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+*** START OF THE PROJECT GUTENBERG EBOOK 44364 ***
+
+ STORIA DELLE
+ REPUBBLICHE ITALIANE
+ DEI
+ SECOLI DI MEZZO
+
+
+ DI
+ J. C. L. SIMONDO SISMONDI
+
+ DELLE ACCADEMIE ITALIANA, DI WILNA, DI CAGLIARI,
+ DEI GEORGOFILI, DI GINEVRA EC.
+
+ _Traduzione dal francese._
+
+
+ _TOMO XV._
+
+
+
+ ITALIA
+ 1819.
+
+
+
+
+STORIA DELLE REPUBBLICHE ITALIANE
+
+
+
+
+CAPITOLO CXIV.
+
+ _Elezione e papato d'Adriano VI; sconfitta de' Francesi alla
+ Bicocca; convenzione di Cremona, in forza della quale sgombrano
+ l'Italia; i Veneziani si staccano dalla Francia; ingresso di
+ Bonnivet in Lombardia; morte di Adriano VI._
+
+1521 = 1523.
+
+
+La guerra riaccesa in Italia dalla inconsiderata ambizione di Leon X
+doveva, a seconda de' suoi risultamenti, decidere se gl'Italiani
+rimarrebbero una nazione indipendente, o se caderebbero sotto il giogo
+di quegli stranieri ch'essi chiamavano barbari. Non trattavasi al
+presente della divisione di alcune province tra potentati che potevansi
+risguardare come compatriotti, ma della intera nazione e della sua
+medesima esistenza. Nè i più grandi interessi della patria loro
+trattavansi oramai tra gl'Italiani; chè tutte le potenze d'Europa si
+occupavano della futura sua sorte; e le cagioni degli avvenimenti che
+cambiavano i destini dell'Italia dovevano cercarsi in lontani paesi.
+
+Poichè potenze così formidabili quali erano le monarchie di Francia, di
+Spagna, di Germania, d'Inghilterra erano entrate in campo, le piccole
+sovranità d'Italia sentirono la comparativa loro debolezza, la quale era
+smisuratamente cresciuta a cagione delle ruinose guerre che da oltre
+venticinque anni desolavano questa infelice contrada. Avevano tali
+guerre consumate tutte le sue ricchezze, e distrutti i mezzi di
+riproduzione in un paese in addietro il più fertile, in allora il più
+sgraziato dell'Europa: onde Venezia, Firenze, Siena e Lucca che
+conservavano tuttavia il nome di repubbliche; i duchi di Milano, di
+Savoja, di Ferrara, ed i marchesi di Mantova e di Monferrato che si
+chiamavano ancora sovrani, aspettavano tremanti che la loro sorte fosse
+decisa dalla politica, dai trattati, o dalle armi degli oltremontani.
+
+Soltanto la sede pontificia si era innalzata in tempo del decadimento
+degli altri stati italiani. Le conquiste di Alessandro VI, di Giulio II
+e di Leon X avevano assoggettate ai pontefici province effettivamente
+indipendenti, sebbene di nome riconoscessero la supremazia della santa
+sede. Quando in appresso si trovarono aggiunte allo stato della Chiesa
+Parma, Piacenza, Modena e Reggio; quando in pari tempo il capo di questa
+Chiesa signoreggiava come assoluto padrone la repubblica fiorentina, i
+suoi stati sorpassarono di lunga mano in estensione, in popolazione ed
+in ricchezze quelli de' più potenti principi che l'Italia avesse veduto
+innalzarsi dal principio del _medio ævo_. I re di Napoli, i duchi di
+Milano, o la repubblica di Venezia, non avevano mai disposto di tante
+forze, principalmente quando si pongano in conto le grandissime entrate,
+che la camera apostolica sapeva ritrarre dalla superstizione de' popoli
+degli altri stati della Cristianità.
+
+Se Leon X alla profonda dissimulazione che lo faceva risguardare come un
+grande politico non avesse associata la prodigalità di principe nuovo e
+la inconsideratezza di un uomo dedito ai piaceri, avrebbe facilmente
+potuto mantenere l'equilibrio tra le due potenze che si contendevano
+l'Europa; avrebbe fatta rispettare non solo la neutralità de' proprj
+stati, ma ancora di quegli altri che volontariamente si fossero posti
+sotto la sua protezione; e tutti i popoli d'Italia si sarebbero
+procacciato a gara questo vantaggio. I diversi avvenimenti d'una lunga
+contesa che doveva durare quanto il regno di Carlo V, gli avrebbero
+somministrate molte opportunità per rialzare l'indipendenza nazionale:
+egli non avrebbe avuto bisogno per essere veramente grande, che del
+sincero desiderio di voler il bene de' suoi compatriotti, inspirando
+loro fiducia nella sua buona fede. Ma Leon X per una giovanile
+ambizione, che non appoggiavasi a verun piano ben ragionato, e non era
+sostenuta da veruna idea che portasse l'impronto della vera grandezza,
+cooperò all'annientamento della libertà italiana, mentre lo scandaloso
+traffico delle indulgenze, cui si appigliò per supplire alle smoderate
+spese, scosse il trono pontificio, e staccò metà del Cristianesimo
+dall'ubbidienza fin allora renduta a' suoi predecessori.
+
+In tempo del suo regno e precisamente nel 1517, avea in Germania
+cominciato la riforma colle prediche di Lutero. Ma sebbene questo
+coraggioso novatore fosse di già passato dall'attacco contro le
+indulgenze a dubitare dell'autorità del papa, a sovvertire tutta la
+disciplina ecclesiastica, e finalmente alle controversie intorno al
+medesimo domma, non aveva per anco tentato verun cambiamento nella
+esteriore forma del culto; i suoi settatori non formavano una nuova
+Chiesa, e non potevasi ancora fondatamente giudicare intorno alla
+estensione del pericolo che minacciava da questo canto la corte di Roma.
+Vero è che universale era il fermento di tutta la Germania. Presso i
+popoli settentrionali la religione associavasi agli affetti del cuore;
+si univa intimamente a tutto l'uomo; veniva esaminata dalla sua ragione,
+riscaldata dal suo amore, ed ammessa per norma delle sue azioni.
+Diversamente disposta rispetto alle idee religiose era la nazione
+italiana, la quale dopo avere ammesso l'intero sistema dei dommi della
+Chiesa, li riguardava come non soggetti ad ulteriore disamina, e
+mostrava il suo rispetto per la fede col non prendersene verun pensiero.
+Gli uomini di perduti costumi, siccome i più costumati, i più filosofi,
+come i più superstiziosi, non muovevano mai dubbj intorno al complesso
+delle dottrine della Chiesa; ma d'altra parte pochissima cura si
+prendevano delle cose della fede, che non eccitava verun affetto nel
+loro cuore, e niente influiva sulle azioni della loro vita. La religione
+segregata affatto dal raziocinio, dalla sensibilità, dalla morale, dalla
+condotta, altro omai non era che un'abitudine dello spirito, che
+ordinava certe pratiche, e proscriveva certi pensieri.
+
+In fatti la riforma eccitò in Italia alquanto di maraviglia e
+d'inquietudine, ma niuna curiosità. Erano gl'Italiani accostumati a
+resistere al papa, a fargli la guerra, a sprezzare le sue scomuniche;
+sapevasi da molto tempo, che corrottissimi erano i costumi della sua
+corte, perfida la politica, e che le più odiose passioni potevano
+celarsi sotto il manto della religione. Il rimanente del clero non
+godeva in Italia le immunità e le ricchezze del clero della Germania:
+pure si era veduto commettere infami azioni; e perchè queste più non
+erano cagione di scandalo, l'accusa diretta contro di lui più non
+eccitava la sorpresa della novità. Coloro che volevano riformare la
+disciplina passavano per entusiasti, che si adiravano contro il corso
+ordinario delle cose del mondo; coloro, che attaccavano la dottrina,
+passavano per insensati che sconvolgevano i fondamenti delle opinioni;
+imperciocchè quelle basi medesime che il pregiudizio ha stabilite, e che
+sottrae ad ogni esame, non sembrano agli uomini meno solide di quelle
+fondate dalla ragione. Mentre che nuove dottrine fermentavano in tutta
+l'Europa, verun Italiano non muoveva dubbj intorno a ciò che gli era
+stato dato a credere, e passò ancora lungo tempo prima che qualche
+opinione luterana valicasse le Alpi.
+
+Lo stesso Leon X morì prima d'essersi formato una giusta idea del
+pericolo ond'era minacciata la Chiesa romana per la sollevazione degli
+spiriti in Germania; ma la morte lo sottrasse altresì a difficoltà, di
+cui avrebbe assai più presto sentito il peso; ed erano quelle stesse che
+si era procacciate colle sue inconsiderate prodigalità. Non solo egli
+aveva dissipato il ragguardevole tesoro adunato da Giulio II, ed
+impegnate tutte le gioje e tutti gli effetti preziosi di san Pietro; ma
+aveva inoltre contratto un grosso debito, e venduti tanti nuovi impieghi
+che i soli loro salarj avevano accresciute di quaranta mila ducati le
+annue spese delle Chiesa[1].
+
+ [1] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 219._
+
+Leon X sarebbesi trovato in grandissime difficoltà, dovendo continuare,
+senza avere danaro, la guerra da lui cominciata in Lombardia; ma i
+luogotenenti che lasciava morendo in sua vece, trovaronsi in una
+situazione ancora più difficile che la sua. I cardinali di Sion e de'
+Medici che avevano fin allora sostenuto il peso degli affari, si
+affrettarono di abbandonare l'armata, per passare a Roma onde assistere
+al conclave. Carlo V trovavasi abbastanza occupato dalla guerra che gli
+facevano i Francesi ne' Paesi Bassi; la Castiglia si era ribellata, ed i
+regni di Valenza e di Majorica erano desolati dalla guerra mossa ai
+nobili dalle comunità, talchè tutte le forze della Spagna venivano
+consumate da queste intestine discordie. La piccola armata che
+l'imperatore teneva in Lombardia non era pagata; essendosi fin allora
+fatta la guerra coi soli tesori della Chiesa; ed essendo questi mancati
+tutt'ad un tratto, Prospero Colonna ed il marchese di Pescara furono
+costretti di licenziare tutti i Tedeschi e tutti gli Svizzeri che
+tenevano al loro soldo, ad eccezione di mille cinquecento uomini. Nello
+stesso tempo gli ausiliari fiorentini che non erano chiamati in questa
+guerra da un immediato interesse, e che ignoravano perfino se sarebbero
+o no gli alleati del futuro pontefice, tornarono in Toscana[2].
+
+ [2] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 213. — Galeat. Capella de bello
+ Mediol., l. I, f. 15._
+
+Se dal canto suo il signore di Lautrec non fosse stato abbandonato a
+cagione della scandalosa negligenza di Francesco I, che d'altro non
+prendevasi pensiero che de' suoi piaceri e delle sue galanterie, e che
+non gli mandava danaro per pagare le truppe, avrebbe potuto facilmente
+ricuperare Milano e tutte le piazze che aveva perdute. Aveva ancora
+guarnigione ne' castelli di Milano, di Novara, di Trezzo e di
+Pizzighettone; comandava in Cremona, in Genova, in Alessandria, in
+Arona, ed in tutto il Lago Maggiore; ma senza danaro non poteva adunare
+fanteria. Poco conto poteva fare de' suoi uomini d'armi scoraggiati; e
+quando tentò di sorprendere la città di Parma, ove comandava lo storico
+Guicciardini, fu respinto dalle sole compagnie della milizia[3].
+
+ [3] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 215. — P. Paruta Ist. Ven., l. IV,
+ p. 291. — Gal. Capella, l. I, f. 15._
+
+Intanto scoppiavano in ogni parte degli stati della Chiesa ammutinamenti
+o rivoluzioni. I piccoli principi, che Leon X aveva spogliati della loro
+sovranità, invocavano l'ajuto de' loro partigiani per riavere lo stato
+de' loro padri. Il duca di Urbino erasi collegato coi due fratelli
+Baglioni, ed avevano, a spese comuni, adunati in Ferrara dugento uomini
+d'armi, trecento cavaleggieri e tre mila fanti. Con questa piccola
+armata attraversarono senz'ostacolo la Romagna. Il duca d'Urbino fu
+ricevuto con entusiasmo dagli antichi suoi sudditi, e ricuperò senza
+sguainare la spada il ducato d'Urbino, mentre che il contado di
+Montefeltro, da Leon X ceduto ai Fiorentini, fu difeso dalle loro
+guarnigioni. Orazio e Malatesta, figliuoli di Giampaolo Baglioni, si
+presentarono ancor essi alle porte di Perugia. Vitello Vitelli, che ne
+aveva il comando, fece una breve resistenza; perciocchè essendo stato
+leggiermente ferito in un piede, colse avidamente questo pretesto per
+farsi portare a Città di Castello sua patria, siccome colui che
+copertamente desiderava che i feudatarj della Chiesa ricuperassero
+l'antica indipendenza. Subito dopo la di lui partenza Siena capitolò, ed
+aprì le porte ai figli di Baglioni il 5 gennajo del 1522. In pari tempo
+Sigismondo di Varano scacciava da Camerino Giammaria della stessa
+famiglia, cui Leone X aveva dato il titolo di duca di quel piccolo
+stato, e vi si stabiliva in sua vece[4].
+
+ [4] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 220. — Mém. de du Bellay, l. II,
+ p. 195. — Scip. Ammirato, l. XXIX, p. 342. — Orl. Malavolti Stor. di
+ Siena, p. III, l. VII, f. 121. — Fr. Belcarii, Comm., l. XVI, p.
+ 510._
+
+Gli emigrati di Todi vennero ricondotti in quella città a mano armata da
+Camillo Orsini. Il duca d'Urbino dopo di essersi occupato pochi giorni a
+ristabilire la propria autorità ne' suoi stati, volle altresì riporre in
+Siena i figli di Pandolfo Petrucci; ma fu respinto dall'attività in
+particolare de' Fiorentini, affezionati al cardinale de' Medici[5]. Nè
+forse questi non avrebbero schivata una rivoluzione nella loro patria se
+all'istante della morte di Leon X non avessero ordinato l'arresto nel
+palazzo pubblico a tutti i cittadini più conosciuti pel loro
+attaccamento alla libertà[6]. Sigismondo Malatesta, figliuolo di
+Pandolfo, venne introdotto in Rimini dagli antichi partigiani di sua
+famiglia, e per poco tempo ricuperò una sovranità, di cui suo padre era
+stato privato vent'anni prima da Cesare Borgia[7]. Finalmente quello che
+più aveva sofferto dalla nimicizia, quello che più d'ogni altro doveva
+temere le ultime prosperità di Leone, Alfonso, duca di Ferrara, si
+affrettò di ricuperare tutto quanto aveva perduto. Era costui colpevole
+agli occhi del papa per avere pochi mesi prima impedita la conquista di
+Parma con un'ardita diversione. Perciò dopo i primi felici avvenimenti
+dell'armata di Prospero Colonna, una seconda armata pontificia era
+venuta ad attaccare Finale e san Felice, ed aveva in appresso occupato
+il Bondeno e saccheggiato; mentre che dalla banda della Romagna, gli
+agenti della Chiesa s'impadronivano di Lugo, di Bagnacavallo, di Cento e
+della Pieve; mentre i Fiorentini acquistavano la Garfagnana, e Francesco
+Guicciardini entrava nel Frignano colle truppe modenesi. Alfonso,
+minacciato d'assedio nella sua stessa capitale, apparecchiavasi a
+vendere a carissimo prezzo la propria vita quand'ebbe la notizia della
+morte di Leone. Nell'entusiasmo della sua gioja fece coniare una moneta
+d'argento, nella quale vedevasi un pastore che strappava dalla bocca
+d'un leone un agnello, con questa leggenda presa dal libro dei re: _de
+ore leonis_. Egli in pochi giorni ricuperò il Bondeno, Finale, san
+Felice, il Frignano, la Garfagnana, Lugo, Bagnacavallo, e soltanto fu
+perdente sotto al Bondeno valorosamente difeso dai Bolognesi[8].
+
+ [5] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 222._
+
+ [6] _Gio. Cambi, t. XXII, p. 190. — Scip. Ammirato, l. XXIX, p.
+ 341._
+
+ [7] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 236._
+
+ [8] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 288. — Muratori Ann. d'Italia ad
+ an. 1521. — P. Giovio Vita di Alfonso, p. 116._
+
+Frattanto i cardinali, moltiplicati dalle promozioni di Leon X, erano
+entrati in conclave il 16 di novembre. Sapevasi essere divisi tra il
+partito imperiale ed il partito francese. L'ultimo avrebbe voluto
+portare sul trono pontificio il cardinale di Volterra, fratello di Piero
+Soderini, il quale era stato perpetuo gonfaloniere; e questi era il
+rivale più temuto da Giulio de' Medici, che rimasto alla testa delle
+creature di suo cugino poteva disporre di sedici suffragi, cioè più di
+un terzo e meno della metà; perciocchè questa volta il conclave
+conteneva quaranta cardinali; e Giulio senz'essere abbastanza forte per
+farsi nominare, lo era bastantemente per l'esclusione d'ogni altro[9].
+
+ [9] _Jac. Nardi Ist. Fior., l. VII, p. 295. — P. Giovio Vita
+ d'Adriano VI, f. 116. — Onofr. Panvino Vite de' Pontefici, f. 265._
+
+Il cardinale de' Medici aveva sperato di essere secondato da tutto il
+partito imperiale. Era stato il principale ed il più esperto ministro di
+suo cugino Leon X; anzi quello che lo aveva persuaso a fare alleanza
+coll'imperatore; i successi della guerra di Lombardia venivano in gran
+parte attribuiti ai suoi consiglj ed alla sua abilità; ed egli solo
+poteva aggiugnere alla potenza della Chiesa quella della repubblica
+fiorentina di cui era capo. Ma Giulio aveva nel sacro collegio e nel
+partito dell'impero un rivale, come lui militare prima di essere
+prelato, giovane come lui, e non meno di lui ambizioso; questi era
+Pompeo Colonna, il quale piuttosto che favorire il Medici parve
+apparecchiato a darsi al partito francese. Di già costui rappresentava
+ai suoi colleghi la vergogna di portare un bastardo sulla santa sede;
+poichè Giuliano, fratello del _magnifico_, non era mai stato marito
+d'Antonia del Cittadino, dalla quale era nato Giulio il 26 maggio del
+1478. Ricordava le crudeltà commesse da Leon X dopo scoperta la supposta
+congiura di Petrucci, e faceva sentire il pericolo di perpetuare la
+dignità pontificia nella stessa famiglia[10].
+
+ [10] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 221. — Jac. Nardi Ist. Fior., l.
+ VII, p. 295. — Gio. Cambi, t. XXII, p. 191. — Panvino in Clemente
+ VII, f. 267. — P. Giovio Vita d'Adriano VI, f. 116._
+
+Mentre i cardinali andavano opponendo l'intrigo all'intrigo, ogni
+mattina, come è l'usanza dei conclavi, procedevano ai voti intorno a
+qualche nuovo soggetto che loro si proponeva. Uno di loro, il giorno 9
+di febbrajo, nominò il cardinale Adriano Florent, vescovo di Tortosa,
+Fiammingo, il quale era stato precettore di Carlo V, e che l'imperatore
+aveva ultimamente nominato governatore di Castiglia. Adriano nato in
+Utrecht il 7 maggio del 1458 da padre fabbricatore di tappeti o di
+birra, non era mai venuto in Italia, e non sapeva la lingua italiana,
+non conosceva verun cardinale, aveva mostrato poco ingegno
+nell'amministrazione affidatagli dal suo illustre alunno, e pareva
+esservi così poca apparenza per la sua elezione, che tutto lo squadrone
+del Medici (così veniva chiamato il suo partito) senza volerlo gli diede
+il suo voto. Il cardinale di san Sisto prese da ciò motivo per
+encomiarlo lungamente, e perchè i cardinali desideravano d'uscire di
+prigione, gli diedero i loro suffragi quasi senza riflettere, e lo
+nominarono così inconsideratamente, che non potendo in appresso
+giustificare innanzi a sè medesimi o agli altri la loro imprudenza,
+l'attribuirono a subita inspirazione dello Spirito Santo[11].
+
+ [11] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 222. — P. Giovio Vita di Adriano
+ VI, f. 109, 110, 118, 119. — Rayn. Ann. Eccl. 1422, § 1 e 2, p. 347.
+ — Fr. Belcarii, l. XVII, p. 501. — Lettera di Girolamo Negri ad
+ Antonio Michieli. Roma 14 aprile 1522. Lettere ai Principi, t. I, f.
+ 98. — Jo. Sleidaini Comm. de Statu relig. et reipub., l. III, p.
+ 48._
+
+Non fu che in sul declinare d'agosto che il nuovo pontefice, il quale
+prese il nome d'Adriano VI, arrivò in Italia per prendere possesso della
+tiara. Ne' primi nove mesi dell'anno la Chiesa fu amministrata a nome
+del sacro collegio de' cardinali da una signoria somigliante assai a
+quella delle antiche repubbliche toscane. Tiravansi a sorte ogni mese
+tre priori tra i membri del sacro collegio, i quali formavano il
+governo. Ma questi prelati mal d'accordo fra di loro, ed ogni mese
+mutando sistema, non erano in istato di difendere il potere papale. Ad
+altro non pensarono che a guadagnare tempo ed a mantenere un'apparente
+pace, pel quale oggetto conchiusero un armistizio col duca d'Urbino, che
+pose fine alle rivoluzioni dell'Umbria[12].
+
+ [12] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 223. — Rayn. Ann. Eccl. 1522, §
+ 16, p. 360._
+
+Il cardinale de' Medici, umiliato dalla esclusione dal pontificato, e
+credendosi tradito dal partito imperiale, tornò per mare a Firenze, ove
+temeva di trovare compromessa la sua autorità; fece il suo ingresso il
+21 di gennajo del 1522, portando il corrotto di suo cugino, e cogli
+indizj in fronte della tristezza e del sospetto[13]. In fatti i
+repubblicani di Firenze credevano giunto l'istante di ricuperare la
+libertà della loro patria; il signore di Lescuns loro prometteva
+l'appoggio del re di Francia; le sue truppe dovevano entrare in Toscana
+per la via della riviera di Genova, nello stesso tempo che Renzo di Ceri
+vi giugnerebbe dalla banda di Siena. Il duca d'Urbino ed i Baglioni
+favorivano caldamente un progetto che doveva vendicarli dei Medici. In
+Firenze queste pratiche erano dirette da Giambattista Soderini, nipote
+del cardinale di Volterra, e del gonfaloniere perpetuo. Ingrossava il
+suo partito la società de' poeti e de' filosofi, che diede tanta
+celebrità agli Orti Rucellai, nei quali si adunava. Vi si contavano
+Luigi Alamanni, Zanobio Buondelmonti, Cosimo Rucellai, Alessandro de'
+Pazzi, Francesco e Jacopo Diaceto, e per ultimo Niccolò Macchiavelli che
+loro dedicò i suoi Discorsi sopra Tito Livio, e la sua arte della
+guerra. Educati ne' medesimi principj desideravano tutti la libertà di
+Firenze, ma non avevano verun odio personale contro il cardinale de'
+Medici, anzi accordavano che di tutta la sua famiglia era quello che si
+era più dolcemente e cittadinescamente comportato nella sua
+amministrazione, onde preferivano di ricuperare i loro diritti con un
+compromesso piuttosto che di strapparglieli colla forza[14].
+
+ [13] _Gio. Cambi, t. XXII, p. 194._
+
+ [14] _Comment. de Fil. de' Nerli, l. VII, p. 138._
+
+Il cardinale de' Medici che conosceva la propria debolezza, e la
+necessità di accarezzare i suoi avversarj, convenne che il supremo
+potere male s'accordava colle sue funzioni ecclesiastiche, e colla
+carriera che gli era aperta alla corte di Roma, dando voce d'essere
+apparecchiato a rinunciarlo. I giovani patrizj degli Orti Rucellai
+diedero facilmente fede alle speranze che loro dava il cardinale, ed
+invece d'agire contro di lui, si ristrinsero a meditare intorno alla
+migliore costituzione da darsi alla repubblica all'atto che si
+rinnoverebbe; fu questo l'argomento di tre opere politiche del
+Macchiavelli, di Zanobio Buondelmonti, e di Alessandro de' Pazzi, tutte
+dedicate al cardinale de' Medici[15].
+
+ [15] _Jac. Nardi Ist. Fior., l. VII, p. 282. — Comment. di Filippo
+ de' Nerli, l. VII, p. 136._
+
+Frattanto il signore de Lescuns, troppo occupato in Lombardia, e
+lasciato dal re di Francia senza danaro, aveva abbandonato il progetto
+d'entrare in Toscana per lo stato di Genova. Renzo di Ceri si era
+ostinato nell'assedio del piccolo castello di Turrita nello stato di
+Siena, e non passò mai oltre. Il partito francese, ch'era quello della
+libertà, andava declinando in tutta l'Italia, onde il cardinale de'
+Medici credette giunto il momento favorevole di trarre d'inganno coloro
+che avevano potuto lusingarsi ch'egli renderebbe alla sua patria la
+libertà. Fu arrestato un corriere francese mandato a Renzo di Ceri, dal
+quale il cardinale si procurò con un sacrilegio la manifestazione del
+suo segreto, mandandogli in prigione invece del confessore da lui
+domandato, una spia della polizia vestita da prete. E per tal modo venne
+in cognizione della corrispondenza di Giacomo di Diaceto con Renzo di
+Ceri. Giacomo, posto in prigione il 22 di maggio, e minacciato di
+tortura, confessò quello che ancora non si sapeva, d'avere voluto
+assassinare il cardinale perchè avesse ingannato i repubblicani con
+fallaci speranze. L'interrogatorio del prevenuto essendo stato differito
+di ventiquattr'ore, i di lui amici, Luigi Alamanni il poeta, e Zanobio
+Buondelmonti ebbero il tempo di salvarsi; ma un altro Luigi Alamanni
+subì l'ultimo supplicio con Jacopo di Diaceto il giorno 7 di luglio. I
+figli di Paolo Antonio Soderini dovettero fuggire, ed i loro beni furono
+sequestrati; mentre il loro zio, Pietro Soderini, ch'era stato
+gonfaloniere perpetuo, moriva in Roma il 14 di giugno, lasciando eterno
+desiderio di sè presso tutte le persone dabbene[16].
+
+ [16] _Jac. Nardi, l. VII, p. 301, 302. — Fil. di Nerli Comm., l.
+ VII, p. 139. — Scip. Ammirato, l. XXIX, p. 343. — Gio. Cambi, t.
+ XXII, p. 201-207._
+
+Le rivoluzioni degli stati della Chiesa e della Toscana erano opera
+degl'Italiani, ma l'influenza loro era limitatissima; per lo contrario
+quelle della Lombardia erano opera degli oltremontani, e da queste
+dipendevano non solo la futura sorte dell'Italia, ma ancora quella
+dell'Europa. Francesco I colla sua inconsiderata prodigalità aveva
+lasciato che si perdesse nel precedente anno lo stato di Milano, mentre
+il suo cancelliere Duprat aveva con nuove imposizioni, con intollerabili
+estorsioni e colla vendita de' beni della corona, raccolto assai più
+danaro che non sarebbe abbisognato per mantenere la più formidabile
+armata. Francesco tutt'inteso a' suoi amoreggiamenti ed alle feste che
+dava alle sue amiche, dissipava il danaro strappato a' suoi popoli, o
+lasciava che sua madre ne disponesse, compromettendo l'onore nazionale
+colle sconfitte delle sue armate, e col mancare a tutte le convenzioni
+fatte co' suoi alleati. Vantavasi d'essere il primo re di Francia, che
+si fosse liberato dalla tutela de' suoi familiari, perchè disponeva
+solo, ed a voglia sua di tutti gli scrigni de' suoi sudditi, mentre che
+prima di lui le domestiche spese de' suoi predecessori erano a carico
+de' beni della corona, ch'essi non si facevano lecito d'impegnare,
+concorrendo liberamente alle spese della guerra i tre ordini dello
+stato. Ma il vescovo di Beucaire non dubitò di dire che Francesco cambiò
+la libertà francese in una miserabile schiavitù; e le sciagure provocate
+sul di lui regno mostrano abbastanza che colla libertà de' suoi sudditi
+sagrificò pure la personale sua gloria ai suoi capriccj[17].
+
+ [17] _Hinc antiqua illa Gallica libertas aboleri, et in miseram
+ servitutem desinere occaepit. Belcarius Comm. Rer. Gallic., l. XVII,
+ p. 507._
+
+La gloria nazionale era stata pure sagrificata in altra maniera da lui e
+da' suoi predecessori all'ingrandimento della sua autorità o di quella
+de' gentiluomini. Era stato severamente vietato l'uso delle armi al
+terzo stato, onde tenerlo in una assoluta dipendenza dai suoi padroni:
+erasi con ciò renduto vile ed incapace di servire nelle armate, di modo
+che era cosa maravigliosa il vedere una delle più valorose nazioni
+dell'Europa ridotta a non avere fanteria nazionale. I suoi re erano
+forzati di ricorrere agli Svizzeri per tutte le loro guerre, perchè, ad
+eccezione degli uomini d'armi tutti presi tra la nobiltà, la Francia non
+aveva soldati. La Svizzera, che non contava l'ottava parte della
+popolazione della Francia, le somministrava i suoi battaglioni; ma per
+ottenerli, bisognava che i Francesi si ponessero in balìa della
+venalità, dell'orgoglio, dell'incostanza di que' montanari, renduti
+arroganti dal vedersi accarezzati da tutti i sovrani. Francesco I, che
+di fresco aveva perduto Milano per la loro mala fede, fu ridotto a
+mercanteggiare separatamente con ogni cantone, e profondere doni tra i
+loro magistrati, a promettere pensioni agli uomini che avevano fra loro
+maggiore riputazione, e ad inghiottire senza lagnarsene la loro
+arroganza. A questo prezzo Renato, bastardo di Savoja, gran maestro di
+Francia, e Galeazzo di Sanseverino, grande scudiere, persuasero nella
+primavera del 1522 circa due mila Svizzeri a passare il san Bernardo ed
+il san Gottardo per iscendere in Italia[18].
+
+ [18] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 224. — Mém. de M. du Bellay, l.
+ II, p. 195. — Gal. Capella, l. I, p. 16._
+
+Dal canto suo il Lautrec adunò la cavalleria francese dispersa nella
+pianura lombarda; la riunì presso Cremona all'armata veneziana comandata
+da Andrea Gritti e da Teodoro Trivulzio; poi andò ad unirsi agli
+Svizzeri, ed il primo giorno di marzo passò l'Adda per venire ad
+accamparsi con tutta la sua armata due sole miglia lontano da
+Milano[19].
+
+ [19] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 226. — M. du Bellay, l. II, p.
+ 202. — P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. II, p. 316._
+
+Prospero Colonna difendeva questa città con Alfonso d'Avalos, marchese
+di Pescara. Il cancelliere del ducato, Girolamo Moroni, vi teneva la
+rappresentanza del suo signore, che per anco non aveva potuto fare il
+suo ingresso nella capitale. Esortava i Milanesi a conservare la loro
+indipendenza; loro mostrava i pericoli delle vendette de' Francesi; e
+per aggiugnere inoltre un sentimento religioso all'amore della patria,
+aveva persuaso un eloquente monaco dell'ordine di sant'Agostino, Andrea
+Barbato, a riscaldare lo zelo de' Milanesi con una serie di sermoni
+contro i barbari[20]. Con tale pratica ottenne il Moroni dai suoi
+compatriotti volontarie contribuzioni abbastanza copiose per assoldare
+dieci mila Tedeschi. Girolamo Adorno, e Giorgio Frundsberg ne condussero
+cinque mila con tanta rapidità a traverso alla Valtellina ed al
+Bergamasco, che entrarono in Milano prima che arrivassero i Francesi;
+gli altri vi furono condotti alquanto più tardi dallo stesso Francesco
+Sforza[21].
+
+ [20] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 225. — M. du Bellay, l. II, p.
+ 194. — Fr. Belcarii, l. XVII, p. 503. — Galeat. Capella, l. I, p.
+ 16._
+
+ [21] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 227. — M. du Bellay, l. II, p.
+ 203. — P. Jovii Vita Piscarii, l. II, p. 316. — P. Paruta Ist. Ven.,
+ l. IV, p. 292._
+
+Dall'altra parte l'armata francese aveva ancor essa ricevuto un
+inaspettato rinforzo, essendo stata raggiunta da Giovanni de' Medici,
+che le condusse a Cassano tre mila pedoni e dugento cavalli. Queste
+truppe avevano bandiere nere in segno di corrotto per la morte di papa
+Leon X, ond'ebbero poi il nome di Bande Nere; nome che in appresso esse
+rendettero famoso rivendicando la gloria della fanteria italiana. Queste
+Bande avevano fino a tale epoca combattuto nell'armata della lega; ma
+trovandosi Giovanni de' Medici in libertà per la morte di Leon X, le
+aveva condotte ai servigj della Francia, che gli aveva offerte migliori
+condizioni[22]. Circa lo stesso tempo, un colpo di colombrina, che
+alcuni pretesero essere stato diretto dallo stesso Prospero Colonna,
+uccise Marcantonio Colonna, suo nipote, che serviva nell'armata
+francese, e Camillo, figliuolo del maresciallo Gian Giacopo Trivulzio.
+Il cadavere del primo fu mandato in Milano allo zio, che fu estremamente
+afflitto per avere veduto cadere tra le file nemiche un nipote che
+grandemente amava[23].
+
+ [22] _Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 205. — Fr. Guicciardini, l.
+ XIV, p. 226._
+
+ [23] _P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. II, p. 205. — Fr. Guicciardini,
+ l. XIV, p. 226._
+
+Prospero Colonna ed il Pescara avevano approfittato della lentezza de'
+Francesi per riparare tutte le fortificazioni di Milano, e per
+circondare il castello con una circonvallazione, che non permettesse a
+Lautrec di soccorrere la guarnigione assediata. Questi, prevenuto ne'
+suoi progetti, non aveva avuto che il debole compenso della presa di
+Novara; in appresso aveva attaccato Pavia, difesa dal marchese di
+Mantova; ma fu forzato ad abbandonarne l'assedio, vedendo avvicinarsi
+coll'armata imperiale Prospero Colonna. Finalmente erasi diretto per la
+via di Landriano alla volta di Monza, onde accostarsi ad Arona, ove
+sapeva trovarsi il danaro mandatogli dalla Francia per pagare le sue
+truppe[24].
+
+ [24] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 228. — P. Jovii Vita Ferd.
+ Davali, l. II, p. 319. — M. du Bellay, l. II, p. 205. — Fr.
+ Belcarii, l. XVII, p. 504. — Arnoldi Ferroni Burdigalensis de reb.
+ gest. Gallor., l. V, p. 107. — P. Paruta, l. IV, p. 293. — Gal.
+ Capella, l. II, f. 19._
+
+Sapevano gli Svizzeri che il danaro destinato pel loro soldo era stato
+condotto ad Arona, sul lago Maggiore, e che Anchise Visconti, che
+occupava Busto con un corpo di truppe milanesi, impediva al convoglio di
+venire fino all'armata. Perciò facevano calde istanze al Lautrec di
+forzare il passo fino al lago Maggiore onde far loro avere il danaro,
+mentre Andrea Gritti, generale de' Veneziani, protestava dal canto suo
+che non si allontanerebbe cotanto dai confini della sua repubblica, e
+che, se gli Svizzeri prendevano la strada del lago Maggiore, egli
+prenderebbe quella di Verona[25]. Desiderava il Lautrec di calmare
+l'impazienza degli Svizzeri: ma l'armata imperiale soffriva ancora più
+che la sua per mancamento di danaro e di vittovaglie; e di già intere
+compagnie di disertori avevano abbandonate le insegne del Colonna per
+porsi sotto quelle di Lautrec; onde questi sperava, tenendo la campagna
+ancora qualche tempo, di disperdere l'armata nemica[26].
+
+ [25] _P. Paruta Ist. Ven., l. IV, p. 296._
+
+ [26] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 229. — P. Paruta, l. IV, p. 297.
+ — Arnol. Ferroni de reb. gest. Gallor., p. 108._
+
+Ma gli Svizzeri, entrando in campagna, si erano ripromessi più rapidi
+successi, ed il saccheggio delle più ricche città della Lombardia. Di
+più terre da loro attaccate, la sola città di Novara era venuta in loro
+potere, ed era stata da loro barbaramente saccheggiata. Avevano sofferto
+assai sotto Pavia, ove continue piogge avevano impedita la condotta
+delle vittovaglie. Mostravansi annojati d'una guerra di posizioni e di
+marcie, ed accostumati come erano a far tutto cedere ai loro capriccj,
+si adunarono intorno alla tenda di Lautrec per domandare con altissime
+grida o la battaglia o il loro congedo[27].
+
+ [27] _P. Jovii Vita Ferd. Piscarii, l. II, p. 320. — Galeat.
+ Capella, l. II, f. 20. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 215. — P.
+ Paruta, l. IV, p. 297._
+
+Il Lautrec e tutti i generali francesi impiegarono inutilmente il loro
+credito presso gli Svizzeri, per persuaderli a confidare ne' loro capi,
+ad approfittare dei patimenti del nemico, ad aspettare se non altro
+pochissimi giorni, ne' quali il generale francese, con un nuovo
+movimento, forzerebbe Prospero Colonna a mutare posizione: tutto fu
+inutile, e gli Svizzeri risposero a tutti i ragionamenti degli ufficiali
+dell'armata con una sola voce: _domani, o il congedo, o la
+battaglia_[28].
+
+ [28] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 229. — Mém. de M. du Bellay, l.
+ II, p. 216. — Arnold. Ferronius Burdigalensis de reb. gest. Gallor.,
+ p. 109._
+
+Lautrec, prima di cedere, incaricò Crequì, signore di Pontdormì, di
+andare a riconoscere il nemico con quattrocento uomini d'armi e sei mila
+Svizzeri. Prospero Colonna si era accampato alla Bicocca, casa di
+campagna di un signore milanese, lontana tre in quattro miglia da
+Milano. Una strada, più bassa de' fondi laterali, gli teneva luogo di
+fossa; ed egli ne aveva coperti gli orli con artiglieria e con
+archibugeri; a destra ed a manca il suo campo era chiuso da due canali
+d'acqua corrente destinata all'irrigazione; ed a non molta distanza
+dietro al campo uno de' canali era attraversato da un ponte di pietra.
+Crequì, dopo avere esaminata questa posizione, riferì al generale
+francese che riuscirebbe difficilissimo il forzarla; onde il consiglio
+di guerra tentò nuovamente di persuadere gli Svizzeri a rinunciare ad
+una battaglia che doveva avere un'infelice riuscita. Risposero questi,
+che attaccherebbero di fronte la linea del nemico e che colle loro
+picche e colle alabarde s'impadronirebbero di quelle batterie credute
+tanto formidabili. Dichiararono in pari tempo che domani si metterebbero
+in cammino per tornare nei loro paese ove non fossero condotti alla
+battaglia. Il solo Pietro Navarro propose di far morire i più sediziosi
+e di ridurre così gli altri all'ubbidienza; ma gli altri generali e lo
+stesso Lautrec, che conoscevano gli Svizzeri, e che si sentivano
+assolutamente tra le loro mani, preferirono la dubbiosa sorte d'una
+battaglia alla certezza d'una sconfitta, necessaria conseguenza della
+partenza di tutta la loro fanteria; e sebbene vivamente sentissero
+l'imprudenza che stavano per commettere, nondimeno ordinarono alle loro
+truppe di apparecchiarsi per combattere nel susseguente giorno[29].
+
+ [29] _Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 217. — P. Jovii Vita Davali,
+ l. II, p. 322. — Arn. Ferronii, l. V, p. 109. — Fr. Guicciardini, l.
+ XIV, p. 229. — Georgens von Frundsberg, B. II, f. 32._
+
+In fatti il Lautrec sortì da Monza la mattina del 29 aprile, giorno di
+_Quasimodo_, e marciò alla volta della Bicocca. A seconda della loro
+domanda aveva incaricati otto mila Svizzeri del principale attacco sulla
+fronte del nemico; Montmorencì col conte di Montforte, i signori di
+Miolans, di Granville, d'Auchì, di Launai e molti altri marciavano a
+piedi alla loro testa. Giovanni de' Medici aveva avuto ordine di celare
+il loro avanzamento, tenendo occupato il nemico colle evoluzioni della
+sua cavalleria e della sua fanteria leggiere. Lescuns, maresciallo di
+Foix, con trecento lance ed una parte dell'infanteria doveva girare
+intorno alla sinistra dell'armata imperiale, passare il ponte di pietra
+ch'era stato riconosciuto, e piombare alle spalle di Prospero Colonna,
+ove stava di guardia Francesco Sforza colle milizie milanesi uscite di
+città, per prender parte nella battaglia; il Lautrec col restante della
+cavalleria e della fanteria francese doveva piegare a destra; e per
+penetrare nel campo nemico aveva fatto prendere ai suoi soldati la croce
+rossa, che portavano gl'Imperiali, invece della bianca che portavano i
+Francesi; poichè non si costumavano ancora gli uniformi. L'armata
+veneziana formava la retroguardia e non era chiamata a prendere
+immediatamente parte nella battaglia[30].
+
+ [30] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 230. — Gal. Capella, l. II, f.
+ 21. — P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. II, p. 322. — Arn. Ferroni, l.
+ V, p. 109. — P. Paruta Stor. Ven., l. IV, p. 298. — Mém. de M. du
+ Bellay, l. II, p, 318. — Fr. Belcarii, l. XVII, p. 507._
+
+I varj corpi dell'armata francese, non avendo un eguale spazio da
+percorrere, non potevano giugnere alla rispettiva posizione nello stesso
+tempo: onde il Montmorencì, giunto a poca distanza dagl'imperiali,
+ordinò agli Svizzeri di trattenersi per dare tempo al maresciallo di
+Foix di fare il giro che gli era stato ordinato. Ma gli Svizzeri, pieni
+di disprezzo pei loro nemici, e volendo avere soli l'onore della
+vittoria, mai non vollero ubbidire, continuando ad avanzarsi di fronte
+al nemico, ove trovavansi Giorgio di Frundsberg colla fanteria tedesca
+ed il marchese di Pescara colla fanteria spagnuola. Questi aveva
+insegnato ai suoi fucilieri a fare un continuo fuoco, loro facendo
+ricaricare il fucile stando in ginocchio, mentre che la linea di dietro
+tirava. L'attacco degli Svizzeri fu ricevuto con un fuoco così
+sostenuto, tanto dei fucilieri, che delle batterie, ch'erano caduti
+morti più di mille Svizzeri prima ch'essi giugnessero alla strada bassa,
+la quale fu da loro trovata assai più profonda che non credevano,
+conciossiachè, scesi nella medesima, potevano a stento colla punta delle
+loro picche ferire i landsknecht che ne custodivano gli orli. Ventidue
+de' loro capitani e più di tre mila soldati furono uccisi in questo
+sciagurato attacco, senza quasi potere offendere il nemico. All'ultimo
+si ritirarono in buon ordine, riconducendo i quattordici pezzi
+d'artiglieria che loro erano stati dati; ma disprezzando anche in sul
+finire del combattimento, siccome avevano fatto in principio, gli ordini
+dei loro capi, non vollero trattenersi in faccia al campo di battaglia
+in aspetto minaccioso per assecondare gli attacchi del maresciallo di
+Foix e di Lautrec, che non erano giunti a portata del nemico che quando
+gli Svizzeri si erano di già ritirati[31].
+
+ [31] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 230. — Arn. Ferronii, l. V, p.
+ 110. — P. Jovii Vita Piscarii, l. II, p. 323. — Mém. de M. du
+ Bellay, p. 218. — Gal. Capella, l. II, f. 22. — P. Paruta, l. IV, p.
+ 298. — Georg. von Frundsberg Kriegzsthat, B. II, f. 35._
+
+Il Maresciallo di Foix, che gl'imperiali avevano veduto avanzare sulla
+loro sinistra, e che sospettavano aver presa la strada di Milano, era
+finalmente giunto al ponte di pietra che attraversava il canale; era
+entrato nella posizione di Prospero Colonna, aveva rovesciati i Milanesi
+di Francesco Sforza ed avrebbe guadagnata la battaglia se fosse stato
+seguito dalla sua fanteria, o se gli Svizzeri, rinnovando il loro
+attacco, avessero impedito a Prospero Colonna di condurre tutti i suoi
+landsknecht ed i fanti spagnuoli contro di lui. Il Lautrec, dopo d'avere
+posti in fuga sulla diritta i cavalli di Girolamo Adorno, calcolava che
+i suoi cavalieri entrerebbero assieme con loro nel campo nemico, ove li
+farebbe ricevere la croce rossa che portavano; ma Prospero Colonna, di
+ciò prevenuto, aveva ordinato ai suoi soldati di porsi in sul capo una
+frasca; sicchè, riconoscendo i nemici, gli fu facile di tenerli fuori
+de' suoi alloggiamenti[32].
+
+ [32] _Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 220. — Arn. Ferronii, p. 110.
+ — P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. II, p. 324._
+
+I tre corpi dell'armata francese essendo stati tutti respinti, questa
+ritirossi in buon ordine, coperta dalle bande nere di Giovanni de'
+Medici, e protetta dall'armata veneziana, che non aveva combattuto. Il
+Pescara voleva inseguirla, ma Prospero Colonna vi si ricusò
+perentoriamente, perchè un movimento sedizioso tra i suoi landsknecht
+che in premio dell'ottenuta vittoria domandavano doppia paga, poteva
+rendere per lui pericolosa una nuova azione. Gli Svizzeri lo liberarono
+bentosto da ogni timore, essendosi ritirati a Monza con tutta la loro
+artiglieria ed i loro equipaggi. All'indomani Lautrec avviossi verso
+Trezzo e passò l'Adda; colà più non gli fu possibile di trattenere gli
+Svizzeri al tutto determinati di tornare ne' loro paesi. Dopo averli
+inutilmente eccitati a rimanere, affidò a suo fratello Lescuns,
+maresciallo di Foix, il comando degli uomini d'armi francesi, e la
+difesa delle terre che la Francia possedeva ancora in Lombardia; si
+congedò da Andrea Gritti, che coll'armata veneziana prese a coprire i
+confini della repubblica; e, fermo nella risoluzione di volersi
+personalmente giustificare innanzi al re, accompagnò gli Svizzeri, che
+rientravano ne' loro paesi attraversando il territorio bergamasco, e
+passò alla corte di Francia[33].
+
+ [33] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 231. — Mém. de M. du Bellay, l.
+ II, p. 223. — Gal. Capella, l. II, f. 22. — P. Jovii Vita Ferd.
+ Davali, l. III, p. 325. — Arn. Ferronii de Gest. Gall., l. V, p.
+ 111. — P. Paruta, l. IV, p. 301._
+
+Il Lautrec era fratello di madama di Chateaubriand, amante del re; e
+questa era la cagione della grandezza di lui, e di quella di Lescuns e
+di Lesparre di lui fratelli, uno dei quali perdette il Milanese e
+l'altro la Navarra. Pure Francesco I rimproverò al maresciallo di
+Lautrec le sue perdite. Rispose questi d'avere prevenuta S. M. che non
+potrebbe difendere il Milanese senza danaro; che gli uomini d'armi
+avevano servito diciotto mesi senza soldo; che gli Svizzeri non gli
+avevano imposta la legge, e non l'avevano finalmente costretto a
+combattere alla Bicocca che per non essere stati pagati. Francesco I
+maravigliando dimandò cosa fosse accaduto dei quattrocento mila scudi
+che gli aveva mandati. Confessò Semblanzai d'avere avuto ordine di
+mandarli, ma di esserne stato in seguito impedito da Luigia di Savoja,
+madre del re, che aveva il titolo di reggente di Francia. Questa, gelosa
+di Lautrec, e volendo che andasse a male la di lui spedizione, si era
+fatto dare quel danaro che diceva a sè dovuto. L'onore della madre del
+re veniva compromesso dalla pubblica processura di Semblanzai. Il
+cancelliere di Francia Duprat, per salvare la madre del re e per perdere
+il sovraintendente, suo nemico, lo fece giudicare da alcuni commissarj,
+e strascinare al supplicio in età di sessantadue anni pel solo delitto
+d'avere ubbidito alla madre del re, che nè pure fu interpellata in
+questa causa[34].
+
+ [34] _Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 227, 228. — Fr. Belcarii Comm.
+ Rer. Gall. l. XVII, p. 507-609. — Arn. Ferronii, l. V, p. 112._
+
+Il maresciallo di Foix Lescuns non difese lungamente ciò che ancora
+possedevano i Francesi in Lombardia. Sei compagnie di uomini d'armi, che
+aveva posti in Lodi sotto gli ordini di Federico da Bozzolo e di
+Bonneval, vi si lasciarono sorprendere e far prigionieri, mentre che la
+città venne saccheggiata dagl'imperiali[35]. Pizzighettone, che poteva
+lungamente resistere e che tenevasi tra le migliori fortezze d'Italia,
+capitolò alle prime minacce fattegli dal marchese di Pescara. Finalmente
+in Cremona, dove si era ritirato il maresciallo di Foix, sollevaronsi le
+truppe di Giovanni de' Medici chiedendo il loro soldo, drizzarono la
+loro artiglieria contro i Francesi, e minacciarono di consegnare
+agl'Imperiali una porta della città. Lescuns cercò di soddisfarle,
+prendendo a prestito il vasellame di tutti i suoi amici e distribuendolo
+ai soldati; ma sentì l'impossibilità di sostenersi più lungamente in
+Italia, e propose a Prospero Colonna una capitolazione che fu subito
+accettata. Convenne di evacuare non solo Cremona, ma tutta la Lombardia,
+ad eccezione dei tre castelli di Novara, Milano e Cremona, se prima che
+passassero quaranta giorni una nuova armata francese non forzava il
+passaggio del Po, o non occupava una delle grandi città di Lombardia.
+Fino allo spirare del termine stabilito dalla capitolazione, che fu
+sottoscritta il 26 di maggio, le ostilità dovevano cessare intorno a
+Cremona, dovevano essere somministrate le vittovaglie all'armata
+francese. Ma perchè passarono i quaranta giorni senza che il re potesse
+mandare soccorsi al maresciallo di Foix, questi evacuò la Lombardia, ad
+eccezione dei tre castelli eccepiti dalla capitolazione, e ricondusse la
+sua armata in Francia[36].
+
+ [35] _Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 223. — P. Jovii Vita Ferd.
+ Davali, l. II, p. 326. — Georg. von Frundsberg Kriegzsthat, B. II,
+ f. 36._
+
+ [36] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 232. — M. du Bellay, l. II, p.
+ 231. — P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 328. — Arn. Ferronii
+ Rer. Gall., l. VII, p. 133. — P. Paruta Ist. Ven., l. IV, p. 303. —
+ Gal. Capella, l. II, f. 23. — Fr. Belcarii, l. XVII, p. 509._
+
+Uno de' motivi che determinarono Prospero Colonna ad accordare ai
+Francesi la capitolazione di Cremona, fu il desiderio di trovarsi in
+libertà per attaccare Genova. Finchè i Francesi avevano in mano quella
+città, egli non risguardava come sicura la conquista della Lombardia.
+Vero è che la dolcezza di Ottaviano Fregoso, luogotenente del re, aveva
+accostumati i cittadini ad un giogo straniero, di modo che Antoniotto e
+Girolamo Adorno, che seguivano il campo imperiale e che si lusingavano
+di sollevare la loro fazione colla promessa di tornare alla repubblica
+l'antica libertà, non cagionarono, avvicinandosi a Genova, verun
+movimento negli abitanti. Pure i generali imperiali, senza perdere un
+solo istante, avevano approfittato della capitolazione di Cremona.
+Prospero Colonna era entrato coi landsknecht nella Valle di Bisagno, ed
+il marchese di Pescara in quella della Polsevera. Non trovavansi in
+Genova che due mila soldati, cui era venuto ad aggiugnersi da Marsiglia
+Pietro Navarro, e perchè i Genovesi non volevano nè sollevarsi contro
+Ottaviano Fregoso, nè armarsi per difenderne l'autorità, ogni resistenza
+pareva impossibile. Dodici ufficiali della balìa furono incaricati di
+trattare una capitolazione. Ma nel tempo che questi trattavano, e che la
+promessa della sospensione delle ostilità rendeva le guardie più
+negligenti, alcuni soldati spagnuoli si avvidero che una breccia delle
+mura non era difesa; essi se ne impadronirono e vi chiamarono i loro
+commilitoni. Per tal modo l'accidente diede Genova in mano ai nemici il
+30 di maggio, senza che i generali ne avessero ordinato l'assalto. La
+città fu presa, e gli abitanti, che non avevano voluto difendersi,
+furono saccheggiati, senza distinzione di partito, con estrema barbarie.
+Pietro Navarro ed Ottaviano Fregoso rimasero prigionieri, e molti altri
+ufficiali fuggirono per mare. Quella città, in altri tempi la più
+commerciante e la più ricca dell'Italia, fu ruinata e ridotta ad una
+assoluta dipendenza dagli stranieri; ma nello stesso tempo riconobbe per
+doge Antoniotto Adorno[37].
+
+ [37] _Ag. Giustiniani Ann. di Genova, l. IV, f. 275. — Uberti
+ Folietae Gen. Hist., l. XII, p. 723. — P. Bizarri Hist. Gen., l.
+ XIX, p. 453. — Galeat. Capella, l. II, f. 23. — Arn. Ferronii, l.
+ VII, p. 134. — P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 330. — M. du
+ Bellay, l. II, p. 232. — Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 233. — Gio.
+ Cambi, p. 201, 208. — Georg. von Frundsberg Kriegzsthat, B. II, f.
+ 36._
+
+Francesco I, per soccorrere Cremona o Genova, aveva bensì fatte passare
+le Alpi al duca Claudio di Longueville con quattrocento uomini d'armi e
+sei mila fanti; ma questi, arrivato a Villanuova di Asti, ebbe la
+notizia dell'occupazione di Genova, e non trovandosi abbastanza forte
+per dare battaglia all'armata imperiale, o per istornare la convenzione
+di Cremona, ebbe ordine dal re di ritirarsi; ed i Francesi abbandonarono
+per quest'anno ogni loro progetto sull'Italia, tanto più che dovevano
+difendersi contro l'aggressione inaspettata d'Enrico VIII, che il 29 di
+maggio aveva dichiarata la guerra alla Francia, facendo in pari tempo
+sbarcare a Calais il conte di Surrei con sedici mila uomini, per
+secondare l'armata di Carlo V in Fiandra[38].
+
+ [38] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 234. — M. du Bellay, Mém., l. II,
+ p. 236._
+
+La cacciata de' Francesi non apportò verun sollievo ai popoli d'Italia
+oppressi dalla guerra. L'armata di Prospero Colonna non riceveva verun
+sussidio nè da Carlo V, nè dal regno di Napoli: ed i soldati tedeschi e
+spagnuoli vivevano a discrezione nel Milanese. Ogni giorno i generali
+angustiavano le città con inaudite contribuzioni o con prestiti forzati;
+il più piccolo ufficiale, posto con un distaccamento in un villaggio,
+credevasi autorizzato ad inventare una nuova tassa; tutto si riportava
+alla decisione della violenza militare, e l'ubbidienza si cimentava con
+crudeli supplicj dettati dal capriccio de' soldati spagnuoli[39]. Omai
+il Milanese era così ruinato che più alimentare non poteva le truppe
+necessarie alla sua difesa. Il marchese di Pescara le acquartierò negli
+stati della Chiesa, loro permettendo di vivervi a discrezione, malgrado
+la stretta alleanza dei papa coll'imperatore. Carlo di Lannoi, nuovo
+vicerè di Napoli, di concerto con don Giovanni Manuel, ambasciatore
+dell'imperatore a Roma, tassò nello stesso tempo gli stati indipendenti
+dell'Italia, per far loro mantenere l'armata imperiale. Obbligarono il
+ducato di Milano a pagar loro venti mila ducati al mese, Firenze
+quindici mila, Genova otto mila, Siena cinque mila, e Lucca quattro
+mila. Dovettero pure pagare una contribuzione i marchesi di Monferrato e
+di Saluzzo: e, malgrado le loro rimostranze, tutti questi stati sovrani
+dovettero assoggettarsi agli ordini che loro davano subalterni
+ministri[40].
+
+ [39] _Arn. Ferronii de reb. Gall., l. VII, p. 133. — Fr.
+ Guicciardini, l. XV, p. 238._
+
+ [40] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 237. — Gal. Capella, l. II, f.
+ 25._
+
+Lusingavansi gl'Italiani che giugnendo Adriano VI a Roma, arrecherebbe
+qualche sollievo alle loro miserie; ma il nuovo papa erasi di già
+trattenuto sei mesi in Ispagna dopo ricevuta la notizia della sua
+elezione, e non apparecchiavasi ancora alla partenza: e ciò che in
+ultimo lo persuase a porsi in viaggio, fu precisamente la circostanza
+cui fin allora erasi attribuito ogni suo ritardo. Sapevasi che Carlo V,
+che ancora trovavasi in Fiandra, annunciava di voler passare in Ispagna,
+e credevasi che Adriano, che era stato suo precettore, indi suo
+ministro, volesse conferire con lui prima di venire in Italia a prendere
+le redini della propria sovranità. Ma Adriano aveva fermamente stabilito
+d'agire qual comune padre de' fedeli, ed egli si era intimamente
+persuaso che il suo dovere lo chiamava prima di tutto a ristabilire la
+pace nella Cristianità, e che doveva far tacere la sua parzialità per
+Carlo V, se voleva che Francesco I l'accettasse per mediatore. Aveva
+scritto a quest'ultimo, a Luigia di Savoja di lui madre, alla duchessa
+d'Alenzon di lui sorella[41], per incoraggiarli ad adottare sentimenti
+di pace, promettendo loro la sua benevolenza. Stimò che aspettando Carlo
+V a Barcellona, siccome quegli gliene faceva istanza, avrebbe rendute
+sospette le sue parole; e quando seppe che Carlo, dopo avere fatta una
+visita ad Enrico VIII per tenerlo costante nella sua alleanza, era
+sbarcato a Villaviciosa, nelle Asturie, si affrettò di partire il 4 di
+agosto dalle coste della Spagna; e dopo avere dato fondo a Genova, indi
+a Livorno, fece il suo ingresso in Roma il giorno 29 dello stesso
+mese[42].
+
+ [41] Osservinsi le risposte della reggente e di madama d'Alenzon, da
+ Lione il 25 di giugno. _Lettere de' Principi, fol. 102._
+
+ [42] _P. Giovio Vita di Adriano VI, f. 123, 124. — Rayn. Ann. Eccl.
+ 1522, § 17, p. 351. — Panvino Vite dei Pontefici, p. 265._
+
+Adriano VI aveva le virtù ed il sapere di un monaco, ed andava debitore
+della sua celebrità e della sua grandezza ai sorprendenti progressi che
+aveva fatti nello studio della teologia e della filosofia scolastica.
+Era di buona fede, zelante, temperato, umile, nemico del fasto, della
+simonia e della corruzione della corte di Roma. Ma bentosto agli occhi
+de' Romani parve un barbaro, straniero affatto alle loro arti, ai loro
+costumi, alla loro politica, siccome al loro linguaggio. Leone X aveva
+raccolti nella sua corte i principali poeti del secolo; Adriano, invece
+di accordar loro il suo favore, li risguardava quali profani imitatori
+de' gentili, che macchiavano il Cristianesimo. Quando gli fu mostrato il
+Laocoonte del Belvedere, siccome il più bel monumento delle antiche
+arti, ne torse gli occhi con orrore, gridando «questi sono idoli dei
+pagani!» Cominciavasi a temere, che, come narrasi di san Gregorio,
+ordinasse un giorno di far calce per il tempio di san Pietro con tutte
+quelle statue, ultimo monumento della gloria e della grandezza
+romana[43].
+
+ [43] _Lettera di Girolamo Negro a Marc'Antonio Micheli, Roma 17
+ marzo 1523. Lettere dei Principi, t. I, f. 113._
+
+Le eresie di Lutero offendevano assai più Adriano VI che il suo
+predecessore, perchè attaccavano quella filosofia scolastica, ch'egli
+risguardava come la prima scienza; ma d'altra parte aveva le stesse
+opinioni del riformatore intorno alla corruzione della disciplina;
+voleva seriamente mettere mano alla riforma degli scandali che avevano
+sollevata la Germania; ed i suoi pii disegni, forse più che la sua
+barbarie, facevano tremare i Romani che vivevano col prodotto degli
+abusi della corte di Roma. Oltre a ciò, per terminare di renderlo del
+tutto esoso al popolo, due calamità resero celebre l'epoca della di lui
+venuta in Italia: da un canto la peste manifestossi in Roma, di dove
+passò anche a Firenze; ed Adriano, risguardando tutte le precauzioni
+sanitarie, ed i lazzeretti come superstizioni italiane, sospese le
+rigorose discipline, che vietavano ogni comunicazione cogli appestati, e
+contribuì in tal modo a dilatare il contagio[44]: d'altra parte nella
+stessa epoca fu da Solimano presa l'isola di Rodi al gran maestro
+Villiers de Lille Adam, dopo un memorando assedio, nel quale i cavalieri
+di Malta mostrarono estremo valore, mentre che l'imperatore, il re di
+Francia ed il papa, non pensavano a soccorrerli. Solimano fece il suo
+trionfale ingresso in Rodi lo stesso giorno di Natale del 1522, e così
+ebbe fine questo calamitoso anno per la Cristianità[45].
+
+ [44] _P. Giovio Vita di Adriano VI, f. 126. — Ist. di Gio. Cambi, t.
+ XXII, p. 216. — Fr. Belcarii, l. XVII, p. 524. — Rayn. Ann. Eccl.
+ 1522, § 15, p. 350._
+
+ [45] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 240. — P. Giovio Vita di Adriano
+ VI, f. 125. — Rayn. Ann. Eccl., § 20 e seg., p. 352._
+
+Frattanto Adriano VI cercava di restituire la pace agli stati della
+Chiesa: non trovò ostacolo a scacciare da Rimini Sigismondo Malatesta;
+perciocchè i popoli, che da principio lo avevano accolto con entusiasmo,
+non avevano tardato ad accorgersi che questo piccolo principe non
+rendeva loro i vantaggi de' passati tempi, che avevano sperato di
+ricuperare con lui. I sudditi dei duchi di Ferrara e d'Urbino nutrivano
+affatto opposti sentimenti; essi conservavano un reale affetto verso le
+case d'Este e della Rovere, e quest'affetto regolò la condotta d'Adriano
+VI. Egli accordò al duca d'Urbino l'assoluzione da tutte le censure
+incorse sotto i due precedenti pontificati, e gli diede una nuova
+investitura de' suoi stati; ma lasciò il contado di Montefeltro ai
+Fiorentini, ai quali questo feudo era stato ceduto in pagamento dei
+debiti della Camera apostolica[46]. Accordò pure al duca Alfonso d'Este
+una nuova investitura del ducato di Ferrara, cui aggiunse i castelli di
+san Felice e di Finale in Romagna: gli avrebbe egualmente rendute Modena
+e Reggio, la restituzione delle quali al duca era stata effettivamente
+promessa da Carlo V con un trattato firmato a Ferrara il 29 novembre del
+1522; ma i ministri ed i cortigiani di Adriano, che risguardavano
+quest'atto di giustizia come una prova di debolezza o d'imbecillità,
+riuscirono ad impedirgli di rinunciare così alle conquiste de' suoi
+predecessori[47].
+
+ [46] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 240. — Onof. Panvino Vite dei
+ Pont., p. 265. — Rayn. Ann. Eccl. 1525, § 108, p. 393._
+
+ [47] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 241. — Jac. Nardi, l. VII, p.
+ 302._
+
+Adriano VI, appena giunto a Roma, aveva scelto per suo principale
+ministro e confidente il cardinale di Volterra Soderini: desideroso
+com'egli era di riconciliare l'imperatore col re di Francia, aveva
+trovato nel Soderini, segreto partigiano della Francia, un linguaggio di
+moderazione e d'imparzialità, il quale gli si confaceva. Aveva ricusato
+di dare verun soccorso alla lega formata dal suo predecessore, e le sue
+offerte di mediazione erano state considerate come parziali per la
+Francia, a segno d'irritare assai don Giovanni Manuel, ambasciatore
+dell'impero[48]. Ma Francesco I, che aveva accolte con grandissima
+deferenza tutte le proposizioni del papa, e che sempre aveva protestato
+di non desiderare che la pace, credeva impegnato il suo onore a non
+rinunciare al ducato di Milano. Perciò ne chiedeva la restituzione come
+principale condizione del trattato, e questa condizione non poteva in
+verun modo piacere a Carlo V; il quale, dopo tale conquista avendo
+acquietate le turbolenze della Castiglia e rinnovata l'alleanza
+coll'Inghilterra, era più a portata di difendere questo ducato, che non
+lo era stato di conquistarlo. L'ostinazione di Francesco I a domandare
+una restituzione che non poteva ottenere, persuase il papa che Francesco
+non desiderava sinceramente la pace. Nel mese di febbrajo[49] Adriano
+cominciò a minacciare scomuniche e censure ecclesiastiche contro que'
+principi che ricusassero di accettare ragionevoli condizioni di pace. In
+tale stato di cose il duca di Sessa intercettò alcune lettere del
+cardinale Soderini a suo nipote, il vescovo di Saintes, colle quali
+esortava Francesco I ad attaccare la Sicilia, ove un partito sarebbesi
+dichiarato per lui. Tre grandi ufficiali di quest'isola vennero
+squartati a cagione delle loro intelligenze coi Francesi. Il papa,
+irritato che il suo proprio ministro, esortandolo alla pace, cercasse
+celatamente di accendere la guerra, fece arrestare e trarre in giudizio
+il Soderini, ed anche prima che fosse condannato ordinò la confisca de'
+suoi beni, ch'erano moltissimi, e nello stesso tempo abbracciò il
+partito dell'imperatore[50].
+
+ [48] _Lettera di Girolamo Negro a Mess. Ant. Micheli del 10 dicembre
+ del 1522. Lettere de' Principi, t. I, f. 109._
+
+ [49] _Lettera del Negro al Micheli del 28 febbrajo 1523, t. I, f.
+ 111._
+
+ [50] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 250. — Jac. Nardi, l. VII, p. 302.
+ — Onof. Panvino, f. 266. — Scip. Ammirato, l. XXIX, p. 347. — Fr.
+ Belcarii, l. XVII, p. 526. — Rayn. Ann. Eccl. 1523, § 109, p. 394._
+
+Le armi di Carlo V erano in Italia onnipotenti. La capitolazione di
+Cremona e la presa di Genova avevano poste in sua mano tutte le grandi
+città; ed i castelli, ne' quali i Francesi avevano lasciato guarnigione,
+cadevano uno dopo l'altro. Quello di Milano erasi renduto il 14
+d'aprile, ed il duca Francesco Sforza ne aveva fatto prendere il
+possesso dai generali imperiali il 24 dello stesso mese[51]. Francesco I
+annunciava di nuovo grandiosi apparecchj per riconquistare il Milanese;
+ma alle sue parole non rispondevano gli effetti; e siccome era
+continuamente occupato de' suoi piaceri, e sempre prodigo de' tesori
+dello stato per le sue feste e per i suoi amori, poteva credersi che mai
+non sarebbe in istato di ricuperare ciò che aveva perduto. Altro alleato
+più non gli restava che la repubblica di Venezia, la quale credevasi
+bensì obbligata a difendere il possedimento dei Milanese, ma non già a
+riconquistarlo per lui, dopo ch'egli avealo perduto. Venezia era
+tuttavia, in faccia all'imperatore, sotto la protezione della tregua che
+aveva terminata la guerra della lega di Cambrai. Finchè Carlo V avea
+dovuto lottare contro le ribellioni de' suoi sudditi e contro
+formidabili esterni nemici, aveva cercato di non accrescere il numero
+degli ultimi, ed acconsentito a non risguardare i Veneziani come in
+guerra con lui, malgrado i soccorsi che si erano obbligati di dare alla
+Francia. Ma quando cominciò a sentirsi più potente, parlò con un tuono
+più orgoglioso, e dichiarò di non volere più lungamente soffrire che uno
+stato quasi chiuso da ogni banda tra i suoi, godesse di tutti i vantaggi
+della pace, nel mentre che desso stato si manteneva per lui
+continuamente ostile[52].
+
+ [51] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 241. — Fr. Belcarii, l. XVII, p.
+ 525._
+
+ [52] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 242. — P. Paruta Ist. Ven., l. V,
+ p. 305._
+
+Il papa, di concerto coll'imperatore, esortava tutte le potenze d'Italia
+a collegarsi per la difesa comune, volendo che reciprocamente si
+guarentissero gli attuali possedimenti. Dava inoltre per motivo di
+quest'alleanza il desiderio di mettere l'Italia in istato di difesa
+contro Solimano, imperatore dei Turchi, la di cui ambizione, riscaldata
+da nuove conquiste, facevasi sempre più minacciosa: ma i Veneziani, che
+conoscevano l'ordinaria sorte delle leghe formate dalla Chiesa, e che si
+applaudivano d'essere in pace col sultano, non volevano essere
+strascinati dal papa in guerra con quel formidabile vicino, a rischio
+d'essere poi abbandonati da tutti i loro alleati. Questo timore ed il
+rincrescimento di rinunciare all'alleanza della Francia, alla quale
+avevano fatti così grandi sagrificj, li tennero lungamente dubbiosi. La
+negoziazione si prolungò nove mesi, ne' quali fecero vani sforzi per
+sapere se Francesco I era finalmente disposto ad assecondarli
+potentemente, o se dovevano abbandonare un principe che abbandonava sè
+stesso. Il vescovo di Bayeux e Federico da Bozzolo furono mandati a
+Venezia dal re di Francia per attraversare una negoziazione di cui
+temeva i risultamenti; ma le magnifiche loro promesse, così spesso
+smentite dalla esperienza, più non ispiravano confidenza. Dall'altro
+canto Girolamo Adorno, ambasciatore di Carlo V, morto prima di avere
+condotta a fine la negoziazione di cui era incaricato, venne rimpiazzato
+da Marino Caraccioli, protonotaro apostolico. Finalmente dopo lunghi
+contrasti, duranti i quali era pure morto il doge Antonio Grimani, cui
+era succeduto Andrea Gritti, fu sottoscritto, in sul finire di luglio,
+il trattato d'alleanza tra l'imperatore, suo fratello l'arciduca
+Ferdinando, Francesco Sforza, duca di Milano, e la repubblica di
+Venezia[53].
+
+ [53] _P. Paruta Ist. Ven., l. V, p. 305-316. — Fr. Guicciardini, l.
+ XV, p. 242-247. — Gal. Capella, l. II, f. 26._
+
+Le potenze contraenti si guarentivano reciprocamente i loro stati
+d'Italia, ma soltanto contro i principi cristiani; perchè la repubblica
+di Venezia, ferma nella presa risoluzione di non lasciarsi strascinare
+in veruna guerra contro i Turchi, ricusò perentoriamente di promettere
+la garanzia del regno di Napoli contro di loro. Il reciproco soccorso
+promesso dall'imperatore a nome del duca di Milano, e dai Veneziani, era
+di seicento uomini d'armi, seicento cavaleggieri e sei mila pedoni.
+Inoltre il senato si obbligava a somministrare, in caso di bisogno,
+venticinque galere per la difesa del regno di Napoli. Ferdinando,
+fratello dell'imperatore, pienamente rinunciava per la somma di dugento
+mila ducati, che la repubblica obbligavasi a pagargli nel termine di
+otto anni, a tutte le pretese dell'arciduca d'Austria e dell'impero
+sullo stato veneziano[54].
+
+ [54] _P. Paruta, l. V, p. 317. — Fr. Guicciardini, l. XV, p. 248. —
+ P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 341. — Arn. Ferroni de reb.
+ Gall., l. VII, p. 139. — Gal. Capella, l. II, f. 26._
+
+Questo trattato, che, staccando i Veneziani dalla Francia, gli obbligava
+alla difesa de' suoi nemici, sembrava che dovesse rimuovere Francesco I
+da ogni nuovo tentativo sulla Lombardia, ove più non doveva trovare
+alleati. Pure il trattato non era appena sottoscritto, che si seppe che
+il re di Francia adunava nella Svizzera, a' piè dei Pirenei ed ai
+confini dell'Italia, una numerosa fanteria, e sembrava apparecchiato a
+dare esecuzione alle minacce che andava da gran tempo facendo. A tale
+notizia Adriano VI credette di dovere abbandonare le parti di
+pacificatore cui fin allora erasi conservato fedele. L'Italia era in
+pace, sebbene continuamente divorata dall'armata imperiale, ed omai
+seguiva una sola bandiera; ma l'invasione di Francesco I vi riconduceva
+la guerra. Il papa giudicò che non si scosterebbe dal carattere di comun
+padre de' fedeli guarantendo lo stato attuale, e respingendo di concerto
+con tutti gli altri Italiani una straniera invasione: per ciò il 3 di
+agosto sottoscrisse in Roma col vicerè di Napoli una confederazione che
+si andava da lungo tempo trattando, colla quale il papa, l'imperatore,
+il re d'Inghilterra, l'arciduca d'Austria, il duca di Milano, il
+cardinale de' Medici a nome de' Fiorentini, i Genovesi, i Sienesi, i
+Lucchesi, obbligavansi a provvedere in comune alla difesa dell'Italia.
+Tra questi confederati, gli uni doveano somministrare l'artiglieria e le
+munizioni, altri il danaro, altri i soldati. La nomina del generalissimo
+spettava al papa ed all'imperatore; ed in quest'occasione l'imperatore
+affidò il comando di tutte le forze dell'Italia a Prospero Colonna.
+Ferdinando d'Avalos, marchese di Pescara, che nella precedente campagna
+aveva con lui diviso il comando, geloso dei favori che l'imperatore
+accordava al suo vecchio collega, con cui erasi disgustato, aveva
+rinunciato alla carica di comandante della fanteria spagnuola, ed erasi
+recato a Valladolid, alla corte di Carlo V, per fare le sue
+lagnanze[55].
+
+ [55] _Gal. Capella, l. III, f. 27. — Fr. Guicciardini, l. XV, p.
+ 250. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 260. — P. Paruta, l. V, p.
+ 318. — P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 337. — Rayn. Ann.
+ Eccl., § 110, p. 394. — Scip. Ammirato, l. XXIX. p. 348. — Gio.
+ Cambi, t. XXII, p. 340._
+
+Le ostilità erano in sul punto di ricominciare, ma furono precedute
+dall'esplosione di due cospirazioni, che scoppiarono contemporaneamente
+in due opposte parti. Tra i cortigiani di Francesco Sforza, duca di
+Milano, trovavasi Bonifacio Visconti, suo ciambellano, che nudriva un
+segreto odio contro di lui e contro il Moroni, a motivo dell'assassinio
+di Ettore Visconti, suo parente, ch'egli credeva giustiziato per ordine
+loro, e perchè da loro era stato spogliato della prefettura di Val di
+Sesia. Il 25 di agosto, mentre tornava col duca da Monza a Milano, aveva
+questi ordinato ai dugento cavalli della sua guardia di tenersi a
+qualche distanza da lui per non incomodarlo colla polvere che facevano
+sollevare. Il duca cavalcava una mula, e trovavasi lontano da tutta la
+sua gente, quando Bonifacio Visconti, che aveva un gagliardissimo
+cavallo turco, corse a briglia sciolta verso di lui in atto di ricevere
+qualche ordine; ma, fattosegli vicino, gli diede un colpo di pugnale in
+sul capo. L'impazienza del cavallo turco, e la paura della mula del
+duca, fecero strisciare il colpo, e lo Sforza non rimase che leggermente
+ferito in una spalla. Il Visconti, spronando il suo cavallo, fuggì con
+tanta rapidità, che invano fu inseguito dalla cavalleria del duca, e
+potè porsi in sicuro prima in Piemonte, poscia in Francia. All'istante
+Galeazzo Birago, Milanese del partito francese, avuto avviso della
+cospirazione, e non dubitando della morte del duca, s'impadronì di
+Valenza in sul Po e della sua cittadella, per aprire ai Francesi questa
+porta della Lombardia; ma non arrivarono i soccorsi di Francia che gli
+erano stati promessi; ed Antonio de Leyva, che aveva il comando di
+Pavia, venne subito co' suoi Spagnuoli ad assediare Valenza, che fu
+presa dopo due giorni, senza che questa cospirazione avesse altri
+risultamenti, che di far trarre alla tortura, indi al supplicio molti
+gentiluomini milanesi sospetti di avervi avuto parte[56].
+
+ [56] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 251. — M. du Bellay, t. II, f.
+ 281. — Gal. Capella, l. III, f. 28. — Fr. Belcarii, l. XVII, p. 523.
+ — Gio. Cambi, t. XXII, p. 242._
+
+Il ritardo dei soccorsi francesi, aspettati dal Birago, procedeva in
+parte dalla cospirazione del contestabile di Borbone. Francesco I, dopo
+di avere respinti gli Inglesi ed i Fiamminghi in Picardia, aveva posta
+ogni sua cura nel formare una potente armata per riconquistare il ducato
+di Milano. Aveva caricate tutte le città e tutte le province d'inaudite
+imposte, e pressochè intollerabili; aveva domandate decime al clero,
+impegnate le sue entrate ai mercanti lionesi per procurarsi danaro
+contante; e con tali modi aveva infatti ragunato un sufficiente tesoro
+per supplire ai bisogni della più dispendiosa campagna. Scontento di
+tutti coloro che fin allora avevano comandate le sue armate, volle
+condurre egli medesimo le sue truppe in Italia, e tali erano i suoi
+apparecchj, che gli presagivano un buon successo. Aveva adunate mille
+ottocento lance, sei mila Svizzeri, due mila Valesani, due mila
+Grigioni, sei mila Landsknecht, tre mila Italiani e dodici mila
+avventurieri francesi, che finalmente si era determinato di chiamare al
+mestiere delle armi, dopo avere sperimentato quanto gli fosse riuscita
+fatale la sua confidenza nelle truppe straniere[57].
+
+ [57] _Gal. Capella, l. III, f. 26. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 138. —
+ Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 259-283. — Fr. Guicciardini, l. XV,
+ p. 253. — Fr. Belcarii, l. XVII, p. 533. — Scip. Ammirato, l. XXIX,
+ p. 348. — P. Paruta, l. XV, p. 319._
+
+Quest'armata erasi di già riunita tra Lione e le montagne del Delfinato,
+quando Francesco I ebbe i primi indizj del tradimento che meditava
+contro di lui il contestabile di Borbone. Carlo III, conte di
+Montpensieri e duca di Borbone, era il più ricco ed il più rispettato di
+tutti i principi del sangue; era capo del ramo di Borbone-Montpensieri,
+che, nel suo diritto alla corona, avrebbe preceduti i Borboni-Vendomi,
+avi d'Enrico IV. A grande valore ed a molte belle qualità univa un
+orgoglio irascibile, una smisurata ambizione, ed una prodigalità senza
+limiti che gli aveva fatti contrarre enormi debiti. Due anni prima aveva
+risentita con indignazione l'ingiustizia che pretendeva essergli stata
+fatta da Francesco I nelle guerre di Fiandra, quando questi aveva data
+al duca d'Alenzon, suo cognato, piuttosto che a lui, contestabile di
+Francia, il comando della sua vanguardia[58]. Ma ciò che aveva spinto
+all'estremo il suo risentimento era il processo che gli aveva intentato
+innanzi al parlamento di Parigi Luigia di Savoja, madre del re, per
+riclamare da lui una parte dell'eredità di sua moglie, morta da poco
+tempo. Credeva non potere sperare giustizia dai tribunali in questa sua
+lite colla reggente, e risguardava questo processo come una prova della
+gelosia di Francesco I, che voleva ruinare la sua fortuna per poterlo
+più facilmente opprimere[59].
+
+ [58] _M. du Bellay, l. I, p. 143. — P. Jovii de Vita Ferd. Davali,
+ l. III, p. 339._
+
+ [59] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 252. — M. du Bellay, l. II, p.
+ 261. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 136._
+
+In Francia ed in altre monarchie feudali eransi frequentemente veduti i
+grandi signori ed i principi del sangue cospirare contro il capo dello
+stato, e non solo cercare di limitarne l'autorità, ma di precipitarlo
+dal trono, e di levargli la vita. Pure era riservato al Borbone di
+cospirare, non solo contro il suo re, ma altresì contro la sua patria;
+di volere distruggere l'indipendenza nazionale, e la stessa esistenza
+del nome francese; di adoperarsi perchè la nazione francese, cui aveva
+l'onore di appartenere, fosse divisa tra gli stranieri, di lei ereditarj
+nemici. Il Borbone erasi venduto ad Adriano di Buren, deputato
+dell'imperatore, ed a Russel, deputato d'Enrico VIII. Col danaro da loro
+ricevuto erasi obbligato ad assoldare dodici mila uomini, e ad attaccare
+alla loro testa la Borgogna, tostocchè Francesco I avrebbe colla sua
+armata valicate le Alpi. In premio di questo tradimento la Provenza
+doveva essere per lui eretta in regno; egli dovea sposare Eleonora,
+sorella dell'imperatore Carlo V, e vedova d'Emanuele, re di Portogallo:
+tutto il restante della Francia doveva essere diviso tra l'imperatore ed
+il re d'Inghilterra; ed il nome di Francese doveva essere cancellato dai
+nomi delle nazioni[60].
+
+ [60] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 252. — M. du Bellay, l. II, p.
+ 264. — P. Jovii Vita Davali, l. III, p. 330. — Mém. de Louis de la
+ Tremouille, t. XIV, ch. XIX, p. 218. — Franc. Belcarii, l. XVII, p.
+ 538. — Arn. Ferronii de reb. Gall., l. VII, p. 136. — Gal. Capella,
+ l. III, f. 29. — Rymer Acta et Convent., t. XIII, p. 794._
+
+Avendo alcuni indizj eccitati i sospetti del governo, Boisì, fratello di
+La Palisse, San Valorì, direttore generale delle poste, ed il vescovo
+d'Autun, tutti complici della cospirazione del Borbone, furono
+arrestati. Francesco I andò a Moulins a visitare il duca di Borbone, che
+fingeva d'essere ammalato; gli comunicò i sospetti che si erano formati
+contro di lui, ma soggiunse che veruna prova non potrebbe parergli
+bastante a convincere suo cugino di così enorme delitto; e dichiarò che
+più non dubiterebbe della sua innocenza, se Borbone gliene dava la sua
+parola d'onore, e si obbligava nello stesso tempo a seguirlo in Italia.
+Il Borbone prese la mano del re con apparente trasporto di riconoscenza;
+gli protestò d'essere accusato a torto; domandò perdono della
+inconsideratezza de' suoi discorsi, che senza dubbio avevano dato motivo
+di calunniarlo, e giurò che, infermo come egli era, voleva farsi portare
+in lettiga dietro l'armata reale. In fatti questa lettiga seguì due
+giorni il re; ma non era destinata che ad ingannarlo. Borbone era
+partito la stessa notte da Moulins, e, fuggendo a precipizio, era giunto
+a Besanzon, fortezza in allora dell'imperatore, dove aveva ordinato ai
+gentiluomini associati agl'infami suoi progetti di raggiugnerlo[61].
+
+ [61] _M. du Bellay, l. II, p. 235. — Arn. Ferronii, l. VII, p. 136.
+ — P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 341. — Fr. Belcarii, l.
+ XVII, p. 530. — Fr. Guicciardini, l. XV, p. 253._
+
+Grande era il numero di coloro che avevano congiurato contro la patria,
+e molti appartenevano alle più illustri famiglie. Vi si annoveravano
+Filiberto di Chalons, principe d'Orange, destinato come il Borbone a
+figurare nelle calamità dell'Italia; Pomperano, Le Pelloux, Lurcì,
+Montbardone, Lalliere, Aymar di Prie, Hennuyer della Mothe, che si erano
+renduti gloriosi nelle precedenti guerre; e Francesco I stendeva i suoi
+sospetti, e non senza ragione, sul duca di Vendome e su tutta la casa di
+Borbone: quindi pensò di non potere in tale istante allontanarsi dal suo
+regno senza pericolo[62].
+
+ [62] _Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 265. — P. Jovii Vita Ferd.
+ Davali, l. III, p. 341._
+
+Dall'altro canto egli non voleva lasciar d'approfittare della più bella
+armata che avesse mai adunata. Sgraziatamente ne affidò il comando a
+Guglielmo di Gouffier, più noto sotto il nome di ammiraglio Bonnivet, il
+più amabile tra i suoi cortigiani, quegli che più d'ogni altro sapeva
+adulare e piacere al suo padrone; ma quegli altresì ch'era men d'ogni
+altro capace di condurre un'armata, e che non aveva imparato ciò che
+saper deve un generale[63].
+
+ [63] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 253. — M. du Bellay, l. II, p.
+ 279. — Arn. Ferronii, l. VII, p. 139. — Fr. Belcarii, l. XVII, p.
+ 533. — Gal. Capella, l. III, f. 29. — P. Jovii Vita Ferd. Davali, l.
+ III, p. 341._
+
+Prospero Colonna, che, come generalissimo della lega, trovavasi
+incaricato della difesa dell'Italia, giaceva a quest'epoca abbattuto da
+lunga malattia, che non gli aveva soltanto indebolito il corpo ma ancora
+lo spirito. Erasi dato a credere di non aver a temere un'invasione
+francese, ed aveva licenziata parte della sua truppa; non aveva riparate
+le fortificazioni di Milano; per l'abituale negligenza dell'imperatore
+trovavasi senza danaro; e quando seppe, in principio di settembre, che i
+Francesi passavano le Alpi, sentì tutto il pericolo della sua posizione.
+Ad ogni modo egli sperava tuttavia di potere difendere contro l'armata
+francese il passaggio del Ticino; mentre che Antonio di Leyva,
+abbandonando tutto il paese posto al di là di questo fiume, erasi
+ritirato a Pavia colla fanteria spagnuola, e che la difesa del Cremonese
+restava affidata ad una guarnigione di mille fanti[64].
+
+ [64] _Gal. Capella, l. III, f. 29. — P. Jovii Vita Davali, l. III,
+ p. 342._
+
+I Veneziani, per soddisfare agli obblighi contratti coll'imperatore,
+avevano tolto il comando delle loro truppe a Teodoro Trivulzio, zelante
+partigiano della Francia, e datolo a Francesco Maria della Rovere, duca
+d'Urbino. Il senato non poteva scegliere altro generale che nel modo di
+fare la guerra meglio accordare si potesse colla sua prudente politica:
+pareva che verun altro scopo non si proponesse nel comando delle armate,
+che quello di evitare ogni battaglia, ogni pericolo; e quando Prospero
+Colonna lo affrettò ad occupare Lodi, ad avanzarsi sulle sponde
+dell'Adda, o a passare questo fiume per proteggere Milano, egli vi si
+ricusò costantemente per tema d'incontrare i nemici[65].
+
+ [65] _P. Paruta Ist. Ven. l. V, p. 320._
+
+Era stato da Adriano VI nominato gonfaloniere della Chiesa il marchese
+di Mantova, il quale aveva allestita un'armata in riva al Po; ma questi
+ancora era egualmente disposto a non passare Parma, per non
+compromettersi; onde non dava a Prospero Colonna alcuno effettivo
+soccorso. Giovanni de' Medici, comandante delle Bande nere, che suo
+cugino il cardinale Giulio aveva persuaso a lasciare il servizio della
+Francia per ritornare di nuovo a quello dell'imperatore, non aveva
+adottata così timida maniera di guerreggiare, ma le sue forze erano poco
+considerabili. Finalmente la barriera del Ticino, sulla quale
+principalmente confidava Prospero Colonna, per una straordinaria
+siccità, che aveva diminuite assai le acque del fiume, non presentava la
+consueta difficoltà al nemico. Questo vecchio generale, sebbene infermo,
+erasi fatto portare in lettiga in faccia a Vigevano, dove si era
+accampato Bonnivet. Bentosto trovandosi colà sotto il cannone del
+nemico, e vedendo che non solo la cavalleria francese, ma ancora i
+pedoni potrebbero guadare il Ticino, ne abbandonò le sponde, e ripiegò
+verso Milano senza avere perduto un solo uomo[66].
+
+ [66] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 254. — Mém. de M. du Bellay, l.
+ II, p. 287. — Arn. Ferronii Burdigalensis, l. VII, p. 139. — P.
+ Jovii Vita Davali, l. III, p. 342. — P. Paruta, l. V, p. 319._
+
+Il 14 di settembre del 1523, nello stesso giorno in cui l'armata di
+Bonnivet passò il Ticino per cominciare una decisiva campagna, un
+impreveduto avvenimento cambiò un'altra volta la bilancia delle parti, e
+gettò il disordine nella lega che aveva preso a difendere l'Italia
+contro i Francesi. Papa Adriano VI aveva celebrata la Messa il giorno 4
+d'agosto sul monte Esquilino, ove festeggiavasi un miracolo della
+Vergine, e lo stesso giorno aveva con grande cerimonia pubblicata la
+lega conchiusa coll'imperatore. Affaticato da queste funzioni, rendute
+più penose da un eccessivo caldo, si era ritirato per desinare alla
+villa Mellini: colà lo assalì una leggiere febbre, ch'egli non
+credette in verun modo pericolosa; nè i suoi medici lo prevennero
+che corresse alcun rischio. Pure il suo male andava peggiorando,
+senza che veruna delle persone che lo assistevano paressero
+accorgersene; ed egli morì il 14 di settembre, quasi senza aver
+avuto il tempo di apparecchiarvisi[67].
+
+ [67] _P. Jovii Vita Davali, l. III, p. 342. — Idem Vita d'Adriano
+ VI, p. 133. — Idem Vita di Pompeo Colonna, p. 159. — Rayn. Ann.
+ Eccl. § 112, p. 394. — Onof. Panvinio, f. 266. — Gio. Cambi, t.
+ XXII, p. 243. — Scip. Ammirato, l. XXIX, p. 349. — Fr. Belcarii, l.
+ XVII, p. 536._
+
+Appunto in tale epoca cominciava la guerra, nella quale Adriano aveva
+impegnata la Chiesa; gl'Italiani sapevano di già per esperienza tutto
+quanto avrebbero a soffrire dall'invasione di un'armata barbara, e temer
+potevano con ragione di essere, a cagione della morte del pontefice, del
+burrascoso conclave che pareva promettere l'animosità de' contrarj
+partiti abbandonati quasi senza difesa ai Francesi da loro provocati.
+Tuttavia agli occhi de' Romani non eravi calamità che potesse pareggiare
+quella d'avere alla testa del loro governo un papa barbaro, che non
+sapeva il loro linguaggio; che aborriva la poesia e le arti, cui essi
+dovevano quasi tutta la presente loro gloria; un papa che colla sua
+avarizia aveva ruinate tutte le famiglie arricchite sotto i precedenti
+pontificati; che aveva confiscati tutti gli ufficj venduti dai suoi
+predecessori; che mai non accordava una grazia, e che pareva essersi
+fatto un dovere di rimandare malcontenti tutti quelli che a lui si
+presentavano. Perciò la notizia della sua morte risvegliò in Roma un
+generale tripudio; ed all'indomani fu trovata la porta del suo medico,
+Giovanni Antracino, ornata di festoni di fiori con questa iscrizione: Il
+senato ed il popolo romano al liberatore della patria[68].
+
+ [68] _P. Giovio Vita di Adriano VI, p. 134. — Onof. Panvinio Vite
+ de' Pontefici, p. 266. — Lettera di Girolamo Negro del 7 aprile,
+ 1523, e del 2 dicembre, da Roma, f. 119 tra le Lettere de' Principi,
+ l. I. Ediz. Ven. in 4.º 1581._
+
+
+
+
+CAPITOLO CXV.
+
+ _Elezione di Clemente VII. Disastrosa campagna de' Francesi in
+ Italia sotto l'ammiraglio Bonnivet; campagna ancora più infelice
+ di Francesco I, che viene fatto prigioniero nella battaglia di
+ Pavia._
+
+1523 = 1525.
+
+
+La gioja manifestata dai Romani per la morte di Adriano VI non deve
+inappellabilmente fissare la nostra opinione intorno al carattere ed
+alla politica d'un pontefice, contro il quale avevano le più gagliarde
+prevenzioni nazionali. Adriano non visse che un anno fra di loro, e
+sopra un così breve regno difficile cosa sarebbe il portare giudizio
+intorno alle sue opinioni ed a' suoi progetti. Da lungo tempo non erasi
+veduto sulla cattedra di san Pietro un papa di più buona fede; ma questa
+lealtà non era, per vero dire, troppo utile alla Chiesa, o allo stato da
+lui governati; questa lo rendeva più intollerante de' suoi predecessori
+intorno a tuttociò che spettava alla fede; lo dava quasi del tutto in
+balìa agl'intrighi de' suoi consiglieri negli affari di stato, che egli
+confessava di non conoscere. Pure i torti che gli venivano più
+severamente rinfacciati, dipendevano dalle circostanze e dallo stato di
+spossamento in cui Leon X aveva lasciate, morendo, le finanze della
+Chiesa.
+
+Più istrutto che il suo predecessore intorno all'importanza delle nuove
+opinioni che si diffondevano in Germania, il 25 di novembre del 1522
+aveva addirizzato alla dieta dell'impero, adunata a Norimberga, un
+breve, con cui severamente condannava le opinioni di Lutero, e
+richiamava contro quest'eretico e contro i suoi seguaci l'applicazione
+delle più rigorose pene. Ma in pari tempo candidamente confessava la
+corruzione della corte romana, e prometteva d'occuparsi intorno alla
+riforma de' di lei numerosi abusi, chiedendo intorno a questa necessaria
+riforma i consiglj della dieta. Fu questa domanda, che persuase i
+principi secolari della Germania a pubblicare quella lista, famosa nella
+storia della riforma, dei cento gravami contro la corte di Roma, lista
+che appoggiava le principali accuse de' luterani, e che mostrava quanto
+tutti gli spiriti erano nelle parti settentrionali disposti ad
+abbracciare le nuove opinioni[69].
+
+ [69] _Sleidanus in Comment., l. III, p. 87; e l. IV, p. 99. — Acta
+ convent. Norimb. in fasciculo rer. expetendi et fugiend. —
+ Pallavicino Ist. del Concil. di Trento, l. II, c. 7 ed 8. — Fleury
+ Hist. Eccl., l. CXXVIII, chap. 29-34._
+
+Il religioso zelo d'Adriano gli aveva fatto adottare tutti i pregiudizj
+e tutti gli odj degli Spagnuoli contro i Giudei ed i Mori convertiti,
+numerosa classe d'uomini, che chiamavansi _Marrani_, e che si
+sospettavano sempre segretamente affezionati al culto che avevano dovuto
+abbandonare per forza; questi erano venuti in grosso numero a Roma con
+tutte le loro ricchezze, per sottrarsi all'inquisizione di Spagna.
+Adriano VI, quando morì, stava contro di loro apparecchiando i più
+severi editti; egli voleva altresì assoggettare a nuove e più rigorose
+pene i bestemmiatori ed i simoniaci; gli pareva che questa parte della
+legislazione appartenesse più strettamente a' suoi favoriti studj della
+teologia; per altri rispetti non aveva volontà sua propria intorno ai
+pubblici affari, e conosceva di non intenderli bene[70].
+
+ [70] _P. Giovio Vita di Adriano VI, p. 133. — Onof. Panvino Vite de'
+ Pontefici, f. 266._
+
+Per altro Adriano non aveva confidenza nel collegio de' cardinali;
+sembravagli che per la scandalosa loro condotta i membri del sacro
+collegio dovessero essere il primo oggetto della riforma che meditava;
+ma perchè sentivasi costretto d'abbandonarsi a coloro che conosceva più
+di lui illuminati, sceglieva un ristretto numero di confidenti e di
+ministri, ai quali affidava un'eccessiva autorità. Poco dopo diffidava
+di loro, e gli spogliava d'ogni potere; in tal guisa offendeva i
+cardinali ed i principali signori di Roma; rendeva la propria autorità
+vacillante; e non si guadagnava nemmeno il cuore di coloro, cui
+momentaneamente accordava il suo troppo precario favore.
+
+Il primo d'ottobre del 1523, entrarono in conclave trentasei cardinali
+per iscegliere un successore ad Adriano VI. Appena chiuso il conclave si
+videro collocarsi quasi tutti i cardinali sotto la direzione di due
+capi, che, gelosi l'uno dell'altro, si davano a vicenda l'esclusione, e
+tennero cinquanta giorni diviso il sacro collegio. Da un canto Pompeo
+Colonna, potente presso Carlo V in ragione dell'irremovibile
+attaccamento della sua famiglia alla causa imperiale, veniva
+riconosciuto come capo dai vecchi cardinali creati ai tempi di Giulio
+II, o prima; dall'altro canto Giulio de' Medici disponeva di sedici
+suffragj tra i cardinali ch'erano stati creati sotto suo cugino Leon X.
+Rispetto a Wolsey, cardinale di York, che, dirigendo la politica
+dell'Inghilterra, aveva quasi sempre mirato a guadagnarsi i suffragj per
+una prossima elezione, e che aveva prima ottenuta la promessa di tutto
+il favore di Francesco I, poi di Carlo V, era al presente dimenticato
+dai due monarchi, e scartato da tutti i partiti. Altronde, dopo il
+malcontento cagionato dall'elezione d'Adriano VI, più non si sarebbe
+pensato a dare la tiara ad un oltremontano[71].
+
+ [71] _P. Giovio Vita del Card. Pompeo Colonna, p. 159._
+
+La decisa opposizione del Colonna e della sua fazione, avendo impedita
+l'elezione del cardinale de' Medici, il quale per altro fin dal
+principio aveva avuti ventun voti, molti altri cardinali si misero
+successivamente in rango per essere nominati, come Fieschi, Farnese,
+Monti, Grassi, Soderini e Carvajale; essi reciprocamente cercavano
+d'acquistar voti senza per altro esporsi al rimprovero di simonia, e
+l'espediente, che loro sembrava più convenientemente tranquillizzare le
+loro coscienze, era quello delle scommesse. Così i partigiani del Medici
+offrivano a tutti i cardinali del contrario partito di scommettere
+dodici mila ducati contro cento che il Medici non sarebbe papa; i
+partigiani del Soderini ne offrivano ancor essi dieci mila; e
+quest'ultimi avevano favorevole tutto il partito francese[72].
+
+ [72] _Ist. di Gio. Cambi, t. XXII, p. 243._
+
+Questa lotta tra le due fazioni si andava prolungando con sì poca
+apparenza di conciliazione, che si cominciava a temere, che le due parti
+non si appigliassero a qualche pretesto per uscire dal conclave, formare
+due assemblee, ed eleggere due papi ad un tratto. Perciò i due capi
+rendevansi egualmente odiosi al popolo. Accusavansi il moderno Giulio ed
+il moderno Pompeo di volere colle loro discordie ruinare Roma un'altra
+volta. Un orribile fetore, che si era sparso nel conclave, ne rendeva
+insoffribile il soggiorno: i cardinali cadevano infermi, e soprattutto i
+più vecchi non potevano lungamente sostenere una così penosa reclusione.
+Il cardinale di Clermont propose Franciotto Orsini, ed il Medici finse
+di volergli dare i suffragj di tutta la sua fazione, che, uniti a quelli
+della Francia, avrebbero decisa l'elezione. Temette allora il Colonna di
+vedere il supremo pontificato passare in una casa ereditaria nemica
+della sua; sentì la necessità di cedere, e, recandosi presso il
+cardinale de' Medici, gli offrì di farlo papa, purchè Giulio desse
+garanzie della sua riconoscenza[73].
+
+ [73] _P. Giovio Vita di Pomp. Colonna, f. 160. — Fr. Guicciardini,
+ l. XV, p. 263. — Onof. Panvino, f. 267. — Lettera di Girolamo Negro
+ del 18 novembre 1523, l. I, f. 119._
+
+Le proposizioni del Colonna furono tutte accettate; domandava che il
+Medici si riconciliasse col cardinale Soderini, e gli restituisse tutti
+i suoi beni; che perdonasse egualmente a tutti coloro che avevano
+operato contro di lui; che cedesse al Colonna l'ufficio di
+vicecancelliere della Chiesa col magnifico palazzo che occupava,
+fabbricato da Raffaele Riario. A tali condizioni Giulio fu la stessa
+notte adorato da quasi tutti i cardinali, ed all'indomani, il 18 di
+novembre, anniversario del giorno in cui due anni prima era entrato
+vittorioso in Milano, fu proclamato sotto il nome di Clemente VII. Era
+questo nome destinato a convalidare la promessa che aveva data di
+perdonare a Pompeo Colonna, al Soderini ed a tutti i suoi nemici. A
+fronte dell'apparente unanimità de' voti, questa elezione dispiacque in
+modo ai vecchi cardinali, che ai sostenuti patimenti del conclave
+aggiugnendosi questo rammarico, in pochi giorni morirono Soderini,
+Grassi, Fieschi e Carvajale[74].
+
+ [74] _P. Giovio Vita del Card. Colonna, p. 160. — Fr. Guicciardini,
+ l. XV, p. 264. — Gio. Cambi, p. 246. — P. Bizarro, l. XIX, p. 459. —
+ Ben. Varchi Stor. Fior., l. II, t. I, p. 7. — Rayn. Ann. Eccl. 1523,
+ § 125, p. 397. — Fr. Belcarii, l. XVII, p. 538._
+
+Pochi pontefici erano giunti al trono pontificio con una più alta
+riputazione di Clemente VII: egli si era guadagnato l'amore de'
+Fiorentini, che governava da più anni con una quasi assoluta autorità,
+ed aggiugneva in tal modo alle forze della Chiesa quelle di questa
+repubblica ancora ricca e temuta malgrado il suo decadimento. Sapevasi
+ch'era stato il ministro principale di Leon X in tempo del suo
+pontificato, ed a lui s'ascrivevano tutte le più gloriose cose fatte da
+suo cugino, senza temere di trovare in lui i medesimi difetti. Non
+veniva accusato nè di amore disordinato per i piaceri, nè di
+prodigalità, nè di vana pompa, ed erano conosciute la sua applicazione
+ed attitudine al lavoro; perciò la sua elezione fu celebrata con
+trasporti di giubbilo, e dai letterati, che da lui speravano i medesimi
+beneficj ond'erano stati colmati da Leon X, e dal popolo[75].
+
+ [75] _Lettera di Girol. Negri del 2 decembre, f. 119. Lettere de'
+ Principi._
+
+Il ristabilimento della pace negli stati della Chiesa fu il primo
+oggetto delle cure di Clemente VII. Alfonso, duca di Ferrara, aveva
+approfittato della morte di Adriano per riprendere Reggio e Rubbiera,
+dove lo aveva chiamato l'amore dei popoli; ed era entrato nella prima
+città il 29 di settembre. Due giorni prima erasi presentato ancora a
+Modena, ma la fermezza del Guicciardini, che n'era governatore, e
+l'attaccamento del popolo al dominio della Chiesa, gli avevano impedito
+d'impadronirsi di questa città. Tuttavolta il Guicciardini non aveva che
+pochi soldati, ed Alfonso si apparecchiava ad un secondo tentativo,
+quand'ebbe l'avviso dell'elezione di Clemente VII, la quale gli fece
+rinunciare a' suoi progetti. Così alcune turbolenze eccitate in Romagna
+da Giovanni di Sassatello a nome del partito guelfo, ma col segreto
+appoggio de' Francesi, si acquietarono al solo nome del Medici[76][77].
+
+ [76] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 255._ Alfonso aveva di questo
+ tempo all'incirca perduta Lucrezia Borgia, sua sposa, che gli
+ lasciava tre figli. Ella aveva fatte inallora dimenticare colla sua
+ divozione gli scandali della passata vita. _P. Giovio Vita d'Alfonso
+ d'Este, p. 118._
+
+ [77] Lucrezia, che ai difetti contratti nella propria famiglia,
+ celebre per la scostumata vita d'Alessandro VI e de' suoi figliuoli,
+ unì tali virtù che la fecero amare dal consorte e da' suoi sudditi,
+ morì quando ancora viveva Leon X. _N. d. T._
+
+Il governo di Firenze richiamò in seguito le cure del nuovo pontefice;
+era questa città tenuta da' partigiani del Medici in uno stato di
+abietta ubbidienza; e questi ne avevano dato prova in occasione
+dell'elezione di Clemente VII. Un riputato cittadino di sessantatre
+anni, il quale nella prossima estrazione dovea essere gonfaloniere di
+giustizia, Pietro Orlandini, aveva scommesso che il Medici non sarebbe
+papa. Quando gli fu chiesto il pagamento della scommessa, egli esclamò
+che l'elezione non aveva potuto essere canonica. Per questa sola parola,
+che sembrava manifestare mancanza di rispetto verso la casa de' Medici,
+gli otto della balìa lo fecero arrestare il giorno 24 di novembre, e due
+ore dopo decapitare[78].
+
+ [78] _Ist. di Gio. Cambia t. XXII, p. 250. — Jac. Nardi Ist. Fior.,
+ l. VII, p. 303. — Fil. de' Nerli Comm., l. VII, p. 141. — Scip.
+ Ammirato, l. XXX, p. 351. — Ben. Varchi Stor. Fior., l. II, p. 12. —
+ Lettere de' Principi, t. I, f. 120._
+
+A Clemente VII spiacque quest'esecuzione, che doveva rendere odiosa la
+di lui autorità. In qualche maniera più non esisteva la famiglia de'
+Medici; egli stesso era stato legittimato, e consideravasi ancora come
+rappresentante Cosimo padre della patria, suo avo; ma dopo di lui più
+non restavano che due bastardi, Ippolito inallora di sedici anni,
+figliuolo naturale di Giuliano, duca di Nemours, il terzo de' figliuoli
+del magnifico Lorenzo, ed Alessandro, figliuolo naturale di Lorenzo,
+duca d'Urbino, figliuolo di Pietro, figlio primogenito del magnifico.
+Alessandro era nato da una schiava nel 1512, e la paternità di Lorenzo
+era per lo meno incerta. Non pertanto Clemente VII gli fece ottenere un
+ducato nel regno di Napoli, e dichiarare abile ad esercitare tutte le
+cariche della repubblica. Mandò questi due giovanetti a Firenze,
+Ippolito il giorno 30 luglio del 1524, ed Alessandro il 19 giugno del
+1525. Il primo fu fino da principio risguardato come capo dello stato,
+ed ebbe il titolo di _magnifico_. I suoi concittadini conservavano per
+lui l'amore che avevano avuto pel duca di Nemours, di lui padre, mentre
+Alessandro aveva ereditato l'odio eccitato tra i Fiorentini
+dall'arroganza di suo padre Lorenzo. Ad ogni modo nè l'uno, nè l'altro
+era ancora capace di governare lo stato, onde Clemente mandò a Firenze,
+col titolo di legato, Silvio Passerini, cardinale di Cortona, che fece
+il suo ingresso l'undici maggio del 1524, ed andò a prendere alloggio
+nel palazzo de' Medici, amministrando la repubblica con tutta l'autorità
+usurpata dai Medici dopo la loro tornata[79].
+
+ [79] _Gio. Cambi, t. XXII, p. 239, 264, 273. — Comm. del Nerli, p.
+ 142. — Benedetto Varchi, l. II, p. 14._
+
+Ma Clemente VII cominciava a governare la Chiesa in difficilissime
+circostanze, in cui la sorte di tutta l'Italia pareva attaccata alla
+sorte delle battaglie che avrebbero luogo nelle pianure della Lombardia.
+L'ammiraglio Bonnivet con quattro mila cavalli e trenta mila fanti aveva
+passato il Ticino, e cominciate le ostilità il 14 di settembre, nel qual
+giorno era morto papa Adriano VI. Ne' due mesi che passarono fino
+all'elezione del suo successore, Bonnivet avrebbe potuto agevolmente
+ricuperare il Milanese e cacciare gl'imperiali da tutta la Lombardia, ma
+in quello spazio di tempo fece in cambio conoscere la sua incapacità, e
+calmò il terrore che aveva prima eccitato.
+
+Prospero Colonna era stato sorpreso, le sue forze non erano in verun
+modo proporzionate all'estensione del paese che doveva difendere, o ai
+mezzi del suo nemico; e quando si vide forzato ad abbandonare le rive
+del Ticino, ed a ripiegare sopra Milano, suppose che non potrebbe
+mantenersi in questa città. Infatti tutto ciò che potevano promettere
+gl'ingegneri era di ridurre la città in tre giorni a non essere esposta
+ad un colpo di mano, facendo intorno alle sue mura lavorare tutti gli
+zappatori che si potrebbero porre a loro disposizione; mentre che a
+Bonnivet non abbisognava che una mezza giornata per presentarsi sotto le
+mura, e non era credibile che egli trascurasse d'approfittare d'un tempo
+così prezioso[80].
+
+ [80] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 254. — Gal. Capella, l. III, f.
+ 29. — Arnoldi Ferroni de reb. Gall., l. VII, f. 139. — P. Jovii Vita
+ Davali, l. III, p. 342. — P. Paruta Ist. Venez., l. V, p. 319._
+
+Pure Prospero fece inallora lavorare intorno alle fortificazioni come se
+fosse stato sicuro d'avere il tempo di ridurre il lavoro a fine; e
+Bonnivet per lo contrario, temendo di meritarsi i rimproveri
+d'inconsideratezza e di precipitazione fatti agli altri generali
+francesi, si trattenne tre giorni senza verun motivo sulle sponde del
+Ticino. Sperava che Prospero Colonna evacuerebbe spontaneamente la
+capitale, dalla quale egli allora potrebbe tirare immensi mezzi per la
+guerra, quando invece l'avrebbe esposta al saccheggio cercando di
+attaccarvi il nemico[81].
+
+ [81] _Mém. de Mart. du Bellay, l. II, p. 289. — Mém., de Louis de la
+ Tremouille, t. XIV, p. 224._
+
+Quando Bonnivet seppe che Prospero Colonna, in cambio di ritirarsi, si
+fortificava in Milano, venne ad accamparsi a san Cristoforo, presso alle
+mura della città, tra le porte Ticinese e Romana, in un luogo renduto
+forte dai canali; di là mandò distaccamenti di cavalleria per il paese
+onde intercettare le vittovaglie, lusingandosi di forzare in tal modo il
+Colonna ad uscire da una città nella quale troverebbesi tra poco esposto
+a grandi privazioni[82]. Bajardo e Federico da Bozzolo occuparono Lodi
+il 20 di settembre, e vittovagliarono il castello di Cremona, sperando
+di potere per mezzo del castello occupare ancora la città; ma sebbene
+conducessero trecento lance ed otto mila fanti, non ottennero l'intento
+loro[83]. In appresso si avanzarono verso Caravaggio e Monza, per
+togliere ai Milanesi le vittovaglie dei monti di Brianza. Prospero
+Colonna, sopraffatto da una malattia che doveva bentosto condurlo al
+sepolcro, facevasi rappresentare dal duca di Termes e da Alarcone,
+comandante della fanteria spagnuola. Aveva colla sua attività adunati in
+Milano ottocento uomini d'armi, ottocento cavaleggieri, quattro mila
+fanti spagnuoli, sei mila cinquecento tedeschi e tre mila italiani.
+Faceva avanzare il marchese di Mantova al mezzogiorno del Po dalla banda
+di Pavia; aspettava ogni giorno nuovi rinforzi dalla Germania e dal
+regno di Napoli; e di già intercettava ai Francesi i viveri ch'essi
+avevano creduto di tirare dalla Lomellina[84].
+
+ [82] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 257. — Gal. Capella, l. III, p.
+ 30. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 139. — Mém. de M. du Bellay, l. II,
+ p. 290._
+
+ [83] _Gal. Capella, l. III, f. 30. — P. Paruta, l. V, p. 320. — P.
+ Jovii vita Davali, l. III, p. 342._
+
+ [84] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 258. — Gal. Capella, l. III, f.
+ 30._
+
+Erasi Bonnivet dato vanto di non imitare l'impeto e l'imprudenza degli
+altri capitani francesi, ma di fare la guerra agl'Italiani colle
+precauzioni italiane: pure così perdeva i vantaggi proprj della sua
+nazione senza poter acquistare quelli d'un'altra. Ogni picciola
+scaramuccia gli costava alcuni soldati, ed ognuna di tali perdite
+scoraggiava le sue truppe ed accresceva l'ardire dei nemici. I frequenti
+rovesci provati da' suoi distaccamenti lo forzarono all'ultimo a non far
+venire i suoi convoglj che con grosse scorte, a non ispedire a
+foraggiare che numerosi distaccamenti, ed a richiamare i corpi d'armata
+che chiudevano ai Milanesi le strade del monte di Brianza, facendo
+accampare tutte le sue truppe tra Marignano ed Abbiategrasso[85].
+
+ [85] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 259. — Mém. du chev. Bayard, t.
+ XV, c. LXIX, p. 404. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 307. — Gal.
+ Capella, l. III, f. 31. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 139._
+
+La lentezza di Bonnivet aveva dato tempo agli alleati di adunare tutte
+le loro armate. Oltre le truppe spagnuole e tedesche che Prospero
+Colonna aveva in Milano, e quelle che Antonio di Leyva teneva sotto i
+suoi ordini a Pavia, il vicerè di Napoli, Carlo di Lannoy, si avvicinava
+col marchese di Pescara, il quale aveva ripigliato il comando della
+fanteria spagnuola. Il marchese di Mantova, a richiesta di Prospero
+Colonna, si era avanzato fino a Pavia coll'armata della Chiesa, il
+Vitelli, che comandava tre mila fanti al soldo de' Fiorentini, copriva
+la strada di Genova, ed il duca d'Urbino coll'armata veneziana era
+giunto in riva all'Adda. Malgrado il loro avvicinamento Bonnivet si era
+ostinato a mantenere la sua posizione sotto Milano, per tenere dietro ad
+una trama ordita da alcuni soldati di Giovanni de' Medici, che
+promettevano di dargli una porta della città; ma quando seppe che questi
+erano stati scoperti e condannati alla pena di morte, fece proporre a
+Prospero Colonna un armistizio fino al mese di maggio, obbligandosi a
+cedere tutte le conquiste fatte oltre il Ticino. Ma i generali imperiali
+non volevano accettarla che a condizione che fosse evacuata tutta la
+Lombardia; e Bonnivet, senz'avere ottenuta una sospensione d'armi, fu
+costretto da abbondanti nevi a ritirarsi. Il 27 di novembre portò tutta
+la sua armata tra il Ticinello ed il Ticino ad Abbiategrasso ed a
+Rosate; e malgrado le istanze de' soldati, Prospero Colonna, fedele
+all'invariabile suo sistema di non fidare mai all'accidente ciò che
+ottenere poteva dall'ordinario corso delle cose, lasciò che
+tranquillamente si ritirasse[86].
+
+ [86] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 260. — Gal. Capella, l. III, f.
+ 32. — P. Paruta Stor. Ven., l. V, p. 323. — Arn. Ferroni, l. VII, p.
+ 140. — P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 343. — Scip. Ammirato,
+ l. XXX, p. 350. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 308._
+
+A dir vero quest'era l'ultima prova che Prospero faceva della
+particolare sua tattica. Questo grande generale, che dava a vedere
+d'aver preso per modello Fabio Cunctatore, operò in certo qual modo una
+rivoluzione nell'arte della guerra. Fu egli il primo ad insegnare con
+quale arte, scegliendo le posizioni, ed eseguendo movimenti ben
+calcolati, un generale debole, o che diffida delle sue truppe, può
+stancheggiare l'attività de' suoi nemici, ammorzarne l'impeto e
+dissiparne le forze, senza lasciar loro il conforto di dare una sola
+battaglia. Ne' tempi in cui visse i suoi talenti erano appunto quelli
+che si richiedevano dal suo partito per ammorzare l'impeto de' Francesi,
+o rendere inutile il cieco valore degli Svizzeri. Fu egli il primo a
+difendere senza venire a giornata un paese che da trent'anni era sempre
+stato o guadagnato, o perduto in una sola battaglia. Pure in quest'epoca
+stessa veniva già da otto mesi divorato dalla malattia che lo portava al
+sepolcro. La gelosia che fin allora aveva sentita contro Carlo di
+Lannoy, vicerè di Napoli, dovette dar luogo all'eccesso del dolore.
+Chiamò egli stesso a Milano questo ministro dell'imperatore; ma il
+Lannoy non volle che i moribondi occhi del suo rivale vedessero il
+successore che tanto avevano temuto. Si avanzò lentamente, onde entrare
+in Milano col marchese di Pescara solamente quando Prospero Colonna
+agonizzante avesse perduti i sentimenti. Questo grand'uomo morì il 30
+dicembre del 1523[87].
+
+ [87] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 263, 265. — Gal. Capella, l. III,
+ f. 33. — P. Jovii Vita Ferd. Piscarii, l. III, p. 343. — Mém. de M.
+ du Bellay, l. II, p. 309._
+
+Bonnivet, avendo presi i suoi quartieri d'inverno, licenziò la fanteria
+francese levata nella Linguadocca e nel Delfinato, siccome quella che
+conosceva poco utile sebbene fosse molto dispendiosa. Calcolava d'avere
+in vece un corpo di fanteria svizzera, che faceva assoldare per
+l'imminente primavera. In pari tempo, per aprirsi una più facile
+comunicazione coi Cantoni, incaricò Renzo di Ceri di attaccare Arona sul
+lago Maggiore, dandogli per tale impresa sette mila fanti italiani. Ma
+Anchise Visconti, che difendeva questa fortezza con una guarnigione
+milanese, gli oppose una così ostinata resistenza, che Renzo di Ceri si
+vide costretto a levare l'assedio dopo avere battuta la fortezza trenta
+giorni, lanciandovi sei mila palle[88].
+
+ [88] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 265. — Gal. Capella, l. III, f.
+ 33. — P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 344. — Mém. de M. du
+ Bellay, l. II, p. 308._
+
+Era altresì giunto in Milano il contestabile di Borbone con un rinforzo
+di sei mila Landsknecht. L'imperatore, che voleva protrarre il
+matrimonio del Borbone con Eleonora di Portogallo, e che cercava
+pretesti perchè non avesse effetto, invece di permettere al contestabile
+di venire in Ispagna, gli aveva dato il supremo comando dell'armata
+d'Italia, incaricando il Pescara del comando della fanteria spagnuola,
+ed il Lannoy dell'amministrazione civile. Dal canto suo il duca d'Urbino
+aveva avuto ordine dal senato di Venezia di passare l'Adda, e di
+raggiugnere a Milano l'armata imperiale: onde era questa diventata più
+numerosa assai di quella di Bonnivet; ma era in preda al disastro che
+mai non abbandonava le armate dell'Austria; conciossiachè Carlo V non le
+mandava danaro. I soldi erano da molto tempo arretrati; i soldati
+saccheggiavano gli abitanti che loro davano l'alloggio; ed i varj stati
+dell'Italia venivano angariati dai generali, che da loro pretendevano
+enormi contribuzioni per supplire alle spese della guerra[89].
+
+ [89] _Gal. Capella, l. III, f. 34. — Fr. Guicciardini, l. XV, p.
+ 267._
+
+L'armata imperiale, a motivo de' prosperi risultamenti della precedente
+campagna, era piena di confidenza; scoraggiata per lo contrario era
+quella de' Francesi; e que' medesimi capitani, che fin allora erano
+stati i favoriti della fortuna, cominciavano a provarla contraria. Il
+cavaliere Bajardo era stato incaricato di difendere Robecco coi signori
+di Mezieres e di San-Mesmes con dugento uomini d'armi, quattrocento
+cavaleggieri, e la fanteria del signore di Lorges: ma egli vi si lasciò
+sorprendere una notte del mese di febbrajo dal Pescara e da Giovanni de'
+Medici. Tre mila Spagnuoli, che per riconoscersi portavano sopra le armi
+una camicia bianca, cinsero da ogni banda la borgata, ed attaccarono i
+Francesi mentre dormivano; questi, quasi senza difendersi, furono in
+gran parte uccisi e fatti prigionieri; furono presi quasi tutti i loro
+cavalli; e Bajardo stesso si salvò a stento combattendo[90].
+
+ [90] _P. Jovii Vita Davali, l. III, p. 344. — Arn. Ferroni, l. VII,
+ p. 140. — Fr. Guicciardini, l. XV, p. 268. — Mém. de M. du Bellay,
+ l. II, p. 311. — Mém. du chev. Bayard, c. LXIV, p. 405-409._
+
+Bonnivet aspettava in primavera potenti soccorsi che gli dovevan
+giugnere dalla Svizzera. Egli aveva bruciato il borgo di Rosate per
+riunire tutte le sue truppe in Abbiategrasso; ed avendo il Ticino alle
+spalle, poteva tirare dal paese coperto da quel fiume abbondanti
+provvigioni, che dovevano porlo in istato d'aspettare tranquillamente
+nel suo campo fortificato la nuova stagione. Attaccandolo in tale
+posizione i nemici non potevano lusingarsi di felice riuscita; ma il
+marchese di Pescara propose l'ardito movimento di portare l'armata
+imperiale al di là del Ticino per porre Bonnivet tra quest'armata e
+Milano. Calcolò che i Francesi scoraggiati non oserebbero d'attaccare la
+capitale della Lombardia; ad ogni modo vi mandò il duca Francesco Sforza
+e Giovanni de' Medici con sei mila uomini; ed il 2 di marzo l'armata
+imperiale passò sopra tre ponti il Ticino, e venne ad accamparsi a
+Gambalò[91].
+
+ [91] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 269. — Gal. Capella, l. III, f.
+ 35. — P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 344. — Arn. Ferroni, l.
+ VII, p. 141. — P. Paruta, l. V, p. 325. — Mém. de M. da Bellay, l.
+ II, p. 312._
+
+Temendo il Bonnivet d'essere circondato, e di perdere ogni comunicazione
+col Piemonte, di dove riceveva le vittovaglie, passò ancor esso il
+Ticino, dopo avere lasciata una grossa guarnigione ad Abbiategrasso, e
+venne ad accamparsi a Vigevano sulla diritta del fiume. Intanto il duca
+d'Urbino avea attaccato e preso d'assalto Garlasco, terra assai forte
+tra l'armata imperiale e Pavia, che trovavasi occupata da' Francesi;
+questi in ogni scaramuccia avevano perduti molti soldati e cavalli, onde
+Bonnivet, piuttosto che vedere così consumarsi la sua armata, presentò,
+sebbene più debole, due giorni di seguito la battaglia agl'imperiali. Ma
+Lannoy ed il contestabile di Borbone avevano determinato di non esporre
+all'incertezza di una battaglia generale i vantaggi che loro non
+potevano venir meno, preferendo di sorprendere alla spicciolata le
+posizioni del nemico. Attaccarono successivamente ed occuparono san
+Giorgio e Sartirana; persuasero la città di Vercelli a dichiararsi per
+loro; e prendendo una vantaggiosa posizione all'Arco di Mario, tra
+Vercelli e Novara, di già si lusingavano di costringere Bonnivet, che si
+era chiuso in Novara, a capitolare[92].
+
+ [92] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 270. — Gal. Capella, l. III, f.
+ 35. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 316. — P. Jovii Vita Ferd.
+ Davali, l. III, p. 346. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 141._
+
+Ma il generale francese aveva avviso che da ogni banda si avanzavano
+truppe in suo soccorso. Claudio di Longueville, duca di Rothelin, gli
+conduceva pel monte Ginevra quattrocento uomini d'armi, i quali erano di
+già arrivati a Susa. Attraversando il san Bernardo erano giunti a
+Gattinara, al di là della Sesia, dieci mila Svizzeri; e cinque mila
+Grigioni, assoldati nel loro paese da Renzo di Ceri, erano entrati nel
+Bergamasco, e stavano per unirsi a Federico da Bozzolo, che gli
+aspettava a Lodi con un grosso corpo di fanteria italiana. Ma Giovanni
+de' Medici si affrettò di passare nel territorio di Bergamo con dugento
+cavalli e quattro mila fanti, ed unitovisi ad alcune truppe veneziane,
+chiuse la strada ai Grigioni; indi attaccandoli ogni giorno colla
+cavalleria o coll'infanteria leggiere, loro intercettando i convoglj,
+sorprendendo i loro distaccamenti, gli stancheggiò in maniera, che dopo
+tre giorni li forzò a ritirarsi ne' loro paesi[93].
+
+ [93] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 270. — Galeat. Capella de bello
+ Mediol., l. III, f. 36. — Mém. de Mart. du Bellay, l. II, p. 317. —
+ P. Paruta Stor. Ven., l. V, p. 325. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 141.
+ — P. Jovii Vita Ferdin. Davali, l. III, p. 347._
+
+Dopo aver fatti ritirare i Grigioni, Giovanni de' Medici prese
+Caravaggio, e ravvicinatosi al Ticino ruppe a colpi di cannone il ponte
+di Boffalora, che serviva di comunicazione tra il quartiere generale di
+Bonnivet a Novara ed Abbiategrasso dove teneva molti magazzini. Il duca
+Francesco Sforza risolse di sforzare il napolitano Caraccioli che
+comandava mille fanti in Abbiategrasso; onde andò a raggiugnere Giovanni
+de' Medici sotto le mura di questa piazza colla milizia milanese, e dopo
+un vivo cannonamento la prese d'assalto. Vero è che i Milanesi pagarono
+assai caro questo vantaggio. La lunga dimora dell'armata francese in
+quella terra, i patimenti, la miseria, la sudiceria vi avevan generata
+la peste. I soldati saccheggiando Abbiategrasso contrassero essi
+medesimi il contagio; lo portarono a Milano col loro bottino, e questo
+flagello rapì in quella estate cinquanta mila abitanti alla capitale
+della Lombardia[94].
+
+ [94] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 271. — Gal. Capella de bello
+ Mediol., l. III, f. 36. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 318. — P.
+ Jovii Vita Davali, l. III, p. 346. — Arn. Ferroni rer. Gall., l.
+ VII, p. 142._
+
+Intanto Bonnivet, sempre più chiuso nel suo campo, ogni giorno perdendo
+qualche posto avanzato, più non potendo tirare vittovaglie dal Piemonte,
+e più non ritrovandone nelle ruinate vicinanze di Novara, vedeva
+consumarsi continuamente la sua armata per la malattia e per la
+diserzione. Non solo i mercenarj che formavano la sua fanteria, ma gli
+stessi uomini d'armi, tutti appartenenti alla nobiltà francese, lo
+abbandonavano ogni giorno, dopo d'avere perduti i loro cavalli per
+mancanza di foraggi, ed avere lottato otto mesi contro le malattie e
+contro la fame. Dieci mila Svizzeri, che avevano valicato il san
+Bernardo, erano finalmente arrivati a Gattinara nella Valsesia; ma
+questi pensavano piuttosto a liberare i loro compatriotti del campo di
+Bonnivet, che a ricominciare una campagna che loro sperar non lasciava
+troppo prosperi avvenimenti. Malgrado le istanze di Bonnivet, non
+vollero passare la Sesia ingrossata da continue piogge; e ricusando di
+recarsi al suo campo, lo costrinsero a raggiugnerli dove si
+trovavano[95].
+
+ [95] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 271. — P. Jovii Vita Davali, l.
+ III, p. 347. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 142._
+
+Partì dunque Bonnivet da Novara una notte in sul cominciare di maggio,
+onde nascondere la sua ritirata ai nemici, e prese la strada di
+Romagnano, terra quasi in faccia di Gattinara. Sebbene il marchese di
+Pescara fosse avvisato della di lui partenza, ed avesse progettato di
+prevenirlo, prendendo una più breve via di cui era padrone, l'armata
+francese arrivò a Romagnano alcune ore prima dei nemici, ed ebbe tempo
+di gettare un ponte sulla Sesia. Gli Spagnuoli, che l'avevano inseguito
+troppo precipitosamente, e che, respinti in alcune scaramucce, avevano
+prese pericolose posizioni, sarebbero stati facilmente sconfitti, se
+Bonnivet avesse potuto ridurre gli Svizzeri, arrivati presso Gattinara,
+a passare essi medesimi la Sesia ed a piombare con lui sopra i nemici
+che lo avevano inseguito: ma invano egli ne fece loro calde istanze; e
+quando vide di non poterli persuadere a ricominciare la guerra, passò
+nella stessa notte la Sesia con tutta la sua armata, per unirsi a
+loro[96].
+
+ [96] _P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 348. — Arn. Ferroni, l.
+ VII, p. 142. — Gal. Capella, l. III, f. 37. — Mém. de M. du Bellay,
+ l. II, p. 319. — P. Paruta, l. V, p. 325. — Fr. Belcarii, l. XVIII,
+ p. 541._
+
+Fin qui la ritirata di Bonnivet erasi eseguita abbastanza felicemente,
+sebbene egli avesse lasciati sette cannoni sulla riva sinistra della
+Sesia. Aveva trovate le truppe fresche degli Svizzeri, le quali avevano
+ricevuto in mezzo alle loro schiere i suoi equipaggi e le sue truppe
+affaticate, ed allo spuntare del giorno prendeva con loro il cammino
+d'Ivrea per tornare in Francia pel Basso Valese. Aveva collocata sulla
+riva del fiume una batteria per impedire agl'imperiali di passarlo, e ne
+aveva affidata la guardia a due battaglioni di Corsi e di Provenzali. Ma
+il marchese di Pescara ed il duca di Borbone, avendo trovato un luogo
+guadabile, cominciarono ancor essi a passare la Sesia; onde i Corsi
+spaventati abbandonarono i loro cannoni. Bonnivet per ricuperarli
+condusse egli medesimo un corpo di cavalleria col signore di Vandenesse,
+fratello di La Palisse. Bonnivet, ferito da una palla nel braccio
+sinistro, dovette ritirarsi dalla zuffa, e Vandenesse, ferito più
+gravemente in una spalla, morì dopo tre giorni[97].
+
+ [97] _P. Jovii Vita Davali, l. III, p. 351. — Fr. Guicciardini, l.
+ XV, p. 270. — Gal. Capella, l. III, f. 37. — Arn. Ferroni, l. VII,
+ p. 142. — P. Paruta, l. V, p. 326. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p.
+ 341._
+
+Bonnivet, trovandosi incapace di supplire più a lungo alle funzioni di
+comandante, affidò la condotta dell'armata al cavaliere Bajardo, il
+quale si pose coi suoi uomini d'armi nell'ultima linea, onde coprire la
+ritirata della fanteria. Aveva appena presa questa posizione che
+vedendosi stringere dagli archibugeri spagnuoli, li caricò colla sua
+cavalleria per respingerli. «Ma, come Dio volle, fu tirato un colpo
+d'archibugio, la di cui pietra venne a ferirlo a traverso alle reni, e
+gli ruppe tutto il grosso osso della schiena. Quando sentì il colpo, si
+fece a gridare, _Gesù_! Poi soggiunse: _Ah! mio Dio, io sono morto_!
+Prese la sua spada per l'impugnatura, e baciò l'elsa come segno della
+croce, dicendo ad alta voce, _miserere mei Domine!_[98]»
+
+ [98] _Mém. de Bayard, c. LXIV, p. 411; c. LXV, p. 416, 418._
+
+«Frattanto Bajardo si fece levare da cavallo dal suo maestro di casa,
+che mai non l'abbandonò, e si fece porre a piè d'un albero col viso
+rivolto verso il nemico, ove il duca di Borbone, che inseguiva il nostro
+campo, venne a trovarlo, e disse al detto Bajardo che sentiva molta
+compassione di lui, vedendolo in quello stato per essere così virtuoso
+cavaliere. Cui il capitano Bajardo rispose, signore, voi non dovete
+compiangere me che muojo da uomo onorato, ma bensì io compiango voi,
+vedendovi servire contro il vostro principe, la vostra patria, il vostro
+giuramento. E poco dopo il detto Bajardo spirò, e fu rilasciato un
+salvacondotto al di lui maestro di casa per portare il di lui corpo nel
+Delfinato, dove aveva avuti i natali[99].»
+
+ [99] _Mém. de mes. M. du Bellay, l. II, p. 341. — Arn. Ferroni, l.
+ VII, p. 143. — P. Jovii vita Davali, l. III, p. 352. — Fr. Belcarii,
+ l. XVIII, p. 542._
+
+Gl'imperiali continuarono ad inseguire l'armata che si ritirava; ma
+l'ultimo corpo svizzero, più soffrire non potendo tanta molestia, si
+gettò su di loro con tanto furore a piena corsa, che li ruppe e li pese
+in fuga. Questo corpo di quattrocento uomini, che si era troppo
+slontanato dal corpo d'armata, fu in appresso, a dir vero, avviluppato
+ed interamente distrutto; ma la sua ostinata resistenza, ed il ritardo
+dell'artiglieria imperiale, diedero tempo a Bonnivet di eseguire la sua
+ritirata sopra Ivrea, ove i nemici cessarono d'inseguirlo. Lasciò ancora
+nella valle d'Aosta, nel forte di Bar, venti cannoni, disperando di
+poterli condurre a traverso al san Bernardo, e ricondusse pel Valese la
+sua armata in Francia[100].
+
+ [100] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 272. — P. Jovii vita Davali, l.
+ III, p. 352. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 143. — Gal. Capella, l. III,
+ f. 37. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 343._
+
+Il duca di Longueville, sentendo a Susa che Bonnivet si era ritirato,
+riprese il cammino del monte Ginevra senza avere veduto il nemico.
+Novara si arrese a Giovanni de' Medici: Boisì e Giulio di Sanseverino,
+che comandavano in Alessandria, consegnarono questa città al marchese di
+Pescara, e Federico da Bozzolo abbandonò Lodi al duca d'Urbino. In poche
+settimane più non rimase un solo francese in Italia; anzi al contrario
+Bozzolo e Sanseverino avevano condotti nella Provenza e nel Delfinato
+circa cinque mila Italiani al soldo della Francia[101].
+
+ [101] _P. Jovii vita Davali, l. III, p. 354. — Mém. de M. du Bellay,
+ l. II, p. 344. — Mém. de la Tremouille, c. XX, p. 225. — Fr.
+ Belcarii, l. XVIII, p. 541. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 352._
+
+L'Italia era omai liberata dall'invasione francese, ed erasi ottenuto lo
+scopo delle due leghe contratte dall'imperatore sia coi Veneziani, sia
+col papa e coi piccoli stati d'Italia. Tutti gl'Italiani, oppressi dalle
+spese e dagli sforzi di una ruinosa guerra, altro omai non bramavano che
+la pace; il papa lusingavasi di far guarentire lo stato attuale
+dell'Italia dal re d'Inghilterra che aveva contribuito alla vittoria, e
+dagli Svizzeri che coprivano i confini, e che in addietro si erano così
+vivamente adoperati per l'indipendenza della Lombardia. Clemente VII
+ordinava al suo nunzio in Inghilterra d'invocare i buoni ufficj d'Enrico
+VIII, per porre un termine all'arroganza ed alle vessazioni de' ministri
+dell'imperatore in Italia, per far rispettare la santa sede, cessare le
+contribuzioni straordinarie ricevute ogni mese dai Fiorentini,
+ristabilire il duca di Milano in un'assoluta indipendenza, e far godere
+ai Veneziani i vantaggi che si erano riservati in forza del loro
+trattato. Insomma trattavasi di far vedere se l'Italia aveva combattuto
+per iscuotere un giogo straniero, o soltanto per mutare il padrone; e
+dal tuono della lettera del datario apostolico scorgevasi che Clemente
+VII si era di già accorto che i frutti della vittoria non erano gran
+fatto meno amari di quelli della guerra[102].
+
+ [102] _Lett. di Gio. Matteo Giberto Datario a Mess. Marchione Lango
+ nunzio in Inghilterra. Lettera de' principi, t. I, f. 123-126._
+
+Ma i generali, che avevano trionfato in Italia, desideravano che la
+guerra producesse nuove guerre. Niun pensiero prendevansi della felicità
+degli stati che pretendevano difendere; bramavano di continuare il loro
+mestiere, di farsi nome con nuove imprese, e di trovare altre occasioni
+di esercitare un assoluto potere sulle fortune e sulla vita degli
+uomini. Il contestabile di Borbone prendeva maggiore interesse che gli
+altri per la continuazione della guerra. Scriveva all'imperatore ed al
+re d'Inghilterra essere giunto l'istante di superare i confini della
+Francia, di vendicarsi dei loro nemici, e di precipitare dal trono
+Francesco I. Diceva che al nome di Borbone si solleverebbero i suoi
+antichi vassalli, e verrebbero spontaneamente a collocarsi sotto le
+insegne straniere. Ignorava costui che il solo delitto d'avere chiamati
+gli stranieri nella sua patria, cambiava in odio ed in disprezzo tutto
+l'affetto che i Francesi avevano potuto avere per lui[103]. Carlo V ed
+Enrico VIII credettero imprudentemente alle di lui parole; il primo
+ordinò alla sua armata di penetrare nella Provenza; l'altro gli mandò
+soccorsi, e promise in pari tempo di attaccare le province
+settentrionali della Francia.
+
+ [103] _P. Jovii vita Davali, l. IV, p. 355. — Arn. Ferroni, l. VII,
+ p. 144. — Gal. Capella, l. IV, f. 39. — Rapin Thoyras, Hist.
+ d'Anglet., t. VI, l. XV, p. 198. — Rymer, Acta pubblica, t. XIII, p.
+ 794._
+
+Fu nel mese di luglio che il contestabile di Borbone ed il marchese di
+Pescara passarono il Varo per entrare nella Provenza con sette mila
+landsknecht, sei mila fanti spagnuoli, due mila Italiani, e sei cento
+cavaleggieri: il vicerè Lannoy aveva promesso di seguirli a poca
+distanza con mille uomini d'armi. Ugo di Moncade con sedici galere
+costeggiava la Provenza per proteggere l'armata e trasportare
+l'artiglieria: ma Andrea Doria, che aveva il comando di una flotta
+francese più forte, prese una di queste galere e fece prigioniere il
+principe d'Orange; ne forzò tre altre a rompere sulla costa, le quali il
+Pescara fece bruciare perchè non venissero in mano del nemico; e
+costrinse il Moncade, dopo avere sbarcata la sua artiglieria ad Aix, a
+chiudersi nel porto di Monaco[104].
+
+ [104] _P. Jovii Vita Davali, l. IV, p. 357. — Mém. de M. du Bellay,
+ l. II, p. 345. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 144. — Fr. Guicciardini,
+ l. XV, p. 275._
+
+Voleva il Borbone approfittare della sorpresa del re di Francia e dello
+spossamento cui era stata ridotta la sua armata nell'ultima campagna,
+per portarsi subito sopra Avignone o sopra Lione. Calcolava che nello
+stesso tempo un'armata spagnuola penetrerebbe nella Guienna, una inglese
+nella Picardia, e forse una tedesca nella Borgogna. Ma Carlo V ed Enrico
+VIII non si curavano di soddisfare per questo rispetto le promesse che
+gli avevano fatte; ed il marchese di Pescara, non volendo compromettere
+la sua armata conducendola nel cuore del regno, si ostinò
+perentoriamente a volere ristringere le sue operazioni all'assedio di
+Marsiglia[105].
+
+ [105] _P. Jovii vita Davali, l. IV, p. 358. — Fr. Guicciardini, l.
+ XV, p. 276. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 145._
+
+A Filippo di Brion, conte di Chabot, era stata dal re affidata la difesa
+di Marsiglia, cui venne bentosto giù pel Rodano ad unirsi Renzo di Ceri
+coi cinque mila Italiani che avevano seguito Bonnivet nella sua
+ritirata. Tra costoro trovavansi molti gentiluomini, costretti dalle
+rivoluzioni d'Italia ad esiliarsi per sempre dalla loro patria. Tra gli
+altri vi si vedevano alcuni emigrati pisani, determinati a non voler più
+soggiacere al giogo de' Fiorentini, e che, per la valorosa difesa che
+fecero in Marsiglia, acquistarono il diritto di cittadinanza francese, e
+vi si stabilirono colle loro famiglie. L'assedio fu infatti sostenuto
+colle più luminose prove di valore. L'artiglieria imperiale aveva aperte
+nelle mura larghissime brecce; ma il Pescara, dopo aver fatte
+riconoscere le disposizioni degli assediati, ricusò di dare l'assalto.
+Sapeva che Francesco I, accompagnato da La Palisse, erasi avanzato fino
+ad Avignone; che aveva colà ragunata una formidabile artiglieria, otto
+mila cavalli, quattordici mila Svizzeri, sei mila landsknecht, e dieci
+mila tra Francesi ed Italiani.
+
+Sia che l'armata del Pescara venisse respinta in un assalto, sia che
+prendesse la città dopo avere perduta molta gente nell'attacco, correva
+pericolo di essere soverchiata da forze tanto superiori. Dichiarò
+adunque in un consiglio di guerra, che il solo partito da prendersi era
+quello di una subita ritirata. E la necessità di questo consiglio parve
+ancora più urgente, quando seppesi nel campo imperiale, che Francesco I,
+dopo di avere passato il Rodano, aveva spinta la sua vanguardia fino a
+Salon di Crau posta a metà strada tra Avignone e Marsiglia. Il Borbone
+s'arrese alla superiore esperienza del suo collega; fu imbarcata la
+grossa artiglieria; ma perchè il mare non era libero, si spezzò la
+maggior parte de' cannoni, e si caricò il bronzo sui muli, onde fonderli
+nuovamente giunti che fossero in Italia; ed alla fine di settembre
+l'assedio di Marsiglia, che mantennesi quaranta giorni, fu levato
+dall'armata imperiale, che s'avviò a marcie forzate alla volta di
+Nizza[106].
+
+ [106] _P. Jovii vita Ferd. Davali, l. IV, p. 363. — Mém. de M. du
+ Bellay, l. II, p. 347. — Fr. Guicciardini, l. XV, p. 277. — Arn.
+ Ferroni, l. VII, p. 146. — Georgens von Frundsberg, B. II, f. 38._
+
+Non pertanto i marescialli di Chabannes e di Montmorencì avevano
+raggiunta la coda dell'armata che ritiravasi con tanta celerità, e che,
+carica d'un immenso equipaggio, entrava in un povero paese, deserto ed
+alpestre, ove soffrì infinitamente. Il Pescara potè lodarsi di questa
+ritirata, siccome della sua più bella impresa militare, poichè salvò da
+un imminente pericolo la sua armata e più di dodici mila bestie da soma;
+ma i capi che lo inseguivano hanno pure potuto darsi il vanto d'avere
+più d'una volta cambiata questa ritirata in una vera fuga, e d'avere
+arricchiti i loro soldati con una immensa preda. Il Pescara continuò a
+ritirarsi per Nizza, Albenga e Finale, e finalmente fece in un solo
+giorno la strada da Alba a Voghera, la quale è lunga ben quaranta
+miglia. Il vicerè Lannoy lo aspettava a Pavia, ove i generali imperiali
+erano impazienti di tenere un consiglio di guerra intorno ai mezzi di
+difendere la Lombardia[107].
+
+ [107] _P. Jovii vita Ferd. Davali, l. IV, p. 365. — Arn. Ferroni, l.
+ VII, p. 146. — Fr. Guicciardini, l. XV, p. 278. — Mém. de la
+ Tremouille, c. XX, p. 225. — Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 544._
+
+Infatti lo stesso giorno in cui il Pescara, uscendo dalle montagne della
+Liguria, era giunto ad Alba, Francesco I aveva fatto il suo ingresso in
+Vercelli. Invece di tener dietro all'armata imperiale sulla strada da
+lei tenuta, Francesco aveva sperato di ottenere più luminosi successi
+prevenendola in Italia. Egli aveva per difesa della Francia adunata una
+così potente armata, che parvegli capace delle più grandi conquiste.
+Vedeva come Carlo ed Enrico non erano in istato di attaccarlo nè in
+Picardia, nè nella Guienna, e supponeva che l'armata che aveva eseguita
+una così faticosa ritirata a traverso alle montagne della Liguria, mal
+potrebbe contro di lui difendere la Lombardia. Si dice che questo
+progetto fu concepito dal solo re; che La Tremouille, Lescuns, d'Aubigni
+e Chabannes tentarono ogni via perchè non avesse effetto, mentre
+Bonnivet, La Barre, Chabot e San-Marsault lo incoraggiavano ad
+eseguirlo: ma che Francesco I, fermo nel suo pensamento, non volle
+aspettare sua madre, per la quale aveva sempre mostrata tanta deferenza,
+e che le aveva chiesta la grazia di abboccarsi con lei prima di partire.
+Qualunque si fosse l'autore di questo progetto, non deve essere
+giudicato dalla riuscita; poichè, se la campagna fosse stata condotta
+con intelligenza eguale all'ardore con cui venne cominciata, sarebbe
+stata probabilmente coronata da felice riuscita[108].
+
+ [108] _Hist. de France par Belleforest, t. I, p. 1438. — Ar.
+ Ferroni, l. VII, p. 147. — Gal. Capella, l. IV, f. 40. — Mém. de M.
+ du Bellay, l. II, p. 348. — P. Jovii vita Ferd. Davali, l. IV, p.
+ 365._
+
+Ma e Francesco I ed il suo favorito Bonnivet avevano il valore del
+soldato, non i talenti del generale: invece di regolarsi a seconda delle
+sole presenti circostanze, pareva che ad altro non pensassero che a
+correggere gli errori ne' quali erano precedentemente caduti; e perchè
+le circostanze più non erano le medesime, ciò che evitavano come un
+errore, spesso sarebbe stato loro di sommo vantaggio. Bonnivet non aveva
+pensato che a precauzionarsi contro la precipitazione e la temerità
+francese, e con dilungamenti inopportuni aveva perduta l'occasione di
+conquistare il Milanese. Dal canto suo Francesco I voleva correggere gli
+errori di Bonnivet tenendo una condotta affatto diversa. Prima di tutto
+volle occupare Milano, indi Pavia; ed invece avrebbe dovuto distruggere
+l'armata fuggitiva, che, scoraggiata da così lunga ritirata, non gli
+avrebbe potuto tener testa, s'egli non le avesse dato riposo.
+
+Le prime operazioni del re erano state ben dirette. Il signore di Lannoi
+evacuando Asti prima del di lui arrivo, aveva lasciati due mila uomini
+in Alessandria, sperando che l'armata francese si tratterrebbe ad
+assediarla; ma Francesco I voleva avanti tutto occupare Milano, persuaso
+che le piazze che lasciavasi alle spalle s'arrenderebbero in appresso.
+La peste, che tutta la state aveva infierito in Milano, e fatte perire
+cinquanta mila persone, aveva costretto Francesco Sforza ed il suo
+cancelliere Moroni ad abbandonarla. Questi, malgrado le istanze del
+Pescara, ricusarono di rientrarvi per sostenere un assedio, e per lo
+contrario autorizzarono i cittadini a sottomettersi ai Francesi; onde il
+Pescara, che più non trovava ne' Milanesi, avviliti da tante calamità,
+nè zelo per la loro indipendenza; nè soccorsi pecuniarj, nè braccia pel
+lavoro, credette prudente consiglio di non tenere la sua armata in una
+città infetta di peste, che poteva diventare il suo sepolcro; perciò
+diede ordine di evacuarla, ed il 26 ottobre del 1524 le ultime truppe
+imperiali, comandate da Alarcone, uscirono per la porta Romana, mentre
+che le francesi vi entravano per le porte Ticinese e Vercellina. Il 30
+ottobre vi fu mandato la Tremouille per assumere il comando come
+luogotenente del re: aveva con lui il conte di San-Paul, il signore di
+Vaudemont, il maresciallo di Foix e Teodoro Trivulzio. Settecento fanti
+spagnuoli formavano la guarnigione del castello abbondantemente
+approvigionato[109].
+
+ [109] _Mém. de la Tremouille, c. XX, p. 228. — Gal. Canella, l. IV,
+ f. 42. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 352. — Fr. Guicciardini, l.
+ XV, p. 279. — Arn. Ferroni, t. VII, p. 148. — P. Jovii vita Ferd.
+ Davali, l. V, p. 367. — Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 546._
+
+Il disordine in cui trovavasi l'armata imperiale, lo scoraggiamento de'
+soldati che da oltre un mese ritiravansi a marcie forzate innanzi al
+nemico; la mal intelligenza che supponevasi tra i generali;
+l'impossibilità in cui si erano trovati di difendere Milano; tutto
+faceva conoscere che dovevansi inseguire caldamente senza lasciarli
+respirare. Il marchese di Pescara, uscendo di Milano, erasi ritirato a
+Lodi; ma sapevasi che la maggior parte de' di lui soldati, oppressi
+dalla fatica, e non sentendosi abbastanza forti per difendersi, avevano
+gettate le armi; che quasi tutta la cavalleria era smontata, avendo
+perduti i cavalli nelle lunghe marcie sulle montagne; che Lodi non
+poteva resistere più di Milano; e che, potendo i Francesi passare l'Adda
+prima degl'imperiali, l'armata degli ultimi non poteva a meno di non
+essere tagliata fuori e distrutta, o fatta prigioniera. Sgraziatamente
+avevano persuaso a Francesco I che una guerra reale, una guerra in cui
+egli comandava personalmente le armate, non doveva trattarsi colle
+comuni regole della tattica, e che avanti tutto dovevasi osservare ciò
+che richiedeva l'onore della corona. Quest'onore, gli si diceva, non
+permetteva ch'egli entrasse in Milano finchè la fortezza era nelle mani
+de' nemici; che si lasciassero alle spalle piazze non sottomesse; e per
+ultimo che si perdonasse a coloro che in una terra mal fortificata
+avevano l'insolenza di resistergli[110].
+
+ [110] _P. Jovii vita Fred. Davali, l. V, p. 368. — Mém. de M. du
+ Bellay, l. II, p. 353. — Gal. Capella, l. IV, f. 42. — Jac. Nardi,
+ l. VII, p. 306. — Garnier Hist. de France, t. XII, p. 318._
+
+L'ammiraglio Bonnivet era colui che più d'ogni altro intratteneva il re
+di questa fallace gloria; e fa pure lo stesso Bonnivet che lo persuase a
+richiamare le truppe di già in cammino alla volta di Lodi, per far loro
+prendere la strada di Pavia, non convenendo alla dignità del re di
+Francia di andare in traccia di nemici lontani, quando altri ne aveva
+più vicini[111]. I generali imperiali in questa loro disfatta si erano
+separati. Antonio di Leiva erasi incaricato di difendere Pavia con
+cinque mila Tedeschi, cinquecento Spagnuoli, e due compagnie di
+cavalleria comandate da Garzia Manrique. Il marchese di Pescara
+trovavasi in Lodi col rimanente della fanteria spagnuola, intenzionato
+di continuare la sua ritirata: ma quando vide che i Francesi lo
+lasciavano respirare, pensò di afforzarvisi. Il Lannoi passò l'Adda e si
+accampò in Soncino colla cavalleria; mentre il Borbone recossi
+precipitosamente in Germania, onde ottenere dall'arciduca Ferdinando
+potenti soccorsi, senza i quali l'Italia era irremissibilmente perduta
+per la casa d'Austria. Francesco Sforza ed il cancelliere Moroni si
+chiusero in Pizzighettone, e poco dopo in Cremona[112].
+
+ [111] _Arn. Ferroni, l. VII, p. 148._
+
+ [112] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 280. — Gal. Capella, l. IV, f.
+ 42. — P. Jovii vita Davali, l. V, p. 369. — Arn. Ferroni, l. VII, p.
+ 148. — P. Paruta Ist. Ven., l. V, p. 530._
+
+Francesco I aveva in allora sotto i suoi ordini due mila lance, otto
+mila fanti tedeschi, sei mila Svizzeri, sei mila avventurieri in gran
+parte francesi, e quattro mila Italiani. Con questa formidabile armata
+andò il 28 ottobre ad accamparsi a san Lanfranco presso le mura di
+Pavia, facendo dall'altra parte del Ticino occupare il sobborgo di
+sant'Antonio dal signore di Montmorencì. Siccome per prendere questa
+posizione bisognava impadronirsi di un ponte sul fiume, protetto da una
+torre, fece appiccare coloro che la custodivano per avere ardito di
+resistere ad un re di Francia[113].
+
+ [113] _Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 355._
+
+Il re fece subito porre allo scoperto una batteria in faccia alle mura,
+e tentò per due giorni di seguito di praticarvi una breccia. Ma dietro
+la breccia, ch'egli effettivamente aprì nella muraglia esterna, trovò
+larghe e profonde trincee, ben fiancheggiate, e le case con feritoje
+occupate dagli archibugeri. Dopo avere perduti molti buoni ufficiali
+nell'assalto che fece dare, conobbe che contro una guarnigione così
+numerosa, comandata da così esperimentato capitano qual era Antonio di
+Leiva, si doveva procedere a regolare assedio. Cominciò dunque ad aprire
+delle trincee per collocare i cannoni in batteria, coprendo i suoi
+fianchi con cavalli di frisa. In pari tempo fece cavare delle mine nelle
+quali bisognava disputarsi il terreno palmo a palmo. Cercò pure col
+consiglio dei suoi ingegneri di svolgere uno de' due rami del Ticino,
+per lasciare a secco le mura a piè delle quali scorreva: infatti questo
+fiume, due miglia al disopra di Pavia, dividesi in due rami, uno de'
+quali bagna le mura della città, l'altro, chiamato il Gravellone, se ne
+scosta un buon miglio e si riunisce di nuovo al primo, avanti di mettere
+foce in Po. Trattavasi di far passare nel Gravellone tutta la massa
+delle acque. Ma in quasi tutte le circostanze l'impeto delle acque non
+rispettò i lavori degl'ingegneri militari. Abbondanti piogge distrussero
+in poche ore l'opera di molte settimane; l'assedio aveva di già
+assorbito un tempo prezioso, e consumato molto danaro e molta gente,
+senza che l'armata francese avesse ottenuto verun vantaggio[114].
+
+ [114] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 280. — P. Jovii Vita Ferd.
+ Davali, l. V, p. 369. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 148. — Gal.
+ Capella, l. IV, f. 43. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 357. — Mém.
+ de la Tremouille, c. XX, p. 229._
+
+Mentre che l'assedio di Pavia avanzava con estrema lentezza, facevano
+maggior danno all'imperatore le negoziazioni che non le armi francesi.
+Il cardinale Wolsei cercava segretamente di alienare Enrico VIII, suo
+padrone, dall'alleanza, cui egli stesso avevalo più degli altri
+consigliato. Il papa Clemente VII protestava di non volere, come padre
+comune de' fedeli, soccorrere un monarca contro l'altro. Erasi rifiutato
+di rinnovare la federazione sottoscritta dal suo predecessore, e dopo la
+ritirata dell'ammiraglio Bonnivet nel precedente anno, si era
+considerato come straniero in una guerra continuata dalla sola ambizione
+di Carlo V. I Veneziani sospiravano dietro l'antica loro alleanza colla
+Francia, ed aspettavano consiglio dagli avvenimenti; tutti avevano
+osservato con estrema diffidenza, che l'imperatore, non contento di
+disporre a voglia sua dello stato di Milano come se fosse cosa sua,
+aveva pretestati i più frivoli motivi per non accordarne l'investitura a
+Francesco Sforza. Ma quando il papa ebbe certa notizia che l'armata
+imperiale, incapace di resistere ai Francesi, non faceva verun movimento
+per liberare Pavia dall'assedio, al malcontento che gli aveva dato Carlo
+V si aggiunse il timore d'irritare Francesco I. Egli non volle essere
+più oltre creduto nemico di un principe contro il quale niuna armata
+ardiva mantenersi in campagna, e mandò Giovanni Matteo Giberti, vescovo
+di Verona e datario apostolico, a trattare coi Francesi[115].
+
+ [115] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 281. — Arn. Ferroni, l. VII, p.
+ 149. — Lettera di Giovan Battista Sanga, Roma 21 novembre tra le
+ lett. de' Princ., t. I, f. 140. — P, Jovii vita Ferd. Davali, l. V,
+ p. 371. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 358. — Ben. Varchi Stor.
+ Fior., l. II, p. 22. — P. Paruta, l. V, p. 331._
+
+Presentavasi il Giberti come mediatore ed aveva perciò visitati a
+Soncino il vicerè e gli altri capitani imperiali, portando loro parole
+di pace; ma questi, incoraggiati dalla resistenza di Pavia, gli avevano
+risposto che non tratterebbero con Francesco I, finchè questi
+conservasse un palmo di terra nel ducato di Milano. Quando in appresso
+il Giberti arrivò presso il re di Francia, questi che dalla lentezza del
+fuoco degli assediati supponeva che cominciassero a mancare di
+munizioni, gli rispose che una fiorente armata qual era la sua, non era
+destinata alla sola conquista di Milano e di Genova, ma che lusingavasi
+di ricuperare anche il regno di Napoli[116].
+
+ [116] _Fr. Guicciardini, l. XV, p, 281. — Lett. de' Princ., t. I, f.
+ 140._
+
+Dopo questi esperimenti di generali negoziazioni, il vescovo di Verona
+si fece a parlare della riconciliazione del suo padrone colla Francia.
+Il re altro non gli chiedeva che una semplice neutralità; ed infatti
+Clemente VII obbligossi in nome proprio ed a nome dei Fiorentini, a non
+dare veruna nè segreta nè palese assistenza ai nemici del re. Dal canto
+suo Francesco prometteva la sua protezione al papa ed ai Fiorentini, e
+si obbligava a mantenere in Firenze l'autorità de' Medici. Nello stesso
+tempo, ed alle stesse condizioni Clemente VII trattò per i Veneziani, e
+la negoziazione da lui intavolata venne confermata dal senato di Venezia
+in principio di gennajo del 1525. Ambidue provavano i medesimi timori
+sia che i Francesi o gl'Imperiali fossero vittoriosi; ambidue
+desideravano ardentemente una pace, finchè le forze loro erano press'a
+poco eguali; ambidue avrebbero voluto impedire alle potenze belligeranti
+di venire ad un fatto decisivo. Ma il debole carattere di Clemente VII,
+la sua avarizia, la sua irrisoluzione, lo ritrassero dal seguire i
+consigli che gli davano i suoi più saggi ministri, cioè di far avanzare
+una formidabile armata sul Po, di riunirla a quella de' Veneziani,
+rendendo così rispettabile la neutralità de' due più potenti stati
+d'Italia, invece di lasciarla in balìa del vincitore[117].
+
+ [117] _P. Jovii vita Davali, l. V, p. 375. — P. Paruta, l. V, p.
+ 332. — Fr. Guicciardini, l. XV, p, 282. — Ben. Varchi, l. II, p. 22.
+ — Lett. di Giovanni Battista Sanga da Roma 29 novembre. Lettere de'
+ principi, t. I, f. 144._
+
+Il mezzo che Clemente VII riputò più conveniente per affrettare le
+negoziazioni di una pace generale, fu quello di tenere inquieti i
+generali imperiali rispetto al regno di Napoli. Pare adunque, che
+consigliasse da principio a Francesco la spedizione del duca d'Albanì
+nel mezzogiorno d'Italia, dal che però cercò in appresso di dissuaderlo.
+Francesco I, che vedeva l'impossibilità di spingere vivamente l'assedio
+di Pavia durante la cattiva stagione, e che di mal animo teneva oziosa
+una così numerosa armata, aveva date a Giovanni Stuard, duca d'Albanì,
+dugento lance, seicento cavaleggieri ed otto mila pedoni, perchè
+s'incamminasse alla volta di Napoli[118].
+
+ [118] _P. Jovii vita Davali, l. V, p. 376. — Fr. Guicciardini, l.
+ XV, p. 283. — Gal. Capella, l. IV, f. 43. — P. Parata, l. V, p. 343.
+ — Arn. Ferroni, l. VII, p. 149. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p.
+ 359. — Jac. Nardi, l. VII, p. 308. — Ben. Varchi, l. II, p. 23._
+
+Tosto che la fazione francese nel regno di Napoli ebbe sentore della
+mossa del duca d'Albanì, cominciò subito a sollevarsi; i baroni
+angiovini, la città dell'Aquila e tutti gli Abruzzi, sembravano
+apparecchiati a tentare una rivoluzione. Il consiglio di Napoli scrisse
+al signore di Lannoy, che, se non voleva perdere il regno affidatogli,
+doveva sollecitamente ricondurvi l'armata imperiale per respingere
+l'invasione straniera, e contenere i malcontenti. Infatti il vicerè,
+spaventato da questi avvisi, voleva accorrere alla difesa del suo
+territorio; ma vi si oppose il marchese di Pescara onde non
+s'indebolisse l'armata di Lombardia. Egli dimostrò che conveniva
+difendere Napoli e Pavia, conciossiachè un solo vantaggio avuto sopra
+Francesco I bastava per richiamare il duca d'Albanì anche vittorioso,
+mentre invece, ove pure il duca rimanesse perdente nel regno di Napoli,
+i di lui rovesci non potrebbero por fine alla guerra di Lombardia. Si
+prese quindi il partito di mandare a Napoli il duca di Traietto con
+ordine di levare contribuzioni nel paese, e di provvedere nel miglior
+modo che potrebbe alla difesa del regno colle sole milizie nazionali,
+mentre che si terrebbero in Lombardia tutte le forze imperiali[119].
+
+ [119] _P. Jovii vita Davali, l. V, p. 377 — Fr. Guicciardini, l. XV,
+ p. 285. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 361 — Fr. Belcarii, l.
+ XVIII, p. 548. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 354._
+
+L'assedio di Pavia procedeva poco vigorosamente, perchè i Francesi
+cominciavano a mancare di munizioni: dall'altro canto il duca d'Albanì
+attraversava l'Italia con estrema lentezza, accrescendo così fede
+all'universale opinione, che piuttosto cercasse d'intimorire
+gl'Imperiali, che di fare realmente la conquista del regno. Pure la sua
+marcia serviva ai Francesi per formare nuove alleanze, facendo
+dichiarare per loro i deboli stati, che il solo timore aveva strascinati
+nella lega dell'imperatore. Alfonso d'Este, duca di Ferrara, domandò di
+essere nuovamente ricevuto sotto la protezione francese, e la comperò
+con un sussidio di settanta mila fiorini, venti mila de' quali vennero
+pagati in munizioni d'artiglieria. Giovanni de' Medici, il celebre
+comandante delle bande nere, venne incaricato di condurre a Pavia queste
+munizioni; egli aveva di fresco mutato nuovamente partito, lagnandosi
+d'essere stato dagl'Imperiali trascurato nella precedente campagna, ed
+era giunto al campo francese il 4 di dicembre colla formidabile sua
+truppa. Il duca d'Albanì penetrava in Toscana per la via della
+Garfagnana. In principio di gennajo gli si unì Renzo di Ceri con tre
+mila fanti italiani sbarcati da una flotta francese. Lucca gli pagò
+dodici mila ducati e gli diede alcuni cannoni. Firenze lo accolse come
+generale di una potenza amica; Siena non solo acquistò la protezione
+della Francia con una contribuzione, ma dovette acconsentire al richiamo
+del figlio di Pandolfo Petrucci, nelle di cui mani Clemente VII
+desiderava di vedere riposto il governo di quella città. Finalmente il
+papa, quando l'Albanì fu vicino a Roma, pubblicò il trattato di
+neutralità conchiuso colla Francia, e fin allora tenuto segreto[120].
+
+ [120] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 287. — Gal. Capella, l. IV, f. 44
+ e 49. — Arnoldi Ferroni, l. VII, p. 150. — Rayn. Ann. Eccl. 1525, §
+ 75, p. 450. — Orl. Malavolti Stor. di Siena, p. III, l. VII, f. 123.
+ — Jac. Nardi Ist. Fior., l. VII, p. 309._
+
+Ma sebbene il duca d'Albanì fosse entrato nello stato di Roma, e che
+assoldasse nuovi fanti nelle terre degli Orsini, mentre che dal canto
+loro i Colonna ne assoldavano altri a Marino per difendere il regno di
+Napoli, gli occhi di tutta l'Europa non erano volti a questi
+avvenimenti, ma soltanto a ciò che accadeva in Lombardia. Il Borbone era
+colà tornato verso la metà di gennajo, conducendo dalla Germania
+cinquecento cavalli borgognoni e sei mila fanti che gli erano stati dati
+dall'arciduca Ferdinando, con un corpo di quasi altrettanti volontarj
+assoldati dalle città imperiali e dalla nobiltà immediata. Marco Sittich
+d'Embs e Niccolò, conte di Salm, comandavano i primi, Giorgio Frundsberg
+gli altri. I Veneziani, che non eransi obbligati che ad una perfetta
+neutralità, loro accordarono il libero passaggio[121].
+
+ [121] _P. Jovii vita Davali, l. V, p. 374. — Gal. Capella, l. IV, f.
+ 45. — Fr. Guicciardini, l. XV, p. 289. — Arn. Ferroni, l. VII, p.
+ 150. — Marco Guazzo Ist. de' suoi tempi, f. 6. — G. Frundsberg, B.
+ II, f. 39._
+
+Dopo avere ricevuto questo rinforzo, l'armata imperiale si trovò
+superiore a quella di Francia, ma mancava assolutamente di danaro; Carlo
+V, seguendo la sua pratica, non ne mandava nè dalla Spagna, nè dalla
+Fiandra: non poteva somministrarne il regno di Napoli chiamato a
+difendere sè medesimo; il ducato di Milano, che fin allora aveva
+mantenuto l'armata, oltre l'essere interamente ruinato, era in gran
+parte occupato da' Francesi; e gli stati indipendenti d'Italia non
+pagavano più le contribuzioni loro precedentemente estorte a viva forza.
+In Pavia Antonio di Leiva non aveva più polvere, mancava di vino e
+d'ogni altra vittovaglia, ad eccezione del pane. I soldati, anche prima
+che cominciasse l'assedio, non ricevevano da lungo tempo il loro soldo,
+e di già cominciavano a domandarlo con minacciose grida, onde Leiva
+temeva che non dessero la città ai nemici. Prese perciò tutti gli
+argenti delle chiese, e ne coniò una nuova moneta che loro distribuì; il
+Pescara trovò il modo di fargli passare tre mila ducati, la quale
+piccola somma servì a far credere agli assediati che il danaro pel loro
+soldo si trovava nel campo imperiale; ma ch'era quasi impossibile il
+farlo giugner loro a traverso alle linee degli assedianti. Finalmente il
+comandante de' Tedeschi, il conte Eitel Federico di Zollern, il di cui
+nome viene dal Giovio travisato sotto quello d'Azornio, avendo eccitata
+la diffidenza di Antonio di Leiva, fu da lui avvelenato in un
+pranzo[122].
+
+ [122] _Gal. Capella, l. IV, f. 42, 44, 46. — P. Jovii vita Davali,
+ l. V, p. 372. — Fr. Guicciardini, l. XV, p. 289. — Mém. de M. du
+ Bellay, l. II, p. 379. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 149. — Georg. von
+ Frundsberg Kriegzsthaten, B. II, f. 40._
+
+Il marchese di Pescara, Lannoy, e Borbone, sentivano ancora più
+vivamente il bisogno del danaro per l'armata con cui pensavano di far
+levare l'assedio di Pavia. Non solo era dovuto il soldo a tutte le loro
+truppe da molti mesi, ma non ne avevano abbastanza per far trasportare
+l'artiglieria, per provvedere alcune vittovaglie, nell'istante in cui,
+volendo trar fuori le truppe da' quartieri d'inverno, più non sarebbero
+alimentate dagli abitanti. Però i generali imperiali sentivano la
+necessità di attaccare il campo francese prima che il re ricevesse le
+nuove truppe che faceva levare nella Svizzera, in Italia ed in Francia,
+prima che la miseria inducesse gli assediati a capitolare, e prima che
+per mancanza di pagamento le loro truppe si disperdessero[123].
+
+ [123] _P. Jovii vita Davali, l. V, p. 378. — Fr. Guicciardini, l.
+ XV, p. 289. — P. Paruta Ist. Ven., l. V, p. 345. — Fr. Belcarii, l.
+ XVIII, p. 550._
+
+Il marchese di Pescara cercò di calmare i soldati, i quali avevano
+dichiarato che non uscirebbero da' quartieri d'inverno finchè non
+sarebbero loro pagati i mesi arretrati. Cominciò col risvegliare il
+naturale orgoglio degli Spagnuoli, il loro odio verso i Francesi e la
+loro cupidigia, promettendo loro le ricche spoglie dell'armata reale.
+Dopo avere ottenuta la loro promessa di servire ancora un intero mese
+senza soldo, adducendo il loro esempio si volse ai Tedeschi, e gli
+esortò a mostrare la medesima generosità in una causa in cui erano più
+particolarmente interessati, poichè trattavasi di liberare i loro
+compatriotti assediati in Pavia. Giorgio Frundsberg, il di cui figliuolo
+Gaspare era chiuso in Pavia con Antonio di Leiva, fece con tutto il suo
+zelo e con tutto il suo credito valere questo motivo presso i suoi
+compatriotti, e fece in modo che ottenne da loro la medesima promessa
+che il Pescara aveva ottenuto dagli Spagnuoli. Solo restavano a
+persuadersi gli uomini d'armi ch'erano a Soncino con Carlo di Lannoy, i
+quali si mostravano meno docili degli altri. Il loro orgoglio era
+umiliato, perchè non avevano avuto occasione di mostrare il proprio
+valore nelle precedenti campagne. Il Pescara aveva riposta tutta la sua
+fiducia nella fanteria, ed in particolar modo ne' fucilieri ed
+archibugieri spagnuoli da lui formati; e gli uomini d'armi, lasciati
+oziosi, erano non infrequentemente l'oggetto della derisione de' pedoni.
+Per persuaderli a marciare, d'uopo fu che il Pescara e gli altri capi
+dividessero tra gli uomini d'armi il privato loro danaro. Egli
+finalmente ottenne in tal modo che raggiugnessero il restante
+dell'armata; e il 25 di gennajo si pose in cammino da Lodi per
+Marignano[124].
+
+ [124] _P. Jovii vita Davali, l. V, p. 379. — Gal. Capella, l. IV, f.
+ 47. — Fr. Guicciardini, l. XV, p. 290. — Mém. de M. du Bellay, l.
+ II, p. 379._
+
+Il re, avvisato della marcia dell'armata imperiale, suppose dapprima che
+fosse intenzionata di occupare Milano, ma quando seppe che, partendo da
+Marignano, aveva piegato a sinistra lungo il Lambro per avvicinarsi a
+Pavia, richiamò da Milano all'armata La Tremouille e Lescuns, ed adunò
+un consiglio di guerra per risolvere intorno al partito da prendersi.
+Tutti i più vecchi generali, La Palisse, Galeazzo di Sanseverino, La
+Tremouille, Teodoro Trivulzio, il duca di Suffolck della Rosa Bianca, ed
+il bastardo Renato di Savoja, si sforzavano di far sentire al re che la
+peggiore situazione era quella di aspettare d'essere attaccato nel
+proprio campo, tra una città assediata, ove trovavasi una grossa
+guarnigione, ed un'armata più numerosa della sua; che non doveva tardare
+a levare l'assedio di Pavia, portando l'armata tra questa città e Milano
+a Binasco o alla Certosa; che il paese, tutto intersecato di canali,
+offriva molti vantaggiosi accampamenti, e ch'era facile lo sceglierne
+uno, in cui la sua armata tutt'adunata non potrebb'essere attaccata
+senza un eccesso di temerità; che gl'imperiali, senza danaro e senza
+viveri, non potrebbero lungamente tenersi in campagna, e che l'imbarazzo
+loro verrebbe accresciuto col ricevere nel proprio campo la guarnigione
+di Pavia, cui si era fatto credere che il soldo fosse in pronto, e la
+quale, non ricevendo danaro dopo tante privazioni, ecciterebbe
+facilmente una sollevazione in mezzo a truppe tutte egualmente
+malcontente; che bastava guadagnare tempo per ottenere tutti i frutti
+della più compiuta vittoria; e che, se la disperazione riduceva il
+Pescara a cercare la battaglia, la più comune prudenza insegnava al re a
+schivare ciò che il suo nemico desiderava[125].
+
+ [125] _P. Jovii vita Piscarii, l. VI, p. 390. — Arn. Ferroni, l.
+ VII, p. 151. — Fr. Guicciardini, l. XV, p. 291. — Martin du Bellay,
+ l. II, p. 385._
+
+Ma Francesco I non ascoltava che Bonnivet, perchè questi lo intratteneva
+sempre della sua gloria. Indegna cosa sarebbe, questi gli diceva, della
+maestà di un re di Francia di lasciarsi dagli stessi nemici svolgere dai
+suoi disegni, di rinculare quand'essi avanzavano, e di abbandonare
+un'impresa che si era impegnato di condurre a fine in faccia a tutta
+l'Europa. Che i generali ordinarj potevano lasciarsi guidare da queste
+comuni considerazioni di prudenza o di tattica militare; ma che,
+trovandosi compromessa la maestà reale, l'onore della corona doveva
+essere la prima base dell'arte della guerra. Dietro una così fallace
+opinione dell'onore e del dovere di un re, Francesco I risolse di
+continuare l'assedio di Pavia in presenza del nemico, contro il parere
+de' suoi più sperimentati generali, e contro le istanze del papa[126].
+
+ [126] _P. Jovii vita Davali, l. VI, p. 391. — Fr. Guicciardini, l.
+ XV, p. 292. — Mém. de la Tremouille, c. XXI, p. 231. — Gal. Capella,
+ l. IV, f. 51. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 151. — Georg. von
+ Frundsberg, B. III, f. 45._
+
+Francesco I ristrinse il suo accampamento, e ne guarnì i trinceramenti
+con una formidabile artiglieria, credendo in tal modo essersi posto in
+sicuro contro ogni attacco. Quando era cominciato l'assedio aveva divisa
+la sua armata in tre campi. Il primo a san Lanfranco, dove comandava in
+persona, era posto in su la sinistra del Ticino, dalla banda in cui
+giugne a' piedi delle mura della città; il secondo, in cui comandava La
+Palisse, era egualmente sulla sinistra del Ticino, ma sotto alla città;
+il terzo sotto gli ordini di Montmorencì era in su la destra del Ticino
+nell'isola che forma col Gravellone. Francesco I, avvicinandosi
+gl'imperiali, abbandonò il suo campo di san Lanfranco, e si unì a La
+Palisse, chiamandovi ancora il Montmorencì, e non lasciando nell'isola
+che un piccolo corpo di truppe sotto gli ordini del signore di Clermont.
+Per tal modo tutte le sue forze si trovarono riunite in un solo campo al
+levante della città, in riva al Ticino, e sulla strada che tenevano i
+nemici. Era questo campo fortificato in faccia, verso Lodi, da un
+parapetto e da una fossa che stendevasi fino al fiume, a destra dal
+Ticino, ed a sinistra dal muro di un vasto parco, che circondava la casa
+di caccia dei duchi di Milano a Mirabello. Il re fece in tre luoghi
+atterrare questo muro, onde formare altrettante porte, per le quali
+poteva entrare nel parco; il rimanente del muro serviva di difesa al suo
+campo, e chiudeva ai nemici la via della città[127].
+
+ [127] _P. Jovii vita Davali, l. V, p. 383. — Fr. Guicciardini, l.
+ XV, p. 292. — Mém de M. du Bellay, l. II, p. 383. — Arn. Ferroni, l.
+ VII, p. 152. — Garnier. Hist. de France, l. XII, p. 325. — Rap.
+ Thoyras Hist. d'Angl., l. XV, p. 203._
+
+Il Pescara, cui Borbone e Lannoy, tratti dall'irresistibile sentimento
+della superiorità de' di lui talenti, avevano abbandonata la direzione
+dell'attacco andava frattanto avvicinandosi, ma lentamente e con
+precauzione, all'armata reale. Aveva trovato in sul passaggio del Lambro
+il castello di sant'Angelo difeso da Pirro da Bozzolo, fratello di
+Federico, con dugento cavalli ed ottocento fanti. Sebbene questo posto
+fosse fortissimo, e che il re, che lo aveva fatto di fresco riconoscere,
+si tenesse sicuro che resisterebbe lungamente, il Pescara lo prese in un
+giorno, essendo entrato egli stesso il secondo per la breccia nella
+piazza, colla temerità di un granatiere, piuttosto che colla prudenza di
+un generale[128].
+
+ [128] _P. Jovii vita Davali, l. V, p. 382. — Gal. Capella, l. IV, f.
+ 48. — Fr. Guicciardini, l. XV, p. 293. — Du Bellay, l. II, p. 381. —
+ Georg von Frundsberg, B. III. f. 42._
+
+Circa lo stesso tempo altre perdite indebolirono successivamente
+l'armata del re. Egli aveva ordinato al marchese di Saluzzo di condurgli
+sollecitamente da Savona, dov'egli trovavasi, quattro mila Italiani
+precedentemente destinati contro Genova. Questi, attraversando senza
+precauzione l'Alessandrino, furono sorpresi nel passare la Bormida da
+Gaspare Maino, comandante delle truppe dello Sforza, ed interamente
+disfatti o fatti prigionieri[129]. Gian Luigi Palavicino con un corpo
+ancora più numeroso lasciossi sorprendere il 18 di febbrajo a Casal
+maggiore, di dove avanzavasi per attaccare Cremona, e fu pure fatto
+prigioniere[130]. Finalmente Giovan Giacomo Medici, milanese, il quale
+non apparteneva alla famiglia fiorentina dello stesso nome, riuscì con
+uno stratagemma a privare il re dell'assistenza di sei mila Grigioni,
+che servivano nel di lui campo. Costui sorprese la città ed il castello
+di Chiavenna all'estremità del lago di Como[131], e con tale inaspettato
+attacco spaventò talmente la lega grigia, che dessa ordinò a tutti i
+Grigioni che trovavansi nell'armata del re di accorrere in difesa della
+loro patria; e questi furono accompagnati da alcuni battaglioni
+svizzeri, i quali dichiaravano che il loro più pressante dovere era
+quello di soccorrere i loro confederati[132].
+
+ [129] _P. Jovii vita Davali, l. VI, p. 389. — Gal. Capella, l. IV,
+ f. 49. — Fr. Guicciardini, l. XV, p. 293. — Mém de M. du Bellay, l.
+ II, p. 383._
+
+ [130] _Gal. Capella, l. IV, f. 50. — Fr. Guicciardini, l. X, p. 293.
+ — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 386._
+
+ [131] Per abbaglio l'originale dice Lago Maggiore. _N. d. T._
+
+ [132] _Gal. Capella, l. IV, f. 49. — Fr. Guicciardini, l. XV, p.
+ 294. — Du Bellay, l. II, f. 383. — P. Jovii vita Davali, l. V, p.
+ 388. — Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 553. — Arnoldi Ferroni, l. VII, p.
+ 154. — Jac. Nardi, l. VII, p. 308. — Ben. Varchi, l. II, p. 23._
+
+L'armata imperiale andava sempre più accostandosi a Pavia. Il primo di
+febbrajo era venuta ad accamparsi a Vistarino; il 3 dello stesso mese si
+stabilì nei prati di santa Giustina, due miglia e mezzo distante dalla
+città, e ad un solo miglio da' corpi avanzati dell'armata francese. Le
+due armate trovaronsi in allora così vicine, che potevano cannonarsi
+senz'uscire da' loro campi. Un fiumicello, detto la Vernacula, li
+separava, e perchè era profondo ed aveva le rive alquanto alte serviva
+egualmente di difesa agli uni ed agli altri. Ma il Pescara non si era
+tanto avvicinato che per venire a battaglia, onde andava studiando le
+posizioni de' Francesi; si avanzava frequentemente sotto il loro fuoco
+per meglio conoscerle, e per sapere a quale corpo particolare era
+affidata cadauna parte del campo. Per tal modo aveva conosciuto che
+sarebbe quasi impossibile di sforzare i Francesi ne' loro trinceramenti;
+perciò gli andava stancheggiando con continue scaramucce di giorno e di
+notte, e lusingavasi che alcuna di quelle parziali zuffe potrebbe
+cambiarsi in generale battaglia. Infatti più d'una volta le due armate
+si mossero interamente per un accidentale attacco. Un branco di montoni,
+preteso da ambo le parti, fu in sul punto di cagionare una battaglia
+generale; pure dopo che Lannoy e Borbone, che Bonnivet e lo stesso
+Francesco I furono entrati nella mischia, le due armate si ritirarono
+nel proprio campo press'a poco con eguale danno[133].
+
+ [133] _P. Jovii vita Davali, l. V, p. 385. — Marco Guazzo Ist. de'
+ suoi tempi, f. 7. — Fr. Guicciardini, l. XV, p. 294. — Gal. Capella,
+ l. IV, f. 51. — Mém. de la Tremouille, c. XXI, p. 232. — Arn.
+ Ferroni, l. VII, p. 154._
+
+Ma il più delle volte gli attacchi del Pescara avevano più felici
+risultati: egli sorprese consecutivamente i Landsknecht della banda nera
+comandati dal duca di Suffolck, indi gl'Italiani della banda nera di
+Giovanni de' Medici. Questi per vendicarsi tirò in un'imboscata una
+sortita della guarnigione di Pavia; ma mentre, dopo averle uccisa molta
+gente, stava indicando a Bonnivet il campo di battaglia, e gli andava
+spiegando le sue disposizioni, fu il 20 di febbrajo ferito in una coscia
+così dolorosamente da una palla, che fu costretto d'abbandonare
+l'armata, facendosi trasportare a Piacenza per esservi medicato[134].
+
+ [134] _P. Jovii vita Davali, l. V, p. 387. — Fr. Guicciardini, l.
+ XV, p. 296. — Gal. Capella, l. IV, f. 51. — Mém. de M. du Bellay, l.
+ II, p. 387. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 153._
+
+In mezzo al ricinto, le di cui gagliarde muraglie coprivano uno de'
+fianchi del campo francese, era fabbricato il palazzo di Mirabello,
+antica casa di caccia dei duchi di Milano. Il re vi aveva mandato, come
+in luogo più lontano da' pericoli, i suoi ministri ed ufficiali che
+seguivano il campo senz'essere addetti alla milizia, come pure Aleandro,
+legato del papa. Varj mercanti e magazzinieri avevano nello stesso luogo
+aperta una specie di fiera, e vi erano protetti dagli uomini d'armi
+della retroguardia. Disperando il Pescara di forzare i trinceramenti del
+campo francese, formò il progetto di penetrare nel parco e di avanzarsi
+sopra Mirabello. Se ciò gli riusciva, contava in appresso di circondare
+l'armata francese dalla parte sinistra, e di aprirsi una comunicazione
+colla guarnigione di Pavia. Se il re voleva vietargliene il passaggio,
+era forzato di rinunciare al vantaggio de' suoi trinceramenti per dargli
+battaglia nel parco. Però affinchè l'affare si rendesse generale,
+bisognava per altro che il Pescara facesse entrare la sua armata nel
+parco prima che i Francesi avessero sentore del suo progetto, altrimenti
+ne avrebbero difese le muraglie collo stesso vantaggio con cui
+difendevano i loro trinceramenti. Incaricò adunque lo spagnuolo Salsede
+di fare nella notte che precedeva il 25 di febbrajo una breccia nelle
+mura del parco, non già coll'artiglieria, onde non levare a rumore tutto
+il campo nemico, ma col montone e cogli zappatori, facendo nello stesso
+tempo eseguire altri attacchi in diversi luoghi per traviare
+l'attenzione, e soffocare il fracasso; indi avvertì Antonio di Leiva di
+tentare una sortita ad un convenuto segnale[135].
+
+ [135] _P. Jovii vita Davali, l. VI, p. 393. — Fr. Guicciardini, l.
+ XV, p. 297. — Gal. Capella, l. IV, f. 52. — Mém, de M. du Bellay, l.
+ II, p. 389. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 154. — Georg. von Frundsberg
+ Kriegsthaten, B. III, f. 46._
+
+Soltanto a due ore prima di giorno si trovò la breccia aperta nella
+muraglia del parco. Il Pescara, che aveva fatta indossare a tutti i suoi
+soldati una camicia bianca sopra le armi, onde si riconoscessero
+nell'oscurità, fece da prima entrare nel parco Alfonso d'Avalos,
+marchese del Guasto, suo cugino, con sei mila fanti tedeschi, spagnuoli
+ed italiani, e tre squadroni di cavalleria, ordinandogli di portarsi
+direttamente sopra Mirabello. Lo stesso Pescara gli tenne dietro con un
+secondo corpo d'armata composto di fanteria spagnuola. Il Lannoy ed il
+contestabile di Borbone conducevano il terzo ed il quarto corpo, tutto
+formato di Tedeschi. Gl'imperiali erano di già entrati nel parco, senza
+che i Francesi si fossero accorti del loro disegno. Ma finalmente questi
+si erano mossi e posti in ordine di battaglia, onde gl'imperiali, per
+portarsi a Mirabello, dovevano passare sotto il fuoco dell'artiglieria
+francese, diretta da Giacomo Galliot, siniscalco d'Armagnacco. Siccome
+gl'imperiali correvano per sottrarsi più presto alle continue scariche,
+il re credette che fuggissero, ed uscì dalle sue linee per caricarli.
+Fidavasi nella superiorità della sua cavalleria in una pianura
+accomodata alle grandi evoluzioni; ma con tale movimento venne a
+cuoprire la sua artiglieria, la forzò a sospendere il fuoco, e trovò la
+cavalleria nemica frammischiata agli archibugeri spagnuoli, le di cui
+scariche atterrarono bentosto non pochi de' suoi più valorosi
+cavalieri[136].
+
+ [136] _Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 390. — Fr. Belcarii, l.
+ XVIII, p. 554. — P. Jovii vita Davali, l. VI, p. 394._
+
+Quando il Pescara vide attaccata la battaglia, fece richiamare il
+marchese del Guasto; ma questi, sentendo il cannone, aveva prevenuti i
+suoi ordini e di già si trovava in linea. L'armata imperiale poteva in
+allora contare sedici mila tra fanti spagnuoli e tedeschi, mille
+italiani e mille quattrocento cavalli. Francesco I credeva di avere
+nella sua mille trecento lance, e venticinque mila fanti; ma era
+ingannato da' suoi capitani e dagl'ispettori alle reviste, i quali gli
+facevano pagare il soldo di moltissimi soldati che più non esistevano, o
+che mai non avevano esistito[137]. Francesco I affidò a Bussì d'Amboise
+la custodia del suo campo e la sua difesa contro le sortite d'Antonio di
+Leiva; oppose i suoi Svizzeri ai Tedeschi, ed i suoi Landsknecht delle
+bande nere agli Spagnuoli. Nel cominciamento della battaglia Philippe di
+Chabot e Federico da Bozzolo presero cinque cannoni agli Spagnuoli, e la
+banda nera de' Landsknecht respinse fino nella Vernacula un corpo di
+cavalleria leggiere: ma questi medesimi vantaggiosi avvenimenti
+tornarono in danno de' Francesi; perciocchè gli uomini d'armi, credendo
+vinta la battaglia, slanciaronsi disordinatamente addosso ai nemici,
+sguarnirono i fianchi degli Svizzeri e de' Landsknecht, che dovevano
+proteggere, e fecero cessare affatto il fuoco dell'artiglieria francese,
+nella quale stava la vera superiorità di Francesco I[138].
+
+ [137] _Fr. Guicciardini l. XV, p. 290. — Mém. de la Tremouille, c.
+ XXI, p. 230. — Anon. Padov. presso il Murat. Ann., l. X, p. 183._
+
+ [138] _P. Jovii vita Davali, l. VI, p. 397. — Mém. de M. du Bellay,
+ l. II, p. 391. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 155. — Fr. Belcarii, l.
+ XVIII, p. 554. — Georg. von Frundsberg, B. III, f. 47._
+
+Terribile fu questa carica degli uomini d'armi: giammai nelle guerre
+d'Italia non erasi combattuto con maggiore accanimento; nè mai infatti
+non furono attaccati alla sorte d'una sola battaglia più grandi destini.
+Si fu in quest'urto che Ferdinando Castriotto, marchese di sant'Angelo,
+ultimo discendente di Scanderbeg, fu ucciso, per quanto si disse, dallo
+stesso Francesco I. Gli uomini d'armi borgognoni, giunti di fresco dalla
+Germania col contestabile di Borbone furono posti in fuga; e già
+parevano dover presto cedere anche gli squadroni di Lannoy e di Borbone,
+allorchè ottocento fucilieri spagnuoli diretti dal Pescara si sparsero
+sui fianchi degli uomini d'armi francesi, ed uccisero tanti cavalieri
+che gli altri dovettero separarsi. Quando gli uomini d'armi tornavano
+poi ad unirsi per dar addosso ai fucilieri, questi disperdevansi
+egualmente, e colla loro agilità si sottraevano sempre ad un nemico che
+non cessavano di molestare. Frattanto il marchese del Vasto,
+approfittando del disordine della cavalleria francese, aveva attaccata
+l'ala destra composta di Svizzeri comandati da Montmorencì. Questi non
+sostennero l'antica loro riputazione, malgrado gli sforzi del
+Montmorencì e del maresciallo di Fleuranges, che furono ambidue fatti
+prigionieri; essi vilmente fuggirono. Giovanni di Diesbach, il primo de'
+loro capitani, piuttosto che partecipare al loro disonore, non avendo
+potuto trattenerli, si gettò a corpo perduto fra i nemici e si fece
+uccidere. I Landsknecht della banda nera resistettero soli da questo
+lato all'attacco degl'imperiali; ma, chiusi da un accorto movimento di
+Frundsberg in mezzo a tre battaglioni, furono quasi tutti uccisi. Colà
+perirono con Longman d'Ausburgo, loro comandante, Riccardo di Suffolck
+della Rosa Bianca, pretendente al trono d'Inghilterra, Francesco di
+Lorena, fratello del duca regnante, Wirtemberg di Lauffen, e Teodorico
+di Schomberg, fratello del primo segretario di Clemente VII. La Palisse
+scavalcato, e di già fatto prigioniere, fu ucciso da un soldato
+spagnuolo; La Tremouille cadde morto presso al re per un colpo
+d'archibugio; Galeazzo di Sanseverino, grande scudiere, che cercava di
+trattenere i fuggitivi, fu pure ucciso in sugli occhi del re.
+L'ammiraglio Bonnivet, dopo aver inutilmente tentato di riordinare gli
+Svizzeri, e non volendo sopravvivere ad una sconfitta di cui sentivasi
+colpevole, corse a visiera alzata ove i nemici erano più fitti, e cadde
+ferito da più colpi di spada nel volto. Il re, avendo di già perduta la
+maggior parte de' suoi commilitoni, si andava valorosamente difendendo
+colla sua spada; ma mentre spingeva il suo cavallo verso il ponte della
+Vernacula, questo cavallo, ferito in più luoghi, cadde presso Diego
+Abila e Giovanni d'Urbieta, che senza conoscere Francesco vollero farlo
+prigioniero. La Mothe Hennuyer, che lo riconobbe sebbene ferito nel
+viso, gli propose di arrendersi al duca di Borbone; ma Francesco domandò
+il vicerè signore di Lannoy, ed a lui solo acconsentì di consegnare la
+spada[139].
+
+ [139] _P. Jovii vita Ferd. Davali, l. VI, p. 398, 401. — Lettere de'
+ Principi. Pavia, 24 febbrajo 1525, t. I, f. 151. — Fr. Guicciardini,
+ l. XV, p. 297. — Gal. Capella, l. IV, f. 52. — Mém. de la
+ Tremouille, c. XXI, p. 236. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 392. —
+ Arn. Ferroni, l. VII, p. 155. — Jac. Nardi, l. VII, p. 310. — Georg.
+ von Frundsberg, B. III, f. 47._
+
+Poichè i Francesi intesero la prigionia del re, più non fecero
+resistenza, e più non cercarono che di salvare la propria vita; ma i
+vincitori si mostrarono senza pietà, ed in particolare quelli della
+guarnigione di Pavia, che non ebbero parte nella battaglia che quando i
+nemici erano in fuga, uccidendo barbaramente coloro che i loro
+commilitoni avevano vinti. Molti Svizzeri, per sottrarsi al furore degli
+Imperiali, gettaronsi nel Ticino, in cui, non sapendo la maggior parte
+nuotare, miseramente perirono. Bussì d'Amboise ricondusse sul campo di
+battaglia la truppa che gli era stata data per la guardia del campo, ma
+fu dispersa da' Tedeschi di Frundsberg, ed egli medesimo ucciso.
+Contaronsi tra i morti Giacomo di Chabanes, Lescuns, maresciallo di
+Foix, Aubignì, il conte di Tonnerre, una ventina de' più grandi signori
+di Francia, e circa otto mila soldati. Trovavansi tra i prigionieri il
+re di Navarra, il bastardo di Savoja, Anna di Montmorencì, Francesco di
+Borbone, conte di san Paolo, Filippo di Chabot, Laval, Chandieu,
+Ambricourt, Fleuranges, Federico da Bozzolo, due Visconti, e moltissimi
+altri signori. Gl'imperiali non avevano perduti che settecento
+uomini[140].
+
+ [140] _P. Jovii vita Davali, l. VI, p, 402. — Lett. de' Principi, t.
+ I, f. 152. — Gal. Capella, l. IV, f. 52. — Mém. de la Tremouille, c.
+ XXI, p. 236. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 395. — Arn. Ferroni,
+ l. VII, p. 156. — Georg. von Frundsberg, B. III, f. 49._
+
+Il duca d'Alenson, cognato del re, che aveva il comando della
+retroguardia, abbandonò i suoi equipaggi, e si ritirò nel Piemonte con
+una celerità che fece grandissimo torto alla sua riputazione, onde egli
+morì bentosto accorato di dolore e di vergogna. Il conte di Clermont,
+che comandava nell'isola del Ticino, passò il Gravellone, si fece
+tagliare i ponti alle spalle, e ritirossi in buon ordine. Teodoro
+Trivulzio, alla prima notizia dell'infelice fine della battaglia, evacuò
+immediatamente Milano, e ritirossi per il lago Maggiore senz'essere
+inquietato da' nemici. Prima che terminasse il giorno in cui si diede la
+battaglia, i Francesi marciavano già da tutte le parti per uscire dal
+ducato di Milano, senza che gl'imperiali pensassero ad inseguirli.
+Questi adunavano il ricchissimo bottino che fu per loro il frutto della
+vittoria, e pensavano a porre in luogo sicuro il loro prigioniere, che
+deposero sotto una stretta guardia nel castello di Pizzighettone,
+prodigandogli per altro la testimonianza del loro rispetto e della loro
+compassione[141].
+
+ [141] _P. Jovii vita Davali, l. VI, p. 403-406. — Fr. Guicciardini,
+ l. XV, p. 298. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 157. — Jac. Nardi, l. VII,
+ p. 311. — P. Bizarro, l. XIX, p. 460. — Scip. Ammirato, l. XXX, p.
+ 354. — Ben. Varchi, l. II, p. 24. — Rayn. An. Eccl. 1525, § 80, p.
+ 451. — P. Paruta Ist. Ven., l. V, p. 345. — Georg. von Frundsberg
+ Kriegzsthaten, B. III, f. 50._
+
+
+
+
+CAPITOLO CXVI.
+
+ _Inquietudine e pericoli delle potenze d'Italia; progetto di una
+ lega fra di loro per difesa della propria indipendenza; vi si
+ associa il Pescara, poi li tradisce, e spoglia de' suoi stati il
+ duca di Milano. — Francesco I ricupera la libertà in conseguenza
+ del trattato di Madrid._
+
+1525 = 1526.
+
+
+La battaglia di Pavia e la prigionia di Francesco I atterrirono le
+potenze italiane. Fin allora avevano queste creduto di contare qualche
+cosa di per sè, e di potere farsi rispettare o temere, senza aver
+bisogno di nulla esporre nel terribile giuoco della guerra. Fidando
+nella loro politica abilità e nell'antica loro riputazione, si erano
+persuase che i due principi rivali s'indebolirebbero vicendevolmente in
+una lunga guerra, e che giugnerebbe l'istante in cui esse si porrebbero
+tra di loro colle proprie forze ancora intere, e gli obbligherebbero ad
+evacuare l'Italia. Tutt'ad un tratto s'accorsero, per la sconfitta di
+Francesco I, che si trovavano in balìa del vincitore, e che il di lui
+spossamento medesimo, gl'infiniti debiti ond'era caricato, il disordine
+delle di lui finanze e l'indisciplina delle di lui truppe che chiedevano
+invano i soldi arretrati, non facevano che accrescere il loro pericolo.
+Esse si trovarono disarmate, con ai loro confini una numerosa armata,
+vittoriosa, affamata, e che non aveva che troppo contratta l'abitudine
+di conculcare tutti i diritti delle genti, e di non avere rispetto
+alcuno nè per i nemici nè per gli amici.
+
+I più vicini al pericolo erano i Veneziani; ma non per questo i più
+esposti, perchè erano i soli che in Italia avessero tenuta in piedi
+un'armata ben pagata, ben disciplinata ed in istato di farsi rispettare.
+Avevano mille uomini d'armi, seicento cavaleggieri e dieci mila
+fanti[142]. Vero è che la timida politica del senato, non meno che il
+carattere del suo generale il duca d'Urbino, teneva sempre quest'armata
+lontana dalle battaglie. A qualunque partito fosse associato, il duca
+non faceva che marciare e prendere nuove posizioni, ma non giugneva mai
+al tempo della battaglia.
+
+ [142] _P. Paruta Ist. Ven., l. V, p. 346._
+
+Dopo terminate le guerre eccitate dalla lega di Cambrai, i Veneziani,
+spossati dalle spese enormi che avevano sostenute per difendersi, dalla
+ruina delle loro più industri e fertili province, dalla nuova direzione
+che le scoperte de' Portoghesi avevano fatto prendere al commercio, e
+dalla diminuzione delle pubbliche entrate cagionata da questi diversi
+motivi, sforzavansi di riparare in silenzio alle loro perdite; evitavano
+di compromettersi, per non dare la misura delle loro forze; e si
+coprivano sotto il manto dell'antica riputazione. Per altro un segreto
+disordine aveva viziate le più nobili parti dello stato. In tempo della
+passata disastrosa guerra, il senato per far danaro aveva dovuto vendere
+le magistrature, i governi delle città, gl'impieghi di giudicatura e la
+nobiltà che dava il diritto di entrare nel sovrano consiglio. Per tali
+pratiche il potere erasi trovato spesse volte affidato a mani indegne di
+esercitarlo. Molti privilegj commerciali, monopolj, esenzioni di tasse
+avevano avuta la medesima origine, ed il commercio e le finanze dello
+stato ne provavano i funesti effetti. I Veneziani cercavano di non
+essere in vista, di non essere nominati, di non parere attivi in verun
+affare, perchè effettivamente lo stato loro altro non era omai che
+l'ombra dell'antica potenza, onde temevano di venire ad una singolare
+lotta nella quale il loro avversario avrebbe sentito che non combatteva
+che con una fantasma senza corpo.
+
+Secondo in potenza dopo i Veneziani era lo stato della chiesa, il quale
+poteva egualmente considerarsi come una repubblica; ed inoltre
+ravvisavansi diversi esterni rapporti di forma tra l'un governo e
+l'altro. A Venezia un doge elettivo presiedeva ad un collegio di nobili,
+siccome a Roma un pontefice elettivo presiedeva ad un collegio di preti.
+Nell'uno e nell'altro stato la suprema potenza veniva rappresentata da
+un monarca a vita; era nell'uno e nell'altro limitata da
+un'aristocrazia, senza che il popolo avesse la più piccola parte
+nell'uno o nell'altro governo.
+
+Ma l'aristocrazia veneziana era composta di uomini che, consacratisi
+dalla loro fanciullezza a' pubblici affari, facevano del governo lo
+studio della loro vita, e non potevano sperare di guadagnare la stima
+de' loro compatriotti, e di ottenere i loro suffragj nelle elezioni, che
+in ragione dei talenti che mostravano nella carriera degl'impieghi. Per
+lo contrario lo stato della chiesa veniva governato da uomini
+essenzialmente e costantemente inesperti degli affari che dovevano
+decidere. Non era già per abuso o a caso che il papa ed i cardinali
+ignoravano affatto l'arte della guerra, dell'amministrazione civile e
+della politica; anzi era soltanto per abuso che talvolta si trovavano in
+istato di soddisfare alle loro funzioni. Quanto più santamente avevano
+corsa la carriera della loro professione, quanto più dovevano la loro
+elevazione alle sole virtù del loro stato, tanto più per dovere e per
+coscienza dovevano tenersi lontani dagl'interessi mondani. La monarchia
+elettiva e costituzionale della chiesa è probabilmente l'unico stato al
+mondo, in cui l'essenziale condizione dell'elegibilità pel primo
+magistrato, sia quella di essersi in tutta la sua vita tenuto affatto
+lontano dalle funzioni cui viene chiamato ad assumere.
+
+Perciò il governo di Venezia, nel lungo corso di quattordici secoli,
+s'illustrò colla sua prudenza; ed il governo della chiesa, in un periodo
+poco meno lungo, diede continue prove d'inesperienza e d'incapacità.
+Molti papi, molti cardinali mostrarono sommi talenti nella politica
+esterna, nell'arte delle negoziazioni e degli intrighi, in cui più d'una
+volta avevano avuta occasione d'istruirsi ne' capitoli dei conventi. A
+quest'abilità la chiesa andò debitrice delle sue conquiste e del suo
+progressivo ingrandimento. Ma forse non si trovò un solo papa che fosse
+buon amministratore, un solo che prosperar facesse l'agricoltura,
+l'industria, il commercio, la popolazione negli stati da lui dipendenti,
+un solo che vi stabilisse savie leggi, o vi mantenesse una buona
+giustizia. Perciò di mano in mano che un nuovo stato veniva sottomesso
+al dominio della chiesa, svanivano tutte le prerogative che l'avevano
+fin allora distinto, desso cessava in certo qual modo di esistere per
+l'Italia, conciossiachè perdeva la propria indipendenza, e non pertanto
+nulla aggiugneva alla potenza dei papi.
+
+Clemente VII, che allora regnava, sentiva più che veruno de' suoi
+predecessori la propria debolezza, la propria impotenza. Egli ne poteva
+incolpare in parte ciò ch'era stato fatto prima del suo pontificato, ed
+in parte i suoi proprj difetti. Le insensate prodigalità di Leon X
+avevano anticipatamente dissipate tutte le entrate della chiesa. Leone
+s'era valso de' suoi capitali e delle sue entrate come colui che non
+aveva nè famiglia, nè successori; non aveva pensato che al presente;
+erasi compiaciuto nell'accarezzare progetti giganteschi, senza tenersi i
+modi di eseguirli; ed era morto opportunamente nel momento in cui aveva
+terminato di consumare gli ultimi suoi mezzi.
+
+Adriano VI non aveva, in tempo della sua breve amministrazione, arrecato
+verun riparo ai disordini del predecessore, e Clemente VII le cui
+province erano ruinate e il tesoro esausto, trovavasi in su le spalle
+una dispendiosa guerra. Cercò di apportare qualche rimedio a tanto
+disordine con una talvolta sordida economia, piuttosto che con una buona
+amministrazione. Non corresse gli abusi, non impedì i rubamenti, non
+soppresse i monopolj; ma sottrasse tutto il danaro destinato ai pubblici
+lavori, abolì le pensioni, ristrinse gli assegnamenti de' funzionarj
+dello stato, il numero de' soldati ed il loro soldo. Ridusse questo a
+così piccola cosa, che gli uomini d'armi non potevano alimentare i loro
+cavalli, erano ridotti a miserissimo stato, e tutti coloro che servivano
+il papa erano apparecchiati ad abbandonarlo tosto che loro si
+presenterebbe un altro padrone. Spesso quell'avarizia onde i sovrani
+vengono accusati dai loro cortigiani, forma la felicità de' popoli; ma
+quella di Clemente VII era la ripugnanza di un usurajo a privarsi di uno
+scudo, non il prudente calcolo di un padre di famiglia. I preti erano
+stati aggravati da insolite decime; erano state soppresse le mercedi de'
+professori delle arti liberali, e chiuse le borse de' collegj per i
+poveri scolari. Il prezzo del frumento e del pane era stato tre volte
+aumentato, non a motivo del cattivo raccolto, ma per accrescere i
+profitti della camera apostolica, che ne appaltava il monopolio. Erano
+state atterrate molte case sotto lo specioso pretesto di abbellire le
+strade di Roma; ma invece d'indennizzare i proprietarj di quelle, il
+papa gli aveva lasciati esposti all'insolenza, ai capricci, alle ruberie
+degl'ispettori di que' lavori[143].
+
+ [143] _P. Giovio vita del card. Pompeo Colonna, f. 165. — Ben.
+ Varchi Stor. Fior., l. II, p. 45._
+
+Clemente VII era accusato come il solo autore de' patimenti del popolo,
+e non pertanto questi erano in gran parte dipendenti dalle prodigalità
+di Leon X; ma gli uomini non erano abbastanza giusti per risalire alle
+cause del disordine: benedivano la memoria di un papa che aveva goduto e
+fatto godere dissipando le pubbliche finanze, e detestavano il
+successore che voleva con poca accortezza riparare un male non fatto da
+lui. Pochi papi erano stati odiati tanto dal popolo quanto Clemente VII;
+egli fu tanto più severamente giudicato, che maggiori erano state le
+speranze che si erano concepite della bontà del suo governo. La sua
+prudenza, che gli aveva procurata l'universale considerazione, non parve
+in pratica che astuzia e raffinamento; e inutile gli si rese la sua
+conoscenza del mondo e degli affari, perchè mancavano al suo carattere
+decisione per appigliarsi ad una risoluzione, e fermezza per mantenerla.
+
+La repubblica fiorentina, che altro più non era che una provincia
+sottomessa alla casa de' Medici, parve da principio affezionarsi al
+governo di Clemente VII, a cagione del vantaggioso confronto con quello
+di Lorenzo, duca d'Urbino, che lo aveva preceduto; ma bentosto i difetti
+di Clemente si erano renduti più sensibili, e le di lui buone qualità
+erano scomparse: la memoria dell'antica libertà, quella
+dell'amministrazione del Savonarola e di Pietro Soderini si andavano
+ravvivando nel cuore dei Fiorentini, ed i cittadini, senza poter
+prevedere gli avvenimenti, senza rendersi conto di ciò che desideravano,
+si andavano rallegrando di tutti gl'imbarazzi, di tutte le calamità che
+opprimevano il capo dello stato, sperando di vedere alla fine scossa la
+di lui autorità[144].
+
+ [144] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 300._
+
+I Veneziani ed il papa deploravano egualmente la propria sventura
+d'avere affidate le loro speranze, e tutte le eventualità d'indipendenza
+per l'Italia, non ad una nazione, ma ad un uomo; di modo che la
+contraria fortuna di quest'individuo decideva della loro esistenza, e,
+sto per dire, di quella dell'Europa. Infatti non era stata battuta a
+Pavia la nazione francese, ma il re; se Francesco I non fosse caduto
+prigioniere, o se, venuto in mano ai nemici, non fosse stato risguardato
+come comprendente in sè solo tutto lo stato, la sconfitta di Pavia non
+avrebbe avuta cosa alcuna che la diversificasse da tant'altre battaglie
+guadagnate o perdute, nel corso de' trent'anni precedenti, senza che
+decidessero in verun modo della sorte degl'imperj. Era stata sconfitta
+un'armata di circa ventimila uomini, e la perdita, stando ai più alti
+calcoli, ammontava ad otto mila; ma questi, ad eccezione di mille, o
+mille dugento uomini d'armi, non erano Francesi; erano per lo più
+Svizzeri, Italiani o della Bassa Germania. Eransi perduti ricchi
+equipaggi, e bellissime artiglierie; ma la Francia non era in verun modo
+esausta, i suoi confini non erano violati, ed erano ovunque coperti
+dalle naturali loro fortificazioni o da quelle innalzate dall'arte.
+
+Non vi può essere sicurezza per una monarchia militare, quando non vi si
+riconosca come principio fondamentale, che un re cessa d'essere re
+nell'istante che vien fatto prigioniere; che il suo potere passa
+legittimamente nelle mani del suo successore, e che il nemico non tiene
+in cattività un sovrano, ma soltanto un uomo di elevato rango, la di cui
+taglia non dev'essere mai pagata col sagrificio degl'interessi della
+nazione. Se Francesco I si fosse affrettato d'invocare questo principio;
+se avesse riconosciuto che la sovrana autorità risiedeva sempre in
+Francia, e non nella sua persona; se, assoggettandosi alla sua
+prigionia, non si fosse mostrato premuroso d'uscirne o di fare la pace;
+Carlo V in vista di questa non curanza sarebbesi fatto premura di
+trattare con lui, gli avrebbe accordate più vantaggiose condizioni, e
+Francesco, ricuperando forse più presto la sua libertà, sarebbe risalito
+sul trono senza dover poscia arrossire di aver violato i suoi
+giuramenti.
+
+Non era dunque vero che _tutto fosse perduto, salvo l'onore_, come
+Francesco I scriveva a sua madre, Luigia di Savoja; il solo monarca era
+perduto, e la monarchia non era altrimenti in pericolo, che per
+risguardo di lui. I soldati che avevano ottenuta la vittoria di Pavia,
+sebbene arricchiti da un immenso bottino, non volevano rinunciare ai
+loro soldi arretrati; anzi li chiedevano più risolutamente che mai,
+protestando che non tornerebbero in campagna finchè non ricevessero
+tutti i loro arretrati. In quest'intervallo moltissimi di loro andavano
+ogni giorno disertando per depositare la loro preda in seno alle proprie
+famiglie; gli altri, consumando in continue feste e stravizj quanto
+avevano guadagnato, disprezzavano ogni militare disciplina. Giammai
+l'armata imperiale era stata meno subordinata ai suoi generali, giammai
+era stato più difficile di farla tener dietro ai vantaggi che di già
+aveva ottenuti. La guarnigione di Pavia erasi portata all'eccesso
+d'impadronirsi de' cannoni della piazza, di fortificarvisi, e di
+dichiarare che più non ubbidirebbe ai suoi ufficiali finchè non fosse
+pagata; il rimanente dell'armata pareva disposto a seguire
+quest'esempio, ed ogni giorno scoppiavano parziali ammutinamenti[145].
+
+ [145] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 302. — Gal. Capella, l. V, f.
+ 53. — P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. VII, p. 409._
+
+La penuria dell'imperatore, il quale possedeva la Spagna, i Paesi Bassi,
+l'America e gran parte dell'Italia, che inoltre disponeva a voglia sua
+delle forze e delle entrate di suo fratello, l'arciduca d'Austria, e
+degli stati dell'impero, è un fenomeno che non può spiegarsi che pei
+disordini della sua amministrazione. Senza dubbio tra le province
+suddite molte godevano grandi privilegj, e spesso gli ricusavano i
+tesori ch'egli dissipava con mano così prodiga. In tempo della
+spedizione di Francia, le cortes di Castiglia gli avevano rifiutata una
+sovvenzione straordinaria di quattrocento mila ducati, ch'egli aveva
+loro domandata; ma le ordinarie entrate de' paesi i più ricchi, i più
+industriosi dell'Europa, avrebbero dovuto bastare per sostenere le spese
+di una guerra trattata con così piccole armate, quali erano le sue. I re
+di Castiglia, di Arragona, di Granata, di Navarra, di Sicilia, di
+Napoli; i sovrani de' Paesi Bassi e quelli dell'Austria, avevano tutti
+in diverse circostanze mantenute armate egualmente numerose, e sostenute
+spese tanto considerabili quanto quelle ond'era caricato l'imperatore,
+sovrano di tutti questi diversi stati. Altronde fra questi stati molti
+non avevano costituzione, nè assemblea rappresentativa; ed il regno di
+Napoli e il ducato di Milano dovevano assoggettarsi a tutti i carichi
+che il vicerè o il duca Sforza loro imponevano per conto
+dell'imperatore; e così la maggior parte de' più piccoli stati, sebbene
+indipendenti di nome, non potevano rifiutarsi di pagare continue
+contribuzioni di guerra. Ma in tutte le province sulle quali stendevasi
+l'autorità di Carlo V, si vedeva stabilire un sistema distruttore di
+ogni economia politica. I monopolj si moltiplicavano, la giustizia era
+subordinata ad un'autorità arbitraria e capricciosa; il commercio
+vincolato, le proprietà incatenate dai fedecommessi, l'ozio risguardato
+come onorevole, l'industria come una macchia; e gli stati, poc'anzi più
+floridi, trovavansi in breve ridotti all'ultima miseria.
+
+I generali imperiali sentivano l'impossibilità di condurre in Francia
+un'armata insubordinata; diedero quindi alla reggente ed a' suoi
+consiglieri tutto il tempo di provvedere alla difesa del regno, di
+cercare l'alleanza dell'Inghilterra, di assicurarsi degli Svizzeri, e di
+concertarsi cogli stati d'Italia; ma Francesco I non supponeva nè pure
+che si potesse resistere al nemico, dov'egli non si trovava; e dopo la
+sua prigionia egli risguardava la Francia come assolutamente perduta; di
+già internamente rinunciava a tutti i suoi progetti sull'Italia, e non
+riponeva le sue speranze di terminare la guerra che nella lealtà e nella
+generosità del suo vincitore. Perciò affrettossi di accordare al
+commendatore Pennalosa, che portava in Ispagna all'imperatore la
+relazione della battaglia di Pavia, un passaporto per attraversare la
+Francia, onde più sicuramente e più presto arrivasse a quella corte; lo
+stesso motivo gli fece in appresso dare orecchio alle proposizioni del
+signore di Lannoy, che voleva condurlo in Ispagna, promettendogli che al
+primo abboccarsi con Carlo V terminerebbero le sue pene[146].
+
+ [146] _Lettera di Venezia del 5 marzo. Lettere dei Principi, t. I,
+ f. 152. — Garnier Hist. de France, t. XII, p. 332._
+
+L'armata che il duca d'Albanì aveva condotta verso il mezzogiorno
+dell'Italia, era tuttavia intatta, e non aveva passati i confini del
+regno, quando il duca ricevette, presso Velletri, la notizia della
+battaglia di Pavia e della prigionia del re. Risolse all'istante di
+ritirarsi verso Bracciano, onde porre la sua armata in luogo sicuro, ne'
+feudi, ed in mezzo alle fortezze degli Orsini affezionati alla Francia.
+Ma i Colonna, che apertamente si mostravano partigiani dell'imperatore,
+attaccarono un corpo di truppe italiane che andava a raggiugnere il duca
+d'Albanì in vicinanze delle Tre Fontane, a non molta distanza da Roma;
+lo inseguirono fino entro Roma, ed uccisero i soldati degli Orsini nel
+Campo di Fiore, facendo in tal modo sentire al papa quanto la sua
+autorità fosse poco rispettata, e come la sua stessa persona poteva,
+quando che fosse, facilmente cadere nelle mani dell'uno o dell'altro
+partito. Frattanto il duca d'Albanì continuò la sua ritirata verso
+Bracciano, senza provare altri danni, e la sua armata conservavasi
+sempre in istato di farsi temere[147].
+
+ [147] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 302. — Mém. de M. du Bellay, t.
+ XVIII, l. III, p. 5. — P. Giovio Vita del card. Colonna, f. 161. —
+ Lettere del card. de' Monti al card. Egidio. Lettere de' Princ. t.
+ I, f. 155._
+
+In mezzo al turbamento che dava a Clemente VII il disastro di Francesco
+I, ed il sapere caduta in mano degl'imperiali nel campo francese la sua
+corrispondenza con quel re, la quale mostrava apertamente la sua
+parzialità per il medesimo[148], le minacce de' generali imperiali e le
+loro esorbitanti inchieste di sussidj per l'armata, finalmente l'audacia
+dei Colonna, il papa ripigliò un poco di coraggio quando i Veneziani,
+che sentivano egualmente i loro pericoli, gli proposero di collegarsi
+per la comune sicurezza; di farvi entrare il duca di Ferrara, i di cui
+stati facevano che quelli della chiesa comunicassero direttamente con
+quelli della repubblica; di prendere in comune al loro soldo dieci mila
+Svizzeri, e d'invitare la reggente di Francia ad aggiugnere alla loro
+armata il duca d'Albanì, e le quattrocento lance che il duca d'Alenson
+aveva ricondotte da Pavia. Gli rappresentavano i Veneziani, che i
+generali imperiali, non meno poveri che prima della battaglia, e
+sprovveduti d'artiglieria di munizioni e di carriaggi, non potevano
+essere gran fatto formidabili, se le potenze d'Italia si mettevano
+subito in situazione di opporre loro una valida resistenza; che se per
+lo contrario si dava loro tempo, i più deboli potentati farebbero la
+pace pagando contribuzioni, e somministrando col danaro italiano il
+mezzo di soggiogare l'Italia[149].
+
+ [148] _P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. VII, p. 408._
+
+ [149] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 302. — P. Jovii Vita Ferd.
+ Davali, l. VII, p. 418. — P. Paruta Ist. Ven., l. V, p. 346. — Fr.
+ Belcarii, l. XVIII, p. 555._
+
+Ma mentre il papa dava orecchio a queste proposizioni, e che di già
+occupavasi di far entrare nella stessa lega il re d'Inghilterra, ch'egli
+conosceva geloso di Carlo V[150], Niccolò di Schomberg, suo segretario e
+consigliere, che aveva mandato in Ispagna, tornò presso di lui con
+proposizioni del vicerè di Napoli. I generali imperiali, che volevano
+cavare danaro da Clemente VII e da' Fiorentini, avevano poste le loro
+truppe ai quartieri d'inverno negli stati di Parma e di Piacenza,
+abbandonando que' vassalli della Chiesa a tutte le vessazioni d'una
+sfrenata soldatesca. Mentre che i deputati di Piacenza imploravano la
+protezione del papa, il vicerè offriva la sua alleanza e la garanzia
+dell'imperatore per la casa de' Medici contro una somma di danaro.
+Clemente VII, sempre irresoluto, sempre privo di vigore, accettò queste
+proposizioni che lo liberavano da una difficoltà presente, e
+sospendevano il pericolo. Il 1.º di aprile segnò in Roma, senza
+l'intervento de' Veneziani, un'alleanza tra l'imperatore ed il duca di
+Milano da una parte, e la Chiesa ed i Fiorentini dall'altra, per la
+quale i Fiorentini dovevano pagare cento mila ducati ai generali
+dell'imperatore, ed altrettanti il papa, ma quest'ultimo soltanto dopo
+che sarebbe rimesso in possesso di Reggio e di Rubbiera, che il duca di
+Ferrara aveva rioccupate in tempo dell'interregno[151].
+
+ [150] _Lettera del Ghiberti, datario apostolico, ai nunzj in
+ Inghilterra. Roma 1 marzo 1525. Lett. de' Princ., t. I, f. 154._
+
+ [151] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 304. — P. Jovii Vita Ferd.
+ Davali, l. VII, p. 409. — P. Paruta, l. V, p. 348. — Fr. Belcarii,
+ l. XVIII, p. 556. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 355. — Gio. Cambi
+ Ist. Fior., t. XXII, p. 268._
+
+Tostocchè il papa si fu ricomperato a prezzo d'oro, la predizione de'
+Veneziani si trovò giustificata. I generali imperiali, più non temendo
+gl'Italiani riuniti, pretesero da cadauno stato spaventose contribuzioni
+per pagare la loro armata. Domandarono cinquanta mila ducati al duca di
+Ferrara, quindici mila al marchese di Monferrato, dieci mila ai
+Lucchesi, quindici mila ai Sienesi, ma in cambio autorizzavano questi
+ultimi a scuotere la tirannide del monte de' Nove e della famiglia
+Petrucci: mentre ancora numeravasi il danaro, Girolamo Severini, uno de'
+capi del partito della libertà, ch'era stato mandato ambasciatore presso
+il vicerè, uccise Alessandro Bichi, capo dell'ordine de' Nove, che il
+papa aveva indicato per presiedere al governo[152]. Verso lo stesso
+tempo arrivarono per mano dei banchieri genovesi ai generali imperiali
+dugento mila ducati da lungo tempo promessi; e l'armata fu pagata,
+perchè tuttociò che mancava per saldare gli arretrati venne
+somministrato dal duca di Milano[153].
+
+ [152] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 309. — Orlando Malavolti Stor.
+ di Siena, p. III, l. VII, f. 124._
+
+ [153] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 309. — Gal. Capella, l V, f. 54.
+ — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 9. — P. Jovii Vita Davali, l.
+ VII, p. 409._
+
+Tostocchè le truppe furono pagate, i generali imperiali cercarono di
+riandare i contratti, in forza de' quali avevano ottenuto il danaro.
+Riclamarono da' Fiorentini venticinque mila fiorini oltre i promessi.
+Invece di ritirare le loro guarnigioni dallo stato della Chiesa,
+spedirono altri soldati nel Piacentino per vivere a discrezione presso
+gli abitanti; avevano prese contraddittorie obbligazioni col papa e coi
+duchi di Ferrara e di Milano. Avevano promesso al primo la restituzione
+di Reggio e di Rubbiera, di cui avevano guarentito il possedimento al
+secondo; e dopo avere con quest'esca tratto Clemente VII ad alienarsi un
+principe, la cui alleanza poteva riuscirgli vantaggiosissima a motivo
+della posizione dei di lui stati, della di lui ricchezza e della di lui
+potente artiglieria, ricusarono poi di sagrificarglielo. Avevano pure
+promesso al papa, che in avvenire il ducato di Milano consumerebbe il
+sale delle saline di Cervia; ma in seguito ricusarono d'accordare questa
+specie di gabella nel ducato di Milano agli intraprenditori delle saline
+della Chiesa. Frattanto, dopo avere dichiarato che l'imperatore ricusava
+di approvare questi due articoli, non vollero restituire al papa il
+danaro che aveva loro pagato in corrispettivo di tali vantaggi[154].
+
+ [154] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p, 305. — P. Jovii Vita Davali, l.
+ VII, p. 409. — Ben. Varchi Stor. Fior, l. II, p, 26._
+
+Nè Carlo V mostravasi di migliore buona fede, nè dopo la vittoria
+mostravasi più moderato de' suoi generali. Vero è che nel primo istante
+in cui ricevette il 10 di marzo a Madrid la notizia della battaglia di
+Pavia ed una lettera scritta di proprio pugno da Francesco I, vietò con
+ipocrita umiltà di festeggiare un così straordinario avvenimento con
+tripudj e con fuochi di gioja, dichiarando che questi segni d'allegrezza
+dovevano riservarsi per le vittorie contro gl'infedeli. Nello stesso
+tempo aveva manifestato il suo ardente desiderio di ristabilire la pace
+nella Cristianità, ed aveva protestato, che ciò che più lo lusingava in
+questa vittoria accordatagli era la certezza di fare bentosto cessare lo
+spargimento del sangue cristiano[155].
+
+ [155] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 309. — Belleforest Hist. de
+ France, t. II, p. 1443. — Gal. Capella, l. V, f. 53. — Fr. Belcarii,
+ l. XVIII, p. 557. — Arnoldi Ferroni, l. VIII, p. 159. — Scip.
+ Ammirato, l. XXX, p. 355._
+
+Ma d'altra parte le proposizioni che Carlo V fece fare da Buren, signore
+di Roeux a Francesco I, mentre che questi era tuttavia tenuto in
+Pizzighettone, mostravano l'assoluta mancanza di generosità, di
+compassione o di moderazione pel suo rivale. Domandava non solo la
+rinuncia di tutte le pretese del re sull'Italia e su la Fiandra, ma
+inoltre la cessione della Borgogna alla casa d'Austria, e quella della
+Provenza e del Delfinato al duca di Borbone, per farne, coi feudi che di
+già aveva, un regno indipendente. Per quanto Francesco I fosse ansioso
+di uscire di prigionia, rispose di essere contento di rimanervi finchè
+vivesse, piuttosto che acconsentire allo smembramento della
+Francia[156].
+
+ [156] _Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 9. — Fr. Guicciardini, l.
+ XVI, p. 316. — Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 559._
+
+In pari tempo Carlo V cessò di mostrare al cardinale di Wolsey i
+riguardi che gli aveva fin allora usati. E per tal modo si alienò
+quest'orgoglioso ecclesiastico, che non tardò ad accrescere in Enrico
+VIII una gelosia, che la grandezza di Carlo V aveva di già fatta nascere
+nel di lui animo. Dall'altro canto i generali imperiali insistevano
+presso i Veneziani per avere da loro cento mila ducati in compenso de'
+sussidj cui si erano obbligati per la difesa del ducato di Milano, e che
+non avevano pagati nella precedente guerra. I Veneziani ne avevano
+offerti ottanta mila; ma perchè l'offerta loro non fu accettata, ed
+ebbero più sicuri indizj del malcontento del re d'Inghilterra, si troncò
+la negoziazione, e le due parti rimasero in libertà[157].
+
+ [157] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 322. — P. Paruta Ist. Ven., l.
+ V, p, 350. — Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 560._
+
+Quando il duca d'Albanì conobbe il trattato di Clemente VII
+coll'imperatore, giudicò inutile il trattenersi più lungamente negli
+stati della Chiesa. Coll'assenso del vicerè si fece prestare le galere
+del papa, e vi si imbarcò per passare in Francia con Renzo di Ceri,
+coll'artiglieria che si era fatta dare da' Sienesi e dai Lucchesi, con
+quattrocento cavalli, mille Landsknecht e pochi Italiani, essendosi
+sbandato il restante della sua armata[158]. Ma nello stesso tempo erasi
+pure indebolita assai l'armata del marchese di Pescara. A misura che
+questi aveva pagati i Landsknecht, gli aveva quasi tutti licenziati; e
+perchè in Italia più non aveva nemici da combattere, e non si sentiva
+abbastanza forte per tentare un'invasione in Francia, aveva voluto
+sollevare il tesoro imperiale da uno, quanto esorbitante, altrettanto
+inutile dispendio[159].
+
+ [158] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 304._
+
+ [159] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 322._
+
+Frattanto tutta l'Italia fermentava; l'armata imperiale sì sbandava, e
+forse avvicinavasi l'istante in cui un vigoroso sforzo de' partigiani
+della Francia poteva mettere Francesco I in libertà. Ma il vicerè di
+Napoli, signore di Lannoi, che aveva saputo acquistarsi la confidenza di
+Francesco, voleva approfittarne per condurlo in Ispagna, sperando di
+attribuirsi in tal maniera l'onore principale della vittoria di Pavia.
+Fece sentire al re che le esorbitanti condizioni presentategli da
+Adriano di Buren erano state concertate per accontentare il contestabile
+di Borbone; ma che se Francesco poteva direttamente trattare
+coll'Imperatore lontano dal suo proprio suddito ribelle, troverebbe in
+Carlo quella stessa generosità, ch'egli medesimo avrebbegli mostrata, se
+Carlo si fosse trovato nella presente sua condizione. Accrebbe così il
+di lui desiderio d'avere un abboccamento coll'imperatore, e lo persuase
+a tenere il progetto affatto segreto. Il Lannoi ottenne il consentimento
+de' suoi due colleghi, perchè Francesco I fosse tradotto a Napoli; e a
+questo fine Francesco medesimo somministrò sei galere francesi per
+trasportarvelo. Il 7 di giugno Lannoi s'imbarcò col re a Porto Fino
+presso di Genova, ed otto giorni dopo lo sbarcò a Roses sulle coste
+della Catalogna, senza che il contestabile di Borbone ed il marchese di
+Pescara avessero nemmeno sospettato che si volesse sottrarre alla loro
+dipendenza il prigioniere, che agli occhi stessi dell'armata era il
+pegno delle sperate ricompense[160].
+
+ [160] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 323. — P. Jovii Vita Davali, l.
+ VII, p. 410. — Gal. Capella, l. V, f. 34. — Martin du Bellay, l.
+ III, p. 11. — Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 562. — Lett. de' Princ.
+ Roma, 18 giugno, f. 164._
+
+Quando gli stati d'Italia seppero che Francesco I era stato condotto in
+Ispagna, e che aveva egli stesso desiderato di andarvi, ben conobbero
+che nuovi pericoli minacciavano la loro indipendenza. Il re di Francia,
+con tanta premura di recarsi presso il suo rivale, mostrava l'estremo
+suo desiderio di trattare con lui. Bentosto si seppe quali condizioni
+aveva fatte proporre a Carlo V dal signore di Buren. Offriva di sposare
+la regina di Portogallo, sorella dell'imperatore, accontentandosi per
+dote de' diritti che Carlo V poteva avere sopra la Borgogna. Voleva in
+contraccambio dare la propria sua sorella, la duchessa d'Alenson, a
+Carlo, e con questa tutti i suoi diritti sul regno di Napoli e sul
+ducato di Milano. Dicevasi apparecchiato a pagare al re d'Inghilterra
+enormi somme per farlo rinunciare alle proprie pretese, ed a Carlo, per
+sua taglia, la stessa somma che aveva pagata il re Giovanni prigioniere
+degl'Inglesi; finalmente offriva di far accompagnare l'imperatore da una
+flotta e da una possente armata francese, allorchè questi andrebbe a
+Roma a prendere la corona dell'impero; ciò che in altri termini tornava
+lo stesso che promettergli d'ajutarlo ad assicurarsi la sovranità
+d'Italia[161].
+
+ [161] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 317. — Lettres de l'évêque de
+ Bayeux de Rome. Lett. de Princ., t. I, f. 163._
+
+Non eravi un solo principe in Italia, il quale, dopo avere provata
+l'insolenza e le vessazioni de' ministri imperiali, potesse contemplare
+senza terrore il giogo sotto cui stava per cadere la comune patria.
+Giunto era l'istante di fare un estremo sforzo per l'indipendenza
+italiana, che più non potrebbesi salvare quando i due monarchi avessero
+riunite a di lei danno le loro forze. Ma prima che il re di Francia
+avesse trattato, pareva facil cosa il far sentire a lui, alla reggente,
+ed ai principi che con lei governavano, che tornava meglio impiegare
+tutti i tesori del regno per liberare il re colla forza delle armi, di
+concerto con tutti gli stati d'Italia, gli Svizzeri ed il re
+d'Inghilterra, che prodigare quei medesimi tesori a titolo di taglia al
+più costante nemico della Francia, e somministrargli così i mezzi
+d'incatenarli tutti quanti. Il papa e la repubblica di Venezia, a nome
+di tutti gli stati italiani, invitarono adunque la reggente a mostrare
+fermezza ai negoziatori di Carlo V, ed a rifiutare ogni vergognosa
+condizione, accertandola che in breve l'unione di tutta l'Europa
+basterebbe forse, senza venire all'esperimento delle armi, per
+costringere Carlo V a porre il di lui figlio in libertà, purchè dal
+canto suo ella volesse riconoscere e garantire la libertà
+dell'Italia[162].
+
+ [162] _Lettres de l'évêque de Bayeux, de Rome, t. I, lett. de'
+ Princ., f. 163. — P. Paruta Ist. Ven., l. V, p. 351. — P. Jovii Vita
+ Davali, l. VII, p. 413._
+
+Effettivamente non era la libertà dei soli stati che dicevansi tuttavia
+indipendenti, ma quella di tutta l'Italia che i ministri di Clemente
+VII, di concerto col senato di Venezia, lusingavansi di far riconoscere.
+Tutta l'Italia abborriva egualmente il giogo di coloro che chiamava
+barbari; tutta l'Italia sentivasi oramai legata da un medesimo
+interesse, e pareva disposta a fare unanimi sforzi per la propria
+indipendenza. Francesco II Sforza, a nome del quale era stato
+conquistato il ducato di Milano, non aveva altro raccolto dal sovrano
+potere che il triste privilegio d'ascoltare il primo le lagnanze de'
+suoi popoli, al quali egli non poteva in verun modo apportare rimedio.
+Gli sgraziati Lombardi, abbandonati a tutta la licenza militare,
+dovevano a vicenda pagare enormi contribuzioni, e ricevere a discrezione
+nelle proprie case i soldati spagnuoli, il di cui carattere avaro,
+dissimulato, orgoglioso, era loro in particolar modo antipatico.
+Ricorrevano al loro duca, di cui avevano così ardentemente desiderato il
+ritorno; ma questi, ben lungi dall'esercitare l'autorità di un sovrano,
+era il primo schiavo de' ministri e de' generali dell'imperatore[163].
+
+ [163] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 326. — Gal. Capella, l. V, f.
+ 54. — P. Jovii Vita Davali, l. VII, p. 414._
+
+Sapeva Francesco Sforza che l'imperatore, non abbastanza pago di averlo
+ridotto al rango di semplice governatore di provincia, aveva più volte
+posto in deliberazione, se non dovesse levargli il ducato di Milano per
+farne un dono a suo fratello, l'arciduca Ferdinando d'Austria, il quale
+desiderava di unire questo stato ai suoi possedimenti di Germania.
+Sapeva che questo progetto era senza dubbio in cagione dell'affettata
+dilazione che apportavasi nella corte di Madrid alla spedizione
+dell'investitura del suo ducato; e perchè trovavasi di già infermiccio,
+e non aveva figliuoli, sembrava che, se l'imperatore permettevagli di
+regnare, egli era soltanto perchè sperava di raccogliere in breve, dopo
+la sua morte, l'eredità. Quindi tosto che il duca di Milano ed il suo
+confidente e principale ministro, il cancelliere Moroni, si furono
+assicurati che la reggente rinuncierebbe a nome di suo figliuolo alle
+sue pretese sulla Lombardia, che riconoscerebbe la casa Sforza, e si
+obbligherebbe a mantenerla nella sua sovranità, il duca entrò nella lega
+italiana, ed il suo cancelliere ne diventò uno dei più caldi
+promotori[164].
+
+ [164] _P. Jovii vita Piscarii, l. VII, p. 414. — Gal. Capella, l. V,
+ f. 55. — Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 324._
+
+Infatti fu Girolamo Moroni che s'incaricò di una difficile e dilicata
+negoziazione, che doveva guadagnare alla lega italiana un possente
+difensore. Egli era stato testimonio dell'indignazione con cui il
+contestabile di Borbone ed il marchese di Pescara avevano ricevuta la
+notizia della soperchieria di Lannoi; egli conosceva la loro gelosia
+verso questo favorito ministro di Carlo V, e gli aveva uditi accusare
+con impeto il loro padrone d'ingratitudine e d'ingiustizia. Il Borbone
+si era affrettato di andare in Ispagna per contrastare al vicerè il
+merito della vittoria, che pareva volersi attribuire[165], ed il Pescara
+era rimasto solo in Italia, incaricato del supremo comando. Sebbene
+avesse questi adottati i costumi ed i pregiudizj spagnuoli, che quasi
+sempre parlasse castigliano, e si dolesse frequentemente di non essere
+nato in Castiglia, il Pescara era Italiano. La sua famiglia, quella
+degli d'Avalos, erasi stabilita nel regno di Napoli da quasi un secolo;
+perciò il Moroni suppose che avesse conservati i sentimenti d'un
+Italiano, il desiderio di vedere la sua patria indipendente, e che tale
+desiderio si risveglierebbe in lui, se al risentimento, che di già
+provava, vi si aggiugnesse un'offerta così luminosa da superare d'assai
+tutte le sue più ambiziose speranze[166].
+
+ [165] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 325. — Ben. Varchi Stor. Fior.,
+ l. II, p. 27. — Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 562. — P. Jovii Vita
+ Piscarii, l. VII, p. 412. — Arn. Ferroni, l. VIII, p. 160._
+
+ [166] _Gal. Capella, l. V, f. 55. — Fr. Guicciardini, l. XVI, p.
+ 325. — Fr. Belcarii, t. XVIII, p. 563._
+
+Il Moroni, dopo avere incoraggiato il Pescara ad esalare tutta la sua
+indignazione contro l'imperatore, gli fece travedere che non dipendeva
+che da lui di dare compimento al voto, da tanto tempo formato da tutta
+l'Italia, di cacciare tutti i barbari dalla penisola; e che, in
+ricompensa della sua cooperazione, il papa ed i Veneziani erano pronti
+ad unirsi per porre sul suo capo la corona di Napoli. Il Pescara era
+violentemente irritato, smisurata era la sua ambizione, il suo carattere
+artificioso e non facilmente accessibile agli scrupoli: egli accolse con
+ardore le proposizioni del Moroni, o perchè si abbandonasse alla
+speranza che gli si presentava, o perchè avesse di già in animo di farsi
+un merito presso l'imperatore col tradire i suoi socj. Chiese
+schiarimenti intorno alla trama in cui volevasi farlo entrare, ed il
+Moroni, con una confidenza contro la quale Giovan Matteo Ghiberti,
+datario apostolico, l'aveva invano posto in guardia, comunicò al Pescara
+tutti i progetti de' congiurati[167].
+
+ [167] _P. Jovii Vita Piscarii, l. VII, p. 414. — Lettere del
+ Ghiberti da Roma 1.º luglio e seguenti, f. 165 ec., t. I, Lett. de'
+ Princ._
+
+L'armata imperiale, che occupava la Lombardia, era pochissimo numerosa;
+tutti i Tedeschi erano stati licenziati; degli Spagnuoli molti si erano
+dispersi per porre in luogo sicuro la preda fatta nell'ultima campagna;
+altri avevano seguito in Ispagna il vicerè, ed altri vi avevano
+accompagnato il contestabile di Borbone. Altre truppe non restavano in
+Italia che quelle d'infanteria spagnuola comandate da Antonio di Leiva,
+e pochi fanti italiani. Il marchese di Pescara, supremo comandante
+dell'armata imperiale, poteva facilmente acquartierarla, in modo che
+riuscisse facile il sorprendere separatamente tutti que' soldati di cui
+crederebbe di non potersi fidare, e disarmarli o disfarsi di loro.
+Quando avrebbe esclusi così gli stranieri dalla penisola, dovevano
+bastare le forze d'Italia per chiuder loro per sempre le porte: pure non
+si sarebbero adoperate queste sole, perchè la Francia e l'Inghilterra si
+dichiaravano garanti della di lei indipendenza, e la Svizzera aveva
+promessi i suoi soldati per difenderla[168].
+
+ [168] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 327. — P. Jovii Vita Piscari, l.
+ VII, p. 417. — Ejusd. Vita di Pomp. Colonna, f. 162. — Ben. Varchi
+ Stor. Fior., l. II, p. 29. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 356._
+
+A questi progetti il Pescara oppose alcuni scrupoli, mostrandosi
+desideroso di vederli dissipati. Come feudatario del regno di Napoli,
+riconosceva, diss'egli, che il papa era il supremo suo signore, e che
+l'imperatore non era che il suo signore diretto; tuttavolta bramava
+d'essere assicurato dall'autorità de' canonisti e de' giureconsulti, se
+gli ordini di chi aveva la suprema signoria bastavano a dispensarlo
+dall'ubbidienza al signore diretto; e se il papa lo poteva sciogliere da
+un giuramento militare, come da un ordinario giuramento di vassallaggio;
+per ultimo se il suo onore sarebbe in salvo, ed in riposo la sua
+coscienza, quando avesse preso parte alla trama che gli veniva proposta
+contro il suo padrone. Per avere tali schiarimenti spedì a Roma il
+genovese Domenico Sauli, uno de' più caldi partigiani dell'indipendenza
+italiana, incaricandolo di abboccarsi col papa e col suo datario. La
+corte di Roma sapeva con quanta facilità poteva dissipare gli scrupoli
+del Pescara; ma stava ancora dubbiosa sul conto della di lui buona fede;
+onde gli mandò il romano Menteboni, uno de' confidenti del Datario, per
+iscandagliarlo ancora, mentre il cardinale Accolti ed il giureconsulto
+Angelo Cesi scrivevano a nome del papa dei trattati per tranquillizzare
+la coscienza del generale[169].
+
+ [169] _P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. VII, p. 418. — Gal. Capella,
+ l. V, f. 55. — Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 328._
+
+Nello stesso tempo gli agenti della corte di Roma lavoravano in ogni
+parte per dare esecuzione ad un progetto così bene concertato. Enrico
+VIII, re d'Inghilterra, aveva fatte a Carlo V le più esorbitanti domande
+dopo la battaglia di Pavia: egli ne voleva per sè quasi tutti i frutti,
+e chiedeva che gli si dessero la maggior parte delle province di quella
+Francia di cui i suoi predecessori, dopo Enrico V, chiamavansi re.
+Queste esagerate domande non si facevano da Enrico VIII, che per
+ottenere un rifiuto dall'imperatore, e aver così un pretesto di
+corrucciarsi con lui[170]. In fatti egli aveva di già accolte le
+proposizioni della corte di Roma, che voleva ravvicinarlo alla Francia,
+e renderlo favorevole alla indipendenza italiana; egli era entrato ne'
+progetti comunicatigli da Girolamo Ghinucci, auditore apostolico, e
+nunzio alla sua corte: aveva mandato a Roma il vescovo di Bath ed il
+cavaliere di Casale, per trattare col papa; onde i confederati tenevansi
+sicuri del di lui appoggio[171].
+
+ [170] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 319._
+
+ [171] Lettera di Gio. Matteo Ghiberti a Girolamo Ghinucci. Roma 10
+ luglio 1525. _Lett. de' Prin., t. I, f. 169. — Rymer Acta et
+ conven., t. XIV, p. 38._
+
+Il vescovo di Veruli, Ennio Filonardo, nunzio del papa nella Svizzera,
+fino dall'undici giugno, ma più apertamente il primo di luglio, fu
+incaricato di scandagliare la dieta elvetica, ed ogni cantone in
+particolare intorno all'universale desiderio degl'Italiani di armarsi
+per la propria indipendenza; di far sentire agli Svizzeri in quale
+pericolo si troverebbero essi medesimi, se la casa d'Austria, venendo a
+stabilirsi in Lombardia, circondasse quasi da ogni lato i loro confini;
+di esortarli a non perdere l'occasione di riparare il loro onore
+militare, crudelmente compromesso dalla cattiva condotta delle loro
+truppe nelle quattro ultime campagne; finalmente di porsi in istato, di
+potere, quando ne avrebbe l'ordine, far entrare otto o dieci mila
+Svizzeri in Lombardia, col patto di portarsi, ove il bisogno lo
+richiedesse, anche nel regno di Napoli[172].
+
+ [172] _Lettera di Gio. Matteo Ghiberti datario a M. Ennio Filonardo,
+ vescovo di Veruli, nunzio nell'Elvezia, Roma 1.º luglio 1525, t. I,
+ f. 164._
+
+Finalmente Luigia di Savoja, reggente di Francia, fece dichiarare a
+Venezia, il 24 di giugno, per bocca di Lorenzo Toscano, suo inviato
+segreto, che riconosceva Francesco Sforza come duca di Milano; che
+somministrerebbe all'Italia possenti ajuti, ove questa si determinasse a
+scuotere il giogo; e che pagherebbe agli alleati, come sussidio,
+quaranta mila scudi al mese fin che durerebbe la guerra. A fine di
+proseguire queste negoziazioni, ella mandò ambasciatore a Venezia il
+conte Luigi di Canossa, vescovo di Bayeux, uno de' più destri
+diplomatici fra gl'Italiani ch'erano allora ai servigj della Francia, e
+presso la santa sede, Alberto Pio, conte di Carpi, fratello del conte di
+Canossa. Nè l'uno nè l'altro di questi negoziatori erano muniti di pieni
+poteri onde conchiudere, e per più settimane minuziose difficoltà
+impedirono la soscrizione degli articoli convenuti. Sigismondo Sanzio,
+segretario del conte di Carpi, fu spedito in poste a Parigi con tutti i
+trattati, onde farli approvare dalla corte; ma Sanzio venne assassinato
+da alcuni ladri, mentre, attraversando il territorio di Brescia, si
+dirigeva per la Svizzera alla volta della Francia. Non ricevendo da lui
+nessuna notizia, la corte di Roma credette alcun tempo che gli
+Spagnuoli, fattolo arrestare, non si fossero impadroniti di tutta la sua
+corrispondenza, e ne fu altamente atterrita; ciò per altro non era la
+sola causa de' suoi timori. Il Ghiberti temeva molto più ancora di
+essere tradito dalla reggente; rincrescevagli oltremodo che le fosse
+stato confidato il segreto della cooperazione del Pescara, e pensava che
+questa madre, impaziente di ridonare la libertà a suo figliuolo,
+facilmente potrebbe minacciare gli Spagnuoli di una insurrezione
+generale dell'Italia, far loro conoscere quanto vicino fosse il momento
+dell'esplosione, ed ottenere da loro, in vista di cotale imminente
+pericolo, che suo figliuolo, il quale era già apparecchiato di far loro
+grandissimi sagrifizj, venisse riposto in libertà sotto moderate
+condizioni[173].
+
+ [173] _Parecchie lettere di G. M. Ghiberti, del mese di luglio, ma
+ spezialmente quella del 15 luglio diretta a Sigismondo Sanzio. Lett.
+ dei Principi, f. 170. — Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 329._
+
+Sembra cosa fuori di dubbio che questo timore del Ghiberti si
+verificasse. La duchessa d'Alenson, sorella di Francesco I erasi recata
+in Ispagna per negoziare un trattato di pace, una delle cui basi doveva
+essere il suo proprio matrimonio con Carlo V, e quello di Francesco I
+con Eleonora di Portogallo. È probabilissimo che a fine di meglio
+riuscire, la duchessa non temette di compromettere il segreto delle
+potenze italiane; almeno seppesi in Roma, verso la metà di settembre,
+che Carlo V aveva avuto avviso delle offerte fatte al marchese di
+Pescara, come pure di tutte le particolarità della negoziazione
+intavolata colla Francia. La corte di Roma sospettava successivamente
+tutti i suoi alleati, e tutti forse potevano a buon diritto esserle
+sospetti: aveva sentito a dire che il Moroni ed il Pescara non aveano
+mostrato d'entrare nella cospirazione, se non per mettere a prova i
+principi italiani; ma la corte di Roma comprendeva assai bene che il
+Pescara, onde conservarsi la confidenza dell'imperatore, e condurre a
+buon fine i suoi progetti, era stato egli medesimo costretto di dare
+alla sua corte quegli avvisi, che altri pure nel medesimo tempo le
+davano; e finchè tali avvisi erano confusi, finchè non erano seguiti da
+niuna misura di precauzione, si potevano assai bene conciliare colla
+condotta d'un cospiratore. La condotta tenuta dalla Francia era molto
+più sospetta; e il datario, in parecchie lettere dirette al vescovo di
+Bayeux, ne manifestò vivissimo risentimento[174].
+
+ [174] _Lettera di G. M. Ghiberti a Domenico Sauli, del 19 settembre,
+ t. II, f. 174. — Ed al vescovo di Bayeux, del 4 settembre, f. 172._
+
+Egli è impossibile di sapere se il Pescara siasi da principio impegnato
+di buona fede nella cospirazione italiana, oppure se, come lo asserì
+poscia egli medesimo, non vi entrasse che per isvelarla all'imperatore.
+Diversi avvenimenti, occorsi durante la negoziazione, furono causa forse
+che cangiasse divisamento; egli prese gran parte all'agitazione
+cagionata dalla repentina sparizione di Sigismondo Sanzio, e potè
+credere alcun tempo che le sue carte fossero venute alle mani di Antonio
+de Leiva; ebbe contezza dell'andata della duchessa d'Alenson a Madrid, e
+dei progetti della Francia: oltre a ciò fu avvisato forse delle prime
+rivelazioni fatte dalla duchessa, ed approfittò, per passare dalle parti
+di cospiratore a quelle di spia, delle confuse e mal certe informazioni,
+che, per sua propria sicurezza, aveva di già date all'imperatore.
+Finalmente circa alla medesima epoca Francesco Sforza infermò
+gravemente; e nel mentre che gli stati italiani chiedevano alla Francia
+di riporre in libertà Massimiliano, fratello di Francesco, e di
+assicurargli il possedimento del ducato di Milano, che voleano
+guarentire alla casa Sforza, il Pescara si lusingò forse d'ottenere egli
+medesimo dall'imperatore, in guiderdone di un eminente servigio, questa
+sovranità, che la morte allora toglieva al presente possessore. Egli è
+certo almeno che giunse a tanta bassezza, di eccitare alla ribellione,
+per poscia tradirli, coloro stessi che offrivano d'esporre gli averi e
+la persona per servirlo. Dopo avere comunicato all'imperatore, per mezzo
+del suo segretario Giovanbattista Castaldi, il segreto della congiura,
+egli continuò le sue conferenze col Moroni, coi ministri del papa e de'
+Veneziani, onde impegnare ciascuno de' socj a compromettersi
+separatamente[175].
+
+ [175] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 329. — Arn. Ferroni, l. VIII, p.
+ 162. — P. Jovii Vita Davali Piscarii, l. VII, p. 423. — G. v.
+ Frundsberg, B. III, f. 58._
+
+Francesco II Sforza ricevette frattanto, nel mese d'agosto,
+l'investitura del ducato di Milano, spedita da Carlo V; ma vincolata ad
+onerosissime condizioni. Egli doveva versare nel primo anno cento mila
+ducati alla camera imperiale, ed obbligarsi a pagarne altri cinquecento
+mila a termini più lontani; oltre a che doveva costringere d'ora innanzi
+tutto il Milanese a provvedersi di sale alle saline dell'arciduca
+Ferdinando d'Austria, e ciò era un abbandonare a questo principe
+straniero la gabella più importante degli stati di Milano[176].
+Francesco Sforza accettò questa investitura, e oltre alle somme enormi
+ch'egli aveva già consegnate ai generali imperiali, pagò ancora
+cinquanta mila ducati a conto di quella che gli era recentemente
+domandata; ma la sua malattia, che peggiorò molto in breve tempo, e
+manifestavasi con sintomi tali che davano assai da temere, ritardò tutte
+le misure degli alleati. Alla morte di Francesco Sforza, la quale era da
+tutti creduta imminente, il di lui feudo doveva cadere all'imperatore.
+Il Pescara mostrò ai congiurati, che, in vista di cotale avvenimento,
+egli non si potea dispensare dal raccorre le guarnigioni spagnuole
+sparse in Lombardia, e dal chiamarvi inoltre due mila landsknecht; per
+cui era forza d'abbandonare il pensiero di opprimere a un tratto
+l'armata imperiale. Il Moroni, cui erasi cercato di rendere sospetto il
+Pescara, aveva fino allora risposto, ch'egli sarebbe stato sempre
+padrone di arrestarlo nel castello di Milano con tutti i capitani
+imperiali, ove quel generale avesse voluto abbandonare la causa
+italiana[177].
+
+ [176] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 324._
+
+ [177] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 328. — Fr. Belcarii, l. XVIII,
+ p. 564 — Joseph Ripamontii Hist. Mediolan., l. IX, p. 709._
+
+Un altro avvenimento ancora teneva sospesi i congiurati; seppesi
+bentosto che Francesco I, cruciato oltremodo di non avere potuto nel
+corso di due mesi ottenere un abboccamento con Carlo V, era caduto
+gravemente ammalato nel castello di Madrid, e pareva, anche a dire dei
+medici, non dovere ormai vivere che pochi giorni. La di lui morte
+avrebbe privato a un tratto Carlo V di tutti i vantaggi ch'egli avea
+creduto ritrarre dalla battaglia di Pavia; perciò l'imperatore, temendo
+per la vita del suo prigioniero, erasi affrettato di visitarlo, aveagli
+dato le più lusinghiere speranze, e s'era mostrato vicinissimo a
+riconciliarsi con lui. Da un momento all'altro un trattato di pace
+poteva essere sottoscritto fra questi due monarchi, e desso avrebbe
+rotte tutte le precauzioni della lega, ponendo, per quanto era da
+supporsi, l'Italia nell'assoluta dipendenza dell'imperatore[178].
+
+ [178] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 330. — Mém. de M. du Bellay, l.
+ III, p, 15. — Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 565. — Arn. Ferronii, l.
+ VIII, p, 162._
+
+Ma i due ammalati, della vita de' quali omai disperavano tutti,
+risanarono; ed il Pescara fu assalito dalla malattia che dovea prima di
+due mesi strascinarlo al sepolcro. Egli però non volle aspettare più
+tardi a levarsi la maschera dal volto; la sua lentezza e la sua
+apparente irresoluzione aveano di già inquietato non poco gli alleati
+italiani[179]. Dal canto loro gli ufficiali spagnuoli s'erano accorti
+delle pratiche che si andavano maneggiando intorno a loro; e Antonio di
+Leyva aveva pubblicamente minacciato di fare uccidere il Moroni, che i
+suoi compatriotti odiavano a morte[180].
+
+ [179] Lettera del 19 settembre di G. M. Giberti a Domenico Sauli.
+ _T. I, f. 174. Lett. de' Principi._
+
+ [180] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 332._
+
+Il 14 d'ottobre, il marchese di Pescara, che sentivasi già oppresso da
+grave malattia, invitò il cancelliere Moroni a venirlo a trovare nel
+castello di Novara, dove risiedeva. Il Moroni, tenuto da tutti pel più
+astuto, pel più diffidente, pel più doppio degli Italiani, non istimava
+il marchese, ed avealo più volte rappresentato come il più perfido e
+crudele fra gli uomini: diceva che qualora avesse dovuto arrestarlo,
+avrebbe approfittato dell'istante in cui questo generale visitava il
+duca ammalato nel castello di Milano; pure si lasciò prendere egli
+medesimo in simigliante insidia. Venne al marchese, che giaceva ammalato
+nel castello di Novara; entrò di bel nuovo in tutte le particolarità del
+suo progetto per disperdere i soldati spagnuoli, sorprenderli,
+svaligiarli o assassinarli. Il Pescara, che lo interpellava, aveva fatto
+nascondere Antonio di Leyva dietro una tappezzeria, onde potesse udire
+la loro conversazione. Quando il Moroni uscì dalla stanza, fu arrestato
+e condotto nel castello di Pavia, ove si recò in breve anche il Pescara
+per interrogarlo come giudice intorno ad una cospirazione, nella quale
+era fino allora egli medesimo entrato come complice[181].
+
+ [181] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 353. — Gal. Capella, l. V, f.
+ 57. — Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 565. — Bened. Varchi, l. II, p. 31.
+ — Jac. Nardi Ist. Fior., l. VII, p. 314._ — Lettera di G. M. Giberti
+ a Domenico Sauli, dopo l'arrestazione del Moroni. _T. II. Lett. de'
+ Principi, f. 19._
+
+Il Pescara, coll'arrestare il Moroni e col cominciare con pubblicità il
+di lui processo, aveva soprattutto in vista di compromettere il duca di
+Milano, e di somministrare occasione all'imperatore di dichiararlo
+scaduto dal suo feudo. Egli aveva di già guarnigione in Lodi ed in
+Pavia; ma, onde porre in sicurezza l'armata ch'egli comandava, chiese
+ancora al duca la consegna di Cremona, di Trezzo, di Lecco e di
+Pizzighettone. Il duca, gravemente ammalato, e che aveva perduto col suo
+grande cancelliere Moroni il più fermo appoggio del suo carattere, e
+tutta la prudenza del suo consiglio, cedette senza resistenza. Il
+Pescara, dopo essersi fatte consegnare queste piazze, dimandò ancora che
+gli fosse data in mano la fortezza di Cremona, e che il duca, al quale
+concedeva per abitazione la fortezza di Milano, non gl'impedisse di
+circondare la medesima con opportuni trinceramenti, e di cominciare
+tutte le fortificazioni necessarie a metterlo in grado di eseguire senza
+ritardo gli ordini che riceverebbe dall'imperatore. Francesco Sforza
+ricusò queste nuove domande, e non volle nè anche dare in consegna al
+Pescara nè il suo proprio segretario, Giannangelo Ricci, nè Poliziano,
+segretario del Moroni. Non aveva avuto tempo di raccorre se non che
+pochi viveri nel castello di Milano; nulla meno vi si rinchiuse
+coraggiosamente con ottocento fanti scelti, e quando gli Spagnuoli
+cominciarono ad aprire le trincee per assediarlo, fece fuoco sopra i
+lavoratori[182].
+
+ [182] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 434. — Gal. Capella, l. V, p.
+ 57. — Benedetto Varchi, l. II, p. 33. — Jac. Nardi, l. VII, p. 314._
+
+L'occupazione del ducato di Milano sbigottì tutti i consiglj delle
+potenze d'Italia; le pratiche loro col Moroni erano palesi, ed
+esponevanli a tutta la vendetta dell'imperatore, nel tempo ch'essi non
+erano ancora apparecchiati a fargli la guerra. A quest'epoca il
+protonotaro Caraccioli, ambasciatore di Carlo V a Venezia, offriva di
+accettare, sotto condizione che la repubblica rientrasse nell'alleanza
+imperiale, gli ottanta mila ducati che il senato erasi mostrato disposto
+di pagare in compenso di que' sussidj che la repubblica medesima avrebbe
+dovuto somministrare nell'ultima guerra. Ma per grande che fosse il
+pericolo in cui trovavasi la repubblica di Venezia, ella non si potè
+risolvere a fabbricarsi in tal modo da se stessa le proprie catene, e il
+senato ricusò di sottoscrivere, infino a tanto che il ducato di Milano
+sarebbe occupato dagl'Imperiali; conciossiachè, soggiugneva esso, era
+appunto per impedire la riunione di questo ducato agli stati di un altro
+sovrano, già padrone del regno di Napoli, che s'era impegnato per
+trent'anni continui in tante guerre diverse. La malattia del Pescara,
+che andava peggiorando ogni giorno, impedì che le ostilità tenessero
+dietro a questo rifiuto[183].
+
+ [183] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 434. — P. Paruta Hist. Ven., l.
+ V, p. 352._
+
+Nel medesimo tempo due uomini che aveano macchiati coi tradimenti i più
+rari talenti e un carattere che non era privo di nobile grandezza,
+conobbero a prova che il favore dei principi non è sufficiente
+risarcimento alla perdita della pubblica stima sagrificata per compiacer
+loro. Il contestabile di Borbone era giunto a Toledo il 14 novembre
+presso all'imperatore. Egli era stato accolto da lui colle maggiori
+dimostrazioni di stima e d'amicizia, ed onorato siccome quegli che
+doveva sposare la sorella del monarca ed ascendere un giorno sul trono;
+ma quanto erano grandi e molte le carezze che Carlo V prodigavagli,
+altrettanto era umiliante il dispregio in cui i nobili castigliani
+mostravano di tenerlo. Quest'uomo, che aveva venduto agli stranieri il
+proprio suo re e la sua patria, non pareva loro potere con nessuna virtù
+con niuno servigio cancellare cotanta infamia; e quando Carlo V dimandò
+al marchese di Villena che volesse prestare il suo palazzo al
+contestabile, questi rispose che non poteva ricusar nulla al suo
+sovrano, ma che, appena partito il Borbone, egli incendierebbe colle sue
+proprie mani il palazzo, siccome quello che sarebbe stato infamato dalla
+presenza di un traditore[184].
+
+ [184] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 335._
+
+Dall'altro canto il Pescara, che, per conciliarsi più sicuramente il
+favore di Carlo V, erasi avvilito a ciò che v'ha di più abjetto nella
+condotta d'una spia, a corrompere egli medesimo coloro che voleva
+denunciare, era divenuto bersaglio dell'orrore e del disprezzo di tutti
+gl'Italiani che aveva traditi. Nato nel casato catalano d'Avalos, già
+venuto nel regno di Napoli e domiciliatovisi con Alfonso I, egli aveva
+cominciato i suoi primi fatti d'armi alla battaglia di Ravenna, nella
+quale era stato fatto prigioniero. D'allora in poi erasi trovato
+presente a tutte le guerre d'Italia, e benchè non oltrepassasse i
+trentasei anni, aveva acquistata grandissima esperienza; erasi distinto
+col suo ingegno inventore, la sua attività, il suo coraggio, i suoi
+stratagemmi; avea saputo rendersi caro all'infanteria spagnuola, cui
+comandò lungo tempo, e soleva dire che gli rincresceva di non essere
+nato piuttosto in Ispagna che in Italia. In quell'epoca medesima egli
+era oppresso da una malattia che non aveva diligentemente curata, e morì
+in Milano il 30 di novembre, nel mentre che Vittoria Colonna, sua
+moglie, celebre nella letteratura, era partita in tutta fretta da Napoli
+per venirlo ad assistere, e non aveva ancora oltrepassato Viterbo[185].
+
+ [185] _P. Jovii Vita Ferd. Davali Piscarii, l. VII, p. 423-425. —
+ Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 336. — Gal. Capella, l. V, f. 60. —
+ Ist. di Gio. Cambi, t. XXII, p. 275. — Scip. Ammirato, l. XXX, p.
+ 356. — Jos. Ripamontii, l. IX, p. 711._
+
+La morte del Pescara accrebbe il coraggio de' Veneziani, e di tutti
+coloro che in Italia volevano assicurare coll'armi la propria
+indipendenza: supponevano che l'armata imperiale fosse tanto più
+indebolita da una perdita così grande, che il contestabile di Borbone e
+il vicerè Lannoy erano assenti entrambi; perciò sollecitavano il papa di
+sottoscrivere, mentre Francesco Sforza era ancora padrone del castello
+di Milano, una lega necessaria per salvare l'Italia dall'assoluta
+schiavitù che la minacciava. La reggente di Francia prometteva di
+sovvenir loro cinquecento lance francesi e quaranta mila ducati al mese,
+i quali bastavano ad assoldare diecimila Svizzeri; e nel medesimo tempo
+doveva cominciare la guerra sulle frontiere della Spagna per impedire a
+Carlo V di mandare soccorsi in Italia. Enrico VIII, che verso il finire
+di agosto aveva sottoscritta colla reggente un'alleanza difensiva, e che
+aveavi messa per condizione ch'ella non abbandonerebbe nessuna provincia
+del regno per riscattare suo figliuolo, facevasi mallevadore delle
+promesse cui si obbligava il governo francese. Il papa e i Veneziani,
+de' quali il primo trattava anche a nome de' Fiorentini, ed i secondi a
+nome anche del duca di Ferrara, dovevano somministrare a spese comuni
+mille ottocento uomini d'armi, due mila cavaleggieri e venti mila fanti;
+la flotta veneziana, unita alla francese, doveva attaccare
+contemporaneamente Genova o il regno di Napoli[186].
+
+ [186] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 337. — P. Paruta Hist. Ven., l.
+ V, p. 353. — Gal. Capella, l. V, f. 58. — Lett. de' Principi, t. I,
+ f. 175, 176 etc. — Rymer Conv. Litt., t. XIV, p. 481._
+
+Ma un progetto così difficile e così pericoloso da eseguirsi avrebbe
+incusso timore anche ad un uomo di carattere più fermo e deciso, che non
+lo era Clemente VII. Questi, dacchè era salito sul trono, avea delusa
+l'aspettazione di tutti coloro che credevano conoscerlo; e dava allora a
+divedere che se l'amministrazione sua era stata gloriosa durante il
+regno di suo cugino Leon X, ciò doveasi attribuire molto più alla
+fermezza e risoluzione di Leone, che all'abilità sua nel servirlo.
+Sempre indeciso, e pronto a disdirsi, sbigottito sempre dagli ostacoli
+quando s'appigliava ad una risoluzione, e dimenticandosi allora di tutti
+quelli per cui aveva abbandonata la risoluzione contraria, egli
+fluttuava sempre fra partiti estremi, lasciava passare il momento
+d'agire, e quand'era poi costretto a decidersi, ora si abbandonava da
+disperato a ciò che riguardava come una fatalità, ora cedeva alle
+sollecitazioni dei suoi ministri, senza essere per altro persuaso di
+quelle ragioni che per avventura gli allegavano. Questa irrisoluzione
+veniva accresciuta ancora dalla scissione manifestatasi nel suo più
+intimo consiglio. Erano confidenti di Clemente VII frate Nicola di
+Schomberg, dominicano tedesco, creato dal papa arcivescovo di Capoa, e
+Giovan Matteo Ghiberti, che occupava la carica di datario apostolico;
+Clemente operava il più delle volte dietro i consiglj di costoro. Ma il
+Schomberg aveva abbracciato con zelo il partito dell'imperatore; e il
+Ghiberti, quantunque riponendo poca fiducia nella Francia, ed amaramente
+lagnandosi del difetto di discrezione e di fede di questa corte, voleva
+unirsi a lei per difendere l'indipendenza italiana; costoro non temevano
+di dare la maggiore pubblicità alle loro contese, e le loro alternative
+vittorie scemavano il credito del papa. Questi erasi finalmente risolto
+a sottoscrivere la lega proposta; tutti gli articoli erano già
+convenuti, ed era pure giunto il giorno fissato alla conclusione, quando
+sentendo egli arrivato a Genova il commendatore Errera con muove
+proposizioni dell'imperatore, sospese ogni cosa per sentirle[187].
+
+ [187] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 340._ — Lettera di Clemente VII
+ a Carlo V intorno all'arrivo di Errera; Roma 16 dicembre 1525.
+ _Lett. de' Principi, t. I, f. 177. — Ben. Varchi, l. II, p. 25._
+
+Questi articoli erano tali da lusingare Clemente, e ciò s'era procurato
+a bella posta per distorlo da un'alleanza che Carlo V temeva. Gli si
+promettevano la restituzione di Reggio e Rubbiera, il mantenimento di
+Francesco Sforza nel ducato di Milano, ed ove questi morisse senza
+eredi, la cessione del ducato medesimo al contestabile di Borbone, che
+Clemente VII aveva imprudentemente proposto egli stesso, sebbene poscia
+si fosse di leggieri avveduto che questo ducato non sarebbe meno
+dipendente dall'imperatore, qualora venisse tra le mani del Borbone, di
+quello che lo sarebbe se governato fosse da un vicerè; ma presto si potè
+conoscere che questa proposizione artificiosa era un'insidia tesa al
+papa. Benchè Carlo V avesse avuto avviso già da due giorni dell'arresto
+del Moroni e della spogliazione del duca di Milano, egli però non ne
+faceva alcun cenno negli articoli che presentava, onde aver campo di
+potere dichiarare in seguito, che tali avvenimenti, venuti
+posteriormente alla sua saputa, cambiavano lo stato degli affari, e che
+il prevaricamento del duca di Milano, dovendo essere dietro le leggi
+imperiali punito almeno colla morte civile, lasciava aperta la
+successione del duca, e piena libertà all'imperatore d'investirne
+immediatamente il duca di Borbone[188].
+
+ [188] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 341. — Fr. Belcarii, l. XVIII,
+ p, 568 e 570. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 356._
+
+Gli ambasciatori imperiali promettevano di far correggere
+quest'ommissione, e stipulare la guarenzia del ducato di Milano in que'
+termini stessi che il papa vorrebbe dettare; ma chiedevano due mesi di
+tempo per ricevere risposta dalla Spagna, e volevano che fino a
+quell'epoca Clemente VII non s'impegnasse in nessun modo coi loro
+nemici. Il papa comprese di leggieri non esser altro cotale dimanda se
+non che un'astuzia diretta a guadagnar tempo; ma dimostrò a' suoi
+consiglieri che poteva accordare senza nulla perdere il termine
+richiesto. Egli giudicava con molta accortezza che un trattato, da lui
+sottoscritto prima che il re di Francia fosse posto in libertà, non
+sarebbe che uno spauracchio di cui la reggente approfitterebbe per
+ottenere dall'imperatore la libertà di suo figliuolo, e ch'ella porrebbe
+sempre fra le sue prime offerte l'abbandono de' suoi nuovi alleati
+d'Italia. Ma s'egli invece lasciava che la reggente trattasse come
+potrebbe coll'imperatore, non eravi quasi più dubbio che le condizioni
+di questi non fossero intollerabili, e non fossero in conseguenza quasi
+immediatamente violate. Dall'abuso della vittoria doveva necessariamente
+nascere una nuova guerra; e tornava assai più conto agl'Italiani
+trattare con Francesco impaziente di vendicarsi, anzi che con Francesco
+mercanteggiante ancora per la propria libertà[189].
+
+ [189] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 342._
+
+Tale era lo stato delle negoziazioni al principio del 1526. Carlo V
+poteva a sua scelta o, trattando con moderazione Francesco I,
+obbligarselo coi benefizj, e lasciandogli la Francia intatta,
+persuaderlo ad abbandonare l'Italia alle armi imperiali; o al contrario,
+accontentando gli stati italiani, tranquillandoli intorno ai suoi
+progetti di monarchia universale, e sciogliendo così la loro lega, ed
+assicurandosi dell'amicizia loro, spingere poscia i suoi vantaggi contro
+la corona di Francia e spogliarla di alcune province. Ognuno di questi
+progetti era suggerito ed appoggiato da alcuno de' consiglieri di Carlo:
+ma egli, che per più capi somigliava al suo avo Massimiliano, che,
+siccome usava quest'ultimo, non misurava giammai i suoi progetti colle
+sue forze, e dimenticavasi che il denaro gli veniva meno quasi sempre
+nel primo mese di ogni campagna, s'appigliò egli solo a un terzo partito
+più gigantesco degli altri due: ciò era di stendere contemporaneamente
+il suo scettro sull'Italia e sulla Francia, di assicurarsi del ducato di
+Milano, di ridurre all'ubbidienza il papa e i Veneziani, chiusi entrambi
+allora nei suoi stati, e di strappare nel medesimo tempo di mano a
+Francesco I alcuna delle migliori province del di lui regno[190].
+
+ [190] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 343-350._
+
+Formato cotale divisamento, l'imperatore, a malgrado dell'opposizione
+costante del suo gran cancelliere Mercurio Gattinara, dettò al suo
+prigioniero il trattato di Madrid, che fu sottoscritto il 14 di gennajo
+del 1526. Il re, impaziente della sua cattività, e riguardandosi a
+cagione della violenza che gli si faceva, sciolto da quegli impegni cui
+si obbligava, acconsentì a quasi tutto ciò che gli venne dimandato.
+Abbandonò all'imperatore il ducato di Borgogna, il contado di Charolois,
+le signorie di Noyers e di Castel-Chinone, il viscontado d'Ausonna e la
+terra di san Lorenzo; rinunciò alla signoria della Francia sui contadi
+di Fiandra e d'Artois; s'obbligò pure a rendere al duca di Borbone, e a
+tutti i ribelli che lo avevano seguito, le loro terre, i loro feudi e le
+signorie loro. Nel mentre ch'egli sagrificava in questo modo diritti
+così importanti della corona di Francia, abbandonava anche i suoi
+alleati alla cupidigia dell'imperatore. Prometteva di ridurre Enrico
+d'Albretto, fatto ancor egli prigioniere alla battaglia di Pavia, ma
+sottrattosi poscia alla cattività in grazia dell'ardimento del suo
+paggio, a rinunciare al nome e alle armi di re di Navarra; cedeva
+all'imperatore tutte le sue pretese sul regno di Napoli, il ducato di
+Milano, Genova ed Asti, e prometteva di somministrargli truppe di terra
+e di mare, che l'accompagnassero in Italia, quando andrebbe a pigliare
+la corona imperiale; con che esprimeva chiaramente che lo ajuterebbe a
+soggiogare il papa, i Veneziani, i Fiorentini, i duchi di Milano e di
+Ferrara, nuovi alleati del re, che soli potevano, colla resistenza che
+avessero per avventura voluto opporre, far nascere il bisogno di
+un'armata imperiale in Italia all'istante dell'incoronazione. A
+guarenzia di questo trattato Francesco I doveva sposare Eleonora, regina
+di Portogallo, sorella dell'imperatore, e il Delfino sposare Maria,
+figliuola di Carlo V. Ad onta però di questa unione delle due famiglie,
+il re dovea consegnare come ostaggi all'imperatore due de' suoi
+figliuoli, onde assicurare l'osservazione del trattato, che egli
+medesimo oltre a ciò era tenuto di ratificare, tostocchè sarebbe libero,
+nella prima città del suo regno[191].
+
+ [191] _Il trattato in Leonardo, Corpo Diplomatico, t. II. — e in
+ Rymer, Acta, l. XIV, p. 308. — Hist. de la Diplom. fr. t. I, v.
+ 332-336. — Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 351. — Mém. de M. du Bellay,
+ l. III, p. 18. — Arn. Ferroni Burdigalensis, l. VIII, p. 162. — Fr.
+ Belcarii, l. XVIII, p. 569. — Georg. v. Frundsberg, B. III, f. 159._
+
+A tali condizioni Francesco I fu rilasciato in cambio de' suoi due
+figliuoli, il giorno 18 marzo 1526, in una barca legata nel mezzo del
+fiume Andaye, il quale divide Fontarabia da Bajonna. L'Italia,
+consapevole delle clausole e dell'esecuzione di questo trattato, stette
+tutta tremante in aspettazione delle prime operazioni del re di Francia,
+onde vedere se egli aveva in animo di osservare le sue promesse, e di
+condannarla così a perpetua schiavitù[192].
+
+ [192] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 353. — P. Paruta Ist. Ven., l.
+ V, p. 354. — Gal. Capella, l. V, f. 58. — Arn. Ferroni, l. VIII, p.
+ 163. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 19. — Fr. Belcarii, l.
+ XVIII, p. 571. — Benedetto Varchi, l. II, p. 36. — Ist. di Gio.
+ Cambi, t. XXII, p. 296. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 357._
+
+
+
+
+CAPITOLO CXVII.
+
+ _Lega degl'Italiani per difendere la loro indipendenza. Sono
+ abbandonati dalla Francia, e mal serviti dal duca d'Urbino;
+ crudeltà degl'Imperiali in Lombardia. Clemente VII sorpreso nel
+ Vaticano dai Colonna è forzato di acconsentire ad una tregua,
+ che poi viene da lui violata._
+
+1526.
+
+
+L'Italia mai non erasi mostrata tanto disposta ad armarsi per la propria
+indipendenza come nell'istante in cui le fu noto il trattato di Madrid.
+L'espulsione dei barbari era il voto di tutti gli stati, di tutte le
+province, di tutte le condizioni: e di questo nome di barbari, che
+gl'Italiani davano allora ad una voce agli oltremontani, non eransi
+giammai in altri tempi renduti più meritevoli tutti i popoli che
+guastarono la bella Italia ne' trent'anni che precedettero quest'epoca.
+La civiltà aveva, a dir vero, fatti progressi nelle corti e nelle
+capitali dei principi oltremontani; ma la barbarie regnava tuttavia tra
+la generalità dei popoli, ed in particolare nelle armate. Giammai tanta
+cupidigia, tanta crudeltà, tanta perfidia non eransi a gara mostrate
+dalle diverse nazioni. Giammai le città non erano state più
+frequentemente e più inumanamente saccheggiate; giammai i contadini
+ridotti a tale eccesso di disperazione. Dall'una all'altra estremità
+d'Italia, ogni provincia aveva più d'una volta sperimentata l'asprezza
+de' comandanti stranieri, l'insolenza e la rapacità dei soldati. La
+Sicilia, la di cui antica costituzione non veniva più rispettata, dacchè
+il suo monarca regnava sopra la metà dell'Europa, era così insofferente
+del giogo spagnuolo, che il timore de' supplicj non bastava a frenare i
+cospiratori, tenuti ubbidienti soltanto dalla continua forza che gli
+opprimeva. Il regno di Napoli, dopo avere lungo tempo sofferto il giogo
+francese, era ridotto a desiderarlo, dacchè i soldati spagnuoli,
+accantonati senza paga nelle loro campagne, rifacevansi sugl'infelici
+contadini delle ruberie dei tesorieri reali; dacchè i vicerè opprimevano
+il commercio coi monopolj, moltiplicavano gli asili accordati ai
+facinorosi, e non si prendevano verun pensiero della giustizia. Lo stato
+della Chiesa, ruinato dall'inquieto carattere di tre pontefici che si
+erano succeduti con eguale ambizione, piagneva tuttavia le perfidie di
+Alessandro VI, quando Giulio II e Leon X vi chiamarono nuovi sciami di
+stranieri. La lunga guerra di Pisa aveva lasciata nella desolazione metà
+della Toscana; e nel sacco di Prato quest'industriosa contrada aveva
+imparato a conoscere l'avarizia e la crudeltà degli Spagnuoli. In tutta
+l'estensione degli stati veneziani non si trovava un piccolo distretto
+che non avesse avuto triste esperimento della brutalità de' Tedeschi, e
+che nelle guerre eccitate dalla lega di Cambrai non fosse stato più
+volte saccheggiato. Genova era stata di fresco abbandonata al sacco
+degli Spagnuoli dal marchese di Pescara. Gli stati di Ferrara, che sì
+lungo tempo aveano tentata l'ambizione di Giulio II e di Leone X, erano
+stati irrigati di sangue, e quelli di Mantova esposti ai medesimi
+guasti. Più sventurata di tutte le altre province, la Lombardia non
+aveva mai cessato d'essere il teatro della guerra dopo la prima
+spedizione di Carlo VIII; presa più volte e ripresa dai Francesi, dagli
+Spagnuoli, dai Tedeschi, dagli Svizzeri, non sapeva quale di questi
+barbari popoli dovesse più abborrire. Il Piemonte ed il Monferrato,
+senz'essere in guerra per proprio conto, n'erano ogni anno il teatro, e
+gli sventurati loro abitanti venivano puniti da un partito per essere
+stati esposti alle violenze di un altro. In questo universale stato di
+patimenti, di cui nulla presagiva il fine, gl'Italiani, poichè non
+potevano sperar pace, invocavano almeno una guerra nazionale, una guerra
+nella quale combattessero e soffrissero per la loro libertà, per la loro
+indipendenza, per un governo scelto da loro, e non per passare dalle
+mani di un padrone che detestavano a quelle di un altro egualmente
+abborrito.
+
+Le circostanze presenti non sembravano meno favorevoli alla liberazione
+dell'Italia di quel che lo fosse questa generale disposizione degli
+spiriti. Lo spogliamento di Francesco Sforza aveva disvelata
+l'insaziabile ambizione di Carlo V e corrucciati tutti i sudditi di
+questo sventurato principe, allora assediato nel castello di Milano; e
+non ve n'era un solo che non si credesse chiamato ad impugnare le armi
+per difendere un sovrano riconosciuto da tutta l'Europa, ed in favore
+del quale erano stati conchiusi tanti trattati. In fatti universale era
+il fermento e le insurrezioni anche in Milano giornaliere, mentre
+l'armata dell'imperatore, indebolita dalle diserzioni, mancante di
+munizioni, mal pagata, e per le continue sue vessazioni diventata
+l'oggetto dell'odio universale, lungi dal poter resistere ad un attacco
+straniero, non sembrava pure in istato di potersi sostenere contro gli
+abitanti del paese.
+
+Di quest'epoca Carlo V aveva sposata Isabella di Portogallo, che gli
+aveva recata in dote la prodigiosa somma di novecento mila ducati; vale
+a dire quanto abbisognava per mantenere un anno un'armata di venti mila
+uomini di milizia svizzera, che di tutte era la più dispendiosa; ma tale
+era il disordine delle finanze dell'imperatore, che anche in tale
+circostanza aveva trovata la maniera di essere senza danaro. La
+ribellione dei contadini che aveva cominciato nella Svevia, e che
+minacciava tutto l'impero, aveva acceso il fuoco nella Germania. La
+Spagna non si era per anco riavuta dall'ultima sua guerra civile, nè
+ancora mostravasi prontamente ed interamente ubbidiente al monarca.
+L'Ungheria, che ne' due precedenti secoli aveva presa tanta parte nelle
+cose dell'Italia, più non poteva abbadarvi, essendo costretta a
+sostenere sola, per la difesa della Cristianità, il terribile peso della
+guerra de' Turchi; ed il giovane Lodovico II, re d'Ungheria e di Boemia,
+diede il 29 di agosto di questo stesso anno la fatale battaglia di
+Mohacz, in cui perì colla maggior parte della sua nobiltà, porgendo così
+occasione a Ferdinando, fratello di Carlo V, di raccogliere quelle due
+corone, ma nello stesso tempo richiamando tutta la sua attenzione verso
+i confini de' Turchi[193]. Gli altri, potentati posti in guardia
+dall'ambizione di Carlo V, vedendolo nello stesso tempo minacciare col
+trattato di Madrid l'Italia e la Francia, desideravano che gl'Italiani
+si rendessero indipendenti, ed erano disposti a soccorrerli. Il re di
+Francia rinunciava a' suoi pretesi diritti sul Milanese e sul regno di
+Napoli; ed il re d'Inghilterra eccitava il papa a farsi capo di una
+lega, che assicurasse colla libertà del suo paese quella dell'Europa.
+
+ [193] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 406. — Alfonso de Ulloa Vita di
+ Carlo V, l. II, p. 113. — Ejusd. Vita di Ferdinando imperatore, l.
+ I, p. 17._
+
+Ma perchè un paese possa liberarsi dal giogo degli stranieri, d'uopo è
+che i suoi popoli si accostumino alla milizia, e che i suoi capi non
+manchino di risolutezza: e queste due qualità mancavano agl'Italiani. La
+fanteria comune levata nel paese era universalmente riconosciuta
+inferiore alla tedesca, alla spagnuola, alla svizzera. Non è perciò che
+non si fossero veduti particolari corpi, formati da buoni capitani,
+uguagliare in valore le migliori truppe d'Europa: Federico da Bozzolo,
+Renzo di Ceri e Giovanni de' Medici, avevano dato alle loro bande
+italiane una riputazione confessata da tutte le nazioni; ma la maggior
+parte de' fanti, assoldati mensilmente e licenziati alla fine d'ogni
+campagna non potevano pareggiarsi a quelle truppe scelte. Altronde il
+carattere de' soldati non indicava quello della massa del popolo. Le
+persone di mala vita, i vagabondi, gli assassini, erano quasi i soli che
+si lasciassero persuadere ad entrare nelle armate; i contadini non
+avevano veruna abitudine al servizio, ed i borghesi erano ancora più
+timidi. Quasi in ogni luogo i sudditi dello stato erano disarmati; e se
+qualche governo aveva avuto la saviezza d'arrolare e d'esercitare le sue
+milizie, mancando lo spirito militare nei capi, non poteva diffondersi
+nella massa del popolo. Per tal modo l'ordinanza de' Fiorentini, ch'era
+forse la milizia d'Italia e la meglio organizzata, era diventata un
+continuo oggetto di ridicolo a cagione della sua viltà.
+
+Ma più che il coraggio militare alle truppe, mancava il coraggio di
+spirito ai governi. Quello che in addietro animava i consiglj della
+repubblica fiorentina, più non trovavasi in veruna parte d'Italia. I
+Veneziani erano famosi per conto della loro prudenza, ma il loro sistema
+riducevasi a salvare il presente a spese dell'avvenire, a sottrarsi con
+destrezza alle difficoltà, e ad aspettare soccorso dal tempo. Dopo avere
+lungo tempo fatta buona prova, doveva all'ultimo necessariamente
+produrre disastri. Clemente VII, la di cui profonda politica era stata
+lungamente ammirata quando era consigliere di Leon X, e quando credevasi
+ch'egli avesse tutto calcolato e tutto preveduto, mancava essenzialmente
+di risoluzione. Nè egli sapeva prendere opportunamente un partito, nè
+sostenerlo con costanza; scioccamente sagrificava per avarizia i suoi
+mezzi di difesa; e quand'erasi in tal modo dato in mano de' nemici, era
+solito d'entrare per pusillanimità in impegni contrarj ai suoi
+interessi.
+
+Non pertanto i Veneziani ed il papa erano le sole potenze che ancora
+conservassero in Italia il sentimento della loro indipendenza; e loro
+toccava il dirigere l'ultimo sforzo a pro della libertà italiana. Essi
+lo sentivano, e non abbandonarono i progetti formati in tempo della
+cattività di Francesco I; e quando lo seppero tornato ne' suoi stati, si
+affrettarono di spedire a Parigi i loro ambasciatori sotto colore di
+felicitarlo, ma in sostanza per iscandagliare le sue disposizioni,
+dissuaderlo dall'osservanza del trattato di Madrid, e piuttosto
+consigliarlo ad entrare con loro in una lega, che porrebbe limiti
+all'ambizione ed alle usurpazioni dell'imperatore[194].
+
+ [194] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 357. — Ben. Varchi Stor. Fior.,
+ l. II, p. 38. — P. Paruta, Ist. Ven., l. V, p. 354. — Gal. Capella,
+ l. V, f. 58. — Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 572. — Jac. Nardi, l. VII,
+ p. 315. — Gio. Cambi, t. XXII, p. 280. — Georg. von Frundsberg, B.
+ III, f. 61._
+
+Gli ambasciatori del papa e di Venezia non tardarono a conoscere le
+disposizioni del re. Lagnavasi egli altamente della violenza che gli si
+era fatta per costringerlo a sottoscrivere il trattato di Madrid, e
+dell'estrema durezza usata a suo riguardo. Andava replicando che il
+giuramento a cui era stato astretto, era meno valido assai e meno
+solenne che non quello della sua consacrazione, col quale erasi
+obbligato verso i suoi sudditi a non ismembrare la Francia. Sua madre e
+sua sorella, madama d'Alenson, le di cui negoziazioni in Ispagna erano
+tornate vane, professavano i medesimi principj. I grandi, non meno che
+il popolo, sembravano impazienti di lavare l'affronto ricevuto dal loro
+re; ed in pari tempo i ministri francesi si affrettavano di dichiarare
+agli ambasciatori italiani, che, rinunciando oramai ad un'ambizione
+ch'era riuscita fatale alla Francia, essi più non muovevano pretese nè
+sopra Milano, nè sopra Napoli, e soltanto desideravano che quelle
+province non ingrandissero i possedimenti d'un monarca rivale, ma che
+l'Italia tutta fosse libera e scuotesse ogni giogo straniero[195].
+
+ [195] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 359. — P. Paruta Ist. Ven., l.
+ V, p. 355. — Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 572._
+
+Queste assicurazioni sembravano proprie ad affrettare la conclusione
+della lega italiana, che, secondo i desiderj di Francesco I, trattavasi
+in Francia, affinchè gli ambasciatori inglesi vi potessero più
+facilmente intervenire: ma coloro che meglio penetravano nell'animo del
+re avrebbero potuto avvedersi che il suo coraggio, la confidenza nella
+propria fortuna e la sua ambizione erano stati domati dalla sventura:
+che oramai non desiderava che la pace; che si affretterebbe di
+ricuperare a qualunque altissimo prezzo i figliuoli dati in ostaggio; e
+che, quando Carlo V non gli chiedesse lo smembramento della Francia, e
+rinunciasse a privarlo della Borgogna, Francesco dal canto suo non
+farebbe difficoltà di sagrificare l'indipendenza d'Italia; di modo che
+quando stringeva gl'Italiani ad associarsi a lui, non facevalo che per
+potere trattare egli stesso poscia con maggior suo vantaggio, e vendere
+a più caro prezzo l'abbandono de' suoi alleati[196].
+
+ [196] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 360. — P. Paruta, l. V, p. 357.
+ — Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 573._
+
+Francesco I aveva adunati a Cognacco i principi ed i notabili del regno;
+gli aveva consultati intorno al trattato che aveva sottoscritto, e
+ricevuta la loro dichiarazione, ch'egli non aveva il diritto di alienare
+la Borgogna. Gli stati di questa provincia avevano protestato contro la
+loro separazione dal regno; e Francesco, da che trovavasi in libertà,
+avea rifiutato al signore di Lannoi, vicerè di Napoli, che l'aveva
+seguito, di ratificare il trattato di Madrid. Poco dopo questo rifiuto,
+il 22 di maggio del 1526, sottoscrisse un trattato d'alleanza con
+Clemente VII, i Veneziani e Francesco Sforza, il quale trattato, per
+essere il papa capo della confederazione, fu chiamato _la santa
+lega_[197].
+
+ [197] _Hist. de la Diplom. Fran., t. I, l. III, p. 340. — Fr.
+ Guicciardini, l. XVII, p, 368. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p.
+ 22. — Arn. Ferroni, l. VIII, p. 163. — Fr. Belcarii, l. XVIII, p.
+ 574. — Jac. Nardi, l. VII, p. 315_. — Il trattato viene
+ letteralmente riportato nella vita di Giorgio Frundsberg, _l. IV, f.
+ 62._
+
+Lo scopo di questa lega era quello di far mettere in libertà i figli di
+Francesco I contro il pagamento di una taglia; di far restituire il
+ducato di Milano a Francesco Sforza, e la contea d'Asti colla sovranità
+abituale di Genova al re di Francia. Se Carlo V ricusava queste
+condizioni, i confederati, per costringerlo ad accettarle, obbligavansi
+ad unire in Italia a spese comuni un'armata di due mila cinquecento
+uomini d'armi, tre mila cavaleggieri e trenta mila fanti, mentre due
+armate francesi penetrerebbero, una in Lombardia e l'altra in Ispagna.
+Nello stesso tempo i confederati dovevano attaccare il regno di Napoli
+con una flotta di ventotto galere veneziane e pontificie. Dopo averne
+cacciati gli Spagnuoli, il papa doveva disporre di questo regno a favore
+di un principe italiano, il quale pagherebbe al re di Francia, in
+tacitazione de' suoi diritti, un annuo canone di settantacinque mila
+fiorini[198].
+
+ [198] _Hist. de la Diplom. Fran., t. I, l. III, p. 340. — Fr.
+ Guicciardini, l. XVII, p. 368. — Gal. Capella, l. V, f. 58. — P.
+ Paruta, l. V, p. 358. — Arn. Ferroni, l. VIII, p. 165. — Scip.
+ Ammirato, l. XXX, p. 358._
+
+I confederati sentivano la necessità di non perdere tempo a far avanzare
+le loro truppe in soccorso dell'infelice duca di Milano, che, assediato
+nel castello della sua capitale, aveva dichiarato di non avere
+vittovaglie per tutto il mese di giugno[199]. Le violenze esercitate in
+Milano dalle truppe spagnuole vi avevano eccitata una sollevazione; ma
+sebbene il duca ne approfittasse per fare una sortita, non aveva trovati
+apparecchiati nè soccorsi, nè munizioni, ed era stato forzato a
+rientrare nel castello senza avere ottenuto verun vantaggio. Dal canto
+suo il popolaccio si era trattenuto a saccheggiare la corte vecchia in
+cui risiedeva il tribunale criminale, e dato così tempo agli Spagnuoli
+di porsi sulle difese. Non pertanto Antonio di Leiva, che li comandava
+di concerto con Alfonso d'Avalos, marchese del Guasto, e cugino del
+Pescara, conoscendo il pericolo della sua situazione, promise ai
+Milanesi per calmarli, che farebbe uscire di città tutte le truppe
+strettamente non necessarie all'assedio del castello[200]. Intanto altri
+Spagnuoli taglieggiavano gli stati di Parma e di Piacenza, e la stessa
+autorità del pontefice veniva o disprezzata o attaccata dagli agenti
+dell'imperatore[201].
+
+ [199] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 360. — Mém. de M. du Bellay, l.
+ III, p. 24._
+
+ [200] _Gal. Capella, l. V, f. 60. — Fr. Guicciardini, l. XVII, p.
+ 362. — Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 572. — Jac. Nardi Ist. Fior., l.
+ VIII, p. 317. — Jos. Ripamontii Hist. Mediol., l. IX, p, 711._
+
+ [201] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 363_. — Lettera di Clemente VII
+ a Carlo V per giustificare il cominciamento delle ostilità. _Ap.
+ Gal. Capellam, l. V, f. 59._
+
+In fatti il papa ed i Veneziani si affrettarono, anche prima che si
+conchiudesse la lega, di porsi in istato di agire. Il duca d'Urbino,
+generale dei Veneziani, si avanzò sull'Adda con tutti i suoi uomini
+d'armi, e sei mila fanti italiani; Guido Rangoni, generale del papa, si
+portò dal canto suo fino a Piacenza con altri sei mila fanti. Per
+rendere più formidabili queste due armate, sentivasi il bisogno di
+unirvi gli Svizzeri. L'istante era giunto di strignere le negoziazioni
+intavolate già da un anno coi cantoni dal vescovo di Veruli; ma gli si
+era così strettamente ordinato di non prendere verun positivo impegno,
+di non lasciar penetrare il segreto, di non compromettere il papa, che
+non potè far marciare gli Svizzeri colla desiderata prestezza. Gian
+Giacomo de' Medici, Milanese, che veniva contraddistinto col titolo di
+castellano di Musso, dal nome di un castello di cui si era impadronito
+in vicinanza de' Grigioni[202], e che cominciava a farsi nome colle armi
+e cogl'intrighi, promise al papa di assoldare sei mila Svizzeri ad un
+mezzo ducato l'uno d'arrolamento: Ottaviano Sforza, vescovo di Lodi, che
+pretendeva pure di avere grandissimo credito presso i cantoni, promise
+di levarne un egual numero pei Veneziani: ed i confederati si riposarono
+sulle promesse di questi raggiratori, cui affidarono il loro danaro in
+principio di giugno, raccomandando loro estrema diligenza[203].
+
+ [202] Sulla riva destra del lago di Como, presso Dongo. _N. d. T._
+
+ [203] Lettera del Ghiberti datario al vescovo di Veruli. Roma 22
+ giugno 1526. Tra le _Lett. dei Princ., t. I, f. 184. — Fr.
+ Guicciardini, l. XVII, p. 365. — P. Paruta Ist. Ven., l. V, p. 359._
+
+Ma in questo tempo il re di Francia era entrato in nuove negoziazioni
+con Carlo V, cui aveva offerti due milioni di scudi d'oro per la taglia
+de' suoi figliuoli, purchè a tale prezzo potesse conservare la Borgogna;
+minacciandolo in pari tempo colla lega che si stava formando contro di
+lui. Per guadagnare tempo intanto coi confederati, ricusava di
+sottoscrivere il trattato di Cognacco, finchè non avesse ricevute le
+ratifiche del papa e dei Veneziani; e con tale pretesto non pagava i
+quaranta mila scudi promessi ogni mese per levare gli Svizzeri, nè
+faceva avanzare le sue truppe[204].
+
+ [204] Lettera a messer Capino, nunzio del papa, presso al re di
+ Francia. Di Roma 5 giugno. _Lett. de' Princ., t. I, f. 185. — Fr.
+ Guicciardini, l. XVII, p. 370._
+
+Gli alleati italiani avevano ordinato di cominciare le ostilità;
+mandavano ogni giorno rinforzi all'armata; Vitello Vitelli era giunto a
+quella del papa colle truppe fiorentine; vi si era recato ancora
+Giovanni de' Medici, dichiarato capitano della fanteria italiana, mentre
+che lo storico Guicciardini era stato nominato luogotenente del papa in
+tutti gli stati della Chiesa, ed era partito da Roma il giorno 7 di
+giugno per recarsi all'armata con una quasi illimitata autorità[205].
+
+ [205] Lett. di G. M. Ghiberti a messer Capino. Roma 9 giugno 1526.
+ _Lett. de' Princ., t. I, p. 189. — Fr. Guicciardini, l. XVII, p.
+ 370. — Ist. di Gio. Cambi, t. XXII, p. 280._
+
+Ma in mezzo agli apparecchj di guerra si continuavano le negoziazioni.
+Ugo di Moncade, che vantavasi d'essersi formato alla scuola di Cesare
+Borgia, era stato mandato da Carlo V prima al re di Francia, poi a
+Milano, indi a Roma, per cercare di sciogliere la lega, e per trattare
+separatamente o cogl'Italiani, o coi Francesi. Il Moncade aveva
+rifiutati i due milioni offerti dal re in cambio della Borgogna. Aveva
+date buone speranze al duca di Milano; ma giudicando che questi non
+potrebbe lungamente difendersi, non aveva voluto far sospendere
+l'assedio del castello. Giunto presso Clemente VII, gli aveva press'a
+poco offerto tutto ciò che poteva desiderare per l'Italia, a condizione
+che egli ed i Veneziani rinuncierebbero al trattato col re di Francia.
+Clemente per onore e per politica aveva risposto che oramai vi si era
+obbligato, e che più accettare non poteva condizioni, che in addietro
+aveva inutilmente domandate all'imperatore. Tutto adunque disponevasi
+per la guerra, ed i capitani imperiali, che si trovavano in Milano con
+pochissime truppe, in mezzo ad una popolazione ridotta a disperazione
+dai loro cattivi trattamenti, e tra nemici più forti, risguardavano omai
+come pericolosissima la loro situazione[206].
+
+ [206] Ugo di Moncade era in Milano circa nella metà di giugno, di
+ dove passò a Roma. _Lett. de' Princ., t. I, f. 196-201 e seg. — Fr.
+ Guicciardini, l. XVII, p. 371. — Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 575._
+
+Ma sgraziatamente per l'Italia e pel riposo d'Europa i Veneziani avevano
+affidato il comando della loro armata a Francesco Maria della Rovere,
+duca di Urbino; e siccome il rango di questo generale era di lunga mano
+superiore a quello del conte Guido Rangoni, comandante delle truppe
+pontificie, il primo dirigeva solo tutte le operazioni degli alleati.
+Non mancavano al duca d'Urbino talenti militari, nè fors'anco valore
+personale; ma prendendo per suo modello Prospero Colonna, egli ne aveva
+esagerato il metodo. Egli riduceva tutta la tattica militare a prendere
+inattaccabili posizioni, schivando sempre di venire a battaglia, per
+quanto le sue forze fossero più numerose di quelle del nemico: veruna
+circostanza sembravagli tanto stringente da determinarlo ad un'ardita
+azione, ed ostinandosi a non volere arrischiar nulla, giugneva alla
+certezza di perdere ogni cosa. Egli dichiarò che non si avvicinerebbe ai
+nemici finchè non sarebbero arrivati alla sua armata gli Svizzeri che
+gli erano stati promessi.
+
+Ma questi mai non arrivavano: i due negoziatori, che dovevano arrolarli,
+non godevano presso quella nazione di tutta l'opinione che avevano
+millantata; altronde un'inopportuna economia non aveva lasciato che il
+papa vi pensasse a tempo. Gian Giacopo de' Medici ad altro quasi non
+pensava che a svolgere in suo profitto una parte del danaro che gli era
+stata affidata per quest'oggetto, e Vespasiano Sforza, vescovo di Lodi,
+uomo prosontuoso, che aveva menato tanto rumore intorno alle sue
+aderenze cogli Svizzeri, era loro appena noto[207]. Antonio di Leiva ed
+il marchese del Guasto, conoscendo che sarebbero attaccati tostocchè
+arriverebbero gli Svizzeri, vollero in prevenzione assicurarsi dei
+Milanesi, comprimerli col terrore, e rompere il trattato ch'essi avevano
+conchiuso con loro. Avevano segretamente fatti entrare nuovi Spagnuoli
+in città, cui avevano fatto occupare i luoghi più forti:
+contemporaneamente tutta l'armata ebbe ordine d'avanzare; ed in allora,
+desiderando che si eccitasse una sollevazione, fecero, per avere un
+pretesto di punire il popolo, uccidere in faccia sua il 17 di giugno un
+borghese che aveva ommesso di salutarli, ed immediatamente dopo tre di
+lui amici, che essi avevano veduti compiangere la di lui sorte. Come lo
+previdero, il popolo diede subito mano alle armi: ma le loro genti
+distribuite nelle case provvedute di feritoje, e ne' luoghi forti che
+signoreggiavano le principali strade, fecero subito fuoco addosso alla
+moltitudine. Moltissimi Milanesi caddero uccisi senza quasi poter
+danneggiare i nemici. Però la zuffa mantenevasi ancora, quando si sparse
+la notizia che il rimanente dell'armata si trovava già presso alle
+porte; onde i Milanesi si dispersero vinti da subito spavento. D'altra
+parte il Leiva non voleva abbandonare al saccheggio la capitale della
+Lombardia, che destinava ad essere più lentamente, più crudelmente, più
+regolarmente spogliata. Si fece una nuova convenzione col popolo, il
+quale acconsentì a lasciarsi disarmare, ed all'esilio di tutti i suoi
+capitani della milizia e di tutti suoi magistrati[208].
+
+ [207] Lettere di G. M. Ghiberti al vescovo di Veruli, a mons. Pola,
+ al castellano di Musso; da Roma il 10 giugno. _T. I, f. 192 e seg. —
+ Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 372._
+
+ [208] _Gal. Capella, l. V, f. 62. — Fr. Guicciardini, l. XVII, p.
+ 373. — Lettera del Guicciardini al conte Ruberto Boschetto.
+ Piacenza, 18 giugno 1526. Lett. de' Princ., l. I, f. 206. — Fr.
+ Belcarii, l. XIX, p, 577. — Josephi Ripamontii, l. IX, p. 714._
+
+Le violenze degl'imperiali non si ristringevano alla sola Milano, ma si
+rinnovavano in tutte le città, in tutte le borgate della Lombardia, ed
+ovunque eccitavano il medesimo risentimento. Fabrizio Maramaldo,
+ufficiale calabrese, era stato posto a Lodi da Antonio di Leiva con
+settecento fanti italiani al soldo dell'imperatore, ai quali si
+permetteva la più sfrenata licenza. Lodovico Vistarini, gentiluomo
+lodigiano, che pure serviva nell'armata imperiale, non potendo più
+lungamente sostenere quest'oppressione della sua patria, nella notte del
+24 di giugno sorprese una piccola torre sopra un bastione di questa
+città, ove stavano soltanto sei uomini di guardia, che furono da lui
+uccisi. Padrone d'una pusterla, prima che niuno fosse ancora informato
+della sua intrapresa, uscì di città per andare incontro al duca
+d'Urbino, che aveva prevenuto del suo disegno. Malatesta Baglioni entrò
+prima degli altri in Lodi per questa pusterla con tre in quattro mila
+fanti veneziani, ed il duca d'Urbino lo seguì poche ore dopo. Maramaldo,
+sorpreso, ritirossi non pertanto in buon ordine nella fortezza, ove
+venne bentosto da Milano a raggiugnerlo con tre mila Spagnuoli il
+marchese del Guasto; ma dopo un sanguinoso combattimento gl'imperiali
+non avendo potuto ricuperare la città, risolvettero altresì di evacuare
+la fortezza, e ricondussero tutte le loro truppe a Milano[209].
+
+ [209] _Gal. Capella, l. VI, f. 64. — Fr. Guicciardini, l. XVII, p.
+ 374._ — Lettere del 26 e 27 giugno di Gio. Batt. Sanga a mons. di
+ Pola, _t. I, p. 225. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 26. — P.
+ Giovio Vita del card. Pomp. Colonna, p. 163. — P. Paruta, l. V, p.
+ 360. — Ben. Varchi, l. II, p. 39. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 578._
+
+La conquista di Lodi poteva essere per la lega della più grande
+importanza; con ciò si assicurava il passaggio dell'Adda, era tolto ogni
+ostacolo all'unione dell'armata pontificia con quella di Venezia, e
+rotta la comunicazione tra Milano e Cremona, sicchè niente più impediva
+all'armata degli alleati di portarsi fin sotto le mura di Milano, dove
+il popolo invocava un liberatore, e dove lo sventurato Sforza, assediato
+nel castello, avendo consumate tutte le munizioni, sforzavasi non
+pertanto di tenersi fino all'arrivo degli alleati. Non contansi più di
+venti miglia da Lodi a Milano, ed altrettante da Lodi a Pavia: di modo
+che, essendo minacciata ancora questa seconda città, gl'imperiali, per
+difenderla, dovevano dividere le loro forze. L'armata alleata aveva più
+di venti mila fanti, una buona artiglieria, uomini d'armi e cavaleggieri
+in grosso numero, mentre che gl'imperiali non avevano che tre mila
+tedeschi, pochissimi cavalli, pochissime vittovaglie, ed erano affatto
+senza danaro[210].
+
+ [210] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 376. — Gal. Capella, l. VI, f.
+ 65. — Jos. Ripamontii Hist. Med., l. IX, p. 715._
+
+Ma il duca d'Urbino, alla sua esagerata prudenza e ad una soverchia
+diffidenza delle truppe italiane, aggiugneva un segreto desiderio di
+vedere umiliato Clemente VII con tutta quella famiglia de' Medici, la di
+cui nimicizia gli era stata tanto funesta. Egli non volle mai piegarsi
+alle calde istanze che Francesco Guicciardini ed i capitani della
+Chiesa, che lo avevano raggiunto il 26 di giugno, gli facevano, di
+marciare rapidamente sopra Milano. Sarebbe un'imperdonabile imprudenza,
+egli loro diceva, il venire a battaglia cogl'imperiali prima d'avere
+ricevuti i soccorsi degli Svizzeri; e tutto quanto acconsentì di fare
+per compiacerli, fu di accostarsi lentamente a Milano facendo tre o
+quattro miglia un giorno e consumando l'altro nel campo per dar tempo
+agli Svizzeri di arrivarlo. Infatti il 6 di luglio giunse al suo campo a
+san Martino, lontano tre miglia da Milano, un corpo avanzato di
+cinquecento Svizzeri; ma le sue lentezze avevano dato tempo al duca di
+Borbone di arrivare da Genova a Milano con circa ottocento fanti
+spagnuoli, e cento mila scudi che recava di Spagna per pagare le
+truppe[211].
+
+ [211] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 378. — P. Paruta, l. V, p. 360.
+ — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 579._
+
+Malgrado questo rinforzo, estremamente pericolosa era la situazione
+dell'armata imperiale in Milano. Con meno truppe assai de' nemici,
+doveva continuare l'assedio del castello, contenere il popolo, in ogni
+luogo disposto a ribellarsi, e difendere o il troppo vasto ricinto de'
+sobborghi, o, abbandonandoli, quello della città che presentava infinite
+difficoltà. Per ciò i capitani della lega non dubitavano che l'armata
+imperiale non si ritirasse innanzi a loro. Lo stesso duca d'Urbino ebbe
+un giorno la stessa credenza, ed il 7 di luglio fece avanzare la sua
+armata fino ad un tiro di fucile, e fece tirare alcune cannonate contro
+le porte; ma scoraggiato nel trovare qualche resistenza, fece in
+principio di sera chiamare i capitani della Chiesa, e loro dichiarando
+d'avere ordinato alle truppe veneziane di ritirarsi, li consigliò di
+fare lo stesso se volevano evitare una sconfitta. I comandanti delle
+truppe della Chiesa, ed in particolare il Guicciardini, vivamente
+pregarono il duca a rivocare quest'ordine, non sapendo essi ravvisare
+verun pericolo nella loro posizione; ma il duca trattava il Guicciardini
+con affettato disprezzo, siccome uomo forense che non poteva comprendere
+le operazioni militari. Egli fu inflessibile, e la precipitosa ritirata
+della sua armata, nel cuore della notte, ebbe quasi un'apparenza di
+fuga; e se può darsi fede alle notizie che ricevette la corte di Roma,
+quando il duca d'Urbino prese così pusillanime risoluzione, i generali
+imperiali avevano di già ordinato d'abbandonare Milano[212].
+
+ [212] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 379._ — Lettera di G. M.
+ Ghiberti a mons. di Pola. Roma, 21 luglio 1526. _T. I, p. 230. —
+ Gal. Capella, l. VI, f. 66. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 579. — Ben.
+ Varchi, l. II, p. 40. — P. Paruta, l. V, p. 361. — P. Giovio Vita di
+ Pompeo Colonna, f. 163._
+
+Lo stesso giorno di questa vergognosa ritirata, l'otto di luglio, era
+stato prescelto dagli alleati per pubblicare solennemente la loro
+confederazione a Roma, a Venezia ed in tutta la Francia. E la notizia di
+questa ritirata, che tenne subito dietro a quella dell'alleanza, fu dal
+popolo risguardata come un cattivo augurio per la continuazione della
+guerra[213].
+
+ [213] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 582. — Ist. di Gio. Cambi, t.
+ XXII, p. 282._
+
+Pareva infatti che confermasse l'espressione proverbiale degl'Italiani,
+che le armi de' Veneziani e quelle della Chiesa non tagliavano. La
+diffidenza, che è cagione della ruina di quasi tutte le leghe,
+cominciava di già a manifestarsi in questa. Il re di Francia non aveva
+ancora fatto nulla, preferendo d'appoggiarsi piuttosto agli sforzi de'
+suoi confederati che ai proprj; e si appigliava a dispute di parole
+intorno agli articoli del trattato, onde protrarre la sua cooperazione.
+Pareva che il duca d'Urbino si fosse proposto soltanto di compromettere
+il papa, senza esporre l'armata veneziana da lui comandata; e Clemente
+VII, che lasciavasi ributtare da ogni difficoltà, spaventare da ogni
+pericolo e da ogni spesa, cominciava di già a lagnarsi amaramente
+d'essere entrato in questa guerra. Una piccola guarnigione spagnuola,
+che occupava Carpi, arrestava i corrieri nello stato di Parma e di
+Piacenza, e faceva poco sicuro quel paese. I Colonna ne' loro castelli,
+il duca di Sessa ed Ugo di Moncade ai confini del regno di Napoli
+minacciavano Roma e lo stato della Chiesa, e di già il danaro che il
+papa avrebbe dovuto apparecchiare per una lunga guerra, mancava nelle
+prime mosse delle armate[214].
+
+ [214] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 383. — P. Paruta Ist. Ven., V,
+ p, 362._
+
+Ma il dolore che la ritirata dell'armata cagionò a tutti i confederati
+non era in verun modo paragonabile a quello che provarono gli sventurati
+abitanti di Milano. Antonio di Leiva ed il marchese del Guasto li
+credevano abbastanza avviliti per non dover più nulla temere da loro, e
+se avevano ancora avuto qualche riguardo, qualche ombra di disciplina o
+di giustizia, vi rinunciarono affatto dopo quest'epoca. Essi non
+ricevevano danaro per pagare la truppa, e conoscevano abbastanza Carlo V
+per sapere che non dovevano da lui sperarne; ma Milano poteva ancora
+lungamente mantenere la loro armata, dacchè si arrogavano il diritto di
+disporre di tutte le ricchezze che aveva la città. Dopo avere
+diligentemente disarmati gli abitanti, di già ridotti a piccolo numero
+dall'ultima peste e dalla continua emigrazione, essi acquartierarono i
+loro soldati in ogni casa, obbligando gli abitanti a somministrar loro
+non solo i più dilicati cibi, ma tutto ciò che sapevano desiderare, o
+tutto il danaro che chiedevano per soddisfare ai loro desiderj. Tutte le
+botteghe erano chiuse, tutte le officine senza lavoratori, vuoti tutti i
+magazzini. I proprietarj avevano procurato di nascondere le loro merci,
+ma i soldati frugando in ogni luogo, sotto pretesto di cercar armi,
+prendevano a discrezione tutto quanto trovavano. Le donne ed i fanciulli
+erano sempre esposti alla loro libidine; e quando uno Spagnuolo aveva
+tutto consumato, e più non trovava cosa che gli convenisse nella casa
+del suo ospite, lo forzava con prolungati tormenti a provvedere
+nuovamente a' suoi bisogni. Molti di loro tenevano il principale della
+casa sotto custodia, e legato per essere sicuri di trovarlo qualunque
+volta avessero qualche nuova inchiesta da fargli. Una severa guardia
+impediva, alle porte della città, che gli abitanti fuggissero
+abbandonando ogni loro proprietà; perciò, sebbene il suicidio sia sempre
+stato presso gl'Italiani rarissimo, ogni giorno si sentiva che qualche
+sciagurato erasi precipitato ne' pozzi o strozzato, per sottrarsi a così
+atroce tirannide[215].
+
+ [215] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 386. — Gal. Capella, l. VI, p.
+ 65 e seg, — Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 317. — Jos.
+ Ripamontii, l. IX, p. 715._
+
+Quando giunse a Milano il duca di Borbone, lusingaronsi gli abitanti che
+sarebbe meno barbaro che gli altri capitani imperiali, in paesi, di cui
+dicevasi che Carlo V gli aveva promessa l'investitura. I gentiluomini
+milanesi gli mandarono una deputazione per ricordargli tutte le
+testimonianze di attaccamento date dalla nobiltà all'impero. Lo stesso
+Borbone n'era stato testimonio; sapeva che dalla mano dell'imperatore
+avevano ricevuto quel principe, al quale loro si rimproverava d'essere
+fedeli, mentre i supplicj che loro s'infliggevano per punirneli,
+sorpassavano in crudeltà quelli che le leggi riservavano ai più odiosi
+delinquenti[216]. Il Borbone parve compassionarli, scusò i suoi
+commilitoni a cagione della necessità de' tempi e dei bisogni
+dell'armata, e nello stesso tempo promise, che quando i Milanesi
+potessero dargli trenta mila ducati, onde saziare in parte l'avidità de'
+soldati, li farebbe uscire tutti di città. Invocò sul proprio capo tutte
+le vendette del cielo se mancava a questa promessa, ed i suoi giuramenti
+ottennero fede; ma nello stato di totale esaurimento in cui era caduta
+una così doviziosa città, trenta mila ducati diventavano un'enorme
+somma. Ad ogni modo tutti cercarono di contribuire, privandosi delle
+ultime monete che loro rimanevano; ed il Borbone, quand'ebbe ricevuto il
+danaro, mancando impudentemente alla parola, non ritirò i soldati dalla
+città, nè diede veruna salvaguardia agli abitanti[217].
+
+ [216] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 387._
+
+ [217] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 390. — Mém. de M. du Bellay, l.
+ III, p. 24. — Gal. Capella, l. VI, f. 65. — Jos. Ripamontii, l. IX,
+ p. 717._
+
+Lo sventurato Sforza, chiuso nel castello di Milano, vedeva finalmente
+avvicinarsi l'istante in cui la mancanza di vittovaglie lo sforzerebbe a
+capitolare. Per risparmiare le poche munizioni che ancora gli restavano,
+risolse di far sortire trecento di coloro che si erano con lui chiusi in
+castello e non erano capaci di difenderlo. Siccome gli assedianti non vi
+si opposero, questi infelici attraversarono, nella notte del 17 luglio,
+le trincee che li circondavano, le quali avevano così poca profondità,
+che sebbene fossero tutti o vecchi, o donne, o fanciulli, le passarono
+senza difficoltà. Questi fuggiaschi, giunti al campo di Marignano,
+rappresentarono ai generali della lega, da un canto l'estremità cui era
+ridotto il duca di Milano, dall'altro la facilità di soccorrerlo,
+tenendo la medesima strada che essi avevano battuta[218].
+
+ [218] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 591. — Gal. Capella, l. VI, f.
+ 66. — P. Paruta, l. V, p. 366._ — Lettera di G. M. Ghiberti, da Roma
+ il 21 luglio. _Lett. de' Princ., t. I, p. 230._
+
+Erano di già arrivati al campo del duca d'Urbino cinque mila Svizzeri
+con Gian Giacomo de' Medici, castellano di Musso, e sebbene il duca
+volesse sempre aspettare le truppe della stessa nazione che doveva
+somministrare il re di Francia, ma che mai non giugnevano, si lasciò
+strascinare dalle importunità di tutti i suoi luogotenenti, e si avanzò
+fino a due miglia da Milano; soltanto impiegò quattro giorni in un
+viaggio che un pedone fa in tre ore, ed andò ad accamparsi il 22 luglio
+tra l'abbadìa di Casaretto ed il Navilio. Fortissima era la posizione
+del suo campo, ma per liberare una guarnigione assediata trattavasi di
+attaccare, non già di difendersi. Tutti gli ufficiali del duca d'Urbino
+lo supplicavano di condurli alle trincee; il castellano di Musso e gli
+Svizzeri glielo chiedevano per l'onor loro; ma il duca differiva sempre
+d'uno in altro giorno, e stava ancora deliberando il 24 di luglio,
+quand'ebbe avviso che Francesco Sforza, non avendo più viveri, aveva
+capitolato. A tale notizia il duca d'Urbino disse in pieno consiglio,
+che ciò lo alleggeriva d'un gran peso, poichè il desiderio di soccorrere
+un alleato era in procinto di strascinarlo a commettere
+un'imprudenza[219].
+
+ [219] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 392. — Gal. Capella, l. VI, f.
+ 67. — Mém. de M. du Bellay, l. XII, p. 27. — P. Paruta, l. V, p.
+ 366. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 318. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 581._
+
+Lo Sforza aveva resistito fino all'ultima estremità, e quando più non
+poteva tenere che alcune ore, aveva ancora ottenuta dal Borbone
+un'onorevole capitolazione, tanta era l'inquietudine che dava a questo
+l'assedio del castello di Milano in vicinanza di un'armata più numerosa
+della sua. Lo Sforza e tutti coloro ch'erano stati con lui assediati,
+potevano liberamente ritirarsi ovunque loro piacesse; i diritti del
+primo vennero conservati nella loro integrità, ed il Borbone gli promise
+di dargli il possesso della città di Como, che gli fu assegnata per sua
+residenza. Ma quando vi si recò, dopo aver fatto visita agli alleati nel
+loro campo, la guarnigione spagnuola di Como ricusò d'evacuare la città;
+e Francesco Sforza non volle porsi tra le mani degli imperiali. Egli
+tornò al campo degli alleati, ratificò la lega dal papa e dai Veneziani
+conchiusa in suo nome col re di Francia, e gli fu dato il possesso della
+città di Lodi, affinchè una piccola parte almeno del ducato di Milano
+riconoscesse la sua autorità[220].
+
+ [220] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 394. — P. Paruta Ist. Ven., l.
+ V, p. 367. — Mém. de M du Bellay, l. III, p. 28. — Gal. Capella, l.
+ VI, f. 68._
+
+Gli affari della lega non procedevano più felicemente in Toscana, dove
+il papa aveva trovato necessario di mutare il governo di Siena, perchè
+questo piccolo stato essendo solo che si fosse dichiarato pel partito
+imperiale, posto tra Firenze e Roma, poteva servire ai nemici della casa
+de' Medici per attaccare Clemente nell'una o nell'altra delle suddette
+città. Da principio il papa aveva tenuta qualche pratica con alcuni
+emigrati sienesi per tentare di sorprendere la loro patria; ma questi
+movimenti essendo stati scoperti e puniti, aveva poi voluto ricondurre
+quegli emigrati a forza aperta ne' loro focolari. Virginio Orsini, conte
+dell'Anguillara, Luigi, conte di Pitigliano, Gentile Baglione ed altri
+capitani furono incaricati di adunare una piccola armata sulle rive
+dell'Arbia. Questi si presentarono il 17 di giugno sotto le mura di
+Siena con nove pezzi d'artiglieria, mille dugento cavalli e più di otto
+mila fanti; ma una parte di questi erano contadini adunati nello stato
+fiorentino, che non erano abituati alla guerra, e mancavano di
+disciplina e di coraggio. Erasi l'armata imprudentemente accampata in un
+lungo sobborgo, che non aveva veruna uscita laterale: ed i commissarj
+avevano permesso, che i vivandieri imbarazzassero coi loro banchi la
+sola strada che loro serviva di sfogo, di modo che non restavano a
+questa quindici piedi di larghezza. Tanto disordine regnava nell'armata,
+ed i soldati, de' quali molti disertavano ogni giorno, mostravansi così
+indisciplinati e vili, che Clemente, non potendo ripromettersi nulla di
+buono da questa spedizione, ordinò di ritirare l'artiglieria e di
+allontanarsi. Quest'ordine doveva eseguirsi il 26 di luglio, ma il 25 a
+due ore dopo mezzo giorno quattrocento soldati usciti di Siena vennero
+ad attaccare la guardia che copriva l'artiglieria, composta per la
+maggior parte di Corsi venuti col conte dell'Anguillara; questi si
+diedero subito alla fuga, e quando i vivandieri li videro ritirarsi
+sopra di loro, si fecero a raccogliere i loro effetti, ed ingombrarono
+talmente l'unica strada per cui i fuggitivi dovevano passare, con bestie
+da soma cariche di attrezzi e di barili, che più non restò luogo nè per
+combattere, nè per fuggire. La confusione accrebbe il terror panico:
+verun soldato più non ascoltò la voce de' capitani; pedoni, cavallieri,
+capitani e vivandieri più non formarono che un solo ammasso, il di cui
+terrore pareva andar crescendo a misura che si andavano allontanando dal
+pericolo. Otto mila uomini vennero disfatti da quattrocento soldati, e
+fuggirono per dieci miglia fino a Castellina, sebbene i Sienesi non gli
+avessero inseguiti più d'un miglio fuori della città; abbandonarono
+dieci cannoni dei Fiorentini e sette dei Perugini, che furono
+trasportati in trionfo a Siena con tutti i loro equipaggi: finalmente,
+giunti alla Castellina, sebbene a tanta distanza dai nemici, fecero
+chiudere le porte, come se fossero tuttavia esposti a vicino
+pericolo[221].
+
+ [221] Lettera di Francesco Vettori al Macchiavelli a Firenze, 7
+ agosto 1526. _Lett. fam. al Macch. Op., t. VIII, p. 211. — Fr.
+ Guicciardini, l. XVII, p. 394. — Gio. Cambi, t. XXII, p. 284. —
+ Scip. Ammirato, l. XXX, p. 360. — Orl. Malavolti, p. III, l. VII, f.
+ 130. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 582._
+
+La vergognosa sconfitta dei Fiorentini forse in parte giustificava la
+risoluzione del duca d'Urbino di non avere confidenza nella fanteria
+italiana, e di evitare ogni battaglia. Parevagli che la lega avesse
+grandi mezzi pecuniari, mentre che i disordini delle finanze
+dell'imperatore esponevano sempre la di lui armata a disperdersi per
+mancamento di danaro. Pure avrebbe ancora dovuto pensare che per
+incoraggiare i popoli, attaccarli al suo partito e rannodare più
+strettamente i vincoli della lega, aveva bisogno di qualche luminoso
+fatto; che uno stato, che solo si difende contro molti, può salvarsi
+temporeggiando, perchè qualunque lentezza non può in esso eccitare la
+diffidenza; ma che le leghe, sempre esposte a sciogliersi, hanno
+altrettanti più rischj contro di loro, quanto è maggiore il tempo che
+richiedono le loro operazioni. Ogni rovescio può privarle di un
+confederato, e quando fanno conoscere la diffidenza nelle proprie forze,
+risvegliano ancora in oltre la diffidenza de' loro sudditi.
+
+Infatti i confederati avevano di già gagliarde ragioni per diffidare gli
+uni degli altri, ed il papa particolarmente poteva a buon diritto
+lagnarsi d'essere abbandonato da que' medesimi pei quali era entrato nel
+pericolo. I re di Francia e d'Inghilterra si erano associati alla lega
+d'Italia, ma avevano lasciato passare più della metà del tempo opportuno
+ad entrare in campagna senza dare verun soccorso agl'Italiani. La corte
+di Roma ed il senato di Venezia non potevano omai più dubitare che tanta
+negligenza non ascondesse qualche segreto progetto. Il vescovo di
+Bayeux, ambasciatore di Francia a Venezia, scrisse egli stesso il 22
+luglio al re Francesco I ed a sua madre, per domandare il suo richiamo,
+lasciando abbastanza chiaramente conoscere ch'egli credeva gl'Italiani
+traditi dalla corte di Francia, e che non voleva cooperare alla ruina
+della sua patria[222]. Giovan Battista Sanga, confidente del datario, ed
+uno de' più destri politici di Roma, fu mandato in Francia ed in
+Inghilterra, per far sentire a quelle due corti che il ritardo loro
+rendeva sicura la vittoria dell'imperatore, per iscandagliare e scoprire
+le segrete viste di quella di Francia, e per offrire a Francesco I il
+ducato di Milano, qualora fosse impossibile di farlo concorrere alla
+guerra disinteressatamente; imperciocchè se la corte di Roma ottenere
+non poteva il suo principale oggetto di cacciare i barbari fuori
+d'Italia, crederebbe non pertanto d'avere guadagnato qualche cosa, se
+faceva in modo che le forze loro vi fossero bilanciate[223].
+
+ [222] Lettere del vescovo di Bayeux, da Venezia 22 e 23 luglio al re
+ ed a madama la reggente. _Lett. de' Princ., t. II, f. 1 e 2._
+
+ [223] Lettera di G. M. Ghiberti al vescovo di Bayeux. Roma primo
+ agosto 1525. _Lett. de' Princ., t. II, f. 3._
+
+La missione del Sanga in Francia convinse i confederati che il re era di
+buona fede, ma che per adesso aveva posto da banda ogni pensiero per
+rispetto all'Italia, e che sua madre ed i suoi consiglieri vivamente si
+opporrebbero a qualunque suo disegno di volervi nuovamente dominare: che
+l'inaudita lentezza de' tesorieri nel pagare il promesso danaro, de'
+generali per mettersi in marcia, de' marinai nel salpare, dipendevano
+dal disordinato gusto di Francesco I per i suoi piaceri, dalla sua non
+curanza e dall'estrema negligenza con cui era servito dai suoi ministri.
+Dopo avere con vivacità parlato intorno agli affari, il re ne rimetteva
+sempre la decisione al suo consiglio; questi faceva nuovamente
+consultare Francesco rispetto ad ogni articolo; ma il re si trovava alla
+caccia, o dava qualche festa, e perdevansi così sempre due o tre giorni
+per ogni articolo, intorno al quale avrebbe dovuto bastare una
+mezz'ora[224]. All'ultimo il Sanga ottenne che il marchese di Saluzzo si
+mettesse in viaggio per entrare in Piemonte con cinquecento lance
+francesi, mentre una flotta di sedici galere e quattro gallioni, sotto
+gli ordini di Pietro Navarro, salperebbe dai porti della Provenza per
+unirsi a quella degli alleati italiani[225].
+
+ [224] Lettera di Gio. Batt. Sanga a G. M. Ghiberti, scritta da
+ Amboise il 3 agosto del 1526; piena di curiose particolarità intorno
+ alla corte di Francia. _Lett. de' Princ., t. II, f. 4._
+
+ [225] _Fr. Guicciardini, I. XVII, p. 598. P. Paruta, l. V, p. 362._
+
+Lo stesso nunzio ottenne ancora meno in Inghilterra, ove Enrico VIII ed
+il suo favorito, il cardinale Wolsey, ricusarono per quest'anno di
+prendere veruna parte negli affari d'Italia, e si ristrinsero a vane
+promesse di soccorrere il papa nel seguente anno, qualora l'ambizione
+dell'imperatore lo mettesse in reale pericolo[226]. Questo pericolo di
+già esisteva. Carlo V faceva armare nei porti della Catalogna una flotta
+di venticinque navi, destinate a ricondurre in Italia il signore di
+Lannoy, vicerè di Napoli, con sette in otto mila uomini di truppe
+veterane. Non poteva ancora sapersi con precisione nè quando il vicerè
+farebbe vela, nè dove contava di approdare sulle coste d'Italia. Ad ogni
+modo la lega, e particolarmente la corte del papa vedevano con estrema
+inquietudine che gl'imperiali avessero a loro disposizione i porti di
+Genova e quelli dello stato di Siena; perchè sbarcando ne' primi,
+mettevano in pericolo l'armata italiana di Lombardia, e scendendo ne'
+secondi minacciavano Firenze e Roma. Perciò il nunzio del papa e
+l'ambasciatore veneto affrettavano Pietro Navarro a mettersi in mare
+colla flotta francese, ed a unirsi alla loro, non solo per opporsi al
+passaggio del vicerè, ma ancora per assediare Genova e mutarne il
+governo[227].
+
+ [226] Lettere di G. M. Ghiberti al protonotaro Gambara, nunzio
+ ordinario in Inghilterra: dell'11 e 13 settembre del 1526. _Lett.
+ de' Princ., l. II, f. 11._
+
+ [227] Lettere del datario ad Andrea Doria, e del Guicciardini al
+ Pesaro. _Lett. de' Princ., t. II, f. 9 e 13. — Fr. Guicciardini, l.
+ XVII, p. 397._
+
+L'attacco di Genova, cui di già si apparecchiava Andrea Doria con undici
+galere pontificie, e tredici veneziane, non poteva riuscire senz'essere
+secondato dall'armata di terra. Il duca d'Urbino, che non aveva voluto
+attaccare gli Spagnuoli a Milano, poteva ancora prendere questo partito
+per ristabilire la riputazione della sua armata; ed il Guicciardini
+mandò presso di lui il Macchiavelli per persuadernelo[228]. L'armata del
+duca era stata ingrossata da cinque mila Svizzeri, ed un mese più tardi,
+dopo infiniti indugi, erano arrivati ancora quelli promessi dal re di
+Francia, di modo che ne contava nel suo campo tredici mila. Ogni
+pretesto sarebbegli mancato per restarsene inattivo; ma invece di
+accingersi ad un'impresa veramente utile, il 6 agosto prese ad assediare
+Cremona. E quest'assedio fu pure condotto coll'ordinaria sua lentezza e
+timidità; il duca vi si ostinò malgrado le rimostranze del papa e del
+commissario generale Guicciardini, ed in tale maniera rese la sua armata
+inutile alla lega fino al 23 di settembre in cui Cremona capitolò[229].
+
+ [228] _Macchiavelli Legazioni, t. VII, p. 456. — Istruzione._
+
+ [229] Lettera di Guicciardini al datario Casanetto, 24 settembre.
+ Tra le _Lett. de' Princ., t. II, f. 14. — Fr. Guicciardini, l. XVII,
+ p. 403. — P. Paruta, l. V, p. 367. — Gal. Capella, l. VI, f. 69. —
+ Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 28. — Fr. Belcarii, l. XIX, p.
+ 583._
+
+Intanto le tre flotte della lega si erano finalmente riunite a Livorno,
+ed il 29 d'agosto Pietro Navarro assediò Genova dalla banda del mare. Le
+galere francesi avevano un sicuro rifugio in Savona, quelle del papa e
+de' Veneziani a Porto Fino; e perchè avevano ridotte sotto la loro
+ubbidienza la maggior parte delle due riviere, impedivano il commercio
+de' Genovesi, e facevano di già provare alla città grandissima penuria
+di vittovaglie, era a credersi che Genova non tarderebbe a capitolare,
+quando fosse attaccata ancora dall'armata di terra[230].
+
+ [230] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 402. — P. Paruta Ist. Ven., l.
+ V, p. 364. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 583._ — Lettera del Ghiberti
+ datario al protonotajo Gambara. Roma, 11 settembre 1526, _t. II, f.
+ 11._
+
+Ma in tale circostanza si potè pure comprendere quanto sia dannoso ad
+una lega il perdere il tempo, conciossiachè resta così esposta agli
+accidenti che possono separatamente sopraggiugnere all'uno o all'altro
+alleato. Il papa scoraggiato dai cattivi successi avuti in Toscana ed in
+Lombardia, e spaventato dai reclutamenti di soldati che don Ugo di
+Moncade ed il duca di Sessa andavano facendo ne' feudi dei Colonna,
+diede orecchio alle proposizioni d'accomodamento, che Vespasiano, figlio
+di Prospero Colonna, nel quale Clemente fidava assai, venne a fargli a
+nome di tutta la sua famiglia. Il ventidue agosto fu tra di loro
+sottoscritto un trattato, in forza del quale i Colonna si obbligavano ad
+evacuare Anagni ed a ritirare tutti i loro soldati nel regno di Napoli,
+che si riservavano espressamente di potere difendere contro qualunque
+potenza; il papa in contraccambio loro prometteva il perdono d'ogni
+offesa, e sopprimeva il monitorio pubblicato contro il cardinale Pompeo
+Colonna. Dopo la soscrizione di questi articoli, Clemente VII, che
+sempre pensava a moderare le sue spese, si affrettò di licenziare tutti
+gli uomini d'armi, e quasi tutti i pedoni che aveva levati per la
+propria difesa[231].
+
+ [231] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 405. — Gal. Capella, l. VI, f.
+ 69. — P. Giovio Vita di Pompeo Colonna, p. 163. — Jac. Nardi, l.
+ VIII, p. 318. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 360._
+
+Ma Pompeo Colonna, che nudriva contro il papa un implacabile odio non
+aveva fatta intavolare con lui questa negoziazione che per sorprenderlo
+più sicuramente. Don Ugo di Moncade, degno allievo di Cesare Borgia, gli
+aveva consigliato questo tradimento, assicurandolo che Carlo V
+desiderava di far perire Clemente VII, o per lo meno di farlo deporre da
+un concilio; e che tutto il partito imperiale si adoprerebbe poscia
+perchè la tiara passasse sul capo del Colonna. Il duca di Sessa,
+ambasciatore ordinario dell'imperatore, era allora morto a Marino:
+Moncade ne faceva le veci; era l'anima di tutti gl'intrighi dei Colonna,
+e favoreggiava gli adunamenti di truppe che questi facevano ne' loro
+feudi intorno al lago Albano[232].
+
+ [232] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 406._
+
+Questi militari movimenti non erano rimasti affatto ignoti ai ministri
+del papa: pure non prevedevano ancora vicina veruna ostilità, quando la
+mattina del 20 di settembre seppero, che nella precedente notte i
+Colonna avevano occupata la porta di san Giovanni di Laterano, che si
+erano innoltrati in que' quartieri disabitati senza incontrare
+resistenza, e che finalmente erano giunti alla piazza dei santi
+Apostoli, ove trovasi il loro palazzo. Il cardinale Pompeo, Vespasiano,
+cui il papa aveva data tanta confidenza, ed Ascanio Colonna erano alla
+testa di sette in otto mila uomini armati, quasi tutti levati ne' loro
+feudi[233].
+
+ [233] Lettera di Girolamo Negro ad Anton Micheli: di Roma 24 ottobre
+ 1526. _Lett. de' Princ., t. I, p. 234. — Fr. Guicciardini, l. XVII,
+ p. 407. — P. Giovio Vita di Pompeo Colonna, p. 164. — P. Paruta, p.
+ 368. — Ben. Varchi, l. II, p. 43. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p.
+ 29. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 319. — Gio. Cambi, t. XXII, p. 287._
+
+Si mandarono due cardinali ai Colonna per sapere il motivo di questa
+loro ostile venuta in Roma, e per riclamare che fosse mantenuta la pace
+conchiusa un mese prima; ma i Colonna non vollero ascoltarli. Due altri
+cardinali furono mandati al Campidoglio per chiamare il popolo romano
+alle armi ed alla difesa della santa sede; ma il popolo, che dava colpa
+al papa di tutti i disordini dell'amministrazione, si rallegrava, in
+vece di prendere le armi, della di lui disgrazia, ed apriva senza
+diffidenza le finestre e le porte delle botteghe per veder passare le
+truppe dei Colonna[234].
+
+ [234] _Lett. de' Princ., t. I, f. 234. — Fr. Guicciardini, l. XVII,
+ p. 407. — P. Giovio Vita di Pomp. Colonna, f. 164._
+
+Queste attraversarono il più popolato quartiere della città per giugnere
+a Ponte Sisto; poi, dal quartiere di Transtevere, seguirono il Borgo
+Vecchio fino al Vaticano. Clemente VII voleva aspettarli nel suo palazzo
+e sul suo trono; voleva sperimentare se la sua presenza imprimerebbe
+qualche rispetto, od affrontare la morte di cui lo minacciavano le
+sacrileghe loro grida. All'ultimo le istanze de' suoi cardinali lo
+persuasero verso il mezzo giorno a ritirarsi in Castel sant'Angelo,
+quando i soldati di già occupavano il suo palazzo ed il tempio di san
+Pietro, e trattenevansi a saccheggiare i suoi mobili e gli ornamenti
+sacri. Per lo spazio di tre ore la chiesa metropolitana della
+Cristianità, ed il palazzo del sommo pontefice furono in preda alla loro
+rapacità. In appresso i soldati si sparsero per le case de' cardinali e
+de' cortigiani; saccheggiarono altresì il terzo press'a poco di Borgo
+Nuovo; ma l'artiglieria di Castel sant'Angelo non permise loro di andare
+più avanti[235].
+
+ [235] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 408. — P. Giovio Vita di Pomp.
+ Colonna, p. 165. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 361._
+
+A notte assai innoltrata i Colonna ritirarono le loro truppe cariche di
+preda verso il quartiere dove hanno i loro palazzi. Frattanto Clemente
+VII fece invitare don Ugo di Moncade, luogotenente generale
+dell'imperatore, e che pareva capo di questa spedizione, ad un colloquio
+in Castel sant'Angelo. Questi si fece prima dare per ostaggio due
+cardinali nipoti del papa. Egli era ben lontano dal credere che
+l'avarizia o la malversazione degli ufficiali pontificj fossero state
+tali, da non aver provveduto Castel sant'Angelo di viveri per
+ventiquattro ore; di modo che avrebbevi potuto prendere il papa a
+discrezione. Perciò si limitò a chiedere al papa una separata tregua di
+quattro mesi, che fu bentosto conchiusa. Clemente VII doveva
+immediatamente ritirare tutte le sue truppe sulla riva meridionale del
+Po, fare che Andrea Doria abbandonasse colle sue galere l'assedio di
+Genova, perdonare ai Colonna ed a tutti coloro che lo avevano offeso, e
+dare ostaggi per l'osservanza di queste condizioni[236].
+
+ [236] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 408. — Vita di Pomp. Colonna,
+ p. 166. — P. Paruta Ist. Ven., l. V, p. 369. — Gal. Capella, l. VI,
+ f. 70. — Ben. Varchi, l. II, p. 44. — Ist. di Gio. Cambi, t. XXII,
+ p. 283._
+
+Pompeo Colonna ed i suoi amici si disperarono, perchè il Moncade avesse
+fatto un trattato che non solo rovesciava le loro speranze, ma che in
+avvenire li lasciava in balìa del papa, malgrado tutte le guarenzie che
+gli si domandavano: ma il ministro imperiale aveva ottenuto il suo
+scopo, e la lega era disciolta. Il Guicciardini, trovandosi nel campo
+sotto Cremona, ricevette il 24 settembre la notizia della tregua; il
+marchese di Saluzzo con le cinquecento lance francesi da tanto tempo
+aspettate, e così crudelmente ritardate, doveva giugnere all'indomani.
+Il Guicciardini offrì di fingere per due o tre giorni di non avere avute
+notizie da Roma, se in questo tempo si poteva tentare qualche importante
+fatto sopra Milano; ma trovò la consueta irrisoluzione e timidità nei
+capi cui era associato, onde il 7 di ottobre ricondusse le sue truppe a
+Piacenza sull'opposta riva del Po[237]. Giovanni de' Medici non volle
+per altro seguirlo; e dichiarando d'essere al soldo del re di Francia,
+continuò a tenersi nel campo de' confederati con quattro mila
+fanti[238].
+
+ [237] Lett. del Guicciardini al datario del 24 settembre, _t. II, f.
+ 14. Lett. de' Princ._
+
+ [238] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 411. — Gal. Capella, l. VI, f.
+ 70._
+
+Malgrado la partenza del contingente pontificio, l'armata della lega
+conservavasi sempre assai superiore di numero a quella degl'imperiali.
+Il marchese di Saluzzo vi aveva condotte cinquecento lance e quattro
+mila fanti; vi si contavano inoltre quattro mila fanti italiani di
+Giovan de' Medici, quattro mila Svizzeri, due mila Grigioni, e la
+fanteria veneziana che credevasi non minore di dieci mila uomini,
+sebbene molto al di sotto del numero che avrebbe dovuto avere; ma il
+duca d'Urbino, che ne aveva il comando, pareva che andasse in traccia di
+pretesti per non venire alle mani. Se si fosse solamente fatto vedere
+avanti a Genova, sempre bloccata, e che soffriva crudeli privazioni di
+vettovaglie, l'avrebbe persuasa ad arrendersi; ma in vece egli si
+trattenne nel suo campo presso Cremona fino all'ultimo giorno di
+ottobre. Passò in appresso a Pioltello, ov'ebbe una gagliarda
+scaramuccia col duca di Borbone; e contava ancora di fortificare Monza,
+poi Marignano, e forse Abbiategrasso, prima d'avvicinarsi a Genova[239].
+
+ [239] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 411._
+
+Ma gl'imperiali non gli diedero abbastanza di tempo per condurre a
+termine così tardi progetti. Carlo V, a cui i confederati avevano
+denunciata la lega soltanto il 4 di settembre, dettandogli le condizioni
+sotto le quali avrebbe potuto esservi ammesso, le aveva rifiutate come
+vergognose. Continuava a far armare a Cartagena la flotta che doveva
+ricondurre il vicerè in Italia con sei mila fanti, e nello stesso tempo
+eccitava il fratello Ferdinando a mandargli soccorsi dalla Germania; ma
+perchè non gli mandava danaro, e Ferdinando era assai povero, oltrecchè
+la sconfitta degli Ungari a Mohacz apriva la Germania ai Turchi, questi
+ajuti avrebbero ancora potuto tardare lungamente. L'armata che difendeva
+il ducato di Milano, dopo avere consumato tutto il paese, sarebbe stata
+a vicenda distrutta dalla miseria, se lo stesso Giorgio Frundsberg, che
+aveva condotti i Tedeschi in soccorso di Pavia, non avesse supplito
+colle private sue sostanze e col suo credito a ciò che far non poteva
+Carlo V. Suo figliuolo Gaspare trovavasi allora chiuso in Milano, come
+lo era stato nel precedente anno in Pavia: Giorgio Frundsberg per
+liberarlo chiamò gli antichi suoi commilitoni; loro promise un nuovo
+ricchissimo bottino da farsi in quelle campagne d'Italia, che i generali
+più non proteggevano contro veruna depredazione; richiamò con vivi
+colori alla loro memoria quella licenziosa vita che avevano essi
+medesimi così lietamente menata, e che tuttavia gustavano i loro
+commilitoni; e li persuase a seguirlo con un solo scudo d'arrolamento,
+riponendo nella loro sola spada ogni speranza di più generosa paga, e
+d'abbondanti provvigioni ovunque si recherebbero. Adunò tra Bolzano e
+Marrano tredici in quattordici mila landsknecht, con cinquecento cavalli
+che gli erano stati regalati dall'arciduca Ferdinando, sotto gli ordini
+del capitano Zucker; ed in sul cominciare di novembre si pose in cammino
+per iscendere in Italia[240].
+
+ [240] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 412. — Anon. Padov. presso
+ Muratori Ann. d'Italia, t. X, p. 197. — P. Paruta, l. V, p. 371. —
+ Scip. Ammirato, l. XXX, p. 362. — Georg. von Frundsberg, l. IV, f.
+ 73, 75, 79._
+
+I Veneziani non seppero chiudere a Frundsberg la strada delle montagne:
+egli sboccò per Val Sabbia, Rocca d'Anfo e Salò, e giunse fino a
+Castiglione delle Stiviere nello stato di Mantova. Il duca d'Urbino, per
+chiudergli la via, aveva stabilito il suo quartiere a Vaprio sull'Adda,
+fra Trezzo e Cassano, di dove partì il 19 di novembre, non per attaccare
+i landsknecht, ma per istancheggiarli nella loro marcia con tutta la sua
+cavalleria leggiere, toglier loro le vittovaglie e far prigioni i
+soldati che si allontanavano dal corpo. Frundsberg pareva incerto nei
+suoi progetti, e non potevasi chiaramente argomentare, se voleva passare
+l'Adda e portarsi sopra Milano, o passare il Po e marciare alla volta di
+Modena e di Bologna. Quest'armata aveva di già sparso il terrore in
+Firenze ed in Roma, perciocchè si temeva, che, attirati dalle ricchezze
+di quelle capitali, i barbari che la componevano non andassero a
+saccheggiarle, sapendo che non troverebbero ostacoli. Il 24 di novembre
+Frundsberg si avvicinò a Borgo forte sul Po, ed entrò in quella
+doviziosa campagna, circondata di fiumi, che chiamasi il _Serraglio_ di
+Mantova. Il duca d'Urbino lo seguì, e Giovanni de' Medici lo stringeva
+assai da vicino col suo consueto ardore. Questi, sapendo che i Tedeschi
+erano scesi in Italia senza artiglieria, credevasi al sicuro dal loro
+fuoco: ma il duca di Ferrara aveva loro prestati quattro falconetti,
+alla seconda carica de' quali Giovanni de' Medici perdette una coscia.
+Egli fu quindi trasportato in Mantova, ove morì il 30 di novembre[241].
+Sebbene nella fresca età di trentanove anni, si era di già acquistata
+grandissima riputazione, ed era dagl'imperiali il più temuto di quanti
+capitani si trovavano nell'esercito del duca d'Urbino. Il suo valore, il
+suo impeto eransi comunicati a tutti i suoi soldati, che per la seconda
+volta continuarono a formare un corpo separato indicato col nome di
+bande nere, perchè di nuovo mutarono le loro bandiere di bianche in
+nere, in segno di dolore, come avevano fatto la prima volta in occasione
+della morte di Leon X[242].
+
+ [241] Morì tra le braccia di Pietro Aretino, suo segretario, che
+ dopo avere perduto questo suo carissimo padrone, si riparò in
+ Venezia, ove visse lietamente e rispettato della repubblica e da
+ tutti i sovrani d'Europa fin oltre i settant'anni. Al morto Medici
+ fece levare una maschera che poi servì a Tiziano ed al Sansovino per
+ ritrarlo in pittura ed in marmo. Di questo letterato non si è finora
+ indicato il vero merito, sebbene un'ampia vita ne pubblicasse il
+ Mazzucchelli, e tutti coloro ne abbiano estesamente parlato che
+ scrissero delle cose della letteratura italiana. _N. d. T._
+
+ [242] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 416. — Gal. Capella, l. VI, f.
+ 71. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 584. — Vita di Pomp. Colonna, f. 167.
+ — Jac. Nardi, l. VIII, p. 320. — Gio. Cambi, p. 293, 298. — Scip.
+ Ammirato, l. XXX, p. 363. — Ben. Varchi, l. II, p. 51. — Fil. Nerli,
+ l. VII, p. 144. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 31. — Georg. von
+ Frundsberg, l. V, f. 86._
+
+Siccome vedevasi ogni giorno svilupparsi in Giovanni de' Medici la
+scienza militare, l'antiveggenza e la giustezza delle viste; siccome
+ogni giorno egli andava acquistando esperienza e maturità, gl'Italiani
+si lusingavano di vederlo superiore a tutti i generali del secolo, e da
+lui solo speravano di vedere restituite all'Italia l'antica gloria delle
+sue armi e la sua indipendenza. Il Macchiavelli mostravasi penetrato da
+tale speranza in una lettera scritta al Guicciardini il 15 marzo del
+1525, per essere comunicata al papa. Avrebbe voluto che Clemente VII,
+invece di prendere parte direttamente in una guerra che tanto lo
+esponeva, e che gli riusciva così fatale, ajutasse segretamente Giovanni
+de' Medici a formare una compagnia di ventura, in sul fare di quelle del
+quattordicesimo secolo; e che il Medici, seguendo questa indipendente
+carriera, non contasse che sulla guerra per nutrire la guerra, e
+lavorasse all'espulsione dei barbari dall'Italia, onde formarne per sè
+medesimo una potente monarchia. Ma il papa troppo ardito giudicò questo
+progetto, e non volle adottarlo[243].
+
+ [243] _Macchiavelli Lett. famil., l. VIII, p. 191._
+
+Dopo la morte di Giovanni de' Medici il duca d'Urbino cessò di seguire e
+d'inquietare i Tedeschi. Questi passarono il Po il 28 di novembre, e
+sparsero un grandissimo terrore a Modena, a Bologna e fino in Toscana.
+Ma il Frundsberg, dopo alcuni giorni d'incertezza, cominciò a rimontare
+a piccole giornate lungo le rive del Po, saccheggiando i territorj di
+Modena, di Reggio, di Parma e di Piacenza. Il Guicciardini, che a nome
+della Chiesa comandava in queste province, pregava invano il duca
+d'Urbino ad accorrere in suo ajuto; questi, dopo averlo lusingato alcuni
+giorni, si fece dare un ordine dal senato di Venezia di non passare il
+Po[244].
+
+ [244] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 416. — Scip. Ammirato, l. XXX,
+ p. 363. — Georg. von Frundsberg, B. IV, f. 81._
+
+Frundsberg non attaccava veruna terra fortificata, ma invitava il
+contestabile di Borbone a venire ad unirsi a lui tra Piacenza ed
+Alessandria; ed infatti l'ultimo giorno dell'anno stabilì il suo campo
+tra la Nura e la Trebbia, mentre che il Borbone faceva vani sforzi per
+trarre fuori di Milano la sua armata. I suoi soldati, cui l'imperatore
+doveva immensi arretrati, non volevano, senz'essere pagati, lasciare una
+città abbandonata a tutte le loro esazioni, a tutti i loro capriccj. Il
+Borbone, per cavare qualche danaro dai Milanesi, adoperò nuove minacce e
+nuovi supplicj; fece condannare Girolamo Moroni a pena capitale; ma
+nello stesso giorno destinato all'esecuzione, gli vendette per venti
+mila ducati la libertà e la vita. Il Moroni, che dopo quest'avvenimento
+si trattenne presso il Borbone, non tardò ad acquistarsi, colla
+destrezza del suo spirito, e colle estese sue cognizioni, presso di lui
+grandissimo credito, e di prigioniero diventò il suo più intimo
+consigliere e l'arbitro di tutti i suoi movimenti[245].
+
+ [245] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 419. — Gal. Capella, l. VI, p.
+ 71. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 585._
+
+Il papa aveva osservato, che nel trattato datogli il 21 di settembre in
+Castel sant'Angelo dal Moncade erano stati sagrificati gl'interessi dei
+Colonna a quelli dell'imperatore; egli suppose che sarebbero egualmente
+abbandonati anche in seguito. Sebbene avesse richiamata la sua armata
+dalla Lombardia, e la sua flotta dai mari di Genova in esecuzione di
+quella forzata convenzione, non differì che pochi giorni a manifestare
+la sua collera contro i Colonna. Aveva richiamato a Roma Vitello Vitelli
+con alcune centinaja di cavalli, due mila Svizzeri e tre mila fanti
+italiani[246]. Quand'ebbe adunata questa piccola armata, la mandò ne'
+feudi dei Colonna, con ordine di bruciare e distruggere tutti i loro
+villaggi. I ridenti colli che circondano il lago d'Albano, e tutto il
+paese che di là stendesi fino ai confini dell'Abruzzo, vennero allora
+ruinati così barbaramente, che se ne potrebbero ravvisare le tracce
+anche al presente. Furono bruciati Marino e Montefortino, spianati
+Gallicano e Zagarolo, saccheggiati o distrutti altri quattordici
+villaggi, onde tutto lo stato romano fu inondato da una moltitudine di
+vecchi, di fanciulli e di donne, costretti ad accattare il pane. In pari
+tempo un monitorio privò il cardinale Colonna della sua dignità, e
+condannò tutta la sua famiglia, come colpevole di ribellione e di
+tradimento. Subiaco, che era il castello favorito di Pompeo Colonna
+venne trattato con eccessiva crudeltà; e si usò alquanto meno di rigore
+verso Ghinazzano, ove Prospero Colonna aveva fabbricato un magnifico
+palazzo. La fortezza di Montefortino e di Rocca di Papa furono le sole
+che resistessero a tutti gli attacchi delle truppe della Chiesa[247].
+
+ [246] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 410. — Mém. de M. du Bellay, l.
+ III, p. 32. — Ben. Varchi, l. II, p. 48. — Vita del card. Pomp.
+ Colonna, f. 167_. — Lettere del datario al card. Trivulzio, legato
+ presso quest'armata, del mese di dicembre 1526. — _Lett. de' Princ.,
+ t. II, f. 24 e seg._
+
+ [247] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 414. — P. Giovio Vita del card.
+ Pomp. Colonna, f. 168. — Jac. Nardi, l. VIII, f. 319_. — Lettere al
+ card. Trivulzio. _Lett. de' Princ., t. II, f. 35 e seg._
+
+Nello stesso tempo la flotta di Cartagena, di cui erasi temuto tanto
+tempo l'arrivo, uscì allora dal porto, col vicerè Lannoy, trecento
+cavalli, due mila cinquecento Tedeschi e tre in quattro mila Spagnuoli.
+Clemente VII ordinò tosto ad Andrea Doria di riprendere il mare colla
+flotta alleata, per disputare il passo agli Spagnuoli. Ma Luigi Armero,
+ammiraglio de' Veneziani, era entrato a Porto Venere colla metà delle
+sue galere: Pietro Navarro era stazionato avanti al promontorio di san
+Fruttuoso, che divide il seno di Genova da quello di Porto Fino, e non
+aveva con sè che diciassette galere, quando, avanti il tempo ch'egli
+credeva, vide comparire nel mese di novembre la flotta del vicerè
+composta di trentasei galere. Egli non lasciò d'attaccarla, chiamando a
+sè Luigi Armero; ma il mare burrascoso non permise a questi d'uscire dal
+porto, e sottrasse bentosto la flotta spagnuola agli attacchi del
+Navarro e di Andrea Doria; questa per altro perdè due galere, e n'ebbe
+altre tre così maltrattate, che poca speranza lasciavano di poter essere
+salvate[248].
+
+ [248] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 414-416. — P. Giovio, f. 167. —
+ P. Paruta, l. V, p. 365. — Petri Bizarri, l. XIX, p. 463. — Uberti
+ Folietae, l. XII. p. 729. — Agostino Giustiniani, l. VI. f. 278. —
+ Jac. Nardi, l. VIII, p. 320._
+
+Il vicerè andò a ripararsi dalla tempesta e dalla persecuzione de' suoi
+nemici nel porto di santo Stefano nello stato di Siena. Se colà avesse
+sbarcata la sua truppa, e presa la strada di Roma, vi avrebbe trovata
+poca resistenza, e la corte del papa aveva di già perduta ogni
+speranza[249]. Ma il Lannoy, che giugneva allora in Italia, non sapeva
+con precisione quale fosse lo stato degli alleati: aveva incontrata
+molta resistenza per mare, e poteva aspettarne un'eguale per terra; onde
+giudicò più conveniente di proseguire il suo viaggio alla volta di
+Gaeta, ove sbarcò le sue truppe. Colà il papa gli mandò il generale dei
+Francescani per entrare con lui in trattato; ed il Lannoy mostrossi
+assai inclinato a dare orecchio alle proposizioni del papa. Dall'altro
+canto Francesco Guicciardini negoziava a nome del papa col duca di
+Ferrara; gli offriva la restituzione di Modena e di Reggio contro il
+pagamento di dugento mila ducati, e nello stesso tempo il comando
+dell'esercito della lega; ma queste proposizioni si fecero troppo tardi,
+ed Alfonso d'Este, che lungo tempo era rimasto dubbioso a quale delle
+due parti si dovesse appigliare, si era di fresco aggiustato
+coll'imperatore[250].
+
+ [249] Lettera del datario al nunzio in Inghilterra. Roma 7 dicembre
+ 1526. _Lett. de' Princ., t. II, f. 20._
+
+ [250] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 414._ — Lettera del datario al
+ protonotajo Gambara, nunzio in Inghilterra. Lett. de' Princ., t. II,
+ f. 21.
+
+Sembrava nuovamente risplendere la speranza d'una pace generale: pareva
+che l'imperatore declinasse dalle sue più alte pretese, e gli alleati
+erano stanchi di vedere i loro sforzi seguiti da avvenimenti di così
+piccola importanza. Ma sebbene sembrassero d'accordo rispetto a molti
+punti, la complicazione degl'interessi e la lontananza de' potentati,
+ritardavano e contrariavano le negoziazioni. Mentre che si andavano
+chiedendo istruzioni a Parigi, a Madrid ed a Londra per un trattato che
+si negoziava in Roma, gli avvenimenti succedevansi con rapidità: e colui
+che aveva avuto qualche vantaggio, si affrettava di ritirare ciò che
+prima aveva accordato. Così passava il tempo senza ottenere verun
+risultamento, e l'anno 1526, ch'era stato notato da tanti patimenti e
+miserie, lasciava, terminando, prevedere pel susseguente maggiori mali e
+disastri[251].
+
+ [251] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 421._ — Lettera del datario al
+ vescovo di Bayeux per giustificare la condotta del papa. Roma 17
+ dicembre 1526. _Lett. de' Princ., t. II, f. 30._
+
+
+
+
+CAPITOLO CXVIII.
+
+ _Il contestabile di Borbone conduce l'armata imperiale verso la
+ Toscana: Clemente VII, dopo avere riportato qualche vantaggio
+ nel regno di Napoli, tratta col vicerè. Presa e sacco di Roma,
+ Firenze torna in libertà._
+
+1527.
+
+
+L'Italia, da lungo tempo abbandonata ai guasti delle barbare nazioni,
+provava sempre nuove più grandi calamità. I suoi abitanti erano di già
+pervenuti al più alto grado d'incivilimento, avevano di già ottenuta
+tutta la gloria che le lettere, le arti, le scienze dovevano loro
+ottenere, conoscevano omai tutti i godimenti che la vita sociale può
+promettere, e trovavansi intanto immersi in un abisso di miserie, che
+dai progressi fatti fin allora erano rendute più dolorose. Pure tutti i
+precedenti mali erano piccola cosa a canto a quelli che apportare doveva
+l'anno 1527; anno di vergogna per coloro che gli oppressero, e di
+desolazione per loro; anno nel quale i flagelli della peste, della
+guerra, della fame si combinarono per istraziarli, e nel quale ognuno di
+loro venne aggravata da circostanze fin allora inaudite.
+
+Quasi tutte le calamità che affliggono gli uomini s'addolciscono
+prolungandosi; le une sono rendute sopportabili dall'abitudine;
+l'esperienza insegna a prevenire le altre; gli sforzi riuniti di quelli
+che governano e di quelli che sono governati, ristabiliscono in breve
+tempo qualche ordine, anche dove tutto sembrava prima confusione ed
+anarchia. Ma la guerra si rende tanto più crudele per lo sventurato
+paese che n'è il teatro, quanto più lungamente dura. I bisogni sono i
+medesimi, la consumazione non diminuisce, mentre gli approvvigionamenti
+sono esauriti, e la riproduzione cessata. L'esazioni del precedente anno
+sembrano un titolo per cercarne altre simili; mentre appunto perchè si è
+molto pagato, mancano i mezzi di pagare ancora. Nello spirito de'
+soldati l'onore delle armi si va sempre più separando dalle antiche
+nozioni di giustizia, di morale, di umanità. Coloro che uscendo dalla
+casa paterna avrebbero ancora arrossito di ogni non necessaria violenza,
+di ogni attentato contro la proprietà, oltre a quelli che sono
+giustificati dalle leggi della guerra, si accostumano dopo alcune
+campagne a non riconoscere altra legislazione che la forza, a non
+curarsi del dolore e della miseria degli altri, e ad insuperbirsi della
+propria insensibilità. Spesso, senza che il cuor loro sia corrotto,
+adottano come spirito del loro stato lo spirito del più feroce loro
+commilitone, e l'opinione del loro corpo, invece di essere il sostegno
+della loro morale è un abisso nel quale vanno a cadere inavvertiti tutti
+i delitti. Allora essi distruggono per distruggere, maltrattano per
+godere degli altrui patimenti, ed il loro cuore, chiuso alla
+compassione, più non conserva alcuno di que' pietosi sentimenti che vi
+avevano fatti nascere gl'insegnamenti delle loro madri.
+
+A tale stato di ferocia erano in allora giunti i soldati che divoravano
+l'Italia. Quelli che in Milano ubbidivano al Borbone avevano vissuto
+tutto un anno a discrezione presso gli sventurati abitanti abbandonati a
+tutti i loro cattivi trattamenti. Essi li tenevano legati nelle loro
+proprie case per istrappar loro coi tormenti tutto ciò che poteva
+soddisfare a' loro capricci. Facevansi giuoco di disonorare in loro
+presenza le consorti e le figlie: le loro orecchie eransi indurite alle
+disperate grida di quegli sventurati; e quando l'ospite prigioniero
+poteva fuggire dalle loro mani per precipitarsi da una finestra o
+gettarsi in un pozzo, onde mettere fine alla sua miseria, l'avaro
+castigliano se ne consolava, pensando che probabilmente non aveva più
+nulla da perdere, e prendeva un altro milanese per assoggettarlo ai
+medesimi tormenti.
+
+I Tedeschi che Frundsberg conduceva in Italia, se per anco non si erano
+macchiati colle medesime crudeltà, erano per lo meno usciti dalla loro
+patria, allettati dal racconto che delle medesime era stato loro fatto.
+Si erano persuasi a formare un'armata non pagata, soltanto a condizione
+che verrebbero abbandonati alla loro discrezione i ricchi abitanti delle
+città. Essi conoscevano il disordine del loro imperatore, e la povertà
+del generale; ma si erano loro promessi i vini e le donne d'Italia, e
+toccava alle loro avide mani il procurarsi di per sè il pagamento de'
+loro servigi.
+
+Pure questo soldo, che non era mai pagato, era loro dovuto: i mesi
+passavano, ed il debito riconosciuto dai loro generali si andava sempre
+ingrossando. Sapevano i soldati che mai non sarebbero pagati, ma non
+rinunciavano perciò alle loro pretese. Per lo contrario se ne formavano
+un diritto per iscuotere affatto il giogo di ogni disciplina. Se un
+capitano più umano voleva intromettersi in favore di qualche sventurato
+abitante, il soldato subito gli chiedeva il soldo arretrato; lo
+domandava pure se veniva destinato ad un servigio faticoso o
+disaggradevole; se riceveva ordine di uscire da un accantonamento di sua
+soddisfazione. Colla risposta, _pagatemi_, era sicuro di far tacere i
+suoi superiori, e cominciava di già a rendersi non meno formidabile ai
+suoi capi che a' suoi ospiti.
+
+La venuta di Frundsberg faceva sperare ai generali imperiali di potere
+approfittare per qualche strepitoso fatto d'un'armata così formidabile
+come la loro, ed il proprio interesse più ancora che la compassione loro
+faceva desiderare di metter fine ai patimenti de' Milanesi. Ma gli
+Spagnuoli non vollero uscire da una città ove si erano trovati così
+bene, e domandavano ad alte grida i loro soldi arretrati; e volevano che
+i generali qualora non li potessero pagare cacciassero fuori di Milano
+tutti gli abitanti, che, secondo loro, gli affamavano, non ritenendo in
+città che le donne ed i domestici per servirli. Nello stesso tempo
+accorsero affollati alle chiese ed ai luoghi fin allora rispettati, e li
+saccheggiarono[252]. Non vi volle meno di tutta l'arte del Borbone, e di
+tutto il credito d'Antonio di Leiva e del marchese del Guasto per far
+partire alla volta di Pavia, uno dopo l'altro, i battaglioni cui
+potevansi pagare cinque mesi di soldo arretrato. Le tratte sopra Genova
+che Carlo V aveva mandate, i tributi estorti all'Italia, le somme prese
+a prestito o esatte sul credito di tutti i generali, tutto fu impiegato
+nel pagare questi cinque mesi di soldo; e il 30 di gennajo le truppe
+condotte da Borbone passarono il Po. Ma nell'atto che intraprendevasi
+questa spedizione niente rimaneva nella cassa militare nè per le spese
+necessarie de' trasporti, nè per pagare le truppe di Frundsberg, cui si
+dovevano unire quelle di Borbone[253].
+
+ [252] _Gal. Capella, l. VI, f. 71._
+
+ [253] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 425. — Gal. Capella, l. VI, f.
+ 72._ — Lettera del datario Ghiberti al conte Filippino Doria. Roma 4
+ febbrajo 1527, _t. II. Lettere de' Princ. f. 49. — Scip, Ammirato,
+ l. XXX, p. 364._
+
+Quando i due corpi d'armata si furono uniti in riva alla Trebbia, il
+duca di Borbone trovò d'avere sotto i suoi ordini tredici in quattordici
+mila Tedeschi condotti da Frundsberg, cinque mila Spagnuoli, due mila
+Italiani, cinquecento uomini d'armi, e circa il doppio numero di
+cavaleggieri[254]. La prima città che incontravano sulla strada era
+Piacenza. Il Borbone si trattenne in quelle vicinanze una ventina di
+giorni, forse sperando che gliene fossero aperte le porte dalla viltà
+delle truppe pontificie; o forse perch'era ancora incerto su ciò che
+dovesse fare. Frattanto stringeva Alfonso d'Este, duca di Ferrara, colle
+più calde istanze a voler dimostrare il suo attaccamento alla causa
+imperiale, nella quale aveva preso parte, somministrandogli artiglieria
+e danaro. Alfonso non temeva forse meno la vicinanza di così formidabile
+truppa amica, che se fosse stato in guerra coll'imperatore. Si sforzò
+dunque di persuadere al Borbone, che il solo partito che gli restava a
+prendere era quello di andare avanti, di sorprendere i suoi nemici nel
+centro della loro potenza o a Firenze o a Roma, e di alimentare le sue
+truppe in un paese sempre nuovo. Gli rappresentò che quando ancora gli
+riuscisse di prendere Piacenza, i vantaggi di questa conquista non
+sarebbero una sufficiente ricompensa del danaro, della gente e del tempo
+perduto per acquistarla. Il Borbone sentì l'importanza di questo
+consiglio, e siccome veniva accompagnato da una sovvenzione
+somministrata dal duca di Ferrara, il Borbone con questo danaro pagò due
+scudi ad ogni Tedesco di Frundsberg: questo era il primo pagamento che
+ricevevano i Tedeschi dopo essere entrati in Italia[255].
+
+ [254] _Scip. Ammirato, l. XXX, p. 365. — G. Frundsberg
+ Kriegzsthaten, B. V, f. 83._
+
+ [255] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 423._ — Lettera a Niccolò
+ Capponi, Roma 7 febbrajo 1526, _t II, f. 51. Lett. de' Princ._ —
+ Lettera del Ghiberti al cardinale Trivulzio del primo marzo. _Ivi,
+ f. 55. — Fr. Belcarii, l, XIX, p. 588. — P. Paruta, l. V, p. 384._
+
+Il Borbone s'avviò alla volta di Bologna ma assai lentamente. La sua
+situazione era pericolosissima, perchè non avendo danaro per far
+condurre le vittovaglie, e pochissima cavalleria per procurarsene a
+qualche distanza, era costretto di distribuire la sua truppa sopra una
+vasta estensione di paese perchè potesse alimentarsi con quello che
+trovava. Ma il Borbone aveva che fare con un generale troppo lento e
+troppo cauto per temere qualche sorpresa. Il duca d'Urbino, dopo essersi
+lungamente consigliato se passerebbe il Po coll'armata veneziana, aveva
+in ultimo adottato il bizzarro progetto di tenere continuamente il duca
+di Borbone fra due armate, che sempre ricuserebbero di venire a
+battaglia. L'una davanti anderebbe sempre rinculando di mano in mano che
+il Borbone avanzerebbe, lasciando guarnigione in tutte le città, presso
+alle quali doveva passare il Borbone; e quest'armata comandata dal
+marchese di Saluzzo era composta di Francesi, di Svizzeri e di soldati
+della Chiesa. L'altra, alle spalle, comandata dal duca d'Urbino, doveva
+essere formata da tutte le truppe veneziane, e tenere dietro
+agl'imperiali a trenta miglia di distanza per inquietarli nella loro
+marcia, tagliar loro le comunicazioni, ed impedir loro di ricevere
+rinforzi[256].
+
+ [256] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 430. — P. Paruta, l. V, p.
+ 389._
+
+Un tale progetto non era altrimenti fatto per mettere coraggio ai paesi
+minacciati dal Borbone, ed in particolare alla Toscana e allo stato del
+papa[257]. Imperciocchè l'armata del marchese di Saluzzo doveva ogni
+giorno indebolirsi per le guarnigioni che lascerebbe nelle città, e
+conoscevansi abbastanza il duca d'Urbino ed i Veneziani, onde tenere per
+certo, che il primo non si allontanerebbe troppo da' confini della
+repubblica. Ma il duca d'Urbino fermo nel suo sistema di non venire mai
+a battaglia, per conservarsi la riputazione d'invincibile, non era
+troppo facile a persuadere. Altronde aspettava per sè medesimo qualche
+vantaggio dallo spavento di Clemente VII e de' Fiorentini; era per lui
+un mezzo di ottenere la restituzione di san Leo e della contea di
+Montefeltro; e pretestò una leggiere febbre che lo assalì il 3 di
+gennajo a Parma, per farsi portare a Casal Maggiore, indi a Gazzuolo,
+ove si trattenne fino alla metà di marzo, lasciando libero il campo agli
+imperiali[258].
+
+ [257] Niccolò Capponi scrisse al papa per rappresentargli i pericoli
+ di Firenze. La risposta scritta da un segretario di Clemente VII, il
+ 7 di febbrajo, espone il piano di difesa del papa. _Lett. de'
+ Princ., t. II, f. 48._
+
+ [258] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 431._ — Lettera del
+ Guicciardini al vescovo di Bayeux. Parma 8 di gennajo. _Lett. de'
+ Princ., t. I, f. 182._
+
+Mentre che il Borbone si andava lentamente avanzando verso Bologna,
+altre armate combattevano ne' contorni di Roma, e Clemente VII a seconda
+de' loro progressi regolava tali negoziazioni che ammorzavano il
+coraggio de' suoi generali. Il re di Francia, che incoraggiava sempre il
+papa colle più splendide promesse, non s'adoperava però mai perchè
+giugnessero in tempo nè i soldati nè i sussidj da lui promessi. Renzo di
+Ceri, che si era fatto un illustre nome nell'armata francese colla
+difesa di Marsiglia, era giunto il primo di dicembre del precedente anno
+a Savona con due galere francesi, e tre giorni dopo era stato raggiunto
+dal restante della flotta francese, ch'erasi subito portata sotto Genova
+colle galere del papa e di Venezia per ricominciare il blocco di quella
+città[259]. Renzo era poscia giunto a Roma col conte di Vaudemont, cui
+pensavasi ad assicurare il regno di Napoli, facendogli sposare Catarina
+de' Medici, nipote del papa, ch'ebbe poi sì gran nome come regina di
+Francia[260]. Il conte di Vaudemont era fratello del duca di Lorena, e
+perchè Francesco primo rinunciava ai suoi diritti alla corona di Napoli,
+si pensava a far rivivere nella casa di Lorena gli antichi diritti
+trasmessile dalla casa d'Angiò.
+
+ [259] Lettera del datario al cardinale Trivulzio. _Lett. de' Princ.,
+ t. II, f. 22._
+
+ [260] _P. Paruta, l. V, p. 378. — Fr. Guicciardini, l. XVIII, p.
+ 424. — Ben. Varchi, l. II, p. 49._
+
+L'arrivo di un principe francese all'armata destinata a far l'impresa di
+Napoli, fece supporre al papa che il re manterrebbe finalmente le sue
+promesse tante volte rinnovate, e che i pattuiti sussidj, gli Svizzeri,
+gli uomini d'armi francesi, tutto finalmente arriverebbe. Infatti gli si
+diceva, che il danaro ch'egli aspettava gli sarebbe a giorni portato da
+messere Martino di Bellay, signore di Langei, quello che ci lasciò le
+più accurate memorie francesi di quest'epoca[261]. A ciò fidandosi il
+papa, l'armata della Chiesa sotto gli ordini di Agostino Trivulzio e di
+Vitello Vitelli si adunò a Ferentino, mentre che il vicerè trovavasi a
+Cepperano con quella di Napoli[262].
+
+ [261] Lettera del datario al cardinale Trivulzio, 8 marzo 1527, _t.
+ II, Lett. de' Princ., f. 58._
+
+ [262] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 424. — Ben. Varchi, l. II, p.
+ 49._
+
+Quest'ultimo aveva raccolti circa dodici mila uomini; ma appena la metà
+di questo numero era di truppe di linea venute con lui dalla Spagna; le
+altre erano milizie del regno di Napoli, delle quali facevasi poco
+conto. In sul finir del precedente anno, egli le aveva condotte
+all'assedio di Frusolone, borgata senza mura, ma posta in una situazione
+naturalmente forte. Il Lannoi vi si lasciò sorprendere l'ultimo giorno
+di gennajo, e fu costretto di rientrare entro i confini del regno dopo
+avere perduta molta gente[263].
+
+ [263] _Fr. Guicciardini, t. XVIII, p. 427. — P. Paruta, l. V, p.
+ 378. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 589. — Scip. Ammirato, l. XXX, p.
+ 365. — Lettera del datario di Roma, 4 febbrajo. Lett. de' Princ., t.
+ II, f. 49._
+
+Questo vantaggio, e le istanze e le promesse dell'ambasciatore di
+Francia, e le speranze che dava Russel, ambasciatore d'Inghilterra,
+mossero Clemente VII a tentare la conquista del regno di Napoli. Renzo
+di Ceri con sei mila uomini doveva entrare negli Abruzzi, ravvivare il
+partito del conte di Montorio, ed occupare l'Aquila, che infatti gli
+aprì le porte: l'armata principale doveva portarsi dalla banda di san
+Germano sopra Napoli; e la flotta alleata, sotto gli ordini di Pietro
+Navarro, cui il papa fece abbandonare il blocco di Genova, doveva
+minacciare le coste della Campania[264].
+
+ [264] Lettera del datario al conte Filipino Doria per richiamare la
+ flotta. Roma 4 febbrajo 1527. _Lett. de Princ., t. II, f. 49. — Fr.
+ Guicciardini, l. XVIII, p. 428._
+
+Queste diverse spedizioni si cominciarono contemporaneamente a metà di
+febbrajo con non infelice successo: il vicerè, poco fidandosi de' suoi
+mezzi di difesa, ritirossi a Gaeta e don Ugo di Moncade a Napoli. La
+flotta saccheggiò Molo di Gaeta, prese Castellamare, Stabbia, Torre del
+Greco, Sorrento, e Salerno; Renzo di Ceri non ebbe dal canto suo minori
+vantaggi nell'Abruzzo, ove occupò Siciliano e Tagliacozzo[265]. Se la
+guerra si fosse continuata collo stesso vigore con cui fu cominciata,
+avrebbe potuto avere un felice fine. Ma bastava che i soldati sapessero
+di ubbidire a prelati, perchè pretendessero assai più che le truppe
+degli altri potentati, e rendessero molto minori servigi. Niun'altra
+armata era tanto incomoda ne' paesi amici; niun'era meno ubbidiente ai
+suoi capi o meno disciplinata; niuna consumava tante munizioni, o più
+facilmente saccheggiava i proprj convoglj; niuna era meno disposta a
+combattere; niuna rifiutavasi con maggiore ostinazione alla fatica ed al
+pericolo, nè aveva l'orgoglio di volere che i suoi capi credessero che
+tuttociò ch'era difficile fosse impossibile. Dall'altro canto il papa
+non poteva vincere nè la sua avarizia nè la sua irrisolutezza. Atterrito
+dalle grandi spese cui doveva supplire, lasciava che l'armata principale
+mancasse di vittovaglie e di danaro; ed essa per ciò nei primi giorni di
+marzo di già cominciava a sbandarsi. In pari tempo egli era sempre
+apparecchiato ad ascoltare le proposizioni di accomodamento che gli si
+facevano; onde l'imperatore ed il vicerè tenevano sempre alcuni loro
+negoziatori presso di lui. La flotta s'indeboliva a cagione delle
+guarnigioni che doveva lasciare nelle città che aveva occupate. Il
+cardinale Trivulzio ed il Vitelli, mancando di viveri e spaventati
+dall'insubordinazione dell'armata, si ritirarono da san Germano sopra
+Piperno; e Renzo di Ceri, abbandonato da una parte de' suoi soldati,
+lasciò gli Abruzzi per tornare a Roma. Così alla metà di marzo, la
+spedizione di Napoli che aveva avuto così prospero principio, non
+lasciava più sperare nessun felice fine[266].
+
+ [265] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 429. — P. Paruta, l. V, p.
+ 379. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 33. — Fr. Belcarii, l. XIX,
+ p. 590._ — Tutta la corrispondenza del datario col Trivulzio legato
+ presso quest'armata. _Lett. de' Princ., t. II, f. 22. e segu._
+
+ [266] _Fr. Guicciardini l, XVIII, p. 430. — P. Paruta, l. V, p.
+ 382._ — Lettere del datario del 13 e 14 marzo al card. Trivulzio,
+ _t. II, f. 61. Lett. de' Princ._
+
+Dalla banda della Lombardia i generali della Chiesa erano costretti a
+seguire i piani del duca d'Urbino, sebbene in lui non avessero veruna
+fiducia. Gli Spagnuoli del duca di Borbone, essendosi ammutinati il 17
+di febbrajo in occasione di domandare il loro soldo, uccisero il loro
+sergente maggiore (ufficiale di un grado assai più elevato che non lo è
+a' dì nostri), perchè cercava di calmarli. Non pertanto il Borbone aveva
+potuto ricondurli all'ubbidienza, facendo loro comprendere che non
+avevano altri mezzi di trovare danaro che quello di continuare a
+seguirlo. Il 22 di febbrajo alloggiarono a san Donnino, che fu da loro
+saccheggiato; ed il giorno susseguente, il marchese di Saluzzo, il
+Guicciardini e Niccolò Macchiavelli, inviato dai Fiorentini presso al
+secondo, si ritirarono da Parma sopra Modena con undici in dodici mila
+uomini, che formavano l'armata della Chiesa[267].
+
+ [267] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 430._ — Ultima legazione di
+ Niccolò Macchiavelli a Francesco Guicciardini. Prime otto lettere,
+ _t. VII, opere p. 467-480. — Georg von Frundsberg, B. V, f. 92-96._
+
+Il Borbone tenne dietro all'armata che si ritirava; e come aveva
+attraversato lo stato parmigiano senz'entrare in veruna città,
+attraversò ancora i territorj di Reggio e di Modena; e di già stava per
+entrare nello stato di Bologna, quando l'armata veneziana passò il Po il
+5 di marzo per trovarsi alle spalle de' nemici. Il duca d'Urbino non
+raggiunse i suoi soldati che il giorno 18 di marzo, dopo avere
+assicurato il senato veneto del più felice esito. Egli appoggiavasi non
+al valore della sua armata, di cui non voleva fare pericoloso
+esperimento, ma bensì all'imbarazzo de' suoi avversarj. Infatti il 14 di
+marzo era scoppiata una nuova sedizione fra i Tedeschi dell'armata di
+Borbone. Avevano tentato di ucciderlo; ed egli non si era sottratto al
+loro furore che col darsi ad una pronta fuga, mentre essi uccidevano un
+suo gentiluomo, saccheggiavano i suoi equipaggi. Il Marchese del Guasto
+calmò i sediziosi con qualche danaro che fece loro dare dal duca di
+Ferrara. Tre giorni dopo Giorgio Frundsberg, colpito da apoplessia,
+abbandonò l'armata[268]. Credevasi che i soldati ch'egli aveva adunati
+col suo credito, e che non vedevano effettuarsi le sue promesse, si
+disperderebbero, ma si mantennero fedeli ai loro stendardi[269].
+
+ [268] Frundsberg ebbe un colpo apopletico mentre stava arringando i
+ suoi soldati per calmare lo spirito di sedizione sparso nell'armata.
+ Il biografo tedesco, che ci lasciò la sua vita, stampata nel 1568,
+ somministra poche particolarità intorno ai primi suoi fatti
+ militari, _Buch. V, f. 97._
+
+ [269] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 434._ — Macchiavelli
+ Legazioni. Lettera di Bologna 18 marzo, _t. VII, p. 487. — Scip.
+ Ammirato, l. XXX, p. 367. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 591._ — Lett.
+ del datario al card. Trivulzio. _Lett. de' Principi, t. II, p. 66._
+
+Clemente VII trovavasi estremamente angustiato dalle difficoltà della
+sua posizione. Francesco I l'aveva spinto alla guerra colle più
+magnifiche promesse; ma non avevane attenuta una sola. Da principio non
+aveva mandate all'armata della lega le cinquecento lance, ed i quaranta
+mila ducati al mese, che si era obbligato di somministrare. Non aveva
+pure mandati i ventimila ducati di più al mese per la guerra di Napoli.
+Il papa aveva sostenuto solo per tre mesi tutto il peso di questa
+guerra, ed il primo pagamento mensile non era ancora terminato. Il
+danaro, che sapevasi trovarsi per istrada, non giugneva mai, e niuna
+delle tante promesse fatte si verificava. La flotta francese, incaricata
+di secondare l'impresa di Napoli, non era mai portata a numero. Dodici
+galere leggieri eransi unite alla flotta pontificia, ma erano assai male
+approvvigionate anche queste e senza truppe da sbarco. Tra le grosse
+navi che dovevano raggiugnere la flotta, le une mai non abbandonarono le
+coste della Provenza, altre non si avanzarono oltre Savona. Eppure tra
+gli alleati del papa, non trovavasene un altro che meritasse maggiore
+confidenza. I soccorsi dell'Inghilterra erano troppo incerti e troppo
+tardi; pareva che i Veneziani non pensassero che a sè medesimi; ed il
+duca d'Urbino non voleva adottare veruna misura che potesse salvare gli
+stati di Roma o di Firenze. Il Borbone omai toccava i confini della
+Toscana. Siena era zelante pel partito imperiale; Firenze, stanca di
+soffrire il giogo de' Medici, desiderava una rivoluzione. Vero è che nel
+regno di Napoli la lega da principio aveva ottenuti alcuni vantaggi; ma
+il papa più non aveva danaro per continuare una così disastrosa guerra,
+ed opponeva uno scrupolo di coscienza sconosciuto dai suoi predecessori
+alla proposizione fattagli più volte di vendere alcuni cappelli di
+cardinale. Il suo datario Ghiberti rispondeva il 17 di dicembre al
+vescovo di Bayeux, che, senza entrare in disamina intorno a ciò che vi
+era di vergognoso in questo mezzo, si era assicurato che non basterebbe,
+potendosene tutt'al più ricavare cento cinquanta mila ducati, che
+sarebbero bentosto consumati[270].
