi mandarono Raffaele Girolami, +loro quartier mastro generale, ed otto capitani, +<span class="pagenum"><a id="Page_10"></a>[10]</span> +che tutti avevano militato nelle +bande nere, con ordine di levarvi cinque +mila fanti. Presero nello stesso tempo al +loro soldo, in maggio del 1529, Malatesta +Baglioni, signore di Perugia, dandogli +il titolo di governatore generale, +con mille fanti. Il Baglioni era figliuolo +di quel Gio. Paolo, che Leon X aveva +fatto tanto ingiustamente morire; e perciò +egli desiderava di vendicarsi del +Medici, egli doveva temere l'ambizione +del papa, ed occupava a Perugia +un'importante situazione per chiudere la +strada della Toscana ad un'armata che +venisse da Napoli e da Roma. Molti altri +distinti capitani, quali erano Stefano +Colonna, Mario Orsini e Giorgio Santa +Croce, presero servigio dai Fiorentini; +questi per altro eran forzati ad accarezzare +l'orgoglio di tutti questi piccoli principi, +che, non avendo verun grado in un'armata +di già stabilita, non volevano riconoscere +altra superiorità che quella dei +sovrani. Era appunto per questo motivo +che nè l'incapacità di Ercole d'Este, +nè la più volte sperimentata malvagia +fede di Malatesta Baglioni, non avevano +ritratti i Fiorentini dal porre gli +occhi sopra di loro per il comando. Si +sarebbero potuti preferire migliori capitani; +<span class="pagenum"><a id="Page_11"></a>[11]</span> +ma gli altri ufficiali non avrebbero +voluto esser loro subordinati<a class="tag" id="tag6" href="#note6">[6]</a>. +</p> + +<p> +Mentre che la repubblica si premuniva +con attività contro i pericoli onde +era da ogni banda minacciata, fu atterrita +dalla scoperta di cosa che a bella +prima parve una congiura del suo primo +magistrato. Il gonfaloniere, Niccolò Capponi, +confidava assai meno in tutti i +mezzi di difesa che riunivano i dieci +della guerra, che nelle negoziazioni che +potevano disarmare la collera del papa. +Egli stesso di moderato carattere, e nulla +avendo sofferto sotto il governo de' Medici, +apparteneva ad una famiglia, che +aveva saputo conservare una tal quale +neutralità nelle dissensioni della sua patria. +Suo padre Piero, ed i suoi antenati +Neri e Gino, non si erano trovati arrolati +nè sotto le insegne degli Albizzi, nè +sotto quelle de' Medici, ed in tempo di +quelle amministrazioni avevano saputo +rendere eminenti servigj allo stato. Dacchè +il Capponi era gonfaloniere, erasi +studiato di calmare il furore del popolo, +di difendere i partigiani de' Medici, ed +<span class="pagenum"><a id="Page_12"></a>[12]</span> +in pari tempo di addolcire il risentimento +del papa con esteriori dimostrazioni di +rispetto. Egli non aveva trovate le medesime +disposizioni in coloro che i suffragj +del popolo ponevano con lui alla testa dello +stato; ma aveva seguita l'usanza praticata +dai Medici, e prima di loro dagli Albizzi, +di chiamare alle deliberazioni i cittadini +che, senza essere rivestiti di veruna autorità , +avevano acquistata una lunga abitudine +de' pubblici affari. A queste consulte, +che a Firenze avevano il nome +di <i>pratica</i>, il Capponi chiamava moltissimi +cittadini, conosciuti pel loro attaccamento +ai Medici, tra i quali egli trovava +sempre chi spalleggiasse le misure di conciliazione +ch'egli andava proponendo<a class="tag" id="tag7" href="#note7">[7]</a>. +</p> + +<p> +I consiglieri nominati dal popolo, ed +in possesso della confidenza pubblica, +lagnavansi acerbamente perchè le deliberazioni, +invece di decidersi coi loro +suffragj, dipendessero da quelli di persone +senza missione, che il gonfaloniere +chiamava a votare con loro, e non pochi +dei quali, come Francesco Guicciardini, +Francesco Vettori e Matteo Strozzi, +si erano renduti così sospetti pel +<span class="pagenum"><a id="Page_13"></a>[13]</span> +loro attaccamento ai Medici, che il popolo +non aveva voluto affidar loro veruna +incumbenza. Perciò una legge regolò la +<i>pratica</i>, che doveva tener luogo di consiglio +ai dieci della guerra; questa legge +la formò dei dieci magistrati che uscivano +in allora di carica, e di venti aggiunti +scelti dal grande consiglio ogni +sei mesi, cinque per cadaun quartiere +della città . Il gonfaloniere, privato da +questa legge del suo consiglio abituale, +non per questo rinunciò a lasciarsi dirigere +dai soli uomini di stato che si fossero +guadagnati la sua confidenza, e d'allora +in poi li tenne quasi sempre ne' suoi +appartamenti per consultarli in ogni occorrenza<a class="tag" id="tag8" href="#note8">[8]</a>. +</p> + +<p> +Questi suoi privati consiglieri lo avevano +incoraggiato a tener viva una segreta +corrispondenza con Clemente VII, +per cercare di calmare la di lui collera; +questa corrispondenza aveva cominciato +ne' tempi in cui Lautrec assediava Napoli. +Temeva questo generale che l'irritamento +di Clemente VII contro i Fiorentini +non lo consigliasse a porsi tra le +braccia dell'imperatore, ed aveva egli +<span class="pagenum"><a id="Page_14"></a>[14]</span> +medesimo eccitato il gonfaloniere a mostrare +dei riguardi verso il papa, ed a +dargli delle speranze<a class="tag" id="tag9" href="#note9">[9]</a>. Dopo la sconfitta +di Lautrec, il Capponi aveva continuato +a carteggiare con Jacopo Salviati, +che dopo la ritirata dalla corte +pontificia di G. M. Chiberti, era diventato +il principale segretario di Clemente +VII<a class="tag" id="tag10" href="#note10">[10]</a>. Certo Jachinotto Serragli +era il segreto mezzano di tale corrispondenza, +che il gonfaloniere teneva nascosta +alla signoria. Una lettera, caduta di +seno al Capponi, fu raccolta il 16 aprile +del 1529 nella stessa sala dei priori da +Jacopo Gherardi, priore egli stesso, e +forse quegli che di già nudriva i più gagliardi +sospetti contro il gonfaloniere. La +lettera rendeva conto in ristretto di un +abboccamento avuto tra il Serragli, che +la scriveva, e Jacopo Salviati; dessa annunciava +che il papa, sotto certe condizioni, +acconsentirebbe a mantenere la libertà +fiorentina; ma chiedeva al gonfaloniere +di spedire segretamente a Roma +suo figliuolo, per intendersi intorno a ciò +<span class="pagenum"><a id="Page_15"></a>[15]</span> +che non potevasi convenientemente affidare +ad uno scritto<a class="tag" id="tag11" href="#note11">[11]</a>. +</p> + +<p> +Questa lettera, comunicata dal Gherardi +ai più violenti avversarj del gonfaloniere, +fu da loro risguardata come una manifesta +prova di tradimento: venne denunciata +alla signoria, che per l'indomani +convocò il consiglio degli ottanta, proponendogli +che fosse deposto e tratto in +giudizio il gonfaloniere. Niccolò Capponi, +atterrito dalla violenza dei suoi nemici, +invece di giustificare la propria +condotta, si limitò a dichiarare con estrema +perturbazione, che suo figlio non era +in verun modo colpevole, non avendo +pure contezza di quest'affare. Con ciò +veniva quasi a confessarsi egli stesso delinquente; +onde fu deposto nel medesimo +giorno, e nel susseguente il grande +consiglio nominò suo successore Francesco, +figlio di Niccolò Carducci, che +doveva occupare tale carica fino alla +fine dell'anno<a class="tag" id="tag12" href="#note12">[12]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_16"></a>[16]</span> +</p> + +<p> +Questa deposizione e la nuova elezione +eransi fatte con una precipitazione e violenza +proporzionate al turbamento ed alla +timidità mostrata dal Capponi nella propria +difesa, ed all'accanimento di coloro +tra i suoi nemici che speravano di rimpiazzarlo. +Tosto che fu nominato il di lui +successore, e che i di lui invidiosi nemici +perdettero la speranza d'avere le sue spoglie, +il loro furore si calmò, ed egli medesimo +ricuperò quella tranquillità e presenza +di spirito che si conveniva al suo +stato. Tratto innanzi alla signoria giustificò +con nobile fermezza le sue intenzioni +e la sua condotta; sostenne d'avere +fatto per la repubblica precisamente quello +che far doveva, e la sola cosa che potesse +salvarla. Di già più non eravi alcuno +cui fosse ancora sospetta la di lui +buona fede; coloro ch'erano a parte delle +di lui segrete negoziazioni, e coloro, che +senza averne contezza, interamente si +affidavano alla di lui lealtà , lo difendevano +caldamente, di modo che venne onoratamente +assolto dal giudizio; ed il popolo, +per compensare la fattagli ingiuria, +<span class="pagenum"><a id="Page_17"></a>[17]</span> +lo ricondusse con pompa alla di lui +casa<a class="tag" id="tag13" href="#note13">[13]</a>. +</p> + +<p> +Appena aveva il nuovo gonfaloniere +preso possesso del suo impiego, quando +la repubblica ricevette una dopo l'altra +le più sconfortanti notizie. Alla sconfitta +di San-Paolo, alla di lui prigionia, alla +dispersione di tutta l'armata francese, tennero +subito dietro gli avvisi del trattato +di Barcellona, nel quale Carlo V abbandonava +i Fiorentini alle vendette del papa, +e prometteva di rimettere nella loro +città la tirannia della casa dei Medici. +Pochi giorni dopo si ebbe notizia del trattato +di Cambrai, col quale Francesco I, +ad onta dei più solenni trattati, escludeva +i Fiorentini dalla pace generale, e si +obbligava a non dar loro protezione. Si +seppe nello stesso tempo essere Carlo +V sbarcato a Genova con un'armata +spagnuola, e scendere in Italia un'armata +tedesca per raggiugnerlo. Questi replicati +colpi erano fatti per atterrire il +più saldo coraggio; e tanto più grande +era lo spavento sparso in Firenze, in +<span class="pagenum"><a id="Page_18"></a>[18]</span> +quanto che i preti ed i monaci, ravvivando +la setta del Savonarola, e secondando +con tutte le forze loro il governo +popolare, avevano accertato, come cosa +loro palesata per divina rivelazione, che +quest'anno l'imperatore non sarebbe venuto +in Italia. Questo primo avvenimento, +che smentiva le loro profezie, fece vacillare +la fede che il popolo accordava a +tutte le altre<a class="tag" id="tag14" href="#note14">[14]</a>. +</p> + +<p> +Non pertanto i Fiorentini, determinato +avendo di far testa a questi nuovi pericoli +con indomabile coraggio, adottarono +in allora le più energiche misure per potere +resistere. Il gonfaloniere, fornito di +irremovibile costanza, comunicava il proprio +vigore ai consiglj ed al popolo. Era +in particolar modo secondato da Bernardo +di Castiglione, Gio. Battista Cei, Niccolò +Guicciardini, Jacopo Gherardi, Andrea +Niccolini e Luigi Soderini, i quali +tutti si erano dichiarati pel partito popolare<a class="tag" id="tag15" href="#note15">[15]</a>. +</p> + +<p> +Prima d'ogni altra cosa conveniva trovar +modo di sostenere le spese di una +<span class="pagenum"><a id="Page_19"></a>[19]</span> +guerra, che i più ricchi monarchi non +potevano lungo tempo sopportare. Il gonfaloniere +ottenne una prima legge derogante +alla costituzione fiorentina, colla +quale veniva autorizzato il gran consiglio +a fissare qualunque prestito o nuova imposta +colla sola maggioranza de' suffragj<a class="tag" id="tag16" href="#note16">[16]</a>. +In fatti le leggi fiscali, che la necessità +fece emanare in tempo dell'assedio, non +avrebbero giammai potuto essere sanzionate +secondo le antiche forme; poichè +dovendosi sostenere inaudite spese, in +tempo che tutte le ordinarie entrate erano +cessate a motivo dell'occupazione del territorio +e della soppressione delle gabelle +delle porte, convenne aver ricorso a misure +arbitrarie e rigorose per levare danaro. +Più volte si percepirono prestiti +forzati da coloro che i commissarj, nominati +per quest'oggetto, indicavano come +i cinquanta, i cento, i dugento più +ricchi cittadini della repubblica. Tutti gli +argenti delle chiese, e tutti quelli de' privati, +vennero portati alla zecca; furono date +in pegno le pietre preziose che ornavano +le reliquie, e venduta la terza parte dei +poderi ecclesiastici, degli immobili delle +corporazioni delle arti e mestieri e dei +<span class="pagenum"><a id="Page_20"></a>[20]</span> +beni dei ribelli. Con tali mezzi spesso +violenti, ma giustificati dalla necessità , +la repubblica si vide in istato di opporre +lunga resistenza ad un'armata destinata +a spogliarla, non meno della sua proprietà +che della sua libertà <a class="tag" id="tag17" href="#note17">[17]</a>. +</p> + +<p> +Il gonfaloniere e la signoria ordinarono +in seguito alle genti del contado di riporre +in Firenze, o nelle terre murate, +tutte le loro granaglie; ma i raccolti erano +in quell'anno stati così ubertosi, che +quest'ordine venne male eseguito; onde +i nemici, assai più che i cittadini, approfittarono +di tanta ricchezza di messi. +Le città di Borgo san Sepolcro, Cortona, +Arezzo, Pisa e Pistoja, ove il governo +non era amato, dovettero dare +ostaggi a Firenze. In tutte le altre ed in +tutte le fortezze, la signoria mandò fidati +comandanti. All'ultimo furono nominati +sette commissarj con quasi dittatoriale +autorità , per vegliare alla salvezza della +repubblica; ma sgraziatamente la scelta +cadde sopra uomini troppo disuguali per +talenti, per esperienza, per energia, i quali nè +furono abbastanza d'accordo fra di loro, +nè abbastanza pronti nelle loro risoluzioni, +<span class="pagenum"><a id="Page_21"></a>[21]</span> +perchè l'opera loro riuscisse di grande +utile<a class="tag" id="tag18" href="#note18">[18]</a>. +</p> + +<p> +Avvicinandosi il pericolo, i dieci della +guerra intimarono ad Ercole d'Este di +recarsi al suo posto, e nello stesso tempo +gli mandarono il soldo dei mille fanti +che doveva seco condurre. Ma di già il +duca di Ferrara di lui padre stava negoziando +per riconciliarsi coll'imperatore e +col papa, e non voleva esacerbarli mandando +il figliuolo ai servigj dei loro nemici. +Dopo avere accettato il danaro de' +Fiorentini, e promesso che il figliuolo suo +non tarderebbe a porsi in istrada colle +sue truppe, andò, sotto varj pretesti, procrastinando +la di lui partenza; poi rifiutò +perentoriamente, senza rendere il danaro +che aveva ricevuto. Poco dopo richiamò +da Firenze il suo ambasciatore, +ed all'ultimo prestò al papa artiglieria e +due mila zappatori, per adoperarli contro +i Fiorentini<a class="tag" id="tag19" href="#note19">[19]</a>. +</p> + +<p> +Allorchè la signoria ebbe notizia dello +sbarco dell'imperatore a Genova, credette +di dovergli mandare una deputazione. +<span class="pagenum"><a id="Page_22"></a>[22]</span> +Questo passo somministrò un pretesto avidamente +accolto da tutti gli alleati dei +Fiorentini, per pretendere violata la lega. +In fatti le potenze italiane si erano obbligate +a non trattare separatamente; e fin +allora niun'altra aveva scopertamente mancato +a tale promessa. D'altronde la deputazione +fiorentina era stata scelta altrettanto +male, quanto mandata inopportunamente. I +quattro membri che la componevano tenevano +opinioni e partiti diversi, onde mai +non furono uniti per agire concordemente. +L'imperatore ricusava di trattare con +loro, se preventivamente non si riconciliavano +col papa, e risguardò come insufficienti +le loro facoltà , sebbene queste portassero +che la repubblica acconsentiva a +tutte le condizioni che le verrebbero imposte, +eccettuata l'alienazione della propria +libertà . Il gran cancelliere dell'imperatore +dichiarò loro, che, a motivo degli ajuti +dati alla Francia, avevano meritato di perdere +questa libertà , ed ogni altro loro privilegio, +e non volle ammettere la risposta +dei deputati, i quali dicevano essere Firenze +uno stato indipendente, che non riconosceva +i suoi privilegj da qualche concessione degli +imperatori, ma dai suoi proprj diritti. In +appresso gli ambasciatori vennero congedati; +ma non pertanto due di loro, atterriti +<span class="pagenum"><a id="Page_23"></a>[23]</span> +dalle disposizioni della corte imperiale, +non ripresero la strada della loro +patria. Matteo Strozzi rifugiossi a Venezia +e Tommaso Soderini a Lucca. Niccolò +Capponi, l'antico gonfaloniere, che +era il terzo ambasciatore, quando giunse +a Castelnuovo di Garfagnana, scontrossi +in Michel Angelo Bonarruoti, che fuggiva +con Rinaldo Corsini, e che gli diede +le più tristi notizie intorno ai rovesci di +già provati dalla repubblica. Il Capponi, +oppresso dalla fatica, dall'età , dal dolore, +venne subito sorpreso da una malattia +che lo trasse al sepolcro il giorno 8 +di ottobre. Raffaello Girolami tornò solo +a Firenze a rendere conto della sua ambasciata, +ed incoraggiò i suoi concittadini +ad affrontare coraggiosamente la burrasca +ond'erano minacciati<a class="tag" id="tag20" href="#note20">[20]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_24"></a>[24]</span> +</p> + +<p> +L'imperatore aveva commessa la conquista +di Firenze ed il compimento delle +vendette di Clemente VII al principe di +Orange, in allora vicerè di Napoli. Clemente +stava dunque per volgere contro +la sua patria quello stesso generale e +quell'armata medesima, che tre anni prima +l'avevano con tanto rigore tenuto assediato, +che avevano saccheggiata sotto i +suoi occhi la sua capitale con sì atroce +barbarie, e che non gli avevano renduta +la libertà , che dopo avergli estorta una +scandalosa taglia. Il prezzo pel quale il +papa acconsentì a perdonare tante ingiurie, +era l'assunto che prendeva cotal +gente ferocissima di trattare colla stessa +barbarie la di lui città natale. L'esercito +che aveva saccheggiata Roma, e che aveva +vissuto in Milano a discrezione, fu +richiamato sotto le bandiere dei suoi capi +dalla speranza di saccheggiare Firenze; e +furono veduti alcuni soldati spagnuoli, che +erano trattenuti innanzi ai tribunali per cause +civili, protestare alla parte avversaria +tutti i danni e perdite nei quali incorrere +<span class="pagenum"><a id="Page_25"></a>[25]</span> +potrebbero per non avere parte al sacco +di Firenze<a class="tag" id="tag21" href="#note21">[21]</a>. +</p> + +<p> +Pure, quando in sul finire di luglio, +il principe d'Orange recossi a Roma per +avere un abboccamento col papa intorno +ai mezzi occorrenti per dare cominciamento +alla spedizione, venne qualche +tempo trattenuto dall'avarizia e dalla diffidenza +di Clemente VII, il quale non +voleva privarsi del danaro che gli si chiedeva. +All'ultimo acconsentì a stento a +pagare trenta mila fiorini contanti, ed a +prometterne altri quaranta mila entro breve +termine<a class="tag" id="tag22" href="#note22">[22]</a>; ma trovò un altro mezzo +per cattivarsi l'amore de' soldati, senza +danno del suo tesoro. Questi, abbandonando +Roma il 17 febbrajo del 1528, +non avevano terminato di riscuotere le +taglie ed il prezzo de' riscatti che avevano +arbitrariamente imposto ai cittadini, +e dopo tale epoca più non credevano +potere pretenderne il pagamento. Clemente +VII loro accordò il privilegio di +farsi pagare tutto quanto era loro dovuto +<span class="pagenum"><a id="Page_26"></a>[26]</span> +ad estinzione delle cedole da loro estorte +ai Romani colla violenza<a class="tag" id="tag23" href="#note23">[23]</a>. +</p> + +<p> +L'esercito del principe d'Orange adunossi +tra Foligno e Spello ai confini +dello stato perugino. Vi si trovavano tre +mila cinquecento Tedeschi, avanzo dei +tredici mila landsknecht, che Giorgio +Frundsberg aveva condotti al Borbone +nel 1526; gli altri erano caduti vittime +della peste di Roma e della fame di Napoli: +vi si trovavano pure cinque mila +Spagnuoli del marchese del Guasto, invecchiati +come i Tedeschi in tutte le +guerre d'Italia. Soltanto dopo la pace di +Lombardia vi si videro inoltre giugnere +sotto Pietro Velez di Guevara due mila +Spagnuoli di fresco sbarcati a Genova, +che per anco non avevano militato, e +che giunti essendo, secondo il consueto +delle reclute spagnuole, affatto ignudi, +chiamavansi dagl'Italiani <i>Bisogni</i>: circa +lo stesso tempo il conte Felice di Wirtemberga +condusse altre reclute tedesche: +il rimanente dell'esercito consisteva in soldati +italiani, ed era la maggior parte che +servivano sotto i loro più distinti capitani, +senza paga e per la sola speranza +del saccheggio. Quando il principe d'Orange +<span class="pagenum"><a id="Page_27"></a>[27]</span> +entrò in campagna, in sul cominciare +di settembre, non aveva sotto i suoi +ordini più di quindici mila soldati; ma +avanti che terminasse l'assedio ne contò +più di quaranta mila<a class="tag" id="tag24" href="#note24">[24]</a>. +</p> + +<p> +Per entrare in Toscana l'Orange doveva +attraversare lo stato di Perugia, difeso +da Malatesta Baglioni con tre mila +uomini al soldo de' Fiorentini. Il castello +di Spello, posto in sull'estremo confine +del Perugino, ove l'abate Leone de' Baglioni, +fratello naturale del Malatesta, erasi +chiuso, trattenne alcun tempo i nemici. +Giovan d'Urbina, luogotenente generale +dell'armata imperiale, vi fu ucciso; ma +Spello all'ultimo fu preso il primo dì di +settembre e saccheggiato con estrema crudeltà <a class="tag" id="tag25" href="#note25">[25]</a>. +L'esercito giunse in appresso +sotto Perugia; ma l'assedio di questa città +posta in sulla vetta d'una piccola montagna, +ed in gagliarda situazione, offriva +grandissime difficoltà . Il principe +d'Orange, che non osava intraprenderlo, +offrì a Malatesta Baglioni onorate e vantaggiose +condizioni. Obbligavasi a farlo +<span class="pagenum"><a id="Page_28"></a>[28]</span> +assolvere dal papa da tutte le censure +ecclesiastiche che aveva incorse, a fargli +permettere di continuare nel servigio dei +Fiorentini colla sua compagnia di ventura, +e finalmente a conservargli la signoria +di Perugia, purchè evacuasse questa +città , che l'Orange nè voleva assediare, +nè lasciarsi alle spalle in mano +de' nemici. Il Baglioni chiese ai Fiorentini, +o di acconsentire a questo trattato, +o di accrescere considerabilmente la sua +armata. Siccome questi non potevano interamente +affidarsi al Baglioni, nè ai +Perugini, accettarono il primo partito. +Si sottoscrisse il trattato il 10 di settembre, +ed il 12 Malatesta Baglioni prese la +via d'Arezzo colle truppe sue e fiorentine<a class="tag" id="tag26" href="#note26">[26]</a>. +</p> + +<p> +Il principe d'Orange gli tenne dietro +da vicino: il 14 di settembre s'accostò a +Cortona difesa da soli 700 fanti di guarnigione, +e dopo avere sofferto qualche +perdita in un assalto, ch'egli fece dare lo +stesso giorno alla città , la ricevette all'indomani +per capitolazione. In appresso l'Orange, +seguendo la cominciata strada sopra +<span class="pagenum"><a id="Page_29"></a>[29]</span> +Arezzo, dove era stato mandato per commissario +Francesco Albizzi con due mila +uomini; ma questi, sconcertato dal vedere +sopraggiugnere Malatesta Baglioni, e dalla +pronta capitolazione di Cortona, evacuò +Arezzo colla sua truppa, e, ritirandosi +precipitosamente a Firenze, sparse la costernazione +in tutta Val d'Arno disopra. +Affermarono i nemici del gonfaloniere, che +questi, senza partecipazione della signoria +e dei dieci della guerra, aveva ordinato +a Francesco Albizzi di ritirarsi, onde +riunire in Firenze tutta la fanteria, invece +di perderla alla spicciolata nel sostenere +assedj. Anche in tale supposizione +il disordine di questa ritirata sarebbe stato +non meno colpevole che imprudente<a class="tag" id="tag27" href="#note27">[27]</a>. +</p> + +<p> +Arezzo, evacuato dai Fiorentini, aprì +il 18 settembre le porte all'armata imperiale. +Allora questa città sperò di ricuperare +la sua antica libertà : fece battere +moneta, spedì commissarj in tutte +le castella dell'antico suo territorio, rifece +la sua amministrazione sotto il nome +di repubblica d'Arezzo, e durante +<span class="pagenum"><a id="Page_30"></a>[30]</span> +l'assedio di Firenze somministrò agl'imperiali +continui ajuti, senza prevedere che +all'istante che fosse presa Firenze, Arezzo +ricaderebbe sotto il giogo<a class="tag" id="tag28" href="#note28">[28]</a>. +</p> + +<p> +Alla perdita di Cortona e di Arezzo +tenne dietro immediatamente quella di +Castiglione Fiorentino, di Firenzuola e +di Scarperia: l'armata imperiale si andava +avanzando, e pareva che verun ostacolo +non potesse più trattenerla. Il suo avvicinamento +riempì Firenze di terrore; ed +allora si videro fuggire dalla città coloro +che la pusillanimità o l'attaccamento ai +Medici consigliava a non partecipare alla +sorte della loro patria. Ne diede l'esempio +Bartolomeo o Baccio Valori, e fu +imitato da Roberto Acciajuoli, da Alessandro +Corsini, da Alessandro de' Pazzi, +e finalmente dallo storico Francesco Guicciardini, +il quale, dopo avere menata vita +principesca nel suo governo di Parma e +di Modena, non credeva che nella sua +repubblica si avesse per lui abbastanza +rispetto e riconoscenza. Egli recossi al +campo nemico; ebbe una parte odiosa +nelle vendette della fazione trionfante, e +contribuì in una maniera ancora più fatale +<span class="pagenum"><a id="Page_31"></a>[31]</span> +al finale stabilimento della tirannide, +adoperando la sua abilità politica nella ruina +del proprio paese. L'odio che in Firenze, +anche quando questa città fu fatta schiava, +perseguitò in appresso tutti coloro che avevano +tradita la libertà , pare aver consigliato +il Guicciardini a scrivere la storia +de' suoi tempi onde ricuperare la pubblica +stima. E senza dubbio lo stesso motivo +trasse Filippo de' Nerli a dettare i suoi +commentarj. Si era costui renduto talmente +sospetto col suo zelo pei Medici, +che il giorno 8 ottobre del 1529 venne +arrestato con altri diciotto cittadini, e +custodito in palazzo fino alla fine dell'assedio<a class="tag" id="tag29" href="#note29">[29]</a>. +</p> + +<p> +La signoria aveva di fresco spediti +quattro ambasciatori al papa; ma troppo +limitate erano le facoltà loro date, per +soddisfare all'ambizione della casa de' +Medici. Clemente VII rispose loro che +il suo onore richiedeva che la città gli +si rendesse a discrezione; che allora farebbe +a vicenda vedere al mondo ch'egli +ancora era Fiorentino, e che amava la +<span class="pagenum"><a id="Page_32"></a>[32]</span> +sua patria<a class="tag" id="tag30" href="#note30">[30]</a>. Questa risposta fu comunicata +ad un'assemblea generale de' cittadini +adunati nella sala del gran consiglio; +in appresso questi si divisero in +sedici sezioni per deliberare sotto i loro +gonfalonieri, e quindici di queste sezioni +dichiararono, che preferivano di sagrificare +i loro beni e le loro vite in una battaglia +piuttosto che l'onore e la libertà in un +trattato<a class="tag" id="tag31" href="#note31">[31]</a>. +</p> + +<p> +Malgrado i progressi fatti dall'arte di +attaccare le città , le fortificazioni di Firenze +erano tuttavia risguardate come +quasi inespugnabili dalla banda del piano; +ma quella parte delle mura che attraversa +le colline al mezzodì dell'Arno, era mal +situata, signoreggiata in più luoghi ed +assai debole. Della porzione montuosa di +questo ricinto, chiamato Monte a Samminiato, +fu affidata la difesa a Stefano Colonna, +che poca cura prendevasi del rimanente +dell'assedio, e che nel suo quartiere +non riconosceva verun superiore<a class="tag" id="tag32" href="#note32">[32]</a>. Gli +indugj del principe d'Orange, che consumò +<span class="pagenum"><a id="Page_33"></a>[33]</span> +quasi quindici giorni in Val d'Arno, +quando aspettavasi di vederlo ad ogni +istante giugnere sotto la città , diedero il +tempo di afforzare, con nuovi lavori, +quelle mura che si credevano più deboli; +permisero pure di dare effetto ad un ordine +emesso il 19 di ottobre dal consiglio +degli ottanta, ciò era di spianare tutti i sobborghi, +tutte le case, tutti gli orti entro +il raggio di un miglio dalle mura di +Firenze. Quest'ordine, che sagrificava +migliaja di ricchi edificj e di deliziosi +orti nella più popolata e più riccamente +coltivata situazione d'Italia, venne eseguito +con uno zelo veramente patriotico +dai medesimi proprietarj, i quali si vedevano +entrare in città carichi di fascine che +avevano tagliate per le fortificazioni, tra +gli oliveti, le ficaje, gli aranci ed i +cedri de' loro proprj giardini<a class="tag" id="tag33" href="#note33">[33]</a>. +</p> + +<p> +Soltanto il 14 di ottobre il principe +d'Orange venne ad alloggiarsi a Pian di +Ripoli, sotto Firenze. Aveva chiesta dell'artiglieria +ai Sienesi, che, prestandola +a mal in cuore, la facevano avanzare assai +lentamente. Perciò le prime batterie +non si scoprirono che sul principio di novembre; +<span class="pagenum"><a id="Page_34"></a>[34]</span> +ed in quell'intervallo i Fiorentini +avevano lavorato con tanta costanza +intorno alle loro fortificazioni, che più +non credevano di dover temere gli attacchi +de' loro nemici. La repubblica pagava +allora il soldo di diciotto mila fanti +e di seicento cavalli: ma effettivamente +non aveva che tredici mila soldati in attività , +sette mila de' quali in Firenze, e +sei mila nelle guarnigioni di Prato, Pistoja, +Empoli, Volterra, Pisa, Colle e +Montepulciano. Malatesta Baglioni aveva +sotto il suo comando tre mila Perugini, +ed il capitano Pasquino, a lui subordinato, +tre mila Corsi; Stefano Colonna +comandava ai tre mila uomini della milizia +urbana, che servivano non altrimenti +che se fossero truppe di linea. Tutta la +popolazione aveva contratte abitudini militari, +e tranne i lavori affatto meccanici +erasi in città abbandonata ogni altra occupazione. +La spesa di questo nuovo +stato di guerra ammontava ogni mese a +settanta mila fiorini<a class="tag" id="tag34" href="#note34">[34]</a>. +</p> + +<p> +Per difendere le più lontane parti del +territorio, ed in particolare Borgo san +Sepolcro e Montepulciano, i Fiorentini +avevano stipendiato Napoleone Orsini, +<span class="pagenum"><a id="Page_35"></a>[35]</span> +più conosciuto sotto il nome di abate di +Farfa, sebbene già da lungo tempo egli +avesse riconsegnata quest'abazia per far il +mestiere di condottiere. Era costui uno dei +più formidabili tra que' gentiluomini che +passavano la loro vita tra la guerra e gli +assassinj. Aveva nel suo feudo di Bracciano +adunato un numeroso corpo di +soldati e di banditi, coi quali, per vendicare, +secondo egli diceva, i Romani, +esercitava grandi crudeltà contro gli +imperiali, e poi contro i soldati del papa<a class="tag" id="tag35" href="#note35">[35]</a>. +Da principio servì utilmente i +Fiorentini coi trecento cavalli che aveva +seco; ma in appresso si lasciò sorprendere +da Alessandro Vitelli tra Borgo +san Sepolcro e Città di Castello: la +di lui truppa fu totalmente dispersa, ed +egli medesimo salvossi a stento, abbandonando, +dopo quest'accidente, il servigio +de' Fiorentini<a class="tag" id="tag36" href="#note36">[36]</a>. +</p> + +<p> +Altri fatti d'armi di non molta importanza +accaddero ne' contorni di Firenze, +sia lungo le linee che voleva formare il +principe d'Orange, sia nell'attacco delle +<span class="pagenum"><a id="Page_36"></a>[36]</span> +piccole fortezze di Val d'Arno, ch'egli +cercava di occupare. Francesco Ferrucci +segnalossi in queste scaramucce per la +sua intrepidezza e per le sue cognizioni +militari, e si acquistò non meno la confidenza +de' suoi concittadini che la stima +de' nemici. Sebbene antica fosse la famiglia +del Ferrucci, era povera, e da più +generazioni non aveva dato verun distinto +magistrato. Suo avo Antonio si era fatto +nome negli assedj di Pietra Santa e di +Sarzana. Egli e suo fratello Simone avevano +militato sotto Anton Giacomino Tebalducci, +il migliore ufficiale che i Fiorentini +avessero avuto da lungo tempo: +avevano da lui imparata l'arte della guerra, +e si erano poi fatto nome nelle bande +nere sotto Giovanni de' Medici. Francesco +Ferrucci aveva sempre servito in +questa ragguardevole milizia, e nella +spedizione di Napoli, di dove era recentemente +tornato, aveva le incumbenze di +pagatore<a class="tag" id="tag37" href="#note37">[37]</a>. Dalla signoria fu spedito +in qualità di commissario generale prima +a Prato, in appresso ad Empoli; e dopo +avere poste quelle piccole città in istato +<span class="pagenum"><a id="Page_37"></a>[37]</span> +di difesa, egli tenne la campagna con tanto +vantaggio, e prese così spesso ai nemici +grossi convoglj di cavalleria o di vittovaglie, +seppe mantenere tanta disciplina +nella sua piccola armata, che i soldati, +che egualmente lo amavano e rispettavano, +credevansi sotto i di lui ordini invincibili<a class="tag" id="tag38" href="#note38">[38]</a>. +</p> + +<p> +Gli Spagnuoli, appena giunti presso Firenze, +avevano preso Samminiato, dove +avevano lasciato dugento fanti, che, spalleggiati +dagli abitanti della terra, infestavano +tutto il circostante paese, e rendevano più +difficile la comunicazione tra Firenze e +Pisa. Avendo il Ferrucci determinato di +scacciarli, andò ad assalirli con sessanta +cavalli e quattro compagnie di fanteria; fu +il primo a piantare la sua scala contro +le mura, ed il primo a salirvi; e sebbene +gli Spagnuoli facessero, coll'ajuto +degli abitanti, una vigorosa resistenza, il +Ferrucci prese Samminiato d'assalto, ed +occupò pure la fortezza, uccidendo quasi +tutti gli Spagnuoli che avevano difese le +mura. Mentre che stava eseguendo questa +spedizione, fu attaccato dagl'imperiali +il castello della Lastra posto sulla +<span class="pagenum"><a id="Page_38"></a>[38]</span> +stessa strada, ma più di Samminiato vicino +a Firenze. Questo castello oppose una +gagliardissima resistenza, e gli Spagnuoli +avevano di già perduta molta gente, +quando fecero avanzare l'artiglieria. Allora +gli assediati chiesero di trattare, ed ottennero +un'onorata capitolazione. Ma gli +Spagnuoli, appena passata la porta, assalirono +la guarnigione che stava senza +sospetto, e tutta la passarono a fil di +spada<a class="tag" id="tag39" href="#note39">[39]</a>. +</p> + +<p> +Fin qui l'esercito imperiale nulla aveva +tentato contro la stessa piazza di Firenze; +ma il 10 di novembre, vigilia di san +Martino, supponendo l'Orange che i Fiorentini +non facessero attenta guardia in +quella notte consacrata al piacere, approfittò +della profonda oscurità , renduta +ancora maggiore dall'abbondante +pioggia che cadeva, per tentare la scalata: +furono poste in opera quattrocento +scale lungo le mura, dalla porta di san +Niccolò fino a quella di san Friano; cioè +in tutta la più montuosa parte di Firenze; +ma in ogni luogo le sentinelle chiamarono +<span class="pagenum"><a id="Page_39"></a>[39]</span> +all'armi, la guardia nazionale +gareggiò colla truppa di linea, ed il nemico +fu respinto<a class="tag" id="tag40" href="#note40">[40]</a>. +</p> + +<p> +Appunto un mese dopo questo primo +sperimento, Stefano Colonna, che comandava +nel quartiere che gl'imperiali +avevano tentato di sorprendere, si provò +ancor egli di attaccarli all'impensata nelle +loro linee. Era egli personalmente nemico +di suo parente Sciarra Colonna, che +serviva nel campo nemico, e la notte +dell'undici di dicembre andò ad attaccarlo +nel suo quartiere di santa Margarita +a Montici, con cinquecento fanti, +ai quali aveva fatto porre sopra le armi, +per conoscersi nell'oscurità , delle camicie +bianche. Gl'imperiali, sorpresi in mezzo +a tanta oscurità , perdettero molta gente +prima che potessero ordinarsi, ed un ridicolo +accidente accrebbe ancora il loro +disordine: i Fiorentini, andando dovunque +in traccia de' nemici, forzarono le porte +d'una stalla, nella quale erasi chiusa una +mandra di majali delle Maremme quasi +selvaggi, i quali, spaventati dalle voci dei +soldati, precipitaronsi tra i fuggiaschi con +orribili grugniti, ed atterrarono moltissimi +soldati, che nulla potendo discernere in +<span class="pagenum"><a id="Page_40"></a>[40]</span> +così grande oscurità credevansi inseguiti +dai nemici. Di già erano accorsi il principe +d'Orange e don Ferdinando Gonzaga +per soccorrere le loro genti, ed andavano +ponendo qualche ordine nelle difese, quando +da tre porte di Firenze sortirono, secondo +il preventivo accordo fatto con Stefano +Colonna, tre nuovi corpi d'armata +per attaccare gl'imperiali. Gli assedianti +vennero forzati in molte posizioni, e più +volte si credettero in sul punto di essere +scacciati dal loro campo. Finalmente Malatesta +Baglioni fece suonare a raccolta assai +più presto che non abbisognava; e forse +perdette così l'unica occasione di mettere +fine alla guerra con una vittoria<a class="tag" id="tag41" href="#note41">[41]</a>. +</p> + +<p> +Due giorni dopo il commissario Ferrucci +tese presso Montopoli un'imboscata +al colonnello Pirro di Stipicciano, della +casa Colonna, e gli uccise o prese molta +gente. Questi fatti, benchè di non molta +importanza, giovavano però a rianimare il +coraggio degli assediati, ed a far dimenticare +le loro perdite. N'ebbero spesso di assai +dolorose. Il 16 di dicembre due de' loro +migliori capitani, Mario Orsini e Giorgio +Santa Croce, furono uccisi da un solo +<span class="pagenum"><a id="Page_41"></a>[41]</span> +colpo di colombrina, mentre stavano ordinando +certi cambiamenti da farsi alle +fortificazioni<a class="tag" id="tag42" href="#note42">[42]</a>. Lo stesso giorno i Fiorentini +ricevettero una notizia che li liberò +da un cocente pensiero; Girolamo +Moroni era morto il 15 di dicembre nel +campo degli assedianti. Quest'uomo così +versato in tutte le arti dell'intrigo, che +aveva governato con dispotica autorità +Massimiliano, indi Francesco Sforza, e che +aveva avuta tanta parte nelle rivoluzioni +della Lombardia, era passato all'armata imperiale +come prigioniero del Pescara. Era +di già condannato a pena capitale, quando +giunse ad acquistarsi il favore del +Borbone, che lasciossi poscia da lui governare +fino alla sua morte sotto le mura +di Roma. Il principe d'Orange aveva +coll'armata raccolto il consigliere del +suo predecessore, ed oramai non faceva +nulla senza il di lui parere: lo stesso Clemente +VII era vinto dalla opinione del +sorprendente ingegno politico del Moroni, +e gli perdonava il male che aveva da lui +ricevuto in visto del male che sperava di +poter fare col di lui mezzo ai nemici. Pareva +che il Moroni tenesse dietro alla +<span class="pagenum"><a id="Page_42"></a>[42]</span> +fortuna piuttosto che ad un determinato +oggetto; voleva rendere potenti coloro +cui erasi attaccato, e condurre a felice +fine le loro imprese; del resto pareva indifferente +rispetto alle persone ed ai principj, +e dopo avere lavorato per escludere +gli stranieri d'Italia, si adoperava con +eguale ardore per servirli contro gl'Italiani. +Morì naturalmente e quasi senza +malattia in età decrepita. Lusingavansi i +Fiorentini che la di lui morte lascerebbe il +principe d'Orange senza mezzi nel consiglio, +e senza opinione nell'armata, perchè +credevano che il destro Moroni fosse stato +fin allora l'anima del campo nemico<a class="tag" id="tag43" href="#note43">[43]</a>. +</p> + +<p> +Frattanto le negoziazioni di Bologna si +accostavano al loro fine, e colla mediazione +del papa tutti gli stati d'Italia +si andavano riconciliando coll'imperatore, +abbandonando i Fiorentini. Questi +vedevano separarsi da loro un dopo +l'altro tutti i membri di quella lega, +chiamata santa, per la quale il re d'Inghilterra, +il re di Francia, il duca +di Milano, i Veneziani, il duca di Ferrara, +eransi obbligati a difendere la loro +repubblica ed a non trattare senza di lei; +ma li ferì tanto più l'abbandono de' Veneziani +<span class="pagenum"><a id="Page_43"></a>[43]</span> +che avevano maggior ragione +di risguardarsi come uniti da una medesima +causa, e che ancora recentemente +avevano raffermata la loro alleanza<a class="tag" id="tag44" href="#note44">[44]</a>. +D'altra banda mentre perdevano +i loro alleati vedevano crescere i +nemici, perciocchè una delle condizioni +della pacificazione di Lombardia portava +che Carlo V ne ritirerebbe le sue truppe; +ed infatti negli ultimi giorni di dicembre +circa venti mila tra Spagnuoli e Tedeschi +passarono gli Appennini con una +numerosa artiglieria, e vennero ad accamparsi +sulla riva destra dell'Arno, che +fin allora si era preservata dai guasti della +guerra<a class="tag" id="tag45" href="#note45">[45]</a>. I Fiorentini, atterriti dall'arrivo +di questi nuovi nemici, evacuarono +Pistoja e Prato con quella stessa precipitazione +con cui al sopraggiugnere della +prima armata avevano evacuata Cortona +ed Arezzo. Le più lontane fortezze di +Pietra Santa e di Motrone aprirono volontariamente +le loro porte agl'imperiali, +di modo che prima che terminasse l'anno +l'autorità della repubblica più non era +<span class="pagenum"><a id="Page_44"></a>[44]</span> +conosciuta che in Livorno, Pisa, Empoli, +Volterra, Borgo san Sepolcro, Castrocaro +e nella cittadella d'Arezzo<a class="tag" id="tag46" href="#note46">[46]</a>. +</p> + +<p> +Malgrado i pericoli dello stato, la +prima magistratura veniva ricercata con +eguale ardore. Francesco Carducci, ch'era +stato sostituito al Capponi negli otto ultimi +mesi del 1529, aveva dato prove +del vigore del suo carattere e del suo +ingegno. Desiderava di essere confermato +pel susseguente anno, ed espresse abbastanza +chiaramente tale suo desiderio +nel gran consiglio, ove rappresentò ai +suoi concittadini che in così difficili circostanze, +non potevasi quasi mutare il +capo dello stato, senza esporsi altresì a +cambiare tutte le misure, ed a sovvertire +tutti i progetti maturati lungo tempo innanzi. +Ma questo stesso avvertimento parve +offendere coloro che credevansi non meno +di lui capaci di sostenere la prima carica +della stato, ed il Carducci non venne pure +annoverato tra i sei candidati designati +pel gonfalone. Il gran consiglio scelse il +2 di dicembre Raffaele Girolami, il solo +degli ambasciatori mandati a Carlo V a +<span class="pagenum"><a id="Page_45"></a>[45]</span> +Genova, che fosse tornato in patria a +rendere conto della sua missione. Dopo tal +giorno il Girolami visse nel palazzo del +pubblico, ed assistette alle deliberazioni +della signoria, sebbene non entrasse in funzione +che il primo gennajo del 1530<a class="tag" id="tag47" href="#note47">[47]</a>. +</p> + +<p> +Dopo l'arrivo della seconda armata +imperiale provegnente dalla Lombardia, +Firenze era circondata da ogni banda, +ed il principe d'Orange aveva una formidabile +artiglieria, e più che bastante +per istringere vivamente l'assedio; pure +non cercò di battere in breccia le mura, +e solo tentò, e quest'ancora con infelice +riuscita, di atterrare alcune torri dalla di +cui artiglieria veniva incomodato, limitandosi +a bloccare la città colla speranza +di affamarla<a class="tag" id="tag48" href="#note48">[48]</a>. +</p> + +<p> +Oltre l'ordinaria numerosa sua popolazione, +Firenze conteneva in allora molti +contadini che vi si erano rifugiati dalle +circostanti campagne, e dodici in quattordici +mila soldati. Gli ultimi non si +<span class="pagenum"><a id="Page_46"></a>[46]</span> +erano accostumati in veruna delle precedenti +guerre d'Italia a soffrire le privazioni. +La loro moderazione, la loro +disciplina, la loro pazienza formarono +un singolare contrasto colle vessazioni +sofferte dalle altre città per parte de' +soldati ricevuti entro le loro mura. Senza +dubbio Firenze andava di ciò debitrice +alla guardia urbana, che colla sua lodevole +condotta serviva d'esempio alle altre +truppe, e le teneva in dovere. Nondimeno +tutti i granaj di Firenze sarebbersi a lungo +andare vuotati, se il commissario generale +Francesco Ferrucci non avesse trovato +il mezzo, mercè una costante attività +ed uno zelo eguale al suo coraggio, +d'introdurre in città varj convoglj di +bestiami, di granaglie e di foraggi, e di +farvi passare le munizioni che si trovavano +ammassate ad Empoli, a Volterra +ed a Pisa<a class="tag" id="tag49" href="#note49">[49]</a>. +</p> + +<p> +L'accordo d'Ercole d'Este in qualità +di capitano generale era terminato col +1529, senza ch'egli si fosse mai recato +al suo posto. Gli uomini d'armi da lui +mandati avevano ubbidito al conte Ercole +<span class="pagenum"><a id="Page_47"></a>[47]</span> +Rangoni, di lui luogotenente; ma si erano +contenuti assai mollemente, dietro gli ordini +stessi ricevuti da Ferrara. Alla fine dell'anno +il principe li richiamò. Egli più +non desiderava di conservare il posto di +capitano generale, ed i Fiorentini non +avevano verun pensiero di confermarlo +in cotale carica. I dieci della guerra +procedettero a nominargli un successore; +ma pendevano incerti tra Malatesta Baglioni, +che ancora non aveva titolo di +governatore generale, e Stefano Colonna, +generale della loro ordinanza; ma quest'ultimo, +uomo circospetto, e che trasparire +non lasciava le segrete sue intenzioni, +dichiarò che continuava a considerarsi +come soldato del re cristianissimo, +ch'egli rimaneva in Firenze per di lui +servigio, e che non desiderava verun'altra +distinzione<a class="tag" id="tag50" href="#note50">[50]</a>. Per lo contrario il +Baglioni faceva pratiche per avere la +prima carica. Sebbene indebolito e quasi +storpiato da lunghe malattie, non era +meno illustre per coraggio, che per militari +talenti; aveva gloriosamente militato +negli eserciti veneziani; sapeva farsi amare +e rispettare dai soldati, sebbene facesse +mantenere la più severa disciplina; e comecchè +<span class="pagenum"><a id="Page_48"></a>[48]</span> +in appresso l'esperienza dimostrasse, +che preferiva il suo personale interesse +al dovere, ebbe, mancando ancora +a quest'ultimo, certi riguardi per +l'onor suo, che il più delle volte venivano +dai condottieri trascurati. Fu il 26 +di gennajo che il gonfaloniere Raffaele +Girolami gli consegnò lo stendardo della +repubblica ed il bastone del comando, +dopo averlo esortato in presenza di tutto +il popolo a versare, se il bisogno lo richiedesse, +il suo sangue per la difesa della +libertà fiorentina, e dopo avere ricevuto +il di lui giuramento<a class="tag" id="tag51" href="#note51">[51]</a>. +</p> + +<p> +Pochi dì avanti Francesco I, per fare +cosa grata al papa ed all'imperatore, aveva +fatto dare ordine a questo stesso Malatesta +Baglioni, ed allo stesso Stefano Colonna, +di abbandonare il servigio de' Fiorentini, +dichiarando di non li volere incoraggiare +nella loro ribellione contro la +Chiesa e contro l'impero; ma in pari +tempo che loro pubblicamente mandava +quest'imbasciata, li faceva segretamente +avvisare di non ubbidire. Richiamava il +<span class="pagenum"><a id="Page_49"></a>[49]</span> +signore de Viglì, ma vi lasciava Emilio +Ferreto in qualità di segretario dell'ambasciata, +commettendogli di sostenere il +coraggio de' Fiorentini, e di accertarli, +che ricuperati che avesse i figliuoli col +pagamento della loro taglia, tornerebbe +a dar loro aperti ajuti<a class="tag" id="tag52" href="#note52">[52]</a>. +</p> + +<p> +Dietro una decisione del gran consiglio, +il nuovo gonfaloniere aveva spediti +ambasciatori all'imperatore ed al papa a +Bologna per chiedere la pace. Erano essi +incaricati di offrire il richiamo de' Medici +in Firenze, a condizione che tutto lo stato +fiorentino sarebbe restituito alla repubblica, +che sarebbe conservata la di lui libertà , +e che la presente costituzione non verrebbe +alterata. Carlo V non volle trattare con +loro, e sempre li rinviò al papa; questi +parve volere accordare le due prime condizioni, +ma si alterò grandemente contro +coloro che proponevano la terza; giurò che +rovescierebbe un governo abbandonato +alla plebaglia, che opprimeva tutto ciò che +la nazione avrebbe dovuto rispettare; e +costrinse gli ambasciatori, a mezzo febbrajo, +ad uscire immediatamente da Bologna +senza avere niente convenuto<a class="tag" id="tag53" href="#note53">[53]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_50"></a>[50]</span> +</p> + +<p> +Ma nè la durezza dell'imperatore e la +collera del papa, nè l'abbandono del re +di Francia, nè la fuga di varj capitani +che passarono tra i nemici, nè le trame +dei partigiani de' Medici, perseguitati con +un rigore e con forme di giudizj indegni +di una repubblica, nè la successiva +perdita di tutto il dominio dello stato, ebbero +forza di scoraggiare i Fiorentini. I +monaci del convento di san Marco ed i +proseliti di Girolamo Savonarola avevano +ricominciate le loro prediche. Fra Benedetto +da Fojano di santa Maria Novella, +e fra Zaccaria, domenicano di san Marco, +erano tra costoro i due più eloquenti oratori, +e quelli che il popolo ascoltava con +maggiore entusiasmo. Incoraggiavano essi +i divoti colla promessa che Cristo, nominato +loro re, penserebbe a difenderli, e +profetizzavano che quando parrebbe impossibile +ogni umano soccorso, quando +gl'imperiali avrebbero di già innalzate +sulle mura le loro insegne, gli Angeli +del Signore scenderebbero in mezzo alla +battaglia, e scaccierebbero colle infuocate +loro spade i nemici del Signore dalla +città che si era data in di lui potere<a class="tag" id="tag54" href="#note54">[54]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_51"></a>[51]</span> +</p> + +<p> +Mentre i Fiorentini aspettavano ogni +venerdì di essere attaccati dal principe +d'Orange, perchè gli Spagnuoli risguardavano +tale giorno siccome fausto, non +lasciavano dal canto loro passare un sol +dì senza tentare con qualche sortita di sorprendere +alcun posto de' nemici. In molte +di queste zuffe perirono parecchj uomini +che alla repubblica erano utilissimi, e si +prese da ciò motivo di accusare Malatesta +Baglioni di aver voluto spossare la guarnigione +con questa piccola guerra. Con ciò, a +dir vero, il Baglioni riuscì a rendersi affatto +dipendente il consiglio di guerra, perchè +gli ufficiali, che si andavano perdendo in +queste scaramucce, venivano sempre rimpiazzati +da creature proposte da lui medesimo; +e dall'altra parte potev'essere +fondato a credere che con queste piccole +perdite non comperava a troppo caro +prezzo il vantaggio di agguerrire i suoi +soldati, d'inspirar loro confidenza e di +dissipare quell'impazienza e quella noja +che spesso riescono alle truppe assediate +più funeste che le spade nemiche<a class="tag" id="tag55" href="#note55">[55]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_52"></a>[52]</span> +</p> + +<p> +Alcune delle sortite de' Fiorentini avevano +un piano più generale. Sorprendendo +di notte i quartieri de' nemici, +potevano lusingarsi di disordinare tutto +l'esercito e di forzarlo a levare l'assedio. +Queste notturne sorprese chiamavansi <i>incamiciate</i>, +perchè gli assalitori si coprivano +con una camicia bianca, ad oggetto +di riconoscersi nell'oscurità . Talvolta +i Fiorentini non temevano di attaccare +i loro nemici in pieno giorno; +ed il 21 di marzo, dietro gli ordini di +Malatesta Baglioni, cinque corpi, cadauno +di cinque in sei cento uomini, sortirono +da cinque diverse porte per attaccare contemporaneamente +gl'imperiali, onde occupare +un ridotto, chiamato il <i>cavaliere</i>, +innalzato dal principe d'Orange in faccia +alla porta Romana: un corpo doveva +condurre a fine quest'impresa, mentre gli +altri distrarrebbero l'attenzione del nemico. +Sgraziatamente i Fiorentini furono +traditi da un disertore, che uscì di città +mezz'ora prima di loro; pure, sebbene +gl'imperiali si trovassero da per tutto +apparecchiati a riceverli, l'attacco dei +Fiorentini fu così vivo, che molti di loro +giunsero sul Cavaliere; e quando si ritirarono +all'avvicinarsi della notte, avevano +fatto ai nemici assai maggior male che non +<span class="pagenum"><a id="Page_53"></a>[53]</span> +ne avevano ricevuto<a class="tag" id="tag56" href="#note56">[56]</a>. Rinnovarono lo +stesso attacco il 28 di marzo, ma meno +felicemente. Il giorno di Pasqua ed i seguenti +giorni, ebbero ancora luogo alcune +brillanti scaramucce. Intanto l'imperatore +era partito alla volta della Germania, il +papa era tornato a Roma, e l'armata +dell'Orange cominciava a sentire il bisogno +di danaro. I Fiorentini erano persuasi +che se riusciva loro in tale circostanza di +ottenere qualche importante vantaggio sull'armata +imperiale, farebbero levare l'assedio; +mentre che invece sottomettendosi ad +un più lungo blocco, la fame avrebbe +all'ultimo consumate le loro forze<a class="tag" id="tag57" href="#note57">[57]</a>. +</p> + +<p> +Sentendosi Malatesta Baglioni accusato +dal popolo di trarre in lungo la guerra, +vedendo che le guardie nazionali desideravano +di fare una sortita generale, +e che la volevano i dieci della guerra e +la signoria, dichiarò che condurrebbe i +Fiorentini alla battaglia, sebbene egli non +lo credesse utile agli assediati. In fatti il +5 di maggio fece sortire più di mezza +guarnigione fuori di porta Romana e di +due altre porte dallo stesso lato dell'Arno; +<span class="pagenum"><a id="Page_54"></a>[54]</span> +prese d'assalto il convento di san Donato, +difeso dagli Spagnuoli; gettò il disordine +in tutta l'armata del principe +d'Orange, e se avesse fatto uscire il restante +delle truppe di cui poteva disporre, +o se Amico di Venafro, da lui destinato +a comandare una delle tre colonne, non +fosse stato ucciso nel precedente giorno, +avrebbe probabilmente costretto il principe +d'Orange a levare l'assedio<a class="tag" id="tag58" href="#note58">[58]</a>. +</p> + +<p> +Dal canto suo Stefano Colonna diresse +un attacco contro il campo de' Tedeschi +in sulla destra dell'Arno, dove il conte +Luigi di Lodrone era subentrato a Luigi +di Wirtemberga. Il Colonna sortì dalla +città il 10 di giugno, alcune ore prima +che facesse giorno, per la porta di Faenza, +onde marciare direttamente contro i +nemici, mentre dovevano assecondarlo, il +capitano Pasquino Corso uscendo dalla +porta di Prato, e Malatesta Baglioni tenendo +d'occhio il fiume per impedire che il +principe d'Orange non ajutasse i Tedeschi. +Il Colonna combattè valorosamente; forzò +la doppia trincea de' Tedeschi, e loro +uccise molta gente: ma il capitano Pasquino +non venne in suo ajuto, secondo +<span class="pagenum"><a id="Page_55"></a>[55]</span> +gli era stato imposto, e Malatesta Baglioni, +nel caldo della battaglia, invece +di avanzarsi egli stesso, fece suonare a +raccolta. Stefano Colonna la fece in buon +ordine riportando un immenso bottino, +preso ne' quartieri del nemico<a class="tag" id="tag59" href="#note59">[59]</a>. +</p> + +<p> +Nello stesso tempo si combatteva ancora +in altre parti dello stato fiorentino. +Lorenzo Carnesecchi era commissario generale +nella Romagna toscana; risiedeva +d'ordinario a Castrocaro; e con pochissimi +soldati e senza danaro, trovò il modo +di allestire una piccola armata in questa +provincia; rispinse gli attacchi delle truppe +papali; portò invece il terrore ed i +guasti in tutta la Romagna pontificia, +e sforzò il governatore della legazione a +chiedergli una parziale tregua. Il Carnesecchi +non vi acconsentì, che quando +ebbe egli medesimo esaurite tutte le sue +forze per continuare la guerra<a class="tag" id="tag60" href="#note60">[60]</a>. +</p> + +<p> +La cittadella d'Arezzo, assediata dagli +Aretini, capitolò il 22 di maggio. I soldati +che vi stavano di guarnigione si erano +<span class="pagenum"><a id="Page_56"></a>[56]</span> +ammutinati, per non assoggettarsi più +lungo tempo alle privazioni rendute necessarie +dallo stato d'assedio. Gli Aretini +non l'ebbero appena in loro potere che +la spianarono all'istante, affinchè il principe +d'Orange non potesse mandarvi guarnigione<a class="tag" id="tag61" href="#note61">[61]</a>. +Il 23 di giugno si arrese agli +Spagnuoli per capitolazione Borgo san +Sepolcro, senza avere prima sostenuto +un assedio<a class="tag" id="tag62" href="#note62">[62]</a>. Volterra si era data alle +truppe del papa il 24 di febbrajo<a class="tag" id="tag63" href="#note63">[63]</a>: +ma perchè questa città credevasi di somma +importanza, i dieci della guerra, dopo +avere nominato Francesco Ferrucci +commissario generale, ed avergli date illimitate +facoltà , e tali che mai non le +aveva avute verun cittadino fiorentino, lo +incaricarono di soccorrere la fortezza di +Volterra, che tuttavia si difendeva, e +di tentare, se fosse possibile, di riavere ancora +la città . +</p> + +<p> +Il Ferrucci aveva adunata la sua piccola +armata in Empoli, dove aveva pure +raccolti abbondantissimi magazzini di vittovaglie, +che successivamente spediva a +<span class="pagenum"><a id="Page_57"></a>[57]</span> +Firenze; ed aveva posta quella città in +così buono stato di difesa, ch'egli accertava +che le sole donne avrebbero potuto +coi loro fusi respingere gli Spagnuoli; +egli partì il 27 di aprile, a seconda degli +ordini ricevuti, e affidò il comando +della città ad Andrea Giugni ed a Pietro +Orlandini<a class="tag" id="tag64" href="#note64">[64]</a>. +</p> + +<p> +La partenza del Ferrucci ebbe per Empoli +funeste conseguenze: il principe di +Orange spedì Diego Sarmiento, coi Bisogni +spagnuoli, per assediarla; vi aggiunse +tutta la cavalleria di don Ferdinando +Gonzaga, e varie vecchie bande +del marchese del Guasto. Nello stesso +tempo Fabrizio Maramaldo batteva la +campagna, e vietava al Ferrucci di avvicinarsi +all'assediata città . Le batterie spagnuole +cominciarono a battere Empoli il +24 di maggio, ed il 28 gl'imperiali diedero +alla piazza un sanguinosissimo assalto; +ma dopo molte ore di battaglia +furono respinti. Nella susseguente notte, +gli abitanti d'Empoli, temendo i patimenti +di un assedio, mandarono segretamente +al campo spagnuolo per capitolare, +ed avendo ottenuta una salvaguardia per le +persone e proprietà loro, non fecero parola +dei soldati che gli avevano valorosamente +<span class="pagenum"><a id="Page_58"></a>[58]</span> +difesi. I due capitani Giugni ed Orlandini +avevano avuto parte in questa vergognosa +transazione. Quando in seguito +gli Spagnuoli vennero introdotti entro le +mura di Empoli, disprezzarono la capitolazione, +ed abbandonarono al saccheggio +non solo i ricchissimi magazzini adunati +con tanto zelo e stento dal Ferrucci per assicurare +l'approvvigionamento di Firenze, +ma inoltre tutte le case degli abitanti<a class="tag" id="tag65" href="#note65">[65]</a>. +</p> + +<p> +Intanto Francesco Ferrucci aveva condotta +a buon fine la sua spedizione: partito +da Empoli il 27 d'aprile, con circa mille +quattrocento fanti e dugento cavaleggieri, +cui aveva fatto prendere provvigioni per +due giorni, giunse non pertanto lo stesso +giorno a Volterra, tre ore prima di notte. +Dopo essere entrato nella cittadella per +la porta del soccorso, ed avere dato un'ora +di riposo a' suoi soldati, scese nella +città e forzò i primi trinceramenti innalzati +dai Volterrani, e gl'inseguì vivamente +fino alla piazza di sant'Agostino, +dove eransi eretti altri trinceramenti. Intanto +era sopraggiunta la notte, ed i suoi +<span class="pagenum"><a id="Page_59"></a>[59]</span> +soldati, oppressi dalla fatica del lungo +cammino fatto e dalla recente ostinata +battaglia, più non potevano reggersi in +piedi; fu d'uopo perciò trincerarsi sulla +piazza, aspettando il vegnente mattino. +All'indomani ricominciò la battaglia in +sul fare del giorno. I Volterrani attendevano +ad ogni istante gli ajuti loro promessi +da Fabrizio Maramaldo, il quale +occupava la provincia con due mila cinquecento +Calabresi, i quali, non ricevendo +il soldo, vivevano a discrezione. Ma il +Ferrucci costrinse i Volterrani a capitolare, +prima che il Maramaldo potesse +soccorrerli<a class="tag" id="tag66" href="#note66">[66]</a>. +</p> + +<p> +Il Ferrucci si affrettò di mettere Volterra +in istato di difesa: doveva nello +stesso tempo tenersi in guardia contro +gli abitanti della città , pieni di rancore +verso i Fiorentini, e contro Fabrizio Maramaldo, +che non tardò ad attaccarlo +colla sua infanteria leggiere. Prolungaronsi +fra di loro le zuffe tutto il mese +di maggio con un accanimento che si +cangiò in odio personale. Dopo la presa +<span class="pagenum"><a id="Page_60"></a>[60]</span> +di Empoli, il marchese del Guasto e don +Diego di Sarmiento raggiunsero Maramaldo +coi loro corpi d'armata. Il 12 di +giugno scoprirono le loro batterie contro le +mura di Volterra, e vi aprirono larghe +brecce. Il Ferrucci rimase gravemente +ferito in due parti durante quest'attacco; +ma senza dar tempo di farsi medicare, +fecesi portare sopra una seggiola +in tutti i posti più minacciati dal nemico, +e continuò egli solo, senza perdere +un solo istante, a dirigere la difesa<a class="tag" id="tag67" href="#note67">[67]</a>. +Il 17 di giugno, il marchese del Guasto, +che aveva ricevuto dal campo del principe +d'Orange un rinforzo d'artiglieria, +aprì nuovamente larghe brecce nelle mura +della città . La febbre erasi aggiunta alle +ferite del Ferrucci; ma non pertanto +questi, lasciando in non cale ogni cura +della sua salute, fece testa al nemico, e +dopo un'accanita zuffa lo costrinse a levare +vergognosamente l'assedio<a class="tag" id="tag68" href="#note68">[68]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_61"></a>[61]</span> +</p> + +<p> +Dopo avere assicurato il possedimento +di Volterra, il Ferrucci rivolse il pensiero +ad eseguire la commissione che gli +era stata data dai dieci della guerra; cioè +di ragunare tutti i soldati fiorentini che +trovavansi nelle varie parti del territorio +tuttavia soggetto al governo della repubblica, +e di venire, dopo avere in tal +guisa ingrossato il più che poteva la sua +piccola armata, ad attaccare il campo +degli assedianti, mentre che i Fiorentini +lo asseconderebbero con una vigorosa +sortita; imperciocchè il gonfaloniere, la +signoria, i dieci della guerra, e lo stesso +consiglio degli ottanta, desideravano la +battaglia, ed ordinavano ai loro generali +d'attaccare il nemico. Invano Malatesta +Baglioni e Stefano Colonna dichiaravano +di non poter condurre le milizie contro +soldati veterani, superiori di numero, e +protetti dai loro trinceramenti in gagliarde +posizioni: i consiglj replicavano +l'ordine d'attaccare il nemico, onde almeno +conservare alcuna possibilità di +prosperi avvenimenti, mentre che la fame, +ch'essi vedevano non lontana, e la +peste, che dal campo nemico era entrata +in città , gli andavano distruggendo, +quasi con tanta rapidità come avrebbe +<span class="pagenum"><a id="Page_62"></a>[62]</span> +fatto la battaglia, senza lasciar loro nè +gloria, nè speranza<a class="tag" id="tag69" href="#note69">[69]</a>. +</p> + +<p> +Il Ferrucci ricevette il 14 di luglio le +nuove facoltà che gli venivano affidate, +le quali lo rendevano in autorità eguale +alla signoria ed all'intero popolo di Firenze; +in pari tempo ebbe ordine di +porsi in cammino per salvare la sua patria, +che tutte in lui solo riponeva le sue speranze. +Egli aveva sotto i suoi ordini +venti compagnie, sette delle quali lasciò +alla custodia di Volterra, e seco condusse +le altre tredici, che non ammontavano +in tutto a più di mille cinquecento +uomini, sebbene in origine fossero +tutte composte di dugento soldati. Scese +la Cecina, ed arrivò per Vado e Rossignano +a Livorno, senza lasciarsi trattenere +dagli archibugieri di Maramaldo, +che tentavano di precludergli la strada. +Da Livorno recossi a Pisa, ove il signore +Giampaolo Orsini lo stava aspettando +con un corpo quasi eguale al suo. Era +questi figliuolo di Renzo di Ceri, e nel +maggior pericolo della repubblica, le si +era offerto con una specie di cavalleresco +<span class="pagenum"><a id="Page_63"></a>[63]</span> +sagrificio, onde avere parte in quest'ultima +battaglia in favore della libertà +e dell'indipendenza italiana<a class="tag" id="tag70" href="#note70">[70]</a>. Per pagare +queste due piccole armate, convenne +levare danaro in Pisa col mezzo d'arbitrarie +contribuzioni; e mentre che il +Ferrucci, oppresso dalle fatiche e dalle +cure, doveva provvedere personalmente +a tutto, fu sorpreso da violenta febbre, +che lo tenne tredici giorni in una forzata +e disperante inazione<a class="tag" id="tag71" href="#note71">[71]</a>. +</p> + +<p> +Il piano che stava per eseguire il Ferrucci +non era suo. Egli aveva offerto +alla signoria di condurre la sua piccola +armata contro Roma, dove sapeva trovarsi +il papa senza veruna difesa; avrebbe +dato voce d'andare a mettere a sacco per +la seconda volta la corte romana, ed +avrebbe richiamati così sotto le sue insegne +la folla dei mercenarj senza onore +e senza religione, che non guerreggiavano +che per bottinare: soprattutto contava +di guadagnare facilmente i <i>Bisogni</i> +spagnuoli di Diego Sarmiento. Il papa, +atterrito all'avvicinarsi di questa truppa, +<span class="pagenum"><a id="Page_64"></a>[64]</span> +avrebbe fatta la pace, o per lo meno +avrebbe richiamato il principe d'Orange +per difendersi. Ma la signoria ricusò di +approvare cotale progetto, da lei giudicato +troppo ardito<a class="tag" id="tag72" href="#note72">[72]</a>. +</p> + +<p> +Francesco Ferrucci, avendo finalmente +ricuperate le forze, prese tutte le +convenienti misure per la sicurezza di +Pisa; in pari tempo si provvide d'artiglieria, +di fuochi artificiali, e di tutto +quanto poteva dare alla sua piccola armata +maggiore fiducia in se medesima; indi si +pose in cammino la notte del 30 luglio, +tre ore dopo il tramontare del sole, con +un'armata di tre mila pedoni e di quattro +in cinquecento cavalli. Uscì di Pisa per +la porta di Lucca, ed attraversando tutto +lo stato lucchese tentò da prima di entrare +nel piano di Pescia pel ponte di Squarcia +Boccone; ma perchè vi trovò qualche resistenza, +penetrò nelle montagne lucchesi, +e si accampò la prima notte a Medicina; +indi passò la seguente a Calamecca nelle +montagne di Pistoja. Sperava di ragunare +in questa provincia tutta la fazione dei +Cancellieri, i quali erano ben affetti alla +repubblica, e, dopo avere ingrossata la +sua armata con bande d'insorgenti, d'impadronirsi +<span class="pagenum"><a id="Page_65"></a>[65]</span> +di Pistoja, ove potrebbe adunare +i magazzini che destinava a vittovagliare +Firenze. Ma i partigiani dei +Cancellieri, ch'egli trovò a Calamecca, +volendo approfittare del di lui arrivo per +vendicarsi del partito nemico de' Panciatichi, +lo traviarono dalla strada che avrebbe +dovuto tenere, e lo condussero a San +Marcello, ove signoreggiavano i Panciatichi. +Infatti il Ferrucci prese questa +terra, la saccheggiò, e la bruciò, perdendo +in tal modo un tempo prezioso. +Una dirotta pioggia gli fece inoltre differire +alcune ore la partenza; egli condusse +poi la sua armata a Gavinana, +castello spettante alla fazione dei Cancellieri, +lontano quattro miglia da San +Marcello ed otto dalla città di Pistoja<a class="tag" id="tag73" href="#note73">[73]</a>. +</p> + +<p> +Ma qualunque stata fosse la rapidità +del Ferrucci e l'accortezza della sua +marcia, che, girando la metà de' confini +toscani, lo conduceva in soccorso di +Firenze per la parte più opposta a quella +ond'era partito, egli era quasi circondato +<span class="pagenum"><a id="Page_66"></a>[66]</span> +da tutte le bande. Fabrizio Maramaldo +trovavasi sulla di lui manca, e lo aveva +sempre seguito senza tentare di venire +alle mani. Alessandro Vitelli stava alla +destra col corpo dei <i>Bisogni</i> spagnuoli, +che poc'anzi si erano ammutinati e ritirati +ad Alto Pascio, di dove egli aveali ricondotti +all'ubbidienza colla speranza di +una battaglia. Il Bracciolini lo seguitava +con un migliaja d'uomini della fazione +dei Panciatichi, armati sulle montagne. +Pure il Ferrucci credevasi ancora in situazione +di sottrarsi a tutti, o di attaccarli +e vincerli separatamente, quando +lo stesso principe d'Orange gli si fece +incontro con mille veterani tedeschi, altrettanti +spagnuoli e quattro colonnelli italiani<a class="tag" id="tag74" href="#note74">[74]</a>. +</p> + +<p> +Il principe d'Orange, che confidato +aveva il comando dell'armata, durante +la sua assenza, a don Ferdinando Gonzaga, +ed al conte di Lodrone, non poteva +allontanarsi tanto da Firenze, che +sull'appoggio di un tradimento. Sapeva +il gonfaloniere che la salvezza della repubblica +era tutta ridotta nel solo Ferrucci, +onde voleva assecondarlo col più +<span class="pagenum"><a id="Page_67"></a>[67]</span> +vigoroso attacco contro il campo degli +assedianti. Qualunque si fosse la superiorità +della posizione, del numero o della +disciplina degli Spagnuoli e de' Tedeschi, +voleva affrontarla, ed ordinò a Malatesta +Baglioni di apparecchiarsi ad una generale +sortita. Dichiarò in pari tempo che +si porrebbe egli stesso alla testa della +scelta milizia fiorentina, e che seguirebbe +la truppa di linea ovunque il Malatesta +la condurrebbe, lasciando la guardia di +Firenze ai vecchi ed all'ordinanza dei +contadini<a class="tag" id="tag75" href="#note75">[75]</a>. +</p> + +<p> +Ma il Baglioni non aveva più che sperare +o temere dalla repubblica fiorentina, +e non voleva più oltre legare la propria +fortuna a quella di uno stato che +vedeva in sul punto di perire. Aveva segretamente +negoziato col principe d'Orange, +e per mezzo di lui anche con Clemente VII; +erasi fatta confermare la sua sovranità di +Perugia e promettere nuovi favori ecclesiastici +e temporali, obbligandosi per +iscrittura verso il principe d'Orange a +non attaccare il campo, mentre il principe +ne starebbe lontano per andare contro +il Ferrucci. Successivamente oppose +tre proteste agli ordini datigli dalla signoria +<span class="pagenum"><a id="Page_68"></a>[68]</span> +di attaccare il nemico; ed il suo +collega Stefano Colonna ebbe la debolezza +ancor esso o la falsità di sottoscriverle. +Diceva in queste scritture che +la battaglia cui volevasi sforzarlo cagionerebbe +l'irreparabile ruina della sua +armata e della repubblica; e quando +all'ultimo ebbe un perentorio ordine di +marciare, vi si prestò con tanta lentezza, +che prima ch'egli si fosse mosso, i +Fiorentini ebbero notizia dell'esito della +spedizione del Ferrucci<a class="tag" id="tag76" href="#note76">[76]</a>. +</p> + +<p> +Il principe d'Orange era partito dal +suo campo la sera del primo giorno di +agosto; camminò tutta la notte, ed all'indomani +diede riposo alle sue truppe +a Lagone, villaggio posto tra Gavinana +e Pistoja: colà stavano mangiando nella +stessa ora in cui quelle del Ferrucci facevano +lo stesso a San Marcello. Le due +armate ripresero di nuovo il cammino +press'a poco nello stesso istante, e giunsero +nello stesso tempo innanzi a Gavinana. +La campana a stormo che suonavasi +in questo villaggio, avvisò il Ferrucci +dell'avvicinarsi del nemico, senza che +per altro potesse sospettare che fosse lo +<span class="pagenum"><a id="Page_69"></a>[69]</span> +stesso principe d'Orange, ed una tanto +ragguardevole parte della di lui armata, +che avessero abbandonato il campo sotto +Firenze<a class="tag" id="tag77" href="#note77">[77]</a>. +</p> + +<p> +La fanteria del Ferrucci era divisa +in due corpi, ognuno di quattordici +compagnie; egli comandava il primo, +e Giampaolo Orsini il secondo, che +serviva di retroguardia. Era egualmente +divisa in due squadroni la cavalleria; +uno de' quali era condotto da Amico +d'Ascoli, l'altro da Carlo di Castro +e dal conte di Civitella<a class="tag" id="tag78" href="#note78">[78]</a>. Prima di +venire a battaglia, il Ferrucci esortò brevemente +i suoi commilitoni; loro ricordò +che la salvezza di Firenze e l'ultima +speranza della repubblica erano riposte +nella piccola loro armata, e non altro +domandò loro che di seguirlo dovunque +lo vedessero avanzarsi<a class="tag" id="tag79" href="#note79">[79]</a>. +</p> + +<p> +Il Ferrucci, essendosi rimesso il caschetto, +scese da cavallo ed entrò in +Gavinana colla picca in mano nell'istante +medesimo in cui Fabrizio Maramaldo, +avendo fatto atterrare un muro secco, +<span class="pagenum"><a id="Page_70"></a>[70]</span> +vi entrava per un'altra strada. La fanteria +delle due armate s'incontrò sulla +piazza del castello, intorno ad un alto +castagno che ne occupava il centro; ed +in tal luogo la pugna fu più lunga e più +accanita, mentre che il principe d'Orange +colla sua cavalleria attaccava impetuosamente +quella del Ferrucci, ch'erasi +trattenuta fuori delle mura. I cavalieri +fiorentini tennero saldo; alcuni archibugieri, +frammischiati nelle loro linee, fecero +replicate scariche contro i cavalli nemici +e gli sgominarono. Il principe d'Orange, +cercando di riordinarli, attraversò solo +di galoppo una ripida costa sotto il fuoco +de' Fiorentini, e colpito nello stesso tempo +da due palle nel collo e nel petto, cadde +subito morto. Antonio d'Herrera ed +il rimanente de' cavalieri, presenti alla +caduta del principe, si posero in fuga, +e non si trattennero che a Pistoja, ove +sparsero il terrore nella loro fazione. I +soldati del Ferrucci trovarono nelle tasche +del principe d'Orange lo stesso viglietto +di Malatesta Baglioni, con cui il +Malatesta gli prometteva di non attaccare +il di lui campo<a class="tag" id="tag80" href="#note80">[80]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_71"></a>[71]</span> +</p> + +<p> +La cavalleria del Ferrucci, dopo avere +dispersa quella del principe d'Orange, +ed ucciso questo generale, faceva echeggiare +l'aria colle grida della vittoria. Ma +nello stesso tempo Giampaolo Orsini era +stato attaccato da Alessandro Vitelli; la +retroguardia da lui comandata aveva perdute +le insegne disordinandosi, e Giampaolo +era stato forzato a ritirarsi a piedi +in Gavinana, dove aveva raggiunto +il Ferrucci. Questi dal canto suo aveva +cacciato fuori di Gavinana Maramaldo +ed i di lui Calabresi, i Landsknecht ed i +cavalli del principe; ma dopo avere combattuto +tre ore sotto un cocente sole di +agosto, egli riposavasi appoggiato sulla sua +picca, quando venne attaccato da un altro +corpo di Landsknecht che non aveva per +anco combattuto; in quell'istante il Ferrucci +e Giampaolo non avevano presso +di loro che pochi ufficiali, essendosi alquanto +allontanati i loro soldati per riposarsi +qualche minuto. Con questo piccolo +corpo scelto l'Orsini ed il Ferrucci +si difesero ancora lungo tempo. Frattanto +Giampaolo, ferito, e coperto di +polvere, più non vedendo speranza di +salvezza, rivoltosi al Ferrucci gli disse: +<i>Signor commissario, non vogliamo ancora +arrenderci</i>? No! rispose il Ferrucci, +<span class="pagenum"><a id="Page_72"></a>[72]</span> +e scagliossi contra un nuovo squadrone +di nemici che veniva ad attaccarlo. +Infatti lo respinse fuori delle porte; ma +mentre lo inseguiva vide chiudersi le +porte alle spalle. La terra era presa, +tutti i suoi soldati morti, feriti, o fuggitivi; +lo stesso Ferrucci aveva ricevuto +più d'una ferita mortale, e nel di lui +corpo omai rimanevano poche parti sane; +finalmente egli si arrese ad uno spagnuolo, +che, per guadagnare il di lui riscatto, procurava +di salvargli la vita. Ma Maramaldo, +fattoselo condurre innanzi sulla piazza del +castello, lo fece disarmare e lo pugnalò +colle sue mani. Il Ferrucci si contentò +di dirgli: <i>tu uccidi un uomo di già +morto</i><a class="tag" id="tag81" href="#note81">[81]</a>. +</p> + +<p> +Nello stesso tempo fu fatto prigioniere +Giampaolo Orsini, che poi riebbe la +libertà pagando una taglia; era venuto in +mano de' vincitori anche Amico d'Ascoli, +ma il di lui personale nemico, Muzio +Colonna, lo comperò per seicento ducati +<span class="pagenum"><a id="Page_73"></a>[73]</span> +da colui che lo aveva preso, per ucciderlo +poi a voglia sua; Guglielmo Frescobaldi, +che il Ferrucci aveva pel suo migliore +luogotenente, morì a Pistoja in +conseguenza delle sue ferite; rimasero sul +campo di battaglia circa due mila morti, +ed ancor maggiore fu il numero de' feriti. +L'armata del Ferrucci era distrutta; ma +gl'imperiali avevano a caro prezzo acquistata +la vittoria: grandissima era la perdita +dell'armata imperiale, e la morte del +suo generale poteva disordinarla, tanto più +che il marchese del Guasto l'aveva in +allora abbandonata per passare ai servigj +di Ferdinando d'Ungheria<a class="tag" id="tag82" href="#note82">[82]</a>. +</p> + +<p> +Vero è che il Ferrucci era ancora più +necessario ai Fiorentini, che non il principe +d'Orange agl'imperiali. Allorchè il +4 di agosto si ebbe in Firenze la notizia +della morte di lui, tutta la città fu compresa +da dolore e da spavento. Invano il gonfaloniere +e la signoria si sforzavano di +rianimare gli abbattuti spiriti, e di far +mostra de' mezzi che tuttavia restavano. +La sconfitta del Ferrucci veniva in parte +attribuita ad una dirotta pioggia che aveva +spente le trombe a fuoco, specie di +<span class="pagenum"><a id="Page_74"></a>[74]</span> +artificio che i fanti fiorentini portavano +attaccato alle loro picche, e che, costantemente +vomitando fiamme, spaventava i +cavalli. Ma il gonfaloniere ricordava che +quella stessa pioggia che aveva perduto +il Ferrucci, poteva salvare la città ; che +le acque dell'Arno erano così gonfie, +che varj quartieri del campo nemico non +potevano più avere comunicazione cogli +altri; e che i Fiorentini, con una generale +sortita, potevano avere il vantaggio +del numero, attaccando ad uno ad uno +i posti nemici. Affrettava perciò Malatesta +Baglioni a venire a battaglia, e la +signoria, per affezionarsi i capitani delle +sue truppe di linea, prometteva loro per +premio della vittoria la continuazione +del soldo finchè vivrebbero; ma Malatesta +Baglioni ricusò di ubbidire, e dichiarò +altamente di volere oramai salvare una città , +vicina a perdersi a cagione dell'ostinazione +e della temerità de' suoi capi<a class="tag" id="tag83" href="#note83">[83]</a>. +</p> + +<p> +Il Baglioni trovava in Firenze un grosso +partito che faceva eco al suo rifiuto di +combattere. Tutte le persone deboli e +pusillanimi, tutti gli egoisti e coloro che +<span class="pagenum"><a id="Page_75"></a>[75]</span> +sospiravano dietro i godimenti d'una vita +tranquilla, desideravano la pace, e l'avrebbero +accettata a qualunque patto. I partigiani +dell'aristocrazia più non si curavano +di esporsi ulteriormente pel mantenimento +dell'autorità popolare: i segreti +partigiani dei Medici osavano essi +pure di manifestare i loro voti; e gli storici +di questo partito confessano il tradimento +del Baglioni per fargliene un merito<a class="tag" id="tag84" href="#note84">[84]</a>. +Oramai i cittadini attaccati alla +libertà non venivano indicati con altri +nomi che con quelli di ostinati e di arrabbiati. +Il Malatesta dichiarò che piuttosto +che attaccare il campo imperiale, comandato, +dopo la morte del principe d'Orange, +da don Ferdinando Gonzaga, darebbe +la sua dimissione. I dieci della +guerra credettero di poterlo prendere in +parola, e l'otto agosto gli spedirono Andreolo +Niccolini per portargli il congedo +dettato colle più lusinghiere espressioni. +Estrema fu la sorpresa del Baglioni +quando lo ricevette, e maggiore della +sorpresa la rabbia: senza volerlo accettare, +senza volerlo leggere, si fece addosso +<span class="pagenum"><a id="Page_76"></a>[76]</span> +al Niccolini che lo recava, e lo ferì +con ripetute pugnalate<a class="tag" id="tag85" href="#note85">[85]</a>. +</p> + +<p> +Il gonfaloniere volle fare un altro esperimento +per mantenere la vacillante autorità +della repubblica; ordinò a tutte le +compagnie della milizia di adunarsi in +piazza, e si pose alla loro testa per andare +contro il Baglioni. Ma il terrore +aveva di già sbandita ogni subordinazione, +ed invece delle sedici compagnie, +otto sole si trovarono sulla piazza. +Dall'altro canto Malatesta Baglioni aveva +di già introdotto nel suo bastione il capitano +imperiale, Pirro Colonna di Stipicciano; +aveva disarmata o congedata +la guardia fiorentina della porta Romana, +ed aveva rivolta contro la città l'artiglieria +destinata a difendere le mura<a class="tag" id="tag86" href="#note86">[86]</a>. +</p> + +<p> +Firenze era perduta, e non eravi umana +forza che potesse salvarla. Mentre che +molti cittadini volevano ancora morire +liberi e colle armi alla mano, gli altri conoscevano +che verun ostacolo più non +poteva oramai trattenere quella feroce armata, +che si era infamata colla tirannide +<span class="pagenum"><a id="Page_77"></a>[77]</span> +esercitata in Milano, e col sacco di Roma: +si riparavano nelle chiese colle loro +donne, i figliuoli e le loro ricchezze, e senza +potersi appigliare a verun partito, senza +nutrire veruna speranza, più non ubbidivano +alle magistrature, e non facevano +che imbarazzare coloro che non avevano +per anco tutto perduto il coraggio, e +mostravano ancora costanza. +</p> + +<p> +La signoria colla più profonda umiliazione, +e col più acerbo dolore, restituì +il bastone del comando al Malatesta, in +arbitrio del quale stava il permettere agli +imperiali d'inondare la città , o l'imporre +loro qualche condizione. Quattrocento giovani, +tra i quali si videro con dolore +i figli ed i generi del gonfaloniere Niccolò +Capponi, eransi schierati in armi +sulla piazza di santo Spirito, risoluti +di appoggiare il Baglioni e di non riconoscer +più la signoria. Fece questa un +estremo sforzo per richiamarli sotto le +sue insegne; rappresentò loro, che separandosi +dai proprj concittadini in così +difficili circostanze, esponevano la patria +e sè medesimi ai più spaventosi pericoli; +ma per tutta risposta non ebbe che insulti +e minacce da quei giovani che +vennero in armi sulla piazza del palazzo, +e costringerla a porre in libertà +<span class="pagenum"><a id="Page_78"></a>[78]</span> +tutti coloro che ella teneva custoditi a +motivo del loro attaccamento alla fazione +dei Medici<a class="tag" id="tag87" href="#note87">[87]</a>. +</p> + +<p> +Fra tanto perturbamento la signoria +nominò quattro ambasciatori, che spedì +al campo di Ferdinando Gonzaga per +chiedere una capitolazione. Scelse Baldo +Attuiti, Jacopo Morelli, Lorenzo Strozzi +e Pier Francesco Portinari. Non ebbero +questi d'uopo di cercare lontano coloro +coi quali dovevano trattare, perchè Bartolomeo +Valori, uno degli emigrati che il +papa aveva nominato suo commissario in +Toscana, e che a nome dei Medici governava +tutto il paese occupato dall'armata +imperiale, era venuto in quella +medesima casa dei Pini, in cui abitava Malatesta +Baglioni. Le condizioni che ottennero +gli ambasciatori erano più vantaggiose che +sperare si potessero in così tristi circostanze; +ma le condizioni sono di poca importanza, +quando vengono giurate da sovrani +senza fede, ed in seguito riclamate da +uomini senza potenza. È probabile che +il papa avesse ordinato al Valori di acconsentire +a tutto, riservandosi poi l'interpretazione +<span class="pagenum"><a id="Page_79"></a>[79]</span> +del trattato a modo suo. +L'imperatore nulla affatto somministrava +pel soldo e pel mantenimento dell'esercito +sotto Firenze, e Clemente VII +non aveva più credito per essere state le +sue entrate assorbite da lunghe guerre, +e le sue ricchezze perdute nel sacco di +Roma: perciò non poteva più oltre sostenere +cotali spese, che oltrepassavano i +settanta mila fiorini al mese<a class="tag" id="tag88" href="#note88">[88]</a>. +</p> + +<p> +Il trattato, che venne sottoscritto il 12 +di agosto del 1530 a santa Margarita di +Montici, portava che la forma del governo +di Firenze sarebbe regolata dall'imperatore +entro il termine di quattro +mesi, a condizione che sarebbe salva la +libertà . Prometteva la repubblica di pagare +all'armata cinquanta mila scudi in danaro +sonante, e trenta mila in cambiali; ed +in compenso le truppe imperiali dovevano +immediatamente allontanarsi. Dovevansi +consegnare al commissario del papa le +fortezze di Pisa, di Volterra e di Livorno. +Per guarenzia del pagamento delle +cambiali, della consegna delle fortezze +e dell'ubbidienza del popolo a quel governo +che gli darebbe l'imperatore, i +<span class="pagenum"><a id="Page_80"></a>[80]</span> +Fiorentini dovevano dare nelle mani di +Ferdinando Gonzaga cinquanta ostaggi a +sua scelta. Finalmente a nome del papa +e dell'imperatore veniva accordata un'amplissima +amnistia, tanto a tutti i Fiorentini +senza eccezione per tutto ciò che +potessero avere fatto contro la casa dei +Medici, quanto a tutti i sudditi dell'impero +e della Chiesa che gli avevano serviti +in tempo della guerra, portando le +armi contro i loro abituali signori<a class="tag" id="tag89" href="#note89">[89]</a>. +</p> + +<p> +In conseguenza di questo trattato, che +bentosto si rimase negli archivj, quale monumento +della scandalosa mancanza di +fede dei due sovrani, in nome de' quali +era stato convenuto, tutti gli emigrati +fiorentini ed i commissarj del papa rientrarono +in città . Bartolomeo Valori fece +occupare il 20 di agosto la piazza del +palazzo da quattro compagnie di soldati +corsi; costrinse in appresso la signoria a +scendere sul balcone, e fece suonare la +maggiore campana per adunare il popolo +a parlamento. Appena si trovarono adunati +nella piazza trecento cittadini; taluno +di coloro che voleva andarvi per emettere +<span class="pagenum"><a id="Page_81"></a>[81]</span> +per l'ultima volta un libero suffragio, +venne respinto a colpi di pugnale<a class="tag" id="tag90" href="#note90">[90]</a>. +Salvestro Aldobrandini volgendosi +a questa irrisoria assemblea del popolo, +gli domandò se acconsentiva, «che si +creassero dodici uomini che avessero +essi soli altrettanto d'autorità e di potere, +quanto ne aveva tutt'insieme il popolo +di Firenze.» Tre volte fu rinnovata +questa domanda, e tre volte il popolaccio +ed i fanciulli risposero: <i>Sì! sì! le palle, +le palle!</i> (stemma dei Medici) <i>i Medici! +i Medici!</i> Dopo questo preteso assenso +popolare, furono dal commissario +apostolico nominati dodici signori della +balìa. Questi deposero la signoria, i dieci +della guerra, gli otto della guardia e balìa, +ossiano supremi giudici criminali. +Fecero deporre le armi al popolo, e così +la libertà fiorentina soggiacque per l'ultima +volta. Avanti che spirasse l'autorità +di costoro, lo stesso nome di repubblica +venne annullato<a class="tag" id="tag91" href="#note91">[91]</a>. +</p> +</div> + +<div class="chapter"> +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_83"></a>[83]</span> +</p> + +<h2> +CAPITOLO CXXII. +</h2> + +<div class="blockquote"> +<p> +<i>Violazione della capitolazione di Firenze; +persecuzione di tutti gli amici +della libertà . Regno e morte di Alessandro +de' Medici: successione di Cosimo +I al titolo di duca di Firenze. +Siena, oppressa dagli Spagnuoli, abbraccia +il partito francese: assedio ed +ultima capitolazione di questa città .</i> +</p> + +<p class="center"> +1530 = 1555. +</p> +</div> + +<p> +L'indipendenza dell'Italia, che aveva +cominciato col XII secolo, e che era +stata solennemente riconosciuta in forza +delle vittorie della lega lombarda sopra +Federico Barbarossa, cessò all'epoca del +coronamento dell'imperatore Carlo V a +Bologna, o a quella dell'occupazione +di Firenze fatta da' generali imperiali in +marzo o in agosto del 1530. Prima del +dodicesimo secolo, l'Italia, rammentando +ancora l'antica sua grandezza, sdegnavasi +di essere ridotta in servitù dai vicini popoli. +Credevasi meritevole di miglior sorte; +ma pure ubbidiva. L'Italia faceva prima +parte dell'impero de' Franchi, poi di +quello della Germania. La sua sorte era +<span class="pagenum"><a id="Page_84"></a>[84]</span> +regolata dalle passioni, dalla politica e +dalle vittorie de' popoli d'oltremonti, dei +quali essa non conosceva nemmeno il +linguaggio. Tale tornò ad essere la sua +situazione dal 1530 fino all'età nostra. +</p> + +<p> +La libertà aveva dati all'Italia quattro +secoli di grandezza e di gloria. In quei +quattro secoli fece poche conquiste al di +là de' naturali suoi confini; ma non pertanto +assicurò a' suoi popoli il primo +posto tra le nazioni dell'occidente. L'Italia +mai non esercitò la sua potenza sugli +stati limitrofi in modo di porre in pericolo +la loro indipendenza; divisa in molti +piccoli stati, le era assolutamente interdetta +quest'ambiziosa carriera; ma quella +stessa divisione, che gli toglieva ogni +esterno dominio, aveva moltiplicati i suoi +mezzi e sviluppato lo spirito ed il carattere +in tutte le sue piccole capitali. +In allora gl'Italiani non avevano d'uopo +di conquiste per farsi conoscere come +grande nazione. I Tedeschi, i Francesi, +gl'Inglesi, gli Spagnuoli avevano e privilegj +municipali, e feudatarj, e monarchi +da difendere: soltanto gl'Italiani avevano +una patria, e lo sentivano. Essi avevano +rialzata l'umana natura degenerata, e dando +a tutti gli uomini i diritti che all'uomo +si convengono, e non privilegj, avevano +<span class="pagenum"><a id="Page_85"></a>[85]</span> +essi i primi studiate le teorie de' governi, +e dati agli altri popoli modelli di liberali +instituzioni. Gl'Italiani avevano ridonate +al mondo la filosofia, l'eloquenza, la +storia, la poesia, l'architettura, la scultura, +la pittura, la musica, ed avevano fatti +far rapidi progressi al commercio, all'agricoltura, +alla nautica, alle arti meccaniche; +in una parola erano stati i precettori +dell'Europa. Appena si potrebbe +nominare una scienza, un'arte, una nozione +qualunque, di cui non abbiano +insegnati i principj ai popoli che dopo +gli hanno superati<a class="tag" id="tag92" href="#note92">[92]</a>. Questa universalità +di cognizioni aveva sviluppato il loro +ingegno, il loro gusto, le loro maniere, +e per lungo tempo conservarono quella +civiltà anche dopo perduti tutti gli altri +vantaggi; l'eleganza e la gentilezza sopravvissero +all'antica dignità : ma questa +n'era stato il fondamento, e durò quanto +la libertà italiana. Tale fu la grandezza +della nazione ne' tempi della sua gloria; +<span class="pagenum"><a id="Page_86"></a>[86]</span> +e certo questa grandezza non aveva bisogno +di vittorie per sostenersi. +</p> + +<p> +Avanti il XII secolo alcuni piccoli +principi italiani si credevano indipendenti, +alcuni popoli poco numerosi si credevano +liberi, e forse erano tali. Pure pei soli +duchi di Spoleto o di Benevento, e per +le repubbliche di Amalfi o di Napoli, +non abbiamo creduto di dover cominciare +la storia dell'Italia dalla caduta +dell'impero romano in occidente; e +parimenti non crediamo doverla continuare +dopo la caduta di Firenze, +pei duchi di Toscana o di Parma, e +per le repubbliche di Venezia o di Genova. +</p> + +<p> +In tutto il tempo che gl'Italiani furono +veramente nazione, abbiamo cercato di +raccogliere con iscrupolosa esattezza tutti +i fatti che potevano dipingere il loro carattere, +spiegarne la politica, far conoscere +i motivi delle loro leggi, e risvegliare +ne' loro discendenti istruttive memorie, +o servire di specchio agli altri +popoli liberi. Non abbiamo temuto di +scendere a troppo minute particolarità ; +cotali particolarità non sono inutili, +quando giovano a dipingere gli uomini. +Non abbiamo inoltre temuto di mescolare +alla nostra narrazione i principali +<span class="pagenum"><a id="Page_87"></a>[87]</span> +avvenimenti degli altri paesi d'Europa; +perciocchè l'influenza dell'Italia facevasi +sentire sopra tutti, e non poteva intendersi +la politica de' suoi stati senza volgere +di quando in quando lo sguardo +sulla Grecia, la Spagna, l'Ungheria, la +Francia, la Turchia e la Germania. Abbiamo +in appresso veduto l'abbassamento +di quest'influenza italiana sopra le straniere +contrade. Abbiamo veduta l'Italia, +vittima a vicenda della falsa politica dei +suoi capi, della mala fede degli oltremontani, +della ferocia de' soldati mercenarj; +guastata dalle armate, dalla peste +e dalla fame pel corso di trentasette +anni di quasi continue guerre; l'abbiamo +veduta nell'estremo esaurimento. +Siamo finalmente giunti all'epoca in cui +cessò di esistere. Abbiamo osservato per +l'ultima volta un imperatore di Germania +venire in una chiesa italiana per ricevervi +la corona d'oro dalle mani del +papa; e questa cerimonia, diventata futile, +più non si rinnovò dopo Carlo V. Nel +1530 egli aveva cominciato a regnare +pel solo diritto della spada; egli più non +aveva bisogno, per assumere il titolo d'imperatore, +che un rappresentante dell'Italia +sanzionasse la sua inaugurazione con +un'autorità religiosa. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_88"></a>[88]</span> +Da quest'epoca fino all'età nostra, +otto in dieci principi continuarono in +Italia a credersi sovrani, ma senza godere +di veruna indipendenza, senza mai +difendersi colle proprie forze, senza giammai +esercitare sopra gli stranieri quell'influenza +che gli stranieri esercitavano +continuamente sopra di loro. Tre e se +vogliamo ancora quattro repubbliche, +comprendendovi San Marino, continuarono +a respingere dal loro seno il potere +di un solo, ma senza mantenere la loro +libertà , senza conservare verun'ombra nè +della sovranità del popolo, nè della guarenzia +de' diritti e della sicurezza de' cittadini. +D'allora in poi l'Italia altro non +fu che un vasto museo, nel quale trovansi +deposti sotto gli occhi de' curiosi i monumenti +della morte. Più non si ebbe occasione +di chiedere una sola volta a +Vienna, a Madrid, a Parigi, a Londra +cosa vorrebbero, cosa farebbero i principi +ed i popoli d'Italia. I popoli avevano +cessato di avere o di esprimere +una volontà ; ed i principi, distruggendo +lo spirito vitale de' loro sudditi, si erano +distrutti essi medesimi. L'Italia snervata +più non parlava che alla memoria; e +che l'interpellava intorno a ciò che aveva +fatto in altri tempi, era certo ch'ella non +si rianimerebbe mai più. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_89"></a>[89]</span> +Non perciò abbandoneremo questi popoli, +co' quali abbiamo, per così dire, vissuto +tanto tempo, senza gettare un'ultima +rapida occhiata sulla sorte che loro era +riservata nella nuova organizzazione. Siccome +ne' sei primi capitoli di quest'opera +abbiamo corso lo spazio di sei secoli, e +ci siamo appagati di fissare nella nostra +memoria alcune date ed alcuni principali +tratti, così speriamo che il nostro lettore +indulgente ci vorrà permettere di concedere +ancora pochi capitoli ai tre ultimi +secoli, affinchè la nostra storia comprenda, +sebbene in differentissime proporzioni, +la prima fanciullezza, la virilità +e la decrepitezza della nazione +italiana. +</p> + +<p> +La Toscana, che per così lungo tempo +era stata la patria della libertà , a sè +richiama i primi nostri sguardi. La storia +di Firenze non sembra totalmente terminata +colla capitolazione di questa città ; +finchè i cittadini, che si erano veduti +animati da così ardente patriottismo, +erano ancora vivi, finchè continuavano +a lottare contro l'assoluto potere, la +repubblica fiorentina esisteva tuttavia, almeno +nella loro memoria, e noi dobbiamo +ammirare i loro estremi sforzi. +Essi seppero associare la loro causa a +<span class="pagenum"><a id="Page_90"></a>[90]</span> +quella della libertà di Siena, e la caduta +di quest'ultima repubblica merita altresì +dal canto nostro qualche attenzione. +</p> + +<p> +La repubblica fiorentina venne distrutta +(1530) con forme repubblicane. Per creare +una balìa si convocò un parlamento, e +venne consultata una pretesa assemblea +di tutto il popolo fiorentino. Si era chiesto +a questo popolo di conferire la totalità +del suo potere ai commissarj che +dovevano riordinare la tirannide. Ciò era +un riconoscere la sovranità del popolo, +nell'istante medesimo in cui il popolo +rinunciava per sempre a tale sovranità . +Ma il parlamento fiorentino che creò la +balìa del 1530 doveva essere l'ultimo; +ed infatti fu in appresso ordinato di +spezzare la campana che serviva ad adunarlo, +onde più servire non potesse dinnanzi +a tale uso<a class="tag" id="tag93" href="#note93">[93]</a>. +</p> + +<p> +Firenze fu per parecchj mesi governata +in proprio nome dalla sola balìa, +e non già a nome del papa o de' Medici. +Ma era Clemente VII che aveva così +voluto, affinchè i suoi commissarj, che +in ogni cosa operavano soltanto dietro i +<span class="pagenum"><a id="Page_91"></a>[91]</span> +suoi ordini e che aspettavano da Roma +la decisione di tutti gli affari, non si +credessero legati dalla capitolazione sottoscritta +a nome suo da Bartolomeo +Valori. Il papa e l'imperatore avevano +promesso a Firenze libertà ed amnistia; +ma Clemente pretendeva che se la repubblica +voleva ella medesima mutare le sue +leggi, e castigare i suoi cittadini, non +poteva esserne impedita dalla capitolazione. +Ed affinchè la balìa sembrasse ancora +meglio rappresentare la repubblica, il +papa volle che fosse formata da un corpo +più numeroso, depositario della sovranità ; +perciò nel mese di ottobre fu eletta una +seconda balìa di cento cinquanta individui, +tra i quali trovavansi tutti i capi +di quella parte dell'aristocrazia che si +era mostrata affezionata a' Medici<a class="tag" id="tag94" href="#note94">[94]</a>. +</p> + +<p> +Allora cominciarono le vendette del +papa e de' suoi partigiani. I più riputati +membri dell'antico governo vennero assoggettati +ad una rigorosa tortura; indi +furono condannati a perdere la testa il +Carducci, per lo addietro gonfaloniere, Bernardo +di Castiglione, ed altri quattro di +que' venerandi magistrati<a class="tag" id="tag95" href="#note95">[95]</a>. L'altro gonfaloniere, +<span class="pagenum"><a id="Page_92"></a>[92]</span> +Raffaele Girolami, ottenne grazia +della vita per l'intercessione di Ferdinando +Gonzaga, ma venne chiuso nella +cittadella di Pisa, ove poco dopo morì +di veleno<a class="tag" id="tag96" href="#note96">[96]</a>. Il predicatore Benedetto +da Fojano fu dato nelle mani del papa, +e tradotto a Roma. Clemente, nell'atto +di farlo imprigionare in castel sant'Angelo, +ordinò che ogni giorno gli si +diminuisse la razione di acqua e di +pane, e con tal mezzo lo fece lentamente +morire di fame. Frate Zaccaria, +ch'era egualmente cercato, trovò modo +di fuggire travestito da contadino. Riparossi +a Ferrara, poi a Venezia, ed +all'ultimo morì a Perugia, dov'erasi +recato per gittarsi ai piedi di Clemente VII +ed implorare perdono<a class="tag" id="tag97" href="#note97">[97]</a>. Una ventina di +coloro che si credevano più compromessi +si sottrassero al supplicio colla fuga. Infatti +furono condannati a morte in contumacia, +e confiscati vennero i loro beni. Cento +cinquanta cittadini all'incirca furono +relegati per tre anni in determinati luoghi, +e d'ordinario a grandissima distanza dalla +<span class="pagenum"><a id="Page_93"></a>[93]</span> +loro patria e dai loro affari; ma il nuovo +governo, che invece di colpire tutti ad +un tratto i suoi nemici diventava più +severo di mano in mano che si andava +rassodando nella sua autorità , desiderò bentosto +un'occasione di condannare quei medesimi +esiliati come ribelli, e di confiscarne i +beni. Poichè que' miseri si furono conformati +alla loro condanna con gravissimo +dispendio, la balìa, passati i tre anni, li +relegò in un altro esilio più incomodo +del primo, e costrinse in tal guisa +la maggior parte di loro a disubbidire<a class="tag" id="tag98" href="#note98">[98]</a>. +</p> + +<p> +Pareva che la repubblica esistesse ancora; +un corpo aristocratico assai numeroso +sembrava investito della sovranità ; +il papa, che non aveva voluto mandare +a Firenze niuno della sua famiglia, e +che fingeva di non esercitarvi la più assoluta +autorità , onde non essere risponsabile +de' supplicj che ordinava, lasciava +agire Bartolomeo Valori, lo storico +Francesco Guicciardini, Francesco Vettori +e Roberto Acciajuoli. Questi parevano +<span class="pagenum"><a id="Page_94"></a>[94]</span> +i capi della repubblica, e questi +versarono il sangue e confiscarono le +sostanze de' più virtuosi cittadini; questi +condannarono a perpetuo esilio coloro +che mostravano di risparmiare; questi con +arbitrarie tasse ruinarono tutti coloro +ch'eransi fatti conoscere affezionati alla +libertà ; questi fecero restituire senza verun +compenso tutti i beni patrimoniali +o ecclesiastici venduti d'ordine della giustizia; +questi fecero disarmare il popolo, +promulgando le più severe pene +contro qualunque ritenesse armi, e questi +finalmente furono coloro che per conservare +la propria autorità col terrore, +assoldarono due mila de' Landsknecht che +avevano assediata Firenze<a class="tag" id="tag99" href="#note99">[99]</a>. +</p> + +<p> +Ma Clemente VII che riponeva ogni +fiducia nello zelo de' capi di partito per +vendicarsi, non ignorava che non sarebbero +poi egualmente proclivi ad eseguire +i suoi ulteriori progetti, ed a mutare +la costituzione della loro patria, per +farne un'assoluta sovranità a favore di +uno de' suoi nipoti. Aveva perciò mandato +Alessandro de' Medici in Germania +<span class="pagenum"><a id="Page_95"></a>[95]</span> +ed in Fiandra alla corte di Carlo V, per +sollecitare l'imperatore a regolare il governo +di Firenze a norma delle facoltà +conferitegli dalla capitolazione. Sebbene +l'imperatore avesse promessa ad Alessandro +la sua figlia naturale, era ben +lontano dal corrispondere all'impazienza +del papa. Aveva non solo lasciati decorrere +i quattro mesi fissati dalla capitolazione, +ma quasi un anno intero, prima +di rimandare a Firenze Alessandro dei +Medici, che di già portava il titolo di +duca di Cività di Penna. Questo giovane +signore fece il suo ingresso soltanto +il 5 di luglio del 1531; e nel susseguente +giorno Giovan Antonio Mussetola, ambasciatore +di Carlo V, comunicò alla signoria +ed alla balìa il decreto sottoscritto +dall'imperatore in Augusta il 21 ottobre +del precedente anno, col quale rimetteva +i Fiorentini nel possedimento degli antichi +loro privilegj, a condizione che riconoscerebbero +per capo della repubblica +Alessandro de' Medici, e dopo di lui i +suoi figliuoli, ed in loro mancanza il +più attempato degli altri Medici, e ciò +a perpetuità , e per ordine di primogenitura<a class="tag" id="tag100" href="#note100">[100]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_96"></a>[96]</span> +</p> + +<p> +Sembrava che il decreto d'Augusta non +sovvertisse interamente lo stato; perciocchè +apparentemente esso conservava tuttavia +la libertà e la riforma repubblicana. Il +decreto imperiale non accordava alla casa +de' Medici che le prerogative di cui godeva +avanti il 1527, trasmutandole in diritti, ed +assicurava al duca Alessandro ventimila +fiorini d'oro di pensione, invece di lasciare +in di lui arbitrio tutte le entrate dello +stato. Ma Clemente VII non si accontentava +di questa limitata autorità , e non +erano del tutto tranquilli coloro che lo +avevano servito nelle sue vendette. Sapevano +costoro di essere l'oggetto dell'odio, +non già di una fazione, ma di +tutti i proprj concittadini, e temevano di +essere di bel nuovo cacciati da Firenze +alla morte del papa, o quando accadesse +la prima rivoluzione d'Italia. Il Guicciardini, +interpellato da Clemente VII, +rispose non essere possibile che il governo +acquistasse veruna popolarità ; che +altro mezzo non gli rimaneva per minorare +l'odio pubblico che quello di darsi +dei compagni; che doveva meno pensare +<span class="pagenum"><a id="Page_97"></a>[97]</span> +a formarsi de' partigiani fra gli uomini +ricchi e versati negli affari, che a +comprometterli con tutto il popolo, affinchè, +come il governo medesimo, e +come quelli che avevano tenute le di lui +stesse direzioni, costoro ancora si persuadessero +non esservi per loro salvezza che +nel mantenimento della casa de' Medici. +Dietro questi principj si apparecchiò una +nuova rivoluzione<a class="tag" id="tag101" href="#note101">[101]</a>. +</p> + +<p> +Il papa, disponendo ed ordinando ogni +cosa, volle ancora che i cittadini fiorentini +che di que' tempi governavano, +si addossassero soli la responsabilità del +nuovo cambiamento. Mandò il suo piano +bello e fatto da Roma, ma ne commise +l'esecuzione a Bartolomeo Valori, al +Guicciardini, a Francesco Vettori, a Filippo +de' Nerli ed a Filippo Strozzi. Non +ignorando quest'ultimo di essere l'oggetto +della diffidenza e del segreto odio +di Clemente VII, cercava di ricuperare +la di lui grazia, eseguendo i di lui voleri +con maggiore zelo che tutti gli altri<a class="tag" id="tag102" href="#note102">[102]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_98"></a>[98]</span> +</p> + +<p> +Questi confidenti del papa forzarono +in certo qual modo la balìa ad ordinare, +il 4 aprile del 1532, la creazione di un +comitato di dodici cittadini incaricati della +riformagione del governo <i>dello stato</i> e <i>della +città </i> di Firenze; <i>dello stato</i> e <i>della città </i> +dissero, conciossiachè d'allora in poi si +cessò di pronunciare il nome di <i>repubblica</i>. +Fu accordato loro il termine di un mese +per terminare questo lavoro; ma perchè +tutto era stato preventivamente apparecchiato +dal papa, questi commissarj furono +a portata di pubblicarlo ancora più +presto<a class="tag" id="tag103" href="#note103">[103]</a>. +</p> + +<p> +La nuova costituzione venne pubblicata +il 27 di aprile del 1532. Questa sopprimeva +il gonfaloniere di giustizia e la +signoria, e vietava per sempre il ristabilimento +di tale magistratura, ch'erasi +con tanta gloria mantenuta dugento cinquant'anni. +Dichiarava Alessandro dei +Medici capo e principe dello stato, col +titolo di doge, ossia duca della repubblica +fiorentina, trasmissibile a perpetuità +ai suoi discendenti per ordine di +primogenitura, e stabiliva due consiglj +vitalizj per dividere con lui le cure del +<span class="pagenum"><a id="Page_99"></a>[99]</span> +governo. Uno, chiamato i dugento, comprendeva +tutti gli attuali membri della +grande balìa e quasi un centinajo d'altre +persone, delle quali Alessandro si era +riservata la nomina; l'altro, detto il senato, +doveva essere composto di quarantotto +membri scelti fra i dugento dell'altro +consiglio, che avessero oltrepassati i +trentasei anni. Quattro consiglieri eletti +ogni tre mesi, ogni volta da un quarto +del senato, dovevano tener luogo della +signoria nelle onorifiche sue funzioni; +il gonfaloniere o per meglio dire tutta +la repubblica dovea venire rappresentata +dal doge o dal suo luogotenente. Il doge solo +od il suo luogotenente, potevano proporre +progetti alla deliberazione dei consiglj, +e niun progetto poteva avere forza di +legge senza il loro formale assentimento; +i nuovi consiglj non diedero un solo +esempio di una proposizione del principe, +che non fosse con servile sollecitudine +sanzionata<a class="tag" id="tag104" href="#note104">[104]</a>. +</p> + +<p> +Alessandro de' Medici fu tale quale +doveva essere un principe posto sul trono +<span class="pagenum"><a id="Page_100"></a>[100]</span> +da straniere armate, contro il voto di +tutti i suoi concittadini, dopo una guerra +che aveva affatto ruinata ed umiliata la +sua patria. Diffidando di tutti, e sforzandosi +di ottenere col terrore ciò che +sperare non poteva dall'amore, si circondò +di stranieri soldati, capitano dei +quali creò Alessandro Vitelli di Città +di Castello, perchè lo conosceva irritato +contro i Fiorentini e lo stato popolare, +che aveva fatto morire il di lui padre +Paolo Vitelli. Afforzò in riva all'Arno +un bastione che poteva servirgli di rifugio +in caso d'insurrezione popolare; +ma non credendosi con ciò abbastanza +sicuro, il 1.