+
+ [270] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 435. — Lett. de' Princ., t.
+ II, f. 33._ In questa lettera assai diffusa il datario giustifica il
+ papa, ed accusa il re di Francia, mostrando in qual modo egli aveva
+ mancato a tutte le sue promesse verso gl'Italiani.
+
+In tanta perplessità Clemente VII acconsentì all'ultimo alle
+proposizioni di accomodamento che gli aveva più volte fatte il vicerè; e
+malgrado il pericolo di separarsi da' suoi alleati, e di mettersi in
+balìa de' suoi nemici, il 15 marzo sottoscrisse con Cesare Fieramosca e
+Sernone, ministri del vicerè, una tregua di otto mesi, per prezzo della
+quale doveva pagare agli imperiali sessanta mila ducati, destinati per
+l'armata del duca di Borbone; oltre a che dovevano essere restituite le
+conquiste fatte dalle due parti, abolite le censure fulminate contro i
+Colonna, il cardinale Pompeo ristabilito nella sua dignità, ed il vicerè
+doveva venire a Roma per meglio guarentire il papa contro l'armata del
+contestabile. Se i Veneziani ed il re di Francia accettavano la tregua,
+durante la quale speravasi di negoziare un trattato di pace, tutte le
+truppe tedesche dovevano abbandonare l'Italia; se la rifiutavano, queste
+dovevano ritirarsi solamente dallo stato della Chiesa[271].
+
+ [271] Lettera del datario al card. Trivulzio, del 15 marzo. _Lett.
+ de' Principi, t. II, f. 62. — Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 436. —
+ P. Paruta, l. V, p. 383-385. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 367. —
+ Gal. Capella, l. VII, f. 73. — Marco Guazzo stor. de' suoi tempi, f.
+ 48. — Georg. von Frundsberg, B. V, f. 100._
+
+Clemente VII abbandonato dai suoi alleati quando la più formidabile
+armata si avanzava contro di lui, era, non v'ha dubbio, in pieno diritto
+di provvedere alla sua salvezza con un parziale trattato. Ma sembra che
+nè il papa, nè il datario Ghiberti, suo principale consigliere, nè altra
+persona della sua corte, abbia saputo apprezzare il pericolo
+dell'avvicinamento del Borbone; essendosi Clemente ridotto a trattare
+piuttosto per l'impazienza che gli cagionava la cattiva condotta delle
+sue truppe, e per l'imbarazzo delle sue finanze, che per timore degli
+imperiali. Da principio erasi in Roma dubitato che il Borbone non fosse
+per accettare la tregua sottoscritta dal vicerè, e seppesi poco dopo,
+che infatti l'aveva rifiutata. Pure il papa non volle ravvisare in
+questo rifiuto che una millanteria militare, o uno stratagemma per avere
+una maggior somma[272]. Avrebbe dovuto meglio conoscere la disordinata
+truppa con cui aveva che fare, composta di soldati non pagati,
+disubbidienti, indisciplinati, i quali parevano piuttosto condurre i
+loro generali che essere condotti da loro. Egli sapeva non meno che
+tutta l'Italia quale fosse stata pel corso di un anno la loro tirannia
+in Milano; doveva sapere che Giorgio Frundsberg detestava le
+superstizioni della Chiesa romana con un odio avvelenato dalle
+controversie religiose della Germania, e che portava in seno una
+funicella dorata, destinata, siccom'egli diceva, ad appiccare il papa
+colle sue mani[273]; non doveva ignorare che una parte de' di lui
+soldati era stata strascinata sotto le di lui bandiere non meno dal
+fanatismo della riforma che dall'amore della licenza militare; che gli
+Spagnuoli, fatti più avidi dalle rapine loro permesse a Milano,
+aspiravano a mettere la mano sulle ricchezze della più commerciante
+città d'Italia, e che solevano giurare _pel glorioso sacco di
+Firenze_[274]. Fu dunque improvvidissimo consiglio quello di disarmarsi
+nell'istante in cui fu sottoscritta la tregua e scrivere al cardinale
+Trivulzio che licenziasse la maggior parte de' suoi soldati; di
+rallegrarsi perchè quelli di Renzo di Ceri si erano dissipati
+spontaneamente; e di non ritenere per sua difesa che cento cavaleggieri,
+e circa due mila fanti delle bande nere formate da Giovanni de'
+Medici[275].
+
+ [272] Lettera del Ghiberti al cardinal Trivulzio del 31 marzo 1527.
+ _Lett. de' Princ., t. II, p. 69._
+
+ [273] _P. Giovio Elogi degli uomini illustri, l. VI, p. 325. — Scip.
+ Ammirato, l. XXX, p, 362. — Ben. Varchi, l. III, p. 50._ — Il
+ biografo tedesco nega questo fatto, _l. V, f. 92_, ma questo
+ biografo è cattolico, e non ammette verun fatto che faccia torto al
+ suo eroe.
+
+ [274] _Lett. de' Princ., t, II, f. 47 a Niccolò Capponi._
+
+ [275] Lettera del 29 di marzo, del Ghiberti al card. Trivulzio.
+ _Lett. de' Princ., t. II, f. 69. — Fr. Guicciardini, l. XVIII, p.
+ 436. — P. Paruta l. V, p. 385. — Ben. Varchi, l. II, p. 65._
+
+Il papa ed il vicerè avevano trattato di buona fede, e l'uno e l'altro
+soddisfecero alle reciproche convenzioni; ma il Borbone, forse non
+voleva, e certamente non poteva trattenere la sua armata. Dava non
+pertanto a credere che accetterebbe l'armistizio, se gli veniva
+assicurata una più ragguardevole somma di danaro da distribuirsi ai suoi
+soldati in pagamento di due mesi di soldo; e perchè a tale effetto
+ricominciavano le negoziazioni, negli ultimi otto giorni di marzo fece
+alcuni lavori intorno a Bologna, come se avesse voluto assediarla. Ma il
+31 di marzo dichiarò al Guicciardini che non poteva più oltre contenere
+i suoi soldati, ed andò ad accamparsi a Ponte a Reno. Un messo del
+vicerè, che veniva ad intimargli l'ordine d'osservare la tregua, corse
+pericolo di essere ucciso dai Landsknecht, e dovette salvarsi con una
+pronta fuga; ed il marchese del Guasto, che si era separato dal duca di
+Borbone per non disubbidire al vicerè, ed aveva presa la strada di
+Napoli, fu con una militare sentenza bandito dall'armata[276].
+
+ [276] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p, 437. — P. Paruta, l. V, p.
+ 388. — Fr. Belcarii l. XIX, p. 592. — Macchiavelli Legazioni, t.
+ VII, p. 480-500._
+
+Per altro i progetti del Borbone sembravano tuttavia difficilmente
+eseguibili: la primavera era assai tarda, ed era caduta molta neve sugli
+Appennini che l'armata imperiale doveva attraversare per entrare nella
+Toscana. Dessa trovavasi accampata tra Ferrara e Bologna in terreni
+fangosi e quasi affatto inondati. Per mancanza d'artiglierie e di
+munizioni non aveva potuto prendere veruna città, ond'era sempre
+sprovveduta di magazzini come di danaro, e viveva a giorno per giorno
+con quello che trovava nelle campagne. Attraversando un paese così
+sterile come gli Appennini, dove poteva supporre d'incontrare qualche
+resistenza, doveva necessariamente portare vittovaglie per più giorni;
+ed appunto per questo motivo il Borbone si trattenne lungo tempo ai
+confini del Bolognese e della Romagna, mostrando di voler prendere ora
+l'una ora l'altra strada, sempre minacciando e non avanzando mai[277].
+
+ [277] _Macchiavelli Legazioni, t. VII. Lettere di Bologna e di Forlì
+ fino al 13 aprile, p. 480 e segu. fino a p. 508._
+
+Intanto continuavano con lui le negoziazioni; ma queste non
+contribuivano che a rendere diffidenti il duca d'Urbino ed il marchese
+di Saluzzo, che, vedendo il papa tanto sollecito di abbandonarli, erano
+sempre apparecchiati a ritirarsi. Lo stesso vicerè si pose in cammino
+per avere un abboccamento col Borbone, ed offrirgli, per soddisfare al
+debito verso l'armata, oltre il danaro promesso dal papa, altre somme da
+prendersi sulle entrate di Napoli o sulle straordinarie contribuzioni
+dei Fiorentini, i quali, trovandosi esposti prima degli altri, dovevano
+altresì essere i primi a riscattarsi. Ma egli non osava di avventurarsi
+in mezzo a quella sfrenata soldatesca, e si fermò a Firenze per trattare
+di colà col Borbone. Dal canto suo il Guicciardini, luogotenente
+generale della Chiesa in tutte le province della Lombardia, faceva
+istanze al senato di Venezia, al duca d'Urbino ed al marchese di Saluzzo
+acciò che l'armata alleata tenesse dietro al Borbone; loro
+rappresentando, che, quand'anche fosse vero che il papa fosse
+intenzionato di trattare separatamente, era del loro interesse
+d'impedire che non venisse oppresso; perciocchè quanto più grande
+sarebbe la di lui paura, tanto maggiore sarebbe la quantità del danaro
+che da lui tirerebbe il Borbone, danaro che poi verrebbe tutto impiegato
+contro la lega[278].
+
+ [278] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 438. — P. Paruta, l. V, p.
+ 389. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 567. — Fr. Belcarii, l. XIX, p.
+ 593._
+
+Prima di avanzarsi negli Appennini, il Borbone ingannò i suoi nemici con
+nuove negoziazioni, e mentre che dal 15 al 25 d'aprile egli si avanzava
+per Meldola, santa Sofia e val di Bagno, fino a Pieve santo Stefano in
+val d'Arno superiore, lasciò che i suoi deputati presso il vicerè
+sottoscrivessero una nuova convenzione, in forza della quale prometteva
+d'allontanarsi per una grossa somma di danaro. Dall'altro canto il
+Guicciardini, non essendo tranquillo intorno alla di lui equivoca
+condotta, aveva persuasi il marchese di Saluzzo ed il duca d'Urbino in
+compagnia de' quali trovavasi allora in Mugello, a passare ancor essi
+l'Appennino. I confini del ducato d'Urbino non erano lontani dall'armata
+imperiale, e questo a non dubitarne, fu il principale motivo che fece
+risolvere il duca ad avanzarsi[279].
+
+ [279] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 439. — P. Paruta Ist. Ven., l.
+ V, p. 388. — Ben. Varchi, l. II, p. 66. — Ber. Segni Stor. Fior., l.
+ I, p. 4. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 34. — Georg. von
+ Frundsberg, B. V, f. 100._
+
+Ma il Guicciardini non poteva riuscire ad ispirare al papa la medesima
+diffidenza; quanto più grande e più spaventoso era il pericolo, tanto
+più Clemente VII era determinato di chiudere gli occhi per non vederlo.
+Quando seppe che a Firenze era stata firmata una nuova convenzione,
+licenziò subito il rimanente delle sue bande nere, quasi che la
+conservazione di questo piccolo corpo potesse servire di pretesto
+all'armata imperiale per venire ad attaccarlo a Roma[280]. Nello stesso
+tempo rimandò per mare il signore di Vaudemont a Marsiglia, e parve dopo
+ciò credersi in seno alla più perfetta pace.
+
+ [280] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 441. — P. Paruta, l. V, p.
+ 391._
+
+Ciò null'ostante poco mancò che una impensata rivoluzione non salvasse
+Roma a spese di Firenze. Mentre che l'armata della lega doveva
+acquartierarsi all'Ancisa per coprire quest'ultima città, i Fiorentini,
+non meno spaventati de' soldati che venivano per difenderli, che di
+quelli che venivano ad attaccarli, domandarono delle armi al loro
+governo. Questa domanda venne apertamente e caldamente appoggiata da'
+più riputati cittadini, quali erano Niccolò Capponi, Matteo Strozzi, ed
+il gonfaloniere Luigi Guicciardini, fratello dello storico; mentre che i
+partigiani dei Medici, sebbene conoscessero l'avversione de' loro
+concittadini pel giogo che sostenevano, non osavano di far palese la
+loro opposizione ad un così legittimo desiderio. Essi promisero che i
+sedici gonfalonieri, che avevano parte nel governo, distribuirebbero il
+26 d'aprile le armi alle loro compagnie; ma perchè il popolo si
+affollava intorno al palazzo per riceverle, essi furono atterriti
+dall'ardore con cui quest'armi erano domandate, e non tennero
+parola[281]. Nello stesso tempo i tre cardinali che in allora si
+trovavano a Firenze, Cortona, Cibo e Ridolfi, de' quali i due ultimi vi
+erano stati mandati dal papa in sul finire del 1526 onde sostenere il
+credito del primo, si apparecchiavano ad uscire di città col giovane
+Ippolito de' Medici per rendere visita ai generali dell'armata alleata,
+acquartierata all'Olmo, non lontano da Firenze: ciò bastò perchè il
+popolo supponesse, che costoro, risguardando i loro affari come
+disperati, abbandonassero la città. L'accidente fece nascere questo
+rumore tra un popolaccio ignorante; ma tutta la città era così stanca
+del governo de' Medici e di quello de' preti, ogni cittadino sentivasi
+così umiliato dalla considerazione che una repubblica coperta di tanta
+gloria fosse ridotta nella dipendenza di un fanciullo e di prelati
+stranieri, che ognuno avidamente abbracciava la speranza di mettere fine
+a questa tirannide. Quelli ancora che ciò non credevano, s'infingevano
+di crederlo, per far nascere l'occasione di scuotere il giogo. La
+gioventù accorse verso il palazzo, gridando, _viva il popolo e la
+libertà!_ La guardia loro fece pochissima resistenza, conciossiachè si
+posero di mezzo i più assennati cittadini, e la persuasero a ritirarsi.
+Gl'insorgenti si presentarono alla signoria, capo della quale era in
+allora Luigi Guicciardini, gonfaloniere, fratello dello storico; la
+costrinsero a decretare che tutti coloro che i Medici avevano condannati
+per delitti di stato, verrebbero ristabiliti nelle loro prerogative; che
+il governo verrebbe costituito come al tempo del gonfaloniere Soderini,
+e che i Medici sarebbero esiliati e dichiarati ribelli[282].
+
+ [281] _Bern. Segni stor. Fior., l. I, p. 4. — Comm. di Fil. Nerli,
+ l. VII, p. 146. — Ben. Varchi, l. II, p. 69._
+
+ [282] _Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 323-324. — Ist. di Gio.
+ Cambi, t. XXII, p. 305. — Com. di Fil. de' Nerli, l. VII, p. 148. —
+ Ben. Varchi, l. II, p. 73 — P. Jovii Hist., l XXV, p. 15. — Scip.
+ Ammirato, l. XXX, p. 369. — P. Paruta, l. V, p. 390._
+
+I cardinali, con Ippolito de' Medici, avevano imprudentissimamente
+continuato il loro viaggio verso l'Olmo, sebbene avessero avviso di ciò
+che accadeva in Firenze. Coloro che avevano apparecchiata la
+sollevazione, alla testa de' quali osservavasi Pietro Salviati, che le
+sue ricchezze e le sue parentele chiamavano ai principali onori della
+città, sentivano la necessità di porre immediatamente una forte guardia
+alle porte, di occupare gli arsenali, di far dare il giuramento ai
+soldati, e di trattare colla lega per procurare il di lei appoggio alla
+repubblica; ma loro non fu possibile di calmare abbastanza la popolare
+effervescenza per ottenere attenzione ed ubbidienza; e mentre che il
+popolo era ancora ne' trasporti della gioja, gli altri cominciavano di
+già a tremare per le conseguenze d'un'insurrezione, che non si trovavano
+più in caso di dirigere[283].
+
+ [283] _Filip. de' Nerli, l. VII, p. 149._
+
+Il Salviati ed i suoi amici avevano bensì ordinato che si suonasse
+campana a stormo; ma i tre cardinali erano di già tornati col duca
+d'Urbino, il marchese di Saluzzo e mille cinquecento fanti, avanti che
+si fossero chiuse le porte; questi s'incamminarono subito verso la
+piazza e cominciarono l'assedio del palazzo, diventato la cittadella
+degl'insorgenti. Forse Firenze non erasi mai trovata in più grave
+pericolo; imperciocchè se i Medici fossero stati obbligati a far entrare
+nella città l'armata alleata per impadronirsi della sede del governo,
+avrebbero difficilmente potuto contenere i soldati, sempre avidi di
+saccheggio, ed ancora più difficilmente avrebbero potuto in appresso
+opporli all'armata del Borbone che si avvicinava. Il Guicciardini, che
+sentiva tutto il pericolo della sua patria, s'interpose tra le due
+parti; cercò di atterrire gli uni e gli altri mettendo loro sott'occhio
+le conseguenze della loro ostinazione, e li ridusse ad un accordo in
+forza del quale gl'insorgenti abbandonarono il palazzo e lo resero ai
+Medici, dopo avere in contraccambio ottenuta da questi un'intera
+amnistia, che non fu però perfettamente osservata[284].
+
+ [284] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 442. — Jac. Nardi, l. VIII, p.
+ 325. — Ben. Varchi, l. II, p. 82, l. III, p. 98. — Ber. Segni, l. I,
+ p. 5. — Filip. de' Nerli, l. VII, p. 150. — Gio. Cambi, t. XXII, p.
+ 307. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 370. — P. Jovii Hist. sui temp.,
+ l. XXV, p. 17._
+
+Il duca d'Urbino prese motivo da quest'insurrezione, che abbastanza
+manifestava le disposizioni de' Fiorentini rispetto al papa, per
+domandare che questa repubblica prendesse parte in suo proprio nome
+nella lega con Venezia e colla Francia; di modo che più non si trovasse
+compresa nelle negoziazioni che Clemente VII proseguiva anche allora
+cogl'imperiali. Infatti la signoria si obbligò a non conchiudere verun
+trattato di pace coll'imperatore senza il consentimento di tutti i
+confederati; ed i cardinali, luogotenenti del papa, furono costretti di
+aderire a questo trattato che fu sottoscritto il 28 di aprile nel
+palazzo de' Medici[285]. Il duca d'Urbino non approfittò meno per la
+lega che per sè medesimo della sua presenza in Firenze con un'armata.
+Egli non volle partire finchè non gli furono dalla repubblica restituite
+la forte piazza di san Leo, principale luogo della contea di
+Montefeltro, e la fortezza di Majolo. Egli le riebbe in qualche modo
+colla forza, senza pubblica deliberazione, e senza l'approvazione dei
+consigli, cui soli apparteneva il dare così fatti ordini[286].
+
+ [285] _Ben. Varchi Stor. Fior., l. III, p. 101. — P. Paruta, l. V,
+ p. 390._
+
+ [286] _Ben. Varchi Stor. Fior., l. III, p. 102. — Scip. Ammirato, l.
+ XXX, p. 368._
+
+L'insurrezione di Firenze aveva avuto principio e fine in un solo
+giorno; pure fu cagione agli alleati di gravissimo pregiudizio, avendo
+impedito alla loro armata di prendere posto all'Ancisa, e potere così
+più facilmente tener d'occhio il duca di Borbone; accrebbe la diffidenza
+del duca d'Urbino e de' Veneziani, i quali, vedendo come lo stato di
+Firenze era poco sicuro, temettero più che mai di allontanarsi dalle
+proprie province; finalmente fece loro perdere un tempo prezioso, di cui
+il Borbone seppe approfittare[287].
+
+ [287] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 443. — Scip. Ammirato, l. XXX,
+ p. 371._
+
+Infatti questi partì il venti di aprile, dai contorni di Arezzo, alla
+volta di Roma, senza artiglieria, senza carri, senza munizioni; e non si
+lasciò trattenere nè dalle piogge, che in quella stagione furono
+grandissime, nè dalla mancanza di viveri. Ottenne a Siena, in allora
+attaccata al partito imperiale, alcuni soccorsi, che lo ajutarono a
+proseguire il cammino; ma non si trattenne in quello stato, come erasene
+lusingato Clemente VII[288]. Nel suo cammino saccheggiò Acquapendente a
+san Lorenzo alle Grotte; fu introdotto in Viterbo da alcuni emigrati di
+quella città; occupò in appresso Ronciglione, e finalmente arrivò il 5
+di maggio sotto alle mura di Roma, prima che il papa avesse voluto
+persuadersi della sua partenza dalla Toscana[289].
+
+ [288] _Orlando Malavolti Stor. di Siena, p. III, l. VII, f. 132._
+
+ [289] Lettera di Filippo Belluci a Federico Clavario comm. apost.
+ del 4 di maggio del 1527. _Lett. de' Princ., t. II, f. 74. — Marco
+ Guazzo, f. 49. — Georg. von Frundsberg, B. V, f. 101._
+
+Clemente VII aveva cercato una seconda volta in quegli ultimi istanti di
+mettersi in su le difese; ordinò nuove leve per rimpiazzare i soldati
+che aveva con tanta imprudenza licenziati; vendette tre cappelli di
+cardinale, ma non ebbe neppure il tempo di riceverne il danaro. Domandò
+una contribuzione volontaria ai più ricchi abitanti di Roma; ma questi,
+ritenendo con avara mano effetti che presto dovevano perdere, non
+diedero che pochi scudi, quando trattavasi di difendere tutto il
+rimanente de' loro beni, l'onor loro e la vita[290].
+
+ [290] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 445._
+
+Renzo di Ceri, della casa Orsini, era stato incaricato dal papa della
+difesa di Roma. Quest'uomo, che in tempo della guerra della lega di
+Cambrai erasi renduto illustre sostenendo l'assedio di Crema, aveva
+veduto la sua riputazione scemare ogni giorno. In particolare Clemente
+VII faceva di lui pochissimo capitale; pure, per un'imbecillità che
+pareva strascinarlo alla sua ruina, egli gli accordò in tale occasione
+la più grande confidenza. Il signore di Bellay, che arrivò in poste da
+Firenze per avvisare il papa della marcia del Borbone, divise con Renzo
+di Ceri le cure di provvedere alla difesa di Roma[291]. Per rimpiazzare
+gli antichi soldati, che tutti erano stati di fresco licenziati,
+arrolarono tra i servitori de' prelati ed i bottegai di Roma, una truppa
+senza coraggio e senza disciplina, ed aggiunsero alcune fortificazioni
+dalla banda di Borgo. Questi lavori inspirarono a Renzo tanta fiducia,
+ch'egli si figurò di potere opporre la più ostinata resistenza
+all'armata di Borbone; perciò scrisse al conte Guido Rangone, che
+accorreva per difendere Roma con cinque mila fanti ed un piccolo corpo
+d'artiglieria, che farebbe meglio di andare a raggiugnere l'armata della
+lega, poichè la capitale aveva tutt'al più bisogno di un ajuto di sette
+in ottocento archibugieri[292].
+
+ [291] _Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 35._ — Ma di questi
+ avvenimenti parla assai brevemente, e le memorie francesi, in
+ generale, sono poco soddisfacenti rispetto a tuttociò che successe
+ in Italia dopo la prigionia del re a Pavia. _Georg. von Frundsberg,
+ B. V, f. 102._
+
+ [292] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 445. — P. Paruta Ist. Ven., l.
+ V, p. 391. — Georg. von Frundsberg, B. V, f. 103._
+
+Questa lettera, scritta soltanto il 4 di maggio, non trattenne in
+cammino il Rangone, che aspirava alla gloria di liberare la capitale
+della Cristianità. Aveva calcolato di giugnervi prima del Borbone, ove
+questi si fosse caricato di un treno d'artiglieria; e che sarebbe sempre
+in tempo di unirsi ai difensori della città, ove il Borbone arrivasse
+prima di lui per non avere condotti cannoni. Ma il 5 di maggio il
+Borbone presentossi ne' prati sotto Roma, e fece da un trombetta
+intimare la resa alla città. Clemente VII, che in diverse circostanze
+aveva mostrato un'eccessiva timidezza, e che anche ultimamente aveva
+voluto fuggire quando l'armata napolitana si avanzava sopra Frusolone,
+mostrò in questa circostanza un'inesplicabile fermezza. Rimandò il
+trombetta con disprezzo; non volle permettere di tagliare i ponti della
+città, per difendersi al di là del Tevere se il Borgo veniva preso; e
+per non ispargere il terrore, ordinò alle guardie delle porte di non
+permettere che si trasportassero fuori di Roma ricchezze o
+mercanzie[293].
+
+ [293] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 446. — Lett. de' Princ., t.
+ II, f. 74, di Roma 4 maggio._
+
+La mattina del 6 di maggio il Borbone condusse le sue truppe all'assalto
+contro le mura di Borgo tra il Gianicolo ed il Vaticano. Qualunque si
+fosse lo splendore che lo accompagnava, come generale della più potente
+armata che allora fosse in Europa, pare che tutta sentisse la vergogna
+ed il pericolo della propria situazione. Principe del sangue e ribelle
+al suo re; francese e traditore della sua patria; cattolico e conducente
+contro il papa un'armata, che era nemica della religione medesima;
+cavaliere ed associato ad una banda di masnadieri, non poteva
+dissimulare a sè medesimo che meritava il disprezzo che gli avevano
+manifestato gli Spagnuoli, e che gli esprimevano tutti coloro che non lo
+temevano. Una luminosa vittoria poteva sola coprire tanti torti a' suoi
+proprj occhi o agli occhi degli altri; egli voleva ottenerla, o morire
+combattendo; e perchè, montando all'assalto, vide che i suoi fanti
+tedeschi lo seguivano freddamente, prese una scala, l'appoggiò egli
+stesso contro il muro per incoraggiarli colla propria intrepidezza; ma
+appena aveva incominciato a salire, che fu colpito nelle reni da una
+palla di moschetto tirata dall'alto delle mura, che gli passò il fianco
+e la coscia destra[294]. Sentì subito che il colpo era mortale; pure
+conservò tanta presenza di spirito da domandare a quelli che gli stavano
+intorno di coprire il suo corpo col suo mantello, onde i soldati non si
+accorgessero della sua caduta; così egli spirò ai piedi delle mura,
+mentre che continuava l'assalto[295].
+
+ [294] L'egregio scultore Benvenuto Cellini vorrebbe persuadere a sè
+ ed agli altri, d'avere egli sparato questo fortunato colpo, che
+ privò Roma d'un nemico senza salvarla. _Vita di Benvenuto Cellini
+ scritta da lui medesimo._
+
+ [295] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 446. — P. Giovio vita del
+ card. Pompeo Colonna, p. 172. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 37.
+ — P. Paruta, l. V, p. 393. — Gal. Capella, l. VII, f. 73. — Fr.
+ Belcarii, l. XIX, p. 593. — Arn. Ferroni, l. VIII, p. 165. — Mar.
+ Guazzo, f. 50. — Georg. von Frundsberg, B. V, f. 106; B. VI, f.
+ 108._
+
+La morte del Borbone non si potè tenere lungamente nascosta ai soldati;
+ma invece di scoraggiarli, parve eccitarli alla vendetta. Gli Svizzeri
+della guardia del papa avevano difese le mura valorosamente, ed una
+batteria posta sull'alto del colle, che prendeva di fianco gli
+assedianti, loro uccideva molta gente; ma una densa nebbia, che si levò
+dopo che il sole apparve sull'orizzonte, impedì agli artiglieri di ben
+dirigere i loro colpi. Gli Spagnuoli ne approfittarono onde entrare in
+città per alcune piccole case attigue alle mura; dall'altro canto i
+Tedeschi superarono le trincee, e s'impadronirono del baluardo. Prima di
+riuscirvi gli assalitori avevano avuto un migliajo d'uomini uccisi, ma
+ne fecero orribile vendetta su quella parte della gioventù romana che
+combatteva sotto le insegne de' proprj caporioni, e che trovavasi chiusa
+tra gli Spagnuoli ed i Tedeschi. Fu uccisa tutta senza pietà, sebbene la
+maggior parte di questi giovani avesse gettate le armi, e domandasse la
+vita in ginocchioni[296].
+
+ [296] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 446. — P. Jovii Hist., l.
+ XXIV, p. 14. — Ejusd. vita di Pomp. Colonna, p. 172._
+
+Durante la battaglia, Clemente VII stava pregando innanzi all'altare
+della sua cappella in Vaticano. Quando le grida de' soldati gli
+annunciarono la presa della città, fuggì dal suo palazzo in castel
+sant'Angelo pel lungo corridojo che, innalzato su doppia muraglia al di
+sopra delle più alte case, attraversa tutta la città Leonina, e dà
+comunicazione al Vaticano colla fortezza. Lo storico Paolo Giovio, che
+seguiva Clemente VII, teneva rialzata la di lui lunga veste perchè
+potesse più speditamente camminare, e l'aveva coperto col suo cappello e
+col suo mantello violetto, per timore che il papa, attraversando il
+ponte che lo lasciava vedere a discoperto, non fosse riconosciuto pel
+suo rocchetto bianco, e preso di mira da qualche furibondo soldato. Da
+tutta la lunghezza del corritojo Clemente VII vedeva al di sotto di sè
+la miserabile fuga de' suoi, ed i barbari che inseguendoli gli
+assassinavano a colpi di picche e di alabarde. Sette in otto mila romani
+vennero uccisi in questo primo giorno[297].
+
+ [297] _P. Giovio vita del cardinale Pompeo Colonna, p. 173. — Georg.
+ von Frundsberg, B. VI, f. 109._
+
+Dopo essere entrato in castello, il papa aveva ancora tempo di fuggire
+pel ponte degli angeli che era sotto la protezione della sua
+artiglieria, di attraversare le strade di Roma sotto la scorta della sua
+cavalleria, e mettersi in salvo. La fresca memoria della sua cattività
+in Castel sant'Angelo doveva fargli sentire quanto quest'asilo fosse mal
+sicuro; ma lo spavento ond'era compreso non gli permise di passare più
+avanti; egli si lasciò chiudere coi cardinali ed i prelati del suo
+seguito in castel sant'Angelo; ove Filippo Serbelloni collo spagnuolo
+Mendanez lo assediarono[298].
+
+ [298] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 447. — P. Giovio vita del
+ card. Colonna, p. 174. — Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 328. —
+ Fr. Belcarii, l. XIX, p. 595._
+
+L'armata che si precipitava in Roma, contava in allora quaranta mila
+uomini. È bensì vero che Frundsberg non aveva condotti che quattordici
+mila landsknecht, ai quali si erano uniti in Lombardia sei mila
+Spagnuoli; ma vi si era in appresso aggiunta l'infanteria italiana del
+Calabrese Fabrizio Maramaldo, di Sciarra Colonna e di Luigi Gonzaga,
+chiamato il Rodomonte. Inoltre aveva quest'armata raccolti lungo il
+cammino moltissimi cavaleggieri, il di cui comando era stato dato a
+Filiberto di Chalons, principe d'Orange, ed a Ferdinando Gonzaga; erasi
+ingrossata coi disertori dell'armata della lega e coi soldati licenziati
+dal papa, coi banditi e coi vagabondi, erranti prima per tutti i paesi
+che aveva attraversati, e chiamati sotto le sue bandiere
+dall'allettamento del saccheggio[299].
+
+ [299] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 447 — P. Giovio vita del card.
+ Colonna, f. 173._
+
+Il Borgo di Roma ed il quartiere del Vaticano furono subito
+saccheggiati; ed in quella prima ebbrezza della vittoria il sacrilego
+furore de' soldati parve meno ributtante, sebbene non avesse risparmiati
+nè i conventi, nè le chiese, nè il palazzo del papa, nè il tempio di san
+Pietro, cattedrale del mondo cristiano. Ma i soldati, non contenti delle
+ricchezze di questi due quartieri, presero ancora d'assalto quello di
+Transtevere, e perchè i ponti non erano stati tagliati, trovaronsi
+padroni di tutta Roma, ove Luigi Gonzaga fu il primo ad entrare per
+ponte Sisto alla testa dell'infanteria italiana[300].
+
+ [300] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 447. — Vita del card. Pompeo
+ Colonna, f. 175 v. — Georg. von Frundsberg, B. VI, f. 110._
+
+Forse giammai nella storia dell'universo si troverà che una grandissima
+capitale sia stata abbandonata a più atroce abuso della vittoria;
+giammai una potente armata si formò di soldati più feroci, e più
+intolleranti del giogo d'ogni militare disciplina; nè mai il sovrano,
+nel di cui nome cotesta armata combatteva, era stato più indifferente
+alle calamità dei vinti. Non bastò già il lasciare in balìa della
+rapacità de' soldati tutte affatto le ricchezze sacre e profane dalla
+pietà dei popoli o dalla loro industria adunate nella capitale del mondo
+cristiano, che ancora le persone degl'infelici abitanti furono
+abbandonate al capriccio, e alla brutalità di sfrenata soldatesca.
+Mentre che le donne di ogni condizione erano vittima dell'incontinenza
+de' vincitori, coloro che rendevansi sospetti di avere ricchezze
+nascoste, o credito presso gli altri, erano posti alla tortura, ed
+obbligati con prolungati tormenti a vuotare le borse degli amici che
+potevano avere in altri paesi. Molti prelati morirono in mezzo ai
+tormenti; molti altri, dopo essersi riscattati, morirono in conseguenza
+de' sofferti strapazzi, della loro afflizione, o del loro spavento.
+Furono saccheggiati i palazzi di tutti i cardinali senza che i soldati
+volessero distinguere i guelfi dai ghibellini, o accordare una
+salvaguardia a coloro ch'erano conosciutissimi pel loro attaccamento al
+partito imperiale. Soltanto fu ad alcuni permesso di riscattarsi col
+danaro; e perchè i mercanti avevano deposti i proprj effetti nelle loro
+case supponendo di porli in luogo sicuro, questi mercanti pagarono
+spesso enormi somme per sottrarle ai soldati. La marchesa di Mantova
+riscattò il suo palazzo per cinquanta mila ducati, e si dice che suo
+figlio ne toccasse per la parte sua dieci mila. Il cardinale di Siena,
+dopo avere pagata la propria taglia agli Spagnuoli, fu fatto prigioniero
+da' Tedeschi, spogliato d'ogni avere, battuto e forzato di riscattare
+nuovamente la sua sola persona con cinque mila ducati. La stessa
+sventura toccò ai cardinali della Minerva e di Ponzetta. Nè i prelati
+tedeschi o spagnuoli furono da' loro compatriotti risparmiati più che
+gl'Italiani. Udivansi eccheggiare in tutte le case le grida ed i pianti
+degl'infelici esposti alla tortura; le piazze avanti a tutte le chiese
+erano sparse d'arredi d'altari, di reliquie e di tutte le cose sacre,
+che i soldati buttavano in terra dopo averne strappato l'oro e
+l'argento. I luterani tedeschi, aggiugnendo alla cupidigia il fanatismo
+religioso, si sforzavano di mostrare il loro disprezzo per le pompe
+della chiesa romana, e di profanare tuttociò che rispettavano que'
+popoli ch'essi dicevano idolatri. Per altro passati i primi giorni di
+furore, ne' quali essi avrebbero voluto uccidere tutti coloro che
+avevano impugnate le armi, i Tedeschi più non isguainarono la spada;
+anzi si addolcirono in modo, che i loro prigionieri si poterono
+riscattare a bassissimo prezzo. Allora ad altro più non pensarono che a
+bevere, ad ammassare danaro ed a distruggere i quadri e le statue che
+loro sembravano monumenti d'idolatria. Ma infinitamente più avidi e più
+crudeli erano gli Spagnuoli; la loro sete dell'oro mai non iscemava, e
+perchè il loro cuore era affatto chiuso alla pietà, andavano
+moltiplicando i tormenti per costringere i loro prigionieri ad
+iscuoprire tuttociò che tenevano nascosto. Gl'Italiani e specialmente
+quelli dell'Abruzzo imitavano i vizj delle due nazioni cui si erano
+associati, e senza pareggiarli nel valore, cercavano se non altro di
+essere egualmente crudeli ed empj[301].
+
+ [301] _P. Giovio vita di Pompeo Colonna, f. 173. — Fr. Guicciardini,
+ l. XVIII, p. 448. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 329. — P. Paruta, l. V,
+ p. 393. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 595. — Arn. Ferroni, l. VIII, p.
+ 165. — Mém. de Martin du Bellay, l. III, p. 37. — Paradin Hist. de
+ notre temps, p. 204. — Brantome-Ulloa vita di Carlo V, l. XI, f.
+ 110. — Georg. von Frundsberg, B. VI, f. 112._
+
+Il cardinale Pompeo Colonna entrò in Roma due giorni dopo presa la
+città, per godere dell'umiliazione di Clemente VII. Fu seguito da una
+folla di contadini dei suoi feudi, che poco prima erano stati
+barbaramente saccheggiati per ordine del papa, e che si vendicarono
+saccheggiando tutte quelle case di Roma, ove restavano ancora i meno
+preziosi effetti che non avevano tentata l'avidità de' soldati. Per
+altro Pompeo fu compreso da profondo dolore, quando vide la miseria in
+cui aveva contribuito a precipitare la sua patria; aprì la sua casa a
+tutti coloro che vi si vollero rifugiare, riscattò col suo danaro i
+cardinali prigionieri senza distinzione di partito amico o nemico, e
+salvò la vita a tanti miserabili, che, avendo ogni cosa perduta,
+sarebbero senza di lui periti di fame[302].
+
+ [302] _P. Giovio vita di Pompeo Colonna, f. 174._
+
+Lo stesso giorno in cui l'armata imperiale era entrata in Roma, il conte
+Guido Rangone era giunto fino a Ponte Salario co' suoi cavaleggieri ed
+ottocento archibugieri. Se la città avesse resistito soltanto
+ventiquattr'ore, sarebbe arrivato a tempo per difenderla e per salvarla.
+Quando seppe l'accaduto si ritirò fino ad Otricoli per riunirvisi al
+restante della sua truppa. Il duca d'Urbino ed il marchese di Saluzzo
+camminavano assai più lentamente: erano partiti soltanto il 3 di maggio
+da Firenze, ed il marchese non arrivò ad Orvieto che il giorno 11, di
+dove fece un tentativo per cavare di notte il papa da castel
+sant'Angelo; ma non riuscì, perchè Federigo da Bozzolo, che conduceva il
+distaccamento, si ferì cadendo di cavallo. Il duca d'Urbino giunse ad
+Orvieto cinque giorni più tardi, perchè, in passando, volle fare una
+rivoluzione in Perugia, di dove scacciò Gentile Baglioni, partigiano de'
+Medici, per darne il governo ai figliuoli di quel Gian Paolo Baglioni
+che Leon X aveva fatto morire[303].
+
+ [303] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 449. — Fr. Belcarii, l. XIX,
+ p. 596. — P. Paruta, l, VI, p. 401._
+
+Pretese il duca d'Urbino di non poter tentar nulla, perchè, avendo
+allora passata in revista la sua armata, non trovò che diciassette mila
+combattenti invece di trenta mila che doveva averne. Pure sotto
+qualunque altro capo quest'armata sarebbe bastata per iscacciare
+gl'imperiali da Roma, perciocchè i soldati spagnuoli e tedeschi, perduti
+nelle dissolutezze d'ogni maniera, più non ubbidivano alla voce de' loro
+capitani, e non avevano verun rispetto per Filiberto di Chalons,
+principe d'Orange, ch'essi avevano eletto loro capo invece del
+contestabile di Borbone. Non si volevano a nessun patto staccare dal
+saccheggio per soddisfare a verun ufficio militare, e quando un falso
+allarme faceva chiamare al campo i soldati, niuno veniva a porsi sotto
+le bandiere[304].
+
+ [304] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 449. — P. Paruta Ist. Ven., l.
+ V, p. 394. — Georg. von Frundsberg, B. VI, f. 115._
+
+Ma il duca d'Urbino, costante nel suo sistema di non esporre la sua
+armata ad una battaglia, non aveva nemmeno avuto mai il pensiero di
+attaccare gl'imperiali; ed apertamente diceva che non penserebbe a
+farlo, se non che quando potrebbe aggiugnere alla sua armata sedici mila
+Svizzeri, levati con licenza de' cantoni; e che ne abbisognerebbero anzi
+ventiquattro mila, se in quest'intervallo di tempo l'armata imperiale
+riceveva i soccorsi che poteva facilmente tirare dal regno di
+Napoli[305]. Egli pareva non sentire compassione degli sgraziati Romani,
+e nel consiglio di guerra adunato ad Orvieto, trattò soltanto intorno al
+modo di cavare Clemente VII da castel sant'Angelo, ov'era assediato.
+Quest'impresa, sotto la protezione di così numerosa armata, non sembrava
+altrimenti difficile; i Francesi ardentemente la desideravano per
+l'onore del loro re, ed il consiglio dei Pregadi di Venezia aveva dati
+pressanti ordini al suo generale di soccorrere il suo alleato. Soltanto
+il duca d'Urbino, il di cui odio e rancore contro la casa de' Medici
+andavano avidamente in traccia di pretesti nel suo timido sistema di
+tattica, faceva ogni momento nascere nuovi ostacoli. Il papa lo faceva
+invitare a venire ad accamparsi alla croce di Monte Mario, fortissima
+posizione in faccia a castel sant'Angelo, di dove avrebbe a tutte l'ore
+potuto facilmente intendersi cogli assediati per mezzo di segni, ma egli
+non volle mai passare al di là di Tre-Capanne. Tuttavolta il suo
+avvicinamento fece sì che Clemente VII ricusasse di capitolare a
+condizioni quasi già acconsentite. Allora il duca d'Urbino, dopo avere
+date agli assediati vane speranze, appunto come aveva praticato nel
+precedente anno col duca di Milano, s'allontanò da Roma il 1.º di
+giugno, ed andò ad accamparsi a Monterosi[306].
+
+ [305] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 451._ — Paolo Paruta
+ attribuisce questa lentezza a Vetturi, uno de' due provveditori che
+ seguivano l'armata; mentre che il suo collega Pisani avrebbe voluto
+ che si venisse alle mani, _l. VI, p. 401._
+
+ [306] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 450. — Jac. Nardi, l. VIII, p.
+ 330. — P. Paruta, l. VI, p. 402._
+
+Il vicerè di Napoli erasi affrettato di portarsi a Roma dietro gl'inviti
+dello stesso papa, che lusingavasi di avere da lui migliori condizioni;
+ma questi, accorgendosi che l'armata lo vedeva assai di mal occhio,
+ripartì alla volta di Napoli. Cammin facendo incontrò il marchese del
+Guasto, Ugo di Moncade ed Alarcone, che lo persuasero a tornare a
+dietro, onde conservare qualche autorità sopra un'armata che omai quasi
+sottraevasi all'imperatore. Tornò infatti; ma non gli si lasciò prendere
+veruna parte negli affari della guerra o della pace[307].
+
+ [307] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 451 — Ben. Varchi, l. IV, p.
+ 205. — Marco Guazzo, f. 51._
+
+La capitolazione del papa venne sottoscritta il 6 di giugno, press'a
+poco alle medesime condizioni rifiutate sei giorni prima. Egli si
+obbligava di pagare all'armata quattrocento mila ducati; cento mila
+immediatamente, cinquanta mila entro venti giorni, e gli altri dugento
+cinquanta mila nel termine di due mesi. Fino all'intero pagamento de'
+primi cento cinquanta mila ducati, doveva restare prigioniero in castel
+sant'Angelo, unitamente ai tredici cardinali che lo avevano seguito. In
+appresso potrebbe recarsi a Napoli o a Gaeta, per aspettare colà gli
+ordini dell'imperatore. Si obbligava di consegnare alle truppe imperiali
+le città di Parma, Piacenza e Modena, ed a ricevere guarnigione ne'
+castelli di sant'Angelo, di Ostia, di Cività Castellana, e di Cività
+Vecchia. Prometteva di assolvere i Colonna da tutte le censure
+ecclesiastiche, e di dare ostaggi per l'osservanza di tutte queste
+condizioni. Dopo aver firmato questo trattato, quello stesso capitano
+Alarcone, che aveva custodito Francesco I in tempo della sua prigionia,
+entrò in castel sant'Angelo con tre compagnie spagnuole e tre tedesche,
+per prendere il papa sotto la sua guardia[308].
+
+ [308] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 452. — Ben. Varchi Stor.
+ Fior., l. IV, p. 207. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 597. — Marco Guazzo
+ Stor. de' suoi tempi, f. 51. — Georg. von Frundsberg, l. VI, f.
+ 123._
+
+La capitolazione fu religiosamente eseguita in tuttociò che spettava al
+papa; ma il governo della Chiesa pareva disciolto dalla prigionia del
+suo capo, e le più lontane piazze ricusarono di ubbidirgli. Cività
+Castellana era custodita dalle truppe della Lega, Cività Vecchia da
+Andrea Doria che la riteneva come pegno di 14,000 scudi di soldo a lui
+dovuti, Parma e Piacenza, detestando il governo spagnuolo, non vollero
+aprire le loro porte al commissario imperiale che si presentò per
+prenderne possesso. Modena, difesa dal conte Luigi Rangoni, fratello di
+Guido, con soli cinquecento fanti, fu attaccata in principio di giugno
+dal duca di Ferrara con dugento lance, sei mila fanti e molta
+artiglieria, e fu forzata a capitolare il 5 di giugno[309]. Gli stessi
+alleati del papa vollero approfittare della sua disgrazia; i Veneziani
+occuparono Ravenna e Cervia perdute in tempo della lega di Cambray, e
+Sigismondo Malatesta s'impadronì della città e della fortezza di Rimini,
+antico principato della sua famiglia[310].
+
+ [309] _Anon. Padov. presso Muratori An. d'Italia, t. X, p. 209._
+
+ [310] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 453. — Ben. Varchi, l. IV, p.
+ 229. — P. Paruta, l. VI, p. 401._
+
+Clemente VII non considerava la sua sovranità nello stato della Chiesa
+che come vitalizia, mentre che la grandezza ereditaria della casa de'
+Medici era attaccata all'ubbidienza de' Fiorentini. Sebbene non avesse
+nè figliuoli, nè parenti prossimi, era però tutto intento a perpetuare
+il potere della sua famiglia, e disposto a sagrificare all'orgoglio del
+suo nome assai più che Leon X, suo cugino. Ma quantunque volesse
+conservare Firenze, poca cura prendevasi di risparmiarla; perciocchè
+quanto preferiva il bene de' suoi eredi a quello della sua patria,
+altrettanto preferiva sè stesso agli eredi; onde, nelle guerre in cui
+strascinava la repubblica senza che questa vi avesse verun diretto
+interesse, tutte le volte che rendevasi necessario un prestito, o che
+una spesa straordinaria richiedeva una contribuzione di guerra, ne
+faceva sempre cadere il peso sui Fiorentini, i quali, avendo
+assolutamente cessato di avere un'importanza politica, di essere contati
+tra le potenze d'Europa, e di avere un diretto interesse negli
+avvenimenti, vedevansi non pertanto ruinati dall'ambizione della casa
+de' Medici. La conquista e la difesa del ducato d'Urbino aveva loro
+costato cinquecento mila fiorini; indi al primo pericolo erano stati
+costretti di restituire al duca la fortezza di san Leo, e la contea di
+Montefeltro, che loro erano state date in compenso delle fatte
+sovvenzioni[311]. Avevano inoltre spesi cinquecento mila fiorini nella
+guerra intrapresa da Leon X contro la Francia, ne avevano pagati
+trecento mila ai capitani imperiali ed al vicerè durante
+l'amministrazione del cardinale Giulio dei Medici, e dopo che questo
+stesso Giulio era diventato papa, avevano dati altri sei cento mila
+fiorini per la guerra ch'egli faceva contro l'imperatore[312]. Da troppi
+mali erano simultaneamente oppressi; avevano perduta la libertà, e
+continuavano a portare un peso d'imposte che doveva schiacciare
+qualunque popolo che non fosse libero. Perciò i Fiorentini avevano quasi
+tutti lo stesso desiderio di cogliere il momento in cui verrebbe loro
+fatto di scuotere il giogo de' Medici.
+
+ [311] _Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 328. — P. Jovii Hist. sui
+ temp., l. XXV, p. 19._
+
+ [312] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p, 454._
+
+La presa di Roma e la prigionia del papa in castel sant'Angelo
+distruggevano la potenza di questa casa. I tre cardinali che Clemente
+VII teneva in Firenze come amministratori della repubblica e tutori dei
+due bastardi, Ippolito ed Alessandro, non potevano dubitarne. Avevano
+essi ricevuta la notizia della catastrofe l'undici di maggio; cercarono
+di tenerla celata, spargendo contrarie voci; ma già da molto tempo il
+popolo erasi avvezzato a non dar loro credenza[313].
+
+ [313] _Ist. Fior. di Gio. Cambi. t. XXII, p. 313. — Scip. Ammirato,
+ l. XXX, p. 371._
+
+Tutti i più riputati uomini della città, tutti coloro che discendevano
+da illustri antiche famiglie si recarono presso Silvio Passerini,
+cardinale di Cortona, nel palazzo de' Medici, non più in abito militare,
+come nella precedente insurrezione, ma col lucco e col capuccio, abito
+civile proprio de' Fiorentini che accresceva loro gravità, e gli
+domandarono di restituire pacificamente alla patria una libertà, alla
+quale egli più non poteva porre impedimento[314]. Vedevasi alla loro
+testa Niccolò Capponi il più zelante degli amici della libertà, che di
+già risguardavasi come il ristauratore del nuovo governo, e con lui
+Filippo Strozzi suo cognato, che aveva sposata Clarice de' Medici,
+sorella di Lorenzo II, e figliuola di Pietro. Filippo Strozzi era stato
+da Clemente VII dato per ostaggio ad Ugo di Moncade in occasione della
+sua prima prigionia e del primo suo trattato coi Colonna; ma in appresso
+Clemente non aveva voluto nè dare esecuzione alle condizioni del
+trattato, nè prendersi cura del riscatto degli ostaggi. Vedendo il
+Moncade quanto lo Strozzi fosse sdegnato per quest'abbandono, lo pose
+spontaneamente in libertà, onde nuocere col di lui mezzo al potere
+pontificio in Firenze[315].
+
+ [314] _P. Jovii Hist., l. XXV, p. 21._
+
+ [315] _Bern. Segni Stor. Fior., l. I, p. 6._
+
+Clarice de' Medici, moglie di Filippo, non era meno irritata dello
+sposo. Lagnavansi ambidue di Clemente, perchè avendo egli promesso il
+cappello di cardinale al loro figlio Pietro, ed avendolo con tale
+lusinga persuaso a vestire l'abito ecclesiastico, aveva ricusato poi
+costantemente di dare effetto alla sua promessa. Clarice, che pel sesso
+e per la sua parentela coi Medici non era esposta al risentimento di
+quel partito, non si guardava dal ricordare a tutti coloro che
+lungamente erano stati attaccati alla sua famiglia, che al presente non
+sagrificavano altrimenti pei veri Medici la libertà della loro patria,
+ma per uno de' loro sudditi di provincia, il cardinale di Cortona, e per
+due bastardi Ippolito ed Alessandro[316].
+
+ [316] _G. Jovii hist. sui temporis, l. XXV, p. 22. — Ben. Varchi, l.
+ III, p. 109. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 372._
+
+Il cardinale di Cortona, Silvio Passerini, era di carattere debole ed
+irrisoluto; altronde temeva di perdere in una rivoluzione il suo tesoro
+personale, e difficilmente ascoltava altri consigli che quelli
+dell'avarizia. Il cardinale Niccolò Ridolfi, sebbene riconoscente verso
+la famiglia de' Medici, cui andava debitore della porpora, era non
+pertanto affezionato alla libertà, come lo era tutta la sua famiglia.
+Onofrio di Montedoglio, comandante la guarnigione di Firenze, che aveva
+circa tre mila uomini sotto i suoi ordini, era il solo che si mostrasse
+zelante per la difesa dell'autorità de' Medici. Bastava, diceva egli, di
+spargere un poco di danaro tra i soldati, e col mezzo loro sarebbesi
+sicuramente mantenuta la città ubbidiente; ma il tesoriere del comune si
+era nascosto perchè non si potesse forzarlo a fare una spesa
+pregiudicevole alla salute della patria; il cardinale Passerini non
+volle mettere mano al suo particolare peculio, ed il coraggio di coloro
+che volevano difendersi mancando col danaro con cui desso coraggio
+doveva essere pagato, in breve altro partito non rimase a' Medici che
+quello di cedere[317]. Perciò il 16 di maggio si fece una convenzione
+tra i principali cittadini del partito repubblicano ed il cardinale di
+Cortona, quale rappresentante de' Medici. Prometteva questi d'uscire di
+Firenze coi due giovinetti Ippolito ed Alessandro, nel mentre che i
+Fiorentini in contraccambio guarentivano a' Medici il godimento di tutti
+i loro beni, ed inoltre l'esenzione per dieci anni da ogni contribuzione
+straordinaria. In pari tempo si convenne che si richiamerebbe in vigore
+la costituzione, colla quale era stata regolata la repubblica fino al
+1512[318].
+
+ [317] _P. Jovii, l. XXV, p. 22. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 372. —
+ Ben. Varchi, l. III. p. 109._
+
+ [318] _Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 329. — Ben. Varchi Stor.
+ Fior., l. III, p. 111. — Comment. di Filippo de' Nerli, l. VII, p.
+ 151._
+
+Infatti il 17 di maggio i giovani Medici, accompagnati dal cardinale di
+Cortona, da Filippo Strozzi e da molti loro amici, partirono da Firenze
+senza strepito e senza violenza, e si trattennero la prima notte a
+Poggio a Cajano, magnifica villa fabbricata da Cosimo de' Medici. Nel
+susseguente giorno andarono a Pisa, la di cui fortezza avevano promesso
+di consegnare alla signoria con quella di Livorno. Veramente in allora
+sentirono qualche dispiacere di un accomodamento, che i loro amici
+tacciavano di debolezza, e per non essere forzati ad eseguire la
+convenzione, si sottrassero a quelli che gli accompagnavano, e
+ritiraronsi a Lucca[319]. Ad ogni modo i comandanti delle fortezze non
+tardarono a consegnarle ai commissarj della repubblica[320].
+
+ [319] Mentre trattenevansi in Pisa, Pietro Valeriano Bolzanio,
+ precettore de' Medici e confidentissimo di papa Clemente, passò
+ inosservato a Lucca; ed avendo ogni cosa concertata con quella
+ signoria, eludendo la vigilanza dello Strozzi e la timidità del
+ Passerini, condusse i suoi allievi in quella città; di dove,
+ attraversando la Lunigiana, passarono a Piacenza, poi a Parma. _Vedi
+ la Storia de' Letterati Bellunesi di Stefano Ticozzi, volgarizzatore
+ della presente storia._
+
+ [320] _Jac. Nardi, l. VIII, p. 330. — Fr. Guicciardini, l. XVIII, p.
+ 453. — Ist. di Gio. Cambi, t. XXII, p. 318. — P. Jovii Hist., l.
+ XXV, p. 22. — Benedetto Varchi, l. III, p. 119. — Bern. Segni, l. I,
+ p. 13. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 597._
+
+Questa repubblica risorgeva dopo un lungo letargo. La balìa, creata da'
+Medici nel 1512, e che sotto la loro direzione aveva fin allora
+governato lo stato, adunò il consiglio de' cento, e gli propose di
+ordinare il ristabilimento della costituzione popolare, qual era nel
+1512; cosicchè la rivoluzione si fece ne' modi voluti dalle leggi, e
+venne sanzionata dalla legittima autorità; dopo ciò la balìa abdicò
+spontaneamente l'autorità che le era stata affidata[321].
+
+ [321] _Ist. di Gio. Cambi, t. XXII, p. 319. — Benedetto Varchi, l.
+ III, p. 116. — Comm. di Filippo Nerli, l. VIII, p. 153. — Scip.
+ Ammirato, l. XXX, p. 372._
+
+La signoria che allora sedeva, il consiglio de' cento, e tutti i
+magistrati erano stati nominati da' Medici, e generalmente si
+conservavano affezionati a quella famiglia. Ma l'intera città,
+desiderosa di rientrare nel godimento della sua libertà, affrettava co'
+suoi voti il giorno in cui sarebbe governata da cittadini da lei scelti.
+I più ardenti, tra i quali distinguevasi come loro capo Anton Francesco
+degli Albizzi, avrebbero voluto che con aperta forza si cacciassero
+fuori di palazzo Antonio Nori, uomo affezionatissimo a' Medici, e tutta
+la signoria. Non sarebbero queste, dicevano costoro, che giuste
+rappresaglie delle violenze usate contro il perpetuo gonfaloniere Pietro
+Soderini; ma altri più saggi cittadini persuasero il popolo ad
+aspettare, ed in pari tempo fecero sentire al consiglio de' cento la
+necessità di affrettare il giorno in cui il gran consiglio sarebbe
+legittimamente adunato. La sala delle adunanze di questo consiglio era
+stata da' Medici destinata ad uso di caserma pei soldati, e bisognava
+distruggere le interne muraglie che vi si erano alzate. Tutta la nobile
+gioventù fiorentina (che tale nome erasi di già sostituito a quello più
+glorioso di cittadini) diede mano al lavoro. Ognuno aspirava all'onore
+di contribuire ad atterrare questo monumento della schiavitù della
+patria. La sala del supremo consiglio fu ripristinata e ripulita; indi
+da' preti aspersa di acqua santa, e consacrata con una messa solenne;
+sicchè il 21 di maggio vi si potè finalmente ragunare il consiglio
+generale, nel quale si contarono due mila dugento settanta cittadini
+fiorentini[322].
+
+ [322] _Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 331. — Ist. di Gio. Cambi,
+ t. XXII, p. 321. — Ben. Varchi, l. III, p. 125. — Comm. di Filip.
+ de' Nerli, l. VIII, p. 159._
+
+In tale consiglio i liberi suffragj del popolo elessero gonfaloniere di
+giustizia Niccolò Capponi, il quale doveva restare in carica tredici
+mesi, e dopo questo termine poteva essere riconfermato. Fu eletta una
+nuova signoria per restare tre mesi in funzione, perchè si volle che col
+primo giugno subentrasse in luogo delle creature de' Medici, invece di
+aspettare fino al primo di luglio. Lo stesso gran consiglio elesse
+ancora i decemviri della libertà e gli otto signori della guardia; creò
+di nuovo il consiglio degli ottanta, destinato a mantenere l'equilibrio
+tra il governo ed il popolo. Tutti questi magistrati, veri
+rappresentanti de' loro concittadini, vennero installati nelle loro
+funzioni, ed il 2 di giugno una solenne processione di tutti i membri
+del governo e di tutto il clero, seguita dalla folla de' cittadini, andò
+in tutte le principali chiese a ringraziare Iddio della ricuperata
+libertà[323].
+
+ [323] _Ist. di Gio. Cambi, t. XII, p. 323-329. — Jac. Nardi Ist.
+ Fior., l. VIII, p. 331. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 373. — Ben.
+ Varchi, l. III, p. 130. — Ser Filippo Nerli, l. VIII, p. 161. —
+ Bernardo Segni, l. I, p. 12._
+
+ Niccolò Macchiavelli, che co' suoi scritti aveva contribuito a
+ conservare l'amore della libertà, e che tanto aveva per essa
+ sofferto non potè partecipare alla ristaurazione del governo
+ repubblicano. Egli morì il 22 giugno del 1527, non ancora compiuto
+ un mese dopo il suo ritorno dall'ultima legazione presso Francesco
+ Guicciardini all'armata della lega. Qualunque sia stato lo scopo
+ ch'egli proposesi scrivendo il libro _del Principe_ in cui espose le
+ teorie della tirannide, questo scopo non fu meglio inteso da' suoi
+ contemporanei che dalla posterità. I suoi concittadini gli
+ rimproveravano d'avere in quel libro insegnato al duca d'Urbino a
+ togliere ai facoltosi le ricchezze, ai poveri l'onore, a tutti la
+ libertà. Quest'accusa gli fece praticare inutili sforzi per ritirare
+ dalla circolazione un libro che gli creava tanti nemici; questa
+ rimosse il popolo dal restituirgli la carica di segretario dei dieci
+ della guerra che aveva occupato prima del 1512. Gli fu preferito
+ Francesco Tarugi, uomo di bassa condizione, ma più costumato del
+ Macchiavelli, ed egualmente affezionato alla libertà, di cui non
+ aveva mai abbandonata la causa. _Ben. Varchi Stor. Fior., l. IV, p.
+ 210._ Tale preferenza ha potuto cagionare al Macchiavelli un amaro
+ disgusto, che forse affrettò la di lui morte, attribuita ad una
+ colica epatica.
+{337}
+
+
+
+
+CAPITOLO CXIX.
+
+ _Il Lautrec conduce un'armata francese sotto Napoli, e lo
+ blocca; vittoria ottenuta dalla sua flotta su quella degli
+ Spagnuoli; malattia nel suo campo, sua morte, e capitolazione
+ della sua armata. Andrea Doria passa al partito imperiale, e
+ cambia il governo di Genova._
+
+1527 = 1528.
+
+
+Nel quattordicesimo secolo, mentre i papi tenevano la loro corte in
+Avignone, dessi erano i soli tra i potentati che non temessero
+d'avvilupparsi in perpetue guerre. Qualunque si fossero le disgrazie
+delle loro armate, essi non soffrivano nulla dalla desolazione de' loro
+popoli, dal saccheggio delle loro città, o anche della loro capitale;
+stando in Avignone, non si accorgevano de' patimenti intollerabili
+dell'Italia; le grida del popolo non giugnevano fino a loro per
+isforzarli a fare la pace; e sempre erano circondati da cortigiani, da
+ministri, da interessati adulatori, i quali, non potendo migliorare la
+propria fortuna che colla guerra, sforzavansi di far loro credere, che
+l'onore, la religione, gl'interessi della fede e quelli della Chiesa
+richiedevano la continuazione delle ostilità. Ciò che nel
+quattordicesimo secolo era una particolare condizione della Chiesa
+Romana, in principio del sedicesimo era quella di tutti i monarchi della
+Cristianità, ad eccezione del solo papa. Dopo che gli stati eransi molto
+aggranditi, la guerra non oltrepassava mai i loro confini, e non metteva
+mai in pericolo l'esistenza de' re.
+
+Carlo V, in età di ventisette anni, aveva di già fatto prigionieri il re
+di Francia, quello di Navarra, ed il papa; pure fin allora mai non si
+era posto alla testa di veruna delle sue armate; egli non conosceva il
+terribile spettacolo di un campo di battaglia, nè la miseria o la
+desolazione di una città presa d'assalto, nè i prolungati tormenti de'
+borghesi presso i quali acquartierava senza pagarla un'armata. I suoi
+cortigiani si davano ogni cura per celare all'_invincibile Augusto_ le
+particolarità che avrebbero potuto affliggerlo; lo andavano
+intrattenendo intorno agl'interessi della sua gloria: Carlo V teneva
+dietro a' progetti della sua ambizione; e quando la prodigalità della
+sua corte, o l'assurdo sistema delle sue finanze facevano mancare il
+danaro necessario ai generali per terminare un'intrapresa, tutti
+facevansi un dovere di dissimulare le calamità d'una lontana provincia,
+o le rappresentavano quale necessaria conseguenza d'una magnanima
+politica. In appresso Carlo V condusse egli stesso le sue armate; allora
+sentì meglio la necessità della pace, e la sua ambizione dovette spesso
+piegare in faccia alle circostanze. Ma i di lui successori, Filippo II,
+Filippo III, Filippo IV, che mai non uscivano dalle solitudini
+dell'escuriale, ed erano inaccessibili agli occhi di tutti, sordi a
+tutte le lagnanze, a tutti i gemiti, mai non rinunciarono ai loro
+ambiziosi progetti nè per timore, nè per compassione. Perchè mai non
+videro la guerra, la fecero continuamente; mai non conobbero le calamità
+che cagionarono pel corso di un secolo, oppure non vollero aver pietà
+mai delle altrui miserie. Furono visti protrarre d'uno in altro anno il
+sacco delle città, i guasti delle campagne, pel possedimento d'una
+miserabile provincia, per una sterile prerogativa, per una contesa
+d'etichetta, o talvolta ancora per infingardaggine, perchè non sapevano
+prendere una risoluzione.
+
+Enrico VIII, re d'Inghilterra, che nella stessa epoca aveva in Europa
+acquistata una così grande preponderanza, era ancora più che i monarchi
+di casa d'Austria lontano da' pericoli della guerra; il di lui popolo
+non ne conosceva il peso che per l'accrescimento delle sue spese; e la
+vanità d'Enrico VIII veniva lusingata dall'importanza militare che si
+era acquistata. Figuravasi, secondo il comune errore de' re, che,
+sebbene non si mostrasse mai alle armate, poteva non pertanto
+raccogliere gloria dalle battaglie vinte in suo nome, sebbene non vi
+avesse dato veruna prova nè di talento, nè di valore.
+
+Fino alla battaglia di Pavia, Francesco I era stato egualmente sordo
+alle lagnanze de' popoli, ed insensibile alle loro calamità. Gloriavasi
+d'avere liberati i re di Francia dalla tutela de' paggi (_hors de
+pages_), ossia di essersi condotto a seconda delle sue fantasie senza
+ascoltare le rimostranze, o senza consultare gl'interessi de' suoi
+sudditi. Egli non era insensibile, e la vista de' patimenti da lui
+cagionati avrebbero potuto commoverlo, se l'estrema sua leggerezza e la
+sua estrema inclinazione per i piaceri non avessero sempre distratta la
+sua attenzione da' suoi doveri. Mentre le sue armate si disperdevano per
+non essere pagate; che le sue città mal provvedute e peggio difese
+venivano prese d'assalto; che le requisizioni de' suoi generali facevano
+che in Italia si avesse in orrore il nome della Francia; egli
+prodigalizzava alle sue amanti il danaro dello stato, dissipava in feste
+inutili i tesori che sarebbero bastati per difendere l'indipendenza e la
+gloria nazionale. Finalmente la cattività aveva tutt'ad un tratto
+manifestato a Francesco I, e l'esistenza della sventura, e i pericoli
+del suo regno, ed il bisogno che i suoi popoli avevano della pace. Dopo
+quest'epoca aveva perduta l'antica sua confidenza nella propria fortuna,
+il suo allegro carattere aveva sentito gli effetti della calamità; ed
+egli, obbligato a continuare la guerra, lo aveva fatto senza ardore, e
+sempre desiderando, sempre cercando una pace che gli restituisse i suoi
+figliuoli, e facesse cessare quello stato d'inquietudine e di timore in
+cui si trovava.
+
+Ma una dura esperienza può cambiare un carattere debole ed incostante,
+senza per altro riformarlo. Francesco I nella sua prosperità
+intraprendeva la guerra con leggerezza, ed in appresso la trascurava per
+instabilità di carattere: dopo avere provata la disgrazia, ascoltò i
+consiglj di una timidità fin allora a lui sconosciuta; prima di tutto
+più non volle esporsi; e desiderando la pace, non seppe vedere che uno
+de' mezzi di ottenerla era quello di spingere vigorosamente la guerra
+nel momento favorevole. Egli mai non seppe risolversi a dare
+agl'Italiani quegli ajuti che gli avrebbero fatto infallibilmente
+trionfare; lasciò che fossero oppressi, prima di muoversi di buona fede,
+e le loro perdite, cagionate dalle sue lentezze, gli costarono assai più
+sangue e danaro che non abbisognavano due anni prima per ottenere le più
+luminose vittorie. Le afflizioni, abbattendo il suo coraggio, non
+distrussero il suo gusto per i piaceri, l'abitudine del dissipamento era
+inveterato in lui; la distrazione sembravagli tanto più necessaria,
+quanto maggiori erano le sue inquietudini; ed una continuata
+applicazione era per lui diventato un insopportabile peso. I suoi amori,
+la sua galanteria non lo occupavano meno che avanti la prigionia, e la
+loro influenza non gli fu dopo quest'epoca meno funesta[324].
+
+ [324] Quanto è qui accennato dal nostro autore trovasi diffusamente
+ raccontato, sebbene per diverse cagioni, da Benvenuto Cellini nelle
+ Memorie della sua vita, e forse niuno meglio di lui ci fa conoscere
+ col racconto de' fatti il carattere di Francesco I. _N. d. T._
+
+Giammai le calamità della guerra non avrebbero dovuto far desiderare più
+vivamente la pace ai sovrani, che dopo la presa di Roma. Gli è il vero
+che l'imperatore aveva fatta un'insperata conquista, ma l'aveva ottenuta
+con un'armata che da molto tempo egli non era più in istato di pagare, e
+che in certo modo non era più dipendente da' suoi ordini. I suoi soldati
+ben potevano ruinare affatto i suoi nemici; ma essi più non conoscevano
+i di lui ordini, nè ubbidivano ai di lui generali, nè gli davano veruna
+guarenzia per l'avvenire. Così Carlo V dopo il sacco di Roma si trovava
+tanto lontano dal compimento de' suoi progetti, quanto lo era prima
+della guerra. Dal canto loro gli alleati avevano sperimentato quanto
+poco dovessero fidarsi gli uni degli altri; avevano veduto che ognuno di
+loro cercava di rigettare sui suoi alleati il peso della guerra, e di
+sottrarsi all'adempimento delle più positive obbligazioni; avevano
+veduto che il loro generale, il duca d'Urbino, giugneva sempre a tempo
+per essere testimonio delle calamità delle loro province, giammai per
+prevenirle; e ben potevano essere persuasi che il generale esaurimento,
+che la vicendevole diffidenza, e che lo scoraggiamento delle truppe,
+andrebbero ogni anno crescendo senza ch'essi potessero apporvi rimedio.
+
+La notizia della presa e del sacco di Roma comprese d'orrore e di
+spavento tutta l'Europa. Lo stesso Carlo V non volle agli occhi de' suoi
+sudditi rendersi risponsabile delle atrocità commesse in suo nome. Fece
+sospendere le feste che erano state ordinate in Ispagna per la nascita
+di suo figlio Filippo; ordinò preghiere per la libertà del papa, come se
+non fosse in sua mano l'accordarla; e scrisse il 2 di agosto al re
+d'Inghilterra ed a tutti gli altri sovrani, per giustificarsi di una
+violenza, che protestava essere stata commessa contro il suo
+volere[325].
+
+ [325] _Lett. de' Princ., t. II, f. 76. — Alfonso d'Ulloa Vita di
+ Carlo V, l. II, f. 111. — P. Paruta, l. VI, p. 399._
+
+Ma d'altra parte i re di Francia e d'Inghilterra, partecipando ai
+sentimenti de' loro sudditi e di tutta l'Europa, sembravano disposti a
+vendicare il papa ed a rendergli colla forza delle armi una libertà
+ch'egli non aveva perduta che per essere stato da loro abbandonato. Il
+cardinale Wolsey partì da Londra il 3 di luglio per venire ad abboccarsi
+in Amiens con Francesco I. Cammino facendo, ricevette le proposizioni
+che Carlo V avea fatte per la pace generale dopo la notizia degli affari
+d'Italia, e sebbene le sue proposizioni si avvicinassero alle domande di
+Francesco I, i due re non vollero accettarle. Il 18 di agosto
+sottoscrissero un trattato d'alleanza, il di cui scopo era di far
+rimettere in libertà il papa ed i due figli del re di Francia, fissando
+il prezzo del riscatto degli ultimi due a due milioni di scudi d'oro,
+lasciando la Borgogna a Francesco I, ed il ducato di Milano alla casa
+Sforza. Domandò Enrico VIII che il comando dell'armata francese che
+scenderebbe in Italia si confidasse al signore di Lautrec, e promise di
+pagare trentadue mila ducati al mese per le spese della guerra[326].
+
+ [326] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 458. — Ben. Varchi, t. II, l.
+ V, p. 8. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 301. — Fr. Belcarii, l. XIX, p.
+ 598. — Arn. Ferroni, l. VIII, p. 165. — Rymer Acta pub., t. XIV, p.
+ 198. — Hist. de la diplom. franç., t. I, p. 330. — Gal. Capella, l.
+ VII, f. 74._
+
+Nello stesso tempo il cardinale Cibo invitava i cardinali suoi
+confratelli, che non si trovavano in potere degli Spagnuoli, a riunirsi
+a Bologna o a Parma, sebbene il re di Francia preferisse Avignone, per
+occuparsi della liberazione del capo della Chiesa, e per impedire che
+gli atti che gli si potessero strappare colla violenza in tempo della
+sua prigionia, non riuscissero pregiudicievoli alla Cristianità. Dopo
+qualche dubitazione il collegio de' cardinali si adunò a Parma, e di là
+cominciò a trattare in nome della Chiesa romana cogli alleati[327].
+
+ [327] Lettera del card. Cibo al card. Salviati del 27 luglio 1527, e
+ risposta di questi. _Lett. de' Princ., t. II, f. 78 e seg._
+
+La peste erasi aggiunta a tutti gli altri flagelli che avevano fin
+allora desolata l'Italia. L'universale miseria, il cattivo alimento de'
+poveri, i martirj dell'animo che si accoppiavano ai patimenti del corpo
+avevano preparato il popolo a contrarre la contagione. Dessa era
+scoppiata nella parte settentrionale dell'Italia, e si era in appresso
+sparsa di città in città per mezzo delle licenziose armate che
+trascuravano ogni pulizia, e ricusavano di assoggettarsi ad ogni
+regolamento sanitario.
+
+I mali trattamenti che i Romani aveano sofferti dall'armata imperiale
+non gli avevano che troppo disposti a ricevere la comunicazione di
+questo flagello. Infatti non si fu appena la peste manifestata in Roma,
+che vi prese un carattere ancora più spaventoso che in tutte le altre
+parti d'Italia. Il marchese del Guasto e don Ugo di Moncade avevano
+condotte in questa città le truppe che stavano nel regno di Napoli; ma
+bentosto l'indisciplina de' loro soldati gli aveva costretti a fuggire
+per porre in salvo la propria vita. Così pure il principe d'Orange aveva
+abbandonata l'armata per recarsi a Siena, sotto pretesto di calmare i
+movimenti sediziosi di quella città. Finalmente il vicerè di Napoli,
+Carlo di Lannoy, che si era pure allontanato, morì in Aversa in sul
+declinare di settembre, mentre tornava a Napoli[328].
+
+ [328] _Mar. Guazzo Ist. de' suoi tempi, f. 53. — Lett. de' Princ.,
+ t. II, f. 79. — Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 454. — Georg. von
+ Frundsberg, B. VII, f. 127._
+
+I soldati, rimasti senza capi, si fecero più formidabili ai loro ospiti.
+Roma non era già stata esposta al sacco per pochi giorni, ma per più
+mesi; e le stesse estorsioni, i medesimi orrori che avevano accompagnato
+il primo ingresso degl'imperiali, si andavano rinnovando ogni giorno. Il
+timore della peste persuase all'ultimo le truppe spagnuole ed italiane a
+spargersi per le campagne romane, mentre che i Tedeschi credevano di
+preservarsene vivendo in una continua dissolutezza. Allora gl'imperiali
+saccheggiarono Terni e Narni e sforzarono Spoleti a riscattarsi con una
+contribuzione, mentre che il duca d'Urbino, il quale colla sua armata
+avrebbe dovuto coprire questa provincia, andava sempre rinculando in
+faccia a qualunque corpo nemico che si avanzasse[329].
+
+ [329] _Ben. Varchi, l. III, p. 137. — Fr. Guicciardini, l. XVIII, p.
+ 458. — Georg. von Frundsberg, B. VII, f. 130._
+
+Il papa, chiuso in castel sant'Angelo con tredici cardinali, sotto la
+guardia di Alarcone, aveva di già veduta la peste penetrare in quella
+fortezza, e privarlo di alcuni suoi famigliari. Egli riponeva ogni sua
+speranza nella generosità di Carlo V, cui erasi raccomandato. Aveva
+schivato di essere tradotto a Gaeta, come volevano prima farlo i
+luogotenenti dell'imperatore; si sottrasse altresì di essere trasportato
+in Ispagna, siccome era segreto desiderio di Carlo V. Ma intanto si
+rendeva ancora più terribile la presente sua condizione, di trovarsi
+prigioniero in una fortezza in cui si era introdotta la peste[330].
+
+ [330] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 457. — P. Giovio Vita del
+ card. Pompeo Colonna, f. 176._
+
+Con estrema difficoltà riuscì a pagare pel suo riscatto i primi cento
+cinquanta mila ducati, parte de' quali gli fu prestata da alcuni
+mercanti genovesi a condizione di riaverli sulle decime del regno di
+Napoli, sulla vendita dei sali a Benevento, e su tutto ciò che il papa
+poteva ipotecare di più liquido: ma i Tedeschi domandavano guarenzie per
+le altre somme promesse dal pontefice, e questi stando in prigione, non
+le poteva in nessun modo trovare. Aveva dati per ostaggi il suo datario
+G. Matteo Ghiberti, i cardinali Trivulzio e Pisani, e due suoi parenti,
+Giacomo Salviati, e Lorenzo Ridolfi; uno padre, l'altro fratello de'
+cardinali dello stesso nome. Tre volte questi ostaggi furono condotti in
+Campo Fiore ad una forca loro apparecchiata dai forsennati Tedeschi; di
+già il carnefice gli aspettava; ma i medesimi soldati che minacciavano
+queste vittime, loro in appresso accordavano un nuovo respiro, per non
+perdere il solo pegno di cui si credessero sicuri. Finalmente un giorno,
+dopo una lunga prigionia, questi ostaggi riuscirono in un lauto
+banchetto ad ubbriacare tutte le loro sentinelle, e fuggendo di notte a
+piedi e travestiti arrivarono fino al campo del duca d'Urbino[331].
+
+ [331] _Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 333 — Ber. Segni, l. I, p.
+ 18, 21. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 603. — Fr. Guicciardini, l.
+ XVIII, p. 459. — Georg. von Frundsberg, B. VII, f. 136._
+
+La fuga di questi ostaggi rendette i Tedeschi più trattabili. Il
+marchese del Guasto tornò a Roma per riordinare l'armata, e dando due
+scudi ad ogni soldato, cominciò a richiamarli sotto le loro bandiere: ma
+la peste e la diserzione ne avevano talmente scemato il numero in una
+sola stagione, che invece di quaranta mila, entrati in Roma col duca di
+Borbone, più non se ne trovavano che dieci mila[332]. D'altra parte don
+Francesco Angelio, generale dei Francescani, e Verrei de Milhaud,
+ciambellano di Carlo V, erano arrivati a Roma con piena autorità
+dell'imperatore per negoziare col papa. Avevano commissione di trattarlo
+oramai con rispetto; ma di tenersi in guardia contro il suo risentimento
+e di non accordargli veruna confidenza[333]. Dopo lunghi contrasti,
+all'ultimo sottoscrissero con lui il 31 di ottobre una nuova
+convenzione, che allargava alquanto più il tempo per pagare il suo
+riscatto. Clemente VII doveva essere posto in libertà dopo un secondo
+pagamento d'altri cento dodici mila ducati da farsi alle truppe
+imperiali. Nel corso dei tre susseguenti mesi doveva pagarne altri
+dugento trent'otto mila; dare in pegno molte fortezze, ed i suoi due
+nipoti, Ippolito ed Alessandro, come ostaggi; accordare i prodotti d'una
+crociata e d'una decima ecclesiastica in Ispagna all'imperatore, e
+finalmente obbligarsi a tenersi neutrale nella guerra che stava per
+iscoppiare, sia nel ducato di Milano, sia nel regno di Napoli[334].
+
+ [332] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 459. — Ben. Varchi Stor.
+ Fior., l. IV, p. 235._
+
+ [333] _Bern. Segni, l. I, p. 14._
+
+ [334] _P. Jovii Hist. sui temp., l. XXV, p. 27. — Fr. Guicciardini,
+ l. XVIII, p. 468. — Bern. Segni, l. I, p. 21. — Ben. Varchi, l. V,
+ p. 44. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 604._
+
+Ma assai prima che a così dure condizioni ricuperasse la sua libertà
+Clemente VII, era cominciata la guerra che i re di Francia e
+d'Inghilterra avevano determinato di portare in Italia. Il Lautrec, che
+da Francesco I era stato di mal animo nominato generale della sua armata
+dietro le istanze d'Enrico VIII, e che con estremo rincrescimento aveva
+ancor esso accettato una commissione non accompagnata dal favore del suo
+padrone, partì dalla corte il 30 di giugno per recarsi all'armata che si
+andava adunando nell'Astigiano. Doveva questa essere composta di
+novecento uomini d'armi, di dugento cavaleggieri e di ventisei mila
+fanti, sei mila de' quali erano landsknecht sotto il conte di Vaudemont,
+sei mila Guasconi sotto il conte Pietro Navarro, quattro mila Francesi e
+dieci mila Svizzeri[335]. Ma tutti questi corpi mai non si mettevano a
+numero; le rimesse di danaro già procedevano lentamente, ed era facile
+lo scorgere che con questa ostentazione di grandi forze, Francesco I
+pensava assai più ad affrettare le negoziazioni intavolate colla corte
+di Madrid pel riscatto de' suoi figliuoli, che a fare grandi imprese. I
+Veneziani dal canto loro avevano lasciato ridurre tanto l'armata di
+terra che di mare in così misero stato, che non potevasene sperare verun
+servigio. I soli Fiorentini, che ricuperando la loro libertà, avevano
+sentito risvegliarsi nel cuor loro tutto l'antico affetto per la casa di
+Francia, somministravano di buona fede all'armata della lega i
+contingenti cui si erano obbligati[336].
+
+ [335] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 465. — Mém. de M. du Bellay,
+ l. III, p. 65. — Ben. Varchi, l. V, t. II, p. 8. — Bern. Segni, l.
+ I, p. 20. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 598. — Arn. Ferroni, l. VIII,
+ p. 166. — Gal. Capella, l. VII, p. 75._
+
+ [336] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 466. — Ben. Varchi, l. IV, p.
+ 236._
+
+Mentre aspettava che la sua armata si adunasse interamente, il Lautrec,
+avendo avviso che il conte Luigi di Lodrone levava contribuzioni
+nell'Alessandrino con un grosso corpo di landsknecht, lo sforzò nel mese
+d'agosto a gettarsi nel castello di Bosco, ove lo assediò, e dopo dieci
+giorni di vivissimi attacchi lo costrinse ad arrendersi a
+discrezione[337]. In pari tempo Andrea Doria, allora ammiraglio della
+flotta francese, uscì dal porto di Marsiglia con diciassette galere e
+ricominciò il blocco di Genova, che, sebbene più volte interrotto, aveva
+omai ridotta quella città in estrema miseria. Egli aveva costrette nove
+galere imperiali, che portavano a Genova un grosso approviggionamento di
+frumento, a rifugiarsi nella rada di Porto Fino, ove le tenne alcun
+tempo chiuse, finchè una burrasca, allontanandolo dalla costa, loro
+diede opportunità di salvarsi. Pure quest'avvenimento, che pareva dovere
+assicurar Genova dagli attacchi del partito francese, produsse un
+effetto affatto contrario, perchè incoraggiò il doge Antoniotto Adorno a
+tentare la sorte della battaglia. Agostino Spinola, comandante della
+guardia, dopo avere ottenuto qualche vantaggio sulle truppe da sbarco di
+Andrea Doria a Porto Fino, fu mandato contro Cesare Fregoso, che
+staccatosi da Lautrec si era avanzato con un corpo d'armata fino a san
+Pier d'Arena. Incoraggiato dai precedenti vantaggi, lo Spinola non
+dubitò di venire a battaglia, e fu sconfitto e fatto prigioniero. I
+Genovesi, che da molto tempo soffrivano per la causa imperiale, non
+vollero esporsi a nuovi blocchi; la fazione fregoso prese in città le
+armi, e fu ingrossata da tutti coloro che desideravano il riposo; due
+deputati, Ferrari e Lomellini, furono mandati a Cesare Fregoso per
+offrirgli di riceverlo in città, e di mettere la repubblica sotto la
+protezione della Francia, purchè egli si obbligasse a non fare
+proscrizioni, nè vendette. Lo stesso Antoniotto Adorno, che in principio
+del tumulto erasi ritirato nel Castelletto, prese parte al trattato, e
+promise di evacuare la fortezza; in tal modo si fece la rivoluzione ne'
+primi giorni d'agosto senza spargimento di sangue, senza disordine,
+senza violenza, mercè la moderazione de' capi dei due partiti ai quali
+il senato decretò in comune rendimenti di grazie. L'Adorno si ritirò a
+Milano presso Antonio di Leyva, ove morì pochi mesi dopo senza lasciare
+figliuoli, e Teodoro Trivulzio, mandato a Genova da Lautrec, vi fu
+riconosciuto come governatore e luogotenente generale del re[338].
+
+ [337] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 461. — P. Jovii Hist. sui
+ temp., l. XXV, p. 24. — Gal. Capella, l. VII, f. 76. — Mém. de M. du
+ Bellay, l. III, p. 66. — Bern. Segni, l. I, p. 20. — P. Paruta, l.
+ VI, p. 407. — Georg. von Frundsberg, B. VII, f. 138._
+
+ [338] _P. Jovii Hist., l. XXV, p. 34; l. XXVI, p. 64. — Gal.
+ Capella, l. VII, f. 75. — Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 461. — Mém.
+ de M. du Bellay, l. III, p. 67. — Ben. Varchi, l. IV, p. 251. — Fr.
+ Belcarii, l. XIX, p. 600. — Agost. Giustiniani, l. VI, f. 279. — P.
+ Paruta, l. VI, p. 410._
+
+Intanto Lautrec stringeva d'assedio Alessandria, ove il conte Battista
+Lodrone aveva il comando d'una guarnigione tedesca. Il Lodrone sentivasi
+debole per la prigionia di suo fratello, e pel distaccamento perduto a
+Bosco; ma Alberico da Barbiano, conte di Belgiojoso, gli condusse
+cinquecento uomini a traverso alle colline dell'Alessandrino senza che i
+Francesi se ne accorgessero, e con questi la città si difese finchè
+giunsero al campo di Lautrec artiglierie e munizioni da Venezia.
+Gl'imperiali non capitolarono, che quando diverse brecce furono aperte
+nelle mura[339].
+
+ [339] _Gal. Capella, l. VII, f. 76. — P. Jovii, l. XXV, p. 24._
+
+Il Lautrec volle da prima lasciare in Alessandria una guarnigione
+francese, sembrandogli questa città importantissima per la comunicazione
+della sua armata colla Liguria e la Francia. Ma Francesco Sforza riclamò
+contro questa violazione dei trattati, che segnava i primi passi dei
+Francesi in Lombardia, dovendo tutte le città del ducato di Milano a
+misura che venivano prese, in conformità dell'alleanza, essere
+consegnate al duca. I Veneziani s'interposero pel mantenimento del
+trattato, e Lautrec cedette. Pure non era difficile il conoscere la
+diffidenza che di già divideva i confederati: temevano gl'Italiani
+che il re non volesse appropriarsi il Milanese, o conservarsene
+almeno i mezzi per sagrificarlo poscia onde riavere a tale
+prezzo i suoi figliuoli. Dal canto suo il Lautrec teneva dalla
+sua corte segreti ordini di non ridurre gli affari di Lombardia
+ad una pronta decisione, per paura che i Veneziani, più non avendo
+che temere dall'imperatore, non prendessero ulteriore interessamento
+nel rimanente dell'impresa[340].
+
+ [340] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 463. — Gal. Capella, l. VI, f.
+ 76-78. — P. Jovii Hist., l. XXV, p. 27. — Mém. de M. du Bellay, l.
+ III, p. 70. — Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 382. — Ben. Varchi,
+ l. V, f. 9. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 601. — P. Paruta, l. VI, p.
+ 407._
+
+Dopo la sommissione d'Alessandria l'armata di Lautrec, essendosi unita
+con quella de' Veneziani in Lombardia, si avanzò fino ad otto miglia da
+Milano. Antonio di Leyva, che vi comandava, non dubitando d'essere
+bentosto attaccato, e non avendo per difendersi bastanti forze, richiamò
+all'istante quattrocento fanti della guarnigione di Pavia; e questo
+appunto voleva il Lautrec, che ripiegò bruscamente sopra Pavia il 28 di
+settembre, e non diede tempo di rientrarvi al rinforzo che n'era uscito.
+Luigi da Barbiano, conte di Belgiojoso, che aveva il comando di
+quest'ultima città, sebbene non avesse che ottocento uomini, volle pure
+difendersi. Il quarto giorno dopo l'attacco furono aperte nelle mura
+alcune brecce, onde il Belgiojoso si lasciò muovere dalle preghiere
+degli abitanti, ed offrì di capitolare; ma non era più tempo: la città
+fu presa d'assalto ed abbandonata al furore delle truppe francesi. Il
+nome di Pavia loro ricordava la prigionia del re e la distruzione della
+loro armata: ufficiali e soldati, tutti erano animati dallo stesso
+spirito di vendetta; e gli sventurati abitanti, che non avevano presa la
+più piccola parte nelle vittorie degl'imperiali furono trattati con un
+rigore che pareggiava la crudeltà dei Castigliani. Soltanto dopo otto
+giorni d'eccessi d'ogni genere il Lautrec richiamò le sue truppe alla
+disciplina e fece cessare il saccheggio[341].
+
+ [341] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 462. — Mém. de M. du Bellay,
+ l. III, p. 71. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 352. — Gal. Capella, l.
+ VII, p. 77. — P. Jovii, l. XXV, p. 24. — Ben. Varchi, l. V, p. 9. —
+ Marco Guazzo, f. 53. — Bern. Segni, l. I, p. 20. — Fr. Belcarii, l.
+ XIX, f. 601._
+
+Dopo presa Pavia i Veneziani ed il duca di Milano sollecitavano il
+Lautrec a terminare la conquista della Lombardia; gli rappresentavano
+che Antonio di Leyva era infermo, che le sue truppe erano scemate assai
+e scoraggiate dalle recenti vittorie de' Francesi; ma che, se gli si
+dava tempo, il Leyva riceverebbe i rinforzi che per lui si levavano in
+Germania, ed allora opporrebbe un'insuperabile resistenza. Conveniva il
+Lautrec che questo piano di campagna sarebbe il più conveniente; ma egli
+vi oppose gli espressi ordini dei re di Francia e d'Inghilterra, i quali
+non avevano formato la sua armata che per liberare il papa, e proseguì
+il suo cammino verso il mezzodì dell'Italia[342].
+
+ [342] _P. Paruta, l. VI, p. 409. — Gal. Capella, l. VII, f. 78._
+
+Il Lautrec incontrò a Piacenza gli ambasciatori di Alfonso d'Este, duca
+di Ferrara, e di Federico, marchese di Mantova, che, come vuole il
+destino dei piccoli principi, venivano ad ingrossare il partito più
+forte. Alfonso d'Este, malgrado gli ajuti dati di fresco al duca di
+Borbone, fu da Francesco I trattato con parzialità. Renata di Francia,
+figlia di Lodovico XII e cognata del re, fu promessa in matrimonio a suo
+figliuolo Ercole, portandogli in dote i ducati di Chartres e di
+Montargis. Il sacro collegio, adunato a Parma sotto la presidenza del
+cardinale Cibo, rinnovò a nome del pontefice prigioniero l'investitura
+di Ferrara a favore della casa d'Este, e rinunciò ad ogni sua pretesa
+sul Modenese. Nello stesso tempo fu promesso il cappello di cardinale ad
+Ippolito, secondo figlio d'Alfonso, e questi si obbligò invece a
+somministrare all'armata della lega cent'uomini d'armi e sei mila scudi
+al mese[343].
+
+ [343] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 465. — Mém. de M. du Bellay,
+ l. III, p. 73. — Ben. Varchi, l. V, p. 36. — Bern. Segni, l. I. p.
+ 17. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 602. — Gal. Capella, l. VII, p. 78. —
+ P. Paruta, l. VI, p. 416._
+
+Dal canto suo la repubblica di Firenze fu chiamata a rinnovare la sua
+alleanza colla Francia e coi Veneziani. Il gonfaloniere Niccolò Capponi
+vedeva con rincrescimento i suoi concittadini prendere parte in questa
+guerra. Egli avrebbe giudicato più prudente consiglio il tenersi amici i
+due sovrani che minacciavano l'Italia; e Luigi Alamanni, che aveva di
+già gran nome come poeta, e che dopo la congiura contro il cardinale
+Giulio dei Medici era sempre vissuto in Francia, pareva avere conosciuto
+a quella corte quanto la repubblica dovesse poco contare sulla di lei
+amicizia; e perciò vivamente esortava i suoi concittadini a collegarsi
+con Carlo V, piuttosto che con Francesco I. Ma Firenze trovavasi in
+allora divisa in due partiti, dei grandi e del popolo; di già spargevasi
+il sospetto che i primi pensassero a richiamare i Medici, e si suppose
+che il Capponi e l'Alamanni non si opponessero al rinnovamento
+dell'alleanza che per segretamente favorirli. Tutto il partito popolare
+dichiarossi vivamente per la Francia; fu rinnovata l'alleanza, e le
+bande nere che la repubblica aveva da poco tempo prese al suo servizio,
+e ch'erano state portate a cinque mila uomini sotto gli ordini d'Orazio
+Baglioni, furono promesse al signore di Lautrec[344]. Dopo queste
+negoziazioni il rinnovamento della lega si pubblicò a Mantova il 7
+dicembre: doveva questa comprendere papa Clemente VII, i re di Francia e
+d'Inghilterra, le repubbliche di Venezia e di Firenze, i duchi di Milano
+e di Ferrara, ed il marchese di Mantova[345].
+
+ [344] _Ben. Varchi, l. IV, p. 212; l. V, t. II, p. 12-23. — Jac.
+ Nardi, l. VIII, p. 341. — Bern. Segni, l. I, p. 15._
+
+ [345] _P. Jovii, l. XXV, p. 34. — Dumont Corps Diplomatique, t. IV.
+ — P. Paruta, Ist. Ven., l. VI, p. 417. — Rymer Acta pub., t. XIV, p.
+ 233._
+
+Il papa veniva sempre nominato alla testa della santa lega destinata
+essenzialmente a fargli ricuperare la libertà. Pure nell'epoca press'a
+poco in cui si pubblicava questa lega in Mantova, egli ancora usciva
+dalla sua lunga prigionia di Castel sant'Angelo. Per ragunare il danaro
+promesso alle truppe imperiali egli era stato obbligato di porre in
+vendita sette cappelli di cardinale, ed altre principali dignità della
+Chiesa romana; aveva fatte aprire agl'imperiali le fortezze ch'erano
+tuttavia in suo potere; aveva dati nuovi ostaggi per guarentire il resto
+del suo debito; ed il giorno 10 di dic. era finalmente stato fissato per
+aprirgli le porte della sua prigione. Alarcone per sei interi mesi che
+l'ebbe in sua custodia aveva adempiuto al suo ufficio colla più rigorosa
+puntualità; ma l'ultimo giorno, o sia che realmente trascurasse la
+consueta vigilanza, o che avesse segrete istruzioni di permettere che il
+papa si sottraesse alle nuove domande che gli potessero essere fatte
+dall'armata, egli lo lasciò fuggire. Il papa presentossi il 9 di
+dicembre alla porta di castel sant'Angelo, come un espresso mandato dal
+suo proprio maestro di palazzo per apparecchiargli viveri ed alloggio;
+non fu riconosciuto, o le guardie finsero di non riconoscerlo, ed egli
+passò liberamente coperto il capo con un cappello grandissimo, ed
+avviluppato il corpo in un grossolano mantello; uscì quindi a piedi da
+Roma per la porta di un orto, poi trovato fuori delle mura un cavallo
+spagnuolo che lo stava aspettando, andò tutto solo ad Orvieto dove
+allora trovavansi accampati gli alleati[346].
+
+ [346] _Jac. Nardi, l. VIII, p. 334. — Fr. Guicciardini, l. XVIII, p.
+ 468. — Bern. Segni, l. I, p. 21. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 604. —
+ Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 75. — Ben. Varchi, l. V, p. 44. —
+ P. Jovii Hist. sui temp., l. XXV, p. 29. — Georg. von Frundsberg, B.
+ VIII, f. 153._
+
+Clemente VII, abbattuto da tanti patimenti e da così lunga prigionia,
+disperando di miglior fortuna, e rinunciando a' suoi vasti progetti, cui
+aveva fatti fin allora tanti sagrificj, parve, quando giunse presso gli
+antichi suoi confederati ad Orvieto, non avere oramai altro desiderio
+che quello di soddisfare al trattato conchiuso cogl'imperiali, e di
+tornare la pace all'Italia. Supplicò gli alleati a ritirare la loro
+armata dagli stati della Chiesa, poichè i generali di Carlo V gli
+avevano promesso di ritirare nello stesso tempo anche la loro armata da
+Roma; e questa sventurata capitale, esposta sette mesi continui alle
+ruberie d'una barbara armata, non poteva più a lungo sostenere così
+crudele calamità. Ma quando in principio del 1528 gli ambasciatori di
+Francia e d'Inghilterra si presentarono al papa e gli fecero calde
+istanze perchè si unisse alla loro lega, egli fu visto ritornare
+all'irrisoluzione, alle simulazioni e alla mala fede che avevano per lui
+avuto così fatali conseguenze, e lusingare nuovamente tutti i
+partiti[347].
+
+ [347] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 470. — Ben. Varchi, l. VI, p.
+ 98. — Lett. de Princ., t. II, f. 82 e seg. — P. Paruta, l. VI, p.
+ 418._
+
+Sebbene le ostilità si fossero ricominciate da alcuni mesi, solamente il
+21 gennajo del 1528 gli ambasciatori di Venezia e d'Inghilterra si
+presentarono a Carlo V a Burgos per riepilogare in una pubblica udienza
+le lagnanze de' loro padroni, per intimargli di porre in libertà il papa
+ed i reali figli di Francia, e per domandare in caso di rifiuto il loro
+congedo, poichè delle tante proposizioni di pace che si erano discusse
+nel precedente anno niuna aveva potuto ottenere il vicendevole
+aggradimento. Agli ambasciatori tennero dietro immediatamente due araldi
+d'armi, che a nome dei re di Francia e d'Inghilterra dichiararono
+formalmente la guerra. Questo clamoroso apparato dato alla rottura delle
+negoziazioni irritò l'imperatore, il quale, sotto colore di provvedere
+alla sicurezza de' proprj ambasciatori, fece ritenere in distanza di
+trenta miglia gl'inviati di Francia, di Venezia e di Firenze, e non
+permise all'inviato del duca di Milano d'abbandonare la sua corte[348].
+
+ [348] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 471. — Ben. Varchi Stor.
+ Fior., l. V, p. 59. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 43. — Alfonso
+ de Ulloa, l. II, p. 113._
+
+Francesco I fece, per rappresaglia, arrestare l'ambasciatore
+dell'imperatore, ed ottenne con tale mezzo che fossero posti in libertà
+i suoi inviati, i quali, essendo tornati in Francia, gli dissero che
+l'imperatore l'aveva pubblicamente chiamato mancatore di parola:
+Francesco rispose il 28 di marzo a Carlo V con un cartello di sfida a
+singolare duello per provargli che aveva mentito accusandolo: Carlo V
+rispose il 24 di giugno accettando la disfida, ed offrì per campo di
+battaglia lo stesso luogo sulla sponda dell'Andaya, ove Francesco I era
+stato cambiato coi suoi figliuoli. Queste disfide appagarono l'animosità
+dei due principi, senza che veruno di loro pensasse poi di dare effetto
+alla disfida[349].
+
+ [349] _Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 44-63. — Ben. Varchi, l. V,
+ p. 69-75. — Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 474. — Fr. Belcarii, l.
+ XIX, p. 606._
+
+Frattanto Lautrec, quando vide perduta ogni speranza di pace, mosse la
+sua armata per tentare la conquista del regno di Napoli. Era partito il
+9 di gennajo da Bologna, tenendo la strada della Romagna e della Marca
+per entrare negli Abruzzi; ed infatti passò il Tronto il 10 di
+febbrajo[350]. Francesco I gli aveva assegnati cento trenta mila scudi
+al mese pel mantenimento dell'armata; e di già aveva lasciato accumulare
+un arretrato di dugento mila scudi, quando, dimenticando che aveva fatto
+perdere il Milanese allo stesso Lautrec per non avergli somministrate le
+somme necessarie al mantenimento dell'armata, ridusse tutt'ad un tratto
+a sessanta mila scudi la promessa sovvenzione, facendolo in pari tempo
+avvisare che non potrebbe continuarla più di tre mesi[351].
+
+ [350] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 473. — Mém. de M. du Bellay,
+ l. III, p. 76. — Pauli Jovii Hist., l. XXV, p. 35. — Bern. Segni, l.
+ I, p. 25. — P. Paruta, l. VI, p. 420. — Mar. Guazzo, f. 55._
+
+ [351] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 478. — P. Paruta, l. VI, p.
+ 433._
+
+Questa notizia fu un colpo di fulmine pel Lautrec, che fin allora aveva
+fatto più che non erasi sperato. Tutte le città degli Abruzzi gli
+avevano aperte le porte, e la maggior parte, ricevendolo come loro
+liberatore, gli avevano mandate le loro chiavi in distanza anche di
+venticinque e di trenta miglia. I Veneziani gli avevano somministrato,
+sotto gli ordini di Pietro Pesaro e di Camillo Orsini, un'armata, la di
+cui cavalleria leggiere, levata nelle montagne dell'Epiro, era la
+migliore di quante altre allora servivano in Europa[352]. I Fiorentini,
+cui Lautrec aveva soltanto domandato danaro, preferirono di
+somministrare il loro contingente in uomini. Sentivano essi la necessità
+di tornare ad essere militari per difendere la loro indipendenza;
+avevano prese al loro servigio le bande nere formate quasi interamente
+di Toscani, e ne avevano affidato il comando ad Orazio, figliuolo di
+Gian Paolo Baglioni di Perugia; e questa truppa di quattro mila uomini
+era annoverata tra le più valorose e più temute dell'armata
+francese[353].
+
+ [352] _P. Jovii Hist. sui temp., l. XXV, p. 36. — P. Paruta, l. VI,
+ p. 420._ — Diverse lettere d'Andrea Civran, provveditore degli
+ Stradioti. _Lett. de' Princ., t. II, f. 94 e seg._
+
+ [353] _Bern. Segni, l. I, p. 22._
+
+Se Francesco I avesse saputo approfittare dello zelo dei popoli, se con
+un solo sforzo avesse bastantemente provveduta la sua armata d'uomini e
+di danaro, avrebbe potuto nel corso d'una breve campagna scacciare
+gl'imperiali dall'Italia; ma l'armata di Lautrec, che stando ai ruoli
+mostravasi numerosissima, non fu mai portata a numero, nè vicina ad
+esserlo. Il Lautrec aveva consumato molto tempo nella Marca d'Ancona,
+aspettandovi ora gli Svizzeri, ora i Tedeschi, ora i Guasconi. Prima che
+uno dei corpi ch'egli doveva comandare avesse raggiunte le sue bandiere,
+un altro aveva di già terminato il tempo del suo servigio; perciò la sua
+marcia nulla aveva di quell'impeto che era stato il carattere distintivo
+de' Francesi nelle prime loro campagne in Italia; egli avanzavasi
+lentamente lasciando tempo ai suoi alleati di scoraggiarsi; e in breve
+il bisogno di danaro lo costrinse ad alienarsi colle sue estorsioni que'
+popoli che prima l'avevano ricevuto a braccia aperte[354].
+
+ [354] Lettere di Gio. Battista Sanga, segretario di Clemente VII, a
+ Pietro Paolo Crescenzio, suo nunzio all'armata della lega. _T. II,
+ f. 86 e seg. Lett. de' Princ._
+
+Sebbene il Lautrec fosse di già entrato nel regno di Napoli, il principe
+d'Orange potè a stento trarre fuori di Roma l'armata imperiale per
+andare a combatterlo. Questa sfrenata soldatesca non voleva rinunciare
+alle spoglie ed alle delizie che trovava ancora nella capitale della
+Cristianità. Nel corso di otto mesi veruna protezione era stata
+accordata nè alle persone, nè alle proprietà, e siccome andavano di pari
+passo crescendo l'insolenza de' militari e la miseria degli abitanti, i
+mali della vigilia erano sempre superati da quelli del susseguente
+giorno. Bisognava dare danaro all'armata per persuaderla ad ubbidire di
+nuovo: il principe d'Orange ne domandò al papa, che colla sua corte
+trattenevasi tuttavia in Orvieto; e questi, malgrado la miseria cui era
+ridotto, malgrado i voti che faceva per la causa della lega, malgrado il
+timore di offendere i Francesi, diede ancora quaranta mila ducati al
+principe d'Orange perchè facesse uscire da Roma la sua armata, la quale
+infatti entrò in campagna il 17 di febbrajo. Ma sebbene i disertori
+fossero stati rimpiazzati dai malviventi che da ogni banda dell'Italia
+affrettavansi di venire a prendere parte nello spoglio della capitale
+della Cristianità, quest'armata, che otto mesi prima contava per lo meno
+quaranta mila uomini, si trovò ridotta a mille cinquecento cavalli,
+quattro mila Spagnuoli, due in tre mila Italiani, e cinque mila
+Tedeschi; essendo gli altri rimasti tutti vittima della peste[355].
+
+ [355] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 479 — Ben. Varchi, l. V, p,
+ 52. — P. Jovii Hist. sui temp., l. XXV. p. 37. — P. Paruta, l. VI,
+ p. 421._ — Lettera di Gio. Battista Sanga a Pietro Paolo Crescenzio,
+ nunzio presso di Lautrec; da Roma, 24 febbrajo. _Lett. de' Princ.,
+ t. II, f. 92. — Georg. von Frundsberg, B. VIII, f. 157._
+
+Il principe d'Orange ed il duca del Guasto, avendo preso colla loro
+armata la strada della Campania, passarono in seguito le montagne presso
+Serra di Capriola e scesero nella Puglia, ove si accamparono presso le
+mura di Troja. Dal canto suo il Lautrec invece di portarsi con diligenza
+sopra Napoli, il di cui possedimento aveva quasi sempre decisa la sorte
+delle guerre del regno, si era trattenuto nella Puglia per riscuotere la
+gabella del transito de' montoni, la quale nel mese di marzo produce
+dagli ottanta ai cento mila scudi, e che in allora formava la principale
+entrata della corona. Aveva fatta la rassegna delle sue truppe a
+Sanseverino, ed aveva contati circa trenta mila uomini sotto i suoi
+ordini; era in appresso andato a Luceria, ove lo aspettava Pietro
+Navarro; e finalmente le due armate francese ed imperiale si trovarono
+in vista l'una dell'altra. Le rive d'un ruscello, che scorre tra Luceria
+e Troja, vennero attaccate e difese con diverse belle scaramucce di
+cavalleria, ma con poco spargimento di sangue, perchè i fucilieri non
+entrarono in battaglia[356].
+
+ [356] _P. Jovii, l. XXV, p. 37. — Fr. Guicciardini, l. XVIII, p.
+ 479. — Mar. Guazzo, f. 54. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 79. —
+ Ben. Varchi, l. VI, p. 100. — P. Paruta, l. VI, p. 432._
+
+Lautrec offrì più volte la battaglia al principe d'Orange ne' sette
+giorni che le due armate si tennero a vista l'una dell'altra; ma
+gl'imperiali non vollero accettarla. Per altro Lautrec non osò di
+attaccare i loro alloggiamenti, perchè non istimava la sua fanteria
+abbastanza ferma per un tale assalto; stava però tuttavia aspettando i
+quattro mila uomini delle bande nere al soldo de' Fiorentini, che
+conduceva Orazio Baglioni. Quando il principe d'Orange ebbe avviso del
+loro avvicinamento, risguardandole ancor esso come le migliori truppe di
+fanteria che in allora guerreggiassero in Italia, giudicò conveniente di
+ritirarsi sopra Napoli: approfittò d'una densa nebbia per uscire dal suo
+campo il 21 di marzo, lasciandovi, per ingannare i Francesi, alcuni
+fuochi accesi; e mentre attraversava le gole di Crevalcuore per
+rientrare nella Campania, lasciò a Melfi ser Gianni Caraccioli, principe
+di quella città, colla sua compagnia d'uomini d'armi, due battaglioni
+spagnuoli e quattro battaglioni italiani, onde trattenere i
+Francesi[357].
+
+ [357] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 480. — P. Jovii Hist., l. XXV,
+ p. 39. — Marco Guazzo, f. 55. — P. Paruta, l. VI, p. 434. — Mém. de
+ M. du Bellay, l. III, p. 83. — Georg. von Frundsberg, B. VIII, p.
+ 158._
+
+Il Lautrec, accortosi della fuga de' nemici, ed essendo entrato in
+Troja, ove trovò che avevano ancora molte vittovaglie, adunò un
+consiglio di guerra per deliberare intorno alle future operazioni.
+Rappresentavano Guido Rangoni, Renato di Vaudemont, Valerio Orsini, e
+quasi tutti i capitani, che omai niun oggetto poteva trattenere
+utilmente l'armata nella Puglia, ave la gabella de' montoni non aveva, a
+cagione della guerra, prodotto più della metà di ciò che si sperava; che
+per lo contrario tenendo dietro da vicino al principe d'Orange, era
+facile di raggiugnere l'armata nemica tuttavia imbarazzata dal bottino
+fatto in Roma; che questa attaccata nella sua marcia sarebbe sicuramente
+distrutta, tanto più che il principe d'Orange, essendo apertamente
+disgustato con Ugo di Moncade, succeduto al Lannoy nella carica di
+vicerè di Napoli, non otterrebbe da questi verun soccorso. Ma Pietro
+Navarro, che, come il Lautrec, consigliava sempre diversamente dagli
+altri, e riponeva in appresso tutto il suo orgoglio nel sostenere
+acremente le proprie opinioni, insistette perchè l'armata non si
+lasciasse alle spalle veruna fortezza, ed in particolare Melfi, piazza
+d'armi di ser Gianni Caraccioli, uno de' più potenti e de' più valorosi
+baroni del partito imperiale. Si adottò il suo consiglio; fu attaccato
+Melfi dallo stesso Navarro colle bande nere e colla fanteria guascona; e
+dopo due sanguinosissimi assalti la città fu presa il 23 di marzo, ed il
+castello si arrese poco dopo a discrezione: i soldati furibondi per le
+perdite che avevano fatte, non vollero accordare quartiere; e ad
+eccezione dello stesso principe di Melfi e di pochi suoi ufficiali,
+tutti gli altri prigionieri furono uccisi in numero di oltre tre mila,
+parte in città e parte nella rocca[358].
+
+ [358] _P. Jovii Hist. sui temp., l. XXV, p. 39. — Bern. Segni, l. I,
+ p. 26. — Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 381. — Mém. de M. du Bellay,
+ l. III, p. 84. — Ben. Varchi, l. VI, p. 101. — Fr. Belcarii, l. XIX,
+ p. 610. — Mar. Guazzo, f. 55._
+
+Il ritardo cagionato dall'assedio di Melfi ebbe le più funeste
+conseguenze per l'armata francese. Il principe d'Orange ebbe tempo di
+eseguire la sua ritirata sopra Napoli senza perdere un sol uomo; ebbe
+agio di calmare una sollevazione de' suoi soldati spagnuoli che gli
+domandavano i loro soldi arretrati, e di provvedere alla difesa di
+Napoli. Distribuì nella stessa città la sua armata, malgrado le istanze
+del marchese del Guasto, che voleva risparmiare ai suoi concittadini
+così formidabili ospiti, e farli accampare in una forte posizione fuori
+delle mura. Intanto il Lautrec occupava Barletta, Venosa, Ascoli e tutte
+le città della Puglia, tranne Manfredonia; e Gio. Moro, che aveva il
+comando della flotta veneziana a cagione dell'assenza dell'ammiraglio
+Pietro Lando, scorrendo colle sue galere le coste della terra di Bari e
+della terra d'Otranto, aveva di già ricevuta la capitolazione di
+Monopoli e di Trani, ed assediava il castello di Brindisi, dopo avere
+presa la città. Tre altre città ancora erano state promesse ai Veneziani
+in forza delle condizioni della lega; cioè Otranto, Pulignano e Molo, ed
+in tutte tre i popoli manifestavano altamente il loro desiderio di
+tornare sotto il dominio veneto. Sgraziatamente il provveditore degli
+Stradioti, Andrea Civran, il più valoroso, il più attivo di tutti i
+capitani veneziani, venne colpito, nell'assedio di Manfredonia, da una
+malattia che lo condusse al sepolcro; subito dopo la flotta veneziana fu
+da Lautrec chiamata innanzi a Napoli, per secondare le operazioni della
+sua armata[359].
+
+ [359] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 484. — P. Paruta, l. VI, p.
+ 435. — P. Jovii, l. XXV, p. 41._ — Lettere del nunzio P. P.
+ Crescenzio al segretario del papa, Gio. Battista Sanga. _Lett. de'
+ Princ., t. II, f. 96 e seg._
+
+Il Lautrec verso la metà d'aprile aveva lasciata la Puglia per
+accostarsi a Napoli. Aveva ricevute le capitolazioni di Capoa, di Nola,
+di Acerra, d'Aversa e di tutte le principali città di terra di Lavoro;
+per altro avanzavasi con estrema lentezza, a cagione delle grandi piogge
+che avevano allagato il paese, e per la difficoltà di trovar vittovaglie
+per una così grande armata; conciossiachè per una imperdonabile
+negligenza egli aveva permesso che a' suoi soldati si unisse forse il
+doppio numero di servitori e d'operai. Finalmente il 29 d'aprile arrivò
+in faccia a Napoli, ed il primo di maggio si accampò sul Poggio
+Reale[360].
+
+ [360] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 485. — P. Jovii, l. XXV, p.
+ 41. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 86. — Ben. Varchi, l. VI, p.
+ 102. — Bern. Segni, l. I, p. 27 — Georg. von Frundsberg, B. VIII, f.
+ 159._
+
+Napoli era in allora riputata fortissima città, e le montagne lungo le
+quali si stendevano le sue fortificazioni si difendevano facilmente;
+oltrecchè al presente aveva entro le sue mura piuttosto un'armata che
+una guarnigione, la quale era tutta composta di soldati invecchiati
+nella guerra, e de' più esperti ufficiali di tutta l'Europa. Credevasi
+che la città non fosse sufficientemente approvvigionata; ma la più parte
+degli abitanti eransi ritirati ad Ischia, a Capri, e nelle altre vicine
+isolette, onde le loro provvigioni erano rimaste ai soldati. Lautrec,
+invece d'aprire le sue batterie contro Napoli, e di approfittare con un
+ardito attacco del naturale impeto de' Francesi, che a dir vero egli
+aveva di già lasciato intiepidire, si propose di affamare la città con
+un blocco. Gli fu inutilmente rappresentato, che mai non otterrebbe di
+chiudere affatto il mare agli assediati, che non sarebbe meno in
+pericolo di mancare di vittovaglie la sua armata che quella de' nemici,
+e che cominciando il caldo della state l'aria della campagna di Napoli
+riuscirebbe fatale ai suoi soldati. Lautrec si faceva un punto d'onore
+di decidere ogni cosa da sè senz'abbadare agli altrui consiglj. Faceva
+così grande fondamento sui bisogni degli assediati, che da prima vietò
+ai suoi soldati di entrare in veruna scaramuccia; ma fu bentosto forzato
+di rivocare quest'ordine, affinchè l'ozio e la noia non facessero
+perdere alla sua gente il coraggio e la salute[361].
+
+ [361] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 486. — Mém. de M. du Bellay, l.
+ III, p. 88. — Bern. Segni, l. II, p. 39._
+
+Le due armate ricominciarono dunque ad intrattenersi ogni giorno in
+piccole zuffe, che spesso riuscivano sanguinose assai perchè
+l'infanteria leggiere armata di carabine vi prendeva parte colla
+cavalleria, e gli Spagnuoli da una banda, ed i Toscani delle bande nere
+dall'altra, erano assai destri fucilieri. Pure l'armata che difendeva
+Napoli, avvezza in Roma all'abuso della vittoria ed all'indisciplina,
+opprimeva crudelmente i Napolitani. Questi fuggivano dalla città
+qualunque volta potevano farlo, e si rifugiavano in Caprea, in Ischia,
+in Procida, o sul promontorio di Sorrento. La maggior parte de'
+fuggiaschi, credendo i Francesi sicuri della vittoria, o desiderando
+ardentemente di scuotere il crudel giogo degli Spagnuoli, passavano di
+là al campo di Lautrec, e si affrettavano di giurare fedeltà al re di
+Francia. Vincenzo Caraffa fu il primo a darne l'esempio, e fu bentosto
+seguito dal Caraccioli, conte di Murcone, da Ferdinando Pandoni, da
+Federico Gaetani e da Francesco d'Aquino. Lo stesso ser Gianni
+Caraccioli, fatto prigioniere a Melfi, di cui era principe, non avendo
+potuto ottenere d'essere riscattato dal principe d'Orange, dichiarossi
+pel partito angioino, e ricevette da Lautrec un comando
+nell'armata[362].
+
+ [362] _P. Jovii, l. XXV, p. 42. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p.
+ 102. — Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 490._
+
+Gli assediati cominciavano di già a provare grandi privazioni, perchè
+quantunque avessero abbondante approvvigionamento di granaglie, tutti i
+loro mulini erano in mano de' nemici, ed erano costretti di macinare
+essi medesimi il frumento. Il vino, che avevano prodigalizzato ne' primi
+giorni dell'assedio, cominciava pure a mancare: i landsknecht visitavano
+tutte le cantine de' privati per trovarne, e spinsero l'insolenza loro
+fino a saccheggiare quelle del marchese del Guasto, uno de' loro
+generali[363]. Dall'altro canto i Francesi avevano di già moltissimi
+ammalati nel loro campo; e fu per loro una grave perdita quella d'Orazio
+Baglioni, colonnello delle bande nere, ucciso il 22 di maggio in una
+grossa scaramuccia. Gli fu sostituito il conte Ugo de' Pepoli[364].
+
+ [363] _P. Jovii, l. XXV, p. 42._
+
+ [364] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 490. — P. Jovii, l. XXVI, p. 48.
+ — Marco Guazzo f. 62. — Bern. Segni, l. II, p. 42. — Fr. Belcarii,
+ l. X, f. 613. — Lett. de' Princ., t, II, f. 100._
+
+Sperava Lautrec che il porto di Napoli verrebbe interamente chiuso agli
+assediati dalle flotte francese e veneziana; ma Andrea Doria, ammiraglio
+della flotta francese, già da gran tempo disgustato della condotta che
+tenevano a suo riguardo i generali, e di quella della corte di Francia
+verso la sua patria, non aveva voluto servire egli medesimo, e si faceva
+rimpiazzare da Filippino Doria, suo nipote, nel comando delle otto
+galere genovesi mandate all'assedio di Napoli. Dal canto suo Pietro
+Lando, ammiraglio dei Veneziani, non sapeva determinarsi ad abbandonare
+l'assedio del castello di Brindisi, e le conquiste che andava facendo
+sulle coste della Puglia per la sua repubblica; ad ogni modo, siccome ne
+aveva ricevuto positivi ordini in sul finire di maggio, gli assedianti
+cominciarono ad aspettare, e gli assediati a temere la di lui venuta.
+Don Ugo di Moncade lusingossi di poterlo prevenire, sorprendendo nel
+golfo di Salerno Filippino Doria, prima che gli si unisse la flotta
+veneziana: meditava di attaccarlo a bordo colle sue vecchie bande
+spagnuole, e d'impadronirsi delle sue otto galere, malgrado la
+superiorità de' marinaj genovesi nel manovrare. Teneva nel porto di
+Napoli sei galere, quattro fuste e due brigantini, sulle quali navi
+imbarcò mille archibugieri spagnuoli, il fiore dell'armata; andò a bordo
+egli stesso con quasi tutti i capitani, ed i più distinti ufficiali che
+si trovavano in Napoli, e si fece seguire da molte barche pescarecce,
+che pure caricò di soldati. Aveva sperato di trovare le galere del Doria
+senza guarnigione; ma questi era stato prevenuto dei progetti del
+nemico, ed aveva avuto tempo di far passare sulle sue galere trecento
+archibugieri domandati a Lautrec[365].
+
+ [365] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 487. — P. Jovii, l. XXV, p. 43.
+ — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 90. — Ben. Varchi, l. VI, p. 115.
+ — Bern. Segni, l. II, p. 40. — Mar. Guazzo, f. 58._ — Non sono tutti
+ d'accordo intorno all'epoca di quest'avvenimento. Io la rettificai
+ colle _Lett. de' Princ., t. II, f. 100 ec. — P. Folietae contin.
+ Ann. Gen., l. XII, p. 733._
+
+Filippino Doria, quando gl'imperiali si mossero per attaccarlo,
+incrociava nel golfo di Salerno, lungo la costa d'Amalfi, in faccia al
+piccola promontorio di Capo d'Orco. Non ricusò la battaglia; ma prima di
+farsi incontro al nemico, staccò tre galere sotto gli ordini di Niccola
+Lomellini, per prendere il vento a qualche distanza, e tornare in
+seguito, quando sarebbe attaccata la battaglia, ad urtare ne' fianchi ed
+in poppa le navi imperiali con tutta la forza del movimento acquistato.
+
+Il marchese del Guasto ed Ugo di Moncade, essendo partiti la mattina del
+28 maggio da Posilippo, avevano voluto incoraggiare i loro soldati a
+questo genere di battaglia, cui non erano accostumati, col far loro
+apparecchiare un pranzo nell'isola di Caprea, e farli esortare nel
+medesimo luogo da un eremita spagnuolo a combattere valorosamente per
+liberare i molti prigionieri della loro nazione che il Doria teneva
+incatenati nelle sue galere. A questo ritardo l'ammiraglio genovese
+dovette il vantaggio d'essere prevenuto dell'imminente attacco. Più non
+rimanevano che tre ore di giorno, quando gli Spagnuoli scoprirono le
+cinque galere che Filippino s'era tenute. I due vascelli ammiraglj
+vennero fra di loro a battaglia; ma il Doria si affrettò di far fuoco il
+primo onde coprirsi col proprio fumo, ed uccise colla prima scarica
+quaranta uomini sul ponte della galera nemica. I Genovesi, accostumati
+al servigio di mare, sapevano chinarsi combattendo, e tenersi nascosti
+dietro alla pavesata; gli Spagnuoli invece conoscevano d'essere
+inferiori finchè non potessero venire all'abbordaggio, che i loro nemici
+evitavano. Essi non avevano pavesata, ed erano maltrattati assai dal
+fuoco che i loro avversarj facevano dall'alto degli alberi. Ad ogni modo
+due navi genovesi, attaccate da tre imperiali, erano in pessimo stato
+condotte, e già stavano per arrendersi, quando quelle del Lomellini col
+vento in poppa tornarono a piene vele contro la flotta di Moncade.
+L'albero maestro del vascello montato dal Moncade, cadde fracassato
+nell'urto; Moncade stesso fu ferito in un braccio, e mentre continuava
+ad incoraggiare i suoi soldati fu ucciso dai sassi e dai fuochi
+d'artificio che si gettavano sulla sua nave dall'alto delle gabbie
+nemiche. In sul finire della battaglia la sua nave fu colata a fondo, e
+lo stesso accadde della galera montata da Cesare Fieramosca. Filippino
+Doria scelse appunto quest'istante per rompere le catene di tutti gli
+schiavi barbareschi che teneva sulle sue galere, esortandoli a meritarsi
+la libertà col fare aspra vendetta degli Spagnuoli loro crudeli nemici.
+Allora venne all'arrembaggio che aveva prima evitato; ed i barbareschi
+mezzo ignudi si precipitarono colla sciabola in mano nei vascelli
+spagnuoli. Quelli del marchese del Guasto e di Ascanio Colonna avevano
+preso fuoco, spezzati erano i loro remi, ed i loro equipaggi o ribellati
+o distrutti, quando pensarono di arrendersi. Furono prese anche le
+fuste, non essendosi salvate fuggendo che due galere imperlali in
+pessimo stato. Per gastigo di questa sconfitta il principe d'Orange fece
+appiccare, appena arrivato, uno de' capitani di quelle due galere;
+l'altro, atterrito da quest'atto di crudeltà, riprese il largo e si
+arrese a Filippino Doria[366].
+
+ [366] _P. Jovii Hist. sui temp., l. XXV, p. 46-47. — Ben. Varchi, l.
+ VI, p. 417. — Fr. Guicciardini, l. XIX, p, 488. — Marco Guazzo, f.
+ 59, 60. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 91. — Fr. Belcarii, l.
+ XX, p. 611. — Arn. Ferroni, l. VIII, p. 169. — Bern. Segni, l. II,
+ p. 40. — Agost. Giustiniani, l. VI, p. 280._
+
+La flotta imperiale era distrutta, ucciso il vicerè Moncade, cui i Mori,
+circondando il suo cadavere, chiedevano con feroce sorriso se pensava
+tuttavia di fare una seconda discesa sulle coste dell'Africa e di
+rinnovarvi le spaventose sue crudeltà. Il marchese del Guasto, Ascanio
+Colonna, Francesco Hijar, Filippo Cerbellione, Giovanni Caietani, e
+Sernone, erano prigionieri, e nel susseguente giorno lo storico Paolo
+Giovio, ch'era stato spettatore della battaglia dalle coste d'Ischia,
+andò a nome della marchesana del Guasto a portare ai prigionieri danaro
+e conforti sulla galera di Filippino Doria. Questi li mandò poi a suo
+zio Andrea colle tre galere che aveva prese[367].
+
+ [367] _P. Jovii Hist., l. XXV, p. 46. — Lettere de' Princ. da
+ Viterbo 3 ed 8 giugno._ Raccomandazioni in favore de' prigionieri.
+ _T. II, f. 101 e seg._
+
+Poco dopo questa vittoria, che sembrava accertare la buona riuscita
+delle intraprese di Lautrec, il 10 di giugno sopraggiunse nel golfo di
+Napoli con ventidue galere l'ammiraglio veneziano Pietro Lando, il quale
+chiuse affatto per alcun tempo il mare agli assediati[368]. Gl'imperiali
+per altro avevano ancora una ragguardevolissima cavalleria leggiere,
+mentre il Lautrec quasi non ne aveva; ed invece di assoldarne, come
+veniva consigliato di fare, acconsentì che gli uomini d'armi, che
+facevano il suo servigio, andassero ad acquartierarsi a Capoa, ad Aversa
+ed a Nola. Il principe d'Orange, rimasto solo nel comando di Napoli,
+seppe approfittare di questa inavvedutezza del Lautrec per
+istancheggiare con frequenti sortite gli assedianti, e far entrare più
+vittovaglie in città. La fanteria leggiere delle bande nere, che da
+prima aveva combattuto con molto zelo in ogni scaramuccia, vedendosi
+costantemente sagrificata, per non esservi più i cavalli a coprirla
+nelle sue ritirate, si era disgustata di quelle zuffe sempre
+svantaggiose. Ma quanto più calde erano le istanze che si facevano a
+Lautrec perchè adoperasse il danaro ricevuto dalla Francia
+nell'assoldare cavalleria leggiere, tanto più a questo generale pareva
+ingiurioso che altri pretendesse dargli consiglj, e perciò si ostinava a
+non seguirli[369]. Omai più non accadevano intorno a Napoli scaramucce
+di qualche importanza, e tanto gli assediati come gli assedianti erano
+travagliati dalla fame e dalle malattie. I primi erano condannati a dure
+privazioni; in città si era manifestata la peste, e molti corpi di
+fanteria tedesca e di cavaleggieri trattavano segretamente con Lautrec
+per passare nel campo francese; nel quale per altro frequentissime pure
+erano le malattie, e tanto guasto avevano fatto tra i zappatori, che più
+non si potevano terminare le trincee; perciò il Lautrec era ridotto a
+tale stato di non avere più operaj per continuarne i lavori, nè soldati
+per custodirle quando fossero terminate. Cotali trincee, rompendo il
+corso delle acque, erano state cagione che queste si spargessero per le
+campagne, se restassero stagnanti in più luoghi con grave pregiudizio
+della salubrità dell'aria. Del resto la campagna che circonda Napoli è
+sempre micidiale ne' calori estivi, ed oggi un'armata non potrebbe
+tenervisi ne' mesi in cui Lautrec vi accampò colla sua, senz'andare
+ugualmente soggetta a febbri pestilenziali. Il primo loro sintomo era
+un'enfiagione alle gambe che in appresso stendevasi a tutto il corpo, e
+l'infermo moriva tormentato da crudelissima sete. Tra le prime vittime
+di questo flagello si contarono il nunzio del papa presso l'armata della
+lega, Pietro Paolo Crescenzio, e Luigi Pisani, provveditore veneziano,
+morti entrambi il giorno 15 di giugno. In appresso non passò giorno che
+non fosse funestato dalla morte di qualche capo dell'armata, sebbene
+l'epidemia non giugnesse al colmo che il 15 di luglio[370].
+
+ [368] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 496. — P. Jovii, l. XXVI, p, 47.
+ — P. Paruta, l. VI, p. 440._
+
+ [369] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 490. — P. Jovii Hist. sui temp.,
+ l. XXVI, p. 50._
+
+ [370] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 497. — P. Jovii Hist. sui temp.,
+ l. XXVI, p. 51. — Bern. Segni, l. II, p. 42. — Marco Guazzo Stor.
+ de' suoi tempi, f. 61. — Georg. von Frundsberg, B. VIII, f. 180._
+
+L'imperatore ed il re di Francia, informati che l'assedio di Napoli non
+terminerebbe così presto, ed eccitati dai loro generali a mandare
+soccorsi, risolsero ambidue di spedire nuove truppe in Italia. Il primo
+scelse per tale spedizione Enrico il giovane, duca di Brunswick; l'altro
+Francesco di Borbone, conte di San-Paolo. Doveva il Brunswick condurre
+rinforzi ad Antonio di Leyva, e poichè avesse ritornata la superiorità
+agl'imperiali in Lombardia, avanzarsi verso l'Italia meridionale per
+costringere il Lautrec a levare l'assedio di Napoli. Per lo contrario il
+San-Paolo, doveva opporsi al passaggio del primo, scacciare da Milano
+Antonio di Leyva, e dopo avere ridotti gl'imperiali a sgombrare la
+Lombardia, raggiugnere il Lautrec per terminare con lui la conquista del
+regno di Napoli[371].
+
+ [371] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 492. — Gal. Capella, l. VII, f.
+ 81. — P. Jovii, l. XXVI, p. 73. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p.
+ 104._
+
+Il duca di Brunswick coll'assistenza di Ferdinando, re d'Ungheria,
+fratello dell'imperatore, fu il primo a scendere in Italia. Partì da
+Trento il 10 di maggio con seicento cavalli e dieci mila fanti; passò
+l'Adige e s'avanzò fino in Lombardia, senza che il duca d'Urbino,
+generale de' Veneziani, gli si avvicinasse mai tanto da venire a qualche
+scaramuccia. Aveva questi dichiarato al senato veneto, che, per quanto
+la sua armata potesse superare di numero la nemica, giammai la sua
+cavalleria sosterrebbe l'urto della tedesca, nè la sua fanteria quello
+dei landsknecht; onde, non deviando dalla consueta sua tattica, aveva
+difese le città e le fortezze, lasciando tempo agli oltremontani di
+consumare la loro furia[372].
+
+ [372] _P. Jovii Hist., l. XXVI, p. 73. — P. Paruta, l. VI, p. 437. —
+ Lett. de' Princ., t. II, f. 102 e seg._ Lettera del duca d'Urbino al
+ comandante di Bergamo: da Brescia, 21 giugno. — _G. Frundsberg, B.
+ VIII, f. 164._
+
+I Tedeschi condotti dal duca di Brunswick avevano abbandonato il loro
+paese per la speranza d'un saccheggio somigliante a quello che nel
+precedente anno aveva arricchito i loro compatriotti; e quando trovarono
+le pianure della Lombardia ruinate da una disastrosa guerra, le terre
+desolate dalla fame e dalla peste, e le città contro di loro difese non
+meno dai nemici che dagli amici, non tardarono a disgustarsi d'un
+faticoso servigio, del quale non erano pagati. Mai non giugneva danaro
+all'armata imperiale, nè dalla Spagna nè dalla Germania; onde Antonio di
+Leyva, che aveva da principio persuaso il duca di Brunswick ad assediare
+Lodi, vedendo che quest'assedio non avanzava, cercava di scoraggiarlo
+per non avere in Lombardia compagni nel comando o nei rubamenti. Il
+Brunswick vendicossi di questa opposizione con una crudeltà senza pari;
+egli non si accontentava di saccheggiare ogni cosa, ma faceva oltre a
+ciò passare a filo di spada tutti gli uomini che gli venivano tra le
+mani; bruciava tutte le case isolale, volendo che il suo passaggio fosse
+contrassegnato da una totale desolazione. Per giustificare tante
+atrocità, pretendeva il Brunswick che tutti gl'Italiani fossero ribelli
+all'autorità imperiale, e diceva d'essere venuto a distruggere coloro
+che i suoi predecessori non avevano saputo castigare. Il duca d'Urbino
+usò lo stesso trattamento verso i prigionieri tedeschi; onde il 13 di
+luglio i landsknecht si ammutinarono, e poco dopo il duca di Brunswick
+tornò per la strada di Como in Germania co' deboli avanzi di un'armata,
+i di cui soldati erano per la maggior parte disertati, o passati sotto
+le bandiere d'Antonio di Leyva[373].
+
+ [373] _P. Jovii, l. XXVI, p. 74. — Ben. Varchi, l. VI, p. 122. —
+ Bern. Segni. l. II, p. 41. — Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 493. —
+ Marco Guazzo, f. 57. — Fr. Belcarii, l. XX, p. 614. — Gal. Capella,
+ l. VII, f. 82. — Georg. von Frundsberg, B. VIII, f. 165._ — Il
+ vecchio generale di fanteria Giorgio Frundsberg, rimasto infermo a
+ Ferrara, approfittò della spedizione del duca di Brunswick in Italia
+ per ritornare per la via di Milano in Germania. Ma non era rientrato
+ che da otto giorni nel suo castello di Mindelheym, quando venne a
+ morte, oppresso dai debiti contratti in servizio dell'imperatore.
+ _Kriegsthaten, B. VIII, f. 168._
+
+Questi continuava a conservare Milano ubbidiente col terrore.
+Abbandonato dall'imperatore, senza danaro per pagare i soldati, erasi
+impossessato di tutte le vittovaglie che si trovavano in città, di tutte
+quelle che giugnevano dalla campagna, e, fattone monopolio, le vendeva
+tre o quattro volte più dell'ordinario loro prezzo. I poveri, ruinati da
+tre anni d'estorsioni, ai quali erano preceduti vent'anni di guerra,
+morivano di fame per le strade, non potendo comperare il pane all'alto
+prezzo fissato dell'avarizia del generale; i ricchi, prigionieri de'
+soldati alloggiati presso di loro, erano esposti ad ogni genere
+d'oltraggi, e spesso alla tortura, qualunque volta tardavano a
+soddisfare i capriccj de' loro tiranni. Le sentinelle trattenevano alle
+porte tutti coloro che cercavano di fuggire di città; e se a taluno
+riusciva di scalare le mura, o di uscire dalle porte travestito, gli si
+confiscavano i beni, ed annunciavasene la vendita con avvisi stampati in
+tutti i capi strada[374].
+
+ [374] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 483. — Gal. Capella, l. VII,
+ f. 81. — P. Jovii Hist. sui temp., l. XXVI, p. 81. — Bern. Segni, t.
+ II, p. 48. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 336._
+
+L'armata che il signore di San-Paolo conduceva in Lombardia per
+liberarla dal giogo degli Spagnuoli, doveva essere composta di
+cinquecento uomini d'armi, e di cinquecento cavaleggieri sotto il
+comando del signore di Boisì, di sei mila avventurieri capitanati dal
+signore di Lorges e di tre in quattro mila landsknecht guidati dal
+signore di Montejan. Ma colla consueta sua negligenza Francesco I lasciò
+dissipare il danaro destinato a quest'impresa; i corpi non furono
+ridotti a numero, non giunsero che lentamente ed a lunghi intervalli al
+luogo dell'unione, ed il conte di San-Paolo era tuttavia sulle Alpi,
+quand'ebbe notizia che il duca di Brunswick era tornato in Germania per
+mancanza di danaro[375]. I Francesi eransi lasciati togliere per
+sorpresa Pavia, conquista del signore di Lautrec; il conte di San-Paolo
+l'attaccò di nuovo col duca d'Urbino, ed in sul finire della campagna la
+riebbe d'assalto[376]; ma trovavasi bastantemente occupato da Antonio di
+Leyva che gli contrastava l'acquisto delle città di Lombardia, onde non
+potesse innoltrarsi verso Napoli, dove il signore di Lautrec lo andava
+invano chiamando.
+
+ [375] _Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 104. — P. Paruta, l. VI, p.
+ 448. — Lett. de' Princ., t. II, p. 106 e seg._
+
+ [376] _Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 105. — Ben. Varchi, l. VII,
+ p. 175. — P. Jovii, l. XXVI, p. 79._
+
+Malgrado i patimenti di quest'ultimo, che andavano a dismisura
+crescendo, non potevasi ancora facilmente prevedere quale delle due
+armate di Lautrec o il principe d'Orange avrebbe dovuto soggiacere la
+prima alla peste ed alla fame ond'erano egualmente travagliate, quando
+un'importantissima diserzione, cagionata dalla inconsiderata politica di
+Francesco I, trasse con sè la ruina dell'armata francese. Andrea Doria,
+che veniva riputato il più grand'uomo di mare del suo secolo, e che,
+fino dalla sua gioventù trovandosi al soldo di stranieri potentati,
+aveva creato una flotta che non aveva ricevuta dalla sua patria,
+lagnavasi da gran tempo della gelosia e degl'intrighi de' ministri del
+re di Francia. Era stato associato a Renzo di Ceri in una spedizione da
+principio destinata contro la Sicilia, poscia contro la Sardegna, la
+quale era andata a male a cagione della loro malintelligenza[377]. In
+tempo della spedizione del Borbone in Provenza aveva fatto prigioniero
+il principe d'Orange; ma la ricca taglia di questo prigioniero gli era
+stata ritenuta dal re; gli erano inoltre ritenuti ragguardevoli
+arretrati pel soldo delle sue galere; e Francesco della Rochefoucault,
+signore di Barbesieux, era stato in di lui pregiudizio nominato
+ammiraglio dei mari del Levante[378].
+
+ [377] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 477. — P. Jovii, l. XXVI, p.
+ 68. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 93._
+
+ [378] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 497. — Mém. de M. du Bellay, l.
+ III, p. 95. — Ben. Varchi, l. VI, p. 150. — P. Jovii, l. XXVI, p.
+ 69. — Bern. Segni, l. II, p. 43. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 608-618.
+ — Lett. de' Princ., t. II, p. 109._
+
+Ma queste personali offese non erano la principale cagione che alienasse
+Andrea Doria dal partito della Francia. Sebbene questo grand'uomo non
+avesse quasi mai vissuto in patria, era teneramente attaccato alla
+libertà, ed alla prosperità della medesima. Il sacco di Genova eseguito
+dall'armata imperiale gli aveva inspirata un'altissima avversione contro
+gli Spagnuoli; onde dopo tale epoca non volle per alcun tempo a
+qualsifosse prezzo rilasciare i prigionieri di quella nazione, e li
+faceva remare incatenati sulle sue galere; non cominciò a perdere forza
+nell'animo suo tanta avversione, che quando lo sprezzo di Francesco I
+pei privilegj de' Genovesi, per la loro capitolazione, ed ancora per la
+privata loro prosperità, lo chiamò a vendicare le fresche offese ad ogni
+costo, e foss'anche coll'ajuto di coloro medesimi che erano stati autori
+delle più antiche. Il re si ostinava a tenere Genova come una provincia
+del regno, non già come una repubblica postasi volontariamente sotto la
+sua protezione; egli risguardava tutti i privilegj dei popoli, i diritti
+dei cittadini, e le restrizioni della sua autorità, come altrettante
+offese fatte alla maestà reale; perciò si compiaceva di emettere ordini
+che umiliassero lo spirito ribelle de' Genovesi. A tal fine si propose
+di trasportare a Savona, per quanto poteva da lui dipendere, tutto il
+commercio di Genova. Accrebbe le fortificazioni di questa città, e volle
+che dipendesse immediatamente dalla corona; vi traslocò la gabella del
+sale: e sebbene avesse formati questi progetti ne' tempi in cui Savona
+gli si era conservata fedele, e quando Genova era passata sotto il
+dominio dell'imperatore, non volle punto rinunciarvi allorchè ebbe
+ricuperata questa capitale. Nell'esecuzione di questi progetti, i
+Genovesi vedevano apertamente il totale esterminio della loro città;
+implorarono quindi l'ajuto dell'illustre loro concittadino, il quale
+promise: «di fare pel suo paese tutto quanto l'onor suo gli
+acconsentirebbe di fare»[379].
+
+ [379] _Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 95. — P. Jovii, l. XXVI, p.
+ 70. — Agost. Giustiniani, l. VI, p. 280._
+
+Il servizio del Doria col re di Francia spirava coll'ultimo giorno di
+giugno del 1528. Prima di acconsentire a rinnovarlo, mandò un gentiluomo
+alla corte di Francesco I per chiedergli giustizia tanto sulle taglie
+de' prigionieri e sugli arretrati dovutigli, che intorno ai privilegj
+della sua patria; intanto si rimase in Genova ozioso, ordinando a
+Filippino, suo nipote, di non usare soverchio rigore nel blocco di
+Napoli. Il Lautrec, avvedutosi che il Doria pensava ad abbandonare
+l'alleanza della Francia, e fattone più certo dagli avvisi di Clemente
+VII, sentì il pregiudizio grandissimo che da ciò ne verrebbe alla sua
+armata. Spedì dunque al re Guglielmo di Bellay per supplicarlo a
+ritenere il Doria a suo servizio. Il Bellay, passando per Genova, andò a
+trovare il Doria che era suo amico; ed udite le sue inchieste, cercò di
+appoggiarle presso il re; ma il cancelliere Duprat impedì che il re le
+accettasse. Fu spedito a Genova Barbesieux per prendere il comando della
+flotta di Andrea, e impadronirsi non solo delle galere del re, ma ancora
+di quelle del Doria, e se gli riusciva, ancora della persona di lui.
+L'ammiraglio genovese non aspettò che giugnesse chi era destinato a
+rimpiazzarlo. Ritirossi colla sua flotta a Lerici, e dichiarò a
+Barbesieux, che andò a visitarlo: essergli noti gli ordini del re, ed
+essere non pertanto apparecchiato a rilasciargli le di lui galere; ma
+determinato però a ritenere le altre come una sua proprietà; e non
+solamente non essere per darne conto a chicchessia, ma per valersene
+anzi come meglio crederebbe[380].
+
+ [380] _Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 97. — Fr. Guicciardini, l.
+ XIX, p. 499. — Ben. Varchi, l. VI, p. 153. — P. Jovii Hist. sui
+ temp., l. XXVI, p. 70. — P. Folietae Hist. Gen., l. XII, p. 734. —
+ P. Bizarri, l. XX. p. 475._
+
+Intanto il Doria aveva intavolato un trattato coi prigionieri fatti da
+suo nipote sotto Napoli, ed in particolare col marchese del Guasto, che
+cercava di ridurlo ai servigj dell'imperatore. Per mezzo di quest'ultimo
+il Doria, il 20 di luglio, mandò in Ispagna un segretario incaricato di
+esporre le condizioni sotto le quali si obbligherebbe a servire
+l'imperatore con dodici galere, per l'annuo stipendio di sessanta mila
+ducati. Domandava che Genova fosse posta in libertà e dorinnanzi
+governarsi come repubblica indipendente; che le fossero di nuovo
+assoggettate Savona e le altre città della Liguria; che a lui ed a tutto
+il suo equipaggio l'imperatore condonasse le offese fatte alla sua
+corona; che per ogni spagnuolo ch'egli rilascerebbe gli si desse un
+altro uomo egualmente robusto e capace di remare[381]. Tutte queste
+condizioni furono all'istante accettate, e la flotta di Genova, che il 4
+di luglio aveva abbandonata la baja di Napoli, passò al servizio
+dell'imperatore[382].
+
+ [381] Lettera di Gio. Battista Sanga a Gio. della Stuffa, nunzio
+ presso il Lautrec. Viterbo in agosto 1528. _Lett. de' Princ., t. II,
+ f. 110._
+
+ [382] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 500._
+
+Giova sommamente a coloro che possono disporre di tutti gli onori e di
+tutte le ricompense, di far risguardare la costanza nell'ubbidienza
+militare come il principale dovere di un soldato, e di dissimulare che
+tutti gli obblighi essendo reciproci, la violazione del contratto per
+parte di colui che comanda, scioglie dal giuramento quegli che aveva
+promesso di ubbidire. La posterità fu giusta verso Andrea Doria; non
+vide nella condotta di lui che eroismo, e non lo accusò di mancanza di
+fede verso Francesco I. I suoi contemporanei furono talvolta più severi,
+e l'eroe genovese, che aveva passata la sua vita in mezzo ai soldati,
+non poteva egli stesso liberarsi da tutti i pregiudizj militari. Il
+fiorentino Luigi Alamanni, celebre egualmente come patriotto e come
+poeta, disse un giorno ad Andrea Doria: «Certo, Andrea, che generosa è
+stata l'impresa vostra; ma molto più generosa e più chiara ancora
+sarebbe, se non vi fosse non so che ombra d'intorno, che non la lascia
+interamente risplendere.» Affermò Luigi allo storico Segni che Andrea a
+tali parole mosse un sospiro, e stette cheto, e poi con buon volto
+rivoltosi, disse: «Egli è gran fortuna d'un uomo, a chi riesca di
+adoperare un bel fatto con mezzi ancorchè non interamente belli. So, che
+non pure da te, ma da molti può darmisi carico, che, essendo sempre
+stato della parte di Francia e venuto in alto grado co' favori del re
+Francesco, io l'abbia ne' suoi maggiori bisogni lasciato, ed accostatomi
+ad un suo nemico; ma se il mondo sapesse quanto è grande l'amore che io
+ho avuto alla patria mia, mi scuserebbe se, non potendo salvarla e farla
+grande altramente, io avessi tenuto un mezzo, che mi avesse in qualche
+parte potuto incolpare. Non vo' già raccontare che il re Francesco mi
+riteneva i servizj e non mi attendeva la promessa di restituire Savona
+alla patria, perchè non possono queste occasioni aver forza di rimutar
+uno dall'antica fede: ma ben puote aver forza la certezza che io aveva,
+che il re non mai avrebbe voluto liberar Genova dalla sua signoria, nè
+che ella mancasse d'un suo governatore, nè della fortezza; le quali cose
+avendo io ottenuto felicemente col ritrarmi dalla sua fede, posso
+ancora, a chi bene andrà stimando, dimostrare il mio fatto chiaro, senza
+alcun'ombra che gl'interrompa la luce»[383].
+
+ [383] Bernardo Segni, che riferisce questo colloquio, l'aveva udito
+ dallo stesso Alamanni. _Ist. Fior., l. II, p. 52._
+
+La flotta veneziana di Pietro Lando era così male equipaggiata, e tanto
+sprovveduta di soldati e di buoni marinai, che difficilmente avrebbe
+potuto, dopo la partenza di Filippino Doria, chiudere il porto di Napoli
+alle piccole navi siciliane: ma d'altronde anche questa s'allontanò il
+15 di luglio per andare a provvedersi di vittovaglie in Calabria, e non
+tornò che ne' primi giorni d'agosto. Vero è che Barbesieux era giunto il
+18 di luglio colla flotta francese; ma non conduceva a Lautrec che
+ottocento fanti, ed un branco di giovani gentiluomini che volevano fare
+a Napoli le prime loro campagne: anche il danaro che aveva per l'armata
+non era che una piccola parte delle somme dal re promesse a Lautrec.
+Pure avendo il Barbesieux sbarcati i suoi pochi soldati col danaro
+consegnatogli, questi si avanzarono fino a Nola. Ma il principe di
+Navarra, che ne aveva il comando, trovandosi colà troppo debole per
+andare più avanti, mandò a chiedere un rinforzo a Lautrec. In fatti,
+quando ritornava al campo, dopo averlo ricevuto, gl'imperiali fecero una
+così gagliarda sortita, che il signore di Candalles, ed Ugone Pepoli,
+che avevano condotto il rinforzo, rimasero prigionieri, e furono uccisi
+dugento de' nuovi venuti. Vero è che il danaro arrivò al campo
+senz'alcuno accidente, ed il Pepoli fu ricevuto in cambio di un altro
+prigioniero; ma Candalles morì in conseguenza delle ricevute
+ferite[384].
+
+ [384] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 501. — Mém. de M. du Bellay, l.
+ III, p. 100. — P. Jovii, l. XXVI, p. 52. — Bern. Segni, l. II, p.
+ 43. — Mém. de Blaise de Montluc, l. I, p. 71, t. XXII._
+
+Fino a quest'epoca Lautrec aveva sostenuto il coraggio dell'armata
+francese colla fermezza del suo carattere: ma fu ancor esso sorpreso
+dalla febbre pestilenziale nello stesso tempo in cui Vaudemont era omai
+agonizzante. Anche sotto il peso di questa malattia Lautrec oppose
+sempre l'irremovibile costanza del suo carattere a tutti i mali che lo
+affliggevano. Destinò il danaro mandatogli dalla Francia per far leve in
+Italia di fanteria e di cavaleggieri: Renzo di Ceri partì per assoldarne
+nell'Abruzzo, mentre i Fiorentini mandavano due mila uomini per
+rimpiazzare i soldati perduti dalle bande nere in questa campagna. Ma
+questa risoluzione era di già troppo tarda. Il Lautrec, bloccato ancor
+esso nel suo campo da quella stessa armata ch'egli aveva tenuta tanto
+tempo assediata, perdeva ogni giorno i saccomani, i convoglj, gli
+equipaggi. Le vittovaglie che faceva venire cadevano quasi sempre in
+mano del nemico; e mentre che i suoi soldati, sfiniti dalle fatiche e
+dalla malattia, mancavano ancora di pane, Napoli abbondava d'ogni cosa,
+e i soldati tedeschi più non pensavano a disertare[385].
+
+ [385] _Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 106. — Fr. Guicciardini, l.
+ XIX, p. 502. — Ben. Varchi, l. VI, p. 155._
+
+In sul declinare di luglio la malattia che infestava il campo francese,
+vestì un carattere assai più spaventoso. Di venticinque mila uomini che
+vi si contavano un mese prima, il 2 agosto quattro mila soltanto erano
+in istato di adoperare le armi, e di ottocento uomini d'armi più non
+eranvene che cento. Erano ammalati Pietro Navarro, Vaudemont, Camillo
+Trivulzio, ed i due maestri di campo; Lautrec, che credevasi guarito,
+era ricaduto; tutti gli ambasciatori, ed i personaggi distinti, ad
+eccezione del marchese di Saluzzo e del conte Guido Rangoni, erano
+ammalati. La fanteria soffriva nello stesso tempo la fame e la sete;
+tutte le cisterne erano senz'acqua, ed i soldati non potevano
+procurarsene a Poggio reale, che attaccando i nemici, dal che fare
+venivano sconsigliati dalla presente loro debolezza. L'estensione del
+campo era affatto sproporzionata al numero de' suoi difensori, i quali
+erano perciò continuamente spossati da quasi non interrotte fazioni.
+Prima di partire alla volta degli Abruzzi Renzo di Ceri aveva fatto
+istanza a Lautrec d'accamparsi altrove, o di acquartierare le sue truppe
+nelle città della Campania, facendogli osservare che intorno al campo le
+acque stagnavano in ogni luogo, e che l'erba foltissima cresceva anche
+nelle tende dei soldati; ma il Lautrec, con un'insuperabile ostinazione,
+dichiarò di essere apparecchiato a morire in quel luogo piuttosto che
+dare un tale trionfo ai nemici[386]; egli credeva egualmente compromesso
+il suo onore nel ristringere i suoi alloggiamenti, e quantunque infermo,
+si faceva portare da un posto all'altro, per vedere se i suoi ordini
+venivano eseguiti, e se si mantenevano i corpi di guardia da lui
+stabiliti. Ma lungo tempo non sostenne tanta fatica, e morì la notte del
+15 al 16 agosto: e come la sua virtù, la sua costanza, erano stati fin
+allora il più solido sostegno dell'armata, così la sua morte distrusse
+ogni speranza di salvezza[387].
+
+ [386] _P. Jovii, l. XXVI, p. 53. — Bern. Segni, l. II, p. 42._
+
+ [387] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 502. — Mém. de M. du Bellay, l.
+ III, p. 107. — Ben. Varchi, l. VI, p. 156. — P. Jovii, l. XXVI, p.
+ 55. — Fr. Belcarii, l. XX, p. 618._
+
+Era morto ancora il conte di Vaudemont, onde prese il comando
+dell'armata francese il marchese di Saluzzo, il quale non aveva nè
+talenti, nè riputazione convenienti a tanto peso. Altronde le difficoltà
+crescevano ogni giorno, perciocchè Andrea Doria era giunto a Gaeta con
+dodici galere al soldo dell'imperatore, ed aveva costretta la flotta
+francese a prendere il largo. Maramaldo, Ferdinando Gonzaga ed altri
+capi imperiali, cessando di starsi chiusi in città, attaccavano e
+sorprendevano i corpi staccati de' Francesi a Canoa, a Nola, ad Aversa,
+tagliando quasi ogni comunicazione tra l'armata e le città ancora
+ubbidienti alla Francia; onde ogni speranza de' Francesi era omai
+riposta in Renzo di Ceri, che in allora trovavasi all'Aquila, e di cui
+il marchese di Saluzzo affrettava la tornata, non più per prendere
+Napoli, ma per ritirarsi egli medesimo con sicurezza[388].
+
+ [388] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 503 — P. Jovii Hist., l. XXVI,
+ p. 56. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 108._
+
+La ritirata era omai indispensabile, ed il marchese di Saluzzo
+approfittò di una gagliarda pioggia, accompagnata da lampi e tuoni, che
+cadde la notte del 29 agosto per eseguirla senza saputa dei nemici. Egli
+si pose con Guido Rangoni in capo alla vanguardia, affidò la battaglia a
+Pietro Navarro, mentre che Pomperani, Camillo Trivulzio e Negro Pelisse
+comandavano la retroguardia; lasciando sulle batterie i cannoni da
+breccia, ed abbandonando i più grossi bagaglj, l'armata partì senza che
+si battessero i tamburi o si suonassero le trombe: ma non si erano i
+Francesi scostati molto dal campo, quando cessò la pioggia, in sul fare
+del giorno. La cavalleria imperiale, avvisata della partenza de'
+Francesi, si diede tutta in corpo ad inseguirli. La banda nera dei
+Toscani la ricevette con una scarica di tutta la moschetteria; ma perchè
+camminava per una strada stretta e chiusa, nella quale non poteva
+allargarsi, la cavalleria, facendo una nuova carica, riuscì a romperne
+le ultime file, ed a disordinare tutta la colonna. La resistenza non
+poteva essere lunga, perchè i soldati ammalati appena avevano forza che
+bastasse per alzare i loro fucili o le spade, e rovesciati dal primo
+urto, domandavano ed ottenevano facilmente la vita. Fu in questa
+circostanza preso Pietro Navarro, che sopra un picciol mulo cercava di
+fuggire per una rimota strada. Intanto l'avanguardia era giunta sotto
+Aversa; ma l'angusta porta che le era stata aperta venendo ogni tratto
+ingombrata, si consumarono tre ore prima che tutti i fuggiaschi,
+ammucchiati nella fossa, potessero entrare in città[389].
+
+ [389] _P. Jovii, l. XXVI, p. 57, 58. — Fr. Guicciardini, l. XIX, p.
+ 504. — Bern. Segni, l. II, p. 45. — Georg. von Frundsberg, B. VIII,
+ f. 161._
+
+Le sventure de' Francesi non terminavano giugnendo in Aversa: essi
+rispinsero a dir vero l'irregolare attacco della cavalleria, che gli
+aveva inseguiti fin sotto le mura di quella città; ma sopraggiunse il
+principe d'Orange coll'infanteria e coi cannoni dagli stessi Francesi
+lasciati nell'abbandonato campo. In breve venne aperta una breccia,
+mentre il marchese di Saluzzo, ferito in un ginocchio da un pezzo di
+pietra, era portato alla sua casa fieramente tormentato dalla ferita.
+Per colmo di sventura Capoa, la più vicina città per cui doveva passare
+l'armata continuando a ritirarsi, aveva aperte le porte a Fabrizio
+Maramaldo, dopo che vi erano stati portati la maggior parte degli
+ammalati dell'armata. Aveva il comando di Capoa il conte Ugo Pepoli, ma
+egli medesimo era pressochè moribondo; gli abitanti consigliarono la
+guarnigione a fare una sortita per provvedere la città di buoi e di
+pecore, ed approfittarono della lontananza di quasi tutti i soldati
+capaci di trattare le armi per ricevere entro le mura Fabrizio Maramaldo
+coi suoi Calabresi; questi con estrema crudeltà spogliarono gli ammalati
+ne' loro letti, e lo stesso Ugo de' Pepoli, morto in quell'istante, sul
+proprio feretro. Gli abitanti d'Aversa, informati di quest'avvenimento
+che toglieva ai Francesi ogni speranza di salute, supplicarono il
+marchese di Saluzzo a non esporli agli orrori di un assalto; e questi,
+di già vinto dal dolore della sua ferita, incaricò il conte Rangoni di
+passare al campo nemico per capitolare[390].
+
+ [390] _P. Jovii Hist., l. XXVI, p. 59. — Bern. Segni, l. II, p. 44.
+ — Arn. Ferroni, l. VIII, p. 170._
+
+La capitolazione portava che il marchese di Saluzzo aprirebbe
+agl'imperiali la città e la fortezza; che loro lascerebbe l'artiglieria,
+le munizioni, le bandiere, le armi, i cavalli e gli equipaggi; ch'egli
+medesimo rimarrebbe prigioniero con tutti i capitani dell'armata; ma che
+tutti i soldati, tanto quelli chiusi in Aversa, che quelli ch'erano
+stati fatti in avanti prigionieri, sarebbero rinviati in Francia dopo di
+essersi obbligati a non servire per sei mesi contro l'imperatore. Il
+marchese di Saluzzo promise d'interporsi caldamente, perchè tutte le
+guarnigioni francesi del regno di Napoli accettassero la stessa
+capitolazione. Il solo conte Guido Rangoni fu dal principe d'Orange
+lasciato libero in ricompensa dell'avere egli negoziato questo
+trattato[391].
+
+ [391] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 504. — M. du Bellay, l. III, p.
+ 109. — Ben. Varchi, l. VI, p. 157. — Fr. Belcarii, l. XX, p. 619._
+
+Per tal modo una delle più belle armate che la Francia avesse fin allora
+poste in campagna, perì interamente, o sotto il ferro de' nemici, o
+oppressa dalla malattia, o nella cattività. Gli Spagnuoli con una fredda
+crudeltà chiusero i prigionieri, quasi tutti infermi, nelle reali
+scuderie della Maddalena. Il principe d'Orange diede licenza al senato
+di Napoli di somministrar loro i viveri; ma fu questa la sola cura che
+egli acconsentì di prenderne. Gli sciagurati, ammucchiati gli uni su gli
+altri nel fango e tra i cadaveri, perirono ancora più rapidamente che
+non facevano nel campo. Pochissimi rividero la loro patria; e le loro
+malattie comunicarono a Napoli una terribile peste, che continuò a
+devastare la città molto tempo ancora dopo di loro[392].
+
+ [392] _P. Jovii Hist., l. XXVI, p. 61._
+
+Cotesta capitolazione pose fine alle bande nere, quasi interamente
+composte di Toscani, che, formate la prima volta da Giovanni de' Medici,
+erano riputate la migliore fanteria dell'Europa. Gli è il vero che le
+bande nere si erano colle loro crudeltà e ruberie rendute ancora più
+formidabili ai paesi in cui facevano la guerra, che ai loro nemici.
+Orazio Baglioni, il capo loro dato dalla repubblica fiorentina, era
+morto sotto Napoli; Ugo de' Pepoli, che gli era succeduto, era perito in
+Capoa, e Giovan Battista Soderini e Marco del Nero, i due commissarj
+fiorentini che le accompagnavano, terminarono i loro miseri giorni nelle
+prigioni di Napoli. Più non rimaneva verun capo che prendesse cura di
+questo corpo di milizia, che aveva il primo fatto riverberare qualche
+gloria sui Fiorentini. Molti soldati erano prigionieri, altri morti,
+altri ammalati; il rimanente si disperse, e più non si riunì[393].
+
+ [393] _B. Varchi, l. VI, p. 159. — Ber. Segni, l. II, p. 45._
+
+Il marchese di Saluzzo morì bentosto in prigione; e perchè l'afflizione
+si aggiunse all'infermità per opprimerlo, si credette che
+volontariamente si affrettasse colle proprie mani la morte. Pietro
+Navarro fu condotto a Napoli, in quella stessa fortezza ch'egli aveva
+presa ai Francesi ai tempi del gran capitano, e chiuso in quella stessa
+prigione in cui il re di Spagna l'aveva dimenticato per tre anni. Fu
+scritto a Madrid per sapere come dovesse essere trattato, Carlo V ordinò
+che fosse decapitato; ma il governatore del castello, Francesco Hijar,
+compassionando quest'illustre vecchio, che dalla condizione di
+palafreniere del cardinale di Arragona erasi innalzato con tante
+luminose azioni, e tanti talenti a tanta gloria, andò egli medesimo,
+affinchè non perisse per mano del carnefice, a strozzarlo in prigione,
+o, secondo altri, lo fece soffocare sotto le coltri del suo letto[394].
+
+ [394] _P. Jovii Hist. sui temporis, l. XXVI, p. 61. — Ben. Varchi,
+ l. VI, p. 158. — Alfonso de Ulloa vita di Carlo V, l. II, f. 115._
+
+La capitolazione dell'armata francese ad Aversa non fece immediatamente
+cessare le calamità del regno di Napoli. Il principe d'Orange, che
+comandava i residui di quelle compagnie avvezzate all'assassinio ed alla
+crudeltà nel sacco di Roma, era sempre dall'imperatore lasciato senza
+danaro, e soltanto col terrore colle confische e coi supplicj poteva di
+nuovo riempiere il suo tesoro. I suoi soldati, che avevano saccheggiata
+Aversa nell'istante in cui i Francesi l'avevano ceduta, chiedevano
+tuttavia il pagamento di otto mesi di soldo. Altro mezzo non restava al
+principe d'Orange per soddisfarli che la confisca de' beni di que'
+signori che si erano dichiarati pel partito d'Angiò: fece decapitare in
+Napoli, sulla piazza del mercato, Federico Cajetano, figlio del duca di
+Trajetto, Enrico Pandone, duca di Goviano, figlio d'una figlia di
+Ferdinando seniore, re di Napoli, ed altri quattro principali signori
+napolitani[395]. Ogni città del regno fu insanguinata da somiglianti
+esecuzioni. E dopo di avere in tal modo sparso il terrore tra i
+partigiani della Francia, il principe d'Orange si fece a trattare con
+loro vendendo loro la grazia per una somma di danaro proporzionata alla
+loro ricchezza. Per altro molti, piuttosto che assoggettarsi a così
+crudeli ed avidi padroni, preferirono di continuare la guerra, e per
+qualche tempo furono secondati dai Francesi e da' Veneziani. Federico
+Caraffa, il principe di Melfi ed il duca di Gravina, continuarono nella
+Puglia i loro guasti; ed il Romano Simone Tebaldi ottenne qualche
+vantaggio in Calabria[396]. Ma questi fatti d'armi, piuttosto che come
+una guerra regolare, devono risguardarsi come il cominciamento di quello
+stato di violenza e di anarchia, che si prolungò nel regno di Napoli per
+tutto il tempo del dominio spagnuolo. Al governo avido, oppressivo,
+perfido e crudele dei vicerè deve ascriversi l'impossibilità che provasi
+anche al presente di stabilire un regolare andamento di giustizia, di
+polizia, di pubblica sicurezza in queste provincie tanto favorite dalla
+natura.
+
+ [395] _P. Jovii, l. XXVI, p. 61. — B. Varchi, l. VI, p. 158. — Alf.
+ de Ulloa vita di Carlo V, l. II, f. 115._
+
+ [396] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 511. — P. Jovii, l. XXVI, p. 77.
+ — Marco Guazzo, f. 62. — P. Paruta, l. VI, p. 450._
+
+Andrea Doria aveva colla sua flotta contribuito alla ruina dell'armata
+francese; ma tosto che la capitolazione d'Aversa rendette inutile il suo
+servigio a Napoli, fece vela verso Genova per raccogliervi il prezzo
+ch'egli aveva posto alla sua mutazione di partito, e per liberare la sua
+patria. Allora in Genova infieriva la peste, e Teodoro Trivulzio che vi
+comandava a nome di Francesco I, non avendo sotto i suoi ordini che una
+debole guarnigione, aveva inutilmente domandato un rinforzo di due mila
+uomini; questi non vollero entrare in città per timore del contagio; e
+il Trivulzio, vedendosi abbandonato, si ritirò nel Castelletto. Ma egli
+sperava di potere difender Genova colla flotta del signore di
+Barbesieux, ch'entrava in allora nel porto con alcune compagnie
+francesi, imbarcate al campo sotto Napoli dopo la rotta dell'armata. Ma
+ciò fu invano; perciocchè essendosi il 12 di settembre presentato il
+Doria con tredici galere in faccia a Genova, il Barbesieux ritirossi con
+tutta la sua flotta nel porto di Savona. Il Doria non aveva che
+cinquecento uomini di sbarco: li fece di notte scendere sulle scialuppe,
+e li mandò verso la città sotto il comando di suo nipote Filippino e di
+Cristoforo Palavicini. I Genovesi, cui aveva preso cura di dare avviso
+del suo trattato coll'imperatore, trovarono, malgrado la peste, tanto
+vigore da prendere le armi, assecondare lo sbarco, respingere tutti i
+Francesi nel castello, ed occupare tutte le fortezze della città[397].
+
+ [397] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 506. — P. Jovii Hist., l. XXVI,
+ p. 71. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 112. — Ben. Varchi, l.
+ VII, p. 170. — Bern. Segni, l. II, p. 47. — Ag. Giustiniani, l. VI,
+ f. 282._ — Qui finisce questa cronica genovese contemporanea. — _P.
+ Folieta, l. XII, p. 735._
+
+Teodoro Trivulzio, maravigliato della debolezza de' nemici cui aveva in
+allora ceduto, si volse al conte di San-Paolo, che aveva il comando
+dell'armata francese in Lombardia, e che aveva di fresco ricuperata
+Pavia, chiedendogli soltanto tre mila uomini, co' quali confidava di
+potere di nuovo sottomettere Genova al re di Francia. Ma il duca
+d'Urbino ricusò di prendere parte in questa spedizione; ed il San-Paolo
+da lui ritardato, non potè arrivare a Genova che il primo di ottobre con
+cento lance e due mila fanti. Era di già troppo tardi, i passaggi delle
+montagne erano custoditi, e San-Paolo non ottenne pure d'introdurre
+qualche rinforzo nel castello. Ritirossi dopo avere dato ordine al suo
+luogotenente Montejean di condurre trecento uomini a Savona, in rinforzo
+di quella guarnigione; ma Montejean non fu di lui più fortunato, e non
+potè penetrare fino a Savona. I Genovesi, condotti dal Doria,
+stringevano l'assedio di Savona e del Castelletto. La prima di queste
+piazze capitolò il 21 di ottobre, l'altra pochi giorni dopo; ed i
+Genovesi, per assicurare la loro libertà, e soddisfare la loro gelosia,
+si affrettarono di distruggere la fortezza del Castelletto che li
+signoreggiava, e di colmare il porto di Savona, di cui avevano tanto
+temuta la rivalità[398].
+
+ [398] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 508. — P. Jovii, l. XXVI, p. 72.
+ — Mém. de Martin du Bellay, l. III, p. 114. — B. Varchi, l. VII, p.
+ 178. — Fr. Belcarii, l. XX, p. 620. — Gal. Capella, l. VIII, f. 87.
+ — P. Paruta, l. VI, p. 451. — Lett. de' Princ., t. II, f. 133. —
+ Arn. Ferroni, l. VIII, p. 170. — B. Segni, l. II, p. 47. — P.
+ Bizarri, l. XX, p. 475. — P. Folietae, Cont. Hist. Gen. Uberti ejus
+ fratris, l. XII, p. 742._ — Qui finisce questa storia.
+
+
+
+
+CAPITOLO CXX.
+
+ _Nuove costituzioni delle repubbliche di Genova e di Fiorenza.
+ L'indipendenza italiana viene sagrificata da Clemente VII, e da
+ Francesco I ne' trattati di Barcellona e di Cambray. Coronazione
+ di Carlo V a Bologna e servitù dell'Italia._
+
+1528 = 1530.
+
+
+Press'a poco nell'epoca in cui l'Italia perdeva la sua indipendenza,
+eransi vedute risorgere due delle più antiche sue repubbliche. Firenze e
+Genova, non si lasciando scoraggiare dalle spaventose calamità che
+opprimevano tutta la penisola, sforzavansi di riformare le loro
+costituzioni. La peste diminuiva la loro popolazione, la fame ne
+esauriva i mezzi, e la guerra minacciava ad ogni istante la medesima
+loro esistenza, quando, sottraendosi l'una e l'altra alla tirannide da
+cui erano state lungamente oppresse, cercavano di non ricadere nello
+stesso infortunio colla combinazione di nuove leggi. Ma nello stato di
+miseria cui trovavasi l'Italia ridotta da così lunghe e disastrose
+guerre, non le bastavano le proprie forze per fissare i nuovi suoi
+destini da sè medesima; ed i piccoli stati ond'era composta potevano
+ancora meno guarentire co' loro proprj sforzi la loro esistenza e la
+loro indipendenza. Essi dovevano soggiacere o sostenersi a seconda della
+sorte de' loro alleati, piuttosto che della propria; e se Firenze e
+Genova ebbero diverso destino, procedette dall'avere una di queste
+seguito il partito imperiale, l'altra il partito francese, e non perchè
+fosse migliore la costituzione dell'una o dell'altra.
+
+Anche prima che il Doria si presentasse innanzi a Genova, i capi de'
+contrarj partiti, che si erano così lungamente e con tanto accanimento
+battuti, e che, vittime de' vicendevoli loro odj, trovavansi tutti
+ridotti in eguale servitù, avevano finalmente conosciuto che non
+potevano trovare salvezza che in una sincera riconciliazione. Avevano
+avute fra di loro alcune conferenze, alle quali avevano chiamati tutti
+coloro che avevano in Genova opinione di conoscere le leggi e gli affari
+dello stato. Tutti avevano manifestato un conforme desiderio di
+concordia, tutti eransi mostrati disposti a grandi sagrificj. Teodoro
+Trivulzio, in allora luogotenente del re di Francia in Genova, non aveva
+concepito verun sospetto di tali adunanze; conciossiachè il loro
+apparente scopo di procurare una pace generale ad una città divisa in
+tanti partiti, pareva troppo legittimo.[399]. Egli aveva trovati in
+città dodici magistrati, creati nel precedente anno col titolo di
+riformatori, i quali dovevano occuparsi della riforma delle leggi, e
+della riunione delle diverse fazioni. Il Trivulzio aveva lasciato questi
+che si occupassero liberamente intorno alle funzioni della loro carica;
+e i riformatori poterono sotto il di lui governo maturare i loro
+progetti di legislazione, senza prendere veruna misura per mandarli ad
+effetto[400].
+
+ [399] _Ben. Varchi Stor. Fior., l. VII. p. 173._
+
+ [400] _Ivi, p. 174._
+
+Ma quando Andrea Doria, nel 1528, ebbe costretto Barbesieux ad uscire
+colla sua flotta dal porto di Genova, e Teodoro Trivulzio a rifugiarsi
+nella Cittadella, il senato adunato incaricò i riformatori di dare alla
+patria una nuova costituzione, ed in particolare di fare sparire
+radicalmente tutti i segni delle fazioni che l'avevano così lungamente
+lacerata[401]. Pure il senato ignorava tuttavia se il Doria, ad esempio
+di tutti i suoi predecessori, non vorrebbe raccogliere per sè solo tutti
+i frutti della sua vittoria e farsi sovrano della sua patria. Infatti
+Carlo V, che non amava le repubbliche, ed a cui lo zelo a pro della
+libertà ricordava i freschi torbidi de' suoi regni di Spagna, aveva
+offerto ad Andrea Doria di riconoscerlo principe di Genova, e di
+mantenerlo nel possedimento di quello stato; ma questo grand'uomo ricusò
+costantemente d'innalzarsi con danno della sua patria; si ostinò a
+chiedere che venisse riconosciuta la di lei costituzione repubblicana,
+ed altro per sè non volle che la gratitudine dei suoi concittadini[402].
+
+ [401] _Ivi, p. 175._
+
+ [402] Il senatore Battista Lomellini lo ringraziò a nome dalla
+ patria, e la repubblica gli fece innalzare una statua di marmo con
+ questa iscrizione. «_Andreæ Auriæ civ. opt. felicissimoque, vindici
+ atque auctori publicae libertatis S. P. q. G. posuere._» _Bern.
+ Segni, l. II, p. 47 — P. Bizzarri, l. XX, p. 476._
+
+Non era quasi mai per interessi loro proprj, per diritti, o per
+privilegj contesi tra le varie classi de' cittadini, che le fazioni di
+Genova avevano prese le armi. Fino dalla metà del XIV.º secolo la prima
+dignità dello stato era stata dalle leggi riservata ad un plebeo
+ghibellino, e le fazioni guelfa e patrizia, eransi senza mormorare
+assoggettate a questa costante esclusione. Ad ogni modo l'una e l'altra
+aveva continuato ad esistere ed a prendere parte nelle violenti
+rivoluzioni dello stato. Ma il punto d'onore di cadaun cittadino
+trovavasi bizzarramente associato piuttosto ad un nome che ad un vero
+interesse, appoggiandosi le fazioni ad odj personali, non ad opinioni.
+Erano in Genova Guelfi e Ghibellini, nobili e cittadini, grandi e
+piccoli borghigiani, partigiani degli Adorni e partigiani dei Fregosi:
+ogni cittadino si era collocato in alcuna di queste parti, ognuno
+trovavasi gravemente offeso nelle prerogative, o nell'onore della
+propria fazione; fors'anche era per sè stesso indifferente rispetto alla
+cosa che doveva ferirlo, ma se non se ne fosse mostrato offeso, i suoi
+concittadini lo avrebbero creduto senz'onore e senza coraggio. Era
+dunque il più delle volte l'immaginazione, era un fatale pregiudizio, e
+non già reali offese, che avevano tante volte poste le armi in mano di
+questo popolo focoso, e precipitatolo d'una in altra rivoluzione. Perciò
+i riformatori si trovarono in dovere di mutare piuttosto i nomi che le
+cose. Se potevano sopprimere i nomi delle antiche fazioni e quegli
+ancora delle antiche famiglie, che erano un pegno dell'attaccamento di
+ogni famiglia ad ogni fazione, confidavano di potere spegnere con que'
+nomi, anche quelle passioni prive di reale alimento, e tenute vive
+soltanto dal pregiudizio.
+
+In ogni tempo le potenti famiglie avevano in Genova avuta la costumanza
+di accrescere la potenza loro coll'adottare altre meno ricche famiglie,
+meno illustri, meno numerose, cui comunicavano i loro nomi, i loro
+stemmi, obbligandosi in pari tempo a proteggerle, e facendo in cambio
+che queste prendessero parte a tutte le loro liti. Le case nelle quali
+si entrava in tal guisa per adozione, si chiamavano _alberghi_, ed
+eranvi poche illustri famiglie che non si fossero aggrandite coll'unione
+di straniere famiglie. Questa costumanza apparecchiò un nuovo
+regolamento, col quale i dodici riformatori riformarono la
+repubblica[403].
+
+ [403] _Pet. Bizarri Sentinatis dissert. de Repub. Gen. statu, et
+ administ. in Graevii Thesaur., t. I, p. II, p. 1453._
+
+Prima di tutto soppressero la legge che assegnava le più eminenti
+magistrature a' soli cittadini dell'ordine popolare ed ai Ghibellini,
+volendo che tutti gli antichi Genovesi contribuenti e proprietarj
+venissero considerati come eguali in diritto: e per uniformarsi alla
+crescente vanità del secolo, invece di chiamarli cittadini, loro diedero
+il nome di gentiluomini. Onde meglio cimentare fra di loro
+l'eguaglianza, vollero che tutti questi gentiluomini fossero
+classificati in un ristretto numero di case; dichiararono che tutte le
+famiglie che in allora tenevano in Genova sei case aperte, sarebbero
+considerate per _alberghi_, ad eccezione soltanto degli Adorni e dei
+Fregosi, de' quali volevano sopprimere i nomi, come quelli che
+rammentavano troppe guerre civili. Le famiglie, che avevano tali
+requisiti, trovaronsi in numero di ventotto[404]. Essi le obbligarono ad
+adottare tutto il rimanente de' cittadini genovesi che potevano
+partecipare agli onori dello stato; in maniera per altro che
+frammischiarono e confusero tutto quello ch'era prima stato oggetto di
+distinzione; fecero entrare i Guelfi nelle case anticamente Ghibelline,
+e i Ghibellini in quelle dei Guelfi; vollero che in ogni albergo vi
+fossero e nobili e plebei, e partigiani degli Adorni, e partigiani de'
+Fregosi; in pari tempo risvegliarono la vanità di tutti, legandola al
+nuovo loro nome di famiglia; e riuscirono così felicemente, che coloro
+che la legge aveva associati insieme, cominciarono fino d'allora a
+risguardarsi come parenti[405].
+
+ [404] I nomi di questi ventotto alberghi furono, Auria (Doria),
+ Calvi, Catani, Centurioni, Cibo, Cicada, Fieschi, Franchi, Fornari,
+ Gentili, Grimaldi, Grilli, Giustiniani, Imperiali, Interiani,
+ Lercari, Lomellini, Marini, Negri, Negroni, Palavicini, Pinelli,
+ Promontori, Spinola, Salvaghi, Sauli, Vivaldi, Ususmari.
+
+ [405] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 508. — Ben. Varchi, l. VII, p.
+ 180._
+
+Questa singolare divisione di tutta la repubblica in ventotto famiglie
+durò quarant'otto anni. Questa aveva fatte cessare le antiche divisioni;
+ma ne lasciò scoppiare delle altre tra l'antica e la nuova nobiltà, e
+tra queste due classi che governavano ed il popolo escluso dal governo.
+Per mettere fine a questa dissensione, che aveva degenerato in guerra
+civile, il papa, l'imperatore ed il re di Spagna, cui i Genovesi avevano
+deferito l'ufficio di mediatori, credettero di dovere distruggere
+l'opera fatta ne' tempi del Doria. Colla legge che pubblicarono il 17
+marzo del 1576, furono soppressi i nomi degli alberghi, e fu invitata
+ogni famiglia a riprendere l'antica sua denominazione[406].
+
+ [406] La legge viene riportata da Grevio. _Thes. Rer. Ital., t. I,
+ p. II, p. 1471._
+
+Tutti i gentiluomini genovesi ammessi a partecipare degli onori dello
+stato dovettero essere ammessi nel senato, nel quale era riposta la
+sovrana autorità. Questo senato nel 1528 fu formato di 400 membri, che
+si rinnovavano a vicenda, e che non sedevano che un anno. Quando in
+seguito l'aristocrazia si andò ristringendo, si trovò più giusto e più
+conveniente di chiamare tutti ad un tempo in senato i gentiluomini che
+avevano diritto alla sovranità. Erano in allora ridotti al numero di
+circa 700, ed entrarono nel gran consiglio tutti coloro che avevano
+compiuto l'anno 22.mo[407].
+
+ [407] _Hier. de Marinis de Reip. Genuens. Gubernat., c. II, in
+ Graevi Thes., t. I, p. II, p. 1422 circa il 1667._
+
+A questo primo senato o gran consiglio spettava l'elezione di un altro
+senato, composto di cento membri, che posteriormente fu portato a
+dugento, e che rinnovavasi tutti gli anni. Al primo spettava pure la
+nomina del doge, degli otto consiglieri della signoria e degli otto
+procuratori di comune, il di cui ufficio durava due anni, e che
+formavano tra di loro il governo. La nuova costituzione, sopprimendo le
+distinzioni de' natali, apriva ad Andrea Doria la strada alla dignità
+ducale, in addietro chiusa ai gentiluomini; ed infatti pareva che la
+pubblica riconoscenza gliela destinasse. Ma questo generoso cittadino
+credeva cosa essenziale di conservare alla sua patria la protezione di
+Carlo V, continuando a servirlo come comandante delle sue flotte; ed un
+tale impiego era incompatibile colla rappresentanza della sovranità.
+Perciò il Doria ricusò la corona ducale; e soltanto a motivo di questo
+suo rifiuto le funzioni di doge furono ridotte a soli due anni, e
+strette le prerogative entro angusti confini. Il primo nominato doge fu
+Uberto Lazario Catani. Si volle che tra gli otto signori che formavano
+il suo più intimo consiglio, due risiedessero a vicenda nel palazzo
+ducale; e si accordò a tutti coloro che sarebbero in appresso stati
+dogi, il diritto di prendere posto nel consiglio de' procuratori del
+comune. Per ultimo si volle che cinque supremi censori o sindaci
+conservassero una certa quale ispezione su tutte le magistrature,
+sull'andamento costituzionale di tutte le autorità, e sulle vicendevoli
+relazioni fra di loro. Andrea Doria fu il primo di questi sindaci; e per
+una eccezione personale si volle che egli conservasse a vita tale
+dignità, mentre i suoi colleghi non dovevano restare in carica che
+quattro anni[408].
+
+ [408] _Ben. Varchi Stor. Fior., l. VII, p. 181. — Pet. Bizarri,
+ dissert. de Reip. Genuens, adm. Thesaur. Ital., t. I, p. II, p. 1453
+ e seguenti. — Cont. Uberti Folietae a Paulo Fratre, l. XII, p. 741.
+ — Jac. Bonfadii An. Genuens., l. I, p. 1341, in Graev. Thesauro, t.
+ I, p. II. — Filippo Casoni Annali di Genova, t. II, l. III, p. 45 e
+ segu._
+
+La costituzione di Genova, a seconda della nuova riforma, era puramente
+aristocratica. Stabiliva bensì l'eguaglianza, ma soltanto tra i nobili;
+limitava ad un numero proporzionatamente assai piccolo d'individui e di
+famiglie una sovranità che stendevasi non solo sopra una grandissima
+città, ma inoltre sopra le due Riviere e su tutta la provincia della
+Liguria. Il popolo genovese, senza influenza sulla casta che si era
+arrogato il diritto di governarlo, non potevasi in verun modo
+risguardare come rappresentato; vero è che le lunghe abitudini di una
+democrazia, la pubblica opinione ed il rispetto per le antiche memorie
+impedirono all'aristocrazia genovese di rendersi esclusiva come quella
+di Venezia, o di Lucca. Fino alla fine della repubblica s'introdussero
+frequentemente nel consiglio, e con una tal quale regolarità, uomini
+nuovi, tanto della città, che delle due riviere[409]. Venivano in tal
+modo associati alle prerogative de' governanti; ma non si davano con ciò
+difensori al popolo. Altronde le antiche famiglie, o spegnevansi
+interamente, o producevano un minor numero d'individui; il circolo in
+cui si chiudevano tutti i poteri andava ogni giorno sempre più
+ristringendosi, e la repubblica, invecchiando, s'andava maggiormente
+allontanando da quella libertà, di cui conservava tuttavia il nome.
+
+ [409] La legge permetteva al senato d'ammettere ogni anno sette
+ abitanti della città, e tre delle riviere nel corpo della nobiltà;
+ purchè la di lui scelta cadesse sopra coloro che per natali, per
+ costumi e per servigj renduti allo stato potevano di già essere
+ riputati eguali ai nobili. _Fil. Casoni Ann. di Genova, t. II, l.
+ III, p. 46._
+
+Dal canto suo la costituzione fiorentina partecipava di quello spirito
+d'aristocrazia, che suole generarsi dall'orgoglio, e che non tarda ad
+introdursi in quelle medesime famiglie che si sono rese illustri
+fondando la libertà. Il primo sentimento che diresse i Fiorentini
+nell'organizzazione dell'antica loro repubblica, era stato il desiderio
+di far concorrere tutte le volontà e tutte le forze, così alla difesa
+dello stato come alla sua amministrazione. Pure di mano in mano che la
+libertà rendeva la città più prospera, il commercio, le manifatture, il
+solo sentimento della sicurezza, facevano sorgere nella repubblica
+uomini nuovi, che dalla campagna venivano a stabilirsi in città, o che
+vi si rifugiavano dagli stati vicini, o finalmente che sorgevano di
+mezzo alle classi affatto povere, e la di cui esistenza era quasi del
+tutto ignota. Gli antichi cittadini non avevano deposta ogni gelosia
+verso coloro che venivano in tal modo a dividere con loro le proprie
+prerogative; ed il mantenimento degli esclusivi diritti alla sovranità,
+che gli uni pretendevano, e che gli altri non volevano ammettere, era
+stato cagione di molte dissensioni.
+
+Quando la repubblica venne nuovamente costituita nel 1527, il principio
+di limitare il diritto di cittadinanza a coloro che lo avevano ricevuto
+per eredità dai loro antenati fu riconosciuto da tutte le parti. Non si
+risguardarono come cittadini fiorentini che coloro i quali poterono
+provare che i loro antenati erano stati ammessi ai tre maggiori ufficj,
+della signoria del collegio, e del buoni uomini. E non si tenne pur
+conto di quest'ammissione, s'era stata accordata dal governo de' Medici,
+dal 1512 al 1527, perchè si diceva che in questo spazio di tempo molti
+uomini nuovi avevano ottenuto l'ingresso al collegio col danaro, mentre
+che niuno era stato dichiarato abile agl'impieghi per mezzo dello
+scrutinio di una libera magistratura[410]. Per tal modo, in nome
+dell'aristocrazia e della libertà, i Fiorentini pronunciarono una severa
+esclusione contro quanti non appartenevano ad una classe poco numerosa.
+Effettivamente gli abitanti del territorio fiorentino non avevano parte
+alcuna alla sovranità, riservata ai soli cittadini della capitale. Tra
+questi ancora non tenevasi verun conto di coloro che non pagavano le
+imposte dirette, e che venivano indicati col nome di _non sopportanti_.
+Rispetto a coloro che trovavansi inscritti nel libro del comune, e che
+pagavano la decima, quando toccavano l'età di ventiquattro anni, prima
+della quale non potevano entrare nel gran consiglio, dovevano provare
+che il nome del loro padre o dell'avo loro era stato posto nelle borse
+dalle quali si estraevano a sorte le tre supreme magistrature, ed in
+appresso dovevano essere approvati dalla signoria a scrutinio segreto;
+locchè loro dava il rango di _statuali_ ossia di cittadini attivi. Tutti
+i cittadini erano finalmente divisi tra i quattordici mestieri
+inferiori, ed i sette superiori. I primi, ossiano le _arti minori_
+avevano avuto per parte loro il quarto degli onori pubblici, e le _arti
+maggiori_ i tre quarti; ma questa divisione, che sembra ineguale, era
+favorevole ai mestieri inferiori. Più non restava che un piccolo numero
+di antichi cittadini immatricolati nelle arti inferiori; e se fossero
+stati posti allo stesso livello che gli altri, non avrebbero ottenuto
+quel quarto degl'impieghi che veniva loro accordato[411].
+
+ [410] _Gio. Cambi Hist. Fior., t. XXIII, p. 1._
+
+ [411] _Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 336._
+
+Sebbene la popolazione dello stato fiorentino non fosse lontana dal
+milione, non vedevansi giammai sedere nel grande consiglio più di due
+mila cinquecento cittadini; la quale assemblea propriamente non
+rappresentava il rimanente della nazione, ma era sovrana di proprio
+diritto, piuttosto che a nome del popolo: ad ogni modo bastava che la
+suprema autorità venisse esercitata da un corpo così numeroso, per
+interessare l'intera nazione alle sue deliberazioni, e per dare ai
+Fiorentini i vantaggi di un governo popolare.
+
+Ma tutti i membri del gran consiglio non avevano egualmente cara questa
+popolarità. Vi si distinguevano due fazioni. Capo della prima, ossia di
+quella de' magnati, era il gonfaloniere Niccolò Capponi. Questi uomini
+renduti orgogliosi dalle immense loro ricchezze, dal fasto onde si
+vedevano circondati ne' loro palazzi, dalle eminenti cariche ottenute
+nella chiesa, dai cappelli cardinalizj, vescovadi, e governi di province
+ond'erano decorati i loro figli o fratelli, sdegnavano di riconoscere
+altri uomini loro eguali nella massa dei cittadini fiorentini, e si
+studiavano di ravvicinare la repubblica alla costituzione oligarchica di
+Venezia, in allora oggetto dell'universale ammirazione. Alla testa della
+fazione popolare opposta a questa stava Baldassare Carducci, dottore di
+legge, che aveva grandissima riputazione, e che, esiliato già da'
+Medici, aveva alcun tempo risieduto in Padova, ov'era stato arrestato
+per ordine di Clemente VII. Malgrado la sua assai avanzata età il
+Carducci si rendeva ancora oggetto della pubblica attenzione, non meno
+per l'impetuosità del suo carattere, e pel suo odio verso il Capponi e
+verso tutti i grandi, che per i suoi talenti[412]. Fu un trionfo pel
+partito aristocratico lo avergli fatto dare l'ambasceria di Francia, che
+lo allontanava dalla sua fazione. Egli morì durante la sua legazione, in
+tempo dell'assedio di Firenze[413].
+
+ [412] _Ben. Varchi, l. III, p. 170-176. — Ber. Segni, l. I, p. 14,
+ 29. — Fil. de' Nerli, l. VIII, p. 162._
+
+ [413] _Ivi, p. 177._
+
+Primeggiava nello stesso partito Dante di Castiglione, il quale assai
+più nemico de' Medici che dell'aristocrazia, sforzavasi di aprire tra di
+loro e la sua patria una così larga breccia, che in verun tempo non si
+potesse più chiudere. Un giorno con un branco d'uomini mascherati, ma
+ch'erano stati conosciuti sotto la loro maschera, egli entrò a forza
+nella Nunziata, una delle più ricche chiese di Firenze, e vi rovesciò
+co' suoi compagni le statue di Lorenzo, di Giuliano, di Leon X e di
+Clemente VII. Questi forsennati, dopo averle spezzate con disprezzo,
+passarono a distruggere gli stemmi dei Medici nelle chiese di san
+Lorenzo, di san Marco e di san Gallo, edifizj eretti o ristaurati da
+quella famiglia; essi risguardavano questi emblemi come monumenti di una
+servitù che volevano far dimenticare; disprezzavano la politica di
+Niccolò Capponi, che temeva di offendere troppo Clemente VII; e sebbene
+fossero stati conosciuti, il governo non ardì di punire questa
+violazione dell'ordine pubblico[414].
+
+ [414] _Bern. Segni Ist. Fior., l. I, p. 19._
+
+Niccolò Capponi era sinceramente attaccato alla libertà; ma la dolcezza
+del suo carattere unita a qualche debolezza, lo portavano ad avere de'
+riguardi per il papa, e per gli uomini ch'erano stati potenti sotto il
+governo mediceo, quali erano Francesco Guicciardini, Francesco Vettori e
+Matteo Strozzi: egli avrebbe voluto che la repubblica, scuotendo il loro
+giogo, non lasciasse di rispettarli, onde non provocare il loro
+risentimento; e così aveva ingrossato il suo partito con tutti coloro
+che mantenevansi segretamente attaccati ai Medici, o che temevano le
+vendette del popolo. Contava pure tra i suoi aderenti un'altra classe di
+uomini, che non avevano veruna relazione co' precedenti: erano costoro
+gli antichi _piagnoni_, ossia i settatori di Girolamo Savonarola. Lo
+stesso Capponi era stato discepolo di quel frate, e non aveva interrotte
+l'esagerate sue pratiche di divozione nemmeno sotto il precedente
+governo poco favorevole ai bigotti. I partigiani de' Medici, che
+dicevansi _Palleschi_ o _bigi_, avevano lungo tempo conservata la più
+marcata avversione verso i fautori del Savonarola, da loro detti
+piagnoni ed ipocriti; ma un interesse comune li riunì sotto le insegne
+del Capponi, e bentosto sentirono la segreta alleanza che suole unire
+gli uni agli altri i partigiani del dispotismo dell'aristocrazia e della
+superstizione.
+
+Le calamità che travagliarono Firenze il primo anno del governo del
+Capponi, contribuirono ad accrescere il di lui credito, ed a sviluppare
+in lui l'entusiasmo religioso. La peste era stata portata da Roma a
+Firenze nel 1522 da un uomo del basso popolo che si era sottratto alle
+guardie sanitarie. Sebbene in allora il contagio non si estendesse oltre
+alcune strade, che vennero cautamente separate dal rimanente della
+città, lo spavento fu in tutti gli abitanti estremo, e la maggior parte
+de' ricchi cittadini si rifugiarono nelle loro ville o in lontani paesi.
+La peste, cessata nel caldo della state, ricomparve nel susseguente anno
+dopo alcune prediche che avevano riunito una grandissima quantità di
+popolo. All'ultimo ricomparve nel 1527 con maggiore violenza di prima,
+dopo una processione ordinata per rendere grazie a Dio della ricuperata
+libertà. In così lungo intervallo il contagio non si era mai spento del
+tutto, e ne' sei anni che si protrassero i suoi guasti, si calcolò che
+rapisse sessanta mila uomini a Firenze, e press'a poco altrettanti nel
+territorio[415].
+
+ [415] _Ben. Varchi, l. VII, t. II, p. 203-215. Bern. Segni, l. I, p.
+ 19._ Questi porta la mortalità a 250,000 persone in tutto lo stato
+ fiorentino.
+
+L'emigrazione ch'era stata nel primo anno grandissima, non si era
+rinnovata ne' susseguenti, perchè gli uni si erano accostumati al
+pericolo, gli altri non si trovavano abbastanza ricchi per sostenere
+così grave dispendio. Ma nel 1527, quando si vide in sul cominciare di
+luglio morire in Firenze circa dugento persone al giorno, poi tre in
+quattrocento al giorno in agosto, e più di cinquecento in tre successivi
+giorni, lo spavento costrinse tutte le persone doviziose a fuggire
+nuovamente[416]. Allora si rendettero impossibili le adunanze de'
+consiglj o dei collegj della signoria, e tutte le risoluzioni rimasero
+ineseguite per non essere sanzionate da sufficiente numero di suffragj.
+Per uscire da questo stato di anarchia la signoria fece intimare un
+ordine di recarsi al loro luogo nel gran consiglio a tutti i membri del
+consiglio degli Ottanta, ed a tutti i cittadini esercenti una qualunque
+magistratura. Voleva essere autorizzata a poter trascurare in tempo
+della peste le ordinarie forme della legislazione: ma quest'adunanza non
+si formò che di novanta cittadini, i quali, dispersi nell'immensa sala
+del consiglio, tenevansi possibilmente il più lontano che potevano gli
+uni dagli altri per timore di ogni comunicazione. Varj amici e parenti,
+che dal principio della malattia fino al presente più non si erano
+trovati assieme, si rivedevano per la prima volta in questa sala, e
+apprendevano gli uni dagli altri la morte delle più care persone; perciò
+si udivano qua e là sospiri e gemiti muovere da quelle quasi deserte
+panche. L'autorità domandata dal gonfaloniere gli fu in tale circostanza
+di buon grado accordata da quest'assemblea, ed in appresso la signoria,
+finchè durò la peste, amministrò la repubblica senza consultare i
+consiglj. La vigilia della festa dell'Assunta la malattia parve
+sensibilmente diminuita, ed era quasi affatto cessata il dì d'ogni
+Santi[417].
+
+ [416] _Ben. Varchi, l. VII, p. 212._
+
+ [417] _Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 339. — Comment. di Filippo
+ de' Nerli, l. VII, p. 168._
+
+Non era gran tempo che la peste più non infieriva, quando in una delle
+prime sedute del gran consiglio, il 9 febbrajo del 1528, Niccolò Capponi
+si animò in parlando de' gastighi di Dio e della sua compassione; tenne
+arringando quasi i termini medesimi adoperati già dal padre Savonarola
+in pulpito, e terminò la sua allocuzione gettandosi in ginocchioni ed
+implorando ad alta voce la divina misericordia. Il consiglio,
+strascinato dal suo esempio, replicò, stando pure in ginocchio, il grido
+di misericordia e decretò in appresso, dietro proposizione fatta dal
+Capponi, che Cristo sarebbe dichiarato perpetuo re di Firenze, e fece
+collocare alla porta principale del palazzo pubblico un'iscrizione che
+attestava questa nomina. Ma que' medesimi che non si erano opposti al
+Capponi nelle sue estasi religiose, per timore di cadere in sospetto
+d'empietà, lo motteggiavano in appresso per la città come imbecille, o
+lo accusavano d'ipocrisia[418].
+
+ [418] _Ben. Varchi, t. II, l. V, p. 53. — Jac. Nardi, l. VIII, p.
+ 340. — Filip. de' Nerli, l. VIII, p. 170. — Bern. Segni, l. I, p.
+ 31. — Gio. Cambi, t. XXIII, p. 5._
+
+Malgrado l'alienamento che avevano pel Capponi tutti gli amici più
+ardenti della libertà, il 10 giugno del 1528, egli fu confermato per
+esercitare la seconda volta l'ufficio di gonfaloniere, e tale elezione
+riuscì universalmente gradita al popolo, che trovava nel capo dello
+stato moderazione, disinteresse ed amore del ben pubblico[419]. Durante
+la sua amministrazione egli aveva cercato di riformare i tre più
+importanti rami del governo, la giustizia, la finanza e la guerra; ed
+aveva se non altro ottenuto di rendere più tollerabili diverse
+istituzioni assai viziose.
+
+ [419] _Ben. Varchi, l. VI, p. 133. — Bern. Segni, l. I, p. 31. —
+ Filippo de' Nerli, l. VIII, p. 171._
+
+Erasi fin allora sperimentato che i delitti politici non erano mai in
+Firenze giudicati imparzialmente; e sebbene alternativamente portati al
+tribunale del podestà, della signoria, degli otto di balìa e del gran
+consiglio, le sentenze erano sempre state il trionfo di un partito
+sull'altro. In giugno si pubblicò una legge che accordava
+l'interposizione dell'appello di tutti i delitti politici e militari ad
+un nuovo tribunale detto la _quaranzia_. Fu composto detto tribunale di
+quaranta membri estratti a sorte per ogni caso particolare nel consiglio
+degli ottanta; e vi si trovò il vantaggio d'avere giudici
+originariamente nominati dal popolo, e preventivamente non conosciuti
+dai delinquenti. Nello stesso tempo la legge che stabiliva la quaranzia,
+assicurava la pronta decisione delle cause portate alla sua
+decisione[420].
+
+ [420] _Ben. Varchi, l. IV, t. I, p. 191. — Jacopo Nardi, l. VIII, p.
+ 337. — Bern. Segni, l. I, p. 25._
+
+La maniera di distribuire le imposte era stata d'ogni tempo quasi
+affatto arbitraria, ed era forse impossibile l'evitare tale
+inconveniente in una repubblica mercantile, dove il maggior peso doveva
+gravitare sul fruttato del commercio, e dove ogni dichiarazione del
+proprio stato di fortuna; intaccando il credito de' mercanti, non poteva
+non riuscire odiosa. L'imposta territoriale appoggiavasi ad un catastro
+fatto con grandissima diligenza. Le imposte indirette sono di loro
+natura apparentemente volontarie, e non alterano punto la libertà; ma
+l'imposta diretta sulle ricchezze mobiliari o sopra gli sconosciuti
+profitti del commercio era la più difficile a regolarsi, ed era
+riservata soltanto per gli urgenti bisogni e per le straordinarie
+sovvenzioni. Il gran consiglio, dopo avere ordinata la somma da levarsi
+in questo modo, sceglieva venti cittadini, cui dava il carico di
+ripartire la fissata somma fra tutti i contribuenti. Richiedeva, sotto
+severe pene, che l'operazione loro si terminasse entro un determinato
+numero di giorni, e stabiliva un _minimum_ ed un _maximum_ per ogni
+quota di contribuzione. Questi commissarj facevano tutti i loro lavori
+separatamente, ed in appresso rimettevano ai monaci di qualche convento,
+designato con pubblico decreto, il proprio ruolo de' contribuenti colla
+somma che gli era arbitrariamente imposta. I monaci, per determinare la
+contribuzione di un cittadino, riunivano le venti proposizioni dei
+commissarj a suo riguardo, levavano preventivamente le sei più alte e le
+sei più basse, siccome quelle che potevano essere state dettate da odio
+o da favore, indi addizionavano le otto medie, e dividevano la somma per
+otto. Questi monaci erano obbligati con giuramento al segreto per tutto
+questo lavoro; e dopo averlo ultimato ne bruciavano tutti i
+materiali[421].
+
+ [421] _Comment. di Filippo de' Nerli, l. VIII, p. 165._
+
+Per ultimo la terza riformagione, procurata da questo governo alle leggi
+di Firenze, tendeva a dare alla repubblica abitudini più militari; e
+questa era, meno che le altre, opera del gonfaloniere. Nicolò Capponi,
+sia pel suo carattere pacifico e per l'età sua, o sia per economia,
+erasi opposto all'accrescimento delle fortificazioni di Firenze, ed
+aveva tentato d'impedire che si adottasse il dispendioso progetto
+seguito da Clemente VII quand'era tuttavia cardinale. Soleva
+frequentemente ripetere che una piccola armata non sarebbe capace di
+prendere Firenze, e che una grande non potrebbe tanto tempo mantenersi
+nella campagna fiorentina per intraprendere l'assedio della
+capitale[422]. Ma non potè interamente resistere all'ardore marziale,
+che aveva allora invasa la nazione. Un corpo di trecento giovani,
+appartenenti alle principali famiglie, si era volontariamente formato
+per guardia del palazzo; era composto de' più caldi partigiani della
+libertà, cui il Capponi si rendette in breve sospetto a cagione de' suoi
+riguardi verso i Medici. Il gonfaloniere, ch'erasi lungamente opposto
+all'armamento del popolo fiorentino, finì col farne egli medesimo la
+proposizione, onde procurarsi un appoggio contro la guardia del palazzo.
+Tale proposizione fu riconosciuta come legge il 6 novembre del
+1528[423].
+
+ [422] _Jacopo Nardi, l. VIII, p. 335. — Ben. Varchi, l. VII, t. II,
+ p. 188._
+
+ [423] _Ben. Varchi, l. VII, p. 190. — Bern. Segni, l. II, p. 36._
+
+La guardia urbana doveva essere formata di quattro mila cittadini
+dell'età de' diciotto ai quarantacinque anni, tutti di famiglie che
+avessero diritto di sedere nel gran consiglio. Dividevasi questa guardia
+in sedici compagnie sotto gli ordini dei sedici gonfalonieri che
+formavano il collegio della signoria. Ella prestò giuramento di fedeltà
+alla repubblica in mezzo ad un popolo orgoglioso di ricevere nuovamente
+le armi, e riconobbe per suo capo Stefano Colonna di Palestrina, che fu
+incaricato di ordinarla. La ricchezza de' suoi abiti e de' suoi
+equipaggi le inspirava una confidenza in sè medesima affatto nuova pei
+Fiorentini. Finalmente dopo la sua creazione il consiglio decise, contro
+il parere del gonfaloniere, di terminare le fortificazioni di Firenze;
+ma per impiegare minor numero di gente nel custodirle, se ne ristrinse
+il circuito. Michel Angelo Buonarotti non isdegnò di farne il piano,
+dopo avere consultati varj sperimentati militari; ed il più grande
+artista consacrò i suoi talenti alla prima delle arti, quella della
+difesa della patria[424].
+
+ [424] _Jacopo Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 337, 338._
+
+Ma mentre che la repubblica apparecchiavasi con tanto ardore a difendere
+la sua libertà, per una singolare circostanza si trovava implicata in
+una stessa lega con quel principe medesimo, ch'ella doveva più d'ogni
+altro temere. Lo scopo principale della sua alleanza con Francesco I,
+Enrico VIII e la repubblica di Venezia, era di costringere Carlo V a
+riporre in libertà Clemente VII; e non pertanto Clemente VII era colui
+che la repubblica Fiorentina doveva più d'ogni altro temere. Fin dal
+principio della rivoluzione, nel 1527, i Fiorentini avrebbero potuto
+essere tentati di attaccarsi all'alleanza dell'imperatore, che in allora
+teneva prigioniere il papa loro nemico, e che tanto accanimento mostrava
+contro la casa de' Medici; ma essi conservavano per la nazione francese
+la più tenera affezione: avevano potuto fare confronto di questa nazione
+coi Tedeschi, cogli Spagnuoli, cogli Svizzeri, che tanto tempo avevano
+guerreggiato in Italia, e l'avevano costantemente trovata umana, leale e
+generosa. Invano i loro politici, Macchiavelli, Guicciardini, Vettori e
+Capponi, loro avevano rappresentato che non dovevano confondere la
+nazione col capo; che quanto questa era, generalmente parlando, valorosa
+e fedele, altrettanto il suo governo si faceva giuoco senza scrupolo
+della data fede, come l'avevano essi medesimi sperimentato nella guerra
+di Pisa, in quella della lega di Cambrai, e nelle negoziazioni colla
+Spagna. Le maniere ed i cavallereschi discorsi di Francesco I rendevano
+inutili tutti questi avvertimenti. I Fiorentini avevano in lui tutta
+riposta la loro fiducia[425]; eransi essi spogliati del necessario per
+pagargli sussidj, e per portare a numero la di lui armata a Napoli,
+mentre ch'essi medesimi si trovavano oppressi dalla peste e dalla fame.
+Le loro bande nere, che gli avevano mandate, erano state lungo tempo il
+nervo delle di lui armate, ed erano state totalmente disperse trovandosi
+al di lui servigio. Quando seppero il disastro di Lautrec sotto Napoli,
+ed in appresso la rivoluzione di Genova, estremi erano stati il loro
+dolore e lo spavento loro. Pure risguardavano come cosa impossibile che
+un eroe, pel quale si erano sagrificati, gli abbandonasse: ma
+l'avvenimento fece vedere che Macchiavelli, Capponi ed Alamanni avevano
+conosciuto il re assai meglio che non avevano saputo conoscerlo i loro
+concittadini.
+
+ [425] _Bern. Segni, l. I, p. 14 — Ben. Varchi, l. III, p. 150 e l.
+ V, p. II. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 341._
+
+Luigi Alamanni era amico di Andrea Doria; aveva veduto con piacere
+stabilirsi in Genova un governo libero; ed egli medesimo, proscritto per
+avere congiurato contro Clemente VII, allora cardinale dei Medici, non
+doveva cadere in sospetto di parzialità per questo pontefice. Dall'altro
+canto Andrea Doria vivamente desiderava la libertà fiorentina; egli
+profondamente paventava per la sua patria la gelosia degli stati
+dispotici, e calcolava tutti i pericoli che correva Genova se
+sopravviveva quasi sola alle distrutte repubbliche dell'Italia. Fece
+perciò sentire all'Alamanni quanto poco poteva sperarsi che i Francesi
+rimanessero vittoriosi, quanto rischio correvano in particolare i
+Fiorentini d'essere da Francesco I abbandonati nelle prime trattative di
+pace; l'avvisò confidenzialmente, che Clemente VII consentiva a
+riconciliarsi coll'imperatore, se in compenso gli venivano ceduti i
+Fiorentini, mentre che Carlo V per dare il suo assenso altro non
+aspettava che di vedere se i Fiorentini gli farebbero qualche offerta.
+Luigi Alamanni dietro queste prime aperture venne spedito dalla signoria
+a Barcellona. Tornò in breve per annunciare al governo, che, se voleva
+prevenire la conclusione del trattato del papa, non aveva un solo
+istante da perdere; che ad ogni modo Andrea Doria, valendosi del favore
+che godeva altissimo presso l'imperatore, prometteva ancora di far
+guarentire la libertà e la sicurezza della repubblica, purchè si
+affrettasse di trattare. In tale occasione si tennero molte
+deliberazioni e consulte segrete, tanto fra i membri componenti il
+governo, come cogli uomini di stato che non erano attualmente in carica;
+all'ultimo il gonfaloniere assoggettò cotale deliberazione alla
+signoria, ai dieci della guerra, ed a quelli che dicevansi la _pratica
+segreta_, persone da lui medesimo scelte per tenergli luogo di
+consiglieri. Anton Francesco Albizzi espose in una scrittura i vantaggi
+della riconciliazione coll'imperatore, la di cui lettura fu ascoltata di
+controgenio. Tommaso Soderini, rispondendogli, risvegliò l'antico amore
+de' Fiorentini verso la Francia, e tutti a sè trasse i suffragj; di modo
+che le trattative si ruppero, e lo stesso Alamanni credette essere
+prudente cosa l'allontanarsi[426].
+
+ [426] _Bern. Segni Ist. Fior., l. II, p. 52-56._
+
+Dopo la rottura del trattato di Madrid Francesco nulla aveva avuto più a
+cuore che di rinnovare le negoziazioni, onde liberare i suoi figliuoli.
+Si era alcun tempo lusingato di riuscirvi colle vittorie di Lautrec; ma
+bentosto aveva privato questo generale de' fondi che gli aveva promessi,
+e ruinata in tal modo la sua armata. La sua negligenza, i suoi
+dissipamenti, erano stati la prima cagione del disastro de' Francesi
+sotto Napoli; e questo disastro terminò di scoraggiarlo interamente, e
+lo dispose ad accettare tutte le condizioni che potrebbero condurre ad
+una pace di cui sentiva così vivamente il bisogno.
+
+Omai altre armate non restavano al re in Italia, che quella di Francesco
+di Borbone, conte di San-Paolo, la quale era più debole assai di quello
+che si diceva, e composta di più cattive truppe che le precedenti:
+inoltre il re le mandava meno danaro di quello che aveva promesso, e
+perchè il Borbone era prodigo e negligente, s'appropriava parte di
+questo danaro, lasciando che i suoi subalterni rubassero il rimanente.
+Si disgustò col duca d'Urbino, che dal canto suo rifiutavasi ad ogni
+fatto alcun poco pericoloso. Egli non seppe nè soccorrere Genova, nè
+assediare Milano, sebbene Antonio di Leyva più non avesse che un pugno
+di soldati. Gli andò a male un attentato poco onorevole per sorprendere
+Andrea Doria nella sua casa di campagna[427]; e non seppe impedire a due
+mila Spagnuoli, di quelli cui l'estrema nudità aveva fatto dare il nome
+di _Bisogni_, di passare a Milano, sebbene avessero preso terra a
+Genova, senza abiti, senza scarpe, senz'armi, senza paga e senza
+vittovaglie; tutte le sue intraprese si ristrinsero alla presa de' tre
+castelli di Serravalle, sant'Angelo e Mortara[428].
+
+ [427] _Bern. Segni, l. II, p. 48. — P. Jovii Hist. sui temp., l.
+ XXVI, p. 79. — Jac. Bonfacii An. Gen., l. I, p. 1344. — Galeat.
+ Capella, l. VIII, p. 689._
+
+ [428] _Ben. Varchi, l. VIII, p. 287._
+
+La campagna del 1529 era di già cominciata, ed i Milanesi si erano
+trovati doppiamente oppressi, perchè i due mila _Bisogni_ erano giunti a
+Milano in aprile, ed era stato forza di provvederli d'ogni cosa.
+Frequentemente costoro fermavano di bel mezzogiorno i cittadini nelle
+strade per farsi dare le loro vesti, scarpe, cappelli ec.; e quando
+facevasi di ciò lagnanza ad Antonio di Leyva, non si avevano da lui per
+tutta risposta che motteggi[429]. In questo tempo il San-Paolo aveva
+unita la sua armata a quella del duca d'Urbino ed a quella di Francesco
+Sforza; ma tutti tre insieme si erano trovati più deboli assai che non
+lo avevano annunziato i loro generali; tutti i reggimenti erano
+incompleti, non contando che la metà degli uomini che avrebbero dovuto
+avere. Dopo essersi alcun tempo trattenuti in vicinanza di Milano per
+privare di vittovaglie quella vasta città, i tre capi sentirono la
+necessità di separarsi; e partirono da Marignano, i Veneziani per
+Cassano, il duca di Milano per Pavia, ed il conte di San-Paolo per
+Landriano[430].
+
+ [429] _Gal. Capella, l. VIII, f. 89._
+
+ [430] _P. Jovii Hist. sui temp., l. XXVI, p. 81. — Gal. Capella, l.
+ VIII, f. 90._
+
+Il conte di San-Paolo era giunto il sabbato sera, 19 giugno, a
+Landriano, grossa borgata lontana dodici miglia da Milano, e poco meno
+da Pavia. Questa viene attraversata da un ramo del fiume Olona, che
+d'ordinario porta pochissima acqua, ma che in quell'istante era così
+gonfio a cagione di una dirotta pioggia, che si trovò impossibile di
+farlo guadare all'artiglieria. Il San-Paolo vi si trattenne tutta la
+domenica, ed Antonio di Leyva, avutone avviso a Milano, risolse di
+sorprenderlo. Il lunedì mattina, 21 giugno, quando il generale francese
+aveva già fatta partire la sua vanguardia sotto gli ordini di Guido
+Rangoni, e faceva passare il fiume all'artiglieria con circa mille
+cinquecento landsknecht ed un piccolo corpo d'artiglieria, che gli erano
+rimasti, venne all'improvviso attaccato da Antonio di Leyva, il quale,
+trovandosi gravemente preso dalla gotta, era costretto di farsi portare
+sopra una seggiola da quattro uomini alla battaglia. Gli uomini d'armi
+francesi fecero una valorosa resistenza; ma i Landsknecht si difesero
+assai debolmente, sicchè all'ultimo il San-Paolo fu fatto prigioniere
+con Giovan Girolamo Castiglione, Claudio Rangoni, Lignacco, Carbone, ed
+altri ragguardevoli personaggi. Dopo quest'ultima disfatta, l'armata
+francese si disperse, e quasi tutti i soldati tornarono in Francia[431].
+
+ [431] _P. Jovii Hist., l. XXVI, p. 82. — Fr. Guicciardini, l. XIX,
+ p. 521. — Gal. Capella, l. VII, f. 91. — Mém. de M. du Bellay, l.
+ III, p. 117-121. — B. Segni, l. III, p. 74. — Jac. Nardi, l. VIII,
+ p. 348. — Ben. Varchi, l. VIII, p. 289. — Fr. Belcarii, l. XX, p.
+ 625. — P. Paruta, l. VI, p. 481._
+
+Intanto a Cambrai si andava trattando la pace. Fino dal mese di maggio
+Carlo V e Francesco I avevano convenuto di mandare in quella città, il
+primo sua zia, l'altro sua madre. La prima, Margarita d'Austria, già
+duchessa di Savoja, sorella del padre dell'imperatore, era governatrice
+de' Paesi bassi; la seconda, Luigia di Savoja, duchessa di Angouleme,
+madre di Francesco I, aveva in ogni tempo esercitata grandissima
+influenza sul suo figlio, che le aveva dato il titolo di reggente.
+Queste due signore, pienamente informate de' segreti della loro corte,
+che avevano l'intera confidenza de' sovrani che rappresentavano,
+ch'erano unite in istretto nodo di parentela, che avevano molto spirito,
+abilità ed attitudine al maneggio degli affari, furono concordemente di
+avviso d'escludere dalla loro negoziazione tutte le formalità che tanto
+ritardo sogliono portare agli affari diplomatici. Recaronsi il 7 di
+luglio a Cambrai; alloggiaronsi in due vicine case, tra le quali fecero
+praticare una riservata comunicazione: conferirono ogni giorno senza
+testimonj, adoperandosi per la pace de' due imperj con una costante
+attività e con un impenetrabile segreto[432].
+
+ [432] _Mém. de Martin du Bellay l. III, p. 122. — Ben. Varchi, l.
+ IX, t. III, p. 6. — Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 524. — Jac. Nardi,
+ l. VIII, p. 347. — Fr. Belcarii, l. XX, p. 626._
+
+Ad ogni modo era di somma importanza per Francesco I di presentarsi
+sempre a Carlo V come capo di una potente lega, ponendo sulla bilancia
+tutto il peso de' suoi alleati d'Italia; perciò non lasciò mai, finchè
+durarono le negoziazioni, di dare ai suoi alleati le più costanti
+assicurazioni di difendere gl'interessi loro collo stesso zelo de'
+proprj. Promise replicatamente, ed ancora con giuramento, a Baldassare
+Carducci, ambasciatore di Firenze, ed a molti di lui concittadini, che
+mai non abbandonerebbe la repubblica, nè passerebbe a verun trattato
+senza comprendervela[433]. A ciò aggiunse positive proteste di essere
+apparecchiato a rinnovare la guerra, e ad entrare personalmente in
+Italia, ove ciò riuscisse necessario ai suoi alleati; prometteva pure di
+condurre con sè due mila quattrocento lance, mille cavaleggieri e
+ventimila fanti, e sollecitava i suoi alleati, i Veneziani, i
+Fiorentini, ed i duchi di Milano e di Ferrara, a promettergli dal canto
+loro mille cavaleggieri e venti mila fanti. Egli continuava queste
+negoziazioni con tanto maggior zelo, quanto meno pensava a dare
+esecuzione alle sue promesse; e cercava in ogni modo di accrescere la
+confidenza dei suoi alleati nella costanza e lealtà del suo
+carattere[434].
+
+ [433] _Ben. Varchi, l. VIII, t. II, p. 224; l. IX, t. III, p. 4 e
+ 5._
+
+ [434] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 519. — B. Varchi, l. IX, p. 4. —
+ P. Paruta, l. VI, p. 486._
+
+Ma mentre il re tentava con tali pratiche d'ingannare i suoi alleati,
+Clemente VII con una politica non diversa cercava d'ingannare lo stesso
+re. Voleva il papa vendere a caro prezzo la sua alleanza all'imperatore,
+facendosi a lui vedere sostenuto da tutta la potenza della santa lega, e
+mentre dava agli stati, che avevano prese le armi per la sua
+liberazione, manifeste prove della sua riconoscente fedeltà,
+mercanteggiava con Carlo V la misura del prezzo pel quale gli avrebbe
+abbandonati[435].
+
+ [435] _Lett. de' Principi, t. II, f. 151._
+
+Nella santa lega Clemente VII trovavasi associato a stati che non odiava
+meno di Carlo V, o a dir meglio, l'opinione della quasi irresistibile
+potenza di questo sovrano aveva pressocchè interamente fatto tacere il
+suo rancore, mentre non sapeva perdonare a più deboli stati altre più
+leggieri offese. Nel tempo della sua prigionia avevano i Veneziani
+occupate Ravenna e Cervia, sotto colore di custodirle per la santa sede;
+ma in seguito avevano rifiutato di restituirle, e per quante istanze
+loro ne facesse il papa direttamente, e per mezzo del re di Francia,
+unendovi anche le minacce, le due città continuarono ad avere
+guarnigione veneziana[436]. Il duca di Ferrara aveva a mano armata
+riprese le sue terre di Reggio, Modena e Rubbiera, sulle quali la santa
+sede non aveva altro diritto che quello che poteva darle la violenta
+occupazione fattane da Giulio II, poi da Leone X. Pure Clemente VII
+risguardava come un'usurpazione la riconquista fattane dalla casa
+d'Este; rivolgevasi alternativamente a tutti i sovrani, perchè le
+facessero restituire alla santa sede, e si maravigliava che il duca
+Alfonso fosse da loro protetto dopo avere ricuperati i proprj
+stati[437]. Ma i più odiati dal papa erano per altro i Fiorentini. Egli
+non poteva perdonar loro il ristabilimento della loro libertà, nè lo
+scacciamento della sua famiglia, nè il rovesciamento delle sue statue,
+nè la persecuzione de' suoi partigiani; domandava che gli fosse
+restituita sua nipote Cattarina de' Medici, figliuola di Lorenzo duca
+d'Urbino; e malgrado l'interposizione della Francia, non aveva ancora
+potuto riaverla[438]. Perciò, dopo avere ricuperata la libertà. Clemente
+VII non aveva voluto con verun atto pubblico violare la neutralità,
+sebbene dichiarasse ai Francesi che il solo motivo che lo ritraeva
+dall'entrare apertamente nella lega, era lo stato di miseria e di
+debolezza cui trovavasi ridotto[439].
+
+ [436] _P. Paruta, l. VI, p. 456. — Lettere dei Princ., t. II, f.
+ 165_, e frequentemente altrove. — _Lettera del papa a Francesco I
+ del 9 luglio 1528, f. 105._
+
+ [437] _Lett. de' Princ., t. II_ passim e specialmente a _f. 184._
+
+ [438] _Lett. de Princ., t. II, f. 167._
+
+ [439] _Risposta data a M. di Longavalle a nome di papa Clemente.
+ Lett. de' Princ., t. II, f. 85._
+
+Dal canto suo Carlo V, sebbene prendesse co' suoi nemici il contegno di
+conquistatore, segretamente desiderava di mettere fine ad una guerra che
+ruinava le sue finanze, e che, riducendo i suoi popoli alla
+disperazione, poteva alla fine ridondare in suo danno e grave pericolo.
+Altronde era sommamente agitato dai progressi della riforma in Germania,
+e da quelli de' Turchi in Ungheria. Egli non poteva lusingarsi che la
+costante sua prosperità si mantenesse ancora; perciocchè, sebbene le sue
+truppe mancanti di danaro, di armi e di munizioni, e spesso mal
+disciplinate, avessero trionfato di numerose popolazioni, ricche ed
+agguerrite, in una nuova guerra potevano pure restar perdenti. Perciò
+Carlo desiderava di staccare dalla lega alcuni de' membri che la
+componevano, persuadendosi che, quando la lega fosse una volta rotta,
+gli altri individui temerebbero per se medesimi, e si disporrebbero ad
+abbandonare i loro alleati. Ma più che tutt'altro egli desiderava
+l'alleanza del papa; voleva cancellare lo scandalo della di lui
+prigionia; e dopo avergli fatto sentire tuttociò che poteva temere,
+credeva giunto il propizio istante di affezionarselo coi beneficj.
+
+Per giugnere al suo intento Carlo V accordò a Clemente VII vinto,
+spogliato e di fresco uscito di carcere, tali condizioni che appena
+Clemente avrebbe potuto pretendere se fosse stato costantemente
+vittorioso. La negoziazione cominciatasi in Roma dall'ambasciatore
+imperiale Mussetola si terminò in Ispagna dal nunzio del papa, Niccola
+di Schomberg, arcivescovo di Capoa; ed il trattato di pace e di alleanza
+tra l'imperatore ed il papa fu sottoscritto a Barcellona il 20 di giugno
+del 1529[440].
+
+ [440] _Ben. Varchi, l. VIII, p. 291. — P. Jovii, l. XXVII, p. 84. —
+ Bernardo Segni, l. III, p. 70. — Lettere de' Princ., t. II, f. 178_,
+ relative alla missione dell'arcivescovo di Capoa.
+
+Col trattato di Barcellona Clemente VII prometteva a Carlo V la corona
+imperiale, che questi disponevasi a venire a prendere in Italia; gli
+accordava l'investitura del regno di Napoli pel solo tributo d'una
+cavalla bianca, e la licenza di levare contribuzioni sul clero de' suoi
+stati. Più variati assai erano gli obblighi di Carlo V; dessi
+risguardavano la santa sede, la casa de' Medici, ed il ducato di Milano.
+L'imperatore prometteva al papa di fargli restituire Ravenna e Cervia
+dai Veneziani, e Modena, Reggio e Rubbiera dal duca di Ferrara. La casa
+de' Medici più non era rappresentata che dal bastardo Alessandro,
+perciocchè il papa, sorpreso da grave malattia in principio del 1529,
+per non lasciare i suoi nipoti senza appoggio nel mondo, aveva il 10 di
+gennajo dato il cappello di cardinale ad Ippolito da lui sempre
+prediletto, e cui aveva avuto già prima intenzione di unire in
+matrimonio all'erede di Vespasiano Colonna, sua pupilla[441]; Carlo V
+prometteva di rimettere Firenze in potere della casa de' Medici, e di
+maritare sua figliuola naturale Margarita con Alessandro, che il papa
+destinava al governo di quella repubblica; all'ultimo l'imperatore
+prometteva di rimettere alla decisione di un giudice non sospetto la
+sorte di Francesco Sforza e del ducato di Milano[442].
+
+ [441] _Ben. Varchi, l. VIII, p. 219. — Filippo de' Nerli, l. VIII,
+ p. 169. — Ber. Segni, l. II, p. 49._ — Lettera di Gio. Battista
+ Sanga a Baldassare Castiglione, nunzio in Ispagna, del 10 febbrajo
+ 1529, _t. II, Lettere de' Principi, f. 154._
+
+ [442] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 521. — P. Jovii Hist. sui temp.,
+ l. XXVII, p. 85. — Ben. Varchi, l. VIII, p. 292-294. — Bern. Segni,
+ l. III, p. 71. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 342-347._
+
+La notizia del trattato di Barcellona portata a Cambrai, vi affrettò la
+conclusione del trattato delle Dame, che così fu chiamato quello che
+negoziavano Luigia di Savoja e Margarita d'Austria. Queste dal canto
+loro sottoscrissero il 5 agosto del 1629 la convenzione che doveva
+rendere la pace all'Europa. Ma per quanto fosse grande la diffidenza che
+aveva potuto eccitare la politica delle corti, l'Europa non era
+apparecchiata allo scandaloso scioglimento di tutti gl'intrighi che per
+lo spazio di trent'otto anni avevano occupato il gabinetto di Francia.
+Col trattato di Cambrai Francesco I sagrificava tutti i suoi alleati,
+senza nemmeno raccomandarli alla clemenza dell'imperatore, cui li
+lasciava in balìa. Egli abbandonò coloro che avevano prese le armi in
+tempo della sua prigionia, che avevano fatto tremare gl'imperiali dopo
+la vittoria di Pavia, che lo avrebbero anche liberato se egli non avesse
+tanto affrettata la sua andata in Ispagna, che dopo tale epoca avevano
+costantemente per lui combattuto, sagrificandogli i loro tesori, i loro
+soldati, le loro province. Niente stipulò a favore di Firenze, la quale
+dietro i di lui eccitamenti aveva provocata la collera di Carlo V, e
+rifiutato più volte vantaggiose offerte di neutralità; niente per
+Venezia, che dal principio del di lui regno fino al presente erasi
+mantenuta fedele alleata della Francia, e verso la quale egli aveva
+recentemente assunti più formali impegni. Vero è che i Veneziani ed i
+Fiorentini trovavansi nominati nel trattato, ma soltanto per esserne
+esclusi con un'indegna soverchieria. Diceva uno degli articoli: «Inoltre
+il detto signore re cristianissimo procurerà che il comune di Firenze si
+convenga coll'imperatore entro tre mesi da contarsi dalla data del
+presente trattato, e ciò fatto desso comune sarà compreso nel presente
+trattato, e non altrimenti.» Un altro articolo nominava i Veneziani per
+obbligarli ad evacuare tutte le piazze del regno di Napoli nel termine
+di sei settimane[443]. Ma le pretese intorno alle quali dovevano andare
+d'accordo, i sagrificj che dovevano fare, o i giudici delle loro liti
+non erano altrimenti indicati; onde questi alleati erano del tutto
+abbandonati all'arbitraria volontà dell'imperatore, ed erano, fin che
+questi non avesse loro accordata la pace, esclusi dal trattato.
+
+ [443] _Ben. Varchi Stor. Fior., l. IX, p. 10. — Rymer Acta pub., t.
+ XIV, p. 335 e 340._
+
+Parimenti il re di Francia nulla aveva convenuto pel duca di Milano, al
+quale aveva guarentiti gli stati col trattato dell'ultima alleanza;
+nulla pel duca di Ferrara, cui, come pegno d'indissolubile amicizia,
+aveva dato in matrimonio sua cognata, figliuola del suo predecessore;
+nulla per i baroni Romani, ed in particolare per gli Orsini, che, col
+loro attivissimo zelo e co' moltiplici loro servigj a favore della
+Francia, avevano posta in compromesso la propria esistenza, nulla per i
+Fregosi a Genova, che fortunatamente trovarono maggiore riconoscenza
+presso la repubblica di Venezia, nulla pel partito d'Angiò in tutto il
+regno di Napoli, il quale, mosso dalla memoria d'un'antica fedeltà,
+aveva prese le armi a di lui favore, e trovavasi oramai respinto verso i
+patiboli; anzi Francesco si obbligò vergognosamente a non dare asilo ne'
+proprj stati a nessuno di coloro che avessero portate le armi contro
+Carlo V, privandosi in tal modo della possibilità di poter dare qualche
+soccorso a quelli, ch'egli aveva spinti alla loro ruina[444].
+
+ [444] _B. Varchi Stor. Fior., t. III, l. IX, p. 11. — Fr.
+ Guicciardini, l. XIX, p. 523. — Bern. Segni, l. III, p. 73. —
+ Filippo de' Nerli, l. VIII, p. 183. — Jac. Nardi Ist. Fior., l.
+ VIII, p. 346. — P. Paruta, l. VI, p. 491. — Rymer Acta, t. XIV, p.
+ 336._
+
+Quest'abbandono di tutti gli alleati della Francia era tanto più
+scandaloso in quanto che Carlo V nello stesso trattato dava un esempio
+tutt'affatto contrario. Egli non dimenticò gl'interessi di coloro che si
+erano per lui sagrificati. L'art. 35 ristabiliva in tutti i loro beni
+gli eredi del duca Carlo di Borbone, come se questi mai non avesse
+abbandonata la Francia; i susseguenti articoli volevano il mantenimento
+o il ristabilimento de' diritti ed interessi del conte di Pont-de-Vaux,
+del principe d'Orange, della duchessa di Vandome, del conte di Gavre,
+del marchese d'Arschott, finalmente di tutti coloro che, pel loro zelo
+verso l'imperatore, avevano compromessi i loro diritti o le sostanze da
+loro possedute in Francia[445]. Vero è che Francesco non si curò di
+rispettare gl'impegni che assumeva, e tosto che riebbe i suoi figli,
+fece di nuovo sequestrare i beni di tutti i ribelli francesi[446].
+
+ [445] _Hist. de la Diplomatie française, l. III, p. 358._
+
+ [446] _Ben. Varchi, l. IX, p. 11._
+
+Col sagrificio de' suoi alleati, de' suoi impegni, del suo onore,
+Francesco I aveva ottenuto grandi modificazioni al trattato di Madrid:
+egli più non rendeva a Carlo V il ducato di Borgogna, il territorio
+d'Auxerre, il Maconnese, Bar sulla Senna, la viscontea d'Auxonne, e le
+dipendenze di San Lorenzo, siccome si era obbligato per ricuperare la
+sua libertà. Soltanto rinunciava a tutti i diritti di supremazia sopra
+le province della Fiandra, che restavano all'imperatore; come pure ad
+ogni diritto sopra tutti gli stati d'Italia da' quali obbligavasi a
+ritirare le sue truppe prima che spirassero sei settimane. In iscambio
+gli venivano restituiti i suoi figliuoli a condizione di pagare due
+milioni di scudi, e di sposare Eleonora, sorella dell'imperatore, e
+regina vedova di Portogallo, siccome era stato convenuto nel trattato di
+Madrid[447].
+
+ [447] _Hist. de la diplom. fran., l. III, p. 355-359. — Mém. de M.
+ du Bellay, l. III, p. 122. — Ben. Varchi, l. IX, p. 8. — P. Paruta,
+ l. VI, p. 492. — Ar. Ferroni, l. VIII, p. 174 — Gal. Capella, l.
+ VIII, f. 93._ — Il trattato trovasi per disteso in _Rymer Acta pub.,
+ t. XIV, p. 326-344._
+
+Questo trattato, forse il più fatale all'onore della Francia di
+qualsiasi altro sottoscritto da verun monarca francese, si pubblicò il 5
+di agosto nella chiesa di Cambrai. Pochi dì prima, e quando tutti gli
+articoli erano di già convenuti, Francesco I aveva protestato agli
+ambasciatori degli alleati, che mai non gli abbandonerebbe, ed aveva
+rifiutato ai Fiorentini l'assenso loro accordato dal suo predecessore
+nel 1512 di fare una pace parziale coll'imperatore, assenso caldamente
+ricercato allora di bel nuovo dal loro ambasciatore[448].
+
+ [448] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 524. — Ben. Varchi, l. IX, p.
+ 4._
+
+Il re, che in tempo delle negoziazioni si era recato fino a Compiegne,
+andò a Cambrai per vedere Margarita subito dopo la sottoscrizione degli
+articoli; ma perchè sostenere non poteva la vista degli ambasciatori che
+aveva ingannati, ricusò loro udienza sotto diversi pretesti. Finalmente
+quando si vide costretto a ricevere Baldassare Carducci, ambasciatore
+dei Fiorentini, gli volle far credere che il trattato di Cambrai non
+fosse che uno stratagemma necessario per riavere i suoi figliuoli;
+protestò non essere altrimenti mutate le sue disposizioni, e se ad onta
+di qualsiasi impegno ch'egli avesse preso, essere sempre pronto ad
+assistere i Fiorentini, che incoraggiò pure a fare una vigorosa
+resistenza[449].
+
+ [449] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 525. — Benedetto Varchi, l. IX,
+ p. 14. — Filip. dei Nerli, l. IX, p. 185._
+
+Carlo V non aveva aspettato che si conchiudesse il trattato di Cambrai
+per prendere la strada d'Italia. Aveva spedito Andrea Doria a Barcellona
+per assumere il comando delle sue galere; lo aveva onorato più che verun
+altro monarca non avesse fatto mai un cittadino; aveva voluto che si
+coprisse alla sua presenza, e lo aveva investito del principato di
+Melfi[450], confiscato a danno di Ser Gianni Caraccioli. Tostocchè si fu
+accordato col papa, egli infatti recossi a Barcellona, ed il 29 di
+luglio andò a bordo della flotta genovese, risguardando di già come
+sicura la pace colla Francia[451]. Il tragitto fu assai penoso; ed egli
+non arrivò a Genova che il 12 di agosto, ove ricevette gli articoli
+della pace di Cambrai. Colà trovavasi alla testa d'un'armata
+appositamente adunata per dare esecuzione alla pace. Prima di lui erano
+giunti a Genova due mila Spagnuoli; conduceva sulla sua flotta mille
+cavalli e nove mila fanti, e doveva essere raggiunto in Lombardia dal
+capitano Felice di Virtemberga, che gli conduceva otto mila Landsknecht.
+Nello stesso tempo il principe d'Orange radunava all'Aquila il resto
+dell'armata che aveva presa Roma e difesa Napoli. Vi si trovavano tre
+mila Tedeschi, in addietro arruolati sotto il contestabile di Borbone e
+sotto Giorgio Frundsberg, e quattro mila Italiani che servivano senza
+paga sotto il comando di Fabrizio Maramaldo di Calabria. Una piccola
+armata spagnuola, composta degli avanzi delle vecchie bande che si erano
+sottratte a quelle micidiali campagne, spingeva con poca apparenza di
+buon esito l'assedio di Monopoli in Puglia, sotto gli ordini del
+marchese del Guasto, e faceva testa ai Veneziani, che in questa
+provincia avevano ottenuti alcuni vantaggi[452].
+
+ [450] _Ben. Varchi Stor. Fior. l. IX, p. 23. — Jac. Bonfadii An.
+ Genuens., l. II, p. 1349. — Bern. Segni Stor. Fior., l. III, p. 76._
+
+ [451] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 526. — P. Jovii, l. XXVII, p.
+ 93. — Jac. Bonfadii, l. II, p. 1349. — Fr. Belcarii, l. XX, p. 627._
+
+ [452] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 525. — Ben. Varchi, l. IX, p.
+ 24. — P. Bizarri, l. XX, p. 479. — P. Paruta, l. VI, p. 489. —
+ Lettere de' Princ., t. II, f. 160._
+
+Carlo V era entrato in Italia, intenzionato di valersi di tutti i
+diritti che aveva acquistati colla vittoria e colla rinuncia di
+Francesco I; e per verità la di lui armata era abbastanza numerosa ed
+agguerrita per fargli credere agevole l'esecuzione de' suoi progetti. Ma
+gli alleati d'Italia, sebbene abbandonati dal re di Francia, non
+mostravansi del tutto scoraggiati. I Fiorentini spedirono a Genova
+ambasciatori a Carlo; ma essi ostinatamente rifiutavano di trattare con
+Clemente VII. L'armata de' Veneziani non era per anco stata attaccata;
+Malatesta Baglioni tratteneva sotto Perugia quella del principe
+d'Orange; ed il vescovo di Tarbes, ambasciatore di Francia, non lasciava
+di persuadere gli alleati a fare resistenza, anche dopo pubblicata la
+pace, facendo loro sperare i soccorsi di una potente armata francese,
+che diceva essere di già in cammino[453].
+
+ [453] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 527. — Ben. Varchi, t. III, l.
+ IX, p. 14._
+
+D'altra parte l'urgente pericolo del fratello di Carlo V e di tutto
+l'impero stesso germanico richiamava a sè l'attenzione dell'imperatore.
+Solimano con un'armata, che facevasi ascendere a cento cinquanta mila
+uomini, aveva invaso e guastato tutto il regno d'Ungheria, ed il 13 di
+settembre aveva posto l'assedio a Vienna. Il tradimento del Visir di
+Solimano, o la destrezza di Ferdinando, costrinsero veramente il turco a
+levare l'assedio il 16 di ottobre; ma quel superbo monarca, ritirandosi
+sdegnato, minacciava tuttavia, ed il terrore incusso dal suo prossimo
+ritorno era proporzionato alla violenza della sua collera. Altronde la
+Germania, divisa dalle dispute religiose, vedeva lo spirito
+d'indipendenza andar crescendo cogli avanzamenti della riforma; e
+l'imperatore sentiva il bisogno di fissarvi per alcun tempo la sua
+residenza, onde ristabilirvi l'autorità imperiale; finalmente
+sperimentava egli stesso quella penuria, che spesse volte aveva lasciata
+provare ai suoi generali. Aveva tutti esauriti i suoi mezzi per
+equipaggiare la flotta e trasportare la sua armata, ed in principio
+della campagna si trovava di già senza danaro. Non pertanto egli non
+aveva cuore di risolversi a far esercitare sotto i proprj occhi le
+orribili esazioni con cui Antonio di Leiva ed il principe d'Orange
+avevano tanto tempo mantenute le loro armate[454].
+
+ [454] _Ben. Varchi, l. X, p. 235. — P. Jovii Hist. sui temp., l.
+ XXVII, p. 92. — Alf. de Ulloa vita di Carlo V, l. II, f. 117. — Jo.
+ Sleidani Comm. de statu Relig. et Reip., l. VI, f. 102._
+
+Per tutti questi motivi Carlo V s'impose, trattando cogli stati
+d'Italia, una moderazione che non potevasi da lui sperare, e che infatti
+non si accordava col suo carattere. I soli ai quali non volle accordare
+veruna indulgenza furono i Fiorentini, non perchè avesse qualche
+particolare motivo di odio contro di loro, ma perchè credeva per sè
+vantaggioso di soddisfare pienamente a Clemente VII, e perchè era
+sollecito di togliere ai popoli il pericoloso esempio d'uno stato che la
+libertà rendeva prospero[455].
+
+ [455] Istruzione al vescovo di Vaison, nunzio presso l'imperatore,
+ intorno al modo da tenersi da questi verso gli stati italiani. Roma;
+ 25 agosto 1529. _Lett. de' Princ., t. II, f. 181._
+
+Il 30 di agosto era partito da Genova alla volta di Piacenza, e gli
+ambasciatori fiorentini che l'avevano seguito, non avendo potuto
+ottenere pieni poteri, dei quali egli voleva che fossero muniti, per
+trattare col papa, non vennero ammessi alla sua udienza[456].
+
+ [456] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 528. — Jac. Nardi, l. VIII, p.
+ 348. — Bern. Segni, l. III, p. 75. — P. Jovii, l. XXVII, p. 95._
+
+Frattanto Antonio di Leiva manteneva viva la guerra contro il duca di
+Milano; ed il marchese di Mantova, che a prezzo d'oro aveva ottenuto di
+rientrare nell'alleanza dell'imperatore, era stato posto al comando di
+un'armata che doveva attaccare i Veneziani. Vero è che queste due guerre
+trattavansi assai mollemente. Il duca di Milano ed i Veneziani, che
+egualmente cercavano di negoziare coll'imperatore, temevano d'inasprirlo
+approfittando de' loro vantaggi. Gli ultimi avevano rinunciato
+all'attacco di Brindisi, e ritirata la loro flotta a Corfù, evitando una
+battaglia. Il primo aveva lasciato sorprendere Pavia, che Annibale
+Picinardo, suo governatore, aveva per tradimento venduta ad Antonio di
+Leiva; ma sperava tuttavia di potere difendere Cremona e Lodi, ed
+ambidue si erano vincolati a non trattare separatamente l'uno
+dall'altro[457].
+
+ [457] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 529. — B. Segni, l. III, p. 90.
+ — P. Jovii, l. XXVII, p. 96. — P. Paruta, l. VI, p. 490. — Gal.
+ Capella, l. VIII, p. 94._
+
+Clemente VII e Carlo V erano d'accordo di avere un abboccamento in
+Bologna. Il primo vi si recò in sul finire di ottobre, per ricevere
+l'illustre suo ospite[458]. Carlo, dietro le calde istanze di Alfonso
+duca di Ferrara, attraversò i ducati di Modena e di Reggio per passare
+da Piacenza a Bologna; venne accolto ai confini da Alfonso, che da lungo
+tempo negoziava per riavere la di lui grazia, e che, mai più non
+abbandonandolo per molti giorni, riuscì finalmente a guadagnarsi il di
+lui favore. L'imperatore fece il suo ingresso in Bologna il 5 di
+novembre, ed il restante dell'anno fu consacrato alle negoziazioni, che
+dovevano finalmente fissare la sorte dell'Italia[459].
+
+ [458] _Ben. Varchi, l. X, p. 202. — P. Jovii, l. XXVII, p. 100._
+ Lettera del papa all'imperatore, da Bologna il 27 ottobre. _Lett.
+ de' Princ., t. II, f. 186._
+
+ [459] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 536. — Ben. Varchi, l. X, p.
+ 252. — Bern. Segni, l. III, p. 92. — P. Jovii, l. XXVII, p. 100. —
+ Fr. Belcarii, l. XX, p. 628. — Galeat. Capella, l. VIII, p. 94. — P.
+ Paruta, l. VI, p. 495 — P. Giovio vita d'Alf. d'Este, p. 132._
+
+Il papa non aveva cessato di proteggere Francesco Maria Sforza, e non
+aveva pure voluto dare orecchio ad alcune proposizioni che gli si erano
+fatte di stabilire la casa de' Medici a Milano piuttosto che a
+Firenze[460]. Ottenne per lo Sforza un salvacondotto, munito del quale
+questi si recò a Bologna il 22 di novembre. Appena giunto, l'infelice
+stato della sua salute diede subito a conoscere che non vivrebbe lungo
+tempo, e che Carlo V nulla arrischiava trattandolo favorevolmente,
+poichè con lui spegnevasi la di lui famiglia, ed il ducato di Milano
+ricadeva all'imperatore. Dopo un mese di negoziazioni, delle quali il
+papa si fece mediatore, il 23 dicembre del 1529 furono sottoscritti il
+trattato di pace dello Sforza e quello de' Veneziani[461].
+
+ [460] _Ben. Varchi, l. X, p. 251._
+
+ [461] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 537. — Ben. Varchi, l. X, p.
+ 256. — Bern. Segni, l. III, p. 94. — P. Jovii, l. XXVII, p. 103. —
+ Gal. Capella, l. VIII, f. 94. — P. Paruta, l. VI, p. 500._
+
+Francesco Sforza venne rimesso nel ducato di Milano, e ne ottenne
+l'investitura imperiale, o piuttosto, ottenne la conferma di quella che
+aveva già ricevuta molt'anni prima. Ma egli staccò da questo ducato la
+contea di Pavia, che cedette ad Antonio di Leiva, il quale ne doveva
+conservare la sovranità per tutto il tempo della sua vita. Lasciò
+inoltre in mano dell'imperatore la città di Como ed il castello di
+Milano come guarenzia dei pagamenti che prometteva di fargli nel
+susseguente anno. Infatti prima che quell'anno terminasse, prometteva di
+pagare all'imperatore quattrocento mila ducati per prezzo di
+quest'investitura; e nei dieci successivi anni, doveva ogni anno pagarne
+cinquanta mila, che in tutto formavano la somma di novecento mila
+ducati, pel quale prezzo Carlo V gli vendeva il suo ristabilimento
+nell'eredità de' suoi antenati. Ma per formare così enorme somma in un
+paese sventurato, guastato da trent'anni di atroci guerre, dalla
+carestia e dalla peste, d'uopo era di aggravare la mano sui contribuenti
+con crudeli imposizioni.
+
+Perciò i Milanesi non trovarono sotto Francesco Sforza quel riposo e
+quella prosperità che da tanto tempo desideravano. Ne' pochi anni che
+ancora passarono sotto il di lui governo, poterono appena cicatrizzare
+le profonde piaghe che loro aveva fatte la guerra, e più volte ebbero a
+dolersi dell'eccessivo prezzo che pagavano pel ritorno del loro
+principe[462]. Per affezionare Francesco alla sua casa, Carlo V gli fece
+sposare sua nipote Cristierna, figlia del re di Danimarca, la quale
+principessa arrivò a Milano in aprile del 1534. Ma questo matrimonio
+inspirava poca confidenza ai principi ed ai popoli vicini. La salute di
+Francesco Sforza era a tale termine ridotta, che non potevasi avere
+lusinga di vederlo godere una lunga vita, nè avere speranza che
+lasciasse figliuoli dopo di lui. Infatti egli morì il 24 ottobre del
+1535, senza posterità, chiamando con suo testamento erede
+l'imperatore[463].
+
+ [462] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 537. — Bern. Segni, l. III, p.
+ 94. — Gal. Capella, l. VIII, f. 96_ ed ultimo.
+
+ [463] _P. Paruta, l. VII, p. 559. — Mém. de M. du Bellay, l. VI, p.
+ 300. — Murat. Ann. ad annum._
+
+Per ottenere la pace i Veneziani restituirono al papa le città di
+Ravenna e di Cervia, ed all'imperatore i porti sull'Adriatico ch'essi
+avevano conquistati nella Puglia. Essi ad ogni modo richiesero un
+assoluto perdono per tutti coloro che gli avevano serviti, e che
+tornavano sotto gli antichi loro sovrani. Dal canto loro accordarono
+pure il perdono ad una parte de' loro esiliati, e fissarono sui loro
+beni una pensione a favore di coloro cui non vollero permettere di
+tornare in patria. Inoltre i Veneziani promisero di pagare a certi
+termini i dugento mila ducati di cui andavano tuttavia debitori verso
+l'imperatore, e si obbligarono di aggiungerne altri cento mila come
+prezzo della pace. Fecero ricevere il duca d'Urbino, loro generale,
+sotto la protezione dell'imperatore, e finalmente si obbligarono a
+guarentire i possedimenti dell'imperatore in Italia, e del duca di
+Milano, ma soltanto contro i principi cristiani, non volendo
+sottoscrivere verun trattato che potesse strascinarli in una guerra
+contro i Turchi[464].
+
+ [464] _P. Paruta Ist. Ven., l. VI, p. 505. — Fr. Guicciardini, l.
+ XIX, p. 538. — Ben. Varchi, l. X, p. 257. — P. Jovii Hist., l.
+ XXVII, p. 104._
+
+Il trattato di pace di Alfonso, duca di Ferrara, fu assai più che non i
+precedenti difficile a conchiudersi; negli altri due il papa aveva fatte
+le parti di mediatore, mentre che era ostacolo egli medesimo alla
+conchiusione di questo. Aveva lungamente cercato d'impedire che Alfonso
+non fosse ammesso in Bologna, ed a stento acconsentì di accordargli un
+salvacondotto il 20 marzo del 1530. Dopo tale epoca Alfonso trattò i
+suoi affari personalmente; ma egli doveva difendere contro il papa la
+totalità de' suoi stati. Clemente VII riclamava per la santa sede Modena
+e Reggio, conquistate dai suoi predecessori, e Ferrara che pretendeva
+avere Alfonso perduta coll'avere egli fatta la guerra al papa, suo
+supremo signore. Carlo V non desiderava di rendere tanto potente lo
+stato della Chiesa; egli si riprometteva assai più dell'ubbidienza
+all'impero di un duca di Ferrara, che di un futuro papa; e soltanto egli
+voleva aggiustare queste vertenze prima di abbandonare l'Italia, per non
+lasciare dietro di sè alcun seme di guerra; in conseguenza stimolava
+Alfonso di prenderlo arbitro di tutti i suoi interessi. Alfonso, che
+conosceva il trattato di Barcellona, col quale l'imperatore si era
+obbligato a far restituire alla santa sede Modena, Reggio e Rubbiera,
+aveva paura di acconsentirvi; Clemente VII dal canto suo non diffidava
+meno di assoggettare alla disamina de' giureconsulti i diritti
+totalmente immaginarj della santa sede sopra Modena e Reggio. Per
+persuaderlo, Carlo V segretamente gli promise, che, dopo l'esame de'
+reciproci diritti, se i giureconsulti decidevano a favore della santa
+sede, pubblicherebbe e farebbe eseguire la loro sentenza, che, se
+accadesse il contrario, la sentenza non sarebbe mai pubblicata, e che,
+spirato il termine del compromesso, le due parti rientrerebbero ne'
+rispettivi diritti. Dopo quest'iniqua convenzione, il papa ed il duca di
+Ferrara si assoggettarono all'arbitramento della camera imperiale con un
+compromesso sottoscritto il 20 di marzo, e le terre contestate furono
+depositate in mano dell'imperatore[465].
+
+ [465] _Ben. Varchi, t. IV, l. XI, p. 58. — Muratori Ann. d'Italia ad
+ an. — P. Giovio vita d'Alfonso d'Este, p. 134._
+
+Carlo V, che tacitamente aveva ritornato in sua grazia Alfonso d'Este,
+volle dargliene una prima dimostrazione il 25 di marzo, accordandogli
+l'investitura della città e della contea di Carpi, che aveva confiscata
+a pregiudizio di Alberto Pio in gastigo del di lui attaccamento alla
+Francia. Vero è che Alfonso pagò sessanta mila ducati in effettivo
+danaro per questo favore, promettendo di pagarne altri quaranta mila a
+lungo termine. I rispettivi diritti dell'impero, della santa sede e
+della casa d'Este furono in seguito discussi con molte scritture da varj
+giureconsulti, i quali conchiusero che le città di Modena, Reggio e
+Rubbiera non erano state altrimenti comprese nella donazione
+dell'esarcato di Ravenna, fatta ai pontefici da Pipino, o da Carlo
+Magno; e che perciò queste città non avevano mai cessato di far parte
+del dominio dell'impero. Per tal modo, piuttosto che riconoscere o i
+diritti delle popolazioni di essere governate pel loro maggiore
+vantaggio, o quelli de' trattati, o quelli che dà il possesso, si
+ricorse ad un'apocrifa transazione di un secolo barbaro, senza farsi
+carico di sette secoli di successive rivoluzioni. Carlo V, trovandosi in
+Colonnia il 21 dicembre del 1530, pronunciò la sua arbitramentale
+sentenza a favore della casa d'Este; soltanto il papa riuscì ad
+impedirne la pubblicazione fino al 21 aprile del 1531. Con questa si
+obbligava la santa sede a conferire al duca Alfonso l'investitura di
+Ferrara, contro il pagamento di cento mila ducati d'oro da farsi alla
+camera apostolica; mentre che la camera imperiale, la quale dal canto
+suo si era fatta lautamente pagare, accordò allo stesso duca
+l'investitura di Modena, Reggio e Rubbiera, come feudi dell'impero[466].
+
+ [466] _Fr. Guicciardini, l. XX, p. 549. — Ben. Varchi, t. IV, l.
+ XII, p. 349. — Muratori Ann. d'Italia, t. X, p. 242. — P. Jovii
+ Hist., l. XXVII, p. 137. — Lo stesso, vita d'Alfonso d'Este, p.
+ 137._
+
+Il duca d'Urbino era stato presentato in Bologna all'imperatore ed al
+papa dagli ambasciatori veneziani, ed era stato egualmente ben accolto
+dall'uno e dall'altro[467]. Federico Gonzaga, marchese di Mantova, era
+stato uno de' primi tra i piccoli potentati a fare la sua pace
+coll'imperatore, cui apparecchiava uno splendido ricevimento nella sua
+capitale, ottenendo in contraccambio da lui il 25 di marzo un diploma,
+col quale il marchesato di Mantova veniva eretto il ducato[468]. Il duca
+Carlo III di Savoja ed il marchese Bonifacio di Monferrato recaronsi
+pure personalmente a Bologna per fare la loro corte al monarca diventato
+il solo arbitro dell'Italia. Il primo era cognato dell'imperatore,
+essendo sua moglie Beatrice, siccome pure quella di Carlo V, figlia del
+re di Portogallo; ed era in pari tempo zio di Francesco I, perchè Luigia
+d'Angoleme, di lui madre, era sua sorella. Questo doppio parentado aveva
+senza dubbio contribuito a farlo rispettare dai due rivali monarchi in
+tempo delle guerre che avevano fino allora guastata l'Italia. I suoi
+stati avevano sofferto assai pel continuo passaggio delle armate, ma per
+altro erano sempre stati risguardati come neutrali: ma Luigia, duchessa
+d'Angoleme, morì nel susseguente anno, e Carlo III, perdendo la sua
+protettrice alla corte di Francia, credette più prudente consiglio di
+attaccarsi totalmente all'imperatore cui vedeva salito all'apice della
+potenza; e questo cambiamento di politica trasportò ne' suoi stati le
+guerre che bentosto si riaccesero tra i due rivali[469].
+
+ [467] _P. Jovii Hist. sui temp., l. XXVII, p. 110._
+
+ [468] _Ben. Varchi, l. XI, p. 59. — P. Jovii, l. XXVII, p. 110._
+
+ [469] _P. Jovii Hist. sui temp., l. XXVII, p. 110. — Mém. de M. du
+ Bellay, l. IV, p. 140._
+
+La repubblica di Genova occupava in allora un altissimo grado nel favore
+di Carlo, ed il liberatore di lei Andrea Doria aveva ricevuto dal
+monarca nuove distinzioni. Nella Toscana due altre repubbliche, Siena e
+Lucca, conservavano nell'oscurità la loro indipendenza: erano da lungo
+tempo affezionate al partito Ghibellino, e venivano considerate quali
+feudatarie dell'impero; avevano continuamente somministrati sussidj alle
+armate imperiali, ed il solo favore che domandavano in contraccambio,
+era di venire dimenticate; effettivamente al primo aspetto i loro
+rapporti cogli altri stati non parvero cambiati; ma il consolidamento
+della potenza imperiale in Italia le faceva sempre più di mano in mano
+decadere dal rango e dall'importanza di stati indipendenti.
+
+La sola repubblica di Firenze non era compresa in questa pace
+universale: Carlo V aveva promesso al papa di sagrificargliela; e sul di
+lei territorio egli andava ragunando tutte le armate che successivamente
+richiamava dalle diverse province cui rendeva la pace. Tutta questa
+gente, nudrita nel sangue e ne' delitti, che aveva pel corso di
+trent'anni spogliate senza pietà ed avvolte nel dolore tutte le contrade
+dell'Italia, si adunava adesso in Toscana. Ma Carlo V preferiva di non
+essere testimonio dello sterminio di quell'industre ed illuminato
+popolo, che tanto aveva contribuito ai progressi delle lettere, delle
+arti, delle scienze, e che in faccia sua non aveva verun demerito. Egli
+si era legate le mani col papa, obbligandosi a non avere pietà dei
+Fiorentini; perciò non volle trovarsi a portata di sentire le loro
+preghiere, quando dovrebbe ricusar loro ogni compassione; e questo
+motivo si aggiunse a tutti gli altri sovraccennati, che già lo
+affrettavano a prendere la strada della Germania.
+
+Carlo V si era proposto di ricevere in Italia le due corone della
+Lombardia e dell'impero. Secondo l'antica costumanza, avrebbe dovuto
+cingere la prima a Milano nella chiesa di sant'Ambrogio, e la seconda a
+Roma nella basilica di san Giovanni Laterano. Ma pare che troppo non
+desiderasse di vedere queste due città, le quali erano state
+barbaramente trattate da' suoi generali: pretestò lettere di suo
+fratello Ferdinando, re d'Ungheria, che lo affrettavano a recarsi in
+Germania, ed ottenne dal papa che le due coronazioni si facessero in
+Bologna. Queste cerimonie ebbero dunque luogo, la prima il 22 di
+febbrajo nella cappella del palazzo pontificio, la seconda il 24 di
+marzo nella cattedrale di san Petronio. Da ottant'anni a quella parte
+l'Italia più non aveva veduto coronarsi verun imperatore, e questa fu
+pure l'ultima coronazione. Tutto adunque contribuì a rendere questa
+cerimonia magnifica, ed il fasto e la pompa che si spiegarono in tale
+occasione, ed il rango de' personaggi che in tale circostanza
+corteggiarono l'imperatore, ed il terrore che inspiravano le vittoriose
+legioni che lo circondavano, e la gloria militare de' loro capi[470].
+
+ [470] _Fr. Guicciardini, l. XX, p 541. — P. Jovii Hist., l. XXVII,
+ p. 105. — Bern. Segni, l. IV, p. 107. — Ist. di Gio. Cambi, t.
+ XXIII, p. 51. — P. Paruta, l. VII, p. 510. — Alfonso de Ulloa vita
+ di Carlo V, l. II, f. 119._
+
+Ma la coronazione di Carlo V a Bologna è ancora più notabile, siccome
+l'epoca della nuova potenza cui erasi l'imperatore innalzato, e
+dell'intera servitù dell'Italia. Nè Carlo Magno, nè il primo Ottone, non
+avevano ottenuto in mezzo a tutta la gloria delle loro conquiste un così
+illimitato potere su tutta l'Italia come quello che vi esercitava Carlo
+V. I primi erano stati contenuti dalle prerogative della Chiesa, da'
+privilegj de' principi e delle città, e per quanto si estendessero le
+loro pretese, scontravano dovunque delle barriere che non potevano
+superare. Ma nell'istante in cui venne coronato Carlo V, più non eravi
+alcuna parte d'Italia che potesse chiamarsi indipendente. Il popolo che
+così lungamente aveva occupata la storia colle sue alte imprese, colle
+sue virtù, co' suoi talenti e colla sua politica, aveva cessato di
+esistere come nazione. Al mezzodì i due regni di Sicilia e di Napoli
+riconoscevano l'immediata sovranità di Carlo V. Lo stato della chiesa,
+che veniva dopo quelli co' suoi piccoli principi feudatarj, era stato
+talmente domo dalle vittorie dell'armata imperiale, che il papa aveva
+perduta ogni confidenza nelle proprie forze, ed ogni idea di resistenza.
+La Toscana, invasa dalle armate di Carlo, era vicina ad essere
+convertita in un principato feudale dell'impero. I duchi di Ferrara, di
+Mantova, di Milano, di Savoja, ed il marchese di Monferrato dovevano
+l'esistenza loro al beneplacito dell'imperatore, ed in questi ultimi
+mesi essi medesimi avevano confessate e più strettamente rannodate le
+loro catene. La repubblica di Genova, libera soltanto entro il recinto
+delle sue mura, si era colle sue esterne relazioni compiutamente
+assoggettata alla politica spagnuola. Quella di Venezia si era sottratta
+tremando ai pericoli che la minacciavano, ma non lasciava perciò di
+sentire tutta la sua debolezza: ella calcolava l'infelice suo stato
+meglio assai che non facevano i suoi vicini, e di già si assoggettava a
+quella timida e sospettosa condotta, con cui protrasse la sua esistenza
+per lo spazio di quasi tre secoli, rinunciando all'influenza che aveva
+fin allora esercitata su tutta l'Europa. Dall'una all'altra estremità
+dell'Italia la potenza dell'imperatore era del tutto illimitata. Colui
+che avesse avuto la disgrazia d'incontrare il suo risentimento, colui
+che ardito avesse, nei suoi discorsi, nelle sue scritture, di giudicare
+liberamente le di lui azioni o quelle de' generali o de' ministri di
+lui, non avrebbe trovato asilo contro la formidabile di lui collera, nè
+alla corte dei principi, nè in seno delle repubbliche. Tutti gl'Italiani
+tremavano ed ubbidivano; e quando Carlo V partì per recarsi in Germania,
+ne' primi giorni d'aprile del 1530, non aveva verun motivo
+d'inquietudine rispetto alle province che si lasciava alle spalle[471].
+
+ [471] _Ben. Varchi Stor. Fior., t. III, l. IX, p. 8, t. IV, l. XI,
+ p. 60. — Bern. Segni, l. IV, p. 115. — P. Bizarri, l. XX, p. 489. —
+ Alfonso de Ulloa vita di Carlo V, l. III, f. 121. — P. Paruta Ist.
+ Ven., l. VII, p. 511._
+
+
+FINE DEL TOMO XV.
+
+
+
+
+TAVOLA CRONOLOGICA DEL TOMO XV.
+
+
+ CAPITOLO CXIV. _Elezione e papato d'Adriano VI;
+ sconfitta dei Francesi alla Bicocca; convenzione
+ di Cremona, in forza della quale sgombrano
+ l'Italia; i Veneziani si staccano dalla Francia;
+ ingresso di Bonnivet in Lombardia; morte di
+ Adriano VI._ 1521-1523 _pag._ 3
+
+ I destini d'Italia si decidevano in forza
+ di una guerra tra gli stranieri 3
+ Debolezza de' potentati italiani in confronto
+ alle quattro monarchie che in allora
+ disponevano dell'Europa 4
+ Ingrandimento della potenza territoriale dei papi 5
+ Leon X mantenendosi neutrale avrebbe accresciuta
+ la sua possanza e protetti i suoi compatriotti 6
+ La sua inconsideratezza compromette la potenza
+ temporale e spirituale della Chiesa 6
+ 1517-1521 Principj della riforma cui presta poca attenzione 7
+ La riforma risveglia in Italia inquietudine,
+ non curiosità 8
+ La fede religiosa era somma; ma la religione
+ non occupava gli animi 9
+ Prodigalità di Leon X che l'avrebbe posto in
+ grande imbarazzo, se fosse vissuto più
+ a lungo 10
+ 1517-1521 L'armata di Lombardia, abbandonata dalla Chiesa,
+ si discioglie 10
+ Il signore di Lautrec non sa, o non può
+ approfittare della debolezza de' suoi avversarj 11
+ Sollevazione negli stati della Chiesa. Francesco
+ Maria della Rovere ricupera il ducato d'Urbino 12
+ 1522 5 gennajo. I Baglioni sono di bel nuovo ricevuti
+ in Perugia 12
+ Rivoluzioni a Camerino, a Todi, e tentativo
+ sopra Siena 13
+ Il duca di Ferrara ricupera tutto ciò che
+ aveva perduto 14
+ 1521 26 di dicembre. Apertura del conclave; credito
+ del cardinale Giulio de' Medici 16
+ Rivalità di Prospero Colonna, che impedisce
+ che sia eletto 16
+ 1522 9 gennajo. Inaspettata elezione d'Adriano
+ Florent, che si fa chiamare Adriano VI 17
+ Governo della Chiesa durante la lontananza
+ del papa 18
+ 21 gennajo. Il card. de' Medici torna a Firenze 19
+ Lusinga la società de' giardini Rucellai colla
+ speranza di rendere la libertà alla sua patria 20
+ Non avendo più che temere per parte de'
+ Francesi, si leva la maschera 22
+ 7 di luglio. Fa perire due repubblicani
+ fiorentini per avere cospirato contro di
+ lui, ed altri ne bandisce 22
+ Dissipazioni di Francesco I, che fanno mancare
+ le imprese sulla Lombardia 23
+ 1522 Funeste conseguenze di ciò ch'egli soleva
+ chiamare, _aveva liberati i re dalla
+ tutela de' loro famigliari_ 24
+ Funeste conseguenze della sua diffidenza dei
+ comuni, che priva la Francia d'una infanteria
+ nazionale 24
+ 1.º di marzo. Il Lautrec passa l'Adda e si
+ avvicina a Milano 26
+ Attività di Prospero Colonna e de' generali
+ imper. nel difendere Milano 26
+ Morte di M. A. Colonna e di Camillo Trivulzio 28
+ Il Lautrec prende Novara, ed è respinto
+ sotto Pavia 28
+ Gli Svizzeri della sua armata chiedono che
+ si avvicini ad Arona 29
+ Le due armate soffrono egualmente pel ritardo
+ del loro soldo 29
+ Gli Svizzeri domandano ad alta voce il congedo
+ o la battaglia 30
+ Crequì, signore di Pondormì, si avanza per
+ riconoscere Prospero Colonna alla Bicocca 31
+ Gli Svizzeri, malgrado il suo rapporto, sforzano
+ il Lautrec a venire a battaglia 32
+ 29 aprile. Disposizioni del Lautrec per la
+ battaglia della Bicocca 33
+ Gli Svizzeri attaccano prima che gli altri
+ corpi giungano sulla linea 34
+ Gli Svizzeri che attaccano di fronte le batterie
+ vengono respinti, dopo avere perduti tre mila
+ uomini 35
+ 1522 Sono pure respinti il maresciallo di Foix ed
+ il Lautrec 36
+ Gli Svizzeri si ritirano ne' loro paesi, e
+ Lautrec passa alla corte 37
+ Giustificazione di Lautrec, cui Luigia di
+ Savoja aveva intercettati i sussidj
+ destinatigli dal re 38
+ Sorpresa di Lodi e dedizione di Pizzighettone
+ agl'imperiali 39
+ 26 di maggio. Convenzione di Cremona, in forza
+ della quale Lescuns promette di evacuare la
+ Lombardia 40
+ 6 di luglio. La convenzione si eseguisce, ed
+ i Francesi si ritirano 40
+ Prospero Colonna si avanza verso Genova per
+ iscacciarne Ottaviano Fregoso 41
+ 30 maggio. Genova viene sorpresa e saccheggiata
+ dagli Spagnuoli 42
+ Il duca di Lungavilla, giunto essendo fino a
+ Villanuova d'Asti, si ritira 43
+ L'Italia oppressa dall'armata imperiale 43
+ Gli stati indipendenti assoggettati ad
+ arbitrarie contribuzioni 44
+ Gl'Italiani aspettano con impazienza l'arrivo
+ del papa 45
+ 29 agosto. Adriano VI giugne a Roma dopo
+ essersi sottratto ad un abboccamento con
+ Carlo V 46
+ Scienza e virtù monastiche di Adriano VI 46
+ I Romani ravvisano in esso un barbaro, nemico
+ delle arti e delle lettere 47
+ 1522 Progetti di riforma di Adriano VI, tutti
+ dannosi ai Romani 47
+ Peste in Roma ed in Firenze disseminatasi per
+ la negligenza d'Adriano VI 48
+ 25 dicembre. Solimano il _magnifico_
+ occupa Rodi 48
+ 1523 Adriano VI riconcilia alla Chiesa i duchi
+ d'Urbino e di Ferrara 49
+ Il card. Soderini, ministro del papa, propende
+ a favore della Francia 50
+ Disgrazia del Soderini, per cui il papa entra
+ nel partito imperiale 52
+ 14 aprile. Il castello di Milano si arrende
+ a Prospero Colonna 52
+ La repubblica di Venezia ufficiata ad
+ abbandonare l'alleanza francese 53
+ I Veneziani non vogliono esporsi ad una guerra
+ coi Turchi 54
+ Fine di luglio. Loro alleanza coll'imperatore,
+ con suo fratello, e con Francesco Sforza 55
+ Condizioni di questa nuova alleanza 55
+ 3 di agosto. Confederazione del papa,
+ dell'imperatore, del re d'Inghilterra,
+ dell'arciduca d'Austria, di Milano,
+ Firenze, Genova, Siena e Lucca 57
+ 25 agosto. Tentativo di Bonifacio Visconti
+ per assassinare il duca di Milano 58
+ Rivoluzione di Valenza che viene compressa
+ da Antonio di Leyva 59
+ Possente armata adunata da Francesco I per
+ attaccare l'Italia 60
+ 1523 Segreto malcontento del Borbone contro di lui 61
+ Cospirazione del Borbone contro la stessa
+ esistenza della Francia 62
+ Il Borbone inganna il re, e fugge da Moulins
+ a Besanzone 64
+ Moltissimi gentiluomini implicati nella
+ congiura del Borbone 65
+ Francesco I rinuncia al comando della sua
+ armata, e lo trasferisce all'ammiraglio
+ Bonnivet 65
+ Prospero Colonna, cui era affidata la difesa
+ dell'Italia, trovavasi infermo d'animo e
+ di corpo 66
+ Timidità ed affettati indugj del duca d'Urbino 67
+ Debolezza dell'armata imperiale, che vuole
+ difendere il Ticino 68
+ 14 di settembre. L'armata francese passa il
+ Ticino per portarsi verso Milano 69
+ Papa Adriano VI muore lo stesso giorno dopo
+ breve malattia 69
+ I Romani risguardano la di lui morte come
+ una liberazione 70
+
+ CAPITOLO CXV. _Elezione di Clemente VII.
+ Disastrosa campagna de' Francesi in Italia sotto
+ Bonnivet; campagna ancora più infelice di
+ Francesco I, che è fatto prigioniero nella
+ battaglia di Pavia._ 1523-1525 72
+
+ 1523 Lealtà di Adriano VI 72
+ Questa lo rende intollerante in materia di
+ religione; sua condotta verso Lutero 73
+ 1523 Sua severità verso i _Marrani_, Giudei
+ e Mori convertiti 74
+ Lasciava ai cardinali gli affari secolari,
+ senz'avere fidanza in loro 75
+ 1.º ottobre. Entrano in conclave trentasei
+ cardinali 75
+ Molti aspirano alla tiara 76
+ Il sacro collegio diviso tra Giulio de' Medici
+ e Pompeo Colonna 76
+ Pompeo Colonna, per timore del cardinale
+ Orsini, si unisce al Medici 78
+ 18 novembre. Elezione di Giulio dei Medici
+ sotto il nome di Clemente VII 78
+ Fede dei Romani e dei letterati in Clemente VII 79
+ 29 di settembre. Alfonso d'Este occupa Reggio,
+ ma depone le armi dopo l'elezione di
+ Clemente VII 80
+ Clemente manda a Firenze i bastardi Ippolito
+ ed Alessandro col card. di Cortona per
+ governare la repubblica 82
+ 14 settembre. L'ammiraglio Bonnivet passa il
+ Ticino, e comincia la campagna in Lombardia 83
+ Bonnivet perde tre giorni in riva al Ticino
+ e dà tempo al Colonna di fortificare Milano 85
+ 20 settembre. Il Bonnivet si avanza sotto
+ Milano, e fa occupare Lodi, Monza e
+ Caravaggio 85
+ Molte piccole perdite costringono Bonnivet
+ a riunire le sue truppe 87
+ 27 novembre. È forzato di ritirarsi ad
+ Abbiategrasso 89
+ Maravigliosi talenti di Prospero Colonna per
+ la guerra difensiva 89
+ 1523 30 dicembre. Questi muore dopo otto mesi
+ di malattia 90
+ 1524 Bonnivet licenzia una parte della sua fanteria 91
+ Il contestabile di Borbone giugne a Milano
+ con sei mila landsknecht 91
+ Febbrajo. Bajardo si lascia sorprendere a Robecco 93
+ 2 marzo. Il Pescara fa passare il Ticino
+ all'armata imperiale per tener dietro ai
+ Francesi 94
+ Bonnivet si chiude in Novara, e gli imperiali
+ tentano di circondarlo 95
+ Rinforzi che arrivano a Bonnivet dalla Francia,
+ dalla Svizzera e dai Grigioni 95
+ Gio. de' Medici sforza i Grigioni a tornare
+ ne' loro paesi 96
+ I Milanesi prendono Abbiategrasso, ma vi
+ contraggono la peste 97
+ Bonnivet risolve di unirsi agli Svizzeri che
+ erano venuti fino a Gattinara per liberarlo 98
+ Principio di maggio. Bonnivet conduce di notte
+ la sua armata da Novara a Romagnano sulla Sesia 98
+ Passa la Sesia, ma resta ferito, e Vandenesse
+ ucciso 99
+ Affida il comando a Bajardo, che rimane ucciso 100
+ Eseguisce la sua ritirata per Ivrea, Val
+ d'Aosta e san Bernardo 102
+ I Francesi abbandonano Alessandria e Lodi, ed
+ evacuano l'Italia 103
+ Voti degli Italiani dopo la vittoria, e loro
+ malcontento dei ministri dell'imperatore 103
+ 1524 Il Borbone sollecita Carlo V ed Enrico VIII
+ ad attaccare la Francia 105
+ Luglio. Il Borbone ed il Pescara entrano in
+ Provenza con sedici mila uomini 106
+ Assedio di Marsiglia in parte difesa dagli
+ Italiani 107
+ Settembre. Il Borbone ed il Pescara levano
+ l'assedio di Marsiglia e si ritirano
+ precipitosamente 109
+ Invece d'inseguire i fuggiaschi Francesco I
+ vuole precederli in Lombardia 110
+ Francesco I, come Bonnivet, non conosceva
+ l'arte della guerra 112
+ 26 ottobre. I Francesi entrano in Milano
+ nell'atto che escono gli imperiali 113
+ Disordine dell'armata imperiale che ritirasi
+ a Lodi 114
+ Francesco I non l'insegue a cagione di certe
+ bizzarre sue opinioni dell'onore della corona 115
+ 28 ottobre. Francesco I comincia l'assedio
+ di Pavia 117
+ Tenta di deviare le acque del Ticino, ma le
+ piogge guastano il suo lavoro 118
+ Gli alleati dell'imperatore cominciano a
+ staccarsi da lui 119
+ Clemente VII manda il suo datario a Francesco
+ I per trattare con lui 119
+ Il papa ed il senato veneto si obbligano a
+ mantenersi neutrali 121
+ Francesco I manda il duca d'Albanì con
+ un'armata contro Napoli 122
+ 1524 Il Pescara si oppone al progetto di mandar
+ gente in difesa di Napoli 123
+ L'Albanì richiama all'alleanza francese il
+ duca di Ferrara, Lucca e Siena 124
+ 4 dicembre. Giovanni de' Medici colla banda
+ nera passa al partito francese 125
+ 1525 gennajo. Il Borbone riconduce dalla Germania
+ 12,000 landsknecht 126
+ Angustie degli imperiali per mancanza di
+ danaro; provvedimento del Leyva in Pavia 127
+ L'armata del Pescara non ha sufficiente danaro
+ per mettersi in campagna 128
+ Pescara ottiene dai soldati la promessa di
+ servire ancora un mese senza soldo 129
+ 25 di gennajo. L'armata imperiale si incammina
+ alla volta di Pavia 130
+ Tutti i generali consigliano il re a levare
+ l'assedio 131
+ Il Bonnivet lo persuade a rimanere nelle
+ sue linee 132
+ Francesco I ristringe i suoi alloggiamenti
+ e li fortifica 133
+ Posizione de' Francesi tra il parco di
+ Mirabello ed il Ticino 133
+ 30 gennajo. Il Pescara prende d'assalto la
+ rocca di sant'Angelo 135
+ Disfatta del marchese di Saluzzo e di Gian
+ Luigi Palavicino 135
+ Gian Jacopo Medici, attaccando Chiavenna,
+ sforza le linee a richiamare 6,000 Grigioni
+ dell'armata del re 136
+ 3 febbrajo. L'armata imperiale si alloggia
+ un miglio lontano dai Francesi 137
+ 1525 Il Pescara cerca, scaramucciando, di tirare
+ i Francesi in un fatto generale 137
+ 20 febbrajo. Giovanni de' Medici ferito si fa
+ trasportare a Piacenza 138
+ Il Pescara si propone d'entrare nel parco, e
+ di avanzarsi sopra Mirabello 139
+ 25 febbrajo. La sua armata entra nel parco
+ due ore prima di giorno 140
+ Il re, vedendo passare gl'imperiali avanti
+ di lui, entra in battaglia 141
+ I Francesi in principio della battaglia hanno
+ il vantaggio 142
+ Gli uomini d'armi vengono disordinati dagli
+ archibugieri spagnuoli 143
+ Gli Svizzeri fuggono, ed i landsknecht sono
+ uccisi 144
+ Il re vien fatto prigioniere; i suoi principali
+ signori si fanno uccidere 145
+ Perdita de' Francesi tra morti e prigionieri 146
+ Il rimanente dell'armata francese si ritira
+ dal Milanese 147
+
+ CAPITOLO CXVI. _Inquietudine e pericoli
+ delle potenze d'Italia; progetto d'una lega
+ fra di loro per difendere la propria indipendenza;
+ vi si associa il Pescara, in appresso li tradisce
+ e spoglia de' suoi stati il duca di Milano.
+ Francesco I ricupera la libertà in forza del
+ trattato di Madrid._ 1525-1526 149
+
+ 1525 Le potenze d'Italia conoscono d'essere in
+ balìa del vincitore di Pavia 149
+ 1525 Armata de' Veneziani sotto il duca d'Urbino 150
+ Indebolimento della repubblica di Venezia 151
+ Conformità e differenze tra il governo della
+ Chiesa e quello di Venezia 152
+ I preti incapaci d'amministrare 153
+ Rapida ruina di tutti gli stati soggetti
+ alla Chiesa 154
+ Difficoltà in cui trovavasi Clemente VII
+ a cagione delle prodigalità di Leon X 154
+ Sordida e mal intesa economia di Clemente VII 155
+ Odio del popolo romano verso Clemente VII 156
+ Malcontento de' Fiorentini, e rammarico
+ d'avere perduta la libertà 157
+ Pentimento del papa e de' Veneziani d'aver
+ fatto dipendere la loro sorte da un uomo,
+ non da una nazione 158
+ La battaglia di Pavia costava alla Francia
+ poco più della prigionia del re 158
+ Un re cessa di essere sovrano nell'istante
+ che è fatto prigioniere 159
+ L'armata imperiale non è in istato di
+ approfittare de' suoi vantaggi 160
+ Costante penuria dell'imperatore; conseguenza
+ dei disordini della di lui amministrazione 161
+ Francesco I risguarda la causa della Francia
+ come perduta, perchè egli è prigioniere 163
+ Il duca d'Albanì si ritira ne' feudi degli
+ Orsini 164
+ I Veneziani propongono una lega a Clemente VII
+ per difesa della indipendenza italiana 165
+ Ascolta di preferenza le proposizioni de'
+ generali imperiali 167
+ 1.º aprile. Sottoscrive in Roma un trattato
+ tra l'imperatore, il duca di Milano, i
+ Fiorentini e la Chiesa 167
+ Spaventose contribuzioni levate dai generali
+ imperiali sugli stati d'Italia 168
+ Dopo avere ricevuto il danaro del papa, i
+ generali imperiali ricusano di eseguire il
+ trattato fatto con lui 169
+ Umiltà ipocrita di Carlo V nell'istante della
+ vittoria 170
+ Esorbitanti proposizioni che fa a Francesco I 171
+ Disgusta il cardinale Wolsey, e con lui il re
+ d'Inghilterra 171
+ Il duca d'Albanì s'imbarca a Cività Vecchia
+ cogli avanzi dell'armata 172
+ 7 giugno. Il Lannoy persuade Francesco I ad
+ imbarcarsi per la Spagna, senza saputa del
+ Pescara e del duca di Borbone 173
+ Francesco, impaziente di riavere la libertà,
+ offre di sagrificare l'Italia all'imperatore 174
+ Gl'Italiani invitano la Francia ad una lega
+ per obbligar Carlo a mettere Francesco
+ in libertà 176
+ Oppressione di Francesco Sforza sotto i
+ ministri imperiali 177
+ Francesco Sforza ed il suo cancelliere Moroni
+ entrano nella lega d'Italia 178
+ 1525 Il Moroni cerca di trarre nella stessa lega
+ il marchese di Pescara 179
+ Gli offre a nome della lega la corona di Napoli 180
+ Progetto del Moroni comunicato al Pescara per
+ sorprendere l'armata imperiale 181
+ Il Pescara fa consultare alcuni teologi
+ intorno a' suoi scrupoli 182
+ Negoziazioni della corte di Roma con Enrico
+ VIII d'Inghilterra 183
+ 1.º luglio. Negoziazioni del vescovo di
+ Veruli cogli Svizzeri 184
+ 24 giugno. Promessa della reggente di Francia
+ di secondare gli sforzi degl'Italiani per
+ difendere la loro indipendenza 185
+ La duchessa d'Alenson compromette i disegni
+ degl'Italiani, da lei conosciuti 187
+ Il Pescara risolve di tradire gli alleati
+ che volevano farlo re di Napoli 189
+ Agosto. Francesco Sforza riceve l'investitura
+ del ducato di Milano ad onerosissime
+ condizioni 190
+ Malattia dello Sforza che ritarda le misure
+ degli alleati 191
+ Malattia di Francesco I a Madrid, che ravviva
+ le di lui negoziazioni coll'imperatore 192
+ 14 ottobre. Il Pescara cava la maschera e fa
+ arrestare il Moroni nel castello di Novara 193
+ Il Pescara si fa consegnare tutte le fortezze
+ del ducato di Milano 195
+ 1525 Circonda di trincee il castello di Milano e
+ ne comincia l'assedio 196
+ Il senato di Venezia ricusa di trattare
+ coll'imperatore finchè il ducato di Milano
+ è occupato dalle di lui truppe 196
+ 14 novembre. Disprezzo manifestato dai
+ Castigliani verso il contestabile di Borbone 198
+ Gl'Italiani hanno in orrore il marchese
+ di Pescara 198
+ 30 nov. Il Pescara muore in Milano 199
+ Condizioni della lega progettata tra la
+ Francia, l'Inghilterra ed i principi italiani 200
+ Irrisoluzione di Clemente VII nel sottoscriverla 201
+ Opposizione tra Niccolò di Schomberg ed il
+ datario Ghiberti 202
+ Nuove proposizioni dell'imperatore al papa,
+ che protraggono la conclusione della lega 203
+ Acconsente ad una dilazione di due mesi prima
+ di obbligarsi 204
+ Smisurata ambizione di Carlo V nel trattare
+ colla Francia 206
+ 1526 14 gennajo. Trattato di Madrid, sagrificj
+ imposti a Francesco I 206
+ 18 marzo. Francesco viene posto in libertà
+ e cambiato co' suoi figli 208
+
+ CAPITOLO CXVII. _Lega degl'Italiani
+ per difendere la loro indipendenza.
+ Sono abbandonati dalla Francia e mal
+ serviti dal duca d'Urbino; crudeltà
+ degl'imperiali in Lombardia. Clemente VII,
+ sorpreso nel Vaticano dai Colonna, è
+ forzato ad acconsentire ad una tregua
+ che poi viene da lui violata._ 1526 210
+
+ 1526 Tutti gl'Italiani bramano ardentemente
+ l'espulsione dei Barbari 210
+ Crudeltà degli oltremontani in tutte le
+ province d'Italia 211
+ Gl'Italiani, non isperando la pace,
+ desideravano almeno una guerra nazionale 213
+ Frequenti insurrezioni nel Milanese 213
+ Spossamento di Carlo V, disordine delle sue
+ finanze 214
+ I re di Francia e d'Inghilterra disposti a
+ secondare gl'Italiani 215
+ Alla nazione italiana mancava lo spirito
+ militare 215
+ Ed ai governi italiani mancava il coraggio
+ morale 217
+ Il papa ed i Veneziani mandano ambasciatori
+ a Francesco I 218
+ Francesco I loro dichiara, che non credesi
+ legato dal trattato di Madrid 218
+ Ma il suo coraggio ed ambizione erano compressi
+ dalla disgrazia 219
+ 22 maggio. Francesco I si unisce a Clemente VII,
+ ai Veneziani ed a Francesco Sforza per la
+ libertà d'Italia 221
+ Insurrezione a Milano, e convenzione tra gli
+ Spagnuoli ed il popolo 222
+ Giugno. Le truppe di Venezia e della Chiesa
+ si avanzano verso l'Adda ed il Po, nel mentre
+ che gli alleati ordinano leve di Svizzeri 223
+ 1526 Lentezza e sutterfugj di Francesco I, che
+ negozia coll'imperatore 225
+ Ugo di Moncade cerca invano di staccare
+ Clemente VII dalla Francia 226
+ Il duca d'Urbino capo dell'armata della lega,
+ suo carattere e suo timido sistema di guerra 227
+ Tardanza degli Svizzeri aspettati all'armata
+ del papa 228
+ 17 di giugno. I generali spagnuoli eccitano
+ avvertitamente una sollevazione in Milano
+ per aver motivo di punire il popolo 229
+ Intollerabili vessazioni degl'imperiali a Lodi 230
+ Luigi Vistarini, per liberarsene, apre la città
+ all'armata alleata 230
+ 26 giugno. L'armata della Chiesa si unisce
+ a quella del duca d'Urbino, ed i generali
+ di lei lo affrettano ad avanzarsi verso Milano 232
+ 7 luglio. Scaramuccia del duca d'Urbino alle
+ porte di Milano 234
+ 8 luglio. Si ritira a precipizio in tempo
+ di notte 235
+ Nello stesso giorno si pubblica la lega in
+ Francia, a Roma, a Venezia 235
+ Principio delle diffidenze, e de' malcontenti
+ fra gli alleati 236
+ Miseria de' Milanesi, e loro spaventosa
+ oppressione sotto gli Spagnuoli 237
+ I Milanesi implorano la protezione del duca
+ di Borbone che giugneva allora dalla Spagna 239
+ 1526 Il Borbone gl'inganna, e prende il loro danaro
+ sulla parola che non attiene 239
+ 17 luglio. Il duca di Milano fa uscire dal
+ castello 300 bocche inutili 240
+ 22 luglio. Il duca d'Urbino si accampa a due
+ miglia da Milano 241
+ 24 luglio. Francesco Sforza è forzato a
+ capitolare per assoluta mancanza di
+ vittovaglie 242
+ Il duca di Milano raggiugne gli alleati che
+ gli danno il possesso di Lodi 243
+ Il papa vuole mutare il governo di Siena
+ devoto all'imperatore 243
+ 17 di giugno. Armata pontificia e fiorentina
+ sotto Siena 244
+ 25 luglio. Quest'armata è posta in fuga da
+ quattrocento soldati 244
+ Cattiva politica di temporeggiare del
+ duca d'Urbino 246
+ Gl'Italiani diffidano del re di Francia;
+ G. B. Sanga viene spedito presso di lui
+ in qualità di nunzio apostolico 247
+ La lentezza del re di Francia era cagionata
+ dalla sua non curanza, e dal suo gusto
+ pei piaceri 248
+ Flotta spagnuola armata a Cartagena per
+ portare truppe in Italia 250
+ Il duca d'Urbino eccitato ad attaccare Genova
+ per terra, mentre la flotta della lega
+ l'attaccava dalla banda del mare 251
+ 6 agosto, 23 settembre. Assedia e prende Cremona 251
+ 29 agosto. Pietro Navarro comincia l'assedio
+ di Genova colla flotta della lega 252
+ 1526 22 agosto. Il papa si rappatuma coi Colonna,
+ soscrive con loro un trattato di pace, e
+ licenzia le sue truppe 253
+ Pompeo Colonna non aveva firmato il trattato
+ che per sorprendere il papa 254
+ 20 settembre. Pompeo Colonna con otto mila
+ uomini entra in Roma per la porta di san
+ Giovanni Laterano 254
+ I Romani ricusano d'armarsi per difendere
+ il papa 255
+ Il Vaticano ed il tempio di san Pietro
+ saccheggiati dai Colonna 256
+ Clemente VII rifugiato in Castel sant'Angelo
+ tratta con Ugo di Moncade 257
+ Il papa si obbliga ad una tregua di quattro mesi 257
+ 7 ottobre. Il Guicciardini colle truppe del
+ papa abbandona l'armata della lega, e si
+ ritira sull'opposta riva del Po 258
+ 31 ottobre. Il duca d'Urbino lascia il suo
+ campo di Cremona per avvicinarsi a Milano 259
+ Giorgio Frundsberg mette i Tedeschi in
+ movimento per soccorrere l'armata imperiale
+ a Milano 260
+ Novembre. Entra in Italia con 13,000 landsknecht 261
+ 24 novemb. Gio. de' Medici ferito mortalmente
+ presso Borgoforte 263
+ Progetto del Macchiavelli di far combattere
+ Gio. dei Medici per l'indipendenza d'Italia
+ con una compagnia di ventura 264
+ 1526 28 novembre. Frundsberg passa il Po, e lo
+ rimonta sulla riva destra 265
+ Il Borbone vende la libertà al Moroni e lo
+ crea suo consigliere 266
+ Tutti i villaggi dei Colonna saccheggiati
+ dall'armata del papa 267
+ La flotta del vicerè passa avanti Genova,
+ e combatte quella del Navarro 269
+ Il Lannoy sbarca le sue truppe a Gaeta, e
+ tratta col papa 270
+ Negoziazioni delusorie colle quali
+ finisce l'anno 271
+
+ CAPITOLO CXVIII. _Il contestabile di Borbone
+ conduce l'armata imperiale verso la Toscana:
+ Clemente VII, dopo avere ottenuti alcuni
+ vantaggi nel regno di Napoli, tratta col vicerè;
+ presa e sacco di Roma. Firenze si dichiara
+ libera._ 1527 272
+
+ 1527 I progressi degl'Italiani nella civiltà
+ ingrandivano i loro patimenti sotto il
+ giogo degli oppressori 272
+ La guerra si rende più crudele in ragione
+ della lunga sua durata 273
+ Ferocia dei soldati comandati dal Borbone 274
+ La domanda del soldo arretrato autorizzava
+ ogni loro eccesso 275
+ Difficoltà incontrate dal Borbone nel trarre
+ fuori di Milano le sue truppe, e far loro
+ passare il Po 276
+ 30 gennajo. La guarnigione di Milano passa il
+ Po e si riunisce a Frundsberg 277
+ 1527 Dimora dell'armata di Borbone sotto Piacenza,
+ e consiglj del duca di Ferrara 278
+ 20 febbrajo. Borbone s'incammina di bel nuovo
+ alla volta di Bologna 278
+ Progetto del duca d'Urbino di tenere il Borbone
+ tra due armate 279
+ 3 gennajo, 18 marzo. Il duca d'Urbino si
+ allontana dalla sua armata sotto pretesto
+ di malattia 281
+ Renzo di Ceri ed il conte di Vaudemont
+ persuadono il papa ad attaccare il
+ regno di Napoli 282
+ 31 gennajo. Lannoy è sorpreso e sgominato
+ a Frusolone dall'armata del papa 284
+ 15 febbrajo. Successi dell'armata e della
+ flotta della lega nel regno di Napoli 284
+ Indisciplina dell'armata della Chiesa 285
+ Avarizia ed imbarazzo delle finanze di
+ Clemente VII 286
+ 15 marzo. Viene abbandonata la spedizione
+ contro Napoli 286
+ 17 febbrajo. Ammutinamento nell'armata del
+ Borbone, ch'egli riconduce all'ubbidienza 287
+ 5 marzo. L'armata veneziana passa il Po per
+ seguire il Borbone 288
+ 14 marzo. Nuovo ammutinamento dell'armata
+ imperiale calmato col danaro del duca di
+ Ferrara 288
+ Francesco I manca a tutte le promesse fatte
+ al papa 289
+ 1527 Angustie cui trovasi ridotto il papa 290
+ 15 marzo. Clemente VII soscrive una tregua di
+ otto mesi col vicerè 291
+ Clemente VII non conosce il pericolo ond'è
+ minacciato dal Borbone 292
+ Sua estrema imprudenza nel licenziare le sue
+ truppe mentre si avvicina il Borbone 294
+ 31 marzo. Il Borbone dichiara che non accetta
+ la tregua, e muove l'esercito alla volta
+ di Roma 295
+ Incertezza del Borbone prima di passare
+ l'Appennino 296
+ Il vicerè viene fino a Firenze per trattenere
+ il Borbone 297
+ 15, 25 aprile. Il Borbone attraversa
+ l'Appennino, ed entra in Val d'Arno
+ di sopra 298
+ 26 aprile. I Fiorentini chiedono armi al loro
+ governo 300
+ Sollevazione de' Fiorentini 301
+ Gl'insorgenti non s'impadroniscono a tempo
+ delle porte 302
+ I Medici rientrano in città col duca d'Urbino
+ e col marchese di Saluzzo 303
+ Gl'insorgenti si sottomettono, ed ottengono
+ un'amnistia 303
+ Il duca d'Urbino esige che i Fiorentini
+ prendano parte in proprio nome nella lega,
+ e che gli restituiscano Montefeltro 304
+ 20 aprile. Il duca di Borbone parte a grandi
+ giornate dai contorni d'Arezzo alla volta
+ di Roma 306
+ 1527 5 maggio. Giugne colla sua armata sotto Roma 306
+ Renzo di Ceri e Martino di Bellay incaricati
+ della difesa di Roma 307
+ 5 maggio. Fidanza di Clemente VII nel ricevere
+ l'intima del Borbone 309
+ 6 maggio. Il Borbone viene ucciso nell'atto
+ di montare all'assalto presso il Gianicolo 310
+ Il borgo di Roma preso d'assalto dai Tedeschi
+ e dagli Spagnuoli 311
+ Clemente VII fugge dal Vaticano in castel
+ sant'Angelo 312
+ Saccheggio del Borgo di Roma, del Vaticano
+ e di Transtevere 315
+ L'armata imperiale passa il Tevere, e comincia
+ il saccheggio di Roma 315
+ Atrocità commesse dall'armata vittoriosa 316
+ 3 maggio. Arrivo di Pompeo Colonna co' suoi
+ vassalli 318
+ 6 maggio. Arrivo del Rangoni al Ponte Salario
+ per soccorrere Roma 319
+ 16 maggio. Il duca d'Urbino giunge ad Orvieto
+ coll'armata veneziana 320
+ Ricusa d'attaccare gl'imperiali a meno che
+ non riceva potenti rinforzi di truppe svizzere 321
+ Si avvicina a Roma, poi subito si ritira 322
+ 6 giugno. Capitolazione del papa che resta
+ prigioniere degl'imperiali 323
+ Le province e le città lontane ricusano
+ d'eseguire la capitolazione del papa 324
+ 5 giugno. Modena presa dal duca di Ferrara,
+ Ravenna e Cervia dai Veneziani 325
+ 1527 Clemente VII più attaccato alla sua sovranità
+ di Firenze che a quella dello stato della
+ Chiesa 326
+ Prodigiose spese cui Clemente VII sforzava
+ i Fiorentini 326
+ 12 di maggio. La nuova della presa di Roma
+ giugne a Firenze 328
+ 16 maggio. I grandi cittadini di Firenze
+ intimano al cardinale di Cortona di rendere
+ la libertà alla repubblica 328
+ Filippo Strozzi e sua moglie, Clarice dei
+ Medici, si associano al partito della libertà 329
+ Il cardinale di Cortona capitola col partito
+ repubblicano 331
+ 17 di maggio. I Medici escono da Firenze 331
+ La balìa ristabilisce la costituzione popolare,
+ ed abdica i suoi poteri 332
+ 21 maggio. S'aduna di nuovo il gran consiglio,
+ ed elegge magistrati popolari 334
+ Morte di Niccolò Macchiavelli 335
+
+ CAPITOLO CXIX. _Il Lautrec conduce un'armata
+ francese sotto Napoli, e blocca quella città;
+ vittoria della sua flotta sopra quella degli
+ Spagnuoli; malattia nel suo campo; sua
+ morte e capitolazione della sua armata.
+ Andrea Doria passa al partito imperiale,
+ e muta il governo di Genova._ 1527-1528 337
+
+ 1527 Nel sedicesimo secolo i re non vedevano meglio
+ le guerre in cui s'impegnavano di quello che
+ i papi le vedessero nel quattordicesimo 337
+ Carlo V non conosceva la desolazione da lui
+ cagionata nelle province ed in Italia 338
+ Enrico VIII non prendeva parte nelle guerre,
+ che somministrando contribuzioni 340
+ Francesco I, fino alla battaglia di Pavia,
+ aveva egualmente chiuse le orecchie alle
+ lagnanze dei popoli 340
+ La disgrazia aveva cambiato il suo carattere
+ senza riformarlo 341
+ La pace egualmente desiderabile per
+ l'imperatore e per gli alleati 342
+ 2 agosto. Carlo V cerca di giustificarsi del
+ sacco di Roma e della cattività del papa 343
+ 18 agosto. Trattato d'Amiens tra Francesco I
+ ed Enrico VIII per costringere l'imperatore
+ a mettere in libertà il papa ed i figli di
+ Francia 345
+ I cardinali, rimasti liberi, si adunano a
+ Parma per trattare intorno al modo di
+ liberare il loro capo 346
+ La peste scoppia in Italia, e soprattutto
+ affligge Roma 346
+ Fine di settembre. Morte di Carlo di Lannoy;
+ l'armata imperiale resta in Roma senza capo 347
+ Quest'armata si disperde nella campagna di
+ Roma e nell'Ombria 348
+ 1527 La peste penetra in castel sant'Angelo tra
+ le guardie del papa 349
+ Gli ostaggi del papa maltrattati e minacciati
+ riescono a fuggire 349
+ 31 ottobre. Nuova convenzione col papa, che
+ gli accorda qualche respiro per pagare la
+ sua taglia 351
+ 30 giugno. Il Lautrec parte dalla corte di
+ Francia per porsi alla testa della nuova
+ armata in Italia 352
+ Agosto. Il Lautrec prende la rocca di Bosco
+ nell'Alessandrino 353
+ Andrea Doria riprende colla sua flotta il
+ blocco di Genova 353
+ Principio d'agosto. Genova si assoggetta al
+ re di Francia 355
+ Il Lautrec prende Alessandria, e la rimette
+ al duca di Milano 355
+ 28 settembre. Il Lautrec inganna Antonio di
+ Leyva, ed attacca Pavia 357
+ 1º ottobre. I Francesi prendono e saccheggiano
+ Pavia 358
+ Il Lautrec rifiuta di terminare la conquista
+ della Lombardia, e s'incammina verso il
+ mezzogiorno dell'Italia 358
+ Riconciliazione del duca di Ferrara colla
+ Francia; suo figlio sposa Renata, figlia
+ di Lodovico XII 359
+ La repubblica di Firenze rende più intima la
+ sua alleanza colla Francia 360
+ 7 dicembre. Rinnovazione della lega a Mantova 361
+ 9 dicembre. Il papa fugge dal castel sant'Angelo
+ la vigilia del giorno in cui doveva essere
+ posto in libertà 362
+ 1528 Gennajo. Clemente VII riceve ad Orvieto gli
+ ambasciatori di Francia e d'Inghilterra, e
+ dà speranze a tutti i partiti 363
+ 21 gennajo. Gli ambasciatori di Francia e
+ d'Inghilterra dichiarano a Burgos la guerra
+ a Carlo V, e vengono arrestati 364
+ 28 marzo, 24 giugno. Vicendevoli sfide fra il
+ re di Francia e l'imperatore 365
+ 10 febbrajo. Il Lautrec passa il Tronto, ed
+ entra negli Abruzzi 366
+ Prosperi successi di Lautrec ajutato negli
+ Abruzzi dai Veneziani e dai Fiorentini 367
+ L'armata di Lautrec resta incompleta, ed il
+ re non le rimette il promesso danaro 368
+ 17 di febbrajo. Il principe d'Orange trae fuori
+ di Roma l'armata imperiale col danaro
+ mandatogli dal papa 369
+ Metà di marzo. Le due armate in presenza fra
+ Troja e Luceria 371
+ 21 marzo. Il principe d'Orange si ritira da
+ Troja a Napoli 372
+ Pietro Navarro si oppone a chi consigliava
+ d'inseguire gl'imperiali prima di prendere
+ Melfi 372
+ 23 marzo. Melfi preso e saccheggiato dai
+ Francesi 373
+ Conquiste di Lautrec e de' Veneziani nella
+ Puglia 374
+ Metà d'aprile. Il Lautrec entra nella Terra
+ di Lavoro e prende molte città 375
+ 1528 1.º maggio. Si accampa presso Napoli al
+ Poggio reale 376
+ Il Lautrec risolve di bloccare Napoli 377
+ Molti Napolitani si dichiarano pel partito
+ francese 378
+ Gli assediati mancano di vini e di farine 379
+ 22 maggio. Orazio Baglioni, colonnello delle
+ bande nere, è ucciso, ed è rimpiazzato da
+ Ugo di Pepoli 379
+ Ugo di Moncade vuole sorprendere la flotta
+ genovese che stava avanti Napoli 380
+ 28 maggio. Battaglia navale in faccia a Capo
+ d'Orco nel golfo di Salerno 381
+ La flotta imperiale distrutta da Filippino Doria 383
+ 10 giugno. L'ammiraglio veneziano, Pietro Lando,
+ giugne avanti Napoli 385
+ Malattie tra gli assedianti e gli assediati 386
+ 15 giugno. Morte del nunzio del papa e del
+ provveditore veneziano 387
+ Il re di Francia e l'imperatore apparecchiano
+ soccorsi per le loro armate d'Italia 388
+ 10 di maggio. Il duca di Brunswick parte da
+ Trento ed entra in Lombardia con dieci mila
+ landsknecht 388
+ Luglio. Dopo avere commesse spaventose
+ crudeltà la sua armata si disperde e torna
+ in Germania 390
+ Intollerabile oppressione dei Milanesi sotto
+ Antonio di Leyva 391
+ 1528 Agosto. San Paolo entra in Lombardia con circa
+ dieci mila uomini 392
+ Settembre. Riprende d'assalto Pavia, che i
+ Francesi avevano lasciato sorprendere 393
+ Malcontento d'Andrea Doria rispetto a' suoi
+ rapporti colla Francia 393
+ Disprezzo di Francesco I pei privilegj dei
+ Genovesi 395
+ 30 giugno. Andrea Doria termina il servigio
+ convenuto colla Francia, e più non vuole
+ rinnovarlo 396
+ Luglio. Andrea Doria si ritira a Lerici colle
+ sue galere, mentre Barbesieux prende il
+ comando di quelle della Francia 397
+ 20 luglio. Il Doria offre i suoi servigj
+ all'imperatore a condizione che sarebbe
+ assicurata la libertà della sua patria 398
+ Opinione del Doria intorno alla propria
+ _defezione_ 399
+ 18 luglio. Il Barbesieux giugne in faccia
+ a Napoli colla flotta francese 401
+ Il Lautrec cade infermo: spedisce Renzo di
+ Ceri a far levare per lui soldati negli
+ Abruzzi 402
+ 2 agosto. Estrema debolezza cui l'armata
+ francese viene ridotta dalla malattia 403
+ 16 agosto. Morte di Lautrec; il marchese di
+ Saluzzo prende il comando dell'armata 405
+ 29 agosto. Il marchese di Saluzzo vuole
+ ritirarsi sopra Aversa 406
+ 1528 La metà dell'armata è sgominata dalla
+ cavalleria imperiale 407
+ 30 agosto. Il principe d'Orange attacca i
+ Francesi ritirati in Aversa 408
+ Capoa apre le sue porte a Fabrizio Maramaldo
+ ed ai Calabresi 409
+ Il marchese di Saluzzo capitola in Aversa
+ pei resti dell'armata 409
+ Gli Spagnuoli lasciano perire i prigionieri
+ francesi nelle stalle della Maddalena 410
+ Le bande nere distrutte dall'assedio di Napoli
+ e dalla capitolazione d'Aversa 410
+ Morte del marchese di Saluzzo e di
+ Pietro Navarro 411
+ Supplicj ordinati dal principe d'Orange a
+ Napoli e nelle province 412
+ La guerra si continua per qualche tempo in
+ Puglia ed in Calabria 413
+ Andrea Doria colla sua flotta fa vela alla
+ volta di Genova per liberare la sua patria 414
+ 12 settembre. Le truppe del Doria sono ricevute
+ in Genova, e si eseguisce la rivoluzione
+ senza spargimento di sangue 415
+ 21 ottobre. Il Castelletto e Savona si
+ arrendono ai Genovesi, che spianano il
+ primo, ed empiono il porto della seconda 416
+
+ CAPITOLO CXX. _Nuove costituzioni delle
+ repubbliche di Genova e di Firenze.
+ L'indipendenza italiana viene sagrificata
+ da Clemente VII e da Francesco I ne' trattati
+ di Barcellona e di Cambrai. Coronazione di
+ Carlo V a Bologna, e schiavitù dell'Italia._ 1528-1530 418
+
+ Le nuove costituzioni di Genova e di Firenze
+ si dettarono in mezzo a crudeli calamità 418
+ I dodici riformatori di Genova incaricati di
+ pacificare la città e di conciliare i partiti 420
+ 1528 Il senato loro commette di rifondere la
+ costituzione 420
+ Andrea Doria ricusa la sovranità di Genova
+ offertagli da Carlo V 421
+ Il punto d'onore genovese associato a' nomi
+ che perpetuavano gli odj 422
+ Adozione d'una in altra famiglia, praticata
+ in Genova sotto il nome d'Alberghi 423
+ I riformatori dichiarano tutti i cittadini
+ genovesi attivi gentiluomini ed uguali
+ in diritto 424
+ Li distribuiscono in 28 alberghi o famiglie
+ adottive 424
+ La divisione dei Genovesi in alberghi fu
+ soppressa dalla legge di mediazione del
+ 17 di marzo 1576, dopo avere durato
+ quarantotto anni 425
+ Gran consiglio de' gentiluomini genovesi,
+ corpo elettorale 426
+ Formazione dell'annuale senato del doge e
+ della signoria 426
+ La costituzione di Genova puramente
+ aristocratica 428
+ Pure quest'aristocrazia era meno esclusiva di
+ quella di Venezia 429
+ 1528 La costituzione fiorentina dal canto suo pende
+ verso l'aristocrazia 429
+ Il diritto di città ristretto a coloro che lo
+ avevano ricevuto per eredità dai loro antenati 430
+ Divisione degli abitanti dello stato in più
+ classi, una sola delle quali era sovrana 432
+ Due mila cinquecento cittadini governavano
+ un milione di sudditi, ma se non altro con
+ forme popolari 432
+ Niccola Capponi coi grandi vuole ristringere
+ l'oligarchia 433
+ Baldassare Carducci gli si oppone alla testa
+ del partito popolare 433
+ Dante di Castiglione rompe le statue e gli
+ stemmi dei Medici 434
+ Niccola Capponi riunisce la fazione Medici,
+ o de' _Palleschi_, ai discepoli di
+ Savonarola, ossia _Piagnoni_ 435
+ 1522-1527 Peste a Firenze 436
+ 1527 Agosto. Riesce impossibile il ragunare il
+ gran consiglio 438
+ 1528 9 febbrajo. Niccola Capponi fa dichiarare
+ Gesù Cristo re perpetuo di Firenze 439
+ 10 giugno. Il Capponi confermato gonfaloniere
+ per un altro anno 440
+ Formazione della quarantia per i giudizj politici 441
+ L'imposta diretta sul capitale mobiliare
+ regolata da venti commissarj 441
+ Formazione della guardia del palazzo di
+ trecento giovani 443
+ 6 novembre. Formazione della guardia urbana
+ di quattro mila cittadini 444
+ 1528 Attaccamento de' Fiorentini alla nazione
+ francese, il quale li fa persistere nella
+ santa lega 446
+ Negoziazioni di Andrea Doria con Luigi Alamanni
+ per riconciliare Firenze coll'imperatore 447
+ I Fiorentini rifiutano le sue proposizioni 449
+ Disordine dell'armata di Borbone, conte di
+ San Paolo in Lombardia 450
+ 1529 San Paolo coi duchi d'Urbino e di Milano
+ s'avvicina a Milano, ma si trova troppo
+ debole per attaccarlo 451
+ 21 giugno. San Paolo sorpreso a Landriano
+ è fatto prigioniere da Antonio di Leyva 453
+ 7 luglio. Luigia di Savoja e Margarita
+ d'Austria si riuniscono a Cambrai per
+ negoziare la pace 453
+ Francesco I cerca di persuadere agli alleati
+ che difenderà i loro interessi 455
+ Anche Clemente VII tenta d'ingannare Francesco I 456
+ Irritamento di Clemente VII contro i Veneziani,
+ il duca di Ferrara ed i Fiorentini 456
+ I progressi de' Turchi, e quelli dei
+ protestanti in Germania, fanno desiderare
+ la pace a Carlo V 458
+ 20 giugno. Trattato di pace e di alleanza
+ di Barcellona tra l'imperatore ed il papa 460
+ 10 gennajo. Ippolito de' Medici creato
+ cardinale, ed Alessandro disegnato capo
+ della casa de' Medici 460
+ 1529 5 agosto. Trattato di Cambrai, o delle dame,
+ tra Francesco I e Carlo V 461
+ Francesco I abbandona i Fiorentini ed i
+ Veneziani all'intera vendetta dell'imperatore 462
+ Sagrifica ugualmente i duchi di Milano e
+ Ferrara, gli Orsini e Fregosi, e tutti i
+ partigiani della casa Angioina nel regno
+ di Napoli 463
+ Carlo V in questo trattato guarentisce al
+ contrario gl'interessi di tutti i suoi alleati 464
+ Pel sagrificio de' suoi alleati Francesco I
+ ottiene condizioni più vantaggiose per
+ sè medesimo 465
+ Francesco I cerca fin all'ultimo d'ingannare
+ i Fiorentini 466
+ Carlo V manda a Barcellona Andrea Doria per
+ far passare le sue galere in Italia 467
+ 29 luglio. Carlo V s'imbarca a Barcellona, e
+ sbarca a Genova il 12 di agosto 468
+ Grossa armata dell'imperatore destinata a
+ dare esecuzione al trattato di pace 468
+ Gli alleati si pongono in istato di trattare
+ con lui colle armi alla mano 470
+ La guerra d'Ungheria ed il suo proprio
+ spossamento persuadono Carlo V a trattare
+ con loro 470
+ Egli esclude i soli Fiorentini dalla
+ pacificazione 471
+ Gli alleati schivano ogni battaglia
+ coll'imperatore, e continuano a difendersi 472
+ 1529 5 di novembre. Abboccamento del papa e
+ dell'imperatore a Bologna 473
+ 22 novembre. Francesco Sforza si reca pure
+ a Bologna per trattare 474
+ 23 di dicembre. Trattato di pace di Carlo
+ collo Sforza, ed onerose condizioni con
+ cui gli rende il ducato di Milano 474
+ 1529-1535 Sgraziato regno di Francesco Sforza, che
+ muore senza figli 476
+ 25 dicembre. Trattato di pace dell'imperatore
+ coi Veneziani 477
+ 1530 2 marzo. Alfonso d'Este si reca pure a Bologna
+ per trattare 478
+ 21 marzo. Il papa ed il duca di Ferrara si
+ assoggettano all'arbitramento della camera
+ imperiale 479
+ 1531 21 aprile. Sentenza di Carlo V, che accorda
+ alla casa d'Este Ferrara, come feudo della
+ Chiesa, e Modena e Reggio come feudi
+ dell'impero 480
+ 1530 25 marzo. Il marchesato di Mantova cambiato
+ in ducato a favore di Federico Gonzaga 482
+ Il duca Carlo III di Savoja si attacca
+ unicamente all'imperatore 482
+ Le repubbliche di Genova, Siena e Lucca si
+ assoggettano ad un'assoluta dipendenza
+ dall'imperatore 482
+ Tutte le armate di Carlo V, evacuando il
+ rimanente dell'Italia, riunisconsi intorno
+ a Firenze 484
+ 22 di febbrajo, 24 marzo. Carlo riceve a
+ Bologna dalle mani del papa le due corone
+ di Lombardia e dell'impero 484
+ 1530 Fin da quest'epoca la potenza di Carlo V fu
+ più assoluta in Italia che non era stata
+ quella di Carlo Magno e di Ottone 486
+ Gl'Italiani avevano cessato di esistere come
+ nazione indipendente 486
+ Aprile. Carlo V va in Germania, e lascia
+ l'Italia in ischiavitù 488
+
+FINE DELLA TAVOLA.
+
+
+
+
+
+Nota del Trascrittore
+
+Ortografia e punteggiatura originali sono state mantenute, correggendo
+senza annotazione minimi errori tipografici.
+
+
+
+
+
+End of the Project Gutenberg EBook of Storia delle repubbliche italiane dei
+secoli di mezzo, v. 15 (of 16), by J. C. L. Simondo Sismondi
+
+*** END OF THE PROJECT GUTENBERG EBOOK 44364 ***
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+<div>*** START OF THE PROJECT GUTENBERG EBOOK 44364 ***</div>
+
+<div class="titlepage">
+<h1>
+<span class="g">STORIA</span><br />
+<span class="x-small">DELLE</span><br />
+<span class="small">REPUBBLICHE ITALIANE</span><br />
+<span class="xx-small">DEI</span><br />
+<span class="x-small g">SECOLI DI MEZZO</span>
+</h1>
+<p class="small">
+DI
+</p>
+
+<p>
+J. C. L. SIMONDO SISMONDI
+</p>
+
+<p>
+<span class="smcap small">delle Accademie italiana, di Wilna, di Cagliari,<br />
+dei Georgofili, di Ginevra ec.</span>
+</p>
+
+<p class="pad2">
+<i>Traduzione dal francese.</i>
+</p>
+
+<hr class="minor pad2" />
+<p class="large">
+<i>TOMO XV.</i>
+</p>
+<hr class="minor" />
+
+<p class="pad4">
+<span class="g">ITALIA</span><br />
+<span class="small">1819.</span>
+</p>
+</div>
+
+<div class="somm">
+<hr />
+<p class="center x-large"><a href="#indice" id="indfront">INDICE</a></p>
+<hr />
+</div>
+
+<div class="chapter">
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_3"></a>[3]</span>
+</p>
+
+<p class="center">
+<span class="xx-large g">STORIA</span><br /><br />
+DELLE<br /><br />
+<span class="x-large">REPUBBLICHE ITALIANE</span>
+</p>
+
+<hr class="tiny" />
+
+<h2 class="pad2">
+CAPITOLO CXIV.
+</h2>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+<i>Elezione e papato d'Adriano VI; sconfitta
+de' Francesi alla Bicocca; convenzione
+di Cremona, in forza della
+quale sgombrano l'Italia; i Veneziani
+si staccano dalla Francia; ingresso
+di Bonnivet in Lombardia; morte di
+Adriano VI.</i>
+</p>
+
+<p class="center">
+1521 = 1523.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+La guerra riaccesa in Italia dalla
+inconsiderata ambizione di Leon X doveva,
+a seconda de' suoi risultamenti,
+decidere se gl'Italiani rimarrebbero una
+nazione indipendente, o se caderebbero
+sotto il giogo di quegli stranieri ch'essi
+chiamavano barbari. Non trattavasi al
+presente della divisione di alcune province
+tra potentati che potevansi risguardare
+<span class="pagenum"><a id="Page_4"></a>[4]</span>
+come compatriotti, ma della intera
+nazione e della sua medesima esistenza.
+Nè i più grandi interessi della patria loro
+trattavansi oramai tra gl'Italiani; chè tutte
+le potenze d'Europa si occupavano della
+futura sua sorte; e le cagioni degli avvenimenti
+che cambiavano i destini dell'Italia
+dovevano cercarsi in lontani paesi.
+</p>
+
+<p>
+Poichè potenze così formidabili quali
+erano le monarchie di Francia, di Spagna,
+di Germania, d'Inghilterra erano
+entrate in campo, le piccole sovranità d'Italia
+sentirono la comparativa loro debolezza,
+la quale era smisuratamente cresciuta
+a cagione delle ruinose guerre che
+da oltre venticinque anni desolavano questa
+infelice contrada. Avevano tali guerre
+consumate tutte le sue ricchezze, e distrutti
+i mezzi di riproduzione in un
+paese in addietro il più fertile, in allora
+il più sgraziato dell'Europa: onde
+Venezia, Firenze, Siena e Lucca che
+conservavano tuttavia il nome di repubbliche;
+i duchi di Milano, di Savoja,
+di Ferrara, ed i marchesi di Mantova e
+di Monferrato che si chiamavano ancora
+sovrani, aspettavano tremanti che la loro
+sorte fosse decisa dalla politica, dai trattati,
+o dalle armi degli oltremontani.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_5"></a>[5]</span>
+Soltanto la sede pontificia si era innalzata
+in tempo del decadimento degli
+altri stati italiani. Le conquiste di Alessandro
+VI, di Giulio II e di Leon X avevano
+assoggettate ai pontefici province
+effettivamente indipendenti, sebbene di
+nome riconoscessero la supremazia della
+santa sede. Quando in appresso si trovarono
+aggiunte allo stato della Chiesa
+Parma, Piacenza, Modena e Reggio;
+quando in pari tempo il capo di questa
+Chiesa signoreggiava come assoluto padrone
+la repubblica fiorentina, i suoi
+stati sorpassarono di lunga mano in estensione,
+in popolazione ed in ricchezze quelli
+de' più potenti principi che l'Italia avesse
+veduto innalzarsi dal principio del
+<i>medio ævo</i>. I re di Napoli, i duchi di
+Milano, o la repubblica di Venezia, non
+avevano mai disposto di tante forze, principalmente
+quando si pongano in conto
+le grandissime entrate, che la camera
+apostolica sapeva ritrarre dalla superstizione
+de' popoli degli altri stati della
+Cristianità.
+</p>
+
+<p>
+Se Leon X alla profonda dissimulazione
+che lo faceva risguardare come un
+grande politico non avesse associata la
+prodigalità di principe nuovo e la inconsideratezza
+di un uomo dedito ai piaceri,
+<span class="pagenum"><a id="Page_6"></a>[6]</span>
+avrebbe facilmente potuto mantenere
+l'equilibrio tra le due potenze che si
+contendevano l'Europa; avrebbe fatta rispettare
+non solo la neutralità de' proprj
+stati, ma ancora di quegli altri che volontariamente
+si fossero posti sotto la sua
+protezione; e tutti i popoli d'Italia si sarebbero
+procacciato a gara questo vantaggio.
+I diversi avvenimenti d'una lunga
+contesa che doveva durare quanto il regno
+di Carlo V, gli avrebbero somministrate
+molte opportunità per rialzare l'indipendenza
+nazionale: egli non avrebbe avuto
+bisogno per essere veramente grande,
+che del sincero desiderio di voler il bene
+de' suoi compatriotti, inspirando loro fiducia
+nella sua buona fede. Ma Leon X
+per una giovanile ambizione, che non
+appoggiavasi a verun piano ben ragionato,
+e non era sostenuta da veruna idea
+che portasse l'impronto della vera grandezza,
+cooperò all'annientamento della
+libertà italiana, mentre lo scandaloso traffico
+delle indulgenze, cui si appigliò per
+supplire alle smoderate spese, scosse il
+trono pontificio, e staccò metà del Cristianesimo
+dall'ubbidienza fin allora renduta
+a' suoi predecessori.
+</p>
+
+<p>
+In tempo del suo regno e precisamente
+nel 1517, avea in Germania cominciato
+<span class="pagenum"><a id="Page_7"></a>[7]</span>
+la riforma colle prediche di Lutero. Ma
+sebbene questo coraggioso novatore fosse
+di già passato dall'attacco contro le indulgenze
+a dubitare dell'autorità del
+papa, a sovvertire tutta la disciplina ecclesiastica,
+e finalmente alle controversie
+intorno al medesimo domma, non aveva
+per anco tentato verun cambiamento nella
+esteriore forma del culto; i suoi settatori
+non formavano una nuova Chiesa, e non
+potevasi ancora fondatamente giudicare
+intorno alla estensione del pericolo che
+minacciava da questo canto la corte di
+Roma. Vero è che universale era il fermento
+di tutta la Germania. Presso i popoli
+settentrionali la religione associavasi
+agli affetti del cuore; si univa intimamente
+a tutto l'uomo; veniva esaminata
+dalla sua ragione, riscaldata dal suo amore,
+ed ammessa per norma delle sue
+azioni. Diversamente disposta rispetto alle
+idee religiose era la nazione italiana, la
+quale dopo avere ammesso l'intero sistema
+dei dommi della Chiesa, li riguardava
+come non soggetti ad ulteriore disamina,
+e mostrava il suo rispetto per la
+fede col non prendersene verun pensiero.
+Gli uomini di perduti costumi, siccome
+i più costumati, i più filosofi,
+come i più superstiziosi, non muovevano
+<span class="pagenum"><a id="Page_8"></a>[8]</span>
+mai dubbj intorno al complesso delle dottrine
+della Chiesa; ma d'altra parte pochissima
+cura si prendevano delle cose
+della fede, che non eccitava verun affetto
+nel loro cuore, e niente influiva
+sulle azioni della loro vita. La religione
+segregata affatto dal raziocinio, dalla sensibilità,
+dalla morale, dalla condotta, altro
+omai non era che un'abitudine dello
+spirito, che ordinava certe pratiche, e
+proscriveva certi pensieri.
+</p>
+
+<p>
+In fatti la riforma eccitò in Italia alquanto
+di maraviglia e d'inquietudine,
+ma niuna curiosità. Erano gl'Italiani accostumati
+a resistere al papa, a fargli la
+guerra, a sprezzare le sue scomuniche;
+sapevasi da molto tempo, che corrottissimi
+erano i costumi della sua corte,
+perfida la politica, e che le più odiose
+passioni potevano celarsi sotto il manto
+della religione. Il rimanente del clero
+non godeva in Italia le immunità e le
+ricchezze del clero della Germania: pure
+si era veduto commettere infami azioni;
+e perchè queste più non erano cagione
+di scandalo, l'accusa diretta contro di
+lui più non eccitava la sorpresa della novità.
+Coloro che volevano riformare la
+disciplina passavano per entusiasti, che
+si adiravano contro il corso ordinario
+<span class="pagenum"><a id="Page_9"></a>[9]</span>
+delle cose del mondo; coloro, che attaccavano
+la dottrina, passavano per insensati
+che sconvolgevano i fondamenti delle
+opinioni; imperciocchè quelle basi medesime
+che il pregiudizio ha stabilite, e
+che sottrae ad ogni esame, non sembrano
+agli uomini meno solide di quelle
+fondate dalla ragione. Mentre che nuove
+dottrine fermentavano in tutta l'Europa,
+verun Italiano non muoveva dubbj intorno
+a ciò che gli era stato dato a credere,
+e passò ancora lungo tempo prima
+che qualche opinione luterana valicasse
+le Alpi.
+</p>
+
+<p>
+Lo stesso Leon X morì prima d'essersi
+formato una giusta idea del pericolo
+ond'era minacciata la Chiesa romana per
+la sollevazione degli spiriti in Germania;
+ma la morte lo sottrasse altresì a difficoltà,
+di cui avrebbe assai più presto
+sentito il peso; ed erano quelle stesse che
+si era procacciate colle sue inconsiderate
+prodigalità. Non solo egli aveva dissipato
+il ragguardevole tesoro adunato da Giulio
+II, ed impegnate tutte le gioje e tutti
+gli effetti preziosi di san Pietro; ma aveva
+inoltre contratto un grosso debito, e venduti
+tanti nuovi impieghi che i soli loro
+salarj avevano accresciute di quaranta
+<span class="pagenum"><a id="Page_10"></a>[10]</span>
+mila ducati le annue spese delle Chiesa<a class="tag" id="tag1" href="#note1">[1]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Leon X sarebbesi trovato in grandissime
+difficoltà, dovendo continuare, senza
+avere danaro, la guerra da lui cominciata
+in Lombardia; ma i luogotenenti
+che lasciava morendo in sua vece, trovaronsi
+in una situazione ancora più difficile
+che la sua. I cardinali di Sion e
+de' Medici che avevano fin allora sostenuto
+il peso degli affari, si affrettarono
+di abbandonare l'armata, per passare a
+Roma onde assistere al conclave. Carlo V
+trovavasi abbastanza occupato dalla guerra
+che gli facevano i Francesi ne' Paesi
+Bassi; la Castiglia si era ribellata, ed i
+regni di Valenza e di Majorica erano
+desolati dalla guerra mossa ai nobili dalle
+comunità, talchè tutte le forze della Spagna
+venivano consumate da queste intestine
+discordie. La piccola armata che
+l'imperatore teneva in Lombardia non
+era pagata; essendosi fin allora fatta la
+guerra coi soli tesori della Chiesa; ed
+essendo questi mancati tutt'ad un tratto,
+Prospero Colonna ed il marchese di Pescara
+furono costretti di licenziare tutti
+i Tedeschi e tutti gli Svizzeri che tenevano
+<span class="pagenum"><a id="Page_11"></a>[11]</span>
+al loro soldo, ad eccezione di
+mille cinquecento uomini. Nello stesso
+tempo gli ausiliari fiorentini che non erano
+chiamati in questa guerra da un immediato
+interesse, e che ignoravano perfino
+se sarebbero o no gli alleati del
+futuro pontefice, tornarono in Toscana<a class="tag" id="tag2" href="#note2">[2]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Se dal canto suo il signore di Lautrec
+non fosse stato abbandonato a cagione
+della scandalosa negligenza di Francesco I,
+che d'altro non prendevasi pensiero che
+de' suoi piaceri e delle sue galanterie, e
+che non gli mandava danaro per pagare
+le truppe, avrebbe potuto facilmente ricuperare
+Milano e tutte le piazze che
+aveva perdute. Aveva ancora guarnigione
+ne' castelli di Milano, di Novara, di
+Trezzo e di Pizzighettone; comandava in
+Cremona, in Genova, in Alessandria, in
+Arona, ed in tutto il Lago Maggiore;
+ma senza danaro non poteva adunare fanteria.
+Poco conto poteva fare de' suoi uomini
+d'armi scoraggiati; e quando tentò
+di sorprendere la città di Parma, ove
+comandava lo storico Guicciardini, fu
+<span class="pagenum"><a id="Page_12"></a>[12]</span>
+respinto dalle sole compagnie della milizia<a class="tag" id="tag3" href="#note3">[3]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Intanto scoppiavano in ogni parte degli
+stati della Chiesa ammutinamenti o
+rivoluzioni. I piccoli principi, che Leon X
+aveva spogliati della loro sovranità, invocavano
+l'ajuto de' loro partigiani per riavere
+lo stato de' loro padri. Il duca di
+Urbino erasi collegato coi due fratelli
+Baglioni, ed avevano, a spese comuni,
+adunati in Ferrara dugento uomini d'armi,
+trecento cavaleggieri e tre mila fanti.
+Con questa piccola armata attraversarono
+senz'ostacolo la Romagna. Il duca d'Urbino
+fu ricevuto con entusiasmo dagli antichi
+suoi sudditi, e ricuperò senza sguainare
+la spada il ducato d'Urbino, mentre che
+il contado di Montefeltro, da Leon X
+ceduto ai Fiorentini, fu difeso dalle loro
+guarnigioni. Orazio e Malatesta, figliuoli
+di Giampaolo Baglioni, si presentarono
+ancor essi alle porte di Perugia. Vitello
+Vitelli, che ne aveva il comando, fece una
+breve resistenza; perciocchè essendo stato
+leggiermente ferito in un piede, colse
+avidamente questo pretesto per farsi portare
+<span class="pagenum"><a id="Page_13"></a>[13]</span>
+a Città di Castello sua patria, siccome
+colui che copertamente desiderava
+che i feudatarj della Chiesa ricuperassero
+l'antica indipendenza. Subito dopo la di
+lui partenza Siena capitolò, ed aprì le
+porte ai figli di Baglioni il 5 gennajo del
+1522. In pari tempo Sigismondo di Varano
+scacciava da Camerino Giammaria
+della stessa famiglia, cui Leone X aveva
+dato il titolo di duca di quel piccolo stato,
+e vi si stabiliva in sua vece<a class="tag" id="tag4" href="#note4">[4]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Gli emigrati di Todi vennero ricondotti
+in quella città a mano armata da
+Camillo Orsini. Il duca d'Urbino dopo
+di essersi occupato pochi giorni a ristabilire
+la propria autorità ne' suoi stati,
+volle altresì riporre in Siena i figli di
+Pandolfo Petrucci; ma fu respinto dall'attività
+in particolare de' Fiorentini,
+affezionati al cardinale de' Medici<a class="tag" id="tag5" href="#note5">[5]</a>.
+Nè forse questi non avrebbero schivata
+una rivoluzione nella loro patria se all'istante
+della morte di Leon X non avessero
+ordinato l'arresto nel palazzo pubblico
+<span class="pagenum"><a id="Page_14"></a>[14]</span>
+a tutti i cittadini più conosciuti pel
+loro attaccamento alla libertà<a class="tag" id="tag6" href="#note6">[6]</a>. Sigismondo
+Malatesta, figliuolo di Pandolfo,
+venne introdotto in Rimini dagli antichi
+partigiani di sua famiglia, e per poco
+tempo ricuperò una sovranità, di cui suo
+padre era stato privato vent'anni prima
+da Cesare Borgia<a class="tag" id="tag7" href="#note7">[7]</a>. Finalmente quello
+che più aveva sofferto dalla nimicizia,
+quello che più d'ogni altro doveva temere
+le ultime prosperità di Leone, Alfonso,
+duca di Ferrara, si affrettò di ricuperare
+tutto quanto aveva perduto. Era costui
+colpevole agli occhi del papa per avere
+pochi mesi prima impedita la conquista
+di Parma con un'ardita diversione. Perciò
+dopo i primi felici avvenimenti dell'armata
+di Prospero Colonna, una seconda
+armata pontificia era venuta ad
+attaccare Finale e san Felice, ed aveva in
+appresso occupato il Bondeno e saccheggiato;
+mentre che dalla banda della Romagna,
+gli agenti della Chiesa s'impadronivano
+di Lugo, di Bagnacavallo, di
+Cento e della Pieve; mentre i Fiorentini
+acquistavano la Garfagnana, e Francesco
+<span class="pagenum"><a id="Page_15"></a>[15]</span>
+Guicciardini entrava nel Frignano colle
+truppe modenesi. Alfonso, minacciato
+d'assedio nella sua stessa capitale, apparecchiavasi
+a vendere a carissimo prezzo
+la propria vita quand'ebbe la notizia
+della morte di Leone. Nell'entusiasmo
+della sua gioja fece coniare una moneta
+d'argento, nella quale vedevasi un pastore
+che strappava dalla bocca d'un leone
+un agnello, con questa leggenda presa
+dal libro dei re: <i>de ore leonis</i>. Egli in
+pochi giorni ricuperò il Bondeno, Finale,
+san Felice, il Frignano, la Garfagnana,
+Lugo, Bagnacavallo, e soltanto fu perdente
+sotto al Bondeno valorosamente difeso
+dai Bolognesi<a class="tag" id="tag8" href="#note8">[8]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Frattanto i cardinali, moltiplicati dalle
+promozioni di Leon X, erano entrati in
+conclave il 16 di novembre. Sapevasi essere
+divisi tra il partito imperiale ed il partito
+francese. L'ultimo avrebbe voluto portare
+sul trono pontificio il cardinale di Volterra,
+fratello di Piero Soderini, il quale era
+stato perpetuo gonfaloniere; e questi era
+il rivale più temuto da Giulio de' Medici,
+che rimasto alla testa delle creature di
+<span class="pagenum"><a id="Page_16"></a>[16]</span>
+suo cugino poteva disporre di sedici suffragi,
+cioè più di un terzo e meno della
+metà; perciocchè questa volta il conclave
+conteneva quaranta cardinali; e Giulio
+senz'essere abbastanza forte per farsi
+nominare, lo era bastantemente per l'esclusione
+d'ogni altro<a class="tag" id="tag9" href="#note9">[9]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il cardinale de' Medici aveva sperato
+di essere secondato da tutto il partito imperiale.
+Era stato il principale ed il più
+esperto ministro di suo cugino Leon X;
+anzi quello che lo aveva persuaso a fare
+alleanza coll'imperatore; i successi della
+guerra di Lombardia venivano in gran
+parte attribuiti ai suoi consiglj ed alla sua
+abilità; ed egli solo poteva aggiugnere alla
+potenza della Chiesa quella della repubblica
+fiorentina di cui era capo. Ma Giulio
+aveva nel sacro collegio e nel partito dell'impero
+un rivale, come lui militare
+prima di essere prelato, giovane come
+lui, e non meno di lui ambizioso; questi
+era Pompeo Colonna, il quale piuttosto
+che favorire il Medici parve apparecchiato
+a darsi al partito francese. Di già costui
+rappresentava ai suoi colleghi la vergogna
+di portare un bastardo sulla santa
+<span class="pagenum"><a id="Page_17"></a>[17]</span>
+sede; poichè Giuliano, fratello del <i>magnifico</i>,
+non era mai stato marito d'Antonia
+del Cittadino, dalla quale era nato
+Giulio il 26 maggio del 1478. Ricordava
+le crudeltà commesse da Leon X dopo
+scoperta la supposta congiura di Petrucci,
+e faceva sentire il pericolo di perpetuare
+la dignità pontificia nella stessa
+famiglia<a class="tag" id="tag10" href="#note10">[10]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Mentre i cardinali andavano opponendo
+l'intrigo all'intrigo, ogni mattina, come
+è l'usanza dei conclavi, procedevano ai
+voti intorno a qualche nuovo soggetto
+che loro si proponeva. Uno di loro, il
+giorno 9 di febbrajo, nominò il cardinale
+Adriano Florent, vescovo di Tortosa,
+Fiammingo, il quale era stato precettore
+di Carlo V, e che l'imperatore
+aveva ultimamente nominato governatore
+di Castiglia. Adriano nato in Utrecht il 7
+maggio del 1458 da padre fabbricatore di
+tappeti o di birra, non era mai venuto
+in Italia, e non sapeva la lingua italiana,
+non conosceva verun cardinale, aveva
+mostrato poco ingegno nell'amministrazione
+affidatagli dal suo illustre alunno,
+<span class="pagenum"><a id="Page_18"></a>[18]</span>
+e pareva esservi così poca apparenza per
+la sua elezione, che tutto lo squadrone
+del Medici (così veniva chiamato il suo
+partito) senza volerlo gli diede il suo
+voto. Il cardinale di san Sisto prese da
+ciò motivo per encomiarlo lungamente,
+e perchè i cardinali desideravano d'uscire
+di prigione, gli diedero i loro suffragi
+quasi senza riflettere, e lo nominarono
+così inconsideratamente, che non
+potendo in appresso giustificare innanzi
+a sè medesimi o agli altri la loro imprudenza,
+l'attribuirono a subita inspirazione
+dello Spirito Santo<a class="tag" id="tag11" href="#note11">[11]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Non fu che in sul declinare d'agosto che
+il nuovo pontefice, il quale prese il nome
+d'Adriano VI, arrivò in Italia per prendere
+possesso della tiara. Ne' primi nove
+mesi dell'anno la Chiesa fu amministrata
+a nome del sacro collegio de' cardinali
+da una signoria somigliante assai a quella
+delle antiche repubbliche toscane. Tiravansi
+<span class="pagenum"><a id="Page_19"></a>[19]</span>
+a sorte ogni mese tre priori tra i
+membri del sacro collegio, i quali formavano
+il governo. Ma questi prelati mal
+d'accordo fra di loro, ed ogni mese mutando
+sistema, non erano in istato di difendere
+il potere papale. Ad altro non
+pensarono che a guadagnare tempo ed a
+mantenere un'apparente pace, pel quale
+oggetto conchiusero un armistizio col duca
+d'Urbino, che pose fine alle rivoluzioni
+dell'Umbria<a class="tag" id="tag12" href="#note12">[12]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il cardinale de' Medici, umiliato dalla
+esclusione dal pontificato, e credendosi tradito
+dal partito imperiale, tornò per mare
+a Firenze, ove temeva di trovare compromessa
+la sua autorità; fece il suo ingresso
+il 21 di gennajo del 1522, portando
+il corrotto di suo cugino, e cogli
+indizj in fronte della tristezza e del sospetto<a class="tag" id="tag13" href="#note13">[13]</a>.
+In fatti i repubblicani di Firenze
+credevano giunto l'istante di ricuperare
+la libertà della loro patria; il signore
+di Lescuns loro prometteva l'appoggio
+del re di Francia; le sue truppe
+dovevano entrare in Toscana per la via
+della riviera di Genova, nello stesso tempo
+<span class="pagenum"><a id="Page_20"></a>[20]</span>
+che Renzo di Ceri vi giugnerebbe dalla
+banda di Siena. Il duca d'Urbino ed i
+Baglioni favorivano caldamente un progetto
+che doveva vendicarli dei Medici.
+In Firenze queste pratiche erano dirette
+da Giambattista Soderini, nipote del cardinale
+di Volterra, e del gonfaloniere
+perpetuo. Ingrossava il suo partito la società
+de' poeti e de' filosofi, che diede
+tanta celebrità agli Orti Rucellai, nei
+quali si adunava. Vi si contavano Luigi
+Alamanni, Zanobio Buondelmonti, Cosimo
+Rucellai, Alessandro de' Pazzi, Francesco
+e Jacopo Diaceto, e per ultimo
+Niccolò Macchiavelli che loro dedicò
+i suoi Discorsi sopra Tito Livio, e la
+sua arte della guerra. Educati ne' medesimi
+principj desideravano tutti la libertà
+di Firenze, ma non avevano verun
+odio personale contro il cardinale de'
+Medici, anzi accordavano che di tutta la
+sua famiglia era quello che si era più dolcemente
+e cittadinescamente comportato
+nella sua amministrazione, onde preferivano
+di ricuperare i loro diritti con un
+compromesso piuttosto che di strapparglieli
+colla forza<a class="tag" id="tag14" href="#note14">[14]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il cardinale de' Medici che conosceva
+<span class="pagenum"><a id="Page_21"></a>[21]</span>
+la propria debolezza, e la necessità di
+accarezzare i suoi avversarj, convenne
+che il supremo potere male s'accordava
+colle sue funzioni ecclesiastiche, e colla
+carriera che gli era aperta alla corte di
+Roma, dando voce d'essere apparecchiato
+a rinunciarlo. I giovani patrizj degli Orti
+Rucellai diedero facilmente fede alle speranze
+che loro dava il cardinale, ed invece
+d'agire contro di lui, si ristrinsero a
+meditare intorno alla migliore costituzione
+da darsi alla repubblica all'atto che si
+rinnoverebbe; fu questo l'argomento di
+tre opere politiche del Macchiavelli, di
+Zanobio Buondelmonti, e di Alessandro
+de' Pazzi, tutte dedicate al cardinale de'
+Medici<a class="tag" id="tag15" href="#note15">[15]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Frattanto il signore de Lescuns, troppo
+occupato in Lombardia, e lasciato dal re
+di Francia senza danaro, aveva abbandonato
+il progetto d'entrare in Toscana
+per lo stato di Genova. Renzo di Ceri
+si era ostinato nell'assedio del piccolo castello
+di Turrita nello stato di Siena, e
+non passò mai oltre. Il partito francese,
+ch'era quello della libertà, andava declinando
+in tutta l'Italia, onde il cardinale
+<span class="pagenum"><a id="Page_22"></a>[22]</span>
+de' Medici credette giunto il momento
+favorevole di trarre d'inganno coloro che
+avevano potuto lusingarsi ch'egli renderebbe
+alla sua patria la libertà. Fu arrestato
+un corriere francese mandato a
+Renzo di Ceri, dal quale il cardinale si
+procurò con un sacrilegio la manifestazione
+del suo segreto, mandandogli in prigione
+invece del confessore da lui domandato,
+una spia della polizia vestita
+da prete. E per tal modo venne in cognizione
+della corrispondenza di Giacomo
+di Diaceto con Renzo di Ceri. Giacomo,
+posto in prigione il 22 di maggio,
+e minacciato di tortura, confessò quello
+che ancora non si sapeva, d'avere voluto
+assassinare il cardinale perchè avesse ingannato
+i repubblicani con fallaci speranze.
+L'interrogatorio del prevenuto essendo
+stato differito di ventiquattr'ore, i
+di lui amici, Luigi Alamanni il poeta,
+e Zanobio Buondelmonti ebbero il tempo
+di salvarsi; ma un altro Luigi Alamanni
+subì l'ultimo supplicio con Jacopo di Diaceto
+il giorno 7 di luglio. I figli di Paolo
+Antonio Soderini dovettero fuggire, ed
+i loro beni furono sequestrati; mentre il
+loro zio, Pietro Soderini, ch'era stato
+gonfaloniere perpetuo, moriva in Roma
+il 14 di giugno, lasciando eterno desiderio
+<span class="pagenum"><a id="Page_23"></a>[23]</span>
+di sè presso tutte le persone dabbene<a class="tag" id="tag16" href="#note16">[16]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Le rivoluzioni degli stati della Chiesa
+e della Toscana erano opera degl'Italiani,
+ma l'influenza loro era limitatissima; per
+lo contrario quelle della Lombardia erano
+opera degli oltremontani, e da queste
+dipendevano non solo la futura sorte dell'Italia,
+ma ancora quella dell'Europa.
+Francesco I colla sua inconsiderata prodigalità
+aveva lasciato che si perdesse nel
+precedente anno lo stato di Milano, mentre
+il suo cancelliere Duprat aveva con
+nuove imposizioni, con intollerabili estorsioni
+e colla vendita de' beni della corona,
+raccolto assai più danaro che non sarebbe
+abbisognato per mantenere la più formidabile
+armata. Francesco tutt'inteso a'
+suoi amoreggiamenti ed alle feste che
+dava alle sue amiche, dissipava il danaro
+strappato a' suoi popoli, o lasciava che
+sua madre ne disponesse, compromettendo
+l'onore nazionale colle sconfitte delle sue
+armate, e col mancare a tutte le convenzioni
+fatte co' suoi alleati. Vantavasi
+<span class="pagenum"><a id="Page_24"></a>[24]</span>
+d'essere il primo re di Francia, che si
+fosse liberato dalla tutela de' suoi familiari,
+perchè disponeva solo, ed a voglia
+sua di tutti gli scrigni de' suoi sudditi,
+mentre che prima di lui le domestiche
+spese de' suoi predecessori erano a carico
+de' beni della corona, ch'essi non
+si facevano lecito d'impegnare, concorrendo
+liberamente alle spese della guerra
+i tre ordini dello stato. Ma il vescovo di
+Beucaire non dubitò di dire che Francesco
+cambiò la libertà francese in una
+miserabile schiavitù; e le sciagure provocate
+sul di lui regno mostrano abbastanza
+che colla libertà de' suoi sudditi
+sagrificò pure la personale sua gloria ai
+suoi capriccj<a class="tag" id="tag17" href="#note17">[17]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La gloria nazionale era stata pure sagrificata
+in altra maniera da lui e da' suoi
+predecessori all'ingrandimento della sua
+autorità o di quella de' gentiluomini. Era
+stato severamente vietato l'uso delle armi
+al terzo stato, onde tenerlo in una
+assoluta dipendenza dai suoi padroni: erasi
+con ciò renduto vile ed incapace di servire
+nelle armate, di modo che era cosa
+<span class="pagenum"><a id="Page_25"></a>[25]</span>
+maravigliosa il vedere una delle più valorose
+nazioni dell'Europa ridotta a non
+avere fanteria nazionale. I suoi re erano
+forzati di ricorrere agli Svizzeri per tutte
+le loro guerre, perchè, ad eccezione degli
+uomini d'armi tutti presi tra la nobiltà,
+la Francia non aveva soldati. La Svizzera,
+che non contava l'ottava parte della popolazione
+della Francia, le somministrava i
+suoi battaglioni; ma per ottenerli, bisognava
+che i Francesi si ponessero in balìa della venalità,
+dell'orgoglio, dell'incostanza di que'
+montanari, renduti arroganti dal vedersi accarezzati
+da tutti i sovrani. Francesco I, che
+di fresco aveva perduto Milano per la loro
+mala fede, fu ridotto a mercanteggiare separatamente
+con ogni cantone, e profondere
+doni tra i loro magistrati, a promettere pensioni
+agli uomini che avevano fra loro maggiore
+riputazione, e ad inghiottire senza
+lagnarsene la loro arroganza. A questo prezzo
+Renato, bastardo di Savoja, gran maestro
+di Francia, e Galeazzo di Sanseverino,
+grande scudiere, persuasero nella primavera
+del 1522 circa due mila Svizzeri
+a passare il san Bernardo ed il san Gottardo
+per iscendere in Italia<a class="tag" id="tag18" href="#note18">[18]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_26"></a>[26]</span>
+</p>
+
+<p>
+Dal canto suo il Lautrec adunò la cavalleria
+francese dispersa nella pianura
+lombarda; la riunì presso Cremona all'armata
+veneziana comandata da Andrea
+Gritti e da Teodoro Trivulzio; poi andò
+ad unirsi agli Svizzeri, ed il primo giorno
+di marzo passò l'Adda per venire ad
+accamparsi con tutta la sua armata due
+sole miglia lontano da Milano<a class="tag" id="tag19" href="#note19">[19]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Prospero Colonna difendeva questa città
+con Alfonso d'Avalos, marchese di Pescara.
+Il cancelliere del ducato, Girolamo
+Moroni, vi teneva la rappresentanza del
+suo signore, che per anco non aveva potuto
+fare il suo ingresso nella capitale.
+Esortava i Milanesi a conservare la loro
+indipendenza; loro mostrava i pericoli
+delle vendette de' Francesi; e per aggiugnere
+inoltre un sentimento religioso all'amore
+della patria, aveva persuaso un
+eloquente monaco dell'ordine di sant'Agostino,
+Andrea Barbato, a riscaldare lo
+zelo de' Milanesi con una serie di sermoni
+contro i barbari<a class="tag" id="tag20" href="#note20">[20]</a>. Con tale pratica
+<span class="pagenum"><a id="Page_27"></a>[27]</span>
+ottenne il Moroni dai suoi compatriotti
+volontarie contribuzioni abbastanza
+copiose per assoldare dieci mila Tedeschi.
+Girolamo Adorno, e Giorgio Frundsberg
+ne condussero cinque mila con tanta
+rapidità a traverso alla Valtellina ed al
+Bergamasco, che entrarono in Milano
+prima che arrivassero i Francesi; gli altri
+vi furono condotti alquanto più tardi
+dallo stesso Francesco Sforza<a class="tag" id="tag21" href="#note21">[21]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dall'altra parte l'armata francese aveva
+ancor essa ricevuto un inaspettato rinforzo,
+essendo stata raggiunta da Giovanni
+de' Medici, che le condusse a Cassano
+tre mila pedoni e dugento cavalli.
+Queste truppe avevano bandiere nere in
+segno di corrotto per la morte di papa
+Leon X, ond'ebbero poi il nome di
+Bande Nere; nome che in appresso esse
+rendettero famoso rivendicando la gloria
+della fanteria italiana. Queste Bande avevano
+fino a tale epoca combattuto nell'armata
+della lega; ma trovandosi Giovanni
+de' Medici in libertà per la morte di
+Leon X, le aveva condotte ai servigj della
+Francia, che gli aveva offerte migliori
+<span class="pagenum"><a id="Page_28"></a>[28]</span>
+condizioni<a class="tag" id="tag22" href="#note22">[22]</a>. Circa lo stesso tempo, un
+colpo di colombrina, che alcuni pretesero
+essere stato diretto dallo stesso Prospero
+Colonna, uccise Marcantonio Colonna,
+suo nipote, che serviva nell'armata francese,
+e Camillo, figliuolo del maresciallo
+Gian Giacopo Trivulzio. Il cadavere del
+primo fu mandato in Milano allo zio,
+che fu estremamente afflitto per avere veduto
+cadere tra le file nemiche un nipote
+che grandemente amava<a class="tag" id="tag23" href="#note23">[23]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Prospero Colonna ed il Pescara avevano
+approfittato della lentezza de' Francesi
+per riparare tutte le fortificazioni di
+Milano, e per circondare il castello con
+una circonvallazione, che non permettesse
+a Lautrec di soccorrere la guarnigione
+assediata. Questi, prevenuto ne' suoi progetti,
+non aveva avuto che il debole compenso
+della presa di Novara; in appresso
+aveva attaccato Pavia, difesa dal marchese
+di Mantova; ma fu forzato ad abbandonarne
+l'assedio, vedendo avvicinarsi
+coll'armata imperiale Prospero Colonna.
+Finalmente erasi diretto per la via di
+Landriano alla volta di Monza, onde accostarsi
+<span class="pagenum"><a id="Page_29"></a>[29]</span>
+ad Arona, ove sapeva trovarsi il
+danaro mandatogli dalla Francia per pagare
+le sue truppe<a class="tag" id="tag24" href="#note24">[24]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Sapevano gli Svizzeri che il danaro
+destinato pel loro soldo era stato condotto
+ad Arona, sul lago Maggiore, e che
+Anchise Visconti, che occupava Busto con
+un corpo di truppe milanesi, impediva
+al convoglio di venire fino all'armata.
+Perciò facevano calde istanze al Lautrec
+di forzare il passo fino al lago Maggiore
+onde far loro avere il danaro, mentre
+Andrea Gritti, generale de' Veneziani,
+protestava dal canto suo che non si allontanerebbe
+cotanto dai confini della sua
+repubblica, e che, se gli Svizzeri prendevano
+la strada del lago Maggiore, egli prenderebbe
+quella di Verona<a class="tag" id="tag25" href="#note25">[25]</a>. Desiderava
+il Lautrec di calmare l'impazienza degli
+Svizzeri: ma l'armata imperiale soffriva
+ancora più che la sua per mancamento
+di danaro e di vittovaglie; e di già intere
+compagnie di disertori avevano abbandonate
+le insegne del Colonna per
+<span class="pagenum"><a id="Page_30"></a>[30]</span>
+porsi sotto quelle di Lautrec; onde questi
+sperava, tenendo la campagna ancora
+qualche tempo, di disperdere l'armata
+nemica<a class="tag" id="tag26" href="#note26">[26]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma gli Svizzeri, entrando in campagna,
+si erano ripromessi più rapidi successi,
+ed il saccheggio delle più ricche città
+della Lombardia. Di più terre da loro attaccate,
+la sola città di Novara era venuta
+in loro potere, ed era stata da loro
+barbaramente saccheggiata. Avevano sofferto
+assai sotto Pavia, ove continue piogge
+avevano impedita la condotta delle vittovaglie.
+Mostravansi annojati d'una guerra di
+posizioni e di marcie, ed accostumati come
+erano a far tutto cedere ai loro capriccj,
+si adunarono intorno alla tenda di Lautrec
+per domandare con altissime grida
+o la battaglia o il loro congedo<a class="tag" id="tag27" href="#note27">[27]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il Lautrec e tutti i generali francesi
+impiegarono inutilmente il loro credito
+presso gli Svizzeri, per persuaderli a confidare
+ne' loro capi, ad approfittare dei
+<span class="pagenum"><a id="Page_31"></a>[31]</span>
+patimenti del nemico, ad aspettare se
+non altro pochissimi giorni, ne' quali il
+generale francese, con un nuovo movimento,
+forzerebbe Prospero Colonna a
+mutare posizione: tutto fu inutile, e gli
+Svizzeri risposero a tutti i ragionamenti
+degli ufficiali dell'armata con una sola
+voce: <i>domani, o il congedo, o la battaglia</i><a class="tag" id="tag28" href="#note28">[28]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Lautrec, prima di cedere, incaricò Crequì,
+signore di Pontdormì, di andare a
+riconoscere il nemico con quattrocento
+uomini d'armi e sei mila Svizzeri. Prospero
+Colonna si era accampato alla Bicocca,
+casa di campagna di un signore
+milanese, lontana tre in quattro miglia da
+Milano. Una strada, più bassa de' fondi
+laterali, gli teneva luogo di fossa; ed egli
+ne aveva coperti gli orli con artiglieria
+e con archibugeri; a destra ed a manca
+il suo campo era chiuso da due canali
+d'acqua corrente destinata all'irrigazione;
+ed a non molta distanza dietro al campo
+uno de' canali era attraversato da un ponte
+di pietra. Crequì, dopo avere esaminata
+questa posizione, riferì al generale francese
+<span class="pagenum"><a id="Page_32"></a>[32]</span>
+che riuscirebbe difficilissimo il forzarla;
+onde il consiglio di guerra tentò
+nuovamente di persuadere gli Svizzeri a
+rinunciare ad una battaglia che doveva
+avere un'infelice riuscita. Risposero questi,
+che attaccherebbero di fronte la linea
+del nemico e che colle loro picche
+e colle alabarde s'impadronirebbero di
+quelle batterie credute tanto formidabili.
+Dichiararono in pari tempo che
+domani si metterebbero in cammino per
+tornare nei loro paese ove non fossero
+condotti alla battaglia. Il solo Pietro Navarro
+propose di far morire i più sediziosi e
+di ridurre così gli altri all'ubbidienza; ma
+gli altri generali e lo stesso Lautrec, che
+conoscevano gli Svizzeri, e che si sentivano
+assolutamente tra le loro mani, preferirono
+la dubbiosa sorte d'una battaglia
+alla certezza d'una sconfitta, necessaria
+conseguenza della partenza di tutta la
+loro fanteria; e sebbene vivamente sentissero
+l'imprudenza che stavano per commettere,
+nondimeno ordinarono alle loro
+truppe di apparecchiarsi per combattere
+nel susseguente giorno<a class="tag" id="tag29" href="#note29">[29]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_33"></a>[33]</span>
+</p>
+
+<p>
+In fatti il Lautrec sortì da Monza la
+mattina del 29 aprile, giorno di <i>Quasimodo</i>,
+e marciò alla volta della Bicocca.
+A seconda della loro domanda aveva incaricati
+otto mila Svizzeri del principale
+attacco sulla fronte del nemico; Montmorencì
+col conte di Montforte, i signori
+di Miolans, di Granville, d'Auchì, di
+Launai e molti altri marciavano a piedi
+alla loro testa. Giovanni de' Medici aveva
+avuto ordine di celare il loro avanzamento,
+tenendo occupato il nemico colle
+evoluzioni della sua cavalleria e della sua
+fanteria leggiere. Lescuns, maresciallo di
+Foix, con trecento lance ed una parte
+dell'infanteria doveva girare intorno alla
+sinistra dell'armata imperiale, passare il
+ponte di pietra ch'era stato riconosciuto,
+e piombare alle spalle di Prospero Colonna,
+ove stava di guardia Francesco Sforza colle
+milizie milanesi uscite di città, per prender
+parte nella battaglia; il Lautrec col
+restante della cavalleria e della fanteria
+francese doveva piegare a destra; e per
+penetrare nel campo nemico aveva fatto
+prendere ai suoi soldati la croce rossa,
+che portavano gl'Imperiali, invece della
+bianca che portavano i Francesi; poichè
+non si costumavano ancora gli uniformi.
+L'armata veneziana formava la retroguardia
+<span class="pagenum"><a id="Page_34"></a>[34]</span>
+e non era chiamata a prendere immediatamente
+parte nella battaglia<a class="tag" id="tag30" href="#note30">[30]</a>.
+</p>
+
+<p>
+I varj corpi dell'armata francese, non
+avendo un eguale spazio da percorrere,
+non potevano giugnere alla rispettiva posizione
+nello stesso tempo: onde il Montmorencì,
+giunto a poca distanza dagl'imperiali,
+ordinò agli Svizzeri di trattenersi
+per dare tempo al maresciallo di Foix di
+fare il giro che gli era stato ordinato.
+Ma gli Svizzeri, pieni di disprezzo pei
+loro nemici, e volendo avere soli l'onore
+della vittoria, mai non vollero ubbidire,
+continuando ad avanzarsi di fronte al
+nemico, ove trovavansi Giorgio di Frundsberg
+colla fanteria tedesca ed il marchese
+di Pescara colla fanteria spagnuola.
+Questi aveva insegnato ai suoi fucilieri
+a fare un continuo fuoco, loro facendo
+ricaricare il fucile stando in ginocchio,
+mentre che la linea di dietro tirava. L'attacco
+degli Svizzeri fu ricevuto con un
+fuoco così sostenuto, tanto dei fucilieri,
+che delle batterie, ch'erano caduti
+<span class="pagenum"><a id="Page_35"></a>[35]</span>
+morti più di mille Svizzeri prima ch'essi
+giugnessero alla strada bassa, la quale fu da
+loro trovata assai più profonda che non credevano,
+conciossiachè, scesi nella medesima,
+potevano a stento colla punta delle loro
+picche ferire i landsknecht che ne custodivano
+gli orli. Ventidue de' loro capitani
+e più di tre mila soldati furono uccisi
+in questo sciagurato attacco, senza quasi
+potere offendere il nemico. All'ultimo si
+ritirarono in buon ordine, riconducendo
+i quattordici pezzi d'artiglieria che loro
+erano stati dati; ma disprezzando anche in
+sul finire del combattimento, siccome avevano
+fatto in principio, gli ordini dei loro
+capi, non vollero trattenersi in faccia al
+campo di battaglia in aspetto minaccioso
+per assecondare gli attacchi del maresciallo
+di Foix e di Lautrec, che non erano giunti
+a portata del nemico che quando gli Svizzeri
+si erano di già ritirati<a class="tag" id="tag31" href="#note31">[31]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il Maresciallo di Foix, che gl'imperiali
+avevano veduto avanzare sulla loro sinistra,
+e che sospettavano aver presa la
+<span class="pagenum"><a id="Page_36"></a>[36]</span>
+strada di Milano, era finalmente giunto al
+ponte di pietra che attraversava il canale;
+era entrato nella posizione di Prospero
+Colonna, aveva rovesciati i Milanesi di
+Francesco Sforza ed avrebbe guadagnata
+la battaglia se fosse stato seguito dalla
+sua fanteria, o se gli Svizzeri, rinnovando
+il loro attacco, avessero impedito a Prospero
+Colonna di condurre tutti i suoi
+landsknecht ed i fanti spagnuoli contro
+di lui. Il Lautrec, dopo d'avere posti in
+fuga sulla diritta i cavalli di Girolamo
+Adorno, calcolava che i suoi cavalieri
+entrerebbero assieme con loro nel campo
+nemico, ove li farebbe ricevere la croce
+rossa che portavano; ma Prospero Colonna,
+di ciò prevenuto, aveva ordinato ai
+suoi soldati di porsi in sul capo una frasca;
+sicchè, riconoscendo i nemici, gli
+fu facile di tenerli fuori de' suoi alloggiamenti<a class="tag" id="tag32" href="#note32">[32]</a>.
+</p>
+
+<p>
+I tre corpi dell'armata francese essendo
+stati tutti respinti, questa ritirossi
+in buon ordine, coperta dalle bande nere
+di Giovanni de' Medici, e protetta dall'armata
+veneziana, che non aveva combattuto.
+Il Pescara voleva inseguirla, ma Prospero
+<span class="pagenum"><a id="Page_37"></a>[37]</span>
+Colonna vi si ricusò perentoriamente,
+perchè un movimento sedizioso tra
+i suoi landsknecht che in premio dell'ottenuta
+vittoria domandavano doppia paga,
+poteva rendere per lui pericolosa una
+nuova azione. Gli Svizzeri lo liberarono
+bentosto da ogni timore, essendosi ritirati
+a Monza con tutta la loro artiglieria
+ed i loro equipaggi. All'indomani Lautrec
+avviossi verso Trezzo e passò l'Adda;
+colà più non gli fu possibile di trattenere
+gli Svizzeri al tutto determinati
+di tornare ne' loro paesi. Dopo averli
+inutilmente eccitati a rimanere, affidò a
+suo fratello Lescuns, maresciallo di Foix,
+il comando degli uomini d'armi francesi, e
+la difesa delle terre che la Francia possedeva
+ancora in Lombardia; si congedò da
+Andrea Gritti, che coll'armata veneziana
+prese a coprire i confini della repubblica;
+e, fermo nella risoluzione di volersi
+personalmente giustificare innanzi al re,
+accompagnò gli Svizzeri, che rientravano
+ne' loro paesi attraversando il territorio
+bergamasco, e passò alla corte di Francia<a class="tag" id="tag33" href="#note33">[33]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_38"></a>[38]</span>
+</p>
+
+<p>
+Il Lautrec era fratello di madama di
+Chateaubriand, amante del re; e questa era
+la cagione della grandezza di lui, e di quella
+di Lescuns e di Lesparre di lui fratelli, uno
+dei quali perdette il Milanese e l'altro la
+Navarra. Pure Francesco I rimproverò al
+maresciallo di Lautrec le sue perdite. Rispose
+questi d'avere prevenuta S. M. che
+non potrebbe difendere il Milanese senza
+danaro; che gli uomini d'armi avevano
+servito diciotto mesi senza soldo; che gli
+Svizzeri non gli avevano imposta la legge,
+e non l'avevano finalmente costretto a
+combattere alla Bicocca che per non essere
+stati pagati. Francesco I maravigliando
+dimandò cosa fosse accaduto dei quattrocento
+mila scudi che gli aveva mandati.
+Confessò Semblanzai d'avere avuto ordine
+di mandarli, ma di esserne stato in
+seguito impedito da Luigia di Savoja,
+madre del re, che aveva il titolo di reggente
+di Francia. Questa, gelosa di Lautrec,
+e volendo che andasse a male la
+di lui spedizione, si era fatto dare quel
+danaro che diceva a sè dovuto. L'onore
+della madre del re veniva compromesso
+dalla pubblica processura di Semblanzai.
+Il cancelliere di Francia Duprat, per salvare
+<span class="pagenum"><a id="Page_39"></a>[39]</span>
+la madre del re e per perdere il sovraintendente,
+suo nemico, lo fece giudicare
+da alcuni commissarj, e strascinare
+al supplicio in età di sessantadue anni pel
+solo delitto d'avere ubbidito alla madre
+del re, che nè pure fu interpellata in
+questa causa<a class="tag" id="tag34" href="#note34">[34]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il maresciallo di Foix Lescuns non difese
+lungamente ciò che ancora possedevano i
+Francesi in Lombardia. Sei compagnie di
+uomini d'armi, che aveva posti in Lodi
+sotto gli ordini di Federico da Bozzolo e
+di Bonneval, vi si lasciarono sorprendere
+e far prigionieri, mentre che la città venne
+saccheggiata dagl'imperiali<a class="tag" id="tag35" href="#note35">[35]</a>. Pizzighettone,
+che poteva lungamente resistere e
+che tenevasi tra le migliori fortezze d'Italia,
+capitolò alle prime minacce fattegli
+dal marchese di Pescara. Finalmente in
+Cremona, dove si era ritirato il maresciallo
+di Foix, sollevaronsi le truppe di
+Giovanni de' Medici chiedendo il loro
+soldo, drizzarono la loro artiglieria contro
+i Francesi, e minacciarono di consegnare
+<span class="pagenum"><a id="Page_40"></a>[40]</span>
+agl'Imperiali una porta della
+città. Lescuns cercò di soddisfarle, prendendo
+a prestito il vasellame di tutti i
+suoi amici e distribuendolo ai soldati; ma
+sentì l'impossibilità di sostenersi più lungamente
+in Italia, e propose a Prospero
+Colonna una capitolazione che fu subito
+accettata. Convenne di evacuare non solo
+Cremona, ma tutta la Lombardia, ad eccezione
+dei tre castelli di Novara, Milano
+e Cremona, se prima che passassero
+quaranta giorni una nuova armata francese
+non forzava il passaggio del Po, o
+non occupava una delle grandi città di
+Lombardia. Fino allo spirare del termine
+stabilito dalla capitolazione, che fu sottoscritta
+il 26 di maggio, le ostilità dovevano
+cessare intorno a Cremona, dovevano essere
+somministrate le vittovaglie all'armata
+francese. Ma perchè passarono i quaranta
+giorni senza che il re potesse mandare soccorsi
+al maresciallo di Foix, questi evacuò
+la Lombardia, ad eccezione dei tre castelli
+eccepiti dalla capitolazione, e ricondusse
+la sua armata in Francia<a class="tag" id="tag36" href="#note36">[36]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_41"></a>[41]</span>
+</p>
+
+<p>
+Uno de' motivi che determinarono Prospero
+Colonna ad accordare ai Francesi
+la capitolazione di Cremona, fu il desiderio
+di trovarsi in libertà per attaccare
+Genova. Finchè i Francesi avevano in
+mano quella città, egli non risguardava
+come sicura la conquista della Lombardia.
+Vero è che la dolcezza di Ottaviano
+Fregoso, luogotenente del re, aveva accostumati
+i cittadini ad un giogo straniero,
+di modo che Antoniotto e Girolamo
+Adorno, che seguivano il campo
+imperiale e che si lusingavano di sollevare
+la loro fazione colla promessa di tornare
+alla repubblica l'antica libertà, non cagionarono,
+avvicinandosi a Genova, verun
+movimento negli abitanti. Pure i generali
+imperiali, senza perdere un solo
+istante, avevano approfittato della capitolazione
+di Cremona. Prospero Colonna
+era entrato coi landsknecht nella Valle
+di Bisagno, ed il marchese di Pescara
+in quella della Polsevera. Non trovavansi
+in Genova che due mila soldati, cui era
+venuto ad aggiugnersi da Marsiglia Pietro
+Navarro, e perchè i Genovesi non volevano
+nè sollevarsi contro Ottaviano Fregoso,
+nè armarsi per difenderne l'autorità,
+ogni resistenza pareva impossibile.
+Dodici ufficiali della balìa furono incaricati
+<span class="pagenum"><a id="Page_42"></a>[42]</span>
+di trattare una capitolazione. Ma nel
+tempo che questi trattavano, e che la
+promessa della sospensione delle ostilità
+rendeva le guardie più negligenti, alcuni
+soldati spagnuoli si avvidero che una
+breccia delle mura non era difesa; essi
+se ne impadronirono e vi chiamarono i
+loro commilitoni. Per tal modo l'accidente
+diede Genova in mano ai nemici
+il 30 di maggio, senza che i generali ne
+avessero ordinato l'assalto. La città fu presa,
+e gli abitanti, che non avevano voluto
+difendersi, furono saccheggiati, senza distinzione
+di partito, con estrema barbarie.
+Pietro Navarro ed Ottaviano Fregoso
+rimasero prigionieri, e molti altri ufficiali
+fuggirono per mare. Quella città, in altri
+tempi la più commerciante e la più ricca
+dell'Italia, fu ruinata e ridotta ad una
+assoluta dipendenza dagli stranieri; ma
+nello stesso tempo riconobbe per doge
+Antoniotto Adorno<a class="tag" id="tag37" href="#note37">[37]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_43"></a>[43]</span>
+</p>
+
+<p>
+Francesco I, per soccorrere Cremona
+o Genova, aveva bensì fatte passare le
+Alpi al duca Claudio di Longueville con
+quattrocento uomini d'armi e sei mila
+fanti; ma questi, arrivato a Villanuova di
+Asti, ebbe la notizia dell'occupazione di
+Genova, e non trovandosi abbastanza forte
+per dare battaglia all'armata imperiale, o
+per istornare la convenzione di Cremona,
+ebbe ordine dal re di ritirarsi; ed i
+Francesi abbandonarono per quest'anno
+ogni loro progetto sull'Italia, tanto più che
+dovevano difendersi contro l'aggressione
+inaspettata d'Enrico VIII, che il 29 di
+maggio aveva dichiarata la guerra alla
+Francia, facendo in pari tempo sbarcare
+a Calais il conte di Surrei con sedici
+mila uomini, per secondare l'armata di
+Carlo V in Fiandra<a class="tag" id="tag38" href="#note38">[38]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La cacciata de' Francesi non apportò
+verun sollievo ai popoli d'Italia oppressi
+dalla guerra. L'armata di Prospero Colonna
+non riceveva verun sussidio nè da
+Carlo V, nè dal regno di Napoli: ed i
+soldati tedeschi e spagnuoli vivevano a
+discrezione nel Milanese. Ogni giorno i
+generali angustiavano le città con inaudite
+<span class="pagenum"><a id="Page_44"></a>[44]</span>
+contribuzioni o con prestiti forzati; il
+più piccolo ufficiale, posto con un distaccamento
+in un villaggio, credevasi autorizzato
+ad inventare una nuova tassa;
+tutto si riportava alla decisione della violenza
+militare, e l'ubbidienza si cimentava
+con crudeli supplicj dettati dal capriccio
+de' soldati spagnuoli<a class="tag" id="tag39" href="#note39">[39]</a>. Omai il
+Milanese era così ruinato che più alimentare
+non poteva le truppe necessarie alla
+sua difesa. Il marchese di Pescara le acquartierò
+negli stati della Chiesa, loro permettendo
+di vivervi a discrezione, malgrado la
+stretta alleanza dei papa coll'imperatore.
+Carlo di Lannoi, nuovo vicerè di Napoli,
+di concerto con don Giovanni Manuel,
+ambasciatore dell'imperatore a Roma,
+tassò nello stesso tempo gli stati indipendenti
+dell'Italia, per far loro mantenere
+l'armata imperiale. Obbligarono il ducato
+di Milano a pagar loro venti mila ducati
+al mese, Firenze quindici mila, Genova
+otto mila, Siena cinque mila, e Lucca
+quattro mila. Dovettero pure pagare una
+contribuzione i marchesi di Monferrato
+e di Saluzzo: e, malgrado le loro rimostranze,
+tutti questi stati sovrani dovettero
+<span class="pagenum"><a id="Page_45"></a>[45]</span>
+assoggettarsi agli ordini che loro davano
+subalterni ministri<a class="tag" id="tag40" href="#note40">[40]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Lusingavansi gl'Italiani che giugnendo
+Adriano VI a Roma, arrecherebbe qualche
+sollievo alle loro miserie; ma il nuovo
+papa erasi di già trattenuto sei mesi
+in Ispagna dopo ricevuta la notizia della
+sua elezione, e non apparecchiavasi ancora
+alla partenza: e ciò che in ultimo
+lo persuase a porsi in viaggio, fu precisamente
+la circostanza cui fin allora
+erasi attribuito ogni suo ritardo. Sapevasi
+che Carlo V, che ancora trovavasi
+in Fiandra, annunciava di voler passare
+in Ispagna, e credevasi che Adriano, che
+era stato suo precettore, indi suo ministro,
+volesse conferire con lui prima di venire
+in Italia a prendere le redini della propria
+sovranità. Ma Adriano aveva fermamente
+stabilito d'agire qual comune padre
+de' fedeli, ed egli si era intimamente
+persuaso che il suo dovere lo chiamava
+prima di tutto a ristabilire la pace nella
+Cristianità, e che doveva far tacere la
+sua parzialità per Carlo V, se voleva che
+Francesco I l'accettasse per mediatore.
+Aveva scritto a quest'ultimo, a Luigia di
+Savoja di lui madre, alla duchessa d'Alenzon
+<span class="pagenum"><a id="Page_46"></a>[46]</span>
+di lui sorella<a class="tag" id="tag41" href="#note41">[41]</a>, per incoraggiarli ad
+adottare sentimenti di pace, promettendo
+loro la sua benevolenza. Stimò che
+aspettando Carlo V a Barcellona, siccome
+quegli gliene faceva istanza, avrebbe
+rendute sospette le sue parole; e quando
+seppe che Carlo, dopo avere fatta una
+visita ad Enrico VIII per tenerlo costante
+nella sua alleanza, era sbarcato a Villaviciosa,
+nelle Asturie, si affrettò di partire
+il 4 di agosto dalle coste della Spagna;
+e dopo avere dato fondo a Genova,
+indi a Livorno, fece il suo ingresso in
+Roma il giorno 29 dello stesso mese<a class="tag" id="tag42" href="#note42">[42]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Adriano VI aveva le virtù ed il sapere
+di un monaco, ed andava debitore della
+sua celebrità e della sua grandezza ai sorprendenti
+progressi che aveva fatti nello
+studio della teologia e della filosofia scolastica.
+Era di buona fede, zelante, temperato,
+umile, nemico del fasto, della
+simonia e della corruzione della corte di
+Roma. Ma bentosto agli occhi de' Romani
+parve un barbaro, straniero affatto
+<span class="pagenum"><a id="Page_47"></a>[47]</span>
+alle loro arti, ai loro costumi, alla loro
+politica, siccome al loro linguaggio. Leone
+X aveva raccolti nella sua corte i principali
+poeti del secolo; Adriano, invece
+di accordar loro il suo favore, li risguardava
+quali profani imitatori de' gentili,
+che macchiavano il Cristianesimo. Quando
+gli fu mostrato il Laocoonte del Belvedere,
+siccome il più bel monumento
+delle antiche arti, ne torse gli occhi con
+orrore, gridando «questi sono idoli dei
+pagani!» Cominciavasi a temere, che,
+come narrasi di san Gregorio, ordinasse
+un giorno di far calce per il tempio di
+san Pietro con tutte quelle statue, ultimo
+monumento della gloria e della grandezza
+romana<a class="tag" id="tag43" href="#note43">[43]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Le eresie di Lutero offendevano assai
+più Adriano VI che il suo predecessore,
+perchè attaccavano quella filosofia scolastica,
+ch'egli risguardava come la prima
+scienza; ma d'altra parte aveva le
+stesse opinioni del riformatore intorno alla
+corruzione della disciplina; voleva seriamente
+mettere mano alla riforma degli
+scandali che avevano sollevata la Germania;
+ed i suoi pii disegni, forse più
+<span class="pagenum"><a id="Page_48"></a>[48]</span>
+che la sua barbarie, facevano tremare i Romani
+che vivevano col prodotto degli abusi
+della corte di Roma. Oltre a ciò, per
+terminare di renderlo del tutto esoso al
+popolo, due calamità resero celebre l'epoca
+della di lui venuta in Italia: da un
+canto la peste manifestossi in Roma, di
+dove passò anche a Firenze; ed Adriano,
+risguardando tutte le precauzioni sanitarie,
+ed i lazzeretti come superstizioni italiane,
+sospese le rigorose discipline, che
+vietavano ogni comunicazione cogli appestati,
+e contribuì in tal modo a dilatare
+il contagio<a class="tag" id="tag44" href="#note44">[44]</a>: d'altra parte nella
+stessa epoca fu da Solimano presa l'isola
+di Rodi al gran maestro Villiers de Lille
+Adam, dopo un memorando assedio, nel
+quale i cavalieri di Malta mostrarono
+estremo valore, mentre che l'imperatore,
+il re di Francia ed il papa, non
+pensavano a soccorrerli. Solimano fece
+il suo trionfale ingresso in Rodi lo stesso
+giorno di Natale del 1522, e così ebbe
+fine questo calamitoso anno per la Cristianità<a class="tag" id="tag45" href="#note45">[45]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_49"></a>[49]</span>
+</p>
+
+<p>
+Frattanto Adriano VI cercava di restituire
+la pace agli stati della Chiesa:
+non trovò ostacolo a scacciare da Rimini
+Sigismondo Malatesta; perciocchè i popoli,
+che da principio lo avevano accolto
+con entusiasmo, non avevano tardato ad
+accorgersi che questo piccolo principe
+non rendeva loro i vantaggi de' passati
+tempi, che avevano sperato di ricuperare
+con lui. I sudditi dei duchi di Ferrara e
+d'Urbino nutrivano affatto opposti sentimenti;
+essi conservavano un reale affetto
+verso le case d'Este e della Rovere, e
+quest'affetto regolò la condotta d'Adriano
+VI. Egli accordò al duca d'Urbino l'assoluzione
+da tutte le censure incorse sotto
+i due precedenti pontificati, e gli diede
+una nuova investitura de' suoi stati; ma
+lasciò il contado di Montefeltro ai Fiorentini,
+ai quali questo feudo era stato ceduto
+in pagamento dei debiti della Camera
+apostolica<a class="tag" id="tag46" href="#note46">[46]</a>. Accordò pure al duca Alfonso
+d'Este una nuova investitura del
+ducato di Ferrara, cui aggiunse i castelli
+di san Felice e di Finale in Romagna:
+<span class="pagenum"><a id="Page_50"></a>[50]</span>
+gli avrebbe egualmente rendute Modena e
+Reggio, la restituzione delle quali al
+duca era stata effettivamente promessa da
+Carlo V con un trattato firmato a Ferrara
+il 29 novembre del 1522; ma i ministri
+ed i cortigiani di Adriano, che risguardavano
+quest'atto di giustizia come una
+prova di debolezza o d'imbecillità, riuscirono
+ad impedirgli di rinunciare così
+alle conquiste de' suoi predecessori<a class="tag" id="tag47" href="#note47">[47]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Adriano VI, appena giunto a Roma,
+aveva scelto per suo principale ministro
+e confidente il cardinale di Volterra Soderini:
+desideroso com'egli era di riconciliare
+l'imperatore col re di Francia,
+aveva trovato nel Soderini, segreto partigiano
+della Francia, un linguaggio di
+moderazione e d'imparzialità, il quale gli
+si confaceva. Aveva ricusato di dare verun
+soccorso alla lega formata dal suo
+predecessore, e le sue offerte di mediazione
+erano state considerate come parziali
+per la Francia, a segno d'irritare
+assai don Giovanni Manuel, ambasciatore
+dell'impero<a class="tag" id="tag48" href="#note48">[48]</a>. Ma Francesco I, che
+<span class="pagenum"><a id="Page_51"></a>[51]</span>
+aveva accolte con grandissima deferenza
+tutte le proposizioni del papa, e che sempre
+aveva protestato di non desiderare
+che la pace, credeva impegnato il suo
+onore a non rinunciare al ducato di Milano.
+Perciò ne chiedeva la restituzione
+come principale condizione del trattato,
+e questa condizione non poteva in verun
+modo piacere a Carlo V; il quale, dopo tale
+conquista avendo acquietate le turbolenze
+della Castiglia e rinnovata l'alleanza coll'Inghilterra,
+era più a portata di difendere
+questo ducato, che non lo era stato di
+conquistarlo. L'ostinazione di Francesco I
+a domandare una restituzione che non
+poteva ottenere, persuase il papa che
+Francesco non desiderava sinceramente
+la pace. Nel mese di febbrajo<a class="tag" id="tag49" href="#note49">[49]</a> Adriano
+cominciò a minacciare scomuniche e
+censure ecclesiastiche contro que' principi
+che ricusassero di accettare ragionevoli
+condizioni di pace. In tale stato
+di cose il duca di Sessa intercettò alcune
+lettere del cardinale Soderini a suo nipote,
+il vescovo di Saintes, colle quali esortava
+Francesco I ad attaccare la Sicilia, ove
+un partito sarebbesi dichiarato per lui.
+<span class="pagenum"><a id="Page_52"></a>[52]</span>
+Tre grandi ufficiali di quest'isola vennero
+squartati a cagione delle loro intelligenze
+coi Francesi. Il papa, irritato che il suo
+proprio ministro, esortandolo alla pace,
+cercasse celatamente di accendere la guerra,
+fece arrestare e trarre in giudizio il
+Soderini, ed anche prima che fosse condannato
+ordinò la confisca de' suoi beni,
+ch'erano moltissimi, e nello stesso tempo
+abbracciò il partito dell'imperatore<a class="tag" id="tag50" href="#note50">[50]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Le armi di Carlo V erano in Italia
+onnipotenti. La capitolazione di Cremona
+e la presa di Genova avevano poste in
+sua mano tutte le grandi città; ed i castelli,
+ne' quali i Francesi avevano lasciato guarnigione,
+cadevano uno dopo l'altro. Quello
+di Milano erasi renduto il 14 d'aprile,
+ed il duca Francesco Sforza ne aveva
+fatto prendere il possesso dai generali
+imperiali il 24 dello stesso mese<a class="tag" id="tag51" href="#note51">[51]</a>. Francesco
+I annunciava di nuovo grandiosi
+apparecchj per riconquistare il Milanese;
+ma alle sue parole non rispondevano gli
+<span class="pagenum"><a id="Page_53"></a>[53]</span>
+effetti; e siccome era continuamente occupato
+de' suoi piaceri, e sempre prodigo
+de' tesori dello stato per le sue feste
+e per i suoi amori, poteva credersi che
+mai non sarebbe in istato di ricuperare
+ciò che aveva perduto. Altro alleato più
+non gli restava che la repubblica di Venezia,
+la quale credevasi bensì obbligata
+a difendere il possedimento dei Milanese,
+ma non già a riconquistarlo per lui, dopo
+ch'egli avealo perduto. Venezia era tuttavia,
+in faccia all'imperatore, sotto la protezione
+della tregua che aveva terminata la
+guerra della lega di Cambrai. Finchè Carlo
+V avea dovuto lottare contro le ribellioni
+de' suoi sudditi e contro formidabili esterni
+nemici, aveva cercato di non accrescere
+il numero degli ultimi, ed acconsentito
+a non risguardare i Veneziani come in
+guerra con lui, malgrado i soccorsi che
+si erano obbligati di dare alla Francia.
+Ma quando cominciò a sentirsi più potente,
+parlò con un tuono più orgoglioso,
+e dichiarò di non volere più lungamente
+soffrire che uno stato quasi chiuso da ogni
+banda tra i suoi, godesse di tutti i vantaggi
+della pace, nel mentre che desso stato si
+manteneva per lui continuamente ostile<a class="tag" id="tag52" href="#note52">[52]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_54"></a>[54]</span>
+</p>
+
+<p>
+Il papa, di concerto coll'imperatore,
+esortava tutte le potenze d'Italia a collegarsi
+per la difesa comune, volendo che
+reciprocamente si guarentissero gli attuali
+possedimenti. Dava inoltre per motivo di
+quest'alleanza il desiderio di mettere l'Italia
+in istato di difesa contro Solimano,
+imperatore dei Turchi, la di cui ambizione,
+riscaldata da nuove conquiste, facevasi
+sempre più minacciosa: ma i Veneziani,
+che conoscevano l'ordinaria sorte
+delle leghe formate dalla Chiesa, e che
+si applaudivano d'essere in pace col sultano,
+non volevano essere strascinati dal
+papa in guerra con quel formidabile vicino,
+a rischio d'essere poi abbandonati
+da tutti i loro alleati. Questo timore ed
+il rincrescimento di rinunciare all'alleanza
+della Francia, alla quale avevano fatti
+così grandi sagrificj, li tennero lungamente
+dubbiosi. La negoziazione si prolungò nove
+mesi, ne' quali fecero vani sforzi per
+sapere se Francesco I era finalmente disposto
+ad assecondarli potentemente, o se
+dovevano abbandonare un principe che
+abbandonava sè stesso. Il vescovo di Bayeux
+e Federico da Bozzolo furono mandati
+a Venezia dal re di Francia per attraversare
+una negoziazione di cui temeva
+i risultamenti; ma le magnifiche
+<span class="pagenum"><a id="Page_55"></a>[55]</span>
+loro promesse, così spesso smentite dalla
+esperienza, più non ispiravano confidenza.
+Dall'altro canto Girolamo Adorno, ambasciatore
+di Carlo V, morto prima di
+avere condotta a fine la negoziazione di
+cui era incaricato, venne rimpiazzato da
+Marino Caraccioli, protonotaro apostolico.
+Finalmente dopo lunghi contrasti,
+duranti i quali era pure morto il doge
+Antonio Grimani, cui era succeduto Andrea
+Gritti, fu sottoscritto, in sul finire
+di luglio, il trattato d'alleanza tra l'imperatore,
+suo fratello l'arciduca Ferdinando,
+Francesco Sforza, duca di Milano,
+e la repubblica di Venezia<a class="tag" id="tag53" href="#note53">[53]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Le potenze contraenti si guarentivano
+reciprocamente i loro stati d'Italia, ma
+soltanto contro i principi cristiani; perchè
+la repubblica di Venezia, ferma nella
+presa risoluzione di non lasciarsi strascinare
+in veruna guerra contro i Turchi,
+ricusò perentoriamente di promettere la
+garanzia del regno di Napoli contro di
+loro. Il reciproco soccorso promesso dall'imperatore
+a nome del duca di Milano,
+e dai Veneziani, era di seicento uomini
+<span class="pagenum"><a id="Page_56"></a>[56]</span>
+d'armi, seicento cavaleggieri e sei mila
+pedoni. Inoltre il senato si obbligava a
+somministrare, in caso di bisogno, venticinque
+galere per la difesa del regno di
+Napoli. Ferdinando, fratello dell'imperatore,
+pienamente rinunciava per la somma
+di dugento mila ducati, che la repubblica
+obbligavasi a pagargli nel termine
+di otto anni, a tutte le pretese dell'arciduca
+d'Austria e dell'impero sullo stato
+veneziano<a class="tag" id="tag54" href="#note54">[54]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Questo trattato, che, staccando i Veneziani
+dalla Francia, gli obbligava alla
+difesa de' suoi nemici, sembrava che dovesse
+rimuovere Francesco I da ogni nuovo
+tentativo sulla Lombardia, ove più non
+doveva trovare alleati. Pure il trattato non
+era appena sottoscritto, che si seppe che il
+re di Francia adunava nella Svizzera, a'
+piè dei Pirenei ed ai confini dell'Italia,
+una numerosa fanteria, e sembrava apparecchiato
+a dare esecuzione alle minacce
+che andava da gran tempo facendo.
+A tale notizia Adriano VI credette
+di dovere abbandonare le parti di pacificatore
+<span class="pagenum"><a id="Page_57"></a>[57]</span>
+cui fin allora erasi conservato fedele.
+L'Italia era in pace, sebbene continuamente
+divorata dall'armata imperiale,
+ed omai seguiva una sola bandiera;
+ma l'invasione di Francesco I vi riconduceva
+la guerra. Il papa giudicò che
+non si scosterebbe dal carattere di comun
+padre de' fedeli guarantendo lo stato attuale,
+e respingendo di concerto con tutti
+gli altri Italiani una straniera invasione:
+per ciò il 3 di agosto sottoscrisse in Roma
+col vicerè di Napoli una confederazione
+che si andava da lungo tempo trattando,
+colla quale il papa, l'imperatore, il re
+d'Inghilterra, l'arciduca d'Austria, il duca
+di Milano, il cardinale de' Medici a nome
+de' Fiorentini, i Genovesi, i Sienesi,
+i Lucchesi, obbligavansi a provvedere in
+comune alla difesa dell'Italia. Tra questi
+confederati, gli uni doveano somministrare
+l'artiglieria e le munizioni, altri il danaro,
+altri i soldati. La nomina del generalissimo
+spettava al papa ed all'imperatore; ed
+in quest'occasione l'imperatore affidò il
+comando di tutte le forze dell'Italia a
+Prospero Colonna. Ferdinando d'Avalos,
+marchese di Pescara, che nella precedente
+campagna aveva con lui diviso il
+comando, geloso dei favori che l'imperatore
+accordava al suo vecchio collega,
+<span class="pagenum"><a id="Page_58"></a>[58]</span>
+con cui erasi disgustato, aveva rinunciato
+alla carica di comandante della
+fanteria spagnuola, ed erasi recato a Valladolid,
+alla corte di Carlo V, per fare
+le sue lagnanze<a class="tag" id="tag55" href="#note55">[55]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Le ostilità erano in sul punto di ricominciare,
+ma furono precedute dall'esplosione
+di due cospirazioni, che scoppiarono
+contemporaneamente in due opposte
+parti. Tra i cortigiani di Francesco
+Sforza, duca di Milano, trovavasi Bonifacio
+Visconti, suo ciambellano, che nudriva
+un segreto odio contro di lui e contro
+il Moroni, a motivo dell'assassinio di
+Ettore Visconti, suo parente, ch'egli credeva
+giustiziato per ordine loro, e perchè
+da loro era stato spogliato della prefettura
+di Val di Sesia. Il 25 di agosto,
+mentre tornava col duca da Monza a Milano,
+aveva questi ordinato ai dugento cavalli
+della sua guardia di tenersi a qualche
+distanza da lui per non incomodarlo colla
+polvere che facevano sollevare. Il duca
+<span class="pagenum"><a id="Page_59"></a>[59]</span>
+cavalcava una mula, e trovavasi lontano
+da tutta la sua gente, quando Bonifacio
+Visconti, che aveva un gagliardissimo cavallo
+turco, corse a briglia sciolta verso
+di lui in atto di ricevere qualche ordine;
+ma, fattosegli vicino, gli diede un colpo di
+pugnale in sul capo. L'impazienza del
+cavallo turco, e la paura della mula del
+duca, fecero strisciare il colpo, e lo Sforza
+non rimase che leggermente ferito in una
+spalla. Il Visconti, spronando il suo cavallo,
+fuggì con tanta rapidità, che invano
+fu inseguito dalla cavalleria del
+duca, e potè porsi in sicuro prima in
+Piemonte, poscia in Francia. All'istante
+Galeazzo Birago, Milanese del partito
+francese, avuto avviso della cospirazione,
+e non dubitando della morte del duca,
+s'impadronì di Valenza in sul Po e
+della sua cittadella, per aprire ai Francesi
+questa porta della Lombardia; ma non
+arrivarono i soccorsi di Francia che gli
+erano stati promessi; ed Antonio de Leyva,
+che aveva il comando di Pavia, venne subito
+co' suoi Spagnuoli ad assediare Valenza,
+che fu presa dopo due giorni,
+senza che questa cospirazione avesse altri
+risultamenti, che di far trarre alla
+tortura, indi al supplicio molti gentiluomini
+<span class="pagenum"><a id="Page_60"></a>[60]</span>
+milanesi sospetti di avervi avuto
+parte<a class="tag" id="tag56" href="#note56">[56]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il ritardo dei soccorsi francesi, aspettati
+dal Birago, procedeva in parte dalla
+cospirazione del contestabile di Borbone.
+Francesco I, dopo di avere respinti gli
+Inglesi ed i Fiamminghi in Picardia,
+aveva posta ogni sua cura nel formare
+una potente armata per riconquistare il
+ducato di Milano. Aveva caricate tutte
+le città e tutte le province d'inaudite imposte,
+e pressochè intollerabili; aveva
+domandate decime al clero, impegnate
+le sue entrate ai mercanti lionesi per
+procurarsi danaro contante; e con tali
+modi aveva infatti ragunato un sufficiente
+tesoro per supplire ai bisogni della più
+dispendiosa campagna. Scontento di tutti
+coloro che fin allora avevano comandate
+le sue armate, volle condurre egli medesimo
+le sue truppe in Italia, e tali
+erano i suoi apparecchj, che gli presagivano
+un buon successo. Aveva adunate
+mille ottocento lance, sei mila Svizzeri,
+due mila Valesani, due mila Grigioni,
+sei mila Landsknecht, tre mila
+<span class="pagenum"><a id="Page_61"></a>[61]</span>
+Italiani e dodici mila avventurieri francesi,
+che finalmente si era determinato
+di chiamare al mestiere delle armi, dopo
+avere sperimentato quanto gli fosse riuscita
+fatale la sua confidenza nelle truppe
+straniere<a class="tag" id="tag57" href="#note57">[57]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Quest'armata erasi di già riunita tra
+Lione e le montagne del Delfinato, quando
+Francesco I ebbe i primi indizj del
+tradimento che meditava contro di lui il
+contestabile di Borbone. Carlo III, conte
+di Montpensieri e duca di Borbone, era
+il più ricco ed il più rispettato di tutti
+i principi del sangue; era capo del ramo
+di Borbone-Montpensieri, che, nel suo
+diritto alla corona, avrebbe preceduti i
+Borboni-Vendomi, avi d'Enrico IV. A
+grande valore ed a molte belle qualità
+univa un orgoglio irascibile, una smisurata
+ambizione, ed una prodigalità senza
+limiti che gli aveva fatti contrarre enormi
+debiti. Due anni prima aveva risentita con
+indignazione l'ingiustizia che pretendeva
+essergli stata fatta da Francesco I nelle
+<span class="pagenum"><a id="Page_62"></a>[62]</span>
+guerre di Fiandra, quando questi aveva
+data al duca d'Alenzon, suo cognato,
+piuttosto che a lui, contestabile di Francia,
+il comando della sua vanguardia<a class="tag" id="tag58" href="#note58">[58]</a>.
+Ma ciò che aveva spinto all'estremo il
+suo risentimento era il processo che gli
+aveva intentato innanzi al parlamento di
+Parigi Luigia di Savoja, madre del re,
+per riclamare da lui una parte dell'eredità
+di sua moglie, morta da poco tempo.
+Credeva non potere sperare giustizia dai
+tribunali in questa sua lite colla reggente,
+e risguardava questo processo come una
+prova della gelosia di Francesco I, che
+voleva ruinare la sua fortuna per poterlo
+più facilmente opprimere<a class="tag" id="tag59" href="#note59">[59]</a>.
+</p>
+
+<p>
+In Francia ed in altre monarchie feudali
+eransi frequentemente veduti i grandi signori
+ed i principi del sangue cospirare
+contro il capo dello stato, e non solo
+cercare di limitarne l'autorità, ma di
+precipitarlo dal trono, e di levargli la
+vita. Pure era riservato al Borbone di cospirare,
+non solo contro il suo re, ma
+altresì contro la sua patria; di volere distruggere
+<span class="pagenum"><a id="Page_63"></a>[63]</span>
+l'indipendenza nazionale, e la
+stessa esistenza del nome francese; di
+adoperarsi perchè la nazione francese, cui
+aveva l'onore di appartenere, fosse divisa
+tra gli stranieri, di lei ereditarj nemici. Il
+Borbone erasi venduto ad Adriano di Buren,
+deputato dell'imperatore, ed a Russel,
+deputato d'Enrico VIII. Col danaro
+da loro ricevuto erasi obbligato ad assoldare
+dodici mila uomini, e ad attaccare
+alla loro testa la Borgogna, tostocchè
+Francesco I avrebbe colla sua armata
+valicate le Alpi. In premio di questo tradimento
+la Provenza doveva essere per lui
+eretta in regno; egli dovea sposare Eleonora,
+sorella dell'imperatore Carlo V, e
+vedova d'Emanuele, re di Portogallo: tutto
+il restante della Francia doveva essere
+diviso tra l'imperatore ed il re d'Inghilterra;
+ed il nome di Francese doveva
+essere cancellato dai nomi delle nazioni<a class="tag" id="tag60" href="#note60">[60]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_64"></a>[64]</span>
+</p>
+
+<p>
+Avendo alcuni indizj eccitati i sospetti
+del governo, Boisì, fratello di La Palisse,
+San Valorì, direttore generale delle poste,
+ed il vescovo d'Autun, tutti complici
+della cospirazione del Borbone, furono
+arrestati. Francesco I andò a Moulins
+a visitare il duca di Borbone, che fingeva
+d'essere ammalato; gli comunicò i sospetti
+che si erano formati contro di lui, ma
+soggiunse che veruna prova non potrebbe
+parergli bastante a convincere suo cugino
+di così enorme delitto; e dichiarò che più
+non dubiterebbe della sua innocenza, se
+Borbone gliene dava la sua parola d'onore,
+e si obbligava nello stesso tempo
+a seguirlo in Italia. Il Borbone prese
+la mano del re con apparente trasporto
+di riconoscenza; gli protestò d'essere accusato
+a torto; domandò perdono della
+inconsideratezza de' suoi discorsi, che
+senza dubbio avevano dato motivo di
+calunniarlo, e giurò che, infermo come
+egli era, voleva farsi portare in lettiga
+dietro l'armata reale. In fatti questa lettiga
+seguì due giorni il re; ma non era
+destinata che ad ingannarlo. Borbone era
+partito la stessa notte da Moulins, e, fuggendo
+a precipizio, era giunto a Besanzon,
+fortezza in allora dell'imperatore, dove
+<span class="pagenum"><a id="Page_65"></a>[65]</span>
+aveva ordinato ai gentiluomini associati
+agl'infami suoi progetti di raggiugnerlo<a class="tag" id="tag61" href="#note61">[61]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Grande era il numero di coloro che
+avevano congiurato contro la patria, e
+molti appartenevano alle più illustri famiglie.
+Vi si annoveravano Filiberto di Chalons,
+principe d'Orange, destinato come il
+Borbone a figurare nelle calamità dell'Italia;
+Pomperano, Le Pelloux, Lurcì, Montbardone,
+Lalliere, Aymar di Prie, Hennuyer
+della Mothe, che si erano renduti
+gloriosi nelle precedenti guerre; e Francesco
+I stendeva i suoi sospetti, e non
+senza ragione, sul duca di Vendome e su
+tutta la casa di Borbone: quindi pensò
+di non potere in tale istante allontanarsi
+dal suo regno senza pericolo<a class="tag" id="tag62" href="#note62">[62]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dall'altro canto egli non voleva lasciar
+d'approfittare della più bella armata che
+avesse mai adunata. Sgraziatamente ne
+affidò il comando a Guglielmo di Gouffier,
+più noto sotto il nome di ammiraglio
+Bonnivet, il più amabile tra i suoi
+cortigiani, quegli che più d'ogni altro
+<span class="pagenum"><a id="Page_66"></a>[66]</span>
+sapeva adulare e piacere al suo padrone;
+ma quegli altresì ch'era men d'ogni altro
+capace di condurre un'armata, e che
+non aveva imparato ciò che saper deve
+un generale<a class="tag" id="tag63" href="#note63">[63]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Prospero Colonna, che, come generalissimo
+della lega, trovavasi incaricato
+della difesa dell'Italia, giaceva a quest'epoca
+abbattuto da lunga malattia, che non
+gli aveva soltanto indebolito il corpo ma
+ancora lo spirito. Erasi dato a credere
+di non aver a temere un'invasione francese,
+ed aveva licenziata parte della sua
+truppa; non aveva riparate le fortificazioni
+di Milano; per l'abituale negligenza
+dell'imperatore trovavasi senza danaro;
+e quando seppe, in principio di settembre,
+che i Francesi passavano le Alpi,
+sentì tutto il pericolo della sua posizione.
+Ad ogni modo egli sperava tuttavia
+di potere difendere contro l'armata
+francese il passaggio del Ticino;
+mentre che Antonio di Leyva, abbandonando
+tutto il paese posto al di là di
+questo fiume, erasi ritirato a Pavia colla
+<span class="pagenum"><a id="Page_67"></a>[67]</span>
+fanteria spagnuola, e che la difesa del
+Cremonese restava affidata ad una guarnigione
+di mille fanti<a class="tag" id="tag64" href="#note64">[64]</a>.
+</p>
+
+<p>
+I Veneziani, per soddisfare agli obblighi
+contratti coll'imperatore, avevano
+tolto il comando delle loro truppe
+a Teodoro Trivulzio, zelante partigiano
+della Francia, e datolo a Francesco
+Maria della Rovere, duca d'Urbino. Il
+senato non poteva scegliere altro generale
+che nel modo di fare la guerra meglio
+accordare si potesse colla sua prudente
+politica: pareva che verun altro scopo
+non si proponesse nel comando delle armate,
+che quello di evitare ogni battaglia,
+ogni pericolo; e quando Prospero Colonna
+lo affrettò ad occupare Lodi, ad
+avanzarsi sulle sponde dell'Adda, o a
+passare questo fiume per proteggere Milano,
+egli vi si ricusò costantemente per
+tema d'incontrare i nemici<a class="tag" id="tag65" href="#note65">[65]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Era stato da Adriano VI nominato
+gonfaloniere della Chiesa il marchese di
+Mantova, il quale aveva allestita un'armata
+in riva al Po; ma questi ancora
+era egualmente disposto a non passare
+<span class="pagenum"><a id="Page_68"></a>[68]</span>
+Parma, per non compromettersi; onde
+non dava a Prospero Colonna alcuno effettivo
+soccorso. Giovanni de' Medici, comandante
+delle Bande nere, che suo
+cugino il cardinale Giulio aveva persuaso
+a lasciare il servizio della Francia per
+ritornare di nuovo a quello dell'imperatore,
+non aveva adottata così timida maniera
+di guerreggiare, ma le sue forze
+erano poco considerabili. Finalmente la
+barriera del Ticino, sulla quale principalmente
+confidava Prospero Colonna,
+per una straordinaria siccità, che aveva
+diminuite assai le acque del fiume, non
+presentava la consueta difficoltà al nemico.
+Questo vecchio generale, sebbene
+infermo, erasi fatto portare in lettiga in
+faccia a Vigevano, dove si era accampato
+Bonnivet. Bentosto trovandosi colà sotto
+il cannone del nemico, e vedendo che
+non solo la cavalleria francese, ma ancora
+i pedoni potrebbero guadare il Ticino,
+ne abbandonò le sponde, e ripiegò
+verso Milano senza avere perduto un
+solo uomo<a class="tag" id="tag66" href="#note66">[66]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_69"></a>[69]</span>
+</p>
+
+<p>
+Il 14 di settembre del 1523, nello stesso
+giorno in cui l'armata di Bonnivet passò
+il Ticino per cominciare una decisiva
+campagna, un impreveduto avvenimento
+cambiò un'altra volta la bilancia delle
+parti, e gettò il disordine nella lega
+che aveva preso a difendere l'Italia contro
+i Francesi. Papa Adriano VI aveva
+celebrata la Messa il giorno 4 d'agosto
+sul monte Esquilino, ove festeggiavasi un
+miracolo della Vergine, e lo stesso giorno
+aveva con grande cerimonia pubblicata la
+lega conchiusa coll'imperatore. Affaticato
+da queste funzioni, rendute più penose
+da un eccessivo caldo, si era ritirato per
+desinare alla villa Mellini: colà lo assalì
+una leggiere febbre, ch'egli non credette
+in verun modo pericolosa; nè i suoi medici
+lo prevennero che corresse alcun rischio.
+Pure il suo male andava peggiorando,
+senza che veruna delle persone che lo
+assistevano paressero accorgersene; ed egli
+morì il 14 di settembre, quasi senza aver
+avuto il tempo di apparecchiarvisi<a class="tag" id="tag67" href="#note67">[67]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_70"></a>[70]</span>
+</p>
+
+<p>
+Appunto in tale epoca cominciava la
+guerra, nella quale Adriano aveva impegnata
+la Chiesa; gl'Italiani sapevano di
+già per esperienza tutto quanto avrebbero
+a soffrire dall'invasione di un'armata barbara,
+e temer potevano con ragione di essere,
+a cagione della morte del pontefice,
+del burrascoso conclave che pareva promettere
+l'animosità de' contrarj partiti
+abbandonati quasi senza difesa ai Francesi
+da loro provocati. Tuttavia agli occhi
+de' Romani non eravi calamità che potesse
+pareggiare quella d'avere alla testa
+del loro governo un papa barbaro, che
+non sapeva il loro linguaggio; che aborriva
+la poesia e le arti, cui essi dovevano quasi
+tutta la presente loro gloria; un papa
+che colla sua avarizia aveva ruinate tutte
+le famiglie arricchite sotto i precedenti
+pontificati; che aveva confiscati tutti gli
+ufficj venduti dai suoi predecessori; che
+mai non accordava una grazia, e che
+pareva essersi fatto un dovere di rimandare
+malcontenti tutti quelli che a lui
+si presentavano. Perciò la notizia della
+sua morte risvegliò in Roma un generale
+tripudio; ed all'indomani fu trovata
+la porta del suo medico, Giovanni Antracino,
+ornata di festoni di fiori con
+<span class="pagenum"><a id="Page_71"></a>[71]</span>
+questa iscrizione: Il senato ed il popolo
+romano al liberatore della patria<a class="tag" id="tag68" href="#note68">[68]</a>.
+</p>
+</div>
+
+<div class="chapter">
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_72"></a>[72]</span>
+</p>
+
+<h2>
+CAPITOLO CXV.
+</h2>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+<i>Elezione di Clemente VII. Disastrosa
+campagna de' Francesi in Italia sotto
+l'ammiraglio Bonnivet; campagna ancora
+più infelice di Francesco I, che
+viene fatto prigioniero nella battaglia
+di Pavia.</i>
+</p>
+
+<p class="center">
+1523 = 1525.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+La gioja manifestata dai Romani per
+la morte di Adriano VI non deve inappellabilmente
+fissare la nostra opinione
+intorno al carattere ed alla politica d'un
+pontefice, contro il quale avevano le più
+gagliarde prevenzioni nazionali. Adriano
+non visse che un anno fra di loro, e
+sopra un così breve regno difficile cosa
+sarebbe il portare giudizio intorno alle
+sue opinioni ed a' suoi progetti. Da lungo
+tempo non erasi veduto sulla cattedra
+di san Pietro un papa di più buona fede;
+ma questa lealtà non era, per vero dire,
+troppo utile alla Chiesa, o allo stato da
+lui governati; questa lo rendeva più intollerante
+de' suoi predecessori intorno a
+tuttociò che spettava alla fede; lo dava
+quasi del tutto in balìa agl'intrighi de'
+<span class="pagenum"><a id="Page_73"></a>[73]</span>
+suoi consiglieri negli affari di stato, che
+egli confessava di non conoscere. Pure i
+torti che gli venivano più severamente
+rinfacciati, dipendevano dalle circostanze
+e dallo stato di spossamento in cui Leon X
+aveva lasciate, morendo, le finanze della
+Chiesa.
+</p>
+
+<p>
+Più istrutto che il suo predecessore
+intorno all'importanza delle nuove opinioni
+che si diffondevano in Germania,
+il 25 di novembre del 1522 aveva addirizzato
+alla dieta dell'impero, adunata
+a Norimberga, un breve, con cui severamente
+condannava le opinioni di Lutero,
+e richiamava contro quest'eretico
+e contro i suoi seguaci l'applicazione
+delle più rigorose pene. Ma in pari tempo
+candidamente confessava la corruzione
+della corte romana, e prometteva d'occuparsi
+intorno alla riforma de' di lei
+numerosi abusi, chiedendo intorno a questa
+necessaria riforma i consiglj della
+dieta. Fu questa domanda, che persuase
+i principi secolari della Germania a pubblicare
+quella lista, famosa nella storia
+della riforma, dei cento gravami contro
+la corte di Roma, lista che appoggiava
+le principali accuse de' luterani, e che
+mostrava quanto tutti gli spiriti erano
+<span class="pagenum"><a id="Page_74"></a>[74]</span>
+nelle parti settentrionali disposti ad abbracciare
+le nuove opinioni<a class="tag" id="tag69" href="#note69">[69]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il religioso zelo d'Adriano gli aveva
+fatto adottare tutti i pregiudizj e tutti gli
+odj degli Spagnuoli contro i Giudei ed
+i Mori convertiti, numerosa classe d'uomini,
+che chiamavansi <i>Marrani</i>, e che
+si sospettavano sempre segretamente affezionati
+al culto che avevano dovuto abbandonare
+per forza; questi erano venuti
+in grosso numero a Roma con tutte le
+loro ricchezze, per sottrarsi all'inquisizione
+di Spagna. Adriano VI, quando
+morì, stava contro di loro apparecchiando
+i più severi editti; egli voleva altresì assoggettare
+a nuove e più rigorose pene i
+bestemmiatori ed i simoniaci; gli pareva
+che questa parte della legislazione appartenesse
+più strettamente a' suoi favoriti
+studj della teologia; per altri rispetti non
+aveva volontà sua propria intorno ai pubblici
+affari, e conosceva di non intenderli
+bene<a class="tag" id="tag70" href="#note70">[70]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_75"></a>[75]</span>
+</p>
+
+<p>
+Per altro Adriano non aveva confidenza
+nel collegio de' cardinali; sembravagli che
+per la scandalosa loro condotta i membri
+del sacro collegio dovessero essere il primo
+oggetto della riforma che meditava; ma
+perchè sentivasi costretto d'abbandonarsi a
+coloro che conosceva più di lui illuminati,
+sceglieva un ristretto numero di confidenti
+e di ministri, ai quali affidava un'eccessiva
+autorità. Poco dopo diffidava di loro,
+e gli spogliava d'ogni potere; in tal
+guisa offendeva i cardinali ed i principali
+signori di Roma; rendeva la propria autorità
+vacillante; e non si guadagnava
+nemmeno il cuore di coloro, cui momentaneamente
+accordava il suo troppo
+precario favore.
+</p>
+
+<p>
+Il primo d'ottobre del 1523, entrarono in
+conclave trentasei cardinali per iscegliere
+un successore ad Adriano VI. Appena chiuso
+il conclave si videro collocarsi quasi tutti
+i cardinali sotto la direzione di due capi,
+che, gelosi l'uno dell'altro, si davano a
+vicenda l'esclusione, e tennero cinquanta
+giorni diviso il sacro collegio. Da un canto
+Pompeo Colonna, potente presso Carlo V
+in ragione dell'irremovibile attaccamento
+della sua famiglia alla causa imperiale,
+veniva riconosciuto come capo dai vecchi
+cardinali creati ai tempi di Giulio II, o
+<span class="pagenum"><a id="Page_76"></a>[76]</span>
+prima; dall'altro canto Giulio de' Medici
+disponeva di sedici suffragj tra i cardinali
+ch'erano stati creati sotto suo cugino
+Leon X. Rispetto a Wolsey, cardinale
+di York, che, dirigendo la politica dell'Inghilterra,
+aveva quasi sempre mirato
+a guadagnarsi i suffragj per una prossima
+elezione, e che aveva prima ottenuta la
+promessa di tutto il favore di Francesco
+I, poi di Carlo V, era al presente
+dimenticato dai due monarchi, e scartato
+da tutti i partiti. Altronde, dopo il malcontento
+cagionato dall'elezione d'Adriano
+VI, più non si sarebbe pensato a dare
+la tiara ad un oltremontano<a class="tag" id="tag71" href="#note71">[71]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La decisa opposizione del Colonna e
+della sua fazione, avendo impedita l'elezione
+del cardinale de' Medici, il quale
+per altro fin dal principio aveva avuti
+ventun voti, molti altri cardinali si misero
+successivamente in rango per essere
+nominati, come Fieschi, Farnese, Monti,
+Grassi, Soderini e Carvajale; essi reciprocamente
+cercavano d'acquistar voti senza
+per altro esporsi al rimprovero di simonia,
+e l'espediente, che loro sembrava
+più convenientemente tranquillizzare le
+<span class="pagenum"><a id="Page_77"></a>[77]</span>
+loro coscienze, era quello delle scommesse.
+Così i partigiani del Medici offrivano a
+tutti i cardinali del contrario partito di
+scommettere dodici mila ducati contro
+cento che il Medici non sarebbe papa;
+i partigiani del Soderini ne offrivano ancor
+essi dieci mila; e quest'ultimi avevano
+favorevole tutto il partito francese<a class="tag" id="tag72" href="#note72">[72]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Questa lotta tra le due fazioni si andava
+prolungando con sì poca apparenza
+di conciliazione, che si cominciava a temere,
+che le due parti non si appigliassero
+a qualche pretesto per uscire dal
+conclave, formare due assemblee, ed eleggere
+due papi ad un tratto. Perciò i due
+capi rendevansi egualmente odiosi al popolo.
+Accusavansi il moderno Giulio ed
+il moderno Pompeo di volere colle loro
+discordie ruinare Roma un'altra volta.
+Un orribile fetore, che si era sparso nel
+conclave, ne rendeva insoffribile il soggiorno:
+i cardinali cadevano infermi, e
+soprattutto i più vecchi non potevano
+lungamente sostenere una così penosa reclusione.
+Il cardinale di Clermont propose
+Franciotto Orsini, ed il Medici finse di
+volergli dare i suffragj di tutta la sua fazione,
+<span class="pagenum"><a id="Page_78"></a>[78]</span>
+che, uniti a quelli della Francia,
+avrebbero decisa l'elezione. Temette allora
+il Colonna di vedere il supremo pontificato
+passare in una casa ereditaria nemica
+della sua; sentì la necessità di cedere,
+e, recandosi presso il cardinale de'
+Medici, gli offrì di farlo papa, purchè
+Giulio desse garanzie della sua riconoscenza<a class="tag" id="tag73" href="#note73">[73]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Le proposizioni del Colonna furono
+tutte accettate; domandava che il Medici
+si riconciliasse col cardinale Soderini, e
+gli restituisse tutti i suoi beni; che perdonasse
+egualmente a tutti coloro che
+avevano operato contro di lui; che cedesse
+al Colonna l'ufficio di vicecancelliere
+della Chiesa col magnifico palazzo
+che occupava, fabbricato da Raffaele
+Riario. A tali condizioni Giulio fu la
+stessa notte adorato da quasi tutti i cardinali,
+ed all'indomani, il 18 di novembre,
+anniversario del giorno in cui due anni
+prima era entrato vittorioso in Milano,
+fu proclamato sotto il nome di Clemente
+VII. Era questo nome destinato a convalidare
+<span class="pagenum"><a id="Page_79"></a>[79]</span>
+la promessa che aveva data di
+perdonare a Pompeo Colonna, al Soderini
+ed a tutti i suoi nemici. A fronte
+dell'apparente unanimità de' voti, questa
+elezione dispiacque in modo ai vecchi
+cardinali, che ai sostenuti patimenti del
+conclave aggiugnendosi questo rammarico,
+in pochi giorni morirono Soderini,
+Grassi, Fieschi e Carvajale<a class="tag" id="tag74" href="#note74">[74]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Pochi pontefici erano giunti al trono
+pontificio con una più alta riputazione di
+Clemente VII: egli si era guadagnato
+l'amore de' Fiorentini, che governava
+da più anni con una quasi assoluta autorità,
+ed aggiugneva in tal modo alle
+forze della Chiesa quelle di questa repubblica
+ancora ricca e temuta malgrado
+il suo decadimento. Sapevasi ch'era stato
+il ministro principale di Leon X in tempo
+del suo pontificato, ed a lui s'ascrivevano
+tutte le più gloriose cose fatte da
+suo cugino, senza temere di trovare in
+lui i medesimi difetti. Non veniva accusato
+nè di amore disordinato per i piaceri,
+<span class="pagenum"><a id="Page_80"></a>[80]</span>
+nè di prodigalità, nè di vana pompa,
+ed erano conosciute la sua applicazione
+ed attitudine al lavoro; perciò la
+sua elezione fu celebrata con trasporti
+di giubbilo, e dai letterati, che da lui
+speravano i medesimi beneficj ond'erano
+stati colmati da Leon X, e dal popolo<a class="tag" id="tag75" href="#note75">[75]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il ristabilimento della pace negli stati
+della Chiesa fu il primo oggetto delle
+cure di Clemente VII. Alfonso, duca di
+Ferrara, aveva approfittato della morte di
+Adriano per riprendere Reggio e Rubbiera,
+dove lo aveva chiamato l'amore
+dei popoli; ed era entrato nella prima
+città il 29 di settembre. Due giorni prima
+erasi presentato ancora a Modena, ma la
+fermezza del Guicciardini, che n'era governatore,
+e l'attaccamento del popolo
+al dominio della Chiesa, gli avevano impedito
+d'impadronirsi di questa città. Tuttavolta
+il Guicciardini non aveva che
+pochi soldati, ed Alfonso si apparecchiava
+ad un secondo tentativo, quand'ebbe
+l'avviso dell'elezione di Clemente VII, la
+quale gli fece rinunciare a' suoi progetti.
+Così alcune turbolenze eccitate in Romagna
+da Giovanni di Sassatello a nome del
+<span class="pagenum"><a id="Page_81"></a>[81]</span>
+partito guelfo, ma col segreto appoggio
+de' Francesi, si acquietarono al solo nome
+del Medici<a class="tag" id="tag76" href="#note76">[76]</a><a class="tag" id="tag77" href="#note77">[77]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il governo di Firenze richiamò in seguito
+le cure del nuovo pontefice; era questa città
+tenuta da' partigiani del Medici in uno stato
+di abietta ubbidienza; e questi ne avevano
+dato prova in occasione dell'elezione di Clemente
+VII. Un riputato cittadino di sessantatre
+anni, il quale nella prossima estrazione
+dovea essere gonfaloniere di giustizia,
+Pietro Orlandini, aveva scommesso che il
+Medici non sarebbe papa. Quando gli fu
+chiesto il pagamento della scommessa,
+egli esclamò che l'elezione non aveva
+potuto essere canonica. Per questa sola
+parola, che sembrava manifestare mancanza
+di rispetto verso la casa de' Medici,
+gli otto della balìa lo fecero arrestare
+<span class="pagenum"><a id="Page_82"></a>[82]</span>
+il giorno 24 di novembre, e due
+ore dopo decapitare<a class="tag" id="tag78" href="#note78">[78]</a>.
+</p>
+
+<p>
+A Clemente VII spiacque quest'esecuzione,
+che doveva rendere odiosa la
+di lui autorità. In qualche maniera più
+non esisteva la famiglia de' Medici; egli
+stesso era stato legittimato, e consideravasi
+ancora come rappresentante Cosimo
+padre della patria, suo avo; ma dopo di
+lui più non restavano che due bastardi,
+Ippolito inallora di sedici anni, figliuolo
+naturale di Giuliano, duca di Nemours,
+il terzo de' figliuoli del magnifico Lorenzo,
+ed Alessandro, figliuolo naturale di Lorenzo,
+duca d'Urbino, figliuolo di Pietro,
+figlio primogenito del magnifico. Alessandro
+era nato da una schiava nel 1512,
+e la paternità di Lorenzo era per lo meno
+incerta. Non pertanto Clemente VII gli
+fece ottenere un ducato nel regno di Napoli,
+e dichiarare abile ad esercitare tutte
+le cariche della repubblica. Mandò questi
+due giovanetti a Firenze, Ippolito il giorno
+30 luglio del 1524, ed Alessandro il
+<span class="pagenum"><a id="Page_83"></a>[83]</span>
+19 giugno del 1525. Il primo fu fino da
+principio risguardato come capo dello
+stato, ed ebbe il titolo di <i>magnifico</i>. I
+suoi concittadini conservavano per lui
+l'amore che avevano avuto pel duca di
+Nemours, di lui padre, mentre Alessandro
+aveva ereditato l'odio eccitato tra i Fiorentini
+dall'arroganza di suo padre Lorenzo.
+Ad ogni modo nè l'uno, nè l'altro
+era ancora capace di governare lo
+stato, onde Clemente mandò a Firenze,
+col titolo di legato, Silvio Passerini, cardinale
+di Cortona, che fece il suo ingresso
+l'undici maggio del 1524, ed andò
+a prendere alloggio nel palazzo de' Medici,
+amministrando la repubblica con
+tutta l'autorità usurpata dai Medici dopo
+la loro tornata<a class="tag" id="tag79" href="#note79">[79]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma Clemente VII cominciava a governare
+la Chiesa in difficilissime circostanze,
+in cui la sorte di tutta l'Italia
+pareva attaccata alla sorte delle battaglie
+che avrebbero luogo nelle pianure della
+Lombardia. L'ammiraglio Bonnivet con
+quattro mila cavalli e trenta mila fanti
+aveva passato il Ticino, e cominciate le
+<span class="pagenum"><a id="Page_84"></a>[84]</span>
+ostilità il 14 di settembre, nel qual giorno
+era morto papa Adriano VI. Ne' due
+mesi che passarono fino all'elezione del
+suo successore, Bonnivet avrebbe potuto
+agevolmente ricuperare il Milanese e cacciare
+gl'imperiali da tutta la Lombardia,
+ma in quello spazio di tempo fece in
+cambio conoscere la sua incapacità, e
+calmò il terrore che aveva prima eccitato.
+</p>
+
+<p>
+Prospero Colonna era stato sorpreso,
+le sue forze non erano in verun modo
+proporzionate all'estensione del paese che
+doveva difendere, o ai mezzi del suo
+nemico; e quando si vide forzato ad abbandonare
+le rive del Ticino, ed a ripiegare
+sopra Milano, suppose che non
+potrebbe mantenersi in questa città. Infatti
+tutto ciò che potevano promettere
+gl'ingegneri era di ridurre la città in
+tre giorni a non essere esposta ad un
+colpo di mano, facendo intorno alle sue
+mura lavorare tutti gli zappatori che si
+potrebbero porre a loro disposizione;
+mentre che a Bonnivet non abbisognava
+che una mezza giornata per presentarsi
+sotto le mura, e non era credibile che
+egli trascurasse d'approfittare d'un tempo
+così prezioso<a class="tag" id="tag80" href="#note80">[80]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_85"></a>[85]</span>
+</p>
+
+<p>
+Pure Prospero fece inallora lavorare
+intorno alle fortificazioni come se fosse
+stato sicuro d'avere il tempo di ridurre
+il lavoro a fine; e Bonnivet per lo contrario,
+temendo di meritarsi i rimproveri
+d'inconsideratezza e di precipitazione fatti
+agli altri generali francesi, si trattenne
+tre giorni senza verun motivo sulle sponde
+del Ticino. Sperava che Prospero Colonna
+evacuerebbe spontaneamente la capitale,
+dalla quale egli allora potrebbe
+tirare immensi mezzi per la guerra,
+quando invece l'avrebbe esposta al saccheggio
+cercando di attaccarvi il nemico<a class="tag" id="tag81" href="#note81">[81]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Quando Bonnivet seppe che Prospero
+Colonna, in cambio di ritirarsi, si fortificava
+in Milano, venne ad accamparsi a
+san Cristoforo, presso alle mura della
+città, tra le porte Ticinese e Romana, in
+un luogo renduto forte dai canali; di là
+mandò distaccamenti di cavalleria per il
+paese onde intercettare le vittovaglie, lusingandosi
+<span class="pagenum"><a id="Page_86"></a>[86]</span>
+di forzare in tal modo il Colonna
+ad uscire da una città nella quale
+troverebbesi tra poco esposto a grandi
+privazioni<a class="tag" id="tag82" href="#note82">[82]</a>. Bajardo e Federico da Bozzolo
+occuparono Lodi il 20 di settembre,
+e vittovagliarono il castello di Cremona,
+sperando di potere per mezzo
+del castello occupare ancora la città;
+ma sebbene conducessero trecento lance
+ed otto mila fanti, non ottennero l'intento
+loro<a class="tag" id="tag83" href="#note83">[83]</a>. In appresso si avanzarono
+verso Caravaggio e Monza, per
+togliere ai Milanesi le vittovaglie dei
+monti di Brianza. Prospero Colonna, sopraffatto
+da una malattia che doveva
+bentosto condurlo al sepolcro, facevasi
+rappresentare dal duca di Termes e da
+Alarcone, comandante della fanteria spagnuola.
+Aveva colla sua attività adunati
+in Milano ottocento uomini d'armi, ottocento
+cavaleggieri, quattro mila fanti
+spagnuoli, sei mila cinquecento tedeschi
+e tre mila italiani. Faceva avanzare il
+marchese di Mantova al mezzogiorno del
+<span class="pagenum"><a id="Page_87"></a>[87]</span>
+Po dalla banda di Pavia; aspettava ogni
+giorno nuovi rinforzi dalla Germania e
+dal regno di Napoli; e di già intercettava
+ai Francesi i viveri ch'essi avevano
+creduto di tirare dalla Lomellina<a class="tag" id="tag84" href="#note84">[84]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Erasi Bonnivet dato vanto di non imitare
+l'impeto e l'imprudenza degli altri
+capitani francesi, ma di fare la
+guerra agl'Italiani colle precauzioni italiane:
+pure così perdeva i vantaggi proprj
+della sua nazione senza poter acquistare
+quelli d'un'altra. Ogni picciola scaramuccia
+gli costava alcuni soldati, ed ognuna
+di tali perdite scoraggiava le sue truppe
+ed accresceva l'ardire dei nemici. I frequenti
+rovesci provati da' suoi distaccamenti
+lo forzarono all'ultimo a non far
+venire i suoi convoglj che con grosse
+scorte, a non ispedire a foraggiare che
+numerosi distaccamenti, ed a richiamare
+i corpi d'armata che chiudevano ai Milanesi
+le strade del monte di Brianza,
+facendo accampare tutte le sue truppe
+tra Marignano ed Abbiategrasso<a class="tag" id="tag85" href="#note85">[85]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_88"></a>[88]</span>
+</p>
+
+<p>
+La lentezza di Bonnivet aveva dato
+tempo agli alleati di adunare tutte le
+loro armate. Oltre le truppe spagnuole
+e tedesche che Prospero Colonna aveva
+in Milano, e quelle che Antonio di
+Leyva teneva sotto i suoi ordini a Pavia,
+il vicerè di Napoli, Carlo di Lannoy,
+si avvicinava col marchese di Pescara,
+il quale aveva ripigliato il comando
+della fanteria spagnuola. Il marchese
+di Mantova, a richiesta di Prospero
+Colonna, si era avanzato fino a Pavia
+coll'armata della Chiesa, il Vitelli, che
+comandava tre mila fanti al soldo de' Fiorentini,
+copriva la strada di Genova, ed
+il duca d'Urbino coll'armata veneziana era
+giunto in riva all'Adda. Malgrado il loro
+avvicinamento Bonnivet si era ostinato a
+mantenere la sua posizione sotto Milano,
+per tenere dietro ad una trama ordita
+da alcuni soldati di Giovanni de' Medici,
+che promettevano di dargli una porta
+della città; ma quando seppe che questi
+erano stati scoperti e condannati alla pena
+di morte, fece proporre a Prospero Colonna
+un armistizio fino al mese di maggio,
+obbligandosi a cedere tutte le conquiste
+fatte oltre il Ticino. Ma i generali
+<span class="pagenum"><a id="Page_89"></a>[89]</span>
+imperiali non volevano accettarla che a
+condizione che fosse evacuata tutta la Lombardia;
+e Bonnivet, senz'avere ottenuta una
+sospensione d'armi, fu costretto da abbondanti
+nevi a ritirarsi. Il 27 di novembre
+portò tutta la sua armata tra il Ticinello
+ed il Ticino ad Abbiategrasso ed a Rosate;
+e malgrado le istanze de' soldati, Prospero
+Colonna, fedele all'invariabile suo
+sistema di non fidare mai all'accidente ciò
+che ottenere poteva dall'ordinario corso
+delle cose, lasciò che tranquillamente si
+ritirasse<a class="tag" id="tag86" href="#note86">[86]</a>.
+</p>
+
+<p>
+A dir vero quest'era l'ultima prova
+che Prospero faceva della particolare sua
+tattica. Questo grande generale, che dava
+a vedere d'aver preso per modello Fabio
+Cunctatore, operò in certo qual modo una
+rivoluzione nell'arte della guerra. Fu egli
+il primo ad insegnare con quale arte,
+scegliendo le posizioni, ed eseguendo
+movimenti ben calcolati, un generale debole,
+o che diffida delle sue truppe, può
+stancheggiare l'attività de' suoi nemici,
+<span class="pagenum"><a id="Page_90"></a>[90]</span>
+ammorzarne l'impeto e dissiparne le forze,
+senza lasciar loro il conforto di dare
+una sola battaglia. Ne' tempi in cui visse
+i suoi talenti erano appunto quelli che
+si richiedevano dal suo partito per ammorzare
+l'impeto de' Francesi, o rendere
+inutile il cieco valore degli Svizzeri. Fu
+egli il primo a difendere senza venire a
+giornata un paese che da trent'anni era
+sempre stato o guadagnato, o perduto in
+una sola battaglia. Pure in quest'epoca
+stessa veniva già da otto mesi divorato
+dalla malattia che lo portava al sepolcro.
+La gelosia che fin allora aveva sentita
+contro Carlo di Lannoy, vicerè di Napoli,
+dovette dar luogo all'eccesso del dolore.
+Chiamò egli stesso a Milano questo ministro
+dell'imperatore; ma il Lannoy non
+volle che i moribondi occhi del suo rivale
+vedessero il successore che tanto avevano
+temuto. Si avanzò lentamente, onde
+entrare in Milano col marchese di Pescara
+solamente quando Prospero Colonna
+agonizzante avesse perduti i sentimenti.
+Questo grand'uomo morì il 30 dicembre
+del 1523<a class="tag" id="tag87" href="#note87">[87]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_91"></a>[91]</span>
+</p>
+
+<p>
+Bonnivet, avendo presi i suoi quartieri
+d'inverno, licenziò la fanteria francese
+levata nella Linguadocca e nel Delfinato,
+siccome quella che conosceva poco utile
+sebbene fosse molto dispendiosa. Calcolava
+d'avere in vece un corpo di fanteria
+svizzera, che faceva assoldare per
+l'imminente primavera. In pari tempo,
+per aprirsi una più facile comunicazione
+coi Cantoni, incaricò Renzo di Ceri di
+attaccare Arona sul lago Maggiore, dandogli
+per tale impresa sette mila fanti
+italiani. Ma Anchise Visconti, che difendeva
+questa fortezza con una guarnigione
+milanese, gli oppose una così ostinata
+resistenza, che Renzo di Ceri si vide
+costretto a levare l'assedio dopo avere
+battuta la fortezza trenta giorni, lanciandovi
+sei mila palle<a class="tag" id="tag88" href="#note88">[88]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Era altresì giunto in Milano il contestabile
+di Borbone con un rinforzo di
+sei mila Landsknecht. L'imperatore, che
+voleva protrarre il matrimonio del Borbone
+con Eleonora di Portogallo, e che
+cercava pretesti perchè non avesse effetto,
+<span class="pagenum"><a id="Page_92"></a>[92]</span>
+invece di permettere al contestabile di
+venire in Ispagna, gli aveva dato il supremo
+comando dell'armata d'Italia, incaricando
+il Pescara del comando della
+fanteria spagnuola, ed il Lannoy dell'amministrazione
+civile. Dal canto suo il
+duca d'Urbino aveva avuto ordine dal
+senato di Venezia di passare l'Adda, e
+di raggiugnere a Milano l'armata imperiale:
+onde era questa diventata più numerosa
+assai di quella di Bonnivet; ma era
+in preda al disastro che mai non abbandonava
+le armate dell'Austria; conciossiachè
+Carlo V non le mandava danaro. I
+soldi erano da molto tempo arretrati; i
+soldati saccheggiavano gli abitanti che
+loro davano l'alloggio; ed i varj stati
+dell'Italia venivano angariati dai generali,
+che da loro pretendevano enormi
+contribuzioni per supplire alle spese della
+guerra<a class="tag" id="tag89" href="#note89">[89]</a>.
+</p>
+
+<p>
+L'armata imperiale, a motivo de' prosperi
+risultamenti della precedente campagna,
+era piena di confidenza; scoraggiata
+per lo contrario era quella de' Francesi;
+e que' medesimi capitani, che fin allora
+erano stati i favoriti della fortuna, cominciavano
+<span class="pagenum"><a id="Page_93"></a>[93]</span>
+a provarla contraria. Il cavaliere
+Bajardo era stato incaricato di difendere
+Robecco coi signori di Mezieres e di
+San-Mesmes con dugento uomini d'armi,
+quattrocento cavaleggieri, e la fanteria
+del signore di Lorges: ma egli vi si
+lasciò sorprendere una notte del mese di
+febbrajo dal Pescara e da Giovanni de'
+Medici. Tre mila Spagnuoli, che per riconoscersi
+portavano sopra le armi una
+camicia bianca, cinsero da ogni banda
+la borgata, ed attaccarono i Francesi
+mentre dormivano; questi, quasi senza
+difendersi, furono in gran parte uccisi
+e fatti prigionieri; furono presi quasi tutti
+i loro cavalli; e Bajardo stesso si salvò
+a stento combattendo<a class="tag" id="tag90" href="#note90">[90]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Bonnivet aspettava in primavera potenti
+soccorsi che gli dovevan giugnere dalla
+Svizzera. Egli aveva bruciato il borgo di
+Rosate per riunire tutte le sue truppe in
+Abbiategrasso; ed avendo il Ticino alle
+spalle, poteva tirare dal paese coperto da
+quel fiume abbondanti provvigioni, che
+dovevano porlo in istato d'aspettare tranquillamente
+<span class="pagenum"><a id="Page_94"></a>[94]</span>
+nel suo campo fortificato la
+nuova stagione. Attaccandolo in tale posizione
+i nemici non potevano lusingarsi
+di felice riuscita; ma il marchese di
+Pescara propose l'ardito movimento di
+portare l'armata imperiale al di là del
+Ticino per porre Bonnivet tra quest'armata
+e Milano. Calcolò che i Francesi
+scoraggiati non oserebbero d'attaccare la
+capitale della Lombardia; ad ogni modo
+vi mandò il duca Francesco Sforza e
+Giovanni de' Medici con sei mila uomini;
+ed il 2 di marzo l'armata imperiale
+passò sopra tre ponti il Ticino, e venne
+ad accamparsi a Gambalò<a class="tag" id="tag91" href="#note91">[91]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Temendo il Bonnivet d'essere circondato,
+e di perdere ogni comunicazione col
+Piemonte, di dove riceveva le vittovaglie,
+passò ancor esso il Ticino, dopo avere lasciata
+una grossa guarnigione ad Abbiategrasso,
+e venne ad accamparsi a Vigevano
+sulla diritta del fiume. Intanto il duca d'Urbino
+avea attaccato e preso d'assalto Garlasco,
+terra assai forte tra l'armata imperiale e
+Pavia, che trovavasi occupata da' Francesi;
+<span class="pagenum"><a id="Page_95"></a>[95]</span>
+questi in ogni scaramuccia avevano perduti
+molti soldati e cavalli, onde Bonnivet,
+piuttosto che vedere così consumarsi
+la sua armata, presentò, sebbene
+più debole, due giorni di seguito la
+battaglia agl'imperiali. Ma Lannoy ed il
+contestabile di Borbone avevano determinato
+di non esporre all'incertezza di
+una battaglia generale i vantaggi che loro
+non potevano venir meno, preferendo di
+sorprendere alla spicciolata le posizioni
+del nemico. Attaccarono successivamente
+ed occuparono san Giorgio e Sartirana;
+persuasero la città di Vercelli a dichiararsi
+per loro; e prendendo una vantaggiosa
+posizione all'Arco di Mario, tra
+Vercelli e Novara, di già si lusingavano
+di costringere Bonnivet, che si era
+chiuso in Novara, a capitolare<a class="tag" id="tag92" href="#note92">[92]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma il generale francese aveva avviso
+che da ogni banda si avanzavano truppe
+in suo soccorso. Claudio di Longueville,
+duca di Rothelin, gli conduceva pel monte
+Ginevra quattrocento uomini d'armi, i
+quali erano di già arrivati a Susa. Attraversando
+<span class="pagenum"><a id="Page_96"></a>[96]</span>
+il san Bernardo erano giunti
+a Gattinara, al di là della Sesia, dieci
+mila Svizzeri; e cinque mila Grigioni,
+assoldati nel loro paese da Renzo di Ceri,
+erano entrati nel Bergamasco, e stavano
+per unirsi a Federico da Bozzolo, che gli
+aspettava a Lodi con un grosso corpo di
+fanteria italiana. Ma Giovanni de' Medici
+si affrettò di passare nel territorio di Bergamo
+con dugento cavalli e quattro mila
+fanti, ed unitovisi ad alcune truppe veneziane,
+chiuse la strada ai Grigioni; indi
+attaccandoli ogni giorno colla cavalleria
+o coll'infanteria leggiere, loro intercettando
+i convoglj, sorprendendo i loro distaccamenti,
+gli stancheggiò in maniera,
+che dopo tre giorni li forzò a ritirarsi ne'
+loro paesi<a class="tag" id="tag93" href="#note93">[93]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dopo aver fatti ritirare i Grigioni,
+Giovanni de' Medici prese Caravaggio, e
+ravvicinatosi al Ticino ruppe a colpi di
+cannone il ponte di Boffalora, che serviva
+di comunicazione tra il quartiere
+generale di Bonnivet a Novara ed Abbiategrasso
+<span class="pagenum"><a id="Page_97"></a>[97]</span>
+dove teneva molti magazzini.
+Il duca Francesco Sforza risolse di sforzare
+il napolitano Caraccioli che comandava
+mille fanti in Abbiategrasso; onde
+andò a raggiugnere Giovanni de' Medici
+sotto le mura di questa piazza colla milizia
+milanese, e dopo un vivo cannonamento
+la prese d'assalto. Vero è che
+i Milanesi pagarono assai caro questo vantaggio.
+La lunga dimora dell'armata francese
+in quella terra, i patimenti, la miseria,
+la sudiceria vi avevan generata la
+peste. I soldati saccheggiando Abbiategrasso
+contrassero essi medesimi il contagio;
+lo portarono a Milano col loro
+bottino, e questo flagello rapì in quella
+estate cinquanta mila abitanti alla capitale
+della Lombardia<a class="tag" id="tag94" href="#note94">[94]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Intanto Bonnivet, sempre più chiuso nel
+suo campo, ogni giorno perdendo qualche
+posto avanzato, più non potendo tirare
+vittovaglie dal Piemonte, e più non
+ritrovandone nelle ruinate vicinanze di
+Novara, vedeva consumarsi continuamente
+la sua armata per la malattia e per la
+<span class="pagenum"><a id="Page_98"></a>[98]</span>
+diserzione. Non solo i mercenarj che formavano
+la sua fanteria, ma gli stessi uomini
+d'armi, tutti appartenenti alla nobiltà
+francese, lo abbandonavano ogni giorno,
+dopo d'avere perduti i loro cavalli per
+mancanza di foraggi, ed avere lottato
+otto mesi contro le malattie e contro la
+fame. Dieci mila Svizzeri, che avevano
+valicato il san Bernardo, erano finalmente
+arrivati a Gattinara nella Valsesia;
+ma questi pensavano piuttosto a liberare
+i loro compatriotti del campo di Bonnivet,
+che a ricominciare una campagna
+che loro sperar non lasciava troppo prosperi
+avvenimenti. Malgrado le istanze
+di Bonnivet, non vollero passare la Sesia
+ingrossata da continue piogge; e ricusando
+di recarsi al suo campo, lo costrinsero
+a raggiugnerli dove si trovavano<a class="tag" id="tag95" href="#note95">[95]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Partì dunque Bonnivet da Novara una
+notte in sul cominciare di maggio, onde
+nascondere la sua ritirata ai nemici, e
+prese la strada di Romagnano, terra
+quasi in faccia di Gattinara. Sebbene
+il marchese di Pescara fosse avvisato della
+di lui partenza, ed avesse progettato
+<span class="pagenum"><a id="Page_99"></a>[99]</span>
+di prevenirlo, prendendo una più breve
+via di cui era padrone, l'armata francese
+arrivò a Romagnano alcune ore prima
+dei nemici, ed ebbe tempo di gettare
+un ponte sulla Sesia. Gli Spagnuoli, che
+l'avevano inseguito troppo precipitosamente,
+e che, respinti in alcune scaramucce,
+avevano prese pericolose posizioni,
+sarebbero stati facilmente sconfitti,
+se Bonnivet avesse potuto ridurre gli
+Svizzeri, arrivati presso Gattinara, a
+passare essi medesimi la Sesia ed a piombare
+con lui sopra i nemici che lo avevano
+inseguito: ma invano egli ne fece loro
+calde istanze; e quando vide di non poterli
+persuadere a ricominciare la guerra,
+passò nella stessa notte la Sesia con tutta
+la sua armata, per unirsi a loro<a class="tag" id="tag96" href="#note96">[96]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Fin qui la ritirata di Bonnivet erasi
+eseguita abbastanza felicemente, sebbene
+egli avesse lasciati sette cannoni sulla riva
+sinistra della Sesia. Aveva trovate le truppe
+fresche degli Svizzeri, le quali avevano
+ricevuto in mezzo alle loro schiere i suoi
+equipaggi e le sue truppe affaticate, ed
+<span class="pagenum"><a id="Page_100"></a>[100]</span>
+allo spuntare del giorno prendeva con
+loro il cammino d'Ivrea per tornare in
+Francia pel Basso Valese. Aveva collocata
+sulla riva del fiume una batteria per impedire
+agl'imperiali di passarlo, e ne
+aveva affidata la guardia a due battaglioni
+di Corsi e di Provenzali. Ma il marchese
+di Pescara ed il duca di Borbone, avendo
+trovato un luogo guadabile, cominciarono
+ancor essi a passare la Sesia; onde i Corsi
+spaventati abbandonarono i loro cannoni.
+Bonnivet per ricuperarli condusse egli
+medesimo un corpo di cavalleria col signore
+di Vandenesse, fratello di La Palisse.
+Bonnivet, ferito da una palla nel braccio
+sinistro, dovette ritirarsi dalla zuffa, e
+Vandenesse, ferito più gravemente in una
+spalla, morì dopo tre giorni<a class="tag" id="tag97" href="#note97">[97]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Bonnivet, trovandosi incapace di supplire
+più a lungo alle funzioni di comandante,
+affidò la condotta dell'armata al
+cavaliere Bajardo, il quale si pose coi
+suoi uomini d'armi nell'ultima linea,
+onde coprire la ritirata della fanteria.
+Aveva appena presa questa posizione che
+<span class="pagenum"><a id="Page_101"></a>[101]</span>
+vedendosi stringere dagli archibugeri spagnuoli,
+li caricò colla sua cavalleria per
+respingerli. «Ma, come Dio volle, fu
+tirato un colpo d'archibugio, la di
+cui pietra venne a ferirlo a traverso
+alle reni, e gli ruppe tutto il grosso
+osso della schiena. Quando sentì il
+colpo, si fece a gridare, <i>Gesù</i>! Poi
+soggiunse: <i>Ah! mio Dio, io sono morto</i>!
+Prese la sua spada per l'impugnatura,
+e baciò l'elsa come segno della croce,
+dicendo ad alta voce, <i>miserere
+mei Domine!</i><a class="tag" id="tag98" href="#note98">[98]</a>»
+</p>
+
+<p>
+«Frattanto Bajardo si fece levare da
+cavallo dal suo maestro di casa, che
+mai non l'abbandonò, e si fece porre
+a piè d'un albero col viso rivolto verso
+il nemico, ove il duca di Borbone, che
+inseguiva il nostro campo, venne a trovarlo,
+e disse al detto Bajardo che sentiva
+molta compassione di lui, vedendolo
+in quello stato per essere così virtuoso
+cavaliere. Cui il capitano Bajardo
+rispose, signore, voi non dovete compiangere
+me che muojo da uomo onorato,
+ma bensì io compiango voi, vedendovi
+servire contro il vostro principe,
+<span class="pagenum"><a id="Page_102"></a>[102]</span>
+la vostra patria, il vostro giuramento.
+E poco dopo il detto Bajardo
+spirò, e fu rilasciato un salvacondotto
+al di lui maestro di casa per portare il
+di lui corpo nel Delfinato, dove aveva
+avuti i natali<a class="tag" id="tag99" href="#note99">[99]</a>.»
+</p>
+
+<p>
+Gl'imperiali continuarono ad inseguire
+l'armata che si ritirava; ma l'ultimo
+corpo svizzero, più soffrire non potendo
+tanta molestia, si gettò su di loro con
+tanto furore a piena corsa, che li ruppe
+e li pese in fuga. Questo corpo di
+quattrocento uomini, che si era troppo
+slontanato dal corpo d'armata, fu in appresso,
+a dir vero, avviluppato ed interamente
+distrutto; ma la sua ostinata
+resistenza, ed il ritardo dell'artiglieria
+imperiale, diedero tempo a Bonnivet di
+eseguire la sua ritirata sopra Ivrea, ove
+i nemici cessarono d'inseguirlo. Lasciò
+ancora nella valle d'Aosta, nel forte di
+Bar, venti cannoni, disperando di poterli
+condurre a traverso al san Bernardo,
+e ricondusse pel Valese la sua armata in
+Francia<a class="tag" id="tag100" href="#note100">[100]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_103"></a>[103]</span>
+</p>
+
+<p>
+Il duca di Longueville, sentendo a Susa
+che Bonnivet si era ritirato, riprese il
+cammino del monte Ginevra senza avere
+veduto il nemico. Novara si arrese a
+Giovanni de' Medici: Boisì e Giulio di
+Sanseverino, che comandavano in Alessandria,
+consegnarono questa città al marchese
+di Pescara, e Federico da Bozzolo
+abbandonò Lodi al duca d'Urbino. In
+poche settimane più non rimase un solo
+francese in Italia; anzi al contrario Bozzolo
+e Sanseverino avevano condotti
+nella Provenza e nel Delfinato circa cinque
+mila Italiani al soldo della Francia<a class="tag" id="tag101" href="#note101">[101]</a>.
+</p>
+
+<p>
+L'Italia era omai liberata dall'invasione
+francese, ed erasi ottenuto lo scopo delle
+due leghe contratte dall'imperatore sia coi
+Veneziani, sia col papa e coi piccoli
+stati d'Italia. Tutti gl'Italiani, oppressi
+dalle spese e dagli sforzi di una ruinosa
+guerra, altro omai non bramavano che la
+<span class="pagenum"><a id="Page_104"></a>[104]</span>
+pace; il papa lusingavasi di far guarentire
+lo stato attuale dell'Italia dal re
+d'Inghilterra che aveva contribuito alla
+vittoria, e dagli Svizzeri che coprivano
+i confini, e che in addietro si erano così
+vivamente adoperati per l'indipendenza
+della Lombardia. Clemente VII ordinava
+al suo nunzio in Inghilterra d'invocare
+i buoni ufficj d'Enrico VIII, per porre
+un termine all'arroganza ed alle vessazioni
+de' ministri dell'imperatore in Italia,
+per far rispettare la santa sede, cessare
+le contribuzioni straordinarie ricevute ogni
+mese dai Fiorentini, ristabilire il duca di
+Milano in un'assoluta indipendenza, e
+far godere ai Veneziani i vantaggi che
+si erano riservati in forza del loro trattato.
+Insomma trattavasi di far vedere se l'Italia
+aveva combattuto per iscuotere un
+giogo straniero, o soltanto per mutare
+il padrone; e dal tuono della lettera del
+datario apostolico scorgevasi che Clemente
+VII si era di già accorto che i frutti
+della vittoria non erano gran fatto meno
+amari di quelli della guerra<a class="tag" id="tag102" href="#note102">[102]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_105"></a>[105]</span>
+</p>
+
+<p>
+Ma i generali, che avevano trionfato
+in Italia, desideravano che la guerra
+producesse nuove guerre. Niun pensiero
+prendevansi della felicità degli stati che
+pretendevano difendere; bramavano di
+continuare il loro mestiere, di farsi nome
+con nuove imprese, e di trovare altre
+occasioni di esercitare un assoluto potere
+sulle fortune e sulla vita degli uomini.
+Il contestabile di Borbone prendeva maggiore
+interesse che gli altri per la continuazione
+della guerra. Scriveva all'imperatore
+ed al re d'Inghilterra essere giunto
+l'istante di superare i confini della
+Francia, di vendicarsi dei loro nemici,
+e di precipitare dal trono Francesco I.
+Diceva che al nome di Borbone si solleverebbero
+i suoi antichi vassalli, e verrebbero
+spontaneamente a collocarsi sotto
+le insegne straniere. Ignorava costui che
+il solo delitto d'avere chiamati gli stranieri
+nella sua patria, cambiava in odio
+ed in disprezzo tutto l'affetto che i Francesi
+avevano potuto avere per lui<a class="tag" id="tag103" href="#note103">[103]</a>.
+<span class="pagenum"><a id="Page_106"></a>[106]</span>
+Carlo V ed Enrico VIII credettero imprudentemente
+alle di lui parole; il primo
+ordinò alla sua armata di penetrare nella
+Provenza; l'altro gli mandò soccorsi, e
+promise in pari tempo di attaccare le
+province settentrionali della Francia.
+</p>
+
+<p>
+Fu nel mese di luglio che il contestabile
+di Borbone ed il marchese di Pescara
+passarono il Varo per entrare nella
+Provenza con sette mila landsknecht, sei
+mila fanti spagnuoli, due mila Italiani, e
+sei cento cavaleggieri: il vicerè Lannoy
+aveva promesso di seguirli a poca distanza
+con mille uomini d'armi. Ugo di Moncade
+con sedici galere costeggiava la Provenza
+per proteggere l'armata e trasportare l'artiglieria:
+ma Andrea Doria, che aveva il
+comando di una flotta francese più forte,
+prese una di queste galere e fece prigioniere
+il principe d'Orange; ne forzò tre
+altre a rompere sulla costa, le quali il Pescara
+fece bruciare perchè non venissero
+in mano del nemico; e costrinse il Moncade,
+dopo avere sbarcata la sua artiglieria
+ad Aix, a chiudersi nel porto di
+Monaco<a class="tag" id="tag104" href="#note104">[104]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_107"></a>[107]</span>
+</p>
+
+<p>
+Voleva il Borbone approfittare della
+sorpresa del re di Francia e dello spossamento
+cui era stata ridotta la sua armata
+nell'ultima campagna, per portarsi
+subito sopra Avignone o sopra Lione.
+Calcolava che nello stesso tempo un'armata
+spagnuola penetrerebbe nella Guienna,
+una inglese nella Picardia, e forse una
+tedesca nella Borgogna. Ma Carlo V ed
+Enrico VIII non si curavano di soddisfare
+per questo rispetto le promesse che gli
+avevano fatte; ed il marchese di Pescara,
+non volendo compromettere la sua armata
+conducendola nel cuore del regno,
+si ostinò perentoriamente a volere ristringere
+le sue operazioni all'assedio di Marsiglia<a class="tag" id="tag105" href="#note105">[105]</a>.
+</p>
+
+<p>
+A Filippo di Brion, conte di Chabot,
+era stata dal re affidata la difesa di Marsiglia,
+cui venne bentosto giù pel Rodano
+ad unirsi Renzo di Ceri coi cinque mila
+Italiani che avevano seguito Bonnivet
+nella sua ritirata. Tra costoro trovavansi
+molti gentiluomini, costretti dalle rivoluzioni
+d'Italia ad esiliarsi per sempre dalla
+loro patria. Tra gli altri vi si vedevano
+<span class="pagenum"><a id="Page_108"></a>[108]</span>
+alcuni emigrati pisani, determinati a non
+voler più soggiacere al giogo de' Fiorentini,
+e che, per la valorosa difesa che
+fecero in Marsiglia, acquistarono il diritto
+di cittadinanza francese, e vi si stabilirono
+colle loro famiglie. L'assedio fu
+infatti sostenuto colle più luminose prove
+di valore. L'artiglieria imperiale aveva
+aperte nelle mura larghissime brecce; ma
+il Pescara, dopo aver fatte riconoscere le
+disposizioni degli assediati, ricusò di dare
+l'assalto. Sapeva che Francesco I, accompagnato
+da La Palisse, erasi avanzato fino
+ad Avignone; che aveva colà ragunata
+una formidabile artiglieria, otto mila
+cavalli, quattordici mila Svizzeri, sei
+mila landsknecht, e dieci mila tra Francesi
+ed Italiani.
+</p>
+
+<p>
+Sia che l'armata del Pescara venisse respinta
+in un assalto, sia che prendesse la
+città dopo avere perduta molta gente
+nell'attacco, correva pericolo di essere
+soverchiata da forze tanto superiori. Dichiarò
+adunque in un consiglio di guerra,
+che il solo partito da prendersi era quello
+di una subita ritirata. E la necessità di
+questo consiglio parve ancora più urgente,
+quando seppesi nel campo imperiale,
+che Francesco I, dopo di avere passato
+il Rodano, aveva spinta la sua vanguardia
+<span class="pagenum"><a id="Page_109"></a>[109]</span>
+fino a Salon di Crau posta a metà strada
+tra Avignone e Marsiglia. Il Borbone
+s'arrese alla superiore esperienza del
+suo collega; fu imbarcata la grossa artiglieria;
+ma perchè il mare non era libero,
+si spezzò la maggior parte de' cannoni,
+e si caricò il bronzo sui muli, onde
+fonderli nuovamente giunti che fossero in
+Italia; ed alla fine di settembre l'assedio
+di Marsiglia, che mantennesi quaranta
+giorni, fu levato dall'armata imperiale,
+che s'avviò a marcie forzate alla volta
+di Nizza<a class="tag" id="tag106" href="#note106">[106]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Non pertanto i marescialli di Chabannes
+e di Montmorencì avevano raggiunta
+la coda dell'armata che ritiravasi con
+tanta celerità, e che, carica d'un immenso
+equipaggio, entrava in un povero paese,
+deserto ed alpestre, ove soffrì infinitamente.
+Il Pescara potè lodarsi di questa
+ritirata, siccome della sua più bella impresa
+militare, poichè salvò da un imminente
+pericolo la sua armata e più di
+dodici mila bestie da soma; ma i capi
+<span class="pagenum"><a id="Page_110"></a>[110]</span>
+che lo inseguivano hanno pure potuto
+darsi il vanto d'avere più d'una volta
+cambiata questa ritirata in una vera fuga,
+e d'avere arricchiti i loro soldati con una
+immensa preda. Il Pescara continuò a
+ritirarsi per Nizza, Albenga e Finale, e
+finalmente fece in un solo giorno la strada
+da Alba a Voghera, la quale è lunga ben
+quaranta miglia. Il vicerè Lannoy lo
+aspettava a Pavia, ove i generali imperiali
+erano impazienti di tenere un consiglio
+di guerra intorno ai mezzi di difendere
+la Lombardia<a class="tag" id="tag107" href="#note107">[107]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Infatti lo stesso giorno in cui il Pescara,
+uscendo dalle montagne della Liguria,
+era giunto ad Alba, Francesco I
+aveva fatto il suo ingresso in Vercelli.
+Invece di tener dietro all'armata imperiale
+sulla strada da lei tenuta, Francesco
+aveva sperato di ottenere più luminosi
+successi prevenendola in Italia. Egli
+aveva per difesa della Francia adunata
+una così potente armata, che parvegli
+capace delle più grandi conquiste. Vedeva
+<span class="pagenum"><a id="Page_111"></a>[111]</span>
+come Carlo ed Enrico non erano in istato
+di attaccarlo nè in Picardia, nè nella
+Guienna, e supponeva che l'armata che
+aveva eseguita una così faticosa ritirata
+a traverso alle montagne della Liguria,
+mal potrebbe contro di lui difendere la
+Lombardia. Si dice che questo progetto
+fu concepito dal solo re; che La Tremouille,
+Lescuns, d'Aubigni e Chabannes
+tentarono ogni via perchè non avesse effetto,
+mentre Bonnivet, La Barre, Chabot
+e San-Marsault lo incoraggiavano ad
+eseguirlo: ma che Francesco I, fermo nel
+suo pensamento, non volle aspettare sua
+madre, per la quale aveva sempre mostrata
+tanta deferenza, e che le aveva
+chiesta la grazia di abboccarsi con lei prima
+di partire. Qualunque si fosse l'autore di
+questo progetto, non deve essere giudicato
+dalla riuscita; poichè, se la campagna fosse
+stata condotta con intelligenza eguale all'ardore
+con cui venne cominciata, sarebbe
+stata probabilmente coronata da
+felice riuscita<a class="tag" id="tag108" href="#note108">[108]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_112"></a>[112]</span>
+</p>
+
+<p>
+Ma e Francesco I ed il suo favorito
+Bonnivet avevano il valore del soldato,
+non i talenti del generale: invece di regolarsi
+a seconda delle sole presenti circostanze,
+pareva che ad altro non pensassero
+che a correggere gli errori ne' quali
+erano precedentemente caduti; e perchè
+le circostanze più non erano le medesime,
+ciò che evitavano come un errore, spesso sarebbe
+stato loro di sommo vantaggio. Bonnivet
+non aveva pensato che a precauzionarsi
+contro la precipitazione e la temerità
+francese, e con dilungamenti inopportuni
+aveva perduta l'occasione di conquistare
+il Milanese. Dal canto suo Francesco I
+voleva correggere gli errori di Bonnivet
+tenendo una condotta affatto diversa.
+Prima di tutto volle occupare Milano,
+indi Pavia; ed invece avrebbe dovuto
+distruggere l'armata fuggitiva, che, scoraggiata
+da così lunga ritirata, non gli
+avrebbe potuto tener testa, s'egli non
+le avesse dato riposo.
+</p>
+
+<p>
+Le prime operazioni del re erano state
+ben dirette. Il signore di Lannoi evacuando
+Asti prima del di lui arrivo, aveva
+lasciati due mila uomini in Alessandria,
+sperando che l'armata francese si tratterrebbe
+ad assediarla; ma Francesco I
+voleva avanti tutto occupare Milano, persuaso
+<span class="pagenum"><a id="Page_113"></a>[113]</span>
+che le piazze che lasciavasi alle
+spalle s'arrenderebbero in appresso. La
+peste, che tutta la state aveva infierito in
+Milano, e fatte perire cinquanta mila
+persone, aveva costretto Francesco Sforza
+ed il suo cancelliere Moroni ad abbandonarla.
+Questi, malgrado le istanze del
+Pescara, ricusarono di rientrarvi per sostenere
+un assedio, e per lo contrario
+autorizzarono i cittadini a sottomettersi
+ai Francesi; onde il Pescara, che più non
+trovava ne' Milanesi, avviliti da tante
+calamità, nè zelo per la loro indipendenza;
+nè soccorsi pecuniarj, nè braccia pel lavoro,
+credette prudente consiglio di non
+tenere la sua armata in una città infetta
+di peste, che poteva diventare il suo sepolcro;
+perciò diede ordine di evacuarla,
+ed il 26 ottobre del 1524 le ultime truppe
+imperiali, comandate da Alarcone, uscirono
+per la porta Romana, mentre che
+le francesi vi entravano per le porte Ticinese
+e Vercellina. Il 30 ottobre vi fu
+mandato la Tremouille per assumere il
+comando come luogotenente del re: aveva
+con lui il conte di San-Paul, il signore
+di Vaudemont, il maresciallo di Foix e
+Teodoro Trivulzio. Settecento fanti spagnuoli
+formavano la guarnigione del
+<span class="pagenum"><a id="Page_114"></a>[114]</span>
+castello abbondantemente approvigionato<a class="tag" id="tag109" href="#note109">[109]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il disordine in cui trovavasi l'armata
+imperiale, lo scoraggiamento de' soldati
+che da oltre un mese ritiravansi a marcie
+forzate innanzi al nemico; la mal intelligenza
+che supponevasi tra i generali;
+l'impossibilità in cui si erano trovati
+di difendere Milano; tutto faceva
+conoscere che dovevansi inseguire caldamente
+senza lasciarli respirare. Il marchese
+di Pescara, uscendo di Milano,
+erasi ritirato a Lodi; ma sapevasi che la
+maggior parte de' di lui soldati, oppressi
+dalla fatica, e non sentendosi abbastanza
+forti per difendersi, avevano gettate le
+armi; che quasi tutta la cavalleria era
+smontata, avendo perduti i cavalli nelle
+lunghe marcie sulle montagne; che Lodi
+non poteva resistere più di Milano; e
+che, potendo i Francesi passare l'Adda
+prima degl'imperiali, l'armata degli
+ultimi non poteva a meno di non
+<span class="pagenum"><a id="Page_115"></a>[115]</span>
+essere tagliata fuori e distrutta, o fatta
+prigioniera. Sgraziatamente avevano persuaso
+a Francesco I che una guerra reale,
+una guerra in cui egli comandava personalmente
+le armate, non doveva trattarsi
+colle comuni regole della tattica, e
+che avanti tutto dovevasi osservare ciò
+che richiedeva l'onore della corona. Quest'onore,
+gli si diceva, non permetteva
+ch'egli entrasse in Milano finchè la fortezza
+era nelle mani de' nemici; che si
+lasciassero alle spalle piazze non sottomesse;
+e per ultimo che si perdonasse
+a coloro che in una terra mal fortificata
+avevano l'insolenza di resistergli<a class="tag" id="tag110" href="#note110">[110]</a>.
+</p>
+
+<p>
+L'ammiraglio Bonnivet era colui che
+più d'ogni altro intratteneva il re di
+questa fallace gloria; e fa pure lo stesso
+Bonnivet che lo persuase a richiamare
+le truppe di già in cammino alla
+volta di Lodi, per far loro prendere la
+strada di Pavia, non convenendo alla
+dignità del re di Francia di andare in
+traccia di nemici lontani, quando altri ne
+<span class="pagenum"><a id="Page_116"></a>[116]</span>
+aveva più vicini<a class="tag" id="tag111" href="#note111">[111]</a>. I generali imperiali
+in questa loro disfatta si erano separati.
+Antonio di Leiva erasi incaricato di difendere
+Pavia con cinque mila Tedeschi,
+cinquecento Spagnuoli, e due compagnie
+di cavalleria comandate da Garzia Manrique.
+Il marchese di Pescara trovavasi
+in Lodi col rimanente della fanteria spagnuola,
+intenzionato di continuare la sua
+ritirata: ma quando vide che i Francesi
+lo lasciavano respirare, pensò di afforzarvisi.
+Il Lannoi passò l'Adda e si
+accampò in Soncino colla cavalleria;
+mentre il Borbone recossi precipitosamente
+in Germania, onde ottenere dall'arciduca
+Ferdinando potenti soccorsi, senza i quali
+l'Italia era irremissibilmente perduta per
+la casa d'Austria. Francesco Sforza ed
+il cancelliere Moroni si chiusero in Pizzighettone,
+e poco dopo in Cremona<a class="tag" id="tag112" href="#note112">[112]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Francesco I aveva in allora sotto i suoi
+ordini due mila lance, otto mila fanti
+tedeschi, sei mila Svizzeri, sei mila avventurieri
+in gran parte francesi, e quattro
+<span class="pagenum"><a id="Page_117"></a>[117]</span>
+mila Italiani. Con questa formidabile armata
+andò il 28 ottobre ad accamparsi
+a san Lanfranco presso le mura di Pavia,
+facendo dall'altra parte del Ticino occupare
+il sobborgo di sant'Antonio dal signore
+di Montmorencì. Siccome per prendere
+questa posizione bisognava impadronirsi
+di un ponte sul fiume, protetto da
+una torre, fece appiccare coloro che la
+custodivano per avere ardito di resistere
+ad un re di Francia<a class="tag" id="tag113" href="#note113">[113]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il re fece subito porre allo scoperto una
+batteria in faccia alle mura, e tentò per due
+giorni di seguito di praticarvi una breccia.
+Ma dietro la breccia, ch'egli effettivamente
+aprì nella muraglia esterna, trovò larghe
+e profonde trincee, ben fiancheggiate,
+e le case con feritoje occupate dagli archibugeri.
+Dopo avere perduti molti buoni
+ufficiali nell'assalto che fece dare, conobbe
+che contro una guarnigione così
+numerosa, comandata da così esperimentato
+capitano qual era Antonio di Leiva,
+si doveva procedere a regolare assedio.
+Cominciò dunque ad aprire delle trincee
+per collocare i cannoni in batteria, coprendo
+i suoi fianchi con cavalli di frisa.
+In pari tempo fece cavare delle mine nelle
+<span class="pagenum"><a id="Page_118"></a>[118]</span>
+quali bisognava disputarsi il terreno palmo
+a palmo. Cercò pure col consiglio dei
+suoi ingegneri di svolgere uno de' due
+rami del Ticino, per lasciare a secco le
+mura a piè delle quali scorreva: infatti
+questo fiume, due miglia al disopra di
+Pavia, dividesi in due rami, uno de' quali
+bagna le mura della città, l'altro, chiamato
+il Gravellone, se ne scosta un buon
+miglio e si riunisce di nuovo al primo,
+avanti di mettere foce in Po. Trattavasi
+di far passare nel Gravellone tutta la massa
+delle acque. Ma in quasi tutte le circostanze
+l'impeto delle acque non rispettò
+i lavori degl'ingegneri militari. Abbondanti
+piogge distrussero in poche ore
+l'opera di molte settimane; l'assedio aveva
+di già assorbito un tempo prezioso,
+e consumato molto danaro e molta gente,
+senza che l'armata francese avesse ottenuto
+verun vantaggio<a class="tag" id="tag114" href="#note114">[114]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Mentre che l'assedio di Pavia avanzava
+con estrema lentezza, facevano maggior
+danno all'imperatore le negoziazioni che
+<span class="pagenum"><a id="Page_119"></a>[119]</span>
+non le armi francesi. Il cardinale Wolsei
+cercava segretamente di alienare Enrico
+VIII, suo padrone, dall'alleanza, cui egli
+stesso avevalo più degli altri consigliato.
+Il papa Clemente VII protestava di non
+volere, come padre comune de' fedeli,
+soccorrere un monarca contro l'altro.
+Erasi rifiutato di rinnovare la federazione
+sottoscritta dal suo predecessore, e dopo
+la ritirata dell'ammiraglio Bonnivet nel
+precedente anno, si era considerato come
+straniero in una guerra continuata dalla
+sola ambizione di Carlo V. I Veneziani
+sospiravano dietro l'antica loro alleanza
+colla Francia, ed aspettavano consiglio
+dagli avvenimenti; tutti avevano osservato
+con estrema diffidenza, che l'imperatore,
+non contento di disporre a voglia sua dello
+stato di Milano come se fosse cosa sua, aveva
+pretestati i più frivoli motivi per non
+accordarne l'investitura a Francesco Sforza.
+Ma quando il papa ebbe certa notizia
+che l'armata imperiale, incapace di resistere
+ai Francesi, non faceva verun
+movimento per liberare Pavia dall'assedio,
+al malcontento che gli aveva dato
+Carlo V si aggiunse il timore d'irritare
+Francesco I. Egli non volle essere più
+oltre creduto nemico di un principe contro
+il quale niuna armata ardiva mantenersi
+<span class="pagenum"><a id="Page_120"></a>[120]</span>
+in campagna, e mandò Giovanni
+Matteo Giberti, vescovo di Verona e
+datario apostolico, a trattare coi Francesi<a class="tag" id="tag115" href="#note115">[115]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Presentavasi il Giberti come mediatore
+ed aveva perciò visitati a Soncino il vicerè
+e gli altri capitani imperiali, portando
+loro parole di pace; ma questi, incoraggiati
+dalla resistenza di Pavia, gli avevano
+risposto che non tratterebbero con Francesco
+I, finchè questi conservasse un palmo
+di terra nel ducato di Milano. Quando
+in appresso il Giberti arrivò presso il re di
+Francia, questi che dalla lentezza del
+fuoco degli assediati supponeva che cominciassero
+a mancare di munizioni, gli
+rispose che una fiorente armata qual era
+la sua, non era destinata alla sola conquista
+di Milano e di Genova, ma che
+lusingavasi di ricuperare anche il regno
+di Napoli<a class="tag" id="tag116" href="#note116">[116]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_121"></a>[121]</span>
+</p>
+
+<p>
+Dopo questi esperimenti di generali
+negoziazioni, il vescovo di Verona si
+fece a parlare della riconciliazione del
+suo padrone colla Francia. Il re altro
+non gli chiedeva che una semplice neutralità;
+ed infatti Clemente VII obbligossi
+in nome proprio ed a nome dei
+Fiorentini, a non dare veruna nè segreta
+nè palese assistenza ai nemici del
+re. Dal canto suo Francesco prometteva
+la sua protezione al papa ed ai Fiorentini,
+e si obbligava a mantenere in Firenze
+l'autorità de' Medici. Nello stesso
+tempo, ed alle stesse condizioni Clemente
+VII trattò per i Veneziani, e la negoziazione
+da lui intavolata venne confermata
+dal senato di Venezia in principio
+di gennajo del 1525. Ambidue provavano
+i medesimi timori sia che i Francesi o
+gl'Imperiali fossero vittoriosi; ambidue desideravano
+ardentemente una pace, finchè
+le forze loro erano press'a poco eguali;
+ambidue avrebbero voluto impedire alle
+potenze belligeranti di venire ad un fatto
+decisivo. Ma il debole carattere di Clemente
+VII, la sua avarizia, la sua irrisoluzione,
+lo ritrassero dal seguire i consigli
+che gli davano i suoi più saggi ministri,
+cioè di far avanzare una formidabile
+armata sul Po, di riunirla a quella
+<span class="pagenum"><a id="Page_122"></a>[122]</span>
+de' Veneziani, rendendo così rispettabile
+la neutralità de' due più potenti stati
+d'Italia, invece di lasciarla in balìa del
+vincitore<a class="tag" id="tag117" href="#note117">[117]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il mezzo che Clemente VII riputò più
+conveniente per affrettare le negoziazioni
+di una pace generale, fu quello di tenere
+inquieti i generali imperiali rispetto
+al regno di Napoli. Pare adunque, che consigliasse
+da principio a Francesco la spedizione
+del duca d'Albanì nel mezzogiorno
+d'Italia, dal che però cercò in appresso
+di dissuaderlo. Francesco I, che vedeva
+l'impossibilità di spingere vivamente l'assedio
+di Pavia durante la cattiva stagione,
+e che di mal animo teneva oziosa una
+così numerosa armata, aveva date a Giovanni
+Stuard, duca d'Albanì, dugento
+lance, seicento cavaleggieri ed otto mila
+pedoni, perchè s'incamminasse alla volta
+di Napoli<a class="tag" id="tag118" href="#note118">[118]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_123"></a>[123]</span>
+</p>
+
+<p>
+Tosto che la fazione francese nel regno
+di Napoli ebbe sentore della mossa del
+duca d'Albanì, cominciò subito a sollevarsi;
+i baroni angiovini, la città dell'Aquila
+e tutti gli Abruzzi, sembravano
+apparecchiati a tentare una rivoluzione.
+Il consiglio di Napoli scrisse al signore
+di Lannoy, che, se non voleva perdere
+il regno affidatogli, doveva sollecitamente
+ricondurvi l'armata imperiale per
+respingere l'invasione straniera, e contenere
+i malcontenti. Infatti il vicerè, spaventato
+da questi avvisi, voleva accorrere
+alla difesa del suo territorio; ma vi si
+oppose il marchese di Pescara onde non
+s'indebolisse l'armata di Lombardia. Egli
+dimostrò che conveniva difendere Napoli
+e Pavia, conciossiachè un solo vantaggio
+avuto sopra Francesco I bastava per richiamare
+il duca d'Albanì anche vittorioso,
+mentre invece, ove pure il duca
+rimanesse perdente nel regno di Napoli,
+i di lui rovesci non potrebbero por fine
+alla guerra di Lombardia. Si prese quindi
+il partito di mandare a Napoli il
+duca di Traietto con ordine di levare
+contribuzioni nel paese, e di provvedere
+<span class="pagenum"><a id="Page_124"></a>[124]</span>
+nel miglior modo che potrebbe alla difesa
+del regno colle sole milizie nazionali,
+mentre che si terrebbero in Lombardia
+tutte le forze imperiali<a class="tag" id="tag119" href="#note119">[119]</a>.
+</p>
+
+<p>
+L'assedio di Pavia procedeva poco vigorosamente,
+perchè i Francesi cominciavano
+a mancare di munizioni: dall'altro
+canto il duca d'Albanì attraversava l'Italia
+con estrema lentezza, accrescendo
+così fede all'universale opinione, che
+piuttosto cercasse d'intimorire gl'Imperiali,
+che di fare realmente la conquista
+del regno. Pure la sua marcia serviva
+ai Francesi per formare nuove alleanze,
+facendo dichiarare per loro i deboli stati,
+che il solo timore aveva strascinati nella
+lega dell'imperatore. Alfonso d'Este, duca
+di Ferrara, domandò di essere nuovamente
+ricevuto sotto la protezione francese, e
+la comperò con un sussidio di settanta
+mila fiorini, venti mila de' quali vennero
+pagati in munizioni d'artiglieria. Giovanni
+de' Medici, il celebre comandante delle
+bande nere, venne incaricato di condurre
+<span class="pagenum"><a id="Page_125"></a>[125]</span>
+a Pavia queste munizioni; egli aveva di
+fresco mutato nuovamente partito, lagnandosi
+d'essere stato dagl'Imperiali trascurato
+nella precedente campagna, ed era giunto
+al campo francese il 4 di dicembre colla
+formidabile sua truppa. Il duca d'Albanì
+penetrava in Toscana per la via della
+Garfagnana. In principio di gennajo gli
+si unì Renzo di Ceri con tre mila fanti
+italiani sbarcati da una flotta francese.
+Lucca gli pagò dodici mila ducati e gli
+diede alcuni cannoni. Firenze lo accolse
+come generale di una potenza amica;
+Siena non solo acquistò la protezione
+della Francia con una contribuzione, ma
+dovette acconsentire al richiamo del figlio
+di Pandolfo Petrucci, nelle di cui mani
+Clemente VII desiderava di vedere riposto
+il governo di quella città. Finalmente
+il papa, quando l'Albanì fu vicino
+a Roma, pubblicò il trattato di neutralità
+conchiuso colla Francia, e fin allora
+tenuto segreto<a class="tag" id="tag120" href="#note120">[120]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_126"></a>[126]</span>
+</p>
+
+<p>
+Ma sebbene il duca d'Albanì fosse
+entrato nello stato di Roma, e che assoldasse
+nuovi fanti nelle terre degli Orsini,
+mentre che dal canto loro i Colonna
+ne assoldavano altri a Marino per difendere
+il regno di Napoli, gli occhi di tutta
+l'Europa non erano volti a questi avvenimenti,
+ma soltanto a ciò che accadeva
+in Lombardia. Il Borbone era colà tornato
+verso la metà di gennajo, conducendo
+dalla Germania cinquecento cavalli borgognoni
+e sei mila fanti che gli erano stati
+dati dall'arciduca Ferdinando, con un corpo
+di quasi altrettanti volontarj assoldati
+dalle città imperiali e dalla nobiltà immediata.
+Marco Sittich d'Embs e Niccolò,
+conte di Salm, comandavano i primi,
+Giorgio Frundsberg gli altri. I Veneziani,
+che non eransi obbligati che ad una perfetta
+neutralità, loro accordarono il libero
+passaggio<a class="tag" id="tag121" href="#note121">[121]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dopo avere ricevuto questo rinforzo,
+l'armata imperiale si trovò superiore a
+quella di Francia, ma mancava assolutamente
+<span class="pagenum"><a id="Page_127"></a>[127]</span>
+di danaro; Carlo V, seguendo
+la sua pratica, non ne mandava nè
+dalla Spagna, nè dalla Fiandra: non
+poteva somministrarne il regno di Napoli
+chiamato a difendere sè medesimo;
+il ducato di Milano, che fin allora
+aveva mantenuto l'armata, oltre l'essere
+interamente ruinato, era in gran parte
+occupato da' Francesi; e gli stati indipendenti
+d'Italia non pagavano più le
+contribuzioni loro precedentemente estorte
+a viva forza. In Pavia Antonio di Leiva
+non aveva più polvere, mancava di vino
+e d'ogni altra vittovaglia, ad eccezione
+del pane. I soldati, anche prima che cominciasse
+l'assedio, non ricevevano da
+lungo tempo il loro soldo, e di già cominciavano
+a domandarlo con minacciose
+grida, onde Leiva temeva che non dessero
+la città ai nemici. Prese perciò tutti
+gli argenti delle chiese, e ne coniò una
+nuova moneta che loro distribuì; il Pescara
+trovò il modo di fargli passare tre
+mila ducati, la quale piccola somma servì
+a far credere agli assediati che il danaro
+pel loro soldo si trovava nel campo
+imperiale; ma ch'era quasi impossibile
+il farlo giugner loro a traverso alle linee
+degli assedianti. Finalmente il comandante
+de' Tedeschi, il conte Eitel Federico di
+<span class="pagenum"><a id="Page_128"></a>[128]</span>
+Zollern, il di cui nome viene dal Giovio
+travisato sotto quello d'Azornio, avendo
+eccitata la diffidenza di Antonio di
+Leiva, fu da lui avvelenato in un pranzo<a class="tag" id="tag122" href="#note122">[122]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il marchese di Pescara, Lannoy, e Borbone,
+sentivano ancora più vivamente il
+bisogno del danaro per l'armata con cui
+pensavano di far levare l'assedio di Pavia.
+Non solo era dovuto il soldo a tutte
+le loro truppe da molti mesi, ma non ne
+avevano abbastanza per far trasportare
+l'artiglieria, per provvedere alcune vittovaglie,
+nell'istante in cui, volendo trar
+fuori le truppe da' quartieri d'inverno,
+più non sarebbero alimentate dagli
+abitanti. Però i generali imperiali sentivano
+la necessità di attaccare il campo
+francese prima che il re ricevesse le
+nuove truppe che faceva levare nella
+Svizzera, in Italia ed in Francia, prima
+che la miseria inducesse gli assediati a
+capitolare, e prima che per mancanza
+<span class="pagenum"><a id="Page_129"></a>[129]</span>
+di pagamento le loro truppe si disperdessero<a class="tag" id="tag123" href="#note123">[123]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il marchese di Pescara cercò di calmare
+i soldati, i quali avevano dichiarato
+che non uscirebbero da' quartieri d'inverno
+finchè non sarebbero loro pagati i
+mesi arretrati. Cominciò col risvegliare
+il naturale orgoglio degli Spagnuoli, il loro
+odio verso i Francesi e la loro cupidigia,
+promettendo loro le ricche spoglie dell'armata
+reale. Dopo avere ottenuta la loro
+promessa di servire ancora un intero mese
+senza soldo, adducendo il loro esempio
+si volse ai Tedeschi, e gli esortò a mostrare
+la medesima generosità in una causa
+in cui erano più particolarmente interessati,
+poichè trattavasi di liberare i loro
+compatriotti assediati in Pavia. Giorgio
+Frundsberg, il di cui figliuolo Gaspare
+era chiuso in Pavia con Antonio di Leiva,
+fece con tutto il suo zelo e con tutto il suo
+credito valere questo motivo presso i suoi
+compatriotti, e fece in modo che ottenne
+da loro la medesima promessa che il Pescara
+aveva ottenuto dagli Spagnuoli. Solo
+<span class="pagenum"><a id="Page_130"></a>[130]</span>
+restavano a persuadersi gli uomini d'armi
+ch'erano a Soncino con Carlo di Lannoy,
+i quali si mostravano meno docili degli altri.
+Il loro orgoglio era umiliato, perchè
+non avevano avuto occasione di mostrare il
+proprio valore nelle precedenti campagne.
+Il Pescara aveva riposta tutta la sua fiducia
+nella fanteria, ed in particolar modo ne'
+fucilieri ed archibugieri spagnuoli da lui
+formati; e gli uomini d'armi, lasciati oziosi,
+erano non infrequentemente l'oggetto della
+derisione de' pedoni. Per persuaderli a
+marciare, d'uopo fu che il Pescara e gli
+altri capi dividessero tra gli uomini d'armi
+il privato loro danaro. Egli finalmente
+ottenne in tal modo che raggiugnessero
+il restante dell'armata; e il 25 di gennajo
+si pose in cammino da Lodi per
+Marignano<a class="tag" id="tag124" href="#note124">[124]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il re, avvisato della marcia dell'armata
+imperiale, suppose dapprima che fosse
+intenzionata di occupare Milano, ma
+quando seppe che, partendo da Marignano,
+aveva piegato a sinistra lungo il Lambro
+per avvicinarsi a Pavia, richiamò da Milano
+<span class="pagenum"><a id="Page_131"></a>[131]</span>
+all'armata La Tremouille e Lescuns,
+ed adunò un consiglio di guerra per risolvere
+intorno al partito da prendersi.
+Tutti i più vecchi generali, La Palisse,
+Galeazzo di Sanseverino, La Tremouille,
+Teodoro Trivulzio, il duca di Suffolck
+della Rosa Bianca, ed il bastardo Renato
+di Savoja, si sforzavano di far sentire
+al re che la peggiore situazione era quella
+di aspettare d'essere attaccato nel proprio
+campo, tra una città assediata, ove trovavasi
+una grossa guarnigione, ed un'armata
+più numerosa della sua; che non doveva
+tardare a levare l'assedio di Pavia, portando
+l'armata tra questa città e Milano
+a Binasco o alla Certosa; che il paese,
+tutto intersecato di canali, offriva molti
+vantaggiosi accampamenti, e ch'era facile
+lo sceglierne uno, in cui la sua armata
+tutt'adunata non potrebb'essere attaccata
+senza un eccesso di temerità; che gl'imperiali,
+senza danaro e senza viveri, non
+potrebbero lungamente tenersi in campagna,
+e che l'imbarazzo loro verrebbe
+accresciuto col ricevere nel proprio campo
+la guarnigione di Pavia, cui si era fatto
+credere che il soldo fosse in pronto, e la
+quale, non ricevendo danaro dopo tante
+privazioni, ecciterebbe facilmente una
+sollevazione in mezzo a truppe tutte egualmente
+<span class="pagenum"><a id="Page_132"></a>[132]</span>
+malcontente; che bastava guadagnare
+tempo per ottenere tutti i frutti della
+più compiuta vittoria; e che, se la disperazione
+riduceva il Pescara a cercare la
+battaglia, la più comune prudenza insegnava
+al re a schivare ciò che il suo
+nemico desiderava<a class="tag" id="tag125" href="#note125">[125]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma Francesco I non ascoltava che Bonnivet,
+perchè questi lo intratteneva sempre
+della sua gloria. Indegna cosa sarebbe,
+questi gli diceva, della maestà di
+un re di Francia di lasciarsi dagli stessi
+nemici svolgere dai suoi disegni, di rinculare
+quand'essi avanzavano, e di abbandonare
+un'impresa che si era impegnato
+di condurre a fine in faccia a tutta l'Europa.
+Che i generali ordinarj potevano
+lasciarsi guidare da queste comuni considerazioni
+di prudenza o di tattica militare;
+ma che, trovandosi compromessa
+la maestà reale, l'onore della corona doveva
+essere la prima base dell'arte della
+guerra. Dietro una così fallace opinione
+dell'onore e del dovere di un re, Francesco
+I risolse di continuare l'assedio di
+<span class="pagenum"><a id="Page_133"></a>[133]</span>
+Pavia in presenza del nemico, contro il
+parere de' suoi più sperimentati generali,
+e contro le istanze del papa<a class="tag" id="tag126" href="#note126">[126]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Francesco I ristrinse il suo accampamento,
+e ne guarnì i trinceramenti con
+una formidabile artiglieria, credendo in tal
+modo essersi posto in sicuro contro ogni
+attacco. Quando era cominciato l'assedio
+aveva divisa la sua armata in tre campi. Il
+primo a san Lanfranco, dove comandava
+in persona, era posto in su la sinistra del
+Ticino, dalla banda in cui giugne a' piedi
+delle mura della città; il secondo, in cui
+comandava La Palisse, era egualmente
+sulla sinistra del Ticino, ma sotto alla
+città; il terzo sotto gli ordini di Montmorencì
+era in su la destra del Ticino
+nell'isola che forma col Gravellone. Francesco
+I, avvicinandosi gl'imperiali, abbandonò
+il suo campo di san Lanfranco,
+e si unì a La Palisse, chiamandovi ancora
+il Montmorencì, e non lasciando nell'isola
+che un piccolo corpo di truppe
+sotto gli ordini del signore di Clermont.
+<span class="pagenum"><a id="Page_134"></a>[134]</span>
+Per tal modo tutte le sue forze si trovarono
+riunite in un solo campo al levante
+della città, in riva al Ticino, e
+sulla strada che tenevano i nemici. Era
+questo campo fortificato in faccia, verso
+Lodi, da un parapetto e da una fossa
+che stendevasi fino al fiume, a destra dal
+Ticino, ed a sinistra dal muro di un
+vasto parco, che circondava la casa di
+caccia dei duchi di Milano a Mirabello.
+Il re fece in tre luoghi atterrare questo
+muro, onde formare altrettante porte, per
+le quali poteva entrare nel parco; il rimanente
+del muro serviva di difesa al
+suo campo, e chiudeva ai nemici la via
+della città<a class="tag" id="tag127" href="#note127">[127]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il Pescara, cui Borbone e Lannoy, tratti
+dall'irresistibile sentimento della superiorità
+de' di lui talenti, avevano abbandonata
+la direzione dell'attacco andava frattanto
+avvicinandosi, ma lentamente e con precauzione,
+all'armata reale. Aveva trovato
+in sul passaggio del Lambro il castello di
+sant'Angelo difeso da Pirro da Bozzolo,
+<span class="pagenum"><a id="Page_135"></a>[135]</span>
+fratello di Federico, con dugento cavalli
+ed ottocento fanti. Sebbene questo posto
+fosse fortissimo, e che il re, che lo aveva
+fatto di fresco riconoscere, si tenesse sicuro
+che resisterebbe lungamente, il Pescara
+lo prese in un giorno, essendo entrato
+egli stesso il secondo per la breccia
+nella piazza, colla temerità di un granatiere,
+piuttosto che colla prudenza di
+un generale<a class="tag" id="tag128" href="#note128">[128]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Circa lo stesso tempo altre perdite indebolirono
+successivamente l'armata del
+re. Egli aveva ordinato al marchese di
+Saluzzo di condurgli sollecitamente da
+Savona, dov'egli trovavasi, quattro mila
+Italiani precedentemente destinati contro
+Genova. Questi, attraversando senza precauzione
+l'Alessandrino, furono sorpresi
+nel passare la Bormida da Gaspare Maino,
+comandante delle truppe dello Sforza, ed
+interamente disfatti o fatti prigionieri<a class="tag" id="tag129" href="#note129">[129]</a>.
+<span class="pagenum"><a id="Page_136"></a>[136]</span>
+Gian Luigi Palavicino con un corpo ancora
+più numeroso lasciossi sorprendere
+il 18 di febbrajo a Casal maggiore, di
+dove avanzavasi per attaccare Cremona,
+e fu pure fatto prigioniere<a class="tag" id="tag130" href="#note130">[130]</a>. Finalmente
+Giovan Giacomo Medici, milanese,
+il quale non apparteneva alla famiglia
+fiorentina dello stesso nome, riuscì con
+uno stratagemma a privare il re dell'assistenza
+di sei mila Grigioni, che servivano
+nel di lui campo. Costui sorprese la città ed
+il castello di Chiavenna all'estremità del
+lago di Como<a class="tag" id="tag131" href="#note131">[131]</a>, e con tale inaspettato
+attacco spaventò talmente la lega grigia,
+che dessa ordinò a tutti i Grigioni che trovavansi
+nell'armata del re di accorrere in
+difesa della loro patria; e questi furono
+accompagnati da alcuni battaglioni svizzeri,
+i quali dichiaravano che il loro
+più pressante dovere era quello di soccorrere
+i loro confederati<a class="tag" id="tag132" href="#note132">[132]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_137"></a>[137]</span>
+</p>
+
+<p>
+L'armata imperiale andava sempre più
+accostandosi a Pavia. Il primo di febbrajo
+era venuta ad accamparsi a Vistarino;
+il 3 dello stesso mese si stabilì nei prati di
+santa Giustina, due miglia e mezzo distante
+dalla città, e ad un solo miglio
+da' corpi avanzati dell'armata francese.
+Le due armate trovaronsi in allora così
+vicine, che potevano cannonarsi senz'uscire
+da' loro campi. Un fiumicello, detto
+la Vernacula, li separava, e perchè era
+profondo ed aveva le rive alquanto alte
+serviva egualmente di difesa agli uni ed
+agli altri. Ma il Pescara non si era tanto avvicinato
+che per venire a battaglia, onde
+andava studiando le posizioni de' Francesi;
+si avanzava frequentemente sotto il loro
+fuoco per meglio conoscerle, e per sapere
+a quale corpo particolare era affidata
+cadauna parte del campo. Per tal modo
+aveva conosciuto che sarebbe quasi impossibile
+di sforzare i Francesi ne' loro
+trinceramenti; perciò gli andava stancheggiando
+con continue scaramucce di giorno
+e di notte, e lusingavasi che alcuna di
+quelle parziali zuffe potrebbe cambiarsi
+in generale battaglia. Infatti più d'una
+volta le due armate si mossero interamente
+per un accidentale attacco. Un
+branco di montoni, preteso da ambo le
+<span class="pagenum"><a id="Page_138"></a>[138]</span>
+parti, fu in sul punto di cagionare una
+battaglia generale; pure dopo che Lannoy
+e Borbone, che Bonnivet e lo stesso Francesco
+I furono entrati nella mischia, le
+due armate si ritirarono nel proprio campo
+press'a poco con eguale danno<a class="tag" id="tag133" href="#note133">[133]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma il più delle volte gli attacchi del
+Pescara avevano più felici risultati: egli
+sorprese consecutivamente i Landsknecht
+della banda nera comandati dal duca di
+Suffolck, indi gl'Italiani della banda nera
+di Giovanni de' Medici. Questi per vendicarsi
+tirò in un'imboscata una sortita
+della guarnigione di Pavia; ma mentre,
+dopo averle uccisa molta gente, stava
+indicando a Bonnivet il campo di battaglia,
+e gli andava spiegando le sue disposizioni,
+fu il 20 di febbrajo ferito in
+una coscia così dolorosamente da una
+palla, che fu costretto d'abbandonare
+l'armata, facendosi trasportare a Piacenza
+per esservi medicato<a class="tag" id="tag134" href="#note134">[134]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_139"></a>[139]</span>
+</p>
+
+<p>
+In mezzo al ricinto, le di cui gagliarde
+muraglie coprivano uno de' fianchi del
+campo francese, era fabbricato il palazzo
+di Mirabello, antica casa di caccia dei
+duchi di Milano. Il re vi aveva mandato,
+come in luogo più lontano da' pericoli,
+i suoi ministri ed ufficiali che seguivano
+il campo senz'essere addetti alla milizia,
+come pure Aleandro, legato del papa.
+Varj mercanti e magazzinieri avevano nello
+stesso luogo aperta una specie di fiera,
+e vi erano protetti dagli uomini d'armi
+della retroguardia. Disperando il Pescara
+di forzare i trinceramenti del campo francese,
+formò il progetto di penetrare nel
+parco e di avanzarsi sopra Mirabello. Se
+ciò gli riusciva, contava in appresso di
+circondare l'armata francese dalla parte
+sinistra, e di aprirsi una comunicazione
+colla guarnigione di Pavia. Se il re voleva
+vietargliene il passaggio, era forzato
+di rinunciare al vantaggio de' suoi trinceramenti
+per dargli battaglia nel parco.
+Però affinchè l'affare si rendesse generale,
+bisognava per altro che il Pescara facesse
+entrare la sua armata nel parco prima
+che i Francesi avessero sentore del suo
+progetto, altrimenti ne avrebbero difese
+le muraglie collo stesso vantaggio con cui
+difendevano i loro trinceramenti. Incaricò
+<span class="pagenum"><a id="Page_140"></a>[140]</span>
+adunque lo spagnuolo Salsede di fare
+nella notte che precedeva il 25 di febbrajo
+una breccia nelle mura del parco,
+non già coll'artiglieria, onde non levare
+a rumore tutto il campo nemico, ma col
+montone e cogli zappatori, facendo nello
+stesso tempo eseguire altri attacchi in
+diversi luoghi per traviare l'attenzione,
+e soffocare il fracasso; indi avvertì Antonio
+di Leiva di tentare una sortita ad
+un convenuto segnale<a class="tag" id="tag135" href="#note135">[135]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Soltanto a due ore prima di giorno si
+trovò la breccia aperta nella muraglia
+del parco. Il Pescara, che aveva fatta indossare
+a tutti i suoi soldati una camicia
+bianca sopra le armi, onde si riconoscessero
+nell'oscurità, fece da prima
+entrare nel parco Alfonso d'Avalos, marchese
+del Guasto, suo cugino, con sei
+mila fanti tedeschi, spagnuoli ed italiani,
+e tre squadroni di cavalleria, ordinandogli
+di portarsi direttamente sopra Mirabello.
+Lo stesso Pescara gli tenne dietro con
+un secondo corpo d'armata composto di
+<span class="pagenum"><a id="Page_141"></a>[141]</span>
+fanteria spagnuola. Il Lannoy ed il contestabile
+di Borbone conducevano il terzo
+ed il quarto corpo, tutto formato di Tedeschi.
+Gl'imperiali erano di già entrati
+nel parco, senza che i Francesi si fossero
+accorti del loro disegno. Ma finalmente
+questi si erano mossi e posti in ordine
+di battaglia, onde gl'imperiali, per portarsi
+a Mirabello, dovevano passare sotto
+il fuoco dell'artiglieria francese, diretta da
+Giacomo Galliot, siniscalco d'Armagnacco.
+Siccome gl'imperiali correvano per
+sottrarsi più presto alle continue scariche,
+il re credette che fuggissero, ed uscì dalle
+sue linee per caricarli. Fidavasi nella superiorità
+della sua cavalleria in una pianura
+accomodata alle grandi evoluzioni;
+ma con tale movimento venne a cuoprire
+la sua artiglieria, la forzò a sospendere
+il fuoco, e trovò la cavalleria nemica
+frammischiata agli archibugeri spagnuoli,
+le di cui scariche atterrarono
+bentosto non pochi de' suoi più valorosi
+cavalieri<a class="tag" id="tag136" href="#note136">[136]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Quando il Pescara vide attaccata la
+battaglia, fece richiamare il marchese del
+<span class="pagenum"><a id="Page_142"></a>[142]</span>
+Guasto; ma questi, sentendo il cannone,
+aveva prevenuti i suoi ordini e di già si
+trovava in linea. L'armata imperiale poteva
+in allora contare sedici mila tra fanti
+spagnuoli e tedeschi, mille italiani e mille
+quattrocento cavalli. Francesco I credeva
+di avere nella sua mille trecento lance, e
+venticinque mila fanti; ma era ingannato
+da' suoi capitani e dagl'ispettori alle reviste,
+i quali gli facevano pagare il soldo
+di moltissimi soldati che più non esistevano,
+o che mai non avevano esistito<a class="tag" id="tag137" href="#note137">[137]</a>.
+Francesco I affidò a Bussì d'Amboise
+la custodia del suo campo e la sua difesa
+contro le sortite d'Antonio di Leiva;
+oppose i suoi Svizzeri ai Tedeschi, ed
+i suoi Landsknecht delle bande nere agli
+Spagnuoli. Nel cominciamento della battaglia
+Philippe di Chabot e Federico da Bozzolo
+presero cinque cannoni agli Spagnuoli,
+e la banda nera de' Landsknecht
+respinse fino nella Vernacula un corpo
+di cavalleria leggiere: ma questi medesimi
+vantaggiosi avvenimenti tornarono in
+danno de' Francesi; perciocchè gli uomini
+d'armi, credendo vinta la battaglia, slanciaronsi
+<span class="pagenum"><a id="Page_143"></a>[143]</span>
+disordinatamente addosso ai nemici,
+sguarnirono i fianchi degli Svizzeri
+e de' Landsknecht, che dovevano proteggere,
+e fecero cessare affatto il fuoco dell'artiglieria
+francese, nella quale stava la
+vera superiorità di Francesco I<a class="tag" id="tag138" href="#note138">[138]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Terribile fu questa carica degli uomini
+d'armi: giammai nelle guerre d'Italia
+non erasi combattuto con maggiore accanimento;
+nè mai infatti non furono
+attaccati alla sorte d'una sola battaglia
+più grandi destini. Si fu in quest'urto
+che Ferdinando Castriotto, marchese di
+sant'Angelo, ultimo discendente di Scanderbeg,
+fu ucciso, per quanto si disse,
+dallo stesso Francesco I. Gli uomini d'armi
+borgognoni, giunti di fresco dalla Germania
+col contestabile di Borbone furono
+posti in fuga; e già parevano dover
+presto cedere anche gli squadroni di
+Lannoy e di Borbone, allorchè ottocento
+fucilieri spagnuoli diretti dal Pescara si
+sparsero sui fianchi degli uomini d'armi
+francesi, ed uccisero tanti cavalieri che
+gli altri dovettero separarsi. Quando gli
+<span class="pagenum"><a id="Page_144"></a>[144]</span>
+uomini d'armi tornavano poi ad unirsi
+per dar addosso ai fucilieri, questi disperdevansi
+egualmente, e colla loro agilità
+si sottraevano sempre ad un nemico
+che non cessavano di molestare. Frattanto
+il marchese del Vasto, approfittando
+del disordine della cavalleria francese,
+aveva attaccata l'ala destra composta
+di Svizzeri comandati da Montmorencì.
+Questi non sostennero l'antica loro riputazione,
+malgrado gli sforzi del Montmorencì
+e del maresciallo di Fleuranges,
+che furono ambidue fatti prigionieri; essi
+vilmente fuggirono. Giovanni di Diesbach,
+il primo de' loro capitani, piuttosto che
+partecipare al loro disonore, non avendo
+potuto trattenerli, si gettò a corpo
+perduto fra i nemici e si fece uccidere.
+I Landsknecht della banda nera resistettero
+soli da questo lato all'attacco degl'imperiali;
+ma, chiusi da un accorto movimento
+di Frundsberg in mezzo a tre battaglioni,
+furono quasi tutti uccisi. Colà
+perirono con Longman d'Ausburgo, loro
+comandante, Riccardo di Suffolck della
+Rosa Bianca, pretendente al trono d'Inghilterra,
+Francesco di Lorena, fratello
+del duca regnante, Wirtemberg di Lauffen,
+e Teodorico di Schomberg, fratello
+del primo segretario di Clemente VII.
+<span class="pagenum"><a id="Page_145"></a>[145]</span>
+La Palisse scavalcato, e di già fatto prigioniere,
+fu ucciso da un soldato spagnuolo;
+La Tremouille cadde morto presso
+al re per un colpo d'archibugio; Galeazzo
+di Sanseverino, grande scudiere, che
+cercava di trattenere i fuggitivi, fu pure
+ucciso in sugli occhi del re. L'ammiraglio
+Bonnivet, dopo aver inutilmente tentato di
+riordinare gli Svizzeri, e non volendo
+sopravvivere ad una sconfitta di cui sentivasi
+colpevole, corse a visiera alzata ove
+i nemici erano più fitti, e cadde ferito
+da più colpi di spada nel volto. Il re,
+avendo di già perduta la maggior parte
+de' suoi commilitoni, si andava valorosamente
+difendendo colla sua spada; ma
+mentre spingeva il suo cavallo verso il
+ponte della Vernacula, questo cavallo,
+ferito in più luoghi, cadde presso Diego
+Abila e Giovanni d'Urbieta, che senza
+conoscere Francesco vollero farlo prigioniero.
+La Mothe Hennuyer, che lo riconobbe
+sebbene ferito nel viso, gli propose
+di arrendersi al duca di Borbone;
+ma Francesco domandò il vicerè signore
+di Lannoy, ed a lui solo acconsentì di
+consegnare la spada<a class="tag" id="tag139" href="#note139">[139]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_146"></a>[146]</span>
+</p>
+
+<p>
+Poichè i Francesi intesero la prigionia
+del re, più non fecero resistenza, e più non
+cercarono che di salvare la propria vita; ma
+i vincitori si mostrarono senza pietà, ed
+in particolare quelli della guarnigione di
+Pavia, che non ebbero parte nella battaglia
+che quando i nemici erano in fuga,
+uccidendo barbaramente coloro che i loro
+commilitoni avevano vinti. Molti Svizzeri,
+per sottrarsi al furore degli Imperiali,
+gettaronsi nel Ticino, in cui, non sapendo
+la maggior parte nuotare, miseramente
+perirono. Bussì d'Amboise ricondusse sul
+campo di battaglia la truppa che gli era
+stata data per la guardia del campo, ma
+fu dispersa da' Tedeschi di Frundsberg,
+ed egli medesimo ucciso. Contaronsi tra
+i morti Giacomo di Chabanes, Lescuns,
+maresciallo di Foix, Aubignì, il conte
+di Tonnerre, una ventina de' più grandi
+signori di Francia, e circa otto mila soldati.
+Trovavansi tra i prigionieri il re
+di Navarra, il bastardo di Savoja, Anna
+<span class="pagenum"><a id="Page_147"></a>[147]</span>
+di Montmorencì, Francesco di Borbone,
+conte di san Paolo, Filippo di Chabot,
+Laval, Chandieu, Ambricourt, Fleuranges,
+Federico da Bozzolo, due Visconti, e
+moltissimi altri signori. Gl'imperiali non
+avevano perduti che settecento uomini<a class="tag" id="tag140" href="#note140">[140]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il duca d'Alenson, cognato del re,
+che aveva il comando della retroguardia,
+abbandonò i suoi equipaggi, e si ritirò
+nel Piemonte con una celerità che fece
+grandissimo torto alla sua riputazione,
+onde egli morì bentosto accorato di dolore
+e di vergogna. Il conte di Clermont, che
+comandava nell'isola del Ticino, passò
+il Gravellone, si fece tagliare i ponti alle
+spalle, e ritirossi in buon ordine. Teodoro
+Trivulzio, alla prima notizia dell'infelice
+fine della battaglia, evacuò immediatamente
+Milano, e ritirossi per il lago
+Maggiore senz'essere inquietato da' nemici.
+Prima che terminasse il giorno in
+cui si diede la battaglia, i Francesi marciavano
+già da tutte le parti per uscire dal
+<span class="pagenum"><a id="Page_148"></a>[148]</span>
+ducato di Milano, senza che gl'imperiali
+pensassero ad inseguirli. Questi adunavano
+il ricchissimo bottino che fu per
+loro il frutto della vittoria, e pensavano
+a porre in luogo sicuro il loro prigioniere,
+che deposero sotto una stretta guardia
+nel castello di Pizzighettone, prodigandogli
+per altro la testimonianza del loro rispetto
+e della loro compassione<a class="tag" id="tag141" href="#note141">[141]</a>.
+</p>
+</div>
+
+<div class="chapter">
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_149"></a>[149]</span>
+</p>
+
+<h2>
+CAPITOLO CXVI.
+</h2>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+<i>Inquietudine e pericoli delle potenze d'Italia;
+progetto di una lega fra di loro
+per difesa della propria indipendenza;
+vi si associa il Pescara, poi li tradisce,
+e spoglia de' suoi stati il duca
+di Milano. — Francesco I ricupera la
+libertà in conseguenza del trattato di
+Madrid.</i>
+</p>
+
+<p class="center">
+1525 = 1526.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+La battaglia di Pavia e la prigionia di
+Francesco I atterrirono le potenze italiane.
+Fin allora avevano queste creduto di contare
+qualche cosa di per sè, e di potere
+farsi rispettare o temere, senza aver
+bisogno di nulla esporre nel terribile
+giuoco della guerra. Fidando nella loro
+politica abilità e nell'antica loro riputazione,
+si erano persuase che i due
+principi rivali s'indebolirebbero vicendevolmente
+in una lunga guerra, e
+che giugnerebbe l'istante in cui esse
+si porrebbero tra di loro colle proprie
+forze ancora intere, e gli obbligherebbero
+ad evacuare l'Italia. Tutt'ad un tratto
+s'accorsero, per la sconfitta di Francesco I,
+<span class="pagenum"><a id="Page_150"></a>[150]</span>
+che si trovavano in balìa del vincitore, e che
+il di lui spossamento medesimo, gl'infiniti
+debiti ond'era caricato, il disordine delle
+di lui finanze e l'indisciplina delle di lui
+truppe che chiedevano invano i soldi arretrati,
+non facevano che accrescere il loro
+pericolo. Esse si trovarono disarmate, con
+ai loro confini una numerosa armata,
+vittoriosa, affamata, e che non aveva
+che troppo contratta l'abitudine di conculcare
+tutti i diritti delle genti, e di
+non avere rispetto alcuno nè per i nemici
+nè per gli amici.
+</p>
+
+<p>
+I più vicini al pericolo erano i Veneziani;
+ma non per questo i più esposti,
+perchè erano i soli che in Italia avessero
+tenuta in piedi un'armata ben pagata, ben
+disciplinata ed in istato di farsi rispettare.
+Avevano mille uomini d'armi, seicento cavaleggieri
+e dieci mila fanti<a class="tag" id="tag142" href="#note142">[142]</a>. Vero è
+che la timida politica del senato, non
+meno che il carattere del suo generale
+il duca d'Urbino, teneva sempre quest'armata
+lontana dalle battaglie. A qualunque
+partito fosse associato, il duca
+non faceva che marciare e prendere nuove
+posizioni, ma non giugneva mai al tempo
+della battaglia.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_151"></a>[151]</span>
+</p>
+
+<p>
+Dopo terminate le guerre eccitate dalla
+lega di Cambrai, i Veneziani, spossati
+dalle spese enormi che avevano sostenute
+per difendersi, dalla ruina delle loro più
+industri e fertili province, dalla nuova direzione
+che le scoperte de' Portoghesi
+avevano fatto prendere al commercio, e
+dalla diminuzione delle pubbliche entrate
+cagionata da questi diversi motivi, sforzavansi
+di riparare in silenzio alle loro
+perdite; evitavano di compromettersi, per
+non dare la misura delle loro forze; e si
+coprivano sotto il manto dell'antica riputazione.
+Per altro un segreto disordine
+aveva viziate le più nobili parti dello stato.
+In tempo della passata disastrosa guerra,
+il senato per far danaro aveva dovuto
+vendere le magistrature, i governi delle
+città, gl'impieghi di giudicatura e la nobiltà
+che dava il diritto di entrare nel
+sovrano consiglio. Per tali pratiche il potere
+erasi trovato spesse volte affidato a mani
+indegne di esercitarlo. Molti privilegj commerciali,
+monopolj, esenzioni di tasse
+avevano avuta la medesima origine, ed
+il commercio e le finanze dello stato ne
+provavano i funesti effetti. I Veneziani
+cercavano di non essere in vista, di non
+essere nominati, di non parere attivi in
+verun affare, perchè effettivamente lo
+<span class="pagenum"><a id="Page_152"></a>[152]</span>
+stato loro altro non era omai che l'ombra
+dell'antica potenza, onde temevano di
+venire ad una singolare lotta nella quale
+il loro avversario avrebbe sentito che non
+combatteva che con una fantasma senza
+corpo.
+</p>
+
+<p>
+Secondo in potenza dopo i Veneziani
+era lo stato della chiesa, il quale poteva
+egualmente considerarsi come una repubblica;
+ed inoltre ravvisavansi diversi esterni
+rapporti di forma tra l'un governo e
+l'altro. A Venezia un doge elettivo presiedeva
+ad un collegio di nobili, siccome
+a Roma un pontefice elettivo presiedeva
+ad un collegio di preti. Nell'uno e nell'altro
+stato la suprema potenza veniva rappresentata
+da un monarca a vita; era nell'uno
+e nell'altro limitata da un'aristocrazia,
+senza che il popolo avesse la più piccola
+parte nell'uno o nell'altro governo.
+</p>
+
+<p>
+Ma l'aristocrazia veneziana era composta
+di uomini che, consacratisi dalla
+loro fanciullezza a' pubblici affari, facevano
+del governo lo studio della loro
+vita, e non potevano sperare di guadagnare
+la stima de' loro compatriotti,
+e di ottenere i loro suffragj nelle elezioni,
+che in ragione dei talenti che
+mostravano nella carriera degl'impieghi.
+Per lo contrario lo stato della chiesa
+<span class="pagenum"><a id="Page_153"></a>[153]</span>
+veniva governato da uomini essenzialmente
+e costantemente inesperti degli affari che
+dovevano decidere. Non era già per abuso
+o a caso che il papa ed i cardinali ignoravano
+affatto l'arte della guerra, dell'amministrazione
+civile e della politica;
+anzi era soltanto per abuso che talvolta si
+trovavano in istato di soddisfare alle loro
+funzioni. Quanto più santamente avevano
+corsa la carriera della loro professione,
+quanto più dovevano la loro elevazione
+alle sole virtù del loro stato, tanto più per
+dovere e per coscienza dovevano tenersi
+lontani dagl'interessi mondani. La monarchia
+elettiva e costituzionale della
+chiesa è probabilmente l'unico stato al
+mondo, in cui l'essenziale condizione dell'elegibilità
+pel primo magistrato, sia quella
+di essersi in tutta la sua vita tenuto affatto
+lontano dalle funzioni cui viene chiamato
+ad assumere.
+</p>
+
+<p>
+Perciò il governo di Venezia, nel lungo
+corso di quattordici secoli, s'illustrò colla
+sua prudenza; ed il governo della chiesa,
+in un periodo poco meno lungo, diede
+continue prove d'inesperienza e d'incapacità.
+Molti papi, molti cardinali mostrarono
+sommi talenti nella politica esterna,
+nell'arte delle negoziazioni e degli
+intrighi, in cui più d'una volta avevano
+<span class="pagenum"><a id="Page_154"></a>[154]</span>
+avuta occasione d'istruirsi ne' capitoli dei
+conventi. A quest'abilità la chiesa andò
+debitrice delle sue conquiste e del suo
+progressivo ingrandimento. Ma forse non
+si trovò un solo papa che fosse buon
+amministratore, un solo che prosperar
+facesse l'agricoltura, l'industria, il commercio,
+la popolazione negli stati da lui
+dipendenti, un solo che vi stabilisse savie
+leggi, o vi mantenesse una buona
+giustizia. Perciò di mano in mano che
+un nuovo stato veniva sottomesso al dominio
+della chiesa, svanivano tutte le
+prerogative che l'avevano fin allora distinto,
+desso cessava in certo qual modo di
+esistere per l'Italia, conciossiachè perdeva
+la propria indipendenza, e non pertanto
+nulla aggiugneva alla potenza dei papi.
+</p>
+
+<p>
+Clemente VII, che allora regnava, sentiva
+più che veruno de' suoi predecessori
+la propria debolezza, la propria impotenza.
+Egli ne poteva incolpare in parte ciò ch'era
+stato fatto prima del suo pontificato, ed
+in parte i suoi proprj difetti. Le insensate
+prodigalità di Leon X avevano anticipatamente
+dissipate tutte le entrate della
+chiesa. Leone s'era valso de' suoi capitali e
+delle sue entrate come colui che non aveva
+nè famiglia, nè successori; non aveva
+pensato che al presente; erasi compiaciuto
+<span class="pagenum"><a id="Page_155"></a>[155]</span>
+nell'accarezzare progetti giganteschi, senza
+tenersi i modi di eseguirli; ed era morto
+opportunamente nel momento in cui aveva
+terminato di consumare gli ultimi suoi
+mezzi.
+</p>
+
+<p>
+Adriano VI non aveva, in tempo della
+sua breve amministrazione, arrecato verun
+riparo ai disordini del predecessore, e Clemente
+VII le cui province erano ruinate
+e il tesoro esausto, trovavasi in su le spalle
+una dispendiosa guerra. Cercò di apportare
+qualche rimedio a tanto disordine
+con una talvolta sordida economia, piuttosto
+che con una buona amministrazione.
+Non corresse gli abusi, non impedì i
+rubamenti, non soppresse i monopolj;
+ma sottrasse tutto il danaro destinato ai
+pubblici lavori, abolì le pensioni, ristrinse
+gli assegnamenti de' funzionarj dello stato,
+il numero de' soldati ed il loro soldo.
+Ridusse questo a così piccola cosa, che
+gli uomini d'armi non potevano alimentare
+i loro cavalli, erano ridotti a miserissimo
+stato, e tutti coloro che servivano
+il papa erano apparecchiati ad abbandonarlo
+tosto che loro si presenterebbe un
+altro padrone. Spesso quell'avarizia onde
+i sovrani vengono accusati dai loro cortigiani,
+forma la felicità de' popoli; ma
+quella di Clemente VII era la ripugnanza
+<span class="pagenum"><a id="Page_156"></a>[156]</span>
+di un usurajo a privarsi di uno scudo,
+non il prudente calcolo di un padre di
+famiglia. I preti erano stati aggravati da
+insolite decime; erano state soppresse le
+mercedi de' professori delle arti liberali,
+e chiuse le borse de' collegj per i poveri
+scolari. Il prezzo del frumento e del pane
+era stato tre volte aumentato, non a motivo
+del cattivo raccolto, ma per accrescere
+i profitti della camera apostolica, che
+ne appaltava il monopolio. Erano state
+atterrate molte case sotto lo specioso pretesto
+di abbellire le strade di Roma; ma
+invece d'indennizzare i proprietarj di quelle,
+il papa gli aveva lasciati esposti all'insolenza,
+ai capricci, alle ruberie degl'ispettori
+di que' lavori<a class="tag" id="tag143" href="#note143">[143]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Clemente VII era accusato come il
+solo autore de' patimenti del popolo, e non
+pertanto questi erano in gran parte dipendenti
+dalle prodigalità di Leon X; ma gli
+uomini non erano abbastanza giusti per risalire
+alle cause del disordine: benedivano
+la memoria di un papa che aveva
+goduto e fatto godere dissipando le pubbliche
+finanze, e detestavano il successore
+che voleva con poca accortezza riparare
+<span class="pagenum"><a id="Page_157"></a>[157]</span>
+un male non fatto da lui. Pochi papi
+erano stati odiati tanto dal popolo quanto
+Clemente VII; egli fu tanto più severamente
+giudicato, che maggiori erano
+state le speranze che si erano concepite
+della bontà del suo governo. La sua
+prudenza, che gli aveva procurata l'universale
+considerazione, non parve in
+pratica che astuzia e raffinamento; e
+inutile gli si rese la sua conoscenza del
+mondo e degli affari, perchè mancavano
+al suo carattere decisione per appigliarsi
+ad una risoluzione, e fermezza per mantenerla.
+</p>
+
+<p>
+La repubblica fiorentina, che altro più
+non era che una provincia sottomessa
+alla casa de' Medici, parve da principio
+affezionarsi al governo di Clemente VII,
+a cagione del vantaggioso confronto con
+quello di Lorenzo, duca d'Urbino, che lo
+aveva preceduto; ma bentosto i difetti di
+Clemente si erano renduti più sensibili, e
+le di lui buone qualità erano scomparse: la
+memoria dell'antica libertà, quella dell'amministrazione
+del Savonarola e di Pietro
+Soderini si andavano ravvivando nel cuore
+dei Fiorentini, ed i cittadini, senza poter
+prevedere gli avvenimenti, senza rendersi
+conto di ciò che desideravano, si andavano
+rallegrando di tutti gl'imbarazzi,
+<span class="pagenum"><a id="Page_158"></a>[158]</span>
+di tutte le calamità che opprimevano il
+capo dello stato, sperando di vedere alla
+fine scossa la di lui autorità<a class="tag" id="tag144" href="#note144">[144]</a>.
+</p>
+
+<p>
+I Veneziani ed il papa deploravano
+egualmente la propria sventura d'avere
+affidate le loro speranze, e tutte le
+eventualità d'indipendenza per l'Italia,
+non ad una nazione, ma ad un uomo;
+di modo che la contraria fortuna di quest'individuo
+decideva della loro esistenza,
+e, sto per dire, di quella dell'Europa.
+Infatti non era stata battuta a Pavia la
+nazione francese, ma il re; se Francesco
+I non fosse caduto prigioniere, o se,
+venuto in mano ai nemici, non fosse stato
+risguardato come comprendente in sè
+solo tutto lo stato, la sconfitta di Pavia
+non avrebbe avuta cosa alcuna che la
+diversificasse da tant'altre battaglie guadagnate
+o perdute, nel corso de' trent'anni
+precedenti, senza che decidessero in verun
+modo della sorte degl'imperj. Era stata
+sconfitta un'armata di circa ventimila
+uomini, e la perdita, stando ai più
+alti calcoli, ammontava ad otto mila;
+ma questi, ad eccezione di mille, o
+mille dugento uomini d'armi, non erano
+<span class="pagenum"><a id="Page_159"></a>[159]</span>
+Francesi; erano per lo più Svizzeri, Italiani
+o della Bassa Germania. Eransi
+perduti ricchi equipaggi, e bellissime artiglierie;
+ma la Francia non era in verun
+modo esausta, i suoi confini non
+erano violati, ed erano ovunque coperti
+dalle naturali loro fortificazioni o da quelle
+innalzate dall'arte.
+</p>
+
+<p>
+Non vi può essere sicurezza per una
+monarchia militare, quando non vi si
+riconosca come principio fondamentale,
+che un re cessa d'essere re nell'istante
+che vien fatto prigioniere; che il suo potere
+passa legittimamente nelle mani del
+suo successore, e che il nemico non tiene
+in cattività un sovrano, ma soltanto un
+uomo di elevato rango, la di cui taglia
+non dev'essere mai pagata col sagrificio
+degl'interessi della nazione. Se Francesco
+I si fosse affrettato d'invocare questo
+principio; se avesse riconosciuto che la
+sovrana autorità risiedeva sempre in Francia,
+e non nella sua persona; se, assoggettandosi
+alla sua prigionia, non si
+fosse mostrato premuroso d'uscirne o di
+fare la pace; Carlo V in vista di questa
+non curanza sarebbesi fatto premura di
+trattare con lui, gli avrebbe accordate
+più vantaggiose condizioni, e Francesco,
+ricuperando forse più presto la sua libertà,
+<span class="pagenum"><a id="Page_160"></a>[160]</span>
+sarebbe risalito sul trono senza dover
+poscia arrossire di aver violato i suoi giuramenti.
+</p>
+
+<p>
+Non era dunque vero che <i>tutto fosse
+perduto, salvo l'onore</i>, come Francesco
+I scriveva a sua madre, Luigia di
+Savoja; il solo monarca era perduto, e
+la monarchia non era altrimenti in pericolo,
+che per risguardo di lui. I soldati
+che avevano ottenuta la vittoria di Pavia,
+sebbene arricchiti da un immenso bottino,
+non volevano rinunciare ai loro soldi
+arretrati; anzi li chiedevano più risolutamente
+che mai, protestando che non
+tornerebbero in campagna finchè non
+ricevessero tutti i loro arretrati. In quest'intervallo
+moltissimi di loro andavano
+ogni giorno disertando per depositare la
+loro preda in seno alle proprie famiglie;
+gli altri, consumando in continue
+feste e stravizj quanto avevano guadagnato,
+disprezzavano ogni militare disciplina.
+Giammai l'armata imperiale era
+stata meno subordinata ai suoi generali,
+giammai era stato più difficile
+di farla tener dietro ai vantaggi che
+di già aveva ottenuti. La guarnigione
+di Pavia erasi portata all'eccesso d'impadronirsi
+de' cannoni della piazza, di
+fortificarvisi, e di dichiarare che più non
+<span class="pagenum"><a id="Page_161"></a>[161]</span>
+ubbidirebbe ai suoi ufficiali finchè non
+fosse pagata; il rimanente dell'armata
+pareva disposto a seguire quest'esempio,
+ed ogni giorno scoppiavano parziali ammutinamenti<a class="tag" id="tag145" href="#note145">[145]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La penuria dell'imperatore, il quale
+possedeva la Spagna, i Paesi Bassi, l'America
+e gran parte dell'Italia, che inoltre
+disponeva a voglia sua delle forze e
+delle entrate di suo fratello, l'arciduca
+d'Austria, e degli stati dell'impero, è un
+fenomeno che non può spiegarsi che pei
+disordini della sua amministrazione. Senza
+dubbio tra le province suddite molte
+godevano grandi privilegj, e spesso gli
+ricusavano i tesori ch'egli dissipava con
+mano così prodiga. In tempo della spedizione
+di Francia, le cortes di Castiglia
+gli avevano rifiutata una sovvenzione
+straordinaria di quattrocento mila ducati,
+ch'egli aveva loro domandata; ma le
+ordinarie entrate de' paesi i più ricchi,
+i più industriosi dell'Europa, avrebbero
+dovuto bastare per sostenere le spese di
+una guerra trattata con così piccole armate,
+quali erano le sue. I re di Castiglia,
+<span class="pagenum"><a id="Page_162"></a>[162]</span>
+di Arragona, di Granata, di Navarra,
+di Sicilia, di Napoli; i sovrani
+de' Paesi Bassi e quelli dell'Austria, avevano
+tutti in diverse circostanze mantenute
+armate egualmente numerose, e sostenute
+spese tanto considerabili quanto quelle
+ond'era caricato l'imperatore, sovrano
+di tutti questi diversi stati. Altronde fra
+questi stati molti non avevano costituzione,
+nè assemblea rappresentativa; ed
+il regno di Napoli e il ducato di Milano
+dovevano assoggettarsi a tutti i carichi
+che il vicerè o il duca Sforza loro imponevano
+per conto dell'imperatore; e
+così la maggior parte de' più piccoli stati,
+sebbene indipendenti di nome, non potevano
+rifiutarsi di pagare continue contribuzioni
+di guerra. Ma in tutte le province
+sulle quali stendevasi l'autorità di
+Carlo V, si vedeva stabilire un sistema
+distruttore di ogni economia politica. I
+monopolj si moltiplicavano, la giustizia
+era subordinata ad un'autorità arbitraria
+e capricciosa; il commercio vincolato,
+le proprietà incatenate dai fedecommessi,
+l'ozio risguardato come onorevole, l'industria
+come una macchia; e gli stati,
+poc'anzi più floridi, trovavansi in breve
+ridotti all'ultima miseria.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_163"></a>[163]</span>
+I generali imperiali sentivano l'impossibilità
+di condurre in Francia un'armata
+insubordinata; diedero quindi alla
+reggente ed a' suoi consiglieri tutto il
+tempo di provvedere alla difesa del regno,
+di cercare l'alleanza dell'Inghilterra,
+di assicurarsi degli Svizzeri, e di concertarsi
+cogli stati d'Italia; ma Francesco
+I non supponeva nè pure che si potesse
+resistere al nemico, dov'egli non
+si trovava; e dopo la sua prigionia egli
+risguardava la Francia come assolutamente
+perduta; di già internamente rinunciava
+a tutti i suoi progetti sull'Italia,
+e non riponeva le sue speranze di terminare
+la guerra che nella lealtà e nella
+generosità del suo vincitore. Perciò affrettossi
+di accordare al commendatore
+Pennalosa, che portava in Ispagna all'imperatore
+la relazione della battaglia di
+Pavia, un passaporto per attraversare la
+Francia, onde più sicuramente e più
+presto arrivasse a quella corte; lo stesso
+motivo gli fece in appresso dare orecchio
+alle proposizioni del signore di Lannoy,
+che voleva condurlo in Ispagna, promettendogli
+che al primo abboccarsi con
+Carlo V terminerebbero le sue pene<a class="tag" id="tag146" href="#note146">[146]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_164"></a>[164]</span>
+</p>
+
+<p>
+L'armata che il duca d'Albanì aveva
+condotta verso il mezzogiorno dell'Italia,
+era tuttavia intatta, e non aveva passati
+i confini del regno, quando il duca ricevette,
+presso Velletri, la notizia della
+battaglia di Pavia e della prigionia del
+re. Risolse all'istante di ritirarsi verso
+Bracciano, onde porre la sua armata in
+luogo sicuro, ne' feudi, ed in mezzo alle
+fortezze degli Orsini affezionati alla Francia.
+Ma i Colonna, che apertamente si
+mostravano partigiani dell'imperatore, attaccarono
+un corpo di truppe italiane
+che andava a raggiugnere il duca d'Albanì
+in vicinanze delle Tre Fontane, a
+non molta distanza da Roma; lo inseguirono
+fino entro Roma, ed uccisero i soldati
+degli Orsini nel Campo di Fiore,
+facendo in tal modo sentire al papa quanto
+la sua autorità fosse poco rispettata, e
+come la sua stessa persona poteva, quando
+che fosse, facilmente cadere nelle mani
+dell'uno o dell'altro partito. Frattanto
+il duca d'Albanì continuò la sua ritirata
+verso Bracciano, senza provare altri danni,
+e la sua armata conservavasi sempre in
+istato di farsi temere<a class="tag" id="tag147" href="#note147">[147]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_165"></a>[165]</span>
+</p>
+
+<p>
+In mezzo al turbamento che dava a
+Clemente VII il disastro di Francesco I,
+ed il sapere caduta in mano degl'imperiali
+nel campo francese la sua corrispondenza
+con quel re, la quale mostrava
+apertamente la sua parzialità per il medesimo<a class="tag" id="tag148" href="#note148">[148]</a>,
+le minacce de' generali imperiali
+e le loro esorbitanti inchieste di sussidj
+per l'armata, finalmente l'audacia dei
+Colonna, il papa ripigliò un poco di coraggio
+quando i Veneziani, che sentivano
+egualmente i loro pericoli, gli proposero
+di collegarsi per la comune sicurezza; di
+farvi entrare il duca di Ferrara, i di cui
+stati facevano che quelli della chiesa comunicassero
+direttamente con quelli della
+repubblica; di prendere in comune al
+loro soldo dieci mila Svizzeri, e d'invitare
+la reggente di Francia ad aggiugnere
+alla loro armata il duca d'Albanì, e le
+quattrocento lance che il duca d'Alenson
+aveva ricondotte da Pavia. Gli rappresentavano
+i Veneziani, che i generali imperiali,
+non meno poveri che prima della
+<span class="pagenum"><a id="Page_166"></a>[166]</span>
+battaglia, e sprovveduti d'artiglieria di
+munizioni e di carriaggi, non potevano
+essere gran fatto formidabili, se le potenze
+d'Italia si mettevano subito in situazione
+di opporre loro una valida resistenza;
+che se per lo contrario si dava loro
+tempo, i più deboli potentati farebbero
+la pace pagando contribuzioni, e somministrando
+col danaro italiano il mezzo
+di soggiogare l'Italia<a class="tag" id="tag149" href="#note149">[149]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma mentre il papa dava orecchio a
+queste proposizioni, e che di già occupavasi
+di far entrare nella stessa lega il
+re d'Inghilterra, ch'egli conosceva geloso
+di Carlo V<a class="tag" id="tag150" href="#note150">[150]</a>, Niccolò di Schomberg,
+suo segretario e consigliere, che aveva
+mandato in Ispagna, tornò presso di lui
+con proposizioni del vicerè di Napoli.
+I generali imperiali, che volevano cavare
+danaro da Clemente VII e da' Fiorentini,
+avevano poste le loro truppe ai quartieri
+d'inverno negli stati di Parma e di
+Piacenza, abbandonando que' vassalli della
+<span class="pagenum"><a id="Page_167"></a>[167]</span>
+Chiesa a tutte le vessazioni d'una sfrenata
+soldatesca. Mentre che i deputati di
+Piacenza imploravano la protezione del
+papa, il vicerè offriva la sua alleanza
+e la garanzia dell'imperatore per la casa
+de' Medici contro una somma di danaro.
+Clemente VII, sempre irresoluto, sempre
+privo di vigore, accettò queste proposizioni
+che lo liberavano da una difficoltà
+presente, e sospendevano il pericolo. Il
+1.º di aprile segnò in Roma, senza l'intervento
+de' Veneziani, un'alleanza tra
+l'imperatore ed il duca di Milano da una
+parte, e la Chiesa ed i Fiorentini dall'altra,
+per la quale i Fiorentini dovevano
+pagare cento mila ducati ai generali
+dell'imperatore, ed altrettanti il papa,
+ma quest'ultimo soltanto dopo che sarebbe
+rimesso in possesso di Reggio e di
+Rubbiera, che il duca di Ferrara aveva
+rioccupate in tempo dell'interregno<a class="tag" id="tag151" href="#note151">[151]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Tostocchè il papa si fu ricomperato a
+prezzo d'oro, la predizione de' Veneziani
+si trovò giustificata. I generali imperiali,
+<span class="pagenum"><a id="Page_168"></a>[168]</span>
+più non temendo gl'Italiani riuniti, pretesero
+da cadauno stato spaventose contribuzioni
+per pagare la loro armata.
+Domandarono cinquanta mila ducati al
+duca di Ferrara, quindici mila al marchese
+di Monferrato, dieci mila ai Lucchesi,
+quindici mila ai Sienesi, ma in
+cambio autorizzavano questi ultimi a scuotere
+la tirannide del monte de' Nove e
+della famiglia Petrucci: mentre ancora
+numeravasi il danaro, Girolamo Severini,
+uno de' capi del partito della libertà,
+ch'era stato mandato ambasciatore presso
+il vicerè, uccise Alessandro Bichi, capo
+dell'ordine de' Nove, che il papa aveva
+indicato per presiedere al governo<a class="tag" id="tag152" href="#note152">[152]</a>.
+Verso lo stesso tempo arrivarono per mano
+dei banchieri genovesi ai generali imperiali
+dugento mila ducati da lungo tempo
+promessi; e l'armata fu pagata, perchè
+tuttociò che mancava per saldare gli arretrati
+venne somministrato dal duca di
+Milano<a class="tag" id="tag153" href="#note153">[153]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_169"></a>[169]</span>
+</p>
+
+<p>
+Tostocchè le truppe furono pagate, i
+generali imperiali cercarono di riandare i
+contratti, in forza de' quali avevano ottenuto
+il danaro. Riclamarono da' Fiorentini
+venticinque mila fiorini oltre i
+promessi. Invece di ritirare le loro guarnigioni
+dallo stato della Chiesa, spedirono
+altri soldati nel Piacentino per vivere a
+discrezione presso gli abitanti; avevano
+prese contraddittorie obbligazioni col papa
+e coi duchi di Ferrara e di Milano.
+Avevano promesso al primo la restituzione
+di Reggio e di Rubbiera, di cui
+avevano guarentito il possedimento al
+secondo; e dopo avere con quest'esca
+tratto Clemente VII ad alienarsi un principe,
+la cui alleanza poteva riuscirgli vantaggiosissima
+a motivo della posizione dei
+di lui stati, della di lui ricchezza e della
+di lui potente artiglieria, ricusarono poi di
+sagrificarglielo. Avevano pure promesso al
+papa, che in avvenire il ducato di Milano
+consumerebbe il sale delle saline
+di Cervia; ma in seguito ricusarono d'accordare
+questa specie di gabella nel ducato
+di Milano agli intraprenditori delle
+saline della Chiesa. Frattanto, dopo avere
+dichiarato che l'imperatore ricusava di
+approvare questi due articoli, non vollero
+restituire al papa il danaro che aveva
+<span class="pagenum"><a id="Page_170"></a>[170]</span>
+loro pagato in corrispettivo di tali vantaggi<a class="tag" id="tag154" href="#note154">[154]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Nè Carlo V mostravasi di migliore
+buona fede, nè dopo la vittoria mostravasi
+più moderato de' suoi generali. Vero
+è che nel primo istante in cui ricevette
+il 10 di marzo a Madrid la notizia della
+battaglia di Pavia ed una lettera scritta
+di proprio pugno da Francesco I, vietò
+con ipocrita umiltà di festeggiare un così
+straordinario avvenimento con tripudj e
+con fuochi di gioja, dichiarando che
+questi segni d'allegrezza dovevano riservarsi
+per le vittorie contro gl'infedeli.
+Nello stesso tempo aveva manifestato il
+suo ardente desiderio di ristabilire la pace
+nella Cristianità, ed aveva protestato,
+che ciò che più lo lusingava in questa
+vittoria accordatagli era la certezza di
+fare bentosto cessare lo spargimento del
+sangue cristiano<a class="tag" id="tag155" href="#note155">[155]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_171"></a>[171]</span>
+</p>
+
+<p>
+Ma d'altra parte le proposizioni che
+Carlo V fece fare da Buren, signore di
+Roeux a Francesco I, mentre che questi
+era tuttavia tenuto in Pizzighettone, mostravano
+l'assoluta mancanza di generosità,
+di compassione o di moderazione
+pel suo rivale. Domandava non solo la
+rinuncia di tutte le pretese del re sull'Italia
+e su la Fiandra, ma inoltre la
+cessione della Borgogna alla casa d'Austria,
+e quella della Provenza e del Delfinato
+al duca di Borbone, per farne, coi feudi
+che di già aveva, un regno indipendente.
+Per quanto Francesco I fosse ansioso di
+uscire di prigionia, rispose di essere contento
+di rimanervi finchè vivesse, piuttosto
+che acconsentire allo smembramento della
+Francia<a class="tag" id="tag156" href="#note156">[156]</a>.
+</p>
+
+<p>
+In pari tempo Carlo V cessò di mostrare
+al cardinale di Wolsey i riguardi
+che gli aveva fin allora usati. E per
+tal modo si alienò quest'orgoglioso ecclesiastico,
+che non tardò ad accrescere
+in Enrico VIII una gelosia, che la grandezza
+di Carlo V aveva di già fatta nascere
+nel di lui animo. Dall'altro canto i generali
+imperiali insistevano presso i Veneziani
+<span class="pagenum"><a id="Page_172"></a>[172]</span>
+per avere da loro cento mila ducati
+in compenso de' sussidj cui si erano
+obbligati per la difesa del ducato di Milano,
+e che non avevano pagati nella
+precedente guerra. I Veneziani ne avevano
+offerti ottanta mila; ma perchè l'offerta
+loro non fu accettata, ed ebbero
+più sicuri indizj del malcontento del re
+d'Inghilterra, si troncò la negoziazione,
+e le due parti rimasero in libertà<a class="tag" id="tag157" href="#note157">[157]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Quando il duca d'Albanì conobbe il
+trattato di Clemente VII coll'imperatore,
+giudicò inutile il trattenersi più lungamente
+negli stati della Chiesa. Coll'assenso
+del vicerè si fece prestare le galere
+del papa, e vi si imbarcò per passare
+in Francia con Renzo di Ceri, coll'artiglieria
+che si era fatta dare da' Sienesi e
+dai Lucchesi, con quattrocento cavalli, mille
+Landsknecht e pochi Italiani, essendosi
+sbandato il restante della sua armata<a class="tag" id="tag158" href="#note158">[158]</a>.
+Ma nello stesso tempo erasi pure indebolita
+assai l'armata del marchese di Pescara.
+A misura che questi aveva pagati
+i Landsknecht, gli aveva quasi tutti licenziati;
+<span class="pagenum"><a id="Page_173"></a>[173]</span>
+e perchè in Italia più non aveva
+nemici da combattere, e non si sentiva
+abbastanza forte per tentare un'invasione
+in Francia, aveva voluto sollevare
+il tesoro imperiale da uno, quanto
+esorbitante, altrettanto inutile dispendio<a class="tag" id="tag159" href="#note159">[159]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Frattanto tutta l'Italia fermentava; l'armata
+imperiale sì sbandava, e forse avvicinavasi
+l'istante in cui un vigoroso
+sforzo de' partigiani della Francia poteva
+mettere Francesco I in libertà. Ma il
+vicerè di Napoli, signore di Lannoi, che
+aveva saputo acquistarsi la confidenza
+di Francesco, voleva approfittarne per
+condurlo in Ispagna, sperando di attribuirsi
+in tal maniera l'onore principale
+della vittoria di Pavia. Fece sentire
+al re che le esorbitanti condizioni presentategli
+da Adriano di Buren erano state
+concertate per accontentare il contestabile
+di Borbone; ma che se Francesco poteva direttamente
+trattare coll'Imperatore lontano
+dal suo proprio suddito ribelle, troverebbe
+in Carlo quella stessa generosità, ch'egli
+medesimo avrebbegli mostrata, se Carlo
+si fosse trovato nella presente sua condizione.
+Accrebbe così il di lui desiderio
+<span class="pagenum"><a id="Page_174"></a>[174]</span>
+d'avere un abboccamento coll'imperatore,
+e lo persuase a tenere il progetto affatto
+segreto. Il Lannoi ottenne il consentimento
+de' suoi due colleghi, perchè Francesco
+I fosse tradotto a Napoli; e a questo
+fine Francesco medesimo somministrò sei
+galere francesi per trasportarvelo. Il 7
+di giugno Lannoi s'imbarcò col re a
+Porto Fino presso di Genova, ed otto
+giorni dopo lo sbarcò a Roses sulle coste
+della Catalogna, senza che il contestabile
+di Borbone ed il marchese di Pescara
+avessero nemmeno sospettato che
+si volesse sottrarre alla loro dipendenza
+il prigioniere, che agli occhi stessi
+dell'armata era il pegno delle sperate
+ricompense<a class="tag" id="tag160" href="#note160">[160]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Quando gli stati d'Italia seppero che
+Francesco I era stato condotto in Ispagna,
+e che aveva egli stesso desiderato di andarvi,
+ben conobbero che nuovi pericoli
+minacciavano la loro indipendenza. Il re
+di Francia, con tanta premura di recarsi
+presso il suo rivale, mostrava l'estremo
+suo desiderio di trattare con lui. Bentosto
+<span class="pagenum"><a id="Page_175"></a>[175]</span>
+si seppe quali condizioni aveva fatte proporre
+a Carlo V dal signore di Buren.
+Offriva di sposare la regina di Portogallo, sorella
+dell'imperatore, accontentandosi
+per dote de' diritti che Carlo V poteva
+avere sopra la Borgogna. Voleva in contraccambio
+dare la propria sua sorella, la
+duchessa d'Alenson, a Carlo, e con questa
+tutti i suoi diritti sul regno di Napoli e sul
+ducato di Milano. Dicevasi apparecchiato
+a pagare al re d'Inghilterra enormi somme
+per farlo rinunciare alle proprie pretese,
+ed a Carlo, per sua taglia, la stessa somma
+che aveva pagata il re Giovanni prigioniere
+degl'Inglesi; finalmente offriva di
+far accompagnare l'imperatore da una
+flotta e da una possente armata francese,
+allorchè questi andrebbe a Roma a prendere
+la corona dell'impero; ciò che in
+altri termini tornava lo stesso che promettergli
+d'ajutarlo ad assicurarsi la sovranità
+d'Italia<a class="tag" id="tag161" href="#note161">[161]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Non eravi un solo principe in Italia,
+il quale, dopo avere provata l'insolenza
+e le vessazioni de' ministri imperiali, potesse
+contemplare senza terrore il giogo
+<span class="pagenum"><a id="Page_176"></a>[176]</span>
+sotto cui stava per cadere la comune
+patria. Giunto era l'istante di fare un
+estremo sforzo per l'indipendenza italiana,
+che più non potrebbesi salvare quando i
+due monarchi avessero riunite a di lei danno
+le loro forze. Ma prima che il re di
+Francia avesse trattato, pareva facil cosa
+il far sentire a lui, alla reggente, ed ai
+principi che con lei governavano, che
+tornava meglio impiegare tutti i tesori
+del regno per liberare il re colla forza
+delle armi, di concerto con tutti gli stati
+d'Italia, gli Svizzeri ed il re d'Inghilterra,
+che prodigare quei medesimi tesori a
+titolo di taglia al più costante nemico
+della Francia, e somministrargli così i
+mezzi d'incatenarli tutti quanti. Il papa e
+la repubblica di Venezia, a nome di tutti
+gli stati italiani, invitarono adunque la reggente
+a mostrare fermezza ai negoziatori
+di Carlo V, ed a rifiutare ogni vergognosa
+condizione, accertandola che in
+breve l'unione di tutta l'Europa basterebbe
+forse, senza venire all'esperimento
+delle armi, per costringere Carlo V a porre
+il di lui figlio in libertà, purchè dal
+canto suo ella volesse riconoscere e garantire
+la libertà dell'Italia<a class="tag" id="tag162" href="#note162">[162]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_177"></a>[177]</span>
+</p>
+
+<p>
+Effettivamente non era la libertà dei
+soli stati che dicevansi tuttavia indipendenti,
+ma quella di tutta l'Italia che i
+ministri di Clemente VII, di concerto col
+senato di Venezia, lusingavansi di far riconoscere.
+Tutta l'Italia abborriva egualmente
+il giogo di coloro che chiamava barbari;
+tutta l'Italia sentivasi oramai legata
+da un medesimo interesse, e pareva disposta
+a fare unanimi sforzi per la propria
+indipendenza. Francesco II Sforza, a nome
+del quale era stato conquistato il ducato
+di Milano, non aveva altro raccolto dal
+sovrano potere che il triste privilegio
+d'ascoltare il primo le lagnanze de' suoi
+popoli, al quali egli non poteva in verun
+modo apportare rimedio. Gli sgraziati
+Lombardi, abbandonati a tutta la licenza
+militare, dovevano a vicenda pagare enormi
+contribuzioni, e ricevere a discrezione
+nelle proprie case i soldati spagnuoli, il
+di cui carattere avaro, dissimulato, orgoglioso,
+era loro in particolar modo antipatico.
+Ricorrevano al loro duca, di cui
+avevano così ardentemente desiderato il
+ritorno; ma questi, ben lungi dall'esercitare
+<span class="pagenum"><a id="Page_178"></a>[178]</span>
+l'autorità di un sovrano, era il
+primo schiavo de' ministri e de' generali
+dell'imperatore<a class="tag" id="tag163" href="#note163">[163]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Sapeva Francesco Sforza che l'imperatore,
+non abbastanza pago di averlo
+ridotto al rango di semplice governatore
+di provincia, aveva più volte posto
+in deliberazione, se non dovesse levargli
+il ducato di Milano per farne un dono a
+suo fratello, l'arciduca Ferdinando d'Austria,
+il quale desiderava di unire questo
+stato ai suoi possedimenti di Germania. Sapeva
+che questo progetto era senza dubbio
+in cagione dell'affettata dilazione che apportavasi
+nella corte di Madrid alla spedizione
+dell'investitura del suo ducato; e perchè
+trovavasi di già infermiccio, e non aveva
+figliuoli, sembrava che, se l'imperatore
+permettevagli di regnare, egli era soltanto
+perchè sperava di raccogliere in breve,
+dopo la sua morte, l'eredità. Quindi tosto
+che il duca di Milano ed il suo confidente
+e principale ministro, il cancelliere
+Moroni, si furono assicurati che la
+reggente rinuncierebbe a nome di suo
+figliuolo alle sue pretese sulla Lombardia,
+<span class="pagenum"><a id="Page_179"></a>[179]</span>
+che riconoscerebbe la casa Sforza, e si
+obbligherebbe a mantenerla nella sua sovranità,
+il duca entrò nella lega italiana,
+ed il suo cancelliere ne diventò uno dei
+più caldi promotori<a class="tag" id="tag164" href="#note164">[164]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Infatti fu Girolamo Moroni che s'incaricò
+di una difficile e dilicata negoziazione,
+che doveva guadagnare alla
+lega italiana un possente difensore. Egli
+era stato testimonio dell'indignazione con
+cui il contestabile di Borbone ed il marchese
+di Pescara avevano ricevuta la notizia
+della soperchieria di Lannoi; egli
+conosceva la loro gelosia verso questo
+favorito ministro di Carlo V, e gli aveva
+uditi accusare con impeto il loro padrone
+d'ingratitudine e d'ingiustizia. Il Borbone
+si era affrettato di andare in Ispagna
+per contrastare al vicerè il merito
+della vittoria, che pareva volersi attribuire<a class="tag" id="tag165" href="#note165">[165]</a>,
+ed il Pescara era rimasto solo in
+Italia, incaricato del supremo comando.
+Sebbene avesse questi adottati i costumi
+<span class="pagenum"><a id="Page_180"></a>[180]</span>
+ed i pregiudizj spagnuoli, che quasi sempre
+parlasse castigliano, e si dolesse frequentemente
+di non essere nato in Castiglia,
+il Pescara era Italiano. La sua
+famiglia, quella degli d'Avalos, erasi stabilita
+nel regno di Napoli da quasi un secolo;
+perciò il Moroni suppose che avesse
+conservati i sentimenti d'un Italiano, il
+desiderio di vedere la sua patria indipendente,
+e che tale desiderio si risveglierebbe
+in lui, se al risentimento,
+che di già provava, vi si aggiugnesse
+un'offerta così luminosa da superare
+d'assai tutte le sue più ambiziose speranze<a class="tag" id="tag166" href="#note166">[166]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il Moroni, dopo avere incoraggiato il
+Pescara ad esalare tutta la sua indignazione
+contro l'imperatore, gli fece travedere
+che non dipendeva che da lui di
+dare compimento al voto, da tanto tempo
+formato da tutta l'Italia, di cacciare tutti
+i barbari dalla penisola; e che, in ricompensa
+della sua cooperazione, il papa
+ed i Veneziani erano pronti ad unirsi per
+porre sul suo capo la corona di Napoli.
+Il Pescara era violentemente irritato,
+<span class="pagenum"><a id="Page_181"></a>[181]</span>
+smisurata era la sua ambizione, il suo
+carattere artificioso e non facilmente accessibile
+agli scrupoli: egli accolse con
+ardore le proposizioni del Moroni, o perchè
+si abbandonasse alla speranza che
+gli si presentava, o perchè avesse di già
+in animo di farsi un merito presso l'imperatore
+col tradire i suoi socj. Chiese
+schiarimenti intorno alla trama in cui
+volevasi farlo entrare, ed il Moroni, con
+una confidenza contro la quale Giovan
+Matteo Ghiberti, datario apostolico, l'aveva
+invano posto in guardia, comunicò al
+Pescara tutti i progetti de' congiurati<a class="tag" id="tag167" href="#note167">[167]</a>.
+</p>
+
+<p>
+L'armata imperiale, che occupava la
+Lombardia, era pochissimo numerosa; tutti
+i Tedeschi erano stati licenziati; degli
+Spagnuoli molti si erano dispersi per
+porre in luogo sicuro la preda fatta nell'ultima
+campagna; altri avevano seguito
+in Ispagna il vicerè, ed altri vi
+avevano accompagnato il contestabile di
+Borbone. Altre truppe non restavano in
+Italia che quelle d'infanteria spagnuola
+comandate da Antonio di Leiva, e pochi
+fanti italiani. Il marchese di Pescara, supremo
+<span class="pagenum"><a id="Page_182"></a>[182]</span>
+comandante dell'armata imperiale,
+poteva facilmente acquartierarla, in modo
+che riuscisse facile il sorprendere separatamente
+tutti que' soldati di cui crederebbe
+di non potersi fidare, e disarmarli
+o disfarsi di loro. Quando avrebbe esclusi
+così gli stranieri dalla penisola, dovevano
+bastare le forze d'Italia per chiuder loro
+per sempre le porte: pure non si sarebbero
+adoperate queste sole, perchè la Francia
+e l'Inghilterra si dichiaravano garanti
+della di lei indipendenza, e la Svizzera
+aveva promessi i suoi soldati per difenderla<a class="tag" id="tag168" href="#note168">[168]</a>.
+</p>
+
+<p>
+A questi progetti il Pescara oppose
+alcuni scrupoli, mostrandosi desideroso
+di vederli dissipati. Come feudatario del
+regno di Napoli, riconosceva, diss'egli,
+che il papa era il supremo suo signore, e
+che l'imperatore non era che il suo signore
+diretto; tuttavolta bramava d'essere
+assicurato dall'autorità de' canonisti e de'
+giureconsulti, se gli ordini di chi aveva
+la suprema signoria bastavano a dispensarlo
+dall'ubbidienza al signore diretto;
+<span class="pagenum"><a id="Page_183"></a>[183]</span>
+e se il papa lo poteva sciogliere da un
+giuramento militare, come da un ordinario
+giuramento di vassallaggio; per ultimo
+se il suo onore sarebbe in salvo,
+ed in riposo la sua coscienza, quando
+avesse preso parte alla trama che gli
+veniva proposta contro il suo padrone.
+Per avere tali schiarimenti spedì a Roma
+il genovese Domenico Sauli, uno de' più
+caldi partigiani dell'indipendenza italiana,
+incaricandolo di abboccarsi col papa e col
+suo datario. La corte di Roma sapeva con
+quanta facilità poteva dissipare gli scrupoli
+del Pescara; ma stava ancora dubbiosa
+sul conto della di lui buona fede; onde
+gli mandò il romano Menteboni, uno
+de' confidenti del Datario, per iscandagliarlo
+ancora, mentre il cardinale Accolti
+ed il giureconsulto Angelo Cesi
+scrivevano a nome del papa dei trattati
+per tranquillizzare la coscienza del generale<a class="tag" id="tag169" href="#note169">[169]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Nello stesso tempo gli agenti della corte
+di Roma lavoravano in ogni parte per
+dare esecuzione ad un progetto così bene
+concertato. Enrico VIII, re d'Inghilterra,
+<span class="pagenum"><a id="Page_184"></a>[184]</span>
+aveva fatte a Carlo V le più esorbitanti
+domande dopo la battaglia di Pavia: egli
+ne voleva per sè quasi tutti i frutti, e
+chiedeva che gli si dessero la maggior
+parte delle province di quella Francia
+di cui i suoi predecessori, dopo Enrico
+V, chiamavansi re. Queste esagerate
+domande non si facevano da Enrico
+VIII, che per ottenere un rifiuto dall'imperatore,
+e aver così un pretesto
+di corrucciarsi con lui<a class="tag" id="tag170" href="#note170">[170]</a>. In fatti egli
+aveva di già accolte le proposizioni della
+corte di Roma, che voleva ravvicinarlo alla
+Francia, e renderlo favorevole alla
+indipendenza italiana; egli era entrato
+ne' progetti comunicatigli da Girolamo
+Ghinucci, auditore apostolico, e nunzio
+alla sua corte: aveva mandato a
+Roma il vescovo di Bath ed il cavaliere
+di Casale, per trattare col papa; onde i
+confederati tenevansi sicuri del di lui
+appoggio<a class="tag" id="tag171" href="#note171">[171]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il vescovo di Veruli, Ennio Filonardo,
+nunzio del papa nella Svizzera, fino dall'undici
+giugno, ma più apertamente il
+<span class="pagenum"><a id="Page_185"></a>[185]</span>
+primo di luglio, fu incaricato di scandagliare
+la dieta elvetica, ed ogni cantone
+in particolare intorno all'universale
+desiderio degl'Italiani di armarsi per la
+propria indipendenza; di far sentire agli
+Svizzeri in quale pericolo si troverebbero
+essi medesimi, se la casa d'Austria,
+venendo a stabilirsi in Lombardia, circondasse
+quasi da ogni lato i loro confini;
+di esortarli a non perdere l'occasione
+di riparare il loro onore militare,
+crudelmente compromesso dalla cattiva
+condotta delle loro truppe nelle quattro
+ultime campagne; finalmente di porsi in
+istato, di potere, quando ne avrebbe l'ordine,
+far entrare otto o dieci mila Svizzeri
+in Lombardia, col patto di portarsi,
+ove il bisogno lo richiedesse, anche nel
+regno di Napoli<a class="tag" id="tag172" href="#note172">[172]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Finalmente Luigia di Savoja, reggente
+di Francia, fece dichiarare a Venezia,
+il 24 di giugno, per bocca di Lorenzo
+Toscano, suo inviato segreto, che riconosceva
+Francesco Sforza come duca di
+Milano; che somministrerebbe all'Italia
+possenti ajuti, ove questa si determinasse
+<span class="pagenum"><a id="Page_186"></a>[186]</span>
+a scuotere il giogo; e che pagherebbe
+agli alleati, come sussidio, quaranta mila
+scudi al mese fin che durerebbe la guerra.
+A fine di proseguire queste negoziazioni,
+ella mandò ambasciatore a Venezia
+il conte Luigi di Canossa, vescovo
+di Bayeux, uno de' più destri diplomatici
+fra gl'Italiani ch'erano allora ai servigj
+della Francia, e presso la santa sede,
+Alberto Pio, conte di Carpi, fratello
+del conte di Canossa. Nè l'uno nè l'altro
+di questi negoziatori erano muniti
+di pieni poteri onde conchiudere, e per
+più settimane minuziose difficoltà impedirono
+la soscrizione degli articoli convenuti.
+Sigismondo Sanzio, segretario del
+conte di Carpi, fu spedito in poste a
+Parigi con tutti i trattati, onde farli approvare
+dalla corte; ma Sanzio venne
+assassinato da alcuni ladri, mentre, attraversando
+il territorio di Brescia, si
+dirigeva per la Svizzera alla volta della
+Francia. Non ricevendo da lui nessuna
+notizia, la corte di Roma credette alcun
+tempo che gli Spagnuoli, fattolo arrestare,
+non si fossero impadroniti di tutta la sua
+corrispondenza, e ne fu altamente atterrita;
+ciò per altro non era la sola
+causa de' suoi timori. Il Ghiberti temeva
+molto più ancora di essere tradito dalla
+<span class="pagenum"><a id="Page_187"></a>[187]</span>
+reggente; rincrescevagli oltremodo che le
+fosse stato confidato il segreto della cooperazione
+del Pescara, e pensava che
+questa madre, impaziente di ridonare la
+libertà a suo figliuolo, facilmente potrebbe
+minacciare gli Spagnuoli di una insurrezione
+generale dell'Italia, far loro conoscere
+quanto vicino fosse il momento dell'esplosione,
+ed ottenere da loro, in vista
+di cotale imminente pericolo, che
+suo figliuolo, il quale era già apparecchiato
+di far loro grandissimi sagrifizj,
+venisse riposto in libertà sotto moderate
+condizioni<a class="tag" id="tag173" href="#note173">[173]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Sembra cosa fuori di dubbio che questo
+timore del Ghiberti si verificasse. La
+duchessa d'Alenson, sorella di Francesco
+I erasi recata in Ispagna per negoziare
+un trattato di pace, una delle cui
+basi doveva essere il suo proprio matrimonio
+con Carlo V, e quello di Francesco
+I con Eleonora di Portogallo. È probabilissimo
+che a fine di meglio riuscire,
+la duchessa non temette di compromettere
+il segreto delle potenze italiane; almeno
+<span class="pagenum"><a id="Page_188"></a>[188]</span>
+seppesi in Roma, verso la metà
+di settembre, che Carlo V aveva avuto
+avviso delle offerte fatte al marchese di
+Pescara, come pure di tutte le particolarità
+della negoziazione intavolata colla Francia.
+La corte di Roma sospettava successivamente
+tutti i suoi alleati, e tutti
+forse potevano a buon diritto esserle sospetti:
+aveva sentito a dire che il Moroni
+ed il Pescara non aveano mostrato
+d'entrare nella cospirazione, se non per
+mettere a prova i principi italiani; ma
+la corte di Roma comprendeva assai bene
+che il Pescara, onde conservarsi la confidenza
+dell'imperatore, e condurre a buon
+fine i suoi progetti, era stato egli medesimo
+costretto di dare alla sua corte quegli
+avvisi, che altri pure nel medesimo
+tempo le davano; e finchè tali avvisi
+erano confusi, finchè non erano seguiti
+da niuna misura di precauzione, si potevano
+assai bene conciliare colla condotta
+d'un cospiratore. La condotta tenuta
+dalla Francia era molto più sospetta;
+e il datario, in parecchie lettere dirette
+al vescovo di Bayeux, ne manifestò vivissimo
+risentimento<a class="tag" id="tag174" href="#note174">[174]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_189"></a>[189]</span>
+</p>
+
+<p>
+Egli è impossibile di sapere se il Pescara
+siasi da principio impegnato di buona
+fede nella cospirazione italiana, oppure
+se, come lo asserì poscia egli medesimo,
+non vi entrasse che per isvelarla all'imperatore.
+Diversi avvenimenti, occorsi durante
+la negoziazione, furono causa forse
+che cangiasse divisamento; egli prese
+gran parte all'agitazione cagionata dalla
+repentina sparizione di Sigismondo Sanzio,
+e potè credere alcun tempo che le
+sue carte fossero venute alle mani di
+Antonio de Leiva; ebbe contezza dell'andata
+della duchessa d'Alenson a Madrid,
+e dei progetti della Francia: oltre
+a ciò fu avvisato forse delle prime
+rivelazioni fatte dalla duchessa, ed approfittò,
+per passare dalle parti di cospiratore
+a quelle di spia, delle confuse e
+mal certe informazioni, che, per sua
+propria sicurezza, aveva di già date all'imperatore.
+Finalmente circa alla medesima
+epoca Francesco Sforza infermò
+gravemente; e nel mentre che gli stati
+italiani chiedevano alla Francia di riporre
+in libertà Massimiliano, fratello di Francesco,
+e di assicurargli il possedimento
+del ducato di Milano, che voleano guarentire
+alla casa Sforza, il Pescara si lusingò
+forse d'ottenere egli medesimo dall'imperatore,
+<span class="pagenum"><a id="Page_190"></a>[190]</span>
+in guiderdone di un eminente
+servigio, questa sovranità, che la morte
+allora toglieva al presente possessore. Egli
+è certo almeno che giunse a tanta bassezza,
+di eccitare alla ribellione, per poscia
+tradirli, coloro stessi che offrivano
+d'esporre gli averi e la persona per servirlo.
+Dopo avere comunicato all'imperatore,
+per mezzo del suo segretario Giovanbattista
+Castaldi, il segreto della congiura,
+egli continuò le sue conferenze
+col Moroni, coi ministri del papa e
+de' Veneziani, onde impegnare ciascuno
+de' socj a compromettersi separatamente<a class="tag" id="tag175" href="#note175">[175]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Francesco II Sforza ricevette frattanto,
+nel mese d'agosto, l'investitura del ducato
+di Milano, spedita da Carlo V; ma
+vincolata ad onerosissime condizioni. Egli
+doveva versare nel primo anno cento
+mila ducati alla camera imperiale, ed obbligarsi
+a pagarne altri cinquecento mila
+a termini più lontani; oltre a che doveva
+costringere d'ora innanzi tutto il Milanese
+a provvedersi di sale alle saline
+<span class="pagenum"><a id="Page_191"></a>[191]</span>
+dell'arciduca Ferdinando d'Austria, e ciò
+era un abbandonare a questo principe straniero
+la gabella più importante degli stati
+di Milano<a class="tag" id="tag176" href="#note176">[176]</a>. Francesco Sforza accettò
+questa investitura, e oltre alle somme
+enormi ch'egli aveva già consegnate ai
+generali imperiali, pagò ancora cinquanta
+mila ducati a conto di quella che gli era
+recentemente domandata; ma la sua malattia,
+che peggiorò molto in breve tempo,
+e manifestavasi con sintomi tali che
+davano assai da temere, ritardò tutte
+le misure degli alleati. Alla morte di
+Francesco Sforza, la quale era da tutti
+creduta imminente, il di lui feudo doveva
+cadere all'imperatore. Il Pescara
+mostrò ai congiurati, che, in vista di
+cotale avvenimento, egli non si potea
+dispensare dal raccorre le guarnigioni
+spagnuole sparse in Lombardia, e dal
+chiamarvi inoltre due mila landsknecht;
+per cui era forza d'abbandonare il pensiero
+di opprimere a un tratto l'armata
+imperiale. Il Moroni, cui erasi cercato di
+rendere sospetto il Pescara, aveva fino allora
+risposto, ch'egli sarebbe stato sempre
+padrone di arrestarlo nel castello di
+<span class="pagenum"><a id="Page_192"></a>[192]</span>
+Milano con tutti i capitani imperiali, ove
+quel generale avesse voluto abbandonare
+la causa italiana<a class="tag" id="tag177" href="#note177">[177]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Un altro avvenimento ancora teneva
+sospesi i congiurati; seppesi bentosto che
+Francesco I, cruciato oltremodo di non
+avere potuto nel corso di due mesi ottenere
+un abboccamento con Carlo V, era
+caduto gravemente ammalato nel castello
+di Madrid, e pareva, anche a dire dei medici,
+non dovere ormai vivere che pochi
+giorni. La di lui morte avrebbe privato
+a un tratto Carlo V di tutti i vantaggi
+ch'egli avea creduto ritrarre dalla
+battaglia di Pavia; perciò l'imperatore,
+temendo per la vita del suo prigioniero,
+erasi affrettato di visitarlo, aveagli dato le
+più lusinghiere speranze, e s'era mostrato
+vicinissimo a riconciliarsi con lui. Da un
+momento all'altro un trattato di pace
+poteva essere sottoscritto fra questi due
+monarchi, e desso avrebbe rotte tutte le
+precauzioni della lega, ponendo, per
+quanto era da supporsi, l'Italia nell'assoluta
+dipendenza dell'imperatore<a class="tag" id="tag178" href="#note178">[178]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_193"></a>[193]</span>
+</p>
+
+<p>
+Ma i due ammalati, della vita de' quali
+omai disperavano tutti, risanarono; ed il
+Pescara fu assalito dalla malattia che dovea
+prima di due mesi strascinarlo al sepolcro.
+Egli però non volle aspettare più
+tardi a levarsi la maschera dal volto; la
+sua lentezza e la sua apparente irresoluzione
+aveano di già inquietato non poco
+gli alleati italiani<a class="tag" id="tag179" href="#note179">[179]</a>. Dal canto loro gli
+ufficiali spagnuoli s'erano accorti delle
+pratiche che si andavano maneggiando
+intorno a loro; e Antonio di Leyva aveva
+pubblicamente minacciato di fare uccidere
+il Moroni, che i suoi compatriotti
+odiavano a morte<a class="tag" id="tag180" href="#note180">[180]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il 14 d'ottobre, il marchese di Pescara,
+che sentivasi già oppresso da grave
+malattia, invitò il cancelliere Moroni a
+venirlo a trovare nel castello di Novara,
+dove risiedeva. Il Moroni, tenuto da
+tutti pel più astuto, pel più diffidente,
+pel più doppio degli Italiani, non istimava
+il marchese, ed avealo più volte
+<span class="pagenum"><a id="Page_194"></a>[194]</span>
+rappresentato come il più perfido e crudele
+fra gli uomini: diceva che qualora
+avesse dovuto arrestarlo, avrebbe approfittato
+dell'istante in cui questo generale
+visitava il duca ammalato nel castello di
+Milano; pure si lasciò prendere egli medesimo
+in simigliante insidia. Venne al
+marchese, che giaceva ammalato nel castello
+di Novara; entrò di bel nuovo in
+tutte le particolarità del suo progetto per
+disperdere i soldati spagnuoli, sorprenderli,
+svaligiarli o assassinarli. Il Pescara, che
+lo interpellava, aveva fatto nascondere
+Antonio di Leyva dietro una tappezzeria,
+onde potesse udire la loro conversazione.
+Quando il Moroni uscì dalla stanza, fu
+arrestato e condotto nel castello di Pavia,
+ove si recò in breve anche il Pescara
+per interrogarlo come giudice intorno ad
+una cospirazione, nella quale era fino
+allora egli medesimo entrato come complice<a class="tag" id="tag181" href="#note181">[181]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_195"></a>[195]</span>
+</p>
+
+<p>
+Il Pescara, coll'arrestare il Moroni e
+col cominciare con pubblicità il di lui
+processo, aveva soprattutto in vista di
+compromettere il duca di Milano, e di
+somministrare occasione all'imperatore di
+dichiararlo scaduto dal suo feudo. Egli
+aveva di già guarnigione in Lodi ed in
+Pavia; ma, onde porre in sicurezza l'armata
+ch'egli comandava, chiese ancora
+al duca la consegna di Cremona, di Trezzo,
+di Lecco e di Pizzighettone. Il duca,
+gravemente ammalato, e che aveva perduto
+col suo grande cancelliere Moroni
+il più fermo appoggio del suo carattere,
+e tutta la prudenza del suo consiglio,
+cedette senza resistenza. Il Pescara, dopo
+essersi fatte consegnare queste piazze,
+dimandò ancora che gli fosse data in
+mano la fortezza di Cremona, e che il
+duca, al quale concedeva per abitazione
+la fortezza di Milano, non gl'impedisse di
+circondare la medesima con opportuni trinceramenti,
+e di cominciare tutte le fortificazioni
+necessarie a metterlo in grado di
+eseguire senza ritardo gli ordini che riceverebbe
+dall'imperatore. Francesco Sforza
+ricusò queste nuove domande, e non volle
+nè anche dare in consegna al Pescara nè
+il suo proprio segretario, Giannangelo
+Ricci, nè Poliziano, segretario del Moroni.
+<span class="pagenum"><a id="Page_196"></a>[196]</span>
+Non aveva avuto tempo di raccorre
+se non che pochi viveri nel castello di
+Milano; nulla meno vi si rinchiuse coraggiosamente
+con ottocento fanti scelti,
+e quando gli Spagnuoli cominciarono ad
+aprire le trincee per assediarlo, fece fuoco
+sopra i lavoratori<a class="tag" id="tag182" href="#note182">[182]</a>.
+</p>
+
+<p>
+L'occupazione del ducato di Milano
+sbigottì tutti i consiglj delle potenze d'Italia;
+le pratiche loro col Moroni erano
+palesi, ed esponevanli a tutta la vendetta
+dell'imperatore, nel tempo ch'essi non
+erano ancora apparecchiati a fargli la
+guerra. A quest'epoca il protonotaro Caraccioli,
+ambasciatore di Carlo V a Venezia,
+offriva di accettare, sotto condizione
+che la repubblica rientrasse nell'alleanza
+imperiale, gli ottanta mila ducati
+che il senato erasi mostrato disposto di
+pagare in compenso di que' sussidj che
+la repubblica medesima avrebbe dovuto
+somministrare nell'ultima guerra. Ma per
+grande che fosse il pericolo in cui trovavasi
+la repubblica di Venezia, ella non
+si potè risolvere a fabbricarsi in tal modo
+da se stessa le proprie catene, e il senato
+<span class="pagenum"><a id="Page_197"></a>[197]</span>
+ricusò di sottoscrivere, infino a tanto
+che il ducato di Milano sarebbe occupato
+dagl'Imperiali; conciossiachè, soggiugneva
+esso, era appunto per impedire
+la riunione di questo ducato agli stati di
+un altro sovrano, già padrone del regno
+di Napoli, che s'era impegnato per trent'anni
+continui in tante guerre diverse. La
+malattia del Pescara, che andava peggiorando
+ogni giorno, impedì che le ostilità
+tenessero dietro a questo rifiuto<a class="tag" id="tag183" href="#note183">[183]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Nel medesimo tempo due uomini che
+aveano macchiati coi tradimenti i più
+rari talenti e un carattere che non era
+privo di nobile grandezza, conobbero a
+prova che il favore dei principi non è
+sufficiente risarcimento alla perdita della
+pubblica stima sagrificata per compiacer
+loro. Il contestabile di Borbone era giunto
+a Toledo il 14 novembre presso all'imperatore.
+Egli era stato accolto da lui
+colle maggiori dimostrazioni di stima e
+d'amicizia, ed onorato siccome quegli che
+doveva sposare la sorella del monarca ed
+ascendere un giorno sul trono; ma quanto
+erano grandi e molte le carezze che Carlo
+V prodigavagli, altrettanto era umiliante
+<span class="pagenum"><a id="Page_198"></a>[198]</span>
+il dispregio in cui i nobili castigliani
+mostravano di tenerlo. Quest'uomo,
+che aveva venduto agli stranieri il proprio
+suo re e la sua patria, non pareva loro
+potere con nessuna virtù con niuno servigio
+cancellare cotanta infamia; e quando
+Carlo V dimandò al marchese di Villena
+che volesse prestare il suo palazzo al
+contestabile, questi rispose che non poteva
+ricusar nulla al suo sovrano, ma
+che, appena partito il Borbone, egli incendierebbe
+colle sue proprie mani il
+palazzo, siccome quello che sarebbe stato
+infamato dalla presenza di un traditore<a class="tag" id="tag184" href="#note184">[184]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dall'altro canto il Pescara, che, per
+conciliarsi più sicuramente il favore di
+Carlo V, erasi avvilito a ciò che v'ha
+di più abjetto nella condotta d'una spia,
+a corrompere egli medesimo coloro che
+voleva denunciare, era divenuto bersaglio
+dell'orrore e del disprezzo di tutti
+gl'Italiani che aveva traditi. Nato nel
+casato catalano d'Avalos, già venuto nel
+regno di Napoli e domiciliatovisi con Alfonso
+I, egli aveva cominciato i suoi
+primi fatti d'armi alla battaglia di Ravenna,
+nella quale era stato fatto prigioniero.
+<span class="pagenum"><a id="Page_199"></a>[199]</span>
+D'allora in poi erasi trovato presente
+a tutte le guerre d'Italia, e benchè
+non oltrepassasse i trentasei anni,
+aveva acquistata grandissima esperienza;
+erasi distinto col suo ingegno inventore,
+la sua attività, il suo coraggio, i suoi
+stratagemmi; avea saputo rendersi caro
+all'infanteria spagnuola, cui comandò
+lungo tempo, e soleva dire che gli rincresceva
+di non essere nato piuttosto in
+Ispagna che in Italia. In quell'epoca medesima
+egli era oppresso da una malattia
+che non aveva diligentemente curata, e
+morì in Milano il 30 di novembre, nel
+mentre che Vittoria Colonna, sua moglie,
+celebre nella letteratura, era partita in
+tutta fretta da Napoli per venirlo ad assistere,
+e non aveva ancora oltrepassato
+Viterbo<a class="tag" id="tag185" href="#note185">[185]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La morte del Pescara accrebbe il coraggio
+de' Veneziani, e di tutti coloro
+che in Italia volevano assicurare coll'armi
+la propria indipendenza: supponevano
+che l'armata imperiale fosse tanto più
+<span class="pagenum"><a id="Page_200"></a>[200]</span>
+indebolita da una perdita così grande, che
+il contestabile di Borbone e il vicerè Lannoy
+erano assenti entrambi; perciò sollecitavano
+il papa di sottoscrivere, mentre
+Francesco Sforza era ancora padrone del
+castello di Milano, una lega necessaria
+per salvare l'Italia dall'assoluta schiavitù
+che la minacciava. La reggente di Francia
+prometteva di sovvenir loro cinquecento
+lance francesi e quaranta mila ducati
+al mese, i quali bastavano ad assoldare
+diecimila Svizzeri; e nel medesimo
+tempo doveva cominciare la guerra sulle
+frontiere della Spagna per impedire a
+Carlo V di mandare soccorsi in Italia.
+Enrico VIII, che verso il finire di
+agosto aveva sottoscritta colla reggente
+un'alleanza difensiva, e che aveavi messa
+per condizione ch'ella non abbandonerebbe
+nessuna provincia del regno per
+riscattare suo figliuolo, facevasi mallevadore
+delle promesse cui si obbligava il
+governo francese. Il papa e i Veneziani,
+de' quali il primo trattava anche a nome
+de' Fiorentini, ed i secondi a nome anche
+del duca di Ferrara, dovevano somministrare
+a spese comuni mille ottocento
+uomini d'armi, due mila cavaleggieri e
+venti mila fanti; la flotta veneziana,
+unita alla francese, doveva attaccare contemporaneamente
+<span class="pagenum"><a id="Page_201"></a>[201]</span>
+Genova o il regno di
+Napoli<a class="tag" id="tag186" href="#note186">[186]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma un progetto così difficile e così
+pericoloso da eseguirsi avrebbe incusso
+timore anche ad un uomo di carattere
+più fermo e deciso, che non lo era Clemente
+VII. Questi, dacchè era salito sul
+trono, avea delusa l'aspettazione di tutti
+coloro che credevano conoscerlo; e dava
+allora a divedere che se l'amministrazione
+sua era stata gloriosa durante il regno di
+suo cugino Leon X, ciò doveasi attribuire
+molto più alla fermezza e risoluzione
+di Leone, che all'abilità sua nel
+servirlo. Sempre indeciso, e pronto a disdirsi,
+sbigottito sempre dagli ostacoli quando
+s'appigliava ad una risoluzione, e dimenticandosi
+allora di tutti quelli per cui
+aveva abbandonata la risoluzione contraria,
+egli fluttuava sempre fra partiti estremi,
+lasciava passare il momento d'agire,
+e quand'era poi costretto a decidersi,
+ora si abbandonava da disperato a ciò
+che riguardava come una fatalità, ora
+cedeva alle sollecitazioni dei suoi ministri,
+<span class="pagenum"><a id="Page_202"></a>[202]</span>
+senza essere per altro persuaso di
+quelle ragioni che per avventura gli allegavano.
+Questa irrisoluzione veniva accresciuta
+ancora dalla scissione manifestatasi
+nel suo più intimo consiglio. Erano
+confidenti di Clemente VII frate Nicola
+di Schomberg, dominicano tedesco, creato
+dal papa arcivescovo di Capoa, e Giovan
+Matteo Ghiberti, che occupava la
+carica di datario apostolico; Clemente
+operava il più delle volte dietro i consiglj
+di costoro. Ma il Schomberg aveva
+abbracciato con zelo il partito dell'imperatore;
+e il Ghiberti, quantunque riponendo
+poca fiducia nella Francia, ed
+amaramente lagnandosi del difetto di discrezione
+e di fede di questa corte, voleva
+unirsi a lei per difendere l'indipendenza
+italiana; costoro non temevano di dare
+la maggiore pubblicità alle loro contese,
+e le loro alternative vittorie scemavano il
+credito del papa. Questi erasi finalmente
+risolto a sottoscrivere la lega proposta;
+tutti gli articoli erano già convenuti, ed
+era pure giunto il giorno fissato alla conclusione,
+quando sentendo egli arrivato
+a Genova il commendatore Errera con
+muove proposizioni dell'imperatore, sospese
+ogni cosa per sentirle<a class="tag" id="tag187" href="#note187">[187]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_203"></a>[203]</span>
+</p>
+
+<p>
+Questi articoli erano tali da lusingare
+Clemente, e ciò s'era procurato a bella
+posta per distorlo da un'alleanza che
+Carlo V temeva. Gli si promettevano la
+restituzione di Reggio e Rubbiera, il mantenimento
+di Francesco Sforza nel ducato
+di Milano, ed ove questi morisse senza
+eredi, la cessione del ducato medesimo
+al contestabile di Borbone, che Clemente
+VII aveva imprudentemente proposto
+egli stesso, sebbene poscia si fosse di leggieri
+avveduto che questo ducato non
+sarebbe meno dipendente dall'imperatore,
+qualora venisse tra le mani del Borbone,
+di quello che lo sarebbe se governato
+fosse da un vicerè; ma presto si potè conoscere
+che questa proposizione artificiosa
+era un'insidia tesa al papa. Benchè Carlo
+V avesse avuto avviso già da due
+giorni dell'arresto del Moroni e della
+spogliazione del duca di Milano, egli
+però non ne faceva alcun cenno negli
+articoli che presentava, onde aver campo
+di potere dichiarare in seguito, che tali
+avvenimenti, venuti posteriormente alla
+<span class="pagenum"><a id="Page_204"></a>[204]</span>
+sua saputa, cambiavano lo stato degli
+affari, e che il prevaricamento del duca
+di Milano, dovendo essere dietro le leggi
+imperiali punito almeno colla morte civile,
+lasciava aperta la successione del
+duca, e piena libertà all'imperatore d'investirne
+immediatamente il duca di Borbone<a class="tag" id="tag188" href="#note188">[188]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Gli ambasciatori imperiali promettevano
+di far correggere quest'ommissione,
+e stipulare la guarenzia del ducato di
+Milano in que' termini stessi che il papa
+vorrebbe dettare; ma chiedevano due mesi
+di tempo per ricevere risposta dalla Spagna,
+e volevano che fino a quell'epoca
+Clemente VII non s'impegnasse in nessun
+modo coi loro nemici. Il papa comprese
+di leggieri non esser altro cotale dimanda
+se non che un'astuzia diretta a guadagnar
+tempo; ma dimostrò a' suoi consiglieri
+che poteva accordare senza nulla perdere
+il termine richiesto. Egli giudicava con
+molta accortezza che un trattato, da lui
+sottoscritto prima che il re di Francia
+fosse posto in libertà, non sarebbe che
+uno spauracchio di cui la reggente approfitterebbe
+<span class="pagenum"><a id="Page_205"></a>[205]</span>
+per ottenere dall'imperatore
+la libertà di suo figliuolo, e ch'ella porrebbe
+sempre fra le sue prime offerte
+l'abbandono de' suoi nuovi alleati d'Italia.
+Ma s'egli invece lasciava che la reggente
+trattasse come potrebbe coll'imperatore,
+non eravi quasi più dubbio che
+le condizioni di questi non fossero intollerabili,
+e non fossero in conseguenza
+quasi immediatamente violate. Dall'abuso
+della vittoria doveva necessariamente nascere
+una nuova guerra; e tornava assai
+più conto agl'Italiani trattare con Francesco
+impaziente di vendicarsi, anzi che
+con Francesco mercanteggiante ancora
+per la propria libertà<a class="tag" id="tag189" href="#note189">[189]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Tale era lo stato delle negoziazioni al
+principio del 1526. Carlo V poteva a sua
+scelta o, trattando con moderazione Francesco
+I, obbligarselo coi benefizj, e lasciandogli
+la Francia intatta, persuaderlo
+ad abbandonare l'Italia alle armi imperiali;
+o al contrario, accontentando gli
+stati italiani, tranquillandoli intorno ai
+suoi progetti di monarchia universale, e
+sciogliendo così la loro lega, ed assicurandosi
+dell'amicizia loro, spingere poscia
+i suoi vantaggi contro la corona di Francia
+<span class="pagenum"><a id="Page_206"></a>[206]</span>
+e spogliarla di alcune province. Ognuno
+di questi progetti era suggerito ed
+appoggiato da alcuno de' consiglieri di
+Carlo: ma egli, che per più capi somigliava
+al suo avo Massimiliano, che, siccome
+usava quest'ultimo, non misurava
+giammai i suoi progetti colle sue forze,
+e dimenticavasi che il denaro gli veniva
+meno quasi sempre nel primo mese di
+ogni campagna, s'appigliò egli solo a un
+terzo partito più gigantesco degli altri
+due: ciò era di stendere contemporaneamente
+il suo scettro sull'Italia e sulla
+Francia, di assicurarsi del ducato di Milano,
+di ridurre all'ubbidienza il papa e
+i Veneziani, chiusi entrambi allora nei
+suoi stati, e di strappare nel medesimo
+tempo di mano a Francesco I alcuna
+delle migliori province del di lui regno<a class="tag" id="tag190" href="#note190">[190]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Formato cotale divisamento, l'imperatore,
+a malgrado dell'opposizione costante
+del suo gran cancelliere Mercurio Gattinara,
+dettò al suo prigioniero il trattato
+di Madrid, che fu sottoscritto il 14 di
+gennajo del 1526. Il re, impaziente della
+sua cattività, e riguardandosi a cagione
+della violenza che gli si faceva, sciolto
+<span class="pagenum"><a id="Page_207"></a>[207]</span>
+da quegli impegni cui si obbligava, acconsentì
+a quasi tutto ciò che gli venne
+dimandato. Abbandonò all'imperatore il
+ducato di Borgogna, il contado di Charolois,
+le signorie di Noyers e di Castel-Chinone,
+il viscontado d'Ausonna e la
+terra di san Lorenzo; rinunciò alla signoria
+della Francia sui contadi di Fiandra
+e d'Artois; s'obbligò pure a rendere
+al duca di Borbone, e a tutti i ribelli
+che lo avevano seguito, le loro terre, i
+loro feudi e le signorie loro. Nel mentre
+ch'egli sagrificava in questo modo diritti
+così importanti della corona di Francia,
+abbandonava anche i suoi alleati alla cupidigia
+dell'imperatore. Prometteva di ridurre
+Enrico d'Albretto, fatto ancor egli
+prigioniere alla battaglia di Pavia, ma sottrattosi
+poscia alla cattività in grazia dell'ardimento
+del suo paggio, a rinunciare al
+nome e alle armi di re di Navarra; cedeva
+all'imperatore tutte le sue pretese
+sul regno di Napoli, il ducato di Milano,
+Genova ed Asti, e prometteva di
+somministrargli truppe di terra e di mare,
+che l'accompagnassero in Italia, quando
+andrebbe a pigliare la corona imperiale;
+con che esprimeva chiaramente che lo ajuterebbe
+a soggiogare il papa, i Veneziani,
+i Fiorentini, i duchi di Milano e di
+<span class="pagenum"><a id="Page_208"></a>[208]</span>
+Ferrara, nuovi alleati del re, che soli
+potevano, colla resistenza che avessero
+per avventura voluto opporre, far nascere
+il bisogno di un'armata imperiale in Italia
+all'istante dell'incoronazione. A guarenzia
+di questo trattato Francesco I doveva
+sposare Eleonora, regina di Portogallo,
+sorella dell'imperatore, e il Delfino
+sposare Maria, figliuola di Carlo V. Ad
+onta però di questa unione delle due famiglie,
+il re dovea consegnare come ostaggi
+all'imperatore due de' suoi figliuoli, onde
+assicurare l'osservazione del trattato, che
+egli medesimo oltre a ciò era tenuto di
+ratificare, tostocchè sarebbe libero, nella
+prima città del suo regno<a class="tag" id="tag191" href="#note191">[191]</a>.
+</p>
+
+<p>
+A tali condizioni Francesco I fu rilasciato
+in cambio de' suoi due figliuoli, il giorno
+18 marzo 1526, in una barca legata nel
+mezzo del fiume Andaye, il quale divide
+Fontarabia da Bajonna. L'Italia,
+consapevole delle clausole e dell'esecuzione
+<span class="pagenum"><a id="Page_209"></a>[209]</span>
+di questo trattato, stette tutta tremante
+in aspettazione delle prime operazioni
+del re di Francia, onde vedere se
+egli aveva in animo di osservare le sue
+promesse, e di condannarla così a perpetua
+schiavitù<a class="tag" id="tag192" href="#note192">[192]</a>.
+</p>
+</div>
+
+<div class="chapter">
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_210"></a>[210]</span>
+</p>
+
+<h2>
+CAPITOLO CXVII.
+</h2>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+<i>Lega degl'Italiani per difendere la loro
+indipendenza. Sono abbandonati dalla
+Francia, e mal serviti dal duca d'Urbino;
+crudeltà degl'Imperiali in Lombardia.
+Clemente VII sorpreso nel Vaticano
+dai Colonna è forzato di acconsentire
+ad una tregua, che poi viene
+da lui violata.</i>
+</p>
+
+<p class="center">
+1526.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+L'Italia mai non erasi mostrata tanto
+disposta ad armarsi per la propria indipendenza
+come nell'istante in cui le fu
+noto il trattato di Madrid. L'espulsione
+dei barbari era il voto di tutti gli stati,
+di tutte le province, di tutte le condizioni:
+e di questo nome di barbari, che
+gl'Italiani davano allora ad una voce agli
+oltremontani, non eransi giammai in altri
+tempi renduti più meritevoli tutti i
+popoli che guastarono la bella Italia ne'
+trent'anni che precedettero quest'epoca.
+La civiltà aveva, a dir vero, fatti
+progressi nelle corti e nelle capitali dei
+principi oltremontani; ma la barbarie regnava
+tuttavia tra la generalità dei popoli,
+<span class="pagenum"><a id="Page_211"></a>[211]</span>
+ed in particolare nelle armate. Giammai
+tanta cupidigia, tanta crudeltà, tanta
+perfidia non eransi a gara mostrate dalle
+diverse nazioni. Giammai le città non
+erano state più frequentemente e più inumanamente
+saccheggiate; giammai i contadini
+ridotti a tale eccesso di disperazione.
+Dall'una all'altra estremità d'Italia,
+ogni provincia aveva più d'una volta
+sperimentata l'asprezza de' comandanti
+stranieri, l'insolenza e la rapacità dei
+soldati. La Sicilia, la di cui antica costituzione
+non veniva più rispettata, dacchè
+il suo monarca regnava sopra la
+metà dell'Europa, era così insofferente
+del giogo spagnuolo, che il timore de' supplicj
+non bastava a frenare i cospiratori,
+tenuti ubbidienti soltanto dalla continua
+forza che gli opprimeva. Il regno di Napoli,
+dopo avere lungo tempo sofferto il
+giogo francese, era ridotto a desiderarlo,
+dacchè i soldati spagnuoli, accantonati
+senza paga nelle loro campagne, rifacevansi
+sugl'infelici contadini delle ruberie
+dei tesorieri reali; dacchè i vicerè opprimevano
+il commercio coi monopolj, moltiplicavano
+gli asili accordati ai facinorosi,
+e non si prendevano verun pensiero della
+giustizia. Lo stato della Chiesa, ruinato
+dall'inquieto carattere di tre pontefici che
+<span class="pagenum"><a id="Page_212"></a>[212]</span>
+si erano succeduti con eguale ambizione,
+piagneva tuttavia le perfidie di Alessandro
+VI, quando Giulio II e Leon X vi
+chiamarono nuovi sciami di stranieri. La
+lunga guerra di Pisa aveva lasciata nella
+desolazione metà della Toscana; e nel
+sacco di Prato quest'industriosa contrada
+aveva imparato a conoscere l'avarizia e
+la crudeltà degli Spagnuoli. In tutta l'estensione
+degli stati veneziani non si trovava
+un piccolo distretto che non avesse
+avuto triste esperimento della brutalità
+de' Tedeschi, e che nelle guerre eccitate
+dalla lega di Cambrai non fosse stato più
+volte saccheggiato. Genova era stata di
+fresco abbandonata al sacco degli Spagnuoli
+dal marchese di Pescara. Gli stati di
+Ferrara, che sì lungo tempo aveano tentata
+l'ambizione di Giulio II e di Leone X,
+erano stati irrigati di sangue, e quelli di
+Mantova esposti ai medesimi guasti. Più
+sventurata di tutte le altre province, la
+Lombardia non aveva mai cessato d'essere
+il teatro della guerra dopo la prima
+spedizione di Carlo VIII; presa più volte
+e ripresa dai Francesi, dagli Spagnuoli,
+dai Tedeschi, dagli Svizzeri, non sapeva
+quale di questi barbari popoli dovesse
+più abborrire. Il Piemonte ed il Monferrato,
+senz'essere in guerra per proprio
+<span class="pagenum"><a id="Page_213"></a>[213]</span>
+conto, n'erano ogni anno il teatro, e gli
+sventurati loro abitanti venivano puniti
+da un partito per essere stati esposti alle
+violenze di un altro. In questo universale
+stato di patimenti, di cui nulla presagiva
+il fine, gl'Italiani, poichè non potevano
+sperar pace, invocavano almeno
+una guerra nazionale, una guerra nella
+quale combattessero e soffrissero per la
+loro libertà, per la loro indipendenza,
+per un governo scelto da loro, e non
+per passare dalle mani di un padrone
+che detestavano a quelle di un altro
+egualmente abborrito.
+</p>
+
+<p>
+Le circostanze presenti non sembravano
+meno favorevoli alla liberazione dell'Italia
+di quel che lo fosse questa generale disposizione
+degli spiriti. Lo spogliamento
+di Francesco Sforza aveva disvelata l'insaziabile
+ambizione di Carlo V e corrucciati
+tutti i sudditi di questo sventurato
+principe, allora assediato nel castello di
+Milano; e non ve n'era un solo che
+non si credesse chiamato ad impugnare
+le armi per difendere un sovrano riconosciuto
+da tutta l'Europa, ed in favore
+del quale erano stati conchiusi tanti trattati.
+In fatti universale era il fermento e
+le insurrezioni anche in Milano giornaliere,
+mentre l'armata dell'imperatore,
+<span class="pagenum"><a id="Page_214"></a>[214]</span>
+indebolita dalle diserzioni, mancante di
+munizioni, mal pagata, e per le continue
+sue vessazioni diventata l'oggetto
+dell'odio universale, lungi dal poter resistere
+ad un attacco straniero, non sembrava
+pure in istato di potersi sostenere
+contro gli abitanti del paese.
+</p>
+
+<p>
+Di quest'epoca Carlo V aveva sposata
+Isabella di Portogallo, che gli aveva recata
+in dote la prodigiosa somma di novecento
+mila ducati; vale a dire quanto
+abbisognava per mantenere un anno un'armata
+di venti mila uomini di milizia
+svizzera, che di tutte era la più dispendiosa;
+ma tale era il disordine delle finanze
+dell'imperatore, che anche in tale
+circostanza aveva trovata la maniera di
+essere senza danaro. La ribellione dei contadini
+che aveva cominciato nella Svevia,
+e che minacciava tutto l'impero, aveva
+acceso il fuoco nella Germania. La Spagna
+non si era per anco riavuta dall'ultima
+sua guerra civile, nè ancora mostravasi
+prontamente ed interamente ubbidiente
+al monarca. L'Ungheria, che
+ne' due precedenti secoli aveva presa tanta
+parte nelle cose dell'Italia, più non poteva
+abbadarvi, essendo costretta a sostenere
+sola, per la difesa della Cristianità,
+il terribile peso della guerra de'
+<span class="pagenum"><a id="Page_215"></a>[215]</span>
+Turchi; ed il giovane Lodovico II, re
+d'Ungheria e di Boemia, diede il 29 di
+agosto di questo stesso anno la fatale battaglia
+di Mohacz, in cui perì colla maggior
+parte della sua nobiltà, porgendo così
+occasione a Ferdinando, fratello di Carlo
+V, di raccogliere quelle due corone,
+ma nello stesso tempo richiamando tutta
+la sua attenzione verso i confini de' Turchi<a class="tag" id="tag193" href="#note193">[193]</a>.
+Gli altri, potentati posti in guardia
+dall'ambizione di Carlo V, vedendolo nello
+stesso tempo minacciare col trattato di
+Madrid l'Italia e la Francia, desideravano
+che gl'Italiani si rendessero indipendenti,
+ed erano disposti a soccorrerli. Il re di
+Francia rinunciava a' suoi pretesi diritti
+sul Milanese e sul regno di Napoli; ed
+il re d'Inghilterra eccitava il papa a farsi
+capo di una lega, che assicurasse colla
+libertà del suo paese quella dell'Europa.
+</p>
+
+<p>
+Ma perchè un paese possa liberarsi
+dal giogo degli stranieri, d'uopo è che i
+suoi popoli si accostumino alla milizia,
+e che i suoi capi non manchino di risolutezza:
+e queste due qualità mancavano
+<span class="pagenum"><a id="Page_216"></a>[216]</span>
+agl'Italiani. La fanteria comune levata
+nel paese era universalmente riconosciuta
+inferiore alla tedesca, alla spagnuola, alla
+svizzera. Non è perciò che non si fossero
+veduti particolari corpi, formati da buoni
+capitani, uguagliare in valore le migliori
+truppe d'Europa: Federico da Bozzolo,
+Renzo di Ceri e Giovanni de' Medici,
+avevano dato alle loro bande italiane una
+riputazione confessata da tutte le nazioni;
+ma la maggior parte de' fanti, assoldati
+mensilmente e licenziati alla fine d'ogni
+campagna non potevano pareggiarsi a
+quelle truppe scelte. Altronde il carattere
+de' soldati non indicava quello della massa
+del popolo. Le persone di mala vita, i
+vagabondi, gli assassini, erano quasi i
+soli che si lasciassero persuadere ad entrare
+nelle armate; i contadini non avevano
+veruna abitudine al servizio, ed i
+borghesi erano ancora più timidi. Quasi
+in ogni luogo i sudditi dello stato erano
+disarmati; e se qualche governo aveva
+avuto la saviezza d'arrolare e d'esercitare
+le sue milizie, mancando lo spirito
+militare nei capi, non poteva diffondersi
+nella massa del popolo. Per tal modo l'ordinanza
+de' Fiorentini, ch'era forse la milizia
+d'Italia e la meglio organizzata, era
+<span class="pagenum"><a id="Page_217"></a>[217]</span>
+diventata un continuo oggetto di ridicolo
+a cagione della sua viltà.
+</p>
+
+<p>
+Ma più che il coraggio militare alle
+truppe, mancava il coraggio di spirito
+ai governi. Quello che in addietro animava
+i consiglj della repubblica fiorentina,
+più non trovavasi in veruna parte
+d'Italia. I Veneziani erano famosi per
+conto della loro prudenza, ma il loro sistema
+riducevasi a salvare il presente a
+spese dell'avvenire, a sottrarsi con destrezza
+alle difficoltà, e ad aspettare soccorso
+dal tempo. Dopo avere lungo tempo
+fatta buona prova, doveva all'ultimo necessariamente
+produrre disastri. Clemente VII,
+la di cui profonda politica era stata lungamente
+ammirata quando era consigliere
+di Leon X, e quando credevasi ch'egli
+avesse tutto calcolato e tutto preveduto,
+mancava essenzialmente di risoluzione.
+Nè egli sapeva prendere opportunamente
+un partito, nè sostenerlo con costanza;
+scioccamente sagrificava per avarizia i
+suoi mezzi di difesa; e quand'erasi in
+tal modo dato in mano de' nemici, era
+solito d'entrare per pusillanimità in impegni
+contrarj ai suoi interessi.
+</p>
+
+<p>
+Non pertanto i Veneziani ed il papa
+erano le sole potenze che ancora conservassero
+in Italia il sentimento della loro
+<span class="pagenum"><a id="Page_218"></a>[218]</span>
+indipendenza; e loro toccava il dirigere
+l'ultimo sforzo a pro della libertà italiana.
+Essi lo sentivano, e non abbandonarono
+i progetti formati in tempo della cattività
+di Francesco I; e quando lo seppero
+tornato ne' suoi stati, si affrettarono di spedire
+a Parigi i loro ambasciatori sotto colore
+di felicitarlo, ma in sostanza per iscandagliare
+le sue disposizioni, dissuaderlo
+dall'osservanza del trattato di Madrid, e
+piuttosto consigliarlo ad entrare con loro
+in una lega, che porrebbe limiti all'ambizione
+ed alle usurpazioni dell'imperatore<a class="tag" id="tag194" href="#note194">[194]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Gli ambasciatori del papa e di Venezia
+non tardarono a conoscere le disposizioni
+del re. Lagnavasi egli altamente
+della violenza che gli si era fatta per costringerlo
+a sottoscrivere il trattato di Madrid,
+e dell'estrema durezza usata a suo
+riguardo. Andava replicando che il giuramento
+a cui era stato astretto, era meno valido
+assai e meno solenne che non quello
+della sua consacrazione, col quale erasi
+<span class="pagenum"><a id="Page_219"></a>[219]</span>
+obbligato verso i suoi sudditi a non ismembrare
+la Francia. Sua madre e sua sorella,
+madama d'Alenson, le di cui negoziazioni
+in Ispagna erano tornate vane,
+professavano i medesimi principj. I grandi,
+non meno che il popolo, sembravano
+impazienti di lavare l'affronto ricevuto
+dal loro re; ed in pari tempo i ministri
+francesi si affrettavano di dichiarare agli
+ambasciatori italiani, che, rinunciando oramai
+ad un'ambizione ch'era riuscita fatale
+alla Francia, essi più non muovevano
+pretese nè sopra Milano, nè sopra Napoli,
+e soltanto desideravano che quelle
+province non ingrandissero i possedimenti
+d'un monarca rivale, ma che l'Italia
+tutta fosse libera e scuotesse ogni giogo
+straniero<a class="tag" id="tag195" href="#note195">[195]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Queste assicurazioni sembravano proprie
+ad affrettare la conclusione della
+lega italiana, che, secondo i desiderj di
+Francesco I, trattavasi in Francia, affinchè
+gli ambasciatori inglesi vi potessero
+più facilmente intervenire: ma coloro
+che meglio penetravano nell'animo
+del re avrebbero potuto avvedersi che il
+<span class="pagenum"><a id="Page_220"></a>[220]</span>
+suo coraggio, la confidenza nella propria
+fortuna e la sua ambizione erano stati
+domati dalla sventura: che oramai non
+desiderava che la pace; che si affretterebbe
+di ricuperare a qualunque altissimo prezzo
+i figliuoli dati in ostaggio; e che, quando
+Carlo V non gli chiedesse lo smembramento
+della Francia, e rinunciasse
+a privarlo della Borgogna, Francesco
+dal canto suo non farebbe difficoltà di
+sagrificare l'indipendenza d'Italia; di
+modo che quando stringeva gl'Italiani ad
+associarsi a lui, non facevalo che per potere
+trattare egli stesso poscia con maggior suo
+vantaggio, e vendere a più caro prezzo
+l'abbandono de' suoi alleati<a class="tag" id="tag196" href="#note196">[196]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Francesco I aveva adunati a Cognacco
+i principi ed i notabili del regno; gli
+aveva consultati intorno al trattato che
+aveva sottoscritto, e ricevuta la loro
+dichiarazione, ch'egli non aveva il diritto
+di alienare la Borgogna. Gli stati
+di questa provincia avevano protestato
+contro la loro separazione dal regno; e
+Francesco, da che trovavasi in libertà, avea
+rifiutato al signore di Lannoi, vicerè di
+<span class="pagenum"><a id="Page_221"></a>[221]</span>
+Napoli, che l'aveva seguito, di ratificare
+il trattato di Madrid. Poco dopo questo rifiuto,
+il 22 di maggio del 1526, sottoscrisse
+un trattato d'alleanza con Clemente VII,
+i Veneziani e Francesco Sforza, il quale
+trattato, per essere il papa capo della
+confederazione, fu chiamato <i>la santa
+lega</i><a class="tag" id="tag197" href="#note197">[197]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Lo scopo di questa lega era quello di far
+mettere in libertà i figli di Francesco I
+contro il pagamento di una taglia; di
+far restituire il ducato di Milano a Francesco
+Sforza, e la contea d'Asti colla
+sovranità abituale di Genova al re di
+Francia. Se Carlo V ricusava queste
+condizioni, i confederati, per costringerlo
+ad accettarle, obbligavansi ad unire
+in Italia a spese comuni un'armata di
+due mila cinquecento uomini d'armi,
+tre mila cavaleggieri e trenta mila fanti,
+mentre due armate francesi penetrerebbero,
+una in Lombardia e l'altra in Ispagna.
+Nello stesso tempo i confederati dovevano
+<span class="pagenum"><a id="Page_222"></a>[222]</span>
+attaccare il regno di Napoli con una
+flotta di ventotto galere veneziane e pontificie.
+Dopo averne cacciati gli Spagnuoli,
+il papa doveva disporre di questo regno
+a favore di un principe italiano, il quale
+pagherebbe al re di Francia, in tacitazione
+de' suoi diritti, un annuo canone di settantacinque
+mila fiorini<a class="tag" id="tag198" href="#note198">[198]</a>.
+</p>
+
+<p>
+I confederati sentivano la necessità di
+non perdere tempo a far avanzare le
+loro truppe in soccorso dell'infelice duca
+di Milano, che, assediato nel castello della
+sua capitale, aveva dichiarato di non
+avere vittovaglie per tutto il mese di
+giugno<a class="tag" id="tag199" href="#note199">[199]</a>. Le violenze esercitate in Milano
+dalle truppe spagnuole vi avevano
+eccitata una sollevazione; ma sebbene il
+duca ne approfittasse per fare una sortita,
+non aveva trovati apparecchiati nè
+soccorsi, nè munizioni, ed era stato
+forzato a rientrare nel castello senza avere
+ottenuto verun vantaggio. Dal canto suo il
+popolaccio si era trattenuto a saccheggiare
+<span class="pagenum"><a id="Page_223"></a>[223]</span>
+la corte vecchia in cui risiedeva il tribunale
+criminale, e dato così tempo agli
+Spagnuoli di porsi sulle difese. Non pertanto
+Antonio di Leiva, che li comandava
+di concerto con Alfonso d'Avalos, marchese
+del Guasto, e cugino del Pescara,
+conoscendo il pericolo della sua situazione,
+promise ai Milanesi per calmarli,
+che farebbe uscire di città tutte le
+truppe strettamente non necessarie all'assedio
+del castello<a class="tag" id="tag200" href="#note200">[200]</a>. Intanto altri Spagnuoli
+taglieggiavano gli stati di Parma
+e di Piacenza, e la stessa autorità
+del pontefice veniva o disprezzata o attaccata
+dagli agenti dell'imperatore<a class="tag" id="tag201" href="#note201">[201]</a>.
+</p>
+
+<p>
+In fatti il papa ed i Veneziani si affrettarono,
+anche prima che si conchiudesse
+la lega, di porsi in istato di agire.
+Il duca d'Urbino, generale dei Veneziani,
+si avanzò sull'Adda con tutti i suoi uomini
+d'armi, e sei mila fanti italiani;
+Guido Rangoni, generale del papa, si
+<span class="pagenum"><a id="Page_224"></a>[224]</span>
+portò dal canto suo fino a Piacenza con
+altri sei mila fanti. Per rendere più formidabili
+queste due armate, sentivasi
+il bisogno di unirvi gli Svizzeri. L'istante
+era giunto di strignere le negoziazioni
+intavolate già da un anno coi
+cantoni dal vescovo di Veruli; ma gli
+si era così strettamente ordinato di non
+prendere verun positivo impegno, di
+non lasciar penetrare il segreto, di non
+compromettere il papa, che non potè
+far marciare gli Svizzeri colla desiderata
+prestezza. Gian Giacomo de' Medici, Milanese,
+che veniva contraddistinto col titolo
+di castellano di Musso, dal nome
+di un castello di cui si era impadronito in
+vicinanza de' Grigioni<a class="tag" id="tag202" href="#note202">[202]</a>, e che cominciava
+a farsi nome colle armi e cogl'intrighi,
+promise al papa di assoldare sei
+mila Svizzeri ad un mezzo ducato l'uno
+d'arrolamento: Ottaviano Sforza, vescovo
+di Lodi, che pretendeva pure di
+avere grandissimo credito presso i cantoni,
+promise di levarne un egual numero
+pei Veneziani: ed i confederati
+si riposarono sulle promesse di questi
+raggiratori, cui affidarono il loro danaro
+<span class="pagenum"><a id="Page_225"></a>[225]</span>
+in principio di giugno, raccomandando
+loro estrema diligenza<a class="tag" id="tag203" href="#note203">[203]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma in questo tempo il re di Francia
+era entrato in nuove negoziazioni con
+Carlo V, cui aveva offerti due milioni di
+scudi d'oro per la taglia de' suoi figliuoli,
+purchè a tale prezzo potesse conservare
+la Borgogna; minacciandolo in pari tempo
+colla lega che si stava formando contro
+di lui. Per guadagnare tempo intanto
+coi confederati, ricusava di sottoscrivere il
+trattato di Cognacco, finchè non avesse
+ricevute le ratifiche del papa e dei Veneziani;
+e con tale pretesto non pagava i
+quaranta mila scudi promessi ogni mese
+per levare gli Svizzeri, nè faceva avanzare
+le sue truppe<a class="tag" id="tag204" href="#note204">[204]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Gli alleati italiani avevano ordinato di
+cominciare le ostilità; mandavano ogni
+giorno rinforzi all'armata; Vitello Vitelli
+era giunto a quella del papa colle
+truppe fiorentine; vi si era recato ancora
+<span class="pagenum"><a id="Page_226"></a>[226]</span>
+Giovanni de' Medici, dichiarato capitano
+della fanteria italiana, mentre che
+lo storico Guicciardini era stato nominato
+luogotenente del papa in tutti gli stati
+della Chiesa, ed era partito da Roma il
+giorno 7 di giugno per recarsi all'armata
+con una quasi illimitata autorità<a class="tag" id="tag205" href="#note205">[205]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma in mezzo agli apparecchj di guerra
+si continuavano le negoziazioni. Ugo di
+Moncade, che vantavasi d'essersi formato
+alla scuola di Cesare Borgia, era stato
+mandato da Carlo V prima al re di
+Francia, poi a Milano, indi a Roma, per
+cercare di sciogliere la lega, e per trattare
+separatamente o cogl'Italiani, o coi
+Francesi. Il Moncade aveva rifiutati i
+due milioni offerti dal re in cambio della
+Borgogna. Aveva date buone speranze al
+duca di Milano; ma giudicando che questi
+non potrebbe lungamente difendersi,
+non aveva voluto far sospendere l'assedio
+del castello. Giunto presso Clemente
+VII, gli aveva press'a poco offerto
+tutto ciò che poteva desiderare per l'Italia,
+a condizione che egli ed i Veneziani
+<span class="pagenum"><a id="Page_227"></a>[227]</span>
+rinuncierebbero al trattato col re
+di Francia. Clemente per onore e per
+politica aveva risposto che oramai vi si
+era obbligato, e che più accettare non
+poteva condizioni, che in addietro aveva
+inutilmente domandate all'imperatore. Tutto
+adunque disponevasi per la guerra,
+ed i capitani imperiali, che si trovavano
+in Milano con pochissime truppe, in
+mezzo ad una popolazione ridotta a disperazione
+dai loro cattivi trattamenti,
+e tra nemici più forti, risguardavano
+omai come pericolosissima la loro situazione<a class="tag" id="tag206" href="#note206">[206]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma sgraziatamente per l'Italia e pel
+riposo d'Europa i Veneziani avevano affidato
+il comando della loro armata a
+Francesco Maria della Rovere, duca di
+Urbino; e siccome il rango di questo
+generale era di lunga mano superiore a
+quello del conte Guido Rangoni, comandante
+delle truppe pontificie, il primo
+dirigeva solo tutte le operazioni degli alleati.
+Non mancavano al duca d'Urbino
+talenti militari, nè fors'anco valore personale;
+<span class="pagenum"><a id="Page_228"></a>[228]</span>
+ma prendendo per suo modello
+Prospero Colonna, egli ne aveva esagerato
+il metodo. Egli riduceva tutta la tattica
+militare a prendere inattaccabili posizioni,
+schivando sempre di venire a battaglia,
+per quanto le sue forze fossero più numerose
+di quelle del nemico: veruna circostanza
+sembravagli tanto stringente da
+determinarlo ad un'ardita azione, ed ostinandosi
+a non volere arrischiar nulla,
+giugneva alla certezza di perdere ogni
+cosa. Egli dichiarò che non si avvicinerebbe
+ai nemici finchè non sarebbero
+arrivati alla sua armata gli Svizzeri che gli
+erano stati promessi.
+</p>
+
+<p>
+Ma questi mai non arrivavano: i due
+negoziatori, che dovevano arrolarli, non
+godevano presso quella nazione di tutta
+l'opinione che avevano millantata; altronde
+un'inopportuna economia non aveva
+lasciato che il papa vi pensasse a tempo.
+Gian Giacopo de' Medici ad altro
+quasi non pensava che a svolgere in suo
+profitto una parte del danaro che gli era
+stata affidata per quest'oggetto, e Vespasiano
+Sforza, vescovo di Lodi, uomo
+prosontuoso, che aveva menato tanto rumore
+intorno alle sue aderenze cogli Svizzeri,
+era loro appena noto<a class="tag" id="tag207" href="#note207">[207]</a>.
+<span class="pagenum"><a id="Page_229"></a>[229]</span>
+Antonio di Leiva ed il marchese del
+Guasto, conoscendo che sarebbero attaccati
+tostocchè arriverebbero gli Svizzeri,
+vollero in prevenzione assicurarsi
+dei Milanesi, comprimerli col terrore,
+e rompere il trattato ch'essi avevano
+conchiuso con loro. Avevano segretamente
+fatti entrare nuovi Spagnuoli in
+città, cui avevano fatto occupare i luoghi
+più forti: contemporaneamente tutta
+l'armata ebbe ordine d'avanzare; ed in
+allora, desiderando che si eccitasse una
+sollevazione, fecero, per avere un pretesto
+di punire il popolo, uccidere in faccia
+sua il 17 di giugno un borghese
+che aveva ommesso di salutarli, ed immediatamente
+dopo tre di lui amici, che
+essi avevano veduti compiangere la di
+lui sorte. Come lo previdero, il popolo
+diede subito mano alle armi: ma le loro
+genti distribuite nelle case provvedute di
+feritoje, e ne' luoghi forti che signoreggiavano
+le principali strade, fecero subito
+fuoco addosso alla moltitudine. Moltissimi
+Milanesi caddero uccisi senza quasi
+poter danneggiare i nemici. Però la zuffa
+<span class="pagenum"><a id="Page_230"></a>[230]</span>
+mantenevasi ancora, quando si sparse
+la notizia che il rimanente dell'armata
+si trovava già presso alle porte; onde i
+Milanesi si dispersero vinti da subito spavento.
+D'altra parte il Leiva non voleva
+abbandonare al saccheggio la capitale
+della Lombardia, che destinava ad
+essere più lentamente, più crudelmente,
+più regolarmente spogliata. Si fece una
+nuova convenzione col popolo, il quale
+acconsentì a lasciarsi disarmare, ed all'esilio
+di tutti i suoi capitani della milizia
+e di tutti suoi magistrati<a class="tag" id="tag208" href="#note208">[208]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Le violenze degl'imperiali non si ristringevano
+alla sola Milano, ma si rinnovavano
+in tutte le città, in tutte le
+borgate della Lombardia, ed ovunque
+eccitavano il medesimo risentimento. Fabrizio
+Maramaldo, ufficiale calabrese, era
+stato posto a Lodi da Antonio di Leiva
+con settecento fanti italiani al soldo dell'imperatore,
+ai quali si permetteva la più sfrenata
+licenza. Lodovico Vistarini, gentiluomo
+lodigiano, che pure serviva nell'armata
+<span class="pagenum"><a id="Page_231"></a>[231]</span>
+imperiale, non potendo più lungamente sostenere
+quest'oppressione della sua patria,
+nella notte del 24 di giugno sorprese una
+piccola torre sopra un bastione di questa
+città, ove stavano soltanto sei uomini di
+guardia, che furono da lui uccisi. Padrone
+d'una pusterla, prima che niuno
+fosse ancora informato della sua intrapresa,
+uscì di città per andare incontro al duca
+d'Urbino, che aveva prevenuto del suo
+disegno. Malatesta Baglioni entrò prima
+degli altri in Lodi per questa pusterla
+con tre in quattro mila fanti veneziani,
+ed il duca d'Urbino lo seguì poche ore
+dopo. Maramaldo, sorpreso, ritirossi non
+pertanto in buon ordine nella fortezza, ove
+venne bentosto da Milano a raggiugnerlo
+con tre mila Spagnuoli il marchese del
+Guasto; ma dopo un sanguinoso combattimento
+gl'imperiali non avendo potuto
+ricuperare la città, risolvettero altresì
+di evacuare la fortezza, e ricondussero
+tutte le loro truppe a Milano<a class="tag" id="tag209" href="#note209">[209]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_232"></a>[232]</span>
+</p>
+
+<p>
+La conquista di Lodi poteva essere per la
+lega della più grande importanza; con ciò
+si assicurava il passaggio dell'Adda, era
+tolto ogni ostacolo all'unione dell'armata
+pontificia con quella di Venezia, e rotta
+la comunicazione tra Milano e Cremona,
+sicchè niente più impediva all'armata
+degli alleati di portarsi fin sotto le mura
+di Milano, dove il popolo invocava un
+liberatore, e dove lo sventurato Sforza,
+assediato nel castello, avendo consumate
+tutte le munizioni, sforzavasi non pertanto
+di tenersi fino all'arrivo degli alleati.
+Non contansi più di venti miglia
+da Lodi a Milano, ed altrettante da Lodi
+a Pavia: di modo che, essendo minacciata
+ancora questa seconda città, gl'imperiali,
+per difenderla, dovevano dividere le loro
+forze. L'armata alleata aveva più di venti
+mila fanti, una buona artiglieria, uomini
+d'armi e cavaleggieri in grosso numero,
+mentre che gl'imperiali non avevano che
+tre mila tedeschi, pochissimi cavalli, pochissime
+vittovaglie, ed erano affatto senza
+danaro<a class="tag" id="tag210" href="#note210">[210]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_233"></a>[233]</span>
+</p>
+
+<p>
+Ma il duca d'Urbino, alla sua esagerata
+prudenza e ad una soverchia diffidenza
+delle truppe italiane, aggiugneva
+un segreto desiderio di vedere umiliato
+Clemente VII con tutta quella famiglia
+de' Medici, la di cui nimicizia gli era stata
+tanto funesta. Egli non volle mai piegarsi
+alle calde istanze che Francesco Guicciardini
+ed i capitani della Chiesa, che lo avevano
+raggiunto il 26 di giugno, gli facevano,
+di marciare rapidamente sopra Milano.
+Sarebbe un'imperdonabile imprudenza,
+egli loro diceva, il venire a battaglia cogl'imperiali
+prima d'avere ricevuti i soccorsi
+degli Svizzeri; e tutto quanto acconsentì
+di fare per compiacerli, fu di
+accostarsi lentamente a Milano facendo
+tre o quattro miglia un giorno e consumando
+l'altro nel campo per dar tempo
+agli Svizzeri di arrivarlo. Infatti il 6 di
+luglio giunse al suo campo a san Martino,
+lontano tre miglia da Milano, un
+corpo avanzato di cinquecento Svizzeri;
+ma le sue lentezze avevano dato tempo
+al duca di Borbone di arrivare da Genova
+a Milano con circa ottocento fanti
+spagnuoli, e cento mila scudi che recava
+di Spagna per pagare le truppe<a class="tag" id="tag211" href="#note211">[211]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_234"></a>[234]</span>
+</p>
+
+<p>
+Malgrado questo rinforzo, estremamente
+pericolosa era la situazione dell'armata
+imperiale in Milano. Con meno truppe
+assai de' nemici, doveva continuare l'assedio
+del castello, contenere il popolo, in
+ogni luogo disposto a ribellarsi, e difendere
+o il troppo vasto ricinto de' sobborghi,
+o, abbandonandoli, quello della città
+che presentava infinite difficoltà. Per ciò i
+capitani della lega non dubitavano che
+l'armata imperiale non si ritirasse innanzi
+a loro. Lo stesso duca d'Urbino ebbe un
+giorno la stessa credenza, ed il 7 di luglio
+fece avanzare la sua armata fino ad
+un tiro di fucile, e fece tirare alcune
+cannonate contro le porte; ma scoraggiato
+nel trovare qualche resistenza, fece
+in principio di sera chiamare i capitani
+della Chiesa, e loro dichiarando d'avere
+ordinato alle truppe veneziane di ritirarsi,
+li consigliò di fare lo stesso se volevano
+evitare una sconfitta. I comandanti delle
+truppe della Chiesa, ed in particolare il
+Guicciardini, vivamente pregarono il duca
+a rivocare quest'ordine, non sapendo essi
+ravvisare verun pericolo nella loro posizione;
+ma il duca trattava il Guicciardini
+<span class="pagenum"><a id="Page_235"></a>[235]</span>
+con affettato disprezzo, siccome uomo
+forense che non poteva comprendere
+le operazioni militari. Egli fu inflessibile,
+e la precipitosa ritirata della sua armata,
+nel cuore della notte, ebbe quasi un'apparenza
+di fuga; e se può darsi fede alle
+notizie che ricevette la corte di Roma,
+quando il duca d'Urbino prese così pusillanime
+risoluzione, i generali imperiali
+avevano di già ordinato d'abbandonare
+Milano<a class="tag" id="tag212" href="#note212">[212]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Lo stesso giorno di questa vergognosa
+ritirata, l'otto di luglio, era stato prescelto
+dagli alleati per pubblicare solennemente
+la loro confederazione a Roma,
+a Venezia ed in tutta la Francia. E la
+notizia di questa ritirata, che tenne subito
+dietro a quella dell'alleanza, fu dal popolo
+risguardata come un cattivo augurio
+per la continuazione della guerra<a class="tag" id="tag213" href="#note213">[213]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_236"></a>[236]</span>
+</p>
+
+<p>
+Pareva infatti che confermasse l'espressione
+proverbiale degl'Italiani, che le armi
+de' Veneziani e quelle della Chiesa
+non tagliavano. La diffidenza, che è cagione
+della ruina di quasi tutte le leghe,
+cominciava di già a manifestarsi in questa.
+Il re di Francia non aveva ancora
+fatto nulla, preferendo d'appoggiarsi piuttosto
+agli sforzi de' suoi confederati che ai
+proprj; e si appigliava a dispute di parole
+intorno agli articoli del trattato, onde
+protrarre la sua cooperazione. Pareva che
+il duca d'Urbino si fosse proposto soltanto
+di compromettere il papa, senza
+esporre l'armata veneziana da lui comandata;
+e Clemente VII, che lasciavasi
+ributtare da ogni difficoltà, spaventare
+da ogni pericolo e da ogni spesa, cominciava
+di già a lagnarsi amaramente
+d'essere entrato in questa guerra. Una
+piccola guarnigione spagnuola, che occupava
+Carpi, arrestava i corrieri nello stato
+di Parma e di Piacenza, e faceva poco
+sicuro quel paese. I Colonna ne' loro castelli,
+il duca di Sessa ed Ugo di Moncade
+ai confini del regno di Napoli minacciavano
+Roma e lo stato della Chiesa,
+e di già il danaro che il papa avrebbe
+dovuto apparecchiare per una lunga guerra,
+<span class="pagenum"><a id="Page_237"></a>[237]</span>
+mancava nelle prime mosse delle armate<a class="tag" id="tag214" href="#note214">[214]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma il dolore che la ritirata dell'armata
+cagionò a tutti i confederati non era in
+verun modo paragonabile a quello che
+provarono gli sventurati abitanti di Milano.
+Antonio di Leiva ed il marchese
+del Guasto li credevano abbastanza avviliti
+per non dover più nulla temere
+da loro, e se avevano ancora avuto
+qualche riguardo, qualche ombra di disciplina
+o di giustizia, vi rinunciarono
+affatto dopo quest'epoca. Essi non ricevevano
+danaro per pagare la truppa, e
+conoscevano abbastanza Carlo V per sapere
+che non dovevano da lui sperarne;
+ma Milano poteva ancora lungamente
+mantenere la loro armata, dacchè si arrogavano
+il diritto di disporre di tutte le
+ricchezze che aveva la città. Dopo avere
+diligentemente disarmati gli abitanti, di
+già ridotti a piccolo numero dall'ultima
+peste e dalla continua emigrazione, essi
+acquartierarono i loro soldati in ogni casa,
+obbligando gli abitanti a somministrar
+loro non solo i più dilicati cibi, ma tutto
+ciò che sapevano desiderare, o tutto il
+<span class="pagenum"><a id="Page_238"></a>[238]</span>
+danaro che chiedevano per soddisfare
+ai loro desiderj. Tutte le botteghe erano
+chiuse, tutte le officine senza lavoratori,
+vuoti tutti i magazzini. I proprietarj avevano
+procurato di nascondere le loro
+merci, ma i soldati frugando in ogni luogo,
+sotto pretesto di cercar armi, prendevano
+a discrezione tutto quanto trovavano. Le
+donne ed i fanciulli erano sempre esposti
+alla loro libidine; e quando uno Spagnuolo
+aveva tutto consumato, e più non
+trovava cosa che gli convenisse nella casa
+del suo ospite, lo forzava con prolungati
+tormenti a provvedere nuovamente a' suoi
+bisogni. Molti di loro tenevano il principale
+della casa sotto custodia, e legato per essere
+sicuri di trovarlo qualunque volta avessero
+qualche nuova inchiesta da fargli.
+Una severa guardia impediva, alle porte
+della città, che gli abitanti fuggissero abbandonando
+ogni loro proprietà; perciò,
+sebbene il suicidio sia sempre stato presso
+gl'Italiani rarissimo, ogni giorno si sentiva
+che qualche sciagurato erasi precipitato
+ne' pozzi o strozzato, per sottrarsi a
+così atroce tirannide<a class="tag" id="tag215" href="#note215">[215]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_239"></a>[239]</span>
+</p>
+
+<p>
+Quando giunse a Milano il duca di
+Borbone, lusingaronsi gli abitanti che
+sarebbe meno barbaro che gli altri capitani
+imperiali, in paesi, di cui dicevasi
+che Carlo V gli aveva promessa l'investitura.
+I gentiluomini milanesi gli mandarono
+una deputazione per ricordargli
+tutte le testimonianze di attaccamento date
+dalla nobiltà all'impero. Lo stesso Borbone
+n'era stato testimonio; sapeva che
+dalla mano dell'imperatore avevano ricevuto
+quel principe, al quale loro si rimproverava
+d'essere fedeli, mentre i supplicj
+che loro s'infliggevano per punirneli,
+sorpassavano in crudeltà quelli che le
+leggi riservavano ai più odiosi delinquenti<a class="tag" id="tag216" href="#note216">[216]</a>.
+Il Borbone parve compassionarli,
+scusò i suoi commilitoni a cagione della
+necessità de' tempi e dei bisogni dell'armata,
+e nello stesso tempo promise, che
+quando i Milanesi potessero dargli trenta
+mila ducati, onde saziare in parte l'avidità
+de' soldati, li farebbe uscire tutti
+di città. Invocò sul proprio capo tutte le
+vendette del cielo se mancava a questa
+promessa, ed i suoi giuramenti ottennero
+fede; ma nello stato di totale esaurimento
+in cui era caduta una così doviziosa città,
+<span class="pagenum"><a id="Page_240"></a>[240]</span>
+trenta mila ducati diventavano un'enorme
+somma. Ad ogni modo tutti cercarono
+di contribuire, privandosi delle
+ultime monete che loro rimanevano; ed il
+Borbone, quand'ebbe ricevuto il danaro,
+mancando impudentemente alla parola,
+non ritirò i soldati dalla città, nè diede
+veruna salvaguardia agli abitanti<a class="tag" id="tag217" href="#note217">[217]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Lo sventurato Sforza, chiuso nel castello
+di Milano, vedeva finalmente avvicinarsi
+l'istante in cui la mancanza di
+vittovaglie lo sforzerebbe a capitolare.
+Per risparmiare le poche munizioni che
+ancora gli restavano, risolse di far sortire
+trecento di coloro che si erano con
+lui chiusi in castello e non erano capaci di
+difenderlo. Siccome gli assedianti non vi si
+opposero, questi infelici attraversarono,
+nella notte del 17 luglio, le trincee che
+li circondavano, le quali avevano così
+poca profondità, che sebbene fossero tutti
+o vecchi, o donne, o fanciulli, le passarono
+senza difficoltà. Questi fuggiaschi,
+giunti al campo di Marignano, rappresentarono
+ai generali della lega, da un
+<span class="pagenum"><a id="Page_241"></a>[241]</span>
+canto l'estremità cui era ridotto il duca
+di Milano, dall'altro la facilità di soccorrerlo,
+tenendo la medesima strada che
+essi avevano battuta<a class="tag" id="tag218" href="#note218">[218]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Erano di già arrivati al campo del duca
+d'Urbino cinque mila Svizzeri con Gian
+Giacomo de' Medici, castellano di Musso,
+e sebbene il duca volesse sempre aspettare
+le truppe della stessa nazione che
+doveva somministrare il re di Francia,
+ma che mai non giugnevano, si lasciò
+strascinare dalle importunità di tutti i suoi
+luogotenenti, e si avanzò fino a due miglia
+da Milano; soltanto impiegò quattro
+giorni in un viaggio che un pedone fa
+in tre ore, ed andò ad accamparsi il 22
+luglio tra l'abbadìa di Casaretto ed il
+Navilio. Fortissima era la posizione del
+suo campo, ma per liberare una guarnigione
+assediata trattavasi di attaccare,
+non già di difendersi. Tutti gli ufficiali
+del duca d'Urbino lo supplicavano di condurli
+alle trincee; il castellano di Musso
+e gli Svizzeri glielo chiedevano per l'onor
+loro; ma il duca differiva sempre d'uno
+<span class="pagenum"><a id="Page_242"></a>[242]</span>
+in altro giorno, e stava ancora deliberando
+il 24 di luglio, quand'ebbe avviso che
+Francesco Sforza, non avendo più viveri,
+aveva capitolato. A tale notizia il duca
+d'Urbino disse in pieno consiglio, che
+ciò lo alleggeriva d'un gran peso, poichè
+il desiderio di soccorrere un alleato
+era in procinto di strascinarlo a commettere
+un'imprudenza<a class="tag" id="tag219" href="#note219">[219]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Lo Sforza aveva resistito fino all'ultima
+estremità, e quando più non poteva
+tenere che alcune ore, aveva ancora ottenuta
+dal Borbone un'onorevole capitolazione,
+tanta era l'inquietudine che
+dava a questo l'assedio del castello di
+Milano in vicinanza di un'armata più
+numerosa della sua. Lo Sforza e tutti
+coloro ch'erano stati con lui assediati,
+potevano liberamente ritirarsi ovunque
+loro piacesse; i diritti del primo vennero
+conservati nella loro integrità, ed il Borbone
+gli promise di dargli il possesso
+della città di Como, che gli fu assegnata
+per sua residenza. Ma quando vi si recò,
+<span class="pagenum"><a id="Page_243"></a>[243]</span>
+dopo aver fatto visita agli alleati nel loro
+campo, la guarnigione spagnuola di Como
+ricusò d'evacuare la città; e Francesco
+Sforza non volle porsi tra le mani degli
+imperiali. Egli tornò al campo degli alleati,
+ratificò la lega dal papa e dai Veneziani
+conchiusa in suo nome col re di Francia,
+e gli fu dato il possesso della città
+di Lodi, affinchè una piccola parte almeno
+del ducato di Milano riconoscesse
+la sua autorità<a class="tag" id="tag220" href="#note220">[220]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Gli affari della lega non procedevano
+più felicemente in Toscana, dove il papa
+aveva trovato necessario di mutare il governo
+di Siena, perchè questo piccolo
+stato essendo solo che si fosse dichiarato
+pel partito imperiale, posto tra Firenze e
+Roma, poteva servire ai nemici della casa
+de' Medici per attaccare Clemente nell'una
+o nell'altra delle suddette città. Da principio
+il papa aveva tenuta qualche pratica con
+alcuni emigrati sienesi per tentare di sorprendere
+la loro patria; ma questi movimenti
+essendo stati scoperti e puniti, aveva
+poi voluto ricondurre quegli emigrati a
+<span class="pagenum"><a id="Page_244"></a>[244]</span>
+forza aperta ne' loro focolari. Virginio Orsini,
+conte dell'Anguillara, Luigi, conte di
+Pitigliano, Gentile Baglione ed altri capitani
+furono incaricati di adunare una piccola
+armata sulle rive dell'Arbia. Questi si presentarono
+il 17 di giugno sotto le mura di
+Siena con nove pezzi d'artiglieria, mille
+dugento cavalli e più di otto mila fanti;
+ma una parte di questi erano contadini
+adunati nello stato fiorentino, che non
+erano abituati alla guerra, e mancavano
+di disciplina e di coraggio. Erasi l'armata
+imprudentemente accampata in un
+lungo sobborgo, che non aveva veruna
+uscita laterale: ed i commissarj avevano
+permesso, che i vivandieri imbarazzassero
+coi loro banchi la sola strada che loro serviva
+di sfogo, di modo che non restavano
+a questa quindici piedi di larghezza. Tanto
+disordine regnava nell'armata, ed i soldati,
+de' quali molti disertavano ogni giorno,
+mostravansi così indisciplinati e vili, che
+Clemente, non potendo ripromettersi nulla
+di buono da questa spedizione, ordinò
+di ritirare l'artiglieria e di allontanarsi.
+Quest'ordine doveva eseguirsi il 26 di
+luglio, ma il 25 a due ore dopo mezzo
+giorno quattrocento soldati usciti di Siena
+vennero ad attaccare la guardia che copriva
+l'artiglieria, composta per la maggior
+<span class="pagenum"><a id="Page_245"></a>[245]</span>
+parte di Corsi venuti col conte dell'Anguillara;
+questi si diedero subito alla
+fuga, e quando i vivandieri li videro ritirarsi
+sopra di loro, si fecero a raccogliere
+i loro effetti, ed ingombrarono talmente
+l'unica strada per cui i fuggitivi
+dovevano passare, con bestie da soma cariche
+di attrezzi e di barili, che più non
+restò luogo nè per combattere, nè per
+fuggire. La confusione accrebbe il terror
+panico: verun soldato più non ascoltò
+la voce de' capitani; pedoni, cavallieri,
+capitani e vivandieri più non formarono
+che un solo ammasso, il di cui terrore
+pareva andar crescendo a misura che si
+andavano allontanando dal pericolo. Otto
+mila uomini vennero disfatti da quattrocento
+soldati, e fuggirono per dieci miglia
+fino a Castellina, sebbene i Sienesi
+non gli avessero inseguiti più d'un miglio
+fuori della città; abbandonarono dieci
+cannoni dei Fiorentini e sette dei Perugini,
+che furono trasportati in trionfo a
+Siena con tutti i loro equipaggi: finalmente,
+giunti alla Castellina, sebbene a
+tanta distanza dai nemici, fecero chiudere
+le porte, come se fossero tuttavia esposti
+a vicino pericolo<a class="tag" id="tag221" href="#note221">[221]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_246"></a>[246]</span>
+</p>
+
+<p>
+La vergognosa sconfitta dei Fiorentini
+forse in parte giustificava la risoluzione
+del duca d'Urbino di non avere confidenza
+nella fanteria italiana, e di evitare
+ogni battaglia. Parevagli che la lega avesse
+grandi mezzi pecuniari, mentre che i disordini
+delle finanze dell'imperatore esponevano
+sempre la di lui armata a disperdersi
+per mancamento di danaro. Pure avrebbe
+ancora dovuto pensare che per incoraggiare
+i popoli, attaccarli al suo partito
+e rannodare più strettamente i vincoli
+della lega, aveva bisogno di qualche luminoso
+fatto; che uno stato, che solo si
+difende contro molti, può salvarsi temporeggiando,
+perchè qualunque lentezza
+non può in esso eccitare la diffidenza;
+ma che le leghe, sempre esposte a sciogliersi,
+hanno altrettanti più rischj contro
+di loro, quanto è maggiore il tempo
+che richiedono le loro operazioni. Ogni
+rovescio può privarle di un confederato,
+e quando fanno conoscere la diffidenza
+nelle proprie forze, risvegliano ancora in
+oltre la diffidenza de' loro sudditi.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_247"></a>[247]</span>
+Infatti i confederati avevano di già gagliarde
+ragioni per diffidare gli uni degli
+altri, ed il papa particolarmente poteva
+a buon diritto lagnarsi d'essere abbandonato
+da que' medesimi pei quali era
+entrato nel pericolo. I re di Francia e
+d'Inghilterra si erano associati alla lega
+d'Italia, ma avevano lasciato passare più
+della metà del tempo opportuno ad entrare
+in campagna senza dare verun soccorso
+agl'Italiani. La corte di Roma ed
+il senato di Venezia non potevano omai
+più dubitare che tanta negligenza non
+ascondesse qualche segreto progetto. Il vescovo
+di Bayeux, ambasciatore di Francia
+a Venezia, scrisse egli stesso il 22
+luglio al re Francesco I ed a sua madre,
+per domandare il suo richiamo, lasciando
+abbastanza chiaramente conoscere ch'egli
+credeva gl'Italiani traditi dalla corte di
+Francia, e che non voleva cooperare alla
+ruina della sua patria<a class="tag" id="tag222" href="#note222">[222]</a>. Giovan Battista
+Sanga, confidente del datario, ed
+uno de' più destri politici di Roma, fu
+mandato in Francia ed in Inghilterra, per
+far sentire a quelle due corti che il ritardo
+<span class="pagenum"><a id="Page_248"></a>[248]</span>
+loro rendeva sicura la vittoria dell'imperatore,
+per iscandagliare e scoprire le
+segrete viste di quella di Francia, e per
+offrire a Francesco I il ducato di Milano,
+qualora fosse impossibile di farlo concorrere
+alla guerra disinteressatamente; imperciocchè
+se la corte di Roma ottenere
+non poteva il suo principale oggetto di
+cacciare i barbari fuori d'Italia, crederebbe
+non pertanto d'avere guadagnato
+qualche cosa, se faceva in modo che le
+forze loro vi fossero bilanciate<a class="tag" id="tag223" href="#note223">[223]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La missione del Sanga in Francia convinse
+i confederati che il re era di buona
+fede, ma che per adesso aveva posto da
+banda ogni pensiero per rispetto all'Italia,
+e che sua madre ed i suoi consiglieri
+vivamente si opporrebbero a qualunque
+suo disegno di volervi nuovamente dominare:
+che l'inaudita lentezza de' tesorieri
+nel pagare il promesso danaro, de' generali
+per mettersi in marcia, de' marinai
+nel salpare, dipendevano dal disordinato
+gusto di Francesco I per i suoi piaceri,
+dalla sua non curanza e dall'estrema
+negligenza con cui era servito dai
+<span class="pagenum"><a id="Page_249"></a>[249]</span>
+suoi ministri. Dopo avere con vivacità parlato
+intorno agli affari, il re ne rimetteva
+sempre la decisione al suo consiglio; questi
+faceva nuovamente consultare Francesco
+rispetto ad ogni articolo; ma il re si
+trovava alla caccia, o dava qualche festa,
+e perdevansi così sempre due o tre
+giorni per ogni articolo, intorno al quale
+avrebbe dovuto bastare una mezz'ora<a class="tag" id="tag224" href="#note224">[224]</a>.
+All'ultimo il Sanga ottenne che il marchese
+di Saluzzo si mettesse in viaggio
+per entrare in Piemonte con cinquecento
+lance francesi, mentre una flotta di sedici
+galere e quattro gallioni, sotto gli
+ordini di Pietro Navarro, salperebbe dai
+porti della Provenza per unirsi a quella
+degli alleati italiani<a class="tag" id="tag225" href="#note225">[225]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Lo stesso nunzio ottenne ancora meno
+in Inghilterra, ove Enrico VIII ed il
+suo favorito, il cardinale Wolsey, ricusarono
+per quest'anno di prendere veruna
+parte negli affari d'Italia, e si ristrinsero
+a vane promesse di soccorrere il
+papa nel seguente anno, qualora l'ambizione
+<span class="pagenum"><a id="Page_250"></a>[250]</span>
+dell'imperatore lo mettesse in reale
+pericolo<a class="tag" id="tag226" href="#note226">[226]</a>. Questo pericolo di già esisteva.
+Carlo V faceva armare nei porti
+della Catalogna una flotta di venticinque
+navi, destinate a ricondurre in Italia il
+signore di Lannoy, vicerè di Napoli,
+con sette in otto mila uomini di truppe
+veterane. Non poteva ancora sapersi
+con precisione nè quando il vicerè farebbe
+vela, nè dove contava di approdare
+sulle coste d'Italia. Ad ogni modo la lega,
+e particolarmente la corte del papa
+vedevano con estrema inquietudine che
+gl'imperiali avessero a loro disposizione
+i porti di Genova e quelli dello stato di
+Siena; perchè sbarcando ne' primi, mettevano
+in pericolo l'armata italiana di Lombardia,
+e scendendo ne' secondi minacciavano
+Firenze e Roma. Perciò il nunzio
+del papa e l'ambasciatore veneto affrettavano
+Pietro Navarro a mettersi in mare
+colla flotta francese, ed a unirsi alla loro,
+non solo per opporsi al passaggio del vicerè,
+ma ancora per assediare Genova
+e mutarne il governo<a class="tag" id="tag227" href="#note227">[227]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_251"></a>[251]</span>
+</p>
+
+<p>
+L'attacco di Genova, cui di già si apparecchiava
+Andrea Doria con undici
+galere pontificie, e tredici veneziane,
+non poteva riuscire senz'essere secondato
+dall'armata di terra. Il duca d'Urbino,
+che non aveva voluto attaccare gli Spagnuoli
+a Milano, poteva ancora prendere
+questo partito per ristabilire la riputazione
+della sua armata; ed il Guicciardini
+mandò presso di lui il Macchiavelli
+per persuadernelo<a class="tag" id="tag228" href="#note228">[228]</a>. L'armata del
+duca era stata ingrossata da cinque mila
+Svizzeri, ed un mese più tardi, dopo infiniti
+indugi, erano arrivati ancora quelli
+promessi dal re di Francia, di modo che ne
+contava nel suo campo tredici mila. Ogni
+pretesto sarebbegli mancato per restarsene
+inattivo; ma invece di accingersi ad un'impresa
+veramente utile, il 6 agosto prese
+ad assediare Cremona. E quest'assedio fu
+pure condotto coll'ordinaria sua lentezza
+e timidità; il duca vi si ostinò malgrado
+le rimostranze del papa e del commissario
+generale Guicciardini, ed in tale
+maniera rese la sua armata inutile alla
+<span class="pagenum"><a id="Page_252"></a>[252]</span>
+lega fino al 23 di settembre in cui Cremona
+capitolò<a class="tag" id="tag229" href="#note229">[229]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Intanto le tre flotte della lega si erano
+finalmente riunite a Livorno, ed il 29
+d'agosto Pietro Navarro assediò Genova
+dalla banda del mare. Le galere francesi
+avevano un sicuro rifugio in Savona,
+quelle del papa e de' Veneziani a Porto
+Fino; e perchè avevano ridotte sotto la
+loro ubbidienza la maggior parte delle
+due riviere, impedivano il commercio
+de' Genovesi, e facevano di già provare
+alla città grandissima penuria di vittovaglie,
+era a credersi che Genova non tarderebbe
+a capitolare, quando fosse attaccata
+ancora dall'armata di terra<a class="tag" id="tag230" href="#note230">[230]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma in tale circostanza si potè pure comprendere
+quanto sia dannoso ad una lega il
+perdere il tempo, conciossiachè resta così
+<span class="pagenum"><a id="Page_253"></a>[253]</span>
+esposta agli accidenti che possono separatamente
+sopraggiugnere all'uno o all'altro
+alleato. Il papa scoraggiato dai cattivi successi
+avuti in Toscana ed in Lombardia, e
+spaventato dai reclutamenti di soldati che
+don Ugo di Moncade ed il duca di Sessa andavano
+facendo ne' feudi dei Colonna, diede
+orecchio alle proposizioni d'accomodamento,
+che Vespasiano, figlio di Prospero Colonna,
+nel quale Clemente fidava assai,
+venne a fargli a nome di tutta la sua famiglia.
+Il ventidue agosto fu tra di loro
+sottoscritto un trattato, in forza del quale
+i Colonna si obbligavano ad evacuare
+Anagni ed a ritirare tutti i loro soldati
+nel regno di Napoli, che si riservavano
+espressamente di potere difendere contro
+qualunque potenza; il papa in contraccambio
+loro prometteva il perdono d'ogni offesa,
+e sopprimeva il monitorio pubblicato contro
+il cardinale Pompeo Colonna. Dopo
+la soscrizione di questi articoli, Clemente
+VII, che sempre pensava a moderare
+le sue spese, si affrettò di licenziare tutti
+gli uomini d'armi, e quasi tutti i pedoni
+che aveva levati per la propria difesa<a class="tag" id="tag231" href="#note231">[231]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_254"></a>[254]</span>
+</p>
+
+<p>
+Ma Pompeo Colonna, che nudriva contro
+il papa un implacabile odio non aveva
+fatta intavolare con lui questa negoziazione
+che per sorprenderlo più sicuramente.
+Don Ugo di Moncade, degno allievo
+di Cesare Borgia, gli aveva consigliato
+questo tradimento, assicurandolo
+che Carlo V desiderava di far perire Clemente
+VII, o per lo meno di farlo deporre
+da un concilio; e che tutto il partito
+imperiale si adoprerebbe poscia perchè la
+tiara passasse sul capo del Colonna. Il duca
+di Sessa, ambasciatore ordinario dell'imperatore,
+era allora morto a Marino: Moncade
+ne faceva le veci; era l'anima di
+tutti gl'intrighi dei Colonna, e favoreggiava
+gli adunamenti di truppe che questi
+facevano ne' loro feudi intorno al lago
+Albano<a class="tag" id="tag232" href="#note232">[232]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Questi militari movimenti non erano
+rimasti affatto ignoti ai ministri del papa:
+pure non prevedevano ancora vicina veruna
+ostilità, quando la mattina del 20
+di settembre seppero, che nella precedente
+notte i Colonna avevano occupata
+la porta di san Giovanni di Laterano, che
+si erano innoltrati in que' quartieri disabitati
+<span class="pagenum"><a id="Page_255"></a>[255]</span>
+senza incontrare resistenza, e che
+finalmente erano giunti alla piazza dei
+santi Apostoli, ove trovasi il loro palazzo.
+Il cardinale Pompeo, Vespasiano, cui
+il papa aveva data tanta confidenza, ed
+Ascanio Colonna erano alla testa di sette
+in otto mila uomini armati, quasi tutti
+levati ne' loro feudi<a class="tag" id="tag233" href="#note233">[233]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Si mandarono due cardinali ai Colonna
+per sapere il motivo di questa loro
+ostile venuta in Roma, e per riclamare
+che fosse mantenuta la pace conchiusa
+un mese prima; ma i Colonna non vollero
+ascoltarli. Due altri cardinali furono
+mandati al Campidoglio per chiamare il
+popolo romano alle armi ed alla difesa
+della santa sede; ma il popolo, che dava
+colpa al papa di tutti i disordini dell'amministrazione,
+si rallegrava, in vece di
+prendere le armi, della di lui disgrazia,
+ed apriva senza diffidenza le finestre e le
+<span class="pagenum"><a id="Page_256"></a>[256]</span>
+porte delle botteghe per veder passare le
+truppe dei Colonna<a class="tag" id="tag234" href="#note234">[234]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Queste attraversarono il più popolato
+quartiere della città per giugnere a Ponte
+Sisto; poi, dal quartiere di Transtevere,
+seguirono il Borgo Vecchio fino al Vaticano.
+Clemente VII voleva aspettarli
+nel suo palazzo e sul suo trono; voleva
+sperimentare se la sua presenza imprimerebbe
+qualche rispetto, od affrontare la
+morte di cui lo minacciavano le sacrileghe
+loro grida. All'ultimo le istanze
+de' suoi cardinali lo persuasero verso il
+mezzo giorno a ritirarsi in Castel sant'Angelo,
+quando i soldati di già occupavano
+il suo palazzo ed il tempio di san
+Pietro, e trattenevansi a saccheggiare i
+suoi mobili e gli ornamenti sacri. Per lo
+spazio di tre ore la chiesa metropolitana
+della Cristianità, ed il palazzo del sommo
+pontefice furono in preda alla loro rapacità.
+In appresso i soldati si sparsero
+per le case de' cardinali e de' cortigiani;
+saccheggiarono altresì il terzo press'a
+poco di Borgo Nuovo; ma l'artiglieria
+<span class="pagenum"><a id="Page_257"></a>[257]</span>
+di Castel sant'Angelo non permise loro
+di andare più avanti<a class="tag" id="tag235" href="#note235">[235]</a>.
+</p>
+
+<p>
+A notte assai innoltrata i Colonna ritirarono
+le loro truppe cariche di preda
+verso il quartiere dove hanno i loro palazzi.
+Frattanto Clemente VII fece invitare
+don Ugo di Moncade, luogotenente
+generale dell'imperatore, e che pareva
+capo di questa spedizione, ad un colloquio
+in Castel sant'Angelo. Questi si fece
+prima dare per ostaggio due cardinali
+nipoti del papa. Egli era ben lontano dal
+credere che l'avarizia o la malversazione
+degli ufficiali pontificj fossero state
+tali, da non aver provveduto Castel sant'Angelo
+di viveri per ventiquattro ore;
+di modo che avrebbevi potuto prendere
+il papa a discrezione. Perciò si limitò a
+chiedere al papa una separata tregua di
+quattro mesi, che fu bentosto conchiusa.
+Clemente VII doveva immediatamente ritirare
+tutte le sue truppe sulla riva meridionale
+del Po, fare che Andrea Doria abbandonasse
+colle sue galere l'assedio
+di Genova, perdonare ai Colonna ed a
+tutti coloro che lo avevano offeso, e dare
+<span class="pagenum"><a id="Page_258"></a>[258]</span>
+ostaggi per l'osservanza di queste condizioni<a class="tag" id="tag236" href="#note236">[236]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Pompeo Colonna ed i suoi amici si
+disperarono, perchè il Moncade avesse
+fatto un trattato che non solo rovesciava
+le loro speranze, ma che in avvenire
+li lasciava in balìa del papa, malgrado
+tutte le guarenzie che gli si domandavano:
+ma il ministro imperiale aveva
+ottenuto il suo scopo, e la lega era
+disciolta. Il Guicciardini, trovandosi nel
+campo sotto Cremona, ricevette il 24
+settembre la notizia della tregua; il marchese
+di Saluzzo con le cinquecento lance
+francesi da tanto tempo aspettate, e così
+crudelmente ritardate, doveva giugnere
+all'indomani. Il Guicciardini offrì di fingere
+per due o tre giorni di non avere
+avute notizie da Roma, se in questo
+tempo si poteva tentare qualche importante
+fatto sopra Milano; ma trovò la consueta
+irrisoluzione e timidità nei capi cui era
+associato, onde il 7 di ottobre ricondusse
+le sue truppe a Piacenza sull'opposta riva
+<span class="pagenum"><a id="Page_259"></a>[259]</span>
+del Po<a class="tag" id="tag237" href="#note237">[237]</a>. Giovanni de' Medici non volle
+per altro seguirlo; e dichiarando d'essere
+al soldo del re di Francia, continuò a tenersi
+nel campo de' confederati con quattro
+mila fanti<a class="tag" id="tag238" href="#note238">[238]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Malgrado la partenza del contingente
+pontificio, l'armata della lega conservavasi
+sempre assai superiore di numero a
+quella degl'imperiali. Il marchese di Saluzzo
+vi aveva condotte cinquecento lance
+e quattro mila fanti; vi si contavano inoltre
+quattro mila fanti italiani di Giovan
+de' Medici, quattro mila Svizzeri, due
+mila Grigioni, e la fanteria veneziana
+che credevasi non minore di dieci mila
+uomini, sebbene molto al di sotto del
+numero che avrebbe dovuto avere; ma
+il duca d'Urbino, che ne aveva il comando,
+pareva che andasse in traccia di
+pretesti per non venire alle mani. Se si
+fosse solamente fatto vedere avanti a Genova,
+sempre bloccata, e che soffriva crudeli
+privazioni di vettovaglie, l'avrebbe
+persuasa ad arrendersi; ma in vece egli
+si trattenne nel suo campo presso Cremona
+<span class="pagenum"><a id="Page_260"></a>[260]</span>
+fino all'ultimo giorno di ottobre.
+Passò in appresso a Pioltello, ov'ebbe
+una gagliarda scaramuccia col duca di
+Borbone; e contava ancora di fortificare
+Monza, poi Marignano, e forse Abbiategrasso,
+prima d'avvicinarsi a Genova<a class="tag" id="tag239" href="#note239">[239]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma gl'imperiali non gli diedero abbastanza
+di tempo per condurre a termine
+così tardi progetti. Carlo V, a cui i confederati
+avevano denunciata la lega soltanto
+il 4 di settembre, dettandogli le
+condizioni sotto le quali avrebbe potuto
+esservi ammesso, le aveva rifiutate come
+vergognose. Continuava a far armare a
+Cartagena la flotta che doveva ricondurre
+il vicerè in Italia con sei mila fanti, e
+nello stesso tempo eccitava il fratello Ferdinando
+a mandargli soccorsi dalla Germania;
+ma perchè non gli mandava danaro,
+e Ferdinando era assai povero,
+oltrecchè la sconfitta degli Ungari a
+Mohacz apriva la Germania ai Turchi,
+questi ajuti avrebbero ancora potuto
+tardare lungamente. L'armata che
+difendeva il ducato di Milano, dopo
+avere consumato tutto il paese, sarebbe
+stata a vicenda distrutta dalla miseria,
+se lo stesso Giorgio Frundsberg, che
+<span class="pagenum"><a id="Page_261"></a>[261]</span>
+aveva condotti i Tedeschi in soccorso
+di Pavia, non avesse supplito colle private
+sue sostanze e col suo credito a ciò
+che far non poteva Carlo V. Suo figliuolo
+Gaspare trovavasi allora chiuso in Milano,
+come lo era stato nel precedente
+anno in Pavia: Giorgio Frundsberg per
+liberarlo chiamò gli antichi suoi commilitoni;
+loro promise un nuovo ricchissimo
+bottino da farsi in quelle campagne
+d'Italia, che i generali più non proteggevano
+contro veruna depredazione; richiamò
+con vivi colori alla loro memoria
+quella licenziosa vita che avevano essi
+medesimi così lietamente menata, e che
+tuttavia gustavano i loro commilitoni; e
+li persuase a seguirlo con un solo scudo
+d'arrolamento, riponendo nella loro sola
+spada ogni speranza di più generosa paga,
+e d'abbondanti provvigioni ovunque si
+recherebbero. Adunò tra Bolzano e Marrano
+tredici in quattordici mila landsknecht,
+con cinquecento cavalli che gli
+erano stati regalati dall'arciduca Ferdinando,
+sotto gli ordini del capitano Zucker;
+ed in sul cominciare di novembre
+si pose in cammino per iscendere in Italia<a class="tag" id="tag240" href="#note240">[240]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_262"></a>[262]</span>
+</p>
+
+<p>
+I Veneziani non seppero chiudere a
+Frundsberg la strada delle montagne: egli
+sboccò per Val Sabbia, Rocca d'Anfo e
+Salò, e giunse fino a Castiglione delle
+Stiviere nello stato di Mantova. Il duca
+d'Urbino, per chiudergli la via, aveva stabilito
+il suo quartiere a Vaprio sull'Adda,
+fra Trezzo e Cassano, di dove partì
+il 19 di novembre, non per attaccare i
+landsknecht, ma per istancheggiarli nella
+loro marcia con tutta la sua cavalleria
+leggiere, toglier loro le vittovaglie e far
+prigioni i soldati che si allontanavano
+dal corpo. Frundsberg pareva incerto nei
+suoi progetti, e non potevasi chiaramente
+argomentare, se voleva passare l'Adda e
+portarsi sopra Milano, o passare il Po e
+marciare alla volta di Modena e di Bologna.
+Quest'armata aveva di già sparso
+il terrore in Firenze ed in Roma, perciocchè
+si temeva, che, attirati dalle ricchezze
+di quelle capitali, i barbari che
+la componevano non andassero a saccheggiarle,
+sapendo che non troverebbero
+ostacoli. Il 24 di novembre Frundsberg
+si avvicinò a Borgo forte sul Po, ed entrò
+<span class="pagenum"><a id="Page_263"></a>[263]</span>
+in quella doviziosa campagna, circondata
+di fiumi, che chiamasi il <i>Serraglio</i>
+di Mantova. Il duca d'Urbino lo
+seguì, e Giovanni de' Medici lo stringeva
+assai da vicino col suo consueto ardore.
+Questi, sapendo che i Tedeschi erano
+scesi in Italia senza artiglieria, credevasi
+al sicuro dal loro fuoco: ma il duca di
+Ferrara aveva loro prestati quattro falconetti,
+alla seconda carica de' quali Giovanni
+de' Medici perdette una coscia. Egli fu
+quindi trasportato in Mantova, ove morì il
+30 di novembre<a class="tag" id="tag241" href="#note241">[241]</a>. Sebbene nella fresca
+età di trentanove anni, si era di già acquistata
+grandissima riputazione, ed era dagl'imperiali
+il più temuto di quanti capitani
+si trovavano nell'esercito del duca
+d'Urbino. Il suo valore, il suo impeto
+eransi comunicati a tutti i suoi soldati,
+<span class="pagenum"><a id="Page_264"></a>[264]</span>
+che per la seconda volta continuarono a
+formare un corpo separato indicato col
+nome di bande nere, perchè di nuovo
+mutarono le loro bandiere di bianche in
+nere, in segno di dolore, come avevano
+fatto la prima volta in occasione della
+morte di Leon X<a class="tag" id="tag242" href="#note242">[242]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Siccome vedevasi ogni giorno svilupparsi
+in Giovanni de' Medici la scienza
+militare, l'antiveggenza e la giustezza
+delle viste; siccome ogni giorno egli andava
+acquistando esperienza e maturità,
+gl'Italiani si lusingavano di vederlo superiore
+a tutti i generali del secolo, e
+da lui solo speravano di vedere restituite
+all'Italia l'antica gloria delle sue armi e
+la sua indipendenza. Il Macchiavelli mostravasi
+penetrato da tale speranza in una
+lettera scritta al Guicciardini il 15 marzo
+del 1525, per essere comunicata al papa.
+Avrebbe voluto che Clemente VII, invece
+di prendere parte direttamente in
+<span class="pagenum"><a id="Page_265"></a>[265]</span>
+una guerra che tanto lo esponeva, e che
+gli riusciva così fatale, ajutasse segretamente
+Giovanni de' Medici a formare
+una compagnia di ventura, in sul fare
+di quelle del quattordicesimo secolo; e
+che il Medici, seguendo questa indipendente
+carriera, non contasse che sulla guerra
+per nutrire la guerra, e lavorasse all'espulsione
+dei barbari dall'Italia, onde
+formarne per sè medesimo una potente
+monarchia. Ma il papa troppo ardito giudicò
+questo progetto, e non volle adottarlo<a class="tag" id="tag243" href="#note243">[243]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dopo la morte di Giovanni de' Medici
+il duca d'Urbino cessò di seguire e
+d'inquietare i Tedeschi. Questi passarono
+il Po il 28 di novembre, e sparsero un
+grandissimo terrore a Modena, a Bologna
+e fino in Toscana. Ma il Frundsberg,
+dopo alcuni giorni d'incertezza, cominciò
+a rimontare a piccole giornate lungo
+le rive del Po, saccheggiando i territorj
+di Modena, di Reggio, di Parma e di
+Piacenza. Il Guicciardini, che a nome
+della Chiesa comandava in queste province,
+pregava invano il duca d'Urbino
+ad accorrere in suo ajuto; questi, dopo
+averlo lusingato alcuni giorni, si fece
+<span class="pagenum"><a id="Page_266"></a>[266]</span>
+dare un ordine dal senato di Venezia di
+non passare il Po<a class="tag" id="tag244" href="#note244">[244]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Frundsberg non attaccava veruna terra
+fortificata, ma invitava il contestabile di
+Borbone a venire ad unirsi a lui tra
+Piacenza ed Alessandria; ed infatti l'ultimo
+giorno dell'anno stabilì il suo campo
+tra la Nura e la Trebbia, mentre che il Borbone
+faceva vani sforzi per trarre fuori
+di Milano la sua armata. I suoi soldati,
+cui l'imperatore doveva immensi arretrati,
+non volevano, senz'essere pagati,
+lasciare una città abbandonata a tutte le
+loro esazioni, a tutti i loro capriccj. Il
+Borbone, per cavare qualche danaro dai
+Milanesi, adoperò nuove minacce e nuovi
+supplicj; fece condannare Girolamo Moroni
+a pena capitale; ma nello stesso
+giorno destinato all'esecuzione, gli vendette
+per venti mila ducati la libertà e
+la vita. Il Moroni, che dopo quest'avvenimento
+si trattenne presso il Borbone,
+non tardò ad acquistarsi, colla destrezza
+del suo spirito, e colle estese sue cognizioni,
+presso di lui grandissimo credito,
+e di prigioniero diventò il suo più intimo
+<span class="pagenum"><a id="Page_267"></a>[267]</span>
+consigliere e l'arbitro di tutti i suoi
+movimenti<a class="tag" id="tag245" href="#note245">[245]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il papa aveva osservato, che nel trattato
+datogli il 21 di settembre in Castel
+sant'Angelo dal Moncade erano stati sagrificati
+gl'interessi dei Colonna a quelli
+dell'imperatore; egli suppose che sarebbero
+egualmente abbandonati anche in seguito.
+Sebbene avesse richiamata la sua armata
+dalla Lombardia, e la sua flotta dai
+mari di Genova in esecuzione di quella
+forzata convenzione, non differì che pochi
+giorni a manifestare la sua collera
+contro i Colonna. Aveva richiamato a
+Roma Vitello Vitelli con alcune centinaja
+di cavalli, due mila Svizzeri e tre
+mila fanti italiani<a class="tag" id="tag246" href="#note246">[246]</a>. Quand'ebbe adunata
+questa piccola armata, la mandò
+ne' feudi dei Colonna, con ordine di bruciare
+e distruggere tutti i loro villaggi.
+I ridenti colli che circondano il lago
+<span class="pagenum"><a id="Page_268"></a>[268]</span>
+d'Albano, e tutto il paese che di là stendesi
+fino ai confini dell'Abruzzo, vennero
+allora ruinati così barbaramente, che se
+ne potrebbero ravvisare le tracce anche
+al presente. Furono bruciati Marino e
+Montefortino, spianati Gallicano e Zagarolo,
+saccheggiati o distrutti altri quattordici
+villaggi, onde tutto lo stato romano
+fu inondato da una moltitudine di
+vecchi, di fanciulli e di donne, costretti
+ad accattare il pane. In pari tempo un
+monitorio privò il cardinale Colonna della
+sua dignità, e condannò tutta la sua famiglia,
+come colpevole di ribellione e di
+tradimento. Subiaco, che era il castello
+favorito di Pompeo Colonna venne trattato
+con eccessiva crudeltà; e si usò alquanto
+meno di rigore verso Ghinazzano,
+ove Prospero Colonna aveva fabbricato
+un magnifico palazzo. La fortezza di Montefortino
+e di Rocca di Papa furono le
+sole che resistessero a tutti gli attacchi
+delle truppe della Chiesa<a class="tag" id="tag247" href="#note247">[247]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Nello stesso tempo la flotta di Cartagena,
+di cui erasi temuto tanto tempo
+<span class="pagenum"><a id="Page_269"></a>[269]</span>
+l'arrivo, uscì allora dal porto, col vicerè
+Lannoy, trecento cavalli, due mila cinquecento
+Tedeschi e tre in quattro mila
+Spagnuoli. Clemente VII ordinò tosto ad
+Andrea Doria di riprendere il mare colla
+flotta alleata, per disputare il passo agli
+Spagnuoli. Ma Luigi Armero, ammiraglio
+de' Veneziani, era entrato a Porto Venere
+colla metà delle sue galere: Pietro
+Navarro era stazionato avanti al promontorio
+di san Fruttuoso, che divide il seno
+di Genova da quello di Porto Fino, e non
+aveva con sè che diciassette galere, quando,
+avanti il tempo ch'egli credeva, vide
+comparire nel mese di novembre la flotta
+del vicerè composta di trentasei galere.
+Egli non lasciò d'attaccarla, chiamando
+a sè Luigi Armero; ma il mare burrascoso
+non permise a questi d'uscire dal
+porto, e sottrasse bentosto la flotta spagnuola
+agli attacchi del Navarro e di
+Andrea Doria; questa per altro perdè due
+galere, e n'ebbe altre tre così maltrattate,
+che poca speranza lasciavano di poter
+essere salvate<a class="tag" id="tag248" href="#note248">[248]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_270"></a>[270]</span>
+</p>
+
+<p>
+Il vicerè andò a ripararsi dalla tempesta
+e dalla persecuzione de' suoi nemici
+nel porto di santo Stefano nello stato
+di Siena. Se colà avesse sbarcata la sua
+truppa, e presa la strada di Roma, vi
+avrebbe trovata poca resistenza, e la
+corte del papa aveva di già perduta ogni
+speranza<a class="tag" id="tag249" href="#note249">[249]</a>. Ma il Lannoy, che giugneva
+allora in Italia, non sapeva con precisione
+quale fosse lo stato degli alleati: aveva
+incontrata molta resistenza per mare, e
+poteva aspettarne un'eguale per terra; onde
+giudicò più conveniente di proseguire il
+suo viaggio alla volta di Gaeta, ove sbarcò
+le sue truppe. Colà il papa gli mandò il
+generale dei Francescani per entrare con
+lui in trattato; ed il Lannoy mostrossi
+assai inclinato a dare orecchio alle proposizioni
+del papa. Dall'altro canto Francesco
+Guicciardini negoziava a nome del
+papa col duca di Ferrara; gli offriva la
+restituzione di Modena e di Reggio contro
+il pagamento di dugento mila ducati, e
+nello stesso tempo il comando dell'esercito
+della lega; ma queste proposizioni
+si fecero troppo tardi, ed Alfonso d'Este,
+<span class="pagenum"><a id="Page_271"></a>[271]</span>
+che lungo tempo era rimasto dubbioso a
+quale delle due parti si dovesse appigliare, si
+era di fresco aggiustato coll'imperatore<a class="tag" id="tag250" href="#note250">[250]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Sembrava nuovamente risplendere la
+speranza d'una pace generale: pareva che
+l'imperatore declinasse dalle sue più alte
+pretese, e gli alleati erano stanchi di vedere
+i loro sforzi seguiti da avvenimenti
+di così piccola importanza. Ma sebbene
+sembrassero d'accordo rispetto a molti
+punti, la complicazione degl'interessi e
+la lontananza de' potentati, ritardavano e
+contrariavano le negoziazioni. Mentre che
+si andavano chiedendo istruzioni a Parigi,
+a Madrid ed a Londra per un trattato
+che si negoziava in Roma, gli avvenimenti
+succedevansi con rapidità: e
+colui che aveva avuto qualche vantaggio,
+si affrettava di ritirare ciò che prima
+aveva accordato. Così passava il tempo
+senza ottenere verun risultamento, e l'anno
+1526, ch'era stato notato da tanti
+patimenti e miserie, lasciava, terminando,
+prevedere pel susseguente maggiori
+mali e disastri<a class="tag" id="tag251" href="#note251">[251]</a>.
+</p>
+</div>
+
+<div class="chapter">
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_272"></a>[272]</span>
+</p>
+
+<h2>
+CAPITOLO CXVIII.
+</h2>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+<i>Il contestabile di Borbone conduce l'armata
+imperiale verso la Toscana: Clemente
+VII, dopo avere riportato qualche
+vantaggio nel regno di Napoli, tratta
+col vicerè. Presa e sacco di Roma,
+Firenze torna in libertà.</i>
+</p>
+
+<p class="center">
+1527.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+L'Italia, da lungo tempo abbandonata
+ai guasti delle barbare nazioni, provava
+sempre nuove più grandi calamità. I suoi
+abitanti erano di già pervenuti al più alto
+grado d'incivilimento, avevano di già ottenuta
+tutta la gloria che le lettere, le arti, le
+scienze dovevano loro ottenere, conoscevano
+omai tutti i godimenti che la vita sociale
+può promettere, e trovavansi intanto
+immersi in un abisso di miserie, che dai
+progressi fatti fin allora erano rendute
+più dolorose. Pure tutti i precedenti mali
+erano piccola cosa a canto a quelli
+che apportare doveva l'anno 1527; anno
+di vergogna per coloro che gli oppressero,
+e di desolazione per loro; anno nel quale
+i flagelli della peste, della guerra, della
+fame si combinarono per istraziarli, e nel
+<span class="pagenum"><a id="Page_273"></a>[273]</span>
+quale ognuno di loro venne aggravata
+da circostanze fin allora inaudite.
+</p>
+
+<p>
+Quasi tutte le calamità che affliggono
+gli uomini s'addolciscono prolungandosi;
+le une sono rendute sopportabili dall'abitudine;
+l'esperienza insegna a prevenire
+le altre; gli sforzi riuniti di quelli
+che governano e di quelli che sono
+governati, ristabiliscono in breve tempo
+qualche ordine, anche dove tutto sembrava
+prima confusione ed anarchia. Ma
+la guerra si rende tanto più crudele per
+lo sventurato paese che n'è il teatro,
+quanto più lungamente dura. I bisogni
+sono i medesimi, la consumazione non
+diminuisce, mentre gli approvvigionamenti
+sono esauriti, e la riproduzione cessata.
+L'esazioni del precedente anno sembrano
+un titolo per cercarne altre simili; mentre
+appunto perchè si è molto pagato, mancano
+i mezzi di pagare ancora. Nello
+spirito de' soldati l'onore delle armi si
+va sempre più separando dalle antiche
+nozioni di giustizia, di morale, di umanità.
+Coloro che uscendo dalla casa paterna
+avrebbero ancora arrossito di ogni
+non necessaria violenza, di ogni attentato
+contro la proprietà, oltre a quelli che sono
+giustificati dalle leggi della guerra, si accostumano
+dopo alcune campagne a non
+<span class="pagenum"><a id="Page_274"></a>[274]</span>
+riconoscere altra legislazione che la forza,
+a non curarsi del dolore e della miseria
+degli altri, e ad insuperbirsi della propria
+insensibilità. Spesso, senza che il cuor loro
+sia corrotto, adottano come spirito del
+loro stato lo spirito del più feroce loro
+commilitone, e l'opinione del loro corpo,
+invece di essere il sostegno della loro
+morale è un abisso nel quale vanno a
+cadere inavvertiti tutti i delitti. Allora
+essi distruggono per distruggere, maltrattano
+per godere degli altrui patimenti,
+ed il loro cuore, chiuso alla compassione,
+più non conserva alcuno di
+que' pietosi sentimenti che vi avevano
+fatti nascere gl'insegnamenti delle loro
+madri.
+</p>
+
+<p>
+A tale stato di ferocia erano in allora
+giunti i soldati che divoravano l'Italia.
+Quelli che in Milano ubbidivano al Borbone
+avevano vissuto tutto un anno a
+discrezione presso gli sventurati abitanti
+abbandonati a tutti i loro cattivi trattamenti.
+Essi li tenevano legati nelle loro
+proprie case per istrappar loro coi tormenti
+tutto ciò che poteva soddisfare a' loro capricci.
+Facevansi giuoco di disonorare in
+loro presenza le consorti e le figlie: le
+loro orecchie eransi indurite alle disperate
+grida di quegli sventurati; e quando
+<span class="pagenum"><a id="Page_275"></a>[275]</span>
+l'ospite prigioniero poteva fuggire dalle
+loro mani per precipitarsi da una finestra
+o gettarsi in un pozzo, onde mettere
+fine alla sua miseria, l'avaro castigliano
+se ne consolava, pensando che probabilmente
+non aveva più nulla da perdere,
+e prendeva un altro milanese per assoggettarlo
+ai medesimi tormenti.
+</p>
+
+<p>
+I Tedeschi che Frundsberg conduceva
+in Italia, se per anco non si erano macchiati
+colle medesime crudeltà, erano per
+lo meno usciti dalla loro patria, allettati
+dal racconto che delle medesime era stato
+loro fatto. Si erano persuasi a formare un'armata
+non pagata, soltanto a condizione
+che verrebbero abbandonati alla loro discrezione
+i ricchi abitanti delle città. Essi
+conoscevano il disordine del loro imperatore,
+e la povertà del generale; ma si erano
+loro promessi i vini e le donne d'Italia,
+e toccava alle loro avide mani il procurarsi
+di per sè il pagamento de' loro servigi.
+</p>
+
+<p>
+Pure questo soldo, che non era mai
+pagato, era loro dovuto: i mesi passavano,
+ed il debito riconosciuto dai loro
+generali si andava sempre ingrossando.
+Sapevano i soldati che mai non sarebbero
+pagati, ma non rinunciavano perciò alle
+loro pretese. Per lo contrario se ne formavano
+un diritto per iscuotere affatto
+<span class="pagenum"><a id="Page_276"></a>[276]</span>
+il giogo di ogni disciplina. Se un capitano
+più umano voleva intromettersi in
+favore di qualche sventurato abitante, il
+soldato subito gli chiedeva il soldo arretrato;
+lo domandava pure se veniva destinato
+ad un servigio faticoso o disaggradevole;
+se riceveva ordine di uscire da
+un accantonamento di sua soddisfazione.
+Colla risposta, <i>pagatemi</i>, era sicuro di far
+tacere i suoi superiori, e cominciava di
+già a rendersi non meno formidabile ai
+suoi capi che a' suoi ospiti.
+</p>
+
+<p>
+La venuta di Frundsberg faceva sperare
+ai generali imperiali di potere approfittare
+per qualche strepitoso fatto d'un'armata
+così formidabile come la loro,
+ed il proprio interesse più ancora che
+la compassione loro faceva desiderare
+di metter fine ai patimenti de' Milanesi.
+Ma gli Spagnuoli non vollero uscire da
+una città ove si erano trovati così bene,
+e domandavano ad alte grida i loro soldi
+arretrati; e volevano che i generali qualora
+non li potessero pagare cacciassero fuori
+di Milano tutti gli abitanti, che, secondo
+loro, gli affamavano, non ritenendo in città
+che le donne ed i domestici per servirli.
+Nello stesso tempo accorsero affollati alle
+chiese ed ai luoghi fin allora rispettati,
+<span class="pagenum"><a id="Page_277"></a>[277]</span>
+e li saccheggiarono<a class="tag" id="tag252" href="#note252">[252]</a>. Non vi volle
+meno di tutta l'arte del Borbone, e di
+tutto il credito d'Antonio di Leiva e del
+marchese del Guasto per far partire alla
+volta di Pavia, uno dopo l'altro, i battaglioni
+cui potevansi pagare cinque mesi
+di soldo arretrato. Le tratte sopra Genova
+che Carlo V aveva mandate, i tributi
+estorti all'Italia, le somme prese a prestito
+o esatte sul credito di tutti i generali,
+tutto fu impiegato nel pagare questi
+cinque mesi di soldo; e il 30 di gennajo
+le truppe condotte da Borbone passarono
+il Po. Ma nell'atto che intraprendevasi
+questa spedizione niente rimaneva nella
+cassa militare nè per le spese necessarie
+de' trasporti, nè per pagare le truppe di
+Frundsberg, cui si dovevano unire quelle
+di Borbone<a class="tag" id="tag253" href="#note253">[253]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Quando i due corpi d'armata si furono
+uniti in riva alla Trebbia, il duca di
+Borbone trovò d'avere sotto i suoi ordini
+tredici in quattordici mila Tedeschi condotti
+da Frundsberg, cinque mila Spagnuoli,
+<span class="pagenum"><a id="Page_278"></a>[278]</span>
+due mila Italiani, cinquecento
+uomini d'armi, e circa il doppio numero
+di cavaleggieri<a class="tag" id="tag254" href="#note254">[254]</a>. La prima città
+che incontravano sulla strada era Piacenza.
+Il Borbone si trattenne in quelle vicinanze
+una ventina di giorni, forse sperando che
+gliene fossero aperte le porte dalla viltà
+delle truppe pontificie; o forse perch'era
+ancora incerto su ciò che dovesse fare.
+Frattanto stringeva Alfonso d'Este, duca
+di Ferrara, colle più calde istanze a voler
+dimostrare il suo attaccamento alla
+causa imperiale, nella quale aveva preso
+parte, somministrandogli artiglieria e danaro.
+Alfonso non temeva forse meno la
+vicinanza di così formidabile truppa amica,
+che se fosse stato in guerra coll'imperatore.
+Si sforzò dunque di persuadere
+al Borbone, che il solo partito che gli
+restava a prendere era quello di andare
+avanti, di sorprendere i suoi nemici nel
+centro della loro potenza o a Firenze o
+a Roma, e di alimentare le sue truppe
+in un paese sempre nuovo. Gli rappresentò
+che quando ancora gli riuscisse di
+prendere Piacenza, i vantaggi di questa
+conquista non sarebbero una sufficiente
+<span class="pagenum"><a id="Page_279"></a>[279]</span>
+ricompensa del danaro, della gente e
+del tempo perduto per acquistarla. Il
+Borbone sentì l'importanza di questo consiglio,
+e siccome veniva accompagnato da
+una sovvenzione somministrata dal duca
+di Ferrara, il Borbone con questo danaro
+pagò due scudi ad ogni Tedesco di Frundsberg:
+questo era il primo pagamento che
+ricevevano i Tedeschi dopo essere entrati
+in Italia<a class="tag" id="tag255" href="#note255">[255]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il Borbone s'avviò alla volta di Bologna
+ma assai lentamente. La sua situazione
+era pericolosissima, perchè non
+avendo danaro per far condurre le vittovaglie,
+e pochissima cavalleria per procurarsene
+a qualche distanza, era costretto
+di distribuire la sua truppa sopra
+una vasta estensione di paese perchè potesse
+alimentarsi con quello che trovava.
+Ma il Borbone aveva che fare con
+un generale troppo lento e troppo cauto
+per temere qualche sorpresa. Il duca
+d'Urbino, dopo essersi lungamente consigliato
+<span class="pagenum"><a id="Page_280"></a>[280]</span>
+se passerebbe il Po coll'armata
+veneziana, aveva in ultimo adottato il
+bizzarro progetto di tenere continuamente
+il duca di Borbone fra due armate, che
+sempre ricuserebbero di venire a battaglia.
+L'una davanti anderebbe sempre rinculando
+di mano in mano che il Borbone avanzerebbe,
+lasciando guarnigione in tutte le
+città, presso alle quali doveva passare il
+Borbone; e quest'armata comandata dal
+marchese di Saluzzo era composta di
+Francesi, di Svizzeri e di soldati della
+Chiesa. L'altra, alle spalle, comandata
+dal duca d'Urbino, doveva essere formata
+da tutte le truppe veneziane, e tenere dietro
+agl'imperiali a trenta miglia di distanza
+per inquietarli nella loro marcia,
+tagliar loro le comunicazioni, ed impedir
+loro di ricevere rinforzi<a class="tag" id="tag256" href="#note256">[256]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Un tale progetto non era altrimenti fatto
+per mettere coraggio ai paesi minacciati dal
+Borbone, ed in particolare alla Toscana e
+allo stato del papa<a class="tag" id="tag257" href="#note257">[257]</a>. Imperciocchè l'armata
+<span class="pagenum"><a id="Page_281"></a>[281]</span>
+del marchese di Saluzzo doveva ogni
+giorno indebolirsi per le guarnigioni che
+lascerebbe nelle città, e conoscevansi abbastanza
+il duca d'Urbino ed i Veneziani,
+onde tenere per certo, che il primo non
+si allontanerebbe troppo da' confini della
+repubblica. Ma il duca d'Urbino fermo
+nel suo sistema di non venire mai a battaglia,
+per conservarsi la riputazione d'invincibile,
+non era troppo facile a persuadere.
+Altronde aspettava per sè medesimo
+qualche vantaggio dallo spavento di Clemente
+VII e de' Fiorentini; era per lui
+un mezzo di ottenere la restituzione di
+san Leo e della contea di Montefeltro; e
+pretestò una leggiere febbre che lo assalì
+il 3 di gennajo a Parma, per farsi portare
+a Casal Maggiore, indi a Gazzuolo,
+ove si trattenne fino alla metà di marzo,
+lasciando libero il campo agli imperiali<a class="tag" id="tag258" href="#note258">[258]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Mentre che il Borbone si andava lentamente
+avanzando verso Bologna, altre
+armate combattevano ne' contorni di Roma,
+e Clemente VII a seconda de' loro
+progressi regolava tali negoziazioni che
+<span class="pagenum"><a id="Page_282"></a>[282]</span>
+ammorzavano il coraggio de' suoi generali.
+Il re di Francia, che incoraggiava sempre
+il papa colle più splendide promesse, non
+s'adoperava però mai perchè giugnessero
+in tempo nè i soldati nè i sussidj da lui
+promessi. Renzo di Ceri, che si era fatto un
+illustre nome nell'armata francese colla
+difesa di Marsiglia, era giunto il primo di
+dicembre del precedente anno a Savona
+con due galere francesi, e tre giorni
+dopo era stato raggiunto dal restante della
+flotta francese, ch'erasi subito portata sotto
+Genova colle galere del papa e di Venezia
+per ricominciare il blocco di quella
+città<a class="tag" id="tag259" href="#note259">[259]</a>. Renzo era poscia giunto a Roma
+col conte di Vaudemont, cui pensavasi
+ad assicurare il regno di Napoli, facendogli
+sposare Catarina de' Medici, nipote
+del papa, ch'ebbe poi sì gran nome come
+regina di Francia<a class="tag" id="tag260" href="#note260">[260]</a>. Il conte di Vaudemont
+era fratello del duca di Lorena,
+e perchè Francesco primo rinunciava ai
+suoi diritti alla corona di Napoli, si pensava
+a far rivivere nella casa di Lorena
+<span class="pagenum"><a id="Page_283"></a>[283]</span>
+gli antichi diritti trasmessile dalla casa
+d'Angiò.
+</p>
+
+<p>
+L'arrivo di un principe francese all'armata
+destinata a far l'impresa di
+Napoli, fece supporre al papa che il re
+manterrebbe finalmente le sue promesse
+tante volte rinnovate, e che i pattuiti
+sussidj, gli Svizzeri, gli uomini d'armi
+francesi, tutto finalmente arriverebbe. Infatti
+gli si diceva, che il danaro ch'egli
+aspettava gli sarebbe a giorni portato da
+messere Martino di Bellay, signore di Langei,
+quello che ci lasciò le più accurate
+memorie francesi di quest'epoca<a class="tag" id="tag261" href="#note261">[261]</a>. A ciò
+fidandosi il papa, l'armata della Chiesa
+sotto gli ordini di Agostino Trivulzio e di
+Vitello Vitelli si adunò a Ferentino, mentre
+che il vicerè trovavasi a Cepperano
+con quella di Napoli<a class="tag" id="tag262" href="#note262">[262]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Quest'ultimo aveva raccolti circa dodici
+mila uomini; ma appena la metà
+di questo numero era di truppe di linea
+venute con lui dalla Spagna; le altre
+erano milizie del regno di Napoli, delle
+quali facevasi poco conto. In sul finir
+<span class="pagenum"><a id="Page_284"></a>[284]</span>
+del precedente anno, egli le aveva condotte
+all'assedio di Frusolone, borgata
+senza mura, ma posta in una situazione
+naturalmente forte. Il Lannoi vi si lasciò
+sorprendere l'ultimo giorno di gennajo,
+e fu costretto di rientrare entro i confini
+del regno dopo avere perduta molta
+gente<a class="tag" id="tag263" href="#note263">[263]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Questo vantaggio, e le istanze e le
+promesse dell'ambasciatore di Francia,
+e le speranze che dava Russel, ambasciatore
+d'Inghilterra, mossero Clemente
+VII a tentare la conquista del regno
+di Napoli. Renzo di Ceri con sei mila
+uomini doveva entrare negli Abruzzi, ravvivare
+il partito del conte di Montorio,
+ed occupare l'Aquila, che infatti gli aprì
+le porte: l'armata principale doveva portarsi
+dalla banda di san Germano sopra
+Napoli; e la flotta alleata, sotto gli ordini
+di Pietro Navarro, cui il papa fece abbandonare
+il blocco di Genova, doveva
+minacciare le coste della Campania<a class="tag" id="tag264" href="#note264">[264]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_285"></a>[285]</span>
+</p>
+
+<p>
+Queste diverse spedizioni si cominciarono
+contemporaneamente a metà di febbrajo
+con non infelice successo: il vicerè,
+poco fidandosi de' suoi mezzi di difesa,
+ritirossi a Gaeta e don Ugo di
+Moncade a Napoli. La flotta saccheggiò
+Molo di Gaeta, prese Castellamare, Stabbia,
+Torre del Greco, Sorrento, e Salerno;
+Renzo di Ceri non ebbe dal canto
+suo minori vantaggi nell'Abruzzo, ove
+occupò Siciliano e Tagliacozzo<a class="tag" id="tag265" href="#note265">[265]</a>. Se
+la guerra si fosse continuata collo stesso
+vigore con cui fu cominciata, avrebbe
+potuto avere un felice fine. Ma bastava che
+i soldati sapessero di ubbidire a prelati, perchè
+pretendessero assai più che le truppe
+degli altri potentati, e rendessero molto
+minori servigi. Niun'altra armata era tanto
+incomoda ne' paesi amici; niun'era meno
+ubbidiente ai suoi capi o meno disciplinata;
+<span class="pagenum"><a id="Page_286"></a>[286]</span>
+niuna consumava tante munizioni,
+o più facilmente saccheggiava i proprj
+convoglj; niuna era meno disposta a combattere;
+niuna rifiutavasi con maggiore
+ostinazione alla fatica ed al pericolo, nè
+aveva l'orgoglio di volere che i suoi
+capi credessero che tuttociò ch'era difficile
+fosse impossibile. Dall'altro canto
+il papa non poteva vincere nè la sua
+avarizia nè la sua irrisolutezza. Atterrito
+dalle grandi spese cui doveva supplire, lasciava
+che l'armata principale mancasse di
+vittovaglie e di danaro; ed essa per ciò nei
+primi giorni di marzo di già cominciava a
+sbandarsi. In pari tempo egli era sempre
+apparecchiato ad ascoltare le proposizioni
+di accomodamento che gli si facevano;
+onde l'imperatore ed il vicerè tenevano
+sempre alcuni loro negoziatori presso di
+lui. La flotta s'indeboliva a cagione delle
+guarnigioni che doveva lasciare nelle città
+che aveva occupate. Il cardinale Trivulzio
+ed il Vitelli, mancando di viveri e
+spaventati dall'insubordinazione dell'armata,
+si ritirarono da san Germano sopra
+Piperno; e Renzo di Ceri, abbandonato
+da una parte de' suoi soldati, lasciò
+gli Abruzzi per tornare a Roma.
+Così alla metà di marzo, la spedizione
+di Napoli che aveva avuto così prospero
+<span class="pagenum"><a id="Page_287"></a>[287]</span>
+principio, non lasciava più sperare nessun
+felice fine<a class="tag" id="tag266" href="#note266">[266]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dalla banda della Lombardia i generali
+della Chiesa erano costretti a seguire
+i piani del duca d'Urbino, sebbene in
+lui non avessero veruna fiducia. Gli Spagnuoli
+del duca di Borbone, essendosi
+ammutinati il 17 di febbrajo in occasione
+di domandare il loro soldo, uccisero il
+loro sergente maggiore (ufficiale di un
+grado assai più elevato che non lo è a' dì
+nostri), perchè cercava di calmarli. Non
+pertanto il Borbone aveva potuto ricondurli
+all'ubbidienza, facendo loro comprendere
+che non avevano altri mezzi di trovare
+danaro che quello di continuare a seguirlo.
+Il 22 di febbrajo alloggiarono a san
+Donnino, che fu da loro saccheggiato;
+ed il giorno susseguente, il marchese di
+Saluzzo, il Guicciardini e Niccolò Macchiavelli,
+inviato dai Fiorentini presso al
+secondo, si ritirarono da Parma sopra
+Modena con undici in dodici mila uomini,
+che formavano l'armata della Chiesa<a class="tag" id="tag267" href="#note267">[267]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_288"></a>[288]</span>
+</p>
+
+<p>
+Il Borbone tenne dietro all'armata che
+si ritirava; e come aveva attraversato lo
+stato parmigiano senz'entrare in veruna
+città, attraversò ancora i territorj di
+Reggio e di Modena; e di già stava per
+entrare nello stato di Bologna, quando
+l'armata veneziana passò il Po il 5 di
+marzo per trovarsi alle spalle de' nemici.
+Il duca d'Urbino non raggiunse
+i suoi soldati che il giorno 18 di marzo,
+dopo avere assicurato il senato veneto
+del più felice esito. Egli appoggiavasi non
+al valore della sua armata, di cui non
+voleva fare pericoloso esperimento, ma
+bensì all'imbarazzo de' suoi avversarj.
+Infatti il 14 di marzo era scoppiata una
+nuova sedizione fra i Tedeschi dell'armata
+di Borbone. Avevano tentato di ucciderlo;
+ed egli non si era sottratto al loro
+furore che col darsi ad una pronta fuga,
+mentre essi uccidevano un suo gentiluomo,
+saccheggiavano i suoi equipaggi. Il Marchese
+del Guasto calmò i sediziosi con
+qualche danaro che fece loro dare dal
+duca di Ferrara. Tre giorni dopo Giorgio
+<span class="pagenum"><a id="Page_289"></a>[289]</span>
+Frundsberg, colpito da apoplessia,
+abbandonò l'armata<a class="tag" id="tag268" href="#note268">[268]</a>. Credevasi che i
+soldati ch'egli aveva adunati col suo
+credito, e che non vedevano effettuarsi
+le sue promesse, si disperderebbero,
+ma si mantennero fedeli ai loro stendardi<a class="tag" id="tag269" href="#note269">[269]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Clemente VII trovavasi estremamente
+angustiato dalle difficoltà della sua posizione.
+Francesco I l'aveva spinto alla guerra
+colle più magnifiche promesse; ma non
+avevane attenuta una sola. Da principio
+non aveva mandate all'armata della lega
+le cinquecento lance, ed i quaranta mila
+ducati al mese, che si era obbligato di
+somministrare. Non aveva pure mandati
+i ventimila ducati di più al mese per la
+<span class="pagenum"><a id="Page_290"></a>[290]</span>
+guerra di Napoli. Il papa aveva sostenuto
+solo per tre mesi tutto il peso di
+questa guerra, ed il primo pagamento
+mensile non era ancora terminato. Il danaro,
+che sapevasi trovarsi per istrada,
+non giugneva mai, e niuna delle tante
+promesse fatte si verificava. La flotta francese,
+incaricata di secondare l'impresa di
+Napoli, non era mai portata a numero.
+Dodici galere leggieri eransi unite alla flotta
+pontificia, ma erano assai male approvvigionate
+anche queste e senza truppe da
+sbarco. Tra le grosse navi che dovevano
+raggiugnere la flotta, le une mai non abbandonarono
+le coste della Provenza, altre
+non si avanzarono oltre Savona. Eppure
+tra gli alleati del papa, non trovavasene un
+altro che meritasse maggiore confidenza.
+I soccorsi dell'Inghilterra erano troppo
+incerti e troppo tardi; pareva che i Veneziani
+non pensassero che a sè medesimi;
+ed il duca d'Urbino non voleva
+adottare veruna misura che potesse salvare
+gli stati di Roma o di Firenze. Il
+Borbone omai toccava i confini della
+Toscana. Siena era zelante pel partito
+imperiale; Firenze, stanca di soffrire il
+giogo de' Medici, desiderava una rivoluzione.
+Vero è che nel regno di Napoli
+la lega da principio aveva ottenuti
+<span class="pagenum"><a id="Page_291"></a>[291]</span>
+alcuni vantaggi; ma il papa più non
+aveva danaro per continuare una così
+disastrosa guerra, ed opponeva uno scrupolo
+di coscienza sconosciuto dai suoi
+predecessori alla proposizione fattagli più
+volte di vendere alcuni cappelli di cardinale.
+Il suo datario Ghiberti rispondeva
+il 17 di dicembre al vescovo di Bayeux,
+che, senza entrare in disamina intorno a
+ciò che vi era di vergognoso in questo
+mezzo, si era assicurato che non basterebbe,
+potendosene tutt'al più ricavare
+cento cinquanta mila ducati, che sarebbero
+bentosto consumati<a class="tag" id="tag270" href="#note270">[270]</a>.
+</p>
+
+<p>
+In tanta perplessità Clemente VII acconsentì
+all'ultimo alle proposizioni di
+accomodamento che gli aveva più volte
+fatte il vicerè; e malgrado il pericolo di
+separarsi da' suoi alleati, e di mettersi in
+balìa de' suoi nemici, il 15 marzo sottoscrisse
+con Cesare Fieramosca e Sernone,
+ministri del vicerè, una tregua di
+otto mesi, per prezzo della quale doveva
+<span class="pagenum"><a id="Page_292"></a>[292]</span>
+pagare agli imperiali sessanta mila ducati,
+destinati per l'armata del duca di Borbone;
+oltre a che dovevano essere restituite le
+conquiste fatte dalle due parti, abolite le
+censure fulminate contro i Colonna, il cardinale
+Pompeo ristabilito nella sua dignità,
+ed il vicerè doveva venire a Roma per
+meglio guarentire il papa contro l'armata
+del contestabile. Se i Veneziani ed il re
+di Francia accettavano la tregua, durante
+la quale speravasi di negoziare un trattato
+di pace, tutte le truppe tedesche
+dovevano abbandonare l'Italia; se la rifiutavano,
+queste dovevano ritirarsi solamente
+dallo stato della Chiesa<a class="tag" id="tag271" href="#note271">[271]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Clemente VII abbandonato dai suoi
+alleati quando la più formidabile armata
+si avanzava contro di lui, era, non v'ha
+dubbio, in pieno diritto di provvedere
+alla sua salvezza con un parziale trattato.
+Ma sembra che nè il papa, nè il datario
+Ghiberti, suo principale consigliere, nè
+altra persona della sua corte, abbia saputo
+<span class="pagenum"><a id="Page_293"></a>[293]</span>
+apprezzare il pericolo dell'avvicinamento
+del Borbone; essendosi Clemente ridotto
+a trattare piuttosto per l'impazienza che
+gli cagionava la cattiva condotta delle
+sue truppe, e per l'imbarazzo delle sue
+finanze, che per timore degli imperiali.
+Da principio erasi in Roma dubitato che
+il Borbone non fosse per accettare la tregua
+sottoscritta dal vicerè, e seppesi poco
+dopo, che infatti l'aveva rifiutata. Pure il
+papa non volle ravvisare in questo rifiuto
+che una millanteria militare, o uno stratagemma
+per avere una maggior somma<a class="tag" id="tag272" href="#note272">[272]</a>.
+Avrebbe dovuto meglio conoscere
+la disordinata truppa con cui aveva che fare,
+composta di soldati non pagati, disubbidienti,
+indisciplinati, i quali parevano piuttosto
+condurre i loro generali che essere
+condotti da loro. Egli sapeva non meno che
+tutta l'Italia quale fosse stata pel corso di un
+anno la loro tirannia in Milano; doveva sapere
+che Giorgio Frundsberg detestava le
+superstizioni della Chiesa romana con un
+odio avvelenato dalle controversie religiose
+della Germania, e che portava in seno una
+funicella dorata, destinata, siccom'egli
+diceva, ad appiccare il papa colle sue
+<span class="pagenum"><a id="Page_294"></a>[294]</span>
+mani<a class="tag" id="tag273" href="#note273">[273]</a>; non doveva ignorare che una
+parte de' di lui soldati era stata strascinata
+sotto le di lui bandiere non meno dal
+fanatismo della riforma che dall'amore
+della licenza militare; che gli Spagnuoli,
+fatti più avidi dalle rapine loro
+permesse a Milano, aspiravano a mettere
+la mano sulle ricchezze della più commerciante
+città d'Italia, e che solevano
+giurare <i>pel glorioso sacco di Firenze</i><a class="tag" id="tag274" href="#note274">[274]</a>.
+Fu dunque improvvidissimo consiglio
+quello di disarmarsi nell'istante in
+cui fu sottoscritta la tregua e scrivere
+al cardinale Trivulzio che licenziasse la
+maggior parte de' suoi soldati; di rallegrarsi
+perchè quelli di Renzo di Ceri
+si erano dissipati spontaneamente; e di
+non ritenere per sua difesa che cento
+cavaleggieri, e circa due mila fanti delle
+bande nere formate da Giovanni de' Medici<a class="tag" id="tag275" href="#note275">[275]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_295"></a>[295]</span>
+</p>
+
+<p>
+Il papa ed il vicerè avevano trattato
+di buona fede, e l'uno e l'altro soddisfecero
+alle reciproche convenzioni; ma
+il Borbone, forse non voleva, e certamente
+non poteva trattenere la sua armata.
+Dava non pertanto a credere che
+accetterebbe l'armistizio, se gli veniva
+assicurata una più ragguardevole somma
+di danaro da distribuirsi ai suoi soldati
+in pagamento di due mesi di soldo;
+e perchè a tale effetto ricominciavano
+le negoziazioni, negli ultimi otto giorni
+di marzo fece alcuni lavori intorno a
+Bologna, come se avesse voluto assediarla.
+Ma il 31 di marzo dichiarò al
+Guicciardini che non poteva più oltre
+contenere i suoi soldati, ed andò ad accamparsi
+a Ponte a Reno. Un messo
+del vicerè, che veniva ad intimargli l'ordine
+d'osservare la tregua, corse pericolo
+di essere ucciso dai Landsknecht,
+e dovette salvarsi con una pronta fuga;
+ed il marchese del Guasto, che si era
+separato dal duca di Borbone per non
+disubbidire al vicerè, ed aveva presa la
+<span class="pagenum"><a id="Page_296"></a>[296]</span>
+strada di Napoli, fu con una militare
+sentenza bandito dall'armata<a class="tag" id="tag276" href="#note276">[276]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Per altro i progetti del Borbone sembravano
+tuttavia difficilmente eseguibili:
+la primavera era assai tarda, ed era caduta
+molta neve sugli Appennini che l'armata
+imperiale doveva attraversare per
+entrare nella Toscana. Dessa trovavasi accampata
+tra Ferrara e Bologna in terreni
+fangosi e quasi affatto inondati. Per mancanza
+d'artiglierie e di munizioni non
+aveva potuto prendere veruna città, ond'era
+sempre sprovveduta di magazzini
+come di danaro, e viveva a giorno per
+giorno con quello che trovava nelle campagne.
+Attraversando un paese così sterile
+come gli Appennini, dove poteva supporre
+d'incontrare qualche resistenza,
+doveva necessariamente portare vittovaglie
+per più giorni; ed appunto per questo
+motivo il Borbone si trattenne lungo
+tempo ai confini del Bolognese e della
+Romagna, mostrando di voler prendere
+ora l'una ora l'altra strada, sempre minacciando
+e non avanzando mai<a class="tag" id="tag277" href="#note277">[277]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_297"></a>[297]</span>
+</p>
+
+<p>
+Intanto continuavano con lui le negoziazioni;
+ma queste non contribuivano che
+a rendere diffidenti il duca d'Urbino ed il
+marchese di Saluzzo, che, vedendo il
+papa tanto sollecito di abbandonarli, erano
+sempre apparecchiati a ritirarsi. Lo stesso
+vicerè si pose in cammino per avere un
+abboccamento col Borbone, ed offrirgli,
+per soddisfare al debito verso l'armata,
+oltre il danaro promesso dal papa, altre
+somme da prendersi sulle entrate di Napoli
+o sulle straordinarie contribuzioni dei
+Fiorentini, i quali, trovandosi esposti prima
+degli altri, dovevano altresì essere i
+primi a riscattarsi. Ma egli non osava
+di avventurarsi in mezzo a quella sfrenata
+soldatesca, e si fermò a Firenze per trattare
+di colà col Borbone. Dal canto suo
+il Guicciardini, luogotenente generale
+della Chiesa in tutte le province della
+Lombardia, faceva istanze al senato di
+Venezia, al duca d'Urbino ed al marchese
+di Saluzzo acciò che l'armata
+alleata tenesse dietro al Borbone; loro
+rappresentando, che, quand'anche fosse
+vero che il papa fosse intenzionato di
+trattare separatamente, era del loro interesse
+<span class="pagenum"><a id="Page_298"></a>[298]</span>
+d'impedire che non venisse oppresso;
+perciocchè quanto più grande
+sarebbe la di lui paura, tanto maggiore
+sarebbe la quantità del danaro che da lui
+tirerebbe il Borbone, danaro che poi verrebbe
+tutto impiegato contro la lega<a class="tag" id="tag278" href="#note278">[278]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Prima di avanzarsi negli Appennini,
+il Borbone ingannò i suoi nemici con
+nuove negoziazioni, e mentre che dal 15
+al 25 d'aprile egli si avanzava per Meldola,
+santa Sofia e val di Bagno, fino a
+Pieve santo Stefano in val d'Arno superiore,
+lasciò che i suoi deputati presso
+il vicerè sottoscrivessero una nuova convenzione,
+in forza della quale prometteva
+d'allontanarsi per una grossa somma di
+danaro. Dall'altro canto il Guicciardini,
+non essendo tranquillo intorno alla di lui
+equivoca condotta, aveva persuasi il marchese
+di Saluzzo ed il duca d'Urbino in
+compagnia de' quali trovavasi allora in
+Mugello, a passare ancor essi l'Appennino.
+I confini del ducato d'Urbino non
+erano lontani dall'armata imperiale, e
+questo a non dubitarne, fu il principale
+<span class="pagenum"><a id="Page_299"></a>[299]</span>
+motivo che fece risolvere il duca ad
+avanzarsi<a class="tag" id="tag279" href="#note279">[279]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma il Guicciardini non poteva riuscire
+ad ispirare al papa la medesima diffidenza;
+quanto più grande e più spaventoso
+era il pericolo, tanto più Clemente VII
+era determinato di chiudere gli occhi
+per non vederlo. Quando seppe che a
+Firenze era stata firmata una nuova convenzione,
+licenziò subito il rimanente
+delle sue bande nere, quasi che la conservazione
+di questo piccolo corpo potesse
+servire di pretesto all'armata imperiale
+per venire ad attaccarlo a Roma<a class="tag" id="tag280" href="#note280">[280]</a>.
+Nello stesso tempo rimandò per
+mare il signore di Vaudemont a Marsiglia,
+e parve dopo ciò credersi in seno
+alla più perfetta pace.
+</p>
+
+<p>
+Ciò null'ostante poco mancò che una
+impensata rivoluzione non salvasse Roma
+a spese di Firenze. Mentre che l'armata
+della lega doveva acquartierarsi all'Ancisa
+per coprire quest'ultima città, i Fiorentini,
+<span class="pagenum"><a id="Page_300"></a>[300]</span>
+non meno spaventati de' soldati
+che venivano per difenderli, che di quelli
+che venivano ad attaccarli, domandarono
+delle armi al loro governo. Questa domanda
+venne apertamente e caldamente appoggiata
+da' più riputati cittadini, quali erano
+Niccolò Capponi, Matteo Strozzi, ed il
+gonfaloniere Luigi Guicciardini, fratello
+dello storico; mentre che i partigiani dei
+Medici, sebbene conoscessero l'avversione
+de' loro concittadini pel giogo che sostenevano,
+non osavano di far palese la
+loro opposizione ad un così legittimo desiderio.
+Essi promisero che i sedici gonfalonieri,
+che avevano parte nel governo,
+distribuirebbero il 26 d'aprile le armi
+alle loro compagnie; ma perchè il popolo
+si affollava intorno al palazzo per riceverle,
+essi furono atterriti dall'ardore con cui
+quest'armi erano domandate, e non tennero
+parola<a class="tag" id="tag281" href="#note281">[281]</a>. Nello stesso tempo i tre cardinali
+che in allora si trovavano a Firenze,
+Cortona, Cibo e Ridolfi, de' quali i due
+ultimi vi erano stati mandati dal papa
+in sul finire del 1526 onde sostenere il
+credito del primo, si apparecchiavano ad
+<span class="pagenum"><a id="Page_301"></a>[301]</span>
+uscire di città col giovane Ippolito de' Medici
+per rendere visita ai generali dell'armata
+alleata, acquartierata all'Olmo, non
+lontano da Firenze: ciò bastò perchè il popolo
+supponesse, che costoro, risguardando
+i loro affari come disperati, abbandonassero
+la città. L'accidente fece nascere questo
+rumore tra un popolaccio ignorante; ma
+tutta la città era così stanca del governo
+de' Medici e di quello de' preti, ogni cittadino
+sentivasi così umiliato dalla considerazione
+che una repubblica coperta di tanta
+gloria fosse ridotta nella dipendenza di un
+fanciullo e di prelati stranieri, che ognuno
+avidamente abbracciava la speranza
+di mettere fine a questa tirannide. Quelli
+ancora che ciò non credevano, s'infingevano
+di crederlo, per far nascere l'occasione
+di scuotere il giogo. La gioventù
+accorse verso il palazzo, gridando, <i>viva
+il popolo e la libertà!</i> La guardia loro
+fece pochissima resistenza, conciossiachè
+si posero di mezzo i più assennati cittadini,
+e la persuasero a ritirarsi. Gl'insorgenti
+si presentarono alla signoria,
+capo della quale era in allora Luigi
+Guicciardini, gonfaloniere, fratello dello
+storico; la costrinsero a decretare che
+tutti coloro che i Medici avevano condannati
+per delitti di stato, verrebbero
+<span class="pagenum"><a id="Page_302"></a>[302]</span>
+ristabiliti nelle loro prerogative; che il
+governo verrebbe costituito come al tempo
+del gonfaloniere Soderini, e che i
+Medici sarebbero esiliati e dichiarati ribelli<a class="tag" id="tag282" href="#note282">[282]</a>.
+</p>
+
+<p>
+I cardinali, con Ippolito de' Medici,
+avevano imprudentissimamente continuato
+il loro viaggio verso l'Olmo, sebbene
+avessero avviso di ciò che accadeva in
+Firenze. Coloro che avevano apparecchiata
+la sollevazione, alla testa de' quali
+osservavasi Pietro Salviati, che le sue
+ricchezze e le sue parentele chiamavano
+ai principali onori della città, sentivano
+la necessità di porre immediatamente una
+forte guardia alle porte, di occupare gli
+arsenali, di far dare il giuramento ai soldati,
+e di trattare colla lega per procurare
+il di lei appoggio alla repubblica; ma
+loro non fu possibile di calmare abbastanza
+la popolare effervescenza per ottenere
+attenzione ed ubbidienza; e mentre
+che il popolo era ancora ne' trasporti
+della gioja, gli altri cominciavano di già
+<span class="pagenum"><a id="Page_303"></a>[303]</span>
+a tremare per le conseguenze d'un'insurrezione,
+che non si trovavano più in
+caso di dirigere<a class="tag" id="tag283" href="#note283">[283]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il Salviati ed i suoi amici avevano
+bensì ordinato che si suonasse campana
+a stormo; ma i tre cardinali erano di già
+tornati col duca d'Urbino, il marchese
+di Saluzzo e mille cinquecento fanti,
+avanti che si fossero chiuse le porte;
+questi s'incamminarono subito verso la
+piazza e cominciarono l'assedio del palazzo,
+diventato la cittadella degl'insorgenti.
+Forse Firenze non erasi mai trovata
+in più grave pericolo; imperciocchè
+se i Medici fossero stati obbligati a far
+entrare nella città l'armata alleata per
+impadronirsi della sede del governo,
+avrebbero difficilmente potuto contenere
+i soldati, sempre avidi di saccheggio,
+ed ancora più difficilmente avrebbero
+potuto in appresso opporli all'armata del
+Borbone che si avvicinava. Il Guicciardini,
+che sentiva tutto il pericolo della sua
+patria, s'interpose tra le due parti; cercò
+di atterrire gli uni e gli altri mettendo loro
+sott'occhio le conseguenze della loro ostinazione,
+e li ridusse ad un accordo in
+forza del quale gl'insorgenti abbandonarono
+<span class="pagenum"><a id="Page_304"></a>[304]</span>
+il palazzo e lo resero ai Medici,
+dopo avere in contraccambio ottenuta
+da questi un'intera amnistia, che non fu
+però perfettamente osservata<a class="tag" id="tag284" href="#note284">[284]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il duca d'Urbino prese motivo da quest'insurrezione,
+che abbastanza manifestava
+le disposizioni de' Fiorentini rispetto
+al papa, per domandare che questa repubblica
+prendesse parte in suo proprio
+nome nella lega con Venezia e colla
+Francia; di modo che più non si trovasse
+compresa nelle negoziazioni che
+Clemente VII proseguiva anche allora
+cogl'imperiali. Infatti la signoria si obbligò
+a non conchiudere verun trattato
+di pace coll'imperatore senza il consentimento
+di tutti i confederati; ed i cardinali,
+luogotenenti del papa, furono costretti
+di aderire a questo trattato che fu
+sottoscritto il 28 di aprile nel palazzo
+de' Medici<a class="tag" id="tag285" href="#note285">[285]</a>. Il duca d'Urbino non
+<span class="pagenum"><a id="Page_305"></a>[305]</span>
+approfittò meno per la lega che per sè medesimo
+della sua presenza in Firenze con
+un'armata. Egli non volle partire finchè
+non gli furono dalla repubblica restituite
+la forte piazza di san Leo, principale
+luogo della contea di Montefeltro, e la
+fortezza di Majolo. Egli le riebbe in
+qualche modo colla forza, senza pubblica
+deliberazione, e senza l'approvazione dei
+consigli, cui soli apparteneva il dare così
+fatti ordini<a class="tag" id="tag286" href="#note286">[286]</a>.
+</p>
+
+<p>
+L'insurrezione di Firenze aveva avuto
+principio e fine in un solo giorno; pure
+fu cagione agli alleati di gravissimo pregiudizio,
+avendo impedito alla loro armata
+di prendere posto all'Ancisa, e
+potere così più facilmente tener d'occhio
+il duca di Borbone; accrebbe la
+diffidenza del duca d'Urbino e de' Veneziani,
+i quali, vedendo come lo stato
+di Firenze era poco sicuro, temettero
+più che mai di allontanarsi dalle proprie
+province; finalmente fece loro perdere
+un tempo prezioso, di cui il Borbone
+seppe approfittare<a class="tag" id="tag287" href="#note287">[287]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_306"></a>[306]</span>
+</p>
+
+<p>
+Infatti questi partì il venti di aprile,
+dai contorni di Arezzo, alla volta di
+Roma, senza artiglieria, senza carri,
+senza munizioni; e non si lasciò trattenere
+nè dalle piogge, che in quella stagione
+furono grandissime, nè dalla mancanza
+di viveri. Ottenne a Siena, in allora
+attaccata al partito imperiale, alcuni
+soccorsi, che lo ajutarono a proseguire
+il cammino; ma non si trattenne in quello
+stato, come erasene lusingato Clemente
+VII<a class="tag" id="tag288" href="#note288">[288]</a>. Nel suo cammino saccheggiò
+Acquapendente a san Lorenzo alle Grotte;
+fu introdotto in Viterbo da alcuni emigrati
+di quella città; occupò in appresso
+Ronciglione, e finalmente arrivò il 5 di
+maggio sotto alle mura di Roma, prima
+che il papa avesse voluto persuadersi
+della sua partenza dalla Toscana<a class="tag" id="tag289" href="#note289">[289]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Clemente VII aveva cercato una seconda
+volta in quegli ultimi istanti di
+mettersi in su le difese; ordinò nuove
+leve per rimpiazzare i soldati che aveva
+con tanta imprudenza licenziati; vendette
+<span class="pagenum"><a id="Page_307"></a>[307]</span>
+tre cappelli di cardinale, ma non ebbe
+neppure il tempo di riceverne il danaro.
+Domandò una contribuzione volontaria
+ai più ricchi abitanti di Roma; ma questi,
+ritenendo con avara mano effetti che
+presto dovevano perdere, non diedero
+che pochi scudi, quando trattavasi di difendere
+tutto il rimanente de' loro beni,
+l'onor loro e la vita<a class="tag" id="tag290" href="#note290">[290]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Renzo di Ceri, della casa Orsini, era
+stato incaricato dal papa della difesa di
+Roma. Quest'uomo, che in tempo della
+guerra della lega di Cambrai erasi renduto
+illustre sostenendo l'assedio di Crema,
+aveva veduto la sua riputazione scemare
+ogni giorno. In particolare Clemente VII
+faceva di lui pochissimo capitale; pure,
+per un'imbecillità che pareva strascinarlo
+alla sua ruina, egli gli accordò in tale occasione
+la più grande confidenza. Il signore
+di Bellay, che arrivò in poste da Firenze
+per avvisare il papa della marcia del
+Borbone, divise con Renzo di Ceri le
+cure di provvedere alla difesa di Roma<a class="tag" id="tag291" href="#note291">[291]</a>.
+<span class="pagenum"><a id="Page_308"></a>[308]</span>
+Per rimpiazzare gli antichi soldati, che
+tutti erano stati di fresco licenziati, arrolarono
+tra i servitori de' prelati ed
+i bottegai di Roma, una truppa senza
+coraggio e senza disciplina, ed aggiunsero
+alcune fortificazioni dalla banda di
+Borgo. Questi lavori inspirarono a Renzo
+tanta fiducia, ch'egli si figurò di potere
+opporre la più ostinata resistenza all'armata
+di Borbone; perciò scrisse al conte
+Guido Rangone, che accorreva per difendere
+Roma con cinque mila fanti ed
+un piccolo corpo d'artiglieria, che farebbe
+meglio di andare a raggiugnere
+l'armata della lega, poichè la capitale
+aveva tutt'al più bisogno di un ajuto di
+sette in ottocento archibugieri<a class="tag" id="tag292" href="#note292">[292]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Questa lettera, scritta soltanto il 4 di
+maggio, non trattenne in cammino il
+Rangone, che aspirava alla gloria di liberare
+la capitale della Cristianità. Aveva
+calcolato di giugnervi prima del Borbone,
+ove questi si fosse caricato di
+un treno d'artiglieria; e che sarebbe
+<span class="pagenum"><a id="Page_309"></a>[309]</span>
+sempre in tempo di unirsi ai difensori
+della città, ove il Borbone arrivasse
+prima di lui per non avere condotti
+cannoni. Ma il 5 di maggio il Borbone
+presentossi ne' prati sotto Roma,
+e fece da un trombetta intimare la resa
+alla città. Clemente VII, che in diverse
+circostanze aveva mostrato un'eccessiva
+timidezza, e che anche ultimamente aveva
+voluto fuggire quando l'armata napolitana
+si avanzava sopra Frusolone, mostrò
+in questa circostanza un'inesplicabile fermezza.
+Rimandò il trombetta con disprezzo;
+non volle permettere di tagliare i
+ponti della città, per difendersi al di là
+del Tevere se il Borgo veniva preso;
+e per non ispargere il terrore, ordinò alle
+guardie delle porte di non permettere
+che si trasportassero fuori di Roma ricchezze
+o mercanzie<a class="tag" id="tag293" href="#note293">[293]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La mattina del 6 di maggio il Borbone
+condusse le sue truppe all'assalto
+contro le mura di Borgo tra il Gianicolo
+ed il Vaticano. Qualunque si fosse
+lo splendore che lo accompagnava,
+come generale della più potente armata
+che allora fosse in Europa, pare
+<span class="pagenum"><a id="Page_310"></a>[310]</span>
+che tutta sentisse la vergogna ed il pericolo
+della propria situazione. Principe
+del sangue e ribelle al suo re; francese
+e traditore della sua patria; cattolico e
+conducente contro il papa un'armata,
+che era nemica della religione medesima;
+cavaliere ed associato ad una banda di
+masnadieri, non poteva dissimulare a sè
+medesimo che meritava il disprezzo che gli
+avevano manifestato gli Spagnuoli, e che
+gli esprimevano tutti coloro che non lo
+temevano. Una luminosa vittoria poteva
+sola coprire tanti torti a' suoi proprj occhi
+o agli occhi degli altri; egli voleva
+ottenerla, o morire combattendo; e perchè,
+montando all'assalto, vide che i
+suoi fanti tedeschi lo seguivano freddamente,
+prese una scala, l'appoggiò egli
+stesso contro il muro per incoraggiarli
+colla propria intrepidezza; ma appena
+aveva incominciato a salire, che
+fu colpito nelle reni da una palla di
+moschetto tirata dall'alto delle mura,
+che gli passò il fianco e la coscia destra<a class="tag" id="tag294" href="#note294">[294]</a>.
+Sentì subito che il colpo era
+<span class="pagenum"><a id="Page_311"></a>[311]</span>
+mortale; pure conservò tanta presenza di
+spirito da domandare a quelli che gli
+stavano intorno di coprire il suo corpo
+col suo mantello, onde i soldati non si
+accorgessero della sua caduta; così egli
+spirò ai piedi delle mura, mentre che
+continuava l'assalto<a class="tag" id="tag295" href="#note295">[295]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La morte del Borbone non si potè
+tenere lungamente nascosta ai soldati; ma
+invece di scoraggiarli, parve eccitarli
+alla vendetta. Gli Svizzeri della guardia
+del papa avevano difese le mura valorosamente,
+ed una batteria posta sull'alto
+del colle, che prendeva di fianco gli
+assedianti, loro uccideva molta gente;
+ma una densa nebbia, che si levò dopo
+che il sole apparve sull'orizzonte, impedì
+agli artiglieri di ben dirigere i loro
+colpi. Gli Spagnuoli ne approfittarono
+onde entrare in città per alcune piccole
+case attigue alle mura; dall'altro canto
+<span class="pagenum"><a id="Page_312"></a>[312]</span>
+i Tedeschi superarono le trincee, e s'impadronirono
+del baluardo. Prima di riuscirvi
+gli assalitori avevano avuto un
+migliajo d'uomini uccisi, ma ne fecero
+orribile vendetta su quella parte della
+gioventù romana che combatteva sotto
+le insegne de' proprj caporioni, e che trovavasi
+chiusa tra gli Spagnuoli ed i Tedeschi.
+Fu uccisa tutta senza pietà, sebbene
+la maggior parte di questi giovani
+avesse gettate le armi, e domandasse la
+vita in ginocchioni<a class="tag" id="tag296" href="#note296">[296]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Durante la battaglia, Clemente VII
+stava pregando innanzi all'altare della
+sua cappella in Vaticano. Quando le grida
+de' soldati gli annunciarono la presa della
+città, fuggì dal suo palazzo in castel
+sant'Angelo pel lungo corridojo che, innalzato
+su doppia muraglia al di sopra
+delle più alte case, attraversa tutta la
+città Leonina, e dà comunicazione al
+Vaticano colla fortezza. Lo storico Paolo
+Giovio, che seguiva Clemente VII, teneva
+rialzata la di lui lunga veste perchè potesse
+più speditamente camminare, e l'aveva
+coperto col suo cappello e col suo mantello
+<span class="pagenum"><a id="Page_313"></a>[313]</span>
+violetto, per timore che il papa,
+attraversando il ponte che lo lasciava
+vedere a discoperto, non fosse riconosciuto
+pel suo rocchetto bianco, e preso
+di mira da qualche furibondo soldato.
+Da tutta la lunghezza del corritojo Clemente
+VII vedeva al di sotto di sè la
+miserabile fuga de' suoi, ed i barbari
+che inseguendoli gli assassinavano a colpi
+di picche e di alabarde. Sette in otto
+mila romani vennero uccisi in questo
+primo giorno<a class="tag" id="tag297" href="#note297">[297]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dopo essere entrato in castello, il papa
+aveva ancora tempo di fuggire pel
+ponte degli angeli che era sotto la protezione
+della sua artiglieria, di attraversare
+le strade di Roma sotto la scorta
+della sua cavalleria, e mettersi in salvo.
+La fresca memoria della sua cattività in
+Castel sant'Angelo doveva fargli sentire
+quanto quest'asilo fosse mal sicuro; ma
+lo spavento ond'era compreso non gli
+permise di passare più avanti; egli si lasciò
+chiudere coi cardinali ed i prelati del suo
+seguito in castel sant'Angelo; ove Filippo
+<span class="pagenum"><a id="Page_314"></a>[314]</span>
+Serbelloni collo spagnuolo Mendanez lo
+assediarono<a class="tag" id="tag298" href="#note298">[298]</a>.
+</p>
+
+<p>
+L'armata che si precipitava in Roma,
+contava in allora quaranta mila uomini.
+È bensì vero che Frundsberg non aveva
+condotti che quattordici mila landsknecht,
+ai quali si erano uniti in Lombardia sei
+mila Spagnuoli; ma vi si era in appresso
+aggiunta l'infanteria italiana del Calabrese
+Fabrizio Maramaldo, di Sciarra Colonna
+e di Luigi Gonzaga, chiamato il
+Rodomonte. Inoltre aveva quest'armata
+raccolti lungo il cammino moltissimi cavaleggieri,
+il di cui comando era stato
+dato a Filiberto di Chalons, principe
+d'Orange, ed a Ferdinando Gonzaga; erasi
+ingrossata coi disertori dell'armata della
+lega e coi soldati licenziati dal papa, coi
+banditi e coi vagabondi, erranti prima
+per tutti i paesi che aveva attraversati,
+e chiamati sotto le sue bandiere dall'allettamento
+del saccheggio<a class="tag" id="tag299" href="#note299">[299]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_315"></a>[315]</span>
+</p>
+
+<p>
+Il Borgo di Roma ed il quartiere del
+Vaticano furono subito saccheggiati; ed
+in quella prima ebbrezza della vittoria
+il sacrilego furore de' soldati parve meno
+ributtante, sebbene non avesse risparmiati
+nè i conventi, nè le chiese, nè
+il palazzo del papa, nè il tempio di
+san Pietro, cattedrale del mondo cristiano.
+Ma i soldati, non contenti delle
+ricchezze di questi due quartieri, presero
+ancora d'assalto quello di Transtevere,
+e perchè i ponti non erano stati tagliati,
+trovaronsi padroni di tutta Roma, ove
+Luigi Gonzaga fu il primo ad entrare
+per ponte Sisto alla testa dell'infanteria
+italiana<a class="tag" id="tag300" href="#note300">[300]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Forse giammai nella storia dell'universo
+si troverà che una grandissima capitale
+sia stata abbandonata a più atroce abuso
+della vittoria; giammai una potente armata
+si formò di soldati più feroci, e
+più intolleranti del giogo d'ogni militare
+disciplina; nè mai il sovrano, nel di cui
+nome cotesta armata combatteva, era
+stato più indifferente alle calamità dei
+vinti. Non bastò già il lasciare in balìa
+<span class="pagenum"><a id="Page_316"></a>[316]</span>
+della rapacità de' soldati tutte affatto le
+ricchezze sacre e profane dalla pietà
+dei popoli o dalla loro industria adunate
+nella capitale del mondo cristiano,
+che ancora le persone degl'infelici abitanti
+furono abbandonate al capriccio, e
+alla brutalità di sfrenata soldatesca. Mentre
+che le donne di ogni condizione erano vittima
+dell'incontinenza de' vincitori, coloro
+che rendevansi sospetti di avere ricchezze
+nascoste, o credito presso gli altri,
+erano posti alla tortura, ed obbligati
+con prolungati tormenti a vuotare le
+borse degli amici che potevano avere in
+altri paesi. Molti prelati morirono in
+mezzo ai tormenti; molti altri, dopo essersi
+riscattati, morirono in conseguenza
+de' sofferti strapazzi, della loro afflizione,
+o del loro spavento. Furono saccheggiati
+i palazzi di tutti i cardinali senza che i
+soldati volessero distinguere i guelfi dai
+ghibellini, o accordare una salvaguardia
+a coloro ch'erano conosciutissimi pel loro
+attaccamento al partito imperiale. Soltanto
+fu ad alcuni permesso di riscattarsi col
+danaro; e perchè i mercanti avevano deposti
+i proprj effetti nelle loro case supponendo
+di porli in luogo sicuro, questi
+mercanti pagarono spesso enormi somme
+per sottrarle ai soldati. La marchesa di
+<span class="pagenum"><a id="Page_317"></a>[317]</span>
+Mantova riscattò il suo palazzo per cinquanta
+mila ducati, e si dice che suo
+figlio ne toccasse per la parte sua dieci
+mila. Il cardinale di Siena, dopo avere
+pagata la propria taglia agli Spagnuoli,
+fu fatto prigioniero da' Tedeschi, spogliato
+d'ogni avere, battuto e forzato di
+riscattare nuovamente la sua sola persona
+con cinque mila ducati. La stessa sventura
+toccò ai cardinali della Minerva e
+di Ponzetta. Nè i prelati tedeschi o spagnuoli
+furono da' loro compatriotti risparmiati
+più che gl'Italiani. Udivansi eccheggiare
+in tutte le case le grida ed i
+pianti degl'infelici esposti alla tortura;
+le piazze avanti a tutte le chiese erano
+sparse d'arredi d'altari, di reliquie e di
+tutte le cose sacre, che i soldati buttavano
+in terra dopo averne strappato l'oro
+e l'argento. I luterani tedeschi, aggiugnendo
+alla cupidigia il fanatismo religioso,
+si sforzavano di mostrare il loro
+disprezzo per le pompe della chiesa romana,
+e di profanare tuttociò che rispettavano
+que' popoli ch'essi dicevano idolatri.
+Per altro passati i primi giorni di furore,
+ne' quali essi avrebbero voluto uccidere
+tutti coloro che avevano impugnate le
+armi, i Tedeschi più non isguainarono
+la spada; anzi si addolcirono in modo,
+<span class="pagenum"><a id="Page_318"></a>[318]</span>
+che i loro prigionieri si poterono riscattare
+a bassissimo prezzo. Allora ad altro
+più non pensarono che a bevere, ad ammassare
+danaro ed a distruggere i quadri e
+le statue che loro sembravano monumenti
+d'idolatria. Ma infinitamente più avidi
+e più crudeli erano gli Spagnuoli; la
+loro sete dell'oro mai non iscemava, e
+perchè il loro cuore era affatto chiuso
+alla pietà, andavano moltiplicando i tormenti
+per costringere i loro prigionieri
+ad iscuoprire tuttociò che tenevano nascosto.
+Gl'Italiani e specialmente quelli
+dell'Abruzzo imitavano i vizj delle due
+nazioni cui si erano associati, e senza
+pareggiarli nel valore, cercavano se non
+altro di essere egualmente crudeli ed
+empj<a class="tag" id="tag301" href="#note301">[301]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il cardinale Pompeo Colonna entrò in
+Roma due giorni dopo presa la città, per
+godere dell'umiliazione di Clemente VII.
+<span class="pagenum"><a id="Page_319"></a>[319]</span>
+Fu seguito da una folla di contadini dei
+suoi feudi, che poco prima erano stati
+barbaramente saccheggiati per ordine del
+papa, e che si vendicarono saccheggiando
+tutte quelle case di Roma, ove restavano
+ancora i meno preziosi effetti che non avevano
+tentata l'avidità de' soldati. Per altro
+Pompeo fu compreso da profondo
+dolore, quando vide la miseria in cui
+aveva contribuito a precipitare la sua
+patria; aprì la sua casa a tutti coloro
+che vi si vollero rifugiare, riscattò col
+suo danaro i cardinali prigionieri senza
+distinzione di partito amico o nemico,
+e salvò la vita a tanti miserabili, che,
+avendo ogni cosa perduta, sarebbero senza
+di lui periti di fame<a class="tag" id="tag302" href="#note302">[302]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Lo stesso giorno in cui l'armata imperiale
+era entrata in Roma, il conte
+Guido Rangone era giunto fino a Ponte
+Salario co' suoi cavaleggieri ed ottocento
+archibugieri. Se la città avesse resistito
+soltanto ventiquattr'ore, sarebbe arrivato
+a tempo per difenderla e per salvarla.
+Quando seppe l'accaduto si ritirò fino
+ad Otricoli per riunirvisi al restante della
+sua truppa. Il duca d'Urbino ed il marchese
+<span class="pagenum"><a id="Page_320"></a>[320]</span>
+di Saluzzo camminavano assai più
+lentamente: erano partiti soltanto il 3
+di maggio da Firenze, ed il marchese
+non arrivò ad Orvieto che il giorno 11,
+di dove fece un tentativo per cavare di
+notte il papa da castel sant'Angelo; ma
+non riuscì, perchè Federigo da Bozzolo,
+che conduceva il distaccamento, si ferì
+cadendo di cavallo. Il duca d'Urbino giunse
+ad Orvieto cinque giorni più tardi,
+perchè, in passando, volle fare una rivoluzione
+in Perugia, di dove scacciò
+Gentile Baglioni, partigiano de' Medici,
+per darne il governo ai figliuoli di quel
+Gian Paolo Baglioni che Leon X aveva
+fatto morire<a class="tag" id="tag303" href="#note303">[303]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Pretese il duca d'Urbino di non poter
+tentar nulla, perchè, avendo allora
+passata in revista la sua armata, non
+trovò che diciassette mila combattenti invece
+di trenta mila che doveva averne.
+Pure sotto qualunque altro capo quest'armata
+sarebbe bastata per iscacciare
+gl'imperiali da Roma, perciocchè i soldati
+spagnuoli e tedeschi, perduti nelle
+dissolutezze d'ogni maniera, più non ubbidivano
+alla voce de' loro capitani, e non
+<span class="pagenum"><a id="Page_321"></a>[321]</span>
+avevano verun rispetto per Filiberto di
+Chalons, principe d'Orange, ch'essi avevano
+eletto loro capo invece del contestabile
+di Borbone. Non si volevano a nessun
+patto staccare dal saccheggio per soddisfare
+a verun ufficio militare, e quando un
+falso allarme faceva chiamare al campo i
+soldati, niuno veniva a porsi sotto le bandiere<a class="tag" id="tag304" href="#note304">[304]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma il duca d'Urbino, costante nel suo
+sistema di non esporre la sua armata ad
+una battaglia, non aveva nemmeno avuto
+mai il pensiero di attaccare gl'imperiali;
+ed apertamente diceva che non penserebbe
+a farlo, se non che quando potrebbe aggiugnere
+alla sua armata sedici mila
+Svizzeri, levati con licenza de' cantoni; e
+che ne abbisognerebbero anzi ventiquattro
+mila, se in quest'intervallo di tempo
+l'armata imperiale riceveva i soccorsi
+che poteva facilmente tirare dal regno
+di Napoli<a class="tag" id="tag305" href="#note305">[305]</a>. Egli pareva non sentire
+compassione degli sgraziati Romani, e nel
+<span class="pagenum"><a id="Page_322"></a>[322]</span>
+consiglio di guerra adunato ad Orvieto,
+trattò soltanto intorno al modo di cavare
+Clemente VII da castel sant'Angelo, ov'era
+assediato. Quest'impresa, sotto la protezione
+di così numerosa armata, non sembrava
+altrimenti difficile; i Francesi ardentemente
+la desideravano per l'onore del loro re,
+ed il consiglio dei Pregadi di Venezia aveva
+dati pressanti ordini al suo generale di
+soccorrere il suo alleato. Soltanto il duca
+d'Urbino, il di cui odio e rancore contro
+la casa de' Medici andavano avidamente
+in traccia di pretesti nel suo timido sistema
+di tattica, faceva ogni momento
+nascere nuovi ostacoli. Il papa lo faceva
+invitare a venire ad accamparsi alla croce
+di Monte Mario, fortissima posizione in
+faccia a castel sant'Angelo, di dove
+avrebbe a tutte l'ore potuto facilmente
+intendersi cogli assediati per mezzo di
+segni, ma egli non volle mai passare al
+di là di Tre-Capanne. Tuttavolta il suo
+avvicinamento fece sì che Clemente VII
+ricusasse di capitolare a condizioni quasi
+già acconsentite. Allora il duca d'Urbino,
+dopo avere date agli assediati vane
+speranze, appunto come aveva praticato
+nel precedente anno col duca di Milano,
+s'allontanò da Roma il 1.º di giugno,
+<span class="pagenum"><a id="Page_323"></a>[323]</span>
+ed andò ad accamparsi a Monterosi<a class="tag" id="tag306" href="#note306">[306]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il vicerè di Napoli erasi affrettato di
+portarsi a Roma dietro gl'inviti dello
+stesso papa, che lusingavasi di avere
+da lui migliori condizioni; ma questi, accorgendosi
+che l'armata lo vedeva assai
+di mal occhio, ripartì alla volta di Napoli.
+Cammin facendo incontrò il marchese
+del Guasto, Ugo di Moncade ed
+Alarcone, che lo persuasero a tornare a
+dietro, onde conservare qualche autorità
+sopra un'armata che omai quasi sottraevasi
+all'imperatore. Tornò infatti; ma
+non gli si lasciò prendere veruna parte
+negli affari della guerra o della pace<a class="tag" id="tag307" href="#note307">[307]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La capitolazione del papa venne sottoscritta
+il 6 di giugno, press'a poco
+alle medesime condizioni rifiutate sei
+giorni prima. Egli si obbligava di pagare
+all'armata quattrocento mila ducati; cento
+mila immediatamente, cinquanta mila
+entro venti giorni, e gli altri dugento
+<span class="pagenum"><a id="Page_324"></a>[324]</span>
+cinquanta mila nel termine di due mesi.
+Fino all'intero pagamento de' primi cento
+cinquanta mila ducati, doveva restare
+prigioniero in castel sant'Angelo, unitamente
+ai tredici cardinali che lo avevano
+seguito. In appresso potrebbe recarsi a
+Napoli o a Gaeta, per aspettare colà gli
+ordini dell'imperatore. Si obbligava di
+consegnare alle truppe imperiali le città
+di Parma, Piacenza e Modena, ed a ricevere
+guarnigione ne' castelli di sant'Angelo,
+di Ostia, di Cività Castellana, e
+di Cività Vecchia. Prometteva di assolvere
+i Colonna da tutte le censure ecclesiastiche,
+e di dare ostaggi per l'osservanza
+di tutte queste condizioni. Dopo
+aver firmato questo trattato, quello stesso
+capitano Alarcone, che aveva custodito
+Francesco I in tempo della sua prigionia,
+entrò in castel sant'Angelo con tre compagnie
+spagnuole e tre tedesche, per
+prendere il papa sotto la sua guardia<a class="tag" id="tag308" href="#note308">[308]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La capitolazione fu religiosamente eseguita
+in tuttociò che spettava al papa;
+<span class="pagenum"><a id="Page_325"></a>[325]</span>
+ma il governo della Chiesa pareva disciolto
+dalla prigionia del suo capo, e le più lontane
+piazze ricusarono di ubbidirgli. Cività
+Castellana era custodita dalle truppe
+della Lega, Cività Vecchia da Andrea
+Doria che la riteneva come pegno di
+14,000 scudi di soldo a lui dovuti, Parma
+e Piacenza, detestando il governo spagnuolo,
+non vollero aprire le loro porte
+al commissario imperiale che si presentò
+per prenderne possesso. Modena, difesa
+dal conte Luigi Rangoni, fratello di Guido,
+con soli cinquecento fanti, fu attaccata
+in principio di giugno dal duca di
+Ferrara con dugento lance, sei mila fanti
+e molta artiglieria, e fu forzata a capitolare
+il 5 di giugno<a class="tag" id="tag309" href="#note309">[309]</a>. Gli stessi alleati
+del papa vollero approfittare della sua
+disgrazia; i Veneziani occuparono Ravenna
+e Cervia perdute in tempo della
+lega di Cambray, e Sigismondo Malatesta
+s'impadronì della città e della fortezza
+di Rimini, antico principato della
+sua famiglia<a class="tag" id="tag310" href="#note310">[310]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_326"></a>[326]</span>
+</p>
+
+<p>
+Clemente VII non considerava la sua
+sovranità nello stato della Chiesa che
+come vitalizia, mentre che la grandezza
+ereditaria della casa de' Medici era attaccata
+all'ubbidienza de' Fiorentini. Sebbene
+non avesse nè figliuoli, nè parenti prossimi,
+era però tutto intento a perpetuare il
+potere della sua famiglia, e disposto a sagrificare
+all'orgoglio del suo nome assai più
+che Leon X, suo cugino. Ma quantunque
+volesse conservare Firenze, poca cura
+prendevasi di risparmiarla; perciocchè
+quanto preferiva il bene de' suoi eredi
+a quello della sua patria, altrettanto preferiva
+sè stesso agli eredi; onde, nelle
+guerre in cui strascinava la repubblica
+senza che questa vi avesse verun diretto
+interesse, tutte le volte che rendevasi
+necessario un prestito, o che una spesa
+straordinaria richiedeva una contribuzione
+di guerra, ne faceva sempre cadere
+il peso sui Fiorentini, i quali, avendo
+assolutamente cessato di avere un'importanza
+politica, di essere contati tra
+le potenze d'Europa, e di avere un
+diretto interesse negli avvenimenti, vedevansi
+non pertanto ruinati dall'ambizione
+della casa de' Medici. La conquista
+e la difesa del ducato d'Urbino aveva
+loro costato cinquecento mila fiorini;
+<span class="pagenum"><a id="Page_327"></a>[327]</span>
+indi al primo pericolo erano stati costretti
+di restituire al duca la fortezza di san
+Leo, e la contea di Montefeltro, che
+loro erano state date in compenso delle
+fatte sovvenzioni<a class="tag" id="tag311" href="#note311">[311]</a>. Avevano inoltre
+spesi cinquecento mila fiorini nella
+guerra intrapresa da Leon X contro la
+Francia, ne avevano pagati trecento mila
+ai capitani imperiali ed al vicerè durante
+l'amministrazione del cardinale Giulio dei
+Medici, e dopo che questo stesso Giulio
+era diventato papa, avevano dati altri sei
+cento mila fiorini per la guerra ch'egli
+faceva contro l'imperatore<a class="tag" id="tag312" href="#note312">[312]</a>. Da troppi
+mali erano simultaneamente oppressi; avevano
+perduta la libertà, e continuavano
+a portare un peso d'imposte che doveva
+schiacciare qualunque popolo che non
+fosse libero. Perciò i Fiorentini avevano
+quasi tutti lo stesso desiderio di cogliere
+il momento in cui verrebbe loro fatto
+di scuotere il giogo de' Medici.
+</p>
+
+<p>
+La presa di Roma e la prigionia del
+papa in castel sant'Angelo distruggevano
+la potenza di questa casa. I tre cardinali
+che Clemente VII teneva in Firenze
+<span class="pagenum"><a id="Page_328"></a>[328]</span>
+come amministratori della repubblica e
+tutori dei due bastardi, Ippolito ed Alessandro,
+non potevano dubitarne. Avevano
+essi ricevuta la notizia della catastrofe
+l'undici di maggio; cercarono di tenerla
+celata, spargendo contrarie voci; ma già
+da molto tempo il popolo erasi avvezzato
+a non dar loro credenza<a class="tag" id="tag313" href="#note313">[313]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Tutti i più riputati uomini della città,
+tutti coloro che discendevano da illustri
+antiche famiglie si recarono presso Silvio
+Passerini, cardinale di Cortona, nel palazzo
+de' Medici, non più in abito militare,
+come nella precedente insurrezione,
+ma col lucco e col capuccio, abito civile
+proprio de' Fiorentini che accresceva
+loro gravità, e gli domandarono
+di restituire pacificamente alla patria una
+libertà, alla quale egli più non poteva porre
+impedimento<a class="tag" id="tag314" href="#note314">[314]</a>. Vedevasi alla loro testa
+Niccolò Capponi il più zelante degli amici
+della libertà, che di già risguardavasi
+come il ristauratore del nuovo governo,
+e con lui Filippo Strozzi suo cognato,
+che aveva sposata Clarice de' Medici,
+sorella di Lorenzo II, e figliuola di Pietro.
+<span class="pagenum"><a id="Page_329"></a>[329]</span>
+Filippo Strozzi era stato da Clemente VII
+dato per ostaggio ad Ugo di Moncade
+in occasione della sua prima prigionia e
+del primo suo trattato coi Colonna; ma
+in appresso Clemente non aveva voluto
+nè dare esecuzione alle condizioni del
+trattato, nè prendersi cura del riscatto
+degli ostaggi. Vedendo il Moncade quanto
+lo Strozzi fosse sdegnato per quest'abbandono,
+lo pose spontaneamente in libertà,
+onde nuocere col di lui mezzo al potere
+pontificio in Firenze<a class="tag" id="tag315" href="#note315">[315]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Clarice de' Medici, moglie di Filippo,
+non era meno irritata dello sposo. Lagnavansi
+ambidue di Clemente, perchè avendo
+egli promesso il cappello di cardinale
+al loro figlio Pietro, ed avendolo con tale
+lusinga persuaso a vestire l'abito ecclesiastico,
+aveva ricusato poi costantemente
+di dare effetto alla sua promessa. Clarice,
+che pel sesso e per la sua parentela coi
+Medici non era esposta al risentimento
+di quel partito, non si guardava dal ricordare
+a tutti coloro che lungamente
+erano stati attaccati alla sua famiglia,
+che al presente non sagrificavano altrimenti
+pei veri Medici la libertà della loro patria,
+ma per uno de' loro sudditi di provincia,
+<span class="pagenum"><a id="Page_330"></a>[330]</span>
+il cardinale di Cortona, e per
+due bastardi Ippolito ed Alessandro<a class="tag" id="tag316" href="#note316">[316]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il cardinale di Cortona, Silvio Passerini,
+era di carattere debole ed irrisoluto;
+altronde temeva di perdere in una rivoluzione
+il suo tesoro personale, e difficilmente
+ascoltava altri consigli che quelli
+dell'avarizia. Il cardinale Niccolò Ridolfi,
+sebbene riconoscente verso la famiglia
+de' Medici, cui andava debitore della
+porpora, era non pertanto affezionato
+alla libertà, come lo era tutta la sua
+famiglia. Onofrio di Montedoglio, comandante
+la guarnigione di Firenze, che
+aveva circa tre mila uomini sotto i suoi
+ordini, era il solo che si mostrasse zelante
+per la difesa dell'autorità de' Medici.
+Bastava, diceva egli, di spargere
+un poco di danaro tra i soldati, e col
+mezzo loro sarebbesi sicuramente mantenuta
+la città ubbidiente; ma il tesoriere
+del comune si era nascosto perchè non
+si potesse forzarlo a fare una spesa pregiudicevole
+alla salute della patria; il
+cardinale Passerini non volle mettere mano
+al suo particolare peculio, ed il coraggio di
+<span class="pagenum"><a id="Page_331"></a>[331]</span>
+coloro che volevano difendersi mancando
+col danaro con cui desso coraggio doveva
+essere pagato, in breve altro partito non
+rimase a' Medici che quello di cedere<a class="tag" id="tag317" href="#note317">[317]</a>.
+Perciò il 16 di maggio si fece una convenzione
+tra i principali cittadini del partito
+repubblicano ed il cardinale di Cortona,
+quale rappresentante de' Medici. Prometteva
+questi d'uscire di Firenze coi
+due giovinetti Ippolito ed Alessandro, nel
+mentre che i Fiorentini in contraccambio
+guarentivano a' Medici il godimento di
+tutti i loro beni, ed inoltre l'esenzione
+per dieci anni da ogni contribuzione
+straordinaria. In pari tempo si convenne
+che si richiamerebbe in vigore la costituzione,
+colla quale era stata regolata la
+repubblica fino al 1512<a class="tag" id="tag318" href="#note318">[318]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Infatti il 17 di maggio i giovani Medici,
+accompagnati dal cardinale di Cortona,
+da Filippo Strozzi e da molti loro
+amici, partirono da Firenze senza strepito
+e senza violenza, e si trattennero la
+prima notte a Poggio a Cajano, magnifica
+<span class="pagenum"><a id="Page_332"></a>[332]</span>
+villa fabbricata da Cosimo de' Medici.
+Nel susseguente giorno andarono a Pisa,
+la di cui fortezza avevano promesso di
+consegnare alla signoria con quella di
+Livorno. Veramente in allora sentirono
+qualche dispiacere di un accomodamento,
+che i loro amici tacciavano di debolezza,
+e per non essere forzati ad eseguire la
+convenzione, si sottrassero a quelli che
+gli accompagnavano, e ritiraronsi a Lucca<a class="tag" id="tag319" href="#note319">[319]</a>.
+Ad ogni modo i comandanti delle
+fortezze non tardarono a consegnarle ai
+commissarj della repubblica<a class="tag" id="tag320" href="#note320">[320]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Questa repubblica risorgeva dopo un
+lungo letargo. La balìa, creata da' Medici
+<span class="pagenum"><a id="Page_333"></a>[333]</span>
+nel 1512, e che sotto la loro direzione
+aveva fin allora governato lo stato, adunò
+il consiglio de' cento, e gli propose di
+ordinare il ristabilimento della costituzione
+popolare, qual era nel 1512; cosicchè
+la rivoluzione si fece ne' modi
+voluti dalle leggi, e venne sanzionata
+dalla legittima autorità; dopo ciò la balìa
+abdicò spontaneamente l'autorità che
+le era stata affidata<a class="tag" id="tag321" href="#note321">[321]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La signoria che allora sedeva, il consiglio
+de' cento, e tutti i magistrati erano
+stati nominati da' Medici, e generalmente
+si conservavano affezionati a quella famiglia.
+Ma l'intera città, desiderosa di
+rientrare nel godimento della sua libertà,
+affrettava co' suoi voti il giorno in cui
+sarebbe governata da cittadini da lei scelti.
+I più ardenti, tra i quali distinguevasi come
+loro capo Anton Francesco degli Albizzi,
+avrebbero voluto che con aperta forza
+si cacciassero fuori di palazzo Antonio
+Nori, uomo affezionatissimo a' Medici,
+e tutta la signoria. Non sarebbero queste,
+dicevano costoro, che giuste rappresaglie
+<span class="pagenum"><a id="Page_334"></a>[334]</span>
+delle violenze usate contro il perpetuo
+gonfaloniere Pietro Soderini; ma altri più
+saggi cittadini persuasero il popolo ad
+aspettare, ed in pari tempo fecero sentire
+al consiglio de' cento la necessità di
+affrettare il giorno in cui il gran consiglio
+sarebbe legittimamente adunato.
+La sala delle adunanze di questo consiglio
+era stata da' Medici destinata ad
+uso di caserma pei soldati, e bisognava
+distruggere le interne muraglie che vi
+si erano alzate. Tutta la nobile gioventù
+fiorentina (che tale nome erasi di già
+sostituito a quello più glorioso di cittadini)
+diede mano al lavoro. Ognuno
+aspirava all'onore di contribuire ad atterrare
+questo monumento della schiavitù
+della patria. La sala del supremo
+consiglio fu ripristinata e ripulita; indi
+da' preti aspersa di acqua santa, e consacrata
+con una messa solenne; sicchè
+il 21 di maggio vi si potè finalmente ragunare
+il consiglio generale, nel quale
+si contarono due mila dugento settanta
+cittadini fiorentini<a class="tag" id="tag322" href="#note322">[322]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_335"></a>[335]</span>
+</p>
+
+<p>
+In tale consiglio i liberi suffragj del
+popolo elessero gonfaloniere di giustizia
+Niccolò Capponi, il quale doveva restare
+in carica tredici mesi, e dopo questo
+termine poteva essere riconfermato. Fu
+eletta una nuova signoria per restare tre
+mesi in funzione, perchè si volle che col
+primo giugno subentrasse in luogo delle
+creature de' Medici, invece di aspettare
+fino al primo di luglio. Lo stesso gran
+consiglio elesse ancora i decemviri della
+libertà e gli otto signori della guardia;
+creò di nuovo il consiglio degli ottanta,
+destinato a mantenere l'equilibrio tra il
+governo ed il popolo. Tutti questi magistrati,
+veri rappresentanti de' loro concittadini,
+vennero installati nelle loro funzioni,
+ed il 2 di giugno una solenne
+processione di tutti i membri del governo
+e di tutto il clero, seguita dalla folla
+de' cittadini, andò in tutte le principali
+chiese a ringraziare Iddio della ricuperata
+libertà<a class="tag" id="tag323" href="#note323">[323]</a>.
+</p>
+</div>
+
+<div class="chapter">
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_337"></a>[337]</span>
+</p>
+
+<h2>
+CAPITOLO CXIX.
+</h2>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+<i>Il Lautrec conduce un'armata francese
+sotto Napoli, e lo blocca; vittoria ottenuta
+dalla sua flotta su quella degli
+Spagnuoli; malattia nel suo campo,
+sua morte, e capitolazione della sua
+armata. Andrea Doria passa al partito
+imperiale, e cambia il governo di
+Genova.</i>
+</p>
+
+<p class="center">
+1527 = 1528.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Nel quattordicesimo secolo, mentre
+i papi tenevano la loro corte in Avignone,
+dessi erano i soli tra i potentati che non
+temessero d'avvilupparsi in perpetue guerre.
+Qualunque si fossero le disgrazie
+delle loro armate, essi non soffrivano
+nulla dalla desolazione de' loro popoli,
+dal saccheggio delle loro città, o anche
+della loro capitale; stando in Avignone,
+non si accorgevano de' patimenti intollerabili
+dell'Italia; le grida del popolo
+non giugnevano fino a loro per isforzarli
+a fare la pace; e sempre erano circondati
+da cortigiani, da ministri, da interessati
+adulatori, i quali, non potendo
+migliorare la propria fortuna che colla
+<span class="pagenum"><a id="Page_338"></a>[338]</span>
+guerra, sforzavansi di far loro credere, che
+l'onore, la religione, gl'interessi della
+fede e quelli della Chiesa richiedevano
+la continuazione delle ostilità. Ciò che
+nel quattordicesimo secolo era una particolare
+condizione della Chiesa Romana,
+in principio del sedicesimo era quella di
+tutti i monarchi della Cristianità, ad eccezione
+del solo papa. Dopo che gli stati
+eransi molto aggranditi, la guerra non
+oltrepassava mai i loro confini, e non
+metteva mai in pericolo l'esistenza de' re.
+</p>
+
+<p>
+Carlo V, in età di ventisette anni, aveva
+di già fatto prigionieri il re di Francia,
+quello di Navarra, ed il papa; pure fin
+allora mai non si era posto alla testa di
+veruna delle sue armate; egli non conosceva
+il terribile spettacolo di un campo
+di battaglia, nè la miseria o la desolazione
+di una città presa d'assalto, nè i
+prolungati tormenti de' borghesi presso i
+quali acquartierava senza pagarla un'armata.
+I suoi cortigiani si davano ogni
+cura per celare all'<i>invincibile Augusto</i>
+le particolarità che avrebbero potuto
+affliggerlo; lo andavano intrattenendo
+intorno agl'interessi della sua gloria:
+Carlo V teneva dietro a' progetti della
+sua ambizione; e quando la prodigalità
+della sua corte, o l'assurdo sistema delle
+<span class="pagenum"><a id="Page_339"></a>[339]</span>
+sue finanze facevano mancare il danaro
+necessario ai generali per terminare un'intrapresa,
+tutti facevansi un dovere di
+dissimulare le calamità d'una lontana
+provincia, o le rappresentavano quale necessaria
+conseguenza d'una magnanima
+politica. In appresso Carlo V condusse
+egli stesso le sue armate; allora sentì
+meglio la necessità della pace, e la sua
+ambizione dovette spesso piegare in faccia
+alle circostanze. Ma i di lui successori,
+Filippo II, Filippo III, Filippo IV, che
+mai non uscivano dalle solitudini dell'escuriale,
+ed erano inaccessibili agli occhi di
+tutti, sordi a tutte le lagnanze, a tutti i gemiti,
+mai non rinunciarono ai loro ambiziosi
+progetti nè per timore, nè per
+compassione. Perchè mai non videro la
+guerra, la fecero continuamente; mai
+non conobbero le calamità che cagionarono
+pel corso di un secolo, oppure non
+vollero aver pietà mai delle altrui miserie.
+Furono visti protrarre d'uno in altro
+anno il sacco delle città, i guasti delle
+campagne, pel possedimento d'una miserabile
+provincia, per una sterile prerogativa,
+per una contesa d'etichetta, o
+talvolta ancora per infingardaggine, perchè
+non sapevano prendere una risoluzione.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_340"></a>[340]</span>
+Enrico VIII, re d'Inghilterra, che nella
+stessa epoca aveva in Europa acquistata
+una così grande preponderanza, era ancora
+più che i monarchi di casa d'Austria
+lontano da' pericoli della guerra; il di
+lui popolo non ne conosceva il peso
+che per l'accrescimento delle sue spese;
+e la vanità d'Enrico VIII veniva lusingata
+dall'importanza militare che si
+era acquistata. Figuravasi, secondo il
+comune errore de' re, che, sebbene non
+si mostrasse mai alle armate, poteva non
+pertanto raccogliere gloria dalle battaglie
+vinte in suo nome, sebbene non vi
+avesse dato veruna prova nè di talento,
+nè di valore.
+</p>
+
+<p>
+Fino alla battaglia di Pavia, Francesco
+I era stato egualmente sordo alle
+lagnanze de' popoli, ed insensibile alle
+loro calamità. Gloriavasi d'avere liberati
+i re di Francia dalla tutela de' paggi
+(<i>hors de pages</i>), ossia di essersi condotto
+a seconda delle sue fantasie senza
+ascoltare le rimostranze, o senza consultare
+gl'interessi de' suoi sudditi. Egli
+non era insensibile, e la vista de' patimenti
+da lui cagionati avrebbero potuto
+commoverlo, se l'estrema sua leggerezza
+e la sua estrema inclinazione per i piaceri
+non avessero sempre distratta la sua
+<span class="pagenum"><a id="Page_341"></a>[341]</span>
+attenzione da' suoi doveri. Mentre le sue
+armate si disperdevano per non essere
+pagate; che le sue città mal provvedute e
+peggio difese venivano prese d'assalto; che
+le requisizioni de' suoi generali facevano
+che in Italia si avesse in orrore il nome
+della Francia; egli prodigalizzava alle sue
+amanti il danaro dello stato, dissipava
+in feste inutili i tesori che sarebbero
+bastati per difendere l'indipendenza e la
+gloria nazionale. Finalmente la cattività
+aveva tutt'ad un tratto manifestato a
+Francesco I, e l'esistenza della sventura, e
+i pericoli del suo regno, ed il bisogno
+che i suoi popoli avevano della pace.
+Dopo quest'epoca aveva perduta l'antica
+sua confidenza nella propria fortuna, il suo
+allegro carattere aveva sentito gli effetti
+della calamità; ed egli, obbligato a continuare
+la guerra, lo aveva fatto senza
+ardore, e sempre desiderando, sempre
+cercando una pace che gli restituisse i
+suoi figliuoli, e facesse cessare quello
+stato d'inquietudine e di timore in cui
+si trovava.
+</p>
+
+<p>
+Ma una dura esperienza può cambiare
+un carattere debole ed incostante,
+senza per altro riformarlo. Francesco I
+nella sua prosperità intraprendeva la guerra
+con leggerezza, ed in appresso la trascurava
+<span class="pagenum"><a id="Page_342"></a>[342]</span>
+per instabilità di carattere: dopo
+avere provata la disgrazia, ascoltò i consiglj
+di una timidità fin allora a lui sconosciuta;
+prima di tutto più non volle
+esporsi; e desiderando la pace, non seppe
+vedere che uno de' mezzi di ottenerla
+era quello di spingere vigorosamente la
+guerra nel momento favorevole. Egli mai
+non seppe risolversi a dare agl'Italiani
+quegli ajuti che gli avrebbero fatto infallibilmente
+trionfare; lasciò che fossero
+oppressi, prima di muoversi di buona
+fede, e le loro perdite, cagionate dalle
+sue lentezze, gli costarono assai più sangue
+e danaro che non abbisognavano due
+anni prima per ottenere le più luminose
+vittorie. Le afflizioni, abbattendo il suo
+coraggio, non distrussero il suo gusto
+per i piaceri, l'abitudine del dissipamento
+era inveterato in lui; la distrazione sembravagli
+tanto più necessaria, quanto
+maggiori erano le sue inquietudini; ed
+una continuata applicazione era per lui
+diventato un insopportabile peso. I suoi
+amori, la sua galanteria non lo occupavano
+meno che avanti la prigionia,
+e la loro influenza non gli fu dopo quest'epoca
+meno funesta<a class="tag" id="tag324" href="#note324">[324]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_343"></a>[343]</span>
+</p>
+
+<p>
+Giammai le calamità della guerra non
+avrebbero dovuto far desiderare più vivamente
+la pace ai sovrani, che dopo
+la presa di Roma. Gli è il vero che l'imperatore
+aveva fatta un'insperata conquista,
+ma l'aveva ottenuta con un'armata
+che da molto tempo egli non era più
+in istato di pagare, e che in certo modo
+non era più dipendente da' suoi ordini. I
+suoi soldati ben potevano ruinare affatto i
+suoi nemici; ma essi più non conoscevano
+i di lui ordini, nè ubbidivano ai di
+lui generali, nè gli davano veruna guarenzia
+per l'avvenire. Così Carlo V dopo
+il sacco di Roma si trovava tanto lontano
+dal compimento de' suoi progetti, quanto
+lo era prima della guerra. Dal canto
+loro gli alleati avevano sperimentato
+quanto poco dovessero fidarsi gli uni
+degli altri; avevano veduto che ognuno
+di loro cercava di rigettare sui suoi alleati
+il peso della guerra, e di sottrarsi
+all'adempimento delle più positive obbligazioni;
+avevano veduto che il loro
+<span class="pagenum"><a id="Page_344"></a>[344]</span>
+generale, il duca d'Urbino, giugneva
+sempre a tempo per essere testimonio
+delle calamità delle loro province, giammai
+per prevenirle; e ben potevano essere
+persuasi che il generale esaurimento, che
+la vicendevole diffidenza, e che lo scoraggiamento
+delle truppe, andrebbero
+ogni anno crescendo senza ch'essi potessero
+apporvi rimedio.
+</p>
+
+<p>
+La notizia della presa e del sacco di
+Roma comprese d'orrore e di spavento
+tutta l'Europa. Lo stesso Carlo V non
+volle agli occhi de' suoi sudditi rendersi
+risponsabile delle atrocità commesse in
+suo nome. Fece sospendere le feste che
+erano state ordinate in Ispagna per la
+nascita di suo figlio Filippo; ordinò preghiere
+per la libertà del papa, come se
+non fosse in sua mano l'accordarla; e
+scrisse il 2 di agosto al re d'Inghilterra
+ed a tutti gli altri sovrani, per giustificarsi
+di una violenza, che protestava essere
+stata commessa contro il suo volere<a class="tag" id="tag325" href="#note325">[325]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma d'altra parte i re di Francia e
+d'Inghilterra, partecipando ai sentimenti
+de' loro sudditi e di tutta l'Europa, sembravano
+disposti a vendicare il papa ed
+<span class="pagenum"><a id="Page_345"></a>[345]</span>
+a rendergli colla forza delle armi una
+libertà ch'egli non aveva perduta che
+per essere stato da loro abbandonato. Il
+cardinale Wolsey partì da Londra il 3 di
+luglio per venire ad abboccarsi in Amiens
+con Francesco I. Cammino facendo, ricevette
+le proposizioni che Carlo V avea
+fatte per la pace generale dopo la notizia
+degli affari d'Italia, e sebbene le
+sue proposizioni si avvicinassero alle domande
+di Francesco I, i due re non vollero
+accettarle. Il 18 di agosto sottoscrissero
+un trattato d'alleanza, il di cui scopo
+era di far rimettere in libertà il papa ed
+i due figli del re di Francia, fissando
+il prezzo del riscatto degli ultimi due a
+due milioni di scudi d'oro, lasciando la
+Borgogna a Francesco I, ed il ducato di
+Milano alla casa Sforza. Domandò Enrico
+VIII che il comando dell'armata
+francese che scenderebbe in Italia si confidasse
+al signore di Lautrec, e promise
+di pagare trentadue mila ducati al mese
+per le spese della guerra<a class="tag" id="tag326" href="#note326">[326]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_346"></a>[346]</span>
+</p>
+
+<p>
+Nello stesso tempo il cardinale Cibo invitava
+i cardinali suoi confratelli, che non
+si trovavano in potere degli Spagnuoli, a
+riunirsi a Bologna o a Parma, sebbene
+il re di Francia preferisse Avignone, per
+occuparsi della liberazione del capo della
+Chiesa, e per impedire che gli atti che
+gli si potessero strappare colla violenza
+in tempo della sua prigionia, non riuscissero
+pregiudicievoli alla Cristianità. Dopo
+qualche dubitazione il collegio de' cardinali
+si adunò a Parma, e di là cominciò a
+trattare in nome della Chiesa romana
+cogli alleati<a class="tag" id="tag327" href="#note327">[327]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La peste erasi aggiunta a tutti gli altri
+flagelli che avevano fin allora desolata
+l'Italia. L'universale miseria, il cattivo
+alimento de' poveri, i martirj dell'animo
+che si accoppiavano ai patimenti del
+corpo avevano preparato il popolo a contrarre
+la contagione. Dessa era scoppiata
+nella parte settentrionale dell'Italia, e si
+era in appresso sparsa di città in città per
+mezzo delle licenziose armate che trascuravano
+ogni pulizia, e ricusavano di assoggettarsi
+ad ogni regolamento sanitario.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_347"></a>[347]</span>
+I mali trattamenti che i Romani aveano
+sofferti dall'armata imperiale non gli avevano
+che troppo disposti a ricevere la comunicazione
+di questo flagello. Infatti non si fu
+appena la peste manifestata in Roma, che
+vi prese un carattere ancora più spaventoso
+che in tutte le altre parti d'Italia. Il marchese
+del Guasto e don Ugo di Moncade
+avevano condotte in questa città le truppe
+che stavano nel regno di Napoli; ma bentosto
+l'indisciplina de' loro soldati gli aveva
+costretti a fuggire per porre in salvo
+la propria vita. Così pure il principe
+d'Orange aveva abbandonata l'armata
+per recarsi a Siena, sotto pretesto di calmare
+i movimenti sediziosi di quella città.
+Finalmente il vicerè di Napoli, Carlo di
+Lannoy, che si era pure allontanato, morì
+in Aversa in sul declinare di settembre,
+mentre tornava a Napoli<a class="tag" id="tag328" href="#note328">[328]</a>.
+</p>
+
+<p>
+I soldati, rimasti senza capi, si fecero
+più formidabili ai loro ospiti. Roma
+non era già stata esposta al sacco per
+pochi giorni, ma per più mesi; e le
+stesse estorsioni, i medesimi orrori che
+<span class="pagenum"><a id="Page_348"></a>[348]</span>
+avevano accompagnato il primo ingresso
+degl'imperiali, si andavano rinnovando
+ogni giorno. Il timore della peste
+persuase all'ultimo le truppe spagnuole
+ed italiane a spargersi per le campagne
+romane, mentre che i Tedeschi
+credevano di preservarsene vivendo in
+una continua dissolutezza. Allora gl'imperiali
+saccheggiarono Terni e Narni e
+sforzarono Spoleti a riscattarsi con una
+contribuzione, mentre che il duca d'Urbino,
+il quale colla sua armata avrebbe
+dovuto coprire questa provincia, andava
+sempre rinculando in faccia a qualunque
+corpo nemico che si avanzasse<a class="tag" id="tag329" href="#note329">[329]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il papa, chiuso in castel sant'Angelo
+con tredici cardinali, sotto la guardia di
+Alarcone, aveva di già veduta la peste
+penetrare in quella fortezza, e privarlo
+di alcuni suoi famigliari. Egli riponeva
+ogni sua speranza nella generosità di Carlo
+V, cui erasi raccomandato. Aveva
+schivato di essere tradotto a Gaeta, come
+volevano prima farlo i luogotenenti
+dell'imperatore; si sottrasse altresì di essere
+trasportato in Ispagna, siccome era
+<span class="pagenum"><a id="Page_349"></a>[349]</span>
+segreto desiderio di Carlo V. Ma intanto
+si rendeva ancora più terribile la presente
+sua condizione, di trovarsi prigioniero in
+una fortezza in cui si era introdotta la
+peste<a class="tag" id="tag330" href="#note330">[330]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Con estrema difficoltà riuscì a pagare
+pel suo riscatto i primi cento cinquanta
+mila ducati, parte de' quali gli fu prestata
+da alcuni mercanti genovesi a condizione
+di riaverli sulle decime del regno
+di Napoli, sulla vendita dei sali a Benevento,
+e su tutto ciò che il papa poteva
+ipotecare di più liquido: ma i Tedeschi
+domandavano guarenzie per le altre somme
+promesse dal pontefice, e questi stando in
+prigione, non le poteva in nessun modo trovare.
+Aveva dati per ostaggi il suo datario
+G. Matteo Ghiberti, i cardinali Trivulzio
+e Pisani, e due suoi parenti, Giacomo
+Salviati, e Lorenzo Ridolfi; uno
+padre, l'altro fratello de' cardinali dello
+stesso nome. Tre volte questi ostaggi furono
+condotti in Campo Fiore ad una
+forca loro apparecchiata dai forsennati
+Tedeschi; di già il carnefice gli aspettava;
+ma i medesimi soldati che minacciavano
+queste vittime, loro in appresso
+<span class="pagenum"><a id="Page_350"></a>[350]</span>
+accordavano un nuovo respiro, per non
+perdere il solo pegno di cui si credessero
+sicuri. Finalmente un giorno, dopo una
+lunga prigionia, questi ostaggi riuscirono
+in un lauto banchetto ad ubbriacare tutte
+le loro sentinelle, e fuggendo di notte a
+piedi e travestiti arrivarono fino al campo
+del duca d'Urbino<a class="tag" id="tag331" href="#note331">[331]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La fuga di questi ostaggi rendette i
+Tedeschi più trattabili. Il marchese del
+Guasto tornò a Roma per riordinare l'armata,
+e dando due scudi ad ogni soldato,
+cominciò a richiamarli sotto le loro bandiere:
+ma la peste e la diserzione ne avevano
+talmente scemato il numero in una sola
+stagione, che invece di quaranta mila,
+entrati in Roma col duca di Borbone,
+più non se ne trovavano che dieci mila<a class="tag" id="tag332" href="#note332">[332]</a>.
+D'altra parte don Francesco Angelio,
+generale dei Francescani, e Verrei de
+Milhaud, ciambellano di Carlo V, erano
+arrivati a Roma con piena autorità dell'imperatore
+per negoziare col papa. Avevano
+commissione di trattarlo oramai con
+<span class="pagenum"><a id="Page_351"></a>[351]</span>
+rispetto; ma di tenersi in guardia contro
+il suo risentimento e di non accordargli
+veruna confidenza<a class="tag" id="tag333" href="#note333">[333]</a>. Dopo lunghi contrasti,
+all'ultimo sottoscrissero con lui il
+31 di ottobre una nuova convenzione,
+che allargava alquanto più il tempo per
+pagare il suo riscatto. Clemente VII doveva
+essere posto in libertà dopo un
+secondo pagamento d'altri cento dodici
+mila ducati da farsi alle truppe imperiali.
+Nel corso dei tre susseguenti mesi doveva
+pagarne altri dugento trent'otto mila;
+dare in pegno molte fortezze, ed i suoi due
+nipoti, Ippolito ed Alessandro, come ostaggi;
+accordare i prodotti d'una crociata
+e d'una decima ecclesiastica in Ispagna
+all'imperatore, e finalmente obbligarsi a
+tenersi neutrale nella guerra che stava
+per iscoppiare, sia nel ducato di Milano,
+sia nel regno di Napoli<a class="tag" id="tag334" href="#note334">[334]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma assai prima che a così dure condizioni
+ricuperasse la sua libertà Clemente
+VII, era cominciata la guerra che i
+re di Francia e d'Inghilterra avevano
+determinato di portare in Italia. Il Lautrec,
+<span class="pagenum"><a id="Page_352"></a>[352]</span>
+che da Francesco I era stato di
+mal animo nominato generale della sua
+armata dietro le istanze d'Enrico VIII, e
+che con estremo rincrescimento aveva
+ancor esso accettato una commissione non
+accompagnata dal favore del suo padrone,
+partì dalla corte il 30 di giugno per recarsi
+all'armata che si andava adunando
+nell'Astigiano. Doveva questa essere composta
+di novecento uomini d'armi, di dugento
+cavaleggieri e di ventisei mila fanti,
+sei mila de' quali erano landsknecht sotto
+il conte di Vaudemont, sei mila Guasconi
+sotto il conte Pietro Navarro, quattro
+mila Francesi e dieci mila Svizzeri<a class="tag" id="tag335" href="#note335">[335]</a>.
+Ma tutti questi corpi mai non si mettevano
+a numero; le rimesse di danaro
+già procedevano lentamente, ed era facile
+lo scorgere che con questa ostentazione
+di grandi forze, Francesco I pensava
+assai più ad affrettare le negoziazioni
+intavolate colla corte di Madrid pel
+riscatto de' suoi figliuoli, che a fare grandi
+imprese. I Veneziani dal canto loro
+<span class="pagenum"><a id="Page_353"></a>[353]</span>
+avevano lasciato ridurre tanto l'armata
+di terra che di mare in così misero stato,
+che non potevasene sperare verun servigio.