º giugno del 1534, fece +porre i fondamenti di una fortezza nel +luogo in cui trovavasi la porta di Faenza, +e vi fece lavorare con tanta attività che +prima che terminasse l'anno fu messa in +istato di difesa. Alessandro assecondò vigorosamente +la disposizione data dai commissarj +per disarmare i cittadini, e pronunciava +la pena di morte e la confisca +dei beni contro coloro nelle di cui +case si trovavano armi: nello stesso tempo +aveva formata una milizia di sudditi +della repubblica, armandola ed accordandole +privilegj, onde tenere in dovere +<span class="pagenum"><a id="Page_101"></a>[101]</span> +gli antichi sovrani col timore de' loro +antichi vassalli<a class="tag" id="tag105" href="#note105">[105]</a>. +</p> + +<p> +I soldati d'Alessandro tutto credevano +permesso al loro libertinaggio ed all'avarizia +loro; e non eravi oltraggio, pel quale +i cittadini chiedessero giustizia, che venisse +mai punito in verun militare, nè in +veruno ufficiale o servitore della casa del +duca. Pareva che questi mirasse continuamente +ad umiliare i suoi compatriotti, +paragonandoli sempre agli stranieri. Aveva +successivamente offesi quasi tutti coloro +che gli si erano mostrati più affezionati; +i capi di quelle grandi famiglie che avevano +diretta la fazione de' Medici, e che +in tempo dell'assedio avevano portate le +armi contro la loro patria, di bel nuovo +abbandonata avevano quella patria, dove +più non potevano vivere sotto il tiranno +ch'essi medesimi le avevano dato. Francesco +Guicciardini, che Clemente VII aveva +nominato governatore di Bologna, non +provava ancora il dolore di ubbidire dove +aveva comandato; ma Bartolomeo Valori, +sebbene governatore della Romagna +<span class="pagenum"><a id="Page_102"></a>[102]</span> +a nome del papa, non si poteva dar +pace della parte avuta nella rivoluzione, e +della schiavitù in cui egli medesimo erasi +ridotto. Filippo Strozzi, malgrado tutti i +suoi sforzi per guadagnarsi la benevolenza +del duca, lo sapeva geloso delle +smoderate sue ricchezze, e sempre apparecchiato +ad offenderlo; perciò in occasione +del matrimonio di Catarina dei +Medici col duca d'Orleans, nel 1533, +recossi alla corte di Francia, e nel susseguente +anno vi chiamò pure la sua +numerosa famiglia. Tutti i cardinali fiorentini, +che in allora erano quattro, si +erano uniti ai nemici di Alessandro; ma +di tutti il più caldo era Ippolito de' Medici, +di lui cugino, il quale risguardandosi +come più onoratamente nato di Alessandro, +e di età maggiore, non sapeva +darsi pace che si fossero concesse ad un +bastardo d'incerto padre e di madre infame +quelle prerogative di cui aveva +egli stesso goduto alcun tempo, ed alle +quali sapevasi pure chiamato dall'amore +de' suoi concittadini<a class="tag" id="tag106" href="#note106">[106]</a>. +</p> + +<p> +Infatti la stessa madre di Alessandro +non sapeva se fosse figliuolo di Lorenzo +<span class="pagenum"><a id="Page_103"></a>[103]</span> +duca d'Urbino, di Clemente VII, o di +un mulattiere. Nel primo caso sarebbe +stato fratello germano di Catarina dei +Medici, unica figliuola di Lorenzo e di +Maddalena della Torre d'Alvergna, cui +Clemente VII aveva procurato un collocamento +al di là delle sue speranze. +Clemente, incerto nella sua politica ed +instabile nelle sue alleanze, si era ravvicinato +alla Francia; era stato a Nizza +per abboccarsi con Francesco I; era di +là passato a Marsiglia; ed all'ultimo aveva +maritata Catarina, il 27 ottobre del 1533, +con Enrico d'Orleans, secondogenito di +Francesco I, cui quest'Enrico successe +nel trono di Francia<a class="tag" id="tag107" href="#note107">[107]</a>. La pace durava +tuttavia tra Francesco e Carlo V; e +Clemente VII, alleandosi colla Francia, +non si era perciò dichiarato contro +l'imperatore, dal quale conoscevasi dipendente: +il matrimonio del suo prediletto +Alessandro colla figlia naturale di +Carlo V, sebbene da gran tempo convenuto, +non si eseguiva ancora a motivo +della tenera età di Margarita d'Austria, +ed il papa non voleva esporsi a farlo +rompere: sapeva che Alessandro non +<span class="pagenum"><a id="Page_104"></a>[104]</span> +troverebbe verun appoggio in Catarina, +che lo detestava come tutti i suoi parenti; +ma più Alessandro aveva nemici +e più Clemente VII gli si affezionava: +rallegravasi vedendo questo giovane esercitare +le proprie vendette, lo dirigeva, +approvava tutti gli atti del governo di lui, +e lo copriva col manto di una protezione +che sapeva dovergli in breve mancare, +perciocchè in giugno del 1534 +Clemente VII era stato sorpreso da lenta +febbre, della quale morì il 25 di settembre +dello stesso anno, lasciando il suo protetto +esposto agli attacchi de' molti nemici +che s'era procacciati<a class="tag" id="tag108" href="#note108">[108]</a>. +</p> + +<p> +Da principio Clemente VII aveva avuto +intenzione di far continuare ogni sei mesi +le liste di proscrizione in occasione che +si rinnovava il tribunale degli otto di balìa, +e ne fu soltanto impedito dalle grida che +contro di lui s'innalzarono in tutta l'Europa<a class="tag" id="tag109" href="#note109">[109]</a>. +Pure infinito era di già il numero +degli esiliati e degli emigrati fiorentini; e +quando Clemente intimò al duca di Ferrara +di cacciarli da' suoi stati, eransene +<span class="pagenum"><a id="Page_105"></a>[105]</span> +trovati in quella sola provincia più di +trecento<a class="tag" id="tag110" href="#note110">[110]</a>. Il loro partito si fece ancora +più formidabile dopo la morte del +papa. Paolo III, della casa Farnese, che +gli successe, favoreggiava tutti i nemici +di Clemente e della memoria di lui; e con +ciò aveva incoraggiati i cardinali fiorentini +a dichiararsi più scopertamente. +</p> + +<p> +Il cardinale Ippolito de' Medici aspirava +alla gloria di restituire la libertà +alla sua patria. Gli Strozzi, ch'erano i +più ricchi privati d'Europa, i Valori, +i Ridolfi, i Salviati, che nell'ultima guerra +si erano dichiarati tutti per la fazione dei +Medici, eransi adunati in Roma per +trovare i mezzi di rovesciare il tiranno. +Tutti gli altri fuorusciti, avendoli raggiunti, +vennero formando fra di loro +una specie di governo, e spedirono in +Ispagna all'imperatore tre de' principali +cittadini di Firenze, per impetrare che +privasse della sua protezione un principe, +la di cui crudeltà , dissolutezza e perfidia +non potevano paragonarsi che a quelle +di un Falaride o di quei pochi altri +famosi mostri dell'antichità , e per riclamare +l'osservanza della capitolazione +di Firenze<a class="tag" id="tag111" href="#note111">[111]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_106"></a>[106]</span> +</p> + +<p> +Carlo V, maravigliato delle orribili +ingiustizie, delle atroci crudeltà , degli +assassinj, degl'imprigionamenti infiniti +che udiva imputarsi ad Alessandro, promise +di esaminare la di lui condotta, +quand'egli stesso tornerebbe dalla sua +spedizione di Tunisi. Infatti, mentre riposavasi +in Napoli dalle fatiche sostenute +in quell'impresa, gli emigrati fiorentini +gli deputarono il cardinale Ippolito dei +Medici per terminare d'illuminarlo intorno +alla condotta di Alessandro; ma +Alessandro aveva prese le opportune misure +per disfarsi del suo antagonista. Il +cardinale giunto ad Itri, in sulla strada da +Roma a Napoli, fu avvelenato il giorno +10 d'agosto dal suo coppiere, e morì +dopo tredici ore di atroci tormenti. Morirono +all'indomani, vittime dello stesso +veleno, Dante di Castiglione e Berlinghiero +Berlinghieri che lo accompagnavano: +ma il duca non riuscì a fare assassinare +Filippo Strozzi, sebbene lo avesse +più volte tentato, e furono egualmente +scoperte le insidie che tendeva agli altri +suoi nemici<a class="tag" id="tag112" href="#note112">[112]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_107"></a>[107]</span> +</p> + +<p> +La morte d'Ippolito, liberando Alessandro +dal suo più formidabile nemico, +aggiugneva non pertanto una nuova macchia +alla sua riputazione. Infami erano +i suoi costumi, viziose tutte le sue abitudini; +e perchè aveva riempita tutta +l'Europa dei suoi nemici, i suoi delitti +venivano dovunque predicati. Gli era stata +promessa la figlia dell'imperatore; ma +essa non gli era per anco stata data, e +dacchè il suo parentado non era più +un'arra dell'alleanza della Chiesa, poteva +temere che Carlo V non cogliesse +con piacere un plausibile pretesto di +rompere i progettati sponsali, e per disporre +del suo stato a favore di un altro. +Ma Carlo nudriva un inveterato odio +contro le repubbliche, e contro le pretese +dei popoli alla libertà ; diffidava principalmente +dei Fiorentini che sapeva da +tanto tempo attaccati alla Francia, colla +quale stava per ricominciare la guerra; +ed Alessandro, fidato a questa parzialità , +passò a Napoli, per perorare personalmente +la sua causa alla corte dell'imperatore<a class="tag" id="tag113" href="#note113">[113]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_108"></a>[108]</span> +</p> + +<p> +Il duca aveva saputo riguadagnare al +suo partito Bartolomeo Valori, che seco +condusse a Napoli, come pure Francesco +Guicciardini, Roberto Acciajuoli +e Matteo Strozzi. Anche gli emigrati +si erano nello stesso tempo recati a Napoli, +e tra gli altri vi si trovavano Filippo +Strozzi co' suoi figliuoli, i cardinali +Salviati e Ridolfi, ed i loro fratelli, tutti +prossimi parenti di coloro che tenevano +le parti del duca. La città e la corte +erano pieni di Fiorentini de' due partiti, +e quelli che stavano per la libertà della +loro patria sembravano favorevolmente +accolti dai ministri dell'imperatore. Furono +invitati a presentare in iscritto le +loro accuse, e Filippo Parenti, e dopo +di lui lo storico Jacopo Nardi, lo fecero +con molta forza, dando circostanziate +prove de' varj delitti di Alessandro, e +delle spaventose estorsioni colle quali +ruinava la Toscana. Francesco Guicciardini +prese a confutare queste scritture +articolo per articolo, ed accrebbe in tal +guisa verso di sè medesimo l'odio popolare, +cui di già si lagnava di vedersi +esposto. Finalmente l'imperatore pronunciò +<span class="pagenum"><a id="Page_109"></a>[109]</span> +in febbrajo del 1536 la sentenza che +gli veniva chiesta. Tutti gli esiliati ed +emigrati fiorentini dovevano, secondo +il suo rescritto, essere richiamati in patria, +rimessi nel possedimento de' loro +beni, e guarentiti nelle persone; ma non +si dava verun provvedimento intorno alla +costituzione dello stato, nè si accordava +al popolo verun privilegio<a class="tag" id="tag114" href="#note114">[114]</a>. +</p> + +<p> +In allora tutti gli emigrati fiorentini, +sebbene molti sentissero di già il peso per +sua guarenzia della miseria, si riunirono +per ricusare un compromesso che tendeva +soltanto a salvare le loro persone, e sagrificava +la patria loro. La loro risposta, una +delle più nobili che si conservino negli +archivj della diplomazia, cominciava con +queste parole: «Non siamo qui venuti +per chiedere alla imperiale maestà +sotto quali condizioni dobbiamo servire +il duca Alessandro, nè per ottenere il +di lui perdono, dopo avere volontariamente, +con giustizia, e secondo il dover +nostro, lavorato per mantenere o +ricuperare la libertà della nostra patria. +<span class="pagenum"><a id="Page_110"></a>[110]</span> +Non l'abbiamo invocata per ritornare +schiavi in una città , dalla quale siamo +usciti poc'anzi liberi, nè per riavere +i nostri beni. Ma siamo ricorsi all'imperiale +maestà , affidati alla di lei bontà +e giustizia, affinchè si degnasse di +restituirci quell'intera e verace libertà , +che gli agenti e ministri di lei si +obbligarono a conservarci nel trattato +del 1530.... Altra cosa non sappiamo +dunque rispondere al decreto che +ci fu rimesso per parte di sua maestà , +se non che siamo tutti determinati di +vivere e di morire liberi, quali siamo +nati, e che nuovamente supplichiamo +sua maestà di sottrarre questa sventurata +città al giogo crudele che l'opprime....<a class="tag" id="tag115" href="#note115">[115]</a>.» +</p> + +<p> +Francesco Sforza, duca di Milano, era +morto il 24 ottobre del 1535. Suo fratello +naturale, Giovanni Paolo Sforza, +marchese di Caravaggio, che aveva qualche +pretesa alla successione, perchè nelle +investiture vi era stato chiamato in mancanza +della linea legittima, fu avvelenato +mentre passava per Firenze in poste, +<span class="pagenum"><a id="Page_111"></a>[111]</span> +onde recarsi alla corte dell'imperatore; +la di lui morte risolse a favore della +casa d'Austria una lite assai difficile. +Stava per ricominciare tra l'Austria e la +Francia una furiosa guerra: il duca Alessandro +prometteva danaro, e non era +dubbiosa la di lui fedeltà , mentre la repubblica +fiorentina, se fosse stata ripristinata, +non avrebbe tardato ad ascoltare l'antica +sua inclinazione verso la Francia. Carlo +V non fu più incerto tra le due parti: il +28 di febbraio maritò sua figlia naturale, +Margarita d'Austria, al duca Alessandro, +ed in contraccambio ricevette da lui una +ragguardevole somma di danaro; e rimandandolo +più potente, che prima non era, +ne' suoi stati. Il matrimonio d'Alessandro, +fu per la seconda volta festeggiato in +Firenze il 13 giugno del 1536<a class="tag" id="tag116" href="#note116">[116]</a>. +</p> + +<p> +Erano pochi mesi passati dopo la celebrazione +di questo matrimonio, ed Alessandro +era vissuto nelle abituali sue +dissolutezze, portando alternativamente +il libertinaggio ed il disonore ne' conventi +<span class="pagenum"><a id="Page_112"></a>[112]</span> +e nelle più nobili case di Firenze, quando +fu assassinato il 6 di gennajo del 1537, +da un uomo che aveva saputo guadagnarsi +la sua confidenza. Era costui Lorenzino +de' Medici, suo cugino, primogenito +del ramo cadetto di questa casa, +e quegli stesso che il rescritto imperiale +chiamava successore di Alessandro, qualora +questi mancasse senza figli. Lorenzino, +assai più stimato pel suo raro ingegno +e pel suo gusto pelle lettere che pei +suoi costumi o pel suo carattere, era +vissuto ne' piaceri, ed aveva servito da +vile adulatore il duca Alessandro ne' di lui +impudici amori. Lo aveva ajutato a sedurre +parecchie nobili donne, e spesso +prestava la propria casa attigua a quella +del duca, in <i>Via larga</i>, pel loro abboccamento. +Gli promise di condurgli la +consorte stessa di Lionardo Ginori, sorella +di sua propria madre, ma di questa +assai più giovane. La bellezza della dama +aveva già da lungo tempo ferito il duca, +fin allora respinto dalle di lei virtù. Dopo +cena lo stesso giorno dell'Epifania, in +cui comincia il carnovale, Lorenzino +avvisò il duca, che, se voleva trovarsi in +sua casa affatto solo, e mantenendo il +più profondo segreto, vi troverebbe sua +zia Catarina Ginori. Alessandro accettò +<span class="pagenum"><a id="Page_113"></a>[113]</span> +l'abboccamento, allontanò tutte le sue +guardie, si tolse di vista a tutti coloro +che potevano osservarlo, ed entrò senza +che veruno lo vedesse nella casa di Lorenzino. +Trovavasi affaticato, e voleva +riposare; ma prima di gettarsi sul letto, +si discinse la spada, e Lorenzino prendendola +dalle sue mani per attaccarla +alla spalliera del letto, fece passare il +cinturone intorno all'elsa in maniera +che non fosse facile il poterla sguainare. +Uscì in appresso, dicendogli di riposarsi +intanto ch'egli andava in cerca +della zia, e lo chiuse sotto chiave. Tornò +un istante dopo con un sicario, chiamato +per soprannome Scoronconcolo, ch'egli +aveva preventivamente appostato, dicendogli +di volersi servire di lui per disfarsi +di un ragguardevole personaggio di corte, +che non nominò; conciossiachè Lorenzino +era giunto fino all'estremo momento dell'esecuzione +senza manifestare a veruno il +proprio segreto. +</p> + +<p> +Entrando pel primo nella camera, Lorenzino +disse al duca: <i>Signore, dormite?</i> +e nello stesso tempo lo passò da banda +a banda con una spada corta che teneva +in mano. Alessandro, quantunque mortalmente +ferito, tentò di lottare contro +il suo uccisore; ma Lorenzino, per impedirgli +<span class="pagenum"><a id="Page_114"></a>[114]</span> +di gridare, nell'atto di dirgli, <i>signore, +non abbiate paura</i>, gli cacciò +due dita in bocca. Alessandro lo morse +con quanto aveva di forza, rotolandosi +sul letto con Lorenzino, che teneva strettamente +abbracciato. Scoronconcolo, non +potendo ferire l'uno senza pericolo di +ferire anche l'altro, cercava di giugnere +Alessandro tra le gambe di Lorenzino, +mentre si dibattevano; ma tutti i suoi +colpi si perdevano ne' materassi. All'ultimo +si ricordò di avere un coltello in tasca, +e cacciandolo nella gola del duca, lo +uccise<a class="tag" id="tag117" href="#note117">[117]</a>. +</p> + +<p> +Lorenzino era ben sicuro che per +quanto si gridasse nel suo appartamento, +niuno si accosterebbe a chiederne la cagione, +essendo i suoi servitori a ciò accostumati. +Niuno sapeva il suo segreto; egli +aveva più ore di vantaggio, nelle quali +non sarebbe da chicchessia fatta inchiesta +del duca, nè avvertita la di lui mancanza; +ora d'altro più non si trattava che di raccogliere +i frutti della congiura da lui +<span class="pagenum"><a id="Page_115"></a>[115]</span> +condotta a fine con tanta destrezza e +così segretamente. Ma Lorenzino colla +precedente sua vita aveva eccitata la +diffidenza di tutte le persone dabbene; +non aveva amici cui chiedere consiglio +o assistenza; non aveva partigiani; non +aveva mai dato indizio di quello zelo di +libertà che affettò in appresso, e che +forse non era che un mascherato eroismo. +Sebbene fosse il primo de' Medici nella +linea della successione, niuno a lui pensava, +o perchè non dubitavasi che Alessandro, +giovane vigoroso e di fresco ammogliato, +non dovesse aver prole, o perchè +non risguardavasi lo stato monarchico +come abbastanza solidamente stabilito per +supporre che la successione fosse per passare +in un ramo lontano. Egli era agitato +dall'azione commessa, dal timore di Scoronconcolo +suo complice, e forse ancora +dal dolore cagionatogli dalla sua mano +violentemente morsicata da Alessandro. +Altronde egli suppose distrutto il presente +governo dalla morte del tiranno, il quale +non aveva figliuoli, nè fratelli pronti a +succedergli; egli stesso era il più prossimo +erede, e non poteva nemmeno prevedere +a qual persona il partito de' Medici +potesse deferire l'autorità monarchica. +Ad altro adunque più non pensò +<span class="pagenum"><a id="Page_116"></a>[116]</span> +che a porsi egli stesso in salvo pei primi +momenti di effervescenza, ed a riunire +gli emigrati che dovevano raccogliere il +frutto del suo ardire. Chiuse la porta +della sua camera, e ne portò seco la +chiave; poi, facendosi dare un ordine +perchè gli si aprissero le porte della città +e gli si somministrassero cavalli di posta, +sotto pretesto che aveva avuto avviso +della malattia di suo fratello in villa, +partì subito alla volta di Bologna, e di +là per Venezia con Scoronconcolo<a class="tag" id="tag118" href="#note118">[118]</a>. +</p> + +<p> +Lorenzino raccontò a Salvestro Aldobrandini +a Bologna, ed a Filippo Strozzi +a Venezia, d'avere dato morte al tiranno. +Il primo non volle credergli, l'altro rimase +lungamente incerto, ed all'ultimo, +dandogli fede, lo chiamò il Bruto di Firenze, +e gli promise che i due suoi figliuoli +sposerebbero le due sorelle di Lorenzino. +<span class="pagenum"><a id="Page_117"></a>[117]</span> +Ad ogni modo la dissimulazione +del nuovo Bruto, che venne in allora +celebrato dai poeti e dagli oratori di tutta +l'Italia, non ebbe i felici risultamenti di +quella del primo. Il senato, ch'era stato +creato per secondare Alessandro, non +aveva verun motivo di essere contento +del governo del duca; ma quanto più +violenta e crudele era stata la rivoluzione +che lo aveva stabilito, tanto più coloro che +vi avevano contribuito temevano il ritorno +e le vendette degli emigrati. Il +cardinale Cibo, principale ministro d'Alessandro, +fu il primo ad essere informato +che il duca non si trovava nel +suo appartamento, che quella notte non +si era veduto tornare, e che non sapevasi +dove si trovasse. La subita partenza +di Lorenzino, della quale ebbe poco +dopo notizia, gli fece sospettare l'accaduto; +ma sebbene il popolo fosse disarmato +e spaventato dalla fortezza eretta +dal duca, nutriva tanto odio verso i Medici +e verso tutti i loto agenti, che si +doveva temere una sollevazione nell'istante +che sarebbe pubblicata la morte +del duca. Il cardinale Cibo fece dire a +tutti i cortigiani che venivano a palazzo, +che il duca riposava ancora, perchè +aveva vegliato tutta la notte. Nello stesso +<span class="pagenum"><a id="Page_118"></a>[118]</span> +tempo mandò un corriere ad Alessandro +Vitelli, comandante della guardia, per +affrettarlo a tornare all'istante con tutti +i soldati che potrebbe adunare, perciocchè +Lorenzino aveva scelta per l'esecuzione +del suo progetto la circostanza in +cui il Vitelli erasi recato a città di Castello. +Il Cibo fece pure avvisare tutti i +comandanti di piazza, tutti i capitani d'ordinanza, +di tenersi pronti; e non fu che +nella notte del 7 all'8 gennajo, ch'egli +ebbe coraggio di far aprire col più +profondo segreto l'appartamento di Lorenzino, +ove trovò il duca giacente nel +proprio sangue<a class="tag" id="tag119" href="#note119">[119]</a>. +</p> + +<p> +Lorenzino de' Medici aveva bensì fatto +dare notizia della morte del duca ad alcuni +patriotti fiorentini; ma o questi non l'avevano +creduta, o non avevano osato promulgare +un così pericoloso segreto. Quando +finalmente cominciava questo segreto a +divulgarsi tra il popolo, si vide giugnere +in poste Alessandro Vitelli, il lunedì +mattina, 8 di gennajo, e tutti i luoghi +<span class="pagenum"><a id="Page_119"></a>[119]</span> +forti della città , ed i capi strada principali, +munirsi di soldati e di artiglieria. +La difficoltà di tirare vantaggio +da un avvenimento di cui tutti si rallegravano, +ma di cui veruno non osava +per anco tenersi sicuro, andava di mano +in mano crescendo. Frattanto i quarantotto +senatori si adunarono nel palazzo +de' Medici sotto la presidenza del cardinale +Cibo. Uno di loro, Domenico Canigiani, +propose di deferire la dignità a +Giulio, figlio naturale, ancora nell'infanzia, +di Alessandro; Francesco Guicciardini +propose per capo della repubblica +Cosimo, figlio di Giovanni, l'illustre +capitano delle bande nere. Questo giovinetto, +ignorando ciò che accadeva, +trovavasi in allora nella sua villa di +Trebbio in Mugello, lontana quindici +miglia da Firenze. Ma Palla Rucellai si +oppose sdegnosamente a queste due proposizioni. +Poichè la provvidenza, disse egli, +ci ha liberati da un odioso tiranno, consolidiamo +questa libertà che il cielo ci accorda, +e rendiamo alla repubblica l'antica +sua costituzione: soprattutto non adottiamo +veruna risoluzione, mentre tanti +nobili cittadini esiliati o emigrati, i quali +hanno i medesimi diritti di noi alla sorte +<span class="pagenum"><a id="Page_120"></a>[120]</span> +della patria comune, si trovano lontani<a class="tag" id="tag120" href="#note120">[120]</a>. +</p> + +<p> +La maggior parte de' senatori stavano +per l'opinione del Rucellai, ma tremavano +tuttavia innanzi ai quattro uomini +che avevano avuta la maggiore influenza +nell'ultimo governo; e questi, cioè Francesco +Vettori, il Guicciardini, Roberto +Acciajuoli e Matteo Strozzi, credevano di +non potersi con altro mezzo salvare dall'odio +dei loro concittadini, che innalzando +un nuovo principe in luogo di +quello ch'era perito. Rappresentarono +ai senatori tuttociò che l'oligarchia aveva +a temere dall'indignazione del popolo, +e dalle vendette degli emigrati; e non +potendo condurli ad una più precisa +risoluzione, li persuasero almeno a deferire +per tre giorni piena autorità al +cardinale Cibo, il quale, essendo figliuolo +di una sorella di Leon X, poteva essere +risguardato quale rappresentante della casa +de' Medici, sebbene non fosse fiorentino<a class="tag" id="tag121" href="#note121">[121]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_121"></a>[121]</span> +</p> + +<p> +Ma questa risoluzione non bastava a +contentare il Guicciardini ed i suoi compagni: +sapevano essi che la fazione repubblicana +teneva dal canto suo segrete adunanze, +pensavano che una più lunga +irrisoluzione poteva ruinare la loro fazione, +e tennero di notte un segreto comitato, +cui furono presenti, oltre i quattro capi +del partito, il cardinale Cibo, Alessandro +Vitelli, comandante della guardia, ed il +giovane Cosimo de' Medici, che sollecitamente +era giunto da Trebbio per cogliere +l'occasione che gli veniva dalla +fortuna offerta. Convennero di adunare +nuovamente all'indomani mattina il senato, +e di persuaderlo ad eleggere Cosimo +de' Medici non in qualità di duca, +ma come capo e governatore della repubblica +fiorentina, con limitati poteri, +adoperando, ove il bisogno lo richiedesse, +la forza per affrettare la risoluzione +de' senatori. Infatti, mentre questi, il +martedì 9 di gennajo del 1537, tenevansi +ancora titubanti di accettare e sanzionare +le condizioni che Francesco Guicciardini +aveva scritte, Alessandro Vitelli, +che aveva fatta empire tutta la strada di +<span class="pagenum"><a id="Page_122"></a>[122]</span> +soldati, fece risuonare le grida di <i>viva il +duca ed i Medici!</i> e avvisò i senatori di +affrettarsi, perchè più non si potevano contenere +i soldati. In tal guisa si risolse in +senato l'elezione di Cosimo I con grande +maggiorità di voti<a class="tag" id="tag122" href="#note122">[122]</a>. +</p> + +<p> +Cosimo de' Medici, figliuolo di Giovanni, +che era egli medesimo pronipote +di Lorenzo, fratello del vecchio Cosimo, +aveva concetto di lentezza e di timidità . +Il Guicciardini, che aveva avuta la principale +parte nell'elezione di lui, tenevasi +sicuro di governare questo giovane privo +di esperienza, e che supponeva non avere +inclinazione che per la caccia e per la +pesca. Aveva fatto ristringere a dodici mila +scudi il trattamento annuale del duca, +mentre credevasi diventato egli stesso il +vero sovrano di Firenze. Ma niun giovane +più di Cosimo de' Medici seppe ingannare +l'universale aspettazione: sotto il suo contegno +taciturno e riservato nascondeva +la più sospettosa gelosia del potere, la +più smisurata ambizione, la più profonda +dissimulazione; colui che tutti speravano +<span class="pagenum"><a id="Page_123"></a>[123]</span> +di governare, non ebbe confidenti, e +non volle ricevere consiglj da veruno<a class="tag" id="tag123" href="#note123">[123]</a>. +</p> + +<p> +I tre cardinali fiorentini, Salviati, Ridolfi +e Gaddi, quand'ebbero avviso di +quest'elezione, partirono subito da Roma +alla volta di Firenze con due mila uomini +di truppe levate a loro spese. Bartolomeo +Valori, che aveva abbandonato +il duca Alessandro nel suo ritorno da +Napoli, e che dopo tale epoca erasi associato +agli emigrati, accompagnò i cardinali +con moltissimi fuorusciti. Dal canto +suo Filippo Strozzi erasi da Venezia recato +a Bologna, e vi assoldava truppe. +Il più piccolo attacco poteva bastare a +rovesciare il nuovo governo; ma perchè +i figliuoli dello Strozzi avevano preso servizio +in Francia, e perchè gli emigrati +speravano di già ajuti da questa corona, +i generali dell'imperatore si affrettarono +di dare assistenza a Cosimo, facendo passare +in Toscana due mila Spagnuoli in +allora sbarcati a Lerici. Frattanto il duca +di Firenze aveva dirette ai cardinali le più +rispettose proteste coll'invito di rientrare +senz'armi nella loro patria, accertandoli +del suo desiderio di uniformarsi in ogni +cosa alle loro volontà . Il cardinale Salviati, +<span class="pagenum"><a id="Page_124"></a>[124]</span> +riconosciuto dagli altri prelati e da +tutti gli emigrati per loro capo, era fratello +della madre di Cosimo; e questa +stretta parentela pareva che dovesse agevolare +le negoziazioni. Gli emigrati acconsentirono +a licenziare le loro truppe; +entrarono in Firenze con doppio salvacondotto +di Cosimo de' Medici e di Alessandro +Vitelli; ma non tardarono ad accorgersi +di essere stati ingannati, perciocchè +le truppe spagnuole, che, secondo +le promesse di Cosimo, dovevano essere +rimandate nello stesso tempo che le loro, +si andavano invece sempre più avvicinando +a Firenze, che la cittadella era stata occupata +per sorpresa da Alessandro Vitelli +ed era guardata a nome dell'imperatore, +che non si accordavano loro le condizioni +che si erano fatte loro sperare, +finalmente che il Vitelli cominciava a +farli minacciare da' suoi soldati: perciò +tutti si ritirarono di bel nuovo precipitosamente +il 1.º di febbrajo dopo la +breve dimora in Firenze di nove giorni. +E perchè il cardinale Salviati, credendo +di non avere che temere da suo nipote, +era rimasto in città dopo di loro, Alessandro +Vitelli fece circondare la di lui +casa da' suoi soldati, e minacciandolo di +<span class="pagenum"><a id="Page_125"></a>[125]</span> +farlo tagliare a pezzi, lo costrinse a fuggire<a class="tag" id="tag124" href="#note124">[124]</a>. +</p> + +<p> +L'imprudenza ed i replicati falli di +coloro che gli emigrati avevano riconosciuti +per loro capi, perchè erano i soli +del partito che fossero abbastanza ricchi +per fare la guerra col loro privato peculio, +contribuivano a consolidare il governo di +Cosimo I. Cotale governo acquistò maggiore +stabilità per la venuta di Ferdinando +di Silva, conte di Sifonte, ambasciatore +dell'imperatore, il quale in un'adunanza +del senato del 21 giugno produsse una +bolla imperiale del 28 di febbrajo, colla +quale Cosimo de' Medici veniva dichiarato +legittimo successore di Alessandro +nel principato di Firenze, mentre che Lorenzino, +il fratello di lui, e tutti i discendenti +di Pier Francesco, venivano per +sempre privati del loro diritto all'eredità +a motivo dell'uccisione dell'ultimo principe. +Vero è che questa sentenza attaccava +crudelmente l'indipendenza dello +stato fiorentino, ed era inoltre accompagnata +<span class="pagenum"><a id="Page_126"></a>[126]</span> +da condizioni ancora più contrarie +agli antichi diritti della repubblica. +Le fortezze di Firenze e di Livorno ricevettero +guarnigione imperiale, e non +furono restituite al sovrano della Toscana +che nel 1543<a class="tag" id="tag125" href="#note125">[125]</a>. +</p> + +<p> +Non però per questo gli emigrati avevano +deposta la speranza di rovesciare colla +forza il governo di Cosimo I. Dopo essere +rimasti perdenti colle truppe assoldate a +loro spese, ricorsero all'assistenza della +Francia. Era scoppiata la guerra tra Carlo +V e Francesco I, senza che le armate +dell'ultimo avessero potuto penetrare +al di qua del Piemonte. Ma il conte +della Mirandola si era conservato sotto +la protezione della Francia; aveva aperta +ai Francesi la sua fortezza, e questi tentavano +tuttavia di ricuperare presso gli +<span class="pagenum"><a id="Page_127"></a>[127]</span> +stati d'Italia quell'opinione di cui avevano +goduto nell'ultima guerra. Perciò +alla Mirandola col danaro di Francesco I +e con quello di Filippo Strozzi gli emigrati +assoldarono in principio di luglio +quattro mila fanti e trecento cavalli sotto +gli ordini di Pietro Strozzi, primogenito +di Filippo, di Bernardo Salviati, priore +di Roma e di Capino di Mantova<a class="tag" id="tag126" href="#note126">[126]</a>. +</p> + +<p> +Tutta la provincia di Pistoja era in +aperta insurrezione; le antiche fazioni +de' Panciatichi e de' Cancellieri avevano +ricominciato ad attaccarsi con furore. Uno +de' capi de' Panciatichi, Niccolò Bracciolini, +offrì a Filippo Strozzi di dargli in +mano Pistoja, che dipendeva quasi totalmente +da lui; egli lo tradiva ed era +fin allora d'accordo con Alessandro Vitelli; +pure riuscì ad ispirare tanta confidenza +agli emigrati, che Filippo Strozzi, +che fino a tale punto aveva dato prove +di singolare prudenza, Bartolomeo Valori +e quasi tutti gli altri capi della fazione, +risolsero di entrare in Toscana +in sul finire di luglio del 1537, sotto la +protezione di alcune compagnie di cavalleria; +<span class="pagenum"><a id="Page_128"></a>[128]</span> +essi s'innoltrarono fino a Montemurlo, +castello posto in vantaggiosa posizione, +alle falde degli Appennini, tra +Pistoja e Prato, mentre che Capino ed +il Salviati venivano più lentamente dalla +Mirandola per raggiugnerli<a class="tag" id="tag127" href="#note127">[127]</a>. +</p> + +<p> +Tutti gli emigrati fiorentini avevano +raggiunta l'armata di Pietro Strozzi e +del priore di Roma, e tutti gli scolari +fiorentini delle università di Padova e di +Bologna eransi fatto un dovere di venire +a combattere per la libertà . Dal canto +suo Cosimo de' Medici aveva al suo servigio +un grosso corpo di veterani spagnuoli +e tedeschi, che l'imperatore gli +aveva dati per mantenere la di lui autorità , +ma più ancora per assicurarsi +della di lui ubbidienza. Aveva inoltre sufficienti +truppe italiane per farsi rispettare; +pure affettò la più viva inquietudine, +richiamò in città tutte le sue truppe +spagnuole, e non prese che misure +difensive. Con questo simulato terrore +ingannò tanto bene gli emigrati, che +Filippo Strozzi, Bartolomeo Valori e +<span class="pagenum"><a id="Page_129"></a>[129]</span> +gli altri ch'erano meno accostumati alle +fatiche della guerra, andarono ad alloggiarsi +come in piena pace nella casa dei +Nerli a Montemurlo, che in addietro aveva +servito di rocca, ma che ora non +ne conservava che il nome; mentre che +Pietro Strozzi con poche centinaja d'uomini +stava a piè del colle, e che l'armata, +trattenuta da dirotte piogge, trovavasi +tuttavia distante quattro miglia<a class="tag" id="tag128" href="#note128">[128]</a>. +</p> + +<p> +Cosimo de' Medici approfittò accortamente +della confidenza che aveva saputo +ispirare a' suoi nemici: nella notte del +31 di luglio fece uscire tutta la sua armata +sotto gli ordini di Alessandro Vitelli, +e la mandò senza far alto a Montemurlo. +Pietro Strozzi aveva divisa la +piccola sua truppa per tendere un'imboscata +ad un debole corpo di cavalleria, +col quale si era battuto nel precedente +giorno. Sandrino Filicaja, che aveva il +comando de' soldati appiattati, sorpreso di +vedersi passare innanzi un'intera armata +invece di uno squadrone, non uscì d'aguato, +e non potè prevenire Pietro Strozzi; +<span class="pagenum"><a id="Page_130"></a>[130]</span> +questi fu sorpreso nel suo quartiere, +la sua truppa sgominata, ed egli medesimo +fatto prigioniere, ma senz'essere +conosciuto; onde trovò in appresso il +modo di fuggire, attraversando a nuoto +un piccolo fiume<a class="tag" id="tag129" href="#note129">[129]</a>. +</p> + +<p> +Quando si raccontò a Filippo Strozzi +che suo figliuolo era stato ucciso o fatto +prigioniere, egli si smarrì, e sebbene +fosse ancora in tempo di salvarsi, aspettò +di essere attaccato da Alessandro Vitelli. +Questi, giunto sotto l'antica rocca di +Montemurlo, che gli emigrati avevano +barricata alla meglio, la fece attaccare +ed appiccare il fuoco alla porta. Dopo +una sanguinosa pugna, che durò più di +due ore, gli assalitori penetrarono da +ogni banda nella fortezza, e gli emigrati +si diedero prigionieri ai soldati, italiani o +spagnuoli, ch'erano i primi ad arrestarli. +Per tal modo Filippo Strozzi, che fin +allora era stato creduto il più felice privato +cittadino d'Italia, siccom'era ancora il più +ricco, si arrese allo stesso Vitelli. Avendo +questi avviso che l'armata di Capino e +del priore Salviati avvicinavasi, ed era +di già arrivata a Fabbrica, poco distante +<span class="pagenum"><a id="Page_131"></a>[131]</span> +da Montemurlo, egli non volle aspettarla +ed esporre all'incertezza d'una nuova +pugna i molti prigionieri che aveva fatti. +Rientrò in Firenze il primo giorno d'agosto +colla sua vittoriosa truppa, conducendo +prigionieri nella loro patria per +lo meno un individuo di ognuna delle +illustri famiglie dell'antica repubblica; +mentre che l'armata degli emigrati, informata +della sventura de' suoi capi, si +ritirava a precipizio oltre gli Appennini<a class="tag" id="tag130" href="#note130">[130]</a>. +</p> + +<p> +Era Cosimo persuaso che non sarebbe +mai sicuro del suo potere finchè non +avesse distrutti tutti coloro che amavano +la loro patria, e che vi avevano qualche +considerazione. Ma sebbene tutti i suoi +nemici fossero prigionieri della sua armata, +non poteva ancora disporre della +loro sorte; perciocchè, essendosi essi arresi +in una battaglia ai soldati come prigionieri +di guerra, erano diventati proprietà +di coloro che gli avevano presi. Cosimo +incaricò il supremo tribunale di balìa di +entrare in trattato coi soldati per acquistare +da loro i proscritti, e di sorpassare +<span class="pagenum"><a id="Page_132"></a>[132]</span> +le taglie che le loro famiglie sarebbero +disposte a dare. Il dispotismo avvilisce +talmente coloro cui confida le sue dignità , +che i giudici e i magistrati accettarono +questa vergognosa incumbenza. La +più parte de' soldati spagnuoli ricusarono +di trattare con loro; ma gl'Italiani furono +meno delicati, ed appunto tra le +loro mani si trovavano i più illustri prigionieri<a class="tag" id="tag131" href="#note131">[131]</a>. +</p> + +<p> +Cosimo I aveva voluto vedere tutti i +prigionieri nello stesso giorno in cui erano +entrati in Firenze, ed aveva seco loro +parlato con apparente moderazione; pure +all'indomani il tribunale degli otto, avendone +riscattati alcuni dai soldati, li fece +porre alla tortura, ed in appresso decapitare +sulla piazza della signoria. Nello +spazio di quattro giorni ne perirono in +tal modo quattro al giorno, ed era il +duca intenzionato di continuare lungamente; +ma, intimidito dai clamori del +popolo, egli spedì gli altri, tra i quali +trovavasi Niccolò Macchiavelli, figliuolo +dello storico, nelle carceri di Pisa, di +Livorno, di Volterra, ove perirono in +breve. I prigionieri più illustri, cioè Bartolomeo +<span class="pagenum"><a id="Page_133"></a>[133]</span> +Valori, Filippo suo figlio, ed +un altro Filippo suo nipote, Anton Francesco +Albizzi ed Alessandro Rondinelli, +vennero riservati a morire il 20 d'agosto, +anniversario del giorno in cui lo stesso +Valori aveva, sett'anni prima, adunato +il parlamento, violata la capitolazione di +Firenze, ed assoggettata la sua patria alla +tirannia di quegli stessi Medici, che lo ricompensavano +a quel modo che i tiranni +sogliono ricompensare chi li serve. Prima +del supplicio vennero tutti cinque posti alla +tortura, ed il duca, per seminare sospetti +in tutto il partito degli emigrati, si fece +carico di pubblicare che le loro deposizioni +svelavano una privata ambizione e +personali progetti, che ognuno di loro +nascondeva sotto la maschera del patriottismo +e dell'amore di libertà <a class="tag" id="tag132" href="#note132">[132]</a>. +</p> + +<p> +Filippo Strozzi era tuttavia prigioniero +di Alessandro Vitelli; e questo generale +aveva avuta l'antiveggenza di chiuderlo +nella fortezza di cui era padrone, trattandolo +colà con molti riguardi. Ricusava +di consegnarlo a Cosimo, prometteva +<span class="pagenum"><a id="Page_134"></a>[134]</span> +d'interporsi presso l'imperatore per +la liberazione di lui, e con tali mezzi +riusciva ad estorcere dal suo prigioniere +ragguardevoli somme. Filippo Strozzi, +sposo di Clarice de' Medici, nipote del +magnifico Lorenzo, aveva contribuito al +ritorno dei Medici nel 1530; aveva prestato +danaro al duca Alessandro per fabbricare +quella stessa rocca, ove si trovava +chiuso, e non aveva abbandonato +il partito di lui, che dopo avere provato +come ogni grandezza, ogni vantaggiosa +opinione, ogni indipendenza di fortuna, +riuscivano sospette ad un assoluto padrone. +L'immensa sua ricchezza non era la sola +circostanza che richiamava sopra di lui +gli sguardi dell'Europa; egli era rinomato +pel suo sapere, pel suo gusto in fatto di +arti e di letteratura, pel suo cortese contegno, +per la generosità del suo carattere. +Aveva date prove di quest'ultima +coll'accoglimento che aveva fatto a tutta +la famiglia di Lorenzino de' Medici, scacciata +da Firenze e spogliata d'ogni avere. +Aveva ricevuti la madre ed il fratello +in propria casa, ed aveva maritate le due +sorelle ai due suoi figliuoli, senz'altra dote +che quella di appartenere al Bruto fiorentino<a class="tag" id="tag133" href="#note133">[133]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_135"></a>[135]</span> +</p> + +<p> +Per qualche tempo Carlo V difese Filippo +Strozzi contro la vendetta di Cosimo; +all'ultimo, vinto dalle reiterate +istanze del duca, acconsentì nel 1538, +che questo illustre cittadino fosse posto +alla tortura, ed in appresso mandato al supplicio; +ma nello stesso giorno in cui giugneva +a Firenze l'assenso dell'imperatore, +ne fu dato avviso a Filippo Strozzi, il +quale, temendo che il dolore lo riducesse +ad accusare i suoi amici, si tagliò egli +stesso la gola, dopo avere scritto sul +muro della sua prigione quel verso di +Virgilio: <i>Exoriare aliquis nostris ex ossibus +ultor!</i> cui parve conformarsi l'intera +vita di suo figlio Pietro, in appresso +maresciallo di Francia<a class="tag" id="tag134" href="#note134">[134]</a>. +</p> + +<p> +Lorenzino de' Medici non si trovava +cogli emigrati che s'innoltrarono fino a +Montemurlo contro Cosimo: egli non +ignorava d'essere nello stesso tempo perseguitato +dal duca di Firenze e dall'imperatore, +e che la sua vita era dovunque +in pericolo. Perciò da Venezia, dove +si era da principio riparato, passò in +<span class="pagenum"><a id="Page_136"></a>[136]</span> +Turchia; di là tornò in Francia, ma non +facendosi conoscere, e stando sempre in +guardia contro le insidie; poi ritornò a +Venezia, ove all'ultimo fu assassinato, +nel 1547 col suo zio Soderini, per ordine +di Cosimo<a class="tag" id="tag135" href="#note135">[135]</a>. +</p> + +<p> +Il nuovo duca di Firenze non si era +per anco liberato che dai suoi nemici; +ma non erano costoro ch'egli più temesse +o più odiasse. Sapeva che mentre una +repubblica non ha ragioni di temere +coloro che l'hanno istituita o salvata, +un tiranno può compensare i servigj, +ma perdonare i beneficj non mai. Andrea +Doria poteva tutto ripromettersi +dall'amore e dalla riconoscenza de' Genovesi, +ma Cosimo doveva sempre paventare +coloro che avevano contribuito +a collocarlo sul trono. E siccome questi +non potevano essere persuasi d'avere +fatta una buona azione, così non potevano +in sè medesimi trovare la costanza +di mantenerla. Cosimo colla battaglia +di Montemurlo e col patibolo erasi di +già liberato dalla maggior parte di coloro +che nel 1530 avevano chiamata la casa +de' Medici alla sovranità di Firenze; ma +<span class="pagenum"><a id="Page_137"></a>[137]</span> +egli temeva inoltre coloro che direttamente +gli avevano trasmessa l'eredità di +Alessandro, e che credevano con tale +segnalato beneficio d'avere acquistati diritti +alla sua gratitudine; questa rivoluzione +era stata l'opera del cardinale Cibo, +di Alessandro Vitelli e di quattro +Fiorentini, Francesco Guicciardini, Francesco +Vettori, Roberto Acciajuoli e Matteo +Strozzi; onde egli pensò a disfarsi a poco +a poco ancora di questa gente. +</p> + +<p> +Il cardinale Cibo si era presa la cura +di educare i figli naturali di Alessandro. +Scoprì, o credette di scoprire, che uno +speziale, chiamato Biagio, era stato sedotto +dai ministri del duca per avvelenare +Giulio, il maggiore di que' fanciulli, e +quello stesso ch'era stato a bella prima proposto +per successore ad Alessandro. Egli +ne fece lagnanza, e Cosimo si dolse ancora +più altamente col cardinale di un'accusa, +com'egli diceva, affatto calunniosa, +tanto lo minacciò che lo costrinse a ritirarsi +a Massa di Carrara presso la marchesa +sua cognata<a class="tag" id="tag136" href="#note136">[136]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_138"></a>[138]</span> +</p> + +<p> +Alessandro Vitelli aveva forzato il senato +ad eleggere Cosimo col terrore de' +suoi soldati, ed aveva in appresso consolidato +il di lui trono colle vittorie. Vero +è che se n'era fatto ampiamente pagare; +che aveva ammassati grandissimi tesori +in occasione delle rivoluzioni di Firenze; +e che, quantunque bastardo della +sua casa, era più ricco che i capi della +linea legittima. Si era inoltre impadronito +per sorpresa della fortezza di Firenze, +e ne aveva dato il possesso all'imperatore +piuttosto che a Cosimo. Questi si +adoperò molto tempo invano per iscreditare +il Vitelli presso l'imperatore; finalmente +ottenne nel 1538 che gli fosse +dato per successore don Giovanni de Luna +nel comando della fortezza di Firenze, e +ch'egli fosse allontanato da questa città <a class="tag" id="tag137" href="#note137">[137]</a>. +</p> + +<p> +I quattro senatori fiorentini che avevano +innalzato Cosimo sul trono, sentivansi +ad un tempo esposti al disprezzo +ed all'odio dei loro compatriotti, ed alla +gelosa diffidenza del tiranno, che li teneva +lontani da tutti gli affari: costoro, +abbandonati ai loro rimorsi, non tardarono +<span class="pagenum"><a id="Page_139"></a>[139]</span> +a cadere vittime del loro pentimento. +Francesco Vettori più non uscì +dalla sua casa dopo la morte di Filippo +Strozzi, con cui aveva avuta la più stretta +famigliarità , per essere portato al sepolcro. +Il Guicciardini ritirossi colmo di +dolore nella sua villa, ove morì nel 1540 non +senza sospetto di veleno. Roberto Acciajuoli +e Matteo Strozzi lo seguirono in +breve. Maria Salviati, madre di Cosimo, +morì nel 1543. Francesco Campana, intimo +di lui segretario, che aveva avuta +grandissima parte nella di lui elezione, +morì pure disgraziato; ed in allora Cosimo +sentì finalmente che non aveva più +amici e che cominciava a regnare<a class="tag" id="tag138" href="#note138">[138]</a>. +</p> + +<p> +Le scintille di libertà , che rimanevano +tuttavia disperse in Italia, si andavano n +poco a poco spegnendo. Negli stati del +papa Ancona aveva conservata un'amministrazione +repubblicana ed indipendente +fino al mese d'agosto del 1532: essa godeva +senza strepito di questa libertà , quando +Clemente VII fece avvisati i magistrati +di questa piccola città , che una flotta +<span class="pagenum"><a id="Page_140"></a>[140]</span> +di Solimano, entrata nell'Adriatico, apparecchiavasi +ad attaccarla; ed in pari +tempo gli offrì l'ajuto di una piccola +armata sotto gli ordini di Luigi Gonzaga. +Gli Anconitani accolsero senza diffidenza +le truppe del papa; ma queste, avendo +occupati le porte, arrestarono tutti i magistrati, +tagliarono la testa a sei di loro, +disarmarono tutti i cittadini, fabbricarono +una rocca sul monte San Ciriaco, e privarono +la città di tutti gli antichi suoi +privilegj<a class="tag" id="tag139" href="#note139">[139]</a>. +</p> + +<p> +La repubblica d'Arezzo, che era risorta +in tempo dell'assedio di Firenze, +non aveva durato lungamente. Dopo avere +nudrita l'armata imperiale per tutto il +tempo che Firenze si difese, dopo avere +fatti i più grandi sagrificj, questa città +fu ancor essa attaccata dai suoi vittoriosi +alleati, ed il 10 ottobre del 1530 venne +forzata a ritornare sotto il dominio dei +Fiorentini<a class="tag" id="tag140" href="#note140">[140]</a>. Il conte Rosso di Bevignano, +che aveva avuta tanta parte nella +sollevazione d'Arezzo contro la repubblica +fiorentina, e che così vigorosamente +aveva assistiti Clemente VII ed i Medici, +<span class="pagenum"><a id="Page_141"></a>[141]</span> +venne arrestato nello stato pontificio, dato +nelle mani del duca Alessandro ed appiccato<a class="tag" id="tag141" href="#note141">[141]</a>. +Cosimo I fece rifabbricare +una rocca in Arezzo nel 1538, ed un'altra +in Pistoja; fece disarmare gli abitanti +delle due città , e si assicurò in tale maniera +della loro sommissione<a class="tag" id="tag142" href="#note142">[142]</a>. +</p> + +<p> +La repubblica di Lucca tentava l'ambizione +del nuovo duca di Firenze; egli +la costrinse ad uscire dalla sua oscurità , +approfittando di tutte le occasioni di offendere +il di lei governo per trarla in +una guerra che sperava di potere terminare +colla conquista di quel piccolo stato. +Si esercitarono più volte degli atti ostili +tra i villani dei due dominj; e la gelosia +e l'odio di vicinato scoppiarono tra di +loro con un carattere che mai non avevano +avuto fin ch'era durata la repubblica +fiorentina. Ma i Lucchesi, conoscendo la +loro debolezza, avevano riposta ogni speranza +nella protezione dell'imperatore. +Comperavano con ragguardevoli somme +di danaro difensori nel di lui consiglio, +ed in tal guisa evitarono un attacco +<span class="pagenum"><a id="Page_142"></a>[142]</span> +cui probabilmente avrebbero dovuto soggiacere<a class="tag" id="tag143" href="#note143">[143]</a>. +</p> + +<p> +Furono più fortunati i progetti di Cosimo +I sopra la repubblica di Siena. La +prudenza, la dissimulazione e la costanza +del duca trionfarono di una città indebolita +da una lunga anarchia, e più ancora +dalla contraria fortuna de' Francesi, +che, strascinando la repubblica di Siena +nel loro partito, la ruinarono coi medesimi +loro soccorsi, come avevano già ruinati +i Fiorentini abbandonandoli. +</p> + +<p> +Sebbene la repubblica di Siena fosse +da gran tempo attaccata alla parte imperiale, +il trattato di Cambrai le aveva +fatto, come a tutti gli altri stati dell'Italia, +perdere la sua indipendenza. Carlo +V la lasciava in preda senza rammarico +a tutti gl'inconvenienti dell'anarchia, +purch'ella gli desse una sufficiente guarenzia +del costante suo attaccamento al +partito imperiale. Altronde la corte, per +via di quell'inclinazione naturale ai principi, +ai cortigiani ed ai ministri, riservava +all'aristocrazia sola tutti i suoi favori; +e la repubblica di Siena, invece +<span class="pagenum"><a id="Page_143"></a>[143]</span> +d'essere agitata, come nel precedente secolo, +dalle tumultuose passioni del popolo, +lo era allora dalle contese non meno +sanguinose che violente delle grandi +famiglie. +</p> + +<p> +Il duca d'Amalfi, Alfonso Piccolomini, +discendente da un nipote di Pio II, era +stato prescelto mediante l'influenza dell'imperatore, +in maggio del 1538, per capo +della repubblica di Siena<a class="tag" id="tag144" href="#note144">[144]</a>. D'allora +in poi era stato il principale agente di +Carlo V presso di questo stato; ma perchè +era egli medesimo poco capace di +governare, erasi totalmente abbandonato +ai consiglj di Giulio Salvi e de' sei fratelli +di costui, la di cui famiglia si era sollevata +ad un cotal grado di potenza e di +arroganza, che sprezzava tutte le leggi +ed assoggettava alla sua tirannide le sostanze, +le mogli e le figlie dei cittadini. +I Sienesi portarono le loro lagnanze +all'imperatore, che ritornava dalla sua +spedizione di Algeri; e Cosimo de' Medici +diede a queste maggior peso, denunciando +a Carlo V un supposto trattato, +ch'egli pretendeva d'avere scoperto +tra Giulio Salvi ed il signore di Montluc, +<span class="pagenum"><a id="Page_144"></a>[144]</span> +in allora segretario d'ambasciata a Roma +pel re di Francia. Lo scopo di questo trattato +doveva essere quello di dare Porto Ercole in +mano de' Francesi, di que' tempi in procinto +di ricominciare la guerra contro +l'imperatore, d'introdurli da quel porto +in Toscana, di attaccare la repubblica +di Siena alla loro alleanza, e di dar loro +il mezzo in tal modo d'influire nuovamente +negli affari d'Italia<a class="tag" id="tag145" href="#note145">[145]</a>. +</p> + +<p> +Infatti i Francesi cercavano avidamente +l'occasione di rinnovare qualche negoziazione +coll'Italia, e di ricuperarvi qualche +considerazione; e l'imperatore si adoperava +con egual zelo a precludere loro +ogni comunicazione con que' piccoli stati. +Carlo V incaricò il Granvella di riformare +il governo di Siena; questi recossi in questa +città colla guardia tedesca di Cosimo +de' Medici; ed affidò la sovranità ad una +balìa, o stretta oligarchia di quaranta +membri, trentadue dei quali vennero nominati +dai diversi Monti, ossia ordini de' +cittadini, ed otto dallo stesso Granvella. +La presidenza de' tribunali fu riservata +<span class="pagenum"><a id="Page_145"></a>[145]</span> +ad un suddito dell'imperatore, da nominarsi +ogni tre anni dal senato di +Milano o da quello di Napoli. Tale era +la libertà che Carlo V lasciava alle repubbliche +sue più antiche alleate, quando +acconsentiva di proteggerle<a class="tag" id="tag146" href="#note146">[146]</a>. +</p> + +<p> +Siena era scontenta assai di questa +nuova costituzione, e senza le truppe +che Cosimo I aveva ai confini, questa +repubblica non avrebbe tardato ad iscuotere +il giogo<a class="tag" id="tag147" href="#note147">[147]</a>. Nella guerra che si era +riaccesa tra la Francia e l'impero, Pietro +Strozzi e suo fratello Leone, priore di +Capoa, sempre meditando di vendicare +il loro padre Filippo e di rovesciare dal +suo trono Cosimo I, cercavano una piazza +d'armi in Toscana, ove potere unire i +soldati che loro dava la Francia ai malcontenti +sempre apparecchiati ad assecondarli. +Lo stato di Siena sembrava loro +eminentemente opportuno a ricevere i +loro sbarchi; e perchè Francesco I aveva +fatto contro Carlo V alleanza coll'impero +turco, e che la flotta francese si univa +tutti gli anni a quella del famoso Barbarossa, +<span class="pagenum"><a id="Page_146"></a>[146]</span> +queste due flotte unite attaccarono +più volte i porti dello stato +sienese, ed all'ultimo il Barbarossa occupò +nel 1544 Telamone e Port'Ercole, +ed assediò pure Orbitello che gli +fece resistenza. I Sienesi erano atterriti, +vedendo i Turchi sbarcare sulle loro +coste; pure loro riuscivano ancora più +sospetti gli ajuti offerti da Cosimo I. Un +tale stato di alterni sospetti e pericoli si +protrasse fino al trattato di Crespi, del +18 settembre 1544, col quale per poco +tempo si ristabilì la pace tra la Francia +e l'impero<a class="tag" id="tag148" href="#note148">[148]</a>. +</p> + +<p> +Dopo la pace don Giovanni de Luna +continuò a tenere a Siena una piccola +guarnigione spagnuola sotto colore di +mantenere l'ordine in città , ma infatto per +mantenerla dipendente dal partito imperiale. +Carlo V però mai non mandava +danaro ai suoi soldati, ed in tempo di +pace lasciava che vivessero a discrezione +nelle province suddite o alleate, le quali +perciò non soffrivano meno dalla crudele +avidità degli Spagnuoli, che non un paese +<span class="pagenum"><a id="Page_147"></a>[147]</span> +nemico in tempo di guerra<a class="tag" id="tag149" href="#note149">[149]</a>. Il malcontento +cagionato dalle ruberie degli +Spagnuoli era di già arrivato all'estremo, +e venne accresciuto dal costante favore +che don Giovanni de Luna, d'accordo +con Cosimo I, mostrava all'aristocrazia. +Volevano questi due che ogni potere fosse +concentrato nella nobiltà e nel monte +dei nove, che quasi colla nobiltà si confondeva; +e mostravano agli altri ordini +quel disprezzo che i borghesi soffrivano +nelle monarchie. Il popolo, spinto agli +ultimi estremi, sollevossi il 6 di febbrajo +del 1545; furono uccisi circa trenta gentiluomini, +e gli altri cercarono rifugio in +palazzo presso don Giovanni de Luna. +Cosimo I, che teneva le sue truppe apparecchiate +ai confini per approfittare +di questo tumulto, cui forse ebbe qualche +parte, voleva che don Giovanni le +lasciasse entrare in città ; ma questi mancò +di risoluzione o di antiveggenza; lasciò +licenziare la propria guarnigione spagnuola, +ed all'ultimo fu costretto ad uscire egli +medesimo di Siena il 4 di marzo del 1545 +con un centinajo di membri dell'aristocrazia; +nello stesso tempo tutto il monte +<span class="pagenum"><a id="Page_148"></a>[148]</span> +dei nove venne privato d'ogni partecipazione +al governo<a class="tag" id="tag150" href="#note150">[150]</a>. +</p> + +<p> +Mentre che in Toscana omai più non +restava orma dell'antica libertà , che tutta +l'Italia aveva perduta la sua indipendenza, +e che veruna potenza estera pareva +in istato di soccorrerla, un gonfaloniere +di Lucca formò l'audace disegno +di richiamare in vita tutte quelle +antiche repubbliche, di unirle con una +confederazione, di scuotere il giogo dell'imperatore, +in allora trattenuto in Allemagna +dalla lega di Smalcalde, di schivare +d'assoggettarsi a quello della Francia, +e di riconquistare nello stesso tempo l'indipendenza +dell'Italia, la libertà politica +dei cittadini e la libertà religiosa, di cui +ne aveva a Lucca inspirato il desiderio +la predicazione della riforma. Francesco +Burlamacchi, autore di questo progetto, +era uno de' tre commissarj dell'ordinanza +ossia milizia del territorio di Lucca. +Aveva sotto il suo comando circa mille +quattrocento uomini, e poteva portarli +a due mila senza dare sospetto. Secondo +<span class="pagenum"><a id="Page_149"></a>[149]</span> +l'usata pratica di ogni anno, contava di +farli passare in rassegna sotto le mura +di Lucca, e quando le porte della città +si chiuderebbero dopo la rassegna, voleva +sotto finto pretesto condurre la sua +truppa, a traverso al monte di san Giuliano, +a sorprendere Pisa che non aveva +guarnigione, ed ove il comandante della +rocca era con lui d'accordo; voleva rendere +ai Pisani quella libertà per la quale avevano +combattuto quarant'anni prima con +tanto valore; unirli ai suoi Lucchesi per +marciare insieme sopra Firenze, ed approfittare +dell'universale malcontento dei +popoli, e della sicurezza dei tiranni, per +dilatare ovunque la rivoluzione. Un altro +corpo di truppe doveva incamminarsi +verso Pescia e Pistoja, ove lo spirito di +fazione aveva mantenute le abitudini militari. +Arezzo che di fresco aveva mostrato +il suo attaccamento alle idee repubblicane, +Siena che temeva il risentimento +dell'imperatore, Perugia che nel +1539 aveva pure cercato di scuotere il +giogo del papa<a class="tag" id="tag151" href="#note151">[151]</a>, Bologna che lo +sopportava impazientemente, dovevano +entrare nella nuova lega, la quale doveva +<span class="pagenum"><a id="Page_150"></a>[150]</span> +ad ogni città guarentire la rispettiva +libertà e tutti i necessarj mezzi di resistenza. +I due fratelli Strozzi avevano +promessi trenta mila scudi in effettivo danaro, +i soccorsi della Francia, e l'attiva +cooperazione degli emigrati fiorentini; ma +essi persuasero il Burlamacchi a differire +l'esecuzione del suo disegno per aver +tempo di conoscere i risultamenti della +guerra incominciata dall'imperatore contro +i protestanti della Germania: intanto un +Lucchese, che i congiurati volevano associarsi, +andò a Firenze a darne avviso +al duca Cosimo I. Il Burlamacchi era in +allora gonfaloniere; e sebbene la sua carica +non potesse sottrarlo al gastigo meritato +da una tanto ardita impresa, fatta +senza l'assenso della sua patria, avrebbe +ancora avuto tempo di fuggire quando +seppe che il suo disegno era stato rivelato +a Cosimo, se le generose cure +ch'egli volle avere per alcuni emigrati +sienesi che temeva di avere compromessi, +e che lo denunciarono ai consiglj +di Lucca, non fossero stati, trattenendolo, +cagione del di lui arresto. Cosimo I persuase +l'imperatore a domandare un prigioniere +che aveva voluto sollevare tutta +l'Italia. I Lucchesi non ebbero il coraggio +di ricusarlo: e il Burlamacchi fu +<span class="pagenum"><a id="Page_151"></a>[151]</span> +tradotto a Milano, posto alla tortura, poi +condannato all'estremo supplicio<a class="tag" id="tag152" href="#note152">[152]</a>. +</p> + +<p> +La congiura del Burlamacchi diede all'imperatore +un nuovo motivo per assicurarsi +del governo di Siena. Temeva +che il malcontento che ogni giorno vedeva +farsi maggiore, non ispingesse questa repubblica +a cercare un più leale protettore, +ad aprire le sue porte ai Francesi, +ed in tal modo a dar loro un'importante +stazione nel centro dell'Italia: perciò, malgrado +la ripugnanza dei Sienesi, risolse +d'introdurre di nuovo nella loro città +una guarnigione spagnuola, in sul piede +di quella di don Giovanni de Luna, +ch'essi avevano rimandata. Ne affidò il +comando a quel don Diego Hurtado +de Mendoza, che si acquistò gran nome +tra i letterati colla sua <i>Storia della +guerra di Granata</i>, le sue poesie, ed +il suo romanzo di <i>Lazarillo di Tormes</i>, +ma che in Italia si rendette detestabile +colla sua alterigia, colla sua avarizia e colla +sua perfidia. La guardia spagnuola entrò in +<span class="pagenum"><a id="Page_152"></a>[152]</span> +Siena il 29 di settembre del 1547; ed il +Mendoza, ch'era nello stesso tempo ambasciatore +a Roma, e che, di là dirigendo +gl'intrighi spagnuoli, era troppo contento +d'avere in vicinanza e sotto i suoi ordini +una piazza d'armi, recossi a Siena il +20 di ottobre, poi nel 1548 vi fece entrare +altre truppe, disarmò i cittadini, +e mutò il governo in maniera da renderlo +affatto dipendente dal suo volere. +Il 4 di novembre del 1548 vi creò una +nuova balìa di quaranta membri, venti +de' quali furono eletti dall'antico senato +e venti da lui medesimo. La sovranità +della repubblica venne conferita a questo +corpo; ma dopo tale epoca vi comandava +tanto dispoticamente l'imperatore, +che potè offrire Siena al papa Paolo III +invece di Parma e Piacenza, come se +avesse pieno diritto di disporne<a class="tag" id="tag153" href="#note153">[153]</a>. +</p> + +<p> +Per essere ancora più certo dell'ubbidienza +di questa repubblica, il Mendoza +ottenne precisi ordini dall'imperatore di +fabbricare in Siena una rocca, malgrado +<span class="pagenum"><a id="Page_153"></a>[153]</span> +la costante ed unanime opposizione di +tutte le classi dei cittadini. Gli Spagnuoli +si comportavano con tanta insolenza, era +così difficile l'ottenere giustizia dei furti, +degli omicidj, degli oltraggi di ogni +sorta, di cui si rendevano colpevoli, che +i cittadini li vedevano con sommo terrore +assicurarsi sempreppiù il possedimento +della loro città . Lo storico Malavolti fu +egli stesso deputato presso Carlo V, per +supplicarlo di rinunciare ad un progetto +che metteva nella disperazione i suoi +compatriotti. Riuscirono vane le sue rappresentanze; +ma il piano adottato dal +Mendoza per l'erezione della rocca era +così vasto, richiedeva così ragguardevoli +spese, che le opere cominciate non bastarono +a coprire i soldati che dovevano +difenderle, quando sopraggiunse il +pericolo<a class="tag" id="tag154" href="#note154">[154]</a>. +</p> + +<p> +Niuno stato d'Italia fu forse più che +la repubblica di Siena ostinato, prima +nell'antico partito ghibellino, poi, quando +questo nome cominciava ad essere dimenticato, +nel partito imperiale per opposizione +<span class="pagenum"><a id="Page_154"></a>[154]</span> +a quello della Francia. Tutte +le fazioni che si erano fatte la guerra e +strappato di mano a vicenda il timone +della repubblica, avevano professate le +stesse opinioni; ma l'avarizia spagnuola +e l'iniqua fede del Mendoza avevano +alla fine trionfato di questo lungo attaccamento; +e quando nel 1552 si rinnovò +la guerra in Piemonte ed in Germania +fra Carlo V ed Enrico II, i Sienesi si +rivolsero alla Francia ed implorarono il +di lei ajuto per sottrarsi alla dura tirannia +che cominciava a pesare sul loro +capo<a class="tag" id="tag155" href="#note155">[155]</a>. +</p> + +<p> +Il duca di Firenze, che teneva aperti gli +occhi su questo vicino stato, scoprì la corrispondenza +de' Sienesi coi Francesi; egli +aveva cagione di essere scontento del +Mendoza e del governo di Spagna. Invece +di essere trattato qual principe indipendente, +egli sentiva che si cercava di +farlo scendere ogni giorno al rango di +vassallo dell'imperatore; temeva lo stabilimento +degli Spagnuoli in Siena quasi +quanto quello dei Francesi; ma ad ogni +modo il suo principale interesse era sempre +<span class="pagenum"><a id="Page_155"></a>[155]</span> +quello di contenere il malcontento +de' Fiorentini, e di conservare la propria +signoria a dispetto dell'odio de' suoi sudditi. +Perciò, a fronte delle umiliazioni che +soffriva per parte dell'imperatore o dei +suoi ministri, non lasciava di conservarsi +loro fedele. Nella presente circostanza +offrì gagliardi ajuti a don Diego Mendoza; +ma questi, più geloso del duca che +premunito contro il comune nemico, +ricusò di ricevere le truppe di Cosimo +in Siena<a class="tag" id="tag156" href="#note156">[156]</a>. +</p> + +<p> +Erasi formato un attruppamento nei +contadi di Castro e di Pitigliano, sotto +il comando di Niccolò Orsini, che aveva +preso servigio sotto i Francesi: due emigrati +sienesi, Enea Piccolomini ed Amerigo +Amerighi, eransi fatti capi di un +corpo d'insorgenti, che, attraversando lo +stato di Siena, s'ingrossò fino al numero +di circa tre mila. Il Piccolomini si presentò +la sera del 26 luglio del 1552 alle +porte di Siena, proclamando il nome di +<i>libertà </i>. Il popolo, sebbene disarmato, +si sollevò; non eranvi in città che quattrocento +Spagnuoli, sotto gli ordini di +don Giovanni Franzesi, essendo stati gli +<span class="pagenum"><a id="Page_156"></a>[156]</span> +altri mandati ad Orbitello ed in varj porti +delle Maremme, mentre il Mendoza +trattenevasi in Roma. I Sienesi aprirono +le porte al Piccolomini, e subito scacciarono +gli Spagnuoli dal convento di san +Domenico, dove questi si erano afforzati, +e gl'inseguirono fino alla rocca, che +l'avarizia del Mendoza aveva lasciata +male armata, e mal provveduta di vittovaglie. +Cosimo dei Medici si affrettò +di mandare soccorsi agli Spagnuoli; ma +in seguito, temendo di tirarsi addosso le +armi della Francia, mentre Carlo V, vivamente +attaccato da Maurizio di Sassonia, +sembrava inabilitato a secondarlo, +richiamò le sue truppe, e si fece mediatore +di una capitolazione, in forza +della quale la fortezza innalzata a porta +di Camullia fu, il 3 agosto del 1552, +data in mano ai Sienesi, che la demolirono, +e la guarnigione spagnuola si ritirò +a Firenze<a class="tag" id="tag157" href="#note157">[157]</a>. +</p> + +<p> +Enrico II colse avidamente l'occasione +che venivagli offerta di far penetrare le +<span class="pagenum"><a id="Page_157"></a>[157]</span> +sue armate nel cuore dell'Italia, e di +approfittare dell'universale malcontento +per invitare i popoli a scuotere il giogo +della corte di Spagna. Fece passare ai +Sienesi alcuni gentiluomini francesi per +dirigerli, soldati per difenderli, e soccorsi +d'ogni maniera. Il duca di Termini, in +addietro governatore di Parma, venne +l'11 di agosto a soggiornare in Siena, +ed in breve fu stipulato un trattato tra +la repubblica ed il re di Francia<a class="tag" id="tag158" href="#note158">[158]</a>. +</p> + +<p> +Cosimo I vedeva con estrema inquietudine +lo stabilimento de' Francesi alle +sue porte. Ad ogni modo non credeva +le circostanze favorevoli per discacciarli +a forza aperta; aveva promesso di tenersi +neutrale, ed Enrico II si era obbligato +a rispettare la di lui neutralità . Cosimo +cercava di far sentire a Carlo V, che +colla pazienza e coll'accortezza giugnerebbe +a' suoi fini ugualmente che colle +armi. Ma il 2 di agosto l'imperatore +aveva sottoscritta la pace di religione a +Passavia, e così trovandosi liberato da +<span class="pagenum"><a id="Page_158"></a>[158]</span> +Maurizio di Sassonia, il suo più temuto +nemico, risolse di punire i Sienesi di +una rivoluzione, ch'egli risguardava per +sè disonorevole, ed ordinò a don Pedro +di Toledo, vicerè di Napoli, e suocero +di Cosimo I, di recarsi per mare +a Livorno colle forze di cui poteva disporre<a class="tag" id="tag159" href="#note159">[159]</a>. +</p> + +<p> +Il vicerè, uno de' più crudeli ed avari +fra quei ministri di Carlo V, che avevano +in Italia renduto odioso il nome +dell'imperatore, non ebbe tempo di meritare +le maledizioni dei Toscani, come +aveva raccolte quelle dei Napolitani. Giunse +in Firenze in sul cominciare del 1553 +e vi morì nel susseguente febbrajo, dopo +essere sembrato per tutto quel tempo assorto +intieramente nei piaceri di un fresco +matrimonio, che mal conveniva alla sua vecchiaja<a class="tag" id="tag160" href="#note160">[160]</a>. +Cosimo I, cui Carlo V voleva affidare +il comando di quest'impresa, lo ricusò: +don Garzia di Toledo, figlio del vicerè, +<span class="pagenum"><a id="Page_159"></a>[159]</span> +n'ebbe perciò l'incarico. Costui trovossi +alla testa di un'armata di sei mila Spagnuoli +e di due mila Tedeschi che aveva +condotti in Toscana suo padre, e di otto +mila Italiani raccolti nella provincia di +Val di Chiana da Ascanio della Cornia, +nipote del papa. Con tale esercito don +Garzia entrò nel Sienese; prese Lucignano, +Monte Fellonico e Pienza; guastò +quasi tutto il territorio della repubblica, +e pose l'assedio a Montalcino<a class="tag" id="tag161" href="#note161">[161]</a>. Ma +frattanto i Francesi avevano invocata l'assistenza +della flotta turca, che ogni anno +veniva a saccheggiare le coste degli stati +dell'imperatore in Italia, e che ogni anno +rendeva inefficace la sua assistenza colla +sua lentezza a trovarsi al luogo concertato, +e colla sua prontezza a ritirarsi. La +di lei comparsa sulle coste del regno di +Napoli costrinse non pertanto don Garzia +di Toledo a levare l'assedio di Montalcino, +ed a ricondurre il suo esercito +nell'Italia meridionale<a class="tag" id="tag162" href="#note162">[162]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_160"></a>[160]</span> +</p> + +<p> +Cosimo I, abbandonato in giugno dagli +Spagnuoli, trovavasi in un crudele imbarazzo; +ricusando di rinunciare apertamente +alla sua neutralità aveva vivamente +irritato l'imperatore, aveva assai più offesi +i Sienesi ed il re di Francia, poichè, +sotto la maschera della neutralità , aveva +dati soccorsi d'ogni genere ai loro nemici; +si era fatto cedere Lucignano, una +delle piazze conquistate sopra di loro, ed +all'ultimo aveva, per mezzo del suo ambasciatore, +ordita in Siena una cospirazione +ch'era stata scoperta, ed aveva costato +la vita a Giulio Salvi, che n'era capo, +ed a molti di lui complici. Cosimo, vedendosi +esposto al risentimento de' Francesi, +de' Sienesi e degli emigrati fiorentini che +erano venuti a Siena, si affrettò di trattare +la pace, che si conchiuse in giugno +del 1553. Lucignano fu restituito ai Sienesi +con tutte le conquiste fatte nel loro +territorio; e questi promisero di non ricevere +nel loro stato i nemici del duca<a class="tag" id="tag163" href="#note163">[163]</a>. +</p> + +<p> +Ad ogni modo Cosimo I era ben lontano +dal volere religiosamente osservare +<span class="pagenum"><a id="Page_161"></a>[161]</span> +il trattato che aveva conchiuso; egli non +poteva mantenersi sul trono, a dispetto +dell'odio di tutti i suoi sudditi, senza essere +spalleggiato da estera potenza; onde +gli era impossibile di conservarsi neutrale +tra la Francia e l'impero. Al servigio +della Francia vedeva ricolmo di onorificenze +Pietro Strozzi, figliuolo di quel Filippo +ch'era perito nelle sue prigioni. +Pietro, favoreggiato dalla regina Catarina +de' Medici sua cugina germana, andava +non pertanto assai più debitore della sua +fortuna al proprio valore ed al singolare +suo ingegno; era maresciallo di Francia +e luogotenente del re in Italia, e non +aveva altro più ardente desiderio che +quello di balzare Cosimo I dall'usurpato +suo trono. Cosimo non poteva dunque fare +a meno di non attaccarsi al contrario +partito, e di non assecondare l'imperatore; +e benchè fosse stato più volte ingannato +dai ministri di Carlo V; benchè fosse +stato strascinato in enormi spese per la +difesa di Piombino, che poi questo monarca +gli aveva ritolto senza verun compenso, +dopo averglielo dato; benchè si +aspettasse d'avere lo stesso trattamento +quando riuscisse a conquistare Siena a +proprie spese; risolse nulladimeno di entrare +in guerra, di sostenerne tutto il peso, +<span class="pagenum"><a id="Page_162"></a>[162]</span> +e di prendere in oltre sopra di sè la vergogna +di cominciarla con un tradimento<a class="tag" id="tag164" href="#note164">[164]</a>. +</p> + +<p> +I Sienesi si riposavano tranquillamente +sul trattato fatto con Cosimo I, ed improvvidi +ad esempio de' Francesi, loro +alleati e loro ospiti, non pensavano +che a godersi il presente senza apparecchiare +i mezzi di difesa per l'avvenire. +Intanto Cosimo faceva guardare severamente +i suoi confini, onde niuno potesse +dare ai Sienesi notizia de' suoi apparecchj; +assoldava nuove genti, poneva in movimento +le sue milizie e dava ordine ad +ogni corpo della sua armata di trovarsi +il 26 gennajo del 1554 a Poggibonzi, +ultimo castello dello stato fiorentino sulla +strada di Siena. Cosimo non prendeva +giammai egli stesso il comando delle sue +truppe, e nominò supremo comandante di +queste Gian Giacomo Medici, o Medichino, +da prima conosciuto sotto il nome di castellano +di Musso, poi di marchese di +Marignano, uomo intraprendente, e non +pertanto cauto, perseverante, crudele, e +che risguardavasi come uno de' migliori +<span class="pagenum"><a id="Page_163"></a>[163]</span> +generali dell'imperatore. Nello stesso tempo, +per lusingare la di lui vanità , finse +Cosimo di trovare tra i Medici di Milano +e quelli di Firenze un parentado +che mai non aveva esistito<a class="tag" id="tag165" href="#note165">[165]</a>. +</p> + +<p> +Il 27 gennajo del 1554 il territorio +sienese doveva contemporaneamente essere +attaccato su tutti i punti; ma le dirotte +piogge che caddero la notte sospesero +tutti gli attacchi ad eccezione di +quello del marchese di Marignano. Essendosi +questi partito da Poggibonzi due +ore prima di notte con quattro mila fanti +e trecento cavaleggieri, arrivò senz'essere +conosciuto fino alla porta di Siena, +detta Camullia, e prese d'assalto il +bastione destinato a difenderla, ch'era +stato lasciato in piedi quando il popolo, +scacciando gli Spagnuoli, aveva spianata +la fortezza eretta da don Diego di Mendoza<a class="tag" id="tag166" href="#note166">[166]</a>. +</p> + +<p> +Il cardinale di Ferrara, don Ippolito +d'Este, che risiedeva in Siena a nome del +<span class="pagenum"><a id="Page_164"></a>[164]</span> +re di Francia, erasi lasciato ingannare +dalle carezze e dalle adulazioni di Cosimo +I, e, credendo di non dover nulla temere +da lui, passava il tempo in continue +feste. Trovavasi al ballo nell'istante +in cui fu sorpresa porta Camullia, ed i +Sienesi poterono trattenerlo a stento in +città quando n'ebbe avviso. Ma siccome +questi opposero una vigorosa resistenza al +Marignano, e gli vietarono di penetrare in +città , il cardinale di Ferrara si rassicurò, +e subito dopo Pietro Strozzi, che in allora +visitava Grosseto, Massa, Porto Ercole +e le altre fortezze della Maremma, +rientrò in Siena, e la pose in migliore +stato di difesa. Il Marignano credette cosa +imprudente l'aprire le sue batterie contro +le mura di Siena, coperte di buona artiglieria +e difese da numerosa guarnigione, +e giudicò più conveniente di bloccare +la città . I raccolti del precedente anno +erano stati distrutti dalla guerra, e sembrava +facile il distruggere altresì quelli +dell'anno che cominciava. La città , sorpresa +da inaspettato attacco, non aveva +potuto fare grandi approvvigionamenti, +ed il Marignano, prendendo successivamente +i castelli che signoreggiavano tutte +le strade che conducono a Siena, lusingavasi +<span class="pagenum"><a id="Page_165"></a>[165]</span> +d'impedire che vi si recassero +vittovaglie da esteri paesi<a class="tag" id="tag167" href="#note167">[167]</a>. +</p> + +<p> +Le truppe spagnuole e tedesche, che +dall'imperatore erano state promesse a +Cosimo I, arrivarono le une dopo le altre +quando era già cominciata la guerra, e +l'armata sotto Siena contò in breve ventiquattro +mila fanti e mille cavalieri. Dall'altro +canto arrivarono pure a Pietro Strozzi, +o per mare, o a traverso allo stato romano +truppe francesi o al soldo della Francia; ma +queste erano sempre in minor numero +che quelle che giugnevano al Marignano, +onde questi, a seconda del suo piano di +campagna, potè dare principio all'attacco +de' castelli del territorio sienese. Il primo +che prese fu l'Ajuola, i di cui abitanti si +arresero a discrezione dopo averlo valorosamente +difeso. Il Marignano li fece appiccare +quasi tutti, dichiarando che riservava +lo stesso trattamento a tutti coloro che +aspetterebbero in una rocca da nulla il primo +colpo della sua artiglieria<a class="tag" id="tag168" href="#note168">[168]</a>. Ma questa +<span class="pagenum"><a id="Page_166"></a>[166]</span> +barbarie non ebbe altro risultamento +che quello di accrescere gli orrori della +guerra; i contadini sienesi con una costanza +degna di miglior sorte, mostraronsi +sempre irremovibili nella loro fedeltà verso +la patria, qualunque si fosse il governo della +medesima. Turrita, Asinalunga, la Tolfa, +Scopeto e la Chiocciola opposero la medesima +resistenza e provarono lo stesso +trattamento. Un generale, che si piccava +di bravura e di lealtà , diede ovunque in +mano ai carnefici quegli uomini valorosi +cui altro non poteva rimproverare che la +loro fedeltà ed il loro valore<a class="tag" id="tag169" href="#note169">[169]</a>. +</p> + +<p> +Dal canto loro i Sienesi ebbero alcuni +vantaggi che sostennero la loro costanza. +In sul declinare di marzo il Marignano +aveva mandato il suo generale di fanteria, +Ascanio della Cornia, con Ridolfo +Baglioni a Chiusi, che, secondo la promessa +di alcuni traditori, doveva essergli +consegnato. Ma i traditori, ch'egli credeva +di avere sedotti, lo avevano ingannato; +<span class="pagenum"><a id="Page_167"></a>[167]</span> +Ascanio della Cornia fu fatto prigioniero, +il Baglioni fu ucciso, e la loro +truppa, che ammontava a più di quattro +mila uomini, fu interamente distrutta<a class="tag" id="tag170" href="#note170">[170]</a>. +Ma Cosimo I si affrettò di somministrare +altri fondi per fare nuove leve di soldati +e riparare questa perdita. Poi ch'ebbe +ricevuti alcuni rinforzi, il Marignano continuò +l'assedio e l'incendio delle terre +murate dello stato di Siena. Prese successivamente +i castelli di Belcaro, Lecceto, +Monistero, Vitignano, Ancajano e Mormoraja. +Ogni terra gli costò ostinate pugne, +ed ogni terra fu trattata con eguale +barbarie; parte degli abitanti fu mandata +al supplicio, tutte le messi immature distrutte, +e guastate tutte le campagne<a class="tag" id="tag171" href="#note171">[171]</a>. +</p> + +<p> +Estrema era la desolazione del territorio +sienese, gli ajuti della Francia tardi +ed insufficienti, e la sorte della guerra +che nello stesso tempo trattavasi in Fiandra +era contraria ad Enrico II. Nondimeno +le speranze dei Sienesi e quelle +<span class="pagenum"><a id="Page_168"></a>[168]</span> +dello Strozzi venivano ravvivate dall'odio +universale che i Fiorentini portavano alla +casa de' Medici. Ovunque due Fiorentini si +scontrassero, fuori del dominio di Cosimo, +essi riconoscevansi tosto per le maledizioni +che scagliavano contro il tiranno. Coloro +che il commercio aveva adunati a Roma, +a Lione, a Parigi, aprivano soscrizioni +per mandare danaro a Pietro Strozzi, +onde ajutarlo a scuotere il vergognoso +giogo che opprimeva la loro patria<a class="tag" id="tag172" href="#note172">[172]</a>. +</p> + +<p> +Sapendo Pietro Strozzi che si adunavano +alla Mirandola alcuni corpi di truppe +francesi, egli risolse di aprire loro la strada +di Siena. Uscì l'undici di giugno dalla +città assediata con circa sei mila uomini<a class="tag" id="tag173" href="#note173">[173]</a>; +passò l'Arno a Pontedera, e si +avanzò, per la macchia di Cerbaia, verso +lo stato di Lucca, che poi attraversò. Colà +infatti ricevette i promessigli rinforzi di +truppe che avevano tenuta la strada di +Pontremoli; ma la flotta francese, che +nello stesso tempo doveva giugnere a Viareggio, +non comparve; essa fu ritardata +più di quaranta giorni, ed il priore Strozzi, +<span class="pagenum"><a id="Page_169"></a>[169]</span> +fratello di Pietro, che stava aspettandola +con due galere, fu ucciso presso +Scarlino. Due dì dopo la morte del gran +priore, Biagio di Montluc, che Enrico II +aveva scelto per comandare a Siena, +venne a sbarcare a Scarlino con dieci +compagnie francesi ed i tedeschi di Giorgio +di Ruckrod, che di là passarono a +Siena<a class="tag" id="tag174" href="#note174">[174]</a>. +</p> + +<p> +La spedizione del maresciallo Strozzi +più avere non potendo quel successo +che egli ne aveva sperato, quando aveva +creduto di tener solo la campagna e di +assediare Firenze coll'ajuto delle truppe +che dovevano essergli condotte dalla flotta, +egli ripassò l'Arno colla medesima rapidità +e felicità con cui l'aveva guadato la prima +volta, e ricondusse la sua armata a Casoli, +nello stato di Siena<a class="tag" id="tag175" href="#note175">[175]</a>. +</p> + +<p> +Non pertanto la spedizione dello Strozzi +aveva sparso il terrore in tutti i partigiani +del duca in Toscana, e pareva promettere +i più felici risultamenti. Il Marignano, +che lo aveva seguito con tutta +<span class="pagenum"><a id="Page_170"></a>[170]</span> +l'armata dell'assedio, soprappreso da panico +terrore, erasi ritirato da Pescia verso Pistoja; +e già stava in sul punto di abbandonare anche +Pistoja come aveva fatto Pescia<a class="tag" id="tag176" href="#note176">[176]</a>. La +fertile provincia di Val di Nievole si dichiarò +pel partito dello Strozzi e della repubblica; +i castelli di Monte Catini e di Monte +Carlo avevano ricevuto guarnigione francese, +e l'ultimo sostenne non molto dopo +un assedio di più mesi; finalmente l'allontanamento +delle due armate in tempo +del raccolto avrebbe dato opportunità +agli abitanti di Siena di fare grossi approvvigionamenti +di vittovaglie, se avessero +saputo approfittarne<a class="tag" id="tag177" href="#note177">[177]</a>. +</p> + +<p> +Ma quest'anno la terra era stata sterile; +altronde la guerra aveva impedito +ai contadini di lavorare e di seminare i +campi intorno alla città , ed i Sienesi o +non fecero abbastanza grandi sagrificj, o +non ebbero il tempo necessario ne' quindici +giorni che le loro strade furono libere, +per importare da più lontane parti +<span class="pagenum"><a id="Page_171"></a>[171]</span> +i loro approvvigionamenti. Di già si cominciava +in città a mancare di viveri; +ed i due campi dello Strozzi e del Marignano, +ch'erano tornati nello stato di +Siena, penuriavano egualmente di vittovaglie. +Pareva che il Marignano fosse +convinto della sua inferiorità : un secondo +terrore panico gli fece abbandonare il +suo campo, presso la porta Romana di +Siena, con non minore precipizio di quello +che aveva fatto Pescia poche settimane +prima<a class="tag" id="tag178" href="#note178">[178]</a>. +</p> + +<p> +Pietro Strozzi, volendo coll'allontanamento +delle armate lasciar respirare Siena, +risolse di trasportare la guerra in +Val di Chiana; il 20 di luglio occupò +Marciano ed Oliveto, ed accampò la sua +armata al ponte della Chiana. Il Marignano +gli tenne dietro ed ottenne sopra +di lui un notabile vantaggio in una scaramuccia +a Marciano, nella quale quasi +le due intere armate presero parte; ma +questo non fu che un preludio di maggiore +disastro. Lo Strozzi, che soffriva +nel suo campo mancanza di acqua e di +vittovaglie, volle ritirarsi; il Marignano +<span class="pagenum"><a id="Page_172"></a>[172]</span> +lo seguì, e lo costrinse di venire a formale +battaglia, il 2 agosto, sotto Lucignano. +Il Marignano aveva due mila Spagnuoli, +quattro mila Tedeschi e sei in +sette mila Italiani con mille dugento cavaleggieri. +Lo Strozzi aveva press'a poco +un egual numero di combattenti; ma tre +mila soltanto all'incirca erano Francesi, +gli altri Tedeschi, Grigioni ed Italiani. +La viltà della sua cavalleria, che fuggì +in principio della battaglia, e la poca +fermezza dei Grigioni, diedero la vittoria +agl'imperiali: ma non pertanto venne +lungamente contrastata dal valore e dall'abilità +di Pietro Strozzi, ed il campo +di battaglia rimase coperto da più di quattro +mila morti<a class="tag" id="tag179" href="#note179">[179]</a>. +</p> + +<p> +Dopo la sconfitta di Lucignano, più +non restava a Siena speranza di salute; +pure i cittadini, incoraggiati da Montluc, +che comandava la guarnigione francese, +<span class="pagenum"><a id="Page_173"></a>[173]</span> +e dai vantaggi ottenuti dal signore di +Brissac in Piemonte, non lasciaronsi sgomentare +da veruna privazione o pericolo: +essi dovevano difendersi contro il più +freddamente crudele di tutti i generali +imperiali, il cui carattere distintivo pareva +essere la ferocia: e se il viaggiatore +vede anche nell'età presente lo stato +di Siena ridotto a vasto deserto, deve +in gran parte darne colpa al marchese +di Marignano ed a Cosimo I. Tutte le +volte che i Sienesi facevano uscire dalla +loro città alcune bocche inutili, il Marignano +le faceva uccidere senza misericordia; +qualunque volta i contadini +Sienesi tentavano d'introdurre viveri in +città , il Marignano li faceva appiccare; +tutti coloro che ne' loro villaggi o castelli +facevano qualche resistenza all'armata, +venivano passati a filo di spada; +tutte le provvigioni, tutti i viveri degli +infelici contadini erano saccheggiati dagli +Spagnuoli, e ciò che non si consumava +dai soldati distruggevasi rigorosamente. +Tutta la provincia di Siena provava gli orrori +della fame: la popolazione della Maremma +venne allora distrutta, ed in appresso +non potè mai più rinnovarsi, essendo +l'aria di questa fertile contrada pestilenziale. +L'esperienza ha più volte dimostrato +<span class="pagenum"><a id="Page_174"></a>[174]</span> +che il movimento di una numerosa +popolazione migliora l'aere cattivo, mentre +lo fa più pernicioso la mancanza +degli abitanti. Altronde tutte le abitazioni, +tutti i lavori dell'uomo erano stati +distrutti dalla ferocia spagnuola; e coloro +che dopo quest'epoca vennero da +lontane contrade per coltivare quelle campagne, +sonosi per la maggior parte trovati +allo scoperto, senza veruna comodità +della vita, ed esposti alle intemperie +di un funesto clima<a class="tag" id="tag180" href="#note180">[180]</a>. +</p> + +<p> +Il Marignano fondava soltanto nella +fame ogni speranza di prendere Siena; +tentò, a dir vero, in gennajo del 1555, +d'aprire alcune batterie presso <i>porta +Ovila</i> e presso porta Ravaniano; ma +<span class="pagenum"><a id="Page_175"></a>[175]</span> +quest'attacco non ebbe verun effetto, +ed il Marignano vi rinunciò<a class="tag" id="tag181" href="#note181">[181]</a>. Erasi +lo Strozzi lusingato che i vantaggi ottenuti +da Brissac in Piemonte moverebbero +l'imperatore a richiamare l'armata +che assediava Siena, per contrapporla ai +Francesi; ma Cosimo non risparmiava nè danaro, +nè munizioni, nè viveri per appagare +quelle truppe, la cui avidità andava +sempre crescendo in ragione ch'esse sentivano +diventare più importanti i loro servigj. +Pure il timore di vedere richiamata +l'armata del Marignano, gli fece ardentemente +desiderare la pace. Scrisse al governo +di Siena per accertarlo che non +voleva distruggere la libertà della repubblica; +che null'altro domandava se non +che tornasse sotto la protezione imperiale, +e ch'egli si offriva per mediatore di un +trattato con Carlo V, che gli guarentirebbe +tutti i suoi privilegj<a class="tag" id="tag182" href="#note182">[182]</a>. +</p> + +<p> +Infatti dopo che i Sienesi ebbero sofferti +gli orrori del blocco, con una pazienza +<span class="pagenum"><a id="Page_176"></a>[176]</span> +ed un coraggio a tutta prova, e al +di là di tutti i calcoli che avevano fatti +da prima; dopo ch'ebbero talmente consumati +i loro viveri, che non avevano +più nulla nel susseguente giorno, ottennero +ancora da Cosimo I onorate condizioni, +e press'a poco eguali a quelle +che venticinque anni prima aveva ottenuto +Firenze; ma desse furono altresì egualmente +violate colla medesima impudenza. +L'imperatore accolse sotto la sua protezione +la repubblica di Siena, promise di +conservarle la sua libertà ed i suoi ordinarj +magistrati, di perdonare a tutti +coloro che si erano adoperati contro di +lui, di non fabbricarvi fortezze, di pagare +egli stesso la guarnigione che terrebbe +in città per la di lei sicurezza, e +di permettere a tutti coloro che volessero +emigrare di ritirarsi liberamente coi +loro beni e famiglie in quella parte dello +stato Sienese che non era sottomessa. +Il trattato venne sottoscritto il 2 di aprile; +ma perchè i viveri non terminarono +che il 21, soltanto in questo giorno la +guarnigione francese uscì di Siena, e vi +entrarono gl'imperiali<a class="tag" id="tag183" href="#note183">[183]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_177"></a>[177]</span> +</p> + +<p> +La riserva stipulata a favore de' Sienesi +che volessero emigrare, non era +una inutile precauzione. Moltissimi illustri +cittadini, non pochi de' quali avevano +mostrato grandissimo zelo per la libertà +della loro patria, uscirono di Siena colla +guarnigione francese, il 21 di aprile, e si +ritirarono a Montalcino, piccola città +posta sopra una montagna a poca distanza +dalla strada che conduce da Siena +a Roma; colà essi mantennero l'ombra +della repubblica Sienese fino alla +pace di Cateau-Cambresis, del 3 aprile +1559, che gli assogettò alla sorte dell'intera +Toscana<a class="tag" id="tag184" href="#note184">[184]</a>. +</p> + +<p> +Rispetto alla metropoli, non venne eseguito +verun articolo della capitolazione; +e la violazione di questo sacro patto non +fu meno impudente di quella della capitolazione +<span class="pagenum"><a id="Page_178"></a>[178]</span> +di Firenze. Perciò, Cosimo +I, che aveva conquistata Siena a +sue spese e colle sue armi, non ne +ottenne subito il possesso. Filippo II, a +favore del quale Carlo V aveva abdicata +la corona, voleva conservare questo stato +per meglio assicurare il suo alto dominio +sopra la Toscana. La guerra accesa +dall'ambizione di Paolo IV e dei Caraffa, +di lui nipoti, gli fece porre in disamina se +dovesse loro cedere lo stato di Siena in +compenso di que' paesi cui essi aspiravano. +Finalmente Filippo trovò più utile di +valersene per acquistare la cooperazione +del duca di Firenze. Con un trattato, +conchiuso in luglio del 1557, acconsentì +di cedere lo stato di Siena a Cosimo I, +il quale ne prese possesso il 19 di luglio, +come di una provincia suddita. Ad ogni +modo Filippo riservò alla monarchia spagnuola +i porti di questa repubblica, cioè +Orbitello, Porto Ercole, Telamone, Monte +Argentaro, e Porto santo Stefano. Dopo +quest'epoca quella piccola provincia formò +lo stato detto de' <i>Presidj</i>; la separazione di +questa dal rimanente della Toscana privò +lo stato di Siena dell'antica sua comunicazione +col mare e del suo commercio, +e contribuì a perpetuare quello spaventoso +<span class="pagenum"><a id="Page_179"></a>[179]</span> +stato di desolazione, cui trovasi +ridotta la Maremma Sienese<a class="tag" id="tag185" href="#note185">[185]</a>. +</p> +</div> + +<div class="chapter"> +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_180"></a>[180]</span> +</p> + +<h2> +CAPITOLO CXXIII. +</h2> + +<div class="blockquote"> +<p> +<i>Rivoluzioni di diversi stati d'Italia, dopo +la perdita dell'indipendenza italiana, +fino alla fine del sedicesimo secolo.</i> +</p> + +<p class="center"> +1531 = 1600. +</p> +</div> + +<p> +La storia d'Italia nel sedicesimo secolo +dividesi in tre epoche, ognuna delle +quali offre un assai diverso carattere. La +prima si stende dal principio del secolo +fino alla pace di Cambrai, dell'anno 1529. +Fu questo un periodo di continue guerre +e di desolazione, durante il quale la potenza +della Francia e quella della casa +d'Austria parvero bastantemente equilibrate, +perchè i popoli d'Italia non potessero +prevedere quale sarebbe la trionfante. +Essi attaccaronsi alternativamente +all'una ed all'altra; sperarono mantenere +fra le medesime la loro indipendenza, +e non si avvidero che gl'Italiani +avevano cessato di esistere come nazione +soltanto nell'istante in cui Francesco I +li sagrificò col <i>trattato delle dame</i> sottoscritto +da sua madre. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_181"></a>[181]</span> +Il secondo periodo comincia alla pace +di Cambrai, del 5 agosto 1529, e termina +con quella di Cateau-Cambresis +del 3 aprile 1559. Con questa Enrico II +e Filippo II posero fine alla lunga rivalità +delle loro due case, e le riunirono +col matrimonio di Filippo con Elisabetta +di Francia. Questo periodo di trent'anni +venne insanguinato quasi con altrettante +guerre che il precedente, e sempre tra +gli stessi rivali. Ma queste guerre più +non si presentavano agl'Italiani sotto lo +stesso aspetto, e più in loro non risvegliavano +le medesime speranze. Tutti i diversi +loro stati o erano caduti sotto l'immediato +dominio di casa d'Austria, o +avevano riconosciuta la di lei protezione +con trattati che loro non lasciavano veruna +indipendenza. Se in questo spazio +di tempo alcuni di loro si staccarono +momentaneamente da quest'alleanza, che +si era loro imposta, vennero piuttosto +trattati come ribelli che come nemici +pubblici. La Francia, non isperando di +trovare fra di loro degli alleati, invece +di guadagnarseli colle ricompense, +sforzavasi di distruggere le loro ricchezze, +persuasa che tutti i loro soldati +e tutti i loro tesori sarebbero sempre a +disposizione dal suo costante nemico. Fece +<span class="pagenum"><a id="Page_182"></a>[182]</span> +perciò alleanza contro di loro coi Turchi +e coi Barbareschi, ed abbandonò le coste +dell'Italia ai guasti dei Musulmani. +</p> + +<p> +I trentanove anni che decorsero dopo +la pace di Cateau-Cambresis fino a quella +di Vervins, sottoscritta il 2 di maggio +del 1598, da Enrico IV, Filippo II ed +il duca di Savoja, dovrebbero, paragonati +ai due primi periodi, considerarsi +come un tempo di profonda pace; imperciocchè +in tutto questo tempo le province +d'Italia non furono attaccate da veruna +armata straniera; e gli stati italiani, contenuti +dalla coscienza della propria debolezza, +giammai fra di loro non si abbandonarono +a lunghe ostilità . Per altro l'Italia +non gustò in questa sgraziata epoca +i vantaggi della pace. La Francia, lacerata +da civili guerre, più non aveva +peso nella bilancia politica dell'Europa, +mentre che il feroce Filippo II, sovrano +d'una gran parte d'Italia, e che quasi comandava +egualmente ai suoi alleati come +a' suoi sudditi, aveva determinato di +schiacciare il partito protestante ne' Paesi +bassi, in Francia ed in Germania. Durante +tutto il suo regno, Filippo non cessò +di combattere gli Olandesi ed i Calvinisti +della Francia, e di dare ajuto agli +imperatori suoi alleati, Ferdinando suo +<span class="pagenum"><a id="Page_183"></a>[183]</span> +zio, Massimiliano II e Rodolfo II, che +tutti parimenti furono di continuo impegnati +nelle guerre coi protestanti di Germania, +e coi Turchi. Gl'Italiani militarono +continuamente in tutto questo periodo +ne' lontani paesi in cui Filippo portava +la guerra. I loro generali come i loro +soldati rivalizzarono di gloria, d'ingegno e +di coraggio colle vecchie bande spagnuole, +delle quali parevano avere adottato +il carattere. In tal guisa la nazione andò +ricuperando la sua virtù militare in servigio +degli stranieri; e se l'avesse in seguito +adoperata in difesa della patria, +forse non l'avrebbe pagata troppo cara +con tutto il sangue ch'ella versò; ma continuò +sempre a servire, finchè nuovamente +perdette l'abitudine del combattere. +</p> + +<p> +La più grande disgrazia, inseparabile +da questo stato abituale di guerra straniera, +fu la continuazione del regime militare, +la dimora o il passaggio delle truppe +spagnuole nelle diverse province italiane, +e più di tutto le insopportabili imposte +colle quali la corte di Madrid opprimeva +i popoli. L'ignoranza de' ministri spagnuoli, +che non conoscevano verun principio di +economia politica, era ancora più funesto +che la loro rapacità , e le loro dilapidazioni. +<span class="pagenum"><a id="Page_184"></a>[184]</span> +Essi mai non inventarono un'imposta +che non sembrasse destinata a schiacciare +l'industria ed a ruinare l'agricoltura. +Le manifatture andavano in decadimento, +scompariva il commercio, le +campagne si disertavano, e gli abitanti, +ridotti alla disperazione, erano in ultimo +costretti ad abbracciare, come una +professione, l'assassinio. Capi distinti pei +loro natali e pei loro talenti si posero +alla testa di compagnie d'assassini, che +formaronsi in sul declinare del secolo nel +regno di Napoli e nello stato della Chiesa; +e la guerra dei malandrini pose più +volte in pericolo la stessa sovrana autorità . +In questo tempo le province restavano +senza soldati, le coste senza vascelli +da guerra, le fortezze senza guarnigione. +Nulla opponevasi ai guasti dei +Barbareschi, che, non contenti delle prede +che potevano far sul mare, eseguivano +sbarchi alternativamente su tutte le coste, +e strascinavano in ischiavitù tutti gli +abitanti. Tutte le atrocità con cui la tratta +dei Negri afflisse l'Africa negli ultimi due +secoli, vennero nel sedicesimo praticate +dai Musulmani in Italia. Questi avidi mercanti +di schiavi mantenevano egualmente +dei traditori sulle coste per avvisarli e +dar loro nelle mani gli sventurati Italiani; +<span class="pagenum"><a id="Page_185"></a>[185]</span> +egualmente veniva sempre offerta +una mercede al delitto, e l'estrema sventura +pendeva sempre sul capo della famiglia +che credeva poter riporre la sua fiducia +nella propria innocenza ed oscurità . Tali +erano le calamità , sotto il peso delle quali, +in sul finire del sedicesimo secolo, l'Italia +piangeva la perdita della sua indipendenza. +</p> + +<p> +Abbiamo negli ultimi volumi esposti +circostanziatamente tutti gli avvenimenti +del primo dei tre periodi ne' quali si è +diviso il sedicesimo secolo. Abbiamo altresì +nel precedente capitolo raccolti alcuni +de' fatti spettanti, per ciò che risguarda +il tempo, al secondo periodo, sebbene +sembrino avere tuttavia alcuno dei caratteri +del primo; e questi sono l'estrema lotta +sostenuta in Toscana per la libertà , e gli +sforzi de' Sienesi per respingere il giogo +che loro voleva imporre Carlo V. Oramai +più non ci resta che di dare un'idea +degli avvenimenti che nello stesso tempo +o nel susseguente periodo mutarono le +relazioni tra gli stati d'Italia, influirono +nella sorte de' popoli, o ne alterarono il +carattere nazionale. Per farlo terremo dietro +ad uno ad uno ai governi tra i quali +trovavasi divisa l'Italia, e daremo compendiosamente +un cenno delle loro rivoluzioni. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_186"></a>[186]</span> +Gli stati della casa di Savoja, i primi +che i Francesi scontravano sul loro cammino +entrando in Italia, eransi sottratti +ai guasti delle prime guerre del secolo. +Le relazioni di parentela del duca Carlo +III coi due capi delle case rivali +aveva al certo contribuito ad ispirar loro +de' riguardi per lui. Questa stessa parentela +fu poi cagione dell'invasione del +Piemonte, quando del 1535 si rinnovò la +guerra tra Francesco I e Carlo V. Il +duca di Savoja aveva sposata Beatrice di +Portogallo, sorella dell'imperatrice, e si +era lasciato da lei strascinare in una confederazione +colla casa d'Austria. Francesco, +per vendicarsene, riclamò una parte +della Savoja come eredità di sua madre +Luigia, sorella del duca regnante; e sotto +questo pretesto la maggior parte della +Savoja e del Piemonte fu invasa dai Francesi; +mentre dal canto loro gl'imperiali posero +guarnigione nelle poche città che poterono +sottrarre agli attacchi de' loro nemici. Per +lo spazio di vent'otto anni il Piemonte +fu il principale teatro della guerra tra +i re di Francia e di Spagna. Quando +Carlo III morì a Vercelli, il 16 agosto +del 1553, trovavasi spogliato di quasi tutti +i suoi stati, non meno dai suoi amici che +dai suoi nemici; e sebbene suo figlio, +<span class="pagenum"><a id="Page_187"></a>[187]</span> +Emmanuele Filiberto, si fosse di già acquistato +nome di valoroso generale al servigio +dell'imperatore, e che continuasse +nelle guerre di Fiandra a coprirsi di gloria, +non trovò riconoscenza ne' principi +pei quali aveva combattuto. La pace di +Cateau-Cambresis, che in certo qual modo +fu dettata da Filippo II alla Francia, non +assicurò gl'interessi d'Emmanuele, avendo +essa pace lasciati nelle mani del re francese, +Torino, Chiari, Civasco, Pignerolo e Villanuova +d'Asti coi loro territorj, e nelle +mani del re di Spagna Vercelli ed Asti. Soltanto +le guerre civili della Francia persuasero +Carlo IX a restituire nel 1562 al +duca di Savoja le città che tuttavia occupava +in Piemonte<a class="tag" id="tag186" href="#note186">[186]</a>. +</p> + +<p> +Di quest'epoca soltanto la casa di Savoja +fu veduta innalzarsi in Italia quanto +gli altri stati erano decaduti. Emmanuele +Filiberto, e suo figlio Carlo Emmanuele, +che gli successe nel 1580, non avevano +più che temere dalla Francia, in allora +lacerata dalle guerre di religione. Anzi +<span class="pagenum"><a id="Page_188"></a>[188]</span> +l'ultimo per lo contrario fece delle conquiste +e contese al maresciallo di Lesdiguieres +il possedimento della Provenza e +del Delfinato. Filippo II, che cominciava +a veder declinare la sua potenza, sentì +la necessità di accarezzare un principe +bellicoso, che copriva i confini dell'Italia; +ed il duca di Savoja era il solo tra +gli alleati della Spagna, che avesse meno +cagioni di lagnarsi dell'insolenza de' vicerè +e dei generali di Filippo. Quand'ebbero +fine le guerre di religione, il duca +di Savoja venne vantaggiosamente compreso +nella pace di Vervins del 2 di +maggio del 1598. Gli restava tuttavia una +vertenza con Enrico IV rispetto al possedimento +del marchesato di Saluzzo. In +tempo delle guerre d'Italia questi marchesi +si erano attaccati alla corte di Francia, +che gli aveva colmati di favori: +essi avevano richiamate in vita alcune antiche +carte, in forza delle quali si riconoscevano +feudatarj dei Delfini del Viennese. +La loro famiglia dopo essere stata +divisa da alcune guerre civili, nelle quali +s'immischiò Francesco I, si spense nel +1548, e la Francia occupò il marchesato +di Saluzzo che gli apriva la porta dell'Italia. +Dall'altro canto il duca di Savoja +approfittò delle guerre civili della +<span class="pagenum"><a id="Page_189"></a>[189]</span> +Francia per andare al possedimento dello +stesso feudo nell'anno 1588<a class="tag" id="tag187" href="#note187">[187]</a>. I due +trattati del 27 di febbrajo 1600, e del +17 gennajo 1601, terminarono queste vertenze +tra la Savoja e la Francia, cui +tutta l'Italia dava la più grande importanza. +Enrico IV accettò la Bresse invece +del marchesato di Saluzzo, e con questa +transazione egli escluse affatto sè medesimo +dall'Italia privando così gli stati di +questa contrada della speranza che quel +re andava fomentando di ristabilire un +giorno la loro indipendenza<a class="tag" id="tag188" href="#note188">[188]</a>. +</p> + +<p> +In questo secolo aveva la casa d'Austria +estesa la sua sovranità sopra quattro de' +più potenti stati d'Italia, il ducato di Milano, +il regno di Napoli, il regno di +Sicilia e quello di Sardegna. Il duca di +Milano, Francesco II, ultimo erede della +casa Sforza, era morto il 24 ottobre del +1535, dopo aver fatto un inutile esperimento +per iscuotere il giogo di Carlo V, +che parevagli insopportabile. Egli aveva +<span class="pagenum"><a id="Page_190"></a>[190]</span> +intavolati col re di Francia pericolosi trattati, +ed aveva ottenuto che un ambasciatore +di quella corona fosse mandato alla +sua corte con una segreta missione; poi +tutt'ad un tratto, spaventato dalla collera +di Carlo V, aveva fatto decapitare quest'inviato, +chiamato Maraviglia, o <i>Merveilles</i>, +in occasione di una disputa intentatagli +da lui medesimo<a class="tag" id="tag189" href="#note189">[189]</a>. Questa +fu la cagione principale del rinnovamento +della guerra tra la Francia e l'impero, +nel 1535; e si pretende che la paura +delle vendette del re affrettasse la morte +del duca. +</p> + +<p> +Il possedimento del Milanese, quando si +spense la famiglia Sforza, non era stato definitivamente +regolato nel trattato di Cambrai, +e Carlo V, avanti di ricominciare +la guerra, lusingò alcun tempo Francesco +I, intraprendendo una negoziazione +tendente ad infeudare il Milanese al secondo +o terzo figliuolo del monarca francese. +Nello stesso tempo fece avanzare +le sue armate, ed approvvigionò le sue +fortezze; e perciò quando scoppiarono +le ostilità , i Francesi mai non riuscirono +a sottomettere le piazze più importanti +<span class="pagenum"><a id="Page_191"></a>[191]</span> +del ducato, ed i loro vantaggi si limitarono +al guasto de' paesi confinanti. +</p> + +<p> +I Milanesi non potevano in verun modo, +sotto l'amministrazione spagnuola, +rialzarsi dai disastri sofferti nelle precedenti +guerre. Assurde imposte ne avevano +ruinate le manifatture ed il commercio; e +se le leggi non riuscirono ad isterilire +quelle ricche campagne, rendettero almeno +miserabili coloro che le coltivavano. +Il governo volle inoltre aggravare l'odioso +giogo che portavano i Milanesi +collo stabilimento dell'inquisizione spagnuola. +Quella dell'Italia che da molto +tempo era di già stabilita in Milano, +non soddisfaceva del tutto il feroce fanatismo, +o la politica di Filippo II. Il +duca di Sessa, governatore di Milano, +annunciò nel 1563 questa reale determinazione +alla nobiltà ed al popolo; ma eccitò +cotale proposizione una così violenta fermentazione, +ed i Milanesi parvero così determinati +ad opporsi armata mano allo stabilimento +di questo sanguinario tribunale, +che il governatore persuase Filippo a +rinunciare a questo suo divisamento<a class="tag" id="tag190" href="#note190">[190]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_192"></a>[192]</span> +</p> + +<p> +Il regno di Napoli trovavasi da molto più +tempo che non il Milanese sotto il dominio +spagnuolo. Era stato invaso in sul finire +del precedente secolo da Carlo VIII, e +ne' primi anni del sedicesimo da Luigi +XII; ma durante il bellicoso regno +di Francesco I le armate francesi non +vi furono che momentaneamente sotto il +signore di Lautrec, e durante il regno di +Enrico II, figlio di Francesco, e la spedizione +del duca di Guisa, nel 1557, sebbene +concertata con papa Paolo IV, non +penetrò al di là dei confini degli Abruzzi. +Questa provò che il partito angioino +non era del tutto spento in quelle province; +ma non pose un solo istante in +pericolo la monarchia austriaca in Napoli. +</p> + +<p> +D'altra parte il regno di Napoli fu +lasciato quasi senza difesa ai saccheggi +de' Turchi e delle potenze barbaresche, +che, durante questo stesso secolo, sollevaronsi +ad una grandezza fin allora senza +esempio. Horuc ed Ariadeno Barbarossa +(Aroudi e Khair-Eddyn) figliuoli di un +corsaro rinegato di Metelino, dopo avere +acquistato nome colla loro audacia come +pirati, pervennero ad avere il comando +delle flotte di Solimano, ed a salire sui +<span class="pagenum"><a id="Page_193"></a>[193]</span> +troni di Algeri e di Tunisi<a class="tag" id="tag191" href="#note191">[191]</a>. Il mestiere +di corsaro, ch'era stato il primo +grado della loro grandezza, fu sempre +d'allora in poi la scuola de' loro soldati +e dei loro marinai, e la sorgente principale +delle loro ricchezze. Dal 1518 +al 1546, epoca del regno del secondo +Barbarossa, si videro flotte di cento e +di cento cinquanta vele armate pel solo +oggetto di guastare le coste, di rapirne +gli abitanti e venderli come schiavi. Il +regno di Napoli, che presentava una lunga +linea di littorali senza difesa, i di cui +abitanti avevano sotto un giogo oppressivo +perduto tutto il coraggio e lo spirito +militare, e le di cui leggi cacciavano +fuori della società numerose partite +di banditi, di contrabbandieri, di facinorosi, +sempre apparecchiati a servire +al nemico in ogni impresa, fu più che +tutto il rimanente dell'Italia esposto ai +guasti dei Barbareschi. Nel 1534 tutto +il paese che stendesi da Napoli a Terracina +fu saccheggiato, e gli abitanti fatti +schiavi. Nel 1536, la Calabria e la Terra +d'Otranto provarono la stessa sorte; nel +1537 furono pure ruinate la Puglia e le +<span class="pagenum"><a id="Page_194"></a>[194]</span> +adiacenze di Barletta; nel 1543 fu bruciato +Reggio di Calabria, e fino alla fine +del secolo pochissimi anni passarono senza +che i Barbareschi, sotto il comando di +Dragut Rayz dopo la morte del Barbarossa, +poi di Piali e di Ulucciali, re di +Algeri, non predassero e riducessero in +servitù gli abitanti di molti villaggi, e +talvolta di parecchie città <a class="tag" id="tag192" href="#note192">[192]</a>. +</p> + +<p> +Mentre che le province napolitane stavano +in continuo timore di essere saccheggiate +dai Barbareschi e dai malandrini; +mentre ognuno doveva ad ogni +istante tremare di vedersi rapiti i suoi +beni, la moglie ed i figli, o di essere +tratto egli medesimo in ischiavitù, l'amministrazione +spagnuola affliggeva la capitale +con un altro genere di calamità . +Don Pedro di Toledo, che fu vicerè di +Napoli quattordici anni, e che diede il +proprio nome alla più bella strada di +quella città , da lui aperta verso il 1540<a class="tag" id="tag193" href="#note193">[193]</a>, +<span class="pagenum"><a id="Page_195"></a>[195]</span> +fu in certo qual modo l'istitutore della +amministrazione spagnuola a Napoli; ed +i suoi successori non fecero che seguire +le sue pedate. Fu il Toledo, che, riservando +allo stato il monopolio del commercio +dei grani, espose la capitale a +frequenti carestie, e la ridusse a non +avere, negli anni più abbondanti, che +un pane di qualità inferiore a quello che +negli anni di sterilità mangiavano i poveri +quand'era libero il commercio<a class="tag" id="tag194" href="#note194">[194]</a>. +Egli fu che diede origine a quell'odio che +costantemente si mantenne inappresso, e +che spesse volte scoppiò in battaglie sanguinose +tra la guarnigione spagnuola ed i +soldati della città . Egli fu che, geloso +della nobiltà napolitana, la rese sospetta +all'imperatore, e l'oppresse di mortificazioni +che spinsero varj suoi capi alla +ribellione. Per ultimo fu il Toledo che +in aprile del 1547 volle stabilire l'inquisizione +a Napoli; ma trovò nel popolo +e nella nobiltà una resistenza, che +credeva non doversi aspettare nè dallo +stato d'oppressione cui era ridotta la +nazione, nè dal di lui fanatismo religioso. +<span class="pagenum"><a id="Page_196"></a>[196]</span> +I Napolitani risguardarono lo stabilimento +dell'inquisizione presso di loro, come ingiurioso +all'onore dell'intera nazione, +quasi ch'ella fosse colpevole di eresia o +di giudaismo: altronde essi sapevano che +quest'odioso tribunale era un cieco istrumento +nelle mani del despota, per ischiacciare +e ruinare ingiustamente tutti coloro +che gli si rendevano sospetti. Tutta la +città impugnò le armi; si sparse alternativamente +il sangue de' Napolitani e +degli Spagnuoli; il Toledo e Carlo V +dovettero all'ultimo rinunciare al progetto +dell'inquisizione; ma quasi tutti +coloro che si erano dichiarati protettori +della causa del popolo, ed avevano ardito +di opporsi ai voleri della corte, +furono in appresso sagrificati<a class="tag" id="tag195" href="#note195">[195]</a>. +</p> + +<p> +Il regno di Sicilia, che dopo i vesperi +siciliani era unito alla monarchia arragonese, +ed il regno di Sardegna, aggiunto +alla stessa monarchia verso la metà del +quattordicesimo secolo, dopo tale epoca +<span class="pagenum"><a id="Page_197"></a>[197]</span> +più non avevano avuta influenza sulla +politica d'Italia che per dare ajuto a coloro +che dovevano opprimere l'indipendenza +nazionale. Nel sedicesimo secolo i +popoli di queste due isole, trovandosi sudditi +dello stesso governo che possedeva +la maggior parte del continente, ricominciarono +a risovvenirsi di essere italiani, +ma soltanto per soffrire e gemere +insieme ai loro compatriotti. L'amministrazione +spagnuola aveva di già fatte retrocedere +le due isole verso la barbarie; +aveva spogliate le città del commercio +e delle manifatture; aveva lasciate le campagne +in balìa de' banditi e de' contrabbandieri, +ed abbandonate le coste ai guasti +de' corsari barbareschi. Nel 1565 la +Sicilia si trovò esposta ad essere miseramente +invasa dalla flotta ottomana, che +Solimano aveva spedita per conquistarla; +ma, contro i consiglj del pascià Maometto, +comandante della spedizione, volle +il sultano che prima di scendere sulle +coste della Sicilia si assediasse Malta. +Questa imprudente risoluzione salvò la +Sicilia, che il vicerè, Garzia di Toledo, +non avrebbe potuto difendere. Tutta +la potenza dei Turchi andò a rompersi +contro l'eroica resistenza del gran maestro +La Valette e de' suoi cavalieri. Dragut +<span class="pagenum"><a id="Page_198"></a>[198]</span> +Rayz, re di Tripoli, vi fu ucciso +il 21 di giugno del 1565. Hassem, figliuolo +di Barbarossa, re d'Algeri, ed i +pascià Piali e Mustafà furono respinti; +e l'armata, dopo quattro mesi di battaglie, +fu costretta a ritirarsi in disordine +dall'assedio<a class="tag" id="tag196" href="#note196">[196]</a>. +</p> + +<p> +Le guerre, che ne' primi anni del secolo +avevano precipitata l'Italia nella schiavitù, +erano state quasi tutte accese dall'ambizione +o dalla politica dei papi Alessandro +VI, Giulio II, Leon X e Clemente +VII. L'ultimo, dopo essere stato +crudelmente punito delle sue pratiche, +si era non pertanto alla conclusione della +pace trovato sovrano di più vaste province, +quali la Chiesa non mai aveva riunite +sotto il suo governo. Vero è che +tali province erano ridotte in povertà e +spopolate da trent'anni di guerre, e più +che dalle guerre dalla ferocia de' vincitori +spagnuoli; ma la cieca pietà dei +Cattolici portava tuttavia alla santa sede +ogni anno ricchi tributi; il nome del +papa era sempre temuto: desso pareva +<span class="pagenum"><a id="Page_199"></a>[199]</span> +rendere più formidabili le leghe cui +prendeva parte; e passò alcun tempo +prima che i successori di Clemente VII +si accorgessero, che, sebbene il trattato +di Barcellona avesse loro rendute tutte +le province che questo pontefice aveva +perdute, non avevano però colle province +ricuperata l'indipendenza. +</p> + +<p> +Clemente VII ebbe per successore Alessandro +Farnese, decano del sacro collegio, +il quale, eletto il 12 di ottobre del +1534, prese il nome di Paolo III. Non +meno ambizioso che Clemente VII, egli +ebbe la stessa passione di dare alla sua +famiglia il grado di casa sovrana. Questa +famiglia, che possedeva il castello +di Farneto nel territorio d'Orvieto, aveva +nel quattordicesimo secolo dati alla milizia +alcuni distinti condottieri. Ma Paolo +III le diede un nuovo lustro, accumulando +tutti gli onori di cui poteva disporre +sul capo di suo figlio naturale Pier +Luigi, e dei figli di questi. Nel 1537 cominciò +ad erigere in ducato le città di Nepi +e di Castro in favore di Pier Luigi Farnese; +e la seconda di queste città , situata +nelle Maremme toscane, diventò poi l'appannaggio +d'Orazio, il secondo de' nipoti +pontificj. Pier Luigi, nominato nello stesso +tempo gonfaloniere della Chiesa, segnò +<span class="pagenum"><a id="Page_200"></a>[200]</span> +lo stesso anno in cui ricevette i primi +feudi della camera apostolica, con uno +scandaloso eccesso commesso contro il +giovane vescovo di Fano, prelato non +meno commendevole per la sua santità +che per la sua avvenenza. Il tiranno, che +assoggettò quest'uomo ad un'indegna violenza, +con sì enorme delitto non tanto +provava le abituali sue dissolutezze, quanto +il desiderio di offendere la pubblica morale +e la religione, di cui suo padre era +sommo sacerdote<a class="tag" id="tag197" href="#note197">[197]</a>. +</p> + +<p> +Paolo III non ristringeva le sue viste +ai piccoli ducati dati al figliuolo; egli +sentiva che per istabilire la grandezza di +casa Farnese conveniva porre a prezzo +l'alleanza della santa sede, e trovò i due +rivali, che si contendevano il dominio dell'Europa, +disposti a dare lo stesso prezzo +che avevano di già pagato a Clemente VII. +Carlo V, per guadagnarsi l'amicizia del +papa, accordò nel 1538 sua figlia Margarita +d'Austria, vedova di Alessandro +de' Medici, ad Ottavio Farnese, nipote +di Paolo III, creandolo in pari tempo +<span class="pagenum"><a id="Page_201"></a>[201]</span> +marchese di Novara. Inoltre il papa acquistò +per lui nel susseguente anno il +ducato di Camerino<a class="tag" id="tag198" href="#note198">[198]</a>. D'altra banda +Paolo III ottenne nel 1547 per Orazio, +duca di Castro, suo secondo nipote, una +figlia naturale di Enrico II. +</p> + +<p> +Ma sebbene Paolo III facesse a vicenda +sperare all'imperatore ed al re di Francia +di unire le sue alle loro armate, +seppe fino alla fine del suo pontificato +sottrarsi a qualunque impegno di guerra. +Per lo contrario cercò più volte di mettere +pace fra i due rivali. Vero è che +nello stesso tempo mirava a raccogliere +per sè medesimo grandi vantaggi; perciocchè, +ammettendo sì l'uno che l'altro +essere conveniente al riposo dell'Europa +che l'eredità dello Sforza passasse in +una nuova famiglia di feudatarj, Paolo +III chiedeva il ducato di Milano per suo +figlio Pier Luigi, ed offriva ai due sovrani +per tale concessione ricche ricompense<a class="tag" id="tag199" href="#note199">[199]</a>. +</p> + +<p> +Per altro Paolo III non tardò ad avvedersi +che il riposo dell'Europa non +era il primo oggetto cui mirassero i due +<span class="pagenum"><a id="Page_202"></a>[202]</span> +monarchi, e che non pensavano a dare +il ducato di Milano ad un terzo, che perchè +perdevano la speranza di conservarlo per +sè medesimi. Carlo V essendosi all'ultimo +appropriato questo ducato, Paolo si ristrinse +a formare uno stato a suo figlio a spese +di quello della Chiesa. Finalmente in +agosto del 1545 ottenne l'assenso del +sacro collegio per accordare a Pier Luigi +Farnese gli stati di Parma e di Piacenza, +col titolo di ducato dipendente dalla santa +sede. In contraccambio il nipote del papa +rinunciò ai due ducati di Nepi e di Camerino, +che vennero riuniti alla camera apostolica; +ed i cardinali, comperati con ricchi +beneficj, credettero, o finsero di credere +che tornava più vantaggioso alla santa +sede la nuova incorporazione di queste +piccole due province, che si trovavano +nel centro de' stati pontificj, anzi che la +conservazione di due altre, veramente più +grandi, ma rispetto alle quali erano tuttavia +dubbiosi i diritti della Chiesa, e che +più non avevano veruna comunicazione +coll'altro suo territorio<a class="tag" id="tag200" href="#note200">[200]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_203"></a>[203]</span> +</p> + +<p> +Tale principio ebbero i ducati di Parma +e di Piacenza, e la nuova grandezza di +casa Farnese. Questa si collocò tra le case +sovrane quasi nello stesso tempo che +quella dei Medici; e la rivalità di queste +due case, che si spensero nello stesso +tempo, si tenne viva due secoli. Entrambe +queste case scosse nella loro origine dall'odio +de' loro sudditi e dalla violenta morte +del fondatore della loro dinastia, non parevano +destinate a durare lungo tempo. Pier +Luigi Farnese aveva appena regnato due +anni, quando fu assassinato il 10 settembre +del 1547 dai nobili di Piacenza, ai quali +erasi renduto esoso colle disolutezze, coll'avarizia +e colle crudeltà sue. Don Ferdinando +Gonzaga, governatore del Milanese +a nome dell'imperatore aveva tenuto +mano a questa congiura, ed occupò subito +Piacenza in nome del suo padrone<a class="tag" id="tag201" href="#note201">[201]</a>. +Paolo III, non dubitando che non venisse +bentosto attaccata anche Parma, la riunì +nuovamente agli stati della Chiesa, per +dare maggior peso ai diritti della santa sede +sopra questa città . Egli offrì in contraccambio +ad Ottavio lontane speranze, che +<span class="pagenum"><a id="Page_204"></a>[204]</span> +questi non osava lusingarsi di vedere ridotte +ad effetto a cagione della decrepita +vecchiaja di suo avo. Resistè finchè gli fu +possibile al volere del papa, ma finalmente +dovette cedere. Ferdinando Gonzaga +erasi impadronito de' luoghi più +forti del circondario di Parma e teneva +la città quasi bloccata; nello stesso tempo +l'imperatore domandava imperiosamente +al papa che gli fosse restituita Parma, +siccome parte del ducato di Milano. Il +vecchio pontefice cercava di far valere +i diritti della santa sede con Memorie e +con Manifesti; ma egli si andava sempre +più indebolendo: la contesa mantenevasi +già da due anni, e le speranze d'Ottavio +Farnese diminuivano ogni giorno. Finalmente, +supponendo di non avere più +tempo da perdere, egli si recò in poste a +Parma, e tentò di occuparla di nuovo. +I comandanti della città e del castello +non vollero ubbidirgli; e Paolo III, avvisato +di quest'intrapresa e delle offerte +di accomodamento fatte da Ottavio a +don Gonzaga, ne concepì tanto dolore, che +ne morì dopo quattro giorni il 10 novembre +del 1549 in età di ottantadue +anni<a class="tag" id="tag202" href="#note202">[202]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_205"></a>[205]</span> +</p> + +<p> +Sarebbesi dovuto credere che la casa +Farnese più non avrebbe potuto rialzarsi +da tante calamità . Ottavio era stato spogliato +della metà de' suoi stati dall'imperatore +suo suocero, e dell'altra metà +dal papa suo avo. Più non aveva nè tesori, +nè armate, nè fortezze, e pareva +ridotto a non avere più speranze, siccome +più non aveva nè forze proprie, +nè alleati. Ma Paolo terzo nel suo lungo +pontificato aveva creati più di settanta +cardinali. Sedevano tra gli altri nel sacro +collegio due suoi nipoti, i quali ebbero +bastante influenza e destrezza per far +cadere l'elezione, il 22 di febbrajo del +1550, sopra il cardinale del Monte, creatura +del loro avo, che assunse il nome +di Giulio III. Questi, due giorni dopo la +sua elezione, ordinò che Parma colla +sua fortezza si restituisse ad Ottavio Farnese; +confermò l'investitura del ducato +di Castro ad Orazio Farnese di lui fratello; +lasciò ad ambidue le importanti +cariche di prefetto di Roma e di gonfaloniere +della Chiesa, ed in fine fece +<span class="pagenum"><a id="Page_206"></a>[206]</span> +per quella casa ciò che Paolo III con +tutta la sua ambizione non aveva potuto +fare<a class="tag" id="tag203" href="#note203">[203]</a>. +</p> + +<p> +Ma non per questo poteva credersi assicurata +la sorte del duca di Parma: l'imperatore +pareva avere dimenticato d'averlo +egli stesso scelto per suo genero, e pretendeva +di spogliarlo del restante de' suoi +stati. Lo ridusse con ciò a gettarsi nelle +braccia del re di Francia, a nome del +quale Ottavio Farnese fece la guerra +dal 27 di maggio del 1551 fino al 29 +d'aprile del 1552, ed al servigio del quale +Orazio, duca di Castro, fratello di Ottavio, +militò fino al 18 di luglio del 1553, +ch'egli fu ucciso in Hesdin mentre difendeva +questa città contro gl'imperiali<a class="tag" id="tag204" href="#note204">[204]</a>. +Ma Piacenza non fu restituita al duca +Ottavio che il 15 settembre del 1556 da +Filippo II, il quale, spaventato dall'invasione +del duca di Guisa in Italia, +volle procurarsi l'alleanza del Farnese<a class="tag" id="tag205" href="#note205">[205]</a>. +<span class="pagenum"><a id="Page_207"></a>[207]</span> +Ad ogni modo Filippo conservò una guarnigione +nella rocca di quella città , che +restituì soltanto trent'anni più tardi, nel +1585, in segno di riconoscenza per gli +eminenti servigi prestatigli da Alessandro +Farnese, figlio d'Ottavio e principe di +Parma. +</p> + +<p> +Ottavio andò in parte debitore alla +lunga sua vita dello stabilimento della +sua sovranità , ch'egli lasciò ai suoi discendenti. +Morì il 18 settembre del 1586; +e suo figlio Alessandro, che da lungo +tempo mieteva allori alla testa delle armate +spagnuole in Fiandra, non governò +giammai personalmente gli stati da lui +renduti illustri. Egli ancora guerreggiava +ne' Paesi Bassi, quando morì in Arras +il 2 dicembre del 1592, lasciando suo +figlio Rannuccio solidamente stabilito nei +due ducati di Parma e di Piacenza sotto +la duplice protezione della Chiesa e del +re di Spagna<a class="tag" id="tag206" href="#note206">[206]</a>. +</p> + +<p> +Paolo III fu l'ultimo di quegli ambiziosi +pontefici che smembrarono il dominio +<span class="pagenum"><a id="Page_208"></a>[208]</span> +della Chiesa per dare stato alla +loro famiglia. Giulio III, che gli successe +il 9 febbrajo del 1549, credette di non +avere ottenuta la tiara che per abbandonarsi +senza ritegno alla pompa ed ai +piaceri. Egli soltanto ottenne da Cosimo +de' Medici Monte Sansovino sua patria, +nel territorio d'Arezzo; eresse quella terra +in contea, a favore di suo fratello Baldovino +del Monte, e diede a questo stesso +fratello il ducato di Camerino, dal Farnese +restituito alla camera apostolica. +Del resto parve che a null'altro pensasse +che a colmare di ricchezze e di +onori ecclesiastici un giovanetto da lui +amato. Lo fece adottare da suo fratello; +lo creò cardinale in età di diciassette +anni, sotto il nome d'Innocenzo del +Monte, e lo corruppe in modo con tanti +favori, che questo giovane, tolto dalla +più bassa classe del popolo, diventò a +cagione de' suoi vizj lo scandalo del sacro +collegio, dal quale lo scacciarono i +successori di Giulio III<a class="tag" id="tag207" href="#note207">[207]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_209"></a>[209]</span> +</p> + +<p> +Questo pontefice degno di non molta +stima e di poco biasimo, morì il 29 +di marzo del 1555, ed ebbe per successore +Marcello II di Monte Pulciano, che +regnò soltanto ventidue giorni, dal 9 al +30 aprile. L'immatura morte di lui fece +luogo a Giovan Pietro Caraffa, Napolitano, +che nell'avanzata età di ottanta +anni fu eletto il 23 maggio del 1555 sotto +il nome di Paolo IV<a class="tag" id="tag208" href="#note208">[208]</a>. +</p> + +<p> +Da gran tempo la santa sede non aveva +avuto che uomini unicamente animati +da mondane viste, che si erano successivamente +proposto di soddisfare al loro +gusto pei piaceri, per le arti, per la +magnificenza o per la guerra. Gli uni +avevano voluto dilatare la stessa monarchia +della chiesa, gli altri per lo contrario +staccarne de' feudi per innalzare +le loro famiglie; in tutti l'uomo politico +aveva coperto l'uomo di chiesa, ed il +fanatismo religioso aveva avuta pochissima +influenza sulla loro condotta. Tale +fu il carattere dei papi in tutto il tempo +<span class="pagenum"><a id="Page_210"></a>[210]</span> +che decorse dal concilio di Costanza a +quello di Trento; ma papa Paolo IV +aveva un affatto diverso sentimento. +</p> + +<p> +Il pericolo che sovrastava alla chiesa +romana pei progressi della riforma, mutò +alla fine il carattere de' suoi capi. Erasi +fin allora veduto il basso clero geloso +del clero superiore, i vescovi gelosi +della corte di Roma, i cardinali gelosi +del papa, e dal canto loro i superiori +sempre diffidenti o sempre gelosi dei +diritti dei loro inferiori. Avevano i papi +lungo tempo risguardati i vescovi come +loro segreti ma costanti nemici, e questi +avevano effettivamente mostrato uno spirito +repubblicano che mirava a limitare +il potere del capo della chiesa. Ma nello +stesso tempo i riformatori avevano attaccato +il basso e l'alto clero e l'intera +chiesa; coloro che si erano divisi per +attirare a sè tutto il potere, sentirono +in allora la necessità di unirsi per la +comune difesa. I re, cui il clero aveva +tanto tempo contrastata l'autorità , si trovarono +dopo quest'epoca in guerra collo +spirito repubblicano de' riformatori; perciò +fecero alleanza cogli antichi loro nemici +contro i nuovi avversarj, e tutti +coloro che per qualunque titolo e sotto +qualsiasi protesto proponevansi di vietare +<span class="pagenum"><a id="Page_211"></a>[211]</span> +agli uomini di operare e di pensare da +sè, riunironsi in una sola lega contro +tutto il resto del genere umano. +</p> + +<p> +Fu questo nuovo spirito di resistenza +alla riforma che diede al concilio di +Trento un carattere così diverso da quello +de' precedenti concilj. Dietro le calde +istanze di Carlo V questo concilio erasi +convocato da Paolo III ad oggetto di +decidere tutte le quistioni di fede e di +disciplina che la riforma aveva fatto nascere +in Germania. Era stato aperto a +Trento il 15 dicembre del 1545; ma +poco dopo Paolo III, diffidando di quest'assemblea, +l'aveva nel 1547 traslocata +a Bologna, affinchè fosse più dipendente +dalla santa sede. Giulio III acconsentì +nel 1551 a farlo tornare a Trento. +Le vittorie di Maurizio di Sassonia +contro Carlo V, ed il subito avanzamento +verso il Tirolo dell'armata protestante, +la disperse nel 1552. Il concilio +si riaprì di nuovo nella stessa città di +Trento, il giorno di Pasqua del 1561, +da papa Pio IV, e durò fino al 4 di +dicembre del 1563<a class="tag" id="tag209" href="#note209">[209]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_212"></a>[212]</span> +</p> + +<p> +Il concilio di Trento si adoperò con +eguale ardore a riformare la disciplina +della Chiesa, come ad impedire ogni +riforma nelle credenze e negl'insegnamenti +di lei. Egli allargò la breccia tra +i cattolici ed i protestanti; sanzionò come +articoli di fede le opinioni più invise a +coloro che volevano far uso della ragione +o de' loro naturali sentimenti per +dirigere la loro coscienza<a class="tag" id="tag210" href="#note210">[210]</a>. Spinse al +più alto grado il fanatismo dell'ortodossia; +ma in pari tempo ritornò al clero +il primiero vigore da gran tempo indebolito. +I preti avevano troppo apertamente +sagrificata la propria riputazione +ai loro piaceri; tutti gli abusi che si +erano introdotti nella disciplina miglioravano +la loro condizione, ma in pari +tempo diminuivano la loro riputazione +ed il loro potere. Per lo contrario la +politica del concilio mirò a renderli +rispettabili agli occhi dei divoti, a vincolarli +più strettamente collo spirito di +corporazione, ad assoggettarli alla regola; +e questa stessa ubbidienza avrebbe loro +data un'irresistibile forza, ed essi avrebbero +signoreggiati i consigli di tutti i re, +<span class="pagenum"><a id="Page_213"></a>[213]</span> +se i progressi dello spirito umano non +si fossero avanzati con maggiore rapidità +che questa riforma del clero. +</p> + +<p> +Si sentì l'influenza del nuovo spirito +che animava la chiesa, e che si era +esteso fino al sacro collegio, nelle prime +elezioni che seguirono la convocazione +del concilio di Trento. Incominciando +da quest'epoca i pontefici furono spesso +più fanatici e crudeli che non i loro +predecessori; ma più non furono visti +disonorare la santa sede coi vizj e con +un'ambizione affatto mondana. Vero è +che Giulio III, il quale fu eletto dopo +essersi adunato il concilio, non corrispose +alla vantaggiosa opinione che si era di +lui concepita; tuttavolta quest'opinione +era fondata sulle virtù e sull'austera +condotta di cui diede prove prima di +giugnere alle ultime grandezze. Marcello +II, che gli successe, e che regnò +pochissimi giorni, era riputato un uomo +santissimo. Paolo IV, creato il 23 di +maggio del 1555, si era dato a conoscere +per uno de' più dotti cardinali; +era stato in particolar modo notato il di +lui zelo per l'ortodossia e l'ordine dei +Teatini da lui fondato, gli dava grande +riputazione di santità <a class="tag" id="tag211" href="#note211">[211]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_214"></a>[214]</span> +</p> + +<p> +Il fanatismo persecutore salì con Paolo +IV sulla sede di san Pietro. L'intolleranza +de' precedenti pontefici non era, +per così dire, che l'effetto della loro +politica; ma quella di Paolo IV era ai +suoi occhi medesimi la giusta vendetta del +cielo irritato, e della propria disprezzata +autorità . L'impetuoso carattere di questo +vecchio napolitano non ammetteva nè +modificazioni, nè ritardo nell'ubbidienza +ch'egli esigeva; qualunque esitanza parevagli +una ribellione, e perchè confondeva +in coscienza le sue proprie opinioni +colle suggestioni dello spirito santo, +avrebbe creduto di peccare egli stesso, se +avesse accordato un solo istante a coloro +i quali erano tanto empi d'avere l'ardire +di opinare diversamente da lui. Era egli +stato, fin sotto il regno di Paolo III, il +principale promotore dello stabilimento +dell'inquisizione in Roma, ed aveva egli +stesso coperta la carica di grande inquisitore. +Quando salì sul trono raddoppiò +il rigore degli editti de' suoi predecessori, +e moltiplicò i suplicj di coloro che +<span class="pagenum"><a id="Page_215"></a>[215]</span> +nello stato della Chiesa rendevansi sospetti +di favoreggiare le nuove dottrine. +</p> + +<p> +Filippo II e Paolo IV cominciarono +a regnare nello stesso tempo, ed erano +ambidue animati dallo stesso fanatismo; +pure questa passione non formò tra di +loro l'unione che poteva aspettarsi. Sdegnato +il papa della dipendenza in cui la +casa d'Austria aveva ridotta la chiesa +romana, aveva determinato di scuotere +cotal giogo; fece perciò alleanza con Enrico +II, che, sebbene amico fosse degli +eretici di Germania e de' Turchi, trattava +i protestanti francesi con non minore +ferocia e perfidia del monarca spagnuolo. +Quest'alleanza strascinò la corte di Roma +in una breve guerra contro Filippo II, la +quale fu l'estrema che i papi intraprendessero +nel presente secolo per motivi di pura +politica; questa ebbe un esito assai più felice +che non poteva sperarsi dalla debolezza +del papa, e dalla inconsideratezza dei +suoi tre nipoti, de' quali aveva troppo +ascoltati i consigli, e lusingata l'ambizione. +Il duca d'Alba, che comandava +gli Spagnuoli, in sul cominciare di dicembre +del 1556, entrò nello stato della +chiesa ed occupò molti luoghi forti senza +quasi incontrare resistenza. Il duca di +Guisa accorse in ajuto del papa con un'armata +<span class="pagenum"><a id="Page_216"></a>[216]</span> +francese; ma la disfatta del contestabile +di Montmorencì a san Quintino +sforzò bentosto Enrico II a richiamarlo. +Il papa restava senza alleati e senza +mezzi, quando Filippo II, che non poteva +risolversi a stare in guerra contro +la santa sede, il 14 settembre del 1557, +comperò la pace al prezzo delle più +umilianti condizioni. Per altro si vendicò +dei Caraffa, che Paolo IV, loro zio, aveva +arricchiti colle spoglie della casa Colonna, +e ch'egli sagrificò negli ultimi anni della +sua vita, conoscendo d'essere stato da +loro ingannato<a class="tag" id="tag212" href="#note212">[212]</a>. +</p> + +<p> +A Paolo IV, morto il 18 d'agosto del +1559, successe Pio IV, fratello del marchese +di Marignano della casa de' Medici +di Milano. Comincia con lui la serie di +que' pontefici, che gli storici ortodossi +lodano senza restrizione; Pio V, che gli +successe il 17 di gennajo del 1560, e +Gregorio XIII, che fu creato il 13 di +maggio del 1572, avevano press'a poco +<span class="pagenum"><a id="Page_217"></a>[217]</span> +lo stesso carattere. Tutti tre d'altro non +parvero occupati che della cura di combattere +e di sopprimere l'eresia: affatto +rinunciando ad ogni disputa per istabilire +l'indipendenza della santa sede, ad ogni +gelosia verso la corte di Spagna, intimamente +si collegarono con un monarca, +che col suo zelo per l'inquisizione, per +l'uccisione de' Giudei di Arragona, dei +Musulmani di Granata, de' protestanti dei +Paesi Bassi, che colle sue continue guerre +contro i Calvinisti di Francia, gl'Inglesi +ed i Turchi, mostravasi il più affezionato +figliuolo della chiesa. I papi più non +pensarono a fare la guerra pel temporale +interesse de' loro stati o delle loro +famiglie, ma largamente contribuirono +coi tesori e coi soldati della chiesa alle +imprese del duca d'Alba ne' Paesi Bassi, +al sostentamento della lega di Francia +ed alle guerre coi Musulmani. Sotto questi +tre papi si videro di nuovo le legioni +romane in riva alla Senna ed al Reno, +mentre altre guerreggiavano contro i +Turchi sulle sponde del Danubio e sulle +coste di Cipro e dell'Asia Minore: e +Marc'Antonio Colonna, generale delle +galere pontificie, ebbe una parte essenziale +alla vittoria di Lepanto, ottenuta +<span class="pagenum"><a id="Page_218"></a>[218]</span> +il 7 ottobre del 1571, da don Giovanni +d'Austria sopra i Musulmani<a class="tag" id="tag213" href="#note213">[213]</a>. +</p> + +<p> +In mezzo a questa serie di papi egualmente +onorati per la decenza de' loro +costumi, per la sincerità del loro zelo +religioso, e per la non curanza de' loro +personali interessi, Sisto V, successore +di Gregorio XIII, che regnò dal 24 aprile +del 1585 fino al 20 agosto del 1590, si +distingue pel vigore del suo carattere, +per le sue grandiose imprese, per la +magnificenza de' monumenti con cui abbellì +Roma, e per le forme pronte, severe, +dispotiche della sua amministrazione. +Egli liberò i suoi stati dagli assassini e +vi mantenne una rigorosa polizia; accumulò +col mezzo di gravissime imposte +un immenso tesoro, e si meritò ad un +tempo l'ammirazione e l'odio de' suoi +sudditi<a class="tag" id="tag214" href="#note214">[214]</a>. +</p> + +<p> +Urbano VII, Gregorio XIV, Innocenzo +IX, che tennero soltanto alcuni +mesi il papato, avevano le stesse virtù +<span class="pagenum"><a id="Page_219"></a>[219]</span> +ed i medesimi difetti de' loro predecessori +dopo il concilio di Trento. Clemente +VIII, che fu eletto il 30 gennajo +del 1592, protrasse il suo regno fino al +30 di marzo del 1605. Dovremo parlarne, +allorchè indicheremo compendiosamente +le rivoluzioni del susseguente +secolo. +</p> + +<p> +L'amministrazione di tutti i papi che +si succedettero dopo l'apertura del concilio +di Trento fino alla fine del secolo, +è macchiata dalle atroci persecuzioni +esercitate contro i protestanti d'Italia. +Gli abusi della corte di Roma erano in +questo paese assai meglio conosciuti che +oltremonti; vi si erano coltivate più presto +le lettere, e con maggior cura; la filosofia +vi aveva fatti più grandi progressi, +ed in principio del secolo aveva discusse +le stesse materie religiose con grandissima +indipendenza. La riforma si era +fatta tra i letterati non pochi partigiani; +ma meno assai nella classe povera e laboriosa, +che l'adottò con tanto ardore in +Germania ed in Francia. I papi riuscirono +a spegnerla nel sangue; l'inquisizione, in +tutto il secolo, fu la strada che più sicuramente +condusse al trono pontificio<a class="tag" id="tag215" href="#note215">[215]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_220"></a>[220]</span> +</p> + +<p> +I papi non mostrarono meno il loro +crudele fanatismo nella parte che presero +alle guerre civili e religiose del restante +dell'Europa. Pio V, per ricompensare il +duca d'Alba dell'atroce sua condotta +verso i Fiamminghi, gli mandò nel 1568 +il cappello e lo stocco gemmato, che i +suoi predecessori avevano talvolta mandati +ai gran re<a class="tag" id="tag216" href="#note216">[216]</a>. Gregorio XIII aveva fatto +rendere grazie a Dio per l'assassinio del +giorno di san Bartolomeo<a class="tag" id="tag217" href="#note217">[217]</a>. I successori +di questo papa ricusarono di ricevere gli +ambasciatori di Enrico IV, quando vennero +per concertare l'abjura di Enrico, +ed ancora quando Enrico stesso si +fu pubblicamente ricreduto. Tutti questi +pontefici non cessarono di fomentare le +guerre civili della Francia, della Fiandra, +della Germania, e le congiure contro +la regina d'Inghilterra; di modo +che le calamità degli ultimi cinquant'anni +del sedicesimo secolo furono, in +tutta l'Europa, costantemente l'opera dei +papi. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_221"></a>[221]</span> +</p> + +<p> +I sudditi dei papa, durante la seconda +metà del sedicesimo secolo, non furono +più felici che quelli della Spagna: un +governo non meno assurdo gli opprimeva +senza proteggerli, mentre che le più +onerose gabelle, i più ruinosi monopolj +distruggevano ogni industria; un'amministrazione +arbitraria e violenta, vincolando +il commercio dei grani, era cagione +di frequenti carestie, sempre seguite +da contagiose malattie. Quella del 1590 +e 1591 rapì alla sola Roma sessanta +mila abitanti, molte castella; e molti doviziosi +villaggi dell'Ombria rimasero dopo +tale epoca affatto spopolati<a class="tag" id="tag218" href="#note218">[218]</a>. In tal +modo stendevasi la desolazione sopra +campagne in addietro tanto feraci, le quali +diventavano indi preda d'un aere malsano: +in appresso l'effetto si faceva a vicenda +causa, e gli uomini più non potevano +vivere dove que' flagelli avevano distrutte +le precedenti popolazioni. +</p> + +<p> +Sebbene lo stato pontificio avesse il +vantaggio di una profonda pace, tutte +le sue truppe non bastavano a proteggere +i cittadini, nè contro le incursioni +dei Barbareschi, nè contro i guasti dei +<span class="pagenum"><a id="Page_222"></a>[222]</span> +masnadieri. Questi, renduti arditi dal loro +numero, e facendosi gloria di combattere +contro il vergognoso governo della +loro patria, erano giunti a segno di +risguardare il proprio mestiere come il +più onorato di tutti; lo stesso popolo, +da loro taglieggiato, applaudiva al loro +valore e risguardava le loro bande come +semenzai di soldati. I gentiluomini addebitati, +i figli di famiglia sconcertati +ne' loro affari, recavansi ad onore di avervi +servito per qualche tempo in queste +bande, ed alcune volte varj grandi signori +si posero alla loro testa per sostenere +una regolare guerra contro le +truppe del papa. Alfonso Piccolomini, +duca di Monte Marciano e Marco Sciarra, +furono i più destri ed i più formidabili +capi di questi facinorosi: il primo ruinava +la Romagna, l'altro l'Abruzzo e +la campagna di Roma. Siccome l'uno +e l'altro avevano ai loro ordini più migliaja +di uomini, non si limitavano a +svaligiare i passaggeri, o a somministrare +assassini a chiunque volesse pagarli per +eseguire private vendette; ma sorprendevano +i villaggi e le piccole città per +saccheggiarle, e forzavano le più grandi +a riscattarsi con grosse taglie, se i loro +<span class="pagenum"><a id="Page_223"></a>[223]</span> +abitanti volevano salvare dall'incendio +le loro ville e le messi<a class="tag" id="tag219" href="#note219">[219]</a>. +</p> + +<p> +Questo stato di abituale assassinio fu +sospeso durante il regno di Sisto V, che +col terrore della sua militare giustizia, ottenne +di liberare i suoi stati dai banditi, +dopo averne fatte perire diverse migliaja; +ma così rapide e così violenti furono +l'esecuzioni da lui ordinate, che non +pochi innocenti vennero avviluppati ne' +supplicj de' colpevoli. Altronde gli assassinj +ricominciarono sotto il regno de' suoi +successori con più furore di prima; i +signori dei feudi continuarono a dare +asilo ne' piccoli loro principati ai delinquenti +perseguitati dai tribunali, ed a +riguardare quest'asilo come il più bel privilegio +delle giurisdizioni signorili. Quest'usanza +si mantenne in vigore fino all'età +nostra, e furono più volte veduti i +signori avere la parte loro de' prodotti +del delitto. Le abitudini nazionali ne rimasero +pervertite, ed anche oggi in +quella parte dello stato romano ove non +fu distrutta tutta la popolazione, specialmente +nella Sabina, il contadino non si +<span class="pagenum"><a id="Page_224"></a>[224]</span> +fa scrupolo di associare il mestiere d'assassino +e di ladro a quello di agricoltore. +</p> + +<p> +Abbiamo di già osservato quali furono +in questo secolo il principio ed i progressi +del ducato di Parma e Piacenza, il più +vasto feudo della Chiesa. Quello di Ferrara, +che di poco gli cedeva in estensione +ed in popolazione, doveva avere una sorte +tutt'affatto diversa negli ultimi anni del +secolo. +</p> + +<p> +Alfonso I d'Este, che possedeva questo +ducato unitamente a quelli di Modena +e di Reggio, durante i pontificati di +Giulio II, di Leon X e di Clemente VII, +morì il 31 ottobre del 1534, un mese +più tardi dell'ultimo di questi pontefici, +di cui aveva sperimentata la crudele nimicizia<a class="tag" id="tag220" href="#note220">[220]</a>. +Ercole II, che gli successe, +sentì che l'Italia aveva affatto perduta +l'indipendenza, e più non si considerò +che come un luogotenente di Carlo V. +Pure la sua consorte era francese e figlia +di Lodovico XII: sua figliuola aveva sposato +il duca d'Aumale, che poi fu duca di +Guisa; tutte queste relazioni lo attaccavano +alla Francia; onde fidando nella +<span class="pagenum"><a id="Page_225"></a>[225]</span> +forza naturale del suo paese sparso di +canali e di paludi, in quella della sua +capitale e nella vicinanza de' Veneziani che +segretamente favoreggiavano la Francia, +egli tentò due volte di scuotere un giogo +che provava troppo pesante. Quando il +duca Ottavio Farnese fu costretto nel +1551 a porsi sotto la protezione d'Enrico +II, il duca di Ferrara non cessò mai +di mandargli approvvigionamenti di munizioni; +e benchè non la rompesse apertamente +coll'imperatore, eccitò in lui il più +vivo risentimento<a class="tag" id="tag221" href="#note221">[221]</a>. Di nuovo, quando in +principio del regno di Filippo II, Paolo +IV si alleò colla Francia contro questo +monarca, Ercole II accettò nel 1556 +le funzioni di generale dell'armata della +lega, e colla sua piccola armata venne +talvolta a battaglia ai confini de' suoi +stati col duca di Parma, che in allora si +era dato al partito imperiale. Filippo, +poichè si fu riconciliato col papa, incaricò +i duchi di Firenze e di Parma di +castigare Ercole II; e questi, dopo avere +sofferto i guasti delle loro truppe, si dovette +credere troppo felice di poter ottenere +una pace umiliante colla Spagna, il 22 +<span class="pagenum"><a id="Page_226"></a>[226]</span> +aprile del 1558. Egli morì il 3 d'ottobre +del susseguente anno<a class="tag" id="tag222" href="#note222">[222]</a>. +</p> + +<p> +Alfonso II, figliuolo d'Ercole, quello +stesso principe che si acquistò un'odiosa +celebrità colle persecuzioni esercitate contro +il Tasso, non si provò giammai a scuotere +il giogo della Spagna, nè a rivendicare +un'indipendenza ch'era d'uopo +risguardare come perduta. Altronde il +piccolo e vano suo spirito non era fatto +per concepire un progetto che richiedesse +vera fierezza; ed egli non cercava altra +gloria che quella che potevano dargli le +feste della sua corte. Esaurì in una profonda +pace le finanze de' tre ducati coi +suoi splendidi divertimenti, con tornei +e con pompe d'ogni genere; raddoppiò +tutte le imposte, e ridusse i suoi popoli +alla disperazione. Tutta la carriera politica +di Alfonso II si limitò a dispute di +precedenza col sovrano della Toscana, ed +a dispendiose pratiche per acquistare i +suffragj de' Polacchi nel 1575, onde ottenere +la corona di quel regno. Sebbene +ammogliato tre volte, non ebbe prole, e +<span class="pagenum"><a id="Page_227"></a>[227]</span> +la legittima linea della casa d'Este finì +in lui il 27 ottobre del 1597<a class="tag" id="tag223" href="#note223">[223]</a>. +</p> + +<p> +Ma Alfonso I aveva avuto, poco prima +di terminare i suoi giorni, un figlio naturale +da Laura Eustochia, poscia, secondo +dicevasi, da lui sposata. Questo figlio, +chiamato come lui Alfonso, era stato autorizzato +a portare il nome della casa +d'Este, ed era stato dato in isposo a +Giulia della Rovere, figlia del duca di +Urbino, dalla quale aveva avuto un figlio +chiamato Cesare, che Alfonso II nominò +suo erede. Non era questa la prima volta +che l'eredità di casa d'Este passava in +mano di bastardi, ed i papi non si erano +opposti alla successione di Lionello e di +Borso, nel quindicesimo secolo. Sebbene +la casa d'Este avesse riconosciuto di tenere +il ducato di Ferrara come un vicariato +della Chiesa, da circa quattrocento +anni n'era effettivamente sovrana, ed i +papi si erano accontentati dei vani onori +della suprema signoria<a class="tag" id="tag224" href="#note224">[224]</a>. +</p> + +<p> +Ad ogni modo l'ambizione che Giulio +II, Leon X e Clemente VII avevano +<span class="pagenum"><a id="Page_228"></a>[228]</span> +manifestata nelle loro guerre contro +Ferrara, si risvegliò nel loro successore +alla morte di Alfonso II. Clemente +VIII, conosciuto prima sotto il nome +di cardinale Ippolito Aldobrandino, era +salito il 30 gennajo del 1592 sul trono +pontificio. Quand'ebbe avviso della morte +di Alfonso, si affrettò di dichiarare tutti +i feudi ecclesiastici della casa d'Este devoluti +alla santa sede per l'estinzione della +legittima discendenza, e di mandare verso +il Ferrarese suo nipote, il cardinale Pietro +Aldobrandino, con una grossa armata. +Don Cesare, che mancava di talenti e di +vigore di carattere si lasciò atterrire dall'avvicinamento +delle milizie pontificie. +Non cercò di difendere uno stato che offriva +grandissimi mezzi, ed il 13 gennajo +del 1598 sottoscrisse un vergognoso +trattato, col quale rilasciava alla +santa sede Ferrara e tutti i feudi ecclesiastici +da lui posseduti, riservandosi solamente +i beni patrimoniali de' suoi antenati. +Ritirossi in appresso ne' ducati di +Modena e di Reggio, il di cui possedimento +non gli venne contrastato dall'imperatore +Rodolfo II, che ne aveva il supremo +dominio<a class="tag" id="tag225" href="#note225">[225]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_229"></a>[229]</span> +</p> + +<p> +Ferrara, cadendo sotto il dominio ecclesiastico, +perdette la sua industria, la +sua popolazione, le sue ricchezze. Al +presente più non trovasi in questa deserta +e ruinata città veruna immagine +di quella splendida corte, in cui i letterati +e gli artisti venivano accolti con +tanto favore. Modena per lo contrario, +diventata la sede del governo di casa +d'Este, si arricchì sulle ruine della sua +vicina, e vestì un aspetto di eleganza, +d'industria e di attività che mai conosciuto +non aveva ne' migliori tempi de' +suoi primi duchi. +</p> + +<p> +Anche i ducati d'Urbino e di Camerino +erano feudi della santa sede, meno +importanti assai di quelli di Parma e di +Ferrara; ma la riputazione militare del +duca Francesco Maria della Rovere, e +la protezione de' Veneziani, de' quali aveva +tanto tempo comandati gli eserciti, contribuivano +alla sua sicurezza. Nel 1534 +aveva fatta sposare a Guid'Ubaldo, suo +figliuolo, Giulia, figlia di Giovan Maria +di Varano, ultimo duca di Camerino, e +sperava con ciò di riunire questi due +piccoli stati; ma Ercole di Varano riclamava +<span class="pagenum"><a id="Page_230"></a>[230]</span> +Camerino come feudo maschile; +e non trovandosi abbastanza potente per +fare da sè medesimo valere i proprj diritti, +li vendette a papa Paolo III. Quando +venne a morte Francesco Maria della +Rovere, il primo di ottobre del 1538, +suo figlio Guid'Ubaldo, che gli successe, +acconsentì a comperare l'investitura di +Urbino colla cessione al papa del ducato +di Camerino, che fu di nuovo infeudato +prima ai Farnesi, indi ai conti del Monte, +nipoti di Giulio III, e che all'ultimo ricadde +alla camera apostolica<a class="tag" id="tag226" href="#note226">[226]</a>. +</p> + +<p> +Guid'Ubaldo II, che governò il ducato +d'Urbino dal 1538 al 1574, non giunse +di lunga mano alla gloria paterna. I suoi +confini mai non furono esposti a veruna +minaccia, ed il suo montuoso paese era +poco esposto al passaggio delle armate. +Non aveva coste che potessero essere saccheggiate +dai Barbareschi; ma pure la +vanità ed il lusso del principe erano tali, +che riuscivano ai popoli quasi non meno +pesanti che le guerre straniere. Le eccessive +imposte ridussero gli abitanti in +estrema miseria, cui tennero dietro necessariamente +la carestia e le malattie +<span class="pagenum"><a id="Page_231"></a>[231]</span> +contagiose. Nel 1573 scoppiarono alcune +sedizioni, che Guid'Ubaldo punì con estremo +rigore, facendo perire in mezzo ai +tormenti molti suoi sudditi. Egli morì nel +susseguente anno, e gli successe suo figlio +Francesco Maria II, il di cui regno +fu ancora meno fecondo d'avvenimenti +che non quello del padre<a class="tag" id="tag227" href="#note227">[227]</a>. +</p> + +<p> +I marchesi di Monferrato e di Mantova +contavansi ne' precedenti secoli fra +i principi indipendenti d'Italia. Federico +II, duca di Mantova, raccolse l'eredità +di queste due dinastie nell'epoca in +cui era moribonda l'indipendenza italiana; +ma dopo tale unione egli si trovò meno +potente di quel che lo fossero i suoi antenati, +quando non erano che semplici +marchesi di Gonzaga. +</p> + +<p> +Bonifacio, marchese di Monferrato, +era morto per una caduta da cavallo, nel +1531, in sul fiore dell'età . Altri non restava +della nobilissima famiglia de' Paleologhi +che il zio Bonifacio, Giovan Giorgio, +che depose per succedergli le insegne +ecclesiastiche, e due sorelle, la maggiore +delle quali sposò il duca di Mantova +Federico II<a class="tag" id="tag228" href="#note228">[228]</a>. Allorchè il giorno +<span class="pagenum"><a id="Page_232"></a>[232]</span> +30 aprile del 1533 morì Giovan Giorgio, +i commissarj imperiali occuparono il Monferrato, +aspettando che Carlo V decidesse +a chi spettava quest'eredità . Al duca di +Mantova riuscì facile il dimostrare che +il Monferrato era un feudo femminile, +e che era entrato nella casa Paleologa +per mezzo di donne. Ad ogni modo +non ne ottenne dall'imperatore il possesso +che il 3 di novembre del 1536; +e l'imperatore a questo modo rinunciò +appena a conservarlo per sè medesimo. +I Gonzaghi, che si succedettero in quel +secolo, e che nel 1574 ottennero che il +Monferrato fosse eretto in ducato come +lo era di già il Mantovano, governarono +questi due paesi come se fossero luogotenenti +della casa d'Austria. Federico II +morì il 28 di giugno del 1540. Dopo di +lui regnarono i due suoi figliuoli, da prima +Francesco III il primogenito che si annegò, +il 21 di febb. del 1550, nel lago di Mantova, +poi il secondogenito che morì il 13 agosto +del 1587, lasciando erede l'unico suo figlio +don Vincenzo. Tutta la storia di +questi principi non versa che intorno ai +sontuosi accoglimenti fatti ai sovrani che +attraversarono i loro stati, intorno ai loro +proprj viaggi, ed a pochi sussidj dati agli +imperatori per fare la guerra ai Turchi. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_233"></a>[233]</span> +</p> + +<p> +Nel precedente capitolo abbiamo veduto +quale si fosse fino alla metà del secolo +il governo del duca di Firenze. Cosimo +de' Medici diffidente, dissimulato, +crudele, sostenevasi in trono a dispetto di +tutta la nazione da lui governata. Meno +libero, meno indipendente che gli efimeri +magistrati della repubblica da lui soppressa, +egli doveva rispettare non solo gli +ordini dell'imperatore e di Filippo II, +ma quelli inoltre di tutti i loro generali, e +dei governatori di Napoli e di Milano, che +gli facevano crudelmente sentire tutto il +peso dell'insolenza spagnuola. Per dare +un compenso all'antico orgoglio de' cittadini +fiorentini, egli li decorò con nuovi +titoli di nobiltà . Nel mille cinquecento sessanta +instituì un nuovo ordine religioso e +militare sotto il patrocinio di santo Stefano. +I ricchi cittadini di Firenze e del +territorio toscano, sedotti dall'allettamento +di questa onorificenza, ritirarono dal commercio +i loro fondi, impiegandoli nell'acquisto +di terreni, che obbligarono +in sostentamento delle nuove dignità che +ottenevano per le loro famiglie con fedecommessi, +sostituzioni perpetue e commendarie. +Era questo lo scopo cui mirava +Cosimo I, che credeva più facile il +bandire da Firenze l'antico suo commercio, +<span class="pagenum"><a id="Page_234"></a>[234]</span> +che non il piegare lo spirito d'indipendenza +di quei ricchi mercanti<a class="tag" id="tag229" href="#note229">[229]</a>. +</p> + +<p> +Non era lungo tempo passato da che +Cosimo erasi liberato dal timore inspiratogli +da Pietro Strozzi, ucciso nell'assedio +di Thionville del 1558, quando la +sua casa fu insanguinata da tragici avvenimenti, +avvolti entro dense tenebre, +che mai non si dissiparono affatto agli +occhi della posterità . Si pretende che +don Garzia, il terzo de' suoi figli, assassinasse +don Giovanni il secondo, di già +decorato del cappello cardinalizio, e che +Cosimo lo vendicasse colle proprie mani, +uccidendo don Garzia col suo pugnale +tra le braccia della madre Eleonora di +Toledo, che ne morì di dolore<a class="tag" id="tag230" href="#note230">[230]</a>. Sebbene +il duca cercasse di nascondere al pubblico +così tristi avvenimenti, dessi contribuirono +però ad inspirargli il desiderio di ritirarsi +dalla scena più attiva del mondo, +ed a scaricarsi delle principali cure del +<span class="pagenum"><a id="Page_235"></a>[235]</span> +governo sopra suo figliuolo primogenito don +Francesco. Egli eseguì tale risoluzione nel +1564. Nè meno perfido, nè meno crudele +del padre, ma più dissoluto, più vano, più +iracondo, don Francesco non aveva i talenti +con cui Cosimo aveva fondata la grandezza +della sua famiglia. Fu perciò, più +che il padre, l'oggetto dell'odio dei popoli, +il quale odio non era temperato da +verun sentimento di rispetto per l'ingegno +di lui. Per altro Cosimo erasi riservata la +suprema direzione degli affari, inoltre +tutte le relazioni diplomatiche, e la cura +continua di lusingare Pio V, dando in +mano all'inquisizione di Roma tutti i suoi +sudditi che il papa credeva infetti d'eresia, +e perfino il proprio confidente Pietro +Carnesecchi; le quali cose gli guadagnarono +in modo l'affetto del pontefice, +che, nel 1569, ottenne da lui il titolo +di gran duca di Toscana<a class="tag" id="tag231" href="#note231">[231]</a>. +</p> + +<p> +La Toscana non era, nè mai era stata, +un feudo della Chiesa, di modo che il +papa non poteva a buon diritto cambiare +il titolo del suo sovrano. Perciò quest'innovazione +non solamente eccitò la collera +<span class="pagenum"><a id="Page_236"></a>[236]</span> +di tutti i duchi, i quali vedevano innalzarsi +al di sopra di loro quello di Firenze, ma +altresì quella dell'imperatore, che sentiva +il torto fatto alle sue prerogative. Cosimo +I morì il 21 di aprile del 1574, prima +di avere veduto condotte a fine le +negoziazioni colle quali cercava di ridurre +i sovrani dell'Europa a riconoscere +il suo nuovo titolo<a class="tag" id="tag232" href="#note232">[232]</a>. Ma don Francesco, +che gli successe nel 1575, ottenne +dall'imperatore Massimiliano II, che gli +conferisse egli stesso il 2 di novembre +il titolo di gran duca di Toscana, come +una nuova grazia, e senza fare memoria +della precedente concessione del papa<a class="tag" id="tag233" href="#note233">[233]</a>. +</p> + +<p> +Una congiura contro il gran duca, che +fu scoperta nel 1578, e punita con molti +supplicj, fu l'ultimo sforzo che in Firenze +facessero gli amici della libertà per iscuotere +l'odiato governo dei Medici<a class="tag" id="tag234" href="#note234">[234]</a>. Questo +governo erasi stabilito già da quarantott'anni, +ed aveva lasciati morire in esilio +tutti coloro che avevano un elevato carattere; +il commercio fiorentino era distrutto; +<span class="pagenum"><a id="Page_237"></a>[237]</span> +eransi mutate le costumanze nazionali, +e la recente educazione aveva +accomodate le anime al giogo. +</p> + +<p> +Il gran duca aveva incaricato Curzio +Picchena, suo segretario d'ambasciata a +Parigi, di liberarlo dai distinti emigrati +che tuttavia si trovavano alla corte di +Catarina de' Medici. Gli fece avere sottili +veleni, per formare i quali Cosimo I +aveva eretta nel suo palazzo un'officina, +che diceva essere un laboratorio +chimico per le sue esperienze; gli diresse +inoltre alcuni assassini italiani superiori +a tutti gli altri; e promise il premio +di quattro mila ducati per ogni omicidio, +oltre il rimborso di tutte le spese +che sarebbero occorse. Nel 1578 Bernardo +Girolami fu la prima vittima di +questa trama; e la di lui morte atterrì +in modo tutti gli altri emigrati fiorentini, +che questi per salvarsi si dispersero per le +province della Francia e dell'Inghilterra. +Ma ovunque furono inseguiti dai sicarj +di don Francesco, e tutti coloro che +avevano recata qualche molestia al gran +duca perirono<a class="tag" id="tag235" href="#note235">[235]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_238"></a>[238]</span> +</p> + +<p> +Don Francesco visse e morì totalmente +subordinato a Filippo II: e perciò mostrossi +agli occhi de' suoi sudditi sempre +spalleggiato da tutta la potenza spagnuola; +e sebbene nel 1579 si rendesse più +spregievole, che non lo era prima, colle +sue nozze coll'accorta e dissoluta Bianca +Cappello<a class="tag" id="tag236" href="#note236">[236]</a>, sebbene nella sua famiglia +si andassero continuamente rinnovando +gli assassinj, gli avvelenamenti, i delitti +d'ogni sorta, i Fiorentini più non tentarono +di sottrarsi alla sua autorità ; ma +soltanto non dissimularono la loro gioja, +quando, il 19 ottobre del 1587, Francesco +e sua moglie morirono avvelenati a +Poggio a Cajano, in occasione di un convito +di riconciliazione che colà egli dava +al cardinale Ferdinando de' Medici, suo +fratello<a class="tag" id="tag237" href="#note237">[237]</a>. +</p> + +<p> +Questo Ferdinando, che gli successe, +e che depose le vesti ecclesiastiche per +ammogliarsi, fu il primo a rialzare la +nazione toscana dall'oppressione in cui essa +aveva sospirato sessant'anni. Egli aveva +<span class="pagenum"><a id="Page_239"></a>[239]</span> +tutta quell'attitudine al governo che può +avere un uomo senza virtù, e tutta la +fierezza che può conservarsi senza nobiltà +d'animo. Si propose di sottrarsi al giogo +spagnuolo che aveva così duramente oppressi +i suoi due predecessori: volle di +nuovo opporre la Francia alla casa d'Austria, +e fu il primo sovrano cattolico che +riconoscesse Enrico IV, e si alleasse con +lui. In appresso s'interpose per la di lui +riconciliazione col papa, e gli ottenne +l'assoluzione. Ma il trattato di Parigi del +27 febbrajo del 1600, tra la Francia ed +il duca di Savoja, togliendo alla prima +la comunicazione coll'Italia pel marchesato +di Saluzzo, fece ricadere il gran +duca sotto il giogo della Spagna, che +aveva cercato di scuotere<a class="tag" id="tag238" href="#note238">[238]</a>. +</p> + +<p> +Tale fu in compendio la storia di tutti +i principi sovrani che in questo secolo +contava l'Italia. Quella delle tre repubbliche +che tuttavia conservavano la loro +libertà fu ancora più povera d'importanti +avvenimenti. In Toscana la repubblica +di Lucca aveva conservata la sua +indipendenza. Se si vuole farne giudizio +dalle sue forme esteriori, essa continuava a +<span class="pagenum"><a id="Page_240"></a>[240]</span> +governarsi democraticamente: la sovranità +risiedeva in tre corpi che dovevano approvare +tutte le leggi; questi erano, la signoria +formata da un gonfaloniere e da 9 anziani +che mutavansi ogni due mesi; il senato +formato di 36 membri che si rinnovavano +ogni sei mesi all'anno; ed il consiglio +generale formato di 90 individui che sedevano +un anno<a class="tag" id="tag239" href="#note239">[239]</a>. Ma perchè i magistrati +in esercizio nel corpo dell'anno +formavano essi medesimi il corpo elettorale, +dal quale venivano nominati i +magistrati del susseguente anno, gli stessi +uomini trovavano il destro di occupare +sempre tutti gl'impieghi, soltanto col +cambiare fra di loro le rispettive funzioni, +perchè la legge non acconsentiva di +essere rieletti senza intervallo. Per ciò gli +emigrati fiorentini, assai numerosi in Lucca, +rinfacciavano ai loro ospiti di avere +abbandonata la repubblica ad una stretta +oligarchia, detta burlevolmente <i>i signori +del cerchiolino</i><a class="tag" id="tag240" href="#note240">[240]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_241"></a>[241]</span> +</p> + +<p> +Alcuni oppressivi regolamenti emanati +a favore de' capi manifatturieri contro gli +artigiani, ed in particolare contro i tessitori +di seta, diedero motivo, il primo +maggio del 1531 ad un'insurrezione che +costrinse la signoria a transigere col popolo, +e ad accrescere di un terzo il numero +de' consiglieri, onde accordare queste +piazze ad uomini nuovi; ma prima +che terminasse l'anno la signoria si fece +autorizzare a prendere una guardia di +cento soldati forastieri per difendere il +palazzo pubblico, e coll'ajuto di questa +e delle milizie del territorio, ristabilì +l'antico sistema, il 9 aprile del 1532, +ed annullò tutte le leggi fatte in favore +delle classi inferiori<a class="tag" id="tag241" href="#note241">[241]</a>. +</p> + +<p> +Per altro non fu che dopo la capitolazione +di Siena, e quando la libertà era +di già stata esiliata da tutto il rimanente +della Toscana, che il gonfaloniere Martino +Bernardino, il 9 dicembre del 1556, +propose e fece sanzionare la legge che i +Lucchesi risguardarono poi come il fondamento +della loro aristocrazia, e come +equivalente al <i>serrar del consiglio</i> di +Venezia, e che intitolarono dal suo autore +<span class="pagenum"><a id="Page_242"></a>[242]</span> +<i>legge Martiniana</i>. Martino, che voleva ridurre +la sovranità in pochissime famiglie, +accarezzava non pertanto ancora la pubblica +opinione, e non aveva infatti espresso +ancora tutto ciò che voleva stabilire. La +legge <i>Martiniana</i> vuole soltanto che ogni +figlio o di forastiere o di campagnuolo +sia perpetuamente escluso da qualunque +magistratura. Con tali indiretti modi il +corpo aristocratico, che di già era stato +ridotto a poche famiglie, si assicurò di +non essere mai più rinnovato, perchè +tutti i nuovi candidati che vi si sarebbero +potuti introdurre, non potevano essere +che stranieri naturalizzati, o di già sudditi +dello stato fatti nobili. In questo modo +la sovranità venne trasmessa per ereditario +diritto ad un sempre più ristretto numero +di famiglie nobili<a class="tag" id="tag242" href="#note242">[242]</a>. Sembra infatti +che nell'anno 1600 l'aristocrazia lucchese +non contasse che cento sessant'otto +famiglie, le quali, nel 1797 in occasione +degli ultimi comizj adunati per l'elezione +delle magistrature, trovaronsi ridotte a +sole ottant'otto, e queste non somministravano +<span class="pagenum"><a id="Page_243"></a>[243]</span> +un sufficiente numero d'individui +per tutti gl'impieghi dello stato<a class="tag" id="tag243" href="#note243">[243]</a>. +</p> + +<p> +La costituzione che si era data la repubblica +di Genova, quando Andrea Doria +le aveva renduta la libertà , aveva +colmati di riconoscenza tutti i Genovesi, +perchè chiamava a governare il maggior +numero di loro, nell'istante in cui avevano +potuto temere che la sovranità venisse +usurpata da un solo: pure questa +costituzione era puramente aristocratica, +e tendeva a sempre più restringere il +circolo dei depositarj della suprema autorità . +D'altronde l'assoluta dipendenza +in cui si erano poste, rispetto alla Spagna, +la famiglia Doria e la repubblica +doveva altresì riuscire vantaggiosa all'oligarchia +per via di tutti i pregiudizj di +nobiltà fomentati dall'orgoglio di Filippo +II e della sua corte<a class="tag" id="tag244" href="#note244">[244]</a>. +</p> + +<p> +Dacchè Andrea Doria, giunto ad una +estrema vecchiaja, e molestato dalla gotta, +più non usciva di casa, suo nipote +Giannettino, aveva preso il comando +delle sue galere; onorato come lo zio del +<span class="pagenum"><a id="Page_244"></a>[244]</span> +favore dell'imperatore, aveva pure le +prime parti nella repubblica: ma egli si +era arrogata maggior potenza d'assai di +quella che aveva avuta lo zio, e la esercitava +con maggiore orgoglio. Il popolo, +afflitto di vedersi escluso dall'amministrazione +della repubblica, e la primaria nobiltà , +gelosa della potenza del Doria, +sentivano ogni dì crescere il loro malcontento. +Giovanni Luigi del Fiesco, conte +di Lavagna e signore di Pontremoli, ascoltando +l'antico odio della sua famiglia contro +i Doria, ed offeso dall'orgoglio di Giannettino, +progettò di sottrarre la sua patria tutta +ad un tratto all'autorità dell'aristocrazia, +a quella dei Doria ed a quella della +Spagna. Si assicurò degli ajuti di Pier +Luigi Farnese, nuovo duca di Parma e +di Piacenza, e di quelli della Francia; +trasse ne' suoi interessi molti cittadini affezionati +all'antica fazione popolare, e +gli avanzi del partito dei Fregosi; finalmente +fece venire da' suoi feudi molti +suoi vassalli, e circa dugento fidati soldati, +sotto colore di armare quattro sue +galere per andare in corso contro i Barbareschi<a class="tag" id="tag245" href="#note245">[245]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_245"></a>[245]</span> +</p> + +<p> +Giovan Luigi del Fiesco aveva invitati +molti giovani, di coloro ch'egli credeva +più scontenti del governo, ad un convito +che diede il 2 di gennajo del 1547; +e quando gli ebbe tutti adunati in casa +sua, e che le porte furono chiuse e custodite +da gente fidata, dichiarò apertamente +tutto il piano della sua congiura, +loro chiedendo di secondarlo e di seguirlo, +se volevano salvare la propria +vita. I più di costoro, atterriti dalle minacce +di lui, piuttosto che strascinati dalle +proprie passioni, si obbligarono con giuramento. +Giovan Luigi del Fiesco divise +in allora la truppa coi suoi fratelli, onde +attaccare nello stesso tempo il porto ove +il Doria teneva le sue galere, la porta +di Bisagno, e quella che conduceva al +palazzo ove dimoravano i due Doria fuori +di città . La notte era di già molto inoltrata +quando la zuffa cominciò contemporaneamente +in ogni luogo. Giannettino +Doria, avvisato dal tumulto che si era +eccitato, fu ucciso presso la porta della +città nell'atto che vi accorreva per calmarlo: +allora Andrea Doria, credendo la +città e le sue galere perdute, fuggì fino +a Sestri. In fatti la cospirazione aveva +dovunque avuto buon esito; la flotta, +che aveva quaranta galere era di già venuta +<span class="pagenum"><a id="Page_246"></a>[246]</span> +in mano degl'insorgenti, e le porte +della città erano state sorprese. Ma invano +si andava cercando Luigi del Fiesco +per incamminarsi verso il palazzo, +scacciarne la guardia della signoria, e +mutare il governo; ma Luigi, volendo +passare a bordo della galera capitana nell'istante +in cui questa si scostava dalla +riva, era caduto in mare col ponte su +cui passava, ed il peso delle sue armi gli +aveva impedito di salvarsi a nuoto. I di lui +partigiani, perduto avendo il coraggio alla +notizia della sorte di lui, più non osarono +di occupare il palazzo, e, sebbene di già +vincitori, trattarono colla signoria come +se stati fossero vinti; offrirono di cedere +le porte a condizione di avere un'intera +amnistia, la quale poichè fu accordata +e solennemente giurata, i Fieschi si ritirarono +a Montoglio<a class="tag" id="tag246" href="#note246">[246]</a>. Ma un governo +che ubbidiva all'influenza spagnuola non +credevasi tenuto all'osservanza delle sue +promesse: crudelissime furono le vendette +del vecchio Andrea Doria, e non ebbero +fine che colla di lui vita, che si prolungò +<span class="pagenum"><a id="Page_247"></a>[247]</span> +fino ai novantaquattro anni, e si spense il +25 di novembre del 1560<a class="tag" id="tag247" href="#note247">[247]</a>. +</p> + +<p> +In tutto il restante del secolo i Genovesi +furono sempre soggetti agli Spagnuoli, e +perdettero nel 1566 l'isola di Scio, conquistata +da Solimano sopra i Giustiniani, +loro concittadini, che se n'erano arrogata +la sovranità . Furono pure in pericolo +di perdere la Corsica, che, dopo essere +stata invasa dai Francesi nel 1553<a class="tag" id="tag248" href="#note248">[248]</a>, +si sollevò nel 1564, e continuò a respingere +con tutte le sue forze il giogo oppressivo +della repubblica, fino al 1568, +in cui fu di nuovo sommessa<a class="tag" id="tag249" href="#note249">[249]</a>. Più +non vi fu pace in Genova. Dopo la congiura +dei Fieschi i più ricchi e più potenti +membri dell'aristocrazia, temendo di +vedersi tolto di mano il governo dall'odio +popolare, avevano risolto di rialzare +una rocca alla Lanterna, con intenzione +<span class="pagenum"><a id="Page_248"></a>[248]</span> +d'introdurvi una guarnigione spagnuola, +onde tenere la città in dovere e consolidare +la propria autorità . Questo progetto +doveva avere esecuzione nel 1548, in +occasione del passaggio per Genova di +don Filippo, principe di Spagna: e don +Ferdinando di Gonzaga, governatore del +Milanese, doveva spalleggiarlo con tutte +le sue forze. Ma malgrado la loro ubbidienza, +i Genovesi abborrivano gli Spagnuoli; +onde pregarono Andrea Doria +di opporsi a così vergognoso progetto, +cui lo spirito di vendetta lo aveva in sulle +prime ridotto ad acconsentire; gli raccomandarono +la libertà della repubblica, +di cui era il secondo fondatore, ed ottennero +da lui la promessa, che nè il principe +di Spagna, nè le truppe di lui sarebbero +ricevute in città <a class="tag" id="tag250" href="#note250">[250]</a>. +</p> + +<p> +Nuove dissensioni scoppiarono nella seconda +metà del secolo tra l'antica e la +nuova nobiltà , i di cui diritti non erano +ben definiti; e tanto s'innoltrarono queste +da dare speranza a Giovanni d'Austria di +potere occupare Genova, quando nel 1571 +passò davanti a questa città colla flotta, +che in appresso conseguì la vittoria di +<span class="pagenum"><a id="Page_249"></a>[249]</span> +Lepanto<a class="tag" id="tag251" href="#note251">[251]</a>. In questa circostanza papa +Gregorio XIII prese sotto la sua protezione +la repubblica, e contribuì potentemente +a riconciliare le fazioni. Nel 1575 +ottenne da queste, che rimettessero le +ragioni loro in arbitrio di tre mediatori, +cioè egli stesso, l'imperatore ed il re di +Spagna. Le tre corti modificarono la costituzione +della repubblica, ed in parte +distrussero l'opera di Andrea Doria. La +recente loro legge, pubblicata il 17 marzo +del 1576, accrebbe i privilegj dei +nuovi nobili, ma sempre come nobili: +restarono dimenticati i diritti dei cittadini, +e la libertà venne bandita da questa repubblica +quasi come dagli assoluti principati<a class="tag" id="tag252" href="#note252">[252]</a>. +</p> + +<p> +La libertà non era meglio conosciuta a +Venezia; questa città , dopo avere esaurite +le proprie forze per resistere alla lega di +Cambrai, pareva cercare l'oscurità facendo +di tutto per seppellirsi nel silenzio, +diffidare de' suoi cittadini, de' suoi alleati, +<span class="pagenum"><a id="Page_250"></a>[250]</span> +e de' suoi nemici, ed allegando i pericoli +che la stringevano ora dal canto della +Turchia, ed ora dal canto dell'Austria, +sottrarsi dal far mostra di sè medesima. +Due crudeli guerre coi Turchi +privarono effettivamente la repubblica di +molti de' suoi più importanti possedimenti +nel Levante. Cominciò la prima nel 1537 +col guasto di Corfù, e finì il 20 ottobre +del 1540 colla cessione fatta a Solimano +di tutte le isole dell'Arcipelago che di +già si trovavano in potere dei Turchi, +e delle forti città di Napoli e di Malvagia, +o Epidauro, che la repubblica possedeva +ancora nel Peloponneso<a class="tag" id="tag253" href="#note253">[253]</a>. L'altra +fu dai Turchi intrapresa nel 1570 per +conquistare l'isola di Cipro; la quale, +difesa con prodigj di valore e con infiniti +sagrificj di uomini e di danaro, fu +all'ultimo perduta dai Veneziani, ed abbandonata +colla pace che sottoscrissero +nel mese di marzo del 1573<a class="tag" id="tag254" href="#note254">[254]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_251"></a>[251]</span> +</p> + +<p> +Il timore dei Turchi, che in tutte le +guerre aveva avuti costanti vantaggi contro +la repubblica, costringeva questa ad +allearsi colla casa d'Austria. Circondata +dagli stati di questa casa, costretta di ricorrere +a lei contro un nemico ancora più terribile, +la repubblica non ardiva pretendere +ad un'assoluta indipendenza. Finchè le due +monarchie dei Turchi e degli Spagnuoli +conservarono tutto il loro vigore, i Veneziani +furono abbastanza fortunati di sottrarsi +al pericolo coll'oscurità , e di evitare +ogni azione che attirare potesse su +di loro gli sguardi dell'Europa. +</p> + +<p> +Tali furono in tutti gli stati d'Italia +le rivoluzioni accadute nel sedicesimo +secolo. Il nome di questo secolo richiama +a principio un periodo di gloria, perchè +i primi anni di questo vennero illustrati dai +più grandi ingegni che l'Italia producesse +nelle lettere e nelle arti. In mezzo +ad orribili calamità , ogni speranza non +era in allora per anco perduta, e questa +sosteneva i talenti di coloro ch'erano nati, +o che si erano formati in più felici tempi. +Tutti i grandi uomini onde si onora +l'Italia appartengono a questa prima metà +<span class="pagenum"><a id="Page_252"></a>[252]</span> +del sedicesimo secolo, in cui l'Italia sentivasi +ancora libera. Il solo Tasso è di tutti il +più moderno, perciocchè non pubblicò +il suo poema che nel 1581, e di già in +allora si trovava isolato, quale rappresentante +degli andati tempi, in mezzo ad +una degenere nazione. Il genio sparve +con lui dalla terra, dalla quale era stata +scacciata la libertà ; e la fine del sedicesimo +secolo, in cui l'umana specie fu +in Italia colpita dalle più spaventose sventure, +non dev'essere ricordata che coll'orrore +che ispirano il delitto, i patimenti +e l'avvilimento dei nostri simili. +</p> +</div> + +<div class="chapter"> +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_253"></a>[253]</span> +</p> + +<h2> +CAPITOLO CXXIV. +</h2> + +<div class="blockquote"> +<p> +<i>Rivoluzioni de' varj stati d'Italia nel +corso del diciassettesimo secolo.</i> +</p> + +<p class="center"> +1601 = 1700. +</p> +</div> + +<p> +Mentre che presso gli altri popoli +inciviliti gli ultimi secoli svilupparono +tanti nuovi interessi, e nuovi sentimenti +e nuove passioni, che più non potrebbesi +ristringere la loro storia nell'angusto circolo +che bastava ai precedenti secoli, la +storia d'Italia diventa più sterile di mano +in mano che ci avviciniamo all'età nostra. +Ma tutte le altre nazioni giugnevano +lentamente all'esistenza, mentre che la +nazione italiana perdeva la sua. Anche +dopo terminata l'ultima contesa per l'indipendenza, +fu ancora necessario qualche +tempo per disingannare gli uomini dai +sogni della loro ambizione, per convincerli +che più non restava loro a sperare +nè libertà , nè grandezza, nè gloria; molti +genitori avevano instillati ne' loro figli i +sentimenti di cui si erano essi medesimi +nudriti in più felici tempi; molti caratteri +erano stati di nuovo rinvigoriti dall'esilio, +dalle persecuzioni, dai patimenti +<span class="pagenum"><a id="Page_254"></a>[254]</span> +della guerra e da tutte le calamità dei +primi anni del sedicesimo secolo; molti +uomini energici, avendo presa una falsa +direzione, e servito il comune nemico, +erano stati accarezzati da que' medesimi +che opprimevano tutti gli altri, ma che +sentivano il bisogno di riservarsi alcuni +strumenti abbastanza forti per signoreggiare +il paese. Molti altri, senz'avere alcuno +determinato scopo o speranza di miglior +sorte, si andavano tuttavia agitando +per l'abitudine delle rivoluzioni, in quello +stesso modo che la materia conserva il +movimento, per la forza d'inerzia, allorchè +l'ha ricevuto una volta. Così tutto il +sedicesimo secolo ebbe ancora un'apparenza +di vita, ed è per questo, a non dubitarne, +ch'egli partecipò tutt'intero alla +gloria che gli procacciarono eterna i poeti, +i letterati, gli artisti, che fiorirono +principalmente ne' primi anni. Per lo +contrario il diciassettesimo secolo è un'epoca +di compiuta morte; e quanto la storia +letteraria lo rappresenta come in preda +al più cattivo gusto, alla insipidezza, al +languore ed alla sterilità , altrettanto la +storia politica lo mostra privo d'ogni +azione come d'ogni virtù, d'ogni elevato +carattere, d'ogni importante rivoluzione. +Di mano in mano che andiamo avanzando +<span class="pagenum"><a id="Page_255"></a>[255]</span> +ci è forza di rimanere convinti, +che la storia, non solo delle repubbliche, +ma dell'intera nazione italiana, finì coll'anno +1530. +</p> + +<p> +Ma si verserebbe in un grand'errore, +se, osservando che la storia quasi d'altro +non si occupa che delle disgrazie degli +uomini, si supponesse che i tempi di cui +essa non parla siano stati meno infelici. +Non tutte le calamità sono istoriche, loro +abbisognando un certo qual grado di grandezza +e di nobiltà perchè possano richiamare +la nostra attenzione, ed imprimersi +nella nostra memoria. Acciocchè gli +stessi contemporanei ci trasmettano i fatti +circostanziati dell'età loro, d'uopo è che +le calamità siano comuni a molti individui, +e che si possa a prima vista comprendere +il rapporto che corre fra la cagione +e l'effetto. Le disgrazie del diciassettesimo +secolo erano di diversa natura; +erano tacite, e non sembravano dipendenti +dalla politica: ognuno soffriva, ma ognuno +soffriva nella propria famiglia, come +uomo e non come cittadino. Avvelenate +erano le private relazioni, distrutte le +speranze, diminuita la fortuna, mentre +che i bisogni di ognuno andavano ogni +giorno crescendo: la coscienza invece di +essere di sostentamento nella sventura, +<span class="pagenum"><a id="Page_256"></a>[256]</span> +rinfacciava continuamente le passate colpe; +ed aggiugnendosi la vergogna al dolore, +ognuno sforzavasi ancora di nascondere +agli occhi del mondo le sue pene e d'involarne +la memoria alla posterità . +</p> + +<p> +Perciò non si pensò ad enumerare tra +le pubbliche calamità dell'Italia la cagione +forse più generale de' privati patimenti +di tutte le famiglie italiane; il torto, +dico, fatto al sacro nodo del matrimonio con +un altro nodo, risguardato come onorevole, +e che gli stranieri vedono sempre +in Italia con eguale stupore, senza poterlo +comprendere; ed è quello de' <i>cicisbei</i>, +o de' <i>cavalieri serventi</i>. Questa sciagurata +moda essendo stata una volta introdotta +nel diciassettesimo secolo dall'esempio +delle corti, ed essendo posta sotto la protezione +di tutte le vanità , la pace delle +famiglie fu bandita da tutta l'Italia; verun +marito più non risguardò la sua consorte +come una fedele compagna, associata +a tutta la sua esistenza; più non +trovò in essa un consiglio nel dubbio, +un sostegno nell'avversità , un salvatore +nel pericolo, una consolatrice nella disperazione; +niun padre osò assicurarsi +che i figliuoli a lui dati dal matrimonio +fossero suoi; niuno si sentì legato a loro +dalla natura; e l'orgoglio di conservare il +<span class="pagenum"><a id="Page_257"></a>[257]</span> +proprio casato, sostituito al più dolce ed al +più nobile affetto, avvelenò tutte le domestiche +relazioni. Quanto non demeritarono +dell'umanità que' principi, che riuscirono +ad impedire che i loro sudditi +conoscessero qualcuno de' dolci affetti di +sposi, di padri, di fratelli e di figli! +</p> + +<p> +Sebbene l'instituzione di tutti i ridicoli +doveri de' cicisbei fosse per avventura il +più efficace mezzo di calmare gli spiriti +irrequieti di fresco ridotti in servitù, +di snervare i coraggi troppo maschi, d'effeminare +i nobili ed i cittadini intolleranti +del giogo, facendo loro scordare +che avevano perduto ciò che più non +dovevano cercare, forse si viene a far +troppo onore alla penetrazione di coloro +che mutarono le costumanze d'Italia, +supponendo che prevedessero tutte le conseguenze +delle nuove mode ch'essi introducevano; +pure l'istinto del delitto conduce +più volte tanto direttamente allo +scopo, quanto il calcolo. +</p> + +<p> +Fino alla metà del sedicesimo secolo +l'abitudine del lavoro era stata la qualità +distintiva degl'Italiani: a Firenze, a Venezia, +a Genova il primo ordine era dei +mercanti; e le famiglie decorate di tutte +le dignità dello stato, della Chiesa o dell'armata, +non perciò rinunciavano al +<span class="pagenum"><a id="Page_258"></a>[258]</span> +commercio. Filippo Strozzi, cognato di +Leon X, padre del maresciallo Strozzi +e del gran priore di Capoa, amico di +molti sovrani, il primo cittadino dell'Italia, +erasi fino alla fine della sua vita +mantenuto capo di una casa di banco. +Ebbe sette figli; ma, malgrado la sua immensa +ricchezza, non ne aveva destinato +veruno all'ozio. I principi vollero sostituire +a questa formidabile attività ciò che +essi intitolarono un nobil ozio; le armi +castigliane inondavano l'Italia, ed essi +chiamarono in loro ajuto i pregiudizj castigliani, +che coprivano con un profondo +disprezzo ogni specie di lavoro. Trassero +tutti i loro cortigiani a convertire le loro +sostanze in terre, a destinarle a perpetuità +al primogenito della loro famiglia, +sagrificando in tal modo all'orgoglio i +più giovani fratelli e le femmine, e condannando +ad una costante inerzia tutti +i figli primogeniti per alterigia, tutti i +figli cadetti per impotenza. +</p> + +<p> +Per occupare l'ozio di tutto ciò che +era cortigianesco, di tutto ciò che venne +onorato col titolo di nobiltà , per offrire +nello stesso tempo un compenso a quella +folla di cadetti privati di ogni speranza, +e per sempre esclusi dal matrimonio, +furono inventati i diritti ed i bizzarri +<span class="pagenum"><a id="Page_259"></a>[259]</span> +doveri dei cicisbei, o cavalieri serventi; +questi furono interamente fondati sopra due +leggi che s'impose il bel mondo: niuna +femmina più non potè con decenza mostrarsi +sola in pubblico; verun marito +non potè, senza esporsi al ridicolo, accompagnare +sua moglie. +</p> + +<p> +L'esempio de' traviamenti de' grandi contribuì +senza dubbio assai a corrompere +il popolo: quello della impudica Bianca +Capello, e di tutti i principi e principesse +della casa Gonzaga, nel diciassettesimo +secolo, non poteva essere senza +influenza: ma sebbene i costumi delle corti +fossero più corrotti, si era conosciuto +l'intrigo e la galanteria fino ne' tempi +delle repubbliche, e questo disordine non +bastava solo a distruggere il carattere nazionale. +Ciò che distingue il secolo diciassettesimo +è l'origine d'un pregiudizio +antisociale, più del libertinaggio funesto, +dietro il quale facevasi pomposa mostra +di ciò che in addietro si nascondeva. Non +fu già perchè alcune donne ebbero degli +amanti, ma perchè una donna non potè +più mostrarsi in pubblico senza un amante, +che gl'Italiani cessarono d'essere uomini. +</p> + +<p> +Mentre che tutti i legami di famiglia +furono rotti nel diciassettesimo secolo con +queste nuove costumanze, che, risguardate +<span class="pagenum"><a id="Page_260"></a>[260]</span> +in seguito come sole, consentanee all'eleganza, +vennero bentosto imitate dalla +intera massa del popolo, il commercio +fu oppresso da un mortal colpo per la +subita ritirata degli uomini industri e dei +capitali; ne consumarono la ruina i monopolj +e le assurde gabelle sopra ogni +vendita di tutti gli oggetti commerciabili, +stabilite dagli Spagnuoli in tutte le +province loro soggette. Frattanto il fasto +andava crescendo a misura che diminuivano +i mezzi; quanto, secondo gli antichi +costumi, erano apprezzati l'ordine e +l'economia, altrettanto furono tenuti in +pregio nelle corti lo splendore e il lusso, +e a norma di questi furono fissati i +gradi. Gl'Italiani impararono in questo +secolo (e furono loro maestri gli +Spagnuoli) l'arte di economizzare sui +più pressanti bisogni per accordare di +più all'apparenza, di sopprimere tutti i +comodi non veduti per accrescere il fasto +che abbacina gli occhi del pubblico. +La spesa diventò la misura della considerazione, +e si diede lode al capo di +famiglia di tutto ciò che accordava al +suo fasto ed a' suoi piaceri. +</p> + +<p> +Ne' tempi delle repubbliche, i cittadini, +non cercando altra decorazione che i suffragj +de' loro concittadini, temevano di +<span class="pagenum"><a id="Page_261"></a>[261]</span> +eccitare la loro gelosia con ambiziose +distinzioni. Nè ricevevano, nè davano titoli, +e non mettevano alla tortura il loro +linguaggio per trovare formole più ossequiose. +In ogni cosa le nuove corti +sostituirono la vanità all'orgoglio nazionale; +e le questioni di precedenza occuparono +tutta la loro politica. La rivalità +tra la casa d'Este e la casa dei Medici, +fra questa e la casa di Savoja, non aveva +altra vera cagione che la rispettiva pretesa +di ciascuna di andare innanzi all'altra +nelle cerimonie in cui si scontravano i +loro ambasciatori. Successivamente i sovrani +si andavano arrogando nuovi titoli, +mentre ne attribuivano altresì dei nuovi +a tutta la loro corte. Mentre passavano +essi medesimi per tutti i gradi d'illustrissimi, +di eccellenze, di altezze, di +altezze serenissime, di altezze reali, creavano +pei loro sudditi patenti senza fine +di marchesi, di conti, di cavalieri, loro +cedendo in appresso la qualificazione che +essi avevano portata, e che cominciavano +a disprezzare. Tali decorazioni scendevano +sempre più a basso nella folla; +più non iscrivevasi trent'anni sono al proprio +calzolajo senza chiamarlo <i>molto illustre</i>: +ma col moltiplicare i titoli, non si +erano moltiplicati che i malcontenti e le +<span class="pagenum"><a id="Page_262"></a>[262]</span> +mortificazioni; ognuno in cambio di ciò +che gli era accordato, non vedeva che +quanto gli era ricusato; e non eravi così +magro gentiluomo, così piccolo ufficiale +di milizia, che non si tenesse mortalmente +ferito quand'era per errore chiamato +<i>chiarissimo</i> ed <i>eccellentissimo</i>, quand'egli +aspirava all'<i>illustrissimo</i>. +</p> + +<p> +Le leggi, le costumanze, l'esempio, +la stessa religione, tal quale era praticata, +miravano a sostituire in ogni cosa +l'egoismo ad ogni mobile più nobile. Ma +mentre che si sforzavano gli uomini di +riportare ogni cosa a sè medesimi, nello +stesso tempo si privavano di tutte le soddisfazioni +che avrebbero potuto trovare in +sè medesimi. Il padre di famiglia, ammogliato +con una donna non di sua scelta, +da lui non amata, e dalla quale non +era amato, circondato da figliuoli di cui +non sapeva di essere padre, che non pensava +ad educare, e de' quali non si curava +di acquistare l'amore, continuamente disturbato +nella propria famiglia dalla presenza +dell'amico di sua moglie, separato +da alcuni de' suoi fratelli e sorelle, e ch'erano +stati fino dalla fanciullezza chiusi ne' +conventi, e stancheggiato dall'inutilità degli +altri, i quali, per loro parte d'eredità , +avevano sempre diritto alla sua mensa, non +<span class="pagenum"><a id="Page_263"></a>[263]</span> +era da tutti risguardato che come l'amministratore +del patrimonio della famiglia. Egli +era soltanto risponsabile della sua economia, +mentre che tutti gli altri, fratelli, sorelle, +moglie e figli, erano entrati in una segreta +lega per deviare a loro profitto +il più che potevano della comune entrata, +per godere, per mettersi essi medesimi +al largo, senza curarsi delle difficoltà +in cui poteva trovarsi il loro capo. +</p> + +<p> +Questo capo di famiglia più non era +il vero proprietario del fondo patrimoniale; +più non aveva verun mezzo di +accrescerlo, mentre che le imposte, le +pubbliche calamità e l'accrescimento del +lusso lo andavano sempre diminuendo. +La sostanza che ricevuto aveva da' suoi +maggiori era tutt'intera sostituita a perpetuità . +Dessa non apparteneva alla vivente +generazione, ma a quella che non +era ancora nata. Il padre di famiglia non +poteva nè ipotecare, nè mutare, nè vendere; +se qualche stravaganza giovanile +gli aveva fatto contrarre un debito, le +sole sue entrate potevano essere prese +per pagarlo, ed intanto egli doveva per +vivere contrarne un altro. Il legame impostogli +dal suo antenato per conservare +la sua sostanza, gl'impediva di usarne. +Per ogni impreveduto bisogno doveva +<span class="pagenum"><a id="Page_264"></a>[264]</span> +valersi dei capitali destinati all'agricoltura, +i soli di cui potesse disporre, ed +i soli che avrebbero dovuto essere intangibili. +Con ciò ruinava quelle terre che +non aveva diritto di vendere, e le numerose +famiglie de' coloni erano con lui +vittime della sua inconsiderazione, di +quella de' suoi parenti, o dell'accidentale +disgrazia che aveva danneggiata la +sua sostanza. +</p> + +<p> +S'egli cercava onori per sottrarsi ai +dispiaceri che trovava nella propria casa, +si vedeva ad ogni istante mortificato da +tutte le vanità gelose della sua; se voleva +mettersi in sulla strada de' pubblici +impieghi, non poteva avanzarsi che colle +arti dell'intrigo, coll'adulazione e colla +bassezza; e se aveva delle processure, +le sue ragioni venivano compromesse dalle +interminabili lentezze del foro, o sagrificate +dalla venalità de' giudici; se aveva +nemici, i suoi beni, la libertà , la vita, +erano in balìa di segreti delatori, di arbitrarj +tribunali. Non amando che sè medesimo, +non trovava in sè medesimo che +pene e cure. Per sottrarsi ai suoi dispiaceri +era in certo qual modo costretto a +seguire l'universale tendenza della sua nazione +verso i piaceri sensuali, ed abbandonandovisi, +apparecchiavasi ancora in mezzo +a questi nuove pene e nuovi tormenti. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_265"></a>[265]</span> +Tale era nel diciassettesimo secolo la +situazione di quasi tutti i sudditi italiani; +ed in tal guisa tra le feste ed i divagamenti +della vita, la sventura li raggiugneva +in ogni luogo senza lasciare veruna +traccia nella storia. Rispetto agli +avvenimenti del secolo di cui lo storico +vuole farsi carico, ove si confronti col +precedente, vi si troveranno per avventura +minori calamità generali e più umiliazioni, +un minor numero di quei patimenti +violenti e rapidi che sembrano +esaurire le forze della natura umana, ma +altrettanta miseria e maggiore avvilimento. +</p> + +<p> +Carlo V aveva unita l'Italia alla monarchia +spagnuola. Filippo II nel lungo +suo regno l'aveva mantenuta in una +stretta dipendenza; e sebbene tutti gli stati +che gli erano subordinati avessero cominciato +a deperire nell'istante in cui erano +passati in suo potere, pareva che sotto +di lui la monarchia spagnuola andasse +riparando con esterne conquiste la perdita +delle interne sue forze. Invano l'oppressione +aveva spinti alla ribellione i +Mori di Granata e gli Olandesi ne' Paesi +bassi; invano l'Oceano aveva inghiottite +le formidabili flotte di Filippo; invano +la Francia e l'Olanda erano lorde del +sangue de' suoi soldati; invano il sempre +<span class="pagenum"><a id="Page_266"></a>[266]</span> +crescente disordine delle sue finanze l'aveva +ridotto a fare un ignominioso fallimento; +ad onta di tutto ciò quando venne a morte +il 13 di settembre del 1598 era tuttavia +il più formidabile monarca d'Europa. Non +eravi sovrano che ardisse tentare con lui +la sorte delle armi, e niuno stato poteva +conservare a lui vicino la propria indipendenza. +Il diciassettesimo secolo vide +regnare tre principi della linea austriaca +di Spagna, successori di Filippo. Suo +figlio Filippo III morì il 31 marzo del +1621; Filippo IV, suo nipote, mancò il +7 settembre del 1665; e suo pronipote +Carlo II morì il primo di novembre del +1700. La crescente incapacità di questi +tre sovrani, la debole loro pusillanimità , +e l'imprudenza de' loro favoriti e de' loro +primi ministri, affrettarono il decadimento +della monarchia spagnuola, e fecero che +il disprezzo sottentrasse allo spavento che +aveva inspirato. +</p> + +<p> +Pure questo decadimento della monarchia +spagnuola non somministrò all'Italia +i mezzi di spezzare le sue catene. I tentativi +fatti dalle province suddite del re +di Spagna furono mal combinati e mal +diretti, e non ottennero che una più +crudele oppressione: rispetto ai piccoli +sovrani che si erano posti sotto la protezione +<span class="pagenum"><a id="Page_267"></a>[267]</span> +della Spagna, più non avevano +bastante energia per desiderare maggiore +libertà . Talvolta pendevano incerti tra +questo giogo e quello della Francia; si +avvicinavano momentaneamente a Lodovico +XIV, di cui conoscevano l'ascendente; +ma bentosto non sentendosi appoggiati +da bastante buona fede, ricadevano +nelle antiche loro abitudini, e non volevano, +per la speranza di lontano ajuto, +esporsi all'inimicizia de' loro prossimi +vicini. +</p> + +<p> +L'autorità di Filippo III sopra l'Italia +non fu turbata dalla rivalità del re di +Francia. Vero è che durante parte del +suo regno ebbe per antagonista il grande +Enrico; ma questo principe, che voleva +rialzare i suoi stati dallo spossamento cui +gli avevano ridotti le guerre civili, evitò +le battaglie, e si chiuse in certo qual +modo l'ingresso dell'Italia. La reggenza +tutt'affatto austriaca di Maria de' Medici +più non diede alla Spagna motivo d'inquietudine. +Filippo IV, più debole che +suo padre, ebbe più formidabili antagonisti. +I due ministri Richelieu e Mazarino, +durante tutta la loro amministrazione, +altro scopo non si proposero che +l'abbassamento della casa d'Austria. Cominciando +dal 1621, in cui Richelieu +<span class="pagenum"><a id="Page_268"></a>[268]</span> +prese a proteggere contro gli Spagnuoli +i diritti de' Grigioni protestanti sopra la +Valtellina, fino alla pace de' Pirenei del +7 di novembre del 1659, la Spagna e la +Francia furono quasi sempre in guerra: +ma la Francia non aveva in allora nè +un re che sapesse mettersi alla testa delle +armate, nè ministri guerrieri; onde non +si lasciò allettare da lontane spedizioni. +Non perciò fu meno prodiga di +sangue e di tesori che in tempo dei +più gloriosi regni di Lodovico XII e +di Francesco I: ma le sue armi in +Italia quasi non oltrepassarono i confini +della Valtellina e del Piemonte. Per vero +dire i principali suoi sforzi venivano diretti +contro la Fiandra e la Germania, +ma non devesi perciò meno notare quale +proprio carattere di tutte le guerre dirette +dai due cardinali, che lo scopo loro +fu piuttosto la devastazione che la conquista, +e che ruinavano la Spagna senza +riuscire utili alla Francia. +</p> + +<p> +Il terzo periodo stendesi dalla pace +de' Pirenei fino alla guerra della successione +di Spagna, e corrisponde al regno +di Carlo II, siccome agli anni più gloriosi +di quello di Lodovico XIV. In questo +tempo gli ultimi monarchi austriaci +di Madrid, tutta sentendo la propria debolezza, +<span class="pagenum"><a id="Page_269"></a>[269]</span> +cercavano ad ogni prezzo di +schivare la guerra, mentre che il Francese, +credendo di non potere acquistare +gloria che colle armi, avidamente coglieva +tutte le occasioni di attaccare i +suoi vicini, senza perdere tempo a pesare +la giustizia o l'apparente validità dei +pretesti che egli impiegava. Nè Lodovico +XIV, nè veruno de' suoi consiglieri, +hanno potuto credere ben fondati i titoli +della regina madre reggente di Francia +a dividere la successione di Filippo +IV. Altro vero motivo non aveva la +guerra che il sentimento della forza opposta +alla debolezza, ed i manifesti altro +non erano che una grossolana ipocrisia, +che sarebbe stato meglio di risparmiare. +Non pertanto in questo periodo, che costò +tanto sangue all'umanità , l'Italia fu meno +che il rimanente dell'Europa il teatro +della guerra generale. Le armi francesi +quasi non la visitarono che allorquando +la vanità di Lodovico XIV compiacquesi +nel 1662 di umiliare papa Alessandro VII, +in occasione del preteso insulto fatto dai +Corsi al suo ambasciatore, e quando nel +1684 desolò la repubblica di Genova con +un barbaro bombardamento. Altronde i +piccoli principi, imbarazzati dalla libertà +che loro rendeva l'indebolimento della +<span class="pagenum"><a id="Page_270"></a>[270]</span> +Spagna, si volsero verso l'imperatore per +deferirgli il loro vassallaggio, ed essere +spalleggiati dalla sua protezione; quantunque +Leopoldo I, che salì sul trono imperiale +nel 1658, e che vi si tenne fino al +1705, non si facesse in Italia conoscere +che colle vessazioni e colla rapacità dei +suoi generali. +</p> + +<p> +Il ducato di Milano ed i regni di Napoli, +di Sicilia e di Sardegna, rimasero +tutto il diciassettesimo secolo sotto il dominio +degli Spagnuoli. Non avendo il +ducato di Milano in questo spazio di +tempo manifestate nè una volontà nazionale, +nè una risoluzione che gli appartenesse, +desso, non altrimenti che le altre +province della vasta monarchia austriaca, +non può essere argomento di separata istoria; +desso soffrì come le altre il fasto e +l'impero del duca di Lerma, del conte +duca d'Olivarès, di don Luigi di Haro, +i quali, essendo primi ministri e favoriti, +dispoticamente governavano il re ed il regno; +soffrì ancora più delle altre province, +perchè la guerra tra la Francia e la casa +d'Austria, avendo in tutto il secolo avuto +per oggetto, in Italia il possedimento del +Piemonte, del Monferrato, della Valtellina +e del ducato di Mantova, mai non +si allontanò dai confini del Milanese. Pure +<span class="pagenum"><a id="Page_271"></a>[271]</span> +questa guerra si trattò, se non con minore +crudeltà , almeno con minore attività +che non si trattarono quelle del precedente +secolo; ed i suoi guasti, come i +giornalieri errori del governo, non bastarono +a controbilanciare la maravigliosa +fertilità di quel bel paese, o a distruggere +le dispendiose opere colle quali gli +antichi suoi proprietarj avevano signoreggiate +le acque, facendole servire ad +accrescere le ricchezze delle campagne. +</p> + +<p> +In questo secolo la storia conserva un +perfetto silenzio intorno al vice-regno +di Sardegna; ma i regni di Napoli e di +Sicilia fecero almeno parlare di loro +cogl'infruttuosi loro sforzi per iscuotere +la tirannide spagnuola. +</p> + +<p> +Le entrate del regno di Napoli, alla +metà del XVII secolo, ammontavano a +sei milioni di ducati; e le spese dell'amministrazione +della flotta e dell'armata, +comprese ancora le ambascerie +d'Italia, non assorbivano più di un milione +e trecento mila ducati. Riputavasi, +a dir vero, che settecento mila ducati +erano impiegati nel regno in segrete +spese, o dilapidati dagli ufficiali del re; +ma quattro milioni di ducati, o i due +terzi delle ordinarie entrate uscivano +ogni anno del regno per pagare i debiti +<span class="pagenum"><a id="Page_272"></a>[272]</span> +o le armate della Spagna<a class="tag" id="tag255" href="#note255">[255]</a>. Un tale +impiego dei tributi del popolo a pro di +una politica per la quale egli non prendeva +verun interesse, lo rendeva estremamente +scontento; ma il di lui cattivo +umore veniva in oltre accresciuto dal +progressivo accrescimento di tutti i carichi. +In forza dei privilegj dello stato, +riconosciuti da Ferdinando e da Carlo V, +veruna nuova imposta poteva essere ordinata +senza l'assenso del parlamento, che +rappresentava la nobiltà ed il popolo; +ma da gran tempo il parlamento più +non si adunava, ed ogni giorno i vicerè, +stimolati dalla loro corte, inventavano +qualche nuova gabella, e sempre più +angustiavano con insopportabili pesi un +popolo di già estremamente oppresso. +Gli Spagnuoli, in conseguenza della consueta +loro ignoranza dell'economia politica, +gravavano con queste gabelle quasi +tutte le derrate di prima necessità , +tassando successivamente le carni, il pesce, +la farina, ed all'ultimo le frutta. +I poveri, costretti di rinunciare ad una +consumazione che le imposte rendevano +sempre più cara, si andavano +<span class="pagenum"><a id="Page_273"></a>[273]</span> +successivamente privando degli oggetti +tassati. La gabella sulle frutta, che si +valutava per la sola città di Napoli quattrocento +mila ducati, parve loro fatta per +rapir loro l'ultimo rifugio, togliendo loro +il solo cibo non ancora sproporzionato +ai loro mezzi. Si sollevarono il 7 di luglio +del 1647 contro il duca d'Arcos, +allora vicerè: un giovane pescatore d'Amalfi, +detto Maso o Tommaso Aniello, +si fece loro capo; bruciarono le baracche +ove precisavasi l'imposta; minacciarono +il vicerè, e lo costrinsero a fuggire +in castel sant'Elmo; incendiarono le case +di coloro che si erano arricchiti colle +malversazioni delle finanze; richiamarono +i privilegj loro guarentiti da Carlo +V; ed all'ultimo sforzarono il governo, +vinto in varj incontri, a trattare con +loro<a class="tag" id="tag256" href="#note256">[256]</a>. +</p> + +<p> +Di quest'epoca uno spirito di libertà +pareva che tutta animasse l'Europa. Gli +Olandesi avevano fatto riconoscere e rispettare +la loro repubblica; gl'Inglesi +tenevano Carlo I prigioniero ad Hampton-Court; +i Francesi facevano la guerra a +<span class="pagenum"><a id="Page_274"></a>[274]</span> +Mazarino ed alla reggente; i Portoghesi +avevano scosso il giogo della Spagna; i +Catalani erano sollevati; ed in Sicilia era +scoppiata un'insurrezione, prima ancora +di quella che poi si manifestò in Napoli. Ma +quasi in ogni luogo l'inquietudine ed i +lunghi patimenti avevano sollevati i popoli +contro intollerabili abusi, prima che +i popoli stessi avessero bastanti lumi per +correggere i loro governi, o per fondarne +di nuovi sopra migliori principj. Il popolaccio +si pose alla testa de' movimenti +degl'insorgenti e loro diede uno spaventoso +carattere. Gli uomini di più elevato +ordine, che più ancora della plebe avevano +bisogno di libertà , abbandonarono non +pertanto una causa pur troppo frequentemente +macchiata dai delitti; vedevano +da un canto lo stendardo del dispotismo, +dall'altro quello dell'anarchia, e non +sapevano quale seguir dovessero. I patimenti +del popolo e la stessa sua ignoranza, +ch'erano l'opera del governo, +giustificavano, a dir vero, il suo odio; +ma la più dannosa di tutte le passioni +cui gli oppressi possano darsi in preda, +è quella della vendetta, la quale fa andare +a male quasi tutte le rivoluzioni. +</p> + +<p> +Il duca d'Arcos diffidava non meno +de' gentiluomini napolitani che del popolo; +<span class="pagenum"><a id="Page_275"></a>[275]</span> +sapeva di avere violati tutti i privilegj, +di avere amaramente mortificati +quei gentiluomini che potevano per +altro sollevare tutte le province, col credito +loro presso i contadini loro vassalli, +ed aggiugnerle alla capitale. Giudicò +adunque essere prima di tutto conveniente +cosa di spargere tra loro la disunione. +Perciò incaricò i gentiluomini di dare al +popolo simulate proposizioni di conciliazione; +li persuase a leggere un falso +privilegio di Carlo V, a rendersi garanti +di false scritture, e li trasse così +avanti nelle proprie perfidie, che il popolaccio, +credendoli essere stati strumenti +degl'indegni artificj del vicerè, rivolse contro +di loro quel furore che a bella prima +concepito aveva contro gli Spagnuoli, +ne uccise molti, ed incendiò le loro case. +Gli altri gentiluomini, sebbene convinti +che il solo vicerè era colpevole del sangue +de' loro fratelli, furono costretti di +assecondarlo, perchè più non ottenevano +confidenza, nè trovavano sicurezza nell'opposto +partito<a class="tag" id="tag257" href="#note257">[257]</a>. +</p> + +<p> +Non la data fede, non i giuramenti per +quanto fossero solenni, potevano incatenare +<span class="pagenum"><a id="Page_276"></a>[276]</span> +le vendette del governo spagnuolo. +Fu in mezzo alla chiesa del Carmine, +nell'istante in cui faceva leggere al popolo +gli articoli della pace che aveva in +allora giurata, che il duca d'Arcos fece +fare una scarica di archibugiate sopra +Masaniello ed i compagni di lui<a class="tag" id="tag258" href="#note258">[258]</a>. Questo +capo di fazione, per una straordinaria +felicità , non rimase ferito, ed il vicerè, +dichiarando di non conoscere i +banditi da lui adoperati, li sagrificò al +furore del popolo per ricuperare il proprio +credito; poi, continuando a trattare della +pace, invitò Masaniello ad un convito +di riconciliazione, nel quale gli fece servire +una bevanda che lo trasse di senno. +Il favorito del popolo perdette allora la +confidenza del suo partito a motivo delle +sue stravaganze e delle sue crudeltà ; ed +il duca d'Arcos ne approfittò per farlo assassinare +il 16 di luglio<a class="tag" id="tag259" href="#note259">[259]</a>. +</p> + +<p> +Ne' pochi giorni in cui si mantenne +il suo potere, Masaniello aveva esercitata +sul popolo la più illimitata autorità . I naturali +talenti del giovane pescivendolo, e +<span class="pagenum"><a id="Page_277"></a>[277]</span> +la pronta ubbidienza della plebaglia ai voleri +di lui, avevano atterrito il duca d'Arcos, +e strappategli tutte le concessioni colle +quali aveva cercato di calmare la sedizione; +ma le ritirò tutte tostochè si fu +disfatto del suo nemico. Credette allora +di potere annullare senza pericolo le +obbligazioni recentemente contratte; ma +il 21 di agosto ricominciò la sedizione +con maggior furore che mai, e gli Spagnuoli, +conoscendosi troppo deboli, si +ridussero a fare una nuova capitolazione<a class="tag" id="tag260" href="#note260">[260]</a>. +Ad ogni modo quando colle più +solenni promesse ebbero persuaso il popolo +a deporre le armi, i tre forti che +signoreggiano Napoli, e la flotta di don +Giovanni d'Austria, ch'era entrata in +porto, cominciarono tutt'ad un tratto, +il 5 ottobre a mezzodì, a cannonare ed +a bombardare la città ; e mentre il popolo +disarmato, atterrito, sorpreso, chiedeva +tuttavia la cagione di così impreveduto +attacco, sbarcarono dalla flotta +sei mila uomini delle bande spagnuole, +con ordine di uccidere tutto quanto incontrerebbero<a class="tag" id="tag261" href="#note261">[261]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_278"></a>[278]</span> +</p> + +<p> +Ma la popolazione di Napoli ammontava +a più di quattrocento mila uomini. +Gl'insorgenti, quasi tutti senza casa e +senza beni, non avevano che temere +dal bombardamento: combattendo essi +senza ordine, non si accorgevano di +tutte le perdite che andavano facendo, +e l'uccisione che accadeva in una strada +non era conosciuta nella vicina, ove +cominciava la zuffa. Il popolaccio camminava +dall'uno all'altro tetto gettando +pietre e tegole sopra i soldati, poscia fuggiva +prima che dalla truppa di linea potesse +essere raggiunto. Dopo due giorni di +battaglia, gl'insorgenti attaccarono i soldati +oppressi dalla fatica, e, cacciandoli +da tutti i posti, li costrinsero a ripararsi +nelle tre fortezze, o sopra la flotta, restando +essi padroni della città <a class="tag" id="tag262" href="#note262">[262]</a>. +</p> + +<p> +Solamente dopo questo fatto i Napolitani +cominciarono a trattare coi Francesi, +chiamando in loro ajuto Enrico di +Lorena, duca di Guisa, che in allora +trovavasi a Roma. Costui, per parte di +donne discendendo dalla seconda casa +d'Angiò, credeva di avere alla corona +di Napoli legittimi diritti, che sperava +<span class="pagenum"><a id="Page_279"></a>[279]</span> +di mettere in campo in così favorevole occasione, +e faceva capitale sui soccorsi della +Francia. Si recò subito a Napoli, ove fu +dichiarato generalissimo e difensore della +libertà . Di già cominciava ad essere proferito +il nome di repubblica di Napoli, e ad +essere accolto con entusiasmo dal popolo, +ed in tutte le province, che si erano sollevate +in sull'esempio della capitale<a class="tag" id="tag263" href="#note263">[263]</a>. +</p> + +<p> +Ma il popolo napolitano, sotto il dominio +degli Spagnuoli, non aveva acquistati +nè i costumi, nè le abitudini, nè le +opinioni colle quali si fonda una repubblica. +Egli non pensava che a far passare in +altre mani l'autorità arbitraria, invece di +distruggerla; ubbidì ciecamente a Masaniello +poi a Gennaro Annese ed al duca +di Guisa, nello stesso modo che aveva +ubbidito al vicerè; loro permise di regnare +coi supplicj, e non vi fu mai giustizia +sommaria più pronta nè più ingiusta che +quella di questi favoriti della plebaglia. +Nella sua cieca superstizione quel popolo +contò assai più sui miracoli della Madonna +del Carmine, su quelli dello stesso Masaniello, +che risguardava quale santo, +<span class="pagenum"><a id="Page_280"></a>[280]</span> +che sopra i proprj sforzi. Passando da +una cieca confidenza ad una insensata +diffidenza, fu tradito da tutti coloro cui +affidò il suo potere, e trasmutò in accaniti +nemici tutti coloro che perseguitò +con ingiuriosi sospetti; soprattutto continuò +troppo lungamente a proclamare +colle sue grida il re di Spagna, a pretendere +di mantenersegli fedele, ed a rigettare +sugli Spagnuoli il nome di ribelli. +Gli è questo un grand'errore, di +credere che le parole adoperate contro +il loro senso naturale possano fare illusione +sul fondo delle cose. È meno pericoloso +per coloro che si ribellano il confessarsi +apertamente ribelli; ed i Napolitani +avevano bastantemente sperimentato il carattere +di Filippo IV e del suo ministero, +per essere certi che Filippo non verrebbe +con loro a patti che per ingannarli. +</p> + +<p> +Il duca di Guisa, invece di costituire +la repubblica che lo sceglieva per suo +capo, non pensò che ad attribuirsi un +assoluto potere; si mostrò geloso di tutti +i diritti della nazione, di tutti quelli dei +suoi magistrati, ed in particolare dell'opinione +che aveva presso il popolo +Tomaso Annese, il più destro partigiano +della libertà ed il vero capo della rivoluzione. +Siccome il Guisa nulla aveva +<span class="pagenum"><a id="Page_281"></a>[281]</span> +fatto pel popolo, così non ottenne dal +medesimo que' generosi sforzi che inspira +il solo amore della libertà . Gennaro Annese, +irritato di non avere altro fatto che +mutare padrone, e temendo per sè medesimo +la gelosia del Guisa, cominciò celatamente +a trattare cogli Spagnuoli. All'ultimo +vendette loro la propria patria, +aprendone loro le porte il 4 aprile del +1648, mentre che il Guisa aveva fatta una +sortita con un piccolo corpo d'armata +per agevolare l'arrivo delle vittovaglie. +Ad un giogo più assai pesante del primo +venne assoggettata la città di Napoli, ed +altro conforto non ebbe il popolo che +quello di vedere coloro che lo avevano +tradito cadere vittima della propria perfidia. +Il duca d'Arcos aveva perduta la +carica di vicerè, ed era stato richiamato +in Ispagna; il duca di Matalona ed il +principe don Francesco Toralto, da lui +persuasi con altri gentiluomini napolitani +a tradire i loro compatriotti, vennero +uccisi dal popolo furibondo; il duca di +Guisa, fatto prigioniero dagli Spagnuoli, +non ottenne la sua libertà che nel 1652; +e Gennaro Annese, che aveva restituita +la corona a Filippo IV, e data la sua +patria in mano agli Spagnuoli, perì +sopra un patibolo, per ordine di quel +<span class="pagenum"><a id="Page_282"></a>[282]</span> +re ch'egli aveva ristabilito, insieme a +quasi tutti coloro che avevano avuta +qualche parte nelle turbolenze; provando +in tal maniera che verun servigio, per +quanto possa essere grande, cancella agli +occhi di un despota le passate ingiurie, +e che verun giuramento lo lega verso +coloro che una volta tentarono di scemare +la sua potenza<a class="tag" id="tag264" href="#note264">[264]</a>. +</p> + +<p> +La sollevazione di Palermo, scoppiata +il 20 maggio del 1647, fu meno lunga +e meno importante che quella di Napoli; +ma press'a poco andò soggetta alle stesse +crisi. Il vicerè di Sicilia, don Pedro +Faxardo de Zuniga, marchese de los +Velez, non fu nè meno perfido, nè meno +crudele del duca d'Arcos. Giuseppe d'Alessi, +filatore d'oro, nativo di Polizzi in +Sicilia, ebbe in quest'insurrezione le stesse +parti che Masaniello a Napoli; come lui +fu ucciso il 22 di agosto da' suoi partigiani, +comperati dal vicerè, e come lui +fu pianto da quel popolo che avrebbe +<span class="pagenum"><a id="Page_283"></a>[283]</span> +dovuto difenderlo. Per ultimo a Palermo +come a Napoli, dopo un'amnistia solennemente +accordata, fu tirato nelle strade +a mitraglia sopra il popolo, vennero appiccati +tutti i capi, e le gabelle, che avevano +cagionata la ribellione, e che il +vicerè aveva abolite, furono ristabilite +in tutta la loro estensione<a class="tag" id="tag265" href="#note265">[265]</a>. +</p> + +<p> +Ma nello stesso secolo venne scossa in +Sicilia l'autorità spagnuola da un'altra +sollevazione, dalla quale potevano aspettarsi +più serie conseguenze, perchè gl'insorgenti +trovavansi spalleggiati da Lodovico +XIV, in allora giunto al più elevato +grado della sua possanza. Tale insurrezione +scoppiò in Messina in agosto del +1674. Sola di tutte le città della Sicilia +Messina era di que' tempi governata, piuttosto +come repubblica che come municipio, +da un senato scelto in città , +di cui il governatore spagnuolo altro non +era che il presidente con limitatissima +autorità . La libertà aveva conservata a +Messina una prosperità sconosciuta in +tutti gli altri regni di casa d'Austria. +<span class="pagenum"><a id="Page_284"></a>[284]</span> +La città contava sessanta mila abitanti; +il commercio vi aveva adunate grandissime +ricchezze; le arti, le manifatture, +l'agricoltura venivano egualmente incoraggiate; +ma gli Spagnuoli risguardavano +tanta prosperità come un pericoloso esempio +per le vicine città , alle quali la vista +di cotale prosperità poteva far desiderare +i privilegj che avevano da gran +tempo perduti. Altronde i governatori +hanno tutti la stessa avversione per quei +diritti che autorizzano i loro amministrati +a resistere loro, e sono sempre solleciti +di sopprimerli. Don Diego Soria, +governatore di Messina, oppressava la +città con nuove gabelle, sprezzava apertamente +i diritti del senato, e cadde pure +in sospetto d'aver voluto far perire tutti +i senatori un giorno che li fece arrestare +nel proprio palazzo. Questo forse +malfondato timore fece scoppiare l'insurrezione. +Gli Spagnuoli, scacciati dalla +città , si ripararono nelle quattro fortezze +che la circondano. Alcuni deputati spediti +al duca d'Etrèe, ambasciatore in Roma +di Lodovico XIV, gli offrirono pel suo +re il possedimento di Messina, e con +essa la sovranità della Sicilia. Tale offerta +fu dall'ambasciatore avidamente +accettata ed in appresso dalla sua corte. +<span class="pagenum"><a id="Page_285"></a>[285]</span> +Lodovico XIV venne in Messina proclamato +re di Sicilia; ed il commendatore +Alfonso di Valbella si recò con sei navi +da guerra a prendere possesso di quella +città <a class="tag" id="tag266" href="#note266">[266]</a>. +</p> + +<p> +Nel susseguente anno il duca di Vivonne, +ed in appresso il signore di Quesne +intrapresero la conquista delle altre città +della Sicilia, e la difesa di quelle che di +già erano dai Francesi possedute. Accanite +zuffe ebbero luogo tra i Messinesi +e gli Spagnuoli, tra i Francesi e gli Olandesi +alleati della corte di Spagna. Fu +appunto nella più sanguinosa di tali battaglie +che il valoroso ammiraglio Olandese +Ruyter fu mortalmente ferito il 22 +aprile del 1676<a class="tag" id="tag267" href="#note267">[267]</a>. +</p> + +<p> +Però Lodovico XIV aveva perduta +la speranza di occupare tutta intera la +Sicilia; e quando si aprirono in Nimega +<span class="pagenum"><a id="Page_286"></a>[286]</span> +le conferenze per la pace, conobbe bentosto +che una delle condizioni, cui sarebbe +forzato di accettare, sarebbe l'evacuazione +di Messina. Facendo di cotale +cessione un articolo del trattato, avrebbe +potuto facilmente ottenere un'amnistia +per coloro che l'avevano servito, e fors'anco +la ratifica degli antichi loro privilegj; +ma parvegli che il proprio orgoglio +avrebbe meno sofferto evacuando +spontaneamente la città , senza condizione, +senza esservi forzato, e come una semplice +operazione militare. Prima del 17 +di settembre del 1678, giorno in cui +fu sottoscritta la pace di Nimega colla +Spagna, Lodovico XIV mandò ordine +al maresciallo de la Feuillade, che aveva +il comando di Messina, di rassegnare +la guardia della città agli abitanti, e di +partire immediatamente con tutti i Francesi. +Il senato ricevette questo crudele +avviso, allorchè quasi tutti i Francesi +erano di già imbarcati; desso supplicò la +Feuillade di sospendere la sua partenza +almeno pochi giorni, poichè non gli sovrastava +verun pericolo, e di accordare +in tale maniera agli sventurati Messinesi +il tempo d'imbarcarsi con lui, onde sottrarsi +ai carnefici della Spagna; per somma +grazia non potè ottenere dal maresciallo +<span class="pagenum"><a id="Page_287"></a>[287]</span> +che quattr'ore di ritardo. In così breve +spazio di tempo si rifugiarono sulla flotta +francese sette mila persone, ma con tanto +precipizio che tutte le famiglie si trovarono +separate, e che in questa scena di +spavento non vi fu una sola madre di +famiglia che non perdesse lo sposo, il +fratello, o taluno de' suoi figliuoli, non +un fuggiasco che potesse seco trasportare +soltanto tutto il suo effettivo danaro, o +i suoi più preziosi effetti. Bentosto, il +maresciallo, temendo che la sua flotta +non fosse troppo carica, fece spiegare le +vele, mentre due mila persone gli tendevano +ancora dalla riva le braccia, e chiedevano +ad alte grida di essere ricevuti a bordo. +</p> + +<p> +Pur troppo giusto era lo spavento di +quegli sciagurati. Il vicerè don Vincenzo +Gonzaga pubblicò, gli è il vero, un'amnistia +quando entrò in Messina, ma la +corte di Madrid non tardò ad annullarla. +Vennero confiscati tutti i beni de' fuorusciti; +la città fu privata di tutti i suoi +privilegj, e vi s'innalzarono monumenti +ond'eternare la memoria del suo gastigo; +furono banditi tutti coloro che avevano +avuto qualche impiego sotto i Francesi, +e condannati a morte quelli che avevano +presa una parte più attiva nella ribellione. +Di sessanta mila abitanti che popolavano +<span class="pagenum"><a id="Page_288"></a>[288]</span> +quella città , appena ne rimasero undici +mila; e questa misera città non potè mai +più rifarsi da tanto infortunio<a class="tag" id="tag268" href="#note268">[268]</a>. +</p> + +<p> +Dall'altro canto coloro, che dopo essersi +sagrificati per la Francia, confidavano +nella riconoscenza di Lodovico, e +che il maresciallo de la Feuillade aveva +condotti sulla sua flotta, vennero ripartiti +in varie città della Francia e mantenuti +a spese del re per un anno e mezzo; +ma questi improvvisamente ordinò loro +sotto pena della vita di uscire dal suo +regno, e li privò d'ogni sussidio. Si videro +allora uomini d'illustri natali, che +fin allora avevano vissuto nell'opulenza, +ridotti alla mendicità , ed altri riuniti in +bande farsi assassini di strada. Mille cinquecento +de' più disperati passarono in +Turchia, ove abjurarono la fede, non volendo +altri compagni che coloro, i quali +abborrivano com'essi tutti i principi cristiani. +Per ultimo soli cinquecento ottennero +passaporti dagli ambasciatori spagnuoli +per rientrare in patria; ma il +nuovo vicerè di Sicilia, il marchese de +las Navas, gli fece imprigionare di mano +<span class="pagenum"><a id="Page_289"></a>[289]</span> +in mano che arrivavano; e tutti, ad +eccezione di quattro, furono condannati +o alla forca o alle galere<a class="tag" id="tag269" href="#note269">[269]</a>. +</p> + +<p> +Gli altri stati d'Italia furono ben lontani +dal provare in questo secolo rivoluzioni +di tanta importanza. Di tredici +papi, che successivamente occuparono +la cattedra di san Pietro, da Clemente +VIII a Clemente XI, tre soltanto richiamano +l'attenzione dello storico sul +loro regno per avvenimenti di qualche +importanza. Paolo V, dal 1605 al 1621, +per le sue contese colla repubblica di +Venezia; Urbano VIII, dal 1623 al 1644, +per la guerra de' Barberini; ed Alessandro +VII, dal 1655 al 1677, per gli oltraggi +ricevuti da Lodovico XIV. +</p> + +<p> +Paolo V, conosciuto prima sotto il nome +di cardinale Camillo Borghese, godeva +somma riputazione per l'integrità de' suoi +costumi, pel suo zelo per la religione, ed +in particolare pel suo grande attaccamento +alle immunità ecclesiastiche, le quali fino +nel primo anno del suo regno si credette +chiamato a difendere, perchè il consiglio +<span class="pagenum"><a id="Page_290"></a>[290]</span> +del dieci aveva, in Venezia, fatti +imprigionare un canonico di Vicenza, ed +un abbate di Nervesa, accusati di enormi +delitti, e perchè in tale occasione la repubblica +aveva pure richiamata in vigore un'antica +legge che vietava agli ecclesiastici +l'acquisto di nuovi stabili. Paolo V intimò +al doge di Venezia, sotto pena di scomunica, +di dare in mano al nunzio Mattei +i due prigionieri ecclesiastici e di rivocare +una legge che sembravagli contraria +ai diritti della Chiesa. Paolo V era +persuaso che niun sovrano oserebbe resistere +all'autorità pontificia; lo zelo +religioso era stato riscaldato dai papi +allevati nei tribunali dell'inquisizione +che si erano succeduti in sul declinare +del precedente secolo, dal fanatismo +di Filippo II, dalla riforma del concilio +di Trento, e dalla violenza delle +guerre di religione di fresco terminate +in Francia, e non ancora spente in Fiandra. +La fermezza della repubblica di Venezia +gli recò non poco stupore, e forse fu +cagione che non procedesse a nuove usurpazioni. +Piuttosto che cedere, i Veneziani +incorsero la scomunica e l'interdetto +contro di loro fulminati il 17 aprile +del 1606. Ordinarono, sotto pena della +vita, a tutti i preti e monaci dello stato +<span class="pagenum"><a id="Page_291"></a>[291]</span> +di risguardare come non avvenuto quest'interdetto, +e di continuare la celebrazione +de' divini ufficj. I Gesuiti, i Teatini +ed i Cappuccini, avendo ricusato di +ubbidire, furono costretti ad uscire dal +territorio della repubblica, ed i primi +non vi furono nuovamente ricevuti che +nel 1657. Paolo V, non volendo cedere, +cominciò a fare leva di truppe per ispalleggiare +colle armi i suoi decreti. I Veneziani +fecero lo stesso, e chiesero l'assistenza +del re di Francia, loro alleato. +Questi (Enrico IV) s'interpose con zelo +per terminare una lite che poteva risvegliare +una guerra generale. Spedì il cardinale +di Giojosa a Venezia, indi a Roma +per trattare; ed appoggiò così bene la +fermezza del senato di Venezia, che la +repubblica, nell'accomodamento conchiuso +in Venezia, il 21 aprile del 1607, nè +rinunciò al diritto di tradurre gli ecclesiastici +innanzi ai tribunali secolari, nè +alla legge che proibiva loro l'acquisto di +beni stabili, e soltanto consegnò al cardinale +di Giojosa i due ecclesiastici ch'erano +stati imprigionati, dichiarando di +farlo solo per deferenza verso il re di +Francia<a class="tag" id="tag270" href="#note270">[270]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_292"></a>[292]</span> +</p> + +<p> +Durante il suo lungo papato Paolo V +arricchì a dismisura i suoi nipoti; una +ragguardevole parte dell'<i>Agro Romano</i> +fu data ai Borghesi: e que' vastissimi +poderi, di mano in mano ch'erano posseduti +da più ricchi proprietarj, vedevano +scemare il numero de' loro abitanti. +I Borghesi troppo ricchi per non dissipare +con principesco lusso l'entrate loro +procurate dallo zio, non lo erano bastantemente +per far coltivare la provincia +che possedevano, e che rimaneva +perciò destinata al pascolo. +</p> + +<p> +Il cardinale Maffeo Barberini, innalzato +alla santa sede il 6 d'agosto del +1623, sotto il nome di Urbano VIII, +fu ancora più prodigo dei beni della +chiesa verso i suoi nipoti. Nel periodo +di ventun anni di regno, loro abbandonò +tutta la direzione degli affari della chiesa, +e fece loro avere più di cinquecento mila +scudi d'entrata. Ma i Barberini non si +appagavano delle ricchezze; volevano +approfittare del loro predominio sullo +spirito dello zio pressocchè rimbambito +<span class="pagenum"><a id="Page_293"></a>[293]</span> +per acquistare i ducati di Castro e di +Ronciglione, feudi di casa Farnese, posti +tra Roma e la Toscana<a class="tag" id="tag271" href="#note271">[271]</a>. +</p> + +<p> +Di quest'epoca que' due ducati, siccome +ancora quelli di Parma e di Piacenza, +erano governati da Odoardo Farnese +nipote di Alessandro, l'illustre rivale +di Enrico IV. Credeva Odoardo di +essere per ereditario diritto un eroe ed +un valente generale. Avendo contratti in +Roma gravissimi debiti, di cui non pagava +le usure, aveva dato al governo +pontificio un plausibile pretesto per ordinare +l'apprensione de' suoi feudi e per +proporgli in seguito un trattato di vendita +o di permuta; ma alle pretese dei Barberini +egli oppose un'alterigia eguale alla +loro, e non volle sapere di convenzioni. +In tale occasione scoppiò una guerra +tra la chiesa ed il duca di Parma nel +1641: e fu questa la sola in tutto questo +secolo che avesse origine italiana. +Tutte le altre guerre, che durante questo +periodo insanguinarono il suolo della +penisola, erano state provocate da oltremontani +interessi. Il duca di +<span class="pagenum"><a id="Page_294"></a>[294]</span> +Modena, il gran duca di Toscana, e la +repubblica di Venezia presero parte in +questa guerra come alleati di Odoardo +Farnese; fu guastato molto paese, e ruinate +le finanze della chiesa e del ducato +di Parma; ma non pertanto questa guerra +fu ancora più ridicola che pregiudicevole +ai combattenti. Taddeo Barberini, prefetto +di Roma e generale della chiesa, +che aveva adunati nel Bolognese diciotto +in ventimila uomini, fuggì colla sua armata, +che interamente si disperse alla sola +notizia dell'avvicinamento del Farnese, sebbene +si sapesse che questa non aveva più +di tre mila cavalli. Ma lo stesso Odoardo +per la sua instabilità , per una presontuosa +ignoranza, e per una inconsiderata +prodigalità , perdette tutto il vantaggio +che gli avevano dato la viltà de' suoi +nemici e la cooperazione de' suoi alleati. +Perciò dovette riputarsi felice che, colla +pace sottoscritta in Venezia il 31 maggio +del 1644, si rimettessero le parti belligeranti +nello stato in cui si trovavano prima +della guerra<a class="tag" id="tag272" href="#note272">[272]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_295"></a>[295]</span> +</p> + +<p> +Nel diciassettesimo secolo i papi più +non avevano sullo stato politico dell'Europa +quell'influenza che i loro predecessori +avevano esercitata nel sedicesimo. +I Borboni non avevano loro mostrata +giammai la medesima deferenza che i +monarchi spagnuoli. Pure dovevano i +papi risguardarsi per lo meno come +sovrani ne' loro stati, ed in potere in +tale qualità di amministrare liberamente +la giustizia nella propria capitale. Lodovico +XIV parve disposto a contrastare ad +Alessandro VII tale prerogativa, mantenendo, +sotto nome di franchigia, la protezione +che il suo ambasciatore accordava +agli abitanti di tutto un quartiere +di Roma, contro la giustizia papale. La +disputa intorno alle franchigie, cominciata +nel 1660 e rinnovata nel 1662, spinse +agli estremi i Corsici della guardia del +papa, i quali, dopo essere stati malmenati +dai servitori dell'ambasciata francese, +vennero in corpo ad insultare ed attaccare +il duca di Crequì, ambasciatore di +Francia. Per vendicarlo, Lodovico XIV +rinviò il nunzio pontificio, occupò Avignone +ed il contado Venosino, ed apparecchiò +<span class="pagenum"><a id="Page_296"></a>[296]</span> +un'armata per attaccare Alessandro +VII nella sua stessa capitale. In +pari tempo chiese con alterigia una pubblica +soddisfazione; e l'ottenne col trattato +di Pisa del 12 febbrajo del 1664, +avendo il papa ed i suoi nipoti accondisceso +alle più umilianti condizioni<a class="tag" id="tag273" href="#note273">[273]</a>. +</p> + +<p> +La disputa delle franchigie si rinnovò +con maggiore acerbità sotto Innocenzo +XI. Avendo egli ottenuto dagli altri ambasciatori +d'Europa l'abolizione delle +loro franchigie, volle approfittare della +morte del duca d'Etrès, accaduta in Roma +il 30 gennajo del 1687, per abolire, prima +che il re gli desse un successore, quelle +di cui aveva goduto come ambasciatore +di Francia: Lodovico XIV non volle acconsentirvi, +e destinò ambasciatore presso +la corte di Roma il marchese di Lavardino, +colà mandandolo con una guardia +di ottocento spadaccini per minacciare il +papa perfino nella sua capitale. Costoro si +afforzarono nel palazzo di Francia; e difesero +le franchigie dell'ambasciatore francese +<span class="pagenum"><a id="Page_297"></a>[297]</span> +colle armi, non solo villanamente mancando +al rispetto dovuto dal re al capo della +sua chiesa, ma perfino ai riguardi che il +più potente monarca avrebbe dovuto mostrare +verso il più piccolo sovrano. L'affare +delle franchigie non ebbe fine che +nel 1693 sotto il papato d'Innocenzo XII, +nella quale epoca Lodovico fu contento +di desistere da un preteso diritto che +manteneva l'anarchia, e favoreggiava il +delitto negli stati del capo della cattolica +religione<a class="tag" id="tag274" href="#note274">[274]</a>. +</p> + +<p> +Gli stati della Savoja e del Piemonte +furono successivamente governati, in questo +secolo, da cinque duchi, tre de' quali +si resero illustri pel loro singolare ingegno. +Pure questa casa, che nel susseguente +secolo doveva acquistare tanta +preponderanza in Italia, a stento potè +in questo conservare quello stato di potenza +cui era giunta ne' primi anni del +medesimo. Se i suoi confini si mantennero +press'a poco gli stessi, se le sue fortezze +crebbero di numero e d'importanza, +<span class="pagenum"><a id="Page_298"></a>[298]</span> +i suoi sudditi vennero crudelmente +ruinati dalle guerre che si trattarono continuamente +nel loro paese. +</p> + +<p> +Carlo Emmanuele I, che in sul cominciare +del secolo, regnava già da venti +anni in Torino, e che morì soltanto +il 26 di luglio del 1630, alle qualità +che formano il grande capitano univa +i talenti del sommo politico, ond'era risguardato +come il più illustre principe +d'Italia; ma la sua insaziabile ambizione, +gl'intrighi, la mala fede dovevano finalmente +inimicarlo con tutti i suoi vicini. +Aveva a vicenda cercato di occupare +Ginevra, l'isola di Cipro, Genova ed il +Monferrato; ma non si era ristretto a +muovere guerra soltanto a piccoli stati, +aveva pure alternativamente attaccate +la Francia e la Spagna, ed attirate nei +suoi stati le armate di quelle grandi potenze; +onde quando egli venne a morte, +le sue migliori città si trovavano in potere +de' suoi vicini<a class="tag" id="tag275" href="#note275">[275]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_299"></a>[299]</span> +</p> + +<p> +Vittorio Amedeo, figliuolo di Carlo +Emmanuele I, che aveva sposata Cristina di +Francia, figlia d'Enrico IV, non fu meno +valoroso, nè meno accorto di suo padre; +ma più leale nella sua politica, e più +costante nelle sue amicizie, non si attaccò +che alla Francia. Ne' sette anni di +continua guerra ch'egli sostenne, durante +il breve suo regno, contro gli Spagnuoli, +padroni del Milanese, non potè ricuperare +che una parte di ciò che aveva +perduto suo padre. La sua morte accaduta +il 7 ottobre del 1637, riuscì fatale +alla casa di Savoja; la sua vedova +Cristina fu dichiarata tutrice de' figli, +il maggiore de' quali, Francesco Giacinto, +morì il 4 d'ottobre del 1638, ed il +secondo, Carlo Emmanuele II, non aveva +che quattro anni quando successe alla +corona. Ma due fratelli di Vittorio Amedeo, +il cardinale Maurizio ed il principe +Tommaso, fondatore del ramo di Savoja +Carignano, vedevano con estremo +rincrescimento la reggenza in mano di +una donna forestiera, che a parer loro +non conosceva i veri interessi, nè la +politica della loro casa. Contrastarono a +Cristina l'autorità , e gli stati di Savoja +trovaronsi avviluppati in lunghe guerre +civili, per le quali Cristina implorò i +<span class="pagenum"><a id="Page_300"></a>[300]</span> +soccorsi della Francia, ed i cognati di lei +quelli della Spagna. Questi alleati posero +a carissimo prezzo i loro sussidj: Cristina +provò tutto l'orgoglio ed il despotismo +del cardinale di Richelieu, i principi +non soffrirono meno per la mala +fede degli Spagnuoli, ed i popoli per +lo spazio di oltre vent'anni furono tormentati +dai Francesi e dagli Spagnuoli<a class="tag" id="tag276" href="#note276">[276]</a>. +</p> + +<p> +Carlo Emmanuele II, anche dopo uscito +di tutela, non illustrò in verun modo il suo +regno; e dopo la sua morte, accaduta il +12 giugno del 1675, i suoi stati sperimentarono +nuovamente le disgrazie di un'altra +minorità . Suo figlio Vittorio Amedeo aveva +allora soltanto nove anni: ad ogni modo +la reggenza della madre di lui, Giovanna +Maria di Nemours, non fu così torbida +come quella di Cristina. Vittorio Amedeo +II, quando entrò negli affari, diede prove +di somma abilità . Il 4 giugno del 1690 +si associò alla lega della Spagna, dell'Inghilterra +<span class="pagenum"><a id="Page_301"></a>[301]</span> +e dell'Olanda per contenere +l'ambizione di Lodovico XIV. Abbandonò +questo partito il 29 d'agosto del +1696 per entrare nell'alleanza del re di +Francia; ed in tale circostanza si mostrò +più pieghevole ed accorto che leale: +cogli stessi artificj destramente adoperandosi +tra rivali di lui più potenti assai, +innalzò nel susseguente secolo la sua casa +ad un più elevato grado, che prima +non teneva, tra quelle de' principi +d'Europa<a class="tag" id="tag277" href="#note277">[277]</a>. +</p> + +<p> +La Toscana, che ne' precedenti secoli +ebbe così gran parte nella storia d'Italia, +si fece appena osservare nel diciassettesimo. +Il gran duca Ferdinando I regnava +tuttavia in Firenze nel principio del secolo, +che morì il 7 febbrajo del 1609. Dagli +antichi Medici egli aveva ereditato quella +considerazione pel commercio che gli +altri principi italiani non sapevano apprezzare; +cercò d'inspirare ai Toscani +il gusto delle spedizioni marittime, cui +non sono naturalmente inclinati; cambiò +la fortezza di Livorno in città , abbellì +il suo porto con magnifici lavori, e gli +accordò quelle esenzioni che vi richiamarono +<span class="pagenum"><a id="Page_302"></a>[302]</span> +quasi tutto il commercio di cabotaggio +del Mediterraneo<a class="tag" id="tag278" href="#note278">[278]</a>. Nello stesso +tempo incoraggiò i cavalieri dell'ordine di +santo Stefano ad armare in corso contro i +Barbareschi. Nel 1607 sei galere tentarono +di sorprendere Famagosta, e saccheggiarono +Ippona nel susseguente anno<a class="tag" id="tag279" href="#note279">[279]</a>. +Cosimo II, figlio e successore di Ferdinando +I, si mostrò ancora più zelante del +padre per la gloria della marina toscana; +e sebbene la sua mal ferma salute e la +povertà dell'ingegno non gli consentissero +di parteciparvi personalmente, niuno +fu di lui più appassionato per la gloria +militare. Nel breve suo regno di dodici +anni l'ordine di santo Stefano, in +sull'esempio di quello di Malta, intraprese +ogni anno qualche spedizione contro +i Barbareschi<a class="tag" id="tag280" href="#note280">[280]</a>; ma Cosimo II +<span class="pagenum"><a id="Page_303"></a>[303]</span> +morì il 28 febbrajo del 1621; e Ferdinando +II, suo figliuolo, essendo ancora +fanciullo, tennero la reggenza la madre +e l'ava<a class="tag" id="tag281" href="#note281">[281]</a>. +</p> + +<p> +Il lungo regno di Ferdinando II, che +morì soltanto il 23 maggio del 1670, portò +tutto intero il carattere delle donne +che lo avevano educato; fu dolce, pacifico +debole. Questo principe fu buono e non +privo di talenti; ma un languore mortale +si stendeva su tutte le parti dell'amministrazione; +e sotto il suo regno ebbe +cominciamento quell'universale apatia, che +successe all'antica attività de' Toscani. +Per altro la corte di Ferdinando II venne +illustrata da uno zelo glorioso per le +scienze naturali: le proteggeva caldamente +suo fratello il cardinale Leopoldo +de' Medici; e sotto i di lui auspicj nel +1657 fu fondata l'accademia del <i>Cimento</i>, +la quale fece le sue più belle sperienze +a spese de' Medici<a class="tag" id="tag282" href="#note282">[282]</a>. +</p> + +<p> +Cosimo III, che del 1670 successe a +suo padre Ferdinando II, aveva ricevuto +da sua madre Vittoria della Rovere uno +<span class="pagenum"><a id="Page_304"></a>[304]</span> +spirito minuzioso e diffidente, un ridicolo +fasto, un eccessivo bigottismo. Aveva +egli sposata Margarita Luigia d'Orleans, +cui il suo carattere lo rendette in breve +odioso oltre ogni credere. Le loro contese, +la ritirata della gran duchessa alla +corte di Lodovico XIV, le di lei imprudenze, +e la costanza del marito di +lei a perseguitarla, sono le sole cose di +cui parlano gli annali della Toscana fino +alla fine del secolo. Intanto Cosimo III +prodigava i suoi tesori nel comperare +a caro prezzo nuovi convertiti, e nell'abbellire +le Chiese; e la corte e la +nazione, strascinate dall'esempio del principe, +si abituavano all'ipocrisia ed alla +dissimulazione<a class="tag" id="tag283" href="#note283">[283]</a>. +</p> + +<p> +I ducati di Parma e di Piacenza furono +nel XVII secolo governati da quattro +principi della casa Farnese, de' quali +niuno seppe meritarsi l'amore de' suoi +popoli, o il rispetto della posterità . Rannuccio +I, che nel 1592 era succeduto a +suo padre Alessandro, non aveva ereditata +alcuna delle grandi qualità di questo +eroe. Gli è vero che aveva sotto i di lui +ordini dato prove di valore nelle guerre +<span class="pagenum"><a id="Page_305"></a>[305]</span> +di Fiandra; ma il suo carattere era cupo, +severo, avaro, diffidente: non voleva +regnare che per mezzo del terrore, +e questo terrore declinò bentosto +in un accanito odio. Egli accusò la nobiltà +d'avere contro di lui tramata una +congiura, ed il 19 maggio del 1612, +dopo un segreto processo, fece decapitare +molti nobili, appiccare un maggior numero +di plebei, e confiscare tutti i loro +beni. Niuno in Italia si persuase della +delinquenza de' giustiziati. Il duca di +Toscana, cui Rannuccio aveva mandata +copia del processo, manifestò apertamente +la sua incredulità , rimandandogli un +processo egualmente in così buona forma +contro l'ambasciatore di Parma, come colpevole +d'un omicidio in Livorno, mentre +era a tutti noto che l'ambasciatore mai non +era stato in quella città . Il duca di Mantova, +che risguardava suo padre come accusato +di avere avuto parte nella congiura, +fu in procinto di dichiarare la guerra a +quello di Parma per lavare quest'ingiusto +sospetto<a class="tag" id="tag284" href="#note284">[284]</a>. Rannuccio I aveva da +principio chiamato a succedergli suo figlio +<span class="pagenum"><a id="Page_306"></a>[306]</span> +naturale Ottavio; ma in seguito +avendo avuto figliuoli legittimi, si aombrò +del bastardo, e lo chiuse in un'orrida +prigione, ove lo lasciò miseramente perire. +Rannuccio morì in sul cominciare +di marzo del 1622; e perchè il suo figliuolo +primogenito era sordo e muto, gli +successe Odoardo Farnese II<a class="tag" id="tag285" href="#note285">[285]</a>. +</p> + +<p> +Odoardo Farnese era, più che eloquente, +satirico, mordace, e presontuoso +oltre misura. Voleva tutto fare +da sè, e voleva dai suoi ministri ubbidienza +e non consiglj. Sopra tutto credevasi +nato per la guerra, e destinato +a far rivivere i maravigliosi talenti di +suo avo Alessandro. Pure l'eccessiva sua +corpulenza, che in appresso trasmise ai +suoi figliuoli, e che riuscì fatale a casa +Farnese, doveva dargli poca attitudine +ad ogni faticoso esercizio. Nel 1635 fece +alleanza coi Francesi contro gli Spagnuoli, +e questa prima guerra di Odoardo, terminata +nel 1637, diede poco risalto ai +talenti ch'egli supponeva di avere, ed +espose i suoi stati a gravissimi danni. +La sua seconda guerra coi Barberini, +dal 1641 al 1644, che si era tirata in +su le braccia a cagione della sua irregolarità +<span class="pagenum"><a id="Page_307"></a>[307]</span> +nel pagare le usure de' grandiosi +suoi debiti, fece ancora più apertamente +conoscere la sua imprudenza e la sua poca +abilità . Morì il 12 di settembre del 1646, +liberando i suoi sudditi dalla fatica che +cagiona l'attività quando non è sostenuta +dai talenti, e dal pericolo in cui gli strascinava +continuamente un principe mediocre +che voleva parere uomo grande<a class="tag" id="tag286" href="#note286">[286]</a>. +</p> + +<p> +Il di lui erede, Rannuccio II, non +aveva la ferocia di Rannuccio I, nè la +presunzione di Odoardo; ma non perciò +i Parmigiani furono più felici; +perchè dall'indolenza e dalla debolezza +del loro padrone si trovarono abbandonati +alla prepotenza d'indegni favoriti. +Uno di costoro, il marchese Godefroi, +primo ministro di Rannuccio II, e ch'era +stato suo precettore di lingua francese, +nel 1649 lo trasse in una guerra colla +corte di Roma, che fece perdere alla +casa Farnese gli stati di Castro e di Ronciglione. +Godefroi aveva fatto assassinare +il vescovo di Castro; ed Innocenzo X, +<span class="pagenum"><a id="Page_308"></a>[308]</span> +facendo cadere la vendetta di tale attentato +sopra gl'innocenti, fece atterrare +Castro, non lasciando sussistere tra le +ruine di quella città che una colonna +con un'iscrizione<a class="tag" id="tag287" href="#note287">[287]</a>. In appresso Rannuccio +II fece decapitare il suo ministro +e confiscarne le sostanze; ma senz'essere +perciò in istato di governare da sè medesimo, +e senza che i suoi sudditi raccogliessero +verun beneficio da questo +cambiamento, perchè nuove sanguisughe +avevano preso il posto delle antiche. Rannuccio +II morì soltanto l'undici dicembre +del 1694, quando poteva di già +prevedere la vicina estinzione della sua +casa. Suo figlio primogenito Odoardo era +morto prima di lui, il 5 settembre del +1693, soffocato da soverchia pinguedine, +lasciando una figlia, Elisabetta, che +fu poi regina di Spagna. Gli altri due +figliuoli di Rannuccio II, Francesco ed +Antonio, regnarono uno dopo l'altro, +ma l'eccessiva loro corpulenza dava motivo +di credere che non avrebbero prole<a class="tag" id="tag288" href="#note288">[288]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_309"></a>[309]</span> +</p> + +<p> +Fra le famiglie sovrane dell'Italia la +casa d'Este fu quella che nel diciassettesimo +secolo produsse maggior numero +di principi amati dai loro popoli; ma +i suoi dominj, ridotti ai piccoli stati di +Modena e di Reggio, più non le davano +quell'importanza che aveva avuto nel +precedente secolo. Cesare, che per la sua +debolezza aveva perduto il ducato di +Ferrara, morì soltanto l'11 dicembre +del 1628. Suo figlio primogenito, Alfonso +III, non regnò che circa sei mesi. +Quest'uomo, temuto pel suo violento e +sanguinario carattere, fu così scosso dalla +morte di sua moglie, che abbandonò la +sovranità il 24 di luglio del 1629, e ritirossi +in un convento del Tirolo, ove +si fece cappuccino<a class="tag" id="tag289" href="#note289">[289]</a>. +</p> + +<p> +Francesco I, che successe a suo padre +Alfonso, si acquistò la riputazione di essere +uno de' migliori capitani d'Italia, +e de' migliori amministratori. In principio +del suo regno aveva sposati gl'interessi +della monarchia spagnuola, e per +essa nel 1635 fece la guerra al duca di +Parma, Odoardo Farnese, suo cognato. +Per compensarlo di tali servigj nel 1636 +l'imperatore gli concesse il piccolo principato +<span class="pagenum"><a id="Page_310"></a>[310]</span> +di Correggio, che venne incorporato +a' suoi stati<a class="tag" id="tag290" href="#note290">[290]</a>. +</p> + +<p> +Del 1647 Francesco I passò al partito +della Francia, e fece sposare a suo figlio +Laura Martinozzi, nipote del cardinale +Mazarino, che gli recò in dote grandissime +ricchezze; ed egli fu nominato allora +generalissimo delle armi francesi in Italia. +Fu più volte vittorioso degli Spagnuoli; +ma senza che ciò compensasse a' suoi +sudditi i guasti cui trovaronsi esposti. +Questo principe morì il 14 di ottobre +del 1658 in conseguenza d'una malattia +contratta nell'assedio di Mortara<a class="tag" id="tag291" href="#note291">[291]</a>. +</p> + +<p> +Alfonso IV, che successe a Francesco +suo padre, e che morì il 16 luglio del +1662, non fece verun atto degno di ricordanza, +tranne il particolare trattato +di pace fatto cogli Spagnuoli l'11 marzo +del 1659. Il figlio di lui, Francesco II, +che fu per una metà del suo regno sotto +la reggenza di sua madre, e per l'altra +volontariamente subordinato all'autorità +di don Cesare, suo fratello naturale, +morì il dì 6 settembre del 1694, senza +<span class="pagenum"><a id="Page_311"></a>[311]</span> +lasciare memoria alcuna del suo debole +governo; e Rinaldo, in allora cardinale +e secondo figlio di Francesco I, successe +a suo nipote. Le disgrazie che gli si apparecchiavano +nella guerra della successione +della Spagna non ebbero cominciamento +che col susseguente secolo<a class="tag" id="tag292" href="#note292">[292]</a>. +</p> + +<p> +La casa di Gonzaga, sovrana nel diciassettesimo +secolo dei due ducati di +Mantova e del Monferrato, accese pel +proprio interesse molte guerre che guastarono +l'Italia, senza che un solo dei +suoi capi siasi meritato nelle sue calamità +la stima o la compassione. Vincenzo +I, Francesco IV, Ferdinando e Vincenzo +II, che occuparono successivamente +il trono fino alla morte dell'ultimo, accaduta +il 26 dicembre del 1627, furono +uomini affatto perduti ne' piaceri e nella +dissolutezza, che diedero ai loro sudditi +l'esempio d'ogni genere di scandali, e gli +oppressero colle più onerose imposte, ora +per soddisfare al loro gusto di prodigalità +ed al loro fasto, ora per collocare +con ruinose doti sul trono imperiale principesse +della casa Gonzaga. Vincenzo II +morì senza figliuoli, ed il ramo de' Gonzaga, +duchi di Nevers, stabilito in Francia, +<span class="pagenum"><a id="Page_312"></a>[312]</span> +ed in allora rappresentato da Carlo, +nipote del duca Federico II, ch'era morto +nel 1540, venne chiamato alla successione +di Mantova. Quella del Monferrato +era un feudo femminino, e doveva passare +a Maria, figlia di Francesco IV e di +una principessa di Savoja. Ma la stessa +notte in cui morì Vincenzo II, Carlo +duca di Rethel, figlio di Carlo duca di +Nevers, ch'era venuto a Mantova per +raccogliere l'eredità di suo cugino, di +cui prevedeva il vicino fine, sposò Maria, +erede del Monferrato; di modo che +l'intera eredità dell'ultimo duca passò nel +ramo di Nevers<a class="tag" id="tag293" href="#note293">[293]</a>. +</p> + +<p> +Questa successione di un principe francese +nel centro dell'Italia offese in pari +tempo il duca di Savoja Carlo Emmanuele, +che non era stato interpellato intorno al +matrimonio di sua nipote, e l'imperatore +Ferdinando II, da cui non aveva +il nuovo duca aspettata l'investitura. Il +ducato di Mantova fu invaso da quelle +<span class="pagenum"><a id="Page_313"></a>[313]</span> +stesse armate imperiali accostumate al +saccheggio ed alla ferocia nella lunga +guerra contro i protestanti che allora desolava +la Germania, e che in appresso +fu poi intitolata la guerra de' trent'anni. +Mantova fu sorpresa il 18 di luglio del +1630 dal conte di Collalto, Altringer e +Gallas, e saccheggiata con orribile crudeltà <a class="tag" id="tag294" href="#note294">[294]</a>. +Le calamità del Monferrato, sebbene +meno appariscenti, furono più lunghe +e più dolorose. Fino alla pace dei Pirenei +nel 1659, il Monferrato fu costantemente il +teatro delle battaglie delle grandi potenze, +ed a vicenda saccheggiato dai Francesi, +dagli Spagnuoli, dai Savojardi e dai Tedeschi, +diviso da ogni trattato fra i diversi +principi, e quasi abbandonato dai +suoi duchi che sentivano l'impossibilità +di difenderlo<a class="tag" id="tag295" href="#note295">[295]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_314"></a>[314]</span> +</p> + +<p> +Il 25 settembre del 1637, Carlo II +era succeduto a suo padre Carlo I, e +Ferdinando Carlo successe il 15 di settembre +del 1665 a suo padre Carlo II, +senza che la sorte degli abitanti del Monferrato +si rendesse migliore. L'ultimo di +questi principi, più dissoluto, più insensibile +al disonore, più non curante delle +disgrazie de' suoi sudditi che non lo erano +stati i suoi predecessori, vendette nel 1681 +Casale, la capitale del Monferrato, a +Lodovico XIV, per andare a dissipar nei +piaceri del carnevale di Venezia il danaro, +che mai non bastava alle sue stravaganze. +I suoi sudditi di Mantova gemevano +sotto il peso di enormi tasse, e quelli +del Monferrato si trovavano esposti alle +estorsioni de' militari, mentre egli s'aggirava +mascherato nelle sale da ballo e +ne' postriboli, e non arrossiva di far +conoscere i suoi vergognosi piaceri ad +un popolo straniero che non aveva bisogno +di dissimulare il suo disprezzo, e ad +un senato che vietava ai nobili di Venezia +perfino d'intrattenersi con lui<a class="tag" id="tag296" href="#note296">[296]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_315"></a>[315]</span> +</p> + +<p> +La casa sovrana dei duchi d'Urbino +si spense in principio del XVII secolo. +Il vecchio duca Francesco Maria della +Rovere, che regnava fin dal 1574, avendo +veduto nel 1623 morire vittima delle sue +dissolutezze l'unico suo figlio il principe +Federico, acconsentì ad abdicare nel 1626 +la sua sovranità a favore della Chiesa. +Sua nipote, Vittoria della Rovere, maritata +con Ferdinando II dei Medici, +non portò a Ferdinando in eredità che i +beni patrimoniali di sua famiglia. Il ducato +d'Urbino, riunito alla diretta della +santa sede, perdette la sua opulenza, la +sua popolazione e tutti i vantaggi che +gli aveva saputo procurare la più gentile +corte d'Italia; ed il vecchio duca, che +morì soltanto nel 1636, ebbe tempo di +vedere il decadimento dei paesi che tanto +tempo avevano prosperato sotto il dominio +della sua famiglia<a class="tag" id="tag297" href="#note297">[297]</a>. +</p> + +<p> +Il governo di Lucca, vedendo di non +potersi mantenere che nel silenzio, e +col farsi dimenticare dalle potenze che +avevano in mano i destini dell'Europa, +aveva vietato di pubblicare veruna storia +nazionale; perciò la repubblica di Lucca +<span class="pagenum"><a id="Page_316"></a>[316]</span> +non lasciò di sè in questo secolo verun'altra +memoria che quella di due piccole +guerre contro il duca di Modena nella +Garfagnana, cominciate senza motivi nel +1602 e nel 1613, e terminate senza +gloria coll'intervento della Spagna<a class="tag" id="tag298" href="#note298">[298]</a>. +</p> + +<p> +Nel corso di questo secolo la repubblica +di Genova si lasciò strascinare dall'influenza +della corte spagnuola in due +guerre col duca di Savoja, nel 1624 e +1672. Non era appena terminata la prima, +che l'ambasciatore di Savoja risvegliò le +sopite fazioni della nobiltà e dell'ordine +popolare, e nel 1628 trasse Giulio Cesare +Vachero, ricco mercante dell'ordine popolare, +in una congiura ordita per rovesciare +la costituzione<a class="tag" id="tag299" href="#note299">[299]</a>. +</p> + +<p> +Dopo l'atto di mediazione del 1576, +la repubblica di Genova erasi conservata +divisa in due fazioni. Comprendeva la +prima circa cento settanta famiglie registrate +nel libro d'oro, e che avevano +il diritto di sedere in consiglio. Parte di +queste appartenevano all'antica nobiltà ; +altre erano state di fresco aggregate all'aristocrazia; +e tra queste erano scoppiate +<span class="pagenum"><a id="Page_317"></a>[317]</span> +le ultime dissensioni calmate dall'atto +di mediazione. Ma un secondo +ordine nella repubblica era composto +delle famiglie non inscritte, tra le quali +contavansene allora più di quattrocento +cinquanta che possedevano non meno +di cinquanta mila fino ai settecento mila +scudi, ed erano decorate di prelature, +di feudi, di commende e di titoli +di contee e di marchesati. Le prime, rese +orgogliose dal privilegio di possedere esclusivamente +la sovranità , affettavano sommo +disprezzo verso le altre, che pure si credevano +non da meno di loro. L'atto di mediazione +aveva bensì ordinato che ogni +anno s'inscrivessero dieci famiglie nuove +nel libro d'oro, cioè sette della capitale +e tre delle città delle due riviere; ma +questa legge veniva quasi sempre delusa, +oppure il senato, quand'era forzato a +procedere alla scelta, o non ammetteva +che celibatarj e persone fuori di speranza +d'avere successione, onde non accrescere +il numero delle famiglie dominanti, +o finalmente soltanto famiglie affatto +povere, affinchè queste rimanessero +più dipendenti dall'oligarchia<a class="tag" id="tag300" href="#note300">[300]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_318"></a>[318]</span> +</p> + +<p> +Era appunto l'insolenza de' più poveri +cittadini inscritti nel libro d'oro, +che più vivamente offendeva i ricchi +mercanti ed i signori feudatarj esclusi +dal governo. Giulio Cesare Vachero, +sebbene mercante, aveva adottate le costumanze +che di que' tempi risguardavansi +come proprie de' gentiluomini: camminava +sempre armato ed in abito militare, +ed era circondato da sicarj, che +spesso adoperava per vendicarsi con assassinj. +Parecchi saluti più volte a lui ricusati +da persone del governo, parecchi moti, +sogghigni derisorj, ed insulti sofferti da +sua moglie erano di già stati puniti collo +spargimento di molto sangue; ma nuove +offese accrescendo sempre il suo risentimento, +egli associò alle sue vendette moltissimi +ricchi cittadini esclusi dal libro +d'oro; moltiplicò il numero de' suoi sicarj; +diffuse grandi somme di danaro +tra il popolo onde averlo ubbidiente, +senza avere bisogno di partecipargli il +suo progetto, e risolse di attaccare il +palazzo il giorno primo di aprile del +1628, di forzare la guardia tedesca, di +gettare giù dai balconi i senatori, di +uccidere tutti i cittadini registrati nel libro +d'oro, e di riformare la repubblica, +della quale egli sarebbe dichiarato doge, +<span class="pagenum"><a id="Page_319"></a>[319]</span> +sotto la protezione del duca di Savoja. +La trama fu scoperta il 30 di marzo +da un capitano piemontese cui il Vachero +aveva palesato il segreto. La maggior +parte de' congiurati ebbe tempo +di fuggire; ma vennero arrestati il Vachero +ed altri cinque o sei, i quali tutti, +dopo una processura che rendeva aperto +il loro delitto, furono giustiziati malgrado +le rimostranze del duca di Savoja, che +si levò affatto la maschera, si dichiarò +capo della congiura, e minacciò la repubblica +di rappresaglie<a class="tag" id="tag301" href="#note301">[301]</a>. +</p> + +<p> +Un'altra volta la repubblica di Genova +richiamò sopra di sè gli sguardi +dell'Europa pel barbaro trattamento fattole +da Lodovico XIV, il 18 di maggio +del 1684, quando questo monarca, senza +poter rinfacciare ai Genovesi verun atto +d'ostilità , veruna prova di cattiva volontà , +niun altro torto finalmente, fuorchè quello +d'avere impedito il contrabbando del +sale nel proprio territorio, ed armate +quattro galere per la propria difesa, +mandò in faccia alla città una squadra +comandata dal marchese di Seignelay. +In tre giorni vi fece piovere quattordici +<span class="pagenum"><a id="Page_320"></a>[320]</span> +mila bombe; distrusse la metà de' suoi +magnifici edificj, ed all'ultimo chiese +che lo stesso doge si portasse a Versailles +per iscusarsi degl'immaginarj torti della +repubblica<a class="tag" id="tag302" href="#note302">[302]</a>. +</p> + +<p> +La repubblica di Venezia rialzossi in +questo secolo con nuovo vigore dallo +spossamento cui pareva dovesse soggiacere +nel precedente secolo; e sola osò +mostrarsi premurosa della difesa dell'italiana +indipendenza. Abbiamo di già osservato +con quanta costanza rispinse gli +attacchi di Paolo V, e conservò i diritti +della sua sovranità malgrado gl'interdetti +e le scomuniche di Roma. In +principio del secolo, nel 1601 e 1615, +difese collo stesso vigore la sua sovranità +sull'Adriatico contro le piraterie degli +Uscocchi di Signa, sebbene questi popoli +schiavoni, protetti dall'arciduca Ferdinando +di Stiria, potessero strascinarla +in una guerra con tutta la potente casa +d'Austria<a class="tag" id="tag303" href="#note303">[303]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_321"></a>[321]</span> +</p> + +<p> +I Veneziani, tratti dalle ostilità loro col +papa e colla casa d'Austria, si avvicinarono +al partito protestante, poichè di quest'epoca +l'Europa era piuttosto divisa dalla religione +che dalla politica. Infatti nel 1617 +contrassero alleanza cogli Olandesi, mentre +che il duca di Savoja loro alleato +si assicurò de' soccorsi del maresciallo +di Lesdiguieres, capo de' protestanti del +mezzodì della Francia. Queste due potenze +furono le prime in Italia che osarono +cercare appoggio tra gli eretici. +Perciò, quando scoppiò la guerra dei +trent'anni, i protestanti di Germania +si affidarono ai soccorsi di queste due +potenze. Il conte di Thurn, Bethlem Gabor, +il conte di Mansfeld e Ragotzi ricevettero +più volte dal senato danaro e +munizioni, senza che questi venisse giammai +ad aperte ostilità colla casa d'Austria<a class="tag" id="tag304" href="#note304">[304]</a>. +</p> + +<p> +I duchi d'Ossuna e di Toledo, orgogliosi +vicerè spagnuoli che allora governavano +il regno di Napoli ed il ducato +di Milano con una quasi assoluta +indipendenza, risguardarono la repubblica +<span class="pagenum"><a id="Page_322"></a>[322]</span> +di Venezia come una nemica che +si doveva distruggere. Impiegarono alternativamente +contro di lei la forza aperta +ed i tradimenti, e d'accordo col marchese +di Bedmar, ambasciatore di Spagna +a Venezia, ordirono nel 1618 una +congiura, che pareva piuttosto diretta +all'intera ruina della città , che alla +sovversione del suo governo: i principali +colpevoli furono puniti, ma il senato, +temendo il risentimento della corte +di Spagna, non osò rendere pubbliche +queste processure, o apertamente accusare +i veri instigatori de' congiurati<a class="tag" id="tag305" href="#note305">[305]</a>. +</p> + +<p> +Conoscendo tuttociò che temere dovevano +dall'ambizione e dalla nimicizia +della casa d'Austria, i Veneziani si aombrarono +vedendo nel 1619 gli Spagnuoli +tentare di assicurarsi una comunicazione +colla Germania per via delle fortezze che +fabbricavano nella Valtellina, sotto colore +di proteggere i cattolici di quella provincia +contro i Grigioni protestanti, loro +<span class="pagenum"><a id="Page_323"></a>[323]</span> +sovrani. I Veneziani si collegarono coi +Grigioni; sollecitarono l'intervento della +Francia, e persuasero il cardinale di Richelieu +a secondarli. La pace che fissò +la sorte della Valtellina si conchiuse il +6 marzo del 1626; ma per la lentezza +e per gli artificj degli Spagnuoli, i Grigioni +non riebbero il possedimento della +sovranità di quella provincia che nel 1637, +guarentendo il mantenimento della cattolica +religione<a class="tag" id="tag306" href="#note306">[306]</a>. +</p> + +<p> +Nella seconda metà del XVII secolo +i Veneziani dovettero portare le loro +forze in altro luogo; e l'improvviso attentato +de' Turchi contro l'isola di Candia, +ch'ebbe luogo il 23 giugno del 1645, +li ravvicinò di nuovo alla casa d'Austria, +colla quale ebbero allora comuni interessi<a class="tag" id="tag307" href="#note307">[307]</a>. +La guerra che di quei tempi ebbe +cominciamento tra i Veneziani ed il sultano +Ibrahim fu la più lunga e la più +<span class="pagenum"><a id="Page_324"></a>[324]</span> +ruinosa che la repubblica avesse mai +sostenuta contro l'impero Ottomano: durò +venticinque anni, e fu illustrata da gloriose +vittorie navali. Due fra l'altre ne furono +riportate ai Dardanelli, una il 21 +giugno del 1655 da Francesco Morosini, +l'altra il 26 di giugno del 1656 da Lorenzo +Marcelli. Ma a dispetto de' miracolosi +sforzi di valore, e malgrado i loro +vantaggi, che sarebbero stati decisivi +con un nemico meno potente, i Veneziani +non poterono fare in modo che il +gran Visir non assediasse la stessa città +di Candia il 22 di maggio del 1667. +Quest'assedio fu sostenuto con indicibile +valore dai Cristiani, che furono soccorsi +da quasi tutti i principi dell'Occidente. +Prodigiosa fu la mortalità da ambedue +le parti; la peste saccheggiò il campo +musulmano; ogni opera avanzata, ogni +rivellino, ogni bastione fu difeso finchè +trovossi ridotto in un mucchio di ruine. +Il duca di Beaufort vi perdette la vita; +il duca di Navailles abbandonò la difesa +della città , e s'imbarcò con tutti i +Francesi malgrado le caldissime istanze +di Francesco Morosini, che credeva di +potersi ancora difendere. All'ultimo Candia +fu costretta a capitolare il 6 di settembre +del 1669. La repubblica rinunciò al +<span class="pagenum"><a id="Page_325"></a>[325]</span> +dominio dell'isola di Creta, e conservò gli +altri suoi possedimenti in Levante<a class="tag" id="tag308" href="#note308">[308]</a>. +</p> + +<p> +Ma i Veneziani mal sapevano accomodarsi +alla perdita di Candia; tenevano +aperti gli occhi, onde approfittare della +prima opportunità per rifarsi sull'impero +Ottomano; e credettero di averla trovata +in tempo della guerra che la Porta +dichiarò all'Austria nel 1682. Il 5 marzo +del 1684, colla mediazione di papa Innocenzo +XI, i Veneziani si allearono +coll'imperatore Leopoldo e con Giovanni +Sobieschi, re di Polonia. Diedero +il comando delle loro truppe a Francesco +Morosini, che si era acquistata +tanta gloria nella guerra di Candia, e +con un singolare tratto di confidenza, +di cui la loro repubblica aveva dati rarissimi +esempj, gli lasciarono il comando +degli eserciti anche dopo averlo nominato +doge. I loro sforzi furono coronati +da luminosi successi; e questa seconda +guerra, che durò quindici anni, +<span class="pagenum"><a id="Page_326"></a>[326]</span> +riparò ai disastri della precedente. Nel +1684 i Veneziani conquistarono Santa +Maura, nel 1686 e 1687 occuparono tutta +la Morea, ed a queste conquiste aggiunsero +nel 1694 quella dell'isola di Scio, +che perdettero nel susseguente anno. Al +generale Svezzese conte di Konigsmark, +che aveva preso servigio sotto le bandiere +della repubblica, si dovette il principale +merito di queste vittorie. Ma perchè +Venezia si esauriva colla lunghezza di +questa guerra, dessa accettò con piacere la +tregua di Carlowitz del 26 di gennajo del +1699, che le lasciava il possedimento della +Morea, dell'isola d'Egina, di Santa Maura, +e di molte altre fortezze conquistate in +Dalmazia<a class="tag" id="tag309" href="#note309">[309]</a>. +</p> +</div> + +<div class="chapter"> +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_327"></a>[327]</span> +</p> + +<h2> +CAPITOLO CXXV. +</h2> + +<div class="blockquote"> +<p> +<i>Ultime rivoluzioni degli antichi stati +dell'Italia dopo l'apertura della guerra +per la successione di Spagna fino +all'epoca della rivoluzione francese.</i> +</p> + +<p class="center"> +1701 = 1789. +</p> +</div> + +<p> +Da oltre un secolo e mezzo l'Italia +aveva piegato il collo sotto il giogo straniero; +la libertà era stata distrutta nelle +repubbliche, l'indipendenza de' principi +negli stati assoluti, ovunque la guaranzia +sociale de' cittadini. Sotto il peso di questa +calamità qualunque orgoglio nazionale +dovette spegnersi nel petto degl'Italiani, +cessare dovette qualunque virtù pubblica, +e gl'Italiani vedendo di più non +poter aspirare alla gloria, si abbandonarono +alla mollezza ed al vizio. Più +non sursero ingegni che si preservassero +dai difetti della debolezza, cioè dalla +dissimulazione e dalla doppiezza; le lettere +si corruppero colla pubblica morale, +e l'ingegno non tardò a soggiacere alla +sorte delle virtù. Il gusto de' così detti +seicentisti non fu meno depravato della +politica de' loro coetanei. I Marini e gli +Achillini nella poesia, il Bernino nelle +<span class="pagenum"><a id="Page_328"></a>[328]</span> +arti, ebbero una riputazione analoga a +quella dei Concini, dei Mazarini, delle +Catarina e Maria dei Medici nel governo +e nell'<i>intrigo</i>; e la terra ridotta in servitù +più non produsse che frutta viziate. +</p> + +<p> +L'Italia fu ruinata dalla guerra nella +prima metà del diciottesimo secolo, presso +a poco come nella prima metà del sedicesimo. +Erano i medesimi popoli, Francesi, +Spagnuoli e Tedeschi, che se ne +contrastavano il possedimento; ma la +loro maniera di combattere era di già +diventata meno crudele, e lasciava ai +popoli più lunghi intervalli di riposo. +Essi volevano disporre delle province +italiane, secondo che loro meglio conveniva, +o a seconda de' pretesi diritti di +famiglia, senza avere verun riguardo +agl'interessi de' popoli, ai loro diritti, ai +loro desiderj: ma il risultamento de' loro +sforzi fu precisamente il contrario di +quello che avevano avuto le guerre del +sedicesimo secolo. Queste avevano ridotti +i più nobili principati d'Italia in province +di estere monarchie; le guerre +del secolo diciottesimo loro restituirono +sovrani nazionali. Desse crearono ai più +esposti confini una nuova potenza capace +di difendere l'Italia; e fissarono un giusto +equilibrio tra i suoi vicini. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_329"></a>[329]</span> +La pace d'Aquisgrana del 18 ottobre +1748 avrebbe ristabilita l'indipendenza +dell'Italia, se potesse sussistere indipendenza +senza libertà e senza spirito nazionale. +Sagge e giuste erano le basi di questa +pace per quanto si poteva sperarlo da un +congresso in cui i popoli non avevano rappresentanza; +perciò l'Italia ci presenta +in questo secolo una grande esperienza +politica, i di cui risultati sono degni di +osservazione. L'Europa, dopo di avere +in certo qual modo distrutta una grande +nazione, sente il male che ha fatto a sè +medesima, privandola dell'esistenza. Le +quattro guerre di un mezzo secolo terminarono +con altrettanti trattati, che rialzarono +sempre più l'indipendenza italiana. +Non avvi cosa che gli stranieri non +facciano per gl'Italiani, fuorchè quella di +rendere loro la vita. Alle guerre succedono +quarant'anni di pace, e sono questi +quarant'anni di mollezza, di debolezza, +di dipendenza; di modo che con questo +esperimento i diplomatici dovrebbero convincersi, +che non si ristabilisce l'equilibrio +d'Europa, quando non si oppongono +che forze morte a forze vive; e +che non si guarentisce l'indipendenza +di una nazione, quando non si chiama +quella medesima nazione a difendere il +<span class="pagenum"><a id="Page_330"></a>[330]</span> +proprio interesse e che non le si dà nè +onore, nè energia per mantenersi. +</p> + +<p> +Con quattro successive guerre si cambiò +l'equilibrio d'Italia sul principio del +diciottesimo secolo, ed i quattro trattati +che le terminarono, stabilirono nuove dinastie, +che poco più poco meno presero +il luogo delle antiche. +</p> + +<p> +La guerra della successione di Spagna +dal 1701 al 1718 si era cominciata da +quasi tutte le potenze d'Europa contro +la casa di Borbone per contrastare a questa +l'eredità di Carlo II, ultimo monarca +del ramo austriaco di Spagna. Lodovico +XIV aveva preteso di raccoglierla +tutt'intera pel secondo de' suoi nipoti, +cui aveva di già posto in possesso dei +quattro grandi stati che Carlo V aveva +lasciati in Italia ai suoi discendenti, Milano, +Napoli, la Sicilia e la Sardegna. +Ma le forze dell'Europa unite contro di +lui, dopo avere lungamente guastate le +province, ch'egli pretendeva difendere, +una dopo l'altra gliele ritolsero. La defezione +del duca di Savoja, che nel 1703 +passò al partito de' suoi nemici, contribuì +più di tutto a fargli perdere l'Italia. +Il 13 marzo del 1707 i Francesi +furono forzati ad evacuare la Lombardia; +il 7 di luglio dello stesso anno perdettero +<span class="pagenum"><a id="Page_331"></a>[331]</span> +il regno di Napoli; e la Sardegna fu +tolta alla casa di Borbone alla metà d'agosto +del 1708. Di tutta l'eredità della +casa d'Austria in Italia Filippo V più non +aveva che la sola Sicilia, la quale poi cedette +col trattato di pace; di modo che +i trattati d'Utrecht dell'11 aprile del 1713 +e di Rastad del 6 marzo 1714, che terminarono +la guerra della successione di +Spagna, disposero di tutti i paesi che +Carlo Quinto aveva riuniti alla monarchia +Spagnuola, e coi quali aveva renduto +dipendente da quella monarchia il +resto dell'Italia<a class="tag" id="tag310" href="#note310">[310]</a>. +</p> + +<p> +Il Milanese, il regno di Napoli e la +Sardegna furono ceduti alla casa d'Austria +tedesca, che inoltre acquistò in Italia il +Mantovano, confiscato a pregiudizio dell'ultimo +Gonzaga. Queste province passavano +da monarca straniero a monarca straniero, +e l'indipendenza italiana invece di +guadagnare a questi cambiamenti, forse +perdeva, perchè il nuovo monarca era più +vicino. Ma da un altro canto il sovrano +più militare dell'Italia acquistò province +<span class="pagenum"><a id="Page_332"></a>[332]</span> +che davano maggiore consistenza a' suoi +stati, e lo mettevano più a portata di +farsi rispettare in avvenire. Il Monferrato +venne aggiunto al Piemonte con alcuni +piccoli distretti staccati dalla Francia, e +nello stesso tempo il regno di Sicilia fu +accordato a Vittorio Amedeo II, di modo +che l'Italia contò nuovamente in quest'epoca +un re tra i suoi principi<a class="tag" id="tag311" href="#note311">[311]</a>. +</p> + +<p> +Il cardinale Alberoni, che dispoticamente +governava la Spagna a nome di +Filippo V, sempre schiavo di un favorito, +non poteva darsi pace che pel +trattato d'Utrecht la Spagna avesse perduto +quel dominio d'Italia che aveva +conservato quasi due secoli. Colle forze +rendute alla Spagna da quattro anni di +pace e da un'amministrazione alquanto +meno oppressiva, volle tentare di ricuperare +in Italia la perduta influenza. Facendo +adottare al gabinetto borbonico di Madrid +la politica del gabinetto austriaco, cui era +succeduto, principiò con un tradimento. +In mezzo alla pace, un'armata spagnuola +sbarcata in Sardegna il 22 d'agosto del +<span class="pagenum"><a id="Page_333"></a>[333]</span> +1717 occupò quell'isola cacciandone gli +Austriaci. Lo stesso fece nella Sicilia a +danno de' Piemontesi nel susseguente anno, +dopo avere egualmente ingannata la corte +di Torino. Questa guerra ricevette il suo +nome dalla quadruplice alleanza formata +per frenare la Spagna. La Francia in +allora governata dal reggente duca d'Orleans, +geloso del re di Spagna, e l'Inghilterra +e l'Olanda si unirono all'imperatore +per difendere l'Italia contro l'ambizione +del cardinale Alberoni. Questa +guerra fece spargere poco sangue, e cagionò +pochi guasti. La vicina estinzione +delle case Medici e Farnese, alle quali +più non rimaneva speranza di successione, +dava alle potenze mediatrici il +modo di prendere compensi nel continente +dell'Italia, essendo loro piaciuto +di risguardare come vacanti, per l'estinzione +delle sovrane famiglie, gli stati di +Parma e di Toscana. La corte di Spagna +fu soddisfatta nel suo desiderio d'aggrandimento, +quando il 17 febbrajo del 1720 +accedendo essa alla quadruplice alleanza, +le fu promessa invece delle isole di +Sicilia e di Sardegna, ch'essa aveva conquistate, +la successione de' Medici e dei +Farnesi per don Carlo, figlio di Filippo +V e di Elisabetta Farnese, cui quest'ambiziosa +<span class="pagenum"><a id="Page_334"></a>[334]</span> +madre cercava di formare uno +stabilimento indipendente da suo fratello +primogenito. Fu egualmente soddisfatta +l'ambizione di casa d'Austria, perchè +riprese a Vittorio Amedeo la Sicilia, popolata +di 1,300,000 abitanti, e gli diede +invece la Sardegna che non ne contava +che 423,000. I piccoli principi ed i popoli +furono i soli sagrificati. Pure travedevasi +tuttavia un pensiere dell'indipendenza +italiana nella formazione di una +nuova sovranità pel principe di Spagna +che veniva a stabilirsi in Italia, invece +di aggiugnere gli stati che gli si davano +all'una o all'altra delle grandi monarchie +che s'arrogavono il diritto di disporre +della sorte de' popoli indipendenti<a class="tag" id="tag312" href="#note312">[312]</a>. +</p> + +<p> +La terza guerra che variò l'equilibrio +d'Italia in questo secolo fu egualmente +breve ed accompagnata da pochi guasti. +Per rispetto alla sua origine non sarebbesi +dovuto credere che potesse esserne il +teatro l'Italia, essendosi questa eccitata nel +1733 per la contrastata elezione di un re +di Polonia. Ad ogni modo perchè i re +di Francia di Spagna e di Sardegna entrarono +<span class="pagenum"><a id="Page_335"></a>[335]</span> +nella stessa lega contro l'Austria, +questa sperimentò i pericoli annessi ai +lontani possedimenti presso un popolo di +costumi e di lingua diverso, che invece +di sagrificarsi per difendere il suo padrone, +fa di già molto quando non si +prevale dell'occasione per ribellarsi e +scuotere il giogo. La casa d'Austria fu +spogliata di tutti i suoi stati in Italia; i +Francesi uniti ai Piemontesi conquistarono +il Milanese; gli Spagnuoli i regni di Napoli +e di Sicilia; di modo che l'Austria +dovette accomodarsi alle svantaggiose condizioni +che le vennero imposte dai preliminarj +sottoscritti a Vienna il 3 ottobre +del 1735, e riconfermati col trattato di +Vienna del 18 novembre del 1738<a class="tag" id="tag313" href="#note313">[313]</a>. +</p> + +<p> +Questa terza pace restituì alle due Sicilie +l'indipendenza che avevano perduta +da più secoli. Il regno di Napoli era +passato sotto il dominio di un'estera potenza +fino dal 1501, e quello della Sicilia +fino dal 1409. Più di sei milioni +di sudditi italiani furono di nuovo assoggettati +ad un sovrano nato da un'italiana, +educato alcun tempo in Italia, e +<span class="pagenum"><a id="Page_336"></a>[336]</span> +destinato a fissarvi la sua residenza e +quella de' suoi figliuoli. Questi due regni +parevano riunire tuttociò che danno la forza +e la ricchezza, grossa popolazione, +delizioso clima, prodotti di ogni genere, +facile navigazione e confini di facile difesa. +La stessa pace dilatò i confini del re +Sardo; furono staccati dal Milanese Novara +e Tortona coi loro territorj per essere +uniti al Piemonte. Dall'altro canto +il rimanente dello stato milanese e del +ducato di Mantova furono restituiti alla +casa d'Austria; ed in compenso di quanto +questa aveva perduto, il trattato di Vienna +le accordò pure il ducato di Parma, che +doveva essere di nuovo unito a quello di +Milano, ed il gran ducato di Toscana +che doveva formare un principato indipendente +per Francesco duca di Lorena, +sposo di Maria Teresa e futuro imperatore<a class="tag" id="tag314" href="#note314">[314]</a>. +</p> + +<p> +Ma il trattato di Vienna non procurò +all'Italia che un breve riposo. Il ramo +tedesco della casa d'Austria si spense +nell'imperatore Carlo VI il 20 ottobre +<span class="pagenum"><a id="Page_337"></a>[337]</span> +del 1740, pochi anni dopo il ramo spagnuolo. +Invano aveva questo monarca +cercato di assicurare la successione dei +suoi stati a sua figlia Maria Teresa; gli +stessi sovrani che avevano guarentita la +prammatica sanzione (così Carlo VI intitolò +la legge pubblicata nel 1713, colla +quale chiamava le figlie alla successione +de' suoi stati), presero le armi dopo la +sua morte, per contrastarne l'eredità a +sua figlia. I tre rami della casa di Borbone +di Francia, di Spagna e di Napoli +si associarono al re di Sardegna per attaccare +la casa d'Austria in Italia. La +lotta fu lunga ed accanita; e di principal +danno all'Italia fu lo essersi il re +Sardo staccato in settembre del 1743 +dalla lega della casa borbonica per unirsi +a Maria Teresa, che gl'Inglesi avevano +preso a difendere. Quasi tutta l'Italia +trovossi esposta ai guasti delle armate, +ed i paesi neutri, lo stato della chiesa +in particolare, contrastati fra i combattenti, +non soffrirono forse meno di quelli +delle potenze belligeranti. Finalmente, dopo +sette anni di guerra e di disgrazie, gli +articoli preliminari sottoscritti ad Aquisgrana +il 30 aprile del 1748 e seguiti da +un definitivo trattato di pace del 18 ottobre +dello stesso anno rendettero la pace +<span class="pagenum"><a id="Page_338"></a>[338]</span> +all'Italia, e stabilirono le relazioni dei +suoi diversi stati. I ducati di Milano e +di Mantova furono i soli stati d'Italia +conservati sotto il dominio di estera potenza, +perchè restituiti alla casa d'Austria; +ma ne vennero staccati alcuni distretti a +favore del re di Sardegna. I ducati di +Parma e di Piacenza, che i precedenti +trattati avevano uniti al Milanese, furono +staccati un'altra volta per farne una sovranità +indipendente a favore di un quarto +ramo della casa di Borbone, di don Filippo, +fratello del re di Spagna e del +re di Napoli. Il gran ducato di Toscana +fu restituito all'imperatore, ma per essere +ceduto al suo secondogenito, onde +formare la sovranità di un secondo ramo +della sua casa. Il duca di Modena e la +repubblica di Genova, che si erano alleati +ai Borboni, furono rimessi in tutti +i loro possedimenti, e l'indipendenza +dell'Italia fu intera, per quanto potevano +darla i re che regolavano la di lei sorte<a class="tag" id="tag315" href="#note315">[315]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_339"></a>[339]</span> +</p> + +<p> +Ma l'Italia, dopo la pace di Aquisgrana, +non acquistò maggiore potenza +politica di quella che avesse per lo innanzi, +nè potè più che farsi per lo innanzi +rispettare o temere dai suoi vicini; essa +non trovò i suoi abitanti apparecchiati +a difendere un nuovo ordine politico che +loro non procacciava nè gloria nè felicità ; +e sebbene essa superasse quasi tutti i +popoli del continente in popolazione ed +in ricchezze, mai non ottenne di lunga +mano il rispetto che aveva ottenuto al +suo piccolo popolo il sovrano delle arenose +marche del Brandeburgo. Il restante +della storia generale d'Italia, dopo la pace +di Aquisgrana, più non offre avvenimenti; +gli scrittori periodici, che si credevano obbligati +a dare le notizie dell'Italia nei +loro giornali, per lo spazio di quarant'anni +non intrattennero il pubblico che +intorno a dispute teologiche, ad alcuni +nuovi regolamenti fatti da' principi di +loro <i>motu proprio</i> e senza consultare i +loro popoli, di feste, di matrimonj, di +funerali e di viaggi de' sovrani. Quegli +avvenimenti ch'ebbero qualche influenza +sui susseguenti tempi, si presenteranno opportunamente +nella rapida occhiata storica +de' varj stati dell'Italia. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_340"></a>[340]</span> +Fino dal 12 giugno del 1675 la Savoja +ed il Piemonte erano governati da Vittorio +Amedeo II, che per altro non oltrepassava +i trentaquattr'anni in principio +del decimottavo secolo. Nel 1697 e 1701 +aveva maritate le due sue figliuole ai +due nipoti di Lodovico XIV, il duca di +Borgogna ed il duca d'Angiò, poscia re +di Spagna; ed aveva preso in principio +della guerra della successione di Spagna +il comando delle armate francesi e spagnuole +in Italia, col titolo di generalissimo. +Ma più che il paterno affetto era in +lui potente l'ambizione; e nel 1696 egli +aveva di già mostrato di non essere troppo +scrupoloso osservatore delle sue promesse. +Credeva di non avere più sicuro mezzo +d'ingrandire i suoi stati, che quello di +accordare la sua alleanza al migliore offerente; +e se il Milanese veniva una +volta in mano della casa di Borbone, +poca speranza gli restava di fare nuove +conquiste. L'imperatore e le potenze marittime +gli fecero segretamente vantaggiose +condizioni, ch'egli accettò in luglio +del 1703. Il duca di Vandome, che +aveva sotto i suoi ordini nel Mantovano +un corpo di truppe piemontesi, avuto +sentore dell'accaduto, le fece disarmare +il 29 di settembre, ed il giorno 3 dicembre +<span class="pagenum"><a id="Page_341"></a>[341]</span> +dello stesso anno Lodovico XIV +dichiarò la guerra a Vittorio Amedeo<a class="tag" id="tag316" href="#note316">[316]</a>. +</p> + +<p> +Il duca di Savoja aveva preferiti alleati +potenti, ma lontani, a quelli che +lo circondavano da ogni banda, e ch'erano +tuttavia abbastanza forti per punirlo +crudelmente della sua diserzione. I suoi +stati furono nello stesso tempo invasi su +tutti i punti dalle armate francesi e spagnuole: +tutta la Savoja fu conquistata; +e Vercelli, Susa, la Brunetta, Ivrea, +Aosta, Bardi, Verrua, Civasco, Crescentino +e Nizza, furono successivamente +occupate nel 1704 e 1705 dai duchi di +Vandome e della Feuillade; la stessa +capitale, Torino, fu assediata nel 1706; +onde il duca quasi spogliato di tutti i +suoi stati, fu forzato a cercare in Genova +un asilo alla sua famiglia, mentre +ch'egli si chiudeva in Cuneo. In tale +circostanza andò debitore della sua salvezza +ad un eroe della sua casa, il principe +Eugenio di Savoja, in allora generale +dell'imperatore, e nipote di quel +<span class="pagenum"><a id="Page_342"></a>[342]</span> +Tommaso Francesco di Savoja, principe +di Carignano, che verso la metà del +XVII secolo aveva così lungamente travagliata +la reggenza di sua cognata, la +duchessa Cristina. Il principe Eugenio +ruppe sotto Torino, il 7 settembre 1706, +le linee delle armate del duca d'Orleans, +della Feuillade e di Marsin, e fece +levare l'assedio. La Francia perdette in +quell'incontro venti mila uomini, ed il +duca di Savoja ricuperò, oltre tutto quello +che aveva perduto, il Monferrato, Alessandria, +Valenza e la Lumellina, che +gli alleati gli avevano promesso in premio +della sua adesione<a class="tag" id="tag317" href="#note317">[317]</a>. +</p> + +<p> +L'unione del Monferrato al Piemonte +variava l'esistenza di questa potenza; i +confini de' due stati erano talmente intralciati, +che la loro inimicizia faceva perdere +ogni maniera di buona amministrazione all'uno +ed all'altro in tempo di pace, e di difesa +in tempo di guerra. La piccola provincia +del Vigevanasco era pure stata promessa +al duca di Savoja; ma dacchè gli Austriaci +ebbero ricuperato il Milanese, più +<span class="pagenum"><a id="Page_343"></a>[343]</span> +non vollero privarsi di veruna parte di questo +stato. Cotale disparere fu cagione di qualche +raffreddamento tra Vittorio Amedeo e +l'imperatore Giuseppe, e ritrasse il primo +dal prendere una parte attiva nella guerra +fino alla conchiusione della pace d'Utrecht, +nel 1713, che assicurò le precedenti conquiste +della casa di Savoja, e vi aggiunse +la Sicilia<a class="tag" id="tag318" href="#note318">[318]</a>. +</p> + +<p> +Il viaggio che Vittorio Amedeo fece +in Sicilia con tutta la sua corte per farvisi +coronare, e la permanenza di un +anno in Palermo, esaurirono le finanze +del Piemonte quasi quanto la guerra che +aveva di fresco terminata. Quando giunse +in quest'isola entrò in ostilità d'altra natura +con papa Clemente XI, onde mantenere +le prerogative della corona contro +l'autorità della santa sede: diversi ministri +del re furono scomunicati e molte città +poste sotto l'interdetto; mentre che Vittorio +Amedeo bandì dalla Sicilia più di quattrocento +ecclesiastici, che tenevano contro di +lui le parti del papa: queste religiose turbolenze +riempirono il breve regno di Vittorio +Amedeo in Sicilia<a class="tag" id="tag319" href="#note319">[319]</a>. Mentre Vittorio +Amedeo confidava interamente nell'alleanza +<span class="pagenum"><a id="Page_344"></a>[344]</span> +di Filippo V, re di Spagna, Palermo +venne improvvisamente attaccato il 30 +giugno del 1718 dall'armata spagnuola, e +fu costretto a capitolare. Il vicerè di Vittorio +Amedeo difese Siracusa, Messina, +Trapani e Melazzo; ma tutto faceva credere +che i Piemontesi non potrebbero +mantenervisi lungo tempo; il re era +troppo lontano e troppo debole per mandare +sufficienti soccorsi; e il 2 agosto +dello stesso anno, il quadruplice trattato +d'alleanza, negoziato a Londra dall'abate +Dubois, offrì a Vittorio Amedeo, +in vece di protezione, il cambio sommamente +svantaggioso della Sardegna per +la Sicilia, cui non pertanto Vittorio dovette +soscriversi il 18 ottobre del 1718. +Allora, rinunciando alle sue pretese sulla +Sicilia, che gl'imperiali contrastavano +agli Spagnuoli, e prendendo il titolo di +re di Sardegna, sebbene non vi possedesse +un palmo di terreno, Vittorio Amedeo +II consacrò l'anno 1719 a sottomettere +all'autorità reale, in Piemonte i +suoi proprj feudatarj, abolendone i privilegj +e confiscandone le regalie. Quando +finalmente Filippo V ebbe acceduto alla +quadruplice alleanza, rimise, in agosto +del 1720, il possesso della Sardegna ad +un inviato dell'imperatore, che la consegnò +<span class="pagenum"><a id="Page_345"></a>[345]</span> +immediatamente alle truppe di Vittorio +Amedeo<a class="tag" id="tag320" href="#note320">[320]</a>. +</p> + +<p> +La Sardegna non dava al suo re che +un vano titolo: ma l'acquisto del Monferrato, +dell'Alessandrino, della Lumellina +aveva procurata al Piemonte una +tale consistenza che mai non aveva avuto +prima del regno di Vittorio Amedeo II. +Questo principe, che può essere risguardato +come il fondatore della sua monarchia, +consacrò gli ultimi dieci anni del +suo regno ad accrescere le fortificazioni +delle sue città e le sue forze militari, +a formare valenti ingegneri, finalmente +a ravvicinare i suoi sudditi agli +oltremontani per mezzo di un'educazione +più proporzionata ai progressi dei lumi +in tutta l'Europa: fino all'età sua il Piemonte +non aveva quasi preso nessuna parte +alla gloria letteraria dell'Italia: rialzando +il sentimento dell'onore nazionale ne' Piemontesi, +Vittorio Amedeo sviluppò tra +di loro distinti ingegni; riparò nello stesso +tempo i disastri dell'agricoltura, del commercio +e delle manifatture; semplificò +l'amministrazione della giustizia ne' tribunali; +e si occupò con pari attività che +<span class="pagenum"><a id="Page_346"></a>[346]</span> +intelligenza a chiudere tutte le piaghe +dello stato. Dopo avere lungamente richiamati +gli sguardi dell'Europa sulla +luminosa carriera ch'egli aveva percorsa, +Vittorio Amedeo, giunto all'età di 64 +anni, fece, il 3 settembre del 1730, maravigliare +tutti coll'abdicazione della corona +a favore di suo figlio Carlo Emmanuele +III, allora in età di trent'anni. +Per altro i suoi sudditi, che avevano più +sofferto pella sua inquieta attività , e pel +suo despotismo, che non approfittato delle +sue riforme, di cui non raccoglievano +ancora i frutti, non dissimularono la +gioja che loro cagionava quest'avvenimento. +Vittorio Amedeo aveva fatto fondamento +nella riconoscenza e nel rispetto +di suo figlio; ma le relazioni de' principi +fra di loro non sono quelle del sangue; +la diffidenza ed il sospetto gli assediano, +l'affetto non ha veruna parte nella loro +educazione, la riconoscenza viene soffocata +nel cuor loro dall'adulazione, e la +voce della coscienza pervertita dai consiglj +de' cortigiani. Vittorio Amedeo II +fu per ordine di suo figlio arrestato la +notte del 28 al 29 di settembre del 1731, +colle più ributtanti circostanze: nella sua +prigionia ed in tempo dell'ultima sua +malattia, non potè ottenere colle più calde +<span class="pagenum"><a id="Page_347"></a>[347]</span> +preghiere, che suo figlio andasse a trovarlo; +e finalmente morì il 31 ottobre +del 1732 nel castello di Moncalieri, ove +era rinchiuso, distante tre miglia da Torino<a class="tag" id="tag321" href="#note321">[321]</a>. +</p> + +<p> +Carlo Emmanuele III non tralignò dai +principi suoi predecessori, nè per la sua +abilità nelle cose della politica, della +guerra e dell'amministrazione, nè per +l'instabilità delle sue alleanze, che, come +quelle dei suoi antenati, furono sempre +vendute al migliore offerente. Nella guerra +dell'elezione del re di Polonia, egli sorprese +gli Austriaci, cui il suo primo ministro, +il marchese d'Ormea, avea date in iscritto +le più formali assicurazioni ch'egli non +si era alleato alla casa di Borbone; in +breve tempo conquistò tutto il Milanese, +e ne fu ricompensato nel trattato di pace +colla cessione di Novara e di Tortona +coi loro territorj<a class="tag" id="tag322" href="#note322">[322]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_348"></a>[348]</span> +</p> + +<p> +Nella guerra della successione dell'Austria, +il re di Sardegna offrì da prima +la sua alleanza alla casa di Borbone; ma +la corte di Spagna, che pretendeva di +ricuperare il Milanese già da venticinque +anni staccato da quella monarchia, non +esibì a Carlo Emmanuele per comperare +la sua alleanza che piccolissimi distretti +di quel ducato, che probabilmente avrebbe +ancora rivendicati quando la vittoria avesse +coronate le sue armi. Allora il re di Sardegna +fece un trattato provvisionale con +Maria Teresa per la difesa del Milanese, +cui riservavasi però di potere rinunciare, +dandone avviso alla regina un mese prima. +Questo trattato fu soscritto il primo febbrajo +del 1742<a class="tag" id="tag323" href="#note323">[323]</a>, ed obbligò Carlo +Emmanuele ad entrare in guerra cogli +Spagnuoli, i quali, sotto il comando dell'infante +di Spagna, don Filippo, invasero +tutta la Savoja, mentre che i Piemontesi +uniti agli Austriaci sconfissero +gli Spagnuoli nella Lombardia oltrepadana. +Ma non perciò il re di Sardegna interrompeva +le sue negoziazioni colla casa +di Borbone, cui la sua alleanza avrebbe +dato in mano il Milanese; ma egli poneva +<span class="pagenum"><a id="Page_349"></a>[349]</span> +a cotale alleanza un altissimo prezzo. Diede +a questi negoziati abbastanza pubblicità affinchè +la corte di Vienna, e più ancora il +suo alleato Giorgio II, sentissero la necessità +di guadagnarlo al loro partito. Infatti, il +13 settembre del 1743, conchiusero con +lui un trattato sottoscritto a Worms, +col quale gli si promettevano Piacenza, +Vigevano e l'alto Novarese, e per confini +a Levante la Nura, il Ticino ed il lago +Maggiore<a class="tag" id="tag324" href="#note324">[324]</a>. +</p> + +<p> +Dopo quest'alleanza Carlo Emmanuele +agì vigorosamente contro i Francesi e +contro gli Spagnuoli; ma mentre li combatteva, +non lasciava di negoziare per +tornare al loro partito: v'ebbero perfino +de' preliminari sottoscritti a Torino, +il 26 dicembre del 1745, tra la Francia +e la Sardegna, le di cui condizioni avrebbero +consolidata la potenza della casa di +Savoja, ed assicurata l'indipendenza degli +stati d'Italia. Si aboliva perfino il +nome del santo romano impero, cagione +di tante vessazioni pei pretesi stati feudali, +e si escludevano i Francesi, gli Spagnuoli +ed i Tedeschi da ogni possedimento +<span class="pagenum"><a id="Page_350"></a>[350]</span> +nella penisola. Ma la diffidenza +del re sardo, gl'indugj della corte di +Spagna, e la rapida discesa in Italia di +un'armata della regina d'Ungheria fecero +rompere queste negoziazioni. Allora Carlo +Emmanuele, unendosi di nuovo agli Austriaci, +si mantenne costante nella loro +alleanza fino alla pace d'Aquisgrana, che +press'a poco gli accordò i vantaggi acquistati +col trattato di Worms, tranne +Piacenza, cui dovette rinunciare<a class="tag" id="tag325" href="#note325">[325]</a>. +</p> + +<p> +L'ultima parte del regno di Carlo Emmanuele +fino alla morte che lo sorprese +il 20 gennajo del 1773, ed il regno di +Vittorio Amedeo III, che gli successe, +furono sempre pacifici; e perchè in un +paese in cui non si permette al popolo +d'immischiarsi nelle cose del governo e +della politica, i tempi di pace non offrono +allo storico verun avvenimento, +può risguardarsi la storia del Piemonte +come affatto nulla in tutto questo periodo. +Il governo non avrebbe tollerato che +se ne conservasse qualche memoria, e +veruno scrittore volle infatti esporsi a +<span class="pagenum"><a id="Page_351"></a>[351]</span> +dispiacergli, narrando ciò che la suprema +autorità seppelliva in un profondo +segreto. +</p> + +<p> +Il ducato di Milano, che durante la +guerra della successione di Spagna, passò +sotto il dominio di casa d'Austria, +ebbe la sventura di essere saccheggiato +in ogni guerra da tutte le potenze belligeranti, +e smembrato in tutti i trattati +di pace. La capitale perdette assai in popolazione +ed in ricchezze, quando molte +delle sue migliori province vennero sottratte +al suo dominio e date al re di +Sardegna. Le campagne in tempo della +guerra non soffrirono meno della capitale; +ma la loro prosperità venne più +rapidamente repristinata, sia a cagione +della maravigliosa loro fertilità , sia perchè +il governo austriaco fu assai più giusto +e più ragionevole che non quello +degli Spagnuoli. In particolare la casa +di Lorena si fece conoscere superiore +all'antica casa d'Austria, e l'amministrazione +del conte di Firmian (1759-1782) +lasciò una grata memoria. Era +omai questa la sorte dell'Italia di ricevere +dall'estero i lumi ch'ella aveva sì +lungamente sparsi in addietro; e le province, +governate da stranieri monarchi, +approfittavano dei progressi nelle scienze +<span class="pagenum"><a id="Page_352"></a>[352]</span> +politiche, che i nazionali non avevano +per anco fatti. Giuseppe II intraprese +con zelo e con buona fede, ma spesso +con troppo precipizio, le riforme oramai +diventate necessarie. La pubblica +opinione era tuttavia così traviata dall'ignoranza +dei diritti del principato, +che condannava quasi tutto ciò che questo +sovrano faceva pel vantaggio del paese. +Non perciò i suoi sforzi riuscirono +del tutto vani; le lettere, i lumi ed alcune +virtù pubbliche cominciarono a rigermogliare +in Lombardia, e fu questa +la provincia che fece più d'ogni altra +sperare il risorgimento di una nazione +italiana. +</p> + +<p> +In principio del secolo i Gonzaga +perdettero il ducato di Mantova, che da +Giuseppe II venne assoggettato a quello +di Milano, in compenso di ciò che aveva +perduto dalla banda del Piemonte. +L'imprudente Ferdinando Carlo Gonzaga +si era lasciato vincere dal danaro sul principio +della guerra della successione di Spagna, +ed aveva acconsentito a ricevere in +Mantova guarnigione francese, in conformità +del trattato ch'egli soscrisse a Venezia +il 24 febbrajo del 1701<a class="tag" id="tag326" href="#note326">[326]</a>. Con ciò, non +<span class="pagenum"><a id="Page_353"></a>[353]</span> +solo richiamò la guerra ne' suoi stati, mentre +egli nelle dissolutezze di Venezia cercava +di scordare le sventure de' suoi sudditi, +ma inoltre diede un pretesto all'imperatore +di porlo al bando dell'impero. In +fatti, avendo i Francesi, in virtù della +convenzione di Milano del 13 maggio +1707, evacuata la Lombardia, Mantova +e tutto il suo ducato vennero occupati +dagl'imperiali; fu dichiarato il duca colpevole +di fellonìa, ed i suoi feudi riuniti +alla diretta dell'impero; poco dopo Ferdinando +Carlo morì in Padova il 5 di luglio +del 1708 senza prole. Rimaneva di questa +famiglia un ramo cadetto, quello dei duchi +di Guastalla e di Sabbionetta, principi di +Bozzolo, formato da Federico di Gonzaga, +illustre generale del sedicesimo secolo. +Ma invano questi richiamarono la successione +d'uno stato che loro apparteneva per +le leggi dell'impero, e che rimase confiscato. +Anche questa linea