+I soli Fiorentini, che ricuperando
+la loro libertà, avevano sentito risvegliarsi
+nel cuor loro tutto l'antico affetto
+per la casa di Francia, somministravano
+di buona fede all'armata della lega i
+contingenti cui si erano obbligati<a class="tag" id="tag336" href="#note336">[336]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Mentre aspettava che la sua armata si
+adunasse interamente, il Lautrec, avendo
+avviso che il conte Luigi di Lodrone levava
+contribuzioni nell'Alessandrino con
+un grosso corpo di landsknecht, lo sforzò
+nel mese d'agosto a gettarsi nel castello
+di Bosco, ove lo assediò, e dopo dieci
+giorni di vivissimi attacchi lo costrinse
+ad arrendersi a discrezione<a class="tag" id="tag337" href="#note337">[337]</a>. In pari
+tempo Andrea Doria, allora ammiraglio
+della flotta francese, uscì dal porto di
+Marsiglia con diciassette galere e ricominciò
+il blocco di Genova, che, sebbene
+più volte interrotto, aveva omai ridotta
+<span class="pagenum"><a id="Page_354"></a>[354]</span>
+quella città in estrema miseria. Egli aveva
+costrette nove galere imperiali, che portavano
+a Genova un grosso approviggionamento
+di frumento, a rifugiarsi nella
+rada di Porto Fino, ove le tenne alcun
+tempo chiuse, finchè una burrasca, allontanandolo
+dalla costa, loro diede opportunità
+di salvarsi. Pure quest'avvenimento,
+che pareva dovere assicurar Genova
+dagli attacchi del partito francese,
+produsse un effetto affatto contrario,
+perchè incoraggiò il doge Antoniotto Adorno
+a tentare la sorte della battaglia. Agostino
+Spinola, comandante della guardia,
+dopo avere ottenuto qualche vantaggio
+sulle truppe da sbarco di Andrea
+Doria a Porto Fino, fu mandato contro
+Cesare Fregoso, che staccatosi da Lautrec
+si era avanzato con un corpo d'armata
+fino a san Pier d'Arena. Incoraggiato
+dai precedenti vantaggi, lo Spinola non dubitò
+di venire a battaglia, e fu sconfitto e
+fatto prigioniero. I Genovesi, che da molto
+tempo soffrivano per la causa imperiale,
+non vollero esporsi a nuovi blocchi; la
+fazione fregoso prese in città le armi, e
+fu ingrossata da tutti coloro che desideravano
+il riposo; due deputati, Ferrari e
+Lomellini, furono mandati a Cesare Fregoso
+per offrirgli di riceverlo in città, e
+<span class="pagenum"><a id="Page_355"></a>[355]</span>
+di mettere la repubblica sotto la protezione
+della Francia, purchè egli si obbligasse
+a non fare proscrizioni, nè vendette. Lo
+stesso Antoniotto Adorno, che in principio
+del tumulto erasi ritirato nel Castelletto,
+prese parte al trattato, e promise di evacuare
+la fortezza; in tal modo si fece
+la rivoluzione ne' primi giorni d'agosto
+senza spargimento di sangue, senza disordine,
+senza violenza, mercè la moderazione
+de' capi dei due partiti ai quali il
+senato decretò in comune rendimenti di
+grazie. L'Adorno si ritirò a Milano presso
+Antonio di Leyva, ove morì pochi mesi
+dopo senza lasciare figliuoli, e Teodoro
+Trivulzio, mandato a Genova da Lautrec,
+vi fu riconosciuto come governatore e
+luogotenente generale del re<a class="tag" id="tag338" href="#note338">[338]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Intanto Lautrec stringeva d'assedio Alessandria,
+ove il conte Battista Lodrone
+aveva il comando d'una guarnigione tedesca.
+Il Lodrone sentivasi debole per la
+prigionia di suo fratello, e pel distaccamento
+<span class="pagenum"><a id="Page_356"></a>[356]</span>
+perduto a Bosco; ma Alberico da
+Barbiano, conte di Belgiojoso, gli condusse
+cinquecento uomini a traverso alle
+colline dell'Alessandrino senza che i Francesi
+se ne accorgessero, e con questi la
+città si difese finchè giunsero al campo di
+Lautrec artiglierie e munizioni da Venezia.
+Gl'imperiali non capitolarono, che
+quando diverse brecce furono aperte nelle
+mura<a class="tag" id="tag339" href="#note339">[339]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il Lautrec volle da prima lasciare in
+Alessandria una guarnigione francese,
+sembrandogli questa città importantissima
+per la comunicazione della sua armata
+colla Liguria e la Francia. Ma Francesco
+Sforza riclamò contro questa violazione
+dei trattati, che segnava i primi
+passi dei Francesi in Lombardia, dovendo
+tutte le città del ducato di Milano a
+misura che venivano prese, in conformità
+dell'alleanza, essere consegnate al duca.
+I Veneziani s'interposero pel mantenimento
+del trattato, e Lautrec cedette.
+Pure non era difficile il conoscere la
+diffidenza che di già divideva i confederati:
+temevano gl'Italiani che il re non
+volesse appropriarsi il Milanese, o conservarsene
+almeno i mezzi per sagrificarlo
+<span class="pagenum"><a id="Page_357"></a>[357]</span>
+poscia onde riavere a tale prezzo i suoi
+figliuoli. Dal canto suo il Lautrec teneva
+dalla sua corte segreti ordini di non ridurre
+gli affari di Lombardia ad una pronta
+decisione, per paura che i Veneziani, più
+non avendo che temere dall'imperatore,
+non prendessero ulteriore interessamento
+nel rimanente dell'impresa<a class="tag" id="tag340" href="#note340">[340]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dopo la sommissione d'Alessandria l'armata
+di Lautrec, essendosi unita con quella
+de' Veneziani in Lombardia, si avanzò
+fino ad otto miglia da Milano. Antonio
+di Leyva, che vi comandava, non dubitando
+d'essere bentosto attaccato, e non
+avendo per difendersi bastanti forze, richiamò
+all'istante quattrocento fanti della
+guarnigione di Pavia; e questo appunto voleva
+il Lautrec, che ripiegò bruscamente
+sopra Pavia il 28 di settembre, e non
+diede tempo di rientrarvi al rinforzo che
+n'era uscito. Luigi da Barbiano, conte
+di Belgiojoso, che aveva il comando di
+quest'ultima città, sebbene non avesse
+che ottocento uomini, volle pure difendersi.
+<span class="pagenum"><a id="Page_358"></a>[358]</span>
+Il quarto giorno dopo l'attacco furono
+aperte nelle mura alcune brecce, onde
+il Belgiojoso si lasciò muovere dalle preghiere
+degli abitanti, ed offrì di capitolare;
+ma non era più tempo: la città fu presa
+d'assalto ed abbandonata al furore delle
+truppe francesi. Il nome di Pavia loro
+ricordava la prigionia del re e la distruzione
+della loro armata: ufficiali e soldati,
+tutti erano animati dallo stesso spirito
+di vendetta; e gli sventurati abitanti,
+che non avevano presa la più piccola
+parte nelle vittorie degl'imperiali furono
+trattati con un rigore che pareggiava la
+crudeltà dei Castigliani. Soltanto dopo
+otto giorni d'eccessi d'ogni genere il
+Lautrec richiamò le sue truppe alla disciplina
+e fece cessare il saccheggio<a class="tag" id="tag341" href="#note341">[341]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dopo presa Pavia i Veneziani ed il
+duca di Milano sollecitavano il Lautrec
+a terminare la conquista della Lombardia;
+gli rappresentavano che Antonio di
+Leyva era infermo, che le sue truppe
+<span class="pagenum"><a id="Page_359"></a>[359]</span>
+erano scemate assai e scoraggiate dalle
+recenti vittorie de' Francesi; ma che, se
+gli si dava tempo, il Leyva riceverebbe
+i rinforzi che per lui si levavano in
+Germania, ed allora opporrebbe un'insuperabile
+resistenza. Conveniva il Lautrec
+che questo piano di campagna sarebbe
+il più conveniente; ma egli vi
+oppose gli espressi ordini dei re di Francia
+e d'Inghilterra, i quali non avevano
+formato la sua armata che per liberare
+il papa, e proseguì il suo cammino verso
+il mezzodì dell'Italia<a class="tag" id="tag342" href="#note342">[342]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il Lautrec incontrò a Piacenza gli ambasciatori
+di Alfonso d'Este, duca di
+Ferrara, e di Federico, marchese di
+Mantova, che, come vuole il destino dei
+piccoli principi, venivano ad ingrossare
+il partito più forte. Alfonso d'Este, malgrado
+gli ajuti dati di fresco al duca di
+Borbone, fu da Francesco I trattato con
+parzialità. Renata di Francia, figlia di Lodovico
+XII e cognata del re, fu promessa
+in matrimonio a suo figliuolo Ercole, portandogli
+in dote i ducati di Chartres e
+di Montargis. Il sacro collegio, adunato
+a Parma sotto la presidenza del cardinale
+<span class="pagenum"><a id="Page_360"></a>[360]</span>
+Cibo, rinnovò a nome del pontefice prigioniero
+l'investitura di Ferrara a favore
+della casa d'Este, e rinunciò ad ogni
+sua pretesa sul Modenese. Nello stesso
+tempo fu promesso il cappello di cardinale
+ad Ippolito, secondo figlio d'Alfonso,
+e questi si obbligò invece a somministrare
+all'armata della lega cent'uomini d'armi e
+sei mila scudi al mese<a class="tag" id="tag343" href="#note343">[343]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dal canto suo la repubblica di Firenze
+fu chiamata a rinnovare la sua alleanza
+colla Francia e coi Veneziani. Il gonfaloniere
+Niccolò Capponi vedeva con rincrescimento
+i suoi concittadini prendere
+parte in questa guerra. Egli avrebbe giudicato
+più prudente consiglio il tenersi
+amici i due sovrani che minacciavano
+l'Italia; e Luigi Alamanni, che aveva di
+già gran nome come poeta, e che dopo
+la congiura contro il cardinale Giulio dei
+Medici era sempre vissuto in Francia,
+pareva avere conosciuto a quella corte
+quanto la repubblica dovesse poco contare
+sulla di lei amicizia; e perciò vivamente
+esortava i suoi concittadini a collegarsi
+<span class="pagenum"><a id="Page_361"></a>[361]</span>
+con Carlo V, piuttosto che con Francesco
+I. Ma Firenze trovavasi in allora
+divisa in due partiti, dei grandi e del
+popolo; di già spargevasi il sospetto che
+i primi pensassero a richiamare i Medici,
+e si suppose che il Capponi e l'Alamanni
+non si opponessero al rinnovamento dell'alleanza
+che per segretamente favorirli.
+Tutto il partito popolare dichiarossi vivamente
+per la Francia; fu rinnovata l'alleanza,
+e le bande nere che la repubblica
+aveva da poco tempo prese al suo
+servizio, e ch'erano state portate a cinque
+mila uomini sotto gli ordini d'Orazio
+Baglioni, furono promesse al signore di
+Lautrec<a class="tag" id="tag344" href="#note344">[344]</a>. Dopo queste negoziazioni il
+rinnovamento della lega si pubblicò a
+Mantova il 7 dicembre: doveva questa
+comprendere papa Clemente VII, i re
+di Francia e d'Inghilterra, le repubbliche
+di Venezia e di Firenze, i duchi di Milano
+e di Ferrara, ed il marchese di
+Mantova<a class="tag" id="tag345" href="#note345">[345]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_362"></a>[362]</span>
+</p>
+
+<p>
+Il papa veniva sempre nominato alla
+testa della santa lega destinata essenzialmente
+a fargli ricuperare la libertà. Pure
+nell'epoca press'a poco in cui si pubblicava
+questa lega in Mantova, egli ancora
+usciva dalla sua lunga prigionia di Castel
+sant'Angelo. Per ragunare il danaro
+promesso alle truppe imperiali egli era
+stato obbligato di porre in vendita sette
+cappelli di cardinale, ed altre principali
+dignità della Chiesa romana; aveva fatte
+aprire agl'imperiali le fortezze ch'erano
+tuttavia in suo potere; aveva dati nuovi
+ostaggi per guarentire il resto del suo debito;
+ed il giorno 10 di dic. era finalmente
+stato fissato per aprirgli le porte della sua
+prigione. Alarcone per sei interi mesi che
+l'ebbe in sua custodia aveva adempiuto
+al suo ufficio colla più rigorosa puntualità;
+ma l'ultimo giorno, o sia che realmente
+trascurasse la consueta vigilanza,
+o che avesse segrete istruzioni di permettere
+che il papa si sottraesse alle
+nuove domande che gli potessero essere
+fatte dall'armata, egli lo lasciò fuggire.
+Il papa presentossi il 9 di dicembre alla
+porta di castel sant'Angelo, come un
+espresso mandato dal suo proprio maestro
+di palazzo per apparecchiargli viveri ed
+alloggio; non fu riconosciuto, o le guardie
+<span class="pagenum"><a id="Page_363"></a>[363]</span>
+finsero di non riconoscerlo, ed egli
+passò liberamente coperto il capo con un
+cappello grandissimo, ed avviluppato il
+corpo in un grossolano mantello; uscì
+quindi a piedi da Roma per la porta di
+un orto, poi trovato fuori delle mura un
+cavallo spagnuolo che lo stava aspettando,
+andò tutto solo ad Orvieto dove allora
+trovavansi accampati gli alleati<a class="tag" id="tag346" href="#note346">[346]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Clemente VII, abbattuto da tanti patimenti
+e da così lunga prigionia, disperando
+di miglior fortuna, e rinunciando
+a' suoi vasti progetti, cui aveva fatti fin
+allora tanti sagrificj, parve, quando giunse
+presso gli antichi suoi confederati ad Orvieto,
+non avere oramai altro desiderio
+che quello di soddisfare al trattato conchiuso
+cogl'imperiali, e di tornare la pace
+all'Italia. Supplicò gli alleati a ritirare la
+loro armata dagli stati della Chiesa, poichè
+i generali di Carlo V gli avevano promesso
+di ritirare nello stesso tempo anche
+la loro armata da Roma; e questa sventurata
+capitale, esposta sette mesi continui
+alle ruberie d'una barbara armata,
+<span class="pagenum"><a id="Page_364"></a>[364]</span>
+non poteva più a lungo sostenere così
+crudele calamità. Ma quando in principio
+del 1528 gli ambasciatori di Francia
+e d'Inghilterra si presentarono al papa e
+gli fecero calde istanze perchè si unisse
+alla loro lega, egli fu visto ritornare all'irrisoluzione,
+alle simulazioni e alla mala
+fede che avevano per lui avuto così fatali
+conseguenze, e lusingare nuovamente tutti
+i partiti<a class="tag" id="tag347" href="#note347">[347]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Sebbene le ostilità si fossero ricominciate
+da alcuni mesi, solamente il 21
+gennajo del 1528 gli ambasciatori di Venezia
+e d'Inghilterra si presentarono a
+Carlo V a Burgos per riepilogare in una
+pubblica udienza le lagnanze de' loro padroni,
+per intimargli di porre in libertà
+il papa ed i reali figli di Francia,
+e per domandare in caso di rifiuto
+il loro congedo, poichè delle tante proposizioni
+di pace che si erano discusse
+nel precedente anno niuna aveva potuto
+ottenere il vicendevole aggradimento. Agli
+ambasciatori tennero dietro immediatamente
+due araldi d'armi, che a nome
+dei re di Francia e d'Inghilterra dichiararono
+<span class="pagenum"><a id="Page_365"></a>[365]</span>
+formalmente la guerra. Questo
+clamoroso apparato dato alla rottura
+delle negoziazioni irritò l'imperatore, il
+quale, sotto colore di provvedere alla sicurezza
+de' proprj ambasciatori, fece ritenere
+in distanza di trenta miglia gl'inviati
+di Francia, di Venezia e di Firenze,
+e non permise all'inviato del duca di
+Milano d'abbandonare la sua corte<a class="tag" id="tag348" href="#note348">[348]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Francesco I fece, per rappresaglia, arrestare
+l'ambasciatore dell'imperatore,
+ed ottenne con tale mezzo che fossero
+posti in libertà i suoi inviati, i quali,
+essendo tornati in Francia, gli dissero che
+l'imperatore l'aveva pubblicamente chiamato
+mancatore di parola: Francesco rispose
+il 28 di marzo a Carlo V con un cartello di
+sfida a singolare duello per provargli che
+aveva mentito accusandolo: Carlo V rispose
+il 24 di giugno accettando la disfida,
+ed offrì per campo di battaglia lo
+stesso luogo sulla sponda dell'Andaya,
+ove Francesco I era stato cambiato coi
+suoi figliuoli. Queste disfide appagarono
+l'animosità dei due principi, senza che
+<span class="pagenum"><a id="Page_366"></a>[366]</span>
+veruno di loro pensasse poi di dare effetto
+alla disfida<a class="tag" id="tag349" href="#note349">[349]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Frattanto Lautrec, quando vide perduta
+ogni speranza di pace, mosse la sua armata
+per tentare la conquista del regno
+di Napoli. Era partito il 9 di gennajo da
+Bologna, tenendo la strada della Romagna
+e della Marca per entrare negli Abruzzi;
+ed infatti passò il Tronto il 10 di febbrajo<a class="tag" id="tag350" href="#note350">[350]</a>.
+Francesco I gli aveva assegnati
+cento trenta mila scudi al mese pel mantenimento
+dell'armata; e di già aveva
+lasciato accumulare un arretrato di dugento
+mila scudi, quando, dimenticando
+che aveva fatto perdere il Milanese allo
+stesso Lautrec per non avergli somministrate
+le somme necessarie al mantenimento
+dell'armata, ridusse tutt'ad un
+tratto a sessanta mila scudi la promessa
+sovvenzione, facendolo in pari tempo
+<span class="pagenum"><a id="Page_367"></a>[367]</span>
+avvisare che non potrebbe continuarla
+più di tre mesi<a class="tag" id="tag351" href="#note351">[351]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Questa notizia fu un colpo di fulmine
+pel Lautrec, che fin allora aveva fatto
+più che non erasi sperato. Tutte le città
+degli Abruzzi gli avevano aperte le porte,
+e la maggior parte, ricevendolo come
+loro liberatore, gli avevano mandate le
+loro chiavi in distanza anche di venticinque
+e di trenta miglia. I Veneziani
+gli avevano somministrato, sotto gli ordini
+di Pietro Pesaro e di Camillo Orsini,
+un'armata, la di cui cavalleria leggiere,
+levata nelle montagne dell'Epiro,
+era la migliore di quante altre allora servivano
+in Europa<a class="tag" id="tag352" href="#note352">[352]</a>. I Fiorentini, cui
+Lautrec aveva soltanto domandato danaro,
+preferirono di somministrare il loro
+contingente in uomini. Sentivano essi la
+necessità di tornare ad essere militari
+per difendere la loro indipendenza; avevano
+prese al loro servigio le bande nere
+formate quasi interamente di Toscani, e
+ne avevano affidato il comando ad Orazio,
+<span class="pagenum"><a id="Page_368"></a>[368]</span>
+figliuolo di Gian Paolo Baglioni di
+Perugia; e questa truppa di quattro mila
+uomini era annoverata tra le più valorose
+e più temute dell'armata francese<a class="tag" id="tag353" href="#note353">[353]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Se Francesco I avesse saputo approfittare
+dello zelo dei popoli, se con un solo sforzo
+avesse bastantemente provveduta la sua
+armata d'uomini e di danaro, avrebbe
+potuto nel corso d'una breve campagna
+scacciare gl'imperiali dall'Italia; ma l'armata
+di Lautrec, che stando ai ruoli mostravasi
+numerosissima, non fu mai portata
+a numero, nè vicina ad esserlo. Il Lautrec
+aveva consumato molto tempo nella Marca
+d'Ancona, aspettandovi ora gli Svizzeri,
+ora i Tedeschi, ora i Guasconi. Prima
+che uno dei corpi ch'egli doveva
+comandare avesse raggiunte le sue bandiere,
+un altro aveva di già terminato
+il tempo del suo servigio; perciò la sua
+marcia nulla aveva di quell'impeto che
+era stato il carattere distintivo de' Francesi
+nelle prime loro campagne in Italia; egli
+avanzavasi lentamente lasciando tempo ai
+suoi alleati di scoraggiarsi; e in breve il bisogno
+di danaro lo costrinse ad alienarsi colle
+sue estorsioni que' popoli che prima
+l'avevano ricevuto a braccia aperte<a class="tag" id="tag354" href="#note354">[354]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_369"></a>[369]</span>
+</p>
+
+<p>
+Sebbene il Lautrec fosse di già entrato
+nel regno di Napoli, il principe
+d'Orange potè a stento trarre fuori di
+Roma l'armata imperiale per andare a
+combatterlo. Questa sfrenata soldatesca
+non voleva rinunciare alle spoglie ed alle
+delizie che trovava ancora nella capitale
+della Cristianità. Nel corso di otto mesi
+veruna protezione era stata accordata nè
+alle persone, nè alle proprietà, e siccome
+andavano di pari passo crescendo
+l'insolenza de' militari e la miseria degli
+abitanti, i mali della vigilia erano sempre
+superati da quelli del susseguente
+giorno. Bisognava dare danaro all'armata
+per persuaderla ad ubbidire di nuovo:
+il principe d'Orange ne domandò al papa,
+che colla sua corte trattenevasi tuttavia
+in Orvieto; e questi, malgrado la
+miseria cui era ridotto, malgrado i voti
+che faceva per la causa della lega, malgrado
+il timore di offendere i Francesi,
+diede ancora quaranta mila ducati al principe
+d'Orange perchè facesse uscire da
+Roma la sua armata, la quale infatti entrò
+in campagna il 17 di febbrajo. Ma sebbene
+<span class="pagenum"><a id="Page_370"></a>[370]</span>
+i disertori fossero stati rimpiazzati dai
+malviventi che da ogni banda dell'Italia
+affrettavansi di venire a prendere parte
+nello spoglio della capitale della Cristianità,
+quest'armata, che otto mesi prima
+contava per lo meno quaranta mila uomini,
+si trovò ridotta a mille cinquecento
+cavalli, quattro mila Spagnuoli, due in
+tre mila Italiani, e cinque mila Tedeschi;
+essendo gli altri rimasti tutti vittima della
+peste<a class="tag" id="tag355" href="#note355">[355]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il principe d'Orange ed il duca del Guasto,
+avendo preso colla loro armata la strada
+della Campania, passarono in seguito le
+montagne presso Serra di Capriola e scesero
+nella Puglia, ove si accamparono presso
+le mura di Troja. Dal canto suo il Lautrec
+invece di portarsi con diligenza sopra
+Napoli, il di cui possedimento aveva
+quasi sempre decisa la sorte delle guerre
+del regno, si era trattenuto nella Puglia
+per riscuotere la gabella del transito de'
+montoni, la quale nel mese di marzo
+<span class="pagenum"><a id="Page_371"></a>[371]</span>
+produce dagli ottanta ai cento mila scudi,
+e che in allora formava la principale
+entrata della corona. Aveva fatta la rassegna
+delle sue truppe a Sanseverino,
+ed aveva contati circa trenta mila uomini
+sotto i suoi ordini; era in appresso andato
+a Luceria, ove lo aspettava Pietro
+Navarro; e finalmente le due armate
+francese ed imperiale si trovarono in vista
+l'una dell'altra. Le rive d'un ruscello,
+che scorre tra Luceria e Troja,
+vennero attaccate e difese con diverse
+belle scaramucce di cavalleria, ma con
+poco spargimento di sangue, perchè i
+fucilieri non entrarono in battaglia<a class="tag" id="tag356" href="#note356">[356]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Lautrec offrì più volte la battaglia al
+principe d'Orange ne' sette giorni che
+le due armate si tennero a vista l'una
+dell'altra; ma gl'imperiali non vollero
+accettarla. Per altro Lautrec non osò di
+attaccare i loro alloggiamenti, perchè non
+istimava la sua fanteria abbastanza ferma
+per un tale assalto; stava però tuttavia
+aspettando i quattro mila uomini delle
+bande nere al soldo de' Fiorentini, che
+conduceva Orazio Baglioni. Quando il
+<span class="pagenum"><a id="Page_372"></a>[372]</span>
+principe d'Orange ebbe avviso del loro
+avvicinamento, risguardandole ancor esso
+come le migliori truppe di fanteria che
+in allora guerreggiassero in Italia, giudicò
+conveniente di ritirarsi sopra Napoli:
+approfittò d'una densa nebbia per
+uscire dal suo campo il 21 di marzo,
+lasciandovi, per ingannare i Francesi,
+alcuni fuochi accesi; e mentre attraversava
+le gole di Crevalcuore per rientrare nella
+Campania, lasciò a Melfi ser Gianni Caraccioli,
+principe di quella città, colla sua
+compagnia d'uomini d'armi, due battaglioni
+spagnuoli e quattro battaglioni italiani,
+onde trattenere i Francesi<a class="tag" id="tag357" href="#note357">[357]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il Lautrec, accortosi della fuga de' nemici,
+ed essendo entrato in Troja, ove
+trovò che avevano ancora molte vittovaglie,
+adunò un consiglio di guerra per
+deliberare intorno alle future operazioni.
+Rappresentavano Guido Rangoni, Renato
+di Vaudemont, Valerio Orsini, e quasi
+tutti i capitani, che omai niun oggetto
+poteva trattenere utilmente l'armata nella
+Puglia, ave la gabella de' montoni non
+<span class="pagenum"><a id="Page_373"></a>[373]</span>
+aveva, a cagione della guerra, prodotto
+più della metà di ciò che si sperava; che
+per lo contrario tenendo dietro da vicino
+al principe d'Orange, era facile di raggiugnere
+l'armata nemica tuttavia imbarazzata
+dal bottino fatto in Roma; che questa
+attaccata nella sua marcia sarebbe sicuramente
+distrutta, tanto più che il principe
+d'Orange, essendo apertamente disgustato
+con Ugo di Moncade, succeduto
+al Lannoy nella carica di vicerè di Napoli,
+non otterrebbe da questi verun soccorso.
+Ma Pietro Navarro, che, come il
+Lautrec, consigliava sempre diversamente
+dagli altri, e riponeva in appresso tutto
+il suo orgoglio nel sostenere acremente le
+proprie opinioni, insistette perchè l'armata
+non si lasciasse alle spalle veruna fortezza,
+ed in particolare Melfi, piazza d'armi
+di ser Gianni Caraccioli, uno de' più potenti
+e de' più valorosi baroni del partito
+imperiale. Si adottò il suo consiglio; fu
+attaccato Melfi dallo stesso Navarro colle
+bande nere e colla fanteria guascona; e
+dopo due sanguinosissimi assalti la città
+fu presa il 23 di marzo, ed il castello
+si arrese poco dopo a discrezione: i soldati
+furibondi per le perdite che avevano
+fatte, non vollero accordare quartiere;
+e ad eccezione dello stesso principe di
+<span class="pagenum"><a id="Page_374"></a>[374]</span>
+Melfi e di pochi suoi ufficiali, tutti gli
+altri prigionieri furono uccisi in numero
+di oltre tre mila, parte in città e parte
+nella rocca<a class="tag" id="tag358" href="#note358">[358]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il ritardo cagionato dall'assedio di
+Melfi ebbe le più funeste conseguenze
+per l'armata francese. Il principe d'Orange
+ebbe tempo di eseguire la sua ritirata
+sopra Napoli senza perdere un sol
+uomo; ebbe agio di calmare una sollevazione
+de' suoi soldati spagnuoli che
+gli domandavano i loro soldi arretrati,
+e di provvedere alla difesa di Napoli.
+Distribuì nella stessa città la sua armata,
+malgrado le istanze del marchese del Guasto,
+che voleva risparmiare ai suoi concittadini
+così formidabili ospiti, e farli
+accampare in una forte posizione fuori
+delle mura. Intanto il Lautrec occupava
+Barletta, Venosa, Ascoli e tutte le città
+della Puglia, tranne Manfredonia; e Gio.
+Moro, che aveva il comando della flotta
+veneziana a cagione dell'assenza dell'ammiraglio
+Pietro Lando, scorrendo colle sue
+<span class="pagenum"><a id="Page_375"></a>[375]</span>
+galere le coste della terra di Bari e della
+terra d'Otranto, aveva di già ricevuta
+la capitolazione di Monopoli e di Trani,
+ed assediava il castello di Brindisi, dopo
+avere presa la città. Tre altre città ancora
+erano state promesse ai Veneziani
+in forza delle condizioni della lega; cioè
+Otranto, Pulignano e Molo, ed in tutte
+tre i popoli manifestavano altamente il
+loro desiderio di tornare sotto il dominio
+veneto. Sgraziatamente il provveditore
+degli Stradioti, Andrea Civran, il più valoroso,
+il più attivo di tutti i capitani
+veneziani, venne colpito, nell'assedio di
+Manfredonia, da una malattia che lo condusse
+al sepolcro; subito dopo la flotta
+veneziana fu da Lautrec chiamata innanzi
+a Napoli, per secondare le operazioni
+della sua armata<a class="tag" id="tag359" href="#note359">[359]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il Lautrec verso la metà d'aprile aveva
+lasciata la Puglia per accostarsi a Napoli.
+Aveva ricevute le capitolazioni di Capoa,
+di Nola, di Acerra, d'Aversa e di tutte
+le principali città di terra di Lavoro; per
+altro avanzavasi con estrema lentezza, a
+<span class="pagenum"><a id="Page_376"></a>[376]</span>
+cagione delle grandi piogge che avevano
+allagato il paese, e per la difficoltà di
+trovar vittovaglie per una così grande armata;
+conciossiachè per una imperdonabile
+negligenza egli aveva permesso che a' suoi
+soldati si unisse forse il doppio numero di
+servitori e d'operai. Finalmente il 29 d'aprile
+arrivò in faccia a Napoli, ed il primo
+di maggio si accampò sul Poggio Reale<a class="tag" id="tag360" href="#note360">[360]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Napoli era in allora riputata fortissima
+città, e le montagne lungo le quali si
+stendevano le sue fortificazioni si difendevano
+facilmente; oltrecchè al presente
+aveva entro le sue mura piuttosto un'armata
+che una guarnigione, la quale era
+tutta composta di soldati invecchiati nella
+guerra, e de' più esperti ufficiali di tutta
+l'Europa. Credevasi che la città non fosse
+sufficientemente approvvigionata; ma la
+più parte degli abitanti eransi ritirati ad
+Ischia, a Capri, e nelle altre vicine isolette,
+onde le loro provvigioni erano rimaste
+ai soldati. Lautrec, invece d'aprire
+le sue batterie contro Napoli, e di approfittare
+con un ardito attacco del naturale
+<span class="pagenum"><a id="Page_377"></a>[377]</span>
+impeto de' Francesi, che a dir vero
+egli aveva di già lasciato intiepidire, si
+propose di affamare la città con un blocco.
+Gli fu inutilmente rappresentato, che
+mai non otterrebbe di chiudere affatto
+il mare agli assediati, che non sarebbe
+meno in pericolo di mancare di vittovaglie
+la sua armata che quella de' nemici,
+e che cominciando il caldo della
+state l'aria della campagna di Napoli riuscirebbe
+fatale ai suoi soldati. Lautrec si
+faceva un punto d'onore di decidere ogni
+cosa da sè senz'abbadare agli altrui consiglj.
+Faceva così grande fondamento sui
+bisogni degli assediati, che da prima
+vietò ai suoi soldati di entrare in veruna
+scaramuccia; ma fu bentosto forzato
+di rivocare quest'ordine, affinchè
+l'ozio e la noia non facessero perdere
+alla sua gente il coraggio e la salute<a class="tag" id="tag361" href="#note361">[361]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Le due armate ricominciarono dunque
+ad intrattenersi ogni giorno in piccole
+zuffe, che spesso riuscivano sanguinose
+assai perchè l'infanteria leggiere armata
+di carabine vi prendeva parte colla cavalleria,
+e gli Spagnuoli da una banda,
+<span class="pagenum"><a id="Page_378"></a>[378]</span>
+ed i Toscani delle bande nere dall'altra,
+erano assai destri fucilieri. Pure l'armata
+che difendeva Napoli, avvezza in Roma
+all'abuso della vittoria ed all'indisciplina,
+opprimeva crudelmente i Napolitani. Questi
+fuggivano dalla città qualunque volta
+potevano farlo, e si rifugiavano in Caprea,
+in Ischia, in Procida, o sul promontorio
+di Sorrento. La maggior parte
+de' fuggiaschi, credendo i Francesi sicuri
+della vittoria, o desiderando ardentemente
+di scuotere il crudel giogo degli Spagnuoli,
+passavano di là al campo di Lautrec,
+e si affrettavano di giurare fedeltà
+al re di Francia. Vincenzo Caraffa fu il
+primo a darne l'esempio, e fu bentosto
+seguito dal Caraccioli, conte di Murcone,
+da Ferdinando Pandoni, da Federico
+Gaetani e da Francesco d'Aquino. Lo stesso
+ser Gianni Caraccioli, fatto prigioniere
+a Melfi, di cui era principe, non avendo
+potuto ottenere d'essere riscattato dal
+principe d'Orange, dichiarossi pel partito
+angioino, e ricevette da Lautrec un
+comando nell'armata<a class="tag" id="tag362" href="#note362">[362]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_379"></a>[379]</span>
+</p>
+
+<p>
+Gli assediati cominciavano di già a
+provare grandi privazioni, perchè quantunque
+avessero abbondante approvvigionamento
+di granaglie, tutti i loro mulini
+erano in mano de' nemici, ed erano costretti
+di macinare essi medesimi il frumento.
+Il vino, che avevano prodigalizzato ne'
+primi giorni dell'assedio, cominciava pure
+a mancare: i landsknecht visitavano tutte
+le cantine de' privati per trovarne, e spinsero
+l'insolenza loro fino a saccheggiare
+quelle del marchese del Guasto, uno de'
+loro generali<a class="tag" id="tag363" href="#note363">[363]</a>. Dall'altro canto i Francesi
+avevano di già moltissimi ammalati
+nel loro campo; e fu per loro una grave
+perdita quella d'Orazio Baglioni, colonnello
+delle bande nere, ucciso il 22 di
+maggio in una grossa scaramuccia. Gli
+fu sostituito il conte Ugo de' Pepoli<a class="tag" id="tag364" href="#note364">[364]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Sperava Lautrec che il porto di Napoli
+verrebbe interamente chiuso agli assediati
+dalle flotte francese e veneziana;
+ma Andrea Doria, ammiraglio della flotta
+francese, già da gran tempo disgustato della
+condotta che tenevano a suo riguardo i
+<span class="pagenum"><a id="Page_380"></a>[380]</span>
+generali, e di quella della corte di Francia
+verso la sua patria, non aveva voluto
+servire egli medesimo, e si faceva
+rimpiazzare da Filippino Doria, suo nipote,
+nel comando delle otto galere genovesi
+mandate all'assedio di Napoli. Dal
+canto suo Pietro Lando, ammiraglio dei
+Veneziani, non sapeva determinarsi ad
+abbandonare l'assedio del castello di Brindisi,
+e le conquiste che andava facendo
+sulle coste della Puglia per la sua repubblica;
+ad ogni modo, siccome ne aveva
+ricevuto positivi ordini in sul finire di
+maggio, gli assedianti cominciarono ad
+aspettare, e gli assediati a temere la di
+lui venuta. Don Ugo di Moncade lusingossi
+di poterlo prevenire, sorprendendo
+nel golfo di Salerno Filippino Doria, prima
+che gli si unisse la flotta veneziana:
+meditava di attaccarlo a bordo colle sue
+vecchie bande spagnuole, e d'impadronirsi
+delle sue otto galere, malgrado la
+superiorità de' marinaj genovesi nel manovrare.
+Teneva nel porto di Napoli sei
+galere, quattro fuste e due brigantini,
+sulle quali navi imbarcò mille archibugieri
+spagnuoli, il fiore dell'armata;
+andò a bordo egli stesso con quasi tutti i
+capitani, ed i più distinti ufficiali che si
+trovavano in Napoli, e si fece seguire
+<span class="pagenum"><a id="Page_381"></a>[381]</span>
+da molte barche pescarecce, che pure
+caricò di soldati. Aveva sperato di trovare
+le galere del Doria senza guarnigione;
+ma questi era stato prevenuto dei
+progetti del nemico, ed aveva avuto tempo
+di far passare sulle sue galere trecento
+archibugieri domandati a Lautrec<a class="tag" id="tag365" href="#note365">[365]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Filippino Doria, quando gl'imperiali si
+mossero per attaccarlo, incrociava nel
+golfo di Salerno, lungo la costa d'Amalfi,
+in faccia al piccola promontorio di
+Capo d'Orco. Non ricusò la battaglia;
+ma prima di farsi incontro al nemico,
+staccò tre galere sotto gli ordini di Niccola
+Lomellini, per prendere il vento a
+qualche distanza, e tornare in seguito,
+quando sarebbe attaccata la battaglia, ad
+urtare ne' fianchi ed in poppa le navi
+imperiali con tutta la forza del movimento
+acquistato.
+</p>
+
+<p>
+Il marchese del Guasto ed Ugo di
+Moncade, essendo partiti la mattina del
+<span class="pagenum"><a id="Page_382"></a>[382]</span>
+28 maggio da Posilippo, avevano voluto
+incoraggiare i loro soldati a questo genere
+di battaglia, cui non erano accostumati,
+col far loro apparecchiare un pranzo
+nell'isola di Caprea, e farli esortare nel
+medesimo luogo da un eremita spagnuolo a
+combattere valorosamente per liberare i
+molti prigionieri della loro nazione che il
+Doria teneva incatenati nelle sue galere. A
+questo ritardo l'ammiraglio genovese dovette
+il vantaggio d'essere prevenuto dell'imminente
+attacco. Più non rimanevano
+che tre ore di giorno, quando gli Spagnuoli
+scoprirono le cinque galere che Filippino
+s'era tenute. I due vascelli ammiraglj
+vennero fra di loro a battaglia;
+ma il Doria si affrettò di far fuoco
+il primo onde coprirsi col proprio fumo,
+ed uccise colla prima scarica quaranta
+uomini sul ponte della galera nemica.
+I Genovesi, accostumati al servigio
+di mare, sapevano chinarsi combattendo,
+e tenersi nascosti dietro alla pavesata;
+gli Spagnuoli invece conoscevano d'essere
+inferiori finchè non potessero venire
+all'abbordaggio, che i loro nemici evitavano.
+Essi non avevano pavesata, ed
+erano maltrattati assai dal fuoco che i
+loro avversarj facevano dall'alto degli alberi.
+Ad ogni modo due navi genovesi,
+<span class="pagenum"><a id="Page_383"></a>[383]</span>
+attaccate da tre imperiali, erano in pessimo
+stato condotte, e già stavano per arrendersi,
+quando quelle del Lomellini col
+vento in poppa tornarono a piene vele
+contro la flotta di Moncade. L'albero
+maestro del vascello montato dal Moncade,
+cadde fracassato nell'urto; Moncade
+stesso fu ferito in un braccio, e mentre
+continuava ad incoraggiare i suoi soldati
+fu ucciso dai sassi e dai fuochi d'artificio
+che si gettavano sulla sua nave dall'alto
+delle gabbie nemiche. In sul finire
+della battaglia la sua nave fu colata a
+fondo, e lo stesso accadde della galera
+montata da Cesare Fieramosca. Filippino
+Doria scelse appunto quest'istante per
+rompere le catene di tutti gli schiavi
+barbareschi che teneva sulle sue galere,
+esortandoli a meritarsi la libertà col fare
+aspra vendetta degli Spagnuoli loro crudeli
+nemici. Allora venne all'arrembaggio
+che aveva prima evitato; ed i barbareschi
+mezzo ignudi si precipitarono colla
+sciabola in mano nei vascelli spagnuoli.
+Quelli del marchese del Guasto e di
+Ascanio Colonna avevano preso fuoco,
+spezzati erano i loro remi, ed i loro
+equipaggi o ribellati o distrutti, quando
+pensarono di arrendersi. Furono prese
+anche le fuste, non essendosi salvate fuggendo
+<span class="pagenum"><a id="Page_384"></a>[384]</span>
+che due galere imperlali in pessimo
+stato. Per gastigo di questa sconfitta
+il principe d'Orange fece appiccare, appena
+arrivato, uno de' capitani di quelle
+due galere; l'altro, atterrito da quest'atto di
+crudeltà, riprese il largo e si arrese a Filippino
+Doria<a class="tag" id="tag366" href="#note366">[366]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La flotta imperiale era distrutta, ucciso
+il vicerè Moncade, cui i Mori, circondando
+il suo cadavere, chiedevano con
+feroce sorriso se pensava tuttavia di fare
+una seconda discesa sulle coste dell'Africa
+e di rinnovarvi le spaventose sue crudeltà.
+Il marchese del Guasto, Ascanio
+Colonna, Francesco Hijar, Filippo Cerbellione,
+Giovanni Caietani, e Sernone,
+erano prigionieri, e nel susseguente giorno
+lo storico Paolo Giovio, ch'era stato
+spettatore della battaglia dalle coste d'Ischia,
+andò a nome della marchesana
+del Guasto a portare ai prigionieri danaro
+e conforti sulla galera di Filippino
+Doria. Questi li mandò poi a suo zio
+<span class="pagenum"><a id="Page_385"></a>[385]</span>
+Andrea colle tre galere che aveva prese<a class="tag" id="tag367" href="#note367">[367]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Poco dopo questa vittoria, che sembrava
+accertare la buona riuscita delle
+intraprese di Lautrec, il 10 di giugno
+sopraggiunse nel golfo di Napoli con ventidue
+galere l'ammiraglio veneziano Pietro
+Lando, il quale chiuse affatto per alcun
+tempo il mare agli assediati<a class="tag" id="tag368" href="#note368">[368]</a>. Gl'imperiali
+per altro avevano ancora una ragguardevolissima
+cavalleria leggiere, mentre
+il Lautrec quasi non ne aveva; ed
+invece di assoldarne, come veniva consigliato
+di fare, acconsentì che gli uomini
+d'armi, che facevano il suo servigio,
+andassero ad acquartierarsi a Capoa,
+ad Aversa ed a Nola. Il principe d'Orange,
+rimasto solo nel comando di Napoli,
+seppe approfittare di questa inavvedutezza
+del Lautrec per istancheggiare
+con frequenti sortite gli assedianti, e
+far entrare più vittovaglie in città. La
+fanteria leggiere delle bande nere, che
+da prima aveva combattuto con molto
+<span class="pagenum"><a id="Page_386"></a>[386]</span>
+zelo in ogni scaramuccia, vedendosi costantemente
+sagrificata, per non esservi
+più i cavalli a coprirla nelle sue ritirate,
+si era disgustata di quelle zuffe sempre
+svantaggiose. Ma quanto più calde erano
+le istanze che si facevano a Lautrec perchè
+adoperasse il danaro ricevuto dalla
+Francia nell'assoldare cavalleria leggiere,
+tanto più a questo generale pareva ingiurioso
+che altri pretendesse dargli consiglj,
+e perciò si ostinava a non seguirli<a class="tag" id="tag369" href="#note369">[369]</a>. Omai
+più non accadevano intorno a Napoli scaramucce
+di qualche importanza, e tanto gli
+assediati come gli assedianti erano travagliati
+dalla fame e dalle malattie. I primi
+erano condannati a dure privazioni; in
+città si era manifestata la peste, e molti
+corpi di fanteria tedesca e di cavaleggieri
+trattavano segretamente con Lautrec
+per passare nel campo francese; nel quale
+per altro frequentissime pure erano le malattie,
+e tanto guasto avevano fatto tra i
+zappatori, che più non si potevano terminare
+le trincee; perciò il Lautrec era ridotto
+a tale stato di non avere più operaj
+per continuarne i lavori, nè soldati
+per custodirle quando fossero terminate.
+<span class="pagenum"><a id="Page_387"></a>[387]</span>
+Cotali trincee, rompendo il corso delle
+acque, erano state cagione che queste si
+spargessero per le campagne, se restassero
+stagnanti in più luoghi con grave pregiudizio
+della salubrità dell'aria. Del resto la campagna
+che circonda Napoli è sempre micidiale
+ne' calori estivi, ed oggi un'armata
+non potrebbe tenervisi ne' mesi in cui
+Lautrec vi accampò colla sua, senz'andare
+ugualmente soggetta a febbri pestilenziali.
+Il primo loro sintomo era un'enfiagione alle
+gambe che in appresso stendevasi a tutto
+il corpo, e l'infermo moriva tormentato
+da crudelissima sete. Tra le prime vittime
+di questo flagello si contarono il nunzio
+del papa presso l'armata della lega,
+Pietro Paolo Crescenzio, e Luigi Pisani,
+provveditore veneziano, morti entrambi il
+giorno 15 di giugno. In appresso non passò
+giorno che non fosse funestato dalla morte
+di qualche capo dell'armata, sebbene
+l'epidemia non giugnesse al colmo che
+il 15 di luglio<a class="tag" id="tag370" href="#note370">[370]</a>.
+</p>
+
+<p>
+L'imperatore ed il re di Francia, informati
+che l'assedio di Napoli non terminerebbe
+<span class="pagenum"><a id="Page_388"></a>[388]</span>
+così presto, ed eccitati dai
+loro generali a mandare soccorsi, risolsero
+ambidue di spedire nuove truppe in
+Italia. Il primo scelse per tale spedizione
+Enrico il giovane, duca di Brunswick;
+l'altro Francesco di Borbone, conte di
+San-Paolo. Doveva il Brunswick condurre
+rinforzi ad Antonio di Leyva, e poichè
+avesse ritornata la superiorità agl'imperiali
+in Lombardia, avanzarsi verso l'Italia
+meridionale per costringere il Lautrec
+a levare l'assedio di Napoli. Per lo
+contrario il San-Paolo, doveva opporsi
+al passaggio del primo, scacciare da Milano
+Antonio di Leyva, e dopo avere
+ridotti gl'imperiali a sgombrare la Lombardia,
+raggiugnere il Lautrec per terminare
+con lui la conquista del regno
+di Napoli<a class="tag" id="tag371" href="#note371">[371]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il duca di Brunswick coll'assistenza
+di Ferdinando, re d'Ungheria, fratello
+dell'imperatore, fu il primo a scendere in
+Italia. Partì da Trento il 10 di maggio
+con seicento cavalli e dieci mila fanti;
+passò l'Adige e s'avanzò fino in Lombardia,
+senza che il duca d'Urbino, generale
+de' Veneziani, gli si avvicinasse mai
+<span class="pagenum"><a id="Page_389"></a>[389]</span>
+tanto da venire a qualche scaramuccia.
+Aveva questi dichiarato al senato veneto,
+che, per quanto la sua armata potesse superare
+di numero la nemica, giammai
+la sua cavalleria sosterrebbe l'urto della
+tedesca, nè la sua fanteria quello dei
+landsknecht; onde, non deviando dalla
+consueta sua tattica, aveva difese le città
+e le fortezze, lasciando tempo agli oltremontani
+di consumare la loro furia<a class="tag" id="tag372" href="#note372">[372]</a>.
+</p>
+
+<p>
+I Tedeschi condotti dal duca di Brunswick
+avevano abbandonato il loro paese
+per la speranza d'un saccheggio somigliante
+a quello che nel precedente anno
+aveva arricchito i loro compatriotti; e
+quando trovarono le pianure della Lombardia
+ruinate da una disastrosa guerra,
+le terre desolate dalla fame e dalla peste,
+e le città contro di loro difese non
+meno dai nemici che dagli amici, non
+tardarono a disgustarsi d'un faticoso servigio,
+del quale non erano pagati. Mai
+non giugneva danaro all'armata imperiale,
+nè dalla Spagna nè dalla Germania;
+onde Antonio di Leyva, che aveva da
+<span class="pagenum"><a id="Page_390"></a>[390]</span>
+principio persuaso il duca di Brunswick
+ad assediare Lodi, vedendo che quest'assedio
+non avanzava, cercava di scoraggiarlo
+per non avere in Lombardia compagni
+nel comando o nei rubamenti. Il
+Brunswick vendicossi di questa opposizione
+con una crudeltà senza pari; egli
+non si accontentava di saccheggiare ogni
+cosa, ma faceva oltre a ciò passare
+a filo di spada tutti gli uomini che
+gli venivano tra le mani; bruciava tutte
+le case isolale, volendo che il suo passaggio
+fosse contrassegnato da una totale
+desolazione. Per giustificare tante
+atrocità, pretendeva il Brunswick che
+tutti gl'Italiani fossero ribelli all'autorità
+imperiale, e diceva d'essere venuto a distruggere
+coloro che i suoi predecessori
+non avevano saputo castigare. Il duca
+d'Urbino usò lo stesso trattamento verso i
+prigionieri tedeschi; onde il 13 di luglio
+i landsknecht si ammutinarono, e poco
+dopo il duca di Brunswick tornò per la
+strada di Como in Germania co' deboli
+avanzi di un'armata, i di cui soldati
+erano per la maggior parte disertati, o
+passati sotto le bandiere d'Antonio di
+Leyva<a class="tag" id="tag373" href="#note373">[373]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_391"></a>[391]</span>
+</p>
+
+<p>
+Questi continuava a conservare Milano
+ubbidiente col terrore. Abbandonato dall'imperatore,
+senza danaro per pagare i
+soldati, erasi impossessato di tutte le vittovaglie
+che si trovavano in città, di tutte
+quelle che giugnevano dalla campagna,
+e, fattone monopolio, le vendeva tre o
+quattro volte più dell'ordinario loro prezzo.
+I poveri, ruinati da tre anni d'estorsioni,
+ai quali erano preceduti vent'anni di guerra,
+morivano di fame per le strade, non
+potendo comperare il pane all'alto prezzo
+fissato dell'avarizia del generale; i ricchi,
+prigionieri de' soldati alloggiati presso di
+loro, erano esposti ad ogni genere d'oltraggi,
+e spesso alla tortura, qualunque
+volta tardavano a soddisfare i capriccj
+de' loro tiranni. Le sentinelle trattenevano
+alle porte tutti coloro che cercavano di
+<span class="pagenum"><a id="Page_392"></a>[392]</span>
+fuggire di città; e se a taluno riusciva di
+scalare le mura, o di uscire dalle porte
+travestito, gli si confiscavano i beni, ed
+annunciavasene la vendita con avvisi stampati
+in tutti i capi strada<a class="tag" id="tag374" href="#note374">[374]</a>.
+</p>
+
+<p>
+L'armata che il signore di San-Paolo
+conduceva in Lombardia per liberarla dal
+giogo degli Spagnuoli, doveva essere composta
+di cinquecento uomini d'armi, e
+di cinquecento cavaleggieri sotto il comando
+del signore di Boisì, di sei mila
+avventurieri capitanati dal signore di Lorges
+e di tre in quattro mila landsknecht
+guidati dal signore di Montejan. Ma colla
+consueta sua negligenza Francesco I lasciò
+dissipare il danaro destinato a quest'impresa;
+i corpi non furono ridotti a
+numero, non giunsero che lentamente
+ed a lunghi intervalli al luogo dell'unione,
+ed il conte di San-Paolo era tuttavia sulle
+Alpi, quand'ebbe notizia che il duca di
+Brunswick era tornato in Germania per
+mancanza di danaro<a class="tag" id="tag375" href="#note375">[375]</a>. I Francesi eransi
+<span class="pagenum"><a id="Page_393"></a>[393]</span>
+lasciati togliere per sorpresa Pavia, conquista
+del signore di Lautrec; il conte
+di San-Paolo l'attaccò di nuovo col duca
+d'Urbino, ed in sul finire della campagna
+la riebbe d'assalto<a class="tag" id="tag376" href="#note376">[376]</a>; ma trovavasi
+bastantemente occupato da Antonio di
+Leyva che gli contrastava l'acquisto delle
+città di Lombardia, onde non potesse innoltrarsi
+verso Napoli, dove il signore di
+Lautrec lo andava invano chiamando.
+</p>
+
+<p>
+Malgrado i patimenti di quest'ultimo, che
+andavano a dismisura crescendo, non potevasi
+ancora facilmente prevedere quale delle
+due armate di Lautrec o il principe d'Orange
+avrebbe dovuto soggiacere la prima alla
+peste ed alla fame ond'erano egualmente
+travagliate, quando un'importantissima diserzione,
+cagionata dalla inconsiderata politica
+di Francesco I, trasse con sè la
+ruina dell'armata francese. Andrea Doria,
+che veniva riputato il più grand'uomo
+di mare del suo secolo, e che, fino dalla
+sua gioventù trovandosi al soldo di stranieri
+potentati, aveva creato una flotta
+che non aveva ricevuta dalla sua patria,
+lagnavasi da gran tempo della gelosia e
+<span class="pagenum"><a id="Page_394"></a>[394]</span>
+degl'intrighi de' ministri del re di Francia.
+Era stato associato a Renzo di Ceri
+in una spedizione da principio destinata
+contro la Sicilia, poscia contro la Sardegna,
+la quale era andata a male a
+cagione della loro malintelligenza<a class="tag" id="tag377" href="#note377">[377]</a>. In
+tempo della spedizione del Borbone in
+Provenza aveva fatto prigioniero il principe
+d'Orange; ma la ricca taglia di
+questo prigioniero gli era stata ritenuta
+dal re; gli erano inoltre ritenuti ragguardevoli
+arretrati pel soldo delle sue galere; e
+Francesco della Rochefoucault, signore di
+Barbesieux, era stato in di lui pregiudizio
+nominato ammiraglio dei mari del Levante<a class="tag" id="tag378" href="#note378">[378]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma queste personali offese non erano
+la principale cagione che alienasse Andrea
+Doria dal partito della Francia.
+Sebbene questo grand'uomo non avesse
+quasi mai vissuto in patria, era teneramente
+attaccato alla libertà, ed alla prosperità
+<span class="pagenum"><a id="Page_395"></a>[395]</span>
+della medesima. Il sacco di Genova
+eseguito dall'armata imperiale gli aveva
+inspirata un'altissima avversione contro gli
+Spagnuoli; onde dopo tale epoca non
+volle per alcun tempo a qualsifosse prezzo
+rilasciare i prigionieri di quella nazione,
+e li faceva remare incatenati sulle sue
+galere; non cominciò a perdere forza
+nell'animo suo tanta avversione, che
+quando lo sprezzo di Francesco I pei
+privilegj de' Genovesi, per la loro capitolazione,
+ed ancora per la privata loro
+prosperità, lo chiamò a vendicare le fresche
+offese ad ogni costo, e foss'anche
+coll'ajuto di coloro medesimi che erano
+stati autori delle più antiche. Il re si ostinava
+a tenere Genova come una provincia
+del regno, non già come una repubblica
+postasi volontariamente sotto la sua
+protezione; egli risguardava tutti i privilegj
+dei popoli, i diritti dei cittadini,
+e le restrizioni della sua autorità, come
+altrettante offese fatte alla maestà reale;
+perciò si compiaceva di emettere ordini
+che umiliassero lo spirito ribelle de' Genovesi.
+A tal fine si propose di trasportare
+a Savona, per quanto poteva da lui dipendere,
+tutto il commercio di Genova.
+Accrebbe le fortificazioni di questa città,
+e volle che dipendesse immediatamente
+<span class="pagenum"><a id="Page_396"></a>[396]</span>
+dalla corona; vi traslocò la gabella del
+sale: e sebbene avesse formati questi progetti
+ne' tempi in cui Savona gli si era
+conservata fedele, e quando Genova era
+passata sotto il dominio dell'imperatore,
+non volle punto rinunciarvi allorchè
+ebbe ricuperata questa capitale. Nell'esecuzione
+di questi progetti, i Genovesi
+vedevano apertamente il totale esterminio
+della loro città; implorarono quindi l'ajuto
+dell'illustre loro concittadino, il quale promise:
+«di fare pel suo paese tutto quanto
+l'onor suo gli acconsentirebbe di fare»<a class="tag" id="tag379" href="#note379">[379]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il servizio del Doria col re di Francia
+spirava coll'ultimo giorno di giugno
+del 1528. Prima di acconsentire a
+rinnovarlo, mandò un gentiluomo alla
+corte di Francesco I per chiedergli giustizia
+tanto sulle taglie de' prigionieri e
+sugli arretrati dovutigli, che intorno ai
+privilegj della sua patria; intanto si rimase
+in Genova ozioso, ordinando a
+Filippino, suo nipote, di non usare soverchio
+rigore nel blocco di Napoli. Il Lautrec,
+avvedutosi che il Doria pensava ad
+<span class="pagenum"><a id="Page_397"></a>[397]</span>
+abbandonare l'alleanza della Francia, e
+fattone più certo dagli avvisi di Clemente
+VII, sentì il pregiudizio grandissimo
+che da ciò ne verrebbe alla sua armata.
+Spedì dunque al re Guglielmo di Bellay
+per supplicarlo a ritenere il Doria
+a suo servizio. Il Bellay, passando per
+Genova, andò a trovare il Doria che
+era suo amico; ed udite le sue inchieste,
+cercò di appoggiarle presso il re;
+ma il cancelliere Duprat impedì che il
+re le accettasse. Fu spedito a Genova
+Barbesieux per prendere il comando della
+flotta di Andrea, e impadronirsi non solo
+delle galere del re, ma ancora di quelle
+del Doria, e se gli riusciva, ancora della
+persona di lui. L'ammiraglio genovese non
+aspettò che giugnesse chi era destinato a
+rimpiazzarlo. Ritirossi colla sua flotta a
+Lerici, e dichiarò a Barbesieux, che andò
+a visitarlo: essergli noti gli ordini del
+re, ed essere non pertanto apparecchiato
+a rilasciargli le di lui galere; ma determinato
+però a ritenere le altre come una
+sua proprietà; e non solamente non essere
+per darne conto a chicchessia, ma
+per valersene anzi come meglio crederebbe<a class="tag" id="tag380" href="#note380">[380]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_398"></a>[398]</span>
+</p>
+
+<p>
+Intanto il Doria aveva intavolato un
+trattato coi prigionieri fatti da suo nipote
+sotto Napoli, ed in particolare col marchese
+del Guasto, che cercava di ridurlo ai servigj
+dell'imperatore. Per mezzo di quest'ultimo
+il Doria, il 20 di luglio, mandò in Ispagna
+un segretario incaricato di esporre le condizioni
+sotto le quali si obbligherebbe
+a servire l'imperatore con dodici galere,
+per l'annuo stipendio di sessanta mila
+ducati. Domandava che Genova fosse posta
+in libertà e dorinnanzi governarsi
+come repubblica indipendente; che le
+fossero di nuovo assoggettate Savona e
+le altre città della Liguria; che a lui
+ed a tutto il suo equipaggio l'imperatore
+condonasse le offese fatte alla sua
+corona; che per ogni spagnuolo ch'egli
+rilascerebbe gli si desse un altro uomo
+egualmente robusto e capace di remare<a class="tag" id="tag381" href="#note381">[381]</a>.
+Tutte queste condizioni furono
+all'istante accettate, e la flotta di Genova,
+che il 4 di luglio aveva abbandonata
+<span class="pagenum"><a id="Page_399"></a>[399]</span>
+la baja di Napoli, passò al servizio
+dell'imperatore<a class="tag" id="tag382" href="#note382">[382]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Giova sommamente a coloro che possono
+disporre di tutti gli onori e di tutte
+le ricompense, di far risguardare la costanza
+nell'ubbidienza militare come il
+principale dovere di un soldato, e di
+dissimulare che tutti gli obblighi essendo
+reciproci, la violazione del contratto
+per parte di colui che comanda,
+scioglie dal giuramento quegli che aveva
+promesso di ubbidire. La posterità fu
+giusta verso Andrea Doria; non vide
+nella condotta di lui che eroismo, e non
+lo accusò di mancanza di fede verso
+Francesco I. I suoi contemporanei furono
+talvolta più severi, e l'eroe genovese, che
+aveva passata la sua vita in mezzo ai soldati,
+non poteva egli stesso liberarsi da
+tutti i pregiudizj militari. Il fiorentino
+Luigi Alamanni, celebre egualmente come
+patriotto e come poeta, disse un giorno
+ad Andrea Doria: «Certo, Andrea,
+che generosa è stata l'impresa vostra;
+ma molto più generosa e più chiara
+ancora sarebbe, se non vi fosse non so
+che ombra d'intorno, che non la lascia
+interamente risplendere.» Affermò Luigi
+<span class="pagenum"><a id="Page_400"></a>[400]</span>
+allo storico Segni che Andrea a tali parole
+mosse un sospiro, e stette cheto, e poi
+con buon volto rivoltosi, disse: «Egli
+è gran fortuna d'un uomo, a chi riesca
+di adoperare un bel fatto con mezzi
+ancorchè non interamente belli. So,
+che non pure da te, ma da molti può
+darmisi carico, che, essendo sempre
+stato della parte di Francia e venuto
+in alto grado co' favori del re Francesco,
+io l'abbia ne' suoi maggiori bisogni
+lasciato, ed accostatomi ad un
+suo nemico; ma se il mondo sapesse
+quanto è grande l'amore che io ho
+avuto alla patria mia, mi scuserebbe
+se, non potendo salvarla e farla grande
+altramente, io avessi tenuto un mezzo,
+che mi avesse in qualche parte potuto
+incolpare. Non vo' già raccontare che
+il re Francesco mi riteneva i servizj e
+non mi attendeva la promessa di restituire
+Savona alla patria, perchè non
+possono queste occasioni aver forza di
+rimutar uno dall'antica fede: ma ben
+puote aver forza la certezza che io
+aveva, che il re non mai avrebbe voluto
+liberar Genova dalla sua signoria,
+nè che ella mancasse d'un suo governatore,
+nè della fortezza; le quali cose
+avendo io ottenuto felicemente col ritrarmi
+<span class="pagenum"><a id="Page_401"></a>[401]</span>
+dalla sua fede, posso ancora, a
+chi bene andrà stimando, dimostrare
+il mio fatto chiaro, senza alcun'ombra
+che gl'interrompa la luce»<a class="tag" id="tag383" href="#note383">[383]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La flotta veneziana di Pietro Lando
+era così male equipaggiata, e tanto sprovveduta
+di soldati e di buoni marinai, che
+difficilmente avrebbe potuto, dopo la partenza
+di Filippino Doria, chiudere il
+porto di Napoli alle piccole navi siciliane:
+ma d'altronde anche questa s'allontanò
+il 15 di luglio per andare a
+provvedersi di vittovaglie in Calabria, e
+non tornò che ne' primi giorni d'agosto.
+Vero è che Barbesieux era giunto il 18
+di luglio colla flotta francese; ma non
+conduceva a Lautrec che ottocento fanti,
+ed un branco di giovani gentiluomini che
+volevano fare a Napoli le prime loro campagne:
+anche il danaro che aveva per l'armata
+non era che una piccola parte delle
+somme dal re promesse a Lautrec. Pure
+avendo il Barbesieux sbarcati i suoi pochi
+soldati col danaro consegnatogli, questi
+si avanzarono fino a Nola. Ma il principe
+di Navarra, che ne aveva il comando,
+<span class="pagenum"><a id="Page_402"></a>[402]</span>
+trovandosi colà troppo debole per andare
+più avanti, mandò a chiedere un
+rinforzo a Lautrec. In fatti, quando ritornava
+al campo, dopo averlo ricevuto,
+gl'imperiali fecero una così gagliarda sortita,
+che il signore di Candalles, ed Ugone
+Pepoli, che avevano condotto il rinforzo,
+rimasero prigionieri, e furono uccisi dugento
+de' nuovi venuti. Vero è che il
+danaro arrivò al campo senz'alcuno accidente,
+ed il Pepoli fu ricevuto in cambio
+di un altro prigioniero; ma Candalles morì
+in conseguenza delle ricevute ferite<a class="tag" id="tag384" href="#note384">[384]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Fino a quest'epoca Lautrec aveva sostenuto
+il coraggio dell'armata francese
+colla fermezza del suo carattere: ma fu
+ancor esso sorpreso dalla febbre pestilenziale
+nello stesso tempo in cui Vaudemont era
+omai agonizzante. Anche sotto il peso di
+questa malattia Lautrec oppose sempre
+l'irremovibile costanza del suo carattere a
+tutti i mali che lo affliggevano. Destinò
+il danaro mandatogli dalla Francia per
+far leve in Italia di fanteria e di cavaleggieri:
+Renzo di Ceri partì per assoldarne
+nell'Abruzzo, mentre i Fiorentini
+<span class="pagenum"><a id="Page_403"></a>[403]</span>
+mandavano due mila uomini per rimpiazzare
+i soldati perduti dalle bande
+nere in questa campagna. Ma questa risoluzione
+era di già troppo tarda. Il Lautrec,
+bloccato ancor esso nel suo campo da
+quella stessa armata ch'egli aveva tenuta
+tanto tempo assediata, perdeva ogni giorno
+i saccomani, i convoglj, gli equipaggi. Le
+vittovaglie che faceva venire cadevano
+quasi sempre in mano del nemico; e
+mentre che i suoi soldati, sfiniti dalle fatiche
+e dalla malattia, mancavano ancora
+di pane, Napoli abbondava d'ogni cosa,
+e i soldati tedeschi più non pensavano
+a disertare<a class="tag" id="tag385" href="#note385">[385]</a>.
+</p>
+
+<p>
+In sul declinare di luglio la malattia che
+infestava il campo francese, vestì un carattere
+assai più spaventoso. Di venticinque
+mila uomini che vi si contavano un mese
+prima, il 2 agosto quattro mila soltanto
+erano in istato di adoperare le armi, e di
+ottocento uomini d'armi più non eranvene
+che cento. Erano ammalati Pietro Navarro,
+Vaudemont, Camillo Trivulzio, ed i due
+maestri di campo; Lautrec, che credevasi
+guarito, era ricaduto; tutti gli
+<span class="pagenum"><a id="Page_404"></a>[404]</span>
+ambasciatori, ed i personaggi distinti,
+ad eccezione del marchese di Saluzzo e
+del conte Guido Rangoni, erano ammalati.
+La fanteria soffriva nello stesso tempo
+la fame e la sete; tutte le cisterne
+erano senz'acqua, ed i soldati non potevano
+procurarsene a Poggio reale, che
+attaccando i nemici, dal che fare venivano
+sconsigliati dalla presente loro debolezza.
+L'estensione del campo era affatto
+sproporzionata al numero de' suoi difensori,
+i quali erano perciò continuamente spossati
+da quasi non interrotte fazioni. Prima di
+partire alla volta degli Abruzzi Renzo di
+Ceri aveva fatto istanza a Lautrec d'accamparsi
+altrove, o di acquartierare le sue truppe
+nelle città della Campania, facendogli
+osservare che intorno al campo le acque
+stagnavano in ogni luogo, e che l'erba
+foltissima cresceva anche nelle tende dei
+soldati; ma il Lautrec, con un'insuperabile
+ostinazione, dichiarò di essere apparecchiato
+a morire in quel luogo piuttosto
+che dare un tale trionfo ai nemici<a class="tag" id="tag386" href="#note386">[386]</a>;
+egli credeva egualmente compromesso
+il suo onore nel ristringere i suoi
+alloggiamenti, e quantunque infermo, si
+<span class="pagenum"><a id="Page_405"></a>[405]</span>
+faceva portare da un posto all'altro, per
+vedere se i suoi ordini venivano eseguiti,
+e se si mantenevano i corpi di guardia da
+lui stabiliti. Ma lungo tempo non sostenne
+tanta fatica, e morì la notte del
+15 al 16 agosto: e come la sua virtù,
+la sua costanza, erano stati fin allora il
+più solido sostegno dell'armata, così la
+sua morte distrusse ogni speranza di
+salvezza<a class="tag" id="tag387" href="#note387">[387]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Era morto ancora il conte di Vaudemont,
+onde prese il comando dell'armata
+francese il marchese di Saluzzo, il
+quale non aveva nè talenti, nè riputazione
+convenienti a tanto peso. Altronde
+le difficoltà crescevano ogni giorno, perciocchè
+Andrea Doria era giunto a Gaeta
+con dodici galere al soldo dell'imperatore,
+ed aveva costretta la flotta francese
+a prendere il largo. Maramaldo,
+Ferdinando Gonzaga ed altri capi imperiali,
+cessando di starsi chiusi in città,
+attaccavano e sorprendevano i corpi staccati
+de' Francesi a Canoa, a Nola, ad
+Aversa, tagliando quasi ogni comunicazione
+<span class="pagenum"><a id="Page_406"></a>[406]</span>
+tra l'armata e le città ancora ubbidienti
+alla Francia; onde ogni speranza
+de' Francesi era omai riposta in Renzo
+di Ceri, che in allora trovavasi all'Aquila,
+e di cui il marchese di Saluzzo
+affrettava la tornata, non più per prendere
+Napoli, ma per ritirarsi egli medesimo
+con sicurezza<a class="tag" id="tag388" href="#note388">[388]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La ritirata era omai indispensabile,
+ed il marchese di Saluzzo approfittò di
+una gagliarda pioggia, accompagnata da
+lampi e tuoni, che cadde la notte del 29
+agosto per eseguirla senza saputa dei nemici.
+Egli si pose con Guido Rangoni
+in capo alla vanguardia, affidò la battaglia
+a Pietro Navarro, mentre che Pomperani,
+Camillo Trivulzio e Negro Pelisse
+comandavano la retroguardia; lasciando
+sulle batterie i cannoni da breccia,
+ed abbandonando i più grossi bagaglj,
+l'armata partì senza che si battessero
+i tamburi o si suonassero le
+trombe: ma non si erano i Francesi scostati
+molto dal campo, quando cessò la
+pioggia, in sul fare del giorno. La cavalleria
+imperiale, avvisata della partenza
+<span class="pagenum"><a id="Page_407"></a>[407]</span>
+de' Francesi, si diede tutta in corpo ad
+inseguirli. La banda nera dei Toscani la
+ricevette con una scarica di tutta la moschetteria;
+ma perchè camminava per una
+strada stretta e chiusa, nella quale non poteva
+allargarsi, la cavalleria, facendo una
+nuova carica, riuscì a romperne le ultime
+file, ed a disordinare tutta la colonna. La
+resistenza non poteva essere lunga, perchè
+i soldati ammalati appena avevano forza
+che bastasse per alzare i loro fucili o le
+spade, e rovesciati dal primo urto, domandavano
+ed ottenevano facilmente la
+vita. Fu in questa circostanza preso Pietro
+Navarro, che sopra un picciol mulo cercava
+di fuggire per una rimota strada. Intanto
+l'avanguardia era giunta sotto Aversa;
+ma l'angusta porta che le era stata aperta
+venendo ogni tratto ingombrata, si consumarono
+tre ore prima che tutti i fuggiaschi,
+ammucchiati nella fossa, potessero
+entrare in città<a class="tag" id="tag389" href="#note389">[389]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Le sventure de' Francesi non terminavano
+giugnendo in Aversa: essi rispinsero
+a dir vero l'irregolare attacco della cavalleria,
+<span class="pagenum"><a id="Page_408"></a>[408]</span>
+che gli aveva inseguiti fin sotto
+le mura di quella città; ma sopraggiunse
+il principe d'Orange coll'infanteria e coi
+cannoni dagli stessi Francesi lasciati nell'abbandonato
+campo. In breve venne
+aperta una breccia, mentre il marchese di
+Saluzzo, ferito in un ginocchio da un
+pezzo di pietra, era portato alla sua casa
+fieramente tormentato dalla ferita. Per
+colmo di sventura Capoa, la più vicina
+città per cui doveva passare l'armata
+continuando a ritirarsi, aveva aperte le
+porte a Fabrizio Maramaldo, dopo che
+vi erano stati portati la maggior parte degli
+ammalati dell'armata. Aveva il comando
+di Capoa il conte Ugo Pepoli, ma egli
+medesimo era pressochè moribondo; gli
+abitanti consigliarono la guarnigione a
+fare una sortita per provvedere la città
+di buoi e di pecore, ed approfittarono
+della lontananza di quasi tutti i soldati
+capaci di trattare le armi per ricevere
+entro le mura Fabrizio Maramaldo coi
+suoi Calabresi; questi con estrema crudeltà
+spogliarono gli ammalati ne' loro letti, e
+lo stesso Ugo de' Pepoli, morto in quell'istante,
+sul proprio feretro. Gli abitanti d'Aversa,
+informati di quest'avvenimento che
+toglieva ai Francesi ogni speranza di salute,
+supplicarono il marchese di Saluzzo a non
+<span class="pagenum"><a id="Page_409"></a>[409]</span>
+esporli agli orrori di un assalto; e questi, di
+già vinto dal dolore della sua ferita, incaricò
+il conte Rangoni di passare al campo
+nemico per capitolare<a class="tag" id="tag390" href="#note390">[390]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La capitolazione portava che il marchese
+di Saluzzo aprirebbe agl'imperiali
+la città e la fortezza; che loro lascerebbe
+l'artiglieria, le munizioni, le bandiere,
+le armi, i cavalli e gli equipaggi; ch'egli
+medesimo rimarrebbe prigioniero con
+tutti i capitani dell'armata; ma che tutti
+i soldati, tanto quelli chiusi in Aversa,
+che quelli ch'erano stati fatti in avanti
+prigionieri, sarebbero rinviati in Francia
+dopo di essersi obbligati a non servire
+per sei mesi contro l'imperatore. Il marchese
+di Saluzzo promise d'interporsi
+caldamente, perchè tutte le guarnigioni
+francesi del regno di Napoli accettassero
+la stessa capitolazione. Il solo conte Guido
+Rangoni fu dal principe d'Orange lasciato
+libero in ricompensa dell'avere egli
+negoziato questo trattato<a class="tag" id="tag391" href="#note391">[391]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_410"></a>[410]</span>
+</p>
+
+<p>
+Per tal modo una delle più belle armate
+che la Francia avesse fin allora poste in
+campagna, perì interamente, o sotto il ferro
+de' nemici, o oppressa dalla malattia, o nella
+cattività. Gli Spagnuoli con una fredda
+crudeltà chiusero i prigionieri, quasi
+tutti infermi, nelle reali scuderie della
+Maddalena. Il principe d'Orange diede
+licenza al senato di Napoli di somministrar
+loro i viveri; ma fu questa la sola
+cura che egli acconsentì di prenderne.
+Gli sciagurati, ammucchiati gli uni su
+gli altri nel fango e tra i cadaveri, perirono
+ancora più rapidamente che non
+facevano nel campo. Pochissimi rividero
+la loro patria; e le loro malattie comunicarono
+a Napoli una terribile peste,
+che continuò a devastare la città molto
+tempo ancora dopo di loro<a class="tag" id="tag392" href="#note392">[392]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Cotesta capitolazione pose fine alle
+bande nere, quasi interamente composte
+di Toscani, che, formate la prima volta
+da Giovanni de' Medici, erano riputate
+la migliore fanteria dell'Europa. Gli è il
+vero che le bande nere si erano colle
+loro crudeltà e ruberie rendute ancora
+più formidabili ai paesi in cui facevano
+la guerra, che ai loro nemici. Orazio
+<span class="pagenum"><a id="Page_411"></a>[411]</span>
+Baglioni, il capo loro dato dalla repubblica
+fiorentina, era morto sotto Napoli;
+Ugo de' Pepoli, che gli era succeduto,
+era perito in Capoa, e Giovan Battista
+Soderini e Marco del Nero, i due commissarj
+fiorentini che le accompagnavano,
+terminarono i loro miseri giorni nelle
+prigioni di Napoli. Più non rimaneva
+verun capo che prendesse cura di questo
+corpo di milizia, che aveva il primo
+fatto riverberare qualche gloria sui Fiorentini.
+Molti soldati erano prigionieri,
+altri morti, altri ammalati; il rimanente
+si disperse, e più non si riunì<a class="tag" id="tag393" href="#note393">[393]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il marchese di Saluzzo morì bentosto
+in prigione; e perchè l'afflizione si aggiunse
+all'infermità per opprimerlo, si
+credette che volontariamente si affrettasse
+colle proprie mani la morte. Pietro Navarro
+fu condotto a Napoli, in quella
+stessa fortezza ch'egli aveva presa ai
+Francesi ai tempi del gran capitano, e
+chiuso in quella stessa prigione in cui
+il re di Spagna l'aveva dimenticato per
+tre anni. Fu scritto a Madrid per sapere
+come dovesse essere trattato, Carlo V
+ordinò che fosse decapitato; ma il governatore
+<span class="pagenum"><a id="Page_412"></a>[412]</span>
+del castello, Francesco Hijar,
+compassionando quest'illustre vecchio, che
+dalla condizione di palafreniere del cardinale
+di Arragona erasi innalzato con
+tante luminose azioni, e tanti talenti a
+tanta gloria, andò egli medesimo, affinchè
+non perisse per mano del carnefice,
+a strozzarlo in prigione, o, secondo
+altri, lo fece soffocare sotto le coltri del
+suo letto<a class="tag" id="tag394" href="#note394">[394]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La capitolazione dell'armata francese
+ad Aversa non fece immediatamente cessare
+le calamità del regno di Napoli. Il
+principe d'Orange, che comandava i residui
+di quelle compagnie avvezzate all'assassinio
+ed alla crudeltà nel sacco
+di Roma, era sempre dall'imperatore
+lasciato senza danaro, e soltanto col terrore
+colle confische e coi supplicj poteva
+di nuovo riempiere il suo tesoro. I suoi
+soldati, che avevano saccheggiata Aversa
+nell'istante in cui i Francesi l'avevano
+ceduta, chiedevano tuttavia il pagamento
+di otto mesi di soldo. Altro mezzo non restava
+al principe d'Orange per soddisfarli
+che la confisca de' beni di que' signori che
+<span class="pagenum"><a id="Page_413"></a>[413]</span>
+si erano dichiarati pel partito d'Angiò:
+fece decapitare in Napoli, sulla piazza
+del mercato, Federico Cajetano, figlio
+del duca di Trajetto, Enrico Pandone,
+duca di Goviano, figlio d'una figlia di
+Ferdinando seniore, re di Napoli, ed
+altri quattro principali signori napolitani<a class="tag" id="tag395" href="#note395">[395]</a>.
+Ogni città del regno fu insanguinata
+da somiglianti esecuzioni. E dopo
+di avere in tal modo sparso il terrore
+tra i partigiani della Francia, il principe
+d'Orange si fece a trattare con loro vendendo
+loro la grazia per una somma di
+danaro proporzionata alla loro ricchezza.
+Per altro molti, piuttosto che assoggettarsi
+a così crudeli ed avidi padroni,
+preferirono di continuare la guerra, e
+per qualche tempo furono secondati dai
+Francesi e da' Veneziani. Federico Caraffa,
+il principe di Melfi ed il duca di
+Gravina, continuarono nella Puglia i loro
+guasti; ed il Romano Simone Tebaldi
+ottenne qualche vantaggio in Calabria<a class="tag" id="tag396" href="#note396">[396]</a>.
+<span class="pagenum"><a id="Page_414"></a>[414]</span>
+Ma questi fatti d'armi, piuttosto che come
+una guerra regolare, devono risguardarsi
+come il cominciamento di quello stato
+di violenza e di anarchia, che si prolungò
+nel regno di Napoli per tutto il
+tempo del dominio spagnuolo. Al governo
+avido, oppressivo, perfido e crudele
+dei vicerè deve ascriversi l'impossibilità
+che provasi anche al presente di stabilire
+un regolare andamento di giustizia, di
+polizia, di pubblica sicurezza in queste
+provincie tanto favorite dalla natura.
+</p>
+
+<p>
+Andrea Doria aveva colla sua flotta
+contribuito alla ruina dell'armata francese;
+ma tosto che la capitolazione d'Aversa
+rendette inutile il suo servigio a
+Napoli, fece vela verso Genova per raccogliervi
+il prezzo ch'egli aveva posto
+alla sua mutazione di partito, e per liberare
+la sua patria. Allora in Genova
+infieriva la peste, e Teodoro Trivulzio
+che vi comandava a nome di Francesco
+I, non avendo sotto i suoi ordini
+che una debole guarnigione, aveva inutilmente
+domandato un rinforzo di due
+mila uomini; questi non vollero entrare
+in città per timore del contagio;
+e il Trivulzio, vedendosi abbandonato,
+si ritirò nel Castelletto. Ma egli sperava
+di potere difender Genova colla flotta del
+<span class="pagenum"><a id="Page_415"></a>[415]</span>
+signore di Barbesieux, ch'entrava in allora
+nel porto con alcune compagnie francesi,
+imbarcate al campo sotto Napoli dopo
+la rotta dell'armata. Ma ciò fu invano;
+perciocchè essendosi il 12 di settembre
+presentato il Doria con tredici galere in
+faccia a Genova, il Barbesieux ritirossi
+con tutta la sua flotta nel porto di Savona.
+Il Doria non aveva che cinquecento
+uomini di sbarco: li fece di notte
+scendere sulle scialuppe, e li mandò verso
+la città sotto il comando di suo nipote
+Filippino e di Cristoforo Palavicini. I
+Genovesi, cui aveva preso cura di dare
+avviso del suo trattato coll'imperatore,
+trovarono, malgrado la peste, tanto vigore
+da prendere le armi, assecondare lo
+sbarco, respingere tutti i Francesi nel
+castello, ed occupare tutte le fortezze
+della città<a class="tag" id="tag397" href="#note397">[397]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Teodoro Trivulzio, maravigliato della
+debolezza de' nemici cui aveva in allora
+<span class="pagenum"><a id="Page_416"></a>[416]</span>
+ceduto, si volse al conte di San-Paolo,
+che aveva il comando dell'armata francese
+in Lombardia, e che aveva di fresco
+ricuperata Pavia, chiedendogli soltanto
+tre mila uomini, co' quali confidava di
+potere di nuovo sottomettere Genova al
+re di Francia. Ma il duca d'Urbino ricusò
+di prendere parte in questa spedizione;
+ed il San-Paolo da lui ritardato,
+non potè arrivare a Genova che il primo
+di ottobre con cento lance e due mila
+fanti. Era di già troppo tardi, i passaggi
+delle montagne erano custoditi, e San-Paolo
+non ottenne pure d'introdurre qualche
+rinforzo nel castello. Ritirossi dopo
+avere dato ordine al suo luogotenente
+Montejean di condurre trecento uomini
+a Savona, in rinforzo di quella guarnigione;
+ma Montejean non fu di lui più
+fortunato, e non potè penetrare fino a
+Savona. I Genovesi, condotti dal Doria,
+stringevano l'assedio di Savona e del
+Castelletto. La prima di queste piazze
+capitolò il 21 di ottobre, l'altra pochi
+giorni dopo; ed i Genovesi, per assicurare
+la loro libertà, e soddisfare la loro
+gelosia, si affrettarono di distruggere la
+fortezza del Castelletto che li signoreggiava,
+e di colmare il porto di Savona,
+<span class="pagenum"><a id="Page_417"></a>[417]</span>
+di cui avevano tanto temuta la rivalità<a class="tag" id="tag398" href="#note398">[398]</a>.
+</p>
+</div>
+
+<div class="chapter">
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_418"></a>[418]</span>
+</p>
+
+<h2>
+CAPITOLO CXX.
+</h2>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+<i>Nuove costituzioni delle repubbliche di
+Genova e di Fiorenza. L'indipendenza
+italiana viene sagrificata da Clemente
+VII, e da Francesco I ne' trattati di
+Barcellona e di Cambray. Coronazione
+di Carlo V a Bologna e servitù dell'Italia.</i>
+</p>
+
+<p class="center">
+1528 = 1530.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Press'a poco nell'epoca in cui l'Italia
+perdeva la sua indipendenza, eransi
+vedute risorgere due delle più antiche
+sue repubbliche. Firenze e Genova, non
+si lasciando scoraggiare dalle spaventose
+calamità che opprimevano tutta la penisola,
+sforzavansi di riformare le loro
+costituzioni. La peste diminuiva la loro
+popolazione, la fame ne esauriva i mezzi,
+e la guerra minacciava ad ogni istante
+la medesima loro esistenza, quando, sottraendosi
+l'una e l'altra alla tirannide
+da cui erano state lungamente oppresse,
+cercavano di non ricadere nello stesso
+infortunio colla combinazione di nuove
+leggi. Ma nello stato di miseria cui
+trovavasi l'Italia ridotta da così lunghe
+<span class="pagenum"><a id="Page_419"></a>[419]</span>
+e disastrose guerre, non le bastavano le
+proprie forze per fissare i nuovi suoi destini
+da sè medesima; ed i piccoli stati
+ond'era composta potevano ancora meno
+guarentire co' loro proprj sforzi la loro
+esistenza e la loro indipendenza. Essi
+dovevano soggiacere o sostenersi a seconda
+della sorte de' loro alleati, piuttosto
+che della propria; e se Firenze e
+Genova ebbero diverso destino, procedette
+dall'avere una di queste seguito il partito
+imperiale, l'altra il partito francese, e
+non perchè fosse migliore la costituzione
+dell'una o dell'altra.
+</p>
+
+<p>
+Anche prima che il Doria si presentasse
+innanzi a Genova, i capi de' contrarj
+partiti, che si erano così lungamente
+e con tanto accanimento battuti,
+e che, vittime de' vicendevoli loro odj,
+trovavansi tutti ridotti in eguale servitù,
+avevano finalmente conosciuto che non
+potevano trovare salvezza che in una
+sincera riconciliazione. Avevano avute
+fra di loro alcune conferenze, alle quali
+avevano chiamati tutti coloro che avevano
+in Genova opinione di conoscere
+le leggi e gli affari dello stato. Tutti
+avevano manifestato un conforme desiderio
+di concordia, tutti eransi mostrati
+disposti a grandi sagrificj. Teodoro Trivulzio,
+<span class="pagenum"><a id="Page_420"></a>[420]</span>
+in allora luogotenente del re di
+Francia in Genova, non aveva concepito
+verun sospetto di tali adunanze; conciossiachè
+il loro apparente scopo di procurare
+una pace generale ad una città divisa in
+tanti partiti, pareva troppo legittimo.<a class="tag" id="tag399" href="#note399">[399]</a>.
+Egli aveva trovati in città dodici magistrati,
+creati nel precedente anno col titolo di riformatori,
+i quali dovevano occuparsi della
+riforma delle leggi, e della riunione delle
+diverse fazioni. Il Trivulzio aveva lasciato
+questi che si occupassero liberamente intorno
+alle funzioni della loro carica; e i
+riformatori poterono sotto il di lui governo
+maturare i loro progetti di legislazione,
+senza prendere veruna misura per
+mandarli ad effetto<a class="tag" id="tag400" href="#note400">[400]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma quando Andrea Doria, nel 1528,
+ebbe costretto Barbesieux ad uscire colla
+sua flotta dal porto di Genova, e Teodoro
+Trivulzio a rifugiarsi nella Cittadella, il
+senato adunato incaricò i riformatori di
+dare alla patria una nuova costituzione,
+ed in particolare di fare sparire radicalmente
+tutti i segni delle fazioni che l'avevano
+così lungamente lacerata<a class="tag" id="tag401" href="#note401">[401]</a>. Pure
+<span class="pagenum"><a id="Page_421"></a>[421]</span>
+il senato ignorava tuttavia se il Doria,
+ad esempio di tutti i suoi predecessori,
+non vorrebbe raccogliere per sè solo
+tutti i frutti della sua vittoria e farsi sovrano
+della sua patria. Infatti Carlo V,
+che non amava le repubbliche, ed a cui
+lo zelo a pro della libertà ricordava i freschi
+torbidi de' suoi regni di Spagna, aveva
+offerto ad Andrea Doria di riconoscerlo
+principe di Genova, e di mantenerlo nel
+possedimento di quello stato; ma questo
+grand'uomo ricusò costantemente d'innalzarsi
+con danno della sua patria; si
+ostinò a chiedere che venisse riconosciuta
+la di lei costituzione repubblicana, ed altro
+per sè non volle che la gratitudine dei
+suoi concittadini<a class="tag" id="tag402" href="#note402">[402]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Non era quasi mai per interessi loro
+proprj, per diritti, o per privilegj contesi
+tra le varie classi de' cittadini, che
+le fazioni di Genova avevano prese le
+armi. Fino dalla metà del XIV.º secolo la
+prima dignità dello stato era stata dalle
+<span class="pagenum"><a id="Page_422"></a>[422]</span>
+leggi riservata ad un plebeo ghibellino,
+e le fazioni guelfa e patrizia, eransi senza
+mormorare assoggettate a questa costante
+esclusione. Ad ogni modo l'una e l'altra
+aveva continuato ad esistere ed a prendere
+parte nelle violenti rivoluzioni dello
+stato. Ma il punto d'onore di cadaun
+cittadino trovavasi bizzarramente associato
+piuttosto ad un nome che ad un vero
+interesse, appoggiandosi le fazioni ad
+odj personali, non ad opinioni. Erano
+in Genova Guelfi e Ghibellini, nobili e
+cittadini, grandi e piccoli borghigiani,
+partigiani degli Adorni e partigiani dei
+Fregosi: ogni cittadino si era collocato
+in alcuna di queste parti, ognuno trovavasi
+gravemente offeso nelle prerogative,
+o nell'onore della propria fazione;
+fors'anche era per sè stesso indifferente
+rispetto alla cosa che doveva ferirlo,
+ma se non se ne fosse mostrato offeso,
+i suoi concittadini lo avrebbero creduto
+senz'onore e senza coraggio. Era
+dunque il più delle volte l'immaginazione,
+era un fatale pregiudizio, e non già reali
+offese, che avevano tante volte poste le
+armi in mano di questo popolo focoso,
+e precipitatolo d'una in altra rivoluzione.
+Perciò i riformatori si trovarono in dovere
+di mutare piuttosto i nomi che le
+<span class="pagenum"><a id="Page_423"></a>[423]</span>
+cose. Se potevano sopprimere i nomi
+delle antiche fazioni e quegli ancora delle
+antiche famiglie, che erano un pegno dell'attaccamento
+di ogni famiglia ad ogni
+fazione, confidavano di potere spegnere
+con que' nomi, anche quelle passioni prive
+di reale alimento, e tenute vive soltanto
+dal pregiudizio.
+</p>
+
+<p>
+In ogni tempo le potenti famiglie avevano
+in Genova avuta la costumanza di
+accrescere la potenza loro coll'adottare
+altre meno ricche famiglie, meno illustri,
+meno numerose, cui comunicavano i
+loro nomi, i loro stemmi, obbligandosi
+in pari tempo a proteggerle, e facendo
+in cambio che queste prendessero parte
+a tutte le loro liti. Le case nelle quali
+si entrava in tal guisa per adozione, si
+chiamavano <i>alberghi</i>, ed eranvi poche
+illustri famiglie che non si fossero aggrandite
+coll'unione di straniere famiglie.
+Questa costumanza apparecchiò un nuovo
+regolamento, col quale i dodici riformatori
+riformarono la repubblica<a class="tag" id="tag403" href="#note403">[403]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Prima di tutto soppressero la legge
+che assegnava le più eminenti magistrature
+a' soli cittadini dell'ordine popolare
+<span class="pagenum"><a id="Page_424"></a>[424]</span>
+ed ai Ghibellini, volendo che tutti gli
+antichi Genovesi contribuenti e proprietarj
+venissero considerati come eguali
+in diritto: e per uniformarsi alla crescente
+vanità del secolo, invece di chiamarli
+cittadini, loro diedero il nome di
+gentiluomini. Onde meglio cimentare fra
+di loro l'eguaglianza, vollero che tutti
+questi gentiluomini fossero classificati in
+un ristretto numero di case; dichiararono
+che tutte le famiglie che in allora
+tenevano in Genova sei case aperte, sarebbero
+considerate per <i>alberghi</i>, ad
+eccezione soltanto degli Adorni e dei
+Fregosi, de' quali volevano sopprimere
+i nomi, come quelli che rammentavano
+troppe guerre civili. Le famiglie, che avevano
+tali requisiti, trovaronsi in numero di
+ventotto<a class="tag" id="tag404" href="#note404">[404]</a>. Essi le obbligarono ad adottare
+tutto il rimanente de' cittadini genovesi che
+potevano partecipare agli onori dello stato;
+in maniera per altro che frammischiarono
+e confusero tutto quello ch'era prima
+<span class="pagenum"><a id="Page_425"></a>[425]</span>
+stato oggetto di distinzione; fecero entrare
+i Guelfi nelle case anticamente
+Ghibelline, e i Ghibellini in quelle dei
+Guelfi; vollero che in ogni albergo vi
+fossero e nobili e plebei, e partigiani
+degli Adorni, e partigiani de' Fregosi; in
+pari tempo risvegliarono la vanità di tutti,
+legandola al nuovo loro nome di famiglia;
+e riuscirono così felicemente, che coloro
+che la legge aveva associati insieme, cominciarono
+fino d'allora a risguardarsi
+come parenti<a class="tag" id="tag405" href="#note405">[405]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Questa singolare divisione di tutta la
+repubblica in ventotto famiglie durò quarant'otto
+anni. Questa aveva fatte cessare le
+antiche divisioni; ma ne lasciò scoppiare
+delle altre tra l'antica e la nuova nobiltà,
+e tra queste due classi che governavano
+ed il popolo escluso dal governo. Per
+mettere fine a questa dissensione, che
+aveva degenerato in guerra civile, il papa,
+l'imperatore ed il re di Spagna, cui i
+Genovesi avevano deferito l'ufficio di
+mediatori, credettero di dovere distruggere
+l'opera fatta ne' tempi del Doria.
+Colla legge che pubblicarono il 17 marzo
+<span class="pagenum"><a id="Page_426"></a>[426]</span>
+del 1576, furono soppressi i nomi degli
+alberghi, e fu invitata ogni famiglia a
+riprendere l'antica sua denominazione<a class="tag" id="tag406" href="#note406">[406]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Tutti i gentiluomini genovesi ammessi
+a partecipare degli onori dello stato
+dovettero essere ammessi nel senato, nel
+quale era riposta la sovrana autorità.
+Questo senato nel 1528 fu formato di 400
+membri, che si rinnovavano a vicenda,
+e che non sedevano che un anno. Quando
+in seguito l'aristocrazia si andò ristringendo,
+si trovò più giusto e più conveniente
+di chiamare tutti ad un tempo
+in senato i gentiluomini che avevano
+diritto alla sovranità. Erano in allora ridotti
+al numero di circa 700, ed entrarono
+nel gran consiglio tutti coloro che avevano
+compiuto l'anno 22.<sup>mo</sup><a class="tag" id="tag407" href="#note407">[407]</a>.
+</p>
+
+<p>
+A questo primo senato o gran consiglio
+spettava l'elezione di un altro senato,
+composto di cento membri, che
+posteriormente fu portato a dugento, e
+che rinnovavasi tutti gli anni. Al primo
+spettava pure la nomina del doge, degli
+<span class="pagenum"><a id="Page_427"></a>[427]</span>
+otto consiglieri della signoria e degli otto
+procuratori di comune, il di cui ufficio
+durava due anni, e che formavano tra di
+loro il governo. La nuova costituzione, sopprimendo
+le distinzioni de' natali, apriva
+ad Andrea Doria la strada alla dignità
+ducale, in addietro chiusa ai gentiluomini;
+ed infatti pareva che la pubblica riconoscenza
+gliela destinasse. Ma questo generoso
+cittadino credeva cosa essenziale
+di conservare alla sua patria la protezione
+di Carlo V, continuando a servirlo
+come comandante delle sue flotte; ed
+un tale impiego era incompatibile colla
+rappresentanza della sovranità. Perciò il
+Doria ricusò la corona ducale; e soltanto
+a motivo di questo suo rifiuto le funzioni
+di doge furono ridotte a soli due
+anni, e strette le prerogative entro angusti
+confini. Il primo nominato doge fu
+Uberto Lazario Catani. Si volle che tra
+gli otto signori che formavano il suo
+più intimo consiglio, due risiedessero a
+vicenda nel palazzo ducale; e si accordò a
+tutti coloro che sarebbero in appresso
+stati dogi, il diritto di prendere posto
+nel consiglio de' procuratori del comune.
+Per ultimo si volle che cinque supremi
+censori o sindaci conservassero una certa
+quale ispezione su tutte le magistrature,
+<span class="pagenum"><a id="Page_428"></a>[428]</span>
+sull'andamento costituzionale di tutte le
+autorità, e sulle vicendevoli relazioni
+fra di loro. Andrea Doria fu il primo
+di questi sindaci; e per una eccezione
+personale si volle che egli conservasse
+a vita tale dignità, mentre i suoi colleghi
+non dovevano restare in carica che
+quattro anni<a class="tag" id="tag408" href="#note408">[408]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La costituzione di Genova, a seconda
+della nuova riforma, era puramente aristocratica.
+Stabiliva bensì l'eguaglianza,
+ma soltanto tra i nobili; limitava ad un
+numero proporzionatamente assai piccolo
+d'individui e di famiglie una sovranità
+che stendevasi non solo sopra una grandissima
+città, ma inoltre sopra le due
+Riviere e su tutta la provincia della Liguria.
+Il popolo genovese, senza influenza
+sulla casta che si era arrogato il diritto
+di governarlo, non potevasi in verun
+modo risguardare come rappresentato;
+vero è che le lunghe abitudini di una
+<span class="pagenum"><a id="Page_429"></a>[429]</span>
+democrazia, la pubblica opinione ed il
+rispetto per le antiche memorie impedirono
+all'aristocrazia genovese di rendersi
+esclusiva come quella di Venezia,
+o di Lucca. Fino alla fine della repubblica
+s'introdussero frequentemente nel
+consiglio, e con una tal quale regolarità,
+uomini nuovi, tanto della città, che delle
+due riviere<a class="tag" id="tag409" href="#note409">[409]</a>. Venivano in tal modo
+associati alle prerogative de' governanti;
+ma non si davano con ciò difensori al
+popolo. Altronde le antiche famiglie, o
+spegnevansi interamente, o producevano
+un minor numero d'individui; il circolo
+in cui si chiudevano tutti i poteri andava
+ogni giorno sempre più ristringendosi,
+e la repubblica, invecchiando, s'andava
+maggiormente allontanando da quella libertà,
+di cui conservava tuttavia il nome.
+</p>
+
+<p>
+Dal canto suo la costituzione fiorentina
+partecipava di quello spirito d'aristocrazia,
+che suole generarsi dall'orgoglio,
+e che non tarda ad introdursi in
+<span class="pagenum"><a id="Page_430"></a>[430]</span>
+quelle medesime famiglie che si sono rese
+illustri fondando la libertà. Il primo sentimento
+che diresse i Fiorentini nell'organizzazione
+dell'antica loro repubblica,
+era stato il desiderio di far concorrere
+tutte le volontà e tutte le forze, così alla
+difesa dello stato come alla sua amministrazione.
+Pure di mano in mano che
+la libertà rendeva la città più prospera,
+il commercio, le manifatture, il solo
+sentimento della sicurezza, facevano sorgere
+nella repubblica uomini nuovi, che
+dalla campagna venivano a stabilirsi in
+città, o che vi si rifugiavano dagli stati
+vicini, o finalmente che sorgevano di
+mezzo alle classi affatto povere, e la di
+cui esistenza era quasi del tutto ignota.
+Gli antichi cittadini non avevano deposta
+ogni gelosia verso coloro che venivano
+in tal modo a dividere con loro le proprie
+prerogative; ed il mantenimento degli
+esclusivi diritti alla sovranità, che gli
+uni pretendevano, e che gli altri non
+volevano ammettere, era stato cagione
+di molte dissensioni.
+</p>
+
+<p>
+Quando la repubblica venne nuovamente
+costituita nel 1527, il principio
+di limitare il diritto di cittadinanza a
+coloro che lo avevano ricevuto per eredità
+dai loro antenati fu riconosciuto da
+<span class="pagenum"><a id="Page_431"></a>[431]</span>
+tutte le parti. Non si risguardarono come
+cittadini fiorentini che coloro i quali poterono
+provare che i loro antenati erano
+stati ammessi ai tre maggiori ufficj, della
+signoria del collegio, e del buoni uomini.
+E non si tenne pur conto di quest'ammissione,
+s'era stata accordata dal
+governo de' Medici, dal 1512 al 1527,
+perchè si diceva che in questo spazio di
+tempo molti uomini nuovi avevano ottenuto
+l'ingresso al collegio col danaro,
+mentre che niuno era stato dichiarato
+abile agl'impieghi per mezzo dello scrutinio
+di una libera magistratura<a class="tag" id="tag410" href="#note410">[410]</a>.
+Per tal modo, in nome dell'aristocrazia
+e della libertà, i Fiorentini pronunciarono
+una severa esclusione contro quanti
+non appartenevano ad una classe poco
+numerosa. Effettivamente gli abitanti del
+territorio fiorentino non avevano parte
+alcuna alla sovranità, riservata ai soli
+cittadini della capitale. Tra questi ancora
+non tenevasi verun conto di coloro che
+non pagavano le imposte dirette, e che
+venivano indicati col nome di <i>non sopportanti</i>.
+Rispetto a coloro che trovavansi
+inscritti nel libro del comune, e che
+pagavano la decima, quando toccavano
+<span class="pagenum"><a id="Page_432"></a>[432]</span>
+l'età di ventiquattro anni, prima della
+quale non potevano entrare nel gran consiglio,
+dovevano provare che il nome
+del loro padre o dell'avo loro era stato
+posto nelle borse dalle quali si estraevano
+a sorte le tre supreme magistrature, ed
+in appresso dovevano essere approvati
+dalla signoria a scrutinio segreto; locchè
+loro dava il rango di <i>statuali</i> ossia di
+cittadini attivi. Tutti i cittadini erano
+finalmente divisi tra i quattordici mestieri
+inferiori, ed i sette superiori. I
+primi, ossiano le <i>arti minori</i> avevano
+avuto per parte loro il quarto degli onori
+pubblici, e le <i>arti maggiori</i> i tre quarti;
+ma questa divisione, che sembra ineguale,
+era favorevole ai mestieri inferiori. Più
+non restava che un piccolo numero di
+antichi cittadini immatricolati nelle arti
+inferiori; e se fossero stati posti allo stesso
+livello che gli altri, non avrebbero ottenuto
+quel quarto degl'impieghi che veniva
+loro accordato<a class="tag" id="tag411" href="#note411">[411]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Sebbene la popolazione dello stato fiorentino
+non fosse lontana dal milione, non
+vedevansi giammai sedere nel grande consiglio
+più di due mila cinquecento cittadini;
+la quale assemblea propriamente
+<span class="pagenum"><a id="Page_433"></a>[433]</span>
+non rappresentava il rimanente della nazione,
+ma era sovrana di proprio diritto,
+piuttosto che a nome del popolo: ad ogni
+modo bastava che la suprema autorità
+venisse esercitata da un corpo così numeroso,
+per interessare l'intera nazione
+alle sue deliberazioni, e per dare ai Fiorentini
+i vantaggi di un governo popolare.
+</p>
+
+<p>
+Ma tutti i membri del gran consiglio
+non avevano egualmente cara questa popolarità.
+Vi si distinguevano due fazioni.
+Capo della prima, ossia di quella de' magnati,
+era il gonfaloniere Niccolò Capponi.
+Questi uomini renduti orgogliosi dalle
+immense loro ricchezze, dal fasto onde
+si vedevano circondati ne' loro palazzi,
+dalle eminenti cariche ottenute nella chiesa,
+dai cappelli cardinalizj, vescovadi, e
+governi di province ond'erano decorati
+i loro figli o fratelli, sdegnavano di riconoscere
+altri uomini loro eguali nella massa
+dei cittadini fiorentini, e si studiavano di
+ravvicinare la repubblica alla costituzione
+oligarchica di Venezia, in allora oggetto
+dell'universale ammirazione. Alla testa
+della fazione popolare opposta a questa
+stava Baldassare Carducci, dottore di legge,
+che aveva grandissima riputazione,
+e che, esiliato già da' Medici, aveva
+<span class="pagenum"><a id="Page_434"></a>[434]</span>
+alcun tempo risieduto in Padova, ov'era
+stato arrestato per ordine di Clemente
+VII. Malgrado la sua assai avanzata età
+il Carducci si rendeva ancora oggetto
+della pubblica attenzione, non meno
+per l'impetuosità del suo carattere, e pel
+suo odio verso il Capponi e verso tutti i
+grandi, che per i suoi talenti<a class="tag" id="tag412" href="#note412">[412]</a>. Fu un
+trionfo pel partito aristocratico lo avergli
+fatto dare l'ambasceria di Francia, che
+lo allontanava dalla sua fazione. Egli morì
+durante la sua legazione, in tempo dell'assedio
+di Firenze<a class="tag" id="tag413" href="#note413">[413]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Primeggiava nello stesso partito Dante
+di Castiglione, il quale assai più nemico
+de' Medici che dell'aristocrazia, sforzavasi
+di aprire tra di loro e la sua patria
+una così larga breccia, che in verun
+tempo non si potesse più chiudere. Un
+giorno con un branco d'uomini mascherati,
+ma ch'erano stati conosciuti sotto
+la loro maschera, egli entrò a forza nella
+Nunziata, una delle più ricche chiese di
+Firenze, e vi rovesciò co' suoi compagni
+le statue di Lorenzo, di Giuliano, di
+Leon X e di Clemente VII. Questi forsennati,
+<span class="pagenum"><a id="Page_435"></a>[435]</span>
+dopo averle spezzate con disprezzo,
+passarono a distruggere gli stemmi dei
+Medici nelle chiese di san Lorenzo, di
+san Marco e di san Gallo, edifizj eretti
+o ristaurati da quella famiglia; essi risguardavano
+questi emblemi come monumenti
+di una servitù che volevano far
+dimenticare; disprezzavano la politica di
+Niccolò Capponi, che temeva di offendere
+troppo Clemente VII; e sebbene
+fossero stati conosciuti, il governo non
+ardì di punire questa violazione dell'ordine
+pubblico<a class="tag" id="tag414" href="#note414">[414]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Niccolò Capponi era sinceramente attaccato
+alla libertà; ma la dolcezza del
+suo carattere unita a qualche debolezza,
+lo portavano ad avere de' riguardi per il
+papa, e per gli uomini ch'erano stati potenti
+sotto il governo mediceo, quali erano
+Francesco Guicciardini, Francesco Vettori
+e Matteo Strozzi: egli avrebbe voluto
+che la repubblica, scuotendo il loro
+giogo, non lasciasse di rispettarli, onde
+non provocare il loro risentimento; e
+così aveva ingrossato il suo partito con
+tutti coloro che mantenevansi segretamente
+attaccati ai Medici, o che temevano
+le vendette del popolo. Contava
+<span class="pagenum"><a id="Page_436"></a>[436]</span>
+pure tra i suoi aderenti un'altra classe
+di uomini, che non avevano veruna relazione
+co' precedenti: erano costoro gli
+antichi <i>piagnoni</i>, ossia i settatori di Girolamo
+Savonarola. Lo stesso Capponi
+era stato discepolo di quel frate, e non
+aveva interrotte l'esagerate sue pratiche
+di divozione nemmeno sotto il precedente
+governo poco favorevole ai bigotti.
+I partigiani de' Medici, che dicevansi
+<i>Palleschi</i> o <i>bigi</i>, avevano lungo
+tempo conservata la più marcata avversione
+verso i fautori del Savonarola,
+da loro detti piagnoni ed ipocriti; ma
+un interesse comune li riunì sotto le insegne
+del Capponi, e bentosto sentirono
+la segreta alleanza che suole unire gli
+uni agli altri i partigiani del dispotismo
+dell'aristocrazia e della superstizione.
+</p>
+
+<p>
+Le calamità che travagliarono Firenze il
+primo anno del governo del Capponi, contribuirono
+ad accrescere il di lui credito,
+ed a sviluppare in lui l'entusiasmo religioso.
+La peste era stata portata da Roma
+a Firenze nel 1522 da un uomo del basso
+popolo che si era sottratto alle guardie
+sanitarie. Sebbene in allora il contagio
+non si estendesse oltre alcune strade,
+che vennero cautamente separate dal rimanente
+della città, lo spavento fu in
+<span class="pagenum"><a id="Page_437"></a>[437]</span>
+tutti gli abitanti estremo, e la maggior
+parte de' ricchi cittadini si rifugiarono
+nelle loro ville o in lontani paesi. La peste,
+cessata nel caldo della state, ricomparve
+nel susseguente anno dopo alcune prediche
+che avevano riunito una grandissima
+quantità di popolo. All'ultimo ricomparve
+nel 1527 con maggiore violenza
+di prima, dopo una processione ordinata
+per rendere grazie a Dio della ricuperata
+libertà. In così lungo intervallo il
+contagio non si era mai spento del tutto,
+e ne' sei anni che si protrassero i
+suoi guasti, si calcolò che rapisse sessanta
+mila uomini a Firenze, e press'a poco
+altrettanti nel territorio<a class="tag" id="tag415" href="#note415">[415]</a>.
+</p>
+
+<p>
+L'emigrazione ch'era stata nel primo
+anno grandissima, non si era rinnovata
+ne' susseguenti, perchè gli uni si erano
+accostumati al pericolo, gli altri non si
+trovavano abbastanza ricchi per sostenere
+così grave dispendio. Ma nel 1527, quando
+si vide in sul cominciare di luglio morire
+in Firenze circa dugento persone
+<span class="pagenum"><a id="Page_438"></a>[438]</span>
+al giorno, poi tre in quattrocento al
+giorno in agosto, e più di cinquecento
+in tre successivi giorni, lo spavento costrinse
+tutte le persone doviziose a fuggire
+nuovamente<a class="tag" id="tag416" href="#note416">[416]</a>. Allora si rendettero
+impossibili le adunanze de' consiglj o dei
+collegj della signoria, e tutte le risoluzioni
+rimasero ineseguite per non essere
+sanzionate da sufficiente numero di suffragj.
+Per uscire da questo stato di anarchia
+la signoria fece intimare un ordine
+di recarsi al loro luogo nel gran consiglio
+a tutti i membri del consiglio degli
+Ottanta, ed a tutti i cittadini esercenti
+una qualunque magistratura. Voleva essere
+autorizzata a poter trascurare in
+tempo della peste le ordinarie forme della
+legislazione: ma quest'adunanza non si
+formò che di novanta cittadini, i quali,
+dispersi nell'immensa sala del consiglio,
+tenevansi possibilmente il più lontano
+che potevano gli uni dagli altri per timore
+di ogni comunicazione. Varj amici
+e parenti, che dal principio della malattia
+fino al presente più non si erano trovati
+assieme, si rivedevano per la prima volta
+in questa sala, e apprendevano gli uni dagli
+altri la morte delle più care persone;
+<span class="pagenum"><a id="Page_439"></a>[439]</span>
+perciò si udivano qua e là sospiri e gemiti
+muovere da quelle quasi deserte panche.
+L'autorità domandata dal gonfaloniere
+gli fu in tale circostanza di buon
+grado accordata da quest'assemblea, ed
+in appresso la signoria, finchè durò la
+peste, amministrò la repubblica senza consultare
+i consiglj. La vigilia della festa
+dell'Assunta la malattia parve sensibilmente
+diminuita, ed era quasi affatto
+cessata il dì d'ogni Santi<a class="tag" id="tag417" href="#note417">[417]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Non era gran tempo che la peste più
+non infieriva, quando in una delle prime
+sedute del gran consiglio, il 9 febbrajo
+del 1528, Niccolò Capponi si animò in
+parlando de' gastighi di Dio e della sua
+compassione; tenne arringando quasi i
+termini medesimi adoperati già dal padre
+Savonarola in pulpito, e terminò la sua
+allocuzione gettandosi in ginocchioni ed
+implorando ad alta voce la divina misericordia.
+Il consiglio, strascinato dal
+suo esempio, replicò, stando pure in ginocchio,
+il grido di misericordia e decretò
+in appresso, dietro proposizione
+fatta dal Capponi, che Cristo sarebbe
+dichiarato perpetuo re di Firenze, e fece
+<span class="pagenum"><a id="Page_440"></a>[440]</span>
+collocare alla porta principale del palazzo
+pubblico un'iscrizione che attestava questa
+nomina. Ma que' medesimi che non
+si erano opposti al Capponi nelle sue
+estasi religiose, per timore di cadere in
+sospetto d'empietà, lo motteggiavano in
+appresso per la città come imbecille, o
+lo accusavano d'ipocrisia<a class="tag" id="tag418" href="#note418">[418]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Malgrado l'alienamento che avevano
+pel Capponi tutti gli amici più ardenti
+della libertà, il 10 giugno del 1528, egli fu
+confermato per esercitare la seconda volta
+l'ufficio di gonfaloniere, e tale elezione
+riuscì universalmente gradita al popolo,
+che trovava nel capo dello stato moderazione,
+disinteresse ed amore del ben
+pubblico<a class="tag" id="tag419" href="#note419">[419]</a>. Durante la sua amministrazione
+egli aveva cercato di riformare i
+tre più importanti rami del governo, la
+giustizia, la finanza e la guerra; ed aveva
+se non altro ottenuto di rendere più
+tollerabili diverse istituzioni assai viziose.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_441"></a>[441]</span>
+</p>
+
+<p>
+Erasi fin allora sperimentato che i
+delitti politici non erano mai in Firenze
+giudicati imparzialmente; e sebbene alternativamente
+portati al tribunale del
+podestà, della signoria, degli otto di
+balìa e del gran consiglio, le sentenze
+erano sempre state il trionfo di un partito
+sull'altro. In giugno si pubblicò una
+legge che accordava l'interposizione dell'appello
+di tutti i delitti politici e militari
+ad un nuovo tribunale detto la <i>quaranzia</i>.
+Fu composto detto tribunale di quaranta
+membri estratti a sorte per ogni caso particolare
+nel consiglio degli ottanta; e vi
+si trovò il vantaggio d'avere giudici originariamente
+nominati dal popolo, e preventivamente
+non conosciuti dai delinquenti.
+Nello stesso tempo la legge che
+stabiliva la quaranzia, assicurava la pronta
+decisione delle cause portate alla sua decisione<a class="tag" id="tag420" href="#note420">[420]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La maniera di distribuire le imposte
+era stata d'ogni tempo quasi affatto arbitraria,
+ed era forse impossibile l'evitare
+tale inconveniente in una repubblica
+mercantile, dove il maggior peso doveva
+<span class="pagenum"><a id="Page_442"></a>[442]</span>
+gravitare sul fruttato del commercio, e
+dove ogni dichiarazione del proprio stato
+di fortuna; intaccando il credito de' mercanti,
+non poteva non riuscire odiosa.
+L'imposta territoriale appoggiavasi ad un
+catastro fatto con grandissima diligenza.
+Le imposte indirette sono di loro natura
+apparentemente volontarie, e non alterano
+punto la libertà; ma l'imposta diretta
+sulle ricchezze mobiliari o sopra gli sconosciuti
+profitti del commercio era la
+più difficile a regolarsi, ed era riservata
+soltanto per gli urgenti bisogni e per le
+straordinarie sovvenzioni. Il gran consiglio,
+dopo avere ordinata la somma da
+levarsi in questo modo, sceglieva venti
+cittadini, cui dava il carico di ripartire
+la fissata somma fra tutti i contribuenti.
+Richiedeva, sotto severe pene, che l'operazione
+loro si terminasse entro un determinato
+numero di giorni, e stabiliva
+un <i>minimum</i> ed un <i>maximum</i> per ogni
+quota di contribuzione. Questi commissarj
+facevano tutti i loro lavori separatamente,
+ed in appresso rimettevano ai
+monaci di qualche convento, designato
+con pubblico decreto, il proprio ruolo
+de' contribuenti colla somma che gli era
+arbitrariamente imposta. I monaci, per
+determinare la contribuzione di un cittadino,
+<span class="pagenum"><a id="Page_443"></a>[443]</span>
+riunivano le venti proposizioni dei
+commissarj a suo riguardo, levavano preventivamente
+le sei più alte e le sei più
+basse, siccome quelle che potevano essere
+state dettate da odio o da favore,
+indi addizionavano le otto medie, e dividevano
+la somma per otto. Questi monaci
+erano obbligati con giuramento al segreto
+per tutto questo lavoro; e dopo averlo ultimato
+ne bruciavano tutti i materiali<a class="tag" id="tag421" href="#note421">[421]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Per ultimo la terza riformagione, procurata
+da questo governo alle leggi di
+Firenze, tendeva a dare alla repubblica
+abitudini più militari; e questa era, meno
+che le altre, opera del gonfaloniere. Nicolò
+Capponi, sia pel suo carattere pacifico
+e per l'età sua, o sia per economia,
+erasi opposto all'accrescimento delle
+fortificazioni di Firenze, ed aveva tentato
+d'impedire che si adottasse il dispendioso
+progetto seguito da Clemente VII
+quand'era tuttavia cardinale. Soleva frequentemente
+ripetere che una piccola armata
+non sarebbe capace di prendere
+Firenze, e che una grande non potrebbe
+tanto tempo mantenersi nella campagna
+fiorentina per intraprendere l'assedio della
+<span class="pagenum"><a id="Page_444"></a>[444]</span>
+capitale<a class="tag" id="tag422" href="#note422">[422]</a>. Ma non potè interamente resistere
+all'ardore marziale, che aveva
+allora invasa la nazione. Un corpo di
+trecento giovani, appartenenti alle principali
+famiglie, si era volontariamente
+formato per guardia del palazzo; era composto
+de' più caldi partigiani della libertà,
+cui il Capponi si rendette in breve sospetto
+a cagione de' suoi riguardi verso
+i Medici. Il gonfaloniere, ch'erasi lungamente
+opposto all'armamento del popolo
+fiorentino, finì col farne egli medesimo
+la proposizione, onde procurarsi
+un appoggio contro la guardia del palazzo.
+Tale proposizione fu riconosciuta
+come legge il 6 novembre del 1528<a class="tag" id="tag423" href="#note423">[423]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La guardia urbana doveva essere formata
+di quattro mila cittadini dell'età
+de' diciotto ai quarantacinque anni, tutti
+di famiglie che avessero diritto di sedere
+nel gran consiglio. Dividevasi questa guardia
+in sedici compagnie sotto gli ordini
+dei sedici gonfalonieri che formavano il
+collegio della signoria. Ella prestò giuramento
+di fedeltà alla repubblica in mezzo
+<span class="pagenum"><a id="Page_445"></a>[445]</span>
+ad un popolo orgoglioso di ricevere nuovamente
+le armi, e riconobbe per suo
+capo Stefano Colonna di Palestrina, che
+fu incaricato di ordinarla. La ricchezza
+de' suoi abiti e de' suoi equipaggi le inspirava
+una confidenza in sè medesima
+affatto nuova pei Fiorentini. Finalmente
+dopo la sua creazione il consiglio decise,
+contro il parere del gonfaloniere, di terminare
+le fortificazioni di Firenze; ma
+per impiegare minor numero di gente
+nel custodirle, se ne ristrinse il circuito.
+Michel Angelo Buonarotti non isdegnò
+di farne il piano, dopo avere consultati
+varj sperimentati militari; ed il
+più grande artista consacrò i suoi talenti
+alla prima delle arti, quella della
+difesa della patria<a class="tag" id="tag424" href="#note424">[424]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma mentre che la repubblica apparecchiavasi
+con tanto ardore a difendere la
+sua libertà, per una singolare circostanza
+si trovava implicata in una stessa lega
+con quel principe medesimo, ch'ella
+doveva più d'ogni altro temere. Lo scopo
+principale della sua alleanza con Francesco
+I, Enrico VIII e la repubblica di
+Venezia, era di costringere Carlo V a
+riporre in libertà Clemente VII; e non
+<span class="pagenum"><a id="Page_446"></a>[446]</span>
+pertanto Clemente VII era colui che la
+repubblica Fiorentina doveva più d'ogni
+altro temere. Fin dal principio della rivoluzione,
+nel 1527, i Fiorentini avrebbero
+potuto essere tentati di attaccarsi all'alleanza
+dell'imperatore, che in allora teneva
+prigioniere il papa loro nemico, e
+che tanto accanimento mostrava contro la
+casa de' Medici; ma essi conservavano per
+la nazione francese la più tenera affezione:
+avevano potuto fare confronto di questa nazione
+coi Tedeschi, cogli Spagnuoli, cogli
+Svizzeri, che tanto tempo avevano guerreggiato
+in Italia, e l'avevano costantemente
+trovata umana, leale e generosa. Invano
+i loro politici, Macchiavelli, Guicciardini,
+Vettori e Capponi, loro avevano rappresentato
+che non dovevano confondere
+la nazione col capo; che quanto
+questa era, generalmente parlando, valorosa
+e fedele, altrettanto il suo governo
+si faceva giuoco senza scrupolo della data
+fede, come l'avevano essi medesimi sperimentato
+nella guerra di Pisa, in quella
+della lega di Cambrai, e nelle negoziazioni
+colla Spagna. Le maniere ed i cavallereschi
+discorsi di Francesco I rendevano
+inutili tutti questi avvertimenti.
+I Fiorentini avevano in lui tutta riposta
+<span class="pagenum"><a id="Page_447"></a>[447]</span>
+la loro fiducia<a class="tag" id="tag425" href="#note425">[425]</a>; eransi essi spogliati
+del necessario per pagargli sussidj, e per
+portare a numero la di lui armata a
+Napoli, mentre ch'essi medesimi si trovavano
+oppressi dalla peste e dalla fame.
+Le loro bande nere, che gli avevano
+mandate, erano state lungo tempo il nervo
+delle di lui armate, ed erano state totalmente
+disperse trovandosi al di lui servigio.
+Quando seppero il disastro di Lautrec
+sotto Napoli, ed in appresso la rivoluzione
+di Genova, estremi erano stati il
+loro dolore e lo spavento loro. Pure risguardavano
+come cosa impossibile che un
+eroe, pel quale si erano sagrificati, gli abbandonasse:
+ma l'avvenimento fece vedere
+che Macchiavelli, Capponi ed Alamanni
+avevano conosciuto il re assai meglio che
+non avevano saputo conoscerlo i loro
+concittadini.
+</p>
+
+<p>
+Luigi Alamanni era amico di Andrea
+Doria; aveva veduto con piacere stabilirsi
+in Genova un governo libero; ed egli medesimo,
+proscritto per avere congiurato contro
+Clemente VII, allora cardinale dei
+Medici, non doveva cadere in sospetto
+di parzialità per questo pontefice. Dall'altro
+<span class="pagenum"><a id="Page_448"></a>[448]</span>
+canto Andrea Doria vivamente
+desiderava la libertà fiorentina; egli profondamente
+paventava per la sua patria
+la gelosia degli stati dispotici, e
+calcolava tutti i pericoli che correva Genova
+se sopravviveva quasi sola alle distrutte
+repubbliche dell'Italia. Fece perciò
+sentire all'Alamanni quanto poco poteva
+sperarsi che i Francesi rimanessero vittoriosi,
+quanto rischio correvano in particolare
+i Fiorentini d'essere da Francesco
+I abbandonati nelle prime trattative
+di pace; l'avvisò confidenzialmente, che
+Clemente VII consentiva a riconciliarsi
+coll'imperatore, se in compenso gli venivano
+ceduti i Fiorentini, mentre che
+Carlo V per dare il suo assenso altro
+non aspettava che di vedere se i Fiorentini
+gli farebbero qualche offerta. Luigi Alamanni
+dietro queste prime aperture venne
+spedito dalla signoria a Barcellona. Tornò
+in breve per annunciare al governo, che, se
+voleva prevenire la conclusione del trattato
+del papa, non aveva un solo istante da
+perdere; che ad ogni modo Andrea Doria,
+valendosi del favore che godeva altissimo
+presso l'imperatore, prometteva ancora
+di far guarentire la libertà e la sicurezza
+della repubblica, purchè si affrettasse di
+trattare. In tale occasione si tennero molte
+<span class="pagenum"><a id="Page_449"></a>[449]</span>
+deliberazioni e consulte segrete, tanto fra
+i membri componenti il governo, come
+cogli uomini di stato che non erano attualmente
+in carica; all'ultimo il gonfaloniere
+assoggettò cotale deliberazione alla signoria,
+ai dieci della guerra, ed a quelli
+che dicevansi la <i>pratica segreta</i>, persone
+da lui medesimo scelte per tenergli luogo
+di consiglieri. Anton Francesco Albizzi
+espose in una scrittura i vantaggi della
+riconciliazione coll'imperatore, la di cui
+lettura fu ascoltata di controgenio. Tommaso
+Soderini, rispondendogli, risvegliò
+l'antico amore de' Fiorentini verso la
+Francia, e tutti a sè trasse i suffragj;
+di modo che le trattative si ruppero,
+e lo stesso Alamanni credette essere prudente
+cosa l'allontanarsi<a class="tag" id="tag426" href="#note426">[426]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dopo la rottura del trattato di Madrid
+Francesco nulla aveva avuto più a cuore
+che di rinnovare le negoziazioni, onde
+liberare i suoi figliuoli. Si era alcun tempo
+lusingato di riuscirvi colle vittorie di
+Lautrec; ma bentosto aveva privato questo
+generale de' fondi che gli aveva promessi,
+e ruinata in tal modo la sua armata.
+La sua negligenza, i suoi dissipamenti,
+erano stati la prima cagione del
+<span class="pagenum"><a id="Page_450"></a>[450]</span>
+disastro de' Francesi sotto Napoli; e questo
+disastro terminò di scoraggiarlo interamente,
+e lo dispose ad accettare tutte
+le condizioni che potrebbero condurre ad
+una pace di cui sentiva così vivamente
+il bisogno.
+</p>
+
+<p>
+Omai altre armate non restavano al
+re in Italia, che quella di Francesco di
+Borbone, conte di San-Paolo, la quale
+era più debole assai di quello che si
+diceva, e composta di più cattive truppe
+che le precedenti: inoltre il re le mandava
+meno danaro di quello che aveva
+promesso, e perchè il Borbone era prodigo
+e negligente, s'appropriava parte
+di questo danaro, lasciando che i suoi
+subalterni rubassero il rimanente. Si
+disgustò col duca d'Urbino, che dal
+canto suo rifiutavasi ad ogni fatto alcun
+poco pericoloso. Egli non seppe nè soccorrere
+Genova, nè assediare Milano, sebbene
+Antonio di Leyva più non avesse
+che un pugno di soldati. Gli andò a
+male un attentato poco onorevole per
+sorprendere Andrea Doria nella sua casa
+di campagna<a class="tag" id="tag427" href="#note427">[427]</a>; e non seppe impedire
+<span class="pagenum"><a id="Page_451"></a>[451]</span>
+a due mila Spagnuoli, di quelli cui l'estrema
+nudità aveva fatto dare il nome
+di <i>Bisogni</i>, di passare a Milano, sebbene
+avessero preso terra a Genova,
+senza abiti, senza scarpe, senz'armi,
+senza paga e senza vittovaglie; tutte le
+sue intraprese si ristrinsero alla presa
+de' tre castelli di Serravalle, sant'Angelo
+e Mortara<a class="tag" id="tag428" href="#note428">[428]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La campagna del 1529 era di già cominciata,
+ed i Milanesi si erano trovati
+doppiamente oppressi, perchè i due mila
+<i>Bisogni</i> erano giunti a Milano in aprile, ed
+era stato forza di provvederli d'ogni cosa.
+Frequentemente costoro fermavano di bel
+mezzogiorno i cittadini nelle strade per
+farsi dare le loro vesti, scarpe, cappelli ec.;
+e quando facevasi di ciò lagnanza ad Antonio
+di Leyva, non si avevano da lui per
+tutta risposta che motteggi<a class="tag" id="tag429" href="#note429">[429]</a>. In questo
+tempo il San-Paolo aveva unita la sua
+armata a quella del duca d'Urbino ed
+a quella di Francesco Sforza; ma tutti
+tre insieme si erano trovati più deboli
+assai che non lo avevano annunziato i
+loro generali; tutti i reggimenti erano
+incompleti, non contando che la metà
+<span class="pagenum"><a id="Page_452"></a>[452]</span>
+degli uomini che avrebbero dovuto avere.
+Dopo essersi alcun tempo trattenuti in
+vicinanza di Milano per privare di vittovaglie
+quella vasta città, i tre capi
+sentirono la necessità di separarsi; e partirono
+da Marignano, i Veneziani per
+Cassano, il duca di Milano per Pavia,
+ed il conte di San-Paolo per Landriano<a class="tag" id="tag430" href="#note430">[430]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il conte di San-Paolo era giunto il sabbato
+sera, 19 giugno, a Landriano, grossa
+borgata lontana dodici miglia da Milano,
+e poco meno da Pavia. Questa viene
+attraversata da un ramo del fiume Olona,
+che d'ordinario porta pochissima acqua,
+ma che in quell'istante era così gonfio a
+cagione di una dirotta pioggia, che si trovò
+impossibile di farlo guadare all'artiglieria.
+Il San-Paolo vi si trattenne tutta la domenica,
+ed Antonio di Leyva, avutone avviso
+a Milano, risolse di sorprenderlo.
+Il lunedì mattina, 21 giugno, quando
+il generale francese aveva già fatta partire
+la sua vanguardia sotto gli ordini di
+Guido Rangoni, e faceva passare il fiume
+all'artiglieria con circa mille cinquecento
+landsknecht ed un piccolo corpo d'artiglieria,
+<span class="pagenum"><a id="Page_453"></a>[453]</span>
+che gli erano rimasti, venne all'improvviso
+attaccato da Antonio di
+Leyva, il quale, trovandosi gravemente
+preso dalla gotta, era costretto di farsi
+portare sopra una seggiola da quattro
+uomini alla battaglia. Gli uomini d'armi
+francesi fecero una valorosa resistenza;
+ma i Landsknecht si difesero
+assai debolmente, sicchè all'ultimo il
+San-Paolo fu fatto prigioniere con Giovan
+Girolamo Castiglione, Claudio Rangoni,
+Lignacco, Carbone, ed altri ragguardevoli
+personaggi. Dopo quest'ultima disfatta,
+l'armata francese si disperse, e quasi
+tutti i soldati tornarono in Francia<a class="tag" id="tag431" href="#note431">[431]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Intanto a Cambrai si andava trattando
+la pace. Fino dal mese di maggio Carlo
+V e Francesco I avevano convenuto
+di mandare in quella città, il primo sua
+zia, l'altro sua madre. La prima, Margarita
+d'Austria, già duchessa di Savoja,
+sorella del padre dell'imperatore, era
+governatrice de' Paesi bassi; la seconda,
+<span class="pagenum"><a id="Page_454"></a>[454]</span>
+Luigia di Savoja, duchessa di Angouleme,
+madre di Francesco I, aveva in
+ogni tempo esercitata grandissima influenza
+sul suo figlio, che le aveva dato il
+titolo di reggente. Queste due signore,
+pienamente informate de' segreti della
+loro corte, che avevano l'intera confidenza
+de' sovrani che rappresentavano,
+ch'erano unite in istretto nodo di parentela,
+che avevano molto spirito, abilità
+ed attitudine al maneggio degli affari,
+furono concordemente di avviso d'escludere
+dalla loro negoziazione tutte le formalità
+che tanto ritardo sogliono portare
+agli affari diplomatici. Recaronsi il 7
+di luglio a Cambrai; alloggiaronsi in due
+vicine case, tra le quali fecero praticare
+una riservata comunicazione: conferirono
+ogni giorno senza testimonj, adoperandosi
+per la pace de' due imperj con una
+costante attività e con un impenetrabile
+segreto<a class="tag" id="tag432" href="#note432">[432]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ad ogni modo era di somma importanza
+per Francesco I di presentarsi sempre
+a Carlo V come capo di una potente
+<span class="pagenum"><a id="Page_455"></a>[455]</span>
+lega, ponendo sulla bilancia tutto
+il peso de' suoi alleati d'Italia; perciò non
+lasciò mai, finchè durarono le negoziazioni,
+di dare ai suoi alleati le più costanti assicurazioni
+di difendere gl'interessi loro
+collo stesso zelo de' proprj. Promise replicatamente,
+ed ancora con giuramento,
+a Baldassare Carducci, ambasciatore di
+Firenze, ed a molti di lui concittadini, che
+mai non abbandonerebbe la repubblica,
+nè passerebbe a verun trattato senza comprendervela<a class="tag" id="tag433" href="#note433">[433]</a>.
+A ciò aggiunse positive
+proteste di essere apparecchiato a rinnovare
+la guerra, e ad entrare personalmente
+in Italia, ove ciò riuscisse necessario
+ai suoi alleati; prometteva pure di
+condurre con sè due mila quattrocento
+lance, mille cavaleggieri e ventimila fanti,
+e sollecitava i suoi alleati, i Veneziani,
+i Fiorentini, ed i duchi di Milano e di
+Ferrara, a promettergli dal canto loro
+mille cavaleggieri e venti mila fanti. Egli
+continuava queste negoziazioni con tanto
+maggior zelo, quanto meno pensava a dare
+esecuzione alle sue promesse; e cercava in
+ogni modo di accrescere la confidenza dei
+<span class="pagenum"><a id="Page_456"></a>[456]</span>
+suoi alleati nella costanza e lealtà del suo
+carattere<a class="tag" id="tag434" href="#note434">[434]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma mentre il re tentava con tali pratiche
+d'ingannare i suoi alleati, Clemente
+VII con una politica non diversa
+cercava d'ingannare lo stesso re. Voleva
+il papa vendere a caro prezzo la sua
+alleanza all'imperatore, facendosi a lui
+vedere sostenuto da tutta la potenza della
+santa lega, e mentre dava agli stati, che
+avevano prese le armi per la sua liberazione,
+manifeste prove della sua riconoscente
+fedeltà, mercanteggiava con Carlo
+V la misura del prezzo pel quale gli
+avrebbe abbandonati<a class="tag" id="tag435" href="#note435">[435]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Nella santa lega Clemente VII trovavasi
+associato a stati che non odiava meno
+di Carlo V, o a dir meglio, l'opinione
+della quasi irresistibile potenza di questo
+sovrano aveva pressocchè interamente fatto
+tacere il suo rancore, mentre non sapeva
+perdonare a più deboli stati altre più
+leggieri offese. Nel tempo della sua prigionia
+avevano i Veneziani occupate Ravenna
+e Cervia, sotto colore di custodirle
+<span class="pagenum"><a id="Page_457"></a>[457]</span>
+per la santa sede; ma in seguito
+avevano rifiutato di restituirle, e per
+quante istanze loro ne facesse il papa
+direttamente, e per mezzo del re di
+Francia, unendovi anche le minacce,
+le due città continuarono ad avere guarnigione
+veneziana<a class="tag" id="tag436" href="#note436">[436]</a>. Il duca di Ferrara
+aveva a mano armata riprese le sue
+terre di Reggio, Modena e Rubbiera,
+sulle quali la santa sede non aveva altro
+diritto che quello che poteva darle la
+violenta occupazione fattane da Giulio II,
+poi da Leone X. Pure Clemente VII
+risguardava come un'usurpazione la riconquista
+fattane dalla casa d'Este; rivolgevasi
+alternativamente a tutti i sovrani,
+perchè le facessero restituire alla santa
+sede, e si maravigliava che il duca Alfonso
+fosse da loro protetto dopo avere
+ricuperati i proprj stati<a class="tag" id="tag437" href="#note437">[437]</a>. Ma i più
+odiati dal papa erano per altro i Fiorentini.
+Egli non poteva perdonar loro il
+ristabilimento della loro libertà, nè lo
+<span class="pagenum"><a id="Page_458"></a>[458]</span>
+scacciamento della sua famiglia, nè il rovesciamento
+delle sue statue, nè la persecuzione
+de' suoi partigiani; domandava
+che gli fosse restituita sua nipote Cattarina
+de' Medici, figliuola di Lorenzo duca
+d'Urbino; e malgrado l'interposizione
+della Francia, non aveva ancora potuto
+riaverla<a class="tag" id="tag438" href="#note438">[438]</a>. Perciò, dopo avere ricuperata
+la libertà. Clemente VII non aveva
+voluto con verun atto pubblico violare
+la neutralità, sebbene dichiarasse ai Francesi
+che il solo motivo che lo ritraeva
+dall'entrare apertamente nella lega, era
+lo stato di miseria e di debolezza cui
+trovavasi ridotto<a class="tag" id="tag439" href="#note439">[439]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dal canto suo Carlo V, sebbene prendesse
+co' suoi nemici il contegno di conquistatore,
+segretamente desiderava di
+mettere fine ad una guerra che ruinava
+le sue finanze, e che, riducendo i suoi
+popoli alla disperazione, poteva alla fine
+ridondare in suo danno e grave pericolo.
+Altronde era sommamente agitato
+dai progressi della riforma in Germania,
+e da quelli de' Turchi in Ungheria.
+Egli non poteva lusingarsi che la costante
+<span class="pagenum"><a id="Page_459"></a>[459]</span>
+sua prosperità si mantenesse ancora;
+perciocchè, sebbene le sue truppe mancanti
+di danaro, di armi e di munizioni,
+e spesso mal disciplinate, avessero trionfato
+di numerose popolazioni, ricche ed
+agguerrite, in una nuova guerra potevano
+pure restar perdenti. Perciò Carlo
+desiderava di staccare dalla lega alcuni
+de' membri che la componevano, persuadendosi
+che, quando la lega fosse una
+volta rotta, gli altri individui temerebbero
+per se medesimi, e si disporrebbero
+ad abbandonare i loro alleati. Ma più
+che tutt'altro egli desiderava l'alleanza del
+papa; voleva cancellare lo scandalo della
+di lui prigionia; e dopo avergli fatto sentire
+tuttociò che poteva temere, credeva
+giunto il propizio istante di affezionarselo
+coi beneficj.
+</p>
+
+<p>
+Per giugnere al suo intento Carlo V
+accordò a Clemente VII vinto, spogliato
+e di fresco uscito di carcere, tali
+condizioni che appena Clemente avrebbe
+potuto pretendere se fosse stato costantemente
+vittorioso. La negoziazione
+cominciatasi in Roma dall'ambasciatore
+imperiale Mussetola si terminò in Ispagna
+dal nunzio del papa, Niccola di Schomberg,
+arcivescovo di Capoa; ed il trattato
+di pace e di alleanza tra l'imperatore
+<span class="pagenum"><a id="Page_460"></a>[460]</span>
+ed il papa fu sottoscritto a Barcellona
+il 20 di giugno del 1529<a class="tag" id="tag440" href="#note440">[440]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Col trattato di Barcellona Clemente
+VII prometteva a Carlo V la corona
+imperiale, che questi disponevasi a venire
+a prendere in Italia; gli accordava
+l'investitura del regno di Napoli pel solo
+tributo d'una cavalla bianca, e la licenza
+di levare contribuzioni sul clero
+de' suoi stati. Più variati assai erano gli
+obblighi di Carlo V; dessi risguardavano
+la santa sede, la casa de' Medici, ed il ducato
+di Milano. L'imperatore prometteva
+al papa di fargli restituire Ravenna e Cervia
+dai Veneziani, e Modena, Reggio e
+Rubbiera dal duca di Ferrara. La casa
+de' Medici più non era rappresentata che
+dal bastardo Alessandro, perciocchè il
+papa, sorpreso da grave malattia in principio
+del 1529, per non lasciare i suoi
+nipoti senza appoggio nel mondo, aveva
+il 10 di gennajo dato il cappello di cardinale
+ad Ippolito da lui sempre prediletto,
+e cui aveva avuto già prima intenzione
+di unire in matrimonio all'erede di
+<span class="pagenum"><a id="Page_461"></a>[461]</span>
+Vespasiano Colonna, sua pupilla<a class="tag" id="tag441" href="#note441">[441]</a>; Carlo
+V prometteva di rimettere Firenze in
+potere della casa de' Medici, e di maritare
+sua figliuola naturale Margarita con Alessandro,
+che il papa destinava al governo
+di quella repubblica; all'ultimo l'imperatore
+prometteva di rimettere alla decisione
+di un giudice non sospetto la sorte
+di Francesco Sforza e del ducato di Milano<a class="tag" id="tag442" href="#note442">[442]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La notizia del trattato di Barcellona
+portata a Cambrai, vi affrettò la conclusione
+del trattato delle Dame, che così
+fu chiamato quello che negoziavano Luigia
+di Savoja e Margarita d'Austria. Queste
+dal canto loro sottoscrissero il 5 agosto
+del 1629 la convenzione che doveva rendere
+la pace all'Europa. Ma per quanto
+fosse grande la diffidenza che aveva potuto
+eccitare la politica delle corti, l'Europa
+non era apparecchiata allo scandaloso
+<span class="pagenum"><a id="Page_462"></a>[462]</span>
+scioglimento di tutti gl'intrighi che
+per lo spazio di trent'otto anni avevano
+occupato il gabinetto di Francia. Col trattato
+di Cambrai Francesco I sagrificava
+tutti i suoi alleati, senza nemmeno raccomandarli
+alla clemenza dell'imperatore,
+cui li lasciava in balìa. Egli abbandonò
+coloro che avevano prese le armi in
+tempo della sua prigionia, che avevano
+fatto tremare gl'imperiali dopo la vittoria
+di Pavia, che lo avrebbero anche liberato
+se egli non avesse tanto affrettata la sua
+andata in Ispagna, che dopo tale epoca
+avevano costantemente per lui combattuto,
+sagrificandogli i loro tesori, i loro
+soldati, le loro province. Niente stipulò
+a favore di Firenze, la quale dietro i
+di lui eccitamenti aveva provocata la
+collera di Carlo V, e rifiutato più volte
+vantaggiose offerte di neutralità; niente
+per Venezia, che dal principio del di lui
+regno fino al presente erasi mantenuta
+fedele alleata della Francia, e verso la quale
+egli aveva recentemente assunti più formali
+impegni. Vero è che i Veneziani ed
+i Fiorentini trovavansi nominati nel trattato,
+ma soltanto per esserne esclusi con
+un'indegna soverchieria. Diceva uno degli
+articoli: «Inoltre il detto signore re cristianissimo
+procurerà che il comune di Firenze
+<span class="pagenum"><a id="Page_463"></a>[463]</span>
+si convenga coll'imperatore entro
+tre mesi da contarsi dalla data del presente
+trattato, e ciò fatto desso comune
+sarà compreso nel presente trattato, e non
+altrimenti.» Un altro articolo nominava i
+Veneziani per obbligarli ad evacuare tutte
+le piazze del regno di Napoli nel termine
+di sei settimane<a class="tag" id="tag443" href="#note443">[443]</a>. Ma le pretese intorno
+alle quali dovevano andare d'accordo,
+i sagrificj che dovevano fare, o i giudici
+delle loro liti non erano altrimenti indicati;
+onde questi alleati erano del tutto
+abbandonati all'arbitraria volontà dell'imperatore,
+ed erano, fin che questi non
+avesse loro accordata la pace, esclusi dal
+trattato.
+</p>
+
+<p>
+Parimenti il re di Francia nulla aveva
+convenuto pel duca di Milano, al quale
+aveva guarentiti gli stati col trattato dell'ultima
+alleanza; nulla pel duca di Ferrara,
+cui, come pegno d'indissolubile
+amicizia, aveva dato in matrimonio sua
+cognata, figliuola del suo predecessore;
+nulla per i baroni Romani, ed in particolare
+per gli Orsini, che, col loro attivissimo
+zelo e co' moltiplici loro servigj
+a favore della Francia, avevano posta
+<span class="pagenum"><a id="Page_464"></a>[464]</span>
+in compromesso la propria esistenza, nulla
+per i Fregosi a Genova, che fortunatamente
+trovarono maggiore riconoscenza
+presso la repubblica di Venezia, nulla
+pel partito d'Angiò in tutto il regno di
+Napoli, il quale, mosso dalla memoria d'un'antica
+fedeltà, aveva prese le armi a di
+lui favore, e trovavasi oramai respinto
+verso i patiboli; anzi Francesco si obbligò
+vergognosamente a non dare asilo
+ne' proprj stati a nessuno di coloro che
+avessero portate le armi contro Carlo V,
+privandosi in tal modo della possibilità
+di poter dare qualche soccorso a quelli,
+ch'egli aveva spinti alla loro ruina<a class="tag" id="tag444" href="#note444">[444]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Quest'abbandono di tutti gli alleati
+della Francia era tanto più scandaloso
+in quanto che Carlo V nello stesso trattato
+dava un esempio tutt'affatto contrario.
+Egli non dimenticò gl'interessi
+di coloro che si erano per lui sagrificati.
+L'art. 35 ristabiliva in tutti i loro beni
+gli eredi del duca Carlo di Borbone,
+come se questi mai non avesse abbandonata
+<span class="pagenum"><a id="Page_465"></a>[465]</span>
+la Francia; i susseguenti articoli
+volevano il mantenimento o il ristabilimento
+de' diritti ed interessi del conte
+di Pont-de-Vaux, del principe d'Orange,
+della duchessa di Vandome, del conte
+di Gavre, del marchese d'Arschott, finalmente
+di tutti coloro che, pel loro zelo
+verso l'imperatore, avevano compromessi
+i loro diritti o le sostanze da loro possedute
+in Francia<a class="tag" id="tag445" href="#note445">[445]</a>. Vero è che Francesco
+non si curò di rispettare gl'impegni
+che assumeva, e tosto che riebbe i
+suoi figli, fece di nuovo sequestrare i
+beni di tutti i ribelli francesi<a class="tag" id="tag446" href="#note446">[446]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Col sagrificio de' suoi alleati, de' suoi
+impegni, del suo onore, Francesco I
+aveva ottenuto grandi modificazioni al
+trattato di Madrid: egli più non rendeva
+a Carlo V il ducato di Borgogna, il
+territorio d'Auxerre, il Maconnese, Bar
+sulla Senna, la viscontea d'Auxonne, e le
+dipendenze di San Lorenzo, siccome si
+era obbligato per ricuperare la sua libertà.
+Soltanto rinunciava a tutti i diritti
+di supremazia sopra le province della Fiandra,
+che restavano all'imperatore; come
+<span class="pagenum"><a id="Page_466"></a>[466]</span>
+pure ad ogni diritto sopra tutti gli stati
+d'Italia da' quali obbligavasi a ritirare
+le sue truppe prima che spirassero sei
+settimane. In iscambio gli venivano restituiti
+i suoi figliuoli a condizione di
+pagare due milioni di scudi, e di sposare
+Eleonora, sorella dell'imperatore,
+e regina vedova di Portogallo, siccome
+era stato convenuto nel trattato di Madrid<a class="tag" id="tag447" href="#note447">[447]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Questo trattato, forse il più fatale all'onore
+della Francia di qualsiasi altro
+sottoscritto da verun monarca francese, si
+pubblicò il 5 di agosto nella chiesa di
+Cambrai. Pochi dì prima, e quando tutti
+gli articoli erano di già convenuti, Francesco
+I aveva protestato agli ambasciatori
+degli alleati, che mai non gli abbandonerebbe,
+ed aveva rifiutato ai Fiorentini
+l'assenso loro accordato dal suo
+predecessore nel 1512 di fare una pace
+parziale coll'imperatore, assenso caldamente
+<span class="pagenum"><a id="Page_467"></a>[467]</span>
+ricercato allora di bel nuovo dal
+loro ambasciatore<a class="tag" id="tag448" href="#note448">[448]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il re, che in tempo delle negoziazioni
+si era recato fino a Compiegne, andò a
+Cambrai per vedere Margarita subito
+dopo la sottoscrizione degli articoli; ma
+perchè sostenere non poteva la vista degli
+ambasciatori che aveva ingannati, ricusò
+loro udienza sotto diversi pretesti. Finalmente
+quando si vide costretto a ricevere
+Baldassare Carducci, ambasciatore dei
+Fiorentini, gli volle far credere che il
+trattato di Cambrai non fosse che uno
+stratagemma necessario per riavere i suoi
+figliuoli; protestò non essere altrimenti
+mutate le sue disposizioni, e se ad onta di
+qualsiasi impegno ch'egli avesse preso,
+essere sempre pronto ad assistere i Fiorentini,
+che incoraggiò pure a fare una
+vigorosa resistenza<a class="tag" id="tag449" href="#note449">[449]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Carlo V non aveva aspettato che si
+conchiudesse il trattato di Cambrai per
+prendere la strada d'Italia. Aveva spedito
+Andrea Doria a Barcellona per assumere
+<span class="pagenum"><a id="Page_468"></a>[468]</span>
+il comando delle sue galere; lo aveva
+onorato più che verun altro monarca
+non avesse fatto mai un cittadino; aveva
+voluto che si coprisse alla sua presenza,
+e lo aveva investito del principato di
+Melfi<a class="tag" id="tag450" href="#note450">[450]</a>, confiscato a danno di Ser Gianni
+Caraccioli. Tostocchè si fu accordato col
+papa, egli infatti recossi a Barcellona, ed
+il 29 di luglio andò a bordo della flotta
+genovese, risguardando di già come sicura
+la pace colla Francia<a class="tag" id="tag451" href="#note451">[451]</a>. Il tragitto
+fu assai penoso; ed egli non arrivò a
+Genova che il 12 di agosto, ove ricevette
+gli articoli della pace di Cambrai.
+Colà trovavasi alla testa d'un'armata
+appositamente adunata per dare esecuzione
+alla pace. Prima di lui erano giunti
+a Genova due mila Spagnuoli; conduceva
+sulla sua flotta mille cavalli e nove mila
+fanti, e doveva essere raggiunto in Lombardia
+dal capitano Felice di Virtemberga,
+che gli conduceva otto mila Landsknecht.
+Nello stesso tempo il principe
+d'Orange radunava all'Aquila il resto dell'armata
+<span class="pagenum"><a id="Page_469"></a>[469]</span>
+che aveva presa Roma e difesa
+Napoli. Vi si trovavano tre mila Tedeschi,
+in addietro arruolati sotto il contestabile
+di Borbone e sotto Giorgio
+Frundsberg, e quattro mila Italiani che
+servivano senza paga sotto il comando
+di Fabrizio Maramaldo di Calabria. Una
+piccola armata spagnuola, composta degli
+avanzi delle vecchie bande che si erano
+sottratte a quelle micidiali campagne,
+spingeva con poca apparenza di buon
+esito l'assedio di Monopoli in Puglia,
+sotto gli ordini del marchese del Guasto,
+e faceva testa ai Veneziani, che in questa
+provincia avevano ottenuti alcuni vantaggi<a class="tag" id="tag452" href="#note452">[452]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Carlo V era entrato in Italia, intenzionato
+di valersi di tutti i diritti che
+aveva acquistati colla vittoria e colla rinuncia
+di Francesco I; e per verità la di lui
+armata era abbastanza numerosa ed agguerrita
+per fargli credere agevole l'esecuzione
+de' suoi progetti. Ma gli alleati
+d'Italia, sebbene abbandonati dal
+re di Francia, non mostravansi del tutto
+<span class="pagenum"><a id="Page_470"></a>[470]</span>
+scoraggiati. I Fiorentini spedirono a Genova
+ambasciatori a Carlo; ma essi ostinatamente
+rifiutavano di trattare con Clemente
+VII. L'armata de' Veneziani non
+era per anco stata attaccata; Malatesta
+Baglioni tratteneva sotto Perugia quella
+del principe d'Orange; ed il vescovo di
+Tarbes, ambasciatore di Francia, non
+lasciava di persuadere gli alleati a fare
+resistenza, anche dopo pubblicata la pace,
+facendo loro sperare i soccorsi di una
+potente armata francese, che diceva essere
+di già in cammino<a class="tag" id="tag453" href="#note453">[453]</a>.
+</p>
+
+<p>
+D'altra parte l'urgente pericolo del fratello
+di Carlo V e di tutto l'impero stesso
+germanico richiamava a sè l'attenzione dell'imperatore.
+Solimano con un'armata, che
+facevasi ascendere a cento cinquanta mila
+uomini, aveva invaso e guastato tutto il regno
+d'Ungheria, ed il 13 di settembre aveva
+posto l'assedio a Vienna. Il tradimento
+del Visir di Solimano, o la destrezza di Ferdinando,
+costrinsero veramente il turco a
+levare l'assedio il 16 di ottobre; ma quel superbo
+monarca, ritirandosi sdegnato, minacciava
+tuttavia, ed il terrore incusso dal
+suo prossimo ritorno era proporzionato alla
+<span class="pagenum"><a id="Page_471"></a>[471]</span>
+violenza della sua collera. Altronde la
+Germania, divisa dalle dispute religiose,
+vedeva lo spirito d'indipendenza andar
+crescendo cogli avanzamenti della riforma;
+e l'imperatore sentiva il bisogno di fissarvi
+per alcun tempo la sua residenza,
+onde ristabilirvi l'autorità imperiale; finalmente
+sperimentava egli stesso quella
+penuria, che spesse volte aveva lasciata
+provare ai suoi generali. Aveva tutti esauriti
+i suoi mezzi per equipaggiare la flotta
+e trasportare la sua armata, ed in principio
+della campagna si trovava di già
+senza danaro. Non pertanto egli non aveva
+cuore di risolversi a far esercitare
+sotto i proprj occhi le orribili esazioni
+con cui Antonio di Leiva ed il principe
+d'Orange avevano tanto tempo mantenute
+le loro armate<a class="tag" id="tag454" href="#note454">[454]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Per tutti questi motivi Carlo V s'impose,
+trattando cogli stati d'Italia, una
+moderazione che non potevasi da lui sperare,
+e che infatti non si accordava col
+suo carattere. I soli ai quali non volle
+<span class="pagenum"><a id="Page_472"></a>[472]</span>
+accordare veruna indulgenza furono i
+Fiorentini, non perchè avesse qualche
+particolare motivo di odio contro di loro,
+ma perchè credeva per sè vantaggioso
+di soddisfare pienamente a Clemente VII,
+e perchè era sollecito di togliere ai popoli
+il pericoloso esempio d'uno stato
+che la libertà rendeva prospero<a class="tag" id="tag455" href="#note455">[455]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il 30 di agosto era partito da Genova
+alla volta di Piacenza, e gli ambasciatori
+fiorentini che l'avevano seguito, non
+avendo potuto ottenere pieni poteri, dei
+quali egli voleva che fossero muniti, per
+trattare col papa, non vennero ammessi
+alla sua udienza<a class="tag" id="tag456" href="#note456">[456]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Frattanto Antonio di Leiva manteneva
+viva la guerra contro il duca di Milano;
+ed il marchese di Mantova, che a prezzo
+d'oro aveva ottenuto di rientrare nell'alleanza
+dell'imperatore, era stato posto
+al comando di un'armata che doveva
+attaccare i Veneziani. Vero è che queste
+due guerre trattavansi assai mollemente.
+<span class="pagenum"><a id="Page_473"></a>[473]</span>
+Il duca di Milano ed i Veneziani, che
+egualmente cercavano di negoziare coll'imperatore,
+temevano d'inasprirlo approfittando
+de' loro vantaggi. Gli ultimi
+avevano rinunciato all'attacco di Brindisi,
+e ritirata la loro flotta a Corfù, evitando
+una battaglia. Il primo aveva lasciato
+sorprendere Pavia, che Annibale Picinardo,
+suo governatore, aveva per tradimento
+venduta ad Antonio di Leiva;
+ma sperava tuttavia di potere difendere
+Cremona e Lodi, ed ambidue si erano
+vincolati a non trattare separatamente
+l'uno dall'altro<a class="tag" id="tag457" href="#note457">[457]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Clemente VII e Carlo V erano d'accordo
+di avere un abboccamento in Bologna.
+Il primo vi si recò in sul finire
+di ottobre, per ricevere l'illustre suo
+ospite<a class="tag" id="tag458" href="#note458">[458]</a>. Carlo, dietro le calde istanze
+di Alfonso duca di Ferrara, attraversò i
+ducati di Modena e di Reggio per passare
+da Piacenza a Bologna; venne accolto
+<span class="pagenum"><a id="Page_474"></a>[474]</span>
+ai confini da Alfonso, che da lungo
+tempo negoziava per riavere la di lui grazia,
+e che, mai più non abbandonandolo
+per molti giorni, riuscì finalmente a guadagnarsi
+il di lui favore. L'imperatore
+fece il suo ingresso in Bologna il 5 di
+novembre, ed il restante dell'anno fu
+consacrato alle negoziazioni, che dovevano
+finalmente fissare la sorte dell'Italia<a class="tag" id="tag459" href="#note459">[459]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il papa non aveva cessato di proteggere
+Francesco Maria Sforza, e non
+aveva pure voluto dare orecchio ad alcune
+proposizioni che gli si erano fatte
+di stabilire la casa de' Medici a Milano
+piuttosto che a Firenze<a class="tag" id="tag460" href="#note460">[460]</a>. Ottenne per
+lo Sforza un salvacondotto, munito del
+quale questi si recò a Bologna il 22 di
+novembre. Appena giunto, l'infelice stato
+della sua salute diede subito a conoscere
+che non vivrebbe lungo tempo, e che
+Carlo V nulla arrischiava trattandolo favorevolmente,
+poichè con lui spegnevasi
+<span class="pagenum"><a id="Page_475"></a>[475]</span>
+la di lui famiglia, ed il ducato di Milano
+ricadeva all'imperatore. Dopo un mese
+di negoziazioni, delle quali il papa si
+fece mediatore, il 23 dicembre del 1529
+furono sottoscritti il trattato di pace dello
+Sforza e quello de' Veneziani<a class="tag" id="tag461" href="#note461">[461]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Francesco Sforza venne rimesso nel
+ducato di Milano, e ne ottenne l'investitura
+imperiale, o piuttosto, ottenne la
+conferma di quella che aveva già ricevuta
+molt'anni prima. Ma egli staccò da questo
+ducato la contea di Pavia, che cedette ad
+Antonio di Leiva, il quale ne doveva
+conservare la sovranità per tutto il tempo
+della sua vita. Lasciò inoltre in mano
+dell'imperatore la città di Como ed il
+castello di Milano come guarenzia dei
+pagamenti che prometteva di fargli nel
+susseguente anno. Infatti prima che quell'anno
+terminasse, prometteva di pagare
+all'imperatore quattrocento mila ducati
+per prezzo di quest'investitura; e nei
+dieci successivi anni, doveva ogni anno
+pagarne cinquanta mila, che in tutto
+<span class="pagenum"><a id="Page_476"></a>[476]</span>
+formavano la somma di novecento mila
+ducati, pel quale prezzo Carlo V gli
+vendeva il suo ristabilimento nell'eredità
+de' suoi antenati. Ma per formare così
+enorme somma in un paese sventurato,
+guastato da trent'anni di atroci guerre,
+dalla carestia e dalla peste, d'uopo era
+di aggravare la mano sui contribuenti
+con crudeli imposizioni.
+</p>
+
+<p>
+Perciò i Milanesi non trovarono sotto
+Francesco Sforza quel riposo e quella
+prosperità che da tanto tempo desideravano.
+Ne' pochi anni che ancora passarono
+sotto il di lui governo, poterono
+appena cicatrizzare le profonde piaghe
+che loro aveva fatte la guerra, e più
+volte ebbero a dolersi dell'eccessivo prezzo
+che pagavano pel ritorno del loro principe<a class="tag" id="tag462" href="#note462">[462]</a>.
+Per affezionare Francesco alla sua
+casa, Carlo V gli fece sposare sua nipote
+Cristierna, figlia del re di Danimarca, la
+quale principessa arrivò a Milano in
+aprile del 1534. Ma questo matrimonio
+inspirava poca confidenza ai principi ed
+ai popoli vicini. La salute di Francesco
+Sforza era a tale termine ridotta, che non
+<span class="pagenum"><a id="Page_477"></a>[477]</span>
+potevasi avere lusinga di vederlo godere
+una lunga vita, nè avere speranza che lasciasse
+figliuoli dopo di lui. Infatti egli
+morì il 24 ottobre del 1535, senza posterità,
+chiamando con suo testamento
+erede l'imperatore<a class="tag" id="tag463" href="#note463">[463]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Per ottenere la pace i Veneziani restituirono
+al papa le città di Ravenna e
+di Cervia, ed all'imperatore i porti sull'Adriatico
+ch'essi avevano conquistati
+nella Puglia. Essi ad ogni modo richiesero
+un assoluto perdono per tutti coloro
+che gli avevano serviti, e che tornavano
+sotto gli antichi loro sovrani. Dal canto
+loro accordarono pure il perdono ad una
+parte de' loro esiliati, e fissarono sui loro
+beni una pensione a favore di coloro cui
+non vollero permettere di tornare in patria.
+Inoltre i Veneziani promisero di
+pagare a certi termini i dugento mila
+ducati di cui andavano tuttavia debitori
+verso l'imperatore, e si obbligarono di
+aggiungerne altri cento mila come prezzo
+della pace. Fecero ricevere il duca d'Urbino,
+loro generale, sotto la protezione dell'imperatore,
+e finalmente si obbligarono
+<span class="pagenum"><a id="Page_478"></a>[478]</span>
+a guarentire i possedimenti dell'imperatore
+in Italia, e del duca di Milano, ma
+soltanto contro i principi cristiani, non
+volendo sottoscrivere verun trattato che
+potesse strascinarli in una guerra contro
+i Turchi<a class="tag" id="tag464" href="#note464">[464]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il trattato di pace di Alfonso, duca
+di Ferrara, fu assai più che non i precedenti
+difficile a conchiudersi; negli altri
+due il papa aveva fatte le parti di mediatore,
+mentre che era ostacolo egli
+medesimo alla conchiusione di questo.
+Aveva lungamente cercato d'impedire
+che Alfonso non fosse ammesso in Bologna,
+ed a stento acconsentì di accordargli
+un salvacondotto il 20 marzo del 1530.
+Dopo tale epoca Alfonso trattò i suoi affari
+personalmente; ma egli doveva difendere
+contro il papa la totalità de' suoi
+stati. Clemente VII riclamava per la santa
+sede Modena e Reggio, conquistate dai
+suoi predecessori, e Ferrara che pretendeva
+avere Alfonso perduta coll'avere egli
+fatta la guerra al papa, suo supremo signore.
+Carlo V non desiderava di rendere
+<span class="pagenum"><a id="Page_479"></a>[479]</span>
+tanto potente lo stato della Chiesa;
+egli si riprometteva assai più dell'ubbidienza
+all'impero di un duca di Ferrara,
+che di un futuro papa; e soltanto egli
+voleva aggiustare queste vertenze prima
+di abbandonare l'Italia, per non lasciare
+dietro di sè alcun seme di guerra; in
+conseguenza stimolava Alfonso di prenderlo
+arbitro di tutti i suoi interessi. Alfonso,
+che conosceva il trattato di Barcellona,
+col quale l'imperatore si era obbligato
+a far restituire alla santa sede
+Modena, Reggio e Rubbiera, aveva paura
+di acconsentirvi; Clemente VII dal canto
+suo non diffidava meno di assoggettare
+alla disamina de' giureconsulti i diritti
+totalmente immaginarj della santa sede sopra
+Modena e Reggio. Per persuaderlo,
+Carlo V segretamente gli promise, che,
+dopo l'esame de' reciproci diritti, se i
+giureconsulti decidevano a favore della
+santa sede, pubblicherebbe e farebbe
+eseguire la loro sentenza, che, se accadesse
+il contrario, la sentenza non sarebbe
+mai pubblicata, e che, spirato il termine del
+compromesso, le due parti rientrerebbero
+ne' rispettivi diritti. Dopo quest'iniqua
+convenzione, il papa ed il duca di Ferrara
+si assoggettarono all'arbitramento
+della camera imperiale con un compromesso
+<span class="pagenum"><a id="Page_480"></a>[480]</span>
+sottoscritto il 20 di marzo, e le
+terre contestate furono depositate in mano
+dell'imperatore<a class="tag" id="tag465" href="#note465">[465]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Carlo V, che tacitamente aveva ritornato
+in sua grazia Alfonso d'Este, volle
+dargliene una prima dimostrazione il 25
+di marzo, accordandogli l'investitura
+della città e della contea di Carpi, che
+aveva confiscata a pregiudizio di Alberto
+Pio in gastigo del di lui attaccamento
+alla Francia. Vero è che Alfonso pagò
+sessanta mila ducati in effettivo danaro
+per questo favore, promettendo di pagarne
+altri quaranta mila a lungo termine. I
+rispettivi diritti dell'impero, della santa
+sede e della casa d'Este furono in seguito
+discussi con molte scritture da varj giureconsulti,
+i quali conchiusero che le
+città di Modena, Reggio e Rubbiera non
+erano state altrimenti comprese nella
+donazione dell'esarcato di Ravenna, fatta
+ai pontefici da Pipino, o da Carlo Magno;
+e che perciò queste città non avevano
+mai cessato di far parte del dominio dell'impero.
+Per tal modo, piuttosto che riconoscere
+o i diritti delle popolazioni di
+<span class="pagenum"><a id="Page_481"></a>[481]</span>
+essere governate pel loro maggiore vantaggio,
+o quelli de' trattati, o quelli che
+dà il possesso, si ricorse ad un'apocrifa
+transazione di un secolo barbaro, senza
+farsi carico di sette secoli di successive
+rivoluzioni. Carlo V, trovandosi in Colonnia
+il 21 dicembre del 1530, pronunciò
+la sua arbitramentale sentenza a favore
+della casa d'Este; soltanto il papa riuscì
+ad impedirne la pubblicazione fino al 21
+aprile del 1531. Con questa si obbligava
+la santa sede a conferire al duca Alfonso
+l'investitura di Ferrara, contro il pagamento
+di cento mila ducati d'oro da farsi alla
+camera apostolica; mentre che la camera
+imperiale, la quale dal canto suo si era
+fatta lautamente pagare, accordò allo stesso
+duca l'investitura di Modena, Reggio
+e Rubbiera, come feudi dell'impero<a class="tag" id="tag466" href="#note466">[466]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il duca d'Urbino era stato presentato
+in Bologna all'imperatore ed al papa
+dagli ambasciatori veneziani, ed era stato
+egualmente ben accolto dall'uno e dall'altro<a class="tag" id="tag467" href="#note467">[467]</a>.
+Federico Gonzaga, marchese
+<span class="pagenum"><a id="Page_482"></a>[482]</span>
+di Mantova, era stato uno de' primi tra i
+piccoli potentati a fare la sua pace coll'imperatore,
+cui apparecchiava uno splendido
+ricevimento nella sua capitale, ottenendo
+in contraccambio da lui il 25 di marzo
+un diploma, col quale il marchesato di
+Mantova veniva eretto il ducato<a class="tag" id="tag468" href="#note468">[468]</a>. Il
+duca Carlo III di Savoja ed il marchese
+Bonifacio di Monferrato recaronsi pure
+personalmente a Bologna per fare la loro
+corte al monarca diventato il solo arbitro
+dell'Italia. Il primo era cognato dell'imperatore,
+essendo sua moglie Beatrice,
+siccome pure quella di Carlo V, figlia del
+re di Portogallo; ed era in pari tempo
+zio di Francesco I, perchè Luigia d'Angoleme,
+di lui madre, era sua sorella. Questo
+doppio parentado aveva senza dubbio contribuito
+a farlo rispettare dai due rivali
+monarchi in tempo delle guerre che avevano
+fino allora guastata l'Italia. I suoi stati
+avevano sofferto assai pel continuo passaggio
+delle armate, ma per altro erano sempre
+stati risguardati come neutrali: ma
+Luigia, duchessa d'Angoleme, morì nel
+susseguente anno, e Carlo III, perdendo la
+sua protettrice alla corte di Francia, credette
+più prudente consiglio di attaccarsi
+<span class="pagenum"><a id="Page_483"></a>[483]</span>
+totalmente all'imperatore cui vedeva salito
+all'apice della potenza; e questo cambiamento
+di politica trasportò ne' suoi stati
+le guerre che bentosto si riaccesero tra
+i due rivali<a class="tag" id="tag469" href="#note469">[469]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La repubblica di Genova occupava in
+allora un altissimo grado nel favore di
+Carlo, ed il liberatore di lei Andrea Doria
+aveva ricevuto dal monarca nuove
+distinzioni. Nella Toscana due altre repubbliche,
+Siena e Lucca, conservavano
+nell'oscurità la loro indipendenza: erano
+da lungo tempo affezionate al partito
+Ghibellino, e venivano considerate quali
+feudatarie dell'impero; avevano continuamente
+somministrati sussidj alle armate
+imperiali, ed il solo favore che domandavano
+in contraccambio, era di venire
+dimenticate; effettivamente al primo
+aspetto i loro rapporti cogli altri stati
+non parvero cambiati; ma il consolidamento
+della potenza imperiale in Italia
+le faceva sempre più di mano in mano
+decadere dal rango e dall'importanza di
+stati indipendenti.
+</p>
+
+<p>
+La sola repubblica di Firenze non era
+compresa in questa pace universale: Carlo
+<span class="pagenum"><a id="Page_484"></a>[484]</span>
+V aveva promesso al papa di sagrificargliela;
+e sul di lei territorio egli andava
+ragunando tutte le armate che successivamente
+richiamava dalle diverse
+province cui rendeva la pace. Tutta questa
+gente, nudrita nel sangue e ne' delitti,
+che aveva pel corso di trent'anni spogliate
+senza pietà ed avvolte nel dolore
+tutte le contrade dell'Italia, si adunava
+adesso in Toscana. Ma Carlo V preferiva
+di non essere testimonio dello sterminio
+di quell'industre ed illuminato popolo,
+che tanto aveva contribuito ai progressi
+delle lettere, delle arti, delle scienze, e
+che in faccia sua non aveva verun demerito.
+Egli si era legate le mani col
+papa, obbligandosi a non avere pietà
+dei Fiorentini; perciò non volle trovarsi
+a portata di sentire le loro preghiere,
+quando dovrebbe ricusar loro
+ogni compassione; e questo motivo si
+aggiunse a tutti gli altri sovraccennati,
+che già lo affrettavano a prendere la strada
+della Germania.
+</p>
+
+<p>
+Carlo V si era proposto di ricevere
+in Italia le due corone della Lombardia
+e dell'impero. Secondo l'antica costumanza,
+avrebbe dovuto cingere la prima
+a Milano nella chiesa di sant'Ambrogio,
+e la seconda a Roma nella basilica di
+<span class="pagenum"><a id="Page_485"></a>[485]</span>
+san Giovanni Laterano. Ma pare che
+troppo non desiderasse di vedere queste
+due città, le quali erano state barbaramente
+trattate da' suoi generali: pretestò
+lettere di suo fratello Ferdinando, re
+d'Ungheria, che lo affrettavano a recarsi
+in Germania, ed ottenne dal papa che
+le due coronazioni si facessero in Bologna.
+Queste cerimonie ebbero dunque
+luogo, la prima il 22 di febbrajo nella
+cappella del palazzo pontificio, la seconda
+il 24 di marzo nella cattedrale di san Petronio.
+Da ottant'anni a quella parte l'Italia
+più non aveva veduto coronarsi verun imperatore,
+e questa fu pure l'ultima coronazione.
+Tutto adunque contribuì a
+rendere questa cerimonia magnifica, ed
+il fasto e la pompa che si spiegarono in
+tale occasione, ed il rango de' personaggi
+che in tale circostanza corteggiarono l'imperatore,
+ed il terrore che inspiravano
+le vittoriose legioni che lo circondavano,
+e la gloria militare de' loro capi<a class="tag" id="tag470" href="#note470">[470]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma la coronazione di Carlo V a Bologna
+è ancora più notabile, siccome
+<span class="pagenum"><a id="Page_486"></a>[486]</span>
+l'epoca della nuova potenza cui erasi
+l'imperatore innalzato, e dell'intera servitù
+dell'Italia. Nè Carlo Magno, nè il
+primo Ottone, non avevano ottenuto in
+mezzo a tutta la gloria delle loro conquiste
+un così illimitato potere su tutta
+l'Italia come quello che vi esercitava
+Carlo V. I primi erano stati contenuti
+dalle prerogative della Chiesa, da' privilegj
+de' principi e delle città, e per quanto
+si estendessero le loro pretese, scontravano
+dovunque delle barriere che
+non potevano superare. Ma nell'istante
+in cui venne coronato Carlo V, più non
+eravi alcuna parte d'Italia che potesse chiamarsi
+indipendente. Il popolo che così
+lungamente aveva occupata la storia colle
+sue alte imprese, colle sue virtù, co' suoi
+talenti e colla sua politica, aveva cessato
+di esistere come nazione. Al mezzodì i
+due regni di Sicilia e di Napoli riconoscevano
+l'immediata sovranità di Carlo V.
+Lo stato della chiesa, che veniva dopo
+quelli co' suoi piccoli principi feudatarj,
+era stato talmente domo dalle vittorie
+dell'armata imperiale, che il papa aveva
+perduta ogni confidenza nelle proprie
+forze, ed ogni idea di resistenza. La Toscana,
+invasa dalle armate di Carlo, era
+vicina ad essere convertita in un principato
+<span class="pagenum"><a id="Page_487"></a>[487]</span>
+feudale dell'impero. I duchi di Ferrara,
+di Mantova, di Milano, di Savoja,
+ed il marchese di Monferrato dovevano
+l'esistenza loro al beneplacito dell'imperatore,
+ed in questi ultimi mesi essi medesimi
+avevano confessate e più strettamente
+rannodate le loro catene. La repubblica
+di Genova, libera soltanto entro
+il recinto delle sue mura, si era colle
+sue esterne relazioni compiutamente assoggettata
+alla politica spagnuola. Quella
+di Venezia si era sottratta tremando ai
+pericoli che la minacciavano, ma non
+lasciava perciò di sentire tutta la sua
+debolezza: ella calcolava l'infelice suo
+stato meglio assai che non facevano i suoi
+vicini, e di già si assoggettava a quella
+timida e sospettosa condotta, con cui
+protrasse la sua esistenza per lo spazio
+di quasi tre secoli, rinunciando all'influenza
+che aveva fin allora esercitata
+su tutta l'Europa. Dall'una all'altra estremità
+dell'Italia la potenza dell'imperatore
+era del tutto illimitata. Colui che avesse
+avuto la disgrazia d'incontrare il suo risentimento,
+colui che ardito avesse, nei
+suoi discorsi, nelle sue scritture, di giudicare
+liberamente le di lui azioni o quelle
+de' generali o de' ministri di lui, non
+avrebbe trovato asilo contro la formidabile
+<span class="pagenum"><a id="Page_488"></a>[488]</span>
+di lui collera, nè alla corte dei
+principi, nè in seno delle repubbliche.
+Tutti gl'Italiani tremavano ed ubbidivano;
+e quando Carlo V partì per recarsi
+in Germania, ne' primi giorni d'aprile
+del 1530, non aveva verun motivo
+d'inquietudine rispetto alle province che
+si lasciava alle spalle<a class="tag" id="tag471" href="#note471">[471]</a>.
+</p>
+
+<p class="pad2 center large">
+FINE DEL TOMO XV.
+</p>
+</div>
+
+<div class="somm">
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_489"></a>[489]</span>
+</p>
+
+<p class="center x-large">
+<a href="#indfront" id="indice">TAVOLA CRONOLOGICA
+DEL TOMO XV.</a>
+</p>
+
+<table class="crono" summary="Tavola cronologica">
+ <tr>
+ <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CXIV.</span> <i>Elezione e papato d'Adriano VI; sconfitta dei Francesi alla Bicocca; convenzione di Cremona, in forza della quale sgombrano l'Italia; i Veneziani si staccano dalla Francia; ingresso di Bonnivet in Lombardia; morte di Adriano VI.</i> 1521-1523</td> <td class="pag"><a href="#Page_3"><i>pag.</i> 3</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I destini d'Italia si decidevano in forza di una guerra tra gli stranieri</td> <td class="pag"><a href="#Page_3">3</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Debolezza de' potentati italiani in confronto alle quattro monarchie che in allora disponevano dell'Europa</td> <td class="pag"><a href="#Page_4">4</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Ingrandimento della potenza territoriale dei papi</td> <td class="pag"><a href="#Page_5">5</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Leon X mantenendosi neutrale avrebbe accresciuta la sua possanza e protetti i suoi compatriotti</td> <td class="pag"><a href="#Page_6">6</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La sua inconsideratezza compromette la potenza temporale e spirituale della Chiesa</td> <td class="pag"><a href="#Page_6">6</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1517-1521</td> <td>Principj della riforma cui presta poca attenzione</td> <td class="pag"><a href="#Page_7">7</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La riforma risveglia in Italia inquietudine, non curiosità</td> <td class="pag"><a href="#Page_8">8</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La fede religiosa era somma; ma la religione non occupava gli animi</td> <td class="pag"><a href="#Page_9">9</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Prodigalità di Leon X che l'avrebbe posto in grande imbarazzo, se fosse vissuto più a lungo</td> <td class="pag"><a href="#Page_10">10</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_490"></a>[490]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1517-1521</td> <td>L'armata di Lombardia, abbandonata dalla Chiesa, si discioglie</td> <td class="pag"><a href="#Page_10">10</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il signore di Lautrec non sa, o non può approfittare della debolezza de' suoi avversarj</td> <td class="pag"><a href="#Page_11">11</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Sollevazione negli stati della Chiesa. Francesco Maria della Rovere ricupera il ducato d'Urbino</td> <td class="pag"><a href="#Page_12">12</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1522</td> <td>5 gennajo. I Baglioni sono di bel nuovo ricevuti in Perugia</td> <td class="pag"><a href="#Page_12">12</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Rivoluzioni a Camerino, a Todi, e tentativo sopra Siena</td> <td class="pag"><a href="#Page_13">13</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il duca di Ferrara ricupera tutto ciò che aveva perduto</td> <td class="pag"><a href="#Page_14">14</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1521</td> <td>26 di dicembre. Apertura del conclave; credito del cardinale Giulio de' Medici</td> <td class="pag"><a href="#Page_16">16</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Rivalità di Prospero Colonna, che impedisce che sia eletto</td> <td class="pag"><a href="#Page_16">16</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1522</td> <td>9 gennajo. Inaspettata elezione d'Adriano Florent, che si fa chiamare Adriano VI</td> <td class="pag"><a href="#Page_17">17</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Governo della Chiesa durante la lontananza del papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_18">18</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>21 gennajo. Il card. de' Medici torna a Firenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_19">19</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Lusinga la società de' giardini Rucellai colla speranza di rendere la libertà alla sua patria</td> <td class="pag"><a href="#Page_20">20</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Non avendo più che temere per parte de' Francesi, si leva la maschera</td> <td class="pag"><a href="#Page_22">22</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>7 di luglio. Fa perire due repubblicani fiorentini per avere cospirato contro di lui, ed altri ne bandisce</td> <td class="pag"><a href="#Page_22">22</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_491"></a>[491]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Dissipazioni di Francesco I, che fanno mancare le imprese sulla Lombardia</td> <td class="pag"><a href="#Page_23">23</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1522</td> <td>Funeste conseguenze di ciò ch'egli soleva chiamare, <i>aveva liberati i re dalla tutela de' loro famigliari</i></td> <td class="pag"><a href="#Page_24">24</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Funeste conseguenze della sua diffidenza dei comuni, che priva la Francia d'una infanteria nazionale</td> <td class="pag"><a href="#Page_24">24</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>1.º di marzo. Il Lautrec passa l'Adda e si avvicina a Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_26">26</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Attività di Prospero Colonna e de' generali imper. nel difendere Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_26">26</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Morte di M. A. Colonna e di Camillo Trivulzio</td> <td class="pag"><a href="#Page_28">28</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Lautrec prende Novara, ed è respinto sotto Pavia</td> <td class="pag"><a href="#Page_28">28</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli Svizzeri della sua armata chiedono che si avvicini ad Arona</td> <td class="pag"><a href="#Page_29">29</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Le due armate soffrono egualmente pel ritardo del loro soldo</td> <td class="pag"><a href="#Page_29">29</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli Svizzeri domandano ad alta voce il congedo o la battaglia</td> <td class="pag"><a href="#Page_30">30</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Crequì, signore di Pondormì, si avanza per riconoscere Prospero Colonna alla Bicocca</td> <td class="pag"><a href="#Page_31">31</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli Svizzeri, malgrado il suo rapporto, sforzano il Lautrec a venire a battaglia</td> <td class="pag"><a href="#Page_32">32</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>29 aprile. Disposizioni del Lautrec per la battaglia della Bicocca</td> <td class="pag"><a href="#Page_33">33</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli Svizzeri attaccano prima che gli altri corpi giungano sulla linea</td> <td class="pag"><a href="#Page_34">34</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli Svizzeri che attaccano di fronte le batterie vengono respinti, dopo avere perduti tre mila uomini</td> <td class="pag"><a href="#Page_35">35</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_492"></a>[492]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1522</td> <td>Sono pure respinti il maresciallo di Foix ed il Lautrec</td> <td class="pag"><a href="#Page_36">36</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli Svizzeri si ritirano ne' loro paesi, e Lautrec passa alla corte</td> <td class="pag"><a href="#Page_37">37</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Giustificazione di Lautrec, cui Luigia di Savoja aveva intercettati i sussidj destinatigli dal re</td> <td class="pag"><a href="#Page_38">38</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Sorpresa di Lodi e dedizione di Pizzighettone agl'imperiali</td> <td class="pag"><a href="#Page_39">39</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>26 di maggio. Convenzione di Cremona, in forza della quale Lescuns promette di evacuare la Lombardia</td> <td class="pag"><a href="#Page_40">40</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>6 di luglio. La convenzione si eseguisce, ed i Francesi si ritirano</td> <td class="pag"><a href="#Page_40">40</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Prospero Colonna si avanza verso Genova per iscacciarne Ottaviano Fregoso</td> <td class="pag"><a href="#Page_41">41</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>30 maggio. Genova viene sorpresa e saccheggiata dagli Spagnuoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_42">42</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il duca di Lungavilla, giunto essendo fino a Villanuova d'Asti, si ritira</td> <td class="pag"><a href="#Page_43">43</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>L'Italia oppressa dall'armata imperiale</td> <td class="pag"><a href="#Page_43">43</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli stati indipendenti assoggettati ad arbitrarie contribuzioni</td> <td class="pag"><a href="#Page_44">44</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gl'Italiani aspettano con impazienza l'arrivo del papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_45">45</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>29 agosto. Adriano VI giugne a Roma dopo essersi sottratto ad un abboccamento con Carlo V</td> <td class="pag"><a href="#Page_46">46</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Scienza e virtù monastiche di Adriano VI</td> <td class="pag"><a href="#Page_46">46</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Romani ravvisano in esso un barbaro, nemico delle arti e delle lettere</td> <td class="pag"><a href="#Page_47">47</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_493"></a>[493]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1522</td> <td>Progetti di riforma di Adriano VI, tutti dannosi ai Romani</td> <td class="pag"><a href="#Page_47">47</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Peste in Roma ed in Firenze disseminatasi per la negligenza d'Adriano VI</td> <td class="pag"><a href="#Page_48">48</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>25 dicembre. Solimano il <i>magnifico</i> occupa Rodi</td> <td class="pag"><a href="#Page_48">48</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1523</td> <td>Adriano VI riconcilia alla Chiesa i duchi d'Urbino e di Ferrara</td> <td class="pag"><a href="#Page_49">49</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il card. Soderini, ministro del papa, propende a favore della Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_50">50</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Disgrazia del Soderini, per cui il papa entra nel partito imperiale</td> <td class="pag"><a href="#Page_52">52</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>14 aprile. Il castello di Milano si arrende a Prospero Colonna</td> <td class="pag"><a href="#Page_52">52</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La repubblica di Venezia ufficiata ad abbandonare l'alleanza francese</td> <td class="pag"><a href="#Page_53">53</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Veneziani non vogliono esporsi ad una guerra coi Turchi</td> <td class="pag"><a href="#Page_54">54</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Fine di luglio. Loro alleanza coll'imperatore, con suo fratello, e con Francesco Sforza</td> <td class="pag"><a href="#Page_55">55</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Condizioni di questa nuova alleanza</td> <td class="pag"><a href="#Page_55">55</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>3 di agosto. Confederazione del papa, dell'imperatore, del re d'Inghilterra, dell'arciduca d'Austria, di Milano, Firenze, Genova, Siena e Lucca</td> <td class="pag"><a href="#Page_57">57</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>25 agosto. Tentativo di Bonifacio Visconti per assassinare il duca di Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_58">58</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Rivoluzione di Valenza che viene compressa da Antonio di Leyva</td> <td class="pag"><a href="#Page_59">59</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Possente armata adunata da Francesco I per attaccare l'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_60">60</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_494"></a>[494]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1523</td> <td>Segreto malcontento del Borbone contro di lui</td> <td class="pag"><a href="#Page_61">61</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Cospirazione del Borbone contro la stessa esistenza della Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_62">62</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Borbone inganna il re, e fugge da Moulins a Besanzone</td> <td class="pag"><a href="#Page_64">64</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Moltissimi gentiluomini implicati nella congiura del Borbone</td> <td class="pag"><a href="#Page_65">65</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco I rinuncia al comando della sua armata, e lo trasferisce all'ammiraglio Bonnivet</td> <td class="pag"><a href="#Page_65">65</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Prospero Colonna, cui era affidata la difesa dell'Italia, trovavasi infermo d'animo e di corpo</td> <td class="pag"><a href="#Page_66">66</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Timidità ed affettati indugj del duca d'Urbino</td> <td class="pag"><a href="#Page_67">67</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Debolezza dell'armata imperiale, che vuole difendere il Ticino</td> <td class="pag"><a href="#Page_68">68</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>14 di settembre. L'armata francese passa il Ticino per portarsi verso Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_69">69</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Papa Adriano VI muore lo stesso giorno dopo breve malattia</td> <td class="pag"><a href="#Page_69">69</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Romani risguardano la di lui morte come una liberazione</td> <td class="pag"><a href="#Page_70">70</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CXV.</span> <i>Elezione di Clemente VII. Disastrosa campagna de' Francesi in Italia sotto Bonnivet; campagna ancora più infelice di Francesco I, che è fatto prigioniero nella battaglia di Pavia.</i> 1523-1525</td> <td class="pag"><a href="#Page_72">72</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1523</td> <td>Lealtà di Adriano VI</td> <td class="pag"><a href="#Page_72">72</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Questa lo rende intollerante in materia di religione; sua condotta verso Lutero</td> <td class="pag"><a href="#Page_73">73</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_495"></a>[495]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1523</td> <td>Sua severità verso i <i>Marrani</i>, Giudei e Mori convertiti</td> <td class="pag"><a href="#Page_74">74</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Lasciava ai cardinali gli affari secolari, senz'avere fidanza in loro</td> <td class="pag"><a href="#Page_75">75</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>1.º ottobre. Entrano in conclave trentasei cardinali</td> <td class="pag"><a href="#Page_75">75</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Molti aspirano alla tiara</td> <td class="pag"><a href="#Page_76">76</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il sacro collegio diviso tra Giulio de' Medici e Pompeo Colonna</td> <td class="pag"><a href="#Page_76">76</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Pompeo Colonna, per timore del cardinale Orsini, si unisce al Medici</td> <td class="pag"><a href="#Page_78">78</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>18 novembre. Elezione di Giulio dei Medici sotto il nome di Clemente VII</td> <td class="pag"><a href="#Page_78">78</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Fede dei Romani e dei letterati in Clemente VII</td> <td class="pag"><a href="#Page_79">79</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>29 di settembre. Alfonso d'Este occupa Reggio, ma depone le armi dopo l'elezione di Clemente VII</td> <td class="pag"><a href="#Page_80">80</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Clemente manda a Firenze i bastardi Ippolito ed Alessandro col card. di Cortona per governare la repubblica</td> <td class="pag"><a href="#Page_82">82</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>14 settembre. L'ammiraglio Bonnivet passa il Ticino, e comincia la campagna in Lombardia</td> <td class="pag"><a href="#Page_83">83</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Bonnivet perde tre giorni in riva al Ticino e dà tempo al Colonna di fortificare Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_85">85</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>20 settembre. Il Bonnivet si avanza sotto Milano, e fa occupare Lodi, Monza e Caravaggio</td> <td class="pag"><a href="#Page_85">85</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Molte piccole perdite costringono Bonnivet a riunire le sue truppe</td> <td class="pag"><a href="#Page_87">87</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>27 novembre. È forzato di ritirarsi ad Abbiategrasso</td> <td class="pag"><a href="#Page_89">89</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Maravigliosi talenti di Prospero Colonna per la guerra difensiva</td> <td class="pag"><a href="#Page_89">89</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_496"></a>[496]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1523</td> <td>30 dicembre. Questi muore dopo otto mesi di malattia</td> <td class="pag"><a href="#Page_90">90</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1524</td> <td>Bonnivet licenzia una parte della sua fanteria</td> <td class="pag"><a href="#Page_91">91</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il contestabile di Borbone giugne a Milano con sei mila landsknecht</td> <td class="pag"><a href="#Page_91">91</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Febbrajo. Bajardo si lascia sorprendere a Robecco</td> <td class="pag"><a href="#Page_93">93</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>2 marzo. Il Pescara fa passare il Ticino all'armata imperiale per tener dietro ai Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_94">94</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Bonnivet si chiude in Novara, e gli imperiali tentano di circondarlo</td> <td class="pag"><a href="#Page_95">95</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Rinforzi che arrivano a Bonnivet dalla Francia, dalla Svizzera e dai Grigioni</td> <td class="pag"><a href="#Page_95">95</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gio. de' Medici sforza i Grigioni a tornare ne' loro paesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_96">96</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Milanesi prendono Abbiategrasso, ma vi contraggono la peste</td> <td class="pag"><a href="#Page_97">97</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Bonnivet risolve di unirsi agli Svizzeri che erano venuti fino a Gattinara per liberarlo</td> <td class="pag"><a href="#Page_98">98</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Principio di maggio. Bonnivet conduce di notte la sua armata da Novara a Romagnano sulla Sesia</td> <td class="pag"><a href="#Page_98">98</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Passa la Sesia, ma resta ferito, e Vandenesse ucciso</td> <td class="pag"><a href="#Page_99">99</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Affida il comando a Bajardo, che rimane ucciso</td> <td class="pag"><a href="#Page_100">100</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Eseguisce la sua ritirata per Ivrea, Val d'Aosta e san Bernardo</td> <td class="pag"><a href="#Page_102">102</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Francesi abbandonano Alessandria e Lodi, ed evacuano l'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_103">103</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Voti degli Italiani dopo la vittoria, e loro malcontento dei ministri dell'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_103">103</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_497"></a>[497]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1524</td> <td>Il Borbone sollecita Carlo V ed Enrico VIII ad attaccare la Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_105">105</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Luglio. Il Borbone ed il Pescara entrano in Provenza con sedici mila uomini</td> <td class="pag"><a href="#Page_106">106</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Assedio di Marsiglia in parte difesa dagli Italiani</td> <td class="pag"><a href="#Page_107">107</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Settembre. Il Borbone ed il Pescara levano l'assedio di Marsiglia e si ritirano precipitosamente</td> <td class="pag"><a href="#Page_109">109</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Invece d'inseguire i fuggiaschi Francesco I vuole precederli in Lombardia</td> <td class="pag"><a href="#Page_110">110</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco I, come Bonnivet, non conosceva l'arte della guerra</td> <td class="pag"><a href="#Page_112">112</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>26 ottobre. I Francesi entrano in Milano nell'atto che escono gli imperiali</td> <td class="pag"><a href="#Page_113">113</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Disordine dell'armata imperiale che ritirasi a Lodi</td> <td class="pag"><a href="#Page_114">114</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco I non l'insegue a cagione di certe bizzarre sue opinioni dell'onore della corona</td> <td class="pag"><a href="#Page_115">115</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>28 ottobre. Francesco I comincia l'assedio di Pavia</td> <td class="pag"><a href="#Page_117">117</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Tenta di deviare le acque del Ticino, ma le piogge guastano il suo lavoro</td> <td class="pag"><a href="#Page_118">118</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli alleati dell'imperatore cominciano a staccarsi da lui</td> <td class="pag"><a href="#Page_119">119</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Clemente VII manda il suo datario a Francesco I per trattare con lui</td> <td class="pag"><a href="#Page_119">119</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il papa ed il senato veneto si obbligano a mantenersi neutrali</td> <td class="pag"><a href="#Page_121">121</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco I manda il duca d'Albanì con un'armata contro Napoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_122">122</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_498"></a>[498]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1524</td> <td>Il Pescara si oppone al progetto di mandar gente in difesa di Napoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_123">123</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>L'Albanì richiama all'alleanza francese il duca di Ferrara, Lucca e Siena</td> <td class="pag"><a href="#Page_124">124</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>4 dicembre. Giovanni de' Medici colla banda nera passa al partito francese</td> <td class="pag"><a href="#Page_125">125</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1525</td> <td>gennajo. Il Borbone riconduce dalla Germania 12,000 landsknecht</td> <td class="pag"><a href="#Page_126">126</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Angustie degli imperiali per mancanza di danaro; provvedimento del Leyva in Pavia</td> <td class="pag"><a href="#Page_127">127</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>L'armata del Pescara non ha sufficiente danaro per mettersi in campagna</td> <td class="pag"><a href="#Page_128">128</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Pescara ottiene dai soldati la promessa di servire ancora un mese senza soldo</td> <td class="pag"><a href="#Page_129">129</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>25 di gennajo. L'armata imperiale si incammina alla volta di Pavia</td> <td class="pag"><a href="#Page_130">130</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Tutti i generali consigliano il re a levare l'assedio</td> <td class="pag"><a href="#Page_131">131</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Bonnivet lo persuade a rimanere nelle sue linee</td> <td class="pag"><a href="#Page_132">132</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco I ristringe i suoi alloggiamenti e li fortifica</td> <td class="pag"><a href="#Page_133">133</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Posizione de' Francesi tra il parco di Mirabello ed il Ticino</td> <td class="pag"><a href="#Page_133">133</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>30 gennajo. Il Pescara prende d'assalto la rocca di sant'Angelo</td> <td class="pag"><a href="#Page_135">135</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Disfatta del marchese di Saluzzo e di Gian Luigi Palavicino</td> <td class="pag"><a href="#Page_135">135</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gian Jacopo Medici, attaccando Chiavenna, sforza le linee a richiamare 6,000 Grigioni dell'armata del re</td> <td class="pag"><a href="#Page_136">136</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>3 febbrajo. L'armata imperiale si alloggia un miglio lontano dai Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_137">137</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_499"></a>[499]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1525</td> <td>Il Pescara cerca, scaramucciando, di tirare i Francesi in un fatto generale</td> <td class="pag"><a href="#Page_137">137</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>20 febbrajo. Giovanni de' Medici ferito si fa trasportare a Piacenza</td> <td class="pag"><a href="#Page_138">138</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Pescara si propone d'entrare nel parco, e di avanzarsi sopra Mirabello</td> <td class="pag"><a href="#Page_139">139</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>25 febbrajo. La sua armata entra nel parco due ore prima di giorno</td> <td class="pag"><a href="#Page_140">140</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il re, vedendo passare gl'imperiali avanti di lui, entra in battaglia</td> <td class="pag"><a href="#Page_141">141</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Francesi in principio della battaglia hanno il vantaggio</td> <td class="pag"><a href="#Page_142">142</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli uomini d'armi vengono disordinati dagli archibugieri spagnuoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_143">143</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli Svizzeri fuggono, ed i landsknecht sono uccisi</td> <td class="pag"><a href="#Page_144">144</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il re vien fatto prigioniere; i suoi principali signori si fanno uccidere</td> <td class="pag"><a href="#Page_145">145</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Perdita de' Francesi tra morti e prigionieri</td> <td class="pag"><a href="#Page_146">146</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il rimanente dell'armata francese si ritira dal Milanese</td> <td class="pag"><a href="#Page_147">147</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CXVI.</span> <i>Inquietudine e pericoli delle potenze d'Italia; progetto d'una lega fra di loro per difendere la propria indipendenza; vi si associa il Pescara, in appresso li tradisce e spoglia de' suoi stati il duca di Milano. Francesco I ricupera la libertà in forza del trattato di Madrid.</i> 1525-1526</td> <td class="pag"><a href="#Page_149">149</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1525</td> <td>Le potenze d'Italia conoscono d'essere in balìa del vincitore di Pavia</td> <td class="pag"><a href="#Page_149">149</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_500"></a>[500]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1525</td> <td>Armata de' Veneziani sotto il duca d'Urbino</td> <td class="pag"><a href="#Page_150">150</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Indebolimento della repubblica di Venezia</td> <td class="pag"><a href="#Page_151">151</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Conformità e differenze tra il governo della Chiesa e quello di Venezia</td> <td class="pag"><a href="#Page_152">152</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I preti incapaci d'amministrare</td> <td class="pag"><a href="#Page_153">153</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Rapida ruina di tutti gli stati soggetti alla Chiesa</td> <td class="pag"><a href="#Page_154">154</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Difficoltà in cui trovavasi Clemente VII a cagione delle prodigalità di Leon X</td> <td class="pag"><a href="#Page_154">154</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Sordida e mal intesa economia di Clemente VII</td> <td class="pag"><a href="#Page_155">155</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Odio del popolo romano verso Clemente VII</td> <td class="pag"><a href="#Page_156">156</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Malcontento de' Fiorentini, e rammarico d'avere perduta la libertà</td> <td class="pag"><a href="#Page_157">157</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Pentimento del papa e de' Veneziani d'aver fatto dipendere la loro sorte da un uomo, non da una nazione</td> <td class="pag"><a href="#Page_158">158</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La battaglia di Pavia costava alla Francia poco più della prigionia del re</td> <td class="pag"><a href="#Page_158">158</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Un re cessa di essere sovrano nell'istante che è fatto prigioniere</td> <td class="pag"><a href="#Page_159">159</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>L'armata imperiale non è in istato di approfittare de' suoi vantaggi</td> <td class="pag"><a href="#Page_160">160</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Costante penuria dell'imperatore; conseguenza dei disordini della di lui amministrazione</td> <td class="pag"><a href="#Page_161">161</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco I risguarda la causa della Francia come perduta, perchè egli è prigioniere</td> <td class="pag"><a href="#Page_163">163</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il duca d'Albanì si ritira ne' feudi degli Orsini</td> <td class="pag"><a href="#Page_164">164</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_501"></a>[501]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Veneziani propongono una lega a Clemente VII per difesa della indipendenza italiana</td> <td class="pag"><a href="#Page_165">165</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Ascolta di preferenza le proposizioni de' generali imperiali</td> <td class="pag"><a href="#Page_167">167</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>1.º aprile. Sottoscrive in Roma un trattato tra l'imperatore, il duca di Milano, i Fiorentini e la Chiesa</td> <td class="pag"><a href="#Page_167">167</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Spaventose contribuzioni levate dai generali imperiali sugli stati d'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_168">168</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Dopo avere ricevuto il danaro del papa, i generali imperiali ricusano di eseguire il trattato fatto con lui</td> <td class="pag"><a href="#Page_169">169</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Umiltà ipocrita di Carlo V nell'istante della vittoria</td> <td class="pag"><a href="#Page_170">170</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Esorbitanti proposizioni che fa a Francesco I</td> <td class="pag"><a href="#Page_171">171</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Disgusta il cardinale Wolsey, e con lui il re d'Inghilterra</td> <td class="pag"><a href="#Page_171">171</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il duca d'Albanì s'imbarca a Cività Vecchia cogli avanzi dell'armata</td> <td class="pag"><a href="#Page_172">172</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>7 giugno. Il Lannoy persuade Francesco I ad imbarcarsi per la Spagna, senza saputa del Pescara e del duca di Borbone</td> <td class="pag"><a href="#Page_173">173</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco, impaziente di riavere la libertà, offre di sagrificare l'Italia all'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_174">174</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gl'Italiani invitano la Francia ad una lega per obbligar Carlo a mettere Francesco in libertà</td> <td class="pag"><a href="#Page_176">176</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Oppressione di Francesco Sforza sotto i ministri imperiali</td> <td class="pag"><a href="#Page_177">177</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco Sforza ed il suo cancelliere Moroni entrano nella lega d'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_178">178</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_502"></a>[502]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1525</td> <td>Il Moroni cerca di trarre nella stessa lega il marchese di Pescara</td> <td class="pag"><a href="#Page_179">179</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli offre a nome della lega la corona di Napoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_180">180</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Progetto del Moroni comunicato al Pescara per sorprendere l'armata imperiale</td> <td class="pag"><a href="#Page_181">181</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Pescara fa consultare alcuni teologi intorno a' suoi scrupoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_182">182</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Negoziazioni della corte di Roma con Enrico VIII d'Inghilterra</td> <td class="pag"><a href="#Page_183">183</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>1.º luglio. Negoziazioni del vescovo di Veruli cogli Svizzeri</td> <td class="pag"><a href="#Page_184">184</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>24 giugno. Promessa della reggente di Francia di secondare gli sforzi degl'Italiani per difendere la loro indipendenza</td> <td class="pag"><a href="#Page_185">185</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La duchessa d'Alenson compromette i disegni degl'Italiani, da lei conosciuti</td> <td class="pag"><a href="#Page_187">187</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Pescara risolve di tradire gli alleati che volevano farlo re di Napoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_189">189</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Agosto. Francesco Sforza riceve l'investitura del ducato di Milano ad onerosissime condizioni</td> <td class="pag"><a href="#Page_190">190</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Malattia dello Sforza che ritarda le misure degli alleati</td> <td class="pag"><a href="#Page_191">191</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Malattia di Francesco I a Madrid, che ravviva le di lui negoziazioni coll'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_192">192</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>14 ottobre. Il Pescara cava la maschera e fa arrestare il Moroni nel castello di Novara</td> <td class="pag"><a href="#Page_193">193</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Pescara si fa consegnare tutte le fortezze del ducato di Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_195">195</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_503"></a>[503]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1525</td> <td>Circonda di trincee il castello di Milano e ne comincia l'assedio</td> <td class="pag"><a href="#Page_196">196</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il senato di Venezia ricusa di trattare coll'imperatore finchè il ducato di Milano è occupato dalle di lui truppe</td> <td class="pag"><a href="#Page_196">196</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>14 novembre. Disprezzo manifestato dai Castigliani verso il contestabile di Borbone</td> <td class="pag"><a href="#Page_198">198</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gl'Italiani hanno in orrore il marchese di Pescara</td> <td class="pag"><a href="#Page_198">198</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>30 nov. Il Pescara muore in Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_199">199</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Condizioni della lega progettata tra la Francia, l'Inghilterra ed i principi italiani</td> <td class="pag"><a href="#Page_200">200</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Irrisoluzione di Clemente VII nel sottoscriverla</td> <td class="pag"><a href="#Page_201">201</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Opposizione tra Niccolò di Schomberg ed il datario Ghiberti</td> <td class="pag"><a href="#Page_202">202</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Nuove proposizioni dell'imperatore al papa, che protraggono la conclusione della lega</td> <td class="pag"><a href="#Page_203">203</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Acconsente ad una dilazione di due mesi prima di obbligarsi</td> <td class="pag"><a href="#Page_204">204</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Smisurata ambizione di Carlo V nel trattare colla Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_206">206</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1526</td> <td>14 gennajo. Trattato di Madrid, sagrificj imposti a Francesco I</td> <td class="pag"><a href="#Page_206">206</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>18 marzo. Francesco viene posto in libertà e cambiato co' suoi figli</td> <td class="pag"><a href="#Page_208">208</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_504"></a>[504]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CXVII.</span> <i>Lega degl'Italiani per difendere la loro indipendenza. Sono abbandonati dalla Francia e mal serviti dal duca d'Urbino; crudeltà degl'imperiali in Lombardia. Clemente VII, sorpreso nel Vaticano dai Colonna, è forzato ad acconsentire ad una tregua che poi viene da lui violata.</i> 1526</td> <td class="pag"><a href="#Page_210">210</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1526</td> <td>Tutti gl'Italiani bramano ardentemente l'espulsione dei Barbari</td> <td class="pag"><a href="#Page_210">210</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Crudeltà degli oltremontani in tutte le province d'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_211">211</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gl'Italiani, non isperando la pace, desideravano almeno una guerra nazionale</td> <td class="pag"><a href="#Page_213">213</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Frequenti insurrezioni nel Milanese</td> <td class="pag"><a href="#Page_213">213</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Spossamento di Carlo V, disordine delle sue finanze</td> <td class="pag"><a href="#Page_214">214</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I re di Francia e d'Inghilterra disposti a secondare gl'Italiani</td> <td class="pag"><a href="#Page_215">215</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Alla nazione italiana mancava lo spirito militare</td> <td class="pag"><a href="#Page_215">215</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Ed ai governi italiani mancava il coraggio morale</td> <td class="pag"><a href="#Page_217">217</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il papa ed i Veneziani mandano ambasciatori a Francesco I</td> <td class="pag"><a href="#Page_218">218</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco I loro dichiara, che non credesi legato dal trattato di Madrid</td> <td class="pag"><a href="#Page_218">218</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Ma il suo coraggio ed ambizione erano compressi dalla disgrazia</td> <td class="pag"><a href="#Page_219">219</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>22 maggio. Francesco I si unisce a Clemente VII, ai Veneziani ed a Francesco Sforza per la libertà d'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_221">221</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Insurrezione a Milano, e convenzione tra gli Spagnuoli ed il popolo</td> <td class="pag"><a href="#Page_222">222</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Giugno. Le truppe di Venezia e della Chiesa si avanzano verso l'Adda ed il Po, nel mentre che gli alleati ordinano leve di Svizzeri</td> <td class="pag"><a href="#Page_223">223</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_505"></a>[505]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1526</td> <td>Lentezza e sutterfugj di Francesco I, che negozia coll'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_225">225</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Ugo di Moncade cerca invano di staccare Clemente VII dalla Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_226">226</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il duca d'Urbino capo dell'armata della lega, suo carattere e suo timido sistema di guerra</td> <td class="pag"><a href="#Page_227">227</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Tardanza degli Svizzeri aspettati all'armata del papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_228">228</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>17 di giugno. I generali spagnuoli eccitano avvertitamente una sollevazione in Milano per aver motivo di punire il popolo</td> <td class="pag"><a href="#Page_229">229</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Intollerabili vessazioni degl'imperiali a Lodi</td> <td class="pag"><a href="#Page_230">230</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Luigi Vistarini, per liberarsene, apre la città all'armata alleata</td> <td class="pag"><a href="#Page_230">230</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>26 giugno. L'armata della Chiesa si unisce a quella del duca d'Urbino, ed i generali di lei lo affrettano ad avanzarsi verso Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_232">232</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>7 luglio. Scaramuccia del duca d'Urbino alle porte di Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_234">234</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>8 luglio. Si ritira a precipizio in tempo di notte</td> <td class="pag"><a href="#Page_235">235</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Nello stesso giorno si pubblica la lega in Francia, a Roma, a Venezia</td> <td class="pag"><a href="#Page_235">235</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Principio delle diffidenze, e de' malcontenti fra gli alleati</td> <td class="pag"><a href="#Page_236">236</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Miseria de' Milanesi, e loro spaventosa oppressione sotto gli Spagnuoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_237">237</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Milanesi implorano la protezione del duca di Borbone che giugneva allora dalla Spagna</td> <td class="pag"><a href="#Page_239">239</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_506"></a>[506]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1526</td> <td>Il Borbone gl'inganna, e prende il loro danaro sulla parola che non attiene</td> <td class="pag"><a href="#Page_239">239</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>17 luglio. Il duca di Milano fa uscire dal castello 300 bocche inutili</td> <td class="pag"><a href="#Page_240">240</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>22 luglio. Il duca d'Urbino si accampa a due miglia da Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_241">241</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>24 luglio. Francesco Sforza è forzato a capitolare per assoluta mancanza di vittovaglie</td> <td class="pag"><a href="#Page_242">242</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il duca di Milano raggiugne gli alleati che gli danno il possesso di Lodi</td> <td class="pag"><a href="#Page_243">243</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il papa vuole mutare il governo di Siena devoto all'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_243">243</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>17 di giugno. Armata pontificia e fiorentina sotto Siena</td> <td class="pag"><a href="#Page_244">244</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>25 luglio. Quest'armata è posta in fuga da quattrocento soldati</td> <td class="pag"><a href="#Page_244">244</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Cattiva politica di temporeggiare del duca d'Urbino</td> <td class="pag"><a href="#Page_246">246</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gl'Italiani diffidano del re di Francia; G. B. Sanga viene spedito presso di lui in qualità di nunzio apostolico</td> <td class="pag"><a href="#Page_247">247</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La lentezza del re di Francia era cagionata dalla sua non curanza, e dal suo gusto pei piaceri</td> <td class="pag"><a href="#Page_248">248</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Flotta spagnuola armata a Cartagena per portare truppe in Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_250">250</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il duca d'Urbino eccitato ad attaccare Genova per terra, mentre la flotta della lega l'attaccava dalla banda del mare</td> <td class="pag"><a href="#Page_251">251</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>6 agosto, 23 settembre. Assedia e prende Cremona</td> <td class="pag"><a href="#Page_251">251</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_507"></a>[507]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>29 agosto. Pietro Navarro comincia l'assedio di Genova colla flotta della lega</td> <td class="pag"><a href="#Page_252">252</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1526</td> <td>22 agosto. Il papa si rappatuma coi Colonna, soscrive con loro un trattato di pace, e licenzia le sue truppe</td> <td class="pag"><a href="#Page_253">253</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Pompeo Colonna non aveva firmato il trattato che per sorprendere il papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_254">254</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>20 settembre. Pompeo Colonna con otto mila uomini entra in Roma per la porta di san Giovanni Laterano</td> <td class="pag"><a href="#Page_254">254</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Romani ricusano d'armarsi per difendere il papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_255">255</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Vaticano ed il tempio di san Pietro saccheggiati dai Colonna</td> <td class="pag"><a href="#Page_256">256</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Clemente VII rifugiato in Castel sant'Angelo tratta con Ugo di Moncade</td> <td class="pag"><a href="#Page_257">257</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il papa si obbliga ad una tregua di quattro mesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_257">257</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>7 ottobre. Il Guicciardini colle truppe del papa abbandona l'armata della lega, e si ritira sull'opposta riva del Po</td> <td class="pag"><a href="#Page_258">258</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>31 ottobre. Il duca d'Urbino lascia il suo campo di Cremona per avvicinarsi a Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_259">259</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Giorgio Frundsberg mette i Tedeschi in movimento per soccorrere l'armata imperiale a Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_260">260</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Novembre. Entra in Italia con 13,000 landsknecht</td> <td class="pag"><a href="#Page_261">261</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>24 novemb. Gio. de' Medici ferito mortalmente presso Borgoforte</td> <td class="pag"><a href="#Page_263">263</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_508"></a>[508]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Progetto del Macchiavelli di far combattere Gio. dei Medici per l'indipendenza d'Italia con una compagnia di ventura</td> <td class="pag"><a href="#Page_264">264</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1526</td> <td>28 novembre. Frundsberg passa il Po, e lo rimonta sulla riva destra</td> <td class="pag"><a href="#Page_265">265</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Borbone vende la libertà al Moroni e lo crea suo consigliere</td> <td class="pag"><a href="#Page_266">266</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Tutti i villaggi dei Colonna saccheggiati dall'armata del papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_267">267</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La flotta del vicerè passa avanti Genova, e combatte quella del Navarro</td> <td class="pag"><a href="#Page_269">269</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Lannoy sbarca le sue truppe a Gaeta, e tratta col papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_270">270</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Negoziazioni delusorie colle quali finisce l'anno</td> <td class="pag"><a href="#Page_271">271</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CXVIII.</span> <i>Il contestabile di Borbone conduce l'armata imperiale verso la Toscana: Clemente VII, dopo avere ottenuti alcuni vantaggi nel regno di Napoli, tratta col vicerè; presa e sacco di Roma. Firenze si dichiara libera.</i> 1527</td> <td class="pag"><a href="#Page_272">272</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1527</td> <td>I progressi degl'Italiani nella civiltà ingrandivano i loro patimenti sotto il giogo degli oppressori</td> <td class="pag"><a href="#Page_272">272</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La guerra si rende più crudele in ragione della lunga sua durata</td> <td class="pag"><a href="#Page_273">273</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Ferocia dei soldati comandati dal Borbone</td> <td class="pag"><a href="#Page_274">274</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La domanda del soldo arretrato autorizzava ogni loro eccesso</td> <td class="pag"><a href="#Page_275">275</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Difficoltà incontrate dal Borbone nel trarre fuori di Milano le sue truppe, e far loro passare il Po</td> <td class="pag"><a href="#Page_276">276</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_509"></a>[509]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>30 gennajo. La guarnigione di Milano passa il Po e si riunisce a Frundsberg</td> <td class="pag"><a href="#Page_277">277</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1527</td> <td>Dimora dell'armata di Borbone sotto Piacenza, e consiglj del duca di Ferrara</td> <td class="pag"><a href="#Page_278">278</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>20 febbrajo. Borbone s'incammina di bel nuovo alla volta di Bologna</td> <td class="pag"><a href="#Page_278">278</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Progetto del duca d'Urbino di tenere il Borbone tra due armate</td> <td class="pag"><a href="#Page_279">279</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>3 gennajo, 18 marzo. Il duca d'Urbino si allontana dalla sua armata sotto pretesto di malattia</td> <td class="pag"><a href="#Page_281">281</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Renzo di Ceri ed il conte di Vaudemont persuadono il papa ad attaccare il regno di Napoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_282">282</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>31 gennajo. Lannoy è sorpreso e sgominato a Frusolone dall'armata del papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_284">284</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>15 febbrajo. Successi dell'armata e della flotta della lega nel regno di Napoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_284">284</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Indisciplina dell'armata della Chiesa</td> <td class="pag"><a href="#Page_285">285</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Avarizia ed imbarazzo delle finanze di Clemente VII</td> <td class="pag"><a href="#Page_286">286</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>15 marzo. Viene abbandonata la spedizione contro Napoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_286">286</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>17 febbrajo. Ammutinamento nell'armata del Borbone, ch'egli riconduce all'ubbidienza</td> <td class="pag"><a href="#Page_287">287</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>5 marzo. L'armata veneziana passa il Po per seguire il Borbone</td> <td class="pag"><a href="#Page_288">288</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>14 marzo. Nuovo ammutinamento dell'armata imperiale calmato col danaro del duca di Ferrara</td> <td class="pag"><a href="#Page_288">288</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco I manca a tutte le promesse fatte al papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_289">289</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_510"></a>[510]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1527</td> <td>Angustie cui trovasi ridotto il papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_290">290</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>15 marzo. Clemente VII soscrive una tregua di otto mesi col vicerè</td> <td class="pag"><a href="#Page_291">291</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Clemente VII non conosce il pericolo ond'è minacciato dal Borbone</td> <td class="pag"><a href="#Page_292">292</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Sua estrema imprudenza nel licenziare le sue truppe mentre si avvicina il Borbone</td> <td class="pag"><a href="#Page_294">294</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>31 marzo. Il Borbone dichiara che non accetta la tregua, e muove l'esercito alla volta di Roma</td> <td class="pag"><a href="#Page_295">295</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Incertezza del Borbone prima di passare l'Appennino</td> <td class="pag"><a href="#Page_296">296</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il vicerè viene fino a Firenze per trattenere il Borbone</td> <td class="pag"><a href="#Page_297">297</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>15, 25 aprile. Il Borbone attraversa l'Appennino, ed entra in Val d'Arno di sopra</td> <td class="pag"><a href="#Page_298">298</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>26 aprile. I Fiorentini chiedono armi al loro governo</td> <td class="pag"><a href="#Page_300">300</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Sollevazione de' Fiorentini</td> <td class="pag"><a href="#Page_301">301</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gl'insorgenti non s'impadroniscono a tempo delle porte</td> <td class="pag"><a href="#Page_302">302</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Medici rientrano in città col duca d'Urbino e col marchese di Saluzzo</td> <td class="pag"><a href="#Page_303">303</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gl'insorgenti si sottomettono, ed ottengono un'amnistia</td> <td class="pag"><a href="#Page_303">303</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il duca d'Urbino esige che i Fiorentini prendano parte in proprio nome nella lega, e che gli restituiscano Montefeltro</td> <td class="pag"><a href="#Page_304">304</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>20 aprile. Il duca di Borbone parte a grandi giornate dai contorni d'Arezzo alla volta di Roma</td> <td class="pag"><a href="#Page_306">306</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_511"></a>[511]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1527</td> <td>5 maggio. Giugne colla sua armata sotto Roma</td> <td class="pag"><a href="#Page_306">306</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Renzo di Ceri e Martino di Bellay incaricati della difesa di Roma</td> <td class="pag"><a href="#Page_307">307</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>5 maggio. Fidanza di Clemente VII nel ricevere l'intima del Borbone</td> <td class="pag"><a href="#Page_309">309</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>6 maggio. Il Borbone viene ucciso nell'atto di montare all'assalto presso il Gianicolo</td> <td class="pag"><a href="#Page_310">310</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il borgo di Roma preso d'assalto dai Tedeschi e dagli Spagnuoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_311">311</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Clemente VII fugge dal Vaticano in castel sant'Angelo</td> <td class="pag"><a href="#Page_312">312</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Saccheggio del Borgo di Roma, del Vaticano e di Transtevere</td> <td class="pag"><a href="#Page_315">315</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>L'armata imperiale passa il Tevere, e comincia il saccheggio di Roma</td> <td class="pag"><a href="#Page_315">315</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Atrocità commesse dall'armata vittoriosa</td> <td class="pag"><a href="#Page_316">316</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>3 maggio. Arrivo di Pompeo Colonna co' suoi vassalli</td> <td class="pag"><a href="#Page_318">318</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>6 maggio. Arrivo del Rangoni al Ponte Salario per soccorrere Roma</td> <td class="pag"><a href="#Page_319">319</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>16 maggio. Il duca d'Urbino giunge ad Orvieto coll'armata veneziana</td> <td class="pag"><a href="#Page_320">320</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Ricusa d'attaccare gl'imperiali a meno che non riceva potenti rinforzi di truppe svizzere</td> <td class="pag"><a href="#Page_321">321</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Si avvicina a Roma, poi subito si ritira</td> <td class="pag"><a href="#Page_322">322</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>6 giugno. Capitolazione del papa che resta prigioniere degl'imperiali</td> <td class="pag"><a href="#Page_323">323</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Le province e le città lontane ricusano d'eseguire la capitolazione del papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_324">324</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_512"></a>[512]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>5 giugno. Modena presa dal duca di Ferrara, Ravenna e Cervia dai Veneziani</td> <td class="pag"><a href="#Page_325">325</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1527</td> <td>Clemente VII più attaccato alla sua sovranità di Firenze che a quella dello stato della Chiesa</td> <td class="pag"><a href="#Page_326">326</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Prodigiose spese cui Clemente VII sforzava i Fiorentini</td> <td class="pag"><a href="#Page_326">326</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>12 di maggio. La nuova della presa di Roma giugne a Firenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_328">328</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>16 maggio. I grandi cittadini di Firenze intimano al cardinale di Cortona di rendere la libertà alla repubblica</td> <td class="pag"><a href="#Page_328">328</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Filippo Strozzi e sua moglie, Clarice dei Medici, si associano al partito della libertà</td> <td class="pag"><a href="#Page_329">329</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il cardinale di Cortona capitola col partito repubblicano</td> <td class="pag"><a href="#Page_331">331</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>17 di maggio. I Medici escono da Firenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_331">331</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La balìa ristabilisce la costituzione popolare, ed abdica i suoi poteri</td> <td class="pag"><a href="#Page_332">332</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>21 maggio. S'aduna di nuovo il gran consiglio, ed elegge magistrati popolari</td> <td class="pag"><a href="#Page_334">334</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Morte di Niccolò Macchiavelli</td> <td class="pag"><a href="#Page_335">335</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CXIX.</span> <i>Il Lautrec conduce un'armata francese sotto Napoli, e blocca quella città; vittoria della sua flotta sopra quella degli Spagnuoli; malattia nel suo campo; sua morte e capitolazione della sua armata. Andrea Doria passa al partito imperiale, e muta il governo di Genova.</i> 1527-1528</td> <td class="pag"><a href="#Page_337">337</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_513"></a>[513]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1527</td> <td>Nel sedicesimo secolo i re non vedevano meglio le guerre in cui s'impegnavano di quello che i papi le vedessero nel quattordicesimo</td> <td class="pag"><a href="#Page_337">337</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Carlo V non conosceva la desolazione da lui cagionata nelle province ed in Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_338">338</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Enrico VIII non prendeva parte nelle guerre, che somministrando contribuzioni</td> <td class="pag"><a href="#Page_340">340</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco I, fino alla battaglia di Pavia, aveva egualmente chiuse le orecchie alle lagnanze dei popoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_340">340</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La disgrazia aveva cambiato il suo carattere senza riformarlo</td> <td class="pag"><a href="#Page_341">341</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La pace egualmente desiderabile per l'imperatore e per gli alleati</td> <td class="pag"><a href="#Page_342">342</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>2 agosto. Carlo V cerca di giustificarsi del sacco di Roma e della cattività del papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_343">343</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>18 agosto. Trattato d'Amiens tra Francesco I ed Enrico VIII per costringere l'imperatore a mettere in libertà il papa ed i figli di Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_345">345</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I cardinali, rimasti liberi, si adunano a Parma per trattare intorno al modo di liberare il loro capo</td> <td class="pag"><a href="#Page_346">346</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La peste scoppia in Italia, e soprattutto affligge Roma</td> <td class="pag"><a href="#Page_346">346</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Fine di settembre. Morte di Carlo di Lannoy; l'armata imperiale resta in Roma senza capo</td> <td class="pag"><a href="#Page_347">347</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Quest'armata si disperde nella campagna di Roma e nell'Ombria</td> <td class="pag"><a href="#Page_348">348</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_514"></a>[514]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1527</td> <td>La peste penetra in castel sant'Angelo tra le guardie del papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_349">349</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli ostaggi del papa maltrattati e minacciati riescono a fuggire</td> <td class="pag"><a href="#Page_349">349</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>31 ottobre. Nuova convenzione col papa, che gli accorda qualche respiro per pagare la sua taglia</td> <td class="pag"><a href="#Page_351">351</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>30 giugno. Il Lautrec parte dalla corte di Francia per porsi alla testa della nuova armata in Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_352">352</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Agosto. Il Lautrec prende la rocca di Bosco nell'Alessandrino</td> <td class="pag"><a href="#Page_353">353</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Andrea Doria riprende colla sua flotta il blocco di Genova</td> <td class="pag"><a href="#Page_353">353</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Principio d'agosto. Genova si assoggetta al re di Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_355">355</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Lautrec prende Alessandria, e la rimette al duca di Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_355">355</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>28 settembre. Il Lautrec inganna Antonio di Leyva, ed attacca Pavia</td> <td class="pag"><a href="#Page_357">357</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>1.º ottobre. I Francesi prendono e saccheggiano Pavia</td> <td class="pag"><a href="#Page_358">358</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Lautrec rifiuta di terminare la conquista della Lombardia, e s'incammina verso il mezzogiorno dell'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_358">358</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Riconciliazione del duca di Ferrara colla Francia; suo figlio sposa Renata, figlia di Lodovico XII</td> <td class="pag"><a href="#Page_359">359</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La repubblica di Firenze rende più intima la sua alleanza colla Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_360">360</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>7 dicembre. Rinnovazione della lega a Mantova</td> <td class="pag"><a href="#Page_361">361</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>9 dicembre. Il papa fugge dal castel sant'Angelo la vigilia del giorno in cui doveva essere posto in libertà</td> <td class="pag"><a href="#Page_362">362</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_515"></a>[515]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1528</td> <td>Gennajo. Clemente VII riceve ad Orvieto gli ambasciatori di Francia e d'Inghilterra, e dà speranze a tutti i partiti</td> <td class="pag"><a href="#Page_363">363</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>21 gennajo. Gli ambasciatori di Francia e d'Inghilterra dichiarano a Burgos la guerra a Carlo V, e vengono arrestati</td> <td class="pag"><a href="#Page_364">364</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>28 marzo, 24 giugno. Vicendevoli sfide fra il re di Francia e l'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_365">365</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>10 febbrajo. Il Lautrec passa il Tronto, ed entra negli Abruzzi</td> <td class="pag"><a href="#Page_366">366</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Prosperi successi di Lautrec ajutato negli Abruzzi dai Veneziani e dai Fiorentini</td> <td class="pag"><a href="#Page_367">367</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>L'armata di Lautrec resta incompleta, ed il re non le rimette il promesso danaro</td> <td class="pag"><a href="#Page_368">368</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>17 di febbrajo. Il principe d'Orange trae fuori di Roma l'armata imperiale col danaro mandatogli dal papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_369">369</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Metà di marzo. Le due armate in presenza fra Troja e Luceria</td> <td class="pag"><a href="#Page_371">371</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>21 marzo. Il principe d'Orange si ritira da Troja a Napoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_372">372</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Pietro Navarro si oppone a chi consigliava d'inseguire gl'imperiali prima di prendere Melfi</td> <td class="pag"><a href="#Page_372">372</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>23 marzo. Melfi preso e saccheggiato dai Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_373">373</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Conquiste di Lautrec e de' Veneziani nella Puglia</td> <td class="pag"><a href="#Page_374">374</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Metà d'aprile. Il Lautrec entra nella Terra di Lavoro e prende molte città</td> <td class="pag"><a href="#Page_375">375</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_516"></a>[516]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1528</td> <td>1.º maggio. Si accampa presso Napoli al Poggio reale</td> <td class="pag"><a href="#Page_376">376</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Lautrec risolve di bloccare Napoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_377">377</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Molti Napolitani si dichiarano pel partito francese</td> <td class="pag"><a href="#Page_378">378</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli assediati mancano di vini e di farine</td> <td class="pag"><a href="#Page_379">379</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>22 maggio. Orazio Baglioni, colonnello delle bande nere, è ucciso, ed è rimpiazzato da Ugo di Pepoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_379">379</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Ugo di Moncade vuole sorprendere la flotta genovese che stava avanti Napoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_380">380</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>28 maggio. Battaglia navale in faccia a Capo d'Orco nel golfo di Salerno</td> <td class="pag"><a href="#Page_381">381</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La flotta imperiale distrutta da Filippino Doria</td> <td class="pag"><a href="#Page_383">383</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>10 giugno. L'ammiraglio veneziano, Pietro Lando, giugne avanti Napoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_385">385</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Malattie tra gli assedianti e gli assediati</td> <td class="pag"><a href="#Page_386">386</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>15 giugno. Morte del nunzio del papa e del provveditore veneziano</td> <td class="pag"><a href="#Page_387">387</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il re di Francia e l'imperatore apparecchiano soccorsi per le loro armate d'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_388">388</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>10 di maggio. Il duca di Brunswick parte da Trento ed entra in Lombardia con dieci mila landsknecht</td> <td class="pag"><a href="#Page_388">388</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Luglio. Dopo avere commesse spaventose crudeltà la sua armata si disperde e torna in Germania</td> <td class="pag"><a href="#Page_390">390</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Intollerabile oppressione dei Milanesi sotto Antonio di Leyva</td> <td class="pag"><a href="#Page_391">391</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_517"></a>[517]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1528</td> <td>Agosto. San Paolo entra in Lombardia con circa dieci mila uomini</td> <td class="pag"><a href="#Page_392">392</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Settembre. Riprende d'assalto Pavia, che i Francesi avevano lasciato sorprendere</td> <td class="pag"><a href="#Page_393">393</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Malcontento d'Andrea Doria rispetto a' suoi rapporti colla Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_393">393</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Disprezzo di Francesco I pei privilegj dei Genovesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_395">395</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>30 giugno. Andrea Doria termina il servigio convenuto colla Francia, e più non vuole rinnovarlo</td> <td class="pag"><a href="#Page_396">396</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Luglio. Andrea Doria si ritira a Lerici colle sue galere, mentre Barbesieux prende il comando di quelle della Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_397">397</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>20 luglio. Il Doria offre i suoi servigj all'imperatore a condizione che sarebbe assicurata la libertà della sua patria</td> <td class="pag"><a href="#Page_398">398</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Opinione del Doria intorno alla propria <i>defezione</i></td> <td class="pag"><a href="#Page_399">399</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>18 luglio. Il Barbesieux giugne in faccia a Napoli colla flotta francese</td> <td class="pag"><a href="#Page_401">401</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Lautrec cade infermo: spedisce Renzo di Ceri a far levare per lui soldati negli Abruzzi</td> <td class="pag"><a href="#Page_402">402</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>2 agosto. Estrema debolezza cui l'armata francese viene ridotta dalla malattia</td> <td class="pag"><a href="#Page_403">403</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>16 agosto. Morte di Lautrec; il marchese di Saluzzo prende il comando dell'armata</td> <td class="pag"><a href="#Page_405">405</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>29 agosto. Il marchese di Saluzzo vuole ritirarsi sopra Aversa</td> <td class="pag"><a href="#Page_406">406</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_518"></a>[518]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1528</td> <td>La metà dell'armata è sgominata dalla cavalleria imperiale</td> <td class="pag"><a href="#Page_407">407</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>30 agosto. Il principe d'Orange attacca i Francesi ritirati in Aversa</td> <td class="pag"><a href="#Page_408">408</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Capoa apre le sue porte a Fabrizio Maramaldo ed ai Calabresi</td> <td class="pag"><a href="#Page_409">409</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il marchese di Saluzzo capitola in Aversa pei resti dell'armata</td> <td class="pag"><a href="#Page_409">409</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli Spagnuoli lasciano perire i prigionieri francesi nelle stalle della Maddalena</td> <td class="pag"><a href="#Page_410">410</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Le bande nere distrutte dall'assedio di Napoli e dalla capitolazione d'Aversa</td> <td class="pag"><a href="#Page_410">410</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Morte del marchese di Saluzzo e di Pietro Navarro</td> <td class="pag"><a href="#Page_411">411</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Supplicj ordinati dal principe d'Orange a Napoli e nelle province</td> <td class="pag"><a href="#Page_412">412</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La guerra si continua per qualche tempo in Puglia ed in Calabria</td> <td class="pag"><a href="#Page_413">413</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Andrea Doria colla sua flotta fa vela alla volta di Genova per liberare la sua patria</td> <td class="pag"><a href="#Page_414">414</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>12 settembre. Le truppe del Doria sono ricevute in Genova, e si eseguisce la rivoluzione senza spargimento di sangue</td> <td class="pag"><a href="#Page_415">415</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>21 ottobre. Il Castelletto e Savona si arrendono ai Genovesi, che spianano il primo, ed empiono il porto della seconda</td> <td class="pag"><a href="#Page_416">416</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_519"></a>[519]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CXX.</span> <i>Nuove costituzioni delle repubbliche di Genova e di Firenze. L'indipendenza italiana viene sagrificata da Clemente VII e da Francesco I ne' trattati di Barcellona e di Cambrai. Coronazione di Carlo V a Bologna, e schiavitù dell'Italia.</i> 1528-1530</td> <td class="pag"><a href="#Page_418">418</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Le nuove costituzioni di Genova e di Firenze si dettarono in mezzo a crudeli calamità</td> <td class="pag"><a href="#Page_418">418</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I dodici riformatori di Genova incaricati di pacificare la città e di conciliare i partiti</td> <td class="pag"><a href="#Page_420">420</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1528</td> <td>Il senato loro commette di rifondere la costituzione</td> <td class="pag"><a href="#Page_420">420</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Andrea Doria ricusa la sovranità di Genova offertagli da Carlo V</td> <td class="pag"><a href="#Page_421">421</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il punto d'onore genovese associato a' nomi che perpetuavano gli odj</td> <td class="pag"><a href="#Page_422">422</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Adozione d'una in altra famiglia, praticata in Genova sotto il nome d'Alberghi</td> <td class="pag"><a href="#Page_423">423</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I riformatori dichiarano tutti i cittadini genovesi attivi gentiluomini ed uguali in diritto</td> <td class="pag"><a href="#Page_424">424</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Li distribuiscono in 28 alberghi o famiglie adottive</td> <td class="pag"><a href="#Page_424">424</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La divisione dei Genovesi in alberghi fu soppressa dalla legge di mediazione del</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>17 di marzo 1576, dopo avere durato quarantotto anni</td> <td class="pag"><a href="#Page_425">425</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gran consiglio de' gentiluomini genovesi, corpo elettorale</td> <td class="pag"><a href="#Page_426">426</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Formazione dell'annuale senato del doge e della signoria</td> <td class="pag"><a href="#Page_426">426</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La costituzione di Genova puramente aristocratica</td> <td class="pag"><a href="#Page_428">428</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Pure quest'aristocrazia era meno esclusiva di quella di Venezia</td> <td class="pag"><a href="#Page_429">429</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_520"></a>[520]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1528</td> <td>La costituzione fiorentina dal canto suo pende verso l'aristocrazia</td> <td class="pag"><a href="#Page_429">429</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il diritto di città ristretto a coloro che lo avevano ricevuto per eredità dai loro antenati</td> <td class="pag"><a href="#Page_430">430</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Divisione degli abitanti dello stato in più classi, una sola delle quali era sovrana</td> <td class="pag"><a href="#Page_432">432</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Due mila cinquecento cittadini governavano un milione di sudditi, ma se non altro con forme popolari</td> <td class="pag"><a href="#Page_432">432</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Niccola Capponi coi grandi vuole ristringere l'oligarchia</td> <td class="pag"><a href="#Page_433">433</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Baldassare Carducci gli si oppone alla testa del partito popolare</td> <td class="pag"><a href="#Page_433">433</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Dante di Castiglione rompe le statue e gli stemmi dei Medici</td> <td class="pag"><a href="#Page_434">434</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Niccola Capponi riunisce la fazione Medici, o de' <i>Palleschi</i>, ai discepoli di Savonarola, ossia <i>Piagnoni</i></td> <td class="pag"><a href="#Page_435">435</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1522-1527</td> <td>Peste a Firenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_436">436</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1527</td> <td>Agosto. Riesce impossibile il ragunare il gran consiglio</td> <td class="pag"><a href="#Page_438">438</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1528</td> <td>9 febbrajo. Niccola Capponi fa dichiarare Gesù Cristo re perpetuo di Firenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_439">439</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>10 giugno. Il Capponi confermato gonfaloniere per un altro anno</td> <td class="pag"><a href="#Page_440">440</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Formazione della quarantia per i giudizj politici</td> <td class="pag"><a href="#Page_441">441</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>L'imposta diretta sul capitale mobiliare regolata da venti commissarj</td> <td class="pag"><a href="#Page_441">441</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Formazione della guardia del palazzo di trecento giovani</td> <td class="pag"><a href="#Page_443">443</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>6 novembre. Formazione della guardia urbana di quattro mila cittadini</td> <td class="pag"><a href="#Page_444">444</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_521"></a>[521]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1528</td> <td>Attaccamento de' Fiorentini alla nazione francese, il quale li fa persistere nella santa lega</td> <td class="pag"><a href="#Page_446">446</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Negoziazioni di Andrea Doria con Luigi Alamanni per riconciliare Firenze coll'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_447">447</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Fiorentini rifiutano le sue proposizioni</td> <td class="pag"><a href="#Page_449">449</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Disordine dell'armata di Borbone, conte di San Paolo in Lombardia</td> <td class="pag"><a href="#Page_450">450</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1529</td> <td>San Paolo coi duchi d'Urbino e di Milano s'avvicina a Milano, ma si trova troppo debole per attaccarlo</td> <td class="pag"><a href="#Page_451">451</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>21 giugno. San Paolo sorpreso a Landriano è fatto prigioniere da Antonio di Leyva</td> <td class="pag"><a href="#Page_453">453</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>7 luglio. Luigia di Savoja e Margarita d'Austria si riuniscono a Cambrai per negoziare la pace</td> <td class="pag"><a href="#Page_453">453</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco I cerca di persuadere agli alleati che difenderà i loro interessi</td> <td class="pag"><a href="#Page_455">455</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Anche Clemente VII tenta d'ingannare Francesco I</td> <td class="pag"><a href="#Page_456">456</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Irritamento di Clemente VII contro i Veneziani, il duca di Ferrara ed i Fiorentini</td> <td class="pag"><a href="#Page_456">456</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I progressi de' Turchi, e quelli dei protestanti in Germania, fanno desiderare la pace a Carlo V</td> <td class="pag"><a href="#Page_458">458</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>20 giugno. Trattato di pace e di alleanza di Barcellona tra l'imperatore ed il papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_460">460</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>10 gennajo. Ippolito de' Medici creato cardinale, ed Alessandro disegnato capo della casa de' Medici</td> <td class="pag"><a href="#Page_460">460</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_522"></a>[522]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1529</td> <td>5 agosto. Trattato di Cambrai, o delle dame, tra Francesco I e Carlo V</td> <td class="pag"><a href="#Page_461">461</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco I abbandona i Fiorentini ed i Veneziani all'intera vendetta dell'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_462">462</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Sagrifica ugualmente i duchi di Milano e Ferrara, gli Orsini e Fregosi, e tutti i partigiani della casa Angioina nel regno di Napoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_463">463</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Carlo V in questo trattato guarentisce al contrario gl'interessi di tutti i suoi alleati</td> <td class="pag"><a href="#Page_464">464</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Pel sagrificio de' suoi alleati Francesco I ottiene condizioni più vantaggiose per sè medesimo</td> <td class="pag"><a href="#Page_465">465</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco I cerca fin all'ultimo d'ingannare i Fiorentini</td> <td class="pag"><a href="#Page_466">466</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Carlo V manda a Barcellona Andrea Doria per far passare le sue galere in Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_467">467</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>29 luglio. Carlo V s'imbarca a Barcellona, e sbarca a Genova il 12 di agosto</td> <td class="pag"><a href="#Page_468">468</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Grossa armata dell'imperatore destinata a dare esecuzione al trattato di pace</td> <td class="pag"><a href="#Page_468">468</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli alleati si pongono in istato di trattare con lui colle armi alla mano</td> <td class="pag"><a href="#Page_470">470</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La guerra d'Ungheria ed il suo proprio spossamento persuadono Carlo V a trattare con loro</td> <td class="pag"><a href="#Page_470">470</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Egli esclude i soli Fiorentini dalla pacificazione</td> <td class="pag"><a href="#Page_471">471</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli alleati schivano ogni battaglia coll'imperatore, e continuano a difendersi</td> <td class="pag"><a href="#Page_472">472</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_523"></a>[523]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1529</td> <td>5 di novembre. Abboccamento del papa e dell'imperatore a Bologna</td> <td class="pag"><a href="#Page_473">473</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>22 novembre. Francesco Sforza si reca pure a Bologna per trattare</td> <td class="pag"><a href="#Page_474">474</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>23 di dicembre. Trattato di pace di Carlo collo Sforza, ed onerose condizioni con cui gli rende il ducato di Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_474">474</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1529-1535</td> <td>Sgraziato regno di Francesco Sforza, che muore senza figli</td> <td class="pag"><a href="#Page_476">476</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>25 dicembre. Trattato di pace dell'imperatore coi Veneziani</td> <td class="pag"><a href="#Page_477">477</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1530</td> <td>2 marzo. Alfonso d'Este si reca pure a Bologna per trattare</td> <td class="pag"><a href="#Page_478">478</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>21 marzo. Il papa ed il duca di Ferrara si assoggettano all'arbitramento della camera imperiale</td> <td class="pag"><a href="#Page_479">479</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1531</td> <td>21 aprile. Sentenza di Carlo V, che accorda alla casa d'Este Ferrara, come feudo della Chiesa, e Modena e Reggio come feudi dell'impero</td> <td class="pag"><a href="#Page_480">480</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1530</td> <td>25 marzo. Il marchesato di Mantova cambiato in ducato a favore di Federico Gonzaga</td> <td class="pag"><a href="#Page_482">482</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il duca Carlo III di Savoja si attacca unicamente all'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_482">482</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Le repubbliche di Genova, Siena e Lucca si assoggettano ad un'assoluta dipendenza dall'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_482">482</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Tutte le armate di Carlo V, evacuando il rimanente dell'Italia, riunisconsi intorno a Firenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_484">484</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>22 di febbrajo, 24 marzo. Carlo riceve a Bologna dalle mani del papa le due corone di Lombardia e dell'impero</td> <td class="pag"><a href="#Page_484">484</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_524"></a>[524]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1530</td> <td>Fin da quest'epoca la potenza di Carlo V fu più assoluta in Italia che non era stata quella di Carlo Magno e di Ottone</td> <td class="pag"><a href="#Page_486">486</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gl'Italiani avevano cessato di esistere come nazione indipendente</td> <td class="pag"><a href="#Page_486">486</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Aprile. Carlo V va in Germania, e lascia l'Italia in ischiavitù</td> <td class="pag"><a href="#Page_488">488</a></td>
+ </tr>
+</table>
+
+<p class="pad2 center large">
+<span class="smcap">Fine della Tavola.</span>
+</p>
+</div>
+
+<div class="footnotes">
+
+<h2>
+NOTE:
+</h2>
+
+<p>
+<a id="note1" href="#tag1">1.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 219.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note2" href="#tag2">2.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 213. — Galeat.
+Capella de bello Mediol., l. I, f. 15.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note3" href="#tag3">3.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 215. — P.
+Paruta Ist. Ven., l. IV, p. 291. — Gal. Capella,
+l. I, f. 15.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note4" href="#tag4">4.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 220. — Mém.
+de du Bellay, l. II, p. 195. — Scip. Ammirato,
+l. XXIX, p. 342. — Orl. Malavolti Stor. di
+Siena, p. III, l. VII, f. 121. — Fr. Belcarii,
+Comm., l. XVI, p. 510.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note5" href="#tag5">5.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 222.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note6" href="#tag6">6.</a> <i>Gio. Cambi, t. XXII, p. 190. — Scip.
+Ammirato, l. XXIX, p. 341.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note7" href="#tag7">7.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 236.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note8" href="#tag8">8.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 288. — Muratori
+Ann. d'Italia ad an. 1521. — P. Giovio
+Vita di Alfonso, p. 116.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note9" href="#tag9">9.</a> <i>Jac. Nardi Ist. Fior., l. VII, p. 295. — P.
+Giovio Vita d'Adriano VI, f. 116. — Onofr.
+Panvino Vite de' Pontefici, f. 265.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note10" href="#tag10">10.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 221. — Jac.
+Nardi Ist. Fior., l. VII, p. 295. — Gio. Cambi,
+t. XXII, p. 191. — Panvino in Clemente VII,
+f. 267. — P. Giovio Vita d'Adriano VI, f. 116.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note11" href="#tag11">11.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 222. — P.
+Giovio Vita di Adriano VI, f. 109, 110, 118,
+119. — Rayn. Ann. Eccl. 1422, § 1 e 2, p. 347. — Fr.
+Belcarii, l. XVII, p. 501. — Lettera di
+Girolamo Negri ad Antonio Michieli. Roma 14
+aprile 1522. Lettere ai Principi, t. I, f. 98. — Jo.
+Sleidaini Comm. de Statu relig. et reipub.,
+l. III, p. 48.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note12" href="#tag12">12.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 223. — Rayn.
+Ann. Eccl. 1522, § 16, p. 360.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note13" href="#tag13">13.</a> <i>Gio. Cambi, t. XXII, p. 194.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note14" href="#tag14">14.</a> <i>Comment. de Fil. de' Nerli, l. VII, p. 138.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note15" href="#tag15">15.</a> <i>Jac. Nardi Ist. Fior., l. VII, p. 282. — Comment.
+di Filippo de' Nerli, l. VII, p. 136.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note16" href="#tag16">16.</a> <i>Jac. Nardi, l. VII, p. 301, 302. — Fil.
+di Nerli Comm., l. VII, p. 139. — Scip. Ammirato,
+l. XXIX, p. 343. — Gio. Cambi,
+t. XXII, p. 201-207.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note17" href="#tag17">17.</a> <i>Hinc antiqua illa Gallica libertas aboleri,
+et in miseram servitutem desinere occaepit. Belcarius
+Comm. Rer. Gallic., l. XVII, p. 507.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note18" href="#tag18">18.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 224. — Mém.
+de M. du Bellay, l. II, p. 195. — Gal. Capella,
+l. I, p. 16.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note19" href="#tag19">19.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 226. — M. du
+Bellay, l. II, p. 202. — P. Jovii Vita Ferd.
+Davali, l. II, p. 316.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note20" href="#tag20">20.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 225. — M. du
+Bellay, l. II, p. 194. — Fr. Belcarii, l. XVII,
+p. 503. — Galeat. Capella, l. I, p. 16.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note21" href="#tag21">21.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 227. — M. du
+Bellay, l. II, p. 203. — P. Jovii Vita Piscarii,
+l. II, p. 316. — P. Paruta Ist. Ven., l. IV, p. 292.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note22" href="#tag22">22.</a> <i>Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 205. — Fr.
+Guicciardini, l. XIV, p. 226.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note23" href="#tag23">23.</a> <i>P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. II, p. 205. — Fr.
+Guicciardini, l. XIV, p. 226.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note24" href="#tag24">24.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 228. — P.
+Jovii Vita Ferd. Davali, l. II, p. 319. — M. du
+Bellay, l. II, p. 205. — Fr. Belcarii, l. XVII,
+p. 504. — Arnoldi Ferroni Burdigalensis de reb.
+gest. Gallor., l. V, p. 107. — P. Paruta, l. IV,
+p. 293. — Gal. Capella, l. II, f. 19.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note25" href="#tag25">25.</a> <i>P. Paruta Ist. Ven., l. IV, p. 296.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note26" href="#tag26">26.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 229. — P.
+Paruta, l. IV, p. 297. — Arnol. Ferroni de
+reb. gest. Gallor., p. 108.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note27" href="#tag27">27.</a> <i>P. Jovii Vita Ferd. Piscarii, l. II, p. 320. — Galeat.
+Capella, l. II, f. 20. — Mém. de M.
+du Bellay, l. II, p. 215. — P. Paruta, l. IV,
+p. 297.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note28" href="#tag28">28.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 229. — Mém.
+de M. du Bellay, l. II, p. 216. — Arnold. Ferronius
+Burdigalensis de reb. gest. Gallor., p. 109.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note29" href="#tag29">29.</a> <i>Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 217. — P.
+Jovii Vita Davali, l. II, p. 322. — Arn. Ferronii,
+l. V, p. 109. — Fr. Guicciardini, l. XIV,
+p. 229. — Georgens von Frundsberg, B. II, f. 32.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note30" href="#tag30">30.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 230. — Gal.
+Capella, l. II, f. 21. — P. Jovii Vita Ferd.
+Davali, l. II, p. 322. — Arn. Ferroni, l. V,
+p. 109. — P. Paruta Stor. Ven., l. IV, p. 298. — Mém.
+de M. du Bellay, l. II, p, 318. — Fr.
+Belcarii, l. XVII, p. 507.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note31" href="#tag31">31.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 230. — Arn.
+Ferronii, l. V, p. 110. — P. Jovii Vita Piscarii,
+l. II, p. 323. — Mém. de M. du Bellay, p. 218. — Gal.
+Capella, l. II, f. 22. — P. Paruta,
+l. IV, p. 298. — Georg. von Frundsberg Kriegzsthat,
+B. II, f. 35.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note32" href="#tag32">32.</a> <i>Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 220. — Arn.
+Ferronii, p. 110. — P. Jovii Vita Ferd. Davali,
+l. II, p. 324.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note33" href="#tag33">33.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 231. — Mém.
+de M. du Bellay, l. II, p. 223. — Gal. Capella,
+l. II, f. 22. — P. Jovii Vita Ferd. Davali,
+l. III, p. 325. — Arn. Ferronii de Gest. Gall.,
+l. V, p. 111. — P. Paruta, l. IV, p. 301.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note34" href="#tag34">34.</a> <i>Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 227, 228. — Fr.
+Belcarii Comm. Rer. Gall. l. XVII,
+p. 507-609. — Arn. Ferronii, l. V, p. 112.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note35" href="#tag35">35.</a> <i>Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 223. — P.
+Jovii Vita Ferd. Davali, l. II, p. 326. — Georg.
+von Frundsberg Kriegzsthat, B. II, f. 36.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note36" href="#tag36">36.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 232. — M. du
+Bellay, l. II, p. 231. — P. Jovii Vita Ferd.
+Davali, l. III, p. 328. — Arn. Ferronii Rer.
+Gall., l. VII, p. 133. — P. Paruta Ist. Ven.,
+l. IV, p. 303. — Gal. Capella, l. II, f. 23. — Fr.
+Belcarii, l. XVII, p. 509.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note37" href="#tag37">37.</a> <i>Ag. Giustiniani Ann. di Genova, l. IV,
+f. 275. — Uberti Folietae Gen. Hist., l. XII,
+p. 723. — P. Bizarri Hist. Gen., l. XIX, p. 453. — Galeat.
+Capella, l. II, f. 23. — Arn. Ferronii,
+l. VII, p. 134. — P. Jovii Vita Ferd.
+Davali, l. III, p. 330. — M. du Bellay, l. II,
+p. 232. — Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 233. — Gio.
+Cambi, p. 201, 208. — Georg. von
+Frundsberg Kriegzsthat, B. II, f. 36.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note38" href="#tag38">38.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 234. — M. du
+Bellay, Mém., l. II, p. 236.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note39" href="#tag39">39.</a> <i>Arn. Ferronii de reb. Gall., l. VII, p. 133. — Fr.
+Guicciardini, l. XV, p. 238.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note40" href="#tag40">40.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 237. — Gal.
+Capella, l. II, f. 25.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note41" href="#tag41">41.</a> Osservinsi le risposte della reggente e di
+madama d'Alenzon, da Lione il 25 di giugno.
+<i>Lettere de' Principi, fol. 102.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note42" href="#tag42">42.</a> <i>P. Giovio Vita di Adriano VI, f. 123,
+124. — Rayn. Ann. Eccl. 1522, § 17, p. 351. — Panvino
+Vite dei Pontefici, p. 265.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note43" href="#tag43">43.</a> <i>Lettera di Girolamo Negro a Marc'Antonio
+Micheli, Roma 17 marzo 1523. Lettere dei
+Principi, t. I, f. 113.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note44" href="#tag44">44.</a> <i>P. Giovio Vita di Adriano VI, f. 126. — Ist.
+di Gio. Cambi, t. XXII, p. 216. — Fr.
+Belcarii, l. XVII, p. 524. — Rayn. Ann. Eccl.
+1522, § 15, p. 350.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note45" href="#tag45">45.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 240. — P.
+Giovio Vita di Adriano VI, f. 125. — Rayn.
+Ann. Eccl., § 20 e seg., p. 352.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note46" href="#tag46">46.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 240. — Onof.
+Panvino Vite dei Pont., p. 265. — Rayn. Ann.
+Eccl. 1525, § 108, p. 393.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note47" href="#tag47">47.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 241. — Jac.
+Nardi, l. VII, p. 302.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note48" href="#tag48">48.</a> <i>Lettera di Girolamo Negro a Mess. Ant.
+Micheli del 10 dicembre del 1522. Lettere de'
+Principi, t. I, f. 109.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note49" href="#tag49">49.</a> <i>Lettera del Negro al Micheli del 28 febbrajo
+1523, t. I, f. 111.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note50" href="#tag50">50.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 250. — Jac.
+Nardi, l. VII, p. 302. — Onof. Panvino, f. 266. — Scip.
+Ammirato, l. XXIX, p. 347. — Fr.
+Belcarii, l. XVII, p. 526. — Rayn. Ann. Eccl.
+1523, § 109, p. 394.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note51" href="#tag51">51.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 241. — Fr.
+Belcarii, l. XVII, p. 525.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note52" href="#tag52">52.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 242. — P.
+Paruta Ist. Ven., l. V, p. 305.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note53" href="#tag53">53.</a> <i>P. Paruta Ist. Ven., l. V, p. 305-316. — Fr.
+Guicciardini, l. XV, p. 242-247. — Gal.
+Capella, l. II, f. 26.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note54" href="#tag54">54.</a> <i>P. Paruta, l. V, p. 317. — Fr. Guicciardini,
+l. XV, p. 248. — P. Jovii Vita Ferd.
+Davali, l. III, p. 341. — Arn. Ferroni de reb.
+Gall., l. VII, p. 139. — Gal. Capella, l. II,
+f. 26.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note55" href="#tag55">55.</a> <i>Gal. Capella, l. III, f. 27. — Fr. Guicciardini,
+l. XV, p. 250. — Mém. de M. du Bellay,
+l. II, p. 260. — P. Paruta, l. V, p. 318. — P.
+Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 337. — Rayn.
+Ann. Eccl., § 110, p. 394. — Scip. Ammirato,
+l. XXIX. p. 348. — Gio. Cambi,
+t. XXII, p. 340.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note56" href="#tag56">56.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 251. — M. du
+Bellay, t. II, f. 281. — Gal. Capella, l. III,
+f. 28. — Fr. Belcarii, l. XVII, p. 523. — Gio.
+Cambi, t. XXII, p. 242.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note57" href="#tag57">57.</a> <i>Gal. Capella, l. III, f. 26. — Arn. Ferroni,
+l. VII, p. 138. — Mém. de M. du Bellay,
+l. II, p. 259-283. — Fr. Guicciardini, l. XV,
+p. 253. — Fr. Belcarii, l. XVII, p. 533. — Scip.
+Ammirato, l. XXIX, p. 348. — P. Paruta,
+l. XV, p. 319.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note58" href="#tag58">58.</a> <i>M. du Bellay, l. I, p. 143. — P. Jovii de
+Vita Ferd. Davali, l. III, p. 339.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note59" href="#tag59">59.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 252. — M. du
+Bellay, l. II, p. 261. — Arn. Ferroni, l. VII,
+p. 136.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note60" href="#tag60">60.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 252. — M. du
+Bellay, l. II, p. 264. — P. Jovii Vita Davali,
+l. III, p. 330. — Mém. de Louis de la Tremouille,
+t. XIV, ch. XIX, p. 218. — Franc.
+Belcarii, l. XVII, p. 538. — Arn. Ferronii de
+reb. Gall., l. VII, p. 136. — Gal. Capella,
+l. III, f. 29. — Rymer Acta et Convent., t. XIII,
+p. 794.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note61" href="#tag61">61.</a> <i>M. du Bellay, l. II, p. 235. — Arn. Ferronii,
+l. VII, p. 136. — P. Jovii Vita Ferd.
+Davali, l. III, p. 341. — Fr. Belcarii, l. XVII,
+p. 530. — Fr. Guicciardini, l. XV, p. 253.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note62" href="#tag62">62.</a> <i>Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 265. — P.
+Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 341.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note63" href="#tag63">63.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 253. — M. du
+Bellay, l. II, p. 279. — Arn. Ferronii, l. VII,
+p. 139. — Fr. Belcarii, l. XVII, p. 533. — Gal.
+Capella, l. III, f. 29. — P. Jovii Vita
+Ferd. Davali, l. III, p. 341.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note64" href="#tag64">64.</a> <i>Gal. Capella, l. III, f. 29. — P. Jovii
+Vita Davali, l. III, p. 342.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note65" href="#tag65">65.</a> <i>P. Paruta Ist. Ven. l. V, p. 320.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note66" href="#tag66">66.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 254. — Mém.
+de M. du Bellay, l. II, p. 287. — Arn. Ferronii
+Burdigalensis, l. VII, p. 139. — P. Jovii Vita
+Davali, l. III, p. 342. — P. Paruta, l. V, p. 319.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note67" href="#tag67">67.</a> <i>P. Jovii Vita Davali, l. III, p. 342. — Idem
+Vita d'Adriano VI, p. 133. — Idem Vita
+di Pompeo Colonna, p. 159. — Rayn. Ann. Eccl.
+§ 112, p. 394. — Onof. Panvinio, f. 266. — Gio.
+Cambi, t. XXII, p. 243. — Scip. Ammirato,
+l. XXIX, p. 349. — Fr. Belcarii, l. XVII,
+p. 536.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note68" href="#tag68">68.</a> <i>P. Giovio Vita di Adriano VI, p. 134. — Onof.
+Panvinio Vite de' Pontefici, p. 266. — Lettera
+di Girolamo Negro del 7 aprile,
+1523, e del 2 dicembre, da Roma, f. 119 tra
+le Lettere de' Principi, l. I. Ediz. Ven. in 4.º 1581.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note69" href="#tag69">69.</a> <i>Sleidanus in Comment., l. III, p. 87; e
+l. IV, p. 99. — Acta convent. Norimb. in fasciculo
+rer. expetendi et fugiend. — Pallavicino
+Ist. del Concil. di Trento, l. II, c. 7 ed 8. — Fleury
+Hist. Eccl., l. CXXVIII, chap. 29-34.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note70" href="#tag70">70.</a> <i>P. Giovio Vita di Adriano VI, p. 133. — Onof.
+Panvino Vite de' Pontefici, f. 266.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note71" href="#tag71">71.</a> <i>P. Giovio Vita del Card. Pompeo Colonna,
+p. 159.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note72" href="#tag72">72.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, t. XXII, p. 243.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note73" href="#tag73">73.</a> <i>P. Giovio Vita di Pomp. Colonna, f. 160. — Fr.
+Guicciardini, l. XV, p. 263. — Onof.
+Panvino, f. 267. — Lettera di Girolamo Negro
+del 18 novembre 1523, l. I, f. 119.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note74" href="#tag74">74.</a> <i>P. Giovio Vita del Card. Colonna, p. 160. — Fr.
+Guicciardini, l. XV, p. 264. — Gio.
+Cambi, p. 246. — P. Bizarro, l. XIX, p. 459. — Ben.
+Varchi Stor. Fior., l. II, t. I, p. 7. — Rayn.
+Ann. Eccl. 1523, § 125, p. 397. — Fr.
+Belcarii, l. XVII, p. 538.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note75" href="#tag75">75.</a> <i>Lettera di Girol. Negri del 2 decembre,
+f. 119. Lettere de' Principi.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note76" href="#tag76">76.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 255.</i> Alfonso
+aveva di questo tempo all'incirca perduta Lucrezia
+Borgia, sua sposa, che gli lasciava tre
+figli. Ella aveva fatte inallora dimenticare colla
+sua divozione gli scandali della passata vita. <i>P.
+Giovio Vita d'Alfonso d'Este, p. 118.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note77" href="#tag77">77.</a> Lucrezia, che ai difetti contratti nella
+propria famiglia, celebre per la scostumata vita
+d'Alessandro VI e de' suoi figliuoli, unì tali virtù
+che la fecero amare dal consorte e da' suoi sudditi,
+morì quando ancora viveva Leon X. <i>N. d. T.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note78" href="#tag78">78.</a> <i>Ist. di Gio. Cambia t. XXII, p. 250. — Jac.
+Nardi Ist. Fior., l. VII, p. 303. — Fil.
+de' Nerli Comm., l. VII, p. 141. — Scip. Ammirato,
+l. XXX, p. 351. — Ben. Varchi Stor.
+Fior., l. II, p. 12. — Lettere de' Principi, t. I,
+f. 120.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note79" href="#tag79">79.</a> <i>Gio. Cambi, t. XXII, p. 239, 264, 273. — Comm.
+del Nerli, p. 142. — Benedetto
+Varchi, l. II, p. 14.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note80" href="#tag80">80.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 254. — Gal.
+Capella, l. III, f. 29. — Arnoldi Ferroni de
+reb. Gall., l. VII, f. 139. — P. Jovii Vita Davali,
+l. III, p. 342. — P. Paruta Ist. Venez.,
+l. V, p. 319.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note81" href="#tag81">81.</a> <i>Mém. de Mart. du Bellay, l. II, p. 289. — Mém.,
+de Louis de la Tremouille, t. XIV,
+p. 224.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note82" href="#tag82">82.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 257. — Gal.
+Capella, l. III, p. 30. — Arn. Ferroni, l. VII,
+p. 139. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 290.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note83" href="#tag83">83.</a> <i>Gal. Capella, l. III, f. 30. — P. Paruta,
+l. V, p. 320. — P. Jovii vita Davali, l. III,
+p. 342.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note84" href="#tag84">84.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 258. — Gal.
+Capella, l. III, f. 30.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note85" href="#tag85">85.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 259. — Mém.
+du chev. Bayard, t. XV, c. LXIX, p. 404. — Mém.
+de M. du Bellay, l. II, p. 307. — Gal.
+Capella, l. III, f. 31. — Arn. Ferroni, l. VII,
+p. 139.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note86" href="#tag86">86.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 260. — Gal.
+Capella, l. III, f. 32. — P. Paruta Stor. Ven.,
+l. V, p. 323. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 140. — P.
+Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 343. — Scip.
+Ammirato, l. XXX, p. 350. — Mém.
+de M. du Bellay, l. II, p. 308.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note87" href="#tag87">87.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 263, 265. — Gal.
+Capella, l. III, f. 33. — P. Jovii Vita
+Ferd. Piscarii, l. III, p. 343. — Mém. de M.
+du Bellay, l. II, p. 309.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note88" href="#tag88">88.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 265. — Gal.
+Capella, l. III, f. 33. — P. Jovii Vita Ferd.
+Davali, l. III, p. 344. — Mém. de M. du Bellay,
+l. II, p. 308.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note89" href="#tag89">89.</a> <i>Gal. Capella, l. III, f. 34. — Fr. Guicciardini,
+l. XV, p. 267.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note90" href="#tag90">90.</a> <i>P. Jovii Vita Davali, l. III, p. 344. — Arn.
+Ferroni, l. VII, p. 140. — Fr. Guicciardini,
+l. XV, p. 268. — Mém. de M. du Bellay,
+l. II, p. 311. — Mém. du chev. Bayard, c. LXIV,
+p. 405-409.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note91" href="#tag91">91.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 269. — Gal.
+Capella, l. III, f. 35. — P. Jovii Vita Ferd.
+Davali, l. III, p. 344. — Arn. Ferroni, l. VII,
+p. 141. — P. Paruta, l. V, p. 325. — Mém.
+de M. da Bellay, l. II, p. 312.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note92" href="#tag92">92.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 270. — Gal.
+Capella, l. III, f. 35. — Mém. de M. du Bellay,
+l. II, p. 316. — P. Jovii Vita Ferd. Davali,
+l. III, p. 346. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 141.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note93" href="#tag93">93.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 270. — Galeat.
+Capella de bello Mediol., l. III, f. 36. — Mém.
+de Mart. du Bellay, l. II, p. 317. — P. Paruta
+Stor. Ven., l. V, p. 325. — Arn. Ferroni, l. VII,
+p. 141. — P. Jovii Vita Ferdin. Davali, l. III,
+p. 347.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note94" href="#tag94">94.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 271. — Gal.
+Capella de bello Mediol., l. III, f. 36. — Mém.
+de M. du Bellay, l. II, p. 318. — P. Jovii Vita
+Davali, l. III, p. 346. — Arn. Ferroni rer.
+Gall., l. VII, p. 142.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note95" href="#tag95">95.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 271. — P. Jovii
+Vita Davali, l. III, p. 347. — Arn. Ferroni,
+l. VII, p. 142.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note96" href="#tag96">96.</a> <i>P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 348. — Arn.
+Ferroni, l. VII, p. 142. — Gal. Capella,
+l. III, f. 37. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 319. — P.
+Paruta, l. V, p. 325. — Fr. Belcarii,
+l. XVIII, p. 541.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note97" href="#tag97">97.</a> <i>P. Jovii Vita Davali, l. III, p. 351. — Fr.
+Guicciardini, l. XV, p. 270. — Gal. Capella,
+l. III, f. 37. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 142. — P.
+Paruta, l. V, p. 326. — Mém. de M.
+du Bellay, l. II, p. 341.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note98" href="#tag98">98.</a> <i>Mém. de Bayard, c. LXIV, p. 411; c.
+LXV, p. 416, 418.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note99" href="#tag99">99.</a> <i>Mém. de mes. M. du Bellay, l. II, p. 341. — Arn.
+Ferroni, l. VII, p. 143. — P. Jovii
+vita Davali, l. III, p. 352. — Fr. Belcarii, l.
+XVIII, p. 542.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note100" href="#tag100">100.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 272. — P.
+Jovii vita Davali, l. III, p. 352. — Arn. Ferroni,
+l. VII, p. 143. — Gal. Capella, l. III,
+f. 37. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 343.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note101" href="#tag101">101.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. III, p. 354. — Mém.
+de M. du Bellay, l. II, p. 344. — Mém. de
+la Tremouille, c. XX, p. 225. — Fr. Belcarii,
+l. XVIII, p. 541. — Scip. Ammirato, l. XXX,
+p. 352.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note102" href="#tag102">102.</a> <i>Lett. di Gio. Matteo Giberto Datario a
+Mess. Marchione Lango nunzio in Inghilterra.
+Lettera de' principi, t. I, f. 123-126.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note103" href="#tag103">103.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. IV, p. 355. — Arn.
+Ferroni, l. VII, p. 144. — Gal. Capella,
+l. IV, f. 39. — Rapin Thoyras, Hist. d'Anglet.,
+t. VI, l. XV, p. 198. — Rymer, Acta pubblica,
+t. XIII, p. 794.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note104" href="#tag104">104.</a> <i>P. Jovii Vita Davali, l. IV, p. 357. — Mém.
+de M. du Bellay, l. II, p. 345. — Arn.
+Ferroni, l. VII, p. 144. — Fr. Guicciardini, l. XV,
+p. 275.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note105" href="#tag105">105.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. IV, p. 358. — Fr.
+Guicciardini, l. XV, p. 276. — Arn. Ferroni,
+l. VII, p. 145.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note106" href="#tag106">106.</a> <i>P. Jovii vita Ferd. Davali, l. IV, p. 363. — Mém.
+de M. du Bellay, l. II, p. 347. — Fr. Guicciardini,
+l. XV, p. 277. — Arn. Ferroni, l. VII,
+p. 146. — Georgens von Frundsberg, B. II,
+f. 38.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note107" href="#tag107">107.</a> <i>P. Jovii vita Ferd. Davali, l. IV, p. 365. — Arn.
+Ferroni, l. VII, p. 146. — Fr. Guicciardini,
+l. XV, p. 278. — Mém. de la Tremouille,
+c. XX, p. 225. — Fr. Belcarii, l. XVIII,
+p. 544.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note108" href="#tag108">108.</a> <i>Hist. de France par Belleforest, t. I, p.
+1438. — Ar. Ferroni, l. VII, p. 147. — Gal.
+Capella, l. IV, f. 40. — Mém. de M. du Bellay,
+l. II, p. 348. — P. Jovii vita Ferd. Davali,
+l. IV, p. 365.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note109" href="#tag109">109.</a> <i>Mém. de la Tremouille, c. XX, p. 228. — Gal.
+Canella, l. IV, f. 42. — Mém. de M. du
+Bellay, l. II, p. 352. — Fr. Guicciardini, l.
+XV, p. 279. — Arn. Ferroni, t. VII, p. 148. — P.
+Jovii vita Ferd. Davali, l. V, p. 367. — Fr.
+Belcarii, l. XVIII, p. 546.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note110" href="#tag110">110.</a> <i>P. Jovii vita Fred. Davali, l. V, p. 368. — Mém.
+de M. du Bellay, l. II, p. 353. — Gal. Capella,
+l. IV, f. 42. — Jac. Nardi, l. VII,
+p. 306. — Garnier Hist. de France, t. XII,
+p. 318.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note111" href="#tag111">111.</a> <i>Arn. Ferroni, l. VII, p. 148.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note112" href="#tag112">112.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 280. — Gal.
+Capella, l. IV, f. 42. — P. Jovii vita Davali,
+l. V, p. 369. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 148. — P.
+Paruta Ist. Ven., l. V, p. 530.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note113" href="#tag113">113.</a> <i>Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 355.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note114" href="#tag114">114.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 280. — P.
+Jovii Vita Ferd. Davali, l. V, p. 369. — Arn.
+Ferroni, l. VII, p. 148. — Gal. Capella, l. IV,
+f. 43. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 357. — Mém.
+de la Tremouille, c. XX, p. 229.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note115" href="#tag115">115.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 281. — Arn.
+Ferroni, l. VII, p. 149. — Lettera di Giovan
+Battista Sanga, Roma 21 novembre tra le lett.
+de' Princ., t. I, f. 140. — P, Jovii vita Ferd.
+Davali, l. V, p. 371. — Mém. de M. du Bellay,
+l. II, p. 358. — Ben. Varchi Stor. Fior., l. II,
+p. 22. — P. Paruta, l. V, p. 331.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note116" href="#tag116">116.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p, 281. — Lett.
+de' Princ., t. I, f. 140.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note117" href="#tag117">117.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. V, p. 375. — P.
+Paruta, l. V, p. 332. — Fr. Guicciardini, l.
+XV, p, 282. — Ben. Varchi, l. II, p. 22. — Lett.
+di Giovanni Battista Sanga da Roma 29
+novembre. Lettere de' principi, t. I, f. 144.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note118" href="#tag118">118.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. V, p. 376. — Fr.
+Guicciardini, l. XV, p. 283. — Gal. Capella,
+l. IV, f. 43. — P. Parata, l. V, p. 343. — Arn.
+Ferroni, l. VII, p. 149. — Mém. de M.
+du Bellay, l. II, p. 359. — Jac. Nardi, l. VII,
+p. 308. — Ben. Varchi, l. II, p. 23.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note119" href="#tag119">119.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. V, p. 377 — Fr.
+Guicciardini, l. XV, p. 285. — Mém. de
+M. du Bellay, l. II, p. 361 — Fr. Belcarii, l.
+XVIII, p. 548. — Scip. Ammirato, l. XXX,
+p. 354.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note120" href="#tag120">120.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 287. — Gal.
+Capella, l. IV, f. 44 e 49. — Arnoldi Ferroni,
+l. VII, p. 150. — Rayn. Ann. Eccl. 1525, § 75,
+p. 450. — Orl. Malavolti Stor. di Siena, p. III,
+l. VII, f. 123. — Jac. Nardi Ist. Fior., l. VII,
+p. 309.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note121" href="#tag121">121.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. V, p. 374. — Gal.
+Capella, l. IV, f. 45. — Fr. Guicciardini,
+l. XV, p. 289. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 150. — Marco
+Guazzo Ist. de' suoi tempi, f. 6. — G.
+Frundsberg, B. II, f. 39.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note122" href="#tag122">122.</a> <i>Gal. Capella, l. IV, f. 42, 44, 46. — P.
+Jovii vita Davali, l. V, p. 372. — Fr.
+Guicciardini, l. XV, p. 289. — Mém. de M. du
+Bellay, l. II, p. 379. — Arn. Ferroni, l. VII,
+p. 149. — Georg. von Frundsberg Kriegzsthaten,
+B. II, f. 40.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note123" href="#tag123">123.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. V, p. 378. — Fr.
+Guicciardini, l. XV, p. 289. — P. Paruta
+Ist. Ven., l. V, p. 345. — Fr. Belcarii, l. XVIII,
+p. 550.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note124" href="#tag124">124.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. V, p. 379. — Gal.
+Capella, l. IV, f. 47. — Fr. Guicciardini,
+l. XV, p. 290. — Mém. de M. du Bellay, l. II,
+p. 379.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note125" href="#tag125">125.</a> <i>P. Jovii vita Piscarii, l. VI, p. 390. — Arn.
+Ferroni, l. VII, p. 151. — Fr. Guicciardini,
+l. XV, p. 291. — Martin du Bellay,
+l. II, p. 385.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note126" href="#tag126">126.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. VI, p. 391. — Fr.
+Guicciardini, l. XV, p. 292. — Mém. de
+la Tremouille, c. XXI, p. 231. — Gal. Capella,
+l. IV, f. 51. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 151. — Georg.
+von Frundsberg, B. III, f. 45.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note127" href="#tag127">127.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. V, p. 383. — Fr.
+Guicciardini, l. XV, p. 292. — Mém de M.
+du Bellay, l. II, p. 383. — Arn. Ferroni, l.
+VII, p. 152. — Garnier. Hist. de France, l. XII,
+p. 325. — Rap. Thoyras Hist. d'Angl., l. XV,
+p. 203.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note128" href="#tag128">128.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. V, p. 382. — Gal.
+Capella, l. IV, f. 48. — Fr. Guicciardini,
+l. XV, p. 293. — Du Bellay, l. II, p. 381. — Georg
+von Frundsberg, B. III. f. 42.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note129" href="#tag129">129.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. VI, p. 389. — Gal.
+Capella, l. IV, f. 49. — Fr. Guicciardini,
+l. XV, p. 293. — Mém de M. du Bellay,
+l. II, p. 383.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note130" href="#tag130">130.</a> <i>Gal. Capella, l. IV, f. 50. — Fr. Guicciardini,
+l. X, p. 293. — Mém. de M. du
+Bellay, l. II, p. 386.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note131" href="#tag131">131.</a> Per abbaglio l'originale dice Lago Maggiore.
+<i>N. d. T.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note132" href="#tag132">132.</a> <i>Gal. Capella, l. IV, f. 49. — Fr. Guicciardini,
+l. XV, p. 294. — Du Bellay, l. II,
+f. 383. — P. Jovii vita Davali, l. V, p. 388. — Fr.
+Belcarii, l. XVIII, p. 553. — Arnoldi
+Ferroni, l. VII, p. 154. — Jac. Nardi, l. VII,
+p. 308. — Ben. Varchi, l. II, p. 23.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note133" href="#tag133">133.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. V, p. 385. — Marco
+Guazzo Ist. de' suoi tempi, f. 7. — Fr.
+Guicciardini, l. XV, p. 294. — Gal. Capella,
+l. IV, f. 51. — Mém. de la Tremouille, c. XXI,
+p. 232. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 154.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note134" href="#tag134">134.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. V, p. 387. — Fr.
+Guicciardini, l. XV, p. 296. — Gal. Capella,
+l. IV, f. 51. — Mém. de M. du Bellay,
+l. II, p. 387. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 153.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note135" href="#tag135">135.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. VI, p. 393. — Fr.
+Guicciardini, l. XV, p. 297. — Gal. Capella,
+l. IV, f. 52. — Mém, de M. du Bellay,
+l. II, p. 389. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 154. — Georg.
+von Frundsberg Kriegsthaten, B. III,
+f. 46.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note136" href="#tag136">136.</a> <i>Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 390. — Fr.
+Belcarii, l. XVIII, p. 554. — P. Jovii vita
+Davali, l. VI, p. 394.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note137" href="#tag137">137.</a> <i>Fr. Guicciardini l. XV, p. 290. — Mém.
+de la Tremouille, c. XXI, p. 230. — Anon.
+Padov. presso il Murat. Ann., l. X, p. 183.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note138" href="#tag138">138.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. VI, p. 397. — Mém.
+de M. du Bellay, l. II, p. 391. — Arn.
+Ferroni, l. VII, p. 155. — Fr. Belcarii, l.
+XVIII, p. 554. — Georg. von Frundsberg,
+B. III, f. 47.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note139" href="#tag139">139.</a> <i>P. Jovii vita Ferd. Davali, l. VI, p.
+398, 401. — Lettere de' Principi. Pavia, 24
+febbrajo 1525, t. I, f. 151. — Fr. Guicciardini,
+l. XV, p. 297. — Gal. Capella, l. IV,
+f. 52. — Mém. de la Tremouille, c. XXI,
+p. 236. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 392. — Arn.
+Ferroni, l. VII, p. 155. — Jac.
+Nardi, l. VII, p. 310. — Georg. von Frundsberg,
+B. III, f. 47.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note140" href="#tag140">140.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. VI, p, 402. — Lett.
+de' Principi, t. I, f. 152. — Gal. Capella,
+l. IV, f. 52. — Mém. de la Tremouille,
+c. XXI, p. 236. — Mém. de M. du Bellay, l. II,
+p. 395. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 156. — Georg.
+von Frundsberg, B. III, f. 49.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note141" href="#tag141">141.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. VI, p. 403-406. — Fr.
+Guicciardini, l. XV, p. 298. — Arn.
+Ferroni, l. VII, p. 157. — Jac. Nardi, l. VII,
+p. 311. — P. Bizarro, l. XIX, p. 460. — Scip.
+Ammirato, l. XXX, p. 354. — Ben.
+Varchi, l. II, p. 24. — Rayn. An. Eccl. 1525,
+§ 80, p. 451. — P. Paruta Ist. Ven., l. V,
+p. 345. — Georg. von Frundsberg Kriegzsthaten,
+B. III, f. 50.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note142" href="#tag142">142.</a> <i>P. Paruta Ist. Ven., l. V, p. 346.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note143" href="#tag143">143.</a> <i>P. Giovio vita del card. Pompeo Colonna,
+f. 165. — Ben. Varchi Stor. Fior., l. II, p. 45.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note144" href="#tag144">144.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 300.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note145" href="#tag145">145.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 302. — Gal.
+Capella, l. V, f. 53. — P. Jovii Vita Ferd.
+Davali, l. VII, p. 409.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note146" href="#tag146">146.</a> <i>Lettera di Venezia del 5 marzo. Lettere
+dei Principi, t. I, f. 152. — Garnier Hist. de
+France, t. XII, p. 332.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note147" href="#tag147">147.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 302. — Mém.
+de M. du Bellay, t. XVIII, l. III, p. 5. — P. Giovio
+Vita del card. Colonna, f. 161. — Lettere del
+card. de' Monti al card. Egidio. Lettere de' Princ.
+t. I, f. 155.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note148" href="#tag148">148.</a> <i>P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. VII,
+p. 408.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note149" href="#tag149">149.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 302. — P.
+Jovii Vita Ferd. Davali, l. VII, p. 418. — P.
+Paruta Ist. Ven., l. V, p. 346. — Fr. Belcarii,
+l. XVIII, p. 555.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note150" href="#tag150">150.</a> <i>Lettera del Ghiberti, datario apostolico,
+ai nunzj in Inghilterra. Roma 1 marzo 1525.
+Lett. de' Princ., t. I, f. 154.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note151" href="#tag151">151.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 304. — P.
+Jovii Vita Ferd. Davali, l. VII, p. 409. — P.
+Paruta, l. V, p. 348. — Fr. Belcarii, l. XVIII,
+p. 556. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 355. — Gio.
+Cambi Ist. Fior., t. XXII, p. 268.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note152" href="#tag152">152.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 309. — Orlando
+Malavolti Stor. di Siena, p. III, l. VII,
+f. 124.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note153" href="#tag153">153.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 309. — Gal.
+Capella, l V, f. 54. — Mém. de M. du Bellay, l.
+III, p. 9. — P. Jovii Vita Davali, l. VII, p. 409.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note154" href="#tag154">154.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p, 305. — P.
+Jovii Vita Davali, l. VII, p. 409. — Ben.
+Varchi Stor. Fior, l. II, p, 26.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note155" href="#tag155">155.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 309. — Belleforest
+Hist. de France, t. II, p. 1443. — Gal.
+Capella, l. V, f. 53. — Fr. Belcarii,
+l. XVIII, p. 557. — Arnoldi Ferroni, l. VIII,
+p. 159. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 355.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note156" href="#tag156">156.</a> <i>Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 9. — Fr.
+Guicciardini, l. XVI, p. 316. — Fr. Belcarii,
+l. XVIII, p. 559.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note157" href="#tag157">157.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 322. — P.
+Paruta Ist. Ven., l. V, p, 350. — Fr. Belcarii,
+l. XVIII, p. 560.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note158" href="#tag158">158.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 304.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note159" href="#tag159">159.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 322.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note160" href="#tag160">160.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 323. — P.
+Jovii Vita Davali, l. VII, p. 410. — Gal. Capella,
+l. V, f. 34. — Martin du Bellay, l. III,
+p. 11. — Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 562. — Lett.
+de' Princ. Roma, 18 giugno, f. 164.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note161" href="#tag161">161.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 317. — Lettres
+de l'évêque de Bayeux de Rome. Lett. de Princ.,
+t. I, f. 163.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note162" href="#tag162">162.</a> <i>Lettres de l'évêque de Bayeux, de Rome,
+t. I, lett. de' Princ., f. 163. — P. Paruta Ist.
+Ven., l. V, p. 351. — P. Jovii Vita Davali,
+l. VII, p. 413.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note163" href="#tag163">163.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 326. — Gal.
+Capella, l. V, f. 54. — P. Jovii Vita Davali,
+l. VII, p. 414.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note164" href="#tag164">164.</a> <i>P. Jovii vita Piscarii, l. VII, p. 414. — Gal.
+Capella, l. V, f. 55. — Fr. Guicciardini,
+l. XVI, p. 324.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note165" href="#tag165">165.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 325. — Ben.
+Varchi Stor. Fior., l. II, p. 27. — Fr. Belcarii,
+l. XVIII, p. 562. — P. Jovii Vita Piscarii,
+l. VII, p. 412. — Arn. Ferroni, l. VIII, p. 160.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note166" href="#tag166">166.</a> <i>Gal. Capella, l. V, f. 55. — Fr. Guicciardini,
+l. XVI, p. 325. — Fr. Belcarii, t. XVIII,
+p. 563.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note167" href="#tag167">167.</a> <i>P. Jovii Vita Piscarii, l. VII, p. 414. — Lettere
+del Ghiberti da Roma 1.º luglio e seguenti,
+f. 165 ec., t. I, Lett. de' Princ.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note168" href="#tag168">168.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 327. — P.
+Jovii Vita Piscari, l. VII, p. 417. — Ejusd.
+Vita di Pomp. Colonna, f. 162. — Ben. Varchi
+Stor. Fior., l. II, p. 29. — Scip. Ammirato,
+l. XXX, p. 356.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note169" href="#tag169">169.</a> <i>P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. VII, p. 418. — Gal.
+Capella, l. V, f. 55. — Fr. Guicciardini,
+l. XVI, p. 328.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note170" href="#tag170">170.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 319.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note171" href="#tag171">171.</a> Lettera di Gio. Matteo Ghiberti a Girolamo
+Ghinucci. Roma 10 luglio 1525. <i>Lett. de' Prin.,
+t. I, f. 169. — Rymer Acta et conven., t. XIV,
+p. 38.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note172" href="#tag172">172.</a> <i>Lettera di Gio. Matteo Ghiberti datario a
+M. Ennio Filonardo, vescovo di Veruli, nunzio
+nell'Elvezia, Roma 1.º luglio 1525, t. I, f. 164.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note173" href="#tag173">173.</a> <i>Parecchie lettere di G. M. Ghiberti, del
+mese di luglio, ma spezialmente quella del 15
+luglio diretta a Sigismondo Sanzio. Lett. dei
+Principi, f. 170. — Fr. Guicciardini, l. XVI,
+p. 329.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note174" href="#tag174">174.</a> <i>Lettera di G. M. Ghiberti a Domenico Sauli,
+del 19 settembre, t. II, f. 174. — Ed al vescovo
+di Bayeux, del 4 settembre, f. 172.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note175" href="#tag175">175.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 329. — Arn.
+Ferroni, l. VIII, p. 162. — P. Jovii Vita Davali
+Piscarii, l. VII, p. 423. — G. v. Frundsberg,
+B. III, f. 58.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note176" href="#tag176">176.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 324.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note177" href="#tag177">177.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 328. — Fr.
+Belcarii, l. XVIII, p. 564 — Joseph Ripamontii
+Hist. Mediolan., l. IX, p. 709.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note178" href="#tag178">178.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 330. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p, 15. — Fr. Belcarii,
+l. XVIII, p. 565. — Arn. Ferronii, l. VIII,
+p, 162.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note179" href="#tag179">179.</a> Lettera del 19 settembre di G. M. Giberti
+a Domenico Sauli. <i>T. I, f. 174. Lett. de' Principi.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note180" href="#tag180">180.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 332.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note181" href="#tag181">181.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 353. — Gal.
+Capella, l. V, f. 57. — Fr. Belcarii, l. XVIII,
+p. 565. — Bened. Varchi, l. II, p. 31. — Jac.
+Nardi Ist. Fior., l. VII, p. 314.</i> — Lettera di
+G. M. Giberti a Domenico Sauli, dopo l'arrestazione
+del Moroni. <i>T. II. Lett. de' Principi,
+f. 19.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note182" href="#tag182">182.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 434. — Gal.
+Capella, l. V, p. 57. — Benedetto Varchi, l. II,
+p. 33. — Jac. Nardi, l. VII, p. 314.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note183" href="#tag183">183.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 434. — P.
+Paruta Hist. Ven., l. V, p. 352.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note184" href="#tag184">184.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 335.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note185" href="#tag185">185.</a> <i>P. Jovii Vita Ferd. Davali Piscarii,
+l. VII, p. 423-425. — Fr. Guicciardini, l. XVI,
+p. 336. — Gal. Capella, l. V, f. 60. — Ist. di
+Gio. Cambi, t. XXII, p. 275. — Scip. Ammirato,
+l. XXX, p. 356. — Jos. Ripamontii,
+l. IX, p. 711.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note186" href="#tag186">186.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 337. — P.
+Paruta Hist. Ven., l. V, p. 353. — Gal. Capella,
+l. V, f. 58. — Lett. de' Principi, t. I,
+f. 175, 176 etc. — Rymer Conv. Litt., t. XIV,
+p. 481.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note187" href="#tag187">187.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 340.</i> — Lettera
+di Clemente VII a Carlo V intorno all'arrivo
+di Errera; Roma 16 dicembre 1525. <i>Lett.
+de' Principi, t. I, f. 177. — Ben. Varchi, l. II,
+p. 25.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note188" href="#tag188">188.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 341. — Fr.
+Belcarii, l. XVIII, p, 568 e 570. — Scip. Ammirato,
+l. XXX, p. 356.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note189" href="#tag189">189.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 342.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note190" href="#tag190">190.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 343-350.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note191" href="#tag191">191.</a> <i>Il trattato in Leonardo, Corpo Diplomatico,
+t. II. — e in Rymer, Acta, l. XIV,
+p. 308. — Hist. de la Diplom. fr. t. I, v. 332-336. — Fr.
+Guicciardini, l. XVI, p. 351. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 18. — Arn.
+Ferroni Burdigalensis, l. VIII, p. 162. — Fr.
+Belcarii, l. XVIII, p. 569. — Georg. v. Frundsberg,
+B. III, f. 159.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note192" href="#tag192">192.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 353. — P.
+Paruta Ist. Ven., l. V, p. 354. — Gal. Capella,
+l. V, f. 58. — Arn. Ferroni, l. VIII, p. 163. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 19. — Fr. Belcarii,
+l. XVIII, p. 571. — Benedetto Varchi,
+l. II, p. 36. — Ist. di Gio. Cambi, t. XXII,
+p. 296. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 357.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note193" href="#tag193">193.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 406. — Alfonso
+de Ulloa Vita di Carlo V, l. II, p. 113. — Ejusd.
+Vita di Ferdinando imperatore, l. I,
+p. 17.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note194" href="#tag194">194.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 357. — Ben.
+Varchi Stor. Fior., l. II, p. 38. — P. Paruta,
+Ist. Ven., l. V, p. 354. — Gal. Capella, l. V,
+f. 58. — Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 572. — Jac.
+Nardi, l. VII, p. 315. — Gio. Cambi, t. XXII,
+p. 280. — Georg. von Frundsberg, B. III, f. 61.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note195" href="#tag195">195.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 359. — P.
+Paruta Ist. Ven., l. V, p. 355. — Fr. Belcarii,
+l. XVIII, p. 572.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note196" href="#tag196">196.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 360. — P.
+Paruta, l. V, p. 357. — Fr. Belcarii, l. XVIII,
+p. 573.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note197" href="#tag197">197.</a> <i>Hist. de la Diplom. Fran., t. I, l. III,
+p. 340. — Fr. Guicciardini, l. XVII, p, 368. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 22. — Arn.
+Ferroni, l. VIII, p. 163. — Fr. Belcarii, l. XVIII,
+p. 574. — Jac. Nardi, l. VII, p. 315</i>. — Il
+trattato viene letteralmente riportato nella vita
+di Giorgio Frundsberg, <i>l. IV, f. 62.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note198" href="#tag198">198.</a> <i>Hist. de la Diplom. Fran., t. I, l. III,
+p. 340. — Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 368. — Gal.
+Capella, l. V, f. 58. — P. Paruta, l. V,
+p. 358. — Arn. Ferroni, l. VIII, p. 165. — Scip.
+Ammirato, l. XXX, p. 358.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note199" href="#tag199">199.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 360. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 24.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note200" href="#tag200">200.</a> <i>Gal. Capella, l. V, f. 60. — Fr. Guicciardini,
+l. XVII, p. 362. — Fr. Belcarii, l. XVIII,
+p. 572. — Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 317. — Jos.
+Ripamontii Hist. Mediol., l. IX, p, 711.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note201" href="#tag201">201.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 363</i>. — Lettera
+di Clemente VII a Carlo V per giustificare
+il cominciamento delle ostilità. <i>Ap. Gal. Capellam,
+l. V, f. 59.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note202" href="#tag202">202.</a> Sulla riva destra del lago di Como, presso
+Dongo. <i>N. d. T.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note203" href="#tag203">203.</a> Lettera del Ghiberti datario al vescovo di
+Veruli. Roma 22 giugno 1526. Tra le <i>Lett. dei
+Princ., t. I, f. 184. — Fr. Guicciardini, l. XVII,
+p. 365. — P. Paruta Ist. Ven., l. V, p. 359.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note204" href="#tag204">204.</a> Lettera a messer Capino, nunzio del papa,
+presso al re di Francia. Di Roma 5 giugno. <i>Lett.
+de' Princ., t. I, f. 185. — Fr. Guicciardini,
+l. XVII, p. 370.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note205" href="#tag205">205.</a> Lett. di G. M. Ghiberti a messer Capino.
+Roma 9 giugno 1526. <i>Lett. de' Princ., t. I,
+p. 189. — Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 370. — Ist.
+di Gio. Cambi, t. XXII, p. 280.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note206" href="#tag206">206.</a> Ugo di Moncade era in Milano circa nella
+metà di giugno, di dove passò a Roma. <i>Lett. de'
+Princ., t. I, f. 196-201 e seg. — Fr. Guicciardini,
+l. XVII, p. 371. — Fr. Belcarii, l. XVIII,
+p. 575.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note207" href="#tag207">207.</a> Lettere di G. M. Ghiberti al vescovo di
+Veruli, a mons. Pola, al castellano di Musso;
+da Roma il 10 giugno. <i>T. I, f. 192 e seg. — Fr.
+Guicciardini, l. XVII, p. 372.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note208" href="#tag208">208.</a> <i>Gal. Capella, l. V, f. 62. — Fr. Guicciardini,
+l. XVII, p. 373. — Lettera del Guicciardini
+al conte Ruberto Boschetto. Piacenza,
+18 giugno 1526. Lett. de' Princ., l. I, f. 206. — Fr.
+Belcarii, l. XIX, p, 577. — Josephi Ripamontii, l. IX, p. 714.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note209" href="#tag209">209.</a> <i>Gal. Capella, l. VI, f. 64. — Fr. Guicciardini,
+l. XVII, p. 374.</i> — Lettere del 26 e
+27 giugno di Gio. Batt. Sanga a mons. di Pola,
+<i>t. I, p. 225. — Mém. de M. du Bellay, l. III,
+p. 26. — P. Giovio Vita del card. Pomp. Colonna,
+p. 163. — P. Paruta, l. V, p. 360. — Ben.
+Varchi, l. II, p. 39. — Fr. Belcarii,
+l. XIX, p. 578.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note210" href="#tag210">210.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 376. — Gal.
+Capella, l. VI, f. 65. — Jos. Ripamontii Hist.
+Med., l. IX, p. 715.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note211" href="#tag211">211.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 378. — P.
+Paruta, l. V, p. 360. — Fr. Belcarii, l. XIX,
+p. 579.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note212" href="#tag212">212.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 379.</i> — Lettera
+di G. M. Ghiberti a mons. di Pola. Roma,
+21 luglio 1526. <i>T. I, p. 230. — Gal. Capella,
+l. VI, f. 66. — Fr. Belcarii, l. XIX,
+p. 579. — Ben. Varchi, l. II, p. 40. — P. Paruta,
+l. V, p. 361. — P. Giovio Vita di Pompeo
+Colonna, f. 163.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note213" href="#tag213">213.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 582. — Ist.
+di Gio. Cambi, t. XXII, p. 282.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note214" href="#tag214">214.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 383. — P.
+Paruta Ist. Ven., V, p, 362.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note215" href="#tag215">215.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 386. — Gal.
+Capella, l. VI, p. 65 e seg, — Jac. Nardi Ist.
+Fior., l. VIII, p. 317. — Jos. Ripamontii,
+l. IX, p. 715.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note216" href="#tag216">216.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 387.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note217" href="#tag217">217.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 390. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 24. — Gal.
+Capella, l. VI, f. 65. — Jos. Ripamontii, l. IX,
+p. 717.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note218" href="#tag218">218.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 591. — Gal.
+Capella, l. VI, f. 66. — P. Paruta, l. V,
+p. 366.</i> — Lettera di G. M. Ghiberti, da Roma
+il 21 luglio. <i>Lett. de' Princ., t. I, p. 230.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note219" href="#tag219">219.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 392. — Gal.
+Capella, l. VI, f. 67. — Mém. de M. du Bellay,
+l. XII, p. 27. — P. Paruta, l. V, p. 366. — Jac.
+Nardi, l. VIII, p. 318. — Fr. Belcarii,
+l. XIX, p. 581.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note220" href="#tag220">220.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 394. — P.
+Paruta Ist. Ven., l. V, p. 367. — Mém. de M
+du Bellay, l. III, p. 28. — Gal. Capella, l. VI,
+f. 68.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note221" href="#tag221">221.</a> Lettera di Francesco Vettori al Macchiavelli
+a Firenze, 7 agosto 1526. <i>Lett. fam. al
+Macch. Op., t. VIII, p. 211. — Fr. Guicciardini,
+l. XVII, p. 394. — Gio. Cambi, t. XXII,
+p. 284. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 360. — Orl.
+Malavolti, p. III, l. VII, f. 130. — Fr.
+Belcarii, l. XIX, p. 582.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note222" href="#tag222">222.</a> Lettere del vescovo di Bayeux, da Venezia
+22 e 23 luglio al re ed a madama la reggente.
+<i>Lett. de' Princ., t. II, f. 1 e 2.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note223" href="#tag223">223.</a> Lettera di G. M. Ghiberti al vescovo di
+Bayeux. Roma primo agosto 1525. <i>Lett. de' Princ.,
+t. II, f. 3.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note224" href="#tag224">224.</a> Lettera di Gio. Batt. Sanga a G. M. Ghiberti,
+scritta da Amboise il 3 agosto del 1526;
+piena di curiose particolarità intorno alla corte
+di Francia. <i>Lett. de' Princ., t. II, f. 4.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note225" href="#tag225">225.</a> <i>Fr. Guicciardini, I. XVII, p. 598. P.
+Paruta, l. V, p. 362.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note226" href="#tag226">226.</a> Lettere di G. M. Ghiberti al protonotaro
+Gambara, nunzio ordinario in Inghilterra: dell'11
+e 13 settembre del 1526. <i>Lett. de' Princ.,
+l. II, f. 11.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note227" href="#tag227">227.</a> Lettere del datario ad Andrea Doria, e
+del Guicciardini al Pesaro. <i>Lett. de' Princ., t. II,
+f. 9 e 13. — Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 397.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note228" href="#tag228">228.</a> <i>Macchiavelli Legazioni, t. VII, p. 456. — Istruzione.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note229" href="#tag229">229.</a> Lettera di Guicciardini al datario Casanetto,
+24 settembre. Tra le <i>Lett. de' Princ., t. II, f. 14. — Fr.
+Guicciardini, l. XVII, p. 403. — P. Paruta,
+l. V, p. 367. — Gal. Capella, l. VI, f. 69. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 28. — Fr.
+Belcarii, l. XIX, p. 583.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note230" href="#tag230">230.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 402. — P.
+Paruta Ist. Ven., l. V, p. 364. — Fr. Belcarii,
+l. XIX, p. 583.</i> — Lettera del Ghiberti datario
+al protonotajo Gambara. Roma, 11 settembre
+1526, <i>t. II, f. 11.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note231" href="#tag231">231.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 405. — Gal.
+Capella, l. VI, f. 69. — P. Giovio Vita di Pompeo
+Colonna, p. 163. — Jac. Nardi, l. VIII,
+p. 318. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 360.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note232" href="#tag232">232.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 406.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note233" href="#tag233">233.</a> Lettera di Girolamo Negro ad Anton Micheli:
+di Roma 24 ottobre 1526. <i>Lett. de' Princ.,
+t. I, p. 234. — Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 407. — P.
+Giovio Vita di Pompeo Colonna, p. 164. — P.
+Paruta, p. 368. — Ben. Varchi, l. II,
+p. 43. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 29. — Jac.
+Nardi, l. VIII, p. 319. — Gio. Cambi,
+t. XXII, p. 287.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note234" href="#tag234">234.</a> <i>Lett. de' Princ., t. I, f. 234. — Fr. Guicciardini,
+l. XVII, p. 407. — P. Giovio Vita di
+Pomp. Colonna, f. 164.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note235" href="#tag235">235.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 408. — P.
+Giovio Vita di Pomp. Colonna, p. 165. — Scip.
+Ammirato, l. XXX, p. 361.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note236" href="#tag236">236.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 408. — Vita
+di Pomp. Colonna, p. 166. — P. Paruta Ist.
+Ven., l. V, p. 369. — Gal. Capella, l. VI,
+f. 70. — Ben. Varchi, l. II, p. 44. — Ist. di Gio.
+Cambi, t. XXII, p. 283.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note237" href="#tag237">237.</a> Lett. del Guicciardini al datario del 24
+settembre, <i>t. II, f. 14. Lett. de' Princ.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note238" href="#tag238">238.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 411. — Gal.
+Capella, l. VI, f. 70.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note239" href="#tag239">239.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 411.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note240" href="#tag240">240.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 412. — Anon.
+Padov. presso Muratori Ann. d'Italia, t. X,
+p. 197. — P. Paruta, l. V, p. 371. — Scip. Ammirato,
+l. XXX, p. 362. — Georg. von Frundsberg,
+l. IV, f. 73, 75, 79.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note241" href="#tag241">241.</a> Morì tra le braccia di Pietro Aretino, suo
+segretario, che dopo avere perduto questo suo carissimo
+padrone, si riparò in Venezia, ove visse
+lietamente e rispettato della repubblica e da tutti
+i sovrani d'Europa fin oltre i settant'anni. Al
+morto Medici fece levare una maschera che poi
+servì a Tiziano ed al Sansovino per ritrarlo in
+pittura ed in marmo. Di questo letterato non si
+è finora indicato il vero merito, sebbene un'ampia
+vita ne pubblicasse il Mazzucchelli, e tutti coloro ne
+abbiano estesamente parlato che scrissero delle cose
+della letteratura italiana. <i>N. d. T.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note242" href="#tag242">242.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 416. — Gal.
+Capella, l. VI, f. 71. — Fr. Belcarii, l. XIX,
+p. 584. — Vita di Pomp. Colonna, f. 167. — Jac.
+Nardi, l. VIII, p. 320. — Gio. Cambi,
+p. 293, 298. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 363. — Ben.
+Varchi, l. II, p. 51. — Fil. Nerli,
+l. VII, p. 144. — Mém. de M. du Bellay, l. III,
+p. 31. — Georg. von Frundsberg, l. V, f. 86.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note243" href="#tag243">243.</a> <i>Macchiavelli Lett. famil., l. VIII, p. 191.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note244" href="#tag244">244.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 416. — Scip.
+Ammirato, l. XXX, p. 363. — Georg. von Frundsberg,
+B. IV, f. 81.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note245" href="#tag245">245.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 419. — Gal.
+Capella, l. VI, p. 71. — Fr. Belcarii, l. XIX,
+p. 585.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note246" href="#tag246">246.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 410. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 32. — Ben. Varchi,
+l. II, p. 48. — Vita del card. Pomp. Colonna,
+f. 167</i>. — Lettere del datario al card. Trivulzio,
+legato presso quest'armata, del mese di dicembre
+1526. — <i>Lett. de' Princ., t. II, f. 24 e seg.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note247" href="#tag247">247.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 414. — P.
+Giovio Vita del card. Pomp. Colonna, f. 168. — Jac.
+Nardi, l. VIII, f. 319</i>. — Lettere al
+card. Trivulzio. <i>Lett. de' Princ., t. II, f. 35 e seg.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note248" href="#tag248">248.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 414-416. — P.
+Giovio, f. 167. — P. Paruta, l. V, p. 365. — Petri
+Bizarri, l. XIX, p. 463. — Uberti Folietae,
+l. XII. p. 729. — Agostino Giustiniani,
+l. VI. f. 278. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 320.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note249" href="#tag249">249.</a> Lettera del datario al nunzio in Inghilterra.
+Roma 7 dicembre 1526. <i>Lett. de' Princ., t. II,
+f. 20.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note250" href="#tag250">250.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 414.</i> — Lettera
+del datario al protonotajo Gambara, nunzio
+in Inghilterra. Lett. de' Princ., t. II, f. 21.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note251" href="#tag251">251.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 421.</i> — Lettera
+del datario al vescovo di Bayeux per giustificare
+la condotta del papa. Roma 17 dicembre
+1526. <i>Lett. de' Princ., t. II, f. 30.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note252" href="#tag252">252.</a> <i>Gal. Capella, l. VI, f. 71.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note253" href="#tag253">253.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 425. — Gal.
+Capella, l. VI, f. 72.</i> — Lettera del datario Ghiberti
+al conte Filippino Doria. Roma 4 febbrajo
+1527, <i>t. II. Lettere de' Princ. f. 49. — Scip,
+Ammirato, l. XXX, p. 364.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note254" href="#tag254">254.</a> <i>Scip. Ammirato, l. XXX, p. 365. — G.
+Frundsberg Kriegzsthaten, B. V, f. 83.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note255" href="#tag255">255.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 423.</i> — Lettera
+a Niccolò Capponi, Roma 7 febbrajo 1526,
+<i>t II, f. 51. Lett. de' Princ.</i> — Lettera del Ghiberti
+al cardinale Trivulzio del primo marzo. <i>Ivi,
+f. 55. — Fr. Belcarii, l, XIX, p. 588. — P.
+Paruta, l. V, p. 384.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note256" href="#tag256">256.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 430. — P.
+Paruta, l. V, p. 389.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note257" href="#tag257">257.</a> Niccolò Capponi scrisse al papa per rappresentargli
+i pericoli di Firenze. La risposta scritta
+da un segretario di Clemente VII, il 7 di febbrajo,
+espone il piano di difesa del papa. <i>Lett.
+de' Princ., t. II, f. 48.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note258" href="#tag258">258.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 431.</i> — Lettera
+del Guicciardini al vescovo di Bayeux.
+Parma 8 di gennajo. <i>Lett. de' Princ., t. I, f. 182.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note259" href="#tag259">259.</a> Lettera del datario al cardinale Trivulzio.
+<i>Lett. de' Princ., t. II, f. 22.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note260" href="#tag260">260.</a> <i>P. Paruta, l. V, p. 378. — Fr. Guicciardini,
+l. XVIII, p. 424. — Ben. Varchi, l. II,
+p. 49.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note261" href="#tag261">261.</a> Lettera del datario al cardinale Trivulzio,
+8 marzo 1527, <i>t. II, Lett. de' Princ., f. 58.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note262" href="#tag262">262.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 424. — Ben.
+Varchi, l. II, p. 49.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note263" href="#tag263">263.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. XVIII, p. 427. — P.
+Paruta, l. V, p. 378. — Fr. Belcarii, l. XIX,
+p. 589. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 365. — Lettera
+del datario di Roma, 4 febbrajo.
+Lett. de' Princ., t. II, f. 49.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note264" href="#tag264">264.</a> Lettera del datario al conte Filipino Doria
+per richiamare la flotta. Roma 4 febbrajo 1527.
+<i>Lett. de Princ., t. II, f. 49. — Fr. Guicciardini,
+l. XVIII, p. 428.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note265" href="#tag265">265.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 429. — P.
+Paruta, l. V, p. 379. — Mém. de M. du Bellay,
+l. III, p. 33. — Fr. Belcarii, l. XIX,
+p. 590.</i> — Tutta la corrispondenza del datario
+col Trivulzio legato presso quest'armata. <i>Lett.
+de' Princ., t. II, f. 22. e segu.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note266" href="#tag266">266.</a> <i>Fr. Guicciardini l, XVIII, p. 430. — P.
+Paruta, l. V, p. 382.</i> — Lettere del datario
+del 13 e 14 marzo al card. Trivulzio, <i>t. II, f. 61.
+Lett. de' Princ.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note267" href="#tag267">267.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 430.</i> — Ultima
+legazione di Niccolò Macchiavelli a Francesco
+Guicciardini. Prime otto lettere, <i>t. VII,
+opere p. 467-480. — Georg von Frundsberg,
+B. V, f. 92-96.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note268" href="#tag268">268.</a> Frundsberg ebbe un colpo apopletico mentre
+stava arringando i suoi soldati per calmare
+lo spirito di sedizione sparso nell'armata. Il biografo
+tedesco, che ci lasciò la sua vita, stampata
+nel 1568, somministra poche particolarità intorno
+ai primi suoi fatti militari, <i>Buch. V,
+f. 97.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note269" href="#tag269">269.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 434.</i> — Macchiavelli
+Legazioni. Lettera di Bologna 18
+marzo, <i>t. VII, p. 487. — Scip. Ammirato,
+l. XXX, p. 367. — Fr. Belcarii, l. XIX,
+p. 591.</i> — Lett. del datario al card. Trivulzio.
+<i>Lett. de' Principi, t. II, p. 66.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note270" href="#tag270">270.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 435. — Lett.
+de' Princ., t. II, f. 33.</i> In questa lettera
+assai diffusa il datario giustifica il papa, ed accusa
+il re di Francia, mostrando in qual modo egli
+aveva mancato a tutte le sue promesse verso gl'Italiani.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note271" href="#tag271">271.</a> Lettera del datario al card. Trivulzio, del
+15 marzo. <i>Lett. de' Principi, t. II, f. 62. — Fr.
+Guicciardini, l. XVIII, p. 436. — P. Paruta,
+l. V, p. 383-385. — Scip. Ammirato,
+l. XXX, p. 367. — Gal. Capella, l. VII, f.
+73. — Marco Guazzo stor. de' suoi tempi, f. 48. — Georg.
+von Frundsberg, B. V, f. 100.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note272" href="#tag272">272.</a> Lettera del Ghiberti al cardinal Trivulzio
+del 31 marzo 1527. <i>Lett. de' Princ., t. II, p. 69.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note273" href="#tag273">273.</a> <i>P. Giovio Elogi degli uomini illustri,
+l. VI, p. 325. — Scip. Ammirato, l. XXX,
+p, 362. — Ben. Varchi, l. III, p. 50.</i> — Il
+biografo tedesco nega questo fatto, <i>l. V, f. 92</i>,
+ma questo biografo è cattolico, e non ammette
+verun fatto che faccia torto al suo eroe.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note274" href="#tag274">274.</a> <i>Lett. de' Princ., t, II, f. 47 a Niccolò
+Capponi.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note275" href="#tag275">275.</a> Lettera del 29 di marzo, del Ghiberti al
+card. Trivulzio. <i>Lett. de' Princ., t. II, f. 69. — Fr.
+Guicciardini, l. XVIII, p. 436. — P. Paruta
+l. V, p. 385. — Ben. Varchi, l. II, p. 65.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note276" href="#tag276">276.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p, 437. — P.
+Paruta, l. V, p. 388. — Fr. Belcarii l. XIX,
+p. 592. — Macchiavelli Legazioni, t. VII,
+p. 480-500.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note277" href="#tag277">277.</a> <i>Macchiavelli Legazioni, t. VII. Lettere di
+Bologna e di Forlì fino al 13 aprile, p. 480 e
+segu. fino a p. 508.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note278" href="#tag278">278.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 438. — P.
+Paruta, l. V, p. 389. — Scip. Ammirato, l.
+XXX, p. 567. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 593.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note279" href="#tag279">279.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 439. — P.
+Paruta Ist. Ven., l. V, p. 388. — Ben. Varchi,
+l. II, p. 66. — Ber. Segni Stor. Fior., l. I,
+p. 4. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 34. — Georg.
+von Frundsberg, B. V, f. 100.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note280" href="#tag280">280.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 441. — P.
+Paruta, l. V, p. 391.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note281" href="#tag281">281.</a> <i>Bern. Segni stor. Fior., l. I, p. 4. — Comm.
+di Fil. Nerli, l. VII, p. 146. — Ben.
+Varchi, l. II, p. 69.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note282" href="#tag282">282.</a> <i>Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 323-324. — Ist.
+di Gio. Cambi, t. XXII, p. 305. — Com.
+di Fil. de' Nerli, l. VII, p. 148. — Ben.
+Varchi, l. II, p. 73 — P. Jovii Hist., l XXV,
+p. 15. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 369. — P.
+Paruta, l. V, p. 390.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note283" href="#tag283">283.</a> <i>Filip. de' Nerli, l. VII, p. 149.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note284" href="#tag284">284.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 442. — Jac.
+Nardi, l. VIII, p. 325. — Ben. Varchi,
+l. II, p. 82, l. III, p. 98. — Ber. Segni, l. I,
+p. 5. — Filip. de' Nerli, l. VII, p. 150. — Gio.
+Cambi, t. XXII, p. 307. — Scip. Ammirato,
+l. XXX, p. 370. — P. Jovii Hist. sui temp.,
+l. XXV, p. 17.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note285" href="#tag285">285.</a> <i>Ben. Varchi Stor. Fior., l. III, p. 101. — P.
+Paruta, l. V, p. 390.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note286" href="#tag286">286.</a> <i>Ben. Varchi Stor. Fior., l. III, p. 102. — Scip.
+Ammirato, l. XXX, p. 368.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note287" href="#tag287">287.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 443. — Scip.
+Ammirato, l. XXX, p. 371.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note288" href="#tag288">288.</a> <i>Orlando Malavolti Stor. di Siena, p. III,
+l. VII, f. 132.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note289" href="#tag289">289.</a> Lettera di Filippo Belluci a Federico Clavario
+comm. apost. del 4 di maggio del 1527.
+<i>Lett. de' Princ., t. II, f. 74. — Marco Guazzo,
+f. 49. — Georg. von Frundsberg, B. V, f. 101.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note290" href="#tag290">290.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 445.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note291" href="#tag291">291.</a> <i>Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 35.</i> — Ma
+di questi avvenimenti parla assai brevemente,
+e le memorie francesi, in generale, sono poco
+soddisfacenti rispetto a tuttociò che successe in
+Italia dopo la prigionia del re a Pavia. <i>Georg.
+von Frundsberg, B. V, f. 102.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note292" href="#tag292">292.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 445. — P.
+Paruta Ist. Ven., l. V, p. 391. — Georg. von
+Frundsberg, B. V, f. 103.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note293" href="#tag293">293.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 446. — Lett.
+de' Princ., t. II, f. 74, di Roma 4 maggio.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note294" href="#tag294">294.</a> L'egregio scultore Benvenuto Cellini vorrebbe
+persuadere a sè ed agli altri, d'avere egli
+sparato questo fortunato colpo, che privò Roma d'un
+nemico senza salvarla. <i>Vita di Benvenuto Cellini
+scritta da lui medesimo.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note295" href="#tag295">295.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 446. — P.
+Giovio vita del card. Pompeo Colonna, p. 172. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 37. — P.
+Paruta, l. V, p. 393. — Gal. Capella, l. VII,
+f. 73. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 593. — Arn.
+Ferroni, l. VIII, p. 165. — Mar. Guazzo, f. 50. — Georg.
+von Frundsberg, B. V, f. 106; B. VI, f. 108.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note296" href="#tag296">296.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 446. — P.
+Jovii Hist., l. XXIV, p. 14. — Ejusd. vita di
+Pomp. Colonna, p. 172.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note297" href="#tag297">297.</a> <i>P. Giovio vita del cardinale Pompeo Colonna,
+p. 173. — Georg. von Frundsberg, B.
+VI, f. 109.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note298" href="#tag298">298.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 447. — P.
+Giovio vita del card. Colonna, p. 174. — Jac.
+Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 328. — Fr. Belcarii,
+l. XIX, p. 595.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note299" href="#tag299">299.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 447 — P.
+Giovio vita del card. Colonna, f. 173.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note300" href="#tag300">300.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 447. — Vita
+del card. Pompeo Colonna, f. 175 v. — Georg.
+von Frundsberg, B. VI, f. 110.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note301" href="#tag301">301.</a> <i>P. Giovio vita di Pompeo Colonna, f. 173. — Fr.
+Guicciardini, l. XVIII, p. 448. — Jac.
+Nardi, l. VIII, p. 329. — P. Paruta, l. V,
+p. 393. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 595. — Arn.
+Ferroni, l. VIII, p. 165. — Mém. de Martin
+du Bellay, l. III, p. 37. — Paradin Hist. de
+notre temps, p. 204. — Brantome-Ulloa vita
+di Carlo V, l. XI, f. 110. — Georg. von Frundsberg,
+B. VI, f. 112.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note302" href="#tag302">302.</a> <i>P. Giovio vita di Pompeo Colonna, f. 174.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note303" href="#tag303">303.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 449. — Fr.
+Belcarii, l. XIX, p. 596. — P. Paruta,
+l, VI, p. 401.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note304" href="#tag304">304.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 449. — P.
+Paruta Ist. Ven., l. V, p. 394. — Georg. von
+Frundsberg, B. VI, f. 115.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note305" href="#tag305">305.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 451.</i> — Paolo
+Paruta attribuisce questa lentezza a Vetturi,
+uno de' due provveditori che seguivano l'armata;
+mentre che il suo collega Pisani avrebbe
+voluto che si venisse alle mani, <i>l. VI, p. 401.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note306" href="#tag306">306.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 450. — Jac.
+Nardi, l. VIII, p. 330. — P. Paruta,
+l. VI, p. 402.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note307" href="#tag307">307.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 451 — Ben.
+Varchi, l. IV, p. 205. — Marco Guazzo,
+f. 51.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note308" href="#tag308">308.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 452. — Ben.
+Varchi Stor. Fior., l. IV, p. 207. — Fr.
+Belcarii, l. XIX, p. 597. — Marco Guazzo Stor.
+de' suoi tempi, f. 51. — Georg. von Frundsberg,
+l. VI, f. 123.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note309" href="#tag309">309.</a> <i>Anon. Padov. presso Muratori An. d'Italia,
+t. X, p. 209.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note310" href="#tag310">310.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 453. — Ben.
+Varchi, l. IV, p. 229. — P. Paruta,
+l. VI, p. 401.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note311" href="#tag311">311.</a> <i>Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 328. — P.
+Jovii Hist. sui temp., l. XXV, p. 19.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note312" href="#tag312">312.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p, 454.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note313" href="#tag313">313.</a> <i>Ist. Fior. di Gio. Cambi. t. XXII, p. 313. — Scip.
+Ammirato, l. XXX, p. 371.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note314" href="#tag314">314.</a> <i>P. Jovii Hist., l. XXV, p. 21.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note315" href="#tag315">315.</a> <i>Bern. Segni Stor. Fior., l. I, p. 6.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note316" href="#tag316">316.</a> <i>G. Jovii hist. sui temporis, l. XXV, p. 22. — Ben.
+Varchi, l. III, p. 109. — Scip. Ammirato,
+l. XXX, p. 372.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note317" href="#tag317">317.</a> <i>P. Jovii, l. XXV, p. 22. — Scip. Ammirato,
+l. XXX, p. 372. — Ben. Varchi,
+l. III. p. 109.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note318" href="#tag318">318.</a> <i>Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 329. — Ben.
+Varchi Stor. Fior., l. III, p. 111. — Comment.
+di Filippo de' Nerli, l. VII, p. 151.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note319" href="#tag319">319.</a> Mentre trattenevansi in Pisa, Pietro Valeriano
+Bolzanio, precettore de' Medici e confidentissimo
+di papa Clemente, passò inosservato a
+Lucca; ed avendo ogni cosa concertata con quella
+signoria, eludendo la vigilanza dello Strozzi e
+la timidità del Passerini, condusse i suoi allievi
+in quella città; di dove, attraversando la Lunigiana,
+passarono a Piacenza, poi a Parma. <i>Vedi
+la Storia de' Letterati Bellunesi di Stefano Ticozzi,
+volgarizzatore della presente storia.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note320" href="#tag320">320.</a> <i>Jac. Nardi, l. VIII, p. 330. — Fr. Guicciardini,
+l. XVIII, p. 453. — Ist. di Gio.
+Cambi, t. XXII, p. 318. — P. Jovii Hist.,
+l. XXV, p. 22. — Benedetto Varchi, l. III,
+p. 119. — Bern. Segni, l. I, p. 13. — Fr. Belcarii,
+l. XIX, p. 597.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note321" href="#tag321">321.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, t. XXII, p. 319. — Benedetto
+Varchi, l. III, p. 116. — Comm.
+di Filippo Nerli, l. VIII, p. 153. — Scip. Ammirato,
+l. XXX, p. 372.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note322" href="#tag322">322.</a> <i>Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 331. — Ist.
+di Gio. Cambi, t. XXII, p. 321. — Ben.
+Varchi, l. III, p. 125. — Comm. di Filip.
+de' Nerli, l. VIII, p. 159.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note323" href="#tag323">323.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, t. XII, p. 323-329. — Jac.
+Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 331. — Scip.
+Ammirato, l. XXX, p. 373. — Ben. Varchi,
+l. III, p. 130. — Ser Filippo Nerli, l. VIII,
+p. 161. — Bernardo Segni, l. I, p. 12.</i>
+</p>
+
+<p>
+Niccolò Macchiavelli, che co' suoi scritti aveva
+contribuito a conservare l'amore della libertà, e
+che tanto aveva per essa sofferto non potè partecipare
+alla ristaurazione del governo repubblicano.
+Egli morì il 22 giugno del 1527, non
+ancora compiuto un mese dopo il suo ritorno
+dall'ultima legazione presso Francesco Guicciardini
+all'armata della lega. Qualunque sia stato lo
+scopo ch'egli proposesi scrivendo il libro <i>del Principe</i>
+in cui espose le teorie della tirannide, questo
+scopo non fu meglio inteso da' suoi contemporanei
+che dalla posterità. I suoi concittadini gli rimproveravano
+d'avere in quel libro insegnato al
+duca d'Urbino a togliere ai facoltosi le ricchezze,
+ai poveri l'onore, a tutti la libertà. Quest'accusa
+gli fece praticare inutili sforzi per ritirare
+dalla circolazione un libro che gli creava tanti
+nemici; questa rimosse il popolo dal restituirgli
+la carica di segretario dei dieci della guerra che
+aveva occupato prima del 1512. Gli fu preferito
+Francesco Tarugi, uomo di bassa condizione, ma
+più costumato del Macchiavelli, ed egualmente
+affezionato alla libertà, di cui non aveva mai
+abbandonata la causa. <i>Ben. Varchi Stor. Fior.,
+l. IV, p. 210.</i> Tale preferenza ha potuto cagionare
+al Macchiavelli un amaro disgusto, che
+forse affrettò la di lui morte, attribuita ad una
+colica epatica.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note324" href="#tag324">324.</a> Quanto è qui accennato dal nostro autore
+trovasi diffusamente raccontato, sebbene per diverse
+cagioni, da Benvenuto Cellini nelle Memorie
+della sua vita, e forse niuno meglio di lui
+ci fa conoscere col racconto de' fatti il carattere
+di Francesco I. <i>N. d. T.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note325" href="#tag325">325.</a> <i>Lett. de' Princ., t. II, f. 76. — Alfonso
+d'Ulloa Vita di Carlo V, l. II, f. 111. — P.
+Paruta, l. VI, p. 399.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note326" href="#tag326">326.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 458. — Ben.
+Varchi, t. II, l. V, p. 8. — Jac. Nardi, l. VIII,
+p. 301. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 598. — Arn.
+Ferroni, l. VIII, p. 165. — Rymer Acta pub.,
+t. XIV, p. 198. — Hist. de la diplom. franç.,
+t. I, p. 330. — Gal. Capella, l. VII, f. 74.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note327" href="#tag327">327.</a> Lettera del card. Cibo al card. Salviati del
+27 luglio 1527, e risposta di questi. <i>Lett. de'
+Princ., t. II, f. 78 e seg.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note328" href="#tag328">328.</a> <i>Mar. Guazzo Ist. de' suoi tempi, f. 53. — Lett.
+de' Princ., t. II, f. 79. — Fr. Guicciardini,
+l. XVIII, p. 454. — Georg. von Frundsberg,
+B. VII, f. 127.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note329" href="#tag329">329.</a> <i>Ben. Varchi, l. III, p. 137. — Fr. Guicciardini,
+l. XVIII, p. 458. — Georg. von Frundsberg,
+B. VII, f. 130.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note330" href="#tag330">330.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 457. — P.
+Giovio Vita del card. Pompeo Colonna, f. 176.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note331" href="#tag331">331.</a> <i>Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 333 — Ber.
+Segni, l. I, p. 18, 21. — Fr. Belcarii,
+l. XIX, p. 603. — Fr. Guicciardini, l. XVIII,
+p. 459. — Georg. von Frundsberg, B. VII, f. 136.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note332" href="#tag332">332.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 459. — Ben.
+Varchi Stor. Fior., l. IV, p. 235.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note333" href="#tag333">333.</a> <i>Bern. Segni, l. I, p. 14.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note334" href="#tag334">334.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XXV, p. 27. — Fr.
+Guicciardini, l. XVIII, p. 468. — Bern.
+Segni, l. I, p. 21. — Ben. Varchi, l. V, p. 44. — Fr.
+Belcarii, l. XIX, p. 604.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note335" href="#tag335">335.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 465. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 65. — Ben.
+Varchi, l. V, t. II, p. 8. — Bern. Segni, l. I,
+p. 20. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 598. — Arn.
+Ferroni, l. VIII, p. 166. — Gal. Capella, l. VII,
+p. 75.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note336" href="#tag336">336.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 466. — Ben.
+Varchi, l. IV, p. 236.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note337" href="#tag337">337.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 461. — P.
+Jovii Hist. sui temp., l. XXV, p. 24. — Gal.
+Capella, l. VII, f. 76. — Mém. de M. du Bellay,
+l. III, p. 66. — Bern. Segni, l. I, p. 20. — P.
+Paruta, l. VI, p. 407. — Georg. von
+Frundsberg, B. VII, f. 138.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note338" href="#tag338">338.</a> <i>P. Jovii Hist., l. XXV, p. 34; l. XXVI,
+p. 64. — Gal. Capella, l. VII, f. 75. — Fr. Guicciardini,
+l. XVIII, p. 461. — Mém. de M. du
+Bellay, l. III, p. 67. — Ben. Varchi, l. IV,
+p. 251. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 600. — Agost.
+Giustiniani, l. VI, f. 279. — P. Paruta,
+l. VI, p. 410.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note339" href="#tag339">339.</a> <i>Gal. Capella, l. VII, f. 76. — P. Jovii,
+l. XXV, p. 24.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note340" href="#tag340">340.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 463. — Gal.
+Capella, l. VI, f. 76-78. — P. Jovii Hist.,
+l. XXV, p. 27. — Mém. de M. du Bellay, l. III,
+p. 70. — Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 382. — Ben.
+Varchi, l. V, f. 9. — Fr. Belcarii, l. XIX,
+p. 601. — P. Paruta, l. VI, p. 407.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note341" href="#tag341">341.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 462. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 71. — Jac.
+Nardi, l. VIII, p. 352. — Gal. Capella, l. VII,
+p. 77. — P. Jovii, l. XXV, p. 24. — Ben. Varchi,
+l. V, p. 9. — Marco Guazzo, f. 53. — Bern.
+Segni, l. I, p. 20. — Fr. Belcarii, l. XIX,
+f. 601.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note342" href="#tag342">342.</a> <i>P. Paruta, l. VI, p. 409. — Gal. Capella,
+l. VII, f. 78.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note343" href="#tag343">343.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 465. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 73. — Ben. Varchi,
+l. V, p. 36. — Bern. Segni, l. I. p. 17. — Fr.
+Belcarii, l. XIX, p. 602. — Gal. Capella,
+l. VII, p. 78. — P. Paruta, l. VI, p. 416.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note344" href="#tag344">344.</a> <i>Ben. Varchi, l. IV, p. 212; l. V, t. II,
+p. 12-23. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 341. — Bern.
+Segni, l. I, p. 15.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note345" href="#tag345">345.</a> <i>P. Jovii, l. XXV, p. 34. — Dumont
+Corps Diplomatique, t. IV. — P. Paruta, Ist.
+Ven., l. VI, p. 417. — Rymer Acta pub., t. XIV,
+p. 233.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note346" href="#tag346">346.</a> <i>Jac. Nardi, l. VIII, p. 334. — Fr. Guicciardini,
+l. XVIII, p. 468. — Bern. Segni, l. I,
+p. 21. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 604. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 75. — Ben. Varchi,
+l. V, p. 44. — P. Jovii Hist. sui temp., l. XXV,
+p. 29. — Georg. von Frundsberg, B. VIII, f. 153.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note347" href="#tag347">347.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 470. — Ben.
+Varchi, l. VI, p. 98. — Lett. de Princ., t. II,
+f. 82 e seg. — P. Paruta, l. VI, p. 418.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note348" href="#tag348">348.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 471. — Ben.
+Varchi Stor. Fior., l. V, p. 59. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 43. — Alfonso de
+Ulloa, l. II, p. 113.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note349" href="#tag349">349.</a> <i>Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 44-63. — Ben.
+Varchi, l. V, p. 69-75. — Fr. Guicciardini,
+l. XVIII, p. 474. — Fr. Belcarii,
+l. XIX, p. 606.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note350" href="#tag350">350.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 473. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 76. — Pauli
+Jovii Hist., l. XXV, p. 35. — Bern. Segni, l. I,
+p. 25. — P. Paruta, l. VI, p. 420. — Mar. Guazzo,
+f. 55.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note351" href="#tag351">351.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 478. — P.
+Paruta, l. VI, p. 433.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note352" href="#tag352">352.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XXV, p. 36. — P.
+Paruta, l. VI, p. 420.</i> — Diverse lettere
+d'Andrea Civran, provveditore degli Stradioti.
+<i>Lett. de' Princ., t. II, f. 94 e seg.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note353" href="#tag353">353.</a> <i>Bern. Segni, l. I, p. 22.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note354" href="#tag354">354.</a> Lettere di Gio. Battista Sanga, segretario
+di Clemente VII, a Pietro Paolo Crescenzio, suo
+nunzio all'armata della lega. <i>T. II, f. 86 e
+seg. Lett. de' Princ.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note355" href="#tag355">355.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 479 — Ben.
+Varchi, l. V, p, 52. — P. Jovii Hist. sui
+temp., l. XXV. p. 37. — P. Paruta, l. VI, p. 421.</i> — Lettera
+di Gio. Battista Sanga a Pietro Paolo
+Crescenzio, nunzio presso di Lautrec; da Roma,
+24 febbrajo. <i>Lett. de' Princ., t. II, f. 92. — Georg.
+von Frundsberg, B. VIII, f. 157.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note356" href="#tag356">356.</a> <i>P. Jovii, l. XXV, p. 37. — Fr. Guicciardini,
+l. XVIII, p. 479. — Mar. Guazzo, f. 54. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 79. — Ben.
+Varchi, l. VI, p. 100. — P. Paruta, l. VI, p. 432.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note357" href="#tag357">357.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 480. — P.
+Jovii Hist., l. XXV, p. 39. — Marco Guazzo,
+f. 55. — P. Paruta, l. VI, p. 434. — Mém. de
+M. du Bellay, l. III, p. 83. — Georg. von
+Frundsberg, B. VIII, p. 158.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note358" href="#tag358">358.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XXV, p. 39. — Bern.
+Segni, l. I, p. 26. — Fr. Guicciardini,
+l. XVIII, p. 381. — Mém. de M. du Bellay,
+l. III, p. 84. — Ben. Varchi, l. VI, p. 101. — Fr.
+Belcarii, l. XIX, p. 610. — Mar. Guazzo,
+f. 55.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note359" href="#tag359">359.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 484. — P.
+Paruta, l. VI, p. 435. — P. Jovii, l. XXV,
+p. 41.</i> — Lettere del nunzio P. P. Crescenzio al
+segretario del papa, Gio. Battista Sanga. <i>Lett.
+de' Princ., t. II, f. 96 e seg.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note360" href="#tag360">360.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 485. — P.
+Jovii, l. XXV, p. 41. — Mém. de M. du Bellay,
+l. III, p. 86. — Ben. Varchi, l. VI, p. 102. — Bern.
+Segni, l. I, p. 27 — Georg. von Frundsberg,
+B. VIII, f. 159.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note361" href="#tag361">361.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 486. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 88. — Bern. Segni,
+l. II, p. 39.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note362" href="#tag362">362.</a> <i>P. Jovii, l. XXV, p. 42. — Mém. de M.
+du Bellay, l. III, p. 102. — Fr. Guicciardini,
+l. XIX, p. 490.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note363" href="#tag363">363.</a> <i>P. Jovii, l. XXV, p. 42.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note364" href="#tag364">364.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 490. — P.
+Jovii, l. XXVI, p. 48. — Marco Guazzo f. 62. — Bern.
+Segni, l. II, p. 42. — Fr. Belcarii,
+l. X, f. 613. — Lett. de' Princ., t, II, f. 100.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note365" href="#tag365">365.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 487. — P.
+Jovii, l. XXV, p. 43. — Mém. de M. du Bellay,
+l. III, p. 90. — Ben. Varchi, l. VI,
+p. 115. — Bern. Segni, l. II, p. 40. — Mar.
+Guazzo, f. 58.</i> — Non sono tutti d'accordo intorno
+all'epoca di quest'avvenimento. Io la rettificai
+colle <i>Lett. de' Princ., t. II, f. 100 ec. — P.
+Folietae contin. Ann. Gen., l. XII, p. 733.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note366" href="#tag366">366.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XXV, p. 46-47. — Ben.
+Varchi, l. VI, p. 417. — Fr. Guicciardini,
+l. XIX, p, 488. — Marco Guazzo,
+f. 59, 60. — Mém. de M. du Bellay, l. III,
+p. 91. — Fr. Belcarii, l. XX, p. 611. — Arn.
+Ferroni, l. VIII, p. 169. — Bern. Segni, l. II,
+p. 40. — Agost. Giustiniani, l. VI, p. 280.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note367" href="#tag367">367.</a> <i>P. Jovii Hist., l. XXV, p. 46. — Lettere
+de' Princ. da Viterbo 3 ed 8 giugno.</i> Raccomandazioni
+in favore de' prigionieri. <i>T. II, f. 101 e seg.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note368" href="#tag368">368.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 496. — P.
+Jovii, l. XXVI, p, 47. — P. Paruta, l. VI,
+p. 440.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note369" href="#tag369">369.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 490. — P.
+Jovii Hist. sui temp., l. XXVI, p. 50.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note370" href="#tag370">370.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 497. — P.
+Jovii Hist. sui temp., l. XXVI, p. 51. — Bern.
+Segni, l. II, p. 42. — Marco Guazzo Stor. de'
+suoi tempi, f. 61. — Georg. von Frundsberg,
+B. VIII, f. 180.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note371" href="#tag371">371.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 492. — Gal.
+Capella, l. VII, f. 81. — P. Jovii, l. XXVI,
+p. 73. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 104.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note372" href="#tag372">372.</a> <i>P. Jovii Hist., l. XXVI, p. 73. — P. Paruta,
+l. VI, p. 437. — Lett. de' Princ., t. II,
+f. 102 e seg.</i> Lettera del duca d'Urbino al comandante
+di Bergamo: da Brescia, 21 giugno. — <i>G.
+Frundsberg, B. VIII, f. 164.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note373" href="#tag373">373.</a> <i>P. Jovii, l. XXVI, p. 74. — Ben. Varchi,
+l. VI, p. 122. — Bern. Segni. l. II, p. 41. — Fr.
+Guicciardini, l. XIX, p. 493. — Marco Guazzo,
+f. 57. — Fr. Belcarii, l. XX, p. 614. — Gal.
+Capella, l. VII, f. 82. — Georg. von Frundsberg,
+B. VIII, f. 165.</i> — Il vecchio generale di
+fanteria Giorgio Frundsberg, rimasto infermo a
+Ferrara, approfittò della spedizione del duca di
+Brunswick in Italia per ritornare per la via di
+Milano in Germania. Ma non era rientrato che da
+otto giorni nel suo castello di Mindelheym, quando
+venne a morte, oppresso dai debiti contratti in
+servizio dell'imperatore. <i>Kriegsthaten, B. VIII,
+f. 168.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note374" href="#tag374">374.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 483. — Gal.
+Capella, l. VII, f. 81. — P. Jovii Hist. sui
+temp., l. XXVI, p. 81. — Bern. Segni, t. II,
+p. 48. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 336.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note375" href="#tag375">375.</a> <i>Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 104. — P.
+Paruta, l. VI, p. 448. — Lett. de' Princ.,
+t. II, p. 106 e seg.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note376" href="#tag376">376.</a> <i>Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 105. — Ben.
+Varchi, l. VII, p. 175. — P. Jovii,
+l. XXVI, p. 79.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note377" href="#tag377">377.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 477. — P.
+Jovii, l. XXVI, p. 68. — Mém. de M. du Bellay,
+l. III, p. 93.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note378" href="#tag378">378.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 497. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 95. — Ben. Varchi,
+l. VI, p. 150. — P. Jovii, l. XXVI, p. 69. — Bern.
+Segni, l. II, p. 43. — Fr. Belcarii, l. XIX,
+p. 608-618. — Lett. de' Princ., t. II, p. 109.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note379" href="#tag379">379.</a> <i>Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 95. — P.
+Jovii, l. XXVI, p. 70. — Agost. Giustiniani,
+l. VI, p. 280.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note380" href="#tag380">380.</a> <i>Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 97. — Fr.
+Guicciardini, l. XIX, p. 499. — Ben. Varchi,
+l. VI, p. 153. — P. Jovii Hist. sui temp.,
+l. XXVI, p. 70. — P. Folietae Hist. Gen., l. XII,
+p. 734. — P. Bizarri, l. XX. p. 475.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note381" href="#tag381">381.</a> Lettera di Gio. Battista Sanga a Gio. della
+Stuffa, nunzio presso il Lautrec. Viterbo in agosto
+1528. <i>Lett. de' Princ., t. II, f. 110.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note382" href="#tag382">382.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 500.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note383" href="#tag383">383.</a> Bernardo Segni, che riferisce questo colloquio,
+l'aveva udito dallo stesso Alamanni. <i>Ist.
+Fior., l. II, p. 52.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note384" href="#tag384">384.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 501. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 100. — P. Jovii,
+l. XXVI, p. 52. — Bern. Segni, l. II, p. 43. — Mém.
+de Blaise de Montluc, l. I, p. 71, t. XXII.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note385" href="#tag385">385.</a> <i>Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 106. — Fr.
+Guicciardini, l. XIX, p. 502. — Ben. Varchi,
+l. VI, p. 155.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note386" href="#tag386">386.</a> <i>P. Jovii, l. XXVI, p. 53. — Bern. Segni,
+l. II, p. 42.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note387" href="#tag387">387.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 502. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 107. — Ben. Varchi,
+l. VI, p. 156. — P. Jovii, l. XXVI, p. 55. — Fr.
+Belcarii, l. XX, p. 618.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note388" href="#tag388">388.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 503 — P.
+Jovii Hist., l. XXVI, p. 56. — Mém. de M. du
+Bellay, l. III, p. 108.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note389" href="#tag389">389.</a> <i>P. Jovii, l. XXVI, p. 57, 58. — Fr. Guicciardini,
+l. XIX, p. 504. — Bern. Segni, l. II,
+p. 45. — Georg. von Frundsberg, B. VIII,
+f. 161.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note390" href="#tag390">390.</a> <i>P. Jovii Hist., l. XXVI, p. 59. — Bern.
+Segni, l. II, p. 44. — Arn. Ferroni, l. VIII,
+p. 170.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note391" href="#tag391">391.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 504. — M. du
+Bellay, l. III, p. 109. — Ben. Varchi, l. VI,
+p. 157. — Fr. Belcarii, l. XX, p. 619.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note392" href="#tag392">392.</a> <i>P. Jovii Hist., l. XXVI, p. 61.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note393" href="#tag393">393.</a> <i>B. Varchi, l. VI, p. 159. — Ber. Segni,
+l. II, p. 45.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note394" href="#tag394">394.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temporis, l. XXVI,
+p. 61. — Ben. Varchi, l. VI, p. 158. — Alfonso
+de Ulloa vita di Carlo V, l. II, f. 115.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note395" href="#tag395">395.</a> <i>P. Jovii, l. XXVI, p. 61. — B. Varchi,
+l. VI, p. 158. — Alf. de Ulloa vita di Carlo V,
+l. II, f. 115.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note396" href="#tag396">396.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 511. — P.
+Jovii, l. XXVI, p. 77. — Marco Guazzo,
+f. 62. — P. Paruta, l. VI, p. 450.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note397" href="#tag397">397.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 506. — P.
+Jovii Hist., l. XXVI, p. 71. — Mém. de M.
+du Bellay, l. III, p. 112. — Ben. Varchi,
+l. VII, p. 170. — Bern. Segni, l. II, p. 47. — Ag.
+Giustiniani, l. VI, f. 282.</i> — Qui finisce
+questa cronica genovese contemporanea. — <i>P.
+Folieta, l. XII, p. 735.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note398" href="#tag398">398.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 508. — P.
+Jovii, l. XXVI, p. 72. — Mém. de Martin du
+Bellay, l. III, p. 114. — B. Varchi, l. VII,
+p. 178. — Fr. Belcarii, l. XX, p. 620. — Gal.
+Capella, l. VIII, f. 87. — P. Paruta, l. VI,
+p. 451. — Lett. de' Princ., t. II, f. 133. — Arn.
+Ferroni, l. VIII, p. 170. — B. Segni,
+l. II, p. 47. — P. Bizarri, l. XX, p. 475. — P.
+Folietae, Cont. Hist. Gen. Uberti ejus fratris,
+l. XII, p. 742.</i> — Qui finisce questa storia.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note399" href="#tag399">399.</a> <i>Ben. Varchi Stor. Fior., l. VII. p. 173.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note400" href="#tag400">400.</a> <i>Ivi, p. 174.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note401" href="#tag401">401.</a> <i>Ivi, p. 175.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note402" href="#tag402">402.</a> Il senatore Battista Lomellini lo ringraziò
+a nome dalla patria, e la repubblica gli fece
+innalzare una statua di marmo con questa iscrizione.
+«<i>Andreæ Auriæ civ. opt. felicissimoque,
+vindici atque auctori publicae libertatis S. P.
+q. G. posuere.</i>» <i>Bern. Segni, l. II, p. 47 — P.
+Bizzarri, l. XX, p. 476.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note403" href="#tag403">403.</a> <i>Pet. Bizarri Sentinatis dissert. de Repub.
+Gen. statu, et administ. in Graevii Thesaur.,
+t. I, p. II, p. 1453.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note404" href="#tag404">404.</a> I nomi di questi ventotto alberghi furono,
+Auria (Doria), Calvi, Catani, Centurioni, Cibo,
+Cicada, Fieschi, Franchi, Fornari, Gentili,
+Grimaldi, Grilli, Giustiniani, Imperiali, Interiani,
+Lercari, Lomellini, Marini, Negri, Negroni,
+Palavicini, Pinelli, Promontori, Spinola,
+Salvaghi, Sauli, Vivaldi, Ususmari.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note405" href="#tag405">405.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 508. — Ben.
+Varchi, l. VII, p. 180.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note406" href="#tag406">406.</a> La legge viene riportata da Grevio. <i>Thes.
+Rer. Ital., t. I, p. II, p. 1471.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note407" href="#tag407">407.</a> <i>Hier. de Marinis de Reip. Genuens. Gubernat.,
+c. II, in Graevi Thes., t. I, p. II,
+p. 1422 circa il 1667.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note408" href="#tag408">408.</a> <i>Ben. Varchi Stor. Fior., l. VII, p. 181. — Pet.
+Bizarri, dissert. de Reip. Genuens, adm.
+Thesaur. Ital., t. I, p. II, p. 1453 e seguenti. — Cont.
+Uberti Folietae a Paulo Fratre, l. XII,
+p. 741. — Jac. Bonfadii An. Genuens., l. I,
+p. 1341, in Graev. Thesauro, t. I, p. II. — Filippo
+Casoni Annali di Genova, t. II, l. III,
+p. 45 e segu.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note409" href="#tag409">409.</a> La legge permetteva al senato d'ammettere
+ogni anno sette abitanti della città, e tre delle
+riviere nel corpo della nobiltà; purchè la di lui
+scelta cadesse sopra coloro che per natali, per
+costumi e per servigj renduti allo stato potevano
+di già essere riputati eguali ai nobili. <i>Fil. Casoni
+Ann. di Genova, t. II, l. III, p. 46.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note410" href="#tag410">410.</a> <i>Gio. Cambi Hist. Fior., t. XXIII, p. 1.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note411" href="#tag411">411.</a> <i>Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 336.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note412" href="#tag412">412.</a> <i>Ben. Varchi, l. III, p. 170-176. — Ber.
+Segni, l. I, p. 14, 29. — Fil. de' Nerli, l. VIII,
+p. 162.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note413" href="#tag413">413.</a> <i>Ivi, p. 177.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note414" href="#tag414">414.</a> <i>Bern. Segni Ist. Fior., l. I, p. 19.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note415" href="#tag415">415.</a> <i>Ben. Varchi, l. VII, t. II, p. 203-215.
+Bern. Segni, l. I, p. 19.</i> Questi porta la mortalità
+a 250,000 persone in tutto lo stato fiorentino.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note416" href="#tag416">416.</a> <i>Ben. Varchi, l. VII, p. 212.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note417" href="#tag417">417.</a> <i>Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 339. — Comment.
+di Filippo de' Nerli, l. VII, p. 168.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note418" href="#tag418">418.</a> <i>Ben. Varchi, t. II, l. V, p. 53. — Jac.
+Nardi, l. VIII, p. 340. — Filip. de' Nerli,
+l. VIII, p. 170. — Bern. Segni, l. I, p. 31. — Gio.
+Cambi, t. XXIII, p. 5.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note419" href="#tag419">419.</a> <i>Ben. Varchi, l. VI, p. 133. — Bern. Segni,
+l. I, p. 31. — Filippo de' Nerli, l. VIII,
+p. 171.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note420" href="#tag420">420.</a> <i>Ben. Varchi, l. IV, t. I, p. 191. — Jacopo
+Nardi, l. VIII, p. 337. — Bern. Segni,
+l. I, p. 25.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note421" href="#tag421">421.</a> <i>Comment. di Filippo de' Nerli, l. VIII,
+p. 165.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note422" href="#tag422">422.</a> <i>Jacopo Nardi, l. VIII, p. 335. — Ben.
+Varchi, l. VII, t. II, p. 188.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note423" href="#tag423">423.</a> <i>Ben. Varchi, l. VII, p. 190. — Bern.
+Segni, l. II, p. 36.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note424" href="#tag424">424.</a> <i>Jacopo Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 337, 338.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note425" href="#tag425">425.</a> <i>Bern. Segni, l. I, p. 14 — Ben. Varchi,
+l. III, p. 150 e l. V, p. II. — Jac. Nardi,
+l. VIII, p. 341.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note426" href="#tag426">426.</a> <i>Bern. Segni Ist. Fior., l. II, p. 52-56.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note427" href="#tag427">427.</a> <i>Bern. Segni, l. II, p. 48. — P. Jovii
+Hist. sui temp., l. XXVI, p. 79. — Jac. Bonfacii
+An. Gen., l. I, p. 1344. — Galeat. Capella,
+l. VIII, p. 689.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note428" href="#tag428">428.</a> <i>Ben. Varchi, l. VIII, p. 287.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note429" href="#tag429">429.</a> <i>Gal. Capella, l. VIII, f. 89.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note430" href="#tag430">430.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XXVI, p. 81. — Gal.
+Capella, l. VIII, f. 90.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note431" href="#tag431">431.</a> <i>P. Jovii Hist., l. XXVI, p. 82. — Fr.
+Guicciardini, l. XIX, p. 521. — Gal. Capella,
+l. VII, f. 91. — Mém. de M. du Bellay, l. III,
+p. 117-121. — B. Segni, l. III, p. 74. — Jac.
+Nardi, l. VIII, p. 348. — Ben. Varchi, l. VIII,
+p. 289. — Fr. Belcarii, l. XX, p. 625. — P.
+Paruta, l. VI, p. 481.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note432" href="#tag432">432.</a> <i>Mém. de Martin du Bellay l. III, p. 122. — Ben.
+Varchi, l. IX, t. III, p. 6. — Fr.
+Guicciardini, l. XIX, p. 524. — Jac. Nardi,
+l. VIII, p. 347. — Fr. Belcarii, l. XX, p. 626.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note433" href="#tag433">433.</a> <i>Ben. Varchi, l. VIII, t. II, p. 224;
+l. IX, t. III, p. 4 e 5.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note434" href="#tag434">434.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 519. — B.
+Varchi, l. IX, p. 4. — P. Paruta, l. VI,
+p. 486.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note435" href="#tag435">435.</a> <i>Lett. de' Principi, t. II, f. 151.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note436" href="#tag436">436.</a> <i>P. Paruta, l. VI, p. 456. — Lettere dei
+Princ., t. II, f. 165</i>, e frequentemente altrove. — <i>Lettera
+del papa a Francesco I del 9 luglio
+1528, f. 105.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note437" href="#tag437">437.</a> <i>Lett. de' Princ., t. II</i> passim e specialmente
+a <i>f. 184.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note438" href="#tag438">438.</a> <i>Lett. de Princ., t. II, f. 167.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note439" href="#tag439">439.</a> <i>Risposta data a M. di Longavalle a nome
+di papa Clemente. Lett. de' Princ., t. II, f. 85.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note440" href="#tag440">440.</a> <i>Ben. Varchi, l. VIII, p. 291. — P. Jovii,
+l. XXVII, p. 84. — Bernardo Segni, l. III,
+p. 70. — Lettere de' Princ., t. II, f. 178</i>, relative
+alla missione dell'arcivescovo di Capoa.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note441" href="#tag441">441.</a> <i>Ben. Varchi, l. VIII, p. 219. — Filippo
+de' Nerli, l. VIII, p. 169. — Ber. Segni, l.
+II, p. 49.</i> — Lettera di Gio. Battista Sanga a
+Baldassare Castiglione, nunzio in Ispagna, del 10
+febbrajo 1529, <i>t. II, Lettere de' Principi, f. 154.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note442" href="#tag442">442.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 521. — P.
+Jovii Hist. sui temp., l. XXVII, p. 85. — Ben.
+Varchi, l. VIII, p. 292-294. — Bern. Segni, l. III,
+p. 71. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 342-347.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note443" href="#tag443">443.</a> <i>Ben. Varchi Stor. Fior., l. IX, p. 10. — Rymer
+Acta pub., t. XIV, p. 335 e 340.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note444" href="#tag444">444.</a> <i>B. Varchi Stor. Fior., t. III, l. IX, p. 11. — Fr.
+Guicciardini, l. XIX, p. 523. — Bern. Segni,
+l. III, p. 73. — Filippo de' Nerli, l. VIII,
+p. 183. — Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 346. — P.
+Paruta, l. VI, p. 491. — Rymer Acta,
+t. XIV, p. 336.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note445" href="#tag445">445.</a> <i>Hist. de la Diplomatie française, l. III,
+p. 358.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note446" href="#tag446">446.</a> <i>Ben. Varchi, l. IX, p. 11.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note447" href="#tag447">447.</a> <i>Hist. de la diplom. fran., l. III, p. 355-359. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 122. — Ben.
+Varchi, l. IX, p. 8. — P. Paruta, l. VI,
+p. 492. — Ar. Ferroni, l. VIII, p. 174 — Gal.
+Capella, l. VIII, f. 93.</i> — Il trattato trovasi
+per disteso in <i>Rymer Acta pub., t. XIV,
+p. 326-344.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note448" href="#tag448">448.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 524. — Ben.
+Varchi, l. IX, p. 4.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note449" href="#tag449">449.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 525. — Benedetto
+Varchi, l. IX, p. 14. — Filip. dei
+Nerli, l. IX, p. 185.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note450" href="#tag450">450.</a> <i>Ben. Varchi Stor. Fior. l. IX, p. 23. — Jac.
+Bonfadii An. Genuens., l. II, p. 1349. — Bern.
+Segni Stor. Fior., l. III, p. 76.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note451" href="#tag451">451.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 526. — P.
+Jovii, l. XXVII, p. 93. — Jac. Bonfadii, l. II,
+p. 1349. — Fr. Belcarii, l. XX, p. 627.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note452" href="#tag452">452.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 525. — Ben.
+Varchi, l. IX, p. 24. — P. Bizarri, l. XX,
+p. 479. — P. Paruta, l. VI, p. 489. — Lettere
+de' Princ., t. II, f. 160.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note453" href="#tag453">453.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 527. — Ben.
+Varchi, t. III, l. IX, p. 14.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note454" href="#tag454">454.</a> <i>Ben. Varchi, l. X, p. 235. — P. Jovii
+Hist. sui temp., l. XXVII, p. 92. — Alf. de
+Ulloa vita di Carlo V, l. II, f. 117. — Jo.
+Sleidani Comm. de statu Relig. et Reip., l. VI,
+f. 102.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note455" href="#tag455">455.</a> Istruzione al vescovo di Vaison, nunzio
+presso l'imperatore, intorno al modo da tenersi
+da questi verso gli stati italiani. Roma; 25 agosto
+1529. <i>Lett. de' Princ., t. II, f. 181.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note456" href="#tag456">456.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 528. — Jac.
+Nardi, l. VIII, p. 348. — Bern. Segni, l. III,
+p. 75. — P. Jovii, l. XXVII, p. 95.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note457" href="#tag457">457.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 529. — B.
+Segni, l. III, p. 90. — P. Jovii, l. XXVII,
+p. 96. — P. Paruta, l. VI, p. 490. — Gal. Capella,
+l. VIII, p. 94.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note458" href="#tag458">458.</a> <i>Ben. Varchi, l. X, p. 202. — P. Jovii,
+l. XXVII, p. 100.</i> Lettera del papa all'imperatore,
+da Bologna il 27 ottobre. <i>Lett. de' Princ.,
+t. II, f. 186.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note459" href="#tag459">459.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 536. — Ben.
+Varchi, l. X, p. 252. — Bern. Segni, l. III,
+p. 92. — P. Jovii, l. XXVII, p. 100. — Fr.
+Belcarii, l. XX, p. 628. — Galeat. Capella,
+l. VIII, p. 94. — P. Paruta, l. VI, p. 495 — P.
+Giovio vita d'Alf. d'Este, p. 132.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note460" href="#tag460">460.</a> <i>Ben. Varchi, l. X, p. 251.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note461" href="#tag461">461.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 537. — Ben.
+Varchi, l. X, p. 256. — Bern. Segni, l. III,
+p. 94. — P. Jovii, l. XXVII, p. 103. — Gal.
+Capella, l. VIII, f. 94. — P. Paruta, l. VI,
+p. 500.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note462" href="#tag462">462.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 537. — Bern.
+Segni, l. III, p. 94. — Gal. Capella,
+l. VIII, f. 96</i> ed ultimo.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note463" href="#tag463">463.</a> <i>P. Paruta, l. VII, p. 559. — Mém. de M.
+du Bellay, l. VI, p. 300. — Murat. Ann. ad
+annum.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note464" href="#tag464">464.</a> <i>P. Paruta Ist. Ven., l. VI, p. 505. — Fr.
+Guicciardini, l. XIX, p. 538. — Ben.
+Varchi, l. X, p. 257. — P. Jovii Hist., l.
+XXVII, p. 104.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note465" href="#tag465">465.</a> <i>Ben. Varchi, t. IV, l. XI, p. 58. — Muratori
+Ann. d'Italia ad an. — P. Giovio
+vita d'Alfonso d'Este, p. 134.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note466" href="#tag466">466.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XX, p. 549. — Ben.
+Varchi, t. IV, l. XII, p. 349. — Muratori
+Ann. d'Italia, t. X, p. 242. — P. Jovii Hist.,
+l. XXVII, p. 137. — Lo stesso, vita d'Alfonso
+d'Este, p. 137.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note467" href="#tag467">467.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XXVII, p. 110.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note468" href="#tag468">468.</a> <i>Ben. Varchi, l. XI, p. 59. — P. Jovii,
+l. XXVII, p. 110.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note469" href="#tag469">469.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XXVII, p. 110. — Mém.
+de M. du Bellay, l. IV, p. 140.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note470" href="#tag470">470.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XX, p 541. — P.
+Jovii Hist., l. XXVII, p. 105. — Bern. Segni,
+l. IV, p. 107. — Ist. di Gio. Cambi, t. XXIII,
+p. 51. — P. Paruta, l. VII, p. 510. — Alfonso
+de Ulloa vita di Carlo V, l. II, f. 119.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note471" href="#tag471">471.</a> <i>Ben. Varchi Stor. Fior., t. III, l. IX,
+p. 8, t. IV, l. XI, p. 60. — Bern. Segni,
+l. IV, p. 115. — P. Bizarri, l. XX, p. 489. — Alfonso
+de Ulloa vita di Carlo V, l. III,
+f. 121. — P. Paruta Ist. Ven., l. VII, p. 511.</i>
+</p>
+</div>
+
+<div class="tnote">
+<p class="tntitle">
+Nota del Trascrittore
+</p>
+
+<p>
+Ortografia e punteggiatura originali sono state mantenute, correggendo senza annotazione
+minimi errori tipografici.
+</p>
+
+<p class="covernote">
+Copertina creata dal trascrittore e posta nel pubblico dominio.
+</p>
+</div>
+
+<div>*** END OF THE PROJECT GUTENBERG EBOOK 44364 ***</div>
+</body>
+</html>
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+The Project Gutenberg EBook of Storia delle repubbliche italiane dei
+secoli di mezzo, v. 15 (of 16), by J. C. L. Simondo Sismondi
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+This eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with
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+Title: Storia delle repubbliche italiane dei secoli di mezzo, v. 15 (of 16)
+
+Author: J. C. L. Simondo Sismondi
+
+Release Date: December 5, 2013 [EBook #44364]
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+Language: Italian
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+*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK STORIA DELLE REPUBBLICHE ***
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+Produced by Claudio Paganelli, Carlo Traverso, Barbara
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+
+
+ STORIA DELLE
+ REPUBBLICHE ITALIANE
+ DEI
+ SECOLI DI MEZZO
+
+
+ DI
+ J. C. L. SIMONDO SISMONDI
+
+ DELLE ACCADEMIE ITALIANA, DI WILNA, DI CAGLIARI,
+ DEI GEORGOFILI, DI GINEVRA EC.
+
+ _Traduzione dal francese._
+
+
+ _TOMO XV._
+
+
+
+ ITALIA
+ 1819.
+
+
+
+
+STORIA DELLE REPUBBLICHE ITALIANE
+
+
+
+
+CAPITOLO CXIV.
+
+ _Elezione e papato d'Adriano VI; sconfitta de' Francesi alla
+ Bicocca; convenzione di Cremona, in forza della quale sgombrano
+ l'Italia; i Veneziani si staccano dalla Francia; ingresso di
+ Bonnivet in Lombardia; morte di Adriano VI._
+
+1521 = 1523.
+
+
+La guerra riaccesa in Italia dalla inconsiderata ambizione di Leon X
+doveva, a seconda de' suoi risultamenti, decidere se gl'Italiani
+rimarrebbero una nazione indipendente, o se caderebbero sotto il giogo
+di quegli stranieri ch'essi chiamavano barbari. Non trattavasi al
+presente della divisione di alcune province tra potentati che potevansi
+risguardare come compatriotti, ma della intera nazione e della sua
+medesima esistenza. Nè i più grandi interessi della patria loro
+trattavansi oramai tra gl'Italiani; chè tutte le potenze d'Europa si
+occupavano della futura sua sorte; e le cagioni degli avvenimenti che
+cambiavano i destini dell'Italia dovevano cercarsi in lontani paesi.
+
+Poichè potenze così formidabili quali erano le monarchie di Francia, di
+Spagna, di Germania, d'Inghilterra erano entrate in campo, le piccole
+sovranità d'Italia sentirono la comparativa loro debolezza, la quale era
+smisuratamente cresciuta a cagione delle ruinose guerre che da oltre
+venticinque anni desolavano questa infelice contrada. Avevano tali
+guerre consumate tutte le sue ricchezze, e distrutti i mezzi di
+riproduzione in un paese in addietro il più fertile, in allora il più
+sgraziato dell'Europa: onde Venezia, Firenze, Siena e Lucca che
+conservavano tuttavia il nome di repubbliche; i duchi di Milano, di
+Savoja, di Ferrara, ed i marchesi di Mantova e di Monferrato che si
+chiamavano ancora sovrani, aspettavano tremanti che la loro sorte fosse
+decisa dalla politica, dai trattati, o dalle armi degli oltremontani.
+
+Soltanto la sede pontificia si era innalzata in tempo del decadimento
+degli altri stati italiani. Le conquiste di Alessandro VI, di Giulio II
+e di Leon X avevano assoggettate ai pontefici province effettivamente
+indipendenti, sebbene di nome riconoscessero la supremazia della santa
+sede. Quando in appresso si trovarono aggiunte allo stato della Chiesa
+Parma, Piacenza, Modena e Reggio; quando in pari tempo il capo di questa
+Chiesa signoreggiava come assoluto padrone la repubblica fiorentina, i
+suoi stati sorpassarono di lunga mano in estensione, in popolazione ed
+in ricchezze quelli de' più potenti principi che l'Italia avesse veduto
+innalzarsi dal principio del _medio ævo_. I re di Napoli, i duchi di
+Milano, o la repubblica di Venezia, non avevano mai disposto di tante
+forze, principalmente quando si pongano in conto le grandissime entrate,
+che la camera apostolica sapeva ritrarre dalla superstizione de' popoli
+degli altri stati della Cristianità.
+
+Se Leon X alla profonda dissimulazione che lo faceva risguardare come un
+grande politico non avesse associata la prodigalità di principe nuovo e
+la inconsideratezza di un uomo dedito ai piaceri, avrebbe facilmente
+potuto mantenere l'equilibrio tra le due potenze che si contendevano
+l'Europa; avrebbe fatta rispettare non solo la neutralità de' proprj
+stati, ma ancora di quegli altri che volontariamente si fossero posti
+sotto la sua protezione; e tutti i popoli d'Italia si sarebbero
+procacciato a gara questo vantaggio. I diversi avvenimenti d'una lunga
+contesa che doveva durare quanto il regno di Carlo V, gli avrebbero
+somministrate molte opportunità per rialzare l'indipendenza nazionale:
+egli non avrebbe avuto bisogno per essere veramente grande, che del
+sincero desiderio di voler il bene de' suoi compatriotti, inspirando
+loro fiducia nella sua buona fede. Ma Leon X per una giovanile
+ambizione, che non appoggiavasi a verun piano ben ragionato, e non era
+sostenuta da veruna idea che portasse l'impronto della vera grandezza,
+cooperò all'annientamento della libertà italiana, mentre lo scandaloso
+traffico delle indulgenze, cui si appigliò per supplire alle smoderate
+spese, scosse il trono pontificio, e staccò metà del Cristianesimo
+dall'ubbidienza fin allora renduta a' suoi predecessori.
+
+In tempo del suo regno e precisamente nel 1517, avea in Germania
+cominciato la riforma colle prediche di Lutero. Ma sebbene questo
+coraggioso novatore fosse di già passato dall'attacco contro le
+indulgenze a dubitare dell'autorità del papa, a sovvertire tutta la
+disciplina ecclesiastica, e finalmente alle controversie intorno al
+medesimo domma, non aveva per anco tentato verun cambiamento nella
+esteriore forma del culto; i suoi settatori non formavano una nuova
+Chiesa, e non potevasi ancora fondatamente giudicare intorno alla
+estensione del pericolo che minacciava da questo canto la corte di Roma.
+Vero è che universale era il fermento di tutta la Germania. Presso i
+popoli settentrionali la religione associavasi agli affetti del cuore;
+si univa intimamente a tutto l'uomo; veniva esaminata dalla sua ragione,
+riscaldata dal suo amore, ed ammessa per norma delle sue azioni.
+Diversamente disposta rispetto alle idee religiose era la nazione
+italiana, la quale dopo avere ammesso l'intero sistema dei dommi della
+Chiesa, li riguardava come non soggetti ad ulteriore disamina, e
+mostrava il suo rispetto per la fede col non prendersene verun pensiero.
+Gli uomini di perduti costumi, siccome i più costumati, i più filosofi,
+come i più superstiziosi, non muovevano mai dubbj intorno al complesso
+delle dottrine della Chiesa; ma d'altra parte pochissima cura si
+prendevano delle cose della fede, che non eccitava verun affetto nel
+loro cuore, e niente influiva sulle azioni della loro vita. La religione
+segregata affatto dal raziocinio, dalla sensibilità, dalla morale, dalla
+condotta, altro omai non era che un'abitudine dello spirito, che
+ordinava certe pratiche, e proscriveva certi pensieri.
+
+In fatti la riforma eccitò in Italia alquanto di maraviglia e
+d'inquietudine, ma niuna curiosità. Erano gl'Italiani accostumati a
+resistere al papa, a fargli la guerra, a sprezzare le sue scomuniche;
+sapevasi da molto tempo, che corrottissimi erano i costumi della sua
+corte, perfida la politica, e che le più odiose passioni potevano
+celarsi sotto il manto della religione. Il rimanente del clero non
+godeva in Italia le immunità e le ricchezze del clero della Germania:
+pure si era veduto commettere infami azioni; e perchè queste più non
+erano cagione di scandalo, l'accusa diretta contro di lui più non
+eccitava la sorpresa della novità. Coloro che volevano riformare la
+disciplina passavano per entusiasti, che si adiravano contro il corso
+ordinario delle cose del mondo; coloro, che attaccavano la dottrina,
+passavano per insensati che sconvolgevano i fondamenti delle opinioni;
+imperciocchè quelle basi medesime che il pregiudizio ha stabilite, e che
+sottrae ad ogni esame, non sembrano agli uomini meno solide di quelle
+fondate dalla ragione. Mentre che nuove dottrine fermentavano in tutta
+l'Europa, verun Italiano non muoveva dubbj intorno a ciò che gli era
+stato dato a credere, e passò ancora lungo tempo prima che qualche
+opinione luterana valicasse le Alpi.
+
+Lo stesso Leon X morì prima d'essersi formato una giusta idea del
+pericolo ond'era minacciata la Chiesa romana per la sollevazione degli
+spiriti in Germania; ma la morte lo sottrasse altresì a difficoltà, di
+cui avrebbe assai più presto sentito il peso; ed erano quelle stesse che
+si era procacciate colle sue inconsiderate prodigalità. Non solo egli
+aveva dissipato il ragguardevole tesoro adunato da Giulio II, ed
+impegnate tutte le gioje e tutti gli effetti preziosi di san Pietro; ma
+aveva inoltre contratto un grosso debito, e venduti tanti nuovi impieghi
+che i soli loro salarj avevano accresciute di quaranta mila ducati le
+annue spese delle Chiesa[1].
+
+ [1] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 219._
+
+Leon X sarebbesi trovato in grandissime difficoltà, dovendo continuare,
+senza avere danaro, la guerra da lui cominciata in Lombardia; ma i
+luogotenenti che lasciava morendo in sua vece, trovaronsi in una
+situazione ancora più difficile che la sua. I cardinali di Sion e de'
+Medici che avevano fin allora sostenuto il peso degli affari, si
+affrettarono di abbandonare l'armata, per passare a Roma onde assistere
+al conclave. Carlo V trovavasi abbastanza occupato dalla guerra che gli
+facevano i Francesi ne' Paesi Bassi; la Castiglia si era ribellata, ed i
+regni di Valenza e di Majorica erano desolati dalla guerra mossa ai
+nobili dalle comunità, talchè tutte le forze della Spagna venivano
+consumate da queste intestine discordie. La piccola armata che
+l'imperatore teneva in Lombardia non era pagata; essendosi fin allora
+fatta la guerra coi soli tesori della Chiesa; ed essendo questi mancati
+tutt'ad un tratto, Prospero Colonna ed il marchese di Pescara furono
+costretti di licenziare tutti i Tedeschi e tutti gli Svizzeri che
+tenevano al loro soldo, ad eccezione di mille cinquecento uomini. Nello
+stesso tempo gli ausiliari fiorentini che non erano chiamati in questa
+guerra da un immediato interesse, e che ignoravano perfino se sarebbero
+o no gli alleati del futuro pontefice, tornarono in Toscana[2].
+
+ [2] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 213. — Galeat. Capella de bello
+ Mediol., l. I, f. 15._
+
+Se dal canto suo il signore di Lautrec non fosse stato abbandonato a
+cagione della scandalosa negligenza di Francesco I, che d'altro non
+prendevasi pensiero che de' suoi piaceri e delle sue galanterie, e che
+non gli mandava danaro per pagare le truppe, avrebbe potuto facilmente
+ricuperare Milano e tutte le piazze che aveva perdute. Aveva ancora
+guarnigione ne' castelli di Milano, di Novara, di Trezzo e di
+Pizzighettone; comandava in Cremona, in Genova, in Alessandria, in
+Arona, ed in tutto il Lago Maggiore; ma senza danaro non poteva adunare
+fanteria. Poco conto poteva fare de' suoi uomini d'armi scoraggiati; e
+quando tentò di sorprendere la città di Parma, ove comandava lo storico
+Guicciardini, fu respinto dalle sole compagnie della milizia[3].
+
+ [3] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 215. — P. Paruta Ist. Ven., l. IV,
+ p. 291. — Gal. Capella, l. I, f. 15._
+
+Intanto scoppiavano in ogni parte degli stati della Chiesa ammutinamenti
+o rivoluzioni. I piccoli principi, che Leon X aveva spogliati della loro
+sovranità, invocavano l'ajuto de' loro partigiani per riavere lo stato
+de' loro padri. Il duca di Urbino erasi collegato coi due fratelli
+Baglioni, ed avevano, a spese comuni, adunati in Ferrara dugento uomini
+d'armi, trecento cavaleggieri e tre mila fanti. Con questa piccola
+armata attraversarono senz'ostacolo la Romagna. Il duca d'Urbino fu
+ricevuto con entusiasmo dagli antichi suoi sudditi, e ricuperò senza
+sguainare la spada il ducato d'Urbino, mentre che il contado di
+Montefeltro, da Leon X ceduto ai Fiorentini, fu difeso dalle loro
+guarnigioni. Orazio e Malatesta, figliuoli di Giampaolo Baglioni, si
+presentarono ancor essi alle porte di Perugia. Vitello Vitelli, che ne
+aveva il comando, fece una breve resistenza; perciocchè essendo stato
+leggiermente ferito in un piede, colse avidamente questo pretesto per
+farsi portare a Città di Castello sua patria, siccome colui che
+copertamente desiderava che i feudatarj della Chiesa ricuperassero
+l'antica indipendenza. Subito dopo la di lui partenza Siena capitolò, ed
+aprì le porte ai figli di Baglioni il 5 gennajo del 1522. In pari tempo
+Sigismondo di Varano scacciava da Camerino Giammaria della stessa
+famiglia, cui Leone X aveva dato il titolo di duca di quel piccolo
+stato, e vi si stabiliva in sua vece[4].
+
+ [4] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 220. — Mém. de du Bellay, l. II,
+ p. 195. — Scip. Ammirato, l. XXIX, p. 342. — Orl. Malavolti Stor. di
+ Siena, p. III, l. VII, f. 121. — Fr. Belcarii, Comm., l. XVI, p.
+ 510._
+
+Gli emigrati di Todi vennero ricondotti in quella città a mano armata da
+Camillo Orsini. Il duca d'Urbino dopo di essersi occupato pochi giorni a
+ristabilire la propria autorità ne' suoi stati, volle altresì riporre in
+Siena i figli di Pandolfo Petrucci; ma fu respinto dall'attività in
+particolare de' Fiorentini, affezionati al cardinale de' Medici[5]. Nè
+forse questi non avrebbero schivata una rivoluzione nella loro patria se
+all'istante della morte di Leon X non avessero ordinato l'arresto nel
+palazzo pubblico a tutti i cittadini più conosciuti pel loro
+attaccamento alla libertà[6]. Sigismondo Malatesta, figliuolo di
+Pandolfo, venne introdotto in Rimini dagli antichi partigiani di sua
+famiglia, e per poco tempo ricuperò una sovranità, di cui suo padre era
+stato privato vent'anni prima da Cesare Borgia[7]. Finalmente quello che
+più aveva sofferto dalla nimicizia, quello che più d'ogni altro doveva
+temere le ultime prosperità di Leone, Alfonso, duca di Ferrara, si
+affrettò di ricuperare tutto quanto aveva perduto. Era costui colpevole
+agli occhi del papa per avere pochi mesi prima impedita la conquista di
+Parma con un'ardita diversione. Perciò dopo i primi felici avvenimenti
+dell'armata di Prospero Colonna, una seconda armata pontificia era
+venuta ad attaccare Finale e san Felice, ed aveva in appresso occupato
+il Bondeno e saccheggiato; mentre che dalla banda della Romagna, gli
+agenti della Chiesa s'impadronivano di Lugo, di Bagnacavallo, di Cento e
+della Pieve; mentre i Fiorentini acquistavano la Garfagnana, e Francesco
+Guicciardini entrava nel Frignano colle truppe modenesi. Alfonso,
+minacciato d'assedio nella sua stessa capitale, apparecchiavasi a
+vendere a carissimo prezzo la propria vita quand'ebbe la notizia della
+morte di Leone. Nell'entusiasmo della sua gioja fece coniare una moneta
+d'argento, nella quale vedevasi un pastore che strappava dalla bocca
+d'un leone un agnello, con questa leggenda presa dal libro dei re: _de
+ore leonis_. Egli in pochi giorni ricuperò il Bondeno, Finale, san
+Felice, il Frignano, la Garfagnana, Lugo, Bagnacavallo, e soltanto fu
+perdente sotto al Bondeno valorosamente difeso dai Bolognesi[8].
+
+ [5] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 222._
+
+ [6] _Gio. Cambi, t. XXII, p. 190. — Scip. Ammirato, l. XXIX, p.
+ 341._
+
+ [7] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 236._
+
+ [8] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 288. — Muratori Ann. d'Italia ad
+ an. 1521. — P. Giovio Vita di Alfonso, p. 116._
+
+Frattanto i cardinali, moltiplicati dalle promozioni di Leon X, erano
+entrati in conclave il 16 di novembre. Sapevasi essere divisi tra il
+partito imperiale ed il partito francese. L'ultimo avrebbe voluto
+portare sul trono pontificio il cardinale di Volterra, fratello di Piero
+Soderini, il quale era stato perpetuo gonfaloniere; e questi era il
+rivale più temuto da Giulio de' Medici, che rimasto alla testa delle
+creature di suo cugino poteva disporre di sedici suffragi, cioè più di
+un terzo e meno della metà; perciocchè questa volta il conclave
+conteneva quaranta cardinali; e Giulio senz'essere abbastanza forte per
+farsi nominare, lo era bastantemente per l'esclusione d'ogni altro[9].
+
+ [9] _Jac. Nardi Ist. Fior., l. VII, p. 295. — P. Giovio Vita
+ d'Adriano VI, f. 116. — Onofr. Panvino Vite de' Pontefici, f. 265._
+
+Il cardinale de' Medici aveva sperato di essere secondato da tutto il
+partito imperiale. Era stato il principale ed il più esperto ministro di
+suo cugino Leon X; anzi quello che lo aveva persuaso a fare alleanza
+coll'imperatore; i successi della guerra di Lombardia venivano in gran
+parte attribuiti ai suoi consiglj ed alla sua abilità; ed egli solo
+poteva aggiugnere alla potenza della Chiesa quella della repubblica
+fiorentina di cui era capo. Ma Giulio aveva nel sacro collegio e nel
+partito dell'impero un rivale, come lui militare prima di essere
+prelato, giovane come lui, e non meno di lui ambizioso; questi era
+Pompeo Colonna, il quale piuttosto che favorire il Medici parve
+apparecchiato a darsi al partito francese. Di già costui rappresentava
+ai suoi colleghi la vergogna di portare un bastardo sulla santa sede;
+poichè Giuliano, fratello del _magnifico_, non era mai stato marito
+d'Antonia del Cittadino, dalla quale era nato Giulio il 26 maggio del
+1478. Ricordava le crudeltà commesse da Leon X dopo scoperta la supposta
+congiura di Petrucci, e faceva sentire il pericolo di perpetuare la
+dignità pontificia nella stessa famiglia[10].
+
+ [10] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 221. — Jac. Nardi Ist. Fior., l.
+ VII, p. 295. — Gio. Cambi, t. XXII, p. 191. — Panvino in Clemente
+ VII, f. 267. — P. Giovio Vita d'Adriano VI, f. 116._
+
+Mentre i cardinali andavano opponendo l'intrigo all'intrigo, ogni
+mattina, come è l'usanza dei conclavi, procedevano ai voti intorno a
+qualche nuovo soggetto che loro si proponeva. Uno di loro, il giorno 9
+di febbrajo, nominò il cardinale Adriano Florent, vescovo di Tortosa,
+Fiammingo, il quale era stato precettore di Carlo V, e che l'imperatore
+aveva ultimamente nominato governatore di Castiglia. Adriano nato in
+Utrecht il 7 maggio del 1458 da padre fabbricatore di tappeti o di
+birra, non era mai venuto in Italia, e non sapeva la lingua italiana,
+non conosceva verun cardinale, aveva mostrato poco ingegno
+nell'amministrazione affidatagli dal suo illustre alunno, e pareva
+esservi così poca apparenza per la sua elezione, che tutto lo squadrone
+del Medici (così veniva chiamato il suo partito) senza volerlo gli diede
+il suo voto. Il cardinale di san Sisto prese da ciò motivo per
+encomiarlo lungamente, e perchè i cardinali desideravano d'uscire di
+prigione, gli diedero i loro suffragi quasi senza riflettere, e lo
+nominarono così inconsideratamente, che non potendo in appresso
+giustificare innanzi a sè medesimi o agli altri la loro imprudenza,
+l'attribuirono a subita inspirazione dello Spirito Santo[11].
+
+ [11] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 222. — P. Giovio Vita di Adriano
+ VI, f. 109, 110, 118, 119. — Rayn. Ann. Eccl. 1422, § 1 e 2, p. 347.
+ — Fr. Belcarii, l. XVII, p. 501. — Lettera di Girolamo Negri ad
+ Antonio Michieli. Roma 14 aprile 1522. Lettere ai Principi, t. I, f.
+ 98. — Jo. Sleidaini Comm. de Statu relig. et reipub., l. III, p.
+ 48._
+
+Non fu che in sul declinare d'agosto che il nuovo pontefice, il quale
+prese il nome d'Adriano VI, arrivò in Italia per prendere possesso della
+tiara. Ne' primi nove mesi dell'anno la Chiesa fu amministrata a nome
+del sacro collegio de' cardinali da una signoria somigliante assai a
+quella delle antiche repubbliche toscane. Tiravansi a sorte ogni mese
+tre priori tra i membri del sacro collegio, i quali formavano il
+governo. Ma questi prelati mal d'accordo fra di loro, ed ogni mese
+mutando sistema, non erano in istato di difendere il potere papale. Ad
+altro non pensarono che a guadagnare tempo ed a mantenere un'apparente
+pace, pel quale oggetto conchiusero un armistizio col duca d'Urbino, che
+pose fine alle rivoluzioni dell'Umbria[12].
+
+ [12] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 223. — Rayn. Ann. Eccl. 1522, §
+ 16, p. 360._
+
+Il cardinale de' Medici, umiliato dalla esclusione dal pontificato, e
+credendosi tradito dal partito imperiale, tornò per mare a Firenze, ove
+temeva di trovare compromessa la sua autorità; fece il suo ingresso il
+21 di gennajo del 1522, portando il corrotto di suo cugino, e cogli
+indizj in fronte della tristezza e del sospetto[13]. In fatti i
+repubblicani di Firenze credevano giunto l'istante di ricuperare la
+libertà della loro patria; il signore di Lescuns loro prometteva
+l'appoggio del re di Francia; le sue truppe dovevano entrare in Toscana
+per la via della riviera di Genova, nello stesso tempo che Renzo di Ceri
+vi giugnerebbe dalla banda di Siena. Il duca d'Urbino ed i Baglioni
+favorivano caldamente un progetto che doveva vendicarli dei Medici. In
+Firenze queste pratiche erano dirette da Giambattista Soderini, nipote
+del cardinale di Volterra, e del gonfaloniere perpetuo. Ingrossava il
+suo partito la società de' poeti e de' filosofi, che diede tanta
+celebrità agli Orti Rucellai, nei quali si adunava. Vi si contavano
+Luigi Alamanni, Zanobio Buondelmonti, Cosimo Rucellai, Alessandro de'
+Pazzi, Francesco e Jacopo Diaceto, e per ultimo Niccolò Macchiavelli che
+loro dedicò i suoi Discorsi sopra Tito Livio, e la sua arte della
+guerra. Educati ne' medesimi principj desideravano tutti la libertà di
+Firenze, ma non avevano verun odio personale contro il cardinale de'
+Medici, anzi accordavano che di tutta la sua famiglia era quello che si
+era più dolcemente e cittadinescamente comportato nella sua
+amministrazione, onde preferivano di ricuperare i loro diritti con un
+compromesso piuttosto che di strapparglieli colla forza[14].
+
+ [13] _Gio. Cambi, t. XXII, p. 194._
+
+ [14] _Comment. de Fil. de' Nerli, l. VII, p. 138._
+
+Il cardinale de' Medici che conosceva la propria debolezza, e la
+necessità di accarezzare i suoi avversarj, convenne che il supremo
+potere male s'accordava colle sue funzioni ecclesiastiche, e colla
+carriera che gli era aperta alla corte di Roma, dando voce d'essere
+apparecchiato a rinunciarlo. I giovani patrizj degli Orti Rucellai
+diedero facilmente fede alle speranze che loro dava il cardinale, ed
+invece d'agire contro di lui, si ristrinsero a meditare intorno alla
+migliore costituzione da darsi alla repubblica all'atto che si
+rinnoverebbe; fu questo l'argomento di tre opere politiche del
+Macchiavelli, di Zanobio Buondelmonti, e di Alessandro de' Pazzi, tutte
+dedicate al cardinale de' Medici[15].
+
+ [15] _Jac. Nardi Ist. Fior., l. VII, p. 282. — Comment. di Filippo
+ de' Nerli, l. VII, p. 136._
+
+Frattanto il signore de Lescuns, troppo occupato in Lombardia, e
+lasciato dal re di Francia senza danaro, aveva abbandonato il progetto
+d'entrare in Toscana per lo stato di Genova. Renzo di Ceri si era
+ostinato nell'assedio del piccolo castello di Turrita nello stato di
+Siena, e non passò mai oltre. Il partito francese, ch'era quello della
+libertà, andava declinando in tutta l'Italia, onde il cardinale de'
+Medici credette giunto il momento favorevole di trarre d'inganno coloro
+che avevano potuto lusingarsi ch'egli renderebbe alla sua patria la
+libertà. Fu arrestato un corriere francese mandato a Renzo di Ceri, dal
+quale il cardinale si procurò con un sacrilegio la manifestazione del
+suo segreto, mandandogli in prigione invece del confessore da lui
+domandato, una spia della polizia vestita da prete. E per tal modo venne
+in cognizione della corrispondenza di Giacomo di Diaceto con Renzo di
+Ceri. Giacomo, posto in prigione il 22 di maggio, e minacciato di
+tortura, confessò quello che ancora non si sapeva, d'avere voluto
+assassinare il cardinale perchè avesse ingannato i repubblicani con
+fallaci speranze. L'interrogatorio del prevenuto essendo stato differito
+di ventiquattr'ore, i di lui amici, Luigi Alamanni il poeta, e Zanobio
+Buondelmonti ebbero il tempo di salvarsi; ma un altro Luigi Alamanni
+subì l'ultimo supplicio con Jacopo di Diaceto il giorno 7 di luglio. I
+figli di Paolo Antonio Soderini dovettero fuggire, ed i loro beni furono
+sequestrati; mentre il loro zio, Pietro Soderini, ch'era stato
+gonfaloniere perpetuo, moriva in Roma il 14 di giugno, lasciando eterno
+desiderio di sè presso tutte le persone dabbene[16].
+
+ [16] _Jac. Nardi, l. VII, p. 301, 302. — Fil. di Nerli Comm., l.
+ VII, p. 139. — Scip. Ammirato, l. XXIX, p. 343. — Gio. Cambi, t.
+ XXII, p. 201-207._
+
+Le rivoluzioni degli stati della Chiesa e della Toscana erano opera
+degl'Italiani, ma l'influenza loro era limitatissima; per lo contrario
+quelle della Lombardia erano opera degli oltremontani, e da queste
+dipendevano non solo la futura sorte dell'Italia, ma ancora quella
+dell'Europa. Francesco I colla sua inconsiderata prodigalità aveva
+lasciato che si perdesse nel precedente anno lo stato di Milano, mentre
+il suo cancelliere Duprat aveva con nuove imposizioni, con intollerabili
+estorsioni e colla vendita de' beni della corona, raccolto assai più
+danaro che non sarebbe abbisognato per mantenere la più formidabile
+armata. Francesco tutt'inteso a' suoi amoreggiamenti ed alle feste che
+dava alle sue amiche, dissipava il danaro strappato a' suoi popoli, o
+lasciava che sua madre ne disponesse, compromettendo l'onore nazionale
+colle sconfitte delle sue armate, e col mancare a tutte le convenzioni
+fatte co' suoi alleati. Vantavasi d'essere il primo re di Francia, che
+si fosse liberato dalla tutela de' suoi familiari, perchè disponeva
+solo, ed a voglia sua di tutti gli scrigni de' suoi sudditi, mentre che
+prima di lui le domestiche spese de' suoi predecessori erano a carico
+de' beni della corona, ch'essi non si facevano lecito d'impegnare,
+concorrendo liberamente alle spese della guerra i tre ordini dello
+stato. Ma il vescovo di Beucaire non dubitò di dire che Francesco cambiò
+la libertà francese in una miserabile schiavitù; e le sciagure provocate
+sul di lui regno mostrano abbastanza che colla libertà de' suoi sudditi
+sagrificò pure la personale sua gloria ai suoi capriccj[17].
+
+ [17] _Hinc antiqua illa Gallica libertas aboleri, et in miseram
+ servitutem desinere occaepit. Belcarius Comm. Rer. Gallic., l. XVII,
+ p. 507._
+
+La gloria nazionale era stata pure sagrificata in altra maniera da lui e
+da' suoi predecessori all'ingrandimento della sua autorità o di quella
+de' gentiluomini. Era stato severamente vietato l'uso delle armi al
+terzo stato, onde tenerlo in una assoluta dipendenza dai suoi padroni:
+erasi con ciò renduto vile ed incapace di servire nelle armate, di modo
+che era cosa maravigliosa il vedere una delle più valorose nazioni
+dell'Europa ridotta a non avere fanteria nazionale. I suoi re erano
+forzati di ricorrere agli Svizzeri per tutte le loro guerre, perchè, ad
+eccezione degli uomini d'armi tutti presi tra la nobiltà, la Francia non
+aveva soldati. La Svizzera, che non contava l'ottava parte della
+popolazione della Francia, le somministrava i suoi battaglioni; ma per
+ottenerli, bisognava che i Francesi si ponessero in balìa della
+venalità, dell'orgoglio, dell'incostanza di que' montanari, renduti
+arroganti dal vedersi accarezzati da tutti i sovrani. Francesco I, che
+di fresco aveva perduto Milano per la loro mala fede, fu ridotto a
+mercanteggiare separatamente con ogni cantone, e profondere doni tra i
+loro magistrati, a promettere pensioni agli uomini che avevano fra loro
+maggiore riputazione, e ad inghiottire senza lagnarsene la loro
+arroganza. A questo prezzo Renato, bastardo di Savoja, gran maestro di
+Francia, e Galeazzo di Sanseverino, grande scudiere, persuasero nella
+primavera del 1522 circa due mila Svizzeri a passare il san Bernardo ed
+il san Gottardo per iscendere in Italia[18].
+
+ [18] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 224. — Mém. de M. du Bellay, l.
+ II, p. 195. — Gal. Capella, l. I, p. 16._
+
+Dal canto suo il Lautrec adunò la cavalleria francese dispersa nella
+pianura lombarda; la riunì presso Cremona all'armata veneziana comandata
+da Andrea Gritti e da Teodoro Trivulzio; poi andò ad unirsi agli
+Svizzeri, ed il primo giorno di marzo passò l'Adda per venire ad
+accamparsi con tutta la sua armata due sole miglia lontano da
+Milano[19].
+
+ [19] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 226. — M. du Bellay, l. II, p.
+ 202. — P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. II, p. 316._
+
+Prospero Colonna difendeva questa città con Alfonso d'Avalos, marchese
+di Pescara. Il cancelliere del ducato, Girolamo Moroni, vi teneva la
+rappresentanza del suo signore, che per anco non aveva potuto fare il
+suo ingresso nella capitale. Esortava i Milanesi a conservare la loro
+indipendenza; loro mostrava i pericoli delle vendette de' Francesi; e
+per aggiugnere inoltre un sentimento religioso all'amore della patria,
+aveva persuaso un eloquente monaco dell'ordine di sant'Agostino, Andrea
+Barbato, a riscaldare lo zelo de' Milanesi con una serie di sermoni
+contro i barbari[20]. Con tale pratica ottenne il Moroni dai suoi
+compatriotti volontarie contribuzioni abbastanza copiose per assoldare
+dieci mila Tedeschi. Girolamo Adorno, e Giorgio Frundsberg ne condussero
+cinque mila con tanta rapidità a traverso alla Valtellina ed al
+Bergamasco, che entrarono in Milano prima che arrivassero i Francesi;
+gli altri vi furono condotti alquanto più tardi dallo stesso Francesco
+Sforza[21].
+
+ [20] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 225. — M. du Bellay, l. II, p.
+ 194. — Fr. Belcarii, l. XVII, p. 503. — Galeat. Capella, l. I, p.
+ 16._
+
+ [21] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 227. — M. du Bellay, l. II, p.
+ 203. — P. Jovii Vita Piscarii, l. II, p. 316. — P. Paruta Ist. Ven.,
+ l. IV, p. 292._
+
+Dall'altra parte l'armata francese aveva ancor essa ricevuto un
+inaspettato rinforzo, essendo stata raggiunta da Giovanni de' Medici,
+che le condusse a Cassano tre mila pedoni e dugento cavalli. Queste
+truppe avevano bandiere nere in segno di corrotto per la morte di papa
+Leon X, ond'ebbero poi il nome di Bande Nere; nome che in appresso esse
+rendettero famoso rivendicando la gloria della fanteria italiana. Queste
+Bande avevano fino a tale epoca combattuto nell'armata della lega; ma
+trovandosi Giovanni de' Medici in libertà per la morte di Leon X, le
+aveva condotte ai servigj della Francia, che gli aveva offerte migliori
+condizioni[22]. Circa lo stesso tempo, un colpo di colombrina, che
+alcuni pretesero essere stato diretto dallo stesso Prospero Colonna,
+uccise Marcantonio Colonna, suo nipote, che serviva nell'armata
+francese, e Camillo, figliuolo del maresciallo Gian Giacopo Trivulzio.
+Il cadavere del primo fu mandato in Milano allo zio, che fu estremamente
+afflitto per avere veduto cadere tra le file nemiche un nipote che
+grandemente amava[23].
+
+ [22] _Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 205. — Fr. Guicciardini, l.
+ XIV, p. 226._
+
+ [23] _P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. II, p. 205. — Fr. Guicciardini,
+ l. XIV, p. 226._
+
+Prospero Colonna ed il Pescara avevano approfittato della lentezza de'
+Francesi per riparare tutte le fortificazioni di Milano, e per
+circondare il castello con una circonvallazione, che non permettesse a
+Lautrec di soccorrere la guarnigione assediata. Questi, prevenuto ne'
+suoi progetti, non aveva avuto che il debole compenso della presa di
+Novara; in appresso aveva attaccato Pavia, difesa dal marchese di
+Mantova; ma fu forzato ad abbandonarne l'assedio, vedendo avvicinarsi
+coll'armata imperiale Prospero Colonna. Finalmente erasi diretto per la
+via di Landriano alla volta di Monza, onde accostarsi ad Arona, ove
+sapeva trovarsi il danaro mandatogli dalla Francia per pagare le sue
+truppe[24].
+
+ [24] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 228. — P. Jovii Vita Ferd.
+ Davali, l. II, p. 319. — M. du Bellay, l. II, p. 205. — Fr.
+ Belcarii, l. XVII, p. 504. — Arnoldi Ferroni Burdigalensis de reb.
+ gest. Gallor., l. V, p. 107. — P. Paruta, l. IV, p. 293. — Gal.
+ Capella, l. II, f. 19._
+
+Sapevano gli Svizzeri che il danaro destinato pel loro soldo era stato
+condotto ad Arona, sul lago Maggiore, e che Anchise Visconti, che
+occupava Busto con un corpo di truppe milanesi, impediva al convoglio di
+venire fino all'armata. Perciò facevano calde istanze al Lautrec di
+forzare il passo fino al lago Maggiore onde far loro avere il danaro,
+mentre Andrea Gritti, generale de' Veneziani, protestava dal canto suo
+che non si allontanerebbe cotanto dai confini della sua repubblica, e
+che, se gli Svizzeri prendevano la strada del lago Maggiore, egli
+prenderebbe quella di Verona[25]. Desiderava il Lautrec di calmare
+l'impazienza degli Svizzeri: ma l'armata imperiale soffriva ancora più
+che la sua per mancamento di danaro e di vittovaglie; e di già intere
+compagnie di disertori avevano abbandonate le insegne del Colonna per
+porsi sotto quelle di Lautrec; onde questi sperava, tenendo la campagna
+ancora qualche tempo, di disperdere l'armata nemica[26].
+
+ [25] _P. Paruta Ist. Ven., l. IV, p. 296._
+
+ [26] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 229. — P. Paruta, l. IV, p. 297.
+ — Arnol. Ferroni de reb. gest. Gallor., p. 108._
+
+Ma gli Svizzeri, entrando in campagna, si erano ripromessi più rapidi
+successi, ed il saccheggio delle più ricche città della Lombardia. Di
+più terre da loro attaccate, la sola città di Novara era venuta in loro
+potere, ed era stata da loro barbaramente saccheggiata. Avevano sofferto
+assai sotto Pavia, ove continue piogge avevano impedita la condotta
+delle vittovaglie. Mostravansi annojati d'una guerra di posizioni e di
+marcie, ed accostumati come erano a far tutto cedere ai loro capriccj,
+si adunarono intorno alla tenda di Lautrec per domandare con altissime
+grida o la battaglia o il loro congedo[27].
+
+ [27] _P. Jovii Vita Ferd. Piscarii, l. II, p. 320. — Galeat.
+ Capella, l. II, f. 20. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 215. — P.
+ Paruta, l. IV, p. 297._
+
+Il Lautrec e tutti i generali francesi impiegarono inutilmente il loro
+credito presso gli Svizzeri, per persuaderli a confidare ne' loro capi,
+ad approfittare dei patimenti del nemico, ad aspettare se non altro
+pochissimi giorni, ne' quali il generale francese, con un nuovo
+movimento, forzerebbe Prospero Colonna a mutare posizione: tutto fu
+inutile, e gli Svizzeri risposero a tutti i ragionamenti degli ufficiali
+dell'armata con una sola voce: _domani, o il congedo, o la
+battaglia_[28].
+
+ [28] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 229. — Mém. de M. du Bellay, l.
+ II, p. 216. — Arnold. Ferronius Burdigalensis de reb. gest. Gallor.,
+ p. 109._
+
+Lautrec, prima di cedere, incaricò Crequì, signore di Pontdormì, di
+andare a riconoscere il nemico con quattrocento uomini d'armi e sei mila
+Svizzeri. Prospero Colonna si era accampato alla Bicocca, casa di
+campagna di un signore milanese, lontana tre in quattro miglia da
+Milano. Una strada, più bassa de' fondi laterali, gli teneva luogo di
+fossa; ed egli ne aveva coperti gli orli con artiglieria e con
+archibugeri; a destra ed a manca il suo campo era chiuso da due canali
+d'acqua corrente destinata all'irrigazione; ed a non molta distanza
+dietro al campo uno de' canali era attraversato da un ponte di pietra.
+Crequì, dopo avere esaminata questa posizione, riferì al generale
+francese che riuscirebbe difficilissimo il forzarla; onde il consiglio
+di guerra tentò nuovamente di persuadere gli Svizzeri a rinunciare ad
+una battaglia che doveva avere un'infelice riuscita. Risposero questi,
+che attaccherebbero di fronte la linea del nemico e che colle loro
+picche e colle alabarde s'impadronirebbero di quelle batterie credute
+tanto formidabili. Dichiararono in pari tempo che domani si metterebbero
+in cammino per tornare nei loro paese ove non fossero condotti alla
+battaglia. Il solo Pietro Navarro propose di far morire i più sediziosi
+e di ridurre così gli altri all'ubbidienza; ma gli altri generali e lo
+stesso Lautrec, che conoscevano gli Svizzeri, e che si sentivano
+assolutamente tra le loro mani, preferirono la dubbiosa sorte d'una
+battaglia alla certezza d'una sconfitta, necessaria conseguenza della
+partenza di tutta la loro fanteria; e sebbene vivamente sentissero
+l'imprudenza che stavano per commettere, nondimeno ordinarono alle loro
+truppe di apparecchiarsi per combattere nel susseguente giorno[29].
+
+ [29] _Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 217. — P. Jovii Vita Davali,
+ l. II, p. 322. — Arn. Ferronii, l. V, p. 109. — Fr. Guicciardini, l.
+ XIV, p. 229. — Georgens von Frundsberg, B. II, f. 32._
+
+In fatti il Lautrec sortì da Monza la mattina del 29 aprile, giorno di
+_Quasimodo_, e marciò alla volta della Bicocca. A seconda della loro
+domanda aveva incaricati otto mila Svizzeri del principale attacco sulla
+fronte del nemico; Montmorencì col conte di Montforte, i signori di
+Miolans, di Granville, d'Auchì, di Launai e molti altri marciavano a
+piedi alla loro testa. Giovanni de' Medici aveva avuto ordine di celare
+il loro avanzamento, tenendo occupato il nemico colle evoluzioni della
+sua cavalleria e della sua fanteria leggiere. Lescuns, maresciallo di
+Foix, con trecento lance ed una parte dell'infanteria doveva girare
+intorno alla sinistra dell'armata imperiale, passare il ponte di pietra
+ch'era stato riconosciuto, e piombare alle spalle di Prospero Colonna,
+ove stava di guardia Francesco Sforza colle milizie milanesi uscite di
+città, per prender parte nella battaglia; il Lautrec col restante della
+cavalleria e della fanteria francese doveva piegare a destra; e per
+penetrare nel campo nemico aveva fatto prendere ai suoi soldati la croce
+rossa, che portavano gl'Imperiali, invece della bianca che portavano i
+Francesi; poichè non si costumavano ancora gli uniformi. L'armata
+veneziana formava la retroguardia e non era chiamata a prendere
+immediatamente parte nella battaglia[30].
+
+ [30] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 230. — Gal. Capella, l. II, f.
+ 21. — P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. II, p. 322. — Arn. Ferroni, l.
+ V, p. 109. — P. Paruta Stor. Ven., l. IV, p. 298. — Mém. de M. du
+ Bellay, l. II, p, 318. — Fr. Belcarii, l. XVII, p. 507._
+
+I varj corpi dell'armata francese, non avendo un eguale spazio da
+percorrere, non potevano giugnere alla rispettiva posizione nello stesso
+tempo: onde il Montmorencì, giunto a poca distanza dagl'imperiali,
+ordinò agli Svizzeri di trattenersi per dare tempo al maresciallo di
+Foix di fare il giro che gli era stato ordinato. Ma gli Svizzeri, pieni
+di disprezzo pei loro nemici, e volendo avere soli l'onore della
+vittoria, mai non vollero ubbidire, continuando ad avanzarsi di fronte
+al nemico, ove trovavansi Giorgio di Frundsberg colla fanteria tedesca
+ed il marchese di Pescara colla fanteria spagnuola. Questi aveva
+insegnato ai suoi fucilieri a fare un continuo fuoco, loro facendo
+ricaricare il fucile stando in ginocchio, mentre che la linea di dietro
+tirava. L'attacco degli Svizzeri fu ricevuto con un fuoco così
+sostenuto, tanto dei fucilieri, che delle batterie, ch'erano caduti
+morti più di mille Svizzeri prima ch'essi giugnessero alla strada bassa,
+la quale fu da loro trovata assai più profonda che non credevano,
+conciossiachè, scesi nella medesima, potevano a stento colla punta delle
+loro picche ferire i landsknecht che ne custodivano gli orli. Ventidue
+de' loro capitani e più di tre mila soldati furono uccisi in questo
+sciagurato attacco, senza quasi potere offendere il nemico. All'ultimo
+si ritirarono in buon ordine, riconducendo i quattordici pezzi
+d'artiglieria che loro erano stati dati; ma disprezzando anche in sul
+finire del combattimento, siccome avevano fatto in principio, gli ordini
+dei loro capi, non vollero trattenersi in faccia al campo di battaglia
+in aspetto minaccioso per assecondare gli attacchi del maresciallo di
+Foix e di Lautrec, che non erano giunti a portata del nemico che quando
+gli Svizzeri si erano di già ritirati[31].
+
+ [31] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 230. — Arn. Ferronii, l. V, p.
+ 110. — P. Jovii Vita Piscarii, l. II, p. 323. — Mém. de M. du
+ Bellay, p. 218. — Gal. Capella, l. II, f. 22. — P. Paruta, l. IV, p.
+ 298. — Georg. von Frundsberg Kriegzsthat, B. II, f. 35._
+
+Il Maresciallo di Foix, che gl'imperiali avevano veduto avanzare sulla
+loro sinistra, e che sospettavano aver presa la strada di Milano, era
+finalmente giunto al ponte di pietra che attraversava il canale; era
+entrato nella posizione di Prospero Colonna, aveva rovesciati i Milanesi
+di Francesco Sforza ed avrebbe guadagnata la battaglia se fosse stato
+seguito dalla sua fanteria, o se gli Svizzeri, rinnovando il loro
+attacco, avessero impedito a Prospero Colonna di condurre tutti i suoi
+landsknecht ed i fanti spagnuoli contro di lui. Il Lautrec, dopo d'avere
+posti in fuga sulla diritta i cavalli di Girolamo Adorno, calcolava che
+i suoi cavalieri entrerebbero assieme con loro nel campo nemico, ove li
+farebbe ricevere la croce rossa che portavano; ma Prospero Colonna, di
+ciò prevenuto, aveva ordinato ai suoi soldati di porsi in sul capo una
+frasca; sicchè, riconoscendo i nemici, gli fu facile di tenerli fuori
+de' suoi alloggiamenti[32].
+
+ [32] _Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 220. — Arn. Ferronii, p. 110.
+ — P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. II, p. 324._
+
+I tre corpi dell'armata francese essendo stati tutti respinti, questa
+ritirossi in buon ordine, coperta dalle bande nere di Giovanni de'
+Medici, e protetta dall'armata veneziana, che non aveva combattuto. Il
+Pescara voleva inseguirla, ma Prospero Colonna vi si ricusò
+perentoriamente, perchè un movimento sedizioso tra i suoi landsknecht
+che in premio dell'ottenuta vittoria domandavano doppia paga, poteva
+rendere per lui pericolosa una nuova azione. Gli Svizzeri lo liberarono
+bentosto da ogni timore, essendosi ritirati a Monza con tutta la loro
+artiglieria ed i loro equipaggi. All'indomani Lautrec avviossi verso
+Trezzo e passò l'Adda; colà più non gli fu possibile di trattenere gli
+Svizzeri al tutto determinati di tornare ne' loro paesi. Dopo averli
+inutilmente eccitati a rimanere, affidò a suo fratello Lescuns,
+maresciallo di Foix, il comando degli uomini d'armi francesi, e la
+difesa delle terre che la Francia possedeva ancora in Lombardia; si
+congedò da Andrea Gritti, che coll'armata veneziana prese a coprire i
+confini della repubblica; e, fermo nella risoluzione di volersi
+personalmente giustificare innanzi al re, accompagnò gli Svizzeri, che
+rientravano ne' loro paesi attraversando il territorio bergamasco, e
+passò alla corte di Francia[33].
+
+ [33] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 231. — Mém. de M. du Bellay, l.
+ II, p. 223. — Gal. Capella, l. II, f. 22. — P. Jovii Vita Ferd.
+ Davali, l. III, p. 325. — Arn. Ferronii de Gest. Gall., l. V, p.
+ 111. — P. Paruta, l. IV, p. 301._
+
+Il Lautrec era fratello di madama di Chateaubriand, amante del re; e
+questa era la cagione della grandezza di lui, e di quella di Lescuns e
+di Lesparre di lui fratelli, uno dei quali perdette il Milanese e
+l'altro la Navarra. Pure Francesco I rimproverò al maresciallo di
+Lautrec le sue perdite. Rispose questi d'avere prevenuta S. M. che non
+potrebbe difendere il Milanese senza danaro; che gli uomini d'armi
+avevano servito diciotto mesi senza soldo; che gli Svizzeri non gli
+avevano imposta la legge, e non l'avevano finalmente costretto a
+combattere alla Bicocca che per non essere stati pagati. Francesco I
+maravigliando dimandò cosa fosse accaduto dei quattrocento mila scudi
+che gli aveva mandati. Confessò Semblanzai d'avere avuto ordine di
+mandarli, ma di esserne stato in seguito impedito da Luigia di Savoja,
+madre del re, che aveva il titolo di reggente di Francia. Questa, gelosa
+di Lautrec, e volendo che andasse a male la di lui spedizione, si era
+fatto dare quel danaro che diceva a sè dovuto. L'onore della madre del
+re veniva compromesso dalla pubblica processura di Semblanzai. Il
+cancelliere di Francia Duprat, per salvare la madre del re e per perdere
+il sovraintendente, suo nemico, lo fece giudicare da alcuni commissarj,
+e strascinare al supplicio in età di sessantadue anni pel solo delitto
+d'avere ubbidito alla madre del re, che nè pure fu interpellata in
+questa causa[34].
+
+ [34] _Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 227, 228. — Fr. Belcarii Comm.
+ Rer. Gall. l. XVII, p. 507-609. — Arn. Ferronii, l. V, p. 112._
+
+Il maresciallo di Foix Lescuns non difese lungamente ciò che ancora
+possedevano i Francesi in Lombardia. Sei compagnie di uomini d'armi, che
+aveva posti in Lodi sotto gli ordini di Federico da Bozzolo e di
+Bonneval, vi si lasciarono sorprendere e far prigionieri, mentre che la
+città venne saccheggiata dagl'imperiali[35]. Pizzighettone, che poteva
+lungamente resistere e che tenevasi tra le migliori fortezze d'Italia,
+capitolò alle prime minacce fattegli dal marchese di Pescara. Finalmente
+in Cremona, dove si era ritirato il maresciallo di Foix, sollevaronsi le
+truppe di Giovanni de' Medici chiedendo il loro soldo, drizzarono la
+loro artiglieria contro i Francesi, e minacciarono di consegnare
+agl'Imperiali una porta della città. Lescuns cercò di soddisfarle,
+prendendo a prestito il vasellame di tutti i suoi amici e distribuendolo
+ai soldati; ma sentì l'impossibilità di sostenersi più lungamente in
+Italia, e propose a Prospero Colonna una capitolazione che fu subito
+accettata. Convenne di evacuare non solo Cremona, ma tutta la Lombardia,
+ad eccezione dei tre castelli di Novara, Milano e Cremona, se prima che
+passassero quaranta giorni una nuova armata francese non forzava il
+passaggio del Po, o non occupava una delle grandi città di Lombardia.
+Fino allo spirare del termine stabilito dalla capitolazione, che fu
+sottoscritta il 26 di maggio, le ostilità dovevano cessare intorno a
+Cremona, dovevano essere somministrate le vittovaglie all'armata
+francese. Ma perchè passarono i quaranta giorni senza che il re potesse
+mandare soccorsi al maresciallo di Foix, questi evacuò la Lombardia, ad
+eccezione dei tre castelli eccepiti dalla capitolazione, e ricondusse la
+sua armata in Francia[36].
+
+ [35] _Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 223. — P. Jovii Vita Ferd.
+ Davali, l. II, p. 326. — Georg. von Frundsberg Kriegzsthat, B. II,
+ f. 36._
+
+ [36] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 232. — M. du Bellay, l. II, p.
+ 231. — P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 328. — Arn. Ferronii
+ Rer. Gall., l. VII, p. 133. — P. Paruta Ist. Ven., l. IV, p. 303. —
+ Gal. Capella, l. II, f. 23. — Fr. Belcarii, l. XVII, p. 509._
+
+Uno de' motivi che determinarono Prospero Colonna ad accordare ai
+Francesi la capitolazione di Cremona, fu il desiderio di trovarsi in
+libertà per attaccare Genova. Finchè i Francesi avevano in mano quella
+città, egli non risguardava come sicura la conquista della Lombardia.
+Vero è che la dolcezza di Ottaviano Fregoso, luogotenente del re, aveva
+accostumati i cittadini ad un giogo straniero, di modo che Antoniotto e
+Girolamo Adorno, che seguivano il campo imperiale e che si lusingavano
+di sollevare la loro fazione colla promessa di tornare alla repubblica
+l'antica libertà, non cagionarono, avvicinandosi a Genova, verun
+movimento negli abitanti. Pure i generali imperiali, senza perdere un
+solo istante, avevano approfittato della capitolazione di Cremona.
+Prospero Colonna era entrato coi landsknecht nella Valle di Bisagno, ed
+il marchese di Pescara in quella della Polsevera. Non trovavansi in
+Genova che due mila soldati, cui era venuto ad aggiugnersi da Marsiglia
+Pietro Navarro, e perchè i Genovesi non volevano nè sollevarsi contro
+Ottaviano Fregoso, nè armarsi per difenderne l'autorità, ogni resistenza
+pareva impossibile. Dodici ufficiali della balìa furono incaricati di
+trattare una capitolazione. Ma nel tempo che questi trattavano, e che la
+promessa della sospensione delle ostilità rendeva le guardie più
+negligenti, alcuni soldati spagnuoli si avvidero che una breccia delle
+mura non era difesa; essi se ne impadronirono e vi chiamarono i loro
+commilitoni. Per tal modo l'accidente diede Genova in mano ai nemici il
+30 di maggio, senza che i generali ne avessero ordinato l'assalto. La
+città fu presa, e gli abitanti, che non avevano voluto difendersi,
+furono saccheggiati, senza distinzione di partito, con estrema barbarie.
+Pietro Navarro ed Ottaviano Fregoso rimasero prigionieri, e molti altri
+ufficiali fuggirono per mare. Quella città, in altri tempi la più
+commerciante e la più ricca dell'Italia, fu ruinata e ridotta ad una
+assoluta dipendenza dagli stranieri; ma nello stesso tempo riconobbe per
+doge Antoniotto Adorno[37].
+
+ [37] _Ag. Giustiniani Ann. di Genova, l. IV, f. 275. — Uberti
+ Folietae Gen. Hist., l. XII, p. 723. — P. Bizarri Hist. Gen., l.
+ XIX, p. 453. — Galeat. Capella, l. II, f. 23. — Arn. Ferronii, l.
+ VII, p. 134. — P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 330. — M. du
+ Bellay, l. II, p. 232. — Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 233. — Gio.
+ Cambi, p. 201, 208. — Georg. von Frundsberg Kriegzsthat, B. II, f.
+ 36._
+
+Francesco I, per soccorrere Cremona o Genova, aveva bensì fatte passare
+le Alpi al duca Claudio di Longueville con quattrocento uomini d'armi e
+sei mila fanti; ma questi, arrivato a Villanuova di Asti, ebbe la
+notizia dell'occupazione di Genova, e non trovandosi abbastanza forte
+per dare battaglia all'armata imperiale, o per istornare la convenzione
+di Cremona, ebbe ordine dal re di ritirarsi; ed i Francesi abbandonarono
+per quest'anno ogni loro progetto sull'Italia, tanto più che dovevano
+difendersi contro l'aggressione inaspettata d'Enrico VIII, che il 29 di
+maggio aveva dichiarata la guerra alla Francia, facendo in pari tempo
+sbarcare a Calais il conte di Surrei con sedici mila uomini, per
+secondare l'armata di Carlo V in Fiandra[38].
+
+ [38] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 234. — M. du Bellay, Mém., l. II,
+ p. 236._
+
+La cacciata de' Francesi non apportò verun sollievo ai popoli d'Italia
+oppressi dalla guerra. L'armata di Prospero Colonna non riceveva verun
+sussidio nè da Carlo V, nè dal regno di Napoli: ed i soldati tedeschi e
+spagnuoli vivevano a discrezione nel Milanese. Ogni giorno i generali
+angustiavano le città con inaudite contribuzioni o con prestiti forzati;
+il più piccolo ufficiale, posto con un distaccamento in un villaggio,
+credevasi autorizzato ad inventare una nuova tassa; tutto si riportava
+alla decisione della violenza militare, e l'ubbidienza si cimentava con
+crudeli supplicj dettati dal capriccio de' soldati spagnuoli[39]. Omai
+il Milanese era così ruinato che più alimentare non poteva le truppe
+necessarie alla sua difesa. Il marchese di Pescara le acquartierò negli
+stati della Chiesa, loro permettendo di vivervi a discrezione, malgrado
+la stretta alleanza dei papa coll'imperatore. Carlo di Lannoi, nuovo
+vicerè di Napoli, di concerto con don Giovanni Manuel, ambasciatore
+dell'imperatore a Roma, tassò nello stesso tempo gli stati indipendenti
+dell'Italia, per far loro mantenere l'armata imperiale. Obbligarono il
+ducato di Milano a pagar loro venti mila ducati al mese, Firenze
+quindici mila, Genova otto mila, Siena cinque mila, e Lucca quattro
+mila. Dovettero pure pagare una contribuzione i marchesi di Monferrato e
+di Saluzzo: e, malgrado le loro rimostranze, tutti questi stati sovrani
+dovettero assoggettarsi agli ordini che loro davano subalterni
+ministri[40].
+
+ [39] _Arn. Ferronii de reb. Gall., l. VII, p. 133. — Fr.
+ Guicciardini, l. XV, p. 238._
+
+ [40] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 237. — Gal. Capella, l. II, f.
+ 25._
+
+Lusingavansi gl'Italiani che giugnendo Adriano VI a Roma, arrecherebbe
+qualche sollievo alle loro miserie; ma il nuovo papa erasi di già
+trattenuto sei mesi in Ispagna dopo ricevuta la notizia della sua
+elezione, e non apparecchiavasi ancora alla partenza: e ciò che in
+ultimo lo persuase a porsi in viaggio, fu precisamente la circostanza
+cui fin allora erasi attribuito ogni suo ritardo. Sapevasi che Carlo V,
+che ancora trovavasi in Fiandra, annunciava di voler passare in Ispagna,
+e credevasi che Adriano, che era stato suo precettore, indi suo
+ministro, volesse conferire con lui prima di venire in Italia a prendere
+le redini della propria sovranità. Ma Adriano aveva fermamente stabilito
+d'agire qual comune padre de' fedeli, ed egli si era intimamente
+persuaso che il suo dovere lo chiamava prima di tutto a ristabilire la
+pace nella Cristianità, e che doveva far tacere la sua parzialità per
+Carlo V, se voleva che Francesco I l'accettasse per mediatore. Aveva
+scritto a quest'ultimo, a Luigia di Savoja di lui madre, alla duchessa
+d'Alenzon di lui sorella[41], per incoraggiarli ad adottare sentimenti
+di pace, promettendo loro la sua benevolenza. Stimò che aspettando Carlo
+V a Barcellona, siccome quegli gliene faceva istanza, avrebbe rendute
+sospette le sue parole; e quando seppe che Carlo, dopo avere fatta una
+visita ad Enrico VIII per tenerlo costante nella sua alleanza, era
+sbarcato a Villaviciosa, nelle Asturie, si affrettò di partire il 4 di
+agosto dalle coste della Spagna; e dopo avere dato fondo a Genova, indi
+a Livorno, fece il suo ingresso in Roma il giorno 29 dello stesso
+mese[42].
+
+ [41] Osservinsi le risposte della reggente e di madama d'Alenzon, da
+ Lione il 25 di giugno. _Lettere de' Principi, fol. 102._
+
+ [42] _P. Giovio Vita di Adriano VI, f. 123, 124. — Rayn. Ann. Eccl.
+ 1522, § 17, p. 351. — Panvino Vite dei Pontefici, p. 265._
+
+Adriano VI aveva le virtù ed il sapere di un monaco, ed andava debitore
+della sua celebrità e della sua grandezza ai sorprendenti progressi che
+aveva fatti nello studio della teologia e della filosofia scolastica.
+Era di buona fede, zelante, temperato, umile, nemico del fasto, della
+simonia e della corruzione della corte di Roma. Ma bentosto agli occhi
+de' Romani parve un barbaro, straniero affatto alle loro arti, ai loro
+costumi, alla loro politica, siccome al loro linguaggio. Leone X aveva
+raccolti nella sua corte i principali poeti del secolo; Adriano, invece
+di accordar loro il suo favore, li risguardava quali profani imitatori
+de' gentili, che macchiavano il Cristianesimo. Quando gli fu mostrato il
+Laocoonte del Belvedere, siccome il più bel monumento delle antiche
+arti, ne torse gli occhi con orrore, gridando «questi sono idoli dei
+pagani!» Cominciavasi a temere, che, come narrasi di san Gregorio,
+ordinasse un giorno di far calce per il tempio di san Pietro con tutte
+quelle statue, ultimo monumento della gloria e della grandezza
+romana[43].
+
+ [43] _Lettera di Girolamo Negro a Marc'Antonio Micheli, Roma 17
+ marzo 1523. Lettere dei Principi, t. I, f. 113._
+
+Le eresie di Lutero offendevano assai più Adriano VI che il suo
+predecessore, perchè attaccavano quella filosofia scolastica, ch'egli
+risguardava come la prima scienza; ma d'altra parte aveva le stesse
+opinioni del riformatore intorno alla corruzione della disciplina;
+voleva seriamente mettere mano alla riforma degli scandali che avevano
+sollevata la Germania; ed i suoi pii disegni, forse più che la sua
+barbarie, facevano tremare i Romani che vivevano col prodotto degli
+abusi della corte di Roma. Oltre a ciò, per terminare di renderlo del
+tutto esoso al popolo, due calamità resero celebre l'epoca della di lui
+venuta in Italia: da un canto la peste manifestossi in Roma, di dove
+passò anche a Firenze; ed Adriano, risguardando tutte le precauzioni
+sanitarie, ed i lazzeretti come superstizioni italiane, sospese le
+rigorose discipline, che vietavano ogni comunicazione cogli appestati, e
+contribuì in tal modo a dilatare il contagio[44]: d'altra parte nella
+stessa epoca fu da Solimano presa l'isola di Rodi al gran maestro
+Villiers de Lille Adam, dopo un memorando assedio, nel quale i cavalieri
+di Malta mostrarono estremo valore, mentre che l'imperatore, il re di
+Francia ed il papa, non pensavano a soccorrerli. Solimano fece il suo
+trionfale ingresso in Rodi lo stesso giorno di Natale del 1522, e così
+ebbe fine questo calamitoso anno per la Cristianità[45].
+
+ [44] _P. Giovio Vita di Adriano VI, f. 126. — Ist. di Gio. Cambi, t.
+ XXII, p. 216. — Fr. Belcarii, l. XVII, p. 524. — Rayn. Ann. Eccl.
+ 1522, § 15, p. 350._
+
+ [45] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 240. — P. Giovio Vita di Adriano
+ VI, f. 125. — Rayn. Ann. Eccl., § 20 e seg., p. 352._
+
+Frattanto Adriano VI cercava di restituire la pace agli stati della
+Chiesa: non trovò ostacolo a scacciare da Rimini Sigismondo Malatesta;
+perciocchè i popoli, che da principio lo avevano accolto con entusiasmo,
+non avevano tardato ad accorgersi che questo piccolo principe non
+rendeva loro i vantaggi de' passati tempi, che avevano sperato di
+ricuperare con lui. I sudditi dei duchi di Ferrara e d'Urbino nutrivano
+affatto opposti sentimenti; essi conservavano un reale affetto verso le
+case d'Este e della Rovere, e quest'affetto regolò la condotta d'Adriano
+VI. Egli accordò al duca d'Urbino l'assoluzione da tutte le censure
+incorse sotto i due precedenti pontificati, e gli diede una nuova
+investitura de' suoi stati; ma lasciò il contado di Montefeltro ai
+Fiorentini, ai quali questo feudo era stato ceduto in pagamento dei
+debiti della Camera apostolica[46]. Accordò pure al duca Alfonso d'Este
+una nuova investitura del ducato di Ferrara, cui aggiunse i castelli di
+san Felice e di Finale in Romagna: gli avrebbe egualmente rendute Modena
+e Reggio, la restituzione delle quali al duca era stata effettivamente
+promessa da Carlo V con un trattato firmato a Ferrara il 29 novembre del
+1522; ma i ministri ed i cortigiani di Adriano, che risguardavano
+quest'atto di giustizia come una prova di debolezza o d'imbecillità,
+riuscirono ad impedirgli di rinunciare così alle conquiste de' suoi
+predecessori[47].
+
+ [46] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 240. — Onof. Panvino Vite dei
+ Pont., p. 265. — Rayn. Ann. Eccl. 1525, § 108, p. 393._
+
+ [47] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 241. — Jac. Nardi, l. VII, p.
+ 302._
+
+Adriano VI, appena giunto a Roma, aveva scelto per suo principale
+ministro e confidente il cardinale di Volterra Soderini: desideroso
+com'egli era di riconciliare l'imperatore col re di Francia, aveva
+trovato nel Soderini, segreto partigiano della Francia, un linguaggio di
+moderazione e d'imparzialità, il quale gli si confaceva. Aveva ricusato
+di dare verun soccorso alla lega formata dal suo predecessore, e le sue
+offerte di mediazione erano state considerate come parziali per la
+Francia, a segno d'irritare assai don Giovanni Manuel, ambasciatore
+dell'impero[48]. Ma Francesco I, che aveva accolte con grandissima
+deferenza tutte le proposizioni del papa, e che sempre aveva protestato
+di non desiderare che la pace, credeva impegnato il suo onore a non
+rinunciare al ducato di Milano. Perciò ne chiedeva la restituzione come
+principale condizione del trattato, e questa condizione non poteva in
+verun modo piacere a Carlo V; il quale, dopo tale conquista avendo
+acquietate le turbolenze della Castiglia e rinnovata l'alleanza
+coll'Inghilterra, era più a portata di difendere questo ducato, che non
+lo era stato di conquistarlo. L'ostinazione di Francesco I a domandare
+una restituzione che non poteva ottenere, persuase il papa che Francesco
+non desiderava sinceramente la pace. Nel mese di febbrajo[49] Adriano
+cominciò a minacciare scomuniche e censure ecclesiastiche contro que'
+principi che ricusassero di accettare ragionevoli condizioni di pace. In
+tale stato di cose il duca di Sessa intercettò alcune lettere del
+cardinale Soderini a suo nipote, il vescovo di Saintes, colle quali
+esortava Francesco I ad attaccare la Sicilia, ove un partito sarebbesi
+dichiarato per lui. Tre grandi ufficiali di quest'isola vennero
+squartati a cagione delle loro intelligenze coi Francesi. Il papa,
+irritato che il suo proprio ministro, esortandolo alla pace, cercasse
+celatamente di accendere la guerra, fece arrestare e trarre in giudizio
+il Soderini, ed anche prima che fosse condannato ordinò la confisca de'
+suoi beni, ch'erano moltissimi, e nello stesso tempo abbracciò il
+partito dell'imperatore[50].
+
+ [48] _Lettera di Girolamo Negro a Mess. Ant. Micheli del 10 dicembre
+ del 1522. Lettere de' Principi, t. I, f. 109._
+
+ [49] _Lettera del Negro al Micheli del 28 febbrajo 1523, t. I, f.
+ 111._
+
+ [50] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 250. — Jac. Nardi, l. VII, p. 302.
+ — Onof. Panvino, f. 266. — Scip. Ammirato, l. XXIX, p. 347. — Fr.
+ Belcarii, l. XVII, p. 526. — Rayn. Ann. Eccl. 1523, § 109, p. 394._
+
+Le armi di Carlo V erano in Italia onnipotenti. La capitolazione di
+Cremona e la presa di Genova avevano poste in sua mano tutte le grandi
+città; ed i castelli, ne' quali i Francesi avevano lasciato guarnigione,
+cadevano uno dopo l'altro. Quello di Milano erasi renduto il 14
+d'aprile, ed il duca Francesco Sforza ne aveva fatto prendere il
+possesso dai generali imperiali il 24 dello stesso mese[51]. Francesco I
+annunciava di nuovo grandiosi apparecchj per riconquistare il Milanese;
+ma alle sue parole non rispondevano gli effetti; e siccome era
+continuamente occupato de' suoi piaceri, e sempre prodigo de' tesori
+dello stato per le sue feste e per i suoi amori, poteva credersi che mai
+non sarebbe in istato di ricuperare ciò che aveva perduto. Altro alleato
+più non gli restava che la repubblica di Venezia, la quale credevasi
+bensì obbligata a difendere il possedimento dei Milanese, ma non già a
+riconquistarlo per lui, dopo ch'egli avealo perduto. Venezia era
+tuttavia, in faccia all'imperatore, sotto la protezione della tregua che
+aveva terminata la guerra della lega di Cambrai. Finchè Carlo V avea
+dovuto lottare contro le ribellioni de' suoi sudditi e contro
+formidabili esterni nemici, aveva cercato di non accrescere il numero
+degli ultimi, ed acconsentito a non risguardare i Veneziani come in
+guerra con lui, malgrado i soccorsi che si erano obbligati di dare alla
+Francia. Ma quando cominciò a sentirsi più potente, parlò con un tuono
+più orgoglioso, e dichiarò di non volere più lungamente soffrire che uno
+stato quasi chiuso da ogni banda tra i suoi, godesse di tutti i vantaggi
+della pace, nel mentre che desso stato si manteneva per lui
+continuamente ostile[52].
+
+ [51] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 241. — Fr. Belcarii, l. XVII, p.
+ 525._
+
+ [52] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 242. — P. Paruta Ist. Ven., l. V,
+ p. 305._
+
+Il papa, di concerto coll'imperatore, esortava tutte le potenze d'Italia
+a collegarsi per la difesa comune, volendo che reciprocamente si
+guarentissero gli attuali possedimenti. Dava inoltre per motivo di
+quest'alleanza il desiderio di mettere l'Italia in istato di difesa
+contro Solimano, imperatore dei Turchi, la di cui ambizione, riscaldata
+da nuove conquiste, facevasi sempre più minacciosa: ma i Veneziani, che
+conoscevano l'ordinaria sorte delle leghe formate dalla Chiesa, e che si
+applaudivano d'essere in pace col sultano, non volevano essere
+strascinati dal papa in guerra con quel formidabile vicino, a rischio
+d'essere poi abbandonati da tutti i loro alleati. Questo timore ed il
+rincrescimento di rinunciare all'alleanza della Francia, alla quale
+avevano fatti così grandi sagrificj, li tennero lungamente dubbiosi. La
+negoziazione si prolungò nove mesi, ne' quali fecero vani sforzi per
+sapere se Francesco I era finalmente disposto ad assecondarli
+potentemente, o se dovevano abbandonare un principe che abbandonava sè
+stesso. Il vescovo di Bayeux e Federico da Bozzolo furono mandati a
+Venezia dal re di Francia per attraversare una negoziazione di cui
+temeva i risultamenti; ma le magnifiche loro promesse, così spesso
+smentite dalla esperienza, più non ispiravano confidenza. Dall'altro
+canto Girolamo Adorno, ambasciatore di Carlo V, morto prima di avere
+condotta a fine la negoziazione di cui era incaricato, venne rimpiazzato
+da Marino Caraccioli, protonotaro apostolico. Finalmente dopo lunghi
+contrasti, duranti i quali era pure morto il doge Antonio Grimani, cui
+era succeduto Andrea Gritti, fu sottoscritto, in sul finire di luglio,
+il trattato d'alleanza tra l'imperatore, suo fratello l'arciduca
+Ferdinando, Francesco Sforza, duca di Milano, e la repubblica di
+Venezia[53].
+
+ [53] _P. Paruta Ist. Ven., l. V, p. 305-316. — Fr. Guicciardini, l.
+ XV, p. 242-247. — Gal. Capella, l. II, f. 26._
+
+Le potenze contraenti si guarentivano reciprocamente i loro stati
+d'Italia, ma soltanto contro i principi cristiani; perchè la repubblica
+di Venezia, ferma nella presa risoluzione di non lasciarsi strascinare
+in veruna guerra contro i Turchi, ricusò perentoriamente di promettere
+la garanzia del regno di Napoli contro di loro. Il reciproco soccorso
+promesso dall'imperatore a nome del duca di Milano, e dai Veneziani, era
+di seicento uomini d'armi, seicento cavaleggieri e sei mila pedoni.
+Inoltre il senato si obbligava a somministrare, in caso di bisogno,
+venticinque galere per la difesa del regno di Napoli. Ferdinando,
+fratello dell'imperatore, pienamente rinunciava per la somma di dugento
+mila ducati, che la repubblica obbligavasi a pagargli nel termine di
+otto anni, a tutte le pretese dell'arciduca d'Austria e dell'impero
+sullo stato veneziano[54].
+
+ [54] _P. Paruta, l. V, p. 317. — Fr. Guicciardini, l. XV, p. 248. —
+ P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 341. — Arn. Ferroni de reb.
+ Gall., l. VII, p. 139. — Gal. Capella, l. II, f. 26._
+
+Questo trattato, che, staccando i Veneziani dalla Francia, gli obbligava
+alla difesa de' suoi nemici, sembrava che dovesse rimuovere Francesco I
+da ogni nuovo tentativo sulla Lombardia, ove più non doveva trovare
+alleati. Pure il trattato non era appena sottoscritto, che si seppe che
+il re di Francia adunava nella Svizzera, a' piè dei Pirenei ed ai
+confini dell'Italia, una numerosa fanteria, e sembrava apparecchiato a
+dare esecuzione alle minacce che andava da gran tempo facendo. A tale
+notizia Adriano VI credette di dovere abbandonare le parti di
+pacificatore cui fin allora erasi conservato fedele. L'Italia era in
+pace, sebbene continuamente divorata dall'armata imperiale, ed omai
+seguiva una sola bandiera; ma l'invasione di Francesco I vi riconduceva
+la guerra. Il papa giudicò che non si scosterebbe dal carattere di comun
+padre de' fedeli guarantendo lo stato attuale, e respingendo di concerto
+con tutti gli altri Italiani una straniera invasione: per ciò il 3 di
+agosto sottoscrisse in Roma col vicerè di Napoli una confederazione che
+si andava da lungo tempo trattando, colla quale il papa, l'imperatore,
+il re d'Inghilterra, l'arciduca d'Austria, il duca di Milano, il
+cardinale de' Medici a nome de' Fiorentini, i Genovesi, i Sienesi, i
+Lucchesi, obbligavansi a provvedere in comune alla difesa dell'Italia.
+Tra questi confederati, gli uni doveano somministrare l'artiglieria e le
+munizioni, altri il danaro, altri i soldati. La nomina del generalissimo
+spettava al papa ed all'imperatore; ed in quest'occasione l'imperatore
+affidò il comando di tutte le forze dell'Italia a Prospero Colonna.
+Ferdinando d'Avalos, marchese di Pescara, che nella precedente campagna
+aveva con lui diviso il comando, geloso dei favori che l'imperatore
+accordava al suo vecchio collega, con cui erasi disgustato, aveva
+rinunciato alla carica di comandante della fanteria spagnuola, ed erasi
+recato a Valladolid, alla corte di Carlo V, per fare le sue
+lagnanze[55].
+
+ [55] _Gal. Capella, l. III, f. 27. — Fr. Guicciardini, l. XV, p.
+ 250. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 260. — P. Paruta, l. V, p.
+ 318. — P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 337. — Rayn. Ann.
+ Eccl., § 110, p. 394. — Scip. Ammirato, l. XXIX. p. 348. — Gio.
+ Cambi, t. XXII, p. 340._
+
+Le ostilità erano in sul punto di ricominciare, ma furono precedute
+dall'esplosione di due cospirazioni, che scoppiarono contemporaneamente
+in due opposte parti. Tra i cortigiani di Francesco Sforza, duca di
+Milano, trovavasi Bonifacio Visconti, suo ciambellano, che nudriva un
+segreto odio contro di lui e contro il Moroni, a motivo dell'assassinio
+di Ettore Visconti, suo parente, ch'egli credeva giustiziato per ordine
+loro, e perchè da loro era stato spogliato della prefettura di Val di
+Sesia. Il 25 di agosto, mentre tornava col duca da Monza a Milano, aveva
+questi ordinato ai dugento cavalli della sua guardia di tenersi a
+qualche distanza da lui per non incomodarlo colla polvere che facevano
+sollevare. Il duca cavalcava una mula, e trovavasi lontano da tutta la
+sua gente, quando Bonifacio Visconti, che aveva un gagliardissimo
+cavallo turco, corse a briglia sciolta verso di lui in atto di ricevere
+qualche ordine; ma, fattosegli vicino, gli diede un colpo di pugnale in
+sul capo. L'impazienza del cavallo turco, e la paura della mula del
+duca, fecero strisciare il colpo, e lo Sforza non rimase che leggermente
+ferito in una spalla. Il Visconti, spronando il suo cavallo, fuggì con
+tanta rapidità, che invano fu inseguito dalla cavalleria del duca, e
+potè porsi in sicuro prima in Piemonte, poscia in Francia. All'istante
+Galeazzo Birago, Milanese del partito francese, avuto avviso della
+cospirazione, e non dubitando della morte del duca, s'impadronì di
+Valenza in sul Po e della sua cittadella, per aprire ai Francesi questa
+porta della Lombardia; ma non arrivarono i soccorsi di Francia che gli
+erano stati promessi; ed Antonio de Leyva, che aveva il comando di
+Pavia, venne subito co' suoi Spagnuoli ad assediare Valenza, che fu
+presa dopo due giorni, senza che questa cospirazione avesse altri
+risultamenti, che di far trarre alla tortura, indi al supplicio molti
+gentiluomini milanesi sospetti di avervi avuto parte[56].
+
+ [56] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 251. — M. du Bellay, t. II, f.
+ 281. — Gal. Capella, l. III, f. 28. — Fr. Belcarii, l. XVII, p. 523.
+ — Gio. Cambi, t. XXII, p. 242._
+
+Il ritardo dei soccorsi francesi, aspettati dal Birago, procedeva in
+parte dalla cospirazione del contestabile di Borbone. Francesco I, dopo
+di avere respinti gli Inglesi ed i Fiamminghi in Picardia, aveva posta
+ogni sua cura nel formare una potente armata per riconquistare il ducato
+di Milano. Aveva caricate tutte le città e tutte le province d'inaudite
+imposte, e pressochè intollerabili; aveva domandate decime al clero,
+impegnate le sue entrate ai mercanti lionesi per procurarsi danaro
+contante; e con tali modi aveva infatti ragunato un sufficiente tesoro
+per supplire ai bisogni della più dispendiosa campagna. Scontento di
+tutti coloro che fin allora avevano comandate le sue armate, volle
+condurre egli medesimo le sue truppe in Italia, e tali erano i suoi
+apparecchj, che gli presagivano un buon successo. Aveva adunate mille
+ottocento lance, sei mila Svizzeri, due mila Valesani, due mila
+Grigioni, sei mila Landsknecht, tre mila Italiani e dodici mila
+avventurieri francesi, che finalmente si era determinato di chiamare al
+mestiere delle armi, dopo avere sperimentato quanto gli fosse riuscita
+fatale la sua confidenza nelle truppe straniere[57].
+
+ [57] _Gal. Capella, l. III, f. 26. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 138. —
+ Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 259-283. — Fr. Guicciardini, l. XV,
+ p. 253. — Fr. Belcarii, l. XVII, p. 533. — Scip. Ammirato, l. XXIX,
+ p. 348. — P. Paruta, l. XV, p. 319._
+
+Quest'armata erasi di già riunita tra Lione e le montagne del Delfinato,
+quando Francesco I ebbe i primi indizj del tradimento che meditava
+contro di lui il contestabile di Borbone. Carlo III, conte di
+Montpensieri e duca di Borbone, era il più ricco ed il più rispettato di
+tutti i principi del sangue; era capo del ramo di Borbone-Montpensieri,
+che, nel suo diritto alla corona, avrebbe preceduti i Borboni-Vendomi,
+avi d'Enrico IV. A grande valore ed a molte belle qualità univa un
+orgoglio irascibile, una smisurata ambizione, ed una prodigalità senza
+limiti che gli aveva fatti contrarre enormi debiti. Due anni prima aveva
+risentita con indignazione l'ingiustizia che pretendeva essergli stata
+fatta da Francesco I nelle guerre di Fiandra, quando questi aveva data
+al duca d'Alenzon, suo cognato, piuttosto che a lui, contestabile di
+Francia, il comando della sua vanguardia[58]. Ma ciò che aveva spinto
+all'estremo il suo risentimento era il processo che gli aveva intentato
+innanzi al parlamento di Parigi Luigia di Savoja, madre del re, per
+riclamare da lui una parte dell'eredità di sua moglie, morta da poco
+tempo. Credeva non potere sperare giustizia dai tribunali in questa sua
+lite colla reggente, e risguardava questo processo come una prova della
+gelosia di Francesco I, che voleva ruinare la sua fortuna per poterlo
+più facilmente opprimere[59].
+
+ [58] _M. du Bellay, l. I, p. 143. — P. Jovii de Vita Ferd. Davali,
+ l. III, p. 339._
+
+ [59] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 252. — M. du Bellay, l. II, p.
+ 261. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 136._
+
+In Francia ed in altre monarchie feudali eransi frequentemente veduti i
+grandi signori ed i principi del sangue cospirare contro il capo dello
+stato, e non solo cercare di limitarne l'autorità, ma di precipitarlo
+dal trono, e di levargli la vita. Pure era riservato al Borbone di
+cospirare, non solo contro il suo re, ma altresì contro la sua patria;
+di volere distruggere l'indipendenza nazionale, e la stessa esistenza
+del nome francese; di adoperarsi perchè la nazione francese, cui aveva
+l'onore di appartenere, fosse divisa tra gli stranieri, di lei ereditarj
+nemici. Il Borbone erasi venduto ad Adriano di Buren, deputato
+dell'imperatore, ed a Russel, deputato d'Enrico VIII. Col danaro da loro
+ricevuto erasi obbligato ad assoldare dodici mila uomini, e ad attaccare
+alla loro testa la Borgogna, tostocchè Francesco I avrebbe colla sua
+armata valicate le Alpi. In premio di questo tradimento la Provenza
+doveva essere per lui eretta in regno; egli dovea sposare Eleonora,
+sorella dell'imperatore Carlo V, e vedova d'Emanuele, re di Portogallo:
+tutto il restante della Francia doveva essere diviso tra l'imperatore ed
+il re d'Inghilterra; ed il nome di Francese doveva essere cancellato dai
+nomi delle nazioni[60].
+
+ [60] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 252. — M. du Bellay, l. II, p.
+ 264. — P. Jovii Vita Davali, l. III, p. 330. — Mém. de Louis de la
+ Tremouille, t. XIV, ch. XIX, p. 218. — Franc. Belcarii, l. XVII, p.
+ 538. — Arn. Ferronii de reb. Gall., l. VII, p. 136. — Gal. Capella,
+ l. III, f. 29. — Rymer Acta et Convent., t. XIII, p. 794._
+
+Avendo alcuni indizj eccitati i sospetti del governo, Boisì, fratello di
+La Palisse, San Valorì, direttore generale delle poste, ed il vescovo
+d'Autun, tutti complici della cospirazione del Borbone, furono
+arrestati. Francesco I andò a Moulins a visitare il duca di Borbone, che
+fingeva d'essere ammalato; gli comunicò i sospetti che si erano formati
+contro di lui, ma soggiunse che veruna prova non potrebbe parergli
+bastante a convincere suo cugino di così enorme delitto; e dichiarò che
+più non dubiterebbe della sua innocenza, se Borbone gliene dava la sua
+parola d'onore, e si obbligava nello stesso tempo a seguirlo in Italia.
+Il Borbone prese la mano del re con apparente trasporto di riconoscenza;
+gli protestò d'essere accusato a torto; domandò perdono della
+inconsideratezza de' suoi discorsi, che senza dubbio avevano dato motivo
+di calunniarlo, e giurò che, infermo come egli era, voleva farsi portare
+in lettiga dietro l'armata reale. In fatti questa lettiga seguì due
+giorni il re; ma non era destinata che ad ingannarlo. Borbone era
+partito la stessa notte da Moulins, e, fuggendo a precipizio, era giunto
+a Besanzon, fortezza in allora dell'imperatore, dove aveva ordinato ai
+gentiluomini associati agl'infami suoi progetti di raggiugnerlo[61].
+
+ [61] _M. du Bellay, l. II, p. 235. — Arn. Ferronii, l. VII, p. 136.
+ — P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 341. — Fr. Belcarii, l.
+ XVII, p. 530. — Fr. Guicciardini, l. XV, p. 253._
+
+Grande era il numero di coloro che avevano congiurato contro la patria,
+e molti appartenevano alle più illustri famiglie. Vi si annoveravano
+Filiberto di Chalons, principe d'Orange, destinato come il Borbone a
+figurare nelle calamità dell'Italia; Pomperano, Le Pelloux, Lurcì,
+Montbardone, Lalliere, Aymar di Prie, Hennuyer della Mothe, che si erano
+renduti gloriosi nelle precedenti guerre; e Francesco I stendeva i suoi
+sospetti, e non senza ragione, sul duca di Vendome e su tutta la casa di
+Borbone: quindi pensò di non potere in tale istante allontanarsi dal suo
+regno senza pericolo[62].
+
+ [62] _Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 265. — P. Jovii Vita Ferd.
+ Davali, l. III, p. 341._
+
+Dall'altro canto egli non voleva lasciar d'approfittare della più bella
+armata che avesse mai adunata. Sgraziatamente ne affidò il comando a
+Guglielmo di Gouffier, più noto sotto il nome di ammiraglio Bonnivet, il
+più amabile tra i suoi cortigiani, quegli che più d'ogni altro sapeva
+adulare e piacere al suo padrone; ma quegli altresì ch'era men d'ogni
+altro capace di condurre un'armata, e che non aveva imparato ciò che
+saper deve un generale[63].
+
+ [63] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 253. — M. du Bellay, l. II, p.
+ 279. — Arn. Ferronii, l. VII, p. 139. — Fr. Belcarii, l. XVII, p.
+ 533. — Gal. Capella, l. III, f. 29. — P. Jovii Vita Ferd. Davali, l.
+ III, p. 341._
+
+Prospero Colonna, che, come generalissimo della lega, trovavasi
+incaricato della difesa dell'Italia, giaceva a quest'epoca abbattuto da
+lunga malattia, che non gli aveva soltanto indebolito il corpo ma ancora
+lo spirito. Erasi dato a credere di non aver a temere un'invasione
+francese, ed aveva licenziata parte della sua truppa; non aveva riparate
+le fortificazioni di Milano; per l'abituale negligenza dell'imperatore
+trovavasi senza danaro; e quando seppe, in principio di settembre, che i
+Francesi passavano le Alpi, sentì tutto il pericolo della sua posizione.
+Ad ogni modo egli sperava tuttavia di potere difendere contro l'armata
+francese il passaggio del Ticino; mentre che Antonio di Leyva,
+abbandonando tutto il paese posto al di là di questo fiume, erasi
+ritirato a Pavia colla fanteria spagnuola, e che la difesa del Cremonese
+restava affidata ad una guarnigione di mille fanti[64].
+
+ [64] _Gal. Capella, l. III, f. 29. — P. Jovii Vita Davali, l. III,
+ p. 342._
+
+I Veneziani, per soddisfare agli obblighi contratti coll'imperatore,
+avevano tolto il comando delle loro truppe a Teodoro Trivulzio, zelante
+partigiano della Francia, e datolo a Francesco Maria della Rovere, duca
+d'Urbino. Il senato non poteva scegliere altro generale che nel modo di
+fare la guerra meglio accordare si potesse colla sua prudente politica:
+pareva che verun altro scopo non si proponesse nel comando delle armate,
+che quello di evitare ogni battaglia, ogni pericolo; e quando Prospero
+Colonna lo affrettò ad occupare Lodi, ad avanzarsi sulle sponde
+dell'Adda, o a passare questo fiume per proteggere Milano, egli vi si
+ricusò costantemente per tema d'incontrare i nemici[65].
+
+ [65] _P. Paruta Ist. Ven. l. V, p. 320._
+
+Era stato da Adriano VI nominato gonfaloniere della Chiesa il marchese
+di Mantova, il quale aveva allestita un'armata in riva al Po; ma questi
+ancora era egualmente disposto a non passare Parma, per non
+compromettersi; onde non dava a Prospero Colonna alcuno effettivo
+soccorso. Giovanni de' Medici, comandante delle Bande nere, che suo
+cugino il cardinale Giulio aveva persuaso a lasciare il servizio della
+Francia per ritornare di nuovo a quello dell'imperatore, non aveva
+adottata così timida maniera di guerreggiare, ma le sue forze erano poco
+considerabili. Finalmente la barriera del Ticino, sulla quale
+principalmente confidava Prospero Colonna, per una straordinaria
+siccità, che aveva diminuite assai le acque del fiume, non presentava la
+consueta difficoltà al nemico. Questo vecchio generale, sebbene infermo,
+erasi fatto portare in lettiga in faccia a Vigevano, dove si era
+accampato Bonnivet. Bentosto trovandosi colà sotto il cannone del
+nemico, e vedendo che non solo la cavalleria francese, ma ancora i
+pedoni potrebbero guadare il Ticino, ne abbandonò le sponde, e ripiegò
+verso Milano senza avere perduto un solo uomo[66].
+
+ [66] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 254. — Mém. de M. du Bellay, l.
+ II, p. 287. — Arn. Ferronii Burdigalensis, l. VII, p. 139. — P.
+ Jovii Vita Davali, l. III, p. 342. — P. Paruta, l. V, p. 319._
+
+Il 14 di settembre del 1523, nello stesso giorno in cui l'armata di
+Bonnivet passò il Ticino per cominciare una decisiva campagna, un
+impreveduto avvenimento cambiò un'altra volta la bilancia delle parti, e
+gettò il disordine nella lega che aveva preso a difendere l'Italia
+contro i Francesi. Papa Adriano VI aveva celebrata la Messa il giorno 4
+d'agosto sul monte Esquilino, ove festeggiavasi un miracolo della
+Vergine, e lo stesso giorno aveva con grande cerimonia pubblicata la
+lega conchiusa coll'imperatore. Affaticato da queste funzioni, rendute
+più penose da un eccessivo caldo, si era ritirato per desinare alla
+villa Mellini: colà lo assalì una leggiere febbre, ch'egli non
+credette in verun modo pericolosa; nè i suoi medici lo prevennero
+che corresse alcun rischio. Pure il suo male andava peggiorando,
+senza che veruna delle persone che lo assistevano paressero
+accorgersene; ed egli morì il 14 di settembre, quasi senza aver
+avuto il tempo di apparecchiarvisi[67].
+
+ [67] _P. Jovii Vita Davali, l. III, p. 342. — Idem Vita d'Adriano
+ VI, p. 133. — Idem Vita di Pompeo Colonna, p. 159. — Rayn. Ann.
+ Eccl. § 112, p. 394. — Onof. Panvinio, f. 266. — Gio. Cambi, t.
+ XXII, p. 243. — Scip. Ammirato, l. XXIX, p. 349. — Fr. Belcarii, l.
+ XVII, p. 536._
+
+Appunto in tale epoca cominciava la guerra, nella quale Adriano aveva
+impegnata la Chiesa; gl'Italiani sapevano di già per esperienza tutto
+quanto avrebbero a soffrire dall'invasione di un'armata barbara, e temer
+potevano con ragione di essere, a cagione della morte del pontefice, del
+burrascoso conclave che pareva promettere l'animosità de' contrarj
+partiti abbandonati quasi senza difesa ai Francesi da loro provocati.
+Tuttavia agli occhi de' Romani non eravi calamità che potesse pareggiare
+quella d'avere alla testa del loro governo un papa barbaro, che non
+sapeva il loro linguaggio; che aborriva la poesia e le arti, cui essi
+dovevano quasi tutta la presente loro gloria; un papa che colla sua
+avarizia aveva ruinate tutte le famiglie arricchite sotto i precedenti
+pontificati; che aveva confiscati tutti gli ufficj venduti dai suoi
+predecessori; che mai non accordava una grazia, e che pareva essersi
+fatto un dovere di rimandare malcontenti tutti quelli che a lui si
+presentavano. Perciò la notizia della sua morte risvegliò in Roma un
+generale tripudio; ed all'indomani fu trovata la porta del suo medico,
+Giovanni Antracino, ornata di festoni di fiori con questa iscrizione: Il
+senato ed il popolo romano al liberatore della patria[68].
+
+ [68] _P. Giovio Vita di Adriano VI, p. 134. — Onof. Panvinio Vite
+ de' Pontefici, p. 266. — Lettera di Girolamo Negro del 7 aprile,
+ 1523, e del 2 dicembre, da Roma, f. 119 tra le Lettere de' Principi,
+ l. I. Ediz. Ven. in 4.º 1581._
+
+
+
+
+CAPITOLO CXV.
+
+ _Elezione di Clemente VII. Disastrosa campagna de' Francesi in
+ Italia sotto l'ammiraglio Bonnivet; campagna ancora più infelice
+ di Francesco I, che viene fatto prigioniero nella battaglia di
+ Pavia._
+
+1523 = 1525.
+
+
+La gioja manifestata dai Romani per la morte di Adriano VI non deve
+inappellabilmente fissare la nostra opinione intorno al carattere ed
+alla politica d'un pontefice, contro il quale avevano le più gagliarde
+prevenzioni nazionali. Adriano non visse che un anno fra di loro, e
+sopra un così breve regno difficile cosa sarebbe il portare giudizio
+intorno alle sue opinioni ed a' suoi progetti. Da lungo tempo non erasi
+veduto sulla cattedra di san Pietro un papa di più buona fede; ma questa
+lealtà non era, per vero dire, troppo utile alla Chiesa, o allo stato da
+lui governati; questa lo rendeva più intollerante de' suoi predecessori
+intorno a tuttociò che spettava alla fede; lo dava quasi del tutto in
+balìa agl'intrighi de' suoi consiglieri negli affari di stato, che egli
+confessava di non conoscere. Pure i torti che gli venivano più
+severamente rinfacciati, dipendevano dalle circostanze e dallo stato di
+spossamento in cui Leon X aveva lasciate, morendo, le finanze della
+Chiesa.
+
+Più istrutto che il suo predecessore intorno all'importanza delle nuove
+opinioni che si diffondevano in Germania, il 25 di novembre del 1522
+aveva addirizzato alla dieta dell'impero, adunata a Norimberga, un
+breve, con cui severamente condannava le opinioni di Lutero, e
+richiamava contro quest'eretico e contro i suoi seguaci l'applicazione
+delle più rigorose pene. Ma in pari tempo candidamente confessava la
+corruzione della corte romana, e prometteva d'occuparsi intorno alla
+riforma de' di lei numerosi abusi, chiedendo intorno a questa necessaria
+riforma i consiglj della dieta. Fu questa domanda, che persuase i
+principi secolari della Germania a pubblicare quella lista, famosa nella
+storia della riforma, dei cento gravami contro la corte di Roma, lista
+che appoggiava le principali accuse de' luterani, e che mostrava quanto
+tutti gli spiriti erano nelle parti settentrionali disposti ad
+abbracciare le nuove opinioni[69].
+
+ [69] _Sleidanus in Comment., l. III, p. 87; e l. IV, p. 99. — Acta
+ convent. Norimb. in fasciculo rer. expetendi et fugiend. —
+ Pallavicino Ist. del Concil. di Trento, l. II, c. 7 ed 8. — Fleury
+ Hist. Eccl., l. CXXVIII, chap. 29-34._
+
+Il religioso zelo d'Adriano gli aveva fatto adottare tutti i pregiudizj
+e tutti gli odj degli Spagnuoli contro i Giudei ed i Mori convertiti,
+numerosa classe d'uomini, che chiamavansi _Marrani_, e che si
+sospettavano sempre segretamente affezionati al culto che avevano dovuto
+abbandonare per forza; questi erano venuti in grosso numero a Roma con
+tutte le loro ricchezze, per sottrarsi all'inquisizione di Spagna.
+Adriano VI, quando morì, stava contro di loro apparecchiando i più
+severi editti; egli voleva altresì assoggettare a nuove e più rigorose
+pene i bestemmiatori ed i simoniaci; gli pareva che questa parte della
+legislazione appartenesse più strettamente a' suoi favoriti studj della
+teologia; per altri rispetti non aveva volontà sua propria intorno ai
+pubblici affari, e conosceva di non intenderli bene[70].
+
+ [70] _P. Giovio Vita di Adriano VI, p. 133. — Onof. Panvino Vite de'
+ Pontefici, f. 266._
+
+Per altro Adriano non aveva confidenza nel collegio de' cardinali;
+sembravagli che per la scandalosa loro condotta i membri del sacro
+collegio dovessero essere il primo oggetto della riforma che meditava;
+ma perchè sentivasi costretto d'abbandonarsi a coloro che conosceva più
+di lui illuminati, sceglieva un ristretto numero di confidenti e di
+ministri, ai quali affidava un'eccessiva autorità. Poco dopo diffidava
+di loro, e gli spogliava d'ogni potere; in tal guisa offendeva i
+cardinali ed i principali signori di Roma; rendeva la propria autorità
+vacillante; e non si guadagnava nemmeno il cuore di coloro, cui
+momentaneamente accordava il suo troppo precario favore.
+
+Il primo d'ottobre del 1523, entrarono in conclave trentasei cardinali
+per iscegliere un successore ad Adriano VI. Appena chiuso il conclave si
+videro collocarsi quasi tutti i cardinali sotto la direzione di due
+capi, che, gelosi l'uno dell'altro, si davano a vicenda l'esclusione, e
+tennero cinquanta giorni diviso il sacro collegio. Da un canto Pompeo
+Colonna, potente presso Carlo V in ragione dell'irremovibile
+attaccamento della sua famiglia alla causa imperiale, veniva
+riconosciuto come capo dai vecchi cardinali creati ai tempi di Giulio
+II, o prima; dall'altro canto Giulio de' Medici disponeva di sedici
+suffragj tra i cardinali ch'erano stati creati sotto suo cugino Leon X.
+Rispetto a Wolsey, cardinale di York, che, dirigendo la politica
+dell'Inghilterra, aveva quasi sempre mirato a guadagnarsi i suffragj per
+una prossima elezione, e che aveva prima ottenuta la promessa di tutto
+il favore di Francesco I, poi di Carlo V, era al presente dimenticato
+dai due monarchi, e scartato da tutti i partiti. Altronde, dopo il
+malcontento cagionato dall'elezione d'Adriano VI, più non si sarebbe
+pensato a dare la tiara ad un oltremontano[71].
+
+ [71] _P. Giovio Vita del Card. Pompeo Colonna, p. 159._
+
+La decisa opposizione del Colonna e della sua fazione, avendo impedita
+l'elezione del cardinale de' Medici, il quale per altro fin dal
+principio aveva avuti ventun voti, molti altri cardinali si misero
+successivamente in rango per essere nominati, come Fieschi, Farnese,
+Monti, Grassi, Soderini e Carvajale; essi reciprocamente cercavano
+d'acquistar voti senza per altro esporsi al rimprovero di simonia, e
+l'espediente, che loro sembrava più convenientemente tranquillizzare le
+loro coscienze, era quello delle scommesse. Così i partigiani del Medici
+offrivano a tutti i cardinali del contrario partito di scommettere
+dodici mila ducati contro cento che il Medici non sarebbe papa; i
+partigiani del Soderini ne offrivano ancor essi dieci mila; e
+quest'ultimi avevano favorevole tutto il partito francese[72].
+
+ [72] _Ist. di Gio. Cambi, t. XXII, p. 243._
+
+Questa lotta tra le due fazioni si andava prolungando con sì poca
+apparenza di conciliazione, che si cominciava a temere, che le due parti
+non si appigliassero a qualche pretesto per uscire dal conclave, formare
+due assemblee, ed eleggere due papi ad un tratto. Perciò i due capi
+rendevansi egualmente odiosi al popolo. Accusavansi il moderno Giulio ed
+il moderno Pompeo di volere colle loro discordie ruinare Roma un'altra
+volta. Un orribile fetore, che si era sparso nel conclave, ne rendeva
+insoffribile il soggiorno: i cardinali cadevano infermi, e soprattutto i
+più vecchi non potevano lungamente sostenere una così penosa reclusione.
+Il cardinale di Clermont propose Franciotto Orsini, ed il Medici finse
+di volergli dare i suffragj di tutta la sua fazione, che, uniti a quelli
+della Francia, avrebbero decisa l'elezione. Temette allora il Colonna di
+vedere il supremo pontificato passare in una casa ereditaria nemica
+della sua; sentì la necessità di cedere, e, recandosi presso il
+cardinale de' Medici, gli offrì di farlo papa, purchè Giulio desse
+garanzie della sua riconoscenza[73].
+
+ [73] _P. Giovio Vita di Pomp. Colonna, f. 160. — Fr. Guicciardini,
+ l. XV, p. 263. — Onof. Panvino, f. 267. — Lettera di Girolamo Negro
+ del 18 novembre 1523, l. I, f. 119._
+
+Le proposizioni del Colonna furono tutte accettate; domandava che il
+Medici si riconciliasse col cardinale Soderini, e gli restituisse tutti
+i suoi beni; che perdonasse egualmente a tutti coloro che avevano
+operato contro di lui; che cedesse al Colonna l'ufficio di
+vicecancelliere della Chiesa col magnifico palazzo che occupava,
+fabbricato da Raffaele Riario. A tali condizioni Giulio fu la stessa
+notte adorato da quasi tutti i cardinali, ed all'indomani, il 18 di
+novembre, anniversario del giorno in cui due anni prima era entrato
+vittorioso in Milano, fu proclamato sotto il nome di Clemente VII. Era
+questo nome destinato a convalidare la promessa che aveva data di
+perdonare a Pompeo Colonna, al Soderini ed a tutti i suoi nemici. A
+fronte dell'apparente unanimità de' voti, questa elezione dispiacque in
+modo ai vecchi cardinali, che ai sostenuti patimenti del conclave
+aggiugnendosi questo rammarico, in pochi giorni morirono Soderini,
+Grassi, Fieschi e Carvajale[74].
+
+ [74] _P. Giovio Vita del Card. Colonna, p. 160. — Fr. Guicciardini,
+ l. XV, p. 264. — Gio. Cambi, p. 246. — P. Bizarro, l. XIX, p. 459. —
+ Ben. Varchi Stor. Fior., l. II, t. I, p. 7. — Rayn. Ann. Eccl. 1523,
+ § 125, p. 397. — Fr. Belcarii, l. XVII, p. 538._
+
+Pochi pontefici erano giunti al trono pontificio con una più alta
+riputazione di Clemente VII: egli si era guadagnato l'amore de'
+Fiorentini, che governava da più anni con una quasi assoluta autorità,
+ed aggiugneva in tal modo alle forze della Chiesa quelle di questa
+repubblica ancora ricca e temuta malgrado il suo decadimento. Sapevasi
+ch'era stato il ministro principale di Leon X in tempo del suo
+pontificato, ed a lui s'ascrivevano tutte le più gloriose cose fatte da
+suo cugino, senza temere di trovare in lui i medesimi difetti. Non
+veniva accusato nè di amore disordinato per i piaceri, nè di
+prodigalità, nè di vana pompa, ed erano conosciute la sua applicazione
+ed attitudine al lavoro; perciò la sua elezione fu celebrata con
+trasporti di giubbilo, e dai letterati, che da lui speravano i medesimi
+beneficj ond'erano stati colmati da Leon X, e dal popolo[75].
+
+ [75] _Lettera di Girol. Negri del 2 decembre, f. 119. Lettere de'
+ Principi._
+
+Il ristabilimento della pace negli stati della Chiesa fu il primo
+oggetto delle cure di Clemente VII. Alfonso, duca di Ferrara, aveva
+approfittato della morte di Adriano per riprendere Reggio e Rubbiera,
+dove lo aveva chiamato l'amore dei popoli; ed era entrato nella prima
+città il 29 di settembre. Due giorni prima erasi presentato ancora a
+Modena, ma la fermezza del Guicciardini, che n'era governatore, e
+l'attaccamento del popolo al dominio della Chiesa, gli avevano impedito
+d'impadronirsi di questa città. Tuttavolta il Guicciardini non aveva che
+pochi soldati, ed Alfonso si apparecchiava ad un secondo tentativo,
+quand'ebbe l'avviso dell'elezione di Clemente VII, la quale gli fece
+rinunciare a' suoi progetti. Così alcune turbolenze eccitate in Romagna
+da Giovanni di Sassatello a nome del partito guelfo, ma col segreto
+appoggio de' Francesi, si acquietarono al solo nome del Medici[76][77].
+
+ [76] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 255._ Alfonso aveva di questo
+ tempo all'incirca perduta Lucrezia Borgia, sua sposa, che gli
+ lasciava tre figli. Ella aveva fatte inallora dimenticare colla sua
+ divozione gli scandali della passata vita. _P. Giovio Vita d'Alfonso
+ d'Este, p. 118._
+
+ [77] Lucrezia, che ai difetti contratti nella propria famiglia,
+ celebre per la scostumata vita d'Alessandro VI e de' suoi figliuoli,
+ unì tali virtù che la fecero amare dal consorte e da' suoi sudditi,
+ morì quando ancora viveva Leon X. _N. d. T._
+
+Il governo di Firenze richiamò in seguito le cure del nuovo pontefice;
+era questa città tenuta da' partigiani del Medici in uno stato di
+abietta ubbidienza; e questi ne avevano dato prova in occasione
+dell'elezione di Clemente VII. Un riputato cittadino di sessantatre
+anni, il quale nella prossima estrazione dovea essere gonfaloniere di
+giustizia, Pietro Orlandini, aveva scommesso che il Medici non sarebbe
+papa. Quando gli fu chiesto il pagamento della scommessa, egli esclamò
+che l'elezione non aveva potuto essere canonica. Per questa sola parola,
+che sembrava manifestare mancanza di rispetto verso la casa de' Medici,
+gli otto della balìa lo fecero arrestare il giorno 24 di novembre, e due
+ore dopo decapitare[78].
+
+ [78] _Ist. di Gio. Cambia t. XXII, p. 250. — Jac. Nardi Ist. Fior.,
+ l. VII, p. 303. — Fil. de' Nerli Comm., l. VII, p. 141. — Scip.
+ Ammirato, l. XXX, p. 351. — Ben. Varchi Stor. Fior., l. II, p. 12. —
+ Lettere de' Principi, t. I, f. 120._
+
+A Clemente VII spiacque quest'esecuzione, che doveva rendere odiosa la
+di lui autorità. In qualche maniera più non esisteva la famiglia de'
+Medici; egli stesso era stato legittimato, e consideravasi ancora come
+rappresentante Cosimo padre della patria, suo avo; ma dopo di lui più
+non restavano che due bastardi, Ippolito inallora di sedici anni,
+figliuolo naturale di Giuliano, duca di Nemours, il terzo de' figliuoli
+del magnifico Lorenzo, ed Alessandro, figliuolo naturale di Lorenzo,
+duca d'Urbino, figliuolo di Pietro, figlio primogenito del magnifico.
+Alessandro era nato da una schiava nel 1512, e la paternità di Lorenzo
+era per lo meno incerta. Non pertanto Clemente VII gli fece ottenere un
+ducato nel regno di Napoli, e dichiarare abile ad esercitare tutte le
+cariche della repubblica. Mandò questi due giovanetti a Firenze,
+Ippolito il giorno 30 luglio del 1524, ed Alessandro il 19 giugno del
+1525. Il primo fu fino da principio risguardato come capo dello stato,
+ed ebbe il titolo di _magnifico_. I suoi concittadini conservavano per
+lui l'amore che avevano avuto pel duca di Nemours, di lui padre, mentre
+Alessandro aveva ereditato l'odio eccitato tra i Fiorentini
+dall'arroganza di suo padre Lorenzo. Ad ogni modo nè l'uno, nè l'altro
+era ancora capace di governare lo stato, onde Clemente mandò a Firenze,
+col titolo di legato, Silvio Passerini, cardinale di Cortona, che fece
+il suo ingresso l'undici maggio del 1524, ed andò a prendere alloggio
+nel palazzo de' Medici, amministrando la repubblica con tutta l'autorità
+usurpata dai Medici dopo la loro tornata[79].
+
+ [79] _Gio. Cambi, t. XXII, p. 239, 264, 273. — Comm. del Nerli, p.
+ 142. — Benedetto Varchi, l. II, p. 14._
+
+Ma Clemente VII cominciava a governare la Chiesa in difficilissime
+circostanze, in cui la sorte di tutta l'Italia pareva attaccata alla
+sorte delle battaglie che avrebbero luogo nelle pianure della Lombardia.
+L'ammiraglio Bonnivet con quattro mila cavalli e trenta mila fanti aveva
+passato il Ticino, e cominciate le ostilità il 14 di settembre, nel qual
+giorno era morto papa Adriano VI. Ne' due mesi che passarono fino
+all'elezione del suo successore, Bonnivet avrebbe potuto agevolmente
+ricuperare il Milanese e cacciare gl'imperiali da tutta la Lombardia, ma
+in quello spazio di tempo fece in cambio conoscere la sua incapacità, e
+calmò il terrore che aveva prima eccitato.
+
+Prospero Colonna era stato sorpreso, le sue forze non erano in verun
+modo proporzionate all'estensione del paese che doveva difendere, o ai
+mezzi del suo nemico; e quando si vide forzato ad abbandonare le rive
+del Ticino, ed a ripiegare sopra Milano, suppose che non potrebbe
+mantenersi in questa città. Infatti tutto ciò che potevano promettere
+gl'ingegneri era di ridurre la città in tre giorni a non essere esposta
+ad un colpo di mano, facendo intorno alle sue mura lavorare tutti gli
+zappatori che si potrebbero porre a loro disposizione; mentre che a
+Bonnivet non abbisognava che una mezza giornata per presentarsi sotto le
+mura, e non era credibile che egli trascurasse d'approfittare d'un tempo
+così prezioso[80].
+
+ [80] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 254. — Gal. Capella, l. III, f.
+ 29. — Arnoldi Ferroni de reb. Gall., l. VII, f. 139. — P. Jovii Vita
+ Davali, l. III, p. 342. — P. Paruta Ist. Venez., l. V, p. 319._
+
+Pure Prospero fece inallora lavorare intorno alle fortificazioni come se
+fosse stato sicuro d'avere il tempo di ridurre il lavoro a fine; e
+Bonnivet per lo contrario, temendo di meritarsi i rimproveri
+d'inconsideratezza e di precipitazione fatti agli altri generali
+francesi, si trattenne tre giorni senza verun motivo sulle sponde del
+Ticino. Sperava che Prospero Colonna evacuerebbe spontaneamente la
+capitale, dalla quale egli allora potrebbe tirare immensi mezzi per la
+guerra, quando invece l'avrebbe esposta al saccheggio cercando di
+attaccarvi il nemico[81].
+
+ [81] _Mém. de Mart. du Bellay, l. II, p. 289. — Mém., de Louis de la
+ Tremouille, t. XIV, p. 224._
+
+Quando Bonnivet seppe che Prospero Colonna, in cambio di ritirarsi, si
+fortificava in Milano, venne ad accamparsi a san Cristoforo, presso alle
+mura della città, tra le porte Ticinese e Romana, in un luogo renduto
+forte dai canali; di là mandò distaccamenti di cavalleria per il paese
+onde intercettare le vittovaglie, lusingandosi di forzare in tal modo il
+Colonna ad uscire da una città nella quale troverebbesi tra poco esposto
+a grandi privazioni[82]. Bajardo e Federico da Bozzolo occuparono Lodi
+il 20 di settembre, e vittovagliarono il castello di Cremona, sperando
+di potere per mezzo del castello occupare ancora la città; ma sebbene
+conducessero trecento lance ed otto mila fanti, non ottennero l'intento
+loro[83]. In appresso si avanzarono verso Caravaggio e Monza, per
+togliere ai Milanesi le vittovaglie dei monti di Brianza. Prospero
+Colonna, sopraffatto da una malattia che doveva bentosto condurlo al
+sepolcro, facevasi rappresentare dal duca di Termes e da Alarcone,
+comandante della fanteria spagnuola. Aveva colla sua attività adunati in
+Milano ottocento uomini d'armi, ottocento cavaleggieri, quattro mila
+fanti spagnuoli, sei mila cinquecento tedeschi e tre mila italiani.
+Faceva avanzare il marchese di Mantova al mezzogiorno del Po dalla banda
+di Pavia; aspettava ogni giorno nuovi rinforzi dalla Germania e dal
+regno di Napoli; e di già intercettava ai Francesi i viveri ch'essi
+avevano creduto di tirare dalla Lomellina[84].
+
+ [82] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 257. — Gal. Capella, l. III, p.
+ 30. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 139. — Mém. de M. du Bellay, l. II,
+ p. 290._
+
+ [83] _Gal. Capella, l. III, f. 30. — P. Paruta, l. V, p. 320. — P.
+ Jovii vita Davali, l. III, p. 342._
+
+ [84] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 258. — Gal. Capella, l. III, f.
+ 30._
+
+Erasi Bonnivet dato vanto di non imitare l'impeto e l'imprudenza degli
+altri capitani francesi, ma di fare la guerra agl'Italiani colle
+precauzioni italiane: pure così perdeva i vantaggi proprj della sua
+nazione senza poter acquistare quelli d'un'altra. Ogni picciola
+scaramuccia gli costava alcuni soldati, ed ognuna di tali perdite
+scoraggiava le sue truppe ed accresceva l'ardire dei nemici. I frequenti
+rovesci provati da' suoi distaccamenti lo forzarono all'ultimo a non far
+venire i suoi convoglj che con grosse scorte, a non ispedire a
+foraggiare che numerosi distaccamenti, ed a richiamare i corpi d'armata
+che chiudevano ai Milanesi le strade del monte di Brianza, facendo
+accampare tutte le sue truppe tra Marignano ed Abbiategrasso[85].
+
+ [85] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 259. — Mém. du chev. Bayard, t.
+ XV, c. LXIX, p. 404. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 307. — Gal.
+ Capella, l. III, f. 31. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 139._
+
+La lentezza di Bonnivet aveva dato tempo agli alleati di adunare tutte
+le loro armate. Oltre le truppe spagnuole e tedesche che Prospero
+Colonna aveva in Milano, e quelle che Antonio di Leyva teneva sotto i
+suoi ordini a Pavia, il vicerè di Napoli, Carlo di Lannoy, si avvicinava
+col marchese di Pescara, il quale aveva ripigliato il comando della
+fanteria spagnuola. Il marchese di Mantova, a richiesta di Prospero
+Colonna, si era avanzato fino a Pavia coll'armata della Chiesa, il
+Vitelli, che comandava tre mila fanti al soldo de' Fiorentini, copriva
+la strada di Genova, ed il duca d'Urbino coll'armata veneziana era
+giunto in riva all'Adda. Malgrado il loro avvicinamento Bonnivet si era
+ostinato a mantenere la sua posizione sotto Milano, per tenere dietro ad
+una trama ordita da alcuni soldati di Giovanni de' Medici, che
+promettevano di dargli una porta della città; ma quando seppe che questi
+erano stati scoperti e condannati alla pena di morte, fece proporre a
+Prospero Colonna un armistizio fino al mese di maggio, obbligandosi a
+cedere tutte le conquiste fatte oltre il Ticino. Ma i generali imperiali
+non volevano accettarla che a condizione che fosse evacuata tutta la
+Lombardia; e Bonnivet, senz'avere ottenuta una sospensione d'armi, fu
+costretto da abbondanti nevi a ritirarsi. Il 27 di novembre portò tutta
+la sua armata tra il Ticinello ed il Ticino ad Abbiategrasso ed a
+Rosate; e malgrado le istanze de' soldati, Prospero Colonna, fedele
+all'invariabile suo sistema di non fidare mai all'accidente ciò che
+ottenere poteva dall'ordinario corso delle cose, lasciò che
+tranquillamente si ritirasse[86].
+
+ [86] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 260. — Gal. Capella, l. III, f.
+ 32. — P. Paruta Stor. Ven., l. V, p. 323. — Arn. Ferroni, l. VII, p.
+ 140. — P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 343. — Scip. Ammirato,
+ l. XXX, p. 350. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 308._
+
+A dir vero quest'era l'ultima prova che Prospero faceva della
+particolare sua tattica. Questo grande generale, che dava a vedere
+d'aver preso per modello Fabio Cunctatore, operò in certo qual modo una
+rivoluzione nell'arte della guerra. Fu egli il primo ad insegnare con
+quale arte, scegliendo le posizioni, ed eseguendo movimenti ben
+calcolati, un generale debole, o che diffida delle sue truppe, può
+stancheggiare l'attività de' suoi nemici, ammorzarne l'impeto e
+dissiparne le forze, senza lasciar loro il conforto di dare una sola
+battaglia. Ne' tempi in cui visse i suoi talenti erano appunto quelli
+che si richiedevano dal suo partito per ammorzare l'impeto de' Francesi,
+o rendere inutile il cieco valore degli Svizzeri. Fu egli il primo a
+difendere senza venire a giornata un paese che da trent'anni era sempre
+stato o guadagnato, o perduto in una sola battaglia. Pure in quest'epoca
+stessa veniva già da otto mesi divorato dalla malattia che lo portava al
+sepolcro. La gelosia che fin allora aveva sentita contro Carlo di
+Lannoy, vicerè di Napoli, dovette dar luogo all'eccesso del dolore.
+Chiamò egli stesso a Milano questo ministro dell'imperatore; ma il
+Lannoy non volle che i moribondi occhi del suo rivale vedessero il
+successore che tanto avevano temuto. Si avanzò lentamente, onde entrare
+in Milano col marchese di Pescara solamente quando Prospero Colonna
+agonizzante avesse perduti i sentimenti. Questo grand'uomo morì il 30
+dicembre del 1523[87].
+
+ [87] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 263, 265. — Gal. Capella, l. III,
+ f. 33. — P. Jovii Vita Ferd. Piscarii, l. III, p. 343. — Mém. de M.
+ du Bellay, l. II, p. 309._
+
+Bonnivet, avendo presi i suoi quartieri d'inverno, licenziò la fanteria
+francese levata nella Linguadocca e nel Delfinato, siccome quella che
+conosceva poco utile sebbene fosse molto dispendiosa. Calcolava d'avere
+in vece un corpo di fanteria svizzera, che faceva assoldare per
+l'imminente primavera. In pari tempo, per aprirsi una più facile
+comunicazione coi Cantoni, incaricò Renzo di Ceri di attaccare Arona sul
+lago Maggiore, dandogli per tale impresa sette mila fanti italiani. Ma
+Anchise Visconti, che difendeva questa fortezza con una guarnigione
+milanese, gli oppose una così ostinata resistenza, che Renzo di Ceri si
+vide costretto a levare l'assedio dopo avere battuta la fortezza trenta
+giorni, lanciandovi sei mila palle[88].
+
+ [88] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 265. — Gal. Capella, l. III, f.
+ 33. — P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 344. — Mém. de M. du
+ Bellay, l. II, p. 308._
+
+Era altresì giunto in Milano il contestabile di Borbone con un rinforzo
+di sei mila Landsknecht. L'imperatore, che voleva protrarre il
+matrimonio del Borbone con Eleonora di Portogallo, e che cercava
+pretesti perchè non avesse effetto, invece di permettere al contestabile
+di venire in Ispagna, gli aveva dato il supremo comando dell'armata
+d'Italia, incaricando il Pescara del comando della fanteria spagnuola,
+ed il Lannoy dell'amministrazione civile. Dal canto suo il duca d'Urbino
+aveva avuto ordine dal senato di Venezia di passare l'Adda, e di
+raggiugnere a Milano l'armata imperiale: onde era questa diventata più
+numerosa assai di quella di Bonnivet; ma era in preda al disastro che
+mai non abbandonava le armate dell'Austria; conciossiachè Carlo V non le
+mandava danaro. I soldi erano da molto tempo arretrati; i soldati
+saccheggiavano gli abitanti che loro davano l'alloggio; ed i varj stati
+dell'Italia venivano angariati dai generali, che da loro pretendevano
+enormi contribuzioni per supplire alle spese della guerra[89].
+
+ [89] _Gal. Capella, l. III, f. 34. — Fr. Guicciardini, l. XV, p.
+ 267._
+
+L'armata imperiale, a motivo de' prosperi risultamenti della precedente
+campagna, era piena di confidenza; scoraggiata per lo contrario era
+quella de' Francesi; e que' medesimi capitani, che fin allora erano
+stati i favoriti della fortuna, cominciavano a provarla contraria. Il
+cavaliere Bajardo era stato incaricato di difendere Robecco coi signori
+di Mezieres e di San-Mesmes con dugento uomini d'armi, quattrocento
+cavaleggieri, e la fanteria del signore di Lorges: ma egli vi si lasciò
+sorprendere una notte del mese di febbrajo dal Pescara e da Giovanni de'
+Medici. Tre mila Spagnuoli, che per riconoscersi portavano sopra le armi
+una camicia bianca, cinsero da ogni banda la borgata, ed attaccarono i
+Francesi mentre dormivano; questi, quasi senza difendersi, furono in
+gran parte uccisi e fatti prigionieri; furono presi quasi tutti i loro
+cavalli; e Bajardo stesso si salvò a stento combattendo[90].
+
+ [90] _P. Jovii Vita Davali, l. III, p. 344. — Arn. Ferroni, l. VII,
+ p. 140. — Fr. Guicciardini, l. XV, p. 268. — Mém. de M. du Bellay,
+ l. II, p. 311. — Mém. du chev. Bayard, c. LXIV, p. 405-409._
+
+Bonnivet aspettava in primavera potenti soccorsi che gli dovevan
+giugnere dalla Svizzera. Egli aveva bruciato il borgo di Rosate per
+riunire tutte le sue truppe in Abbiategrasso; ed avendo il Ticino alle
+spalle, poteva tirare dal paese coperto da quel fiume abbondanti
+provvigioni, che dovevano porlo in istato d'aspettare tranquillamente
+nel suo campo fortificato la nuova stagione. Attaccandolo in tale
+posizione i nemici non potevano lusingarsi di felice riuscita; ma il
+marchese di Pescara propose l'ardito movimento di portare l'armata
+imperiale al di là del Ticino per porre Bonnivet tra quest'armata e
+Milano. Calcolò che i Francesi scoraggiati non oserebbero d'attaccare la
+capitale della Lombardia; ad ogni modo vi mandò il duca Francesco Sforza
+e Giovanni de' Medici con sei mila uomini; ed il 2 di marzo l'armata
+imperiale passò sopra tre ponti il Ticino, e venne ad accamparsi a
+Gambalò[91].
+
+ [91] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 269. — Gal. Capella, l. III, f.
+ 35. — P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 344. — Arn. Ferroni, l.
+ VII, p. 141. — P. Paruta, l. V, p. 325. — Mém. de M. da Bellay, l.
+ II, p. 312._
+
+Temendo il Bonnivet d'essere circondato, e di perdere ogni comunicazione
+col Piemonte, di dove riceveva le vittovaglie, passò ancor esso il
+Ticino, dopo avere lasciata una grossa guarnigione ad Abbiategrasso, e
+venne ad accamparsi a Vigevano sulla diritta del fiume. Intanto il duca
+d'Urbino avea attaccato e preso d'assalto Garlasco, terra assai forte
+tra l'armata imperiale e Pavia, che trovavasi occupata da' Francesi;
+questi in ogni scaramuccia avevano perduti molti soldati e cavalli, onde
+Bonnivet, piuttosto che vedere così consumarsi la sua armata, presentò,
+sebbene più debole, due giorni di seguito la battaglia agl'imperiali. Ma
+Lannoy ed il contestabile di Borbone avevano determinato di non esporre
+all'incertezza di una battaglia generale i vantaggi che loro non
+potevano venir meno, preferendo di sorprendere alla spicciolata le
+posizioni del nemico. Attaccarono successivamente ed occuparono san
+Giorgio e Sartirana; persuasero la città di Vercelli a dichiararsi per
+loro; e prendendo una vantaggiosa posizione all'Arco di Mario, tra
+Vercelli e Novara, di già si lusingavano di costringere Bonnivet, che si
+era chiuso in Novara, a capitolare[92].
+
+ [92] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 270. — Gal. Capella, l. III, f.
+ 35. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 316. — P. Jovii Vita Ferd.
+ Davali, l. III, p. 346. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 141._
+
+Ma il generale francese aveva avviso che da ogni banda si avanzavano
+truppe in suo soccorso. Claudio di Longueville, duca di Rothelin, gli
+conduceva pel monte Ginevra quattrocento uomini d'armi, i quali erano di
+già arrivati a Susa. Attraversando il san Bernardo erano giunti a
+Gattinara, al di là della Sesia, dieci mila Svizzeri; e cinque mila
+Grigioni, assoldati nel loro paese da Renzo di Ceri, erano entrati nel
+Bergamasco, e stavano per unirsi a Federico da Bozzolo, che gli
+aspettava a Lodi con un grosso corpo di fanteria italiana. Ma Giovanni
+de' Medici si affrettò di passare nel territorio di Bergamo con dugento
+cavalli e quattro mila fanti, ed unitovisi ad alcune truppe veneziane,
+chiuse la strada ai Grigioni; indi attaccandoli ogni giorno colla
+cavalleria o coll'infanteria leggiere, loro intercettando i convoglj,
+sorprendendo i loro distaccamenti, gli stancheggiò in maniera, che dopo
+tre giorni li forzò a ritirarsi ne' loro paesi[93].
+
+ [93] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 270. — Galeat. Capella de bello
+ Mediol., l. III, f. 36. — Mém. de Mart. du Bellay, l. II, p. 317. —
+ P. Paruta Stor. Ven., l. V, p. 325. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 141.
+ — P. Jovii Vita Ferdin. Davali, l. III, p. 347._
+
+Dopo aver fatti ritirare i Grigioni, Giovanni de' Medici prese
+Caravaggio, e ravvicinatosi al Ticino ruppe a colpi di cannone il ponte
+di Boffalora, che serviva di comunicazione tra il quartiere generale di
+Bonnivet a Novara ed Abbiategrasso dove teneva molti magazzini. Il duca
+Francesco Sforza risolse di sforzare il napolitano Caraccioli che
+comandava mille fanti in Abbiategrasso; onde andò a raggiugnere Giovanni
+de' Medici sotto le mura di questa piazza colla milizia milanese, e dopo
+un vivo cannonamento la prese d'assalto. Vero è che i Milanesi pagarono
+assai caro questo vantaggio. La lunga dimora dell'armata francese in
+quella terra, i patimenti, la miseria, la sudiceria vi avevan generata
+la peste. I soldati saccheggiando Abbiategrasso contrassero essi
+medesimi il contagio; lo portarono a Milano col loro bottino, e questo
+flagello rapì in quella estate cinquanta mila abitanti alla capitale
+della Lombardia[94].
+
+ [94] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 271. — Gal. Capella de bello
+ Mediol., l. III, f. 36. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 318. — P.
+ Jovii Vita Davali, l. III, p. 346. — Arn. Ferroni rer. Gall., l.
+ VII, p. 142._
+
+Intanto Bonnivet, sempre più chiuso nel suo campo, ogni giorno perdendo
+qualche posto avanzato, più non potendo tirare vittovaglie dal Piemonte,
+e più non ritrovandone nelle ruinate vicinanze di Novara, vedeva
+consumarsi continuamente la sua armata per la malattia e per la
+diserzione. Non solo i mercenarj che formavano la sua fanteria, ma gli
+stessi uomini d'armi, tutti appartenenti alla nobiltà francese, lo
+abbandonavano ogni giorno, dopo d'avere perduti i loro cavalli per
+mancanza di foraggi, ed avere lottato otto mesi contro le malattie e
+contro la fame. Dieci mila Svizzeri, che avevano valicato il san
+Bernardo, erano finalmente arrivati a Gattinara nella Valsesia; ma
+questi pensavano piuttosto a liberare i loro compatriotti del campo di
+Bonnivet, che a ricominciare una campagna che loro sperar non lasciava
+troppo prosperi avvenimenti. Malgrado le istanze di Bonnivet, non
+vollero passare la Sesia ingrossata da continue piogge; e ricusando di
+recarsi al suo campo, lo costrinsero a raggiugnerli dove si
+trovavano[95].
+
+ [95] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 271. — P. Jovii Vita Davali, l.
+ III, p. 347. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 142._
+
+Partì dunque Bonnivet da Novara una notte in sul cominciare di maggio,
+onde nascondere la sua ritirata ai nemici, e prese la strada di
+Romagnano, terra quasi in faccia di Gattinara. Sebbene il marchese di
+Pescara fosse avvisato della di lui partenza, ed avesse progettato di
+prevenirlo, prendendo una più breve via di cui era padrone, l'armata
+francese arrivò a Romagnano alcune ore prima dei nemici, ed ebbe tempo
+di gettare un ponte sulla Sesia. Gli Spagnuoli, che l'avevano inseguito
+troppo precipitosamente, e che, respinti in alcune scaramucce, avevano
+prese pericolose posizioni, sarebbero stati facilmente sconfitti, se
+Bonnivet avesse potuto ridurre gli Svizzeri, arrivati presso Gattinara,
+a passare essi medesimi la Sesia ed a piombare con lui sopra i nemici
+che lo avevano inseguito: ma invano egli ne fece loro calde istanze; e
+quando vide di non poterli persuadere a ricominciare la guerra, passò
+nella stessa notte la Sesia con tutta la sua armata, per unirsi a
+loro[96].
+
+ [96] _P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 348. — Arn. Ferroni, l.
+ VII, p. 142. — Gal. Capella, l. III, f. 37. — Mém. de M. du Bellay,
+ l. II, p. 319. — P. Paruta, l. V, p. 325. — Fr. Belcarii, l. XVIII,
+ p. 541._
+
+Fin qui la ritirata di Bonnivet erasi eseguita abbastanza felicemente,
+sebbene egli avesse lasciati sette cannoni sulla riva sinistra della
+Sesia. Aveva trovate le truppe fresche degli Svizzeri, le quali avevano
+ricevuto in mezzo alle loro schiere i suoi equipaggi e le sue truppe
+affaticate, ed allo spuntare del giorno prendeva con loro il cammino
+d'Ivrea per tornare in Francia pel Basso Valese. Aveva collocata sulla
+riva del fiume una batteria per impedire agl'imperiali di passarlo, e ne
+aveva affidata la guardia a due battaglioni di Corsi e di Provenzali. Ma
+il marchese di Pescara ed il duca di Borbone, avendo trovato un luogo
+guadabile, cominciarono ancor essi a passare la Sesia; onde i Corsi
+spaventati abbandonarono i loro cannoni. Bonnivet per ricuperarli
+condusse egli medesimo un corpo di cavalleria col signore di Vandenesse,
+fratello di La Palisse. Bonnivet, ferito da una palla nel braccio
+sinistro, dovette ritirarsi dalla zuffa, e Vandenesse, ferito più
+gravemente in una spalla, morì dopo tre giorni[97].
+
+ [97] _P. Jovii Vita Davali, l. III, p. 351. — Fr. Guicciardini, l.
+ XV, p. 270. — Gal. Capella, l. III, f. 37. — Arn. Ferroni, l. VII,
+ p. 142. — P. Paruta, l. V, p. 326. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p.
+ 341._
+
+Bonnivet, trovandosi incapace di supplire più a lungo alle funzioni di
+comandante, affidò la condotta dell'armata al cavaliere Bajardo, il
+quale si pose coi suoi uomini d'armi nell'ultima linea, onde coprire la
+ritirata della fanteria. Aveva appena presa questa posizione che
+vedendosi stringere dagli archibugeri spagnuoli, li caricò colla sua
+cavalleria per respingerli. «Ma, come Dio volle, fu tirato un colpo
+d'archibugio, la di cui pietra venne a ferirlo a traverso alle reni, e
+gli ruppe tutto il grosso osso della schiena. Quando sentì il colpo, si
+fece a gridare, _Gesù_! Poi soggiunse: _Ah! mio Dio, io sono morto_!
+Prese la sua spada per l'impugnatura, e baciò l'elsa come segno della
+croce, dicendo ad alta voce, _miserere mei Domine!_[98]»
+
+ [98] _Mém. de Bayard, c. LXIV, p. 411; c. LXV, p. 416, 418._
+
+«Frattanto Bajardo si fece levare da cavallo dal suo maestro di casa,
+che mai non l'abbandonò, e si fece porre a piè d'un albero col viso
+rivolto verso il nemico, ove il duca di Borbone, che inseguiva il nostro
+campo, venne a trovarlo, e disse al detto Bajardo che sentiva molta
+compassione di lui, vedendolo in quello stato per essere così virtuoso
+cavaliere. Cui il capitano Bajardo rispose, signore, voi non dovete
+compiangere me che muojo da uomo onorato, ma bensì io compiango voi,
+vedendovi servire contro il vostro principe, la vostra patria, il vostro
+giuramento. E poco dopo il detto Bajardo spirò, e fu rilasciato un
+salvacondotto al di lui maestro di casa per portare il di lui corpo nel
+Delfinato, dove aveva avuti i natali[99].»
+
+ [99] _Mém. de mes. M. du Bellay, l. II, p. 341. — Arn. Ferroni, l.
+ VII, p. 143. — P. Jovii vita Davali, l. III, p. 352. — Fr. Belcarii,
+ l. XVIII, p. 542._
+
+Gl'imperiali continuarono ad inseguire l'armata che si ritirava; ma
+l'ultimo corpo svizzero, più soffrire non potendo tanta molestia, si
+gettò su di loro con tanto furore a piena corsa, che li ruppe e li pese
+in fuga. Questo corpo di quattrocento uomini, che si era troppo
+slontanato dal corpo d'armata, fu in appresso, a dir vero, avviluppato
+ed interamente distrutto; ma la sua ostinata resistenza, ed il ritardo
+dell'artiglieria imperiale, diedero tempo a Bonnivet di eseguire la sua
+ritirata sopra Ivrea, ove i nemici cessarono d'inseguirlo. Lasciò ancora
+nella valle d'Aosta, nel forte di Bar, venti cannoni, disperando di
+poterli condurre a traverso al san Bernardo, e ricondusse pel Valese la
+sua armata in Francia[100].
+
+ [100] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 272. — P. Jovii vita Davali, l.
+ III, p. 352. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 143. — Gal. Capella, l. III,
+ f. 37. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 343._
+
+Il duca di Longueville, sentendo a Susa che Bonnivet si era ritirato,
+riprese il cammino del monte Ginevra senza avere veduto il nemico.
+Novara si arrese a Giovanni de' Medici: Boisì e Giulio di Sanseverino,
+che comandavano in Alessandria, consegnarono questa città al marchese di
+Pescara, e Federico da Bozzolo abbandonò Lodi al duca d'Urbino. In poche
+settimane più non rimase un solo francese in Italia; anzi al contrario
+Bozzolo e Sanseverino avevano condotti nella Provenza e nel Delfinato
+circa cinque mila Italiani al soldo della Francia[101].
+
+ [101] _P. Jovii vita Davali, l. III, p. 354. — Mém. de M. du Bellay,
+ l. II, p. 344. — Mém. de la Tremouille, c. XX, p. 225. — Fr.
+ Belcarii, l. XVIII, p. 541. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 352._
+
+L'Italia era omai liberata dall'invasione francese, ed erasi ottenuto lo
+scopo delle due leghe contratte dall'imperatore sia coi Veneziani, sia
+col papa e coi piccoli stati d'Italia. Tutti gl'Italiani, oppressi dalle
+spese e dagli sforzi di una ruinosa guerra, altro omai non bramavano che
+la pace; il papa lusingavasi di far guarentire lo stato attuale
+dell'Italia dal re d'Inghilterra che aveva contribuito alla vittoria, e
+dagli Svizzeri che coprivano i confini, e che in addietro si erano così
+vivamente adoperati per l'indipendenza della Lombardia. Clemente VII
+ordinava al suo nunzio in Inghilterra d'invocare i buoni ufficj d'Enrico
+VIII, per porre un termine all'arroganza ed alle vessazioni de' ministri
+dell'imperatore in Italia, per far rispettare la santa sede, cessare le
+contribuzioni straordinarie ricevute ogni mese dai Fiorentini,
+ristabilire il duca di Milano in un'assoluta indipendenza, e far godere
+ai Veneziani i vantaggi che si erano riservati in forza del loro
+trattato. Insomma trattavasi di far vedere se l'Italia aveva combattuto
+per iscuotere un giogo straniero, o soltanto per mutare il padrone; e
+dal tuono della lettera del datario apostolico scorgevasi che Clemente
+VII si era di già accorto che i frutti della vittoria non erano gran
+fatto meno amari di quelli della guerra[102].
+
+ [102] _Lett. di Gio. Matteo Giberto Datario a Mess. Marchione Lango
+ nunzio in Inghilterra. Lettera de' principi, t. I, f. 123-126._
+
+Ma i generali, che avevano trionfato in Italia, desideravano che la
+guerra producesse nuove guerre. Niun pensiero prendevansi della felicità
+degli stati che pretendevano difendere; bramavano di continuare il loro
+mestiere, di farsi nome con nuove imprese, e di trovare altre occasioni
+di esercitare un assoluto potere sulle fortune e sulla vita degli
+uomini. Il contestabile di Borbone prendeva maggiore interesse che gli
+altri per la continuazione della guerra. Scriveva all'imperatore ed al
+re d'Inghilterra essere giunto l'istante di superare i confini della
+Francia, di vendicarsi dei loro nemici, e di precipitare dal trono
+Francesco I. Diceva che al nome di Borbone si solleverebbero i suoi
+antichi vassalli, e verrebbero spontaneamente a collocarsi sotto le
+insegne straniere. Ignorava costui che il solo delitto d'avere chiamati
+gli stranieri nella sua patria, cambiava in odio ed in disprezzo tutto
+l'affetto che i Francesi avevano potuto avere per lui[103]. Carlo V ed
+Enrico VIII credettero imprudentemente alle di lui parole; il primo
+ordinò alla sua armata di penetrare nella Provenza; l'altro gli mandò
+soccorsi, e promise in pari tempo di attaccare le province
+settentrionali della Francia.
+
+ [103] _P. Jovii vita Davali, l. IV, p. 355. — Arn. Ferroni, l. VII,
+ p. 144. — Gal. Capella, l. IV, f. 39. — Rapin Thoyras, Hist.
+ d'Anglet., t. VI, l. XV, p. 198. — Rymer, Acta pubblica, t. XIII, p.
+ 794._
+
+Fu nel mese di luglio che il contestabile di Borbone ed il marchese di
+Pescara passarono il Varo per entrare nella Provenza con sette mila
+landsknecht, sei mila fanti spagnuoli, due mila Italiani, e sei cento
+cavaleggieri: il vicerè Lannoy aveva promesso di seguirli a poca
+distanza con mille uomini d'armi. Ugo di Moncade con sedici galere
+costeggiava la Provenza per proteggere l'armata e trasportare
+l'artiglieria: ma Andrea Doria, che aveva il comando di una flotta
+francese più forte, prese una di queste galere e fece prigioniere il
+principe d'Orange; ne forzò tre altre a rompere sulla costa, le quali il
+Pescara fece bruciare perchè non venissero in mano del nemico; e
+costrinse il Moncade, dopo avere sbarcata la sua artiglieria ad Aix, a
+chiudersi nel porto di Monaco[104].
+
+ [104] _P. Jovii Vita Davali, l. IV, p. 357. — Mém. de M. du Bellay,
+ l. II, p. 345. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 144. — Fr. Guicciardini,
+ l. XV, p. 275._
+
+Voleva il Borbone approfittare della sorpresa del re di Francia e dello
+spossamento cui era stata ridotta la sua armata nell'ultima campagna,
+per portarsi subito sopra Avignone o sopra Lione. Calcolava che nello
+stesso tempo un'armata spagnuola penetrerebbe nella Guienna, una inglese
+nella Picardia, e forse una tedesca nella Borgogna. Ma Carlo V ed Enrico
+VIII non si curavano di soddisfare per questo rispetto le promesse che
+gli avevano fatte; ed il marchese di Pescara, non volendo compromettere
+la sua armata conducendola nel cuore del regno, si ostinò
+perentoriamente a volere ristringere le sue operazioni all'assedio di
+Marsiglia[105].
+
+ [105] _P. Jovii vita Davali, l. IV, p. 358. — Fr. Guicciardini, l.
+ XV, p. 276. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 145._
+
+A Filippo di Brion, conte di Chabot, era stata dal re affidata la difesa
+di Marsiglia, cui venne bentosto giù pel Rodano ad unirsi Renzo di Ceri
+coi cinque mila Italiani che avevano seguito Bonnivet nella sua
+ritirata. Tra costoro trovavansi molti gentiluomini, costretti dalle
+rivoluzioni d'Italia ad esiliarsi per sempre dalla loro patria. Tra gli
+altri vi si vedevano alcuni emigrati pisani, determinati a non voler più
+soggiacere al giogo de' Fiorentini, e che, per la valorosa difesa che
+fecero in Marsiglia, acquistarono il diritto di cittadinanza francese, e
+vi si stabilirono colle loro famiglie. L'assedio fu infatti sostenuto
+colle più luminose prove di valore. L'artiglieria imperiale aveva aperte
+nelle mura larghissime brecce; ma il Pescara, dopo aver fatte
+riconoscere le disposizioni degli assediati, ricusò di dare l'assalto.
+Sapeva che Francesco I, accompagnato da La Palisse, erasi avanzato fino
+ad Avignone; che aveva colà ragunata una formidabile artiglieria, otto
+mila cavalli, quattordici mila Svizzeri, sei mila landsknecht, e dieci
+mila tra Francesi ed Italiani.
+
+Sia che l'armata del Pescara venisse respinta in un assalto, sia che
+prendesse la città dopo avere perduta molta gente nell'attacco, correva
+pericolo di essere soverchiata da forze tanto superiori. Dichiarò
+adunque in un consiglio di guerra, che il solo partito da prendersi era
+quello di una subita ritirata. E la necessità di questo consiglio parve
+ancora più urgente, quando seppesi nel campo imperiale, che Francesco I,
+dopo di avere passato il Rodano, aveva spinta la sua vanguardia fino a
+Salon di Crau posta a metà strada tra Avignone e Marsiglia. Il Borbone
+s'arrese alla superiore esperienza del suo collega; fu imbarcata la
+grossa artiglieria; ma perchè il mare non era libero, si spezzò la
+maggior parte de' cannoni, e si caricò il bronzo sui muli, onde fonderli
+nuovamente giunti che fossero in Italia; ed alla fine di settembre
+l'assedio di Marsiglia, che mantennesi quaranta giorni, fu levato
+dall'armata imperiale, che s'avviò a marcie forzate alla volta di
+Nizza[106].
+
+ [106] _P. Jovii vita Ferd. Davali, l. IV, p. 363. — Mém. de M. du
+ Bellay, l. II, p. 347. — Fr. Guicciardini, l. XV, p. 277. — Arn.
+ Ferroni, l. VII, p. 146. — Georgens von Frundsberg, B. II, f. 38._
+
+Non pertanto i marescialli di Chabannes e di Montmorencì avevano
+raggiunta la coda dell'armata che ritiravasi con tanta celerità, e che,
+carica d'un immenso equipaggio, entrava in un povero paese, deserto ed
+alpestre, ove soffrì infinitamente. Il Pescara potè lodarsi di questa
+ritirata, siccome della sua più bella impresa militare, poichè salvò da
+un imminente pericolo la sua armata e più di dodici mila bestie da soma;
+ma i capi che lo inseguivano hanno pure potuto darsi il vanto d'avere
+più d'una volta cambiata questa ritirata in una vera fuga, e d'avere
+arricchiti i loro soldati con una immensa preda. Il Pescara continuò a
+ritirarsi per Nizza, Albenga e Finale, e finalmente fece in un solo
+giorno la strada da Alba a Voghera, la quale è lunga ben quaranta
+miglia. Il vicerè Lannoy lo aspettava a Pavia, ove i generali imperiali
+erano impazienti di tenere un consiglio di guerra intorno ai mezzi di
+difendere la Lombardia[107].
+
+ [107] _P. Jovii vita Ferd. Davali, l. IV, p. 365. — Arn. Ferroni, l.
+ VII, p. 146. — Fr. Guicciardini, l. XV, p. 278. — Mém. de la
+ Tremouille, c. XX, p. 225. — Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 544._
+
+Infatti lo stesso giorno in cui il Pescara, uscendo dalle montagne della
+Liguria, era giunto ad Alba, Francesco I aveva fatto il suo ingresso in
+Vercelli. Invece di tener dietro all'armata imperiale sulla strada da
+lei tenuta, Francesco aveva sperato di ottenere più luminosi successi
+prevenendola in Italia. Egli aveva per difesa della Francia adunata una
+così potente armata, che parvegli capace delle più grandi conquiste.
+Vedeva come Carlo ed Enrico non erano in istato di attaccarlo nè in
+Picardia, nè nella Guienna, e supponeva che l'armata che aveva eseguita
+una così faticosa ritirata a traverso alle montagne della Liguria, mal
+potrebbe contro di lui difendere la Lombardia. Si dice che questo
+progetto fu concepito dal solo re; che La Tremouille, Lescuns, d'Aubigni
+e Chabannes tentarono ogni via perchè non avesse effetto, mentre
+Bonnivet, La Barre, Chabot e San-Marsault lo incoraggiavano ad
+eseguirlo: ma che Francesco I, fermo nel suo pensamento, non volle
+aspettare sua madre, per la quale aveva sempre mostrata tanta deferenza,
+e che le aveva chiesta la grazia di abboccarsi con lei prima di partire.
+Qualunque si fosse l'autore di questo progetto, non deve essere
+giudicato dalla riuscita; poichè, se la campagna fosse stata condotta
+con intelligenza eguale all'ardore con cui venne cominciata, sarebbe
+stata probabilmente coronata da felice riuscita[108].
+
+ [108] _Hist. de France par Belleforest, t. I, p. 1438. — Ar.
+ Ferroni, l. VII, p. 147. — Gal. Capella, l. IV, f. 40. — Mém. de M.
+ du Bellay, l. II, p. 348. — P. Jovii vita Ferd. Davali, l. IV, p.
+ 365._
+
+Ma e Francesco I ed il suo favorito Bonnivet avevano il valore del
+soldato, non i talenti del generale: invece di regolarsi a seconda delle
+sole presenti circostanze, pareva che ad altro non pensassero che a
+correggere gli errori ne' quali erano precedentemente caduti; e perchè
+le circostanze più non erano le medesime, ciò che evitavano come un
+errore, spesso sarebbe stato loro di sommo vantaggio. Bonnivet non aveva
+pensato che a precauzionarsi contro la precipitazione e la temerità
+francese, e con dilungamenti inopportuni aveva perduta l'occasione di
+conquistare il Milanese. Dal canto suo Francesco I voleva correggere gli
+errori di Bonnivet tenendo una condotta affatto diversa. Prima di tutto
+volle occupare Milano, indi Pavia; ed invece avrebbe dovuto distruggere
+l'armata fuggitiva, che, scoraggiata da così lunga ritirata, non gli
+avrebbe potuto tener testa, s'egli non le avesse dato riposo.
+
+Le prime operazioni del re erano state ben dirette. Il signore di Lannoi
+evacuando Asti prima del di lui arrivo, aveva lasciati due mila uomini
+in Alessandria, sperando che l'armata francese si tratterrebbe ad
+assediarla; ma Francesco I voleva avanti tutto occupare Milano, persuaso
+che le piazze che lasciavasi alle spalle s'arrenderebbero in appresso.
+La peste, che tutta la state aveva infierito in Milano, e fatte perire
+cinquanta mila persone, aveva costretto Francesco Sforza ed il suo
+cancelliere Moroni ad abbandonarla. Questi, malgrado le istanze del
+Pescara, ricusarono di rientrarvi per sostenere un assedio, e per lo
+contrario autorizzarono i cittadini a sottomettersi ai Francesi; onde il
+Pescara, che più non trovava ne' Milanesi, avviliti da tante calamità,
+nè zelo per la loro indipendenza; nè soccorsi pecuniarj, nè braccia pel
+lavoro, credette prudente consiglio di non tenere la sua armata in una
+città infetta di peste, che poteva diventare il suo sepolcro; perciò
+diede ordine di evacuarla, ed il 26 ottobre del 1524 le ultime truppe
+imperiali, comandate da Alarcone, uscirono per la porta Romana, mentre
+che le francesi vi entravano per le porte Ticinese e Vercellina. Il 30
+ottobre vi fu mandato la Tremouille per assumere il comando come
+luogotenente del re: aveva con lui il conte di San-Paul, il signore di
+Vaudemont, il maresciallo di Foix e Teodoro Trivulzio. Settecento fanti
+spagnuoli formavano la guarnigione del castello abbondantemente
+approvigionato[109].
+
+ [109] _Mém. de la Tremouille, c. XX, p. 228. — Gal. Canella, l. IV,
+ f. 42. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 352. — Fr. Guicciardini, l.
+ XV, p. 279. — Arn. Ferroni, t. VII, p. 148. — P. Jovii vita Ferd.
+ Davali, l. V, p. 367. — Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 546._
+
+Il disordine in cui trovavasi l'armata imperiale, lo scoraggiamento de'
+soldati che da oltre un mese ritiravansi a marcie forzate innanzi al
+nemico; la mal intelligenza che supponevasi tra i generali;
+l'impossibilità in cui si erano trovati di difendere Milano; tutto
+faceva conoscere che dovevansi inseguire caldamente senza lasciarli
+respirare. Il marchese di Pescara, uscendo di Milano, erasi ritirato a
+Lodi; ma sapevasi che la maggior parte de' di lui soldati, oppressi
+dalla fatica, e non sentendosi abbastanza forti per difendersi, avevano
+gettate le armi; che quasi tutta la cavalleria era smontata, avendo
+perduti i cavalli nelle lunghe marcie sulle montagne; che Lodi non
+poteva resistere più di Milano; e che, potendo i Francesi passare l'Adda
+prima degl'imperiali, l'armata degli ultimi non poteva a meno di non
+essere tagliata fuori e distrutta, o fatta prigioniera. Sgraziatamente
+avevano persuaso a Francesco I che una guerra reale, una guerra in cui
+egli comandava personalmente le armate, non doveva trattarsi colle
+comuni regole della tattica, e che avanti tutto dovevasi osservare ciò
+che richiedeva l'onore della corona. Quest'onore, gli si diceva, non
+permetteva ch'egli entrasse in Milano finchè la fortezza era nelle mani
+de' nemici; che si lasciassero alle spalle piazze non sottomesse; e per
+ultimo che si perdonasse a coloro che in una terra mal fortificata
+avevano l'insolenza di resistergli[110].
+
+ [110] _P. Jovii vita Fred. Davali, l. V, p. 368. — Mém. de M. du
+ Bellay, l. II, p. 353. — Gal. Capella, l. IV, f. 42. — Jac. Nardi,
+ l. VII, p. 306. — Garnier Hist. de France, t. XII, p. 318._
+
+L'ammiraglio Bonnivet era colui che più d'ogni altro intratteneva il re
+di questa fallace gloria; e fa pure lo stesso Bonnivet che lo persuase a
+richiamare le truppe di già in cammino alla volta di Lodi, per far loro
+prendere la strada di Pavia, non convenendo alla dignità del re di
+Francia di andare in traccia di nemici lontani, quando altri ne aveva
+più vicini[111]. I generali imperiali in questa loro disfatta si erano
+separati. Antonio di Leiva erasi incaricato di difendere Pavia con
+cinque mila Tedeschi, cinquecento Spagnuoli, e due compagnie di
+cavalleria comandate da Garzia Manrique. Il marchese di Pescara
+trovavasi in Lodi col rimanente della fanteria spagnuola, intenzionato
+di continuare la sua ritirata: ma quando vide che i Francesi lo
+lasciavano respirare, pensò di afforzarvisi. Il Lannoi passò l'Adda e si
+accampò in Soncino colla cavalleria; mentre il Borbone recossi
+precipitosamente in Germania, onde ottenere dall'arciduca Ferdinando
+potenti soccorsi, senza i quali l'Italia era irremissibilmente perduta
+per la casa d'Austria. Francesco Sforza ed il cancelliere Moroni si
+chiusero in Pizzighettone, e poco dopo in Cremona[112].
+
+ [111] _Arn. Ferroni, l. VII, p. 148._
+
+ [112] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 280. — Gal. Capella, l. IV, f.
+ 42. — P. Jovii vita Davali, l. V, p. 369. — Arn. Ferroni, l. VII, p.
+ 148. — P. Paruta Ist. Ven., l. V, p. 530._
+
+Francesco I aveva in allora sotto i suoi ordini due mila lance, otto
+mila fanti tedeschi, sei mila Svizzeri, sei mila avventurieri in gran
+parte francesi, e quattro mila Italiani. Con questa formidabile armata
+andò il 28 ottobre ad accamparsi a san Lanfranco presso le mura di
+Pavia, facendo dall'altra parte del Ticino occupare il sobborgo di
+sant'Antonio dal signore di Montmorencì. Siccome per prendere questa
+posizione bisognava impadronirsi di un ponte sul fiume, protetto da una
+torre, fece appiccare coloro che la custodivano per avere ardito di
+resistere ad un re di Francia[113].
+
+ [113] _Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 355._
+
+Il re fece subito porre allo scoperto una batteria in faccia alle mura,
+e tentò per due giorni di seguito di praticarvi una breccia. Ma dietro
+la breccia, ch'egli effettivamente aprì nella muraglia esterna, trovò
+larghe e profonde trincee, ben fiancheggiate, e le case con feritoje
+occupate dagli archibugeri. Dopo avere perduti molti buoni ufficiali
+nell'assalto che fece dare, conobbe che contro una guarnigione così
+numerosa, comandata da così esperimentato capitano qual era Antonio di
+Leiva, si doveva procedere a regolare assedio. Cominciò dunque ad aprire
+delle trincee per collocare i cannoni in batteria, coprendo i suoi
+fianchi con cavalli di frisa. In pari tempo fece cavare delle mine nelle
+quali bisognava disputarsi il terreno palmo a palmo. Cercò pure col
+consiglio dei suoi ingegneri di svolgere uno de' due rami del Ticino,
+per lasciare a secco le mura a piè delle quali scorreva: infatti questo
+fiume, due miglia al disopra di Pavia, dividesi in due rami, uno de'
+quali bagna le mura della città, l'altro, chiamato il Gravellone, se ne
+scosta un buon miglio e si riunisce di nuovo al primo, avanti di mettere
+foce in Po. Trattavasi di far passare nel Gravellone tutta la massa
+delle acque. Ma in quasi tutte le circostanze l'impeto delle acque non
+rispettò i lavori degl'ingegneri militari. Abbondanti piogge distrussero
+in poche ore l'opera di molte settimane; l'assedio aveva di già
+assorbito un tempo prezioso, e consumato molto danaro e molta gente,
+senza che l'armata francese avesse ottenuto verun vantaggio[114].
+
+ [114] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 280. — P. Jovii Vita Ferd.
+ Davali, l. V, p. 369. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 148. — Gal.
+ Capella, l. IV, f. 43. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 357. — Mém.
+ de la Tremouille, c. XX, p. 229._
+
+Mentre che l'assedio di Pavia avanzava con estrema lentezza, facevano
+maggior danno all'imperatore le negoziazioni che non le armi francesi.
+Il cardinale Wolsei cercava segretamente di alienare Enrico VIII, suo
+padrone, dall'alleanza, cui egli stesso avevalo più degli altri
+consigliato. Il papa Clemente VII protestava di non volere, come padre
+comune de' fedeli, soccorrere un monarca contro l'altro. Erasi rifiutato
+di rinnovare la federazione sottoscritta dal suo predecessore, e dopo la
+ritirata dell'ammiraglio Bonnivet nel precedente anno, si era
+considerato come straniero in una guerra continuata dalla sola ambizione
+di Carlo V. I Veneziani sospiravano dietro l'antica loro alleanza colla
+Francia, ed aspettavano consiglio dagli avvenimenti; tutti avevano
+osservato con estrema diffidenza, che l'imperatore, non contento di
+disporre a voglia sua dello stato di Milano come se fosse cosa sua,
+aveva pretestati i più frivoli motivi per non accordarne l'investitura a
+Francesco Sforza. Ma quando il papa ebbe certa notizia che l'armata
+imperiale, incapace di resistere ai Francesi, non faceva verun movimento
+per liberare Pavia dall'assedio, al malcontento che gli aveva dato Carlo
+V si aggiunse il timore d'irritare Francesco I. Egli non volle essere
+più oltre creduto nemico di un principe contro il quale niuna armata
+ardiva mantenersi in campagna, e mandò Giovanni Matteo Giberti, vescovo
+di Verona e datario apostolico, a trattare coi Francesi[115].
+
+ [115] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 281. — Arn. Ferroni, l. VII, p.
+ 149. — Lettera di Giovan Battista Sanga, Roma 21 novembre tra le
+ lett. de' Princ., t. I, f. 140. — P, Jovii vita Ferd. Davali, l. V,
+ p. 371. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 358. — Ben. Varchi Stor.
+ Fior., l. II, p. 22. — P. Paruta, l. V, p. 331._
+
+Presentavasi il Giberti come mediatore ed aveva perciò visitati a
+Soncino il vicerè e gli altri capitani imperiali, portando loro parole
+di pace; ma questi, incoraggiati dalla resistenza di Pavia, gli avevano
+risposto che non tratterebbero con Francesco I, finchè questi
+conservasse un palmo di terra nel ducato di Milano. Quando in appresso
+il Giberti arrivò presso il re di Francia, questi che dalla lentezza del
+fuoco degli assediati supponeva che cominciassero a mancare di
+munizioni, gli rispose che una fiorente armata qual era la sua, non era
+destinata alla sola conquista di Milano e di Genova, ma che lusingavasi
+di ricuperare anche il regno di Napoli[116].
+
+ [116] _Fr. Guicciardini, l. XV, p, 281. — Lett. de' Princ., t. I, f.
+ 140._
+
+Dopo questi esperimenti di generali negoziazioni, il vescovo di Verona
+si fece a parlare della riconciliazione del suo padrone colla Francia.
+Il re altro non gli chiedeva che una semplice neutralità; ed infatti
+Clemente VII obbligossi in nome proprio ed a nome dei Fiorentini, a non
+dare veruna nè segreta nè palese assistenza ai nemici del re. Dal canto
+suo Francesco prometteva la sua protezione al papa ed ai Fiorentini, e
+si obbligava a mantenere in Firenze l'autorità de' Medici. Nello stesso
+tempo, ed alle stesse condizioni Clemente VII trattò per i Veneziani, e
+la negoziazione da lui intavolata venne confermata dal senato di Venezia
+in principio di gennajo del 1525. Ambidue provavano i medesimi timori
+sia che i Francesi o gl'Imperiali fossero vittoriosi; ambidue
+desideravano ardentemente una pace, finchè le forze loro erano press'a
+poco eguali; ambidue avrebbero voluto impedire alle potenze belligeranti
+di venire ad un fatto decisivo. Ma il debole carattere di Clemente VII,
+la sua avarizia, la sua irrisoluzione, lo ritrassero dal seguire i
+consigli che gli davano i suoi più saggi ministri, cioè di far avanzare
+una formidabile armata sul Po, di riunirla a quella de' Veneziani,
+rendendo così rispettabile la neutralità de' due più potenti stati
+d'Italia, invece di lasciarla in balìa del vincitore[117].
+
+ [117] _P. Jovii vita Davali, l. V, p. 375. — P. Paruta, l. V, p.
+ 332. — Fr. Guicciardini, l. XV, p, 282. — Ben. Varchi, l. II, p. 22.
+ — Lett. di Giovanni Battista Sanga da Roma 29 novembre. Lettere de'
+ principi, t. I, f. 144._
+
+Il mezzo che Clemente VII riputò più conveniente per affrettare le
+negoziazioni di una pace generale, fu quello di tenere inquieti i
+generali imperiali rispetto al regno di Napoli. Pare adunque, che
+consigliasse da principio a Francesco la spedizione del duca d'Albanì
+nel mezzogiorno d'Italia, dal che però cercò in appresso di dissuaderlo.
+Francesco I, che vedeva l'impossibilità di spingere vivamente l'assedio
+di Pavia durante la cattiva stagione, e che di mal animo teneva oziosa
+una così numerosa armata, aveva date a Giovanni Stuard, duca d'Albanì,
+dugento lance, seicento cavaleggieri ed otto mila pedoni, perchè
+s'incamminasse alla volta di Napoli[118].
+
+ [118] _P. Jovii vita Davali, l. V, p. 376. — Fr. Guicciardini, l.
+ XV, p. 283. — Gal. Capella, l. IV, f. 43. — P. Parata, l. V, p. 343.
+ — Arn. Ferroni, l. VII, p. 149. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p.
+ 359. — Jac. Nardi, l. VII, p. 308. — Ben. Varchi, l. II, p. 23._
+
+Tosto che la fazione francese nel regno di Napoli ebbe sentore della
+mossa del duca d'Albanì, cominciò subito a sollevarsi; i baroni
+angiovini, la città dell'Aquila e tutti gli Abruzzi, sembravano
+apparecchiati a tentare una rivoluzione. Il consiglio di Napoli scrisse
+al signore di Lannoy, che, se non voleva perdere il regno affidatogli,
+doveva sollecitamente ricondurvi l'armata imperiale per respingere
+l'invasione straniera, e contenere i malcontenti. Infatti il vicerè,
+spaventato da questi avvisi, voleva accorrere alla difesa del suo
+territorio; ma vi si oppose il marchese di Pescara onde non
+s'indebolisse l'armata di Lombardia. Egli dimostrò che conveniva
+difendere Napoli e Pavia, conciossiachè un solo vantaggio avuto sopra
+Francesco I bastava per richiamare il duca d'Albanì anche vittorioso,
+mentre invece, ove pure il duca rimanesse perdente nel regno di Napoli,
+i di lui rovesci non potrebbero por fine alla guerra di Lombardia. Si
+prese quindi il partito di mandare a Napoli il duca di Traietto con
+ordine di levare contribuzioni nel paese, e di provvedere nel miglior
+modo che potrebbe alla difesa del regno colle sole milizie nazionali,
+mentre che si terrebbero in Lombardia tutte le forze imperiali[119].
+
+ [119] _P. Jovii vita Davali, l. V, p. 377 — Fr. Guicciardini, l. XV,
+ p. 285. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 361 — Fr. Belcarii, l.
+ XVIII, p. 548. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 354._
+
+L'assedio di Pavia procedeva poco vigorosamente, perchè i Francesi
+cominciavano a mancare di munizioni: dall'altro canto il duca d'Albanì
+attraversava l'Italia con estrema lentezza, accrescendo così fede
+all'universale opinione, che piuttosto cercasse d'intimorire
+gl'Imperiali, che di fare realmente la conquista del regno. Pure la sua
+marcia serviva ai Francesi per formare nuove alleanze, facendo
+dichiarare per loro i deboli stati, che il solo timore aveva strascinati
+nella lega dell'imperatore. Alfonso d'Este, duca di Ferrara, domandò di
+essere nuovamente ricevuto sotto la protezione francese, e la comperò
+con un sussidio di settanta mila fiorini, venti mila de' quali vennero
+pagati in munizioni d'artiglieria. Giovanni de' Medici, il celebre
+comandante delle bande nere, venne incaricato di condurre a Pavia queste
+munizioni; egli aveva di fresco mutato nuovamente partito, lagnandosi
+d'essere stato dagl'Imperiali trascurato nella precedente campagna, ed
+era giunto al campo francese il 4 di dicembre colla formidabile sua
+truppa. Il duca d'Albanì penetrava in Toscana per la via della
+Garfagnana. In principio di gennajo gli si unì Renzo di Ceri con tre
+mila fanti italiani sbarcati da una flotta francese. Lucca gli pagò
+dodici mila ducati e gli diede alcuni cannoni. Firenze lo accolse come
+generale di una potenza amica; Siena non solo acquistò la protezione
+della Francia con una contribuzione, ma dovette acconsentire al richiamo
+del figlio di Pandolfo Petrucci, nelle di cui mani Clemente VII
+desiderava di vedere riposto il governo di quella città. Finalmente il
+papa, quando l'Albanì fu vicino a Roma, pubblicò il trattato di
+neutralità conchiuso colla Francia, e fin allora tenuto segreto[120].
+
+ [120] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 287. — Gal. Capella, l. IV, f. 44
+ e 49. — Arnoldi Ferroni, l. VII, p. 150. — Rayn. Ann. Eccl. 1525, §
+ 75, p. 450. — Orl. Malavolti Stor. di Siena, p. III, l. VII, f. 123.
+ — Jac. Nardi Ist. Fior., l. VII, p. 309._
+
+Ma sebbene il duca d'Albanì fosse entrato nello stato di Roma, e che
+assoldasse nuovi fanti nelle terre degli Orsini, mentre che dal canto
+loro i Colonna ne assoldavano altri a Marino per difendere il regno di
+Napoli, gli occhi di tutta l'Europa non erano volti a questi
+avvenimenti, ma soltanto a ciò che accadeva in Lombardia. Il Borbone era
+colà tornato verso la metà di gennajo, conducendo dalla Germania
+cinquecento cavalli borgognoni e sei mila fanti che gli erano stati dati
+dall'arciduca Ferdinando, con un corpo di quasi altrettanti volontarj
+assoldati dalle città imperiali e dalla nobiltà immediata. Marco Sittich
+d'Embs e Niccolò, conte di Salm, comandavano i primi, Giorgio Frundsberg
+gli altri. I Veneziani, che non eransi obbligati che ad una perfetta
+neutralità, loro accordarono il libero passaggio[121].
+
+ [121] _P. Jovii vita Davali, l. V, p. 374. — Gal. Capella, l. IV, f.
+ 45. — Fr. Guicciardini, l. XV, p. 289. — Arn. Ferroni, l. VII, p.
+ 150. — Marco Guazzo Ist. de' suoi tempi, f. 6. — G. Frundsberg, B.
+ II, f. 39._
+
+Dopo avere ricevuto questo rinforzo, l'armata imperiale si trovò
+superiore a quella di Francia, ma mancava assolutamente di danaro; Carlo
+V, seguendo la sua pratica, non ne mandava nè dalla Spagna, nè dalla
+Fiandra: non poteva somministrarne il regno di Napoli chiamato a
+difendere sè medesimo; il ducato di Milano, che fin allora aveva
+mantenuto l'armata, oltre l'essere interamente ruinato, era in gran
+parte occupato da' Francesi; e gli stati indipendenti d'Italia non
+pagavano più le contribuzioni loro precedentemente estorte a viva forza.
+In Pavia Antonio di Leiva non aveva più polvere, mancava di vino e
+d'ogni altra vittovaglia, ad eccezione del pane. I soldati, anche prima
+che cominciasse l'assedio, non ricevevano da lungo tempo il loro soldo,
+e di già cominciavano a domandarlo con minacciose grida, onde Leiva
+temeva che non dessero la città ai nemici. Prese perciò tutti gli
+argenti delle chiese, e ne coniò una nuova moneta che loro distribuì; il
+Pescara trovò il modo di fargli passare tre mila ducati, la quale
+piccola somma servì a far credere agli assediati che il danaro pel loro
+soldo si trovava nel campo imperiale; ma ch'era quasi impossibile il
+farlo giugner loro a traverso alle linee degli assedianti. Finalmente il
+comandante de' Tedeschi, il conte Eitel Federico di Zollern, il di cui
+nome viene dal Giovio travisato sotto quello d'Azornio, avendo eccitata
+la diffidenza di Antonio di Leiva, fu da lui avvelenato in un
+pranzo[122].
+
+ [122] _Gal. Capella, l. IV, f. 42, 44, 46. — P. Jovii vita Davali,
+ l. V, p. 372. — Fr. Guicciardini, l. XV, p. 289. — Mém. de M. du
+ Bellay, l. II, p. 379. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 149. — Georg. von
+ Frundsberg Kriegzsthaten, B. II, f. 40._
+
+Il marchese di Pescara, Lannoy, e Borbone, sentivano ancora più
+vivamente il bisogno del danaro per l'armata con cui pensavano di far
+levare l'assedio di Pavia. Non solo era dovuto il soldo a tutte le loro
+truppe da molti mesi, ma non ne avevano abbastanza per far trasportare
+l'artiglieria, per provvedere alcune vittovaglie, nell'istante in cui,
+volendo trar fuori le truppe da' quartieri d'inverno, più non sarebbero
+alimentate dagli abitanti. Però i generali imperiali sentivano la
+necessità di attaccare il campo francese prima che il re ricevesse le
+nuove truppe che faceva levare nella Svizzera, in Italia ed in Francia,
+prima che la miseria inducesse gli assediati a capitolare, e prima che
+per mancanza di pagamento le loro truppe si disperdessero[123].
+
+ [123] _P. Jovii vita Davali, l. V, p. 378. — Fr. Guicciardini, l.
+ XV, p. 289. — P. Paruta Ist. Ven., l. V, p. 345. — Fr. Belcarii, l.
+ XVIII, p. 550._
+
+Il marchese di Pescara cercò di calmare i soldati, i quali avevano
+dichiarato che non uscirebbero da' quartieri d'inverno finchè non
+sarebbero loro pagati i mesi arretrati. Cominciò col risvegliare il
+naturale orgoglio degli Spagnuoli, il loro odio verso i Francesi e la
+loro cupidigia, promettendo loro le ricche spoglie dell'armata reale.
+Dopo avere ottenuta la loro promessa di servire ancora un intero mese
+senza soldo, adducendo il loro esempio si volse ai Tedeschi, e gli
+esortò a mostrare la medesima generosità in una causa in cui erano più
+particolarmente interessati, poichè trattavasi di liberare i loro
+compatriotti assediati in Pavia. Giorgio Frundsberg, il di cui figliuolo
+Gaspare era chiuso in Pavia con Antonio di Leiva, fece con tutto il suo
+zelo e con tutto il suo credito valere questo motivo presso i suoi
+compatriotti, e fece in modo che ottenne da loro la medesima promessa
+che il Pescara aveva ottenuto dagli Spagnuoli. Solo restavano a
+persuadersi gli uomini d'armi ch'erano a Soncino con Carlo di Lannoy, i
+quali si mostravano meno docili degli altri. Il loro orgoglio era
+umiliato, perchè non avevano avuto occasione di mostrare il proprio
+valore nelle precedenti campagne. Il Pescara aveva riposta tutta la sua
+fiducia nella fanteria, ed in particolar modo ne' fucilieri ed
+archibugieri spagnuoli da lui formati; e gli uomini d'armi, lasciati
+oziosi, erano non infrequentemente l'oggetto della derisione de' pedoni.
+Per persuaderli a marciare, d'uopo fu che il Pescara e gli altri capi
+dividessero tra gli uomini d'armi il privato loro danaro. Egli
+finalmente ottenne in tal modo che raggiugnessero il restante
+dell'armata; e il 25 di gennajo si pose in cammino da Lodi per
+Marignano[124].
+
+ [124] _P. Jovii vita Davali, l. V, p. 379. — Gal. Capella, l. IV, f.
+ 47. — Fr. Guicciardini, l. XV, p. 290. — Mém. de M. du Bellay, l.
+ II, p. 379._
+
+Il re, avvisato della marcia dell'armata imperiale, suppose dapprima che
+fosse intenzionata di occupare Milano, ma quando seppe che, partendo da
+Marignano, aveva piegato a sinistra lungo il Lambro per avvicinarsi a
+Pavia, richiamò da Milano all'armata La Tremouille e Lescuns, ed adunò
+un consiglio di guerra per risolvere intorno al partito da prendersi.
+Tutti i più vecchi generali, La Palisse, Galeazzo di Sanseverino, La
+Tremouille, Teodoro Trivulzio, il duca di Suffolck della Rosa Bianca, ed
+il bastardo Renato di Savoja, si sforzavano di far sentire al re che la
+peggiore situazione era quella di aspettare d'essere attaccato nel
+proprio campo, tra una città assediata, ove trovavasi una grossa
+guarnigione, ed un'armata più numerosa della sua; che non doveva tardare
+a levare l'assedio di Pavia, portando l'armata tra questa città e Milano
+a Binasco o alla Certosa; che il paese, tutto intersecato di canali,
+offriva molti vantaggiosi accampamenti, e ch'era facile lo sceglierne
+uno, in cui la sua armata tutt'adunata non potrebb'essere attaccata
+senza un eccesso di temerità; che gl'imperiali, senza danaro e senza
+viveri, non potrebbero lungamente tenersi in campagna, e che l'imbarazzo
+loro verrebbe accresciuto col ricevere nel proprio campo la guarnigione
+di Pavia, cui si era fatto credere che il soldo fosse in pronto, e la
+quale, non ricevendo danaro dopo tante privazioni, ecciterebbe
+facilmente una sollevazione in mezzo a truppe tutte egualmente
+malcontente; che bastava guadagnare tempo per ottenere tutti i frutti
+della più compiuta vittoria; e che, se la disperazione riduceva il
+Pescara a cercare la battaglia, la più comune prudenza insegnava al re a
+schivare ciò che il suo nemico desiderava[125].
+
+ [125] _P. Jovii vita Piscarii, l. VI, p. 390. — Arn. Ferroni, l.
+ VII, p. 151. — Fr. Guicciardini, l. XV, p. 291. — Martin du Bellay,
+ l. II, p. 385._
+
+Ma Francesco I non ascoltava che Bonnivet, perchè questi lo intratteneva
+sempre della sua gloria. Indegna cosa sarebbe, questi gli diceva, della
+maestà di un re di Francia di lasciarsi dagli stessi nemici svolgere dai
+suoi disegni, di rinculare quand'essi avanzavano, e di abbandonare
+un'impresa che si era impegnato di condurre a fine in faccia a tutta
+l'Europa. Che i generali ordinarj potevano lasciarsi guidare da queste
+comuni considerazioni di prudenza o di tattica militare; ma che,
+trovandosi compromessa la maestà reale, l'onore della corona doveva
+essere la prima base dell'arte della guerra. Dietro una così fallace
+opinione dell'onore e del dovere di un re, Francesco I risolse di
+continuare l'assedio di Pavia in presenza del nemico, contro il parere
+de' suoi più sperimentati generali, e contro le istanze del papa[126].
+
+ [126] _P. Jovii vita Davali, l. VI, p. 391. — Fr. Guicciardini, l.
+ XV, p. 292. — Mém. de la Tremouille, c. XXI, p. 231. — Gal. Capella,
+ l. IV, f. 51. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 151. — Georg. von
+ Frundsberg, B. III, f. 45._
+
+Francesco I ristrinse il suo accampamento, e ne guarnì i trinceramenti
+con una formidabile artiglieria, credendo in tal modo essersi posto in
+sicuro contro ogni attacco. Quando era cominciato l'assedio aveva divisa
+la sua armata in tre campi. Il primo a san Lanfranco, dove comandava in
+persona, era posto in su la sinistra del Ticino, dalla banda in cui
+giugne a' piedi delle mura della città; il secondo, in cui comandava La
+Palisse, era egualmente sulla sinistra del Ticino, ma sotto alla città;
+il terzo sotto gli ordini di Montmorencì era in su la destra del Ticino
+nell'isola che forma col Gravellone. Francesco I, avvicinandosi
+gl'imperiali, abbandonò il suo campo di san Lanfranco, e si unì a La
+Palisse, chiamandovi ancora il Montmorencì, e non lasciando nell'isola
+che un piccolo corpo di truppe sotto gli ordini del signore di Clermont.
+Per tal modo tutte le sue forze si trovarono riunite in un solo campo al
+levante della città, in riva al Ticino, e sulla strada che tenevano i
+nemici. Era questo campo fortificato in faccia, verso Lodi, da un
+parapetto e da una fossa che stendevasi fino al fiume, a destra dal
+Ticino, ed a sinistra dal muro di un vasto parco, che circondava la casa
+di caccia dei duchi di Milano a Mirabello. Il re fece in tre luoghi
+atterrare questo muro, onde formare altrettante porte, per le quali
+poteva entrare nel parco; il rimanente del muro serviva di difesa al suo
+campo, e chiudeva ai nemici la via della città[127].
+
+ [127] _P. Jovii vita Davali, l. V, p. 383. — Fr. Guicciardini, l.
+ XV, p. 292. — Mém de M. du Bellay, l. II, p. 383. — Arn. Ferroni, l.
+ VII, p. 152. — Garnier. Hist. de France, l. XII, p. 325. — Rap.
+ Thoyras Hist. d'Angl., l. XV, p. 203._
+
+Il Pescara, cui Borbone e Lannoy, tratti dall'irresistibile sentimento
+della superiorità de' di lui talenti, avevano abbandonata la direzione
+dell'attacco andava frattanto avvicinandosi, ma lentamente e con
+precauzione, all'armata reale. Aveva trovato in sul passaggio del Lambro
+il castello di sant'Angelo difeso da Pirro da Bozzolo, fratello di
+Federico, con dugento cavalli ed ottocento fanti. Sebbene questo posto
+fosse fortissimo, e che il re, che lo aveva fatto di fresco riconoscere,
+si tenesse sicuro che resisterebbe lungamente, il Pescara lo prese in un
+giorno, essendo entrato egli stesso il secondo per la breccia nella
+piazza, colla temerità di un granatiere, piuttosto che colla prudenza di
+un generale[128].
+
+ [128] _P. Jovii vita Davali, l. V, p. 382. — Gal. Capella, l. IV, f.
+ 48. — Fr. Guicciardini, l. XV, p. 293. — Du Bellay, l. II, p. 381. —
+ Georg von Frundsberg, B. III. f. 42._
+
+Circa lo stesso tempo altre perdite indebolirono successivamente
+l'armata del re. Egli aveva ordinato al marchese di Saluzzo di condurgli
+sollecitamente da Savona, dov'egli trovavasi, quattro mila Italiani
+precedentemente destinati contro Genova. Questi, attraversando senza
+precauzione l'Alessandrino, furono sorpresi nel passare la Bormida da
+Gaspare Maino, comandante delle truppe dello Sforza, ed interamente
+disfatti o fatti prigionieri[129]. Gian Luigi Palavicino con un corpo
+ancora più numeroso lasciossi sorprendere il 18 di febbrajo a Casal
+maggiore, di dove avanzavasi per attaccare Cremona, e fu pure fatto
+prigioniere[130]. Finalmente Giovan Giacomo Medici, milanese, il quale
+non apparteneva alla famiglia fiorentina dello stesso nome, riuscì con
+uno stratagemma a privare il re dell'assistenza di sei mila Grigioni,
+che servivano nel di lui campo. Costui sorprese la città ed il castello
+di Chiavenna all'estremità del lago di Como[131], e con tale inaspettato
+attacco spaventò talmente la lega grigia, che dessa ordinò a tutti i
+Grigioni che trovavansi nell'armata del re di accorrere in difesa della
+loro patria; e questi furono accompagnati da alcuni battaglioni
+svizzeri, i quali dichiaravano che il loro più pressante dovere era
+quello di soccorrere i loro confederati[132].
+
+ [129] _P. Jovii vita Davali, l. VI, p. 389. — Gal. Capella, l. IV,
+ f. 49. — Fr. Guicciardini, l. XV, p. 293. — Mém de M. du Bellay, l.
+ II, p. 383._
+
+ [130] _Gal. Capella, l. IV, f. 50. — Fr. Guicciardini, l. X, p. 293.
+ — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 386._
+
+ [131] Per abbaglio l'originale dice Lago Maggiore. _N. d. T._
+
+ [132] _Gal. Capella, l. IV, f. 49. — Fr. Guicciardini, l. XV, p.
+ 294. — Du Bellay, l. II, f. 383. — P. Jovii vita Davali, l. V, p.
+ 388. — Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 553. — Arnoldi Ferroni, l. VII, p.
+ 154. — Jac. Nardi, l. VII, p. 308. — Ben. Varchi, l. II, p. 23._
+
+L'armata imperiale andava sempre più accostandosi a Pavia. Il primo di
+febbrajo era venuta ad accamparsi a Vistarino; il 3 dello stesso mese si
+stabilì nei prati di santa Giustina, due miglia e mezzo distante dalla
+città, e ad un solo miglio da' corpi avanzati dell'armata francese. Le
+due armate trovaronsi in allora così vicine, che potevano cannonarsi
+senz'uscire da' loro campi. Un fiumicello, detto la Vernacula, li
+separava, e perchè era profondo ed aveva le rive alquanto alte serviva
+egualmente di difesa agli uni ed agli altri. Ma il Pescara non si era
+tanto avvicinato che per venire a battaglia, onde andava studiando le
+posizioni de' Francesi; si avanzava frequentemente sotto il loro fuoco
+per meglio conoscerle, e per sapere a quale corpo particolare era
+affidata cadauna parte del campo. Per tal modo aveva conosciuto che
+sarebbe quasi impossibile di sforzare i Francesi ne' loro trinceramenti;
+perciò gli andava stancheggiando con continue scaramucce di giorno e di
+notte, e lusingavasi che alcuna di quelle parziali zuffe potrebbe
+cambiarsi in generale battaglia. Infatti più d'una volta le due armate
+si mossero interamente per un accidentale attacco. Un branco di montoni,
+preteso da ambo le parti, fu in sul punto di cagionare una battaglia
+generale; pure dopo che Lannoy e Borbone, che Bonnivet e lo stesso
+Francesco I furono entrati nella mischia, le due armate si ritirarono
+nel proprio campo press'a poco con eguale danno[133].
+
+ [133] _P. Jovii vita Davali, l. V, p. 385. — Marco Guazzo Ist. de'
+ suoi tempi, f. 7. — Fr. Guicciardini, l. XV, p. 294. — Gal. Capella,
+ l. IV, f. 51. — Mém. de la Tremouille, c. XXI, p. 232. — Arn.
+ Ferroni, l. VII, p. 154._
+
+Ma il più delle volte gli attacchi del Pescara avevano più felici
+risultati: egli sorprese consecutivamente i Landsknecht della banda nera
+comandati dal duca di Suffolck, indi gl'Italiani della banda nera di
+Giovanni de' Medici. Questi per vendicarsi tirò in un'imboscata una
+sortita della guarnigione di Pavia; ma mentre, dopo averle uccisa molta
+gente, stava indicando a Bonnivet il campo di battaglia, e gli andava
+spiegando le sue disposizioni, fu il 20 di febbrajo ferito in una coscia
+così dolorosamente da una palla, che fu costretto d'abbandonare
+l'armata, facendosi trasportare a Piacenza per esservi medicato[134].
+
+ [134] _P. Jovii vita Davali, l. V, p. 387. — Fr. Guicciardini, l.
+ XV, p. 296. — Gal. Capella, l. IV, f. 51. — Mém. de M. du Bellay, l.
+ II, p. 387. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 153._
+
+In mezzo al ricinto, le di cui gagliarde muraglie coprivano uno de'
+fianchi del campo francese, era fabbricato il palazzo di Mirabello,
+antica casa di caccia dei duchi di Milano. Il re vi aveva mandato, come
+in luogo più lontano da' pericoli, i suoi ministri ed ufficiali che
+seguivano il campo senz'essere addetti alla milizia, come pure Aleandro,
+legato del papa. Varj mercanti e magazzinieri avevano nello stesso luogo
+aperta una specie di fiera, e vi erano protetti dagli uomini d'armi
+della retroguardia. Disperando il Pescara di forzare i trinceramenti del
+campo francese, formò il progetto di penetrare nel parco e di avanzarsi
+sopra Mirabello. Se ciò gli riusciva, contava in appresso di circondare
+l'armata francese dalla parte sinistra, e di aprirsi una comunicazione
+colla guarnigione di Pavia. Se il re voleva vietargliene il passaggio,
+era forzato di rinunciare al vantaggio de' suoi trinceramenti per dargli
+battaglia nel parco. Però affinchè l'affare si rendesse generale,
+bisognava per altro che il Pescara facesse entrare la sua armata nel
+parco prima che i Francesi avessero sentore del suo progetto, altrimenti
+ne avrebbero difese le muraglie collo stesso vantaggio con cui
+difendevano i loro trinceramenti. Incaricò adunque lo spagnuolo Salsede
+di fare nella notte che precedeva il 25 di febbrajo una breccia nelle
+mura del parco, non già coll'artiglieria, onde non levare a rumore tutto
+il campo nemico, ma col montone e cogli zappatori, facendo nello stesso
+tempo eseguire altri attacchi in diversi luoghi per traviare
+l'attenzione, e soffocare il fracasso; indi avvertì Antonio di Leiva di
+tentare una sortita ad un convenuto segnale[135].
+
+ [135] _P. Jovii vita Davali, l. VI, p. 393. — Fr. Guicciardini, l.
+ XV, p. 297. — Gal. Capella, l. IV, f. 52. — Mém, de M. du Bellay, l.
+ II, p. 389. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 154. — Georg. von Frundsberg
+ Kriegsthaten, B. III, f. 46._
+
+Soltanto a due ore prima di giorno si trovò la breccia aperta nella
+muraglia del parco. Il Pescara, che aveva fatta indossare a tutti i suoi
+soldati una camicia bianca sopra le armi, onde si riconoscessero
+nell'oscurità, fece da prima entrare nel parco Alfonso d'Avalos,
+marchese del Guasto, suo cugino, con sei mila fanti tedeschi, spagnuoli
+ed italiani, e tre squadroni di cavalleria, ordinandogli di portarsi
+direttamente sopra Mirabello. Lo stesso Pescara gli tenne dietro con un
+secondo corpo d'armata composto di fanteria spagnuola. Il Lannoy ed il
+contestabile di Borbone conducevano il terzo ed il quarto corpo, tutto
+formato di Tedeschi. Gl'imperiali erano di già entrati nel parco, senza
+che i Francesi si fossero accorti del loro disegno. Ma finalmente questi
+si erano mossi e posti in ordine di battaglia, onde gl'imperiali, per
+portarsi a Mirabello, dovevano passare sotto il fuoco dell'artiglieria
+francese, diretta da Giacomo Galliot, siniscalco d'Armagnacco. Siccome
+gl'imperiali correvano per sottrarsi più presto alle continue scariche,
+il re credette che fuggissero, ed uscì dalle sue linee per caricarli.
+Fidavasi nella superiorità della sua cavalleria in una pianura
+accomodata alle grandi evoluzioni; ma con tale movimento venne a
+cuoprire la sua artiglieria, la forzò a sospendere il fuoco, e trovò la
+cavalleria nemica frammischiata agli archibugeri spagnuoli, le di cui
+scariche atterrarono bentosto non pochi de' suoi più valorosi
+cavalieri[136].
+
+ [136] _Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 390. — Fr. Belcarii, l.
+ XVIII, p. 554. — P. Jovii vita Davali, l. VI, p. 394._
+
+Quando il Pescara vide attaccata la battaglia, fece richiamare il
+marchese del Guasto; ma questi, sentendo il cannone, aveva prevenuti i
+suoi ordini e di già si trovava in linea. L'armata imperiale poteva in
+allora contare sedici mila tra fanti spagnuoli e tedeschi, mille
+italiani e mille quattrocento cavalli. Francesco I credeva di avere
+nella sua mille trecento lance, e venticinque mila fanti; ma era
+ingannato da' suoi capitani e dagl'ispettori alle reviste, i quali gli
+facevano pagare il soldo di moltissimi soldati che più non esistevano, o
+che mai non avevano esistito[137]. Francesco I affidò a Bussì d'Amboise
+la custodia del suo campo e la sua difesa contro le sortite d'Antonio di
+Leiva; oppose i suoi Svizzeri ai Tedeschi, ed i suoi Landsknecht delle
+bande nere agli Spagnuoli. Nel cominciamento della battaglia Philippe di
+Chabot e Federico da Bozzolo presero cinque cannoni agli Spagnuoli, e la
+banda nera de' Landsknecht respinse fino nella Vernacula un corpo di
+cavalleria leggiere: ma questi medesimi vantaggiosi avvenimenti
+tornarono in danno de' Francesi; perciocchè gli uomini d'armi, credendo
+vinta la battaglia, slanciaronsi disordinatamente addosso ai nemici,
+sguarnirono i fianchi degli Svizzeri e de' Landsknecht, che dovevano
+proteggere, e fecero cessare affatto il fuoco dell'artiglieria francese,
+nella quale stava la vera superiorità di Francesco I[138].
+
+ [137] _Fr. Guicciardini l. XV, p. 290. — Mém. de la Tremouille, c.
+ XXI, p. 230. — Anon. Padov. presso il Murat. Ann., l. X, p. 183._
+
+ [138] _P. Jovii vita Davali, l. VI, p. 397. — Mém. de M. du Bellay,
+ l. II, p. 391. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 155. — Fr. Belcarii, l.
+ XVIII, p. 554. — Georg. von Frundsberg, B. III, f. 47._
+
+Terribile fu questa carica degli uomini d'armi: giammai nelle guerre
+d'Italia non erasi combattuto con maggiore accanimento; nè mai infatti
+non furono attaccati alla sorte d'una sola battaglia più grandi destini.
+Si fu in quest'urto che Ferdinando Castriotto, marchese di sant'Angelo,
+ultimo discendente di Scanderbeg, fu ucciso, per quanto si disse, dallo
+stesso Francesco I. Gli uomini d'armi borgognoni, giunti di fresco dalla
+Germania col contestabile di Borbone furono posti in fuga; e già
+parevano dover presto cedere anche gli squadroni di Lannoy e di Borbone,
+allorchè ottocento fucilieri spagnuoli diretti dal Pescara si sparsero
+sui fianchi degli uomini d'armi francesi, ed uccisero tanti cavalieri
+che gli altri dovettero separarsi. Quando gli uomini d'armi tornavano
+poi ad unirsi per dar addosso ai fucilieri, questi disperdevansi
+egualmente, e colla loro agilità si sottraevano sempre ad un nemico che
+non cessavano di molestare. Frattanto il marchese del Vasto,
+approfittando del disordine della cavalleria francese, aveva attaccata
+l'ala destra composta di Svizzeri comandati da Montmorencì. Questi non
+sostennero l'antica loro riputazione, malgrado gli sforzi del
+Montmorencì e del maresciallo di Fleuranges, che furono ambidue fatti
+prigionieri; essi vilmente fuggirono. Giovanni di Diesbach, il primo de'
+loro capitani, piuttosto che partecipare al loro disonore, non avendo
+potuto trattenerli, si gettò a corpo perduto fra i nemici e si fece
+uccidere. I Landsknecht della banda nera resistettero soli da questo
+lato all'attacco degl'imperiali; ma, chiusi da un accorto movimento di
+Frundsberg in mezzo a tre battaglioni, furono quasi tutti uccisi. Colà
+perirono con Longman d'Ausburgo, loro comandante, Riccardo di Suffolck
+della Rosa Bianca, pretendente al trono d'Inghilterra, Francesco di
+Lorena, fratello del duca regnante, Wirtemberg di Lauffen, e Teodorico
+di Schomberg, fratello del primo segretario di Clemente VII. La Palisse
+scavalcato, e di già fatto prigioniere, fu ucciso da un soldato
+spagnuolo; La Tremouille cadde morto presso al re per un colpo
+d'archibugio; Galeazzo di Sanseverino, grande scudiere, che cercava di
+trattenere i fuggitivi, fu pure ucciso in sugli occhi del re.
+L'ammiraglio Bonnivet, dopo aver inutilmente tentato di riordinare gli
+Svizzeri, e non volendo sopravvivere ad una sconfitta di cui sentivasi
+colpevole, corse a visiera alzata ove i nemici erano più fitti, e cadde
+ferito da più colpi di spada nel volto. Il re, avendo di già perduta la
+maggior parte de' suoi commilitoni, si andava valorosamente difendendo
+colla sua spada; ma mentre spingeva il suo cavallo verso il ponte della
+Vernacula, questo cavallo, ferito in più luoghi, cadde presso Diego
+Abila e Giovanni d'Urbieta, che senza conoscere Francesco vollero farlo
+prigioniero. La Mothe Hennuyer, che lo riconobbe sebbene ferito nel
+viso, gli propose di arrendersi al duca di Borbone; ma Francesco domandò
+il vicerè signore di Lannoy, ed a lui solo acconsentì di consegnare la
+spada[139].
+
+ [139] _P. Jovii vita Ferd. Davali, l. VI, p. 398, 401. — Lettere de'
+ Principi. Pavia, 24 febbrajo 1525, t. I, f. 151. — Fr. Guicciardini,
+ l. XV, p. 297. — Gal. Capella, l. IV, f. 52. — Mém. de la
+ Tremouille, c. XXI, p. 236. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 392. —
+ Arn. Ferroni, l. VII, p. 155. — Jac. Nardi, l. VII, p. 310. — Georg.
+ von Frundsberg, B. III, f. 47._
+
+Poichè i Francesi intesero la prigionia del re, più non fecero
+resistenza, e più non cercarono che di salvare la propria vita; ma i
+vincitori si mostrarono senza pietà, ed in particolare quelli della
+guarnigione di Pavia, che non ebbero parte nella battaglia che quando i
+nemici erano in fuga, uccidendo barbaramente coloro che i loro
+commilitoni avevano vinti. Molti Svizzeri, per sottrarsi al furore degli
+Imperiali, gettaronsi nel Ticino, in cui, non sapendo la maggior parte
+nuotare, miseramente perirono. Bussì d'Amboise ricondusse sul campo di
+battaglia la truppa che gli era stata data per la guardia del campo, ma
+fu dispersa da' Tedeschi di Frundsberg, ed egli medesimo ucciso.
+Contaronsi tra i morti Giacomo di Chabanes, Lescuns, maresciallo di
+Foix, Aubignì, il conte di Tonnerre, una ventina de' più grandi signori
+di Francia, e circa otto mila soldati. Trovavansi tra i prigionieri il
+re di Navarra, il bastardo di Savoja, Anna di Montmorencì, Francesco di
+Borbone, conte di san Paolo, Filippo di Chabot, Laval, Chandieu,
+Ambricourt, Fleuranges, Federico da Bozzolo, due Visconti, e moltissimi
+altri signori. Gl'imperiali non avevano perduti che settecento
+uomini[140].
+
+ [140] _P. Jovii vita Davali, l. VI, p, 402. — Lett. de' Principi, t.
+ I, f. 152. — Gal. Capella, l. IV, f. 52. — Mém. de la Tremouille, c.
+ XXI, p. 236. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 395. — Arn. Ferroni,
+ l. VII, p. 156. — Georg. von Frundsberg, B. III, f. 49._
+
+Il duca d'Alenson, cognato del re, che aveva il comando della
+retroguardia, abbandonò i suoi equipaggi, e si ritirò nel Piemonte con
+una celerità che fece grandissimo torto alla sua riputazione, onde egli
+morì bentosto accorato di dolore e di vergogna. Il conte di Clermont,
+che comandava nell'isola del Ticino, passò il Gravellone, si fece
+tagliare i ponti alle spalle, e ritirossi in buon ordine. Teodoro
+Trivulzio, alla prima notizia dell'infelice fine della battaglia, evacuò
+immediatamente Milano, e ritirossi per il lago Maggiore senz'essere
+inquietato da' nemici. Prima che terminasse il giorno in cui si diede la
+battaglia, i Francesi marciavano già da tutte le parti per uscire dal
+ducato di Milano, senza che gl'imperiali pensassero ad inseguirli.
+Questi adunavano il ricchissimo bottino che fu per loro il frutto della
+vittoria, e pensavano a porre in luogo sicuro il loro prigioniere, che
+deposero sotto una stretta guardia nel castello di Pizzighettone,
+prodigandogli per altro la testimonianza del loro rispetto e della loro
+compassione[141].
+
+ [141] _P. Jovii vita Davali, l. VI, p. 403-406. — Fr. Guicciardini,
+ l. XV, p. 298. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 157. — Jac. Nardi, l. VII,
+ p. 311. — P. Bizarro, l. XIX, p. 460. — Scip. Ammirato, l. XXX, p.
+ 354. — Ben. Varchi, l. II, p. 24. — Rayn. An. Eccl. 1525, § 80, p.
+ 451. — P. Paruta Ist. Ven., l. V, p. 345. — Georg. von Frundsberg
+ Kriegzsthaten, B. III, f. 50._
+
+
+
+
+CAPITOLO CXVI.
+
+ _Inquietudine e pericoli delle potenze d'Italia; progetto di una
+ lega fra di loro per difesa della propria indipendenza; vi si
+ associa il Pescara, poi li tradisce, e spoglia de' suoi stati il
+ duca di Milano. — Francesco I ricupera la libertà in conseguenza
+ del trattato di Madrid._
+
+1525 = 1526.
+
+
+La battaglia di Pavia e la prigionia di Francesco I atterrirono le
+potenze italiane. Fin allora avevano queste creduto di contare qualche
+cosa di per sè, e di potere farsi rispettare o temere, senza aver
+bisogno di nulla esporre nel terribile giuoco della guerra. Fidando
+nella loro politica abilità e nell'antica loro riputazione, si erano
+persuase che i due principi rivali s'indebolirebbero vicendevolmente in
+una lunga guerra, e che giugnerebbe l'istante in cui esse si porrebbero
+tra di loro colle proprie forze ancora intere, e gli obbligherebbero ad
+evacuare l'Italia. Tutt'ad un tratto s'accorsero, per la sconfitta di
+Francesco I, che si trovavano in balìa del vincitore, e che il di lui
+spossamento medesimo, gl'infiniti debiti ond'era caricato, il disordine
+delle di lui finanze e l'indisciplina delle di lui truppe che chiedevano
+invano i soldi arretrati, non facevano che accrescere il loro pericolo.
+Esse si trovarono disarmate, con ai loro confini una numerosa armata,
+vittoriosa, affamata, e che non aveva che troppo contratta l'abitudine
+di conculcare tutti i diritti delle genti, e di non avere rispetto
+alcuno nè per i nemici nè per gli amici.
+
+I più vicini al pericolo erano i Veneziani; ma non per questo i più
+esposti, perchè erano i soli che in Italia avessero tenuta in piedi
+un'armata ben pagata, ben disciplinata ed in istato di farsi rispettare.
+Avevano mille uomini d'armi, seicento cavaleggieri e dieci mila
+fanti[142]. Vero è che la timida politica del senato, non meno che il
+carattere del suo generale il duca d'Urbino, teneva sempre quest'armata
+lontana dalle battaglie. A qualunque partito fosse associato, il duca
+non faceva che marciare e prendere nuove posizioni, ma non giugneva mai
+al tempo della battaglia.
+
+ [142] _P. Paruta Ist. Ven., l. V, p. 346._
+
+Dopo terminate le guerre eccitate dalla lega di Cambrai, i Veneziani,
+spossati dalle spese enormi che avevano sostenute per difendersi, dalla
+ruina delle loro più industri e fertili province, dalla nuova direzione
+che le scoperte de' Portoghesi avevano fatto prendere al commercio, e
+dalla diminuzione delle pubbliche entrate cagionata da questi diversi
+motivi, sforzavansi di riparare in silenzio alle loro perdite; evitavano
+di compromettersi, per non dare la misura delle loro forze; e si
+coprivano sotto il manto dell'antica riputazione. Per altro un segreto
+disordine aveva viziate le più nobili parti dello stato. In tempo della
+passata disastrosa guerra, il senato per far danaro aveva dovuto vendere
+le magistrature, i governi delle città, gl'impieghi di giudicatura e la
+nobiltà che dava il diritto di entrare nel sovrano consiglio. Per tali
+pratiche il potere erasi trovato spesse volte affidato a mani indegne di
+esercitarlo. Molti privilegj commerciali, monopolj, esenzioni di tasse
+avevano avuta la medesima origine, ed il commercio e le finanze dello
+stato ne provavano i funesti effetti. I Veneziani cercavano di non
+essere in vista, di non essere nominati, di non parere attivi in verun
+affare, perchè effettivamente lo stato loro altro non era omai che
+l'ombra dell'antica potenza, onde temevano di venire ad una singolare
+lotta nella quale il loro avversario avrebbe sentito che non combatteva
+che con una fantasma senza corpo.
+
+Secondo in potenza dopo i Veneziani era lo stato della chiesa, il quale
+poteva egualmente considerarsi come una repubblica; ed inoltre
+ravvisavansi diversi esterni rapporti di forma tra l'un governo e
+l'altro. A Venezia un doge elettivo presiedeva ad un collegio di nobili,
+siccome a Roma un pontefice elettivo presiedeva ad un collegio di preti.
+Nell'uno e nell'altro stato la suprema potenza veniva rappresentata da
+un monarca a vita; era nell'uno e nell'altro limitata da
+un'aristocrazia, senza che il popolo avesse la più piccola parte
+nell'uno o nell'altro governo.
+
+Ma l'aristocrazia veneziana era composta di uomini che, consacratisi
+dalla loro fanciullezza a' pubblici affari, facevano del governo lo
+studio della loro vita, e non potevano sperare di guadagnare la stima
+de' loro compatriotti, e di ottenere i loro suffragj nelle elezioni, che
+in ragione dei talenti che mostravano nella carriera degl'impieghi. Per
+lo contrario lo stato della chiesa veniva governato da uomini
+essenzialmente e costantemente inesperti degli affari che dovevano
+decidere. Non era già per abuso o a caso che il papa ed i cardinali
+ignoravano affatto l'arte della guerra, dell'amministrazione civile e
+della politica; anzi era soltanto per abuso che talvolta si trovavano in
+istato di soddisfare alle loro funzioni. Quanto più santamente avevano
+corsa la carriera della loro professione, quanto più dovevano la loro
+elevazione alle sole virtù del loro stato, tanto più per dovere e per
+coscienza dovevano tenersi lontani dagl'interessi mondani. La monarchia
+elettiva e costituzionale della chiesa è probabilmente l'unico stato al
+mondo, in cui l'essenziale condizione dell'elegibilità pel primo
+magistrato, sia quella di essersi in tutta la sua vita tenuto affatto
+lontano dalle funzioni cui viene chiamato ad assumere.
+
+Perciò il governo di Venezia, nel lungo corso di quattordici secoli,
+s'illustrò colla sua prudenza; ed il governo della chiesa, in un periodo
+poco meno lungo, diede continue prove d'inesperienza e d'incapacità.
+Molti papi, molti cardinali mostrarono sommi talenti nella politica
+esterna, nell'arte delle negoziazioni e degli intrighi, in cui più d'una
+volta avevano avuta occasione d'istruirsi ne' capitoli dei conventi. A
+quest'abilità la chiesa andò debitrice delle sue conquiste e del suo
+progressivo ingrandimento. Ma forse non si trovò un solo papa che fosse
+buon amministratore, un solo che prosperar facesse l'agricoltura,
+l'industria, il commercio, la popolazione negli stati da lui dipendenti,
+un solo che vi stabilisse savie leggi, o vi mantenesse una buona
+giustizia. Perciò di mano in mano che un nuovo stato veniva sottomesso
+al dominio della chiesa, svanivano tutte le prerogative che l'avevano
+fin allora distinto, desso cessava in certo qual modo di esistere per
+l'Italia, conciossiachè perdeva la propria indipendenza, e non pertanto
+nulla aggiugneva alla potenza dei papi.
+
+Clemente VII, che allora regnava, sentiva più che veruno de' suoi
+predecessori la propria debolezza, la propria impotenza. Egli ne poteva
+incolpare in parte ciò ch'era stato fatto prima del suo pontificato, ed
+in parte i suoi proprj difetti. Le insensate prodigalità di Leon X
+avevano anticipatamente dissipate tutte le entrate della chiesa. Leone
+s'era valso de' suoi capitali e delle sue entrate come colui che non
+aveva nè famiglia, nè successori; non aveva pensato che al presente;
+erasi compiaciuto nell'accarezzare progetti giganteschi, senza tenersi i
+modi di eseguirli; ed era morto opportunamente nel momento in cui aveva
+terminato di consumare gli ultimi suoi mezzi.
+
+Adriano VI non aveva, in tempo della sua breve amministrazione, arrecato
+verun riparo ai disordini del predecessore, e Clemente VII le cui
+province erano ruinate e il tesoro esausto, trovavasi in su le spalle
+una dispendiosa guerra. Cercò di apportare qualche rimedio a tanto
+disordine con una talvolta sordida economia, piuttosto che con una buona
+amministrazione. Non corresse gli abusi, non impedì i rubamenti, non
+soppresse i monopolj; ma sottrasse tutto il danaro destinato ai pubblici
+lavori, abolì le pensioni, ristrinse gli assegnamenti de' funzionarj
+dello stato, il numero de' soldati ed il loro soldo. Ridusse questo a
+così piccola cosa, che gli uomini d'armi non potevano alimentare i loro
+cavalli, erano ridotti a miserissimo stato, e tutti coloro che servivano
+il papa erano apparecchiati ad abbandonarlo tosto che loro si
+presenterebbe un altro padrone. Spesso quell'avarizia onde i sovrani
+vengono accusati dai loro cortigiani, forma la felicità de' popoli; ma
+quella di Clemente VII era la ripugnanza di un usurajo a privarsi di uno
+scudo, non il prudente calcolo di un padre di famiglia. I preti erano
+stati aggravati da insolite decime; erano state soppresse le mercedi de'
+professori delle arti liberali, e chiuse le borse de' collegj per i
+poveri scolari. Il prezzo del frumento e del pane era stato tre volte
+aumentato, non a motivo del cattivo raccolto, ma per accrescere i
+profitti della camera apostolica, che ne appaltava il monopolio. Erano
+state atterrate molte case sotto lo specioso pretesto di abbellire le
+strade di Roma; ma invece d'indennizzare i proprietarj di quelle, il
+papa gli aveva lasciati esposti all'insolenza, ai capricci, alle ruberie
+degl'ispettori di que' lavori[143].
+
+ [143] _P. Giovio vita del card. Pompeo Colonna, f. 165. — Ben.
+ Varchi Stor. Fior., l. II, p. 45._
+
+Clemente VII era accusato come il solo autore de' patimenti del popolo,
+e non pertanto questi erano in gran parte dipendenti dalle prodigalità
+di Leon X; ma gli uomini non erano abbastanza giusti per risalire alle
+cause del disordine: benedivano la memoria di un papa che aveva goduto e
+fatto godere dissipando le pubbliche finanze, e detestavano il
+successore che voleva con poca accortezza riparare un male non fatto da
+lui. Pochi papi erano stati odiati tanto dal popolo quanto Clemente VII;
+egli fu tanto più severamente giudicato, che maggiori erano state le
+speranze che si erano concepite della bontà del suo governo. La sua
+prudenza, che gli aveva procurata l'universale considerazione, non parve
+in pratica che astuzia e raffinamento; e inutile gli si rese la sua
+conoscenza del mondo e degli affari, perchè mancavano al suo carattere
+decisione per appigliarsi ad una risoluzione, e fermezza per mantenerla.
+
+La repubblica fiorentina, che altro più non era che una provincia
+sottomessa alla casa de' Medici, parve da principio affezionarsi al
+governo di Clemente VII, a cagione del vantaggioso confronto con quello
+di Lorenzo, duca d'Urbino, che lo aveva preceduto; ma bentosto i difetti
+di Clemente si erano renduti più sensibili, e le di lui buone qualità
+erano scomparse: la memoria dell'antica libertà, quella
+dell'amministrazione del Savonarola e di Pietro Soderini si andavano
+ravvivando nel cuore dei Fiorentini, ed i cittadini, senza poter
+prevedere gli avvenimenti, senza rendersi conto di ciò che desideravano,
+si andavano rallegrando di tutti gl'imbarazzi, di tutte le calamità che
+opprimevano il capo dello stato, sperando di vedere alla fine scossa la
+di lui autorità[144].
+
+ [144] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 300._
+
+I Veneziani ed il papa deploravano egualmente la propria sventura
+d'avere affidate le loro speranze, e tutte le eventualità d'indipendenza
+per l'Italia, non ad una nazione, ma ad un uomo; di modo che la
+contraria fortuna di quest'individuo decideva della loro esistenza, e,
+sto per dire, di quella dell'Europa. Infatti non era stata battuta a
+Pavia la nazione francese, ma il re; se Francesco I non fosse caduto
+prigioniere, o se, venuto in mano ai nemici, non fosse stato risguardato
+come comprendente in sè solo tutto lo stato, la sconfitta di Pavia non
+avrebbe avuta cosa alcuna che la diversificasse da tant'altre battaglie
+guadagnate o perdute, nel corso de' trent'anni precedenti, senza che
+decidessero in verun modo della sorte degl'imperj. Era stata sconfitta
+un'armata di circa ventimila uomini, e la perdita, stando ai più alti
+calcoli, ammontava ad otto mila; ma questi, ad eccezione di mille, o
+mille dugento uomini d'armi, non erano Francesi; erano per lo più
+Svizzeri, Italiani o della Bassa Germania. Eransi perduti ricchi
+equipaggi, e bellissime artiglierie; ma la Francia non era in verun modo
+esausta, i suoi confini non erano violati, ed erano ovunque coperti
+dalle naturali loro fortificazioni o da quelle innalzate dall'arte.
+
+Non vi può essere sicurezza per una monarchia militare, quando non vi si
+riconosca come principio fondamentale, che un re cessa d'essere re
+nell'istante che vien fatto prigioniere; che il suo potere passa
+legittimamente nelle mani del suo successore, e che il nemico non tiene
+in cattività un sovrano, ma soltanto un uomo di elevato rango, la di cui
+taglia non dev'essere mai pagata col sagrificio degl'interessi della
+nazione. Se Francesco I si fosse affrettato d'invocare questo principio;
+se avesse riconosciuto che la sovrana autorità risiedeva sempre in
+Francia, e non nella sua persona; se, assoggettandosi alla sua
+prigionia, non si fosse mostrato premuroso d'uscirne o di fare la pace;
+Carlo V in vista di questa non curanza sarebbesi fatto premura di
+trattare con lui, gli avrebbe accordate più vantaggiose condizioni, e
+Francesco, ricuperando forse più presto la sua libertà, sarebbe risalito
+sul trono senza dover poscia arrossire di aver violato i suoi
+giuramenti.
+
+Non era dunque vero che _tutto fosse perduto, salvo l'onore_, come
+Francesco I scriveva a sua madre, Luigia di Savoja; il solo monarca era
+perduto, e la monarchia non era altrimenti in pericolo, che per
+risguardo di lui. I soldati che avevano ottenuta la vittoria di Pavia,
+sebbene arricchiti da un immenso bottino, non volevano rinunciare ai
+loro soldi arretrati; anzi li chiedevano più risolutamente che mai,
+protestando che non tornerebbero in campagna finchè non ricevessero
+tutti i loro arretrati. In quest'intervallo moltissimi di loro andavano
+ogni giorno disertando per depositare la loro preda in seno alle proprie
+famiglie; gli altri, consumando in continue feste e stravizj quanto
+avevano guadagnato, disprezzavano ogni militare disciplina. Giammai
+l'armata imperiale era stata meno subordinata ai suoi generali, giammai
+era stato più difficile di farla tener dietro ai vantaggi che di già
+aveva ottenuti. La guarnigione di Pavia erasi portata all'eccesso
+d'impadronirsi de' cannoni della piazza, di fortificarvisi, e di
+dichiarare che più non ubbidirebbe ai suoi ufficiali finchè non fosse
+pagata; il rimanente dell'armata pareva disposto a seguire
+quest'esempio, ed ogni giorno scoppiavano parziali ammutinamenti[145].
+
+ [145] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 302. — Gal. Capella, l. V, f.
+ 53. — P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. VII, p. 409._
+
+La penuria dell'imperatore, il quale possedeva la Spagna, i Paesi Bassi,
+l'America e gran parte dell'Italia, che inoltre disponeva a voglia sua
+delle forze e delle entrate di suo fratello, l'arciduca d'Austria, e
+degli stati dell'impero, è un fenomeno che non può spiegarsi che pei
+disordini della sua amministrazione. Senza dubbio tra le province
+suddite molte godevano grandi privilegj, e spesso gli ricusavano i
+tesori ch'egli dissipava con mano così prodiga. In tempo della
+spedizione di Francia, le cortes di Castiglia gli avevano rifiutata una
+sovvenzione straordinaria di quattrocento mila ducati, ch'egli aveva
+loro domandata; ma le ordinarie entrate de' paesi i più ricchi, i più
+industriosi dell'Europa, avrebbero dovuto bastare per sostenere le spese
+di una guerra trattata con così piccole armate, quali erano le sue. I re
+di Castiglia, di Arragona, di Granata, di Navarra, di Sicilia, di
+Napoli; i sovrani de' Paesi Bassi e quelli dell'Austria, avevano tutti
+in diverse circostanze mantenute armate egualmente numerose, e sostenute
+spese tanto considerabili quanto quelle ond'era caricato l'imperatore,
+sovrano di tutti questi diversi stati. Altronde fra questi stati molti
+non avevano costituzione, nè assemblea rappresentativa; ed il regno di
+Napoli e il ducato di Milano dovevano assoggettarsi a tutti i carichi
+che il vicerè o il duca Sforza loro imponevano per conto
+dell'imperatore; e così la maggior parte de' più piccoli stati, sebbene
+indipendenti di nome, non potevano rifiutarsi di pagare continue
+contribuzioni di guerra. Ma in tutte le province sulle quali stendevasi
+l'autorità di Carlo V, si vedeva stabilire un sistema distruttore di
+ogni economia politica. I monopolj si moltiplicavano, la giustizia era
+subordinata ad un'autorità arbitraria e capricciosa; il commercio
+vincolato, le proprietà incatenate dai fedecommessi, l'ozio risguardato
+come onorevole, l'industria come una macchia; e gli stati, poc'anzi più
+floridi, trovavansi in breve ridotti all'ultima miseria.
+
+I generali imperiali sentivano l'impossibilità di condurre in Francia
+un'armata insubordinata; diedero quindi alla reggente ed a' suoi
+consiglieri tutto il tempo di provvedere alla difesa del regno, di
+cercare l'alleanza dell'Inghilterra, di assicurarsi degli Svizzeri, e di
+concertarsi cogli stati d'Italia; ma Francesco I non supponeva nè pure
+che si potesse resistere al nemico, dov'egli non si trovava; e dopo la
+sua prigionia egli risguardava la Francia come assolutamente perduta; di
+già internamente rinunciava a tutti i suoi progetti sull'Italia, e non
+riponeva le sue speranze di terminare la guerra che nella lealtà e nella
+generosità del suo vincitore. Perciò affrettossi di accordare al
+commendatore Pennalosa, che portava in Ispagna all'imperatore la
+relazione della battaglia di Pavia, un passaporto per attraversare la
+Francia, onde più sicuramente e più presto arrivasse a quella corte; lo
+stesso motivo gli fece in appresso dare orecchio alle proposizioni del
+signore di Lannoy, che voleva condurlo in Ispagna, promettendogli che al
+primo abboccarsi con Carlo V terminerebbero le sue pene[146].
+
+ [146] _Lettera di Venezia del 5 marzo. Lettere dei Principi, t. I,
+ f. 152. — Garnier Hist. de France, t. XII, p. 332._
+
+L'armata che il duca d'Albanì aveva condotta verso il mezzogiorno
+dell'Italia, era tuttavia intatta, e non aveva passati i confini del
+regno, quando il duca ricevette, presso Velletri, la notizia della
+battaglia di Pavia e della prigionia del re. Risolse all'istante di
+ritirarsi verso Bracciano, onde porre la sua armata in luogo sicuro, ne'
+feudi, ed in mezzo alle fortezze degli Orsini affezionati alla Francia.
+Ma i Colonna, che apertamente si mostravano partigiani dell'imperatore,
+attaccarono un corpo di truppe italiane che andava a raggiugnere il duca
+d'Albanì in vicinanze delle Tre Fontane, a non molta distanza da Roma;
+lo inseguirono fino entro Roma, ed uccisero i soldati degli Orsini nel
+Campo di Fiore, facendo in tal modo sentire al papa quanto la sua
+autorità fosse poco rispettata, e come la sua stessa persona poteva,
+quando che fosse, facilmente cadere nelle mani dell'uno o dell'altro
+partito. Frattanto il duca d'Albanì continuò la sua ritirata verso
+Bracciano, senza provare altri danni, e la sua armata conservavasi
+sempre in istato di farsi temere[147].
+
+ [147] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 302. — Mém. de M. du Bellay, t.
+ XVIII, l. III, p. 5. — P. Giovio Vita del card. Colonna, f. 161. —
+ Lettere del card. de' Monti al card. Egidio. Lettere de' Princ. t.
+ I, f. 155._
+
+In mezzo al turbamento che dava a Clemente VII il disastro di Francesco
+I, ed il sapere caduta in mano degl'imperiali nel campo francese la sua
+corrispondenza con quel re, la quale mostrava apertamente la sua
+parzialità per il medesimo[148], le minacce de' generali imperiali e le
+loro esorbitanti inchieste di sussidj per l'armata, finalmente l'audacia
+dei Colonna, il papa ripigliò un poco di coraggio quando i Veneziani,
+che sentivano egualmente i loro pericoli, gli proposero di collegarsi
+per la comune sicurezza; di farvi entrare il duca di Ferrara, i di cui
+stati facevano che quelli della chiesa comunicassero direttamente con
+quelli della repubblica; di prendere in comune al loro soldo dieci mila
+Svizzeri, e d'invitare la reggente di Francia ad aggiugnere alla loro
+armata il duca d'Albanì, e le quattrocento lance che il duca d'Alenson
+aveva ricondotte da Pavia. Gli rappresentavano i Veneziani, che i
+generali imperiali, non meno poveri che prima della battaglia, e
+sprovveduti d'artiglieria di munizioni e di carriaggi, non potevano
+essere gran fatto formidabili, se le potenze d'Italia si mettevano
+subito in situazione di opporre loro una valida resistenza; che se per
+lo contrario si dava loro tempo, i più deboli potentati farebbero la
+pace pagando contribuzioni, e somministrando col danaro italiano il
+mezzo di soggiogare l'Italia[149].
+
+ [148] _P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. VII, p. 408._
+
+ [149] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 302. — P. Jovii Vita Ferd.
+ Davali, l. VII, p. 418. — P. Paruta Ist. Ven., l. V, p. 346. — Fr.
+ Belcarii, l. XVIII, p. 555._
+
+Ma mentre il papa dava orecchio a queste proposizioni, e che di già
+occupavasi di far entrare nella stessa lega il re d'Inghilterra, ch'egli
+conosceva geloso di Carlo V[150], Niccolò di Schomberg, suo segretario e
+consigliere, che aveva mandato in Ispagna, tornò presso di lui con
+proposizioni del vicerè di Napoli. I generali imperiali, che volevano
+cavare danaro da Clemente VII e da' Fiorentini, avevano poste le loro
+truppe ai quartieri d'inverno negli stati di Parma e di Piacenza,
+abbandonando que' vassalli della Chiesa a tutte le vessazioni d'una
+sfrenata soldatesca. Mentre che i deputati di Piacenza imploravano la
+protezione del papa, il vicerè offriva la sua alleanza e la garanzia
+dell'imperatore per la casa de' Medici contro una somma di danaro.
+Clemente VII, sempre irresoluto, sempre privo di vigore, accettò queste
+proposizioni che lo liberavano da una difficoltà presente, e
+sospendevano il pericolo. Il 1.º di aprile segnò in Roma, senza
+l'intervento de' Veneziani, un'alleanza tra l'imperatore ed il duca di
+Milano da una parte, e la Chiesa ed i Fiorentini dall'altra, per la
+quale i Fiorentini dovevano pagare cento mila ducati ai generali
+dell'imperatore, ed altrettanti il papa, ma quest'ultimo soltanto dopo
+che sarebbe rimesso in possesso di Reggio e di Rubbiera, che il duca di
+Ferrara aveva rioccupate in tempo dell'interregno[151].
+
+ [150] _Lettera del Ghiberti, datario apostolico, ai nunzj in
+ Inghilterra. Roma 1 marzo 1525. Lett. de' Princ., t. I, f. 154._
+
+ [151] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 304. — P. Jovii Vita Ferd.
+ Davali, l. VII, p. 409. — P. Paruta, l. V, p. 348. — Fr. Belcarii,
+ l. XVIII, p. 556. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 355. — Gio. Cambi
+ Ist. Fior., t. XXII, p. 268._
+
+Tostocchè il papa si fu ricomperato a prezzo d'oro, la predizione de'
+Veneziani si trovò giustificata. I generali imperiali, più non temendo
+gl'Italiani riuniti, pretesero da cadauno stato spaventose contribuzioni
+per pagare la loro armata. Domandarono cinquanta mila ducati al duca di
+Ferrara, quindici mila al marchese di Monferrato, dieci mila ai
+Lucchesi, quindici mila ai Sienesi, ma in cambio autorizzavano questi
+ultimi a scuotere la tirannide del monte de' Nove e della famiglia
+Petrucci: mentre ancora numeravasi il danaro, Girolamo Severini, uno de'
+capi del partito della libertà, ch'era stato mandato ambasciatore presso
+il vicerè, uccise Alessandro Bichi, capo dell'ordine de' Nove, che il
+papa aveva indicato per presiedere al governo[152]. Verso lo stesso
+tempo arrivarono per mano dei banchieri genovesi ai generali imperiali
+dugento mila ducati da lungo tempo promessi; e l'armata fu pagata,
+perchè tuttociò che mancava per saldare gli arretrati venne
+somministrato dal duca di Milano[153].
+
+ [152] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 309. — Orlando Malavolti Stor.
+ di Siena, p. III, l. VII, f. 124._
+
+ [153] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 309. — Gal. Capella, l V, f. 54.
+ — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 9. — P. Jovii Vita Davali, l.
+ VII, p. 409._
+
+Tostocchè le truppe furono pagate, i generali imperiali cercarono di
+riandare i contratti, in forza de' quali avevano ottenuto il danaro.
+Riclamarono da' Fiorentini venticinque mila fiorini oltre i promessi.
+Invece di ritirare le loro guarnigioni dallo stato della Chiesa,
+spedirono altri soldati nel Piacentino per vivere a discrezione presso
+gli abitanti; avevano prese contraddittorie obbligazioni col papa e coi
+duchi di Ferrara e di Milano. Avevano promesso al primo la restituzione
+di Reggio e di Rubbiera, di cui avevano guarentito il possedimento al
+secondo; e dopo avere con quest'esca tratto Clemente VII ad alienarsi un
+principe, la cui alleanza poteva riuscirgli vantaggiosissima a motivo
+della posizione dei di lui stati, della di lui ricchezza e della di lui
+potente artiglieria, ricusarono poi di sagrificarglielo. Avevano pure
+promesso al papa, che in avvenire il ducato di Milano consumerebbe il
+sale delle saline di Cervia; ma in seguito ricusarono d'accordare questa
+specie di gabella nel ducato di Milano agli intraprenditori delle saline
+della Chiesa. Frattanto, dopo avere dichiarato che l'imperatore ricusava
+di approvare questi due articoli, non vollero restituire al papa il
+danaro che aveva loro pagato in corrispettivo di tali vantaggi[154].
+
+ [154] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p, 305. — P. Jovii Vita Davali, l.
+ VII, p. 409. — Ben. Varchi Stor. Fior, l. II, p, 26._
+
+Nè Carlo V mostravasi di migliore buona fede, nè dopo la vittoria
+mostravasi più moderato de' suoi generali. Vero è che nel primo istante
+in cui ricevette il 10 di marzo a Madrid la notizia della battaglia di
+Pavia ed una lettera scritta di proprio pugno da Francesco I, vietò con
+ipocrita umiltà di festeggiare un così straordinario avvenimento con
+tripudj e con fuochi di gioja, dichiarando che questi segni d'allegrezza
+dovevano riservarsi per le vittorie contro gl'infedeli. Nello stesso
+tempo aveva manifestato il suo ardente desiderio di ristabilire la pace
+nella Cristianità, ed aveva protestato, che ciò che più lo lusingava in
+questa vittoria accordatagli era la certezza di fare bentosto cessare lo
+spargimento del sangue cristiano[155].
+
+ [155] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 309. — Belleforest Hist. de
+ France, t. II, p. 1443. — Gal. Capella, l. V, f. 53. — Fr. Belcarii,
+ l. XVIII, p. 557. — Arnoldi Ferroni, l. VIII, p. 159. — Scip.
+ Ammirato, l. XXX, p. 355._
+
+Ma d'altra parte le proposizioni che Carlo V fece fare da Buren, signore
+di Roeux a Francesco I, mentre che questi era tuttavia tenuto in
+Pizzighettone, mostravano l'assoluta mancanza di generosità, di
+compassione o di moderazione pel suo rivale. Domandava non solo la
+rinuncia di tutte le pretese del re sull'Italia e su la Fiandra, ma
+inoltre la cessione della Borgogna alla casa d'Austria, e quella della
+Provenza e del Delfinato al duca di Borbone, per farne, coi feudi che di
+già aveva, un regno indipendente. Per quanto Francesco I fosse ansioso
+di uscire di prigionia, rispose di essere contento di rimanervi finchè
+vivesse, piuttosto che acconsentire allo smembramento della
+Francia[156].
+
+ [156] _Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 9. — Fr. Guicciardini, l.
+ XVI, p. 316. — Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 559._
+
+In pari tempo Carlo V cessò di mostrare al cardinale di Wolsey i
+riguardi che gli aveva fin allora usati. E per tal modo si alienò
+quest'orgoglioso ecclesiastico, che non tardò ad accrescere in Enrico
+VIII una gelosia, che la grandezza di Carlo V aveva di già fatta nascere
+nel di lui animo. Dall'altro canto i generali imperiali insistevano
+presso i Veneziani per avere da loro cento mila ducati in compenso de'
+sussidj cui si erano obbligati per la difesa del ducato di Milano, e che
+non avevano pagati nella precedente guerra. I Veneziani ne avevano
+offerti ottanta mila; ma perchè l'offerta loro non fu accettata, ed
+ebbero più sicuri indizj del malcontento del re d'Inghilterra, si troncò
+la negoziazione, e le due parti rimasero in libertà[157].
+
+ [157] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 322. — P. Paruta Ist. Ven., l.
+ V, p, 350. — Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 560._
+
+Quando il duca d'Albanì conobbe il trattato di Clemente VII
+coll'imperatore, giudicò inutile il trattenersi più lungamente negli
+stati della Chiesa. Coll'assenso del vicerè si fece prestare le galere
+del papa, e vi si imbarcò per passare in Francia con Renzo di Ceri,
+coll'artiglieria che si era fatta dare da' Sienesi e dai Lucchesi, con
+quattrocento cavalli, mille Landsknecht e pochi Italiani, essendosi
+sbandato il restante della sua armata[158]. Ma nello stesso tempo erasi
+pure indebolita assai l'armata del marchese di Pescara. A misura che
+questi aveva pagati i Landsknecht, gli aveva quasi tutti licenziati; e
+perchè in Italia più non aveva nemici da combattere, e non si sentiva
+abbastanza forte per tentare un'invasione in Francia, aveva voluto
+sollevare il tesoro imperiale da uno, quanto esorbitante, altrettanto
+inutile dispendio[159].
+
+ [158] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 304._
+
+ [159] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 322._
+
+Frattanto tutta l'Italia fermentava; l'armata imperiale sì sbandava, e
+forse avvicinavasi l'istante in cui un vigoroso sforzo de' partigiani
+della Francia poteva mettere Francesco I in libertà. Ma il vicerè di
+Napoli, signore di Lannoi, che aveva saputo acquistarsi la confidenza di
+Francesco, voleva approfittarne per condurlo in Ispagna, sperando di
+attribuirsi in tal maniera l'onore principale della vittoria di Pavia.
+Fece sentire al re che le esorbitanti condizioni presentategli da
+Adriano di Buren erano state concertate per accontentare il contestabile
+di Borbone; ma che se Francesco poteva direttamente trattare
+coll'Imperatore lontano dal suo proprio suddito ribelle, troverebbe in
+Carlo quella stessa generosità, ch'egli medesimo avrebbegli mostrata, se
+Carlo si fosse trovato nella presente sua condizione. Accrebbe così il
+di lui desiderio d'avere un abboccamento coll'imperatore, e lo persuase
+a tenere il progetto affatto segreto. Il Lannoi ottenne il consentimento
+de' suoi due colleghi, perchè Francesco I fosse tradotto a Napoli; e a
+questo fine Francesco medesimo somministrò sei galere francesi per
+trasportarvelo. Il 7 di giugno Lannoi s'imbarcò col re a Porto Fino
+presso di Genova, ed otto giorni dopo lo sbarcò a Roses sulle coste
+della Catalogna, senza che il contestabile di Borbone ed il marchese di
+Pescara avessero nemmeno sospettato che si volesse sottrarre alla loro
+dipendenza il prigioniere, che agli occhi stessi dell'armata era il
+pegno delle sperate ricompense[160].
+
+ [160] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 323. — P. Jovii Vita Davali, l.
+ VII, p. 410. — Gal. Capella, l. V, f. 34. — Martin du Bellay, l.
+ III, p. 11. — Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 562. — Lett. de' Princ.
+ Roma, 18 giugno, f. 164._
+
+Quando gli stati d'Italia seppero che Francesco I era stato condotto in
+Ispagna, e che aveva egli stesso desiderato di andarvi, ben conobbero
+che nuovi pericoli minacciavano la loro indipendenza. Il re di Francia,
+con tanta premura di recarsi presso il suo rivale, mostrava l'estremo
+suo desiderio di trattare con lui. Bentosto si seppe quali condizioni
+aveva fatte proporre a Carlo V dal signore di Buren. Offriva di sposare
+la regina di Portogallo, sorella dell'imperatore, accontentandosi per
+dote de' diritti che Carlo V poteva avere sopra la Borgogna. Voleva in
+contraccambio dare la propria sua sorella, la duchessa d'Alenson, a
+Carlo, e con questa tutti i suoi diritti sul regno di Napoli e sul
+ducato di Milano. Dicevasi apparecchiato a pagare al re d'Inghilterra
+enormi somme per farlo rinunciare alle proprie pretese, ed a Carlo, per
+sua taglia, la stessa somma che aveva pagata il re Giovanni prigioniere
+degl'Inglesi; finalmente offriva di far accompagnare l'imperatore da una
+flotta e da una possente armata francese, allorchè questi andrebbe a
+Roma a prendere la corona dell'impero; ciò che in altri termini tornava
+lo stesso che promettergli d'ajutarlo ad assicurarsi la sovranità
+d'Italia[161].
+
+ [161] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 317. — Lettres de l'évêque de
+ Bayeux de Rome. Lett. de Princ., t. I, f. 163._
+
+Non eravi un solo principe in Italia, il quale, dopo avere provata
+l'insolenza e le vessazioni de' ministri imperiali, potesse contemplare
+senza terrore il giogo sotto cui stava per cadere la comune patria.
+Giunto era l'istante di fare un estremo sforzo per l'indipendenza
+italiana, che più non potrebbesi salvare quando i due monarchi avessero
+riunite a di lei danno le loro forze. Ma prima che il re di Francia
+avesse trattato, pareva facil cosa il far sentire a lui, alla reggente,
+ed ai principi che con lei governavano, che tornava meglio impiegare
+tutti i tesori del regno per liberare il re colla forza delle armi, di
+concerto con tutti gli stati d'Italia, gli Svizzeri ed il re
+d'Inghilterra, che prodigare quei medesimi tesori a titolo di taglia al
+più costante nemico della Francia, e somministrargli così i mezzi
+d'incatenarli tutti quanti. Il papa e la repubblica di Venezia, a nome
+di tutti gli stati italiani, invitarono adunque la reggente a mostrare
+fermezza ai negoziatori di Carlo V, ed a rifiutare ogni vergognosa
+condizione, accertandola che in breve l'unione di tutta l'Europa
+basterebbe forse, senza venire all'esperimento delle armi, per
+costringere Carlo V a porre il di lui figlio in libertà, purchè dal
+canto suo ella volesse riconoscere e garantire la libertà
+dell'Italia[162].
+
+ [162] _Lettres de l'évêque de Bayeux, de Rome, t. I, lett. de'
+ Princ., f. 163. — P. Paruta Ist. Ven., l. V, p. 351. — P. Jovii Vita
+ Davali, l. VII, p. 413._
+
+Effettivamente non era la libertà dei soli stati che dicevansi tuttavia
+indipendenti, ma quella di tutta l'Italia che i ministri di Clemente
+VII, di concerto col senato di Venezia, lusingavansi di far riconoscere.
+Tutta l'Italia abborriva egualmente il giogo di coloro che chiamava
+barbari; tutta l'Italia sentivasi oramai legata da un medesimo
+interesse, e pareva disposta a fare unanimi sforzi per la propria
+indipendenza. Francesco II Sforza, a nome del quale era stato
+conquistato il ducato di Milano, non aveva altro raccolto dal sovrano
+potere che il triste privilegio d'ascoltare il primo le lagnanze de'
+suoi popoli, al quali egli non poteva in verun modo apportare rimedio.
+Gli sgraziati Lombardi, abbandonati a tutta la licenza militare,
+dovevano a vicenda pagare enormi contribuzioni, e ricevere a discrezione
+nelle proprie case i soldati spagnuoli, il di cui carattere avaro,
+dissimulato, orgoglioso, era loro in particolar modo antipatico.
+Ricorrevano al loro duca, di cui avevano così ardentemente desiderato il
+ritorno; ma questi, ben lungi dall'esercitare l'autorità di un sovrano,
+era il primo schiavo de' ministri e de' generali dell'imperatore[163].
+
+ [163] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 326. — Gal. Capella, l. V, f.
+ 54. — P. Jovii Vita Davali, l. VII, p. 414._
+
+Sapeva Francesco Sforza che l'imperatore, non abbastanza pago di averlo
+ridotto al rango di semplice governatore di provincia, aveva più volte
+posto in deliberazione, se non dovesse levargli il ducato di Milano per
+farne un dono a suo fratello, l'arciduca Ferdinando d'Austria, il quale
+desiderava di unire questo stato ai suoi possedimenti di Germania.
+Sapeva che questo progetto era senza dubbio in cagione dell'affettata
+dilazione che apportavasi nella corte di Madrid alla spedizione
+dell'investitura del suo ducato; e perchè trovavasi di già infermiccio,
+e non aveva figliuoli, sembrava che, se l'imperatore permettevagli di
+regnare, egli era soltanto perchè sperava di raccogliere in breve, dopo
+la sua morte, l'eredità. Quindi tosto che il duca di Milano ed il suo
+confidente e principale ministro, il cancelliere Moroni, si furono
+assicurati che la reggente rinuncierebbe a nome di suo figliuolo alle
+sue pretese sulla Lombardia, che riconoscerebbe la casa Sforza, e si
+obbligherebbe a mantenerla nella sua sovranità, il duca entrò nella lega
+italiana, ed il suo cancelliere ne diventò uno dei più caldi
+promotori[164].
+
+ [164] _P. Jovii vita Piscarii, l. VII, p. 414. — Gal. Capella, l. V,
+ f. 55. — Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 324._
+
+Infatti fu Girolamo Moroni che s'incaricò di una difficile e dilicata
+negoziazione, che doveva guadagnare alla lega italiana un possente
+difensore. Egli era stato testimonio dell'indignazione con cui il
+contestabile di Borbone ed il marchese di Pescara avevano ricevuta la
+notizia della soperchieria di Lannoi; egli conosceva la loro gelosia
+verso questo favorito ministro di Carlo V, e gli aveva uditi accusare
+con impeto il loro padrone d'ingratitudine e d'ingiustizia. Il Borbone
+si era affrettato di andare in Ispagna per contrastare al vicerè il
+merito della vittoria, che pareva volersi attribuire[165], ed il Pescara
+era rimasto solo in Italia, incaricato del supremo comando. Sebbene
+avesse questi adottati i costumi ed i pregiudizj spagnuoli, che quasi
+sempre parlasse castigliano, e si dolesse frequentemente di non essere
+nato in Castiglia, il Pescara era Italiano. La sua famiglia, quella
+degli d'Avalos, erasi stabilita nel regno di Napoli da quasi un secolo;
+perciò il Moroni suppose che avesse conservati i sentimenti d'un
+Italiano, il desiderio di vedere la sua patria indipendente, e che tale
+desiderio si risveglierebbe in lui, se al risentimento, che di già
+provava, vi si aggiugnesse un'offerta così luminosa da superare d'assai
+tutte le sue più ambiziose speranze[166].
+
+ [165] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 325. — Ben. Varchi Stor. Fior.,
+ l. II, p. 27. — Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 562. — P. Jovii Vita
+ Piscarii, l. VII, p. 412. — Arn. Ferroni, l. VIII, p. 160._
+
+ [166] _Gal. Capella, l. V, f. 55. — Fr. Guicciardini, l. XVI, p.
+ 325. — Fr. Belcarii, t. XVIII, p. 563._
+
+Il Moroni, dopo avere incoraggiato il Pescara ad esalare tutta la sua
+indignazione contro l'imperatore, gli fece travedere che non dipendeva
+che da lui di dare compimento al voto, da tanto tempo formato da tutta
+l'Italia, di cacciare tutti i barbari dalla penisola; e che, in
+ricompensa della sua cooperazione, il papa ed i Veneziani erano pronti
+ad unirsi per porre sul suo capo la corona di Napoli. Il Pescara era
+violentemente irritato, smisurata era la sua ambizione, il suo carattere
+artificioso e non facilmente accessibile agli scrupoli: egli accolse con
+ardore le proposizioni del Moroni, o perchè si abbandonasse alla
+speranza che gli si presentava, o perchè avesse di già in animo di farsi
+un merito presso l'imperatore col tradire i suoi socj. Chiese
+schiarimenti intorno alla trama in cui volevasi farlo entrare, ed il
+Moroni, con una confidenza contro la quale Giovan Matteo Ghiberti,
+datario apostolico, l'aveva invano posto in guardia, comunicò al Pescara
+tutti i progetti de' congiurati[167].
+
+ [167] _P. Jovii Vita Piscarii, l. VII, p. 414. — Lettere del
+ Ghiberti da Roma 1.º luglio e seguenti, f. 165 ec., t. I, Lett. de'
+ Princ._
+
+L'armata imperiale, che occupava la Lombardia, era pochissimo numerosa;
+tutti i Tedeschi erano stati licenziati; degli Spagnuoli molti si erano
+dispersi per porre in luogo sicuro la preda fatta nell'ultima campagna;
+altri avevano seguito in Ispagna il vicerè, ed altri vi avevano
+accompagnato il contestabile di Borbone. Altre truppe non restavano in
+Italia che quelle d'infanteria spagnuola comandate da Antonio di Leiva,
+e pochi fanti italiani. Il marchese di Pescara, supremo comandante
+dell'armata imperiale, poteva facilmente acquartierarla, in modo che
+riuscisse facile il sorprendere separatamente tutti que' soldati di cui
+crederebbe di non potersi fidare, e disarmarli o disfarsi di loro.
+Quando avrebbe esclusi così gli stranieri dalla penisola, dovevano
+bastare le forze d'Italia per chiuder loro per sempre le porte: pure non
+si sarebbero adoperate queste sole, perchè la Francia e l'Inghilterra si
+dichiaravano garanti della di lei indipendenza, e la Svizzera aveva
+promessi i suoi soldati per difenderla[168].
+
+ [168] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 327. — P. Jovii Vita Piscari, l.
+ VII, p. 417. — Ejusd. Vita di Pomp. Colonna, f. 162. — Ben. Varchi
+ Stor. Fior., l. II, p. 29. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 356._
+
+A questi progetti il Pescara oppose alcuni scrupoli, mostrandosi
+desideroso di vederli dissipati. Come feudatario del regno di Napoli,
+riconosceva, diss'egli, che il papa era il supremo suo signore, e che
+l'imperatore non era che il suo signore diretto; tuttavolta bramava
+d'essere assicurato dall'autorità de' canonisti e de' giureconsulti, se
+gli ordini di chi aveva la suprema signoria bastavano a dispensarlo
+dall'ubbidienza al signore diretto; e se il papa lo poteva sciogliere da
+un giuramento militare, come da un ordinario giuramento di vassallaggio;
+per ultimo se il suo onore sarebbe in salvo, ed in riposo la sua
+coscienza, quando avesse preso parte alla trama che gli veniva proposta
+contro il suo padrone. Per avere tali schiarimenti spedì a Roma il
+genovese Domenico Sauli, uno de' più caldi partigiani dell'indipendenza
+italiana, incaricandolo di abboccarsi col papa e col suo datario. La
+corte di Roma sapeva con quanta facilità poteva dissipare gli scrupoli
+del Pescara; ma stava ancora dubbiosa sul conto della di lui buona fede;
+onde gli mandò il romano Menteboni, uno de' confidenti del Datario, per
+iscandagliarlo ancora, mentre il cardinale Accolti ed il giureconsulto
+Angelo Cesi scrivevano a nome del papa dei trattati per tranquillizzare
+la coscienza del generale[169].
+
+ [169] _P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. VII, p. 418. — Gal. Capella,
+ l. V, f. 55. — Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 328._
+
+Nello stesso tempo gli agenti della corte di Roma lavoravano in ogni
+parte per dare esecuzione ad un progetto così bene concertato. Enrico
+VIII, re d'Inghilterra, aveva fatte a Carlo V le più esorbitanti domande
+dopo la battaglia di Pavia: egli ne voleva per sè quasi tutti i frutti,
+e chiedeva che gli si dessero la maggior parte delle province di quella
+Francia di cui i suoi predecessori, dopo Enrico V, chiamavansi re.
+Queste esagerate domande non si facevano da Enrico VIII, che per
+ottenere un rifiuto dall'imperatore, e aver così un pretesto di
+corrucciarsi con lui[170]. In fatti egli aveva di già accolte le
+proposizioni della corte di Roma, che voleva ravvicinarlo alla Francia,
+e renderlo favorevole alla indipendenza italiana; egli era entrato ne'
+progetti comunicatigli da Girolamo Ghinucci, auditore apostolico, e
+nunzio alla sua corte: aveva mandato a Roma il vescovo di Bath ed il
+cavaliere di Casale, per trattare col papa; onde i confederati tenevansi
+sicuri del di lui appoggio[171].
+
+ [170] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 319._
+
+ [171] Lettera di Gio. Matteo Ghiberti a Girolamo Ghinucci. Roma 10
+ luglio 1525. _Lett. de' Prin., t. I, f. 169. — Rymer Acta et
+ conven., t. XIV, p. 38._
+
+Il vescovo di Veruli, Ennio Filonardo, nunzio del papa nella Svizzera,
+fino dall'undici giugno, ma più apertamente il primo di luglio, fu
+incaricato di scandagliare la dieta elvetica, ed ogni cantone in
+particolare intorno all'universale desiderio degl'Italiani di armarsi
+per la propria indipendenza; di far sentire agli Svizzeri in quale
+pericolo si troverebbero essi medesimi, se la casa d'Austria, venendo a
+stabilirsi in Lombardia, circondasse quasi da ogni lato i loro confini;
+di esortarli a non perdere l'occasione di riparare il loro onore
+militare, crudelmente compromesso dalla cattiva condotta delle loro
+truppe nelle quattro ultime campagne; finalmente di porsi in istato, di
+potere, quando ne avrebbe l'ordine, far entrare otto o dieci mila
+Svizzeri in Lombardia, col patto di portarsi, ove il bisogno lo
+richiedesse, anche nel regno di Napoli[172].
+
+ [172] _Lettera di Gio. Matteo Ghiberti datario a M. Ennio Filonardo,
+ vescovo di Veruli, nunzio nell'Elvezia, Roma 1.º luglio 1525, t. I,
+ f. 164._
+
+Finalmente Luigia di Savoja, reggente di Francia, fece dichiarare a
+Venezia, il 24 di giugno, per bocca di Lorenzo Toscano, suo inviato
+segreto, che riconosceva Francesco Sforza come duca di Milano; che
+somministrerebbe all'Italia possenti ajuti, ove questa si determinasse a
+scuotere il giogo; e che pagherebbe agli alleati, come sussidio,
+quaranta mila scudi al mese fin che durerebbe la guerra. A fine di
+proseguire queste negoziazioni, ella mandò ambasciatore a Venezia il
+conte Luigi di Canossa, vescovo di Bayeux, uno de' più destri
+diplomatici fra gl'Italiani ch'erano allora ai servigj della Francia, e
+presso la santa sede, Alberto Pio, conte di Carpi, fratello del conte di
+Canossa. Nè l'uno nè l'altro di questi negoziatori erano muniti di pieni
+poteri onde conchiudere, e per più settimane minuziose difficoltà
+impedirono la soscrizione degli articoli convenuti. Sigismondo Sanzio,
+segretario del conte di Carpi, fu spedito in poste a Parigi con tutti i
+trattati, onde farli approvare dalla corte; ma Sanzio venne assassinato
+da alcuni ladri, mentre, attraversando il territorio di Brescia, si
+dirigeva per la Svizzera alla volta della Francia. Non ricevendo da lui
+nessuna notizia, la corte di Roma credette alcun tempo che gli
+Spagnuoli, fattolo arrestare, non si fossero impadroniti di tutta la sua
+corrispondenza, e ne fu altamente atterrita; ciò per altro non era la
+sola causa de' suoi timori. Il Ghiberti temeva molto più ancora di
+essere tradito dalla reggente; rincrescevagli oltremodo che le fosse
+stato confidato il segreto della cooperazione del Pescara, e pensava che
+questa madre, impaziente di ridonare la libertà a suo figliuolo,
+facilmente potrebbe minacciare gli Spagnuoli di una insurrezione
+generale dell'Italia, far loro conoscere quanto vicino fosse il momento
+dell'esplosione, ed ottenere da loro, in vista di cotale imminente
+pericolo, che suo figliuolo, il quale era già apparecchiato di far loro
+grandissimi sagrifizj, venisse riposto in libertà sotto moderate
+condizioni[173].
+
+ [173] _Parecchie lettere di G. M. Ghiberti, del mese di luglio, ma
+ spezialmente quella del 15 luglio diretta a Sigismondo Sanzio. Lett.
+ dei Principi, f. 170. — Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 329._
+
+Sembra cosa fuori di dubbio che questo timore del Ghiberti si
+verificasse. La duchessa d'Alenson, sorella di Francesco I erasi recata
+in Ispagna per negoziare un trattato di pace, una delle cui basi doveva
+essere il suo proprio matrimonio con Carlo V, e quello di Francesco I
+con Eleonora di Portogallo. È probabilissimo che a fine di meglio
+riuscire, la duchessa non temette di compromettere il segreto delle
+potenze italiane; almeno seppesi in Roma, verso la metà di settembre,
+che Carlo V aveva avuto avviso delle offerte fatte al marchese di
+Pescara, come pure di tutte le particolarità della negoziazione
+intavolata colla Francia. La corte di Roma sospettava successivamente
+tutti i suoi alleati, e tutti forse potevano a buon diritto esserle
+sospetti: aveva sentito a dire che il Moroni ed il Pescara non aveano
+mostrato d'entrare nella cospirazione, se non per mettere a prova i
+principi italiani; ma la corte di Roma comprendeva assai bene che il
+Pescara, onde conservarsi la confidenza dell'imperatore, e condurre a
+buon fine i suoi progetti, era stato egli medesimo costretto di dare
+alla sua corte quegli avvisi, che altri pure nel medesimo tempo le
+davano; e finchè tali avvisi erano confusi, finchè non erano seguiti da
+niuna misura di precauzione, si potevano assai bene conciliare colla
+condotta d'un cospiratore. La condotta tenuta dalla Francia era molto
+più sospetta; e il datario, in parecchie lettere dirette al vescovo di
+Bayeux, ne manifestò vivissimo risentimento[174].
+
+ [174] _Lettera di G. M. Ghiberti a Domenico Sauli, del 19 settembre,
+ t. II, f. 174. — Ed al vescovo di Bayeux, del 4 settembre, f. 172._
+
+Egli è impossibile di sapere se il Pescara siasi da principio impegnato
+di buona fede nella cospirazione italiana, oppure se, come lo asserì
+poscia egli medesimo, non vi entrasse che per isvelarla all'imperatore.
+Diversi avvenimenti, occorsi durante la negoziazione, furono causa forse
+che cangiasse divisamento; egli prese gran parte all'agitazione
+cagionata dalla repentina sparizione di Sigismondo Sanzio, e potè
+credere alcun tempo che le sue carte fossero venute alle mani di Antonio
+de Leiva; ebbe contezza dell'andata della duchessa d'Alenson a Madrid, e
+dei progetti della Francia: oltre a ciò fu avvisato forse delle prime
+rivelazioni fatte dalla duchessa, ed approfittò, per passare dalle parti
+di cospiratore a quelle di spia, delle confuse e mal certe informazioni,
+che, per sua propria sicurezza, aveva di già date all'imperatore.
+Finalmente circa alla medesima epoca Francesco Sforza infermò
+gravemente; e nel mentre che gli stati italiani chiedevano alla Francia
+di riporre in libertà Massimiliano, fratello di Francesco, e di
+assicurargli il possedimento del ducato di Milano, che voleano
+guarentire alla casa Sforza, il Pescara si lusingò forse d'ottenere egli
+medesimo dall'imperatore, in guiderdone di un eminente servigio, questa
+sovranità, che la morte allora toglieva al presente possessore. Egli è
+certo almeno che giunse a tanta bassezza, di eccitare alla ribellione,
+per poscia tradirli, coloro stessi che offrivano d'esporre gli averi e
+la persona per servirlo. Dopo avere comunicato all'imperatore, per mezzo
+del suo segretario Giovanbattista Castaldi, il segreto della congiura,
+egli continuò le sue conferenze col Moroni, coi ministri del papa e de'
+Veneziani, onde impegnare ciascuno de' socj a compromettersi
+separatamente[175].
+
+ [175] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 329. — Arn. Ferroni, l. VIII, p.
+ 162. — P. Jovii Vita Davali Piscarii, l. VII, p. 423. — G. v.
+ Frundsberg, B. III, f. 58._
+
+Francesco II Sforza ricevette frattanto, nel mese d'agosto,
+l'investitura del ducato di Milano, spedita da Carlo V; ma vincolata ad
+onerosissime condizioni. Egli doveva versare nel primo anno cento mila
+ducati alla camera imperiale, ed obbligarsi a pagarne altri cinquecento
+mila a termini più lontani; oltre a che doveva costringere d'ora innanzi
+tutto il Milanese a provvedersi di sale alle saline dell'arciduca
+Ferdinando d'Austria, e ciò era un abbandonare a questo principe
+straniero la gabella più importante degli stati di Milano[176].
+Francesco Sforza accettò questa investitura, e oltre alle somme enormi
+ch'egli aveva già consegnate ai generali imperiali, pagò ancora
+cinquanta mila ducati a conto di quella che gli era recentemente
+domandata; ma la sua malattia, che peggiorò molto in breve tempo, e
+manifestavasi con sintomi tali che davano assai da temere, ritardò tutte
+le misure degli alleati. Alla morte di Francesco Sforza, la quale era da
+tutti creduta imminente, il di lui feudo doveva cadere all'imperatore.
+Il Pescara mostrò ai congiurati, che, in vista di cotale avvenimento,
+egli non si potea dispensare dal raccorre le guarnigioni spagnuole
+sparse in Lombardia, e dal chiamarvi inoltre due mila landsknecht; per
+cui era forza d'abbandonare il pensiero di opprimere a un tratto
+l'armata imperiale. Il Moroni, cui erasi cercato di rendere sospetto il
+Pescara, aveva fino allora risposto, ch'egli sarebbe stato sempre
+padrone di arrestarlo nel castello di Milano con tutti i capitani
+imperiali, ove quel generale avesse voluto abbandonare la causa
+italiana[177].
+
+ [176] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 324._
+
+ [177] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 328. — Fr. Belcarii, l. XVIII,
+ p. 564 — Joseph Ripamontii Hist. Mediolan., l. IX, p. 709._
+
+Un altro avvenimento ancora teneva sospesi i congiurati; seppesi
+bentosto che Francesco I, cruciato oltremodo di non avere potuto nel
+corso di due mesi ottenere un abboccamento con Carlo V, era caduto
+gravemente ammalato nel castello di Madrid, e pareva, anche a dire dei
+medici, non dovere ormai vivere che pochi giorni. La di lui morte
+avrebbe privato a un tratto Carlo V di tutti i vantaggi ch'egli avea
+creduto ritrarre dalla battaglia di Pavia; perciò l'imperatore, temendo
+per la vita del suo prigioniero, erasi affrettato di visitarlo, aveagli
+dato le più lusinghiere speranze, e s'era mostrato vicinissimo a
+riconciliarsi con lui. Da un momento all'altro un trattato di pace
+poteva essere sottoscritto fra questi due monarchi, e desso avrebbe
+rotte tutte le precauzioni della lega, ponendo, per quanto era da
+supporsi, l'Italia nell'assoluta dipendenza dell'imperatore[178].
+
+ [178] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 330. — Mém. de M. du Bellay, l.
+ III, p, 15. — Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 565. — Arn. Ferronii, l.
+ VIII, p, 162._
+
+Ma i due ammalati, della vita de' quali omai disperavano tutti,
+risanarono; ed il Pescara fu assalito dalla malattia che dovea prima di
+due mesi strascinarlo al sepolcro. Egli però non volle aspettare più
+tardi a levarsi la maschera dal volto; la sua lentezza e la sua
+apparente irresoluzione aveano di già inquietato non poco gli alleati
+italiani[179]. Dal canto loro gli ufficiali spagnuoli s'erano accorti
+delle pratiche che si andavano maneggiando intorno a loro; e Antonio di
+Leyva aveva pubblicamente minacciato di fare uccidere il Moroni, che i
+suoi compatriotti odiavano a morte[180].
+
+ [179] Lettera del 19 settembre di G. M. Giberti a Domenico Sauli.
+ _T. I, f. 174. Lett. de' Principi._
+
+ [180] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 332._
+
+Il 14 d'ottobre, il marchese di Pescara, che sentivasi già oppresso da
+grave malattia, invitò il cancelliere Moroni a venirlo a trovare nel
+castello di Novara, dove risiedeva. Il Moroni, tenuto da tutti pel più
+astuto, pel più diffidente, pel più doppio degli Italiani, non istimava
+il marchese, ed avealo più volte rappresentato come il più perfido e
+crudele fra gli uomini: diceva che qualora avesse dovuto arrestarlo,
+avrebbe approfittato dell'istante in cui questo generale visitava il
+duca ammalato nel castello di Milano; pure si lasciò prendere egli
+medesimo in simigliante insidia. Venne al marchese, che giaceva ammalato
+nel castello di Novara; entrò di bel nuovo in tutte le particolarità del
+suo progetto per disperdere i soldati spagnuoli, sorprenderli,
+svaligiarli o assassinarli. Il Pescara, che lo interpellava, aveva fatto
+nascondere Antonio di Leyva dietro una tappezzeria, onde potesse udire
+la loro conversazione. Quando il Moroni uscì dalla stanza, fu arrestato
+e condotto nel castello di Pavia, ove si recò in breve anche il Pescara
+per interrogarlo come giudice intorno ad una cospirazione, nella quale
+era fino allora egli medesimo entrato come complice[181].
+
+ [181] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 353. — Gal. Capella, l. V, f.
+ 57. — Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 565. — Bened. Varchi, l. II, p. 31.
+ — Jac. Nardi Ist. Fior., l. VII, p. 314._ — Lettera di G. M. Giberti
+ a Domenico Sauli, dopo l'arrestazione del Moroni. _T. II. Lett. de'
+ Principi, f. 19._
+
+Il Pescara, coll'arrestare il Moroni e col cominciare con pubblicità il
+di lui processo, aveva soprattutto in vista di compromettere il duca di
+Milano, e di somministrare occasione all'imperatore di dichiararlo
+scaduto dal suo feudo. Egli aveva di già guarnigione in Lodi ed in
+Pavia; ma, onde porre in sicurezza l'armata ch'egli comandava, chiese
+ancora al duca la consegna di Cremona, di Trezzo, di Lecco e di
+Pizzighettone. Il duca, gravemente ammalato, e che aveva perduto col suo
+grande cancelliere Moroni il più fermo appoggio del suo carattere, e
+tutta la prudenza del suo consiglio, cedette senza resistenza. Il
+Pescara, dopo essersi fatte consegnare queste piazze, dimandò ancora che
+gli fosse data in mano la fortezza di Cremona, e che il duca, al quale
+concedeva per abitazione la fortezza di Milano, non gl'impedisse di
+circondare la medesima con opportuni trinceramenti, e di cominciare
+tutte le fortificazioni necessarie a metterlo in grado di eseguire senza
+ritardo gli ordini che riceverebbe dall'imperatore. Francesco Sforza
+ricusò queste nuove domande, e non volle nè anche dare in consegna al
+Pescara nè il suo proprio segretario, Giannangelo Ricci, nè Poliziano,
+segretario del Moroni. Non aveva avuto tempo di raccorre se non che
+pochi viveri nel castello di Milano; nulla meno vi si rinchiuse
+coraggiosamente con ottocento fanti scelti, e quando gli Spagnuoli
+cominciarono ad aprire le trincee per assediarlo, fece fuoco sopra i
+lavoratori[182].
+
+ [182] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 434. — Gal. Capella, l. V, p.
+ 57. — Benedetto Varchi, l. II, p. 33. — Jac. Nardi, l. VII, p. 314._
+
+L'occupazione del ducato di Milano sbigottì tutti i consiglj delle
+potenze d'Italia; le pratiche loro col Moroni erano palesi, ed
+esponevanli a tutta la vendetta dell'imperatore, nel tempo ch'essi non
+erano ancora apparecchiati a fargli la guerra. A quest'epoca il
+protonotaro Caraccioli, ambasciatore di Carlo V a Venezia, offriva di
+accettare, sotto condizione che la repubblica rientrasse nell'alleanza
+imperiale, gli ottanta mila ducati che il senato erasi mostrato disposto
+di pagare in compenso di que' sussidj che la repubblica medesima avrebbe
+dovuto somministrare nell'ultima guerra. Ma per grande che fosse il
+pericolo in cui trovavasi la repubblica di Venezia, ella non si potè
+risolvere a fabbricarsi in tal modo da se stessa le proprie catene, e il
+senato ricusò di sottoscrivere, infino a tanto che il ducato di Milano
+sarebbe occupato dagl'Imperiali; conciossiachè, soggiugneva esso, era
+appunto per impedire la riunione di questo ducato agli stati di un altro
+sovrano, già padrone del regno di Napoli, che s'era impegnato per
+trent'anni continui in tante guerre diverse. La malattia del Pescara,
+che andava peggiorando ogni giorno, impedì che le ostilità tenessero
+dietro a questo rifiuto[183].
+
+ [183] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 434. — P. Paruta Hist. Ven., l.
+ V, p. 352._
+
+Nel medesimo tempo due uomini che aveano macchiati coi tradimenti i più
+rari talenti e un carattere che non era privo di nobile grandezza,
+conobbero a prova che il favore dei principi non è sufficiente
+risarcimento alla perdita della pubblica stima sagrificata per compiacer
+loro. Il contestabile di Borbone era giunto a Toledo il 14 novembre
+presso all'imperatore. Egli era stato accolto da lui colle maggiori
+dimostrazioni di stima e d'amicizia, ed onorato siccome quegli che
+doveva sposare la sorella del monarca ed ascendere un giorno sul trono;
+ma quanto erano grandi e molte le carezze che Carlo V prodigavagli,
+altrettanto era umiliante il dispregio in cui i nobili castigliani
+mostravano di tenerlo. Quest'uomo, che aveva venduto agli stranieri il
+proprio suo re e la sua patria, non pareva loro potere con nessuna virtù
+con niuno servigio cancellare cotanta infamia; e quando Carlo V dimandò
+al marchese di Villena che volesse prestare il suo palazzo al
+contestabile, questi rispose che non poteva ricusar nulla al suo
+sovrano, ma che, appena partito il Borbone, egli incendierebbe colle sue
+proprie mani il palazzo, siccome quello che sarebbe stato infamato dalla
+presenza di un traditore[184].
+
+ [184] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 335._
+
+Dall'altro canto il Pescara, che, per conciliarsi più sicuramente il
+favore di Carlo V, erasi avvilito a ciò che v'ha di più abjetto nella
+condotta d'una spia, a corrompere egli medesimo coloro che voleva
+denunciare, era divenuto bersaglio dell'orrore e del disprezzo di tutti
+gl'Italiani che aveva traditi. Nato nel casato catalano d'Avalos, già
+venuto nel regno di Napoli e domiciliatovisi con Alfonso I, egli aveva
+cominciato i suoi primi fatti d'armi alla battaglia di Ravenna, nella
+quale era stato fatto prigioniero. D'allora in poi erasi trovato
+presente a tutte le guerre d'Italia, e benchè non oltrepassasse i
+trentasei anni, aveva acquistata grandissima esperienza; erasi distinto
+col suo ingegno inventore, la sua attività, il suo coraggio, i suoi
+stratagemmi; avea saputo rendersi caro all'infanteria spagnuola, cui
+comandò lungo tempo, e soleva dire che gli rincresceva di non essere
+nato piuttosto in Ispagna che in Italia. In quell'epoca medesima egli
+era oppresso da una malattia che non aveva diligentemente curata, e morì
+in Milano il 30 di novembre, nel mentre che Vittoria Colonna, sua
+moglie, celebre nella letteratura, era partita in tutta fretta da Napoli
+per venirlo ad assistere, e non aveva ancora oltrepassato Viterbo[185].
+
+ [185] _P. Jovii Vita Ferd. Davali Piscarii, l. VII, p. 423-425. —
+ Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 336. — Gal. Capella, l. V, f. 60. —
+ Ist. di Gio. Cambi, t. XXII, p. 275. — Scip. Ammirato, l. XXX, p.
+ 356. — Jos. Ripamontii, l. IX, p. 711._
+
+La morte del Pescara accrebbe il coraggio de' Veneziani, e di tutti
+coloro che in Italia volevano assicurare coll'armi la propria
+indipendenza: supponevano che l'armata imperiale fosse tanto più
+indebolita da una perdita così grande, che il contestabile di Borbone e
+il vicerè Lannoy erano assenti entrambi; perciò sollecitavano il papa di
+sottoscrivere, mentre Francesco Sforza era ancora padrone del castello
+di Milano, una lega necessaria per salvare l'Italia dall'assoluta
+schiavitù che la minacciava. La reggente di Francia prometteva di
+sovvenir loro cinquecento lance francesi e quaranta mila ducati al mese,
+i quali bastavano ad assoldare diecimila Svizzeri; e nel medesimo tempo
+doveva cominciare la guerra sulle frontiere della Spagna per impedire a
+Carlo V di mandare soccorsi in Italia. Enrico VIII, che verso il finire
+di agosto aveva sottoscritta colla reggente un'alleanza difensiva, e che
+aveavi messa per condizione ch'ella non abbandonerebbe nessuna provincia
+del regno per riscattare suo figliuolo, facevasi mallevadore delle
+promesse cui si obbligava il governo francese. Il papa e i Veneziani,
+de' quali il primo trattava anche a nome de' Fiorentini, ed i secondi a
+nome anche del duca di Ferrara, dovevano somministrare a spese comuni
+mille ottocento uomini d'armi, due mila cavaleggieri e venti mila fanti;
+la flotta veneziana, unita alla francese, doveva attaccare
+contemporaneamente Genova o il regno di Napoli[186].
+
+ [186] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 337. — P. Paruta Hist. Ven., l.
+ V, p. 353. — Gal. Capella, l. V, f. 58. — Lett. de' Principi, t. I,
+ f. 175, 176 etc. — Rymer Conv. Litt., t. XIV, p. 481._
+
+Ma un progetto così difficile e così pericoloso da eseguirsi avrebbe
+incusso timore anche ad un uomo di carattere più fermo e deciso, che non
+lo era Clemente VII. Questi, dacchè era salito sul trono, avea delusa
+l'aspettazione di tutti coloro che credevano conoscerlo; e dava allora a
+divedere che se l'amministrazione sua era stata gloriosa durante il
+regno di suo cugino Leon X, ciò doveasi attribuire molto più alla
+fermezza e risoluzione di Leone, che all'abilità sua nel servirlo.
+Sempre indeciso, e pronto a disdirsi, sbigottito sempre dagli ostacoli
+quando s'appigliava ad una risoluzione, e dimenticandosi allora di tutti
+quelli per cui aveva abbandonata la risoluzione contraria, egli
+fluttuava sempre fra partiti estremi, lasciava passare il momento
+d'agire, e quand'era poi costretto a decidersi, ora si abbandonava da
+disperato a ciò che riguardava come una fatalità, ora cedeva alle
+sollecitazioni dei suoi ministri, senza essere per altro persuaso di
+quelle ragioni che per avventura gli allegavano. Questa irrisoluzione
+veniva accresciuta ancora dalla scissione manifestatasi nel suo più
+intimo consiglio. Erano confidenti di Clemente VII frate Nicola di
+Schomberg, dominicano tedesco, creato dal papa arcivescovo di Capoa, e
+Giovan Matteo Ghiberti, che occupava la carica di datario apostolico;
+Clemente operava il più delle volte dietro i consiglj di costoro. Ma il
+Schomberg aveva abbracciato con zelo il partito dell'imperatore; e il
+Ghiberti, quantunque riponendo poca fiducia nella Francia, ed amaramente
+lagnandosi del difetto di discrezione e di fede di questa corte, voleva
+unirsi a lei per difendere l'indipendenza italiana; costoro non temevano
+di dare la maggiore pubblicità alle loro contese, e le loro alternative
+vittorie scemavano il credito del papa. Questi erasi finalmente risolto
+a sottoscrivere la lega proposta; tutti gli articoli erano già
+convenuti, ed era pure giunto il giorno fissato alla conclusione, quando
+sentendo egli arrivato a Genova il commendatore Errera con muove
+proposizioni dell'imperatore, sospese ogni cosa per sentirle[187].
+
+ [187] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 340._ — Lettera di Clemente VII
+ a Carlo V intorno all'arrivo di Errera; Roma 16 dicembre 1525.
+ _Lett. de' Principi, t. I, f. 177. — Ben. Varchi, l. II, p. 25._
+
+Questi articoli erano tali da lusingare Clemente, e ciò s'era procurato
+a bella posta per distorlo da un'alleanza che Carlo V temeva. Gli si
+promettevano la restituzione di Reggio e Rubbiera, il mantenimento di
+Francesco Sforza nel ducato di Milano, ed ove questi morisse senza
+eredi, la cessione del ducato medesimo al contestabile di Borbone, che
+Clemente VII aveva imprudentemente proposto egli stesso, sebbene poscia
+si fosse di leggieri avveduto che questo ducato non sarebbe meno
+dipendente dall'imperatore, qualora venisse tra le mani del Borbone, di
+quello che lo sarebbe se governato fosse da un vicerè; ma presto si potè
+conoscere che questa proposizione artificiosa era un'insidia tesa al
+papa. Benchè Carlo V avesse avuto avviso già da due giorni dell'arresto
+del Moroni e della spogliazione del duca di Milano, egli però non ne
+faceva alcun cenno negli articoli che presentava, onde aver campo di
+potere dichiarare in seguito, che tali avvenimenti, venuti
+posteriormente alla sua saputa, cambiavano lo stato degli affari, e che
+il prevaricamento del duca di Milano, dovendo essere dietro le leggi
+imperiali punito almeno colla morte civile, lasciava aperta la
+successione del duca, e piena libertà all'imperatore d'investirne
+immediatamente il duca di Borbone[188].
+
+ [188] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 341. — Fr. Belcarii, l. XVIII,
+ p, 568 e 570. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 356._
+
+Gli ambasciatori imperiali promettevano di far correggere
+quest'ommissione, e stipulare la guarenzia del ducato di Milano in que'
+termini stessi che il papa vorrebbe dettare; ma chiedevano due mesi di
+tempo per ricevere risposta dalla Spagna, e volevano che fino a
+quell'epoca Clemente VII non s'impegnasse in nessun modo coi loro
+nemici. Il papa comprese di leggieri non esser altro cotale dimanda se
+non che un'astuzia diretta a guadagnar tempo; ma dimostrò a' suoi
+consiglieri che poteva accordare senza nulla perdere il termine
+richiesto. Egli giudicava con molta accortezza che un trattato, da lui
+sottoscritto prima che il re di Francia fosse posto in libertà, non
+sarebbe che uno spauracchio di cui la reggente approfitterebbe per
+ottenere dall'imperatore la libertà di suo figliuolo, e ch'ella porrebbe
+sempre fra le sue prime offerte l'abbandono de' suoi nuovi alleati
+d'Italia. Ma s'egli invece lasciava che la reggente trattasse come
+potrebbe coll'imperatore, non eravi quasi più dubbio che le condizioni
+di questi non fossero intollerabili, e non fossero in conseguenza quasi
+immediatamente violate. Dall'abuso della vittoria doveva necessariamente
+nascere una nuova guerra; e tornava assai più conto agl'Italiani
+trattare con Francesco impaziente di vendicarsi, anzi che con Francesco
+mercanteggiante ancora per la propria libertà[189].
+
+ [189] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 342._
+
+Tale era lo stato delle negoziazioni al principio del 1526. Carlo V
+poteva a sua scelta o, trattando con moderazione Francesco I,
+obbligarselo coi benefizj, e lasciandogli la Francia intatta,
+persuaderlo ad abbandonare l'Italia alle armi imperiali; o al contrario,
+accontentando gli stati italiani, tranquillandoli intorno ai suoi
+progetti di monarchia universale, e sciogliendo così la loro lega, ed
+assicurandosi dell'amicizia loro, spingere poscia i suoi vantaggi contro
+la corona di Francia e spogliarla di alcune province. Ognuno di questi
+progetti era suggerito ed appoggiato da alcuno de' consiglieri di Carlo:
+ma egli, che per più capi somigliava al suo avo Massimiliano, che,
+siccome usava quest'ultimo, non misurava giammai i suoi progetti colle
+sue forze, e dimenticavasi che il denaro gli veniva meno quasi sempre
+nel primo mese di ogni campagna, s'appigliò egli solo a un terzo partito
+più gigantesco degli altri due: ciò era di stendere contemporaneamente
+il suo scettro sull'Italia e sulla Francia, di assicurarsi del ducato di
+Milano, di ridurre all'ubbidienza il papa e i Veneziani, chiusi entrambi
+allora nei suoi stati, e di strappare nel medesimo tempo di mano a
+Francesco I alcuna delle migliori province del di lui regno[190].
+
+ [190] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 343-350._
+
+Formato cotale divisamento, l'imperatore, a malgrado dell'opposizione
+costante del suo gran cancelliere Mercurio Gattinara, dettò al suo
+prigioniero il trattato di Madrid, che fu sottoscritto il 14 di gennajo
+del 1526. Il re, impaziente della sua cattività, e riguardandosi a
+cagione della violenza che gli si faceva, sciolto da quegli impegni cui
+si obbligava, acconsentì a quasi tutto ciò che gli venne dimandato.
+Abbandonò all'imperatore il ducato di Borgogna, il contado di Charolois,
+le signorie di Noyers e di Castel-Chinone, il viscontado d'Ausonna e la
+terra di san Lorenzo; rinunciò alla signoria della Francia sui contadi
+di Fiandra e d'Artois; s'obbligò pure a rendere al duca di Borbone, e a
+tutti i ribelli che lo avevano seguito, le loro terre, i loro feudi e le
+signorie loro. Nel mentre ch'egli sagrificava in questo modo diritti
+così importanti della corona di Francia, abbandonava anche i suoi
+alleati alla cupidigia dell'imperatore. Prometteva di ridurre Enrico
+d'Albretto, fatto ancor egli prigioniere alla battaglia di Pavia, ma
+sottrattosi poscia alla cattività in grazia dell'ardimento del suo
+paggio, a rinunciare al nome e alle armi di re di Navarra; cedeva
+all'imperatore tutte le sue pretese sul regno di Napoli, il ducato di
+Milano, Genova ed Asti, e prometteva di somministrargli truppe di terra
+e di mare, che l'accompagnassero in Italia, quando andrebbe a pigliare
+la corona imperiale; con che esprimeva chiaramente che lo ajuterebbe a
+soggiogare il papa, i Veneziani, i Fiorentini, i duchi di Milano e di
+Ferrara, nuovi alleati del re, che soli potevano, colla resistenza che
+avessero per avventura voluto opporre, far nascere il bisogno di
+un'armata imperiale in Italia all'istante dell'incoronazione. A
+guarenzia di questo trattato Francesco I doveva sposare Eleonora, regina
+di Portogallo, sorella dell'imperatore, e il Delfino sposare Maria,
+figliuola di Carlo V. Ad onta però di questa unione delle due famiglie,
+il re dovea consegnare come ostaggi all'imperatore due de' suoi
+figliuoli, onde assicurare l'osservazione del trattato, che egli
+medesimo oltre a ciò era tenuto di ratificare, tostocchè sarebbe libero,
+nella prima città del suo regno[191].
+
+ [191] _Il trattato in Leonardo, Corpo Diplomatico, t. II. — e in
+ Rymer, Acta, l. XIV, p. 308. — Hist. de la Diplom. fr. t. I, v.
+ 332-336. — Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 351. — Mém. de M. du Bellay,
+ l. III, p. 18. — Arn. Ferroni Burdigalensis, l. VIII, p. 162. — Fr.
+ Belcarii, l. XVIII, p. 569. — Georg. v. Frundsberg, B. III, f. 159._
+
+A tali condizioni Francesco I fu rilasciato in cambio de' suoi due
+figliuoli, il giorno 18 marzo 1526, in una barca legata nel mezzo del
+fiume Andaye, il quale divide Fontarabia da Bajonna. L'Italia,
+consapevole delle clausole e dell'esecuzione di questo trattato, stette
+tutta tremante in aspettazione delle prime operazioni del re di Francia,
+onde vedere se egli aveva in animo di osservare le sue promesse, e di
+condannarla così a perpetua schiavitù[192].
+
+ [192] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 353. — P. Paruta Ist. Ven., l.
+ V, p. 354. — Gal. Capella, l. V, f. 58. — Arn. Ferroni, l. VIII, p.
+ 163. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 19. — Fr. Belcarii, l.
+ XVIII, p. 571. — Benedetto Varchi, l. II, p. 36. — Ist. di Gio.
+ Cambi, t. XXII, p. 296. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 357._
+
+
+
+
+CAPITOLO CXVII.
+
+ _Lega degl'Italiani per difendere la loro indipendenza. Sono
+ abbandonati dalla Francia, e mal serviti dal duca d'Urbino;
+ crudeltà degl'Imperiali in Lombardia. Clemente VII sorpreso nel
+ Vaticano dai Colonna è forzato di acconsentire ad una tregua,
+ che poi viene da lui violata._
+
+1526.
+
+
+L'Italia mai non erasi mostrata tanto disposta ad armarsi per la propria
+indipendenza come nell'istante in cui le fu noto il trattato di Madrid.
+L'espulsione dei barbari era il voto di tutti gli stati, di tutte le
+province, di tutte le condizioni: e di questo nome di barbari, che
+gl'Italiani davano allora ad una voce agli oltremontani, non eransi
+giammai in altri tempi renduti più meritevoli tutti i popoli che
+guastarono la bella Italia ne' trent'anni che precedettero quest'epoca.
+La civiltà aveva, a dir vero, fatti progressi nelle corti e nelle
+capitali dei principi oltremontani; ma la barbarie regnava tuttavia tra
+la generalità dei popoli, ed in particolare nelle armate. Giammai tanta
+cupidigia, tanta crudeltà, tanta perfidia non eransi a gara mostrate
+dalle diverse nazioni. Giammai le città non erano state più
+frequentemente e più inumanamente saccheggiate; giammai i contadini
+ridotti a tale eccesso di disperazione. Dall'una all'altra estremità
+d'Italia, ogni provincia aveva più d'una volta sperimentata l'asprezza
+de' comandanti stranieri, l'insolenza e la rapacità dei soldati. La
+Sicilia, la di cui antica costituzione non veniva più rispettata, dacchè
+il suo monarca regnava sopra la metà dell'Europa, era così insofferente
+del giogo spagnuolo, che il timore de' supplicj non bastava a frenare i
+cospiratori, tenuti ubbidienti soltanto dalla continua forza che gli
+opprimeva. Il regno di Napoli, dopo avere lungo tempo sofferto il giogo
+francese, era ridotto a desiderarlo, dacchè i soldati spagnuoli,
+accantonati senza paga nelle loro campagne, rifacevansi sugl'infelici
+contadini delle ruberie dei tesorieri reali; dacchè i vicerè opprimevano
+il commercio coi monopolj, moltiplicavano gli asili accordati ai
+facinorosi, e non si prendevano verun pensiero della giustizia. Lo stato
+della Chiesa, ruinato dall'inquieto carattere di tre pontefici che si
+erano succeduti con eguale ambizione, piagneva tuttavia le perfidie di
+Alessandro VI, quando Giulio II e Leon X vi chiamarono nuovi sciami di
+stranieri. La lunga guerra di Pisa aveva lasciata nella desolazione metà
+della Toscana; e nel sacco di Prato quest'industriosa contrada aveva
+imparato a conoscere l'avarizia e la crudeltà degli Spagnuoli. In tutta
+l'estensione degli stati veneziani non si trovava un piccolo distretto
+che non avesse avuto triste esperimento della brutalità de' Tedeschi, e
+che nelle guerre eccitate dalla lega di Cambrai non fosse stato più
+volte saccheggiato. Genova era stata di fresco abbandonata al sacco
+degli Spagnuoli dal marchese di Pescara. Gli stati di Ferrara, che sì
+lungo tempo aveano tentata l'ambizione di Giulio II e di Leone X, erano
+stati irrigati di sangue, e quelli di Mantova esposti ai medesimi
+guasti. Più sventurata di tutte le altre province, la Lombardia non
+aveva mai cessato d'essere il teatro della guerra dopo la prima
+spedizione di Carlo VIII; presa più volte e ripresa dai Francesi, dagli
+Spagnuoli, dai Tedeschi, dagli Svizzeri, non sapeva quale di questi
+barbari popoli dovesse più abborrire. Il Piemonte ed il Monferrato,
+senz'essere in guerra per proprio conto, n'erano ogni anno il teatro, e
+gli sventurati loro abitanti venivano puniti da un partito per essere
+stati esposti alle violenze di un altro. In questo universale stato di
+patimenti, di cui nulla presagiva il fine, gl'Italiani, poichè non
+potevano sperar pace, invocavano almeno una guerra nazionale, una guerra
+nella quale combattessero e soffrissero per la loro libertà, per la loro
+indipendenza, per un governo scelto da loro, e non per passare dalle
+mani di un padrone che detestavano a quelle di un altro egualmente
+abborrito.
+
+Le circostanze presenti non sembravano meno favorevoli alla liberazione
+dell'Italia di quel che lo fosse questa generale disposizione degli
+spiriti. Lo spogliamento di Francesco Sforza aveva disvelata
+l'insaziabile ambizione di Carlo V e corrucciati tutti i sudditi di
+questo sventurato principe, allora assediato nel castello di Milano; e
+non ve n'era un solo che non si credesse chiamato ad impugnare le armi
+per difendere un sovrano riconosciuto da tutta l'Europa, ed in favore
+del quale erano stati conchiusi tanti trattati. In fatti universale era
+il fermento e le insurrezioni anche in Milano giornaliere, mentre
+l'armata dell'imperatore, indebolita dalle diserzioni, mancante di
+munizioni, mal pagata, e per le continue sue vessazioni diventata
+l'oggetto dell'odio universale, lungi dal poter resistere ad un attacco
+straniero, non sembrava pure in istato di potersi sostenere contro gli
+abitanti del paese.
+
+Di quest'epoca Carlo V aveva sposata Isabella di Portogallo, che gli
+aveva recata in dote la prodigiosa somma di novecento mila ducati; vale
+a dire quanto abbisognava per mantenere un anno un'armata di venti mila
+uomini di milizia svizzera, che di tutte era la più dispendiosa; ma tale
+era il disordine delle finanze dell'imperatore, che anche in tale
+circostanza aveva trovata la maniera di essere senza danaro. La
+ribellione dei contadini che aveva cominciato nella Svevia, e che
+minacciava tutto l'impero, aveva acceso il fuoco nella Germania. La
+Spagna non si era per anco riavuta dall'ultima sua guerra civile, nè
+ancora mostravasi prontamente ed interamente ubbidiente al monarca.
+L'Ungheria, che ne' due precedenti secoli aveva presa tanta parte nelle
+cose dell'Italia, più non poteva abbadarvi, essendo costretta a
+sostenere sola, per la difesa della Cristianità, il terribile peso della
+guerra de' Turchi; ed il giovane Lodovico II, re d'Ungheria e di Boemia,
+diede il 29 di agosto di questo stesso anno la fatale battaglia di
+Mohacz, in cui perì colla maggior parte della sua nobiltà, porgendo così
+occasione a Ferdinando, fratello di Carlo V, di raccogliere quelle due
+corone, ma nello stesso tempo richiamando tutta la sua attenzione verso
+i confini de' Turchi[193]. Gli altri, potentati posti in guardia
+dall'ambizione di Carlo V, vedendolo nello stesso tempo minacciare col
+trattato di Madrid l'Italia e la Francia, desideravano che gl'Italiani
+si rendessero indipendenti, ed erano disposti a soccorrerli. Il re di
+Francia rinunciava a' suoi pretesi diritti sul Milanese e sul regno di
+Napoli; ed il re d'Inghilterra eccitava il papa a farsi capo di una
+lega, che assicurasse colla libertà del suo paese quella dell'Europa.
+
+ [193] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 406. — Alfonso de Ulloa Vita di
+ Carlo V, l. II, p. 113. — Ejusd. Vita di Ferdinando imperatore, l.
+ I, p. 17._
+
+Ma perchè un paese possa liberarsi dal giogo degli stranieri, d'uopo è
+che i suoi popoli si accostumino alla milizia, e che i suoi capi non
+manchino di risolutezza: e queste due qualità mancavano agl'Italiani. La
+fanteria comune levata nel paese era universalmente riconosciuta
+inferiore alla tedesca, alla spagnuola, alla svizzera. Non è perciò che
+non si fossero veduti particolari corpi, formati da buoni capitani,
+uguagliare in valore le migliori truppe d'Europa: Federico da Bozzolo,
+Renzo di Ceri e Giovanni de' Medici, avevano dato alle loro bande
+italiane una riputazione confessata da tutte le nazioni; ma la maggior
+parte de' fanti, assoldati mensilmente e licenziati alla fine d'ogni
+campagna non potevano pareggiarsi a quelle truppe scelte. Altronde il
+carattere de' soldati non indicava quello della massa del popolo. Le
+persone di mala vita, i vagabondi, gli assassini, erano quasi i soli che
+si lasciassero persuadere ad entrare nelle armate; i contadini non
+avevano veruna abitudine al servizio, ed i borghesi erano ancora più
+timidi. Quasi in ogni luogo i sudditi dello stato erano disarmati; e se
+qualche governo aveva avuto la saviezza d'arrolare e d'esercitare le sue
+milizie, mancando lo spirito militare nei capi, non poteva diffondersi
+nella massa del popolo. Per tal modo l'ordinanza de' Fiorentini, ch'era
+forse la milizia d'Italia e la meglio organizzata, era diventata un
+continuo oggetto di ridicolo a cagione della sua viltà.
+
+Ma più che il coraggio militare alle truppe, mancava il coraggio di
+spirito ai governi. Quello che in addietro animava i consiglj della
+repubblica fiorentina, più non trovavasi in veruna parte d'Italia. I
+Veneziani erano famosi per conto della loro prudenza, ma il loro sistema
+riducevasi a salvare il presente a spese dell'avvenire, a sottrarsi con
+destrezza alle difficoltà, e ad aspettare soccorso dal tempo. Dopo avere
+lungo tempo fatta buona prova, doveva all'ultimo necessariamente
+produrre disastri. Clemente VII, la di cui profonda politica era stata
+lungamente ammirata quando era consigliere di Leon X, e quando credevasi
+ch'egli avesse tutto calcolato e tutto preveduto, mancava essenzialmente
+di risoluzione. Nè egli sapeva prendere opportunamente un partito, nè
+sostenerlo con costanza; scioccamente sagrificava per avarizia i suoi
+mezzi di difesa; e quand'erasi in tal modo dato in mano de' nemici, era
+solito d'entrare per pusillanimità in impegni contrarj ai suoi
+interessi.
+
+Non pertanto i Veneziani ed il papa erano le sole potenze che ancora
+conservassero in Italia il sentimento della loro indipendenza; e loro
+toccava il dirigere l'ultimo sforzo a pro della libertà italiana. Essi
+lo sentivano, e non abbandonarono i progetti formati in tempo della
+cattività di Francesco I; e quando lo seppero tornato ne' suoi stati, si
+affrettarono di spedire a Parigi i loro ambasciatori sotto colore di
+felicitarlo, ma in sostanza per iscandagliare le sue disposizioni,
+dissuaderlo dall'osservanza del trattato di Madrid, e piuttosto
+consigliarlo ad entrare con loro in una lega, che porrebbe limiti
+all'ambizione ed alle usurpazioni dell'imperatore[194].
+
+ [194] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 357. — Ben. Varchi Stor. Fior.,
+ l. II, p. 38. — P. Paruta, Ist. Ven., l. V, p. 354. — Gal. Capella,
+ l. V, f. 58. — Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 572. — Jac. Nardi, l. VII,
+ p. 315. — Gio. Cambi, t. XXII, p. 280. — Georg. von Frundsberg, B.
+ III, f. 61._
+
+Gli ambasciatori del papa e di Venezia non tardarono a conoscere le
+disposizioni del re. Lagnavasi egli altamente della violenza che gli si
+era fatta per costringerlo a sottoscrivere il trattato di Madrid, e
+dell'estrema durezza usata a suo riguardo. Andava replicando che il
+giuramento a cui era stato astretto, era meno valido assai e meno
+solenne che non quello della sua consacrazione, col quale erasi
+obbligato verso i suoi sudditi a non ismembrare la Francia. Sua madre e
+sua sorella, madama d'Alenson, le di cui negoziazioni in Ispagna erano
+tornate vane, professavano i medesimi principj. I grandi, non meno che
+il popolo, sembravano impazienti di lavare l'affronto ricevuto dal loro
+re; ed in pari tempo i ministri francesi si affrettavano di dichiarare
+agli ambasciatori italiani, che, rinunciando oramai ad un'ambizione
+ch'era riuscita fatale alla Francia, essi più non muovevano pretese nè
+sopra Milano, nè sopra Napoli, e soltanto desideravano che quelle
+province non ingrandissero i possedimenti d'un monarca rivale, ma che
+l'Italia tutta fosse libera e scuotesse ogni giogo straniero[195].
+
+ [195] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 359. — P. Paruta Ist. Ven., l.
+ V, p. 355. — Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 572._
+
+Queste assicurazioni sembravano proprie ad affrettare la conclusione
+della lega italiana, che, secondo i desiderj di Francesco I, trattavasi
+in Francia, affinchè gli ambasciatori inglesi vi potessero più
+facilmente intervenire: ma coloro che meglio penetravano nell'animo del
+re avrebbero potuto avvedersi che il suo coraggio, la confidenza nella
+propria fortuna e la sua ambizione erano stati domati dalla sventura:
+che oramai non desiderava che la pace; che si affretterebbe di
+ricuperare a qualunque altissimo prezzo i figliuoli dati in ostaggio; e
+che, quando Carlo V non gli chiedesse lo smembramento della Francia, e
+rinunciasse a privarlo della Borgogna, Francesco dal canto suo non
+farebbe difficoltà di sagrificare l'indipendenza d'Italia; di modo che
+quando stringeva gl'Italiani ad associarsi a lui, non facevalo che per
+potere trattare egli stesso poscia con maggior suo vantaggio, e vendere
+a più caro prezzo l'abbandono de' suoi alleati[196].
+
+ [196] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 360. — P. Paruta, l. V, p. 357.
+ — Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 573._
+
+Francesco I aveva adunati a Cognacco i principi ed i notabili del regno;
+gli aveva consultati intorno al trattato che aveva sottoscritto, e
+ricevuta la loro dichiarazione, ch'egli non aveva il diritto di alienare
+la Borgogna. Gli stati di questa provincia avevano protestato contro la
+loro separazione dal regno; e Francesco, da che trovavasi in libertà,
+avea rifiutato al signore di Lannoi, vicerè di Napoli, che l'aveva
+seguito, di ratificare il trattato di Madrid. Poco dopo questo rifiuto,
+il 22 di maggio del 1526, sottoscrisse un trattato d'alleanza con
+Clemente VII, i Veneziani e Francesco Sforza, il quale trattato, per
+essere il papa capo della confederazione, fu chiamato _la santa
+lega_[197].
+
+ [197] _Hist. de la Diplom. Fran., t. I, l. III, p. 340. — Fr.
+ Guicciardini, l. XVII, p, 368. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p.
+ 22. — Arn. Ferroni, l. VIII, p. 163. — Fr. Belcarii, l. XVIII, p.
+ 574. — Jac. Nardi, l. VII, p. 315_. — Il trattato viene
+ letteralmente riportato nella vita di Giorgio Frundsberg, _l. IV, f.
+ 62._
+
+Lo scopo di questa lega era quello di far mettere in libertà i figli di
+Francesco I contro il pagamento di una taglia; di far restituire il
+ducato di Milano a Francesco Sforza, e la contea d'Asti colla sovranità
+abituale di Genova al re di Francia. Se Carlo V ricusava queste
+condizioni, i confederati, per costringerlo ad accettarle, obbligavansi
+ad unire in Italia a spese comuni un'armata di due mila cinquecento
+uomini d'armi, tre mila cavaleggieri e trenta mila fanti, mentre due
+armate francesi penetrerebbero, una in Lombardia e l'altra in Ispagna.
+Nello stesso tempo i confederati dovevano attaccare il regno di Napoli
+con una flotta di ventotto galere veneziane e pontificie. Dopo averne
+cacciati gli Spagnuoli, il papa doveva disporre di questo regno a favore
+di un principe italiano, il quale pagherebbe al re di Francia, in
+tacitazione de' suoi diritti, un annuo canone di settantacinque mila
+fiorini[198].
+
+ [198] _Hist. de la Diplom. Fran., t. I, l. III, p. 340. — Fr.
+ Guicciardini, l. XVII, p. 368. — Gal. Capella, l. V, f. 58. — P.
+ Paruta, l. V, p. 358. — Arn. Ferroni, l. VIII, p. 165. — Scip.
+ Ammirato, l. XXX, p. 358._
+
+I confederati sentivano la necessità di non perdere tempo a far avanzare
+le loro truppe in soccorso dell'infelice duca di Milano, che, assediato
+nel castello della sua capitale, aveva dichiarato di non avere
+vittovaglie per tutto il mese di giugno[199]. Le violenze esercitate in
+Milano dalle truppe spagnuole vi avevano eccitata una sollevazione; ma
+sebbene il duca ne approfittasse per fare una sortita, non aveva trovati
+apparecchiati nè soccorsi, nè munizioni, ed era stato forzato a
+rientrare nel castello senza avere ottenuto verun vantaggio. Dal canto
+suo il popolaccio si era trattenuto a saccheggiare la corte vecchia in
+cui risiedeva il tribunale criminale, e dato così tempo agli Spagnuoli
+di porsi sulle difese. Non pertanto Antonio di Leiva, che li comandava
+di concerto con Alfonso d'Avalos, marchese del Guasto, e cugino del
+Pescara, conoscendo il pericolo della sua situazione, promise ai
+Milanesi per calmarli, che farebbe uscire di città tutte le truppe
+strettamente non necessarie all'assedio del castello[200]. Intanto altri
+Spagnuoli taglieggiavano gli stati di Parma e di Piacenza, e la stessa
+autorità del pontefice veniva o disprezzata o attaccata dagli agenti
+dell'imperatore[201].
+
+ [199] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 360. — Mém. de M. du Bellay, l.
+ III, p. 24._
+
+ [200] _Gal. Capella, l. V, f. 60. — Fr. Guicciardini, l. XVII, p.
+ 362. — Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 572. — Jac. Nardi Ist. Fior., l.
+ VIII, p. 317. — Jos. Ripamontii Hist. Mediol., l. IX, p, 711._
+
+ [201] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 363_. — Lettera di Clemente VII
+ a Carlo V per giustificare il cominciamento delle ostilità. _Ap.
+ Gal. Capellam, l. V, f. 59._
+
+In fatti il papa ed i Veneziani si affrettarono, anche prima che si
+conchiudesse la lega, di porsi in istato di agire. Il duca d'Urbino,
+generale dei Veneziani, si avanzò sull'Adda con tutti i suoi uomini
+d'armi, e sei mila fanti italiani; Guido Rangoni, generale del papa, si
+portò dal canto suo fino a Piacenza con altri sei mila fanti. Per
+rendere più formidabili queste due armate, sentivasi il bisogno di
+unirvi gli Svizzeri. L'istante era giunto di strignere le negoziazioni
+intavolate già da un anno coi cantoni dal vescovo di Veruli; ma gli si
+era così strettamente ordinato di non prendere verun positivo impegno,
+di non lasciar penetrare il segreto, di non compromettere il papa, che
+non potè far marciare gli Svizzeri colla desiderata prestezza. Gian
+Giacomo de' Medici, Milanese, che veniva contraddistinto col titolo di
+castellano di Musso, dal nome di un castello di cui si era impadronito
+in vicinanza de' Grigioni[202], e che cominciava a farsi nome colle armi
+e cogl'intrighi, promise al papa di assoldare sei mila Svizzeri ad un
+mezzo ducato l'uno d'arrolamento: Ottaviano Sforza, vescovo di Lodi, che
+pretendeva pure di avere grandissimo credito presso i cantoni, promise
+di levarne un egual numero pei Veneziani: ed i confederati si riposarono
+sulle promesse di questi raggiratori, cui affidarono il loro danaro in
+principio di giugno, raccomandando loro estrema diligenza[203].
+
+ [202] Sulla riva destra del lago di Como, presso Dongo. _N. d. T._
+
+ [203] Lettera del Ghiberti datario al vescovo di Veruli. Roma 22
+ giugno 1526. Tra le _Lett. dei Princ., t. I, f. 184. — Fr.
+ Guicciardini, l. XVII, p. 365. — P. Paruta Ist. Ven., l. V, p. 359._
+
+Ma in questo tempo il re di Francia era entrato in nuove negoziazioni
+con Carlo V, cui aveva offerti due milioni di scudi d'oro per la taglia
+de' suoi figliuoli, purchè a tale prezzo potesse conservare la Borgogna;
+minacciandolo in pari tempo colla lega che si stava formando contro di
+lui. Per guadagnare tempo intanto coi confederati, ricusava di
+sottoscrivere il trattato di Cognacco, finchè non avesse ricevute le
+ratifiche del papa e dei Veneziani; e con tale pretesto non pagava i
+quaranta mila scudi promessi ogni mese per levare gli Svizzeri, nè
+faceva avanzare le sue truppe[204].
+
+ [204] Lettera a messer Capino, nunzio del papa, presso al re di
+ Francia. Di Roma 5 giugno. _Lett. de' Princ., t. I, f. 185. — Fr.
+ Guicciardini, l. XVII, p. 370._
+
+Gli alleati italiani avevano ordinato di cominciare le ostilità;
+mandavano ogni giorno rinforzi all'armata; Vitello Vitelli era giunto a
+quella del papa colle truppe fiorentine; vi si era recato ancora
+Giovanni de' Medici, dichiarato capitano della fanteria italiana, mentre
+che lo storico Guicciardini era stato nominato luogotenente del papa in
+tutti gli stati della Chiesa, ed era partito da Roma il giorno 7 di
+giugno per recarsi all'armata con una quasi illimitata autorità[205].
+
+ [205] Lett. di G. M. Ghiberti a messer Capino. Roma 9 giugno 1526.
+ _Lett. de' Princ., t. I, p. 189. — Fr. Guicciardini, l. XVII, p.
+ 370. — Ist. di Gio. Cambi, t. XXII, p. 280._
+
+Ma in mezzo agli apparecchj di guerra si continuavano le negoziazioni.
+Ugo di Moncade, che vantavasi d'essersi formato alla scuola di Cesare
+Borgia, era stato mandato da Carlo V prima al re di Francia, poi a
+Milano, indi a Roma, per cercare di sciogliere la lega, e per trattare
+separatamente o cogl'Italiani, o coi Francesi. Il Moncade aveva
+rifiutati i due milioni offerti dal re in cambio della Borgogna. Aveva
+date buone speranze al duca di Milano; ma giudicando che questi non
+potrebbe lungamente difendersi, non aveva voluto far sospendere
+l'assedio del castello. Giunto presso Clemente VII, gli aveva press'a
+poco offerto tutto ciò che poteva desiderare per l'Italia, a condizione
+che egli ed i Veneziani rinuncierebbero al trattato col re di Francia.
+Clemente per onore e per politica aveva risposto che oramai vi si era
+obbligato, e che più accettare non poteva condizioni, che in addietro
+aveva inutilmente domandate all'imperatore. Tutto adunque disponevasi
+per la guerra, ed i capitani imperiali, che si trovavano in Milano con
+pochissime truppe, in mezzo ad una popolazione ridotta a disperazione
+dai loro cattivi trattamenti, e tra nemici più forti, risguardavano omai
+come pericolosissima la loro situazione[206].
+
+ [206] Ugo di Moncade era in Milano circa nella metà di giugno, di
+ dove passò a Roma. _Lett. de' Princ., t. I, f. 196-201 e seg. — Fr.
+ Guicciardini, l. XVII, p. 371. — Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 575._
+
+Ma sgraziatamente per l'Italia e pel riposo d'Europa i Veneziani avevano
+affidato il comando della loro armata a Francesco Maria della Rovere,
+duca di Urbino; e siccome il rango di questo generale era di lunga mano
+superiore a quello del conte Guido Rangoni, comandante delle truppe
+pontificie, il primo dirigeva solo tutte le operazioni degli alleati.
+Non mancavano al duca d'Urbino talenti militari, nè fors'anco valore
+personale; ma prendendo per suo modello Prospero Colonna, egli ne aveva
+esagerato il metodo. Egli riduceva tutta la tattica militare a prendere
+inattaccabili posizioni, schivando sempre di venire a battaglia, per
+quanto le sue forze fossero più numerose di quelle del nemico: veruna
+circostanza sembravagli tanto stringente da determinarlo ad un'ardita
+azione, ed ostinandosi a non volere arrischiar nulla, giugneva alla
+certezza di perdere ogni cosa. Egli dichiarò che non si avvicinerebbe ai
+nemici finchè non sarebbero arrivati alla sua armata gli Svizzeri che
+gli erano stati promessi.
+
+Ma questi mai non arrivavano: i due negoziatori, che dovevano arrolarli,
+non godevano presso quella nazione di tutta l'opinione che avevano
+millantata; altronde un'inopportuna economia non aveva lasciato che il
+papa vi pensasse a tempo. Gian Giacopo de' Medici ad altro quasi non
+pensava che a svolgere in suo profitto una parte del danaro che gli era
+stata affidata per quest'oggetto, e Vespasiano Sforza, vescovo di Lodi,
+uomo prosontuoso, che aveva menato tanto rumore intorno alle sue
+aderenze cogli Svizzeri, era loro appena noto[207]. Antonio di Leiva ed
+il marchese del Guasto, conoscendo che sarebbero attaccati tostocchè
+arriverebbero gli Svizzeri, vollero in prevenzione assicurarsi dei
+Milanesi, comprimerli col terrore, e rompere il trattato ch'essi avevano
+conchiuso con loro. Avevano segretamente fatti entrare nuovi Spagnuoli
+in città, cui avevano fatto occupare i luoghi più forti:
+contemporaneamente tutta l'armata ebbe ordine d'avanzare; ed in allora,
+desiderando che si eccitasse una sollevazione, fecero, per avere un
+pretesto di punire il popolo, uccidere in faccia sua il 17 di giugno un
+borghese che aveva ommesso di salutarli, ed immediatamente dopo tre di
+lui amici, che essi avevano veduti compiangere la di lui sorte. Come lo
+previdero, il popolo diede subito mano alle armi: ma le loro genti
+distribuite nelle case provvedute di feritoje, e ne' luoghi forti che
+signoreggiavano le principali strade, fecero subito fuoco addosso alla
+moltitudine. Moltissimi Milanesi caddero uccisi senza quasi poter
+danneggiare i nemici. Però la zuffa mantenevasi ancora, quando si sparse
+la notizia che il rimanente dell'armata si trovava già presso alle
+porte; onde i Milanesi si dispersero vinti da subito spavento. D'altra
+parte il Leiva non voleva abbandonare al saccheggio la capitale della
+Lombardia, che destinava ad essere più lentamente, più crudelmente, più
+regolarmente spogliata. Si fece una nuova convenzione col popolo, il
+quale acconsentì a lasciarsi disarmare, ed all'esilio di tutti i suoi
+capitani della milizia e di tutti suoi magistrati[208].
+
+ [207] Lettere di G. M. Ghiberti al vescovo di Veruli, a mons. Pola,
+ al castellano di Musso; da Roma il 10 giugno. _T. I, f. 192 e seg. —
+ Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 372._
+
+ [208] _Gal. Capella, l. V, f. 62. — Fr. Guicciardini, l. XVII, p.
+ 373. — Lettera del Guicciardini al conte Ruberto Boschetto.
+ Piacenza, 18 giugno 1526. Lett. de' Princ., l. I, f. 206. — Fr.
+ Belcarii, l. XIX, p, 577. — Josephi Ripamontii, l. IX, p. 714._
+
+Le violenze degl'imperiali non si ristringevano alla sola Milano, ma si
+rinnovavano in tutte le città, in tutte le borgate della Lombardia, ed
+ovunque eccitavano il medesimo risentimento. Fabrizio Maramaldo,
+ufficiale calabrese, era stato posto a Lodi da Antonio di Leiva con
+settecento fanti italiani al soldo dell'imperatore, ai quali si
+permetteva la più sfrenata licenza. Lodovico Vistarini, gentiluomo
+lodigiano, che pure serviva nell'armata imperiale, non potendo più
+lungamente sostenere quest'oppressione della sua patria, nella notte del
+24 di giugno sorprese una piccola torre sopra un bastione di questa
+città, ove stavano soltanto sei uomini di guardia, che furono da lui
+uccisi. Padrone d'una pusterla, prima che niuno fosse ancora informato
+della sua intrapresa, uscì di città per andare incontro al duca
+d'Urbino, che aveva prevenuto del suo disegno. Malatesta Baglioni entrò
+prima degli altri in Lodi per questa pusterla con tre in quattro mila
+fanti veneziani, ed il duca d'Urbino lo seguì poche ore dopo. Maramaldo,
+sorpreso, ritirossi non pertanto in buon ordine nella fortezza, ove
+venne bentosto da Milano a raggiugnerlo con tre mila Spagnuoli il
+marchese del Guasto; ma dopo un sanguinoso combattimento gl'imperiali
+non avendo potuto ricuperare la città, risolvettero altresì di evacuare
+la fortezza, e ricondussero tutte le loro truppe a Milano[209].
+
+ [209] _Gal. Capella, l. VI, f. 64. — Fr. Guicciardini, l. XVII, p.
+ 374._ — Lettere del 26 e 27 giugno di Gio. Batt. Sanga a mons. di
+ Pola, _t. I, p. 225. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 26. — P.
+ Giovio Vita del card. Pomp. Colonna, p. 163. — P. Paruta, l. V, p.
+ 360. — Ben. Varchi, l. II, p. 39. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 578._
+
+La conquista di Lodi poteva essere per la lega della più grande
+importanza; con ciò si assicurava il passaggio dell'Adda, era tolto ogni
+ostacolo all'unione dell'armata pontificia con quella di Venezia, e
+rotta la comunicazione tra Milano e Cremona, sicchè niente più impediva
+all'armata degli alleati di portarsi fin sotto le mura di Milano, dove
+il popolo invocava un liberatore, e dove lo sventurato Sforza, assediato
+nel castello, avendo consumate tutte le munizioni, sforzavasi non
+pertanto di tenersi fino all'arrivo degli alleati. Non contansi più di
+venti miglia da Lodi a Milano, ed altrettante da Lodi a Pavia: di modo
+che, essendo minacciata ancora questa seconda città, gl'imperiali, per
+difenderla, dovevano dividere le loro forze. L'armata alleata aveva più
+di venti mila fanti, una buona artiglieria, uomini d'armi e cavaleggieri
+in grosso numero, mentre che gl'imperiali non avevano che tre mila
+tedeschi, pochissimi cavalli, pochissime vittovaglie, ed erano affatto
+senza danaro[210].
+
+ [210] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 376. — Gal. Capella, l. VI, f.
+ 65. — Jos. Ripamontii Hist. Med., l. IX, p. 715._
+
+Ma il duca d'Urbino, alla sua esagerata prudenza e ad una soverchia
+diffidenza delle truppe italiane, aggiugneva un segreto desiderio di
+vedere umiliato Clemente VII con tutta quella famiglia de' Medici, la di
+cui nimicizia gli era stata tanto funesta. Egli non volle mai piegarsi
+alle calde istanze che Francesco Guicciardini ed i capitani della
+Chiesa, che lo avevano raggiunto il 26 di giugno, gli facevano, di
+marciare rapidamente sopra Milano. Sarebbe un'imperdonabile imprudenza,
+egli loro diceva, il venire a battaglia cogl'imperiali prima d'avere
+ricevuti i soccorsi degli Svizzeri; e tutto quanto acconsentì di fare
+per compiacerli, fu di accostarsi lentamente a Milano facendo tre o
+quattro miglia un giorno e consumando l'altro nel campo per dar tempo
+agli Svizzeri di arrivarlo. Infatti il 6 di luglio giunse al suo campo a
+san Martino, lontano tre miglia da Milano, un corpo avanzato di
+cinquecento Svizzeri; ma le sue lentezze avevano dato tempo al duca di
+Borbone di arrivare da Genova a Milano con circa ottocento fanti
+spagnuoli, e cento mila scudi che recava di Spagna per pagare le
+truppe[211].
+
+ [211] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 378. — P. Paruta, l. V, p. 360.
+ — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 579._
+
+Malgrado questo rinforzo, estremamente pericolosa era la situazione
+dell'armata imperiale in Milano. Con meno truppe assai de' nemici,
+doveva continuare l'assedio del castello, contenere il popolo, in ogni
+luogo disposto a ribellarsi, e difendere o il troppo vasto ricinto de'
+sobborghi, o, abbandonandoli, quello della città che presentava infinite
+difficoltà. Per ciò i capitani della lega non dubitavano che l'armata
+imperiale non si ritirasse innanzi a loro. Lo stesso duca d'Urbino ebbe
+un giorno la stessa credenza, ed il 7 di luglio fece avanzare la sua
+armata fino ad un tiro di fucile, e fece tirare alcune cannonate contro
+le porte; ma scoraggiato nel trovare qualche resistenza, fece in
+principio di sera chiamare i capitani della Chiesa, e loro dichiarando
+d'avere ordinato alle truppe veneziane di ritirarsi, li consigliò di
+fare lo stesso se volevano evitare una sconfitta. I comandanti delle
+truppe della Chiesa, ed in particolare il Guicciardini, vivamente
+pregarono il duca a rivocare quest'ordine, non sapendo essi ravvisare
+verun pericolo nella loro posizione; ma il duca trattava il Guicciardini
+con affettato disprezzo, siccome uomo forense che non poteva comprendere
+le operazioni militari. Egli fu inflessibile, e la precipitosa ritirata
+della sua armata, nel cuore della notte, ebbe quasi un'apparenza di
+fuga; e se può darsi fede alle notizie che ricevette la corte di Roma,
+quando il duca d'Urbino prese così pusillanime risoluzione, i generali
+imperiali avevano di già ordinato d'abbandonare Milano[212].
+
+ [212] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 379._ — Lettera di G. M.
+ Ghiberti a mons. di Pola. Roma, 21 luglio 1526. _T. I, p. 230. —
+ Gal. Capella, l. VI, f. 66. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 579. — Ben.
+ Varchi, l. II, p. 40. — P. Paruta, l. V, p. 361. — P. Giovio Vita di
+ Pompeo Colonna, f. 163._
+
+Lo stesso giorno di questa vergognosa ritirata, l'otto di luglio, era
+stato prescelto dagli alleati per pubblicare solennemente la loro
+confederazione a Roma, a Venezia ed in tutta la Francia. E la notizia di
+questa ritirata, che tenne subito dietro a quella dell'alleanza, fu dal
+popolo risguardata come un cattivo augurio per la continuazione della
+guerra[213].
+
+ [213] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 582. — Ist. di Gio. Cambi, t.
+ XXII, p. 282._
+
+Pareva infatti che confermasse l'espressione proverbiale degl'Italiani,
+che le armi de' Veneziani e quelle della Chiesa non tagliavano. La
+diffidenza, che è cagione della ruina di quasi tutte le leghe,
+cominciava di già a manifestarsi in questa. Il re di Francia non aveva
+ancora fatto nulla, preferendo d'appoggiarsi piuttosto agli sforzi de'
+suoi confederati che ai proprj; e si appigliava a dispute di parole
+intorno agli articoli del trattato, onde protrarre la sua cooperazione.
+Pareva che il duca d'Urbino si fosse proposto soltanto di compromettere
+il papa, senza esporre l'armata veneziana da lui comandata; e Clemente
+VII, che lasciavasi ributtare da ogni difficoltà, spaventare da ogni
+pericolo e da ogni spesa, cominciava di già a lagnarsi amaramente
+d'essere entrato in questa guerra. Una piccola guarnigione spagnuola,
+che occupava Carpi, arrestava i corrieri nello stato di Parma e di
+Piacenza, e faceva poco sicuro quel paese. I Colonna ne' loro castelli,
+il duca di Sessa ed Ugo di Moncade ai confini del regno di Napoli
+minacciavano Roma e lo stato della Chiesa, e di già il danaro che il
+papa avrebbe dovuto apparecchiare per una lunga guerra, mancava nelle
+prime mosse delle armate[214].
+
+ [214] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 383. — P. Paruta Ist. Ven., V,
+ p, 362._
+
+Ma il dolore che la ritirata dell'armata cagionò a tutti i confederati
+non era in verun modo paragonabile a quello che provarono gli sventurati
+abitanti di Milano. Antonio di Leiva ed il marchese del Guasto li
+credevano abbastanza avviliti per non dover più nulla temere da loro, e
+se avevano ancora avuto qualche riguardo, qualche ombra di disciplina o
+di giustizia, vi rinunciarono affatto dopo quest'epoca. Essi non
+ricevevano danaro per pagare la truppa, e conoscevano abbastanza Carlo V
+per sapere che non dovevano da lui sperarne; ma Milano poteva ancora
+lungamente mantenere la loro armata, dacchè si arrogavano il diritto di
+disporre di tutte le ricchezze che aveva la città. Dopo avere
+diligentemente disarmati gli abitanti, di già ridotti a piccolo numero
+dall'ultima peste e dalla continua emigrazione, essi acquartierarono i
+loro soldati in ogni casa, obbligando gli abitanti a somministrar loro
+non solo i più dilicati cibi, ma tutto ciò che sapevano desiderare, o
+tutto il danaro che chiedevano per soddisfare ai loro desiderj. Tutte le
+botteghe erano chiuse, tutte le officine senza lavoratori, vuoti tutti i
+magazzini. I proprietarj avevano procurato di nascondere le loro merci,
+ma i soldati frugando in ogni luogo, sotto pretesto di cercar armi,
+prendevano a discrezione tutto quanto trovavano. Le donne ed i fanciulli
+erano sempre esposti alla loro libidine; e quando uno Spagnuolo aveva
+tutto consumato, e più non trovava cosa che gli convenisse nella casa
+del suo ospite, lo forzava con prolungati tormenti a provvedere
+nuovamente a' suoi bisogni. Molti di loro tenevano il principale della
+casa sotto custodia, e legato per essere sicuri di trovarlo qualunque
+volta avessero qualche nuova inchiesta da fargli. Una severa guardia
+impediva, alle porte della città, che gli abitanti fuggissero
+abbandonando ogni loro proprietà; perciò, sebbene il suicidio sia sempre
+stato presso gl'Italiani rarissimo, ogni giorno si sentiva che qualche
+sciagurato erasi precipitato ne' pozzi o strozzato, per sottrarsi a così
+atroce tirannide[215].
+
+ [215] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 386. — Gal. Capella, l. VI, p.
+ 65 e seg, — Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 317. — Jos.
+ Ripamontii, l. IX, p. 715._
+
+Quando giunse a Milano il duca di Borbone, lusingaronsi gli abitanti che
+sarebbe meno barbaro che gli altri capitani imperiali, in paesi, di cui
+dicevasi che Carlo V gli aveva promessa l'investitura. I gentiluomini
+milanesi gli mandarono una deputazione per ricordargli tutte le
+testimonianze di attaccamento date dalla nobiltà all'impero. Lo stesso
+Borbone n'era stato testimonio; sapeva che dalla mano dell'imperatore
+avevano ricevuto quel principe, al quale loro si rimproverava d'essere
+fedeli, mentre i supplicj che loro s'infliggevano per punirneli,
+sorpassavano in crudeltà quelli che le leggi riservavano ai più odiosi
+delinquenti[216]. Il Borbone parve compassionarli, scusò i suoi
+commilitoni a cagione della necessità de' tempi e dei bisogni
+dell'armata, e nello stesso tempo promise, che quando i Milanesi
+potessero dargli trenta mila ducati, onde saziare in parte l'avidità de'
+soldati, li farebbe uscire tutti di città. Invocò sul proprio capo tutte
+le vendette del cielo se mancava a questa promessa, ed i suoi giuramenti
+ottennero fede; ma nello stato di totale esaurimento in cui era caduta
+una così doviziosa città, trenta mila ducati diventavano un'enorme
+somma. Ad ogni modo tutti cercarono di contribuire, privandosi delle
+ultime monete che loro rimanevano; ed il Borbone, quand'ebbe ricevuto il
+danaro, mancando impudentemente alla parola, non ritirò i soldati dalla
+città, nè diede veruna salvaguardia agli abitanti[217].
+
+ [216] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 387._
+
+ [217] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 390. — Mém. de M. du Bellay, l.
+ III, p. 24. — Gal. Capella, l. VI, f. 65. — Jos. Ripamontii, l. IX,
+ p. 717._
+
+Lo sventurato Sforza, chiuso nel castello di Milano, vedeva finalmente
+avvicinarsi l'istante in cui la mancanza di vittovaglie lo sforzerebbe a
+capitolare. Per risparmiare le poche munizioni che ancora gli restavano,
+risolse di far sortire trecento di coloro che si erano con lui chiusi in
+castello e non erano capaci di difenderlo. Siccome gli assedianti non vi
+si opposero, questi infelici attraversarono, nella notte del 17 luglio,
+le trincee che li circondavano, le quali avevano così poca profondità,
+che sebbene fossero tutti o vecchi, o donne, o fanciulli, le passarono
+senza difficoltà. Questi fuggiaschi, giunti al campo di Marignano,
+rappresentarono ai generali della lega, da un canto l'estremità cui era
+ridotto il duca di Milano, dall'altro la facilità di soccorrerlo,
+tenendo la medesima strada che essi avevano battuta[218].
+
+ [218] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 591. — Gal. Capella, l. VI, f.
+ 66. — P. Paruta, l. V, p. 366._ — Lettera di G. M. Ghiberti, da Roma
+ il 21 luglio. _Lett. de' Princ., t. I, p. 230._
+
+Erano di già arrivati al campo del duca d'Urbino cinque mila Svizzeri
+con Gian Giacomo de' Medici, castellano di Musso, e sebbene il duca
+volesse sempre aspettare le truppe della stessa nazione che doveva
+somministrare il re di Francia, ma che mai non giugnevano, si lasciò
+strascinare dalle importunità di tutti i suoi luogotenenti, e si avanzò
+fino a due miglia da Milano; soltanto impiegò quattro giorni in un
+viaggio che un pedone fa in tre ore, ed andò ad accamparsi il 22 luglio
+tra l'abbadìa di Casaretto ed il Navilio. Fortissima era la posizione
+del suo campo, ma per liberare una guarnigione assediata trattavasi di
+attaccare, non già di difendersi. Tutti gli ufficiali del duca d'Urbino
+lo supplicavano di condurli alle trincee; il castellano di Musso e gli
+Svizzeri glielo chiedevano per l'onor loro; ma il duca differiva sempre
+d'uno in altro giorno, e stava ancora deliberando il 24 di luglio,
+quand'ebbe avviso che Francesco Sforza, non avendo più viveri, aveva
+capitolato. A tale notizia il duca d'Urbino disse in pieno consiglio,
+che ciò lo alleggeriva d'un gran peso, poichè il desiderio di soccorrere
+un alleato era in procinto di strascinarlo a commettere
+un'imprudenza[219].
+
+ [219] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 392. — Gal. Capella, l. VI, f.
+ 67. — Mém. de M. du Bellay, l. XII, p. 27. — P. Paruta, l. V, p.
+ 366. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 318. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 581._
+
+Lo Sforza aveva resistito fino all'ultima estremità, e quando più non
+poteva tenere che alcune ore, aveva ancora ottenuta dal Borbone
+un'onorevole capitolazione, tanta era l'inquietudine che dava a questo
+l'assedio del castello di Milano in vicinanza di un'armata più numerosa
+della sua. Lo Sforza e tutti coloro ch'erano stati con lui assediati,
+potevano liberamente ritirarsi ovunque loro piacesse; i diritti del
+primo vennero conservati nella loro integrità, ed il Borbone gli promise
+di dargli il possesso della città di Como, che gli fu assegnata per sua
+residenza. Ma quando vi si recò, dopo aver fatto visita agli alleati nel
+loro campo, la guarnigione spagnuola di Como ricusò d'evacuare la città;
+e Francesco Sforza non volle porsi tra le mani degli imperiali. Egli
+tornò al campo degli alleati, ratificò la lega dal papa e dai Veneziani
+conchiusa in suo nome col re di Francia, e gli fu dato il possesso della
+città di Lodi, affinchè una piccola parte almeno del ducato di Milano
+riconoscesse la sua autorità[220].
+
+ [220] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 394. — P. Paruta Ist. Ven., l.
+ V, p. 367. — Mém. de M du Bellay, l. III, p. 28. — Gal. Capella, l.
+ VI, f. 68._
+
+Gli affari della lega non procedevano più felicemente in Toscana, dove
+il papa aveva trovato necessario di mutare il governo di Siena, perchè
+questo piccolo stato essendo solo che si fosse dichiarato pel partito
+imperiale, posto tra Firenze e Roma, poteva servire ai nemici della casa
+de' Medici per attaccare Clemente nell'una o nell'altra delle suddette
+città. Da principio il papa aveva tenuta qualche pratica con alcuni
+emigrati sienesi per tentare di sorprendere la loro patria; ma questi
+movimenti essendo stati scoperti e puniti, aveva poi voluto ricondurre
+quegli emigrati a forza aperta ne' loro focolari. Virginio Orsini, conte
+dell'Anguillara, Luigi, conte di Pitigliano, Gentile Baglione ed altri
+capitani furono incaricati di adunare una piccola armata sulle rive
+dell'Arbia. Questi si presentarono il 17 di giugno sotto le mura di
+Siena con nove pezzi d'artiglieria, mille dugento cavalli e più di otto
+mila fanti; ma una parte di questi erano contadini adunati nello stato
+fiorentino, che non erano abituati alla guerra, e mancavano di
+disciplina e di coraggio. Erasi l'armata imprudentemente accampata in un
+lungo sobborgo, che non aveva veruna uscita laterale: ed i commissarj
+avevano permesso, che i vivandieri imbarazzassero coi loro banchi la
+sola strada che loro serviva di sfogo, di modo che non restavano a
+questa quindici piedi di larghezza. Tanto disordine regnava nell'armata,
+ed i soldati, de' quali molti disertavano ogni giorno, mostravansi così
+indisciplinati e vili, che Clemente, non potendo ripromettersi nulla di
+buono da questa spedizione, ordinò di ritirare l'artiglieria e di
+allontanarsi. Quest'ordine doveva eseguirsi il 26 di luglio, ma il 25 a
+due ore dopo mezzo giorno quattrocento soldati usciti di Siena vennero
+ad attaccare la guardia che copriva l'artiglieria, composta per la
+maggior parte di Corsi venuti col conte dell'Anguillara; questi si
+diedero subito alla fuga, e quando i vivandieri li videro ritirarsi
+sopra di loro, si fecero a raccogliere i loro effetti, ed ingombrarono
+talmente l'unica strada per cui i fuggitivi dovevano passare, con bestie
+da soma cariche di attrezzi e di barili, che più non restò luogo nè per
+combattere, nè per fuggire. La confusione accrebbe il terror panico:
+verun soldato più non ascoltò la voce de' capitani; pedoni, cavallieri,
+capitani e vivandieri più non formarono che un solo ammasso, il di cui
+terrore pareva andar crescendo a misura che si andavano allontanando dal
+pericolo. Otto mila uomini vennero disfatti da quattrocento soldati, e
+fuggirono per dieci miglia fino a Castellina, sebbene i Sienesi non gli
+avessero inseguiti più d'un miglio fuori della città; abbandonarono
+dieci cannoni dei Fiorentini e sette dei Perugini, che furono
+trasportati in trionfo a Siena con tutti i loro equipaggi: finalmente,
+giunti alla Castellina, sebbene a tanta distanza dai nemici, fecero
+chiudere le porte, come se fossero tuttavia esposti a vicino
+pericolo[221].
+
+ [221] Lettera di Francesco Vettori al Macchiavelli a Firenze, 7
+ agosto 1526. _Lett. fam. al Macch. Op., t. VIII, p. 211. — Fr.
+ Guicciardini, l. XVII, p. 394. — Gio. Cambi, t. XXII, p. 284. —
+ Scip. Ammirato, l. XXX, p. 360. — Orl. Malavolti, p. III, l. VII, f.
+ 130. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 582._
+
+La vergognosa sconfitta dei Fiorentini forse in parte giustificava la
+risoluzione del duca d'Urbino di non avere confidenza nella fanteria
+italiana, e di evitare ogni battaglia. Parevagli che la lega avesse
+grandi mezzi pecuniari, mentre che i disordini delle finanze
+dell'imperatore esponevano sempre la di lui armata a disperdersi per
+mancamento di danaro. Pure avrebbe ancora dovuto pensare che per
+incoraggiare i popoli, attaccarli al suo partito e rannodare più
+strettamente i vincoli della lega, aveva bisogno di qualche luminoso
+fatto; che uno stato, che solo si difende contro molti, può salvarsi
+temporeggiando, perchè qualunque lentezza non può in esso eccitare la
+diffidenza; ma che le leghe, sempre esposte a sciogliersi, hanno
+altrettanti più rischj contro di loro, quanto è maggiore il tempo che
+richiedono le loro operazioni. Ogni rovescio può privarle di un
+confederato, e quando fanno conoscere la diffidenza nelle proprie forze,
+risvegliano ancora in oltre la diffidenza de' loro sudditi.
+
+Infatti i confederati avevano di già gagliarde ragioni per diffidare gli
+uni degli altri, ed il papa particolarmente poteva a buon diritto
+lagnarsi d'essere abbandonato da que' medesimi pei quali era entrato nel
+pericolo. I re di Francia e d'Inghilterra si erano associati alla lega
+d'Italia, ma avevano lasciato passare più della metà del tempo opportuno
+ad entrare in campagna senza dare verun soccorso agl'Italiani. La corte
+di Roma ed il senato di Venezia non potevano omai più dubitare che tanta
+negligenza non ascondesse qualche segreto progetto. Il vescovo di
+Bayeux, ambasciatore di Francia a Venezia, scrisse egli stesso il 22
+luglio al re Francesco I ed a sua madre, per domandare il suo richiamo,
+lasciando abbastanza chiaramente conoscere ch'egli credeva gl'Italiani
+traditi dalla corte di Francia, e che non voleva cooperare alla ruina
+della sua patria[222]. Giovan Battista Sanga, confidente del datario, ed
+uno de' più destri politici di Roma, fu mandato in Francia ed in
+Inghilterra, per far sentire a quelle due corti che il ritardo loro
+rendeva sicura la vittoria dell'imperatore, per iscandagliare e scoprire
+le segrete viste di quella di Francia, e per offrire a Francesco I il
+ducato di Milano, qualora fosse impossibile di farlo concorrere alla
+guerra disinteressatamente; imperciocchè se la corte di Roma ottenere
+non poteva il suo principale oggetto di cacciare i barbari fuori
+d'Italia, crederebbe non pertanto d'avere guadagnato qualche cosa, se
+faceva in modo che le forze loro vi fossero bilanciate[223].
+
+ [222] Lettere del vescovo di Bayeux, da Venezia 22 e 23 luglio al re
+ ed a madama la reggente. _Lett. de' Princ., t. II, f. 1 e 2._
+
+ [223] Lettera di G. M. Ghiberti al vescovo di Bayeux. Roma primo
+ agosto 1525. _Lett. de' Princ., t. II, f. 3._
+
+La missione del Sanga in Francia convinse i confederati che il re era di
+buona fede, ma che per adesso aveva posto da banda ogni pensiero per
+rispetto all'Italia, e che sua madre ed i suoi consiglieri vivamente si
+opporrebbero a qualunque suo disegno di volervi nuovamente dominare: che
+l'inaudita lentezza de' tesorieri nel pagare il promesso danaro, de'
+generali per mettersi in marcia, de' marinai nel salpare, dipendevano
+dal disordinato gusto di Francesco I per i suoi piaceri, dalla sua non
+curanza e dall'estrema negligenza con cui era servito dai suoi ministri.
+Dopo avere con vivacità parlato intorno agli affari, il re ne rimetteva
+sempre la decisione al suo consiglio; questi faceva nuovamente
+consultare Francesco rispetto ad ogni articolo; ma il re si trovava alla
+caccia, o dava qualche festa, e perdevansi così sempre due o tre giorni
+per ogni articolo, intorno al quale avrebbe dovuto bastare una
+mezz'ora[224]. All'ultimo il Sanga ottenne che il marchese di Saluzzo si
+mettesse in viaggio per entrare in Piemonte con cinquecento lance
+francesi, mentre una flotta di sedici galere e quattro gallioni, sotto
+gli ordini di Pietro Navarro, salperebbe dai porti della Provenza per
+unirsi a quella degli alleati italiani[225].
+
+ [224] Lettera di Gio. Batt. Sanga a G. M. Ghiberti, scritta da
+ Amboise il 3 agosto del 1526; piena di curiose particolarità intorno
+ alla corte di Francia. _Lett. de' Princ., t. II, f. 4._
+
+ [225] _Fr. Guicciardini, I. XVII, p. 598. P. Paruta, l. V, p. 362._
+
+Lo stesso nunzio ottenne ancora meno in Inghilterra, ove Enrico VIII ed
+il suo favorito, il cardinale Wolsey, ricusarono per quest'anno di
+prendere veruna parte negli affari d'Italia, e si ristrinsero a vane
+promesse di soccorrere il papa nel seguente anno, qualora l'ambizione
+dell'imperatore lo mettesse in reale pericolo[226]. Questo pericolo di
+già esisteva. Carlo V faceva armare nei porti della Catalogna una flotta
+di venticinque navi, destinate a ricondurre in Italia il signore di
+Lannoy, vicerè di Napoli, con sette in otto mila uomini di truppe
+veterane. Non poteva ancora sapersi con precisione nè quando il vicerè
+farebbe vela, nè dove contava di approdare sulle coste d'Italia. Ad ogni
+modo la lega, e particolarmente la corte del papa vedevano con estrema
+inquietudine che gl'imperiali avessero a loro disposizione i porti di
+Genova e quelli dello stato di Siena; perchè sbarcando ne' primi,
+mettevano in pericolo l'armata italiana di Lombardia, e scendendo ne'
+secondi minacciavano Firenze e Roma. Perciò il nunzio del papa e
+l'ambasciatore veneto affrettavano Pietro Navarro a mettersi in mare
+colla flotta francese, ed a unirsi alla loro, non solo per opporsi al
+passaggio del vicerè, ma ancora per assediare Genova e mutarne il
+governo[227].
+
+ [226] Lettere di G. M. Ghiberti al protonotaro Gambara, nunzio
+ ordinario in Inghilterra: dell'11 e 13 settembre del 1526. _Lett.
+ de' Princ., l. II, f. 11._
+
+ [227] Lettere del datario ad Andrea Doria, e del Guicciardini al
+ Pesaro. _Lett. de' Princ., t. II, f. 9 e 13. — Fr. Guicciardini, l.
+ XVII, p. 397._
+
+L'attacco di Genova, cui di già si apparecchiava Andrea Doria con undici
+galere pontificie, e tredici veneziane, non poteva riuscire senz'essere
+secondato dall'armata di terra. Il duca d'Urbino, che non aveva voluto
+attaccare gli Spagnuoli a Milano, poteva ancora prendere questo partito
+per ristabilire la riputazione della sua armata; ed il Guicciardini
+mandò presso di lui il Macchiavelli per persuadernelo[228]. L'armata del
+duca era stata ingrossata da cinque mila Svizzeri, ed un mese più tardi,
+dopo infiniti indugi, erano arrivati ancora quelli promessi dal re di
+Francia, di modo che ne contava nel suo campo tredici mila. Ogni
+pretesto sarebbegli mancato per restarsene inattivo; ma invece di
+accingersi ad un'impresa veramente utile, il 6 agosto prese ad assediare
+Cremona. E quest'assedio fu pure condotto coll'ordinaria sua lentezza e
+timidità; il duca vi si ostinò malgrado le rimostranze del papa e del
+commissario generale Guicciardini, ed in tale maniera rese la sua armata
+inutile alla lega fino al 23 di settembre in cui Cremona capitolò[229].
+
+ [228] _Macchiavelli Legazioni, t. VII, p. 456. — Istruzione._
+
+ [229] Lettera di Guicciardini al datario Casanetto, 24 settembre.
+ Tra le _Lett. de' Princ., t. II, f. 14. — Fr. Guicciardini, l. XVII,
+ p. 403. — P. Paruta, l. V, p. 367. — Gal. Capella, l. VI, f. 69. —
+ Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 28. — Fr. Belcarii, l. XIX, p.
+ 583._
+
+Intanto le tre flotte della lega si erano finalmente riunite a Livorno,
+ed il 29 d'agosto Pietro Navarro assediò Genova dalla banda del mare. Le
+galere francesi avevano un sicuro rifugio in Savona, quelle del papa e
+de' Veneziani a Porto Fino; e perchè avevano ridotte sotto la loro
+ubbidienza la maggior parte delle due riviere, impedivano il commercio
+de' Genovesi, e facevano di già provare alla città grandissima penuria
+di vittovaglie, era a credersi che Genova non tarderebbe a capitolare,
+quando fosse attaccata ancora dall'armata di terra[230].
+
+ [230] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 402. — P. Paruta Ist. Ven., l.
+ V, p. 364. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 583._ — Lettera del Ghiberti
+ datario al protonotajo Gambara. Roma, 11 settembre 1526, _t. II, f.
+ 11._
+
+Ma in tale circostanza si potè pure comprendere quanto sia dannoso ad
+una lega il perdere il tempo, conciossiachè resta così esposta agli
+accidenti che possono separatamente sopraggiugnere all'uno o all'altro
+alleato. Il papa scoraggiato dai cattivi successi avuti in Toscana ed in
+Lombardia, e spaventato dai reclutamenti di soldati che don Ugo di
+Moncade ed il duca di Sessa andavano facendo ne' feudi dei Colonna,
+diede orecchio alle proposizioni d'accomodamento, che Vespasiano, figlio
+di Prospero Colonna, nel quale Clemente fidava assai, venne a fargli a
+nome di tutta la sua famiglia. Il ventidue agosto fu tra di loro
+sottoscritto un trattato, in forza del quale i Colonna si obbligavano ad
+evacuare Anagni ed a ritirare tutti i loro soldati nel regno di Napoli,
+che si riservavano espressamente di potere difendere contro qualunque
+potenza; il papa in contraccambio loro prometteva il perdono d'ogni
+offesa, e sopprimeva il monitorio pubblicato contro il cardinale Pompeo
+Colonna. Dopo la soscrizione di questi articoli, Clemente VII, che
+sempre pensava a moderare le sue spese, si affrettò di licenziare tutti
+gli uomini d'armi, e quasi tutti i pedoni che aveva levati per la
+propria difesa[231].
+
+ [231] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 405. — Gal. Capella, l. VI, f.
+ 69. — P. Giovio Vita di Pompeo Colonna, p. 163. — Jac. Nardi, l.
+ VIII, p. 318. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 360._
+
+Ma Pompeo Colonna, che nudriva contro il papa un implacabile odio non
+aveva fatta intavolare con lui questa negoziazione che per sorprenderlo
+più sicuramente. Don Ugo di Moncade, degno allievo di Cesare Borgia, gli
+aveva consigliato questo tradimento, assicurandolo che Carlo V
+desiderava di far perire Clemente VII, o per lo meno di farlo deporre da
+un concilio; e che tutto il partito imperiale si adoprerebbe poscia
+perchè la tiara passasse sul capo del Colonna. Il duca di Sessa,
+ambasciatore ordinario dell'imperatore, era allora morto a Marino:
+Moncade ne faceva le veci; era l'anima di tutti gl'intrighi dei Colonna,
+e favoreggiava gli adunamenti di truppe che questi facevano ne' loro
+feudi intorno al lago Albano[232].
+
+ [232] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 406._
+
+Questi militari movimenti non erano rimasti affatto ignoti ai ministri
+del papa: pure non prevedevano ancora vicina veruna ostilità, quando la
+mattina del 20 di settembre seppero, che nella precedente notte i
+Colonna avevano occupata la porta di san Giovanni di Laterano, che si
+erano innoltrati in que' quartieri disabitati senza incontrare
+resistenza, e che finalmente erano giunti alla piazza dei santi
+Apostoli, ove trovasi il loro palazzo. Il cardinale Pompeo, Vespasiano,
+cui il papa aveva data tanta confidenza, ed Ascanio Colonna erano alla
+testa di sette in otto mila uomini armati, quasi tutti levati ne' loro
+feudi[233].
+
+ [233] Lettera di Girolamo Negro ad Anton Micheli: di Roma 24 ottobre
+ 1526. _Lett. de' Princ., t. I, p. 234. — Fr. Guicciardini, l. XVII,
+ p. 407. — P. Giovio Vita di Pompeo Colonna, p. 164. — P. Paruta, p.
+ 368. — Ben. Varchi, l. II, p. 43. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p.
+ 29. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 319. — Gio. Cambi, t. XXII, p. 287._
+
+Si mandarono due cardinali ai Colonna per sapere il motivo di questa
+loro ostile venuta in Roma, e per riclamare che fosse mantenuta la pace
+conchiusa un mese prima; ma i Colonna non vollero ascoltarli. Due altri
+cardinali furono mandati al Campidoglio per chiamare il popolo romano
+alle armi ed alla difesa della santa sede; ma il popolo, che dava colpa
+al papa di tutti i disordini dell'amministrazione, si rallegrava, in
+vece di prendere le armi, della di lui disgrazia, ed apriva senza
+diffidenza le finestre e le porte delle botteghe per veder passare le
+truppe dei Colonna[234].
+
+ [234] _Lett. de' Princ., t. I, f. 234. — Fr. Guicciardini, l. XVII,
+ p. 407. — P. Giovio Vita di Pomp. Colonna, f. 164._
+
+Queste attraversarono il più popolato quartiere della città per giugnere
+a Ponte Sisto; poi, dal quartiere di Transtevere, seguirono il Borgo
+Vecchio fino al Vaticano. Clemente VII voleva aspettarli nel suo palazzo
+e sul suo trono; voleva sperimentare se la sua presenza imprimerebbe
+qualche rispetto, od affrontare la morte di cui lo minacciavano le
+sacrileghe loro grida. All'ultimo le istanze de' suoi cardinali lo
+persuasero verso il mezzo giorno a ritirarsi in Castel sant'Angelo,
+quando i soldati di già occupavano il suo palazzo ed il tempio di san
+Pietro, e trattenevansi a saccheggiare i suoi mobili e gli ornamenti
+sacri. Per lo spazio di tre ore la chiesa metropolitana della
+Cristianità, ed il palazzo del sommo pontefice furono in preda alla loro
+rapacità. In appresso i soldati si sparsero per le case de' cardinali e
+de' cortigiani; saccheggiarono altresì il terzo press'a poco di Borgo
+Nuovo; ma l'artiglieria di Castel sant'Angelo non permise loro di andare
+più avanti[235].
+
+ [235] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 408. — P. Giovio Vita di Pomp.
+ Colonna, p. 165. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 361._
+
+A notte assai innoltrata i Colonna ritirarono le loro truppe cariche di
+preda verso il quartiere dove hanno i loro palazzi. Frattanto Clemente
+VII fece invitare don Ugo di Moncade, luogotenente generale
+dell'imperatore, e che pareva capo di questa spedizione, ad un colloquio
+in Castel sant'Angelo. Questi si fece prima dare per ostaggio due
+cardinali nipoti del papa. Egli era ben lontano dal credere che
+l'avarizia o la malversazione degli ufficiali pontificj fossero state
+tali, da non aver provveduto Castel sant'Angelo di viveri per
+ventiquattro ore; di modo che avrebbevi potuto prendere il papa a
+discrezione. Perciò si limitò a chiedere al papa una separata tregua di
+quattro mesi, che fu bentosto conchiusa. Clemente VII doveva
+immediatamente ritirare tutte le sue truppe sulla riva meridionale del
+Po, fare che Andrea Doria abbandonasse colle sue galere l'assedio di
+Genova, perdonare ai Colonna ed a tutti coloro che lo avevano offeso, e
+dare ostaggi per l'osservanza di queste condizioni[236].
+
+ [236] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 408. — Vita di Pomp. Colonna,
+ p. 166. — P. Paruta Ist. Ven., l. V, p. 369. — Gal. Capella, l. VI,
+ f. 70. — Ben. Varchi, l. II, p. 44. — Ist. di Gio. Cambi, t. XXII,
+ p. 283._
+
+Pompeo Colonna ed i suoi amici si disperarono, perchè il Moncade avesse
+fatto un trattato che non solo rovesciava le loro speranze, ma che in
+avvenire li lasciava in balìa del papa, malgrado tutte le guarenzie che
+gli si domandavano: ma il ministro imperiale aveva ottenuto il suo
+scopo, e la lega era disciolta. Il Guicciardini, trovandosi nel campo
+sotto Cremona, ricevette il 24 settembre la notizia della tregua; il
+marchese di Saluzzo con le cinquecento lance francesi da tanto tempo
+aspettate, e così crudelmente ritardate, doveva giugnere all'indomani.
+Il Guicciardini offrì di fingere per due o tre giorni di non avere avute
+notizie da Roma, se in questo tempo si poteva tentare qualche importante
+fatto sopra Milano; ma trovò la consueta irrisoluzione e timidità nei
+capi cui era associato, onde il 7 di ottobre ricondusse le sue truppe a
+Piacenza sull'opposta riva del Po[237]. Giovanni de' Medici non volle
+per altro seguirlo; e dichiarando d'essere al soldo del re di Francia,
+continuò a tenersi nel campo de' confederati con quattro mila
+fanti[238].
+
+ [237] Lett. del Guicciardini al datario del 24 settembre, _t. II, f.
+ 14. Lett. de' Princ._
+
+ [238] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 411. — Gal. Capella, l. VI, f.
+ 70._
+
+Malgrado la partenza del contingente pontificio, l'armata della lega
+conservavasi sempre assai superiore di numero a quella degl'imperiali.
+Il marchese di Saluzzo vi aveva condotte cinquecento lance e quattro
+mila fanti; vi si contavano inoltre quattro mila fanti italiani di
+Giovan de' Medici, quattro mila Svizzeri, due mila Grigioni, e la
+fanteria veneziana che credevasi non minore di dieci mila uomini,
+sebbene molto al di sotto del numero che avrebbe dovuto avere; ma il
+duca d'Urbino, che ne aveva il comando, pareva che andasse in traccia di
+pretesti per non venire alle mani. Se si fosse solamente fatto vedere
+avanti a Genova, sempre bloccata, e che soffriva crudeli privazioni di
+vettovaglie, l'avrebbe persuasa ad arrendersi; ma in vece egli si
+trattenne nel suo campo presso Cremona fino all'ultimo giorno di
+ottobre. Passò in appresso a Pioltello, ov'ebbe una gagliarda
+scaramuccia col duca di Borbone; e contava ancora di fortificare Monza,
+poi Marignano, e forse Abbiategrasso, prima d'avvicinarsi a Genova[239].
+
+ [239] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 411._
+
+Ma gl'imperiali non gli diedero abbastanza di tempo per condurre a
+termine così tardi progetti. Carlo V, a cui i confederati avevano
+denunciata la lega soltanto il 4 di settembre, dettandogli le condizioni
+sotto le quali avrebbe potuto esservi ammesso, le aveva rifiutate come
+vergognose. Continuava a far armare a Cartagena la flotta che doveva
+ricondurre il vicerè in Italia con sei mila fanti, e nello stesso tempo
+eccitava il fratello Ferdinando a mandargli soccorsi dalla Germania; ma
+perchè non gli mandava danaro, e Ferdinando era assai povero, oltrecchè
+la sconfitta degli Ungari a Mohacz apriva la Germania ai Turchi, questi
+ajuti avrebbero ancora potuto tardare lungamente. L'armata che difendeva
+il ducato di Milano, dopo avere consumato tutto il paese, sarebbe stata
+a vicenda distrutta dalla miseria, se lo stesso Giorgio Frundsberg, che
+aveva condotti i Tedeschi in soccorso di Pavia, non avesse supplito
+colle private sue sostanze e col suo credito a ciò che far non poteva
+Carlo V. Suo figliuolo Gaspare trovavasi allora chiuso in Milano, come
+lo era stato nel precedente anno in Pavia: Giorgio Frundsberg per
+liberarlo chiamò gli antichi suoi commilitoni; loro promise un nuovo
+ricchissimo bottino da farsi in quelle campagne d'Italia, che i generali
+più non proteggevano contro veruna depredazione; richiamò con vivi
+colori alla loro memoria quella licenziosa vita che avevano essi
+medesimi così lietamente menata, e che tuttavia gustavano i loro
+commilitoni; e li persuase a seguirlo con un solo scudo d'arrolamento,
+riponendo nella loro sola spada ogni speranza di più generosa paga, e
+d'abbondanti provvigioni ovunque si recherebbero. Adunò tra Bolzano e
+Marrano tredici in quattordici mila landsknecht, con cinquecento cavalli
+che gli erano stati regalati dall'arciduca Ferdinando, sotto gli ordini
+del capitano Zucker; ed in sul cominciare di novembre si pose in cammino
+per iscendere in Italia[240].
+
+ [240] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 412. — Anon. Padov. presso
+ Muratori Ann. d'Italia, t. X, p. 197. — P. Paruta, l. V, p. 371. —
+ Scip. Ammirato, l. XXX, p. 362. — Georg. von Frundsberg, l. IV, f.
+ 73, 75, 79._
+
+I Veneziani non seppero chiudere a Frundsberg la strada delle montagne:
+egli sboccò per Val Sabbia, Rocca d'Anfo e Salò, e giunse fino a
+Castiglione delle Stiviere nello stato di Mantova. Il duca d'Urbino, per
+chiudergli la via, aveva stabilito il suo quartiere a Vaprio sull'Adda,
+fra Trezzo e Cassano, di dove partì il 19 di novembre, non per attaccare
+i landsknecht, ma per istancheggiarli nella loro marcia con tutta la sua
+cavalleria leggiere, toglier loro le vittovaglie e far prigioni i
+soldati che si allontanavano dal corpo. Frundsberg pareva incerto nei
+suoi progetti, e non potevasi chiaramente argomentare, se voleva passare
+l'Adda e portarsi sopra Milano, o passare il Po e marciare alla volta di
+Modena e di Bologna. Quest'armata aveva di già sparso il terrore in
+Firenze ed in Roma, perciocchè si temeva, che, attirati dalle ricchezze
+di quelle capitali, i barbari che la componevano non andassero a
+saccheggiarle, sapendo che non troverebbero ostacoli. Il 24 di novembre
+Frundsberg si avvicinò a Borgo forte sul Po, ed entrò in quella
+doviziosa campagna, circondata di fiumi, che chiamasi il _Serraglio_ di
+Mantova. Il duca d'Urbino lo seguì, e Giovanni de' Medici lo stringeva
+assai da vicino col suo consueto ardore. Questi, sapendo che i Tedeschi
+erano scesi in Italia senza artiglieria, credevasi al sicuro dal loro
+fuoco: ma il duca di Ferrara aveva loro prestati quattro falconetti,
+alla seconda carica de' quali Giovanni de' Medici perdette una coscia.
+Egli fu quindi trasportato in Mantova, ove morì il 30 di novembre[241].
+Sebbene nella fresca età di trentanove anni, si era di già acquistata
+grandissima riputazione, ed era dagl'imperiali il più temuto di quanti
+capitani si trovavano nell'esercito del duca d'Urbino. Il suo valore, il
+suo impeto eransi comunicati a tutti i suoi soldati, che per la seconda
+volta continuarono a formare un corpo separato indicato col nome di
+bande nere, perchè di nuovo mutarono le loro bandiere di bianche in
+nere, in segno di dolore, come avevano fatto la prima volta in occasione
+della morte di Leon X[242].
+
+ [241] Morì tra le braccia di Pietro Aretino, suo segretario, che
+ dopo avere perduto questo suo carissimo padrone, si riparò in
+ Venezia, ove visse lietamente e rispettato della repubblica e da
+ tutti i sovrani d'Europa fin oltre i settant'anni. Al morto Medici
+ fece levare una maschera che poi servì a Tiziano ed al Sansovino per
+ ritrarlo in pittura ed in marmo. Di questo letterato non si è finora
+ indicato il vero merito, sebbene un'ampia vita ne pubblicasse il
+ Mazzucchelli, e tutti coloro ne abbiano estesamente parlato che
+ scrissero delle cose della letteratura italiana. _N. d. T._
+
+ [242] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 416. — Gal. Capella, l. VI, f.
+ 71. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 584. — Vita di Pomp. Colonna, f. 167.
+ — Jac. Nardi, l. VIII, p. 320. — Gio. Cambi, p. 293, 298. — Scip.
+ Ammirato, l. XXX, p. 363. — Ben. Varchi, l. II, p. 51. — Fil. Nerli,
+ l. VII, p. 144. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 31. — Georg. von
+ Frundsberg, l. V, f. 86._
+
+Siccome vedevasi ogni giorno svilupparsi in Giovanni de' Medici la
+scienza militare, l'antiveggenza e la giustezza delle viste; siccome
+ogni giorno egli andava acquistando esperienza e maturità, gl'Italiani
+si lusingavano di vederlo superiore a tutti i generali del secolo, e da
+lui solo speravano di vedere restituite all'Italia l'antica gloria delle
+sue armi e la sua indipendenza. Il Macchiavelli mostravasi penetrato da
+tale speranza in una lettera scritta al Guicciardini il 15 marzo del
+1525, per essere comunicata al papa. Avrebbe voluto che Clemente VII,
+invece di prendere parte direttamente in una guerra che tanto lo
+esponeva, e che gli riusciva così fatale, ajutasse segretamente Giovanni
+de' Medici a formare una compagnia di ventura, in sul fare di quelle del
+quattordicesimo secolo; e che il Medici, seguendo questa indipendente
+carriera, non contasse che sulla guerra per nutrire la guerra, e
+lavorasse all'espulsione dei barbari dall'Italia, onde formarne per sè
+medesimo una potente monarchia. Ma il papa troppo ardito giudicò questo
+progetto, e non volle adottarlo[243].
+
+ [243] _Macchiavelli Lett. famil., l. VIII, p. 191._
+
+Dopo la morte di Giovanni de' Medici il duca d'Urbino cessò di seguire e
+d'inquietare i Tedeschi. Questi passarono il Po il 28 di novembre, e
+sparsero un grandissimo terrore a Modena, a Bologna e fino in Toscana.
+Ma il Frundsberg, dopo alcuni giorni d'incertezza, cominciò a rimontare
+a piccole giornate lungo le rive del Po, saccheggiando i territorj di
+Modena, di Reggio, di Parma e di Piacenza. Il Guicciardini, che a nome
+della Chiesa comandava in queste province, pregava invano il duca
+d'Urbino ad accorrere in suo ajuto; questi, dopo averlo lusingato alcuni
+giorni, si fece dare un ordine dal senato di Venezia di non passare il
+Po[244].
+
+ [244] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 416. — Scip. Ammirato, l. XXX,
+ p. 363. — Georg. von Frundsberg, B. IV, f. 81._
+
+Frundsberg non attaccava veruna terra fortificata, ma invitava il
+contestabile di Borbone a venire ad unirsi a lui tra Piacenza ed
+Alessandria; ed infatti l'ultimo giorno dell'anno stabilì il suo campo
+tra la Nura e la Trebbia, mentre che il Borbone faceva vani sforzi per
+trarre fuori di Milano la sua armata. I suoi soldati, cui l'imperatore
+doveva immensi arretrati, non volevano, senz'essere pagati, lasciare una
+città abbandonata a tutte le loro esazioni, a tutti i loro capriccj. Il
+Borbone, per cavare qualche danaro dai Milanesi, adoperò nuove minacce e
+nuovi supplicj; fece condannare Girolamo Moroni a pena capitale; ma
+nello stesso giorno destinato all'esecuzione, gli vendette per venti
+mila ducati la libertà e la vita. Il Moroni, che dopo quest'avvenimento
+si trattenne presso il Borbone, non tardò ad acquistarsi, colla
+destrezza del suo spirito, e colle estese sue cognizioni, presso di lui
+grandissimo credito, e di prigioniero diventò il suo più intimo
+consigliere e l'arbitro di tutti i suoi movimenti[245].
+
+ [245] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 419. — Gal. Capella, l. VI, p.
+ 71. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 585._
+
+Il papa aveva osservato, che nel trattato datogli il 21 di settembre in
+Castel sant'Angelo dal Moncade erano stati sagrificati gl'interessi dei
+Colonna a quelli dell'imperatore; egli suppose che sarebbero egualmente
+abbandonati anche in seguito. Sebbene avesse richiamata la sua armata
+dalla Lombardia, e la sua flotta dai mari di Genova in esecuzione di
+quella forzata convenzione, non differì che pochi giorni a manifestare
+la sua collera contro i Colonna. Aveva richiamato a Roma Vitello Vitelli
+con alcune centinaja di cavalli, due mila Svizzeri e tre mila fanti
+italiani[246]. Quand'ebbe adunata questa piccola armata, la mandò ne'
+feudi dei Colonna, con ordine di bruciare e distruggere tutti i loro
+villaggi. I ridenti colli che circondano il lago d'Albano, e tutto il
+paese che di là stendesi fino ai confini dell'Abruzzo, vennero allora
+ruinati così barbaramente, che se ne potrebbero ravvisare le tracce
+anche al presente. Furono bruciati Marino e Montefortino, spianati
+Gallicano e Zagarolo, saccheggiati o distrutti altri quattordici
+villaggi, onde tutto lo stato romano fu inondato da una moltitudine di
+vecchi, di fanciulli e di donne, costretti ad accattare il pane. In pari
+tempo un monitorio privò il cardinale Colonna della sua dignità, e
+condannò tutta la sua famiglia, come colpevole di ribellione e di
+tradimento. Subiaco, che era il castello favorito di Pompeo Colonna
+venne trattato con eccessiva crudeltà; e si usò alquanto meno di rigore
+verso Ghinazzano, ove Prospero Colonna aveva fabbricato un magnifico
+palazzo. La fortezza di Montefortino e di Rocca di Papa furono le sole
+che resistessero a tutti gli attacchi delle truppe della Chiesa[247].
+
+ [246] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 410. — Mém. de M. du Bellay, l.
+ III, p. 32. — Ben. Varchi, l. II, p. 48. — Vita del card. Pomp.
+ Colonna, f. 167_. — Lettere del datario al card. Trivulzio, legato
+ presso quest'armata, del mese di dicembre 1526. — _Lett. de' Princ.,
+ t. II, f. 24 e seg._
+
+ [247] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 414. — P. Giovio Vita del card.
+ Pomp. Colonna, f. 168. — Jac. Nardi, l. VIII, f. 319_. — Lettere al
+ card. Trivulzio. _Lett. de' Princ., t. II, f. 35 e seg._
+
+Nello stesso tempo la flotta di Cartagena, di cui erasi temuto tanto
+tempo l'arrivo, uscì allora dal porto, col vicerè Lannoy, trecento
+cavalli, due mila cinquecento Tedeschi e tre in quattro mila Spagnuoli.
+Clemente VII ordinò tosto ad Andrea Doria di riprendere il mare colla
+flotta alleata, per disputare il passo agli Spagnuoli. Ma Luigi Armero,
+ammiraglio de' Veneziani, era entrato a Porto Venere colla metà delle
+sue galere: Pietro Navarro era stazionato avanti al promontorio di san
+Fruttuoso, che divide il seno di Genova da quello di Porto Fino, e non
+aveva con sè che diciassette galere, quando, avanti il tempo ch'egli
+credeva, vide comparire nel mese di novembre la flotta del vicerè
+composta di trentasei galere. Egli non lasciò d'attaccarla, chiamando a
+sè Luigi Armero; ma il mare burrascoso non permise a questi d'uscire dal
+porto, e sottrasse bentosto la flotta spagnuola agli attacchi del
+Navarro e di Andrea Doria; questa per altro perdè due galere, e n'ebbe
+altre tre così maltrattate, che poca speranza lasciavano di poter essere
+salvate[248].
+
+ [248] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 414-416. — P. Giovio, f. 167. —
+ P. Paruta, l. V, p. 365. — Petri Bizarri, l. XIX, p. 463. — Uberti
+ Folietae, l. XII. p. 729. — Agostino Giustiniani, l. VI. f. 278. —
+ Jac. Nardi, l. VIII, p. 320._
+
+Il vicerè andò a ripararsi dalla tempesta e dalla persecuzione de' suoi
+nemici nel porto di santo Stefano nello stato di Siena. Se colà avesse
+sbarcata la sua truppa, e presa la strada di Roma, vi avrebbe trovata
+poca resistenza, e la corte del papa aveva di già perduta ogni
+speranza[249]. Ma il Lannoy, che giugneva allora in Italia, non sapeva
+con precisione quale fosse lo stato degli alleati: aveva incontrata
+molta resistenza per mare, e poteva aspettarne un'eguale per terra; onde
+giudicò più conveniente di proseguire il suo viaggio alla volta di
+Gaeta, ove sbarcò le sue truppe. Colà il papa gli mandò il generale dei
+Francescani per entrare con lui in trattato; ed il Lannoy mostrossi
+assai inclinato a dare orecchio alle proposizioni del papa. Dall'altro
+canto Francesco Guicciardini negoziava a nome del papa col duca di
+Ferrara; gli offriva la restituzione di Modena e di Reggio contro il
+pagamento di dugento mila ducati, e nello stesso tempo il comando
+dell'esercito della lega; ma queste proposizioni si fecero troppo tardi,
+ed Alfonso d'Este, che lungo tempo era rimasto dubbioso a quale delle
+due parti si dovesse appigliare, si era di fresco aggiustato
+coll'imperatore[250].
+
+ [249] Lettera del datario al nunzio in Inghilterra. Roma 7 dicembre
+ 1526. _Lett. de' Princ., t. II, f. 20._
+
+ [250] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 414._ — Lettera del datario al
+ protonotajo Gambara, nunzio in Inghilterra. Lett. de' Princ., t. II,
+ f. 21.
+
+Sembrava nuovamente risplendere la speranza d'una pace generale: pareva
+che l'imperatore declinasse dalle sue più alte pretese, e gli alleati
+erano stanchi di vedere i loro sforzi seguiti da avvenimenti di così
+piccola importanza. Ma sebbene sembrassero d'accordo rispetto a molti
+punti, la complicazione degl'interessi e la lontananza de' potentati,
+ritardavano e contrariavano le negoziazioni. Mentre che si andavano
+chiedendo istruzioni a Parigi, a Madrid ed a Londra per un trattato che
+si negoziava in Roma, gli avvenimenti succedevansi con rapidità: e colui
+che aveva avuto qualche vantaggio, si affrettava di ritirare ciò che
+prima aveva accordato. Così passava il tempo senza ottenere verun
+risultamento, e l'anno 1526, ch'era stato notato da tanti patimenti e
+miserie, lasciava, terminando, prevedere pel susseguente maggiori mali e
+disastri[251].
+
+ [251] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 421._ — Lettera del datario al
+ vescovo di Bayeux per giustificare la condotta del papa. Roma 17
+ dicembre 1526. _Lett. de' Princ., t. II, f. 30._
+
+
+
+
+CAPITOLO CXVIII.
+
+ _Il contestabile di Borbone conduce l'armata imperiale verso la
+ Toscana: Clemente VII, dopo avere riportato qualche vantaggio
+ nel regno di Napoli, tratta col vicerè. Presa e sacco di Roma,
+ Firenze torna in libertà._
+
+1527.
+
+
+L'Italia, da lungo tempo abbandonata ai guasti delle barbare nazioni,
+provava sempre nuove più grandi calamità. I suoi abitanti erano di già
+pervenuti al più alto grado d'incivilimento, avevano di già ottenuta
+tutta la gloria che le lettere, le arti, le scienze dovevano loro
+ottenere, conoscevano omai tutti i godimenti che la vita sociale può
+promettere, e trovavansi intanto immersi in un abisso di miserie, che
+dai progressi fatti fin allora erano rendute più dolorose. Pure tutti i
+precedenti mali erano piccola cosa a canto a quelli che apportare doveva
+l'anno 1527; anno di vergogna per coloro che gli oppressero, e di
+desolazione per loro; anno nel quale i flagelli della peste, della
+guerra, della fame si combinarono per istraziarli, e nel quale ognuno di
+loro venne aggravata da circostanze fin allora inaudite.
+
+Quasi tutte le calamità che affliggono gli uomini s'addolciscono
+prolungandosi; le une sono rendute sopportabili dall'abitudine;
+l'esperienza insegna a prevenire le altre; gli sforzi riuniti di quelli
+che governano e di quelli che sono governati, ristabiliscono in breve
+tempo qualche ordine, anche dove tutto sembrava prima confusione ed
+anarchia. Ma la guerra si rende tanto più crudele per lo sventurato
+paese che n'è il teatro, quanto più lungamente dura. I bisogni sono i
+medesimi, la consumazione non diminuisce, mentre gli approvvigionamenti
+sono esauriti, e la riproduzione cessata. L'esazioni del precedente anno
+sembrano un titolo per cercarne altre simili; mentre appunto perchè si è
+molto pagato, mancano i mezzi di pagare ancora. Nello spirito de'
+soldati l'onore delle armi si va sempre più separando dalle antiche
+nozioni di giustizia, di morale, di umanità. Coloro che uscendo dalla
+casa paterna avrebbero ancora arrossito di ogni non necessaria violenza,
+di ogni attentato contro la proprietà, oltre a quelli che sono
+giustificati dalle leggi della guerra, si accostumano dopo alcune
+campagne a non riconoscere altra legislazione che la forza, a non
+curarsi del dolore e della miseria degli altri, e ad insuperbirsi della
+propria insensibilità. Spesso, senza che il cuor loro sia corrotto,
+adottano come spirito del loro stato lo spirito del più feroce loro
+commilitone, e l'opinione del loro corpo, invece di essere il sostegno
+della loro morale è un abisso nel quale vanno a cadere inavvertiti tutti
+i delitti. Allora essi distruggono per distruggere, maltrattano per
+godere degli altrui patimenti, ed il loro cuore, chiuso alla
+compassione, più non conserva alcuno di que' pietosi sentimenti che vi
+avevano fatti nascere gl'insegnamenti delle loro madri.
+
+A tale stato di ferocia erano in allora giunti i soldati che divoravano
+l'Italia. Quelli che in Milano ubbidivano al Borbone avevano vissuto
+tutto un anno a discrezione presso gli sventurati abitanti abbandonati a
+tutti i loro cattivi trattamenti. Essi li tenevano legati nelle loro
+proprie case per istrappar loro coi tormenti tutto ciò che poteva
+soddisfare a' loro capricci. Facevansi giuoco di disonorare in loro
+presenza le consorti e le figlie: le loro orecchie eransi indurite alle
+disperate grida di quegli sventurati; e quando l'ospite prigioniero
+poteva fuggire dalle loro mani per precipitarsi da una finestra o
+gettarsi in un pozzo, onde mettere fine alla sua miseria, l'avaro
+castigliano se ne consolava, pensando che probabilmente non aveva più
+nulla da perdere, e prendeva un altro milanese per assoggettarlo ai
+medesimi tormenti.
+
+I Tedeschi che Frundsberg conduceva in Italia, se per anco non si erano
+macchiati colle medesime crudeltà, erano per lo meno usciti dalla loro
+patria, allettati dal racconto che delle medesime era stato loro fatto.
+Si erano persuasi a formare un'armata non pagata, soltanto a condizione
+che verrebbero abbandonati alla loro discrezione i ricchi abitanti delle
+città. Essi conoscevano il disordine del loro imperatore, e la povertà
+del generale; ma si erano loro promessi i vini e le donne d'Italia, e
+toccava alle loro avide mani il procurarsi di per sè il pagamento de'
+loro servigi.
+
+Pure questo soldo, che non era mai pagato, era loro dovuto: i mesi
+passavano, ed il debito riconosciuto dai loro generali si andava sempre
+ingrossando. Sapevano i soldati che mai non sarebbero pagati, ma non
+rinunciavano perciò alle loro pretese. Per lo contrario se ne formavano
+un diritto per iscuotere affatto il giogo di ogni disciplina. Se un
+capitano più umano voleva intromettersi in favore di qualche sventurato
+abitante, il soldato subito gli chiedeva il soldo arretrato; lo
+domandava pure se veniva destinato ad un servigio faticoso o
+disaggradevole; se riceveva ordine di uscire da un accantonamento di sua
+soddisfazione. Colla risposta, _pagatemi_, era sicuro di far tacere i
+suoi superiori, e cominciava di già a rendersi non meno formidabile ai
+suoi capi che a' suoi ospiti.
+
+La venuta di Frundsberg faceva sperare ai generali imperiali di potere
+approfittare per qualche strepitoso fatto d'un'armata così formidabile
+come la loro, ed il proprio interesse più ancora che la compassione loro
+faceva desiderare di metter fine ai patimenti de' Milanesi. Ma gli
+Spagnuoli non vollero uscire da una città ove si erano trovati così
+bene, e domandavano ad alte grida i loro soldi arretrati; e volevano che
+i generali qualora non li potessero pagare cacciassero fuori di Milano
+tutti gli abitanti, che, secondo loro, gli affamavano, non ritenendo in
+città che le donne ed i domestici per servirli. Nello stesso tempo
+accorsero affollati alle chiese ed ai luoghi fin allora rispettati, e li
+saccheggiarono[252]. Non vi volle meno di tutta l'arte del Borbone, e di
+tutto il credito d'Antonio di Leiva e del marchese del Guasto per far
+partire alla volta di Pavia, uno dopo l'altro, i battaglioni cui
+potevansi pagare cinque mesi di soldo arretrato. Le tratte sopra Genova
+che Carlo V aveva mandate, i tributi estorti all'Italia, le somme prese
+a prestito o esatte sul credito di tutti i generali, tutto fu impiegato
+nel pagare questi cinque mesi di soldo; e il 30 di gennajo le truppe
+condotte da Borbone passarono il Po. Ma nell'atto che intraprendevasi
+questa spedizione niente rimaneva nella cassa militare nè per le spese
+necessarie de' trasporti, nè per pagare le truppe di Frundsberg, cui si
+dovevano unire quelle di Borbone[253].
+
+ [252] _Gal. Capella, l. VI, f. 71._
+
+ [253] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 425. — Gal. Capella, l. VI, f.
+ 72._ — Lettera del datario Ghiberti al conte Filippino Doria. Roma 4
+ febbrajo 1527, _t. II. Lettere de' Princ. f. 49. — Scip, Ammirato,
+ l. XXX, p. 364._
+
+Quando i due corpi d'armata si furono uniti in riva alla Trebbia, il
+duca di Borbone trovò d'avere sotto i suoi ordini tredici in quattordici
+mila Tedeschi condotti da Frundsberg, cinque mila Spagnuoli, due mila
+Italiani, cinquecento uomini d'armi, e circa il doppio numero di
+cavaleggieri[254]. La prima città che incontravano sulla strada era
+Piacenza. Il Borbone si trattenne in quelle vicinanze una ventina di
+giorni, forse sperando che gliene fossero aperte le porte dalla viltà
+delle truppe pontificie; o forse perch'era ancora incerto su ciò che
+dovesse fare. Frattanto stringeva Alfonso d'Este, duca di Ferrara, colle
+più calde istanze a voler dimostrare il suo attaccamento alla causa
+imperiale, nella quale aveva preso parte, somministrandogli artiglieria
+e danaro. Alfonso non temeva forse meno la vicinanza di così formidabile
+truppa amica, che se fosse stato in guerra coll'imperatore. Si sforzò
+dunque di persuadere al Borbone, che il solo partito che gli restava a
+prendere era quello di andare avanti, di sorprendere i suoi nemici nel
+centro della loro potenza o a Firenze o a Roma, e di alimentare le sue
+truppe in un paese sempre nuovo. Gli rappresentò che quando ancora gli
+riuscisse di prendere Piacenza, i vantaggi di questa conquista non
+sarebbero una sufficiente ricompensa del danaro, della gente e del tempo
+perduto per acquistarla. Il Borbone sentì l'importanza di questo
+consiglio, e siccome veniva accompagnato da una sovvenzione
+somministrata dal duca di Ferrara, il Borbone con questo danaro pagò due
+scudi ad ogni Tedesco di Frundsberg: questo era il primo pagamento che
+ricevevano i Tedeschi dopo essere entrati in Italia[255].
+
+ [254] _Scip. Ammirato, l. XXX, p. 365. — G. Frundsberg
+ Kriegzsthaten, B. V, f. 83._
+
+ [255] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 423._ — Lettera a Niccolò
+ Capponi, Roma 7 febbrajo 1526, _t II, f. 51. Lett. de' Princ._ —
+ Lettera del Ghiberti al cardinale Trivulzio del primo marzo. _Ivi,
+ f. 55. — Fr. Belcarii, l, XIX, p. 588. — P. Paruta, l. V, p. 384._
+
+Il Borbone s'avviò alla volta di Bologna ma assai lentamente. La sua
+situazione era pericolosissima, perchè non avendo danaro per far
+condurre le vittovaglie, e pochissima cavalleria per procurarsene a
+qualche distanza, era costretto di distribuire la sua truppa sopra una
+vasta estensione di paese perchè potesse alimentarsi con quello che
+trovava. Ma il Borbone aveva che fare con un generale troppo lento e
+troppo cauto per temere qualche sorpresa. Il duca d'Urbino, dopo essersi
+lungamente consigliato se passerebbe il Po coll'armata veneziana, aveva
+in ultimo adottato il bizzarro progetto di tenere continuamente il duca
+di Borbone fra due armate, che sempre ricuserebbero di venire a
+battaglia. L'una davanti anderebbe sempre rinculando di mano in mano che
+il Borbone avanzerebbe, lasciando guarnigione in tutte le città, presso
+alle quali doveva passare il Borbone; e quest'armata comandata dal
+marchese di Saluzzo era composta di Francesi, di Svizzeri e di soldati
+della Chiesa. L'altra, alle spalle, comandata dal duca d'Urbino, doveva
+essere formata da tutte le truppe veneziane, e tenere dietro
+agl'imperiali a trenta miglia di distanza per inquietarli nella loro
+marcia, tagliar loro le comunicazioni, ed impedir loro di ricevere
+rinforzi[256].
+
+ [256] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 430. — P. Paruta, l. V, p.
+ 389._
+
+Un tale progetto non era altrimenti fatto per mettere coraggio ai paesi
+minacciati dal Borbone, ed in particolare alla Toscana e allo stato del
+papa[257]. Imperciocchè l'armata del marchese di Saluzzo doveva ogni
+giorno indebolirsi per le guarnigioni che lascerebbe nelle città, e
+conoscevansi abbastanza il duca d'Urbino ed i Veneziani, onde tenere per
+certo, che il primo non si allontanerebbe troppo da' confini della
+repubblica. Ma il duca d'Urbino fermo nel suo sistema di non venire mai
+a battaglia, per conservarsi la riputazione d'invincibile, non era
+troppo facile a persuadere. Altronde aspettava per sè medesimo qualche
+vantaggio dallo spavento di Clemente VII e de' Fiorentini; era per lui
+un mezzo di ottenere la restituzione di san Leo e della contea di
+Montefeltro; e pretestò una leggiere febbre che lo assalì il 3 di
+gennajo a Parma, per farsi portare a Casal Maggiore, indi a Gazzuolo,
+ove si trattenne fino alla metà di marzo, lasciando libero il campo agli
+imperiali[258].
+
+ [257] Niccolò Capponi scrisse al papa per rappresentargli i pericoli
+ di Firenze. La risposta scritta da un segretario di Clemente VII, il
+ 7 di febbrajo, espone il piano di difesa del papa. _Lett. de'
+ Princ., t. II, f. 48._
+
+ [258] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 431._ — Lettera del
+ Guicciardini al vescovo di Bayeux. Parma 8 di gennajo. _Lett. de'
+ Princ., t. I, f. 182._
+
+Mentre che il Borbone si andava lentamente avanzando verso Bologna,
+altre armate combattevano ne' contorni di Roma, e Clemente VII a seconda
+de' loro progressi regolava tali negoziazioni che ammorzavano il
+coraggio de' suoi generali. Il re di Francia, che incoraggiava sempre il
+papa colle più splendide promesse, non s'adoperava però mai perchè
+giugnessero in tempo nè i soldati nè i sussidj da lui promessi. Renzo di
+Ceri, che si era fatto un illustre nome nell'armata francese colla
+difesa di Marsiglia, era giunto il primo di dicembre del precedente anno
+a Savona con due galere francesi, e tre giorni dopo era stato raggiunto
+dal restante della flotta francese, ch'erasi subito portata sotto Genova
+colle galere del papa e di Venezia per ricominciare il blocco di quella
+città[259]. Renzo era poscia giunto a Roma col conte di Vaudemont, cui
+pensavasi ad assicurare il regno di Napoli, facendogli sposare Catarina
+de' Medici, nipote del papa, ch'ebbe poi sì gran nome come regina di
+Francia[260]. Il conte di Vaudemont era fratello del duca di Lorena, e
+perchè Francesco primo rinunciava ai suoi diritti alla corona di Napoli,
+si pensava a far rivivere nella casa di Lorena gli antichi diritti
+trasmessile dalla casa d'Angiò.
+
+ [259] Lettera del datario al cardinale Trivulzio. _Lett. de' Princ.,
+ t. II, f. 22._
+
+ [260] _P. Paruta, l. V, p. 378. — Fr. Guicciardini, l. XVIII, p.
+ 424. — Ben. Varchi, l. II, p. 49._
+
+L'arrivo di un principe francese all'armata destinata a far l'impresa di
+Napoli, fece supporre al papa che il re manterrebbe finalmente le sue
+promesse tante volte rinnovate, e che i pattuiti sussidj, gli Svizzeri,
+gli uomini d'armi francesi, tutto finalmente arriverebbe. Infatti gli si
+diceva, che il danaro ch'egli aspettava gli sarebbe a giorni portato da
+messere Martino di Bellay, signore di Langei, quello che ci lasciò le
+più accurate memorie francesi di quest'epoca[261]. A ciò fidandosi il
+papa, l'armata della Chiesa sotto gli ordini di Agostino Trivulzio e di
+Vitello Vitelli si adunò a Ferentino, mentre che il vicerè trovavasi a
+Cepperano con quella di Napoli[262].
+
+ [261] Lettera del datario al cardinale Trivulzio, 8 marzo 1527, _t.
+ II, Lett. de' Princ., f. 58._
+
+ [262] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 424. — Ben. Varchi, l. II, p.
+ 49._
+
+Quest'ultimo aveva raccolti circa dodici mila uomini; ma appena la metà
+di questo numero era di truppe di linea venute con lui dalla Spagna; le
+altre erano milizie del regno di Napoli, delle quali facevasi poco
+conto. In sul finir del precedente anno, egli le aveva condotte
+all'assedio di Frusolone, borgata senza mura, ma posta in una situazione
+naturalmente forte. Il Lannoi vi si lasciò sorprendere l'ultimo giorno
+di gennajo, e fu costretto di rientrare entro i confini del regno dopo
+avere perduta molta gente[263].
+
+ [263] _Fr. Guicciardini, t. XVIII, p. 427. — P. Paruta, l. V, p.
+ 378. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 589. — Scip. Ammirato, l. XXX, p.
+ 365. — Lettera del datario di Roma, 4 febbrajo. Lett. de' Princ., t.
+ II, f. 49._
+
+Questo vantaggio, e le istanze e le promesse dell'ambasciatore di
+Francia, e le speranze che dava Russel, ambasciatore d'Inghilterra,
+mossero Clemente VII a tentare la conquista del regno di Napoli. Renzo
+di Ceri con sei mila uomini doveva entrare negli Abruzzi, ravvivare il
+partito del conte di Montorio, ed occupare l'Aquila, che infatti gli
+aprì le porte: l'armata principale doveva portarsi dalla banda di san
+Germano sopra Napoli; e la flotta alleata, sotto gli ordini di Pietro
+Navarro, cui il papa fece abbandonare il blocco di Genova, doveva
+minacciare le coste della Campania[264].
+
+ [264] Lettera del datario al conte Filipino Doria per richiamare la
+ flotta. Roma 4 febbrajo 1527. _Lett. de Princ., t. II, f. 49. — Fr.
+ Guicciardini, l. XVIII, p. 428._
+
+Queste diverse spedizioni si cominciarono contemporaneamente a metà di
+febbrajo con non infelice successo: il vicerè, poco fidandosi de' suoi
+mezzi di difesa, ritirossi a Gaeta e don Ugo di Moncade a Napoli. La
+flotta saccheggiò Molo di Gaeta, prese Castellamare, Stabbia, Torre del
+Greco, Sorrento, e Salerno; Renzo di Ceri non ebbe dal canto suo minori
+vantaggi nell'Abruzzo, ove occupò Siciliano e Tagliacozzo[265]. Se la
+guerra si fosse continuata collo stesso vigore con cui fu cominciata,
+avrebbe potuto avere un felice fine. Ma bastava che i soldati sapessero
+di ubbidire a prelati, perchè pretendessero assai più che le truppe
+degli altri potentati, e rendessero molto minori servigi. Niun'altra
+armata era tanto incomoda ne' paesi amici; niun'era meno ubbidiente ai
+suoi capi o meno disciplinata; niuna consumava tante munizioni, o più
+facilmente saccheggiava i proprj convoglj; niuna era meno disposta a
+combattere; niuna rifiutavasi con maggiore ostinazione alla fatica ed al
+pericolo, nè aveva l'orgoglio di volere che i suoi capi credessero che
+tuttociò ch'era difficile fosse impossibile. Dall'altro canto il papa
+non poteva vincere nè la sua avarizia nè la sua irrisolutezza. Atterrito
+dalle grandi spese cui doveva supplire, lasciava che l'armata principale
+mancasse di vittovaglie e di danaro; ed essa per ciò nei primi giorni di
+marzo di già cominciava a sbandarsi. In pari tempo egli era sempre
+apparecchiato ad ascoltare le proposizioni di accomodamento che gli si
+facevano; onde l'imperatore ed il vicerè tenevano sempre alcuni loro
+negoziatori presso di lui. La flotta s'indeboliva a cagione delle
+guarnigioni che doveva lasciare nelle città che aveva occupate. Il
+cardinale Trivulzio ed il Vitelli, mancando di viveri e spaventati
+dall'insubordinazione dell'armata, si ritirarono da san Germano sopra
+Piperno; e Renzo di Ceri, abbandonato da una parte de' suoi soldati,
+lasciò gli Abruzzi per tornare a Roma. Così alla metà di marzo, la
+spedizione di Napoli che aveva avuto così prospero principio, non
+lasciava più sperare nessun felice fine[266].
+
+ [265] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 429. — P. Paruta, l. V, p.
+ 379. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 33. — Fr. Belcarii, l. XIX,
+ p. 590._ — Tutta la corrispondenza del datario col Trivulzio legato
+ presso quest'armata. _Lett. de' Princ., t. II, f. 22. e segu._
+
+ [266] _Fr. Guicciardini l, XVIII, p. 430. — P. Paruta, l. V, p.
+ 382._ — Lettere del datario del 13 e 14 marzo al card. Trivulzio,
+ _t. II, f. 61. Lett. de' Princ._
+
+Dalla banda della Lombardia i generali della Chiesa erano costretti a
+seguire i piani del duca d'Urbino, sebbene in lui non avessero veruna
+fiducia. Gli Spagnuoli del duca di Borbone, essendosi ammutinati il 17
+di febbrajo in occasione di domandare il loro soldo, uccisero il loro
+sergente maggiore (ufficiale di un grado assai più elevato che non lo è
+a' dì nostri), perchè cercava di calmarli. Non pertanto il Borbone aveva
+potuto ricondurli all'ubbidienza, facendo loro comprendere che non
+avevano altri mezzi di trovare danaro che quello di continuare a
+seguirlo. Il 22 di febbrajo alloggiarono a san Donnino, che fu da loro
+saccheggiato; ed il giorno susseguente, il marchese di Saluzzo, il
+Guicciardini e Niccolò Macchiavelli, inviato dai Fiorentini presso al
+secondo, si ritirarono da Parma sopra Modena con undici in dodici mila
+uomini, che formavano l'armata della Chiesa[267].
+
+ [267] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 430._ — Ultima legazione di
+ Niccolò Macchiavelli a Francesco Guicciardini. Prime otto lettere,
+ _t. VII, opere p. 467-480. — Georg von Frundsberg, B. V, f. 92-96._
+
+Il Borbone tenne dietro all'armata che si ritirava; e come aveva
+attraversato lo stato parmigiano senz'entrare in veruna città,
+attraversò ancora i territorj di Reggio e di Modena; e di già stava per
+entrare nello stato di Bologna, quando l'armata veneziana passò il Po il
+5 di marzo per trovarsi alle spalle de' nemici. Il duca d'Urbino non
+raggiunse i suoi soldati che il giorno 18 di marzo, dopo avere
+assicurato il senato veneto del più felice esito. Egli appoggiavasi non
+al valore della sua armata, di cui non voleva fare pericoloso
+esperimento, ma bensì all'imbarazzo de' suoi avversarj. Infatti il 14 di
+marzo era scoppiata una nuova sedizione fra i Tedeschi dell'armata di
+Borbone. Avevano tentato di ucciderlo; ed egli non si era sottratto al
+loro furore che col darsi ad una pronta fuga, mentre essi uccidevano un
+suo gentiluomo, saccheggiavano i suoi equipaggi. Il Marchese del Guasto
+calmò i sediziosi con qualche danaro che fece loro dare dal duca di
+Ferrara. Tre giorni dopo Giorgio Frundsberg, colpito da apoplessia,
+abbandonò l'armata[268]. Credevasi che i soldati ch'egli aveva adunati
+col suo credito, e che non vedevano effettuarsi le sue promesse, si
+disperderebbero, ma si mantennero fedeli ai loro stendardi[269].
+
+ [268] Frundsberg ebbe un colpo apopletico mentre stava arringando i
+ suoi soldati per calmare lo spirito di sedizione sparso nell'armata.
+ Il biografo tedesco, che ci lasciò la sua vita, stampata nel 1568,
+ somministra poche particolarità intorno ai primi suoi fatti
+ militari, _Buch. V, f. 97._
+
+ [269] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 434._ — Macchiavelli
+ Legazioni. Lettera di Bologna 18 marzo, _t. VII, p. 487. — Scip.
+ Ammirato, l. XXX, p. 367. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 591._ — Lett.
+ del datario al card. Trivulzio. _Lett. de' Principi, t. II, p. 66._
+
+Clemente VII trovavasi estremamente angustiato dalle difficoltà della
+sua posizione. Francesco I l'aveva spinto alla guerra colle più
+magnifiche promesse; ma non avevane attenuta una sola. Da principio non
+aveva mandate all'armata della lega le cinquecento lance, ed i quaranta
+mila ducati al mese, che si era obbligato di somministrare. Non aveva
+pure mandati i ventimila ducati di più al mese per la guerra di Napoli.
+Il papa aveva sostenuto solo per tre mesi tutto il peso di questa
+guerra, ed il primo pagamento mensile non era ancora terminato. Il
+danaro, che sapevasi trovarsi per istrada, non giugneva mai, e niuna
+delle tante promesse fatte si verificava. La flotta francese, incaricata
+di secondare l'impresa di Napoli, non era mai portata a numero. Dodici
+galere leggieri eransi unite alla flotta pontificia, ma erano assai male
+approvvigionate anche queste e senza truppe da sbarco. Tra le grosse
+navi che dovevano raggiugnere la flotta, le une mai non abbandonarono le
+coste della Provenza, altre non si avanzarono oltre Savona. Eppure tra
+gli alleati del papa, non trovavasene un altro che meritasse maggiore
+confidenza. I soccorsi dell'Inghilterra erano troppo incerti e troppo
+tardi; pareva che i Veneziani non pensassero che a sè medesimi; ed il
+duca d'Urbino non voleva adottare veruna misura che potesse salvare gli
+stati di Roma o di Firenze. Il Borbone omai toccava i confini della
+Toscana. Siena era zelante pel partito imperiale; Firenze, stanca di
+soffrire il giogo de' Medici, desiderava una rivoluzione. Vero è che nel
+regno di Napoli la lega da principio aveva ottenuti alcuni vantaggi; ma
+il papa più non aveva danaro per continuare una così disastrosa guerra,
+ed opponeva uno scrupolo di coscienza sconosciuto dai suoi predecessori
+alla proposizione fattagli più volte di vendere alcuni cappelli di
+cardinale. Il suo datario Ghiberti rispondeva il 17 di dicembre al
+vescovo di Bayeux, che, senza entrare in disamina intorno a ciò che vi
+era di vergognoso in questo mezzo, si era assicurato che non basterebbe,
+potendosene tutt'al più ricavare cento cinquanta mila ducati, che
+sarebbero bentosto consumati[270].
+
+ [270] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 435. — Lett. de' Princ., t.
+ II, f. 33._ In questa lettera assai diffusa il datario giustifica il
+ papa, ed accusa il re di Francia, mostrando in qual modo egli aveva
+ mancato a tutte le sue promesse verso gl'Italiani.
+
+In tanta perplessità Clemente VII acconsentì all'ultimo alle
+proposizioni di accomodamento che gli aveva più volte fatte il vicerè; e
+malgrado il pericolo di separarsi da' suoi alleati, e di mettersi in
+balìa de' suoi nemici, il 15 marzo sottoscrisse con Cesare Fieramosca e
+Sernone, ministri del vicerè, una tregua di otto mesi, per prezzo della
+quale doveva pagare agli imperiali sessanta mila ducati, destinati per
+l'armata del duca di Borbone; oltre a che dovevano essere restituite le
+conquiste fatte dalle due parti, abolite le censure fulminate contro i
+Colonna, il cardinale Pompeo ristabilito nella sua dignità, ed il vicerè
+doveva venire a Roma per meglio guarentire il papa contro l'armata del
+contestabile. Se i Veneziani ed il re di Francia accettavano la tregua,
+durante la quale speravasi di negoziare un trattato di pace, tutte le
+truppe tedesche dovevano abbandonare l'Italia; se la rifiutavano, queste
+dovevano ritirarsi solamente dallo stato della Chiesa[271].
+
+ [271] Lettera del datario al card. Trivulzio, del 15 marzo. _Lett.
+ de' Principi, t. II, f. 62. — Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 436. —
+ P. Paruta, l. V, p. 383-385. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 367. —
+ Gal. Capella, l. VII, f. 73. — Marco Guazzo stor. de' suoi tempi, f.
+ 48. — Georg. von Frundsberg, B. V, f. 100._
+
+Clemente VII abbandonato dai suoi alleati quando la più formidabile
+armata si avanzava contro di lui, era, non v'ha dubbio, in pieno diritto
+di provvedere alla sua salvezza con un parziale trattato. Ma sembra che
+nè il papa, nè il datario Ghiberti, suo principale consigliere, nè altra
+persona della sua corte, abbia saputo apprezzare il pericolo
+dell'avvicinamento del Borbone; essendosi Clemente ridotto a trattare
+piuttosto per l'impazienza che gli cagionava la cattiva condotta delle
+sue truppe, e per l'imbarazzo delle sue finanze, che per timore degli
+imperiali. Da principio erasi in Roma dubitato che il Borbone non fosse
+per accettare la tregua sottoscritta dal vicerè, e seppesi poco dopo,
+che infatti l'aveva rifiutata. Pure il papa non volle ravvisare in
+questo rifiuto che una millanteria militare, o uno stratagemma per avere
+una maggior somma[272]. Avrebbe dovuto meglio conoscere la disordinata
+truppa con cui aveva che fare, composta di soldati non pagati,
+disubbidienti, indisciplinati, i quali parevano piuttosto condurre i
+loro generali che essere condotti da loro. Egli sapeva non meno che
+tutta l'Italia quale fosse stata pel corso di un anno la loro tirannia
+in Milano; doveva sapere che Giorgio Frundsberg detestava le
+superstizioni della Chiesa romana con un odio avvelenato dalle
+controversie religiose della Germania, e che portava in seno una
+funicella dorata, destinata, siccom'egli diceva, ad appiccare il papa
+colle sue mani[273]; non doveva ignorare che una parte de' di lui
+soldati era stata strascinata sotto le di lui bandiere non meno dal
+fanatismo della riforma che dall'amore della licenza militare; che gli
+Spagnuoli, fatti più avidi dalle rapine loro permesse a Milano,
+aspiravano a mettere la mano sulle ricchezze della più commerciante
+città d'Italia, e che solevano giurare _pel glorioso sacco di
+Firenze_[274]. Fu dunque improvvidissimo consiglio quello di disarmarsi
+nell'istante in cui fu sottoscritta la tregua e scrivere al cardinale
+Trivulzio che licenziasse la maggior parte de' suoi soldati; di
+rallegrarsi perchè quelli di Renzo di Ceri si erano dissipati
+spontaneamente; e di non ritenere per sua difesa che cento cavaleggieri,
+e circa due mila fanti delle bande nere formate da Giovanni de'
+Medici[275].
+
+ [272] Lettera del Ghiberti al cardinal Trivulzio del 31 marzo 1527.
+ _Lett. de' Princ., t. II, p. 69._
+
+ [273] _P. Giovio Elogi degli uomini illustri, l. VI, p. 325. — Scip.
+ Ammirato, l. XXX, p, 362. — Ben. Varchi, l. III, p. 50._ — Il
+ biografo tedesco nega questo fatto, _l. V, f. 92_, ma questo
+ biografo è cattolico, e non ammette verun fatto che faccia torto al
+ suo eroe.
+
+ [274] _Lett. de' Princ., t, II, f. 47 a Niccolò Capponi._
+
+ [275] Lettera del 29 di marzo, del Ghiberti al card. Trivulzio.
+ _Lett. de' Princ., t. II, f. 69. — Fr. Guicciardini, l. XVIII, p.
+ 436. — P. Paruta l. V, p. 385. — Ben. Varchi, l. II, p. 65._
+
+Il papa ed il vicerè avevano trattato di buona fede, e l'uno e l'altro
+soddisfecero alle reciproche convenzioni; ma il Borbone, forse non
+voleva, e certamente non poteva trattenere la sua armata. Dava non
+pertanto a credere che accetterebbe l'armistizio, se gli veniva
+assicurata una più ragguardevole somma di danaro da distribuirsi ai suoi
+soldati in pagamento di due mesi di soldo; e perchè a tale effetto
+ricominciavano le negoziazioni, negli ultimi otto giorni di marzo fece
+alcuni lavori intorno a Bologna, come se avesse voluto assediarla. Ma il
+31 di marzo dichiarò al Guicciardini che non poteva più oltre contenere
+i suoi soldati, ed andò ad accamparsi a Ponte a Reno. Un messo del
+vicerè, che veniva ad intimargli l'ordine d'osservare la tregua, corse
+pericolo di essere ucciso dai Landsknecht, e dovette salvarsi con una
+pronta fuga; ed il marchese del Guasto, che si era separato dal duca di
+Borbone per non disubbidire al vicerè, ed aveva presa la strada di
+Napoli, fu con una militare sentenza bandito dall'armata[276].
+
+ [276] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p, 437. — P. Paruta, l. V, p.
+ 388. — Fr. Belcarii l. XIX, p. 592. — Macchiavelli Legazioni, t.
+ VII, p. 480-500._
+
+Per altro i progetti del Borbone sembravano tuttavia difficilmente
+eseguibili: la primavera era assai tarda, ed era caduta molta neve sugli
+Appennini che l'armata imperiale doveva attraversare per entrare nella
+Toscana. Dessa trovavasi accampata tra Ferrara e Bologna in terreni
+fangosi e quasi affatto inondati. Per mancanza d'artiglierie e di
+munizioni non aveva potuto prendere veruna città, ond'era sempre
+sprovveduta di magazzini come di danaro, e viveva a giorno per giorno
+con quello che trovava nelle campagne. Attraversando un paese così
+sterile come gli Appennini, dove poteva supporre d'incontrare qualche
+resistenza, doveva necessariamente portare vittovaglie per più giorni;
+ed appunto per questo motivo il Borbone si trattenne lungo tempo ai
+confini del Bolognese e della Romagna, mostrando di voler prendere ora
+l'una ora l'altra strada, sempre minacciando e non avanzando mai[277].
+
+ [277] _Macchiavelli Legazioni, t. VII. Lettere di Bologna e di Forlì
+ fino al 13 aprile, p. 480 e segu. fino a p. 508._
+
+Intanto continuavano con lui le negoziazioni; ma queste non
+contribuivano che a rendere diffidenti il duca d'Urbino ed il marchese
+di Saluzzo, che, vedendo il papa tanto sollecito di abbandonarli, erano
+sempre apparecchiati a ritirarsi. Lo stesso vicerè si pose in cammino
+per avere un abboccamento col Borbone, ed offrirgli, per soddisfare al
+debito verso l'armata, oltre il danaro promesso dal papa, altre somme da
+prendersi sulle entrate di Napoli o sulle straordinarie contribuzioni
+dei Fiorentini, i quali, trovandosi esposti prima degli altri, dovevano
+altresì essere i primi a riscattarsi. Ma egli non osava di avventurarsi
+in mezzo a quella sfrenata soldatesca, e si fermò a Firenze per trattare
+di colà col Borbone. Dal canto suo il Guicciardini, luogotenente
+generale della Chiesa in tutte le province della Lombardia, faceva
+istanze al senato di Venezia, al duca d'Urbino ed al marchese di Saluzzo
+acciò che l'armata alleata tenesse dietro al Borbone; loro
+rappresentando, che, quand'anche fosse vero che il papa fosse
+intenzionato di trattare separatamente, era del loro interesse
+d'impedire che non venisse oppresso; perciocchè quanto più grande
+sarebbe la di lui paura, tanto maggiore sarebbe la quantità del danaro
+che da lui tirerebbe il Borbone, danaro che poi verrebbe tutto impiegato
+contro la lega[278].
+
+ [278] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 438. — P. Paruta, l. V, p.
+ 389. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 567. — Fr. Belcarii, l. XIX, p.
+ 593._
+
+Prima di avanzarsi negli Appennini, il Borbone ingannò i suoi nemici con
+nuove negoziazioni, e mentre che dal 15 al 25 d'aprile egli si avanzava
+per Meldola, santa Sofia e val di Bagno, fino a Pieve santo Stefano in
+val d'Arno superiore, lasciò che i suoi deputati presso il vicerè
+sottoscrivessero una nuova convenzione, in forza della quale prometteva
+d'allontanarsi per una grossa somma di danaro. Dall'altro canto il
+Guicciardini, non essendo tranquillo intorno alla di lui equivoca
+condotta, aveva persuasi il marchese di Saluzzo ed il duca d'Urbino in
+compagnia de' quali trovavasi allora in Mugello, a passare ancor essi
+l'Appennino. I confini del ducato d'Urbino non erano lontani dall'armata
+imperiale, e questo a non dubitarne, fu il principale motivo che fece
+risolvere il duca ad avanzarsi[279].
+
+ [279] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 439. — P. Paruta Ist. Ven., l.
+ V, p. 388. — Ben. Varchi, l. II, p. 66. — Ber. Segni Stor. Fior., l.
+ I, p. 4. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 34. — Georg. von
+ Frundsberg, B. V, f. 100._
+
+Ma il Guicciardini non poteva riuscire ad ispirare al papa la medesima
+diffidenza; quanto più grande e più spaventoso era il pericolo, tanto
+più Clemente VII era determinato di chiudere gli occhi per non vederlo.
+Quando seppe che a Firenze era stata firmata una nuova convenzione,
+licenziò subito il rimanente delle sue bande nere, quasi che la
+conservazione di questo piccolo corpo potesse servire di pretesto
+all'armata imperiale per venire ad attaccarlo a Roma[280]. Nello stesso
+tempo rimandò per mare il signore di Vaudemont a Marsiglia, e parve dopo
+ciò credersi in seno alla più perfetta pace.
+
+ [280] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 441. — P. Paruta, l. V, p.
+ 391._
+
+Ciò null'ostante poco mancò che una impensata rivoluzione non salvasse
+Roma a spese di Firenze. Mentre che l'armata della lega doveva
+acquartierarsi all'Ancisa per coprire quest'ultima città, i Fiorentini,
+non meno spaventati de' soldati che venivano per difenderli, che di
+quelli che venivano ad attaccarli, domandarono delle armi al loro
+governo. Questa domanda venne apertamente e caldamente appoggiata da'
+più riputati cittadini, quali erano Niccolò Capponi, Matteo Strozzi, ed
+il gonfaloniere Luigi Guicciardini, fratello dello storico; mentre che i
+partigiani dei Medici, sebbene conoscessero l'avversione de' loro
+concittadini pel giogo che sostenevano, non osavano di far palese la
+loro opposizione ad un così legittimo desiderio. Essi promisero che i
+sedici gonfalonieri, che avevano parte nel governo, distribuirebbero il
+26 d'aprile le armi alle loro compagnie; ma perchè il popolo si
+affollava intorno al palazzo per riceverle, essi furono atterriti
+dall'ardore con cui quest'armi erano domandate, e non tennero
+parola[281]. Nello stesso tempo i tre cardinali che in allora si
+trovavano a Firenze, Cortona, Cibo e Ridolfi, de' quali i due ultimi vi
+erano stati mandati dal papa in sul finire del 1526 onde sostenere il
+credito del primo, si apparecchiavano ad uscire di città col giovane
+Ippolito de' Medici per rendere visita ai generali dell'armata alleata,
+acquartierata all'Olmo, non lontano da Firenze: ciò bastò perchè il
+popolo supponesse, che costoro, risguardando i loro affari come
+disperati, abbandonassero la città. L'accidente fece nascere questo
+rumore tra un popolaccio ignorante; ma tutta la città era così stanca
+del governo de' Medici e di quello de' preti, ogni cittadino sentivasi
+così umiliato dalla considerazione che una repubblica coperta di tanta
+gloria fosse ridotta nella dipendenza di un fanciullo e di prelati
+stranieri, che ognuno avidamente abbracciava la speranza di mettere fine
+a questa tirannide. Quelli ancora che ciò non credevano, s'infingevano
+di crederlo, per far nascere l'occasione di scuotere il giogo. La
+gioventù accorse verso il palazzo, gridando, _viva il popolo e la
+libertà!_ La guardia loro fece pochissima resistenza, conciossiachè si
+posero di mezzo i più assennati cittadini, e la persuasero a ritirarsi.
+Gl'insorgenti si presentarono alla signoria, capo della quale era in
+allora Luigi Guicciardini, gonfaloniere, fratello dello storico; la
+costrinsero a decretare che tutti coloro che i Medici avevano condannati
+per delitti di stato, verrebbero ristabiliti nelle loro prerogative; che
+il governo verrebbe costituito come al tempo del gonfaloniere Soderini,
+e che i Medici sarebbero esiliati e dichiarati ribelli[282].
+
+ [281] _Bern. Segni stor. Fior., l. I, p. 4. — Comm. di Fil. Nerli,
+ l. VII, p. 146. — Ben. Varchi, l. II, p. 69._
+
+ [282] _Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 323-324. — Ist. di Gio.
+ Cambi, t. XXII, p. 305. — Com. di Fil. de' Nerli, l. VII, p. 148. —
+ Ben. Varchi, l. II, p. 73 — P. Jovii Hist., l XXV, p. 15. — Scip.
+ Ammirato, l. XXX, p. 369. — P. Paruta, l. V, p. 390._
+
+I cardinali, con Ippolito de' Medici, avevano imprudentissimamente
+continuato il loro viaggio verso l'Olmo, sebbene avessero avviso di ciò
+che accadeva in Firenze. Coloro che avevano apparecchiata la
+sollevazione, alla testa de' quali osservavasi Pietro Salviati, che le
+sue ricchezze e le sue parentele chiamavano ai principali onori della
+città, sentivano la necessità di porre immediatamente una forte guardia
+alle porte, di occupare gli arsenali, di far dare il giuramento ai
+soldati, e di trattare colla lega per procurare il di lei appoggio alla
+repubblica; ma loro non fu possibile di calmare abbastanza la popolare
+effervescenza per ottenere attenzione ed ubbidienza; e mentre che il
+popolo era ancora ne' trasporti della gioja, gli altri cominciavano di
+già a tremare per le conseguenze d'un'insurrezione, che non si trovavano
+più in caso di dirigere[283].
+
+ [283] _Filip. de' Nerli, l. VII, p. 149._
+
+Il Salviati ed i suoi amici avevano bensì ordinato che si suonasse
+campana a stormo; ma i tre cardinali erano di già tornati col duca
+d'Urbino, il marchese di Saluzzo e mille cinquecento fanti, avanti che
+si fossero chiuse le porte; questi s'incamminarono subito verso la
+piazza e cominciarono l'assedio del palazzo, diventato la cittadella
+degl'insorgenti. Forse Firenze non erasi mai trovata in più grave
+pericolo; imperciocchè se i Medici fossero stati obbligati a far entrare
+nella città l'armata alleata per impadronirsi della sede del governo,
+avrebbero difficilmente potuto contenere i soldati, sempre avidi di
+saccheggio, ed ancora più difficilmente avrebbero potuto in appresso
+opporli all'armata del Borbone che si avvicinava. Il Guicciardini, che
+sentiva tutto il pericolo della sua patria, s'interpose tra le due
+parti; cercò di atterrire gli uni e gli altri mettendo loro sott'occhio
+le conseguenze della loro ostinazione, e li ridusse ad un accordo in
+forza del quale gl'insorgenti abbandonarono il palazzo e lo resero ai
+Medici, dopo avere in contraccambio ottenuta da questi un'intera
+amnistia, che non fu però perfettamente osservata[284].
+
+ [284] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 442. — Jac. Nardi, l. VIII, p.
+ 325. — Ben. Varchi, l. II, p. 82, l. III, p. 98. — Ber. Segni, l. I,
+ p. 5. — Filip. de' Nerli, l. VII, p. 150. — Gio. Cambi, t. XXII, p.
+ 307. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 370. — P. Jovii Hist. sui temp.,
+ l. XXV, p. 17._
+
+Il duca d'Urbino prese motivo da quest'insurrezione, che abbastanza
+manifestava le disposizioni de' Fiorentini rispetto al papa, per
+domandare che questa repubblica prendesse parte in suo proprio nome
+nella lega con Venezia e colla Francia; di modo che più non si trovasse
+compresa nelle negoziazioni che Clemente VII proseguiva anche allora
+cogl'imperiali. Infatti la signoria si obbligò a non conchiudere verun
+trattato di pace coll'imperatore senza il consentimento di tutti i
+confederati; ed i cardinali, luogotenenti del papa, furono costretti di
+aderire a questo trattato che fu sottoscritto il 28 di aprile nel
+palazzo de' Medici[285]. Il duca d'Urbino non approfittò meno per la
+lega che per sè medesimo della sua presenza in Firenze con un'armata.
+Egli non volle partire finchè non gli furono dalla repubblica restituite
+la forte piazza di san Leo, principale luogo della contea di
+Montefeltro, e la fortezza di Majolo. Egli le riebbe in qualche modo
+colla forza, senza pubblica deliberazione, e senza l'approvazione dei
+consigli, cui soli apparteneva il dare così fatti ordini[286].
+
+ [285] _Ben. Varchi Stor. Fior., l. III, p. 101. — P. Paruta, l. V,
+ p. 390._
+
+ [286] _Ben. Varchi Stor. Fior., l. III, p. 102. — Scip. Ammirato, l.
+ XXX, p. 368._
+
+L'insurrezione di Firenze aveva avuto principio e fine in un solo
+giorno; pure fu cagione agli alleati di gravissimo pregiudizio, avendo
+impedito alla loro armata di prendere posto all'Ancisa, e potere così
+più facilmente tener d'occhio il duca di Borbone; accrebbe la diffidenza
+del duca d'Urbino e de' Veneziani, i quali, vedendo come lo stato di
+Firenze era poco sicuro, temettero più che mai di allontanarsi dalle
+proprie province; finalmente fece loro perdere un tempo prezioso, di cui
+il Borbone seppe approfittare[287].
+
+ [287] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 443. — Scip. Ammirato, l. XXX,
+ p. 371._
+
+Infatti questi partì il venti di aprile, dai contorni di Arezzo, alla
+volta di Roma, senza artiglieria, senza carri, senza munizioni; e non si
+lasciò trattenere nè dalle piogge, che in quella stagione furono
+grandissime, nè dalla mancanza di viveri. Ottenne a Siena, in allora
+attaccata al partito imperiale, alcuni soccorsi, che lo ajutarono a
+proseguire il cammino; ma non si trattenne in quello stato, come erasene
+lusingato Clemente VII[288]. Nel suo cammino saccheggiò Acquapendente a
+san Lorenzo alle Grotte; fu introdotto in Viterbo da alcuni emigrati di
+quella città; occupò in appresso Ronciglione, e finalmente arrivò il 5
+di maggio sotto alle mura di Roma, prima che il papa avesse voluto
+persuadersi della sua partenza dalla Toscana[289].
+
+ [288] _Orlando Malavolti Stor. di Siena, p. III, l. VII, f. 132._
+
+ [289] Lettera di Filippo Belluci a Federico Clavario comm. apost.
+ del 4 di maggio del 1527. _Lett. de' Princ., t. II, f. 74. — Marco
+ Guazzo, f. 49. — Georg. von Frundsberg, B. V, f. 101._
+
+Clemente VII aveva cercato una seconda volta in quegli ultimi istanti di
+mettersi in su le difese; ordinò nuove leve per rimpiazzare i soldati
+che aveva con tanta imprudenza licenziati; vendette tre cappelli di
+cardinale, ma non ebbe neppure il tempo di riceverne il danaro. Domandò
+una contribuzione volontaria ai più ricchi abitanti di Roma; ma questi,
+ritenendo con avara mano effetti che presto dovevano perdere, non
+diedero che pochi scudi, quando trattavasi di difendere tutto il
+rimanente de' loro beni, l'onor loro e la vita[290].
+
+ [290] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 445._
+
+Renzo di Ceri, della casa Orsini, era stato incaricato dal papa della
+difesa di Roma. Quest'uomo, che in tempo della guerra della lega di
+Cambrai erasi renduto illustre sostenendo l'assedio di Crema, aveva
+veduto la sua riputazione scemare ogni giorno. In particolare Clemente
+VII faceva di lui pochissimo capitale; pure, per un'imbecillità che
+pareva strascinarlo alla sua ruina, egli gli accordò in tale occasione
+la più grande confidenza. Il signore di Bellay, che arrivò in poste da
+Firenze per avvisare il papa della marcia del Borbone, divise con Renzo
+di Ceri le cure di provvedere alla difesa di Roma[291]. Per rimpiazzare
+gli antichi soldati, che tutti erano stati di fresco licenziati,
+arrolarono tra i servitori de' prelati ed i bottegai di Roma, una truppa
+senza coraggio e senza disciplina, ed aggiunsero alcune fortificazioni
+dalla banda di Borgo. Questi lavori inspirarono a Renzo tanta fiducia,
+ch'egli si figurò di potere opporre la più ostinata resistenza
+all'armata di Borbone; perciò scrisse al conte Guido Rangone, che
+accorreva per difendere Roma con cinque mila fanti ed un piccolo corpo
+d'artiglieria, che farebbe meglio di andare a raggiugnere l'armata della
+lega, poichè la capitale aveva tutt'al più bisogno di un ajuto di sette
+in ottocento archibugieri[292].
+
+ [291] _Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 35._ — Ma di questi
+ avvenimenti parla assai brevemente, e le memorie francesi, in
+ generale, sono poco soddisfacenti rispetto a tuttociò che successe
+ in Italia dopo la prigionia del re a Pavia. _Georg. von Frundsberg,
+ B. V, f. 102._
+
+ [292] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 445. — P. Paruta Ist. Ven., l.
+ V, p. 391. — Georg. von Frundsberg, B. V, f. 103._
+
+Questa lettera, scritta soltanto il 4 di maggio, non trattenne in
+cammino il Rangone, che aspirava alla gloria di liberare la capitale
+della Cristianità. Aveva calcolato di giugnervi prima del Borbone, ove
+questi si fosse caricato di un treno d'artiglieria; e che sarebbe sempre
+in tempo di unirsi ai difensori della città, ove il Borbone arrivasse
+prima di lui per non avere condotti cannoni. Ma il 5 di maggio il
+Borbone presentossi ne' prati sotto Roma, e fece da un trombetta
+intimare la resa alla città. Clemente VII, che in diverse circostanze
+aveva mostrato un'eccessiva timidezza, e che anche ultimamente aveva
+voluto fuggire quando l'armata napolitana si avanzava sopra Frusolone,
+mostrò in questa circostanza un'inesplicabile fermezza. Rimandò il
+trombetta con disprezzo; non volle permettere di tagliare i ponti della
+città, per difendersi al di là del Tevere se il Borgo veniva preso; e
+per non ispargere il terrore, ordinò alle guardie delle porte di non
+permettere che si trasportassero fuori di Roma ricchezze o
+mercanzie[293].
+
+ [293] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 446. — Lett. de' Princ., t.
+ II, f. 74, di Roma 4 maggio._
+
+La mattina del 6 di maggio il Borbone condusse le sue truppe all'assalto
+contro le mura di Borgo tra il Gianicolo ed il Vaticano. Qualunque si
+fosse lo splendore che lo accompagnava, come generale della più potente
+armata che allora fosse in Europa, pare che tutta sentisse la vergogna
+ed il pericolo della propria situazione. Principe del sangue e ribelle
+al suo re; francese e traditore della sua patria; cattolico e conducente
+contro il papa un'armata, che era nemica della religione medesima;
+cavaliere ed associato ad una banda di masnadieri, non poteva
+dissimulare a sè medesimo che meritava il disprezzo che gli avevano
+manifestato gli Spagnuoli, e che gli esprimevano tutti coloro che non lo
+temevano. Una luminosa vittoria poteva sola coprire tanti torti a' suoi
+proprj occhi o agli occhi degli altri; egli voleva ottenerla, o morire
+combattendo; e perchè, montando all'assalto, vide che i suoi fanti
+tedeschi lo seguivano freddamente, prese una scala, l'appoggiò egli
+stesso contro il muro per incoraggiarli colla propria intrepidezza; ma
+appena aveva incominciato a salire, che fu colpito nelle reni da una
+palla di moschetto tirata dall'alto delle mura, che gli passò il fianco
+e la coscia destra[294]. Sentì subito che il colpo era mortale; pure
+conservò tanta presenza di spirito da domandare a quelli che gli stavano
+intorno di coprire il suo corpo col suo mantello, onde i soldati non si
+accorgessero della sua caduta; così egli spirò ai piedi delle mura,
+mentre che continuava l'assalto[295].
+
+ [294] L'egregio scultore Benvenuto Cellini vorrebbe persuadere a sè
+ ed agli altri, d'avere egli sparato questo fortunato colpo, che
+ privò Roma d'un nemico senza salvarla. _Vita di Benvenuto Cellini
+ scritta da lui medesimo._
+
+ [295] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 446. — P. Giovio vita del
+ card. Pompeo Colonna, p. 172. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 37.
+ — P. Paruta, l. V, p. 393. — Gal. Capella, l. VII, f. 73. — Fr.
+ Belcarii, l. XIX, p. 593. — Arn. Ferroni, l. VIII, p. 165. — Mar.
+ Guazzo, f. 50. — Georg. von Frundsberg, B. V, f. 106; B. VI, f.
+ 108._
+
+La morte del Borbone non si potè tenere lungamente nascosta ai soldati;
+ma invece di scoraggiarli, parve eccitarli alla vendetta. Gli Svizzeri
+della guardia del papa avevano difese le mura valorosamente, ed una
+batteria posta sull'alto del colle, che prendeva di fianco gli
+assedianti, loro uccideva molta gente; ma una densa nebbia, che si levò
+dopo che il sole apparve sull'orizzonte, impedì agli artiglieri di ben
+dirigere i loro colpi. Gli Spagnuoli ne approfittarono onde entrare in
+città per alcune piccole case attigue alle mura; dall'altro canto i
+Tedeschi superarono le trincee, e s'impadronirono del baluardo. Prima di
+riuscirvi gli assalitori avevano avuto un migliajo d'uomini uccisi, ma
+ne fecero orribile vendetta su quella parte della gioventù romana che
+combatteva sotto le insegne de' proprj caporioni, e che trovavasi chiusa
+tra gli Spagnuoli ed i Tedeschi. Fu uccisa tutta senza pietà, sebbene la
+maggior parte di questi giovani avesse gettate le armi, e domandasse la
+vita in ginocchioni[296].