si spense in +Giuseppe Maria Gonzaga che morì il 15 +d'agosto del 1746, e la pace di Aquisgrana +<span class="pagenum"><a id="Page_354"></a>[354]</span> +aggiunse i piccoli stati di lui a +quelli di Parma e di Piacenza<a class="tag" id="tag327" href="#note327">[327]</a>. +</p> + +<p> +Ne' primi anni del diciottesimo secolo +i ducati di Parma e di Piacenza erano +governati da Francesco Farnese, succeduto +a Rannuccio II, suo padre, l'undici +dicembre del 1694. Fino dalla sua più +fresca giovinezza trovavasi oppresso da +una straordinaria grassezza, diventata ereditaria +nella sua famiglia; inoltre balbettava, +ed a questi esteriori difetti rispondeva +la debolezza del suo spirito, onde +aveva contratto un estremo timore di mostrarsi +in pubblico, e tenevasi a tutti +celato. Durante la guerra della successione +di Spagna, ricevette guarnigioni +pontificie, onde far rispettare la sua neutralità +e quella della Chiesa di cui riconoscevasi +feudatario. A fronte di ciò i +Tedeschi violarono più volte il suo territorio. +Non avendo avuti figliuoli da Dorotea +di Neuburgo, vedova di suo maggior +fratello, ch'egli aveva sposata il 16 +settembre del 1714, maritò Elisabetta Farnese, +figlia di suo fratello, a Filippo V, +re di Spagna. Sebbene le femmine non +fossero chiamate all'eredità de' feudi della +Chiesa, fu però Elisabetta che trasmise alla +<span class="pagenum"><a id="Page_355"></a>[355]</span> +casa di Borbone quelle pretese sui ducati +di Parma e di Piacenza, che fecero dare +quei ducati al secondo de' di lei figli<a class="tag" id="tag328" href="#note328">[328]</a>. +</p> + +<p> +Francesco Farnese mai non aveva voluto +dare a suo fratello Antonio una sufficiente +entrata per potersi ammogliare; +altronde Antonio non aveva che un anno +meno del duca, ed aveva la stessa mostruosa +corpulenza, lo che faceva risguardare +come di già spenta la casa Farnese, +quando nel 1720 il trattato della quadruplice +alleanza impose leggi alla Spagna, +per terminare la guerra eccitata dal cardinale +Alberoni. L'eredità di Parma e quella +della Toscana furono assegnate ad un +figlio di Elisabetta Farnese e di Filippo V, +che non fosse re di Spagna; i ducati di +Parma e di Piacenza vennero dichiarati +feudi imperiali, malgrado le rimostranze +di Clemente XI, e fu convenuto che +per la guarenzia di questa eventuale successione +sarebbero, durante la vita degli +ultimi principi Farnesi, occupati da guarnigioni +svizzere. Questi accomodamenti +furono inoltre raffermati dal trattato fatto +il 30 aprile del 1725 tra l'Austria e la +Spagna<a class="tag" id="tag329" href="#note329">[329]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_356"></a>[356]</span> +</p> + +<p> +L'infante don Carlo, cui erano destinati +questi principati italiani, non recossi +nella penisola che dopo la morte del duca +di Parma, Francesco, accaduta il 26 di +febbrajo del 1727. Suo fratello, don Antonio, +allora in età di quarantotto anni, +si affrettò di cercarsi una consorte per +conservare ancora, se era possibile, la +casa Farnese; ed in febbrajo del 1728 +sposò Enrichetta d'Este, terza figlia del +duca di Modena. Il papa Benedetto XIII +e l'imperatore Carlo VI gli prescrissero +nello stesso tempo di ricevere dalla Chiesa +e dall'impero l'investitura dei suoi ducati; +ma, temendo di compromettersi con +sovrani tanto di lui più potenti, e per +non dare la preferenza a veruno di loro, +egli ricusò l'uno e l'altro. In tali circostanze +la Francia, l'Inghilterra e la Spagna +convennero, in forza di un trattato sottoscritto +in Siviglia il 9 novembre del 1729, +che sei mila Spagnuoli verrebbero destinati +a formare le guarnigioni di Livorno, +Porto Ferrajo, Parma e Piacenza, onde +guarentire la successione a don Carlo. +Tale sostituzione delle truppe spagnuole +alle svizzere spiacque all'imperatore, +il quale rifiutò di accettare il trattato di +Siviglia, e fece passare trenta mila uomini +<span class="pagenum"><a id="Page_357"></a>[357]</span> +in Lombardia, per opporsi all'introduzione +delle guarnigioni spagnuole<a class="tag" id="tag330" href="#note330">[330]</a>. +</p> + +<p> +I duchi di Parma e di Toscana, che +vedevano, mentre ancora erano vivi, e +malgrado loro, altri liberamente disporre +della propria eredità , non temevano meno +le truppe estere, che, occupando i +loro stati, vorrebbero dar loro la legge, +di quello che temessero la guerra +che l'imperatore mostravasi apparecchiato +ad intraprendere per tenerle +lontane. Il loro regno si andò consumando +in tristi negoziazioni, le quali tutte +avevano per oggetto l'epoca della loro +morte, creduta assai vicina, sebbene fossero +ambidue pieni di vita e non ancora +usciti dalla virilità . Però le truppe spagnuole +non erano per anco sbarcate in Italia, quando +Antonio, ultimo duca della casa Farnese, +morì il giorno 20 gennajo del 1731. +Ne' pochi anni del suo regno costui risguardò +le finanze de' suoi stati come +un'entrata vitalizia; sagrificò le generazioni +che dovevano seguirlo a' suoi piaceri +del momento, non limitando in verun +<span class="pagenum"><a id="Page_358"></a>[358]</span> +modo le sue prodigalità , sia che si +trattasse di appagare i suoi gusti, o +di guadagnare la riconoscenza degli adulatori +e dei favoriti che lo circondavano<a class="tag" id="tag331" href="#note331">[331]</a>. +</p> + +<p> +La duchessa Enrichetta, vedova dell'ultimo +duca di Parma, credevasi incinta, +e non riconobbe d'essersi ingannata +che in settembre dello stesso anno, +nella quale epoca lasciò Parma per tornare +a Modena. Tale incertezza diede +tempo alle altre potenze di convenire intorno +alle rispettive pretese. Nel giorno +23 di gennajo del 1731, il generale imperiale +aveva preso possesso di Parma e +di Piacenza, veramente per conto dell'infante +di Spagna, ma con truppe tedesche: +un commissario pontificio, che +in allora si trovava a Parma, protestò +solennemente il giorno 24 contro un tale +atto di possesso, contrario al supremo +dominio della Chiesa. Una nuova convenzione, +sottoscritta il 22 luglio del 1731, +tra l'imperatore, il re di Sardegna e +l'Inghilterra, riconfermò le convenzioni +<span class="pagenum"><a id="Page_359"></a>[359]</span> +della quadruplice alleanza. L'infante don +Carlo non arrivò a Livorno che il 27 +di dicembre seguìto dalle truppe spagnuole, +che dovevano per lui occupare +i suoi nuovi stati. Dopo essersi trattenuto +parecchj mesi in Toscana presso il gran +duca Giovan Gastone de' Medici, che in +certo qual modo veniva obbligato ad +adottarlo ed a riconoscerlo quale suo +presuntivo erede, don Carlo entrò trionfalmente +in Parma il 9 di settembre del +1732<a class="tag" id="tag332" href="#note332">[332]</a>. +</p> + +<p> +L'imperatore Carlo VI aveva dato per +tutori a don Carlo la di lui ava materna, +la duchessa Dorotea, vedova di Odoardo, +poi di Francesco Farnese, ed il gran +duca di Toscana; ma nel susseguente +anno la casa di Borbone, avendo attaccata +quella d'Austria, don Carlo, che il +20 di gennajo del 1733 era giunto a diciassette +anni, dichiarossi egli stesso maggiore, +ed in pari tempo prese il comando +dell'esercito spagnuolo in Italia. Siccome +dal canto suo il duca di Savoja, Carlo +Emmanuele III, si era posto alla testa delle +truppe francesi, ed avea fatta rapidamente +<span class="pagenum"><a id="Page_360"></a>[360]</span> +la conquista del Milanese, così don Carlo, +che più non era in Lombardia necessario, +in principio di gennajo del 1734 prese +colle truppe spagnuole la strada di Napoli, +onde tentare la conquista di quel +regno. Sperando allora di cambiare i due +piccoli ducati di Parma e di Piacenza con +una vasta monarchia, e più non supponendo +di entrare nell'eredità a lui destinata +da tanti anni, don Carlo spogliò i +palazzi Farnesi de' loro più ricchi effetti, +per portarli seco. Il duca di Montemar, +che dirigeva le sue operazioni, il 27 +di maggio sconfisse presso Bitonto la piccola +armata imperiale, la sola che avesse +osato di resistergli, perciocchè fin dal 9 +aprile la capitale aveva aperte le sue porte +agli Spagnuoli: e prima che terminasse +la campagna, i due regni di Napoli e di +Sicilia furono totalmente assoggettati a +don Carlo<a class="tag" id="tag333" href="#note333">[333]</a>. +</p> + +<p> +Sebbene questo principe, allorchè partiva +da Parma, avesse mostrato di rinunciare +a quella sovranità , la facile +conquista del regno di Napoli risvegliarono +<span class="pagenum"><a id="Page_361"></a>[361]</span> +la sua ambizione e quella di suo +padre. Si lusingarono di ricuperare tutto +ciò che la pace d'Utrecht aveva tolto in +Italia alla corona di Spagna; e nel 1735 +il duca di Montemar si rimise in cammino +alla volta della Lombardia per intraprendervi +nuove conquiste. Ma il cardinale +di Fleurì era omai stanco di servire +all'ambizione spagnuola; il 3 di ottobre +fece sottoscrivere in Vienna i preliminarj +della pace coll'imperatore; ed +ordinò al duca di Noailles di non dare +più ajuto al generale spagnuolo; onde +il duca di Montemar, stretto improvvisamente +dai Tedeschi, si vide forzato a ritirarsi +precipitosamente a traverso alla +Toscana alla volta del regno di Napoli<a class="tag" id="tag334" href="#note334">[334]</a>. +</p> + +<p> +In aprile del susseguente anno le guarnigioni +spagnuole, che occupavano Parma +e Piacenza, evacuarono quelle due città , +seco trasportando le biblioteche e la galleria +dei Farnesi, tutti i quadri, tutti i +mobili e tutti gli effetti preziosi de' palazzi +saccheggiati; di modo che al dolore +di perdere la propria indipendenza i popoli +aggiunsero quello di vedersi spogliati +<span class="pagenum"><a id="Page_362"></a>[362]</span> +di tutti gli ornamenti delle loro città . +Allora i ministri spagnuoli, a nome di +don Carlo, dichiararono i sudditi di Parma +e di Piacenza sciolti dal loro giuramento +di fedeltà , e subito partirono senza +consegnare quegli stati agli Austriaci: ma +non si furono appena ritirati che il principe +di Lobkowitz ne prese il possesso, +il giorno 3 di maggio del 1736, a nome +dell'imperatore<a class="tag" id="tag335" href="#note335">[335]</a>. +</p> + +<p> +Parma e Piacenza non rimasero lungamente +unite al ducato di Milano, perciocchè +cinque anni dopo tale cessione, +si estinse la casa d'Austria; ed il re di +Spagna vantando diritti sull'eredità di +Carlo VI, il duca di Montemar sbarcò +il giorno 9 dicembre del 1741 ad Orbitello +con un esercito spagnuolo destinato +a fare in Italia nuovi acquisti. La +regina di Spagna, Elisabetta Farnese, +aveva un altro figlio, chiamato don Filippo, +nato il cinque di marzo del 1720. +Quest'ambiziosa principessa, che continuamente +lagnavasi di avere perduta +l'eredità della propria famiglia, risolse +di formare a suo figlio uno stato in +Italia. Lo pose alla testa di un'armata +<span class="pagenum"><a id="Page_363"></a>[363]</span> +spagnuola adunata nel 1742 ai confini +della Provenza, la quale, sebbene occupasse +subito la Savoja, non potè che +dopo lungo tempo penetrare in Italia. +Il re di Napoli era stato costretto dall'ammiraglio +Matheus a dichiararsi neutrale +il 19 agosto del 1742, onde non +vedere bombardata la sua capitale. Il +duca di Modena, che aveva abbracciato +il partito francese, era stato cacciato dai +suoi stati: ed i ducati di Parma e di +Piacenza erano caduti in mano dei Tedeschi; +onde soltanto in settembre del 1745 +l'infante don Filippo potè entrare negli +stati che pretendeva di sua ragione<a class="tag" id="tag336" href="#note336">[336]</a>. +</p> + +<p> +Appena cominciava don Filippo ad +avere in Lombardia la fortuna propizia, +che la corte di Spagna pensò a formargli +uno stato, non più delle sole città di +Parma e di Piacenza, ma di tutto il Milanese. +Era entrato in Milano il 16 di +dicembre del 1745, quando la pace parziale +fatta dal re di Prussia con Maria +Teresa permise a questa sovrana di portare +la maggior parte delle sue forze in +Italia; allora don Filippo fu costretto ad +abbandonare Milano il 19 di marzo, e +<span class="pagenum"><a id="Page_364"></a>[364]</span> +tutti i Francesi e gli Spagnuoli furono +scacciati dalla Lombardia prima che terminasse +la campagna del 1746<a class="tag" id="tag337" href="#note337">[337]</a>. +</p> + +<p> +Nella stessa campagna aveva don Filippo +perduto il suo principale appoggio in Filippo +V, suo padre, morto il 9 di luglio +del 1746. Ferdinando VI, figlio di Filippo +V, del primo letto, succedutogli +alla corona di Spagna, non prendeva +un troppo vivo interesse allo stabilimento +de' figliuoli di sua matrigna. Perciò la +corte di Spagna fu contenta di ottenere, +col trattato di Aquisgrana, i due ducati +di Parma e di Piacenza, che tornarono +a ricuperare l'indipendenza il 18 ottobre +del 1748, ed ebbero qualche ingrandimento +coll'unione fattavi del piccolo ducato +di Guastalla<a class="tag" id="tag338" href="#note338">[338]</a>. +</p> + +<p> +La guerra della successione d'Austria +aveva in certo qual modo interessata +tutta l'Europa alla trasmissione dell'eredità +<span class="pagenum"><a id="Page_365"></a>[365]</span> +dei Farnesi ad un ramo dei Borboni. +Ma dopo quest'avvenimento gli stati di +Parma e di Piacenza ricaddero nell'oscurità +sotto il regno dell'infante don Filippo, +che morì il 18 luglio del 1765, e sotto +quello di suo figlio e successore don Ferdinando. +Per altro il gusto di don Filippo +per le lettere e per la filosofia, la protezione +da lui accordata agli scrittori francesi, +la scelta fatta per educare suo figlio +dell'abate di Condillac, furono cagione +che s'introducessero in Lombardia +nuove idee, con un certo sentimento di +libertà civile e religiosa, che dal governo +spagnuolo era stato per lo innanzi severamente +proscritto. Le città di Parma e di Piacenza, +che nei precedenti secoli avevano +avuta così piccola parte alla gloria letteraria +dell'Italia, parvero animate da nuova +vita, e vi fiorirono molti uomini illustri. +</p> + +<p> +Nella prima metà del diciottesimo secolo +i ducati di Modena e di Reggio non furono +meno sventurati di quelli di Parma e di +Piacenza. Rinaldo d'Este, che regnava in +Modena fino dal 1694, abbracciò il partito +imperiale nella guerra della successione di +Spagna. Perciò tutti i suoi stati furono invasi +dai Francesi, ed egli medesimo fu costretto +a ripararsi in Bologna fino al 1707, +in cui la Lombardia venne evacuata dalle +<span class="pagenum"><a id="Page_366"></a>[366]</span> +armate dei Borboni. La pace d'Utrecht +gli ratificò il possedimento di tutto ciò +che aveva prima della guerra, e vi aggiunse +nel 1718 il piccolo ducato della +Mirandola, comperato dall'imperatore, +che lo aveva confiscato a pregiudizio di +Francesco Pico, ultimo principe di questa +famiglia. Rinaldo, conservandosi fedele +allo stesso partito, fu per la seconda volta +costretto a ripararsi in Bologna nella guerra +del 1734, mentre che i suoi stati vennero +occupati dai Francesi e dagli Spagnuoli. +Finalmente rientrò nella sua capitale il +24 di maggio del 1736, ove morì diciassette +mesi dopo, il 26 di ottobre del +1737, in età di ottantadue anni<a class="tag" id="tag339" href="#note339">[339]</a>. +</p> + +<p> +Il duca Rinaldo, che era stato cardinale, +che non aveva deposto l'abito ecclesiastico +che in età di quarant'anni, e ch'era +giunto ormai ad avanzata vecchiaja in tempo +dell'ultima guerra in cui erasi trovato +suo malgrado avviluppato, non prendeva +veruna parte nelle operazioni militari. Suo +figlio Francesco III, che gli successe, era +stato militarmente educato, ed aveva gusto +per le cose della guerra. Prima di +salire sul paterno trono aveva fatta una +campagna contro i Turchi; ricercò l'alleanza +<span class="pagenum"><a id="Page_367"></a>[367]</span> +della casa di Borbone nella guerra +della successione dell'Austria, e fu nominato +generalissimo delle armate francesi e +spagnuole, che in Italia militavano contro +Maria Teresa. Egli diede con ciò motivo +agli Austriaci di invadere i suoi stati, di +guastarli e d'opprimerli colle contribuzioni, +mentre ch'egli conduceva il suo esercito +nello stato pontificio, ove si mantenne lungamente; +indi venne nella riviera di Genova, +in Provenza ed in Savoja, dov'ebbe +comune fortuna coll'infante don Filippo. +Fu rimesso finalmente ne' suoi stati nel 1748 +dal trattato di Aquisgrana; ma li trovò +ruinati dalle truppe austriache e piemontesi, +che gli avevano occupati più anni, +ed egli aggiunse ancora alla loro miseria +col peso di nuove imposte e col cattivo +sistema delle sue finanze. Morì di ottantadue +anni il 23 febbrajo del 1780. La +fama dei due più eruditi italiani, Muratori +e Tiraboschi, suoi sudditi e suoi +pensionati, sparse qualche gloria sul suo +regno. +</p> + +<p> +Era ne' destini dei ducati di Modena +e di Reggio di essere governati da vecchi +principi. Ercole III, figliuolo di Francesco +III, era ammogliato da circa quarant'anni +quando successe a suo padre. +Aveva sposata in settembre del 1741 Maria +<span class="pagenum"><a id="Page_368"></a>[368]</span> +Teresa Cibo, unica figlia ed erede di +Alderano Cibo, ultimo duca di Massa e +di Carrara, ed aveva per tal modo fatto +entrare nella sua famiglia un quarto ducato, +oltre quelli di Modena, di Reggio +e della Mirandola<a class="tag" id="tag340" href="#note340">[340]</a>. Il ducato di Massa +e Carrara era uno de' molti piccoli feudi +imperiali posseduti dai marchesi Malaspina +tra la Liguria, la Lombardia e la Toscana. +Due secoli e mezzo prima era passato, +per mezzo di una femmina, sotto +il titolo di marchesato, a Franceschetto +Cibo, figlio d'Innocenzo VIII; era stato +eretto in ducato nel 1664; e di nuovo +passò per una donna alla casa d'Este<a class="tag" id="tag341" href="#note341">[341]</a>. +Diventato duca in età avanzata, Ercole III +fu accusato, ancora più de' suoi due predecessori, +di avarizia, vizio che spesso si +rimprovera alla vecchiaja. Egli accumulò +un tesoro, che invece di servire alla sua +difesa nell'istante del bisogno, accrebbe +il suo pericolo, eccitando la cupidigia dei +<span class="pagenum"><a id="Page_369"></a>[369]</span> +suoi nemici. Il 14 ottobre del 1771 maritò +l'unica sua figlia coll'arciduca Ferdinando +d'Austria; e questa principessa +è rimasta l'unica rappresentante de' principi +d'Este, in addietro sovrani di Ferrara, +Modena e Reggio; dei Malaspina +e dei Cibo, signori di Massa e di Carrara; +dei Pichi, sovrani della Mirandola, +e dei Pii, sovrani di Carpi e di Correggio; +perciocchè tutte le case sovrane +d'Italia sembravano percosse dallo stesso +destino, e la stessa casa d'Este era pure +vicina a spegnersi, allorchè perdette i +suoi stati nelle guerre della rivoluzione. +</p> + +<p> +Si erano vedute spegnersi in Napoli le +case dei Durazzo, d'Angiò e d'Arragona; +a Milano quelle de' Visconti e degli Sforza; +quella de' Paleologhi nel Monferrato; +dei Montefeltro e della Rovere in Urbino; +dei Gonzaga a Mantova, Guastalla +e Sabionetta; dei Farnesi in Parma e +Piacenza; e l'Italia vide pure spegnersi +nel diciottesimo secolo, prima delle case +Cibo e d'Este, la casa dei Medici, che, +erede di una gloria acquistata da rimotissimi +antenati, era illustre a motivo dei +grandi cittadini di Firenze da lei prodotti, +non per i suoi gran duchi. +</p> + +<p> +Cosimo III regnava in Firenze fin +dal 1670, ed anche salendo sul trono +<span class="pagenum"><a id="Page_370"></a>[370]</span> +la sua vita era amareggiata dalle sue contese +con Margarita d'Orleans, sua sposa, +cui era diventato insoffribile a cagione de' +suoi sospetti e della sua domestica tirannide: +ma egli dall'altro canto non aveva +avuto a soffrir meno pelle stravaganze di +questa principessa francese, e pel disprezzo +ch'essa gli mostrava. Egli stesso, disgraziato +nel suo interno, pareva che non +potesse interessarsi in un matrimonio senza +renderlo altresì disgraziato ed infecondo. +Il suo maggior figliuolo, Ferdinando, +che morì prima di lui, il 30 di ottobre +del 1713, sebbene di già in età di cinquant'anni +non aveva avuto prole da Violante +Beatrice di Baviera sposata nel 1688: +e sua figlia, Anna Maria Luigia, che nel +1691 aveva sposato Giovanni Guglielmo, +elettore palatino, fu pure infeconda. Il suo +secondo figliuolo, Giovan Gastone non +ebbe pure figli dalla principessa di Sassonia +Lavemburg, sposata nel 1697<a class="tag" id="tag342" href="#note342">[342]</a>; +onde per non vedere spenta la sua famiglia +entro pochi anni, Cosimo III persuase, +all'ultimo, nel 1709, suo fratello Francesco +Maria, di già in età di cinquant'anni, +a deporre la sacra porpora, ed a sposare +<span class="pagenum"><a id="Page_371"></a>[371]</span> +Eleonora di Gonzaga, figlia del duca di +Guastalla; ma nè questo matrimonio fu +più fecondo degli altri. Ferdinando e Francesco +Maria morirono prima di Cosimo +III; Giovan Gastone, separato dalla +moglie, e pieno d'infermità , non poteva +più nutrire speranze di prole; e +Cosimo vedeva con amaro dolore le principali +potenze dell'Europa disporre, mentre +ancor viveva egli e suo figlio, della +sua eredità . Riclamò invano a favore dei +diritti della repubblica fiorentina, di cui +i suoi antenati non erano stati che semplici +rappresentanti, ed alla quale doveva +perciò ritornare la sovranità dopo +estinta la linea dei Medici<a class="tag" id="tag343" href="#note343">[343]</a>. Tentò +pure di farne passare l'eredità alla figliuola, +quella che più amava di tutti +i suoi figli; volle almeno decidere egli +stesso tra i pretendenti alla corona di +Toscana; ma i diplomatici europei, non +valutando più i suoi diritti che quelli +del suo popolo, non degnaronsi pure di +ascoltarlo nel disporre de' suoi stati. Finalmente +egli morì il 31 d'ottobre del 1723 +dopo avere sofferte le più amare mortificazioni, +ed avere avuti tanti dispiaceri +<span class="pagenum"><a id="Page_372"></a>[372]</span> +quanti erano stati i mali che aveva fatti +soffrire al suo popolo<a class="tag" id="tag344" href="#note344">[344]</a>. +</p> + +<p> +Giovan Gastone, che successe a Cosimo +III, era stato lo scopo delle persecuzioni +degl'ipocriti che infestavano la +corte di suo padre; egli non aveva mai +trovato nel suo palazzo, che noja, suggezione +e tristezza. Tosto che si vide +liberato dall'oppressione in cui aveva +vissuto fino ai cinquantadue anni, cercò +col circondarsi di buffoni e di persone +non ad altro intese che a tenerlo allegro, +di dimenticare come meglio poteva, e +le sue infermità che lo ritenevano frequentemente +a letto, e la divisione della +sua eredità , di cui facevasi tanto rumore +in Europa. Giovan Gastone era un buon +uomo, ma non sapeva leggere nell'avvenire; +non pensava alla miseria de' suoi +sudditi, che mai non vedeva, e non poneva +limiti alle sue prodigalità , affinchè +tutti coloro che lo avvicinavano si ritirassero +con volto soddisfatto. Le finanze +furono dilapidate, l'amministrazione cadde +tra le mani de' serventi, e di gente affatto +spregievole. Finalmente egli morì di +sessantasei anni, il 9 di luglio del 1737, +<span class="pagenum"><a id="Page_373"></a>[373]</span> +lasciando a' suoi successori il troppo difficile +incarico di rimediare ai mali della +Toscana<a class="tag" id="tag345" href="#note345">[345]</a>. +</p> + +<p> +Francesco, duca di Lorena, sposo di +Maria Teresa, cui era stata data la Toscana, +venne, in gennajo del 1738, a +visitare i suoi nuovi stati; ma vi si trattenne +poco tempo. Il principe di Craon, +Marco di Beauvau, suo mentore, era +stato destinato a ricevere il giuramento +dai nuovi sudditi di Francesco, e governò +la Toscana coll'autorità di un vicerè. Fu +ajutato nella sua amministrazione dal conte +di Richecourt, il più illustre ministro +del nuovo gran duca, che nel 1745 ottenne +il titolo d'imperatore. Occuparonsi +l'uno e l'altro della riforma delle leggi +della Toscana, del miglioramento delle +finanze, e della più regolare ed imparziale +amministrazione della giustizia. +</p> + +<p> +La vedova dell'elettore palatino, sorella +di Giovan Gastone, ch'era tornata +alla corte di suo padre nel 1717, e che +aveva sopra di lui esercitata grandissima +influenza, sopravvisse anche al fratello che +non l'amava, e che non era da lei amato. +Questa principessa, il 31 ottobre del 1737, +si lasciò persuadere a rinunciare alla casa +<span class="pagenum"><a id="Page_374"></a>[374]</span> +di Lorena tutta l'eredità mobile ed immobile +della casa de' Medici, contro una +pensione vitalizia di quaranta mila scudi +fiorentini. Il gran duca Francesco le accordò +il titolo di reggente, le diede delle guardie +al palazzo e tutte le apparenze d'una corte. +Ella morì finalmente in Firenze il 18 di febbrajo +del 1743 in età di settantasei anni, +ma in lei non si spense affatto la casa de' +Medici; se ne conservò tuttavia un ramo, +discendente da uno degli antenati di Cosimo, +il padre della patria; ma perchè +non era stato contemplato dal decreto +di Carlo V, non si trattò giammai di +chiamarlo alla successione della corona +ducale<a class="tag" id="tag346" href="#note346">[346]</a>. +</p> + +<p> +L'imperatore Francesco I, che in Toscana +portava il nome di Francesco II, +morì a Vienna il 18 di agosto del 1765. +Mentre che il suo primo figliuolo, Giuseppe +II, gli succedeva negli stati dell'Austria, +il secondo, Pietro Leopoldo, +allora in età di diciotto anni, fu dichiarato +gran duca di Toscana, e venne a +prendere possesso del suo principato l'undici +di settembre del 1765. Veruno stato +d'Italia non ebbe mai più grandi obblighi +<span class="pagenum"><a id="Page_375"></a>[375]</span> +al suo sovrano, quanto la Toscana a Pietro +Leopoldo. Questi, continuamente occupato +a riformare tutti gli abusi introdottisi +nel lungo spazio di oltre dugent'anni +di una difettosa amministrazione, +semplificò le leggi civili, addolcì le criminali, +diede la libertà al commercio, +disseccò intere provincie, dividendone la +proprietà fra industri coltivatori, che caricò +di una leggiere contribuzione: ed +in tal modo raddoppiò i prodotti dell'agricoltura, +e rendette ai suoi sudditi quell'attività +e quell'industria che avevano +da tanto tempo perdute. Tentò altresì di +correggere la corruzione de' costumi, e +di comprimere gli eccessi della superstizione; +ma non devesi dissimulare che +talvolta stancheggiò i suoi sudditi con una +troppo inquisitoriale vigilanza, e che scontrò +una violenta opposizione alle sue riforme +ecclesiastiche per parte del concilio +provinciale che adunò il 23 aprile +del 1787. I pregiudizj del clero ed i vizj +del popolo si collegarono contro un principe +forse troppo attivo nel suo desiderio +di fare il bene; e quando la morte di +Giuseppe II chiamò Leopoldo a cedere +il gran ducato al secondo de' suoi figliuoli, +per prendere la corona imperiale, il +popolo toscano non mostrossi abbastanza +riconoscente verso un principe così grande. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_376"></a>[376]</span> +I due regni di Napoli e di Sicilia, ai +quali la guerra dell'elezione di Polonia +aveva nel 1738 restituito un monarca indipendente, +ebbero motivo di lodarsi delle +opinioni e dell'energia che loro recava +una straniera nazione. I popoli lungamente +corrotti dal dispotismo cadono finalmente +in un letargico sonno, dal quale più non +si possono risvegliare colle sole loro forze, +se non si arrecano loro nuove idee +da straniere contrade, se non si pongono +loro avanti agli occhi nuovi esempi, +e se una mescolanza di diversi elementi +non risveglia nel loro seno un +vivificante fermento. Tre figliuoli di Filippo +V, Ferdinando VI in Ispagna, Carlo +VII a Napoli e Filippo a Parma, risvegliarono, +introducendovi una corte francese, +libri, instituzioni e pensare francesi, +l'attività da gran tempo sopita dei +popoli meridionali ch'essi governavano +in Ispagna ed in Italia. Parve che i figli +di Filippo V nulla ritenessero della timida +superstizione del padre, nè degli artificiosi +intrighi della madre. Mostrarono +nella loro amministrazione il desiderio +del bene, indipendenza di spirito, ed anche +idee liberali. +</p> + +<p> +Don Carlo, che si fece chiamare Carlo +VII di Napoli, Carlo V di Sicilia, e +<span class="pagenum"><a id="Page_377"></a>[377]</span> +che all'ultimo fu Carlo III di Spagna, +giovò molto ai due primi regni negli +undici anni che li governò dopo la pace +d'Aquisgrana. Pure il suo lavoro era +appena cominciato, e sarebbe stato d'uopo +che fosse stato lungo tempo continuato +dietro i medesimi principj, per +produrre una durevole riforma in un +paese in cui doveva mutarsi ogni cosa. +Carlo poteva appena lusingarsi che il +suo successore fosse a portata di tener +dietro alle sue viste: sommamente desolante +era lo stato in cui egli vedeva la +sua famiglia, la quale pareva tocca nelle +facoltà intellettuali da un vizio ereditario. +Filippo V, suo padre, aveva passata +gran parte della sua vita in una sospettosa +malinconia, che gli rendeva odiosa +la compagnia degli uomini, e che in +un privato avrebbe avuto il nome di follia<a class="tag" id="tag347" href="#note347">[347]</a>. +Ferdinando, suo fratello, signoreggiato +da sua moglie, principessa portoghese, +dopo la di lei morte, accaduta +il 27 agosto del 1758, erasi ridotto in +uno stato ancora più deplorabile, alternando +furiosi accessi di frenesia con alcuni +istanti di cupa disperazione, cui davasi +<span class="pagenum"><a id="Page_378"></a>[378]</span> +il nome di lucidi intervalli. Questo +delirio durò quasi un anno, dopo il quale +Ferdinando morì il 10 agosto del 1759; +e perchè non lasciava figliuoli, Carlo +passò dal trono di Napoli a quello di +Spagna. Il suo maggiore figliuolo, Filippo +Antonio, allora di dodici anni, era a +tale stato d'imbecillità ridotto, che fu +necessario privarlo della corona; ed in +vece di lui Carlo fece riconoscere per principe +delle Asturie il secondo, in età di +undici anni, che fu poi Carlo IV di +Spagna; e dichiarò il terzo, che aveva 9 +anni, re delle due Sicilie, ed è Ferdinando +IV, attualmente regnante. Durante +la sua minorità , ed anche molto tempo +dopo il suo termine legale, Carlo III +mantenne una decisiva influenza sui consiglj +delle due Sicilie<a class="tag" id="tag348" href="#note348">[348]</a>. +</p> + +<p> +In verun secolo ebbe la Chiesa romana +sulla cattedra di san Pietro uomini più +distinti per moralità , per rettitudine di +spirito, talvolta per talenti amministrativi +ed anche per liberali opinioni. Con +tutto ciò questi papi, degni di tanto +rispetto e di tanta stima, non hanno potuto +fare argine allo spaventoso e sempre +<span class="pagenum"><a id="Page_379"></a>[379]</span> +più rapido decadimento dello stato +della Chiesa, nè porgere rimedio ai vizj +di un governo fondato sul principio di +affidare tutti i rami dell'amministrazione +a coloro che ben conoscono la teologia +e poco gli affari. +</p> + +<p> +Clemente XI (Gian Francesco Albani), +che regnò dal 24 novembre 1700, fino al 9 +di marzo del 1721, fu, quasi suo malgrado, +l'autore delle persecuzioni dirette in Francia +contro i Giansenisti. La famosa costituzione +<i>Unigenitus</i>, a lui estorta dall'intrigo, +compromise la sua autorità , +e fu il grand'affare politico del suo regno. +La guerra della successione di Spagna +trattavasi ai confini de' suoi stati; e +mentre che dalla sua debolezza egli veniva +forzato a riconoscere quello dei due emuli +di cui aveva più ragione di temere, ambidue +gli rimproveravano ciò che accordava +all'altro, ed il castigo cadeva sopra +i suoi sudditi<a class="tag" id="tag349" href="#note349">[349]</a>. +</p> + +<p> +Il cardinale Michel Angelo Conti, che +fu creato papa il 28 di maggio del 1721, +sotto il nome d'Innocenzo XIII, non +ebbe un regno abbastanza lungo per lasciare +una circostanziata memoria della sua +<span class="pagenum"><a id="Page_380"></a>[380]</span> +amministrazione, non essendo quasi altro +di lui noto che l'obbligo impostogli di +nominare cardinale l'abate Dubois, e la +riabilitazione del cardinale Alberoni, contro +al quale il suo predecessore aveva +fatta cominciare una legale processura<a class="tag" id="tag350" href="#note350">[350]</a>. +</p> + +<p> +Innocenzo XIII morì il 7 di marzo +del 1724; ed il cardinale Vincenzo Maria +Orsini, che gli fu dato per successore, +il 29 di maggio del 1724, prese il +nome di Benedetto XIII. Di già sommamente +indebolito dalla sua troppo avanzata +età , egli non fece nulla di conforme alle sue +pie e pacifiche intenzioni; la privata sua +condotta fu costantemente piena di dolcezza, +di umiltà , di carità ; volle sinceramente +mettere un termine alle persecuzioni +del giansenismo, ma le sue +bolle produssero un affatto contrario effetto. +La sua amministrazione fu in Roma +macchiata dalle concussioni e dalla +avarizia del cardinale Coscia di Benevento, +cui aveva accordata una cieca +confidenza; e ne risultò una mancanza di +circa cento venti mila scudi romani nelle +entrate della camera apostolica, la quale +fu forza coprire con nuovi prestiti, accrescendo +in tal modo la massa di già enorme +<span class="pagenum"><a id="Page_381"></a>[381]</span> +de' precedenti debiti. Benedetto XIII morì +il 21 febbrajo del 1730, e nello stesso +istante scoppiò in Roma una sollevazione. +Il popolo voleva colle proprie mani vendicarsi +del cardinale Coscia e di tutti i +ministri subalterni da lui chiamati da Benevento, +accusati d'avere venduta la giustizia, +gl'impieghi e le grazie ecclesiastiche. +Le grida del pubblico costrinsero +il successore di Benedetto XIII a fare il +processo del cardinale Coscia ed a chiuderlo +in castel sant'Angelo<a class="tag" id="tag351" href="#note351">[351]</a>. +</p> + +<p> +Successore di Benedetto XIII fu Lorenzo +Corsini, fiorentino; che fu eletto il 12 luglio +del 1730, e che prese il nome di Clemente +XII. Aveva, quando fu eletto, settantott'anni, +e visse altri dieci anni; perciocchè +tale è la malvagia sorte degli +stati romani, che il supremo potere si +trovi sempre affidato ad un uomo che +deve imparare l'arte difficilissima del sovrano, +in quell'età in cui converrebbe +piuttosto ritirarsi da tutti gli affari. Clemente +XII trovavasi in difficilissime circostanze: +verun monarca, nemmeno dei +paesi che parevano tuttavia oppressi dal +giogo della superstizione, più non conservava +verso la santa sede quello spirito +<span class="pagenum"><a id="Page_382"></a>[382]</span> +di sommissione, di cui si erano fatti un +dovere i loro predecessori. La corte di +Portogallo era entrata colla corte di Roma +in tali contese di etichetta, che prendevano +un serio carattere; quella di Torino +aveva aggiunti al dominio della corona +molti feudi ecclesiastici; quella di +Francia faceva bloccare la contea di Avignone +per contestazioni di contrabbando; +e le corti di Vienna e di Madrid disponevano +dei ducati di Parma e di Piacenza, +come se fossero stati feudi dell'impero, +mentre che da circa dugent'anni +erano riconosciuti per feudi della Chiesa. +Sebbene Clemente XII di leggieri si potesse +avvedere del cambiamento dello spirito del +secolo, non sapeva risolversi a rinunciare +ad alcuni dei diritti esercitati dai suoi +predecessori, e tutto il suo regno si passò +in penose dispute<a class="tag" id="tag352" href="#note352">[352]</a>. +</p> + +<p> +Dopo i preliminari di pace, sottoscritti +in sul finire del 1735, tra la Francia e +l'Austria, senza che avesse voluto soscriverli +anche la Spagna, il conte di Kevenhuller +strinse l'armata spagnuola del duca +di Montemar, che andava ritirandosi verso +il regno di Napoli. Il generale austriaco +entrò nelle tre legazioni con trenta mila +<span class="pagenum"><a id="Page_383"></a>[383]</span> +austriaci, lasciando che vivessero a discrezione +presso gli sventurati abitanti del +Bolognese, del Ferrarese e della Romagna; +mentre che gli Spagnuoli ed i Napolitani +non risparmiavano Velletri e la +stessa Roma; di modo che lo stato della +Chiesa, senz'avere violata la neutralità , +sperimentò sotto Clemente XII quasi tutti +i disastri della guerra<a class="tag" id="tag353" href="#note353">[353]</a>. +</p> + +<p> +Nell'ultimo anno del papato di Clemente +XII il cardinale Alberoni, nominato suo +legato in Romagna, tentò di unire alla santa +sede la piccola repubblica di san Marino, +troppo debole e troppo povera per tentare +prima di tale epoca l'ambizione di +chicchefosse. Il governo di quella terra +aveva degenerato in oligarchia, e l'Alberoni +aveva preteso che i malcontenti, +che formavano il grosso della popolazione, +desiderassero di assoggettarsi al dominio +della santa sede; bastarono al cardinale +dugento soldati, ajutati dai birri +della Romagna, per impadronirsi verso +la metà di ottobre del 1739 di tutto lo +stato di san Marino. Ma furono portate +al papa le rimostranze degli abitanti; e +il papa ebbe l'integrità di riconoscere, che +aveva con soverchio precipizio dato l'assenso +<span class="pagenum"><a id="Page_384"></a>[384]</span> +al suo legato: ordinò che gli abitanti +di san Marino fossero invitati ad +emettere liberamente il loro voto, e quando +li vide unanimamente domandare la +loro indipendenza, li fece riporre in libertà . +Questo pontefice sopravvisse pochi +giorni a così onorevole azione; da lungo +tempo era forzato a starsi in letto, ed +aveva perduta la vista quando morì il 6 +febbrajo del 1740<a class="tag" id="tag354" href="#note354">[354]</a>. +</p> + +<p> +Clemente XII ebbe per successore Benedetto +XIV, già Prospero Lambertini, +il più virtuoso, il più dotto, il più amabile +dei Romani pontefici. Era nato il 13 +marzo del 1675, e fu eletto il 17 agosto +del 1740. Benedetto XIV seppe il primo +rinunciare dignitosamente alle pretese +della corte romana, uniformandosi +allo spirito del secolo, senza scuotere +violentemente la propria Chiesa; assopì +le controversie giansenistiche; ottenne il +rispetto e la considerazione de' principi +e dei popoli protestanti, e dei filosofi di +tutte le nazioni e di tutte le sette<a class="tag" id="tag355" href="#note355">[355]</a>; +<span class="pagenum"><a id="Page_385"></a>[385]</span> +ma i sovrani cattolici violarono crudelmente +la neutralità da lui professata, e +distrussero la tranquillità de' suoi stati: +egli aveva ultimate nel primo anno del +suo regno tutte le controversie eccitate +da' suoi predecessori colle corti di Spagna, +di Portogallo, delle due Sicilie e +di Sardegna; quando nello stesso anno +la guerra per la successione dell'Austria +accrebbe le difficoltà ed i pericoli dello +stato della Chiesa. Il duca di Montemar, +generale spagnuolo, fu il primo a violare +la neutralità del papa, entrando in febbrajo +del 1742 nel territorio di san Pietro +coll'armata sbarcata ad Orbitello, e +che andava ad unirsi in Romagna a +quella del duca di Castro-Pignano, generale +dei Napolitani. La loro presenza +attirò negli stati della Chiesa l'esercito +austriaco e piemontese, che si avanzava +per venire a battaglia; dopo tale epoca, +e finchè durò questa guerra, lo stato +della Chiesa fu continuamente attraversato, +e spesso guastato dalle due armate. La +battaglia di Velletri, dell'undici agosto del +1744, tra il principe di Lobkowitz, il +re di Napoli ed il duca di Modena, fu +assai più fatale a quest'infelice città che +all'una od all'altra armata, che pure vi +<span class="pagenum"><a id="Page_386"></a>[386]</span> +sparsero molto sangue<a class="tag" id="tag356" href="#note356">[356]</a>. Dopo la pace +di Aquisgrana, Benedetto XIV ottenne +qualche indennizzazione pei mali sofferti +da' suoi sudditi; ma troppo mancava +perchè fosse bastante compenso ai +sofferti danni. La saviezza e l'economia +del papa riuscirono loro assai più vantaggiose, +perciocchè colmarono il vuoto +delle finanze, minorarono il debito, e +cominciarono a ristabilire il commercio +e l'agricoltura. La morte che lo rapì il +3 maggio del 1758, non gli permise di +fare tutto il bene che desiderava. +</p> + +<p> +Carlo Rezzonico, veneziano, successe +il 6 di luglio del 1758 a Benedetto XIV, +e prese il nome di Clemente XIII. Mostrò +dal canto suo molto zelo per la riforma +de' costumi, per la difesa della fede +e per la correzione del clero; ma non aveva +di lunga mano nè l'ingegno, nè l'accorgimento, +nè la moderazione, nè la fermezza +del suo predecessore. Fu strascinato in +passi contraddittorj e talora imprudenti, +per provvedere alla carestia che tribolò i +<span class="pagenum"><a id="Page_387"></a>[387]</span> +suoi stati dal 1764 al 1766; volle sostenere +le vecchie pretese della santa sede +sul ducato di Parma, e per tale motivo +si disgustò nel 1768 colla casa di Borbone; +sicchè la Francia occupò Avignone, +Napoli e Benevento, e la Spagna minacciò +di trattenere le entrate della Chiesa. +La soppressione dell'ordine dei Gesuiti, +caldamente chiesta dalle medesime +corti, gettò il Rezzonico in più gravi +imbarazzi: colse l'istante in cui la loro +società era stata proscritta in Portogallo +ed in Francia, per raffermare tutti i loro +privilegj colla bolla <i>Apostolicam</i> e per +fare il più magnifico panegirico de' loro +servigj e de' loro talenti. La malintelligenza +tra il papa e quelle corti andava +vestendo il più inquietante carattere, allorchè +Clemente XIII morì quasi improvvisamente +nella notte del 3 di febbrajo +del 1769. +</p> + +<p> +Fu dato per successore al Rezzonico +un degno emulo del Lambertini nella +persona di Lorenzo Ganganelli, che prese +il nome di Clemente XIV. Egli seppe +calmare con una costante saggezza, con +un profondo segreto, con un'estrema +moderazione tutte le contese eccitate dal +suo predecessore: ricuperò Avignone e +Benevento; soppresse nel giovedì santo +<span class="pagenum"><a id="Page_388"></a>[388]</span> +la lettura della bolla <i>in CÅ“na Domini</i>, +che aveva risvegliate le lagnanze della +Spagna; fece lentamente ed imparzialmente +esaminare le accuse portate contro +i Gesuiti; ed il 21 di luglio del 1773 +pubblicò finalmente il breve che aboliva +il loro ordine. Lasciò un nobile monumento +del suo amore per le arti nella +fondazione del museo del Campidoglio, +che fu chiamato Pio-Clementino, perchè +si aggiunse al suo nome quello del suo +successore. Morì il 22 di settembre del +1774 in conseguenza di una assai lunga +malattia, che l'odio, che in allora si portava +ai Gesuiti, fece attribuire a lento +veleno da loro apparecchiato. +</p> + +<p> +Pio VI, che gli successe il quindici +di febbrajo del 1775, a sè non richiamò +l'attenzione dell'Europa, prima dei +tempi della rivoluzione, che pel suo +viaggio fatto in Germania nel 1782, ad +oggetto d'impedire le troppo precipitose +riforme di Giuseppe II<a class="tag" id="tag357" href="#note357">[357]</a>. L'esterna +influenza dei papi aveva infinitamente +declinato, onde Pio VI volse le sue cure +all'interna amministrazione de' suoi stati. +Verun paese era tanto a dietro nelle cognizioni +di economia politica. Le campagne +<span class="pagenum"><a id="Page_389"></a>[389]</span> +di Roma, in altre età così ricche +e così popolate, erano trasmutate in un +vasto deserto. I pastori della Maremma +ed i contadini della Sabina e dell'Abbruzzo, +più accostumati ai ladronecci che +all'agricoltura, erravano sempre armati, +conducendo le loro mandre a cavallo, e +colla lancia alla mano, quali selvagge +popolazioni in seno dell'Italia. Pio VI +si adoperò con molto zelo a ristaurare +l'agricoltura, ma senza conoscere i veri +principj dell'amministrazione; onde con +molto dispendio e molto lavoro, altro +quasi non fece che accrescere il male. +Egli fece eseguire magnifiche opere a traverso +alle paludi pontine per diseccarle; +ma in appresso accordò a suo nipote, il +duca Braschi, il terreno ricuperato, di +cui formò una sola proprietà indivisibile, +sebbene fosse tanto vasto da potersi +piuttosto risguardare come una provincia +che come un podere. Così grave fallo +fece mancare in quella terra i capitali, +la popolazione e l'industria; e le paludi +pontine, a malgrado de' tesori versati da +Pio VI, si rimasero come prima insalubri +e deserte. Lo stesso duca Braschi ottenne +pure varj monopolj sul commercio +de' grani, che ruinarono sempre più l'agricoltura, +ed accrebbero la miseria dei +<span class="pagenum"><a id="Page_390"></a>[390]</span> +poveri. Ogni nuovo pontificato giova a +fare maggiormente conoscere l'imprudenza +di accordare negli ultimi suoi giorni +la sovranità ad un uomo, che ha sempre +fatto professione di rinunciare al +mondo. +</p> + +<p> +Le repubbliche d'Italia continuarono +in questo secolo a tenersi in una profonda +oscurità ed immobilità , quasi avessero +temuto, che, richiamando sopra di loro +gli sguardi delle altre potenze, il solo +nome di libertà , loro caro per antiche +memorie piuttosto che per presenti godimenti, +non le rendesse sospette ai re, +e che mentre si andavano sempre facendo +nuove divisioni di stati, non si prendesse +a risguardarle come beni vacanti di cui, +per non avere esse padroni, si poteva liberamente +disporre. Venezia ricusò d'immischiarsi +nella guerra della successione di +Spagna: armò le sue città e le sue fortezze, +ed accrebbe le truppe di linea per +farsi rispettare dai suoi vicini: non perciò +ottenne di sottrarsi a tutte le vessazioni +delle potenze belligeranti; ma nè +violazioni del territorio, nè veruna ingiustizia, +la spinse ad uscire dall'adottata +neutralità . +</p> + +<p> +Nell'attenersi a questo sistema la repubblica +di Venezia mostrava se non +<span class="pagenum"><a id="Page_391"></a>[391]</span> +altro vigore ed antiveggenza, mentre non +vedevasi che corruzione, negligenza e peculato +ne' suoi possedimenti d'oltremare. +I sudditi greci della repubblica erano in +modo travagliati dalle ingiustizie de' governatori +veneziani e dai monopolj dei +mercanti, che preferivano il giogo dei +Turchi. Il danaro erogato dal tesoro pubblico +pel mantenimento delle fortezze, +delle guarnigioni, e per gli approviggionamenti +delle munizioni, era dai comandanti +delle piazze e da quelli delle truppe +estorto a privato loro profitto, sicchè +il regno della Morea, che la repubblica +possedeva nel cuore dell'impero +ottomano, veniva lasciato senza verun +mezzo di difesa. Achmet III ebbe avviso +di questa inconcepibile negligenza, ignorata +dal senato veneto; apparecchiò un +formidabile armamento di terra e di mare, +e rompendo, senz'esserne provocato, +la tregua di Carlowitz, passò l'istmo +di Corinto il 20 giugno del 1714, ed in +un mese occupò tutta la Morea<a class="tag" id="tag358" href="#note358">[358]</a>. Le +varie fortezze che nella precedente guerra +erano state conquistate con dispendio di +tanto tempo, di tanti tesori, di tanto sangue, +<span class="pagenum"><a id="Page_392"></a>[392]</span> +fecero pochissima o niuna resistenza. +Nel susseguente anno i Turchi attaccarono +altresì Corfù; ed in Venezia omai +disperavasi di potere contro di loro difendere +quell'isola e quella città , quando +essi medesimi si ritirarono spontaneamente +dietro la notizia avuta della sconfitta della +loro armata presso Petervaradino. Vero +è che la flotta veneziana sostenne l'antica +sua riputazione nelle battaglie che diede +ai Turchi con indeciso vantaggio in maggio +ed in luglio del 1717. La tregua per +ventiquattro anni, conchiusa in Passarowitz +il 27 giugno del 1718 colla mediazione +dell'Inghilterra e dell'Olanda<a class="tag" id="tag359" href="#note359">[359]</a>, +consumò il sagrificio della Morea, e fissò +definitivamente i confini dei Veneziani +coi Turchi. Dopo quest'epoca la repubblica +trovò la maniera di sottrarsi interamente +alla storia, e di non lasciare veruna +memoria della propria esistenza<a class="tag" id="tag360" href="#note360">[360]</a>. +</p> + +<p> +La repubblica di Lucca ebbe ancora più +piccola parte negli avvenimenti del secolo. +<span class="pagenum"><a id="Page_393"></a>[393]</span> +Nella prima metà del mentovato secolo fu +più volte ruinata dal passaggio delle truppe, +e senz'essere in guerra ne sostenne i mali. +Quando tutte le parti deposero le armi nel +1748, essa ricuperò l'integrità de' suoi +confini; ma mentre andava crescendo la +popolazione delle sue campagne e forse +oltre misura, e che la divisione delle +proprietà in troppo piccoli poderi, dopo +avere portata l'industria rurale alla più +alta perfezione, riduceva i contadini a +valutare pochissimo il loro lavoro ed a +vivere in una troppo costante ristrettezza, +la città perdeva le sue manifatture, il +suo commercio, la sua industria. I cittadini, +troppo ravvicinati al piccolo corpo +della nobiltà , trovavansi altresì troppo +umiliati dalla loro esclusione da tutti gli +impieghi, e più non conservando verun +affetto per la loro patria, avevano perduto +con questo sentimento quell'attività +e quell'energia di cui avrebbero avuto +bisogno per battere una privata carriera +e sollevarsi alla fortuna. +</p> + +<p> +La repubblica di Genova, caduta parimenti +sotto il giogo d'un'oligarchia, +rendutasi odiosa al rimanente del popolo, +non pareva fatta per figurare davvantaggio +in questo secolo. Nel 1713 i Genovesi +acquistarono dall'imperatore pel prezzo +<span class="pagenum"><a id="Page_394"></a>[394]</span> +di un milione e dugento mila scudi il +marchesato di Finale, feudo in addietro +posseduto dalla casa di Carretto. Ma essi +trattavano con tanta ingiustizia e durezza +i loro sudditi, che questi nuovi vassalli +passarono con estrema ripugnanza sotto +il loro dominio. Con altrettanta ingiustizia +che fallace politica avevano essi lungo +tempo oppressa la Corsica; onde quest'isola, +più estesa e più fertile che tutto il +rimanente del loro territorio, erasi conservata +quasi barbara tra le loro mani, mentre +che sotto una buona amministrazione +avrebbe potuto infinitamente accrescere +le ricchezze e la potenza del loro stato. +Le vessazioni de' Genovesi fecero, nel +1730, scoppiare in Corsica una ribellione, +che la repubblica volle invano comprimere +colle armi, coi supplicj e talvolta +ancora con atti di perfidia. Fu questo un +tarlo che consumò le sue finanze e le sue +forze per più della metà del secolo. Fino +dal 1737 i Genovesi avevano invocato +l'ajuto della Francia per soggiogare i +Corsi ribelli. Impegnaronsi per tal modo +in una lunga serie di trattati di sussidj +con quella corona, con che accrebbero +sempre più i loro debiti, senza fare verun +avanzamento verso la conquista di quest'isola, +i di cui abitanti mostravano tutti le +<span class="pagenum"><a id="Page_395"></a>[395]</span> +stesso orrore pel loro giogo. Finalmente +il 15 di maggio del 1768 risolsero di sottoscrivere +col signore di Choiseul un ultimo +trattato, col quale cedevano al re di +Francia l'isola di Corsica in pagamento +di tutte le somme che questi loro aveva +sovvenute per sottometterla<a class="tag" id="tag361" href="#note361">[361]</a>. +</p> + +<p> +Ma in mezzo alla sua debolezza ed al +suo decadimento, si vide la repubblica di +Genova inaspettatamente risplendere, quando +nel 1746 cacciò dal suo seno gli Austriaci +di già padroni delle sue porte, +e ricuperò la sua libertà con un atto di +disperato eroismo. Nella guerra contro +Maria Teresa per la successione dell'Austria, +i Genovesi avevano unite le loro +forze a quelle dei Borboni per impedire +al re Sardo di occupare il marchesato di +Finale, sul quale esso re pretendeva avere +delle ragioni. Essi avevano divisi i vantaggi +della campagna del 1745; ma i rovesci +di quella del 1746 li lasciarono esposti +soli alla vendetta de' loro nemici. Dopo +la rotta avuta dagli alleati sotto Piacenza +il 16 di giugno, l'infante don Filippo, +il duca di Modena, il marchese de Las +<span class="pagenum"><a id="Page_396"></a>[396]</span> +Minas, generale spagnuolo ed il generale +francese, maresciallo di Maillebois, si +ritirarono tutti dalle pianure della Lombardia +sopra Genova, e di là per la riviera +di Ponente continuarono a ritirarsi +in Provenza. Gli Austriaci, inseguendoli, +arrivarono per la valle della Polsevera +sotto Genova, e si accamparono a san +Pier d'Arena, mentre che una flotta inglese, +che si fece vedere nello stesso tempo +nel golfo, minacciava la città dalla +banda del mare. Le mura di Genova +erano provvedute di formidabile artiglieria +e difese da una buona guarnigione; +ma il senato, che conosceva il giusto malcontento +del popolo, non ardiva invitarlo +a prendere le armi; ed essendosi perduto +di coraggio al primo pericolo, il +giorno 4 di settembre offrì di trattare, +ed il 6 fece una convenzione col marchese +Botta Adorno, generale austriaco, +in forza della quale gli furono date in +mano le porte della Lanterna e di san +Tomaso<a class="tag" id="tag362" href="#note362">[362]</a>. +</p> + +<p> +Tosto che gli Austriaci si videro padroni +della città , fecero conoscere le nuove +<span class="pagenum"><a id="Page_397"></a>[397]</span> +condizioni ch'essi arbitrariamente aggiugnevano +alla pace. Tutte le truppe della +repubblica dovevano essere prigioniere di +guerra, tutte le armi e munizioni venire +consegnate agli Austriaci, e tutti i disertori +essere restituiti; per ultimo doveva essere +pagata una contribuzione di 9 milioni di +fiorini dell'impero in tre termini, l'ultimo +de' quali non oltrepassava i 15 giorni. Il +tesoro della banca di san Giorgio, l'argenteria +delle Chiese, quella de' particolari, +ogni cosa si requisì dal senato per +soddisfare a così esorbitanti domande; ma +l'assoluta impossibilità di trovare tutto il +richiesto danaro, malgrado le continue +minacce di esecuzione militare, di saccheggio +e d'incendio, persuase finalmente +il generale austriaco ad accordare +qualche respiro. Non pertanto il senato +non ardiva pur di pensare a far resistenza; +ma dalla più infima classe del popolo +partì la scintilla elettrica che riaccese +la fiaccola della libertà <a class="tag" id="tag363" href="#note363">[363]</a>. +</p> + +<p> +Il giorno 5 dicembre del 1746 gli Austriaci +conducevano per le strade di Genova +<span class="pagenum"><a id="Page_398"></a>[398]</span> +uno de' molti mortaj ch'essi avevano +tratti dall'arsenale della repubblica, +per servirsene nella spedizione che meditavano +di fare in Provenza. La volta di +un sotterraneo, che stava sotto la strada, +ruppe sotto il peso; il mortajo rimase +imbarazzato tra le ruine, e gli Austriaci +col bastone in mano vollero forzare il +popolo di Genova a trarnelo con corde. +La pazienza di questo coraggioso popolo +era stata spinta all'estremo: un giovane +prese un sasso e lo scagliò contro i soldati; +fu questo il segno d'una generale +esplosione. Da ogni banda la plebe +assalì a sassate gli Austriaci, che furono +bentosto presi da panico terrore. Tutti i +loro distaccamenti si trovavano isolati in +auguste e tortuose strade, che formavano +come un laberinto da cui non sapevano +uscire. Smarrendosi ad ogni passo, più non +sapevano nè dare, nè ricevere ajuto. Intanto +i sassi grandinavano sopra di loro +dai tetti e dalle finestre, e gli schiacciavano +nelle strade, senza ch'essi sapessero +contro chi vendicarsi; perciocchè le massiccie +mura de' palazzi, ne' quali non entra +pressochè niuna materia combustibile, +presentavano loro altrettante fortezze, che +avrebbero richiesti regolari assedj. I generali, +partecipi del terrore de' soldati, +<span class="pagenum"><a id="Page_399"></a>[399]</span> +lasciaronsi respingere fino fuori della città , +ed offrirono poi di venire a patti<a class="tag" id="tag364" href="#note364">[364]</a>. +</p> + +<p> +Il doge, il senato e tutto l'ordine della +nobiltà , non avevano per anco presa veruna +parte nell'insurrezione; per lo contrario +cercavano di acquietare una sollevazione, +di cui temevano di essere essi soli le +vittime. Ma tosto che gli Austriaci furono +fuori di città , gl'insorgenti s'impadronirono +degli arsenali, e vi trovarono armi e +munizioni; onde guarnirono le mura di +artiglierie in modo da signoreggiare il +campo austriaco, e si presentarono in +così terribile aspetto, che il marchese +Botta, che aveva perduti in città i suoi +magazzini, il 10 di dicembre si avviò per +la Bocchetta alla volta della Lombardia. +Non fu che dopo passato questo primo +pericolo che il senato e la nobiltà si unirono +ai valorosi insorgenti; allora si affrettarono +di chiedere ajuti alla Francia +ed alla Spagna; ed infatti il duca di Boufflers +loro condusse circa quattro mila +uomini il 30 aprile del 1747, e ragguardevoli +somme furono pure loro spedite +<span class="pagenum"><a id="Page_400"></a>[400]</span> +dalla Francia. Il duca di Richelieu successe +in appresso al duca di Boufflers; +e le due leghe, fralle quali era divisa +l'Europa, cominciarono a battersi +ad armi eguali nella riviera di Genova +fino al susseguente anno, nel quale la +repubblica venne compresa nel trattato +di pace di Aquisgrana, e ricuperò i suoi +antichi confini in tutta la loro integrità <a class="tag" id="tag365" href="#note365">[365]</a>. +</p> + +<p> +La sollevazione di Genova è il solo +avvenimento del diciottesimo secolo che +appartenga realmente alla nazione italiana. +È il solo che ci mostri il popolo +penetrato del suo antico onore, +sensibile ai ricevuti oltraggi, e determinato +alla difesa de' suoi diritti; il solo +in cui un'azione pericolosa sia la conseguenza +di un generoso sentimento e non +del calcolo. La salvezza di Genova non +si dovette nè alla costanza de' suoi nobili, +nè alla saviezza del suo governo, +nè alla fedeltà degli alleati, ma all'intrepido +coraggio ed al patriottismo disinteressato +di una classe d'uomini pei quali +nulla ha fatto la società , e ch'è tanto +più sensibile alla gloria nazionale in +quanto che non può aspirare a veruna +gloria personale. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_401"></a>[401]</span> +Ma gli altri avvenimenti che abbiamo +toccati in questo secolo non possono meritare +il nome di storia italiana. L'intera +nazione era esclusa da tutte le risoluzioni +politiche e da tutte le azioni. Divisa +fra stranieri sovrani che possedevano +province nel di lei seno, e tra sovrani, +figli di stranieri, che si erano stabiliti nei +suoi paesi; indifferente alle contese dei +Borboni di Parma, dei Borboni di Napoli +e di Sicilia e dei Borboni padroni +della Corsica; degli Austriaci di Milano +e di Mantova, e dei Lorenesi di Toscana, +ella non trovavasi presente alle loro +battaglie che per soffrire; ubbidiva ai +padroni senza riconoscerli per suoi capi +naturali; non era legata all'autorità monarchica +da veruna illusione, nè da ereditario +affetto, nè da entusiasmo. Si assoggettava, +perchè era più prudente cosa +il cedere che non il resistere, e perchè +in un ordine politico che abbia spenti +tutti gli affetti, la sola prudenza conserva +il diritto di farsi ascoltare; poco pensava +ai suoi generali interessi, perchè non vi +ravvisava che cose tristi ed umilianti; +prendeva piccolissima parte agli avvenimenti +di cui era il teatro; ed in tutta +la storia italiana del secolo trovasi a stento +un nome italiano. In quel modo che le +<span class="pagenum"><a id="Page_402"></a>[402]</span> +risoluzioni prendevansi ne' gabinetti degli +stranieri, erano ancora dagli stranieri +eseguite sul campo di battaglia. Gli storici +che le riferiscono, in mezzo ai riguardi +che loro inspirava il timore dei +potenti, non lasciano travedere che il +sentimento di una vaga curiosità . E veramente +non si può sentire nè entusiasmo, +nè parzialità , quando non si ha +patria; e l'Italiano, nel mentre che le +sue campagne andavano ad essere allagate +di sangue, non sapeva cui dovesse +desiderare la vittoria, se non cercava +che il bene del suo paese. +</p> + +<p> +La potenza dell'uomo risiede nelle forze +morali, e non nelle fisiche. Dallo spirito +e non dal corpo vengono i mezzi di +resistenza e di conquista; perciocchè trovansi +nello spirito la volontà , il coraggio, +l'ubbidienza, la pazienza, la rassegnazione +al sagrificio. Lo stesso despotismo +non può far a meno di certe forze +morali; ma egli le teme e non le impiega +che con economia; mentre per lo +contrario la libertà le adopera tutte. Per +mantenere il primo, conviene che l'uomo +sia meno uomo che si possa: per consolidare +la seconda, conviene trovare nell'uomo +tutto quanto può dare l'umana +natura. Il despota crederà lungo tempo +<span class="pagenum"><a id="Page_403"></a>[403]</span> +di avere accresciute le forze della nazione +concentrandole tutte in sè, perchè +avendo così soppresse tutte le resistenze +può impiegare tutto il rimanente vigore +nell'esecuzione delle sole sue volontà ; ma +quando verrà chiamato a misurarsi con un +popolo, le di cui forze morali tutte siansi +sviluppate, conoscerà bentosto la propria +impotenza. L'Italia, in sul declinare del +diciottesimo secolo, aveva ancora soldati, +ricchezze, una numerosa popolazione, +una fiorente agricoltura, commercio e +manifatture che presentavano tuttavia grandi +mezzi, uomini versati nelle scienze, +altri naturalmente atti ad acquistarle in +breve tempo; ma le mancavano il sentimento +e la vita, e quando scoppiò la +rivoluzione francese, non fuvvi alcuno +in Europa che non vedesse che l'Italia +non aveva nè la volontà , nè la forza di +difendere la sua indipendenza, e che una +nazione che più non aveva patria, non +poteva resistere nè per garantire sè stessa, +nè per la sicurezza de' suoi vicini. +</p> +</div> + +<div class="chapter"> +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_404"></a>[404]</span> +</p> + +<h2> +CAPITOLO CXXVI. +</h2> + +<div class="blockquote"> +<p> +<i>Intorno alla libertà degl'Italiani nei +tempi delle loro repubbliche.</i> +</p> +</div> + +<p> +Basta paragonare l'Italia quale era nel +quindicesimo secolo, all'Italia quale diventò +del diciottesimo, per accertarsi +che gl'Italiani avevano in quello spazio di +tempo perduto il più prezioso dei beni +sociali. Non era altrimenti una teoria +vana e fatta soltanto per lusingare l'immaginazione +quella libertà per la quale +essi combatterono con tanta costanza, che +non si videro tolta senza immenso rincrescimento +e cordoglio, e che tentarono più +volte di ricuperare a rischio anche di esporre +la loro patria alle più violenti convulsioni. +Palpabili erano gli effetti di questa +libertà , ed hanno coperta la terra di tali +monumenti che conservansi ancora nella +presente età ; aveva questa svolti nell'intera +massa della nazione l'ingegno, il gusto, +l'industria e tutti i godimenti di una +somma prosperità ; il popolo che la conservò +lungamente, era composto d'individui +ad un tempo più felici e più illuminati; +desso erasi egualmente avvicinato ai due +fini che si propongono i più saggi filosofi +<span class="pagenum"><a id="Page_405"></a>[405]</span> +e l'uomo volgare; cioè, aveva fatto molto +cammino verso la perfezione e la felicità . +</p> + +<p> +Fra tutti gli oggetti che trattengono i +nostri sguardi nell'Italia, non ve n'ha +un solo il quale non contribuisca a +provare ed i sorprendenti progressi fatti +dagl'Italiani in tutte le arti della civilizzazione +prima del quindicesimo secolo, +ed il loro decadimento dopo quest'epoca. +Veruna nazione eresse più magnifici +templi nelle città , ne' villaggi e +perfino ne' deserti. Si giugne dall'estremità +dell'Europa per ammirarli; ma quando +si confrontano col povero gregge che +ora si aduna sotto la loro volta per esercitarvi +un culto, ognuno è forzato di chiedersi +dove si troverebbero adesso le necessarie +ricchezze per fabbricarli? +</p> + +<p> +Di dieci in dieci miglia trovansi nelle +pianure della Lombardia, o ne' colli della +Toscana e della Romagna, e perfino nelle +adesso deserte campagne del patrimonio +di san Pietro, delle città pomposamente fabbricate, +nelle quali molti palagi mezzo rovinati +ci dicono che da secoli più non furono +ristaurati: tutto ciò che è durevole +conserva il carattere dell'opulenza e dell'antica +eleganza, e tutto ciò che è passaggiero +è perito senza venire più rifatto. +Rimangono i portici, le colonne, gli +<span class="pagenum"><a id="Page_406"></a>[406]</span> +architravi; ma i legni marciscono, rotti sono +i cristalli, e levati i piombi dai tetti. Da +Novara fino a Terracina, ci dimandiamo +tristamente, in ogni città , dove sia la popolazione +che poteva avere bisogno di +tante case, dove il commercio che poteva +riempire tanti magazzini, dove le +ricche famiglie che potevano alloggiare +in tanti palazzi, dove finalmente il lusso +dei vivi che deve prendere il luogo di +quello degli estinti, de' quali rimangono +ovunque i monumenti. +</p> + +<p> +Molta parte delle terre viene anche +adesso coltivata nella più industre come +nella più dispendiosa maniera; senza mai +esaurire il terreno, l'agricoltura vuole ogni +anno nuovi frutti, e gli ottiene più abbondanti +che in qualunque altra contrada. Un +giudizioso avvicendamento di ricolte apparecchia +e purga i campi prima di coglierne +i succhi nutritivi per le piante cereali, +e sempre li va migliorando senza mai +lasciarli riposare. Ma questo avvicendamento +di raccolti fu inventato e sostituito +all'antico sistema dai contadini italiani +che in allora erano una razza di uomini +intelligente ed osservatrice, mentre che +in tutto il rimanente dell'Europa i contadini +di quell'epoca erano abbrutiti dalla +schiavitù ed incapaci di scoprire i vizj +<span class="pagenum"><a id="Page_407"></a>[407]</span> +delle antiche consuetudini, e di correggerle. +</p> + +<p> +L'intera Lombardia è tagliata da canali +che, suddividendosi all'infinito, tutta +la ricuoprono a guisa di una rete; essi +distribuiscono sui campi le acque apportatrici +della fertilità , e sono disposti a +riceverle di nuovo, dando loro un pronto +scolo, quando quest'acque cessano di essere +salutari. Una ragguardevole parte della +Toscana è divisa in regolari terrapieni, +che trattengono la terra sul fianco delle +colline sempre battute da burrascose piogge, +dando così il modo di coprire di castagneti, +di viti, di ulivi, di ficaje, ripidi +declivi che, lasciati quali naturalmente +sono, non presenterebbero che nudi sassi. +Ma in quel tempo in cui gl'Italiani destinavano +a rendere fertili le loro campagne +un capitale, che poteva bastare per +l'acquisto di una superficie assai più vasta, +le altre nazioni ad altro ancora non +pensavano che a spogliare la terra di +tutto ciò che poteva produrre; ed i Francesi +cercavano perfino di rendere ignominioso +l'impiego del capitale destinato +alla coltura delle terre, coll'assoggettarlo +all'umiliante imposta della taglia. +</p> + +<p> +Finalmente, sia che si osservi tutta intera +l'Italia, o si esamini la natura del +<span class="pagenum"><a id="Page_408"></a>[408]</span> +suolo, o le opere dell'uomo, o l'uomo +medesimo, sempre si crede essere nel paese +degli estinti, vedendo nello stesso tempo +la debolezza dell'attuale generazione, +e la possanza di quelle che la precedettero. +Non sono certo gli uomini che +si vedono, che avrebbero potuto fare le +cose che ci stanno sotto gli occhi; furono +fatte nell'epoca di una vita che +sentiamo essere terminata; perciocchè +nell'istante in cui questa nazione perdette +ciò ch'ella chiamava la sua libertà , +perdette nel medesimo tempo tutta la sua +creatrice potenza. +</p> + +<p> +Pure quando ci chiediamo in che mai +consistesse una cotale libertà , che produsse +così grandi cose e che lasciò di sè così +amaro desiderio, non troviamo veruna +soddisfaciente risposta nè tra le nozioni +che ne avevano que' medesimi che la +possedettero, nè nelle leggi che la sostenevano, +nè nelle costumanze ch'ebbero +da lei origine. Rimaniamo soprattutto +convinti esservi un errore capitale nella +lingua; che ciò che noi diciamo libertà , +non è ciò che dagl'Italiani era così chiamato; +e che l'intero scopo dell'ordine sociale +si presentava loro sotto un punto +di vista affatto diverso da quello che noi +lo vediamo. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_409"></a>[409]</span> +Forse abbastanza non riflettiamo che +le nuove teorie intorno alla libertà sono +di moderna invenzione; che i nostri filosofi, +cercando di sapere in che consista, +sonosi proposto uno scopo affatto diverso +da quello cui miravano gli antichi; che +la libertà de' Greci o de' Romani, degli +Svizzeri o de' Tedeschi, come pure quella +degl'Italiani, non era altrimenti la libertà +degl'Inglesi; che per ultimo fino al diciassettesimo +secolo la libertà del cittadino fu +sempre risguardata come una partecipazione +alla sovranità del suo paese; e +che non è che l'esempio della costituzione +britannica, che c'insegnò a considerare +la libertà come una protezione +del riposo, della felicità e della domestica +indipendenza. Ciò che noi desideriamo +prima di tutto, non risguardavasi +dai nostri antenati che come un vantaggio +accessorio e di second'ordine; e ciò +che vollero i nostri antenati, non viene +da noi risguardato che quale mezzo più +o meno imperfetto di ottenere o di conservare +quanto desideriamo noi medesimi. +Però l'uno e l'altro scopo dell'associazione +politica viene egualmente indicato +col nome di libertà . Quando si +volle distinguerli, e che si chiamò libertà +civile quella facoltà affatto passiva, quella +<span class="pagenum"><a id="Page_410"></a>[410]</span> +guarenzia contro l'abuso del potere, in +qualunque mano si trovi, cui aspirano i +moderni, e che si riservò il nome di libertà +politica alla facoltà attiva, alla partecipazione +di tutti al potere esercitato sopra +di tutti, all'associazione dell'uomo +libero alla sovranità , non si è bastantemente +schivata la confusione; perchè i +vocaboli che si adoprano non contrastano +abbastanza l'uno coll'altro. Ambidue, +tranne la sola diversità della loro origine +greca e latina, significano egualmente, +<i>che è propria al cittadino</i>; ma non dovrebbe +dirsi cittadino se non quello che +gode della libertà attiva, ed è partecipe +della sovranità ; mentre che, senza essere +cittadino, ogni uomo ha diritto egualmente +alla libertà passiva, ossia alla protezione +contro ogni abuso del potere. +</p> + +<p> +Per una specie d'istinto gl'Italiani si +erano attaccati alla libertà politica; ma non +erano pervenuti a definirla con precisione. +Questa era agli occhi loro una prerogativa +esclusiva del governo repubblicano; +e con tal nome indicavano soltanto il governo +dei più, per distinguerlo da quello di +un solo. Quest'ultimo, <i>il principato assoluto</i>, +sembrava loro sempre incompatibile +colla libertà ; il primo, <i>governo dei più</i>, +pareva loro che sempre meritasse il nome +<span class="pagenum"><a id="Page_411"></a>[411]</span> +di governo libero, sia che questa sovranità +appartenesse a tutti i cittadini, come +a Firenze, sia ad una sola classe, come a +Venezia; e ciò senza avere riguardo all'esercizio +di un'arbitraria autorità dei magistrati +sopra i sudditi, che, dietro i presenti +nostri principj, potrebbero farci +considerare l'uno e l'altro come tirannico. +</p> + +<p> +Non conoscendo gl'Italiani che la libertà +politica, e non essendosi eglino formata +una precisa idea della libertà civile, non +dobbiamo maravigliarci che accordassero +il nome di governo libero a quello che +non poneva verun confine all'estensione +dei poteri esercitati a nome della nazione. +I cittadini, esposti a qualsivoglia arbitraria +misura, non perciò si riputavano meno +liberi, poichè l'atto arbitrario che ad +alcuno recava danno era l'opera di un +magistrato, che ognuno poteva risguardare +quale suo mandatario. Ma al primo aspetto +sembra contrario ai medesimi principj +da loro adottati, il chiamare libero quel +governo in cui veniva esercitata un'illimitata +autorità da una sola classe della +nazione, senza che gli altri potessero aver +parte in quella sovranità di cui si erano +impadroniti pochi cittadini. Ben può concepirsi +come Firenze loro sembrasse libera +<span class="pagenum"><a id="Page_412"></a>[412]</span> +anche quando il gonfaloniere, i priori, +i podestà delegati dal popolo, facevano il +più violento uso del momentaneo potere +deposto nelle loro mani; ma non vediamo +in che mai consistesse la libertà di +Venezia, dove dal consiglio de' dieci, +che rappresentava soltanto la nobiltà , esercitavasi +un così arbitrario potere. +</p> + +<p> +Per altro questa confusione d'idee non +è propria solamente degl'Italiani; dessa +trovasi in tutte le antiche e moderne +repubbliche. Le aristocrazie ed oligarchie +greche, tedesche ed italiane, invocarono +tutte egualmente il nome della libertà , e +tutte pretesero di averla conservata qualunque +volta non si assoggettarono al potere +di un solo. Infatti, lasciando da un canto +la libertà civile ossia libertà passiva, poteva +dirsi con verità che sempre esisteva +una libertà nello stato, quando un'intera +classe era partecipe della sovranità ; ma +in allora non era la nazione che fosse +libera, unicamente bensì quelle famiglie +ch'erano proprietarie della libertà . +</p> + +<p> +Presso gli antichi, che avevano conservati +gli schiavi anche nelle più libere +repubbliche, non erasi cercata l'origine +dei diritti dell'uomo nella stessa dignità +della specie umana, nè si era convenuto +che ogni pubblica instituzione dovesse mirare +<span class="pagenum"><a id="Page_413"></a>[413]</span> +alla felicità di tutti. I diritti umani +parvero loro fondati sopra leggi positive, +e non sulla legge naturale. Vedevano in +ogni paese uomini <i>ingenui</i> e schiavi; e +questo fatto, che ammisero senza disamina, +non parve loro più ripugnante nelle loro +città che nelle loro famiglie. La libertà +diventò per loro un bene ereditario, come +le altre sostanze; e quest'eredità potev'essere +trasmessa soltanto ad un ristretto +numero di famiglie in mezzo ad +una grossa popolazione, siccome a Sparta +ne' tempi della lega Achea, e a Lucca +nel diciottesimo secolo: non pertanto +si continuò a chiamare libero lo stato +in cui le famiglie proprietarie della libertà +non erano esse medesime diventate +proprietà di un altro individuo, e +dove conservavano fra di loro la sovranità +sopra di sè medesime: se queste +medesime famiglie avevano poi sudditi +nello stato e schiavi nelle case, questa +sudditanza di una parte della popolazione +estranea alla città , nè variava, nè costituiva +la natura del governo. Cotale stato +era pur sempre una repubblica. +</p> + +<p> +Ma la schiavitù domestica più non esisteva +nelle repubbliche italiane, e questa +sola differenza le pone a molta distanza +da quelle dell'antichità . Dall'abolizione +<span class="pagenum"><a id="Page_414"></a>[414]</span> +della schiavitù domestica ne risultarono +un maggiore rispetto per la libertà dell'uomo, +una più estesa felicità in tutte +le classi, maggiore industria, maggiore +attività , maggiori potenze produttrici ed +in conseguenza maggiori ricchezze. Le +repubbliche, quando appena cominciavano +a prendere questo titolo, e non si +consideravano ancora che come comunità +libere, sotto la protezione dell'imperatore, +cominciarono colla liberazione +degli schiavi; il grosso della loro popolazione +consisteva in uomini che avevano +di fresco spezzate essi medesimi le +loro catene, e che aprirono quasi sempre +un asilo entro le loro mura ai servi +che fuggivano dalle terre dei signori loro +vicini. In tal modo ebbe principio l'abolizione +della schiavitù, cui la religione +e la filosofia si gloriarono poscia di avere +operato; ma che dal solo personale interesse +fu eseguito. +</p> + +<p> +Questa progressiva abolizione della schiavitù, +che si estese dalle città alle campagne, +è un avvenimento troppo importante +nella storia della libertà italiana, per non +richiamare per qualche tempo la nostra +attenzione. Sotto il regno degl'imperatori +romani, i liberi agricoltori erano assolutamente +scomparsi dal suolo dell'Italia; +<span class="pagenum"><a id="Page_415"></a>[415]</span> +i ricchi proprietarj, che in un solo possedimento +riunivano talvolta intere province, +di cui la repubblica romana, dopo +parecchj anni di guerra, aveva trionfato +ne' suoi più bei giorni, facevano coltivare +le loro terre da numerose gregge di +schiavi. I campi più non avevano case +isolate, nè villaggi, nè capanne, e di +già avevano l'aspetto che presenta adesso +l'<i>Agro romano</i>, egualmente deserto, egualmente +diviso in poderi di dieci in dodici +miglia d'estensione: soltanto facevano le +veci di quelle armate di lavoratori che +scendono oggi dalle montagne della Sabina, +infiniti sventurati che la sola forza +obbligava al lavoro senza speranza di +veruna ricompensa. +</p> + +<p> +I barbari, invadendo l'Italia, ne fecero +in breve tempo scomparire tutta la popolazione, +perchè gli schiavi erano la +preda che loro meglio si conveniva, siccome +quella che più vantaggiosamente +potevano vendere, e trasportare altrove +con minore imbarazzo. Gli schiavi, sempre +solleciti di mutare condizione, seguivano +volentieri i loro nuovi padroni, +dai quali speravano di essere più dolcemente +trattati; pure d'ordinario perivano +ne' lunghi viaggi a traverso ai boschi +della Germania e della Scizia, come mill'anni +<span class="pagenum"><a id="Page_416"></a>[416]</span> +dopo si videro perire i non meno +numerosi schiavi che i Turchi predavano +in tutte le province dell'Adriatico, +e dei quali non si è conservata la razza. +I proprietarj, come i nobili romani +dell'età presente, cercarono, dopo tale +epoca, non già a moltiplicare i prodotti +delle loro terre, ma a diminuirne le spese; +e calcolarono, come si fa pure presentemente, +che per quanto fosse grande +la diminuzione del prodotto lordo dell'agricoltura +per mancanza di popolazione, +non perciò veniva minore la rendita netta +delle loro terre. +</p> + +<p> +Finalmente i barbari, invece di guastare +le province dell'impero, vi si stanziarono +stabilmente. È noto che in allora ogni +capitano, ogni soldato del settentrione, +venne ad alloggiarsi presso un proprietario +romano, sforzandolo a dividere con +lui le sue terre ed i raccolti. Tutti gli +antichi schiavi che rimasero in Italia, non +cambiarono la loro condizione; ma i liberi +agricoltori, obbligati a risguardare +come loro padrone il Tedesco o lo Scita +che dicevasi loro ospite, furono costretti +a darsi essi medesimi al lavoro. Oltre la +parte incolta di terreno che questi nuovi +abitanti si fecero cedere in tutta loro +proprietà per tenervi le loro mandre, vollero +<span class="pagenum"><a id="Page_417"></a>[417]</span> +pure essere a parte del ricolto de' +campi, degli uliveti, delle vigne: ed allora +indubitatamente ebbe principio quel +sistema di coltivazione a metà frutto, che +mantiensi tutt'ora in quasi tutta l'Italia, +e che tanto contribuì a perfezionare l'agricoltura +ed a rendere migliore la condizione +de' suoi contadini. +</p> + +<p> +Quando il lavoro degli uomini liberi +si trovò in concorrenza con quello degli +schiavi, la sua superiorità fu troppo chiara +per non far sì che il barbaro padrone +lo preferisse a quello degli schiavi. Il castaldo, +quasi sempre disceso da qualche +antico proprietario romano, viveva, egli +e la sua famiglia, colla metà del prodotto +di quella terra che era stata un +giorno possedimento dei suoi antenati; +mentre lo schiavo, che dovevasi assai +bene alimentare, quantunque la sua inerzia +e la negligenza scemassero le sue +forze produttrici, consumava i due terzi +dei frutti da lui raccolti. Allora il Barbaro +cominciò ad accordare la libertà , ed +una parte del deserto di cui si era renduto +padrone, al suo schiavo, perchè ne +formasse un nuovo podere. Il signore delle +terre ebbe sempre più motivo di vie meglio +convincersi che non manterrebbe +giammai i suoi schiavi a così buon patto +<span class="pagenum"><a id="Page_418"></a>[418]</span> +come il suo gastaldo, e che non otterrebbe +da loro giammai altrettanto lavoro, +perchè l'interesse attivo ed industrioso è +migliore economo d'assai che la forza: +così ogni giorno, coll'incremento delle +generazioni, un maggior numero di schiavi +ebbe nelle campagne la libertà . +</p> + +<p> +Senza che la legge avesse veruna parte +nell'abolizione della schiavitù, senza che +il vergognoso commercio degli uomini +fosse proibito, la schiavitù cessò in ogni +luogo. Ne' secoli inciviliti, e fino alla fine +del sedicesimo, si dividero tuttavia degli +schiavi nelle più ricche case, ma più +non se ne trovavano nelle campagne. I +soldati, abusando della loro vittoria, vendettero +talvolta al migliore offerente tutti +gli abitanti di una città presa d'assalto; +e tale fu la sorte che l'armata di Francesco +Sforza fece subire del 1447 alla +sventurata città di Piacenza. I papi, cedendo +alla sterminata loro collera, condannarono +ancora più frequentemente tutti +i sudditi di uno stato nemico ad essere +ridotti in ischiavitù, autorizzando a venderli +chiunque se ne impadronisse. In tal +modo vennero condannati tutti i vassalli +dei Colonna da Bonifacio VIII; tutti i +Fiorentini da Sisto IV, tutti i Bolognesi +nel 1506, ed i Veneziani nel 1509, da +<span class="pagenum"><a id="Page_419"></a>[419]</span> +Giulio II. Ma coloro che comperavano +questi schiavi, trovavano subito più utile +il dar loro la libertà per una qualche +somma di danaro, che non il mantenerli +pel poco lavoro che farebbero per conto +loro. In veruna descrizione di città o di +villaggi vedonsi in queste varie epoche +indizj di schiavitù; soltanto il fanatismo +potè conservarne gli ultimi avanzi in Italia +a dispetto del personale interesse. I +prigionieri di guerra mori e turchi incatenansi +nelle galere, in odio della loro +religione, e la schiavitù loro dura anche +al presente, sebbene costino allo stato +più che gli uomini liberi. +</p> + +<p> +Il fanatismo tentò pure più volte in +altri paesi di far rinascere la schiavitù; +e riconoscere dobbiamo dai missionarj +portoghesi, che circa la metà del quindicesimo +secolo, diressero le prime spedizioni +sulla costa occidentale dell'Africa, +quella schiavitù de' Negri alle Antille, che +forma l'obbrobrio dell'età presente. Il +fanatismo fece condannare in Ispagna ed +in Portogallo, nel sedicesimo e diciassettesimo +secolo, molte centinaje di Giudei +e di Mori ad essere ridotti in ischiavitù. +Pure l'interesse personale, assai più potente +che lo zelo di un clero persecutore, +ridonò costantemente la libertà a coloro +<span class="pagenum"><a id="Page_420"></a>[420]</span> +che la Chiesa condannava alle catene. +Nell'età presente la schiavitù non si mantiene +in tutta l'Europa orientale dalla Russia +fino all'Ungheria, che a motivo che +i proprietarj delle terre non hanno saputo +approfittare del lavoro degli uomini liberi; +e perchè in cambio di dividere con +loro i frutti della terra, gli sforzarono a +dar loro la metà del tempo; onde nei +giorni di ogni settimana che sono di diritto +del padrone ungaro o boemo, l'uomo +libero non lavora con maggiore zelo, +attività o intelligenza, di quello che farebbe +lo schiavo. +</p> + +<p> +Quando, in tempi a noi più vicini, i +filosofi volsero di nuovo i loro sguardi +alla costituzione della società , non ebbero +sotto gli occhi oggetti eguali a quelli +che colpivano i filosofi dell'antica Grecia. +Da un canto il lavoro manuale più non +era fatto dagli schiavi, dall'altro canto +quasi tutti i paesi ridotti a civiltà erano +governati da monarchi. Noi confondiamo +quasi sempre la natura delle presenti +instituzioni colla natura stessa delle cose: +gli antichi non avevano potuto comprendere +come si sarebbe potuto fare da meno +degli schiavi; i moderni come si possa stare +senza re. I politici del XVIII secolo si occuparono +meno di ciò che in realtà era la +società umana, che di ciò che avrebbe dovuto +<span class="pagenum"><a id="Page_421"></a>[421]</span> +essere. Ebbero minore rispetto per +diritti stabiliti, perchè in nessun luogo ne +trovarono che fossero incontrastabili; ma +rispettarono maggiormente il carattere dell'uomo; +essi accomodarono le loro teorie +all'interesse dell'autorità sotto la quale +vivevano, e fissarono il principio che +ogni governo era stabilito per la felicità +dei popoli a lui soggetti, sebbene i principi +avessero fin allora creduto di non +avere altro interesse ed altro dovere, che +quello della propria conservazione, o di +ciò che chiamavano loro gloria. +</p> + +<p> +Essendo la libertà degli antichi una +proprietà del cittadino, non era essenziale +di esaminare fino a qual segno contribuiva +alla felicità , come non si esamina, +per conservare a ciascheduno la sua eredità , +se le ricchezze formano, o no, la +felicità dell'uomo saggio. Ma la libertà +dei moderni venendo considerata come +il mezzo pel quale i governi giungono allo +scopo per cui furono instituiti, cioè la comune +felicità , fu necessario di esaminare, +onde stabilire il diritto dei popoli ad essere +liberi, in qual modo la libertà formi la felicità , +o fino a quale grado vi contribuisca. +</p> + +<p> +L'uno e l'altro raziocinio è egualmente +logico, ma ciascuno parte da diversi principj. +Quello degli antichi è forse il primo nell'ordine +<span class="pagenum"><a id="Page_422"></a>[422]</span> +delle idee; essi considerarono +l'origine delle società , e si chiesero donde +veniva il potere che vedevano stabilito; allora +loro parve soltanto libero quell'uomo, +che non fosse subordinato che a quel potere +che aveva formato o contribuito a +formare egli stesso. Così la linea che separava +il cittadino dal suddito era patentemente +segnata, e non poteva ammettere +verun dubbio. La libertà de' moderni dev'essere +valutata sopra molto più dilicate +differenze. Per determinarne i confini, conviene +esaminare fino a qual punto convenga +agli uomini uniti in società di essere governati, +o pure a qual prezzo loro convenga +di acquistare la protezione della forza +pubblica contro i loro interni ed esterni +nemici; in appresso fino a qual punto +ognuna delle umane facoltà abbia bisogno +di essere contenuta pel comune vantaggio; +finalmente in quale caso torni meglio +diminuire in parte la forza di tutti, piuttosto +che ristringere di soverchio la felicità +o la sicurezza individuale. +</p> + +<p> +Quest'esame guidò a riconoscere che +lo scopo dell'unione degli uomini essendo +quello di assicurare la vicendevole protezione +delle loro persone, del loro onore, +delle loro proprietà , dei loro morali +sentimenti, quel governo che si farebbe +<span class="pagenum"><a id="Page_423"></a>[423]</span> +giuoco della vita, della fortuna +e dell'onore degl'individui, offendendo +i sentimenti di giustizia, di umanità e +di pubblica decenza, mancherebbe assolutamente +al suo scopo, e dovrebbe +risguardarsi come una tirannide, sebbene +fosse anche stato stabilito dall'universale +volontà . +</p> + +<p> +In appresso si riconobbe, che l'uomo +non aveva domandato al proprio governo +di proteggerlo contro di sè medesimo, +ma soltanto contro gli altri; dal che si +è conchiuso che l'esercizio di qualunque +facoltà , che non abbia azione sugli altri, +non è dipendente dal governo. Su questa +regola è fondata la libertà del pensiere +e quella della coscienza; mentre che avvi +tirannide, qualunque volta il governo procede +a punire altra cosa che gli atti esteriori, +o che in loro cerca le tracce del +malcontento, e della malevolenza, per +vendicarsi di queste opinioni. +</p> + +<p> +Finalmente si è conosciuto che il male +che risulterebbe per tutti dalla repressione +di certe azioni che possono diventare nocive, +sarebbe ancora maggiore del male +che potrebb'essere prodotto da queste +azioni. Perciò si risguardò come tirannico +quel governo che proibisce di parlare, +<span class="pagenum"><a id="Page_424"></a>[424]</span> +di scrivere, di stampare<a class="tag" id="tag366" href="#note366">[366]</a>; che +gastiga con troppo sospettosa vigilanza +certi falli, certi vizj, che non si potrebbero +comprimere senza un'inquisizione +insopportabile per tutti. E si è conchiuso +che un governo è tanto più libero, quanto +è sentita meno la sua azione; che è libero, +non solo perchè non gastiga che ciò che +è vietato dalla legge, ma ancora perchè +la legge non proibisce tuttociò che potrebbe +proibire. +</p> + +<p> +Dopo avere in tal modo definita questa +libertà puramente difensiva, questa libertà +affatto negativa, cui deve tendere ogni +buon governo, si cercò di darle per guarenzia +i diritti politici de' cittadini. Allora +cominciarono a considerarsi, non più +come principio essi medesimi della libertà , +ma soltanto come sue salvaguardie. +I moderni collocarono nel primo grado +tra questi diritti politici la libertà della +stampa propriamente detta, ossia il diritto +di provocare la pubblica attenzione +intorno agli affari dello stato, con iscritture +pubblicate senza precedente licenza del +<span class="pagenum"><a id="Page_425"></a>[425]</span> +governo; la libertà della disputa nelle +adunanze politiche; per ultimo il diritto +di petizione, o sia il ricorso aperto ad +ogni oppresso fino alla sovrana autorità , +interpellata da cittadini associati a tale +oggetto sotto gli occhi di tutto il pubblico. +Queste varie prerogative non formano +parte della libertà civile, ma piuttosto +sono le armi poste in mano al popolo +per difenderla. +</p> + +<p> +Dopo avere conosciuto quanto l'idea +che fino all'ultimo secolo formavansi +della libertà i nostri antenati è diversa +da quella che noi ci formiamo adesso, +avremo minor cagione di fare le +maraviglie, vedendo che in tutte le repubbliche +dell'antichità , in tutte quelle +della Svizzera e della Germania, in tutte +quelle finalmente dell'Italia, intorno alle +quali versammo così lungo tempo, non +fossero guarentiti i diritti di cui abbiamo +fin ora sviluppata l'origine. +</p> + +<p> +Le repubbliche italiane non avevano +pensato a proteggere la vita, l'onore, o +la proprietà de' cittadini con una legislazione, +o con una forma di processura +migliori di quelle ch'erano in vigore negli +stati più dispotici. I magistrati, i tribunali +e le leggi avrebbero avuto bisogno +d'una totale riforma, per guarentire la +<span class="pagenum"><a id="Page_426"></a>[426]</span> +libertà civile, e la felicità delle persone loro +commesse. Oggi è dimostrato che compromettesi +la libertà , quando gli amministratori +si trasformano in giudici, armandoli +dell'autorità di castigare que' medesimi +ch'essi incontrarono come antagonisti +nelle politiche contese. Perciocchè il magistrato, +chiamato frequentemente dalla sua +carica a sostenere le parti di un capo +di partito, ed a sposarne le passioni, +viene investito del diritto di giudicare +la parte avversaria, cioè quegli uomini +che nella causa del popolo vollero mettere +argine alle sue usurpazioni, ed opporsi +alle sue ingiuste misure. Le repubbliche +italiane non erano cadute affatto +in quest'errore comune a tutte le altre. +Il potere giudiziario vi si trovava abitualmente +separato dall'amministrativo: +la signoria, che si rifaceva ogni due mesi +a sorte, scegliendosi tra i cittadini attivi, +era incaricata della generale direzione degli +affari, mentre alcuni giudici forestieri, assistiti +da legisti pure forestieri, amministravano +la giustizia civile e criminale. Ma +perchè questa divisione del potere civile e +giudiziario non lasciasse verun titolo di +timore, avrebbe dovuto essere perfetta; +sarebbe stato d'uopo che i magistrati fossero +sempre obbligati di rimettere ai tribunali +<span class="pagenum"><a id="Page_427"></a>[427]</span> +coloro che gli avevano offesi, e +che in qualunque caso non fossero seduti +essi medesimi in giudizio. Per lo contrario +nelle repubbliche italiane, non escluse +le meglio ordinate, si vide più volte +la signoria momentaneamente riprendere +il potere giudiziario, e mandare alla tortura +o al patibolo coloro che avevano di fresco +attentato alla sua autorità . +</p> + +<p> +Non solamente i giudici non disponevano +soli della vita, dell'onore, e delle sostanze +de' cittadini; ma non erano pure costituiti +in maniera di dare una bastante guarenzia +delle loro parzialità o della loro +umanità . Richiedeva la legge che fossero +forestieri, perchè non isposassero nella repubblica +verun partito; che non rimanessero +molti anni in carica, onde non +adottassero le passioni de' cittadini; finalmente +che uscendo d'impiego andassero +soggetti ad un sindacato intorno alla loro +amministrazione, onde si guardassero dal +lasciarsi corrompere coi regali. Ma la +legge non aveva separato il giudizio del +diritto da quello del fatto; non aveva +chiamati i semplici cittadini, come presso +i Romani e presso gl'Inglesi, a sentenziare +sulla vita de' loro concittadini: non +aveva posto ogni uomo sotto la guarenzia +dell'interesse de' suoi eguali, nè avanti +<span class="pagenum"><a id="Page_428"></a>[428]</span> +l'esecuzione di una sentenza capitale +aveva richiesto il concorso di un tribunale +popolare, che essenzialmente unisse +la misericordia al rigore. Non esisteva +veruna legge penale che moderasse le +sentenze de' giudici, o che preventivamente +illuminasse gl'imputati intorno +alla loro sorte. Non era nè meno vietato +ai podestà di ascoltare le voci della +passione o della collera; e perchè giudicavano +quasi sempre soli, non erano obbligati +di esporre ai loro collega le circostanze +della causa, a trattarla ad alta +voce, a dare i motivi delle loro sentenze. +I motivi e le ragioni che le avevano +dettate chiudevansi nel più profondo di +tutti i segreti, quello di un uomo colla +sua propria coscienza. +</p> + +<p> +La processura dava ancora minore guarenzia +che la costituzione del tribunale, +segreta era l'istruzione, ed il prevenuto, +privo di consiglio nella sua prigione e +di avvocato per difendersi, veniva abbandonato +a tutte le conseguenze della sua +debolezza, de' suoi terrori, della sua ignoranza, +o della sua incapacità . La spaventosa +processura cominciava colla tortura; +e la legge non poneva verun limite ai +tormenti co' quali potevasi stringere un +accusato, come non aveva determinato +<span class="pagenum"><a id="Page_429"></a>[429]</span> +quale indizj si richiedessero per esporlo +a così barbara prova. Non pertanto le +confessioni strappategli di bocca dall'atrocità +de' dolori, venivano ritenute quali +sufficienti prove contro di lui, e contro +i supposti suoi complici. Finalmente la +legge permetteva supplicj non meno spaventosi +che quelli delle monarchie, e +l'umanità veniva offesa non meno dalle +esecuzioni che dalle processure. +</p> + +<p> +In tal modo adunque, anche in tempo +ordinario, la società non guarentiva l'onore, +la vita, o le sostanze degli individui, +co' suoi magistrati, co' suoi giudici, +colle sue leggi. Ma nelle rivoluzioni, pur +troppo frequenti, l'abuso di una pretesa giustizia +diventava ancora più molesto. Allora +i capi di un partito, facendosi investire +di una illimitata autorità , sotto il nome +di <i>balìa</i>, gastigavano in massa, senza informazione, +senza processura, senza giudizio, +tutti i membri del contrario partito, +coll'esilio, colla confisca de' beni, +spesso con capitale supplicio. +</p> + +<p> +Non avevano gl'Italiani pensato giammai +che lo stesso scopo della formazione +della società prescrivesse confini alla sovrana +autorità ; essi non avevano veduto, +che gli uomini non hanno potuto assoggettargli +che le loro relazioni degli uni +<span class="pagenum"><a id="Page_430"></a>[430]</span> +verso gli altri; ed essi avevano permesso +ai governi di penetrare nell'interno dei +loro pensieri, per dirigerne le opinioni e +punirne i sentimenti. Tutte le repubbliche +italiane eransi formate in seno alla cattolica +religione, e questa religione, assoggettando, +col mezzo della confessione, il +pensiero al tribunale de' preti, gli spiriti +si erano abituati a risguardare il segreto +delle coscienze come dipendente dall'autorità . +La persecuzione ed il castigo dell'eresia +era una necessaria conseguenza +della sommissione delle repubbliche alla +Chiesa. Quella della magia era pure riservata +ai preti; ed ammessa una volta +la funesta opinione dell'azione degli uomini +sulle potenze infernali, la magia dovette +entrare nelle attribuzioni de' tribunali, +poichè risguardavasi con un mezzo +con cui un uomo poteva nuocere ai suoi +simili. Ma non potevasi perseguitare questo +delitto, che si commette senza testimonj +nell'oscurità della notte, senza dar +luogo alle più sospettose, più arbitrarie +e più tiranniche processure. +</p> + +<p> +Del resto non era soltanto allorchè +trattavasi di perseguitare l'eresia o la +magia, che i tribunali italiani credevano +di avere diritto di scendere nel cuore +dell'uomo e di punirne i moti segreti, +<span class="pagenum"><a id="Page_431"></a>[431]</span> +ma si arrogavano il diritto di assoggettare +alla pubblica vendetta ogni sentimento +di scontentezza o di odio contro +il governo; ne cercavano spesso gl'indizj +in una parola, in un gesto, in un +sospetto; e nelle circostanze di rivoluzione +furono vedute le repubbliche adottare +le usanze ed i principj de' principi +assoluti, e punire coi supplicj, non già +gli atti esteriori, ma il nascosto pensiero +di cui erano l'indizio. +</p> + +<p> +Se i governi italiani non si erano astenuti +dal giudicare i sentimenti ed i pensieri, +che non dipendono in verun modo +dalla pubblica autorità , con più ragione +non eransi fatto scrupolo di armare una +metà de' cittadini contro l'altra, d'incoraggiarne +molti ad esercitare l'infame +mestiere di delatore, quando hanno con +ciò potuto sperare di reprimere abitudini +viziose o nocive, che si vorrebbero certamente +sbandire da ogni ben regolata +repubblica, ma che non si potrebbero +castigare senza assoggettare tutti i cittadini +ad una insopportabile inquisizione. +</p> + +<p> +La bestemmia diventò uno de' principali +oggetti della vigilanza de' magistrati, +e venne sottomessa a tutta la severità dei +tribunali stabiliti al solo oggetto di comprimerla. +Soltanto in Ispagna ed in Italia +<span class="pagenum"><a id="Page_432"></a>[432]</span> +s'incontra questa viziosa abitudine, affatto +sconosciuta presso i popoli protestanti, +e che non dobbiamo confondere con quei +rozzi giuramenti che il popolo in tutti +i paesi frammischia ai suoi discorsi. In +tutti gli accessi di collera, i popoli meridionali +se la prendono cogli oggetti +del loro culto, li minacciano, e li caricano +di parole ingiuriose alla stessa divinità , +al Redentore o ai Santi. Trovansi +tracce di tale scandalosa abitudine nel linguaggio +e in alcuni modi proverbiali degli +altri popoli, ma la volontà d'insultare la +divinità con questa specie d'attacco non si +poteva conservare che in un paese in +cui la superstizione, sempre in guerra +coll'incredulità , ha rimpiccioliti tutti gli +oggetti del culto, e fattili scendere fino al +livello degli uomini. La processura contro +i bestemmiatori occupò in ogni tempo i +tribunali d'Italia. Pure cotale delitto non +lascia veruna traccia, e quegli stesso che lo +ha commesso, il più delle volte se ne dimentica, +i testimonj sono quasi sempre +implicati nella contesa che vi diede motivo, +ognuno tosto o tardi cade nello stesso +errore, e la inquisizione del bestemmiatore, +senza diminuirne l'abitudine, ha +dato luogo alle più inique ed arbitrarie +processure. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_433"></a>[433]</span> +Molti altri delitti di pure parole vennero +considerati come egualmente punibili; +si videro più volte condannati a +gravi pene, coloro che avevano con +qualche motto cercato di coprire di ridicolo +o di biasimo il governo, e coloro +che nelle loro scritture avevano manifestate +opinioni riprovate, non solo in fatto +di religione e di politica, ma ancora in +argomenti puramente filosofici. Si vide +ancora, ma soltanto in alcune circostanze, +altre viziose abitudini punite con severissime +pene, le quali non potevano colpire +i delinquenti che in conseguenza di un'inquisizione +totalmente contraria ad ogni attuale +idea di libertà . Ne' tempi in cui era +in Firenze dominante la fazione de' piagnoni, +si perseguitò il mal costume perfino +nell'interno delle famiglie con segrete +denuncie, sebbene la pubblica decenza +ordinariamente soffra assai più da tali +rivelazioni, che dall'abuso che si lascia +sussistere. Il giuoco nell'interno delle case +private, il lusso della mensa, degli abiti, +degli equipaggi, furono risguardati come +oggetti di pertinenza delle leggi, e tutte +le abitudini dell'uomo privato vennero +regolate con atti del sovrano potere. +</p> + +<p> +Le varie prerogative che i popoli moderni +considerarono quali guarenzie della +<span class="pagenum"><a id="Page_434"></a>[434]</span> +sicurezza e della libertà de' cittadini, mai +non si conobbero nelle repubbliche d'Italia. +La nozione della libertà della stampa non +erasi nemmeno presentata ai loro legislatori. +Appena si trovano in tutta l'istoria +dell'Italia due o tre esempi di scritture +pubblicate intorno alle cose del governo, +ed i loro autori avevano sempre avuta la +precauzione di farle stampare in estero +stato; ma non pertanto qualunque volta +si poterono arrestare o l'autore o i distributori, +questi furono sempre puniti +con eccessiva severità . Nè il partito dell'opposizione, +nè il partito governante +non cercarono mai d'illuminare la pubblica +opinione, e non si supponeva che +le deliberazioni intorno agli affari della +patria potessero uscire dalla sala de' suoi +consigli. In contraccambio, dobbiamo pur +dirlo, gli storici delle repubbliche, che +prima dell'invenzione della stampa si appellavano +non ai presenti tempi, ma alla +posterità , diedero prova nelle loro scritture +di grande coraggio e di rara imparzialità ; +e dal modo con cui in ogni occasione +giudicano i loro compatriotti e +magistrati, sempre si conosce la mano +dell'uomo libero. +</p> + +<p> +Il diritto di petizione non fu dagl'Italiani +meglio conosciuto che quello della +<span class="pagenum"><a id="Page_435"></a>[435]</span> +stampa: essi non altro avevano fatto che +rimuovere dal proprio luogo l'assoluto +potere, togliendolo dalle mani di un solo +per affidarlo a molti. Essi non pensavano +punto a limitarlo, e soprattutto a contenerlo +per via della pubblica opinione. Ogni +cittadino poteva, per vero dire, portare +riclami all'autorità da cui immediatamente +dipendeva; ma non poteva giammai, +con una petizione, tradurre quest'autorità +avanti ad un'altra incaricata di sindacarla; +meno poi trasmutare il suo privato +affare in un affare di stato, unendosi +ai suoi concittadini per dare maggior +peso alle proprie lagnanze. Nel primo caso +sarebbe stato ammonito, come se avesse +voluto confondere tutte le podestà e l'ordine +stabilito; nel secondo sarebbe stato +severamente punito, come tendente alla +ribellione. +</p> + +<p> +Ma ciò che può sembrare strano, si è +che la libertà stessa della disputa ne' consigli +non era altrimenti assicurata. Pure +questa è la sola cosa che possa garantire +l'esercizio de' diritti della sovranità , dei +quali gli antichi repubblicani erano altrettanto +gelosi, quanto lo erano poco della +sicurezza individuale. +</p> + +<p> +I consiglj di una repubblica sono chiamati +intorno ad ogni affare a due distinte +<span class="pagenum"><a id="Page_436"></a>[436]</span> +operazioni, cioè deliberare ed emettere il +voto; lo che risponde a quelle della disputa, +poi del giudizio ne' tribunali. Gl'Italiani +avevano quasi totalmente trascurata la +prima; essi non davano nè guarenzia, nè +solennità alla disputa; pareva che non si +prendessero cura che i consiglieri s'illuminassero +gli uni gli altri colle loro +opinioni, e riducevano tutto lo studio +loro a rendere con un profondo segreto +liberi i suffragi. Ne' consigli parlavasi +assai poco. Il primo magistrato ne faceva +talvolta l'apertura con un discorso di +etichetta, che imparava a memoria, o che +leggeva; talvolta ancora qualche giovane +oratore figuravasi d'imitare gli antichi, +pronunciando un ampolloso sermone, che +veniva piuttosto risguardato come un +pezzo accademico, che come un mezzo +di persuadere; talvolta alla proposizione +fatta dal magistrato teneva dietro una +tumultuaria conversazione in ogni panca; +ma d'ordinario si passava subito ai suffragi +con un profondo silenzio. A Firenze, ogni +consigliere per dare il suo voto, riceveva +fave bianche e nere; a Venezia pallette +di legno; e le urne eran distribuite in +modo che il votante poteva porvi la +mano, senza far conoscere in quale senso +avesse votato. In appresso si contavano i +<span class="pagenum"><a id="Page_437"></a>[437]</span> +suffragj, la di cui semplice maggiorità +non bastava giammai per dare forza di +legge ad una proposizione. Il più delle +volte, perchè si potesse, giusta l'espressione +legale, <i>vincere il partito</i>, rendevasi +necessario di riunire i tre quarti de' suffragj +di cadauno de' diversi corpi che +trovavansi adunati nella stessa sala per +emettere i voti separatamente; a Firenze, +per modo d'esempio, dei priori di buoni +uomini, e dei gonfalonieri di compagnia. +Se in taluno di questi tre corpi il quarto +soltanto dei membri aveva poste nell'urna +delle fave bianche, la legge veniva rigettata. +</p> + +<p> +Affinchè i consiglj siano veramente liberi, +è necessario che la minorità abbia +tutta la libertà di far udire le sue ragioni, +di discutere ampiamente la sua +causa, e di rappresentarla sotto tutti gli +aspetti; ma non è meno essenziale di far +prendere tutte le decisioni colla sola maggiorità +de' suffragj, onde il piccolo numero, +tra consiglieri tutti eguali, e che hanno +tutti la medesima missione, non imponga +al maggior numero. Gl'Italiani astanti +non avevano conosciuti questi due principj; +avevano circondato da tanti pericoli +l'uso della parola, avevano giudicate con +tanta severità le aringhe che pronunciavansi +<span class="pagenum"><a id="Page_438"></a>[438]</span> +innanzi ai consiglj, avevano assoggettati +gli oratori a così pesante risponsabilità , +tanto per mezzo di un pubblico +biasimo, che per clamorosi gastighi, per +qualunque poco misurata frase fosse sfuggita +di bocca all'oratore nel calore della +disputa, che niuno osava entrare in disamina: +e non si era coltivata la sola eloquenza +popolare, quella di parlare improvvisamente, +perchè la minorità non +aveva giammai occasione di motivare la +sua opposizione, di cercare di persuadere +i suoi avversarj, e di trattare apertamente +la propria causa. Ma mentre tutti +opinavano con timore, una taciturna minorità +contrariava co' suoi segreti suffragj +le operazioni del governo, e faceva rigettare +una proposizione, contro la quale +niuno aveva ardito di muovere obbiezioni. +</p> + +<p> +Questa taciturna opposizione, eccitando +un profondo risentimento, fu spesso cagione +della più scandalosa violazione della +libertà dei suffragj. A Firenze si vide più +volte la signoria far ricominciare replicatamente +l'operazione dello scrutinio, +<i>perchè non si era potuto vincere il partito</i>. +Fu veduta minacciare coloro che +darebbero la fava bianca, e fu pure veduta +in qualche circostanza far cadere +sopra di loro le più acerbe pene. Ora +<span class="pagenum"><a id="Page_439"></a>[439]</span> +di qual uso potevano essere i consiglj, +se i consiglieri non avevano libertà ? E +quando una costituzione vuole che i suffragj +riuniti de' magistrati possano esprimere +soli una volontà sovrana, qual è la superiore +autorità che possa prescrivere in quale +senso debba manifestarsi questa volontà ? +Così addiviene che un primo errore +nella legislazione ne produca degli altri; +così dopo di avere imprudentemente dato +ne' consiglj alla minorità il potere di +legare la maggiorità , si fu poi costretto +più volte a dovere permettere, che l'assenso +di questa minorità si ottenesse colla +violenza. +</p> + +<p> +Dopo di avere brevemente esaminati +tutti i diritti che nell'età presente ci +sembrano i più preziosi, e dopo avere +osservato che sul conto loro le leggi +protettrici non erano migliori nelle repubbliche +italiane che nelle monarchie, +o che anzi erano assolutamente le medesime, +e permettevano che tutti questi +diritti fossero in certe occasioni compressi +o annullati, si accresce la nostra +maraviglia nel contemplare i miracolosi +effetti dello spirito repubblicano; +e ci andiamo ancora interpellando in qual +cosa consistesse adunque quella libertà , +che poteva stare insieme alla più crudele +<span class="pagenum"><a id="Page_440"></a>[440]</span> +tirannia; quella libertà , che veniva difesa +con così eroici sforzi, la di cui privazione +eccitava così amare lagrime, e che +i popoli non perdevano senza perdere ad +un tempo la loro prosperità , la loro gloria, +i loro talenti e le loro virtù. +</p> + +<p> +Ma d'uopo è ricordarsi che nelle repubbliche +i medesimi uomini si presentano +sotto un doppio aspetto e con un +doppio carattere; prima come governati, +poi come governanti. Oggi per valutare +la libertà , cerchiamo in che consista pei +governati; fino al nostro secolo per lo +contrario si cercava in che consistesse pei +governanti; e questa attiva libertà , questa +libertà tutta composta di prerogative sovrane, +che al primo colpo d'occhio sembra +dover contribuire molto meno che non +la sicurezza individuale alla prosperità dei +cittadini, trovasi per lo contrario avere per +essi un incanto che nulla pareggia. Dessa +è una bevanda inebriante, è il nettare +degli Dei: quando un mortale ha potuto +gustarla un sola volta, sdegna ogni umano +nutrimento: ma inoltre trova in sè medesimo +nuove forze, ed una nuova virtù; +la sua natura è del tutto cambiata; e +sedendo a quella mensa, egli sente che +si pareggia agl'immortali. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_441"></a>[441]</span> +Alcuni fondamentali assiomi possono +rappresentare tutto il sistema della libertà +degli antichi tempi; sono questi l'espressione +de' diritti politici della nazione considerata +in corpo, e non di quelli dei +singoli individui nelle loro relazioni colla +nazione. Verun'altra repubblica non professò +forse così apertamente, nè più religiosamente +osservò questi assiomi, quanto +quelle d'Italia ne' secoli di mezzo. +</p> + +<p> +<i>Ogni autorità esercitata sopra il popolo +è emanata dal popolo</i>. Questo primo assioma +de' popoli liberi era risguardato +come fondamentale in tutte le repubbliche +italiane. La sovranità vi era sempre rappresentata +come appartenente al popolo o +al comune; i suoi capi temporarj non prendevano +che il titolo di <i>anziani, signori, +priori del popolo</i> o <i>del comune</i>. Il governo +non veniva mai rinnovato senza invocare +la sovranità del popolo: così a Firenze era +sempre in di lui nome che trasmettevasi, +per mezzo de' suffragj del parlamento, +ad una nuova balìa un'autorità eguale a +quella di tutto il popolo fiorentino. Si dirà +forse che questa non era che una frase +vuota di senso, e che i vocaboli non +sono privilegj; ma questi vocaboli non +erano nè senza effetto, nè senza conseguenze; +inspiravano ad ogni cittadino +<span class="pagenum"><a id="Page_442"></a>[442]</span> +un'alta opinione della sua dignità ; lo +trattenevano, qualunque volta potev'essere +tentato di commettere una bassa o indecente +azione; conciliavano al cittadino +nella privata sua condizione i riguardi +ed anche il rispetto di coloro che trovavansi +momentaneamente constituiti in dignità ; +perciocchè sapevano i capi del +popolo, che tutta la loro autorità procedeva +da coloro che temporariamente +ubbidivano, e che ella ritornerebbe ai +medesimi; per ultimo, questi stessi vocaboli +di sovranità del popolo, rendevano +la patria cara a tutti i suoi figli; ognuno +sapeva che lo stato gli apparteneva in +quel modo ch'egli medesimo apparteneva +allo stato; ognuno era pronto a tutto arrischiare, +per salvare la cosa più onorata +e più preziosa da lui posseduta, cioè la sua +parte nella sovranità ; ognuno conosceva +i doveri che gli erano imposti da così +luminosa prerogativa, da così sacro carattere; +ognuno era disposto a rendersene +degno, anche, se bisognava, col +sagrificio della vita. +</p> + +<p> +<i>L'autorità dei mandatarj del popolo +ritorna al popolo dopo un determinato +tempo; niuno de' mandati del popolo è +irrevocabile</i>. Questo secondo assioma dei +repubblicani italiani loro sembrava, più +<span class="pagenum"><a id="Page_443"></a>[443]</span> +che ogni altra cosa, essere il fondamento +della loro libertà , e l'essenza delle loro repubbliche; +perciò non ammisero giammai +nè autorità , nè magistrature ereditarie, +tranne la prerogativa di cittadino. Ed +ancora quando queste repubbliche degenerarono +più tardi in aristocrazie o in +istrettissime oligarchie, non fu per questo +abbandonato il principio fondamentale +dell'amovibilità di tutte le magistrature. +Non furono già i diritti delegati dal popolo, +che vennero dati a vita, o renduti +ereditarj, ma i diritti del popolo medesimo +che si trovarono concentrati in un +ristrettissimo numero di famiglie, dopo +che si erano spente tutte le altre. La +nuova nobiltà non era che la rappresentazione +degli antichi popolani; e perciò +che risguarda l'antica nobiltà , gl'Italiani, +lungi dal tenere questo titolo come +un diritto esclusivo a governare, non le +perdonavano neppure l'impero ch'essa +esercitava sull'opinione in onta alle leggi; +così spesso esclusero da ogni pubblico +impiego i grandi, renduti troppo formidabili +dalle loro ricchezze e da' loro clienti +nelle campagne. +</p> + +<p> +La repubblica di Venezia era la sola +in cui si vedesse un magistrato, anzi lo +stesso capo dello stato, eletto a vita: e +<span class="pagenum"><a id="Page_444"></a>[444]</span> +per molti rispetti Venezia poteva considerarsi +come una monarchia elettiva; la +sua costituzione, assai più antica che tutte +le altre, ne aveva fatto da principio un +ducato; ma col lungo volgere de' secoli si +erano sempre andate diminuendo le prerogative +del doge per darle alla repubblica. +Una sola volta si volle anche in +Firenze creare un gonfaloniere perpetuo; +ma si era preventivamente indicata l'autorità +che potrebbe deporlo, ed effettivamente +venne deposto dopo dieci anni. +In queste due repubbliche, siccome in +tutte le altre, la durata delle funzioni di +tutti i magistrati era temporaria. +</p> + +<p> +Per altro coll'andare del tempo quasi +tutte le repubbliche italiane ebbero un +capo discendente da una famiglia favorita +da' voti del popolo; ma la costituzione +non riconosceva in questo capo +verun potere ereditario. La confidenza +del popolo trasmetteva al figlio di un +Medici, di un Bentivoglio o di un Baglioni, +l'autorità esercitata da suo padre; +ma tale autorità era rivocabile tosto che +cessava la confidenza del popolo; e verun +cittadino, per potente che si fosse, non era +supposto avere diritti indipendenti da +quelli della repubblica. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_445"></a>[445]</span> +Rispetto alle magistrature, non solo il +mandato del popolo in virtù del quale +si esercivano, era rivocabile, ma era limitato +da brevissimo termine. La suprema +autorità nello stato era poche volte confidata +per più di due mesi; in ragione +della minore importanza dell'impiego, +se ne protraeva alquanto più la durata; +non pertanto, ad eccezione di Venezia, +non eravi pubblica carica che continuasse +più di un anno. +</p> + +<p> +L'esistenza di facoltà irrevocabili in +una repubblica implica una specie di contraddizione. +Come può mai supporsi che +il popolo, dal quale emana l'autorità , +dichiari a' suoi mandatarj che gli autorizza +a conservarla, sia che ne facciano +abuso o no, sia che giustifichino +le speranze dei loro committenti, o sia +che si mostrino indegni della loro confidenza; +sia che l'avanzamento dell'età +li renda più atti alle funzioni che esercitano, +o sia che li renda incapaci di +adempirle? Quindi l'amovibilità di tutte +le cariche è in qualche modo la guarenzia +della costante attività di coloro +che le occupano, e de' continui loro +sforzi per rendersene degni. Ma questo +principio era probabilmente stato spinto +<span class="pagenum"><a id="Page_446"></a>[446]</span> +troppo in là nelle repubbliche italiane, +ed i loro legislatori avevano dimenticato, +che, se importa assai che i magistrati +non rimangano troppo a lungo +in carica, affinchè non diventino meno +attivi, importa egualmente che il loro +regno non sia circoscritto a troppo pochi +giorni, affinchè lo stato non abbia a soffrire +dal tirocinio incessantemente ripetuto +dei nuovi eletti. +</p> + +<p> +Finalmente, <i>chiunque esercita un'autorità +emanata dal popolo è risponsabile +verso il popolo dell'uso che ne fa</i>. Era +precisamente per dare a quest'ultima massima +una più illimitata applicazione, che +si era circoscritta a così breve tempo +la durata di tutte le magistrature. In alcune +affatto moderne costituzioni, si è +trovato il modo di far pesare la risponsabilità +sui ministri, anche in mezzo alle +loro funzioni, senza attaccare l'autorità +da cui emana il loro potere. Nelle repubbliche, +tranne il caso di rivoluzione, +la risponsabilità non viene esercitata sui +magistrati, che dopo la cessazione delle +loro funzioni. Nell'uno e nell'altro sistema, +l'effetto è sempre il medesimo: lo +stato non ha giammai bisogno di affrettare +il supplicio di alcuni grandi colpevoli; +non corre nessun rischio, aspettando +<span class="pagenum"><a id="Page_447"></a>[447]</span> +ch'escano di carica; ma bensì ha +bisogno d'inspirare a tutti i depositarj +del potere un timore salutare; di far loro +sentire che, per quanto grandi si figurino di +essere, per quanto sembrino indipendenti +le loro funzioni, giugnerà sempre l'istante +in cui si troveranno deboli in faccia +ad altri più potenti di loro; in cui dovranno +rendere conto della loro gestione +a chi avrà diritto di chiederlo, ed +in cui non rimarrà impunito verun abuso +del potere, veruna violazione delle leggi +o della libertà del popolo, veruna malversazione. +</p> + +<p> +La distinzione tra la responsabilità del +ministero inglese, che si esercita quando +il ministro è ancora in funzione, e la +responsabilità repubblicana che non comincia +che quando il magistrato è tornato +semplice cittadino, è più apparente +che reale. Non avvi alcun ministero inglese +che non possa, col mezzo di arti +ben note, o almeno collo scioglimento +del parlamento, ritardare per un anno +intero la prova della sua responsabilità . +Ma nel corso di un anno i primi magistrati +della repubblica fiorentina avevano +sei volte deposto il bastone del comando, +sei volte altri nuovi signori, rientrati nel +grado di semplici cittadini, si erano trovati +<span class="pagenum"><a id="Page_448"></a>[448]</span> +soggetti al giudizio di coloro che +potevano chieder conto della loro amministrazione. +</p> + +<p> +Per vie meglio accertare la responsabilità +di tutti gli uomini rivestiti di qualche +potere, tutte le costituzioni repubblicane +d'Italia avevano leggi analoghe +al <i>divieto</i> ed al <i>sindicato</i> de' Fiorentini. Il +<i>divieto</i> era un forzato riposo cui erano ridotti +i magistrati quando uscivano di carica. +Dovevano essi astenersi dalle magistrature +per lo meno tanto tempo, quanto era +stato quello delle loro funzioni, e spesso ancora +per un tempo molto più lungo: rientravano +allora nell'eguaglianza repubblicana; +trovavansi allora soggetti, come tutti +gli altri particolari, all'impero delle leggi, +all'autorità di coloro cui avevano precedentemente +comandato, all'azione dei +tribunali, che loro potevano chiedere +conto della condotta che avevano tenuta. +Il <i>sindicato</i> era una disamina politica, +che teneva dietro alla cessazione dell'impiego +di tutti coloro che avevano avuto +parte in un'amministrazione di danaro, +o nell'autorità giudiziaria; per costoro +la responsabilità non era soltanto eventuale, +ma necessaria; dovevano purgarsi +da ogni sospetto intorno alla passata loro +amministrazione, entro quel determinato +<span class="pagenum"><a id="Page_449"></a>[449]</span> +numero di giorni che seguiva immediatamente +la cessazione delle loro funzioni. +</p> + +<p> +Tutto il sistema della libertà italiana +può risguardarsi come rappresentato da +questi tre assiomi; e secondo lo spirito +de' secoli passati, se si applica ai vocaboli +il loro primitivo significato, non +quello che si è loro dato ne' moderni +tempi, le costituzioni che sono fondate +su questi tre principj erano realmente le +più libere di tutte. Infatti le repubbliche +italiane erano più libere che tutte quelle +della Germania, che le città imperiali ed +anseatiche, che i Cantoni svizzeri, che le +corporazioni delle Province unite, e forse +ancora più che le repubbliche dell'antichità . +Sì le une che le altre non si erano +proposte lo scopo di proteggere i cittadini +contro il governo, ma di creare un governo, +che compiutamente rappresentasse +il popolo, e che fosse in qualche maniera +identico con lui; sì le une come le altre +dopo di averlo costituito, eransi astenute +con una cieca ed illimitata confidenza +dal porre limiti all'esercizio del suo potere. +</p> + +<p> +Ma le costituzioni italiane facevano +derivare tutti i poteri dal popolo, e li facevano +tutti risolvere nella sovranità del +popolo, ben più che quelle di origine +<span class="pagenum"><a id="Page_450"></a>[450]</span> +tedesca. Conoscevano esse più esplicitamente +questa sovranità ; esse stabilivano +un'amovibilità di tutti gl'impieghi più +universale, ed una rotazione più rapida; +ed assicuravano assai meglio la responsabilità +de' pubblici funzionarj. La costituzione +di Ginevra era forse la più perfetta, +e la più libera delle costituzioni +svizzere: a Ginevra, i sindaci, primi +magistrati dello stato, duravano un anno, +ma non erano che i presidenti di un +consiglio esecutivo eletto a vita; gli ordini +da loro dati si confondevano con +quelli di questo consiglio, e il sindaco +non era chiamato a veruna responsabilità . +Gli <i>avvieri</i> a Berna, i <i>borgomastri</i> +a Zurigo, i <i>landamanni</i> negli altri cantoni, +trovavansi nella medesima relazione +tra un consiglio inamovibile ed il popolo. +Uscendo di carica dopo un anno, essi +restavano sempre membri di questo consiglio, +che non solo aveva concorso a +tutte le loro misure, e perciò risguardavasi +obbligato a difenderli, ma che era +inoltre depositario di tutta l'autorità giudiziaria +dello stato, che solo aveva il +diritto di condannare il magistrato colpevole, +e che in favor suo e contro al +popolo si trovava nello stesso tempo e +giudice e parte. Tutti i magistrati romani, +<span class="pagenum"><a id="Page_451"></a>[451]</span> +lasciando le loro funzioni, rientravano +egualmente nel senato, e se dovevano +riconoscere un altro giudice fuori +del senato, erano almeno sempre protetti +da questo corpo potente. +</p> + +<p> +Per lo contrario un gonfaloniere ed +un priore di Firenze, di Lucca, di Siena, +di Bologna, o di Perugia, non solo più non +era in carica dopo due mesi, ma dopo un +anno più non trovava nella repubblica un +corpo che fosse ancora composto dei medesimi +individui che formavano il detto corpo +al tempo della sua amministrazione. Il +collegio de' gonfalonieri, quello de' buoni +uomini, il consiglio comune, quello del +popolo, tutto era stato rinnovato; niuno +di loro prendeva interesse pel magistrato +tratto in giudizio, niuno aveva avuto +parte ne' di lui atti arbitrarj, e non si +adoperava per sottrarlo dalle mani della +giustizia. Dopo spirate le sue funzioni, +il primo magistrato della repubblica più +non era in faccia alla legge che un semplice +cittadino. +</p> + +<p> +La responsabilità de' magistrati, la dignità +de' cittadini, l'emulazione di tutte +le classi della nazione, devono essere considerate +come i veri principj della libertà +italiana, e le vere cagioni della prosperità +degli stati repubblicani. Questo è ciò +<span class="pagenum"><a id="Page_452"></a>[452]</span> +che veramente li distingue dagli assoluti +principati che esistevano contemporaneamente +in Italia; ed infatti se si esaminano +i necessarj risultamenti di questi +principj, si vedrà che devono produrre +nelle repubbliche una gran massa di felicità +e più ancora una gran massa di +virtù. +</p> + +<p> +E prima, sebbene l'insieme delle garanzie, +che noi risguardiamo oggi come +costituenti l'essenza della libertà , non +fosse stata ricercata dal legislatore, nè +riclamata dal cittadino, pure questa civile +libertà , questa sicurezza di ogni +individuo, non può essere violata senza +cagionare un male comune. Quindi ogni +magistrato, che sentivasi risponsabile di +qualunque atto d'oppressione, di severità , +o d'ingiustizia, sentivasi trattenuto, +quando le sue passioni avrebbero +potuto strascinarlo, da un sentimento di +timore che non era ragionato. +</p> + +<p> +Il giudice forastiero non riceveva altra +istruzione che quella che gli era data negli +assoluti principati; egli poteva a voglia +sua impiegare a Firenze, come a Milano +o a Napoli, le più crudeli torture per +iscuoprire i delitti, i più spaventosi supplicj +per punirli. Ma a Firenze la sua +autorità spirava dopo un anno, ed in allora +<span class="pagenum"><a id="Page_453"></a>[453]</span> +la sua condotta veniva esaminata da +persone da lui indipendenti, che non +erano a lui legate da alcun partito, e +che per lo contrario, siccome quelle che +battevano la carriera de' pubblici impieghi, +avevano bisogno del pubblico favore. +Se esso giudice aveva esercitate non necessarie +crudeltà , se aveva contro di sè +stesso provocato l'odio del pubblico, non +poteva in verun modo sottrarsi al giudizio +del <i>sindicato</i>. +</p> + +<p> +I primi magistrati, senza essere i giudici +abituali della repubblica, potevano +qualche volta occupare il potere giudiziario; +potevano esercitare un giudizio +statario contro i loro nemici o contro i +loro emuli; potevano violentare gli stessi +consiglj; potevano punire non le sole +azioni, ma le scritture, le parole, e perfino +i pensieri; ma dopo due mesi altri +priori, scelti dal popolo tra una grande +moltitudine di eleggibili, dovevano essere +rivestiti di tutta quell'autorità che i +primi avevano deposta. Questi nuovi +priori potevano essere gli amici, i parenti, +i fratelli di coloro ch'erano stati +vessati, e potevano vendicarsi colle medesime +armi. La costituzione della repubblica +ripeteva sempre ad ogni uomo +<span class="pagenum"><a id="Page_454"></a>[454]</span> +in carica questa massima del Vangelo: +<i>Non giudicate, e non sarete giudicati.</i> +</p> + +<p> +Finalmente non era stabilito verun limite +alla manìa de' regolamenti: la legge +poteva colpire il cittadino in una quantità +di particolari, che non dovrebbero +essere di sua competenza; ma tutti coloro +che concorrevano a fare questa legge, +non ignoravano che altri e non essi +avrebbero l'incarico di farla eseguire, e +che entro poche settimane, o tutt'al più +entro pochi mesi, vi sarebbero ancor essi +subordinati come gli ultimi de' loro concittadini. +Quindi sebbene la civile libertà , +quale l'intendiamo nella presente età , +non fosse nè conosciuta, nè definita, +sebbene non avesse alcuna delle guarenzie +credute più necessarie, dessa era assai +meglio rispettata nelle repubbliche italiane +che in verun altro stato dell'Europa; +ogni cittadino si credeva sicuro in vita +del godimento della sua sostanza e del +suo onore; non temeva che arbitrarie +restrizioni fossero imposte alla sua industria; +ogni sua facoltà aveva un libero +sfogo; tutte le vie che conducono alla +fortuna erano aperte alla sua attività , ai +suoi talenti: e la fiducia nella propria +sicurezza si faceva maggiore, quando confrontava +la protezione che gli dava la repubblica +<span class="pagenum"><a id="Page_455"></a>[455]</span> +col continuo stato di timore e di +dipendenza in cui vivevano i sudditi dei +vicini principi. +</p> + +<p> +Pure la forma repubblicana e quasi +democratica del governo contribuiva +meno alla sicurezza del cittadino, che ai +progressi della sua virtù ed all'intero +perfezionamento della sua anima. Considerando +la libertà come noi facciamo, +pare che si faccia consistere la felicità +nel riposo; gli antichi la riponevano invece +in una costante attività ; il desiderio +del cittadino non era in allora quello di +dormire in pace in casa sua, ma di distinguersi +con singolari talenti sulla pubblica +piazza, ne' consiglj, e nelle magistrature, +cui chiamavalo la sorte a vicenda; +voleva conseguire da sè medesimo +tuttociò che la natura gli aveva permesso +di ottenere, compiere con un pubblico +corso la sua educazione come uomo fatto, +e trasmettere a' suoi figli, come eredità , +la gloria che avrebbe acquistata. +</p> + +<p> +Quest'emulazione, che non esiste nei +governi dispotici, che ne' moderni governi +rappresentativi è l'appannaggio soltanto +di un piccolo numero di persone, +nelle repubbliche italiane era comune +all'intera massa del popolo. La rapidità +con cui si rinnovavano tutte le magistrature, +<span class="pagenum"><a id="Page_456"></a>[456]</span> +tutti i consiglj, chiamava a vicenda +in brevissimo spazio di tempo tutti i +cittadini ad esercitare la propria influenza +sulla repubblica. Non eravi un solo individuo, +il quale per soddisfare ai doveri +cui sarebbe bentosto chiamato, non dovesse +fissare la sua opinione sull'esterna +politica di tutta l'Europa, su quella +che si confaceva alla sua patria, sulle +finanze, sull'amministrazione, sulla legislazione +e la giustizia; non eravi un +solo individuo che non dovesse agire +dietro questa propria opinione, che non +potesse essere chiamato a renderne ragione, +e che in appresso non si trovasse +risponsabile di ciò che dessa gli avrebbe +fatto fare. +</p> + +<p> +Se dobbiamo risguardare come il migliore +de' governi quello che procura a +tutti i cittadini maggiori godimenti e felicità , +sarà giusto di tener conto del continuo +divertimento di una nazione; poichè, +a non dubitarne, il governo che le procura +quest'aggradevole occupazione dello +spirito, contribuisce assai più alla sua +felicità , che quello che le procurerebbe +tutti i piaceri fisici. Sotto questo punto di +vista non si può dubitare che una nazione, +i di cui cittadini tutti hanno lo spirito +sempre svegliato, sempre occupato, e +<span class="pagenum"><a id="Page_457"></a>[457]</span> +rinnovato da idee variate, profonde, ed +ingegnose, non trovi in questo solo esercizio +un continuo piacere; piacere che +non potrebbero farle gustare nè le meccaniche +occupazioni cui sarebbero soltanto +addette tutte le classi inferiori se non +fossero libere, nè i grossolani sollievi che +le offrirebbero i diletti de' sensi dopo +il lavoro. Non eravi minore diversità tra +i piaceri cui poteva aspirare un cittadino +fiorentino, e quelli cui doveva +limitarsi un gentiluomo napolitano, di +quella che può esservi tra i piaceri del +filosofo o del letterato, e quelli dell'operajo. +La felicità e la sventura sono +proprie di tutte le umane condizioni, e +forse la loro somma è abbastanza egualmente +compensata; ma la felicità dell'uomo +che ha coltivato il suo spirito ed +il suo cuore e sviluppate tutte le sue +facoltà , è più conforme alla dignità della +nostra natura, ed in pari tempo più nobile +e più dolce: e quando si è gustata +una sola volta, più non si vorrebbe farne +cambio con quella che è frutto soltanto +del riposo e dei materiali piaceri. +</p> + +<p> +Pure non è il divertimento, parte così +essenziale della felicità , non è la felicità +medesima, che debbano essere lo scopo +della nostra vita, o quello del governo; +<span class="pagenum"><a id="Page_458"></a>[458]</span> +ma sibbene il perfezionamento dell'uomo. +Spetta al governo il dare compimento alla +destinazione che l'umana natura ha ricevuta +dalla provvidenza; e può credersi che +abbia conseguito il suo scopo, quel governo +che quando ha proporzionalmente +sollevato un maggior numero di cittadini +alla più alta dignità morale di cui sia suscettibile +l'umana natura. Ora, nella storia +del mondo intero, forse nulla ci dà l'idea +di una maggiore propagazione di lumi, +di ragionevolezza, di cognizioni politiche +morali ed amministrative, di coraggio +civile, di prontezza e giustezza di spirito, +quanto lo spettacolo che presenta +Firenze, quando, fra ottantamila abitanti +che conteneva questa città , due in tre +mila cittadini occupavano con un rapido +giro tutte le principali cariche dello +stato, e dirigevano il loro governo con +tanta saviezza, con tanta dignità , con +tanta fermezza, che gli davano, tra gli +stati dell'Europa, un posto infinitamente +superiore alla misura della sua popolazione +e delle sue ricchezze. La signoria, +rinnovata dalla sorte ogni due +mesi, sopra una lista composta di mercanti +e di artigiani chiamati ad entrare +sei volte all'anno ne' segreti della politica, +dava ai consiglj de' re ed ai senati +<span class="pagenum"><a id="Page_459"></a>[459]</span> +delle aristocrazie lezioni di prudenza e +di giustizia, che questi sarebbero stati +felici di poter seguire. +</p> + +<p> +Il più potente mezzo d'incoraggiare i +progressi dello spirito, è senza dubbio +quello di far gustare i piaceri ch'essi procurano. +Niuno di coloro che potevano +associare alle domestiche loro occupazioni, +ai loro meccanici lavori, le alte meditazioni +che richiede l'esercizio della sovranità , +si privava di questo piacere: +perciò quanto la posterità di questi medesimi +uomini è notabile per la sua non +curanza intorno a tutto ciò che trovasi +fuori della ristrettissima periferia de' suoi +interessi del giorno, altrettanto i repubblicani +fiorentini erano animati da una insaziabile +avidità d'imparare. Non eravi veruna +cognizione, per quanto lontana fosse +dal domestico loro stato, che non potesse +trovare la sua applicazione nella pratica +del governo. Giammai l'oscurità della +loro condizione rendeva impossibile che +la loro patria facesse uso delle loro cognizioni; +e se in allora facevasi manifesta +la loro ignoranza, essi venivano messi in ridicolo, +o svergognati dai loro concittadini. +</p> + +<p> +Mentre che il punto d'onore ed il timore +del biasimo gli spingevano costantemente +verso la scienza, verso la virtù, +<span class="pagenum"><a id="Page_460"></a>[460]</span> +e verso il morale sviluppo di tutte le +loro facoltà ; l'insieme della loro esistenza +era pubblico: e soltanto coll'acquistare la +stima de' loro concittadini, potevano altresì +sperare di ottenerne i suffragj. Qualunque +volta si procedeva ad uno scrutinio +generale e si rinnovavano tutte le +borse della signoria, non era un solo cittadino +nello stato la di cui pubblica o privata +condotta, le di cui virtù ed i politici +talenti, le di cui maniere, la di cui capacità +non diventassero oggetto dell'osservazione +di tutti. Una certa quale censura +era in allora esercitata dalla pubblica +opinione sul complesso della vita d'ogni +membro dello stato; e non eravi alcun +uomo, nel quale il timore del biasimo +o la speranza degli onori, non risvegliassero +que' virtuosi sentimenti, che senza +questo stimolo sarebbero facilmente rimasti +assopiti nel fondo del suo cuore. +</p> + +<p> +Tale era il sistema dell'antica libertà , +ed in particolare della libertà italiana; +sistema tanto diverso da quello adottato +ai nostri giorni, che appena coloro che +tengono dietro al primo possono intendere +l'altro. Noi siamo oggi arrivati ad +una dottrina più filosofica intorno all'essenza +del governo, a principj più applicabili +ad ogni specie di costituzione. Ma +<span class="pagenum"><a id="Page_461"></a>[461]</span> +sebbene il sistema degli antichi fosse affatto +diverso dal nostro, sebbene non +desse le molte guarenzie che noi a tutta +ragione risguardiamo come essenziali alla +sicurezza de' cittadini, conteneva però +il germe di più grandi cose, e doveva +produrre degli uomini che i nostri governi +meglio costituiti forse non produrranno +giammai. La libertà degli antichi, +siccome la loro filosofia, aveva per iscopo +la virtù; la libertà de' moderni, siccome +la loro filosofia, non si propone che la +felicità . +</p> + +<p> +La migliore lezione che possa ricavarsi +dal confronto di questi sistemi, sarebbe +d'imparare a combinarli assieme. Invece +di escludersi a vicenda, essi sono fatti per +darsi vicendevolmente la mano. Una delle +specie di libertà pare sempre essere la +più breve via e la più sicura per giugnere +all'altra. Oramai il legislatore più +non deve perdere di vista la sicurezza +de' cittadini, e le guarenzie che i moderni +hanno ridotte in sistema; ma deve altresì +ricordarsi che d'uopo è cercare il maggiore +sviluppo morale. La sua opera non è compiuta, +quando è giunto a rendere il popolo +solamente tranquillo: e quando ancora +questo popolo è contento, e felice, può +rimanere ciò nulla meno qualche cosa da +<span class="pagenum"><a id="Page_462"></a>[462]</span> +farsi al legislatore, perchè il suo assunto +lo obbliga a terminare la morale educazione +dei cittadini. Moltiplicando i loro +diritti, chiamandoli a parte della sovranità , +accrescendo il loro interessamento +per la cosa pubblica, loro insegnerà a +conoscere i proprj doveri, ed instillerà +loro in pari tempo il desiderio e la facoltà +di adempierli. +</p> +</div> + +<div class="chapter"> +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_463"></a>[463]</span> +</p> + +<h2> +CAPITOLO CXXVII. +</h2> + +<div class="blockquote"> +<p> +<i>Quali sono le cause che mutarono il +carattere degl'Italiani dopo essere state +ridotte in servitù le loro repubbliche.</i> +</p> +</div> + +<p> +Nel leggere la storia degl'Italiani del +quindicesimo e sedicesimo secolo, trovando +ad ogni tratto nomi di famiglie, +di città , di villaggi tuttavia esistenti, +trovando che il linguaggio non +è mutato, che la natura è ancora la medesima, +rapportiamo sempre, involontariamente +e per così dire senz'avvedercene, +ciò che conosciamo de' moderni Italiani +a quelli di cui studiamo le azioni; +suppliamo per mezzo del confronto a ciò +che manca nel quadro istorico, e ci persuadiamo +di esserci formata un'idea tanto +più esatta de' tempi passati, quanto meglio +conosciamo i tempi attuali. Pure +questo stesso confronto risveglia una +certa quale incredulità che costantemente +accompagna il lettore; la di lui diffidenza +sta sempre in guardia contro tutte +le narrazioni di cose grandi ed eroiche, +ed il severo giudizio che diedero le altre +nazioni intorno ai moderni Italiani, +viene dal pregiudizio esteso fino a coloro, +<span class="pagenum"><a id="Page_464"></a>[464]</span> +ai quali deve l'Europa il rinnovamento +della civilizzazione. +</p> + +<p> +E per ispirare confidenza nelle antiche +virtù, e per ottenere indulgenza a favore +dei deboli moderni, è conveniente e giusto +di mostrare per quali potenti cagioni +si mutò il carattere degl'Italiani; in qual +modo dalla prima infanzia fino all'estrema +vecchiaja si fanno loro bevere corrompitori +veleni; con quanta cura venne distrutta +la loro energia, la loro vivacità condannata +all'ozio, umiliata la loro fierezza, +e corrotta la loro sincerità . Una profonda +compassione per una nazione così riccamente +dotata dalla natura, così crudelmente +depravata dagli uomini, dev'essere +il risultato di quest'esame. Rimontando +all'esterna cagione che innestò in +essa tutti questi difetti, si rimane facilmente +convinto, che non sono inerenti +alla di lei natura; e si è più disposto +a saperle buon grado di tutte le qualità +che tuttavia le rimangono, e di tutte le +virtù che potè sottrarre alla perniciosa +influenza sotto la quale viene educata. +Fra quanti vizj noi osserveremo nelle +istituzioni della moderna Italia, non avvene +un solo che non faccia in certo +modo l'apologia degl'Italiani. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_465"></a>[465]</span> +Il sole dell'Italia non è meno caldo, nè +la terra meno fertile, che per lo innanzi; le +svariate viste degli Appennini sono egualmente +ridenti, i suoi fianchi egualmente +sparsi di abbondanti acque, egualmente +coperti da una rigogliosa e magnifica vegetazione. +Tutti gli animali, indivisibili compagni +dell'uomo, conservano la pristina loro +bellezza, e le loro abitudini; l'uomo stesso, +nascendo in questa terra tanto favorita +dal cielo, riceve ancora la stessa vivace +e pronta immaginazione, la stessa suscettibilità +di passionate impressioni, la stessa +attitudine di spirito per colpir tutto, per +imparar tutto nello stesso tempo. Pure il +solo uomo è mutato, perchè l'organizzazione +sociale lo riceve dalle mani della +natura e lo modifica, la sua potenza lo +investe nello stesso tempo da ogni lato, +e le quattro istituzioni che hanno un'influenza +più universalmente estesa, la +religione, l'educazione, la legislazione +ed il punto d'onore, si combinano per +agire contemporaneamente sopra tutti gli +abitanti. +</p> + +<p> +Di tutte le forze morali cui l'uomo +va soggetto, quella che può fargli maggior +bene o maggior male, è la religione. +Tutte le opinioni che si riferiscono ad +interessi superiori a quelli di questo mondo, +<span class="pagenum"><a id="Page_466"></a>[466]</span> +tutte le credenze, tutte le sette esercitano +sui sensi morali e sul carattere +umano una prodigiosa influenza. Niuna +per altro penetra più avanti nel cuore +dell'uomo quanto la religione cattolica, +perchè niun'altra è così gagliardamente +costituita, niuna si è così compiutamente +assoggettata la filosofia morale, niuna ridusse +in più stretta servitù le coscienze, +niuna instituì, com'essa fece, il tribunale +della confessione, che riduce tutti i credenti +nella più assoluta dipendenza del +suo clero, niuna ha ministri più indipendenti +da ogni spirito di famiglia, e +perciò più intimamente uniti dall'interesse +e dallo spirito di corporazione. +</p> + +<p> +L'unità della fede, che non può essere +che il risultamento di un'assoluta servitù +della ragione alla credenza, e che conseguentemente +non trovasi presso verun'altra +religione in così eminente grado +come nella cattolica, obbliga tutti i membri +di questa chiesa a ricevere i medesimi +dommi, ad assoggettarsi alle stesse decisioni, +ad uniformarsi a' medesimi insegnamenti. +Non pertanto l'influenza della +religione cattolica non è eguale in tutt'i +tempi ed in tutti i luoghi; ella operò +diversamente assai in Francia ed in Germania, +da quello che fece in Italia e nella +<span class="pagenum"><a id="Page_467"></a>[467]</span> +Spagna; anche la di lei influenza non +fu pure sempre uniforme in questi ultimi +paesi; ella variò press'a poco all'epoca +del regno di Carlo V, che corrisponde, +rispetto all'Italia, alla distruzione +delle repubbliche de' secoli di mezzo. +Le osservazioni che saremo chiamati a +fare intorno alla religione dell'Italia, o +della Spagna, ne' tre ultimi secoli, non +devonsi applicare a tutta la chiesa cattolica<a class="tag" id="tag367" href="#note367">[367]</a>. +</p> + +<p> +Siamo qui ridotti ad accennare soltanto +la rivoluzione che si operò nella +chiesa romana verso la metà del sedicesimo +secolo: perchè abbisognerebbero discussioni +troppo lunghe ed estranee al nostro +soggetto, per farne tutta comprendere +l'estensione. I papi Paolo IV, Pio IV, +Pio V, e Gregorio XIII, furono quelli +che operarono tale rivoluzione; il loro +spirito persecutore cambiò del tutto lo +<span class="pagenum"><a id="Page_468"></a>[468]</span> +spirito della corte di Roma e quello della +chiesa italiana; e nello stesso tempo il +concilio di Trento sostituì la più gagliarda +e più imponente <i>organizzazione</i> +al legame spesso rilasciato che univa i +principi della Chiesa colla numerosa loro +milizia. Fino a quell'epoca, avevano i +papi contratta una specie d'alleanza coi +popoli contro i sovrani; non avevano fatte +conquiste che a danno de' re; dovevano +il loro innalzamento e tutti i loro mezzi +di resistenza al potere dello spirito opposto +alla forza brutale, e più ancora per +politica che per gratitudine si erano +creduti obbligati di sviluppare questo +potere dello spirito. Essi avevano fatto +nascere, essi dirigevano, e chiamavano +in loro ajuto la pubblica opinione; proteggevano +le lettere e la filosofia, ed +inoltre permettevano, con una tal quale +liberalità , a' filosofi ed a' poeti di deviare +dall'angusta linea dell'ortodossia; +per ultimo fomentavano lo spirito di libertà , +e proteggevano le repubbliche. +Ma quando una metà della chiesa, seguendo +le insegne della riforma, scosse +il loro giogo, e ritorse contro di loro +que' lumi della filosofia ch'essi avevano +lasciato risplendere, allora un terrore +profondo, incusso loro da questo spirito +<span class="pagenum"><a id="Page_469"></a>[469]</span> +medesimo di libertà che avevano incoraggiato, +da questa pubblica opinione che fuggiva +loro di mano e diventava possente di +per sè sola, li determinò a cambiare tutta +la loro politica. Invece di mantenersi alla +testa dell'opposizione contro i monarchi, +sentirono il bisogno di fare causa comune +con loro, onde contenere avversarj più +formidabili de' sovrani. Contrassero perciò +la più stretta alleanza con questi, e particolarmente +con Filippo II, il più dispotico +di tutti; e d'allora in poi ad altro +non pensarono che a comprimere le +coscienze, ed a ridurre in ischiavitù lo +spirito umano: infatti gli posero un +cotal giogo, che gli uomini non avevano +mai portato. +</p> + +<p> +Si disse più volte ne' paesi protestanti, +che la riforma era riuscita utile anche +alla Chiesa romana; nè quest'osservazione +si scosta affatto dal vero. In Francia, +in Germania, ed in tutti i paesi in +cui le due comunioni trovansi in faccia +l'una all'altra, l'esempio e la rivalità +del culto contribuiscono a renderle ambedue +migliori<a class="tag" id="tag368" href="#note368">[368]</a>. Cadauno evitò di dare +<span class="pagenum"><a id="Page_470"></a>[470]</span> +all'altra occasione di redarguirla o di +accusarla; e l'alto clero della corte di +Roma partecipò in un'altra maniera a +questa riforma. Una grandissima mutazione +ne' suoi costumi, un grande accrescimento +di fervore nel suo zelo, illustrarono +il nuovo periodo che comincia +col concilio di Trento. Dopo quest'epoca, +la corte romana cessò di essere una pietra +di scandalo. I papi ed i cardinali furono +d'allora in poi sempre sinceramente +e costantemente animati dallo spirito della +loro religione. La loro autorità crebbe a +dismisura ne' paesi da' quali poterono tenere +affatto lontana la riforma: ma la +conseguenza di tale autorità , e dello zelo +cui andava debitrice, non furono per +avventura apprezzate pel giusto loro valore. +</p> + +<p> +Esiste a non dubitarne un'intima unione +tra la religione e la morale, ed ogni uomo +dabbene dev'essere convinto che il più +nobile tributo che la creatura possa dare +al Creatore, si è quello di avvicinarsi +a lui colle sue virtù. Però la filosofia +morale è una scienza assolutamente +distinta dalla teologia<a class="tag" id="tag369" href="#note369">[369]</a>: ha le sue +<span class="pagenum"><a id="Page_471"></a>[471]</span> +leggi nella ragione e nella coscienza; porta +con sè il proprio convincimento, e dopo +avere dato uno sviluppo allo spirito colla +indagine de' suoi principj, soddisfa il +cuore colla scoperta di ciò che è veramente +bello, giusto e conveniente. La +Chiesa si rese padrona della morale, +siccome di cosa di sua pertinenza; sostituì +l'autorità de' suoi decreti, e le decisioni +de' padri a' lumi della ragione e della +coscienza, lo studio de' casisti a quello +della filosofia morale, e così mise in luogo +del più nobile esercizio dello spirito una +servile abitudine. +</p> + +<p> +La morale, del tutto snaturata tra le +mani de' casisti, diventò straniera non +meno al cuore che alla ragione: perdette +di vista i mali che ogni nostro fallo poteva +arrecare a qualche creatura, per +non avere altre leggi che le supposte volontà +del Creatore; rigettò la base che +le aveva data la natura nel cuore di +tutti gli uomini, per formarsene una affatto +arbitraria. La distinzione de' peccati +mortali da' veniali cancellò quella che +trovavamo noi stessi nella nostra coscienza +tra le offese più gravi e le più perdonabili: +e si videro disposti gli uni a canto agli +altri i delitti che ispirano il più profondo +orrore, co' falli che la nostra debolezza +è appena capace d'evitare. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_472"></a>[472]</span> +I casisti presentarono all'esecrazione +degli uomini, nel primo ordine tra i più +colpevoli, gli eretici, gli scismatici, i bestemmiatori. +Talvolta riuscirono a risvegliare +contro di loro l'odio il più violento, +e quest'odio era più criminoso che l'errore +che lo aveva eccitato: altre volte +non poterono trionfare della compassionevole +ragione del popolo, il quale non +iscorgeva in questi grandi colpevoli che +uomini strascinati dall'ignoranza, dall'errore, +o da irriflessa abitudine. Nell'un +caso e nell'altro, il salutare orrore che +deve ispirare il delitto fu considerabilmente +diminuito; l'assassino, l'avvelenatore, +il parricida, vennero associati ad +uomini che si conciliavano un involontario +rispetto. Le buone azioni degli eretici +accostumarono a dubitare della virtù +medesima; la loro dannazione fece risguardare +la riprovazione come una sorta +di fatalità ; ed il numero de' colpevoli si +andò talmente moltiplicando, che l'innocenza +parve quasi impossibile<a class="tag" id="tag370" href="#note370">[370]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_473"></a>[473]</span> +</p> + +<p> +La dottrina della penitenza sovvertì vie +maggiormente la morale di già confusa dall'arbitraria +distinzione de' peccati. Era senza +dubbio una consolante promessa quella +del perdono del cielo pel ritorno alla virtù, +e quest'opinione è tanto conforme a' bisogni +ed alle debolezze dell'uomo, che +formò parte di tutte le religioni. Ma i casisti +avevano snaturata questa dottrina, +imponendo precise forme alla penitenza, +alla confessione ed all'assoluzione<a class="tag" id="tag371" href="#note371">[371]</a>. +Un solo atto di fede e di fervore fu dichiarato +bastante per cancellare una lunga +lista di delitti. La virtù, invece di essere +lo scopo costante di tutta la vita, più non +fu che un conto da liquidarsi in punto +di morte. Più non vi fu un peccatore +così accecato dalle sue passioni, che non +progettasse di dare, prima di morire, +alcuni giorni alla cura della sua salvezza, +e che sedotto da tale confidenza non rallentasse +la briglia alle sue sregolate inclinazioni. +I casisti avevano oltrepassato +il loro scopo col fomentare tanta confidenza, +<span class="pagenum"><a id="Page_474"></a>[474]</span> +ed invano predicarono poi contro +il <i>ritardo della conversione</i>: erano essi soli +i creatori di questo sregolamento dello +spirito, sconosciuto agli antichi moralisti; +si era presa l'abitudine di non considerare +che la morte del peccatore, e non +la sua vita, e quest'abitudine diventò +universale. +</p> + +<p> +La funesta influenza di tale dottrina +si rende in Italia oltremodo sensibile, qualunque +volta viene condotto al patibolo +qualche grande delinquente. La solennità +del giudizio e la certezza della pena colpiscono +sempre il più ostinato di terrore, +poscia di pentimento. Veruno incendiario, +veruno assassino, veruno avvelenatore, +viene tratto al patibolo senza avere fatta, +con profonda compunzione, una buona +confessione, e senza fare in seguito una +buona morte: il confessore dichiara la sua +vera fede, dichiara che l'anima del penitente +ha di già presa la via del cielo; +ed il popolo sciocco si contrasta a' piè +del patibolo le reliquie del nuovo santo, +del nuovo martire, i di cui delitti l'avevano +forse per più anni compreso di +spavento. +</p> + +<p> +Nulla dirò dello scandaloso traffico delle +indulgenze, e del vergognoso prezzo che +si pagava da' penitenti per ottenere l'assoluzione +<span class="pagenum"><a id="Page_475"></a>[475]</span> +del prete. Il concilio di Trento +si prese il pensiero di minorarne l'abuso; +per altro anche presentemente il prete +riconosce il suo sostentamento da' peccati +e da' terrori del popolo; il peccatore +moribondo versa con mano prodiga +in messe ed in rosarj il danaro spesse +volte raccolto con iniqui mezzi; fa tacere +a prezzo d'oro la sua coscienza, e si +forma agli occhi degli ignoranti un concetto +di pietà <a class="tag" id="tag372" href="#note372">[372]</a>. Ma si risguardarono le +indulgenze gratuite, quelle che in forza +delle concessioni pontificie si ottenevano +con qualche esteriore atto di pietà , come +meno abusive; ad ogni modo non si saprebbe +conciliarne l'esistenza con verun +principio di moralità . Quando vedonsi, +per modo d'esempio, promessi dugento +giorni d'indulgenza per ogni bacio fatto +alla croce posta in mezzo al Coliseo, +quando si vedono in tutte le chiese d'Italia +tante indulgenze plenarie che si guadagnano +con tanta facilità , come mai +conciliare o la giustizia di Dio o la sua +misericordia col perdono accordato a così +<span class="pagenum"><a id="Page_476"></a>[476]</span> +debole penitenza, o co' gastighi riservati +a colui che non trovasi a portata di guadagnarle +per così facile strada? +</p> + +<p> +Il potere attribuito al pentimento, alle +cerimonie religiose, alle indulgenze, tutto +si era riunito per persuadere al popolo, +che l'eterna salute o l'eterna dannazione +dipendevano dall'assoluzione del sacerdote; +e fu forse questo il più funesto colpo +dato alla morale. L'accidente e non la +virtù fu così chiamato a decidere dell'eterna +sorte dell'anima del moribondo. +L'uomo della più specchiata virtù, quello +la di cui vita era stata la più pura, poteva +essere sorpreso da subita morte nell'istante +in cui la collera, il dolore, o la sorpresa, +gli avevano strappato di bocca uno di +que' profani vocaboli, che l'abitudine ha +renduti così comuni, ma che, giusta le +decisioni della Chiesa, non possono pronunciarsi +senza cadere in peccato mortale; +allora eterna doveva essere la dannazione +di costui, perchè non si era trovato presente +un sacerdote per accettare la di lui penitenza +ed aprirgli le porte del paradiso. +Il più scellerato di tutti gli uomini, coperto +d'ogni delitto, poteva per lo contrario +provare uno di que' momentanei +ravvicinamenti alla virtù, che non sono +sconosciuti a' cuori più depravati; poteva +<span class="pagenum"><a id="Page_477"></a>[477]</span> +fare una buona confessione, una buona +comunione, una buona morte, ed assicurarsi +il paradiso. +</p> + +<p> +Così la morale fu interamente pervertita, +ed i lumi naturali, quelli della ragione +e della coscienza, che giovano a +distinguere l'uomo dabbene dal malvagio, +furono costantemente contraddetti dalle +decisioni de' teologi, i quali dichiaravano +dannato il primo, che una funesta vicenda +aveva precipitato in un irremissibile +errore, e beato l'altro, che, toccato +dalla grazia, aveva offerto un efficace pentimento<a class="tag" id="tag373" href="#note373">[373]</a>. +</p> + +<p> +Nè la cosa si ristrinse entro questi confini: +la Chiesa collocò i suoi comandamenti +a canto alla gran tavola delle virtù +e de' vizj, il di cui conoscimento fu stampato +nel nostro cuore. Essa non gli spalleggiò +con una sanzione tanto formidabile +quanto quelli della divinità , e non fece +dipendere dalla loro esecuzione l'eterna +salute; ma diede loro una forza che mai +non ottennero le leggi della morale. L'omicida, +ancora tutto lordo dei sangue poco +<span class="pagenum"><a id="Page_478"></a>[478]</span> +anzi versato, mangia di magro divotamente +anche nell'atto che sta meditando un +altro assassinio; la prostituta colloca presso +al suo letto un'immagine della Vergine, +innanzi alla quale recita divotamente il +suo rosario; il sacerdote, convinto di avere +giurato il falso, non caderà giammai nell'inavvertenza +di bere un bicchiere d'acqua +prima di dire la messa: perciocchè quanto +più un uomo vizioso fu severo osservatore +de' precetti della Chiesa, tanto più +si sente nel suo cuore dispensato dall'osservanza +di quella celeste morale, cui +sarebbe d'uopo sagrificare le sue depravate +inclinazioni. +</p> + +<p> +Pure la vera morale non lasciò mai +di essere l'argomento de' sermoni della +Chiesa; ma l'interesse sacerdotale corruppe +nella moderna Italia tutto quello +che toccò. L'amore del prossimo è il +fondamento delle virtù sociali; il casista, +riducendolo a precetto, dichiarò che si +peccava col dir male del prossimo; ma +con ciò venne a proibire a tutti il +pronunciare quella giusta opinione che +deve separare la virtù dal vizio, e soffocò +la voce della verità ; così, accostumando +a far sì che i vocaboli non +esprimano il pensiero, altro non fece +che accrescere la segreta diffidenza di +<span class="pagenum"><a id="Page_479"></a>[479]</span> +ogni uomo rispetto a tutti gli altri. La +carità è la virtù per eccellenza del Vangelo; +ma il casista insegnò a dare al +povero pel vantaggio della propria anima, +e non per soccorrere il suo simile; rendette +comune l'elemosine indistinte che +incoraggiarono il vizio e l'infingardaggine; +ed all'ultimo deviò a beneficio del monaco +mendicante i principali fondi della +pubblica carità . La sobrietà e la continenza +sono virtù domestiche che conservano +le facoltà degl'individui, e mantengono +la pace delle famiglie: il casista +vi sostituì i cibi detti magri, i digiuni, +le vigilie, i voti di virginità e di castità , +ed a lato a queste monacali virtù potevano +radicarsi nel cuore la gola e l'impudicizia. +La modestia è la più amabile +qualità dell'uomo posto in qualche elevata +carica; ma la modestia non esclude +un certo qual giusto orgoglio, che lo sostiene +contro le proprie debolezze, e lo +consola nelle traversie; il casista vi sostituì +l'umiltà , la quale si associa al più +insultante disprezzo delle altre persone. +</p> + +<p> +Tale è l'inesplicabile confusione entro +la quale i dottori dommatici gettarono +la morale, e se ne resero esclusivamente +arbitri; così, assistiti dall'autorità civile ed +ecclesiastica, proscrissero ogn'indagine +<span class="pagenum"><a id="Page_480"></a>[480]</span> +filosofica tendente a stabilire le regole +della probità sopra altre basi che le loro, +ogni disamina di principj, ogni richiamo +all'umana ragione. E non contenti di +rendere la morale una particolare loro +scienza, ne fecero un segreto, depositandola +interamente nelle mani de' confessori +e de' direttori delle coscienze. Lo +scrupoloso cristiano deve, in Italia, rinunciare +alla più bella facoltà dell'uomo, +quella di studiare e di conoscere il proprio +dovere; gli si raccomanda di scacciare +ogni pensiero che potesse fargli smarrire +la via da loro additata, e l'orgoglio +umano capace di sedurlo; e qualunque +volta s'abbatte in qualche dubbiezza, +qualunque volta si trova in qualche difficoltà , +deve ricorrere alla sua guida +spirituale. Con ciò la prova delle avversità , +così propria ad innalzare l'uomo, +lo rende sempre più schiavo; e quegli +ancora che fu veracemente e puramente +virtuoso, non saprebbe rendersi conto +delle regole che si è egli stesso imposte<a class="tag" id="tag374" href="#note374">[374]</a>. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_481"></a>[481]</span> +</p> + +<p> +Sarebbe quindi impossibile il dire quanto +in Italia riuscisse perniciosa alla morale +l'istruzione religiosa<a class="tag" id="tag375" href="#note375">[375]</a>. Non avvi +in Europa verun altro popolo più costantemente +addetto alle sue pratiche religiose, +e che vi sia più universalmente fedele; +pure non ve n'ha alcuno che osservi meno +i doveri e le virtù di questo cristianesimo +cui mostrasi tanto attaccato. Gl'Italiani imparano +non già ad ubbidire alla propria coscienza, +ma a deluderla; tutti pongono in +salvo le loro passioni, col beneficio delle +indulgenze, con mentali riserve, con progetti +di penitenza, e colla speranza di +una vicina assoluzione; e ben lungi che +la probità vi sia guarentita dal più caldo +fervore religioso, quanto più un uomo +si mostra scrupoloso nelle sue pratiche +di divozione, tanto più si deve a ragione +diffidare di lui. +</p> + +<p> +Tra le forze morali che agiscono sopra +la società l'educazione è la seconda +<span class="pagenum"><a id="Page_482"></a>[482]</span> +in potenza. Coloro ch'essa ha posti in su +la via della virtù possono ancora essere +traviati nel corso della loro vita; coloro +che furono dall'educazione depravati, possono +tuttavia essere ricondotti sul sentiere +della virtù e del dovere. Ma la religione +stende la sua influenza o benefica o funesta +su tutto il corso della vita; trova +appoggio nell'immaginazione della gioventù, +nell'esaltata tenerezza di un sesso più +debole, e ne' terrori dell'età avanzata: +segue l'uomo fino ne' suoi più reconditi +pensieri, e lo raggiugne anche quand'egli si +è sottratto ad ogni umano potere. Pure è +così grande la reciproca influenza dell'educazione +sulla religione, e della religione +sull'educazione, che appena possono +separarsi queste due informatrici +cagioni de' caratteri nazionali. +</p> + +<p> +Infatti l'educazione mutossi in Italia, +quando si mutò la religione. Quando alcuni +papi, guidati soltanto dal fanatismo, +vennero sostituiti a coloro che non avevano +dato retta che all'ambizione, l'educazione +fu affidata a nuove mani. I due +nuovi ordini de' Gesuiti, e de' Scolopj, +s'impadronirono di tutti i collegj; e si +vide tutt'ad un tratto e dovunque assolutamente +cessare quell'ammaestramento +indipendente dato a migliaja di scolari +<span class="pagenum"><a id="Page_483"></a>[483]</span> +da' celebri filologi, i Guarini, gli Aurispa, +i Filelfi, i Pomponio Leto ec. Questa +così numerosa classe di precettori, +che diedero un così rapido movimento +allo studio della letteratura nel quindicesimo +secolo e nel principio del sedicesimo, +non aveva forse seguita una filosofia +affatto scevra da errori, nè aveva +avuti troppo liberali opinioni; ma ciascheduno +di loro era indipendente; ognuno +era spalleggiato dalla propria riputazione; +la di lui scuola rivalizzava con tutte le +altre; ed egli cercava, spinto da gelosia verso +i suoi emuli, di scoprire o di abbracciare +un nuovo sistema. Egli adoperava +tutta la forza del suo spirito, e tutte risvegliava +le facoltà de' suoi scolari, appellandosi +sempre della sua parziale dottrina +all'esame ed al giudizio del pensiere, +unica autorità che potesse decidere +tra professori tutti eguali. I monaci, che +presero il posto di questi uomini tanto +attivi, vennero strettamente legati ad una +corporazione. Senza prendersi cura del +buono o cattivo esito delle loro scuole, +che non poteva alterare il loro voto di +povertà , ed unicamente intenti a quello +del loro ordine, tutto riferivano alla disciplina +che avevano ricevuta, tutto assoggettavano +all'autorità spirituale, in +<span class="pagenum"><a id="Page_484"></a>[484]</span> +nome della quale parlavano, denunciando +il richiamo all'umana ragione come una +ribellione contro le loro dottrine immediatamente +emanate dalla divinità . +</p> + +<p> +Nelle scuole di cotali nuovi istitutori +cessò bentosto ogni sforzo dello spirito. +Permisero bensì a' loro discepoli di giugnere +a quelle cognizioni di già acquistate, +ch'essi non giudicarono pericolose; +ma loro vietarono l'esercizio delle facoltà +che avrebbero potuto farne loro acquistare +di nuove. Ogni filosofia venne subordinata +alla regnante teologia; e rispetto +a tutti gli altri sistemi, tutt'al più si +presero da loro gli argomenti co' quali +si potevano confutare. Ogni morale venne +assoggettata alle decisioni della Chiesa e +de' casisti, e più non si permise di ricercare +nel cuore que' principj che dall'autorità +erano di già stati giudicati. +Ogni politica si modellò sull'interesse +del governo dominante, ed ogni elevato +pensiero venne bandito da una scienza +che, invece di essere la più indipendente +di tutte, diventò la più servile. +</p> + +<p> +Pure lo studio dell'antichità non fu +sbandito dai collegj; ma come poteva +mai avere un reale allettamento per la +gioventù? Come mai giovare all'istruzione +del cuore e della mente, dopo essere stato +<span class="pagenum"><a id="Page_485"></a>[485]</span> +spogliato d'ogni nobile sentimento? Qual +valore poteva darsi all'antica eloquenza, allorchè +l'amore di libertà veniva considerato +come spirito di ribellione, e l'amore di +patria si condannava come un culto quasi +idolatro? Quale impressione poteva fare +la poesia, mentre che la religione degli +antichi trovavasi costantemente opposta +a quella de' moderni, siccome le tenebre +alla luce, o quando le sensazioni di un +cuore appassionato si spiegavano dai monaci +ai fanciulli? Quale interesse risvegliare +poteva lo studio delle leggi, delle +costumanze, delle abitudini dell'antichità , +quando non si confrontavano colle astratte +nozioni di una veramente libera legislazione, +di una pura morale, di abitudini +che nascono dal perfezionamento dell'ordine +sociale? +</p> + +<p> +Quindi lo studio dell'antichità , siccome +ogni altra scienza monastica, diventò +una scienza positiva, una scienza +di fatti e di autorità , in cui più non +ebbero veruna parte nè la ragione, nè +il sentimento. S'insegnarono ottimamente +ai fanciulli italiani le eleganze della +lingua del Lazio, vale a dire i vocaboli +e le regole dei vocaboli; ottimamente +pure la prosodia, ossia le regole +della versificazione, sicchè sapessero fare +<span class="pagenum"><a id="Page_486"></a>[486]</span> +versi latini, quali possono farsi da chi +possiede tutte le qualità proprie del poeta, +tranne il pensiero e la passione; venne +loro insegnata la mitologia con tanta accuratezza, +da fare sovente arrossire quegli +uomini medesimi che credono d'avere +avuta una classica educazione; ma l'indipendenza +del pensiero era talmente sbandita +da ogni sistema d'educazione, che +non potevasi insegnar loro la rettorica o +la poetica, che dietro autorità universalmente +ricevute, e formanti quasi una +nuova ortodossia; onde la stessa teorica +della bella letteratura non produsse in +Italia verun'opera singolare<a class="tag" id="tag376" href="#note376">[376]</a>. Possiamo +domandarci quale nuovo pensiere abbia +acquistato un giovane dopo un cotal +corso di studj, come siansi sviluppati il +suo cuore e la sua mente, e se non gli +sarebbe tornato lo stesso vantaggio dallo +studio delle antichità peruviane, come da +quello delle antichità greche o latine, insegnategli +senza il modo di sentirle. +</p> + +<p> +Sotto un tale metodo d'ammaestramento +alcuni uomini, felicemente organizzati, +<span class="pagenum"><a id="Page_487"></a>[487]</span> +svilupparono la loro memoria; e +se avevano inoltre ricevuto dalla Natura +una feconda immaginazione ed il delicato +senso dell'armonia, poterono emergere +poeti nel nativo idioma, senza che +i loro pedagoghi abbiano potuto soffocare +i loro talenti. Ma la parte infinitamente +maggiore di loro giacque in un'assoluta +inerzia di spirito. Non solo un giovane +italiano non pensa, ma non sente neppure +il bisogno di pensare; ed il profondo suo +ozio sarebbe un supplicio per un uomo +de' paesi settentrionali, sebbene fosse questi +naturalmente e meno attivo e meno impetuoso. +Tale ozio fu dall'abitudine trasformato +in bisogno, e quasi in piacere<a class="tag" id="tag377" href="#note377">[377]</a>. +Si occupò tutta l'età della fanciullezza +in modo di non lasciare luogo all'esercizio +della facoltà di ragionare. I monaci +<span class="pagenum"><a id="Page_488"></a>[488]</span> +che dirigono le occupazioni de' giovinetti, +tolsero tutto il fervore dalle loro +preghiere, tutta l'attenzione dagli studj, +tutta l'intenzione da' loro piaceri, tutta +l'espansione dalle loro relazioni. +</p> + +<p> +Gli esercizj di pietà occupano una +non piccola parte delle ore dello scolaro; +ma basta che col suono della sua voce +si faccia macchinalmente conoscere presente. +Le lunghe monotone preghiere non +possono fissare la sua attenzione; lo stesso +formolario, le mille volte ripetuto, più +non parla nè alla sua mente, nè al suo +cuore. Mentre un breve esercizio di divozione +avrebbe avvisata la sua coscienza, +i rosarj, ripetuti per fino tre volte +al giorno senza intenderli, lo avvezzano +a separare totalmente il suo pensiero dal +suo linguaggio; e questo diventa un esercizio +di distrazione, se non lo è d'ipocrisia<a class="tag" id="tag378" href="#note378">[378]</a>. +</p> + +<p> +Altre ore sono destinate allo studio +delle lingue, della mitologia, della prosodia, +di alcune epoche della storia; ma +si chiama a ricevere queste lezioni la +sola memoria, la memoria che non è risvegliata +<span class="pagenum"><a id="Page_489"></a>[489]</span> +dalle altre più nobili facoltà del +nostro essere, la memoria che per ubbidienza +si carica d'un peso di cui non conosce +l'uso, e che non ravvisa altro +scopo nello studio della sua lezione che +quello di recitarla. Lo scolaro non si presta +che languidamente a tale incumbenza: colui +che forse dalla natura era stato dotato +della più dichiarata attitudine ad imparare, +lascia abbrutire questa facoltà che +non viene mai occupata; colui che sente +nel suo cuore i semi del più nobile entusiasmo, +non trova cosa che serva a +svilupparlo. Ambidue risguardano con un +certo quale disgusto i vocaboli e le sterili +regole affastellate nella loro memoria. +Nell'istante in cui la sua educazione è +terminata, ognuno discaccia con piacere +dal suo capo tutto ciò che vi aveva +ricevuto senza incorporarlo giammai al +suo pensiere. +</p> + +<p> +Vero è che nelle scuole e nei seminarj +d'Italia viene accordato qualche tempo al +sollievo del corpo ed agli esercizj; ma l'ubbidienza +e la disciplina monastica tengono +dietro allo scolaro anche nel breve tempo +che pretendesi di accordare ai suoi +divertimenti. Ogni giorno, nell'ora medesima, +esce dal seminario la lunga processione +degli scolari: essi camminano a +<span class="pagenum"><a id="Page_490"></a>[490]</span> +due a due, vestiti di lunghe sottane: +due preti li precedono, altri si trovano +frammischiati nelle file, altri stanno alla +coda. Nè mai accelerano il passo, nè +mai lo rallentano; mai non raccolgono +un fiore; mai non osservano l'industria +di un insetto; mai non esaminano la conformazione +di un sasso; mai non riunisconsi +in gruppi per giuocare, per disputare, +per parlare con confidenza. L'autorità +monastica è sospettosa, avendo imparato +a diffidare dell'uomo, ed a non +vedere nel presente secolo che corruzione. +Nulla v'ha che al pedagogo non dia cagione +di timore o pei costumi del suo +allievo, o per la disciplina della sua +scuola, o per la sua personale autorità . +I legami di amicizia tra i suoi discepoli +diventano a' suoi occhi un cominciamento +di cospirazione, e si affretta di romperli; +le confidenze sarebbero lezioni di mal +costume, e le rende impossibili; lo spirito +di corporazione degli scolari tenderebbe +a ristringere la sua autorità , ed egli +l'attacca come una ribellione; premia i +delatori, e tutto accorda a colui che gli +sagrifica il suo compagno. +</p> + +<p> +Infelice quella nazione che viene così +educata! Cosa avrebbe potuto imparare +nelle sue scuole, fuorchè a diffidare del +<span class="pagenum"><a id="Page_491"></a>[491]</span> +suo simile, ad adulare, a mentire? Che +altro le rimane di tutti i suoi studj, se +non se il disgusto di quanto imparò, e +l'incapacità di abbandonarsi a nuova +applicazione? Il suo lavoro non potè in +essa produrre che l'inerzia del pensiere; +la distribuzione delle pene e delle ricompense +dovette inspirarle l'ipocrisia; i suoi +monaci, tenendola lontana da ogni pericolo, +ne indebolirono e snervarono gli +organi, rendendola diffidente di sè medesima +e vile. Gli è un conforto per la +nazione italiana d'essere stata in circostanze +di provare coll'esperienza, che i +vizj che le si rinfacciano non derivano da +lei, ma dalle sue instituzioni. Mentre che +ella sperimentava i funesti risultati dei +sistemi stabiliti nel suo seno, una straniera +rivoluzione strascinò violentemente +moltissimi suoi giovani allievi nelle scuole +degli oltramontani; ed in allora bentosto +sviluppando essi quell'attività della mente +tenuta così lungamente compressa, avidamente +abbracciarono quella scienza dalla +quale si erano prima mostrati alieni, e gettarono +lontano da loro quella doppiezza, +quella pieghevolezza, non da altro loro +insinuate che dalla disciplina cui erano stati +prima assoggettati. La stessa educazione dei +militari campi, o quella dell'amministrazione +<span class="pagenum"><a id="Page_492"></a>[492]</span> +civile, basta talvolta a far cadere la crosta +formata da un'instituzione monastica; +e l'Italia vede oggi con orgoglio innalzarsi +tra la sua gioventù uomini degni +delle sue antiche repubbliche, uomini che, +cancellando la servile impronta ond'erano +stati segnati, conservarono tutto il genio +nazionale. +</p> + +<p> +Sono allievi formati dall'educazione monastica +che la legislazione italiana riceve +all'uscire dalle scuole, per conformarli al +giogo e farne sudditi ubbidienti. I pensieri +di questi allievi non s'innalzarono giammai +verso veruna specie d'astrazione; +giammai non si fecero a disaminare ciò +che dev'essere, ma soltanto ciò che è; +mai non rintracciarono l'origine di qualsiasi +autorità , essendosi loro rappresentata +ogni cosa, in questo mondo e fuori, +come fondata sull'autorità ; e la loro +mente si è fatta troppo infingarda per +potere giammai risalire alla sorgente di +ciò che si sottomette a credere. Guidati +come ciechi nella loro educazione, +e ciecamente ubbidienti ai loro preti, +trovaronsi disposti ad offrire la medesima +ubbidienza ai loro principi<a class="tag" id="tag379" href="#note379">[379]</a>. Non è +<span class="pagenum"><a id="Page_493"></a>[493]</span> +già un eroico attaccamento, verso alcune +famiglie, che si è radicato in tale +o tale altro popolo d'Italia, come spesso +si vide in altre monarchie, ma un'ubbidienza +indolente, e che non è fondata +che nell'avversione della lotta e nel costante +desiderio del riposo. <i>Ubbidienza a +chi comanda</i>, è una massima proverbiale +rappresentante un complesso di tutti i +doveri politici e di tutti i precetti della +prudenza. +</p> + +<p> +Quindi il dispotismo non ha bisogno +di trasvestirsi; un sovrano potere, un illimitato +potere viene attribuito al principe; +e non avvi verun diritto, sia sacro +quanto si voglia, che si creda intangibile +dalla sovrana possanza. Le leggi +sono semplici emanazioni della volontà +del monarca, che non fu consigliato da +altra persona; e ciò viene indicato dal +nome che portano di <i>motu proprio</i>. Le +sentenze civili e criminali possono essere +riformate dai suoi rescritti: egli sospende +a favore di un individuo le processure +de' creditori; accorda ad un altro la restituzione +<span class="pagenum"><a id="Page_494"></a>[494]</span> +<i>in integrum</i> dei diritti perduti +già dal medesimo in forza di preventiva prescrizione; +legittima un terzo che è bastardo +per farlo succedere co' suoi fratelli, o in +pregiudizio de' suoi cugini; scioglie a +favore di un quarto i vincoli della primogenitura, +perchè possa disporre, con +pregiudizio de' suoi figli, dei beni che loro +sono sostituiti. I privilegj delle corporazioni +non lo trattengono più di quelli +delle private famiglie, e cambia a suo +piacere e per privato fine le costumanze +delle città e le prerogative dei diversi +ordini dello stato<a class="tag" id="tag380" href="#note380">[380]</a>. +</p> + +<p> +Nello stesso modo che tutto dipende +dalla sola volontà del principe, tutto si +compie ancora dalla medesima, senza discussione, +senza pubblica deliberazione, +senza che la nazione venga in verun +modo chiamata a parte di ciò che si +vuole decidere intorno ai suoi destini. +La critica dei varj sistemi economici o +politici adottati dal governo, sarebbe un +delitto; è pure vietato lo scrivere la storia +de' moderni tempi, perchè potrebbe +tentare i sudditi a giudicare di ciò che +<span class="pagenum"><a id="Page_495"></a>[495]</span> +devono risguardare come al di sopra del +corto loro discernimento. Per ultimo le +gazzette, che il generale uso d'Europa +costringe a tollerare, mai non contengono, +sotto la data d'Italia, che slanci +del pubblico tripudio pel passaggio di +un principe, pel suo matrimonio, o pei +natali de' suoi figliuoli. +</p> + +<p> +La giurisprudenza criminale è quella +parte della legislazione che ha più immediato +contatto colla libertà de' cittadini; +ed è perciò quella che può più d'ogni +altra alterarne il carattere. Ne' paesi in +cui la processura è tuttavia pubblica, ogni +causa criminale è una grande scuola di +morale per gli uditori. L'uomo volgare, +che spesso ha bisogno di essere sostenuto +contro le gagliarde tentazioni che lo circondano, +impara all'udienza, che anche +il delitto commesso nel segreto della notte, +senza testimonj e con tutte le precauzioni +che può suggerire la prudenza della malvagità , +viene non per tanto al chiaro, condottovi +da una serie d'imprevedute circostanze; +che la confusa coscienza del colpevole +è la prima a tradirlo, e ch'egli non +ha ottenuto alcun vantaggio da que' delitti +che credeva dovere tutti appagare i +suoi desiderj. Conosce che l'autorità che +tiene aperti gli occhi sopra di lui è benefica +<span class="pagenum"><a id="Page_496"></a>[496]</span> +ed illuminata, e che non castiga +il delitto che dopo averlo conosciuto. Accompagna +con tutto il suo cuore la discussione, +e mentre egli lotta a favore +dell'innocenza, senza rincrescimento abbandona +il colpevole a tutto il rigore +delle leggi. +</p> + +<p> +Ma quando la processura si eseguisce +segretamente, che non è accompagnata +da veruna discussione, da verun +dibattimento che chiami il pubblico a parte +del giudizio, allora la sentenza capitale +non offre verun compenso alla società +per la perdita de' suoi membri. Tra coloro +che assistono al supplicio, altri, compresi +da terrore, accusano il giudice +d'ingiustizia e di crudeltà , e prendono +soltanto interesse per gli sventurati, dei +quali non conoscono che i patimenti; +altri si ostinano ne' malvagi loro sentimenti, +persuadonsi che il condannato +non soggiacque che per propria imprudenza, +e che, trovandosi essi nel caso suo, +sarebbero più fortunati, perchè più accorti. +Tutti infine vanno d'accordo a non +trovare nella giustizia criminale che un +potere persecutore, un potere odioso; si +uniscono per sottrarre egualmente tutti +i prevenuti alla di lei azione, e caricano +di una specie d'infamia tutti coloro che +<span class="pagenum"><a id="Page_497"></a>[497]</span> +in qualsiasi modo contribuiscono al compimento +della processura. +</p> + +<p> +Questa lega contro la giustizia criminale +si è realmente formata in tutta +l'Italia a cagione del profondo segreto +onde si cuopre la processura; e tanto è +radicata la prevenzione contro i suoi ministri, +che la stessa legge fu forzata ad +adottarla. Gli arcieri dei tribunali, i caporali +ed i birri, sono dichiarati infami; +ed è facile il comprendere che gli uomini +che acconsentono ad abbracciare un +mestiere infamato dal pubblico disprezzo +e dal disprezzo della stessa legge, si dispongono +a meritare l'infamia della loro +condizione. Pure fra costoro si sceglie il bargello, +che chiamasi egli stesso loro capo, e +nello stesso tempo eseguisce le incumbenze +di pubblico accusatore innanzi ai tribunali, +e di primo magistrato di polizia. L'infamia +del suo primo mestiere lo siegue in +questa più ragguardevole carica. L'uomo +probo si vergogna di avere relazione +di qualsiasi sorta col bargello, d'avere +da lui ricevuto qualche servigio: a fronte +di ciò qualunque cittadino sente continuamente +che la sua riputazione, la sua +libertà , la sua vita, dipendono dalle segrete +informazioni di quest'ufficiale. Non +avvi persona che possa dirsi sicura di +<span class="pagenum"><a id="Page_498"></a>[498]</span> +non essere arrestata nel cuore della notte +nella sua propria casa, legato, tradotto +in lontano paese, in forza della sola autorità +di quest'uomo, che dà conto del +suo operato al solo ministro di polizia, +o al presidente del <i>buon governo</i><a class="tag" id="tag381" href="#note381">[381]</a>. +L'Italia è probabilmente il solo paese +del mondo, in cui l'infamia legale, invece +di essere incompatibile col potere, +sia una condizione richiesta per esercitare +una certa autorità . +</p> + +<p> +Sarebbe così turpe cosa e vergognosa +l'esporsi ad essere paragonato ad un bargello, +ad un birro, che un Italiano di +qualunque condizione, quando non abbia +perduto ogni buon nome, non concorrerà +giammai a tradurre un delinquente +nelle mani della giustizia. Un impudente +furto, uno spaventoso omicidio, potrebbero +eseguirsi in mezzo alla pubblica +piazza, che la folla, anzi che moversi +ad arrestare il colpevole, si aprirebbe +per lasciargli adito alla fuga, e si richiuderebbe +per trattenere i birri che +lo inseguissero. Il testimonio interrogato +intorno ad un delitto commesso sotto i +<span class="pagenum"><a id="Page_499"></a>[499]</span> +suoi occhi si reputa offeso, perchè si tenti di +farlo parlare come un delatore. Così viva è +la compassione che eccita il prevenuto, così +universale la diffidenza della giustizia del +giudice, che ben di rado i tribunali ardiscono +sprezzare questa generale opinione +e pronunciare una sentenza capitale. +Ma ciò non torna a vantaggio dei prevenuti; +questi languiscono talvolta nelle +prigioni molti anni, o sono rilegati in +paesi di cattivo aere, dove la natura fa +lentamente e dolorosamente ciò che il +giudice non ebbe il coraggio di fare; +ma l'esempio della pena che segue il +delitto, è perduto affatto pel pubblico. +</p> + +<p> +In quasi tutta l'Italia il giudizio delle +cause civili e criminali trovasi abbandonato +ad un solo giudice. Forse saranno +andati errati negli altri paesi, credendo +di moltiplicare i lumi col moltiplicare i +giudici; ed egli è il vero che quanto più ristretto +è il numero de' giudici, tanto più +ognuno di loro sente crescere la propria responsabilità , +e si fa debito di attentamente +studiare quella causa nella quale il solo suo +suffragio può avere tanta influenza; ma +si snatura un tribunale ristringendolo ad +un solo uomo: più non gli si lascia il +mezzo di separare i suoi privati affetti, +le sue passioni, i suoi pregiudizj, dalle +<span class="pagenum"><a id="Page_500"></a>[500]</span> +opinioni che va formando come uomo +pubblico; si espongono le parti ad essere +danneggiate dal suo cattivo umore e +dalla sua impazienza, e gli si toglie il +freno salutare che gl'impone la necessità +d'esporre i suoi motivi ai proprj +colleghi per guadagnarli alla propria opinione. +Il cuore dell'uomo viene frequentemente +agitato da movimenti contrarj +alla giustizia o alla morale, i quali contribuiscono +alle sue determinazioni senza +ch'egli se ne accorga. Anche colui che +li sente ne conoscerebbe tutta la turpitudine, +ed arrossirebbe di assoggettarsi +alla loro influenza, se fosse costretto a +manifestarli. Come mai un giudice si +ridurrebbe a dire ad alta voce: «Quest'uomo +ha una fisonomia che mi +spiace; questi è colui che mi rispose +insolentemente, e che mi negò il saluto; +è quegli di cui io aveva preveduta +la cattiva riuscita; quegli di cui +io aveva uditi elogj tanto ridicoli ed +inquietanti, e mi è ben caro che sia +caduto in errore?» Eppure questa gioja +di vederlo colpevole è pur troppo reale, +e dispone a trovare tutte le prove +bastanti per condannarlo. +</p> + +<p> +Ad ogni modo il prevenuto deve ancora +riputarsi felice, quando il solo giudice +<span class="pagenum"><a id="Page_501"></a>[501]</span> +innanzi al quale deve presentarsi, +siede regolarmente sul suo tribunale; ma +qualunque volta l'accusatore gode buona +opinione presso il presidente del <i>buon +governo</i>, o che questi non vuole affatto +perdere il colpevole, o che l'accusa +verte sopra falli non contemplati da veruna +legge, o che trattasi di punire opinioni +o sentimenti sepolti nel segreto del +cuore, oppure che il ministero vuole spalleggiare +la domestica autorità d'uno sposo +sopra la consorte o di un padre sopra i +figli, il ministro della polizia dà al vicario +o al bargello l'ordine di formare +il processo <i>per via economica</i>. In questi +processi, chiamati <i>economici</i> o <i>camerali</i>, +l'accusato non viene ammesso a difendersi, +non gli si partecipano nè l'imputazione, +nè le prove addotte contro di lui, +e tutt'al più ha occasione d'indovinare +il titolo dell'accusa dal suo interrogatorio, +se pure si dà il caso che venga interrogato. +La stessa sentenza contro di lui +pronunciata, non dal giudice istruttore, +ma da quello della capitale, non è motivata: +d'ordinario questa non eccede la +prigione in propria casa, o in un convento, +la rilegazione o l'esilio; per altro non +pochi sciagurati vennero da una sentenza +<i>camerale</i> chiusi nel fondo di una torre, +<span class="pagenum"><a id="Page_502"></a>[502]</span> +o rilegati in paese malsano, per combattere +colla febbre pestilenziale delle Maremme; +e ne' tempi di politiche turbolenze, +si videro ordinati in <i>forma economica</i> +molti infamanti supplicj. +</p> + +<p> +E per tal modo il salutare effetto che +la giustizia doveva operare sulla moralità +del popolo fu interamente perduto in +tutta l'Italia, e produsse anzi sulla maggior +parte un effetto affatto contrario. +Ogni suddito trema innanzi ad una autorità +non risponsabile delle sue azioni, +che non va soggetta a veruna legge, che, +almeno per conto di alcuni suoi ministri, +non lo è neppure a quelle dell'onore; +ognuno si crede sempre circondato da delatori +e da segrete spie, e non potendo +mai trovare sicurezza nel testimonio della +propria coscienza, si vede forzato a diventare +abitualmente dissimulatore, cortigiano +e vile. Il castigo non gli sembra +giammai una necessaria conseguenza del +delitto; i supplicj, non altrimenti che le +malattie, diventano ai suoi occhi colpi +di un fatalismo che opprime l'umana natura; +onde il timore di subirli mai non +lo distorna dal cammino del delitto; ed +un assassinio non lo priverà nè del pubblico +favore, nè degli asili per così lunga +<span class="pagenum"><a id="Page_503"></a>[503]</span> +età offerti dalle chiese<a class="tag" id="tag382" href="#note382">[382]</a>, nè di quelli +che offrono anche a' dì nostri i vicini +numerosi confini dei piccoli stati, ne' +quali è divisa l'Italia. Infatti, ad eccezione +della Spagna, verun altro paese +non fu giammai macchiato da maggior +numero di assassinj quasi sempre impuniti. +</p> + +<p> +A tutte queste cagioni d'immoralità , +d'uopo è aggiugnervi le abitudini di ferocia, +date fino quasi ai presenti giorni +dallo spettacolo della tortura. Questo +supplicio dei prevenuti, assai più crudele +che quello de' colpevoli, era sempre +destinato all'esempio, sebbene verun esempio +sia forse più funesto che quello dei +tormenti di un uomo, contro il quale +non si ha alcuna prova, e che deve +sempre presumersi innocente. Il governo +pontificio prendeva le convenienti misure +a fine che, durante il carnevale, si desse +ogni mattina un colpo di corda ad un +certo numero di prevenuti, riservando +tutte le pene capitali per lo spettacolo +della settimana grassa, che chiude questi +allegri giorni. Questo terribile cumulo +<span class="pagenum"><a id="Page_504"></a>[504]</span> +di supplicj veniva appoggiato al desiderio +di premunire il popolo contro il pericolo +delle passioni nel principio di cadauno +di que' giorni consacrati al tripudio; ed +il popolo, sempre avido di commozioni, +non vi cercava che dei dolori fisici, che +in appresso andava a cercare nuovamente +nei combattimenti dei tori sul molo del +sepolcro d'Augusto. Allora Roma moderna +non poteva invidiare le pugne de' +gladiatori di Roma idolatra: che se l'arena +non era bagnata da tanto sangue, +più crudeli invece e più lunghi erano i +patimenti che formavano lo spettacolo. +</p> + +<p> +La morale influenza della civile legislazione +non ha la forza della criminale +sopra coloro che sono colpiti dall'ultima; +ma la prima è più universale, siccome +quella che tocca tutti gl'individui. Tra +i sudditi tutte le proprietà si distribuiscono +secondo le disposizioni delle leggi +civili, e questa distribuzione fu mutata +nella circostanza della soppressione della +libertà . I principi, creandosi una nuova +nobiltà , vollero rendere indipendente da +ogni vicenda il patrimonio di quelle famiglie; +a tale oggetto incoraggiarono i +padri a fondare per testamento perpetue +sostituzioni, primogeniture, commende, +dando loro in tal maniera, anche dopo +<span class="pagenum"><a id="Page_505"></a>[505]</span> +la morte, un diritto sulle loro proprietà , +spogliandone le susseguenti generazioni, +e riducendole a non godere che il fedecommesso +di un diritto limitato dall'autorità +de' loro antenati, e dall'aspettativa +de' loro discendenti. Le più fatali conseguenze +non tardarono ad emergere da +quest'innovazione nella legislazione, che +diseredava i vivi a favore degli estinti +e de' figliuoli che non erano ancora nati; +furono queste tanto evidenti, che nel diciottesimo +secolo i più saggi principi +cercarono di abolire i fedecommessi favoreggiati +dai loro predecessori. I detentori +de' terreni, più non considerandosi +che come usufruttuarj, parevano +farsi un dovere di danneggiare un fondo +di cui non potevano disporre a voglia +loro: la loro fortuna più non essendo +proporzionata all'estensione de' loro +beni, uno stato d'angustia e di miseria, +piuttosto che uno stato di opulenza, diventò +ereditario colle grandi proprietà ; +i creditori, ingannati dalle grosse rendite +di cui godeva un grande proprietario, +trovavansi spogliati, quando esso proprietario +moriva, del danaro sovvenutogli. Tale +ingiustizia incoraggiava i sovventori all'usura, +i sovvenuti alla mala fede, e complicò +<span class="pagenum"><a id="Page_506"></a>[506]</span> +ed accrebbe all'infinito le procedure +tra gli uni e gli altri. +</p> + +<p> +Frattanto l'intera nazione si era abituata +ad avere prima d'ogni altra cosa +riguardo alla conservazione delle famiglie, +e più non v'ebbe alcun padre che +nel suo testamento non sagrificasse tutte +le sue figlie ai maschi, tutti i minori al +primogenito, e la propria vedova alla +sua prole. Tutte le domestiche relazioni +si mutarono con questa cattiva distribuzione +delle proprietà . Fu distrutto il +filiale rispetto verso la madre, quando +questa si trovò per la propria sussistenza +dipendente dal suo figlio: fu esiliata +l'amicizia tra i fratelli, perchè questa +vuole l'eguaglianza, e non può mantenersi +tra un assoluto padrone e prezzolati +adulatori. +</p> + +<p> +Non solo i figli minori ebbero una +parte minore d'assai di quella dei primogeniti, +ma il padre di famiglia si fece +un particolar dovere d'impedire ogni divisione +della sua proprietà ; assicurando +soltanto a' suoi più giovani figli la mensa +in casa, o come chiamasi dagl'Italiani +<i>il piatto</i>, ed in conseguenza condannandoli +all'ozio ed alla viltà . Non può attivarsi +verun ramo d'industria senza un piccolo +capitale; convien fare una qualche spesa +<span class="pagenum"><a id="Page_507"></a>[507]</span> +per apprendere qualsivoglia professione; +non si possono professare le lettere senz'avere +impiegato un capitale in una sempre +dispendiosa educazione: non si può essere +agricoltore senza terreni, mercante senza +fondi, fabbricatore senza avere gli strumenti +necessarj e le materie prime. La +maggior parte de' cadetti, esclusi in Italia +a motivo della povertà loro da tutti +gl'impieghi, sono forzati a vivere sempre +dipendenti e sempre oziosi. E siccome le +famiglie vi sono numerose, appunto perchè +il padre non è chiamato a provvedere alla +sorte de' suoi figli; che un solo fra sei fratelli +prende moglie, e lascia tanti figliuoli +quanti ebbe fratelli; i quattro quinti della +nazione sono dannati a non avere veruna +proprietà , verun interesse nella vita, veruna +speranza, e a non contribuire con +verun lavoro alla prosperità dei loro +compatriotti. Una così numerosa classe +di oziosi deve necessariamente moltiplicare +i vizj. +</p> + +<p> +Le nazionali abitudini di giustizia furono +ancora pervertite dalla costante pratica +del ricorso alla grazia nelle cause +civili. Sagrificando la legge una giustizia +reale ad un'apparenza di diritto, aveva +di già renduto difficilissimo l'acquisto +della prescrizione; questa in molte cause non +<span class="pagenum"><a id="Page_508"></a>[508]</span> +può allegarsi che dopo un periodo centenario; +e quand'ancora si è acquistato +questo diritto, è spesso in Italia annullata +dal principe con lettere di grazia. È pure +necessario in Italia un numero di sentenze +maggiore, che in ogni altro paese, per dare ad +una decisione la forza di <i>cosa giudicata</i>. +Ma, anche dopo l'acquisto di questa definitiva +presunzione, il principe accorda +nuove lettere di grazia, perchè sia assoggettata +a nuovo giudizio quella cosa che +più non dovrebbe essere argomento di lite. +</p> + +<p> +Per tutte queste cagioni la totalità de' +diritti si andò rendendo incerta; interminabili +processure passarono ereditarie +nelle famiglie di generazione in generazione. +A misura che trascorre il tempo tra +l'occasione di una processura e la sua +decisione, le prove si rendono sempre +più difficili, le presunzioni si vanno maggiormente +equilibrando, ed ognuno, sostenendo +il proprio interesse, si crede +meno esposto alla taccia di mala fede. +Dall'altro canto la lunghezza delle processure +le moltiplica maravigliosamente. +In una città ove nascano dieci liti all'anno, +se ognuna venisse terminata entro +sei mesi, come a Ginevra, non ve +ne sarebbero giammai più di cinque +pendenti; ma se, una compensando l'altra, +<span class="pagenum"><a id="Page_509"></a>[509]</span> +non sono ultimate che in dieci anni, +come accade nella parte meglio governata +d'Italia, ve ne saranno cento tutte +agitate nello stesso tempo: se appena sono +terminate in trent'anni, come nella maggior +parte delle italiane province, ve ne +saranno trecento, e forse in maggior numero +che non sono gli abitanti che contiene +la città . Infatti, in Italia, sono poche +le famiglie che non abbiano una o +più liti; ed il carattere di raggiratore +o di uomo litigioso si è renduto troppo +generale perchè venga imputato a difetto. +</p> + +<p> +Perciò può dirsi che nella moderna +Italia la religione, invece di spalleggiare +la morale, ne corruppe i principj; che +l'educazione, lungi dallo sviluppare la +facoltà della mente, le ha rendute più +ottuse; che la legislazione, in cambio di +attaccare i cittadini alla patria e di riunirli +fra loro con fraterni nodi, li rese +timidi e diffidenti, dando loro l'egoismo +per prudenza, la viltà per difesa. Rimane +inoltre una quarta causa, la quale stende +la sua influenza su tutte le umane società , +e che con una forza minore delle +tre precedenti, talvolta tiene in bilico, +talvolta seconda la loro azione, e fa, +sebbene imperfettamente, riparo al male +prodotto dalle viziose istituzioni: gli è +<span class="pagenum"><a id="Page_510"></a>[510]</span> +questo il punto d'onore, la di cui potenza, +superiore alla volontà d'ogni individuo, +ne altera le primitive istituzioni, +ne appoggia o ne contrasta la +morale, e gli segna una condotta uniforme, +invece di abbandonarlo all'istantaneo +impero delle sue passioni. +</p> + +<p> +La legislazione del punto d'onore racchiude +in sè medesima un non so che di +liberale; non è altrimenti stabilita da una +superiore autorità , ma dal concorso d'opinioni +e di volontà indipendenti: onde allorchè +gagliardamente si mantiene in un +governo monarchico, lo modifica, e +non gli permette di declinare in un perfetto +despotismo. Dall'altro canto questa +legislazione non è mai fondata sopra i +veri principj della morale, ed il numero +delle naturali inclinazioni che vengono +da lei corrotte, vince il numero di quelle +che conserva o che rende più forti. +</p> + +<p> +L'impero del punto d'onore rendesi +appena sensibile nelle repubbliche, perciocchè +la pubblica opinione vi esercita +una tale potenza che va sempre modificando +i più accreditati pregiudizj, e vi +giudica le persone non dietro astratte ed +inflessibili regole, ma dietro il complesso +delle loro azioni. In una repubblica non si +distingue l'uomo virtuoso dall'uomo d'onore; +<span class="pagenum"><a id="Page_511"></a>[511]</span> +nè questi due caratteri erano pure +distinti negli stati dell'antichità . Le prime +nozioni del punto d'onore furono portate +negli stati meridionali dalle conquiste +de' popoli teutonici, ma si mescolarono +cogli altri elementi della pubblica +opinione, e non formarono un eminente +carattere nella storia delle repubbliche +italiane. L'introduzione in Europa di alcune +opinioni particolari degli Arabi, +diede agli Spagnuoli, che furono i primi +che da loro le ricevettero, un punto +d'onore di diversa natura; il quale punto +d'onore venne inseguito adottato in tutti +i paesi sui quali la monarchia spagnuola +venne stendendo la sua influenza. +</p> + +<p> +La legislazione dell'onore arabo e castigliano +fu dunque importata in Italia, +nel sedicesimo secolo, da quelle medesime +armi spagnuole, che distrussero quelle +repubbliche intorno alle quali ci siamo +così lungamente intrattenuti. Ella vi si +mantenne in pieno vigore, finchè Carlo V +ed i tre Filippi, di lui successori, conservarono +un assoluto dominio sopra le più +belle province d'Italia; s'indebolì negli +ultimi anni del diciassettesimo secolo, e +cessò affatto nel diciottesimo: può dirsi +che riuscì egualmente contraria ai progressi +dei lumi e della ragione colla sua +durata e colla sua caduta. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_512"></a>[512]</span> +Il punto d'onore che gli Spagnuoli +avevano ricevuto dagli Arabi, sembra riferirsi +a tre primarj fondamenti. Il primo +consiste in una esagerata delicatezza +rispetto alla castità delle donne: allorchè +questa virtù rendesi leggermente in taluna +di loro sospetta, non soccumbe essa +sola al disonore, ma la stessa infamia +copre egualmente il padre, il fratello, +il marito. Il secondo è una delicatezza +non meno esagerata rispetto al valore +degli uomini, che, posto egualmente in +luogo di tutte le altre virtù, viene a +compromettere tutta la famiglia in un +solo individuo. Il terzo è una specie di +religione di vendetta, che non ammette +verun'altra riparazione per l'offeso che +la morte dell'offensore. +</p> + +<p> +L'introduzione di queste opinioni in +Italia variò la condizione delle donne, +le quali perdettero l'onesta libertà di cui +avevano goduto ne' tempi delle repubbliche; +ed i padri loro ed i mariti, +invece di confidare nella loro virtù e +prudenza, più non credettero di trovare +sicurezza che tra inaccessibili mura; +essi più non dovevano temere per conto +della loro sola debolezza; ma un accidente +che le esponesse agli occhi della +gente, una parola mal ponderata, un'imprudente +<span class="pagenum"><a id="Page_513"></a>[513]</span> +conghiettura, bastavano a compromettere +l'onore della casa, e con ciò +la vita e le sostanze di tutti gl'individui +che la componevano. Più non teneva aperti +gli occhi sopra di loro la gelosia dell'affetto, +ma la gelosia assai più sospettosa +della vecchiaja, che le guardava in quel +modo che l'avaro tien cura del suo tesoro. +Quanto più si andavano accrescendo +l'esteriori precauzioni, che si moltiplicavano +le vecchie custodi che mai +non le perdevano di vista, le inferrate +che chiudevano le loro case, i veli +che le nascondevano a tutti gli sguardi, +tanto più veniva trascurata l'educazione +morale, che avrebbe loro dati +migliori e più virtuosi mezzi di difesa. +La sospettosa vigilanza de' loro custodi +aveva liberate le loro coscienze da +ogni responsabilità . Quanto più grandi +erano gli sforzi che si andavano facendo +per rendere loro impossibile ogni estranea +relazione, tanto più esse volgevano +tutti i loro pensieri, tutta l'accortezza +del loro spirito verso la galanteria; e +per tutto il tempo che furono soggette +alla più severa vigilanza, la loro condotta +non fu forse più pura che quando +diventò di moda lo stesso sregolamento. +</p> + +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_514"></a>[514]</span> +Frattanto allorchè, in sul declinare del +XVII secolo, si andò rilasciando il punto +d'onore spagnuolo, non si sostituì alla +virtù femminile verun'altra salvaguardia; +non venendo le donne meglio ammaestrate +ne' loro doveri, esse non trovarono un più +solido appoggio ne' loro proprj sentimenti, +e lo stesso buon gusto della società loro +non prescrisse veruna legge intorno alla +decenza de' loro discorsi e del loro contegno. +Le giovanette, educate nei conventi, +vi ricevevano tali ammaestramenti, che +per la severità loro non erano praticabili. +Loro si rappresentavano le sale della +danza e dello spettacolo, come luoghi +ne' quali il demonio esercita le più formidabili +seduzioni; la curiosità di osservare +un uomo dal balcone veniva loro +rappresentata poco meno criminosa che +l'attentato di aprirgli lo stesso balcone +per riceverlo di notte nel proprio appartamento. +Il desiderio di piacere e gli +eccessi dell'amore furono loro posti innanzi +sullo stesso livello. Lo sposo che +riceve una fanciulla quand'esce di convento, +è forzato a disfare l'opera della +sua educazione; d'insegnarle che tutte +quelle cose che le furono dette doversi +fuggire non sono peccati; che tutto +ciò che resta vietato alle religiose non +<span class="pagenum"><a id="Page_515"></a>[515]</span> +lo è alle secolari. Allora crollano tutti i +principj di lei; la seduzione del mondo comincia; +le corrotte maniere della società +le inspirano nuove idee; l'esempio la +seduce; lo sposo cui venne accompagnata +non fu da lei scelto, ed il più delle volte +non veduto prima di sposarlo. Se in +appresso la pace domestica, la fedeltà +conjugale, la dolce confidenza, sono sbandite +dalle famiglie, non debbonsi condannare, +ma compassionare le donne +italiane; bisogna cercare più in alto la +sorgente del disordine, e convenire che +l'educazione, le leggi, i costumi, e non +la natura le hanno fatte quello che sono. +</p> + +<p> +Abbiamo osservato che nella più fiorente +epoca delle repubbliche italiane, +il valore, lungi dall'essere apprezzato come +meritava a petto alle altre virtù, non +otteneva neppure dalla pubblica opinione +la debita stima. I soldati altro in allora +non erano che mercenarj adoperati nell'eseguire +gli ordini di altri uomini, che +in una più sublime carriera avevano conseguita +una più alta riputazione. Il magistrato, +che brillava ne' consiglj colla sua +eloquenza, colla prudenza, colle risoluzioni, +non si curava di pareggiare il +valore militare del soldato che prendeva +al suo soldo; dava all'opportunità prove +<span class="pagenum"><a id="Page_516"></a>[516]</span> +di civile coraggio, spesso meno frequente +e più difficile; ma protestava senz'arrossire, +che non si credeva capace di combattere. +La repubblica fiorentina ebbe a soffrire +più d'ogni altra per avere fatto così +poco conto del valore; conobbe per +reiterate disgrazie, che niuna virtù non +dev'essere rifiutata da verun governo, +e fu spesso tradita dai generali e dai soldati +da lei chiamati da altri paesi, perchè +essa aveva trascurato di formarne tra i +proprj cittadini. +</p> + +<p> +Ma le spaventose guerre del principio +del sedicesimo secolo richiamarono gl'Italiani +alle armi, e dopo tale epoca professarono +questo nuovo mestiere con tanto +maggiore impegno, in quanto che si trovarono +esclusi da tutti gli altri. In tutto +il sedicesimo secolo si assoldarono in folla +sotto le bandiere spagnuole, mentre altri +reggimenti italiani erano levati per +servizio della Francia, e militavano gloriosamente +nelle guerre civili di quel +regno. In tutta la seconda metà del sedicesimo +secolo la fanteria italiana si risguardò +come perfettamente uguale alla +spagnuola, e l'una e l'altra occupavano +il primo luogo tra le truppe delle più +guerriere nazioni d'Europa. Ambedue +erano state formate dagli stessi ufficiali, +<span class="pagenum"><a id="Page_517"></a>[517]</span> +e andavano soggette agli stessi pregiudizj. +Il punto d'onore militare italiano +non fu diverso da quello degli Spagnuoli. +Le due nazioni sentirono nello stesso modo +le stesse offese, le stesse provocazioni, i +medesimi sospetti. +</p> + +<p> +Ma la milizia spagnuola conservò l'intera +sua riputazione in tutto il diciassettesimo +secolo, malgrado il decadimento della monarchia; +la milizia italiana perdette assai +più presto tutto il suo credito. I soldati +non si arrolavano che di contro genio +in eserciti sempre mal pagati, sempre +malcondotti, e che malgrado il loro valore +andavano esposti a continue sconfitte. +Nelle province suddite d'Italia, che i vicerè +spagnuoli governavano con diffidenza, +tutto invitava la nobiltà al riposo ed +alla mollezza, che soli non eccitano gelosi +sospetti. Gl'Italiani avevano mostrato +che potevano essere valorosi, ma non lo +furono lungamente in così svantaggiose +circostanze; e quando deposero le armi, +la pubblica opinione più non li chiamò +a difendere nuovamente la riputazione del +loro valore. Allora si vide, e ciò si vede +anche presentemente, uomini distintissimi +per natali, pel grado che occupano, e +per tutte le circostanze che fanno supporre +una liberale educazione, confessare +<span class="pagenum"><a id="Page_518"></a>[518]</span> +apertamente la loro pusillanimità . Parlano +senza vergognarsi della paura avuta; confessano +che le loro mogli sono più coraggiose +di loro; nè il pronunciare queste +parole costa qualche cosa al loro amor proprio; +nè cotesta confessione non eccita le +fischiate, nè procaccia loro l'universale disprezzo. +Pure se il coraggio è una virtù +naturale all'uomo, la paura è altresì una +delle passioni della sua natura. Conviene +che sia compressa, domata dalla volontà , +dall'educazione, dalla vergogna. Quando +gli si dà intera licenza, essa si rende signora +dell'animo, lo guasta, ed invilisce tutta +intera la nazione. Si sarebbe potuto temere +che tale non fosse per essere la condizione +della nazione italiana, e forse ogni altra +perdendo il suo punto d'onore avrebbe +ancora con lui perduta ogni energia, ma +un'inaspettata esperienza ha recentemente +dimostrato che quegl'Italiani che avevano +così compiutamente dimenticato il coraggio, +lo ricuperavano più facilmente che +ogn'altra nazione, tosto che veniva in +loro risvegliato il punto d'onore, e facevasi +loro travedere una vera gloria. +</p> + +<p> +La sanzione di questa legislazione del +punto d'onore, che gli Spagnuoli portarono +in Italia, nel sedicesimo secolo, +fu la necessità imposta ad ogni uomo +<span class="pagenum"><a id="Page_519"></a>[519]</span> +d'onore di vendicarsi dell'offesa. Senza +alcun dubbio il bisogno della vendetta +è fino ad un certo punto un sentimento +connaturale all'uomo; è composto da un +desiderio di giustizia, e da un movimento +di collera; ed in questi limiti si trova +egualmente presso tutti i popoli, tanto +antichi che moderni. Ma il sistema di +vendetta che gli Spagnuoli ricevettero +dagli Arabi e dai Mori, e che in appresso +comunicarono a tutta l'Europa, +è tutt'altra cosa che questo naturale +sentimento, ed è basato sopra un'idea +di dovere. Il Moro non si vendica perchè +la di lui collera sia ancora viva, ma perchè +la sola vendetta può allontanare dal suo +capo il peso dell'infamia che l'opprime. +Si vendica perchè a creder suo non avvi +che un'anima vile che possa perdonare +gli affronti, e conserva il suo rancore, +perchè, se lo sentisse spegnersi, crederebbe +di avere col rancore perduta una virtù. +</p> + +<p> +Questo codice di vendetta fu presentato +alle nazioni settentrionali in quel +tempo in cui i duelli giudiziarj erano +stati di fresco soppressi. Prese in certo +qual modo il loro luogo, ed il duello +lavò le offese dell'onore con una sufficiente +apparenza di ragione; perciocchè +la più mortale offesa essendo quella di +<span class="pagenum"><a id="Page_520"></a>[520]</span> +porre in dubbio il coraggio di un uomo, +il valore con cui presentavasi a singolare +certame, era il mezzo più ovvio di dissipare +questa dubbiezza. Così videsi presso +i Francesi, gl'Inglesi, i Tedeschi, la primitiva +idea della vendetta disgiungersi +affatto dall'azione medesima che n'era +rappresentata come una conseguenza. Un +uomo d'onore si batte non già per vendicarsi, +ma per tenersi in possesso di quell'onore +ch'era sua proprietà , e che sentivasi +in diritto di difendere. +</p> + +<p> +Non fu già in tale maniera, che nel +sedicesimo secolo fu presentata dagli Spagnuoli +agl'Italiani la processura degli +affari d'onore; nè così la concepirono +i medesimi Italiani, a motivo delle precedenti +loro relazioni coi Mori. Gli uni +e gli altri credettero di ravvisare un'anima +grande nella costanza di questi risentimenti. +Pareva loro che l'offeso avesse +mostrata maggiore energia, quanto più +lungamente aveva conservato il suo rancore, +manifestatolo con un'esplosione meno +preveduta, e cagionato più acerbo dolore +al suo offensore. Non chiedevasi già a +colui che si vendicava una prova di coraggio +per ristabilire il suo onore, ma +bensì una prova d'un implacabile odio. +E perciò agli occhi loro l'assassinio lavava +<span class="pagenum"><a id="Page_521"></a>[521]</span> +l'onore quanto il duello, il veleno +quanto il ferro; e la perfidia sembrava +loro essere il maggiore trionfo della vendetta, +perchè l'offeso si era mostrato +più compiutamente padrone di sè medesimo. +</p> + +<p> +Fino dai secoli di mezzo alcune province +d'Italia eransi fatte distinguere per +l'atrocità de' loro odj, e delle loro ereditarie +vendette. Allegavansi principalmente +Pistoja in Toscana, la Romagna, +tutto lo stato della Chiesa, e più ancora +le isole di Sicilia, di Sardegna e +di Corsica, ove la mescolanza co' Mori, +ed in appresso cogli Spagnuoli aveva +data maggiore consistenza a questa barbara +legislazione. Pure non fu che nel +sedicesimo e nel diciassettesimo secolo +che si rese dominante in tutta l'Italia la +terribile dottrina che ingiugneva ad ogni +uomo d'onore il dovere, non di difendersi, +ma di vendicarsi. E allora solamente +si videro moltiplicati que' sicarj +che appigionavano i loro pugnali, e ridotta +a perfezione la formidabile scienza +de' veleni. Allora personaggi sommamente +riputati nella diplomazia, nella Chiesa, +nelle lettere, osarono darsi vanto pubblicamente +d'avere compiuta la loro vendetta; +allora finalmente più non risguardandosi +<span class="pagenum"><a id="Page_522"></a>[522]</span> +il duello come una sufficiente +soddisfazione, due nemici non acconsentirono +a battersi che dopo avere l'offensore +chiesto perdono all'offeso; senza la +quale preliminare riparazione, il veleno +o il pugnale potevano essi soli lavare l'onore +oltraggiato. +</p> + +<p> +Grazie al cielo questa infernale dottrina +è presentemente affatto dimenticata. Più +non si troverebbe in tutta l'Italia un solo +assassino salariato, e se vengono ancora +commessi orribili delitti, la pubblica opinione +almeno più non gli ordina come +un dovere. Forse ancora la sanzione del +duello è troppo trascurata, e si mostra +meno severità che non conviene verso +coloro che, non mostrando verun risentimento +per le più gravi offese, danno +luogo a supporre non già che abbiano +perdonato, ma che non abbiano osato domandare +soddisfazione<a class="tag" id="tag383" href="#note383">[383]</a>. +</p> + +<p> +Frattanto il lungo regno di un pregiudizio +così contrario ad ogni morale +ed al vero onore ebbe la più funesta +influenza sulle nazionali opinioni. L'assassinio, +<span class="pagenum"><a id="Page_523"></a>[523]</span> +a dir vero, non è più un dovere, +ma non è neppure un disonore; +è un'idea colla quale ognuno trovasi +continuamente famigliarizzato. L'Italiano +lo risguarda come una funesta conseguenza +d'un impetuoso movimento di +collera, di gelosia, di vendetta; egli non +sente nel suo cuore l'irremovibile certezza +che non sarà giammai strascinato a dare +un colpo di pugnale, perchè non fu mai +avvezzato a risguardare quest'azione con +quell'orrore inesprimibile che inspira il +pensiere di un gravissimo delitto. Dessa è +per lui ciò che il pensiero del duello è per +gli uomini scrupolosi delle altre nazioni. +Dessa è un gran peccato che la sua coscienza +gli vieta di commettere; ma egli sente +che per simili falli ogni uomo è peccatore; +e quando vede de' sicarj esiliati dal loro +paese, o condannati per commessi assassinj +a' pubblici lavori, non prova a riguardo +loro che la profonda compassione +che suole eccitare una grande sventura, +non il terrore che deve cagionare un +grave delitto. +</p> + +<p> +Nello stato di società in cui trovasi +l'Italiano ridotto, tale sentimento diventa +giusto, e con analogo sentimento dobbiamo +noi pure giudicarlo. Senza dubbio +nell'Italiano del XVIII secolo non ritrovasi +<span class="pagenum"><a id="Page_524"></a>[524]</span> +nè il rappresentante de' Manlj e dei +Gracchi, nè quello de' Doria e degli +Albrizzi. L'antica virtù non può nascere, +nè germogliare in una patria serva, +lo spirito non si può sviluppare quando +viene allentato da mille ostacoli, ed il +sentimento non può innalzarsi all'eroismo, +quand'è soffocato nel suo primo nascere. +Ma dovremo incolpare lo stesso italiano +dello stato deplorabile in cui è caduto? +Quando vediamo concorrere tante e così +potenti cagioni ad abbassarlo non deploreremo +piuttosto in lui l'avvilimento dell'umana +dignità , e non sentiremo che +la sventura che lo colpì è la sventura +che minaccia noi medesimi, che minaccia +ogni società , ogni nazione che si lascerà +caricare dalle stesse catene? +</p> + +<p> +Ammireremo invece tuttociò che ancora +rimane a questa nazione, che pareva +fatta per superare tutte le altre: +quello spirito così aperto e pronto cui +non riesce difficile veruno studio, quando +venga intrapreso per uno scopo che lo possa +infiammare; quella flessibilità a tutte le +nuove forme, che rende l'Italiano proprio +alla politica, alla guerra, a tuttociò che +intraprende di più inusitato, per mezzo +della più rapida educazione; quell'immaginazione +creatrice, che gli conserva, dopo +<span class="pagenum"><a id="Page_525"></a>[525]</span> +l'impero del mondo che ha miseramente +perduto, quello, forse più ricco, +delle belle arti; quella sociabilità , quelle +dolci maniere, che in altri paesi +non sono conosciute che dalle persone +di alta condizione, e che in Italia sono +proprie di tutte le classi; quella sobrietà +che allontana il basso popolo dalle orgie +e dalle dissolutezze di Bacco in mezzo +alle sue feste ed a' suoi piaceri; quella +superiorità dell'uomo della natura, che +si mostra tanto più degno di stima quanto +fu meno cambiato dall'educazione, di +modo che il contadino italiano è tanto +superiore al cittadino, quanto lo è questi +al gentiluomo; finalmente quel maraviglioso +potere della coscienza, che trionfa +delle più cattive instituzioni, della più +fallace educazione, della più bassa superstizione, +del più depravato ordine politico, +e che, sostenendo l'uomo tra le +più violenti tentazioni e le più deboli +barriere, diminuisce la frequenza de' delitti +assai più che non sarebbesi potuto anticipatamente +calcolarlo. Senza dubbio questi +Italiani, cui abbiamo consacrato un così +lungo studio, sono oggi un popolo sventurato +ed avvilito; ma che si ripongano in +circostanze ordinarie, che loro si consenta +di percorrere le vicende di tutte le altre +<span class="pagenum"><a id="Page_526"></a>[526]</span> +nazioni, ed in allora si vedrà che non +hanno perduto il seme delle grandi cose, +e che sono ancora degni di misurarsi in +quello stadio che hanno due volte percorso +con tanta gloria. +</p> + +<p class="pad2 center large"> +<span class="smcap">Fine del Volume XVI, ed ultimo.</span> +</p> +</div> + +<div class="somm"> +<p> +<span class="pagenum"><a id="Page_527"></a>[527]</span> +</p> + +<p class="center x-large"> +<a href="#indfront" id="indice">TAVOLA CRONOLOGICA +DEL TOMO XVI.</a> +</p> + +<table class="crono" summary="Tavola cronologica"> + <tr> + <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CXXI.</span> <i>Apparecchj de' Fiorentini per difendere la loro libertà ; sono assediati dal principe d'Orange. Imprese di Francesco Ferrucci, commissario generale, nello stato fiorentino; viene a battaglia col principe d'Orange, e nella mischia periscono ambidue, capitolazione di Firenze.</i> 1529-1530</td> <td class="pag"><a href="#Page_3"><i>pag.</i> 3</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La repubblica fiorentina difende la sua libertà , nel mentre che il rimanente dell'Italia si sottomette al giogo dell'Austria</td> <td class="pag"><a href="#Page_3">3</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I Fiorentini, che fino allora non avevano mai atteso a trattar l'arme, le pigliano per difendere la propria libertà </td> <td class="pag"><a href="#Page_4">4</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1527</td> <td>Dicembre. Organizzazione dei 300 cittadini della guardia del palazzo</td> <td class="pag"><a href="#Page_5">5</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1528</td> <td>6 novembre. Organizzazione delle 16 compagnie della guardia urbana</td> <td class="pag"><a href="#Page_6">6</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1527</td> <td>Luglio. Richiamo delle <i>bande dell'ordinanza</i> del territorio fiorentino</td> <td class="pag"><a href="#Page_7">7</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1528</td> <td>Dicembre. Ercole d'Este nominato capitano generale degli uomini d'arme</td> <td class="pag"><a href="#Page_8">8</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1529</td> <td>Aprile. Sono terminate le fortificazioni di Firenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_9">9</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_528"></a>[528]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1529</td> <td>Maggio. I dieci della guerra prendono Malatesta Baglioni al loro soldo col titolo di governatore generale</td> <td class="pag"><a href="#Page_10">10</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il gonfaloniere Capponi tenta di riconciliare la repubblica col papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_11">11</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il Capponi chiama alle consultazioni o pratiche molti amici de' Medici</td> <td class="pag"><a href="#Page_12">12</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Diffidenza de' consiglj. Nominano essi medesimi la pratica de' dieci della guerra</td> <td class="pag"><a href="#Page_12">12</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Corrispondenza segreta del Capponi con Clemente VII</td> <td class="pag"><a href="#Page_13">13</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>16 aprile. Lettera sospetta diretta al Capponi trovata da uno dei priori</td> <td class="pag"><a href="#Page_14">14</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>17 aprile. Il Capponi è dimesso, e gli succede Francesco Carducci</td> <td class="pag"><a href="#Page_15">15</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il Capponi si giustifica dell'accusa di tradimento, e viene assolto</td> <td class="pag"><a href="#Page_16">16</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I Fiorentini ricevono l'une dietro alle altre notizie affliggentissime</td> <td class="pag"><a href="#Page_17">17</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il Governo prende le necessarie disposizioni onde trovare del denaro</td> <td class="pag"><a href="#Page_18">18</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La signoria ordina ai paesani di portare i loro raccolti nelle fortezze</td> <td class="pag"><a href="#Page_20">20</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Settembre. Ercole d'Este, al quale è mandato l'ordine di recarsi al suo posto, ricusa di ubbidire</td> <td class="pag"><a href="#Page_21">21</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Ambasceria de' Fiorentini all'imperatore in Genova</td> <td class="pag"><a href="#Page_21">21</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>8 ottobre. Il Capponi muore udendo le relazioni dell'ambasceria; due ambasciatori fuggono</td> <td class="pag"><a href="#Page_23">23</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il papa incarica delle sue proprie vendette contro Firenze quel medesimo principe d'Orange, che lo aveva tenuto prigioniere in Roma</td> <td class="pag"><a href="#Page_23">23</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_529"></a>[529]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1529</td> <td>Fine di luglio. Il papa concede man forte ai soldati del principe d'Orange, onde farsi pagare il rimanente delle taglie dovute loro pel riscatto de' cittadini romani</td> <td class="pag"><a href="#Page_25">25</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Fine d'agosto. L'esercito del principe d'Orange si raduna a Foligno</td> <td class="pag"><a href="#Page_26">26</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>1 settembre. Presa e saccheggio di Spello sui confini del Perugino</td> <td class="pag"><a href="#Page_27">27</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>12 settembre. Baglioni, mediante un trattato, apre Perugia al principe d'Orange, e conduce la sua infanteria ai Fiorentini</td> <td class="pag"><a href="#Page_28">28</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>14 settembre. Cortona si arrende al principe d'Orange, e i Fiorentini evacuano Arezzo e tutto il Val d'Arno di sopra</td> <td class="pag"><a href="#Page_28">28</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>18 settembre. Arezzo pretende ritornare ad essere repubblica sotto la protezione dell'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_29">29</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Francesco Guicciardini fugge, e si unisce agl'inimici della sua patria</td> <td class="pag"><a href="#Page_30">30</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Alcuni ambasciatori spediti al papa, sono rimandati con mal tratto</td> <td class="pag"><a href="#Page_31">31</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>19 ottobre. Le case e i giardini sono tutti quanti atterrati fino alla distanza di un miglio intorno a Firenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_32">32</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>14 ottobre. Il principe d'Orange pone il suo campo a Pian di Ripoli sotto Firenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_33">33</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Napoleone Orsini, abate di Farfa, al servizio de' Fiorentini</td> <td class="pag"><a href="#Page_34">34</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Cominciamento de' servigj e della riputazione di Francesco Ferrucci</td> <td class="pag"><a href="#Page_35">35</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_530"></a>[530]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1529</td> <td>Novembre. Ferrucci riprende d'assalto Samminiato</td> <td class="pag"><a href="#Page_37">37</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>10 novembre. Il principe d'Orange dà la scalata a Firenze ed è respinto</td> <td class="pag"><a href="#Page_38">38</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>11 dicembre. Stefano Colonna sorprende al loro posto gl'imperiali della Sciarra</td> <td class="pag"><a href="#Page_39">39</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>16 dicembre. Morte di Girolamo Moroni nel campo degli assedianti</td> <td class="pag"><a href="#Page_41">41</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>23 dicembre. I Fiorentini abbandonati dai Veneziani, che sottoscrivono una particolar pace coll'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_42">42</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Fine di dicembre. Un altro esercito imperiale viene ad accamparsi sulla sponda destra dell'Arno</td> <td class="pag"><a href="#Page_43">43</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Raffaele Girolami succede a Francesco Carducci gonfaloniere</td> <td class="pag"><a href="#Page_44">44</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1530</td> <td>Blocco di Firenze. Il principe d'Orange non tenta di fare breccia nelle mura</td> <td class="pag"><a href="#Page_45">45</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Ercole Rangoni via ne conduce i gendarmi d'Ercole d'Este</td> <td class="pag"><a href="#Page_46">46</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>26 gennajo. Malatesta Baglioni è nominato capitano generale</td> <td class="pag"><a href="#Page_47">47</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Condotta subdola di Francesco I coi Fiorentini</td> <td class="pag"><a href="#Page_48">48</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Nuove condizioni offerte al papa, e da lui rigettate</td> <td class="pag"><a href="#Page_49">49</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Predicazioni in Firenze per animare alla difesa della libertà </td> <td class="pag"><a href="#Page_50">50</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Frequenti attacchi dei Fiorentini sulle linee nemiche</td> <td class="pag"><a href="#Page_51">51</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>21 marzo. Sortita generale dei Fiorentini, e sanguinosa zuffa intorno al <i>cavaliere</i></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>di Porta Romana</td> <td class="pag"><a href="#Page_52">52</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_531"></a>[531]</span></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>5 maggio. Sortita di Baglioni, che prende d'assalto il convento di san Donato</td> <td class="pag"><a href="#Page_53">53</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1530</td> <td>10 giugno. Stefano Colonna attacca il conte di Lodroni e il quartiere dei Tedeschi alla diritta dell'Arno</td> <td class="pag"><a href="#Page_54">54</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Successi di Lorenzo Carnesecchi nella Romagna Toscana</td> <td class="pag"><a href="#Page_55">55</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I Fiorentini perdono la cittadella d'Arezzo, di Borgo san Sepolcro e di Volterra</td> <td class="pag"><a href="#Page_55">55</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>27 aprile. Francesco Ferrucci si parte da Empoli per ricuperare Volterra</td> <td class="pag"><a href="#Page_56">56</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>29 maggio. Empoli preso da Sarmiento e da don Ferdinando di Gonzaga</td> <td class="pag"><a href="#Page_57">57</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>27 aprile. Il Ferrucci riprende Volterra con grande spargimento di sangue</td> <td class="pag"><a href="#Page_58">58</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Aprile, giugno. Il Ferrucci difende Volterra contro Maramaldo e Sarmiento</td> <td class="pag"><a href="#Page_59">59</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>17 giugno. Costringe gl'imperiali a levare l'assedio di Volterra</td> <td class="pag"><a href="#Page_60">60</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Aduna un esercito per far levare l'assedio di Firenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_61">61</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>14 luglio. Parte da Volterra per Pisa</td> <td class="pag"><a href="#Page_62">62</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>È trattenuto in Pisa dalla febbre</td> <td class="pag"><a href="#Page_63">63</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Piano del Ferrucci, per attaccare Roma, rigettato dalla signoria</td> <td class="pag"><a href="#Page_63">63</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>30 luglio. Il Ferrucci si parte da Pisa attraversando lo stato Lucchese</td> <td class="pag"><a href="#Page_64">64</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>2 agosto. Si avvicina col suo esercito a Gavinana nelle montagne di Pistoja</td> <td class="pag"><a href="#Page_65">65</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Tradimento di Malatesta Baglioni, per cui il principe d'Orange ha campo di opporsi al Ferrucci</td> <td class="pag"><a href="#Page_66">66</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_532"></a>[532]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1530</td> <td>2 agosto. Il principe d'Orange ed il Ferrucci giungono nello stesso tempo a Gavinana</td> <td class="pag"><a href="#Page_68">68</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il principe d'Orange è ucciso</td> <td class="pag"><a href="#Page_70">70</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gian Paolo Orsini è respinto da Vitelli, pel mentre che il Ferrucci respinge Maramaldo fuori di Gavinana</td> <td class="pag"><a href="#Page_71">71</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Nuovo attacco sopra Gavinana. Il Ferrucci è preso e ucciso da Maramaldo</td> <td class="pag"><a href="#Page_72">72</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>4 agosto. Il gonfaloniere sollecita nuovamente il Baglioni di attaccare gli imperiali</td> <td class="pag"><a href="#Page_74">74</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il Baglioni ricusa apertamente di ubbidire al gonfaloniere</td> <td class="pag"><a href="#Page_74">74</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>8 agosto. Il gonfaloniere vuole costringere colla forza il Baglioni ad ubbidire, ma i cittadini lo abbandonano</td> <td class="pag"><a href="#Page_75">75</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il Baglioni dà adito agl'imperiali nel bastione di Porta Romana</td> <td class="pag"><a href="#Page_76">76</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La signoria costretta a porre in libertà i partigiani de' Medici</td> <td class="pag"><a href="#Page_77">77</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La signoria tratta con Bartolomeo Valori, commissario apostolico, e don Ferdinando di Gonzaga, generale imperiale</td> <td class="pag"><a href="#Page_78">78</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>12 agosto. Capitolazione di Fiorenza dietro promessa di libertà e d'amnistia</td> <td class="pag"><a href="#Page_79">79</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>20 agosto. Bartolomeo Valori nomina una balìa, dietro l'autorità di un preteso parlamento</td> <td class="pag"><a href="#Page_80">80</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La signoria è dimessa, ed il popolo disarmato</td> <td class="pag"><a href="#Page_81">81</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Fine della storia di Jacopo Nardi; e la di lui indole</td> <td class="pag"><a href="#Page_81">81</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_533"></a>[533]</span></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> + </tr> + <tr> + <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CXXII.</span> <i>Violazione della capitolazione di Firenze; persecuzione di tutti gli amici della libertà . Regno e morte di Alessandro de' Medici; successione di Cosimo I al titolo di duca di Firenze. Siena, oppressa dagli Spagnuoli, abbraccia il partito francese; assedio ed ultima capitolazione di questa città .</i> 1530-1555</td> <td class="pag"><a href="#Page_83">83</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>L'Italia dopo il 1530 ricade in quello stato di nullità in cui era prima del decimosecondo secolo</td> <td class="pag"><a href="#Page_83">83</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1122-1530</td> <td>Grandezza dell'Italia durante i quattro secoli della sua libertà </td> <td class="pag"><a href="#Page_84">84</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>L'indipendenza di alcuni piccoli stati, prima del dodicesimo e dopo il quindicesimo secolo, non basta a far l'Italia meritevole di particolare istoria in quelle due epoche</td> <td class="pag"><a href="#Page_86">86</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>L'incoronamento degl'imperatori in Roma era un simbolo dell'indipendenza italiana che fu soppressa nel 1530</td> <td class="pag"><a href="#Page_87">87</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gli stati italiani, che dopo il 1530 vantavano ancora indipendenza, non influivano per niente sul rimanente dell'Europa</td> <td class="pag"><a href="#Page_88">88</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Ultimi capitoli consacrati alla decrepitezza della nazione italiana</td> <td class="pag"><a href="#Page_89">89</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>L'oppressione del partito della libertà in Siena ed in Firenze richiede maggiori dettagli</td> <td class="pag"><a href="#Page_89">89</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1530</td> <td>Balìa creata in Firenze in nome della sovranità del popolo</td> <td class="pag"><a href="#Page_90">90</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Ottobre. Seconda balìa di 150 membri creata dalla prima</td> <td class="pag"><a href="#Page_91">91</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_534"></a>[534]</span></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Crudeli vendette del papa, eseguite dalla balìa, contro tutti i partigiani della libertà </td> <td class="pag"><a href="#Page_91">91</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1530</td> <td>Il papa, di mano in mano che conosce il suo potere più stabile, va aumentando la sua severità e prolungando i supplizj</td> <td class="pag"><a href="#Page_93">93</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I capi di parte ordinano supplizj in proprio nome, senza valersi dell'autorità di nessun membro della casa de' Medici</td> <td class="pag"><a href="#Page_93">93</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1531</td> <td>5 luglio. Alessandro de' Medici entra in Firenze, e viene da un rescritto dell'imperatore dichiarato capo della repubblica</td> <td class="pag"><a href="#Page_94">94</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Progetti del Guicciardini per mettersi al coperto dell'odio pubblico</td> <td class="pag"><a href="#Page_96">96</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1532</td> <td>4 aprile. Commissione incaricata di mutare la costituzione di Firenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_98">98</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>27 aprile. Costituzione monarchica data a Firenze con due consiglj</td> <td class="pag"><a href="#Page_98">98</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Tirannide ed universale diffidenza di Alessandro de' Medici</td> <td class="pag"><a href="#Page_99">99</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1534</td> <td>1 giugno. Pone le fondamenta di una fortezza per dominare Firenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_100">100</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Malcontento universale de' capi del partito dei Medici</td> <td class="pag"><a href="#Page_101">101</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1533</td> <td>27 ottobre. Catarina de' Medici sposa Enrico di Francia, che fu poi Enrico II</td> <td class="pag"><a href="#Page_102">102</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1534</td> <td>25 settembre. Morte di Clemente VII. Alessandro rimane circondato di nemici</td> <td class="pag"><a href="#Page_104">104</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il cardinale de' Medici si mette alla testa dei nemici di Alessandro</td> <td class="pag"><a href="#Page_105">105</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1535</td> <td>10 agosto. Ippolito, cardinale de' Medici, avvelenato da Alessandro</td> <td class="pag"><a href="#Page_106">106</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_535"></a>[535]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1535</td> <td>Gli emigrati fiorentini portano le loro lagnanze contro Alessandro dinanzi all'imperatore in Napoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_106">106</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1536</td> <td>Febbrajo. Carlo pronunzia un'amnistia a favore degli emigrati, senza cambiare il governo</td> <td class="pag"><a href="#Page_108">108</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gli emigrati la rigettano</td> <td class="pag"><a href="#Page_109">109</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>28 febbrajo. Carlo marita sua figliuola con Alessandro, e gli promette protezione</td> <td class="pag"><a href="#Page_111">111</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Lorenzino de' Medici si acquista il favore di Alessandro con vergognosi servigj</td> <td class="pag"><a href="#Page_112">112</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1537</td> <td>Uccide il duca, ch'egli aveva ad arte condotto in casa sua</td> <td class="pag"><a href="#Page_113">113</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Non tenta di sollevare la città , dove non aveva partigiani</td> <td class="pag"><a href="#Page_114">114</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Parte alla volta di Bologna e di Venezia, prima che siasi divulgato l'assassinio del duca</td> <td class="pag"><a href="#Page_116">116</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il cardinale Cibo, ministro di Alessandro, nasconde la disparizione del duca</td> <td class="pag"><a href="#Page_117">117</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>7-8 gennajo. Trova il duca morto nell'appartamento di Lorenzino</td> <td class="pag"><a href="#Page_118">118</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>8 gennajo. Tutte le fortezze vengono occupate da Alessandro Vitelli, comandante della guardia del duca</td> <td class="pag"><a href="#Page_118">118</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il senato è sollecitato dal Guicciardini di nominare un successore al duca</td> <td class="pag"><a href="#Page_120">120</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>9 gennajo. Viene costretto dal terrore a eleggere duca Cosimo de' Medici, lontano parente di Alessandro</td> <td class="pag"><a href="#Page_121">121</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Guicciardini credeva d'influenzare sull'animo di Cosimo, che rigetta un cotal giogo</td> <td class="pag"><a href="#Page_122">122</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_536"></a>[536]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1537</td> <td>22 gennajo. I cardinali fiorentini entrano a Firenze per modificarne il governo</td> <td class="pag"><a href="#Page_123">123</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>1 febbrajo. Sono ingannati dal Medici e rimandati</td> <td class="pag"><a href="#Page_124">124</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>28 febbrajo. La successione di Cosimo è confermata da una bolla imperiale pubblicata in Firenze il 21 giugno seguente</td> <td class="pag"><a href="#Page_125">125</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>1-15 luglio. Esercito levato dagli emigrati fiorentini alla Mirandola</td> <td class="pag"><a href="#Page_127">127</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>15 luglio. Gli emigrati entrano in Toscana e s'innoltrano fino a Montemurlo</td> <td class="pag"><a href="#Page_128">128</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>31 luglio. I capi degli emigrati sono sorpresi da Alessandro Vitelli nella fortezza di Montemurlo, e la truppa loro viene dispersa</td> <td class="pag"><a href="#Page_129">129</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>1 agosto. Filippo Strozzi e i suoi compagni fatti prigionieri</td> <td class="pag"><a href="#Page_130">130</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Cosimo riscatta dalle mani de' soldati i prigionieri, onde metterli a morte</td> <td class="pag"><a href="#Page_131">131</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>20 agosto. Supplizio dei principali emigrati, che sett'anni prima avevano fondato il potere della casa de' Medici</td> <td class="pag"><a href="#Page_132">132</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Filippo Strozzi rimane un anno intero prigioniero di Alessandro Vitelli</td> <td class="pag"><a href="#Page_133">133</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1538</td> <td>Filippo Strozzi si uccide in prigione, invocando chi lo vendichi</td> <td class="pag"><a href="#Page_135">135</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1547</td> <td>Lorenzino de' Medici assassinato a Venezia dagli sbirri di Cosimo I</td> <td class="pag"><a href="#Page_136">136</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1538</td> <td>Cosimo de' Medici allontana da Firenze il cardinale Cibo e Alessandro Vitelli, che lo avevano innalzato sul trono</td> <td class="pag"><a href="#Page_136">136</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_537"></a>[537]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1538</td> <td>I senatori, che aveano cooperato alla sua elezione, sono tutti allontanati e muojono senza poter ritornare in grazia di lui</td> <td class="pag"><a href="#Page_138">138</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1532</td> <td>Agosto. Clemente VII s'impadronisce d'Ancona a tradimento, mette a morte i magistrati, e toglie alla città tutti i suoi privilegj</td> <td class="pag"><a href="#Page_139">139</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1530</td> <td>10 ottobre. Arezzo è sottomessa nuovamente ai Fiorentini, ed è soppressa la nuova repubblica</td> <td class="pag"><a href="#Page_140">140</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La repubblica di Lucca compra a caro prezzo la protezione dell'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_141">141</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1538</td> <td>Maggio. Alfonso Piccolomini, duca d'Amalfi, è fatto, mediante la protezione dell'imperatore, capo della repubblica di Siena</td> <td class="pag"><a href="#Page_143">143</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1541</td> <td>Primi negoziati de' Sienesi coi Francesi, rivelati da Cosimo I all'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_143">143</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Granvella, mandato a Siena, riduce questa repubblica più dipendente dall'imperatore che non lo era per l'innanzi</td> <td class="pag"><a href="#Page_144">144</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1544</td> <td>I porti dello stato sienese occupati dai fratelli Strozzi coll'ajuto dei Francesi e dei Turchi</td> <td class="pag"><a href="#Page_145">145</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1545</td> <td>4 marzo. Don Giovanni de Luna e la guarnigione spagnuola cacciati fuori di Siena dal popolo ammutinato</td> <td class="pag"><a href="#Page_147">147</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1546</td> <td>Congiura di Francesco Burlamacchi per ridonare la libertà a tutte le repubbliche della Toscana</td> <td class="pag"><a href="#Page_148">148</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il Burlamacchi, allora gonfaloniere di Lucca, è denunciato da Cosimo I</td> <td class="pag"><a href="#Page_150">150</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_538"></a>[538]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1546</td> <td>Viene dato in mano all'imperatore, e condannato a pena capitale in Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_150">150</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1547</td> <td>20 ottobre. Don Diego di Mendoza mandato a Siena dall'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_152">152</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1548</td> <td>4 novembre. Il Mendoza ne riforma il governo, e lo riduce ad una intera dipendenza</td> <td class="pag"><a href="#Page_152">152</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Mendoza si accinge a fabbricare una fortezza in Siena</td> <td class="pag"><a href="#Page_152">152</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1552</td> <td>I Sienesi dimandano ajuto alla Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_153">153</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Insurrezione contro gli Spagnuoli nel territorio di Siena</td> <td class="pag"><a href="#Page_154">154</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>26 luglio. Gl'insorgenti sono accolti in Siena, e gli Spagnuoli discacciati</td> <td class="pag"><a href="#Page_155">155</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>11 agosto. Il duca di Termini introdotto in Siena con una guarnigione francese</td> <td class="pag"><a href="#Page_157">157</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1553</td> <td>Gennajo. Don Pedro di Toledo viene in Toscana per soggiogarvi i Sienesi, ma muore in capo a sei settimane</td> <td class="pag"><a href="#Page_158">158</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Prima guerra contro Siena, cui pon fine l'apparizione della flotta turca sulle coste di Napoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_159">159</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Giugno. Trattato di pace tra Cosimo I e i Sienesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_160">160</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Cosimo I indotto a servire l'imperatore ad ogni costo, per timore di Pietro Strozzi ch'era appoggiato dal favore del re di Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_160">160</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1554</td> <td>26 gennajo. Cosimo raguna le sue truppe, sotto gli ordini del marchese di Malignano, a Poggibonzi</td> <td class="pag"><a href="#Page_162">162</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>27 gennajo. Il Marignano prende per sorpresa un bastione alla porta di Siena</td> <td class="pag"><a href="#Page_163">163</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_539"></a>[539]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1554</td> <td>Il Marignano, non potendo penetrare nella città , intraprende di bloccarla</td> <td class="pag"><a href="#Page_164">164</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Egli assedia successivamente le castella dello stato sienese, e fa appiccare gli abitanti che si erano difesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_165">165</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Fine di marzo. Rotta di una divisione dell'esercito del Marignano a Chiusi</td> <td class="pag"><a href="#Page_166">166</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Ajuti spediti dai Fiorentini, domiciliati in Lione e in Roma, all'esercito dello Strozzi, che attaccava Cosimo de' Medici</td> <td class="pag"><a href="#Page_167">167</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>11 giugno. Pietro Strozzi esce da Siena, passa sulla riva sinistra dell'Arno, sottomette Val di Nievole, e rientra in Siena dopo quindici giorni</td> <td class="pag"><a href="#Page_168">168</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Carestia in Siena e nei due eserciti</td> <td class="pag"><a href="#Page_170">170</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>2 agosto. Rotta di Pietro Strozzi presso Lucignano</td> <td class="pag"><a href="#Page_172">172</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Difesa ostinata di Siena, diretta dal signore di Montluc</td> <td class="pag"><a href="#Page_172">172</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Fredda ferocia del Marignano, cagione dell'attuale spopolazione dello stato di Siena</td> <td class="pag"><a href="#Page_173">173</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1555</td> <td>Gennajo. Preliminarj di pacificazione, e splendide promesse fatte da Cosimo I ai Sienesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_175">175</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>2 aprile. Capitolazione di Siena, che mantiene la libertà della repubblica</td> <td class="pag"><a href="#Page_176">176</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>21 aprile. Gli emigrati sienesi si ritirano a Montalcino, e vi si mantengono in repubblica fino al 3 aprile del 1559</td> <td class="pag"><a href="#Page_177">177</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La capitolazione di Siena è scandalosamente violata</td> <td class="pag"><a href="#Page_177">177</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1557</td> <td>19 luglio. Cosimo I prende possesso di Siena e l'unisce ai suoi stati</td> <td class="pag"><a href="#Page_178">178</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_540"></a>[540]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1527</td> <td>Lo stato dei <i>Presidj</i>, staccato da quello di Siena, rimane proprietà degli Spagnuoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_178">178</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> + </tr> + <tr> + <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CXXIII.</span> <i>Rivoluzioni di differenti stati d'Italia, dopo la perdita dell'indipendenza italiana, fino alla fine del sedicesimo secolo.</i> 1531-1600</td> <td class="pag"><a href="#Page_180">180</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1529</td> <td>5 agosto-1559 3 aprile. Secondo periodo fra questi due trattati. Lotta fra i medesimi rivali, senza speranza pegl'Italiani di miglior fortuna</td> <td class="pag"><a href="#Page_181">181</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1559</td> <td>3 aprile al 2 maggio 1598. Terzo periodo. Pace nell'interno dell'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_182">182</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Continua guerra straniera, alla quale la nazione era indifferente</td> <td class="pag"><a href="#Page_183">183</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Oppressione dell'Italia sotto il regime militare Spagnuolo</td> <td class="pag"><a href="#Page_183">183</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1529-1600</td> <td>Scorrerie de' briganti e de' Barbareschi per tutta Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_184">184</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Compendioso racconto della rivoluzione di ogni governo nel corso degli ultimi due periodi del sedicesimo secolo</td> <td class="pag"><a href="#Page_185">185</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1535-1553</td> <td>Carlo III, duca di Savoja, spogliato de' suoi stati dai Francesi, e sagrificato dagl'Imperiali</td> <td class="pag"><a href="#Page_186">186</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1553-1559</td> <td>Emmanuele Filiberto, suo figliuolo, è privato dei suoi stati</td> <td class="pag"><a href="#Page_186">186</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1562</td> <td>Carlo IX gli ritorna le città che occupava in Piemonte</td> <td class="pag"><a href="#Page_187">187</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1580-1600</td> <td>Crescente ingrandimento di Carlo Emmanuele; sue conquiste nella Provenza e nel Delfinato, durante le guerre civili di Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_188">188</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_541"></a>[541]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1588-1601</td> <td>Contese intorno al marchesato di Saluzzo, che resta alla Savoja</td> <td class="pag"><a href="#Page_188">188</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I quattro più grandi stati dell'Italia, il ducato di Milano, ed i regni di Napoli, Sicilia e Sardegna, sottomessi alla casa d'Austria</td> <td class="pag"><a href="#Page_189">189</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1535</td> <td>24 ottobre. Morte del duca di Milano, dopo un nuovo tentativo per iscuotere il giogo dell'Austria</td> <td class="pag"><a href="#Page_189">189</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1535-1559</td> <td>Difesa dello stato di Milano, contro gli attacchi de' Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_190">190</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Oppressione e rovina dei Milanesi sotto l'amministrazione spagnuola</td> <td class="pag"><a href="#Page_191">191</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1563</td> <td>Tentativi infruttuosi del duca di Sessa per istabilire in Milano l'inquisizione spagnuola</td> <td class="pag"><a href="#Page_191">191</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il regno di Napoli difeso contro i Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_192">192</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1518-1546</td> <td>Regno e potenza del secondo Barbarossa, re d'Algeri, e suoi guasti sulle coste di Napoli, di Sicilia e di Sardegna</td> <td class="pag"><a href="#Page_193">193</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1546-1600</td> <td>Continuazione de' guasti de' Barbareschi comandati da Dragut, Piali e Ulucciali</td> <td class="pag"><a href="#Page_194">194</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1539-1553</td> <td>Amministrazione oppressiva di D. Pedro di Toledo a Napoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_194">194</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1547</td> <td>D. Pedro tenta inutilmente di stabilire l'inquisizione in Napoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_195">195</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Oppressione de' Regni di Sicilia e di Sardegna</td> <td class="pag"><a href="#Page_196">196</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1565</td> <td>Assedio e memorabile difesa di Malta, che salva la Sicilia dall'invasione dei Musulmani</td> <td class="pag"><a href="#Page_197">197</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_542"></a>[542]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1530</td> <td>Ad onta che si andassero allargando i confini dello stato della chiesa, decresce nulladimeno la potenza dei papi</td> <td class="pag"><a href="#Page_198">198</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1534</td> <td>12 ottobre-1549 10 novembre. Regno ed ambizione di Alessandro Farnese, papa col nome di Paolo III</td> <td class="pag"><a href="#Page_199">199</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Paolo III apparenta la casa Farnese con quelle d'Austria e di Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_200">200</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Chiede l'investitura del ducato di Milano per suo figliuolo Pier Luigi</td> <td class="pag"><a href="#Page_201">201</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1545</td> <td>Agosto. Dona a Pier Luigi Parma e Piacenza erigendoli in ducati</td> <td class="pag"><a href="#Page_202">202</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1547</td> <td>10 settembre. Pier Luigi assassinato dai nobili di Piacenza, ed i suoi stati invasi dagl'Imperiali</td> <td class="pag"><a href="#Page_203">203</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1549</td> <td>10 novembre. Paolo III muore, lasciando suo nipote Ottavio spogliato di tutti i suoi stati</td> <td class="pag"><a href="#Page_204">204</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1550</td> <td>22 febbrajo. Giulio III, successore di Paolo III, rende Parma a Ottavio Farnese</td> <td class="pag"><a href="#Page_205">205</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1551</td> <td>27 maggio. Il duca di Parma si mette sotto la protezione della Francia; muove guerra all'imperatore, suo suocero</td> <td class="pag"><a href="#Page_206">206</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1556</td> <td>15 settembre. Piacenza è resa al duca di Parma da Filippo II</td> <td class="pag"><a href="#Page_206">206</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1586</td> <td>18 settembre-1592 2 decembre. Regno d'Alessandro Farnese, figlio e successore d'Ottavio, nel ducato di Parma</td> <td class="pag"><a href="#Page_207">207</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1549</td> <td>9 febbrajo-1555 29 marzo. Regno di Giulio III; quanto Giulio III fosse portato pei piaceri</td> <td class="pag"><a href="#Page_208">208</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_543"></a>[543]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1555</td> <td>23 maggio. Gian-Piero Caraffa, eletto papa col nome di Paolo IV</td> <td class="pag"><a href="#Page_208">208</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Tutto il clero si riunisce per opporsi agli attacchi de' riformatori</td> <td class="pag"><a href="#Page_209">209</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1545-1563</td> <td>Il concilio di Trento cambia lo spirito della Chiesa</td> <td class="pag"><a href="#Page_209">209</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Desso riforma la disciplina del clero, ma aumenta il fanatismo</td> <td class="pag"><a href="#Page_210">210</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Cambiamento totale nel carattere dei papi dopo il concilio tridentino</td> <td class="pag"><a href="#Page_213">213</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1555-1559</td> <td>18 agosto. Fanatismo persecutore di Paolo IV. Inquisizione</td> <td class="pag"><a href="#Page_214">214</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1556</td> <td>settembre-1557 14 settembre. Guerra di Paolo IV contro Filippo II e il duca d'Alba</td> <td class="pag"><a href="#Page_215">215</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1569-1585</td> <td>I regni di Pio IV, Pio V e Gregorio XIII, sono ugualmente fanatici</td> <td class="pag"><a href="#Page_216">216</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1571</td> <td>7 ottobre. Vittoria della flotta Cristiana sopra i Turchi a Lepanto</td> <td class="pag"><a href="#Page_217">217</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1585</td> <td>24 aprile-1590 20 agosto. Talenti e dispotismo di Sisto V</td> <td class="pag"><a href="#Page_218">218</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1590-1605</td> <td>Quattro pontefici regnano fino al fine del secolo</td> <td class="pag"><a href="#Page_218">218</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1563-1600</td> <td>Persecuzioni de' papi contro i protestanti d'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_219">219</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Alimentano le guerre civili, e le macchinazioni del rimanente dell'Europa</td> <td class="pag"><a href="#Page_220">220</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Cattiva amministrazione degli stati del papa. Miseria, carestia, peste e distruzione della popolazione</td> <td class="pag"><a href="#Page_221">221</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Si moltiplicano i masnadieri che formano eserciti</td> <td class="pag"><a href="#Page_221">221</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_544"></a>[544]</span></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>L'abitudine del ladroneccio corrompe i costumi nazionali e presso i signori feudatarj e presso i paesani della Sabina</td> <td class="pag"><a href="#Page_223">223</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1534</td> <td>31 ottobre. Morte di Alfonso I, duca di Ferrara, al quale succede suo figliuolo Ercole II</td> <td class="pag"><a href="#Page_224">224</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1534-1559</td> <td>3 ottobre. Regno d'Ercole II, suoi sforzi per sottrarsi al giogo della Spagna</td> <td class="pag"><a href="#Page_225">225</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1559-1597</td> <td>27 ottobre. Regno d'Alfonso II. Estinzione della linea legittima della casa d'Este</td> <td class="pag"><a href="#Page_226">226</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Don Cesare, figliuolo di un figliuolo naturale di Alfonso I, è accennato come successore di Alfonso II</td> <td class="pag"><a href="#Page_227">227</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1597</td> <td>Clemente VII dichiara Ferrara unita alla santa sede</td> <td class="pag"><a href="#Page_227">227</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1598</td> <td>13 gennajo. Trattato dietro il quale don Cesare abbandona Ferrara alla santa sede, e si ritira a Modena e a Reggio</td> <td class="pag"><a href="#Page_228">228</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1538</td> <td>1 ottobre. Morte di Francesco Maria della Rovere, duca d'Urbino</td> <td class="pag"><a href="#Page_230">230</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1538-1574</td> <td>Regno di Guid'Ubaldo. Oppressione del ducato d'Urbino</td> <td class="pag"><a href="#Page_230">230</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1531-1533</td> <td>30 aprile. Regno di Giovan Giorgio, ultimo de' Paleologhi, nel marchesato di Monferrato</td> <td class="pag"><a href="#Page_231">231</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1536</td> <td>3 novembre. Federico II, duca di Mantova, riceve il possesso del Monferrato. Regno e successori di lui</td> <td class="pag"><a href="#Page_232">232</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Carattere di Cosimo de' Medici, duca di Firenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_233">233</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1560</td> <td>Cosimo I crea l'ordine di santo Stefano, per distogliere i Fiorentini dal commercio</td> <td class="pag"><a href="#Page_234">234</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_545"></a>[545]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1562</td> <td>Assassinio di due figliuoli, e morte della moglie di Cosimo I</td> <td class="pag"><a href="#Page_234">234</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1564</td> <td>Cosimo I cede l'amministrazione a suo figliuolo Francesco I, ma si riserba l'autorità suprema</td> <td class="pag"><a href="#Page_234">234</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1569</td> <td>Pio V accorda a Cosimo I il titolo di gran duca di Toscana, che Massimiliano II conferma al figliuolo di lui il 2 novembre del 1575</td> <td class="pag"><a href="#Page_235">235</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1574</td> <td>21 aprile. Morte di Cosimo I. Successione e indole di Francesco I</td> <td class="pag"><a href="#Page_236">236</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1578</td> <td>Francesco I fa assassinare o avvelenare tutti i suoi nemici in Francia e in Inghilterra</td> <td class="pag"><a href="#Page_237">237</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1579</td> <td>Matrimonio vergognoso di Francesco I con Bianca Capello</td> <td class="pag"><a href="#Page_238">238</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1587</td> <td>19 ottobre. Morte di Francesco I. Indole di Ferdinando suo successore</td> <td class="pag"><a href="#Page_238">238</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Oligarchia Lucchese. <i>I signori del Cerchiolino</i></td> <td class="pag"><a href="#Page_239">239</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1531-1532</td> <td>Sollevazione repressa in Lucca delle classi inferiori</td> <td class="pag"><a href="#Page_241">241</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1556</td> <td>9 dicembre. Legge <i>Martiniana</i>, che circoscrive l'oligarchia Lucchese</td> <td class="pag"><a href="#Page_241">241</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Malcontento in Genova a cagione dello stabilimento dell'aristocrazia</td> <td class="pag"><a href="#Page_243">243</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Odio di Gian-Luigi del Fiesco contro Giannettino Doria, nipote di Andrea</td> <td class="pag"><a href="#Page_243">243</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1547</td> <td>2 gennajo. Cospirazione di Gian Luigi del Fiesco, che muore appunto quando era per riescire il suo progetto</td> <td class="pag"><a href="#Page_245">245</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1560</td> <td>25 novembre. Andrea Doria muore, dopo essersi crudelmente vendicato dei Fieschi</td> <td class="pag"><a href="#Page_246">246</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_546"></a>[546]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1566</td> <td>I genovesi perdono l'isola di Scio, e la Corsica si ribella</td> <td class="pag"><a href="#Page_247">247</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1548-1571</td> <td>Due tentativi degli Spagnuoli per soggiogare Genova</td> <td class="pag"><a href="#Page_247">247</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1576</td> <td>17 marzo. Atto di mediazione che ristabilisce la pace tra l'antica e nuova nobiltà di Genova</td> <td class="pag"><a href="#Page_248">248</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1537-1540</td> <td>Guerra dei Turchi, in cui i Veneziani perdono l'Arcipelago e il resto del Peloponeso</td> <td class="pag"><a href="#Page_249">249</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1570-1573</td> <td>Seconda guerra de' Turchi, in cui i Veneziani perdono l'isola di Cipro</td> <td class="pag"><a href="#Page_250">250</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il genio letterario muore in Italia dopo la metà del sedicesimo secolo</td> <td class="pag"><a href="#Page_251">251</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> + </tr> + <tr> + <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CXXIV</span>. <i>Rivoluzione de' varj stati d'Italia nel corso del diciassettesimo secolo.</i> 1601-1700</td> <td class="pag"><a href="#Page_253">253</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La storia d'Italia si fa più sterile di mano in mano che più s'avvicina ai tempi nostri</td> <td class="pag"><a href="#Page_253">253</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il diciassettesimo secolo è un'epoca di morte politica e letteraria</td> <td class="pag"><a href="#Page_254">254</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Un secolo può essere infelicissimo, anche quando le sue disgrazie non possono essere argomento di storia, e non lasciano di sè niuna rimembranza</td> <td class="pag"><a href="#Page_255">255</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Colpo portato al santo legame del matrimonio dalla moda de' <i>Cicisbei</i>, cagione universale di calamità in Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_256">256</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Scopo politico di questa moda introdottasi nelle corti nel diciassettesimo secolo</td> <td class="pag"><a href="#Page_257">257</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Abitudine del lavoro, onorato nelle repubbliche, a cui sottentra un nobile ozio</td> <td class="pag"><a href="#Page_257">257</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_547"></a>[547]</span></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Nel diciassettesimo secolo ognuno si gloria de' vizj che altre volte cautamente avrebbe nascosti</td> <td class="pag"><a href="#Page_259">259</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Aumento del lusso in detrimento del commercio</td> <td class="pag"><a href="#Page_260">260</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Nuovi titoli che eccitano la vanità ed aguzzano le mortificazioni</td> <td class="pag"><a href="#Page_260">260</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Stato desolante de' padri di famiglia</td> <td class="pag"><a href="#Page_262">262</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Le sostituzioni perpetue gli spogliavano delle loro proprietà </td> <td class="pag"><a href="#Page_263">263</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I privati mali di ciascun individuo strascinavano la nazione ai piaceri de' sensi, che le apparecchiavano nuovi patimenti</td> <td class="pag"><a href="#Page_264">264</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il diciassettesimo secolo presenta minori calamità ; e maggiore umiliazione del sedicesimo</td> <td class="pag"><a href="#Page_269">269</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Divisione del XVII secolo tra Filippo III, dal 13 settembre 1596 al 31 marzo 1621; Filippo IV, morto il 7 settembre 1665, e Carlo II morto il 1 novembre 1700</td> <td class="pag"><a href="#Page_270">270</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I principi italiani non approfittano della decadenza della monarchia Spagnuola per ritornare indipendenti</td> <td class="pag"><a href="#Page_270">270</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1621</td> <td>7 novembre 1659. Lotta fra la Spagna e la Francia. Carattere delle guerre dei due cardinali Richelieu e Mazarino</td> <td class="pag"><a href="#Page_271">271</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1665-1700</td> <td>Arroganza di Luigi XIV, meno sentita in Italia che nel rimanente dell'Europa</td> <td class="pag"><a href="#Page_272">272</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Patimenti del ducato di Milano nel XVII secolo, senza rimarchevoli avvenimenti</td> <td class="pag"><a href="#Page_274">274</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Silenzio della storia sulla Sardegna</td> <td class="pag"><a href="#Page_275">275</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Onerose contribuzioni del regno di Napoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_275">275</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_548"></a>[548]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1665-1700</td> <td>Accrescimento delle gabelle, contrario ai privilegj del regno</td> <td class="pag"><a href="#Page_276">276</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1647</td> <td>7 luglio. Sommossa eccitata dalla gabella de' frutti, diretta da Masaniello</td> <td class="pag"><a href="#Page_277">277</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Fermento simultaneo di tutta l'Europa pella libertà </td> <td class="pag"><a href="#Page_277">277</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1647</td> <td>Il duca d'Arcos, vicerè, compromette la nobiltà di Napoli col popolo</td> <td class="pag"><a href="#Page_278">278</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>16 luglio. Masaniello assassinato per ordine del duca d'Arcos</td> <td class="pag"><a href="#Page_280">280</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>21 agosto. Avendo il duca d'Arcos rivocate le sue promesse, ricomincia la sedizione</td> <td class="pag"><a href="#Page_281">281</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>5 ottobre. Il duca d'Arcos fa bombardare la città dopo la pacificazione</td> <td class="pag"><a href="#Page_281">281</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>7 ottobre. Gli Spagnuoli, discacciati dalla città , si ritirano nelle fortezze</td> <td class="pag"><a href="#Page_282">282</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il duca di Guisa, chiamato a Napoli, è dichiarato generalissimo della repubblica</td> <td class="pag"><a href="#Page_283">283</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il popolo non pensò che a traslocare l'autorità arbitraria invece di distruggerla</td> <td class="pag"><a href="#Page_283">283</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I Napolitani ingannati dal duca di Guisa e da Gennaro Annese</td> <td class="pag"><a href="#Page_284">284</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1648</td> <td>6 aprile. Gennaro Annese si rimette egli stesso a Napoli nelle mani di Filippo IV, che lo fa poi morire</td> <td class="pag"><a href="#Page_285">285</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1647</td> <td>20 maggio. Sommossa di Palermo contro il marchese di Los Velez</td> <td class="pag"><a href="#Page_286">286</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1674</td> <td>Agosto. Sommossa di Messina cagionata dalla violazione de' suoi privilegj</td> <td class="pag"><a href="#Page_287">287</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Ajuti mandati da Luigi XIV a Messina</td> <td class="pag"><a href="#Page_288">288</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_549"></a>[549]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1678</td> <td>Agosto. I Francesi evacuano Messina precipitosamente</td> <td class="pag"><a href="#Page_290">290</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Misera sorte di 7000 Messinesi imbarcatisi co' Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_292">292</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Crudeltà degli Spagnuoli che rientrano in Messina</td> <td class="pag"><a href="#Page_292">292</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I rifugiati di Messina espulsi dalla Francia e ridotti alla disperazione</td> <td class="pag"><a href="#Page_292">292</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Rivoluzioni poco importanti dello stato della chiesa nel XVII secolo</td> <td class="pag"><a href="#Page_292">292</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1605</td> <td>Contese di Paolo V colla repubblica di Venezia a motivo delle immunità ecclesiastiche</td> <td class="pag"><a href="#Page_292">292</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1606</td> <td>17 aprile. La repubblica di Venezia è scomunicata e interdetta</td> <td class="pag"><a href="#Page_292">292</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1607</td> <td>21 aprile. Riconciliazione tra Venezia e il papa di cui è mediatore Enrico IV</td> <td class="pag"><a href="#Page_292">292</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1623</td> <td>6 agosto. Elezione di Urbano VIII; sua prodigalità verso i Barberini, suoi nipoti</td> <td class="pag"><a href="#Page_292">292</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1641</td> <td>I Barberini cercano di togliere ai Farnesi i ducati di Castro e Ronciglione</td> <td class="pag"><a href="#Page_292">292</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1644</td> <td>31 maggio. Pace tra i Barberini e i Farnesi, conchiusa dopo una guerra ridicola</td> <td class="pag"><a href="#Page_295">295</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1662</td> <td>Dissapori di Luigi XIV con Alessandro VII a cagione delle franchigie del suo ambasciatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_295">295</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1664</td> <td>12 febbrajo. Trattato di Pisa, e soddisfazione data da Alessandro VII a Luigi XIV</td> <td class="pag"><a href="#Page_296">296</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_550"></a>[550]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1687</td> <td>30 gennajo. Nuovi tentativi d'Innocenzo XI per abolire le franchigie. Viene insultato dal marchese di Lavardino</td> <td class="pag"><a href="#Page_296">296</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1687</td> <td>La casa di Savoja dura fatica, nel diciassettesimo secolo, a mantenersi in quello stato di grandezza cui era salita nel sedicesimo</td> <td class="pag"><a href="#Page_297">297</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1600-1630</td> <td>26 luglio. Fine del regno di Carlo Emmanuele I: sua ambizione</td> <td class="pag"><a href="#Page_298">298</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1630-1637</td> <td>7 ottobre. Regno di Vittorio Amedeo; suo attaccamento alla Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_299">299</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1638-1675</td> <td>12 giugno. Reggenza di Cristina; guerre civili, e regno di Carlo Emmanuele II</td> <td class="pag"><a href="#Page_300">300</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1675-1700</td> <td>Principj di Vittorio Amedeo II; sua abilità e poca buona fede</td> <td class="pag"><a href="#Page_300">300</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1600-1609</td> <td>7 febbrajo. Fine del regno di Ferdinando I in Toscana; fondazione di Livorno</td> <td class="pag"><a href="#Page_301">301</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1609-1621</td> <td>28 febbrajo. Regno di Cosimo II; suo genio pella marina</td> <td class="pag"><a href="#Page_302">302</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1621-1670</td> <td>Regno di Ferdinando II; dolcezza, debolezza ed apatia del governo</td> <td class="pag"><a href="#Page_303">303</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1670-1700</td> <td>Principj di Cosimo III; diffidenza, fasto e bigotteria di questo principe</td> <td class="pag"><a href="#Page_303">303</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1592-1622</td> <td>Marzo. Regno di Rannuccio I a Parma; sua tirannide</td> <td class="pag"><a href="#Page_304">304</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1622-1646</td> <td>12 settembre. Regno di Odoardo Farnese; sua presunzione e suo governo</td> <td class="pag"><a href="#Page_306">306</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1646-1694</td> <td>11 dicembre. Regno di Rannuccio II, diretto da' suoi favoriti</td> <td class="pag"><a href="#Page_307">307</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_551"></a>[551]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1597-1628</td> <td>11 dicembre. Regno di Cesare d'Este in Modena</td> <td class="pag"><a href="#Page_309">309</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1629</td> <td>24 luglio. Alfonso III, suo figliuolo, si fa cappuccino</td> <td class="pag"><a href="#Page_309">309</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1629-1658</td> <td>14 ottobre. Regno e guerre di Francesco I pegli Imperiali, poi pei Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_309">309</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1658-1662</td> <td>Regno di Alfonso IV</td> <td class="pag"><a href="#Page_310">310</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1662-1694</td> <td>6 settembre. Regno di Francesco II</td> <td class="pag"><a href="#Page_310">310</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1600-1627</td> <td>26 dicembre. Regni e dissolutezze di quattro Gonzaga in Mantova</td> <td class="pag"><a href="#Page_311">311</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1627</td> <td>Successione di Carlo Gonzaga, duca di Nevers. Suo figliuolo sposa l'erede del Monferrato</td> <td class="pag"><a href="#Page_311">311</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1630</td> <td>18 luglio. Sacco di Mantova, assediata dagl'Imperiali. Calamità del Monferrato</td> <td class="pag"><a href="#Page_313">313</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1637-1665</td> <td>15 settembre. Regno di Carlo II di Gonzaga</td> <td class="pag"><a href="#Page_314">314</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1665-1700</td> <td>Regno, viltà e scostumatezza di Ferdinando Carlo di Gonzaga</td> <td class="pag"><a href="#Page_314">314</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1574-1626</td> <td>Regno di Francesco Maria della Rovere, duca d'Urbino</td> <td class="pag"><a href="#Page_315">315</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La repubblica di Lucca non presenta in questo secolo nessun avvenimento</td> <td class="pag"><a href="#Page_315">315</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1626</td> <td>Due fazioni in Genova; quella delle famiglie inscritte e che governavano, e quella delle famiglie escluse dal governo</td> <td class="pag"><a href="#Page_316">316</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1628</td> <td>30 marzo. Congiura di Vachero contro l'aristocrazia di Genova</td> <td class="pag"><a href="#Page_318">318</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_552"></a>[552]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1684</td> <td>18 maggio. Bombardamento di Genova per ordine di Luigi XIV</td> <td class="pag"><a href="#Page_319">319</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1600-1619</td> <td>Vigore della repubblica di Venezia; sua guerra cogli Uscochi, sudditi dell'Austria</td> <td class="pag"><a href="#Page_320">320</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1617</td> <td>Alleanza de' Veneziani cogli Olandesi; i Veneziani si avvicinano ai protestanti</td> <td class="pag"><a href="#Page_321">321</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1618</td> <td>Congiura del marchese di Bedmar contro Venezia</td> <td class="pag"><a href="#Page_322">322</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1619-1637</td> <td>I Veneziani sostengono i diritti de' Grigioni nella Valtellina</td> <td class="pag"><a href="#Page_322">322</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1645</td> <td>25 giugno. I Turchi attaccano Candia. Guerra di 25 anni</td> <td class="pag"><a href="#Page_323">323</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1669</td> <td>6 settembre. Capitolazione di Candia. Pace coi Turchi</td> <td class="pag"><a href="#Page_324">324</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1684-1699</td> <td>Seconda guerra coi Turchi; conquista della Morea; vittorie di Francesco Morosini e di Konigsmark; pace di Carlowitz</td> <td class="pag"><a href="#Page_325">325</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> + </tr> + <tr> + <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CXXV.</span> <i>Ultime rivoluzioni degli antichi stati d'Italia, dopo l'apertura della guerra della successione di Spagna fino all'epoca della rivoluzione francese.</i> 1701-1789</td> <td class="pag"><a href="#Page_327">327</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Effetti della schiavitù dell'Italia sulla letteratura e i talenti</td> <td class="pag"><a href="#Page_327">327</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Le quattro guerre della prima metà del XVIII secolo rendono una specie d'indipendenza all'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_328">328</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Ma questa indipendenza non si può mantenere quando lo spirito di vita è distrutto</td> <td class="pag"><a href="#Page_329">329</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1701-1713</td> <td>Guerra della successione di Spagna</td> <td class="pag"><a href="#Page_330">330</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_553"></a>[553]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1713</td> <td>11 aprile. Incremento che riceve la casa di Savoja col trattato d'Utrecht</td> <td class="pag"><a href="#Page_331">331</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1717-1720</td> <td>Guerra della quadruplice alleanza</td> <td class="pag"><a href="#Page_332">332</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1720</td> <td>17 febbrajo. Pace colla Spagna. Successione eventuale di Parma e di Toscana promessa a don Carlo</td> <td class="pag"><a href="#Page_333">333</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1733-1735</td> <td>Guerra dell'elezione di Polonia</td> <td class="pag"><a href="#Page_334">334</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1738</td> <td>18 novembre. Trattato di Vienna. Indipendenza del regno delle due Sicilie</td> <td class="pag"><a href="#Page_335">335</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1741-1748</td> <td>Guerra della successione d'Austria</td> <td class="pag"><a href="#Page_336">336</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1748</td> <td>18 ottobre. Trattato di Aquisgrana: ducato di Parma dato ad un Borbone</td> <td class="pag"><a href="#Page_337">337</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La Toscana promessa al duca di Lorena</td> <td class="pag"><a href="#Page_338">338</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Debolezza e nullità dell'Italia ad onta di quanto la pace di Aquisgrana aveva operato pella sua indipendenza</td> <td class="pag"><a href="#Page_339">339</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1675-1730</td> <td>Regno di Vittorio Amedeo II di Savoja</td> <td class="pag"><a href="#Page_340">340</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1703</td> <td>Luglio. Lascia i Borboni per unirsi all'Austria</td> <td class="pag"><a href="#Page_340">340</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1706</td> <td>7 settembre. I Francesi sono sconfitti presso Torino dal principe Eugenio</td> <td class="pag"><a href="#Page_342">342</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Riunione nel Monferrato al Piemonte; l'Austria non cede il Vigevanasco</td> <td class="pag"><a href="#Page_342">342</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1714-1718</td> <td>Vittorio Amedeo, re di Sicilia; le sue contese col Clero</td> <td class="pag"><a href="#Page_343">343</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1718</td> <td>18 ottobre. Consente al contraccambio della Sicilia colla Sardegna</td> <td class="pag"><a href="#Page_344">344</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_554"></a>[554]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1720</td> <td>Agosto. Vittorio Amedeo entra in possesso della Sardegna</td> <td class="pag"><a href="#Page_345">345</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1720-1730</td> <td>Attività e talenti di Vittorio Amedeo nella sua amministrazione</td> <td class="pag"><a href="#Page_345">345</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1730</td> <td>3 settembre. Abdicazione di Vittorio Amedeo a favore di Carlo Emmanuele III</td> <td class="pag"><a href="#Page_346">346</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1731</td> <td>28 settembre. Vittorio Amedeo è arrestato per ordine di suo figlio</td> <td class="pag"><a href="#Page_346">346</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1735</td> <td>3 ottobre. Carlo Emmanuele III acquista colla pace Novara e Tortona</td> <td class="pag"><a href="#Page_347">347</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1742</td> <td>1 febbrajo. Trattato d'alleanza della Savoja coll'Austria pella difesa del Milanese</td> <td class="pag"><a href="#Page_348">348</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1743</td> <td>13 settembre. Trattato di Worms tra i suddetti. Piacenza promessa alla Savoja</td> <td class="pag"><a href="#Page_349">349</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Nello stesso tempo Carlo Emmanuele tratta colla casa di Borbone</td> <td class="pag"><a href="#Page_349">349</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1773</td> <td>20 gennajo. Morte di Carlo Emmanuele III. Vittorio Amedeo III gli succede</td> <td class="pag"><a href="#Page_350">350</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1701-1748</td> <td>Smembramento successivo del ducato di Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_351">351</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1765</td> <td>18 agosto-1790 Migliore amministrazione della Lombardia sotto Giuseppe II</td> <td class="pag"><a href="#Page_351">351</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1708</td> <td>5 luglio. Morte di Ferdinando Carlo di Gonzaga. Il ducato di Mantova confiscato e riunito alla Lombardia Austriaca</td> <td class="pag"><a href="#Page_352">352</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1746</td> <td>15 agosto. Morte dell'ultimo Gonzaga di Guastalla; suoi stati riuniti a quelli di Parma</td> <td class="pag"><a href="#Page_353">353</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_555"></a>[555]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1694-1727</td> <td>26 febbrajo. Regno di Francesco Farnese a Parma e Piacenza</td> <td class="pag"><a href="#Page_354">354</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1714</td> <td>16 settembre. Matrimonio d'Elisabetta, nipote di Francesco, con Filippo V di Spagna</td> <td class="pag"><a href="#Page_355">355</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1720</td> <td>17 febbrajo. Successione di Parma assicurata ad un figlio d'Elisabetta in forza della quadruplice alleanza</td> <td class="pag"><a href="#Page_356">356</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1727-1731</td> <td>20 gennajo. Regno d'Antonio, ultimo de' Farnesi, in Parma</td> <td class="pag"><a href="#Page_357">357</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1731</td> <td>Enrichetta d'Este, vedova d'Antonio, dice di essere incinta e resta a Parma fino a settembre</td> <td class="pag"><a href="#Page_358">358</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1732</td> <td>9 settembre. Don Carlo, figliuolo primogenito d'Elisabetta Farnese, entra in Parma</td> <td class="pag"><a href="#Page_359">359</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1733</td> <td>Don Carlo si dichiara maggiore nell'età di diciott'anni, e prende il comando dell'armata Spagnuola</td> <td class="pag"><a href="#Page_359">359</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1734</td> <td>Febbrajo. Intraprende la conquista del regno di Napoli, sotto la direzione del duca di Montemar</td> <td class="pag"><a href="#Page_360">360</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I due regni di Napoli e di Sicilia conquistati da don Carlo</td> <td class="pag"><a href="#Page_360">360</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1736</td> <td>3 maggio. Gli Austriaci entrano in Parma ed in Piacenza, dopo che gli Spagnuoli ne hanno portati via tutti gli effetti preziosi dei Farnesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_361">361</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1742</td> <td>Don Filippo, secondo figlio d'Elisabetta Farnese, pretende al retaggio di Parma</td> <td class="pag"><a href="#Page_362">362</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1745</td> <td>Settembre. Don Filippo occupa Parma poi Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_363">363</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1718</td> <td>18 ottobre. I ducati di Parma, Piacenza e Guastalla assicurati a D. Filippo</td> <td class="pag"><a href="#Page_364">364</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_556"></a>[556]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1765</td> <td>18 luglio. Morte di Filippo. Don Ferdinando gli succede</td> <td class="pag"><a href="#Page_365">365</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1694-1737</td> <td>26 ottobre. Regno di Rinaldo d'Este a Modena e Reggio</td> <td class="pag"><a href="#Page_365">365</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1718</td> <td>Rinaldo compra il piccolo ducato della Mirandola, confiscato sull'ultimo dei Pichi</td> <td class="pag"><a href="#Page_366">366</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1737-1780</td> <td>23 febbrajo. Regno di Francesco III; parte che prende alla guerra della successione d'Austria, come generale de' Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_366">366</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1780-1796</td> <td>Regno d'Ercole III. Riunione de' ducati di Massa Carrara e Modena in conseguenza del matrimonio di questo principe con Teresa Cibo</td> <td class="pag"><a href="#Page_367">367</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Estinzione del maggior numero delle case sovrane d'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_369">369</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1771</td> <td>14 ottobre. Ultima figlia della casa d'Este, maritata con Ferdinando d'Austria</td> <td class="pag"><a href="#Page_369">369</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1670-1723</td> <td>31 ottobre. Regno in Toscana di Cosimo III de' Medici</td> <td class="pag"><a href="#Page_370">370</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Matrimonj sterili di tre figliuoli di Cosimo, e di suo fratello</td> <td class="pag"><a href="#Page_370">370</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1723-1737</td> <td>9 luglio. Regno di Giovanni Gastone, ultimo de' Medici</td> <td class="pag"><a href="#Page_372">372</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1737-1765</td> <td>18 agosto. Regno in Toscana di Francesco II, duca di Lorena e imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_373">373</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1743</td> <td>18 febbrajo. Morte della principessa Palatina, sorella dell'ultimo gran duca Medici</td> <td class="pag"><a href="#Page_373">373</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1765-1790</td> <td>20 febbrajo. Regno di Pietro Leopoldo in Toscana</td> <td class="pag"><a href="#Page_374">374</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_557"></a>[557]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1738-1759</td> <td>10 agosto. Regno di don Carlo, Carlo VII e V nelle due Sicilie</td> <td class="pag"><a href="#Page_376">376</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Stato misero della famiglia di don Carlo, che passa al trono di Spagna</td> <td class="pag"><a href="#Page_377">377</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1759-1799</td> <td>Regno di Ferdinando IV a Napoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_378">378</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1700-1721</td> <td>19 marzo. Regno del papa Clemente XI (Giovanni Francesco Albani)</td> <td class="pag"><a href="#Page_379">379</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1721-1724</td> <td>7 marzo. Regno d'Innocenzo XIII (Michel Angelo Conti)</td> <td class="pag"><a href="#Page_379">379</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1724-1730</td> <td>21 febbrajo. Regno di Benedetto XIII (Vincenzo Maria Orsini)</td> <td class="pag"><a href="#Page_380">380</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1730-1740</td> <td>6 febbrajo. Regno di Clemente XII (Lorenzo Corsini)</td> <td class="pag"><a href="#Page_381">381</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1735</td> <td>Gli stati della Chiesa guastati dagli Spagnuoli e gli Austriaci</td> <td class="pag"><a href="#Page_382">382</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1739</td> <td>Ottobre. Repubblica di san Marino sorpresa dal cardinale Alberoni, e riunita alla santa sede; poi riposta in libertà da Clemente XII</td> <td class="pag"><a href="#Page_383">383</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1740-1758</td> <td>3 maggio. Regno di Benedetto XIV (Prospero Lambertini)</td> <td class="pag"><a href="#Page_384">384</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1742-1748</td> <td>Lo stato della Chiesa guastato durante la guerra della successione d'Austria</td> <td class="pag"><a href="#Page_385">385</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1758-1769</td> <td>3 febbrajo. Regno di Clemente XIII (Carlo Rezzonico)</td> <td class="pag"><a href="#Page_386">386</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1769-1774</td> <td>22 settembre. Regno di Clemente XIV (Lorenzo Ganganelli)</td> <td class="pag"><a href="#Page_387">387</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1773</td> <td>21 luglio. Clemente XIV sopprime l'ordine dei Gesuiti</td> <td class="pag"><a href="#Page_388">388</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1775-1779</td> <td>29 agosto. Regno di Pio VI</td> <td class="pag"><a href="#Page_388">388</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Lavori infruttuosi di Pio VI nelle paludi pontine</td> <td class="pag"><a href="#Page_389">389</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_558"></a>[558]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1700-1713</td> <td>La repubblica di Venezia non prende alcuna parte alla guerra della successione di Spagna</td> <td class="pag"><a href="#Page_390">390</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1715-1718</td> <td>La Morca conquistata sui Veneziani da Achmet III</td> <td class="pag"><a href="#Page_391">391</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1718</td> <td>27 giugno. Tregua di Passarowitz, che regola i confini di Venezia coi Turchi</td> <td class="pag"><a href="#Page_392">392</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1700-1789</td> <td>La storia della repubblica di Lucca è nulla in questo secolo</td> <td class="pag"><a href="#Page_392">392</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1713</td> <td>La repubblica di Genova compra dall'imperatore il marchesato di Finale</td> <td class="pag"><a href="#Page_393">393</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1730-1768</td> <td>Guerre de' Genovesi colla Corsica ribellata, che poi cedono alla Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_394">394</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1746</td> <td>16 giugno. Sconfitta de' Borboni a Piacenza, che espone Genova alle vendette degli Austriaci</td> <td class="pag"><a href="#Page_395">395</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>6 settembre. Capitolazione di Genova al marchese Botta, generale austriaco</td> <td class="pag"><a href="#Page_396">396</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gli Austriaci violano la capitolazione, e riducono Genova alla disperazione</td> <td class="pag"><a href="#Page_396">396</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>5 dicembre. Sommossa del popolo genovese che discaccia gli Austriaci dalla città </td> <td class="pag"><a href="#Page_397">397</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>10 dicembre. Gli Austriaci ripassano la Bocchetta, e si ritirano in Lombardia</td> <td class="pag"><a href="#Page_399">399</a></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1748</td> <td>18 ottobre. La repubblica di Genova compresa nel trattato d'Aquisgrana</td> <td class="pag"><a href="#Page_400">400</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La sommossa di Genova è il solo avvenimento veramente istorico di questo secolo</td> <td class="pag"><a href="#Page_400">400</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_559"></a>[559]</span></td> + </tr> + <tr> + <td class="anno">1748</td> <td>La nazione italiana, straniera ai suoi monarchi, non prendeva nessuno interesse alla loro politica</td> <td class="pag"><a href="#Page_401">401</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Distruggendo le forze morali di una nazione, si distrugge la nazione medesima</td> <td class="pag"><a href="#Page_402">402</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>L'Italia, alla guerra della rivoluzione, non ha avuto nè la volontà nè la forza di difendere la sua indipendenza</td> <td class="pag"><a href="#Page_403">403</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> + </tr> + <tr> + <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CXXVI.</span> <i>Intorno alla libertà degl'Italiani nei tempi delle loro repubbliche.