+
+ [296] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 446. — P. Jovii Hist., l.
+ XXIV, p. 14. — Ejusd. vita di Pomp. Colonna, p. 172._
+
+Durante la battaglia, Clemente VII stava pregando innanzi all'altare
+della sua cappella in Vaticano. Quando le grida de' soldati gli
+annunciarono la presa della città, fuggì dal suo palazzo in castel
+sant'Angelo pel lungo corridojo che, innalzato su doppia muraglia al di
+sopra delle più alte case, attraversa tutta la città Leonina, e dà
+comunicazione al Vaticano colla fortezza. Lo storico Paolo Giovio, che
+seguiva Clemente VII, teneva rialzata la di lui lunga veste perchè
+potesse più speditamente camminare, e l'aveva coperto col suo cappello e
+col suo mantello violetto, per timore che il papa, attraversando il
+ponte che lo lasciava vedere a discoperto, non fosse riconosciuto pel
+suo rocchetto bianco, e preso di mira da qualche furibondo soldato. Da
+tutta la lunghezza del corritojo Clemente VII vedeva al di sotto di sè
+la miserabile fuga de' suoi, ed i barbari che inseguendoli gli
+assassinavano a colpi di picche e di alabarde. Sette in otto mila romani
+vennero uccisi in questo primo giorno[297].
+
+ [297] _P. Giovio vita del cardinale Pompeo Colonna, p. 173. — Georg.
+ von Frundsberg, B. VI, f. 109._
+
+Dopo essere entrato in castello, il papa aveva ancora tempo di fuggire
+pel ponte degli angeli che era sotto la protezione della sua
+artiglieria, di attraversare le strade di Roma sotto la scorta della sua
+cavalleria, e mettersi in salvo. La fresca memoria della sua cattività
+in Castel sant'Angelo doveva fargli sentire quanto quest'asilo fosse mal
+sicuro; ma lo spavento ond'era compreso non gli permise di passare più
+avanti; egli si lasciò chiudere coi cardinali ed i prelati del suo
+seguito in castel sant'Angelo; ove Filippo Serbelloni collo spagnuolo
+Mendanez lo assediarono[298].
+
+ [298] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 447. — P. Giovio vita del
+ card. Colonna, p. 174. — Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 328. —
+ Fr. Belcarii, l. XIX, p. 595._
+
+L'armata che si precipitava in Roma, contava in allora quaranta mila
+uomini. È bensì vero che Frundsberg non aveva condotti che quattordici
+mila landsknecht, ai quali si erano uniti in Lombardia sei mila
+Spagnuoli; ma vi si era in appresso aggiunta l'infanteria italiana del
+Calabrese Fabrizio Maramaldo, di Sciarra Colonna e di Luigi Gonzaga,
+chiamato il Rodomonte. Inoltre aveva quest'armata raccolti lungo il
+cammino moltissimi cavaleggieri, il di cui comando era stato dato a
+Filiberto di Chalons, principe d'Orange, ed a Ferdinando Gonzaga; erasi
+ingrossata coi disertori dell'armata della lega e coi soldati licenziati
+dal papa, coi banditi e coi vagabondi, erranti prima per tutti i paesi
+che aveva attraversati, e chiamati sotto le sue bandiere
+dall'allettamento del saccheggio[299].
+
+ [299] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 447 — P. Giovio vita del card.
+ Colonna, f. 173._
+
+Il Borgo di Roma ed il quartiere del Vaticano furono subito
+saccheggiati; ed in quella prima ebbrezza della vittoria il sacrilego
+furore de' soldati parve meno ributtante, sebbene non avesse risparmiati
+nè i conventi, nè le chiese, nè il palazzo del papa, nè il tempio di san
+Pietro, cattedrale del mondo cristiano. Ma i soldati, non contenti delle
+ricchezze di questi due quartieri, presero ancora d'assalto quello di
+Transtevere, e perchè i ponti non erano stati tagliati, trovaronsi
+padroni di tutta Roma, ove Luigi Gonzaga fu il primo ad entrare per
+ponte Sisto alla testa dell'infanteria italiana[300].
+
+ [300] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 447. — Vita del card. Pompeo
+ Colonna, f. 175 v. — Georg. von Frundsberg, B. VI, f. 110._
+
+Forse giammai nella storia dell'universo si troverà che una grandissima
+capitale sia stata abbandonata a più atroce abuso della vittoria;
+giammai una potente armata si formò di soldati più feroci, e più
+intolleranti del giogo d'ogni militare disciplina; nè mai il sovrano,
+nel di cui nome cotesta armata combatteva, era stato più indifferente
+alle calamità dei vinti. Non bastò già il lasciare in balìa della
+rapacità de' soldati tutte affatto le ricchezze sacre e profane dalla
+pietà dei popoli o dalla loro industria adunate nella capitale del mondo
+cristiano, che ancora le persone degl'infelici abitanti furono
+abbandonate al capriccio, e alla brutalità di sfrenata soldatesca.
+Mentre che le donne di ogni condizione erano vittima dell'incontinenza
+de' vincitori, coloro che rendevansi sospetti di avere ricchezze
+nascoste, o credito presso gli altri, erano posti alla tortura, ed
+obbligati con prolungati tormenti a vuotare le borse degli amici che
+potevano avere in altri paesi. Molti prelati morirono in mezzo ai
+tormenti; molti altri, dopo essersi riscattati, morirono in conseguenza
+de' sofferti strapazzi, della loro afflizione, o del loro spavento.
+Furono saccheggiati i palazzi di tutti i cardinali senza che i soldati
+volessero distinguere i guelfi dai ghibellini, o accordare una
+salvaguardia a coloro ch'erano conosciutissimi pel loro attaccamento al
+partito imperiale. Soltanto fu ad alcuni permesso di riscattarsi col
+danaro; e perchè i mercanti avevano deposti i proprj effetti nelle loro
+case supponendo di porli in luogo sicuro, questi mercanti pagarono
+spesso enormi somme per sottrarle ai soldati. La marchesa di Mantova
+riscattò il suo palazzo per cinquanta mila ducati, e si dice che suo
+figlio ne toccasse per la parte sua dieci mila. Il cardinale di Siena,
+dopo avere pagata la propria taglia agli Spagnuoli, fu fatto prigioniero
+da' Tedeschi, spogliato d'ogni avere, battuto e forzato di riscattare
+nuovamente la sua sola persona con cinque mila ducati. La stessa
+sventura toccò ai cardinali della Minerva e di Ponzetta. Nè i prelati
+tedeschi o spagnuoli furono da' loro compatriotti risparmiati più che
+gl'Italiani. Udivansi eccheggiare in tutte le case le grida ed i pianti
+degl'infelici esposti alla tortura; le piazze avanti a tutte le chiese
+erano sparse d'arredi d'altari, di reliquie e di tutte le cose sacre,
+che i soldati buttavano in terra dopo averne strappato l'oro e
+l'argento. I luterani tedeschi, aggiugnendo alla cupidigia il fanatismo
+religioso, si sforzavano di mostrare il loro disprezzo per le pompe
+della chiesa romana, e di profanare tuttociò che rispettavano que'
+popoli ch'essi dicevano idolatri. Per altro passati i primi giorni di
+furore, ne' quali essi avrebbero voluto uccidere tutti coloro che
+avevano impugnate le armi, i Tedeschi più non isguainarono la spada;
+anzi si addolcirono in modo, che i loro prigionieri si poterono
+riscattare a bassissimo prezzo. Allora ad altro più non pensarono che a
+bevere, ad ammassare danaro ed a distruggere i quadri e le statue che
+loro sembravano monumenti d'idolatria. Ma infinitamente più avidi e più
+crudeli erano gli Spagnuoli; la loro sete dell'oro mai non iscemava, e
+perchè il loro cuore era affatto chiuso alla pietà, andavano
+moltiplicando i tormenti per costringere i loro prigionieri ad
+iscuoprire tuttociò che tenevano nascosto. Gl'Italiani e specialmente
+quelli dell'Abruzzo imitavano i vizj delle due nazioni cui si erano
+associati, e senza pareggiarli nel valore, cercavano se non altro di
+essere egualmente crudeli ed empj[301].
+
+ [301] _P. Giovio vita di Pompeo Colonna, f. 173. — Fr. Guicciardini,
+ l. XVIII, p. 448. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 329. — P. Paruta, l. V,
+ p. 393. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 595. — Arn. Ferroni, l. VIII, p.
+ 165. — Mém. de Martin du Bellay, l. III, p. 37. — Paradin Hist. de
+ notre temps, p. 204. — Brantome-Ulloa vita di Carlo V, l. XI, f.
+ 110. — Georg. von Frundsberg, B. VI, f. 112._
+
+Il cardinale Pompeo Colonna entrò in Roma due giorni dopo presa la
+città, per godere dell'umiliazione di Clemente VII. Fu seguito da una
+folla di contadini dei suoi feudi, che poco prima erano stati
+barbaramente saccheggiati per ordine del papa, e che si vendicarono
+saccheggiando tutte quelle case di Roma, ove restavano ancora i meno
+preziosi effetti che non avevano tentata l'avidità de' soldati. Per
+altro Pompeo fu compreso da profondo dolore, quando vide la miseria in
+cui aveva contribuito a precipitare la sua patria; aprì la sua casa a
+tutti coloro che vi si vollero rifugiare, riscattò col suo danaro i
+cardinali prigionieri senza distinzione di partito amico o nemico, e
+salvò la vita a tanti miserabili, che, avendo ogni cosa perduta,
+sarebbero senza di lui periti di fame[302].
+
+ [302] _P. Giovio vita di Pompeo Colonna, f. 174._
+
+Lo stesso giorno in cui l'armata imperiale era entrata in Roma, il conte
+Guido Rangone era giunto fino a Ponte Salario co' suoi cavaleggieri ed
+ottocento archibugieri. Se la città avesse resistito soltanto
+ventiquattr'ore, sarebbe arrivato a tempo per difenderla e per salvarla.
+Quando seppe l'accaduto si ritirò fino ad Otricoli per riunirvisi al
+restante della sua truppa. Il duca d'Urbino ed il marchese di Saluzzo
+camminavano assai più lentamente: erano partiti soltanto il 3 di maggio
+da Firenze, ed il marchese non arrivò ad Orvieto che il giorno 11, di
+dove fece un tentativo per cavare di notte il papa da castel
+sant'Angelo; ma non riuscì, perchè Federigo da Bozzolo, che conduceva il
+distaccamento, si ferì cadendo di cavallo. Il duca d'Urbino giunse ad
+Orvieto cinque giorni più tardi, perchè, in passando, volle fare una
+rivoluzione in Perugia, di dove scacciò Gentile Baglioni, partigiano de'
+Medici, per darne il governo ai figliuoli di quel Gian Paolo Baglioni
+che Leon X aveva fatto morire[303].
+
+ [303] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 449. — Fr. Belcarii, l. XIX,
+ p. 596. — P. Paruta, l, VI, p. 401._
+
+Pretese il duca d'Urbino di non poter tentar nulla, perchè, avendo
+allora passata in revista la sua armata, non trovò che diciassette mila
+combattenti invece di trenta mila che doveva averne. Pure sotto
+qualunque altro capo quest'armata sarebbe bastata per iscacciare
+gl'imperiali da Roma, perciocchè i soldati spagnuoli e tedeschi, perduti
+nelle dissolutezze d'ogni maniera, più non ubbidivano alla voce de' loro
+capitani, e non avevano verun rispetto per Filiberto di Chalons,
+principe d'Orange, ch'essi avevano eletto loro capo invece del
+contestabile di Borbone. Non si volevano a nessun patto staccare dal
+saccheggio per soddisfare a verun ufficio militare, e quando un falso
+allarme faceva chiamare al campo i soldati, niuno veniva a porsi sotto
+le bandiere[304].
+
+ [304] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 449. — P. Paruta Ist. Ven., l.
+ V, p. 394. — Georg. von Frundsberg, B. VI, f. 115._
+
+Ma il duca d'Urbino, costante nel suo sistema di non esporre la sua
+armata ad una battaglia, non aveva nemmeno avuto mai il pensiero di
+attaccare gl'imperiali; ed apertamente diceva che non penserebbe a
+farlo, se non che quando potrebbe aggiugnere alla sua armata sedici mila
+Svizzeri, levati con licenza de' cantoni; e che ne abbisognerebbero anzi
+ventiquattro mila, se in quest'intervallo di tempo l'armata imperiale
+riceveva i soccorsi che poteva facilmente tirare dal regno di
+Napoli[305]. Egli pareva non sentire compassione degli sgraziati Romani,
+e nel consiglio di guerra adunato ad Orvieto, trattò soltanto intorno al
+modo di cavare Clemente VII da castel sant'Angelo, ov'era assediato.
+Quest'impresa, sotto la protezione di così numerosa armata, non sembrava
+altrimenti difficile; i Francesi ardentemente la desideravano per
+l'onore del loro re, ed il consiglio dei Pregadi di Venezia aveva dati
+pressanti ordini al suo generale di soccorrere il suo alleato. Soltanto
+il duca d'Urbino, il di cui odio e rancore contro la casa de' Medici
+andavano avidamente in traccia di pretesti nel suo timido sistema di
+tattica, faceva ogni momento nascere nuovi ostacoli. Il papa lo faceva
+invitare a venire ad accamparsi alla croce di Monte Mario, fortissima
+posizione in faccia a castel sant'Angelo, di dove avrebbe a tutte l'ore
+potuto facilmente intendersi cogli assediati per mezzo di segni, ma egli
+non volle mai passare al di là di Tre-Capanne. Tuttavolta il suo
+avvicinamento fece sì che Clemente VII ricusasse di capitolare a
+condizioni quasi già acconsentite. Allora il duca d'Urbino, dopo avere
+date agli assediati vane speranze, appunto come aveva praticato nel
+precedente anno col duca di Milano, s'allontanò da Roma il 1.º di
+giugno, ed andò ad accamparsi a Monterosi[306].
+
+ [305] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 451._ — Paolo Paruta
+ attribuisce questa lentezza a Vetturi, uno de' due provveditori che
+ seguivano l'armata; mentre che il suo collega Pisani avrebbe voluto
+ che si venisse alle mani, _l. VI, p. 401._
+
+ [306] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 450. — Jac. Nardi, l. VIII, p.
+ 330. — P. Paruta, l. VI, p. 402._
+
+Il vicerè di Napoli erasi affrettato di portarsi a Roma dietro gl'inviti
+dello stesso papa, che lusingavasi di avere da lui migliori condizioni;
+ma questi, accorgendosi che l'armata lo vedeva assai di mal occhio,
+ripartì alla volta di Napoli. Cammin facendo incontrò il marchese del
+Guasto, Ugo di Moncade ed Alarcone, che lo persuasero a tornare a
+dietro, onde conservare qualche autorità sopra un'armata che omai quasi
+sottraevasi all'imperatore. Tornò infatti; ma non gli si lasciò prendere
+veruna parte negli affari della guerra o della pace[307].
+
+ [307] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 451 — Ben. Varchi, l. IV, p.
+ 205. — Marco Guazzo, f. 51._
+
+La capitolazione del papa venne sottoscritta il 6 di giugno, press'a
+poco alle medesime condizioni rifiutate sei giorni prima. Egli si
+obbligava di pagare all'armata quattrocento mila ducati; cento mila
+immediatamente, cinquanta mila entro venti giorni, e gli altri dugento
+cinquanta mila nel termine di due mesi. Fino all'intero pagamento de'
+primi cento cinquanta mila ducati, doveva restare prigioniero in castel
+sant'Angelo, unitamente ai tredici cardinali che lo avevano seguito. In
+appresso potrebbe recarsi a Napoli o a Gaeta, per aspettare colà gli
+ordini dell'imperatore. Si obbligava di consegnare alle truppe imperiali
+le città di Parma, Piacenza e Modena, ed a ricevere guarnigione ne'
+castelli di sant'Angelo, di Ostia, di Cività Castellana, e di Cività
+Vecchia. Prometteva di assolvere i Colonna da tutte le censure
+ecclesiastiche, e di dare ostaggi per l'osservanza di tutte queste
+condizioni. Dopo aver firmato questo trattato, quello stesso capitano
+Alarcone, che aveva custodito Francesco I in tempo della sua prigionia,
+entrò in castel sant'Angelo con tre compagnie spagnuole e tre tedesche,
+per prendere il papa sotto la sua guardia[308].
+
+ [308] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 452. — Ben. Varchi Stor.
+ Fior., l. IV, p. 207. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 597. — Marco Guazzo
+ Stor. de' suoi tempi, f. 51. — Georg. von Frundsberg, l. VI, f.
+ 123._
+
+La capitolazione fu religiosamente eseguita in tuttociò che spettava al
+papa; ma il governo della Chiesa pareva disciolto dalla prigionia del
+suo capo, e le più lontane piazze ricusarono di ubbidirgli. Cività
+Castellana era custodita dalle truppe della Lega, Cività Vecchia da
+Andrea Doria che la riteneva come pegno di 14,000 scudi di soldo a lui
+dovuti, Parma e Piacenza, detestando il governo spagnuolo, non vollero
+aprire le loro porte al commissario imperiale che si presentò per
+prenderne possesso. Modena, difesa dal conte Luigi Rangoni, fratello di
+Guido, con soli cinquecento fanti, fu attaccata in principio di giugno
+dal duca di Ferrara con dugento lance, sei mila fanti e molta
+artiglieria, e fu forzata a capitolare il 5 di giugno[309]. Gli stessi
+alleati del papa vollero approfittare della sua disgrazia; i Veneziani
+occuparono Ravenna e Cervia perdute in tempo della lega di Cambray, e
+Sigismondo Malatesta s'impadronì della città e della fortezza di Rimini,
+antico principato della sua famiglia[310].
+
+ [309] _Anon. Padov. presso Muratori An. d'Italia, t. X, p. 209._
+
+ [310] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 453. — Ben. Varchi, l. IV, p.
+ 229. — P. Paruta, l. VI, p. 401._
+
+Clemente VII non considerava la sua sovranità nello stato della Chiesa
+che come vitalizia, mentre che la grandezza ereditaria della casa de'
+Medici era attaccata all'ubbidienza de' Fiorentini. Sebbene non avesse
+nè figliuoli, nè parenti prossimi, era però tutto intento a perpetuare
+il potere della sua famiglia, e disposto a sagrificare all'orgoglio del
+suo nome assai più che Leon X, suo cugino. Ma quantunque volesse
+conservare Firenze, poca cura prendevasi di risparmiarla; perciocchè
+quanto preferiva il bene de' suoi eredi a quello della sua patria,
+altrettanto preferiva sè stesso agli eredi; onde, nelle guerre in cui
+strascinava la repubblica senza che questa vi avesse verun diretto
+interesse, tutte le volte che rendevasi necessario un prestito, o che
+una spesa straordinaria richiedeva una contribuzione di guerra, ne
+faceva sempre cadere il peso sui Fiorentini, i quali, avendo
+assolutamente cessato di avere un'importanza politica, di essere contati
+tra le potenze d'Europa, e di avere un diretto interesse negli
+avvenimenti, vedevansi non pertanto ruinati dall'ambizione della casa
+de' Medici. La conquista e la difesa del ducato d'Urbino aveva loro
+costato cinquecento mila fiorini; indi al primo pericolo erano stati
+costretti di restituire al duca la fortezza di san Leo, e la contea di
+Montefeltro, che loro erano state date in compenso delle fatte
+sovvenzioni[311]. Avevano inoltre spesi cinquecento mila fiorini nella
+guerra intrapresa da Leon X contro la Francia, ne avevano pagati
+trecento mila ai capitani imperiali ed al vicerè durante
+l'amministrazione del cardinale Giulio dei Medici, e dopo che questo
+stesso Giulio era diventato papa, avevano dati altri sei cento mila
+fiorini per la guerra ch'egli faceva contro l'imperatore[312]. Da troppi
+mali erano simultaneamente oppressi; avevano perduta la libertà, e
+continuavano a portare un peso d'imposte che doveva schiacciare
+qualunque popolo che non fosse libero. Perciò i Fiorentini avevano quasi
+tutti lo stesso desiderio di cogliere il momento in cui verrebbe loro
+fatto di scuotere il giogo de' Medici.
+
+ [311] _Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 328. — P. Jovii Hist. sui
+ temp., l. XXV, p. 19._
+
+ [312] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p, 454._
+
+La presa di Roma e la prigionia del papa in castel sant'Angelo
+distruggevano la potenza di questa casa. I tre cardinali che Clemente
+VII teneva in Firenze come amministratori della repubblica e tutori dei
+due bastardi, Ippolito ed Alessandro, non potevano dubitarne. Avevano
+essi ricevuta la notizia della catastrofe l'undici di maggio; cercarono
+di tenerla celata, spargendo contrarie voci; ma già da molto tempo il
+popolo erasi avvezzato a non dar loro credenza[313].
+
+ [313] _Ist. Fior. di Gio. Cambi. t. XXII, p. 313. — Scip. Ammirato,
+ l. XXX, p. 371._
+
+Tutti i più riputati uomini della città, tutti coloro che discendevano
+da illustri antiche famiglie si recarono presso Silvio Passerini,
+cardinale di Cortona, nel palazzo de' Medici, non più in abito militare,
+come nella precedente insurrezione, ma col lucco e col capuccio, abito
+civile proprio de' Fiorentini che accresceva loro gravità, e gli
+domandarono di restituire pacificamente alla patria una libertà, alla
+quale egli più non poteva porre impedimento[314]. Vedevasi alla loro
+testa Niccolò Capponi il più zelante degli amici della libertà, che di
+già risguardavasi come il ristauratore del nuovo governo, e con lui
+Filippo Strozzi suo cognato, che aveva sposata Clarice de' Medici,
+sorella di Lorenzo II, e figliuola di Pietro. Filippo Strozzi era stato
+da Clemente VII dato per ostaggio ad Ugo di Moncade in occasione della
+sua prima prigionia e del primo suo trattato coi Colonna; ma in appresso
+Clemente non aveva voluto nè dare esecuzione alle condizioni del
+trattato, nè prendersi cura del riscatto degli ostaggi. Vedendo il
+Moncade quanto lo Strozzi fosse sdegnato per quest'abbandono, lo pose
+spontaneamente in libertà, onde nuocere col di lui mezzo al potere
+pontificio in Firenze[315].
+
+ [314] _P. Jovii Hist., l. XXV, p. 21._
+
+ [315] _Bern. Segni Stor. Fior., l. I, p. 6._
+
+Clarice de' Medici, moglie di Filippo, non era meno irritata dello
+sposo. Lagnavansi ambidue di Clemente, perchè avendo egli promesso il
+cappello di cardinale al loro figlio Pietro, ed avendolo con tale
+lusinga persuaso a vestire l'abito ecclesiastico, aveva ricusato poi
+costantemente di dare effetto alla sua promessa. Clarice, che pel sesso
+e per la sua parentela coi Medici non era esposta al risentimento di
+quel partito, non si guardava dal ricordare a tutti coloro che
+lungamente erano stati attaccati alla sua famiglia, che al presente non
+sagrificavano altrimenti pei veri Medici la libertà della loro patria,
+ma per uno de' loro sudditi di provincia, il cardinale di Cortona, e per
+due bastardi Ippolito ed Alessandro[316].
+
+ [316] _G. Jovii hist. sui temporis, l. XXV, p. 22. — Ben. Varchi, l.
+ III, p. 109. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 372._
+
+Il cardinale di Cortona, Silvio Passerini, era di carattere debole ed
+irrisoluto; altronde temeva di perdere in una rivoluzione il suo tesoro
+personale, e difficilmente ascoltava altri consigli che quelli
+dell'avarizia. Il cardinale Niccolò Ridolfi, sebbene riconoscente verso
+la famiglia de' Medici, cui andava debitore della porpora, era non
+pertanto affezionato alla libertà, come lo era tutta la sua famiglia.
+Onofrio di Montedoglio, comandante la guarnigione di Firenze, che aveva
+circa tre mila uomini sotto i suoi ordini, era il solo che si mostrasse
+zelante per la difesa dell'autorità de' Medici. Bastava, diceva egli, di
+spargere un poco di danaro tra i soldati, e col mezzo loro sarebbesi
+sicuramente mantenuta la città ubbidiente; ma il tesoriere del comune si
+era nascosto perchè non si potesse forzarlo a fare una spesa
+pregiudicevole alla salute della patria; il cardinale Passerini non
+volle mettere mano al suo particolare peculio, ed il coraggio di coloro
+che volevano difendersi mancando col danaro con cui desso coraggio
+doveva essere pagato, in breve altro partito non rimase a' Medici che
+quello di cedere[317]. Perciò il 16 di maggio si fece una convenzione
+tra i principali cittadini del partito repubblicano ed il cardinale di
+Cortona, quale rappresentante de' Medici. Prometteva questi d'uscire di
+Firenze coi due giovinetti Ippolito ed Alessandro, nel mentre che i
+Fiorentini in contraccambio guarentivano a' Medici il godimento di tutti
+i loro beni, ed inoltre l'esenzione per dieci anni da ogni contribuzione
+straordinaria. In pari tempo si convenne che si richiamerebbe in vigore
+la costituzione, colla quale era stata regolata la repubblica fino al
+1512[318].
+
+ [317] _P. Jovii, l. XXV, p. 22. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 372. —
+ Ben. Varchi, l. III. p. 109._
+
+ [318] _Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 329. — Ben. Varchi Stor.
+ Fior., l. III, p. 111. — Comment. di Filippo de' Nerli, l. VII, p.
+ 151._
+
+Infatti il 17 di maggio i giovani Medici, accompagnati dal cardinale di
+Cortona, da Filippo Strozzi e da molti loro amici, partirono da Firenze
+senza strepito e senza violenza, e si trattennero la prima notte a
+Poggio a Cajano, magnifica villa fabbricata da Cosimo de' Medici. Nel
+susseguente giorno andarono a Pisa, la di cui fortezza avevano promesso
+di consegnare alla signoria con quella di Livorno. Veramente in allora
+sentirono qualche dispiacere di un accomodamento, che i loro amici
+tacciavano di debolezza, e per non essere forzati ad eseguire la
+convenzione, si sottrassero a quelli che gli accompagnavano, e
+ritiraronsi a Lucca[319]. Ad ogni modo i comandanti delle fortezze non
+tardarono a consegnarle ai commissarj della repubblica[320].
+
+ [319] Mentre trattenevansi in Pisa, Pietro Valeriano Bolzanio,
+ precettore de' Medici e confidentissimo di papa Clemente, passò
+ inosservato a Lucca; ed avendo ogni cosa concertata con quella
+ signoria, eludendo la vigilanza dello Strozzi e la timidità del
+ Passerini, condusse i suoi allievi in quella città; di dove,
+ attraversando la Lunigiana, passarono a Piacenza, poi a Parma. _Vedi
+ la Storia de' Letterati Bellunesi di Stefano Ticozzi, volgarizzatore
+ della presente storia._
+
+ [320] _Jac. Nardi, l. VIII, p. 330. — Fr. Guicciardini, l. XVIII, p.
+ 453. — Ist. di Gio. Cambi, t. XXII, p. 318. — P. Jovii Hist., l.
+ XXV, p. 22. — Benedetto Varchi, l. III, p. 119. — Bern. Segni, l. I,
+ p. 13. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 597._
+
+Questa repubblica risorgeva dopo un lungo letargo. La balìa, creata da'
+Medici nel 1512, e che sotto la loro direzione aveva fin allora
+governato lo stato, adunò il consiglio de' cento, e gli propose di
+ordinare il ristabilimento della costituzione popolare, qual era nel
+1512; cosicchè la rivoluzione si fece ne' modi voluti dalle leggi, e
+venne sanzionata dalla legittima autorità; dopo ciò la balìa abdicò
+spontaneamente l'autorità che le era stata affidata[321].
+
+ [321] _Ist. di Gio. Cambi, t. XXII, p. 319. — Benedetto Varchi, l.
+ III, p. 116. — Comm. di Filippo Nerli, l. VIII, p. 153. — Scip.
+ Ammirato, l. XXX, p. 372._
+
+La signoria che allora sedeva, il consiglio de' cento, e tutti i
+magistrati erano stati nominati da' Medici, e generalmente si
+conservavano affezionati a quella famiglia. Ma l'intera città,
+desiderosa di rientrare nel godimento della sua libertà, affrettava co'
+suoi voti il giorno in cui sarebbe governata da cittadini da lei scelti.
+I più ardenti, tra i quali distinguevasi come loro capo Anton Francesco
+degli Albizzi, avrebbero voluto che con aperta forza si cacciassero
+fuori di palazzo Antonio Nori, uomo affezionatissimo a' Medici, e tutta
+la signoria. Non sarebbero queste, dicevano costoro, che giuste
+rappresaglie delle violenze usate contro il perpetuo gonfaloniere Pietro
+Soderini; ma altri più saggi cittadini persuasero il popolo ad
+aspettare, ed in pari tempo fecero sentire al consiglio de' cento la
+necessità di affrettare il giorno in cui il gran consiglio sarebbe
+legittimamente adunato. La sala delle adunanze di questo consiglio era
+stata da' Medici destinata ad uso di caserma pei soldati, e bisognava
+distruggere le interne muraglie che vi si erano alzate. Tutta la nobile
+gioventù fiorentina (che tale nome erasi di già sostituito a quello più
+glorioso di cittadini) diede mano al lavoro. Ognuno aspirava all'onore
+di contribuire ad atterrare questo monumento della schiavitù della
+patria. La sala del supremo consiglio fu ripristinata e ripulita; indi
+da' preti aspersa di acqua santa, e consacrata con una messa solenne;
+sicchè il 21 di maggio vi si potè finalmente ragunare il consiglio
+generale, nel quale si contarono due mila dugento settanta cittadini
+fiorentini[322].
+
+ [322] _Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 331. — Ist. di Gio. Cambi,
+ t. XXII, p. 321. — Ben. Varchi, l. III, p. 125. — Comm. di Filip.
+ de' Nerli, l. VIII, p. 159._
+
+In tale consiglio i liberi suffragj del popolo elessero gonfaloniere di
+giustizia Niccolò Capponi, il quale doveva restare in carica tredici
+mesi, e dopo questo termine poteva essere riconfermato. Fu eletta una
+nuova signoria per restare tre mesi in funzione, perchè si volle che col
+primo giugno subentrasse in luogo delle creature de' Medici, invece di
+aspettare fino al primo di luglio. Lo stesso gran consiglio elesse
+ancora i decemviri della libertà e gli otto signori della guardia; creò
+di nuovo il consiglio degli ottanta, destinato a mantenere l'equilibrio
+tra il governo ed il popolo. Tutti questi magistrati, veri
+rappresentanti de' loro concittadini, vennero installati nelle loro
+funzioni, ed il 2 di giugno una solenne processione di tutti i membri
+del governo e di tutto il clero, seguita dalla folla de' cittadini, andò
+in tutte le principali chiese a ringraziare Iddio della ricuperata
+libertà[323].
+
+ [323] _Ist. di Gio. Cambi, t. XII, p. 323-329. — Jac. Nardi Ist.
+ Fior., l. VIII, p. 331. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 373. — Ben.
+ Varchi, l. III, p. 130. — Ser Filippo Nerli, l. VIII, p. 161. —
+ Bernardo Segni, l. I, p. 12._
+
+ Niccolò Macchiavelli, che co' suoi scritti aveva contribuito a
+ conservare l'amore della libertà, e che tanto aveva per essa
+ sofferto non potè partecipare alla ristaurazione del governo
+ repubblicano. Egli morì il 22 giugno del 1527, non ancora compiuto
+ un mese dopo il suo ritorno dall'ultima legazione presso Francesco
+ Guicciardini all'armata della lega. Qualunque sia stato lo scopo
+ ch'egli proposesi scrivendo il libro _del Principe_ in cui espose le
+ teorie della tirannide, questo scopo non fu meglio inteso da' suoi
+ contemporanei che dalla posterità. I suoi concittadini gli
+ rimproveravano d'avere in quel libro insegnato al duca d'Urbino a
+ togliere ai facoltosi le ricchezze, ai poveri l'onore, a tutti la
+ libertà. Quest'accusa gli fece praticare inutili sforzi per ritirare
+ dalla circolazione un libro che gli creava tanti nemici; questa
+ rimosse il popolo dal restituirgli la carica di segretario dei dieci
+ della guerra che aveva occupato prima del 1512. Gli fu preferito
+ Francesco Tarugi, uomo di bassa condizione, ma più costumato del
+ Macchiavelli, ed egualmente affezionato alla libertà, di cui non
+ aveva mai abbandonata la causa. _Ben. Varchi Stor. Fior., l. IV, p.
+ 210._ Tale preferenza ha potuto cagionare al Macchiavelli un amaro
+ disgusto, che forse affrettò la di lui morte, attribuita ad una
+ colica epatica.
+{337}
+
+
+
+
+CAPITOLO CXIX.
+
+ _Il Lautrec conduce un'armata francese sotto Napoli, e lo
+ blocca; vittoria ottenuta dalla sua flotta su quella degli
+ Spagnuoli; malattia nel suo campo, sua morte, e capitolazione
+ della sua armata. Andrea Doria passa al partito imperiale, e
+ cambia il governo di Genova._
+
+1527 = 1528.
+
+
+Nel quattordicesimo secolo, mentre i papi tenevano la loro corte in
+Avignone, dessi erano i soli tra i potentati che non temessero
+d'avvilupparsi in perpetue guerre. Qualunque si fossero le disgrazie
+delle loro armate, essi non soffrivano nulla dalla desolazione de' loro
+popoli, dal saccheggio delle loro città, o anche della loro capitale;
+stando in Avignone, non si accorgevano de' patimenti intollerabili
+dell'Italia; le grida del popolo non giugnevano fino a loro per
+isforzarli a fare la pace; e sempre erano circondati da cortigiani, da
+ministri, da interessati adulatori, i quali, non potendo migliorare la
+propria fortuna che colla guerra, sforzavansi di far loro credere, che
+l'onore, la religione, gl'interessi della fede e quelli della Chiesa
+richiedevano la continuazione delle ostilità. Ciò che nel
+quattordicesimo secolo era una particolare condizione della Chiesa
+Romana, in principio del sedicesimo era quella di tutti i monarchi della
+Cristianità, ad eccezione del solo papa. Dopo che gli stati eransi molto
+aggranditi, la guerra non oltrepassava mai i loro confini, e non metteva
+mai in pericolo l'esistenza de' re.
+
+Carlo V, in età di ventisette anni, aveva di già fatto prigionieri il re
+di Francia, quello di Navarra, ed il papa; pure fin allora mai non si
+era posto alla testa di veruna delle sue armate; egli non conosceva il
+terribile spettacolo di un campo di battaglia, nè la miseria o la
+desolazione di una città presa d'assalto, nè i prolungati tormenti de'
+borghesi presso i quali acquartierava senza pagarla un'armata. I suoi
+cortigiani si davano ogni cura per celare all'_invincibile Augusto_ le
+particolarità che avrebbero potuto affliggerlo; lo andavano
+intrattenendo intorno agl'interessi della sua gloria: Carlo V teneva
+dietro a' progetti della sua ambizione; e quando la prodigalità della
+sua corte, o l'assurdo sistema delle sue finanze facevano mancare il
+danaro necessario ai generali per terminare un'intrapresa, tutti
+facevansi un dovere di dissimulare le calamità d'una lontana provincia,
+o le rappresentavano quale necessaria conseguenza d'una magnanima
+politica. In appresso Carlo V condusse egli stesso le sue armate; allora
+sentì meglio la necessità della pace, e la sua ambizione dovette spesso
+piegare in faccia alle circostanze. Ma i di lui successori, Filippo II,
+Filippo III, Filippo IV, che mai non uscivano dalle solitudini
+dell'escuriale, ed erano inaccessibili agli occhi di tutti, sordi a
+tutte le lagnanze, a tutti i gemiti, mai non rinunciarono ai loro
+ambiziosi progetti nè per timore, nè per compassione. Perchè mai non
+videro la guerra, la fecero continuamente; mai non conobbero le calamità
+che cagionarono pel corso di un secolo, oppure non vollero aver pietà
+mai delle altrui miserie. Furono visti protrarre d'uno in altro anno il
+sacco delle città, i guasti delle campagne, pel possedimento d'una
+miserabile provincia, per una sterile prerogativa, per una contesa
+d'etichetta, o talvolta ancora per infingardaggine, perchè non sapevano
+prendere una risoluzione.
+
+Enrico VIII, re d'Inghilterra, che nella stessa epoca aveva in Europa
+acquistata una così grande preponderanza, era ancora più che i monarchi
+di casa d'Austria lontano da' pericoli della guerra; il di lui popolo
+non ne conosceva il peso che per l'accrescimento delle sue spese; e la
+vanità d'Enrico VIII veniva lusingata dall'importanza militare che si
+era acquistata. Figuravasi, secondo il comune errore de' re, che,
+sebbene non si mostrasse mai alle armate, poteva non pertanto
+raccogliere gloria dalle battaglie vinte in suo nome, sebbene non vi
+avesse dato veruna prova nè di talento, nè di valore.
+
+Fino alla battaglia di Pavia, Francesco I era stato egualmente sordo
+alle lagnanze de' popoli, ed insensibile alle loro calamità. Gloriavasi
+d'avere liberati i re di Francia dalla tutela de' paggi (_hors de
+pages_), ossia di essersi condotto a seconda delle sue fantasie senza
+ascoltare le rimostranze, o senza consultare gl'interessi de' suoi
+sudditi. Egli non era insensibile, e la vista de' patimenti da lui
+cagionati avrebbero potuto commoverlo, se l'estrema sua leggerezza e la
+sua estrema inclinazione per i piaceri non avessero sempre distratta la
+sua attenzione da' suoi doveri. Mentre le sue armate si disperdevano per
+non essere pagate; che le sue città mal provvedute e peggio difese
+venivano prese d'assalto; che le requisizioni de' suoi generali facevano
+che in Italia si avesse in orrore il nome della Francia; egli
+prodigalizzava alle sue amanti il danaro dello stato, dissipava in feste
+inutili i tesori che sarebbero bastati per difendere l'indipendenza e la
+gloria nazionale. Finalmente la cattività aveva tutt'ad un tratto
+manifestato a Francesco I, e l'esistenza della sventura, e i pericoli
+del suo regno, ed il bisogno che i suoi popoli avevano della pace. Dopo
+quest'epoca aveva perduta l'antica sua confidenza nella propria fortuna,
+il suo allegro carattere aveva sentito gli effetti della calamità; ed
+egli, obbligato a continuare la guerra, lo aveva fatto senza ardore, e
+sempre desiderando, sempre cercando una pace che gli restituisse i suoi
+figliuoli, e facesse cessare quello stato d'inquietudine e di timore in
+cui si trovava.
+
+Ma una dura esperienza può cambiare un carattere debole ed incostante,
+senza per altro riformarlo. Francesco I nella sua prosperità
+intraprendeva la guerra con leggerezza, ed in appresso la trascurava per
+instabilità di carattere: dopo avere provata la disgrazia, ascoltò i
+consiglj di una timidità fin allora a lui sconosciuta; prima di tutto
+più non volle esporsi; e desiderando la pace, non seppe vedere che uno
+de' mezzi di ottenerla era quello di spingere vigorosamente la guerra
+nel momento favorevole. Egli mai non seppe risolversi a dare
+agl'Italiani quegli ajuti che gli avrebbero fatto infallibilmente
+trionfare; lasciò che fossero oppressi, prima di muoversi di buona fede,
+e le loro perdite, cagionate dalle sue lentezze, gli costarono assai più
+sangue e danaro che non abbisognavano due anni prima per ottenere le più
+luminose vittorie. Le afflizioni, abbattendo il suo coraggio, non
+distrussero il suo gusto per i piaceri, l'abitudine del dissipamento era
+inveterato in lui; la distrazione sembravagli tanto più necessaria,
+quanto maggiori erano le sue inquietudini; ed una continuata
+applicazione era per lui diventato un insopportabile peso. I suoi amori,
+la sua galanteria non lo occupavano meno che avanti la prigionia, e la
+loro influenza non gli fu dopo quest'epoca meno funesta[324].
+
+ [324] Quanto è qui accennato dal nostro autore trovasi diffusamente
+ raccontato, sebbene per diverse cagioni, da Benvenuto Cellini nelle
+ Memorie della sua vita, e forse niuno meglio di lui ci fa conoscere
+ col racconto de' fatti il carattere di Francesco I. _N. d. T._
+
+Giammai le calamità della guerra non avrebbero dovuto far desiderare più
+vivamente la pace ai sovrani, che dopo la presa di Roma. Gli è il vero
+che l'imperatore aveva fatta un'insperata conquista, ma l'aveva ottenuta
+con un'armata che da molto tempo egli non era più in istato di pagare, e
+che in certo modo non era più dipendente da' suoi ordini. I suoi soldati
+ben potevano ruinare affatto i suoi nemici; ma essi più non conoscevano
+i di lui ordini, nè ubbidivano ai di lui generali, nè gli davano veruna
+guarenzia per l'avvenire. Così Carlo V dopo il sacco di Roma si trovava
+tanto lontano dal compimento de' suoi progetti, quanto lo era prima
+della guerra. Dal canto loro gli alleati avevano sperimentato quanto
+poco dovessero fidarsi gli uni degli altri; avevano veduto che ognuno di
+loro cercava di rigettare sui suoi alleati il peso della guerra, e di
+sottrarsi all'adempimento delle più positive obbligazioni; avevano
+veduto che il loro generale, il duca d'Urbino, giugneva sempre a tempo
+per essere testimonio delle calamità delle loro province, giammai per
+prevenirle; e ben potevano essere persuasi che il generale esaurimento,
+che la vicendevole diffidenza, e che lo scoraggiamento delle truppe,
+andrebbero ogni anno crescendo senza ch'essi potessero apporvi rimedio.
+
+La notizia della presa e del sacco di Roma comprese d'orrore e di
+spavento tutta l'Europa. Lo stesso Carlo V non volle agli occhi de' suoi
+sudditi rendersi risponsabile delle atrocità commesse in suo nome. Fece
+sospendere le feste che erano state ordinate in Ispagna per la nascita
+di suo figlio Filippo; ordinò preghiere per la libertà del papa, come se
+non fosse in sua mano l'accordarla; e scrisse il 2 di agosto al re
+d'Inghilterra ed a tutti gli altri sovrani, per giustificarsi di una
+violenza, che protestava essere stata commessa contro il suo
+volere[325].
+
+ [325] _Lett. de' Princ., t. II, f. 76. — Alfonso d'Ulloa Vita di
+ Carlo V, l. II, f. 111. — P. Paruta, l. VI, p. 399._
+
+Ma d'altra parte i re di Francia e d'Inghilterra, partecipando ai
+sentimenti de' loro sudditi e di tutta l'Europa, sembravano disposti a
+vendicare il papa ed a rendergli colla forza delle armi una libertà
+ch'egli non aveva perduta che per essere stato da loro abbandonato. Il
+cardinale Wolsey partì da Londra il 3 di luglio per venire ad abboccarsi
+in Amiens con Francesco I. Cammino facendo, ricevette le proposizioni
+che Carlo V avea fatte per la pace generale dopo la notizia degli affari
+d'Italia, e sebbene le sue proposizioni si avvicinassero alle domande di
+Francesco I, i due re non vollero accettarle. Il 18 di agosto
+sottoscrissero un trattato d'alleanza, il di cui scopo era di far
+rimettere in libertà il papa ed i due figli del re di Francia, fissando
+il prezzo del riscatto degli ultimi due a due milioni di scudi d'oro,
+lasciando la Borgogna a Francesco I, ed il ducato di Milano alla casa
+Sforza. Domandò Enrico VIII che il comando dell'armata francese che
+scenderebbe in Italia si confidasse al signore di Lautrec, e promise di
+pagare trentadue mila ducati al mese per le spese della guerra[326].
+
+ [326] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 458. — Ben. Varchi, t. II, l.
+ V, p. 8. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 301. — Fr. Belcarii, l. XIX, p.
+ 598. — Arn. Ferroni, l. VIII, p. 165. — Rymer Acta pub., t. XIV, p.
+ 198. — Hist. de la diplom. franç., t. I, p. 330. — Gal. Capella, l.
+ VII, f. 74._
+
+Nello stesso tempo il cardinale Cibo invitava i cardinali suoi
+confratelli, che non si trovavano in potere degli Spagnuoli, a riunirsi
+a Bologna o a Parma, sebbene il re di Francia preferisse Avignone, per
+occuparsi della liberazione del capo della Chiesa, e per impedire che
+gli atti che gli si potessero strappare colla violenza in tempo della
+sua prigionia, non riuscissero pregiudicievoli alla Cristianità. Dopo
+qualche dubitazione il collegio de' cardinali si adunò a Parma, e di là
+cominciò a trattare in nome della Chiesa romana cogli alleati[327].
+
+ [327] Lettera del card. Cibo al card. Salviati del 27 luglio 1527, e
+ risposta di questi. _Lett. de' Princ., t. II, f. 78 e seg._
+
+La peste erasi aggiunta a tutti gli altri flagelli che avevano fin
+allora desolata l'Italia. L'universale miseria, il cattivo alimento de'
+poveri, i martirj dell'animo che si accoppiavano ai patimenti del corpo
+avevano preparato il popolo a contrarre la contagione. Dessa era
+scoppiata nella parte settentrionale dell'Italia, e si era in appresso
+sparsa di città in città per mezzo delle licenziose armate che
+trascuravano ogni pulizia, e ricusavano di assoggettarsi ad ogni
+regolamento sanitario.
+
+I mali trattamenti che i Romani aveano sofferti dall'armata imperiale
+non gli avevano che troppo disposti a ricevere la comunicazione di
+questo flagello. Infatti non si fu appena la peste manifestata in Roma,
+che vi prese un carattere ancora più spaventoso che in tutte le altre
+parti d'Italia. Il marchese del Guasto e don Ugo di Moncade avevano
+condotte in questa città le truppe che stavano nel regno di Napoli; ma
+bentosto l'indisciplina de' loro soldati gli aveva costretti a fuggire
+per porre in salvo la propria vita. Così pure il principe d'Orange aveva
+abbandonata l'armata per recarsi a Siena, sotto pretesto di calmare i
+movimenti sediziosi di quella città. Finalmente il vicerè di Napoli,
+Carlo di Lannoy, che si era pure allontanato, morì in Aversa in sul
+declinare di settembre, mentre tornava a Napoli[328].
+
+ [328] _Mar. Guazzo Ist. de' suoi tempi, f. 53. — Lett. de' Princ.,
+ t. II, f. 79. — Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 454. — Georg. von
+ Frundsberg, B. VII, f. 127._
+
+I soldati, rimasti senza capi, si fecero più formidabili ai loro ospiti.
+Roma non era già stata esposta al sacco per pochi giorni, ma per più
+mesi; e le stesse estorsioni, i medesimi orrori che avevano accompagnato
+il primo ingresso degl'imperiali, si andavano rinnovando ogni giorno. Il
+timore della peste persuase all'ultimo le truppe spagnuole ed italiane a
+spargersi per le campagne romane, mentre che i Tedeschi credevano di
+preservarsene vivendo in una continua dissolutezza. Allora gl'imperiali
+saccheggiarono Terni e Narni e sforzarono Spoleti a riscattarsi con una
+contribuzione, mentre che il duca d'Urbino, il quale colla sua armata
+avrebbe dovuto coprire questa provincia, andava sempre rinculando in
+faccia a qualunque corpo nemico che si avanzasse[329].
+
+ [329] _Ben. Varchi, l. III, p. 137. — Fr. Guicciardini, l. XVIII, p.
+ 458. — Georg. von Frundsberg, B. VII, f. 130._
+
+Il papa, chiuso in castel sant'Angelo con tredici cardinali, sotto la
+guardia di Alarcone, aveva di già veduta la peste penetrare in quella
+fortezza, e privarlo di alcuni suoi famigliari. Egli riponeva ogni sua
+speranza nella generosità di Carlo V, cui erasi raccomandato. Aveva
+schivato di essere tradotto a Gaeta, come volevano prima farlo i
+luogotenenti dell'imperatore; si sottrasse altresì di essere trasportato
+in Ispagna, siccome era segreto desiderio di Carlo V. Ma intanto si
+rendeva ancora più terribile la presente sua condizione, di trovarsi
+prigioniero in una fortezza in cui si era introdotta la peste[330].
+
+ [330] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 457. — P. Giovio Vita del
+ card. Pompeo Colonna, f. 176._
+
+Con estrema difficoltà riuscì a pagare pel suo riscatto i primi cento
+cinquanta mila ducati, parte de' quali gli fu prestata da alcuni
+mercanti genovesi a condizione di riaverli sulle decime del regno di
+Napoli, sulla vendita dei sali a Benevento, e su tutto ciò che il papa
+poteva ipotecare di più liquido: ma i Tedeschi domandavano guarenzie per
+le altre somme promesse dal pontefice, e questi stando in prigione, non
+le poteva in nessun modo trovare. Aveva dati per ostaggi il suo datario
+G. Matteo Ghiberti, i cardinali Trivulzio e Pisani, e due suoi parenti,
+Giacomo Salviati, e Lorenzo Ridolfi; uno padre, l'altro fratello de'
+cardinali dello stesso nome. Tre volte questi ostaggi furono condotti in
+Campo Fiore ad una forca loro apparecchiata dai forsennati Tedeschi; di
+già il carnefice gli aspettava; ma i medesimi soldati che minacciavano
+queste vittime, loro in appresso accordavano un nuovo respiro, per non
+perdere il solo pegno di cui si credessero sicuri. Finalmente un giorno,
+dopo una lunga prigionia, questi ostaggi riuscirono in un lauto
+banchetto ad ubbriacare tutte le loro sentinelle, e fuggendo di notte a
+piedi e travestiti arrivarono fino al campo del duca d'Urbino[331].
+
+ [331] _Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 333 — Ber. Segni, l. I, p.
+ 18, 21. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 603. — Fr. Guicciardini, l.
+ XVIII, p. 459. — Georg. von Frundsberg, B. VII, f. 136._
+
+La fuga di questi ostaggi rendette i Tedeschi più trattabili. Il
+marchese del Guasto tornò a Roma per riordinare l'armata, e dando due
+scudi ad ogni soldato, cominciò a richiamarli sotto le loro bandiere: ma
+la peste e la diserzione ne avevano talmente scemato il numero in una
+sola stagione, che invece di quaranta mila, entrati in Roma col duca di
+Borbone, più non se ne trovavano che dieci mila[332]. D'altra parte don
+Francesco Angelio, generale dei Francescani, e Verrei de Milhaud,
+ciambellano di Carlo V, erano arrivati a Roma con piena autorità
+dell'imperatore per negoziare col papa. Avevano commissione di trattarlo
+oramai con rispetto; ma di tenersi in guardia contro il suo risentimento
+e di non accordargli veruna confidenza[333]. Dopo lunghi contrasti,
+all'ultimo sottoscrissero con lui il 31 di ottobre una nuova
+convenzione, che allargava alquanto più il tempo per pagare il suo
+riscatto. Clemente VII doveva essere posto in libertà dopo un secondo
+pagamento d'altri cento dodici mila ducati da farsi alle truppe
+imperiali. Nel corso dei tre susseguenti mesi doveva pagarne altri
+dugento trent'otto mila; dare in pegno molte fortezze, ed i suoi due
+nipoti, Ippolito ed Alessandro, come ostaggi; accordare i prodotti d'una
+crociata e d'una decima ecclesiastica in Ispagna all'imperatore, e
+finalmente obbligarsi a tenersi neutrale nella guerra che stava per
+iscoppiare, sia nel ducato di Milano, sia nel regno di Napoli[334].
+
+ [332] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 459. — Ben. Varchi Stor.
+ Fior., l. IV, p. 235._
+
+ [333] _Bern. Segni, l. I, p. 14._
+
+ [334] _P. Jovii Hist. sui temp., l. XXV, p. 27. — Fr. Guicciardini,
+ l. XVIII, p. 468. — Bern. Segni, l. I, p. 21. — Ben. Varchi, l. V,
+ p. 44. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 604._
+
+Ma assai prima che a così dure condizioni ricuperasse la sua libertà
+Clemente VII, era cominciata la guerra che i re di Francia e
+d'Inghilterra avevano determinato di portare in Italia. Il Lautrec, che
+da Francesco I era stato di mal animo nominato generale della sua armata
+dietro le istanze d'Enrico VIII, e che con estremo rincrescimento aveva
+ancor esso accettato una commissione non accompagnata dal favore del suo
+padrone, partì dalla corte il 30 di giugno per recarsi all'armata che si
+andava adunando nell'Astigiano. Doveva questa essere composta di
+novecento uomini d'armi, di dugento cavaleggieri e di ventisei mila
+fanti, sei mila de' quali erano landsknecht sotto il conte di Vaudemont,
+sei mila Guasconi sotto il conte Pietro Navarro, quattro mila Francesi e
+dieci mila Svizzeri[335]. Ma tutti questi corpi mai non si mettevano a
+numero; le rimesse di danaro già procedevano lentamente, ed era facile
+lo scorgere che con questa ostentazione di grandi forze, Francesco I
+pensava assai più ad affrettare le negoziazioni intavolate colla corte
+di Madrid pel riscatto de' suoi figliuoli, che a fare grandi imprese. I
+Veneziani dal canto loro avevano lasciato ridurre tanto l'armata di
+terra che di mare in così misero stato, che non potevasene sperare verun
+servigio. I soli Fiorentini, che ricuperando la loro libertà, avevano
+sentito risvegliarsi nel cuor loro tutto l'antico affetto per la casa di
+Francia, somministravano di buona fede all'armata della lega i
+contingenti cui si erano obbligati[336].
+
+ [335] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 465. — Mém. de M. du Bellay,
+ l. III, p. 65. — Ben. Varchi, l. V, t. II, p. 8. — Bern. Segni, l.
+ I, p. 20. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 598. — Arn. Ferroni, l. VIII,
+ p. 166. — Gal. Capella, l. VII, p. 75._
+
+ [336] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 466. — Ben. Varchi, l. IV, p.
+ 236._
+
+Mentre aspettava che la sua armata si adunasse interamente, il Lautrec,
+avendo avviso che il conte Luigi di Lodrone levava contribuzioni
+nell'Alessandrino con un grosso corpo di landsknecht, lo sforzò nel mese
+d'agosto a gettarsi nel castello di Bosco, ove lo assediò, e dopo dieci
+giorni di vivissimi attacchi lo costrinse ad arrendersi a
+discrezione[337]. In pari tempo Andrea Doria, allora ammiraglio della
+flotta francese, uscì dal porto di Marsiglia con diciassette galere e
+ricominciò il blocco di Genova, che, sebbene più volte interrotto, aveva
+omai ridotta quella città in estrema miseria. Egli aveva costrette nove
+galere imperiali, che portavano a Genova un grosso approviggionamento di
+frumento, a rifugiarsi nella rada di Porto Fino, ove le tenne alcun
+tempo chiuse, finchè una burrasca, allontanandolo dalla costa, loro
+diede opportunità di salvarsi. Pure quest'avvenimento, che pareva dovere
+assicurar Genova dagli attacchi del partito francese, produsse un
+effetto affatto contrario, perchè incoraggiò il doge Antoniotto Adorno a
+tentare la sorte della battaglia. Agostino Spinola, comandante della
+guardia, dopo avere ottenuto qualche vantaggio sulle truppe da sbarco di
+Andrea Doria a Porto Fino, fu mandato contro Cesare Fregoso, che
+staccatosi da Lautrec si era avanzato con un corpo d'armata fino a san
+Pier d'Arena. Incoraggiato dai precedenti vantaggi, lo Spinola non
+dubitò di venire a battaglia, e fu sconfitto e fatto prigioniero. I
+Genovesi, che da molto tempo soffrivano per la causa imperiale, non
+vollero esporsi a nuovi blocchi; la fazione fregoso prese in città le
+armi, e fu ingrossata da tutti coloro che desideravano il riposo; due
+deputati, Ferrari e Lomellini, furono mandati a Cesare Fregoso per
+offrirgli di riceverlo in città, e di mettere la repubblica sotto la
+protezione della Francia, purchè egli si obbligasse a non fare
+proscrizioni, nè vendette. Lo stesso Antoniotto Adorno, che in principio
+del tumulto erasi ritirato nel Castelletto, prese parte al trattato, e
+promise di evacuare la fortezza; in tal modo si fece la rivoluzione ne'
+primi giorni d'agosto senza spargimento di sangue, senza disordine,
+senza violenza, mercè la moderazione de' capi dei due partiti ai quali
+il senato decretò in comune rendimenti di grazie. L'Adorno si ritirò a
+Milano presso Antonio di Leyva, ove morì pochi mesi dopo senza lasciare
+figliuoli, e Teodoro Trivulzio, mandato a Genova da Lautrec, vi fu
+riconosciuto come governatore e luogotenente generale del re[338].
+
+ [337] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 461. — P. Jovii Hist. sui
+ temp., l. XXV, p. 24. — Gal. Capella, l. VII, f. 76. — Mém. de M. du
+ Bellay, l. III, p. 66. — Bern. Segni, l. I, p. 20. — P. Paruta, l.
+ VI, p. 407. — Georg. von Frundsberg, B. VII, f. 138._
+
+ [338] _P. Jovii Hist., l. XXV, p. 34; l. XXVI, p. 64. — Gal.
+ Capella, l. VII, f. 75. — Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 461. — Mém.
+ de M. du Bellay, l. III, p. 67. — Ben. Varchi, l. IV, p. 251. — Fr.
+ Belcarii, l. XIX, p. 600. — Agost. Giustiniani, l. VI, f. 279. — P.
+ Paruta, l. VI, p. 410._
+
+Intanto Lautrec stringeva d'assedio Alessandria, ove il conte Battista
+Lodrone aveva il comando d'una guarnigione tedesca. Il Lodrone sentivasi
+debole per la prigionia di suo fratello, e pel distaccamento perduto a
+Bosco; ma Alberico da Barbiano, conte di Belgiojoso, gli condusse
+cinquecento uomini a traverso alle colline dell'Alessandrino senza che i
+Francesi se ne accorgessero, e con questi la città si difese finchè
+giunsero al campo di Lautrec artiglierie e munizioni da Venezia.
+Gl'imperiali non capitolarono, che quando diverse brecce furono aperte
+nelle mura[339].
+
+ [339] _Gal. Capella, l. VII, f. 76. — P. Jovii, l. XXV, p. 24._
+
+Il Lautrec volle da prima lasciare in Alessandria una guarnigione
+francese, sembrandogli questa città importantissima per la comunicazione
+della sua armata colla Liguria e la Francia. Ma Francesco Sforza riclamò
+contro questa violazione dei trattati, che segnava i primi passi dei
+Francesi in Lombardia, dovendo tutte le città del ducato di Milano a
+misura che venivano prese, in conformità dell'alleanza, essere
+consegnate al duca. I Veneziani s'interposero pel mantenimento del
+trattato, e Lautrec cedette. Pure non era difficile il conoscere la
+diffidenza che di già divideva i confederati: temevano gl'Italiani
+che il re non volesse appropriarsi il Milanese, o conservarsene
+almeno i mezzi per sagrificarlo poscia onde riavere a tale
+prezzo i suoi figliuoli. Dal canto suo il Lautrec teneva dalla
+sua corte segreti ordini di non ridurre gli affari di Lombardia
+ad una pronta decisione, per paura che i Veneziani, più non avendo
+che temere dall'imperatore, non prendessero ulteriore interessamento
+nel rimanente dell'impresa[340].
+
+ [340] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 463. — Gal. Capella, l. VI, f.
+ 76-78. — P. Jovii Hist., l. XXV, p. 27. — Mém. de M. du Bellay, l.
+ III, p. 70. — Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 382. — Ben. Varchi,
+ l. V, f. 9. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 601. — P. Paruta, l. VI, p.
+ 407._
+
+Dopo la sommissione d'Alessandria l'armata di Lautrec, essendosi unita
+con quella de' Veneziani in Lombardia, si avanzò fino ad otto miglia da
+Milano. Antonio di Leyva, che vi comandava, non dubitando d'essere
+bentosto attaccato, e non avendo per difendersi bastanti forze, richiamò
+all'istante quattrocento fanti della guarnigione di Pavia; e questo
+appunto voleva il Lautrec, che ripiegò bruscamente sopra Pavia il 28 di
+settembre, e non diede tempo di rientrarvi al rinforzo che n'era uscito.
+Luigi da Barbiano, conte di Belgiojoso, che aveva il comando di
+quest'ultima città, sebbene non avesse che ottocento uomini, volle pure
+difendersi. Il quarto giorno dopo l'attacco furono aperte nelle mura
+alcune brecce, onde il Belgiojoso si lasciò muovere dalle preghiere
+degli abitanti, ed offrì di capitolare; ma non era più tempo: la città
+fu presa d'assalto ed abbandonata al furore delle truppe francesi. Il
+nome di Pavia loro ricordava la prigionia del re e la distruzione della
+loro armata: ufficiali e soldati, tutti erano animati dallo stesso
+spirito di vendetta; e gli sventurati abitanti, che non avevano presa la
+più piccola parte nelle vittorie degl'imperiali furono trattati con un
+rigore che pareggiava la crudeltà dei Castigliani. Soltanto dopo otto
+giorni d'eccessi d'ogni genere il Lautrec richiamò le sue truppe alla
+disciplina e fece cessare il saccheggio[341].
+
+ [341] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 462. — Mém. de M. du Bellay,
+ l. III, p. 71. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 352. — Gal. Capella, l.
+ VII, p. 77. — P. Jovii, l. XXV, p. 24. — Ben. Varchi, l. V, p. 9. —
+ Marco Guazzo, f. 53. — Bern. Segni, l. I, p. 20. — Fr. Belcarii, l.
+ XIX, f. 601._
+
+Dopo presa Pavia i Veneziani ed il duca di Milano sollecitavano il
+Lautrec a terminare la conquista della Lombardia; gli rappresentavano
+che Antonio di Leyva era infermo, che le sue truppe erano scemate assai
+e scoraggiate dalle recenti vittorie de' Francesi; ma che, se gli si
+dava tempo, il Leyva riceverebbe i rinforzi che per lui si levavano in
+Germania, ed allora opporrebbe un'insuperabile resistenza. Conveniva il
+Lautrec che questo piano di campagna sarebbe il più conveniente; ma egli
+vi oppose gli espressi ordini dei re di Francia e d'Inghilterra, i quali
+non avevano formato la sua armata che per liberare il papa, e proseguì
+il suo cammino verso il mezzodì dell'Italia[342].
+
+ [342] _P. Paruta, l. VI, p. 409. — Gal. Capella, l. VII, f. 78._
+
+Il Lautrec incontrò a Piacenza gli ambasciatori di Alfonso d'Este, duca
+di Ferrara, e di Federico, marchese di Mantova, che, come vuole il
+destino dei piccoli principi, venivano ad ingrossare il partito più
+forte. Alfonso d'Este, malgrado gli ajuti dati di fresco al duca di
+Borbone, fu da Francesco I trattato con parzialità. Renata di Francia,
+figlia di Lodovico XII e cognata del re, fu promessa in matrimonio a suo
+figliuolo Ercole, portandogli in dote i ducati di Chartres e di
+Montargis. Il sacro collegio, adunato a Parma sotto la presidenza del
+cardinale Cibo, rinnovò a nome del pontefice prigioniero l'investitura
+di Ferrara a favore della casa d'Este, e rinunciò ad ogni sua pretesa
+sul Modenese. Nello stesso tempo fu promesso il cappello di cardinale ad
+Ippolito, secondo figlio d'Alfonso, e questi si obbligò invece a
+somministrare all'armata della lega cent'uomini d'armi e sei mila scudi
+al mese[343].
+
+ [343] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 465. — Mém. de M. du Bellay,
+ l. III, p. 73. — Ben. Varchi, l. V, p. 36. — Bern. Segni, l. I. p.
+ 17. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 602. — Gal. Capella, l. VII, p. 78. —
+ P. Paruta, l. VI, p. 416._
+
+Dal canto suo la repubblica di Firenze fu chiamata a rinnovare la sua
+alleanza colla Francia e coi Veneziani. Il gonfaloniere Niccolò Capponi
+vedeva con rincrescimento i suoi concittadini prendere parte in questa
+guerra. Egli avrebbe giudicato più prudente consiglio il tenersi amici i
+due sovrani che minacciavano l'Italia; e Luigi Alamanni, che aveva di
+già gran nome come poeta, e che dopo la congiura contro il cardinale
+Giulio dei Medici era sempre vissuto in Francia, pareva avere conosciuto
+a quella corte quanto la repubblica dovesse poco contare sulla di lei
+amicizia; e perciò vivamente esortava i suoi concittadini a collegarsi
+con Carlo V, piuttosto che con Francesco I. Ma Firenze trovavasi in
+allora divisa in due partiti, dei grandi e del popolo; di già spargevasi
+il sospetto che i primi pensassero a richiamare i Medici, e si suppose
+che il Capponi e l'Alamanni non si opponessero al rinnovamento
+dell'alleanza che per segretamente favorirli. Tutto il partito popolare
+dichiarossi vivamente per la Francia; fu rinnovata l'alleanza, e le
+bande nere che la repubblica aveva da poco tempo prese al suo servizio,
+e ch'erano state portate a cinque mila uomini sotto gli ordini d'Orazio
+Baglioni, furono promesse al signore di Lautrec[344]. Dopo queste
+negoziazioni il rinnovamento della lega si pubblicò a Mantova il 7
+dicembre: doveva questa comprendere papa Clemente VII, i re di Francia e
+d'Inghilterra, le repubbliche di Venezia e di Firenze, i duchi di Milano
+e di Ferrara, ed il marchese di Mantova[345].
+
+ [344] _Ben. Varchi, l. IV, p. 212; l. V, t. II, p. 12-23. — Jac.
+ Nardi, l. VIII, p. 341. — Bern. Segni, l. I, p. 15._
+
+ [345] _P. Jovii, l. XXV, p. 34. — Dumont Corps Diplomatique, t. IV.
+ — P. Paruta, Ist. Ven., l. VI, p. 417. — Rymer Acta pub., t. XIV, p.
+ 233._
+
+Il papa veniva sempre nominato alla testa della santa lega destinata
+essenzialmente a fargli ricuperare la libertà. Pure nell'epoca press'a
+poco in cui si pubblicava questa lega in Mantova, egli ancora usciva
+dalla sua lunga prigionia di Castel sant'Angelo. Per ragunare il danaro
+promesso alle truppe imperiali egli era stato obbligato di porre in
+vendita sette cappelli di cardinale, ed altre principali dignità della
+Chiesa romana; aveva fatte aprire agl'imperiali le fortezze ch'erano
+tuttavia in suo potere; aveva dati nuovi ostaggi per guarentire il resto
+del suo debito; ed il giorno 10 di dic. era finalmente stato fissato per
+aprirgli le porte della sua prigione. Alarcone per sei interi mesi che
+l'ebbe in sua custodia aveva adempiuto al suo ufficio colla più rigorosa
+puntualità; ma l'ultimo giorno, o sia che realmente trascurasse la
+consueta vigilanza, o che avesse segrete istruzioni di permettere che il
+papa si sottraesse alle nuove domande che gli potessero essere fatte
+dall'armata, egli lo lasciò fuggire. Il papa presentossi il 9 di
+dicembre alla porta di castel sant'Angelo, come un espresso mandato dal
+suo proprio maestro di palazzo per apparecchiargli viveri ed alloggio;
+non fu riconosciuto, o le guardie finsero di non riconoscerlo, ed egli
+passò liberamente coperto il capo con un cappello grandissimo, ed
+avviluppato il corpo in un grossolano mantello; uscì quindi a piedi da
+Roma per la porta di un orto, poi trovato fuori delle mura un cavallo
+spagnuolo che lo stava aspettando, andò tutto solo ad Orvieto dove
+allora trovavansi accampati gli alleati[346].
+
+ [346] _Jac. Nardi, l. VIII, p. 334. — Fr. Guicciardini, l. XVIII, p.
+ 468. — Bern. Segni, l. I, p. 21. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 604. —
+ Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 75. — Ben. Varchi, l. V, p. 44. —
+ P. Jovii Hist. sui temp., l. XXV, p. 29. — Georg. von Frundsberg, B.
+ VIII, f. 153._
+
+Clemente VII, abbattuto da tanti patimenti e da così lunga prigionia,
+disperando di miglior fortuna, e rinunciando a' suoi vasti progetti, cui
+aveva fatti fin allora tanti sagrificj, parve, quando giunse presso gli
+antichi suoi confederati ad Orvieto, non avere oramai altro desiderio
+che quello di soddisfare al trattato conchiuso cogl'imperiali, e di
+tornare la pace all'Italia. Supplicò gli alleati a ritirare la loro
+armata dagli stati della Chiesa, poichè i generali di Carlo V gli
+avevano promesso di ritirare nello stesso tempo anche la loro armata da
+Roma; e questa sventurata capitale, esposta sette mesi continui alle
+ruberie d'una barbara armata, non poteva più a lungo sostenere così
+crudele calamità. Ma quando in principio del 1528 gli ambasciatori di
+Francia e d'Inghilterra si presentarono al papa e gli fecero calde
+istanze perchè si unisse alla loro lega, egli fu visto ritornare
+all'irrisoluzione, alle simulazioni e alla mala fede che avevano per lui
+avuto così fatali conseguenze, e lusingare nuovamente tutti i
+partiti[347].
+
+ [347] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 470. — Ben. Varchi, l. VI, p.
+ 98. — Lett. de Princ., t. II, f. 82 e seg. — P. Paruta, l. VI, p.
+ 418._
+
+Sebbene le ostilità si fossero ricominciate da alcuni mesi, solamente il
+21 gennajo del 1528 gli ambasciatori di Venezia e d'Inghilterra si
+presentarono a Carlo V a Burgos per riepilogare in una pubblica udienza
+le lagnanze de' loro padroni, per intimargli di porre in libertà il papa
+ed i reali figli di Francia, e per domandare in caso di rifiuto il loro
+congedo, poichè delle tante proposizioni di pace che si erano discusse
+nel precedente anno niuna aveva potuto ottenere il vicendevole
+aggradimento. Agli ambasciatori tennero dietro immediatamente due araldi
+d'armi, che a nome dei re di Francia e d'Inghilterra dichiararono
+formalmente la guerra. Questo clamoroso apparato dato alla rottura delle
+negoziazioni irritò l'imperatore, il quale, sotto colore di provvedere
+alla sicurezza de' proprj ambasciatori, fece ritenere in distanza di
+trenta miglia gl'inviati di Francia, di Venezia e di Firenze, e non
+permise all'inviato del duca di Milano d'abbandonare la sua corte[348].
+
+ [348] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 471. — Ben. Varchi Stor.
+ Fior., l. V, p. 59. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 43. — Alfonso
+ de Ulloa, l. II, p. 113._
+
+Francesco I fece, per rappresaglia, arrestare l'ambasciatore
+dell'imperatore, ed ottenne con tale mezzo che fossero posti in libertà
+i suoi inviati, i quali, essendo tornati in Francia, gli dissero che
+l'imperatore l'aveva pubblicamente chiamato mancatore di parola:
+Francesco rispose il 28 di marzo a Carlo V con un cartello di sfida a
+singolare duello per provargli che aveva mentito accusandolo: Carlo V
+rispose il 24 di giugno accettando la disfida, ed offrì per campo di
+battaglia lo stesso luogo sulla sponda dell'Andaya, ove Francesco I era
+stato cambiato coi suoi figliuoli. Queste disfide appagarono l'animosità
+dei due principi, senza che veruno di loro pensasse poi di dare effetto
+alla disfida[349].
+
+ [349] _Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 44-63. — Ben. Varchi, l. V,
+ p. 69-75. — Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 474. — Fr. Belcarii, l.
+ XIX, p. 606._
+
+Frattanto Lautrec, quando vide perduta ogni speranza di pace, mosse la
+sua armata per tentare la conquista del regno di Napoli. Era partito il
+9 di gennajo da Bologna, tenendo la strada della Romagna e della Marca
+per entrare negli Abruzzi; ed infatti passò il Tronto il 10 di
+febbrajo[350]. Francesco I gli aveva assegnati cento trenta mila scudi
+al mese pel mantenimento dell'armata; e di già aveva lasciato accumulare
+un arretrato di dugento mila scudi, quando, dimenticando che aveva fatto
+perdere il Milanese allo stesso Lautrec per non avergli somministrate le
+somme necessarie al mantenimento dell'armata, ridusse tutt'ad un tratto
+a sessanta mila scudi la promessa sovvenzione, facendolo in pari tempo
+avvisare che non potrebbe continuarla più di tre mesi[351].
+
+ [350] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 473. — Mém. de M. du Bellay,
+ l. III, p. 76. — Pauli Jovii Hist., l. XXV, p. 35. — Bern. Segni, l.
+ I, p. 25. — P. Paruta, l. VI, p. 420. — Mar. Guazzo, f. 55._
+
+ [351] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 478. — P. Paruta, l. VI, p.
+ 433._
+
+Questa notizia fu un colpo di fulmine pel Lautrec, che fin allora aveva
+fatto più che non erasi sperato. Tutte le città degli Abruzzi gli
+avevano aperte le porte, e la maggior parte, ricevendolo come loro
+liberatore, gli avevano mandate le loro chiavi in distanza anche di
+venticinque e di trenta miglia. I Veneziani gli avevano somministrato,
+sotto gli ordini di Pietro Pesaro e di Camillo Orsini, un'armata, la di
+cui cavalleria leggiere, levata nelle montagne dell'Epiro, era la
+migliore di quante altre allora servivano in Europa[352]. I Fiorentini,
+cui Lautrec aveva soltanto domandato danaro, preferirono di
+somministrare il loro contingente in uomini. Sentivano essi la necessità
+di tornare ad essere militari per difendere la loro indipendenza;
+avevano prese al loro servigio le bande nere formate quasi interamente
+di Toscani, e ne avevano affidato il comando ad Orazio, figliuolo di
+Gian Paolo Baglioni di Perugia; e questa truppa di quattro mila uomini
+era annoverata tra le più valorose e più temute dell'armata
+francese[353].
+
+ [352] _P. Jovii Hist. sui temp., l. XXV, p. 36. — P. Paruta, l. VI,
+ p. 420._ — Diverse lettere d'Andrea Civran, provveditore degli
+ Stradioti. _Lett. de' Princ., t. II, f. 94 e seg._
+
+ [353] _Bern. Segni, l. I, p. 22._
+
+Se Francesco I avesse saputo approfittare dello zelo dei popoli, se con
+un solo sforzo avesse bastantemente provveduta la sua armata d'uomini e
+di danaro, avrebbe potuto nel corso d'una breve campagna scacciare
+gl'imperiali dall'Italia; ma l'armata di Lautrec, che stando ai ruoli
+mostravasi numerosissima, non fu mai portata a numero, nè vicina ad
+esserlo. Il Lautrec aveva consumato molto tempo nella Marca d'Ancona,
+aspettandovi ora gli Svizzeri, ora i Tedeschi, ora i Guasconi. Prima che
+uno dei corpi ch'egli doveva comandare avesse raggiunte le sue bandiere,
+un altro aveva di già terminato il tempo del suo servigio; perciò la sua
+marcia nulla aveva di quell'impeto che era stato il carattere distintivo
+de' Francesi nelle prime loro campagne in Italia; egli avanzavasi
+lentamente lasciando tempo ai suoi alleati di scoraggiarsi; e in breve
+il bisogno di danaro lo costrinse ad alienarsi colle sue estorsioni que'
+popoli che prima l'avevano ricevuto a braccia aperte[354].
+
+ [354] Lettere di Gio. Battista Sanga, segretario di Clemente VII, a
+ Pietro Paolo Crescenzio, suo nunzio all'armata della lega. _T. II,
+ f. 86 e seg. Lett. de' Princ._
+
+Sebbene il Lautrec fosse di già entrato nel regno di Napoli, il principe
+d'Orange potè a stento trarre fuori di Roma l'armata imperiale per
+andare a combatterlo. Questa sfrenata soldatesca non voleva rinunciare
+alle spoglie ed alle delizie che trovava ancora nella capitale della
+Cristianità. Nel corso di otto mesi veruna protezione era stata
+accordata nè alle persone, nè alle proprietà, e siccome andavano di pari
+passo crescendo l'insolenza de' militari e la miseria degli abitanti, i
+mali della vigilia erano sempre superati da quelli del susseguente
+giorno. Bisognava dare danaro all'armata per persuaderla ad ubbidire di
+nuovo: il principe d'Orange ne domandò al papa, che colla sua corte
+trattenevasi tuttavia in Orvieto; e questi, malgrado la miseria cui era
+ridotto, malgrado i voti che faceva per la causa della lega, malgrado il
+timore di offendere i Francesi, diede ancora quaranta mila ducati al
+principe d'Orange perchè facesse uscire da Roma la sua armata, la quale
+infatti entrò in campagna il 17 di febbrajo. Ma sebbene i disertori
+fossero stati rimpiazzati dai malviventi che da ogni banda dell'Italia
+affrettavansi di venire a prendere parte nello spoglio della capitale
+della Cristianità, quest'armata, che otto mesi prima contava per lo meno
+quaranta mila uomini, si trovò ridotta a mille cinquecento cavalli,
+quattro mila Spagnuoli, due in tre mila Italiani, e cinque mila
+Tedeschi; essendo gli altri rimasti tutti vittima della peste[355].
+
+ [355] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 479 — Ben. Varchi, l. V, p,
+ 52. — P. Jovii Hist. sui temp., l. XXV. p. 37. — P. Paruta, l. VI,
+ p. 421._ — Lettera di Gio. Battista Sanga a Pietro Paolo Crescenzio,
+ nunzio presso di Lautrec; da Roma, 24 febbrajo. _Lett. de' Princ.,
+ t. II, f. 92. — Georg. von Frundsberg, B. VIII, f. 157._
+
+Il principe d'Orange ed il duca del Guasto, avendo preso colla loro
+armata la strada della Campania, passarono in seguito le montagne presso
+Serra di Capriola e scesero nella Puglia, ove si accamparono presso le
+mura di Troja. Dal canto suo il Lautrec invece di portarsi con diligenza
+sopra Napoli, il di cui possedimento aveva quasi sempre decisa la sorte
+delle guerre del regno, si era trattenuto nella Puglia per riscuotere la
+gabella del transito de' montoni, la quale nel mese di marzo produce
+dagli ottanta ai cento mila scudi, e che in allora formava la principale
+entrata della corona. Aveva fatta la rassegna delle sue truppe a
+Sanseverino, ed aveva contati circa trenta mila uomini sotto i suoi
+ordini; era in appresso andato a Luceria, ove lo aspettava Pietro
+Navarro; e finalmente le due armate francese ed imperiale si trovarono
+in vista l'una dell'altra. Le rive d'un ruscello, che scorre tra Luceria
+e Troja, vennero attaccate e difese con diverse belle scaramucce di
+cavalleria, ma con poco spargimento di sangue, perchè i fucilieri non
+entrarono in battaglia[356].
+
+ [356] _P. Jovii, l. XXV, p. 37. — Fr. Guicciardini, l. XVIII, p.
+ 479. — Mar. Guazzo, f. 54. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 79. —
+ Ben. Varchi, l. VI, p. 100. — P. Paruta, l. VI, p. 432._
+
+Lautrec offrì più volte la battaglia al principe d'Orange ne' sette
+giorni che le due armate si tennero a vista l'una dell'altra; ma
+gl'imperiali non vollero accettarla. Per altro Lautrec non osò di
+attaccare i loro alloggiamenti, perchè non istimava la sua fanteria
+abbastanza ferma per un tale assalto; stava però tuttavia aspettando i
+quattro mila uomini delle bande nere al soldo de' Fiorentini, che
+conduceva Orazio Baglioni. Quando il principe d'Orange ebbe avviso del
+loro avvicinamento, risguardandole ancor esso come le migliori truppe di
+fanteria che in allora guerreggiassero in Italia, giudicò conveniente di
+ritirarsi sopra Napoli: approfittò d'una densa nebbia per uscire dal suo
+campo il 21 di marzo, lasciandovi, per ingannare i Francesi, alcuni
+fuochi accesi; e mentre attraversava le gole di Crevalcuore per
+rientrare nella Campania, lasciò a Melfi ser Gianni Caraccioli, principe
+di quella città, colla sua compagnia d'uomini d'armi, due battaglioni
+spagnuoli e quattro battaglioni italiani, onde trattenere i
+Francesi[357].
+
+ [357] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 480. — P. Jovii Hist., l. XXV,
+ p. 39. — Marco Guazzo, f. 55. — P. Paruta, l. VI, p. 434. — Mém. de
+ M. du Bellay, l. III, p. 83. — Georg. von Frundsberg, B. VIII, p.
+ 158._
+
+Il Lautrec, accortosi della fuga de' nemici, ed essendo entrato in
+Troja, ove trovò che avevano ancora molte vittovaglie, adunò un
+consiglio di guerra per deliberare intorno alle future operazioni.
+Rappresentavano Guido Rangoni, Renato di Vaudemont, Valerio Orsini, e
+quasi tutti i capitani, che omai niun oggetto poteva trattenere
+utilmente l'armata nella Puglia, ave la gabella de' montoni non aveva, a
+cagione della guerra, prodotto più della metà di ciò che si sperava; che
+per lo contrario tenendo dietro da vicino al principe d'Orange, era
+facile di raggiugnere l'armata nemica tuttavia imbarazzata dal bottino
+fatto in Roma; che questa attaccata nella sua marcia sarebbe sicuramente
+distrutta, tanto più che il principe d'Orange, essendo apertamente
+disgustato con Ugo di Moncade, succeduto al Lannoy nella carica di
+vicerè di Napoli, non otterrebbe da questi verun soccorso. Ma Pietro
+Navarro, che, come il Lautrec, consigliava sempre diversamente dagli
+altri, e riponeva in appresso tutto il suo orgoglio nel sostenere
+acremente le proprie opinioni, insistette perchè l'armata non si
+lasciasse alle spalle veruna fortezza, ed in particolare Melfi, piazza
+d'armi di ser Gianni Caraccioli, uno de' più potenti e de' più valorosi
+baroni del partito imperiale. Si adottò il suo consiglio; fu attaccato
+Melfi dallo stesso Navarro colle bande nere e colla fanteria guascona; e
+dopo due sanguinosissimi assalti la città fu presa il 23 di marzo, ed il
+castello si arrese poco dopo a discrezione: i soldati furibondi per le
+perdite che avevano fatte, non vollero accordare quartiere; e ad
+eccezione dello stesso principe di Melfi e di pochi suoi ufficiali,
+tutti gli altri prigionieri furono uccisi in numero di oltre tre mila,
+parte in città e parte nella rocca[358].
+
+ [358] _P. Jovii Hist. sui temp., l. XXV, p. 39. — Bern. Segni, l. I,
+ p. 26. — Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 381. — Mém. de M. du Bellay,
+ l. III, p. 84. — Ben. Varchi, l. VI, p. 101. — Fr. Belcarii, l. XIX,
+ p. 610. — Mar. Guazzo, f. 55._
+
+Il ritardo cagionato dall'assedio di Melfi ebbe le più funeste
+conseguenze per l'armata francese. Il principe d'Orange ebbe tempo di
+eseguire la sua ritirata sopra Napoli senza perdere un sol uomo; ebbe
+agio di calmare una sollevazione de' suoi soldati spagnuoli che gli
+domandavano i loro soldi arretrati, e di provvedere alla difesa di
+Napoli. Distribuì nella stessa città la sua armata, malgrado le istanze
+del marchese del Guasto, che voleva risparmiare ai suoi concittadini
+così formidabili ospiti, e farli accampare in una forte posizione fuori
+delle mura. Intanto il Lautrec occupava Barletta, Venosa, Ascoli e tutte
+le città della Puglia, tranne Manfredonia; e Gio. Moro, che aveva il
+comando della flotta veneziana a cagione dell'assenza dell'ammiraglio
+Pietro Lando, scorrendo colle sue galere le coste della terra di Bari e
+della terra d'Otranto, aveva di già ricevuta la capitolazione di
+Monopoli e di Trani, ed assediava il castello di Brindisi, dopo avere
+presa la città. Tre altre città ancora erano state promesse ai Veneziani
+in forza delle condizioni della lega; cioè Otranto, Pulignano e Molo, ed
+in tutte tre i popoli manifestavano altamente il loro desiderio di
+tornare sotto il dominio veneto. Sgraziatamente il provveditore degli
+Stradioti, Andrea Civran, il più valoroso, il più attivo di tutti i
+capitani veneziani, venne colpito, nell'assedio di Manfredonia, da una
+malattia che lo condusse al sepolcro; subito dopo la flotta veneziana fu
+da Lautrec chiamata innanzi a Napoli, per secondare le operazioni della
+sua armata[359].
+
+ [359] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 484. — P. Paruta, l. VI, p.
+ 435. — P. Jovii, l. XXV, p. 41._ — Lettere del nunzio P. P.
+ Crescenzio al segretario del papa, Gio. Battista Sanga. _Lett. de'
+ Princ., t. II, f. 96 e seg._
+
+Il Lautrec verso la metà d'aprile aveva lasciata la Puglia per
+accostarsi a Napoli. Aveva ricevute le capitolazioni di Capoa, di Nola,
+di Acerra, d'Aversa e di tutte le principali città di terra di Lavoro;
+per altro avanzavasi con estrema lentezza, a cagione delle grandi piogge
+che avevano allagato il paese, e per la difficoltà di trovar vittovaglie
+per una così grande armata; conciossiachè per una imperdonabile
+negligenza egli aveva permesso che a' suoi soldati si unisse forse il
+doppio numero di servitori e d'operai. Finalmente il 29 d'aprile arrivò
+in faccia a Napoli, ed il primo di maggio si accampò sul Poggio
+Reale[360].
+
+ [360] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 485. — P. Jovii, l. XXV, p.
+ 41. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 86. — Ben. Varchi, l. VI, p.
+ 102. — Bern. Segni, l. I, p. 27 — Georg. von Frundsberg, B. VIII, f.
+ 159._
+
+Napoli era in allora riputata fortissima città, e le montagne lungo le
+quali si stendevano le sue fortificazioni si difendevano facilmente;
+oltrecchè al presente aveva entro le sue mura piuttosto un'armata che
+una guarnigione, la quale era tutta composta di soldati invecchiati
+nella guerra, e de' più esperti ufficiali di tutta l'Europa. Credevasi
+che la città non fosse sufficientemente approvvigionata; ma la più parte
+degli abitanti eransi ritirati ad Ischia, a Capri, e nelle altre vicine
+isolette, onde le loro provvigioni erano rimaste ai soldati. Lautrec,
+invece d'aprire le sue batterie contro Napoli, e di approfittare con un
+ardito attacco del naturale impeto de' Francesi, che a dir vero egli
+aveva di già lasciato intiepidire, si propose di affamare la città con
+un blocco. Gli fu inutilmente rappresentato, che mai non otterrebbe di
+chiudere affatto il mare agli assediati, che non sarebbe meno in
+pericolo di mancare di vittovaglie la sua armata che quella de' nemici,
+e che cominciando il caldo della state l'aria della campagna di Napoli
+riuscirebbe fatale ai suoi soldati. Lautrec si faceva un punto d'onore
+di decidere ogni cosa da sè senz'abbadare agli altrui consiglj. Faceva
+così grande fondamento sui bisogni degli assediati, che da prima vietò
+ai suoi soldati di entrare in veruna scaramuccia; ma fu bentosto forzato
+di rivocare quest'ordine, affinchè l'ozio e la noia non facessero
+perdere alla sua gente il coraggio e la salute[361].
+
+ [361] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 486. — Mém. de M. du Bellay, l.
+ III, p. 88. — Bern. Segni, l. II, p. 39._
+
+Le due armate ricominciarono dunque ad intrattenersi ogni giorno in
+piccole zuffe, che spesso riuscivano sanguinose assai perchè
+l'infanteria leggiere armata di carabine vi prendeva parte colla
+cavalleria, e gli Spagnuoli da una banda, ed i Toscani delle bande nere
+dall'altra, erano assai destri fucilieri. Pure l'armata che difendeva
+Napoli, avvezza in Roma all'abuso della vittoria ed all'indisciplina,
+opprimeva crudelmente i Napolitani. Questi fuggivano dalla città
+qualunque volta potevano farlo, e si rifugiavano in Caprea, in Ischia,
+in Procida, o sul promontorio di Sorrento. La maggior parte de'
+fuggiaschi, credendo i Francesi sicuri della vittoria, o desiderando
+ardentemente di scuotere il crudel giogo degli Spagnuoli, passavano di
+là al campo di Lautrec, e si affrettavano di giurare fedeltà al re di
+Francia. Vincenzo Caraffa fu il primo a darne l'esempio, e fu bentosto
+seguito dal Caraccioli, conte di Murcone, da Ferdinando Pandoni, da
+Federico Gaetani e da Francesco d'Aquino. Lo stesso ser Gianni
+Caraccioli, fatto prigioniere a Melfi, di cui era principe, non avendo
+potuto ottenere d'essere riscattato dal principe d'Orange, dichiarossi
+pel partito angioino, e ricevette da Lautrec un comando
+nell'armata[362].
+
+ [362] _P. Jovii, l. XXV, p. 42. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p.
+ 102. — Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 490._
+
+Gli assediati cominciavano di già a provare grandi privazioni, perchè
+quantunque avessero abbondante approvvigionamento di granaglie, tutti i
+loro mulini erano in mano de' nemici, ed erano costretti di macinare
+essi medesimi il frumento. Il vino, che avevano prodigalizzato ne' primi
+giorni dell'assedio, cominciava pure a mancare: i landsknecht visitavano
+tutte le cantine de' privati per trovarne, e spinsero l'insolenza loro
+fino a saccheggiare quelle del marchese del Guasto, uno de' loro
+generali[363]. Dall'altro canto i Francesi avevano di già moltissimi
+ammalati nel loro campo; e fu per loro una grave perdita quella d'Orazio
+Baglioni, colonnello delle bande nere, ucciso il 22 di maggio in una
+grossa scaramuccia. Gli fu sostituito il conte Ugo de' Pepoli[364].
+
+ [363] _P. Jovii, l. XXV, p. 42._
+
+ [364] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 490. — P. Jovii, l. XXVI, p. 48.
+ — Marco Guazzo f. 62. — Bern. Segni, l. II, p. 42. — Fr. Belcarii,
+ l. X, f. 613. — Lett. de' Princ., t, II, f. 100._
+
+Sperava Lautrec che il porto di Napoli verrebbe interamente chiuso agli
+assediati dalle flotte francese e veneziana; ma Andrea Doria, ammiraglio
+della flotta francese, già da gran tempo disgustato della condotta che
+tenevano a suo riguardo i generali, e di quella della corte di Francia
+verso la sua patria, non aveva voluto servire egli medesimo, e si faceva
+rimpiazzare da Filippino Doria, suo nipote, nel comando delle otto
+galere genovesi mandate all'assedio di Napoli. Dal canto suo Pietro
+Lando, ammiraglio dei Veneziani, non sapeva determinarsi ad abbandonare
+l'assedio del castello di Brindisi, e le conquiste che andava facendo
+sulle coste della Puglia per la sua repubblica; ad ogni modo, siccome ne
+aveva ricevuto positivi ordini in sul finire di maggio, gli assedianti
+cominciarono ad aspettare, e gli assediati a temere la di lui venuta.
+Don Ugo di Moncade lusingossi di poterlo prevenire, sorprendendo nel
+golfo di Salerno Filippino Doria, prima che gli si unisse la flotta
+veneziana: meditava di attaccarlo a bordo colle sue vecchie bande
+spagnuole, e d'impadronirsi delle sue otto galere, malgrado la
+superiorità de' marinaj genovesi nel manovrare. Teneva nel porto di
+Napoli sei galere, quattro fuste e due brigantini, sulle quali navi
+imbarcò mille archibugieri spagnuoli, il fiore dell'armata; andò a bordo
+egli stesso con quasi tutti i capitani, ed i più distinti ufficiali che
+si trovavano in Napoli, e si fece seguire da molte barche pescarecce,
+che pure caricò di soldati. Aveva sperato di trovare le galere del Doria
+senza guarnigione; ma questi era stato prevenuto dei progetti del
+nemico, ed aveva avuto tempo di far passare sulle sue galere trecento
+archibugieri domandati a Lautrec[365].
+
+ [365] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 487. — P. Jovii, l. XXV, p. 43.
+ — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 90. — Ben. Varchi, l. VI, p. 115.
+ — Bern. Segni, l. II, p. 40. — Mar. Guazzo, f. 58._ — Non sono tutti
+ d'accordo intorno all'epoca di quest'avvenimento. Io la rettificai
+ colle _Lett. de' Princ., t. II, f. 100 ec. — P. Folietae contin.
+ Ann. Gen., l. XII, p. 733._
+
+Filippino Doria, quando gl'imperiali si mossero per attaccarlo,
+incrociava nel golfo di Salerno, lungo la costa d'Amalfi, in faccia al
+piccola promontorio di Capo d'Orco. Non ricusò la battaglia; ma prima di
+farsi incontro al nemico, staccò tre galere sotto gli ordini di Niccola
+Lomellini, per prendere il vento a qualche distanza, e tornare in
+seguito, quando sarebbe attaccata la battaglia, ad urtare ne' fianchi ed
+in poppa le navi imperiali con tutta la forza del movimento acquistato.
+
+Il marchese del Guasto ed Ugo di Moncade, essendo partiti la mattina del
+28 maggio da Posilippo, avevano voluto incoraggiare i loro soldati a
+questo genere di battaglia, cui non erano accostumati, col far loro
+apparecchiare un pranzo nell'isola di Caprea, e farli esortare nel
+medesimo luogo da un eremita spagnuolo a combattere valorosamente per
+liberare i molti prigionieri della loro nazione che il Doria teneva
+incatenati nelle sue galere. A questo ritardo l'ammiraglio genovese
+dovette il vantaggio d'essere prevenuto dell'imminente attacco. Più non
+rimanevano che tre ore di giorno, quando gli Spagnuoli scoprirono le
+cinque galere che Filippino s'era tenute. I due vascelli ammiraglj
+vennero fra di loro a battaglia; ma il Doria si affrettò di far fuoco il
+primo onde coprirsi col proprio fumo, ed uccise colla prima scarica
+quaranta uomini sul ponte della galera nemica. I Genovesi, accostumati
+al servigio di mare, sapevano chinarsi combattendo, e tenersi nascosti
+dietro alla pavesata; gli Spagnuoli invece conoscevano d'essere
+inferiori finchè non potessero venire all'abbordaggio, che i loro nemici
+evitavano. Essi non avevano pavesata, ed erano maltrattati assai dal
+fuoco che i loro avversarj facevano dall'alto degli alberi. Ad ogni modo
+due navi genovesi, attaccate da tre imperiali, erano in pessimo stato
+condotte, e già stavano per arrendersi, quando quelle del Lomellini col
+vento in poppa tornarono a piene vele contro la flotta di Moncade.
+L'albero maestro del vascello montato dal Moncade, cadde fracassato
+nell'urto; Moncade stesso fu ferito in un braccio, e mentre continuava
+ad incoraggiare i suoi soldati fu ucciso dai sassi e dai fuochi
+d'artificio che si gettavano sulla sua nave dall'alto delle gabbie
+nemiche. In sul finire della battaglia la sua nave fu colata a fondo, e
+lo stesso accadde della galera montata da Cesare Fieramosca. Filippino
+Doria scelse appunto quest'istante per rompere le catene di tutti gli
+schiavi barbareschi che teneva sulle sue galere, esortandoli a meritarsi
+la libertà col fare aspra vendetta degli Spagnuoli loro crudeli nemici.
+Allora venne all'arrembaggio che aveva prima evitato; ed i barbareschi
+mezzo ignudi si precipitarono colla sciabola in mano nei vascelli
+spagnuoli. Quelli del marchese del Guasto e di Ascanio Colonna avevano
+preso fuoco, spezzati erano i loro remi, ed i loro equipaggi o ribellati
+o distrutti, quando pensarono di arrendersi. Furono prese anche le
+fuste, non essendosi salvate fuggendo che due galere imperlali in
+pessimo stato. Per gastigo di questa sconfitta il principe d'Orange fece
+appiccare, appena arrivato, uno de' capitani di quelle due galere;
+l'altro, atterrito da quest'atto di crudeltà, riprese il largo e si
+arrese a Filippino Doria[366].
+
+ [366] _P. Jovii Hist. sui temp., l. XXV, p. 46-47. — Ben. Varchi, l.
+ VI, p. 417. — Fr. Guicciardini, l. XIX, p, 488. — Marco Guazzo, f.
+ 59, 60. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 91. — Fr. Belcarii, l.
+ XX, p. 611. — Arn. Ferroni, l. VIII, p. 169. — Bern. Segni, l. II,
+ p. 40. — Agost. Giustiniani, l. VI, p. 280._
+
+La flotta imperiale era distrutta, ucciso il vicerè Moncade, cui i Mori,
+circondando il suo cadavere, chiedevano con feroce sorriso se pensava
+tuttavia di fare una seconda discesa sulle coste dell'Africa e di
+rinnovarvi le spaventose sue crudeltà. Il marchese del Guasto, Ascanio
+Colonna, Francesco Hijar, Filippo Cerbellione, Giovanni Caietani, e
+Sernone, erano prigionieri, e nel susseguente giorno lo storico Paolo
+Giovio, ch'era stato spettatore della battaglia dalle coste d'Ischia,
+andò a nome della marchesana del Guasto a portare ai prigionieri danaro
+e conforti sulla galera di Filippino Doria. Questi li mandò poi a suo
+zio Andrea colle tre galere che aveva prese[367].
+
+ [367] _P. Jovii Hist., l. XXV, p. 46. — Lettere de' Princ. da
+ Viterbo 3 ed 8 giugno._ Raccomandazioni in favore de' prigionieri.
+ _T. II, f. 101 e seg._
+
+Poco dopo questa vittoria, che sembrava accertare la buona riuscita
+delle intraprese di Lautrec, il 10 di giugno sopraggiunse nel golfo di
+Napoli con ventidue galere l'ammiraglio veneziano Pietro Lando, il quale
+chiuse affatto per alcun tempo il mare agli assediati[368]. Gl'imperiali
+per altro avevano ancora una ragguardevolissima cavalleria leggiere,
+mentre il Lautrec quasi non ne aveva; ed invece di assoldarne, come
+veniva consigliato di fare, acconsentì che gli uomini d'armi, che
+facevano il suo servigio, andassero ad acquartierarsi a Capoa, ad Aversa
+ed a Nola. Il principe d'Orange, rimasto solo nel comando di Napoli,
+seppe approfittare di questa inavvedutezza del Lautrec per
+istancheggiare con frequenti sortite gli assedianti, e far entrare più
+vittovaglie in città. La fanteria leggiere delle bande nere, che da
+prima aveva combattuto con molto zelo in ogni scaramuccia, vedendosi
+costantemente sagrificata, per non esservi più i cavalli a coprirla
+nelle sue ritirate, si era disgustata di quelle zuffe sempre
+svantaggiose. Ma quanto più calde erano le istanze che si facevano a
+Lautrec perchè adoperasse il danaro ricevuto dalla Francia
+nell'assoldare cavalleria leggiere, tanto più a questo generale pareva
+ingiurioso che altri pretendesse dargli consiglj, e perciò si ostinava a
+non seguirli[369]. Omai più non accadevano intorno a Napoli scaramucce
+di qualche importanza, e tanto gli assediati come gli assedianti erano
+travagliati dalla fame e dalle malattie. I primi erano condannati a dure
+privazioni; in città si era manifestata la peste, e molti corpi di
+fanteria tedesca e di cavaleggieri trattavano segretamente con Lautrec
+per passare nel campo francese; nel quale per altro frequentissime pure
+erano le malattie, e tanto guasto avevano fatto tra i zappatori, che più
+non si potevano terminare le trincee; perciò il Lautrec era ridotto a
+tale stato di non avere più operaj per continuarne i lavori, nè soldati
+per custodirle quando fossero terminate. Cotali trincee, rompendo il
+corso delle acque, erano state cagione che queste si spargessero per le
+campagne, se restassero stagnanti in più luoghi con grave pregiudizio
+della salubrità dell'aria. Del resto la campagna che circonda Napoli è
+sempre micidiale ne' calori estivi, ed oggi un'armata non potrebbe
+tenervisi ne' mesi in cui Lautrec vi accampò colla sua, senz'andare
+ugualmente soggetta a febbri pestilenziali. Il primo loro sintomo era
+un'enfiagione alle gambe che in appresso stendevasi a tutto il corpo, e
+l'infermo moriva tormentato da crudelissima sete. Tra le prime vittime
+di questo flagello si contarono il nunzio del papa presso l'armata della
+lega, Pietro Paolo Crescenzio, e Luigi Pisani, provveditore veneziano,
+morti entrambi il giorno 15 di giugno. In appresso non passò giorno che
+non fosse funestato dalla morte di qualche capo dell'armata, sebbene
+l'epidemia non giugnesse al colmo che il 15 di luglio[370].
+
+ [368] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 496. — P. Jovii, l. XXVI, p, 47.
+ — P. Paruta, l. VI, p. 440._
+
+ [369] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 490. — P. Jovii Hist. sui temp.,
+ l. XXVI, p. 50._
+
+ [370] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 497. — P. Jovii Hist. sui temp.,
+ l. XXVI, p. 51. — Bern. Segni, l. II, p. 42. — Marco Guazzo Stor.
+ de' suoi tempi, f. 61. — Georg. von Frundsberg, B. VIII, f. 180._
+
+L'imperatore ed il re di Francia, informati che l'assedio di Napoli non
+terminerebbe così presto, ed eccitati dai loro generali a mandare
+soccorsi, risolsero ambidue di spedire nuove truppe in Italia. Il primo
+scelse per tale spedizione Enrico il giovane, duca di Brunswick; l'altro
+Francesco di Borbone, conte di San-Paolo. Doveva il Brunswick condurre
+rinforzi ad Antonio di Leyva, e poichè avesse ritornata la superiorità
+agl'imperiali in Lombardia, avanzarsi verso l'Italia meridionale per
+costringere il Lautrec a levare l'assedio di Napoli. Per lo contrario il
+San-Paolo, doveva opporsi al passaggio del primo, scacciare da Milano
+Antonio di Leyva, e dopo avere ridotti gl'imperiali a sgombrare la
+Lombardia, raggiugnere il Lautrec per terminare con lui la conquista del
+regno di Napoli[371].
+
+ [371] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 492. — Gal. Capella, l. VII, f.
+ 81. — P. Jovii, l. XXVI, p. 73. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p.
+ 104._
+
+Il duca di Brunswick coll'assistenza di Ferdinando, re d'Ungheria,
+fratello dell'imperatore, fu il primo a scendere in Italia. Partì da
+Trento il 10 di maggio con seicento cavalli e dieci mila fanti; passò
+l'Adige e s'avanzò fino in Lombardia, senza che il duca d'Urbino,
+generale de' Veneziani, gli si avvicinasse mai tanto da venire a qualche
+scaramuccia. Aveva questi dichiarato al senato veneto, che, per quanto
+la sua armata potesse superare di numero la nemica, giammai la sua
+cavalleria sosterrebbe l'urto della tedesca, nè la sua fanteria quello
+dei landsknecht; onde, non deviando dalla consueta sua tattica, aveva
+difese le città e le fortezze, lasciando tempo agli oltremontani di
+consumare la loro furia[372].
+
+ [372] _P. Jovii Hist., l. XXVI, p. 73. — P. Paruta, l. VI, p. 437. —
+ Lett. de' Princ., t. II, f. 102 e seg._ Lettera del duca d'Urbino al
+ comandante di Bergamo: da Brescia, 21 giugno. — _G. Frundsberg, B.
+ VIII, f. 164._
+
+I Tedeschi condotti dal duca di Brunswick avevano abbandonato il loro
+paese per la speranza d'un saccheggio somigliante a quello che nel
+precedente anno aveva arricchito i loro compatriotti; e quando trovarono
+le pianure della Lombardia ruinate da una disastrosa guerra, le terre
+desolate dalla fame e dalla peste, e le città contro di loro difese non
+meno dai nemici che dagli amici, non tardarono a disgustarsi d'un
+faticoso servigio, del quale non erano pagati. Mai non giugneva danaro
+all'armata imperiale, nè dalla Spagna nè dalla Germania; onde Antonio di
+Leyva, che aveva da principio persuaso il duca di Brunswick ad assediare
+Lodi, vedendo che quest'assedio non avanzava, cercava di scoraggiarlo
+per non avere in Lombardia compagni nel comando o nei rubamenti. Il
+Brunswick vendicossi di questa opposizione con una crudeltà senza pari;
+egli non si accontentava di saccheggiare ogni cosa, ma faceva oltre a
+ciò passare a filo di spada tutti gli uomini che gli venivano tra le
+mani; bruciava tutte le case isolale, volendo che il suo passaggio fosse
+contrassegnato da una totale desolazione. Per giustificare tante
+atrocità, pretendeva il Brunswick che tutti gl'Italiani fossero ribelli
+all'autorità imperiale, e diceva d'essere venuto a distruggere coloro
+che i suoi predecessori non avevano saputo castigare. Il duca d'Urbino
+usò lo stesso trattamento verso i prigionieri tedeschi; onde il 13 di
+luglio i landsknecht si ammutinarono, e poco dopo il duca di Brunswick
+tornò per la strada di Como in Germania co' deboli avanzi di un'armata,
+i di cui soldati erano per la maggior parte disertati, o passati sotto
+le bandiere d'Antonio di Leyva[373].
+
+ [373] _P. Jovii, l. XXVI, p. 74. — Ben. Varchi, l. VI, p. 122. —
+ Bern. Segni. l. II, p. 41. — Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 493. —
+ Marco Guazzo, f. 57. — Fr. Belcarii, l. XX, p. 614. — Gal. Capella,
+ l. VII, f. 82. — Georg. von Frundsberg, B. VIII, f. 165._ — Il
+ vecchio generale di fanteria Giorgio Frundsberg, rimasto infermo a
+ Ferrara, approfittò della spedizione del duca di Brunswick in Italia
+ per ritornare per la via di Milano in Germania. Ma non era rientrato
+ che da otto giorni nel suo castello di Mindelheym, quando venne a
+ morte, oppresso dai debiti contratti in servizio dell'imperatore.
+ _Kriegsthaten, B. VIII, f. 168._
+
+Questi continuava a conservare Milano ubbidiente col terrore.
+Abbandonato dall'imperatore, senza danaro per pagare i soldati, erasi
+impossessato di tutte le vittovaglie che si trovavano in città, di tutte
+quelle che giugnevano dalla campagna, e, fattone monopolio, le vendeva
+tre o quattro volte più dell'ordinario loro prezzo. I poveri, ruinati da
+tre anni d'estorsioni, ai quali erano preceduti vent'anni di guerra,
+morivano di fame per le strade, non potendo comperare il pane all'alto
+prezzo fissato dell'avarizia del generale; i ricchi, prigionieri de'
+soldati alloggiati presso di loro, erano esposti ad ogni genere
+d'oltraggi, e spesso alla tortura, qualunque volta tardavano a
+soddisfare i capriccj de' loro tiranni. Le sentinelle trattenevano alle
+porte tutti coloro che cercavano di fuggire di città; e se a taluno
+riusciva di scalare le mura, o di uscire dalle porte travestito, gli si
+confiscavano i beni, ed annunciavasene la vendita con avvisi stampati in
+tutti i capi strada[374].
+
+ [374] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 483. — Gal. Capella, l. VII,
+ f. 81. — P. Jovii Hist. sui temp., l. XXVI, p. 81. — Bern. Segni, t.
+ II, p. 48. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 336._
+
+L'armata che il signore di San-Paolo conduceva in Lombardia per
+liberarla dal giogo degli Spagnuoli, doveva essere composta di
+cinquecento uomini d'armi, e di cinquecento cavaleggieri sotto il
+comando del signore di Boisì, di sei mila avventurieri capitanati dal
+signore di Lorges e di tre in quattro mila landsknecht guidati dal
+signore di Montejan. Ma colla consueta sua negligenza Francesco I lasciò
+dissipare il danaro destinato a quest'impresa; i corpi non furono
+ridotti a numero, non giunsero che lentamente ed a lunghi intervalli al
+luogo dell'unione, ed il conte di San-Paolo era tuttavia sulle Alpi,
+quand'ebbe notizia che il duca di Brunswick era tornato in Germania per
+mancanza di danaro[375]. I Francesi eransi lasciati togliere per
+sorpresa Pavia, conquista del signore di Lautrec; il conte di San-Paolo
+l'attaccò di nuovo col duca d'Urbino, ed in sul finire della campagna la
+riebbe d'assalto[376]; ma trovavasi bastantemente occupato da Antonio di
+Leyva che gli contrastava l'acquisto delle città di Lombardia, onde non
+potesse innoltrarsi verso Napoli, dove il signore di Lautrec lo andava
+invano chiamando.
+
+ [375] _Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 104. — P. Paruta, l. VI, p.
+ 448. — Lett. de' Princ., t. II, p. 106 e seg._
+
+ [376] _Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 105. — Ben. Varchi, l. VII,
+ p. 175. — P. Jovii, l. XXVI, p. 79._
+
+Malgrado i patimenti di quest'ultimo, che andavano a dismisura
+crescendo, non potevasi ancora facilmente prevedere quale delle due
+armate di Lautrec o il principe d'Orange avrebbe dovuto soggiacere la
+prima alla peste ed alla fame ond'erano egualmente travagliate, quando
+un'importantissima diserzione, cagionata dalla inconsiderata politica di
+Francesco I, trasse con sè la ruina dell'armata francese. Andrea Doria,
+che veniva riputato il più grand'uomo di mare del suo secolo, e che,
+fino dalla sua gioventù trovandosi al soldo di stranieri potentati,
+aveva creato una flotta che non aveva ricevuta dalla sua patria,
+lagnavasi da gran tempo della gelosia e degl'intrighi de' ministri del
+re di Francia. Era stato associato a Renzo di Ceri in una spedizione da
+principio destinata contro la Sicilia, poscia contro la Sardegna, la
+quale era andata a male a cagione della loro malintelligenza[377]. In
+tempo della spedizione del Borbone in Provenza aveva fatto prigioniero
+il principe d'Orange; ma la ricca taglia di questo prigioniero gli era
+stata ritenuta dal re; gli erano inoltre ritenuti ragguardevoli
+arretrati pel soldo delle sue galere; e Francesco della Rochefoucault,
+signore di Barbesieux, era stato in di lui pregiudizio nominato
+ammiraglio dei mari del Levante[378].
+
+ [377] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 477. — P. Jovii, l. XXVI, p.
+ 68. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 93._
+
+ [378] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 497. — Mém. de M. du Bellay, l.
+ III, p. 95. — Ben. Varchi, l. VI, p. 150. — P. Jovii, l. XXVI, p.
+ 69. — Bern. Segni, l. II, p. 43. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 608-618.
+ — Lett. de' Princ., t. II, p. 109._
+
+Ma queste personali offese non erano la principale cagione che alienasse
+Andrea Doria dal partito della Francia. Sebbene questo grand'uomo non
+avesse quasi mai vissuto in patria, era teneramente attaccato alla
+libertà, ed alla prosperità della medesima. Il sacco di Genova eseguito
+dall'armata imperiale gli aveva inspirata un'altissima avversione contro
+gli Spagnuoli; onde dopo tale epoca non volle per alcun tempo a
+qualsifosse prezzo rilasciare i prigionieri di quella nazione, e li
+faceva remare incatenati sulle sue galere; non cominciò a perdere forza
+nell'animo suo tanta avversione, che quando lo sprezzo di Francesco I
+pei privilegj de' Genovesi, per la loro capitolazione, ed ancora per la
+privata loro prosperità, lo chiamò a vendicare le fresche offese ad ogni
+costo, e foss'anche coll'ajuto di coloro medesimi che erano stati autori
+delle più antiche. Il re si ostinava a tenere Genova come una provincia
+del regno, non già come una repubblica postasi volontariamente sotto la
+sua protezione; egli risguardava tutti i privilegj dei popoli, i diritti
+dei cittadini, e le restrizioni della sua autorità, come altrettante
+offese fatte alla maestà reale; perciò si compiaceva di emettere ordini
+che umiliassero lo spirito ribelle de' Genovesi. A tal fine si propose
+di trasportare a Savona, per quanto poteva da lui dipendere, tutto il
+commercio di Genova. Accrebbe le fortificazioni di questa città, e volle
+che dipendesse immediatamente dalla corona; vi traslocò la gabella del
+sale: e sebbene avesse formati questi progetti ne' tempi in cui Savona
+gli si era conservata fedele, e quando Genova era passata sotto il
+dominio dell'imperatore, non volle punto rinunciarvi allorchè ebbe
+ricuperata questa capitale. Nell'esecuzione di questi progetti, i
+Genovesi vedevano apertamente il totale esterminio della loro città;
+implorarono quindi l'ajuto dell'illustre loro concittadino, il quale
+promise: «di fare pel suo paese tutto quanto l'onor suo gli
+acconsentirebbe di fare»[379].
+
+ [379] _Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 95. — P. Jovii, l. XXVI, p.
+ 70. — Agost. Giustiniani, l. VI, p. 280._
+
+Il servizio del Doria col re di Francia spirava coll'ultimo giorno di
+giugno del 1528. Prima di acconsentire a rinnovarlo, mandò un gentiluomo
+alla corte di Francesco I per chiedergli giustizia tanto sulle taglie
+de' prigionieri e sugli arretrati dovutigli, che intorno ai privilegj
+della sua patria; intanto si rimase in Genova ozioso, ordinando a
+Filippino, suo nipote, di non usare soverchio rigore nel blocco di
+Napoli. Il Lautrec, avvedutosi che il Doria pensava ad abbandonare
+l'alleanza della Francia, e fattone più certo dagli avvisi di Clemente
+VII, sentì il pregiudizio grandissimo che da ciò ne verrebbe alla sua
+armata. Spedì dunque al re Guglielmo di Bellay per supplicarlo a
+ritenere il Doria a suo servizio. Il Bellay, passando per Genova, andò a
+trovare il Doria che era suo amico; ed udite le sue inchieste, cercò di
+appoggiarle presso il re; ma il cancelliere Duprat impedì che il re le
+accettasse. Fu spedito a Genova Barbesieux per prendere il comando della
+flotta di Andrea, e impadronirsi non solo delle galere del re, ma ancora
+di quelle del Doria, e se gli riusciva, ancora della persona di lui.
+L'ammiraglio genovese non aspettò che giugnesse chi era destinato a
+rimpiazzarlo. Ritirossi colla sua flotta a Lerici, e dichiarò a
+Barbesieux, che andò a visitarlo: essergli noti gli ordini del re, ed
+essere non pertanto apparecchiato a rilasciargli le di lui galere; ma
+determinato però a ritenere le altre come una sua proprietà; e non
+solamente non essere per darne conto a chicchessia, ma per valersene
+anzi come meglio crederebbe[380].
+
+ [380] _Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 97. — Fr. Guicciardini, l.
+ XIX, p. 499. — Ben. Varchi, l. VI, p. 153. — P. Jovii Hist. sui
+ temp., l. XXVI, p. 70. — P. Folietae Hist. Gen., l. XII, p. 734. —
+ P. Bizarri, l. XX. p. 475._
+
+Intanto il Doria aveva intavolato un trattato coi prigionieri fatti da
+suo nipote sotto Napoli, ed in particolare col marchese del Guasto, che
+cercava di ridurlo ai servigj dell'imperatore. Per mezzo di quest'ultimo
+il Doria, il 20 di luglio, mandò in Ispagna un segretario incaricato di
+esporre le condizioni sotto le quali si obbligherebbe a servire
+l'imperatore con dodici galere, per l'annuo stipendio di sessanta mila
+ducati. Domandava che Genova fosse posta in libertà e dorinnanzi
+governarsi come repubblica indipendente; che le fossero di nuovo
+assoggettate Savona e le altre città della Liguria; che a lui ed a tutto
+il suo equipaggio l'imperatore condonasse le offese fatte alla sua
+corona; che per ogni spagnuolo ch'egli rilascerebbe gli si desse un
+altro uomo egualmente robusto e capace di remare[381]. Tutte queste
+condizioni furono all'istante accettate, e la flotta di Genova, che il 4
+di luglio aveva abbandonata la baja di Napoli, passò al servizio
+dell'imperatore[382].
+
+ [381] Lettera di Gio. Battista Sanga a Gio. della Stuffa, nunzio
+ presso il Lautrec. Viterbo in agosto 1528. _Lett. de' Princ., t. II,
+ f. 110._
+
+ [382] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 500._
+
+Giova sommamente a coloro che possono disporre di tutti gli onori e di
+tutte le ricompense, di far risguardare la costanza nell'ubbidienza
+militare come il principale dovere di un soldato, e di dissimulare che
+tutti gli obblighi essendo reciproci, la violazione del contratto per
+parte di colui che comanda, scioglie dal giuramento quegli che aveva
+promesso di ubbidire. La posterità fu giusta verso Andrea Doria; non
+vide nella condotta di lui che eroismo, e non lo accusò di mancanza di
+fede verso Francesco I. I suoi contemporanei furono talvolta più severi,
+e l'eroe genovese, che aveva passata la sua vita in mezzo ai soldati,
+non poteva egli stesso liberarsi da tutti i pregiudizj militari. Il
+fiorentino Luigi Alamanni, celebre egualmente come patriotto e come
+poeta, disse un giorno ad Andrea Doria: «Certo, Andrea, che generosa è
+stata l'impresa vostra; ma molto più generosa e più chiara ancora
+sarebbe, se non vi fosse non so che ombra d'intorno, che non la lascia
+interamente risplendere.» Affermò Luigi allo storico Segni che Andrea a
+tali parole mosse un sospiro, e stette cheto, e poi con buon volto
+rivoltosi, disse: «Egli è gran fortuna d'un uomo, a chi riesca di
+adoperare un bel fatto con mezzi ancorchè non interamente belli. So, che
+non pure da te, ma da molti può darmisi carico, che, essendo sempre
+stato della parte di Francia e venuto in alto grado co' favori del re
+Francesco, io l'abbia ne' suoi maggiori bisogni lasciato, ed accostatomi
+ad un suo nemico; ma se il mondo sapesse quanto è grande l'amore che io
+ho avuto alla patria mia, mi scuserebbe se, non potendo salvarla e farla
+grande altramente, io avessi tenuto un mezzo, che mi avesse in qualche
+parte potuto incolpare. Non vo' già raccontare che il re Francesco mi
+riteneva i servizj e non mi attendeva la promessa di restituire Savona
+alla patria, perchè non possono queste occasioni aver forza di rimutar
+uno dall'antica fede: ma ben puote aver forza la certezza che io aveva,
+che il re non mai avrebbe voluto liberar Genova dalla sua signoria, nè
+che ella mancasse d'un suo governatore, nè della fortezza; le quali cose
+avendo io ottenuto felicemente col ritrarmi dalla sua fede, posso
+ancora, a chi bene andrà stimando, dimostrare il mio fatto chiaro, senza
+alcun'ombra che gl'interrompa la luce»[383].
+
+ [383] Bernardo Segni, che riferisce questo colloquio, l'aveva udito
+ dallo stesso Alamanni. _Ist. Fior., l. II, p. 52._
+
+La flotta veneziana di Pietro Lando era così male equipaggiata, e tanto
+sprovveduta di soldati e di buoni marinai, che difficilmente avrebbe
+potuto, dopo la partenza di Filippino Doria, chiudere il porto di Napoli
+alle piccole navi siciliane: ma d'altronde anche questa s'allontanò il
+15 di luglio per andare a provvedersi di vittovaglie in Calabria, e non
+tornò che ne' primi giorni d'agosto. Vero è che Barbesieux era giunto il
+18 di luglio colla flotta francese; ma non conduceva a Lautrec che
+ottocento fanti, ed un branco di giovani gentiluomini che volevano fare
+a Napoli le prime loro campagne: anche il danaro che aveva per l'armata
+non era che una piccola parte delle somme dal re promesse a Lautrec.
+Pure avendo il Barbesieux sbarcati i suoi pochi soldati col danaro
+consegnatogli, questi si avanzarono fino a Nola. Ma il principe di
+Navarra, che ne aveva il comando, trovandosi colà troppo debole per
+andare più avanti, mandò a chiedere un rinforzo a Lautrec. In fatti,
+quando ritornava al campo, dopo averlo ricevuto, gl'imperiali fecero una
+così gagliarda sortita, che il signore di Candalles, ed Ugone Pepoli,
+che avevano condotto il rinforzo, rimasero prigionieri, e furono uccisi
+dugento de' nuovi venuti. Vero è che il danaro arrivò al campo
+senz'alcuno accidente, ed il Pepoli fu ricevuto in cambio di un altro
+prigioniero; ma Candalles morì in conseguenza delle ricevute
+ferite[384].
+
+ [384] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 501. — Mém. de M. du Bellay, l.
+ III, p. 100. — P. Jovii, l. XXVI, p. 52. — Bern. Segni, l. II, p.
+ 43. — Mém. de Blaise de Montluc, l. I, p. 71, t. XXII._
+
+Fino a quest'epoca Lautrec aveva sostenuto il coraggio dell'armata
+francese colla fermezza del suo carattere: ma fu ancor esso sorpreso
+dalla febbre pestilenziale nello stesso tempo in cui Vaudemont era omai
+agonizzante. Anche sotto il peso di questa malattia Lautrec oppose
+sempre l'irremovibile costanza del suo carattere a tutti i mali che lo
+affliggevano. Destinò il danaro mandatogli dalla Francia per far leve in
+Italia di fanteria e di cavaleggieri: Renzo di Ceri partì per assoldarne
+nell'Abruzzo, mentre i Fiorentini mandavano due mila uomini per
+rimpiazzare i soldati perduti dalle bande nere in questa campagna. Ma
+questa risoluzione era di già troppo tarda. Il Lautrec, bloccato ancor
+esso nel suo campo da quella stessa armata ch'egli aveva tenuta tanto
+tempo assediata, perdeva ogni giorno i saccomani, i convoglj, gli
+equipaggi. Le vittovaglie che faceva venire cadevano quasi sempre in
+mano del nemico; e mentre che i suoi soldati, sfiniti dalle fatiche e
+dalla malattia, mancavano ancora di pane, Napoli abbondava d'ogni cosa,
+e i soldati tedeschi più non pensavano a disertare[385].
+
+ [385] _Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 106. — Fr. Guicciardini, l.
+ XIX, p. 502. — Ben. Varchi, l. VI, p. 155._
+
+In sul declinare di luglio la malattia che infestava il campo francese,
+vestì un carattere assai più spaventoso. Di venticinque mila uomini che
+vi si contavano un mese prima, il 2 agosto quattro mila soltanto erano
+in istato di adoperare le armi, e di ottocento uomini d'armi più non
+eranvene che cento. Erano ammalati Pietro Navarro, Vaudemont, Camillo
+Trivulzio, ed i due maestri di campo; Lautrec, che credevasi guarito,
+era ricaduto; tutti gli ambasciatori, ed i personaggi distinti, ad
+eccezione del marchese di Saluzzo e del conte Guido Rangoni, erano
+ammalati. La fanteria soffriva nello stesso tempo la fame e la sete;
+tutte le cisterne erano senz'acqua, ed i soldati non potevano
+procurarsene a Poggio reale, che attaccando i nemici, dal che fare
+venivano sconsigliati dalla presente loro debolezza. L'estensione del
+campo era affatto sproporzionata al numero de' suoi difensori, i quali
+erano perciò continuamente spossati da quasi non interrotte fazioni.
+Prima di partire alla volta degli Abruzzi Renzo di Ceri aveva fatto
+istanza a Lautrec d'accamparsi altrove, o di acquartierare le sue truppe
+nelle città della Campania, facendogli osservare che intorno al campo le
+acque stagnavano in ogni luogo, e che l'erba foltissima cresceva anche
+nelle tende dei soldati; ma il Lautrec, con un'insuperabile ostinazione,
+dichiarò di essere apparecchiato a morire in quel luogo piuttosto che
+dare un tale trionfo ai nemici[386]; egli credeva egualmente compromesso
+il suo onore nel ristringere i suoi alloggiamenti, e quantunque infermo,
+si faceva portare da un posto all'altro, per vedere se i suoi ordini
+venivano eseguiti, e se si mantenevano i corpi di guardia da lui
+stabiliti. Ma lungo tempo non sostenne tanta fatica, e morì la notte del
+15 al 16 agosto: e come la sua virtù, la sua costanza, erano stati fin
+allora il più solido sostegno dell'armata, così la sua morte distrusse
+ogni speranza di salvezza[387].
+
+ [386] _P. Jovii, l. XXVI, p. 53. — Bern. Segni, l. II, p. 42._
+
+ [387] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 502. — Mém. de M. du Bellay, l.
+ III, p. 107. — Ben. Varchi, l. VI, p. 156. — P. Jovii, l. XXVI, p.
+ 55. — Fr. Belcarii, l. XX, p. 618._
+
+Era morto ancora il conte di Vaudemont, onde prese il comando
+dell'armata francese il marchese di Saluzzo, il quale non aveva nè
+talenti, nè riputazione convenienti a tanto peso. Altronde le difficoltà
+crescevano ogni giorno, perciocchè Andrea Doria era giunto a Gaeta con
+dodici galere al soldo dell'imperatore, ed aveva costretta la flotta
+francese a prendere il largo. Maramaldo, Ferdinando Gonzaga ed altri
+capi imperiali, cessando di starsi chiusi in città, attaccavano e
+sorprendevano i corpi staccati de' Francesi a Canoa, a Nola, ad Aversa,
+tagliando quasi ogni comunicazione tra l'armata e le città ancora
+ubbidienti alla Francia; onde ogni speranza de' Francesi era omai
+riposta in Renzo di Ceri, che in allora trovavasi all'Aquila, e di cui
+il marchese di Saluzzo affrettava la tornata, non più per prendere
+Napoli, ma per ritirarsi egli medesimo con sicurezza[388].
+
+ [388] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 503 — P. Jovii Hist., l. XXVI,
+ p. 56. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 108._
+
+La ritirata era omai indispensabile, ed il marchese di Saluzzo
+approfittò di una gagliarda pioggia, accompagnata da lampi e tuoni, che
+cadde la notte del 29 agosto per eseguirla senza saputa dei nemici. Egli
+si pose con Guido Rangoni in capo alla vanguardia, affidò la battaglia a
+Pietro Navarro, mentre che Pomperani, Camillo Trivulzio e Negro Pelisse
+comandavano la retroguardia; lasciando sulle batterie i cannoni da
+breccia, ed abbandonando i più grossi bagaglj, l'armata partì senza che
+si battessero i tamburi o si suonassero le trombe: ma non si erano i
+Francesi scostati molto dal campo, quando cessò la pioggia, in sul fare
+del giorno. La cavalleria imperiale, avvisata della partenza de'
+Francesi, si diede tutta in corpo ad inseguirli. La banda nera dei
+Toscani la ricevette con una scarica di tutta la moschetteria; ma perchè
+camminava per una strada stretta e chiusa, nella quale non poteva
+allargarsi, la cavalleria, facendo una nuova carica, riuscì a romperne
+le ultime file, ed a disordinare tutta la colonna. La resistenza non
+poteva essere lunga, perchè i soldati ammalati appena avevano forza che
+bastasse per alzare i loro fucili o le spade, e rovesciati dal primo
+urto, domandavano ed ottenevano facilmente la vita. Fu in questa
+circostanza preso Pietro Navarro, che sopra un picciol mulo cercava di
+fuggire per una rimota strada. Intanto l'avanguardia era giunta sotto
+Aversa; ma l'angusta porta che le era stata aperta venendo ogni tratto
+ingombrata, si consumarono tre ore prima che tutti i fuggiaschi,
+ammucchiati nella fossa, potessero entrare in città[389].
+
+ [389] _P. Jovii, l. XXVI, p. 57, 58. — Fr. Guicciardini, l. XIX, p.
+ 504. — Bern. Segni, l. II, p. 45. — Georg. von Frundsberg, B. VIII,
+ f. 161._
+
+Le sventure de' Francesi non terminavano giugnendo in Aversa: essi
+rispinsero a dir vero l'irregolare attacco della cavalleria, che gli
+aveva inseguiti fin sotto le mura di quella città; ma sopraggiunse il
+principe d'Orange coll'infanteria e coi cannoni dagli stessi Francesi
+lasciati nell'abbandonato campo. In breve venne aperta una breccia,
+mentre il marchese di Saluzzo, ferito in un ginocchio da un pezzo di
+pietra, era portato alla sua casa fieramente tormentato dalla ferita.
+Per colmo di sventura Capoa, la più vicina città per cui doveva passare
+l'armata continuando a ritirarsi, aveva aperte le porte a Fabrizio
+Maramaldo, dopo che vi erano stati portati la maggior parte degli
+ammalati dell'armata. Aveva il comando di Capoa il conte Ugo Pepoli, ma
+egli medesimo era pressochè moribondo; gli abitanti consigliarono la
+guarnigione a fare una sortita per provvedere la città di buoi e di
+pecore, ed approfittarono della lontananza di quasi tutti i soldati
+capaci di trattare le armi per ricevere entro le mura Fabrizio Maramaldo
+coi suoi Calabresi; questi con estrema crudeltà spogliarono gli ammalati
+ne' loro letti, e lo stesso Ugo de' Pepoli, morto in quell'istante, sul
+proprio feretro. Gli abitanti d'Aversa, informati di quest'avvenimento
+che toglieva ai Francesi ogni speranza di salute, supplicarono il
+marchese di Saluzzo a non esporli agli orrori di un assalto; e questi,
+di già vinto dal dolore della sua ferita, incaricò il conte Rangoni di
+passare al campo nemico per capitolare[390].
+
+ [390] _P. Jovii Hist., l. XXVI, p. 59. — Bern. Segni, l. II, p. 44.
+ — Arn. Ferroni, l. VIII, p. 170._
+
+La capitolazione portava che il marchese di Saluzzo aprirebbe
+agl'imperiali la città e la fortezza; che loro lascerebbe l'artiglieria,
+le munizioni, le bandiere, le armi, i cavalli e gli equipaggi; ch'egli
+medesimo rimarrebbe prigioniero con tutti i capitani dell'armata; ma che
+tutti i soldati, tanto quelli chiusi in Aversa, che quelli ch'erano
+stati fatti in avanti prigionieri, sarebbero rinviati in Francia dopo di
+essersi obbligati a non servire per sei mesi contro l'imperatore. Il
+marchese di Saluzzo promise d'interporsi caldamente, perchè tutte le
+guarnigioni francesi del regno di Napoli accettassero la stessa
+capitolazione. Il solo conte Guido Rangoni fu dal principe d'Orange
+lasciato libero in ricompensa dell'avere egli negoziato questo
+trattato[391].
+
+ [391] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 504. — M. du Bellay, l. III, p.
+ 109. — Ben. Varchi, l. VI, p. 157. — Fr. Belcarii, l. XX, p. 619._
+
+Per tal modo una delle più belle armate che la Francia avesse fin allora
+poste in campagna, perì interamente, o sotto il ferro de' nemici, o
+oppressa dalla malattia, o nella cattività. Gli Spagnuoli con una fredda
+crudeltà chiusero i prigionieri, quasi tutti infermi, nelle reali
+scuderie della Maddalena. Il principe d'Orange diede licenza al senato
+di Napoli di somministrar loro i viveri; ma fu questa la sola cura che
+egli acconsentì di prenderne. Gli sciagurati, ammucchiati gli uni su gli
+altri nel fango e tra i cadaveri, perirono ancora più rapidamente che
+non facevano nel campo. Pochissimi rividero la loro patria; e le loro
+malattie comunicarono a Napoli una terribile peste, che continuò a
+devastare la città molto tempo ancora dopo di loro[392].
+
+ [392] _P. Jovii Hist., l. XXVI, p. 61._
+
+Cotesta capitolazione pose fine alle bande nere, quasi interamente
+composte di Toscani, che, formate la prima volta da Giovanni de' Medici,
+erano riputate la migliore fanteria dell'Europa. Gli è il vero che le
+bande nere si erano colle loro crudeltà e ruberie rendute ancora più
+formidabili ai paesi in cui facevano la guerra, che ai loro nemici.
+Orazio Baglioni, il capo loro dato dalla repubblica fiorentina, era
+morto sotto Napoli; Ugo de' Pepoli, che gli era succeduto, era perito in
+Capoa, e Giovan Battista Soderini e Marco del Nero, i due commissarj
+fiorentini che le accompagnavano, terminarono i loro miseri giorni nelle
+prigioni di Napoli. Più non rimaneva verun capo che prendesse cura di
+questo corpo di milizia, che aveva il primo fatto riverberare qualche
+gloria sui Fiorentini. Molti soldati erano prigionieri, altri morti,
+altri ammalati; il rimanente si disperse, e più non si riunì[393].
+
+ [393] _B. Varchi, l. VI, p. 159. — Ber. Segni, l. II, p. 45._
+
+Il marchese di Saluzzo morì bentosto in prigione; e perchè l'afflizione
+si aggiunse all'infermità per opprimerlo, si credette che
+volontariamente si affrettasse colle proprie mani la morte. Pietro
+Navarro fu condotto a Napoli, in quella stessa fortezza ch'egli aveva
+presa ai Francesi ai tempi del gran capitano, e chiuso in quella stessa
+prigione in cui il re di Spagna l'aveva dimenticato per tre anni. Fu
+scritto a Madrid per sapere come dovesse essere trattato, Carlo V ordinò
+che fosse decapitato; ma il governatore del castello, Francesco Hijar,
+compassionando quest'illustre vecchio, che dalla condizione di
+palafreniere del cardinale di Arragona erasi innalzato con tante
+luminose azioni, e tanti talenti a tanta gloria, andò egli medesimo,
+affinchè non perisse per mano del carnefice, a strozzarlo in prigione,
+o, secondo altri, lo fece soffocare sotto le coltri del suo letto[394].
+
+ [394] _P. Jovii Hist. sui temporis, l. XXVI, p. 61. — Ben. Varchi,
+ l. VI, p. 158. — Alfonso de Ulloa vita di Carlo V, l. II, f. 115._
+
+La capitolazione dell'armata francese ad Aversa non fece immediatamente
+cessare le calamità del regno di Napoli. Il principe d'Orange, che
+comandava i residui di quelle compagnie avvezzate all'assassinio ed alla
+crudeltà nel sacco di Roma, era sempre dall'imperatore lasciato senza
+danaro, e soltanto col terrore colle confische e coi supplicj poteva di
+nuovo riempiere il suo tesoro. I suoi soldati, che avevano saccheggiata
+Aversa nell'istante in cui i Francesi l'avevano ceduta, chiedevano
+tuttavia il pagamento di otto mesi di soldo. Altro mezzo non restava al
+principe d'Orange per soddisfarli che la confisca de' beni di que'
+signori che si erano dichiarati pel partito d'Angiò: fece decapitare in
+Napoli, sulla piazza del mercato, Federico Cajetano, figlio del duca di
+Trajetto, Enrico Pandone, duca di Goviano, figlio d'una figlia di
+Ferdinando seniore, re di Napoli, ed altri quattro principali signori
+napolitani[395]. Ogni città del regno fu insanguinata da somiglianti
+esecuzioni. E dopo di avere in tal modo sparso il terrore tra i
+partigiani della Francia, il principe d'Orange si fece a trattare con
+loro vendendo loro la grazia per una somma di danaro proporzionata alla
+loro ricchezza. Per altro molti, piuttosto che assoggettarsi a così
+crudeli ed avidi padroni, preferirono di continuare la guerra, e per
+qualche tempo furono secondati dai Francesi e da' Veneziani. Federico
+Caraffa, il principe di Melfi ed il duca di Gravina, continuarono nella
+Puglia i loro guasti; ed il Romano Simone Tebaldi ottenne qualche
+vantaggio in Calabria[396]. Ma questi fatti d'armi, piuttosto che come
+una guerra regolare, devono risguardarsi come il cominciamento di quello
+stato di violenza e di anarchia, che si prolungò nel regno di Napoli per
+tutto il tempo del dominio spagnuolo. Al governo avido, oppressivo,
+perfido e crudele dei vicerè deve ascriversi l'impossibilità che provasi
+anche al presente di stabilire un regolare andamento di giustizia, di
+polizia, di pubblica sicurezza in queste provincie tanto favorite dalla
+natura.
+
+ [395] _P. Jovii, l. XXVI, p. 61. — B. Varchi, l. VI, p. 158. — Alf.
+ de Ulloa vita di Carlo V, l. II, f. 115._
+
+ [396] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 511. — P. Jovii, l. XXVI, p. 77.
+ — Marco Guazzo, f. 62. — P. Paruta, l. VI, p. 450._
+
+Andrea Doria aveva colla sua flotta contribuito alla ruina dell'armata
+francese; ma tosto che la capitolazione d'Aversa rendette inutile il suo
+servigio a Napoli, fece vela verso Genova per raccogliervi il prezzo
+ch'egli aveva posto alla sua mutazione di partito, e per liberare la sua
+patria. Allora in Genova infieriva la peste, e Teodoro Trivulzio che vi
+comandava a nome di Francesco I, non avendo sotto i suoi ordini che una
+debole guarnigione, aveva inutilmente domandato un rinforzo di due mila
+uomini; questi non vollero entrare in città per timore del contagio; e
+il Trivulzio, vedendosi abbandonato, si ritirò nel Castelletto. Ma egli
+sperava di potere difender Genova colla flotta del signore di
+Barbesieux, ch'entrava in allora nel porto con alcune compagnie
+francesi, imbarcate al campo sotto Napoli dopo la rotta dell'armata. Ma
+ciò fu invano; perciocchè essendosi il 12 di settembre presentato il
+Doria con tredici galere in faccia a Genova, il Barbesieux ritirossi con
+tutta la sua flotta nel porto di Savona. Il Doria non aveva che
+cinquecento uomini di sbarco: li fece di notte scendere sulle scialuppe,
+e li mandò verso la città sotto il comando di suo nipote Filippino e di
+Cristoforo Palavicini. I Genovesi, cui aveva preso cura di dare avviso
+del suo trattato coll'imperatore, trovarono, malgrado la peste, tanto
+vigore da prendere le armi, assecondare lo sbarco, respingere tutti i
+Francesi nel castello, ed occupare tutte le fortezze della città[397].
+
+ [397] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 506. — P. Jovii Hist., l. XXVI,
+ p. 71. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 112. — Ben. Varchi, l.
+ VII, p. 170. — Bern. Segni, l. II, p. 47. — Ag. Giustiniani, l. VI,
+ f. 282._ — Qui finisce questa cronica genovese contemporanea. — _P.
+ Folieta, l. XII, p. 735._
+
+Teodoro Trivulzio, maravigliato della debolezza de' nemici cui aveva in
+allora ceduto, si volse al conte di San-Paolo, che aveva il comando
+dell'armata francese in Lombardia, e che aveva di fresco ricuperata
+Pavia, chiedendogli soltanto tre mila uomini, co' quali confidava di
+potere di nuovo sottomettere Genova al re di Francia. Ma il duca
+d'Urbino ricusò di prendere parte in questa spedizione; ed il San-Paolo
+da lui ritardato, non potè arrivare a Genova che il primo di ottobre con
+cento lance e due mila fanti. Era di già troppo tardi, i passaggi delle
+montagne erano custoditi, e San-Paolo non ottenne pure d'introdurre
+qualche rinforzo nel castello. Ritirossi dopo avere dato ordine al suo
+luogotenente Montejean di condurre trecento uomini a Savona, in rinforzo
+di quella guarnigione; ma Montejean non fu di lui più fortunato, e non
+potè penetrare fino a Savona. I Genovesi, condotti dal Doria,
+stringevano l'assedio di Savona e del Castelletto. La prima di queste
+piazze capitolò il 21 di ottobre, l'altra pochi giorni dopo; ed i
+Genovesi, per assicurare la loro libertà, e soddisfare la loro gelosia,
+si affrettarono di distruggere la fortezza del Castelletto che li
+signoreggiava, e di colmare il porto di Savona, di cui avevano tanto
+temuta la rivalità[398].
+
+ [398] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 508. — P. Jovii, l. XXVI, p. 72.
+ — Mém. de Martin du Bellay, l. III, p. 114. — B. Varchi, l. VII, p.
+ 178. — Fr. Belcarii, l. XX, p. 620. — Gal. Capella, l. VIII, f. 87.
+ — P. Paruta, l. VI, p. 451. — Lett. de' Princ., t. II, f. 133. —
+ Arn. Ferroni, l. VIII, p. 170. — B. Segni, l. II, p. 47. — P.
+ Bizarri, l. XX, p. 475. — P. Folietae, Cont. Hist. Gen. Uberti ejus
+ fratris, l. XII, p. 742._ — Qui finisce questa storia.
+
+
+
+
+CAPITOLO CXX.
+
+ _Nuove costituzioni delle repubbliche di Genova e di Fiorenza.
+ L'indipendenza italiana viene sagrificata da Clemente VII, e da
+ Francesco I ne' trattati di Barcellona e di Cambray. Coronazione
+ di Carlo V a Bologna e servitù dell'Italia._
+
+1528 = 1530.
+
+
+Press'a poco nell'epoca in cui l'Italia perdeva la sua indipendenza,
+eransi vedute risorgere due delle più antiche sue repubbliche. Firenze e
+Genova, non si lasciando scoraggiare dalle spaventose calamità che
+opprimevano tutta la penisola, sforzavansi di riformare le loro
+costituzioni. La peste diminuiva la loro popolazione, la fame ne
+esauriva i mezzi, e la guerra minacciava ad ogni istante la medesima
+loro esistenza, quando, sottraendosi l'una e l'altra alla tirannide da
+cui erano state lungamente oppresse, cercavano di non ricadere nello
+stesso infortunio colla combinazione di nuove leggi. Ma nello stato di
+miseria cui trovavasi l'Italia ridotta da così lunghe e disastrose
+guerre, non le bastavano le proprie forze per fissare i nuovi suoi
+destini da sè medesima; ed i piccoli stati ond'era composta potevano
+ancora meno guarentire co' loro proprj sforzi la loro esistenza e la
+loro indipendenza. Essi dovevano soggiacere o sostenersi a seconda della
+sorte de' loro alleati, piuttosto che della propria; e se Firenze e
+Genova ebbero diverso destino, procedette dall'avere una di queste
+seguito il partito imperiale, l'altra il partito francese, e non perchè
+fosse migliore la costituzione dell'una o dell'altra.
+
+Anche prima che il Doria si presentasse innanzi a Genova, i capi de'
+contrarj partiti, che si erano così lungamente e con tanto accanimento
+battuti, e che, vittime de' vicendevoli loro odj, trovavansi tutti
+ridotti in eguale servitù, avevano finalmente conosciuto che non
+potevano trovare salvezza che in una sincera riconciliazione. Avevano
+avute fra di loro alcune conferenze, alle quali avevano chiamati tutti
+coloro che avevano in Genova opinione di conoscere le leggi e gli affari
+dello stato. Tutti avevano manifestato un conforme desiderio di
+concordia, tutti eransi mostrati disposti a grandi sagrificj. Teodoro
+Trivulzio, in allora luogotenente del re di Francia in Genova, non aveva
+concepito verun sospetto di tali adunanze; conciossiachè il loro
+apparente scopo di procurare una pace generale ad una città divisa in
+tanti partiti, pareva troppo legittimo.[399]. Egli aveva trovati in
+città dodici magistrati, creati nel precedente anno col titolo di
+riformatori, i quali dovevano occuparsi della riforma delle leggi, e
+della riunione delle diverse fazioni. Il Trivulzio aveva lasciato questi
+che si occupassero liberamente intorno alle funzioni della loro carica;
+e i riformatori poterono sotto il di lui governo maturare i loro
+progetti di legislazione, senza prendere veruna misura per mandarli ad
+effetto[400].
+
+ [399] _Ben. Varchi Stor. Fior., l. VII. p. 173._
+
+ [400] _Ivi, p. 174._
+
+Ma quando Andrea Doria, nel 1528, ebbe costretto Barbesieux ad uscire
+colla sua flotta dal porto di Genova, e Teodoro Trivulzio a rifugiarsi
+nella Cittadella, il senato adunato incaricò i riformatori di dare alla
+patria una nuova costituzione, ed in particolare di fare sparire
+radicalmente tutti i segni delle fazioni che l'avevano così lungamente
+lacerata[401]. Pure il senato ignorava tuttavia se il Doria, ad esempio
+di tutti i suoi predecessori, non vorrebbe raccogliere per sè solo tutti
+i frutti della sua vittoria e farsi sovrano della sua patria. Infatti
+Carlo V, che non amava le repubbliche, ed a cui lo zelo a pro della
+libertà ricordava i freschi torbidi de' suoi regni di Spagna, aveva
+offerto ad Andrea Doria di riconoscerlo principe di Genova, e di
+mantenerlo nel possedimento di quello stato; ma questo grand'uomo ricusò
+costantemente d'innalzarsi con danno della sua patria; si ostinò a
+chiedere che venisse riconosciuta la di lei costituzione repubblicana,
+ed altro per sè non volle che la gratitudine dei suoi concittadini[402].
+
+ [401] _Ivi, p. 175._
+
+ [402] Il senatore Battista Lomellini lo ringraziò a nome dalla
+ patria, e la repubblica gli fece innalzare una statua di marmo con
+ questa iscrizione. «_Andreæ Auriæ civ. opt. felicissimoque, vindici
+ atque auctori publicae libertatis S. P. q. G. posuere._» _Bern.
+ Segni, l. II, p. 47 — P. Bizzarri, l. XX, p. 476._
+
+Non era quasi mai per interessi loro proprj, per diritti, o per
+privilegj contesi tra le varie classi de' cittadini, che le fazioni di
+Genova avevano prese le armi. Fino dalla metà del XIV.º secolo la prima
+dignità dello stato era stata dalle leggi riservata ad un plebeo
+ghibellino, e le fazioni guelfa e patrizia, eransi senza mormorare
+assoggettate a questa costante esclusione. Ad ogni modo l'una e l'altra
+aveva continuato ad esistere ed a prendere parte nelle violenti
+rivoluzioni dello stato. Ma il punto d'onore di cadaun cittadino
+trovavasi bizzarramente associato piuttosto ad un nome che ad un vero
+interesse, appoggiandosi le fazioni ad odj personali, non ad opinioni.
+Erano in Genova Guelfi e Ghibellini, nobili e cittadini, grandi e
+piccoli borghigiani, partigiani degli Adorni e partigiani dei Fregosi:
+ogni cittadino si era collocato in alcuna di queste parti, ognuno
+trovavasi gravemente offeso nelle prerogative, o nell'onore della
+propria fazione; fors'anche era per sè stesso indifferente rispetto alla
+cosa che doveva ferirlo, ma se non se ne fosse mostrato offeso, i suoi
+concittadini lo avrebbero creduto senz'onore e senza coraggio. Era
+dunque il più delle volte l'immaginazione, era un fatale pregiudizio, e
+non già reali offese, che avevano tante volte poste le armi in mano di
+questo popolo focoso, e precipitatolo d'una in altra rivoluzione. Perciò
+i riformatori si trovarono in dovere di mutare piuttosto i nomi che le
+cose. Se potevano sopprimere i nomi delle antiche fazioni e quegli
+ancora delle antiche famiglie, che erano un pegno dell'attaccamento di
+ogni famiglia ad ogni fazione, confidavano di potere spegnere con que'
+nomi, anche quelle passioni prive di reale alimento, e tenute vive
+soltanto dal pregiudizio.
+
+In ogni tempo le potenti famiglie avevano in Genova avuta la costumanza
+di accrescere la potenza loro coll'adottare altre meno ricche famiglie,
+meno illustri, meno numerose, cui comunicavano i loro nomi, i loro
+stemmi, obbligandosi in pari tempo a proteggerle, e facendo in cambio
+che queste prendessero parte a tutte le loro liti. Le case nelle quali
+si entrava in tal guisa per adozione, si chiamavano _alberghi_, ed
+eranvi poche illustri famiglie che non si fossero aggrandite coll'unione
+di straniere famiglie. Questa costumanza apparecchiò un nuovo
+regolamento, col quale i dodici riformatori riformarono la
+repubblica[403].
+
+ [403] _Pet. Bizarri Sentinatis dissert. de Repub. Gen. statu, et
+ administ. in Graevii Thesaur., t. I, p. II, p. 1453._
+
+Prima di tutto soppressero la legge che assegnava le più eminenti
+magistrature a' soli cittadini dell'ordine popolare ed ai Ghibellini,
+volendo che tutti gli antichi Genovesi contribuenti e proprietarj
+venissero considerati come eguali in diritto: e per uniformarsi alla
+crescente vanità del secolo, invece di chiamarli cittadini, loro diedero
+il nome di gentiluomini. Onde meglio cimentare fra di loro
+l'eguaglianza, vollero che tutti questi gentiluomini fossero
+classificati in un ristretto numero di case; dichiararono che tutte le
+famiglie che in allora tenevano in Genova sei case aperte, sarebbero
+considerate per _alberghi_, ad eccezione soltanto degli Adorni e dei
+Fregosi, de' quali volevano sopprimere i nomi, come quelli che
+rammentavano troppe guerre civili. Le famiglie, che avevano tali
+requisiti, trovaronsi in numero di ventotto[404]. Essi le obbligarono ad
+adottare tutto il rimanente de' cittadini genovesi che potevano
+partecipare agli onori dello stato; in maniera per altro che
+frammischiarono e confusero tutto quello ch'era prima stato oggetto di
+distinzione; fecero entrare i Guelfi nelle case anticamente Ghibelline,
+e i Ghibellini in quelle dei Guelfi; vollero che in ogni albergo vi
+fossero e nobili e plebei, e partigiani degli Adorni, e partigiani de'
+Fregosi; in pari tempo risvegliarono la vanità di tutti, legandola al
+nuovo loro nome di famiglia; e riuscirono così felicemente, che coloro
+che la legge aveva associati insieme, cominciarono fino d'allora a
+risguardarsi come parenti[405].
+
+ [404] I nomi di questi ventotto alberghi furono, Auria (Doria),
+ Calvi, Catani, Centurioni, Cibo, Cicada, Fieschi, Franchi, Fornari,
+ Gentili, Grimaldi, Grilli, Giustiniani, Imperiali, Interiani,
+ Lercari, Lomellini, Marini, Negri, Negroni, Palavicini, Pinelli,
+ Promontori, Spinola, Salvaghi, Sauli, Vivaldi, Ususmari.
+
+ [405] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 508. — Ben. Varchi, l. VII, p.
+ 180._
+
+Questa singolare divisione di tutta la repubblica in ventotto famiglie
+durò quarant'otto anni. Questa aveva fatte cessare le antiche divisioni;
+ma ne lasciò scoppiare delle altre tra l'antica e la nuova nobiltà, e
+tra queste due classi che governavano ed il popolo escluso dal governo.
+Per mettere fine a questa dissensione, che aveva degenerato in guerra
+civile, il papa, l'imperatore ed il re di Spagna, cui i Genovesi avevano
+deferito l'ufficio di mediatori, credettero di dovere distruggere
+l'opera fatta ne' tempi del Doria. Colla legge che pubblicarono il 17
+marzo del 1576, furono soppressi i nomi degli alberghi, e fu invitata
+ogni famiglia a riprendere l'antica sua denominazione[406].
+
+ [406] La legge viene riportata da Grevio. _Thes. Rer. Ital., t. I,
+ p. II, p. 1471._
+
+Tutti i gentiluomini genovesi ammessi a partecipare degli onori dello
+stato dovettero essere ammessi nel senato, nel quale era riposta la
+sovrana autorità. Questo senato nel 1528 fu formato di 400 membri, che
+si rinnovavano a vicenda, e che non sedevano che un anno. Quando in
+seguito l'aristocrazia si andò ristringendo, si trovò più giusto e più
+conveniente di chiamare tutti ad un tempo in senato i gentiluomini che
+avevano diritto alla sovranità. Erano in allora ridotti al numero di
+circa 700, ed entrarono nel gran consiglio tutti coloro che avevano
+compiuto l'anno 22.mo[407].
+
+ [407] _Hier. de Marinis de Reip. Genuens. Gubernat., c. II, in
+ Graevi Thes., t. I, p. II, p. 1422 circa il 1667._
+
+A questo primo senato o gran consiglio spettava l'elezione di un altro
+senato, composto di cento membri, che posteriormente fu portato a
+dugento, e che rinnovavasi tutti gli anni. Al primo spettava pure la
+nomina del doge, degli otto consiglieri della signoria e degli otto
+procuratori di comune, il di cui ufficio durava due anni, e che
+formavano tra di loro il governo. La nuova costituzione, sopprimendo le
+distinzioni de' natali, apriva ad Andrea Doria la strada alla dignità
+ducale, in addietro chiusa ai gentiluomini; ed infatti pareva che la
+pubblica riconoscenza gliela destinasse. Ma questo generoso cittadino
+credeva cosa essenziale di conservare alla sua patria la protezione di
+Carlo V, continuando a servirlo come comandante delle sue flotte; ed un
+tale impiego era incompatibile colla rappresentanza della sovranità.
+Perciò il Doria ricusò la corona ducale; e soltanto a motivo di questo
+suo rifiuto le funzioni di doge furono ridotte a soli due anni, e
+strette le prerogative entro angusti confini. Il primo nominato doge fu
+Uberto Lazario Catani. Si volle che tra gli otto signori che formavano
+il suo più intimo consiglio, due risiedessero a vicenda nel palazzo
+ducale; e si accordò a tutti coloro che sarebbero in appresso stati
+dogi, il diritto di prendere posto nel consiglio de' procuratori del
+comune. Per ultimo si volle che cinque supremi censori o sindaci
+conservassero una certa quale ispezione su tutte le magistrature,
+sull'andamento costituzionale di tutte le autorità, e sulle vicendevoli
+relazioni fra di loro. Andrea Doria fu il primo di questi sindaci; e per
+una eccezione personale si volle che egli conservasse a vita tale
+dignità, mentre i suoi colleghi non dovevano restare in carica che
+quattro anni[408].
+
+ [408] _Ben. Varchi Stor. Fior., l. VII, p. 181. — Pet. Bizarri,
+ dissert. de Reip. Genuens, adm. Thesaur. Ital., t. I, p. II, p. 1453
+ e seguenti. — Cont. Uberti Folietae a Paulo Fratre, l. XII, p. 741.
+ — Jac. Bonfadii An. Genuens., l. I, p. 1341, in Graev. Thesauro, t.
+ I, p. II. — Filippo Casoni Annali di Genova, t. II, l. III, p. 45 e
+ segu._
+
+La costituzione di Genova, a seconda della nuova riforma, era puramente
+aristocratica. Stabiliva bensì l'eguaglianza, ma soltanto tra i nobili;
+limitava ad un numero proporzionatamente assai piccolo d'individui e di
+famiglie una sovranità che stendevasi non solo sopra una grandissima
+città, ma inoltre sopra le due Riviere e su tutta la provincia della
+Liguria. Il popolo genovese, senza influenza sulla casta che si era
+arrogato il diritto di governarlo, non potevasi in verun modo
+risguardare come rappresentato; vero è che le lunghe abitudini di una
+democrazia, la pubblica opinione ed il rispetto per le antiche memorie
+impedirono all'aristocrazia genovese di rendersi esclusiva come quella
+di Venezia, o di Lucca. Fino alla fine della repubblica s'introdussero
+frequentemente nel consiglio, e con una tal quale regolarità, uomini
+nuovi, tanto della città, che delle due riviere[409]. Venivano in tal
+modo associati alle prerogative de' governanti; ma non si davano con ciò
+difensori al popolo. Altronde le antiche famiglie, o spegnevansi
+interamente, o producevano un minor numero d'individui; il circolo in
+cui si chiudevano tutti i poteri andava ogni giorno sempre più
+ristringendosi, e la repubblica, invecchiando, s'andava maggiormente
+allontanando da quella libertà, di cui conservava tuttavia il nome.
+
+ [409] La legge permetteva al senato d'ammettere ogni anno sette
+ abitanti della città, e tre delle riviere nel corpo della nobiltà;
+ purchè la di lui scelta cadesse sopra coloro che per natali, per
+ costumi e per servigj renduti allo stato potevano di già essere
+ riputati eguali ai nobili. _Fil. Casoni Ann. di Genova, t. II, l.
+ III, p. 46._
+
+Dal canto suo la costituzione fiorentina partecipava di quello spirito
+d'aristocrazia, che suole generarsi dall'orgoglio, e che non tarda ad
+introdursi in quelle medesime famiglie che si sono rese illustri
+fondando la libertà. Il primo sentimento che diresse i Fiorentini
+nell'organizzazione dell'antica loro repubblica, era stato il desiderio
+di far concorrere tutte le volontà e tutte le forze, così alla difesa
+dello stato come alla sua amministrazione. Pure di mano in mano che la
+libertà rendeva la città più prospera, il commercio, le manifatture, il
+solo sentimento della sicurezza, facevano sorgere nella repubblica
+uomini nuovi, che dalla campagna venivano a stabilirsi in città, o che
+vi si rifugiavano dagli stati vicini, o finalmente che sorgevano di
+mezzo alle classi affatto povere, e la di cui esistenza era quasi del
+tutto ignota. Gli antichi cittadini non avevano deposta ogni gelosia
+verso coloro che venivano in tal modo a dividere con loro le proprie
+prerogative; ed il mantenimento degli esclusivi diritti alla sovranità,
+che gli uni pretendevano, e che gli altri non volevano ammettere, era
+stato cagione di molte dissensioni.
+
+Quando la repubblica venne nuovamente costituita nel 1527, il principio
+di limitare il diritto di cittadinanza a coloro che lo avevano ricevuto
+per eredità dai loro antenati fu riconosciuto da tutte le parti. Non si
+risguardarono come cittadini fiorentini che coloro i quali poterono
+provare che i loro antenati erano stati ammessi ai tre maggiori ufficj,
+della signoria del collegio, e del buoni uomini. E non si tenne pur
+conto di quest'ammissione, s'era stata accordata dal governo de' Medici,
+dal 1512 al 1527, perchè si diceva che in questo spazio di tempo molti
+uomini nuovi avevano ottenuto l'ingresso al collegio col danaro, mentre
+che niuno era stato dichiarato abile agl'impieghi per mezzo dello
+scrutinio di una libera magistratura[410]. Per tal modo, in nome
+dell'aristocrazia e della libertà, i Fiorentini pronunciarono una severa
+esclusione contro quanti non appartenevano ad una classe poco numerosa.
+Effettivamente gli abitanti del territorio fiorentino non avevano parte
+alcuna alla sovranità, riservata ai soli cittadini della capitale. Tra
+questi ancora non tenevasi verun conto di coloro che non pagavano le
+imposte dirette, e che venivano indicati col nome di _non sopportanti_.
+Rispetto a coloro che trovavansi inscritti nel libro del comune, e che
+pagavano la decima, quando toccavano l'età di ventiquattro anni, prima
+della quale non potevano entrare nel gran consiglio, dovevano provare
+che il nome del loro padre o dell'avo loro era stato posto nelle borse
+dalle quali si estraevano a sorte le tre supreme magistrature, ed in
+appresso dovevano essere approvati dalla signoria a scrutinio segreto;
+locchè loro dava il rango di _statuali_ ossia di cittadini attivi. Tutti
+i cittadini erano finalmente divisi tra i quattordici mestieri
+inferiori, ed i sette superiori. I primi, ossiano le _arti minori_
+avevano avuto per parte loro il quarto degli onori pubblici, e le _arti
+maggiori_ i tre quarti; ma questa divisione, che sembra ineguale, era
+favorevole ai mestieri inferiori. Più non restava che un piccolo numero
+di antichi cittadini immatricolati nelle arti inferiori; e se fossero
+stati posti allo stesso livello che gli altri, non avrebbero ottenuto
+quel quarto degl'impieghi che veniva loro accordato[411].
+
+ [410] _Gio. Cambi Hist. Fior., t. XXIII, p. 1._
+
+ [411] _Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 336._
+
+Sebbene la popolazione dello stato fiorentino non fosse lontana dal
+milione, non vedevansi giammai sedere nel grande consiglio più di due
+mila cinquecento cittadini; la quale assemblea propriamente non
+rappresentava il rimanente della nazione, ma era sovrana di proprio
+diritto, piuttosto che a nome del popolo: ad ogni modo bastava che la
+suprema autorità venisse esercitata da un corpo così numeroso, per
+interessare l'intera nazione alle sue deliberazioni, e per dare ai
+Fiorentini i vantaggi di un governo popolare.
+
+Ma tutti i membri del gran consiglio non avevano egualmente cara questa
+popolarità. Vi si distinguevano due fazioni. Capo della prima, ossia di
+quella de' magnati, era il gonfaloniere Niccolò Capponi. Questi uomini
+renduti orgogliosi dalle immense loro ricchezze, dal fasto onde si
+vedevano circondati ne' loro palazzi, dalle eminenti cariche ottenute
+nella chiesa, dai cappelli cardinalizj, vescovadi, e governi di province
+ond'erano decorati i loro figli o fratelli, sdegnavano di riconoscere
+altri uomini loro eguali nella massa dei cittadini fiorentini, e si
+studiavano di ravvicinare la repubblica alla costituzione oligarchica di
+Venezia, in allora oggetto dell'universale ammirazione. Alla testa della
+fazione popolare opposta a questa stava Baldassare Carducci, dottore di
+legge, che aveva grandissima riputazione, e che, esiliato già da'
+Medici, aveva alcun tempo risieduto in Padova, ov'era stato arrestato
+per ordine di Clemente VII. Malgrado la sua assai avanzata età il
+Carducci si rendeva ancora oggetto della pubblica attenzione, non meno
+per l'impetuosità del suo carattere, e pel suo odio verso il Capponi e
+verso tutti i grandi, che per i suoi talenti[412]. Fu un trionfo pel
+partito aristocratico lo avergli fatto dare l'ambasceria di Francia, che
+lo allontanava dalla sua fazione. Egli morì durante la sua legazione, in
+tempo dell'assedio di Firenze[413].
+
+ [412] _Ben. Varchi, l. III, p. 170-176. — Ber. Segni, l. I, p. 14,
+ 29. — Fil. de' Nerli, l. VIII, p. 162._
+
+ [413] _Ivi, p. 177._
+
+Primeggiava nello stesso partito Dante di Castiglione, il quale assai
+più nemico de' Medici che dell'aristocrazia, sforzavasi di aprire tra di
+loro e la sua patria una così larga breccia, che in verun tempo non si
+potesse più chiudere. Un giorno con un branco d'uomini mascherati, ma
+ch'erano stati conosciuti sotto la loro maschera, egli entrò a forza
+nella Nunziata, una delle più ricche chiese di Firenze, e vi rovesciò
+co' suoi compagni le statue di Lorenzo, di Giuliano, di Leon X e di
+Clemente VII. Questi forsennati, dopo averle spezzate con disprezzo,
+passarono a distruggere gli stemmi dei Medici nelle chiese di san
+Lorenzo, di san Marco e di san Gallo, edifizj eretti o ristaurati da
+quella famiglia; essi risguardavano questi emblemi come monumenti di una
+servitù che volevano far dimenticare; disprezzavano la politica di
+Niccolò Capponi, che temeva di offendere troppo Clemente VII; e sebbene
+fossero stati conosciuti, il governo non ardì di punire questa
+violazione dell'ordine pubblico[414].
+
+ [414] _Bern. Segni Ist. Fior., l. I, p. 19._
+
+Niccolò Capponi era sinceramente attaccato alla libertà; ma la dolcezza
+del suo carattere unita a qualche debolezza, lo portavano ad avere de'
+riguardi per il papa, e per gli uomini ch'erano stati potenti sotto il
+governo mediceo, quali erano Francesco Guicciardini, Francesco Vettori e
+Matteo Strozzi: egli avrebbe voluto che la repubblica, scuotendo il loro
+giogo, non lasciasse di rispettarli, onde non provocare il loro
+risentimento; e così aveva ingrossato il suo partito con tutti coloro
+che mantenevansi segretamente attaccati ai Medici, o che temevano le
+vendette del popolo. Contava pure tra i suoi aderenti un'altra classe di
+uomini, che non avevano veruna relazione co' precedenti: erano costoro
+gli antichi _piagnoni_, ossia i settatori di Girolamo Savonarola. Lo
+stesso Capponi era stato discepolo di quel frate, e non aveva interrotte
+l'esagerate sue pratiche di divozione nemmeno sotto il precedente
+governo poco favorevole ai bigotti. I partigiani de' Medici, che
+dicevansi _Palleschi_ o _bigi_, avevano lungo tempo conservata la più
+marcata avversione verso i fautori del Savonarola, da loro detti
+piagnoni ed ipocriti; ma un interesse comune li riunì sotto le insegne
+del Capponi, e bentosto sentirono la segreta alleanza che suole unire
+gli uni agli altri i partigiani del dispotismo dell'aristocrazia e della
+superstizione.
+
+Le calamità che travagliarono Firenze il primo anno del governo del
+Capponi, contribuirono ad accrescere il di lui credito, ed a sviluppare
+in lui l'entusiasmo religioso. La peste era stata portata da Roma a
+Firenze nel 1522 da un uomo del basso popolo che si era sottratto alle
+guardie sanitarie. Sebbene in allora il contagio non si estendesse oltre
+alcune strade, che vennero cautamente separate dal rimanente della
+città, lo spavento fu in tutti gli abitanti estremo, e la maggior parte
+de' ricchi cittadini si rifugiarono nelle loro ville o in lontani paesi.
+La peste, cessata nel caldo della state, ricomparve nel susseguente anno
+dopo alcune prediche che avevano riunito una grandissima quantità di
+popolo. All'ultimo ricomparve nel 1527 con maggiore violenza di prima,
+dopo una processione ordinata per rendere grazie a Dio della ricuperata
+libertà. In così lungo intervallo il contagio non si era mai spento del
+tutto, e ne' sei anni che si protrassero i suoi guasti, si calcolò che
+rapisse sessanta mila uomini a Firenze, e press'a poco altrettanti nel
+territorio[415].
+
+ [415] _Ben. Varchi, l. VII, t. II, p. 203-215. Bern. Segni, l. I, p.
+ 19._ Questi porta la mortalità a 250,000 persone in tutto lo stato
+ fiorentino.
+
+L'emigrazione ch'era stata nel primo anno grandissima, non si era
+rinnovata ne' susseguenti, perchè gli uni si erano accostumati al
+pericolo, gli altri non si trovavano abbastanza ricchi per sostenere
+così grave dispendio. Ma nel 1527, quando si vide in sul cominciare di
+luglio morire in Firenze circa dugento persone al giorno, poi tre in
+quattrocento al giorno in agosto, e più di cinquecento in tre successivi
+giorni, lo spavento costrinse tutte le persone doviziose a fuggire
+nuovamente[416]. Allora si rendettero impossibili le adunanze de'
+consiglj o dei collegj della signoria, e tutte le risoluzioni rimasero
+ineseguite per non essere sanzionate da sufficiente numero di suffragj.
+Per uscire da questo stato di anarchia la signoria fece intimare un
+ordine di recarsi al loro luogo nel gran consiglio a tutti i membri del
+consiglio degli Ottanta, ed a tutti i cittadini esercenti una qualunque
+magistratura. Voleva essere autorizzata a poter trascurare in tempo
+della peste le ordinarie forme della legislazione: ma quest'adunanza non
+si formò che di novanta cittadini, i quali, dispersi nell'immensa sala
+del consiglio, tenevansi possibilmente il più lontano che potevano gli
+uni dagli altri per timore di ogni comunicazione. Varj amici e parenti,
+che dal principio della malattia fino al presente più non si erano
+trovati assieme, si rivedevano per la prima volta in questa sala, e
+apprendevano gli uni dagli altri la morte delle più care persone; perciò
+si udivano qua e là sospiri e gemiti muovere da quelle quasi deserte
+panche. L'autorità domandata dal gonfaloniere gli fu in tale circostanza
+di buon grado accordata da quest'assemblea, ed in appresso la signoria,
+finchè durò la peste, amministrò la repubblica senza consultare i
+consiglj. La vigilia della festa dell'Assunta la malattia parve
+sensibilmente diminuita, ed era quasi affatto cessata il dì d'ogni
+Santi[417].
+
+ [416] _Ben. Varchi, l. VII, p. 212._
+
+ [417] _Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 339. — Comment. di Filippo
+ de' Nerli, l. VII, p. 168._
+
+Non era gran tempo che la peste più non infieriva, quando in una delle
+prime sedute del gran consiglio, il 9 febbrajo del 1528, Niccolò Capponi
+si animò in parlando de' gastighi di Dio e della sua compassione; tenne
+arringando quasi i termini medesimi adoperati già dal padre Savonarola
+in pulpito, e terminò la sua allocuzione gettandosi in ginocchioni ed
+implorando ad alta voce la divina misericordia. Il consiglio,
+strascinato dal suo esempio, replicò, stando pure in ginocchio, il grido
+di misericordia e decretò in appresso, dietro proposizione fatta dal
+Capponi, che Cristo sarebbe dichiarato perpetuo re di Firenze, e fece
+collocare alla porta principale del palazzo pubblico un'iscrizione che
+attestava questa nomina. Ma que' medesimi che non si erano opposti al
+Capponi nelle sue estasi religiose, per timore di cadere in sospetto
+d'empietà, lo motteggiavano in appresso per la città come imbecille, o
+lo accusavano d'ipocrisia[418].
+
+ [418] _Ben. Varchi, t. II, l. V, p. 53. — Jac. Nardi, l. VIII, p.
+ 340. — Filip. de' Nerli, l. VIII, p. 170. — Bern. Segni, l. I, p.
+ 31. — Gio. Cambi, t. XXIII, p. 5._
+
+Malgrado l'alienamento che avevano pel Capponi tutti gli amici più
+ardenti della libertà, il 10 giugno del 1528, egli fu confermato per
+esercitare la seconda volta l'ufficio di gonfaloniere, e tale elezione
+riuscì universalmente gradita al popolo, che trovava nel capo dello
+stato moderazione, disinteresse ed amore del ben pubblico[419]. Durante
+la sua amministrazione egli aveva cercato di riformare i tre più
+importanti rami del governo, la giustizia, la finanza e la guerra; ed
+aveva se non altro ottenuto di rendere più tollerabili diverse
+istituzioni assai viziose.
+
+ [419] _Ben. Varchi, l. VI, p. 133. — Bern. Segni, l. I, p. 31. —
+ Filippo de' Nerli, l. VIII, p. 171._
+
+Erasi fin allora sperimentato che i delitti politici non erano mai in
+Firenze giudicati imparzialmente; e sebbene alternativamente portati al
+tribunale del podestà, della signoria, degli otto di balìa e del gran
+consiglio, le sentenze erano sempre state il trionfo di un partito
+sull'altro. In giugno si pubblicò una legge che accordava
+l'interposizione dell'appello di tutti i delitti politici e militari ad
+un nuovo tribunale detto la _quaranzia_. Fu composto detto tribunale di
+quaranta membri estratti a sorte per ogni caso particolare nel consiglio
+degli ottanta; e vi si trovò il vantaggio d'avere giudici
+originariamente nominati dal popolo, e preventivamente non conosciuti
+dai delinquenti. Nello stesso tempo la legge che stabiliva la quaranzia,
+assicurava la pronta decisione delle cause portate alla sua
+decisione[420].
+
+ [420] _Ben. Varchi, l. IV, t. I, p. 191. — Jacopo Nardi, l. VIII, p.
+ 337. — Bern. Segni, l. I, p. 25._
+
+La maniera di distribuire le imposte era stata d'ogni tempo quasi
+affatto arbitraria, ed era forse impossibile l'evitare tale
+inconveniente in una repubblica mercantile, dove il maggior peso doveva
+gravitare sul fruttato del commercio, e dove ogni dichiarazione del
+proprio stato di fortuna; intaccando il credito de' mercanti, non poteva
+non riuscire odiosa. L'imposta territoriale appoggiavasi ad un catastro
+fatto con grandissima diligenza. Le imposte indirette sono di loro
+natura apparentemente volontarie, e non alterano punto la libertà; ma
+l'imposta diretta sulle ricchezze mobiliari o sopra gli sconosciuti
+profitti del commercio era la più difficile a regolarsi, ed era
+riservata soltanto per gli urgenti bisogni e per le straordinarie
+sovvenzioni. Il gran consiglio, dopo avere ordinata la somma da levarsi
+in questo modo, sceglieva venti cittadini, cui dava il carico di
+ripartire la fissata somma fra tutti i contribuenti. Richiedeva, sotto
+severe pene, che l'operazione loro si terminasse entro un determinato
+numero di giorni, e stabiliva un _minimum_ ed un _maximum_ per ogni
+quota di contribuzione. Questi commissarj facevano tutti i loro lavori
+separatamente, ed in appresso rimettevano ai monaci di qualche convento,
+designato con pubblico decreto, il proprio ruolo de' contribuenti colla
+somma che gli era arbitrariamente imposta. I monaci, per determinare la
+contribuzione di un cittadino, riunivano le venti proposizioni dei
+commissarj a suo riguardo, levavano preventivamente le sei più alte e le
+sei più basse, siccome quelle che potevano essere state dettate da odio
+o da favore, indi addizionavano le otto medie, e dividevano la somma per
+otto. Questi monaci erano obbligati con giuramento al segreto per tutto
+questo lavoro; e dopo averlo ultimato ne bruciavano tutti i
+materiali[421].
+
+ [421] _Comment. di Filippo de' Nerli, l. VIII, p. 165._
+
+Per ultimo la terza riformagione, procurata da questo governo alle leggi
+di Firenze, tendeva a dare alla repubblica abitudini più militari; e
+questa era, meno che le altre, opera del gonfaloniere. Nicolò Capponi,
+sia pel suo carattere pacifico e per l'età sua, o sia per economia,
+erasi opposto all'accrescimento delle fortificazioni di Firenze, ed
+aveva tentato d'impedire che si adottasse il dispendioso progetto
+seguito da Clemente VII quand'era tuttavia cardinale. Soleva
+frequentemente ripetere che una piccola armata non sarebbe capace di
+prendere Firenze, e che una grande non potrebbe tanto tempo mantenersi
+nella campagna fiorentina per intraprendere l'assedio della
+capitale[422]. Ma non potè interamente resistere all'ardore marziale,
+che aveva allora invasa la nazione. Un corpo di trecento giovani,
+appartenenti alle principali famiglie, si era volontariamente formato
+per guardia del palazzo; era composto de' più caldi partigiani della
+libertà, cui il Capponi si rendette in breve sospetto a cagione de' suoi
+riguardi verso i Medici. Il gonfaloniere, ch'erasi lungamente opposto
+all'armamento del popolo fiorentino, finì col farne egli medesimo la
+proposizione, onde procurarsi un appoggio contro la guardia del palazzo.
+Tale proposizione fu riconosciuta come legge il 6 novembre del
+1528[423].
+
+ [422] _Jacopo Nardi, l. VIII, p. 335. — Ben. Varchi, l. VII, t. II,
+ p. 188._
+
+ [423] _Ben. Varchi, l. VII, p. 190. — Bern. Segni, l. II, p. 36._
+
+La guardia urbana doveva essere formata di quattro mila cittadini
+dell'età de' diciotto ai quarantacinque anni, tutti di famiglie che
+avessero diritto di sedere nel gran consiglio. Dividevasi questa guardia
+in sedici compagnie sotto gli ordini dei sedici gonfalonieri che
+formavano il collegio della signoria. Ella prestò giuramento di fedeltà
+alla repubblica in mezzo ad un popolo orgoglioso di ricevere nuovamente
+le armi, e riconobbe per suo capo Stefano Colonna di Palestrina, che fu
+incaricato di ordinarla. La ricchezza de' suoi abiti e de' suoi
+equipaggi le inspirava una confidenza in sè medesima affatto nuova pei
+Fiorentini. Finalmente dopo la sua creazione il consiglio decise, contro
+il parere del gonfaloniere, di terminare le fortificazioni di Firenze;
+ma per impiegare minor numero di gente nel custodirle, se ne ristrinse
+il circuito. Michel Angelo Buonarotti non isdegnò di farne il piano,
+dopo avere consultati varj sperimentati militari; ed il più grande
+artista consacrò i suoi talenti alla prima delle arti, quella della
+difesa della patria[424].
+
+ [424] _Jacopo Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 337, 338._
+
+Ma mentre che la repubblica apparecchiavasi con tanto ardore a difendere
+la sua libertà, per una singolare circostanza si trovava implicata in
+una stessa lega con quel principe medesimo, ch'ella doveva più d'ogni
+altro temere. Lo scopo principale della sua alleanza con Francesco I,
+Enrico VIII e la repubblica di Venezia, era di costringere Carlo V a
+riporre in libertà Clemente VII; e non pertanto Clemente VII era colui
+che la repubblica Fiorentina doveva più d'ogni altro temere. Fin dal
+principio della rivoluzione, nel 1527, i Fiorentini avrebbero potuto
+essere tentati di attaccarsi all'alleanza dell'imperatore, che in allora
+teneva prigioniere il papa loro nemico, e che tanto accanimento mostrava
+contro la casa de' Medici; ma essi conservavano per la nazione francese
+la più tenera affezione: avevano potuto fare confronto di questa nazione
+coi Tedeschi, cogli Spagnuoli, cogli Svizzeri, che tanto tempo avevano
+guerreggiato in Italia, e l'avevano costantemente trovata umana, leale e
+generosa. Invano i loro politici, Macchiavelli, Guicciardini, Vettori e
+Capponi, loro avevano rappresentato che non dovevano confondere la
+nazione col capo; che quanto questa era, generalmente parlando, valorosa
+e fedele, altrettanto il suo governo si faceva giuoco senza scrupolo
+della data fede, come l'avevano essi medesimi sperimentato nella guerra
+di Pisa, in quella della lega di Cambrai, e nelle negoziazioni colla
+Spagna. Le maniere ed i cavallereschi discorsi di Francesco I rendevano
+inutili tutti questi avvertimenti. I Fiorentini avevano in lui tutta
+riposta la loro fiducia[425]; eransi essi spogliati del necessario per
+pagargli sussidj, e per portare a numero la di lui armata a Napoli,
+mentre ch'essi medesimi si trovavano oppressi dalla peste e dalla fame.
+Le loro bande nere, che gli avevano mandate, erano state lungo tempo il
+nervo delle di lui armate, ed erano state totalmente disperse trovandosi
+al di lui servigio. Quando seppero il disastro di Lautrec sotto Napoli,
+ed in appresso la rivoluzione di Genova, estremi erano stati il loro
+dolore e lo spavento loro. Pure risguardavano come cosa impossibile che
+un eroe, pel quale si erano sagrificati, gli abbandonasse: ma
+l'avvenimento fece vedere che Macchiavelli, Capponi ed Alamanni avevano
+conosciuto il re assai meglio che non avevano saputo conoscerlo i loro
+concittadini.
+
+ [425] _Bern. Segni, l. I, p. 14 — Ben. Varchi, l. III, p. 150 e l.
+ V, p. II. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 341._
+
+Luigi Alamanni era amico di Andrea Doria; aveva veduto con piacere
+stabilirsi in Genova un governo libero; ed egli medesimo, proscritto per
+avere congiurato contro Clemente VII, allora cardinale dei Medici, non
+doveva cadere in sospetto di parzialità per questo pontefice. Dall'altro
+canto Andrea Doria vivamente desiderava la libertà fiorentina; egli
+profondamente paventava per la sua patria la gelosia degli stati
+dispotici, e calcolava tutti i pericoli che correva Genova se
+sopravviveva quasi sola alle distrutte repubbliche dell'Italia. Fece
+perciò sentire all'Alamanni quanto poco poteva sperarsi che i Francesi
+rimanessero vittoriosi, quanto rischio correvano in particolare i
+Fiorentini d'essere da Francesco I abbandonati nelle prime trattative di
+pace; l'avvisò confidenzialmente, che Clemente VII consentiva a
+riconciliarsi coll'imperatore, se in compenso gli venivano ceduti i
+Fiorentini, mentre che Carlo V per dare il suo assenso altro non
+aspettava che di vedere se i Fiorentini gli farebbero qualche offerta.
+Luigi Alamanni dietro queste prime aperture venne spedito dalla signoria
+a Barcellona. Tornò in breve per annunciare al governo, che, se voleva
+prevenire la conclusione del trattato del papa, non aveva un solo
+istante da perdere; che ad ogni modo Andrea Doria, valendosi del favore
+che godeva altissimo presso l'imperatore, prometteva ancora di far
+guarentire la libertà e la sicurezza della repubblica, purchè si
+affrettasse di trattare. In tale occasione si tennero molte
+deliberazioni e consulte segrete, tanto fra i membri componenti il
+governo, come cogli uomini di stato che non erano attualmente in carica;
+all'ultimo il gonfaloniere assoggettò cotale deliberazione alla
+signoria, ai dieci della guerra, ed a quelli che dicevansi la _pratica
+segreta_, persone da lui medesimo scelte per tenergli luogo di
+consiglieri. Anton Francesco Albizzi espose in una scrittura i vantaggi
+della riconciliazione coll'imperatore, la di cui lettura fu ascoltata di
+controgenio. Tommaso Soderini, rispondendogli, risvegliò l'antico amore
+de' Fiorentini verso la Francia, e tutti a sè trasse i suffragj; di modo
+che le trattative si ruppero, e lo stesso Alamanni credette essere
+prudente cosa l'allontanarsi[426].
+
+ [426] _Bern. Segni Ist. Fior., l. II, p. 52-56._
+
+Dopo la rottura del trattato di Madrid Francesco nulla aveva avuto più a
+cuore che di rinnovare le negoziazioni, onde liberare i suoi figliuoli.
+Si era alcun tempo lusingato di riuscirvi colle vittorie di Lautrec; ma
+bentosto aveva privato questo generale de' fondi che gli aveva promessi,
+e ruinata in tal modo la sua armata. La sua negligenza, i suoi
+dissipamenti, erano stati la prima cagione del disastro de' Francesi
+sotto Napoli; e questo disastro terminò di scoraggiarlo interamente, e
+lo dispose ad accettare tutte le condizioni che potrebbero condurre ad
+una pace di cui sentiva così vivamente il bisogno.
+
+Omai altre armate non restavano al re in Italia, che quella di Francesco
+di Borbone, conte di San-Paolo, la quale era più debole assai di quello
+che si diceva, e composta di più cattive truppe che le precedenti:
+inoltre il re le mandava meno danaro di quello che aveva promesso, e
+perchè il Borbone era prodigo e negligente, s'appropriava parte di
+questo danaro, lasciando che i suoi subalterni rubassero il rimanente.
+Si disgustò col duca d'Urbino, che dal canto suo rifiutavasi ad ogni
+fatto alcun poco pericoloso. Egli non seppe nè soccorrere Genova, nè
+assediare Milano, sebbene Antonio di Leyva più non avesse che un pugno
+di soldati. Gli andò a male un attentato poco onorevole per sorprendere
+Andrea Doria nella sua casa di campagna[427]; e non seppe impedire a due
+mila Spagnuoli, di quelli cui l'estrema nudità aveva fatto dare il nome
+di _Bisogni_, di passare a Milano, sebbene avessero preso terra a
+Genova, senza abiti, senza scarpe, senz'armi, senza paga e senza
+vittovaglie; tutte le sue intraprese si ristrinsero alla presa de' tre
+castelli di Serravalle, sant'Angelo e Mortara[428].
+
+ [427] _Bern. Segni, l. II, p. 48. — P. Jovii Hist. sui temp., l.
+ XXVI, p. 79. — Jac. Bonfacii An. Gen., l. I, p. 1344. — Galeat.
+ Capella, l. VIII, p. 689._
+
+ [428] _Ben. Varchi, l. VIII, p. 287._
+
+La campagna del 1529 era di già cominciata, ed i Milanesi si erano
+trovati doppiamente oppressi, perchè i due mila _Bisogni_ erano giunti a
+Milano in aprile, ed era stato forza di provvederli d'ogni cosa.
+Frequentemente costoro fermavano di bel mezzogiorno i cittadini nelle
+strade per farsi dare le loro vesti, scarpe, cappelli ec.; e quando
+facevasi di ciò lagnanza ad Antonio di Leyva, non si avevano da lui per
+tutta risposta che motteggi[429]. In questo tempo il San-Paolo aveva
+unita la sua armata a quella del duca d'Urbino ed a quella di Francesco
+Sforza; ma tutti tre insieme si erano trovati più deboli assai che non
+lo avevano annunziato i loro generali; tutti i reggimenti erano
+incompleti, non contando che la metà degli uomini che avrebbero dovuto
+avere. Dopo essersi alcun tempo trattenuti in vicinanza di Milano per
+privare di vittovaglie quella vasta città, i tre capi sentirono la
+necessità di separarsi; e partirono da Marignano, i Veneziani per
+Cassano, il duca di Milano per Pavia, ed il conte di San-Paolo per
+Landriano[430].
+
+ [429] _Gal. Capella, l. VIII, f. 89._
+
+ [430] _P. Jovii Hist. sui temp., l. XXVI, p. 81. — Gal. Capella, l.
+ VIII, f. 90._
+
+Il conte di San-Paolo era giunto il sabbato sera, 19 giugno, a
+Landriano, grossa borgata lontana dodici miglia da Milano, e poco meno
+da Pavia. Questa viene attraversata da un ramo del fiume Olona, che
+d'ordinario porta pochissima acqua, ma che in quell'istante era così
+gonfio a cagione di una dirotta pioggia, che si trovò impossibile di
+farlo guadare all'artiglieria. Il San-Paolo vi si trattenne tutta la
+domenica, ed Antonio di Leyva, avutone avviso a Milano, risolse di
+sorprenderlo. Il lunedì mattina, 21 giugno, quando il generale francese
+aveva già fatta partire la sua vanguardia sotto gli ordini di Guido
+Rangoni, e faceva passare il fiume all'artiglieria con circa mille
+cinquecento landsknecht ed un piccolo corpo d'artiglieria, che gli erano
+rimasti, venne all'improvviso attaccato da Antonio di Leyva, il quale,
+trovandosi gravemente preso dalla gotta, era costretto di farsi portare
+sopra una seggiola da quattro uomini alla battaglia. Gli uomini d'armi
+francesi fecero una valorosa resistenza; ma i Landsknecht si difesero
+assai debolmente, sicchè all'ultimo il San-Paolo fu fatto prigioniere
+con Giovan Girolamo Castiglione, Claudio Rangoni, Lignacco, Carbone, ed
+altri ragguardevoli personaggi. Dopo quest'ultima disfatta, l'armata
+francese si disperse, e quasi tutti i soldati tornarono in Francia[431].
+
+ [431] _P. Jovii Hist., l. XXVI, p. 82. — Fr. Guicciardini, l. XIX,
+ p. 521. — Gal. Capella, l. VII, f. 91. — Mém. de M. du Bellay, l.
+ III, p. 117-121. — B. Segni, l. III, p. 74. — Jac. Nardi, l. VIII,
+ p. 348. — Ben. Varchi, l. VIII, p. 289. — Fr. Belcarii, l. XX, p.
+ 625. — P. Paruta, l. VI, p. 481._
+
+Intanto a Cambrai si andava trattando la pace. Fino dal mese di maggio
+Carlo V e Francesco I avevano convenuto di mandare in quella città, il
+primo sua zia, l'altro sua madre. La prima, Margarita d'Austria, già
+duchessa di Savoja, sorella del padre dell'imperatore, era governatrice
+de' Paesi bassi; la seconda, Luigia di Savoja, duchessa di Angouleme,
+madre di Francesco I, aveva in ogni tempo esercitata grandissima
+influenza sul suo figlio, che le aveva dato il titolo di reggente.
+Queste due signore, pienamente informate de' segreti della loro corte,
+che avevano l'intera confidenza de' sovrani che rappresentavano,
+ch'erano unite in istretto nodo di parentela, che avevano molto spirito,
+abilità ed attitudine al maneggio degli affari, furono concordemente di
+avviso d'escludere dalla loro negoziazione tutte le formalità che tanto
+ritardo sogliono portare agli affari diplomatici. Recaronsi il 7 di
+luglio a Cambrai; alloggiaronsi in due vicine case, tra le quali fecero
+praticare una riservata comunicazione: conferirono ogni giorno senza
+testimonj, adoperandosi per la pace de' due imperj con una costante
+attività e con un impenetrabile segreto[432].
+
+ [432] _Mém. de Martin du Bellay l. III, p. 122. — Ben. Varchi, l.
+ IX, t. III, p. 6. — Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 524. — Jac. Nardi,
+ l. VIII, p. 347. — Fr. Belcarii, l. XX, p. 626._
+
+Ad ogni modo era di somma importanza per Francesco I di presentarsi
+sempre a Carlo V come capo di una potente lega, ponendo sulla bilancia
+tutto il peso de' suoi alleati d'Italia; perciò non lasciò mai, finchè
+durarono le negoziazioni, di dare ai suoi alleati le più costanti
+assicurazioni di difendere gl'interessi loro collo stesso zelo de'
+proprj. Promise replicatamente, ed ancora con giuramento, a Baldassare
+Carducci, ambasciatore di Firenze, ed a molti di lui concittadini, che
+mai non abbandonerebbe la repubblica, nè passerebbe a verun trattato
+senza comprendervela[433]. A ciò aggiunse positive proteste di essere
+apparecchiato a rinnovare la guerra, e ad entrare personalmente in
+Italia, ove ciò riuscisse necessario ai suoi alleati; prometteva pure di
+condurre con sè due mila quattrocento lance, mille cavaleggieri e
+ventimila fanti, e sollecitava i suoi alleati, i Veneziani, i
+Fiorentini, ed i duchi di Milano e di Ferrara, a promettergli dal canto
+loro mille cavaleggieri e venti mila fanti. Egli continuava queste
+negoziazioni con tanto maggior zelo, quanto meno pensava a dare
+esecuzione alle sue promesse; e cercava in ogni modo di accrescere la
+confidenza dei suoi alleati nella costanza e lealtà del suo
+carattere[434].
+
+ [433] _Ben. Varchi, l. VIII, t. II, p. 224; l. IX, t. III, p. 4 e
+ 5._
+
+ [434] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 519. — B. Varchi, l. IX, p. 4. —
+ P. Paruta, l. VI, p. 486._
+
+Ma mentre il re tentava con tali pratiche d'ingannare i suoi alleati,
+Clemente VII con una politica non diversa cercava d'ingannare lo stesso
+re. Voleva il papa vendere a caro prezzo la sua alleanza all'imperatore,
+facendosi a lui vedere sostenuto da tutta la potenza della santa lega, e
+mentre dava agli stati, che avevano prese le armi per la sua
+liberazione, manifeste prove della sua riconoscente fedeltà,
+mercanteggiava con Carlo V la misura del prezzo pel quale gli avrebbe
+abbandonati[435].
+
+ [435] _Lett. de' Principi, t. II, f. 151._
+
+Nella santa lega Clemente VII trovavasi associato a stati che non odiava
+meno di Carlo V, o a dir meglio, l'opinione della quasi irresistibile
+potenza di questo sovrano aveva pressocchè interamente fatto tacere il
+suo rancore, mentre non sapeva perdonare a più deboli stati altre più
+leggieri offese. Nel tempo della sua prigionia avevano i Veneziani
+occupate Ravenna e Cervia, sotto colore di custodirle per la santa sede;
+ma in seguito avevano rifiutato di restituirle, e per quante istanze
+loro ne facesse il papa direttamente, e per mezzo del re di Francia,
+unendovi anche le minacce, le due città continuarono ad avere
+guarnigione veneziana[436]. Il duca di Ferrara aveva a mano armata
+riprese le sue terre di Reggio, Modena e Rubbiera, sulle quali la santa
+sede non aveva altro diritto che quello che poteva darle la violenta
+occupazione fattane da Giulio II, poi da Leone X. Pure Clemente VII
+risguardava come un'usurpazione la riconquista fattane dalla casa
+d'Este; rivolgevasi alternativamente a tutti i sovrani, perchè le
+facessero restituire alla santa sede, e si maravigliava che il duca
+Alfonso fosse da loro protetto dopo avere ricuperati i proprj
+stati[437]. Ma i più odiati dal papa erano per altro i Fiorentini. Egli
+non poteva perdonar loro il ristabilimento della loro libertà, nè lo
+scacciamento della sua famiglia, nè il rovesciamento delle sue statue,
+nè la persecuzione de' suoi partigiani; domandava che gli fosse
+restituita sua nipote Cattarina de' Medici, figliuola di Lorenzo duca
+d'Urbino; e malgrado l'interposizione della Francia, non aveva ancora
+potuto riaverla[438]. Perciò, dopo avere ricuperata la libertà. Clemente
+VII non aveva voluto con verun atto pubblico violare la neutralità,
+sebbene dichiarasse ai Francesi che il solo motivo che lo ritraeva
+dall'entrare apertamente nella lega, era lo stato di miseria e di
+debolezza cui trovavasi ridotto[439].
+
+ [436] _P. Paruta, l. VI, p. 456. — Lettere dei Princ., t. II, f.
+ 165_, e frequentemente altrove. — _Lettera del papa a Francesco I
+ del 9 luglio 1528, f. 105._
+
+ [437] _Lett. de' Princ., t. II_ passim e specialmente a _f. 184._
+
+ [438] _Lett. de Princ., t. II, f. 167._
+
+ [439] _Risposta data a M. di Longavalle a nome di papa Clemente.
+ Lett. de' Princ., t. II, f. 85._
+
+Dal canto suo Carlo V, sebbene prendesse co' suoi nemici il contegno di
+conquistatore, segretamente desiderava di mettere fine ad una guerra che
+ruinava le sue finanze, e che, riducendo i suoi popoli alla
+disperazione, poteva alla fine ridondare in suo danno e grave pericolo.
+Altronde era sommamente agitato dai progressi della riforma in Germania,
+e da quelli de' Turchi in Ungheria. Egli non poteva lusingarsi che la
+costante sua prosperità si mantenesse ancora; perciocchè, sebbene le sue
+truppe mancanti di danaro, di armi e di munizioni, e spesso mal
+disciplinate, avessero trionfato di numerose popolazioni, ricche ed
+agguerrite, in una nuova guerra potevano pure restar perdenti. Perciò
+Carlo desiderava di staccare dalla lega alcuni de' membri che la
+componevano, persuadendosi che, quando la lega fosse una volta rotta,
+gli altri individui temerebbero per se medesimi, e si disporrebbero ad
+abbandonare i loro alleati. Ma più che tutt'altro egli desiderava
+l'alleanza del papa; voleva cancellare lo scandalo della di lui
+prigionia; e dopo avergli fatto sentire tuttociò che poteva temere,
+credeva giunto il propizio istante di affezionarselo coi beneficj.
+
+Per giugnere al suo intento Carlo V accordò a Clemente VII vinto,
+spogliato e di fresco uscito di carcere, tali condizioni che appena
+Clemente avrebbe potuto pretendere se fosse stato costantemente
+vittorioso. La negoziazione cominciatasi in Roma dall'ambasciatore
+imperiale Mussetola si terminò in Ispagna dal nunzio del papa, Niccola
+di Schomberg, arcivescovo di Capoa; ed il trattato di pace e di alleanza
+tra l'imperatore ed il papa fu sottoscritto a Barcellona il 20 di giugno
+del 1529[440].
+
+ [440] _Ben. Varchi, l. VIII, p. 291. — P. Jovii, l. XXVII, p. 84. —
+ Bernardo Segni, l. III, p. 70. — Lettere de' Princ., t. II, f. 178_,
+ relative alla missione dell'arcivescovo di Capoa.
+
+Col trattato di Barcellona Clemente VII prometteva a Carlo V la corona
+imperiale, che questi disponevasi a venire a prendere in Italia; gli
+accordava l'investitura del regno di Napoli pel solo tributo d'una
+cavalla bianca, e la licenza di levare contribuzioni sul clero de' suoi
+stati. Più variati assai erano gli obblighi di Carlo V; dessi
+risguardavano la santa sede, la casa de' Medici, ed il ducato di Milano.
+L'imperatore prometteva al papa di fargli restituire Ravenna e Cervia
+dai Veneziani, e Modena, Reggio e Rubbiera dal duca di Ferrara. La casa
+de' Medici più non era rappresentata che dal bastardo Alessandro,
+perciocchè il papa, sorpreso da grave malattia in principio del 1529,
+per non lasciare i suoi nipoti senza appoggio nel mondo, aveva il 10 di
+gennajo dato il cappello di cardinale ad Ippolito da lui sempre
+prediletto, e cui aveva avuto già prima intenzione di unire in
+matrimonio all'erede di Vespasiano Colonna, sua pupilla[441]; Carlo V
+prometteva di rimettere Firenze in potere della casa de' Medici, e di
+maritare sua figliuola naturale Margarita con Alessandro, che il papa
+destinava al governo di quella repubblica; all'ultimo l'imperatore
+prometteva di rimettere alla decisione di un giudice non sospetto la
+sorte di Francesco Sforza e del ducato di Milano[442].
+
+ [441] _Ben. Varchi, l. VIII, p. 219. — Filippo de' Nerli, l. VIII,
+ p. 169. — Ber. Segni, l. II, p. 49._ — Lettera di Gio. Battista
+ Sanga a Baldassare Castiglione, nunzio in Ispagna, del 10 febbrajo
+ 1529, _t. II, Lettere de' Principi, f. 154._
+
+ [442] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 521. — P. Jovii Hist. sui temp.,
+ l. XXVII, p. 85. — Ben. Varchi, l. VIII, p. 292-294. — Bern. Segni,
+ l. III, p. 71. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 342-347._
+
+La notizia del trattato di Barcellona portata a Cambrai, vi affrettò la
+conclusione del trattato delle Dame, che così fu chiamato quello che
+negoziavano Luigia di Savoja e Margarita d'Austria. Queste dal canto
+loro sottoscrissero il 5 agosto del 1629 la convenzione che doveva
+rendere la pace all'Europa. Ma per quanto fosse grande la diffidenza che
+aveva potuto eccitare la politica delle corti, l'Europa non era
+apparecchiata allo scandaloso scioglimento di tutti gl'intrighi che per
+lo spazio di trent'otto anni avevano occupato il gabinetto di Francia.
+Col trattato di Cambrai Francesco I sagrificava tutti i suoi alleati,
+senza nemmeno raccomandarli alla clemenza dell'imperatore, cui li
+lasciava in balìa. Egli abbandonò coloro che avevano prese le armi in
+tempo della sua prigionia, che avevano fatto tremare gl'imperiali dopo
+la vittoria di Pavia, che lo avrebbero anche liberato se egli non avesse
+tanto affrettata la sua andata in Ispagna, che dopo tale epoca avevano
+costantemente per lui combattuto, sagrificandogli i loro tesori, i loro
+soldati, le loro province. Niente stipulò a favore di Firenze, la quale
+dietro i di lui eccitamenti aveva provocata la collera di Carlo V, e
+rifiutato più volte vantaggiose offerte di neutralità; niente per
+Venezia, che dal principio del di lui regno fino al presente erasi
+mantenuta fedele alleata della Francia, e verso la quale egli aveva
+recentemente assunti più formali impegni. Vero è che i Veneziani ed i
+Fiorentini trovavansi nominati nel trattato, ma soltanto per esserne
+esclusi con un'indegna soverchieria. Diceva uno degli articoli: «Inoltre
+il detto signore re cristianissimo procurerà che il comune di Firenze si
+convenga coll'imperatore entro tre mesi da contarsi dalla data del
+presente trattato, e ciò fatto desso comune sarà compreso nel presente
+trattato, e non altrimenti.» Un altro articolo nominava i Veneziani per
+obbligarli ad evacuare tutte le piazze del regno di Napoli nel termine
+di sei settimane[443]. Ma le pretese intorno alle quali dovevano andare
+d'accordo, i sagrificj che dovevano fare, o i giudici delle loro liti
+non erano altrimenti indicati; onde questi alleati erano del tutto
+abbandonati all'arbitraria volontà dell'imperatore, ed erano, fin che
+questi non avesse loro accordata la pace, esclusi dal trattato.
+
+ [443] _Ben. Varchi Stor. Fior., l. IX, p. 10. — Rymer Acta pub., t.
+ XIV, p. 335 e 340._
+
+Parimenti il re di Francia nulla aveva convenuto pel duca di Milano, al
+quale aveva guarentiti gli stati col trattato dell'ultima alleanza;
+nulla pel duca di Ferrara, cui, come pegno d'indissolubile amicizia,
+aveva dato in matrimonio sua cognata, figliuola del suo predecessore;
+nulla per i baroni Romani, ed in particolare per gli Orsini, che, col
+loro attivissimo zelo e co' moltiplici loro servigj a favore della
+Francia, avevano posta in compromesso la propria esistenza, nulla per i
+Fregosi a Genova, che fortunatamente trovarono maggiore riconoscenza
+presso la repubblica di Venezia, nulla pel partito d'Angiò in tutto il
+regno di Napoli, il quale, mosso dalla memoria d'un'antica fedeltà,
+aveva prese le armi a di lui favore, e trovavasi oramai respinto verso i
+patiboli; anzi Francesco si obbligò vergognosamente a non dare asilo ne'
+proprj stati a nessuno di coloro che avessero portate le armi contro
+Carlo V, privandosi in tal modo della possibilità di poter dare qualche
+soccorso a quelli, ch'egli aveva spinti alla loro ruina[444].
+
+ [444] _B. Varchi Stor. Fior., t. III, l. IX, p. 11. — Fr.
+ Guicciardini, l. XIX, p. 523. — Bern. Segni, l. III, p. 73. —
+ Filippo de' Nerli, l. VIII, p. 183. — Jac. Nardi Ist. Fior., l.
+ VIII, p. 346. — P. Paruta, l. VI, p. 491. — Rymer Acta, t. XIV, p.
+ 336._
+
+Quest'abbandono di tutti gli alleati della Francia era tanto più
+scandaloso in quanto che Carlo V nello stesso trattato dava un esempio
+tutt'affatto contrario. Egli non dimenticò gl'interessi di coloro che si
+erano per lui sagrificati. L'art. 35 ristabiliva in tutti i loro beni
+gli eredi del duca Carlo di Borbone, come se questi mai non avesse
+abbandonata la Francia; i susseguenti articoli volevano il mantenimento
+o il ristabilimento de' diritti ed interessi del conte di Pont-de-Vaux,
+del principe d'Orange, della duchessa di Vandome, del conte di Gavre,
+del marchese d'Arschott, finalmente di tutti coloro che, pel loro zelo
+verso l'imperatore, avevano compromessi i loro diritti o le sostanze da
+loro possedute in Francia[445]. Vero è che Francesco non si curò di
+rispettare gl'impegni che assumeva, e tosto che riebbe i suoi figli,
+fece di nuovo sequestrare i beni di tutti i ribelli francesi[446].
+
+ [445] _Hist. de la Diplomatie française, l. III, p. 358._
+
+ [446] _Ben. Varchi, l. IX, p. 11._
+
+Col sagrificio de' suoi alleati, de' suoi impegni, del suo onore,
+Francesco I aveva ottenuto grandi modificazioni al trattato di Madrid:
+egli più non rendeva a Carlo V il ducato di Borgogna, il territorio
+d'Auxerre, il Maconnese, Bar sulla Senna, la viscontea d'Auxonne, e le
+dipendenze di San Lorenzo, siccome si era obbligato per ricuperare la
+sua libertà. Soltanto rinunciava a tutti i diritti di supremazia sopra
+le province della Fiandra, che restavano all'imperatore; come pure ad
+ogni diritto sopra tutti gli stati d'Italia da' quali obbligavasi a
+ritirare le sue truppe prima che spirassero sei settimane. In iscambio
+gli venivano restituiti i suoi figliuoli a condizione di pagare due
+milioni di scudi, e di sposare Eleonora, sorella dell'imperatore, e
+regina vedova di Portogallo, siccome era stato convenuto nel trattato di
+Madrid[447].
+
+ [447] _Hist. de la diplom. fran., l. III, p. 355-359. — Mém. de M.
+ du Bellay, l. III, p. 122. — Ben. Varchi, l. IX, p. 8. — P. Paruta,
+ l. VI, p. 492. — Ar. Ferroni, l. VIII, p. 174 — Gal. Capella, l.
+ VIII, f. 93._ — Il trattato trovasi per disteso in _Rymer Acta pub.,
+ t. XIV, p. 326-344._
+
+Questo trattato, forse il più fatale all'onore della Francia di
+qualsiasi altro sottoscritto da verun monarca francese, si pubblicò il 5
+di agosto nella chiesa di Cambrai. Pochi dì prima, e quando tutti gli
+articoli erano di già convenuti, Francesco I aveva protestato agli
+ambasciatori degli alleati, che mai non gli abbandonerebbe, ed aveva
+rifiutato ai Fiorentini l'assenso loro accordato dal suo predecessore
+nel 1512 di fare una pace parziale coll'imperatore, assenso caldamente
+ricercato allora di bel nuovo dal loro ambasciatore[448].
+
+ [448] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 524. — Ben. Varchi, l. IX, p.
+ 4._
+
+Il re, che in tempo delle negoziazioni si era recato fino a Compiegne,
+andò a Cambrai per vedere Margarita subito dopo la sottoscrizione degli
+articoli; ma perchè sostenere non poteva la vista degli ambasciatori che
+aveva ingannati, ricusò loro udienza sotto diversi pretesti. Finalmente
+quando si vide costretto a ricevere Baldassare Carducci, ambasciatore
+dei Fiorentini, gli volle far credere che il trattato di Cambrai non
+fosse che uno stratagemma necessario per riavere i suoi figliuoli;
+protestò non essere altrimenti mutate le sue disposizioni, e se ad onta
+di qualsiasi impegno ch'egli avesse preso, essere sempre pronto ad
+assistere i Fiorentini, che incoraggiò pure a fare una vigorosa
+resistenza[449].
+
+ [449] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 525. — Benedetto Varchi, l. IX,
+ p. 14. — Filip. dei Nerli, l. IX, p. 185._
+
+Carlo V non aveva aspettato che si conchiudesse il trattato di Cambrai
+per prendere la strada d'Italia. Aveva spedito Andrea Doria a Barcellona
+per assumere il comando delle sue galere; lo aveva onorato più che verun
+altro monarca non avesse fatto mai un cittadino; aveva voluto che si
+coprisse alla sua presenza, e lo aveva investito del principato di
+Melfi[450], confiscato a danno di Ser Gianni Caraccioli. Tostocchè si fu
+accordato col papa, egli infatti recossi a Barcellona, ed il 29 di
+luglio andò a bordo della flotta genovese, risguardando di già come
+sicura la pace colla Francia[451]. Il tragitto fu assai penoso; ed egli
+non arrivò a Genova che il 12 di agosto, ove ricevette gli articoli
+della pace di Cambrai. Colà trovavasi alla testa d'un'armata
+appositamente adunata per dare esecuzione alla pace. Prima di lui erano
+giunti a Genova due mila Spagnuoli; conduceva sulla sua flotta mille
+cavalli e nove mila fanti, e doveva essere raggiunto in Lombardia dal
+capitano Felice di Virtemberga, che gli conduceva otto mila Landsknecht.
+Nello stesso tempo il principe d'Orange radunava all'Aquila il resto
+dell'armata che aveva presa Roma e difesa Napoli. Vi si trovavano tre
+mila Tedeschi, in addietro arruolati sotto il contestabile di Borbone e
+sotto Giorgio Frundsberg, e quattro mila Italiani che servivano senza
+paga sotto il comando di Fabrizio Maramaldo di Calabria. Una piccola
+armata spagnuola, composta degli avanzi delle vecchie bande che si erano
+sottratte a quelle micidiali campagne, spingeva con poca apparenza di
+buon esito l'assedio di Monopoli in Puglia, sotto gli ordini del
+marchese del Guasto, e faceva testa ai Veneziani, che in questa
+provincia avevano ottenuti alcuni vantaggi[452].
+
+ [450] _Ben. Varchi Stor. Fior. l. IX, p. 23. — Jac. Bonfadii An.
+ Genuens., l. II, p. 1349. — Bern. Segni Stor. Fior., l. III, p. 76._
+
+ [451] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 526. — P. Jovii, l. XXVII, p.
+ 93. — Jac. Bonfadii, l. II, p. 1349. — Fr. Belcarii, l. XX, p. 627._
+
+ [452] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 525. — Ben. Varchi, l. IX, p.
+ 24. — P. Bizarri, l. XX, p. 479. — P. Paruta, l. VI, p. 489. —
+ Lettere de' Princ., t. II, f. 160._
+
+Carlo V era entrato in Italia, intenzionato di valersi di tutti i
+diritti che aveva acquistati colla vittoria e colla rinuncia di
+Francesco I; e per verità la di lui armata era abbastanza numerosa ed
+agguerrita per fargli credere agevole l'esecuzione de' suoi progetti. Ma
+gli alleati d'Italia, sebbene abbandonati dal re di Francia, non
+mostravansi del tutto scoraggiati. I Fiorentini spedirono a Genova
+ambasciatori a Carlo; ma essi ostinatamente rifiutavano di trattare con
+Clemente VII. L'armata de' Veneziani non era per anco stata attaccata;
+Malatesta Baglioni tratteneva sotto Perugia quella del principe
+d'Orange; ed il vescovo di Tarbes, ambasciatore di Francia, non lasciava
+di persuadere gli alleati a fare resistenza, anche dopo pubblicata la
+pace, facendo loro sperare i soccorsi di una potente armata francese,
+che diceva essere di già in cammino[453].
+
+ [453] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 527. — Ben. Varchi, t. III, l.
+ IX, p. 14._
+
+D'altra parte l'urgente pericolo del fratello di Carlo V e di tutto
+l'impero stesso germanico richiamava a sè l'attenzione dell'imperatore.
+Solimano con un'armata, che facevasi ascendere a cento cinquanta mila
+uomini, aveva invaso e guastato tutto il regno d'Ungheria, ed il 13 di
+settembre aveva posto l'assedio a Vienna. Il tradimento del Visir di
+Solimano, o la destrezza di Ferdinando, costrinsero veramente il turco a
+levare l'assedio il 16 di ottobre; ma quel superbo monarca, ritirandosi
+sdegnato, minacciava tuttavia, ed il terrore incusso dal suo prossimo
+ritorno era proporzionato alla violenza della sua collera. Altronde la
+Germania, divisa dalle dispute religiose, vedeva lo spirito
+d'indipendenza andar crescendo cogli avanzamenti della riforma; e
+l'imperatore sentiva il bisogno di fissarvi per alcun tempo la sua
+residenza, onde ristabilirvi l'autorità imperiale; finalmente
+sperimentava egli stesso quella penuria, che spesse volte aveva lasciata
+provare ai suoi generali. Aveva tutti esauriti i suoi mezzi per
+equipaggiare la flotta e trasportare la sua armata, ed in principio
+della campagna si trovava di già senza danaro. Non pertanto egli non
+aveva cuore di risolversi a far esercitare sotto i proprj occhi le
+orribili esazioni con cui Antonio di Leiva ed il principe d'Orange
+avevano tanto tempo mantenute le loro armate[454].
+
+ [454] _Ben. Varchi, l. X, p. 235. — P. Jovii Hist. sui temp., l.
+ XXVII, p. 92. — Alf. de Ulloa vita di Carlo V, l. II, f. 117. — Jo.
+ Sleidani Comm. de statu Relig. et Reip., l. VI, f. 102._
+
+Per tutti questi motivi Carlo V s'impose, trattando cogli stati
+d'Italia, una moderazione che non potevasi da lui sperare, e che infatti
+non si accordava col suo carattere. I soli ai quali non volle accordare
+veruna indulgenza furono i Fiorentini, non perchè avesse qualche
+particolare motivo di odio contro di loro, ma perchè credeva per sè
+vantaggioso di soddisfare pienamente a Clemente VII, e perchè era
+sollecito di togliere ai popoli il pericoloso esempio d'uno stato che la
+libertà rendeva prospero[455].
+
+ [455] Istruzione al vescovo di Vaison, nunzio presso l'imperatore,
+ intorno al modo da tenersi da questi verso gli stati italiani. Roma;
+ 25 agosto 1529. _Lett. de' Princ., t. II, f. 181._
+
+Il 30 di agosto era partito da Genova alla volta di Piacenza, e gli
+ambasciatori fiorentini che l'avevano seguito, non avendo potuto
+ottenere pieni poteri, dei quali egli voleva che fossero muniti, per
+trattare col papa, non vennero ammessi alla sua udienza[456].
+
+ [456] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 528. — Jac. Nardi, l. VIII, p.
+ 348. — Bern. Segni, l. III, p. 75. — P. Jovii, l. XXVII, p. 95._
+
+Frattanto Antonio di Leiva manteneva viva la guerra contro il duca di
+Milano; ed il marchese di Mantova, che a prezzo d'oro aveva ottenuto di
+rientrare nell'alleanza dell'imperatore, era stato posto al comando di
+un'armata che doveva attaccare i Veneziani. Vero è che queste due guerre
+trattavansi assai mollemente. Il duca di Milano ed i Veneziani, che
+egualmente cercavano di negoziare coll'imperatore, temevano d'inasprirlo
+approfittando de' loro vantaggi. Gli ultimi avevano rinunciato
+all'attacco di Brindisi, e ritirata la loro flotta a Corfù, evitando una
+battaglia. Il primo aveva lasciato sorprendere Pavia, che Annibale
+Picinardo, suo governatore, aveva per tradimento venduta ad Antonio di
+Leiva; ma sperava tuttavia di potere difendere Cremona e Lodi, ed
+ambidue si erano vincolati a non trattare separatamente l'uno
+dall'altro[457].
+
+ [457] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 529. — B. Segni, l. III, p. 90.
+ — P. Jovii, l. XXVII, p. 96. — P. Paruta, l. VI, p. 490. — Gal.
+ Capella, l. VIII, p. 94._
+
+Clemente VII e Carlo V erano d'accordo di avere un abboccamento in
+Bologna. Il primo vi si recò in sul finire di ottobre, per ricevere
+l'illustre suo ospite[458]. Carlo, dietro le calde istanze di Alfonso
+duca di Ferrara, attraversò i ducati di Modena e di Reggio per passare
+da Piacenza a Bologna; venne accolto ai confini da Alfonso, che da lungo
+tempo negoziava per riavere la di lui grazia, e che, mai più non
+abbandonandolo per molti giorni, riuscì finalmente a guadagnarsi il di
+lui favore. L'imperatore fece il suo ingresso in Bologna il 5 di
+novembre, ed il restante dell'anno fu consacrato alle negoziazioni, che
+dovevano finalmente fissare la sorte dell'Italia[459].
+
+ [458] _Ben. Varchi, l. X, p. 202. — P. Jovii, l. XXVII, p. 100._
+ Lettera del papa all'imperatore, da Bologna il 27 ottobre. _Lett.
+ de' Princ., t. II, f. 186._
+
+ [459] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 536. — Ben. Varchi, l. X, p.
+ 252. — Bern. Segni, l. III, p. 92. — P. Jovii, l. XXVII, p. 100. —
+ Fr. Belcarii, l. XX, p. 628. — Galeat. Capella, l. VIII, p. 94. — P.
+ Paruta, l. VI, p. 495 — P. Giovio vita d'Alf. d'Este, p. 132._
+
+Il papa non aveva cessato di proteggere Francesco Maria Sforza, e non
+aveva pure voluto dare orecchio ad alcune proposizioni che gli si erano
+fatte di stabilire la casa de' Medici a Milano piuttosto che a
+Firenze[460]. Ottenne per lo Sforza un salvacondotto, munito del quale
+questi si recò a Bologna il 22 di novembre. Appena giunto, l'infelice
+stato della sua salute diede subito a conoscere che non vivrebbe lungo
+tempo, e che Carlo V nulla arrischiava trattandolo favorevolmente,
+poichè con lui spegnevasi la di lui famiglia, ed il ducato di Milano
+ricadeva all'imperatore. Dopo un mese di negoziazioni, delle quali il
+papa si fece mediatore, il 23 dicembre del 1529 furono sottoscritti il
+trattato di pace dello Sforza e quello de' Veneziani[461].
+
+ [460] _Ben. Varchi, l. X, p. 251._
+
+ [461] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 537. — Ben. Varchi, l. X, p.
+ 256. — Bern. Segni, l. III, p. 94. — P. Jovii, l. XXVII, p. 103. —
+ Gal. Capella, l. VIII, f. 94. — P. Paruta, l. VI, p. 500._
+
+Francesco Sforza venne rimesso nel ducato di Milano, e ne ottenne
+l'investitura imperiale, o piuttosto, ottenne la conferma di quella che
+aveva già ricevuta molt'anni prima. Ma egli staccò da questo ducato la
+contea di Pavia, che cedette ad Antonio di Leiva, il quale ne doveva
+conservare la sovranità per tutto il tempo della sua vita. Lasciò
+inoltre in mano dell'imperatore la città di Como ed il castello di
+Milano come guarenzia dei pagamenti che prometteva di fargli nel
+susseguente anno. Infatti prima che quell'anno terminasse, prometteva di
+pagare all'imperatore quattrocento mila ducati per prezzo di
+quest'investitura; e nei dieci successivi anni, doveva ogni anno pagarne
+cinquanta mila, che in tutto formavano la somma di novecento mila
+ducati, pel quale prezzo Carlo V gli vendeva il suo ristabilimento
+nell'eredità de' suoi antenati. Ma per formare così enorme somma in un
+paese sventurato, guastato da trent'anni di atroci guerre, dalla
+carestia e dalla peste, d'uopo era di aggravare la mano sui contribuenti
+con crudeli imposizioni.
+
+Perciò i Milanesi non trovarono sotto Francesco Sforza quel riposo e
+quella prosperità che da tanto tempo desideravano. Ne' pochi anni che
+ancora passarono sotto il di lui governo, poterono appena cicatrizzare
+le profonde piaghe che loro aveva fatte la guerra, e più volte ebbero a
+dolersi dell'eccessivo prezzo che pagavano pel ritorno del loro
+principe[462]. Per affezionare Francesco alla sua casa, Carlo V gli fece
+sposare sua nipote Cristierna, figlia del re di Danimarca, la quale
+principessa arrivò a Milano in aprile del 1534. Ma questo matrimonio
+inspirava poca confidenza ai principi ed ai popoli vicini. La salute di
+Francesco Sforza era a tale termine ridotta, che non potevasi avere
+lusinga di vederlo godere una lunga vita, nè avere speranza che
+lasciasse figliuoli dopo di lui. Infatti egli morì il 24 ottobre del
+1535, senza posterità, chiamando con suo testamento erede
+l'imperatore[463].
+
+ [462] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 537. — Bern. Segni, l. III, p.
+ 94. — Gal. Capella, l. VIII, f. 96_ ed ultimo.
+
+ [463] _P. Paruta, l. VII, p. 559. — Mém. de M. du Bellay, l. VI, p.
+ 300. — Murat. Ann. ad annum._
+
+Per ottenere la pace i Veneziani restituirono al papa le città di
+Ravenna e di Cervia, ed all'imperatore i porti sull'Adriatico ch'essi
+avevano conquistati nella Puglia. Essi ad ogni modo richiesero un
+assoluto perdono per tutti coloro che gli avevano serviti, e che
+tornavano sotto gli antichi loro sovrani. Dal canto loro accordarono
+pure il perdono ad una parte de' loro esiliati, e fissarono sui loro
+beni una pensione a favore di coloro cui non vollero permettere di
+tornare in patria. Inoltre i Veneziani promisero di pagare a certi
+termini i dugento mila ducati di cui andavano tuttavia debitori verso
+l'imperatore, e si obbligarono di aggiungerne altri cento mila come
+prezzo della pace. Fecero ricevere il duca d'Urbino, loro generale,
+sotto la protezione dell'imperatore, e finalmente si obbligarono a
+guarentire i possedimenti dell'imperatore in Italia, e del duca di
+Milano, ma soltanto contro i principi cristiani, non volendo
+sottoscrivere verun trattato che potesse strascinarli in una guerra
+contro i Turchi[464].
+
+ [464] _P. Paruta Ist. Ven., l. VI, p. 505. — Fr. Guicciardini, l.
+ XIX, p. 538. — Ben. Varchi, l. X, p. 257. — P. Jovii Hist., l.
+ XXVII, p. 104._
+
+Il trattato di pace di Alfonso, duca di Ferrara, fu assai più che non i
+precedenti difficile a conchiudersi; negli altri due il papa aveva fatte
+le parti di mediatore, mentre che era ostacolo egli medesimo alla
+conchiusione di questo. Aveva lungamente cercato d'impedire che Alfonso
+non fosse ammesso in Bologna, ed a stento acconsentì di accordargli un
+salvacondotto il 20 marzo del 1530. Dopo tale epoca Alfonso trattò i
+suoi affari personalmente; ma egli doveva difendere contro il papa la
+totalità de' suoi stati. Clemente VII riclamava per la santa sede Modena
+e Reggio, conquistate dai suoi predecessori, e Ferrara che pretendeva
+avere Alfonso perduta coll'avere egli fatta la guerra al papa, suo
+supremo signore. Carlo V non desiderava di rendere tanto potente lo
+stato della Chiesa; egli si riprometteva assai più dell'ubbidienza
+all'impero di un duca di Ferrara, che di un futuro papa; e soltanto egli
+voleva aggiustare queste vertenze prima di abbandonare l'Italia, per non
+lasciare dietro di sè alcun seme di guerra; in conseguenza stimolava
+Alfonso di prenderlo arbitro di tutti i suoi interessi. Alfonso, che
+conosceva il trattato di Barcellona, col quale l'imperatore si era
+obbligato a far restituire alla santa sede Modena, Reggio e Rubbiera,
+aveva paura di acconsentirvi; Clemente VII dal canto suo non diffidava
+meno di assoggettare alla disamina de' giureconsulti i diritti
+totalmente immaginarj della santa sede sopra Modena e Reggio. Per
+persuaderlo, Carlo V segretamente gli promise, che, dopo l'esame de'
+reciproci diritti, se i giureconsulti decidevano a favore della santa
+sede, pubblicherebbe e farebbe eseguire la loro sentenza, che, se
+accadesse il contrario, la sentenza non sarebbe mai pubblicata, e che,
+spirato il termine del compromesso, le due parti rientrerebbero ne'
+rispettivi diritti. Dopo quest'iniqua convenzione, il papa ed il duca di
+Ferrara si assoggettarono all'arbitramento della camera imperiale con un
+compromesso sottoscritto il 20 di marzo, e le terre contestate furono
+depositate in mano dell'imperatore[465].
+
+ [465] _Ben. Varchi, t. IV, l. XI, p. 58. — Muratori Ann. d'Italia ad
+ an. — P. Giovio vita d'Alfonso d'Este, p. 134._
+
+Carlo V, che tacitamente aveva ritornato in sua grazia Alfonso d'Este,
+volle dargliene una prima dimostrazione il 25 di marzo, accordandogli
+l'investitura della città e della contea di Carpi, che aveva confiscata
+a pregiudizio di Alberto Pio in gastigo del di lui attaccamento alla
+Francia. Vero è che Alfonso pagò sessanta mila ducati in effettivo
+danaro per questo favore, promettendo di pagarne altri quaranta mila a
+lungo termine. I rispettivi diritti dell'impero, della santa sede e
+della casa d'Este furono in seguito discussi con molte scritture da varj
+giureconsulti, i quali conchiusero che le città di Modena, Reggio e
+Rubbiera non erano state altrimenti comprese nella donazione
+dell'esarcato di Ravenna, fatta ai pontefici da Pipino, o da Carlo
+Magno; e che perciò queste città non avevano mai cessato di far parte
+del dominio dell'impero. Per tal modo, piuttosto che riconoscere o i
+diritti delle popolazioni di essere governate pel loro maggiore
+vantaggio, o quelli de' trattati, o quelli che dà il possesso, si
+ricorse ad un'apocrifa transazione di un secolo barbaro, senza farsi
+carico di sette secoli di successive rivoluzioni. Carlo V, trovandosi in
+Colonnia il 21 dicembre del 1530, pronunciò la sua arbitramentale
+sentenza a favore della casa d'Este; soltanto il papa riuscì ad
+impedirne la pubblicazione fino al 21 aprile del 1531. Con questa si
+obbligava la santa sede a conferire al duca Alfonso l'investitura di
+Ferrara, contro il pagamento di cento mila ducati d'oro da farsi alla
+camera apostolica; mentre che la camera imperiale, la quale dal canto
+suo si era fatta lautamente pagare, accordò allo stesso duca
+l'investitura di Modena, Reggio e Rubbiera, come feudi dell'impero[466].
+
+ [466] _Fr. Guicciardini, l. XX, p. 549. — Ben. Varchi, t. IV, l.
+ XII, p. 349. — Muratori Ann. d'Italia, t. X, p. 242. — P. Jovii
+ Hist., l. XXVII, p. 137. — Lo stesso, vita d'Alfonso d'Este, p.
+ 137._
+
+Il duca d'Urbino era stato presentato in Bologna all'imperatore ed al
+papa dagli ambasciatori veneziani, ed era stato egualmente ben accolto
+dall'uno e dall'altro[467]. Federico Gonzaga, marchese di Mantova, era
+stato uno de' primi tra i piccoli potentati a fare la sua pace
+coll'imperatore, cui apparecchiava uno splendido ricevimento nella sua
+capitale, ottenendo in contraccambio da lui il 25 di marzo un diploma,
+col quale il marchesato di Mantova veniva eretto il ducato[468]. Il duca
+Carlo III di Savoja ed il marchese Bonifacio di Monferrato recaronsi
+pure personalmente a Bologna per fare la loro corte al monarca diventato
+il solo arbitro dell'Italia. Il primo era cognato dell'imperatore,
+essendo sua moglie Beatrice, siccome pure quella di Carlo V, figlia del
+re di Portogallo; ed era in pari tempo zio di Francesco I, perchè Luigia
+d'Angoleme, di lui madre, era sua sorella. Questo doppio parentado aveva
+senza dubbio contribuito a farlo rispettare dai due rivali monarchi in
+tempo delle guerre che avevano fino allora guastata l'Italia. I suoi
+stati avevano sofferto assai pel continuo passaggio delle armate, ma per
+altro erano sempre stati risguardati come neutrali: ma Luigia, duchessa
+d'Angoleme, morì nel susseguente anno, e Carlo III, perdendo la sua
+protettrice alla corte di Francia, credette più prudente consiglio di
+attaccarsi totalmente all'imperatore cui vedeva salito all'apice della
+potenza; e questo cambiamento di politica trasportò ne' suoi stati le
+guerre che bentosto si riaccesero tra i due rivali[469].
+
+ [467] _P. Jovii Hist. sui temp., l. XXVII, p. 110._
+
+ [468] _Ben. Varchi, l. XI, p. 59. — P. Jovii, l. XXVII, p. 110._
+
+ [469] _P. Jovii Hist. sui temp., l. XXVII, p. 110. — Mém. de M. du
+ Bellay, l. IV, p. 140._
+
+La repubblica di Genova occupava in allora un altissimo grado nel favore
+di Carlo, ed il liberatore di lei Andrea Doria aveva ricevuto dal
+monarca nuove distinzioni. Nella Toscana due altre repubbliche, Siena e
+Lucca, conservavano nell'oscurità la loro indipendenza: erano da lungo
+tempo affezionate al partito Ghibellino, e venivano considerate quali
+feudatarie dell'impero; avevano continuamente somministrati sussidj alle
+armate imperiali, ed il solo favore che domandavano in contraccambio,
+era di venire dimenticate; effettivamente al primo aspetto i loro
+rapporti cogli altri stati non parvero cambiati; ma il consolidamento
+della potenza imperiale in Italia le faceva sempre più di mano in mano
+decadere dal rango e dall'importanza di stati indipendenti.
+
+La sola repubblica di Firenze non era compresa in questa pace
+universale: Carlo V aveva promesso al papa di sagrificargliela; e sul di
+lei territorio egli andava ragunando tutte le armate che successivamente
+richiamava dalle diverse province cui rendeva la pace. Tutta questa
+gente, nudrita nel sangue e ne' delitti, che aveva pel corso di
+trent'anni spogliate senza pietà ed avvolte nel dolore tutte le contrade
+dell'Italia, si adunava adesso in Toscana. Ma Carlo V preferiva di non
+essere testimonio dello sterminio di quell'industre ed illuminato
+popolo, che tanto aveva contribuito ai progressi delle lettere, delle
+arti, delle scienze, e che in faccia sua non aveva verun demerito. Egli
+si era legate le mani col papa, obbligandosi a non avere pietà dei
+Fiorentini; perciò non volle trovarsi a portata di sentire le loro
+preghiere, quando dovrebbe ricusar loro ogni compassione; e questo
+motivo si aggiunse a tutti gli altri sovraccennati, che già lo
+affrettavano a prendere la strada della Germania.
+
+Carlo V si era proposto di ricevere in Italia le due corone della
+Lombardia e dell'impero. Secondo l'antica costumanza, avrebbe dovuto
+cingere la prima a Milano nella chiesa di sant'Ambrogio, e la seconda a
+Roma nella basilica di san Giovanni Laterano. Ma pare che troppo non
+desiderasse di vedere queste due città, le quali erano state
+barbaramente trattate da' suoi generali: pretestò lettere di suo
+fratello Ferdinando, re d'Ungheria, che lo affrettavano a recarsi in
+Germania, ed ottenne dal papa che le due coronazioni si facessero in
+Bologna. Queste cerimonie ebbero dunque luogo, la prima il 22 di
+febbrajo nella cappella del palazzo pontificio, la seconda il 24 di
+marzo nella cattedrale di san Petronio. Da ottant'anni a quella parte
+l'Italia più non aveva veduto coronarsi verun imperatore, e questa fu
+pure l'ultima coronazione. Tutto adunque contribuì a rendere questa
+cerimonia magnifica, ed il fasto e la pompa che si spiegarono in tale
+occasione, ed il rango de' personaggi che in tale circostanza
+corteggiarono l'imperatore, ed il terrore che inspiravano le vittoriose
+legioni che lo circondavano, e la gloria militare de' loro capi[470].
+
+ [470] _Fr. Guicciardini, l. XX, p 541. — P. Jovii Hist., l. XXVII,
+ p. 105. — Bern. Segni, l. IV, p. 107. — Ist. di Gio. Cambi, t.
+ XXIII, p. 51. — P. Paruta, l. VII, p. 510. — Alfonso de Ulloa vita
+ di Carlo V, l. II, f. 119._
+
+Ma la coronazione di Carlo V a Bologna è ancora più notabile, siccome
+l'epoca della nuova potenza cui erasi l'imperatore innalzato, e
+dell'intera servitù dell'Italia. Nè Carlo Magno, nè il primo Ottone, non
+avevano ottenuto in mezzo a tutta la gloria delle loro conquiste un così
+illimitato potere su tutta l'Italia come quello che vi esercitava Carlo
+V. I primi erano stati contenuti dalle prerogative della Chiesa, da'
+privilegj de' principi e delle città, e per quanto si estendessero le
+loro pretese, scontravano dovunque delle barriere che non potevano
+superare. Ma nell'istante in cui venne coronato Carlo V, più non eravi
+alcuna parte d'Italia che potesse chiamarsi indipendente. Il popolo che
+così lungamente aveva occupata la storia colle sue alte imprese, colle
+sue virtù, co' suoi talenti e colla sua politica, aveva cessato di
+esistere come nazione. Al mezzodì i due regni di Sicilia e di Napoli
+riconoscevano l'immediata sovranità di Carlo V. Lo stato della chiesa,
+che veniva dopo quelli co' suoi piccoli principi feudatarj, era stato
+talmente domo dalle vittorie dell'armata imperiale, che il papa aveva
+perduta ogni confidenza nelle proprie forze, ed ogni idea di resistenza.
+La Toscana, invasa dalle armate di Carlo, era vicina ad essere
+convertita in un principato feudale dell'impero. I duchi di Ferrara, di
+Mantova, di Milano, di Savoja, ed il marchese di Monferrato dovevano
+l'esistenza loro al beneplacito dell'imperatore, ed in questi ultimi
+mesi essi medesimi avevano confessate e più strettamente rannodate le
+loro catene. La repubblica di Genova, libera soltanto entro il recinto
+delle sue mura, si era colle sue esterne relazioni compiutamente
+assoggettata alla politica spagnuola. Quella di Venezia si era sottratta
+tremando ai pericoli che la minacciavano, ma non lasciava perciò di
+sentire tutta la sua debolezza: ella calcolava l'infelice suo stato
+meglio assai che non facevano i suoi vicini, e di già si assoggettava a
+quella timida e sospettosa condotta, con cui protrasse la sua esistenza
+per lo spazio di quasi tre secoli, rinunciando all'influenza che aveva
+fin allora esercitata su tutta l'Europa. Dall'una all'altra estremità
+dell'Italia la potenza dell'imperatore era del tutto illimitata. Colui
+che avesse avuto la disgrazia d'incontrare il suo risentimento, colui
+che ardito avesse, nei suoi discorsi, nelle sue scritture, di giudicare
+liberamente le di lui azioni o quelle de' generali o de' ministri di
+lui, non avrebbe trovato asilo contro la formidabile di lui collera, nè
+alla corte dei principi, nè in seno delle repubbliche. Tutti gl'Italiani
+tremavano ed ubbidivano; e quando Carlo V partì per recarsi in Germania,
+ne' primi giorni d'aprile del 1530, non aveva verun motivo
+d'inquietudine rispetto alle province che si lasciava alle spalle[471].
+
+ [471] _Ben. Varchi Stor. Fior., t. III, l. IX, p. 8, t. IV, l. XI,
+ p. 60. — Bern. Segni, l. IV, p. 115. — P. Bizarri, l. XX, p. 489. —
+ Alfonso de Ulloa vita di Carlo V, l. III, f. 121. — P. Paruta Ist.
+ Ven., l. VII, p. 511._
+
+
+FINE DEL TOMO XV.
+
+
+
+
+TAVOLA CRONOLOGICA DEL TOMO XV.
+
+
+ CAPITOLO CXIV. _Elezione e papato d'Adriano VI;
+ sconfitta dei Francesi alla Bicocca; convenzione
+ di Cremona, in forza della quale sgombrano
+ l'Italia; i Veneziani si staccano dalla Francia;
+ ingresso di Bonnivet in Lombardia; morte di
+ Adriano VI._ 1521-1523 _pag._ 3
+
+ I destini d'Italia si decidevano in forza
+ di una guerra tra gli stranieri 3
+ Debolezza de' potentati italiani in confronto
+ alle quattro monarchie che in allora
+ disponevano dell'Europa 4
+ Ingrandimento della potenza territoriale dei papi 5
+ Leon X mantenendosi neutrale avrebbe accresciuta
+ la sua possanza e protetti i suoi compatriotti 6
+ La sua inconsideratezza compromette la potenza
+ temporale e spirituale della Chiesa 6
+ 1517-1521 Principj della riforma cui presta poca attenzione 7
+ La riforma risveglia in Italia inquietudine,
+ non curiosità 8
+ La fede religiosa era somma; ma la religione
+ non occupava gli animi 9
+ Prodigalità di Leon X che l'avrebbe posto in
+ grande imbarazzo, se fosse vissuto più
+ a lungo 10
+ 1517-1521 L'armata di Lombardia, abbandonata dalla Chiesa,
+ si discioglie 10
+ Il signore di Lautrec non sa, o non può
+ approfittare della debolezza de' suoi avversarj 11
+ Sollevazione negli stati della Chiesa. Francesco
+ Maria della Rovere ricupera il ducato d'Urbino 12
+ 1522 5 gennajo. I Baglioni sono di bel nuovo ricevuti
+ in Perugia 12
+ Rivoluzioni a Camerino, a Todi, e tentativo
+ sopra Siena 13
+ Il duca di Ferrara ricupera tutto ciò che
+ aveva perduto 14
+ 1521 26 di dicembre. Apertura del conclave; credito
+ del cardinale Giulio de' Medici 16
+ Rivalità di Prospero Colonna, che impedisce
+ che sia eletto 16
+ 1522 9 gennajo. Inaspettata elezione d'Adriano
+ Florent, che si fa chiamare Adriano VI 17
+ Governo della Chiesa durante la lontananza
+ del papa 18
+ 21 gennajo. Il card. de' Medici torna a Firenze 19
+ Lusinga la società de' giardini Rucellai colla
+ speranza di rendere la libertà alla sua patria 20
+ Non avendo più che temere per parte de'
+ Francesi, si leva la maschera 22
+ 7 di luglio. Fa perire due repubblicani
+ fiorentini per avere cospirato contro di
+ lui, ed altri ne bandisce 22
+ Dissipazioni di Francesco I, che fanno mancare
+ le imprese sulla Lombardia 23
+ 1522 Funeste conseguenze di ciò ch'egli soleva
+ chiamare, _aveva liberati i re dalla
+ tutela de' loro famigliari_ 24
+ Funeste conseguenze della sua diffidenza dei
+ comuni, che priva la Francia d'una infanteria
+ nazionale 24
+ 1.º di marzo. Il Lautrec passa l'Adda e si
+ avvicina a Milano 26
+ Attività di Prospero Colonna e de' generali
+ imper. nel difendere Milano 26
+ Morte di M. A. Colonna e di Camillo Trivulzio 28
+ Il Lautrec prende Novara, ed è respinto
+ sotto Pavia 28
+ Gli Svizzeri della sua armata chiedono che
+ si avvicini ad Arona 29
+ Le due armate soffrono egualmente pel ritardo
+ del loro soldo 29
+ Gli Svizzeri domandano ad alta voce il congedo
+ o la battaglia 30
+ Crequì, signore di Pondormì, si avanza per
+ riconoscere Prospero Colonna alla Bicocca 31
+ Gli Svizzeri, malgrado il suo rapporto, sforzano
+ il Lautrec a venire a battaglia 32
+ 29 aprile. Disposizioni del Lautrec per la
+ battaglia della Bicocca 33
+ Gli Svizzeri attaccano prima che gli altri
+ corpi giungano sulla linea 34
+ Gli Svizzeri che attaccano di fronte le batterie
+ vengono respinti, dopo avere perduti tre mila
+ uomini 35
+ 1522 Sono pure respinti il maresciallo di Foix ed
+ il Lautrec 36
+ Gli Svizzeri si ritirano ne' loro paesi, e
+ Lautrec passa alla corte 37
+ Giustificazione di Lautrec, cui Luigia di
+ Savoja aveva intercettati i sussidj
+ destinatigli dal re 38
+ Sorpresa di Lodi e dedizione di Pizzighettone
+ agl'imperiali 39
+ 26 di maggio. Convenzione di Cremona, in forza
+ della quale Lescuns promette di evacuare la
+ Lombardia 40
+ 6 di luglio. La convenzione si eseguisce, ed
+ i Francesi si ritirano 40
+ Prospero Colonna si avanza verso Genova per
+ iscacciarne Ottaviano Fregoso 41
+ 30 maggio. Genova viene sorpresa e saccheggiata
+ dagli Spagnuoli 42
+ Il duca di Lungavilla, giunto essendo fino a
+ Villanuova d'Asti, si ritira 43
+ L'Italia oppressa dall'armata imperiale 43
+ Gli stati indipendenti assoggettati ad
+ arbitrarie contribuzioni 44
+ Gl'Italiani aspettano con impazienza l'arrivo
+ del papa 45
+ 29 agosto. Adriano VI giugne a Roma dopo
+ essersi sottratto ad un abboccamento con
+ Carlo V 46
+ Scienza e virtù monastiche di Adriano VI 46
+ I Romani ravvisano in esso un barbaro, nemico
+ delle arti e delle lettere 47
+ 1522 Progetti di riforma di Adriano VI, tutti
+ dannosi ai Romani 47
+ Peste in Roma ed in Firenze disseminatasi per
+ la negligenza d'Adriano VI 48
+ 25 dicembre. Solimano il _magnifico_
+ occupa Rodi 48
+ 1523 Adriano VI riconcilia alla Chiesa i duchi
+ d'Urbino e di Ferrara 49
+ Il card. Soderini, ministro del papa, propende
+ a favore della Francia 50
+ Disgrazia del Soderini, per cui il papa entra
+ nel partito imperiale 52
+ 14 aprile. Il castello di Milano si arrende
+ a Prospero Colonna 52
+ La repubblica di Venezia ufficiata ad
+ abbandonare l'alleanza francese 53
+ I Veneziani non vogliono esporsi ad una guerra
+ coi Turchi 54
+ Fine di luglio. Loro alleanza coll'imperatore,
+ con suo fratello, e con Francesco Sforza 55
+ Condizioni di questa nuova alleanza 55
+ 3 di agosto. Confederazione del papa,
+ dell'imperatore, del re d'Inghilterra,
+ dell'arciduca d'Austria, di Milano,
+ Firenze, Genova, Siena e Lucca 57
+ 25 agosto. Tentativo di Bonifacio Visconti
+ per assassinare il duca di Milano 58
+ Rivoluzione di Valenza che viene compressa
+ da Antonio di Leyva 59
+ Possente armata adunata da Francesco I per
+ attaccare l'Italia 60
+ 1523 Segreto malcontento del Borbone contro di lui 61
+ Cospirazione del Borbone contro la stessa
+ esistenza della Francia 62
+ Il Borbone inganna il re, e fugge da Moulins
+ a Besanzone 64
+ Moltissimi gentiluomini implicati nella
+ congiura del Borbone 65
+ Francesco I rinuncia al comando della sua
+ armata, e lo trasferisce all'ammiraglio
+ Bonnivet 65
+ Prospero Colonna, cui era affidata la difesa
+ dell'Italia, trovavasi infermo d'animo e
+ di corpo 66
+ Timidità ed affettati indugj del duca d'Urbino 67
+ Debolezza dell'armata imperiale, che vuole
+ difendere il Ticino 68
+ 14 di settembre. L'armata francese passa il
+ Ticino per portarsi verso Milano 69
+ Papa Adriano VI muore lo stesso giorno dopo
+ breve malattia 69
+ I Romani risguardano la di lui morte come
+ una liberazione 70
+
+ CAPITOLO CXV. _Elezione di Clemente VII.
+ Disastrosa campagna de' Francesi in Italia sotto
+ Bonnivet; campagna ancora più infelice di
+ Francesco I, che è fatto prigioniero nella
+ battaglia di Pavia._ 1523-1525 72
+
+ 1523 Lealtà di Adriano VI 72
+ Questa lo rende intollerante in materia di
+ religione; sua condotta verso Lutero 73
+ 1523 Sua severità verso i _Marrani_, Giudei
+ e Mori convertiti 74
+ Lasciava ai cardinali gli affari secolari,
+ senz'avere fidanza in loro 75
+ 1.º ottobre. Entrano in conclave trentasei
+ cardinali 75
+ Molti aspirano alla tiara 76
+ Il sacro collegio diviso tra Giulio de' Medici
+ e Pompeo Colonna 76
+ Pompeo Colonna, per timore del cardinale
+ Orsini, si unisce al Medici 78
+ 18 novembre. Elezione di Giulio dei Medici
+ sotto il nome di Clemente VII 78
+ Fede dei Romani e dei letterati in Clemente VII 79
+ 29 di settembre. Alfonso d'Este occupa Reggio,
+ ma depone le armi dopo l'elezione di
+ Clemente VII 80
+ Clemente manda a Firenze i bastardi Ippolito
+ ed Alessandro col card. di Cortona per
+ governare la repubblica 82
+ 14 settembre. L'ammiraglio Bonnivet passa il
+ Ticino, e comincia la campagna in Lombardia 83
+ Bonnivet perde tre giorni in riva al Ticino
+ e dà tempo al Colonna di fortificare Milano 85
+ 20 settembre. Il Bonnivet si avanza sotto
+ Milano, e fa occupare Lodi, Monza e
+ Caravaggio 85
+ Molte piccole perdite costringono Bonnivet
+ a riunire le sue truppe 87
+ 27 novembre. È forzato di ritirarsi ad
+ Abbiategrasso 89
+ Maravigliosi talenti di Prospero Colonna per
+ la guerra difensiva 89
+ 1523 30 dicembre. Questi muore dopo otto mesi
+ di malattia 90
+ 1524 Bonnivet licenzia una parte della sua fanteria 91
+ Il contestabile di Borbone giugne a Milano
+ con sei mila landsknecht 91
+ Febbrajo. Bajardo si lascia sorprendere a Robecco 93
+ 2 marzo. Il Pescara fa passare il Ticino
+ all'armata imperiale per tener dietro ai
+ Francesi 94
+ Bonnivet si chiude in Novara, e gli imperiali
+ tentano di circondarlo 95
+ Rinforzi che arrivano a Bonnivet dalla Francia,
+ dalla Svizzera e dai Grigioni 95
+ Gio. de' Medici sforza i Grigioni a tornare
+ ne' loro paesi 96
+ I Milanesi prendono Abbiategrasso, ma vi
+ contraggono la peste 97
+ Bonnivet risolve di unirsi agli Svizzeri che
+ erano venuti fino a Gattinara per liberarlo 98
+ Principio di maggio. Bonnivet conduce di notte
+ la sua armata da Novara a Romagnano sulla Sesia 98
+ Passa la Sesia, ma resta ferito, e Vandenesse
+ ucciso 99
+ Affida il comando a Bajardo, che rimane ucciso 100
+ Eseguisce la sua ritirata per Ivrea, Val
+ d'Aosta e san Bernardo 102
+ I Francesi abbandonano Alessandria e Lodi, ed
+ evacuano l'Italia 103
+ Voti degli Italiani dopo la vittoria, e loro
+ malcontento dei ministri dell'imperatore 103
+ 1524 Il Borbone sollecita Carlo V ed Enrico VIII
+ ad attaccare la Francia 105
+ Luglio. Il Borbone ed il Pescara entrano in
+ Provenza con sedici mila uomini 106
+ Assedio di Marsiglia in parte difesa dagli
+ Italiani 107
+ Settembre. Il Borbone ed il Pescara levano
+ l'assedio di Marsiglia e si ritirano
+ precipitosamente 109
+ Invece d'inseguire i fuggiaschi Francesco I
+ vuole precederli in Lombardia 110
+ Francesco I, come Bonnivet, non conosceva
+ l'arte della guerra 112
+ 26 ottobre. I Francesi entrano in Milano
+ nell'atto che escono gli imperiali 113
+ Disordine dell'armata imperiale che ritirasi
+ a Lodi 114
+ Francesco I non l'insegue a cagione di certe
+ bizzarre sue opinioni dell'onore della corona 115
+ 28 ottobre. Francesco I comincia l'assedio
+ di Pavia 117
+ Tenta di deviare le acque del Ticino, ma le
+ piogge guastano il suo lavoro 118
+ Gli alleati dell'imperatore cominciano a
+ staccarsi da lui 119
+ Clemente VII manda il suo datario a Francesco
+ I per trattare con lui 119
+ Il papa ed il senato veneto si obbligano a
+ mantenersi neutrali 121
+ Francesco I manda il duca d'Albanì con
+ un'armata contro Napoli 122
+ 1524 Il Pescara si oppone al progetto di mandar
+ gente in difesa di Napoli 123
+ L'Albanì richiama all'alleanza francese il
+ duca di Ferrara, Lucca e Siena 124
+ 4 dicembre. Giovanni de' Medici colla banda
+ nera passa al partito francese 125
+ 1525 gennajo. Il Borbone riconduce dalla Germania
+ 12,000 landsknecht 126
+ Angustie degli imperiali per mancanza di
+ danaro; provvedimento del Leyva in Pavia 127
+ L'armata del Pescara non ha sufficiente danaro
+ per mettersi in campagna 128
+ Pescara ottiene dai soldati la promessa di
+ servire ancora un mese senza soldo 129
+ 25 di gennajo. L'armata imperiale si incammina
+ alla volta di Pavia 130
+ Tutti i generali consigliano il re a levare
+ l'assedio 131
+ Il Bonnivet lo persuade a rimanere nelle
+ sue linee 132
+ Francesco I ristringe i suoi alloggiamenti
+ e li fortifica 133
+ Posizione de' Francesi tra il parco di
+ Mirabello ed il Ticino 133
+ 30 gennajo. Il Pescara prende d'assalto la
+ rocca di sant'Angelo 135
+ Disfatta del marchese di Saluzzo e di Gian
+ Luigi Palavicino 135
+ Gian Jacopo Medici, attaccando Chiavenna,
+ sforza le linee a richiamare 6,000 Grigioni
+ dell'armata del re 136
+ 3 febbrajo. L'armata imperiale si alloggia
+ un miglio lontano dai Francesi 137
+ 1525 Il Pescara cerca, scaramucciando, di tirare
+ i Francesi in un fatto generale 137
+ 20 febbrajo. Giovanni de' Medici ferito si fa
+ trasportare a Piacenza 138
+ Il Pescara si propone d'entrare nel parco, e
+ di avanzarsi sopra Mirabello 139
+ 25 febbrajo. La sua armata entra nel parco
+ due ore prima di giorno 140
+ Il re, vedendo passare gl'imperiali avanti
+ di lui, entra in battaglia 141
+ I Francesi in principio della battaglia hanno
+ il vantaggio 142
+ Gli uomini d'armi vengono disordinati dagli
+ archibugieri spagnuoli 143
+ Gli Svizzeri fuggono, ed i landsknecht sono
+ uccisi 144
+ Il re vien fatto prigioniere; i suoi principali
+ signori si fanno uccidere 145
+ Perdita de' Francesi tra morti e prigionieri 146
+ Il rimanente dell'armata francese si ritira
+ dal Milanese 147
+
+ CAPITOLO CXVI. _Inquietudine e pericoli
+ delle potenze d'Italia; progetto d'una lega
+ fra di loro per difendere la propria indipendenza;
+ vi si associa il Pescara, in appresso li tradisce
+ e spoglia de' suoi stati il duca di Milano.
+ Francesco I ricupera la libertà in forza del
+ trattato di Madrid._ 1525-1526 149
+
+ 1525 Le potenze d'Italia conoscono d'essere in
+ balìa del vincitore di Pavia 149
+ 1525 Armata de' Veneziani sotto il duca d'Urbino 150
+ Indebolimento della repubblica di Venezia 151
+ Conformità e differenze tra il governo della
+ Chiesa e quello di Venezia 152
+ I preti incapaci d'amministrare 153
+ Rapida ruina di tutti gli stati soggetti
+ alla Chiesa 154
+ Difficoltà in cui trovavasi Clemente VII
+ a cagione delle prodigalità di Leon X 154
+ Sordida e mal intesa economia di Clemente VII 155
+ Odio del popolo romano verso Clemente VII 156
+ Malcontento de' Fiorentini, e rammarico
+ d'avere perduta la libertà 157
+ Pentimento del papa e de' Veneziani d'aver
+ fatto dipendere la loro sorte da un uomo,
+ non da una nazione 158
+ La battaglia di Pavia costava alla Francia
+ poco più della prigionia del re 158
+ Un re cessa di essere sovrano nell'istante
+ che è fatto prigioniere 159
+ L'armata imperiale non è in istato di
+ approfittare de' suoi vantaggi 160
+ Costante penuria dell'imperatore; conseguenza
+ dei disordini della di lui amministrazione 161
+ Francesco I risguarda la causa della Francia
+ come perduta, perchè egli è prigioniere 163
+ Il duca d'Albanì si ritira ne' feudi degli
+ Orsini 164
+ I Veneziani propongono una lega a Clemente VII
+ per difesa della indipendenza italiana 165
+ Ascolta di preferenza le proposizioni de'
+ generali imperiali 167
+ 1.º aprile. Sottoscrive in Roma un trattato
+ tra l'imperatore, il duca di Milano, i
+ Fiorentini e la Chiesa 167
+ Spaventose contribuzioni levate dai generali
+ imperiali sugli stati d'Italia 168
+ Dopo avere ricevuto il danaro del papa, i
+ generali imperiali ricusano di eseguire il
+ trattato fatto con lui 169
+ Umiltà ipocrita di Carlo V nell'istante della
+ vittoria 170
+ Esorbitanti proposizioni che fa a Francesco I 171
+ Disgusta il cardinale Wolsey, e con lui il re
+ d'Inghilterra 171
+ Il duca d'Albanì s'imbarca a Cività Vecchia
+ cogli avanzi dell'armata 172
+ 7 giugno. Il Lannoy persuade Francesco I ad
+ imbarcarsi per la Spagna, senza saputa del
+ Pescara e del duca di Borbone 173
+ Francesco, impaziente di riavere la libertà,
+ offre di sagrificare l'Italia all'imperatore 174
+ Gl'Italiani invitano la Francia ad una lega
+ per obbligar Carlo a mettere Francesco
+ in libertà 176
+ Oppressione di Francesco Sforza sotto i
+ ministri imperiali 177
+ Francesco Sforza ed il suo cancelliere Moroni
+ entrano nella lega d'Italia 178
+ 1525 Il Moroni cerca di trarre nella stessa lega
+ il marchese di Pescara 179
+ Gli offre a nome della lega la corona di Napoli 180
+ Progetto del Moroni comunicato al Pescara per
+ sorprendere l'armata imperiale 181
+ Il Pescara fa consultare alcuni teologi
+ intorno a' suoi scrupoli 182
+ Negoziazioni della corte di Roma con Enrico
+ VIII d'Inghilterra 183
+ 1.º luglio. Negoziazioni del vescovo di
+ Veruli cogli Svizzeri 184
+ 24 giugno. Promessa della reggente di Francia
+ di secondare gli sforzi degl'Italiani per
+ difendere la loro indipendenza 185
+ La duchessa d'Alenson compromette i disegni
+ degl'Italiani, da lei conosciuti 187
+ Il Pescara risolve di tradire gli alleati
+ che volevano farlo re di Napoli 189
+ Agosto. Francesco Sforza riceve l'investitura
+ del ducato di Milano ad onerosissime
+ condizioni 190
+ Malattia dello Sforza che ritarda le misure
+ degli alleati 191
+ Malattia di Francesco I a Madrid, che ravviva
+ le di lui negoziazioni coll'imperatore 192
+ 14 ottobre. Il Pescara cava la maschera e fa
+ arrestare il Moroni nel castello di Novara 193
+ Il Pescara si fa consegnare tutte le fortezze
+ del ducato di Milano 195
+ 1525 Circonda di trincee il castello di Milano e
+ ne comincia l'assedio 196
+ Il senato di Venezia ricusa di trattare
+ coll'imperatore finchè il ducato di Milano
+ è occupato dalle di lui truppe 196
+ 14 novembre. Disprezzo manifestato dai
+ Castigliani verso il contestabile di Borbone 198
+ Gl'Italiani hanno in orrore il marchese
+ di Pescara 198
+ 30 nov. Il Pescara muore in Milano 199
+ Condizioni della lega progettata tra la
+ Francia, l'Inghilterra ed i principi italiani 200
+ Irrisoluzione di Clemente VII nel sottoscriverla 201
+ Opposizione tra Niccolò di Schomberg ed il
+ datario Ghiberti 202
+ Nuove proposizioni dell'imperatore al papa,
+ che protraggono la conclusione della lega 203
+ Acconsente ad una dilazione di due mesi prima
+ di obbligarsi 204
+ Smisurata ambizione di Carlo V nel trattare
+ colla Francia 206
+ 1526 14 gennajo. Trattato di Madrid, sagrificj
+ imposti a Francesco I 206
+ 18 marzo. Francesco viene posto in libertà
+ e cambiato co' suoi figli 208
+
+ CAPITOLO CXVII. _Lega degl'Italiani
+ per difendere la loro indipendenza.
+ Sono abbandonati dalla Francia e mal
+ serviti dal duca d'Urbino; crudeltà
+ degl'imperiali in Lombardia. Clemente VII,
+ sorpreso nel Vaticano dai Colonna, è
+ forzato ad acconsentire ad una tregua
+ che poi viene da lui violata._ 1526 210
+
+ 1526 Tutti gl'Italiani bramano ardentemente
+ l'espulsione dei Barbari 210
+ Crudeltà degli oltremontani in tutte le
+ province d'Italia 211
+ Gl'Italiani, non isperando la pace,
+ desideravano almeno una guerra nazionale 213
+ Frequenti insurrezioni nel Milanese 213
+ Spossamento di Carlo V, disordine delle sue
+ finanze 214
+ I re di Francia e d'Inghilterra disposti a
+ secondare gl'Italiani 215
+ Alla nazione italiana mancava lo spirito
+ militare 215
+ Ed ai governi italiani mancava il coraggio
+ morale 217
+ Il papa ed i Veneziani mandano ambasciatori
+ a Francesco I 218
+ Francesco I loro dichiara, che non credesi
+ legato dal trattato di Madrid 218
+ Ma il suo coraggio ed ambizione erano compressi
+ dalla disgrazia 219
+ 22 maggio. Francesco I si unisce a Clemente VII,
+ ai Veneziani ed a Francesco Sforza per la
+ libertà d'Italia 221
+ Insurrezione a Milano, e convenzione tra gli
+ Spagnuoli ed il popolo 222
+ Giugno. Le truppe di Venezia e della Chiesa
+ si avanzano verso l'Adda ed il Po, nel mentre
+ che gli alleati ordinano leve di Svizzeri 223
+ 1526 Lentezza e sutterfugj di Francesco I, che
+ negozia coll'imperatore 225
+ Ugo di Moncade cerca invano di staccare
+ Clemente VII dalla Francia 226
+ Il duca d'Urbino capo dell'armata della lega,
+ suo carattere e suo timido sistema di guerra 227
+ Tardanza degli Svizzeri aspettati all'armata
+ del papa 228
+ 17 di giugno. I generali spagnuoli eccitano
+ avvertitamente una sollevazione in Milano
+ per aver motivo di punire il popolo 229
+ Intollerabili vessazioni degl'imperiali a Lodi 230
+ Luigi Vistarini, per liberarsene, apre la città
+ all'armata alleata 230
+ 26 giugno. L'armata della Chiesa si unisce
+ a quella del duca d'Urbino, ed i generali
+ di lei lo affrettano ad avanzarsi verso Milano 232
+ 7 luglio. Scaramuccia del duca d'Urbino alle
+ porte di Milano 234
+ 8 luglio. Si ritira a precipizio in tempo
+ di notte 235
+ Nello stesso giorno si pubblica la lega in
+ Francia, a Roma, a Venezia 235
+ Principio delle diffidenze, e de' malcontenti
+ fra gli alleati 236
+ Miseria de' Milanesi, e loro spaventosa
+ oppressione sotto gli Spagnuoli 237
+ I Milanesi implorano la protezione del duca
+ di Borbone che giugneva allora dalla Spagna 239
+ 1526 Il Borbone gl'inganna, e prende il loro danaro
+ sulla parola che non attiene 239
+ 17 luglio. Il duca di Milano fa uscire dal
+ castello 300 bocche inutili 240
+ 22 luglio. Il duca d'Urbino si accampa a due
+ miglia da Milano 241
+ 24 luglio. Francesco Sforza è forzato a
+ capitolare per assoluta mancanza di
+ vittovaglie 242
+ Il duca di Milano raggiugne gli alleati che
+ gli danno il possesso di Lodi 243
+ Il papa vuole mutare il governo di Siena
+ devoto all'imperatore 243
+ 17 di giugno. Armata pontificia e fiorentina
+ sotto Siena 244
+ 25 luglio. Quest'armata è posta in fuga da
+ quattrocento soldati 244
+ Cattiva politica di temporeggiare del
+ duca d'Urbino 246
+ Gl'Italiani diffidano del re di Francia;
+ G. B. Sanga viene spedito presso di lui
+ in qualità di nunzio apostolico 247
+ La lentezza del re di Francia era cagionata
+ dalla sua non curanza, e dal suo gusto
+ pei piaceri 248
+ Flotta spagnuola armata a Cartagena per
+ portare truppe in Italia 250
+ Il duca d'Urbino eccitato ad attaccare Genova
+ per terra, mentre la flotta della lega
+ l'attaccava dalla banda del mare 251
+ 6 agosto, 23 settembre. Assedia e prende Cremona 251
+ 29 agosto. Pietro Navarro comincia l'assedio
+ di Genova colla flotta della lega 252
+ 1526 22 agosto. Il papa si rappatuma coi Colonna,
+ soscrive con loro un trattato di pace, e
+ licenzia le sue truppe 253
+ Pompeo Colonna non aveva firmato il trattato
+ che per sorprendere il papa 254
+ 20 settembre. Pompeo Colonna con otto mila
+ uomini entra in Roma per la porta di san
+ Giovanni Laterano 254
+ I Romani ricusano d'armarsi per difendere
+ il papa 255
+ Il Vaticano ed il tempio di san Pietro
+ saccheggiati dai Colonna 256
+ Clemente VII rifugiato in Castel sant'Angelo
+ tratta con Ugo di Moncade 257
+ Il papa si obbliga ad una tregua di quattro mesi 257
+ 7 ottobre. Il Guicciardini colle truppe del
+ papa abbandona l'armata della lega, e si
+ ritira sull'opposta riva del Po 258
+ 31 ottobre. Il duca d'Urbino lascia il suo
+ campo di Cremona per avvicinarsi a Milano 259
+ Giorgio Frundsberg mette i Tedeschi in
+ movimento per soccorrere l'armata imperiale
+ a Milano 260
+ Novembre. Entra in Italia con 13,000 landsknecht 261
+ 24 novemb. Gio. de' Medici ferito mortalmente
+ presso Borgoforte 263
+ Progetto del Macchiavelli di far combattere
+ Gio. dei Medici per l'indipendenza d'Italia
+ con una compagnia di ventura 264
+ 1526 28 novembre. Frundsberg passa il Po, e lo
+ rimonta sulla riva destra 265
+ Il Borbone vende la libertà al Moroni e lo
+ crea suo consigliere 266
+ Tutti i villaggi dei Colonna saccheggiati
+ dall'armata del papa 267
+ La flotta del vicerè passa avanti Genova,
+ e combatte quella del Navarro 269
+ Il Lannoy sbarca le sue truppe a Gaeta, e
+ tratta col papa 270
+ Negoziazioni delusorie colle quali
+ finisce l'anno 271
+
+ CAPITOLO CXVIII. _Il contestabile di Borbone
+ conduce l'armata imperiale verso la Toscana:
+ Clemente VII, dopo avere ottenuti alcuni
+ vantaggi nel regno di Napoli, tratta col vicerè;
+ presa e sacco di Roma. Firenze si dichiara
+ libera._ 1527 272
+
+ 1527 I progressi degl'Italiani nella civiltà
+ ingrandivano i loro patimenti sotto il
+ giogo degli oppressori 272
+ La guerra si rende più crudele in ragione
+ della lunga sua durata 273
+ Ferocia dei soldati comandati dal Borbone 274
+ La domanda del soldo arretrato autorizzava
+ ogni loro eccesso 275
+ Difficoltà incontrate dal Borbone nel trarre
+ fuori di Milano le sue truppe, e far loro
+ passare il Po 276
+ 30 gennajo. La guarnigione di Milano passa il
+ Po e si riunisce a Frundsberg 277
+ 1527 Dimora dell'armata di Borbone sotto Piacenza,
+ e consiglj del duca di Ferrara 278
+ 20 febbrajo. Borbone s'incammina di bel nuovo
+ alla volta di Bologna 278
+ Progetto del duca d'Urbino di tenere il Borbone
+ tra due armate 279
+ 3 gennajo, 18 marzo. Il duca d'Urbino si
+ allontana dalla sua armata sotto pretesto
+ di malattia 281
+ Renzo di Ceri ed il conte di Vaudemont
+ persuadono il papa ad attaccare il
+ regno di Napoli 282
+ 31 gennajo. Lannoy è sorpreso e sgominato
+ a Frusolone dall'armata del papa 284
+ 15 febbrajo. Successi dell'armata e della
+ flotta della lega nel regno di Napoli 284
+ Indisciplina dell'armata della Chiesa 285
+ Avarizia ed imbarazzo delle finanze di
+ Clemente VII 286
+ 15 marzo. Viene abbandonata la spedizione
+ contro Napoli 286
+ 17 febbrajo. Ammutinamento nell'armata del
+ Borbone, ch'egli riconduce all'ubbidienza 287
+ 5 marzo. L'armata veneziana passa il Po per
+ seguire il Borbone 288
+ 14 marzo. Nuovo ammutinamento dell'armata
+ imperiale calmato col danaro del duca di
+ Ferrara 288
+ Francesco I manca a tutte le promesse fatte
+ al papa 289
+ 1527 Angustie cui trovasi ridotto il papa 290
+ 15 marzo. Clemente VII soscrive una tregua di
+ otto mesi col vicerè 291
+ Clemente VII non conosce il pericolo ond'è
+ minacciato dal Borbone 292
+ Sua estrema imprudenza nel licenziare le sue
+ truppe mentre si avvicina il Borbone 294
+ 31 marzo. Il Borbone dichiara che non accetta
+ la tregua, e muove l'esercito alla volta
+ di Roma 295
+ Incertezza del Borbone prima di passare
+ l'Appennino 296
+ Il vicerè viene fino a Firenze per trattenere
+ il Borbone 297
+ 15, 25 aprile. Il Borbone attraversa
+ l'Appennino, ed entra in Val d'Arno
+ di sopra 298
+ 26 aprile. I Fiorentini chiedono armi al loro
+ governo 300
+ Sollevazione de' Fiorentini 301
+ Gl'insorgenti non s'impadroniscono a tempo
+ delle porte 302
+ I Medici rientrano in città col duca d'Urbino
+ e col marchese di Saluzzo 303
+ Gl'insorgenti si sottomettono, ed ottengono
+ un'amnistia 303
+ Il duca d'Urbino esige che i Fiorentini
+ prendano parte in proprio nome nella lega,
+ e che gli restituiscano Montefeltro 304
+ 20 aprile. Il duca di Borbone parte a grandi
+ giornate dai contorni d'Arezzo alla volta
+ di Roma 306
+ 1527 5 maggio. Giugne colla sua armata sotto Roma 306
+ Renzo di Ceri e Martino di Bellay incaricati
+ della difesa di Roma 307
+ 5 maggio. Fidanza di Clemente VII nel ricevere
+ l'intima del Borbone 309
+ 6 maggio. Il Borbone viene ucciso nell'atto
+ di montare all'assalto presso il Gianicolo 310
+ Il borgo di Roma preso d'assalto dai Tedeschi
+ e dagli Spagnuoli 311
+ Clemente VII fugge dal Vaticano in castel
+ sant'Angelo 312
+ Saccheggio del Borgo di Roma, del Vaticano
+ e di Transtevere 315
+ L'armata imperiale passa il Tevere, e comincia
+ il saccheggio di Roma 315
+ Atrocità commesse dall'armata vittoriosa 316
+ 3 maggio. Arrivo di Pompeo Colonna co' suoi
+ vassalli 318
+ 6 maggio. Arrivo del Rangoni al Ponte Salario
+ per soccorrere Roma 319
+ 16 maggio. Il duca d'Urbino giunge ad Orvieto
+ coll'armata veneziana 320
+ Ricusa d'attaccare gl'imperiali a meno che
+ non riceva potenti rinforzi di truppe svizzere 321
+ Si avvicina a Roma, poi subito si ritira 322
+ 6 giugno. Capitolazione del papa che resta
+ prigioniere degl'imperiali 323
+ Le province e le città lontane ricusano
+ d'eseguire la capitolazione del papa 324
+ 5 giugno. Modena presa dal duca di Ferrara,
+ Ravenna e Cervia dai Veneziani 325
+ 1527 Clemente VII più attaccato alla sua sovranità
+ di Firenze che a quella dello stato della
+ Chiesa 326
+ Prodigiose spese cui Clemente VII sforzava
+ i Fiorentini 326
+ 12 di maggio. La nuova della presa di Roma
+ giugne a Firenze 328
+ 16 maggio. I grandi cittadini di Firenze
+ intimano al cardinale di Cortona di rendere
+ la libertà alla repubblica 328
+ Filippo Strozzi e sua moglie, Clarice dei
+ Medici, si associano al partito della libertà 329
+ Il cardinale di Cortona capitola col partito
+ repubblicano 331
+ 17 di maggio. I Medici escono da Firenze 331
+ La balìa ristabilisce la costituzione popolare,
+ ed abdica i suoi poteri 332
+ 21 maggio. S'aduna di nuovo il gran consiglio,
+ ed elegge magistrati popolari 334
+ Morte di Niccolò Macchiavelli 335
+
+ CAPITOLO CXIX. _Il Lautrec conduce un'armata
+ francese sotto Napoli, e blocca quella città;
+ vittoria della sua flotta sopra quella degli
+ Spagnuoli; malattia nel suo campo; sua
+ morte e capitolazione della sua armata.
+ Andrea Doria passa al partito imperiale,
+ e muta il governo di Genova._ 1527-1528 337
+
+ 1527 Nel sedicesimo secolo i re non vedevano meglio
+ le guerre in cui s'impegnavano di quello che
+ i papi le vedessero nel quattordicesimo 337
+ Carlo V non conosceva la desolazione da lui
+ cagionata nelle province ed in Italia 338
+ Enrico VIII non prendeva parte nelle guerre,
+ che somministrando contribuzioni 340
+ Francesco I, fino alla battaglia di Pavia,
+ aveva egualmente chiuse le orecchie alle
+ lagnanze dei popoli 340
+ La disgrazia aveva cambiato il suo carattere
+ senza riformarlo 341
+ La pace egualmente desiderabile per
+ l'imperatore e per gli alleati 342
+ 2 agosto. Carlo V cerca di giustificarsi del
+ sacco di Roma e della cattività del papa 343
+ 18 agosto. Trattato d'Amiens tra Francesco I
+ ed Enrico VIII per costringere l'imperatore
+ a mettere in libertà il papa ed i figli di
+ Francia 345
+ I cardinali, rimasti liberi, si adunano a
+ Parma per trattare intorno al modo di
+ liberare il loro capo 346
+ La peste scoppia in Italia, e soprattutto
+ affligge Roma 346
+ Fine di settembre. Morte di Carlo di Lannoy;
+ l'armata imperiale resta in Roma senza capo 347
+ Quest'armata si disperde nella campagna di
+ Roma e nell'Ombria 348
+ 1527 La peste penetra in castel sant'Angelo tra
+ le guardie del papa 349
+ Gli ostaggi del papa maltrattati e minacciati
+ riescono a fuggire 349
+ 31 ottobre. Nuova convenzione col papa, che
+ gli accorda qualche respiro per pagare la
+ sua taglia 351
+ 30 giugno. Il Lautrec parte dalla corte di
+ Francia per porsi alla testa della nuova
+ armata in Italia 352
+ Agosto. Il Lautrec prende la rocca di Bosco
+ nell'Alessandrino 353
+ Andrea Doria riprende colla sua flotta il
+ blocco di Genova 353
+ Principio d'agosto. Genova si assoggetta al
+ re di Francia 355
+ Il Lautrec prende Alessandria, e la rimette
+ al duca di Milano 355
+ 28 settembre. Il Lautrec inganna Antonio di
+ Leyva, ed attacca Pavia 357
+ 1º ottobre. I Francesi prendono e saccheggiano
+ Pavia 358
+ Il Lautrec rifiuta di terminare la conquista
+ della Lombardia, e s'incammina verso il
+ mezzogiorno dell'Italia 358
+ Riconciliazione del duca di Ferrara colla
+ Francia; suo figlio sposa Renata, figlia
+ di Lodovico XII 359
+ La repubblica di Firenze rende più intima la
+ sua alleanza colla Francia 360
+ 7 dicembre. Rinnovazione della lega a Mantova 361
+ 9 dicembre. Il papa fugge dal castel sant'Angelo
+ la vigilia del giorno in cui doveva essere
+ posto in libertà 362
+ 1528 Gennajo. Clemente VII riceve ad Orvieto gli
+ ambasciatori di Francia e d'Inghilterra, e
+ dà speranze a tutti i partiti 363
+ 21 gennajo. Gli ambasciatori di Francia e
+ d'Inghilterra dichiarano a Burgos la guerra
+ a Carlo V, e vengono arrestati 364
+ 28 marzo, 24 giugno. Vicendevoli sfide fra il
+ re di Francia e l'imperatore 365
+ 10 febbrajo. Il Lautrec passa il Tronto, ed
+ entra negli Abruzzi 366
+ Prosperi successi di Lautrec ajutato negli
+ Abruzzi dai Veneziani e dai Fiorentini 367
+ L'armata di Lautrec resta incompleta, ed il
+ re non le rimette il promesso danaro 368
+ 17 di febbrajo. Il principe d'Orange trae fuori
+ di Roma l'armata imperiale col danaro
+ mandatogli dal papa 369
+ Metà di marzo. Le due armate in presenza fra
+ Troja e Luceria 371
+ 21 marzo. Il principe d'Orange si ritira da
+ Troja a Napoli 372
+ Pietro Navarro si oppone a chi consigliava
+ d'inseguire gl'imperiali prima di prendere
+ Melfi 372
+ 23 marzo. Melfi preso e saccheggiato dai
+ Francesi 373
+ Conquiste di Lautrec e de' Veneziani nella
+ Puglia 374
+ Metà d'aprile. Il Lautrec entra nella Terra
+ di Lavoro e prende molte città 375
+ 1528 1.º maggio. Si accampa presso Napoli al
+ Poggio reale 376
+ Il Lautrec risolve di bloccare Napoli 377
+ Molti Napolitani si dichiarano pel partito
+ francese 378
+ Gli assediati mancano di vini e di farine 379
+ 22 maggio. Orazio Baglioni, colonnello delle
+ bande nere, è ucciso, ed è rimpiazzato da
+ Ugo di Pepoli 379
+ Ugo di Moncade vuole sorprendere la flotta
+ genovese che stava avanti Napoli 380
+ 28 maggio. Battaglia navale in faccia a Capo
+ d'Orco nel golfo di Salerno 381
+ La flotta imperiale distrutta da Filippino Doria 383
+ 10 giugno. L'ammiraglio veneziano, Pietro Lando,
+ giugne avanti Napoli 385
+ Malattie tra gli assedianti e gli assediati 386
+ 15 giugno. Morte del nunzio del papa e del
+ provveditore veneziano 387
+ Il re di Francia e l'imperatore apparecchiano
+ soccorsi per le loro armate d'Italia 388
+ 10 di maggio. Il duca di Brunswick parte da
+ Trento ed entra in Lombardia con dieci mila
+ landsknecht 388
+ Luglio. Dopo avere commesse spaventose
+ crudeltà la sua armata si disperde e torna
+ in Germania 390
+ Intollerabile oppressione dei Milanesi sotto
+ Antonio di Leyva 391
+ 1528 Agosto. San Paolo entra in Lombardia con circa
+ dieci mila uomini 392
+ Settembre. Riprende d'assalto Pavia, che i
+ Francesi avevano lasciato sorprendere 393
+ Malcontento d'Andrea Doria rispetto a' suoi
+ rapporti colla Francia 393
+ Disprezzo di Francesco I pei privilegj dei
+ Genovesi 395
+ 30 giugno. Andrea Doria termina il servigio
+ convenuto colla Francia, e più non vuole
+ rinnovarlo 396
+ Luglio. Andrea Doria si ritira a Lerici colle
+ sue galere, mentre Barbesieux prende il
+ comando di quelle della Francia 397
+ 20 luglio. Il Doria offre i suoi servigj
+ all'imperatore a condizione che sarebbe
+ assicurata la libertà della sua patria 398
+ Opinione del Doria intorno alla propria
+ _defezione_ 399
+ 18 luglio. Il Barbesieux giugne in faccia
+ a Napoli colla flotta francese 401
+ Il Lautrec cade infermo: spedisce Renzo di
+ Ceri a far levare per lui soldati negli
+ Abruzzi 402
+ 2 agosto. Estrema debolezza cui l'armata
+ francese viene ridotta dalla malattia 403
+ 16 agosto. Morte di Lautrec; il marchese di
+ Saluzzo prende il comando dell'armata 405
+ 29 agosto. Il marchese di Saluzzo vuole
+ ritirarsi sopra Aversa 406
+ 1528 La metà dell'armata è sgominata dalla
+ cavalleria imperiale 407
+ 30 agosto. Il principe d'Orange attacca i
+ Francesi ritirati in Aversa 408
+ Capoa apre le sue porte a Fabrizio Maramaldo
+ ed ai Calabresi 409
+ Il marchese di Saluzzo capitola in Aversa
+ pei resti dell'armata 409
+ Gli Spagnuoli lasciano perire i prigionieri
+ francesi nelle stalle della Maddalena 410
+ Le bande nere distrutte dall'assedio di Napoli
+ e dalla capitolazione d'Aversa 410
+ Morte del marchese di Saluzzo e di
+ Pietro Navarro 411
+ Supplicj ordinati dal principe d'Orange a
+ Napoli e nelle province 412
+ La guerra si continua per qualche tempo in
+ Puglia ed in Calabria 413
+ Andrea Doria colla sua flotta fa vela alla
+ volta di Genova per liberare la sua patria 414
+ 12 settembre. Le truppe del Doria sono ricevute
+ in Genova, e si eseguisce la rivoluzione
+ senza spargimento di sangue 415
+ 21 ottobre. Il Castelletto e Savona si
+ arrendono ai Genovesi, che spianano il
+ primo, ed empiono il porto della seconda 416
+
+ CAPITOLO CXX. _Nuove costituzioni delle
+ repubbliche di Genova e di Firenze.
+ L'indipendenza italiana viene sagrificata
+ da Clemente VII e da Francesco I ne' trattati
+ di Barcellona e di Cambrai. Coronazione di
+ Carlo V a Bologna, e schiavitù dell'Italia._ 1528-1530 418
+
+ Le nuove costituzioni di Genova e di Firenze
+ si dettarono in mezzo a crudeli calamità 418
+ I dodici riformatori di Genova incaricati di
+ pacificare la città e di conciliare i partiti 420
+ 1528 Il senato loro commette di rifondere la
+ costituzione 420
+ Andrea Doria ricusa la sovranità di Genova
+ offertagli da Carlo V 421
+ Il punto d'onore genovese associato a' nomi
+ che perpetuavano gli odj 422
+ Adozione d'una in altra famiglia, praticata
+ in Genova sotto il nome d'Alberghi 423
+ I riformatori dichiarano tutti i cittadini
+ genovesi attivi gentiluomini ed uguali
+ in diritto 424
+ Li distribuiscono in 28 alberghi o famiglie
+ adottive 424
+ La divisione dei Genovesi in alberghi fu
+ soppressa dalla legge di mediazione del
+ 17 di marzo 1576, dopo avere durato
+ quarantotto anni 425
+ Gran consiglio de' gentiluomini genovesi,
+ corpo elettorale 426
+ Formazione dell'annuale senato del doge e
+ della signoria 426
+ La costituzione di Genova puramente
+ aristocratica 428
+ Pure quest'aristocrazia era meno esclusiva di
+ quella di Venezia 429
+ 1528 La costituzione fiorentina dal canto suo pende
+ verso l'aristocrazia 429
+ Il diritto di città ristretto a coloro che lo
+ avevano ricevuto per eredità dai loro antenati 430
+ Divisione degli abitanti dello stato in più
+ classi, una sola delle quali era sovrana 432
+ Due mila cinquecento cittadini governavano
+ un milione di sudditi, ma se non altro con
+ forme popolari 432
+ Niccola Capponi coi grandi vuole ristringere
+ l'oligarchia 433
+ Baldassare Carducci gli si oppone alla testa
+ del partito popolare 433
+ Dante di Castiglione rompe le statue e gli
+ stemmi dei Medici 434
+ Niccola Capponi riunisce la fazione Medici,
+ o de' _Palleschi_, ai discepoli di
+ Savonarola, ossia _Piagnoni_ 435
+ 1522-1527 Peste a Firenze 436
+ 1527 Agosto. Riesce impossibile il ragunare il
+ gran consiglio 438
+ 1528 9 febbrajo. Niccola Capponi fa dichiarare
+ Gesù Cristo re perpetuo di Firenze 439
+ 10 giugno. Il Capponi confermato gonfaloniere
+ per un altro anno 440
+ Formazione della quarantia per i giudizj politici 441
+ L'imposta diretta sul capitale mobiliare
+ regolata da venti commissarj 441
+ Formazione della guardia del palazzo di
+ trecento giovani 443
+ 6 novembre. Formazione della guardia urbana
+ di quattro mila cittadini 444
+ 1528 Attaccamento de' Fiorentini alla nazione
+ francese, il quale li fa persistere nella
+ santa lega 446
+ Negoziazioni di Andrea Doria con Luigi Alamanni
+ per riconciliare Firenze coll'imperatore 447
+ I Fiorentini rifiutano le sue proposizioni 449
+ Disordine dell'armata di Borbone, conte di
+ San Paolo in Lombardia 450
+ 1529 San Paolo coi duchi d'Urbino e di Milano
+ s'avvicina a Milano, ma si trova troppo
+ debole per attaccarlo 451
+ 21 giugno. San Paolo sorpreso a Landriano
+ è fatto prigioniere da Antonio di Leyva 453
+ 7 luglio. Luigia di Savoja e Margarita
+ d'Austria si riuniscono a Cambrai per
+ negoziare la pace 453
+ Francesco I cerca di persuadere agli alleati
+ che difenderà i loro interessi 455
+ Anche Clemente VII tenta d'ingannare Francesco I 456
+ Irritamento di Clemente VII contro i Veneziani,
+ il duca di Ferrara ed i Fiorentini 456
+ I progressi de' Turchi, e quelli dei
+ protestanti in Germania, fanno desiderare
+ la pace a Carlo V 458
+ 20 giugno. Trattato di pace e di alleanza
+ di Barcellona tra l'imperatore ed il papa 460
+ 10 gennajo. Ippolito de' Medici creato
+ cardinale, ed Alessandro disegnato capo
+ della casa de' Medici 460
+ 1529 5 agosto. Trattato di Cambrai, o delle dame,
+ tra Francesco I e Carlo V 461
+ Francesco I abbandona i Fiorentini ed i
+ Veneziani all'intera vendetta dell'imperatore 462
+ Sagrifica ugualmente i duchi di Milano e
+ Ferrara, gli Orsini e Fregosi, e tutti i
+ partigiani della casa Angioina nel regno
+ di Napoli 463
+ Carlo V in questo trattato guarentisce al
+ contrario gl'interessi di tutti i suoi alleati 464
+ Pel sagrificio de' suoi alleati Francesco I
+ ottiene condizioni più vantaggiose per
+ sè medesimo 465
+ Francesco I cerca fin all'ultimo d'ingannare
+ i Fiorentini 466
+ Carlo V manda a Barcellona Andrea Doria per
+ far passare le sue galere in Italia 467
+ 29 luglio. Carlo V s'imbarca a Barcellona, e
+ sbarca a Genova il 12 di agosto 468
+ Grossa armata dell'imperatore destinata a
+ dare esecuzione al trattato di pace 468
+ Gli alleati si pongono in istato di trattare
+ con lui colle armi alla mano 470
+ La guerra d'Ungheria ed il suo proprio
+ spossamento persuadono Carlo V a trattare
+ con loro 470
+ Egli esclude i soli Fiorentini dalla
+ pacificazione 471
+ Gli alleati schivano ogni battaglia
+ coll'imperatore, e continuano a difendersi 472
+ 1529 5 di novembre. Abboccamento del papa e
+ dell'imperatore a Bologna 473
+ 22 novembre. Francesco Sforza si reca pure
+ a Bologna per trattare 474
+ 23 di dicembre. Trattato di pace di Carlo
+ collo Sforza, ed onerose condizioni con
+ cui gli rende il ducato di Milano 474
+ 1529-1535 Sgraziato regno di Francesco Sforza, che
+ muore senza figli 476
+ 25 dicembre. Trattato di pace dell'imperatore
+ coi Veneziani 477
+ 1530 2 marzo. Alfonso d'Este si reca pure a Bologna
+ per trattare 478
+ 21 marzo. Il papa ed il duca di Ferrara si
+ assoggettano all'arbitramento della camera
+ imperiale 479
+ 1531 21 aprile. Sentenza di Carlo V, che accorda
+ alla casa d'Este Ferrara, come feudo della
+ Chiesa, e Modena e Reggio come feudi
+ dell'impero 480
+ 1530 25 marzo. Il marchesato di Mantova cambiato
+ in ducato a favore di Federico Gonzaga 482
+ Il duca Carlo III di Savoja si attacca
+ unicamente all'imperatore 482
+ Le repubbliche di Genova, Siena e Lucca si
+ assoggettano ad un'assoluta dipendenza
+ dall'imperatore 482
+ Tutte le armate di Carlo V, evacuando il
+ rimanente dell'Italia, riunisconsi intorno
+ a Firenze 484
+ 22 di febbrajo, 24 marzo. Carlo riceve a
+ Bologna dalle mani del papa le due corone
+ di Lombardia e dell'impero 484
+ 1530 Fin da quest'epoca la potenza di Carlo V fu
+ più assoluta in Italia che non era stata
+ quella di Carlo Magno e di Ottone 486
+ Gl'Italiani avevano cessato di esistere come
+ nazione indipendente 486
+ Aprile. Carlo V va in Germania, e lascia
+ l'Italia in ischiavitù 488
+
+FINE DELLA TAVOLA.
+
+
+
+
+
+Nota del Trascrittore
+
+Ortografia e punteggiatura originali sono state mantenute, correggendo
+senza annotazione minimi errori tipografici.
+
+
+
+
+
+End of the Project Gutenberg EBook of Storia delle repubbliche italiane dei
+secoli di mezzo, v. 15 (of 16), by J. C. L. Simondo Sismondi
+
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+The Project Gutenberg EBook of Storia delle repubbliche italiane dei
+secoli di mezzo, v. 15 (of 16), by J. C. L. Simondo Sismondi
+
+This eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with
+almost no restrictions whatsoever. You may copy it, give it away or
+re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included
+with this eBook or online at www.gutenberg.org
+
+
+Title: Storia delle repubbliche italiane dei secoli di mezzo, v. 15 (of 16)
+
+Author: J. C. L. Simondo Sismondi
+
+Release Date: December 5, 2013 [EBook #44364]
+
+Language: Italian
+
+Character set encoding: ISO-8859-1
+
+*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK STORIA DELLE REPUBBLICHE ***
+
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+
+Produced by Claudio Paganelli, Carlo Traverso, Barbara
+Magni and the Online Distributed Proofreading Team at
+http://www.pgdp.net (This file was produced from images
+generously made available by The Internet Archive)
+
+
+
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+
+
+ STORIA DELLE
+ REPUBBLICHE ITALIANE
+ DEI
+ SECOLI DI MEZZO
+
+
+ DI
+ J. C. L. SIMONDO SISMONDI
+
+ DELLE ACCADEMIE ITALIANA, DI WILNA, DI CAGLIARI,
+ DEI GEORGOFILI, DI GINEVRA EC.
+
+ _Traduzione dal francese._
+
+
+ _TOMO XV._
+
+
+
+ ITALIA
+ 1819.
+
+
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+
+STORIA DELLE REPUBBLICHE ITALIANE
+
+
+
+
+CAPITOLO CXIV.
+
+ _Elezione e papato d'Adriano VI; sconfitta de' Francesi alla
+ Bicocca; convenzione di Cremona, in forza della quale sgombrano
+ l'Italia; i Veneziani si staccano dalla Francia; ingresso di
+ Bonnivet in Lombardia; morte di Adriano VI._
+
+1521 = 1523.
+
+
+La guerra riaccesa in Italia dalla inconsiderata ambizione di Leon X
+doveva, a seconda de' suoi risultamenti, decidere se gl'Italiani
+rimarrebbero una nazione indipendente, o se caderebbero sotto il giogo
+di quegli stranieri ch'essi chiamavano barbari. Non trattavasi al
+presente della divisione di alcune province tra potentati che potevansi
+risguardare come compatriotti, ma della intera nazione e della sua
+medesima esistenza. Nè i più grandi interessi della patria loro
+trattavansi oramai tra gl'Italiani; chè tutte le potenze d'Europa si
+occupavano della futura sua sorte; e le cagioni degli avvenimenti che
+cambiavano i destini dell'Italia dovevano cercarsi in lontani paesi.
+
+Poichè potenze così formidabili quali erano le monarchie di Francia, di
+Spagna, di Germania, d'Inghilterra erano entrate in campo, le piccole
+sovranità d'Italia sentirono la comparativa loro debolezza, la quale era
+smisuratamente cresciuta a cagione delle ruinose guerre che da oltre
+venticinque anni desolavano questa infelice contrada. Avevano tali
+guerre consumate tutte le sue ricchezze, e distrutti i mezzi di
+riproduzione in un paese in addietro il più fertile, in allora il più
+sgraziato dell'Europa: onde Venezia, Firenze, Siena e Lucca che
+conservavano tuttavia il nome di repubbliche; i duchi di Milano, di
+Savoja, di Ferrara, ed i marchesi di Mantova e di Monferrato che si
+chiamavano ancora sovrani, aspettavano tremanti che la loro sorte fosse
+decisa dalla politica, dai trattati, o dalle armi degli oltremontani.
+
+Soltanto la sede pontificia si era innalzata in tempo del decadimento
+degli altri stati italiani. Le conquiste di Alessandro VI, di Giulio II
+e di Leon X avevano assoggettate ai pontefici province effettivamente
+indipendenti, sebbene di nome riconoscessero la supremazia della santa
+sede. Quando in appresso si trovarono aggiunte allo stato della Chiesa
+Parma, Piacenza, Modena e Reggio; quando in pari tempo il capo di questa
+Chiesa signoreggiava come assoluto padrone la repubblica fiorentina, i
+suoi stati sorpassarono di lunga mano in estensione, in popolazione ed
+in ricchezze quelli de' più potenti principi che l'Italia avesse veduto
+innalzarsi dal principio del _medio ævo_. I re di Napoli, i duchi di
+Milano, o la repubblica di Venezia, non avevano mai disposto di tante
+forze, principalmente quando si pongano in conto le grandissime entrate,
+che la camera apostolica sapeva ritrarre dalla superstizione de' popoli
+degli altri stati della Cristianità.
+
+Se Leon X alla profonda dissimulazione che lo faceva risguardare come un
+grande politico non avesse associata la prodigalità di principe nuovo e
+la inconsideratezza di un uomo dedito ai piaceri, avrebbe facilmente
+potuto mantenere l'equilibrio tra le due potenze che si contendevano
+l'Europa; avrebbe fatta rispettare non solo la neutralità de' proprj
+stati, ma ancora di quegli altri che volontariamente si fossero posti
+sotto la sua protezione; e tutti i popoli d'Italia si sarebbero
+procacciato a gara questo vantaggio. I diversi avvenimenti d'una lunga
+contesa che doveva durare quanto il regno di Carlo V, gli avrebbero
+somministrate molte opportunità per rialzare l'indipendenza nazionale:
+egli non avrebbe avuto bisogno per essere veramente grande, che del
+sincero desiderio di voler il bene de' suoi compatriotti, inspirando
+loro fiducia nella sua buona fede. Ma Leon X per una giovanile
+ambizione, che non appoggiavasi a verun piano ben ragionato, e non era
+sostenuta da veruna idea che portasse l'impronto della vera grandezza,
+cooperò all'annientamento della libertà italiana, mentre lo scandaloso
+traffico delle indulgenze, cui si appigliò per supplire alle smoderate
+spese, scosse il trono pontificio, e staccò metà del Cristianesimo
+dall'ubbidienza fin allora renduta a' suoi predecessori.
+
+In tempo del suo regno e precisamente nel 1517, avea in Germania
+cominciato la riforma colle prediche di Lutero. Ma sebbene questo
+coraggioso novatore fosse di già passato dall'attacco contro le
+indulgenze a dubitare dell'autorità del papa, a sovvertire tutta la
+disciplina ecclesiastica, e finalmente alle controversie intorno al
+medesimo domma, non aveva per anco tentato verun cambiamento nella
+esteriore forma del culto; i suoi settatori non formavano una nuova
+Chiesa, e non potevasi ancora fondatamente giudicare intorno alla
+estensione del pericolo che minacciava da questo canto la corte di Roma.
+Vero è che universale era il fermento di tutta la Germania. Presso i
+popoli settentrionali la religione associavasi agli affetti del cuore;
+si univa intimamente a tutto l'uomo; veniva esaminata dalla sua ragione,
+riscaldata dal suo amore, ed ammessa per norma delle sue azioni.
+Diversamente disposta rispetto alle idee religiose era la nazione
+italiana, la quale dopo avere ammesso l'intero sistema dei dommi della
+Chiesa, li riguardava come non soggetti ad ulteriore disamina, e
+mostrava il suo rispetto per la fede col non prendersene verun pensiero.
+Gli uomini di perduti costumi, siccome i più costumati, i più filosofi,
+come i più superstiziosi, non muovevano mai dubbj intorno al complesso
+delle dottrine della Chiesa; ma d'altra parte pochissima cura si
+prendevano delle cose della fede, che non eccitava verun affetto nel
+loro cuore, e niente influiva sulle azioni della loro vita. La religione
+segregata affatto dal raziocinio, dalla sensibilità, dalla morale, dalla
+condotta, altro omai non era che un'abitudine dello spirito, che
+ordinava certe pratiche, e proscriveva certi pensieri.
+
+In fatti la riforma eccitò in Italia alquanto di maraviglia e
+d'inquietudine, ma niuna curiosità. Erano gl'Italiani accostumati a
+resistere al papa, a fargli la guerra, a sprezzare le sue scomuniche;
+sapevasi da molto tempo, che corrottissimi erano i costumi della sua
+corte, perfida la politica, e che le più odiose passioni potevano
+celarsi sotto il manto della religione. Il rimanente del clero non
+godeva in Italia le immunità e le ricchezze del clero della Germania:
+pure si era veduto commettere infami azioni; e perchè queste più non
+erano cagione di scandalo, l'accusa diretta contro di lui più non
+eccitava la sorpresa della novità. Coloro che volevano riformare la
+disciplina passavano per entusiasti, che si adiravano contro il corso
+ordinario delle cose del mondo; coloro, che attaccavano la dottrina,
+passavano per insensati che sconvolgevano i fondamenti delle opinioni;
+imperciocchè quelle basi medesime che il pregiudizio ha stabilite, e che
+sottrae ad ogni esame, non sembrano agli uomini meno solide di quelle
+fondate dalla ragione. Mentre che nuove dottrine fermentavano in tutta
+l'Europa, verun Italiano non muoveva dubbj intorno a ciò che gli era
+stato dato a credere, e passò ancora lungo tempo prima che qualche
+opinione luterana valicasse le Alpi.
+
+Lo stesso Leon X morì prima d'essersi formato una giusta idea del
+pericolo ond'era minacciata la Chiesa romana per la sollevazione degli
+spiriti in Germania; ma la morte lo sottrasse altresì a difficoltà, di
+cui avrebbe assai più presto sentito il peso; ed erano quelle stesse che
+si era procacciate colle sue inconsiderate prodigalità. Non solo egli
+aveva dissipato il ragguardevole tesoro adunato da Giulio II, ed
+impegnate tutte le gioje e tutti gli effetti preziosi di san Pietro; ma
+aveva inoltre contratto un grosso debito, e venduti tanti nuovi impieghi
+che i soli loro salarj avevano accresciute di quaranta mila ducati le
+annue spese delle Chiesa[1].
+
+ [1] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 219._
+
+Leon X sarebbesi trovato in grandissime difficoltà, dovendo continuare,
+senza avere danaro, la guerra da lui cominciata in Lombardia; ma i
+luogotenenti che lasciava morendo in sua vece, trovaronsi in una
+situazione ancora più difficile che la sua. I cardinali di Sion e de'
+Medici che avevano fin allora sostenuto il peso degli affari, si
+affrettarono di abbandonare l'armata, per passare a Roma onde assistere
+al conclave. Carlo V trovavasi abbastanza occupato dalla guerra che gli
+facevano i Francesi ne' Paesi Bassi; la Castiglia si era ribellata, ed i
+regni di Valenza e di Majorica erano desolati dalla guerra mossa ai
+nobili dalle comunità, talchè tutte le forze della Spagna venivano
+consumate da queste intestine discordie. La piccola armata che
+l'imperatore teneva in Lombardia non era pagata; essendosi fin allora
+fatta la guerra coi soli tesori della Chiesa; ed essendo questi mancati
+tutt'ad un tratto, Prospero Colonna ed il marchese di Pescara furono
+costretti di licenziare tutti i Tedeschi e tutti gli Svizzeri che
+tenevano al loro soldo, ad eccezione di mille cinquecento uomini. Nello
+stesso tempo gli ausiliari fiorentini che non erano chiamati in questa
+guerra da un immediato interesse, e che ignoravano perfino se sarebbero
+o no gli alleati del futuro pontefice, tornarono in Toscana[2].
+
+ [2] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 213. -- Galeat. Capella de bello
+ Mediol., l. I, f. 15._
+
+Se dal canto suo il signore di Lautrec non fosse stato abbandonato a
+cagione della scandalosa negligenza di Francesco I, che d'altro non
+prendevasi pensiero che de' suoi piaceri e delle sue galanterie, e che
+non gli mandava danaro per pagare le truppe, avrebbe potuto facilmente
+ricuperare Milano e tutte le piazze che aveva perdute. Aveva ancora
+guarnigione ne' castelli di Milano, di Novara, di Trezzo e di
+Pizzighettone; comandava in Cremona, in Genova, in Alessandria, in
+Arona, ed in tutto il Lago Maggiore; ma senza danaro non poteva adunare
+fanteria. Poco conto poteva fare de' suoi uomini d'armi scoraggiati; e
+quando tentò di sorprendere la città di Parma, ove comandava lo storico
+Guicciardini, fu respinto dalle sole compagnie della milizia[3].
+
+ [3] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 215. -- P. Paruta Ist. Ven., l. IV,
+ p. 291. -- Gal. Capella, l. I, f. 15._
+
+Intanto scoppiavano in ogni parte degli stati della Chiesa ammutinamenti
+o rivoluzioni. I piccoli principi, che Leon X aveva spogliati della loro
+sovranità, invocavano l'ajuto de' loro partigiani per riavere lo stato
+de' loro padri. Il duca di Urbino erasi collegato coi due fratelli
+Baglioni, ed avevano, a spese comuni, adunati in Ferrara dugento uomini
+d'armi, trecento cavaleggieri e tre mila fanti. Con questa piccola
+armata attraversarono senz'ostacolo la Romagna. Il duca d'Urbino fu
+ricevuto con entusiasmo dagli antichi suoi sudditi, e ricuperò senza
+sguainare la spada il ducato d'Urbino, mentre che il contado di
+Montefeltro, da Leon X ceduto ai Fiorentini, fu difeso dalle loro
+guarnigioni. Orazio e Malatesta, figliuoli di Giampaolo Baglioni, si
+presentarono ancor essi alle porte di Perugia. Vitello Vitelli, che ne
+aveva il comando, fece una breve resistenza; perciocchè essendo stato
+leggiermente ferito in un piede, colse avidamente questo pretesto per
+farsi portare a Città di Castello sua patria, siccome colui che
+copertamente desiderava che i feudatarj della Chiesa ricuperassero
+l'antica indipendenza. Subito dopo la di lui partenza Siena capitolò, ed
+aprì le porte ai figli di Baglioni il 5 gennajo del 1522. In pari tempo
+Sigismondo di Varano scacciava da Camerino Giammaria della stessa
+famiglia, cui Leone X aveva dato il titolo di duca di quel piccolo
+stato, e vi si stabiliva in sua vece[4].
+
+ [4] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 220. -- Mém. de du Bellay, l. II,
+ p. 195. -- Scip. Ammirato, l. XXIX, p. 342. -- Orl. Malavolti Stor. di
+ Siena, p. III, l. VII, f. 121. -- Fr. Belcarii, Comm., l. XVI, p.
+ 510._
+
+Gli emigrati di Todi vennero ricondotti in quella città a mano armata da
+Camillo Orsini. Il duca d'Urbino dopo di essersi occupato pochi giorni a
+ristabilire la propria autorità ne' suoi stati, volle altresì riporre in
+Siena i figli di Pandolfo Petrucci; ma fu respinto dall'attività in
+particolare de' Fiorentini, affezionati al cardinale de' Medici[5]. Nè
+forse questi non avrebbero schivata una rivoluzione nella loro patria se
+all'istante della morte di Leon X non avessero ordinato l'arresto nel
+palazzo pubblico a tutti i cittadini più conosciuti pel loro
+attaccamento alla libertà[6]. Sigismondo Malatesta, figliuolo di
+Pandolfo, venne introdotto in Rimini dagli antichi partigiani di sua
+famiglia, e per poco tempo ricuperò una sovranità, di cui suo padre era
+stato privato vent'anni prima da Cesare Borgia[7]. Finalmente quello che
+più aveva sofferto dalla nimicizia, quello che più d'ogni altro doveva
+temere le ultime prosperità di Leone, Alfonso, duca di Ferrara, si
+affrettò di ricuperare tutto quanto aveva perduto. Era costui colpevole
+agli occhi del papa per avere pochi mesi prima impedita la conquista di
+Parma con un'ardita diversione. Perciò dopo i primi felici avvenimenti
+dell'armata di Prospero Colonna, una seconda armata pontificia era
+venuta ad attaccare Finale e san Felice, ed aveva in appresso occupato
+il Bondeno e saccheggiato; mentre che dalla banda della Romagna, gli
+agenti della Chiesa s'impadronivano di Lugo, di Bagnacavallo, di Cento e
+della Pieve; mentre i Fiorentini acquistavano la Garfagnana, e Francesco
+Guicciardini entrava nel Frignano colle truppe modenesi. Alfonso,
+minacciato d'assedio nella sua stessa capitale, apparecchiavasi a
+vendere a carissimo prezzo la propria vita quand'ebbe la notizia della
+morte di Leone. Nell'entusiasmo della sua gioja fece coniare una moneta
+d'argento, nella quale vedevasi un pastore che strappava dalla bocca
+d'un leone un agnello, con questa leggenda presa dal libro dei re: _de
+ore leonis_. Egli in pochi giorni ricuperò il Bondeno, Finale, san
+Felice, il Frignano, la Garfagnana, Lugo, Bagnacavallo, e soltanto fu
+perdente sotto al Bondeno valorosamente difeso dai Bolognesi[8].
+
+ [5] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 222._
+
+ [6] _Gio. Cambi, t. XXII, p. 190. -- Scip. Ammirato, l. XXIX, p.
+ 341._
+
+ [7] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 236._
+
+ [8] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 288. -- Muratori Ann. d'Italia ad
+ an. 1521. -- P. Giovio Vita di Alfonso, p. 116._
+
+Frattanto i cardinali, moltiplicati dalle promozioni di Leon X, erano
+entrati in conclave il 16 di novembre. Sapevasi essere divisi tra il
+partito imperiale ed il partito francese. L'ultimo avrebbe voluto
+portare sul trono pontificio il cardinale di Volterra, fratello di Piero
+Soderini, il quale era stato perpetuo gonfaloniere; e questi era il
+rivale più temuto da Giulio de' Medici, che rimasto alla testa delle
+creature di suo cugino poteva disporre di sedici suffragi, cioè più di
+un terzo e meno della metà; perciocchè questa volta il conclave
+conteneva quaranta cardinali; e Giulio senz'essere abbastanza forte per
+farsi nominare, lo era bastantemente per l'esclusione d'ogni altro[9].
+
+ [9] _Jac. Nardi Ist. Fior., l. VII, p. 295. -- P. Giovio Vita
+ d'Adriano VI, f. 116. -- Onofr. Panvino Vite de' Pontefici, f. 265._
+
+Il cardinale de' Medici aveva sperato di essere secondato da tutto il
+partito imperiale. Era stato il principale ed il più esperto ministro di
+suo cugino Leon X; anzi quello che lo aveva persuaso a fare alleanza
+coll'imperatore; i successi della guerra di Lombardia venivano in gran
+parte attribuiti ai suoi consiglj ed alla sua abilità; ed egli solo
+poteva aggiugnere alla potenza della Chiesa quella della repubblica
+fiorentina di cui era capo. Ma Giulio aveva nel sacro collegio e nel
+partito dell'impero un rivale, come lui militare prima di essere
+prelato, giovane come lui, e non meno di lui ambizioso; questi era
+Pompeo Colonna, il quale piuttosto che favorire il Medici parve
+apparecchiato a darsi al partito francese. Di già costui rappresentava
+ai suoi colleghi la vergogna di portare un bastardo sulla santa sede;
+poichè Giuliano, fratello del _magnifico_, non era mai stato marito
+d'Antonia del Cittadino, dalla quale era nato Giulio il 26 maggio del
+1478. Ricordava le crudeltà commesse da Leon X dopo scoperta la supposta
+congiura di Petrucci, e faceva sentire il pericolo di perpetuare la
+dignità pontificia nella stessa famiglia[10].
+
+ [10] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 221. -- Jac. Nardi Ist. Fior., l.
+ VII, p. 295. -- Gio. Cambi, t. XXII, p. 191. -- Panvino in Clemente
+ VII, f. 267. -- P. Giovio Vita d'Adriano VI, f. 116._
+
+Mentre i cardinali andavano opponendo l'intrigo all'intrigo, ogni
+mattina, come è l'usanza dei conclavi, procedevano ai voti intorno a
+qualche nuovo soggetto che loro si proponeva. Uno di loro, il giorno 9
+di febbrajo, nominò il cardinale Adriano Florent, vescovo di Tortosa,
+Fiammingo, il quale era stato precettore di Carlo V, e che l'imperatore
+aveva ultimamente nominato governatore di Castiglia. Adriano nato in
+Utrecht il 7 maggio del 1458 da padre fabbricatore di tappeti o di
+birra, non era mai venuto in Italia, e non sapeva la lingua italiana,
+non conosceva verun cardinale, aveva mostrato poco ingegno
+nell'amministrazione affidatagli dal suo illustre alunno, e pareva
+esservi così poca apparenza per la sua elezione, che tutto lo squadrone
+del Medici (così veniva chiamato il suo partito) senza volerlo gli diede
+il suo voto. Il cardinale di san Sisto prese da ciò motivo per
+encomiarlo lungamente, e perchè i cardinali desideravano d'uscire di
+prigione, gli diedero i loro suffragi quasi senza riflettere, e lo
+nominarono così inconsideratamente, che non potendo in appresso
+giustificare innanzi a sè medesimi o agli altri la loro imprudenza,
+l'attribuirono a subita inspirazione dello Spirito Santo[11].
+
+ [11] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 222. -- P. Giovio Vita di Adriano
+ VI, f. 109, 110, 118, 119. -- Rayn. Ann. Eccl. 1422, § 1 e 2, p. 347.
+ -- Fr. Belcarii, l. XVII, p. 501. -- Lettera di Girolamo Negri ad
+ Antonio Michieli. Roma 14 aprile 1522. Lettere ai Principi, t. I, f.
+ 98. -- Jo. Sleidaini Comm. de Statu relig. et reipub., l. III, p.
+ 48._
+
+Non fu che in sul declinare d'agosto che il nuovo pontefice, il quale
+prese il nome d'Adriano VI, arrivò in Italia per prendere possesso della
+tiara. Ne' primi nove mesi dell'anno la Chiesa fu amministrata a nome
+del sacro collegio de' cardinali da una signoria somigliante assai a
+quella delle antiche repubbliche toscane. Tiravansi a sorte ogni mese
+tre priori tra i membri del sacro collegio, i quali formavano il
+governo. Ma questi prelati mal d'accordo fra di loro, ed ogni mese
+mutando sistema, non erano in istato di difendere il potere papale. Ad
+altro non pensarono che a guadagnare tempo ed a mantenere un'apparente
+pace, pel quale oggetto conchiusero un armistizio col duca d'Urbino, che
+pose fine alle rivoluzioni dell'Umbria[12].
+
+ [12] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 223. -- Rayn. Ann. Eccl. 1522, §
+ 16, p. 360._
+
+Il cardinale de' Medici, umiliato dalla esclusione dal pontificato, e
+credendosi tradito dal partito imperiale, tornò per mare a Firenze, ove
+temeva di trovare compromessa la sua autorità; fece il suo ingresso il
+21 di gennajo del 1522, portando il corrotto di suo cugino, e cogli
+indizj in fronte della tristezza e del sospetto[13]. In fatti i
+repubblicani di Firenze credevano giunto l'istante di ricuperare la
+libertà della loro patria; il signore di Lescuns loro prometteva
+l'appoggio del re di Francia; le sue truppe dovevano entrare in Toscana
+per la via della riviera di Genova, nello stesso tempo che Renzo di Ceri
+vi giugnerebbe dalla banda di Siena. Il duca d'Urbino ed i Baglioni
+favorivano caldamente un progetto che doveva vendicarli dei Medici. In
+Firenze queste pratiche erano dirette da Giambattista Soderini, nipote
+del cardinale di Volterra, e del gonfaloniere perpetuo. Ingrossava il
+suo partito la società de' poeti e de' filosofi, che diede tanta
+celebrità agli Orti Rucellai, nei quali si adunava. Vi si contavano
+Luigi Alamanni, Zanobio Buondelmonti, Cosimo Rucellai, Alessandro de'
+Pazzi, Francesco e Jacopo Diaceto, e per ultimo Niccolò Macchiavelli che
+loro dedicò i suoi Discorsi sopra Tito Livio, e la sua arte della
+guerra. Educati ne' medesimi principj desideravano tutti la libertà di
+Firenze, ma non avevano verun odio personale contro il cardinale de'
+Medici, anzi accordavano che di tutta la sua famiglia era quello che si
+era più dolcemente e cittadinescamente comportato nella sua
+amministrazione, onde preferivano di ricuperare i loro diritti con un
+compromesso piuttosto che di strapparglieli colla forza[14].
+
+ [13] _Gio. Cambi, t. XXII, p. 194._
+
+ [14] _Comment. de Fil. de' Nerli, l. VII, p. 138._
+
+Il cardinale de' Medici che conosceva la propria debolezza, e la
+necessità di accarezzare i suoi avversarj, convenne che il supremo
+potere male s'accordava colle sue funzioni ecclesiastiche, e colla
+carriera che gli era aperta alla corte di Roma, dando voce d'essere
+apparecchiato a rinunciarlo. I giovani patrizj degli Orti Rucellai
+diedero facilmente fede alle speranze che loro dava il cardinale, ed
+invece d'agire contro di lui, si ristrinsero a meditare intorno alla
+migliore costituzione da darsi alla repubblica all'atto che si
+rinnoverebbe; fu questo l'argomento di tre opere politiche del
+Macchiavelli, di Zanobio Buondelmonti, e di Alessandro de' Pazzi, tutte
+dedicate al cardinale de' Medici[15].
+
+ [15] _Jac. Nardi Ist. Fior., l. VII, p. 282. -- Comment. di Filippo
+ de' Nerli, l. VII, p. 136._
+
+Frattanto il signore de Lescuns, troppo occupato in Lombardia, e
+lasciato dal re di Francia senza danaro, aveva abbandonato il progetto
+d'entrare in Toscana per lo stato di Genova. Renzo di Ceri si era
+ostinato nell'assedio del piccolo castello di Turrita nello stato di
+Siena, e non passò mai oltre. Il partito francese, ch'era quello della
+libertà, andava declinando in tutta l'Italia, onde il cardinale de'
+Medici credette giunto il momento favorevole di trarre d'inganno coloro
+che avevano potuto lusingarsi ch'egli renderebbe alla sua patria la
+libertà. Fu arrestato un corriere francese mandato a Renzo di Ceri, dal
+quale il cardinale si procurò con un sacrilegio la manifestazione del
+suo segreto, mandandogli in prigione invece del confessore da lui
+domandato, una spia della polizia vestita da prete. E per tal modo venne
+in cognizione della corrispondenza di Giacomo di Diaceto con Renzo di
+Ceri. Giacomo, posto in prigione il 22 di maggio, e minacciato di
+tortura, confessò quello che ancora non si sapeva, d'avere voluto
+assassinare il cardinale perchè avesse ingannato i repubblicani con
+fallaci speranze. L'interrogatorio del prevenuto essendo stato differito
+di ventiquattr'ore, i di lui amici, Luigi Alamanni il poeta, e Zanobio
+Buondelmonti ebbero il tempo di salvarsi; ma un altro Luigi Alamanni
+subì l'ultimo supplicio con Jacopo di Diaceto il giorno 7 di luglio. I
+figli di Paolo Antonio Soderini dovettero fuggire, ed i loro beni furono
+sequestrati; mentre il loro zio, Pietro Soderini, ch'era stato
+gonfaloniere perpetuo, moriva in Roma il 14 di giugno, lasciando eterno
+desiderio di sè presso tutte le persone dabbene[16].
+
+ [16] _Jac. Nardi, l. VII, p. 301, 302. -- Fil. di Nerli Comm., l.
+ VII, p. 139. -- Scip. Ammirato, l. XXIX, p. 343. -- Gio. Cambi, t.
+ XXII, p. 201-207._
+
+Le rivoluzioni degli stati della Chiesa e della Toscana erano opera
+degl'Italiani, ma l'influenza loro era limitatissima; per lo contrario
+quelle della Lombardia erano opera degli oltremontani, e da queste
+dipendevano non solo la futura sorte dell'Italia, ma ancora quella
+dell'Europa. Francesco I colla sua inconsiderata prodigalità aveva
+lasciato che si perdesse nel precedente anno lo stato di Milano, mentre
+il suo cancelliere Duprat aveva con nuove imposizioni, con intollerabili
+estorsioni e colla vendita de' beni della corona, raccolto assai più
+danaro che non sarebbe abbisognato per mantenere la più formidabile
+armata. Francesco tutt'inteso a' suoi amoreggiamenti ed alle feste che
+dava alle sue amiche, dissipava il danaro strappato a' suoi popoli, o
+lasciava che sua madre ne disponesse, compromettendo l'onore nazionale
+colle sconfitte delle sue armate, e col mancare a tutte le convenzioni
+fatte co' suoi alleati. Vantavasi d'essere il primo re di Francia, che
+si fosse liberato dalla tutela de' suoi familiari, perchè disponeva
+solo, ed a voglia sua di tutti gli scrigni de' suoi sudditi, mentre che
+prima di lui le domestiche spese de' suoi predecessori erano a carico
+de' beni della corona, ch'essi non si facevano lecito d'impegnare,
+concorrendo liberamente alle spese della guerra i tre ordini dello
+stato. Ma il vescovo di Beucaire non dubitò di dire che Francesco cambiò
+la libertà francese in una miserabile schiavitù; e le sciagure provocate
+sul di lui regno mostrano abbastanza che colla libertà de' suoi sudditi
+sagrificò pure la personale sua gloria ai suoi capriccj[17].
+
+ [17] _Hinc antiqua illa Gallica libertas aboleri, et in miseram
+ servitutem desinere occaepit. Belcarius Comm. Rer. Gallic., l. XVII,
+ p. 507._
+
+La gloria nazionale era stata pure sagrificata in altra maniera da lui e
+da' suoi predecessori all'ingrandimento della sua autorità o di quella
+de' gentiluomini. Era stato severamente vietato l'uso delle armi al
+terzo stato, onde tenerlo in una assoluta dipendenza dai suoi padroni:
+erasi con ciò renduto vile ed incapace di servire nelle armate, di modo
+che era cosa maravigliosa il vedere una delle più valorose nazioni
+dell'Europa ridotta a non avere fanteria nazionale. I suoi re erano
+forzati di ricorrere agli Svizzeri per tutte le loro guerre, perchè, ad
+eccezione degli uomini d'armi tutti presi tra la nobiltà, la Francia non
+aveva soldati. La Svizzera, che non contava l'ottava parte della
+popolazione della Francia, le somministrava i suoi battaglioni; ma per
+ottenerli, bisognava che i Francesi si ponessero in balìa della
+venalità, dell'orgoglio, dell'incostanza di que' montanari, renduti
+arroganti dal vedersi accarezzati da tutti i sovrani. Francesco I, che
+di fresco aveva perduto Milano per la loro mala fede, fu ridotto a
+mercanteggiare separatamente con ogni cantone, e profondere doni tra i
+loro magistrati, a promettere pensioni agli uomini che avevano fra loro
+maggiore riputazione, e ad inghiottire senza lagnarsene la loro
+arroganza. A questo prezzo Renato, bastardo di Savoja, gran maestro di
+Francia, e Galeazzo di Sanseverino, grande scudiere, persuasero nella
+primavera del 1522 circa due mila Svizzeri a passare il san Bernardo ed
+il san Gottardo per iscendere in Italia[18].
+
+ [18] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 224. -- Mém. de M. du Bellay, l.
+ II, p. 195. -- Gal. Capella, l. I, p. 16._
+
+Dal canto suo il Lautrec adunò la cavalleria francese dispersa nella
+pianura lombarda; la riunì presso Cremona all'armata veneziana comandata
+da Andrea Gritti e da Teodoro Trivulzio; poi andò ad unirsi agli
+Svizzeri, ed il primo giorno di marzo passò l'Adda per venire ad
+accamparsi con tutta la sua armata due sole miglia lontano da
+Milano[19].
+
+ [19] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 226. -- M. du Bellay, l. II, p.
+ 202. -- P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. II, p. 316._
+
+Prospero Colonna difendeva questa città con Alfonso d'Avalos, marchese
+di Pescara. Il cancelliere del ducato, Girolamo Moroni, vi teneva la
+rappresentanza del suo signore, che per anco non aveva potuto fare il
+suo ingresso nella capitale. Esortava i Milanesi a conservare la loro
+indipendenza; loro mostrava i pericoli delle vendette de' Francesi; e
+per aggiugnere inoltre un sentimento religioso all'amore della patria,
+aveva persuaso un eloquente monaco dell'ordine di sant'Agostino, Andrea
+Barbato, a riscaldare lo zelo de' Milanesi con una serie di sermoni
+contro i barbari[20]. Con tale pratica ottenne il Moroni dai suoi
+compatriotti volontarie contribuzioni abbastanza copiose per assoldare
+dieci mila Tedeschi. Girolamo Adorno, e Giorgio Frundsberg ne condussero
+cinque mila con tanta rapidità a traverso alla Valtellina ed al
+Bergamasco, che entrarono in Milano prima che arrivassero i Francesi;
+gli altri vi furono condotti alquanto più tardi dallo stesso Francesco
+Sforza[21].
+
+ [20] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 225. -- M. du Bellay, l. II, p.
+ 194. -- Fr. Belcarii, l. XVII, p. 503. -- Galeat. Capella, l. I, p.
+ 16._
+
+ [21] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 227. -- M. du Bellay, l. II, p.
+ 203. -- P. Jovii Vita Piscarii, l. II, p. 316. -- P. Paruta Ist. Ven.,
+ l. IV, p. 292._
+
+Dall'altra parte l'armata francese aveva ancor essa ricevuto un
+inaspettato rinforzo, essendo stata raggiunta da Giovanni de' Medici,
+che le condusse a Cassano tre mila pedoni e dugento cavalli. Queste
+truppe avevano bandiere nere in segno di corrotto per la morte di papa
+Leon X, ond'ebbero poi il nome di Bande Nere; nome che in appresso esse
+rendettero famoso rivendicando la gloria della fanteria italiana. Queste
+Bande avevano fino a tale epoca combattuto nell'armata della lega; ma
+trovandosi Giovanni de' Medici in libertà per la morte di Leon X, le
+aveva condotte ai servigj della Francia, che gli aveva offerte migliori
+condizioni[22]. Circa lo stesso tempo, un colpo di colombrina, che
+alcuni pretesero essere stato diretto dallo stesso Prospero Colonna,
+uccise Marcantonio Colonna, suo nipote, che serviva nell'armata
+francese, e Camillo, figliuolo del maresciallo Gian Giacopo Trivulzio.
+Il cadavere del primo fu mandato in Milano allo zio, che fu estremamente
+afflitto per avere veduto cadere tra le file nemiche un nipote che
+grandemente amava[23].
+
+ [22] _Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 205. -- Fr. Guicciardini, l.
+ XIV, p. 226._
+
+ [23] _P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. II, p. 205. -- Fr. Guicciardini,
+ l. XIV, p. 226._
+
+Prospero Colonna ed il Pescara avevano approfittato della lentezza de'
+Francesi per riparare tutte le fortificazioni di Milano, e per
+circondare il castello con una circonvallazione, che non permettesse a
+Lautrec di soccorrere la guarnigione assediata. Questi, prevenuto ne'
+suoi progetti, non aveva avuto che il debole compenso della presa di
+Novara; in appresso aveva attaccato Pavia, difesa dal marchese di
+Mantova; ma fu forzato ad abbandonarne l'assedio, vedendo avvicinarsi
+coll'armata imperiale Prospero Colonna. Finalmente erasi diretto per la
+via di Landriano alla volta di Monza, onde accostarsi ad Arona, ove
+sapeva trovarsi il danaro mandatogli dalla Francia per pagare le sue
+truppe[24].
+
+ [24] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 228. -- P. Jovii Vita Ferd.
+ Davali, l. II, p. 319. -- M. du Bellay, l. II, p. 205. -- Fr.
+ Belcarii, l. XVII, p. 504. -- Arnoldi Ferroni Burdigalensis de reb.
+ gest. Gallor., l. V, p. 107. -- P. Paruta, l. IV, p. 293. -- Gal.
+ Capella, l. II, f. 19._
+
+Sapevano gli Svizzeri che il danaro destinato pel loro soldo era stato
+condotto ad Arona, sul lago Maggiore, e che Anchise Visconti, che
+occupava Busto con un corpo di truppe milanesi, impediva al convoglio di
+venire fino all'armata. Perciò facevano calde istanze al Lautrec di
+forzare il passo fino al lago Maggiore onde far loro avere il danaro,
+mentre Andrea Gritti, generale de' Veneziani, protestava dal canto suo
+che non si allontanerebbe cotanto dai confini della sua repubblica, e
+che, se gli Svizzeri prendevano la strada del lago Maggiore, egli
+prenderebbe quella di Verona[25]. Desiderava il Lautrec di calmare
+l'impazienza degli Svizzeri: ma l'armata imperiale soffriva ancora più
+che la sua per mancamento di danaro e di vittovaglie; e di già intere
+compagnie di disertori avevano abbandonate le insegne del Colonna per
+porsi sotto quelle di Lautrec; onde questi sperava, tenendo la campagna
+ancora qualche tempo, di disperdere l'armata nemica[26].
+
+ [25] _P. Paruta Ist. Ven., l. IV, p. 296._
+
+ [26] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 229. -- P. Paruta, l. IV, p. 297.
+ -- Arnol. Ferroni de reb. gest. Gallor., p. 108._
+
+Ma gli Svizzeri, entrando in campagna, si erano ripromessi più rapidi
+successi, ed il saccheggio delle più ricche città della Lombardia. Di
+più terre da loro attaccate, la sola città di Novara era venuta in loro
+potere, ed era stata da loro barbaramente saccheggiata. Avevano sofferto
+assai sotto Pavia, ove continue piogge avevano impedita la condotta
+delle vittovaglie. Mostravansi annojati d'una guerra di posizioni e di
+marcie, ed accostumati come erano a far tutto cedere ai loro capriccj,
+si adunarono intorno alla tenda di Lautrec per domandare con altissime
+grida o la battaglia o il loro congedo[27].
+
+ [27] _P. Jovii Vita Ferd. Piscarii, l. II, p. 320. -- Galeat.
+ Capella, l. II, f. 20. -- Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 215. -- P.
+ Paruta, l. IV, p. 297._
+
+Il Lautrec e tutti i generali francesi impiegarono inutilmente il loro
+credito presso gli Svizzeri, per persuaderli a confidare ne' loro capi,
+ad approfittare dei patimenti del nemico, ad aspettare se non altro
+pochissimi giorni, ne' quali il generale francese, con un nuovo
+movimento, forzerebbe Prospero Colonna a mutare posizione: tutto fu
+inutile, e gli Svizzeri risposero a tutti i ragionamenti degli ufficiali
+dell'armata con una sola voce: _domani, o il congedo, o la
+battaglia_[28].
+
+ [28] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 229. -- Mém. de M. du Bellay, l.
+ II, p. 216. -- Arnold. Ferronius Burdigalensis de reb. gest. Gallor.,
+ p. 109._
+
+Lautrec, prima di cedere, incaricò Crequì, signore di Pontdormì, di
+andare a riconoscere il nemico con quattrocento uomini d'armi e sei mila
+Svizzeri. Prospero Colonna si era accampato alla Bicocca, casa di
+campagna di un signore milanese, lontana tre in quattro miglia da
+Milano. Una strada, più bassa de' fondi laterali, gli teneva luogo di
+fossa; ed egli ne aveva coperti gli orli con artiglieria e con
+archibugeri; a destra ed a manca il suo campo era chiuso da due canali
+d'acqua corrente destinata all'irrigazione; ed a non molta distanza
+dietro al campo uno de' canali era attraversato da un ponte di pietra.
+Crequì, dopo avere esaminata questa posizione, riferì al generale
+francese che riuscirebbe difficilissimo il forzarla; onde il consiglio
+di guerra tentò nuovamente di persuadere gli Svizzeri a rinunciare ad
+una battaglia che doveva avere un'infelice riuscita. Risposero questi,
+che attaccherebbero di fronte la linea del nemico e che colle loro
+picche e colle alabarde s'impadronirebbero di quelle batterie credute
+tanto formidabili. Dichiararono in pari tempo che domani si metterebbero
+in cammino per tornare nei loro paese ove non fossero condotti alla
+battaglia. Il solo Pietro Navarro propose di far morire i più sediziosi
+e di ridurre così gli altri all'ubbidienza; ma gli altri generali e lo
+stesso Lautrec, che conoscevano gli Svizzeri, e che si sentivano
+assolutamente tra le loro mani, preferirono la dubbiosa sorte d'una
+battaglia alla certezza d'una sconfitta, necessaria conseguenza della
+partenza di tutta la loro fanteria; e sebbene vivamente sentissero
+l'imprudenza che stavano per commettere, nondimeno ordinarono alle loro
+truppe di apparecchiarsi per combattere nel susseguente giorno[29].
+
+ [29] _Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 217. -- P. Jovii Vita Davali,
+ l. II, p. 322. -- Arn. Ferronii, l. V, p. 109. -- Fr. Guicciardini, l.
+ XIV, p. 229. -- Georgens von Frundsberg, B. II, f. 32._
+
+In fatti il Lautrec sortì da Monza la mattina del 29 aprile, giorno di
+_Quasimodo_, e marciò alla volta della Bicocca. A seconda della loro
+domanda aveva incaricati otto mila Svizzeri del principale attacco sulla
+fronte del nemico; Montmorencì col conte di Montforte, i signori di
+Miolans, di Granville, d'Auchì, di Launai e molti altri marciavano a
+piedi alla loro testa. Giovanni de' Medici aveva avuto ordine di celare
+il loro avanzamento, tenendo occupato il nemico colle evoluzioni della
+sua cavalleria e della sua fanteria leggiere. Lescuns, maresciallo di
+Foix, con trecento lance ed una parte dell'infanteria doveva girare
+intorno alla sinistra dell'armata imperiale, passare il ponte di pietra
+ch'era stato riconosciuto, e piombare alle spalle di Prospero Colonna,
+ove stava di guardia Francesco Sforza colle milizie milanesi uscite di
+città, per prender parte nella battaglia; il Lautrec col restante della
+cavalleria e della fanteria francese doveva piegare a destra; e per
+penetrare nel campo nemico aveva fatto prendere ai suoi soldati la croce
+rossa, che portavano gl'Imperiali, invece della bianca che portavano i
+Francesi; poichè non si costumavano ancora gli uniformi. L'armata
+veneziana formava la retroguardia e non era chiamata a prendere
+immediatamente parte nella battaglia[30].
+
+ [30] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 230. -- Gal. Capella, l. II, f.
+ 21. -- P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. II, p. 322. -- Arn. Ferroni, l.
+ V, p. 109. -- P. Paruta Stor. Ven., l. IV, p. 298. -- Mém. de M. du
+ Bellay, l. II, p, 318. -- Fr. Belcarii, l. XVII, p. 507._
+
+I varj corpi dell'armata francese, non avendo un eguale spazio da
+percorrere, non potevano giugnere alla rispettiva posizione nello stesso
+tempo: onde il Montmorencì, giunto a poca distanza dagl'imperiali,
+ordinò agli Svizzeri di trattenersi per dare tempo al maresciallo di
+Foix di fare il giro che gli era stato ordinato. Ma gli Svizzeri, pieni
+di disprezzo pei loro nemici, e volendo avere soli l'onore della
+vittoria, mai non vollero ubbidire, continuando ad avanzarsi di fronte
+al nemico, ove trovavansi Giorgio di Frundsberg colla fanteria tedesca
+ed il marchese di Pescara colla fanteria spagnuola. Questi aveva
+insegnato ai suoi fucilieri a fare un continuo fuoco, loro facendo
+ricaricare il fucile stando in ginocchio, mentre che la linea di dietro
+tirava. L'attacco degli Svizzeri fu ricevuto con un fuoco così
+sostenuto, tanto dei fucilieri, che delle batterie, ch'erano caduti
+morti più di mille Svizzeri prima ch'essi giugnessero alla strada bassa,
+la quale fu da loro trovata assai più profonda che non credevano,
+conciossiachè, scesi nella medesima, potevano a stento colla punta delle
+loro picche ferire i landsknecht che ne custodivano gli orli. Ventidue
+de' loro capitani e più di tre mila soldati furono uccisi in questo
+sciagurato attacco, senza quasi potere offendere il nemico. All'ultimo
+si ritirarono in buon ordine, riconducendo i quattordici pezzi
+d'artiglieria che loro erano stati dati; ma disprezzando anche in sul
+finire del combattimento, siccome avevano fatto in principio, gli ordini
+dei loro capi, non vollero trattenersi in faccia al campo di battaglia
+in aspetto minaccioso per assecondare gli attacchi del maresciallo di
+Foix e di Lautrec, che non erano giunti a portata del nemico che quando
+gli Svizzeri si erano di già ritirati[31].
+
+ [31] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 230. -- Arn. Ferronii, l. V, p.
+ 110. -- P. Jovii Vita Piscarii, l. II, p. 323. -- Mém. de M. du
+ Bellay, p. 218. -- Gal. Capella, l. II, f. 22. -- P. Paruta, l. IV, p.
+ 298. -- Georg. von Frundsberg Kriegzsthat, B. II, f. 35._
+
+Il Maresciallo di Foix, che gl'imperiali avevano veduto avanzare sulla
+loro sinistra, e che sospettavano aver presa la strada di Milano, era
+finalmente giunto al ponte di pietra che attraversava il canale; era
+entrato nella posizione di Prospero Colonna, aveva rovesciati i Milanesi
+di Francesco Sforza ed avrebbe guadagnata la battaglia se fosse stato
+seguito dalla sua fanteria, o se gli Svizzeri, rinnovando il loro
+attacco, avessero impedito a Prospero Colonna di condurre tutti i suoi
+landsknecht ed i fanti spagnuoli contro di lui. Il Lautrec, dopo d'avere
+posti in fuga sulla diritta i cavalli di Girolamo Adorno, calcolava che
+i suoi cavalieri entrerebbero assieme con loro nel campo nemico, ove li
+farebbe ricevere la croce rossa che portavano; ma Prospero Colonna, di
+ciò prevenuto, aveva ordinato ai suoi soldati di porsi in sul capo una
+frasca; sicchè, riconoscendo i nemici, gli fu facile di tenerli fuori
+de' suoi alloggiamenti[32].
+
+ [32] _Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 220. -- Arn. Ferronii, p. 110.
+ -- P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. II, p. 324._
+
+I tre corpi dell'armata francese essendo stati tutti respinti, questa
+ritirossi in buon ordine, coperta dalle bande nere di Giovanni de'
+Medici, e protetta dall'armata veneziana, che non aveva combattuto. Il
+Pescara voleva inseguirla, ma Prospero Colonna vi si ricusò
+perentoriamente, perchè un movimento sedizioso tra i suoi landsknecht
+che in premio dell'ottenuta vittoria domandavano doppia paga, poteva
+rendere per lui pericolosa una nuova azione. Gli Svizzeri lo liberarono
+bentosto da ogni timore, essendosi ritirati a Monza con tutta la loro
+artiglieria ed i loro equipaggi. All'indomani Lautrec avviossi verso
+Trezzo e passò l'Adda; colà più non gli fu possibile di trattenere gli
+Svizzeri al tutto determinati di tornare ne' loro paesi. Dopo averli
+inutilmente eccitati a rimanere, affidò a suo fratello Lescuns,
+maresciallo di Foix, il comando degli uomini d'armi francesi, e la
+difesa delle terre che la Francia possedeva ancora in Lombardia; si
+congedò da Andrea Gritti, che coll'armata veneziana prese a coprire i
+confini della repubblica; e, fermo nella risoluzione di volersi
+personalmente giustificare innanzi al re, accompagnò gli Svizzeri, che
+rientravano ne' loro paesi attraversando il territorio bergamasco, e
+passò alla corte di Francia[33].
+
+ [33] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 231. -- Mém. de M. du Bellay, l.
+ II, p. 223. -- Gal. Capella, l. II, f. 22. -- P. Jovii Vita Ferd.
+ Davali, l. III, p. 325. -- Arn. Ferronii de Gest. Gall., l. V, p.
+ 111. -- P. Paruta, l. IV, p. 301._
+
+Il Lautrec era fratello di madama di Chateaubriand, amante del re; e
+questa era la cagione della grandezza di lui, e di quella di Lescuns e
+di Lesparre di lui fratelli, uno dei quali perdette il Milanese e
+l'altro la Navarra. Pure Francesco I rimproverò al maresciallo di
+Lautrec le sue perdite. Rispose questi d'avere prevenuta S. M. che non
+potrebbe difendere il Milanese senza danaro; che gli uomini d'armi
+avevano servito diciotto mesi senza soldo; che gli Svizzeri non gli
+avevano imposta la legge, e non l'avevano finalmente costretto a
+combattere alla Bicocca che per non essere stati pagati. Francesco I
+maravigliando dimandò cosa fosse accaduto dei quattrocento mila scudi
+che gli aveva mandati. Confessò Semblanzai d'avere avuto ordine di
+mandarli, ma di esserne stato in seguito impedito da Luigia di Savoja,
+madre del re, che aveva il titolo di reggente di Francia. Questa, gelosa
+di Lautrec, e volendo che andasse a male la di lui spedizione, si era
+fatto dare quel danaro che diceva a sè dovuto. L'onore della madre del
+re veniva compromesso dalla pubblica processura di Semblanzai. Il
+cancelliere di Francia Duprat, per salvare la madre del re e per perdere
+il sovraintendente, suo nemico, lo fece giudicare da alcuni commissarj,
+e strascinare al supplicio in età di sessantadue anni pel solo delitto
+d'avere ubbidito alla madre del re, che nè pure fu interpellata in
+questa causa[34].
+
+ [34] _Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 227, 228. -- Fr. Belcarii Comm.
+ Rer. Gall. l. XVII, p. 507-609. -- Arn. Ferronii, l. V, p. 112._
+
+Il maresciallo di Foix Lescuns non difese lungamente ciò che ancora
+possedevano i Francesi in Lombardia. Sei compagnie di uomini d'armi, che
+aveva posti in Lodi sotto gli ordini di Federico da Bozzolo e di
+Bonneval, vi si lasciarono sorprendere e far prigionieri, mentre che la
+città venne saccheggiata dagl'imperiali[35]. Pizzighettone, che poteva
+lungamente resistere e che tenevasi tra le migliori fortezze d'Italia,
+capitolò alle prime minacce fattegli dal marchese di Pescara. Finalmente
+in Cremona, dove si era ritirato il maresciallo di Foix, sollevaronsi le
+truppe di Giovanni de' Medici chiedendo il loro soldo, drizzarono la
+loro artiglieria contro i Francesi, e minacciarono di consegnare
+agl'Imperiali una porta della città. Lescuns cercò di soddisfarle,
+prendendo a prestito il vasellame di tutti i suoi amici e distribuendolo
+ai soldati; ma sentì l'impossibilità di sostenersi più lungamente in
+Italia, e propose a Prospero Colonna una capitolazione che fu subito
+accettata. Convenne di evacuare non solo Cremona, ma tutta la Lombardia,
+ad eccezione dei tre castelli di Novara, Milano e Cremona, se prima che
+passassero quaranta giorni una nuova armata francese non forzava il
+passaggio del Po, o non occupava una delle grandi città di Lombardia.
+Fino allo spirare del termine stabilito dalla capitolazione, che fu
+sottoscritta il 26 di maggio, le ostilità dovevano cessare intorno a
+Cremona, dovevano essere somministrate le vittovaglie all'armata
+francese. Ma perchè passarono i quaranta giorni senza che il re potesse
+mandare soccorsi al maresciallo di Foix, questi evacuò la Lombardia, ad
+eccezione dei tre castelli eccepiti dalla capitolazione, e ricondusse la
+sua armata in Francia[36].
+
+ [35] _Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 223. -- P. Jovii Vita Ferd.
+ Davali, l. II, p. 326. -- Georg. von Frundsberg Kriegzsthat, B. II,
+ f. 36._
+
+ [36] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 232. -- M. du Bellay, l. II, p.
+ 231. -- P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 328. -- Arn. Ferronii
+ Rer. Gall., l. VII, p. 133. -- P. Paruta Ist. Ven., l. IV, p. 303. --
+ Gal. Capella, l. II, f. 23. -- Fr. Belcarii, l. XVII, p. 509._
+
+Uno de' motivi che determinarono Prospero Colonna ad accordare ai
+Francesi la capitolazione di Cremona, fu il desiderio di trovarsi in
+libertà per attaccare Genova. Finchè i Francesi avevano in mano quella
+città, egli non risguardava come sicura la conquista della Lombardia.
+Vero è che la dolcezza di Ottaviano Fregoso, luogotenente del re, aveva
+accostumati i cittadini ad un giogo straniero, di modo che Antoniotto e
+Girolamo Adorno, che seguivano il campo imperiale e che si lusingavano
+di sollevare la loro fazione colla promessa di tornare alla repubblica
+l'antica libertà, non cagionarono, avvicinandosi a Genova, verun
+movimento negli abitanti. Pure i generali imperiali, senza perdere un
+solo istante, avevano approfittato della capitolazione di Cremona.
+Prospero Colonna era entrato coi landsknecht nella Valle di Bisagno, ed
+il marchese di Pescara in quella della Polsevera. Non trovavansi in
+Genova che due mila soldati, cui era venuto ad aggiugnersi da Marsiglia
+Pietro Navarro, e perchè i Genovesi non volevano nè sollevarsi contro
+Ottaviano Fregoso, nè armarsi per difenderne l'autorità, ogni resistenza
+pareva impossibile. Dodici ufficiali della balìa furono incaricati di
+trattare una capitolazione. Ma nel tempo che questi trattavano, e che la
+promessa della sospensione delle ostilità rendeva le guardie più
+negligenti, alcuni soldati spagnuoli si avvidero che una breccia delle
+mura non era difesa; essi se ne impadronirono e vi chiamarono i loro
+commilitoni. Per tal modo l'accidente diede Genova in mano ai nemici il
+30 di maggio, senza che i generali ne avessero ordinato l'assalto. La
+città fu presa, e gli abitanti, che non avevano voluto difendersi,
+furono saccheggiati, senza distinzione di partito, con estrema barbarie.
+Pietro Navarro ed Ottaviano Fregoso rimasero prigionieri, e molti altri
+ufficiali fuggirono per mare. Quella città, in altri tempi la più
+commerciante e la più ricca dell'Italia, fu ruinata e ridotta ad una
+assoluta dipendenza dagli stranieri; ma nello stesso tempo riconobbe per
+doge Antoniotto Adorno[37].
+
+ [37] _Ag. Giustiniani Ann. di Genova, l. IV, f. 275. -- Uberti
+ Folietae Gen. Hist., l. XII, p. 723. -- P. Bizarri Hist. Gen., l.
+ XIX, p. 453. -- Galeat. Capella, l. II, f. 23. -- Arn. Ferronii, l.
+ VII, p. 134. -- P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 330. -- M. du
+ Bellay, l. II, p. 232. -- Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 233. -- Gio.
+ Cambi, p. 201, 208. -- Georg. von Frundsberg Kriegzsthat, B. II, f.
+ 36._
+
+Francesco I, per soccorrere Cremona o Genova, aveva bensì fatte passare
+le Alpi al duca Claudio di Longueville con quattrocento uomini d'armi e
+sei mila fanti; ma questi, arrivato a Villanuova di Asti, ebbe la
+notizia dell'occupazione di Genova, e non trovandosi abbastanza forte
+per dare battaglia all'armata imperiale, o per istornare la convenzione
+di Cremona, ebbe ordine dal re di ritirarsi; ed i Francesi abbandonarono
+per quest'anno ogni loro progetto sull'Italia, tanto più che dovevano
+difendersi contro l'aggressione inaspettata d'Enrico VIII, che il 29 di
+maggio aveva dichiarata la guerra alla Francia, facendo in pari tempo
+sbarcare a Calais il conte di Surrei con sedici mila uomini, per
+secondare l'armata di Carlo V in Fiandra[38].
+
+ [38] _Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 234. -- M. du Bellay, Mém., l. II,
+ p. 236._
+
+La cacciata de' Francesi non apportò verun sollievo ai popoli d'Italia
+oppressi dalla guerra. L'armata di Prospero Colonna non riceveva verun
+sussidio nè da Carlo V, nè dal regno di Napoli: ed i soldati tedeschi e
+spagnuoli vivevano a discrezione nel Milanese. Ogni giorno i generali
+angustiavano le città con inaudite contribuzioni o con prestiti forzati;
+il più piccolo ufficiale, posto con un distaccamento in un villaggio,
+credevasi autorizzato ad inventare una nuova tassa; tutto si riportava
+alla decisione della violenza militare, e l'ubbidienza si cimentava con
+crudeli supplicj dettati dal capriccio de' soldati spagnuoli[39]. Omai
+il Milanese era così ruinato che più alimentare non poteva le truppe
+necessarie alla sua difesa. Il marchese di Pescara le acquartierò negli
+stati della Chiesa, loro permettendo di vivervi a discrezione, malgrado
+la stretta alleanza dei papa coll'imperatore. Carlo di Lannoi, nuovo
+vicerè di Napoli, di concerto con don Giovanni Manuel, ambasciatore
+dell'imperatore a Roma, tassò nello stesso tempo gli stati indipendenti
+dell'Italia, per far loro mantenere l'armata imperiale. Obbligarono il
+ducato di Milano a pagar loro venti mila ducati al mese, Firenze
+quindici mila, Genova otto mila, Siena cinque mila, e Lucca quattro
+mila. Dovettero pure pagare una contribuzione i marchesi di Monferrato e
+di Saluzzo: e, malgrado le loro rimostranze, tutti questi stati sovrani
+dovettero assoggettarsi agli ordini che loro davano subalterni
+ministri[40].
+
+ [39] _Arn. Ferronii de reb. Gall., l. VII, p. 133. -- Fr.
+ Guicciardini, l. XV, p. 238._
+
+ [40] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 237. -- Gal. Capella, l. II, f.
+ 25._
+
+Lusingavansi gl'Italiani che giugnendo Adriano VI a Roma, arrecherebbe
+qualche sollievo alle loro miserie; ma il nuovo papa erasi di già
+trattenuto sei mesi in Ispagna dopo ricevuta la notizia della sua
+elezione, e non apparecchiavasi ancora alla partenza: e ciò che in
+ultimo lo persuase a porsi in viaggio, fu precisamente la circostanza
+cui fin allora erasi attribuito ogni suo ritardo. Sapevasi che Carlo V,
+che ancora trovavasi in Fiandra, annunciava di voler passare in Ispagna,
+e credevasi che Adriano, che era stato suo precettore, indi suo
+ministro, volesse conferire con lui prima di venire in Italia a prendere
+le redini della propria sovranità. Ma Adriano aveva fermamente stabilito
+d'agire qual comune padre de' fedeli, ed egli si era intimamente
+persuaso che il suo dovere lo chiamava prima di tutto a ristabilire la
+pace nella Cristianità, e che doveva far tacere la sua parzialità per
+Carlo V, se voleva che Francesco I l'accettasse per mediatore. Aveva
+scritto a quest'ultimo, a Luigia di Savoja di lui madre, alla duchessa
+d'Alenzon di lui sorella[41], per incoraggiarli ad adottare sentimenti
+di pace, promettendo loro la sua benevolenza. Stimò che aspettando Carlo
+V a Barcellona, siccome quegli gliene faceva istanza, avrebbe rendute
+sospette le sue parole; e quando seppe che Carlo, dopo avere fatta una
+visita ad Enrico VIII per tenerlo costante nella sua alleanza, era
+sbarcato a Villaviciosa, nelle Asturie, si affrettò di partire il 4 di
+agosto dalle coste della Spagna; e dopo avere dato fondo a Genova, indi
+a Livorno, fece il suo ingresso in Roma il giorno 29 dello stesso
+mese[42].
+
+ [41] Osservinsi le risposte della reggente e di madama d'Alenzon, da
+ Lione il 25 di giugno. _Lettere de' Principi, fol. 102._
+
+ [42] _P. Giovio Vita di Adriano VI, f. 123, 124. -- Rayn. Ann. Eccl.
+ 1522, § 17, p. 351. -- Panvino Vite dei Pontefici, p. 265._
+
+Adriano VI aveva le virtù ed il sapere di un monaco, ed andava debitore
+della sua celebrità e della sua grandezza ai sorprendenti progressi che
+aveva fatti nello studio della teologia e della filosofia scolastica.
+Era di buona fede, zelante, temperato, umile, nemico del fasto, della
+simonia e della corruzione della corte di Roma. Ma bentosto agli occhi
+de' Romani parve un barbaro, straniero affatto alle loro arti, ai loro
+costumi, alla loro politica, siccome al loro linguaggio. Leone X aveva
+raccolti nella sua corte i principali poeti del secolo; Adriano, invece
+di accordar loro il suo favore, li risguardava quali profani imitatori
+de' gentili, che macchiavano il Cristianesimo. Quando gli fu mostrato il
+Laocoonte del Belvedere, siccome il più bel monumento delle antiche
+arti, ne torse gli occhi con orrore, gridando «questi sono idoli dei
+pagani!» Cominciavasi a temere, che, come narrasi di san Gregorio,
+ordinasse un giorno di far calce per il tempio di san Pietro con tutte
+quelle statue, ultimo monumento della gloria e della grandezza
+romana[43].
+
+ [43] _Lettera di Girolamo Negro a Marc'Antonio Micheli, Roma 17
+ marzo 1523. Lettere dei Principi, t. I, f. 113._
+
+Le eresie di Lutero offendevano assai più Adriano VI che il suo
+predecessore, perchè attaccavano quella filosofia scolastica, ch'egli
+risguardava come la prima scienza; ma d'altra parte aveva le stesse
+opinioni del riformatore intorno alla corruzione della disciplina;
+voleva seriamente mettere mano alla riforma degli scandali che avevano
+sollevata la Germania; ed i suoi pii disegni, forse più che la sua
+barbarie, facevano tremare i Romani che vivevano col prodotto degli
+abusi della corte di Roma. Oltre a ciò, per terminare di renderlo del
+tutto esoso al popolo, due calamità resero celebre l'epoca della di lui
+venuta in Italia: da un canto la peste manifestossi in Roma, di dove
+passò anche a Firenze; ed Adriano, risguardando tutte le precauzioni
+sanitarie, ed i lazzeretti come superstizioni italiane, sospese le
+rigorose discipline, che vietavano ogni comunicazione cogli appestati, e
+contribuì in tal modo a dilatare il contagio[44]: d'altra parte nella
+stessa epoca fu da Solimano presa l'isola di Rodi al gran maestro
+Villiers de Lille Adam, dopo un memorando assedio, nel quale i cavalieri
+di Malta mostrarono estremo valore, mentre che l'imperatore, il re di
+Francia ed il papa, non pensavano a soccorrerli. Solimano fece il suo
+trionfale ingresso in Rodi lo stesso giorno di Natale del 1522, e così
+ebbe fine questo calamitoso anno per la Cristianità[45].
+
+ [44] _P. Giovio Vita di Adriano VI, f. 126. -- Ist. di Gio. Cambi, t.
+ XXII, p. 216. -- Fr. Belcarii, l. XVII, p. 524. -- Rayn. Ann. Eccl.
+ 1522, § 15, p. 350._
+
+ [45] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 240. -- P. Giovio Vita di Adriano
+ VI, f. 125. -- Rayn. Ann. Eccl., § 20 e seg., p. 352._
+
+Frattanto Adriano VI cercava di restituire la pace agli stati della
+Chiesa: non trovò ostacolo a scacciare da Rimini Sigismondo Malatesta;
+perciocchè i popoli, che da principio lo avevano accolto con entusiasmo,
+non avevano tardato ad accorgersi che questo piccolo principe non
+rendeva loro i vantaggi de' passati tempi, che avevano sperato di
+ricuperare con lui. I sudditi dei duchi di Ferrara e d'Urbino nutrivano
+affatto opposti sentimenti; essi conservavano un reale affetto verso le
+case d'Este e della Rovere, e quest'affetto regolò la condotta d'Adriano
+VI. Egli accordò al duca d'Urbino l'assoluzione da tutte le censure
+incorse sotto i due precedenti pontificati, e gli diede una nuova
+investitura de' suoi stati; ma lasciò il contado di Montefeltro ai
+Fiorentini, ai quali questo feudo era stato ceduto in pagamento dei
+debiti della Camera apostolica[46]. Accordò pure al duca Alfonso d'Este
+una nuova investitura del ducato di Ferrara, cui aggiunse i castelli di
+san Felice e di Finale in Romagna: gli avrebbe egualmente rendute Modena
+e Reggio, la restituzione delle quali al duca era stata effettivamente
+promessa da Carlo V con un trattato firmato a Ferrara il 29 novembre del
+1522; ma i ministri ed i cortigiani di Adriano, che risguardavano
+quest'atto di giustizia come una prova di debolezza o d'imbecillità,
+riuscirono ad impedirgli di rinunciare così alle conquiste de' suoi
+predecessori[47].
+
+ [46] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 240. -- Onof. Panvino Vite dei
+ Pont., p. 265. -- Rayn. Ann. Eccl. 1525, § 108, p. 393._
+
+ [47] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 241. -- Jac. Nardi, l. VII, p.
+ 302._
+
+Adriano VI, appena giunto a Roma, aveva scelto per suo principale
+ministro e confidente il cardinale di Volterra Soderini: desideroso
+com'egli era di riconciliare l'imperatore col re di Francia, aveva
+trovato nel Soderini, segreto partigiano della Francia, un linguaggio di
+moderazione e d'imparzialità, il quale gli si confaceva. Aveva ricusato
+di dare verun soccorso alla lega formata dal suo predecessore, e le sue
+offerte di mediazione erano state considerate come parziali per la
+Francia, a segno d'irritare assai don Giovanni Manuel, ambasciatore
+dell'impero[48]. Ma Francesco I, che aveva accolte con grandissima
+deferenza tutte le proposizioni del papa, e che sempre aveva protestato
+di non desiderare che la pace, credeva impegnato il suo onore a non
+rinunciare al ducato di Milano. Perciò ne chiedeva la restituzione come
+principale condizione del trattato, e questa condizione non poteva in
+verun modo piacere a Carlo V; il quale, dopo tale conquista avendo
+acquietate le turbolenze della Castiglia e rinnovata l'alleanza
+coll'Inghilterra, era più a portata di difendere questo ducato, che non
+lo era stato di conquistarlo. L'ostinazione di Francesco I a domandare
+una restituzione che non poteva ottenere, persuase il papa che Francesco
+non desiderava sinceramente la pace. Nel mese di febbrajo[49] Adriano
+cominciò a minacciare scomuniche e censure ecclesiastiche contro que'
+principi che ricusassero di accettare ragionevoli condizioni di pace. In
+tale stato di cose il duca di Sessa intercettò alcune lettere del
+cardinale Soderini a suo nipote, il vescovo di Saintes, colle quali
+esortava Francesco I ad attaccare la Sicilia, ove un partito sarebbesi
+dichiarato per lui. Tre grandi ufficiali di quest'isola vennero
+squartati a cagione delle loro intelligenze coi Francesi. Il papa,
+irritato che il suo proprio ministro, esortandolo alla pace, cercasse
+celatamente di accendere la guerra, fece arrestare e trarre in giudizio
+il Soderini, ed anche prima che fosse condannato ordinò la confisca de'
+suoi beni, ch'erano moltissimi, e nello stesso tempo abbracciò il
+partito dell'imperatore[50].
+
+ [48] _Lettera di Girolamo Negro a Mess. Ant. Micheli del 10 dicembre
+ del 1522. Lettere de' Principi, t. I, f. 109._
+
+ [49] _Lettera del Negro al Micheli del 28 febbrajo 1523, t. I, f.
+ 111._
+
+ [50] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 250. -- Jac. Nardi, l. VII, p. 302.
+ -- Onof. Panvino, f. 266. -- Scip. Ammirato, l. XXIX, p. 347. -- Fr.
+ Belcarii, l. XVII, p. 526. -- Rayn. Ann. Eccl. 1523, § 109, p. 394._
+
+Le armi di Carlo V erano in Italia onnipotenti. La capitolazione di
+Cremona e la presa di Genova avevano poste in sua mano tutte le grandi
+città; ed i castelli, ne' quali i Francesi avevano lasciato guarnigione,
+cadevano uno dopo l'altro. Quello di Milano erasi renduto il 14
+d'aprile, ed il duca Francesco Sforza ne aveva fatto prendere il
+possesso dai generali imperiali il 24 dello stesso mese[51]. Francesco I
+annunciava di nuovo grandiosi apparecchj per riconquistare il Milanese;
+ma alle sue parole non rispondevano gli effetti; e siccome era
+continuamente occupato de' suoi piaceri, e sempre prodigo de' tesori
+dello stato per le sue feste e per i suoi amori, poteva credersi che mai
+non sarebbe in istato di ricuperare ciò che aveva perduto. Altro alleato
+più non gli restava che la repubblica di Venezia, la quale credevasi
+bensì obbligata a difendere il possedimento dei Milanese, ma non già a
+riconquistarlo per lui, dopo ch'egli avealo perduto. Venezia era
+tuttavia, in faccia all'imperatore, sotto la protezione della tregua che
+aveva terminata la guerra della lega di Cambrai. Finchè Carlo V avea
+dovuto lottare contro le ribellioni de' suoi sudditi e contro
+formidabili esterni nemici, aveva cercato di non accrescere il numero
+degli ultimi, ed acconsentito a non risguardare i Veneziani come in
+guerra con lui, malgrado i soccorsi che si erano obbligati di dare alla
+Francia. Ma quando cominciò a sentirsi più potente, parlò con un tuono
+più orgoglioso, e dichiarò di non volere più lungamente soffrire che uno
+stato quasi chiuso da ogni banda tra i suoi, godesse di tutti i vantaggi
+della pace, nel mentre che desso stato si manteneva per lui
+continuamente ostile[52].
+
+ [51] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 241. -- Fr. Belcarii, l. XVII, p.
+ 525._
+
+ [52] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 242. -- P. Paruta Ist. Ven., l. V,
+ p. 305._
+
+Il papa, di concerto coll'imperatore, esortava tutte le potenze d'Italia
+a collegarsi per la difesa comune, volendo che reciprocamente si
+guarentissero gli attuali possedimenti. Dava inoltre per motivo di
+quest'alleanza il desiderio di mettere l'Italia in istato di difesa
+contro Solimano, imperatore dei Turchi, la di cui ambizione, riscaldata
+da nuove conquiste, facevasi sempre più minacciosa: ma i Veneziani, che
+conoscevano l'ordinaria sorte delle leghe formate dalla Chiesa, e che si
+applaudivano d'essere in pace col sultano, non volevano essere
+strascinati dal papa in guerra con quel formidabile vicino, a rischio
+d'essere poi abbandonati da tutti i loro alleati. Questo timore ed il
+rincrescimento di rinunciare all'alleanza della Francia, alla quale
+avevano fatti così grandi sagrificj, li tennero lungamente dubbiosi. La
+negoziazione si prolungò nove mesi, ne' quali fecero vani sforzi per
+sapere se Francesco I era finalmente disposto ad assecondarli
+potentemente, o se dovevano abbandonare un principe che abbandonava sè
+stesso. Il vescovo di Bayeux e Federico da Bozzolo furono mandati a
+Venezia dal re di Francia per attraversare una negoziazione di cui
+temeva i risultamenti; ma le magnifiche loro promesse, così spesso
+smentite dalla esperienza, più non ispiravano confidenza. Dall'altro
+canto Girolamo Adorno, ambasciatore di Carlo V, morto prima di avere
+condotta a fine la negoziazione di cui era incaricato, venne rimpiazzato
+da Marino Caraccioli, protonotaro apostolico. Finalmente dopo lunghi
+contrasti, duranti i quali era pure morto il doge Antonio Grimani, cui
+era succeduto Andrea Gritti, fu sottoscritto, in sul finire di luglio,
+il trattato d'alleanza tra l'imperatore, suo fratello l'arciduca
+Ferdinando, Francesco Sforza, duca di Milano, e la repubblica di
+Venezia[53].
+
+ [53] _P. Paruta Ist. Ven., l. V, p. 305-316. -- Fr. Guicciardini, l.
+ XV, p. 242-247. -- Gal. Capella, l. II, f. 26._
+
+Le potenze contraenti si guarentivano reciprocamente i loro stati
+d'Italia, ma soltanto contro i principi cristiani; perchè la repubblica
+di Venezia, ferma nella presa risoluzione di non lasciarsi strascinare
+in veruna guerra contro i Turchi, ricusò perentoriamente di promettere
+la garanzia del regno di Napoli contro di loro. Il reciproco soccorso
+promesso dall'imperatore a nome del duca di Milano, e dai Veneziani, era
+di seicento uomini d'armi, seicento cavaleggieri e sei mila pedoni.
+Inoltre il senato si obbligava a somministrare, in caso di bisogno,
+venticinque galere per la difesa del regno di Napoli. Ferdinando,
+fratello dell'imperatore, pienamente rinunciava per la somma di dugento
+mila ducati, che la repubblica obbligavasi a pagargli nel termine di
+otto anni, a tutte le pretese dell'arciduca d'Austria e dell'impero
+sullo stato veneziano[54].
+
+ [54] _P. Paruta, l. V, p. 317. -- Fr. Guicciardini, l. XV, p. 248. --
+ P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 341. -- Arn. Ferroni de reb.
+ Gall., l. VII, p. 139. -- Gal. Capella, l. II, f. 26._
+
+Questo trattato, che, staccando i Veneziani dalla Francia, gli obbligava
+alla difesa de' suoi nemici, sembrava che dovesse rimuovere Francesco I
+da ogni nuovo tentativo sulla Lombardia, ove più non doveva trovare
+alleati. Pure il trattato non era appena sottoscritto, che si seppe che
+il re di Francia adunava nella Svizzera, a' piè dei Pirenei ed ai
+confini dell'Italia, una numerosa fanteria, e sembrava apparecchiato a
+dare esecuzione alle minacce che andava da gran tempo facendo. A tale
+notizia Adriano VI credette di dovere abbandonare le parti di
+pacificatore cui fin allora erasi conservato fedele. L'Italia era in
+pace, sebbene continuamente divorata dall'armata imperiale, ed omai
+seguiva una sola bandiera; ma l'invasione di Francesco I vi riconduceva
+la guerra. Il papa giudicò che non si scosterebbe dal carattere di comun
+padre de' fedeli guarantendo lo stato attuale, e respingendo di concerto
+con tutti gli altri Italiani una straniera invasione: per ciò il 3 di
+agosto sottoscrisse in Roma col vicerè di Napoli una confederazione che
+si andava da lungo tempo trattando, colla quale il papa, l'imperatore,
+il re d'Inghilterra, l'arciduca d'Austria, il duca di Milano, il
+cardinale de' Medici a nome de' Fiorentini, i Genovesi, i Sienesi, i
+Lucchesi, obbligavansi a provvedere in comune alla difesa dell'Italia.
+Tra questi confederati, gli uni doveano somministrare l'artiglieria e le
+munizioni, altri il danaro, altri i soldati. La nomina del generalissimo
+spettava al papa ed all'imperatore; ed in quest'occasione l'imperatore
+affidò il comando di tutte le forze dell'Italia a Prospero Colonna.
+Ferdinando d'Avalos, marchese di Pescara, che nella precedente campagna
+aveva con lui diviso il comando, geloso dei favori che l'imperatore
+accordava al suo vecchio collega, con cui erasi disgustato, aveva
+rinunciato alla carica di comandante della fanteria spagnuola, ed erasi
+recato a Valladolid, alla corte di Carlo V, per fare le sue
+lagnanze[55].
+
+ [55] _Gal. Capella, l. III, f. 27. -- Fr. Guicciardini, l. XV, p.
+ 250. -- Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 260. -- P. Paruta, l. V, p.
+ 318. -- P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 337. -- Rayn. Ann.
+ Eccl., § 110, p. 394. -- Scip. Ammirato, l. XXIX. p. 348. -- Gio.
+ Cambi, t. XXII, p. 340._
+
+Le ostilità erano in sul punto di ricominciare, ma furono precedute
+dall'esplosione di due cospirazioni, che scoppiarono contemporaneamente
+in due opposte parti. Tra i cortigiani di Francesco Sforza, duca di
+Milano, trovavasi Bonifacio Visconti, suo ciambellano, che nudriva un
+segreto odio contro di lui e contro il Moroni, a motivo dell'assassinio
+di Ettore Visconti, suo parente, ch'egli credeva giustiziato per ordine
+loro, e perchè da loro era stato spogliato della prefettura di Val di
+Sesia. Il 25 di agosto, mentre tornava col duca da Monza a Milano, aveva
+questi ordinato ai dugento cavalli della sua guardia di tenersi a
+qualche distanza da lui per non incomodarlo colla polvere che facevano
+sollevare. Il duca cavalcava una mula, e trovavasi lontano da tutta la
+sua gente, quando Bonifacio Visconti, che aveva un gagliardissimo
+cavallo turco, corse a briglia sciolta verso di lui in atto di ricevere
+qualche ordine; ma, fattosegli vicino, gli diede un colpo di pugnale in
+sul capo. L'impazienza del cavallo turco, e la paura della mula del
+duca, fecero strisciare il colpo, e lo Sforza non rimase che leggermente
+ferito in una spalla. Il Visconti, spronando il suo cavallo, fuggì con
+tanta rapidità, che invano fu inseguito dalla cavalleria del duca, e
+potè porsi in sicuro prima in Piemonte, poscia in Francia. All'istante
+Galeazzo Birago, Milanese del partito francese, avuto avviso della
+cospirazione, e non dubitando della morte del duca, s'impadronì di
+Valenza in sul Po e della sua cittadella, per aprire ai Francesi questa
+porta della Lombardia; ma non arrivarono i soccorsi di Francia che gli
+erano stati promessi; ed Antonio de Leyva, che aveva il comando di
+Pavia, venne subito co' suoi Spagnuoli ad assediare Valenza, che fu
+presa dopo due giorni, senza che questa cospirazione avesse altri
+risultamenti, che di far trarre alla tortura, indi al supplicio molti
+gentiluomini milanesi sospetti di avervi avuto parte[56].
+
+ [56] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 251. -- M. du Bellay, t. II, f.
+ 281. -- Gal. Capella, l. III, f. 28. -- Fr. Belcarii, l. XVII, p. 523.
+ -- Gio. Cambi, t. XXII, p. 242._
+
+Il ritardo dei soccorsi francesi, aspettati dal Birago, procedeva in
+parte dalla cospirazione del contestabile di Borbone. Francesco I, dopo
+di avere respinti gli Inglesi ed i Fiamminghi in Picardia, aveva posta
+ogni sua cura nel formare una potente armata per riconquistare il ducato
+di Milano. Aveva caricate tutte le città e tutte le province d'inaudite
+imposte, e pressochè intollerabili; aveva domandate decime al clero,
+impegnate le sue entrate ai mercanti lionesi per procurarsi danaro
+contante; e con tali modi aveva infatti ragunato un sufficiente tesoro
+per supplire ai bisogni della più dispendiosa campagna. Scontento di
+tutti coloro che fin allora avevano comandate le sue armate, volle
+condurre egli medesimo le sue truppe in Italia, e tali erano i suoi
+apparecchj, che gli presagivano un buon successo. Aveva adunate mille
+ottocento lance, sei mila Svizzeri, due mila Valesani, due mila
+Grigioni, sei mila Landsknecht, tre mila Italiani e dodici mila
+avventurieri francesi, che finalmente si era determinato di chiamare al
+mestiere delle armi, dopo avere sperimentato quanto gli fosse riuscita
+fatale la sua confidenza nelle truppe straniere[57].
+
+ [57] _Gal. Capella, l. III, f. 26. -- Arn. Ferroni, l. VII, p. 138. --
+ Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 259-283. -- Fr. Guicciardini, l. XV,
+ p. 253. -- Fr. Belcarii, l. XVII, p. 533. -- Scip. Ammirato, l. XXIX,
+ p. 348. -- P. Paruta, l. XV, p. 319._
+
+Quest'armata erasi di già riunita tra Lione e le montagne del Delfinato,
+quando Francesco I ebbe i primi indizj del tradimento che meditava
+contro di lui il contestabile di Borbone. Carlo III, conte di
+Montpensieri e duca di Borbone, era il più ricco ed il più rispettato di
+tutti i principi del sangue; era capo del ramo di Borbone-Montpensieri,
+che, nel suo diritto alla corona, avrebbe preceduti i Borboni-Vendomi,
+avi d'Enrico IV. A grande valore ed a molte belle qualità univa un
+orgoglio irascibile, una smisurata ambizione, ed una prodigalità senza
+limiti che gli aveva fatti contrarre enormi debiti. Due anni prima aveva
+risentita con indignazione l'ingiustizia che pretendeva essergli stata
+fatta da Francesco I nelle guerre di Fiandra, quando questi aveva data
+al duca d'Alenzon, suo cognato, piuttosto che a lui, contestabile di
+Francia, il comando della sua vanguardia[58]. Ma ciò che aveva spinto
+all'estremo il suo risentimento era il processo che gli aveva intentato
+innanzi al parlamento di Parigi Luigia di Savoja, madre del re, per
+riclamare da lui una parte dell'eredità di sua moglie, morta da poco
+tempo. Credeva non potere sperare giustizia dai tribunali in questa sua
+lite colla reggente, e risguardava questo processo come una prova della
+gelosia di Francesco I, che voleva ruinare la sua fortuna per poterlo
+più facilmente opprimere[59].
+
+ [58] _M. du Bellay, l. I, p. 143. -- P. Jovii de Vita Ferd. Davali,
+ l. III, p. 339._
+
+ [59] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 252. -- M. du Bellay, l. II, p.
+ 261. -- Arn. Ferroni, l. VII, p. 136._
+
+In Francia ed in altre monarchie feudali eransi frequentemente veduti i
+grandi signori ed i principi del sangue cospirare contro il capo dello
+stato, e non solo cercare di limitarne l'autorità, ma di precipitarlo
+dal trono, e di levargli la vita. Pure era riservato al Borbone di
+cospirare, non solo contro il suo re, ma altresì contro la sua patria;
+di volere distruggere l'indipendenza nazionale, e la stessa esistenza
+del nome francese; di adoperarsi perchè la nazione francese, cui aveva
+l'onore di appartenere, fosse divisa tra gli stranieri, di lei ereditarj
+nemici. Il Borbone erasi venduto ad Adriano di Buren, deputato
+dell'imperatore, ed a Russel, deputato d'Enrico VIII. Col danaro da loro
+ricevuto erasi obbligato ad assoldare dodici mila uomini, e ad attaccare
+alla loro testa la Borgogna, tostocchè Francesco I avrebbe colla sua
+armata valicate le Alpi. In premio di questo tradimento la Provenza
+doveva essere per lui eretta in regno; egli dovea sposare Eleonora,
+sorella dell'imperatore Carlo V, e vedova d'Emanuele, re di Portogallo:
+tutto il restante della Francia doveva essere diviso tra l'imperatore ed
+il re d'Inghilterra; ed il nome di Francese doveva essere cancellato dai
+nomi delle nazioni[60].
+
+ [60] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 252. -- M. du Bellay, l. II, p.
+ 264. -- P. Jovii Vita Davali, l. III, p. 330. -- Mém. de Louis de la
+ Tremouille, t. XIV, ch. XIX, p. 218. -- Franc. Belcarii, l. XVII, p.
+ 538. -- Arn. Ferronii de reb. Gall., l. VII, p. 136. -- Gal. Capella,
+ l. III, f. 29. -- Rymer Acta et Convent., t. XIII, p. 794._
+
+Avendo alcuni indizj eccitati i sospetti del governo, Boisì, fratello di
+La Palisse, San Valorì, direttore generale delle poste, ed il vescovo
+d'Autun, tutti complici della cospirazione del Borbone, furono
+arrestati. Francesco I andò a Moulins a visitare il duca di Borbone, che
+fingeva d'essere ammalato; gli comunicò i sospetti che si erano formati
+contro di lui, ma soggiunse che veruna prova non potrebbe parergli
+bastante a convincere suo cugino di così enorme delitto; e dichiarò che
+più non dubiterebbe della sua innocenza, se Borbone gliene dava la sua
+parola d'onore, e si obbligava nello stesso tempo a seguirlo in Italia.
+Il Borbone prese la mano del re con apparente trasporto di riconoscenza;
+gli protestò d'essere accusato a torto; domandò perdono della
+inconsideratezza de' suoi discorsi, che senza dubbio avevano dato motivo
+di calunniarlo, e giurò che, infermo come egli era, voleva farsi portare
+in lettiga dietro l'armata reale. In fatti questa lettiga seguì due
+giorni il re; ma non era destinata che ad ingannarlo. Borbone era
+partito la stessa notte da Moulins, e, fuggendo a precipizio, era giunto
+a Besanzon, fortezza in allora dell'imperatore, dove aveva ordinato ai
+gentiluomini associati agl'infami suoi progetti di raggiugnerlo[61].
+
+ [61] _M. du Bellay, l. II, p. 235. -- Arn. Ferronii, l. VII, p. 136.
+ -- P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 341. -- Fr. Belcarii, l.
+ XVII, p. 530. -- Fr. Guicciardini, l. XV, p. 253._
+
+Grande era il numero di coloro che avevano congiurato contro la patria,
+e molti appartenevano alle più illustri famiglie. Vi si annoveravano
+Filiberto di Chalons, principe d'Orange, destinato come il Borbone a
+figurare nelle calamità dell'Italia; Pomperano, Le Pelloux, Lurcì,
+Montbardone, Lalliere, Aymar di Prie, Hennuyer della Mothe, che si erano
+renduti gloriosi nelle precedenti guerre; e Francesco I stendeva i suoi
+sospetti, e non senza ragione, sul duca di Vendome e su tutta la casa di
+Borbone: quindi pensò di non potere in tale istante allontanarsi dal suo
+regno senza pericolo[62].
+
+ [62] _Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 265. -- P. Jovii Vita Ferd.
+ Davali, l. III, p. 341._
+
+Dall'altro canto egli non voleva lasciar d'approfittare della più bella
+armata che avesse mai adunata. Sgraziatamente ne affidò il comando a
+Guglielmo di Gouffier, più noto sotto il nome di ammiraglio Bonnivet, il
+più amabile tra i suoi cortigiani, quegli che più d'ogni altro sapeva
+adulare e piacere al suo padrone; ma quegli altresì ch'era men d'ogni
+altro capace di condurre un'armata, e che non aveva imparato ciò che
+saper deve un generale[63].
+
+ [63] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 253. -- M. du Bellay, l. II, p.
+ 279. -- Arn. Ferronii, l. VII, p. 139. -- Fr. Belcarii, l. XVII, p.
+ 533. -- Gal. Capella, l. III, f. 29. -- P. Jovii Vita Ferd. Davali, l.
+ III, p. 341._
+
+Prospero Colonna, che, come generalissimo della lega, trovavasi
+incaricato della difesa dell'Italia, giaceva a quest'epoca abbattuto da
+lunga malattia, che non gli aveva soltanto indebolito il corpo ma ancora
+lo spirito. Erasi dato a credere di non aver a temere un'invasione
+francese, ed aveva licenziata parte della sua truppa; non aveva riparate
+le fortificazioni di Milano; per l'abituale negligenza dell'imperatore
+trovavasi senza danaro; e quando seppe, in principio di settembre, che i
+Francesi passavano le Alpi, sentì tutto il pericolo della sua posizione.
+Ad ogni modo egli sperava tuttavia di potere difendere contro l'armata
+francese il passaggio del Ticino; mentre che Antonio di Leyva,
+abbandonando tutto il paese posto al di là di questo fiume, erasi
+ritirato a Pavia colla fanteria spagnuola, e che la difesa del Cremonese
+restava affidata ad una guarnigione di mille fanti[64].
+
+ [64] _Gal. Capella, l. III, f. 29. -- P. Jovii Vita Davali, l. III,
+ p. 342._
+
+I Veneziani, per soddisfare agli obblighi contratti coll'imperatore,
+avevano tolto il comando delle loro truppe a Teodoro Trivulzio, zelante
+partigiano della Francia, e datolo a Francesco Maria della Rovere, duca
+d'Urbino. Il senato non poteva scegliere altro generale che nel modo di
+fare la guerra meglio accordare si potesse colla sua prudente politica:
+pareva che verun altro scopo non si proponesse nel comando delle armate,
+che quello di evitare ogni battaglia, ogni pericolo; e quando Prospero
+Colonna lo affrettò ad occupare Lodi, ad avanzarsi sulle sponde
+dell'Adda, o a passare questo fiume per proteggere Milano, egli vi si
+ricusò costantemente per tema d'incontrare i nemici[65].
+
+ [65] _P. Paruta Ist. Ven. l. V, p. 320._
+
+Era stato da Adriano VI nominato gonfaloniere della Chiesa il marchese
+di Mantova, il quale aveva allestita un'armata in riva al Po; ma questi
+ancora era egualmente disposto a non passare Parma, per non
+compromettersi; onde non dava a Prospero Colonna alcuno effettivo
+soccorso. Giovanni de' Medici, comandante delle Bande nere, che suo
+cugino il cardinale Giulio aveva persuaso a lasciare il servizio della
+Francia per ritornare di nuovo a quello dell'imperatore, non aveva
+adottata così timida maniera di guerreggiare, ma le sue forze erano poco
+considerabili. Finalmente la barriera del Ticino, sulla quale
+principalmente confidava Prospero Colonna, per una straordinaria
+siccità, che aveva diminuite assai le acque del fiume, non presentava la
+consueta difficoltà al nemico. Questo vecchio generale, sebbene infermo,
+erasi fatto portare in lettiga in faccia a Vigevano, dove si era
+accampato Bonnivet. Bentosto trovandosi colà sotto il cannone del
+nemico, e vedendo che non solo la cavalleria francese, ma ancora i
+pedoni potrebbero guadare il Ticino, ne abbandonò le sponde, e ripiegò
+verso Milano senza avere perduto un solo uomo[66].
+
+ [66] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 254. -- Mém. de M. du Bellay, l.
+ II, p. 287. -- Arn. Ferronii Burdigalensis, l. VII, p. 139. -- P.
+ Jovii Vita Davali, l. III, p. 342. -- P. Paruta, l. V, p. 319._
+
+Il 14 di settembre del 1523, nello stesso giorno in cui l'armata di
+Bonnivet passò il Ticino per cominciare una decisiva campagna, un
+impreveduto avvenimento cambiò un'altra volta la bilancia delle parti, e
+gettò il disordine nella lega che aveva preso a difendere l'Italia
+contro i Francesi. Papa Adriano VI aveva celebrata la Messa il giorno 4
+d'agosto sul monte Esquilino, ove festeggiavasi un miracolo della
+Vergine, e lo stesso giorno aveva con grande cerimonia pubblicata la
+lega conchiusa coll'imperatore. Affaticato da queste funzioni, rendute
+più penose da un eccessivo caldo, si era ritirato per desinare alla
+villa Mellini: colà lo assalì una leggiere febbre, ch'egli non
+credette in verun modo pericolosa; nè i suoi medici lo prevennero
+che corresse alcun rischio. Pure il suo male andava peggiorando,
+senza che veruna delle persone che lo assistevano paressero
+accorgersene; ed egli morì il 14 di settembre, quasi senza aver
+avuto il tempo di apparecchiarvisi[67].
+
+ [67] _P. Jovii Vita Davali, l. III, p. 342. -- Idem Vita d'Adriano
+ VI, p. 133. -- Idem Vita di Pompeo Colonna, p. 159. -- Rayn. Ann.
+ Eccl. § 112, p. 394. -- Onof. Panvinio, f. 266. -- Gio. Cambi, t.
+ XXII, p. 243. -- Scip. Ammirato, l. XXIX, p. 349. -- Fr. Belcarii, l.
+ XVII, p. 536._
+
+Appunto in tale epoca cominciava la guerra, nella quale Adriano aveva
+impegnata la Chiesa; gl'Italiani sapevano di già per esperienza tutto
+quanto avrebbero a soffrire dall'invasione di un'armata barbara, e temer
+potevano con ragione di essere, a cagione della morte del pontefice, del
+burrascoso conclave che pareva promettere l'animosità de' contrarj
+partiti abbandonati quasi senza difesa ai Francesi da loro provocati.
+Tuttavia agli occhi de' Romani non eravi calamità che potesse pareggiare
+quella d'avere alla testa del loro governo un papa barbaro, che non
+sapeva il loro linguaggio; che aborriva la poesia e le arti, cui essi
+dovevano quasi tutta la presente loro gloria; un papa che colla sua
+avarizia aveva ruinate tutte le famiglie arricchite sotto i precedenti
+pontificati; che aveva confiscati tutti gli ufficj venduti dai suoi
+predecessori; che mai non accordava una grazia, e che pareva essersi
+fatto un dovere di rimandare malcontenti tutti quelli che a lui si
+presentavano. Perciò la notizia della sua morte risvegliò in Roma un
+generale tripudio; ed all'indomani fu trovata la porta del suo medico,
+Giovanni Antracino, ornata di festoni di fiori con questa iscrizione: Il
+senato ed il popolo romano al liberatore della patria[68].
+
+ [68] _P. Giovio Vita di Adriano VI, p. 134. -- Onof. Panvinio Vite
+ de' Pontefici, p. 266. -- Lettera di Girolamo Negro del 7 aprile,
+ 1523, e del 2 dicembre, da Roma, f. 119 tra le Lettere de' Principi,
+ l. I. Ediz. Ven. in 4.º 1581._
+
+
+
+
+CAPITOLO CXV.
+
+ _Elezione di Clemente VII. Disastrosa campagna de' Francesi in
+ Italia sotto l'ammiraglio Bonnivet; campagna ancora più infelice
+ di Francesco I, che viene fatto prigioniero nella battaglia di
+ Pavia._
+
+1523 = 1525.
+
+
+La gioja manifestata dai Romani per la morte di Adriano VI non deve
+inappellabilmente fissare la nostra opinione intorno al carattere ed
+alla politica d'un pontefice, contro il quale avevano le più gagliarde
+prevenzioni nazionali. Adriano non visse che un anno fra di loro, e
+sopra un così breve regno difficile cosa sarebbe il portare giudizio
+intorno alle sue opinioni ed a' suoi progetti. Da lungo tempo non erasi
+veduto sulla cattedra di san Pietro un papa di più buona fede; ma questa
+lealtà non era, per vero dire, troppo utile alla Chiesa, o allo stato da
+lui governati; questa lo rendeva più intollerante de' suoi predecessori
+intorno a tuttociò che spettava alla fede; lo dava quasi del tutto in
+balìa agl'intrighi de' suoi consiglieri negli affari di stato, che egli
+confessava di non conoscere. Pure i torti che gli venivano più
+severamente rinfacciati, dipendevano dalle circostanze e dallo stato di
+spossamento in cui Leon X aveva lasciate, morendo, le finanze della
+Chiesa.
+
+Più istrutto che il suo predecessore intorno all'importanza delle nuove
+opinioni che si diffondevano in Germania, il 25 di novembre del 1522
+aveva addirizzato alla dieta dell'impero, adunata a Norimberga, un
+breve, con cui severamente condannava le opinioni di Lutero, e
+richiamava contro quest'eretico e contro i suoi seguaci l'applicazione
+delle più rigorose pene. Ma in pari tempo candidamente confessava la
+corruzione della corte romana, e prometteva d'occuparsi intorno alla
+riforma de' di lei numerosi abusi, chiedendo intorno a questa necessaria
+riforma i consiglj della dieta. Fu questa domanda, che persuase i
+principi secolari della Germania a pubblicare quella lista, famosa nella
+storia della riforma, dei cento gravami contro la corte di Roma, lista
+che appoggiava le principali accuse de' luterani, e che mostrava quanto
+tutti gli spiriti erano nelle parti settentrionali disposti ad
+abbracciare le nuove opinioni[69].
+
+ [69] _Sleidanus in Comment., l. III, p. 87; e l. IV, p. 99. -- Acta
+ convent. Norimb. in fasciculo rer. expetendi et fugiend. --
+ Pallavicino Ist. del Concil. di Trento, l. II, c. 7 ed 8. -- Fleury
+ Hist. Eccl., l. CXXVIII, chap. 29-34._
+
+Il religioso zelo d'Adriano gli aveva fatto adottare tutti i pregiudizj
+e tutti gli odj degli Spagnuoli contro i Giudei ed i Mori convertiti,
+numerosa classe d'uomini, che chiamavansi _Marrani_, e che si
+sospettavano sempre segretamente affezionati al culto che avevano dovuto
+abbandonare per forza; questi erano venuti in grosso numero a Roma con
+tutte le loro ricchezze, per sottrarsi all'inquisizione di Spagna.
+Adriano VI, quando morì, stava contro di loro apparecchiando i più
+severi editti; egli voleva altresì assoggettare a nuove e più rigorose
+pene i bestemmiatori ed i simoniaci; gli pareva che questa parte della
+legislazione appartenesse più strettamente a' suoi favoriti studj della
+teologia; per altri rispetti non aveva volontà sua propria intorno ai
+pubblici affari, e conosceva di non intenderli bene[70].
+
+ [70] _P. Giovio Vita di Adriano VI, p. 133. -- Onof. Panvino Vite de'
+ Pontefici, f. 266._
+
+Per altro Adriano non aveva confidenza nel collegio de' cardinali;
+sembravagli che per la scandalosa loro condotta i membri del sacro
+collegio dovessero essere il primo oggetto della riforma che meditava;
+ma perchè sentivasi costretto d'abbandonarsi a coloro che conosceva più
+di lui illuminati, sceglieva un ristretto numero di confidenti e di
+ministri, ai quali affidava un'eccessiva autorità. Poco dopo diffidava
+di loro, e gli spogliava d'ogni potere; in tal guisa offendeva i
+cardinali ed i principali signori di Roma; rendeva la propria autorità
+vacillante; e non si guadagnava nemmeno il cuore di coloro, cui
+momentaneamente accordava il suo troppo precario favore.
+
+Il primo d'ottobre del 1523, entrarono in conclave trentasei cardinali
+per iscegliere un successore ad Adriano VI. Appena chiuso il conclave si
+videro collocarsi quasi tutti i cardinali sotto la direzione di due
+capi, che, gelosi l'uno dell'altro, si davano a vicenda l'esclusione, e
+tennero cinquanta giorni diviso il sacro collegio. Da un canto Pompeo
+Colonna, potente presso Carlo V in ragione dell'irremovibile
+attaccamento della sua famiglia alla causa imperiale, veniva
+riconosciuto come capo dai vecchi cardinali creati ai tempi di Giulio
+II, o prima; dall'altro canto Giulio de' Medici disponeva di sedici
+suffragj tra i cardinali ch'erano stati creati sotto suo cugino Leon X.
+Rispetto a Wolsey, cardinale di York, che, dirigendo la politica
+dell'Inghilterra, aveva quasi sempre mirato a guadagnarsi i suffragj per
+una prossima elezione, e che aveva prima ottenuta la promessa di tutto
+il favore di Francesco I, poi di Carlo V, era al presente dimenticato
+dai due monarchi, e scartato da tutti i partiti. Altronde, dopo il
+malcontento cagionato dall'elezione d'Adriano VI, più non si sarebbe
+pensato a dare la tiara ad un oltremontano[71].
+
+ [71] _P. Giovio Vita del Card. Pompeo Colonna, p. 159._
+
+La decisa opposizione del Colonna e della sua fazione, avendo impedita
+l'elezione del cardinale de' Medici, il quale per altro fin dal
+principio aveva avuti ventun voti, molti altri cardinali si misero
+successivamente in rango per essere nominati, come Fieschi, Farnese,
+Monti, Grassi, Soderini e Carvajale; essi reciprocamente cercavano
+d'acquistar voti senza per altro esporsi al rimprovero di simonia, e
+l'espediente, che loro sembrava più convenientemente tranquillizzare le
+loro coscienze, era quello delle scommesse. Così i partigiani del Medici
+offrivano a tutti i cardinali del contrario partito di scommettere
+dodici mila ducati contro cento che il Medici non sarebbe papa; i
+partigiani del Soderini ne offrivano ancor essi dieci mila; e
+quest'ultimi avevano favorevole tutto il partito francese[72].
+
+ [72] _Ist. di Gio. Cambi, t. XXII, p. 243._
+
+Questa lotta tra le due fazioni si andava prolungando con sì poca
+apparenza di conciliazione, che si cominciava a temere, che le due parti
+non si appigliassero a qualche pretesto per uscire dal conclave, formare
+due assemblee, ed eleggere due papi ad un tratto. Perciò i due capi
+rendevansi egualmente odiosi al popolo. Accusavansi il moderno Giulio ed
+il moderno Pompeo di volere colle loro discordie ruinare Roma un'altra
+volta. Un orribile fetore, che si era sparso nel conclave, ne rendeva
+insoffribile il soggiorno: i cardinali cadevano infermi, e soprattutto i
+più vecchi non potevano lungamente sostenere una così penosa reclusione.
+Il cardinale di Clermont propose Franciotto Orsini, ed il Medici finse
+di volergli dare i suffragj di tutta la sua fazione, che, uniti a quelli
+della Francia, avrebbero decisa l'elezione. Temette allora il Colonna di
+vedere il supremo pontificato passare in una casa ereditaria nemica
+della sua; sentì la necessità di cedere, e, recandosi presso il
+cardinale de' Medici, gli offrì di farlo papa, purchè Giulio desse
+garanzie della sua riconoscenza[73].
+
+ [73] _P. Giovio Vita di Pomp. Colonna, f. 160. -- Fr. Guicciardini,
+ l. XV, p. 263. -- Onof. Panvino, f. 267. -- Lettera di Girolamo Negro
+ del 18 novembre 1523, l. I, f. 119._
+
+Le proposizioni del Colonna furono tutte accettate; domandava che il
+Medici si riconciliasse col cardinale Soderini, e gli restituisse tutti
+i suoi beni; che perdonasse egualmente a tutti coloro che avevano
+operato contro di lui; che cedesse al Colonna l'ufficio di
+vicecancelliere della Chiesa col magnifico palazzo che occupava,
+fabbricato da Raffaele Riario. A tali condizioni Giulio fu la stessa
+notte adorato da quasi tutti i cardinali, ed all'indomani, il 18 di
+novembre, anniversario del giorno in cui due anni prima era entrato
+vittorioso in Milano, fu proclamato sotto il nome di Clemente VII. Era
+questo nome destinato a convalidare la promessa che aveva data di
+perdonare a Pompeo Colonna, al Soderini ed a tutti i suoi nemici. A
+fronte dell'apparente unanimità de' voti, questa elezione dispiacque in
+modo ai vecchi cardinali, che ai sostenuti patimenti del conclave
+aggiugnendosi questo rammarico, in pochi giorni morirono Soderini,
+Grassi, Fieschi e Carvajale[74].
+
+ [74] _P. Giovio Vita del Card. Colonna, p. 160. -- Fr. Guicciardini,
+ l. XV, p. 264. -- Gio. Cambi, p. 246. -- P. Bizarro, l. XIX, p. 459. --
+ Ben. Varchi Stor. Fior., l. II, t. I, p. 7. -- Rayn. Ann. Eccl. 1523,
+ § 125, p. 397. -- Fr. Belcarii, l. XVII, p. 538._
+
+Pochi pontefici erano giunti al trono pontificio con una più alta
+riputazione di Clemente VII: egli si era guadagnato l'amore de'
+Fiorentini, che governava da più anni con una quasi assoluta autorità,
+ed aggiugneva in tal modo alle forze della Chiesa quelle di questa
+repubblica ancora ricca e temuta malgrado il suo decadimento. Sapevasi
+ch'era stato il ministro principale di Leon X in tempo del suo
+pontificato, ed a lui s'ascrivevano tutte le più gloriose cose fatte da
+suo cugino, senza temere di trovare in lui i medesimi difetti. Non
+veniva accusato nè di amore disordinato per i piaceri, nè di
+prodigalità, nè di vana pompa, ed erano conosciute la sua applicazione
+ed attitudine al lavoro; perciò la sua elezione fu celebrata con
+trasporti di giubbilo, e dai letterati, che da lui speravano i medesimi
+beneficj ond'erano stati colmati da Leon X, e dal popolo[75].
+
+ [75] _Lettera di Girol. Negri del 2 decembre, f. 119. Lettere de'
+ Principi._
+
+Il ristabilimento della pace negli stati della Chiesa fu il primo
+oggetto delle cure di Clemente VII. Alfonso, duca di Ferrara, aveva
+approfittato della morte di Adriano per riprendere Reggio e Rubbiera,
+dove lo aveva chiamato l'amore dei popoli; ed era entrato nella prima
+città il 29 di settembre. Due giorni prima erasi presentato ancora a
+Modena, ma la fermezza del Guicciardini, che n'era governatore, e
+l'attaccamento del popolo al dominio della Chiesa, gli avevano impedito
+d'impadronirsi di questa città. Tuttavolta il Guicciardini non aveva che
+pochi soldati, ed Alfonso si apparecchiava ad un secondo tentativo,
+quand'ebbe l'avviso dell'elezione di Clemente VII, la quale gli fece
+rinunciare a' suoi progetti. Così alcune turbolenze eccitate in Romagna
+da Giovanni di Sassatello a nome del partito guelfo, ma col segreto
+appoggio de' Francesi, si acquietarono al solo nome del Medici[76][77].
+
+ [76] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 255._ Alfonso aveva di questo
+ tempo all'incirca perduta Lucrezia Borgia, sua sposa, che gli
+ lasciava tre figli. Ella aveva fatte inallora dimenticare colla sua
+ divozione gli scandali della passata vita. _P. Giovio Vita d'Alfonso
+ d'Este, p. 118._
+
+ [77] Lucrezia, che ai difetti contratti nella propria famiglia,
+ celebre per la scostumata vita d'Alessandro VI e de' suoi figliuoli,
+ unì tali virtù che la fecero amare dal consorte e da' suoi sudditi,
+ morì quando ancora viveva Leon X. _N. d. T._
+
+Il governo di Firenze richiamò in seguito le cure del nuovo pontefice;
+era questa città tenuta da' partigiani del Medici in uno stato di
+abietta ubbidienza; e questi ne avevano dato prova in occasione
+dell'elezione di Clemente VII. Un riputato cittadino di sessantatre
+anni, il quale nella prossima estrazione dovea essere gonfaloniere di
+giustizia, Pietro Orlandini, aveva scommesso che il Medici non sarebbe
+papa. Quando gli fu chiesto il pagamento della scommessa, egli esclamò
+che l'elezione non aveva potuto essere canonica. Per questa sola parola,
+che sembrava manifestare mancanza di rispetto verso la casa de' Medici,
+gli otto della balìa lo fecero arrestare il giorno 24 di novembre, e due
+ore dopo decapitare[78].
+
+ [78] _Ist. di Gio. Cambia t. XXII, p. 250. -- Jac. Nardi Ist. Fior.,
+ l. VII, p. 303. -- Fil. de' Nerli Comm., l. VII, p. 141. -- Scip.
+ Ammirato, l. XXX, p. 351. -- Ben. Varchi Stor. Fior., l. II, p. 12. --
+ Lettere de' Principi, t. I, f. 120._
+
+A Clemente VII spiacque quest'esecuzione, che doveva rendere odiosa la
+di lui autorità. In qualche maniera più non esisteva la famiglia de'
+Medici; egli stesso era stato legittimato, e consideravasi ancora come
+rappresentante Cosimo padre della patria, suo avo; ma dopo di lui più
+non restavano che due bastardi, Ippolito inallora di sedici anni,
+figliuolo naturale di Giuliano, duca di Nemours, il terzo de' figliuoli
+del magnifico Lorenzo, ed Alessandro, figliuolo naturale di Lorenzo,
+duca d'Urbino, figliuolo di Pietro, figlio primogenito del magnifico.
+Alessandro era nato da una schiava nel 1512, e la paternità di Lorenzo
+era per lo meno incerta. Non pertanto Clemente VII gli fece ottenere un
+ducato nel regno di Napoli, e dichiarare abile ad esercitare tutte le
+cariche della repubblica. Mandò questi due giovanetti a Firenze,
+Ippolito il giorno 30 luglio del 1524, ed Alessandro il 19 giugno del
+1525. Il primo fu fino da principio risguardato come capo dello stato,
+ed ebbe il titolo di _magnifico_. I suoi concittadini conservavano per
+lui l'amore che avevano avuto pel duca di Nemours, di lui padre, mentre
+Alessandro aveva ereditato l'odio eccitato tra i Fiorentini
+dall'arroganza di suo padre Lorenzo. Ad ogni modo nè l'uno, nè l'altro
+era ancora capace di governare lo stato, onde Clemente mandò a Firenze,
+col titolo di legato, Silvio Passerini, cardinale di Cortona, che fece
+il suo ingresso l'undici maggio del 1524, ed andò a prendere alloggio
+nel palazzo de' Medici, amministrando la repubblica con tutta l'autorità
+usurpata dai Medici dopo la loro tornata[79].
+
+ [79] _Gio. Cambi, t. XXII, p. 239, 264, 273. -- Comm. del Nerli, p.
+ 142. -- Benedetto Varchi, l. II, p. 14._
+
+Ma Clemente VII cominciava a governare la Chiesa in difficilissime
+circostanze, in cui la sorte di tutta l'Italia pareva attaccata alla
+sorte delle battaglie che avrebbero luogo nelle pianure della Lombardia.
+L'ammiraglio Bonnivet con quattro mila cavalli e trenta mila fanti aveva
+passato il Ticino, e cominciate le ostilità il 14 di settembre, nel qual
+giorno era morto papa Adriano VI. Ne' due mesi che passarono fino
+all'elezione del suo successore, Bonnivet avrebbe potuto agevolmente
+ricuperare il Milanese e cacciare gl'imperiali da tutta la Lombardia, ma
+in quello spazio di tempo fece in cambio conoscere la sua incapacità, e
+calmò il terrore che aveva prima eccitato.
+
+Prospero Colonna era stato sorpreso, le sue forze non erano in verun
+modo proporzionate all'estensione del paese che doveva difendere, o ai
+mezzi del suo nemico; e quando si vide forzato ad abbandonare le rive
+del Ticino, ed a ripiegare sopra Milano, suppose che non potrebbe
+mantenersi in questa città. Infatti tutto ciò che potevano promettere
+gl'ingegneri era di ridurre la città in tre giorni a non essere esposta
+ad un colpo di mano, facendo intorno alle sue mura lavorare tutti gli
+zappatori che si potrebbero porre a loro disposizione; mentre che a
+Bonnivet non abbisognava che una mezza giornata per presentarsi sotto le
+mura, e non era credibile che egli trascurasse d'approfittare d'un tempo
+così prezioso[80].
+
+ [80] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 254. -- Gal. Capella, l. III, f.
+ 29. -- Arnoldi Ferroni de reb. Gall., l. VII, f. 139. -- P. Jovii Vita
+ Davali, l. III, p. 342. -- P. Paruta Ist. Venez., l. V, p. 319._
+
+Pure Prospero fece inallora lavorare intorno alle fortificazioni come se
+fosse stato sicuro d'avere il tempo di ridurre il lavoro a fine; e
+Bonnivet per lo contrario, temendo di meritarsi i rimproveri
+d'inconsideratezza e di precipitazione fatti agli altri generali
+francesi, si trattenne tre giorni senza verun motivo sulle sponde del
+Ticino. Sperava che Prospero Colonna evacuerebbe spontaneamente la
+capitale, dalla quale egli allora potrebbe tirare immensi mezzi per la
+guerra, quando invece l'avrebbe esposta al saccheggio cercando di
+attaccarvi il nemico[81].
+
+ [81] _Mém. de Mart. du Bellay, l. II, p. 289. -- Mém., de Louis de la
+ Tremouille, t. XIV, p. 224._
+
+Quando Bonnivet seppe che Prospero Colonna, in cambio di ritirarsi, si
+fortificava in Milano, venne ad accamparsi a san Cristoforo, presso alle
+mura della città, tra le porte Ticinese e Romana, in un luogo renduto
+forte dai canali; di là mandò distaccamenti di cavalleria per il paese
+onde intercettare le vittovaglie, lusingandosi di forzare in tal modo il
+Colonna ad uscire da una città nella quale troverebbesi tra poco esposto
+a grandi privazioni[82]. Bajardo e Federico da Bozzolo occuparono Lodi
+il 20 di settembre, e vittovagliarono il castello di Cremona, sperando
+di potere per mezzo del castello occupare ancora la città; ma sebbene
+conducessero trecento lance ed otto mila fanti, non ottennero l'intento
+loro[83]. In appresso si avanzarono verso Caravaggio e Monza, per
+togliere ai Milanesi le vittovaglie dei monti di Brianza. Prospero
+Colonna, sopraffatto da una malattia che doveva bentosto condurlo al
+sepolcro, facevasi rappresentare dal duca di Termes e da Alarcone,
+comandante della fanteria spagnuola. Aveva colla sua attività adunati in
+Milano ottocento uomini d'armi, ottocento cavaleggieri, quattro mila
+fanti spagnuoli, sei mila cinquecento tedeschi e tre mila italiani.
+Faceva avanzare il marchese di Mantova al mezzogiorno del Po dalla banda
+di Pavia; aspettava ogni giorno nuovi rinforzi dalla Germania e dal
+regno di Napoli; e di già intercettava ai Francesi i viveri ch'essi
+avevano creduto di tirare dalla Lomellina[84].
+
+ [82] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 257. -- Gal. Capella, l. III, p.
+ 30. -- Arn. Ferroni, l. VII, p. 139. -- Mém. de M. du Bellay, l. II,
+ p. 290._
+
+ [83] _Gal. Capella, l. III, f. 30. -- P. Paruta, l. V, p. 320. -- P.
+ Jovii vita Davali, l. III, p. 342._
+
+ [84] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 258. -- Gal. Capella, l. III, f.
+ 30._
+
+Erasi Bonnivet dato vanto di non imitare l'impeto e l'imprudenza degli
+altri capitani francesi, ma di fare la guerra agl'Italiani colle
+precauzioni italiane: pure così perdeva i vantaggi proprj della sua
+nazione senza poter acquistare quelli d'un'altra. Ogni picciola
+scaramuccia gli costava alcuni soldati, ed ognuna di tali perdite
+scoraggiava le sue truppe ed accresceva l'ardire dei nemici. I frequenti
+rovesci provati da' suoi distaccamenti lo forzarono all'ultimo a non far
+venire i suoi convoglj che con grosse scorte, a non ispedire a
+foraggiare che numerosi distaccamenti, ed a richiamare i corpi d'armata
+che chiudevano ai Milanesi le strade del monte di Brianza, facendo
+accampare tutte le sue truppe tra Marignano ed Abbiategrasso[85].
+
+ [85] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 259. -- Mém. du chev. Bayard, t.
+ XV, c. LXIX, p. 404. -- Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 307. -- Gal.
+ Capella, l. III, f. 31. -- Arn. Ferroni, l. VII, p. 139._
+
+La lentezza di Bonnivet aveva dato tempo agli alleati di adunare tutte
+le loro armate. Oltre le truppe spagnuole e tedesche che Prospero
+Colonna aveva in Milano, e quelle che Antonio di Leyva teneva sotto i
+suoi ordini a Pavia, il vicerè di Napoli, Carlo di Lannoy, si avvicinava
+col marchese di Pescara, il quale aveva ripigliato il comando della
+fanteria spagnuola. Il marchese di Mantova, a richiesta di Prospero
+Colonna, si era avanzato fino a Pavia coll'armata della Chiesa, il
+Vitelli, che comandava tre mila fanti al soldo de' Fiorentini, copriva
+la strada di Genova, ed il duca d'Urbino coll'armata veneziana era
+giunto in riva all'Adda. Malgrado il loro avvicinamento Bonnivet si era
+ostinato a mantenere la sua posizione sotto Milano, per tenere dietro ad
+una trama ordita da alcuni soldati di Giovanni de' Medici, che
+promettevano di dargli una porta della città; ma quando seppe che questi
+erano stati scoperti e condannati alla pena di morte, fece proporre a
+Prospero Colonna un armistizio fino al mese di maggio, obbligandosi a
+cedere tutte le conquiste fatte oltre il Ticino. Ma i generali imperiali
+non volevano accettarla che a condizione che fosse evacuata tutta la
+Lombardia; e Bonnivet, senz'avere ottenuta una sospensione d'armi, fu
+costretto da abbondanti nevi a ritirarsi. Il 27 di novembre portò tutta
+la sua armata tra il Ticinello ed il Ticino ad Abbiategrasso ed a
+Rosate; e malgrado le istanze de' soldati, Prospero Colonna, fedele
+all'invariabile suo sistema di non fidare mai all'accidente ciò che
+ottenere poteva dall'ordinario corso delle cose, lasciò che
+tranquillamente si ritirasse[86].
+
+ [86] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 260. -- Gal. Capella, l. III, f.
+ 32. -- P. Paruta Stor. Ven., l. V, p. 323. -- Arn. Ferroni, l. VII, p.
+ 140. -- P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 343. -- Scip. Ammirato,
+ l. XXX, p. 350. -- Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 308._
+
+A dir vero quest'era l'ultima prova che Prospero faceva della
+particolare sua tattica. Questo grande generale, che dava a vedere
+d'aver preso per modello Fabio Cunctatore, operò in certo qual modo una
+rivoluzione nell'arte della guerra. Fu egli il primo ad insegnare con
+quale arte, scegliendo le posizioni, ed eseguendo movimenti ben
+calcolati, un generale debole, o che diffida delle sue truppe, può
+stancheggiare l'attività de' suoi nemici, ammorzarne l'impeto e
+dissiparne le forze, senza lasciar loro il conforto di dare una sola
+battaglia. Ne' tempi in cui visse i suoi talenti erano appunto quelli
+che si richiedevano dal suo partito per ammorzare l'impeto de' Francesi,
+o rendere inutile il cieco valore degli Svizzeri. Fu egli il primo a
+difendere senza venire a giornata un paese che da trent'anni era sempre
+stato o guadagnato, o perduto in una sola battaglia. Pure in quest'epoca
+stessa veniva già da otto mesi divorato dalla malattia che lo portava al
+sepolcro. La gelosia che fin allora aveva sentita contro Carlo di
+Lannoy, vicerè di Napoli, dovette dar luogo all'eccesso del dolore.
+Chiamò egli stesso a Milano questo ministro dell'imperatore; ma il
+Lannoy non volle che i moribondi occhi del suo rivale vedessero il
+successore che tanto avevano temuto. Si avanzò lentamente, onde entrare
+in Milano col marchese di Pescara solamente quando Prospero Colonna
+agonizzante avesse perduti i sentimenti. Questo grand'uomo morì il 30
+dicembre del 1523[87].
+
+ [87] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 263, 265. -- Gal. Capella, l. III,
+ f. 33. -- P. Jovii Vita Ferd. Piscarii, l. III, p. 343. -- Mém. de M.
+ du Bellay, l. II, p. 309._
+
+Bonnivet, avendo presi i suoi quartieri d'inverno, licenziò la fanteria
+francese levata nella Linguadocca e nel Delfinato, siccome quella che
+conosceva poco utile sebbene fosse molto dispendiosa. Calcolava d'avere
+in vece un corpo di fanteria svizzera, che faceva assoldare per
+l'imminente primavera. In pari tempo, per aprirsi una più facile
+comunicazione coi Cantoni, incaricò Renzo di Ceri di attaccare Arona sul
+lago Maggiore, dandogli per tale impresa sette mila fanti italiani. Ma
+Anchise Visconti, che difendeva questa fortezza con una guarnigione
+milanese, gli oppose una così ostinata resistenza, che Renzo di Ceri si
+vide costretto a levare l'assedio dopo avere battuta la fortezza trenta
+giorni, lanciandovi sei mila palle[88].
+
+ [88] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 265. -- Gal. Capella, l. III, f.
+ 33. -- P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 344. -- Mém. de M. du
+ Bellay, l. II, p. 308._
+
+Era altresì giunto in Milano il contestabile di Borbone con un rinforzo
+di sei mila Landsknecht. L'imperatore, che voleva protrarre il
+matrimonio del Borbone con Eleonora di Portogallo, e che cercava
+pretesti perchè non avesse effetto, invece di permettere al contestabile
+di venire in Ispagna, gli aveva dato il supremo comando dell'armata
+d'Italia, incaricando il Pescara del comando della fanteria spagnuola,
+ed il Lannoy dell'amministrazione civile. Dal canto suo il duca d'Urbino
+aveva avuto ordine dal senato di Venezia di passare l'Adda, e di
+raggiugnere a Milano l'armata imperiale: onde era questa diventata più
+numerosa assai di quella di Bonnivet; ma era in preda al disastro che
+mai non abbandonava le armate dell'Austria; conciossiachè Carlo V non le
+mandava danaro. I soldi erano da molto tempo arretrati; i soldati
+saccheggiavano gli abitanti che loro davano l'alloggio; ed i varj stati
+dell'Italia venivano angariati dai generali, che da loro pretendevano
+enormi contribuzioni per supplire alle spese della guerra[89].
+
+ [89] _Gal. Capella, l. III, f. 34. -- Fr. Guicciardini, l. XV, p.
+ 267._
+
+L'armata imperiale, a motivo de' prosperi risultamenti della precedente
+campagna, era piena di confidenza; scoraggiata per lo contrario era
+quella de' Francesi; e que' medesimi capitani, che fin allora erano
+stati i favoriti della fortuna, cominciavano a provarla contraria. Il
+cavaliere Bajardo era stato incaricato di difendere Robecco coi signori
+di Mezieres e di San-Mesmes con dugento uomini d'armi, quattrocento
+cavaleggieri, e la fanteria del signore di Lorges: ma egli vi si lasciò
+sorprendere una notte del mese di febbrajo dal Pescara e da Giovanni de'
+Medici. Tre mila Spagnuoli, che per riconoscersi portavano sopra le armi
+una camicia bianca, cinsero da ogni banda la borgata, ed attaccarono i
+Francesi mentre dormivano; questi, quasi senza difendersi, furono in
+gran parte uccisi e fatti prigionieri; furono presi quasi tutti i loro
+cavalli; e Bajardo stesso si salvò a stento combattendo[90].
+
+ [90] _P. Jovii Vita Davali, l. III, p. 344. -- Arn. Ferroni, l. VII,
+ p. 140. -- Fr. Guicciardini, l. XV, p. 268. -- Mém. de M. du Bellay,
+ l. II, p. 311. -- Mém. du chev. Bayard, c. LXIV, p. 405-409._
+
+Bonnivet aspettava in primavera potenti soccorsi che gli dovevan
+giugnere dalla Svizzera. Egli aveva bruciato il borgo di Rosate per
+riunire tutte le sue truppe in Abbiategrasso; ed avendo il Ticino alle
+spalle, poteva tirare dal paese coperto da quel fiume abbondanti
+provvigioni, che dovevano porlo in istato d'aspettare tranquillamente
+nel suo campo fortificato la nuova stagione. Attaccandolo in tale
+posizione i nemici non potevano lusingarsi di felice riuscita; ma il
+marchese di Pescara propose l'ardito movimento di portare l'armata
+imperiale al di là del Ticino per porre Bonnivet tra quest'armata e
+Milano. Calcolò che i Francesi scoraggiati non oserebbero d'attaccare la
+capitale della Lombardia; ad ogni modo vi mandò il duca Francesco Sforza
+e Giovanni de' Medici con sei mila uomini; ed il 2 di marzo l'armata
+imperiale passò sopra tre ponti il Ticino, e venne ad accamparsi a
+Gambalò[91].
+
+ [91] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 269. -- Gal. Capella, l. III, f.
+ 35. -- P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 344. -- Arn. Ferroni, l.
+ VII, p. 141. -- P. Paruta, l. V, p. 325. -- Mém. de M. da Bellay, l.
+ II, p. 312._
+
+Temendo il Bonnivet d'essere circondato, e di perdere ogni comunicazione
+col Piemonte, di dove riceveva le vittovaglie, passò ancor esso il
+Ticino, dopo avere lasciata una grossa guarnigione ad Abbiategrasso, e
+venne ad accamparsi a Vigevano sulla diritta del fiume. Intanto il duca
+d'Urbino avea attaccato e preso d'assalto Garlasco, terra assai forte
+tra l'armata imperiale e Pavia, che trovavasi occupata da' Francesi;
+questi in ogni scaramuccia avevano perduti molti soldati e cavalli, onde
+Bonnivet, piuttosto che vedere così consumarsi la sua armata, presentò,
+sebbene più debole, due giorni di seguito la battaglia agl'imperiali. Ma
+Lannoy ed il contestabile di Borbone avevano determinato di non esporre
+all'incertezza di una battaglia generale i vantaggi che loro non
+potevano venir meno, preferendo di sorprendere alla spicciolata le
+posizioni del nemico. Attaccarono successivamente ed occuparono san
+Giorgio e Sartirana; persuasero la città di Vercelli a dichiararsi per
+loro; e prendendo una vantaggiosa posizione all'Arco di Mario, tra
+Vercelli e Novara, di già si lusingavano di costringere Bonnivet, che si
+era chiuso in Novara, a capitolare[92].
+
+ [92] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 270. -- Gal. Capella, l. III, f.
+ 35. -- Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 316. -- P. Jovii Vita Ferd.
+ Davali, l. III, p. 346. -- Arn. Ferroni, l. VII, p. 141._
+
+Ma il generale francese aveva avviso che da ogni banda si avanzavano
+truppe in suo soccorso. Claudio di Longueville, duca di Rothelin, gli
+conduceva pel monte Ginevra quattrocento uomini d'armi, i quali erano di
+già arrivati a Susa. Attraversando il san Bernardo erano giunti a
+Gattinara, al di là della Sesia, dieci mila Svizzeri; e cinque mila
+Grigioni, assoldati nel loro paese da Renzo di Ceri, erano entrati nel
+Bergamasco, e stavano per unirsi a Federico da Bozzolo, che gli
+aspettava a Lodi con un grosso corpo di fanteria italiana. Ma Giovanni
+de' Medici si affrettò di passare nel territorio di Bergamo con dugento
+cavalli e quattro mila fanti, ed unitovisi ad alcune truppe veneziane,
+chiuse la strada ai Grigioni; indi attaccandoli ogni giorno colla
+cavalleria o coll'infanteria leggiere, loro intercettando i convoglj,
+sorprendendo i loro distaccamenti, gli stancheggiò in maniera, che dopo
+tre giorni li forzò a ritirarsi ne' loro paesi[93].
+
+ [93] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 270. -- Galeat. Capella de bello
+ Mediol., l. III, f. 36. -- Mém. de Mart. du Bellay, l. II, p. 317. --
+ P. Paruta Stor. Ven., l. V, p. 325. -- Arn. Ferroni, l. VII, p. 141.
+ -- P. Jovii Vita Ferdin. Davali, l. III, p. 347._
+
+Dopo aver fatti ritirare i Grigioni, Giovanni de' Medici prese
+Caravaggio, e ravvicinatosi al Ticino ruppe a colpi di cannone il ponte
+di Boffalora, che serviva di comunicazione tra il quartiere generale di
+Bonnivet a Novara ed Abbiategrasso dove teneva molti magazzini. Il duca
+Francesco Sforza risolse di sforzare il napolitano Caraccioli che
+comandava mille fanti in Abbiategrasso; onde andò a raggiugnere Giovanni
+de' Medici sotto le mura di questa piazza colla milizia milanese, e dopo
+un vivo cannonamento la prese d'assalto. Vero è che i Milanesi pagarono
+assai caro questo vantaggio. La lunga dimora dell'armata francese in
+quella terra, i patimenti, la miseria, la sudiceria vi avevan generata
+la peste. I soldati saccheggiando Abbiategrasso contrassero essi
+medesimi il contagio; lo portarono a Milano col loro bottino, e questo
+flagello rapì in quella estate cinquanta mila abitanti alla capitale
+della Lombardia[94].
+
+ [94] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 271. -- Gal. Capella de bello
+ Mediol., l. III, f. 36. -- Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 318. -- P.
+ Jovii Vita Davali, l. III, p. 346. -- Arn. Ferroni rer. Gall., l.
+ VII, p. 142._
+
+Intanto Bonnivet, sempre più chiuso nel suo campo, ogni giorno perdendo
+qualche posto avanzato, più non potendo tirare vittovaglie dal Piemonte,
+e più non ritrovandone nelle ruinate vicinanze di Novara, vedeva
+consumarsi continuamente la sua armata per la malattia e per la
+diserzione. Non solo i mercenarj che formavano la sua fanteria, ma gli
+stessi uomini d'armi, tutti appartenenti alla nobiltà francese, lo
+abbandonavano ogni giorno, dopo d'avere perduti i loro cavalli per
+mancanza di foraggi, ed avere lottato otto mesi contro le malattie e
+contro la fame. Dieci mila Svizzeri, che avevano valicato il san
+Bernardo, erano finalmente arrivati a Gattinara nella Valsesia; ma
+questi pensavano piuttosto a liberare i loro compatriotti del campo di
+Bonnivet, che a ricominciare una campagna che loro sperar non lasciava
+troppo prosperi avvenimenti. Malgrado le istanze di Bonnivet, non
+vollero passare la Sesia ingrossata da continue piogge; e ricusando di
+recarsi al suo campo, lo costrinsero a raggiugnerli dove si
+trovavano[95].
+
+ [95] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 271. -- P. Jovii Vita Davali, l.
+ III, p. 347. -- Arn. Ferroni, l. VII, p. 142._
+
+Partì dunque Bonnivet da Novara una notte in sul cominciare di maggio,
+onde nascondere la sua ritirata ai nemici, e prese la strada di
+Romagnano, terra quasi in faccia di Gattinara. Sebbene il marchese di
+Pescara fosse avvisato della di lui partenza, ed avesse progettato di
+prevenirlo, prendendo una più breve via di cui era padrone, l'armata
+francese arrivò a Romagnano alcune ore prima dei nemici, ed ebbe tempo
+di gettare un ponte sulla Sesia. Gli Spagnuoli, che l'avevano inseguito
+troppo precipitosamente, e che, respinti in alcune scaramucce, avevano
+prese pericolose posizioni, sarebbero stati facilmente sconfitti, se
+Bonnivet avesse potuto ridurre gli Svizzeri, arrivati presso Gattinara,
+a passare essi medesimi la Sesia ed a piombare con lui sopra i nemici
+che lo avevano inseguito: ma invano egli ne fece loro calde istanze; e
+quando vide di non poterli persuadere a ricominciare la guerra, passò
+nella stessa notte la Sesia con tutta la sua armata, per unirsi a
+loro[96].
+
+ [96] _P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 348. -- Arn. Ferroni, l.
+ VII, p. 142. -- Gal. Capella, l. III, f. 37. -- Mém. de M. du Bellay,
+ l. II, p. 319. -- P. Paruta, l. V, p. 325. -- Fr. Belcarii, l. XVIII,
+ p. 541._
+
+Fin qui la ritirata di Bonnivet erasi eseguita abbastanza felicemente,
+sebbene egli avesse lasciati sette cannoni sulla riva sinistra della
+Sesia. Aveva trovate le truppe fresche degli Svizzeri, le quali avevano
+ricevuto in mezzo alle loro schiere i suoi equipaggi e le sue truppe
+affaticate, ed allo spuntare del giorno prendeva con loro il cammino
+d'Ivrea per tornare in Francia pel Basso Valese. Aveva collocata sulla
+riva del fiume una batteria per impedire agl'imperiali di passarlo, e ne
+aveva affidata la guardia a due battaglioni di Corsi e di Provenzali. Ma
+il marchese di Pescara ed il duca di Borbone, avendo trovato un luogo
+guadabile, cominciarono ancor essi a passare la Sesia; onde i Corsi
+spaventati abbandonarono i loro cannoni. Bonnivet per ricuperarli
+condusse egli medesimo un corpo di cavalleria col signore di Vandenesse,
+fratello di La Palisse. Bonnivet, ferito da una palla nel braccio
+sinistro, dovette ritirarsi dalla zuffa, e Vandenesse, ferito più
+gravemente in una spalla, morì dopo tre giorni[97].
+
+ [97] _P. Jovii Vita Davali, l. III, p. 351. -- Fr. Guicciardini, l.
+ XV, p. 270. -- Gal. Capella, l. III, f. 37. -- Arn. Ferroni, l. VII,
+ p. 142. -- P. Paruta, l. V, p. 326. -- Mém. de M. du Bellay, l. II, p.
+ 341._
+
+Bonnivet, trovandosi incapace di supplire più a lungo alle funzioni di
+comandante, affidò la condotta dell'armata al cavaliere Bajardo, il
+quale si pose coi suoi uomini d'armi nell'ultima linea, onde coprire la
+ritirata della fanteria. Aveva appena presa questa posizione che
+vedendosi stringere dagli archibugeri spagnuoli, li caricò colla sua
+cavalleria per respingerli. «Ma, come Dio volle, fu tirato un colpo
+d'archibugio, la di cui pietra venne a ferirlo a traverso alle reni, e
+gli ruppe tutto il grosso osso della schiena. Quando sentì il colpo, si
+fece a gridare, _Gesù_! Poi soggiunse: _Ah! mio Dio, io sono morto_!
+Prese la sua spada per l'impugnatura, e baciò l'elsa come segno della
+croce, dicendo ad alta voce, _miserere mei Domine!_[98]»
+
+ [98] _Mém. de Bayard, c. LXIV, p. 411; c. LXV, p. 416, 418._
+
+«Frattanto Bajardo si fece levare da cavallo dal suo maestro di casa,
+che mai non l'abbandonò, e si fece porre a piè d'un albero col viso
+rivolto verso il nemico, ove il duca di Borbone, che inseguiva il nostro
+campo, venne a trovarlo, e disse al detto Bajardo che sentiva molta
+compassione di lui, vedendolo in quello stato per essere così virtuoso
+cavaliere. Cui il capitano Bajardo rispose, signore, voi non dovete
+compiangere me che muojo da uomo onorato, ma bensì io compiango voi,
+vedendovi servire contro il vostro principe, la vostra patria, il vostro
+giuramento. E poco dopo il detto Bajardo spirò, e fu rilasciato un
+salvacondotto al di lui maestro di casa per portare il di lui corpo nel
+Delfinato, dove aveva avuti i natali[99].»
+
+ [99] _Mém. de mes. M. du Bellay, l. II, p. 341. -- Arn. Ferroni, l.
+ VII, p. 143. -- P. Jovii vita Davali, l. III, p. 352. -- Fr. Belcarii,
+ l. XVIII, p. 542._
+
+Gl'imperiali continuarono ad inseguire l'armata che si ritirava; ma
+l'ultimo corpo svizzero, più soffrire non potendo tanta molestia, si
+gettò su di loro con tanto furore a piena corsa, che li ruppe e li pese
+in fuga. Questo corpo di quattrocento uomini, che si era troppo
+slontanato dal corpo d'armata, fu in appresso, a dir vero, avviluppato
+ed interamente distrutto; ma la sua ostinata resistenza, ed il ritardo
+dell'artiglieria imperiale, diedero tempo a Bonnivet di eseguire la sua
+ritirata sopra Ivrea, ove i nemici cessarono d'inseguirlo. Lasciò ancora
+nella valle d'Aosta, nel forte di Bar, venti cannoni, disperando di
+poterli condurre a traverso al san Bernardo, e ricondusse pel Valese la
+sua armata in Francia[100].
+
+ [100] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 272. -- P. Jovii vita Davali, l.
+ III, p. 352. -- Arn. Ferroni, l. VII, p. 143. -- Gal. Capella, l. III,
+ f. 37. -- Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 343._
+
+Il duca di Longueville, sentendo a Susa che Bonnivet si era ritirato,
+riprese il cammino del monte Ginevra senza avere veduto il nemico.
+Novara si arrese a Giovanni de' Medici: Boisì e Giulio di Sanseverino,
+che comandavano in Alessandria, consegnarono questa città al marchese di
+Pescara, e Federico da Bozzolo abbandonò Lodi al duca d'Urbino. In poche
+settimane più non rimase un solo francese in Italia; anzi al contrario
+Bozzolo e Sanseverino avevano condotti nella Provenza e nel Delfinato
+circa cinque mila Italiani al soldo della Francia[101].
+
+ [101] _P. Jovii vita Davali, l. III, p. 354. -- Mém. de M. du Bellay,
+ l. II, p. 344. -- Mém. de la Tremouille, c. XX, p. 225. -- Fr.
+ Belcarii, l. XVIII, p. 541. -- Scip. Ammirato, l. XXX, p. 352._
+
+L'Italia era omai liberata dall'invasione francese, ed erasi ottenuto lo
+scopo delle due leghe contratte dall'imperatore sia coi Veneziani, sia
+col papa e coi piccoli stati d'Italia. Tutti gl'Italiani, oppressi dalle
+spese e dagli sforzi di una ruinosa guerra, altro omai non bramavano che
+la pace; il papa lusingavasi di far guarentire lo stato attuale
+dell'Italia dal re d'Inghilterra che aveva contribuito alla vittoria, e
+dagli Svizzeri che coprivano i confini, e che in addietro si erano così
+vivamente adoperati per l'indipendenza della Lombardia. Clemente VII
+ordinava al suo nunzio in Inghilterra d'invocare i buoni ufficj d'Enrico
+VIII, per porre un termine all'arroganza ed alle vessazioni de' ministri
+dell'imperatore in Italia, per far rispettare la santa sede, cessare le
+contribuzioni straordinarie ricevute ogni mese dai Fiorentini,
+ristabilire il duca di Milano in un'assoluta indipendenza, e far godere
+ai Veneziani i vantaggi che si erano riservati in forza del loro
+trattato. Insomma trattavasi di far vedere se l'Italia aveva combattuto
+per iscuotere un giogo straniero, o soltanto per mutare il padrone; e
+dal tuono della lettera del datario apostolico scorgevasi che Clemente
+VII si era di già accorto che i frutti della vittoria non erano gran
+fatto meno amari di quelli della guerra[102].
+
+ [102] _Lett. di Gio. Matteo Giberto Datario a Mess. Marchione Lango
+ nunzio in Inghilterra. Lettera de' principi, t. I, f. 123-126._
+
+Ma i generali, che avevano trionfato in Italia, desideravano che la
+guerra producesse nuove guerre. Niun pensiero prendevansi della felicità
+degli stati che pretendevano difendere; bramavano di continuare il loro
+mestiere, di farsi nome con nuove imprese, e di trovare altre occasioni
+di esercitare un assoluto potere sulle fortune e sulla vita degli
+uomini. Il contestabile di Borbone prendeva maggiore interesse che gli
+altri per la continuazione della guerra. Scriveva all'imperatore ed al
+re d'Inghilterra essere giunto l'istante di superare i confini della
+Francia, di vendicarsi dei loro nemici, e di precipitare dal trono
+Francesco I. Diceva che al nome di Borbone si solleverebbero i suoi
+antichi vassalli, e verrebbero spontaneamente a collocarsi sotto le
+insegne straniere. Ignorava costui che il solo delitto d'avere chiamati
+gli stranieri nella sua patria, cambiava in odio ed in disprezzo tutto
+l'affetto che i Francesi avevano potuto avere per lui[103]. Carlo V ed
+Enrico VIII credettero imprudentemente alle di lui parole; il primo
+ordinò alla sua armata di penetrare nella Provenza; l'altro gli mandò
+soccorsi, e promise in pari tempo di attaccare le province
+settentrionali della Francia.
+
+ [103] _P. Jovii vita Davali, l. IV, p. 355. -- Arn. Ferroni, l. VII,
+ p. 144. -- Gal. Capella, l. IV, f. 39. -- Rapin Thoyras, Hist.
+ d'Anglet., t. VI, l. XV, p. 198. -- Rymer, Acta pubblica, t. XIII, p.
+ 794._
+
+Fu nel mese di luglio che il contestabile di Borbone ed il marchese di
+Pescara passarono il Varo per entrare nella Provenza con sette mila
+landsknecht, sei mila fanti spagnuoli, due mila Italiani, e sei cento
+cavaleggieri: il vicerè Lannoy aveva promesso di seguirli a poca
+distanza con mille uomini d'armi. Ugo di Moncade con sedici galere
+costeggiava la Provenza per proteggere l'armata e trasportare
+l'artiglieria: ma Andrea Doria, che aveva il comando di una flotta
+francese più forte, prese una di queste galere e fece prigioniere il
+principe d'Orange; ne forzò tre altre a rompere sulla costa, le quali il
+Pescara fece bruciare perchè non venissero in mano del nemico; e
+costrinse il Moncade, dopo avere sbarcata la sua artiglieria ad Aix, a
+chiudersi nel porto di Monaco[104].
+
+ [104] _P. Jovii Vita Davali, l. IV, p. 357. -- Mém. de M. du Bellay,
+ l. II, p. 345. -- Arn. Ferroni, l. VII, p. 144. -- Fr. Guicciardini,
+ l. XV, p. 275._
+
+Voleva il Borbone approfittare della sorpresa del re di Francia e dello
+spossamento cui era stata ridotta la sua armata nell'ultima campagna,
+per portarsi subito sopra Avignone o sopra Lione. Calcolava che nello
+stesso tempo un'armata spagnuola penetrerebbe nella Guienna, una inglese
+nella Picardia, e forse una tedesca nella Borgogna. Ma Carlo V ed Enrico
+VIII non si curavano di soddisfare per questo rispetto le promesse che
+gli avevano fatte; ed il marchese di Pescara, non volendo compromettere
+la sua armata conducendola nel cuore del regno, si ostinò
+perentoriamente a volere ristringere le sue operazioni all'assedio di
+Marsiglia[105].
+
+ [105] _P. Jovii vita Davali, l. IV, p. 358. -- Fr. Guicciardini, l.
+ XV, p. 276. -- Arn. Ferroni, l. VII, p. 145._
+
+A Filippo di Brion, conte di Chabot, era stata dal re affidata la difesa
+di Marsiglia, cui venne bentosto giù pel Rodano ad unirsi Renzo di Ceri
+coi cinque mila Italiani che avevano seguito Bonnivet nella sua
+ritirata. Tra costoro trovavansi molti gentiluomini, costretti dalle
+rivoluzioni d'Italia ad esiliarsi per sempre dalla loro patria. Tra gli
+altri vi si vedevano alcuni emigrati pisani, determinati a non voler più
+soggiacere al giogo de' Fiorentini, e che, per la valorosa difesa che
+fecero in Marsiglia, acquistarono il diritto di cittadinanza francese, e
+vi si stabilirono colle loro famiglie. L'assedio fu infatti sostenuto
+colle più luminose prove di valore. L'artiglieria imperiale aveva aperte
+nelle mura larghissime brecce; ma il Pescara, dopo aver fatte
+riconoscere le disposizioni degli assediati, ricusò di dare l'assalto.
+Sapeva che Francesco I, accompagnato da La Palisse, erasi avanzato fino
+ad Avignone; che aveva colà ragunata una formidabile artiglieria, otto
+mila cavalli, quattordici mila Svizzeri, sei mila landsknecht, e dieci
+mila tra Francesi ed Italiani.
+
+Sia che l'armata del Pescara venisse respinta in un assalto, sia che
+prendesse la città dopo avere perduta molta gente nell'attacco, correva
+pericolo di essere soverchiata da forze tanto superiori. Dichiarò
+adunque in un consiglio di guerra, che il solo partito da prendersi era
+quello di una subita ritirata. E la necessità di questo consiglio parve
+ancora più urgente, quando seppesi nel campo imperiale, che Francesco I,
+dopo di avere passato il Rodano, aveva spinta la sua vanguardia fino a
+Salon di Crau posta a metà strada tra Avignone e Marsiglia. Il Borbone
+s'arrese alla superiore esperienza del suo collega; fu imbarcata la
+grossa artiglieria; ma perchè il mare non era libero, si spezzò la
+maggior parte de' cannoni, e si caricò il bronzo sui muli, onde fonderli
+nuovamente giunti che fossero in Italia; ed alla fine di settembre
+l'assedio di Marsiglia, che mantennesi quaranta giorni, fu levato
+dall'armata imperiale, che s'avviò a marcie forzate alla volta di
+Nizza[106].
+
+ [106] _P. Jovii vita Ferd. Davali, l. IV, p. 363. -- Mém. de M. du
+ Bellay, l. II, p. 347. -- Fr. Guicciardini, l. XV, p. 277. -- Arn.
+ Ferroni, l. VII, p. 146. -- Georgens von Frundsberg, B. II, f. 38._
+
+Non pertanto i marescialli di Chabannes e di Montmorencì avevano
+raggiunta la coda dell'armata che ritiravasi con tanta celerità, e che,
+carica d'un immenso equipaggio, entrava in un povero paese, deserto ed
+alpestre, ove soffrì infinitamente. Il Pescara potè lodarsi di questa
+ritirata, siccome della sua più bella impresa militare, poichè salvò da
+un imminente pericolo la sua armata e più di dodici mila bestie da soma;
+ma i capi che lo inseguivano hanno pure potuto darsi il vanto d'avere
+più d'una volta cambiata questa ritirata in una vera fuga, e d'avere
+arricchiti i loro soldati con una immensa preda. Il Pescara continuò a
+ritirarsi per Nizza, Albenga e Finale, e finalmente fece in un solo
+giorno la strada da Alba a Voghera, la quale è lunga ben quaranta
+miglia. Il vicerè Lannoy lo aspettava a Pavia, ove i generali imperiali
+erano impazienti di tenere un consiglio di guerra intorno ai mezzi di
+difendere la Lombardia[107].
+
+ [107] _P. Jovii vita Ferd. Davali, l. IV, p. 365. -- Arn. Ferroni, l.
+ VII, p. 146. -- Fr. Guicciardini, l. XV, p. 278. -- Mém. de la
+ Tremouille, c. XX, p. 225. -- Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 544._
+
+Infatti lo stesso giorno in cui il Pescara, uscendo dalle montagne della
+Liguria, era giunto ad Alba, Francesco I aveva fatto il suo ingresso in
+Vercelli. Invece di tener dietro all'armata imperiale sulla strada da
+lei tenuta, Francesco aveva sperato di ottenere più luminosi successi
+prevenendola in Italia. Egli aveva per difesa della Francia adunata una
+così potente armata, che parvegli capace delle più grandi conquiste.
+Vedeva come Carlo ed Enrico non erano in istato di attaccarlo nè in
+Picardia, nè nella Guienna, e supponeva che l'armata che aveva eseguita
+una così faticosa ritirata a traverso alle montagne della Liguria, mal
+potrebbe contro di lui difendere la Lombardia. Si dice che questo
+progetto fu concepito dal solo re; che La Tremouille, Lescuns, d'Aubigni
+e Chabannes tentarono ogni via perchè non avesse effetto, mentre
+Bonnivet, La Barre, Chabot e San-Marsault lo incoraggiavano ad
+eseguirlo: ma che Francesco I, fermo nel suo pensamento, non volle
+aspettare sua madre, per la quale aveva sempre mostrata tanta deferenza,
+e che le aveva chiesta la grazia di abboccarsi con lei prima di partire.
+Qualunque si fosse l'autore di questo progetto, non deve essere
+giudicato dalla riuscita; poichè, se la campagna fosse stata condotta
+con intelligenza eguale all'ardore con cui venne cominciata, sarebbe
+stata probabilmente coronata da felice riuscita[108].
+
+ [108] _Hist. de France par Belleforest, t. I, p. 1438. -- Ar.
+ Ferroni, l. VII, p. 147. -- Gal. Capella, l. IV, f. 40. -- Mém. de M.
+ du Bellay, l. II, p. 348. -- P. Jovii vita Ferd. Davali, l. IV, p.
+ 365._
+
+Ma e Francesco I ed il suo favorito Bonnivet avevano il valore del
+soldato, non i talenti del generale: invece di regolarsi a seconda delle
+sole presenti circostanze, pareva che ad altro non pensassero che a
+correggere gli errori ne' quali erano precedentemente caduti; e perchè
+le circostanze più non erano le medesime, ciò che evitavano come un
+errore, spesso sarebbe stato loro di sommo vantaggio. Bonnivet non aveva
+pensato che a precauzionarsi contro la precipitazione e la temerità
+francese, e con dilungamenti inopportuni aveva perduta l'occasione di
+conquistare il Milanese. Dal canto suo Francesco I voleva correggere gli
+errori di Bonnivet tenendo una condotta affatto diversa. Prima di tutto
+volle occupare Milano, indi Pavia; ed invece avrebbe dovuto distruggere
+l'armata fuggitiva, che, scoraggiata da così lunga ritirata, non gli
+avrebbe potuto tener testa, s'egli non le avesse dato riposo.
+
+Le prime operazioni del re erano state ben dirette. Il signore di Lannoi
+evacuando Asti prima del di lui arrivo, aveva lasciati due mila uomini
+in Alessandria, sperando che l'armata francese si tratterrebbe ad
+assediarla; ma Francesco I voleva avanti tutto occupare Milano, persuaso
+che le piazze che lasciavasi alle spalle s'arrenderebbero in appresso.
+La peste, che tutta la state aveva infierito in Milano, e fatte perire
+cinquanta mila persone, aveva costretto Francesco Sforza ed il suo
+cancelliere Moroni ad abbandonarla. Questi, malgrado le istanze del
+Pescara, ricusarono di rientrarvi per sostenere un assedio, e per lo
+contrario autorizzarono i cittadini a sottomettersi ai Francesi; onde il
+Pescara, che più non trovava ne' Milanesi, avviliti da tante calamità,
+nè zelo per la loro indipendenza; nè soccorsi pecuniarj, nè braccia pel
+lavoro, credette prudente consiglio di non tenere la sua armata in una
+città infetta di peste, che poteva diventare il suo sepolcro; perciò
+diede ordine di evacuarla, ed il 26 ottobre del 1524 le ultime truppe
+imperiali, comandate da Alarcone, uscirono per la porta Romana, mentre
+che le francesi vi entravano per le porte Ticinese e Vercellina. Il 30
+ottobre vi fu mandato la Tremouille per assumere il comando come
+luogotenente del re: aveva con lui il conte di San-Paul, il signore di
+Vaudemont, il maresciallo di Foix e Teodoro Trivulzio. Settecento fanti
+spagnuoli formavano la guarnigione del castello abbondantemente
+approvigionato[109].
+
+ [109] _Mém. de la Tremouille, c. XX, p. 228. -- Gal. Canella, l. IV,
+ f. 42. -- Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 352. -- Fr. Guicciardini, l.
+ XV, p. 279. -- Arn. Ferroni, t. VII, p. 148. -- P. Jovii vita Ferd.
+ Davali, l. V, p. 367. -- Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 546._
+
+Il disordine in cui trovavasi l'armata imperiale, lo scoraggiamento de'
+soldati che da oltre un mese ritiravansi a marcie forzate innanzi al
+nemico; la mal intelligenza che supponevasi tra i generali;
+l'impossibilità in cui si erano trovati di difendere Milano; tutto
+faceva conoscere che dovevansi inseguire caldamente senza lasciarli
+respirare. Il marchese di Pescara, uscendo di Milano, erasi ritirato a
+Lodi; ma sapevasi che la maggior parte de' di lui soldati, oppressi
+dalla fatica, e non sentendosi abbastanza forti per difendersi, avevano
+gettate le armi; che quasi tutta la cavalleria era smontata, avendo
+perduti i cavalli nelle lunghe marcie sulle montagne; che Lodi non
+poteva resistere più di Milano; e che, potendo i Francesi passare l'Adda
+prima degl'imperiali, l'armata degli ultimi non poteva a meno di non
+essere tagliata fuori e distrutta, o fatta prigioniera. Sgraziatamente
+avevano persuaso a Francesco I che una guerra reale, una guerra in cui
+egli comandava personalmente le armate, non doveva trattarsi colle
+comuni regole della tattica, e che avanti tutto dovevasi osservare ciò
+che richiedeva l'onore della corona. Quest'onore, gli si diceva, non
+permetteva ch'egli entrasse in Milano finchè la fortezza era nelle mani
+de' nemici; che si lasciassero alle spalle piazze non sottomesse; e per
+ultimo che si perdonasse a coloro che in una terra mal fortificata
+avevano l'insolenza di resistergli[110].
+
+ [110] _P. Jovii vita Fred. Davali, l. V, p. 368. -- Mém. de M. du
+ Bellay, l. II, p. 353. -- Gal. Capella, l. IV, f. 42. -- Jac. Nardi,
+ l. VII, p. 306. -- Garnier Hist. de France, t. XII, p. 318._
+
+L'ammiraglio Bonnivet era colui che più d'ogni altro intratteneva il re
+di questa fallace gloria; e fa pure lo stesso Bonnivet che lo persuase a
+richiamare le truppe di già in cammino alla volta di Lodi, per far loro
+prendere la strada di Pavia, non convenendo alla dignità del re di
+Francia di andare in traccia di nemici lontani, quando altri ne aveva
+più vicini[111]. I generali imperiali in questa loro disfatta si erano
+separati. Antonio di Leiva erasi incaricato di difendere Pavia con
+cinque mila Tedeschi, cinquecento Spagnuoli, e due compagnie di
+cavalleria comandate da Garzia Manrique. Il marchese di Pescara
+trovavasi in Lodi col rimanente della fanteria spagnuola, intenzionato
+di continuare la sua ritirata: ma quando vide che i Francesi lo
+lasciavano respirare, pensò di afforzarvisi. Il Lannoi passò l'Adda e si
+accampò in Soncino colla cavalleria; mentre il Borbone recossi
+precipitosamente in Germania, onde ottenere dall'arciduca Ferdinando
+potenti soccorsi, senza i quali l'Italia era irremissibilmente perduta
+per la casa d'Austria. Francesco Sforza ed il cancelliere Moroni si
+chiusero in Pizzighettone, e poco dopo in Cremona[112].
+
+ [111] _Arn. Ferroni, l. VII, p. 148._
+
+ [112] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 280. -- Gal. Capella, l. IV, f.
+ 42. -- P. Jovii vita Davali, l. V, p. 369. -- Arn. Ferroni, l. VII, p.
+ 148. -- P. Paruta Ist. Ven., l. V, p. 530._
+
+Francesco I aveva in allora sotto i suoi ordini due mila lance, otto
+mila fanti tedeschi, sei mila Svizzeri, sei mila avventurieri in gran
+parte francesi, e quattro mila Italiani. Con questa formidabile armata
+andò il 28 ottobre ad accamparsi a san Lanfranco presso le mura di
+Pavia, facendo dall'altra parte del Ticino occupare il sobborgo di
+sant'Antonio dal signore di Montmorencì. Siccome per prendere questa
+posizione bisognava impadronirsi di un ponte sul fiume, protetto da una
+torre, fece appiccare coloro che la custodivano per avere ardito di
+resistere ad un re di Francia[113].
+
+ [113] _Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 355._
+
+Il re fece subito porre allo scoperto una batteria in faccia alle mura,
+e tentò per due giorni di seguito di praticarvi una breccia. Ma dietro
+la breccia, ch'egli effettivamente aprì nella muraglia esterna, trovò
+larghe e profonde trincee, ben fiancheggiate, e le case con feritoje
+occupate dagli archibugeri. Dopo avere perduti molti buoni ufficiali
+nell'assalto che fece dare, conobbe che contro una guarnigione così
+numerosa, comandata da così esperimentato capitano qual era Antonio di
+Leiva, si doveva procedere a regolare assedio. Cominciò dunque ad aprire
+delle trincee per collocare i cannoni in batteria, coprendo i suoi
+fianchi con cavalli di frisa. In pari tempo fece cavare delle mine nelle
+quali bisognava disputarsi il terreno palmo a palmo. Cercò pure col
+consiglio dei suoi ingegneri di svolgere uno de' due rami del Ticino,
+per lasciare a secco le mura a piè delle quali scorreva: infatti questo
+fiume, due miglia al disopra di Pavia, dividesi in due rami, uno de'
+quali bagna le mura della città, l'altro, chiamato il Gravellone, se ne
+scosta un buon miglio e si riunisce di nuovo al primo, avanti di mettere
+foce in Po. Trattavasi di far passare nel Gravellone tutta la massa
+delle acque. Ma in quasi tutte le circostanze l'impeto delle acque non
+rispettò i lavori degl'ingegneri militari. Abbondanti piogge distrussero
+in poche ore l'opera di molte settimane; l'assedio aveva di già
+assorbito un tempo prezioso, e consumato molto danaro e molta gente,
+senza che l'armata francese avesse ottenuto verun vantaggio[114].
+
+ [114] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 280. -- P. Jovii Vita Ferd.
+ Davali, l. V, p. 369. -- Arn. Ferroni, l. VII, p. 148. -- Gal.
+ Capella, l. IV, f. 43. -- Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 357. -- Mém.
+ de la Tremouille, c. XX, p. 229._
+
+Mentre che l'assedio di Pavia avanzava con estrema lentezza, facevano
+maggior danno all'imperatore le negoziazioni che non le armi francesi.
+Il cardinale Wolsei cercava segretamente di alienare Enrico VIII, suo
+padrone, dall'alleanza, cui egli stesso avevalo più degli altri
+consigliato. Il papa Clemente VII protestava di non volere, come padre
+comune de' fedeli, soccorrere un monarca contro l'altro. Erasi rifiutato
+di rinnovare la federazione sottoscritta dal suo predecessore, e dopo la
+ritirata dell'ammiraglio Bonnivet nel precedente anno, si era
+considerato come straniero in una guerra continuata dalla sola ambizione
+di Carlo V. I Veneziani sospiravano dietro l'antica loro alleanza colla
+Francia, ed aspettavano consiglio dagli avvenimenti; tutti avevano
+osservato con estrema diffidenza, che l'imperatore, non contento di
+disporre a voglia sua dello stato di Milano come se fosse cosa sua,
+aveva pretestati i più frivoli motivi per non accordarne l'investitura a
+Francesco Sforza. Ma quando il papa ebbe certa notizia che l'armata
+imperiale, incapace di resistere ai Francesi, non faceva verun movimento
+per liberare Pavia dall'assedio, al malcontento che gli aveva dato Carlo
+V si aggiunse il timore d'irritare Francesco I. Egli non volle essere
+più oltre creduto nemico di un principe contro il quale niuna armata
+ardiva mantenersi in campagna, e mandò Giovanni Matteo Giberti, vescovo
+di Verona e datario apostolico, a trattare coi Francesi[115].
+
+ [115] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 281. -- Arn. Ferroni, l. VII, p.
+ 149. -- Lettera di Giovan Battista Sanga, Roma 21 novembre tra le
+ lett. de' Princ., t. I, f. 140. -- P, Jovii vita Ferd. Davali, l. V,
+ p. 371. -- Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 358. -- Ben. Varchi Stor.
+ Fior., l. II, p. 22. -- P. Paruta, l. V, p. 331._
+
+Presentavasi il Giberti come mediatore ed aveva perciò visitati a
+Soncino il vicerè e gli altri capitani imperiali, portando loro parole
+di pace; ma questi, incoraggiati dalla resistenza di Pavia, gli avevano
+risposto che non tratterebbero con Francesco I, finchè questi
+conservasse un palmo di terra nel ducato di Milano. Quando in appresso
+il Giberti arrivò presso il re di Francia, questi che dalla lentezza del
+fuoco degli assediati supponeva che cominciassero a mancare di
+munizioni, gli rispose che una fiorente armata qual era la sua, non era
+destinata alla sola conquista di Milano e di Genova, ma che lusingavasi
+di ricuperare anche il regno di Napoli[116].
+
+ [116] _Fr. Guicciardini, l. XV, p, 281. -- Lett. de' Princ., t. I, f.
+ 140._
+
+Dopo questi esperimenti di generali negoziazioni, il vescovo di Verona
+si fece a parlare della riconciliazione del suo padrone colla Francia.
+Il re altro non gli chiedeva che una semplice neutralità; ed infatti
+Clemente VII obbligossi in nome proprio ed a nome dei Fiorentini, a non
+dare veruna nè segreta nè palese assistenza ai nemici del re. Dal canto
+suo Francesco prometteva la sua protezione al papa ed ai Fiorentini, e
+si obbligava a mantenere in Firenze l'autorità de' Medici. Nello stesso
+tempo, ed alle stesse condizioni Clemente VII trattò per i Veneziani, e
+la negoziazione da lui intavolata venne confermata dal senato di Venezia
+in principio di gennajo del 1525. Ambidue provavano i medesimi timori
+sia che i Francesi o gl'Imperiali fossero vittoriosi; ambidue
+desideravano ardentemente una pace, finchè le forze loro erano press'a
+poco eguali; ambidue avrebbero voluto impedire alle potenze belligeranti
+di venire ad un fatto decisivo. Ma il debole carattere di Clemente VII,
+la sua avarizia, la sua irrisoluzione, lo ritrassero dal seguire i
+consigli che gli davano i suoi più saggi ministri, cioè di far avanzare
+una formidabile armata sul Po, di riunirla a quella de' Veneziani,
+rendendo così rispettabile la neutralità de' due più potenti stati
+d'Italia, invece di lasciarla in balìa del vincitore[117].
+
+ [117] _P. Jovii vita Davali, l. V, p. 375. -- P. Paruta, l. V, p.
+ 332. -- Fr. Guicciardini, l. XV, p, 282. -- Ben. Varchi, l. II, p. 22.
+ -- Lett. di Giovanni Battista Sanga da Roma 29 novembre. Lettere de'
+ principi, t. I, f. 144._
+
+Il mezzo che Clemente VII riputò più conveniente per affrettare le
+negoziazioni di una pace generale, fu quello di tenere inquieti i
+generali imperiali rispetto al regno di Napoli. Pare adunque, che
+consigliasse da principio a Francesco la spedizione del duca d'Albanì
+nel mezzogiorno d'Italia, dal che però cercò in appresso di dissuaderlo.
+Francesco I, che vedeva l'impossibilità di spingere vivamente l'assedio
+di Pavia durante la cattiva stagione, e che di mal animo teneva oziosa
+una così numerosa armata, aveva date a Giovanni Stuard, duca d'Albanì,
+dugento lance, seicento cavaleggieri ed otto mila pedoni, perchè
+s'incamminasse alla volta di Napoli[118].
+
+ [118] _P. Jovii vita Davali, l. V, p. 376. -- Fr. Guicciardini, l.
+ XV, p. 283. -- Gal. Capella, l. IV, f. 43. -- P. Parata, l. V, p. 343.
+ -- Arn. Ferroni, l. VII, p. 149. -- Mém. de M. du Bellay, l. II, p.
+ 359. -- Jac. Nardi, l. VII, p. 308. -- Ben. Varchi, l. II, p. 23._
+
+Tosto che la fazione francese nel regno di Napoli ebbe sentore della
+mossa del duca d'Albanì, cominciò subito a sollevarsi; i baroni
+angiovini, la città dell'Aquila e tutti gli Abruzzi, sembravano
+apparecchiati a tentare una rivoluzione. Il consiglio di Napoli scrisse
+al signore di Lannoy, che, se non voleva perdere il regno affidatogli,
+doveva sollecitamente ricondurvi l'armata imperiale per respingere
+l'invasione straniera, e contenere i malcontenti. Infatti il vicerè,
+spaventato da questi avvisi, voleva accorrere alla difesa del suo
+territorio; ma vi si oppose il marchese di Pescara onde non
+s'indebolisse l'armata di Lombardia. Egli dimostrò che conveniva
+difendere Napoli e Pavia, conciossiachè un solo vantaggio avuto sopra
+Francesco I bastava per richiamare il duca d'Albanì anche vittorioso,
+mentre invece, ove pure il duca rimanesse perdente nel regno di Napoli,
+i di lui rovesci non potrebbero por fine alla guerra di Lombardia. Si
+prese quindi il partito di mandare a Napoli il duca di Traietto con
+ordine di levare contribuzioni nel paese, e di provvedere nel miglior
+modo che potrebbe alla difesa del regno colle sole milizie nazionali,
+mentre che si terrebbero in Lombardia tutte le forze imperiali[119].
+
+ [119] _P. Jovii vita Davali, l. V, p. 377 -- Fr. Guicciardini, l. XV,
+ p. 285. -- Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 361 -- Fr. Belcarii, l.
+ XVIII, p. 548. -- Scip. Ammirato, l. XXX, p. 354._
+
+L'assedio di Pavia procedeva poco vigorosamente, perchè i Francesi
+cominciavano a mancare di munizioni: dall'altro canto il duca d'Albanì
+attraversava l'Italia con estrema lentezza, accrescendo così fede
+all'universale opinione, che piuttosto cercasse d'intimorire
+gl'Imperiali, che di fare realmente la conquista del regno. Pure la sua
+marcia serviva ai Francesi per formare nuove alleanze, facendo
+dichiarare per loro i deboli stati, che il solo timore aveva strascinati
+nella lega dell'imperatore. Alfonso d'Este, duca di Ferrara, domandò di
+essere nuovamente ricevuto sotto la protezione francese, e la comperò
+con un sussidio di settanta mila fiorini, venti mila de' quali vennero
+pagati in munizioni d'artiglieria. Giovanni de' Medici, il celebre
+comandante delle bande nere, venne incaricato di condurre a Pavia queste
+munizioni; egli aveva di fresco mutato nuovamente partito, lagnandosi
+d'essere stato dagl'Imperiali trascurato nella precedente campagna, ed
+era giunto al campo francese il 4 di dicembre colla formidabile sua
+truppa. Il duca d'Albanì penetrava in Toscana per la via della
+Garfagnana. In principio di gennajo gli si unì Renzo di Ceri con tre
+mila fanti italiani sbarcati da una flotta francese. Lucca gli pagò
+dodici mila ducati e gli diede alcuni cannoni. Firenze lo accolse come
+generale di una potenza amica; Siena non solo acquistò la protezione
+della Francia con una contribuzione, ma dovette acconsentire al richiamo
+del figlio di Pandolfo Petrucci, nelle di cui mani Clemente VII
+desiderava di vedere riposto il governo di quella città. Finalmente il
+papa, quando l'Albanì fu vicino a Roma, pubblicò il trattato di
+neutralità conchiuso colla Francia, e fin allora tenuto segreto[120].
+
+ [120] _Fr. Guicciardini, l. XV, p. 287. -- Gal. Capella, l. IV, f. 44
+ e 49. -- Arnoldi Ferroni, l. VII, p. 150. -- Rayn. Ann. Eccl. 1525, §
+ 75, p. 450. -- Orl. Malavolti Stor. di Siena, p. III, l. VII, f. 123.
+ -- Jac. Nardi Ist. Fior., l. VII, p. 309._
+
+Ma sebbene il duca d'Albanì fosse entrato nello stato di Roma, e che
+assoldasse nuovi fanti nelle terre degli Orsini, mentre che dal canto
+loro i Colonna ne assoldavano altri a Marino per difendere il regno di
+Napoli, gli occhi di tutta l'Europa non erano volti a questi
+avvenimenti, ma soltanto a ciò che accadeva in Lombardia. Il Borbone era
+colà tornato verso la metà di gennajo, conducendo dalla Germania
+cinquecento cavalli borgognoni e sei mila fanti che gli erano stati dati
+dall'arciduca Ferdinando, con un corpo di quasi altrettanti volontarj
+assoldati dalle città imperiali e dalla nobiltà immediata. Marco Sittich
+d'Embs e Niccolò, conte di Salm, comandavano i primi, Giorgio Frundsberg
+gli altri. I Veneziani, che non eransi obbligati che ad una perfetta
+neutralità, loro accordarono il libero passaggio[121].
+
+ [121] _P. Jovii vita Davali, l. V, p. 374. -- Gal. Capella, l. IV, f.
+ 45. -- Fr. Guicciardini, l. XV, p. 289. -- Arn. Ferroni, l. VII, p.
+ 150. -- Marco Guazzo Ist. de' suoi tempi, f. 6. -- G. Frundsberg, B.
+ II, f. 39._
+
+Dopo avere ricevuto questo rinforzo, l'armata imperiale si trovò
+superiore a quella di Francia, ma mancava assolutamente di danaro; Carlo
+V, seguendo la sua pratica, non ne mandava nè dalla Spagna, nè dalla
+Fiandra: non poteva somministrarne il regno di Napoli chiamato a
+difendere sè medesimo; il ducato di Milano, che fin allora aveva
+mantenuto l'armata, oltre l'essere interamente ruinato, era in gran
+parte occupato da' Francesi; e gli stati indipendenti d'Italia non
+pagavano più le contribuzioni loro precedentemente estorte a viva forza.
+In Pavia Antonio di Leiva non aveva più polvere, mancava di vino e
+d'ogni altra vittovaglia, ad eccezione del pane. I soldati, anche prima
+che cominciasse l'assedio, non ricevevano da lungo tempo il loro soldo,
+e di già cominciavano a domandarlo con minacciose grida, onde Leiva
+temeva che non dessero la città ai nemici. Prese perciò tutti gli
+argenti delle chiese, e ne coniò una nuova moneta che loro distribuì; il
+Pescara trovò il modo di fargli passare tre mila ducati, la quale
+piccola somma servì a far credere agli assediati che il danaro pel loro
+soldo si trovava nel campo imperiale; ma ch'era quasi impossibile il
+farlo giugner loro a traverso alle linee degli assedianti. Finalmente il
+comandante de' Tedeschi, il conte Eitel Federico di Zollern, il di cui
+nome viene dal Giovio travisato sotto quello d'Azornio, avendo eccitata
+la diffidenza di Antonio di Leiva, fu da lui avvelenato in un
+pranzo[122].
+
+ [122] _Gal. Capella, l. IV, f. 42, 44, 46. -- P. Jovii vita Davali,
+ l. V, p. 372. -- Fr. Guicciardini, l. XV, p. 289. -- Mém. de M. du
+ Bellay, l. II, p. 379. -- Arn. Ferroni, l. VII, p. 149. -- Georg. von
+ Frundsberg Kriegzsthaten, B. II, f. 40._
+
+Il marchese di Pescara, Lannoy, e Borbone, sentivano ancora più
+vivamente il bisogno del danaro per l'armata con cui pensavano di far
+levare l'assedio di Pavia. Non solo era dovuto il soldo a tutte le loro
+truppe da molti mesi, ma non ne avevano abbastanza per far trasportare
+l'artiglieria, per provvedere alcune vittovaglie, nell'istante in cui,
+volendo trar fuori le truppe da' quartieri d'inverno, più non sarebbero
+alimentate dagli abitanti. Però i generali imperiali sentivano la
+necessità di attaccare il campo francese prima che il re ricevesse le
+nuove truppe che faceva levare nella Svizzera, in Italia ed in Francia,
+prima che la miseria inducesse gli assediati a capitolare, e prima che
+per mancanza di pagamento le loro truppe si disperdessero[123].
+
+ [123] _P. Jovii vita Davali, l. V, p. 378. -- Fr. Guicciardini, l.
+ XV, p. 289. -- P. Paruta Ist. Ven., l. V, p. 345. -- Fr. Belcarii, l.
+ XVIII, p. 550._
+
+Il marchese di Pescara cercò di calmare i soldati, i quali avevano
+dichiarato che non uscirebbero da' quartieri d'inverno finchè non
+sarebbero loro pagati i mesi arretrati. Cominciò col risvegliare il
+naturale orgoglio degli Spagnuoli, il loro odio verso i Francesi e la
+loro cupidigia, promettendo loro le ricche spoglie dell'armata reale.
+Dopo avere ottenuta la loro promessa di servire ancora un intero mese
+senza soldo, adducendo il loro esempio si volse ai Tedeschi, e gli
+esortò a mostrare la medesima generosità in una causa in cui erano più
+particolarmente interessati, poichè trattavasi di liberare i loro
+compatriotti assediati in Pavia. Giorgio Frundsberg, il di cui figliuolo
+Gaspare era chiuso in Pavia con Antonio di Leiva, fece con tutto il suo
+zelo e con tutto il suo credito valere questo motivo presso i suoi
+compatriotti, e fece in modo che ottenne da loro la medesima promessa
+che il Pescara aveva ottenuto dagli Spagnuoli. Solo restavano a
+persuadersi gli uomini d'armi ch'erano a Soncino con Carlo di Lannoy, i
+quali si mostravano meno docili degli altri. Il loro orgoglio era
+umiliato, perchè non avevano avuto occasione di mostrare il proprio
+valore nelle precedenti campagne. Il Pescara aveva riposta tutta la sua
+fiducia nella fanteria, ed in particolar modo ne' fucilieri ed
+archibugieri spagnuoli da lui formati; e gli uomini d'armi, lasciati
+oziosi, erano non infrequentemente l'oggetto della derisione de' pedoni.
+Per persuaderli a marciare, d'uopo fu che il Pescara e gli altri capi
+dividessero tra gli uomini d'armi il privato loro danaro. Egli
+finalmente ottenne in tal modo che raggiugnessero il restante
+dell'armata; e il 25 di gennajo si pose in cammino da Lodi per
+Marignano[124].
+
+ [124] _P. Jovii vita Davali, l. V, p. 379. -- Gal. Capella, l. IV, f.
+ 47. -- Fr. Guicciardini, l. XV, p. 290. -- Mém. de M. du Bellay, l.
+ II, p. 379._
+
+Il re, avvisato della marcia dell'armata imperiale, suppose dapprima che
+fosse intenzionata di occupare Milano, ma quando seppe che, partendo da
+Marignano, aveva piegato a sinistra lungo il Lambro per avvicinarsi a
+Pavia, richiamò da Milano all'armata La Tremouille e Lescuns, ed adunò
+un consiglio di guerra per risolvere intorno al partito da prendersi.
+Tutti i più vecchi generali, La Palisse, Galeazzo di Sanseverino, La
+Tremouille, Teodoro Trivulzio, il duca di Suffolck della Rosa Bianca, ed
+il bastardo Renato di Savoja, si sforzavano di far sentire al re che la
+peggiore situazione era quella di aspettare d'essere attaccato nel
+proprio campo, tra una città assediata, ove trovavasi una grossa
+guarnigione, ed un'armata più numerosa della sua; che non doveva tardare
+a levare l'assedio di Pavia, portando l'armata tra questa città e Milano
+a Binasco o alla Certosa; che il paese, tutto intersecato di canali,
+offriva molti vantaggiosi accampamenti, e ch'era facile lo sceglierne
+uno, in cui la sua armata tutt'adunata non potrebb'essere attaccata
+senza un eccesso di temerità; che gl'imperiali, senza danaro e senza
+viveri, non potrebbero lungamente tenersi in campagna, e che l'imbarazzo
+loro verrebbe accresciuto col ricevere nel proprio campo la guarnigione
+di Pavia, cui si era fatto credere che il soldo fosse in pronto, e la
+quale, non ricevendo danaro dopo tante privazioni, ecciterebbe
+facilmente una sollevazione in mezzo a truppe tutte egualmente
+malcontente; che bastava guadagnare tempo per ottenere tutti i frutti
+della più compiuta vittoria; e che, se la disperazione riduceva il
+Pescara a cercare la battaglia, la più comune prudenza insegnava al re a
+schivare ciò che il suo nemico desiderava[125].
+
+ [125] _P. Jovii vita Piscarii, l. VI, p. 390. -- Arn. Ferroni, l.
+ VII, p. 151. -- Fr. Guicciardini, l. XV, p. 291. -- Martin du Bellay,
+ l. II, p. 385._
+
+Ma Francesco I non ascoltava che Bonnivet, perchè questi lo intratteneva
+sempre della sua gloria. Indegna cosa sarebbe, questi gli diceva, della
+maestà di un re di Francia di lasciarsi dagli stessi nemici svolgere dai
+suoi disegni, di rinculare quand'essi avanzavano, e di abbandonare
+un'impresa che si era impegnato di condurre a fine in faccia a tutta
+l'Europa. Che i generali ordinarj potevano lasciarsi guidare da queste
+comuni considerazioni di prudenza o di tattica militare; ma che,
+trovandosi compromessa la maestà reale, l'onore della corona doveva
+essere la prima base dell'arte della guerra. Dietro una così fallace
+opinione dell'onore e del dovere di un re, Francesco I risolse di
+continuare l'assedio di Pavia in presenza del nemico, contro il parere
+de' suoi più sperimentati generali, e contro le istanze del papa[126].
+
+ [126] _P. Jovii vita Davali, l. VI, p. 391. -- Fr. Guicciardini, l.
+ XV, p. 292. -- Mém. de la Tremouille, c. XXI, p. 231. -- Gal. Capella,
+ l. IV, f. 51. -- Arn. Ferroni, l. VII, p. 151. -- Georg. von
+ Frundsberg, B. III, f. 45._
+
+Francesco I ristrinse il suo accampamento, e ne guarnì i trinceramenti
+con una formidabile artiglieria, credendo in tal modo essersi posto in
+sicuro contro ogni attacco. Quando era cominciato l'assedio aveva divisa
+la sua armata in tre campi. Il primo a san Lanfranco, dove comandava in
+persona, era posto in su la sinistra del Ticino, dalla banda in cui
+giugne a' piedi delle mura della città; il secondo, in cui comandava La
+Palisse, era egualmente sulla sinistra del Ticino, ma sotto alla città;
+il terzo sotto gli ordini di Montmorencì era in su la destra del Ticino
+nell'isola che forma col Gravellone. Francesco I, avvicinandosi
+gl'imperiali, abbandonò il suo campo di san Lanfranco, e si unì a La
+Palisse, chiamandovi ancora il Montmorencì, e non lasciando nell'isola
+che un piccolo corpo di truppe sotto gli ordini del signore di Clermont.
+Per tal modo tutte le sue forze si trovarono riunite in un solo campo al
+levante della città, in riva al Ticino, e sulla strada che tenevano i
+nemici. Era questo campo fortificato in faccia, verso Lodi, da un
+parapetto e da una fossa che stendevasi fino al fiume, a destra dal
+Ticino, ed a sinistra dal muro di un vasto parco, che circondava la casa
+di caccia dei duchi di Milano a Mirabello. Il re fece in tre luoghi
+atterrare questo muro, onde formare altrettante porte, per le quali
+poteva entrare nel parco; il rimanente del muro serviva di difesa al suo
+campo, e chiudeva ai nemici la via della città[127].
+
+ [127] _P. Jovii vita Davali, l. V, p. 383. -- Fr. Guicciardini, l.
+ XV, p. 292. -- Mém de M. du Bellay, l. II, p. 383. -- Arn. Ferroni, l.
+ VII, p. 152. -- Garnier. Hist. de France, l. XII, p. 325. -- Rap.
+ Thoyras Hist. d'Angl., l. XV, p. 203._
+
+Il Pescara, cui Borbone e Lannoy, tratti dall'irresistibile sentimento
+della superiorità de' di lui talenti, avevano abbandonata la direzione
+dell'attacco andava frattanto avvicinandosi, ma lentamente e con
+precauzione, all'armata reale. Aveva trovato in sul passaggio del Lambro
+il castello di sant'Angelo difeso da Pirro da Bozzolo, fratello di
+Federico, con dugento cavalli ed ottocento fanti. Sebbene questo posto
+fosse fortissimo, e che il re, che lo aveva fatto di fresco riconoscere,
+si tenesse sicuro che resisterebbe lungamente, il Pescara lo prese in un
+giorno, essendo entrato egli stesso il secondo per la breccia nella
+piazza, colla temerità di un granatiere, piuttosto che colla prudenza di
+un generale[128].
+
+ [128] _P. Jovii vita Davali, l. V, p. 382. -- Gal. Capella, l. IV, f.
+ 48. -- Fr. Guicciardini, l. XV, p. 293. -- Du Bellay, l. II, p. 381. --
+ Georg von Frundsberg, B. III. f. 42._
+
+Circa lo stesso tempo altre perdite indebolirono successivamente
+l'armata del re. Egli aveva ordinato al marchese di Saluzzo di condurgli
+sollecitamente da Savona, dov'egli trovavasi, quattro mila Italiani
+precedentemente destinati contro Genova. Questi, attraversando senza
+precauzione l'Alessandrino, furono sorpresi nel passare la Bormida da
+Gaspare Maino, comandante delle truppe dello Sforza, ed interamente
+disfatti o fatti prigionieri[129]. Gian Luigi Palavicino con un corpo
+ancora più numeroso lasciossi sorprendere il 18 di febbrajo a Casal
+maggiore, di dove avanzavasi per attaccare Cremona, e fu pure fatto
+prigioniere[130]. Finalmente Giovan Giacomo Medici, milanese, il quale
+non apparteneva alla famiglia fiorentina dello stesso nome, riuscì con
+uno stratagemma a privare il re dell'assistenza di sei mila Grigioni,
+che servivano nel di lui campo. Costui sorprese la città ed il castello
+di Chiavenna all'estremità del lago di Como[131], e con tale inaspettato
+attacco spaventò talmente la lega grigia, che dessa ordinò a tutti i
+Grigioni che trovavansi nell'armata del re di accorrere in difesa della
+loro patria; e questi furono accompagnati da alcuni battaglioni
+svizzeri, i quali dichiaravano che il loro più pressante dovere era
+quello di soccorrere i loro confederati[132].
+
+ [129] _P. Jovii vita Davali, l. VI, p. 389. -- Gal. Capella, l. IV,
+ f. 49. -- Fr. Guicciardini, l. XV, p. 293. -- Mém de M. du Bellay, l.
+ II, p. 383._
+
+ [130] _Gal. Capella, l. IV, f. 50. -- Fr. Guicciardini, l. X, p. 293.
+ -- Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 386._
+
+ [131] Per abbaglio l'originale dice Lago Maggiore. _N. d. T._
+
+ [132] _Gal. Capella, l. IV, f. 49. -- Fr. Guicciardini, l. XV, p.
+ 294. -- Du Bellay, l. II, f. 383. -- P. Jovii vita Davali, l. V, p.
+ 388. -- Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 553. -- Arnoldi Ferroni, l. VII, p.
+ 154. -- Jac. Nardi, l. VII, p. 308. -- Ben. Varchi, l. II, p. 23._
+
+L'armata imperiale andava sempre più accostandosi a Pavia. Il primo di
+febbrajo era venuta ad accamparsi a Vistarino; il 3 dello stesso mese si
+stabilì nei prati di santa Giustina, due miglia e mezzo distante dalla
+città, e ad un solo miglio da' corpi avanzati dell'armata francese. Le
+due armate trovaronsi in allora così vicine, che potevano cannonarsi
+senz'uscire da' loro campi. Un fiumicello, detto la Vernacula, li
+separava, e perchè era profondo ed aveva le rive alquanto alte serviva
+egualmente di difesa agli uni ed agli altri. Ma il Pescara non si era
+tanto avvicinato che per venire a battaglia, onde andava studiando le
+posizioni de' Francesi; si avanzava frequentemente sotto il loro fuoco
+per meglio conoscerle, e per sapere a quale corpo particolare era
+affidata cadauna parte del campo. Per tal modo aveva conosciuto che
+sarebbe quasi impossibile di sforzare i Francesi ne' loro trinceramenti;
+perciò gli andava stancheggiando con continue scaramucce di giorno e di
+notte, e lusingavasi che alcuna di quelle parziali zuffe potrebbe
+cambiarsi in generale battaglia. Infatti più d'una volta le due armate
+si mossero interamente per un accidentale attacco. Un branco di montoni,
+preteso da ambo le parti, fu in sul punto di cagionare una battaglia
+generale; pure dopo che Lannoy e Borbone, che Bonnivet e lo stesso
+Francesco I furono entrati nella mischia, le due armate si ritirarono
+nel proprio campo press'a poco con eguale danno[133].
+
+ [133] _P. Jovii vita Davali, l. V, p. 385. -- Marco Guazzo Ist. de'
+ suoi tempi, f. 7. -- Fr. Guicciardini, l. XV, p. 294. -- Gal. Capella,
+ l. IV, f. 51. -- Mém. de la Tremouille, c. XXI, p. 232. -- Arn.
+ Ferroni, l. VII, p. 154._
+
+Ma il più delle volte gli attacchi del Pescara avevano più felici
+risultati: egli sorprese consecutivamente i Landsknecht della banda nera
+comandati dal duca di Suffolck, indi gl'Italiani della banda nera di
+Giovanni de' Medici. Questi per vendicarsi tirò in un'imboscata una
+sortita della guarnigione di Pavia; ma mentre, dopo averle uccisa molta
+gente, stava indicando a Bonnivet il campo di battaglia, e gli andava
+spiegando le sue disposizioni, fu il 20 di febbrajo ferito in una coscia
+così dolorosamente da una palla, che fu costretto d'abbandonare
+l'armata, facendosi trasportare a Piacenza per esservi medicato[134].
+
+ [134] _P. Jovii vita Davali, l. V, p. 387. -- Fr. Guicciardini, l.
+ XV, p. 296. -- Gal. Capella, l. IV, f. 51. -- Mém. de M. du Bellay, l.
+ II, p. 387. -- Arn. Ferroni, l. VII, p. 153._
+
+In mezzo al ricinto, le di cui gagliarde muraglie coprivano uno de'
+fianchi del campo francese, era fabbricato il palazzo di Mirabello,
+antica casa di caccia dei duchi di Milano. Il re vi aveva mandato, come
+in luogo più lontano da' pericoli, i suoi ministri ed ufficiali che
+seguivano il campo senz'essere addetti alla milizia, come pure Aleandro,
+legato del papa. Varj mercanti e magazzinieri avevano nello stesso luogo
+aperta una specie di fiera, e vi erano protetti dagli uomini d'armi
+della retroguardia. Disperando il Pescara di forzare i trinceramenti del
+campo francese, formò il progetto di penetrare nel parco e di avanzarsi
+sopra Mirabello. Se ciò gli riusciva, contava in appresso di circondare
+l'armata francese dalla parte sinistra, e di aprirsi una comunicazione
+colla guarnigione di Pavia. Se il re voleva vietargliene il passaggio,
+era forzato di rinunciare al vantaggio de' suoi trinceramenti per dargli
+battaglia nel parco. Però affinchè l'affare si rendesse generale,
+bisognava per altro che il Pescara facesse entrare la sua armata nel
+parco prima che i Francesi avessero sentore del suo progetto, altrimenti
+ne avrebbero difese le muraglie collo stesso vantaggio con cui
+difendevano i loro trinceramenti. Incaricò adunque lo spagnuolo Salsede
+di fare nella notte che precedeva il 25 di febbrajo una breccia nelle
+mura del parco, non già coll'artiglieria, onde non levare a rumore tutto
+il campo nemico, ma col montone e cogli zappatori, facendo nello stesso
+tempo eseguire altri attacchi in diversi luoghi per traviare
+l'attenzione, e soffocare il fracasso; indi avvertì Antonio di Leiva di
+tentare una sortita ad un convenuto segnale[135].
+
+ [135] _P. Jovii vita Davali, l. VI, p. 393. -- Fr. Guicciardini, l.
+ XV, p. 297. -- Gal. Capella, l. IV, f. 52. -- Mém, de M. du Bellay, l.
+ II, p. 389. -- Arn. Ferroni, l. VII, p. 154. -- Georg. von Frundsberg
+ Kriegsthaten, B. III, f. 46._
+
+Soltanto a due ore prima di giorno si trovò la breccia aperta nella
+muraglia del parco. Il Pescara, che aveva fatta indossare a tutti i suoi
+soldati una camicia bianca sopra le armi, onde si riconoscessero
+nell'oscurità, fece da prima entrare nel parco Alfonso d'Avalos,
+marchese del Guasto, suo cugino, con sei mila fanti tedeschi, spagnuoli
+ed italiani, e tre squadroni di cavalleria, ordinandogli di portarsi
+direttamente sopra Mirabello. Lo stesso Pescara gli tenne dietro con un
+secondo corpo d'armata composto di fanteria spagnuola. Il Lannoy ed il
+contestabile di Borbone conducevano il terzo ed il quarto corpo, tutto
+formato di Tedeschi. Gl'imperiali erano di già entrati nel parco, senza
+che i Francesi si fossero accorti del loro disegno. Ma finalmente questi
+si erano mossi e posti in ordine di battaglia, onde gl'imperiali, per
+portarsi a Mirabello, dovevano passare sotto il fuoco dell'artiglieria
+francese, diretta da Giacomo Galliot, siniscalco d'Armagnacco. Siccome
+gl'imperiali correvano per sottrarsi più presto alle continue scariche,
+il re credette che fuggissero, ed uscì dalle sue linee per caricarli.
+Fidavasi nella superiorità della sua cavalleria in una pianura
+accomodata alle grandi evoluzioni; ma con tale movimento venne a
+cuoprire la sua artiglieria, la forzò a sospendere il fuoco, e trovò la
+cavalleria nemica frammischiata agli archibugeri spagnuoli, le di cui
+scariche atterrarono bentosto non pochi de' suoi più valorosi
+cavalieri[136].
+
+ [136] _Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 390. -- Fr. Belcarii, l.
+ XVIII, p. 554. -- P. Jovii vita Davali, l. VI, p. 394._
+
+Quando il Pescara vide attaccata la battaglia, fece richiamare il
+marchese del Guasto; ma questi, sentendo il cannone, aveva prevenuti i
+suoi ordini e di già si trovava in linea. L'armata imperiale poteva in
+allora contare sedici mila tra fanti spagnuoli e tedeschi, mille
+italiani e mille quattrocento cavalli. Francesco I credeva di avere
+nella sua mille trecento lance, e venticinque mila fanti; ma era
+ingannato da' suoi capitani e dagl'ispettori alle reviste, i quali gli
+facevano pagare il soldo di moltissimi soldati che più non esistevano, o
+che mai non avevano esistito[137]. Francesco I affidò a Bussì d'Amboise
+la custodia del suo campo e la sua difesa contro le sortite d'Antonio di
+Leiva; oppose i suoi Svizzeri ai Tedeschi, ed i suoi Landsknecht delle
+bande nere agli Spagnuoli. Nel cominciamento della battaglia Philippe di
+Chabot e Federico da Bozzolo presero cinque cannoni agli Spagnuoli, e la
+banda nera de' Landsknecht respinse fino nella Vernacula un corpo di
+cavalleria leggiere: ma questi medesimi vantaggiosi avvenimenti
+tornarono in danno de' Francesi; perciocchè gli uomini d'armi, credendo
+vinta la battaglia, slanciaronsi disordinatamente addosso ai nemici,
+sguarnirono i fianchi degli Svizzeri e de' Landsknecht, che dovevano
+proteggere, e fecero cessare affatto il fuoco dell'artiglieria francese,
+nella quale stava la vera superiorità di Francesco I[138].
+
+ [137] _Fr. Guicciardini l. XV, p. 290. -- Mém. de la Tremouille, c.
+ XXI, p. 230. -- Anon. Padov. presso il Murat. Ann., l. X, p. 183._
+
+ [138] _P. Jovii vita Davali, l. VI, p. 397. -- Mém. de M. du Bellay,
+ l. II, p. 391. -- Arn. Ferroni, l. VII, p. 155. -- Fr. Belcarii, l.
+ XVIII, p. 554. -- Georg. von Frundsberg, B. III, f. 47._
+
+Terribile fu questa carica degli uomini d'armi: giammai nelle guerre
+d'Italia non erasi combattuto con maggiore accanimento; nè mai infatti
+non furono attaccati alla sorte d'una sola battaglia più grandi destini.
+Si fu in quest'urto che Ferdinando Castriotto, marchese di sant'Angelo,
+ultimo discendente di Scanderbeg, fu ucciso, per quanto si disse, dallo
+stesso Francesco I. Gli uomini d'armi borgognoni, giunti di fresco dalla
+Germania col contestabile di Borbone furono posti in fuga; e già
+parevano dover presto cedere anche gli squadroni di Lannoy e di Borbone,
+allorchè ottocento fucilieri spagnuoli diretti dal Pescara si sparsero
+sui fianchi degli uomini d'armi francesi, ed uccisero tanti cavalieri
+che gli altri dovettero separarsi. Quando gli uomini d'armi tornavano
+poi ad unirsi per dar addosso ai fucilieri, questi disperdevansi
+egualmente, e colla loro agilità si sottraevano sempre ad un nemico che
+non cessavano di molestare. Frattanto il marchese del Vasto,
+approfittando del disordine della cavalleria francese, aveva attaccata
+l'ala destra composta di Svizzeri comandati da Montmorencì. Questi non
+sostennero l'antica loro riputazione, malgrado gli sforzi del
+Montmorencì e del maresciallo di Fleuranges, che furono ambidue fatti
+prigionieri; essi vilmente fuggirono. Giovanni di Diesbach, il primo de'
+loro capitani, piuttosto che partecipare al loro disonore, non avendo
+potuto trattenerli, si gettò a corpo perduto fra i nemici e si fece
+uccidere. I Landsknecht della banda nera resistettero soli da questo
+lato all'attacco degl'imperiali; ma, chiusi da un accorto movimento di
+Frundsberg in mezzo a tre battaglioni, furono quasi tutti uccisi. Colà
+perirono con Longman d'Ausburgo, loro comandante, Riccardo di Suffolck
+della Rosa Bianca, pretendente al trono d'Inghilterra, Francesco di
+Lorena, fratello del duca regnante, Wirtemberg di Lauffen, e Teodorico
+di Schomberg, fratello del primo segretario di Clemente VII. La Palisse
+scavalcato, e di già fatto prigioniere, fu ucciso da un soldato
+spagnuolo; La Tremouille cadde morto presso al re per un colpo
+d'archibugio; Galeazzo di Sanseverino, grande scudiere, che cercava di
+trattenere i fuggitivi, fu pure ucciso in sugli occhi del re.
+L'ammiraglio Bonnivet, dopo aver inutilmente tentato di riordinare gli
+Svizzeri, e non volendo sopravvivere ad una sconfitta di cui sentivasi
+colpevole, corse a visiera alzata ove i nemici erano più fitti, e cadde
+ferito da più colpi di spada nel volto. Il re, avendo di già perduta la
+maggior parte de' suoi commilitoni, si andava valorosamente difendendo
+colla sua spada; ma mentre spingeva il suo cavallo verso il ponte della
+Vernacula, questo cavallo, ferito in più luoghi, cadde presso Diego
+Abila e Giovanni d'Urbieta, che senza conoscere Francesco vollero farlo
+prigioniero. La Mothe Hennuyer, che lo riconobbe sebbene ferito nel
+viso, gli propose di arrendersi al duca di Borbone; ma Francesco domandò
+il vicerè signore di Lannoy, ed a lui solo acconsentì di consegnare la
+spada[139].
+
+ [139] _P. Jovii vita Ferd. Davali, l. VI, p. 398, 401. -- Lettere de'
+ Principi. Pavia, 24 febbrajo 1525, t. I, f. 151. -- Fr. Guicciardini,
+ l. XV, p. 297. -- Gal. Capella, l. IV, f. 52. -- Mém. de la
+ Tremouille, c. XXI, p. 236. -- Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 392. --
+ Arn. Ferroni, l. VII, p. 155. -- Jac. Nardi, l. VII, p. 310. -- Georg.
+ von Frundsberg, B. III, f. 47._
+
+Poichè i Francesi intesero la prigionia del re, più non fecero
+resistenza, e più non cercarono che di salvare la propria vita; ma i
+vincitori si mostrarono senza pietà, ed in particolare quelli della
+guarnigione di Pavia, che non ebbero parte nella battaglia che quando i
+nemici erano in fuga, uccidendo barbaramente coloro che i loro
+commilitoni avevano vinti. Molti Svizzeri, per sottrarsi al furore degli
+Imperiali, gettaronsi nel Ticino, in cui, non sapendo la maggior parte
+nuotare, miseramente perirono. Bussì d'Amboise ricondusse sul campo di
+battaglia la truppa che gli era stata data per la guardia del campo, ma
+fu dispersa da' Tedeschi di Frundsberg, ed egli medesimo ucciso.
+Contaronsi tra i morti Giacomo di Chabanes, Lescuns, maresciallo di
+Foix, Aubignì, il conte di Tonnerre, una ventina de' più grandi signori
+di Francia, e circa otto mila soldati. Trovavansi tra i prigionieri il
+re di Navarra, il bastardo di Savoja, Anna di Montmorencì, Francesco di
+Borbone, conte di san Paolo, Filippo di Chabot, Laval, Chandieu,
+Ambricourt, Fleuranges, Federico da Bozzolo, due Visconti, e moltissimi
+altri signori. Gl'imperiali non avevano perduti che settecento
+uomini[140].
+
+ [140] _P. Jovii vita Davali, l. VI, p, 402. -- Lett. de' Principi, t.
+ I, f. 152. -- Gal. Capella, l. IV, f. 52. -- Mém. de la Tremouille, c.
+ XXI, p. 236. -- Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 395. -- Arn. Ferroni,
+ l. VII, p. 156. -- Georg. von Frundsberg, B. III, f. 49._
+
+Il duca d'Alenson, cognato del re, che aveva il comando della
+retroguardia, abbandonò i suoi equipaggi, e si ritirò nel Piemonte con
+una celerità che fece grandissimo torto alla sua riputazione, onde egli
+morì bentosto accorato di dolore e di vergogna. Il conte di Clermont,
+che comandava nell'isola del Ticino, passò il Gravellone, si fece
+tagliare i ponti alle spalle, e ritirossi in buon ordine. Teodoro
+Trivulzio, alla prima notizia dell'infelice fine della battaglia, evacuò
+immediatamente Milano, e ritirossi per il lago Maggiore senz'essere
+inquietato da' nemici. Prima che terminasse il giorno in cui si diede la
+battaglia, i Francesi marciavano già da tutte le parti per uscire dal
+ducato di Milano, senza che gl'imperiali pensassero ad inseguirli.
+Questi adunavano il ricchissimo bottino che fu per loro il frutto della
+vittoria, e pensavano a porre in luogo sicuro il loro prigioniere, che
+deposero sotto una stretta guardia nel castello di Pizzighettone,
+prodigandogli per altro la testimonianza del loro rispetto e della loro
+compassione[141].
+
+ [141] _P. Jovii vita Davali, l. VI, p. 403-406. -- Fr. Guicciardini,
+ l. XV, p. 298. -- Arn. Ferroni, l. VII, p. 157. -- Jac. Nardi, l. VII,
+ p. 311. -- P. Bizarro, l. XIX, p. 460. -- Scip. Ammirato, l. XXX, p.
+ 354. -- Ben. Varchi, l. II, p. 24. -- Rayn. An. Eccl. 1525, § 80, p.
+ 451. -- P. Paruta Ist. Ven., l. V, p. 345. -- Georg. von Frundsberg
+ Kriegzsthaten, B. III, f. 50._
+
+
+
+
+CAPITOLO CXVI.
+
+ _Inquietudine e pericoli delle potenze d'Italia; progetto di una
+ lega fra di loro per difesa della propria indipendenza; vi si
+ associa il Pescara, poi li tradisce, e spoglia de' suoi stati il
+ duca di Milano. -- Francesco I ricupera la libertà in conseguenza
+ del trattato di Madrid._
+
+1525 = 1526.
+
+
+La battaglia di Pavia e la prigionia di Francesco I atterrirono le
+potenze italiane. Fin allora avevano queste creduto di contare qualche
+cosa di per sè, e di potere farsi rispettare o temere, senza aver
+bisogno di nulla esporre nel terribile giuoco della guerra. Fidando
+nella loro politica abilità e nell'antica loro riputazione, si erano
+persuase che i due principi rivali s'indebolirebbero vicendevolmente in
+una lunga guerra, e che giugnerebbe l'istante in cui esse si porrebbero
+tra di loro colle proprie forze ancora intere, e gli obbligherebbero ad
+evacuare l'Italia. Tutt'ad un tratto s'accorsero, per la sconfitta di
+Francesco I, che si trovavano in balìa del vincitore, e che il di lui
+spossamento medesimo, gl'infiniti debiti ond'era caricato, il disordine
+delle di lui finanze e l'indisciplina delle di lui truppe che chiedevano
+invano i soldi arretrati, non facevano che accrescere il loro pericolo.
+Esse si trovarono disarmate, con ai loro confini una numerosa armata,
+vittoriosa, affamata, e che non aveva che troppo contratta l'abitudine
+di conculcare tutti i diritti delle genti, e di non avere rispetto
+alcuno nè per i nemici nè per gli amici.
+
+I più vicini al pericolo erano i Veneziani; ma non per questo i più
+esposti, perchè erano i soli che in Italia avessero tenuta in piedi
+un'armata ben pagata, ben disciplinata ed in istato di farsi rispettare.
+Avevano mille uomini d'armi, seicento cavaleggieri e dieci mila
+fanti[142]. Vero è che la timida politica del senato, non meno che il
+carattere del suo generale il duca d'Urbino, teneva sempre quest'armata
+lontana dalle battaglie. A qualunque partito fosse associato, il duca
+non faceva che marciare e prendere nuove posizioni, ma non giugneva mai
+al tempo della battaglia.
+
+ [142] _P. Paruta Ist. Ven., l. V, p. 346._
+
+Dopo terminate le guerre eccitate dalla lega di Cambrai, i Veneziani,
+spossati dalle spese enormi che avevano sostenute per difendersi, dalla
+ruina delle loro più industri e fertili province, dalla nuova direzione
+che le scoperte de' Portoghesi avevano fatto prendere al commercio, e
+dalla diminuzione delle pubbliche entrate cagionata da questi diversi
+motivi, sforzavansi di riparare in silenzio alle loro perdite; evitavano
+di compromettersi, per non dare la misura delle loro forze; e si
+coprivano sotto il manto dell'antica riputazione. Per altro un segreto
+disordine aveva viziate le più nobili parti dello stato. In tempo della
+passata disastrosa guerra, il senato per far danaro aveva dovuto vendere
+le magistrature, i governi delle città, gl'impieghi di giudicatura e la
+nobiltà che dava il diritto di entrare nel sovrano consiglio. Per tali
+pratiche il potere erasi trovato spesse volte affidato a mani indegne di
+esercitarlo. Molti privilegj commerciali, monopolj, esenzioni di tasse
+avevano avuta la medesima origine, ed il commercio e le finanze dello
+stato ne provavano i funesti effetti. I Veneziani cercavano di non
+essere in vista, di non essere nominati, di non parere attivi in verun
+affare, perchè effettivamente lo stato loro altro non era omai che
+l'ombra dell'antica potenza, onde temevano di venire ad una singolare
+lotta nella quale il loro avversario avrebbe sentito che non combatteva
+che con una fantasma senza corpo.
+
+Secondo in potenza dopo i Veneziani era lo stato della chiesa, il quale
+poteva egualmente considerarsi come una repubblica; ed inoltre
+ravvisavansi diversi esterni rapporti di forma tra l'un governo e
+l'altro. A Venezia un doge elettivo presiedeva ad un collegio di nobili,
+siccome a Roma un pontefice elettivo presiedeva ad un collegio di preti.
+Nell'uno e nell'altro stato la suprema potenza veniva rappresentata da
+un monarca a vita; era nell'uno e nell'altro limitata da
+un'aristocrazia, senza che il popolo avesse la più piccola parte
+nell'uno o nell'altro governo.
+
+Ma l'aristocrazia veneziana era composta di uomini che, consacratisi
+dalla loro fanciullezza a' pubblici affari, facevano del governo lo
+studio della loro vita, e non potevano sperare di guadagnare la stima
+de' loro compatriotti, e di ottenere i loro suffragj nelle elezioni, che
+in ragione dei talenti che mostravano nella carriera degl'impieghi. Per
+lo contrario lo stato della chiesa veniva governato da uomini
+essenzialmente e costantemente inesperti degli affari che dovevano
+decidere. Non era già per abuso o a caso che il papa ed i cardinali
+ignoravano affatto l'arte della guerra, dell'amministrazione civile e
+della politica; anzi era soltanto per abuso che talvolta si trovavano in
+istato di soddisfare alle loro funzioni. Quanto più santamente avevano
+corsa la carriera della loro professione, quanto più dovevano la loro
+elevazione alle sole virtù del loro stato, tanto più per dovere e per
+coscienza dovevano tenersi lontani dagl'interessi mondani. La monarchia
+elettiva e costituzionale della chiesa è probabilmente l'unico stato al
+mondo, in cui l'essenziale condizione dell'elegibilità pel primo
+magistrato, sia quella di essersi in tutta la sua vita tenuto affatto
+lontano dalle funzioni cui viene chiamato ad assumere.
+
+Perciò il governo di Venezia, nel lungo corso di quattordici secoli,
+s'illustrò colla sua prudenza; ed il governo della chiesa, in un periodo
+poco meno lungo, diede continue prove d'inesperienza e d'incapacità.
+Molti papi, molti cardinali mostrarono sommi talenti nella politica
+esterna, nell'arte delle negoziazioni e degli intrighi, in cui più d'una
+volta avevano avuta occasione d'istruirsi ne' capitoli dei conventi. A
+quest'abilità la chiesa andò debitrice delle sue conquiste e del suo
+progressivo ingrandimento. Ma forse non si trovò un solo papa che fosse
+buon amministratore, un solo che prosperar facesse l'agricoltura,
+l'industria, il commercio, la popolazione negli stati da lui dipendenti,
+un solo che vi stabilisse savie leggi, o vi mantenesse una buona
+giustizia. Perciò di mano in mano che un nuovo stato veniva sottomesso
+al dominio della chiesa, svanivano tutte le prerogative che l'avevano
+fin allora distinto, desso cessava in certo qual modo di esistere per
+l'Italia, conciossiachè perdeva la propria indipendenza, e non pertanto
+nulla aggiugneva alla potenza dei papi.
+
+Clemente VII, che allora regnava, sentiva più che veruno de' suoi
+predecessori la propria debolezza, la propria impotenza. Egli ne poteva
+incolpare in parte ciò ch'era stato fatto prima del suo pontificato, ed
+in parte i suoi proprj difetti. Le insensate prodigalità di Leon X
+avevano anticipatamente dissipate tutte le entrate della chiesa. Leone
+s'era valso de' suoi capitali e delle sue entrate come colui che non
+aveva nè famiglia, nè successori; non aveva pensato che al presente;
+erasi compiaciuto nell'accarezzare progetti giganteschi, senza tenersi i
+modi di eseguirli; ed era morto opportunamente nel momento in cui aveva
+terminato di consumare gli ultimi suoi mezzi.
+
+Adriano VI non aveva, in tempo della sua breve amministrazione, arrecato
+verun riparo ai disordini del predecessore, e Clemente VII le cui
+province erano ruinate e il tesoro esausto, trovavasi in su le spalle
+una dispendiosa guerra. Cercò di apportare qualche rimedio a tanto
+disordine con una talvolta sordida economia, piuttosto che con una buona
+amministrazione. Non corresse gli abusi, non impedì i rubamenti, non
+soppresse i monopolj; ma sottrasse tutto il danaro destinato ai pubblici
+lavori, abolì le pensioni, ristrinse gli assegnamenti de' funzionarj
+dello stato, il numero de' soldati ed il loro soldo. Ridusse questo a
+così piccola cosa, che gli uomini d'armi non potevano alimentare i loro
+cavalli, erano ridotti a miserissimo stato, e tutti coloro che servivano
+il papa erano apparecchiati ad abbandonarlo tosto che loro si
+presenterebbe un altro padrone. Spesso quell'avarizia onde i sovrani
+vengono accusati dai loro cortigiani, forma la felicità de' popoli; ma
+quella di Clemente VII era la ripugnanza di un usurajo a privarsi di uno
+scudo, non il prudente calcolo di un padre di famiglia. I preti erano
+stati aggravati da insolite decime; erano state soppresse le mercedi de'
+professori delle arti liberali, e chiuse le borse de' collegj per i
+poveri scolari. Il prezzo del frumento e del pane era stato tre volte
+aumentato, non a motivo del cattivo raccolto, ma per accrescere i
+profitti della camera apostolica, che ne appaltava il monopolio. Erano
+state atterrate molte case sotto lo specioso pretesto di abbellire le
+strade di Roma; ma invece d'indennizzare i proprietarj di quelle, il
+papa gli aveva lasciati esposti all'insolenza, ai capricci, alle ruberie
+degl'ispettori di que' lavori[143].
+
+ [143] _P. Giovio vita del card. Pompeo Colonna, f. 165. -- Ben.
+ Varchi Stor. Fior., l. II, p. 45._
+
+Clemente VII era accusato come il solo autore de' patimenti del popolo,
+e non pertanto questi erano in gran parte dipendenti dalle prodigalità
+di Leon X; ma gli uomini non erano abbastanza giusti per risalire alle
+cause del disordine: benedivano la memoria di un papa che aveva goduto e
+fatto godere dissipando le pubbliche finanze, e detestavano il
+successore che voleva con poca accortezza riparare un male non fatto da
+lui. Pochi papi erano stati odiati tanto dal popolo quanto Clemente VII;
+egli fu tanto più severamente giudicato, che maggiori erano state le
+speranze che si erano concepite della bontà del suo governo. La sua
+prudenza, che gli aveva procurata l'universale considerazione, non parve
+in pratica che astuzia e raffinamento; e inutile gli si rese la sua
+conoscenza del mondo e degli affari, perchè mancavano al suo carattere
+decisione per appigliarsi ad una risoluzione, e fermezza per mantenerla.
+
+La repubblica fiorentina, che altro più non era che una provincia
+sottomessa alla casa de' Medici, parve da principio affezionarsi al
+governo di Clemente VII, a cagione del vantaggioso confronto con quello
+di Lorenzo, duca d'Urbino, che lo aveva preceduto; ma bentosto i difetti
+di Clemente si erano renduti più sensibili, e le di lui buone qualità
+erano scomparse: la memoria dell'antica libertà, quella
+dell'amministrazione del Savonarola e di Pietro Soderini si andavano
+ravvivando nel cuore dei Fiorentini, ed i cittadini, senza poter
+prevedere gli avvenimenti, senza rendersi conto di ciò che desideravano,
+si andavano rallegrando di tutti gl'imbarazzi, di tutte le calamità che
+opprimevano il capo dello stato, sperando di vedere alla fine scossa la
+di lui autorità[144].
+
+ [144] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 300._
+
+I Veneziani ed il papa deploravano egualmente la propria sventura
+d'avere affidate le loro speranze, e tutte le eventualità d'indipendenza
+per l'Italia, non ad una nazione, ma ad un uomo; di modo che la
+contraria fortuna di quest'individuo decideva della loro esistenza, e,
+sto per dire, di quella dell'Europa. Infatti non era stata battuta a
+Pavia la nazione francese, ma il re; se Francesco I non fosse caduto
+prigioniere, o se, venuto in mano ai nemici, non fosse stato risguardato
+come comprendente in sè solo tutto lo stato, la sconfitta di Pavia non
+avrebbe avuta cosa alcuna che la diversificasse da tant'altre battaglie
+guadagnate o perdute, nel corso de' trent'anni precedenti, senza che
+decidessero in verun modo della sorte degl'imperj. Era stata sconfitta
+un'armata di circa ventimila uomini, e la perdita, stando ai più alti
+calcoli, ammontava ad otto mila; ma questi, ad eccezione di mille, o
+mille dugento uomini d'armi, non erano Francesi; erano per lo più
+Svizzeri, Italiani o della Bassa Germania. Eransi perduti ricchi
+equipaggi, e bellissime artiglierie; ma la Francia non era in verun modo
+esausta, i suoi confini non erano violati, ed erano ovunque coperti
+dalle naturali loro fortificazioni o da quelle innalzate dall'arte.
+
+Non vi può essere sicurezza per una monarchia militare, quando non vi si
+riconosca come principio fondamentale, che un re cessa d'essere re
+nell'istante che vien fatto prigioniere; che il suo potere passa
+legittimamente nelle mani del suo successore, e che il nemico non tiene
+in cattività un sovrano, ma soltanto un uomo di elevato rango, la di cui
+taglia non dev'essere mai pagata col sagrificio degl'interessi della
+nazione. Se Francesco I si fosse affrettato d'invocare questo principio;
+se avesse riconosciuto che la sovrana autorità risiedeva sempre in
+Francia, e non nella sua persona; se, assoggettandosi alla sua
+prigionia, non si fosse mostrato premuroso d'uscirne o di fare la pace;
+Carlo V in vista di questa non curanza sarebbesi fatto premura di
+trattare con lui, gli avrebbe accordate più vantaggiose condizioni, e
+Francesco, ricuperando forse più presto la sua libertà, sarebbe risalito
+sul trono senza dover poscia arrossire di aver violato i suoi
+giuramenti.
+
+Non era dunque vero che _tutto fosse perduto, salvo l'onore_, come
+Francesco I scriveva a sua madre, Luigia di Savoja; il solo monarca era
+perduto, e la monarchia non era altrimenti in pericolo, che per
+risguardo di lui. I soldati che avevano ottenuta la vittoria di Pavia,
+sebbene arricchiti da un immenso bottino, non volevano rinunciare ai
+loro soldi arretrati; anzi li chiedevano più risolutamente che mai,
+protestando che non tornerebbero in campagna finchè non ricevessero
+tutti i loro arretrati. In quest'intervallo moltissimi di loro andavano
+ogni giorno disertando per depositare la loro preda in seno alle proprie
+famiglie; gli altri, consumando in continue feste e stravizj quanto
+avevano guadagnato, disprezzavano ogni militare disciplina. Giammai
+l'armata imperiale era stata meno subordinata ai suoi generali, giammai
+era stato più difficile di farla tener dietro ai vantaggi che di già
+aveva ottenuti. La guarnigione di Pavia erasi portata all'eccesso
+d'impadronirsi de' cannoni della piazza, di fortificarvisi, e di
+dichiarare che più non ubbidirebbe ai suoi ufficiali finchè non fosse
+pagata; il rimanente dell'armata pareva disposto a seguire
+quest'esempio, ed ogni giorno scoppiavano parziali ammutinamenti[145].
+
+ [145] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 302. -- Gal. Capella, l. V, f.
+ 53. -- P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. VII, p. 409._
+
+La penuria dell'imperatore, il quale possedeva la Spagna, i Paesi Bassi,
+l'America e gran parte dell'Italia, che inoltre disponeva a voglia sua
+delle forze e delle entrate di suo fratello, l'arciduca d'Austria, e
+degli stati dell'impero, è un fenomeno che non può spiegarsi che pei
+disordini della sua amministrazione. Senza dubbio tra le province
+suddite molte godevano grandi privilegj, e spesso gli ricusavano i
+tesori ch'egli dissipava con mano così prodiga. In tempo della
+spedizione di Francia, le cortes di Castiglia gli avevano rifiutata una
+sovvenzione straordinaria di quattrocento mila ducati, ch'egli aveva
+loro domandata; ma le ordinarie entrate de' paesi i più ricchi, i più
+industriosi dell'Europa, avrebbero dovuto bastare per sostenere le spese
+di una guerra trattata con così piccole armate, quali erano le sue. I re
+di Castiglia, di Arragona, di Granata, di Navarra, di Sicilia, di
+Napoli; i sovrani de' Paesi Bassi e quelli dell'Austria, avevano tutti
+in diverse circostanze mantenute armate egualmente numerose, e sostenute
+spese tanto considerabili quanto quelle ond'era caricato l'imperatore,
+sovrano di tutti questi diversi stati. Altronde fra questi stati molti
+non avevano costituzione, nè assemblea rappresentativa; ed il regno di
+Napoli e il ducato di Milano dovevano assoggettarsi a tutti i carichi
+che il vicerè o il duca Sforza loro imponevano per conto
+dell'imperatore; e così la maggior parte de' più piccoli stati, sebbene
+indipendenti di nome, non potevano rifiutarsi di pagare continue
+contribuzioni di guerra. Ma in tutte le province sulle quali stendevasi
+l'autorità di Carlo V, si vedeva stabilire un sistema distruttore di
+ogni economia politica. I monopolj si moltiplicavano, la giustizia era
+subordinata ad un'autorità arbitraria e capricciosa; il commercio
+vincolato, le proprietà incatenate dai fedecommessi, l'ozio risguardato
+come onorevole, l'industria come una macchia; e gli stati, poc'anzi più
+floridi, trovavansi in breve ridotti all'ultima miseria.
+
+I generali imperiali sentivano l'impossibilità di condurre in Francia
+un'armata insubordinata; diedero quindi alla reggente ed a' suoi
+consiglieri tutto il tempo di provvedere alla difesa del regno, di
+cercare l'alleanza dell'Inghilterra, di assicurarsi degli Svizzeri, e di
+concertarsi cogli stati d'Italia; ma Francesco I non supponeva nè pure
+che si potesse resistere al nemico, dov'egli non si trovava; e dopo la
+sua prigionia egli risguardava la Francia come assolutamente perduta; di
+già internamente rinunciava a tutti i suoi progetti sull'Italia, e non
+riponeva le sue speranze di terminare la guerra che nella lealtà e nella
+generosità del suo vincitore. Perciò affrettossi di accordare al
+commendatore Pennalosa, che portava in Ispagna all'imperatore la
+relazione della battaglia di Pavia, un passaporto per attraversare la
+Francia, onde più sicuramente e più presto arrivasse a quella corte; lo
+stesso motivo gli fece in appresso dare orecchio alle proposizioni del
+signore di Lannoy, che voleva condurlo in Ispagna, promettendogli che al
+primo abboccarsi con Carlo V terminerebbero le sue pene[146].
+
+ [146] _Lettera di Venezia del 5 marzo. Lettere dei Principi, t. I,
+ f. 152. -- Garnier Hist. de France, t. XII, p. 332._
+
+L'armata che il duca d'Albanì aveva condotta verso il mezzogiorno
+dell'Italia, era tuttavia intatta, e non aveva passati i confini del
+regno, quando il duca ricevette, presso Velletri, la notizia della
+battaglia di Pavia e della prigionia del re. Risolse all'istante di
+ritirarsi verso Bracciano, onde porre la sua armata in luogo sicuro, ne'
+feudi, ed in mezzo alle fortezze degli Orsini affezionati alla Francia.
+Ma i Colonna, che apertamente si mostravano partigiani dell'imperatore,
+attaccarono un corpo di truppe italiane che andava a raggiugnere il duca
+d'Albanì in vicinanze delle Tre Fontane, a non molta distanza da Roma;
+lo inseguirono fino entro Roma, ed uccisero i soldati degli Orsini nel
+Campo di Fiore, facendo in tal modo sentire al papa quanto la sua
+autorità fosse poco rispettata, e come la sua stessa persona poteva,
+quando che fosse, facilmente cadere nelle mani dell'uno o dell'altro
+partito. Frattanto il duca d'Albanì continuò la sua ritirata verso
+Bracciano, senza provare altri danni, e la sua armata conservavasi
+sempre in istato di farsi temere[147].
+
+ [147] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 302. -- Mém. de M. du Bellay, t.
+ XVIII, l. III, p. 5. -- P. Giovio Vita del card. Colonna, f. 161. --
+ Lettere del card. de' Monti al card. Egidio. Lettere de' Princ. t.
+ I, f. 155._
+
+In mezzo al turbamento che dava a Clemente VII il disastro di Francesco
+I, ed il sapere caduta in mano degl'imperiali nel campo francese la sua
+corrispondenza con quel re, la quale mostrava apertamente la sua
+parzialità per il medesimo[148], le minacce de' generali imperiali e le
+loro esorbitanti inchieste di sussidj per l'armata, finalmente l'audacia
+dei Colonna, il papa ripigliò un poco di coraggio quando i Veneziani,
+che sentivano egualmente i loro pericoli, gli proposero di collegarsi
+per la comune sicurezza; di farvi entrare il duca di Ferrara, i di cui
+stati facevano che quelli della chiesa comunicassero direttamente con
+quelli della repubblica; di prendere in comune al loro soldo dieci mila
+Svizzeri, e d'invitare la reggente di Francia ad aggiugnere alla loro
+armata il duca d'Albanì, e le quattrocento lance che il duca d'Alenson
+aveva ricondotte da Pavia. Gli rappresentavano i Veneziani, che i
+generali imperiali, non meno poveri che prima della battaglia, e
+sprovveduti d'artiglieria di munizioni e di carriaggi, non potevano
+essere gran fatto formidabili, se le potenze d'Italia si mettevano
+subito in situazione di opporre loro una valida resistenza; che se per
+lo contrario si dava loro tempo, i più deboli potentati farebbero la
+pace pagando contribuzioni, e somministrando col danaro italiano il
+mezzo di soggiogare l'Italia[149].
+
+ [148] _P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. VII, p. 408._
+
+ [149] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 302. -- P. Jovii Vita Ferd.
+ Davali, l. VII, p. 418. -- P. Paruta Ist. Ven., l. V, p. 346. -- Fr.
+ Belcarii, l. XVIII, p. 555._
+
+Ma mentre il papa dava orecchio a queste proposizioni, e che di già
+occupavasi di far entrare nella stessa lega il re d'Inghilterra, ch'egli
+conosceva geloso di Carlo V[150], Niccolò di Schomberg, suo segretario e
+consigliere, che aveva mandato in Ispagna, tornò presso di lui con
+proposizioni del vicerè di Napoli. I generali imperiali, che volevano
+cavare danaro da Clemente VII e da' Fiorentini, avevano poste le loro
+truppe ai quartieri d'inverno negli stati di Parma e di Piacenza,
+abbandonando que' vassalli della Chiesa a tutte le vessazioni d'una
+sfrenata soldatesca. Mentre che i deputati di Piacenza imploravano la
+protezione del papa, il vicerè offriva la sua alleanza e la garanzia
+dell'imperatore per la casa de' Medici contro una somma di danaro.
+Clemente VII, sempre irresoluto, sempre privo di vigore, accettò queste
+proposizioni che lo liberavano da una difficoltà presente, e
+sospendevano il pericolo. Il 1.º di aprile segnò in Roma, senza
+l'intervento de' Veneziani, un'alleanza tra l'imperatore ed il duca di
+Milano da una parte, e la Chiesa ed i Fiorentini dall'altra, per la
+quale i Fiorentini dovevano pagare cento mila ducati ai generali
+dell'imperatore, ed altrettanti il papa, ma quest'ultimo soltanto dopo
+che sarebbe rimesso in possesso di Reggio e di Rubbiera, che il duca di
+Ferrara aveva rioccupate in tempo dell'interregno[151].
+
+ [150] _Lettera del Ghiberti, datario apostolico, ai nunzj in
+ Inghilterra. Roma 1 marzo 1525. Lett. de' Princ., t. I, f. 154._
+
+ [151] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 304. -- P. Jovii Vita Ferd.
+ Davali, l. VII, p. 409. -- P. Paruta, l. V, p. 348. -- Fr. Belcarii,
+ l. XVIII, p. 556. -- Scip. Ammirato, l. XXX, p. 355. -- Gio. Cambi
+ Ist. Fior., t. XXII, p. 268._
+
+Tostocchè il papa si fu ricomperato a prezzo d'oro, la predizione de'
+Veneziani si trovò giustificata. I generali imperiali, più non temendo
+gl'Italiani riuniti, pretesero da cadauno stato spaventose contribuzioni
+per pagare la loro armata. Domandarono cinquanta mila ducati al duca di
+Ferrara, quindici mila al marchese di Monferrato, dieci mila ai
+Lucchesi, quindici mila ai Sienesi, ma in cambio autorizzavano questi
+ultimi a scuotere la tirannide del monte de' Nove e della famiglia
+Petrucci: mentre ancora numeravasi il danaro, Girolamo Severini, uno de'
+capi del partito della libertà, ch'era stato mandato ambasciatore presso
+il vicerè, uccise Alessandro Bichi, capo dell'ordine de' Nove, che il
+papa aveva indicato per presiedere al governo[152]. Verso lo stesso
+tempo arrivarono per mano dei banchieri genovesi ai generali imperiali
+dugento mila ducati da lungo tempo promessi; e l'armata fu pagata,
+perchè tuttociò che mancava per saldare gli arretrati venne
+somministrato dal duca di Milano[153].
+
+ [152] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 309. -- Orlando Malavolti Stor.
+ di Siena, p. III, l. VII, f. 124._
+
+ [153] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 309. -- Gal. Capella, l V, f. 54.
+ -- Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 9. -- P. Jovii Vita Davali, l.
+ VII, p. 409._
+
+Tostocchè le truppe furono pagate, i generali imperiali cercarono di
+riandare i contratti, in forza de' quali avevano ottenuto il danaro.
+Riclamarono da' Fiorentini venticinque mila fiorini oltre i promessi.
+Invece di ritirare le loro guarnigioni dallo stato della Chiesa,
+spedirono altri soldati nel Piacentino per vivere a discrezione presso
+gli abitanti; avevano prese contraddittorie obbligazioni col papa e coi
+duchi di Ferrara e di Milano. Avevano promesso al primo la restituzione
+di Reggio e di Rubbiera, di cui avevano guarentito il possedimento al
+secondo; e dopo avere con quest'esca tratto Clemente VII ad alienarsi un
+principe, la cui alleanza poteva riuscirgli vantaggiosissima a motivo
+della posizione dei di lui stati, della di lui ricchezza e della di lui
+potente artiglieria, ricusarono poi di sagrificarglielo. Avevano pure
+promesso al papa, che in avvenire il ducato di Milano consumerebbe il
+sale delle saline di Cervia; ma in seguito ricusarono d'accordare questa
+specie di gabella nel ducato di Milano agli intraprenditori delle saline
+della Chiesa. Frattanto, dopo avere dichiarato che l'imperatore ricusava
+di approvare questi due articoli, non vollero restituire al papa il
+danaro che aveva loro pagato in corrispettivo di tali vantaggi[154].
+
+ [154] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p, 305. -- P. Jovii Vita Davali, l.
+ VII, p. 409. -- Ben. Varchi Stor. Fior, l. II, p, 26._
+
+Nè Carlo V mostravasi di migliore buona fede, nè dopo la vittoria
+mostravasi più moderato de' suoi generali. Vero è che nel primo istante
+in cui ricevette il 10 di marzo a Madrid la notizia della battaglia di
+Pavia ed una lettera scritta di proprio pugno da Francesco I, vietò con
+ipocrita umiltà di festeggiare un così straordinario avvenimento con
+tripudj e con fuochi di gioja, dichiarando che questi segni d'allegrezza
+dovevano riservarsi per le vittorie contro gl'infedeli. Nello stesso
+tempo aveva manifestato il suo ardente desiderio di ristabilire la pace
+nella Cristianità, ed aveva protestato, che ciò che più lo lusingava in
+questa vittoria accordatagli era la certezza di fare bentosto cessare lo
+spargimento del sangue cristiano[155].
+
+ [155] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 309. -- Belleforest Hist. de
+ France, t. II, p. 1443. -- Gal. Capella, l. V, f. 53. -- Fr. Belcarii,
+ l. XVIII, p. 557. -- Arnoldi Ferroni, l. VIII, p. 159. -- Scip.
+ Ammirato, l. XXX, p. 355._
+
+Ma d'altra parte le proposizioni che Carlo V fece fare da Buren, signore
+di Roeux a Francesco I, mentre che questi era tuttavia tenuto in
+Pizzighettone, mostravano l'assoluta mancanza di generosità, di
+compassione o di moderazione pel suo rivale. Domandava non solo la
+rinuncia di tutte le pretese del re sull'Italia e su la Fiandra, ma
+inoltre la cessione della Borgogna alla casa d'Austria, e quella della
+Provenza e del Delfinato al duca di Borbone, per farne, coi feudi che di
+già aveva, un regno indipendente. Per quanto Francesco I fosse ansioso
+di uscire di prigionia, rispose di essere contento di rimanervi finchè
+vivesse, piuttosto che acconsentire allo smembramento della
+Francia[156].
+
+ [156] _Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 9. -- Fr. Guicciardini, l.
+ XVI, p. 316. -- Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 559._
+
+In pari tempo Carlo V cessò di mostrare al cardinale di Wolsey i
+riguardi che gli aveva fin allora usati. E per tal modo si alienò
+quest'orgoglioso ecclesiastico, che non tardò ad accrescere in Enrico
+VIII una gelosia, che la grandezza di Carlo V aveva di già fatta nascere
+nel di lui animo. Dall'altro canto i generali imperiali insistevano
+presso i Veneziani per avere da loro cento mila ducati in compenso de'
+sussidj cui si erano obbligati per la difesa del ducato di Milano, e che
+non avevano pagati nella precedente guerra. I Veneziani ne avevano
+offerti ottanta mila; ma perchè l'offerta loro non fu accettata, ed
+ebbero più sicuri indizj del malcontento del re d'Inghilterra, si troncò
+la negoziazione, e le due parti rimasero in libertà[157].
+
+ [157] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 322. -- P. Paruta Ist. Ven., l.
+ V, p, 350. -- Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 560._
+
+Quando il duca d'Albanì conobbe il trattato di Clemente VII
+coll'imperatore, giudicò inutile il trattenersi più lungamente negli
+stati della Chiesa. Coll'assenso del vicerè si fece prestare le galere
+del papa, e vi si imbarcò per passare in Francia con Renzo di Ceri,
+coll'artiglieria che si era fatta dare da' Sienesi e dai Lucchesi, con
+quattrocento cavalli, mille Landsknecht e pochi Italiani, essendosi
+sbandato il restante della sua armata[158]. Ma nello stesso tempo erasi
+pure indebolita assai l'armata del marchese di Pescara. A misura che
+questi aveva pagati i Landsknecht, gli aveva quasi tutti licenziati; e
+perchè in Italia più non aveva nemici da combattere, e non si sentiva
+abbastanza forte per tentare un'invasione in Francia, aveva voluto
+sollevare il tesoro imperiale da uno, quanto esorbitante, altrettanto
+inutile dispendio[159].
+
+ [158] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 304._
+
+ [159] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 322._
+
+Frattanto tutta l'Italia fermentava; l'armata imperiale sì sbandava, e
+forse avvicinavasi l'istante in cui un vigoroso sforzo de' partigiani
+della Francia poteva mettere Francesco I in libertà. Ma il vicerè di
+Napoli, signore di Lannoi, che aveva saputo acquistarsi la confidenza di
+Francesco, voleva approfittarne per condurlo in Ispagna, sperando di
+attribuirsi in tal maniera l'onore principale della vittoria di Pavia.
+Fece sentire al re che le esorbitanti condizioni presentategli da
+Adriano di Buren erano state concertate per accontentare il contestabile
+di Borbone; ma che se Francesco poteva direttamente trattare
+coll'Imperatore lontano dal suo proprio suddito ribelle, troverebbe in
+Carlo quella stessa generosità, ch'egli medesimo avrebbegli mostrata, se
+Carlo si fosse trovato nella presente sua condizione. Accrebbe così il
+di lui desiderio d'avere un abboccamento coll'imperatore, e lo persuase
+a tenere il progetto affatto segreto. Il Lannoi ottenne il consentimento
+de' suoi due colleghi, perchè Francesco I fosse tradotto a Napoli; e a
+questo fine Francesco medesimo somministrò sei galere francesi per
+trasportarvelo. Il 7 di giugno Lannoi s'imbarcò col re a Porto Fino
+presso di Genova, ed otto giorni dopo lo sbarcò a Roses sulle coste
+della Catalogna, senza che il contestabile di Borbone ed il marchese di
+Pescara avessero nemmeno sospettato che si volesse sottrarre alla loro
+dipendenza il prigioniere, che agli occhi stessi dell'armata era il
+pegno delle sperate ricompense[160].
+
+ [160] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 323. -- P. Jovii Vita Davali, l.
+ VII, p. 410. -- Gal. Capella, l. V, f. 34. -- Martin du Bellay, l.
+ III, p. 11. -- Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 562. -- Lett. de' Princ.
+ Roma, 18 giugno, f. 164._
+
+Quando gli stati d'Italia seppero che Francesco I era stato condotto in
+Ispagna, e che aveva egli stesso desiderato di andarvi, ben conobbero
+che nuovi pericoli minacciavano la loro indipendenza. Il re di Francia,
+con tanta premura di recarsi presso il suo rivale, mostrava l'estremo
+suo desiderio di trattare con lui. Bentosto si seppe quali condizioni
+aveva fatte proporre a Carlo V dal signore di Buren. Offriva di sposare
+la regina di Portogallo, sorella dell'imperatore, accontentandosi per
+dote de' diritti che Carlo V poteva avere sopra la Borgogna. Voleva in
+contraccambio dare la propria sua sorella, la duchessa d'Alenson, a
+Carlo, e con questa tutti i suoi diritti sul regno di Napoli e sul
+ducato di Milano. Dicevasi apparecchiato a pagare al re d'Inghilterra
+enormi somme per farlo rinunciare alle proprie pretese, ed a Carlo, per
+sua taglia, la stessa somma che aveva pagata il re Giovanni prigioniere
+degl'Inglesi; finalmente offriva di far accompagnare l'imperatore da una
+flotta e da una possente armata francese, allorchè questi andrebbe a
+Roma a prendere la corona dell'impero; ciò che in altri termini tornava
+lo stesso che promettergli d'ajutarlo ad assicurarsi la sovranità
+d'Italia[161].
+
+ [161] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 317. -- Lettres de l'évêque de
+ Bayeux de Rome. Lett. de Princ., t. I, f. 163._
+
+Non eravi un solo principe in Italia, il quale, dopo avere provata
+l'insolenza e le vessazioni de' ministri imperiali, potesse contemplare
+senza terrore il giogo sotto cui stava per cadere la comune patria.
+Giunto era l'istante di fare un estremo sforzo per l'indipendenza
+italiana, che più non potrebbesi salvare quando i due monarchi avessero
+riunite a di lei danno le loro forze. Ma prima che il re di Francia
+avesse trattato, pareva facil cosa il far sentire a lui, alla reggente,
+ed ai principi che con lei governavano, che tornava meglio impiegare
+tutti i tesori del regno per liberare il re colla forza delle armi, di
+concerto con tutti gli stati d'Italia, gli Svizzeri ed il re
+d'Inghilterra, che prodigare quei medesimi tesori a titolo di taglia al
+più costante nemico della Francia, e somministrargli così i mezzi
+d'incatenarli tutti quanti. Il papa e la repubblica di Venezia, a nome
+di tutti gli stati italiani, invitarono adunque la reggente a mostrare
+fermezza ai negoziatori di Carlo V, ed a rifiutare ogni vergognosa
+condizione, accertandola che in breve l'unione di tutta l'Europa
+basterebbe forse, senza venire all'esperimento delle armi, per
+costringere Carlo V a porre il di lui figlio in libertà, purchè dal
+canto suo ella volesse riconoscere e garantire la libertà
+dell'Italia[162].
+
+ [162] _Lettres de l'évêque de Bayeux, de Rome, t. I, lett. de'
+ Princ., f. 163. -- P. Paruta Ist. Ven., l. V, p. 351. -- P. Jovii Vita
+ Davali, l. VII, p. 413._
+
+Effettivamente non era la libertà dei soli stati che dicevansi tuttavia
+indipendenti, ma quella di tutta l'Italia che i ministri di Clemente
+VII, di concerto col senato di Venezia, lusingavansi di far riconoscere.
+Tutta l'Italia abborriva egualmente il giogo di coloro che chiamava
+barbari; tutta l'Italia sentivasi oramai legata da un medesimo
+interesse, e pareva disposta a fare unanimi sforzi per la propria
+indipendenza. Francesco II Sforza, a nome del quale era stato
+conquistato il ducato di Milano, non aveva altro raccolto dal sovrano
+potere che il triste privilegio d'ascoltare il primo le lagnanze de'
+suoi popoli, al quali egli non poteva in verun modo apportare rimedio.
+Gli sgraziati Lombardi, abbandonati a tutta la licenza militare,
+dovevano a vicenda pagare enormi contribuzioni, e ricevere a discrezione
+nelle proprie case i soldati spagnuoli, il di cui carattere avaro,
+dissimulato, orgoglioso, era loro in particolar modo antipatico.
+Ricorrevano al loro duca, di cui avevano così ardentemente desiderato il
+ritorno; ma questi, ben lungi dall'esercitare l'autorità di un sovrano,
+era il primo schiavo de' ministri e de' generali dell'imperatore[163].
+
+ [163] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 326. -- Gal. Capella, l. V, f.
+ 54. -- P. Jovii Vita Davali, l. VII, p. 414._
+
+Sapeva Francesco Sforza che l'imperatore, non abbastanza pago di averlo
+ridotto al rango di semplice governatore di provincia, aveva più volte
+posto in deliberazione, se non dovesse levargli il ducato di Milano per
+farne un dono a suo fratello, l'arciduca Ferdinando d'Austria, il quale
+desiderava di unire questo stato ai suoi possedimenti di Germania.
+Sapeva che questo progetto era senza dubbio in cagione dell'affettata
+dilazione che apportavasi nella corte di Madrid alla spedizione
+dell'investitura del suo ducato; e perchè trovavasi di già infermiccio,
+e non aveva figliuoli, sembrava che, se l'imperatore permettevagli di
+regnare, egli era soltanto perchè sperava di raccogliere in breve, dopo
+la sua morte, l'eredità. Quindi tosto che il duca di Milano ed il suo
+confidente e principale ministro, il cancelliere Moroni, si furono
+assicurati che la reggente rinuncierebbe a nome di suo figliuolo alle
+sue pretese sulla Lombardia, che riconoscerebbe la casa Sforza, e si
+obbligherebbe a mantenerla nella sua sovranità, il duca entrò nella lega
+italiana, ed il suo cancelliere ne diventò uno dei più caldi
+promotori[164].
+
+ [164] _P. Jovii vita Piscarii, l. VII, p. 414. -- Gal. Capella, l. V,
+ f. 55. -- Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 324._
+
+Infatti fu Girolamo Moroni che s'incaricò di una difficile e dilicata
+negoziazione, che doveva guadagnare alla lega italiana un possente
+difensore. Egli era stato testimonio dell'indignazione con cui il
+contestabile di Borbone ed il marchese di Pescara avevano ricevuta la
+notizia della soperchieria di Lannoi; egli conosceva la loro gelosia
+verso questo favorito ministro di Carlo V, e gli aveva uditi accusare
+con impeto il loro padrone d'ingratitudine e d'ingiustizia. Il Borbone
+si era affrettato di andare in Ispagna per contrastare al vicerè il
+merito della vittoria, che pareva volersi attribuire[165], ed il Pescara
+era rimasto solo in Italia, incaricato del supremo comando. Sebbene
+avesse questi adottati i costumi ed i pregiudizj spagnuoli, che quasi
+sempre parlasse castigliano, e si dolesse frequentemente di non essere
+nato in Castiglia, il Pescara era Italiano. La sua famiglia, quella
+degli d'Avalos, erasi stabilita nel regno di Napoli da quasi un secolo;
+perciò il Moroni suppose che avesse conservati i sentimenti d'un
+Italiano, il desiderio di vedere la sua patria indipendente, e che tale
+desiderio si risveglierebbe in lui, se al risentimento, che di già
+provava, vi si aggiugnesse un'offerta così luminosa da superare d'assai
+tutte le sue più ambiziose speranze[166].
+
+ [165] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 325. -- Ben. Varchi Stor. Fior.,
+ l. II, p. 27. -- Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 562. -- P. Jovii Vita
+ Piscarii, l. VII, p. 412. -- Arn. Ferroni, l. VIII, p. 160._
+
+ [166] _Gal. Capella, l. V, f. 55. -- Fr. Guicciardini, l. XVI, p.
+ 325. -- Fr. Belcarii, t. XVIII, p. 563._
+
+Il Moroni, dopo avere incoraggiato il Pescara ad esalare tutta la sua
+indignazione contro l'imperatore, gli fece travedere che non dipendeva
+che da lui di dare compimento al voto, da tanto tempo formato da tutta
+l'Italia, di cacciare tutti i barbari dalla penisola; e che, in
+ricompensa della sua cooperazione, il papa ed i Veneziani erano pronti
+ad unirsi per porre sul suo capo la corona di Napoli. Il Pescara era
+violentemente irritato, smisurata era la sua ambizione, il suo carattere
+artificioso e non facilmente accessibile agli scrupoli: egli accolse con
+ardore le proposizioni del Moroni, o perchè si abbandonasse alla
+speranza che gli si presentava, o perchè avesse di già in animo di farsi
+un merito presso l'imperatore col tradire i suoi socj. Chiese
+schiarimenti intorno alla trama in cui volevasi farlo entrare, ed il
+Moroni, con una confidenza contro la quale Giovan Matteo Ghiberti,
+datario apostolico, l'aveva invano posto in guardia, comunicò al Pescara
+tutti i progetti de' congiurati[167].
+
+ [167] _P. Jovii Vita Piscarii, l. VII, p. 414. -- Lettere del
+ Ghiberti da Roma 1.º luglio e seguenti, f. 165 ec., t. I, Lett. de'
+ Princ._
+
+L'armata imperiale, che occupava la Lombardia, era pochissimo numerosa;
+tutti i Tedeschi erano stati licenziati; degli Spagnuoli molti si erano
+dispersi per porre in luogo sicuro la preda fatta nell'ultima campagna;
+altri avevano seguito in Ispagna il vicerè, ed altri vi avevano
+accompagnato il contestabile di Borbone. Altre truppe non restavano in
+Italia che quelle d'infanteria spagnuola comandate da Antonio di Leiva,
+e pochi fanti italiani. Il marchese di Pescara, supremo comandante
+dell'armata imperiale, poteva facilmente acquartierarla, in modo che
+riuscisse facile il sorprendere separatamente tutti que' soldati di cui
+crederebbe di non potersi fidare, e disarmarli o disfarsi di loro.
+Quando avrebbe esclusi così gli stranieri dalla penisola, dovevano
+bastare le forze d'Italia per chiuder loro per sempre le porte: pure non
+si sarebbero adoperate queste sole, perchè la Francia e l'Inghilterra si
+dichiaravano garanti della di lei indipendenza, e la Svizzera aveva
+promessi i suoi soldati per difenderla[168].
+
+ [168] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 327. -- P. Jovii Vita Piscari, l.
+ VII, p. 417. -- Ejusd. Vita di Pomp. Colonna, f. 162. -- Ben. Varchi
+ Stor. Fior., l. II, p. 29. -- Scip. Ammirato, l. XXX, p. 356._
+
+A questi progetti il Pescara oppose alcuni scrupoli, mostrandosi
+desideroso di vederli dissipati. Come feudatario del regno di Napoli,
+riconosceva, diss'egli, che il papa era il supremo suo signore, e che
+l'imperatore non era che il suo signore diretto; tuttavolta bramava
+d'essere assicurato dall'autorità de' canonisti e de' giureconsulti, se
+gli ordini di chi aveva la suprema signoria bastavano a dispensarlo
+dall'ubbidienza al signore diretto; e se il papa lo poteva sciogliere da
+un giuramento militare, come da un ordinario giuramento di vassallaggio;
+per ultimo se il suo onore sarebbe in salvo, ed in riposo la sua
+coscienza, quando avesse preso parte alla trama che gli veniva proposta
+contro il suo padrone. Per avere tali schiarimenti spedì a Roma il
+genovese Domenico Sauli, uno de' più caldi partigiani dell'indipendenza
+italiana, incaricandolo di abboccarsi col papa e col suo datario. La
+corte di Roma sapeva con quanta facilità poteva dissipare gli scrupoli
+del Pescara; ma stava ancora dubbiosa sul conto della di lui buona fede;
+onde gli mandò il romano Menteboni, uno de' confidenti del Datario, per
+iscandagliarlo ancora, mentre il cardinale Accolti ed il giureconsulto
+Angelo Cesi scrivevano a nome del papa dei trattati per tranquillizzare
+la coscienza del generale[169].
+
+ [169] _P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. VII, p. 418. -- Gal. Capella,
+ l. V, f. 55. -- Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 328._
+
+Nello stesso tempo gli agenti della corte di Roma lavoravano in ogni
+parte per dare esecuzione ad un progetto così bene concertato. Enrico
+VIII, re d'Inghilterra, aveva fatte a Carlo V le più esorbitanti domande
+dopo la battaglia di Pavia: egli ne voleva per sè quasi tutti i frutti,
+e chiedeva che gli si dessero la maggior parte delle province di quella
+Francia di cui i suoi predecessori, dopo Enrico V, chiamavansi re.
+Queste esagerate domande non si facevano da Enrico VIII, che per
+ottenere un rifiuto dall'imperatore, e aver così un pretesto di
+corrucciarsi con lui[170]. In fatti egli aveva di già accolte le
+proposizioni della corte di Roma, che voleva ravvicinarlo alla Francia,
+e renderlo favorevole alla indipendenza italiana; egli era entrato ne'
+progetti comunicatigli da Girolamo Ghinucci, auditore apostolico, e
+nunzio alla sua corte: aveva mandato a Roma il vescovo di Bath ed il
+cavaliere di Casale, per trattare col papa; onde i confederati tenevansi
+sicuri del di lui appoggio[171].
+
+ [170] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 319._
+
+ [171] Lettera di Gio. Matteo Ghiberti a Girolamo Ghinucci. Roma 10
+ luglio 1525. _Lett. de' Prin., t. I, f. 169. -- Rymer Acta et
+ conven., t. XIV, p. 38._
+
+Il vescovo di Veruli, Ennio Filonardo, nunzio del papa nella Svizzera,
+fino dall'undici giugno, ma più apertamente il primo di luglio, fu
+incaricato di scandagliare la dieta elvetica, ed ogni cantone in
+particolare intorno all'universale desiderio degl'Italiani di armarsi
+per la propria indipendenza; di far sentire agli Svizzeri in quale
+pericolo si troverebbero essi medesimi, se la casa d'Austria, venendo a
+stabilirsi in Lombardia, circondasse quasi da ogni lato i loro confini;
+di esortarli a non perdere l'occasione di riparare il loro onore
+militare, crudelmente compromesso dalla cattiva condotta delle loro
+truppe nelle quattro ultime campagne; finalmente di porsi in istato, di
+potere, quando ne avrebbe l'ordine, far entrare otto o dieci mila
+Svizzeri in Lombardia, col patto di portarsi, ove il bisogno lo
+richiedesse, anche nel regno di Napoli[172].
+
+ [172] _Lettera di Gio. Matteo Ghiberti datario a M. Ennio Filonardo,
+ vescovo di Veruli, nunzio nell'Elvezia, Roma 1.º luglio 1525, t. I,
+ f. 164._
+
+Finalmente Luigia di Savoja, reggente di Francia, fece dichiarare a
+Venezia, il 24 di giugno, per bocca di Lorenzo Toscano, suo inviato
+segreto, che riconosceva Francesco Sforza come duca di Milano; che
+somministrerebbe all'Italia possenti ajuti, ove questa si determinasse a
+scuotere il giogo; e che pagherebbe agli alleati, come sussidio,
+quaranta mila scudi al mese fin che durerebbe la guerra. A fine di
+proseguire queste negoziazioni, ella mandò ambasciatore a Venezia il
+conte Luigi di Canossa, vescovo di Bayeux, uno de' più destri
+diplomatici fra gl'Italiani ch'erano allora ai servigj della Francia, e
+presso la santa sede, Alberto Pio, conte di Carpi, fratello del conte di
+Canossa. Nè l'uno nè l'altro di questi negoziatori erano muniti di pieni
+poteri onde conchiudere, e per più settimane minuziose difficoltà
+impedirono la soscrizione degli articoli convenuti. Sigismondo Sanzio,
+segretario del conte di Carpi, fu spedito in poste a Parigi con tutti i
+trattati, onde farli approvare dalla corte; ma Sanzio venne assassinato
+da alcuni ladri, mentre, attraversando il territorio di Brescia, si
+dirigeva per la Svizzera alla volta della Francia. Non ricevendo da lui
+nessuna notizia, la corte di Roma credette alcun tempo che gli
+Spagnuoli, fattolo arrestare, non si fossero impadroniti di tutta la sua
+corrispondenza, e ne fu altamente atterrita; ciò per altro non era la
+sola causa de' suoi timori. Il Ghiberti temeva molto più ancora di
+essere tradito dalla reggente; rincrescevagli oltremodo che le fosse
+stato confidato il segreto della cooperazione del Pescara, e pensava che
+questa madre, impaziente di ridonare la libertà a suo figliuolo,
+facilmente potrebbe minacciare gli Spagnuoli di una insurrezione
+generale dell'Italia, far loro conoscere quanto vicino fosse il momento
+dell'esplosione, ed ottenere da loro, in vista di cotale imminente
+pericolo, che suo figliuolo, il quale era già apparecchiato di far loro
+grandissimi sagrifizj, venisse riposto in libertà sotto moderate
+condizioni[173].
+
+ [173] _Parecchie lettere di G. M. Ghiberti, del mese di luglio, ma
+ spezialmente quella del 15 luglio diretta a Sigismondo Sanzio. Lett.
+ dei Principi, f. 170. -- Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 329._
+
+Sembra cosa fuori di dubbio che questo timore del Ghiberti si
+verificasse. La duchessa d'Alenson, sorella di Francesco I erasi recata
+in Ispagna per negoziare un trattato di pace, una delle cui basi doveva
+essere il suo proprio matrimonio con Carlo V, e quello di Francesco I
+con Eleonora di Portogallo. È probabilissimo che a fine di meglio
+riuscire, la duchessa non temette di compromettere il segreto delle
+potenze italiane; almeno seppesi in Roma, verso la metà di settembre,
+che Carlo V aveva avuto avviso delle offerte fatte al marchese di
+Pescara, come pure di tutte le particolarità della negoziazione
+intavolata colla Francia. La corte di Roma sospettava successivamente
+tutti i suoi alleati, e tutti forse potevano a buon diritto esserle
+sospetti: aveva sentito a dire che il Moroni ed il Pescara non aveano
+mostrato d'entrare nella cospirazione, se non per mettere a prova i
+principi italiani; ma la corte di Roma comprendeva assai bene che il
+Pescara, onde conservarsi la confidenza dell'imperatore, e condurre a
+buon fine i suoi progetti, era stato egli medesimo costretto di dare
+alla sua corte quegli avvisi, che altri pure nel medesimo tempo le
+davano; e finchè tali avvisi erano confusi, finchè non erano seguiti da
+niuna misura di precauzione, si potevano assai bene conciliare colla
+condotta d'un cospiratore. La condotta tenuta dalla Francia era molto
+più sospetta; e il datario, in parecchie lettere dirette al vescovo di
+Bayeux, ne manifestò vivissimo risentimento[174].
+
+ [174] _Lettera di G. M. Ghiberti a Domenico Sauli, del 19 settembre,
+ t. II, f. 174. -- Ed al vescovo di Bayeux, del 4 settembre, f. 172._
+
+Egli è impossibile di sapere se il Pescara siasi da principio impegnato
+di buona fede nella cospirazione italiana, oppure se, come lo asserì
+poscia egli medesimo, non vi entrasse che per isvelarla all'imperatore.
+Diversi avvenimenti, occorsi durante la negoziazione, furono causa forse
+che cangiasse divisamento; egli prese gran parte all'agitazione
+cagionata dalla repentina sparizione di Sigismondo Sanzio, e potè
+credere alcun tempo che le sue carte fossero venute alle mani di Antonio
+de Leiva; ebbe contezza dell'andata della duchessa d'Alenson a Madrid, e
+dei progetti della Francia: oltre a ciò fu avvisato forse delle prime
+rivelazioni fatte dalla duchessa, ed approfittò, per passare dalle parti
+di cospiratore a quelle di spia, delle confuse e mal certe informazioni,
+che, per sua propria sicurezza, aveva di già date all'imperatore.
+Finalmente circa alla medesima epoca Francesco Sforza infermò
+gravemente; e nel mentre che gli stati italiani chiedevano alla Francia
+di riporre in libertà Massimiliano, fratello di Francesco, e di
+assicurargli il possedimento del ducato di Milano, che voleano
+guarentire alla casa Sforza, il Pescara si lusingò forse d'ottenere egli
+medesimo dall'imperatore, in guiderdone di un eminente servigio, questa
+sovranità, che la morte allora toglieva al presente possessore. Egli è
+certo almeno che giunse a tanta bassezza, di eccitare alla ribellione,
+per poscia tradirli, coloro stessi che offrivano d'esporre gli averi e
+la persona per servirlo. Dopo avere comunicato all'imperatore, per mezzo
+del suo segretario Giovanbattista Castaldi, il segreto della congiura,
+egli continuò le sue conferenze col Moroni, coi ministri del papa e de'
+Veneziani, onde impegnare ciascuno de' socj a compromettersi
+separatamente[175].
+
+ [175] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 329. -- Arn. Ferroni, l. VIII, p.
+ 162. -- P. Jovii Vita Davali Piscarii, l. VII, p. 423. -- G. v.
+ Frundsberg, B. III, f. 58._
+
+Francesco II Sforza ricevette frattanto, nel mese d'agosto,
+l'investitura del ducato di Milano, spedita da Carlo V; ma vincolata ad
+onerosissime condizioni. Egli doveva versare nel primo anno cento mila
+ducati alla camera imperiale, ed obbligarsi a pagarne altri cinquecento
+mila a termini più lontani; oltre a che doveva costringere d'ora innanzi
+tutto il Milanese a provvedersi di sale alle saline dell'arciduca
+Ferdinando d'Austria, e ciò era un abbandonare a questo principe
+straniero la gabella più importante degli stati di Milano[176].
+Francesco Sforza accettò questa investitura, e oltre alle somme enormi
+ch'egli aveva già consegnate ai generali imperiali, pagò ancora
+cinquanta mila ducati a conto di quella che gli era recentemente
+domandata; ma la sua malattia, che peggiorò molto in breve tempo, e
+manifestavasi con sintomi tali che davano assai da temere, ritardò tutte
+le misure degli alleati. Alla morte di Francesco Sforza, la quale era da
+tutti creduta imminente, il di lui feudo doveva cadere all'imperatore.
+Il Pescara mostrò ai congiurati, che, in vista di cotale avvenimento,
+egli non si potea dispensare dal raccorre le guarnigioni spagnuole
+sparse in Lombardia, e dal chiamarvi inoltre due mila landsknecht; per
+cui era forza d'abbandonare il pensiero di opprimere a un tratto
+l'armata imperiale. Il Moroni, cui erasi cercato di rendere sospetto il
+Pescara, aveva fino allora risposto, ch'egli sarebbe stato sempre
+padrone di arrestarlo nel castello di Milano con tutti i capitani
+imperiali, ove quel generale avesse voluto abbandonare la causa
+italiana[177].
+
+ [176] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 324._
+
+ [177] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 328. -- Fr. Belcarii, l. XVIII,
+ p. 564 -- Joseph Ripamontii Hist. Mediolan., l. IX, p. 709._
+
+Un altro avvenimento ancora teneva sospesi i congiurati; seppesi
+bentosto che Francesco I, cruciato oltremodo di non avere potuto nel
+corso di due mesi ottenere un abboccamento con Carlo V, era caduto
+gravemente ammalato nel castello di Madrid, e pareva, anche a dire dei
+medici, non dovere ormai vivere che pochi giorni. La di lui morte
+avrebbe privato a un tratto Carlo V di tutti i vantaggi ch'egli avea
+creduto ritrarre dalla battaglia di Pavia; perciò l'imperatore, temendo
+per la vita del suo prigioniero, erasi affrettato di visitarlo, aveagli
+dato le più lusinghiere speranze, e s'era mostrato vicinissimo a
+riconciliarsi con lui. Da un momento all'altro un trattato di pace
+poteva essere sottoscritto fra questi due monarchi, e desso avrebbe
+rotte tutte le precauzioni della lega, ponendo, per quanto era da
+supporsi, l'Italia nell'assoluta dipendenza dell'imperatore[178].
+
+ [178] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 330. -- Mém. de M. du Bellay, l.
+ III, p, 15. -- Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 565. -- Arn. Ferronii, l.
+ VIII, p, 162._
+
+Ma i due ammalati, della vita de' quali omai disperavano tutti,
+risanarono; ed il Pescara fu assalito dalla malattia che dovea prima di
+due mesi strascinarlo al sepolcro. Egli però non volle aspettare più
+tardi a levarsi la maschera dal volto; la sua lentezza e la sua
+apparente irresoluzione aveano di già inquietato non poco gli alleati
+italiani[179]. Dal canto loro gli ufficiali spagnuoli s'erano accorti
+delle pratiche che si andavano maneggiando intorno a loro; e Antonio di
+Leyva aveva pubblicamente minacciato di fare uccidere il Moroni, che i
+suoi compatriotti odiavano a morte[180].
+
+ [179] Lettera del 19 settembre di G. M. Giberti a Domenico Sauli.
+ _T. I, f. 174. Lett. de' Principi._
+
+ [180] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 332._
+
+Il 14 d'ottobre, il marchese di Pescara, che sentivasi già oppresso da
+grave malattia, invitò il cancelliere Moroni a venirlo a trovare nel
+castello di Novara, dove risiedeva. Il Moroni, tenuto da tutti pel più
+astuto, pel più diffidente, pel più doppio degli Italiani, non istimava
+il marchese, ed avealo più volte rappresentato come il più perfido e
+crudele fra gli uomini: diceva che qualora avesse dovuto arrestarlo,
+avrebbe approfittato dell'istante in cui questo generale visitava il
+duca ammalato nel castello di Milano; pure si lasciò prendere egli
+medesimo in simigliante insidia. Venne al marchese, che giaceva ammalato
+nel castello di Novara; entrò di bel nuovo in tutte le particolarità del
+suo progetto per disperdere i soldati spagnuoli, sorprenderli,
+svaligiarli o assassinarli. Il Pescara, che lo interpellava, aveva fatto
+nascondere Antonio di Leyva dietro una tappezzeria, onde potesse udire
+la loro conversazione. Quando il Moroni uscì dalla stanza, fu arrestato
+e condotto nel castello di Pavia, ove si recò in breve anche il Pescara
+per interrogarlo come giudice intorno ad una cospirazione, nella quale
+era fino allora egli medesimo entrato come complice[181].
+
+ [181] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 353. -- Gal. Capella, l. V, f.
+ 57. -- Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 565. -- Bened. Varchi, l. II, p. 31.
+ -- Jac. Nardi Ist. Fior., l. VII, p. 314._ -- Lettera di G. M. Giberti
+ a Domenico Sauli, dopo l'arrestazione del Moroni. _T. II. Lett. de'
+ Principi, f. 19._
+
+Il Pescara, coll'arrestare il Moroni e col cominciare con pubblicità il
+di lui processo, aveva soprattutto in vista di compromettere il duca di
+Milano, e di somministrare occasione all'imperatore di dichiararlo
+scaduto dal suo feudo. Egli aveva di già guarnigione in Lodi ed in
+Pavia; ma, onde porre in sicurezza l'armata ch'egli comandava, chiese
+ancora al duca la consegna di Cremona, di Trezzo, di Lecco e di
+Pizzighettone. Il duca, gravemente ammalato, e che aveva perduto col suo
+grande cancelliere Moroni il più fermo appoggio del suo carattere, e
+tutta la prudenza del suo consiglio, cedette senza resistenza. Il
+Pescara, dopo essersi fatte consegnare queste piazze, dimandò ancora che
+gli fosse data in mano la fortezza di Cremona, e che il duca, al quale
+concedeva per abitazione la fortezza di Milano, non gl'impedisse di
+circondare la medesima con opportuni trinceramenti, e di cominciare
+tutte le fortificazioni necessarie a metterlo in grado di eseguire senza
+ritardo gli ordini che riceverebbe dall'imperatore. Francesco Sforza
+ricusò queste nuove domande, e non volle nè anche dare in consegna al
+Pescara nè il suo proprio segretario, Giannangelo Ricci, nè Poliziano,
+segretario del Moroni. Non aveva avuto tempo di raccorre se non che
+pochi viveri nel castello di Milano; nulla meno vi si rinchiuse
+coraggiosamente con ottocento fanti scelti, e quando gli Spagnuoli
+cominciarono ad aprire le trincee per assediarlo, fece fuoco sopra i
+lavoratori[182].
+
+ [182] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 434. -- Gal. Capella, l. V, p.
+ 57. -- Benedetto Varchi, l. II, p. 33. -- Jac. Nardi, l. VII, p. 314._
+
+L'occupazione del ducato di Milano sbigottì tutti i consiglj delle
+potenze d'Italia; le pratiche loro col Moroni erano palesi, ed
+esponevanli a tutta la vendetta dell'imperatore, nel tempo ch'essi non
+erano ancora apparecchiati a fargli la guerra. A quest'epoca il
+protonotaro Caraccioli, ambasciatore di Carlo V a Venezia, offriva di
+accettare, sotto condizione che la repubblica rientrasse nell'alleanza
+imperiale, gli ottanta mila ducati che il senato erasi mostrato disposto
+di pagare in compenso di que' sussidj che la repubblica medesima avrebbe
+dovuto somministrare nell'ultima guerra. Ma per grande che fosse il
+pericolo in cui trovavasi la repubblica di Venezia, ella non si potè
+risolvere a fabbricarsi in tal modo da se stessa le proprie catene, e il
+senato ricusò di sottoscrivere, infino a tanto che il ducato di Milano
+sarebbe occupato dagl'Imperiali; conciossiachè, soggiugneva esso, era
+appunto per impedire la riunione di questo ducato agli stati di un altro
+sovrano, già padrone del regno di Napoli, che s'era impegnato per
+trent'anni continui in tante guerre diverse. La malattia del Pescara,
+che andava peggiorando ogni giorno, impedì che le ostilità tenessero
+dietro a questo rifiuto[183].
+
+ [183] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 434. -- P. Paruta Hist. Ven., l.
+ V, p. 352._
+
+Nel medesimo tempo due uomini che aveano macchiati coi tradimenti i più
+rari talenti e un carattere che non era privo di nobile grandezza,
+conobbero a prova che il favore dei principi non è sufficiente
+risarcimento alla perdita della pubblica stima sagrificata per compiacer
+loro. Il contestabile di Borbone era giunto a Toledo il 14 novembre
+presso all'imperatore. Egli era stato accolto da lui colle maggiori
+dimostrazioni di stima e d'amicizia, ed onorato siccome quegli che
+doveva sposare la sorella del monarca ed ascendere un giorno sul trono;
+ma quanto erano grandi e molte le carezze che Carlo V prodigavagli,
+altrettanto era umiliante il dispregio in cui i nobili castigliani
+mostravano di tenerlo. Quest'uomo, che aveva venduto agli stranieri il
+proprio suo re e la sua patria, non pareva loro potere con nessuna virtù
+con niuno servigio cancellare cotanta infamia; e quando Carlo V dimandò
+al marchese di Villena che volesse prestare il suo palazzo al
+contestabile, questi rispose che non poteva ricusar nulla al suo
+sovrano, ma che, appena partito il Borbone, egli incendierebbe colle sue
+proprie mani il palazzo, siccome quello che sarebbe stato infamato dalla
+presenza di un traditore[184].
+
+ [184] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 335._
+
+Dall'altro canto il Pescara, che, per conciliarsi più sicuramente il
+favore di Carlo V, erasi avvilito a ciò che v'ha di più abjetto nella
+condotta d'una spia, a corrompere egli medesimo coloro che voleva
+denunciare, era divenuto bersaglio dell'orrore e del disprezzo di tutti
+gl'Italiani che aveva traditi. Nato nel casato catalano d'Avalos, già
+venuto nel regno di Napoli e domiciliatovisi con Alfonso I, egli aveva
+cominciato i suoi primi fatti d'armi alla battaglia di Ravenna, nella
+quale era stato fatto prigioniero. D'allora in poi erasi trovato
+presente a tutte le guerre d'Italia, e benchè non oltrepassasse i
+trentasei anni, aveva acquistata grandissima esperienza; erasi distinto
+col suo ingegno inventore, la sua attività, il suo coraggio, i suoi
+stratagemmi; avea saputo rendersi caro all'infanteria spagnuola, cui
+comandò lungo tempo, e soleva dire che gli rincresceva di non essere
+nato piuttosto in Ispagna che in Italia. In quell'epoca medesima egli
+era oppresso da una malattia che non aveva diligentemente curata, e morì
+in Milano il 30 di novembre, nel mentre che Vittoria Colonna, sua
+moglie, celebre nella letteratura, era partita in tutta fretta da Napoli
+per venirlo ad assistere, e non aveva ancora oltrepassato Viterbo[185].
+
+ [185] _P. Jovii Vita Ferd. Davali Piscarii, l. VII, p. 423-425. --
+ Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 336. -- Gal. Capella, l. V, f. 60. --
+ Ist. di Gio. Cambi, t. XXII, p. 275. -- Scip. Ammirato, l. XXX, p.
+ 356. -- Jos. Ripamontii, l. IX, p. 711._
+
+La morte del Pescara accrebbe il coraggio de' Veneziani, e di tutti
+coloro che in Italia volevano assicurare coll'armi la propria
+indipendenza: supponevano che l'armata imperiale fosse tanto più
+indebolita da una perdita così grande, che il contestabile di Borbone e
+il vicerè Lannoy erano assenti entrambi; perciò sollecitavano il papa di
+sottoscrivere, mentre Francesco Sforza era ancora padrone del castello
+di Milano, una lega necessaria per salvare l'Italia dall'assoluta
+schiavitù che la minacciava. La reggente di Francia prometteva di
+sovvenir loro cinquecento lance francesi e quaranta mila ducati al mese,
+i quali bastavano ad assoldare diecimila Svizzeri; e nel medesimo tempo
+doveva cominciare la guerra sulle frontiere della Spagna per impedire a
+Carlo V di mandare soccorsi in Italia. Enrico VIII, che verso il finire
+di agosto aveva sottoscritta colla reggente un'alleanza difensiva, e che
+aveavi messa per condizione ch'ella non abbandonerebbe nessuna provincia
+del regno per riscattare suo figliuolo, facevasi mallevadore delle
+promesse cui si obbligava il governo francese. Il papa e i Veneziani,
+de' quali il primo trattava anche a nome de' Fiorentini, ed i secondi a
+nome anche del duca di Ferrara, dovevano somministrare a spese comuni
+mille ottocento uomini d'armi, due mila cavaleggieri e venti mila fanti;
+la flotta veneziana, unita alla francese, doveva attaccare
+contemporaneamente Genova o il regno di Napoli[186].
+
+ [186] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 337. -- P. Paruta Hist. Ven., l.
+ V, p. 353. -- Gal. Capella, l. V, f. 58. -- Lett. de' Principi, t. I,
+ f. 175, 176 etc. -- Rymer Conv. Litt., t. XIV, p. 481._
+
+Ma un progetto così difficile e così pericoloso da eseguirsi avrebbe
+incusso timore anche ad un uomo di carattere più fermo e deciso, che non
+lo era Clemente VII. Questi, dacchè era salito sul trono, avea delusa
+l'aspettazione di tutti coloro che credevano conoscerlo; e dava allora a
+divedere che se l'amministrazione sua era stata gloriosa durante il
+regno di suo cugino Leon X, ciò doveasi attribuire molto più alla
+fermezza e risoluzione di Leone, che all'abilità sua nel servirlo.
+Sempre indeciso, e pronto a disdirsi, sbigottito sempre dagli ostacoli
+quando s'appigliava ad una risoluzione, e dimenticandosi allora di tutti
+quelli per cui aveva abbandonata la risoluzione contraria, egli
+fluttuava sempre fra partiti estremi, lasciava passare il momento
+d'agire, e quand'era poi costretto a decidersi, ora si abbandonava da
+disperato a ciò che riguardava come una fatalità, ora cedeva alle
+sollecitazioni dei suoi ministri, senza essere per altro persuaso di
+quelle ragioni che per avventura gli allegavano. Questa irrisoluzione
+veniva accresciuta ancora dalla scissione manifestatasi nel suo più
+intimo consiglio. Erano confidenti di Clemente VII frate Nicola di
+Schomberg, dominicano tedesco, creato dal papa arcivescovo di Capoa, e
+Giovan Matteo Ghiberti, che occupava la carica di datario apostolico;
+Clemente operava il più delle volte dietro i consiglj di costoro. Ma il
+Schomberg aveva abbracciato con zelo il partito dell'imperatore; e il
+Ghiberti, quantunque riponendo poca fiducia nella Francia, ed amaramente
+lagnandosi del difetto di discrezione e di fede di questa corte, voleva
+unirsi a lei per difendere l'indipendenza italiana; costoro non temevano
+di dare la maggiore pubblicità alle loro contese, e le loro alternative
+vittorie scemavano il credito del papa. Questi erasi finalmente risolto
+a sottoscrivere la lega proposta; tutti gli articoli erano già
+convenuti, ed era pure giunto il giorno fissato alla conclusione, quando
+sentendo egli arrivato a Genova il commendatore Errera con muove
+proposizioni dell'imperatore, sospese ogni cosa per sentirle[187].
+
+ [187] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 340._ -- Lettera di Clemente VII
+ a Carlo V intorno all'arrivo di Errera; Roma 16 dicembre 1525.
+ _Lett. de' Principi, t. I, f. 177. -- Ben. Varchi, l. II, p. 25._
+
+Questi articoli erano tali da lusingare Clemente, e ciò s'era procurato
+a bella posta per distorlo da un'alleanza che Carlo V temeva. Gli si
+promettevano la restituzione di Reggio e Rubbiera, il mantenimento di
+Francesco Sforza nel ducato di Milano, ed ove questi morisse senza
+eredi, la cessione del ducato medesimo al contestabile di Borbone, che
+Clemente VII aveva imprudentemente proposto egli stesso, sebbene poscia
+si fosse di leggieri avveduto che questo ducato non sarebbe meno
+dipendente dall'imperatore, qualora venisse tra le mani del Borbone, di
+quello che lo sarebbe se governato fosse da un vicerè; ma presto si potè
+conoscere che questa proposizione artificiosa era un'insidia tesa al
+papa. Benchè Carlo V avesse avuto avviso già da due giorni dell'arresto
+del Moroni e della spogliazione del duca di Milano, egli però non ne
+faceva alcun cenno negli articoli che presentava, onde aver campo di
+potere dichiarare in seguito, che tali avvenimenti, venuti
+posteriormente alla sua saputa, cambiavano lo stato degli affari, e che
+il prevaricamento del duca di Milano, dovendo essere dietro le leggi
+imperiali punito almeno colla morte civile, lasciava aperta la
+successione del duca, e piena libertà all'imperatore d'investirne
+immediatamente il duca di Borbone[188].
+
+ [188] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 341. -- Fr. Belcarii, l. XVIII,
+ p, 568 e 570. -- Scip. Ammirato, l. XXX, p. 356._
+
+Gli ambasciatori imperiali promettevano di far correggere
+quest'ommissione, e stipulare la guarenzia del ducato di Milano in que'
+termini stessi che il papa vorrebbe dettare; ma chiedevano due mesi di
+tempo per ricevere risposta dalla Spagna, e volevano che fino a
+quell'epoca Clemente VII non s'impegnasse in nessun modo coi loro
+nemici. Il papa comprese di leggieri non esser altro cotale dimanda se
+non che un'astuzia diretta a guadagnar tempo; ma dimostrò a' suoi
+consiglieri che poteva accordare senza nulla perdere il termine
+richiesto. Egli giudicava con molta accortezza che un trattato, da lui
+sottoscritto prima che il re di Francia fosse posto in libertà, non
+sarebbe che uno spauracchio di cui la reggente approfitterebbe per
+ottenere dall'imperatore la libertà di suo figliuolo, e ch'ella porrebbe
+sempre fra le sue prime offerte l'abbandono de' suoi nuovi alleati
+d'Italia. Ma s'egli invece lasciava che la reggente trattasse come
+potrebbe coll'imperatore, non eravi quasi più dubbio che le condizioni
+di questi non fossero intollerabili, e non fossero in conseguenza quasi
+immediatamente violate. Dall'abuso della vittoria doveva necessariamente
+nascere una nuova guerra; e tornava assai più conto agl'Italiani
+trattare con Francesco impaziente di vendicarsi, anzi che con Francesco
+mercanteggiante ancora per la propria libertà[189].
+
+ [189] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 342._
+
+Tale era lo stato delle negoziazioni al principio del 1526. Carlo V
+poteva a sua scelta o, trattando con moderazione Francesco I,
+obbligarselo coi benefizj, e lasciandogli la Francia intatta,
+persuaderlo ad abbandonare l'Italia alle armi imperiali; o al contrario,
+accontentando gli stati italiani, tranquillandoli intorno ai suoi
+progetti di monarchia universale, e sciogliendo così la loro lega, ed
+assicurandosi dell'amicizia loro, spingere poscia i suoi vantaggi contro
+la corona di Francia e spogliarla di alcune province. Ognuno di questi
+progetti era suggerito ed appoggiato da alcuno de' consiglieri di Carlo:
+ma egli, che per più capi somigliava al suo avo Massimiliano, che,
+siccome usava quest'ultimo, non misurava giammai i suoi progetti colle
+sue forze, e dimenticavasi che il denaro gli veniva meno quasi sempre
+nel primo mese di ogni campagna, s'appigliò egli solo a un terzo partito
+più gigantesco degli altri due: ciò era di stendere contemporaneamente
+il suo scettro sull'Italia e sulla Francia, di assicurarsi del ducato di
+Milano, di ridurre all'ubbidienza il papa e i Veneziani, chiusi entrambi
+allora nei suoi stati, e di strappare nel medesimo tempo di mano a
+Francesco I alcuna delle migliori province del di lui regno[190].
+
+ [190] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 343-350._
+
+Formato cotale divisamento, l'imperatore, a malgrado dell'opposizione
+costante del suo gran cancelliere Mercurio Gattinara, dettò al suo
+prigioniero il trattato di Madrid, che fu sottoscritto il 14 di gennajo
+del 1526. Il re, impaziente della sua cattività, e riguardandosi a
+cagione della violenza che gli si faceva, sciolto da quegli impegni cui
+si obbligava, acconsentì a quasi tutto ciò che gli venne dimandato.
+Abbandonò all'imperatore il ducato di Borgogna, il contado di Charolois,
+le signorie di Noyers e di Castel-Chinone, il viscontado d'Ausonna e la
+terra di san Lorenzo; rinunciò alla signoria della Francia sui contadi
+di Fiandra e d'Artois; s'obbligò pure a rendere al duca di Borbone, e a
+tutti i ribelli che lo avevano seguito, le loro terre, i loro feudi e le
+signorie loro. Nel mentre ch'egli sagrificava in questo modo diritti
+così importanti della corona di Francia, abbandonava anche i suoi
+alleati alla cupidigia dell'imperatore. Prometteva di ridurre Enrico
+d'Albretto, fatto ancor egli prigioniere alla battaglia di Pavia, ma
+sottrattosi poscia alla cattività in grazia dell'ardimento del suo
+paggio, a rinunciare al nome e alle armi di re di Navarra; cedeva
+all'imperatore tutte le sue pretese sul regno di Napoli, il ducato di
+Milano, Genova ed Asti, e prometteva di somministrargli truppe di terra
+e di mare, che l'accompagnassero in Italia, quando andrebbe a pigliare
+la corona imperiale; con che esprimeva chiaramente che lo ajuterebbe a
+soggiogare il papa, i Veneziani, i Fiorentini, i duchi di Milano e di
+Ferrara, nuovi alleati del re, che soli potevano, colla resistenza che
+avessero per avventura voluto opporre, far nascere il bisogno di
+un'armata imperiale in Italia all'istante dell'incoronazione. A
+guarenzia di questo trattato Francesco I doveva sposare Eleonora, regina
+di Portogallo, sorella dell'imperatore, e il Delfino sposare Maria,
+figliuola di Carlo V. Ad onta però di questa unione delle due famiglie,
+il re dovea consegnare come ostaggi all'imperatore due de' suoi
+figliuoli, onde assicurare l'osservazione del trattato, che egli
+medesimo oltre a ciò era tenuto di ratificare, tostocchè sarebbe libero,
+nella prima città del suo regno[191].
+
+ [191] _Il trattato in Leonardo, Corpo Diplomatico, t. II. -- e in
+ Rymer, Acta, l. XIV, p. 308. -- Hist. de la Diplom. fr. t. I, v.
+ 332-336. -- Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 351. -- Mém. de M. du Bellay,
+ l. III, p. 18. -- Arn. Ferroni Burdigalensis, l. VIII, p. 162. -- Fr.
+ Belcarii, l. XVIII, p. 569. -- Georg. v. Frundsberg, B. III, f. 159._
+
+A tali condizioni Francesco I fu rilasciato in cambio de' suoi due
+figliuoli, il giorno 18 marzo 1526, in una barca legata nel mezzo del
+fiume Andaye, il quale divide Fontarabia da Bajonna. L'Italia,
+consapevole delle clausole e dell'esecuzione di questo trattato, stette
+tutta tremante in aspettazione delle prime operazioni del re di Francia,
+onde vedere se egli aveva in animo di osservare le sue promesse, e di
+condannarla così a perpetua schiavitù[192].
+
+ [192] _Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 353. -- P. Paruta Ist. Ven., l.
+ V, p. 354. -- Gal. Capella, l. V, f. 58. -- Arn. Ferroni, l. VIII, p.
+ 163. -- Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 19. -- Fr. Belcarii, l.
+ XVIII, p. 571. -- Benedetto Varchi, l. II, p. 36. -- Ist. di Gio.
+ Cambi, t. XXII, p. 296. -- Scip. Ammirato, l. XXX, p. 357._
+
+
+
+
+CAPITOLO CXVII.
+
+ _Lega degl'Italiani per difendere la loro indipendenza. Sono
+ abbandonati dalla Francia, e mal serviti dal duca d'Urbino;
+ crudeltà degl'Imperiali in Lombardia. Clemente VII sorpreso nel
+ Vaticano dai Colonna è forzato di acconsentire ad una tregua,
+ che poi viene da lui violata._
+
+1526.
+
+
+L'Italia mai non erasi mostrata tanto disposta ad armarsi per la propria
+indipendenza come nell'istante in cui le fu noto il trattato di Madrid.
+L'espulsione dei barbari era il voto di tutti gli stati, di tutte le
+province, di tutte le condizioni: e di questo nome di barbari, che
+gl'Italiani davano allora ad una voce agli oltremontani, non eransi
+giammai in altri tempi renduti più meritevoli tutti i popoli che
+guastarono la bella Italia ne' trent'anni che precedettero quest'epoca.
+La civiltà aveva, a dir vero, fatti progressi nelle corti e nelle
+capitali dei principi oltremontani; ma la barbarie regnava tuttavia tra
+la generalità dei popoli, ed in particolare nelle armate. Giammai tanta
+cupidigia, tanta crudeltà, tanta perfidia non eransi a gara mostrate
+dalle diverse nazioni. Giammai le città non erano state più
+frequentemente e più inumanamente saccheggiate; giammai i contadini
+ridotti a tale eccesso di disperazione. Dall'una all'altra estremità
+d'Italia, ogni provincia aveva più d'una volta sperimentata l'asprezza
+de' comandanti stranieri, l'insolenza e la rapacità dei soldati. La
+Sicilia, la di cui antica costituzione non veniva più rispettata, dacchè
+il suo monarca regnava sopra la metà dell'Europa, era così insofferente
+del giogo spagnuolo, che il timore de' supplicj non bastava a frenare i
+cospiratori, tenuti ubbidienti soltanto dalla continua forza che gli
+opprimeva. Il regno di Napoli, dopo avere lungo tempo sofferto il giogo
+francese, era ridotto a desiderarlo, dacchè i soldati spagnuoli,
+accantonati senza paga nelle loro campagne, rifacevansi sugl'infelici
+contadini delle ruberie dei tesorieri reali; dacchè i vicerè opprimevano
+il commercio coi monopolj, moltiplicavano gli asili accordati ai
+facinorosi, e non si prendevano verun pensiero della giustizia. Lo stato
+della Chiesa, ruinato dall'inquieto carattere di tre pontefici che si
+erano succeduti con eguale ambizione, piagneva tuttavia le perfidie di
+Alessandro VI, quando Giulio II e Leon X vi chiamarono nuovi sciami di
+stranieri. La lunga guerra di Pisa aveva lasciata nella desolazione metà
+della Toscana; e nel sacco di Prato quest'industriosa contrada aveva
+imparato a conoscere l'avarizia e la crudeltà degli Spagnuoli. In tutta
+l'estensione degli stati veneziani non si trovava un piccolo distretto
+che non avesse avuto triste esperimento della brutalità de' Tedeschi, e
+che nelle guerre eccitate dalla lega di Cambrai non fosse stato più
+volte saccheggiato. Genova era stata di fresco abbandonata al sacco
+degli Spagnuoli dal marchese di Pescara. Gli stati di Ferrara, che sì
+lungo tempo aveano tentata l'ambizione di Giulio II e di Leone X, erano
+stati irrigati di sangue, e quelli di Mantova esposti ai medesimi
+guasti. Più sventurata di tutte le altre province, la Lombardia non
+aveva mai cessato d'essere il teatro della guerra dopo la prima
+spedizione di Carlo VIII; presa più volte e ripresa dai Francesi, dagli
+Spagnuoli, dai Tedeschi, dagli Svizzeri, non sapeva quale di questi
+barbari popoli dovesse più abborrire. Il Piemonte ed il Monferrato,
+senz'essere in guerra per proprio conto, n'erano ogni anno il teatro, e
+gli sventurati loro abitanti venivano puniti da un partito per essere
+stati esposti alle violenze di un altro. In questo universale stato di
+patimenti, di cui nulla presagiva il fine, gl'Italiani, poichè non
+potevano sperar pace, invocavano almeno una guerra nazionale, una guerra
+nella quale combattessero e soffrissero per la loro libertà, per la loro
+indipendenza, per un governo scelto da loro, e non per passare dalle
+mani di un padrone che detestavano a quelle di un altro egualmente
+abborrito.
+
+Le circostanze presenti non sembravano meno favorevoli alla liberazione
+dell'Italia di quel che lo fosse questa generale disposizione degli
+spiriti. Lo spogliamento di Francesco Sforza aveva disvelata
+l'insaziabile ambizione di Carlo V e corrucciati tutti i sudditi di
+questo sventurato principe, allora assediato nel castello di Milano; e
+non ve n'era un solo che non si credesse chiamato ad impugnare le armi
+per difendere un sovrano riconosciuto da tutta l'Europa, ed in favore
+del quale erano stati conchiusi tanti trattati. In fatti universale era
+il fermento e le insurrezioni anche in Milano giornaliere, mentre
+l'armata dell'imperatore, indebolita dalle diserzioni, mancante di
+munizioni, mal pagata, e per le continue sue vessazioni diventata
+l'oggetto dell'odio universale, lungi dal poter resistere ad un attacco
+straniero, non sembrava pure in istato di potersi sostenere contro gli
+abitanti del paese.
+
+Di quest'epoca Carlo V aveva sposata Isabella di Portogallo, che gli
+aveva recata in dote la prodigiosa somma di novecento mila ducati; vale
+a dire quanto abbisognava per mantenere un anno un'armata di venti mila
+uomini di milizia svizzera, che di tutte era la più dispendiosa; ma tale
+era il disordine delle finanze dell'imperatore, che anche in tale
+circostanza aveva trovata la maniera di essere senza danaro. La
+ribellione dei contadini che aveva cominciato nella Svevia, e che
+minacciava tutto l'impero, aveva acceso il fuoco nella Germania. La
+Spagna non si era per anco riavuta dall'ultima sua guerra civile, nè
+ancora mostravasi prontamente ed interamente ubbidiente al monarca.
+L'Ungheria, che ne' due precedenti secoli aveva presa tanta parte nelle
+cose dell'Italia, più non poteva abbadarvi, essendo costretta a
+sostenere sola, per la difesa della Cristianità, il terribile peso della
+guerra de' Turchi; ed il giovane Lodovico II, re d'Ungheria e di Boemia,
+diede il 29 di agosto di questo stesso anno la fatale battaglia di
+Mohacz, in cui perì colla maggior parte della sua nobiltà, porgendo così
+occasione a Ferdinando, fratello di Carlo V, di raccogliere quelle due
+corone, ma nello stesso tempo richiamando tutta la sua attenzione verso
+i confini de' Turchi[193]. Gli altri, potentati posti in guardia
+dall'ambizione di Carlo V, vedendolo nello stesso tempo minacciare col
+trattato di Madrid l'Italia e la Francia, desideravano che gl'Italiani
+si rendessero indipendenti, ed erano disposti a soccorrerli. Il re di
+Francia rinunciava a' suoi pretesi diritti sul Milanese e sul regno di
+Napoli; ed il re d'Inghilterra eccitava il papa a farsi capo di una
+lega, che assicurasse colla libertà del suo paese quella dell'Europa.
+
+ [193] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 406. -- Alfonso de Ulloa Vita di
+ Carlo V, l. II, p. 113. -- Ejusd. Vita di Ferdinando imperatore, l.
+ I, p. 17._
+
+Ma perchè un paese possa liberarsi dal giogo degli stranieri, d'uopo è
+che i suoi popoli si accostumino alla milizia, e che i suoi capi non
+manchino di risolutezza: e queste due qualità mancavano agl'Italiani. La
+fanteria comune levata nel paese era universalmente riconosciuta
+inferiore alla tedesca, alla spagnuola, alla svizzera. Non è perciò che
+non si fossero veduti particolari corpi, formati da buoni capitani,
+uguagliare in valore le migliori truppe d'Europa: Federico da Bozzolo,
+Renzo di Ceri e Giovanni de' Medici, avevano dato alle loro bande
+italiane una riputazione confessata da tutte le nazioni; ma la maggior
+parte de' fanti, assoldati mensilmente e licenziati alla fine d'ogni
+campagna non potevano pareggiarsi a quelle truppe scelte. Altronde il
+carattere de' soldati non indicava quello della massa del popolo. Le
+persone di mala vita, i vagabondi, gli assassini, erano quasi i soli che
+si lasciassero persuadere ad entrare nelle armate; i contadini non
+avevano veruna abitudine al servizio, ed i borghesi erano ancora più
+timidi. Quasi in ogni luogo i sudditi dello stato erano disarmati; e se
+qualche governo aveva avuto la saviezza d'arrolare e d'esercitare le sue
+milizie, mancando lo spirito militare nei capi, non poteva diffondersi
+nella massa del popolo. Per tal modo l'ordinanza de' Fiorentini, ch'era
+forse la milizia d'Italia e la meglio organizzata, era diventata un
+continuo oggetto di ridicolo a cagione della sua viltà.
+
+Ma più che il coraggio militare alle truppe, mancava il coraggio di
+spirito ai governi. Quello che in addietro animava i consiglj della
+repubblica fiorentina, più non trovavasi in veruna parte d'Italia. I
+Veneziani erano famosi per conto della loro prudenza, ma il loro sistema
+riducevasi a salvare il presente a spese dell'avvenire, a sottrarsi con
+destrezza alle difficoltà, e ad aspettare soccorso dal tempo. Dopo avere
+lungo tempo fatta buona prova, doveva all'ultimo necessariamente
+produrre disastri. Clemente VII, la di cui profonda politica era stata
+lungamente ammirata quando era consigliere di Leon X, e quando credevasi
+ch'egli avesse tutto calcolato e tutto preveduto, mancava essenzialmente
+di risoluzione. Nè egli sapeva prendere opportunamente un partito, nè
+sostenerlo con costanza; scioccamente sagrificava per avarizia i suoi
+mezzi di difesa; e quand'erasi in tal modo dato in mano de' nemici, era
+solito d'entrare per pusillanimità in impegni contrarj ai suoi
+interessi.
+
+Non pertanto i Veneziani ed il papa erano le sole potenze che ancora
+conservassero in Italia il sentimento della loro indipendenza; e loro
+toccava il dirigere l'ultimo sforzo a pro della libertà italiana. Essi
+lo sentivano, e non abbandonarono i progetti formati in tempo della
+cattività di Francesco I; e quando lo seppero tornato ne' suoi stati, si
+affrettarono di spedire a Parigi i loro ambasciatori sotto colore di
+felicitarlo, ma in sostanza per iscandagliare le sue disposizioni,
+dissuaderlo dall'osservanza del trattato di Madrid, e piuttosto
+consigliarlo ad entrare con loro in una lega, che porrebbe limiti
+all'ambizione ed alle usurpazioni dell'imperatore[194].
+
+ [194] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 357. -- Ben. Varchi Stor. Fior.,
+ l. II, p. 38. -- P. Paruta, Ist. Ven., l. V, p. 354. -- Gal. Capella,
+ l. V, f. 58. -- Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 572. -- Jac. Nardi, l. VII,
+ p. 315. -- Gio. Cambi, t. XXII, p. 280. -- Georg. von Frundsberg, B.
+ III, f. 61._
+
+Gli ambasciatori del papa e di Venezia non tardarono a conoscere le
+disposizioni del re. Lagnavasi egli altamente della violenza che gli si
+era fatta per costringerlo a sottoscrivere il trattato di Madrid, e
+dell'estrema durezza usata a suo riguardo. Andava replicando che il
+giuramento a cui era stato astretto, era meno valido assai e meno
+solenne che non quello della sua consacrazione, col quale erasi
+obbligato verso i suoi sudditi a non ismembrare la Francia. Sua madre e
+sua sorella, madama d'Alenson, le di cui negoziazioni in Ispagna erano
+tornate vane, professavano i medesimi principj. I grandi, non meno che
+il popolo, sembravano impazienti di lavare l'affronto ricevuto dal loro
+re; ed in pari tempo i ministri francesi si affrettavano di dichiarare
+agli ambasciatori italiani, che, rinunciando oramai ad un'ambizione
+ch'era riuscita fatale alla Francia, essi più non muovevano pretese nè
+sopra Milano, nè sopra Napoli, e soltanto desideravano che quelle
+province non ingrandissero i possedimenti d'un monarca rivale, ma che
+l'Italia tutta fosse libera e scuotesse ogni giogo straniero[195].
+
+ [195] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 359. -- P. Paruta Ist. Ven., l.
+ V, p. 355. -- Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 572._
+
+Queste assicurazioni sembravano proprie ad affrettare la conclusione
+della lega italiana, che, secondo i desiderj di Francesco I, trattavasi
+in Francia, affinchè gli ambasciatori inglesi vi potessero più
+facilmente intervenire: ma coloro che meglio penetravano nell'animo del
+re avrebbero potuto avvedersi che il suo coraggio, la confidenza nella
+propria fortuna e la sua ambizione erano stati domati dalla sventura:
+che oramai non desiderava che la pace; che si affretterebbe di
+ricuperare a qualunque altissimo prezzo i figliuoli dati in ostaggio; e
+che, quando Carlo V non gli chiedesse lo smembramento della Francia, e
+rinunciasse a privarlo della Borgogna, Francesco dal canto suo non
+farebbe difficoltà di sagrificare l'indipendenza d'Italia; di modo che
+quando stringeva gl'Italiani ad associarsi a lui, non facevalo che per
+potere trattare egli stesso poscia con maggior suo vantaggio, e vendere
+a più caro prezzo l'abbandono de' suoi alleati[196].
+
+ [196] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 360. -- P. Paruta, l. V, p. 357.
+ -- Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 573._
+
+Francesco I aveva adunati a Cognacco i principi ed i notabili del regno;
+gli aveva consultati intorno al trattato che aveva sottoscritto, e
+ricevuta la loro dichiarazione, ch'egli non aveva il diritto di alienare
+la Borgogna. Gli stati di questa provincia avevano protestato contro la
+loro separazione dal regno; e Francesco, da che trovavasi in libertà,
+avea rifiutato al signore di Lannoi, vicerè di Napoli, che l'aveva
+seguito, di ratificare il trattato di Madrid. Poco dopo questo rifiuto,
+il 22 di maggio del 1526, sottoscrisse un trattato d'alleanza con
+Clemente VII, i Veneziani e Francesco Sforza, il quale trattato, per
+essere il papa capo della confederazione, fu chiamato _la santa
+lega_[197].
+
+ [197] _Hist. de la Diplom. Fran., t. I, l. III, p. 340. -- Fr.
+ Guicciardini, l. XVII, p, 368. -- Mém. de M. du Bellay, l. III, p.
+ 22. -- Arn. Ferroni, l. VIII, p. 163. -- Fr. Belcarii, l. XVIII, p.
+ 574. -- Jac. Nardi, l. VII, p. 315_. -- Il trattato viene
+ letteralmente riportato nella vita di Giorgio Frundsberg, _l. IV, f.
+ 62._
+
+Lo scopo di questa lega era quello di far mettere in libertà i figli di
+Francesco I contro il pagamento di una taglia; di far restituire il
+ducato di Milano a Francesco Sforza, e la contea d'Asti colla sovranità
+abituale di Genova al re di Francia. Se Carlo V ricusava queste
+condizioni, i confederati, per costringerlo ad accettarle, obbligavansi
+ad unire in Italia a spese comuni un'armata di due mila cinquecento
+uomini d'armi, tre mila cavaleggieri e trenta mila fanti, mentre due
+armate francesi penetrerebbero, una in Lombardia e l'altra in Ispagna.
+Nello stesso tempo i confederati dovevano attaccare il regno di Napoli
+con una flotta di ventotto galere veneziane e pontificie. Dopo averne
+cacciati gli Spagnuoli, il papa doveva disporre di questo regno a favore
+di un principe italiano, il quale pagherebbe al re di Francia, in
+tacitazione de' suoi diritti, un annuo canone di settantacinque mila
+fiorini[198].
+
+ [198] _Hist. de la Diplom. Fran., t. I, l. III, p. 340. -- Fr.
+ Guicciardini, l. XVII, p. 368. -- Gal. Capella, l. V, f. 58. -- P.
+ Paruta, l. V, p. 358. -- Arn. Ferroni, l. VIII, p. 165. -- Scip.
+ Ammirato, l. XXX, p. 358._
+
+I confederati sentivano la necessità di non perdere tempo a far avanzare
+le loro truppe in soccorso dell'infelice duca di Milano, che, assediato
+nel castello della sua capitale, aveva dichiarato di non avere
+vittovaglie per tutto il mese di giugno[199]. Le violenze esercitate in
+Milano dalle truppe spagnuole vi avevano eccitata una sollevazione; ma
+sebbene il duca ne approfittasse per fare una sortita, non aveva trovati
+apparecchiati nè soccorsi, nè munizioni, ed era stato forzato a
+rientrare nel castello senza avere ottenuto verun vantaggio. Dal canto
+suo il popolaccio si era trattenuto a saccheggiare la corte vecchia in
+cui risiedeva il tribunale criminale, e dato così tempo agli Spagnuoli
+di porsi sulle difese. Non pertanto Antonio di Leiva, che li comandava
+di concerto con Alfonso d'Avalos, marchese del Guasto, e cugino del
+Pescara, conoscendo il pericolo della sua situazione, promise ai
+Milanesi per calmarli, che farebbe uscire di città tutte le truppe
+strettamente non necessarie all'assedio del castello[200]. Intanto altri
+Spagnuoli taglieggiavano gli stati di Parma e di Piacenza, e la stessa
+autorità del pontefice veniva o disprezzata o attaccata dagli agenti
+dell'imperatore[201].
+
+ [199] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 360. -- Mém. de M. du Bellay, l.
+ III, p. 24._
+
+ [200] _Gal. Capella, l. V, f. 60. -- Fr. Guicciardini, l. XVII, p.
+ 362. -- Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 572. -- Jac. Nardi Ist. Fior., l.
+ VIII, p. 317. -- Jos. Ripamontii Hist. Mediol., l. IX, p, 711._
+
+ [201] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 363_. -- Lettera di Clemente VII
+ a Carlo V per giustificare il cominciamento delle ostilità. _Ap.
+ Gal. Capellam, l. V, f. 59._
+
+In fatti il papa ed i Veneziani si affrettarono, anche prima che si
+conchiudesse la lega, di porsi in istato di agire. Il duca d'Urbino,
+generale dei Veneziani, si avanzò sull'Adda con tutti i suoi uomini
+d'armi, e sei mila fanti italiani; Guido Rangoni, generale del papa, si
+portò dal canto suo fino a Piacenza con altri sei mila fanti. Per
+rendere più formidabili queste due armate, sentivasi il bisogno di
+unirvi gli Svizzeri. L'istante era giunto di strignere le negoziazioni
+intavolate già da un anno coi cantoni dal vescovo di Veruli; ma gli si
+era così strettamente ordinato di non prendere verun positivo impegno,
+di non lasciar penetrare il segreto, di non compromettere il papa, che
+non potè far marciare gli Svizzeri colla desiderata prestezza. Gian
+Giacomo de' Medici, Milanese, che veniva contraddistinto col titolo di
+castellano di Musso, dal nome di un castello di cui si era impadronito
+in vicinanza de' Grigioni[202], e che cominciava a farsi nome colle armi
+e cogl'intrighi, promise al papa di assoldare sei mila Svizzeri ad un
+mezzo ducato l'uno d'arrolamento: Ottaviano Sforza, vescovo di Lodi, che
+pretendeva pure di avere grandissimo credito presso i cantoni, promise
+di levarne un egual numero pei Veneziani: ed i confederati si riposarono
+sulle promesse di questi raggiratori, cui affidarono il loro danaro in
+principio di giugno, raccomandando loro estrema diligenza[203].
+
+ [202] Sulla riva destra del lago di Como, presso Dongo. _N. d. T._
+
+ [203] Lettera del Ghiberti datario al vescovo di Veruli. Roma 22
+ giugno 1526. Tra le _Lett. dei Princ., t. I, f. 184. -- Fr.
+ Guicciardini, l. XVII, p. 365. -- P. Paruta Ist. Ven., l. V, p. 359._
+
+Ma in questo tempo il re di Francia era entrato in nuove negoziazioni
+con Carlo V, cui aveva offerti due milioni di scudi d'oro per la taglia
+de' suoi figliuoli, purchè a tale prezzo potesse conservare la Borgogna;
+minacciandolo in pari tempo colla lega che si stava formando contro di
+lui. Per guadagnare tempo intanto coi confederati, ricusava di
+sottoscrivere il trattato di Cognacco, finchè non avesse ricevute le
+ratifiche del papa e dei Veneziani; e con tale pretesto non pagava i
+quaranta mila scudi promessi ogni mese per levare gli Svizzeri, nè
+faceva avanzare le sue truppe[204].
+
+ [204] Lettera a messer Capino, nunzio del papa, presso al re di
+ Francia. Di Roma 5 giugno. _Lett. de' Princ., t. I, f. 185. -- Fr.
+ Guicciardini, l. XVII, p. 370._
+
+Gli alleati italiani avevano ordinato di cominciare le ostilità;
+mandavano ogni giorno rinforzi all'armata; Vitello Vitelli era giunto a
+quella del papa colle truppe fiorentine; vi si era recato ancora
+Giovanni de' Medici, dichiarato capitano della fanteria italiana, mentre
+che lo storico Guicciardini era stato nominato luogotenente del papa in
+tutti gli stati della Chiesa, ed era partito da Roma il giorno 7 di
+giugno per recarsi all'armata con una quasi illimitata autorità[205].
+
+ [205] Lett. di G. M. Ghiberti a messer Capino. Roma 9 giugno 1526.
+ _Lett. de' Princ., t. I, p. 189. -- Fr. Guicciardini, l. XVII, p.
+ 370. -- Ist. di Gio. Cambi, t. XXII, p. 280._
+
+Ma in mezzo agli apparecchj di guerra si continuavano le negoziazioni.
+Ugo di Moncade, che vantavasi d'essersi formato alla scuola di Cesare
+Borgia, era stato mandato da Carlo V prima al re di Francia, poi a
+Milano, indi a Roma, per cercare di sciogliere la lega, e per trattare
+separatamente o cogl'Italiani, o coi Francesi. Il Moncade aveva
+rifiutati i due milioni offerti dal re in cambio della Borgogna. Aveva
+date buone speranze al duca di Milano; ma giudicando che questi non
+potrebbe lungamente difendersi, non aveva voluto far sospendere
+l'assedio del castello. Giunto presso Clemente VII, gli aveva press'a
+poco offerto tutto ciò che poteva desiderare per l'Italia, a condizione
+che egli ed i Veneziani rinuncierebbero al trattato col re di Francia.
+Clemente per onore e per politica aveva risposto che oramai vi si era
+obbligato, e che più accettare non poteva condizioni, che in addietro
+aveva inutilmente domandate all'imperatore. Tutto adunque disponevasi
+per la guerra, ed i capitani imperiali, che si trovavano in Milano con
+pochissime truppe, in mezzo ad una popolazione ridotta a disperazione
+dai loro cattivi trattamenti, e tra nemici più forti, risguardavano omai
+come pericolosissima la loro situazione[206].
+
+ [206] Ugo di Moncade era in Milano circa nella metà di giugno, di
+ dove passò a Roma. _Lett. de' Princ., t. I, f. 196-201 e seg. -- Fr.
+ Guicciardini, l. XVII, p. 371. -- Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 575._
+
+Ma sgraziatamente per l'Italia e pel riposo d'Europa i Veneziani avevano
+affidato il comando della loro armata a Francesco Maria della Rovere,
+duca di Urbino; e siccome il rango di questo generale era di lunga mano
+superiore a quello del conte Guido Rangoni, comandante delle truppe
+pontificie, il primo dirigeva solo tutte le operazioni degli alleati.
+Non mancavano al duca d'Urbino talenti militari, nè fors'anco valore
+personale; ma prendendo per suo modello Prospero Colonna, egli ne aveva
+esagerato il metodo. Egli riduceva tutta la tattica militare a prendere
+inattaccabili posizioni, schivando sempre di venire a battaglia, per
+quanto le sue forze fossero più numerose di quelle del nemico: veruna
+circostanza sembravagli tanto stringente da determinarlo ad un'ardita
+azione, ed ostinandosi a non volere arrischiar nulla, giugneva alla
+certezza di perdere ogni cosa. Egli dichiarò che non si avvicinerebbe ai
+nemici finchè non sarebbero arrivati alla sua armata gli Svizzeri che
+gli erano stati promessi.
+
+Ma questi mai non arrivavano: i due negoziatori, che dovevano arrolarli,
+non godevano presso quella nazione di tutta l'opinione che avevano
+millantata; altronde un'inopportuna economia non aveva lasciato che il
+papa vi pensasse a tempo. Gian Giacopo de' Medici ad altro quasi non
+pensava che a svolgere in suo profitto una parte del danaro che gli era
+stata affidata per quest'oggetto, e Vespasiano Sforza, vescovo di Lodi,
+uomo prosontuoso, che aveva menato tanto rumore intorno alle sue
+aderenze cogli Svizzeri, era loro appena noto[207]. Antonio di Leiva ed
+il marchese del Guasto, conoscendo che sarebbero attaccati tostocchè
+arriverebbero gli Svizzeri, vollero in prevenzione assicurarsi dei
+Milanesi, comprimerli col terrore, e rompere il trattato ch'essi avevano
+conchiuso con loro. Avevano segretamente fatti entrare nuovi Spagnuoli
+in città, cui avevano fatto occupare i luoghi più forti:
+contemporaneamente tutta l'armata ebbe ordine d'avanzare; ed in allora,
+desiderando che si eccitasse una sollevazione, fecero, per avere un
+pretesto di punire il popolo, uccidere in faccia sua il 17 di giugno un
+borghese che aveva ommesso di salutarli, ed immediatamente dopo tre di
+lui amici, che essi avevano veduti compiangere la di lui sorte. Come lo
+previdero, il popolo diede subito mano alle armi: ma le loro genti
+distribuite nelle case provvedute di feritoje, e ne' luoghi forti che
+signoreggiavano le principali strade, fecero subito fuoco addosso alla
+moltitudine. Moltissimi Milanesi caddero uccisi senza quasi poter
+danneggiare i nemici. Però la zuffa mantenevasi ancora, quando si sparse
+la notizia che il rimanente dell'armata si trovava già presso alle
+porte; onde i Milanesi si dispersero vinti da subito spavento. D'altra
+parte il Leiva non voleva abbandonare al saccheggio la capitale della
+Lombardia, che destinava ad essere più lentamente, più crudelmente, più
+regolarmente spogliata. Si fece una nuova convenzione col popolo, il
+quale acconsentì a lasciarsi disarmare, ed all'esilio di tutti i suoi
+capitani della milizia e di tutti suoi magistrati[208].
+
+ [207] Lettere di G. M. Ghiberti al vescovo di Veruli, a mons. Pola,
+ al castellano di Musso; da Roma il 10 giugno. _T. I, f. 192 e seg. --
+ Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 372._
+
+ [208] _Gal. Capella, l. V, f. 62. -- Fr. Guicciardini, l. XVII, p.
+ 373. -- Lettera del Guicciardini al conte Ruberto Boschetto.
+ Piacenza, 18 giugno 1526. Lett. de' Princ., l. I, f. 206. -- Fr.
+ Belcarii, l. XIX, p, 577. -- Josephi Ripamontii, l. IX, p. 714._
+
+Le violenze degl'imperiali non si ristringevano alla sola Milano, ma si
+rinnovavano in tutte le città, in tutte le borgate della Lombardia, ed
+ovunque eccitavano il medesimo risentimento. Fabrizio Maramaldo,
+ufficiale calabrese, era stato posto a Lodi da Antonio di Leiva con
+settecento fanti italiani al soldo dell'imperatore, ai quali si
+permetteva la più sfrenata licenza. Lodovico Vistarini, gentiluomo
+lodigiano, che pure serviva nell'armata imperiale, non potendo più
+lungamente sostenere quest'oppressione della sua patria, nella notte del
+24 di giugno sorprese una piccola torre sopra un bastione di questa
+città, ove stavano soltanto sei uomini di guardia, che furono da lui
+uccisi. Padrone d'una pusterla, prima che niuno fosse ancora informato
+della sua intrapresa, uscì di città per andare incontro al duca
+d'Urbino, che aveva prevenuto del suo disegno. Malatesta Baglioni entrò
+prima degli altri in Lodi per questa pusterla con tre in quattro mila
+fanti veneziani, ed il duca d'Urbino lo seguì poche ore dopo. Maramaldo,
+sorpreso, ritirossi non pertanto in buon ordine nella fortezza, ove
+venne bentosto da Milano a raggiugnerlo con tre mila Spagnuoli il
+marchese del Guasto; ma dopo un sanguinoso combattimento gl'imperiali
+non avendo potuto ricuperare la città, risolvettero altresì di evacuare
+la fortezza, e ricondussero tutte le loro truppe a Milano[209].
+
+ [209] _Gal. Capella, l. VI, f. 64. -- Fr. Guicciardini, l. XVII, p.
+ 374._ -- Lettere del 26 e 27 giugno di Gio. Batt. Sanga a mons. di
+ Pola, _t. I, p. 225. -- Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 26. -- P.
+ Giovio Vita del card. Pomp. Colonna, p. 163. -- P. Paruta, l. V, p.
+ 360. -- Ben. Varchi, l. II, p. 39. -- Fr. Belcarii, l. XIX, p. 578._
+
+La conquista di Lodi poteva essere per la lega della più grande
+importanza; con ciò si assicurava il passaggio dell'Adda, era tolto ogni
+ostacolo all'unione dell'armata pontificia con quella di Venezia, e
+rotta la comunicazione tra Milano e Cremona, sicchè niente più impediva
+all'armata degli alleati di portarsi fin sotto le mura di Milano, dove
+il popolo invocava un liberatore, e dove lo sventurato Sforza, assediato
+nel castello, avendo consumate tutte le munizioni, sforzavasi non
+pertanto di tenersi fino all'arrivo degli alleati. Non contansi più di
+venti miglia da Lodi a Milano, ed altrettante da Lodi a Pavia: di modo
+che, essendo minacciata ancora questa seconda città, gl'imperiali, per
+difenderla, dovevano dividere le loro forze. L'armata alleata aveva più
+di venti mila fanti, una buona artiglieria, uomini d'armi e cavaleggieri
+in grosso numero, mentre che gl'imperiali non avevano che tre mila
+tedeschi, pochissimi cavalli, pochissime vittovaglie, ed erano affatto
+senza danaro[210].
+
+ [210] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 376. -- Gal. Capella, l. VI, f.
+ 65. -- Jos. Ripamontii Hist. Med., l. IX, p. 715._
+
+Ma il duca d'Urbino, alla sua esagerata prudenza e ad una soverchia
+diffidenza delle truppe italiane, aggiugneva un segreto desiderio di
+vedere umiliato Clemente VII con tutta quella famiglia de' Medici, la di
+cui nimicizia gli era stata tanto funesta. Egli non volle mai piegarsi
+alle calde istanze che Francesco Guicciardini ed i capitani della
+Chiesa, che lo avevano raggiunto il 26 di giugno, gli facevano, di
+marciare rapidamente sopra Milano. Sarebbe un'imperdonabile imprudenza,
+egli loro diceva, il venire a battaglia cogl'imperiali prima d'avere
+ricevuti i soccorsi degli Svizzeri; e tutto quanto acconsentì di fare
+per compiacerli, fu di accostarsi lentamente a Milano facendo tre o
+quattro miglia un giorno e consumando l'altro nel campo per dar tempo
+agli Svizzeri di arrivarlo. Infatti il 6 di luglio giunse al suo campo a
+san Martino, lontano tre miglia da Milano, un corpo avanzato di
+cinquecento Svizzeri; ma le sue lentezze avevano dato tempo al duca di
+Borbone di arrivare da Genova a Milano con circa ottocento fanti
+spagnuoli, e cento mila scudi che recava di Spagna per pagare le
+truppe[211].
+
+ [211] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 378. -- P. Paruta, l. V, p. 360.
+ -- Fr. Belcarii, l. XIX, p. 579._
+
+Malgrado questo rinforzo, estremamente pericolosa era la situazione
+dell'armata imperiale in Milano. Con meno truppe assai de' nemici,
+doveva continuare l'assedio del castello, contenere il popolo, in ogni
+luogo disposto a ribellarsi, e difendere o il troppo vasto ricinto de'
+sobborghi, o, abbandonandoli, quello della città che presentava infinite
+difficoltà. Per ciò i capitani della lega non dubitavano che l'armata
+imperiale non si ritirasse innanzi a loro. Lo stesso duca d'Urbino ebbe
+un giorno la stessa credenza, ed il 7 di luglio fece avanzare la sua
+armata fino ad un tiro di fucile, e fece tirare alcune cannonate contro
+le porte; ma scoraggiato nel trovare qualche resistenza, fece in
+principio di sera chiamare i capitani della Chiesa, e loro dichiarando
+d'avere ordinato alle truppe veneziane di ritirarsi, li consigliò di
+fare lo stesso se volevano evitare una sconfitta. I comandanti delle
+truppe della Chiesa, ed in particolare il Guicciardini, vivamente
+pregarono il duca a rivocare quest'ordine, non sapendo essi ravvisare
+verun pericolo nella loro posizione; ma il duca trattava il Guicciardini
+con affettato disprezzo, siccome uomo forense che non poteva comprendere
+le operazioni militari. Egli fu inflessibile, e la precipitosa ritirata
+della sua armata, nel cuore della notte, ebbe quasi un'apparenza di
+fuga; e se può darsi fede alle notizie che ricevette la corte di Roma,
+quando il duca d'Urbino prese così pusillanime risoluzione, i generali
+imperiali avevano di già ordinato d'abbandonare Milano[212].
+
+ [212] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 379._ -- Lettera di G. M.
+ Ghiberti a mons. di Pola. Roma, 21 luglio 1526. _T. I, p. 230. --
+ Gal. Capella, l. VI, f. 66. -- Fr. Belcarii, l. XIX, p. 579. -- Ben.
+ Varchi, l. II, p. 40. -- P. Paruta, l. V, p. 361. -- P. Giovio Vita di
+ Pompeo Colonna, f. 163._
+
+Lo stesso giorno di questa vergognosa ritirata, l'otto di luglio, era
+stato prescelto dagli alleati per pubblicare solennemente la loro
+confederazione a Roma, a Venezia ed in tutta la Francia. E la notizia di
+questa ritirata, che tenne subito dietro a quella dell'alleanza, fu dal
+popolo risguardata come un cattivo augurio per la continuazione della
+guerra[213].
+
+ [213] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 582. -- Ist. di Gio. Cambi, t.
+ XXII, p. 282._
+
+Pareva infatti che confermasse l'espressione proverbiale degl'Italiani,
+che le armi de' Veneziani e quelle della Chiesa non tagliavano. La
+diffidenza, che è cagione della ruina di quasi tutte le leghe,
+cominciava di già a manifestarsi in questa. Il re di Francia non aveva
+ancora fatto nulla, preferendo d'appoggiarsi piuttosto agli sforzi de'
+suoi confederati che ai proprj; e si appigliava a dispute di parole
+intorno agli articoli del trattato, onde protrarre la sua cooperazione.
+Pareva che il duca d'Urbino si fosse proposto soltanto di compromettere
+il papa, senza esporre l'armata veneziana da lui comandata; e Clemente
+VII, che lasciavasi ributtare da ogni difficoltà, spaventare da ogni
+pericolo e da ogni spesa, cominciava di già a lagnarsi amaramente
+d'essere entrato in questa guerra. Una piccola guarnigione spagnuola,
+che occupava Carpi, arrestava i corrieri nello stato di Parma e di
+Piacenza, e faceva poco sicuro quel paese. I Colonna ne' loro castelli,
+il duca di Sessa ed Ugo di Moncade ai confini del regno di Napoli
+minacciavano Roma e lo stato della Chiesa, e di già il danaro che il
+papa avrebbe dovuto apparecchiare per una lunga guerra, mancava nelle
+prime mosse delle armate[214].
+
+ [214] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 383. -- P. Paruta Ist. Ven., V,
+ p, 362._
+
+Ma il dolore che la ritirata dell'armata cagionò a tutti i confederati
+non era in verun modo paragonabile a quello che provarono gli sventurati
+abitanti di Milano. Antonio di Leiva ed il marchese del Guasto li
+credevano abbastanza avviliti per non dover più nulla temere da loro, e
+se avevano ancora avuto qualche riguardo, qualche ombra di disciplina o
+di giustizia, vi rinunciarono affatto dopo quest'epoca. Essi non
+ricevevano danaro per pagare la truppa, e conoscevano abbastanza Carlo V
+per sapere che non dovevano da lui sperarne; ma Milano poteva ancora
+lungamente mantenere la loro armata, dacchè si arrogavano il diritto di
+disporre di tutte le ricchezze che aveva la città. Dopo avere
+diligentemente disarmati gli abitanti, di già ridotti a piccolo numero
+dall'ultima peste e dalla continua emigrazione, essi acquartierarono i
+loro soldati in ogni casa, obbligando gli abitanti a somministrar loro
+non solo i più dilicati cibi, ma tutto ciò che sapevano desiderare, o
+tutto il danaro che chiedevano per soddisfare ai loro desiderj. Tutte le
+botteghe erano chiuse, tutte le officine senza lavoratori, vuoti tutti i
+magazzini. I proprietarj avevano procurato di nascondere le loro merci,
+ma i soldati frugando in ogni luogo, sotto pretesto di cercar armi,
+prendevano a discrezione tutto quanto trovavano. Le donne ed i fanciulli
+erano sempre esposti alla loro libidine; e quando uno Spagnuolo aveva
+tutto consumato, e più non trovava cosa che gli convenisse nella casa
+del suo ospite, lo forzava con prolungati tormenti a provvedere
+nuovamente a' suoi bisogni. Molti di loro tenevano il principale della
+casa sotto custodia, e legato per essere sicuri di trovarlo qualunque
+volta avessero qualche nuova inchiesta da fargli. Una severa guardia
+impediva, alle porte della città, che gli abitanti fuggissero
+abbandonando ogni loro proprietà; perciò, sebbene il suicidio sia sempre
+stato presso gl'Italiani rarissimo, ogni giorno si sentiva che qualche
+sciagurato erasi precipitato ne' pozzi o strozzato, per sottrarsi a così
+atroce tirannide[215].
+
+ [215] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 386. -- Gal. Capella, l. VI, p.
+ 65 e seg, -- Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 317. -- Jos.
+ Ripamontii, l. IX, p. 715._
+
+Quando giunse a Milano il duca di Borbone, lusingaronsi gli abitanti che
+sarebbe meno barbaro che gli altri capitani imperiali, in paesi, di cui
+dicevasi che Carlo V gli aveva promessa l'investitura. I gentiluomini
+milanesi gli mandarono una deputazione per ricordargli tutte le
+testimonianze di attaccamento date dalla nobiltà all'impero. Lo stesso
+Borbone n'era stato testimonio; sapeva che dalla mano dell'imperatore
+avevano ricevuto quel principe, al quale loro si rimproverava d'essere
+fedeli, mentre i supplicj che loro s'infliggevano per punirneli,
+sorpassavano in crudeltà quelli che le leggi riservavano ai più odiosi
+delinquenti[216]. Il Borbone parve compassionarli, scusò i suoi
+commilitoni a cagione della necessità de' tempi e dei bisogni
+dell'armata, e nello stesso tempo promise, che quando i Milanesi
+potessero dargli trenta mila ducati, onde saziare in parte l'avidità de'
+soldati, li farebbe uscire tutti di città. Invocò sul proprio capo tutte
+le vendette del cielo se mancava a questa promessa, ed i suoi giuramenti
+ottennero fede; ma nello stato di totale esaurimento in cui era caduta
+una così doviziosa città, trenta mila ducati diventavano un'enorme
+somma. Ad ogni modo tutti cercarono di contribuire, privandosi delle
+ultime monete che loro rimanevano; ed il Borbone, quand'ebbe ricevuto il
+danaro, mancando impudentemente alla parola, non ritirò i soldati dalla
+città, nè diede veruna salvaguardia agli abitanti[217].
+
+ [216] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 387._
+
+ [217] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 390. -- Mém. de M. du Bellay, l.
+ III, p. 24. -- Gal. Capella, l. VI, f. 65. -- Jos. Ripamontii, l. IX,
+ p. 717._
+
+Lo sventurato Sforza, chiuso nel castello di Milano, vedeva finalmente
+avvicinarsi l'istante in cui la mancanza di vittovaglie lo sforzerebbe a
+capitolare. Per risparmiare le poche munizioni che ancora gli restavano,
+risolse di far sortire trecento di coloro che si erano con lui chiusi in
+castello e non erano capaci di difenderlo. Siccome gli assedianti non vi
+si opposero, questi infelici attraversarono, nella notte del 17 luglio,
+le trincee che li circondavano, le quali avevano così poca profondità,
+che sebbene fossero tutti o vecchi, o donne, o fanciulli, le passarono
+senza difficoltà. Questi fuggiaschi, giunti al campo di Marignano,
+rappresentarono ai generali della lega, da un canto l'estremità cui era
+ridotto il duca di Milano, dall'altro la facilità di soccorrerlo,
+tenendo la medesima strada che essi avevano battuta[218].
+
+ [218] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 591. -- Gal. Capella, l. VI, f.
+ 66. -- P. Paruta, l. V, p. 366._ -- Lettera di G. M. Ghiberti, da Roma
+ il 21 luglio. _Lett. de' Princ., t. I, p. 230._
+
+Erano di già arrivati al campo del duca d'Urbino cinque mila Svizzeri
+con Gian Giacomo de' Medici, castellano di Musso, e sebbene il duca
+volesse sempre aspettare le truppe della stessa nazione che doveva
+somministrare il re di Francia, ma che mai non giugnevano, si lasciò
+strascinare dalle importunità di tutti i suoi luogotenenti, e si avanzò
+fino a due miglia da Milano; soltanto impiegò quattro giorni in un
+viaggio che un pedone fa in tre ore, ed andò ad accamparsi il 22 luglio
+tra l'abbadìa di Casaretto ed il Navilio. Fortissima era la posizione
+del suo campo, ma per liberare una guarnigione assediata trattavasi di
+attaccare, non già di difendersi. Tutti gli ufficiali del duca d'Urbino
+lo supplicavano di condurli alle trincee; il castellano di Musso e gli
+Svizzeri glielo chiedevano per l'onor loro; ma il duca differiva sempre
+d'uno in altro giorno, e stava ancora deliberando il 24 di luglio,
+quand'ebbe avviso che Francesco Sforza, non avendo più viveri, aveva
+capitolato. A tale notizia il duca d'Urbino disse in pieno consiglio,
+che ciò lo alleggeriva d'un gran peso, poichè il desiderio di soccorrere
+un alleato era in procinto di strascinarlo a commettere
+un'imprudenza[219].
+
+ [219] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 392. -- Gal. Capella, l. VI, f.
+ 67. -- Mém. de M. du Bellay, l. XII, p. 27. -- P. Paruta, l. V, p.
+ 366. -- Jac. Nardi, l. VIII, p. 318. -- Fr. Belcarii, l. XIX, p. 581._
+
+Lo Sforza aveva resistito fino all'ultima estremità, e quando più non
+poteva tenere che alcune ore, aveva ancora ottenuta dal Borbone
+un'onorevole capitolazione, tanta era l'inquietudine che dava a questo
+l'assedio del castello di Milano in vicinanza di un'armata più numerosa
+della sua. Lo Sforza e tutti coloro ch'erano stati con lui assediati,
+potevano liberamente ritirarsi ovunque loro piacesse; i diritti del
+primo vennero conservati nella loro integrità, ed il Borbone gli promise
+di dargli il possesso della città di Como, che gli fu assegnata per sua
+residenza. Ma quando vi si recò, dopo aver fatto visita agli alleati nel
+loro campo, la guarnigione spagnuola di Como ricusò d'evacuare la città;
+e Francesco Sforza non volle porsi tra le mani degli imperiali. Egli
+tornò al campo degli alleati, ratificò la lega dal papa e dai Veneziani
+conchiusa in suo nome col re di Francia, e gli fu dato il possesso della
+città di Lodi, affinchè una piccola parte almeno del ducato di Milano
+riconoscesse la sua autorità[220].
+
+ [220] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 394. -- P. Paruta Ist. Ven., l.
+ V, p. 367. -- Mém. de M du Bellay, l. III, p. 28. -- Gal. Capella, l.
+ VI, f. 68._
+
+Gli affari della lega non procedevano più felicemente in Toscana, dove
+il papa aveva trovato necessario di mutare il governo di Siena, perchè
+questo piccolo stato essendo solo che si fosse dichiarato pel partito
+imperiale, posto tra Firenze e Roma, poteva servire ai nemici della casa
+de' Medici per attaccare Clemente nell'una o nell'altra delle suddette
+città. Da principio il papa aveva tenuta qualche pratica con alcuni
+emigrati sienesi per tentare di sorprendere la loro patria; ma questi
+movimenti essendo stati scoperti e puniti, aveva poi voluto ricondurre
+quegli emigrati a forza aperta ne' loro focolari. Virginio Orsini, conte
+dell'Anguillara, Luigi, conte di Pitigliano, Gentile Baglione ed altri
+capitani furono incaricati di adunare una piccola armata sulle rive
+dell'Arbia. Questi si presentarono il 17 di giugno sotto le mura di
+Siena con nove pezzi d'artiglieria, mille dugento cavalli e più di otto
+mila fanti; ma una parte di questi erano contadini adunati nello stato
+fiorentino, che non erano abituati alla guerra, e mancavano di
+disciplina e di coraggio. Erasi l'armata imprudentemente accampata in un
+lungo sobborgo, che non aveva veruna uscita laterale: ed i commissarj
+avevano permesso, che i vivandieri imbarazzassero coi loro banchi la
+sola strada che loro serviva di sfogo, di modo che non restavano a
+questa quindici piedi di larghezza. Tanto disordine regnava nell'armata,
+ed i soldati, de' quali molti disertavano ogni giorno, mostravansi così
+indisciplinati e vili, che Clemente, non potendo ripromettersi nulla di
+buono da questa spedizione, ordinò di ritirare l'artiglieria e di
+allontanarsi. Quest'ordine doveva eseguirsi il 26 di luglio, ma il 25 a
+due ore dopo mezzo giorno quattrocento soldati usciti di Siena vennero
+ad attaccare la guardia che copriva l'artiglieria, composta per la
+maggior parte di Corsi venuti col conte dell'Anguillara; questi si
+diedero subito alla fuga, e quando i vivandieri li videro ritirarsi
+sopra di loro, si fecero a raccogliere i loro effetti, ed ingombrarono
+talmente l'unica strada per cui i fuggitivi dovevano passare, con bestie
+da soma cariche di attrezzi e di barili, che più non restò luogo nè per
+combattere, nè per fuggire. La confusione accrebbe il terror panico:
+verun soldato più non ascoltò la voce de' capitani; pedoni, cavallieri,
+capitani e vivandieri più non formarono che un solo ammasso, il di cui
+terrore pareva andar crescendo a misura che si andavano allontanando dal
+pericolo. Otto mila uomini vennero disfatti da quattrocento soldati, e
+fuggirono per dieci miglia fino a Castellina, sebbene i Sienesi non gli
+avessero inseguiti più d'un miglio fuori della città; abbandonarono
+dieci cannoni dei Fiorentini e sette dei Perugini, che furono
+trasportati in trionfo a Siena con tutti i loro equipaggi: finalmente,
+giunti alla Castellina, sebbene a tanta distanza dai nemici, fecero
+chiudere le porte, come se fossero tuttavia esposti a vicino
+pericolo[221].
+
+ [221] Lettera di Francesco Vettori al Macchiavelli a Firenze, 7
+ agosto 1526. _Lett. fam. al Macch. Op., t. VIII, p. 211. -- Fr.
+ Guicciardini, l. XVII, p. 394. -- Gio. Cambi, t. XXII, p. 284. --
+ Scip. Ammirato, l. XXX, p. 360. -- Orl. Malavolti, p. III, l. VII, f.
+ 130. -- Fr. Belcarii, l. XIX, p. 582._
+
+La vergognosa sconfitta dei Fiorentini forse in parte giustificava la
+risoluzione del duca d'Urbino di non avere confidenza nella fanteria
+italiana, e di evitare ogni battaglia. Parevagli che la lega avesse
+grandi mezzi pecuniari, mentre che i disordini delle finanze
+dell'imperatore esponevano sempre la di lui armata a disperdersi per
+mancamento di danaro. Pure avrebbe ancora dovuto pensare che per
+incoraggiare i popoli, attaccarli al suo partito e rannodare più
+strettamente i vincoli della lega, aveva bisogno di qualche luminoso
+fatto; che uno stato, che solo si difende contro molti, può salvarsi
+temporeggiando, perchè qualunque lentezza non può in esso eccitare la
+diffidenza; ma che le leghe, sempre esposte a sciogliersi, hanno
+altrettanti più rischj contro di loro, quanto è maggiore il tempo che
+richiedono le loro operazioni. Ogni rovescio può privarle di un
+confederato, e quando fanno conoscere la diffidenza nelle proprie forze,
+risvegliano ancora in oltre la diffidenza de' loro sudditi.
+
+Infatti i confederati avevano di già gagliarde ragioni per diffidare gli
+uni degli altri, ed il papa particolarmente poteva a buon diritto
+lagnarsi d'essere abbandonato da que' medesimi pei quali era entrato nel
+pericolo. I re di Francia e d'Inghilterra si erano associati alla lega
+d'Italia, ma avevano lasciato passare più della metà del tempo opportuno
+ad entrare in campagna senza dare verun soccorso agl'Italiani. La corte
+di Roma ed il senato di Venezia non potevano omai più dubitare che tanta
+negligenza non ascondesse qualche segreto progetto. Il vescovo di
+Bayeux, ambasciatore di Francia a Venezia, scrisse egli stesso il 22
+luglio al re Francesco I ed a sua madre, per domandare il suo richiamo,
+lasciando abbastanza chiaramente conoscere ch'egli credeva gl'Italiani
+traditi dalla corte di Francia, e che non voleva cooperare alla ruina
+della sua patria[222]. Giovan Battista Sanga, confidente del datario, ed
+uno de' più destri politici di Roma, fu mandato in Francia ed in
+Inghilterra, per far sentire a quelle due corti che il ritardo loro
+rendeva sicura la vittoria dell'imperatore, per iscandagliare e scoprire
+le segrete viste di quella di Francia, e per offrire a Francesco I il
+ducato di Milano, qualora fosse impossibile di farlo concorrere alla
+guerra disinteressatamente; imperciocchè se la corte di Roma ottenere
+non poteva il suo principale oggetto di cacciare i barbari fuori
+d'Italia, crederebbe non pertanto d'avere guadagnato qualche cosa, se
+faceva in modo che le forze loro vi fossero bilanciate[223].
+
+ [222] Lettere del vescovo di Bayeux, da Venezia 22 e 23 luglio al re
+ ed a madama la reggente. _Lett. de' Princ., t. II, f. 1 e 2._
+
+ [223] Lettera di G. M. Ghiberti al vescovo di Bayeux. Roma primo
+ agosto 1525. _Lett. de' Princ., t. II, f. 3._
+
+La missione del Sanga in Francia convinse i confederati che il re era di
+buona fede, ma che per adesso aveva posto da banda ogni pensiero per
+rispetto all'Italia, e che sua madre ed i suoi consiglieri vivamente si
+opporrebbero a qualunque suo disegno di volervi nuovamente dominare: che
+l'inaudita lentezza de' tesorieri nel pagare il promesso danaro, de'
+generali per mettersi in marcia, de' marinai nel salpare, dipendevano
+dal disordinato gusto di Francesco I per i suoi piaceri, dalla sua non
+curanza e dall'estrema negligenza con cui era servito dai suoi ministri.
+Dopo avere con vivacità parlato intorno agli affari, il re ne rimetteva
+sempre la decisione al suo consiglio; questi faceva nuovamente
+consultare Francesco rispetto ad ogni articolo; ma il re si trovava alla
+caccia, o dava qualche festa, e perdevansi così sempre due o tre giorni
+per ogni articolo, intorno al quale avrebbe dovuto bastare una
+mezz'ora[224]. All'ultimo il Sanga ottenne che il marchese di Saluzzo si
+mettesse in viaggio per entrare in Piemonte con cinquecento lance
+francesi, mentre una flotta di sedici galere e quattro gallioni, sotto
+gli ordini di Pietro Navarro, salperebbe dai porti della Provenza per
+unirsi a quella degli alleati italiani[225].
+
+ [224] Lettera di Gio. Batt. Sanga a G. M. Ghiberti, scritta da
+ Amboise il 3 agosto del 1526; piena di curiose particolarità intorno
+ alla corte di Francia. _Lett. de' Princ., t. II, f. 4._
+
+ [225] _Fr. Guicciardini, I. XVII, p. 598. P. Paruta, l. V, p. 362._
+
+Lo stesso nunzio ottenne ancora meno in Inghilterra, ove Enrico VIII ed
+il suo favorito, il cardinale Wolsey, ricusarono per quest'anno di
+prendere veruna parte negli affari d'Italia, e si ristrinsero a vane
+promesse di soccorrere il papa nel seguente anno, qualora l'ambizione
+dell'imperatore lo mettesse in reale pericolo[226]. Questo pericolo di
+già esisteva. Carlo V faceva armare nei porti della Catalogna una flotta
+di venticinque navi, destinate a ricondurre in Italia il signore di
+Lannoy, vicerè di Napoli, con sette in otto mila uomini di truppe
+veterane. Non poteva ancora sapersi con precisione nè quando il vicerè
+farebbe vela, nè dove contava di approdare sulle coste d'Italia. Ad ogni
+modo la lega, e particolarmente la corte del papa vedevano con estrema
+inquietudine che gl'imperiali avessero a loro disposizione i porti di
+Genova e quelli dello stato di Siena; perchè sbarcando ne' primi,
+mettevano in pericolo l'armata italiana di Lombardia, e scendendo ne'
+secondi minacciavano Firenze e Roma. Perciò il nunzio del papa e
+l'ambasciatore veneto affrettavano Pietro Navarro a mettersi in mare
+colla flotta francese, ed a unirsi alla loro, non solo per opporsi al
+passaggio del vicerè, ma ancora per assediare Genova e mutarne il
+governo[227].
+
+ [226] Lettere di G. M. Ghiberti al protonotaro Gambara, nunzio
+ ordinario in Inghilterra: dell'11 e 13 settembre del 1526. _Lett.
+ de' Princ., l. II, f. 11._
+
+ [227] Lettere del datario ad Andrea Doria, e del Guicciardini al
+ Pesaro. _Lett. de' Princ., t. II, f. 9 e 13. -- Fr. Guicciardini, l.
+ XVII, p. 397._
+
+L'attacco di Genova, cui di già si apparecchiava Andrea Doria con undici
+galere pontificie, e tredici veneziane, non poteva riuscire senz'essere
+secondato dall'armata di terra. Il duca d'Urbino, che non aveva voluto
+attaccare gli Spagnuoli a Milano, poteva ancora prendere questo partito
+per ristabilire la riputazione della sua armata; ed il Guicciardini
+mandò presso di lui il Macchiavelli per persuadernelo[228]. L'armata del
+duca era stata ingrossata da cinque mila Svizzeri, ed un mese più tardi,
+dopo infiniti indugi, erano arrivati ancora quelli promessi dal re di
+Francia, di modo che ne contava nel suo campo tredici mila. Ogni
+pretesto sarebbegli mancato per restarsene inattivo; ma invece di
+accingersi ad un'impresa veramente utile, il 6 agosto prese ad assediare
+Cremona. E quest'assedio fu pure condotto coll'ordinaria sua lentezza e
+timidità; il duca vi si ostinò malgrado le rimostranze del papa e del
+commissario generale Guicciardini, ed in tale maniera rese la sua armata
+inutile alla lega fino al 23 di settembre in cui Cremona capitolò[229].
+
+ [228] _Macchiavelli Legazioni, t. VII, p. 456. -- Istruzione._
+
+ [229] Lettera di Guicciardini al datario Casanetto, 24 settembre.
+ Tra le _Lett. de' Princ., t. II, f. 14. -- Fr. Guicciardini, l. XVII,
+ p. 403. -- P. Paruta, l. V, p. 367. -- Gal. Capella, l. VI, f. 69. --
+ Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 28. -- Fr. Belcarii, l. XIX, p.
+ 583._
+
+Intanto le tre flotte della lega si erano finalmente riunite a Livorno,
+ed il 29 d'agosto Pietro Navarro assediò Genova dalla banda del mare. Le
+galere francesi avevano un sicuro rifugio in Savona, quelle del papa e
+de' Veneziani a Porto Fino; e perchè avevano ridotte sotto la loro
+ubbidienza la maggior parte delle due riviere, impedivano il commercio
+de' Genovesi, e facevano di già provare alla città grandissima penuria
+di vittovaglie, era a credersi che Genova non tarderebbe a capitolare,
+quando fosse attaccata ancora dall'armata di terra[230].
+
+ [230] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 402. -- P. Paruta Ist. Ven., l.
+ V, p. 364. -- Fr. Belcarii, l. XIX, p. 583._ -- Lettera del Ghiberti
+ datario al protonotajo Gambara. Roma, 11 settembre 1526, _t. II, f.
+ 11._
+
+Ma in tale circostanza si potè pure comprendere quanto sia dannoso ad
+una lega il perdere il tempo, conciossiachè resta così esposta agli
+accidenti che possono separatamente sopraggiugnere all'uno o all'altro
+alleato. Il papa scoraggiato dai cattivi successi avuti in Toscana ed in
+Lombardia, e spaventato dai reclutamenti di soldati che don Ugo di
+Moncade ed il duca di Sessa andavano facendo ne' feudi dei Colonna,
+diede orecchio alle proposizioni d'accomodamento, che Vespasiano, figlio
+di Prospero Colonna, nel quale Clemente fidava assai, venne a fargli a
+nome di tutta la sua famiglia. Il ventidue agosto fu tra di loro
+sottoscritto un trattato, in forza del quale i Colonna si obbligavano ad
+evacuare Anagni ed a ritirare tutti i loro soldati nel regno di Napoli,
+che si riservavano espressamente di potere difendere contro qualunque
+potenza; il papa in contraccambio loro prometteva il perdono d'ogni
+offesa, e sopprimeva il monitorio pubblicato contro il cardinale Pompeo
+Colonna. Dopo la soscrizione di questi articoli, Clemente VII, che
+sempre pensava a moderare le sue spese, si affrettò di licenziare tutti
+gli uomini d'armi, e quasi tutti i pedoni che aveva levati per la
+propria difesa[231].
+
+ [231] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 405. -- Gal. Capella, l. VI, f.
+ 69. -- P. Giovio Vita di Pompeo Colonna, p. 163. -- Jac. Nardi, l.
+ VIII, p. 318. -- Scip. Ammirato, l. XXX, p. 360._
+
+Ma Pompeo Colonna, che nudriva contro il papa un implacabile odio non
+aveva fatta intavolare con lui questa negoziazione che per sorprenderlo
+più sicuramente. Don Ugo di Moncade, degno allievo di Cesare Borgia, gli
+aveva consigliato questo tradimento, assicurandolo che Carlo V
+desiderava di far perire Clemente VII, o per lo meno di farlo deporre da
+un concilio; e che tutto il partito imperiale si adoprerebbe poscia
+perchè la tiara passasse sul capo del Colonna. Il duca di Sessa,
+ambasciatore ordinario dell'imperatore, era allora morto a Marino:
+Moncade ne faceva le veci; era l'anima di tutti gl'intrighi dei Colonna,
+e favoreggiava gli adunamenti di truppe che questi facevano ne' loro
+feudi intorno al lago Albano[232].
+
+ [232] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 406._
+
+Questi militari movimenti non erano rimasti affatto ignoti ai ministri
+del papa: pure non prevedevano ancora vicina veruna ostilità, quando la
+mattina del 20 di settembre seppero, che nella precedente notte i
+Colonna avevano occupata la porta di san Giovanni di Laterano, che si
+erano innoltrati in que' quartieri disabitati senza incontrare
+resistenza, e che finalmente erano giunti alla piazza dei santi
+Apostoli, ove trovasi il loro palazzo. Il cardinale Pompeo, Vespasiano,
+cui il papa aveva data tanta confidenza, ed Ascanio Colonna erano alla
+testa di sette in otto mila uomini armati, quasi tutti levati ne' loro
+feudi[233].
+
+ [233] Lettera di Girolamo Negro ad Anton Micheli: di Roma 24 ottobre
+ 1526. _Lett. de' Princ., t. I, p. 234. -- Fr. Guicciardini, l. XVII,
+ p. 407. -- P. Giovio Vita di Pompeo Colonna, p. 164. -- P. Paruta, p.
+ 368. -- Ben. Varchi, l. II, p. 43. -- Mém. de M. du Bellay, l. III, p.
+ 29. -- Jac. Nardi, l. VIII, p. 319. -- Gio. Cambi, t. XXII, p. 287._
+
+Si mandarono due cardinali ai Colonna per sapere il motivo di questa
+loro ostile venuta in Roma, e per riclamare che fosse mantenuta la pace
+conchiusa un mese prima; ma i Colonna non vollero ascoltarli. Due altri
+cardinali furono mandati al Campidoglio per chiamare il popolo romano
+alle armi ed alla difesa della santa sede; ma il popolo, che dava colpa
+al papa di tutti i disordini dell'amministrazione, si rallegrava, in
+vece di prendere le armi, della di lui disgrazia, ed apriva senza
+diffidenza le finestre e le porte delle botteghe per veder passare le
+truppe dei Colonna[234].
+
+ [234] _Lett. de' Princ., t. I, f. 234. -- Fr. Guicciardini, l. XVII,
+ p. 407. -- P. Giovio Vita di Pomp. Colonna, f. 164._
+
+Queste attraversarono il più popolato quartiere della città per giugnere
+a Ponte Sisto; poi, dal quartiere di Transtevere, seguirono il Borgo
+Vecchio fino al Vaticano. Clemente VII voleva aspettarli nel suo palazzo
+e sul suo trono; voleva sperimentare se la sua presenza imprimerebbe
+qualche rispetto, od affrontare la morte di cui lo minacciavano le
+sacrileghe loro grida. All'ultimo le istanze de' suoi cardinali lo
+persuasero verso il mezzo giorno a ritirarsi in Castel sant'Angelo,
+quando i soldati di già occupavano il suo palazzo ed il tempio di san
+Pietro, e trattenevansi a saccheggiare i suoi mobili e gli ornamenti
+sacri. Per lo spazio di tre ore la chiesa metropolitana della
+Cristianità, ed il palazzo del sommo pontefice furono in preda alla loro
+rapacità. In appresso i soldati si sparsero per le case de' cardinali e
+de' cortigiani; saccheggiarono altresì il terzo press'a poco di Borgo
+Nuovo; ma l'artiglieria di Castel sant'Angelo non permise loro di andare
+più avanti[235].
+
+ [235] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 408. -- P. Giovio Vita di Pomp.
+ Colonna, p. 165. -- Scip. Ammirato, l. XXX, p. 361._
+
+A notte assai innoltrata i Colonna ritirarono le loro truppe cariche di
+preda verso il quartiere dove hanno i loro palazzi. Frattanto Clemente
+VII fece invitare don Ugo di Moncade, luogotenente generale
+dell'imperatore, e che pareva capo di questa spedizione, ad un colloquio
+in Castel sant'Angelo. Questi si fece prima dare per ostaggio due
+cardinali nipoti del papa. Egli era ben lontano dal credere che
+l'avarizia o la malversazione degli ufficiali pontificj fossero state
+tali, da non aver provveduto Castel sant'Angelo di viveri per
+ventiquattro ore; di modo che avrebbevi potuto prendere il papa a
+discrezione. Perciò si limitò a chiedere al papa una separata tregua di
+quattro mesi, che fu bentosto conchiusa. Clemente VII doveva
+immediatamente ritirare tutte le sue truppe sulla riva meridionale del
+Po, fare che Andrea Doria abbandonasse colle sue galere l'assedio di
+Genova, perdonare ai Colonna ed a tutti coloro che lo avevano offeso, e
+dare ostaggi per l'osservanza di queste condizioni[236].
+
+ [236] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 408. -- Vita di Pomp. Colonna,
+ p. 166. -- P. Paruta Ist. Ven., l. V, p. 369. -- Gal. Capella, l. VI,
+ f. 70. -- Ben. Varchi, l. II, p. 44. -- Ist. di Gio. Cambi, t. XXII,
+ p. 283._
+
+Pompeo Colonna ed i suoi amici si disperarono, perchè il Moncade avesse
+fatto un trattato che non solo rovesciava le loro speranze, ma che in
+avvenire li lasciava in balìa del papa, malgrado tutte le guarenzie che
+gli si domandavano: ma il ministro imperiale aveva ottenuto il suo
+scopo, e la lega era disciolta. Il Guicciardini, trovandosi nel campo
+sotto Cremona, ricevette il 24 settembre la notizia della tregua; il
+marchese di Saluzzo con le cinquecento lance francesi da tanto tempo
+aspettate, e così crudelmente ritardate, doveva giugnere all'indomani.
+Il Guicciardini offrì di fingere per due o tre giorni di non avere avute
+notizie da Roma, se in questo tempo si poteva tentare qualche importante
+fatto sopra Milano; ma trovò la consueta irrisoluzione e timidità nei
+capi cui era associato, onde il 7 di ottobre ricondusse le sue truppe a
+Piacenza sull'opposta riva del Po[237]. Giovanni de' Medici non volle
+per altro seguirlo; e dichiarando d'essere al soldo del re di Francia,
+continuò a tenersi nel campo de' confederati con quattro mila
+fanti[238].
+
+ [237] Lett. del Guicciardini al datario del 24 settembre, _t. II, f.
+ 14. Lett. de' Princ._
+
+ [238] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 411. -- Gal. Capella, l. VI, f.
+ 70._
+
+Malgrado la partenza del contingente pontificio, l'armata della lega
+conservavasi sempre assai superiore di numero a quella degl'imperiali.
+Il marchese di Saluzzo vi aveva condotte cinquecento lance e quattro
+mila fanti; vi si contavano inoltre quattro mila fanti italiani di
+Giovan de' Medici, quattro mila Svizzeri, due mila Grigioni, e la
+fanteria veneziana che credevasi non minore di dieci mila uomini,
+sebbene molto al di sotto del numero che avrebbe dovuto avere; ma il
+duca d'Urbino, che ne aveva il comando, pareva che andasse in traccia di
+pretesti per non venire alle mani. Se si fosse solamente fatto vedere
+avanti a Genova, sempre bloccata, e che soffriva crudeli privazioni di
+vettovaglie, l'avrebbe persuasa ad arrendersi; ma in vece egli si
+trattenne nel suo campo presso Cremona fino all'ultimo giorno di
+ottobre. Passò in appresso a Pioltello, ov'ebbe una gagliarda
+scaramuccia col duca di Borbone; e contava ancora di fortificare Monza,
+poi Marignano, e forse Abbiategrasso, prima d'avvicinarsi a Genova[239].
+
+ [239] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 411._
+
+Ma gl'imperiali non gli diedero abbastanza di tempo per condurre a
+termine così tardi progetti. Carlo V, a cui i confederati avevano
+denunciata la lega soltanto il 4 di settembre, dettandogli le condizioni
+sotto le quali avrebbe potuto esservi ammesso, le aveva rifiutate come
+vergognose. Continuava a far armare a Cartagena la flotta che doveva
+ricondurre il vicerè in Italia con sei mila fanti, e nello stesso tempo
+eccitava il fratello Ferdinando a mandargli soccorsi dalla Germania; ma
+perchè non gli mandava danaro, e Ferdinando era assai povero, oltrecchè
+la sconfitta degli Ungari a Mohacz apriva la Germania ai Turchi, questi
+ajuti avrebbero ancora potuto tardare lungamente. L'armata che difendeva
+il ducato di Milano, dopo avere consumato tutto il paese, sarebbe stata
+a vicenda distrutta dalla miseria, se lo stesso Giorgio Frundsberg, che
+aveva condotti i Tedeschi in soccorso di Pavia, non avesse supplito
+colle private sue sostanze e col suo credito a ciò che far non poteva
+Carlo V. Suo figliuolo Gaspare trovavasi allora chiuso in Milano, come
+lo era stato nel precedente anno in Pavia: Giorgio Frundsberg per
+liberarlo chiamò gli antichi suoi commilitoni; loro promise un nuovo
+ricchissimo bottino da farsi in quelle campagne d'Italia, che i generali
+più non proteggevano contro veruna depredazione; richiamò con vivi
+colori alla loro memoria quella licenziosa vita che avevano essi
+medesimi così lietamente menata, e che tuttavia gustavano i loro
+commilitoni; e li persuase a seguirlo con un solo scudo d'arrolamento,
+riponendo nella loro sola spada ogni speranza di più generosa paga, e
+d'abbondanti provvigioni ovunque si recherebbero. Adunò tra Bolzano e
+Marrano tredici in quattordici mila landsknecht, con cinquecento cavalli
+che gli erano stati regalati dall'arciduca Ferdinando, sotto gli ordini
+del capitano Zucker; ed in sul cominciare di novembre si pose in cammino
+per iscendere in Italia[240].
+
+ [240] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 412. -- Anon. Padov. presso
+ Muratori Ann. d'Italia, t. X, p. 197. -- P. Paruta, l. V, p. 371. --
+ Scip. Ammirato, l. XXX, p. 362. -- Georg. von Frundsberg, l. IV, f.
+ 73, 75, 79._
+
+I Veneziani non seppero chiudere a Frundsberg la strada delle montagne:
+egli sboccò per Val Sabbia, Rocca d'Anfo e Salò, e giunse fino a
+Castiglione delle Stiviere nello stato di Mantova. Il duca d'Urbino, per
+chiudergli la via, aveva stabilito il suo quartiere a Vaprio sull'Adda,
+fra Trezzo e Cassano, di dove partì il 19 di novembre, non per attaccare
+i landsknecht, ma per istancheggiarli nella loro marcia con tutta la sua
+cavalleria leggiere, toglier loro le vittovaglie e far prigioni i
+soldati che si allontanavano dal corpo. Frundsberg pareva incerto nei
+suoi progetti, e non potevasi chiaramente argomentare, se voleva passare
+l'Adda e portarsi sopra Milano, o passare il Po e marciare alla volta di
+Modena e di Bologna. Quest'armata aveva di già sparso il terrore in
+Firenze ed in Roma, perciocchè si temeva, che, attirati dalle ricchezze
+di quelle capitali, i barbari che la componevano non andassero a
+saccheggiarle, sapendo che non troverebbero ostacoli. Il 24 di novembre
+Frundsberg si avvicinò a Borgo forte sul Po, ed entrò in quella
+doviziosa campagna, circondata di fiumi, che chiamasi il _Serraglio_ di
+Mantova. Il duca d'Urbino lo seguì, e Giovanni de' Medici lo stringeva
+assai da vicino col suo consueto ardore. Questi, sapendo che i Tedeschi
+erano scesi in Italia senza artiglieria, credevasi al sicuro dal loro
+fuoco: ma il duca di Ferrara aveva loro prestati quattro falconetti,
+alla seconda carica de' quali Giovanni de' Medici perdette una coscia.
+Egli fu quindi trasportato in Mantova, ove morì il 30 di novembre[241].
+Sebbene nella fresca età di trentanove anni, si era di già acquistata
+grandissima riputazione, ed era dagl'imperiali il più temuto di quanti
+capitani si trovavano nell'esercito del duca d'Urbino. Il suo valore, il
+suo impeto eransi comunicati a tutti i suoi soldati, che per la seconda
+volta continuarono a formare un corpo separato indicato col nome di
+bande nere, perchè di nuovo mutarono le loro bandiere di bianche in
+nere, in segno di dolore, come avevano fatto la prima volta in occasione
+della morte di Leon X[242].
+
+ [241] Morì tra le braccia di Pietro Aretino, suo segretario, che
+ dopo avere perduto questo suo carissimo padrone, si riparò in
+ Venezia, ove visse lietamente e rispettato della repubblica e da
+ tutti i sovrani d'Europa fin oltre i settant'anni. Al morto Medici
+ fece levare una maschera che poi servì a Tiziano ed al Sansovino per
+ ritrarlo in pittura ed in marmo. Di questo letterato non si è finora
+ indicato il vero merito, sebbene un'ampia vita ne pubblicasse il
+ Mazzucchelli, e tutti coloro ne abbiano estesamente parlato che
+ scrissero delle cose della letteratura italiana. _N. d. T._
+
+ [242] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 416. -- Gal. Capella, l. VI, f.
+ 71. -- Fr. Belcarii, l. XIX, p. 584. -- Vita di Pomp. Colonna, f. 167.
+ -- Jac. Nardi, l. VIII, p. 320. -- Gio. Cambi, p. 293, 298. -- Scip.
+ Ammirato, l. XXX, p. 363. -- Ben. Varchi, l. II, p. 51. -- Fil. Nerli,
+ l. VII, p. 144. -- Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 31. -- Georg. von
+ Frundsberg, l. V, f. 86._
+
+Siccome vedevasi ogni giorno svilupparsi in Giovanni de' Medici la
+scienza militare, l'antiveggenza e la giustezza delle viste; siccome
+ogni giorno egli andava acquistando esperienza e maturità, gl'Italiani
+si lusingavano di vederlo superiore a tutti i generali del secolo, e da
+lui solo speravano di vedere restituite all'Italia l'antica gloria delle
+sue armi e la sua indipendenza. Il Macchiavelli mostravasi penetrato da
+tale speranza in una lettera scritta al Guicciardini il 15 marzo del
+1525, per essere comunicata al papa. Avrebbe voluto che Clemente VII,
+invece di prendere parte direttamente in una guerra che tanto lo
+esponeva, e che gli riusciva così fatale, ajutasse segretamente Giovanni
+de' Medici a formare una compagnia di ventura, in sul fare di quelle del
+quattordicesimo secolo; e che il Medici, seguendo questa indipendente
+carriera, non contasse che sulla guerra per nutrire la guerra, e
+lavorasse all'espulsione dei barbari dall'Italia, onde formarne per sè
+medesimo una potente monarchia. Ma il papa troppo ardito giudicò questo
+progetto, e non volle adottarlo[243].
+
+ [243] _Macchiavelli Lett. famil., l. VIII, p. 191._
+
+Dopo la morte di Giovanni de' Medici il duca d'Urbino cessò di seguire e
+d'inquietare i Tedeschi. Questi passarono il Po il 28 di novembre, e
+sparsero un grandissimo terrore a Modena, a Bologna e fino in Toscana.
+Ma il Frundsberg, dopo alcuni giorni d'incertezza, cominciò a rimontare
+a piccole giornate lungo le rive del Po, saccheggiando i territorj di
+Modena, di Reggio, di Parma e di Piacenza. Il Guicciardini, che a nome
+della Chiesa comandava in queste province, pregava invano il duca
+d'Urbino ad accorrere in suo ajuto; questi, dopo averlo lusingato alcuni
+giorni, si fece dare un ordine dal senato di Venezia di non passare il
+Po[244].
+
+ [244] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 416. -- Scip. Ammirato, l. XXX,
+ p. 363. -- Georg. von Frundsberg, B. IV, f. 81._
+
+Frundsberg non attaccava veruna terra fortificata, ma invitava il
+contestabile di Borbone a venire ad unirsi a lui tra Piacenza ed
+Alessandria; ed infatti l'ultimo giorno dell'anno stabilì il suo campo
+tra la Nura e la Trebbia, mentre che il Borbone faceva vani sforzi per
+trarre fuori di Milano la sua armata. I suoi soldati, cui l'imperatore
+doveva immensi arretrati, non volevano, senz'essere pagati, lasciare una
+città abbandonata a tutte le loro esazioni, a tutti i loro capriccj. Il
+Borbone, per cavare qualche danaro dai Milanesi, adoperò nuove minacce e
+nuovi supplicj; fece condannare Girolamo Moroni a pena capitale; ma
+nello stesso giorno destinato all'esecuzione, gli vendette per venti
+mila ducati la libertà e la vita. Il Moroni, che dopo quest'avvenimento
+si trattenne presso il Borbone, non tardò ad acquistarsi, colla
+destrezza del suo spirito, e colle estese sue cognizioni, presso di lui
+grandissimo credito, e di prigioniero diventò il suo più intimo
+consigliere e l'arbitro di tutti i suoi movimenti[245].
+
+ [245] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 419. -- Gal. Capella, l. VI, p.
+ 71. -- Fr. Belcarii, l. XIX, p. 585._
+
+Il papa aveva osservato, che nel trattato datogli il 21 di settembre in
+Castel sant'Angelo dal Moncade erano stati sagrificati gl'interessi dei
+Colonna a quelli dell'imperatore; egli suppose che sarebbero egualmente
+abbandonati anche in seguito. Sebbene avesse richiamata la sua armata
+dalla Lombardia, e la sua flotta dai mari di Genova in esecuzione di
+quella forzata convenzione, non differì che pochi giorni a manifestare
+la sua collera contro i Colonna. Aveva richiamato a Roma Vitello Vitelli
+con alcune centinaja di cavalli, due mila Svizzeri e tre mila fanti
+italiani[246]. Quand'ebbe adunata questa piccola armata, la mandò ne'
+feudi dei Colonna, con ordine di bruciare e distruggere tutti i loro
+villaggi. I ridenti colli che circondano il lago d'Albano, e tutto il
+paese che di là stendesi fino ai confini dell'Abruzzo, vennero allora
+ruinati così barbaramente, che se ne potrebbero ravvisare le tracce
+anche al presente. Furono bruciati Marino e Montefortino, spianati
+Gallicano e Zagarolo, saccheggiati o distrutti altri quattordici
+villaggi, onde tutto lo stato romano fu inondato da una moltitudine di
+vecchi, di fanciulli e di donne, costretti ad accattare il pane. In pari
+tempo un monitorio privò il cardinale Colonna della sua dignità, e
+condannò tutta la sua famiglia, come colpevole di ribellione e di
+tradimento. Subiaco, che era il castello favorito di Pompeo Colonna
+venne trattato con eccessiva crudeltà; e si usò alquanto meno di rigore
+verso Ghinazzano, ove Prospero Colonna aveva fabbricato un magnifico
+palazzo. La fortezza di Montefortino e di Rocca di Papa furono le sole
+che resistessero a tutti gli attacchi delle truppe della Chiesa[247].
+
+ [246] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 410. -- Mém. de M. du Bellay, l.
+ III, p. 32. -- Ben. Varchi, l. II, p. 48. -- Vita del card. Pomp.
+ Colonna, f. 167_. -- Lettere del datario al card. Trivulzio, legato
+ presso quest'armata, del mese di dicembre 1526. -- _Lett. de' Princ.,
+ t. II, f. 24 e seg._
+
+ [247] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 414. -- P. Giovio Vita del card.
+ Pomp. Colonna, f. 168. -- Jac. Nardi, l. VIII, f. 319_. -- Lettere al
+ card. Trivulzio. _Lett. de' Princ., t. II, f. 35 e seg._
+
+Nello stesso tempo la flotta di Cartagena, di cui erasi temuto tanto
+tempo l'arrivo, uscì allora dal porto, col vicerè Lannoy, trecento
+cavalli, due mila cinquecento Tedeschi e tre in quattro mila Spagnuoli.
+Clemente VII ordinò tosto ad Andrea Doria di riprendere il mare colla
+flotta alleata, per disputare il passo agli Spagnuoli. Ma Luigi Armero,
+ammiraglio de' Veneziani, era entrato a Porto Venere colla metà delle
+sue galere: Pietro Navarro era stazionato avanti al promontorio di san
+Fruttuoso, che divide il seno di Genova da quello di Porto Fino, e non
+aveva con sè che diciassette galere, quando, avanti il tempo ch'egli
+credeva, vide comparire nel mese di novembre la flotta del vicerè
+composta di trentasei galere. Egli non lasciò d'attaccarla, chiamando a
+sè Luigi Armero; ma il mare burrascoso non permise a questi d'uscire dal
+porto, e sottrasse bentosto la flotta spagnuola agli attacchi del
+Navarro e di Andrea Doria; questa per altro perdè due galere, e n'ebbe
+altre tre così maltrattate, che poca speranza lasciavano di poter essere
+salvate[248].
+
+ [248] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 414-416. -- P. Giovio, f. 167. --
+ P. Paruta, l. V, p. 365. -- Petri Bizarri, l. XIX, p. 463. -- Uberti
+ Folietae, l. XII. p. 729. -- Agostino Giustiniani, l. VI. f. 278. --
+ Jac. Nardi, l. VIII, p. 320._
+
+Il vicerè andò a ripararsi dalla tempesta e dalla persecuzione de' suoi
+nemici nel porto di santo Stefano nello stato di Siena. Se colà avesse
+sbarcata la sua truppa, e presa la strada di Roma, vi avrebbe trovata
+poca resistenza, e la corte del papa aveva di già perduta ogni
+speranza[249]. Ma il Lannoy, che giugneva allora in Italia, non sapeva
+con precisione quale fosse lo stato degli alleati: aveva incontrata
+molta resistenza per mare, e poteva aspettarne un'eguale per terra; onde
+giudicò più conveniente di proseguire il suo viaggio alla volta di
+Gaeta, ove sbarcò le sue truppe. Colà il papa gli mandò il generale dei
+Francescani per entrare con lui in trattato; ed il Lannoy mostrossi
+assai inclinato a dare orecchio alle proposizioni del papa. Dall'altro
+canto Francesco Guicciardini negoziava a nome del papa col duca di
+Ferrara; gli offriva la restituzione di Modena e di Reggio contro il
+pagamento di dugento mila ducati, e nello stesso tempo il comando
+dell'esercito della lega; ma queste proposizioni si fecero troppo tardi,
+ed Alfonso d'Este, che lungo tempo era rimasto dubbioso a quale delle
+due parti si dovesse appigliare, si era di fresco aggiustato
+coll'imperatore[250].
+
+ [249] Lettera del datario al nunzio in Inghilterra. Roma 7 dicembre
+ 1526. _Lett. de' Princ., t. II, f. 20._
+
+ [250] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 414._ -- Lettera del datario al
+ protonotajo Gambara, nunzio in Inghilterra. Lett. de' Princ., t. II,
+ f. 21.
+
+Sembrava nuovamente risplendere la speranza d'una pace generale: pareva
+che l'imperatore declinasse dalle sue più alte pretese, e gli alleati
+erano stanchi di vedere i loro sforzi seguiti da avvenimenti di così
+piccola importanza. Ma sebbene sembrassero d'accordo rispetto a molti
+punti, la complicazione degl'interessi e la lontananza de' potentati,
+ritardavano e contrariavano le negoziazioni. Mentre che si andavano
+chiedendo istruzioni a Parigi, a Madrid ed a Londra per un trattato che
+si negoziava in Roma, gli avvenimenti succedevansi con rapidità: e colui
+che aveva avuto qualche vantaggio, si affrettava di ritirare ciò che
+prima aveva accordato. Così passava il tempo senza ottenere verun
+risultamento, e l'anno 1526, ch'era stato notato da tanti patimenti e
+miserie, lasciava, terminando, prevedere pel susseguente maggiori mali e
+disastri[251].
+
+ [251] _Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 421._ -- Lettera del datario al
+ vescovo di Bayeux per giustificare la condotta del papa. Roma 17
+ dicembre 1526. _Lett. de' Princ., t. II, f. 30._
+
+
+
+
+CAPITOLO CXVIII.
+
+ _Il contestabile di Borbone conduce l'armata imperiale verso la
+ Toscana: Clemente VII, dopo avere riportato qualche vantaggio
+ nel regno di Napoli, tratta col vicerè. Presa e sacco di Roma,
+ Firenze torna in libertà._
+
+1527.
+
+
+L'Italia, da lungo tempo abbandonata ai guasti delle barbare nazioni,
+provava sempre nuove più grandi calamità. I suoi abitanti erano di già
+pervenuti al più alto grado d'incivilimento, avevano di già ottenuta
+tutta la gloria che le lettere, le arti, le scienze dovevano loro
+ottenere, conoscevano omai tutti i godimenti che la vita sociale può
+promettere, e trovavansi intanto immersi in un abisso di miserie, che
+dai progressi fatti fin allora erano rendute più dolorose. Pure tutti i
+precedenti mali erano piccola cosa a canto a quelli che apportare doveva
+l'anno 1527; anno di vergogna per coloro che gli oppressero, e di
+desolazione per loro; anno nel quale i flagelli della peste, della
+guerra, della fame si combinarono per istraziarli, e nel quale ognuno di
+loro venne aggravata da circostanze fin allora inaudite.
+
+Quasi tutte le calamità che affliggono gli uomini s'addolciscono
+prolungandosi; le une sono rendute sopportabili dall'abitudine;
+l'esperienza insegna a prevenire le altre; gli sforzi riuniti di quelli
+che governano e di quelli che sono governati, ristabiliscono in breve
+tempo qualche ordine, anche dove tutto sembrava prima confusione ed
+anarchia. Ma la guerra si rende tanto più crudele per lo sventurato
+paese che n'è il teatro, quanto più lungamente dura. I bisogni sono i
+medesimi, la consumazione non diminuisce, mentre gli approvvigionamenti
+sono esauriti, e la riproduzione cessata. L'esazioni del precedente anno
+sembrano un titolo per cercarne altre simili; mentre appunto perchè si è
+molto pagato, mancano i mezzi di pagare ancora. Nello spirito de'
+soldati l'onore delle armi si va sempre più separando dalle antiche
+nozioni di giustizia, di morale, di umanità. Coloro che uscendo dalla
+casa paterna avrebbero ancora arrossito di ogni non necessaria violenza,
+di ogni attentato contro la proprietà, oltre a quelli che sono
+giustificati dalle leggi della guerra, si accostumano dopo alcune
+campagne a non riconoscere altra legislazione che la forza, a non
+curarsi del dolore e della miseria degli altri, e ad insuperbirsi della
+propria insensibilità. Spesso, senza che il cuor loro sia corrotto,
+adottano come spirito del loro stato lo spirito del più feroce loro
+commilitone, e l'opinione del loro corpo, invece di essere il sostegno
+della loro morale è un abisso nel quale vanno a cadere inavvertiti tutti
+i delitti. Allora essi distruggono per distruggere, maltrattano per
+godere degli altrui patimenti, ed il loro cuore, chiuso alla
+compassione, più non conserva alcuno di que' pietosi sentimenti che vi
+avevano fatti nascere gl'insegnamenti delle loro madri.
+
+A tale stato di ferocia erano in allora giunti i soldati che divoravano
+l'Italia. Quelli che in Milano ubbidivano al Borbone avevano vissuto
+tutto un anno a discrezione presso gli sventurati abitanti abbandonati a
+tutti i loro cattivi trattamenti. Essi li tenevano legati nelle loro
+proprie case per istrappar loro coi tormenti tutto ciò che poteva
+soddisfare a' loro capricci. Facevansi giuoco di disonorare in loro
+presenza le consorti e le figlie: le loro orecchie eransi indurite alle
+disperate grida di quegli sventurati; e quando l'ospite prigioniero
+poteva fuggire dalle loro mani per precipitarsi da una finestra o
+gettarsi in un pozzo, onde mettere fine alla sua miseria, l'avaro
+castigliano se ne consolava, pensando che probabilmente non aveva più
+nulla da perdere, e prendeva un altro milanese per assoggettarlo ai
+medesimi tormenti.
+
+I Tedeschi che Frundsberg conduceva in Italia, se per anco non si erano
+macchiati colle medesime crudeltà, erano per lo meno usciti dalla loro
+patria, allettati dal racconto che delle medesime era stato loro fatto.
+Si erano persuasi a formare un'armata non pagata, soltanto a condizione
+che verrebbero abbandonati alla loro discrezione i ricchi abitanti delle
+città. Essi conoscevano il disordine del loro imperatore, e la povertà
+del generale; ma si erano loro promessi i vini e le donne d'Italia, e
+toccava alle loro avide mani il procurarsi di per sè il pagamento de'
+loro servigi.
+
+Pure questo soldo, che non era mai pagato, era loro dovuto: i mesi
+passavano, ed il debito riconosciuto dai loro generali si andava sempre
+ingrossando. Sapevano i soldati che mai non sarebbero pagati, ma non
+rinunciavano perciò alle loro pretese. Per lo contrario se ne formavano
+un diritto per iscuotere affatto il giogo di ogni disciplina. Se un
+capitano più umano voleva intromettersi in favore di qualche sventurato
+abitante, il soldato subito gli chiedeva il soldo arretrato; lo
+domandava pure se veniva destinato ad un servigio faticoso o
+disaggradevole; se riceveva ordine di uscire da un accantonamento di sua
+soddisfazione. Colla risposta, _pagatemi_, era sicuro di far tacere i
+suoi superiori, e cominciava di già a rendersi non meno formidabile ai
+suoi capi che a' suoi ospiti.
+
+La venuta di Frundsberg faceva sperare ai generali imperiali di potere
+approfittare per qualche strepitoso fatto d'un'armata così formidabile
+come la loro, ed il proprio interesse più ancora che la compassione loro
+faceva desiderare di metter fine ai patimenti de' Milanesi. Ma gli
+Spagnuoli non vollero uscire da una città ove si erano trovati così
+bene, e domandavano ad alte grida i loro soldi arretrati; e volevano che
+i generali qualora non li potessero pagare cacciassero fuori di Milano
+tutti gli abitanti, che, secondo loro, gli affamavano, non ritenendo in
+città che le donne ed i domestici per servirli. Nello stesso tempo
+accorsero affollati alle chiese ed ai luoghi fin allora rispettati, e li
+saccheggiarono[252]. Non vi volle meno di tutta l'arte del Borbone, e di
+tutto il credito d'Antonio di Leiva e del marchese del Guasto per far
+partire alla volta di Pavia, uno dopo l'altro, i battaglioni cui
+potevansi pagare cinque mesi di soldo arretrato. Le tratte sopra Genova
+che Carlo V aveva mandate, i tributi estorti all'Italia, le somme prese
+a prestito o esatte sul credito di tutti i generali, tutto fu impiegato
+nel pagare questi cinque mesi di soldo; e il 30 di gennajo le truppe
+condotte da Borbone passarono il Po. Ma nell'atto che intraprendevasi
+questa spedizione niente rimaneva nella cassa militare nè per le spese
+necessarie de' trasporti, nè per pagare le truppe di Frundsberg, cui si
+dovevano unire quelle di Borbone[253].
+
+ [252] _Gal. Capella, l. VI, f. 71._
+
+ [253] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 425. -- Gal. Capella, l. VI, f.
+ 72._ -- Lettera del datario Ghiberti al conte Filippino Doria. Roma 4
+ febbrajo 1527, _t. II. Lettere de' Princ. f. 49. -- Scip, Ammirato,
+ l. XXX, p. 364._
+
+Quando i due corpi d'armata si furono uniti in riva alla Trebbia, il
+duca di Borbone trovò d'avere sotto i suoi ordini tredici in quattordici
+mila Tedeschi condotti da Frundsberg, cinque mila Spagnuoli, due mila
+Italiani, cinquecento uomini d'armi, e circa il doppio numero di
+cavaleggieri[254]. La prima città che incontravano sulla strada era
+Piacenza. Il Borbone si trattenne in quelle vicinanze una ventina di
+giorni, forse sperando che gliene fossero aperte le porte dalla viltà
+delle truppe pontificie; o forse perch'era ancora incerto su ciò che
+dovesse fare. Frattanto stringeva Alfonso d'Este, duca di Ferrara, colle
+più calde istanze a voler dimostrare il suo attaccamento alla causa
+imperiale, nella quale aveva preso parte, somministrandogli artiglieria
+e danaro. Alfonso non temeva forse meno la vicinanza di così formidabile
+truppa amica, che se fosse stato in guerra coll'imperatore. Si sforzò
+dunque di persuadere al Borbone, che il solo partito che gli restava a
+prendere era quello di andare avanti, di sorprendere i suoi nemici nel
+centro della loro potenza o a Firenze o a Roma, e di alimentare le sue
+truppe in un paese sempre nuovo. Gli rappresentò che quando ancora gli
+riuscisse di prendere Piacenza, i vantaggi di questa conquista non
+sarebbero una sufficiente ricompensa del danaro, della gente e del tempo
+perduto per acquistarla. Il Borbone sentì l'importanza di questo
+consiglio, e siccome veniva accompagnato da una sovvenzione
+somministrata dal duca di Ferrara, il Borbone con questo danaro pagò due
+scudi ad ogni Tedesco di Frundsberg: questo era il primo pagamento che
+ricevevano i Tedeschi dopo essere entrati in Italia[255].
+
+ [254] _Scip. Ammirato, l. XXX, p. 365. -- G. Frundsberg
+ Kriegzsthaten, B. V, f. 83._
+
+ [255] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 423._ -- Lettera a Niccolò
+ Capponi, Roma 7 febbrajo 1526, _t II, f. 51. Lett. de' Princ._ --
+ Lettera del Ghiberti al cardinale Trivulzio del primo marzo. _Ivi,
+ f. 55. -- Fr. Belcarii, l, XIX, p. 588. -- P. Paruta, l. V, p. 384._
+
+Il Borbone s'avviò alla volta di Bologna ma assai lentamente. La sua
+situazione era pericolosissima, perchè non avendo danaro per far
+condurre le vittovaglie, e pochissima cavalleria per procurarsene a
+qualche distanza, era costretto di distribuire la sua truppa sopra una
+vasta estensione di paese perchè potesse alimentarsi con quello che
+trovava. Ma il Borbone aveva che fare con un generale troppo lento e
+troppo cauto per temere qualche sorpresa. Il duca d'Urbino, dopo essersi
+lungamente consigliato se passerebbe il Po coll'armata veneziana, aveva
+in ultimo adottato il bizzarro progetto di tenere continuamente il duca
+di Borbone fra due armate, che sempre ricuserebbero di venire a
+battaglia. L'una davanti anderebbe sempre rinculando di mano in mano che
+il Borbone avanzerebbe, lasciando guarnigione in tutte le città, presso
+alle quali doveva passare il Borbone; e quest'armata comandata dal
+marchese di Saluzzo era composta di Francesi, di Svizzeri e di soldati
+della Chiesa. L'altra, alle spalle, comandata dal duca d'Urbino, doveva
+essere formata da tutte le truppe veneziane, e tenere dietro
+agl'imperiali a trenta miglia di distanza per inquietarli nella loro
+marcia, tagliar loro le comunicazioni, ed impedir loro di ricevere
+rinforzi[256].
+
+ [256] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 430. -- P. Paruta, l. V, p.
+ 389._
+
+Un tale progetto non era altrimenti fatto per mettere coraggio ai paesi
+minacciati dal Borbone, ed in particolare alla Toscana e allo stato del
+papa[257]. Imperciocchè l'armata del marchese di Saluzzo doveva ogni
+giorno indebolirsi per le guarnigioni che lascerebbe nelle città, e
+conoscevansi abbastanza il duca d'Urbino ed i Veneziani, onde tenere per
+certo, che il primo non si allontanerebbe troppo da' confini della
+repubblica. Ma il duca d'Urbino fermo nel suo sistema di non venire mai
+a battaglia, per conservarsi la riputazione d'invincibile, non era
+troppo facile a persuadere. Altronde aspettava per sè medesimo qualche
+vantaggio dallo spavento di Clemente VII e de' Fiorentini; era per lui
+un mezzo di ottenere la restituzione di san Leo e della contea di
+Montefeltro; e pretestò una leggiere febbre che lo assalì il 3 di
+gennajo a Parma, per farsi portare a Casal Maggiore, indi a Gazzuolo,
+ove si trattenne fino alla metà di marzo, lasciando libero il campo agli
+imperiali[258].
+
+ [257] Niccolò Capponi scrisse al papa per rappresentargli i pericoli
+ di Firenze. La risposta scritta da un segretario di Clemente VII, il
+ 7 di febbrajo, espone il piano di difesa del papa. _Lett. de'
+ Princ., t. II, f. 48._
+
+ [258] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 431._ -- Lettera del
+ Guicciardini al vescovo di Bayeux. Parma 8 di gennajo. _Lett. de'
+ Princ., t. I, f. 182._
+
+Mentre che il Borbone si andava lentamente avanzando verso Bologna,
+altre armate combattevano ne' contorni di Roma, e Clemente VII a seconda
+de' loro progressi regolava tali negoziazioni che ammorzavano il
+coraggio de' suoi generali. Il re di Francia, che incoraggiava sempre il
+papa colle più splendide promesse, non s'adoperava però mai perchè
+giugnessero in tempo nè i soldati nè i sussidj da lui promessi. Renzo di
+Ceri, che si era fatto un illustre nome nell'armata francese colla
+difesa di Marsiglia, era giunto il primo di dicembre del precedente anno
+a Savona con due galere francesi, e tre giorni dopo era stato raggiunto
+dal restante della flotta francese, ch'erasi subito portata sotto Genova
+colle galere del papa e di Venezia per ricominciare il blocco di quella
+città[259]. Renzo era poscia giunto a Roma col conte di Vaudemont, cui
+pensavasi ad assicurare il regno di Napoli, facendogli sposare Catarina
+de' Medici, nipote del papa, ch'ebbe poi sì gran nome come regina di
+Francia[260]. Il conte di Vaudemont era fratello del duca di Lorena, e
+perchè Francesco primo rinunciava ai suoi diritti alla corona di Napoli,
+si pensava a far rivivere nella casa di Lorena gli antichi diritti
+trasmessile dalla casa d'Angiò.
+
+ [259] Lettera del datario al cardinale Trivulzio. _Lett. de' Princ.,
+ t. II, f. 22._
+
+ [260] _P. Paruta, l. V, p. 378. -- Fr. Guicciardini, l. XVIII, p.
+ 424. -- Ben. Varchi, l. II, p. 49._
+
+L'arrivo di un principe francese all'armata destinata a far l'impresa di
+Napoli, fece supporre al papa che il re manterrebbe finalmente le sue
+promesse tante volte rinnovate, e che i pattuiti sussidj, gli Svizzeri,
+gli uomini d'armi francesi, tutto finalmente arriverebbe. Infatti gli si
+diceva, che il danaro ch'egli aspettava gli sarebbe a giorni portato da
+messere Martino di Bellay, signore di Langei, quello che ci lasciò le
+più accurate memorie francesi di quest'epoca[261]. A ciò fidandosi il
+papa, l'armata della Chiesa sotto gli ordini di Agostino Trivulzio e di
+Vitello Vitelli si adunò a Ferentino, mentre che il vicerè trovavasi a
+Cepperano con quella di Napoli[262].
+
+ [261] Lettera del datario al cardinale Trivulzio, 8 marzo 1527, _t.
+ II, Lett. de' Princ., f. 58._
+
+ [262] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 424. -- Ben. Varchi, l. II, p.
+ 49._
+
+Quest'ultimo aveva raccolti circa dodici mila uomini; ma appena la metà
+di questo numero era di truppe di linea venute con lui dalla Spagna; le
+altre erano milizie del regno di Napoli, delle quali facevasi poco
+conto. In sul finir del precedente anno, egli le aveva condotte
+all'assedio di Frusolone, borgata senza mura, ma posta in una situazione
+naturalmente forte. Il Lannoi vi si lasciò sorprendere l'ultimo giorno
+di gennajo, e fu costretto di rientrare entro i confini del regno dopo
+avere perduta molta gente[263].
+
+ [263] _Fr. Guicciardini, t. XVIII, p. 427. -- P. Paruta, l. V, p.
+ 378. -- Fr. Belcarii, l. XIX, p. 589. -- Scip. Ammirato, l. XXX, p.
+ 365. -- Lettera del datario di Roma, 4 febbrajo. Lett. de' Princ., t.
+ II, f. 49._
+
+Questo vantaggio, e le istanze e le promesse dell'ambasciatore di
+Francia, e le speranze che dava Russel, ambasciatore d'Inghilterra,
+mossero Clemente VII a tentare la conquista del regno di Napoli. Renzo
+di Ceri con sei mila uomini doveva entrare negli Abruzzi, ravvivare il
+partito del conte di Montorio, ed occupare l'Aquila, che infatti gli
+aprì le porte: l'armata principale doveva portarsi dalla banda di san
+Germano sopra Napoli; e la flotta alleata, sotto gli ordini di Pietro
+Navarro, cui il papa fece abbandonare il blocco di Genova, doveva
+minacciare le coste della Campania[264].
+
+ [264] Lettera del datario al conte Filipino Doria per richiamare la
+ flotta. Roma 4 febbrajo 1527. _Lett. de Princ., t. II, f. 49. -- Fr.
+ Guicciardini, l. XVIII, p. 428._
+
+Queste diverse spedizioni si cominciarono contemporaneamente a metà di
+febbrajo con non infelice successo: il vicerè, poco fidandosi de' suoi
+mezzi di difesa, ritirossi a Gaeta e don Ugo di Moncade a Napoli. La
+flotta saccheggiò Molo di Gaeta, prese Castellamare, Stabbia, Torre del
+Greco, Sorrento, e Salerno; Renzo di Ceri non ebbe dal canto suo minori
+vantaggi nell'Abruzzo, ove occupò Siciliano e Tagliacozzo[265]. Se la
+guerra si fosse continuata collo stesso vigore con cui fu cominciata,
+avrebbe potuto avere un felice fine. Ma bastava che i soldati sapessero
+di ubbidire a prelati, perchè pretendessero assai più che le truppe
+degli altri potentati, e rendessero molto minori servigi. Niun'altra
+armata era tanto incomoda ne' paesi amici; niun'era meno ubbidiente ai
+suoi capi o meno disciplinata; niuna consumava tante munizioni, o più
+facilmente saccheggiava i proprj convoglj; niuna era meno disposta a
+combattere; niuna rifiutavasi con maggiore ostinazione alla fatica ed al
+pericolo, nè aveva l'orgoglio di volere che i suoi capi credessero che
+tuttociò ch'era difficile fosse impossibile. Dall'altro canto il papa
+non poteva vincere nè la sua avarizia nè la sua irrisolutezza. Atterrito
+dalle grandi spese cui doveva supplire, lasciava che l'armata principale
+mancasse di vittovaglie e di danaro; ed essa per ciò nei primi giorni di
+marzo di già cominciava a sbandarsi. In pari tempo egli era sempre
+apparecchiato ad ascoltare le proposizioni di accomodamento che gli si
+facevano; onde l'imperatore ed il vicerè tenevano sempre alcuni loro
+negoziatori presso di lui. La flotta s'indeboliva a cagione delle
+guarnigioni che doveva lasciare nelle città che aveva occupate. Il
+cardinale Trivulzio ed il Vitelli, mancando di viveri e spaventati
+dall'insubordinazione dell'armata, si ritirarono da san Germano sopra
+Piperno; e Renzo di Ceri, abbandonato da una parte de' suoi soldati,
+lasciò gli Abruzzi per tornare a Roma. Così alla metà di marzo, la
+spedizione di Napoli che aveva avuto così prospero principio, non
+lasciava più sperare nessun felice fine[266].
+
+ [265] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 429. -- P. Paruta, l. V, p.
+ 379. -- Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 33. -- Fr. Belcarii, l. XIX,
+ p. 590._ -- Tutta la corrispondenza del datario col Trivulzio legato
+ presso quest'armata. _Lett. de' Princ., t. II, f. 22. e segu._
+
+ [266] _Fr. Guicciardini l, XVIII, p. 430. -- P. Paruta, l. V, p.
+ 382._ -- Lettere del datario del 13 e 14 marzo al card. Trivulzio,
+ _t. II, f. 61. Lett. de' Princ._
+
+Dalla banda della Lombardia i generali della Chiesa erano costretti a
+seguire i piani del duca d'Urbino, sebbene in lui non avessero veruna
+fiducia. Gli Spagnuoli del duca di Borbone, essendosi ammutinati il 17
+di febbrajo in occasione di domandare il loro soldo, uccisero il loro
+sergente maggiore (ufficiale di un grado assai più elevato che non lo è
+a' dì nostri), perchè cercava di calmarli. Non pertanto il Borbone aveva
+potuto ricondurli all'ubbidienza, facendo loro comprendere che non
+avevano altri mezzi di trovare danaro che quello di continuare a
+seguirlo. Il 22 di febbrajo alloggiarono a san Donnino, che fu da loro
+saccheggiato; ed il giorno susseguente, il marchese di Saluzzo, il
+Guicciardini e Niccolò Macchiavelli, inviato dai Fiorentini presso al
+secondo, si ritirarono da Parma sopra Modena con undici in dodici mila
+uomini, che formavano l'armata della Chiesa[267].
+
+ [267] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 430._ -- Ultima legazione di
+ Niccolò Macchiavelli a Francesco Guicciardini. Prime otto lettere,
+ _t. VII, opere p. 467-480. -- Georg von Frundsberg, B. V, f. 92-96._
+
+Il Borbone tenne dietro all'armata che si ritirava; e come aveva
+attraversato lo stato parmigiano senz'entrare in veruna città,
+attraversò ancora i territorj di Reggio e di Modena; e di già stava per
+entrare nello stato di Bologna, quando l'armata veneziana passò il Po il
+5 di marzo per trovarsi alle spalle de' nemici. Il duca d'Urbino non
+raggiunse i suoi soldati che il giorno 18 di marzo, dopo avere
+assicurato il senato veneto del più felice esito. Egli appoggiavasi non
+al valore della sua armata, di cui non voleva fare pericoloso
+esperimento, ma bensì all'imbarazzo de' suoi avversarj. Infatti il 14 di
+marzo era scoppiata una nuova sedizione fra i Tedeschi dell'armata di
+Borbone. Avevano tentato di ucciderlo; ed egli non si era sottratto al
+loro furore che col darsi ad una pronta fuga, mentre essi uccidevano un
+suo gentiluomo, saccheggiavano i suoi equipaggi. Il Marchese del Guasto
+calmò i sediziosi con qualche danaro che fece loro dare dal duca di
+Ferrara. Tre giorni dopo Giorgio Frundsberg, colpito da apoplessia,
+abbandonò l'armata[268]. Credevasi che i soldati ch'egli aveva adunati
+col suo credito, e che non vedevano effettuarsi le sue promesse, si
+disperderebbero, ma si mantennero fedeli ai loro stendardi[269].
+
+ [268] Frundsberg ebbe un colpo apopletico mentre stava arringando i
+ suoi soldati per calmare lo spirito di sedizione sparso nell'armata.
+ Il biografo tedesco, che ci lasciò la sua vita, stampata nel 1568,
+ somministra poche particolarità intorno ai primi suoi fatti
+ militari, _Buch. V, f. 97._
+
+ [269] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 434._ -- Macchiavelli
+ Legazioni. Lettera di Bologna 18 marzo, _t. VII, p. 487. -- Scip.
+ Ammirato, l. XXX, p. 367. -- Fr. Belcarii, l. XIX, p. 591._ -- Lett.
+ del datario al card. Trivulzio. _Lett. de' Principi, t. II, p. 66._
+
+Clemente VII trovavasi estremamente angustiato dalle difficoltà della
+sua posizione. Francesco I l'aveva spinto alla guerra colle più
+magnifiche promesse; ma non avevane attenuta una sola. Da principio non
+aveva mandate all'armata della lega le cinquecento lance, ed i quaranta
+mila ducati al mese, che si era obbligato di somministrare. Non aveva
+pure mandati i ventimila ducati di più al mese per la guerra di Napoli.
+Il papa aveva sostenuto solo per tre mesi tutto il peso di questa
+guerra, ed il primo pagamento mensile non era ancora terminato. Il
+danaro, che sapevasi trovarsi per istrada, non giugneva mai, e niuna
+delle tante promesse fatte si verificava. La flotta francese, incaricata
+di secondare l'impresa di Napoli, non era mai portata a numero. Dodici
+galere leggieri eransi unite alla flotta pontificia, ma erano assai male
+approvvigionate anche queste e senza truppe da sbarco. Tra le grosse
+navi che dovevano raggiugnere la flotta, le une mai non abbandonarono le
+coste della Provenza, altre non si avanzarono oltre Savona. Eppure tra
+gli alleati del papa, non trovavasene un altro che meritasse maggiore
+confidenza. I soccorsi dell'Inghilterra erano troppo incerti e troppo
+tardi; pareva che i Veneziani non pensassero che a sè medesimi; ed il
+duca d'Urbino non voleva adottare veruna misura che potesse salvare gli
+stati di Roma o di Firenze. Il Borbone omai toccava i confini della
+Toscana. Siena era zelante pel partito imperiale; Firenze, stanca di
+soffrire il giogo de' Medici, desiderava una rivoluzione. Vero è che nel
+regno di Napoli la lega da principio aveva ottenuti alcuni vantaggi; ma
+il papa più non aveva danaro per continuare una così disastrosa guerra,
+ed opponeva uno scrupolo di coscienza sconosciuto dai suoi predecessori
+alla proposizione fattagli più volte di vendere alcuni cappelli di
+cardinale. Il suo datario Ghiberti rispondeva il 17 di dicembre al
+vescovo di Bayeux, che, senza entrare in disamina intorno a ciò che vi
+era di vergognoso in questo mezzo, si era assicurato che non basterebbe,
+potendosene tutt'al più ricavare cento cinquanta mila ducati, che
+sarebbero bentosto consumati[270].
+
+ [270] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 435. -- Lett. de' Princ., t.
+ II, f. 33._ In questa lettera assai diffusa il datario giustifica il
+ papa, ed accusa il re di Francia, mostrando in qual modo egli aveva
+ mancato a tutte le sue promesse verso gl'Italiani.
+
+In tanta perplessità Clemente VII acconsentì all'ultimo alle
+proposizioni di accomodamento che gli aveva più volte fatte il vicerè; e
+malgrado il pericolo di separarsi da' suoi alleati, e di mettersi in
+balìa de' suoi nemici, il 15 marzo sottoscrisse con Cesare Fieramosca e
+Sernone, ministri del vicerè, una tregua di otto mesi, per prezzo della
+quale doveva pagare agli imperiali sessanta mila ducati, destinati per
+l'armata del duca di Borbone; oltre a che dovevano essere restituite le
+conquiste fatte dalle due parti, abolite le censure fulminate contro i
+Colonna, il cardinale Pompeo ristabilito nella sua dignità, ed il vicerè
+doveva venire a Roma per meglio guarentire il papa contro l'armata del
+contestabile. Se i Veneziani ed il re di Francia accettavano la tregua,
+durante la quale speravasi di negoziare un trattato di pace, tutte le
+truppe tedesche dovevano abbandonare l'Italia; se la rifiutavano, queste
+dovevano ritirarsi solamente dallo stato della Chiesa[271].
+
+ [271] Lettera del datario al card. Trivulzio, del 15 marzo. _Lett.
+ de' Principi, t. II, f. 62. -- Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 436. --
+ P. Paruta, l. V, p. 383-385. -- Scip. Ammirato, l. XXX, p. 367. --
+ Gal. Capella, l. VII, f. 73. -- Marco Guazzo stor. de' suoi tempi, f.
+ 48. -- Georg. von Frundsberg, B. V, f. 100._
+
+Clemente VII abbandonato dai suoi alleati quando la più formidabile
+armata si avanzava contro di lui, era, non v'ha dubbio, in pieno diritto
+di provvedere alla sua salvezza con un parziale trattato. Ma sembra che
+nè il papa, nè il datario Ghiberti, suo principale consigliere, nè altra
+persona della sua corte, abbia saputo apprezzare il pericolo
+dell'avvicinamento del Borbone; essendosi Clemente ridotto a trattare
+piuttosto per l'impazienza che gli cagionava la cattiva condotta delle
+sue truppe, e per l'imbarazzo delle sue finanze, che per timore degli
+imperiali. Da principio erasi in Roma dubitato che il Borbone non fosse
+per accettare la tregua sottoscritta dal vicerè, e seppesi poco dopo,
+che infatti l'aveva rifiutata. Pure il papa non volle ravvisare in
+questo rifiuto che una millanteria militare, o uno stratagemma per avere
+una maggior somma[272]. Avrebbe dovuto meglio conoscere la disordinata
+truppa con cui aveva che fare, composta di soldati non pagati,
+disubbidienti, indisciplinati, i quali parevano piuttosto condurre i
+loro generali che essere condotti da loro. Egli sapeva non meno che
+tutta l'Italia quale fosse stata pel corso di un anno la loro tirannia
+in Milano; doveva sapere che Giorgio Frundsberg detestava le
+superstizioni della Chiesa romana con un odio avvelenato dalle
+controversie religiose della Germania, e che portava in seno una
+funicella dorata, destinata, siccom'egli diceva, ad appiccare il papa
+colle sue mani[273]; non doveva ignorare che una parte de' di lui
+soldati era stata strascinata sotto le di lui bandiere non meno dal
+fanatismo della riforma che dall'amore della licenza militare; che gli
+Spagnuoli, fatti più avidi dalle rapine loro permesse a Milano,
+aspiravano a mettere la mano sulle ricchezze della più commerciante
+città d'Italia, e che solevano giurare _pel glorioso sacco di
+Firenze_[274]. Fu dunque improvvidissimo consiglio quello di disarmarsi
+nell'istante in cui fu sottoscritta la tregua e scrivere al cardinale
+Trivulzio che licenziasse la maggior parte de' suoi soldati; di
+rallegrarsi perchè quelli di Renzo di Ceri si erano dissipati
+spontaneamente; e di non ritenere per sua difesa che cento cavaleggieri,
+e circa due mila fanti delle bande nere formate da Giovanni de'
+Medici[275].
+
+ [272] Lettera del Ghiberti al cardinal Trivulzio del 31 marzo 1527.
+ _Lett. de' Princ., t. II, p. 69._
+
+ [273] _P. Giovio Elogi degli uomini illustri, l. VI, p. 325. -- Scip.
+ Ammirato, l. XXX, p, 362. -- Ben. Varchi, l. III, p. 50._ -- Il
+ biografo tedesco nega questo fatto, _l. V, f. 92_, ma questo
+ biografo è cattolico, e non ammette verun fatto che faccia torto al
+ suo eroe.
+
+ [274] _Lett. de' Princ., t, II, f. 47 a Niccolò Capponi._
+
+ [275] Lettera del 29 di marzo, del Ghiberti al card. Trivulzio.
+ _Lett. de' Princ., t. II, f. 69. -- Fr. Guicciardini, l. XVIII, p.
+ 436. -- P. Paruta l. V, p. 385. -- Ben. Varchi, l. II, p. 65._
+
+Il papa ed il vicerè avevano trattato di buona fede, e l'uno e l'altro
+soddisfecero alle reciproche convenzioni; ma il Borbone, forse non
+voleva, e certamente non poteva trattenere la sua armata. Dava non
+pertanto a credere che accetterebbe l'armistizio, se gli veniva
+assicurata una più ragguardevole somma di danaro da distribuirsi ai suoi
+soldati in pagamento di due mesi di soldo; e perchè a tale effetto
+ricominciavano le negoziazioni, negli ultimi otto giorni di marzo fece
+alcuni lavori intorno a Bologna, come se avesse voluto assediarla. Ma il
+31 di marzo dichiarò al Guicciardini che non poteva più oltre contenere
+i suoi soldati, ed andò ad accamparsi a Ponte a Reno. Un messo del
+vicerè, che veniva ad intimargli l'ordine d'osservare la tregua, corse
+pericolo di essere ucciso dai Landsknecht, e dovette salvarsi con una
+pronta fuga; ed il marchese del Guasto, che si era separato dal duca di
+Borbone per non disubbidire al vicerè, ed aveva presa la strada di
+Napoli, fu con una militare sentenza bandito dall'armata[276].
+
+ [276] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p, 437. -- P. Paruta, l. V, p.
+ 388. -- Fr. Belcarii l. XIX, p. 592. -- Macchiavelli Legazioni, t.
+ VII, p. 480-500._
+
+Per altro i progetti del Borbone sembravano tuttavia difficilmente
+eseguibili: la primavera era assai tarda, ed era caduta molta neve sugli
+Appennini che l'armata imperiale doveva attraversare per entrare nella
+Toscana. Dessa trovavasi accampata tra Ferrara e Bologna in terreni
+fangosi e quasi affatto inondati. Per mancanza d'artiglierie e di
+munizioni non aveva potuto prendere veruna città, ond'era sempre
+sprovveduta di magazzini come di danaro, e viveva a giorno per giorno
+con quello che trovava nelle campagne. Attraversando un paese così
+sterile come gli Appennini, dove poteva supporre d'incontrare qualche
+resistenza, doveva necessariamente portare vittovaglie per più giorni;
+ed appunto per questo motivo il Borbone si trattenne lungo tempo ai
+confini del Bolognese e della Romagna, mostrando di voler prendere ora
+l'una ora l'altra strada, sempre minacciando e non avanzando mai[277].
+
+ [277] _Macchiavelli Legazioni, t. VII. Lettere di Bologna e di Forlì
+ fino al 13 aprile, p. 480 e segu. fino a p. 508._
+
+Intanto continuavano con lui le negoziazioni; ma queste non
+contribuivano che a rendere diffidenti il duca d'Urbino ed il marchese
+di Saluzzo, che, vedendo il papa tanto sollecito di abbandonarli, erano
+sempre apparecchiati a ritirarsi. Lo stesso vicerè si pose in cammino
+per avere un abboccamento col Borbone, ed offrirgli, per soddisfare al
+debito verso l'armata, oltre il danaro promesso dal papa, altre somme da
+prendersi sulle entrate di Napoli o sulle straordinarie contribuzioni
+dei Fiorentini, i quali, trovandosi esposti prima degli altri, dovevano
+altresì essere i primi a riscattarsi. Ma egli non osava di avventurarsi
+in mezzo a quella sfrenata soldatesca, e si fermò a Firenze per trattare
+di colà col Borbone. Dal canto suo il Guicciardini, luogotenente
+generale della Chiesa in tutte le province della Lombardia, faceva
+istanze al senato di Venezia, al duca d'Urbino ed al marchese di Saluzzo
+acciò che l'armata alleata tenesse dietro al Borbone; loro
+rappresentando, che, quand'anche fosse vero che il papa fosse
+intenzionato di trattare separatamente, era del loro interesse
+d'impedire che non venisse oppresso; perciocchè quanto più grande
+sarebbe la di lui paura, tanto maggiore sarebbe la quantità del danaro
+che da lui tirerebbe il Borbone, danaro che poi verrebbe tutto impiegato
+contro la lega[278].
+
+ [278] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 438. -- P. Paruta, l. V, p.
+ 389. -- Scip. Ammirato, l. XXX, p. 567. -- Fr. Belcarii, l. XIX, p.
+ 593._
+
+Prima di avanzarsi negli Appennini, il Borbone ingannò i suoi nemici con
+nuove negoziazioni, e mentre che dal 15 al 25 d'aprile egli si avanzava
+per Meldola, santa Sofia e val di Bagno, fino a Pieve santo Stefano in
+val d'Arno superiore, lasciò che i suoi deputati presso il vicerè
+sottoscrivessero una nuova convenzione, in forza della quale prometteva
+d'allontanarsi per una grossa somma di danaro. Dall'altro canto il
+Guicciardini, non essendo tranquillo intorno alla di lui equivoca
+condotta, aveva persuasi il marchese di Saluzzo ed il duca d'Urbino in
+compagnia de' quali trovavasi allora in Mugello, a passare ancor essi
+l'Appennino. I confini del ducato d'Urbino non erano lontani dall'armata
+imperiale, e questo a non dubitarne, fu il principale motivo che fece
+risolvere il duca ad avanzarsi[279].
+
+ [279] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 439. -- P. Paruta Ist. Ven., l.
+ V, p. 388. -- Ben. Varchi, l. II, p. 66. -- Ber. Segni Stor. Fior., l.
+ I, p. 4. -- Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 34. -- Georg. von
+ Frundsberg, B. V, f. 100._
+
+Ma il Guicciardini non poteva riuscire ad ispirare al papa la medesima
+diffidenza; quanto più grande e più spaventoso era il pericolo, tanto
+più Clemente VII era determinato di chiudere gli occhi per non vederlo.
+Quando seppe che a Firenze era stata firmata una nuova convenzione,
+licenziò subito il rimanente delle sue bande nere, quasi che la
+conservazione di questo piccolo corpo potesse servire di pretesto
+all'armata imperiale per venire ad attaccarlo a Roma[280]. Nello stesso
+tempo rimandò per mare il signore di Vaudemont a Marsiglia, e parve dopo
+ciò credersi in seno alla più perfetta pace.
+
+ [280] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 441. -- P. Paruta, l. V, p.
+ 391._
+
+Ciò null'ostante poco mancò che una impensata rivoluzione non salvasse
+Roma a spese di Firenze. Mentre che l'armata della lega doveva
+acquartierarsi all'Ancisa per coprire quest'ultima città, i Fiorentini,
+non meno spaventati de' soldati che venivano per difenderli, che di
+quelli che venivano ad attaccarli, domandarono delle armi al loro
+governo. Questa domanda venne apertamente e caldamente appoggiata da'
+più riputati cittadini, quali erano Niccolò Capponi, Matteo Strozzi, ed
+il gonfaloniere Luigi Guicciardini, fratello dello storico; mentre che i
+partigiani dei Medici, sebbene conoscessero l'avversione de' loro
+concittadini pel giogo che sostenevano, non osavano di far palese la
+loro opposizione ad un così legittimo desiderio. Essi promisero che i
+sedici gonfalonieri, che avevano parte nel governo, distribuirebbero il
+26 d'aprile le armi alle loro compagnie; ma perchè il popolo si
+affollava intorno al palazzo per riceverle, essi furono atterriti
+dall'ardore con cui quest'armi erano domandate, e non tennero
+parola[281]. Nello stesso tempo i tre cardinali che in allora si
+trovavano a Firenze, Cortona, Cibo e Ridolfi, de' quali i due ultimi vi
+erano stati mandati dal papa in sul finire del 1526 onde sostenere il
+credito del primo, si apparecchiavano ad uscire di città col giovane
+Ippolito de' Medici per rendere visita ai generali dell'armata alleata,
+acquartierata all'Olmo, non lontano da Firenze: ciò bastò perchè il
+popolo supponesse, che costoro, risguardando i loro affari come
+disperati, abbandonassero la città. L'accidente fece nascere questo
+rumore tra un popolaccio ignorante; ma tutta la città era così stanca
+del governo de' Medici e di quello de' preti, ogni cittadino sentivasi
+così umiliato dalla considerazione che una repubblica coperta di tanta
+gloria fosse ridotta nella dipendenza di un fanciullo e di prelati
+stranieri, che ognuno avidamente abbracciava la speranza di mettere fine
+a questa tirannide. Quelli ancora che ciò non credevano, s'infingevano
+di crederlo, per far nascere l'occasione di scuotere il giogo. La
+gioventù accorse verso il palazzo, gridando, _viva il popolo e la
+libertà!_ La guardia loro fece pochissima resistenza, conciossiachè si
+posero di mezzo i più assennati cittadini, e la persuasero a ritirarsi.
+Gl'insorgenti si presentarono alla signoria, capo della quale era in
+allora Luigi Guicciardini, gonfaloniere, fratello dello storico; la
+costrinsero a decretare che tutti coloro che i Medici avevano condannati
+per delitti di stato, verrebbero ristabiliti nelle loro prerogative; che
+il governo verrebbe costituito come al tempo del gonfaloniere Soderini,
+e che i Medici sarebbero esiliati e dichiarati ribelli[282].
+
+ [281] _Bern. Segni stor. Fior., l. I, p. 4. -- Comm. di Fil. Nerli,
+ l. VII, p. 146. -- Ben. Varchi, l. II, p. 69._
+
+ [282] _Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 323-324. -- Ist. di Gio.
+ Cambi, t. XXII, p. 305. -- Com. di Fil. de' Nerli, l. VII, p. 148. --
+ Ben. Varchi, l. II, p. 73 -- P. Jovii Hist., l XXV, p. 15. -- Scip.
+ Ammirato, l. XXX, p. 369. -- P. Paruta, l. V, p. 390._
+
+I cardinali, con Ippolito de' Medici, avevano imprudentissimamente
+continuato il loro viaggio verso l'Olmo, sebbene avessero avviso di ciò
+che accadeva in Firenze. Coloro che avevano apparecchiata la
+sollevazione, alla testa de' quali osservavasi Pietro Salviati, che le
+sue ricchezze e le sue parentele chiamavano ai principali onori della
+città, sentivano la necessità di porre immediatamente una forte guardia
+alle porte, di occupare gli arsenali, di far dare il giuramento ai
+soldati, e di trattare colla lega per procurare il di lei appoggio alla
+repubblica; ma loro non fu possibile di calmare abbastanza la popolare
+effervescenza per ottenere attenzione ed ubbidienza; e mentre che il
+popolo era ancora ne' trasporti della gioja, gli altri cominciavano di
+già a tremare per le conseguenze d'un'insurrezione, che non si trovavano
+più in caso di dirigere[283].
+
+ [283] _Filip. de' Nerli, l. VII, p. 149._
+
+Il Salviati ed i suoi amici avevano bensì ordinato che si suonasse
+campana a stormo; ma i tre cardinali erano di già tornati col duca
+d'Urbino, il marchese di Saluzzo e mille cinquecento fanti, avanti che
+si fossero chiuse le porte; questi s'incamminarono subito verso la
+piazza e cominciarono l'assedio del palazzo, diventato la cittadella
+degl'insorgenti. Forse Firenze non erasi mai trovata in più grave
+pericolo; imperciocchè se i Medici fossero stati obbligati a far entrare
+nella città l'armata alleata per impadronirsi della sede del governo,
+avrebbero difficilmente potuto contenere i soldati, sempre avidi di
+saccheggio, ed ancora più difficilmente avrebbero potuto in appresso
+opporli all'armata del Borbone che si avvicinava. Il Guicciardini, che
+sentiva tutto il pericolo della sua patria, s'interpose tra le due
+parti; cercò di atterrire gli uni e gli altri mettendo loro sott'occhio
+le conseguenze della loro ostinazione, e li ridusse ad un accordo in
+forza del quale gl'insorgenti abbandonarono il palazzo e lo resero ai
+Medici, dopo avere in contraccambio ottenuta da questi un'intera
+amnistia, che non fu però perfettamente osservata[284].
+
+ [284] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 442. -- Jac. Nardi, l. VIII, p.
+ 325. -- Ben. Varchi, l. II, p. 82, l. III, p. 98. -- Ber. Segni, l. I,
+ p. 5. -- Filip. de' Nerli, l. VII, p. 150. -- Gio. Cambi, t. XXII, p.
+ 307. -- Scip. Ammirato, l. XXX, p. 370. -- P. Jovii Hist. sui temp.,
+ l. XXV, p. 17._
+
+Il duca d'Urbino prese motivo da quest'insurrezione, che abbastanza
+manifestava le disposizioni de' Fiorentini rispetto al papa, per
+domandare che questa repubblica prendesse parte in suo proprio nome
+nella lega con Venezia e colla Francia; di modo che più non si trovasse
+compresa nelle negoziazioni che Clemente VII proseguiva anche allora
+cogl'imperiali. Infatti la signoria si obbligò a non conchiudere verun
+trattato di pace coll'imperatore senza il consentimento di tutti i
+confederati; ed i cardinali, luogotenenti del papa, furono costretti di
+aderire a questo trattato che fu sottoscritto il 28 di aprile nel
+palazzo de' Medici[285]. Il duca d'Urbino non approfittò meno per la
+lega che per sè medesimo della sua presenza in Firenze con un'armata.
+Egli non volle partire finchè non gli furono dalla repubblica restituite
+la forte piazza di san Leo, principale luogo della contea di
+Montefeltro, e la fortezza di Majolo. Egli le riebbe in qualche modo
+colla forza, senza pubblica deliberazione, e senza l'approvazione dei
+consigli, cui soli apparteneva il dare così fatti ordini[286].
+
+ [285] _Ben. Varchi Stor. Fior., l. III, p. 101. -- P. Paruta, l. V,
+ p. 390._
+
+ [286] _Ben. Varchi Stor. Fior., l. III, p. 102. -- Scip. Ammirato, l.
+ XXX, p. 368._
+
+L'insurrezione di Firenze aveva avuto principio e fine in un solo
+giorno; pure fu cagione agli alleati di gravissimo pregiudizio, avendo
+impedito alla loro armata di prendere posto all'Ancisa, e potere così
+più facilmente tener d'occhio il duca di Borbone; accrebbe la diffidenza
+del duca d'Urbino e de' Veneziani, i quali, vedendo come lo stato di
+Firenze era poco sicuro, temettero più che mai di allontanarsi dalle
+proprie province; finalmente fece loro perdere un tempo prezioso, di cui
+il Borbone seppe approfittare[287].
+
+ [287] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 443. -- Scip. Ammirato, l. XXX,
+ p. 371._
+
+Infatti questi partì il venti di aprile, dai contorni di Arezzo, alla
+volta di Roma, senza artiglieria, senza carri, senza munizioni; e non si
+lasciò trattenere nè dalle piogge, che in quella stagione furono
+grandissime, nè dalla mancanza di viveri. Ottenne a Siena, in allora
+attaccata al partito imperiale, alcuni soccorsi, che lo ajutarono a
+proseguire il cammino; ma non si trattenne in quello stato, come erasene
+lusingato Clemente VII[288]. Nel suo cammino saccheggiò Acquapendente a
+san Lorenzo alle Grotte; fu introdotto in Viterbo da alcuni emigrati di
+quella città; occupò in appresso Ronciglione, e finalmente arrivò il 5
+di maggio sotto alle mura di Roma, prima che il papa avesse voluto
+persuadersi della sua partenza dalla Toscana[289].
+
+ [288] _Orlando Malavolti Stor. di Siena, p. III, l. VII, f. 132._
+
+ [289] Lettera di Filippo Belluci a Federico Clavario comm. apost.
+ del 4 di maggio del 1527. _Lett. de' Princ., t. II, f. 74. -- Marco
+ Guazzo, f. 49. -- Georg. von Frundsberg, B. V, f. 101._
+
+Clemente VII aveva cercato una seconda volta in quegli ultimi istanti di
+mettersi in su le difese; ordinò nuove leve per rimpiazzare i soldati
+che aveva con tanta imprudenza licenziati; vendette tre cappelli di
+cardinale, ma non ebbe neppure il tempo di riceverne il danaro. Domandò
+una contribuzione volontaria ai più ricchi abitanti di Roma; ma questi,
+ritenendo con avara mano effetti che presto dovevano perdere, non
+diedero che pochi scudi, quando trattavasi di difendere tutto il
+rimanente de' loro beni, l'onor loro e la vita[290].
+
+ [290] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 445._
+
+Renzo di Ceri, della casa Orsini, era stato incaricato dal papa della
+difesa di Roma. Quest'uomo, che in tempo della guerra della lega di
+Cambrai erasi renduto illustre sostenendo l'assedio di Crema, aveva
+veduto la sua riputazione scemare ogni giorno. In particolare Clemente
+VII faceva di lui pochissimo capitale; pure, per un'imbecillità che
+pareva strascinarlo alla sua ruina, egli gli accordò in tale occasione
+la più grande confidenza. Il signore di Bellay, che arrivò in poste da
+Firenze per avvisare il papa della marcia del Borbone, divise con Renzo
+di Ceri le cure di provvedere alla difesa di Roma[291]. Per rimpiazzare
+gli antichi soldati, che tutti erano stati di fresco licenziati,
+arrolarono tra i servitori de' prelati ed i bottegai di Roma, una truppa
+senza coraggio e senza disciplina, ed aggiunsero alcune fortificazioni
+dalla banda di Borgo. Questi lavori inspirarono a Renzo tanta fiducia,
+ch'egli si figurò di potere opporre la più ostinata resistenza
+all'armata di Borbone; perciò scrisse al conte Guido Rangone, che
+accorreva per difendere Roma con cinque mila fanti ed un piccolo corpo
+d'artiglieria, che farebbe meglio di andare a raggiugnere l'armata della
+lega, poichè la capitale aveva tutt'al più bisogno di un ajuto di sette
+in ottocento archibugieri[292].
+
+ [291] _Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 35._ -- Ma di questi
+ avvenimenti parla assai brevemente, e le memorie francesi, in
+ generale, sono poco soddisfacenti rispetto a tuttociò che successe
+ in Italia dopo la prigionia del re a Pavia. _Georg. von Frundsberg,
+ B. V, f. 102._
+
+ [292] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 445. -- P. Paruta Ist. Ven., l.
+ V, p. 391. -- Georg. von Frundsberg, B. V, f. 103._
+
+Questa lettera, scritta soltanto il 4 di maggio, non trattenne in
+cammino il Rangone, che aspirava alla gloria di liberare la capitale
+della Cristianità. Aveva calcolato di giugnervi prima del Borbone, ove
+questi si fosse caricato di un treno d'artiglieria; e che sarebbe sempre
+in tempo di unirsi ai difensori della città, ove il Borbone arrivasse
+prima di lui per non avere condotti cannoni. Ma il 5 di maggio il
+Borbone presentossi ne' prati sotto Roma, e fece da un trombetta
+intimare la resa alla città. Clemente VII, che in diverse circostanze
+aveva mostrato un'eccessiva timidezza, e che anche ultimamente aveva
+voluto fuggire quando l'armata napolitana si avanzava sopra Frusolone,
+mostrò in questa circostanza un'inesplicabile fermezza. Rimandò il
+trombetta con disprezzo; non volle permettere di tagliare i ponti della
+città, per difendersi al di là del Tevere se il Borgo veniva preso; e
+per non ispargere il terrore, ordinò alle guardie delle porte di non
+permettere che si trasportassero fuori di Roma ricchezze o
+mercanzie[293].
+
+ [293] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 446. -- Lett. de' Princ., t.
+ II, f. 74, di Roma 4 maggio._
+
+La mattina del 6 di maggio il Borbone condusse le sue truppe all'assalto
+contro le mura di Borgo tra il Gianicolo ed il Vaticano. Qualunque si
+fosse lo splendore che lo accompagnava, come generale della più potente
+armata che allora fosse in Europa, pare che tutta sentisse la vergogna
+ed il pericolo della propria situazione. Principe del sangue e ribelle
+al suo re; francese e traditore della sua patria; cattolico e conducente
+contro il papa un'armata, che era nemica della religione medesima;
+cavaliere ed associato ad una banda di masnadieri, non poteva
+dissimulare a sè medesimo che meritava il disprezzo che gli avevano
+manifestato gli Spagnuoli, e che gli esprimevano tutti coloro che non lo
+temevano. Una luminosa vittoria poteva sola coprire tanti torti a' suoi
+proprj occhi o agli occhi degli altri; egli voleva ottenerla, o morire
+combattendo; e perchè, montando all'assalto, vide che i suoi fanti
+tedeschi lo seguivano freddamente, prese una scala, l'appoggiò egli
+stesso contro il muro per incoraggiarli colla propria intrepidezza; ma
+appena aveva incominciato a salire, che fu colpito nelle reni da una
+palla di moschetto tirata dall'alto delle mura, che gli passò il fianco
+e la coscia destra[294]. Sentì subito che il colpo era mortale; pure
+conservò tanta presenza di spirito da domandare a quelli che gli stavano
+intorno di coprire il suo corpo col suo mantello, onde i soldati non si
+accorgessero della sua caduta; così egli spirò ai piedi delle mura,
+mentre che continuava l'assalto[295].
+
+ [294] L'egregio scultore Benvenuto Cellini vorrebbe persuadere a sè
+ ed agli altri, d'avere egli sparato questo fortunato colpo, che
+ privò Roma d'un nemico senza salvarla. _Vita di Benvenuto Cellini
+ scritta da lui medesimo._
+
+ [295] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 446. -- P. Giovio vita del
+ card. Pompeo Colonna, p. 172. -- Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 37.
+ -- P. Paruta, l. V, p. 393. -- Gal. Capella, l. VII, f. 73. -- Fr.
+ Belcarii, l. XIX, p. 593. -- Arn. Ferroni, l. VIII, p. 165. -- Mar.
+ Guazzo, f. 50. -- Georg. von Frundsberg, B. V, f. 106; B. VI, f.
+ 108._
+
+La morte del Borbone non si potè tenere lungamente nascosta ai soldati;
+ma invece di scoraggiarli, parve eccitarli alla vendetta. Gli Svizzeri
+della guardia del papa avevano difese le mura valorosamente, ed una
+batteria posta sull'alto del colle, che prendeva di fianco gli
+assedianti, loro uccideva molta gente; ma una densa nebbia, che si levò
+dopo che il sole apparve sull'orizzonte, impedì agli artiglieri di ben
+dirigere i loro colpi. Gli Spagnuoli ne approfittarono onde entrare in
+città per alcune piccole case attigue alle mura; dall'altro canto i
+Tedeschi superarono le trincee, e s'impadronirono del baluardo. Prima di
+riuscirvi gli assalitori avevano avuto un migliajo d'uomini uccisi, ma
+ne fecero orribile vendetta su quella parte della gioventù romana che
+combatteva sotto le insegne de' proprj caporioni, e che trovavasi chiusa
+tra gli Spagnuoli ed i Tedeschi. Fu uccisa tutta senza pietà, sebbene la
+maggior parte di questi giovani avesse gettate le armi, e domandasse la
+vita in ginocchioni[296].
+
+ [296] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 446. -- P. Jovii Hist., l.
+ XXIV, p. 14. -- Ejusd. vita di Pomp. Colonna, p. 172._
+
+Durante la battaglia, Clemente VII stava pregando innanzi all'altare
+della sua cappella in Vaticano. Quando le grida de' soldati gli
+annunciarono la presa della città, fuggì dal suo palazzo in castel
+sant'Angelo pel lungo corridojo che, innalzato su doppia muraglia al di
+sopra delle più alte case, attraversa tutta la città Leonina, e dà
+comunicazione al Vaticano colla fortezza. Lo storico Paolo Giovio, che
+seguiva Clemente VII, teneva rialzata la di lui lunga veste perchè
+potesse più speditamente camminare, e l'aveva coperto col suo cappello e
+col suo mantello violetto, per timore che il papa, attraversando il
+ponte che lo lasciava vedere a discoperto, non fosse riconosciuto pel
+suo rocchetto bianco, e preso di mira da qualche furibondo soldato. Da
+tutta la lunghezza del corritojo Clemente VII vedeva al di sotto di sè
+la miserabile fuga de' suoi, ed i barbari che inseguendoli gli
+assassinavano a colpi di picche e di alabarde. Sette in otto mila romani
+vennero uccisi in questo primo giorno[297].
+
+ [297] _P. Giovio vita del cardinale Pompeo Colonna, p. 173. -- Georg.
+ von Frundsberg, B. VI, f. 109._
+
+Dopo essere entrato in castello, il papa aveva ancora tempo di fuggire
+pel ponte degli angeli che era sotto la protezione della sua
+artiglieria, di attraversare le strade di Roma sotto la scorta della sua
+cavalleria, e mettersi in salvo. La fresca memoria della sua cattività
+in Castel sant'Angelo doveva fargli sentire quanto quest'asilo fosse mal
+sicuro; ma lo spavento ond'era compreso non gli permise di passare più
+avanti; egli si lasciò chiudere coi cardinali ed i prelati del suo
+seguito in castel sant'Angelo; ove Filippo Serbelloni collo spagnuolo
+Mendanez lo assediarono[298].
+
+ [298] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 447. -- P. Giovio vita del
+ card. Colonna, p. 174. -- Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 328. --
+ Fr. Belcarii, l. XIX, p. 595._
+
+L'armata che si precipitava in Roma, contava in allora quaranta mila
+uomini. È bensì vero che Frundsberg non aveva condotti che quattordici
+mila landsknecht, ai quali si erano uniti in Lombardia sei mila
+Spagnuoli; ma vi si era in appresso aggiunta l'infanteria italiana del
+Calabrese Fabrizio Maramaldo, di Sciarra Colonna e di Luigi Gonzaga,
+chiamato il Rodomonte. Inoltre aveva quest'armata raccolti lungo il
+cammino moltissimi cavaleggieri, il di cui comando era stato dato a
+Filiberto di Chalons, principe d'Orange, ed a Ferdinando Gonzaga; erasi
+ingrossata coi disertori dell'armata della lega e coi soldati licenziati
+dal papa, coi banditi e coi vagabondi, erranti prima per tutti i paesi
+che aveva attraversati, e chiamati sotto le sue bandiere
+dall'allettamento del saccheggio[299].
+
+ [299] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 447 -- P. Giovio vita del card.
+ Colonna, f. 173._
+
+Il Borgo di Roma ed il quartiere del Vaticano furono subito
+saccheggiati; ed in quella prima ebbrezza della vittoria il sacrilego
+furore de' soldati parve meno ributtante, sebbene non avesse risparmiati
+nè i conventi, nè le chiese, nè il palazzo del papa, nè il tempio di san
+Pietro, cattedrale del mondo cristiano. Ma i soldati, non contenti delle
+ricchezze di questi due quartieri, presero ancora d'assalto quello di
+Transtevere, e perchè i ponti non erano stati tagliati, trovaronsi
+padroni di tutta Roma, ove Luigi Gonzaga fu il primo ad entrare per
+ponte Sisto alla testa dell'infanteria italiana[300].
+
+ [300] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 447. -- Vita del card. Pompeo
+ Colonna, f. 175 v. -- Georg. von Frundsberg, B. VI, f. 110._
+
+Forse giammai nella storia dell'universo si troverà che una grandissima
+capitale sia stata abbandonata a più atroce abuso della vittoria;
+giammai una potente armata si formò di soldati più feroci, e più
+intolleranti del giogo d'ogni militare disciplina; nè mai il sovrano,
+nel di cui nome cotesta armata combatteva, era stato più indifferente
+alle calamità dei vinti. Non bastò già il lasciare in balìa della
+rapacità de' soldati tutte affatto le ricchezze sacre e profane dalla
+pietà dei popoli o dalla loro industria adunate nella capitale del mondo
+cristiano, che ancora le persone degl'infelici abitanti furono
+abbandonate al capriccio, e alla brutalità di sfrenata soldatesca.
+Mentre che le donne di ogni condizione erano vittima dell'incontinenza
+de' vincitori, coloro che rendevansi sospetti di avere ricchezze
+nascoste, o credito presso gli altri, erano posti alla tortura, ed
+obbligati con prolungati tormenti a vuotare le borse degli amici che
+potevano avere in altri paesi. Molti prelati morirono in mezzo ai
+tormenti; molti altri, dopo essersi riscattati, morirono in conseguenza
+de' sofferti strapazzi, della loro afflizione, o del loro spavento.
+Furono saccheggiati i palazzi di tutti i cardinali senza che i soldati
+volessero distinguere i guelfi dai ghibellini, o accordare una
+salvaguardia a coloro ch'erano conosciutissimi pel loro attaccamento al
+partito imperiale. Soltanto fu ad alcuni permesso di riscattarsi col
+danaro; e perchè i mercanti avevano deposti i proprj effetti nelle loro
+case supponendo di porli in luogo sicuro, questi mercanti pagarono
+spesso enormi somme per sottrarle ai soldati. La marchesa di Mantova
+riscattò il suo palazzo per cinquanta mila ducati, e si dice che suo
+figlio ne toccasse per la parte sua dieci mila. Il cardinale di Siena,
+dopo avere pagata la propria taglia agli Spagnuoli, fu fatto prigioniero
+da' Tedeschi, spogliato d'ogni avere, battuto e forzato di riscattare
+nuovamente la sua sola persona con cinque mila ducati. La stessa
+sventura toccò ai cardinali della Minerva e di Ponzetta. Nè i prelati
+tedeschi o spagnuoli furono da' loro compatriotti risparmiati più che
+gl'Italiani. Udivansi eccheggiare in tutte le case le grida ed i pianti
+degl'infelici esposti alla tortura; le piazze avanti a tutte le chiese
+erano sparse d'arredi d'altari, di reliquie e di tutte le cose sacre,
+che i soldati buttavano in terra dopo averne strappato l'oro e
+l'argento. I luterani tedeschi, aggiugnendo alla cupidigia il fanatismo
+religioso, si sforzavano di mostrare il loro disprezzo per le pompe
+della chiesa romana, e di profanare tuttociò che rispettavano que'
+popoli ch'essi dicevano idolatri. Per altro passati i primi giorni di
+furore, ne' quali essi avrebbero voluto uccidere tutti coloro che
+avevano impugnate le armi, i Tedeschi più non isguainarono la spada;
+anzi si addolcirono in modo, che i loro prigionieri si poterono
+riscattare a bassissimo prezzo. Allora ad altro più non pensarono che a
+bevere, ad ammassare danaro ed a distruggere i quadri e le statue che
+loro sembravano monumenti d'idolatria. Ma infinitamente più avidi e più
+crudeli erano gli Spagnuoli; la loro sete dell'oro mai non iscemava, e
+perchè il loro cuore era affatto chiuso alla pietà, andavano
+moltiplicando i tormenti per costringere i loro prigionieri ad
+iscuoprire tuttociò che tenevano nascosto. Gl'Italiani e specialmente
+quelli dell'Abruzzo imitavano i vizj delle due nazioni cui si erano
+associati, e senza pareggiarli nel valore, cercavano se non altro di
+essere egualmente crudeli ed empj[301].
+
+ [301] _P. Giovio vita di Pompeo Colonna, f. 173. -- Fr. Guicciardini,
+ l. XVIII, p. 448. -- Jac. Nardi, l. VIII, p. 329. -- P. Paruta, l. V,
+ p. 393. -- Fr. Belcarii, l. XIX, p. 595. -- Arn. Ferroni, l. VIII, p.
+ 165. -- Mém. de Martin du Bellay, l. III, p. 37. -- Paradin Hist. de
+ notre temps, p. 204. -- Brantome-Ulloa vita di Carlo V, l. XI, f.
+ 110. -- Georg. von Frundsberg, B. VI, f. 112._
+
+Il cardinale Pompeo Colonna entrò in Roma due giorni dopo presa la
+città, per godere dell'umiliazione di Clemente VII. Fu seguito da una
+folla di contadini dei suoi feudi, che poco prima erano stati
+barbaramente saccheggiati per ordine del papa, e che si vendicarono
+saccheggiando tutte quelle case di Roma, ove restavano ancora i meno
+preziosi effetti che non avevano tentata l'avidità de' soldati. Per
+altro Pompeo fu compreso da profondo dolore, quando vide la miseria in
+cui aveva contribuito a precipitare la sua patria; aprì la sua casa a
+tutti coloro che vi si vollero rifugiare, riscattò col suo danaro i
+cardinali prigionieri senza distinzione di partito amico o nemico, e
+salvò la vita a tanti miserabili, che, avendo ogni cosa perduta,
+sarebbero senza di lui periti di fame[302].
+
+ [302] _P. Giovio vita di Pompeo Colonna, f. 174._
+
+Lo stesso giorno in cui l'armata imperiale era entrata in Roma, il conte
+Guido Rangone era giunto fino a Ponte Salario co' suoi cavaleggieri ed
+ottocento archibugieri. Se la città avesse resistito soltanto
+ventiquattr'ore, sarebbe arrivato a tempo per difenderla e per salvarla.
+Quando seppe l'accaduto si ritirò fino ad Otricoli per riunirvisi al
+restante della sua truppa. Il duca d'Urbino ed il marchese di Saluzzo
+camminavano assai più lentamente: erano partiti soltanto il 3 di maggio
+da Firenze, ed il marchese non arrivò ad Orvieto che il giorno 11, di
+dove fece un tentativo per cavare di notte il papa da castel
+sant'Angelo; ma non riuscì, perchè Federigo da Bozzolo, che conduceva il
+distaccamento, si ferì cadendo di cavallo. Il duca d'Urbino giunse ad
+Orvieto cinque giorni più tardi, perchè, in passando, volle fare una
+rivoluzione in Perugia, di dove scacciò Gentile Baglioni, partigiano de'
+Medici, per darne il governo ai figliuoli di quel Gian Paolo Baglioni
+che Leon X aveva fatto morire[303].
+
+ [303] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 449. -- Fr. Belcarii, l. XIX,
+ p. 596. -- P. Paruta, l, VI, p. 401._
+
+Pretese il duca d'Urbino di non poter tentar nulla, perchè, avendo
+allora passata in revista la sua armata, non trovò che diciassette mila
+combattenti invece di trenta mila che doveva averne. Pure sotto
+qualunque altro capo quest'armata sarebbe bastata per iscacciare
+gl'imperiali da Roma, perciocchè i soldati spagnuoli e tedeschi, perduti
+nelle dissolutezze d'ogni maniera, più non ubbidivano alla voce de' loro
+capitani, e non avevano verun rispetto per Filiberto di Chalons,
+principe d'Orange, ch'essi avevano eletto loro capo invece del
+contestabile di Borbone. Non si volevano a nessun patto staccare dal
+saccheggio per soddisfare a verun ufficio militare, e quando un falso
+allarme faceva chiamare al campo i soldati, niuno veniva a porsi sotto
+le bandiere[304].
+
+ [304] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 449. -- P. Paruta Ist. Ven., l.
+ V, p. 394. -- Georg. von Frundsberg, B. VI, f. 115._
+
+Ma il duca d'Urbino, costante nel suo sistema di non esporre la sua
+armata ad una battaglia, non aveva nemmeno avuto mai il pensiero di
+attaccare gl'imperiali; ed apertamente diceva che non penserebbe a
+farlo, se non che quando potrebbe aggiugnere alla sua armata sedici mila
+Svizzeri, levati con licenza de' cantoni; e che ne abbisognerebbero anzi
+ventiquattro mila, se in quest'intervallo di tempo l'armata imperiale
+riceveva i soccorsi che poteva facilmente tirare dal regno di
+Napoli[305]. Egli pareva non sentire compassione degli sgraziati Romani,
+e nel consiglio di guerra adunato ad Orvieto, trattò soltanto intorno al
+modo di cavare Clemente VII da castel sant'Angelo, ov'era assediato.
+Quest'impresa, sotto la protezione di così numerosa armata, non sembrava
+altrimenti difficile; i Francesi ardentemente la desideravano per
+l'onore del loro re, ed il consiglio dei Pregadi di Venezia aveva dati
+pressanti ordini al suo generale di soccorrere il suo alleato. Soltanto
+il duca d'Urbino, il di cui odio e rancore contro la casa de' Medici
+andavano avidamente in traccia di pretesti nel suo timido sistema di
+tattica, faceva ogni momento nascere nuovi ostacoli. Il papa lo faceva
+invitare a venire ad accamparsi alla croce di Monte Mario, fortissima
+posizione in faccia a castel sant'Angelo, di dove avrebbe a tutte l'ore
+potuto facilmente intendersi cogli assediati per mezzo di segni, ma egli
+non volle mai passare al di là di Tre-Capanne. Tuttavolta il suo
+avvicinamento fece sì che Clemente VII ricusasse di capitolare a
+condizioni quasi già acconsentite. Allora il duca d'Urbino, dopo avere
+date agli assediati vane speranze, appunto come aveva praticato nel
+precedente anno col duca di Milano, s'allontanò da Roma il 1.º di
+giugno, ed andò ad accamparsi a Monterosi[306].
+
+ [305] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 451._ -- Paolo Paruta
+ attribuisce questa lentezza a Vetturi, uno de' due provveditori che
+ seguivano l'armata; mentre che il suo collega Pisani avrebbe voluto
+ che si venisse alle mani, _l. VI, p. 401._
+
+ [306] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 450. -- Jac. Nardi, l. VIII, p.
+ 330. -- P. Paruta, l. VI, p. 402._
+
+Il vicerè di Napoli erasi affrettato di portarsi a Roma dietro gl'inviti
+dello stesso papa, che lusingavasi di avere da lui migliori condizioni;
+ma questi, accorgendosi che l'armata lo vedeva assai di mal occhio,
+ripartì alla volta di Napoli. Cammin facendo incontrò il marchese del
+Guasto, Ugo di Moncade ed Alarcone, che lo persuasero a tornare a
+dietro, onde conservare qualche autorità sopra un'armata che omai quasi
+sottraevasi all'imperatore. Tornò infatti; ma non gli si lasciò prendere
+veruna parte negli affari della guerra o della pace[307].
+
+ [307] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 451 -- Ben. Varchi, l. IV, p.
+ 205. -- Marco Guazzo, f. 51._
+
+La capitolazione del papa venne sottoscritta il 6 di giugno, press'a
+poco alle medesime condizioni rifiutate sei giorni prima. Egli si
+obbligava di pagare all'armata quattrocento mila ducati; cento mila
+immediatamente, cinquanta mila entro venti giorni, e gli altri dugento
+cinquanta mila nel termine di due mesi. Fino all'intero pagamento de'
+primi cento cinquanta mila ducati, doveva restare prigioniero in castel
+sant'Angelo, unitamente ai tredici cardinali che lo avevano seguito. In
+appresso potrebbe recarsi a Napoli o a Gaeta, per aspettare colà gli
+ordini dell'imperatore. Si obbligava di consegnare alle truppe imperiali
+le città di Parma, Piacenza e Modena, ed a ricevere guarnigione ne'
+castelli di sant'Angelo, di Ostia, di Cività Castellana, e di Cività
+Vecchia. Prometteva di assolvere i Colonna da tutte le censure
+ecclesiastiche, e di dare ostaggi per l'osservanza di tutte queste
+condizioni. Dopo aver firmato questo trattato, quello stesso capitano
+Alarcone, che aveva custodito Francesco I in tempo della sua prigionia,
+entrò in castel sant'Angelo con tre compagnie spagnuole e tre tedesche,
+per prendere il papa sotto la sua guardia[308].
+
+ [308] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 452. -- Ben. Varchi Stor.
+ Fior., l. IV, p. 207. -- Fr. Belcarii, l. XIX, p. 597. -- Marco Guazzo
+ Stor. de' suoi tempi, f. 51. -- Georg. von Frundsberg, l. VI, f.
+ 123._
+
+La capitolazione fu religiosamente eseguita in tuttociò che spettava al
+papa; ma il governo della Chiesa pareva disciolto dalla prigionia del
+suo capo, e le più lontane piazze ricusarono di ubbidirgli. Cività
+Castellana era custodita dalle truppe della Lega, Cività Vecchia da
+Andrea Doria che la riteneva come pegno di 14,000 scudi di soldo a lui
+dovuti, Parma e Piacenza, detestando il governo spagnuolo, non vollero
+aprire le loro porte al commissario imperiale che si presentò per
+prenderne possesso. Modena, difesa dal conte Luigi Rangoni, fratello di
+Guido, con soli cinquecento fanti, fu attaccata in principio di giugno
+dal duca di Ferrara con dugento lance, sei mila fanti e molta
+artiglieria, e fu forzata a capitolare il 5 di giugno[309]. Gli stessi
+alleati del papa vollero approfittare della sua disgrazia; i Veneziani
+occuparono Ravenna e Cervia perdute in tempo della lega di Cambray, e
+Sigismondo Malatesta s'impadronì della città e della fortezza di Rimini,
+antico principato della sua famiglia[310].
+
+ [309] _Anon. Padov. presso Muratori An. d'Italia, t. X, p. 209._
+
+ [310] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 453. -- Ben. Varchi, l. IV, p.
+ 229. -- P. Paruta, l. VI, p. 401._
+
+Clemente VII non considerava la sua sovranità nello stato della Chiesa
+che come vitalizia, mentre che la grandezza ereditaria della casa de'
+Medici era attaccata all'ubbidienza de' Fiorentini. Sebbene non avesse
+nè figliuoli, nè parenti prossimi, era però tutto intento a perpetuare
+il potere della sua famiglia, e disposto a sagrificare all'orgoglio del
+suo nome assai più che Leon X, suo cugino. Ma quantunque volesse
+conservare Firenze, poca cura prendevasi di risparmiarla; perciocchè
+quanto preferiva il bene de' suoi eredi a quello della sua patria,
+altrettanto preferiva sè stesso agli eredi; onde, nelle guerre in cui
+strascinava la repubblica senza che questa vi avesse verun diretto
+interesse, tutte le volte che rendevasi necessario un prestito, o che
+una spesa straordinaria richiedeva una contribuzione di guerra, ne
+faceva sempre cadere il peso sui Fiorentini, i quali, avendo
+assolutamente cessato di avere un'importanza politica, di essere contati
+tra le potenze d'Europa, e di avere un diretto interesse negli
+avvenimenti, vedevansi non pertanto ruinati dall'ambizione della casa
+de' Medici. La conquista e la difesa del ducato d'Urbino aveva loro
+costato cinquecento mila fiorini; indi al primo pericolo erano stati
+costretti di restituire al duca la fortezza di san Leo, e la contea di
+Montefeltro, che loro erano state date in compenso delle fatte
+sovvenzioni[311]. Avevano inoltre spesi cinquecento mila fiorini nella
+guerra intrapresa da Leon X contro la Francia, ne avevano pagati
+trecento mila ai capitani imperiali ed al vicerè durante
+l'amministrazione del cardinale Giulio dei Medici, e dopo che questo
+stesso Giulio era diventato papa, avevano dati altri sei cento mila
+fiorini per la guerra ch'egli faceva contro l'imperatore[312]. Da troppi
+mali erano simultaneamente oppressi; avevano perduta la libertà, e
+continuavano a portare un peso d'imposte che doveva schiacciare
+qualunque popolo che non fosse libero. Perciò i Fiorentini avevano quasi
+tutti lo stesso desiderio di cogliere il momento in cui verrebbe loro
+fatto di scuotere il giogo de' Medici.
+
+ [311] _Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 328. -- P. Jovii Hist. sui
+ temp., l. XXV, p. 19._
+
+ [312] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p, 454._
+
+La presa di Roma e la prigionia del papa in castel sant'Angelo
+distruggevano la potenza di questa casa. I tre cardinali che Clemente
+VII teneva in Firenze come amministratori della repubblica e tutori dei
+due bastardi, Ippolito ed Alessandro, non potevano dubitarne. Avevano
+essi ricevuta la notizia della catastrofe l'undici di maggio; cercarono
+di tenerla celata, spargendo contrarie voci; ma già da molto tempo il
+popolo erasi avvezzato a non dar loro credenza[313].
+
+ [313] _Ist. Fior. di Gio. Cambi. t. XXII, p. 313. -- Scip. Ammirato,
+ l. XXX, p. 371._
+
+Tutti i più riputati uomini della città, tutti coloro che discendevano
+da illustri antiche famiglie si recarono presso Silvio Passerini,
+cardinale di Cortona, nel palazzo de' Medici, non più in abito militare,
+come nella precedente insurrezione, ma col lucco e col capuccio, abito
+civile proprio de' Fiorentini che accresceva loro gravità, e gli
+domandarono di restituire pacificamente alla patria una libertà, alla
+quale egli più non poteva porre impedimento[314]. Vedevasi alla loro
+testa Niccolò Capponi il più zelante degli amici della libertà, che di
+già risguardavasi come il ristauratore del nuovo governo, e con lui
+Filippo Strozzi suo cognato, che aveva sposata Clarice de' Medici,
+sorella di Lorenzo II, e figliuola di Pietro. Filippo Strozzi era stato
+da Clemente VII dato per ostaggio ad Ugo di Moncade in occasione della
+sua prima prigionia e del primo suo trattato coi Colonna; ma in appresso
+Clemente non aveva voluto nè dare esecuzione alle condizioni del
+trattato, nè prendersi cura del riscatto degli ostaggi. Vedendo il
+Moncade quanto lo Strozzi fosse sdegnato per quest'abbandono, lo pose
+spontaneamente in libertà, onde nuocere col di lui mezzo al potere
+pontificio in Firenze[315].
+
+ [314] _P. Jovii Hist., l. XXV, p. 21._
+
+ [315] _Bern. Segni Stor. Fior., l. I, p. 6._
+
+Clarice de' Medici, moglie di Filippo, non era meno irritata dello
+sposo. Lagnavansi ambidue di Clemente, perchè avendo egli promesso il
+cappello di cardinale al loro figlio Pietro, ed avendolo con tale
+lusinga persuaso a vestire l'abito ecclesiastico, aveva ricusato poi
+costantemente di dare effetto alla sua promessa. Clarice, che pel sesso
+e per la sua parentela coi Medici non era esposta al risentimento di
+quel partito, non si guardava dal ricordare a tutti coloro che
+lungamente erano stati attaccati alla sua famiglia, che al presente non
+sagrificavano altrimenti pei veri Medici la libertà della loro patria,
+ma per uno de' loro sudditi di provincia, il cardinale di Cortona, e per
+due bastardi Ippolito ed Alessandro[316].
+
+ [316] _G. Jovii hist. sui temporis, l. XXV, p. 22. -- Ben. Varchi, l.
+ III, p. 109. -- Scip. Ammirato, l. XXX, p. 372._
+
+Il cardinale di Cortona, Silvio Passerini, era di carattere debole ed
+irrisoluto; altronde temeva di perdere in una rivoluzione il suo tesoro
+personale, e difficilmente ascoltava altri consigli che quelli
+dell'avarizia. Il cardinale Niccolò Ridolfi, sebbene riconoscente verso
+la famiglia de' Medici, cui andava debitore della porpora, era non
+pertanto affezionato alla libertà, come lo era tutta la sua famiglia.
+Onofrio di Montedoglio, comandante la guarnigione di Firenze, che aveva
+circa tre mila uomini sotto i suoi ordini, era il solo che si mostrasse
+zelante per la difesa dell'autorità de' Medici. Bastava, diceva egli, di
+spargere un poco di danaro tra i soldati, e col mezzo loro sarebbesi
+sicuramente mantenuta la città ubbidiente; ma il tesoriere del comune si
+era nascosto perchè non si potesse forzarlo a fare una spesa
+pregiudicevole alla salute della patria; il cardinale Passerini non
+volle mettere mano al suo particolare peculio, ed il coraggio di coloro
+che volevano difendersi mancando col danaro con cui desso coraggio
+doveva essere pagato, in breve altro partito non rimase a' Medici che
+quello di cedere[317]. Perciò il 16 di maggio si fece una convenzione
+tra i principali cittadini del partito repubblicano ed il cardinale di
+Cortona, quale rappresentante de' Medici. Prometteva questi d'uscire di
+Firenze coi due giovinetti Ippolito ed Alessandro, nel mentre che i
+Fiorentini in contraccambio guarentivano a' Medici il godimento di tutti
+i loro beni, ed inoltre l'esenzione per dieci anni da ogni contribuzione
+straordinaria. In pari tempo si convenne che si richiamerebbe in vigore
+la costituzione, colla quale era stata regolata la repubblica fino al
+1512[318].
+
+ [317] _P. Jovii, l. XXV, p. 22. -- Scip. Ammirato, l. XXX, p. 372. --
+ Ben. Varchi, l. III. p. 109._
+
+ [318] _Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 329. -- Ben. Varchi Stor.
+ Fior., l. III, p. 111. -- Comment. di Filippo de' Nerli, l. VII, p.
+ 151._
+
+Infatti il 17 di maggio i giovani Medici, accompagnati dal cardinale di
+Cortona, da Filippo Strozzi e da molti loro amici, partirono da Firenze
+senza strepito e senza violenza, e si trattennero la prima notte a
+Poggio a Cajano, magnifica villa fabbricata da Cosimo de' Medici. Nel
+susseguente giorno andarono a Pisa, la di cui fortezza avevano promesso
+di consegnare alla signoria con quella di Livorno. Veramente in allora
+sentirono qualche dispiacere di un accomodamento, che i loro amici
+tacciavano di debolezza, e per non essere forzati ad eseguire la
+convenzione, si sottrassero a quelli che gli accompagnavano, e
+ritiraronsi a Lucca[319]. Ad ogni modo i comandanti delle fortezze non
+tardarono a consegnarle ai commissarj della repubblica[320].
+
+ [319] Mentre trattenevansi in Pisa, Pietro Valeriano Bolzanio,
+ precettore de' Medici e confidentissimo di papa Clemente, passò
+ inosservato a Lucca; ed avendo ogni cosa concertata con quella
+ signoria, eludendo la vigilanza dello Strozzi e la timidità del
+ Passerini, condusse i suoi allievi in quella città; di dove,
+ attraversando la Lunigiana, passarono a Piacenza, poi a Parma. _Vedi
+ la Storia de' Letterati Bellunesi di Stefano Ticozzi, volgarizzatore
+ della presente storia._
+
+ [320] _Jac. Nardi, l. VIII, p. 330. -- Fr. Guicciardini, l. XVIII, p.
+ 453. -- Ist. di Gio. Cambi, t. XXII, p. 318. -- P. Jovii Hist., l.
+ XXV, p. 22. -- Benedetto Varchi, l. III, p. 119. -- Bern. Segni, l. I,
+ p. 13. -- Fr. Belcarii, l. XIX, p. 597._
+
+Questa repubblica risorgeva dopo un lungo letargo. La balìa, creata da'
+Medici nel 1512, e che sotto la loro direzione aveva fin allora
+governato lo stato, adunò il consiglio de' cento, e gli propose di
+ordinare il ristabilimento della costituzione popolare, qual era nel
+1512; cosicchè la rivoluzione si fece ne' modi voluti dalle leggi, e
+venne sanzionata dalla legittima autorità; dopo ciò la balìa abdicò
+spontaneamente l'autorità che le era stata affidata[321].
+
+ [321] _Ist. di Gio. Cambi, t. XXII, p. 319. -- Benedetto Varchi, l.
+ III, p. 116. -- Comm. di Filippo Nerli, l. VIII, p. 153. -- Scip.
+ Ammirato, l. XXX, p. 372._
+
+La signoria che allora sedeva, il consiglio de' cento, e tutti i
+magistrati erano stati nominati da' Medici, e generalmente si
+conservavano affezionati a quella famiglia. Ma l'intera città,
+desiderosa di rientrare nel godimento della sua libertà, affrettava co'
+suoi voti il giorno in cui sarebbe governata da cittadini da lei scelti.
+I più ardenti, tra i quali distinguevasi come loro capo Anton Francesco
+degli Albizzi, avrebbero voluto che con aperta forza si cacciassero
+fuori di palazzo Antonio Nori, uomo affezionatissimo a' Medici, e tutta
+la signoria. Non sarebbero queste, dicevano costoro, che giuste
+rappresaglie delle violenze usate contro il perpetuo gonfaloniere Pietro
+Soderini; ma altri più saggi cittadini persuasero il popolo ad
+aspettare, ed in pari tempo fecero sentire al consiglio de' cento la
+necessità di affrettare il giorno in cui il gran consiglio sarebbe
+legittimamente adunato. La sala delle adunanze di questo consiglio era
+stata da' Medici destinata ad uso di caserma pei soldati, e bisognava
+distruggere le interne muraglie che vi si erano alzate. Tutta la nobile
+gioventù fiorentina (che tale nome erasi di già sostituito a quello più
+glorioso di cittadini) diede mano al lavoro. Ognuno aspirava all'onore
+di contribuire ad atterrare questo monumento della schiavitù della
+patria. La sala del supremo consiglio fu ripristinata e ripulita; indi
+da' preti aspersa di acqua santa, e consacrata con una messa solenne;
+sicchè il 21 di maggio vi si potè finalmente ragunare il consiglio
+generale, nel quale si contarono due mila dugento settanta cittadini
+fiorentini[322].
+
+ [322] _Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 331. -- Ist. di Gio. Cambi,
+ t. XXII, p. 321. -- Ben. Varchi, l. III, p. 125. -- Comm. di Filip.
+ de' Nerli, l. VIII, p. 159._
+
+In tale consiglio i liberi suffragj del popolo elessero gonfaloniere di
+giustizia Niccolò Capponi, il quale doveva restare in carica tredici
+mesi, e dopo questo termine poteva essere riconfermato. Fu eletta una
+nuova signoria per restare tre mesi in funzione, perchè si volle che col
+primo giugno subentrasse in luogo delle creature de' Medici, invece di
+aspettare fino al primo di luglio. Lo stesso gran consiglio elesse
+ancora i decemviri della libertà e gli otto signori della guardia; creò
+di nuovo il consiglio degli ottanta, destinato a mantenere l'equilibrio
+tra il governo ed il popolo. Tutti questi magistrati, veri
+rappresentanti de' loro concittadini, vennero installati nelle loro
+funzioni, ed il 2 di giugno una solenne processione di tutti i membri
+del governo e di tutto il clero, seguita dalla folla de' cittadini, andò
+in tutte le principali chiese a ringraziare Iddio della ricuperata
+libertà[323].
+
+ [323] _Ist. di Gio. Cambi, t. XII, p. 323-329. -- Jac. Nardi Ist.
+ Fior., l. VIII, p. 331. -- Scip. Ammirato, l. XXX, p. 373. -- Ben.
+ Varchi, l. III, p. 130. -- Ser Filippo Nerli, l. VIII, p. 161. --
+ Bernardo Segni, l. I, p. 12._
+
+ Niccolò Macchiavelli, che co' suoi scritti aveva contribuito a
+ conservare l'amore della libertà, e che tanto aveva per essa
+ sofferto non potè partecipare alla ristaurazione del governo
+ repubblicano. Egli morì il 22 giugno del 1527, non ancora compiuto
+ un mese dopo il suo ritorno dall'ultima legazione presso Francesco
+ Guicciardini all'armata della lega. Qualunque sia stato lo scopo
+ ch'egli proposesi scrivendo il libro _del Principe_ in cui espose le
+ teorie della tirannide, questo scopo non fu meglio inteso da' suoi
+ contemporanei che dalla posterità. I suoi concittadini gli
+ rimproveravano d'avere in quel libro insegnato al duca d'Urbino a
+ togliere ai facoltosi le ricchezze, ai poveri l'onore, a tutti la
+ libertà. Quest'accusa gli fece praticare inutili sforzi per ritirare
+ dalla circolazione un libro che gli creava tanti nemici; questa
+ rimosse il popolo dal restituirgli la carica di segretario dei dieci
+ della guerra che aveva occupato prima del 1512. Gli fu preferito
+ Francesco Tarugi, uomo di bassa condizione, ma più costumato del
+ Macchiavelli, ed egualmente affezionato alla libertà, di cui non
+ aveva mai abbandonata la causa. _Ben. Varchi Stor. Fior., l. IV, p.
+ 210._ Tale preferenza ha potuto cagionare al Macchiavelli un amaro
+ disgusto, che forse affrettò la di lui morte, attribuita ad una
+ colica epatica.
+{337}
+
+
+
+
+CAPITOLO CXIX.
+
+ _Il Lautrec conduce un'armata francese sotto Napoli, e lo
+ blocca; vittoria ottenuta dalla sua flotta su quella degli
+ Spagnuoli; malattia nel suo campo, sua morte, e capitolazione
+ della sua armata. Andrea Doria passa al partito imperiale, e
+ cambia il governo di Genova._
+
+1527 = 1528.
+
+
+Nel quattordicesimo secolo, mentre i papi tenevano la loro corte in
+Avignone, dessi erano i soli tra i potentati che non temessero
+d'avvilupparsi in perpetue guerre. Qualunque si fossero le disgrazie
+delle loro armate, essi non soffrivano nulla dalla desolazione de' loro
+popoli, dal saccheggio delle loro città, o anche della loro capitale;
+stando in Avignone, non si accorgevano de' patimenti intollerabili
+dell'Italia; le grida del popolo non giugnevano fino a loro per
+isforzarli a fare la pace; e sempre erano circondati da cortigiani, da
+ministri, da interessati adulatori, i quali, non potendo migliorare la
+propria fortuna che colla guerra, sforzavansi di far loro credere, che
+l'onore, la religione, gl'interessi della fede e quelli della Chiesa
+richiedevano la continuazione delle ostilità. Ciò che nel
+quattordicesimo secolo era una particolare condizione della Chiesa
+Romana, in principio del sedicesimo era quella di tutti i monarchi della
+Cristianità, ad eccezione del solo papa. Dopo che gli stati eransi molto
+aggranditi, la guerra non oltrepassava mai i loro confini, e non metteva
+mai in pericolo l'esistenza de' re.
+
+Carlo V, in età di ventisette anni, aveva di già fatto prigionieri il re
+di Francia, quello di Navarra, ed il papa; pure fin allora mai non si
+era posto alla testa di veruna delle sue armate; egli non conosceva il
+terribile spettacolo di un campo di battaglia, nè la miseria o la
+desolazione di una città presa d'assalto, nè i prolungati tormenti de'
+borghesi presso i quali acquartierava senza pagarla un'armata. I suoi
+cortigiani si davano ogni cura per celare all'_invincibile Augusto_ le
+particolarità che avrebbero potuto affliggerlo; lo andavano
+intrattenendo intorno agl'interessi della sua gloria: Carlo V teneva
+dietro a' progetti della sua ambizione; e quando la prodigalità della
+sua corte, o l'assurdo sistema delle sue finanze facevano mancare il
+danaro necessario ai generali per terminare un'intrapresa, tutti
+facevansi un dovere di dissimulare le calamità d'una lontana provincia,
+o le rappresentavano quale necessaria conseguenza d'una magnanima
+politica. In appresso Carlo V condusse egli stesso le sue armate; allora
+sentì meglio la necessità della pace, e la sua ambizione dovette spesso
+piegare in faccia alle circostanze. Ma i di lui successori, Filippo II,
+Filippo III, Filippo IV, che mai non uscivano dalle solitudini
+dell'escuriale, ed erano inaccessibili agli occhi di tutti, sordi a
+tutte le lagnanze, a tutti i gemiti, mai non rinunciarono ai loro
+ambiziosi progetti nè per timore, nè per compassione. Perchè mai non
+videro la guerra, la fecero continuamente; mai non conobbero le calamità
+che cagionarono pel corso di un secolo, oppure non vollero aver pietà
+mai delle altrui miserie. Furono visti protrarre d'uno in altro anno il
+sacco delle città, i guasti delle campagne, pel possedimento d'una
+miserabile provincia, per una sterile prerogativa, per una contesa
+d'etichetta, o talvolta ancora per infingardaggine, perchè non sapevano
+prendere una risoluzione.
+
+Enrico VIII, re d'Inghilterra, che nella stessa epoca aveva in Europa
+acquistata una così grande preponderanza, era ancora più che i monarchi
+di casa d'Austria lontano da' pericoli della guerra; il di lui popolo
+non ne conosceva il peso che per l'accrescimento delle sue spese; e la
+vanità d'Enrico VIII veniva lusingata dall'importanza militare che si
+era acquistata. Figuravasi, secondo il comune errore de' re, che,
+sebbene non si mostrasse mai alle armate, poteva non pertanto
+raccogliere gloria dalle battaglie vinte in suo nome, sebbene non vi
+avesse dato veruna prova nè di talento, nè di valore.
+
+Fino alla battaglia di Pavia, Francesco I era stato egualmente sordo
+alle lagnanze de' popoli, ed insensibile alle loro calamità. Gloriavasi
+d'avere liberati i re di Francia dalla tutela de' paggi (_hors de
+pages_), ossia di essersi condotto a seconda delle sue fantasie senza
+ascoltare le rimostranze, o senza consultare gl'interessi de' suoi
+sudditi. Egli non era insensibile, e la vista de' patimenti da lui
+cagionati avrebbero potuto commoverlo, se l'estrema sua leggerezza e la
+sua estrema inclinazione per i piaceri non avessero sempre distratta la
+sua attenzione da' suoi doveri. Mentre le sue armate si disperdevano per
+non essere pagate; che le sue città mal provvedute e peggio difese
+venivano prese d'assalto; che le requisizioni de' suoi generali facevano
+che in Italia si avesse in orrore il nome della Francia; egli
+prodigalizzava alle sue amanti il danaro dello stato, dissipava in feste
+inutili i tesori che sarebbero bastati per difendere l'indipendenza e la
+gloria nazionale. Finalmente la cattività aveva tutt'ad un tratto
+manifestato a Francesco I, e l'esistenza della sventura, e i pericoli
+del suo regno, ed il bisogno che i suoi popoli avevano della pace. Dopo
+quest'epoca aveva perduta l'antica sua confidenza nella propria fortuna,
+il suo allegro carattere aveva sentito gli effetti della calamità; ed
+egli, obbligato a continuare la guerra, lo aveva fatto senza ardore, e
+sempre desiderando, sempre cercando una pace che gli restituisse i suoi
+figliuoli, e facesse cessare quello stato d'inquietudine e di timore in
+cui si trovava.
+
+Ma una dura esperienza può cambiare un carattere debole ed incostante,
+senza per altro riformarlo. Francesco I nella sua prosperità
+intraprendeva la guerra con leggerezza, ed in appresso la trascurava per
+instabilità di carattere: dopo avere provata la disgrazia, ascoltò i
+consiglj di una timidità fin allora a lui sconosciuta; prima di tutto
+più non volle esporsi; e desiderando la pace, non seppe vedere che uno
+de' mezzi di ottenerla era quello di spingere vigorosamente la guerra
+nel momento favorevole. Egli mai non seppe risolversi a dare
+agl'Italiani quegli ajuti che gli avrebbero fatto infallibilmente
+trionfare; lasciò che fossero oppressi, prima di muoversi di buona fede,
+e le loro perdite, cagionate dalle sue lentezze, gli costarono assai più
+sangue e danaro che non abbisognavano due anni prima per ottenere le più
+luminose vittorie. Le afflizioni, abbattendo il suo coraggio, non
+distrussero il suo gusto per i piaceri, l'abitudine del dissipamento era
+inveterato in lui; la distrazione sembravagli tanto più necessaria,
+quanto maggiori erano le sue inquietudini; ed una continuata
+applicazione era per lui diventato un insopportabile peso. I suoi amori,
+la sua galanteria non lo occupavano meno che avanti la prigionia, e la
+loro influenza non gli fu dopo quest'epoca meno funesta[324].
+
+ [324] Quanto è qui accennato dal nostro autore trovasi diffusamente
+ raccontato, sebbene per diverse cagioni, da Benvenuto Cellini nelle
+ Memorie della sua vita, e forse niuno meglio di lui ci fa conoscere
+ col racconto de' fatti il carattere di Francesco I. _N. d. T._
+
+Giammai le calamità della guerra non avrebbero dovuto far desiderare più
+vivamente la pace ai sovrani, che dopo la presa di Roma. Gli è il vero
+che l'imperatore aveva fatta un'insperata conquista, ma l'aveva ottenuta
+con un'armata che da molto tempo egli non era più in istato di pagare, e
+che in certo modo non era più dipendente da' suoi ordini. I suoi soldati
+ben potevano ruinare affatto i suoi nemici; ma essi più non conoscevano
+i di lui ordini, nè ubbidivano ai di lui generali, nè gli davano veruna
+guarenzia per l'avvenire. Così Carlo V dopo il sacco di Roma si trovava
+tanto lontano dal compimento de' suoi progetti, quanto lo era prima
+della guerra. Dal canto loro gli alleati avevano sperimentato quanto
+poco dovessero fidarsi gli uni degli altri; avevano veduto che ognuno di
+loro cercava di rigettare sui suoi alleati il peso della guerra, e di
+sottrarsi all'adempimento delle più positive obbligazioni; avevano
+veduto che il loro generale, il duca d'Urbino, giugneva sempre a tempo
+per essere testimonio delle calamità delle loro province, giammai per
+prevenirle; e ben potevano essere persuasi che il generale esaurimento,
+che la vicendevole diffidenza, e che lo scoraggiamento delle truppe,
+andrebbero ogni anno crescendo senza ch'essi potessero apporvi rimedio.
+
+La notizia della presa e del sacco di Roma comprese d'orrore e di
+spavento tutta l'Europa. Lo stesso Carlo V non volle agli occhi de' suoi
+sudditi rendersi risponsabile delle atrocità commesse in suo nome. Fece
+sospendere le feste che erano state ordinate in Ispagna per la nascita
+di suo figlio Filippo; ordinò preghiere per la libertà del papa, come se
+non fosse in sua mano l'accordarla; e scrisse il 2 di agosto al re
+d'Inghilterra ed a tutti gli altri sovrani, per giustificarsi di una
+violenza, che protestava essere stata commessa contro il suo
+volere[325].
+
+ [325] _Lett. de' Princ., t. II, f. 76. -- Alfonso d'Ulloa Vita di
+ Carlo V, l. II, f. 111. -- P. Paruta, l. VI, p. 399._
+
+Ma d'altra parte i re di Francia e d'Inghilterra, partecipando ai
+sentimenti de' loro sudditi e di tutta l'Europa, sembravano disposti a
+vendicare il papa ed a rendergli colla forza delle armi una libertà
+ch'egli non aveva perduta che per essere stato da loro abbandonato. Il
+cardinale Wolsey partì da Londra il 3 di luglio per venire ad abboccarsi
+in Amiens con Francesco I. Cammino facendo, ricevette le proposizioni
+che Carlo V avea fatte per la pace generale dopo la notizia degli affari
+d'Italia, e sebbene le sue proposizioni si avvicinassero alle domande di
+Francesco I, i due re non vollero accettarle. Il 18 di agosto
+sottoscrissero un trattato d'alleanza, il di cui scopo era di far
+rimettere in libertà il papa ed i due figli del re di Francia, fissando
+il prezzo del riscatto degli ultimi due a due milioni di scudi d'oro,
+lasciando la Borgogna a Francesco I, ed il ducato di Milano alla casa
+Sforza. Domandò Enrico VIII che il comando dell'armata francese che
+scenderebbe in Italia si confidasse al signore di Lautrec, e promise di
+pagare trentadue mila ducati al mese per le spese della guerra[326].
+
+ [326] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 458. -- Ben. Varchi, t. II, l.
+ V, p. 8. -- Jac. Nardi, l. VIII, p. 301. -- Fr. Belcarii, l. XIX, p.
+ 598. -- Arn. Ferroni, l. VIII, p. 165. -- Rymer Acta pub., t. XIV, p.
+ 198. -- Hist. de la diplom. franç., t. I, p. 330. -- Gal. Capella, l.
+ VII, f. 74._
+
+Nello stesso tempo il cardinale Cibo invitava i cardinali suoi
+confratelli, che non si trovavano in potere degli Spagnuoli, a riunirsi
+a Bologna o a Parma, sebbene il re di Francia preferisse Avignone, per
+occuparsi della liberazione del capo della Chiesa, e per impedire che
+gli atti che gli si potessero strappare colla violenza in tempo della
+sua prigionia, non riuscissero pregiudicievoli alla Cristianità. Dopo
+qualche dubitazione il collegio de' cardinali si adunò a Parma, e di là
+cominciò a trattare in nome della Chiesa romana cogli alleati[327].
+
+ [327] Lettera del card. Cibo al card. Salviati del 27 luglio 1527, e
+ risposta di questi. _Lett. de' Princ., t. II, f. 78 e seg._
+
+La peste erasi aggiunta a tutti gli altri flagelli che avevano fin
+allora desolata l'Italia. L'universale miseria, il cattivo alimento de'
+poveri, i martirj dell'animo che si accoppiavano ai patimenti del corpo
+avevano preparato il popolo a contrarre la contagione. Dessa era
+scoppiata nella parte settentrionale dell'Italia, e si era in appresso
+sparsa di città in città per mezzo delle licenziose armate che
+trascuravano ogni pulizia, e ricusavano di assoggettarsi ad ogni
+regolamento sanitario.
+
+I mali trattamenti che i Romani aveano sofferti dall'armata imperiale
+non gli avevano che troppo disposti a ricevere la comunicazione di
+questo flagello. Infatti non si fu appena la peste manifestata in Roma,
+che vi prese un carattere ancora più spaventoso che in tutte le altre
+parti d'Italia. Il marchese del Guasto e don Ugo di Moncade avevano
+condotte in questa città le truppe che stavano nel regno di Napoli; ma
+bentosto l'indisciplina de' loro soldati gli aveva costretti a fuggire
+per porre in salvo la propria vita. Così pure il principe d'Orange aveva
+abbandonata l'armata per recarsi a Siena, sotto pretesto di calmare i
+movimenti sediziosi di quella città. Finalmente il vicerè di Napoli,
+Carlo di Lannoy, che si era pure allontanato, morì in Aversa in sul
+declinare di settembre, mentre tornava a Napoli[328].
+
+ [328] _Mar. Guazzo Ist. de' suoi tempi, f. 53. -- Lett. de' Princ.,
+ t. II, f. 79. -- Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 454. -- Georg. von
+ Frundsberg, B. VII, f. 127._
+
+I soldati, rimasti senza capi, si fecero più formidabili ai loro ospiti.
+Roma non era già stata esposta al sacco per pochi giorni, ma per più
+mesi; e le stesse estorsioni, i medesimi orrori che avevano accompagnato
+il primo ingresso degl'imperiali, si andavano rinnovando ogni giorno. Il
+timore della peste persuase all'ultimo le truppe spagnuole ed italiane a
+spargersi per le campagne romane, mentre che i Tedeschi credevano di
+preservarsene vivendo in una continua dissolutezza. Allora gl'imperiali
+saccheggiarono Terni e Narni e sforzarono Spoleti a riscattarsi con una
+contribuzione, mentre che il duca d'Urbino, il quale colla sua armata
+avrebbe dovuto coprire questa provincia, andava sempre rinculando in
+faccia a qualunque corpo nemico che si avanzasse[329].
+
+ [329] _Ben. Varchi, l. III, p. 137. -- Fr. Guicciardini, l. XVIII, p.
+ 458. -- Georg. von Frundsberg, B. VII, f. 130._
+
+Il papa, chiuso in castel sant'Angelo con tredici cardinali, sotto la
+guardia di Alarcone, aveva di già veduta la peste penetrare in quella
+fortezza, e privarlo di alcuni suoi famigliari. Egli riponeva ogni sua
+speranza nella generosità di Carlo V, cui erasi raccomandato. Aveva
+schivato di essere tradotto a Gaeta, come volevano prima farlo i
+luogotenenti dell'imperatore; si sottrasse altresì di essere trasportato
+in Ispagna, siccome era segreto desiderio di Carlo V. Ma intanto si
+rendeva ancora più terribile la presente sua condizione, di trovarsi
+prigioniero in una fortezza in cui si era introdotta la peste[330].
+
+ [330] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 457. -- P. Giovio Vita del
+ card. Pompeo Colonna, f. 176._
+
+Con estrema difficoltà riuscì a pagare pel suo riscatto i primi cento
+cinquanta mila ducati, parte de' quali gli fu prestata da alcuni
+mercanti genovesi a condizione di riaverli sulle decime del regno di
+Napoli, sulla vendita dei sali a Benevento, e su tutto ciò che il papa
+poteva ipotecare di più liquido: ma i Tedeschi domandavano guarenzie per
+le altre somme promesse dal pontefice, e questi stando in prigione, non
+le poteva in nessun modo trovare. Aveva dati per ostaggi il suo datario
+G. Matteo Ghiberti, i cardinali Trivulzio e Pisani, e due suoi parenti,
+Giacomo Salviati, e Lorenzo Ridolfi; uno padre, l'altro fratello de'
+cardinali dello stesso nome. Tre volte questi ostaggi furono condotti in
+Campo Fiore ad una forca loro apparecchiata dai forsennati Tedeschi; di
+già il carnefice gli aspettava; ma i medesimi soldati che minacciavano
+queste vittime, loro in appresso accordavano un nuovo respiro, per non
+perdere il solo pegno di cui si credessero sicuri. Finalmente un giorno,
+dopo una lunga prigionia, questi ostaggi riuscirono in un lauto
+banchetto ad ubbriacare tutte le loro sentinelle, e fuggendo di notte a
+piedi e travestiti arrivarono fino al campo del duca d'Urbino[331].
+
+ [331] _Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 333 -- Ber. Segni, l. I, p.
+ 18, 21. -- Fr. Belcarii, l. XIX, p. 603. -- Fr. Guicciardini, l.
+ XVIII, p. 459. -- Georg. von Frundsberg, B. VII, f. 136._
+
+La fuga di questi ostaggi rendette i Tedeschi più trattabili. Il
+marchese del Guasto tornò a Roma per riordinare l'armata, e dando due
+scudi ad ogni soldato, cominciò a richiamarli sotto le loro bandiere: ma
+la peste e la diserzione ne avevano talmente scemato il numero in una
+sola stagione, che invece di quaranta mila, entrati in Roma col duca di
+Borbone, più non se ne trovavano che dieci mila[332]. D'altra parte don
+Francesco Angelio, generale dei Francescani, e Verrei de Milhaud,
+ciambellano di Carlo V, erano arrivati a Roma con piena autorità
+dell'imperatore per negoziare col papa. Avevano commissione di trattarlo
+oramai con rispetto; ma di tenersi in guardia contro il suo risentimento
+e di non accordargli veruna confidenza[333]. Dopo lunghi contrasti,
+all'ultimo sottoscrissero con lui il 31 di ottobre una nuova
+convenzione, che allargava alquanto più il tempo per pagare il suo
+riscatto. Clemente VII doveva essere posto in libertà dopo un secondo
+pagamento d'altri cento dodici mila ducati da farsi alle truppe
+imperiali. Nel corso dei tre susseguenti mesi doveva pagarne altri
+dugento trent'otto mila; dare in pegno molte fortezze, ed i suoi due
+nipoti, Ippolito ed Alessandro, come ostaggi; accordare i prodotti d'una
+crociata e d'una decima ecclesiastica in Ispagna all'imperatore, e
+finalmente obbligarsi a tenersi neutrale nella guerra che stava per
+iscoppiare, sia nel ducato di Milano, sia nel regno di Napoli[334].
+
+ [332] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 459. -- Ben. Varchi Stor.
+ Fior., l. IV, p. 235._
+
+ [333] _Bern. Segni, l. I, p. 14._
+
+ [334] _P. Jovii Hist. sui temp., l. XXV, p. 27. -- Fr. Guicciardini,
+ l. XVIII, p. 468. -- Bern. Segni, l. I, p. 21. -- Ben. Varchi, l. V,
+ p. 44. -- Fr. Belcarii, l. XIX, p. 604._
+
+Ma assai prima che a così dure condizioni ricuperasse la sua libertà
+Clemente VII, era cominciata la guerra che i re di Francia e
+d'Inghilterra avevano determinato di portare in Italia. Il Lautrec, che
+da Francesco I era stato di mal animo nominato generale della sua armata
+dietro le istanze d'Enrico VIII, e che con estremo rincrescimento aveva
+ancor esso accettato una commissione non accompagnata dal favore del suo
+padrone, partì dalla corte il 30 di giugno per recarsi all'armata che si
+andava adunando nell'Astigiano. Doveva questa essere composta di
+novecento uomini d'armi, di dugento cavaleggieri e di ventisei mila
+fanti, sei mila de' quali erano landsknecht sotto il conte di Vaudemont,
+sei mila Guasconi sotto il conte Pietro Navarro, quattro mila Francesi e
+dieci mila Svizzeri[335]. Ma tutti questi corpi mai non si mettevano a
+numero; le rimesse di danaro già procedevano lentamente, ed era facile
+lo scorgere che con questa ostentazione di grandi forze, Francesco I
+pensava assai più ad affrettare le negoziazioni intavolate colla corte
+di Madrid pel riscatto de' suoi figliuoli, che a fare grandi imprese. I
+Veneziani dal canto loro avevano lasciato ridurre tanto l'armata di
+terra che di mare in così misero stato, che non potevasene sperare verun
+servigio. I soli Fiorentini, che ricuperando la loro libertà, avevano
+sentito risvegliarsi nel cuor loro tutto l'antico affetto per la casa di
+Francia, somministravano di buona fede all'armata della lega i
+contingenti cui si erano obbligati[336].
+
+ [335] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 465. -- Mém. de M. du Bellay,
+ l. III, p. 65. -- Ben. Varchi, l. V, t. II, p. 8. -- Bern. Segni, l.
+ I, p. 20. -- Fr. Belcarii, l. XIX, p. 598. -- Arn. Ferroni, l. VIII,
+ p. 166. -- Gal. Capella, l. VII, p. 75._
+
+ [336] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 466. -- Ben. Varchi, l. IV, p.
+ 236._
+
+Mentre aspettava che la sua armata si adunasse interamente, il Lautrec,
+avendo avviso che il conte Luigi di Lodrone levava contribuzioni
+nell'Alessandrino con un grosso corpo di landsknecht, lo sforzò nel mese
+d'agosto a gettarsi nel castello di Bosco, ove lo assediò, e dopo dieci
+giorni di vivissimi attacchi lo costrinse ad arrendersi a
+discrezione[337]. In pari tempo Andrea Doria, allora ammiraglio della
+flotta francese, uscì dal porto di Marsiglia con diciassette galere e
+ricominciò il blocco di Genova, che, sebbene più volte interrotto, aveva
+omai ridotta quella città in estrema miseria. Egli aveva costrette nove
+galere imperiali, che portavano a Genova un grosso approviggionamento di
+frumento, a rifugiarsi nella rada di Porto Fino, ove le tenne alcun
+tempo chiuse, finchè una burrasca, allontanandolo dalla costa, loro
+diede opportunità di salvarsi. Pure quest'avvenimento, che pareva dovere
+assicurar Genova dagli attacchi del partito francese, produsse un
+effetto affatto contrario, perchè incoraggiò il doge Antoniotto Adorno a
+tentare la sorte della battaglia. Agostino Spinola, comandante della
+guardia, dopo avere ottenuto qualche vantaggio sulle truppe da sbarco di
+Andrea Doria a Porto Fino, fu mandato contro Cesare Fregoso, che
+staccatosi da Lautrec si era avanzato con un corpo d'armata fino a san
+Pier d'Arena. Incoraggiato dai precedenti vantaggi, lo Spinola non
+dubitò di venire a battaglia, e fu sconfitto e fatto prigioniero. I
+Genovesi, che da molto tempo soffrivano per la causa imperiale, non
+vollero esporsi a nuovi blocchi; la fazione fregoso prese in città le
+armi, e fu ingrossata da tutti coloro che desideravano il riposo; due
+deputati, Ferrari e Lomellini, furono mandati a Cesare Fregoso per
+offrirgli di riceverlo in città, e di mettere la repubblica sotto la
+protezione della Francia, purchè egli si obbligasse a non fare
+proscrizioni, nè vendette. Lo stesso Antoniotto Adorno, che in principio
+del tumulto erasi ritirato nel Castelletto, prese parte al trattato, e
+promise di evacuare la fortezza; in tal modo si fece la rivoluzione ne'
+primi giorni d'agosto senza spargimento di sangue, senza disordine,
+senza violenza, mercè la moderazione de' capi dei due partiti ai quali
+il senato decretò in comune rendimenti di grazie. L'Adorno si ritirò a
+Milano presso Antonio di Leyva, ove morì pochi mesi dopo senza lasciare
+figliuoli, e Teodoro Trivulzio, mandato a Genova da Lautrec, vi fu
+riconosciuto come governatore e luogotenente generale del re[338].
+
+ [337] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 461. -- P. Jovii Hist. sui
+ temp., l. XXV, p. 24. -- Gal. Capella, l. VII, f. 76. -- Mém. de M. du
+ Bellay, l. III, p. 66. -- Bern. Segni, l. I, p. 20. -- P. Paruta, l.
+ VI, p. 407. -- Georg. von Frundsberg, B. VII, f. 138._
+
+ [338] _P. Jovii Hist., l. XXV, p. 34; l. XXVI, p. 64. -- Gal.
+ Capella, l. VII, f. 75. -- Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 461. -- Mém.
+ de M. du Bellay, l. III, p. 67. -- Ben. Varchi, l. IV, p. 251. -- Fr.
+ Belcarii, l. XIX, p. 600. -- Agost. Giustiniani, l. VI, f. 279. -- P.
+ Paruta, l. VI, p. 410._
+
+Intanto Lautrec stringeva d'assedio Alessandria, ove il conte Battista
+Lodrone aveva il comando d'una guarnigione tedesca. Il Lodrone sentivasi
+debole per la prigionia di suo fratello, e pel distaccamento perduto a
+Bosco; ma Alberico da Barbiano, conte di Belgiojoso, gli condusse
+cinquecento uomini a traverso alle colline dell'Alessandrino senza che i
+Francesi se ne accorgessero, e con questi la città si difese finchè
+giunsero al campo di Lautrec artiglierie e munizioni da Venezia.
+Gl'imperiali non capitolarono, che quando diverse brecce furono aperte
+nelle mura[339].
+
+ [339] _Gal. Capella, l. VII, f. 76. -- P. Jovii, l. XXV, p. 24._
+
+Il Lautrec volle da prima lasciare in Alessandria una guarnigione
+francese, sembrandogli questa città importantissima per la comunicazione
+della sua armata colla Liguria e la Francia. Ma Francesco Sforza riclamò
+contro questa violazione dei trattati, che segnava i primi passi dei
+Francesi in Lombardia, dovendo tutte le città del ducato di Milano a
+misura che venivano prese, in conformità dell'alleanza, essere
+consegnate al duca. I Veneziani s'interposero pel mantenimento del
+trattato, e Lautrec cedette. Pure non era difficile il conoscere la
+diffidenza che di già divideva i confederati: temevano gl'Italiani
+che il re non volesse appropriarsi il Milanese, o conservarsene
+almeno i mezzi per sagrificarlo poscia onde riavere a tale
+prezzo i suoi figliuoli. Dal canto suo il Lautrec teneva dalla
+sua corte segreti ordini di non ridurre gli affari di Lombardia
+ad una pronta decisione, per paura che i Veneziani, più non avendo
+che temere dall'imperatore, non prendessero ulteriore interessamento
+nel rimanente dell'impresa[340].
+
+ [340] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 463. -- Gal. Capella, l. VI, f.
+ 76-78. -- P. Jovii Hist., l. XXV, p. 27. -- Mém. de M. du Bellay, l.
+ III, p. 70. -- Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 382. -- Ben. Varchi,
+ l. V, f. 9. -- Fr. Belcarii, l. XIX, p. 601. -- P. Paruta, l. VI, p.
+ 407._
+
+Dopo la sommissione d'Alessandria l'armata di Lautrec, essendosi unita
+con quella de' Veneziani in Lombardia, si avanzò fino ad otto miglia da
+Milano. Antonio di Leyva, che vi comandava, non dubitando d'essere
+bentosto attaccato, e non avendo per difendersi bastanti forze, richiamò
+all'istante quattrocento fanti della guarnigione di Pavia; e questo
+appunto voleva il Lautrec, che ripiegò bruscamente sopra Pavia il 28 di
+settembre, e non diede tempo di rientrarvi al rinforzo che n'era uscito.
+Luigi da Barbiano, conte di Belgiojoso, che aveva il comando di
+quest'ultima città, sebbene non avesse che ottocento uomini, volle pure
+difendersi. Il quarto giorno dopo l'attacco furono aperte nelle mura
+alcune brecce, onde il Belgiojoso si lasciò muovere dalle preghiere
+degli abitanti, ed offrì di capitolare; ma non era più tempo: la città
+fu presa d'assalto ed abbandonata al furore delle truppe francesi. Il
+nome di Pavia loro ricordava la prigionia del re e la distruzione della
+loro armata: ufficiali e soldati, tutti erano animati dallo stesso
+spirito di vendetta; e gli sventurati abitanti, che non avevano presa la
+più piccola parte nelle vittorie degl'imperiali furono trattati con un
+rigore che pareggiava la crudeltà dei Castigliani. Soltanto dopo otto
+giorni d'eccessi d'ogni genere il Lautrec richiamò le sue truppe alla
+disciplina e fece cessare il saccheggio[341].
+
+ [341] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 462. -- Mém. de M. du Bellay,
+ l. III, p. 71. -- Jac. Nardi, l. VIII, p. 352. -- Gal. Capella, l.
+ VII, p. 77. -- P. Jovii, l. XXV, p. 24. -- Ben. Varchi, l. V, p. 9. --
+ Marco Guazzo, f. 53. -- Bern. Segni, l. I, p. 20. -- Fr. Belcarii, l.
+ XIX, f. 601._
+
+Dopo presa Pavia i Veneziani ed il duca di Milano sollecitavano il
+Lautrec a terminare la conquista della Lombardia; gli rappresentavano
+che Antonio di Leyva era infermo, che le sue truppe erano scemate assai
+e scoraggiate dalle recenti vittorie de' Francesi; ma che, se gli si
+dava tempo, il Leyva riceverebbe i rinforzi che per lui si levavano in
+Germania, ed allora opporrebbe un'insuperabile resistenza. Conveniva il
+Lautrec che questo piano di campagna sarebbe il più conveniente; ma egli
+vi oppose gli espressi ordini dei re di Francia e d'Inghilterra, i quali
+non avevano formato la sua armata che per liberare il papa, e proseguì
+il suo cammino verso il mezzodì dell'Italia[342].