</i></td> <td class="pag"><a href="#Page_404">404</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Paragonando l'Italia quale era nel quindicesimo secolo all'Italia quale diventò nel diciottesimo secolo, si conosce la grande influenza della sua libertà </td> <td class="pag"><a href="#Page_404">404</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Grandezza dei templi esistenti, e miseria dei fedeli che ora vi si raccolgono</td> <td class="pag"><a href="#Page_405">405</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Frequenza e magnificenza delle città che cadono in rovina</td> <td class="pag"><a href="#Page_405">405</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Rinnovamento di un dotto metodo di coltivazione, a quell'epoca in cui da per tutto i paesani erano schiavi</td> <td class="pag"><a href="#Page_406">406</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Immenso capitale impiegato nello scavamento dei canali della Lombardia, e nell'assodamento a foggia di terrapieni del suolo della Toscana</td> <td class="pag"><a href="#Page_407">407</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>L'Italia è la terra dei morti; l'attuale generazione non avrebbe potuto far nulla di ciò ch'ella possiede</td> <td class="pag"><a href="#Page_408">408</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La libertà che diede tanta vita all'Italia, non era quella che oggi cerchiamo</td> <td class="pag"><a href="#Page_409">409</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>L'antica libertà era una partecipazione alla sovranità ; la moderna è una protezione della felicità e dell'indipendenza; quella è attiva, questa passiva</td> <td class="pag"><a href="#Page_409">409</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gl'Italiani chiamavano libero qualunque governo repubblicano</td> <td class="pag"><a href="#Page_410">410</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_560"></a>[560]</span></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Nelle oligarchie le sole famiglie proprietarie della sovranità godevano della libertà attiva; la libertà passiva non esisteva per nessuno</td> <td class="pag"><a href="#Page_411">411</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il mantenimento della schiavitù presso gli antichi, aveali impediti di ricercare nella dignità dell'uomo l'origine della libertà </td> <td class="pag"><a href="#Page_412">412</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>L'abolizione della domestica schiavitù fece le repubbliche italiane di molto superiori a quelle dell'antichità . In qual modo questa si effettuò</td> <td class="pag"><a href="#Page_413">413</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Al tempo dell'impero romano, intere campagne quasi deserte erano coltivate da mandre di schiavi</td> <td class="pag"><a href="#Page_414">414</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La maggior parte degli schiavi delle campagne furono rapiti dai Barbari</td> <td class="pag"><a href="#Page_415">415</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I Barbari, stabilendosi in Italia, costrinsero gli uomini liberi a lavorare. Invenzione della coltura a metà frutto a favor loro</td> <td class="pag"><a href="#Page_416">416</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Danno bentosto la libertà ai loro schiavi, perchè il lavoro del libero agricoltore rende loro assai maggior profitto che non quello dei servi</td> <td class="pag"><a href="#Page_417">417</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La legge non abolisce la schiavitù, e i papi spesso la rinnovarono; ma l'interesse personale l'ha sempre distrutta</td> <td class="pag"><a href="#Page_418">418</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il fanatismo religioso ha solo conservato i resti della schiavitù</td> <td class="pag"><a href="#Page_419">419</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I filosofi hanno fondato le teorie moderne della libertà sull'abolizione della schiavitù e la conservazione della monarchia</td> <td class="pag"><a href="#Page_420">420</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La libertà degli antichi essendo un diritto, non si esaminava se fosse necessaria alla felicità </td> <td class="pag"><a href="#Page_421">421</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I moderni hanno esaminato in che modo dalla libertà dipenda anche la felicità ; perchè, secondo loro, tutti gli uomini hanno diritto ad uno stato di vita felice</td> <td class="pag"><a href="#Page_422">422</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_561"></a>[561]</span></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Se il governo non protegge cotesta felicità nelle persone, nell'onore, nelle proprietà , nei sentimenti morali di ciascun individuo, qualunque sia l'origine di cotale governo desso è tirannico</td> <td class="pag"><a href="#Page_422">422</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il governo deve proteggere ciascun individuo contro gli altri, non contro sè medesimo; e perciò l'azione del governo non si deve estendere nè sui pensieri, nè sulla coscienza</td> <td class="pag"><a href="#Page_423">423</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>È un violare la libertà il perseguitare quelle colpe, le quali non si possono castigare senza un'inquisizione peggiore pella società che non la colpa medesima</td> <td class="pag"><a href="#Page_423">423</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La libertà della stampa, della pubblica difesa delle proprie opinioni, della petizione, sono le guarenzie politiche di questa libertà passiva</td> <td class="pag"><a href="#Page_424">424</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La libertà dei moderni non era guarentita nelle repubbliche italiane</td> <td class="pag"><a href="#Page_425">425</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La processura criminale vi era viziata dai medesimi difetti che negli stati dispotici</td> <td class="pag"><a href="#Page_425">425</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Divisione dei poteri esecutivi e giudiziarj spesso non conosciuta</td> <td class="pag"><a href="#Page_426">426</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Insufficienti precauzioni per guarentire l'imparzialità dei giudici</td> <td class="pag"><a href="#Page_427">427</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Istruzione secreta, tortura e supplizj atroci</td> <td class="pag"><a href="#Page_428">428</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Sentenze pronunziate dalle <i>balìe</i> con rivoluzionaria autorità </td> <td class="pag"><a href="#Page_429">429</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gl'Italiani permettevano al governo di giudicare le opinioni e i pensieri</td> <td class="pag"><a href="#Page_429">429</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>L'eresia, la magia, il malcontento, sottomessi alla giurisdizione dei tribunali</td> <td class="pag"><a href="#Page_430">430</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La persecuzione della bestemmia fu cagione di processure vessatorie e quasi sempre ingiuste</td> <td class="pag"><a href="#Page_431">431</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Altri delitti di semplici parole castigati con eccessiva severità </td> <td class="pag"><a href="#Page_432">432</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Processi pella conservazione dei costumi spesse volte più scandalosi dello stesso disordine</td> <td class="pag"><a href="#Page_432">432</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_562"></a>[562]</span></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La libertà della stampa incognita alle repubbliche italiane</td> <td class="pag"><a href="#Page_434">434</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il diritto di petizione similmente incognito</td> <td class="pag"><a href="#Page_434">434</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La libertà di sostenere le proprie opinioni nei consiglj non era neppure protetta</td> <td class="pag"><a href="#Page_435">435</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La minorità legava la maggiorità con una muta opposizione</td> <td class="pag"><a href="#Page_436">436</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>L'adesione della minorità spesso ottenuta colla violenza</td> <td class="pag"><a href="#Page_438">438</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>In che cosa consistesse la libertà delle repubbliche italiane</td> <td class="pag"><a href="#Page_439">439</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gl'Italiani non erano liberi come governati ma come governanti</td> <td class="pag"><a href="#Page_440">440</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Presso di loro ogni autorità esercitata sul popolo emanava dal popolo</td> <td class="pag"><a href="#Page_441">441</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Dopo un determinato tempo, l'autorità dei mandatarj del popolo ritornava al popolo; nessuno de' suoi mandati non era irrevocabile</td> <td class="pag"><a href="#Page_442">442</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Eccezione; il doge di Venezia</td> <td class="pag"><a href="#Page_443">443</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Altre eccezioni; le famiglie che s'innalzavano alla tirannide</td> <td class="pag"><a href="#Page_444">444</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>L'esistenza di poteri irrevocabili in una repubblica implica contraddizione</td> <td class="pag"><a href="#Page_445">445</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Ogni depositario dell'autorità pubblica era risponsabile verso il popolo</td> <td class="pag"><a href="#Page_446">446</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Nelle repubbliche, la risponsabilità non viene esercitata sui magistrati che quando escono di carica</td> <td class="pag"><a href="#Page_447">447</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Questo inconveniente è nullo, quando le cariche durano breve tempo</td> <td class="pag"><a href="#Page_447">447</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td><i>Divieto</i>, riposo cui erano tenuti i magistrati che uscivano di carica</td> <td class="pag"><a href="#Page_448">448</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td><i>Sindicato</i>, inquisizione giuridica e necessaria sulla amministrazione di alcuni magistrati allo spirare delle loro funzioni</td> <td class="pag"><a href="#Page_448">448</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Superiorità delle costituzioni delle repubbliche italiane su quelle delle altre repubbliche antiche</td> <td class="pag"><a href="#Page_449">449</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_563"></a>[563]</span></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La risponsabilità assicurata colla simultanea amovibilità di tutti i consiglj</td> <td class="pag"><a href="#Page_450">450</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La prosperità nazionale era dipendente dalla risponsabilità dei magistrati, dalla dignità dei cittadini e dall'emulazione di tutte le classi</td> <td class="pag"><a href="#Page_451">451</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il timore della risponsabilità pone freno al potere giudiziario</td> <td class="pag"><a href="#Page_452">452</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I magistrati temevano coloro che sarebbero per succeder loro negl'impieghi</td> <td class="pag"><a href="#Page_453">453</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Quegli che avea fatto la legge ritornava ad essere semplice cittadino, e un altro era incaricato di farla eseguire</td> <td class="pag"><a href="#Page_454">454</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La libertà italiana assai più contribuiva alla virtù che alla felicità dei cittadini</td> <td class="pag"><a href="#Page_455">455</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Emulazione generale eccitata nel popolo dall'aspettazione degl'impieghi</td> <td class="pag"><a href="#Page_455">455</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>È giusto di avere in considerazione il divertimento di una nazione, poich'esso fa parte della sua felicità ; desso era costante e nobile</td> <td class="pag"><a href="#Page_456">456</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Perfezionamento dell'uomo; scopo principale del governo</td> <td class="pag"><a href="#Page_457">457</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Insaziabile avidità d'imparare, che allora caratterizzava i Fiorentini</td> <td class="pag"><a href="#Page_458">458</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Censura esercitata dalla pubblica opinione sulla condotta di ciascuno</td> <td class="pag"><a href="#Page_459">459</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La libertà e la filosofia degli antichi avevano per iscopo la virtù; la libertà e la filosofia de' moderni ha per iscopo la felicità </td> <td class="pag"><a href="#Page_460">460</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>È dovere del legislatore di conciliare le due libertà , e sostenere l'una coll'altra</td> <td class="pag"><a href="#Page_461">461</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> + </tr> + <tr> + <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CXXVII.</span> <i>Quali sono le cause che mutarono il carattere degl'Italiani dopo essere state ridotte in servitù le loro repubbliche.</i></td> <td class="pag"><a href="#Page_463">463</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Egli è un errore comune lo attribuire agl'Italiani di una volta il carattere degl'Italiani d'oggi</td> <td class="pag"><a href="#Page_463">463</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_564"></a>[564]</span></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I vizj delle pubbliche instituzioni d'Italia fanno l'apologia degl'Italiani</td> <td class="pag"><a href="#Page_464">464</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La religione, l'educazione, la legislazione, e il punto d'onore hanno, ciascuna per la sua parte, contribuito ad alterare il carattere nazionale</td> <td class="pag"><a href="#Page_465">465</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La religione, fra tutte le forze morali, è quella che può operare il maggior bene e il maggior male</td> <td class="pag"><a href="#Page_465">465</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La religione cattolica non ha la medesima influenza nel mezzogiorno come nel nord, nè ugualmente dopo come prima del concilio tridentino</td> <td class="pag"><a href="#Page_466">466</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Rivoluzione che comincia nello spirito della Chiesa col pontificato di Paolo IV</td> <td class="pag"><a href="#Page_467">467</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Spaventati dalla riforma, i papi abbandonano la causa dei popoli per quella dei re</td> <td class="pag"><a href="#Page_468">468</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La riformazione ha corretti i costumi e riscaldato lo zelo, ma anche aumentato il potere del clero cattolico</td> <td class="pag"><a href="#Page_469">469</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La Chiesa, coll'impadronirsi della morale, ha sostituito lo studio dei casisti a quello della nostra propria coscienza</td> <td class="pag"><a href="#Page_470">470</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I casisti hanno fatta la morale estranea al cuore ed alla ragione</td> <td class="pag"><a href="#Page_471">471</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il salutare orrore che debbe inspirare il delitto fu considerevolmente diminuito da una erronea classificazione dei peccati</td> <td class="pag"><a href="#Page_471">471</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La dottrina della penitenza e dell'assoluzione riduce il dovere costante della vita di ogni buon cristiano ad un conto da regolarsi all'articolo di morte</td> <td class="pag"><a href="#Page_472">472</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>In Italia il castigo dei condannati li fa sempre parere martirj agli occhi del popolo</td> <td class="pag"><a href="#Page_474">474</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il concilio tridentino corregge, ma non distrugge il traffico delle indulgenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_474">474</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Le indulgenze gratuite non sono meno fatali alla morale</td> <td class="pag"><a href="#Page_475">475</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_565"></a>[565]</span></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il caso e non la virtù decise della sorte eterna dell'anima del moribondo, secondo che egli potè o no confessarsi ed essere assolto</td> <td class="pag"><a href="#Page_476">476</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I comandamenti della Chiesa furono posti invece di quelli di Dio e della coscienza</td> <td class="pag"><a href="#Page_477">477</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Quanto più l'uomo divoto è regolare nelle sue pratiche di pietà , tanto più si crede dispensato dall'esercitare la virtù</td> <td class="pag"><a href="#Page_478">478</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>L'interesse sacerdotale ha corrotto tutte le virtù ch'egli ha sottomesse alla legislazione dei casisti</td> <td class="pag"><a href="#Page_478">478</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Lo studio filosofico della morale è severamente interdetto</td> <td class="pag"><a href="#Page_478">478</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La religione ha insegnato in Italia ad ingannare la propria coscienza, e non ad ubbidirle</td> <td class="pag"><a href="#Page_479">479</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td><span class="smcap">Educazione</span>: sua influenza intimamente legata a quella della religione</td> <td class="pag"><a href="#Page_481">481</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Al sedicesimo secolo, l'educazione viene tolta ai filologhi indipendenti, ed è confidata ai monaci</td> <td class="pag"><a href="#Page_482">482</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Emulazione e attività dello spirito dei primi; servile docilità dei secondi</td> <td class="pag"><a href="#Page_483">483</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I frati escludono dalle scuole ogni contenzione di spirito</td> <td class="pag"><a href="#Page_484">484</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Lo studio dell'antichità è continuato nelle scuole, ma separato da ogni sentimento e da ogni riflessione</td> <td class="pag"><a href="#Page_485">485</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Tra le mani dei frati lo studio dell'antichità diventa una scienza di fatti e d'autorità </td> <td class="pag"><a href="#Page_486">486</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Inerzia assoluta dello spirito; risultato di questa educazione</td> <td class="pag"><a href="#Page_487">487</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Le tautologie dell'orazioni sono un esercizio di distrazione se non lo sono d'ipocrisia</td> <td class="pag"><a href="#Page_488">488</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La memoria sola chiamata alle lezioni, s'incarica con ripugnanza della soma impostale</td> <td class="pag"><a href="#Page_488">488</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>L'ubbidienza e la disciplina monastica impediscono lo scolaro fin nelle sue ricreazioni</td> <td class="pag"><a href="#Page_489">489</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_566"></a>[566]</span></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Disgrazia di una nazione educata a questo modo</td> <td class="pag"><a href="#Page_490">490</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td><span class="smcap">Legislazione</span>: essa è tutta quanta basata, come la religione e l'educazione, sopra un'ubbidienza cieca ed implicita</td> <td class="pag"><a href="#Page_492">492</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il potere dei principi è assoluto; le leggi, la giustizia, i privilegj gli sono sottomessi</td> <td class="pag"><a href="#Page_493">493</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La legge emana dalla volontà del principe senza discussione, nè deliberazione pubblica</td> <td class="pag"><a href="#Page_494">494</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>L'istruzione pubblica dei processi è grande scuola di morale pel popolo</td> <td class="pag"><a href="#Page_496">496</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>In Italia, ove dessa instruzione è secreta, rende odiosa la giustizia</td> <td class="pag"><a href="#Page_496">496</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>In Italia tutti i ministri della giustizia sono dichiarati infami</td> <td class="pag"><a href="#Page_497">497</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il loro capo, quantunque infame siccome loro, ha in mano tutta l'autorità d'un magistrato</td> <td class="pag"><a href="#Page_497">497</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Tutto il pubblico è legato col malfattore contro la giustizia</td> <td class="pag"><a href="#Page_498">498</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il giudizio delle cause lasciato ad un giudice solo; il che libera i magistrati dal più salutare freno, quale quello di far palesi tutti i loro motivi</td> <td class="pag"><a href="#Page_499">499</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Frequenza dei processi economici, nei quali il prevenuto non conosce l'accusa, e non è ammesso a difendersi</td> <td class="pag"><a href="#Page_500">500</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La cattiva giustizia d'Italia suggerisce ad ognuno abitudini di dissimulazione, di adulazione e di bassezza</td> <td class="pag"><a href="#Page_501">501</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Abitudini di ferocia inspirate al popolo dallo spettacolo della tortura</td> <td class="pag"><a href="#Page_503">503</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Influenza morale della legislazione civile, che si estende su tutti i cittadini</td> <td class="pag"><a href="#Page_504">504</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>L'ordine di successione fu cangiato alla caduta della libertà , coll'instituzione delle sostituzioni perpetue e dei favori accordati alle primogeniture</td> <td class="pag"><a href="#Page_504">504</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_567"></a>[567]</span></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>La madre e i fratelli fatti dipendenti dei figliuoli maggiori, il che sovverte tutti i sentimenti di natura</td> <td class="pag"><a href="#Page_506">506</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I figliuoli minori condannati all'ozio e alla bassezza, perchè ridotti alla sola pensione alimentaria</td> <td class="pag"><a href="#Page_506">506</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il ricorso alla grazia nelle cause civili guasta ogni nazionale abitudine di giustizia</td> <td class="pag"><a href="#Page_507">507</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Infinita moltiplicazione dei processi, che toglie qualunque vergogna al carattere di litigioso</td> <td class="pag"><a href="#Page_508">508</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td><span class="smcap">Il punto d'onore</span>; complemento delle instituzioni nazionali</td> <td class="pag"><a href="#Page_510">510</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il punto d'onore confondendosi nelle repubbliche coll'opinione pubblica, vi si fa appena rimarcare</td> <td class="pag"><a href="#Page_510">510</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I Castigliani ricevettero dagli Arabi e portarono in Italia un punto d'onore di un carattere diverso</td> <td class="pag"><a href="#Page_511">511</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Tre principj fondamentali del punto d'onore arabo e castigliano</td> <td class="pag"><a href="#Page_512">512</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>1.º Delicatezza esagerata sul punto della castità delle donne, la quale toglie loro quell'onesta libertà di cui avevano goduto nelle repubbliche</td> <td class="pag"><a href="#Page_512">512</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Induce a porre in non cale la morale educazione, che sola può dare alle donne armi da difendersi</td> <td class="pag"><a href="#Page_513">513</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Cotale punto d'onore abbandonato alla fine del XVII secolo, senza sostituirglisi niuna altra guarenzia della virtù delle donne</td> <td class="pag"><a href="#Page_514">514</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Lo sposo è costretto di distruggere l'educazione monastica di sua moglie</td> <td class="pag"><a href="#Page_514">514</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Lo sregolamento delle donne italiane è opera delle instituzioni sociali</td> <td class="pag"><a href="#Page_515">515</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>2.º Delicatezza esagerata sul punto del valore negli uomini. Le repubbliche italiane erano state viziate dall'opposto difetto</td> <td class="pag"><a href="#Page_515">515</a></td> + </tr> + <tr> + <td><span class="pagenum"><a id="Page_568"></a>[568]</span></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Le guerre del sedicesimo secolo richiamano gl'Italiani a pigliare le armi, e destano nel loro cuore il punto d'onore castigliano</td> <td class="pag"><a href="#Page_516">516</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Decadimento della milizia italiana nel XVII secolo; la nobiltà ricade nella mollezza e nel riposo</td> <td class="pag"><a href="#Page_517">517</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Nel XVIII secolo gl'Italiani confessano senza arrossire il loro difetto di coraggio</td> <td class="pag"><a href="#Page_518">518</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>3.º Necessità imposta all'uomo d'onore di vendicare l'offesa ricevuta</td> <td class="pag"><a href="#Page_518">518</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Le nazioni del nord si battono per difendere il loro onore, non per vendicarsi</td> <td class="pag"><a href="#Page_519">519</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>I Mori, i Castigliani e poi gl'Italiani vollero mostrare, non già valore, ma forza d'animo e odio implacabile</td> <td class="pag"><a href="#Page_520">520</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Il veleno e il ferro adoperati per soddisfare l'onore oltraggiato</td> <td class="pag"><a href="#Page_521">521</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Questo barbaro punto d'onore è abbandonato ne' presenti tempi, ma ha lasciato una fatale indulgenza pella perfidia</td> <td class="pag"><a href="#Page_522">522</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Indulgenza che meritano i vizj degl'Italiani, perchè sono opera de' loro padroni</td> <td class="pag"><a href="#Page_523">523</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Virtù ingenite che sono rimaste agl'Italiani</td> <td class="pag"><a href="#Page_524">524</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> <td>Gl'Italiani non hanno perduto il seme delle grandi cose</td> <td class="pag"><a href="#Page_525">525</a></td> + </tr> + <tr> + <td> </td> + </tr> +</table> + +<p class="pad2 center large"> +<span class="smcap">Fine della Tavola.</span> +</p> +</div> + +<div class="footnotes"> +<h2> +NOTE: +</h2> + +<p> +<a id="note1" href="#tag1">1.</a> <i>Ben. Varchi, l. V, p. 49. — Bern. Segni, +l. II, p. 34.</i> +</p> + +<p> +<a id="note2" href="#tag2">2.</a> <i>Ben. Varchi, l. VIII, p. 224. — Bern. Segni, +l. II, p. 38.</i> +</p> + +<p> +<a id="note3" href="#tag3">3.</a> <i>Ben. Varchi, l. VI, p. 134. — Bern. Segni, +l. I, p. 17.</i> +</p> + +<p> +<a id="note4" href="#tag4">4.</a> <i>Ben. Varchi Stor. Fior., l. VII, p. 194, +200. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 349. — Bern. +Segni, l. II, p. 51.</i> +</p> + +<p> +<a id="note5" href="#tag5">5.</a> <i>Ben. Varchi, l. VIII, p. 234. — Jac. +Nardi, l. VIII, p. 349. — Bern. Segni, l. III, +p. 75.</i> +</p> + +<p> +<a id="note6" href="#tag6">6.</a> <i>Ben. Varchi, l. VIII, p. 234. — Bern. Segni, +l. II, p. 56. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 349. — Lett. +de' Princ., t. II, f. 172 e seg.</i> +</p> + +<p> +<a id="note7" href="#tag7">7.</a> <i>Jac. Nardi, l. VIII, p. 342-345. — Stor. +di Gio. Cambi, t. XXIII, p. 40.</i> +</p> + +<p> +<a id="note8" href="#tag8">8.</a> <i>Fil. de' Nerli, l. IX, p. 186. — Bern. Segni, +l. I, p. 18, l. II, p. 51.</i> +</p> + +<p> +<a id="note9" href="#tag9">9.</a> <i>Bern. Segni, l. I, p. 27.</i> +</p> + +<p> +<a id="note10" href="#tag10">10.</a> <i>Lettere de' Principi.</i> Varie lettere di Jacopo +Salviati scritte in principio del 1529, <i>t. II, +f. 154 e seg.</i> +</p> + +<p> +<a id="note11" href="#tag11">11.</a> <i>Ben. Varchi, l. VIII, p. 243. — Bern. +Segni, l. II, p. 59. — P. Jovii, l. XXVII, +p. 86. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 343. — Gio. +Cambi, t. XXIII, p. 41. — Fil. de' Nerli, +l. VIII, p. 179.</i> +</p> + +<p> +<a id="note12" href="#tag12">12.</a> <i>Ben. Varchi, l. VIII, p. 244. — Jac. +Nardi, l. VIII, p. 344. — Gio. Cambi, p. 43. — Comment. +del Nerli, l. VIII, p. 180. — Bern. +Segni, l. II, p. 60. — P. Jovii, l. XXVII, +p. 86.</i> +</p> + +<p> +<a id="note13" href="#tag13">13.</a> <i>Ben. Varchi, l. VIII, p. 251, 271. — Bern. +Segni, l. II, p. 61-67. — Comment. di +Fil. de' Nerli, l. VIII, p. 182. — Jac. Nardi, +l. VIII, p. 344. — P. Jovii, l. XXVII, p. 89.</i> +</p> + +<p> +<a id="note14" href="#tag14">14.</a> <i>Ben. Varchi, l. IX, p. 20. — Bern. Segni, +l. III, p. 73. — Comment. di Filippo de' +Nerli, l. IX, p. 188.</i> +</p> + +<p> +<a id="note15" href="#tag15">15.</a> <i>Ben. Varchi Stor. Fior., l. IX, p. 30. — Fil. +de' Nerli, l. IX, p. 189.</i> +</p> + +<p> +<a id="note16" href="#tag16">16.</a> <i>Jac. Nardi, l. VIII, p. 353.</i> +</p> + +<p> +<a id="note17" href="#tag17">17.</a> <i>Fil. de' Nerli, l. X, p. 216. — Bern. Segni, +l. III, p. 97.</i> +</p> + +<p> +<a id="note18" href="#tag18">18.</a> Furono questi Jacopo Morelli, Zanobi Carnesecchi, +Anton Francesco Albizzi, Bernardo di +Castiglione, Alfonso Strozzi, Agostini Dini e +Filippo Baroncini. <i>Ben. Varchi, l. IX, p. 34.</i> +</p> + +<p> +<a id="note19" href="#tag19">19.</a> <i>Ivi, p. 35.</i> +</p> + +<p> +<a id="note20" href="#tag20">20.</a> <i>Ben. Varchi, l. IX, p. 38-42. — Jac. +Nardi, l. VIII, p. 354. — Filip. de' Nerli, l. IX, +p. 191-195. — Bern. Segni, l. III, p. 75.</i> — Pare +che Michel Angelo provasse terrori altrettanto +più vivi, quanto più vasta era la sua immaginazione. +Vedendo i primi rovesci de' Fiorentini, +fuggì fino a Venezia, di dove un sentimento di +rimorso e di vergogna lo ricondusse bentosto al +suo posto ed alla direzione delle fortificazioni. +Quando fu presa la città , venne colpito da nuovo +spavento, e si tenne molto tempo nascosto; ma +poichè Clemente VII lo ebbe fatto rassicurare, intraprese +per riconoscenza le statue dei sepolcri della +cappella Laurenziana. <i>Ben. Varchi, t. IV, l. XII, +p. 293-294.</i> +</p> + +<p> +<a id="note21" href="#tag21">21.</a> <i>Ben. Varchi, l. IX, p. 54. — Bern. Segni, +l. III, p. 77. — Jac. Nardi, l. VIII, +p. 350.</i> +</p> + +<p> +<a id="note22" href="#tag22">22.</a> <i>Ben. Varchi, l. IX, p. 50.</i> +</p> + +<p> +<a id="note23" href="#tag23">23.</a> <i>Ben. Varchi, l. IX, p. 53.</i> +</p> + +<p> +<a id="note24" href="#tag24">24.</a> <i>Ben. Varchi, l. X, p. 128. — Bern. Segni, +l. III, p. 99. — P. Jovii, l. XXVII, p. 116.</i> +</p> + +<p> +<a id="note25" href="#tag25">25.</a> Ben. Varchi, l. X, p. 132. — Comment. +di Fil. de' Nerli, l. IX, p. 192. — Bern. Segni, +l. III, p. 78. — P. Jovii, l. XXVII, p. 112. +</p> + +<p> +<a id="note26" href="#tag26">26.</a> <i>Ben. Varchi, l. X, p. 137. — Jac. Nardi, +l. VIII, p. 350. — Bern. Segni, l. III, p. 86. — P. +Jovii, l. XXVII, p. 113.</i> +</p> + +<p> +<a id="note27" href="#tag27">27.</a> <i>Ben. Varchi, l. X, p. 142. — Jac. Nardi, +l. VIII, p. 351. — Bern. Segni, l. III, p. 88. — Fil. +de' Nerli, l. IX, p. 192. — P. Jovii, +l. XXVII, p. 114.</i> +</p> + +<p> +<a id="note28" href="#tag28">28.</a> <i>Ben. Varchi Stor. Fior., l. X, p. 155. — Bern. +Segni, l. III, p. 87-90.</i> +</p> + +<p> +<a id="note29" href="#tag29">29.</a> <i>Ben. Varchi, l. X, p. 170. — Fil. de' +Nerli, l. IX, p. 198. — Bern. Segni, l. III, +p. 92. — Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 532.</i> +</p> + +<p> +<a id="note30" href="#tag30">30.</a> <i>Ben. Varchi, l. X, p. 167. — Fil. de' +Nerli, l. IX, p. 196. — Bern. Segni, l. III, +p. 86.</i> +</p> + +<p> +<a id="note31" href="#tag31">31.</a> <i>Ben. Varchi, l. X, p. 173.</i> +</p> + +<p> +<a id="note32" href="#tag32">32.</a> <i>Ivi, l. IX, p. 81. — Jac. de' Nerli, +l. VIII, p. 356.</i> +</p> + +<p> +<a id="note33" href="#tag33">33.</a> <i>Ben. Varchi, l. X, p. 185. — Jac. Nardi, +l. VIII, p. 353. — Fil. de' Nerli, l. IX, p. 197 +e 202.</i> +</p> + +<p> +<a id="note34" href="#tag34">34.</a> <i>Bern. Segni, l. III, p. 89.</i> +</p> + +<p> +<a id="note35" href="#tag35">35.</a> <i>Marco Guazzo Ist. de' suoi tempi, f. 52. — Lett. +de' Principi, t. II, f. 137 e seg.</i> +</p> + +<p> +<a id="note36" href="#tag36">36.</a> <i>Bern. Segni, l. III, p. 99; l. IV, p. 104. — P. +Jovii Hist., l. XXVIII, p. 131.</i> +</p> + +<p> +<a id="note37" href="#tag37">37.</a> <i>Jac. Nardi, l. VIII, p. 363. — Bern. +Segni, l. IV, p. 103. — Ben. Varchi, l. X, +p. 222.</i> +</p> + +<p> +<a id="note38" href="#tag38">38.</a> <i>Ben. Varchi, l. X, p. 224. — Fr. Guicciardini, +l. XX, p. 542.</i> +</p> + +<p> +<a id="note39" href="#tag39">39.</a> <i>Ben. Varchi, l. X, p. 227. — Bern. +Segni, l. IV, p. 103. — Jac. Nardi, l. VIII, +p. 365. — P. Jovii, l. XXVIII, p. 135. — Fr. +Guicciardini, l. XX, p. 540.</i> +</p> + +<p> +<a id="note40" href="#tag40">40.</a> <i>Ben. Varchi, l. X, p. 229.</i> +</p> + +<p> +<a id="note41" href="#tag41">41.</a> <i>Ben. Varchi, l. X, p. 238. — Bern. Segni, +l. IV, p. 104. — Fr. Guicciardini, l. XX, +p. 540. — P. Jovii, l. XXVIII, p. 130.</i> +</p> + +<p> +<a id="note42" href="#tag42">42.</a> <i>Ben. Varchi, l. X, p. 243. — Bern. Segni, +l. IV, p. 104.</i> +</p> + +<p> +<a id="note43" href="#tag43">43.</a> <i>Ben. Varchi, l. X, p. 245.</i> +</p> + +<p> +<a id="note44" href="#tag44">44.</a> <i>Ben. Varchi, l. X, p. 257-261.</i> +</p> + +<p> +<a id="note45" href="#tag45">45.</a> <i>Ivi, p. 268. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 359. — Fr. +Guicciardini, l. XX, p. 540. — Fil. de' +Nerli, l. IX, p. 207. — Bern. Segni, l. III, p. 98.</i> +</p> + +<p> +<a id="note46" href="#tag46">46.</a> <i>Ben. Varchi Stor. Fior., l. X, p. 279. — Filippo +de' Nerli, l. IX, p. 206. — Bern. Segni, +l. IV, p. 102.</i> +</p> + +<p> +<a id="note47" href="#tag47">47.</a> <i>Ben. Varchi, l. X, p. 237. — Jac. Nardi, +l. VIII, p. 370. — Ist. di Gio. Cambi, +t. XXIII, p. 47. — Filippo de' Nerli, l. IX, +p. 204. — Bern. Segni, l. IV, p. 103.</i> +</p> + +<p> +<a id="note48" href="#tag48">48.</a> <i>Jac. Nardi, l. VIII, p. 359. — Bern. Segni, +l. IV, p. 103. — P. Jovii Hist. sui temp., +l. XXVIII, p. 130.</i> +</p> + +<p> +<a id="note49" href="#tag49">49.</a> <i>Ben. Varchi Stor. Fior., t. IV, l. XI, p. 41. — Fr. +Guicciardini, l. XX, p. 541. — Filip. +dei Nerli, l. IX, p. 207.</i> +</p> + +<p> +<a id="note50" href="#tag50">50.</a> <i>Ben. Varchi, t. IV, l. XI, p. 23.</i> +</p> + +<p> +<a id="note51" href="#tag51">51.</a> <i>Ben. Varchi. l. XI, p. 24. — Jac. Nardi, +l. VIII, p. 358. — Ist. di Gio. Cambi, t. XXIII, +p. 48. — Fil. de' Nerli, l. X, p. 219. — Bern. +Segni, l. IV, p. 103.</i> +</p> + +<p> +<a id="note52" href="#tag52">52.</a> <i>Ben. Varchi, l. XI, t. IV, p. 19. — Fr. +Guicciardini, l. XX, p. 541.</i> +</p> + +<p> +<a id="note53" href="#tag53">53.</a> <i>Fil. de' Nerli, l. X, p. 217, 218. — Bern. +Segni, l. IV, p. 106. — Ben. Varchi, t. IV, l. XI, +p. 12-18.</i> +</p> + +<p> +<a id="note54" href="#tag54">54.</a> <i>Ben. Varchi, l. XI, p. 39, 178. — Bern. +Segni, l. IV, p. 116. — Ist. di Gio. Cambi, +t. XXIII, p. 52, 66.</i> +</p> + +<p> +<a id="note55" href="#tag55">55.</a> <i>Ben. Varchi, t. IV, l. XI, p. 30 e seg. — Jac. +Nardi, l. VIII, p. 359.</i> +</p> + +<p> +<a id="note56" href="#tag56">56.</a> <i>Ben. Varchi, l. XI, p. 54. — Fr. Guicciardini, +l. XX, p. 542.</i> +</p> + +<p> +<a id="note57" href="#tag57">57.</a> <i>Ben. Varchi, l. XI, p. 71.</i> +</p> + +<p> +<a id="note58" href="#tag58">58.</a> <i>Ben. Varchi, l. XI, p. 77. — Jac. Nardi, +l. VIII, p. 362.</i> +</p> + +<p> +<a id="note59" href="#tag59">59.</a> <i>Benedetto Varchi, l. XI, p. 100. — Jac. +Nardi, l. IX, p. 374. — Filippo de' Nerli, +l. X, p. 231. — Ber. Segni, l. IV, p. 117. — P. +Jovii, l. XXVIII, p. 146.</i> +</p> + +<p> +<a id="note60" href="#tag60">60.</a> <i>Ben. Varchi, l. XI, p. 112.</i> +</p> + +<p> +<a id="note61" href="#tag61">61.</a> <i>Ben. Varchi, l. XI, p. 117.</i> +</p> + +<p> +<a id="note62" href="#tag62">62.</a> <i>Ivi, p. 118. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 366.</i> +</p> + +<p> +<a id="note63" href="#tag63">63.</a> <i>Ben. Varchi, l. XI, p. 131. — Fr. Guicciardini, +l. XX, p. 542. — Bern. Segni, l. IV, +p. 110. — P. Jovii, l. XXVIII, p. 148.</i> +</p> + +<p> +<a id="note64" href="#tag64">64.</a> <i>Ben. Varchi, l. XI. p. 93.</i> +</p> + +<p> +<a id="note65" href="#tag65">65.</a> <i>Ben. Varchi, l. XI, p. 91. — Jac. Nardi, +l. VIII, p. 367. — Fr. Guicciardini, l. XX, +p. 543. — Fil. de' Nerli, l. X, p. 226. — Bern. +Segni, l. IV, p. 112. — P. Jovii, l. XXVIII, +p. 153.</i> +</p> + +<p> +<a id="note66" href="#tag66">66.</a> <i>Ben. Varchi, l. XI, p. 149. — Jac. Nardi, +l. VIII, p. 358. — Fr. Guicciardini, l. XX, +p. 542. — P. Jovii, l. XXVIII, p. 150. — B. +Segni, l. IV, p. 111. — Fil. de' Nerli, l. X, +p. 226. — Ist. di Gio. Cambi, t. XXIII, p. 54.</i> +</p> + +<p> +<a id="note67" href="#tag67">67.</a> <i>Ben. Varchi, l. XI, p. 162. — P. Jovii, +l. XXIX, p. 134.</i> +</p> + +<p> +<a id="note68" href="#tag68">68.</a> <i>Ben. Varchi, l. XI, p. 164. — Jac. Nardi, +l. VIII, p. 368. — Fr. Guicciardini, l. XX, +p. 544. — Gio. Cambi, t. XXII, p. 66. — B. +Segni, l. IV, p. 114. — P. Jovii, l. XXIX, +p. 157.</i> +</p> + +<p> +<a id="note69" href="#tag69">69.</a> <i>Ben. Varchi, l. XI, p. 175, 176. — Jac. +Nardi, l. IX, p. 375. — Fil. de' Nerli, l. X, +p. 234.</i> +</p> + +<p> +<a id="note70" href="#tag70">70.</a> <i>Jac. Nardi, l. IX, p. 375. — Ben. Varchi, +l. XI, p. 69.</i> +</p> + +<p> +<a id="note71" href="#tag71">71.</a> <i>Ben. Varchi, l. XI, p. 208. — Jac. Nardi, +l. VIII, p. 370. — Bern. Segni, l. IV, +p. 120. — P. Jovii, l. XXIX, p. 160.</i> +</p> + +<p> +<a id="note72" href="#tag72">72.</a> <i>Jac. Nardi, l. IX, p. 376.</i> +</p> + +<p> +<a id="note73" href="#tag73">73.</a> <i>Ben. Varchi, l. XI, p. 210. — Bern. Segni, +l. IV, p. 121. — Filip. de' Nerli, l. X, +p. 236. — P. Jovii, l. XXIX, p. 162.</i> +</p> + +<p> +<a id="note74" href="#tag74">74.</a> <i>Ben. Varchi, l. XI, p. 213. — P. Jovii, +l. XXIX, p. 163.</i> +</p> + +<p> +<a id="note75" href="#tag75">75.</a> <i>Ben. Varchi, l. XI, p. 191.</i> +</p> + +<p> +<a id="note76" href="#tag76">76.</a> <i>Ben. Varchi, l. XI, p. 179, 204. — Jac. +Nardi, l. IX, p. 385.</i> +</p> + +<p> +<a id="note77" href="#tag77">77.</a> <i>Ben. Varchi, l. XI, p. 214.</i> +</p> + +<p> +<a id="note78" href="#tag78">78.</a> <i>Jac. Nardi, l. IX, p. 377.</i> +</p> + +<p> +<a id="note79" href="#tag79">79.</a> <i>Ben. Varchi, l. XI, p. 215. — Jac. Nardi, +l. IX, p. 377. — Bern. Segni, l. IV, p. 122.</i> +</p> + +<p> +<a id="note80" href="#tag80">80.</a> <i>Ben. Varchi, l. XI, p. 217. — Jac. Nardi, +l. IX, p. 377, 385. — Bern. Segni, l. IV, +p. 122. — P. Jovii, l. XXIX, p. 164.</i> +</p> + +<p> +<a id="note81" href="#tag81">81.</a> <i>Ben. Varchi, l. XI, p. 219. — Jac. Nardi, +l. IX, p. 378. — Fr. Guicciardini, l. XX, +p. 544. — P. Jovii, l. XXIX, p. 168. — Bern. +Segni, l. IV, p. 123. — Gio. Cambi, t. XXIII, +p. 67.</i> — L'ultimo racconta questi fatti assai +inesattamente, sebbene scrivesse giorno per giorno +le notizie che si avevano a Firenze. +</p> + +<p> +<a id="note82" href="#tag82">82.</a> <i>Ben. Varchi, l. XI, p. 221. — Jac. Nardi, +l. IX, p. 378. — P. Jovii, l. XXIX, p. 165.</i> +</p> + +<p> +<a id="note83" href="#tag83">83.</a> <i>Ben. Varchi, l. XI, p. 229. — Bern. Segni, +l. IV, p. 124. — Jac. Nardi, l. IX, p. 379. — Gio. +Cambi, t. XXIII, p. 68.</i> +</p> + +<p> +<a id="note84" href="#tag84">84.</a> <i>Fil. de' Nerli, l. X, p. 225. — Fr. Guicciardini, +l. XX, p. 545. — P. Jovii, l. XXIX, +p. 166.</i> +</p> + +<p> +<a id="note85" href="#tag85">85.</a> <i>Ben. Varchi, l. XI, p. 235. — Jac. Nardi, +l. IX, p. 380.</i> +</p> + +<p> +<a id="note86" href="#tag86">86.</a> <i>Ben. Varchi, l. XI, p. 239. — Bern. Segni, +l. IV, p. 124. — Gio. Cambi, t. XXIII, +p. 69.</i> +</p> + +<p> +<a id="note87" href="#tag87">87.</a> <i>Ben. Varchi, l. XI, p. 245. — Fil. de' +Nerli, l. X, p. 239. — Gio. Cambi, t. XXIII, +p. 70.</i> +</p> + +<p> +<a id="note88" href="#tag88">88.</a> <i>Jac. Nardi, l. IX, p. 381. — Fil. de' +Nerli, l. X, p. 241. — B. Segni, l. IV, p. 119.</i> +</p> + +<p> +<a id="note89" href="#tag89">89.</a> <i>Ben. Varchi, l. XI, p. 246-250. — Jac. +Nardi, l. IX, p. 382, 383. — Fil. de' Nerli, +l. XI, p. 244. — P. Jovii, l. XXIX, p. 173.</i> +</p> + +<p> +<a id="note90" href="#tag90">90.</a> <i>Ben. Varchi, l. XI, p. 257.</i> +</p> + +<p> +<a id="note91" href="#tag91">91.</a> <i>Bened. Varchi, l. XI, p. 256-260. — Jac. +Nardi Ist. Fior., l. IX, p. 387. — Fr. Guicciardini, +l. XX, p. 545. — Istor. di Gio. Cambi, +t. XXIII, p. 73. — Fil. de' Nerli, l. X, p. 242. — Ber. +Segni, l. V, p. 128. — P. Jovii, l. XXIX, +p. 175.</i> +</p> + +<p> +La storia di Firenze di Jacopo Nardi termina +colla presa della città e collo stabilimento della +balìa. È scritta con un certo che di candore e di +lealtà che ci affeziona allo storico; vi si ravvisa +l'amico della libertà , l'uomo religioso e dabbene. +Il Nardi non risguardava il suo libro come +terminato, e lo avrebbe distrutto quando stava per +morire, se fortunatamente non ve ne fossero stati di +già varj esemplari presso altre famiglie. Per altro +i primi sei libri, che comprendono l'accaduto +dall'anno 1494 fino alla morte di Leon X, sembrano +avere ricevuta tutta la perfezione che l'autore +poteva loro dare. Lo stesso non può dirsi degli +ultimi tre; la narrazione vi si trova appena abbozzata, +e pare che l'autore gli scrivesse senza +avere sott'occhio i materiali che doveva adoperare. +Trovansi in questi ultimi tre libri alcuni +errori di fatto e di date, molte ripetizioni, molto +disordine, ed alcuni pezzi che non sembrano +essere stati dall'autore riletti. Jacopo Nardi ebbe +qualche parte nella rivoluzione del 1527; e perciò +fu tra gli esiliati, che la balìa del 1530 privò +della loro patria. Il Nardi fu in appresso incaricato +dagli emigrati di portare le loro lagnanze +all'imperatore intorno alla violazione della capitolazione +di Firenze, di esporre le loro ragioni in +una scrittura che fu mandata a Carlo V. Fino +alla fine della sua vita, che terminò in esilio, +Jacopo Nardi lavorò, malgrado la povertà e la +vecchiaja, a procurare vindici alla libertà della +sua patria. La sua storia si stampò in Firenze +in 4.º nel 1584 in un volume di 590 pagine. +</p> + +<p> +<a id="note92" href="#tag92">92.</a> Forse in alcune scienze, ma nelle lettere e +nelle arti non mai; del che ne convengono tutti +quegli spassionati stranieri che preferiscono all'amor +proprio la verità , e che sono a portata +di gustare i capi d'opera de' nostri grandi maestri. +<i>N. d. T.</i> +</p> + +<p> +<a id="note93" href="#tag93">93.</a> <i>B. Segni, l. V, p. 129. — Il 12 ottobre +1532. Gio. Cambi, t. XXIII, p. 122. — Ben. +Varchi, l. XIII, t. V, p. 9.</i> +</p> + +<p> +<a id="note94" href="#tag94">94.</a> <i>Ben. Varchi, l. XII, p, 317. — Gio. +Cambi, t. XXIII, p. 81.</i> +</p> + +<p> +<a id="note95" href="#tag95">95.</a> <i>Ben. Varchi, l. XII, p. 295. — Gio. +Cambi, t. XXIII, p. 79. — Scip. Ammirato, +l. XXXI, p. 414. — Ben. Segni, l. V, p. 133.</i> +</p> + +<p> +<a id="note96" href="#tag96">96.</a> <i>Bened. Varchi, l. XII, p. 289.</i> +</p> + +<p> +<a id="note97" href="#tag97">97.</a> <i>Ivi, p. 275.</i> +</p> + +<p> +<a id="note98" href="#tag98">98.</a> <i>Ben. Varchi, l. XII, p. 304-312. — Gio. +Cambi, t. XXIII, p. 87-95. — B. Segni, l. V, +p. 135. — Fil. de' Nerli, l. XI, p. 252. — Fr. +Guicciardini, l. XX, p. 546.</i> +</p> + +<p> +<a id="note99" href="#tag99">99.</a> <i>Ben. Varchi, l. XII, p. 310, e seg. — Gio. +Cambi, t. XXIII, p. 79. — Bern. Segni, +l. V, p. 131. — Filip. de' Nerli, l. XI, p. 250.</i> +</p> + +<p> +<a id="note100" href="#tag100">100.</a> <i>Ben. Varchi, l. XII, p. 356-359. — Gio. +Cambi, t. XXIII, p. 103. — Scipione +Ammirato, l. XXXI, p. 416. — Bern. Segni, +l, V, p. 143. — Filip. de' Nerli, l. XI, p. 255.</i> +</p> + +<p> +<a id="note101" href="#tag101">101.</a> Lettera di Francesco Guicciardini a Niccolò +di Schomberg, arcivescovo di Capoa, del 30 gennajo +1532, con una Memoria intorno al governo +di Firenze. <i>Lett. de' Principi, t. III, f. 8, e seg.</i> +</p> + +<p> +<a id="note102" href="#tag102">102.</a> <i>Ben. Varchi, l. XII, p. 367. — Bern. Segni, +l. V, p. 149. — Filippo de' Nerli, l. XI, p. 260.</i> +</p> + +<p> +<a id="note103" href="#tag103">103.</a> <i>Ben. Varchi, l. XII, p. 372. — Scip. +Ammirato, l. XXXI, p. 419. — Ist. di Gio. +Cambi, t. XXIII, p. 110.</i> +</p> + +<p> +<a id="note104" href="#tag104">104.</a> <i>Ben. Varchi, l. XII, p. 374 e t. V, l. XIII, +p. 12. — Gio. Cambi, t. XXIII, p. 114. — B. +Segni, l. V, p. 160. — Filip. de' Nerli, +l. XI, p. 262-268.</i> +</p> + +<p> +<a id="note105" href="#tag105">105.</a> <i>Ben. Varchi, t. V, l. XIII, p. 5; l. XIV, +p. 85. — Ist. di Gio. Cambi, t. XXIII, p. 137. — Bernardo +Segni, l. VI, p. 153. — Filippo +de' Nerli, l. XI, p. 270-272.</i> +</p> + +<p> +<a id="note106" href="#tag106">106.</a> <i>Ben. Varchi, t. V, l. XIV, p. 90. — Ber. +Segni, l. VI, p. 156.</i> +</p> + +<p> +<a id="note107" href="#tag107">107.</a> <i>B. Varchi, l. XIV, p. 53. — Bern. Segni, +l. VI, p. 161. — P. Jovii, l. XXXI, p. 224.</i> +</p> + +<p> +<a id="note108" href="#tag108">108.</a> <i>B. Varchi, l. XIV, p. 88. — Gio. Cambi, +t. XXIII, p. 141. — Scip. Ammirato, l. XXXI, +p. 429. — P. Jovii, l. XXXII, p. 234.</i> +</p> + +<p> +<a id="note109" href="#tag109">109.</a> <i>Ben. Varchi, l. XII, t. IV, p. 315.</i> +</p> + +<p> +<a id="note110" href="#tag110">110.</a> <i>Ben. Varchi, t. IV, l. XIV, p. 80.</i> +</p> + +<p> +<a id="note111" href="#tag111">111.</a> <i>Ivi, t. V, l. XIV, p. 108. — B. Segni, +l. VII, p. 178. — P. Jovii, l. XXXIV, p. 302. — Scip. +Ammirato, l. XXXI, p. 430. — Fil. +de' Nerli, l. XII, p. 277.</i> +</p> + +<p> +<a id="note112" href="#tag112">112.</a> <i>Ben. Varchi, l. XIV, p. 132. — Ber. Segni, +l. VIII, p. 188. — Filip. de' Nerli, l. XII, +p. 278. — Scip. Ammirato, l. XXXI, p. 430.</i> +</p> + +<p> +<a id="note113" href="#tag113">113.</a> <i>Ben. Varchi, l. XIV, p. 138. — Bern. +Segni, l. VII, p. 189.</i> — Partì il 19 di dicembre +del 1535. — <i>Fil. de' Nerli, l. XII, p. 279.</i> +</p> + +<p> +<a id="note114" href="#tag114">114.</a> <i>Ben. Varchi, l. XIV, p. 143-219 e 224. — Scip. +Ammirato, l. XXXI, p. 431. — Bern. +Segni, l. VII, p. 189. — Fil. de' Nerli, l. XII, +p. 279.</i> +</p> + +<p> +<a id="note115" href="#tag115">115.</a> Tutte le scritture originali vengono riportate +da Benedetto Varchi, questa, dice egli, +ebbe molto credito in Italia, <i>l. XIV, p. 229-230.</i> +</p> + +<p> +<a id="note116" href="#tag116">116.</a> <i>Ben. Varchi, l. XIV, p. 259. — Bern. +Segni, l. VII, p. 192-198. — Fil. de' Nerli, +l. XII, p. 283, 285. — Della storia di Gio. +Battista Adriani, l. I, p. 11.</i> Serve di continuazione +al Guicciardini che finisce alla morte +di Clemente VII. +</p> + +<p> +<a id="note117" href="#tag117">117.</a> <i>Ben. Varchi, l. XV, p. 264, 272. — B. +Segni, l. VII, p. 204, 206. — Filip. de' Nerli, +l. XII, p. 286-290. — Gio. Battista Adriani, +l. I, p. 11. — Scip. Ammirato, l. XXXI, p. 436. — P. +Jovii, l. XXXVIII, p. 387, 391. — Ist. +di Matteo Guazzo, f. 159.</i> +</p> + +<p> +<a id="note118" href="#tag118">118.</a> <i>Ben. Varchi, l. XV, p. 273</i>, ed altri +degli storici sovrallegati. Lorenzino de' Medici +scrisse egli medesimo una scrittura per giustificare +la sua intrapresa. Roscoe la pubblicò nell'appendice +alla vita di Lorenzo de' Medici, n.º 84, +<i>p. 148-165</i>. Una lettera scritta da Roma, il 15 +di marzo, a Mess. Paolo del Tosco, da suo fratello, +dà pure alcune circostanze raccontate dallo +stesso Lorenzino. <i>Lettere de' principi, t. III, +f. 52.</i> +</p> + +<p> +<a id="note119" href="#tag119">119.</a> <i>Bened. Varchi, l. XV, p. 278. — Com. +di Filippo de' Nerli, l. XII, p. 291. — Bern. +Segni, l. VIII, p. 208. — Scip. Ammirato, +l. XXXI, p. 437. — Gio. Batt. Adriani, l. I, +p. 12. — P. Jovii, l. XXXVIII, p. 391.</i> +</p> + +<p> +<a id="note120" href="#tag120">120.</a> <i>Ben. Varchi, l. XV, p. 284. — Bern. Segni, +l. VIII, p. 213. — Filippo de' Nerli, +l. XII, p. 291.</i> +</p> + +<p> +<a id="note121" href="#tag121">121.</a> <i>Ben. Varchi, l. XV, p. 285. — Ber. Segni, +l. VIII, p. 212. — Filip. de' Nerli, l. XII, +p. 292. — Gio. Battista Adriani, l. I, p. 14.</i> +</p> + +<p> +<a id="note122" href="#tag122">122.</a> <i>Ben. Varchi, l. XV, p. 287. — Scip. +Ammirato, l. XXXI, p. 438. — Gio. Battista +Adriani, l. I, p. 18. — Bern. Segni, l. VIII, +p. 216. — Fil. de' Nerli, l. XII, p. 293.</i> +</p> + +<p> +<a id="note123" href="#tag123">123.</a> <i>Ben. Varchi, l. XV, p. 326.</i> +</p> + +<p> +<a id="note124" href="#tag124">124.</a> <i>Ben. Varchi, l. XV, p. 311. — Bern. +Segni, l. VIII, p. 219. — Com. de' Nerli, +l. XII, p. 294. — Gio. Batt. Adriani, l. I, +p. 24. — Lettera di cinque cardinali Fiorentini +al card. Cibo, Roma 13 gennajo 1537. Lettere +de' Princ., t. III, p. 57.</i> +</p> + +<p> +<a id="note125" href="#tag125">125.</a> <i>Ben. Varchi, l. XVI, p. 373. — Scip. +Ammirato, l. XXXII, p. 448. — Bern. Segni, +l. VIII, p. 223. — Gio. Batt. Adriani, l. I, +p. 51. — Fil de' Nerli, l. XII, p. 297</i>. +</p> + +<p> +Giunti a quest'epoca, prenderemo congedo da +Benedetto Varchi, forse il più verboso storico +che producesse l'Italia. Ma tra le infinite minutissime +circostanze con cui opprime il lettore, +trovansi elevati pensieri, e filosofia. Il suo sedicesimo +libro termina al principio del 1538. Pare +che l'opera non sia stata ridotta a termine. +</p> + +<p> +<a id="note126" href="#tag126">126.</a> <i>Bernardo Segni, l. VIII, p. 227. — Gio. +Batt. Adriani, l. I, p. 54. — Fil. de' Nerli, +l. XII, p. 299.</i> +</p> + +<p> +<a id="note127" href="#tag127">127.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. I, p. 54. — Scip. +Ammirato, l. XXXII, p. 450. — Bern. Segni, +l. VIII, p. 227. — Fil. de' Nerli, l. XII, p. 299. — P. +Jovii hist. sui temp., l. XXXVIII, p. 409.</i> +</p> + +<p> +<a id="note128" href="#tag128">128.</a> <i>P. Jovii, l. XXXVIII, p. 411. — Gio. +Batt. Adriani, l. I, p. 55. — Bern. Segni, +l. VIII, p. 228. — Scip. Ammirato, l. XXXII, +p. 450.</i> +</p> + +<p> +<a id="note129" href="#tag129">129.</a> <i>P. Jovii, l. XXXVIII, p. 412. — Gio. +Batt. Adriani, l. I, p. 58.</i> +</p> + +<p> +<a id="note130" href="#tag130">130.</a> <i>P. Jovii, l. XXXVIII, p. 412. — Gio. +Batt. Adriani, l. I, p. 61. — Bern. Segni, l. VIII, +p. 229. — Fil. de' Nerli, l. XII, p. 301.</i> — La +sua storia termina con questa sconfitta, ch'egli +risguardava come il trionfo del suo partito. +</p> + +<p> +<a id="note131" href="#tag131">131.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. II, p. 63. — Bern. +Segni, l. IX, p. 234. — Scipione Ammirato, +l. XXXII, p. 452.</i> +</p> + +<p> +<a id="note132" href="#tag132">132.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. II, p. 66. — Bern. +Segni, l. IX, p. 234. — P. Jovii, l. XXXVIII, +p. 414. — Marco Guazzo, f. 178. — Scip. Ammirato, +l. XXXII, p. 453.</i> +</p> + +<p> +<a id="note133" href="#tag133">133.</a> <i>Ben. Varchi, t. IV, l. XII, p. 321, t. V, +l. XIV, p. 60. — Bern. Segni, l. VIII, p. 227. — P. +Jovii, l. XXXVIII, p. 415. — Gio. Batt. +Adriani, l. II, p. 71.</i> +</p> + +<p> +<a id="note134" href="#tag134">134.</a> <i>Ivi, p. 100. — Bern. Segni, l. IX, p. 245. — P. +Jovii, l. XXXVIII, p. 415.</i> +</p> + +<p> +<a id="note135" href="#tag135">135.</a> <i>P. Jovii, l. XXXVIII, p. 396. — Bern. +Segni, l. XII, p. 313.</i> +</p> + +<p> +<a id="note136" href="#tag136">136.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. II, p. 110, 111. — Scip. +Ammirato, l. XXXII, p. 458. — Bern. +Segni, l. IX, p. 246.</i> +</p> + +<p> +<a id="note137" href="#tag137">137.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. II, p. 76-89. — Bern. +Segni, l. IX, p. 244. — Scip. Ammirato, +l. XXXII, p. 455.</i> +</p> + +<p> +<a id="note138" href="#tag138">138.</a> <i>Bern. Segni, l. IX, p. 248.</i> — Il Guicciardini +morì nella sua villa d'Arcetri il 17 di +maggio del 1540, in età di 58 anni. <i>Tiraboschi +Stor. della Letter. Ital., t. VII, l. III, c. I, +§ 39, p. 883.</i> +</p> + +<p> +<a id="note139" href="#tag139">139.</a> <i>Ben. Varchi, l. XIII, t. V, p. 7. — Bern. +Segni, l. VI, p. 157.</i> +</p> + +<p> +<a id="note140" href="#tag140">140.</a> <i>Ben. Varchi, l. XII, t. IV, p. 325-328.</i> +</p> + +<p> +<a id="note141" href="#tag141">141.</a> <i>Ben. Varchi, l. XIII, t. V, p. 17.</i> +</p> + +<p> +<a id="note142" href="#tag142">142.</a> <i>Bern. Segni, l. IX, p. 246. — Gio. Batt. +Adriani, l. II, p. 97. — Scipione Ammirato, +l. XXXII, p. 456.</i> +</p> + +<p> +<a id="note143" href="#tag143">143.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. II, p. 95</i> ad an. +1538, ed altrove frequentemente. — <i>Scip. Ammirato, +l. XXXII, p. 145</i> ed altrove. +</p> + +<p> +<a id="note144" href="#tag144">144.</a> <i>Orlando Malavolti Stor. di Siena, p. III, +l. VIII, f. 140.</i> +</p> + +<p> +<a id="note145" href="#tag145">145.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. III, p. 133, 134. — Malavolti, +p. III, l. VIII, f. 141.</i> — Il +Montluc non fa parola di questo trattato. <i>Mem., +l. I, p. 124.</i> +</p> + +<p> +<a id="note146" href="#tag146">146.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. III, p. 157, 158. — Malavolti, +p. III, l. VIII, f. 142. — Bern. +Segni, l. X, p. 265.</i> +</p> + +<p> +<a id="note147" href="#tag147">147.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. III, p. 185, l. IV, +p. 208.</i> +</p> + +<p> +<a id="note148" href="#tag148">148.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. IV, p. 261. — Bern. +Segni, l. XI, p. 295. — Orl. Malavolti, +p. III, l. VIII, f. 143. — P. Jovii, l. XLV, +p. 599.</i> — La storia di Paolo Giovio termina +al trattato di Crespi. +</p> + +<p> +<a id="note149" href="#tag149">149.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. V, p. 293.</i> +</p> + +<p> +<a id="note150" href="#tag150">150.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. V, p. 327. — Malavolti, +p. III, l. VIII, f. 144-145. — Scip. +Ammirato, l. XXXIII, p. 475. — Ber. Segni, +l. XI, p. 306.</i> +</p> + +<p> +<a id="note151" href="#tag151">151.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. II, p. 119. — Ber. +Segni, l. IX, p. 251.</i> +</p> + +<p> +<a id="note152" href="#tag152">152.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. V, p. 345-350. — Scip. +Ammirato, l. XXXIII, p. 476. — Orl. +Malavolti, p. III, l. IX, f. 146. — Galluzzi +Stor. del gran ducato di Toscana, l. I, c. V, +t. I, p. 105.</i> +</p> + +<p> +<a id="note153" href="#tag153">153.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. VI, p. 383, 401, +421, l. VII, p. 463, 474. — Orl. Malavolti, +p. III, l. IX, f. 146, 147. — Scip. Ammirato, +l. XXXIII, p. 481. — Bern. Segni, l. XII, +p. 315.</i> +</p> + +<p> +<a id="note154" href="#tag154">154.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. VIII, p. 515-563. — Orl. +Malavolti, p. III, l. IX, f. 148, 150. — Scip. +Ammirato, l. XXXIII, p. 486. — Bern. +Segni, l. XIII, p. 339.</i> +</p> + +<p> +<a id="note155" href="#tag155">155.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. IX, p. 590. — Orl. +Malavolti, p. III, l. IX, f. 152. — Giac. +Aug. de Thou. Hist. univ., t. II, l. XI, p. 103.</i> +</p> + +<p> +<a id="note156" href="#tag156">156.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. IX, p. 593. — Bern. +Segni, l. XIII, p. 342.</i> +</p> + +<p> +<a id="note157" href="#tag157">157.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. IX, p. 598. — Scip. +Ammirato, l. XXXIII, p. 489. — Orl. +Malavolti, p. III, l. IX, f. 152. — Ber. Segni, +l. XIII, p. 343. — J. Aug. de Thou., l. XI, +p. 106, 112.</i> +</p> + +<p> +<a id="note158" href="#tag158">158.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. IX, p. 625. — Scip. +Ammirato, l. XXXII, p. 492. — Orl. +Malavolti, p. III, l. IX, f. 154. — Pecci +Memorie di Siena, t. III, p. 230, 261. — Lettere +dei Sienesi ad Enrico II del 5 di agosto. — Lett. +de' Principi, t. III, f. 131.</i> +</p> + +<p> +<a id="note159" href="#tag159">159.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. IX, p. 628. — Orl. +Malavolti, p. III, l. X, f. 156. — Bern. +Segni, l. XIII, p. 348. — J. Aug. de Thou., +l. XII, p. 165.</i> +</p> + +<p> +<a id="note160" href="#tag160">160.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. IX, p. 631. — Orl. +Malavolti, p. III, l. X, f. 156. — Scip. Ammirato, +l. XXXIII, p. 493. — Bern. Segni, l. XIII, +p. 349.</i> +</p> + +<p> +<a id="note161" href="#tag161">161.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. IX, p. 634, 637. — Malavolti, +l. V, f. 157.</i> +</p> + +<p> +<a id="note162" href="#tag162">162.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. IX, p. 648. — Malavolti, +p. III, l. X, f. 159. — Scip. Ammirato, +l. XXXIII, p. 497. — Bern. Segni, l. XIII, +p. 350.</i> +</p> + +<p> +<a id="note163" href="#tag163">163.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. X, p. 649. — Ber. +Segni, l. XIII, p. 351. — Orl. Malavolti, p. III, +l. X, f. 161. — J. Aug. de Thou, l. XII, p. 173.</i> +</p> + +<p> +<a id="note164" href="#tag164">164.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. X, p. 669. — Scip. +Ammirato, l. XXXIII, p. 499. — Jac. Aug. +de Thou, l. XIV, p. 249.</i> +</p> + +<p> +<a id="note165" href="#tag165">165.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. X, p. 670. — Malavolti, +p. III, l. X, f. 161. — Scip. Ammirato, +l. XXXIII, p. 499. — Bern. Segni, l. XIII, +p. 352.</i> +</p> + +<p> +<a id="note166" href="#tag166">166.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. X, p. 671. — Bern. +Segni, l. XIV, p. 360. — Scip. Ammirato, +l. XXXIII, p. 501. — J. Aug. de Thou, l. XIV, +p. 253.</i> +</p> + +<p> +<a id="note167" href="#tag167">167.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. X, p. 673. — Scip. +Ammirato, l. XXXIII, p. 503. — Bern. Segni, +l. XIV, p. 361. — Orl. Malavolti, p. III, l. X, +f. 165. — Lettere di Cosimo I alla repubblica +di Siena, e risposta, 28 e 31 gennajo 1554. +Lettere de' Principi, t. III, f. 148.</i> +</p> + +<p> +<a id="note168" href="#tag168">168.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. X, p. 691. — Scip. +Ammirato, l. XXXIV, p. 506. — J. Aug. de Thou, +Hist. univers., t. II, l. XIV, p. 257 e seg.</i> +</p> + +<p> +<a id="note169" href="#tag169">169.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. X, p. 693. — Scip. +Ammirato, l. XXXIV, p. 507-516. — Bern. +Segni, l. XIV, p. 363.</i> — Lettere tra Pietro +Strozzi ed il marchese di Marignano. <i>Lett. dei +Principi, t. III, f. 149 e seg.</i> +</p> + +<p> +<a id="note170" href="#tag170">170.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. X. p. 694. — Orl. +Malavolti, p. III, l. X, f. 163. — Bern. Segni, +l. XIV, p. 362. — J. Aug. de Thou, l. XIV, +p. 261.</i> +</p> + +<p> +<a id="note171" href="#tag171">171.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. X, p. 706-718. — Orl. +Malavolti, p. III, l. X, f. 163, 164. — Bern. +Segni, l. XIV, p. 368.</i> +</p> + +<p> +<a id="note172" href="#tag172">172.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. X, p. 722. — Scip. +Ammirato, l. XXXIV, p. 515. — Bern. Segni, +l. XIV, p. 366.</i> +</p> + +<p> +<a id="note173" href="#tag173">173.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. XI, p. 734. — Scip. +Ammirato, l. XXXIV, p. 517.</i> +</p> + +<p> +<a id="note174" href="#tag174">174.</a> <i>Mém. de Blaise de Montluc, l. III, p. 115, +t. XXIII.</i> +</p> + +<p> +<a id="note175" href="#tag175">175.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. XI, p. 747. — Scip. +Ammirato, l. XXXIV, p. 520, 522. — Bern. +Segni, l. XIV, p. 364. — J. Aug. de Thou, +l. XIV, p. 272.</i> +</p> + +<p> +<a id="note176" href="#tag176">176.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. XI, p. 743. — Scip. +Ammirato, l. XXXIV, p. 721. — Bern. Segni, +l. XIV, p. 365. — J. Aug. de Thou, l. XIV, +p. 274.</i> +</p> + +<p> +<a id="note177" href="#tag177">177.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. XI, p. 797. — Scip. +Ammirato, l. XXXIV, p. 724. — J. Aug. de +Thou, Hist. univ., l. XIV, p. 275.</i> +</p> + +<p> +<a id="note178" href="#tag178">178.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. XI, p. 761. — Scip. +Ammirato, l. XXXIV, p. 527. — Bern. Segni, +l. XIV, p. 367.</i> +</p> + +<p> +<a id="note179" href="#tag179">179.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. XI, p. 783-787.</i> — Relazione +della battaglia, mandata il 24 d'agosto +del 1555, dal marchese di Marignano all'imperatore. +<i>Lettere de' Principi, t. III, f. 154. — Bern. +Segni, l. XIV, p. 371. — Scip. Ammirato, +l. XXXIV, p. 529. — Orl. Malavolti, +t. III, l. X. f. 163. — Mém. di Montluc, +t. XXIII, l. III, p. 139. — Hist. J. Aug. de +Thou, l. XIV, p. 283.</i> +</p> + +<p> +<a id="note180" href="#tag180">180.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. XII, p. 815.</i> — Durante +questa guerra la popolazione della città di +Siena fu ridotta dalle trenta alle dieci mila +anime: si calcolò che perirono nella provincia, +di miseria, nelle battaglie, o sotto il ferro del +carnefice, cinquanta mila contadini, senza contare +quelli che si rifugiarono in estere contrade. +<i>Ber. Segni, l. XIV, p. 377.</i> Trovasi una lacuna +in Scipione Ammirato fino all'anno 1561, +ed il Malavolti non ardisce dare veruna particolarità . — <i>Mémoires +de Blaise de Montluc, t. XXIII, +l. III, p. 170. — Hist. de J. Aug. de Thou, +t. II, l. XIV, p. 288.</i> +</p> + +<p> +<a id="note181" href="#tag181">181.</a> <i>Giovan Battista Adriani, l. XII, p. 836. — Bern. +Segni, l. XIV, p. 379. — Biagio di +Montluc, l. III, p. 196-235.</i> +</p> + +<p> +<a id="note182" href="#tag182">182.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. XII, p. 488.</i> — Lettera +del mar. di Marignano alla signoria di +Siena. <i>Letter. de' Princ., t. III, f. 158.</i> +</p> + +<p> +<a id="note183" href="#tag183">183.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. XII, p. 864. — Malavolti, +p. III, l. X, f. 166.</i> La sua storia +finisce con questa capitolazione. — <i>Bern. Segni, +l. XIV, p. 380. — Blaise de Montluc, l. III, +p. 266, 279. — J. Aug. de Thou, l. XV, +p. 314.</i> +</p> + +<p> +<a id="note184" href="#tag184">184.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. XVI, p. 1107-1122.</i> — Bernardo +Segni, essendo morto il 13 aprile +del 1558, lasciò la sua storia interrotta nel XV.º +libro, nel quale racconta la guerra di Cosimo +contro i Sienesi di Montalcino. — <i>J. Aug. de +Thou, l. XXII, p. 661, 665, t. II.</i> +</p> + +<p> +<a id="note185" href="#tag185">185.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. XIV, p. 1000-1015.</i> — Il +duca prese possesso di Siena il 19 di luglio +del 1557. — <i>Lettere de' Principi, t. III, +f. 165 e segu</i>. Tra le altre una Memoria di +Pietro Strozzi intorno alla difesa di Siena, p. 177, +180. — <i>Hist. de J. Aug. de Thou, t. II, l. XV, +p. 343, l. XVIII, p. 471.</i> +</p> + +<p> +<a id="note186" href="#tag186">186.</a> <i>Guichenon, Hist. général de la maison de +Savoie, t. II, p. 256. — Mém. de M. du Bellay, +l. IV, p. 296; l. V e seg. — Hist. de la +Diplomatie française, t. II, l. IV, p. 46. — De +Thou Hist. génér., t. III, l. XXXI, p. 251. — Muratori +Annali d'Italia ad ann.</i> +</p> + +<p> +<a id="note187" href="#tag187">187.</a> <i>Enrico Cather. Davila delle guerre civili +di Francia, l. IX, p. 526. — Guichenon Hist. +gén., t. II, p. 287.</i> +</p> + +<p> +<a id="note188" href="#tag188">188.</a> <i>Ivi, p. 352 e seg. — Hist. de la Diplomatie +française, t. II, p. 197 — Hist. univ. J. +Aug. de Thou, t. IX, l. CXXIII, p. 325 e +l. CXXV, p. 413.</i> +</p> + +<p> +<a id="note189" href="#tag189">189.</a> <i>Mém. de mess. Martin du Bellay, l. IV, +p. 235.</i> +</p> + +<p> +<a id="note190" href="#tag190">190.</a> <i>Pallavicino Storia del Concilio di Trento, +l. XXII, c. VIII, t. V, p. 215, ediz. di Faenza +del 1796 in 4.º — De Thou Hist., l. XXXVI, +p. 471. — Greg. Leti Vita di Filippo II. l. XVII, +t. I, p. 405.</i> +</p> + +<p> +<a id="note191" href="#tag191">191.</a> <i>P. Jovii Hist., l. XXVII, p. 98 ed altrove. — Bern. +Segni, l. III, p. 90, l. VI, p. 166.</i> +</p> + +<p> +<a id="note192" href="#tag192">192.</a> <i>P. Jovii Hist., l. XLIII, p. 533 ec. — Summonte +Istoria di Napoli, t. VIII, c. II, +t. IV, p. 146. — Giannone Ist. civ., t. IV, +l. XXXII, c. VI, p. 166.</i> +</p> + +<p> +<a id="note193" href="#tag193">193.</a> <i>Summonte Ist. della città e regno di Napoli, +l. IX, c. I, t. IV, p. 173. — Giannone +Ist. civ. del regno di Napoli, l. XXXII, c. III, +t. IV, p. 87.</i> +</p> + +<p> +<a id="note194" href="#tag194">194.</a> <i>Summonte Ist. di Napoli, l. IX, c. I, +p. 173. — Giannone Ist. civ., l. XXXII, c. II, +p. 84. — Bern. Segni, l. XIII, p. 346.</i> +</p> + +<p> +<a id="note195" href="#tag195">195.</a> <i>Summonte Ist. di Napoli, l. IX, c. I, +p. 178-210. — Pallavicini Ist. del Concil. di +Trento, l. X, c. I, t. III, p. 82. — Gio. Batt. +Adriani, l. VI, p. 402 e seg. — Giannone Ist. +civile, l. XXXII, c. V, p. 107. — Fr. Paolo +Ist. del Concil. di Trento, l. III, p. 279. — De +Thou, Hist. univers., l. III, p. 220.</i> +</p> + +<p> +<a id="note196" href="#tag196">196.</a> <i>Summonte Ist. di Napoli, l. X, c. V, +p. 343-348. — Gio. Batt. Adriani, l. XVIII, +p. 1303, 1329. — De Thou, l. XXXVIII, p. 564 +e seg. — Gregorio Leti Vita di Filippo II, +l. XVIII, p. 442.</i> +</p> + +<p> +<a id="note197" href="#tag197">197.</a> <i>Ben. Varchi, l. XVI, t. V, p. 389. — Bern. +Segni, l. IX, p. 238; l. XI, p. 304. — Belcarius +Rer. Gallicar. — J. Aug. de Thou, +Hist. univers., l. IV, p. 286. — Jo. Sleidani +Comment., l. XXI, p. 376.</i> +</p> + +<p> +<a id="note198" href="#tag198">198.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. II, p. 98. — Bern. +Segni, l. IX, p. 237.</i> +</p> + +<p> +<a id="note199" href="#tag199">199.</a> <i>Gio. Battista Adriani, l. II, p. 89. — P. +Jovii Hist., l. XLIII, p. 534.</i> +</p> + +<p> +<a id="note200" href="#tag200">200.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. V, p. 305-311. — Bern. +Segni, l. XI, p. 302. — Pallavicini Ist. +del Concil. di Trento, l. V, c. XIV, t. II, +p. 62. — Fra Paolo Ist. del Con. di Trento, +l. II, p. 125.</i> +</p> + +<p> +<a id="note201" href="#tag201">201.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. VI, p. 414-420. — Ber. +Segni, l. XII, p. 319. — Fra Paolo +Conc. di Trento, l. III, p. 281. — De Thou +Hist. univ., l. IV, p. 283, t. I.</i> +</p> + +<p> +<a id="note202" href="#tag202">202.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. VII, p. 479-482. — B. +Segni, l. XII, p. 322. — Pallavicini, +l. XI, c. VI, t. III, p. 154. — Jo. Sleidani, +Comment., l. XXI, p. 375. — De Thou, l. VI, +p. 512.</i> +</p> + +<p> +<a id="note203" href="#tag203">203.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. VIII, p. 495. — Bern. +Segni, l. XII, p. 324. — Pallavicini, +l. XI, c. VII, t. III, p. 156. — De Thou, +l. VI, p. 521.</i> +</p> + +<p> +<a id="note204" href="#tag204">204.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. VIII, p. 524 e seg.</i> +</p> + +<p> +<a id="note205" href="#tag205">205.</a> <i>Ivi, l. XIV, p. 947. — J. Aug. de Thou +Hist. univers., l. XVII, p. 407.</i> +</p> + +<p> +<a id="note206" href="#tag206">206.</a> <i>Henr. Cather. Davila Guerre civili di +Francia, l. XIII, p. 814, ediz. di Venezia +in 4.º 1630. — Card. Bentivoglio Guerra di +Fiandra, p. II, l. VI, p. 168, Venezia, +in 4.º 1645.</i> +</p> + +<p> +<a id="note207" href="#tag207">207.</a> <i>Gio. Battista Adriani, l. VIII, p. 497 e +seguenti. — Bern. Segni, l. XII, p. 323. — Pallavicini, +l. XI, c. VII, t. III, p. 159. — Fra +Paolo, l. III, p. 307. — J. Aug. de Thou +Hist. univ., l. VI, p. 520, t. I.</i> +</p> + +<p> +<a id="note208" href="#tag208">208.</a> <i>Gio. Battista Adriani, l. XII, p. 867, +l. XIII, p. 876, 890. — Lett. de' Princ., t. III, +f. 161.</i> Lettera di un conclavista con diverse +curiose circostanze intorno alle cerimonie dell'elezione. +</p> + +<p> +<a id="note209" href="#tag209">209.</a> <i>Pallavicini stor. del Conc. di Trento. — Fr. +Paolo Sarpi stor. del Concil. stesso. — Rayn. +An. Eccl. ad An. — Fleury Hist. Eccl., l. 144 +e seg. — Labbei Conc. gener., t. XIV, p. 725.</i> +</p> + +<p> +<a id="note210" href="#tag210">210.</a> Cioè a coloro che più non volevano riconoscere +la legittima autorità della Chiesa. <i>N. d. T.</i> +</p> + +<p> +<a id="note211" href="#tag211">211.</a> <i>Gio. Battista Adriani, l. XII, p. 890. — Ber. +Segni, l. XV, p. ult. — Pallavicini, l. XIII, +c. XI, p. 310. — Onof. Panvinio vite de' Pont., +f. 284, 286. — F. P. Sarpi Istor. del Conc., +l. IV, p. 400.</i> +</p> + +<p> +<a id="note212" href="#tag212">212.</a> <i>Gio. Battista Adriani, l. XIV, p. 980; +l. XV, p. 1044. — Onof. Panvinio Vita di +Paolo IV, f. 289. — Pallavicini Stor. del Con. +di Trento, l. XIII, c. XVI, al l. XIV, c. IV, +p. 325 e segu., t. III. — Fr. Paolo Concil. di +Trento, l. V, p. 417.</i> +</p> + +<p> +<a id="note213" href="#tag213">213.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. XXI, p. 1579-1589. — Ant. +Ciccarelli, vita di Pio V, f. 299. — Greg. +Leti vita di Filippo II, t. II, l. I, p. 37. — J. +Aug. de Thou., l. L, p. 456, t. IV.</i> +</p> + +<p> +<a id="note214" href="#tag214">214.</a> <i>Ant. Ciccarelli vita di Sisto V, f. 312. — J. +Aug. de Thou, l. LXXXII, t. VI, p. 503. — Labbei +Concil. gen., t. XV, p. 1190.</i> +</p> + +<p> +<a id="note215" href="#tag215">215.</a> <i>Muratori Ann. ad ann. 1567, t. X, +p. 438. — Gio. Batt. Adriani, l. XIX, p. 1348.</i> +</p> + +<p> +<a id="note216" href="#tag216">216.</a> <i>Bentivoglio Guerra di Fiandra, p. I, +l. V, p. 92.</i> +</p> + +<p> +<a id="note217" href="#tag217">217.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. XXII, p. 49. — Cathr. +Davila Guerra civ. di Francia, l. V, +p. 273. — J. Aug. de Thou, l. LIII, p. 632, +t. IV.</i> +</p> + +<p> +<a id="note218" href="#tag218">218.</a> <i>Ciccarelli vita di Gregorio XIII, f. 336-337.</i> +</p> + +<p> +<a id="note219" href="#tag219">219.</a> <i>Ciccarelli vita di Gregorio XIII, p. 300. — Galluzzi +Istor. del gran ducato, l. IV, t. III, +p. 273 e seguenti.</i> +</p> + +<p> +<a id="note220" href="#tag220">220.</a> <i>P. Jovii vita Alfonsi; della traduzione, +p. 144.</i> +</p> + +<p> +<a id="note221" href="#tag221">221.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. VIII, p. 153. — Jac. +Aug. de Thou, l. III, p. 680, t. I.</i> +</p> + +<p> +<a id="note222" href="#tag222">222.</a> <i>Gio. Battista Adriani, l. XIV, p. 989; +l. XVI, p. 1132. — J. Aug. de Thou, Hist. univ., +l. XX, p. 559, l. XXIII, p. 712.</i> +</p> + +<p> +<a id="note223" href="#tag223">223.</a> <i>Galluzzi Istor. del gran ducato, t. II, +p. 380, t. IV, p. 317. — J. Aug. de Thou, +Hist. univ., l. CIX, p. 141, t. IX.</i> +</p> + +<p> +<a id="note224" href="#tag224">224.</a> <i>Muratori Antichità Estensi, t. II. — Dello +stesso Ann. d'Italia ad an. 1597.</i> +</p> + +<p> +<a id="note225" href="#tag225">225.</a> <i>Murat. Antichità Estensi, t. II ed Annali +d'Italia all'anno 1498, in principio. — Greg. Leti +Vita di Filippo II, p. II, l. XIX. p. 529.</i> +</p> + +<p> +<a id="note226" href="#tag226">226.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. II, p. 103. — Lett. +de' Prin. t. III, p. 28.</i> +</p> + +<p> +<a id="note227" href="#tag227">227.</a> <i>Muratori Annali d'Italia all'anno 1574.</i> +</p> + +<p> +<a id="note228" href="#tag228">228.</a> <i>P. Jovii Historiarum l. XXXVIII, p. 333.</i> +</p> + +<p> +<a id="note229" href="#tag229">229.</a> <i>Galluzzi Storia del gran Ducato, t. II, +p. 257. — Gio. Batt. Adriani, l. XVI, p. 1178. — J. +Aug. de Thou, Hist. univ., l. XXXII, +p. 269, t. III.</i> +</p> + +<p> +<a id="note230" href="#tag230">230.</a> <i>Cronica del MS. del Settimani all'anno +1562, presso Anguillesi Notizie del palazzo di +Pisa, p. 143. — J. Aug. de Thou, Hist. univ., +l. XXXII, p. 270.</i> +</p> + +<p> +<a id="note231" href="#tag231">231.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. XIX, p. 1348; +l. XX, p. 1504. — Galluzzi Stor. del gran Ducato, +t. II, p. 310 e 348.</i> +</p> + +<p> +<a id="note232" href="#tag232">232.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. XXII, p. 86.</i> — Qui +finisce la sua storia. — <i>Galluzzi Storia del +gran Ducato, l. III, c. VIII, p. 56, t. III.</i> +</p> + +<p> +<a id="note233" href="#tag233">233.</a> <i>Galluzzi Storia del gran Ducato, l. IV, +c. I, t. III, p. 166.</i> +</p> + +<p> +<a id="note234" href="#tag234">234.</a> <i>Muratori Ann. d'Italia ad ann.</i> +</p> + +<p> +<a id="note235" href="#tag235">235.</a> <i>Galluzzi Stor. del gran Ducato, l. IV, +c. III, t. III, p. 220.</i> +</p> + +<p> +<a id="note236" href="#tag236">236.</a> <i>Anguillesi Memorie del Poggio a Cajano, +p. 111, estratto dai MS. del Settimani. — Galluzzi, +t. II e III.</i> +</p> + +<p> +<a id="note237" href="#tag237">237.</a> <i>Galluzzi, t. IV, p. 55, l. IV, c. VIII. — Anguillesi +Notizie del Poggio a Cajano, +p. 117.</i> +</p> + +<p> +<a id="note238" href="#tag238">238.</a> <i>Galluzzi, l. V, c. VI, VII ed VIII, +t. IV.</i> +</p> + +<p> +<a id="note239" href="#tag239">239.</a> <i>Dissertaz. VIII sopra la Storia Lucchese, +t. II, delle Memorie e documenti sopra la Storia +Lucchese.</i> +</p> + +<p> +<a id="note240" href="#tag240">240.</a> <i>Beverini Ann. Lucenses Mans., l. XIV. — Dissert. +VIII sopra la Storia Lucchese, t. II, +p. 252.</i> +</p> + +<p> +<a id="note241" href="#tag241">241.</a> <i>A. N. Cianelli Dissertaz. VIII sopra la +Storia Lucchese, p. 268.</i> +</p> + +<p> +<a id="note242" href="#tag242">242.</a> <i>Beverini Ann. Lucenses, l. XV. — Dissertazione +IX sopra la Storia Lucchese, t. II, +p. 271.</i> +</p> + +<p> +<a id="note243" href="#tag243">243.</a> <i>Dissert. IX sopra la Storia Lucchese, t. II, +p. 301.</i> +</p> + +<p> +<a id="note244" href="#tag244">244.</a> <i>Ub. Folieta della repubblica di Genova, +Dialoghi. — Fil. Casoni Ann. di Genova, l. V, +p. 157.</i> +</p> + +<p> +<a id="note245" href="#tag245">245.</a> <i>Giovan Battista Adriani, l. VI, p. 369. — Bern. +Segni, l. XII, p. 316.</i> +</p> + +<p> +<a id="note246" href="#tag246">246.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. VI, p. 369-375. — Bern. +Segni, l. XII, p. 316. — De Thou, Hist. +univers., l. III, p. 203-217. — Fil. Casoni +Ann. di Genova, l. V, p. 157.</i> +</p> + +<p> +<a id="note247" href="#tag247">247.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. XVI, p. 1177. — Fil. +Casoni Ann. di Genova, l. VI, p. 144.</i> — A +queste autorità allegate dal nostro autore, +devesi aggiungere la circostanziata descrizione che +della congiura dei Fieschi fece elegantemente +nella sua storia di Genova Jacopo Bonfadio. +<i>N. del T.</i> +</p> + +<p> +<a id="note248" href="#tag248">248.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. X, p. 658.</i> +</p> + +<p> +<a id="note249" href="#tag249">249.</a> <i>Ivi, l. VII, p. 457. — Fil. Casoni Ann. +di Genova, l. V, p. 203.</i> +</p> + +<p> +<a id="note250" href="#tag250">250.</a> <i>Gio. Batt. Adriani, l. VII, p. 457. — Fil. +Casoni Ann. di Genova, l. V, p. 203.</i> +</p> + +<p> +<a id="note251" href="#tag251">251.</a> <i>Adriani, l. XXI, p. 1569. — Casoni, +t. IV, l. VIII, p. 5.</i> +</p> + +<p> +<a id="note252" href="#tag252">252.</a> <i>Graevi Thes. Rer. Ital., t. I, p. II, p. 1471. — Ciccarelli +Vita del papa Gregorio XIII, f. 304. — Fil. +Casoni Ann. di Genova, t. IV, l. VIII, +p. 72.</i> +</p> + +<p> +<a id="note253" href="#tag253">253.</a> <i>P. Paruta Ist. Ven., l. X, p. 726. — P. +Jovii Hist., l. XXXVI, p. 333; e l. XXXIX, +p. 417. — Laugier Hist. de Venise, t. IX, +l. XXXVI, p. 480-577. — Vettor Sandi Storia +civile veneta, p. III, l. X, c. VI, p. 625.</i> +</p> + +<p> +<a id="note254" href="#tag254">254.</a> <i>Lett. de' Princ., t. III, f. 243 e seg. — De +Thou Hist. univ., l. XLIX, p. 412 e seg. — Laugier +Hist. de Venise, l. XXXVIII, t. X, +p. 183 e seg. — Vettor Sandi, p. III, l. X, +c. XI, p. 667-698.</i> +</p> + +<p> +<a id="note255" href="#tag255">255.</a> <i>Istor. del conte Gualdo Priorato, p. IV, +l. V, p. 208. Venezia, 1648, 4.º</i> +</p> + +<p> +<a id="note256" href="#tag256">256.</a> <i>Ist. del conte Gualdo Priorato, p. IV, +l. V, p. 211. — Giannone stor. civile, l. XXXVII, +c. II, t. IV, p. 509.</i> +</p> + +<p> +<a id="note257" href="#tag257">257.</a> <i>Ist. del conte Gualdo Priorato, p. IV, +l. V, p. 216.</i> +</p> + +<p> +<a id="note258" href="#tag258">258.</a> <i>Istor. del conte Gualdo Priorato, p. IV, +l. V, p. 220.</i> +</p> + +<p> +<a id="note259" href="#tag259">259.</a> <i>Ivi, p. 225. — Giannone, l. XXXVII, +c. II, p. 517.</i> +</p> + +<p> +<a id="note260" href="#tag260">260.</a> <i>Istor. del conte Gualdo Priorato, p. IV, +l. IV, p. 273.</i> +</p> + +<p> +<a id="note261" href="#tag261">261.</a> <i>Ivi, l. V, p. 278. — Giannone, l. XXXVII, +c. III, p. 520.</i> +</p> + +<p> +<a id="note262" href="#tag262">262.</a> <i>Ist. del conte Gualdo Priorato, p. IV, +l. VI, p. 278.</i> +</p> + +<p> +<a id="note263" href="#tag263">263.</a> <i>Gualdo Priorato, p. 283. — Limiers Hist. +de Louis XIV, l. I, p. 129. — Giannone, l. +XXXVII, c. III, p. 521.</i> +</p> + +<p> +<a id="note264" href="#tag264">264.</a> <i>Gualdo Priorato, p. IV, l. VIII, p. 404. — Gio. +Batt. Birago Ist. memorabile de' nostri +tempi parte V, annessa all'opera di Alessandro +Ziliolo, l. VI, Ven. 1654, in 4.º — Muratori +ad ann. — Giannone, l. XXXVII, c. IV, p. +529. — Lahode Histoire de Louis XIV, t. I, +l. V, p. 186.</i> +</p> + +<p> +<a id="note265" href="#tag265">265.</a> <i>Gualdo Priorato, p. IV, l. IV, p. 159, +173. — Ist. memorabili de' nostri tempi di +Gio. Batt. Birago, p. V, l. III. — Muratori +ad An. — Giannone, Ist. civile, l. XXXVII, +c. II, t. IV, p. 511.</i> +</p> + +<p> +<a id="note266" href="#tag266">266.</a> <i>Muratori An. d'Italia ad an. 1674, t. XI, +p. 324. — Limiers Hist. de Louis XIV, l. VII, +t. II, p. 276. — Giannone, l. XXXIX, c. III, +p. 609. — Lahode Hist. de Louis XIV, t. III, +l. XXXV, p. 516.</i> +</p> + +<p> +<a id="note267" href="#tag267">267.</a> <i>Muratori An. d'Italia ad an. 1674, 1675, +1676. — Limiers Hist. de Louis XIV, l. VII, +t. II, p. 299-308 e segu. — Abregé de l'Hist. +de la Hollande, c. XIV, p. 890, t. III. — Lahode +Hist. de Louis XIV, t. IV, l. XXXVII, +p. 41.</i> +</p> + +<p> +<a id="note268" href="#tag268">268.</a> <i>Muratori Ann. d'Italia ad an. 1678, +t. XI, p. 341. — Giannone Ist. civile, l. XXXIX, +c. IV, p. 623.</i> +</p> + +<p> +<a id="note269" href="#tag269">269.</a> <i>Muratori An. d'Italia ad an. 1678. — Lahode +Hist. de Louis XIV, l. XXXIX, t. IV, +p. 169.</i> +</p> + +<p> +<a id="note270" href="#tag270">270.</a> <i>Muratori An. ad an. 1605, 1606, 1607. — Hist. +de la diplomatie Française 4 periode, +l. II, t. II, p. 243-250. — Galluzzi storia +di Toscana, l. V, c. XI, t. V, p. 79. — Laugier +Hist. de Venise, t. X, l. XXXIX e +XL, p. 350 e segu.</i> +</p> + +<p> +<a id="note271" href="#tag271">271.</a> <i>Ist. del conte Gualdo Priorato, p. III, +l. II, p. 84. — Michel le Vassor Hist. de Louis +XIII, t. X, l. XLVIII, 2me part., p. 117, +seconde édit.</i> +</p> + +<p> +<a id="note272" href="#tag272">272.</a> <i>Muratori Ann. 1641 e segu. — Ist. del +conte Gualdo Priorato, p. III, l. VIII, p. 316. — Ist. +della repub. Veneta di Battista Nani, +l. XII, p. 553-744, ediz. in 4.º ven. 1663. — Galluzzi +stor. di Toscana, l. VII, c. II, e III, +t. VI, p. 137 e segu.</i> +</p> + +<p> +<a id="note273" href="#tag273">273.</a> <i>Hist. de la dipl. Française cinq. période, +l. I, t. III, p. 301-314. — Muratori ad an. +1666, 1664. — Limiers Hist. de Louis XIV, +l. V, t. II, p. 38. — Galluzzi Storia del gran +ducato, l. VII, c. VIII, t. VI, p. 308.</i> +</p> + +<p> +<a id="note274" href="#tag274">274.</a> <i>Hist. de la diplom. Franç., cinqu. période, +l. V, t. IV, p. 94-106. — Limiers Hist. de +Louis XIV, t. II, l. X, p. 469. — Muratori +ad an. 1687, t. XI, p. 374 e segu. — Galluzzi +storia del gran ducato, l. VIII, c. V, t. VII, +p. 108.</i> +</p> + +<p> +<a id="note275" href="#tag275">275.</a> <i>Istorie memorabili de' nostri tempi di Ales. +Zilio, p. I, l. I; Ivi, l. X, p. III, l. III. — Guichenon +Hist. généal. de la Maison de +Savoje, p. 345-444. — Muratori ad ann. — Le +Vassor Hist. de Louis XIII, t. IV, l. XXVIII, +p. 364.</i> +</p> + +<p> +<a id="note276" href="#tag276">276.</a> <i>Gal. Gualdo Priorato, p. II, l. V, p. 131, +e segu. — Muratori ad ann. — Guichenon Hist. +généal. de la Maison de Savoje, t. III, p. 5, +46, 54.</i> — La storia di Guichenon termina nel +1660 verso la metà del regno di Carlo Emmanuele +II. — <i>Le Vassor Hist. de Louis XIII, +t. IX, l. XLII e XLIII.</i> +</p> + +<p> +<a id="note277" href="#tag277">277.</a> <i>Limiers Histoire de Louis XIV, l. X, +p. 523; l. XI, t. II. — Muratori Ann. ad ann.</i> +</p> + +<p> +<a id="note278" href="#tag278">278.</a> I primi fondamenti della nuova città di +Livorno erano stati gettati dal gran duca Francesco +I, il 28 marzo del 1577, ma in appresso +da lui trascurati. <i>Galluzzi stor. del gran ducato, +l. IV, c. II, p. 208, t. III.</i> +</p> + +<p> +<a id="note279" href="#tag279">279.</a> <i>Ivi, l. V, c. XI, t. V, p. 82. — Murat. +Annali ad ann.</i> +</p> + +<p> +<a id="note280" href="#tag280">280.</a> Gabriello Chiabrera Savonese, celebrò colle +sue odi i trionfi delle galere toscane, come +Pindaro i vincitori de' giuochi olimpici; e se +non raggiunse il suo immenso esemplare, fu almeno +dopo Orazio, il suo più illustre imitatore. +<i>N. d. T.</i> +</p> + +<p> +<a id="note281" href="#tag281">281.</a> <i>Galluzzi stor. del gran ducato, l. VI, +c. I al c. V, t. V, p. 157.</i> +</p> + +<p> +<a id="note282" href="#tag282">282.</a> <i>Galluzzi, l. VII, c. VII, t. VI, p. 283. — Muratori +Annali ad ann.</i> +</p> + +<p> +<a id="note283" href="#tag283">283.</a> <i>Galluzzi Stor. del gran ducato, l. VIII, +c. I al VII, t. VII.</i> +</p> + +<p> +<a id="note284" href="#tag284">284.</a> <i>Muratori Ann. ad ann. 1612. — Galluzzi, +l. VI, c. II, t. IV, p. 203. — Le Vassor Hist. +de Louis XIII, l. III, p. 341, t. I.</i> +</p> + +<p> +<a id="note285" href="#tag285">285.</a> <i>Muratori Annali, ad ann. 1622.</i> +</p> + +<p> +<a id="note286" href="#tag286">286.</a> <i>Muratori Ann. ad ann. 1646, t. XI, +p. 214. — Gal. Gualdo, p. IV, l. III, p. 88. — Galluzzi, +l. VI, c. X, t. VI, p. 75; l. VII, +c. V, p. 237.</i> +</p> + +<p> +<a id="note287" href="#tag287">287.</a> <i>Muratori Annali ad ann. — Galluzzi, +l. VII, c. V, t. VI, p. 237.</i> +</p> + +<p> +<a id="note288" href="#tag288">288.</a> <i>Muratori Ann. ad ann. 1694.</i> +</p> + +<p> +<a id="note289" href="#tag289">289.</a> <i>Muratori Ann. ad ann. 1629.</i> +</p> + +<p> +<a id="note290" href="#tag290">290.</a> <i>Muratori Ann. ad ann. 1636. — Batt. +Nani stor. Ven., l. X, p. 521 ec.</i> +</p> + +<p> +<a id="note291" href="#tag291">291.</a> <i>Muratori Ann. ad an. 1657. — Antichità +Estensi.</i> +</p> + +<p> +<a id="note292" href="#tag292">292.</a> <i>Muratori Ann. d'Italia. — Ant. Esten.</i> +</p> + +<p> +<a id="note293" href="#tag293">293.</a> <i>Muratori ann. d'Italia ad ann. 1626-1627. — Istor. +memor. d'Alessandro Ziliolo, p. III, +l. III, p. 83 e segu. — Ist. della repubblica +Veneta di Batt. Nani, l. VII, p. 445 e segu. — Le +Vassor, Hist. de Louis XIII, t. V, l. XXIV, +p. 699.</i> +</p> + +<p> +<a id="note294" href="#tag294">294.</a> <i>Alessandro Ziliolo, p. III, l. III, p. 119. — Gio. +Batt. Nani, l. VII, p. 407. — Schiller, +Geschichte des Dreissigjährigen Krieges. — Le Vassor +Hist. de Louis XIII, t. VI, l. XXVII, p. 243; +l. XXVIII, p. 382. — Vettorio Siri Memor. +recondite, t. VI, p. 742 e segu.; t. VII, p. 123 +e seguenti.</i> +</p> + +<p> +<a id="note295" href="#tag295">295.</a> <i>Ales. Ziliolo Ist. memor., p. III, l. III. — Gio. +Batt. Nani, l. VII e segu. — Murat. +Ann. d'Italia.</i> +</p> + +<p> +<a id="note296" href="#tag296">296.</a> <i>Muratori Ann. d'Italia ad an. 1681, +t. XI, p. 354. — Limiers Hist. de Louis XIV, +l. IX, t. II, p. 399.</i> +</p> + +<p> +<a id="note297" href="#tag297">297.</a> <i>Muratori Ann. ad ann. — Galluzzi Stor. +di Toscana, l. VI, c. VI, t. V, p. 298 e segu.</i> +</p> + +<p> +<a id="note298" href="#tag298">298.</a> <i>Muratori Ann. d'Italia.</i> +</p> + +<p> +<a id="note299" href="#tag299">299.</a> <i>Ales. Ziliolo, p. III, l. IV, p. 178. — Ann. +di Genova di Fil. Casoni, t. V, l. II, p. 61.</i> +</p> + +<p> +<a id="note300" href="#tag300">300.</a> <i>Aless. Ziliolo Ist. memor., p. III, l. IV, +p. 187. — Fil. Casoni Ann. della repub. di Genova, +t. V, l. III, p. 136.</i> +</p> + +<p> +<a id="note301" href="#tag301">301.</a> <i>Aless. Ziliolo, p. III, l. IV, p. 188-199. — Casoni +Ann., l. III, p. 140.</i> +</p> + +<p> +<a id="note302" href="#tag302">302.</a> <i>Muratori Ann. ad ann. — Limiers Hist. +de Louis XIV, l. IX, t. II, p. 423. — Hist. +de la diplom. Françoise, l. IV, p. 83. — Filip. +Casoni Ann. di Genova, t. VI, l. VIII, p. 214</i>. +Questi annali di Genova terminano coll'anno +1700, 6 volumi in 8 Gen. 1800. +</p> + +<p> +<a id="note303" href="#tag303">303.</a> <i>Aless. Ziliolo Ist. memor., p. II, l. I, +p. 1. — Laugier Hist. de Venise, t. X, l. +XXXIX, p. 331, e t. X, l. XLI, p. 38.</i> +</p> + +<p> +<a id="note304" href="#tag304">304.</a> <i>Schiller, Dreissigjährige Krieg, B. I.</i> +</p> + +<p> +<a id="note305" href="#tag305">305.</a> <i>Gio. Batt. Nani Ist. Ven., l. III, p. 156. — Le +Vassor, Hist. de Louis XIII, t. III, +l. XII, p. 193. — L'abbé de saint Réal Hist. +de conjurat. de Bedmar. — Vettor Sandi stor. +civ., p. III, l. XI, c. XI, § II, p. 995. — Vett. +Siri Mem. recondite, t. IV, p. 447 e segu. — Laugier +Hist. de Venise, l. XLI, p. 107.</i> +</p> + +<p> +<a id="note306" href="#tag306">306.</a> <i>Gio. Batt. Nani, l. IV, p. 170, 203 e +segu. — Aless. Zilioli Hist. memor., p. II, +l. VII, p. 173. — Le Vassor Hist. de Louis +XIII, l. XXIII, p. 367. — Vett. Siri Mem. +recondite, t. VI, p. 92 e segu. — Laugier Hist. +de Venise, t. XI, l. XLII, p. 139.</i> +</p> + +<p> +<a id="note307" href="#tag307">307.</a> <i>Gual. Priorato Ist., p. III, l. X, p. 392. — Laugier +Hist. de Venise, t. XI, l. XLIX, +p. 332.</i> +</p> + +<p> +<a id="note308" href="#tag308">308.</a> <i>Muratori Ann. d'It. ad ann. 1669. — Limiers +Hist. de Louis XIV, t. II, l. VI, p. 109. — Gir. Brusoni +Ist. dell'ultima guerra tra Venez. e Turchi +in Candia 1644-1671, 1 vol. in 4.º. — Laugier +Hist. de Venise, t. XII, l. XLV, p. 103. — Vett. +Sandi Ist. civ. Veneta, p. III, l. XII, +c. III, p. 1045.</i> +</p> + +<p> +<a id="note309" href="#tag309">309.</a> <i>Muratori Ann. d'Ital. ad ann. 1699. — Limiers +Hist. de Louis XIV, l. XIII, t. III, +p. 32. — Laugier Hist. de Venise, t. XII, +l. XLVI, p. 139-228.</i> +</p> + +<p> +<a id="note310" href="#tag310">310.</a> <i>Muratori Ann. d'It. ad ann. — Limiers Hist. +de Louis XIV, t. III, l. XIII al l. XVIII. — Giannone +Istor. civile, l. LX, c. IV, p. 655.</i> È il +fine di questa storia. +</p> + +<p> +<a id="note311" href="#tag311">311.</a> <i>Muratori Ann. d'Italia ad an. 1713. — Limiers +Hist. de Louis XIV, l. XIX, p. 525 +e segu. — Hist. de la diplomat. franç. cinquième +période, t. IV, l. VII, p. 322.</i> +</p> + +<p> +<a id="note312" href="#tag312">312.</a> <i>Muratori Ann. d'It. ad ann. — Hist. de la +Diplom. fran., l. IV, p. 465-483, sixième période, +L. I. — Lacretelle Hist. de France pendant le +XVIII siècle, t. I, l. II, p. 280.</i> +</p> + +<p> +<a id="note313" href="#tag313">313.</a> <i>Muratori Ann. d'It. ad ann. — Will. Coxe +Hist. de la Mais. d'Autr. (trad.) c. XC e XCI, +t. IV, p. 432 e segu. — Lacretelle dixhuitième +siècle, t. II, l. VI, p. 175, 180.</i> +</p> + +<p> +<a id="note314" href="#tag314">314.</a> <i>Muratori Ann. d'It. ad ann. 1735, 1738. — Hist. +de la Diplomatie française, t. V, p. 80, +sixième période, l. III. — Galluzzi Ist. di +Toscana, t. VIII, p. 195, l. IX, c. IX.</i> +</p> + +<p> +<a id="note315" href="#tag315">315.</a> <i>Muratori Ann. d'Ital. ad an.</i> Terminano +a quest'epoca, o piuttosto all'anno 1749. — <i>Histoire +diplomat. franç., t. V, p. 385 e segu. +sixième période, l. V. — Will. Coxe Hist. de +la Maison d'Autriche, c. CVIII, t. V, (trad.) +p. 170. — Lacretelle, t. II, l. VIII, p. 412.</i> +</p> + +<p> +<a id="note316" href="#tag316">316.</a> <i>Murat. Ann. d'It. ad an. 1703, t. XII, p. 21. — Limiers, +Hist. de Louis XIV, l. XIV, t. III, +p. 124. — Lahode Hist. de Louis XIV, l. LVI, +t. V, p. 373. — Will. Coxe Hist. de la Maison +d'Autriche, c. LXIX, t. IV, p. 93.</i> +</p> + +<p> +<a id="note317" href="#tag317">317.</a> <i>Muratori ann. 1706. — Limiers, Hist. +de Louis XIV, t. III, l. XV, p. 205. — Will. +Coxe, Hist. d'Autriche, t. IV, c. LXXIII, p. 160.</i> +</p> + +<p> +<a id="note318" href="#tag318">318.</a> <i>Muratori An. d'It. 1708, t. XII, p. 56.</i> +</p> + +<p> +<a id="note319" href="#tag319">319.</a> <i>Ivi, 1715.</i> +</p> + +<p> +<a id="note320" href="#tag320">320.</a> <i>Muratori Ann. d'It. ad an. 1718. — Lacretelle, +Hist. du XVIII siècle, t. I, l. II, p. 193, 208.</i> +</p> + +<p> +<a id="note321" href="#tag321">321.</a> <i>Muratori Ann. d'It. ad ann. 1731. — Will. +Coxe Hist. de la Maison d'Autriche, ch. LXXXIX, +t. IV, p. 422. — Lacretelle, Hist. du XVIII +siècle, t. II, l. VI, p. 114.</i> +</p> + +<p> +<a id="note322" href="#tag322">322.</a> <i>Hist. de la Diplomatie Franç., t. V, p. 80, +sixième période, l. III. — Will. Coxe, Hist. +de la Maison d'Autriche, ch. XC, t. IV, +p. 438. — Lacretelle, Hist., t. II, p. 175.</i> +</p> + +<p> +<a id="note323" href="#tag323">323.</a> <i>William Coxe, Hist. de la Maison d'Autriche, +ch. CII, t. V, p. 72.</i> +</p> + +<p> +<a id="note324" href="#tag324">324.</a> <i>Murat. Ann. ad an. 1742, 1743. — Will. +Coxe, Hist. de la Maison d'Autriche, t. V, +ch. CIV, p. 103.</i> +</p> + +<p> +<a id="note325" href="#tag325">325.</a> <i>Muratori Ann. d'It. ad ann. 1748. — Hist. +de la Diplom. Franç., t. V, p. 402, sixième +période, l. V. — Will. Coxe, Hist. de la Maison +d'Autriche, t. V, ch. CVIII, p. 170.</i> +</p> + +<p> +<a id="note326" href="#tag326">326.</a> <i>Muratori Ann. d'Italia, 1701. — Limiers, +Hist. de Louis XIV, l. XIII, p. 69. — Le Vassor, +Hist. de Louis XIII, t. VI, l. XXVI, p. 98. — Will. +Coxe, Hist. de la Maison d'Autriche, +ch. LXXV, t. IV, p. 211.</i> +</p> + +<p> +<a id="note327" href="#tag327">327.</a> <i>Muratori Ann. d'Ital. ad ann. 1708. — Ivi, +1746.</i> +</p> + +<p> +<a id="note328" href="#tag328">328.</a> <i>Muratori Ann. d'Italia, 1714.</i> +</p> + +<p> +<a id="note329" href="#tag329">329.</a> <i>Muratori Ann. d'Italia, 1720-1725. — Galluzzi +Ist. di Tosc., l. IX, c. III, p. 345, t. VII.</i> +</p> + +<p> +<a id="note330" href="#tag330">330.</a> <i>Muratori Ann. d'Italia ad an. 1729. — Hist. +de la Diplom. franç., sixième période, +l. III. — Galluzzi Storia del gran ducato, l. IX, +c. VI., t. VIII, p. 66.</i> +</p> + +<p> +<a id="note331" href="#tag331">331.</a> <i>Muratori Ann. d'Italia ad an. 1731. — Galluzzi +Ist. della Toscana, l. IX, c. VII, t. VIII, +p. 116. — Will. Coxe, Hist. de la Maison d'Autriche, +ch. LXXXVIII, t. IV, p. 410.</i> +</p> + +<p> +<a id="note332" href="#tag332">332.</a> <i>Muratori Ann. d'Italia ad ann. 1731, +1732. — Galluzzi Stor. di Toscana, l. IX, +c. VII, t. VIII, p. 115.</i> +</p> + +<p> +<a id="note333" href="#tag333">333.</a> <i>Murat. Ann. d'Italia ad ann. 1734. — Galluzzi +Storia di Toscana, l. IX, c. IX, +t. VIII, p. 179. — Coxe, Hist. de la Maison +d'Autriche, ch. XC, t. IV, p. 447.</i> +</p> + +<p> +<a id="note334" href="#tag334">334.</a> <i>Muratori Ann. d'Italia ad ann. 1734. — Galluzzi, +Storia della Toscana, l. IX, c. IX, +p. 198. — Will. Coxe, Hist. de la Maison +d'Autriche, ch. XCI, p. 465.</i> +</p> + +<p> +<a id="note335" href="#tag335">335.</a> <i>Muratori Ann. d'Italia ad ann. 1736. — Galluzzi +Stor., l. IX, c. X.</i> +</p> + +<p> +<a id="note336" href="#tag336">336.</a> <i>Muratori Ann. d'Italia, 1741 e seg. — Coxe, +ch. CVI, t. V, p. 137.</i> +</p> + +<p> +<a id="note337" href="#tag337">337.</a> <i>Muratori Ann. d'Italia ad ann. 1746. — Oeuvres +posthum. de Frédéric II Hist. de mon +temps, ch. X-XIV, t. II, p. 77. — Coxe, Hist. +de la Maison d'Autriche, ch. CVII, t. V, +p. 153.</i> +</p> + +<p> +<a id="note338" href="#tag338">338.</a> <i>Muratori Ann. d'Italia ad ann. 1748. — Hist. +de la Diplom. Franç. sixième période, +l. V, t. V, p. 417. — Coxe, Hist. de la Maison +d'Autriche, ch. CVIII, t. V, p. 177.</i> +</p> + +<p> +<a id="note339" href="#tag339">339.</a> <i>Murat. Ann. d'Italia ad an. 1737.</i> +</p> + +<p> +<a id="note340" href="#tag340">340.</a> Ercole d'Este non possedette mai il ducato +di Massa. Dopo la morte della consorte, che +viveva separata dal marito in Reggio, questo ducato +passò in dominio dell'unica sua figlia Maria +Beatrice, moglie dell'arciduca Ferdinando d'Austria, +che lo possiede anche al presente. <i>N. d. T.</i> +</p> + +<p> +<a id="note341" href="#tag341">341.</a> <i>Muratori Ann. d'Italia ad ann. 1741. — Viani +Storia e monete di Massa, c. XIV, p. 59.</i> +</p> + +<p> +<a id="note342" href="#tag342">342.</a> <i>Galluzzi Stor. di Toscana, l. VIII, c. IV, +p. 101, t. VII; Ivi, c. V, p. 125; Ivi, l. IX, +c. I, p. 305.</i> +</p> + +<p> +<a id="note343" href="#tag343">343.</a> <i>Galluzzi Storia del gran ducato, l. VIII, +c. IX ad an. 1710, t. VII.</i> +</p> + +<p> +<a id="note344" href="#tag344">344.</a> <i>Galluzzi Stor. del gran ducato, l. IX, +c. IV, p. 22, t. VIII.</i> +</p> + +<p> +<a id="note345" href="#tag345">345.</a> <i>Galluzzi Stor. di Tosc., l. IX, c. X, p. 210.</i> +</p> + +<p> +<a id="note346" href="#tag346">346.</a> <i>Galluzzi Stor. del gran ducato, l. IX, +c. X ed ultimo, p. 250.</i> +</p> + +<p> +<a id="note347" href="#tag347">347.</a> <i>Saint Simon, Mém. secrets de la Régence, +liv. IV, ch. I, t. VII, Oeuvres, p. 178.</i> +</p> + +<p> +<a id="note348" href="#tag348">348.</a> <i>Hist. de la Diplom. Franç., 7 période, +l. II, t. VI, p. 270.</i> +</p> + +<p> +<a id="note349" href="#tag349">349.</a> <i>Muratori ad an. 1713. — Bolla Unigenitus, +an. 1721.</i> +</p> + +<p> +<a id="note350" href="#tag350">350.</a> <i>Muratori ad an. 1721.</i> +</p> + +<p> +<a id="note351" href="#tag351">351.</a> <i>Muratori ad an. 1722, 1729, 1730.</i> +</p> + +<p> +<a id="note352" href="#tag352">352.</a> <i>Muratori ad an. 1733.</i> +</p> + +<p> +<a id="note353" href="#tag353">353.</a> <i>Muratori ad an. 1735.</i> +</p> + +<p> +<a id="note354" href="#tag354">354.</a> <i>Muratori ad an, 1739. — Melchior Delfico +Stor. di San Marino, c. VIII, p. 222.</i> +</p> + +<p> +<a id="note355" href="#tag355">355.</a> <i>Lacretelle, Hist. de France au dix-huitième +siècle, t. III, l. X, p. 205.</i> +</p> + +<p> +<a id="note356" href="#tag356">356.</a> <i>Muratori ad an. 1744. — Coxe, Hist. de +la Maison d'Autriche, t. V, ch. CV, p. 119.</i> +Intorno a questa guerra merita di essere letta +la Storia di Castruccio Buonamici: <i>De rebus +prope Velitram gestis</i>, forse dall'autore non veduta. +<i>N. d. T.</i> +</p> + +<p> +<a id="note357" href="#tag357">357.</a> <i>Will. Coxe, Hist. de la Maison d'Autriche, +t. V, ch. CXXIV, p. 447.</i> +</p> + +<p> +<a id="note358" href="#tag358">358.</a> <i>Laugier, Hist. de Venise, t. XII, l. XLVII, +p. 283.</i> +</p> + +<p> +<a id="note359" href="#tag359">359.</a> <i>Laugier, Hist. de Venise, t. XII, l. XLVII, +p. 330.</i> +</p> + +<p> +<a id="note360" href="#tag360">360.</a> La storia di Laugier termina col 1750, +l. XLVIII, t. 12, ediz. del 1768. — La storia +civile di Vittore Sandi comprende in tre volumi +in 4.º gli avvenimenti del 1700 al 1767, ma +si dura fatica a leggerla. +</p> + +<p> +<a id="note361" href="#tag361">361.</a> <i>Hist. de la Diplom. Franç. 7.<sup>e</sup> période, +l. V, t. VII, p. 21. — Lacretelle, Hist. du +XIII.<sup>e</sup> siècle, t. IV, l. XII, p. 167.</i> +</p> + +<p> +<a id="note362" href="#tag362">362.</a> <i>Muratori ad an. 1746. — Coxe, Hist. +ch. CVII, p. 155. — Lacretelle, Hist. du XVIII.<sup>e</sup> +siècle, l. VIII, t. II, p. 359.</i> +</p> + +<p> +<a id="note363" href="#tag363">363.</a> <i>Muratori ad an. 1746. — Vett. Sandi +Stor. Ven., t. II, l. IV, p. 153. — Lacretelle, +Hist. de France pendant le XVIII.<sup>e</sup> siècle, t. II, +l. VIII, p. 364.</i> +</p> + +<p> +<a id="note364" href="#tag364">364.</a> <i>Muratori ad an. 1746. — Coxe, Hist., +ch. CVII, p. 156. — Oeuvres post. du roi de +Prusse, Hist. de la guerre de sept ans, ch. II, +t. III, p. 34.</i> +</p> + +<p> +<a id="note365" href="#tag365">365.</a> <i>Muratori ad an. 1747, p. 413. — Lacretelle, l. VIII, +p. 366.</i> +</p> + +<p> +<a id="note366" href="#tag366">366.</a> La quistione intorno alla libertà della stampa +fu ampiamente discussa in ogni paese, e si +vorrebbe che non fosse per anco bastantemente +illustrata. <i>N. d. T.</i> +</p> + +<p> +<a id="note367" href="#tag367">367.</a> Giudiziosamente l'imparziale storico previene +il lettore di non dar colpa alla Chiesa cattolica, +cioè universale, di ciò che può rimarcare di riprensibile +in alcune parziali chiese, le quali, sebbene +concorrano a formare quella chiesa, che riconosciamo +come santa nella sua unità , cattolicità +ed apostolicità , non possono però individualmente +pretendere alla santità ed infallibilità +della dottrina. <i>N. d. T.</i> +</p> + +<p> +<a id="note368" href="#tag368">368.</a> Intendasi rispetto alla morale, perciocchè +rispetto al domma le sette accattoliche non possono +in istretto senso migliorare, che abjurando gli errori +che le separano dalla vera Chiesa. <i>N. d. T.</i> +</p> + +<p> +<a id="note369" href="#tag369">369.</a> Anzi la vera e sana teologia non fa che +rendere più perfetta la morale. <i>N. d. T.</i> +</p> + +<p> +<a id="note370" href="#tag370">370.</a> Il lettore cattolico distinguerà il fatalismo +dalle conseguenze de' giusti, ma imperscrutabili +decreti di Dio, che gratuitamente salva gli eletti, +e giustamente condanna i reprobi. <i>N. d. T.</i> +</p> + +<p> +<a id="note371" href="#tag371">371.</a> Contro le opinioni del nostro autore sul +conto della confessione, il lettore cattolico troverà +in ottimi libri chiare ed ortodosse istruzioni, +senza che il traduttore debba entrare in lunghe +disamine. <i>N. d. T.</i> +</p> + +<p> +<a id="note372" href="#tag372">372.</a> Questi abusi della credulità ingannata sono +caldamente detestati dai cattolici illuminati e dallo +stesso Clero, cui non devono ascriversi le prevaricazioni +e le perfidie di pochi individui. <i>N. d. T.</i> +</p> + +<p> +<a id="note373" href="#tag373">373.</a> Intorno alla dottrina della predestinazione, +leggasi il prezioso libro di sant'Agostino <i>de Correctione +et Gratia</i>, che rischiara tutte le opposizioni +fondate sull'umano raziocinio. <i>N. d. T.</i> +</p> + +<p> +<a id="note374" href="#tag374">374.</a> L'autore generalizza forse troppo questi +principj; poichè, se non altro in pratica, fu +sempre permesso ai dotti l'esame delle verità +non rivelate. <i>N. d. T.</i> +</p> + +<p> +<a id="note375" href="#tag375">375.</a> Cioè di quegl'ignoranti ecclesiastici abborriti +anche dai dotti ed illuminati teologhi, che alla +semplice e santa morale del vangelo sostituirono +superstiziose pratiche ed insegnamenti che non +possono, senza ingiustizia, imputarsi alla chiesa. +<i>N. d. T.</i> +</p> + +<p> +<a id="note376" href="#tag376">376.</a> Queste idee dell'autore, alquanto astratte, o +peccano d'oscurità , o sono esagerate. Gratuita ad +ogni modo può chiamarsi l'asserzione di non avere +la bella letteratura prodotta verun'opera singolare. +<i>N. d. T.</i> +</p> + +<p> +<a id="note377" href="#tag377">377.</a> Sebbene alquanto copertamente, si viene +dal nostro autore tacciando gl'Italiani di non +voler abbandonare il classicismo per seguire i +settentrionali. Più modesto del signor Schlegel e +di madama de Stael ec., non osa far pompa +delle nuove dottrine del così detto <i>romanticismo</i>; +ma ne sparge accortamente i semi. Sì: gl'Italiani +si gloriano di pensare come i classici greci e +latini, e d'imitarli; e penseranno ancora come +i settentrionali e gli imiteranno, quando questi +sapranno produrre più perfette cose che finora +non hanno prodotte. <i>N. d. T.</i> +</p> + +<p> +<a id="note378" href="#tag378">378.</a> Nel <i>Collegio Romano</i>, risguardato come il +principale stabilimento d'educazione del mondo +cattolico, ogni scolaro deve ogni giorno ripetere, +oltre varie altre preghiere, cento sessanta volte +l'<i>Ave Maria.</i> +</p> + +<p> +<a id="note379" href="#tag379">379.</a> Nel supposto dell'autore, l'ubbidienza che +gl'Italiani avrebbero prestata ai loro principi +non sarebbe stata libera, ma cieca e servile; e +gl'illuminati sovrani della presente età , richiedendo +dai loro sudditi una ragionevole ubbidienza, +non vorranno abbandonarli più oltre al monachismo. +<i>N. d. T.</i> +</p> + +<p> +<a id="note380" href="#tag380">380.</a> I descritti abusi, forse praticati da qualche +sovrano d'Italia, giovano a far meglio sentire +la retta e paterna amministrazione degli altri. +<i>N. d. A.</i> +</p> + +<p> +<a id="note381" href="#tag381">381.</a> Coloro che conoscono l'Italia non hanno +bisogno che si vadano loro indicando i pochi stati +presi qui di mira dallo storico. <i>N. d. T.</i> +</p> + +<p> +<a id="note382" href="#tag382">382.</a> Malgrado il <i>motu proprio</i>, nello stato ecclesiastico, +le chiese servono ancora di rifugio +agli assassini ed ai ladri. +</p> + +<p> +<a id="note383" href="#tag383">383.</a> Intorno al duello possono vedersi presso +tutti i pubblicisti gli argomenti addotti pro e +contro. Rispetto agli stati che hanno leggi proibitive, +la quistione è pienamente decisa. <i>N. d. T.</i> +</p> +</div> + +<div class="tnote"> +<p class="tntitle"> +Nota del Trascrittore +</p> + +<p> +Ortografia e punteggiatura originali sono state mantenute, così come +le grafie alternative (Sabbionetta/Sabionetta, pressocchè/pressochè e simili), correggendo senza annotazione +minimi errori tipografici. +</p> + +<p class="covernote"> +Copertina creata dal trascrittore e posta nel pubblico dominio. +</p> +</div> + + + + + + + + +<pre> + + + + + +End of the Project Gutenberg EBook of Storia delle repubbliche italiane dei +secoli di mezzo, v. 16 (of 16), by J. C. L. Simondo Sismondi + +*** END OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK STORIA DELLE REPUBBLICHE *** + +***** This file should be named 44365-h.htm or 44365-h.zip ***** +This and all associated files of various formats will be found in: + http://www.gutenberg.org/4/4/3/6/44365/ + +Produced by Claudio Paganelli, Carlo Traverso, Barbara +Magni and the Online Distributed Proofreading Team at +http://www.pgdp.net (This file was produced from images +generously made available by The Internet Archive) + + +Updated editions will replace the previous one--the old editions +will be renamed. + +Creating the works from public domain print editions means that no +one owns a United States copyright in these works, so the Foundation +(and you!) can copy and distribute it in the United States without +permission and without paying copyright royalties. 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Hart was the originator of the Project Gutenberg-tm +concept of a library of electronic works that could be freely shared +with anyone. For forty years, he produced and distributed Project +Gutenberg-tm eBooks with only a loose network of volunteer support. + +Project Gutenberg-tm eBooks are often created from several printed +editions, all of which are confirmed as Public Domain in the U.S. +unless a copyright notice is included. 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