+
+ [342] _P. Paruta, l. VI, p. 409. -- Gal. Capella, l. VII, f. 78._
+
+Il Lautrec incontrò a Piacenza gli ambasciatori di Alfonso d'Este, duca
+di Ferrara, e di Federico, marchese di Mantova, che, come vuole il
+destino dei piccoli principi, venivano ad ingrossare il partito più
+forte. Alfonso d'Este, malgrado gli ajuti dati di fresco al duca di
+Borbone, fu da Francesco I trattato con parzialità. Renata di Francia,
+figlia di Lodovico XII e cognata del re, fu promessa in matrimonio a suo
+figliuolo Ercole, portandogli in dote i ducati di Chartres e di
+Montargis. Il sacro collegio, adunato a Parma sotto la presidenza del
+cardinale Cibo, rinnovò a nome del pontefice prigioniero l'investitura
+di Ferrara a favore della casa d'Este, e rinunciò ad ogni sua pretesa
+sul Modenese. Nello stesso tempo fu promesso il cappello di cardinale ad
+Ippolito, secondo figlio d'Alfonso, e questi si obbligò invece a
+somministrare all'armata della lega cent'uomini d'armi e sei mila scudi
+al mese[343].
+
+ [343] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 465. -- Mém. de M. du Bellay,
+ l. III, p. 73. -- Ben. Varchi, l. V, p. 36. -- Bern. Segni, l. I. p.
+ 17. -- Fr. Belcarii, l. XIX, p. 602. -- Gal. Capella, l. VII, p. 78. --
+ P. Paruta, l. VI, p. 416._
+
+Dal canto suo la repubblica di Firenze fu chiamata a rinnovare la sua
+alleanza colla Francia e coi Veneziani. Il gonfaloniere Niccolò Capponi
+vedeva con rincrescimento i suoi concittadini prendere parte in questa
+guerra. Egli avrebbe giudicato più prudente consiglio il tenersi amici i
+due sovrani che minacciavano l'Italia; e Luigi Alamanni, che aveva di
+già gran nome come poeta, e che dopo la congiura contro il cardinale
+Giulio dei Medici era sempre vissuto in Francia, pareva avere conosciuto
+a quella corte quanto la repubblica dovesse poco contare sulla di lei
+amicizia; e perciò vivamente esortava i suoi concittadini a collegarsi
+con Carlo V, piuttosto che con Francesco I. Ma Firenze trovavasi in
+allora divisa in due partiti, dei grandi e del popolo; di già spargevasi
+il sospetto che i primi pensassero a richiamare i Medici, e si suppose
+che il Capponi e l'Alamanni non si opponessero al rinnovamento
+dell'alleanza che per segretamente favorirli. Tutto il partito popolare
+dichiarossi vivamente per la Francia; fu rinnovata l'alleanza, e le
+bande nere che la repubblica aveva da poco tempo prese al suo servizio,
+e ch'erano state portate a cinque mila uomini sotto gli ordini d'Orazio
+Baglioni, furono promesse al signore di Lautrec[344]. Dopo queste
+negoziazioni il rinnovamento della lega si pubblicò a Mantova il 7
+dicembre: doveva questa comprendere papa Clemente VII, i re di Francia e
+d'Inghilterra, le repubbliche di Venezia e di Firenze, i duchi di Milano
+e di Ferrara, ed il marchese di Mantova[345].
+
+ [344] _Ben. Varchi, l. IV, p. 212; l. V, t. II, p. 12-23. -- Jac.
+ Nardi, l. VIII, p. 341. -- Bern. Segni, l. I, p. 15._
+
+ [345] _P. Jovii, l. XXV, p. 34. -- Dumont Corps Diplomatique, t. IV.
+ -- P. Paruta, Ist. Ven., l. VI, p. 417. -- Rymer Acta pub., t. XIV, p.
+ 233._
+
+Il papa veniva sempre nominato alla testa della santa lega destinata
+essenzialmente a fargli ricuperare la libertà. Pure nell'epoca press'a
+poco in cui si pubblicava questa lega in Mantova, egli ancora usciva
+dalla sua lunga prigionia di Castel sant'Angelo. Per ragunare il danaro
+promesso alle truppe imperiali egli era stato obbligato di porre in
+vendita sette cappelli di cardinale, ed altre principali dignità della
+Chiesa romana; aveva fatte aprire agl'imperiali le fortezze ch'erano
+tuttavia in suo potere; aveva dati nuovi ostaggi per guarentire il resto
+del suo debito; ed il giorno 10 di dic. era finalmente stato fissato per
+aprirgli le porte della sua prigione. Alarcone per sei interi mesi che
+l'ebbe in sua custodia aveva adempiuto al suo ufficio colla più rigorosa
+puntualità; ma l'ultimo giorno, o sia che realmente trascurasse la
+consueta vigilanza, o che avesse segrete istruzioni di permettere che il
+papa si sottraesse alle nuove domande che gli potessero essere fatte
+dall'armata, egli lo lasciò fuggire. Il papa presentossi il 9 di
+dicembre alla porta di castel sant'Angelo, come un espresso mandato dal
+suo proprio maestro di palazzo per apparecchiargli viveri ed alloggio;
+non fu riconosciuto, o le guardie finsero di non riconoscerlo, ed egli
+passò liberamente coperto il capo con un cappello grandissimo, ed
+avviluppato il corpo in un grossolano mantello; uscì quindi a piedi da
+Roma per la porta di un orto, poi trovato fuori delle mura un cavallo
+spagnuolo che lo stava aspettando, andò tutto solo ad Orvieto dove
+allora trovavansi accampati gli alleati[346].
+
+ [346] _Jac. Nardi, l. VIII, p. 334. -- Fr. Guicciardini, l. XVIII, p.
+ 468. -- Bern. Segni, l. I, p. 21. -- Fr. Belcarii, l. XIX, p. 604. --
+ Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 75. -- Ben. Varchi, l. V, p. 44. --
+ P. Jovii Hist. sui temp., l. XXV, p. 29. -- Georg. von Frundsberg, B.
+ VIII, f. 153._
+
+Clemente VII, abbattuto da tanti patimenti e da così lunga prigionia,
+disperando di miglior fortuna, e rinunciando a' suoi vasti progetti, cui
+aveva fatti fin allora tanti sagrificj, parve, quando giunse presso gli
+antichi suoi confederati ad Orvieto, non avere oramai altro desiderio
+che quello di soddisfare al trattato conchiuso cogl'imperiali, e di
+tornare la pace all'Italia. Supplicò gli alleati a ritirare la loro
+armata dagli stati della Chiesa, poichè i generali di Carlo V gli
+avevano promesso di ritirare nello stesso tempo anche la loro armata da
+Roma; e questa sventurata capitale, esposta sette mesi continui alle
+ruberie d'una barbara armata, non poteva più a lungo sostenere così
+crudele calamità. Ma quando in principio del 1528 gli ambasciatori di
+Francia e d'Inghilterra si presentarono al papa e gli fecero calde
+istanze perchè si unisse alla loro lega, egli fu visto ritornare
+all'irrisoluzione, alle simulazioni e alla mala fede che avevano per lui
+avuto così fatali conseguenze, e lusingare nuovamente tutti i
+partiti[347].
+
+ [347] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 470. -- Ben. Varchi, l. VI, p.
+ 98. -- Lett. de Princ., t. II, f. 82 e seg. -- P. Paruta, l. VI, p.
+ 418._
+
+Sebbene le ostilità si fossero ricominciate da alcuni mesi, solamente il
+21 gennajo del 1528 gli ambasciatori di Venezia e d'Inghilterra si
+presentarono a Carlo V a Burgos per riepilogare in una pubblica udienza
+le lagnanze de' loro padroni, per intimargli di porre in libertà il papa
+ed i reali figli di Francia, e per domandare in caso di rifiuto il loro
+congedo, poichè delle tante proposizioni di pace che si erano discusse
+nel precedente anno niuna aveva potuto ottenere il vicendevole
+aggradimento. Agli ambasciatori tennero dietro immediatamente due araldi
+d'armi, che a nome dei re di Francia e d'Inghilterra dichiararono
+formalmente la guerra. Questo clamoroso apparato dato alla rottura delle
+negoziazioni irritò l'imperatore, il quale, sotto colore di provvedere
+alla sicurezza de' proprj ambasciatori, fece ritenere in distanza di
+trenta miglia gl'inviati di Francia, di Venezia e di Firenze, e non
+permise all'inviato del duca di Milano d'abbandonare la sua corte[348].
+
+ [348] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 471. -- Ben. Varchi Stor.
+ Fior., l. V, p. 59. -- Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 43. -- Alfonso
+ de Ulloa, l. II, p. 113._
+
+Francesco I fece, per rappresaglia, arrestare l'ambasciatore
+dell'imperatore, ed ottenne con tale mezzo che fossero posti in libertà
+i suoi inviati, i quali, essendo tornati in Francia, gli dissero che
+l'imperatore l'aveva pubblicamente chiamato mancatore di parola:
+Francesco rispose il 28 di marzo a Carlo V con un cartello di sfida a
+singolare duello per provargli che aveva mentito accusandolo: Carlo V
+rispose il 24 di giugno accettando la disfida, ed offrì per campo di
+battaglia lo stesso luogo sulla sponda dell'Andaya, ove Francesco I era
+stato cambiato coi suoi figliuoli. Queste disfide appagarono l'animosità
+dei due principi, senza che veruno di loro pensasse poi di dare effetto
+alla disfida[349].
+
+ [349] _Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 44-63. -- Ben. Varchi, l. V,
+ p. 69-75. -- Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 474. -- Fr. Belcarii, l.
+ XIX, p. 606._
+
+Frattanto Lautrec, quando vide perduta ogni speranza di pace, mosse la
+sua armata per tentare la conquista del regno di Napoli. Era partito il
+9 di gennajo da Bologna, tenendo la strada della Romagna e della Marca
+per entrare negli Abruzzi; ed infatti passò il Tronto il 10 di
+febbrajo[350]. Francesco I gli aveva assegnati cento trenta mila scudi
+al mese pel mantenimento dell'armata; e di già aveva lasciato accumulare
+un arretrato di dugento mila scudi, quando, dimenticando che aveva fatto
+perdere il Milanese allo stesso Lautrec per non avergli somministrate le
+somme necessarie al mantenimento dell'armata, ridusse tutt'ad un tratto
+a sessanta mila scudi la promessa sovvenzione, facendolo in pari tempo
+avvisare che non potrebbe continuarla più di tre mesi[351].
+
+ [350] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 473. -- Mém. de M. du Bellay,
+ l. III, p. 76. -- Pauli Jovii Hist., l. XXV, p. 35. -- Bern. Segni, l.
+ I, p. 25. -- P. Paruta, l. VI, p. 420. -- Mar. Guazzo, f. 55._
+
+ [351] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 478. -- P. Paruta, l. VI, p.
+ 433._
+
+Questa notizia fu un colpo di fulmine pel Lautrec, che fin allora aveva
+fatto più che non erasi sperato. Tutte le città degli Abruzzi gli
+avevano aperte le porte, e la maggior parte, ricevendolo come loro
+liberatore, gli avevano mandate le loro chiavi in distanza anche di
+venticinque e di trenta miglia. I Veneziani gli avevano somministrato,
+sotto gli ordini di Pietro Pesaro e di Camillo Orsini, un'armata, la di
+cui cavalleria leggiere, levata nelle montagne dell'Epiro, era la
+migliore di quante altre allora servivano in Europa[352]. I Fiorentini,
+cui Lautrec aveva soltanto domandato danaro, preferirono di
+somministrare il loro contingente in uomini. Sentivano essi la necessità
+di tornare ad essere militari per difendere la loro indipendenza;
+avevano prese al loro servigio le bande nere formate quasi interamente
+di Toscani, e ne avevano affidato il comando ad Orazio, figliuolo di
+Gian Paolo Baglioni di Perugia; e questa truppa di quattro mila uomini
+era annoverata tra le più valorose e più temute dell'armata
+francese[353].
+
+ [352] _P. Jovii Hist. sui temp., l. XXV, p. 36. -- P. Paruta, l. VI,
+ p. 420._ -- Diverse lettere d'Andrea Civran, provveditore degli
+ Stradioti. _Lett. de' Princ., t. II, f. 94 e seg._
+
+ [353] _Bern. Segni, l. I, p. 22._
+
+Se Francesco I avesse saputo approfittare dello zelo dei popoli, se con
+un solo sforzo avesse bastantemente provveduta la sua armata d'uomini e
+di danaro, avrebbe potuto nel corso d'una breve campagna scacciare
+gl'imperiali dall'Italia; ma l'armata di Lautrec, che stando ai ruoli
+mostravasi numerosissima, non fu mai portata a numero, nè vicina ad
+esserlo. Il Lautrec aveva consumato molto tempo nella Marca d'Ancona,
+aspettandovi ora gli Svizzeri, ora i Tedeschi, ora i Guasconi. Prima che
+uno dei corpi ch'egli doveva comandare avesse raggiunte le sue bandiere,
+un altro aveva di già terminato il tempo del suo servigio; perciò la sua
+marcia nulla aveva di quell'impeto che era stato il carattere distintivo
+de' Francesi nelle prime loro campagne in Italia; egli avanzavasi
+lentamente lasciando tempo ai suoi alleati di scoraggiarsi; e in breve
+il bisogno di danaro lo costrinse ad alienarsi colle sue estorsioni que'
+popoli che prima l'avevano ricevuto a braccia aperte[354].
+
+ [354] Lettere di Gio. Battista Sanga, segretario di Clemente VII, a
+ Pietro Paolo Crescenzio, suo nunzio all'armata della lega. _T. II,
+ f. 86 e seg. Lett. de' Princ._
+
+Sebbene il Lautrec fosse di già entrato nel regno di Napoli, il principe
+d'Orange potè a stento trarre fuori di Roma l'armata imperiale per
+andare a combatterlo. Questa sfrenata soldatesca non voleva rinunciare
+alle spoglie ed alle delizie che trovava ancora nella capitale della
+Cristianità. Nel corso di otto mesi veruna protezione era stata
+accordata nè alle persone, nè alle proprietà, e siccome andavano di pari
+passo crescendo l'insolenza de' militari e la miseria degli abitanti, i
+mali della vigilia erano sempre superati da quelli del susseguente
+giorno. Bisognava dare danaro all'armata per persuaderla ad ubbidire di
+nuovo: il principe d'Orange ne domandò al papa, che colla sua corte
+trattenevasi tuttavia in Orvieto; e questi, malgrado la miseria cui era
+ridotto, malgrado i voti che faceva per la causa della lega, malgrado il
+timore di offendere i Francesi, diede ancora quaranta mila ducati al
+principe d'Orange perchè facesse uscire da Roma la sua armata, la quale
+infatti entrò in campagna il 17 di febbrajo. Ma sebbene i disertori
+fossero stati rimpiazzati dai malviventi che da ogni banda dell'Italia
+affrettavansi di venire a prendere parte nello spoglio della capitale
+della Cristianità, quest'armata, che otto mesi prima contava per lo meno
+quaranta mila uomini, si trovò ridotta a mille cinquecento cavalli,
+quattro mila Spagnuoli, due in tre mila Italiani, e cinque mila
+Tedeschi; essendo gli altri rimasti tutti vittima della peste[355].
+
+ [355] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 479 -- Ben. Varchi, l. V, p,
+ 52. -- P. Jovii Hist. sui temp., l. XXV. p. 37. -- P. Paruta, l. VI,
+ p. 421._ -- Lettera di Gio. Battista Sanga a Pietro Paolo Crescenzio,
+ nunzio presso di Lautrec; da Roma, 24 febbrajo. _Lett. de' Princ.,
+ t. II, f. 92. -- Georg. von Frundsberg, B. VIII, f. 157._
+
+Il principe d'Orange ed il duca del Guasto, avendo preso colla loro
+armata la strada della Campania, passarono in seguito le montagne presso
+Serra di Capriola e scesero nella Puglia, ove si accamparono presso le
+mura di Troja. Dal canto suo il Lautrec invece di portarsi con diligenza
+sopra Napoli, il di cui possedimento aveva quasi sempre decisa la sorte
+delle guerre del regno, si era trattenuto nella Puglia per riscuotere la
+gabella del transito de' montoni, la quale nel mese di marzo produce
+dagli ottanta ai cento mila scudi, e che in allora formava la principale
+entrata della corona. Aveva fatta la rassegna delle sue truppe a
+Sanseverino, ed aveva contati circa trenta mila uomini sotto i suoi
+ordini; era in appresso andato a Luceria, ove lo aspettava Pietro
+Navarro; e finalmente le due armate francese ed imperiale si trovarono
+in vista l'una dell'altra. Le rive d'un ruscello, che scorre tra Luceria
+e Troja, vennero attaccate e difese con diverse belle scaramucce di
+cavalleria, ma con poco spargimento di sangue, perchè i fucilieri non
+entrarono in battaglia[356].
+
+ [356] _P. Jovii, l. XXV, p. 37. -- Fr. Guicciardini, l. XVIII, p.
+ 479. -- Mar. Guazzo, f. 54. -- Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 79. --
+ Ben. Varchi, l. VI, p. 100. -- P. Paruta, l. VI, p. 432._
+
+Lautrec offrì più volte la battaglia al principe d'Orange ne' sette
+giorni che le due armate si tennero a vista l'una dell'altra; ma
+gl'imperiali non vollero accettarla. Per altro Lautrec non osò di
+attaccare i loro alloggiamenti, perchè non istimava la sua fanteria
+abbastanza ferma per un tale assalto; stava però tuttavia aspettando i
+quattro mila uomini delle bande nere al soldo de' Fiorentini, che
+conduceva Orazio Baglioni. Quando il principe d'Orange ebbe avviso del
+loro avvicinamento, risguardandole ancor esso come le migliori truppe di
+fanteria che in allora guerreggiassero in Italia, giudicò conveniente di
+ritirarsi sopra Napoli: approfittò d'una densa nebbia per uscire dal suo
+campo il 21 di marzo, lasciandovi, per ingannare i Francesi, alcuni
+fuochi accesi; e mentre attraversava le gole di Crevalcuore per
+rientrare nella Campania, lasciò a Melfi ser Gianni Caraccioli, principe
+di quella città, colla sua compagnia d'uomini d'armi, due battaglioni
+spagnuoli e quattro battaglioni italiani, onde trattenere i
+Francesi[357].
+
+ [357] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 480. -- P. Jovii Hist., l. XXV,
+ p. 39. -- Marco Guazzo, f. 55. -- P. Paruta, l. VI, p. 434. -- Mém. de
+ M. du Bellay, l. III, p. 83. -- Georg. von Frundsberg, B. VIII, p.
+ 158._
+
+Il Lautrec, accortosi della fuga de' nemici, ed essendo entrato in
+Troja, ove trovò che avevano ancora molte vittovaglie, adunò un
+consiglio di guerra per deliberare intorno alle future operazioni.
+Rappresentavano Guido Rangoni, Renato di Vaudemont, Valerio Orsini, e
+quasi tutti i capitani, che omai niun oggetto poteva trattenere
+utilmente l'armata nella Puglia, ave la gabella de' montoni non aveva, a
+cagione della guerra, prodotto più della metà di ciò che si sperava; che
+per lo contrario tenendo dietro da vicino al principe d'Orange, era
+facile di raggiugnere l'armata nemica tuttavia imbarazzata dal bottino
+fatto in Roma; che questa attaccata nella sua marcia sarebbe sicuramente
+distrutta, tanto più che il principe d'Orange, essendo apertamente
+disgustato con Ugo di Moncade, succeduto al Lannoy nella carica di
+vicerè di Napoli, non otterrebbe da questi verun soccorso. Ma Pietro
+Navarro, che, come il Lautrec, consigliava sempre diversamente dagli
+altri, e riponeva in appresso tutto il suo orgoglio nel sostenere
+acremente le proprie opinioni, insistette perchè l'armata non si
+lasciasse alle spalle veruna fortezza, ed in particolare Melfi, piazza
+d'armi di ser Gianni Caraccioli, uno de' più potenti e de' più valorosi
+baroni del partito imperiale. Si adottò il suo consiglio; fu attaccato
+Melfi dallo stesso Navarro colle bande nere e colla fanteria guascona; e
+dopo due sanguinosissimi assalti la città fu presa il 23 di marzo, ed il
+castello si arrese poco dopo a discrezione: i soldati furibondi per le
+perdite che avevano fatte, non vollero accordare quartiere; e ad
+eccezione dello stesso principe di Melfi e di pochi suoi ufficiali,
+tutti gli altri prigionieri furono uccisi in numero di oltre tre mila,
+parte in città e parte nella rocca[358].
+
+ [358] _P. Jovii Hist. sui temp., l. XXV, p. 39. -- Bern. Segni, l. I,
+ p. 26. -- Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 381. -- Mém. de M. du Bellay,
+ l. III, p. 84. -- Ben. Varchi, l. VI, p. 101. -- Fr. Belcarii, l. XIX,
+ p. 610. -- Mar. Guazzo, f. 55._
+
+Il ritardo cagionato dall'assedio di Melfi ebbe le più funeste
+conseguenze per l'armata francese. Il principe d'Orange ebbe tempo di
+eseguire la sua ritirata sopra Napoli senza perdere un sol uomo; ebbe
+agio di calmare una sollevazione de' suoi soldati spagnuoli che gli
+domandavano i loro soldi arretrati, e di provvedere alla difesa di
+Napoli. Distribuì nella stessa città la sua armata, malgrado le istanze
+del marchese del Guasto, che voleva risparmiare ai suoi concittadini
+così formidabili ospiti, e farli accampare in una forte posizione fuori
+delle mura. Intanto il Lautrec occupava Barletta, Venosa, Ascoli e tutte
+le città della Puglia, tranne Manfredonia; e Gio. Moro, che aveva il
+comando della flotta veneziana a cagione dell'assenza dell'ammiraglio
+Pietro Lando, scorrendo colle sue galere le coste della terra di Bari e
+della terra d'Otranto, aveva di già ricevuta la capitolazione di
+Monopoli e di Trani, ed assediava il castello di Brindisi, dopo avere
+presa la città. Tre altre città ancora erano state promesse ai Veneziani
+in forza delle condizioni della lega; cioè Otranto, Pulignano e Molo, ed
+in tutte tre i popoli manifestavano altamente il loro desiderio di
+tornare sotto il dominio veneto. Sgraziatamente il provveditore degli
+Stradioti, Andrea Civran, il più valoroso, il più attivo di tutti i
+capitani veneziani, venne colpito, nell'assedio di Manfredonia, da una
+malattia che lo condusse al sepolcro; subito dopo la flotta veneziana fu
+da Lautrec chiamata innanzi a Napoli, per secondare le operazioni della
+sua armata[359].
+
+ [359] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 484. -- P. Paruta, l. VI, p.
+ 435. -- P. Jovii, l. XXV, p. 41._ -- Lettere del nunzio P. P.
+ Crescenzio al segretario del papa, Gio. Battista Sanga. _Lett. de'
+ Princ., t. II, f. 96 e seg._
+
+Il Lautrec verso la metà d'aprile aveva lasciata la Puglia per
+accostarsi a Napoli. Aveva ricevute le capitolazioni di Capoa, di Nola,
+di Acerra, d'Aversa e di tutte le principali città di terra di Lavoro;
+per altro avanzavasi con estrema lentezza, a cagione delle grandi piogge
+che avevano allagato il paese, e per la difficoltà di trovar vittovaglie
+per una così grande armata; conciossiachè per una imperdonabile
+negligenza egli aveva permesso che a' suoi soldati si unisse forse il
+doppio numero di servitori e d'operai. Finalmente il 29 d'aprile arrivò
+in faccia a Napoli, ed il primo di maggio si accampò sul Poggio
+Reale[360].
+
+ [360] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 485. -- P. Jovii, l. XXV, p.
+ 41. -- Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 86. -- Ben. Varchi, l. VI, p.
+ 102. -- Bern. Segni, l. I, p. 27 -- Georg. von Frundsberg, B. VIII, f.
+ 159._
+
+Napoli era in allora riputata fortissima città, e le montagne lungo le
+quali si stendevano le sue fortificazioni si difendevano facilmente;
+oltrecchè al presente aveva entro le sue mura piuttosto un'armata che
+una guarnigione, la quale era tutta composta di soldati invecchiati
+nella guerra, e de' più esperti ufficiali di tutta l'Europa. Credevasi
+che la città non fosse sufficientemente approvvigionata; ma la più parte
+degli abitanti eransi ritirati ad Ischia, a Capri, e nelle altre vicine
+isolette, onde le loro provvigioni erano rimaste ai soldati. Lautrec,
+invece d'aprire le sue batterie contro Napoli, e di approfittare con un
+ardito attacco del naturale impeto de' Francesi, che a dir vero egli
+aveva di già lasciato intiepidire, si propose di affamare la città con
+un blocco. Gli fu inutilmente rappresentato, che mai non otterrebbe di
+chiudere affatto il mare agli assediati, che non sarebbe meno in
+pericolo di mancare di vittovaglie la sua armata che quella de' nemici,
+e che cominciando il caldo della state l'aria della campagna di Napoli
+riuscirebbe fatale ai suoi soldati. Lautrec si faceva un punto d'onore
+di decidere ogni cosa da sè senz'abbadare agli altrui consiglj. Faceva
+così grande fondamento sui bisogni degli assediati, che da prima vietò
+ai suoi soldati di entrare in veruna scaramuccia; ma fu bentosto forzato
+di rivocare quest'ordine, affinchè l'ozio e la noia non facessero
+perdere alla sua gente il coraggio e la salute[361].
+
+ [361] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 486. -- Mém. de M. du Bellay, l.
+ III, p. 88. -- Bern. Segni, l. II, p. 39._
+
+Le due armate ricominciarono dunque ad intrattenersi ogni giorno in
+piccole zuffe, che spesso riuscivano sanguinose assai perchè
+l'infanteria leggiere armata di carabine vi prendeva parte colla
+cavalleria, e gli Spagnuoli da una banda, ed i Toscani delle bande nere
+dall'altra, erano assai destri fucilieri. Pure l'armata che difendeva
+Napoli, avvezza in Roma all'abuso della vittoria ed all'indisciplina,
+opprimeva crudelmente i Napolitani. Questi fuggivano dalla città
+qualunque volta potevano farlo, e si rifugiavano in Caprea, in Ischia,
+in Procida, o sul promontorio di Sorrento. La maggior parte de'
+fuggiaschi, credendo i Francesi sicuri della vittoria, o desiderando
+ardentemente di scuotere il crudel giogo degli Spagnuoli, passavano di
+là al campo di Lautrec, e si affrettavano di giurare fedeltà al re di
+Francia. Vincenzo Caraffa fu il primo a darne l'esempio, e fu bentosto
+seguito dal Caraccioli, conte di Murcone, da Ferdinando Pandoni, da
+Federico Gaetani e da Francesco d'Aquino. Lo stesso ser Gianni
+Caraccioli, fatto prigioniere a Melfi, di cui era principe, non avendo
+potuto ottenere d'essere riscattato dal principe d'Orange, dichiarossi
+pel partito angioino, e ricevette da Lautrec un comando
+nell'armata[362].
+
+ [362] _P. Jovii, l. XXV, p. 42. -- Mém. de M. du Bellay, l. III, p.
+ 102. -- Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 490._
+
+Gli assediati cominciavano di già a provare grandi privazioni, perchè
+quantunque avessero abbondante approvvigionamento di granaglie, tutti i
+loro mulini erano in mano de' nemici, ed erano costretti di macinare
+essi medesimi il frumento. Il vino, che avevano prodigalizzato ne' primi
+giorni dell'assedio, cominciava pure a mancare: i landsknecht visitavano
+tutte le cantine de' privati per trovarne, e spinsero l'insolenza loro
+fino a saccheggiare quelle del marchese del Guasto, uno de' loro
+generali[363]. Dall'altro canto i Francesi avevano di già moltissimi
+ammalati nel loro campo; e fu per loro una grave perdita quella d'Orazio
+Baglioni, colonnello delle bande nere, ucciso il 22 di maggio in una
+grossa scaramuccia. Gli fu sostituito il conte Ugo de' Pepoli[364].
+
+ [363] _P. Jovii, l. XXV, p. 42._
+
+ [364] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 490. -- P. Jovii, l. XXVI, p. 48.
+ -- Marco Guazzo f. 62. -- Bern. Segni, l. II, p. 42. -- Fr. Belcarii,
+ l. X, f. 613. -- Lett. de' Princ., t, II, f. 100._
+
+Sperava Lautrec che il porto di Napoli verrebbe interamente chiuso agli
+assediati dalle flotte francese e veneziana; ma Andrea Doria, ammiraglio
+della flotta francese, già da gran tempo disgustato della condotta che
+tenevano a suo riguardo i generali, e di quella della corte di Francia
+verso la sua patria, non aveva voluto servire egli medesimo, e si faceva
+rimpiazzare da Filippino Doria, suo nipote, nel comando delle otto
+galere genovesi mandate all'assedio di Napoli. Dal canto suo Pietro
+Lando, ammiraglio dei Veneziani, non sapeva determinarsi ad abbandonare
+l'assedio del castello di Brindisi, e le conquiste che andava facendo
+sulle coste della Puglia per la sua repubblica; ad ogni modo, siccome ne
+aveva ricevuto positivi ordini in sul finire di maggio, gli assedianti
+cominciarono ad aspettare, e gli assediati a temere la di lui venuta.
+Don Ugo di Moncade lusingossi di poterlo prevenire, sorprendendo nel
+golfo di Salerno Filippino Doria, prima che gli si unisse la flotta
+veneziana: meditava di attaccarlo a bordo colle sue vecchie bande
+spagnuole, e d'impadronirsi delle sue otto galere, malgrado la
+superiorità de' marinaj genovesi nel manovrare. Teneva nel porto di
+Napoli sei galere, quattro fuste e due brigantini, sulle quali navi
+imbarcò mille archibugieri spagnuoli, il fiore dell'armata; andò a bordo
+egli stesso con quasi tutti i capitani, ed i più distinti ufficiali che
+si trovavano in Napoli, e si fece seguire da molte barche pescarecce,
+che pure caricò di soldati. Aveva sperato di trovare le galere del Doria
+senza guarnigione; ma questi era stato prevenuto dei progetti del
+nemico, ed aveva avuto tempo di far passare sulle sue galere trecento
+archibugieri domandati a Lautrec[365].
+
+ [365] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 487. -- P. Jovii, l. XXV, p. 43.
+ -- Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 90. -- Ben. Varchi, l. VI, p. 115.
+ -- Bern. Segni, l. II, p. 40. -- Mar. Guazzo, f. 58._ -- Non sono tutti
+ d'accordo intorno all'epoca di quest'avvenimento. Io la rettificai
+ colle _Lett. de' Princ., t. II, f. 100 ec. -- P. Folietae contin.
+ Ann. Gen., l. XII, p. 733._
+
+Filippino Doria, quando gl'imperiali si mossero per attaccarlo,
+incrociava nel golfo di Salerno, lungo la costa d'Amalfi, in faccia al
+piccola promontorio di Capo d'Orco. Non ricusò la battaglia; ma prima di
+farsi incontro al nemico, staccò tre galere sotto gli ordini di Niccola
+Lomellini, per prendere il vento a qualche distanza, e tornare in
+seguito, quando sarebbe attaccata la battaglia, ad urtare ne' fianchi ed
+in poppa le navi imperiali con tutta la forza del movimento acquistato.
+
+Il marchese del Guasto ed Ugo di Moncade, essendo partiti la mattina del
+28 maggio da Posilippo, avevano voluto incoraggiare i loro soldati a
+questo genere di battaglia, cui non erano accostumati, col far loro
+apparecchiare un pranzo nell'isola di Caprea, e farli esortare nel
+medesimo luogo da un eremita spagnuolo a combattere valorosamente per
+liberare i molti prigionieri della loro nazione che il Doria teneva
+incatenati nelle sue galere. A questo ritardo l'ammiraglio genovese
+dovette il vantaggio d'essere prevenuto dell'imminente attacco. Più non
+rimanevano che tre ore di giorno, quando gli Spagnuoli scoprirono le
+cinque galere che Filippino s'era tenute. I due vascelli ammiraglj
+vennero fra di loro a battaglia; ma il Doria si affrettò di far fuoco il
+primo onde coprirsi col proprio fumo, ed uccise colla prima scarica
+quaranta uomini sul ponte della galera nemica. I Genovesi, accostumati
+al servigio di mare, sapevano chinarsi combattendo, e tenersi nascosti
+dietro alla pavesata; gli Spagnuoli invece conoscevano d'essere
+inferiori finchè non potessero venire all'abbordaggio, che i loro nemici
+evitavano. Essi non avevano pavesata, ed erano maltrattati assai dal
+fuoco che i loro avversarj facevano dall'alto degli alberi. Ad ogni modo
+due navi genovesi, attaccate da tre imperiali, erano in pessimo stato
+condotte, e già stavano per arrendersi, quando quelle del Lomellini col
+vento in poppa tornarono a piene vele contro la flotta di Moncade.
+L'albero maestro del vascello montato dal Moncade, cadde fracassato
+nell'urto; Moncade stesso fu ferito in un braccio, e mentre continuava
+ad incoraggiare i suoi soldati fu ucciso dai sassi e dai fuochi
+d'artificio che si gettavano sulla sua nave dall'alto delle gabbie
+nemiche. In sul finire della battaglia la sua nave fu colata a fondo, e
+lo stesso accadde della galera montata da Cesare Fieramosca. Filippino
+Doria scelse appunto quest'istante per rompere le catene di tutti gli
+schiavi barbareschi che teneva sulle sue galere, esortandoli a meritarsi
+la libertà col fare aspra vendetta degli Spagnuoli loro crudeli nemici.
+Allora venne all'arrembaggio che aveva prima evitato; ed i barbareschi
+mezzo ignudi si precipitarono colla sciabola in mano nei vascelli
+spagnuoli. Quelli del marchese del Guasto e di Ascanio Colonna avevano
+preso fuoco, spezzati erano i loro remi, ed i loro equipaggi o ribellati
+o distrutti, quando pensarono di arrendersi. Furono prese anche le
+fuste, non essendosi salvate fuggendo che due galere imperlali in
+pessimo stato. Per gastigo di questa sconfitta il principe d'Orange fece
+appiccare, appena arrivato, uno de' capitani di quelle due galere;
+l'altro, atterrito da quest'atto di crudeltà, riprese il largo e si
+arrese a Filippino Doria[366].
+
+ [366] _P. Jovii Hist. sui temp., l. XXV, p. 46-47. -- Ben. Varchi, l.
+ VI, p. 417. -- Fr. Guicciardini, l. XIX, p, 488. -- Marco Guazzo, f.
+ 59, 60. -- Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 91. -- Fr. Belcarii, l.
+ XX, p. 611. -- Arn. Ferroni, l. VIII, p. 169. -- Bern. Segni, l. II,
+ p. 40. -- Agost. Giustiniani, l. VI, p. 280._
+
+La flotta imperiale era distrutta, ucciso il vicerè Moncade, cui i Mori,
+circondando il suo cadavere, chiedevano con feroce sorriso se pensava
+tuttavia di fare una seconda discesa sulle coste dell'Africa e di
+rinnovarvi le spaventose sue crudeltà. Il marchese del Guasto, Ascanio
+Colonna, Francesco Hijar, Filippo Cerbellione, Giovanni Caietani, e
+Sernone, erano prigionieri, e nel susseguente giorno lo storico Paolo
+Giovio, ch'era stato spettatore della battaglia dalle coste d'Ischia,
+andò a nome della marchesana del Guasto a portare ai prigionieri danaro
+e conforti sulla galera di Filippino Doria. Questi li mandò poi a suo
+zio Andrea colle tre galere che aveva prese[367].
+
+ [367] _P. Jovii Hist., l. XXV, p. 46. -- Lettere de' Princ. da
+ Viterbo 3 ed 8 giugno._ Raccomandazioni in favore de' prigionieri.
+ _T. II, f. 101 e seg._
+
+Poco dopo questa vittoria, che sembrava accertare la buona riuscita
+delle intraprese di Lautrec, il 10 di giugno sopraggiunse nel golfo di
+Napoli con ventidue galere l'ammiraglio veneziano Pietro Lando, il quale
+chiuse affatto per alcun tempo il mare agli assediati[368]. Gl'imperiali
+per altro avevano ancora una ragguardevolissima cavalleria leggiere,
+mentre il Lautrec quasi non ne aveva; ed invece di assoldarne, come
+veniva consigliato di fare, acconsentì che gli uomini d'armi, che
+facevano il suo servigio, andassero ad acquartierarsi a Capoa, ad Aversa
+ed a Nola. Il principe d'Orange, rimasto solo nel comando di Napoli,
+seppe approfittare di questa inavvedutezza del Lautrec per
+istancheggiare con frequenti sortite gli assedianti, e far entrare più
+vittovaglie in città. La fanteria leggiere delle bande nere, che da
+prima aveva combattuto con molto zelo in ogni scaramuccia, vedendosi
+costantemente sagrificata, per non esservi più i cavalli a coprirla
+nelle sue ritirate, si era disgustata di quelle zuffe sempre
+svantaggiose. Ma quanto più calde erano le istanze che si facevano a
+Lautrec perchè adoperasse il danaro ricevuto dalla Francia
+nell'assoldare cavalleria leggiere, tanto più a questo generale pareva
+ingiurioso che altri pretendesse dargli consiglj, e perciò si ostinava a
+non seguirli[369]. Omai più non accadevano intorno a Napoli scaramucce
+di qualche importanza, e tanto gli assediati come gli assedianti erano
+travagliati dalla fame e dalle malattie. I primi erano condannati a dure
+privazioni; in città si era manifestata la peste, e molti corpi di
+fanteria tedesca e di cavaleggieri trattavano segretamente con Lautrec
+per passare nel campo francese; nel quale per altro frequentissime pure
+erano le malattie, e tanto guasto avevano fatto tra i zappatori, che più
+non si potevano terminare le trincee; perciò il Lautrec era ridotto a
+tale stato di non avere più operaj per continuarne i lavori, nè soldati
+per custodirle quando fossero terminate. Cotali trincee, rompendo il
+corso delle acque, erano state cagione che queste si spargessero per le
+campagne, se restassero stagnanti in più luoghi con grave pregiudizio
+della salubrità dell'aria. Del resto la campagna che circonda Napoli è
+sempre micidiale ne' calori estivi, ed oggi un'armata non potrebbe
+tenervisi ne' mesi in cui Lautrec vi accampò colla sua, senz'andare
+ugualmente soggetta a febbri pestilenziali. Il primo loro sintomo era
+un'enfiagione alle gambe che in appresso stendevasi a tutto il corpo, e
+l'infermo moriva tormentato da crudelissima sete. Tra le prime vittime
+di questo flagello si contarono il nunzio del papa presso l'armata della
+lega, Pietro Paolo Crescenzio, e Luigi Pisani, provveditore veneziano,
+morti entrambi il giorno 15 di giugno. In appresso non passò giorno che
+non fosse funestato dalla morte di qualche capo dell'armata, sebbene
+l'epidemia non giugnesse al colmo che il 15 di luglio[370].
+
+ [368] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 496. -- P. Jovii, l. XXVI, p, 47.
+ -- P. Paruta, l. VI, p. 440._
+
+ [369] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 490. -- P. Jovii Hist. sui temp.,
+ l. XXVI, p. 50._
+
+ [370] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 497. -- P. Jovii Hist. sui temp.,
+ l. XXVI, p. 51. -- Bern. Segni, l. II, p. 42. -- Marco Guazzo Stor.
+ de' suoi tempi, f. 61. -- Georg. von Frundsberg, B. VIII, f. 180._
+
+L'imperatore ed il re di Francia, informati che l'assedio di Napoli non
+terminerebbe così presto, ed eccitati dai loro generali a mandare
+soccorsi, risolsero ambidue di spedire nuove truppe in Italia. Il primo
+scelse per tale spedizione Enrico il giovane, duca di Brunswick; l'altro
+Francesco di Borbone, conte di San-Paolo. Doveva il Brunswick condurre
+rinforzi ad Antonio di Leyva, e poichè avesse ritornata la superiorità
+agl'imperiali in Lombardia, avanzarsi verso l'Italia meridionale per
+costringere il Lautrec a levare l'assedio di Napoli. Per lo contrario il
+San-Paolo, doveva opporsi al passaggio del primo, scacciare da Milano
+Antonio di Leyva, e dopo avere ridotti gl'imperiali a sgombrare la
+Lombardia, raggiugnere il Lautrec per terminare con lui la conquista del
+regno di Napoli[371].
+
+ [371] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 492. -- Gal. Capella, l. VII, f.
+ 81. -- P. Jovii, l. XXVI, p. 73. -- Mém. de M. du Bellay, l. III, p.
+ 104._
+
+Il duca di Brunswick coll'assistenza di Ferdinando, re d'Ungheria,
+fratello dell'imperatore, fu il primo a scendere in Italia. Partì da
+Trento il 10 di maggio con seicento cavalli e dieci mila fanti; passò
+l'Adige e s'avanzò fino in Lombardia, senza che il duca d'Urbino,
+generale de' Veneziani, gli si avvicinasse mai tanto da venire a qualche
+scaramuccia. Aveva questi dichiarato al senato veneto, che, per quanto
+la sua armata potesse superare di numero la nemica, giammai la sua
+cavalleria sosterrebbe l'urto della tedesca, nè la sua fanteria quello
+dei landsknecht; onde, non deviando dalla consueta sua tattica, aveva
+difese le città e le fortezze, lasciando tempo agli oltremontani di
+consumare la loro furia[372].
+
+ [372] _P. Jovii Hist., l. XXVI, p. 73. -- P. Paruta, l. VI, p. 437. --
+ Lett. de' Princ., t. II, f. 102 e seg._ Lettera del duca d'Urbino al
+ comandante di Bergamo: da Brescia, 21 giugno. -- _G. Frundsberg, B.
+ VIII, f. 164._
+
+I Tedeschi condotti dal duca di Brunswick avevano abbandonato il loro
+paese per la speranza d'un saccheggio somigliante a quello che nel
+precedente anno aveva arricchito i loro compatriotti; e quando trovarono
+le pianure della Lombardia ruinate da una disastrosa guerra, le terre
+desolate dalla fame e dalla peste, e le città contro di loro difese non
+meno dai nemici che dagli amici, non tardarono a disgustarsi d'un
+faticoso servigio, del quale non erano pagati. Mai non giugneva danaro
+all'armata imperiale, nè dalla Spagna nè dalla Germania; onde Antonio di
+Leyva, che aveva da principio persuaso il duca di Brunswick ad assediare
+Lodi, vedendo che quest'assedio non avanzava, cercava di scoraggiarlo
+per non avere in Lombardia compagni nel comando o nei rubamenti. Il
+Brunswick vendicossi di questa opposizione con una crudeltà senza pari;
+egli non si accontentava di saccheggiare ogni cosa, ma faceva oltre a
+ciò passare a filo di spada tutti gli uomini che gli venivano tra le
+mani; bruciava tutte le case isolale, volendo che il suo passaggio fosse
+contrassegnato da una totale desolazione. Per giustificare tante
+atrocità, pretendeva il Brunswick che tutti gl'Italiani fossero ribelli
+all'autorità imperiale, e diceva d'essere venuto a distruggere coloro
+che i suoi predecessori non avevano saputo castigare. Il duca d'Urbino
+usò lo stesso trattamento verso i prigionieri tedeschi; onde il 13 di
+luglio i landsknecht si ammutinarono, e poco dopo il duca di Brunswick
+tornò per la strada di Como in Germania co' deboli avanzi di un'armata,
+i di cui soldati erano per la maggior parte disertati, o passati sotto
+le bandiere d'Antonio di Leyva[373].
+
+ [373] _P. Jovii, l. XXVI, p. 74. -- Ben. Varchi, l. VI, p. 122. --
+ Bern. Segni. l. II, p. 41. -- Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 493. --
+ Marco Guazzo, f. 57. -- Fr. Belcarii, l. XX, p. 614. -- Gal. Capella,
+ l. VII, f. 82. -- Georg. von Frundsberg, B. VIII, f. 165._ -- Il
+ vecchio generale di fanteria Giorgio Frundsberg, rimasto infermo a
+ Ferrara, approfittò della spedizione del duca di Brunswick in Italia
+ per ritornare per la via di Milano in Germania. Ma non era rientrato
+ che da otto giorni nel suo castello di Mindelheym, quando venne a
+ morte, oppresso dai debiti contratti in servizio dell'imperatore.
+ _Kriegsthaten, B. VIII, f. 168._
+
+Questi continuava a conservare Milano ubbidiente col terrore.
+Abbandonato dall'imperatore, senza danaro per pagare i soldati, erasi
+impossessato di tutte le vittovaglie che si trovavano in città, di tutte
+quelle che giugnevano dalla campagna, e, fattone monopolio, le vendeva
+tre o quattro volte più dell'ordinario loro prezzo. I poveri, ruinati da
+tre anni d'estorsioni, ai quali erano preceduti vent'anni di guerra,
+morivano di fame per le strade, non potendo comperare il pane all'alto
+prezzo fissato dell'avarizia del generale; i ricchi, prigionieri de'
+soldati alloggiati presso di loro, erano esposti ad ogni genere
+d'oltraggi, e spesso alla tortura, qualunque volta tardavano a
+soddisfare i capriccj de' loro tiranni. Le sentinelle trattenevano alle
+porte tutti coloro che cercavano di fuggire di città; e se a taluno
+riusciva di scalare le mura, o di uscire dalle porte travestito, gli si
+confiscavano i beni, ed annunciavasene la vendita con avvisi stampati in
+tutti i capi strada[374].
+
+ [374] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 483. -- Gal. Capella, l. VII,
+ f. 81. -- P. Jovii Hist. sui temp., l. XXVI, p. 81. -- Bern. Segni, t.
+ II, p. 48. -- Jac. Nardi, l. VIII, p. 336._
+
+L'armata che il signore di San-Paolo conduceva in Lombardia per
+liberarla dal giogo degli Spagnuoli, doveva essere composta di
+cinquecento uomini d'armi, e di cinquecento cavaleggieri sotto il
+comando del signore di Boisì, di sei mila avventurieri capitanati dal
+signore di Lorges e di tre in quattro mila landsknecht guidati dal
+signore di Montejan. Ma colla consueta sua negligenza Francesco I lasciò
+dissipare il danaro destinato a quest'impresa; i corpi non furono
+ridotti a numero, non giunsero che lentamente ed a lunghi intervalli al
+luogo dell'unione, ed il conte di San-Paolo era tuttavia sulle Alpi,
+quand'ebbe notizia che il duca di Brunswick era tornato in Germania per
+mancanza di danaro[375]. I Francesi eransi lasciati togliere per
+sorpresa Pavia, conquista del signore di Lautrec; il conte di San-Paolo
+l'attaccò di nuovo col duca d'Urbino, ed in sul finire della campagna la
+riebbe d'assalto[376]; ma trovavasi bastantemente occupato da Antonio di
+Leyva che gli contrastava l'acquisto delle città di Lombardia, onde non
+potesse innoltrarsi verso Napoli, dove il signore di Lautrec lo andava
+invano chiamando.
+
+ [375] _Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 104. -- P. Paruta, l. VI, p.
+ 448. -- Lett. de' Princ., t. II, p. 106 e seg._
+
+ [376] _Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 105. -- Ben. Varchi, l. VII,
+ p. 175. -- P. Jovii, l. XXVI, p. 79._
+
+Malgrado i patimenti di quest'ultimo, che andavano a dismisura
+crescendo, non potevasi ancora facilmente prevedere quale delle due
+armate di Lautrec o il principe d'Orange avrebbe dovuto soggiacere la
+prima alla peste ed alla fame ond'erano egualmente travagliate, quando
+un'importantissima diserzione, cagionata dalla inconsiderata politica di
+Francesco I, trasse con sè la ruina dell'armata francese. Andrea Doria,
+che veniva riputato il più grand'uomo di mare del suo secolo, e che,
+fino dalla sua gioventù trovandosi al soldo di stranieri potentati,
+aveva creato una flotta che non aveva ricevuta dalla sua patria,
+lagnavasi da gran tempo della gelosia e degl'intrighi de' ministri del
+re di Francia. Era stato associato a Renzo di Ceri in una spedizione da
+principio destinata contro la Sicilia, poscia contro la Sardegna, la
+quale era andata a male a cagione della loro malintelligenza[377]. In
+tempo della spedizione del Borbone in Provenza aveva fatto prigioniero
+il principe d'Orange; ma la ricca taglia di questo prigioniero gli era
+stata ritenuta dal re; gli erano inoltre ritenuti ragguardevoli
+arretrati pel soldo delle sue galere; e Francesco della Rochefoucault,
+signore di Barbesieux, era stato in di lui pregiudizio nominato
+ammiraglio dei mari del Levante[378].
+
+ [377] _Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 477. -- P. Jovii, l. XXVI, p.
+ 68. -- Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 93._
+
+ [378] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 497. -- Mém. de M. du Bellay, l.
+ III, p. 95. -- Ben. Varchi, l. VI, p. 150. -- P. Jovii, l. XXVI, p.
+ 69. -- Bern. Segni, l. II, p. 43. -- Fr. Belcarii, l. XIX, p. 608-618.
+ -- Lett. de' Princ., t. II, p. 109._
+
+Ma queste personali offese non erano la principale cagione che alienasse
+Andrea Doria dal partito della Francia. Sebbene questo grand'uomo non
+avesse quasi mai vissuto in patria, era teneramente attaccato alla
+libertà, ed alla prosperità della medesima. Il sacco di Genova eseguito
+dall'armata imperiale gli aveva inspirata un'altissima avversione contro
+gli Spagnuoli; onde dopo tale epoca non volle per alcun tempo a
+qualsifosse prezzo rilasciare i prigionieri di quella nazione, e li
+faceva remare incatenati sulle sue galere; non cominciò a perdere forza
+nell'animo suo tanta avversione, che quando lo sprezzo di Francesco I
+pei privilegj de' Genovesi, per la loro capitolazione, ed ancora per la
+privata loro prosperità, lo chiamò a vendicare le fresche offese ad ogni
+costo, e foss'anche coll'ajuto di coloro medesimi che erano stati autori
+delle più antiche. Il re si ostinava a tenere Genova come una provincia
+del regno, non già come una repubblica postasi volontariamente sotto la
+sua protezione; egli risguardava tutti i privilegj dei popoli, i diritti
+dei cittadini, e le restrizioni della sua autorità, come altrettante
+offese fatte alla maestà reale; perciò si compiaceva di emettere ordini
+che umiliassero lo spirito ribelle de' Genovesi. A tal fine si propose
+di trasportare a Savona, per quanto poteva da lui dipendere, tutto il
+commercio di Genova. Accrebbe le fortificazioni di questa città, e volle
+che dipendesse immediatamente dalla corona; vi traslocò la gabella del
+sale: e sebbene avesse formati questi progetti ne' tempi in cui Savona
+gli si era conservata fedele, e quando Genova era passata sotto il
+dominio dell'imperatore, non volle punto rinunciarvi allorchè ebbe
+ricuperata questa capitale. Nell'esecuzione di questi progetti, i
+Genovesi vedevano apertamente il totale esterminio della loro città;
+implorarono quindi l'ajuto dell'illustre loro concittadino, il quale
+promise: «di fare pel suo paese tutto quanto l'onor suo gli
+acconsentirebbe di fare»[379].
+
+ [379] _Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 95. -- P. Jovii, l. XXVI, p.
+ 70. -- Agost. Giustiniani, l. VI, p. 280._
+
+Il servizio del Doria col re di Francia spirava coll'ultimo giorno di
+giugno del 1528. Prima di acconsentire a rinnovarlo, mandò un gentiluomo
+alla corte di Francesco I per chiedergli giustizia tanto sulle taglie
+de' prigionieri e sugli arretrati dovutigli, che intorno ai privilegj
+della sua patria; intanto si rimase in Genova ozioso, ordinando a
+Filippino, suo nipote, di non usare soverchio rigore nel blocco di
+Napoli. Il Lautrec, avvedutosi che il Doria pensava ad abbandonare
+l'alleanza della Francia, e fattone più certo dagli avvisi di Clemente
+VII, sentì il pregiudizio grandissimo che da ciò ne verrebbe alla sua
+armata. Spedì dunque al re Guglielmo di Bellay per supplicarlo a
+ritenere il Doria a suo servizio. Il Bellay, passando per Genova, andò a
+trovare il Doria che era suo amico; ed udite le sue inchieste, cercò di
+appoggiarle presso il re; ma il cancelliere Duprat impedì che il re le
+accettasse. Fu spedito a Genova Barbesieux per prendere il comando della
+flotta di Andrea, e impadronirsi non solo delle galere del re, ma ancora
+di quelle del Doria, e se gli riusciva, ancora della persona di lui.
+L'ammiraglio genovese non aspettò che giugnesse chi era destinato a
+rimpiazzarlo. Ritirossi colla sua flotta a Lerici, e dichiarò a
+Barbesieux, che andò a visitarlo: essergli noti gli ordini del re, ed
+essere non pertanto apparecchiato a rilasciargli le di lui galere; ma
+determinato però a ritenere le altre come una sua proprietà; e non
+solamente non essere per darne conto a chicchessia, ma per valersene
+anzi come meglio crederebbe[380].
+
+ [380] _Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 97. -- Fr. Guicciardini, l.
+ XIX, p. 499. -- Ben. Varchi, l. VI, p. 153. -- P. Jovii Hist. sui
+ temp., l. XXVI, p. 70. -- P. Folietae Hist. Gen., l. XII, p. 734. --
+ P. Bizarri, l. XX. p. 475._
+
+Intanto il Doria aveva intavolato un trattato coi prigionieri fatti da
+suo nipote sotto Napoli, ed in particolare col marchese del Guasto, che
+cercava di ridurlo ai servigj dell'imperatore. Per mezzo di quest'ultimo
+il Doria, il 20 di luglio, mandò in Ispagna un segretario incaricato di
+esporre le condizioni sotto le quali si obbligherebbe a servire
+l'imperatore con dodici galere, per l'annuo stipendio di sessanta mila
+ducati. Domandava che Genova fosse posta in libertà e dorinnanzi
+governarsi come repubblica indipendente; che le fossero di nuovo
+assoggettate Savona e le altre città della Liguria; che a lui ed a tutto
+il suo equipaggio l'imperatore condonasse le offese fatte alla sua
+corona; che per ogni spagnuolo ch'egli rilascerebbe gli si desse un
+altro uomo egualmente robusto e capace di remare[381]. Tutte queste
+condizioni furono all'istante accettate, e la flotta di Genova, che il 4
+di luglio aveva abbandonata la baja di Napoli, passò al servizio
+dell'imperatore[382].
+
+ [381] Lettera di Gio. Battista Sanga a Gio. della Stuffa, nunzio
+ presso il Lautrec. Viterbo in agosto 1528. _Lett. de' Princ., t. II,
+ f. 110._
+
+ [382] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 500._
+
+Giova sommamente a coloro che possono disporre di tutti gli onori e di
+tutte le ricompense, di far risguardare la costanza nell'ubbidienza
+militare come il principale dovere di un soldato, e di dissimulare che
+tutti gli obblighi essendo reciproci, la violazione del contratto per
+parte di colui che comanda, scioglie dal giuramento quegli che aveva
+promesso di ubbidire. La posterità fu giusta verso Andrea Doria; non
+vide nella condotta di lui che eroismo, e non lo accusò di mancanza di
+fede verso Francesco I. I suoi contemporanei furono talvolta più severi,
+e l'eroe genovese, che aveva passata la sua vita in mezzo ai soldati,
+non poteva egli stesso liberarsi da tutti i pregiudizj militari. Il
+fiorentino Luigi Alamanni, celebre egualmente come patriotto e come
+poeta, disse un giorno ad Andrea Doria: «Certo, Andrea, che generosa è
+stata l'impresa vostra; ma molto più generosa e più chiara ancora
+sarebbe, se non vi fosse non so che ombra d'intorno, che non la lascia
+interamente risplendere.» Affermò Luigi allo storico Segni che Andrea a
+tali parole mosse un sospiro, e stette cheto, e poi con buon volto
+rivoltosi, disse: «Egli è gran fortuna d'un uomo, a chi riesca di
+adoperare un bel fatto con mezzi ancorchè non interamente belli. So, che
+non pure da te, ma da molti può darmisi carico, che, essendo sempre
+stato della parte di Francia e venuto in alto grado co' favori del re
+Francesco, io l'abbia ne' suoi maggiori bisogni lasciato, ed accostatomi
+ad un suo nemico; ma se il mondo sapesse quanto è grande l'amore che io
+ho avuto alla patria mia, mi scuserebbe se, non potendo salvarla e farla
+grande altramente, io avessi tenuto un mezzo, che mi avesse in qualche
+parte potuto incolpare. Non vo' già raccontare che il re Francesco mi
+riteneva i servizj e non mi attendeva la promessa di restituire Savona
+alla patria, perchè non possono queste occasioni aver forza di rimutar
+uno dall'antica fede: ma ben puote aver forza la certezza che io aveva,
+che il re non mai avrebbe voluto liberar Genova dalla sua signoria, nè
+che ella mancasse d'un suo governatore, nè della fortezza; le quali cose
+avendo io ottenuto felicemente col ritrarmi dalla sua fede, posso
+ancora, a chi bene andrà stimando, dimostrare il mio fatto chiaro, senza
+alcun'ombra che gl'interrompa la luce»[383].
+
+ [383] Bernardo Segni, che riferisce questo colloquio, l'aveva udito
+ dallo stesso Alamanni. _Ist. Fior., l. II, p. 52._
+
+La flotta veneziana di Pietro Lando era così male equipaggiata, e tanto
+sprovveduta di soldati e di buoni marinai, che difficilmente avrebbe
+potuto, dopo la partenza di Filippino Doria, chiudere il porto di Napoli
+alle piccole navi siciliane: ma d'altronde anche questa s'allontanò il
+15 di luglio per andare a provvedersi di vittovaglie in Calabria, e non
+tornò che ne' primi giorni d'agosto. Vero è che Barbesieux era giunto il
+18 di luglio colla flotta francese; ma non conduceva a Lautrec che
+ottocento fanti, ed un branco di giovani gentiluomini che volevano fare
+a Napoli le prime loro campagne: anche il danaro che aveva per l'armata
+non era che una piccola parte delle somme dal re promesse a Lautrec.
+Pure avendo il Barbesieux sbarcati i suoi pochi soldati col danaro
+consegnatogli, questi si avanzarono fino a Nola. Ma il principe di
+Navarra, che ne aveva il comando, trovandosi colà troppo debole per
+andare più avanti, mandò a chiedere un rinforzo a Lautrec. In fatti,
+quando ritornava al campo, dopo averlo ricevuto, gl'imperiali fecero una
+così gagliarda sortita, che il signore di Candalles, ed Ugone Pepoli,
+che avevano condotto il rinforzo, rimasero prigionieri, e furono uccisi
+dugento de' nuovi venuti. Vero è che il danaro arrivò al campo
+senz'alcuno accidente, ed il Pepoli fu ricevuto in cambio di un altro
+prigioniero; ma Candalles morì in conseguenza delle ricevute
+ferite[384].
+
+ [384] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 501. -- Mém. de M. du Bellay, l.
+ III, p. 100. -- P. Jovii, l. XXVI, p. 52. -- Bern. Segni, l. II, p.
+ 43. -- Mém. de Blaise de Montluc, l. I, p. 71, t. XXII._
+
+Fino a quest'epoca Lautrec aveva sostenuto il coraggio dell'armata
+francese colla fermezza del suo carattere: ma fu ancor esso sorpreso
+dalla febbre pestilenziale nello stesso tempo in cui Vaudemont era omai
+agonizzante. Anche sotto il peso di questa malattia Lautrec oppose
+sempre l'irremovibile costanza del suo carattere a tutti i mali che lo
+affliggevano. Destinò il danaro mandatogli dalla Francia per far leve in
+Italia di fanteria e di cavaleggieri: Renzo di Ceri partì per assoldarne
+nell'Abruzzo, mentre i Fiorentini mandavano due mila uomini per
+rimpiazzare i soldati perduti dalle bande nere in questa campagna. Ma
+questa risoluzione era di già troppo tarda. Il Lautrec, bloccato ancor
+esso nel suo campo da quella stessa armata ch'egli aveva tenuta tanto
+tempo assediata, perdeva ogni giorno i saccomani, i convoglj, gli
+equipaggi. Le vittovaglie che faceva venire cadevano quasi sempre in
+mano del nemico; e mentre che i suoi soldati, sfiniti dalle fatiche e
+dalla malattia, mancavano ancora di pane, Napoli abbondava d'ogni cosa,
+e i soldati tedeschi più non pensavano a disertare[385].
+
+ [385] _Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 106. -- Fr. Guicciardini, l.
+ XIX, p. 502. -- Ben. Varchi, l. VI, p. 155._
+
+In sul declinare di luglio la malattia che infestava il campo francese,
+vestì un carattere assai più spaventoso. Di venticinque mila uomini che
+vi si contavano un mese prima, il 2 agosto quattro mila soltanto erano
+in istato di adoperare le armi, e di ottocento uomini d'armi più non
+eranvene che cento. Erano ammalati Pietro Navarro, Vaudemont, Camillo
+Trivulzio, ed i due maestri di campo; Lautrec, che credevasi guarito,
+era ricaduto; tutti gli ambasciatori, ed i personaggi distinti, ad
+eccezione del marchese di Saluzzo e del conte Guido Rangoni, erano
+ammalati. La fanteria soffriva nello stesso tempo la fame e la sete;
+tutte le cisterne erano senz'acqua, ed i soldati non potevano
+procurarsene a Poggio reale, che attaccando i nemici, dal che fare
+venivano sconsigliati dalla presente loro debolezza. L'estensione del
+campo era affatto sproporzionata al numero de' suoi difensori, i quali
+erano perciò continuamente spossati da quasi non interrotte fazioni.
+Prima di partire alla volta degli Abruzzi Renzo di Ceri aveva fatto
+istanza a Lautrec d'accamparsi altrove, o di acquartierare le sue truppe
+nelle città della Campania, facendogli osservare che intorno al campo le
+acque stagnavano in ogni luogo, e che l'erba foltissima cresceva anche
+nelle tende dei soldati; ma il Lautrec, con un'insuperabile ostinazione,
+dichiarò di essere apparecchiato a morire in quel luogo piuttosto che
+dare un tale trionfo ai nemici[386]; egli credeva egualmente compromesso
+il suo onore nel ristringere i suoi alloggiamenti, e quantunque infermo,
+si faceva portare da un posto all'altro, per vedere se i suoi ordini
+venivano eseguiti, e se si mantenevano i corpi di guardia da lui
+stabiliti. Ma lungo tempo non sostenne tanta fatica, e morì la notte del
+15 al 16 agosto: e come la sua virtù, la sua costanza, erano stati fin
+allora il più solido sostegno dell'armata, così la sua morte distrusse
+ogni speranza di salvezza[387].
+
+ [386] _P. Jovii, l. XXVI, p. 53. -- Bern. Segni, l. II, p. 42._
+
+ [387] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 502. -- Mém. de M. du Bellay, l.
+ III, p. 107. -- Ben. Varchi, l. VI, p. 156. -- P. Jovii, l. XXVI, p.
+ 55. -- Fr. Belcarii, l. XX, p. 618._
+
+Era morto ancora il conte di Vaudemont, onde prese il comando
+dell'armata francese il marchese di Saluzzo, il quale non aveva nè
+talenti, nè riputazione convenienti a tanto peso. Altronde le difficoltà
+crescevano ogni giorno, perciocchè Andrea Doria era giunto a Gaeta con
+dodici galere al soldo dell'imperatore, ed aveva costretta la flotta
+francese a prendere il largo. Maramaldo, Ferdinando Gonzaga ed altri
+capi imperiali, cessando di starsi chiusi in città, attaccavano e
+sorprendevano i corpi staccati de' Francesi a Canoa, a Nola, ad Aversa,
+tagliando quasi ogni comunicazione tra l'armata e le città ancora
+ubbidienti alla Francia; onde ogni speranza de' Francesi era omai
+riposta in Renzo di Ceri, che in allora trovavasi all'Aquila, e di cui
+il marchese di Saluzzo affrettava la tornata, non più per prendere
+Napoli, ma per ritirarsi egli medesimo con sicurezza[388].
+
+ [388] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 503 -- P. Jovii Hist., l. XXVI,
+ p. 56. -- Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 108._
+
+La ritirata era omai indispensabile, ed il marchese di Saluzzo
+approfittò di una gagliarda pioggia, accompagnata da lampi e tuoni, che
+cadde la notte del 29 agosto per eseguirla senza saputa dei nemici. Egli
+si pose con Guido Rangoni in capo alla vanguardia, affidò la battaglia a
+Pietro Navarro, mentre che Pomperani, Camillo Trivulzio e Negro Pelisse
+comandavano la retroguardia; lasciando sulle batterie i cannoni da
+breccia, ed abbandonando i più grossi bagaglj, l'armata partì senza che
+si battessero i tamburi o si suonassero le trombe: ma non si erano i
+Francesi scostati molto dal campo, quando cessò la pioggia, in sul fare
+del giorno. La cavalleria imperiale, avvisata della partenza de'
+Francesi, si diede tutta in corpo ad inseguirli. La banda nera dei
+Toscani la ricevette con una scarica di tutta la moschetteria; ma perchè
+camminava per una strada stretta e chiusa, nella quale non poteva
+allargarsi, la cavalleria, facendo una nuova carica, riuscì a romperne
+le ultime file, ed a disordinare tutta la colonna. La resistenza non
+poteva essere lunga, perchè i soldati ammalati appena avevano forza che
+bastasse per alzare i loro fucili o le spade, e rovesciati dal primo
+urto, domandavano ed ottenevano facilmente la vita. Fu in questa
+circostanza preso Pietro Navarro, che sopra un picciol mulo cercava di
+fuggire per una rimota strada. Intanto l'avanguardia era giunta sotto
+Aversa; ma l'angusta porta che le era stata aperta venendo ogni tratto
+ingombrata, si consumarono tre ore prima che tutti i fuggiaschi,
+ammucchiati nella fossa, potessero entrare in città[389].
+
+ [389] _P. Jovii, l. XXVI, p. 57, 58. -- Fr. Guicciardini, l. XIX, p.
+ 504. -- Bern. Segni, l. II, p. 45. -- Georg. von Frundsberg, B. VIII,
+ f. 161._
+
+Le sventure de' Francesi non terminavano giugnendo in Aversa: essi
+rispinsero a dir vero l'irregolare attacco della cavalleria, che gli
+aveva inseguiti fin sotto le mura di quella città; ma sopraggiunse il
+principe d'Orange coll'infanteria e coi cannoni dagli stessi Francesi
+lasciati nell'abbandonato campo. In breve venne aperta una breccia,
+mentre il marchese di Saluzzo, ferito in un ginocchio da un pezzo di
+pietra, era portato alla sua casa fieramente tormentato dalla ferita.
+Per colmo di sventura Capoa, la più vicina città per cui doveva passare
+l'armata continuando a ritirarsi, aveva aperte le porte a Fabrizio
+Maramaldo, dopo che vi erano stati portati la maggior parte degli
+ammalati dell'armata. Aveva il comando di Capoa il conte Ugo Pepoli, ma
+egli medesimo era pressochè moribondo; gli abitanti consigliarono la
+guarnigione a fare una sortita per provvedere la città di buoi e di
+pecore, ed approfittarono della lontananza di quasi tutti i soldati
+capaci di trattare le armi per ricevere entro le mura Fabrizio Maramaldo
+coi suoi Calabresi; questi con estrema crudeltà spogliarono gli ammalati
+ne' loro letti, e lo stesso Ugo de' Pepoli, morto in quell'istante, sul
+proprio feretro. Gli abitanti d'Aversa, informati di quest'avvenimento
+che toglieva ai Francesi ogni speranza di salute, supplicarono il
+marchese di Saluzzo a non esporli agli orrori di un assalto; e questi,
+di già vinto dal dolore della sua ferita, incaricò il conte Rangoni di
+passare al campo nemico per capitolare[390].
+
+ [390] _P. Jovii Hist., l. XXVI, p. 59. -- Bern. Segni, l. II, p. 44.
+ -- Arn. Ferroni, l. VIII, p. 170._
+
+La capitolazione portava che il marchese di Saluzzo aprirebbe
+agl'imperiali la città e la fortezza; che loro lascerebbe l'artiglieria,
+le munizioni, le bandiere, le armi, i cavalli e gli equipaggi; ch'egli
+medesimo rimarrebbe prigioniero con tutti i capitani dell'armata; ma che
+tutti i soldati, tanto quelli chiusi in Aversa, che quelli ch'erano
+stati fatti in avanti prigionieri, sarebbero rinviati in Francia dopo di
+essersi obbligati a non servire per sei mesi contro l'imperatore. Il
+marchese di Saluzzo promise d'interporsi caldamente, perchè tutte le
+guarnigioni francesi del regno di Napoli accettassero la stessa
+capitolazione. Il solo conte Guido Rangoni fu dal principe d'Orange
+lasciato libero in ricompensa dell'avere egli negoziato questo
+trattato[391].
+
+ [391] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 504. -- M. du Bellay, l. III, p.
+ 109. -- Ben. Varchi, l. VI, p. 157. -- Fr. Belcarii, l. XX, p. 619._
+
+Per tal modo una delle più belle armate che la Francia avesse fin allora
+poste in campagna, perì interamente, o sotto il ferro de' nemici, o
+oppressa dalla malattia, o nella cattività. Gli Spagnuoli con una fredda
+crudeltà chiusero i prigionieri, quasi tutti infermi, nelle reali
+scuderie della Maddalena. Il principe d'Orange diede licenza al senato
+di Napoli di somministrar loro i viveri; ma fu questa la sola cura che
+egli acconsentì di prenderne. Gli sciagurati, ammucchiati gli uni su gli
+altri nel fango e tra i cadaveri, perirono ancora più rapidamente che
+non facevano nel campo. Pochissimi rividero la loro patria; e le loro
+malattie comunicarono a Napoli una terribile peste, che continuò a
+devastare la città molto tempo ancora dopo di loro[392].
+
+ [392] _P. Jovii Hist., l. XXVI, p. 61._
+
+Cotesta capitolazione pose fine alle bande nere, quasi interamente
+composte di Toscani, che, formate la prima volta da Giovanni de' Medici,
+erano riputate la migliore fanteria dell'Europa. Gli è il vero che le
+bande nere si erano colle loro crudeltà e ruberie rendute ancora più
+formidabili ai paesi in cui facevano la guerra, che ai loro nemici.
+Orazio Baglioni, il capo loro dato dalla repubblica fiorentina, era
+morto sotto Napoli; Ugo de' Pepoli, che gli era succeduto, era perito in
+Capoa, e Giovan Battista Soderini e Marco del Nero, i due commissarj
+fiorentini che le accompagnavano, terminarono i loro miseri giorni nelle
+prigioni di Napoli. Più non rimaneva verun capo che prendesse cura di
+questo corpo di milizia, che aveva il primo fatto riverberare qualche
+gloria sui Fiorentini. Molti soldati erano prigionieri, altri morti,
+altri ammalati; il rimanente si disperse, e più non si riunì[393].
+
+ [393] _B. Varchi, l. VI, p. 159. -- Ber. Segni, l. II, p. 45._
+
+Il marchese di Saluzzo morì bentosto in prigione; e perchè l'afflizione
+si aggiunse all'infermità per opprimerlo, si credette che
+volontariamente si affrettasse colle proprie mani la morte. Pietro
+Navarro fu condotto a Napoli, in quella stessa fortezza ch'egli aveva
+presa ai Francesi ai tempi del gran capitano, e chiuso in quella stessa
+prigione in cui il re di Spagna l'aveva dimenticato per tre anni. Fu
+scritto a Madrid per sapere come dovesse essere trattato, Carlo V ordinò
+che fosse decapitato; ma il governatore del castello, Francesco Hijar,
+compassionando quest'illustre vecchio, che dalla condizione di
+palafreniere del cardinale di Arragona erasi innalzato con tante
+luminose azioni, e tanti talenti a tanta gloria, andò egli medesimo,
+affinchè non perisse per mano del carnefice, a strozzarlo in prigione,
+o, secondo altri, lo fece soffocare sotto le coltri del suo letto[394].
+
+ [394] _P. Jovii Hist. sui temporis, l. XXVI, p. 61. -- Ben. Varchi,
+ l. VI, p. 158. -- Alfonso de Ulloa vita di Carlo V, l. II, f. 115._
+
+La capitolazione dell'armata francese ad Aversa non fece immediatamente
+cessare le calamità del regno di Napoli. Il principe d'Orange, che
+comandava i residui di quelle compagnie avvezzate all'assassinio ed alla
+crudeltà nel sacco di Roma, era sempre dall'imperatore lasciato senza
+danaro, e soltanto col terrore colle confische e coi supplicj poteva di
+nuovo riempiere il suo tesoro. I suoi soldati, che avevano saccheggiata
+Aversa nell'istante in cui i Francesi l'avevano ceduta, chiedevano
+tuttavia il pagamento di otto mesi di soldo. Altro mezzo non restava al
+principe d'Orange per soddisfarli che la confisca de' beni di que'
+signori che si erano dichiarati pel partito d'Angiò: fece decapitare in
+Napoli, sulla piazza del mercato, Federico Cajetano, figlio del duca di
+Trajetto, Enrico Pandone, duca di Goviano, figlio d'una figlia di
+Ferdinando seniore, re di Napoli, ed altri quattro principali signori
+napolitani[395]. Ogni città del regno fu insanguinata da somiglianti
+esecuzioni. E dopo di avere in tal modo sparso il terrore tra i
+partigiani della Francia, il principe d'Orange si fece a trattare con
+loro vendendo loro la grazia per una somma di danaro proporzionata alla
+loro ricchezza. Per altro molti, piuttosto che assoggettarsi a così
+crudeli ed avidi padroni, preferirono di continuare la guerra, e per
+qualche tempo furono secondati dai Francesi e da' Veneziani. Federico
+Caraffa, il principe di Melfi ed il duca di Gravina, continuarono nella
+Puglia i loro guasti; ed il Romano Simone Tebaldi ottenne qualche
+vantaggio in Calabria[396]. Ma questi fatti d'armi, piuttosto che come
+una guerra regolare, devono risguardarsi come il cominciamento di quello
+stato di violenza e di anarchia, che si prolungò nel regno di Napoli per
+tutto il tempo del dominio spagnuolo. Al governo avido, oppressivo,
+perfido e crudele dei vicerè deve ascriversi l'impossibilità che provasi
+anche al presente di stabilire un regolare andamento di giustizia, di
+polizia, di pubblica sicurezza in queste provincie tanto favorite dalla
+natura.
+
+ [395] _P. Jovii, l. XXVI, p. 61. -- B. Varchi, l. VI, p. 158. -- Alf.
+ de Ulloa vita di Carlo V, l. II, f. 115._
+
+ [396] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 511. -- P. Jovii, l. XXVI, p. 77.
+ -- Marco Guazzo, f. 62. -- P. Paruta, l. VI, p. 450._
+
+Andrea Doria aveva colla sua flotta contribuito alla ruina dell'armata
+francese; ma tosto che la capitolazione d'Aversa rendette inutile il suo
+servigio a Napoli, fece vela verso Genova per raccogliervi il prezzo
+ch'egli aveva posto alla sua mutazione di partito, e per liberare la sua
+patria. Allora in Genova infieriva la peste, e Teodoro Trivulzio che vi
+comandava a nome di Francesco I, non avendo sotto i suoi ordini che una
+debole guarnigione, aveva inutilmente domandato un rinforzo di due mila
+uomini; questi non vollero entrare in città per timore del contagio; e
+il Trivulzio, vedendosi abbandonato, si ritirò nel Castelletto. Ma egli
+sperava di potere difender Genova colla flotta del signore di
+Barbesieux, ch'entrava in allora nel porto con alcune compagnie
+francesi, imbarcate al campo sotto Napoli dopo la rotta dell'armata. Ma
+ciò fu invano; perciocchè essendosi il 12 di settembre presentato il
+Doria con tredici galere in faccia a Genova, il Barbesieux ritirossi con
+tutta la sua flotta nel porto di Savona. Il Doria non aveva che
+cinquecento uomini di sbarco: li fece di notte scendere sulle scialuppe,
+e li mandò verso la città sotto il comando di suo nipote Filippino e di
+Cristoforo Palavicini. I Genovesi, cui aveva preso cura di dare avviso
+del suo trattato coll'imperatore, trovarono, malgrado la peste, tanto
+vigore da prendere le armi, assecondare lo sbarco, respingere tutti i
+Francesi nel castello, ed occupare tutte le fortezze della città[397].
+
+ [397] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 506. -- P. Jovii Hist., l. XXVI,
+ p. 71. -- Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 112. -- Ben. Varchi, l.
+ VII, p. 170. -- Bern. Segni, l. II, p. 47. -- Ag. Giustiniani, l. VI,
+ f. 282._ -- Qui finisce questa cronica genovese contemporanea. -- _P.
+ Folieta, l. XII, p. 735._
+
+Teodoro Trivulzio, maravigliato della debolezza de' nemici cui aveva in
+allora ceduto, si volse al conte di San-Paolo, che aveva il comando
+dell'armata francese in Lombardia, e che aveva di fresco ricuperata
+Pavia, chiedendogli soltanto tre mila uomini, co' quali confidava di
+potere di nuovo sottomettere Genova al re di Francia. Ma il duca
+d'Urbino ricusò di prendere parte in questa spedizione; ed il San-Paolo
+da lui ritardato, non potè arrivare a Genova che il primo di ottobre con
+cento lance e due mila fanti. Era di già troppo tardi, i passaggi delle
+montagne erano custoditi, e San-Paolo non ottenne pure d'introdurre
+qualche rinforzo nel castello. Ritirossi dopo avere dato ordine al suo
+luogotenente Montejean di condurre trecento uomini a Savona, in rinforzo
+di quella guarnigione; ma Montejean non fu di lui più fortunato, e non
+potè penetrare fino a Savona. I Genovesi, condotti dal Doria,
+stringevano l'assedio di Savona e del Castelletto. La prima di queste
+piazze capitolò il 21 di ottobre, l'altra pochi giorni dopo; ed i
+Genovesi, per assicurare la loro libertà, e soddisfare la loro gelosia,
+si affrettarono di distruggere la fortezza del Castelletto che li
+signoreggiava, e di colmare il porto di Savona, di cui avevano tanto
+temuta la rivalità[398].
+
+ [398] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 508. -- P. Jovii, l. XXVI, p. 72.
+ -- Mém. de Martin du Bellay, l. III, p. 114. -- B. Varchi, l. VII, p.
+ 178. -- Fr. Belcarii, l. XX, p. 620. -- Gal. Capella, l. VIII, f. 87.
+ -- P. Paruta, l. VI, p. 451. -- Lett. de' Princ., t. II, f. 133. --
+ Arn. Ferroni, l. VIII, p. 170. -- B. Segni, l. II, p. 47. -- P.
+ Bizarri, l. XX, p. 475. -- P. Folietae, Cont. Hist. Gen. Uberti ejus
+ fratris, l. XII, p. 742._ -- Qui finisce questa storia.
+
+
+
+
+CAPITOLO CXX.
+
+ _Nuove costituzioni delle repubbliche di Genova e di Fiorenza.
+ L'indipendenza italiana viene sagrificata da Clemente VII, e da
+ Francesco I ne' trattati di Barcellona e di Cambray. Coronazione
+ di Carlo V a Bologna e servitù dell'Italia._
+
+1528 = 1530.
+
+
+Press'a poco nell'epoca in cui l'Italia perdeva la sua indipendenza,
+eransi vedute risorgere due delle più antiche sue repubbliche. Firenze e
+Genova, non si lasciando scoraggiare dalle spaventose calamità che
+opprimevano tutta la penisola, sforzavansi di riformare le loro
+costituzioni. La peste diminuiva la loro popolazione, la fame ne
+esauriva i mezzi, e la guerra minacciava ad ogni istante la medesima
+loro esistenza, quando, sottraendosi l'una e l'altra alla tirannide da
+cui erano state lungamente oppresse, cercavano di non ricadere nello
+stesso infortunio colla combinazione di nuove leggi. Ma nello stato di
+miseria cui trovavasi l'Italia ridotta da così lunghe e disastrose
+guerre, non le bastavano le proprie forze per fissare i nuovi suoi
+destini da sè medesima; ed i piccoli stati ond'era composta potevano
+ancora meno guarentire co' loro proprj sforzi la loro esistenza e la
+loro indipendenza. Essi dovevano soggiacere o sostenersi a seconda della
+sorte de' loro alleati, piuttosto che della propria; e se Firenze e
+Genova ebbero diverso destino, procedette dall'avere una di queste
+seguito il partito imperiale, l'altra il partito francese, e non perchè
+fosse migliore la costituzione dell'una o dell'altra.
+
+Anche prima che il Doria si presentasse innanzi a Genova, i capi de'
+contrarj partiti, che si erano così lungamente e con tanto accanimento
+battuti, e che, vittime de' vicendevoli loro odj, trovavansi tutti
+ridotti in eguale servitù, avevano finalmente conosciuto che non
+potevano trovare salvezza che in una sincera riconciliazione. Avevano
+avute fra di loro alcune conferenze, alle quali avevano chiamati tutti
+coloro che avevano in Genova opinione di conoscere le leggi e gli affari
+dello stato. Tutti avevano manifestato un conforme desiderio di
+concordia, tutti eransi mostrati disposti a grandi sagrificj. Teodoro
+Trivulzio, in allora luogotenente del re di Francia in Genova, non aveva
+concepito verun sospetto di tali adunanze; conciossiachè il loro
+apparente scopo di procurare una pace generale ad una città divisa in
+tanti partiti, pareva troppo legittimo.[399]. Egli aveva trovati in
+città dodici magistrati, creati nel precedente anno col titolo di
+riformatori, i quali dovevano occuparsi della riforma delle leggi, e
+della riunione delle diverse fazioni. Il Trivulzio aveva lasciato questi
+che si occupassero liberamente intorno alle funzioni della loro carica;
+e i riformatori poterono sotto il di lui governo maturare i loro
+progetti di legislazione, senza prendere veruna misura per mandarli ad
+effetto[400].
+
+ [399] _Ben. Varchi Stor. Fior., l. VII. p. 173._
+
+ [400] _Ivi, p. 174._
+
+Ma quando Andrea Doria, nel 1528, ebbe costretto Barbesieux ad uscire
+colla sua flotta dal porto di Genova, e Teodoro Trivulzio a rifugiarsi
+nella Cittadella, il senato adunato incaricò i riformatori di dare alla
+patria una nuova costituzione, ed in particolare di fare sparire
+radicalmente tutti i segni delle fazioni che l'avevano così lungamente
+lacerata[401]. Pure il senato ignorava tuttavia se il Doria, ad esempio
+di tutti i suoi predecessori, non vorrebbe raccogliere per sè solo tutti
+i frutti della sua vittoria e farsi sovrano della sua patria. Infatti
+Carlo V, che non amava le repubbliche, ed a cui lo zelo a pro della
+libertà ricordava i freschi torbidi de' suoi regni di Spagna, aveva
+offerto ad Andrea Doria di riconoscerlo principe di Genova, e di
+mantenerlo nel possedimento di quello stato; ma questo grand'uomo ricusò
+costantemente d'innalzarsi con danno della sua patria; si ostinò a
+chiedere che venisse riconosciuta la di lei costituzione repubblicana,
+ed altro per sè non volle che la gratitudine dei suoi concittadini[402].
+
+ [401] _Ivi, p. 175._
+
+ [402] Il senatore Battista Lomellini lo ringraziò a nome dalla
+ patria, e la repubblica gli fece innalzare una statua di marmo con
+ questa iscrizione. «_Andreæ Auriæ civ. opt. felicissimoque, vindici
+ atque auctori publicae libertatis S. P. q. G. posuere._» _Bern.
+ Segni, l. II, p. 47 -- P. Bizzarri, l. XX, p. 476._
+
+Non era quasi mai per interessi loro proprj, per diritti, o per
+privilegj contesi tra le varie classi de' cittadini, che le fazioni di
+Genova avevano prese le armi. Fino dalla metà del XIV.º secolo la prima
+dignità dello stato era stata dalle leggi riservata ad un plebeo
+ghibellino, e le fazioni guelfa e patrizia, eransi senza mormorare
+assoggettate a questa costante esclusione. Ad ogni modo l'una e l'altra
+aveva continuato ad esistere ed a prendere parte nelle violenti
+rivoluzioni dello stato. Ma il punto d'onore di cadaun cittadino
+trovavasi bizzarramente associato piuttosto ad un nome che ad un vero
+interesse, appoggiandosi le fazioni ad odj personali, non ad opinioni.
+Erano in Genova Guelfi e Ghibellini, nobili e cittadini, grandi e
+piccoli borghigiani, partigiani degli Adorni e partigiani dei Fregosi:
+ogni cittadino si era collocato in alcuna di queste parti, ognuno
+trovavasi gravemente offeso nelle prerogative, o nell'onore della
+propria fazione; fors'anche era per sè stesso indifferente rispetto alla
+cosa che doveva ferirlo, ma se non se ne fosse mostrato offeso, i suoi
+concittadini lo avrebbero creduto senz'onore e senza coraggio. Era
+dunque il più delle volte l'immaginazione, era un fatale pregiudizio, e
+non già reali offese, che avevano tante volte poste le armi in mano di
+questo popolo focoso, e precipitatolo d'una in altra rivoluzione. Perciò
+i riformatori si trovarono in dovere di mutare piuttosto i nomi che le
+cose. Se potevano sopprimere i nomi delle antiche fazioni e quegli
+ancora delle antiche famiglie, che erano un pegno dell'attaccamento di
+ogni famiglia ad ogni fazione, confidavano di potere spegnere con que'
+nomi, anche quelle passioni prive di reale alimento, e tenute vive
+soltanto dal pregiudizio.
+
+In ogni tempo le potenti famiglie avevano in Genova avuta la costumanza
+di accrescere la potenza loro coll'adottare altre meno ricche famiglie,
+meno illustri, meno numerose, cui comunicavano i loro nomi, i loro
+stemmi, obbligandosi in pari tempo a proteggerle, e facendo in cambio
+che queste prendessero parte a tutte le loro liti. Le case nelle quali
+si entrava in tal guisa per adozione, si chiamavano _alberghi_, ed
+eranvi poche illustri famiglie che non si fossero aggrandite coll'unione
+di straniere famiglie. Questa costumanza apparecchiò un nuovo
+regolamento, col quale i dodici riformatori riformarono la
+repubblica[403].
+
+ [403] _Pet. Bizarri Sentinatis dissert. de Repub. Gen. statu, et
+ administ. in Graevii Thesaur., t. I, p. II, p. 1453._
+
+Prima di tutto soppressero la legge che assegnava le più eminenti
+magistrature a' soli cittadini dell'ordine popolare ed ai Ghibellini,
+volendo che tutti gli antichi Genovesi contribuenti e proprietarj
+venissero considerati come eguali in diritto: e per uniformarsi alla
+crescente vanità del secolo, invece di chiamarli cittadini, loro diedero
+il nome di gentiluomini. Onde meglio cimentare fra di loro
+l'eguaglianza, vollero che tutti questi gentiluomini fossero
+classificati in un ristretto numero di case; dichiararono che tutte le
+famiglie che in allora tenevano in Genova sei case aperte, sarebbero
+considerate per _alberghi_, ad eccezione soltanto degli Adorni e dei
+Fregosi, de' quali volevano sopprimere i nomi, come quelli che
+rammentavano troppe guerre civili. Le famiglie, che avevano tali
+requisiti, trovaronsi in numero di ventotto[404]. Essi le obbligarono ad
+adottare tutto il rimanente de' cittadini genovesi che potevano
+partecipare agli onori dello stato; in maniera per altro che
+frammischiarono e confusero tutto quello ch'era prima stato oggetto di
+distinzione; fecero entrare i Guelfi nelle case anticamente Ghibelline,
+e i Ghibellini in quelle dei Guelfi; vollero che in ogni albergo vi
+fossero e nobili e plebei, e partigiani degli Adorni, e partigiani de'
+Fregosi; in pari tempo risvegliarono la vanità di tutti, legandola al
+nuovo loro nome di famiglia; e riuscirono così felicemente, che coloro
+che la legge aveva associati insieme, cominciarono fino d'allora a
+risguardarsi come parenti[405].
+
+ [404] I nomi di questi ventotto alberghi furono, Auria (Doria),
+ Calvi, Catani, Centurioni, Cibo, Cicada, Fieschi, Franchi, Fornari,
+ Gentili, Grimaldi, Grilli, Giustiniani, Imperiali, Interiani,
+ Lercari, Lomellini, Marini, Negri, Negroni, Palavicini, Pinelli,
+ Promontori, Spinola, Salvaghi, Sauli, Vivaldi, Ususmari.
+
+ [405] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 508. -- Ben. Varchi, l. VII, p.
+ 180._
+
+Questa singolare divisione di tutta la repubblica in ventotto famiglie
+durò quarant'otto anni. Questa aveva fatte cessare le antiche divisioni;
+ma ne lasciò scoppiare delle altre tra l'antica e la nuova nobiltà, e
+tra queste due classi che governavano ed il popolo escluso dal governo.
+Per mettere fine a questa dissensione, che aveva degenerato in guerra
+civile, il papa, l'imperatore ed il re di Spagna, cui i Genovesi avevano
+deferito l'ufficio di mediatori, credettero di dovere distruggere
+l'opera fatta ne' tempi del Doria. Colla legge che pubblicarono il 17
+marzo del 1576, furono soppressi i nomi degli alberghi, e fu invitata
+ogni famiglia a riprendere l'antica sua denominazione[406].
+
+ [406] La legge viene riportata da Grevio. _Thes. Rer. Ital., t. I,
+ p. II, p. 1471._
+
+Tutti i gentiluomini genovesi ammessi a partecipare degli onori dello
+stato dovettero essere ammessi nel senato, nel quale era riposta la
+sovrana autorità. Questo senato nel 1528 fu formato di 400 membri, che
+si rinnovavano a vicenda, e che non sedevano che un anno. Quando in
+seguito l'aristocrazia si andò ristringendo, si trovò più giusto e più
+conveniente di chiamare tutti ad un tempo in senato i gentiluomini che
+avevano diritto alla sovranità. Erano in allora ridotti al numero di
+circa 700, ed entrarono nel gran consiglio tutti coloro che avevano
+compiuto l'anno 22.mo[407].
+
+ [407] _Hier. de Marinis de Reip. Genuens. Gubernat., c. II, in
+ Graevi Thes., t. I, p. II, p. 1422 circa il 1667._
+
+A questo primo senato o gran consiglio spettava l'elezione di un altro
+senato, composto di cento membri, che posteriormente fu portato a
+dugento, e che rinnovavasi tutti gli anni. Al primo spettava pure la
+nomina del doge, degli otto consiglieri della signoria e degli otto
+procuratori di comune, il di cui ufficio durava due anni, e che
+formavano tra di loro il governo. La nuova costituzione, sopprimendo le
+distinzioni de' natali, apriva ad Andrea Doria la strada alla dignità
+ducale, in addietro chiusa ai gentiluomini; ed infatti pareva che la
+pubblica riconoscenza gliela destinasse. Ma questo generoso cittadino
+credeva cosa essenziale di conservare alla sua patria la protezione di
+Carlo V, continuando a servirlo come comandante delle sue flotte; ed un
+tale impiego era incompatibile colla rappresentanza della sovranità.
+Perciò il Doria ricusò la corona ducale; e soltanto a motivo di questo
+suo rifiuto le funzioni di doge furono ridotte a soli due anni, e
+strette le prerogative entro angusti confini. Il primo nominato doge fu
+Uberto Lazario Catani. Si volle che tra gli otto signori che formavano
+il suo più intimo consiglio, due risiedessero a vicenda nel palazzo
+ducale; e si accordò a tutti coloro che sarebbero in appresso stati
+dogi, il diritto di prendere posto nel consiglio de' procuratori del
+comune. Per ultimo si volle che cinque supremi censori o sindaci
+conservassero una certa quale ispezione su tutte le magistrature,
+sull'andamento costituzionale di tutte le autorità, e sulle vicendevoli
+relazioni fra di loro. Andrea Doria fu il primo di questi sindaci; e per
+una eccezione personale si volle che egli conservasse a vita tale
+dignità, mentre i suoi colleghi non dovevano restare in carica che
+quattro anni[408].
+
+ [408] _Ben. Varchi Stor. Fior., l. VII, p. 181. -- Pet. Bizarri,
+ dissert. de Reip. Genuens, adm. Thesaur. Ital., t. I, p. II, p. 1453
+ e seguenti. -- Cont. Uberti Folietae a Paulo Fratre, l. XII, p. 741.
+ -- Jac. Bonfadii An. Genuens., l. I, p. 1341, in Graev. Thesauro, t.
+ I, p. II. -- Filippo Casoni Annali di Genova, t. II, l. III, p. 45 e
+ segu._
+
+La costituzione di Genova, a seconda della nuova riforma, era puramente
+aristocratica. Stabiliva bensì l'eguaglianza, ma soltanto tra i nobili;
+limitava ad un numero proporzionatamente assai piccolo d'individui e di
+famiglie una sovranità che stendevasi non solo sopra una grandissima
+città, ma inoltre sopra le due Riviere e su tutta la provincia della
+Liguria. Il popolo genovese, senza influenza sulla casta che si era
+arrogato il diritto di governarlo, non potevasi in verun modo
+risguardare come rappresentato; vero è che le lunghe abitudini di una
+democrazia, la pubblica opinione ed il rispetto per le antiche memorie
+impedirono all'aristocrazia genovese di rendersi esclusiva come quella
+di Venezia, o di Lucca. Fino alla fine della repubblica s'introdussero
+frequentemente nel consiglio, e con una tal quale regolarità, uomini
+nuovi, tanto della città, che delle due riviere[409]. Venivano in tal
+modo associati alle prerogative de' governanti; ma non si davano con ciò
+difensori al popolo. Altronde le antiche famiglie, o spegnevansi
+interamente, o producevano un minor numero d'individui; il circolo in
+cui si chiudevano tutti i poteri andava ogni giorno sempre più
+ristringendosi, e la repubblica, invecchiando, s'andava maggiormente
+allontanando da quella libertà, di cui conservava tuttavia il nome.
+
+ [409] La legge permetteva al senato d'ammettere ogni anno sette
+ abitanti della città, e tre delle riviere nel corpo della nobiltà;
+ purchè la di lui scelta cadesse sopra coloro che per natali, per
+ costumi e per servigj renduti allo stato potevano di già essere
+ riputati eguali ai nobili. _Fil. Casoni Ann. di Genova, t. II, l.
+ III, p. 46._
+
+Dal canto suo la costituzione fiorentina partecipava di quello spirito
+d'aristocrazia, che suole generarsi dall'orgoglio, e che non tarda ad
+introdursi in quelle medesime famiglie che si sono rese illustri
+fondando la libertà. Il primo sentimento che diresse i Fiorentini
+nell'organizzazione dell'antica loro repubblica, era stato il desiderio
+di far concorrere tutte le volontà e tutte le forze, così alla difesa
+dello stato come alla sua amministrazione. Pure di mano in mano che la
+libertà rendeva la città più prospera, il commercio, le manifatture, il
+solo sentimento della sicurezza, facevano sorgere nella repubblica
+uomini nuovi, che dalla campagna venivano a stabilirsi in città, o che
+vi si rifugiavano dagli stati vicini, o finalmente che sorgevano di
+mezzo alle classi affatto povere, e la di cui esistenza era quasi del
+tutto ignota. Gli antichi cittadini non avevano deposta ogni gelosia
+verso coloro che venivano in tal modo a dividere con loro le proprie
+prerogative; ed il mantenimento degli esclusivi diritti alla sovranità,
+che gli uni pretendevano, e che gli altri non volevano ammettere, era
+stato cagione di molte dissensioni.
+
+Quando la repubblica venne nuovamente costituita nel 1527, il principio
+di limitare il diritto di cittadinanza a coloro che lo avevano ricevuto
+per eredità dai loro antenati fu riconosciuto da tutte le parti. Non si
+risguardarono come cittadini fiorentini che coloro i quali poterono
+provare che i loro antenati erano stati ammessi ai tre maggiori ufficj,
+della signoria del collegio, e del buoni uomini. E non si tenne pur
+conto di quest'ammissione, s'era stata accordata dal governo de' Medici,
+dal 1512 al 1527, perchè si diceva che in questo spazio di tempo molti
+uomini nuovi avevano ottenuto l'ingresso al collegio col danaro, mentre
+che niuno era stato dichiarato abile agl'impieghi per mezzo dello
+scrutinio di una libera magistratura[410]. Per tal modo, in nome
+dell'aristocrazia e della libertà, i Fiorentini pronunciarono una severa
+esclusione contro quanti non appartenevano ad una classe poco numerosa.
+Effettivamente gli abitanti del territorio fiorentino non avevano parte
+alcuna alla sovranità, riservata ai soli cittadini della capitale. Tra
+questi ancora non tenevasi verun conto di coloro che non pagavano le
+imposte dirette, e che venivano indicati col nome di _non sopportanti_.
+Rispetto a coloro che trovavansi inscritti nel libro del comune, e che
+pagavano la decima, quando toccavano l'età di ventiquattro anni, prima
+della quale non potevano entrare nel gran consiglio, dovevano provare
+che il nome del loro padre o dell'avo loro era stato posto nelle borse
+dalle quali si estraevano a sorte le tre supreme magistrature, ed in
+appresso dovevano essere approvati dalla signoria a scrutinio segreto;
+locchè loro dava il rango di _statuali_ ossia di cittadini attivi. Tutti
+i cittadini erano finalmente divisi tra i quattordici mestieri
+inferiori, ed i sette superiori. I primi, ossiano le _arti minori_
+avevano avuto per parte loro il quarto degli onori pubblici, e le _arti
+maggiori_ i tre quarti; ma questa divisione, che sembra ineguale, era
+favorevole ai mestieri inferiori. Più non restava che un piccolo numero
+di antichi cittadini immatricolati nelle arti inferiori; e se fossero
+stati posti allo stesso livello che gli altri, non avrebbero ottenuto
+quel quarto degl'impieghi che veniva loro accordato[411].
+
+ [410] _Gio. Cambi Hist. Fior., t. XXIII, p. 1._
+
+ [411] _Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 336._
+
+Sebbene la popolazione dello stato fiorentino non fosse lontana dal
+milione, non vedevansi giammai sedere nel grande consiglio più di due
+mila cinquecento cittadini; la quale assemblea propriamente non
+rappresentava il rimanente della nazione, ma era sovrana di proprio
+diritto, piuttosto che a nome del popolo: ad ogni modo bastava che la
+suprema autorità venisse esercitata da un corpo così numeroso, per
+interessare l'intera nazione alle sue deliberazioni, e per dare ai
+Fiorentini i vantaggi di un governo popolare.
+
+Ma tutti i membri del gran consiglio non avevano egualmente cara questa
+popolarità. Vi si distinguevano due fazioni. Capo della prima, ossia di
+quella de' magnati, era il gonfaloniere Niccolò Capponi. Questi uomini
+renduti orgogliosi dalle immense loro ricchezze, dal fasto onde si
+vedevano circondati ne' loro palazzi, dalle eminenti cariche ottenute
+nella chiesa, dai cappelli cardinalizj, vescovadi, e governi di province
+ond'erano decorati i loro figli o fratelli, sdegnavano di riconoscere
+altri uomini loro eguali nella massa dei cittadini fiorentini, e si
+studiavano di ravvicinare la repubblica alla costituzione oligarchica di
+Venezia, in allora oggetto dell'universale ammirazione. Alla testa della
+fazione popolare opposta a questa stava Baldassare Carducci, dottore di
+legge, che aveva grandissima riputazione, e che, esiliato già da'
+Medici, aveva alcun tempo risieduto in Padova, ov'era stato arrestato
+per ordine di Clemente VII. Malgrado la sua assai avanzata età il
+Carducci si rendeva ancora oggetto della pubblica attenzione, non meno
+per l'impetuosità del suo carattere, e pel suo odio verso il Capponi e
+verso tutti i grandi, che per i suoi talenti[412]. Fu un trionfo pel
+partito aristocratico lo avergli fatto dare l'ambasceria di Francia, che
+lo allontanava dalla sua fazione. Egli morì durante la sua legazione, in
+tempo dell'assedio di Firenze[413].
+
+ [412] _Ben. Varchi, l. III, p. 170-176. -- Ber. Segni, l. I, p. 14,
+ 29. -- Fil. de' Nerli, l. VIII, p. 162._
+
+ [413] _Ivi, p. 177._
+
+Primeggiava nello stesso partito Dante di Castiglione, il quale assai
+più nemico de' Medici che dell'aristocrazia, sforzavasi di aprire tra di
+loro e la sua patria una così larga breccia, che in verun tempo non si
+potesse più chiudere. Un giorno con un branco d'uomini mascherati, ma
+ch'erano stati conosciuti sotto la loro maschera, egli entrò a forza
+nella Nunziata, una delle più ricche chiese di Firenze, e vi rovesciò
+co' suoi compagni le statue di Lorenzo, di Giuliano, di Leon X e di
+Clemente VII. Questi forsennati, dopo averle spezzate con disprezzo,
+passarono a distruggere gli stemmi dei Medici nelle chiese di san
+Lorenzo, di san Marco e di san Gallo, edifizj eretti o ristaurati da
+quella famiglia; essi risguardavano questi emblemi come monumenti di una
+servitù che volevano far dimenticare; disprezzavano la politica di
+Niccolò Capponi, che temeva di offendere troppo Clemente VII; e sebbene
+fossero stati conosciuti, il governo non ardì di punire questa
+violazione dell'ordine pubblico[414].
+
+ [414] _Bern. Segni Ist. Fior., l. I, p. 19._
+
+Niccolò Capponi era sinceramente attaccato alla libertà; ma la dolcezza
+del suo carattere unita a qualche debolezza, lo portavano ad avere de'
+riguardi per il papa, e per gli uomini ch'erano stati potenti sotto il
+governo mediceo, quali erano Francesco Guicciardini, Francesco Vettori e
+Matteo Strozzi: egli avrebbe voluto che la repubblica, scuotendo il loro
+giogo, non lasciasse di rispettarli, onde non provocare il loro
+risentimento; e così aveva ingrossato il suo partito con tutti coloro
+che mantenevansi segretamente attaccati ai Medici, o che temevano le
+vendette del popolo. Contava pure tra i suoi aderenti un'altra classe di
+uomini, che non avevano veruna relazione co' precedenti: erano costoro
+gli antichi _piagnoni_, ossia i settatori di Girolamo Savonarola. Lo
+stesso Capponi era stato discepolo di quel frate, e non aveva interrotte
+l'esagerate sue pratiche di divozione nemmeno sotto il precedente
+governo poco favorevole ai bigotti. I partigiani de' Medici, che
+dicevansi _Palleschi_ o _bigi_, avevano lungo tempo conservata la più
+marcata avversione verso i fautori del Savonarola, da loro detti
+piagnoni ed ipocriti; ma un interesse comune li riunì sotto le insegne
+del Capponi, e bentosto sentirono la segreta alleanza che suole unire
+gli uni agli altri i partigiani del dispotismo dell'aristocrazia e della
+superstizione.
+
+Le calamità che travagliarono Firenze il primo anno del governo del
+Capponi, contribuirono ad accrescere il di lui credito, ed a sviluppare
+in lui l'entusiasmo religioso. La peste era stata portata da Roma a
+Firenze nel 1522 da un uomo del basso popolo che si era sottratto alle
+guardie sanitarie. Sebbene in allora il contagio non si estendesse oltre
+alcune strade, che vennero cautamente separate dal rimanente della
+città, lo spavento fu in tutti gli abitanti estremo, e la maggior parte
+de' ricchi cittadini si rifugiarono nelle loro ville o in lontani paesi.
+La peste, cessata nel caldo della state, ricomparve nel susseguente anno
+dopo alcune prediche che avevano riunito una grandissima quantità di
+popolo. All'ultimo ricomparve nel 1527 con maggiore violenza di prima,
+dopo una processione ordinata per rendere grazie a Dio della ricuperata
+libertà. In così lungo intervallo il contagio non si era mai spento del
+tutto, e ne' sei anni che si protrassero i suoi guasti, si calcolò che
+rapisse sessanta mila uomini a Firenze, e press'a poco altrettanti nel
+territorio[415].
+
+ [415] _Ben. Varchi, l. VII, t. II, p. 203-215. Bern. Segni, l. I, p.
+ 19._ Questi porta la mortalità a 250,000 persone in tutto lo stato
+ fiorentino.
+
+L'emigrazione ch'era stata nel primo anno grandissima, non si era
+rinnovata ne' susseguenti, perchè gli uni si erano accostumati al
+pericolo, gli altri non si trovavano abbastanza ricchi per sostenere
+così grave dispendio. Ma nel 1527, quando si vide in sul cominciare di
+luglio morire in Firenze circa dugento persone al giorno, poi tre in
+quattrocento al giorno in agosto, e più di cinquecento in tre successivi
+giorni, lo spavento costrinse tutte le persone doviziose a fuggire
+nuovamente[416]. Allora si rendettero impossibili le adunanze de'
+consiglj o dei collegj della signoria, e tutte le risoluzioni rimasero
+ineseguite per non essere sanzionate da sufficiente numero di suffragj.
+Per uscire da questo stato di anarchia la signoria fece intimare un
+ordine di recarsi al loro luogo nel gran consiglio a tutti i membri del
+consiglio degli Ottanta, ed a tutti i cittadini esercenti una qualunque
+magistratura. Voleva essere autorizzata a poter trascurare in tempo
+della peste le ordinarie forme della legislazione: ma quest'adunanza non
+si formò che di novanta cittadini, i quali, dispersi nell'immensa sala
+del consiglio, tenevansi possibilmente il più lontano che potevano gli
+uni dagli altri per timore di ogni comunicazione. Varj amici e parenti,
+che dal principio della malattia fino al presente più non si erano
+trovati assieme, si rivedevano per la prima volta in questa sala, e
+apprendevano gli uni dagli altri la morte delle più care persone; perciò
+si udivano qua e là sospiri e gemiti muovere da quelle quasi deserte
+panche. L'autorità domandata dal gonfaloniere gli fu in tale circostanza
+di buon grado accordata da quest'assemblea, ed in appresso la signoria,
+finchè durò la peste, amministrò la repubblica senza consultare i
+consiglj. La vigilia della festa dell'Assunta la malattia parve
+sensibilmente diminuita, ed era quasi affatto cessata il dì d'ogni
+Santi[417].
+
+ [416] _Ben. Varchi, l. VII, p. 212._
+
+ [417] _Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 339. -- Comment. di Filippo
+ de' Nerli, l. VII, p. 168._
+
+Non era gran tempo che la peste più non infieriva, quando in una delle
+prime sedute del gran consiglio, il 9 febbrajo del 1528, Niccolò Capponi
+si animò in parlando de' gastighi di Dio e della sua compassione; tenne
+arringando quasi i termini medesimi adoperati già dal padre Savonarola
+in pulpito, e terminò la sua allocuzione gettandosi in ginocchioni ed
+implorando ad alta voce la divina misericordia. Il consiglio,
+strascinato dal suo esempio, replicò, stando pure in ginocchio, il grido
+di misericordia e decretò in appresso, dietro proposizione fatta dal
+Capponi, che Cristo sarebbe dichiarato perpetuo re di Firenze, e fece
+collocare alla porta principale del palazzo pubblico un'iscrizione che
+attestava questa nomina. Ma que' medesimi che non si erano opposti al
+Capponi nelle sue estasi religiose, per timore di cadere in sospetto
+d'empietà, lo motteggiavano in appresso per la città come imbecille, o
+lo accusavano d'ipocrisia[418].
+
+ [418] _Ben. Varchi, t. II, l. V, p. 53. -- Jac. Nardi, l. VIII, p.
+ 340. -- Filip. de' Nerli, l. VIII, p. 170. -- Bern. Segni, l. I, p.
+ 31. -- Gio. Cambi, t. XXIII, p. 5._
+
+Malgrado l'alienamento che avevano pel Capponi tutti gli amici più
+ardenti della libertà, il 10 giugno del 1528, egli fu confermato per
+esercitare la seconda volta l'ufficio di gonfaloniere, e tale elezione
+riuscì universalmente gradita al popolo, che trovava nel capo dello
+stato moderazione, disinteresse ed amore del ben pubblico[419]. Durante
+la sua amministrazione egli aveva cercato di riformare i tre più
+importanti rami del governo, la giustizia, la finanza e la guerra; ed
+aveva se non altro ottenuto di rendere più tollerabili diverse
+istituzioni assai viziose.
+
+ [419] _Ben. Varchi, l. VI, p. 133. -- Bern. Segni, l. I, p. 31. --
+ Filippo de' Nerli, l. VIII, p. 171._
+
+Erasi fin allora sperimentato che i delitti politici non erano mai in
+Firenze giudicati imparzialmente; e sebbene alternativamente portati al
+tribunale del podestà, della signoria, degli otto di balìa e del gran
+consiglio, le sentenze erano sempre state il trionfo di un partito
+sull'altro. In giugno si pubblicò una legge che accordava
+l'interposizione dell'appello di tutti i delitti politici e militari ad
+un nuovo tribunale detto la _quaranzia_. Fu composto detto tribunale di
+quaranta membri estratti a sorte per ogni caso particolare nel consiglio
+degli ottanta; e vi si trovò il vantaggio d'avere giudici
+originariamente nominati dal popolo, e preventivamente non conosciuti
+dai delinquenti. Nello stesso tempo la legge che stabiliva la quaranzia,
+assicurava la pronta decisione delle cause portate alla sua
+decisione[420].
+
+ [420] _Ben. Varchi, l. IV, t. I, p. 191. -- Jacopo Nardi, l. VIII, p.
+ 337. -- Bern. Segni, l. I, p. 25._
+
+La maniera di distribuire le imposte era stata d'ogni tempo quasi
+affatto arbitraria, ed era forse impossibile l'evitare tale
+inconveniente in una repubblica mercantile, dove il maggior peso doveva
+gravitare sul fruttato del commercio, e dove ogni dichiarazione del
+proprio stato di fortuna; intaccando il credito de' mercanti, non poteva
+non riuscire odiosa. L'imposta territoriale appoggiavasi ad un catastro
+fatto con grandissima diligenza. Le imposte indirette sono di loro
+natura apparentemente volontarie, e non alterano punto la libertà; ma
+l'imposta diretta sulle ricchezze mobiliari o sopra gli sconosciuti
+profitti del commercio era la più difficile a regolarsi, ed era
+riservata soltanto per gli urgenti bisogni e per le straordinarie
+sovvenzioni. Il gran consiglio, dopo avere ordinata la somma da levarsi
+in questo modo, sceglieva venti cittadini, cui dava il carico di
+ripartire la fissata somma fra tutti i contribuenti. Richiedeva, sotto
+severe pene, che l'operazione loro si terminasse entro un determinato
+numero di giorni, e stabiliva un _minimum_ ed un _maximum_ per ogni
+quota di contribuzione. Questi commissarj facevano tutti i loro lavori
+separatamente, ed in appresso rimettevano ai monaci di qualche convento,
+designato con pubblico decreto, il proprio ruolo de' contribuenti colla
+somma che gli era arbitrariamente imposta. I monaci, per determinare la
+contribuzione di un cittadino, riunivano le venti proposizioni dei
+commissarj a suo riguardo, levavano preventivamente le sei più alte e le
+sei più basse, siccome quelle che potevano essere state dettate da odio
+o da favore, indi addizionavano le otto medie, e dividevano la somma per
+otto. Questi monaci erano obbligati con giuramento al segreto per tutto
+questo lavoro; e dopo averlo ultimato ne bruciavano tutti i
+materiali[421].
+
+ [421] _Comment. di Filippo de' Nerli, l. VIII, p. 165._
+
+Per ultimo la terza riformagione, procurata da questo governo alle leggi
+di Firenze, tendeva a dare alla repubblica abitudini più militari; e
+questa era, meno che le altre, opera del gonfaloniere. Nicolò Capponi,
+sia pel suo carattere pacifico e per l'età sua, o sia per economia,
+erasi opposto all'accrescimento delle fortificazioni di Firenze, ed
+aveva tentato d'impedire che si adottasse il dispendioso progetto
+seguito da Clemente VII quand'era tuttavia cardinale. Soleva
+frequentemente ripetere che una piccola armata non sarebbe capace di
+prendere Firenze, e che una grande non potrebbe tanto tempo mantenersi
+nella campagna fiorentina per intraprendere l'assedio della
+capitale[422]. Ma non potè interamente resistere all'ardore marziale,
+che aveva allora invasa la nazione. Un corpo di trecento giovani,
+appartenenti alle principali famiglie, si era volontariamente formato
+per guardia del palazzo; era composto de' più caldi partigiani della
+libertà, cui il Capponi si rendette in breve sospetto a cagione de' suoi
+riguardi verso i Medici. Il gonfaloniere, ch'erasi lungamente opposto
+all'armamento del popolo fiorentino, finì col farne egli medesimo la
+proposizione, onde procurarsi un appoggio contro la guardia del palazzo.
+Tale proposizione fu riconosciuta come legge il 6 novembre del
+1528[423].
+
+ [422] _Jacopo Nardi, l. VIII, p. 335. -- Ben. Varchi, l. VII, t. II,
+ p. 188._
+
+ [423] _Ben. Varchi, l. VII, p. 190. -- Bern. Segni, l. II, p. 36._
+
+La guardia urbana doveva essere formata di quattro mila cittadini
+dell'età de' diciotto ai quarantacinque anni, tutti di famiglie che
+avessero diritto di sedere nel gran consiglio. Dividevasi questa guardia
+in sedici compagnie sotto gli ordini dei sedici gonfalonieri che
+formavano il collegio della signoria. Ella prestò giuramento di fedeltà
+alla repubblica in mezzo ad un popolo orgoglioso di ricevere nuovamente
+le armi, e riconobbe per suo capo Stefano Colonna di Palestrina, che fu
+incaricato di ordinarla. La ricchezza de' suoi abiti e de' suoi
+equipaggi le inspirava una confidenza in sè medesima affatto nuova pei
+Fiorentini. Finalmente dopo la sua creazione il consiglio decise, contro
+il parere del gonfaloniere, di terminare le fortificazioni di Firenze;
+ma per impiegare minor numero di gente nel custodirle, se ne ristrinse
+il circuito. Michel Angelo Buonarotti non isdegnò di farne il piano,
+dopo avere consultati varj sperimentati militari; ed il più grande
+artista consacrò i suoi talenti alla prima delle arti, quella della
+difesa della patria[424].
+
+ [424] _Jacopo Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 337, 338._
+
+Ma mentre che la repubblica apparecchiavasi con tanto ardore a difendere
+la sua libertà, per una singolare circostanza si trovava implicata in
+una stessa lega con quel principe medesimo, ch'ella doveva più d'ogni
+altro temere. Lo scopo principale della sua alleanza con Francesco I,
+Enrico VIII e la repubblica di Venezia, era di costringere Carlo V a
+riporre in libertà Clemente VII; e non pertanto Clemente VII era colui
+che la repubblica Fiorentina doveva più d'ogni altro temere. Fin dal
+principio della rivoluzione, nel 1527, i Fiorentini avrebbero potuto
+essere tentati di attaccarsi all'alleanza dell'imperatore, che in allora
+teneva prigioniere il papa loro nemico, e che tanto accanimento mostrava
+contro la casa de' Medici; ma essi conservavano per la nazione francese
+la più tenera affezione: avevano potuto fare confronto di questa nazione
+coi Tedeschi, cogli Spagnuoli, cogli Svizzeri, che tanto tempo avevano
+guerreggiato in Italia, e l'avevano costantemente trovata umana, leale e
+generosa. Invano i loro politici, Macchiavelli, Guicciardini, Vettori e
+Capponi, loro avevano rappresentato che non dovevano confondere la
+nazione col capo; che quanto questa era, generalmente parlando, valorosa
+e fedele, altrettanto il suo governo si faceva giuoco senza scrupolo
+della data fede, come l'avevano essi medesimi sperimentato nella guerra
+di Pisa, in quella della lega di Cambrai, e nelle negoziazioni colla
+Spagna. Le maniere ed i cavallereschi discorsi di Francesco I rendevano
+inutili tutti questi avvertimenti. I Fiorentini avevano in lui tutta
+riposta la loro fiducia[425]; eransi essi spogliati del necessario per
+pagargli sussidj, e per portare a numero la di lui armata a Napoli,
+mentre ch'essi medesimi si trovavano oppressi dalla peste e dalla fame.
+Le loro bande nere, che gli avevano mandate, erano state lungo tempo il
+nervo delle di lui armate, ed erano state totalmente disperse trovandosi
+al di lui servigio. Quando seppero il disastro di Lautrec sotto Napoli,
+ed in appresso la rivoluzione di Genova, estremi erano stati il loro
+dolore e lo spavento loro. Pure risguardavano come cosa impossibile che
+un eroe, pel quale si erano sagrificati, gli abbandonasse: ma
+l'avvenimento fece vedere che Macchiavelli, Capponi ed Alamanni avevano
+conosciuto il re assai meglio che non avevano saputo conoscerlo i loro
+concittadini.
+
+ [425] _Bern. Segni, l. I, p. 14 -- Ben. Varchi, l. III, p. 150 e l.
+ V, p. II. -- Jac. Nardi, l. VIII, p. 341._
+
+Luigi Alamanni era amico di Andrea Doria; aveva veduto con piacere
+stabilirsi in Genova un governo libero; ed egli medesimo, proscritto per
+avere congiurato contro Clemente VII, allora cardinale dei Medici, non
+doveva cadere in sospetto di parzialità per questo pontefice. Dall'altro
+canto Andrea Doria vivamente desiderava la libertà fiorentina; egli
+profondamente paventava per la sua patria la gelosia degli stati
+dispotici, e calcolava tutti i pericoli che correva Genova se
+sopravviveva quasi sola alle distrutte repubbliche dell'Italia. Fece
+perciò sentire all'Alamanni quanto poco poteva sperarsi che i Francesi
+rimanessero vittoriosi, quanto rischio correvano in particolare i
+Fiorentini d'essere da Francesco I abbandonati nelle prime trattative di
+pace; l'avvisò confidenzialmente, che Clemente VII consentiva a
+riconciliarsi coll'imperatore, se in compenso gli venivano ceduti i
+Fiorentini, mentre che Carlo V per dare il suo assenso altro non
+aspettava che di vedere se i Fiorentini gli farebbero qualche offerta.
+Luigi Alamanni dietro queste prime aperture venne spedito dalla signoria
+a Barcellona. Tornò in breve per annunciare al governo, che, se voleva
+prevenire la conclusione del trattato del papa, non aveva un solo
+istante da perdere; che ad ogni modo Andrea Doria, valendosi del favore
+che godeva altissimo presso l'imperatore, prometteva ancora di far
+guarentire la libertà e la sicurezza della repubblica, purchè si
+affrettasse di trattare. In tale occasione si tennero molte
+deliberazioni e consulte segrete, tanto fra i membri componenti il
+governo, come cogli uomini di stato che non erano attualmente in carica;
+all'ultimo il gonfaloniere assoggettò cotale deliberazione alla
+signoria, ai dieci della guerra, ed a quelli che dicevansi la _pratica
+segreta_, persone da lui medesimo scelte per tenergli luogo di
+consiglieri. Anton Francesco Albizzi espose in una scrittura i vantaggi
+della riconciliazione coll'imperatore, la di cui lettura fu ascoltata di
+controgenio. Tommaso Soderini, rispondendogli, risvegliò l'antico amore
+de' Fiorentini verso la Francia, e tutti a sè trasse i suffragj; di modo
+che le trattative si ruppero, e lo stesso Alamanni credette essere
+prudente cosa l'allontanarsi[426].
+
+ [426] _Bern. Segni Ist. Fior., l. II, p. 52-56._
+
+Dopo la rottura del trattato di Madrid Francesco nulla aveva avuto più a
+cuore che di rinnovare le negoziazioni, onde liberare i suoi figliuoli.
+Si era alcun tempo lusingato di riuscirvi colle vittorie di Lautrec; ma
+bentosto aveva privato questo generale de' fondi che gli aveva promessi,
+e ruinata in tal modo la sua armata. La sua negligenza, i suoi
+dissipamenti, erano stati la prima cagione del disastro de' Francesi
+sotto Napoli; e questo disastro terminò di scoraggiarlo interamente, e
+lo dispose ad accettare tutte le condizioni che potrebbero condurre ad
+una pace di cui sentiva così vivamente il bisogno.
+
+Omai altre armate non restavano al re in Italia, che quella di Francesco
+di Borbone, conte di San-Paolo, la quale era più debole assai di quello
+che si diceva, e composta di più cattive truppe che le precedenti:
+inoltre il re le mandava meno danaro di quello che aveva promesso, e
+perchè il Borbone era prodigo e negligente, s'appropriava parte di
+questo danaro, lasciando che i suoi subalterni rubassero il rimanente.
+Si disgustò col duca d'Urbino, che dal canto suo rifiutavasi ad ogni
+fatto alcun poco pericoloso. Egli non seppe nè soccorrere Genova, nè
+assediare Milano, sebbene Antonio di Leyva più non avesse che un pugno
+di soldati. Gli andò a male un attentato poco onorevole per sorprendere
+Andrea Doria nella sua casa di campagna[427]; e non seppe impedire a due
+mila Spagnuoli, di quelli cui l'estrema nudità aveva fatto dare il nome
+di _Bisogni_, di passare a Milano, sebbene avessero preso terra a
+Genova, senza abiti, senza scarpe, senz'armi, senza paga e senza
+vittovaglie; tutte le sue intraprese si ristrinsero alla presa de' tre
+castelli di Serravalle, sant'Angelo e Mortara[428].
+
+ [427] _Bern. Segni, l. II, p. 48. -- P. Jovii Hist. sui temp., l.
+ XXVI, p. 79. -- Jac. Bonfacii An. Gen., l. I, p. 1344. -- Galeat.
+ Capella, l. VIII, p. 689._
+
+ [428] _Ben. Varchi, l. VIII, p. 287._
+
+La campagna del 1529 era di già cominciata, ed i Milanesi si erano
+trovati doppiamente oppressi, perchè i due mila _Bisogni_ erano giunti a
+Milano in aprile, ed era stato forza di provvederli d'ogni cosa.
+Frequentemente costoro fermavano di bel mezzogiorno i cittadini nelle
+strade per farsi dare le loro vesti, scarpe, cappelli ec.; e quando
+facevasi di ciò lagnanza ad Antonio di Leyva, non si avevano da lui per
+tutta risposta che motteggi[429]. In questo tempo il San-Paolo aveva
+unita la sua armata a quella del duca d'Urbino ed a quella di Francesco
+Sforza; ma tutti tre insieme si erano trovati più deboli assai che non
+lo avevano annunziato i loro generali; tutti i reggimenti erano
+incompleti, non contando che la metà degli uomini che avrebbero dovuto
+avere. Dopo essersi alcun tempo trattenuti in vicinanza di Milano per
+privare di vittovaglie quella vasta città, i tre capi sentirono la
+necessità di separarsi; e partirono da Marignano, i Veneziani per
+Cassano, il duca di Milano per Pavia, ed il conte di San-Paolo per
+Landriano[430].
+
+ [429] _Gal. Capella, l. VIII, f. 89._
+
+ [430] _P. Jovii Hist. sui temp., l. XXVI, p. 81. -- Gal. Capella, l.
+ VIII, f. 90._
+
+Il conte di San-Paolo era giunto il sabbato sera, 19 giugno, a
+Landriano, grossa borgata lontana dodici miglia da Milano, e poco meno
+da Pavia. Questa viene attraversata da un ramo del fiume Olona, che
+d'ordinario porta pochissima acqua, ma che in quell'istante era così
+gonfio a cagione di una dirotta pioggia, che si trovò impossibile di
+farlo guadare all'artiglieria. Il San-Paolo vi si trattenne tutta la
+domenica, ed Antonio di Leyva, avutone avviso a Milano, risolse di
+sorprenderlo. Il lunedì mattina, 21 giugno, quando il generale francese
+aveva già fatta partire la sua vanguardia sotto gli ordini di Guido
+Rangoni, e faceva passare il fiume all'artiglieria con circa mille
+cinquecento landsknecht ed un piccolo corpo d'artiglieria, che gli erano
+rimasti, venne all'improvviso attaccato da Antonio di Leyva, il quale,
+trovandosi gravemente preso dalla gotta, era costretto di farsi portare
+sopra una seggiola da quattro uomini alla battaglia. Gli uomini d'armi
+francesi fecero una valorosa resistenza; ma i Landsknecht si difesero
+assai debolmente, sicchè all'ultimo il San-Paolo fu fatto prigioniere
+con Giovan Girolamo Castiglione, Claudio Rangoni, Lignacco, Carbone, ed
+altri ragguardevoli personaggi. Dopo quest'ultima disfatta, l'armata
+francese si disperse, e quasi tutti i soldati tornarono in Francia[431].
+
+ [431] _P. Jovii Hist., l. XXVI, p. 82. -- Fr. Guicciardini, l. XIX,
+ p. 521. -- Gal. Capella, l. VII, f. 91. -- Mém. de M. du Bellay, l.
+ III, p. 117-121. -- B. Segni, l. III, p. 74. -- Jac. Nardi, l. VIII,
+ p. 348. -- Ben. Varchi, l. VIII, p. 289. -- Fr. Belcarii, l. XX, p.
+ 625. -- P. Paruta, l. VI, p. 481._
+
+Intanto a Cambrai si andava trattando la pace. Fino dal mese di maggio
+Carlo V e Francesco I avevano convenuto di mandare in quella città, il
+primo sua zia, l'altro sua madre. La prima, Margarita d'Austria, già
+duchessa di Savoja, sorella del padre dell'imperatore, era governatrice
+de' Paesi bassi; la seconda, Luigia di Savoja, duchessa di Angouleme,
+madre di Francesco I, aveva in ogni tempo esercitata grandissima
+influenza sul suo figlio, che le aveva dato il titolo di reggente.
+Queste due signore, pienamente informate de' segreti della loro corte,
+che avevano l'intera confidenza de' sovrani che rappresentavano,
+ch'erano unite in istretto nodo di parentela, che avevano molto spirito,
+abilità ed attitudine al maneggio degli affari, furono concordemente di
+avviso d'escludere dalla loro negoziazione tutte le formalità che tanto
+ritardo sogliono portare agli affari diplomatici. Recaronsi il 7 di
+luglio a Cambrai; alloggiaronsi in due vicine case, tra le quali fecero
+praticare una riservata comunicazione: conferirono ogni giorno senza
+testimonj, adoperandosi per la pace de' due imperj con una costante
+attività e con un impenetrabile segreto[432].
+
+ [432] _Mém. de Martin du Bellay l. III, p. 122. -- Ben. Varchi, l.
+ IX, t. III, p. 6. -- Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 524. -- Jac. Nardi,
+ l. VIII, p. 347. -- Fr. Belcarii, l. XX, p. 626._
+
+Ad ogni modo era di somma importanza per Francesco I di presentarsi
+sempre a Carlo V come capo di una potente lega, ponendo sulla bilancia
+tutto il peso de' suoi alleati d'Italia; perciò non lasciò mai, finchè
+durarono le negoziazioni, di dare ai suoi alleati le più costanti
+assicurazioni di difendere gl'interessi loro collo stesso zelo de'
+proprj. Promise replicatamente, ed ancora con giuramento, a Baldassare
+Carducci, ambasciatore di Firenze, ed a molti di lui concittadini, che
+mai non abbandonerebbe la repubblica, nè passerebbe a verun trattato
+senza comprendervela[433]. A ciò aggiunse positive proteste di essere
+apparecchiato a rinnovare la guerra, e ad entrare personalmente in
+Italia, ove ciò riuscisse necessario ai suoi alleati; prometteva pure di
+condurre con sè due mila quattrocento lance, mille cavaleggieri e
+ventimila fanti, e sollecitava i suoi alleati, i Veneziani, i
+Fiorentini, ed i duchi di Milano e di Ferrara, a promettergli dal canto
+loro mille cavaleggieri e venti mila fanti. Egli continuava queste
+negoziazioni con tanto maggior zelo, quanto meno pensava a dare
+esecuzione alle sue promesse; e cercava in ogni modo di accrescere la
+confidenza dei suoi alleati nella costanza e lealtà del suo
+carattere[434].
+
+ [433] _Ben. Varchi, l. VIII, t. II, p. 224; l. IX, t. III, p. 4 e
+ 5._
+
+ [434] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 519. -- B. Varchi, l. IX, p. 4. --
+ P. Paruta, l. VI, p. 486._
+
+Ma mentre il re tentava con tali pratiche d'ingannare i suoi alleati,
+Clemente VII con una politica non diversa cercava d'ingannare lo stesso
+re. Voleva il papa vendere a caro prezzo la sua alleanza all'imperatore,
+facendosi a lui vedere sostenuto da tutta la potenza della santa lega, e
+mentre dava agli stati, che avevano prese le armi per la sua
+liberazione, manifeste prove della sua riconoscente fedeltà,
+mercanteggiava con Carlo V la misura del prezzo pel quale gli avrebbe
+abbandonati[435].
+
+ [435] _Lett. de' Principi, t. II, f. 151._
+
+Nella santa lega Clemente VII trovavasi associato a stati che non odiava
+meno di Carlo V, o a dir meglio, l'opinione della quasi irresistibile
+potenza di questo sovrano aveva pressocchè interamente fatto tacere il
+suo rancore, mentre non sapeva perdonare a più deboli stati altre più
+leggieri offese. Nel tempo della sua prigionia avevano i Veneziani
+occupate Ravenna e Cervia, sotto colore di custodirle per la santa sede;
+ma in seguito avevano rifiutato di restituirle, e per quante istanze
+loro ne facesse il papa direttamente, e per mezzo del re di Francia,
+unendovi anche le minacce, le due città continuarono ad avere
+guarnigione veneziana[436]. Il duca di Ferrara aveva a mano armata
+riprese le sue terre di Reggio, Modena e Rubbiera, sulle quali la santa
+sede non aveva altro diritto che quello che poteva darle la violenta
+occupazione fattane da Giulio II, poi da Leone X. Pure Clemente VII
+risguardava come un'usurpazione la riconquista fattane dalla casa
+d'Este; rivolgevasi alternativamente a tutti i sovrani, perchè le
+facessero restituire alla santa sede, e si maravigliava che il duca
+Alfonso fosse da loro protetto dopo avere ricuperati i proprj
+stati[437]. Ma i più odiati dal papa erano per altro i Fiorentini. Egli
+non poteva perdonar loro il ristabilimento della loro libertà, nè lo
+scacciamento della sua famiglia, nè il rovesciamento delle sue statue,
+nè la persecuzione de' suoi partigiani; domandava che gli fosse
+restituita sua nipote Cattarina de' Medici, figliuola di Lorenzo duca
+d'Urbino; e malgrado l'interposizione della Francia, non aveva ancora
+potuto riaverla[438]. Perciò, dopo avere ricuperata la libertà. Clemente
+VII non aveva voluto con verun atto pubblico violare la neutralità,
+sebbene dichiarasse ai Francesi che il solo motivo che lo ritraeva
+dall'entrare apertamente nella lega, era lo stato di miseria e di
+debolezza cui trovavasi ridotto[439].
+
+ [436] _P. Paruta, l. VI, p. 456. -- Lettere dei Princ., t. II, f.
+ 165_, e frequentemente altrove. -- _Lettera del papa a Francesco I
+ del 9 luglio 1528, f. 105._
+
+ [437] _Lett. de' Princ., t. II_ passim e specialmente a _f. 184._
+
+ [438] _Lett. de Princ., t. II, f. 167._
+
+ [439] _Risposta data a M. di Longavalle a nome di papa Clemente.
+ Lett. de' Princ., t. II, f. 85._
+
+Dal canto suo Carlo V, sebbene prendesse co' suoi nemici il contegno di
+conquistatore, segretamente desiderava di mettere fine ad una guerra che
+ruinava le sue finanze, e che, riducendo i suoi popoli alla
+disperazione, poteva alla fine ridondare in suo danno e grave pericolo.
+Altronde era sommamente agitato dai progressi della riforma in Germania,
+e da quelli de' Turchi in Ungheria. Egli non poteva lusingarsi che la
+costante sua prosperità si mantenesse ancora; perciocchè, sebbene le sue
+truppe mancanti di danaro, di armi e di munizioni, e spesso mal
+disciplinate, avessero trionfato di numerose popolazioni, ricche ed
+agguerrite, in una nuova guerra potevano pure restar perdenti. Perciò
+Carlo desiderava di staccare dalla lega alcuni de' membri che la
+componevano, persuadendosi che, quando la lega fosse una volta rotta,
+gli altri individui temerebbero per se medesimi, e si disporrebbero ad
+abbandonare i loro alleati. Ma più che tutt'altro egli desiderava
+l'alleanza del papa; voleva cancellare lo scandalo della di lui
+prigionia; e dopo avergli fatto sentire tuttociò che poteva temere,
+credeva giunto il propizio istante di affezionarselo coi beneficj.
+
+Per giugnere al suo intento Carlo V accordò a Clemente VII vinto,
+spogliato e di fresco uscito di carcere, tali condizioni che appena
+Clemente avrebbe potuto pretendere se fosse stato costantemente
+vittorioso. La negoziazione cominciatasi in Roma dall'ambasciatore
+imperiale Mussetola si terminò in Ispagna dal nunzio del papa, Niccola
+di Schomberg, arcivescovo di Capoa; ed il trattato di pace e di alleanza
+tra l'imperatore ed il papa fu sottoscritto a Barcellona il 20 di giugno
+del 1529[440].
+
+ [440] _Ben. Varchi, l. VIII, p. 291. -- P. Jovii, l. XXVII, p. 84. --
+ Bernardo Segni, l. III, p. 70. -- Lettere de' Princ., t. II, f. 178_,
+ relative alla missione dell'arcivescovo di Capoa.
+
+Col trattato di Barcellona Clemente VII prometteva a Carlo V la corona
+imperiale, che questi disponevasi a venire a prendere in Italia; gli
+accordava l'investitura del regno di Napoli pel solo tributo d'una
+cavalla bianca, e la licenza di levare contribuzioni sul clero de' suoi
+stati. Più variati assai erano gli obblighi di Carlo V; dessi
+risguardavano la santa sede, la casa de' Medici, ed il ducato di Milano.
+L'imperatore prometteva al papa di fargli restituire Ravenna e Cervia
+dai Veneziani, e Modena, Reggio e Rubbiera dal duca di Ferrara. La casa
+de' Medici più non era rappresentata che dal bastardo Alessandro,
+perciocchè il papa, sorpreso da grave malattia in principio del 1529,
+per non lasciare i suoi nipoti senza appoggio nel mondo, aveva il 10 di
+gennajo dato il cappello di cardinale ad Ippolito da lui sempre
+prediletto, e cui aveva avuto già prima intenzione di unire in
+matrimonio all'erede di Vespasiano Colonna, sua pupilla[441]; Carlo V
+prometteva di rimettere Firenze in potere della casa de' Medici, e di
+maritare sua figliuola naturale Margarita con Alessandro, che il papa
+destinava al governo di quella repubblica; all'ultimo l'imperatore
+prometteva di rimettere alla decisione di un giudice non sospetto la
+sorte di Francesco Sforza e del ducato di Milano[442].
+
+ [441] _Ben. Varchi, l. VIII, p. 219. -- Filippo de' Nerli, l. VIII,
+ p. 169. -- Ber. Segni, l. II, p. 49._ -- Lettera di Gio. Battista
+ Sanga a Baldassare Castiglione, nunzio in Ispagna, del 10 febbrajo
+ 1529, _t. II, Lettere de' Principi, f. 154._
+
+ [442] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 521. -- P. Jovii Hist. sui temp.,
+ l. XXVII, p. 85. -- Ben. Varchi, l. VIII, p. 292-294. -- Bern. Segni,
+ l. III, p. 71. -- Jac. Nardi, l. VIII, p. 342-347._
+
+La notizia del trattato di Barcellona portata a Cambrai, vi affrettò la
+conclusione del trattato delle Dame, che così fu chiamato quello che
+negoziavano Luigia di Savoja e Margarita d'Austria. Queste dal canto
+loro sottoscrissero il 5 agosto del 1629 la convenzione che doveva
+rendere la pace all'Europa. Ma per quanto fosse grande la diffidenza che
+aveva potuto eccitare la politica delle corti, l'Europa non era
+apparecchiata allo scandaloso scioglimento di tutti gl'intrighi che per
+lo spazio di trent'otto anni avevano occupato il gabinetto di Francia.
+Col trattato di Cambrai Francesco I sagrificava tutti i suoi alleati,
+senza nemmeno raccomandarli alla clemenza dell'imperatore, cui li
+lasciava in balìa. Egli abbandonò coloro che avevano prese le armi in
+tempo della sua prigionia, che avevano fatto tremare gl'imperiali dopo
+la vittoria di Pavia, che lo avrebbero anche liberato se egli non avesse
+tanto affrettata la sua andata in Ispagna, che dopo tale epoca avevano
+costantemente per lui combattuto, sagrificandogli i loro tesori, i loro
+soldati, le loro province. Niente stipulò a favore di Firenze, la quale
+dietro i di lui eccitamenti aveva provocata la collera di Carlo V, e
+rifiutato più volte vantaggiose offerte di neutralità; niente per
+Venezia, che dal principio del di lui regno fino al presente erasi
+mantenuta fedele alleata della Francia, e verso la quale egli aveva
+recentemente assunti più formali impegni. Vero è che i Veneziani ed i
+Fiorentini trovavansi nominati nel trattato, ma soltanto per esserne
+esclusi con un'indegna soverchieria. Diceva uno degli articoli: «Inoltre
+il detto signore re cristianissimo procurerà che il comune di Firenze si
+convenga coll'imperatore entro tre mesi da contarsi dalla data del
+presente trattato, e ciò fatto desso comune sarà compreso nel presente
+trattato, e non altrimenti.» Un altro articolo nominava i Veneziani per
+obbligarli ad evacuare tutte le piazze del regno di Napoli nel termine
+di sei settimane[443]. Ma le pretese intorno alle quali dovevano andare
+d'accordo, i sagrificj che dovevano fare, o i giudici delle loro liti
+non erano altrimenti indicati; onde questi alleati erano del tutto
+abbandonati all'arbitraria volontà dell'imperatore, ed erano, fin che
+questi non avesse loro accordata la pace, esclusi dal trattato.
+
+ [443] _Ben. Varchi Stor. Fior., l. IX, p. 10. -- Rymer Acta pub., t.
+ XIV, p. 335 e 340._
+
+Parimenti il re di Francia nulla aveva convenuto pel duca di Milano, al
+quale aveva guarentiti gli stati col trattato dell'ultima alleanza;
+nulla pel duca di Ferrara, cui, come pegno d'indissolubile amicizia,
+aveva dato in matrimonio sua cognata, figliuola del suo predecessore;
+nulla per i baroni Romani, ed in particolare per gli Orsini, che, col
+loro attivissimo zelo e co' moltiplici loro servigj a favore della
+Francia, avevano posta in compromesso la propria esistenza, nulla per i
+Fregosi a Genova, che fortunatamente trovarono maggiore riconoscenza
+presso la repubblica di Venezia, nulla pel partito d'Angiò in tutto il
+regno di Napoli, il quale, mosso dalla memoria d'un'antica fedeltà,
+aveva prese le armi a di lui favore, e trovavasi oramai respinto verso i
+patiboli; anzi Francesco si obbligò vergognosamente a non dare asilo ne'
+proprj stati a nessuno di coloro che avessero portate le armi contro
+Carlo V, privandosi in tal modo della possibilità di poter dare qualche
+soccorso a quelli, ch'egli aveva spinti alla loro ruina[444].
+
+ [444] _B. Varchi Stor. Fior., t. III, l. IX, p. 11. -- Fr.
+ Guicciardini, l. XIX, p. 523. -- Bern. Segni, l. III, p. 73. --
+ Filippo de' Nerli, l. VIII, p. 183. -- Jac. Nardi Ist. Fior., l.
+ VIII, p. 346. -- P. Paruta, l. VI, p. 491. -- Rymer Acta, t. XIV, p.
+ 336._
+
+Quest'abbandono di tutti gli alleati della Francia era tanto più
+scandaloso in quanto che Carlo V nello stesso trattato dava un esempio
+tutt'affatto contrario. Egli non dimenticò gl'interessi di coloro che si
+erano per lui sagrificati. L'art. 35 ristabiliva in tutti i loro beni
+gli eredi del duca Carlo di Borbone, come se questi mai non avesse
+abbandonata la Francia; i susseguenti articoli volevano il mantenimento
+o il ristabilimento de' diritti ed interessi del conte di Pont-de-Vaux,
+del principe d'Orange, della duchessa di Vandome, del conte di Gavre,
+del marchese d'Arschott, finalmente di tutti coloro che, pel loro zelo
+verso l'imperatore, avevano compromessi i loro diritti o le sostanze da
+loro possedute in Francia[445]. Vero è che Francesco non si curò di
+rispettare gl'impegni che assumeva, e tosto che riebbe i suoi figli,
+fece di nuovo sequestrare i beni di tutti i ribelli francesi[446].
+
+ [445] _Hist. de la Diplomatie française, l. III, p. 358._
+
+ [446] _Ben. Varchi, l. IX, p. 11._
+
+Col sagrificio de' suoi alleati, de' suoi impegni, del suo onore,
+Francesco I aveva ottenuto grandi modificazioni al trattato di Madrid:
+egli più non rendeva a Carlo V il ducato di Borgogna, il territorio
+d'Auxerre, il Maconnese, Bar sulla Senna, la viscontea d'Auxonne, e le
+dipendenze di San Lorenzo, siccome si era obbligato per ricuperare la
+sua libertà. Soltanto rinunciava a tutti i diritti di supremazia sopra
+le province della Fiandra, che restavano all'imperatore; come pure ad
+ogni diritto sopra tutti gli stati d'Italia da' quali obbligavasi a
+ritirare le sue truppe prima che spirassero sei settimane. In iscambio
+gli venivano restituiti i suoi figliuoli a condizione di pagare due
+milioni di scudi, e di sposare Eleonora, sorella dell'imperatore, e
+regina vedova di Portogallo, siccome era stato convenuto nel trattato di
+Madrid[447].
+
+ [447] _Hist. de la diplom. fran., l. III, p. 355-359. -- Mém. de M.
+ du Bellay, l. III, p. 122. -- Ben. Varchi, l. IX, p. 8. -- P. Paruta,
+ l. VI, p. 492. -- Ar. Ferroni, l. VIII, p. 174 -- Gal. Capella, l.
+ VIII, f. 93._ -- Il trattato trovasi per disteso in _Rymer Acta pub.,
+ t. XIV, p. 326-344._
+
+Questo trattato, forse il più fatale all'onore della Francia di
+qualsiasi altro sottoscritto da verun monarca francese, si pubblicò il 5
+di agosto nella chiesa di Cambrai. Pochi dì prima, e quando tutti gli
+articoli erano di già convenuti, Francesco I aveva protestato agli
+ambasciatori degli alleati, che mai non gli abbandonerebbe, ed aveva
+rifiutato ai Fiorentini l'assenso loro accordato dal suo predecessore
+nel 1512 di fare una pace parziale coll'imperatore, assenso caldamente
+ricercato allora di bel nuovo dal loro ambasciatore[448].
+
+ [448] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 524. -- Ben. Varchi, l. IX, p.
+ 4._
+
+Il re, che in tempo delle negoziazioni si era recato fino a Compiegne,
+andò a Cambrai per vedere Margarita subito dopo la sottoscrizione degli
+articoli; ma perchè sostenere non poteva la vista degli ambasciatori che
+aveva ingannati, ricusò loro udienza sotto diversi pretesti. Finalmente
+quando si vide costretto a ricevere Baldassare Carducci, ambasciatore
+dei Fiorentini, gli volle far credere che il trattato di Cambrai non
+fosse che uno stratagemma necessario per riavere i suoi figliuoli;
+protestò non essere altrimenti mutate le sue disposizioni, e se ad onta
+di qualsiasi impegno ch'egli avesse preso, essere sempre pronto ad
+assistere i Fiorentini, che incoraggiò pure a fare una vigorosa
+resistenza[449].
+
+ [449] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 525. -- Benedetto Varchi, l. IX,
+ p. 14. -- Filip. dei Nerli, l. IX, p. 185._
+
+Carlo V non aveva aspettato che si conchiudesse il trattato di Cambrai
+per prendere la strada d'Italia. Aveva spedito Andrea Doria a Barcellona
+per assumere il comando delle sue galere; lo aveva onorato più che verun
+altro monarca non avesse fatto mai un cittadino; aveva voluto che si
+coprisse alla sua presenza, e lo aveva investito del principato di
+Melfi[450], confiscato a danno di Ser Gianni Caraccioli. Tostocchè si fu
+accordato col papa, egli infatti recossi a Barcellona, ed il 29 di
+luglio andò a bordo della flotta genovese, risguardando di già come
+sicura la pace colla Francia[451]. Il tragitto fu assai penoso; ed egli
+non arrivò a Genova che il 12 di agosto, ove ricevette gli articoli
+della pace di Cambrai. Colà trovavasi alla testa d'un'armata
+appositamente adunata per dare esecuzione alla pace. Prima di lui erano
+giunti a Genova due mila Spagnuoli; conduceva sulla sua flotta mille
+cavalli e nove mila fanti, e doveva essere raggiunto in Lombardia dal
+capitano Felice di Virtemberga, che gli conduceva otto mila Landsknecht.
+Nello stesso tempo il principe d'Orange radunava all'Aquila il resto
+dell'armata che aveva presa Roma e difesa Napoli. Vi si trovavano tre
+mila Tedeschi, in addietro arruolati sotto il contestabile di Borbone e
+sotto Giorgio Frundsberg, e quattro mila Italiani che servivano senza
+paga sotto il comando di Fabrizio Maramaldo di Calabria. Una piccola
+armata spagnuola, composta degli avanzi delle vecchie bande che si erano
+sottratte a quelle micidiali campagne, spingeva con poca apparenza di
+buon esito l'assedio di Monopoli in Puglia, sotto gli ordini del
+marchese del Guasto, e faceva testa ai Veneziani, che in questa
+provincia avevano ottenuti alcuni vantaggi[452].
+
+ [450] _Ben. Varchi Stor. Fior. l. IX, p. 23. -- Jac. Bonfadii An.
+ Genuens., l. II, p. 1349. -- Bern. Segni Stor. Fior., l. III, p. 76._
+
+ [451] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 526. -- P. Jovii, l. XXVII, p.
+ 93. -- Jac. Bonfadii, l. II, p. 1349. -- Fr. Belcarii, l. XX, p. 627._
+
+ [452] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 525. -- Ben. Varchi, l. IX, p.
+ 24. -- P. Bizarri, l. XX, p. 479. -- P. Paruta, l. VI, p. 489. --
+ Lettere de' Princ., t. II, f. 160._
+
+Carlo V era entrato in Italia, intenzionato di valersi di tutti i
+diritti che aveva acquistati colla vittoria e colla rinuncia di
+Francesco I; e per verità la di lui armata era abbastanza numerosa ed
+agguerrita per fargli credere agevole l'esecuzione de' suoi progetti. Ma
+gli alleati d'Italia, sebbene abbandonati dal re di Francia, non
+mostravansi del tutto scoraggiati. I Fiorentini spedirono a Genova
+ambasciatori a Carlo; ma essi ostinatamente rifiutavano di trattare con
+Clemente VII. L'armata de' Veneziani non era per anco stata attaccata;
+Malatesta Baglioni tratteneva sotto Perugia quella del principe
+d'Orange; ed il vescovo di Tarbes, ambasciatore di Francia, non lasciava
+di persuadere gli alleati a fare resistenza, anche dopo pubblicata la
+pace, facendo loro sperare i soccorsi di una potente armata francese,
+che diceva essere di già in cammino[453].
+
+ [453] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 527. -- Ben. Varchi, t. III, l.
+ IX, p. 14._
+
+D'altra parte l'urgente pericolo del fratello di Carlo V e di tutto
+l'impero stesso germanico richiamava a sè l'attenzione dell'imperatore.
+Solimano con un'armata, che facevasi ascendere a cento cinquanta mila
+uomini, aveva invaso e guastato tutto il regno d'Ungheria, ed il 13 di
+settembre aveva posto l'assedio a Vienna. Il tradimento del Visir di
+Solimano, o la destrezza di Ferdinando, costrinsero veramente il turco a
+levare l'assedio il 16 di ottobre; ma quel superbo monarca, ritirandosi
+sdegnato, minacciava tuttavia, ed il terrore incusso dal suo prossimo
+ritorno era proporzionato alla violenza della sua collera. Altronde la
+Germania, divisa dalle dispute religiose, vedeva lo spirito
+d'indipendenza andar crescendo cogli avanzamenti della riforma; e
+l'imperatore sentiva il bisogno di fissarvi per alcun tempo la sua
+residenza, onde ristabilirvi l'autorità imperiale; finalmente
+sperimentava egli stesso quella penuria, che spesse volte aveva lasciata
+provare ai suoi generali. Aveva tutti esauriti i suoi mezzi per
+equipaggiare la flotta e trasportare la sua armata, ed in principio
+della campagna si trovava di già senza danaro. Non pertanto egli non
+aveva cuore di risolversi a far esercitare sotto i proprj occhi le
+orribili esazioni con cui Antonio di Leiva ed il principe d'Orange
+avevano tanto tempo mantenute le loro armate[454].
+
+ [454] _Ben. Varchi, l. X, p. 235. -- P. Jovii Hist. sui temp., l.
+ XXVII, p. 92. -- Alf. de Ulloa vita di Carlo V, l. II, f. 117. -- Jo.
+ Sleidani Comm. de statu Relig. et Reip., l. VI, f. 102._
+
+Per tutti questi motivi Carlo V s'impose, trattando cogli stati
+d'Italia, una moderazione che non potevasi da lui sperare, e che infatti
+non si accordava col suo carattere. I soli ai quali non volle accordare
+veruna indulgenza furono i Fiorentini, non perchè avesse qualche
+particolare motivo di odio contro di loro, ma perchè credeva per sè
+vantaggioso di soddisfare pienamente a Clemente VII, e perchè era
+sollecito di togliere ai popoli il pericoloso esempio d'uno stato che la
+libertà rendeva prospero[455].
+
+ [455] Istruzione al vescovo di Vaison, nunzio presso l'imperatore,
+ intorno al modo da tenersi da questi verso gli stati italiani. Roma;
+ 25 agosto 1529. _Lett. de' Princ., t. II, f. 181._
+
+Il 30 di agosto era partito da Genova alla volta di Piacenza, e gli
+ambasciatori fiorentini che l'avevano seguito, non avendo potuto
+ottenere pieni poteri, dei quali egli voleva che fossero muniti, per
+trattare col papa, non vennero ammessi alla sua udienza[456].
+
+ [456] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 528. -- Jac. Nardi, l. VIII, p.
+ 348. -- Bern. Segni, l. III, p. 75. -- P. Jovii, l. XXVII, p. 95._
+
+Frattanto Antonio di Leiva manteneva viva la guerra contro il duca di
+Milano; ed il marchese di Mantova, che a prezzo d'oro aveva ottenuto di
+rientrare nell'alleanza dell'imperatore, era stato posto al comando di
+un'armata che doveva attaccare i Veneziani. Vero è che queste due guerre
+trattavansi assai mollemente. Il duca di Milano ed i Veneziani, che
+egualmente cercavano di negoziare coll'imperatore, temevano d'inasprirlo
+approfittando de' loro vantaggi. Gli ultimi avevano rinunciato
+all'attacco di Brindisi, e ritirata la loro flotta a Corfù, evitando una
+battaglia. Il primo aveva lasciato sorprendere Pavia, che Annibale
+Picinardo, suo governatore, aveva per tradimento venduta ad Antonio di
+Leiva; ma sperava tuttavia di potere difendere Cremona e Lodi, ed
+ambidue si erano vincolati a non trattare separatamente l'uno
+dall'altro[457].
+
+ [457] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 529. -- B. Segni, l. III, p. 90.
+ -- P. Jovii, l. XXVII, p. 96. -- P. Paruta, l. VI, p. 490. -- Gal.
+ Capella, l. VIII, p. 94._
+
+Clemente VII e Carlo V erano d'accordo di avere un abboccamento in
+Bologna. Il primo vi si recò in sul finire di ottobre, per ricevere
+l'illustre suo ospite[458]. Carlo, dietro le calde istanze di Alfonso
+duca di Ferrara, attraversò i ducati di Modena e di Reggio per passare
+da Piacenza a Bologna; venne accolto ai confini da Alfonso, che da lungo
+tempo negoziava per riavere la di lui grazia, e che, mai più non
+abbandonandolo per molti giorni, riuscì finalmente a guadagnarsi il di
+lui favore. L'imperatore fece il suo ingresso in Bologna il 5 di
+novembre, ed il restante dell'anno fu consacrato alle negoziazioni, che
+dovevano finalmente fissare la sorte dell'Italia[459].
+
+ [458] _Ben. Varchi, l. X, p. 202. -- P. Jovii, l. XXVII, p. 100._
+ Lettera del papa all'imperatore, da Bologna il 27 ottobre. _Lett.
+ de' Princ., t. II, f. 186._
+
+ [459] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 536. -- Ben. Varchi, l. X, p.
+ 252. -- Bern. Segni, l. III, p. 92. -- P. Jovii, l. XXVII, p. 100. --
+ Fr. Belcarii, l. XX, p. 628. -- Galeat. Capella, l. VIII, p. 94. -- P.
+ Paruta, l. VI, p. 495 -- P. Giovio vita d'Alf. d'Este, p. 132._
+
+Il papa non aveva cessato di proteggere Francesco Maria Sforza, e non
+aveva pure voluto dare orecchio ad alcune proposizioni che gli si erano
+fatte di stabilire la casa de' Medici a Milano piuttosto che a
+Firenze[460]. Ottenne per lo Sforza un salvacondotto, munito del quale
+questi si recò a Bologna il 22 di novembre. Appena giunto, l'infelice
+stato della sua salute diede subito a conoscere che non vivrebbe lungo
+tempo, e che Carlo V nulla arrischiava trattandolo favorevolmente,
+poichè con lui spegnevasi la di lui famiglia, ed il ducato di Milano
+ricadeva all'imperatore. Dopo un mese di negoziazioni, delle quali il
+papa si fece mediatore, il 23 dicembre del 1529 furono sottoscritti il
+trattato di pace dello Sforza e quello de' Veneziani[461].
+
+ [460] _Ben. Varchi, l. X, p. 251._
+
+ [461] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 537. -- Ben. Varchi, l. X, p.
+ 256. -- Bern. Segni, l. III, p. 94. -- P. Jovii, l. XXVII, p. 103. --
+ Gal. Capella, l. VIII, f. 94. -- P. Paruta, l. VI, p. 500._
+
+Francesco Sforza venne rimesso nel ducato di Milano, e ne ottenne
+l'investitura imperiale, o piuttosto, ottenne la conferma di quella che
+aveva già ricevuta molt'anni prima. Ma egli staccò da questo ducato la
+contea di Pavia, che cedette ad Antonio di Leiva, il quale ne doveva
+conservare la sovranità per tutto il tempo della sua vita. Lasciò
+inoltre in mano dell'imperatore la città di Como ed il castello di
+Milano come guarenzia dei pagamenti che prometteva di fargli nel
+susseguente anno. Infatti prima che quell'anno terminasse, prometteva di
+pagare all'imperatore quattrocento mila ducati per prezzo di
+quest'investitura; e nei dieci successivi anni, doveva ogni anno pagarne
+cinquanta mila, che in tutto formavano la somma di novecento mila
+ducati, pel quale prezzo Carlo V gli vendeva il suo ristabilimento
+nell'eredità de' suoi antenati. Ma per formare così enorme somma in un
+paese sventurato, guastato da trent'anni di atroci guerre, dalla
+carestia e dalla peste, d'uopo era di aggravare la mano sui contribuenti
+con crudeli imposizioni.
+
+Perciò i Milanesi non trovarono sotto Francesco Sforza quel riposo e
+quella prosperità che da tanto tempo desideravano. Ne' pochi anni che
+ancora passarono sotto il di lui governo, poterono appena cicatrizzare
+le profonde piaghe che loro aveva fatte la guerra, e più volte ebbero a
+dolersi dell'eccessivo prezzo che pagavano pel ritorno del loro
+principe[462]. Per affezionare Francesco alla sua casa, Carlo V gli fece
+sposare sua nipote Cristierna, figlia del re di Danimarca, la quale
+principessa arrivò a Milano in aprile del 1534. Ma questo matrimonio
+inspirava poca confidenza ai principi ed ai popoli vicini. La salute di
+Francesco Sforza era a tale termine ridotta, che non potevasi avere
+lusinga di vederlo godere una lunga vita, nè avere speranza che
+lasciasse figliuoli dopo di lui. Infatti egli morì il 24 ottobre del
+1535, senza posterità, chiamando con suo testamento erede
+l'imperatore[463].
+
+ [462] _Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 537. -- Bern. Segni, l. III, p.
+ 94. -- Gal. Capella, l. VIII, f. 96_ ed ultimo.
+
+ [463] _P. Paruta, l. VII, p. 559. -- Mém. de M. du Bellay, l. VI, p.
+ 300. -- Murat. Ann. ad annum._
+
+Per ottenere la pace i Veneziani restituirono al papa le città di
+Ravenna e di Cervia, ed all'imperatore i porti sull'Adriatico ch'essi
+avevano conquistati nella Puglia. Essi ad ogni modo richiesero un
+assoluto perdono per tutti coloro che gli avevano serviti, e che
+tornavano sotto gli antichi loro sovrani. Dal canto loro accordarono
+pure il perdono ad una parte de' loro esiliati, e fissarono sui loro
+beni una pensione a favore di coloro cui non vollero permettere di
+tornare in patria. Inoltre i Veneziani promisero di pagare a certi
+termini i dugento mila ducati di cui andavano tuttavia debitori verso
+l'imperatore, e si obbligarono di aggiungerne altri cento mila come
+prezzo della pace. Fecero ricevere il duca d'Urbino, loro generale,
+sotto la protezione dell'imperatore, e finalmente si obbligarono a
+guarentire i possedimenti dell'imperatore in Italia, e del duca di
+Milano, ma soltanto contro i principi cristiani, non volendo
+sottoscrivere verun trattato che potesse strascinarli in una guerra
+contro i Turchi[464].
+
+ [464] _P. Paruta Ist. Ven., l. VI, p. 505. -- Fr. Guicciardini, l.
+ XIX, p. 538. -- Ben. Varchi, l. X, p. 257. -- P. Jovii Hist., l.
+ XXVII, p. 104._
+
+Il trattato di pace di Alfonso, duca di Ferrara, fu assai più che non i
+precedenti difficile a conchiudersi; negli altri due il papa aveva fatte
+le parti di mediatore, mentre che era ostacolo egli medesimo alla
+conchiusione di questo. Aveva lungamente cercato d'impedire che Alfonso
+non fosse ammesso in Bologna, ed a stento acconsentì di accordargli un
+salvacondotto il 20 marzo del 1530. Dopo tale epoca Alfonso trattò i
+suoi affari personalmente; ma egli doveva difendere contro il papa la
+totalità de' suoi stati. Clemente VII riclamava per la santa sede Modena
+e Reggio, conquistate dai suoi predecessori, e Ferrara che pretendeva
+avere Alfonso perduta coll'avere egli fatta la guerra al papa, suo
+supremo signore. Carlo V non desiderava di rendere tanto potente lo
+stato della Chiesa; egli si riprometteva assai più dell'ubbidienza
+all'impero di un duca di Ferrara, che di un futuro papa; e soltanto egli
+voleva aggiustare queste vertenze prima di abbandonare l'Italia, per non
+lasciare dietro di sè alcun seme di guerra; in conseguenza stimolava
+Alfonso di prenderlo arbitro di tutti i suoi interessi. Alfonso, che
+conosceva il trattato di Barcellona, col quale l'imperatore si era
+obbligato a far restituire alla santa sede Modena, Reggio e Rubbiera,
+aveva paura di acconsentirvi; Clemente VII dal canto suo non diffidava
+meno di assoggettare alla disamina de' giureconsulti i diritti
+totalmente immaginarj della santa sede sopra Modena e Reggio. Per
+persuaderlo, Carlo V segretamente gli promise, che, dopo l'esame de'
+reciproci diritti, se i giureconsulti decidevano a favore della santa
+sede, pubblicherebbe e farebbe eseguire la loro sentenza, che, se
+accadesse il contrario, la sentenza non sarebbe mai pubblicata, e che,
+spirato il termine del compromesso, le due parti rientrerebbero ne'
+rispettivi diritti. Dopo quest'iniqua convenzione, il papa ed il duca di
+Ferrara si assoggettarono all'arbitramento della camera imperiale con un
+compromesso sottoscritto il 20 di marzo, e le terre contestate furono
+depositate in mano dell'imperatore[465].
+
+ [465] _Ben. Varchi, t. IV, l. XI, p. 58. -- Muratori Ann. d'Italia ad
+ an. -- P. Giovio vita d'Alfonso d'Este, p. 134._
+
+Carlo V, che tacitamente aveva ritornato in sua grazia Alfonso d'Este,
+volle dargliene una prima dimostrazione il 25 di marzo, accordandogli
+l'investitura della città e della contea di Carpi, che aveva confiscata
+a pregiudizio di Alberto Pio in gastigo del di lui attaccamento alla
+Francia. Vero è che Alfonso pagò sessanta mila ducati in effettivo
+danaro per questo favore, promettendo di pagarne altri quaranta mila a
+lungo termine. I rispettivi diritti dell'impero, della santa sede e
+della casa d'Este furono in seguito discussi con molte scritture da varj
+giureconsulti, i quali conchiusero che le città di Modena, Reggio e
+Rubbiera non erano state altrimenti comprese nella donazione
+dell'esarcato di Ravenna, fatta ai pontefici da Pipino, o da Carlo
+Magno; e che perciò queste città non avevano mai cessato di far parte
+del dominio dell'impero. Per tal modo, piuttosto che riconoscere o i
+diritti delle popolazioni di essere governate pel loro maggiore
+vantaggio, o quelli de' trattati, o quelli che dà il possesso, si
+ricorse ad un'apocrifa transazione di un secolo barbaro, senza farsi
+carico di sette secoli di successive rivoluzioni. Carlo V, trovandosi in
+Colonnia il 21 dicembre del 1530, pronunciò la sua arbitramentale
+sentenza a favore della casa d'Este; soltanto il papa riuscì ad
+impedirne la pubblicazione fino al 21 aprile del 1531. Con questa si
+obbligava la santa sede a conferire al duca Alfonso l'investitura di
+Ferrara, contro il pagamento di cento mila ducati d'oro da farsi alla
+camera apostolica; mentre che la camera imperiale, la quale dal canto
+suo si era fatta lautamente pagare, accordò allo stesso duca
+l'investitura di Modena, Reggio e Rubbiera, come feudi dell'impero[466].
+
+ [466] _Fr. Guicciardini, l. XX, p. 549. -- Ben. Varchi, t. IV, l.
+ XII, p. 349. -- Muratori Ann. d'Italia, t. X, p. 242. -- P. Jovii
+ Hist., l. XXVII, p. 137. -- Lo stesso, vita d'Alfonso d'Este, p.
+ 137._
+
+Il duca d'Urbino era stato presentato in Bologna all'imperatore ed al
+papa dagli ambasciatori veneziani, ed era stato egualmente ben accolto
+dall'uno e dall'altro[467]. Federico Gonzaga, marchese di Mantova, era
+stato uno de' primi tra i piccoli potentati a fare la sua pace
+coll'imperatore, cui apparecchiava uno splendido ricevimento nella sua
+capitale, ottenendo in contraccambio da lui il 25 di marzo un diploma,
+col quale il marchesato di Mantova veniva eretto il ducato[468]. Il duca
+Carlo III di Savoja ed il marchese Bonifacio di Monferrato recaronsi
+pure personalmente a Bologna per fare la loro corte al monarca diventato
+il solo arbitro dell'Italia. Il primo era cognato dell'imperatore,
+essendo sua moglie Beatrice, siccome pure quella di Carlo V, figlia del
+re di Portogallo; ed era in pari tempo zio di Francesco I, perchè Luigia
+d'Angoleme, di lui madre, era sua sorella. Questo doppio parentado aveva
+senza dubbio contribuito a farlo rispettare dai due rivali monarchi in
+tempo delle guerre che avevano fino allora guastata l'Italia. I suoi
+stati avevano sofferto assai pel continuo passaggio delle armate, ma per
+altro erano sempre stati risguardati come neutrali: ma Luigia, duchessa
+d'Angoleme, morì nel susseguente anno, e Carlo III, perdendo la sua
+protettrice alla corte di Francia, credette più prudente consiglio di
+attaccarsi totalmente all'imperatore cui vedeva salito all'apice della
+potenza; e questo cambiamento di politica trasportò ne' suoi stati le
+guerre che bentosto si riaccesero tra i due rivali[469].
+
+ [467] _P. Jovii Hist. sui temp., l. XXVII, p. 110._
+
+ [468] _Ben. Varchi, l. XI, p. 59. -- P. Jovii, l. XXVII, p. 110._
+
+ [469] _P. Jovii Hist. sui temp., l. XXVII, p. 110. -- Mém. de M. du
+ Bellay, l. IV, p. 140._
+
+La repubblica di Genova occupava in allora un altissimo grado nel favore
+di Carlo, ed il liberatore di lei Andrea Doria aveva ricevuto dal
+monarca nuove distinzioni. Nella Toscana due altre repubbliche, Siena e
+Lucca, conservavano nell'oscurità la loro indipendenza: erano da lungo
+tempo affezionate al partito Ghibellino, e venivano considerate quali
+feudatarie dell'impero; avevano continuamente somministrati sussidj alle
+armate imperiali, ed il solo favore che domandavano in contraccambio,
+era di venire dimenticate; effettivamente al primo aspetto i loro
+rapporti cogli altri stati non parvero cambiati; ma il consolidamento
+della potenza imperiale in Italia le faceva sempre più di mano in mano
+decadere dal rango e dall'importanza di stati indipendenti.
+
+La sola repubblica di Firenze non era compresa in questa pace
+universale: Carlo V aveva promesso al papa di sagrificargliela; e sul di
+lei territorio egli andava ragunando tutte le armate che successivamente
+richiamava dalle diverse province cui rendeva la pace. Tutta questa
+gente, nudrita nel sangue e ne' delitti, che aveva pel corso di
+trent'anni spogliate senza pietà ed avvolte nel dolore tutte le contrade
+dell'Italia, si adunava adesso in Toscana. Ma Carlo V preferiva di non
+essere testimonio dello sterminio di quell'industre ed illuminato
+popolo, che tanto aveva contribuito ai progressi delle lettere, delle
+arti, delle scienze, e che in faccia sua non aveva verun demerito. Egli
+si era legate le mani col papa, obbligandosi a non avere pietà dei
+Fiorentini; perciò non volle trovarsi a portata di sentire le loro
+preghiere, quando dovrebbe ricusar loro ogni compassione; e questo
+motivo si aggiunse a tutti gli altri sovraccennati, che già lo
+affrettavano a prendere la strada della Germania.
+
+Carlo V si era proposto di ricevere in Italia le due corone della
+Lombardia e dell'impero. Secondo l'antica costumanza, avrebbe dovuto
+cingere la prima a Milano nella chiesa di sant'Ambrogio, e la seconda a
+Roma nella basilica di san Giovanni Laterano. Ma pare che troppo non
+desiderasse di vedere queste due città, le quali erano state
+barbaramente trattate da' suoi generali: pretestò lettere di suo
+fratello Ferdinando, re d'Ungheria, che lo affrettavano a recarsi in
+Germania, ed ottenne dal papa che le due coronazioni si facessero in
+Bologna. Queste cerimonie ebbero dunque luogo, la prima il 22 di
+febbrajo nella cappella del palazzo pontificio, la seconda il 24 di
+marzo nella cattedrale di san Petronio. Da ottant'anni a quella parte
+l'Italia più non aveva veduto coronarsi verun imperatore, e questa fu
+pure l'ultima coronazione. Tutto adunque contribuì a rendere questa
+cerimonia magnifica, ed il fasto e la pompa che si spiegarono in tale
+occasione, ed il rango de' personaggi che in tale circostanza
+corteggiarono l'imperatore, ed il terrore che inspiravano le vittoriose
+legioni che lo circondavano, e la gloria militare de' loro capi[470].
+
+ [470] _Fr. Guicciardini, l. XX, p 541. -- P. Jovii Hist., l. XXVII,
+ p. 105. -- Bern. Segni, l. IV, p. 107. -- Ist. di Gio. Cambi, t.
+ XXIII, p. 51. -- P. Paruta, l. VII, p. 510. -- Alfonso de Ulloa vita
+ di Carlo V, l. II, f. 119._
+
+Ma la coronazione di Carlo V a Bologna è ancora più notabile, siccome
+l'epoca della nuova potenza cui erasi l'imperatore innalzato, e
+dell'intera servitù dell'Italia. Nè Carlo Magno, nè il primo Ottone, non
+avevano ottenuto in mezzo a tutta la gloria delle loro conquiste un così
+illimitato potere su tutta l'Italia come quello che vi esercitava Carlo
+V. I primi erano stati contenuti dalle prerogative della Chiesa, da'
+privilegj de' principi e delle città, e per quanto si estendessero le
+loro pretese, scontravano dovunque delle barriere che non potevano
+superare. Ma nell'istante in cui venne coronato Carlo V, più non eravi
+alcuna parte d'Italia che potesse chiamarsi indipendente. Il popolo che
+così lungamente aveva occupata la storia colle sue alte imprese, colle
+sue virtù, co' suoi talenti e colla sua politica, aveva cessato di
+esistere come nazione. Al mezzodì i due regni di Sicilia e di Napoli
+riconoscevano l'immediata sovranità di Carlo V. Lo stato della chiesa,
+che veniva dopo quelli co' suoi piccoli principi feudatarj, era stato
+talmente domo dalle vittorie dell'armata imperiale, che il papa aveva
+perduta ogni confidenza nelle proprie forze, ed ogni idea di resistenza.
+La Toscana, invasa dalle armate di Carlo, era vicina ad essere
+convertita in un principato feudale dell'impero. I duchi di Ferrara, di
+Mantova, di Milano, di Savoja, ed il marchese di Monferrato dovevano
+l'esistenza loro al beneplacito dell'imperatore, ed in questi ultimi
+mesi essi medesimi avevano confessate e più strettamente rannodate le
+loro catene. La repubblica di Genova, libera soltanto entro il recinto
+delle sue mura, si era colle sue esterne relazioni compiutamente
+assoggettata alla politica spagnuola. Quella di Venezia si era sottratta
+tremando ai pericoli che la minacciavano, ma non lasciava perciò di
+sentire tutta la sua debolezza: ella calcolava l'infelice suo stato
+meglio assai che non facevano i suoi vicini, e di già si assoggettava a
+quella timida e sospettosa condotta, con cui protrasse la sua esistenza
+per lo spazio di quasi tre secoli, rinunciando all'influenza che aveva
+fin allora esercitata su tutta l'Europa. Dall'una all'altra estremità
+dell'Italia la potenza dell'imperatore era del tutto illimitata. Colui
+che avesse avuto la disgrazia d'incontrare il suo risentimento, colui
+che ardito avesse, nei suoi discorsi, nelle sue scritture, di giudicare
+liberamente le di lui azioni o quelle de' generali o de' ministri di
+lui, non avrebbe trovato asilo contro la formidabile di lui collera, nè
+alla corte dei principi, nè in seno delle repubbliche. Tutti gl'Italiani
+tremavano ed ubbidivano; e quando Carlo V partì per recarsi in Germania,
+ne' primi giorni d'aprile del 1530, non aveva verun motivo
+d'inquietudine rispetto alle province che si lasciava alle spalle[471].
+
+ [471] _Ben. Varchi Stor. Fior., t. III, l. IX, p. 8, t. IV, l. XI,
+ p. 60. -- Bern. Segni, l. IV, p. 115. -- P. Bizarri, l. XX, p. 489. --
+ Alfonso de Ulloa vita di Carlo V, l. III, f. 121. -- P. Paruta Ist.
+ Ven., l. VII, p. 511._
+
+
+FINE DEL TOMO XV.
+
+
+
+
+TAVOLA CRONOLOGICA DEL TOMO XV.
+
+
+ CAPITOLO CXIV. _Elezione e papato d'Adriano VI;
+ sconfitta dei Francesi alla Bicocca; convenzione
+ di Cremona, in forza della quale sgombrano
+ l'Italia; i Veneziani si staccano dalla Francia;
+ ingresso di Bonnivet in Lombardia; morte di
+ Adriano VI._ 1521-1523 _pag._ 3
+
+ I destini d'Italia si decidevano in forza
+ di una guerra tra gli stranieri 3
+ Debolezza de' potentati italiani in confronto
+ alle quattro monarchie che in allora
+ disponevano dell'Europa 4
+ Ingrandimento della potenza territoriale dei papi 5
+ Leon X mantenendosi neutrale avrebbe accresciuta
+ la sua possanza e protetti i suoi compatriotti 6
+ La sua inconsideratezza compromette la potenza
+ temporale e spirituale della Chiesa 6
+ 1517-1521 Principj della riforma cui presta poca attenzione 7
+ La riforma risveglia in Italia inquietudine,
+ non curiosità 8
+ La fede religiosa era somma; ma la religione
+ non occupava gli animi 9
+ Prodigalità di Leon X che l'avrebbe posto in
+ grande imbarazzo, se fosse vissuto più
+ a lungo 10
+ 1517-1521 L'armata di Lombardia, abbandonata dalla Chiesa,
+ si discioglie 10
+ Il signore di Lautrec non sa, o non può
+ approfittare della debolezza de' suoi avversarj 11
+ Sollevazione negli stati della Chiesa. Francesco
+ Maria della Rovere ricupera il ducato d'Urbino 12
+ 1522 5 gennajo. I Baglioni sono di bel nuovo ricevuti
+ in Perugia 12
+ Rivoluzioni a Camerino, a Todi, e tentativo
+ sopra Siena 13
+ Il duca di Ferrara ricupera tutto ciò che
+ aveva perduto 14
+ 1521 26 di dicembre. Apertura del conclave; credito
+ del cardinale Giulio de' Medici 16
+ Rivalità di Prospero Colonna, che impedisce
+ che sia eletto 16
+ 1522 9 gennajo. Inaspettata elezione d'Adriano
+ Florent, che si fa chiamare Adriano VI 17
+ Governo della Chiesa durante la lontananza
+ del papa 18
+ 21 gennajo. Il card. de' Medici torna a Firenze 19
+ Lusinga la società de' giardini Rucellai colla
+ speranza di rendere la libertà alla sua patria 20
+ Non avendo più che temere per parte de'
+ Francesi, si leva la maschera 22
+ 7 di luglio. Fa perire due repubblicani
+ fiorentini per avere cospirato contro di
+ lui, ed altri ne bandisce 22
+ Dissipazioni di Francesco I, che fanno mancare
+ le imprese sulla Lombardia 23
+ 1522 Funeste conseguenze di ciò ch'egli soleva
+ chiamare, _aveva liberati i re dalla
+ tutela de' loro famigliari_ 24
+ Funeste conseguenze della sua diffidenza dei
+ comuni, che priva la Francia d'una infanteria
+ nazionale 24
+ 1.º di marzo. Il Lautrec passa l'Adda e si
+ avvicina a Milano 26
+ Attività di Prospero Colonna e de' generali
+ imper. nel difendere Milano 26
+ Morte di M. A. Colonna e di Camillo Trivulzio 28
+ Il Lautrec prende Novara, ed è respinto
+ sotto Pavia 28
+ Gli Svizzeri della sua armata chiedono che
+ si avvicini ad Arona 29
+ Le due armate soffrono egualmente pel ritardo
+ del loro soldo 29
+ Gli Svizzeri domandano ad alta voce il congedo
+ o la battaglia 30
+ Crequì, signore di Pondormì, si avanza per
+ riconoscere Prospero Colonna alla Bicocca 31
+ Gli Svizzeri, malgrado il suo rapporto, sforzano
+ il Lautrec a venire a battaglia 32
+ 29 aprile. Disposizioni del Lautrec per la
+ battaglia della Bicocca 33
+ Gli Svizzeri attaccano prima che gli altri
+ corpi giungano sulla linea 34
+ Gli Svizzeri che attaccano di fronte le batterie
+ vengono respinti, dopo avere perduti tre mila
+ uomini 35
+ 1522 Sono pure respinti il maresciallo di Foix ed
+ il Lautrec 36
+ Gli Svizzeri si ritirano ne' loro paesi, e
+ Lautrec passa alla corte 37
+ Giustificazione di Lautrec, cui Luigia di
+ Savoja aveva intercettati i sussidj
+ destinatigli dal re 38
+ Sorpresa di Lodi e dedizione di Pizzighettone
+ agl'imperiali 39
+ 26 di maggio. Convenzione di Cremona, in forza
+ della quale Lescuns promette di evacuare la
+ Lombardia 40
+ 6 di luglio. La convenzione si eseguisce, ed
+ i Francesi si ritirano 40
+ Prospero Colonna si avanza verso Genova per
+ iscacciarne Ottaviano Fregoso 41
+ 30 maggio. Genova viene sorpresa e saccheggiata
+ dagli Spagnuoli 42
+ Il duca di Lungavilla, giunto essendo fino a
+ Villanuova d'Asti, si ritira 43
+ L'Italia oppressa dall'armata imperiale 43
+ Gli stati indipendenti assoggettati ad
+ arbitrarie contribuzioni 44
+ Gl'Italiani aspettano con impazienza l'arrivo
+ del papa 45
+ 29 agosto. Adriano VI giugne a Roma dopo
+ essersi sottratto ad un abboccamento con
+ Carlo V 46
+ Scienza e virtù monastiche di Adriano VI 46
+ I Romani ravvisano in esso un barbaro, nemico
+ delle arti e delle lettere 47
+ 1522 Progetti di riforma di Adriano VI, tutti
+ dannosi ai Romani 47
+ Peste in Roma ed in Firenze disseminatasi per
+ la negligenza d'Adriano VI 48
+ 25 dicembre. Solimano il _magnifico_
+ occupa Rodi 48
+ 1523 Adriano VI riconcilia alla Chiesa i duchi
+ d'Urbino e di Ferrara 49
+ Il card. Soderini, ministro del papa, propende
+ a favore della Francia 50
+ Disgrazia del Soderini, per cui il papa entra
+ nel partito imperiale 52
+ 14 aprile. Il castello di Milano si arrende
+ a Prospero Colonna 52
+ La repubblica di Venezia ufficiata ad
+ abbandonare l'alleanza francese 53
+ I Veneziani non vogliono esporsi ad una guerra
+ coi Turchi 54
+ Fine di luglio. Loro alleanza coll'imperatore,
+ con suo fratello, e con Francesco Sforza 55
+ Condizioni di questa nuova alleanza 55
+ 3 di agosto. Confederazione del papa,
+ dell'imperatore, del re d'Inghilterra,
+ dell'arciduca d'Austria, di Milano,
+ Firenze, Genova, Siena e Lucca 57
+ 25 agosto. Tentativo di Bonifacio Visconti
+ per assassinare il duca di Milano 58
+ Rivoluzione di Valenza che viene compressa
+ da Antonio di Leyva 59
+ Possente armata adunata da Francesco I per
+ attaccare l'Italia 60
+ 1523 Segreto malcontento del Borbone contro di lui 61
+ Cospirazione del Borbone contro la stessa
+ esistenza della Francia 62
+ Il Borbone inganna il re, e fugge da Moulins
+ a Besanzone 64
+ Moltissimi gentiluomini implicati nella
+ congiura del Borbone 65
+ Francesco I rinuncia al comando della sua
+ armata, e lo trasferisce all'ammiraglio
+ Bonnivet 65
+ Prospero Colonna, cui era affidata la difesa
+ dell'Italia, trovavasi infermo d'animo e
+ di corpo 66
+ Timidità ed affettati indugj del duca d'Urbino 67
+ Debolezza dell'armata imperiale, che vuole
+ difendere il Ticino 68
+ 14 di settembre. L'armata francese passa il
+ Ticino per portarsi verso Milano 69
+ Papa Adriano VI muore lo stesso giorno dopo
+ breve malattia 69
+ I Romani risguardano la di lui morte come
+ una liberazione 70
+
+ CAPITOLO CXV. _Elezione di Clemente VII.
+ Disastrosa campagna de' Francesi in Italia sotto
+ Bonnivet; campagna ancora più infelice di
+ Francesco I, che è fatto prigioniero nella
+ battaglia di Pavia._ 1523-1525 72
+
+ 1523 Lealtà di Adriano VI 72
+ Questa lo rende intollerante in materia di
+ religione; sua condotta verso Lutero 73
+ 1523 Sua severità verso i _Marrani_, Giudei
+ e Mori convertiti 74
+ Lasciava ai cardinali gli affari secolari,
+ senz'avere fidanza in loro 75
+ 1.º ottobre. Entrano in conclave trentasei
+ cardinali 75
+ Molti aspirano alla tiara 76
+ Il sacro collegio diviso tra Giulio de' Medici
+ e Pompeo Colonna 76
+ Pompeo Colonna, per timore del cardinale
+ Orsini, si unisce al Medici 78
+ 18 novembre. Elezione di Giulio dei Medici
+ sotto il nome di Clemente VII 78
+ Fede dei Romani e dei letterati in Clemente VII 79
+ 29 di settembre. Alfonso d'Este occupa Reggio,
+ ma depone le armi dopo l'elezione di
+ Clemente VII 80
+ Clemente manda a Firenze i bastardi Ippolito
+ ed Alessandro col card. di Cortona per
+ governare la repubblica 82
+ 14 settembre. L'ammiraglio Bonnivet passa il
+ Ticino, e comincia la campagna in Lombardia 83
+ Bonnivet perde tre giorni in riva al Ticino
+ e dà tempo al Colonna di fortificare Milano 85
+ 20 settembre. Il Bonnivet si avanza sotto
+ Milano, e fa occupare Lodi, Monza e
+ Caravaggio 85
+ Molte piccole perdite costringono Bonnivet
+ a riunire le sue truppe 87
+ 27 novembre. È forzato di ritirarsi ad
+ Abbiategrasso 89
+ Maravigliosi talenti di Prospero Colonna per
+ la guerra difensiva 89
+ 1523 30 dicembre. Questi muore dopo otto mesi
+ di malattia 90
+ 1524 Bonnivet licenzia una parte della sua fanteria 91
+ Il contestabile di Borbone giugne a Milano
+ con sei mila landsknecht 91
+ Febbrajo. Bajardo si lascia sorprendere a Robecco 93
+ 2 marzo. Il Pescara fa passare il Ticino
+ all'armata imperiale per tener dietro ai
+ Francesi 94
+ Bonnivet si chiude in Novara, e gli imperiali
+ tentano di circondarlo 95
+ Rinforzi che arrivano a Bonnivet dalla Francia,
+ dalla Svizzera e dai Grigioni 95
+ Gio. de' Medici sforza i Grigioni a tornare
+ ne' loro paesi 96
+ I Milanesi prendono Abbiategrasso, ma vi
+ contraggono la peste 97
+ Bonnivet risolve di unirsi agli Svizzeri che
+ erano venuti fino a Gattinara per liberarlo 98
+ Principio di maggio. Bonnivet conduce di notte
+ la sua armata da Novara a Romagnano sulla Sesia 98
+ Passa la Sesia, ma resta ferito, e Vandenesse
+ ucciso 99
+ Affida il comando a Bajardo, che rimane ucciso 100
+ Eseguisce la sua ritirata per Ivrea, Val
+ d'Aosta e san Bernardo 102
+ I Francesi abbandonano Alessandria e Lodi, ed
+ evacuano l'Italia 103
+ Voti degli Italiani dopo la vittoria, e loro
+ malcontento dei ministri dell'imperatore 103
+ 1524 Il Borbone sollecita Carlo V ed Enrico VIII
+ ad attaccare la Francia 105
+ Luglio. Il Borbone ed il Pescara entrano in
+ Provenza con sedici mila uomini 106
+ Assedio di Marsiglia in parte difesa dagli
+ Italiani 107
+ Settembre. Il Borbone ed il Pescara levano
+ l'assedio di Marsiglia e si ritirano
+ precipitosamente 109
+ Invece d'inseguire i fuggiaschi Francesco I
+ vuole precederli in Lombardia 110
+ Francesco I, come Bonnivet, non conosceva
+ l'arte della guerra 112
+ 26 ottobre. I Francesi entrano in Milano
+ nell'atto che escono gli imperiali 113
+ Disordine dell'armata imperiale che ritirasi
+ a Lodi 114
+ Francesco I non l'insegue a cagione di certe
+ bizzarre sue opinioni dell'onore della corona 115
+ 28 ottobre. Francesco I comincia l'assedio
+ di Pavia 117
+ Tenta di deviare le acque del Ticino, ma le
+ piogge guastano il suo lavoro 118
+ Gli alleati dell'imperatore cominciano a
+ staccarsi da lui 119
+ Clemente VII manda il suo datario a Francesco
+ I per trattare con lui 119
+ Il papa ed il senato veneto si obbligano a
+ mantenersi neutrali 121
+ Francesco I manda il duca d'Albanì con
+ un'armata contro Napoli 122
+ 1524 Il Pescara si oppone al progetto di mandar
+ gente in difesa di Napoli 123
+ L'Albanì richiama all'alleanza francese il
+ duca di Ferrara, Lucca e Siena 124
+ 4 dicembre. Giovanni de' Medici colla banda
+ nera passa al partito francese 125
+ 1525 gennajo. Il Borbone riconduce dalla Germania
+ 12,000 landsknecht 126
+ Angustie degli imperiali per mancanza di
+ danaro; provvedimento del Leyva in Pavia 127
+ L'armata del Pescara non ha sufficiente danaro
+ per mettersi in campagna 128
+ Pescara ottiene dai soldati la promessa di
+ servire ancora un mese senza soldo 129
+ 25 di gennajo. L'armata imperiale si incammina
+ alla volta di Pavia 130
+ Tutti i generali consigliano il re a levare
+ l'assedio 131
+ Il Bonnivet lo persuade a rimanere nelle
+ sue linee 132
+ Francesco I ristringe i suoi alloggiamenti
+ e li fortifica 133
+ Posizione de' Francesi tra il parco di
+ Mirabello ed il Ticino 133
+ 30 gennajo. Il Pescara prende d'assalto la
+ rocca di sant'Angelo 135
+ Disfatta del marchese di Saluzzo e di Gian
+ Luigi Palavicino 135
+ Gian Jacopo Medici, attaccando Chiavenna,
+ sforza le linee a richiamare 6,000 Grigioni
+ dell'armata del re 136
+ 3 febbrajo. L'armata imperiale si alloggia
+ un miglio lontano dai Francesi 137
+ 1525 Il Pescara cerca, scaramucciando, di tirare
+ i Francesi in un fatto generale 137
+ 20 febbrajo. Giovanni de' Medici ferito si fa
+ trasportare a Piacenza 138
+ Il Pescara si propone d'entrare nel parco, e
+ di avanzarsi sopra Mirabello 139
+ 25 febbrajo. La sua armata entra nel parco
+ due ore prima di giorno 140
+ Il re, vedendo passare gl'imperiali avanti
+ di lui, entra in battaglia 141
+ I Francesi in principio della battaglia hanno
+ il vantaggio 142
+ Gli uomini d'armi vengono disordinati dagli
+ archibugieri spagnuoli 143
+ Gli Svizzeri fuggono, ed i landsknecht sono
+ uccisi 144
+ Il re vien fatto prigioniere; i suoi principali
+ signori si fanno uccidere 145
+ Perdita de' Francesi tra morti e prigionieri 146
+ Il rimanente dell'armata francese si ritira
+ dal Milanese 147
+
+ CAPITOLO CXVI. _Inquietudine e pericoli
+ delle potenze d'Italia; progetto d'una lega
+ fra di loro per difendere la propria indipendenza;
+ vi si associa il Pescara, in appresso li tradisce
+ e spoglia de' suoi stati il duca di Milano.
+ Francesco I ricupera la libertà in forza del
+ trattato di Madrid._ 1525-1526 149
+
+ 1525 Le potenze d'Italia conoscono d'essere in
+ balìa del vincitore di Pavia 149
+ 1525 Armata de' Veneziani sotto il duca d'Urbino 150
+ Indebolimento della repubblica di Venezia 151
+ Conformità e differenze tra il governo della
+ Chiesa e quello di Venezia 152
+ I preti incapaci d'amministrare 153
+ Rapida ruina di tutti gli stati soggetti
+ alla Chiesa 154
+ Difficoltà in cui trovavasi Clemente VII
+ a cagione delle prodigalità di Leon X 154
+ Sordida e mal intesa economia di Clemente VII 155
+ Odio del popolo romano verso Clemente VII 156
+ Malcontento de' Fiorentini, e rammarico
+ d'avere perduta la libertà 157
+ Pentimento del papa e de' Veneziani d'aver
+ fatto dipendere la loro sorte da un uomo,
+ non da una nazione 158
+ La battaglia di Pavia costava alla Francia
+ poco più della prigionia del re 158
+ Un re cessa di essere sovrano nell'istante
+ che è fatto prigioniere 159
+ L'armata imperiale non è in istato di
+ approfittare de' suoi vantaggi 160
+ Costante penuria dell'imperatore; conseguenza
+ dei disordini della di lui amministrazione 161
+ Francesco I risguarda la causa della Francia
+ come perduta, perchè egli è prigioniere 163
+ Il duca d'Albanì si ritira ne' feudi degli
+ Orsini 164
+ I Veneziani propongono una lega a Clemente VII
+ per difesa della indipendenza italiana 165
+ Ascolta di preferenza le proposizioni de'
+ generali imperiali 167
+ 1.º aprile. Sottoscrive in Roma un trattato
+ tra l'imperatore, il duca di Milano, i
+ Fiorentini e la Chiesa 167
+ Spaventose contribuzioni levate dai generali
+ imperiali sugli stati d'Italia 168
+ Dopo avere ricevuto il danaro del papa, i
+ generali imperiali ricusano di eseguire il
+ trattato fatto con lui 169
+ Umiltà ipocrita di Carlo V nell'istante della
+ vittoria 170
+ Esorbitanti proposizioni che fa a Francesco I 171
+ Disgusta il cardinale Wolsey, e con lui il re
+ d'Inghilterra 171
+ Il duca d'Albanì s'imbarca a Cività Vecchia
+ cogli avanzi dell'armata 172
+ 7 giugno. Il Lannoy persuade Francesco I ad
+ imbarcarsi per la Spagna, senza saputa del
+ Pescara e del duca di Borbone 173
+ Francesco, impaziente di riavere la libertà,
+ offre di sagrificare l'Italia all'imperatore 174
+ Gl'Italiani invitano la Francia ad una lega
+ per obbligar Carlo a mettere Francesco
+ in libertà 176
+ Oppressione di Francesco Sforza sotto i
+ ministri imperiali 177
+ Francesco Sforza ed il suo cancelliere Moroni
+ entrano nella lega d'Italia 178
+ 1525 Il Moroni cerca di trarre nella stessa lega
+ il marchese di Pescara 179
+ Gli offre a nome della lega la corona di Napoli 180
+ Progetto del Moroni comunicato al Pescara per
+ sorprendere l'armata imperiale 181
+ Il Pescara fa consultare alcuni teologi
+ intorno a' suoi scrupoli 182
+ Negoziazioni della corte di Roma con Enrico
+ VIII d'Inghilterra 183
+ 1.º luglio. Negoziazioni del vescovo di
+ Veruli cogli Svizzeri 184
+ 24 giugno. Promessa della reggente di Francia
+ di secondare gli sforzi degl'Italiani per
+ difendere la loro indipendenza 185
+ La duchessa d'Alenson compromette i disegni
+ degl'Italiani, da lei conosciuti 187
+ Il Pescara risolve di tradire gli alleati
+ che volevano farlo re di Napoli 189
+ Agosto. Francesco Sforza riceve l'investitura
+ del ducato di Milano ad onerosissime
+ condizioni 190
+ Malattia dello Sforza che ritarda le misure
+ degli alleati 191
+ Malattia di Francesco I a Madrid, che ravviva
+ le di lui negoziazioni coll'imperatore 192
+ 14 ottobre. Il Pescara cava la maschera e fa
+ arrestare il Moroni nel castello di Novara 193
+ Il Pescara si fa consegnare tutte le fortezze
+ del ducato di Milano 195
+ 1525 Circonda di trincee il castello di Milano e
+ ne comincia l'assedio 196
+ Il senato di Venezia ricusa di trattare
+ coll'imperatore finchè il ducato di Milano
+ è occupato dalle di lui truppe 196
+ 14 novembre. Disprezzo manifestato dai
+ Castigliani verso il contestabile di Borbone 198
+ Gl'Italiani hanno in orrore il marchese
+ di Pescara 198
+ 30 nov. Il Pescara muore in Milano 199
+ Condizioni della lega progettata tra la
+ Francia, l'Inghilterra ed i principi italiani 200
+ Irrisoluzione di Clemente VII nel sottoscriverla 201
+ Opposizione tra Niccolò di Schomberg ed il
+ datario Ghiberti 202
+ Nuove proposizioni dell'imperatore al papa,
+ che protraggono la conclusione della lega 203
+ Acconsente ad una dilazione di due mesi prima
+ di obbligarsi 204
+ Smisurata ambizione di Carlo V nel trattare
+ colla Francia 206
+ 1526 14 gennajo. Trattato di Madrid, sagrificj
+ imposti a Francesco I 206
+ 18 marzo. Francesco viene posto in libertà
+ e cambiato co' suoi figli 208
+
+ CAPITOLO CXVII. _Lega degl'Italiani
+ per difendere la loro indipendenza.
+ Sono abbandonati dalla Francia e mal
+ serviti dal duca d'Urbino; crudeltà
+ degl'imperiali in Lombardia. Clemente VII,
+ sorpreso nel Vaticano dai Colonna, è
+ forzato ad acconsentire ad una tregua
+ che poi viene da lui violata._ 1526 210
+
+ 1526 Tutti gl'Italiani bramano ardentemente
+ l'espulsione dei Barbari 210
+ Crudeltà degli oltremontani in tutte le
+ province d'Italia 211
+ Gl'Italiani, non isperando la pace,
+ desideravano almeno una guerra nazionale 213
+ Frequenti insurrezioni nel Milanese 213
+ Spossamento di Carlo V, disordine delle sue
+ finanze 214
+ I re di Francia e d'Inghilterra disposti a
+ secondare gl'Italiani 215
+ Alla nazione italiana mancava lo spirito
+ militare 215
+ Ed ai governi italiani mancava il coraggio
+ morale 217
+ Il papa ed i Veneziani mandano ambasciatori
+ a Francesco I 218
+ Francesco I loro dichiara, che non credesi
+ legato dal trattato di Madrid 218
+ Ma il suo coraggio ed ambizione erano compressi
+ dalla disgrazia 219
+ 22 maggio. Francesco I si unisce a Clemente VII,
+ ai Veneziani ed a Francesco Sforza per la
+ libertà d'Italia 221
+ Insurrezione a Milano, e convenzione tra gli
+ Spagnuoli ed il popolo 222
+ Giugno. Le truppe di Venezia e della Chiesa
+ si avanzano verso l'Adda ed il Po, nel mentre
+ che gli alleati ordinano leve di Svizzeri 223
+ 1526 Lentezza e sutterfugj di Francesco I, che
+ negozia coll'imperatore 225
+ Ugo di Moncade cerca invano di staccare
+ Clemente VII dalla Francia 226
+ Il duca d'Urbino capo dell'armata della lega,
+ suo carattere e suo timido sistema di guerra 227
+ Tardanza degli Svizzeri aspettati all'armata
+ del papa 228
+ 17 di giugno. I generali spagnuoli eccitano
+ avvertitamente una sollevazione in Milano
+ per aver motivo di punire il popolo 229
+ Intollerabili vessazioni degl'imperiali a Lodi 230
+ Luigi Vistarini, per liberarsene, apre la città
+ all'armata alleata 230
+ 26 giugno. L'armata della Chiesa si unisce
+ a quella del duca d'Urbino, ed i generali
+ di lei lo affrettano ad avanzarsi verso Milano 232
+ 7 luglio. Scaramuccia del duca d'Urbino alle
+ porte di Milano 234
+ 8 luglio. Si ritira a precipizio in tempo
+ di notte 235
+ Nello stesso giorno si pubblica la lega in
+ Francia, a Roma, a Venezia 235
+ Principio delle diffidenze, e de' malcontenti
+ fra gli alleati 236
+ Miseria de' Milanesi, e loro spaventosa
+ oppressione sotto gli Spagnuoli 237
+ I Milanesi implorano la protezione del duca
+ di Borbone che giugneva allora dalla Spagna 239
+ 1526 Il Borbone gl'inganna, e prende il loro danaro
+ sulla parola che non attiene 239
+ 17 luglio. Il duca di Milano fa uscire dal
+ castello 300 bocche inutili 240
+ 22 luglio. Il duca d'Urbino si accampa a due
+ miglia da Milano 241
+ 24 luglio. Francesco Sforza è forzato a
+ capitolare per assoluta mancanza di
+ vittovaglie 242
+ Il duca di Milano raggiugne gli alleati che
+ gli danno il possesso di Lodi 243
+ Il papa vuole mutare il governo di Siena
+ devoto all'imperatore 243
+ 17 di giugno. Armata pontificia e fiorentina
+ sotto Siena 244
+ 25 luglio. Quest'armata è posta in fuga da
+ quattrocento soldati 244
+ Cattiva politica di temporeggiare del
+ duca d'Urbino 246
+ Gl'Italiani diffidano del re di Francia;
+ G. B. Sanga viene spedito presso di lui
+ in qualità di nunzio apostolico 247
+ La lentezza del re di Francia era cagionata
+ dalla sua non curanza, e dal suo gusto
+ pei piaceri 248
+ Flotta spagnuola armata a Cartagena per
+ portare truppe in Italia 250
+ Il duca d'Urbino eccitato ad attaccare Genova
+ per terra, mentre la flotta della lega
+ l'attaccava dalla banda del mare 251
+ 6 agosto, 23 settembre. Assedia e prende Cremona 251
+ 29 agosto. Pietro Navarro comincia l'assedio
+ di Genova colla flotta della lega 252
+ 1526 22 agosto. Il papa si rappatuma coi Colonna,
+ soscrive con loro un trattato di pace, e
+ licenzia le sue truppe 253
+ Pompeo Colonna non aveva firmato il trattato
+ che per sorprendere il papa 254
+ 20 settembre. Pompeo Colonna con otto mila
+ uomini entra in Roma per la porta di san
+ Giovanni Laterano 254
+ I Romani ricusano d'armarsi per difendere
+ il papa 255
+ Il Vaticano ed il tempio di san Pietro
+ saccheggiati dai Colonna 256
+ Clemente VII rifugiato in Castel sant'Angelo
+ tratta con Ugo di Moncade 257
+ Il papa si obbliga ad una tregua di quattro mesi 257
+ 7 ottobre. Il Guicciardini colle truppe del
+ papa abbandona l'armata della lega, e si
+ ritira sull'opposta riva del Po 258
+ 31 ottobre. Il duca d'Urbino lascia il suo
+ campo di Cremona per avvicinarsi a Milano 259
+ Giorgio Frundsberg mette i Tedeschi in
+ movimento per soccorrere l'armata imperiale
+ a Milano 260
+ Novembre. Entra in Italia con 13,000 landsknecht 261
+ 24 novemb. Gio. de' Medici ferito mortalmente
+ presso Borgoforte 263
+ Progetto del Macchiavelli di far combattere
+ Gio. dei Medici per l'indipendenza d'Italia
+ con una compagnia di ventura 264
+ 1526 28 novembre. Frundsberg passa il Po, e lo
+ rimonta sulla riva destra 265
+ Il Borbone vende la libertà al Moroni e lo
+ crea suo consigliere 266
+ Tutti i villaggi dei Colonna saccheggiati
+ dall'armata del papa 267
+ La flotta del vicerè passa avanti Genova,
+ e combatte quella del Navarro 269
+ Il Lannoy sbarca le sue truppe a Gaeta, e
+ tratta col papa 270
+ Negoziazioni delusorie colle quali
+ finisce l'anno 271
+
+ CAPITOLO CXVIII. _Il contestabile di Borbone
+ conduce l'armata imperiale verso la Toscana:
+ Clemente VII, dopo avere ottenuti alcuni
+ vantaggi nel regno di Napoli, tratta col vicerè;
+ presa e sacco di Roma. Firenze si dichiara
+ libera._ 1527 272
+
+ 1527 I progressi degl'Italiani nella civiltà
+ ingrandivano i loro patimenti sotto il
+ giogo degli oppressori 272
+ La guerra si rende più crudele in ragione
+ della lunga sua durata 273
+ Ferocia dei soldati comandati dal Borbone 274
+ La domanda del soldo arretrato autorizzava
+ ogni loro eccesso 275
+ Difficoltà incontrate dal Borbone nel trarre
+ fuori di Milano le sue truppe, e far loro
+ passare il Po 276
+ 30 gennajo. La guarnigione di Milano passa il
+ Po e si riunisce a Frundsberg 277
+ 1527 Dimora dell'armata di Borbone sotto Piacenza,
+ e consiglj del duca di Ferrara 278
+ 20 febbrajo. Borbone s'incammina di bel nuovo
+ alla volta di Bologna 278
+ Progetto del duca d'Urbino di tenere il Borbone
+ tra due armate 279
+ 3 gennajo, 18 marzo. Il duca d'Urbino si
+ allontana dalla sua armata sotto pretesto
+ di malattia 281
+ Renzo di Ceri ed il conte di Vaudemont
+ persuadono il papa ad attaccare il
+ regno di Napoli 282
+ 31 gennajo. Lannoy è sorpreso e sgominato
+ a Frusolone dall'armata del papa 284
+ 15 febbrajo. Successi dell'armata e della
+ flotta della lega nel regno di Napoli 284
+ Indisciplina dell'armata della Chiesa 285
+ Avarizia ed imbarazzo delle finanze di
+ Clemente VII 286
+ 15 marzo. Viene abbandonata la spedizione
+ contro Napoli 286
+ 17 febbrajo. Ammutinamento nell'armata del
+ Borbone, ch'egli riconduce all'ubbidienza 287
+ 5 marzo. L'armata veneziana passa il Po per
+ seguire il Borbone 288
+ 14 marzo. Nuovo ammutinamento dell'armata
+ imperiale calmato col danaro del duca di
+ Ferrara 288
+ Francesco I manca a tutte le promesse fatte
+ al papa 289
+ 1527 Angustie cui trovasi ridotto il papa 290
+ 15 marzo. Clemente VII soscrive una tregua di
+ otto mesi col vicerè 291
+ Clemente VII non conosce il pericolo ond'è
+ minacciato dal Borbone 292
+ Sua estrema imprudenza nel licenziare le sue
+ truppe mentre si avvicina il Borbone 294
+ 31 marzo. Il Borbone dichiara che non accetta
+ la tregua, e muove l'esercito alla volta
+ di Roma 295
+ Incertezza del Borbone prima di passare
+ l'Appennino 296
+ Il vicerè viene fino a Firenze per trattenere
+ il Borbone 297
+ 15, 25 aprile. Il Borbone attraversa
+ l'Appennino, ed entra in Val d'Arno
+ di sopra 298
+ 26 aprile. I Fiorentini chiedono armi al loro
+ governo 300
+ Sollevazione de' Fiorentini 301
+ Gl'insorgenti non s'impadroniscono a tempo
+ delle porte 302
+ I Medici rientrano in città col duca d'Urbino
+ e col marchese di Saluzzo 303
+ Gl'insorgenti si sottomettono, ed ottengono
+ un'amnistia 303
+ Il duca d'Urbino esige che i Fiorentini
+ prendano parte in proprio nome nella lega,
+ e che gli restituiscano Montefeltro 304
+ 20 aprile. Il duca di Borbone parte a grandi
+ giornate dai contorni d'Arezzo alla volta
+ di Roma 306
+ 1527 5 maggio. Giugne colla sua armata sotto Roma 306
+ Renzo di Ceri e Martino di Bellay incaricati
+ della difesa di Roma 307
+ 5 maggio. Fidanza di Clemente VII nel ricevere
+ l'intima del Borbone 309
+ 6 maggio. Il Borbone viene ucciso nell'atto
+ di montare all'assalto presso il Gianicolo 310
+ Il borgo di Roma preso d'assalto dai Tedeschi
+ e dagli Spagnuoli 311
+ Clemente VII fugge dal Vaticano in castel
+ sant'Angelo 312
+ Saccheggio del Borgo di Roma, del Vaticano
+ e di Transtevere 315
+ L'armata imperiale passa il Tevere, e comincia
+ il saccheggio di Roma 315
+ Atrocità commesse dall'armata vittoriosa 316
+ 3 maggio. Arrivo di Pompeo Colonna co' suoi
+ vassalli 318
+ 6 maggio. Arrivo del Rangoni al Ponte Salario
+ per soccorrere Roma 319
+ 16 maggio. Il duca d'Urbino giunge ad Orvieto
+ coll'armata veneziana 320
+ Ricusa d'attaccare gl'imperiali a meno che
+ non riceva potenti rinforzi di truppe svizzere 321
+ Si avvicina a Roma, poi subito si ritira 322
+ 6 giugno. Capitolazione del papa che resta
+ prigioniere degl'imperiali 323
+ Le province e le città lontane ricusano
+ d'eseguire la capitolazione del papa 324
+ 5 giugno. Modena presa dal duca di Ferrara,
+ Ravenna e Cervia dai Veneziani 325
+ 1527 Clemente VII più attaccato alla sua sovranità
+ di Firenze che a quella dello stato della
+ Chiesa 326
+ Prodigiose spese cui Clemente VII sforzava
+ i Fiorentini 326
+ 12 di maggio. La nuova della presa di Roma
+ giugne a Firenze 328
+ 16 maggio. I grandi cittadini di Firenze
+ intimano al cardinale di Cortona di rendere
+ la libertà alla repubblica 328
+ Filippo Strozzi e sua moglie, Clarice dei
+ Medici, si associano al partito della libertà 329
+ Il cardinale di Cortona capitola col partito
+ repubblicano 331
+ 17 di maggio. I Medici escono da Firenze 331
+ La balìa ristabilisce la costituzione popolare,
+ ed abdica i suoi poteri 332
+ 21 maggio. S'aduna di nuovo il gran consiglio,
+ ed elegge magistrati popolari 334
+ Morte di Niccolò Macchiavelli 335
+
+ CAPITOLO CXIX. _Il Lautrec conduce un'armata
+ francese sotto Napoli, e blocca quella città;
+ vittoria della sua flotta sopra quella degli
+ Spagnuoli; malattia nel suo campo; sua
+ morte e capitolazione della sua armata.
+ Andrea Doria passa al partito imperiale,
+ e muta il governo di Genova._ 1527-1528 337
+
+ 1527 Nel sedicesimo secolo i re non vedevano meglio
+ le guerre in cui s'impegnavano di quello che
+ i papi le vedessero nel quattordicesimo 337
+ Carlo V non conosceva la desolazione da lui
+ cagionata nelle province ed in Italia 338
+ Enrico VIII non prendeva parte nelle guerre,
+ che somministrando contribuzioni 340
+ Francesco I, fino alla battaglia di Pavia,
+ aveva egualmente chiuse le orecchie alle
+ lagnanze dei popoli 340
+ La disgrazia aveva cambiato il suo carattere
+ senza riformarlo 341
+ La pace egualmente desiderabile per
+ l'imperatore e per gli alleati 342
+ 2 agosto. Carlo V cerca di giustificarsi del
+ sacco di Roma e della cattività del papa 343
+ 18 agosto. Trattato d'Amiens tra Francesco I
+ ed Enrico VIII per costringere l'imperatore
+ a mettere in libertà il papa ed i figli di
+ Francia 345
+ I cardinali, rimasti liberi, si adunano a
+ Parma per trattare intorno al modo di
+ liberare il loro capo 346
+ La peste scoppia in Italia, e soprattutto
+ affligge Roma 346
+ Fine di settembre. Morte di Carlo di Lannoy;
+ l'armata imperiale resta in Roma senza capo 347
+ Quest'armata si disperde nella campagna di
+ Roma e nell'Ombria 348
+ 1527 La peste penetra in castel sant'Angelo tra
+ le guardie del papa 349
+ Gli ostaggi del papa maltrattati e minacciati
+ riescono a fuggire 349
+ 31 ottobre. Nuova convenzione col papa, che
+ gli accorda qualche respiro per pagare la
+ sua taglia 351
+ 30 giugno. Il Lautrec parte dalla corte di
+ Francia per porsi alla testa della nuova
+ armata in Italia 352
+ Agosto. Il Lautrec prende la rocca di Bosco
+ nell'Alessandrino 353
+ Andrea Doria riprende colla sua flotta il
+ blocco di Genova 353
+ Principio d'agosto. Genova si assoggetta al
+ re di Francia 355
+ Il Lautrec prende Alessandria, e la rimette
+ al duca di Milano 355
+ 28 settembre. Il Lautrec inganna Antonio di
+ Leyva, ed attacca Pavia 357
+ 1º ottobre. I Francesi prendono e saccheggiano
+ Pavia 358
+ Il Lautrec rifiuta di terminare la conquista
+ della Lombardia, e s'incammina verso il
+ mezzogiorno dell'Italia 358
+ Riconciliazione del duca di Ferrara colla
+ Francia; suo figlio sposa Renata, figlia
+ di Lodovico XII 359
+ La repubblica di Firenze rende più intima la
+ sua alleanza colla Francia 360
+ 7 dicembre. Rinnovazione della lega a Mantova 361
+ 9 dicembre. Il papa fugge dal castel sant'Angelo
+ la vigilia del giorno in cui doveva essere
+ posto in libertà 362
+ 1528 Gennajo. Clemente VII riceve ad Orvieto gli
+ ambasciatori di Francia e d'Inghilterra, e
+ dà speranze a tutti i partiti 363
+ 21 gennajo. Gli ambasciatori di Francia e
+ d'Inghilterra dichiarano a Burgos la guerra
+ a Carlo V, e vengono arrestati 364
+ 28 marzo, 24 giugno. Vicendevoli sfide fra il
+ re di Francia e l'imperatore 365
+ 10 febbrajo. Il Lautrec passa il Tronto, ed
+ entra negli Abruzzi 366
+ Prosperi successi di Lautrec ajutato negli
+ Abruzzi dai Veneziani e dai Fiorentini 367
+ L'armata di Lautrec resta incompleta, ed il
+ re non le rimette il promesso danaro 368
+ 17 di febbrajo. Il principe d'Orange trae fuori
+ di Roma l'armata imperiale col danaro
+ mandatogli dal papa 369
+ Metà di marzo. Le due armate in presenza fra
+ Troja e Luceria 371
+ 21 marzo. Il principe d'Orange si ritira da
+ Troja a Napoli 372
+ Pietro Navarro si oppone a chi consigliava
+ d'inseguire gl'imperiali prima di prendere
+ Melfi 372
+ 23 marzo. Melfi preso e saccheggiato dai
+ Francesi 373
+ Conquiste di Lautrec e de' Veneziani nella
+ Puglia 374
+ Metà d'aprile. Il Lautrec entra nella Terra
+ di Lavoro e prende molte città 375
+ 1528 1.º maggio. Si accampa presso Napoli al
+ Poggio reale 376
+ Il Lautrec risolve di bloccare Napoli 377
+ Molti Napolitani si dichiarano pel partito
+ francese 378
+ Gli assediati mancano di vini e di farine 379
+ 22 maggio. Orazio Baglioni, colonnello delle
+ bande nere, è ucciso, ed è rimpiazzato da
+ Ugo di Pepoli 379
+ Ugo di Moncade vuole sorprendere la flotta
+ genovese che stava avanti Napoli 380
+ 28 maggio. Battaglia navale in faccia a Capo
+ d'Orco nel golfo di Salerno 381
+ La flotta imperiale distrutta da Filippino Doria 383
+ 10 giugno. L'ammiraglio veneziano, Pietro Lando,
+ giugne avanti Napoli 385
+ Malattie tra gli assedianti e gli assediati 386
+ 15 giugno. Morte del nunzio del papa e del
+ provveditore veneziano 387
+ Il re di Francia e l'imperatore apparecchiano
+ soccorsi per le loro armate d'Italia 388
+ 10 di maggio. Il duca di Brunswick parte da
+ Trento ed entra in Lombardia con dieci mila
+ landsknecht 388
+ Luglio. Dopo avere commesse spaventose
+ crudeltà la sua armata si disperde e torna
+ in Germania 390
+ Intollerabile oppressione dei Milanesi sotto
+ Antonio di Leyva 391
+ 1528 Agosto. San Paolo entra in Lombardia con circa
+ dieci mila uomini 392
+ Settembre. Riprende d'assalto Pavia, che i
+ Francesi avevano lasciato sorprendere 393
+ Malcontento d'Andrea Doria rispetto a' suoi
+ rapporti colla Francia 393
+ Disprezzo di Francesco I pei privilegj dei
+ Genovesi 395
+ 30 giugno. Andrea Doria termina il servigio
+ convenuto colla Francia, e più non vuole
+ rinnovarlo 396
+ Luglio. Andrea Doria si ritira a Lerici colle
+ sue galere, mentre Barbesieux prende il
+ comando di quelle della Francia 397
+ 20 luglio. Il Doria offre i suoi servigj
+ all'imperatore a condizione che sarebbe
+ assicurata la libertà della sua patria 398
+ Opinione del Doria intorno alla propria
+ _defezione_ 399
+ 18 luglio. Il Barbesieux giugne in faccia
+ a Napoli colla flotta francese 401
+ Il Lautrec cade infermo: spedisce Renzo di
+ Ceri a far levare per lui soldati negli
+ Abruzzi 402
+ 2 agosto. Estrema debolezza cui l'armata
+ francese viene ridotta dalla malattia 403
+ 16 agosto. Morte di Lautrec; il marchese di
+ Saluzzo prende il comando dell'armata 405
+ 29 agosto. Il marchese di Saluzzo vuole
+ ritirarsi sopra Aversa 406
+ 1528 La metà dell'armata è sgominata dalla
+ cavalleria imperiale 407
+ 30 agosto. Il principe d'Orange attacca i
+ Francesi ritirati in Aversa 408
+ Capoa apre le sue porte a Fabrizio Maramaldo
+ ed ai Calabresi 409
+ Il marchese di Saluzzo capitola in Aversa
+ pei resti dell'armata 409
+ Gli Spagnuoli lasciano perire i prigionieri
+ francesi nelle stalle della Maddalena 410
+ Le bande nere distrutte dall'assedio di Napoli
+ e dalla capitolazione d'Aversa 410
+ Morte del marchese di Saluzzo e di
+ Pietro Navarro 411
+ Supplicj ordinati dal principe d'Orange a
+ Napoli e nelle province 412
+ La guerra si continua per qualche tempo in
+ Puglia ed in Calabria 413
+ Andrea Doria colla sua flotta fa vela alla
+ volta di Genova per liberare la sua patria 414
+ 12 settembre. Le truppe del Doria sono ricevute
+ in Genova, e si eseguisce la rivoluzione
+ senza spargimento di sangue 415
+ 21 ottobre. Il Castelletto e Savona si
+ arrendono ai Genovesi, che spianano il
+ primo, ed empiono il porto della seconda 416
+
+ CAPITOLO CXX. _Nuove costituzioni delle
+ repubbliche di Genova e di Firenze.
+ L'indipendenza italiana viene sagrificata
+ da Clemente VII e da Francesco I ne' trattati
+ di Barcellona e di Cambrai. Coronazione di
+ Carlo V a Bologna, e schiavitù dell'Italia._ 1528-1530 418
+
+ Le nuove costituzioni di Genova e di Firenze
+ si dettarono in mezzo a crudeli calamità 418
+ I dodici riformatori di Genova incaricati di
+ pacificare la città e di conciliare i partiti 420
+ 1528 Il senato loro commette di rifondere la
+ costituzione 420
+ Andrea Doria ricusa la sovranità di Genova
+ offertagli da Carlo V 421
+ Il punto d'onore genovese associato a' nomi
+ che perpetuavano gli odj 422
+ Adozione d'una in altra famiglia, praticata
+ in Genova sotto il nome d'Alberghi 423
+ I riformatori dichiarano tutti i cittadini
+ genovesi attivi gentiluomini ed uguali
+ in diritto 424
+ Li distribuiscono in 28 alberghi o famiglie
+ adottive 424
+ La divisione dei Genovesi in alberghi fu
+ soppressa dalla legge di mediazione del
+ 17 di marzo 1576, dopo avere durato
+ quarantotto anni 425
+ Gran consiglio de' gentiluomini genovesi,
+ corpo elettorale 426
+ Formazione dell'annuale senato del doge e
+ della signoria 426
+ La costituzione di Genova puramente
+ aristocratica 428
+ Pure quest'aristocrazia era meno esclusiva di
+ quella di Venezia 429
+ 1528 La costituzione fiorentina dal canto suo pende
+ verso l'aristocrazia 429
+ Il diritto di città ristretto a coloro che lo
+ avevano ricevuto per eredità dai loro antenati 430
+ Divisione degli abitanti dello stato in più
+ classi, una sola delle quali era sovrana 432
+ Due mila cinquecento cittadini governavano
+ un milione di sudditi, ma se non altro con
+ forme popolari 432
+ Niccola Capponi coi grandi vuole ristringere
+ l'oligarchia 433
+ Baldassare Carducci gli si oppone alla testa
+ del partito popolare 433
+ Dante di Castiglione rompe le statue e gli
+ stemmi dei Medici 434
+ Niccola Capponi riunisce la fazione Medici,
+ o de' _Palleschi_, ai discepoli di
+ Savonarola, ossia _Piagnoni_ 435
+ 1522-1527 Peste a Firenze 436
+ 1527 Agosto. Riesce impossibile il ragunare il
+ gran consiglio 438
+ 1528 9 febbrajo. Niccola Capponi fa dichiarare
+ Gesù Cristo re perpetuo di Firenze 439
+ 10 giugno. Il Capponi confermato gonfaloniere
+ per un altro anno 440
+ Formazione della quarantia per i giudizj politici 441
+ L'imposta diretta sul capitale mobiliare
+ regolata da venti commissarj 441
+ Formazione della guardia del palazzo di
+ trecento giovani 443
+ 6 novembre. Formazione della guardia urbana
+ di quattro mila cittadini 444
+ 1528 Attaccamento de' Fiorentini alla nazione
+ francese, il quale li fa persistere nella
+ santa lega 446
+ Negoziazioni di Andrea Doria con Luigi Alamanni
+ per riconciliare Firenze coll'imperatore 447
+ I Fiorentini rifiutano le sue proposizioni 449
+ Disordine dell'armata di Borbone, conte di
+ San Paolo in Lombardia 450
+ 1529 San Paolo coi duchi d'Urbino e di Milano
+ s'avvicina a Milano, ma si trova troppo
+ debole per attaccarlo 451
+ 21 giugno. San Paolo sorpreso a Landriano
+ è fatto prigioniere da Antonio di Leyva 453
+ 7 luglio. Luigia di Savoja e Margarita
+ d'Austria si riuniscono a Cambrai per
+ negoziare la pace 453
+ Francesco I cerca di persuadere agli alleati
+ che difenderà i loro interessi 455
+ Anche Clemente VII tenta d'ingannare Francesco I 456
+ Irritamento di Clemente VII contro i Veneziani,
+ il duca di Ferrara ed i Fiorentini 456
+ I progressi de' Turchi, e quelli dei
+ protestanti in Germania, fanno desiderare
+ la pace a Carlo V 458
+ 20 giugno. Trattato di pace e di alleanza
+ di Barcellona tra l'imperatore ed il papa 460
+ 10 gennajo. Ippolito de' Medici creato
+ cardinale, ed Alessandro disegnato capo
+ della casa de' Medici 460
+ 1529 5 agosto. Trattato di Cambrai, o delle dame,
+ tra Francesco I e Carlo V 461
+ Francesco I abbandona i Fiorentini ed i
+ Veneziani all'intera vendetta dell'imperatore 462
+ Sagrifica ugualmente i duchi di Milano e
+ Ferrara, gli Orsini e Fregosi, e tutti i
+ partigiani della casa Angioina nel regno
+ di Napoli 463
+ Carlo V in questo trattato guarentisce al
+ contrario gl'interessi di tutti i suoi alleati 464
+ Pel sagrificio de' suoi alleati Francesco I
+ ottiene condizioni più vantaggiose per
+ sè medesimo 465
+ Francesco I cerca fin all'ultimo d'ingannare
+ i Fiorentini 466
+ Carlo V manda a Barcellona Andrea Doria per
+ far passare le sue galere in Italia 467
+ 29 luglio. Carlo V s'imbarca a Barcellona, e
+ sbarca a Genova il 12 di agosto 468
+ Grossa armata dell'imperatore destinata a
+ dare esecuzione al trattato di pace 468
+ Gli alleati si pongono in istato di trattare
+ con lui colle armi alla mano 470
+ La guerra d'Ungheria ed il suo proprio
+ spossamento persuadono Carlo V a trattare
+ con loro 470
+ Egli esclude i soli Fiorentini dalla
+ pacificazione 471
+ Gli alleati schivano ogni battaglia
+ coll'imperatore, e continuano a difendersi 472
+ 1529 5 di novembre. Abboccamento del papa e
+ dell'imperatore a Bologna 473
+ 22 novembre. Francesco Sforza si reca pure
+ a Bologna per trattare 474
+ 23 di dicembre. Trattato di pace di Carlo
+ collo Sforza, ed onerose condizioni con
+ cui gli rende il ducato di Milano 474
+ 1529-1535 Sgraziato regno di Francesco Sforza, che
+ muore senza figli 476
+ 25 dicembre. Trattato di pace dell'imperatore
+ coi Veneziani 477
+ 1530 2 marzo. Alfonso d'Este si reca pure a Bologna
+ per trattare 478
+ 21 marzo. Il papa ed il duca di Ferrara si
+ assoggettano all'arbitramento della camera
+ imperiale 479
+ 1531 21 aprile. Sentenza di Carlo V, che accorda
+ alla casa d'Este Ferrara, come feudo della
+ Chiesa, e Modena e Reggio come feudi
+ dell'impero 480
+ 1530 25 marzo. Il marchesato di Mantova cambiato
+ in ducato a favore di Federico Gonzaga 482
+ Il duca Carlo III di Savoja si attacca
+ unicamente all'imperatore 482
+ Le repubbliche di Genova, Siena e Lucca si
+ assoggettano ad un'assoluta dipendenza
+ dall'imperatore 482
+ Tutte le armate di Carlo V, evacuando il
+ rimanente dell'Italia, riunisconsi intorno
+ a Firenze 484
+ 22 di febbrajo, 24 marzo. Carlo riceve a
+ Bologna dalle mani del papa le due corone
+ di Lombardia e dell'impero 484
+ 1530 Fin da quest'epoca la potenza di Carlo V fu
+ più assoluta in Italia che non era stata
+ quella di Carlo Magno e di Ottone 486
+ Gl'Italiani avevano cessato di esistere come
+ nazione indipendente 486
+ Aprile. Carlo V va in Germania, e lascia
+ l'Italia in ischiavitù 488
+
+FINE DELLA TAVOLA.
+
+
+
+
+
+Nota del Trascrittore
+
+Ortografia e punteggiatura originali sono state mantenute, correggendo
+senza annotazione minimi errori tipografici.
+
+
+
+
+
+End of the Project Gutenberg EBook of Storia delle repubbliche italiane dei
+secoli di mezzo, v. 15 (of 16), by J. C. L. Simondo Sismondi
+
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+Foundation as set forth in Section 3 below.
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+Section 2. Information about the Mission of Project Gutenberg-tm
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+Project Gutenberg-tm is synonymous with the free distribution of
+electronic works in formats readable by the widest variety of computers
+including obsolete, old, middle-aged and new computers. It exists
+because of the efforts of hundreds of volunteers and donations from
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+Volunteers and financial support to provide volunteers with the
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+To learn more about the Project Gutenberg Literary Archive Foundation
+and how your efforts and donations can help, see Sections 3 and 4
+and the Foundation information page at www.gutenberg.org
+
+
+Section 3. Information about the Project Gutenberg Literary Archive
+Foundation
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+The Project Gutenberg Literary Archive Foundation is a non profit
+501(c)(3) educational corporation organized under the laws of the
+state of Mississippi and granted tax exempt status by the Internal
+Revenue Service. The Foundation's EIN or federal tax identification
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+Literary Archive Foundation
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+Author: J. C. L. Simondo Sismondi
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+Release Date: December 5, 2013 [EBook #44364]
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+Produced by Claudio Paganelli, Carlo Traverso, Barbara
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+
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+</pre>
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+
+<div class="titlepage">
+<h1>
+<span class="g">STORIA</span><br />
+<span class="x-small">DELLE</span><br />
+<span class="small">REPUBBLICHE ITALIANE</span><br />
+<span class="xx-small">DEI</span><br />
+<span class="x-small g">SECOLI DI MEZZO</span>
+</h1>
+<p class="small">
+DI
+</p>
+
+<p>
+J. C. L. SIMONDO SISMONDI
+</p>
+
+<p>
+<span class="smcap small">delle Accademie italiana, di Wilna, di Cagliari,<br />
+dei Georgofili, di Ginevra ec.</span>
+</p>
+
+<p class="pad2">
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+</p>
+
+<hr class="minor pad2" />
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+</p>
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+</p>
+</div>
+
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+<hr />
+<p class="center x-large"><a href="#indice" id="indfront">INDICE</a></p>
+<hr />
+</div>
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+<div class="chapter">
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+<span class="pagenum"><a id="Page_3"></a>[3]</span>
+</p>
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+
+<h2 class="pad2">
+CAPITOLO CXIV.
+</h2>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+<i>Elezione e papato d'Adriano VI; sconfitta
+de' Francesi alla Bicocca; convenzione
+di Cremona, in forza della
+quale sgombrano l'Italia; i Veneziani
+si staccano dalla Francia; ingresso
+di Bonnivet in Lombardia; morte di
+Adriano VI.</i>
+</p>
+
+<p class="center">
+1521 = 1523.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+La guerra riaccesa in Italia dalla
+inconsiderata ambizione di Leon X doveva,
+a seconda de' suoi risultamenti,
+decidere se gl'Italiani rimarrebbero una
+nazione indipendente, o se caderebbero
+sotto il giogo di quegli stranieri ch'essi
+chiamavano barbari. Non trattavasi al
+presente della divisione di alcune province
+tra potentati che potevansi risguardare
+<span class="pagenum"><a id="Page_4"></a>[4]</span>
+come compatriotti, ma della intera
+nazione e della sua medesima esistenza.
+Nè i più grandi interessi della patria loro
+trattavansi oramai tra gl'Italiani; chè tutte
+le potenze d'Europa si occupavano della
+futura sua sorte; e le cagioni degli avvenimenti
+che cambiavano i destini dell'Italia
+dovevano cercarsi in lontani paesi.
+</p>
+
+<p>
+Poichè potenze così formidabili quali
+erano le monarchie di Francia, di Spagna,
+di Germania, d'Inghilterra erano
+entrate in campo, le piccole sovranità d'Italia
+sentirono la comparativa loro debolezza,
+la quale era smisuratamente cresciuta
+a cagione delle ruinose guerre che
+da oltre venticinque anni desolavano questa
+infelice contrada. Avevano tali guerre
+consumate tutte le sue ricchezze, e distrutti
+i mezzi di riproduzione in un
+paese in addietro il più fertile, in allora
+il più sgraziato dell'Europa: onde
+Venezia, Firenze, Siena e Lucca che
+conservavano tuttavia il nome di repubbliche;
+i duchi di Milano, di Savoja,
+di Ferrara, ed i marchesi di Mantova e
+di Monferrato che si chiamavano ancora
+sovrani, aspettavano tremanti che la loro
+sorte fosse decisa dalla politica, dai trattati,
+o dalle armi degli oltremontani.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_5"></a>[5]</span>
+Soltanto la sede pontificia si era innalzata
+in tempo del decadimento degli
+altri stati italiani. Le conquiste di Alessandro
+VI, di Giulio II e di Leon X avevano
+assoggettate ai pontefici province
+effettivamente indipendenti, sebbene di
+nome riconoscessero la supremazia della
+santa sede. Quando in appresso si trovarono
+aggiunte allo stato della Chiesa
+Parma, Piacenza, Modena e Reggio;
+quando in pari tempo il capo di questa
+Chiesa signoreggiava come assoluto padrone
+la repubblica fiorentina, i suoi
+stati sorpassarono di lunga mano in estensione,
+in popolazione ed in ricchezze quelli
+de' più potenti principi che l'Italia avesse
+veduto innalzarsi dal principio del
+<i>medio ævo</i>. I re di Napoli, i duchi di
+Milano, o la repubblica di Venezia, non
+avevano mai disposto di tante forze, principalmente
+quando si pongano in conto
+le grandissime entrate, che la camera
+apostolica sapeva ritrarre dalla superstizione
+de' popoli degli altri stati della
+Cristianità.
+</p>
+
+<p>
+Se Leon X alla profonda dissimulazione
+che lo faceva risguardare come un
+grande politico non avesse associata la
+prodigalità di principe nuovo e la inconsideratezza
+di un uomo dedito ai piaceri,
+<span class="pagenum"><a id="Page_6"></a>[6]</span>
+avrebbe facilmente potuto mantenere
+l'equilibrio tra le due potenze che si
+contendevano l'Europa; avrebbe fatta rispettare
+non solo la neutralità de' proprj
+stati, ma ancora di quegli altri che volontariamente
+si fossero posti sotto la sua
+protezione; e tutti i popoli d'Italia si sarebbero
+procacciato a gara questo vantaggio.
+I diversi avvenimenti d'una lunga
+contesa che doveva durare quanto il regno
+di Carlo V, gli avrebbero somministrate
+molte opportunità per rialzare l'indipendenza
+nazionale: egli non avrebbe avuto
+bisogno per essere veramente grande,
+che del sincero desiderio di voler il bene
+de' suoi compatriotti, inspirando loro fiducia
+nella sua buona fede. Ma Leon X
+per una giovanile ambizione, che non
+appoggiavasi a verun piano ben ragionato,
+e non era sostenuta da veruna idea
+che portasse l'impronto della vera grandezza,
+cooperò all'annientamento della
+libertà italiana, mentre lo scandaloso traffico
+delle indulgenze, cui si appigliò per
+supplire alle smoderate spese, scosse il
+trono pontificio, e staccò metà del Cristianesimo
+dall'ubbidienza fin allora renduta
+a' suoi predecessori.
+</p>
+
+<p>
+In tempo del suo regno e precisamente
+nel 1517, avea in Germania cominciato
+<span class="pagenum"><a id="Page_7"></a>[7]</span>
+la riforma colle prediche di Lutero. Ma
+sebbene questo coraggioso novatore fosse
+di già passato dall'attacco contro le indulgenze
+a dubitare dell'autorità del
+papa, a sovvertire tutta la disciplina ecclesiastica,
+e finalmente alle controversie
+intorno al medesimo domma, non aveva
+per anco tentato verun cambiamento nella
+esteriore forma del culto; i suoi settatori
+non formavano una nuova Chiesa, e non
+potevasi ancora fondatamente giudicare
+intorno alla estensione del pericolo che
+minacciava da questo canto la corte di
+Roma. Vero è che universale era il fermento
+di tutta la Germania. Presso i popoli
+settentrionali la religione associavasi
+agli affetti del cuore; si univa intimamente
+a tutto l'uomo; veniva esaminata
+dalla sua ragione, riscaldata dal suo amore,
+ed ammessa per norma delle sue
+azioni. Diversamente disposta rispetto alle
+idee religiose era la nazione italiana, la
+quale dopo avere ammesso l'intero sistema
+dei dommi della Chiesa, li riguardava
+come non soggetti ad ulteriore disamina,
+e mostrava il suo rispetto per la
+fede col non prendersene verun pensiero.
+Gli uomini di perduti costumi, siccome
+i più costumati, i più filosofi,
+come i più superstiziosi, non muovevano
+<span class="pagenum"><a id="Page_8"></a>[8]</span>
+mai dubbj intorno al complesso delle dottrine
+della Chiesa; ma d'altra parte pochissima
+cura si prendevano delle cose
+della fede, che non eccitava verun affetto
+nel loro cuore, e niente influiva
+sulle azioni della loro vita. La religione
+segregata affatto dal raziocinio, dalla sensibilità,
+dalla morale, dalla condotta, altro
+omai non era che un'abitudine dello
+spirito, che ordinava certe pratiche, e
+proscriveva certi pensieri.
+</p>
+
+<p>
+In fatti la riforma eccitò in Italia alquanto
+di maraviglia e d'inquietudine,
+ma niuna curiosità. Erano gl'Italiani accostumati
+a resistere al papa, a fargli la
+guerra, a sprezzare le sue scomuniche;
+sapevasi da molto tempo, che corrottissimi
+erano i costumi della sua corte,
+perfida la politica, e che le più odiose
+passioni potevano celarsi sotto il manto
+della religione. Il rimanente del clero
+non godeva in Italia le immunità e le
+ricchezze del clero della Germania: pure
+si era veduto commettere infami azioni;
+e perchè queste più non erano cagione
+di scandalo, l'accusa diretta contro di
+lui più non eccitava la sorpresa della novità.
+Coloro che volevano riformare la
+disciplina passavano per entusiasti, che
+si adiravano contro il corso ordinario
+<span class="pagenum"><a id="Page_9"></a>[9]</span>
+delle cose del mondo; coloro, che attaccavano
+la dottrina, passavano per insensati
+che sconvolgevano i fondamenti delle
+opinioni; imperciocchè quelle basi medesime
+che il pregiudizio ha stabilite, e
+che sottrae ad ogni esame, non sembrano
+agli uomini meno solide di quelle
+fondate dalla ragione. Mentre che nuove
+dottrine fermentavano in tutta l'Europa,
+verun Italiano non muoveva dubbj intorno
+a ciò che gli era stato dato a credere,
+e passò ancora lungo tempo prima
+che qualche opinione luterana valicasse
+le Alpi.
+</p>
+
+<p>
+Lo stesso Leon X morì prima d'essersi
+formato una giusta idea del pericolo
+ond'era minacciata la Chiesa romana per
+la sollevazione degli spiriti in Germania;
+ma la morte lo sottrasse altresì a difficoltà,
+di cui avrebbe assai più presto
+sentito il peso; ed erano quelle stesse che
+si era procacciate colle sue inconsiderate
+prodigalità. Non solo egli aveva dissipato
+il ragguardevole tesoro adunato da Giulio
+II, ed impegnate tutte le gioje e tutti
+gli effetti preziosi di san Pietro; ma aveva
+inoltre contratto un grosso debito, e venduti
+tanti nuovi impieghi che i soli loro
+salarj avevano accresciute di quaranta
+<span class="pagenum"><a id="Page_10"></a>[10]</span>
+mila ducati le annue spese delle Chiesa<a class="tag" id="tag1" href="#note1">[1]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Leon X sarebbesi trovato in grandissime
+difficoltà, dovendo continuare, senza
+avere danaro, la guerra da lui cominciata
+in Lombardia; ma i luogotenenti
+che lasciava morendo in sua vece, trovaronsi
+in una situazione ancora più difficile
+che la sua. I cardinali di Sion e
+de' Medici che avevano fin allora sostenuto
+il peso degli affari, si affrettarono
+di abbandonare l'armata, per passare a
+Roma onde assistere al conclave. Carlo V
+trovavasi abbastanza occupato dalla guerra
+che gli facevano i Francesi ne' Paesi
+Bassi; la Castiglia si era ribellata, ed i
+regni di Valenza e di Majorica erano
+desolati dalla guerra mossa ai nobili dalle
+comunità, talchè tutte le forze della Spagna
+venivano consumate da queste intestine
+discordie. La piccola armata che
+l'imperatore teneva in Lombardia non
+era pagata; essendosi fin allora fatta la
+guerra coi soli tesori della Chiesa; ed
+essendo questi mancati tutt'ad un tratto,
+Prospero Colonna ed il marchese di Pescara
+furono costretti di licenziare tutti
+i Tedeschi e tutti gli Svizzeri che tenevano
+<span class="pagenum"><a id="Page_11"></a>[11]</span>
+al loro soldo, ad eccezione di
+mille cinquecento uomini. Nello stesso
+tempo gli ausiliari fiorentini che non erano
+chiamati in questa guerra da un immediato
+interesse, e che ignoravano perfino
+se sarebbero o no gli alleati del
+futuro pontefice, tornarono in Toscana<a class="tag" id="tag2" href="#note2">[2]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Se dal canto suo il signore di Lautrec
+non fosse stato abbandonato a cagione
+della scandalosa negligenza di Francesco I,
+che d'altro non prendevasi pensiero che
+de' suoi piaceri e delle sue galanterie, e
+che non gli mandava danaro per pagare
+le truppe, avrebbe potuto facilmente ricuperare
+Milano e tutte le piazze che
+aveva perdute. Aveva ancora guarnigione
+ne' castelli di Milano, di Novara, di
+Trezzo e di Pizzighettone; comandava in
+Cremona, in Genova, in Alessandria, in
+Arona, ed in tutto il Lago Maggiore;
+ma senza danaro non poteva adunare fanteria.
+Poco conto poteva fare de' suoi uomini
+d'armi scoraggiati; e quando tentò
+di sorprendere la città di Parma, ove
+comandava lo storico Guicciardini, fu
+<span class="pagenum"><a id="Page_12"></a>[12]</span>
+respinto dalle sole compagnie della milizia<a class="tag" id="tag3" href="#note3">[3]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Intanto scoppiavano in ogni parte degli
+stati della Chiesa ammutinamenti o
+rivoluzioni. I piccoli principi, che Leon X
+aveva spogliati della loro sovranità, invocavano
+l'ajuto de' loro partigiani per riavere
+lo stato de' loro padri. Il duca di
+Urbino erasi collegato coi due fratelli
+Baglioni, ed avevano, a spese comuni,
+adunati in Ferrara dugento uomini d'armi,
+trecento cavaleggieri e tre mila fanti.
+Con questa piccola armata attraversarono
+senz'ostacolo la Romagna. Il duca d'Urbino
+fu ricevuto con entusiasmo dagli antichi
+suoi sudditi, e ricuperò senza sguainare
+la spada il ducato d'Urbino, mentre che
+il contado di Montefeltro, da Leon X
+ceduto ai Fiorentini, fu difeso dalle loro
+guarnigioni. Orazio e Malatesta, figliuoli
+di Giampaolo Baglioni, si presentarono
+ancor essi alle porte di Perugia. Vitello
+Vitelli, che ne aveva il comando, fece una
+breve resistenza; perciocchè essendo stato
+leggiermente ferito in un piede, colse
+avidamente questo pretesto per farsi portare
+<span class="pagenum"><a id="Page_13"></a>[13]</span>
+a Città di Castello sua patria, siccome
+colui che copertamente desiderava
+che i feudatarj della Chiesa ricuperassero
+l'antica indipendenza. Subito dopo la di
+lui partenza Siena capitolò, ed aprì le
+porte ai figli di Baglioni il 5 gennajo del
+1522. In pari tempo Sigismondo di Varano
+scacciava da Camerino Giammaria
+della stessa famiglia, cui Leone X aveva
+dato il titolo di duca di quel piccolo stato,
+e vi si stabiliva in sua vece<a class="tag" id="tag4" href="#note4">[4]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Gli emigrati di Todi vennero ricondotti
+in quella città a mano armata da
+Camillo Orsini. Il duca d'Urbino dopo
+di essersi occupato pochi giorni a ristabilire
+la propria autorità ne' suoi stati,
+volle altresì riporre in Siena i figli di
+Pandolfo Petrucci; ma fu respinto dall'attività
+in particolare de' Fiorentini,
+affezionati al cardinale de' Medici<a class="tag" id="tag5" href="#note5">[5]</a>.
+Nè forse questi non avrebbero schivata
+una rivoluzione nella loro patria se all'istante
+della morte di Leon X non avessero
+ordinato l'arresto nel palazzo pubblico
+<span class="pagenum"><a id="Page_14"></a>[14]</span>
+a tutti i cittadini più conosciuti pel
+loro attaccamento alla libertà<a class="tag" id="tag6" href="#note6">[6]</a>. Sigismondo
+Malatesta, figliuolo di Pandolfo,
+venne introdotto in Rimini dagli antichi
+partigiani di sua famiglia, e per poco
+tempo ricuperò una sovranità, di cui suo
+padre era stato privato vent'anni prima
+da Cesare Borgia<a class="tag" id="tag7" href="#note7">[7]</a>. Finalmente quello
+che più aveva sofferto dalla nimicizia,
+quello che più d'ogni altro doveva temere
+le ultime prosperità di Leone, Alfonso,
+duca di Ferrara, si affrettò di ricuperare
+tutto quanto aveva perduto. Era costui
+colpevole agli occhi del papa per avere
+pochi mesi prima impedita la conquista
+di Parma con un'ardita diversione. Perciò
+dopo i primi felici avvenimenti dell'armata
+di Prospero Colonna, una seconda
+armata pontificia era venuta ad
+attaccare Finale e san Felice, ed aveva in
+appresso occupato il Bondeno e saccheggiato;
+mentre che dalla banda della Romagna,
+gli agenti della Chiesa s'impadronivano
+di Lugo, di Bagnacavallo, di
+Cento e della Pieve; mentre i Fiorentini
+acquistavano la Garfagnana, e Francesco
+<span class="pagenum"><a id="Page_15"></a>[15]</span>
+Guicciardini entrava nel Frignano colle
+truppe modenesi. Alfonso, minacciato
+d'assedio nella sua stessa capitale, apparecchiavasi
+a vendere a carissimo prezzo
+la propria vita quand'ebbe la notizia
+della morte di Leone. Nell'entusiasmo
+della sua gioja fece coniare una moneta
+d'argento, nella quale vedevasi un pastore
+che strappava dalla bocca d'un leone
+un agnello, con questa leggenda presa
+dal libro dei re: <i>de ore leonis</i>. Egli in
+pochi giorni ricuperò il Bondeno, Finale,
+san Felice, il Frignano, la Garfagnana,
+Lugo, Bagnacavallo, e soltanto fu perdente
+sotto al Bondeno valorosamente difeso
+dai Bolognesi<a class="tag" id="tag8" href="#note8">[8]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Frattanto i cardinali, moltiplicati dalle
+promozioni di Leon X, erano entrati in
+conclave il 16 di novembre. Sapevasi essere
+divisi tra il partito imperiale ed il partito
+francese. L'ultimo avrebbe voluto portare
+sul trono pontificio il cardinale di Volterra,
+fratello di Piero Soderini, il quale era
+stato perpetuo gonfaloniere; e questi era
+il rivale più temuto da Giulio de' Medici,
+che rimasto alla testa delle creature di
+<span class="pagenum"><a id="Page_16"></a>[16]</span>
+suo cugino poteva disporre di sedici suffragi,
+cioè più di un terzo e meno della
+metà; perciocchè questa volta il conclave
+conteneva quaranta cardinali; e Giulio
+senz'essere abbastanza forte per farsi
+nominare, lo era bastantemente per l'esclusione
+d'ogni altro<a class="tag" id="tag9" href="#note9">[9]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il cardinale de' Medici aveva sperato
+di essere secondato da tutto il partito imperiale.
+Era stato il principale ed il più
+esperto ministro di suo cugino Leon X;
+anzi quello che lo aveva persuaso a fare
+alleanza coll'imperatore; i successi della
+guerra di Lombardia venivano in gran
+parte attribuiti ai suoi consiglj ed alla sua
+abilità; ed egli solo poteva aggiugnere alla
+potenza della Chiesa quella della repubblica
+fiorentina di cui era capo. Ma Giulio
+aveva nel sacro collegio e nel partito dell'impero
+un rivale, come lui militare
+prima di essere prelato, giovane come
+lui, e non meno di lui ambizioso; questi
+era Pompeo Colonna, il quale piuttosto
+che favorire il Medici parve apparecchiato
+a darsi al partito francese. Di già costui
+rappresentava ai suoi colleghi la vergogna
+di portare un bastardo sulla santa
+<span class="pagenum"><a id="Page_17"></a>[17]</span>
+sede; poichè Giuliano, fratello del <i>magnifico</i>,
+non era mai stato marito d'Antonia
+del Cittadino, dalla quale era nato
+Giulio il 26 maggio del 1478. Ricordava
+le crudeltà commesse da Leon X dopo
+scoperta la supposta congiura di Petrucci,
+e faceva sentire il pericolo di perpetuare
+la dignità pontificia nella stessa
+famiglia<a class="tag" id="tag10" href="#note10">[10]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Mentre i cardinali andavano opponendo
+l'intrigo all'intrigo, ogni mattina, come
+è l'usanza dei conclavi, procedevano ai
+voti intorno a qualche nuovo soggetto
+che loro si proponeva. Uno di loro, il
+giorno 9 di febbrajo, nominò il cardinale
+Adriano Florent, vescovo di Tortosa,
+Fiammingo, il quale era stato precettore
+di Carlo V, e che l'imperatore
+aveva ultimamente nominato governatore
+di Castiglia. Adriano nato in Utrecht il 7
+maggio del 1458 da padre fabbricatore di
+tappeti o di birra, non era mai venuto
+in Italia, e non sapeva la lingua italiana,
+non conosceva verun cardinale, aveva
+mostrato poco ingegno nell'amministrazione
+affidatagli dal suo illustre alunno,
+<span class="pagenum"><a id="Page_18"></a>[18]</span>
+e pareva esservi così poca apparenza per
+la sua elezione, che tutto lo squadrone
+del Medici (così veniva chiamato il suo
+partito) senza volerlo gli diede il suo
+voto. Il cardinale di san Sisto prese da
+ciò motivo per encomiarlo lungamente,
+e perchè i cardinali desideravano d'uscire
+di prigione, gli diedero i loro suffragi
+quasi senza riflettere, e lo nominarono
+così inconsideratamente, che non
+potendo in appresso giustificare innanzi
+a sè medesimi o agli altri la loro imprudenza,
+l'attribuirono a subita inspirazione
+dello Spirito Santo<a class="tag" id="tag11" href="#note11">[11]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Non fu che in sul declinare d'agosto che
+il nuovo pontefice, il quale prese il nome
+d'Adriano VI, arrivò in Italia per prendere
+possesso della tiara. Ne' primi nove
+mesi dell'anno la Chiesa fu amministrata
+a nome del sacro collegio de' cardinali
+da una signoria somigliante assai a quella
+delle antiche repubbliche toscane. Tiravansi
+<span class="pagenum"><a id="Page_19"></a>[19]</span>
+a sorte ogni mese tre priori tra i
+membri del sacro collegio, i quali formavano
+il governo. Ma questi prelati mal
+d'accordo fra di loro, ed ogni mese mutando
+sistema, non erano in istato di difendere
+il potere papale. Ad altro non
+pensarono che a guadagnare tempo ed a
+mantenere un'apparente pace, pel quale
+oggetto conchiusero un armistizio col duca
+d'Urbino, che pose fine alle rivoluzioni
+dell'Umbria<a class="tag" id="tag12" href="#note12">[12]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il cardinale de' Medici, umiliato dalla
+esclusione dal pontificato, e credendosi tradito
+dal partito imperiale, tornò per mare
+a Firenze, ove temeva di trovare compromessa
+la sua autorità; fece il suo ingresso
+il 21 di gennajo del 1522, portando
+il corrotto di suo cugino, e cogli
+indizj in fronte della tristezza e del sospetto<a class="tag" id="tag13" href="#note13">[13]</a>.
+In fatti i repubblicani di Firenze
+credevano giunto l'istante di ricuperare
+la libertà della loro patria; il signore
+di Lescuns loro prometteva l'appoggio
+del re di Francia; le sue truppe
+dovevano entrare in Toscana per la via
+della riviera di Genova, nello stesso tempo
+<span class="pagenum"><a id="Page_20"></a>[20]</span>
+che Renzo di Ceri vi giugnerebbe dalla
+banda di Siena. Il duca d'Urbino ed i
+Baglioni favorivano caldamente un progetto
+che doveva vendicarli dei Medici.
+In Firenze queste pratiche erano dirette
+da Giambattista Soderini, nipote del cardinale
+di Volterra, e del gonfaloniere
+perpetuo. Ingrossava il suo partito la società
+de' poeti e de' filosofi, che diede
+tanta celebrità agli Orti Rucellai, nei
+quali si adunava. Vi si contavano Luigi
+Alamanni, Zanobio Buondelmonti, Cosimo
+Rucellai, Alessandro de' Pazzi, Francesco
+e Jacopo Diaceto, e per ultimo
+Niccolò Macchiavelli che loro dedicò
+i suoi Discorsi sopra Tito Livio, e la
+sua arte della guerra. Educati ne' medesimi
+principj desideravano tutti la libertà
+di Firenze, ma non avevano verun
+odio personale contro il cardinale de'
+Medici, anzi accordavano che di tutta la
+sua famiglia era quello che si era più dolcemente
+e cittadinescamente comportato
+nella sua amministrazione, onde preferivano
+di ricuperare i loro diritti con un
+compromesso piuttosto che di strapparglieli
+colla forza<a class="tag" id="tag14" href="#note14">[14]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il cardinale de' Medici che conosceva
+<span class="pagenum"><a id="Page_21"></a>[21]</span>
+la propria debolezza, e la necessità di
+accarezzare i suoi avversarj, convenne
+che il supremo potere male s'accordava
+colle sue funzioni ecclesiastiche, e colla
+carriera che gli era aperta alla corte di
+Roma, dando voce d'essere apparecchiato
+a rinunciarlo. I giovani patrizj degli Orti
+Rucellai diedero facilmente fede alle speranze
+che loro dava il cardinale, ed invece
+d'agire contro di lui, si ristrinsero a
+meditare intorno alla migliore costituzione
+da darsi alla repubblica all'atto che si
+rinnoverebbe; fu questo l'argomento di
+tre opere politiche del Macchiavelli, di
+Zanobio Buondelmonti, e di Alessandro
+de' Pazzi, tutte dedicate al cardinale de'
+Medici<a class="tag" id="tag15" href="#note15">[15]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Frattanto il signore de Lescuns, troppo
+occupato in Lombardia, e lasciato dal re
+di Francia senza danaro, aveva abbandonato
+il progetto d'entrare in Toscana
+per lo stato di Genova. Renzo di Ceri
+si era ostinato nell'assedio del piccolo castello
+di Turrita nello stato di Siena, e
+non passò mai oltre. Il partito francese,
+ch'era quello della libertà, andava declinando
+in tutta l'Italia, onde il cardinale
+<span class="pagenum"><a id="Page_22"></a>[22]</span>
+de' Medici credette giunto il momento
+favorevole di trarre d'inganno coloro che
+avevano potuto lusingarsi ch'egli renderebbe
+alla sua patria la libertà. Fu arrestato
+un corriere francese mandato a
+Renzo di Ceri, dal quale il cardinale si
+procurò con un sacrilegio la manifestazione
+del suo segreto, mandandogli in prigione
+invece del confessore da lui domandato,
+una spia della polizia vestita
+da prete. E per tal modo venne in cognizione
+della corrispondenza di Giacomo
+di Diaceto con Renzo di Ceri. Giacomo,
+posto in prigione il 22 di maggio,
+e minacciato di tortura, confessò quello
+che ancora non si sapeva, d'avere voluto
+assassinare il cardinale perchè avesse ingannato
+i repubblicani con fallaci speranze.
+L'interrogatorio del prevenuto essendo
+stato differito di ventiquattr'ore, i
+di lui amici, Luigi Alamanni il poeta,
+e Zanobio Buondelmonti ebbero il tempo
+di salvarsi; ma un altro Luigi Alamanni
+subì l'ultimo supplicio con Jacopo di Diaceto
+il giorno 7 di luglio. I figli di Paolo
+Antonio Soderini dovettero fuggire, ed
+i loro beni furono sequestrati; mentre il
+loro zio, Pietro Soderini, ch'era stato
+gonfaloniere perpetuo, moriva in Roma
+il 14 di giugno, lasciando eterno desiderio
+<span class="pagenum"><a id="Page_23"></a>[23]</span>
+di sè presso tutte le persone dabbene<a class="tag" id="tag16" href="#note16">[16]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Le rivoluzioni degli stati della Chiesa
+e della Toscana erano opera degl'Italiani,
+ma l'influenza loro era limitatissima; per
+lo contrario quelle della Lombardia erano
+opera degli oltremontani, e da queste
+dipendevano non solo la futura sorte dell'Italia,
+ma ancora quella dell'Europa.
+Francesco I colla sua inconsiderata prodigalità
+aveva lasciato che si perdesse nel
+precedente anno lo stato di Milano, mentre
+il suo cancelliere Duprat aveva con
+nuove imposizioni, con intollerabili estorsioni
+e colla vendita de' beni della corona,
+raccolto assai più danaro che non sarebbe
+abbisognato per mantenere la più formidabile
+armata. Francesco tutt'inteso a'
+suoi amoreggiamenti ed alle feste che
+dava alle sue amiche, dissipava il danaro
+strappato a' suoi popoli, o lasciava che
+sua madre ne disponesse, compromettendo
+l'onore nazionale colle sconfitte delle sue
+armate, e col mancare a tutte le convenzioni
+fatte co' suoi alleati. Vantavasi
+<span class="pagenum"><a id="Page_24"></a>[24]</span>
+d'essere il primo re di Francia, che si
+fosse liberato dalla tutela de' suoi familiari,
+perchè disponeva solo, ed a voglia
+sua di tutti gli scrigni de' suoi sudditi,
+mentre che prima di lui le domestiche
+spese de' suoi predecessori erano a carico
+de' beni della corona, ch'essi non
+si facevano lecito d'impegnare, concorrendo
+liberamente alle spese della guerra
+i tre ordini dello stato. Ma il vescovo di
+Beucaire non dubitò di dire che Francesco
+cambiò la libertà francese in una
+miserabile schiavitù; e le sciagure provocate
+sul di lui regno mostrano abbastanza
+che colla libertà de' suoi sudditi
+sagrificò pure la personale sua gloria ai
+suoi capriccj<a class="tag" id="tag17" href="#note17">[17]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La gloria nazionale era stata pure sagrificata
+in altra maniera da lui e da' suoi
+predecessori all'ingrandimento della sua
+autorità o di quella de' gentiluomini. Era
+stato severamente vietato l'uso delle armi
+al terzo stato, onde tenerlo in una
+assoluta dipendenza dai suoi padroni: erasi
+con ciò renduto vile ed incapace di servire
+nelle armate, di modo che era cosa
+<span class="pagenum"><a id="Page_25"></a>[25]</span>
+maravigliosa il vedere una delle più valorose
+nazioni dell'Europa ridotta a non
+avere fanteria nazionale. I suoi re erano
+forzati di ricorrere agli Svizzeri per tutte
+le loro guerre, perchè, ad eccezione degli
+uomini d'armi tutti presi tra la nobiltà,
+la Francia non aveva soldati. La Svizzera,
+che non contava l'ottava parte della popolazione
+della Francia, le somministrava i
+suoi battaglioni; ma per ottenerli, bisognava
+che i Francesi si ponessero in balìa della venalità,
+dell'orgoglio, dell'incostanza di que'
+montanari, renduti arroganti dal vedersi accarezzati
+da tutti i sovrani. Francesco I, che
+di fresco aveva perduto Milano per la loro
+mala fede, fu ridotto a mercanteggiare separatamente
+con ogni cantone, e profondere
+doni tra i loro magistrati, a promettere pensioni
+agli uomini che avevano fra loro maggiore
+riputazione, e ad inghiottire senza
+lagnarsene la loro arroganza. A questo prezzo
+Renato, bastardo di Savoja, gran maestro
+di Francia, e Galeazzo di Sanseverino,
+grande scudiere, persuasero nella primavera
+del 1522 circa due mila Svizzeri
+a passare il san Bernardo ed il san Gottardo
+per iscendere in Italia<a class="tag" id="tag18" href="#note18">[18]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_26"></a>[26]</span>
+</p>
+
+<p>
+Dal canto suo il Lautrec adunò la cavalleria
+francese dispersa nella pianura
+lombarda; la riunì presso Cremona all'armata
+veneziana comandata da Andrea
+Gritti e da Teodoro Trivulzio; poi andò
+ad unirsi agli Svizzeri, ed il primo giorno
+di marzo passò l'Adda per venire ad
+accamparsi con tutta la sua armata due
+sole miglia lontano da Milano<a class="tag" id="tag19" href="#note19">[19]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Prospero Colonna difendeva questa città
+con Alfonso d'Avalos, marchese di Pescara.
+Il cancelliere del ducato, Girolamo
+Moroni, vi teneva la rappresentanza del
+suo signore, che per anco non aveva potuto
+fare il suo ingresso nella capitale.
+Esortava i Milanesi a conservare la loro
+indipendenza; loro mostrava i pericoli
+delle vendette de' Francesi; e per aggiugnere
+inoltre un sentimento religioso all'amore
+della patria, aveva persuaso un
+eloquente monaco dell'ordine di sant'Agostino,
+Andrea Barbato, a riscaldare lo
+zelo de' Milanesi con una serie di sermoni
+contro i barbari<a class="tag" id="tag20" href="#note20">[20]</a>. Con tale pratica
+<span class="pagenum"><a id="Page_27"></a>[27]</span>
+ottenne il Moroni dai suoi compatriotti
+volontarie contribuzioni abbastanza
+copiose per assoldare dieci mila Tedeschi.
+Girolamo Adorno, e Giorgio Frundsberg
+ne condussero cinque mila con tanta
+rapidità a traverso alla Valtellina ed al
+Bergamasco, che entrarono in Milano
+prima che arrivassero i Francesi; gli altri
+vi furono condotti alquanto più tardi
+dallo stesso Francesco Sforza<a class="tag" id="tag21" href="#note21">[21]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dall'altra parte l'armata francese aveva
+ancor essa ricevuto un inaspettato rinforzo,
+essendo stata raggiunta da Giovanni
+de' Medici, che le condusse a Cassano
+tre mila pedoni e dugento cavalli.
+Queste truppe avevano bandiere nere in
+segno di corrotto per la morte di papa
+Leon X, ond'ebbero poi il nome di
+Bande Nere; nome che in appresso esse
+rendettero famoso rivendicando la gloria
+della fanteria italiana. Queste Bande avevano
+fino a tale epoca combattuto nell'armata
+della lega; ma trovandosi Giovanni
+de' Medici in libertà per la morte di
+Leon X, le aveva condotte ai servigj della
+Francia, che gli aveva offerte migliori
+<span class="pagenum"><a id="Page_28"></a>[28]</span>
+condizioni<a class="tag" id="tag22" href="#note22">[22]</a>. Circa lo stesso tempo, un
+colpo di colombrina, che alcuni pretesero
+essere stato diretto dallo stesso Prospero
+Colonna, uccise Marcantonio Colonna,
+suo nipote, che serviva nell'armata francese,
+e Camillo, figliuolo del maresciallo
+Gian Giacopo Trivulzio. Il cadavere del
+primo fu mandato in Milano allo zio,
+che fu estremamente afflitto per avere veduto
+cadere tra le file nemiche un nipote
+che grandemente amava<a class="tag" id="tag23" href="#note23">[23]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Prospero Colonna ed il Pescara avevano
+approfittato della lentezza de' Francesi
+per riparare tutte le fortificazioni di
+Milano, e per circondare il castello con
+una circonvallazione, che non permettesse
+a Lautrec di soccorrere la guarnigione
+assediata. Questi, prevenuto ne' suoi progetti,
+non aveva avuto che il debole compenso
+della presa di Novara; in appresso
+aveva attaccato Pavia, difesa dal marchese
+di Mantova; ma fu forzato ad abbandonarne
+l'assedio, vedendo avvicinarsi
+coll'armata imperiale Prospero Colonna.
+Finalmente erasi diretto per la via di
+Landriano alla volta di Monza, onde accostarsi
+<span class="pagenum"><a id="Page_29"></a>[29]</span>
+ad Arona, ove sapeva trovarsi il
+danaro mandatogli dalla Francia per pagare
+le sue truppe<a class="tag" id="tag24" href="#note24">[24]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Sapevano gli Svizzeri che il danaro
+destinato pel loro soldo era stato condotto
+ad Arona, sul lago Maggiore, e che
+Anchise Visconti, che occupava Busto con
+un corpo di truppe milanesi, impediva
+al convoglio di venire fino all'armata.
+Perciò facevano calde istanze al Lautrec
+di forzare il passo fino al lago Maggiore
+onde far loro avere il danaro, mentre
+Andrea Gritti, generale de' Veneziani,
+protestava dal canto suo che non si allontanerebbe
+cotanto dai confini della sua
+repubblica, e che, se gli Svizzeri prendevano
+la strada del lago Maggiore, egli prenderebbe
+quella di Verona<a class="tag" id="tag25" href="#note25">[25]</a>. Desiderava
+il Lautrec di calmare l'impazienza degli
+Svizzeri: ma l'armata imperiale soffriva
+ancora più che la sua per mancamento
+di danaro e di vittovaglie; e di già intere
+compagnie di disertori avevano abbandonate
+le insegne del Colonna per
+<span class="pagenum"><a id="Page_30"></a>[30]</span>
+porsi sotto quelle di Lautrec; onde questi
+sperava, tenendo la campagna ancora
+qualche tempo, di disperdere l'armata
+nemica<a class="tag" id="tag26" href="#note26">[26]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma gli Svizzeri, entrando in campagna,
+si erano ripromessi più rapidi successi,
+ed il saccheggio delle più ricche città
+della Lombardia. Di più terre da loro attaccate,
+la sola città di Novara era venuta
+in loro potere, ed era stata da loro
+barbaramente saccheggiata. Avevano sofferto
+assai sotto Pavia, ove continue piogge
+avevano impedita la condotta delle vittovaglie.
+Mostravansi annojati d'una guerra di
+posizioni e di marcie, ed accostumati come
+erano a far tutto cedere ai loro capriccj,
+si adunarono intorno alla tenda di Lautrec
+per domandare con altissime grida
+o la battaglia o il loro congedo<a class="tag" id="tag27" href="#note27">[27]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il Lautrec e tutti i generali francesi
+impiegarono inutilmente il loro credito
+presso gli Svizzeri, per persuaderli a confidare
+ne' loro capi, ad approfittare dei
+<span class="pagenum"><a id="Page_31"></a>[31]</span>
+patimenti del nemico, ad aspettare se
+non altro pochissimi giorni, ne' quali il
+generale francese, con un nuovo movimento,
+forzerebbe Prospero Colonna a
+mutare posizione: tutto fu inutile, e gli
+Svizzeri risposero a tutti i ragionamenti
+degli ufficiali dell'armata con una sola
+voce: <i>domani, o il congedo, o la battaglia</i><a class="tag" id="tag28" href="#note28">[28]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Lautrec, prima di cedere, incaricò Crequì,
+signore di Pontdormì, di andare a
+riconoscere il nemico con quattrocento
+uomini d'armi e sei mila Svizzeri. Prospero
+Colonna si era accampato alla Bicocca,
+casa di campagna di un signore
+milanese, lontana tre in quattro miglia da
+Milano. Una strada, più bassa de' fondi
+laterali, gli teneva luogo di fossa; ed egli
+ne aveva coperti gli orli con artiglieria
+e con archibugeri; a destra ed a manca
+il suo campo era chiuso da due canali
+d'acqua corrente destinata all'irrigazione;
+ed a non molta distanza dietro al campo
+uno de' canali era attraversato da un ponte
+di pietra. Crequì, dopo avere esaminata
+questa posizione, riferì al generale francese
+<span class="pagenum"><a id="Page_32"></a>[32]</span>
+che riuscirebbe difficilissimo il forzarla;
+onde il consiglio di guerra tentò
+nuovamente di persuadere gli Svizzeri a
+rinunciare ad una battaglia che doveva
+avere un'infelice riuscita. Risposero questi,
+che attaccherebbero di fronte la linea
+del nemico e che colle loro picche
+e colle alabarde s'impadronirebbero di
+quelle batterie credute tanto formidabili.
+Dichiararono in pari tempo che
+domani si metterebbero in cammino per
+tornare nei loro paese ove non fossero
+condotti alla battaglia. Il solo Pietro Navarro
+propose di far morire i più sediziosi e
+di ridurre così gli altri all'ubbidienza; ma
+gli altri generali e lo stesso Lautrec, che
+conoscevano gli Svizzeri, e che si sentivano
+assolutamente tra le loro mani, preferirono
+la dubbiosa sorte d'una battaglia
+alla certezza d'una sconfitta, necessaria
+conseguenza della partenza di tutta la
+loro fanteria; e sebbene vivamente sentissero
+l'imprudenza che stavano per commettere,
+nondimeno ordinarono alle loro
+truppe di apparecchiarsi per combattere
+nel susseguente giorno<a class="tag" id="tag29" href="#note29">[29]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_33"></a>[33]</span>
+</p>
+
+<p>
+In fatti il Lautrec sortì da Monza la
+mattina del 29 aprile, giorno di <i>Quasimodo</i>,
+e marciò alla volta della Bicocca.
+A seconda della loro domanda aveva incaricati
+otto mila Svizzeri del principale
+attacco sulla fronte del nemico; Montmorencì
+col conte di Montforte, i signori
+di Miolans, di Granville, d'Auchì, di
+Launai e molti altri marciavano a piedi
+alla loro testa. Giovanni de' Medici aveva
+avuto ordine di celare il loro avanzamento,
+tenendo occupato il nemico colle
+evoluzioni della sua cavalleria e della sua
+fanteria leggiere. Lescuns, maresciallo di
+Foix, con trecento lance ed una parte
+dell'infanteria doveva girare intorno alla
+sinistra dell'armata imperiale, passare il
+ponte di pietra ch'era stato riconosciuto,
+e piombare alle spalle di Prospero Colonna,
+ove stava di guardia Francesco Sforza colle
+milizie milanesi uscite di città, per prender
+parte nella battaglia; il Lautrec col
+restante della cavalleria e della fanteria
+francese doveva piegare a destra; e per
+penetrare nel campo nemico aveva fatto
+prendere ai suoi soldati la croce rossa,
+che portavano gl'Imperiali, invece della
+bianca che portavano i Francesi; poichè
+non si costumavano ancora gli uniformi.
+L'armata veneziana formava la retroguardia
+<span class="pagenum"><a id="Page_34"></a>[34]</span>
+e non era chiamata a prendere immediatamente
+parte nella battaglia<a class="tag" id="tag30" href="#note30">[30]</a>.
+</p>
+
+<p>
+I varj corpi dell'armata francese, non
+avendo un eguale spazio da percorrere,
+non potevano giugnere alla rispettiva posizione
+nello stesso tempo: onde il Montmorencì,
+giunto a poca distanza dagl'imperiali,
+ordinò agli Svizzeri di trattenersi
+per dare tempo al maresciallo di Foix di
+fare il giro che gli era stato ordinato.
+Ma gli Svizzeri, pieni di disprezzo pei
+loro nemici, e volendo avere soli l'onore
+della vittoria, mai non vollero ubbidire,
+continuando ad avanzarsi di fronte al
+nemico, ove trovavansi Giorgio di Frundsberg
+colla fanteria tedesca ed il marchese
+di Pescara colla fanteria spagnuola.
+Questi aveva insegnato ai suoi fucilieri
+a fare un continuo fuoco, loro facendo
+ricaricare il fucile stando in ginocchio,
+mentre che la linea di dietro tirava. L'attacco
+degli Svizzeri fu ricevuto con un
+fuoco così sostenuto, tanto dei fucilieri,
+che delle batterie, ch'erano caduti
+<span class="pagenum"><a id="Page_35"></a>[35]</span>
+morti più di mille Svizzeri prima ch'essi
+giugnessero alla strada bassa, la quale fu da
+loro trovata assai più profonda che non credevano,
+conciossiachè, scesi nella medesima,
+potevano a stento colla punta delle loro
+picche ferire i landsknecht che ne custodivano
+gli orli. Ventidue de' loro capitani
+e più di tre mila soldati furono uccisi
+in questo sciagurato attacco, senza quasi
+potere offendere il nemico. All'ultimo si
+ritirarono in buon ordine, riconducendo
+i quattordici pezzi d'artiglieria che loro
+erano stati dati; ma disprezzando anche in
+sul finire del combattimento, siccome avevano
+fatto in principio, gli ordini dei loro
+capi, non vollero trattenersi in faccia al
+campo di battaglia in aspetto minaccioso
+per assecondare gli attacchi del maresciallo
+di Foix e di Lautrec, che non erano giunti
+a portata del nemico che quando gli Svizzeri
+si erano di già ritirati<a class="tag" id="tag31" href="#note31">[31]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il Maresciallo di Foix, che gl'imperiali
+avevano veduto avanzare sulla loro sinistra,
+e che sospettavano aver presa la
+<span class="pagenum"><a id="Page_36"></a>[36]</span>
+strada di Milano, era finalmente giunto al
+ponte di pietra che attraversava il canale;
+era entrato nella posizione di Prospero
+Colonna, aveva rovesciati i Milanesi di
+Francesco Sforza ed avrebbe guadagnata
+la battaglia se fosse stato seguito dalla
+sua fanteria, o se gli Svizzeri, rinnovando
+il loro attacco, avessero impedito a Prospero
+Colonna di condurre tutti i suoi
+landsknecht ed i fanti spagnuoli contro
+di lui. Il Lautrec, dopo d'avere posti in
+fuga sulla diritta i cavalli di Girolamo
+Adorno, calcolava che i suoi cavalieri
+entrerebbero assieme con loro nel campo
+nemico, ove li farebbe ricevere la croce
+rossa che portavano; ma Prospero Colonna,
+di ciò prevenuto, aveva ordinato ai
+suoi soldati di porsi in sul capo una frasca;
+sicchè, riconoscendo i nemici, gli
+fu facile di tenerli fuori de' suoi alloggiamenti<a class="tag" id="tag32" href="#note32">[32]</a>.
+</p>
+
+<p>
+I tre corpi dell'armata francese essendo
+stati tutti respinti, questa ritirossi
+in buon ordine, coperta dalle bande nere
+di Giovanni de' Medici, e protetta dall'armata
+veneziana, che non aveva combattuto.
+Il Pescara voleva inseguirla, ma Prospero
+<span class="pagenum"><a id="Page_37"></a>[37]</span>
+Colonna vi si ricusò perentoriamente,
+perchè un movimento sedizioso tra
+i suoi landsknecht che in premio dell'ottenuta
+vittoria domandavano doppia paga,
+poteva rendere per lui pericolosa una
+nuova azione. Gli Svizzeri lo liberarono
+bentosto da ogni timore, essendosi ritirati
+a Monza con tutta la loro artiglieria
+ed i loro equipaggi. All'indomani Lautrec
+avviossi verso Trezzo e passò l'Adda;
+colà più non gli fu possibile di trattenere
+gli Svizzeri al tutto determinati
+di tornare ne' loro paesi. Dopo averli
+inutilmente eccitati a rimanere, affidò a
+suo fratello Lescuns, maresciallo di Foix,
+il comando degli uomini d'armi francesi, e
+la difesa delle terre che la Francia possedeva
+ancora in Lombardia; si congedò da
+Andrea Gritti, che coll'armata veneziana
+prese a coprire i confini della repubblica;
+e, fermo nella risoluzione di volersi
+personalmente giustificare innanzi al re,
+accompagnò gli Svizzeri, che rientravano
+ne' loro paesi attraversando il territorio
+bergamasco, e passò alla corte di Francia<a class="tag" id="tag33" href="#note33">[33]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_38"></a>[38]</span>
+</p>
+
+<p>
+Il Lautrec era fratello di madama di
+Chateaubriand, amante del re; e questa era
+la cagione della grandezza di lui, e di quella
+di Lescuns e di Lesparre di lui fratelli, uno
+dei quali perdette il Milanese e l'altro la
+Navarra. Pure Francesco I rimproverò al
+maresciallo di Lautrec le sue perdite. Rispose
+questi d'avere prevenuta S. M. che
+non potrebbe difendere il Milanese senza
+danaro; che gli uomini d'armi avevano
+servito diciotto mesi senza soldo; che gli
+Svizzeri non gli avevano imposta la legge,
+e non l'avevano finalmente costretto a
+combattere alla Bicocca che per non essere
+stati pagati. Francesco I maravigliando
+dimandò cosa fosse accaduto dei quattrocento
+mila scudi che gli aveva mandati.
+Confessò Semblanzai d'avere avuto ordine
+di mandarli, ma di esserne stato in
+seguito impedito da Luigia di Savoja,
+madre del re, che aveva il titolo di reggente
+di Francia. Questa, gelosa di Lautrec,
+e volendo che andasse a male la
+di lui spedizione, si era fatto dare quel
+danaro che diceva a sè dovuto. L'onore
+della madre del re veniva compromesso
+dalla pubblica processura di Semblanzai.
+Il cancelliere di Francia Duprat, per salvare
+<span class="pagenum"><a id="Page_39"></a>[39]</span>
+la madre del re e per perdere il sovraintendente,
+suo nemico, lo fece giudicare
+da alcuni commissarj, e strascinare
+al supplicio in età di sessantadue anni pel
+solo delitto d'avere ubbidito alla madre
+del re, che nè pure fu interpellata in
+questa causa<a class="tag" id="tag34" href="#note34">[34]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il maresciallo di Foix Lescuns non difese
+lungamente ciò che ancora possedevano i
+Francesi in Lombardia. Sei compagnie di
+uomini d'armi, che aveva posti in Lodi
+sotto gli ordini di Federico da Bozzolo e
+di Bonneval, vi si lasciarono sorprendere
+e far prigionieri, mentre che la città venne
+saccheggiata dagl'imperiali<a class="tag" id="tag35" href="#note35">[35]</a>. Pizzighettone,
+che poteva lungamente resistere e
+che tenevasi tra le migliori fortezze d'Italia,
+capitolò alle prime minacce fattegli
+dal marchese di Pescara. Finalmente in
+Cremona, dove si era ritirato il maresciallo
+di Foix, sollevaronsi le truppe di
+Giovanni de' Medici chiedendo il loro
+soldo, drizzarono la loro artiglieria contro
+i Francesi, e minacciarono di consegnare
+<span class="pagenum"><a id="Page_40"></a>[40]</span>
+agl'Imperiali una porta della
+città. Lescuns cercò di soddisfarle, prendendo
+a prestito il vasellame di tutti i
+suoi amici e distribuendolo ai soldati; ma
+sentì l'impossibilità di sostenersi più lungamente
+in Italia, e propose a Prospero
+Colonna una capitolazione che fu subito
+accettata. Convenne di evacuare non solo
+Cremona, ma tutta la Lombardia, ad eccezione
+dei tre castelli di Novara, Milano
+e Cremona, se prima che passassero
+quaranta giorni una nuova armata francese
+non forzava il passaggio del Po, o
+non occupava una delle grandi città di
+Lombardia. Fino allo spirare del termine
+stabilito dalla capitolazione, che fu sottoscritta
+il 26 di maggio, le ostilità dovevano
+cessare intorno a Cremona, dovevano essere
+somministrate le vittovaglie all'armata
+francese. Ma perchè passarono i quaranta
+giorni senza che il re potesse mandare soccorsi
+al maresciallo di Foix, questi evacuò
+la Lombardia, ad eccezione dei tre castelli
+eccepiti dalla capitolazione, e ricondusse
+la sua armata in Francia<a class="tag" id="tag36" href="#note36">[36]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_41"></a>[41]</span>
+</p>
+
+<p>
+Uno de' motivi che determinarono Prospero
+Colonna ad accordare ai Francesi
+la capitolazione di Cremona, fu il desiderio
+di trovarsi in libertà per attaccare
+Genova. Finchè i Francesi avevano in
+mano quella città, egli non risguardava
+come sicura la conquista della Lombardia.
+Vero è che la dolcezza di Ottaviano
+Fregoso, luogotenente del re, aveva accostumati
+i cittadini ad un giogo straniero,
+di modo che Antoniotto e Girolamo
+Adorno, che seguivano il campo
+imperiale e che si lusingavano di sollevare
+la loro fazione colla promessa di tornare
+alla repubblica l'antica libertà, non cagionarono,
+avvicinandosi a Genova, verun
+movimento negli abitanti. Pure i generali
+imperiali, senza perdere un solo
+istante, avevano approfittato della capitolazione
+di Cremona. Prospero Colonna
+era entrato coi landsknecht nella Valle
+di Bisagno, ed il marchese di Pescara
+in quella della Polsevera. Non trovavansi
+in Genova che due mila soldati, cui era
+venuto ad aggiugnersi da Marsiglia Pietro
+Navarro, e perchè i Genovesi non volevano
+nè sollevarsi contro Ottaviano Fregoso,
+nè armarsi per difenderne l'autorità,
+ogni resistenza pareva impossibile.
+Dodici ufficiali della balìa furono incaricati
+<span class="pagenum"><a id="Page_42"></a>[42]</span>
+di trattare una capitolazione. Ma nel
+tempo che questi trattavano, e che la
+promessa della sospensione delle ostilità
+rendeva le guardie più negligenti, alcuni
+soldati spagnuoli si avvidero che una
+breccia delle mura non era difesa; essi
+se ne impadronirono e vi chiamarono i
+loro commilitoni. Per tal modo l'accidente
+diede Genova in mano ai nemici
+il 30 di maggio, senza che i generali ne
+avessero ordinato l'assalto. La città fu presa,
+e gli abitanti, che non avevano voluto
+difendersi, furono saccheggiati, senza distinzione
+di partito, con estrema barbarie.
+Pietro Navarro ed Ottaviano Fregoso
+rimasero prigionieri, e molti altri ufficiali
+fuggirono per mare. Quella città, in altri
+tempi la più commerciante e la più ricca
+dell'Italia, fu ruinata e ridotta ad una
+assoluta dipendenza dagli stranieri; ma
+nello stesso tempo riconobbe per doge
+Antoniotto Adorno<a class="tag" id="tag37" href="#note37">[37]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_43"></a>[43]</span>
+</p>
+
+<p>
+Francesco I, per soccorrere Cremona
+o Genova, aveva bensì fatte passare le
+Alpi al duca Claudio di Longueville con
+quattrocento uomini d'armi e sei mila
+fanti; ma questi, arrivato a Villanuova di
+Asti, ebbe la notizia dell'occupazione di
+Genova, e non trovandosi abbastanza forte
+per dare battaglia all'armata imperiale, o
+per istornare la convenzione di Cremona,
+ebbe ordine dal re di ritirarsi; ed i
+Francesi abbandonarono per quest'anno
+ogni loro progetto sull'Italia, tanto più che
+dovevano difendersi contro l'aggressione
+inaspettata d'Enrico VIII, che il 29 di
+maggio aveva dichiarata la guerra alla
+Francia, facendo in pari tempo sbarcare
+a Calais il conte di Surrei con sedici
+mila uomini, per secondare l'armata di
+Carlo V in Fiandra<a class="tag" id="tag38" href="#note38">[38]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La cacciata de' Francesi non apportò
+verun sollievo ai popoli d'Italia oppressi
+dalla guerra. L'armata di Prospero Colonna
+non riceveva verun sussidio nè da
+Carlo V, nè dal regno di Napoli: ed i
+soldati tedeschi e spagnuoli vivevano a
+discrezione nel Milanese. Ogni giorno i
+generali angustiavano le città con inaudite
+<span class="pagenum"><a id="Page_44"></a>[44]</span>
+contribuzioni o con prestiti forzati; il
+più piccolo ufficiale, posto con un distaccamento
+in un villaggio, credevasi autorizzato
+ad inventare una nuova tassa;
+tutto si riportava alla decisione della violenza
+militare, e l'ubbidienza si cimentava
+con crudeli supplicj dettati dal capriccio
+de' soldati spagnuoli<a class="tag" id="tag39" href="#note39">[39]</a>. Omai il
+Milanese era così ruinato che più alimentare
+non poteva le truppe necessarie alla
+sua difesa. Il marchese di Pescara le acquartierò
+negli stati della Chiesa, loro permettendo
+di vivervi a discrezione, malgrado la
+stretta alleanza dei papa coll'imperatore.
+Carlo di Lannoi, nuovo vicerè di Napoli,
+di concerto con don Giovanni Manuel,
+ambasciatore dell'imperatore a Roma,
+tassò nello stesso tempo gli stati indipendenti
+dell'Italia, per far loro mantenere
+l'armata imperiale. Obbligarono il ducato
+di Milano a pagar loro venti mila ducati
+al mese, Firenze quindici mila, Genova
+otto mila, Siena cinque mila, e Lucca
+quattro mila. Dovettero pure pagare una
+contribuzione i marchesi di Monferrato
+e di Saluzzo: e, malgrado le loro rimostranze,
+tutti questi stati sovrani dovettero
+<span class="pagenum"><a id="Page_45"></a>[45]</span>
+assoggettarsi agli ordini che loro davano
+subalterni ministri<a class="tag" id="tag40" href="#note40">[40]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Lusingavansi gl'Italiani che giugnendo
+Adriano VI a Roma, arrecherebbe qualche
+sollievo alle loro miserie; ma il nuovo
+papa erasi di già trattenuto sei mesi
+in Ispagna dopo ricevuta la notizia della
+sua elezione, e non apparecchiavasi ancora
+alla partenza: e ciò che in ultimo
+lo persuase a porsi in viaggio, fu precisamente
+la circostanza cui fin allora
+erasi attribuito ogni suo ritardo. Sapevasi
+che Carlo V, che ancora trovavasi
+in Fiandra, annunciava di voler passare
+in Ispagna, e credevasi che Adriano, che
+era stato suo precettore, indi suo ministro,
+volesse conferire con lui prima di venire
+in Italia a prendere le redini della propria
+sovranità. Ma Adriano aveva fermamente
+stabilito d'agire qual comune padre
+de' fedeli, ed egli si era intimamente
+persuaso che il suo dovere lo chiamava
+prima di tutto a ristabilire la pace nella
+Cristianità, e che doveva far tacere la
+sua parzialità per Carlo V, se voleva che
+Francesco I l'accettasse per mediatore.
+Aveva scritto a quest'ultimo, a Luigia di
+Savoja di lui madre, alla duchessa d'Alenzon
+<span class="pagenum"><a id="Page_46"></a>[46]</span>
+di lui sorella<a class="tag" id="tag41" href="#note41">[41]</a>, per incoraggiarli ad
+adottare sentimenti di pace, promettendo
+loro la sua benevolenza. Stimò che
+aspettando Carlo V a Barcellona, siccome
+quegli gliene faceva istanza, avrebbe
+rendute sospette le sue parole; e quando
+seppe che Carlo, dopo avere fatta una
+visita ad Enrico VIII per tenerlo costante
+nella sua alleanza, era sbarcato a Villaviciosa,
+nelle Asturie, si affrettò di partire
+il 4 di agosto dalle coste della Spagna;
+e dopo avere dato fondo a Genova,
+indi a Livorno, fece il suo ingresso in
+Roma il giorno 29 dello stesso mese<a class="tag" id="tag42" href="#note42">[42]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Adriano VI aveva le virtù ed il sapere
+di un monaco, ed andava debitore della
+sua celebrità e della sua grandezza ai sorprendenti
+progressi che aveva fatti nello
+studio della teologia e della filosofia scolastica.
+Era di buona fede, zelante, temperato,
+umile, nemico del fasto, della
+simonia e della corruzione della corte di
+Roma. Ma bentosto agli occhi de' Romani
+parve un barbaro, straniero affatto
+<span class="pagenum"><a id="Page_47"></a>[47]</span>
+alle loro arti, ai loro costumi, alla loro
+politica, siccome al loro linguaggio. Leone
+X aveva raccolti nella sua corte i principali
+poeti del secolo; Adriano, invece
+di accordar loro il suo favore, li risguardava
+quali profani imitatori de' gentili,
+che macchiavano il Cristianesimo. Quando
+gli fu mostrato il Laocoonte del Belvedere,
+siccome il più bel monumento
+delle antiche arti, ne torse gli occhi con
+orrore, gridando «questi sono idoli dei
+pagani!» Cominciavasi a temere, che,
+come narrasi di san Gregorio, ordinasse
+un giorno di far calce per il tempio di
+san Pietro con tutte quelle statue, ultimo
+monumento della gloria e della grandezza
+romana<a class="tag" id="tag43" href="#note43">[43]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Le eresie di Lutero offendevano assai
+più Adriano VI che il suo predecessore,
+perchè attaccavano quella filosofia scolastica,
+ch'egli risguardava come la prima
+scienza; ma d'altra parte aveva le
+stesse opinioni del riformatore intorno alla
+corruzione della disciplina; voleva seriamente
+mettere mano alla riforma degli
+scandali che avevano sollevata la Germania;
+ed i suoi pii disegni, forse più
+<span class="pagenum"><a id="Page_48"></a>[48]</span>
+che la sua barbarie, facevano tremare i Romani
+che vivevano col prodotto degli abusi
+della corte di Roma. Oltre a ciò, per
+terminare di renderlo del tutto esoso al
+popolo, due calamità resero celebre l'epoca
+della di lui venuta in Italia: da un
+canto la peste manifestossi in Roma, di
+dove passò anche a Firenze; ed Adriano,
+risguardando tutte le precauzioni sanitarie,
+ed i lazzeretti come superstizioni italiane,
+sospese le rigorose discipline, che
+vietavano ogni comunicazione cogli appestati,
+e contribuì in tal modo a dilatare
+il contagio<a class="tag" id="tag44" href="#note44">[44]</a>: d'altra parte nella
+stessa epoca fu da Solimano presa l'isola
+di Rodi al gran maestro Villiers de Lille
+Adam, dopo un memorando assedio, nel
+quale i cavalieri di Malta mostrarono
+estremo valore, mentre che l'imperatore,
+il re di Francia ed il papa, non
+pensavano a soccorrerli. Solimano fece
+il suo trionfale ingresso in Rodi lo stesso
+giorno di Natale del 1522, e così ebbe
+fine questo calamitoso anno per la Cristianità<a class="tag" id="tag45" href="#note45">[45]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_49"></a>[49]</span>
+</p>
+
+<p>
+Frattanto Adriano VI cercava di restituire
+la pace agli stati della Chiesa:
+non trovò ostacolo a scacciare da Rimini
+Sigismondo Malatesta; perciocchè i popoli,
+che da principio lo avevano accolto
+con entusiasmo, non avevano tardato ad
+accorgersi che questo piccolo principe
+non rendeva loro i vantaggi de' passati
+tempi, che avevano sperato di ricuperare
+con lui. I sudditi dei duchi di Ferrara e
+d'Urbino nutrivano affatto opposti sentimenti;
+essi conservavano un reale affetto
+verso le case d'Este e della Rovere, e
+quest'affetto regolò la condotta d'Adriano
+VI. Egli accordò al duca d'Urbino l'assoluzione
+da tutte le censure incorse sotto
+i due precedenti pontificati, e gli diede
+una nuova investitura de' suoi stati; ma
+lasciò il contado di Montefeltro ai Fiorentini,
+ai quali questo feudo era stato ceduto
+in pagamento dei debiti della Camera
+apostolica<a class="tag" id="tag46" href="#note46">[46]</a>. Accordò pure al duca Alfonso
+d'Este una nuova investitura del
+ducato di Ferrara, cui aggiunse i castelli
+di san Felice e di Finale in Romagna:
+<span class="pagenum"><a id="Page_50"></a>[50]</span>
+gli avrebbe egualmente rendute Modena e
+Reggio, la restituzione delle quali al
+duca era stata effettivamente promessa da
+Carlo V con un trattato firmato a Ferrara
+il 29 novembre del 1522; ma i ministri
+ed i cortigiani di Adriano, che risguardavano
+quest'atto di giustizia come una
+prova di debolezza o d'imbecillità, riuscirono
+ad impedirgli di rinunciare così
+alle conquiste de' suoi predecessori<a class="tag" id="tag47" href="#note47">[47]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Adriano VI, appena giunto a Roma,
+aveva scelto per suo principale ministro
+e confidente il cardinale di Volterra Soderini:
+desideroso com'egli era di riconciliare
+l'imperatore col re di Francia,
+aveva trovato nel Soderini, segreto partigiano
+della Francia, un linguaggio di
+moderazione e d'imparzialità, il quale gli
+si confaceva. Aveva ricusato di dare verun
+soccorso alla lega formata dal suo
+predecessore, e le sue offerte di mediazione
+erano state considerate come parziali
+per la Francia, a segno d'irritare
+assai don Giovanni Manuel, ambasciatore
+dell'impero<a class="tag" id="tag48" href="#note48">[48]</a>. Ma Francesco I, che
+<span class="pagenum"><a id="Page_51"></a>[51]</span>
+aveva accolte con grandissima deferenza
+tutte le proposizioni del papa, e che sempre
+aveva protestato di non desiderare
+che la pace, credeva impegnato il suo
+onore a non rinunciare al ducato di Milano.
+Perciò ne chiedeva la restituzione
+come principale condizione del trattato,
+e questa condizione non poteva in verun
+modo piacere a Carlo V; il quale, dopo tale
+conquista avendo acquietate le turbolenze
+della Castiglia e rinnovata l'alleanza coll'Inghilterra,
+era più a portata di difendere
+questo ducato, che non lo era stato di
+conquistarlo. L'ostinazione di Francesco I
+a domandare una restituzione che non
+poteva ottenere, persuase il papa che
+Francesco non desiderava sinceramente
+la pace. Nel mese di febbrajo<a class="tag" id="tag49" href="#note49">[49]</a> Adriano
+cominciò a minacciare scomuniche e
+censure ecclesiastiche contro que' principi
+che ricusassero di accettare ragionevoli
+condizioni di pace. In tale stato
+di cose il duca di Sessa intercettò alcune
+lettere del cardinale Soderini a suo nipote,
+il vescovo di Saintes, colle quali esortava
+Francesco I ad attaccare la Sicilia, ove
+un partito sarebbesi dichiarato per lui.
+<span class="pagenum"><a id="Page_52"></a>[52]</span>
+Tre grandi ufficiali di quest'isola vennero
+squartati a cagione delle loro intelligenze
+coi Francesi. Il papa, irritato che il suo
+proprio ministro, esortandolo alla pace,
+cercasse celatamente di accendere la guerra,
+fece arrestare e trarre in giudizio il
+Soderini, ed anche prima che fosse condannato
+ordinò la confisca de' suoi beni,
+ch'erano moltissimi, e nello stesso tempo
+abbracciò il partito dell'imperatore<a class="tag" id="tag50" href="#note50">[50]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Le armi di Carlo V erano in Italia
+onnipotenti. La capitolazione di Cremona
+e la presa di Genova avevano poste in
+sua mano tutte le grandi città; ed i castelli,
+ne' quali i Francesi avevano lasciato guarnigione,
+cadevano uno dopo l'altro. Quello
+di Milano erasi renduto il 14 d'aprile,
+ed il duca Francesco Sforza ne aveva
+fatto prendere il possesso dai generali
+imperiali il 24 dello stesso mese<a class="tag" id="tag51" href="#note51">[51]</a>. Francesco
+I annunciava di nuovo grandiosi
+apparecchj per riconquistare il Milanese;
+ma alle sue parole non rispondevano gli
+<span class="pagenum"><a id="Page_53"></a>[53]</span>
+effetti; e siccome era continuamente occupato
+de' suoi piaceri, e sempre prodigo
+de' tesori dello stato per le sue feste
+e per i suoi amori, poteva credersi che
+mai non sarebbe in istato di ricuperare
+ciò che aveva perduto. Altro alleato più
+non gli restava che la repubblica di Venezia,
+la quale credevasi bensì obbligata
+a difendere il possedimento dei Milanese,
+ma non già a riconquistarlo per lui, dopo
+ch'egli avealo perduto. Venezia era tuttavia,
+in faccia all'imperatore, sotto la protezione
+della tregua che aveva terminata la
+guerra della lega di Cambrai. Finchè Carlo
+V avea dovuto lottare contro le ribellioni
+de' suoi sudditi e contro formidabili esterni
+nemici, aveva cercato di non accrescere
+il numero degli ultimi, ed acconsentito
+a non risguardare i Veneziani come in
+guerra con lui, malgrado i soccorsi che
+si erano obbligati di dare alla Francia.
+Ma quando cominciò a sentirsi più potente,
+parlò con un tuono più orgoglioso,
+e dichiarò di non volere più lungamente
+soffrire che uno stato quasi chiuso da ogni
+banda tra i suoi, godesse di tutti i vantaggi
+della pace, nel mentre che desso stato si
+manteneva per lui continuamente ostile<a class="tag" id="tag52" href="#note52">[52]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_54"></a>[54]</span>
+</p>
+
+<p>
+Il papa, di concerto coll'imperatore,
+esortava tutte le potenze d'Italia a collegarsi
+per la difesa comune, volendo che
+reciprocamente si guarentissero gli attuali
+possedimenti. Dava inoltre per motivo di
+quest'alleanza il desiderio di mettere l'Italia
+in istato di difesa contro Solimano,
+imperatore dei Turchi, la di cui ambizione,
+riscaldata da nuove conquiste, facevasi
+sempre più minacciosa: ma i Veneziani,
+che conoscevano l'ordinaria sorte
+delle leghe formate dalla Chiesa, e che
+si applaudivano d'essere in pace col sultano,
+non volevano essere strascinati dal
+papa in guerra con quel formidabile vicino,
+a rischio d'essere poi abbandonati
+da tutti i loro alleati. Questo timore ed
+il rincrescimento di rinunciare all'alleanza
+della Francia, alla quale avevano fatti
+così grandi sagrificj, li tennero lungamente
+dubbiosi. La negoziazione si prolungò nove
+mesi, ne' quali fecero vani sforzi per
+sapere se Francesco I era finalmente disposto
+ad assecondarli potentemente, o se
+dovevano abbandonare un principe che
+abbandonava sè stesso. Il vescovo di Bayeux
+e Federico da Bozzolo furono mandati
+a Venezia dal re di Francia per attraversare
+una negoziazione di cui temeva
+i risultamenti; ma le magnifiche
+<span class="pagenum"><a id="Page_55"></a>[55]</span>
+loro promesse, così spesso smentite dalla
+esperienza, più non ispiravano confidenza.
+Dall'altro canto Girolamo Adorno, ambasciatore
+di Carlo V, morto prima di
+avere condotta a fine la negoziazione di
+cui era incaricato, venne rimpiazzato da
+Marino Caraccioli, protonotaro apostolico.
+Finalmente dopo lunghi contrasti,
+duranti i quali era pure morto il doge
+Antonio Grimani, cui era succeduto Andrea
+Gritti, fu sottoscritto, in sul finire
+di luglio, il trattato d'alleanza tra l'imperatore,
+suo fratello l'arciduca Ferdinando,
+Francesco Sforza, duca di Milano,
+e la repubblica di Venezia<a class="tag" id="tag53" href="#note53">[53]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Le potenze contraenti si guarentivano
+reciprocamente i loro stati d'Italia, ma
+soltanto contro i principi cristiani; perchè
+la repubblica di Venezia, ferma nella
+presa risoluzione di non lasciarsi strascinare
+in veruna guerra contro i Turchi,
+ricusò perentoriamente di promettere la
+garanzia del regno di Napoli contro di
+loro. Il reciproco soccorso promesso dall'imperatore
+a nome del duca di Milano,
+e dai Veneziani, era di seicento uomini
+<span class="pagenum"><a id="Page_56"></a>[56]</span>
+d'armi, seicento cavaleggieri e sei mila
+pedoni. Inoltre il senato si obbligava a
+somministrare, in caso di bisogno, venticinque
+galere per la difesa del regno di
+Napoli. Ferdinando, fratello dell'imperatore,
+pienamente rinunciava per la somma
+di dugento mila ducati, che la repubblica
+obbligavasi a pagargli nel termine
+di otto anni, a tutte le pretese dell'arciduca
+d'Austria e dell'impero sullo stato
+veneziano<a class="tag" id="tag54" href="#note54">[54]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Questo trattato, che, staccando i Veneziani
+dalla Francia, gli obbligava alla
+difesa de' suoi nemici, sembrava che dovesse
+rimuovere Francesco I da ogni nuovo
+tentativo sulla Lombardia, ove più non
+doveva trovare alleati. Pure il trattato non
+era appena sottoscritto, che si seppe che il
+re di Francia adunava nella Svizzera, a'
+piè dei Pirenei ed ai confini dell'Italia,
+una numerosa fanteria, e sembrava apparecchiato
+a dare esecuzione alle minacce
+che andava da gran tempo facendo.
+A tale notizia Adriano VI credette
+di dovere abbandonare le parti di pacificatore
+<span class="pagenum"><a id="Page_57"></a>[57]</span>
+cui fin allora erasi conservato fedele.
+L'Italia era in pace, sebbene continuamente
+divorata dall'armata imperiale,
+ed omai seguiva una sola bandiera;
+ma l'invasione di Francesco I vi riconduceva
+la guerra. Il papa giudicò che
+non si scosterebbe dal carattere di comun
+padre de' fedeli guarantendo lo stato attuale,
+e respingendo di concerto con tutti
+gli altri Italiani una straniera invasione:
+per ciò il 3 di agosto sottoscrisse in Roma
+col vicerè di Napoli una confederazione
+che si andava da lungo tempo trattando,
+colla quale il papa, l'imperatore, il re
+d'Inghilterra, l'arciduca d'Austria, il duca
+di Milano, il cardinale de' Medici a nome
+de' Fiorentini, i Genovesi, i Sienesi,
+i Lucchesi, obbligavansi a provvedere in
+comune alla difesa dell'Italia. Tra questi
+confederati, gli uni doveano somministrare
+l'artiglieria e le munizioni, altri il danaro,
+altri i soldati. La nomina del generalissimo
+spettava al papa ed all'imperatore; ed
+in quest'occasione l'imperatore affidò il
+comando di tutte le forze dell'Italia a
+Prospero Colonna. Ferdinando d'Avalos,
+marchese di Pescara, che nella precedente
+campagna aveva con lui diviso il
+comando, geloso dei favori che l'imperatore
+accordava al suo vecchio collega,
+<span class="pagenum"><a id="Page_58"></a>[58]</span>
+con cui erasi disgustato, aveva rinunciato
+alla carica di comandante della
+fanteria spagnuola, ed erasi recato a Valladolid,
+alla corte di Carlo V, per fare
+le sue lagnanze<a class="tag" id="tag55" href="#note55">[55]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Le ostilità erano in sul punto di ricominciare,
+ma furono precedute dall'esplosione
+di due cospirazioni, che scoppiarono
+contemporaneamente in due opposte
+parti. Tra i cortigiani di Francesco
+Sforza, duca di Milano, trovavasi Bonifacio
+Visconti, suo ciambellano, che nudriva
+un segreto odio contro di lui e contro
+il Moroni, a motivo dell'assassinio di
+Ettore Visconti, suo parente, ch'egli credeva
+giustiziato per ordine loro, e perchè
+da loro era stato spogliato della prefettura
+di Val di Sesia. Il 25 di agosto,
+mentre tornava col duca da Monza a Milano,
+aveva questi ordinato ai dugento cavalli
+della sua guardia di tenersi a qualche
+distanza da lui per non incomodarlo colla
+polvere che facevano sollevare. Il duca
+<span class="pagenum"><a id="Page_59"></a>[59]</span>
+cavalcava una mula, e trovavasi lontano
+da tutta la sua gente, quando Bonifacio
+Visconti, che aveva un gagliardissimo cavallo
+turco, corse a briglia sciolta verso
+di lui in atto di ricevere qualche ordine;
+ma, fattosegli vicino, gli diede un colpo di
+pugnale in sul capo. L'impazienza del
+cavallo turco, e la paura della mula del
+duca, fecero strisciare il colpo, e lo Sforza
+non rimase che leggermente ferito in una
+spalla. Il Visconti, spronando il suo cavallo,
+fuggì con tanta rapidità, che invano
+fu inseguito dalla cavalleria del
+duca, e potè porsi in sicuro prima in
+Piemonte, poscia in Francia. All'istante
+Galeazzo Birago, Milanese del partito
+francese, avuto avviso della cospirazione,
+e non dubitando della morte del duca,
+s'impadronì di Valenza in sul Po e
+della sua cittadella, per aprire ai Francesi
+questa porta della Lombardia; ma non
+arrivarono i soccorsi di Francia che gli
+erano stati promessi; ed Antonio de Leyva,
+che aveva il comando di Pavia, venne subito
+co' suoi Spagnuoli ad assediare Valenza,
+che fu presa dopo due giorni,
+senza che questa cospirazione avesse altri
+risultamenti, che di far trarre alla
+tortura, indi al supplicio molti gentiluomini
+<span class="pagenum"><a id="Page_60"></a>[60]</span>
+milanesi sospetti di avervi avuto
+parte<a class="tag" id="tag56" href="#note56">[56]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il ritardo dei soccorsi francesi, aspettati
+dal Birago, procedeva in parte dalla
+cospirazione del contestabile di Borbone.
+Francesco I, dopo di avere respinti gli
+Inglesi ed i Fiamminghi in Picardia,
+aveva posta ogni sua cura nel formare
+una potente armata per riconquistare il
+ducato di Milano. Aveva caricate tutte
+le città e tutte le province d'inaudite imposte,
+e pressochè intollerabili; aveva
+domandate decime al clero, impegnate
+le sue entrate ai mercanti lionesi per
+procurarsi danaro contante; e con tali
+modi aveva infatti ragunato un sufficiente
+tesoro per supplire ai bisogni della più
+dispendiosa campagna. Scontento di tutti
+coloro che fin allora avevano comandate
+le sue armate, volle condurre egli medesimo
+le sue truppe in Italia, e tali
+erano i suoi apparecchj, che gli presagivano
+un buon successo. Aveva adunate
+mille ottocento lance, sei mila Svizzeri,
+due mila Valesani, due mila Grigioni,
+sei mila Landsknecht, tre mila
+<span class="pagenum"><a id="Page_61"></a>[61]</span>
+Italiani e dodici mila avventurieri francesi,
+che finalmente si era determinato
+di chiamare al mestiere delle armi, dopo
+avere sperimentato quanto gli fosse riuscita
+fatale la sua confidenza nelle truppe
+straniere<a class="tag" id="tag57" href="#note57">[57]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Quest'armata erasi di già riunita tra
+Lione e le montagne del Delfinato, quando
+Francesco I ebbe i primi indizj del
+tradimento che meditava contro di lui il
+contestabile di Borbone. Carlo III, conte
+di Montpensieri e duca di Borbone, era
+il più ricco ed il più rispettato di tutti
+i principi del sangue; era capo del ramo
+di Borbone-Montpensieri, che, nel suo
+diritto alla corona, avrebbe preceduti i
+Borboni-Vendomi, avi d'Enrico IV. A
+grande valore ed a molte belle qualità
+univa un orgoglio irascibile, una smisurata
+ambizione, ed una prodigalità senza
+limiti che gli aveva fatti contrarre enormi
+debiti. Due anni prima aveva risentita con
+indignazione l'ingiustizia che pretendeva
+essergli stata fatta da Francesco I nelle
+<span class="pagenum"><a id="Page_62"></a>[62]</span>
+guerre di Fiandra, quando questi aveva
+data al duca d'Alenzon, suo cognato,
+piuttosto che a lui, contestabile di Francia,
+il comando della sua vanguardia<a class="tag" id="tag58" href="#note58">[58]</a>.
+Ma ciò che aveva spinto all'estremo il
+suo risentimento era il processo che gli
+aveva intentato innanzi al parlamento di
+Parigi Luigia di Savoja, madre del re,
+per riclamare da lui una parte dell'eredità
+di sua moglie, morta da poco tempo.
+Credeva non potere sperare giustizia dai
+tribunali in questa sua lite colla reggente,
+e risguardava questo processo come una
+prova della gelosia di Francesco I, che
+voleva ruinare la sua fortuna per poterlo
+più facilmente opprimere<a class="tag" id="tag59" href="#note59">[59]</a>.
+</p>
+
+<p>
+In Francia ed in altre monarchie feudali
+eransi frequentemente veduti i grandi signori
+ed i principi del sangue cospirare
+contro il capo dello stato, e non solo
+cercare di limitarne l'autorità, ma di
+precipitarlo dal trono, e di levargli la
+vita. Pure era riservato al Borbone di cospirare,
+non solo contro il suo re, ma
+altresì contro la sua patria; di volere distruggere
+<span class="pagenum"><a id="Page_63"></a>[63]</span>
+l'indipendenza nazionale, e la
+stessa esistenza del nome francese; di
+adoperarsi perchè la nazione francese, cui
+aveva l'onore di appartenere, fosse divisa
+tra gli stranieri, di lei ereditarj nemici. Il
+Borbone erasi venduto ad Adriano di Buren,
+deputato dell'imperatore, ed a Russel,
+deputato d'Enrico VIII. Col danaro
+da loro ricevuto erasi obbligato ad assoldare
+dodici mila uomini, e ad attaccare
+alla loro testa la Borgogna, tostocchè
+Francesco I avrebbe colla sua armata
+valicate le Alpi. In premio di questo tradimento
+la Provenza doveva essere per lui
+eretta in regno; egli dovea sposare Eleonora,
+sorella dell'imperatore Carlo V, e
+vedova d'Emanuele, re di Portogallo: tutto
+il restante della Francia doveva essere
+diviso tra l'imperatore ed il re d'Inghilterra;
+ed il nome di Francese doveva
+essere cancellato dai nomi delle nazioni<a class="tag" id="tag60" href="#note60">[60]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_64"></a>[64]</span>
+</p>
+
+<p>
+Avendo alcuni indizj eccitati i sospetti
+del governo, Boisì, fratello di La Palisse,
+San Valorì, direttore generale delle poste,
+ed il vescovo d'Autun, tutti complici
+della cospirazione del Borbone, furono
+arrestati. Francesco I andò a Moulins
+a visitare il duca di Borbone, che fingeva
+d'essere ammalato; gli comunicò i sospetti
+che si erano formati contro di lui, ma
+soggiunse che veruna prova non potrebbe
+parergli bastante a convincere suo cugino
+di così enorme delitto; e dichiarò che più
+non dubiterebbe della sua innocenza, se
+Borbone gliene dava la sua parola d'onore,
+e si obbligava nello stesso tempo
+a seguirlo in Italia. Il Borbone prese
+la mano del re con apparente trasporto
+di riconoscenza; gli protestò d'essere accusato
+a torto; domandò perdono della
+inconsideratezza de' suoi discorsi, che
+senza dubbio avevano dato motivo di
+calunniarlo, e giurò che, infermo come
+egli era, voleva farsi portare in lettiga
+dietro l'armata reale. In fatti questa lettiga
+seguì due giorni il re; ma non era
+destinata che ad ingannarlo. Borbone era
+partito la stessa notte da Moulins, e, fuggendo
+a precipizio, era giunto a Besanzon,
+fortezza in allora dell'imperatore, dove
+<span class="pagenum"><a id="Page_65"></a>[65]</span>
+aveva ordinato ai gentiluomini associati
+agl'infami suoi progetti di raggiugnerlo<a class="tag" id="tag61" href="#note61">[61]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Grande era il numero di coloro che
+avevano congiurato contro la patria, e
+molti appartenevano alle più illustri famiglie.
+Vi si annoveravano Filiberto di Chalons,
+principe d'Orange, destinato come il
+Borbone a figurare nelle calamità dell'Italia;
+Pomperano, Le Pelloux, Lurcì, Montbardone,
+Lalliere, Aymar di Prie, Hennuyer
+della Mothe, che si erano renduti
+gloriosi nelle precedenti guerre; e Francesco
+I stendeva i suoi sospetti, e non
+senza ragione, sul duca di Vendome e su
+tutta la casa di Borbone: quindi pensò
+di non potere in tale istante allontanarsi
+dal suo regno senza pericolo<a class="tag" id="tag62" href="#note62">[62]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dall'altro canto egli non voleva lasciar
+d'approfittare della più bella armata che
+avesse mai adunata. Sgraziatamente ne
+affidò il comando a Guglielmo di Gouffier,
+più noto sotto il nome di ammiraglio
+Bonnivet, il più amabile tra i suoi
+cortigiani, quegli che più d'ogni altro
+<span class="pagenum"><a id="Page_66"></a>[66]</span>
+sapeva adulare e piacere al suo padrone;
+ma quegli altresì ch'era men d'ogni altro
+capace di condurre un'armata, e che
+non aveva imparato ciò che saper deve
+un generale<a class="tag" id="tag63" href="#note63">[63]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Prospero Colonna, che, come generalissimo
+della lega, trovavasi incaricato
+della difesa dell'Italia, giaceva a quest'epoca
+abbattuto da lunga malattia, che non
+gli aveva soltanto indebolito il corpo ma
+ancora lo spirito. Erasi dato a credere
+di non aver a temere un'invasione francese,
+ed aveva licenziata parte della sua
+truppa; non aveva riparate le fortificazioni
+di Milano; per l'abituale negligenza
+dell'imperatore trovavasi senza danaro;
+e quando seppe, in principio di settembre,
+che i Francesi passavano le Alpi,
+sentì tutto il pericolo della sua posizione.
+Ad ogni modo egli sperava tuttavia
+di potere difendere contro l'armata
+francese il passaggio del Ticino;
+mentre che Antonio di Leyva, abbandonando
+tutto il paese posto al di là di
+questo fiume, erasi ritirato a Pavia colla
+<span class="pagenum"><a id="Page_67"></a>[67]</span>
+fanteria spagnuola, e che la difesa del
+Cremonese restava affidata ad una guarnigione
+di mille fanti<a class="tag" id="tag64" href="#note64">[64]</a>.
+</p>
+
+<p>
+I Veneziani, per soddisfare agli obblighi
+contratti coll'imperatore, avevano
+tolto il comando delle loro truppe
+a Teodoro Trivulzio, zelante partigiano
+della Francia, e datolo a Francesco
+Maria della Rovere, duca d'Urbino. Il
+senato non poteva scegliere altro generale
+che nel modo di fare la guerra meglio
+accordare si potesse colla sua prudente
+politica: pareva che verun altro scopo
+non si proponesse nel comando delle armate,
+che quello di evitare ogni battaglia,
+ogni pericolo; e quando Prospero Colonna
+lo affrettò ad occupare Lodi, ad
+avanzarsi sulle sponde dell'Adda, o a
+passare questo fiume per proteggere Milano,
+egli vi si ricusò costantemente per
+tema d'incontrare i nemici<a class="tag" id="tag65" href="#note65">[65]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Era stato da Adriano VI nominato
+gonfaloniere della Chiesa il marchese di
+Mantova, il quale aveva allestita un'armata
+in riva al Po; ma questi ancora
+era egualmente disposto a non passare
+<span class="pagenum"><a id="Page_68"></a>[68]</span>
+Parma, per non compromettersi; onde
+non dava a Prospero Colonna alcuno effettivo
+soccorso. Giovanni de' Medici, comandante
+delle Bande nere, che suo
+cugino il cardinale Giulio aveva persuaso
+a lasciare il servizio della Francia per
+ritornare di nuovo a quello dell'imperatore,
+non aveva adottata così timida maniera
+di guerreggiare, ma le sue forze
+erano poco considerabili. Finalmente la
+barriera del Ticino, sulla quale principalmente
+confidava Prospero Colonna,
+per una straordinaria siccità, che aveva
+diminuite assai le acque del fiume, non
+presentava la consueta difficoltà al nemico.
+Questo vecchio generale, sebbene
+infermo, erasi fatto portare in lettiga in
+faccia a Vigevano, dove si era accampato
+Bonnivet. Bentosto trovandosi colà sotto
+il cannone del nemico, e vedendo che
+non solo la cavalleria francese, ma ancora
+i pedoni potrebbero guadare il Ticino,
+ne abbandonò le sponde, e ripiegò
+verso Milano senza avere perduto un
+solo uomo<a class="tag" id="tag66" href="#note66">[66]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_69"></a>[69]</span>
+</p>
+
+<p>
+Il 14 di settembre del 1523, nello stesso
+giorno in cui l'armata di Bonnivet passò
+il Ticino per cominciare una decisiva
+campagna, un impreveduto avvenimento
+cambiò un'altra volta la bilancia delle
+parti, e gettò il disordine nella lega
+che aveva preso a difendere l'Italia contro
+i Francesi. Papa Adriano VI aveva
+celebrata la Messa il giorno 4 d'agosto
+sul monte Esquilino, ove festeggiavasi un
+miracolo della Vergine, e lo stesso giorno
+aveva con grande cerimonia pubblicata la
+lega conchiusa coll'imperatore. Affaticato
+da queste funzioni, rendute più penose
+da un eccessivo caldo, si era ritirato per
+desinare alla villa Mellini: colà lo assalì
+una leggiere febbre, ch'egli non credette
+in verun modo pericolosa; nè i suoi medici
+lo prevennero che corresse alcun rischio.
+Pure il suo male andava peggiorando,
+senza che veruna delle persone che lo
+assistevano paressero accorgersene; ed egli
+morì il 14 di settembre, quasi senza aver
+avuto il tempo di apparecchiarvisi<a class="tag" id="tag67" href="#note67">[67]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_70"></a>[70]</span>
+</p>
+
+<p>
+Appunto in tale epoca cominciava la
+guerra, nella quale Adriano aveva impegnata
+la Chiesa; gl'Italiani sapevano di
+già per esperienza tutto quanto avrebbero
+a soffrire dall'invasione di un'armata barbara,
+e temer potevano con ragione di essere,
+a cagione della morte del pontefice,
+del burrascoso conclave che pareva promettere
+l'animosità de' contrarj partiti
+abbandonati quasi senza difesa ai Francesi
+da loro provocati. Tuttavia agli occhi
+de' Romani non eravi calamità che potesse
+pareggiare quella d'avere alla testa
+del loro governo un papa barbaro, che
+non sapeva il loro linguaggio; che aborriva
+la poesia e le arti, cui essi dovevano quasi
+tutta la presente loro gloria; un papa
+che colla sua avarizia aveva ruinate tutte
+le famiglie arricchite sotto i precedenti
+pontificati; che aveva confiscati tutti gli
+ufficj venduti dai suoi predecessori; che
+mai non accordava una grazia, e che
+pareva essersi fatto un dovere di rimandare
+malcontenti tutti quelli che a lui
+si presentavano. Perciò la notizia della
+sua morte risvegliò in Roma un generale
+tripudio; ed all'indomani fu trovata
+la porta del suo medico, Giovanni Antracino,
+ornata di festoni di fiori con
+<span class="pagenum"><a id="Page_71"></a>[71]</span>
+questa iscrizione: Il senato ed il popolo
+romano al liberatore della patria<a class="tag" id="tag68" href="#note68">[68]</a>.
+</p>
+</div>
+
+<div class="chapter">
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_72"></a>[72]</span>
+</p>
+
+<h2>
+CAPITOLO CXV.
+</h2>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+<i>Elezione di Clemente VII. Disastrosa
+campagna de' Francesi in Italia sotto
+l'ammiraglio Bonnivet; campagna ancora
+più infelice di Francesco I, che
+viene fatto prigioniero nella battaglia
+di Pavia.</i>
+</p>
+
+<p class="center">
+1523 = 1525.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+La gioja manifestata dai Romani per
+la morte di Adriano VI non deve inappellabilmente
+fissare la nostra opinione
+intorno al carattere ed alla politica d'un
+pontefice, contro il quale avevano le più
+gagliarde prevenzioni nazionali. Adriano
+non visse che un anno fra di loro, e
+sopra un così breve regno difficile cosa
+sarebbe il portare giudizio intorno alle
+sue opinioni ed a' suoi progetti. Da lungo
+tempo non erasi veduto sulla cattedra
+di san Pietro un papa di più buona fede;
+ma questa lealtà non era, per vero dire,
+troppo utile alla Chiesa, o allo stato da
+lui governati; questa lo rendeva più intollerante
+de' suoi predecessori intorno a
+tuttociò che spettava alla fede; lo dava
+quasi del tutto in balìa agl'intrighi de'
+<span class="pagenum"><a id="Page_73"></a>[73]</span>
+suoi consiglieri negli affari di stato, che
+egli confessava di non conoscere. Pure i
+torti che gli venivano più severamente
+rinfacciati, dipendevano dalle circostanze
+e dallo stato di spossamento in cui Leon X
+aveva lasciate, morendo, le finanze della
+Chiesa.
+</p>
+
+<p>
+Più istrutto che il suo predecessore
+intorno all'importanza delle nuove opinioni
+che si diffondevano in Germania,
+il 25 di novembre del 1522 aveva addirizzato
+alla dieta dell'impero, adunata
+a Norimberga, un breve, con cui severamente
+condannava le opinioni di Lutero,
+e richiamava contro quest'eretico
+e contro i suoi seguaci l'applicazione
+delle più rigorose pene. Ma in pari tempo
+candidamente confessava la corruzione
+della corte romana, e prometteva d'occuparsi
+intorno alla riforma de' di lei
+numerosi abusi, chiedendo intorno a questa
+necessaria riforma i consiglj della
+dieta. Fu questa domanda, che persuase
+i principi secolari della Germania a pubblicare
+quella lista, famosa nella storia
+della riforma, dei cento gravami contro
+la corte di Roma, lista che appoggiava
+le principali accuse de' luterani, e che
+mostrava quanto tutti gli spiriti erano
+<span class="pagenum"><a id="Page_74"></a>[74]</span>
+nelle parti settentrionali disposti ad abbracciare
+le nuove opinioni<a class="tag" id="tag69" href="#note69">[69]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il religioso zelo d'Adriano gli aveva
+fatto adottare tutti i pregiudizj e tutti gli
+odj degli Spagnuoli contro i Giudei ed
+i Mori convertiti, numerosa classe d'uomini,
+che chiamavansi <i>Marrani</i>, e che
+si sospettavano sempre segretamente affezionati
+al culto che avevano dovuto abbandonare
+per forza; questi erano venuti
+in grosso numero a Roma con tutte le
+loro ricchezze, per sottrarsi all'inquisizione
+di Spagna. Adriano VI, quando
+morì, stava contro di loro apparecchiando
+i più severi editti; egli voleva altresì assoggettare
+a nuove e più rigorose pene i
+bestemmiatori ed i simoniaci; gli pareva
+che questa parte della legislazione appartenesse
+più strettamente a' suoi favoriti
+studj della teologia; per altri rispetti non
+aveva volontà sua propria intorno ai pubblici
+affari, e conosceva di non intenderli
+bene<a class="tag" id="tag70" href="#note70">[70]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_75"></a>[75]</span>
+</p>
+
+<p>
+Per altro Adriano non aveva confidenza
+nel collegio de' cardinali; sembravagli che
+per la scandalosa loro condotta i membri
+del sacro collegio dovessero essere il primo
+oggetto della riforma che meditava; ma
+perchè sentivasi costretto d'abbandonarsi a
+coloro che conosceva più di lui illuminati,
+sceglieva un ristretto numero di confidenti
+e di ministri, ai quali affidava un'eccessiva
+autorità. Poco dopo diffidava di loro,
+e gli spogliava d'ogni potere; in tal
+guisa offendeva i cardinali ed i principali
+signori di Roma; rendeva la propria autorità
+vacillante; e non si guadagnava
+nemmeno il cuore di coloro, cui momentaneamente
+accordava il suo troppo
+precario favore.
+</p>
+
+<p>
+Il primo d'ottobre del 1523, entrarono in
+conclave trentasei cardinali per iscegliere
+un successore ad Adriano VI. Appena chiuso
+il conclave si videro collocarsi quasi tutti
+i cardinali sotto la direzione di due capi,
+che, gelosi l'uno dell'altro, si davano a
+vicenda l'esclusione, e tennero cinquanta
+giorni diviso il sacro collegio. Da un canto
+Pompeo Colonna, potente presso Carlo V
+in ragione dell'irremovibile attaccamento
+della sua famiglia alla causa imperiale,
+veniva riconosciuto come capo dai vecchi
+cardinali creati ai tempi di Giulio II, o
+<span class="pagenum"><a id="Page_76"></a>[76]</span>
+prima; dall'altro canto Giulio de' Medici
+disponeva di sedici suffragj tra i cardinali
+ch'erano stati creati sotto suo cugino
+Leon X. Rispetto a Wolsey, cardinale
+di York, che, dirigendo la politica dell'Inghilterra,
+aveva quasi sempre mirato
+a guadagnarsi i suffragj per una prossima
+elezione, e che aveva prima ottenuta la
+promessa di tutto il favore di Francesco
+I, poi di Carlo V, era al presente
+dimenticato dai due monarchi, e scartato
+da tutti i partiti. Altronde, dopo il malcontento
+cagionato dall'elezione d'Adriano
+VI, più non si sarebbe pensato a dare
+la tiara ad un oltremontano<a class="tag" id="tag71" href="#note71">[71]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La decisa opposizione del Colonna e
+della sua fazione, avendo impedita l'elezione
+del cardinale de' Medici, il quale
+per altro fin dal principio aveva avuti
+ventun voti, molti altri cardinali si misero
+successivamente in rango per essere
+nominati, come Fieschi, Farnese, Monti,
+Grassi, Soderini e Carvajale; essi reciprocamente
+cercavano d'acquistar voti senza
+per altro esporsi al rimprovero di simonia,
+e l'espediente, che loro sembrava
+più convenientemente tranquillizzare le
+<span class="pagenum"><a id="Page_77"></a>[77]</span>
+loro coscienze, era quello delle scommesse.
+Così i partigiani del Medici offrivano a
+tutti i cardinali del contrario partito di
+scommettere dodici mila ducati contro
+cento che il Medici non sarebbe papa;
+i partigiani del Soderini ne offrivano ancor
+essi dieci mila; e quest'ultimi avevano
+favorevole tutto il partito francese<a class="tag" id="tag72" href="#note72">[72]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Questa lotta tra le due fazioni si andava
+prolungando con sì poca apparenza
+di conciliazione, che si cominciava a temere,
+che le due parti non si appigliassero
+a qualche pretesto per uscire dal
+conclave, formare due assemblee, ed eleggere
+due papi ad un tratto. Perciò i due
+capi rendevansi egualmente odiosi al popolo.
+Accusavansi il moderno Giulio ed
+il moderno Pompeo di volere colle loro
+discordie ruinare Roma un'altra volta.
+Un orribile fetore, che si era sparso nel
+conclave, ne rendeva insoffribile il soggiorno:
+i cardinali cadevano infermi, e
+soprattutto i più vecchi non potevano
+lungamente sostenere una così penosa reclusione.
+Il cardinale di Clermont propose
+Franciotto Orsini, ed il Medici finse di
+volergli dare i suffragj di tutta la sua fazione,
+<span class="pagenum"><a id="Page_78"></a>[78]</span>
+che, uniti a quelli della Francia,
+avrebbero decisa l'elezione. Temette allora
+il Colonna di vedere il supremo pontificato
+passare in una casa ereditaria nemica
+della sua; sentì la necessità di cedere,
+e, recandosi presso il cardinale de'
+Medici, gli offrì di farlo papa, purchè
+Giulio desse garanzie della sua riconoscenza<a class="tag" id="tag73" href="#note73">[73]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Le proposizioni del Colonna furono
+tutte accettate; domandava che il Medici
+si riconciliasse col cardinale Soderini, e
+gli restituisse tutti i suoi beni; che perdonasse
+egualmente a tutti coloro che
+avevano operato contro di lui; che cedesse
+al Colonna l'ufficio di vicecancelliere
+della Chiesa col magnifico palazzo
+che occupava, fabbricato da Raffaele
+Riario. A tali condizioni Giulio fu la
+stessa notte adorato da quasi tutti i cardinali,
+ed all'indomani, il 18 di novembre,
+anniversario del giorno in cui due anni
+prima era entrato vittorioso in Milano,
+fu proclamato sotto il nome di Clemente
+VII. Era questo nome destinato a convalidare
+<span class="pagenum"><a id="Page_79"></a>[79]</span>
+la promessa che aveva data di
+perdonare a Pompeo Colonna, al Soderini
+ed a tutti i suoi nemici. A fronte
+dell'apparente unanimità de' voti, questa
+elezione dispiacque in modo ai vecchi
+cardinali, che ai sostenuti patimenti del
+conclave aggiugnendosi questo rammarico,
+in pochi giorni morirono Soderini,
+Grassi, Fieschi e Carvajale<a class="tag" id="tag74" href="#note74">[74]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Pochi pontefici erano giunti al trono
+pontificio con una più alta riputazione di
+Clemente VII: egli si era guadagnato
+l'amore de' Fiorentini, che governava
+da più anni con una quasi assoluta autorità,
+ed aggiugneva in tal modo alle
+forze della Chiesa quelle di questa repubblica
+ancora ricca e temuta malgrado
+il suo decadimento. Sapevasi ch'era stato
+il ministro principale di Leon X in tempo
+del suo pontificato, ed a lui s'ascrivevano
+tutte le più gloriose cose fatte da
+suo cugino, senza temere di trovare in
+lui i medesimi difetti. Non veniva accusato
+nè di amore disordinato per i piaceri,
+<span class="pagenum"><a id="Page_80"></a>[80]</span>
+nè di prodigalità, nè di vana pompa,
+ed erano conosciute la sua applicazione
+ed attitudine al lavoro; perciò la
+sua elezione fu celebrata con trasporti
+di giubbilo, e dai letterati, che da lui
+speravano i medesimi beneficj ond'erano
+stati colmati da Leon X, e dal popolo<a class="tag" id="tag75" href="#note75">[75]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il ristabilimento della pace negli stati
+della Chiesa fu il primo oggetto delle
+cure di Clemente VII. Alfonso, duca di
+Ferrara, aveva approfittato della morte di
+Adriano per riprendere Reggio e Rubbiera,
+dove lo aveva chiamato l'amore
+dei popoli; ed era entrato nella prima
+città il 29 di settembre. Due giorni prima
+erasi presentato ancora a Modena, ma la
+fermezza del Guicciardini, che n'era governatore,
+e l'attaccamento del popolo
+al dominio della Chiesa, gli avevano impedito
+d'impadronirsi di questa città. Tuttavolta
+il Guicciardini non aveva che
+pochi soldati, ed Alfonso si apparecchiava
+ad un secondo tentativo, quand'ebbe
+l'avviso dell'elezione di Clemente VII, la
+quale gli fece rinunciare a' suoi progetti.
+Così alcune turbolenze eccitate in Romagna
+da Giovanni di Sassatello a nome del
+<span class="pagenum"><a id="Page_81"></a>[81]</span>
+partito guelfo, ma col segreto appoggio
+de' Francesi, si acquietarono al solo nome
+del Medici<a class="tag" id="tag76" href="#note76">[76]</a><a class="tag" id="tag77" href="#note77">[77]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il governo di Firenze richiamò in seguito
+le cure del nuovo pontefice; era questa città
+tenuta da' partigiani del Medici in uno stato
+di abietta ubbidienza; e questi ne avevano
+dato prova in occasione dell'elezione di Clemente
+VII. Un riputato cittadino di sessantatre
+anni, il quale nella prossima estrazione
+dovea essere gonfaloniere di giustizia,
+Pietro Orlandini, aveva scommesso che il
+Medici non sarebbe papa. Quando gli fu
+chiesto il pagamento della scommessa,
+egli esclamò che l'elezione non aveva
+potuto essere canonica. Per questa sola
+parola, che sembrava manifestare mancanza
+di rispetto verso la casa de' Medici,
+gli otto della balìa lo fecero arrestare
+<span class="pagenum"><a id="Page_82"></a>[82]</span>
+il giorno 24 di novembre, e due
+ore dopo decapitare<a class="tag" id="tag78" href="#note78">[78]</a>.
+</p>
+
+<p>
+A Clemente VII spiacque quest'esecuzione,
+che doveva rendere odiosa la
+di lui autorità. In qualche maniera più
+non esisteva la famiglia de' Medici; egli
+stesso era stato legittimato, e consideravasi
+ancora come rappresentante Cosimo
+padre della patria, suo avo; ma dopo di
+lui più non restavano che due bastardi,
+Ippolito inallora di sedici anni, figliuolo
+naturale di Giuliano, duca di Nemours,
+il terzo de' figliuoli del magnifico Lorenzo,
+ed Alessandro, figliuolo naturale di Lorenzo,
+duca d'Urbino, figliuolo di Pietro,
+figlio primogenito del magnifico. Alessandro
+era nato da una schiava nel 1512,
+e la paternità di Lorenzo era per lo meno
+incerta. Non pertanto Clemente VII gli
+fece ottenere un ducato nel regno di Napoli,
+e dichiarare abile ad esercitare tutte
+le cariche della repubblica. Mandò questi
+due giovanetti a Firenze, Ippolito il giorno
+30 luglio del 1524, ed Alessandro il
+<span class="pagenum"><a id="Page_83"></a>[83]</span>
+19 giugno del 1525. Il primo fu fino da
+principio risguardato come capo dello
+stato, ed ebbe il titolo di <i>magnifico</i>. I
+suoi concittadini conservavano per lui
+l'amore che avevano avuto pel duca di
+Nemours, di lui padre, mentre Alessandro
+aveva ereditato l'odio eccitato tra i Fiorentini
+dall'arroganza di suo padre Lorenzo.
+Ad ogni modo nè l'uno, nè l'altro
+era ancora capace di governare lo
+stato, onde Clemente mandò a Firenze,
+col titolo di legato, Silvio Passerini, cardinale
+di Cortona, che fece il suo ingresso
+l'undici maggio del 1524, ed andò
+a prendere alloggio nel palazzo de' Medici,
+amministrando la repubblica con
+tutta l'autorità usurpata dai Medici dopo
+la loro tornata<a class="tag" id="tag79" href="#note79">[79]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma Clemente VII cominciava a governare
+la Chiesa in difficilissime circostanze,
+in cui la sorte di tutta l'Italia
+pareva attaccata alla sorte delle battaglie
+che avrebbero luogo nelle pianure della
+Lombardia. L'ammiraglio Bonnivet con
+quattro mila cavalli e trenta mila fanti
+aveva passato il Ticino, e cominciate le
+<span class="pagenum"><a id="Page_84"></a>[84]</span>
+ostilità il 14 di settembre, nel qual giorno
+era morto papa Adriano VI. Ne' due
+mesi che passarono fino all'elezione del
+suo successore, Bonnivet avrebbe potuto
+agevolmente ricuperare il Milanese e cacciare
+gl'imperiali da tutta la Lombardia,
+ma in quello spazio di tempo fece in
+cambio conoscere la sua incapacità, e
+calmò il terrore che aveva prima eccitato.
+</p>
+
+<p>
+Prospero Colonna era stato sorpreso,
+le sue forze non erano in verun modo
+proporzionate all'estensione del paese che
+doveva difendere, o ai mezzi del suo
+nemico; e quando si vide forzato ad abbandonare
+le rive del Ticino, ed a ripiegare
+sopra Milano, suppose che non
+potrebbe mantenersi in questa città. Infatti
+tutto ciò che potevano promettere
+gl'ingegneri era di ridurre la città in
+tre giorni a non essere esposta ad un
+colpo di mano, facendo intorno alle sue
+mura lavorare tutti gli zappatori che si
+potrebbero porre a loro disposizione;
+mentre che a Bonnivet non abbisognava
+che una mezza giornata per presentarsi
+sotto le mura, e non era credibile che
+egli trascurasse d'approfittare d'un tempo
+così prezioso<a class="tag" id="tag80" href="#note80">[80]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_85"></a>[85]</span>
+</p>
+
+<p>
+Pure Prospero fece inallora lavorare
+intorno alle fortificazioni come se fosse
+stato sicuro d'avere il tempo di ridurre
+il lavoro a fine; e Bonnivet per lo contrario,
+temendo di meritarsi i rimproveri
+d'inconsideratezza e di precipitazione fatti
+agli altri generali francesi, si trattenne
+tre giorni senza verun motivo sulle sponde
+del Ticino. Sperava che Prospero Colonna
+evacuerebbe spontaneamente la capitale,
+dalla quale egli allora potrebbe
+tirare immensi mezzi per la guerra,
+quando invece l'avrebbe esposta al saccheggio
+cercando di attaccarvi il nemico<a class="tag" id="tag81" href="#note81">[81]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Quando Bonnivet seppe che Prospero
+Colonna, in cambio di ritirarsi, si fortificava
+in Milano, venne ad accamparsi a
+san Cristoforo, presso alle mura della
+città, tra le porte Ticinese e Romana, in
+un luogo renduto forte dai canali; di là
+mandò distaccamenti di cavalleria per il
+paese onde intercettare le vittovaglie, lusingandosi
+<span class="pagenum"><a id="Page_86"></a>[86]</span>
+di forzare in tal modo il Colonna
+ad uscire da una città nella quale
+troverebbesi tra poco esposto a grandi
+privazioni<a class="tag" id="tag82" href="#note82">[82]</a>. Bajardo e Federico da Bozzolo
+occuparono Lodi il 20 di settembre,
+e vittovagliarono il castello di Cremona,
+sperando di potere per mezzo
+del castello occupare ancora la città;
+ma sebbene conducessero trecento lance
+ed otto mila fanti, non ottennero l'intento
+loro<a class="tag" id="tag83" href="#note83">[83]</a>. In appresso si avanzarono
+verso Caravaggio e Monza, per
+togliere ai Milanesi le vittovaglie dei
+monti di Brianza. Prospero Colonna, sopraffatto
+da una malattia che doveva
+bentosto condurlo al sepolcro, facevasi
+rappresentare dal duca di Termes e da
+Alarcone, comandante della fanteria spagnuola.
+Aveva colla sua attività adunati
+in Milano ottocento uomini d'armi, ottocento
+cavaleggieri, quattro mila fanti
+spagnuoli, sei mila cinquecento tedeschi
+e tre mila italiani. Faceva avanzare il
+marchese di Mantova al mezzogiorno del
+<span class="pagenum"><a id="Page_87"></a>[87]</span>
+Po dalla banda di Pavia; aspettava ogni
+giorno nuovi rinforzi dalla Germania e
+dal regno di Napoli; e di già intercettava
+ai Francesi i viveri ch'essi avevano
+creduto di tirare dalla Lomellina<a class="tag" id="tag84" href="#note84">[84]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Erasi Bonnivet dato vanto di non imitare
+l'impeto e l'imprudenza degli altri
+capitani francesi, ma di fare la
+guerra agl'Italiani colle precauzioni italiane:
+pure così perdeva i vantaggi proprj
+della sua nazione senza poter acquistare
+quelli d'un'altra. Ogni picciola scaramuccia
+gli costava alcuni soldati, ed ognuna
+di tali perdite scoraggiava le sue truppe
+ed accresceva l'ardire dei nemici. I frequenti
+rovesci provati da' suoi distaccamenti
+lo forzarono all'ultimo a non far
+venire i suoi convoglj che con grosse
+scorte, a non ispedire a foraggiare che
+numerosi distaccamenti, ed a richiamare
+i corpi d'armata che chiudevano ai Milanesi
+le strade del monte di Brianza,
+facendo accampare tutte le sue truppe
+tra Marignano ed Abbiategrasso<a class="tag" id="tag85" href="#note85">[85]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_88"></a>[88]</span>
+</p>
+
+<p>
+La lentezza di Bonnivet aveva dato
+tempo agli alleati di adunare tutte le
+loro armate. Oltre le truppe spagnuole
+e tedesche che Prospero Colonna aveva
+in Milano, e quelle che Antonio di
+Leyva teneva sotto i suoi ordini a Pavia,
+il vicerè di Napoli, Carlo di Lannoy,
+si avvicinava col marchese di Pescara,
+il quale aveva ripigliato il comando
+della fanteria spagnuola. Il marchese
+di Mantova, a richiesta di Prospero
+Colonna, si era avanzato fino a Pavia
+coll'armata della Chiesa, il Vitelli, che
+comandava tre mila fanti al soldo de' Fiorentini,
+copriva la strada di Genova, ed
+il duca d'Urbino coll'armata veneziana era
+giunto in riva all'Adda. Malgrado il loro
+avvicinamento Bonnivet si era ostinato a
+mantenere la sua posizione sotto Milano,
+per tenere dietro ad una trama ordita
+da alcuni soldati di Giovanni de' Medici,
+che promettevano di dargli una porta
+della città; ma quando seppe che questi
+erano stati scoperti e condannati alla pena
+di morte, fece proporre a Prospero Colonna
+un armistizio fino al mese di maggio,
+obbligandosi a cedere tutte le conquiste
+fatte oltre il Ticino. Ma i generali
+<span class="pagenum"><a id="Page_89"></a>[89]</span>
+imperiali non volevano accettarla che a
+condizione che fosse evacuata tutta la Lombardia;
+e Bonnivet, senz'avere ottenuta una
+sospensione d'armi, fu costretto da abbondanti
+nevi a ritirarsi. Il 27 di novembre
+portò tutta la sua armata tra il Ticinello
+ed il Ticino ad Abbiategrasso ed a Rosate;
+e malgrado le istanze de' soldati, Prospero
+Colonna, fedele all'invariabile suo
+sistema di non fidare mai all'accidente ciò
+che ottenere poteva dall'ordinario corso
+delle cose, lasciò che tranquillamente si
+ritirasse<a class="tag" id="tag86" href="#note86">[86]</a>.
+</p>
+
+<p>
+A dir vero quest'era l'ultima prova
+che Prospero faceva della particolare sua
+tattica. Questo grande generale, che dava
+a vedere d'aver preso per modello Fabio
+Cunctatore, operò in certo qual modo una
+rivoluzione nell'arte della guerra. Fu egli
+il primo ad insegnare con quale arte,
+scegliendo le posizioni, ed eseguendo
+movimenti ben calcolati, un generale debole,
+o che diffida delle sue truppe, può
+stancheggiare l'attività de' suoi nemici,
+<span class="pagenum"><a id="Page_90"></a>[90]</span>
+ammorzarne l'impeto e dissiparne le forze,
+senza lasciar loro il conforto di dare
+una sola battaglia. Ne' tempi in cui visse
+i suoi talenti erano appunto quelli che
+si richiedevano dal suo partito per ammorzare
+l'impeto de' Francesi, o rendere
+inutile il cieco valore degli Svizzeri. Fu
+egli il primo a difendere senza venire a
+giornata un paese che da trent'anni era
+sempre stato o guadagnato, o perduto in
+una sola battaglia. Pure in quest'epoca
+stessa veniva già da otto mesi divorato
+dalla malattia che lo portava al sepolcro.
+La gelosia che fin allora aveva sentita
+contro Carlo di Lannoy, vicerè di Napoli,
+dovette dar luogo all'eccesso del dolore.
+Chiamò egli stesso a Milano questo ministro
+dell'imperatore; ma il Lannoy non
+volle che i moribondi occhi del suo rivale
+vedessero il successore che tanto avevano
+temuto. Si avanzò lentamente, onde
+entrare in Milano col marchese di Pescara
+solamente quando Prospero Colonna
+agonizzante avesse perduti i sentimenti.
+Questo grand'uomo morì il 30 dicembre
+del 1523<a class="tag" id="tag87" href="#note87">[87]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_91"></a>[91]</span>
+</p>
+
+<p>
+Bonnivet, avendo presi i suoi quartieri
+d'inverno, licenziò la fanteria francese
+levata nella Linguadocca e nel Delfinato,
+siccome quella che conosceva poco utile
+sebbene fosse molto dispendiosa. Calcolava
+d'avere in vece un corpo di fanteria
+svizzera, che faceva assoldare per
+l'imminente primavera. In pari tempo,
+per aprirsi una più facile comunicazione
+coi Cantoni, incaricò Renzo di Ceri di
+attaccare Arona sul lago Maggiore, dandogli
+per tale impresa sette mila fanti
+italiani. Ma Anchise Visconti, che difendeva
+questa fortezza con una guarnigione
+milanese, gli oppose una così ostinata
+resistenza, che Renzo di Ceri si vide
+costretto a levare l'assedio dopo avere
+battuta la fortezza trenta giorni, lanciandovi
+sei mila palle<a class="tag" id="tag88" href="#note88">[88]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Era altresì giunto in Milano il contestabile
+di Borbone con un rinforzo di
+sei mila Landsknecht. L'imperatore, che
+voleva protrarre il matrimonio del Borbone
+con Eleonora di Portogallo, e che
+cercava pretesti perchè non avesse effetto,
+<span class="pagenum"><a id="Page_92"></a>[92]</span>
+invece di permettere al contestabile di
+venire in Ispagna, gli aveva dato il supremo
+comando dell'armata d'Italia, incaricando
+il Pescara del comando della
+fanteria spagnuola, ed il Lannoy dell'amministrazione
+civile. Dal canto suo il
+duca d'Urbino aveva avuto ordine dal
+senato di Venezia di passare l'Adda, e
+di raggiugnere a Milano l'armata imperiale:
+onde era questa diventata più numerosa
+assai di quella di Bonnivet; ma era
+in preda al disastro che mai non abbandonava
+le armate dell'Austria; conciossiachè
+Carlo V non le mandava danaro. I
+soldi erano da molto tempo arretrati; i
+soldati saccheggiavano gli abitanti che
+loro davano l'alloggio; ed i varj stati
+dell'Italia venivano angariati dai generali,
+che da loro pretendevano enormi
+contribuzioni per supplire alle spese della
+guerra<a class="tag" id="tag89" href="#note89">[89]</a>.
+</p>
+
+<p>
+L'armata imperiale, a motivo de' prosperi
+risultamenti della precedente campagna,
+era piena di confidenza; scoraggiata
+per lo contrario era quella de' Francesi;
+e que' medesimi capitani, che fin allora
+erano stati i favoriti della fortuna, cominciavano
+<span class="pagenum"><a id="Page_93"></a>[93]</span>
+a provarla contraria. Il cavaliere
+Bajardo era stato incaricato di difendere
+Robecco coi signori di Mezieres e di
+San-Mesmes con dugento uomini d'armi,
+quattrocento cavaleggieri, e la fanteria
+del signore di Lorges: ma egli vi si
+lasciò sorprendere una notte del mese di
+febbrajo dal Pescara e da Giovanni de'
+Medici. Tre mila Spagnuoli, che per riconoscersi
+portavano sopra le armi una
+camicia bianca, cinsero da ogni banda
+la borgata, ed attaccarono i Francesi
+mentre dormivano; questi, quasi senza
+difendersi, furono in gran parte uccisi
+e fatti prigionieri; furono presi quasi tutti
+i loro cavalli; e Bajardo stesso si salvò
+a stento combattendo<a class="tag" id="tag90" href="#note90">[90]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Bonnivet aspettava in primavera potenti
+soccorsi che gli dovevan giugnere dalla
+Svizzera. Egli aveva bruciato il borgo di
+Rosate per riunire tutte le sue truppe in
+Abbiategrasso; ed avendo il Ticino alle
+spalle, poteva tirare dal paese coperto da
+quel fiume abbondanti provvigioni, che
+dovevano porlo in istato d'aspettare tranquillamente
+<span class="pagenum"><a id="Page_94"></a>[94]</span>
+nel suo campo fortificato la
+nuova stagione. Attaccandolo in tale posizione
+i nemici non potevano lusingarsi
+di felice riuscita; ma il marchese di
+Pescara propose l'ardito movimento di
+portare l'armata imperiale al di là del
+Ticino per porre Bonnivet tra quest'armata
+e Milano. Calcolò che i Francesi
+scoraggiati non oserebbero d'attaccare la
+capitale della Lombardia; ad ogni modo
+vi mandò il duca Francesco Sforza e
+Giovanni de' Medici con sei mila uomini;
+ed il 2 di marzo l'armata imperiale
+passò sopra tre ponti il Ticino, e venne
+ad accamparsi a Gambalò<a class="tag" id="tag91" href="#note91">[91]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Temendo il Bonnivet d'essere circondato,
+e di perdere ogni comunicazione col
+Piemonte, di dove riceveva le vittovaglie,
+passò ancor esso il Ticino, dopo avere lasciata
+una grossa guarnigione ad Abbiategrasso,
+e venne ad accamparsi a Vigevano
+sulla diritta del fiume. Intanto il duca d'Urbino
+avea attaccato e preso d'assalto Garlasco,
+terra assai forte tra l'armata imperiale e
+Pavia, che trovavasi occupata da' Francesi;
+<span class="pagenum"><a id="Page_95"></a>[95]</span>
+questi in ogni scaramuccia avevano perduti
+molti soldati e cavalli, onde Bonnivet,
+piuttosto che vedere così consumarsi
+la sua armata, presentò, sebbene
+più debole, due giorni di seguito la
+battaglia agl'imperiali. Ma Lannoy ed il
+contestabile di Borbone avevano determinato
+di non esporre all'incertezza di
+una battaglia generale i vantaggi che loro
+non potevano venir meno, preferendo di
+sorprendere alla spicciolata le posizioni
+del nemico. Attaccarono successivamente
+ed occuparono san Giorgio e Sartirana;
+persuasero la città di Vercelli a dichiararsi
+per loro; e prendendo una vantaggiosa
+posizione all'Arco di Mario, tra
+Vercelli e Novara, di già si lusingavano
+di costringere Bonnivet, che si era
+chiuso in Novara, a capitolare<a class="tag" id="tag92" href="#note92">[92]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma il generale francese aveva avviso
+che da ogni banda si avanzavano truppe
+in suo soccorso. Claudio di Longueville,
+duca di Rothelin, gli conduceva pel monte
+Ginevra quattrocento uomini d'armi, i
+quali erano di già arrivati a Susa. Attraversando
+<span class="pagenum"><a id="Page_96"></a>[96]</span>
+il san Bernardo erano giunti
+a Gattinara, al di là della Sesia, dieci
+mila Svizzeri; e cinque mila Grigioni,
+assoldati nel loro paese da Renzo di Ceri,
+erano entrati nel Bergamasco, e stavano
+per unirsi a Federico da Bozzolo, che gli
+aspettava a Lodi con un grosso corpo di
+fanteria italiana. Ma Giovanni de' Medici
+si affrettò di passare nel territorio di Bergamo
+con dugento cavalli e quattro mila
+fanti, ed unitovisi ad alcune truppe veneziane,
+chiuse la strada ai Grigioni; indi
+attaccandoli ogni giorno colla cavalleria
+o coll'infanteria leggiere, loro intercettando
+i convoglj, sorprendendo i loro distaccamenti,
+gli stancheggiò in maniera,
+che dopo tre giorni li forzò a ritirarsi ne'
+loro paesi<a class="tag" id="tag93" href="#note93">[93]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dopo aver fatti ritirare i Grigioni,
+Giovanni de' Medici prese Caravaggio, e
+ravvicinatosi al Ticino ruppe a colpi di
+cannone il ponte di Boffalora, che serviva
+di comunicazione tra il quartiere
+generale di Bonnivet a Novara ed Abbiategrasso
+<span class="pagenum"><a id="Page_97"></a>[97]</span>
+dove teneva molti magazzini.
+Il duca Francesco Sforza risolse di sforzare
+il napolitano Caraccioli che comandava
+mille fanti in Abbiategrasso; onde
+andò a raggiugnere Giovanni de' Medici
+sotto le mura di questa piazza colla milizia
+milanese, e dopo un vivo cannonamento
+la prese d'assalto. Vero è che
+i Milanesi pagarono assai caro questo vantaggio.
+La lunga dimora dell'armata francese
+in quella terra, i patimenti, la miseria,
+la sudiceria vi avevan generata la
+peste. I soldati saccheggiando Abbiategrasso
+contrassero essi medesimi il contagio;
+lo portarono a Milano col loro
+bottino, e questo flagello rapì in quella
+estate cinquanta mila abitanti alla capitale
+della Lombardia<a class="tag" id="tag94" href="#note94">[94]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Intanto Bonnivet, sempre più chiuso nel
+suo campo, ogni giorno perdendo qualche
+posto avanzato, più non potendo tirare
+vittovaglie dal Piemonte, e più non
+ritrovandone nelle ruinate vicinanze di
+Novara, vedeva consumarsi continuamente
+la sua armata per la malattia e per la
+<span class="pagenum"><a id="Page_98"></a>[98]</span>
+diserzione. Non solo i mercenarj che formavano
+la sua fanteria, ma gli stessi uomini
+d'armi, tutti appartenenti alla nobiltà
+francese, lo abbandonavano ogni giorno,
+dopo d'avere perduti i loro cavalli per
+mancanza di foraggi, ed avere lottato
+otto mesi contro le malattie e contro la
+fame. Dieci mila Svizzeri, che avevano
+valicato il san Bernardo, erano finalmente
+arrivati a Gattinara nella Valsesia;
+ma questi pensavano piuttosto a liberare
+i loro compatriotti del campo di Bonnivet,
+che a ricominciare una campagna
+che loro sperar non lasciava troppo prosperi
+avvenimenti. Malgrado le istanze
+di Bonnivet, non vollero passare la Sesia
+ingrossata da continue piogge; e ricusando
+di recarsi al suo campo, lo costrinsero
+a raggiugnerli dove si trovavano<a class="tag" id="tag95" href="#note95">[95]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Partì dunque Bonnivet da Novara una
+notte in sul cominciare di maggio, onde
+nascondere la sua ritirata ai nemici, e
+prese la strada di Romagnano, terra
+quasi in faccia di Gattinara. Sebbene
+il marchese di Pescara fosse avvisato della
+di lui partenza, ed avesse progettato
+<span class="pagenum"><a id="Page_99"></a>[99]</span>
+di prevenirlo, prendendo una più breve
+via di cui era padrone, l'armata francese
+arrivò a Romagnano alcune ore prima
+dei nemici, ed ebbe tempo di gettare
+un ponte sulla Sesia. Gli Spagnuoli, che
+l'avevano inseguito troppo precipitosamente,
+e che, respinti in alcune scaramucce,
+avevano prese pericolose posizioni,
+sarebbero stati facilmente sconfitti,
+se Bonnivet avesse potuto ridurre gli
+Svizzeri, arrivati presso Gattinara, a
+passare essi medesimi la Sesia ed a piombare
+con lui sopra i nemici che lo avevano
+inseguito: ma invano egli ne fece loro
+calde istanze; e quando vide di non poterli
+persuadere a ricominciare la guerra,
+passò nella stessa notte la Sesia con tutta
+la sua armata, per unirsi a loro<a class="tag" id="tag96" href="#note96">[96]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Fin qui la ritirata di Bonnivet erasi
+eseguita abbastanza felicemente, sebbene
+egli avesse lasciati sette cannoni sulla riva
+sinistra della Sesia. Aveva trovate le truppe
+fresche degli Svizzeri, le quali avevano
+ricevuto in mezzo alle loro schiere i suoi
+equipaggi e le sue truppe affaticate, ed
+<span class="pagenum"><a id="Page_100"></a>[100]</span>
+allo spuntare del giorno prendeva con
+loro il cammino d'Ivrea per tornare in
+Francia pel Basso Valese. Aveva collocata
+sulla riva del fiume una batteria per impedire
+agl'imperiali di passarlo, e ne
+aveva affidata la guardia a due battaglioni
+di Corsi e di Provenzali. Ma il marchese
+di Pescara ed il duca di Borbone, avendo
+trovato un luogo guadabile, cominciarono
+ancor essi a passare la Sesia; onde i Corsi
+spaventati abbandonarono i loro cannoni.
+Bonnivet per ricuperarli condusse egli
+medesimo un corpo di cavalleria col signore
+di Vandenesse, fratello di La Palisse.
+Bonnivet, ferito da una palla nel braccio
+sinistro, dovette ritirarsi dalla zuffa, e
+Vandenesse, ferito più gravemente in una
+spalla, morì dopo tre giorni<a class="tag" id="tag97" href="#note97">[97]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Bonnivet, trovandosi incapace di supplire
+più a lungo alle funzioni di comandante,
+affidò la condotta dell'armata al
+cavaliere Bajardo, il quale si pose coi
+suoi uomini d'armi nell'ultima linea,
+onde coprire la ritirata della fanteria.
+Aveva appena presa questa posizione che
+<span class="pagenum"><a id="Page_101"></a>[101]</span>
+vedendosi stringere dagli archibugeri spagnuoli,
+li caricò colla sua cavalleria per
+respingerli. «Ma, come Dio volle, fu
+tirato un colpo d'archibugio, la di
+cui pietra venne a ferirlo a traverso
+alle reni, e gli ruppe tutto il grosso
+osso della schiena. Quando sentì il
+colpo, si fece a gridare, <i>Gesù</i>! Poi
+soggiunse: <i>Ah! mio Dio, io sono morto</i>!
+Prese la sua spada per l'impugnatura,
+e baciò l'elsa come segno della croce,
+dicendo ad alta voce, <i>miserere
+mei Domine!</i><a class="tag" id="tag98" href="#note98">[98]</a>»
+</p>
+
+<p>
+«Frattanto Bajardo si fece levare da
+cavallo dal suo maestro di casa, che
+mai non l'abbandonò, e si fece porre
+a piè d'un albero col viso rivolto verso
+il nemico, ove il duca di Borbone, che
+inseguiva il nostro campo, venne a trovarlo,
+e disse al detto Bajardo che sentiva
+molta compassione di lui, vedendolo
+in quello stato per essere così virtuoso
+cavaliere. Cui il capitano Bajardo
+rispose, signore, voi non dovete compiangere
+me che muojo da uomo onorato,
+ma bensì io compiango voi, vedendovi
+servire contro il vostro principe,
+<span class="pagenum"><a id="Page_102"></a>[102]</span>
+la vostra patria, il vostro giuramento.
+E poco dopo il detto Bajardo
+spirò, e fu rilasciato un salvacondotto
+al di lui maestro di casa per portare il
+di lui corpo nel Delfinato, dove aveva
+avuti i natali<a class="tag" id="tag99" href="#note99">[99]</a>.»
+</p>
+
+<p>
+Gl'imperiali continuarono ad inseguire
+l'armata che si ritirava; ma l'ultimo
+corpo svizzero, più soffrire non potendo
+tanta molestia, si gettò su di loro con
+tanto furore a piena corsa, che li ruppe
+e li pese in fuga. Questo corpo di
+quattrocento uomini, che si era troppo
+slontanato dal corpo d'armata, fu in appresso,
+a dir vero, avviluppato ed interamente
+distrutto; ma la sua ostinata
+resistenza, ed il ritardo dell'artiglieria
+imperiale, diedero tempo a Bonnivet di
+eseguire la sua ritirata sopra Ivrea, ove
+i nemici cessarono d'inseguirlo. Lasciò
+ancora nella valle d'Aosta, nel forte di
+Bar, venti cannoni, disperando di poterli
+condurre a traverso al san Bernardo,
+e ricondusse pel Valese la sua armata in
+Francia<a class="tag" id="tag100" href="#note100">[100]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_103"></a>[103]</span>
+</p>
+
+<p>
+Il duca di Longueville, sentendo a Susa
+che Bonnivet si era ritirato, riprese il
+cammino del monte Ginevra senza avere
+veduto il nemico. Novara si arrese a
+Giovanni de' Medici: Boisì e Giulio di
+Sanseverino, che comandavano in Alessandria,
+consegnarono questa città al marchese
+di Pescara, e Federico da Bozzolo
+abbandonò Lodi al duca d'Urbino. In
+poche settimane più non rimase un solo
+francese in Italia; anzi al contrario Bozzolo
+e Sanseverino avevano condotti
+nella Provenza e nel Delfinato circa cinque
+mila Italiani al soldo della Francia<a class="tag" id="tag101" href="#note101">[101]</a>.
+</p>
+
+<p>
+L'Italia era omai liberata dall'invasione
+francese, ed erasi ottenuto lo scopo delle
+due leghe contratte dall'imperatore sia coi
+Veneziani, sia col papa e coi piccoli
+stati d'Italia. Tutti gl'Italiani, oppressi
+dalle spese e dagli sforzi di una ruinosa
+guerra, altro omai non bramavano che la
+<span class="pagenum"><a id="Page_104"></a>[104]</span>
+pace; il papa lusingavasi di far guarentire
+lo stato attuale dell'Italia dal re
+d'Inghilterra che aveva contribuito alla
+vittoria, e dagli Svizzeri che coprivano
+i confini, e che in addietro si erano così
+vivamente adoperati per l'indipendenza
+della Lombardia. Clemente VII ordinava
+al suo nunzio in Inghilterra d'invocare
+i buoni ufficj d'Enrico VIII, per porre
+un termine all'arroganza ed alle vessazioni
+de' ministri dell'imperatore in Italia,
+per far rispettare la santa sede, cessare
+le contribuzioni straordinarie ricevute ogni
+mese dai Fiorentini, ristabilire il duca di
+Milano in un'assoluta indipendenza, e
+far godere ai Veneziani i vantaggi che
+si erano riservati in forza del loro trattato.
+Insomma trattavasi di far vedere se l'Italia
+aveva combattuto per iscuotere un
+giogo straniero, o soltanto per mutare
+il padrone; e dal tuono della lettera del
+datario apostolico scorgevasi che Clemente
+VII si era di già accorto che i frutti
+della vittoria non erano gran fatto meno
+amari di quelli della guerra<a class="tag" id="tag102" href="#note102">[102]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_105"></a>[105]</span>
+</p>
+
+<p>
+Ma i generali, che avevano trionfato
+in Italia, desideravano che la guerra
+producesse nuove guerre. Niun pensiero
+prendevansi della felicità degli stati che
+pretendevano difendere; bramavano di
+continuare il loro mestiere, di farsi nome
+con nuove imprese, e di trovare altre
+occasioni di esercitare un assoluto potere
+sulle fortune e sulla vita degli uomini.
+Il contestabile di Borbone prendeva maggiore
+interesse che gli altri per la continuazione
+della guerra. Scriveva all'imperatore
+ed al re d'Inghilterra essere giunto
+l'istante di superare i confini della
+Francia, di vendicarsi dei loro nemici,
+e di precipitare dal trono Francesco I.
+Diceva che al nome di Borbone si solleverebbero
+i suoi antichi vassalli, e verrebbero
+spontaneamente a collocarsi sotto
+le insegne straniere. Ignorava costui che
+il solo delitto d'avere chiamati gli stranieri
+nella sua patria, cambiava in odio
+ed in disprezzo tutto l'affetto che i Francesi
+avevano potuto avere per lui<a class="tag" id="tag103" href="#note103">[103]</a>.
+<span class="pagenum"><a id="Page_106"></a>[106]</span>
+Carlo V ed Enrico VIII credettero imprudentemente
+alle di lui parole; il primo
+ordinò alla sua armata di penetrare nella
+Provenza; l'altro gli mandò soccorsi, e
+promise in pari tempo di attaccare le
+province settentrionali della Francia.
+</p>
+
+<p>
+Fu nel mese di luglio che il contestabile
+di Borbone ed il marchese di Pescara
+passarono il Varo per entrare nella
+Provenza con sette mila landsknecht, sei
+mila fanti spagnuoli, due mila Italiani, e
+sei cento cavaleggieri: il vicerè Lannoy
+aveva promesso di seguirli a poca distanza
+con mille uomini d'armi. Ugo di Moncade
+con sedici galere costeggiava la Provenza
+per proteggere l'armata e trasportare l'artiglieria:
+ma Andrea Doria, che aveva il
+comando di una flotta francese più forte,
+prese una di queste galere e fece prigioniere
+il principe d'Orange; ne forzò tre
+altre a rompere sulla costa, le quali il Pescara
+fece bruciare perchè non venissero
+in mano del nemico; e costrinse il Moncade,
+dopo avere sbarcata la sua artiglieria
+ad Aix, a chiudersi nel porto di
+Monaco<a class="tag" id="tag104" href="#note104">[104]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_107"></a>[107]</span>
+</p>
+
+<p>
+Voleva il Borbone approfittare della
+sorpresa del re di Francia e dello spossamento
+cui era stata ridotta la sua armata
+nell'ultima campagna, per portarsi
+subito sopra Avignone o sopra Lione.
+Calcolava che nello stesso tempo un'armata
+spagnuola penetrerebbe nella Guienna,
+una inglese nella Picardia, e forse una
+tedesca nella Borgogna. Ma Carlo V ed
+Enrico VIII non si curavano di soddisfare
+per questo rispetto le promesse che gli
+avevano fatte; ed il marchese di Pescara,
+non volendo compromettere la sua armata
+conducendola nel cuore del regno,
+si ostinò perentoriamente a volere ristringere
+le sue operazioni all'assedio di Marsiglia<a class="tag" id="tag105" href="#note105">[105]</a>.
+</p>
+
+<p>
+A Filippo di Brion, conte di Chabot,
+era stata dal re affidata la difesa di Marsiglia,
+cui venne bentosto giù pel Rodano
+ad unirsi Renzo di Ceri coi cinque mila
+Italiani che avevano seguito Bonnivet
+nella sua ritirata. Tra costoro trovavansi
+molti gentiluomini, costretti dalle rivoluzioni
+d'Italia ad esiliarsi per sempre dalla
+loro patria. Tra gli altri vi si vedevano
+<span class="pagenum"><a id="Page_108"></a>[108]</span>
+alcuni emigrati pisani, determinati a non
+voler più soggiacere al giogo de' Fiorentini,
+e che, per la valorosa difesa che
+fecero in Marsiglia, acquistarono il diritto
+di cittadinanza francese, e vi si stabilirono
+colle loro famiglie. L'assedio fu
+infatti sostenuto colle più luminose prove
+di valore. L'artiglieria imperiale aveva
+aperte nelle mura larghissime brecce; ma
+il Pescara, dopo aver fatte riconoscere le
+disposizioni degli assediati, ricusò di dare
+l'assalto. Sapeva che Francesco I, accompagnato
+da La Palisse, erasi avanzato fino
+ad Avignone; che aveva colà ragunata
+una formidabile artiglieria, otto mila
+cavalli, quattordici mila Svizzeri, sei
+mila landsknecht, e dieci mila tra Francesi
+ed Italiani.
+</p>
+
+<p>
+Sia che l'armata del Pescara venisse respinta
+in un assalto, sia che prendesse la
+città dopo avere perduta molta gente
+nell'attacco, correva pericolo di essere
+soverchiata da forze tanto superiori. Dichiarò
+adunque in un consiglio di guerra,
+che il solo partito da prendersi era quello
+di una subita ritirata. E la necessità di
+questo consiglio parve ancora più urgente,
+quando seppesi nel campo imperiale,
+che Francesco I, dopo di avere passato
+il Rodano, aveva spinta la sua vanguardia
+<span class="pagenum"><a id="Page_109"></a>[109]</span>
+fino a Salon di Crau posta a metà strada
+tra Avignone e Marsiglia. Il Borbone
+s'arrese alla superiore esperienza del
+suo collega; fu imbarcata la grossa artiglieria;
+ma perchè il mare non era libero,
+si spezzò la maggior parte de' cannoni,
+e si caricò il bronzo sui muli, onde
+fonderli nuovamente giunti che fossero in
+Italia; ed alla fine di settembre l'assedio
+di Marsiglia, che mantennesi quaranta
+giorni, fu levato dall'armata imperiale,
+che s'avviò a marcie forzate alla volta
+di Nizza<a class="tag" id="tag106" href="#note106">[106]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Non pertanto i marescialli di Chabannes
+e di Montmorencì avevano raggiunta
+la coda dell'armata che ritiravasi con
+tanta celerità, e che, carica d'un immenso
+equipaggio, entrava in un povero paese,
+deserto ed alpestre, ove soffrì infinitamente.
+Il Pescara potè lodarsi di questa
+ritirata, siccome della sua più bella impresa
+militare, poichè salvò da un imminente
+pericolo la sua armata e più di
+dodici mila bestie da soma; ma i capi
+<span class="pagenum"><a id="Page_110"></a>[110]</span>
+che lo inseguivano hanno pure potuto
+darsi il vanto d'avere più d'una volta
+cambiata questa ritirata in una vera fuga,
+e d'avere arricchiti i loro soldati con una
+immensa preda. Il Pescara continuò a
+ritirarsi per Nizza, Albenga e Finale, e
+finalmente fece in un solo giorno la strada
+da Alba a Voghera, la quale è lunga ben
+quaranta miglia. Il vicerè Lannoy lo
+aspettava a Pavia, ove i generali imperiali
+erano impazienti di tenere un consiglio
+di guerra intorno ai mezzi di difendere
+la Lombardia<a class="tag" id="tag107" href="#note107">[107]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Infatti lo stesso giorno in cui il Pescara,
+uscendo dalle montagne della Liguria,
+era giunto ad Alba, Francesco I
+aveva fatto il suo ingresso in Vercelli.
+Invece di tener dietro all'armata imperiale
+sulla strada da lei tenuta, Francesco
+aveva sperato di ottenere più luminosi
+successi prevenendola in Italia. Egli
+aveva per difesa della Francia adunata
+una così potente armata, che parvegli
+capace delle più grandi conquiste. Vedeva
+<span class="pagenum"><a id="Page_111"></a>[111]</span>
+come Carlo ed Enrico non erano in istato
+di attaccarlo nè in Picardia, nè nella
+Guienna, e supponeva che l'armata che
+aveva eseguita una così faticosa ritirata
+a traverso alle montagne della Liguria,
+mal potrebbe contro di lui difendere la
+Lombardia. Si dice che questo progetto
+fu concepito dal solo re; che La Tremouille,
+Lescuns, d'Aubigni e Chabannes
+tentarono ogni via perchè non avesse effetto,
+mentre Bonnivet, La Barre, Chabot
+e San-Marsault lo incoraggiavano ad
+eseguirlo: ma che Francesco I, fermo nel
+suo pensamento, non volle aspettare sua
+madre, per la quale aveva sempre mostrata
+tanta deferenza, e che le aveva
+chiesta la grazia di abboccarsi con lei prima
+di partire. Qualunque si fosse l'autore di
+questo progetto, non deve essere giudicato
+dalla riuscita; poichè, se la campagna fosse
+stata condotta con intelligenza eguale all'ardore
+con cui venne cominciata, sarebbe
+stata probabilmente coronata da
+felice riuscita<a class="tag" id="tag108" href="#note108">[108]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_112"></a>[112]</span>
+</p>
+
+<p>
+Ma e Francesco I ed il suo favorito
+Bonnivet avevano il valore del soldato,
+non i talenti del generale: invece di regolarsi
+a seconda delle sole presenti circostanze,
+pareva che ad altro non pensassero
+che a correggere gli errori ne' quali
+erano precedentemente caduti; e perchè
+le circostanze più non erano le medesime,
+ciò che evitavano come un errore, spesso sarebbe
+stato loro di sommo vantaggio. Bonnivet
+non aveva pensato che a precauzionarsi
+contro la precipitazione e la temerità
+francese, e con dilungamenti inopportuni
+aveva perduta l'occasione di conquistare
+il Milanese. Dal canto suo Francesco I
+voleva correggere gli errori di Bonnivet
+tenendo una condotta affatto diversa.
+Prima di tutto volle occupare Milano,
+indi Pavia; ed invece avrebbe dovuto
+distruggere l'armata fuggitiva, che, scoraggiata
+da così lunga ritirata, non gli
+avrebbe potuto tener testa, s'egli non
+le avesse dato riposo.
+</p>
+
+<p>
+Le prime operazioni del re erano state
+ben dirette. Il signore di Lannoi evacuando
+Asti prima del di lui arrivo, aveva
+lasciati due mila uomini in Alessandria,
+sperando che l'armata francese si tratterrebbe
+ad assediarla; ma Francesco I
+voleva avanti tutto occupare Milano, persuaso
+<span class="pagenum"><a id="Page_113"></a>[113]</span>
+che le piazze che lasciavasi alle
+spalle s'arrenderebbero in appresso. La
+peste, che tutta la state aveva infierito in
+Milano, e fatte perire cinquanta mila
+persone, aveva costretto Francesco Sforza
+ed il suo cancelliere Moroni ad abbandonarla.
+Questi, malgrado le istanze del
+Pescara, ricusarono di rientrarvi per sostenere
+un assedio, e per lo contrario
+autorizzarono i cittadini a sottomettersi
+ai Francesi; onde il Pescara, che più non
+trovava ne' Milanesi, avviliti da tante
+calamità, nè zelo per la loro indipendenza;
+nè soccorsi pecuniarj, nè braccia pel lavoro,
+credette prudente consiglio di non
+tenere la sua armata in una città infetta
+di peste, che poteva diventare il suo sepolcro;
+perciò diede ordine di evacuarla,
+ed il 26 ottobre del 1524 le ultime truppe
+imperiali, comandate da Alarcone, uscirono
+per la porta Romana, mentre che
+le francesi vi entravano per le porte Ticinese
+e Vercellina. Il 30 ottobre vi fu
+mandato la Tremouille per assumere il
+comando come luogotenente del re: aveva
+con lui il conte di San-Paul, il signore
+di Vaudemont, il maresciallo di Foix e
+Teodoro Trivulzio. Settecento fanti spagnuoli
+formavano la guarnigione del
+<span class="pagenum"><a id="Page_114"></a>[114]</span>
+castello abbondantemente approvigionato<a class="tag" id="tag109" href="#note109">[109]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il disordine in cui trovavasi l'armata
+imperiale, lo scoraggiamento de' soldati
+che da oltre un mese ritiravansi a marcie
+forzate innanzi al nemico; la mal intelligenza
+che supponevasi tra i generali;
+l'impossibilità in cui si erano trovati
+di difendere Milano; tutto faceva
+conoscere che dovevansi inseguire caldamente
+senza lasciarli respirare. Il marchese
+di Pescara, uscendo di Milano,
+erasi ritirato a Lodi; ma sapevasi che la
+maggior parte de' di lui soldati, oppressi
+dalla fatica, e non sentendosi abbastanza
+forti per difendersi, avevano gettate le
+armi; che quasi tutta la cavalleria era
+smontata, avendo perduti i cavalli nelle
+lunghe marcie sulle montagne; che Lodi
+non poteva resistere più di Milano; e
+che, potendo i Francesi passare l'Adda
+prima degl'imperiali, l'armata degli
+ultimi non poteva a meno di non
+<span class="pagenum"><a id="Page_115"></a>[115]</span>
+essere tagliata fuori e distrutta, o fatta
+prigioniera. Sgraziatamente avevano persuaso
+a Francesco I che una guerra reale,
+una guerra in cui egli comandava personalmente
+le armate, non doveva trattarsi
+colle comuni regole della tattica, e
+che avanti tutto dovevasi osservare ciò
+che richiedeva l'onore della corona. Quest'onore,
+gli si diceva, non permetteva
+ch'egli entrasse in Milano finchè la fortezza
+era nelle mani de' nemici; che si
+lasciassero alle spalle piazze non sottomesse;
+e per ultimo che si perdonasse
+a coloro che in una terra mal fortificata
+avevano l'insolenza di resistergli<a class="tag" id="tag110" href="#note110">[110]</a>.
+</p>
+
+<p>
+L'ammiraglio Bonnivet era colui che
+più d'ogni altro intratteneva il re di
+questa fallace gloria; e fa pure lo stesso
+Bonnivet che lo persuase a richiamare
+le truppe di già in cammino alla
+volta di Lodi, per far loro prendere la
+strada di Pavia, non convenendo alla
+dignità del re di Francia di andare in
+traccia di nemici lontani, quando altri ne
+<span class="pagenum"><a id="Page_116"></a>[116]</span>
+aveva più vicini<a class="tag" id="tag111" href="#note111">[111]</a>. I generali imperiali
+in questa loro disfatta si erano separati.
+Antonio di Leiva erasi incaricato di difendere
+Pavia con cinque mila Tedeschi,
+cinquecento Spagnuoli, e due compagnie
+di cavalleria comandate da Garzia Manrique.
+Il marchese di Pescara trovavasi
+in Lodi col rimanente della fanteria spagnuola,
+intenzionato di continuare la sua
+ritirata: ma quando vide che i Francesi
+lo lasciavano respirare, pensò di afforzarvisi.
+Il Lannoi passò l'Adda e si
+accampò in Soncino colla cavalleria;
+mentre il Borbone recossi precipitosamente
+in Germania, onde ottenere dall'arciduca
+Ferdinando potenti soccorsi, senza i quali
+l'Italia era irremissibilmente perduta per
+la casa d'Austria. Francesco Sforza ed
+il cancelliere Moroni si chiusero in Pizzighettone,
+e poco dopo in Cremona<a class="tag" id="tag112" href="#note112">[112]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Francesco I aveva in allora sotto i suoi
+ordini due mila lance, otto mila fanti
+tedeschi, sei mila Svizzeri, sei mila avventurieri
+in gran parte francesi, e quattro
+<span class="pagenum"><a id="Page_117"></a>[117]</span>
+mila Italiani. Con questa formidabile armata
+andò il 28 ottobre ad accamparsi
+a san Lanfranco presso le mura di Pavia,
+facendo dall'altra parte del Ticino occupare
+il sobborgo di sant'Antonio dal signore
+di Montmorencì. Siccome per prendere
+questa posizione bisognava impadronirsi
+di un ponte sul fiume, protetto da
+una torre, fece appiccare coloro che la
+custodivano per avere ardito di resistere
+ad un re di Francia<a class="tag" id="tag113" href="#note113">[113]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il re fece subito porre allo scoperto una
+batteria in faccia alle mura, e tentò per due
+giorni di seguito di praticarvi una breccia.
+Ma dietro la breccia, ch'egli effettivamente
+aprì nella muraglia esterna, trovò larghe
+e profonde trincee, ben fiancheggiate,
+e le case con feritoje occupate dagli archibugeri.
+Dopo avere perduti molti buoni
+ufficiali nell'assalto che fece dare, conobbe
+che contro una guarnigione così
+numerosa, comandata da così esperimentato
+capitano qual era Antonio di Leiva,
+si doveva procedere a regolare assedio.
+Cominciò dunque ad aprire delle trincee
+per collocare i cannoni in batteria, coprendo
+i suoi fianchi con cavalli di frisa.
+In pari tempo fece cavare delle mine nelle
+<span class="pagenum"><a id="Page_118"></a>[118]</span>
+quali bisognava disputarsi il terreno palmo
+a palmo. Cercò pure col consiglio dei
+suoi ingegneri di svolgere uno de' due
+rami del Ticino, per lasciare a secco le
+mura a piè delle quali scorreva: infatti
+questo fiume, due miglia al disopra di
+Pavia, dividesi in due rami, uno de' quali
+bagna le mura della città, l'altro, chiamato
+il Gravellone, se ne scosta un buon
+miglio e si riunisce di nuovo al primo,
+avanti di mettere foce in Po. Trattavasi
+di far passare nel Gravellone tutta la massa
+delle acque. Ma in quasi tutte le circostanze
+l'impeto delle acque non rispettò
+i lavori degl'ingegneri militari. Abbondanti
+piogge distrussero in poche ore
+l'opera di molte settimane; l'assedio aveva
+di già assorbito un tempo prezioso,
+e consumato molto danaro e molta gente,
+senza che l'armata francese avesse ottenuto
+verun vantaggio<a class="tag" id="tag114" href="#note114">[114]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Mentre che l'assedio di Pavia avanzava
+con estrema lentezza, facevano maggior
+danno all'imperatore le negoziazioni che
+<span class="pagenum"><a id="Page_119"></a>[119]</span>
+non le armi francesi. Il cardinale Wolsei
+cercava segretamente di alienare Enrico
+VIII, suo padrone, dall'alleanza, cui egli
+stesso avevalo più degli altri consigliato.
+Il papa Clemente VII protestava di non
+volere, come padre comune de' fedeli,
+soccorrere un monarca contro l'altro.
+Erasi rifiutato di rinnovare la federazione
+sottoscritta dal suo predecessore, e dopo
+la ritirata dell'ammiraglio Bonnivet nel
+precedente anno, si era considerato come
+straniero in una guerra continuata dalla
+sola ambizione di Carlo V. I Veneziani
+sospiravano dietro l'antica loro alleanza
+colla Francia, ed aspettavano consiglio
+dagli avvenimenti; tutti avevano osservato
+con estrema diffidenza, che l'imperatore,
+non contento di disporre a voglia sua dello
+stato di Milano come se fosse cosa sua, aveva
+pretestati i più frivoli motivi per non
+accordarne l'investitura a Francesco Sforza.
+Ma quando il papa ebbe certa notizia
+che l'armata imperiale, incapace di resistere
+ai Francesi, non faceva verun
+movimento per liberare Pavia dall'assedio,
+al malcontento che gli aveva dato
+Carlo V si aggiunse il timore d'irritare
+Francesco I. Egli non volle essere più
+oltre creduto nemico di un principe contro
+il quale niuna armata ardiva mantenersi
+<span class="pagenum"><a id="Page_120"></a>[120]</span>
+in campagna, e mandò Giovanni
+Matteo Giberti, vescovo di Verona e
+datario apostolico, a trattare coi Francesi<a class="tag" id="tag115" href="#note115">[115]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Presentavasi il Giberti come mediatore
+ed aveva perciò visitati a Soncino il vicerè
+e gli altri capitani imperiali, portando
+loro parole di pace; ma questi, incoraggiati
+dalla resistenza di Pavia, gli avevano
+risposto che non tratterebbero con Francesco
+I, finchè questi conservasse un palmo
+di terra nel ducato di Milano. Quando
+in appresso il Giberti arrivò presso il re di
+Francia, questi che dalla lentezza del
+fuoco degli assediati supponeva che cominciassero
+a mancare di munizioni, gli
+rispose che una fiorente armata qual era
+la sua, non era destinata alla sola conquista
+di Milano e di Genova, ma che
+lusingavasi di ricuperare anche il regno
+di Napoli<a class="tag" id="tag116" href="#note116">[116]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_121"></a>[121]</span>
+</p>
+
+<p>
+Dopo questi esperimenti di generali
+negoziazioni, il vescovo di Verona si
+fece a parlare della riconciliazione del
+suo padrone colla Francia. Il re altro
+non gli chiedeva che una semplice neutralità;
+ed infatti Clemente VII obbligossi
+in nome proprio ed a nome dei
+Fiorentini, a non dare veruna nè segreta
+nè palese assistenza ai nemici del
+re. Dal canto suo Francesco prometteva
+la sua protezione al papa ed ai Fiorentini,
+e si obbligava a mantenere in Firenze
+l'autorità de' Medici. Nello stesso
+tempo, ed alle stesse condizioni Clemente
+VII trattò per i Veneziani, e la negoziazione
+da lui intavolata venne confermata
+dal senato di Venezia in principio
+di gennajo del 1525. Ambidue provavano
+i medesimi timori sia che i Francesi o
+gl'Imperiali fossero vittoriosi; ambidue desideravano
+ardentemente una pace, finchè
+le forze loro erano press'a poco eguali;
+ambidue avrebbero voluto impedire alle
+potenze belligeranti di venire ad un fatto
+decisivo. Ma il debole carattere di Clemente
+VII, la sua avarizia, la sua irrisoluzione,
+lo ritrassero dal seguire i consigli
+che gli davano i suoi più saggi ministri,
+cioè di far avanzare una formidabile
+armata sul Po, di riunirla a quella
+<span class="pagenum"><a id="Page_122"></a>[122]</span>
+de' Veneziani, rendendo così rispettabile
+la neutralità de' due più potenti stati
+d'Italia, invece di lasciarla in balìa del
+vincitore<a class="tag" id="tag117" href="#note117">[117]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il mezzo che Clemente VII riputò più
+conveniente per affrettare le negoziazioni
+di una pace generale, fu quello di tenere
+inquieti i generali imperiali rispetto
+al regno di Napoli. Pare adunque, che consigliasse
+da principio a Francesco la spedizione
+del duca d'Albanì nel mezzogiorno
+d'Italia, dal che però cercò in appresso
+di dissuaderlo. Francesco I, che vedeva
+l'impossibilità di spingere vivamente l'assedio
+di Pavia durante la cattiva stagione,
+e che di mal animo teneva oziosa una
+così numerosa armata, aveva date a Giovanni
+Stuard, duca d'Albanì, dugento
+lance, seicento cavaleggieri ed otto mila
+pedoni, perchè s'incamminasse alla volta
+di Napoli<a class="tag" id="tag118" href="#note118">[118]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_123"></a>[123]</span>
+</p>
+
+<p>
+Tosto che la fazione francese nel regno
+di Napoli ebbe sentore della mossa del
+duca d'Albanì, cominciò subito a sollevarsi;
+i baroni angiovini, la città dell'Aquila
+e tutti gli Abruzzi, sembravano
+apparecchiati a tentare una rivoluzione.
+Il consiglio di Napoli scrisse al signore
+di Lannoy, che, se non voleva perdere
+il regno affidatogli, doveva sollecitamente
+ricondurvi l'armata imperiale per
+respingere l'invasione straniera, e contenere
+i malcontenti. Infatti il vicerè, spaventato
+da questi avvisi, voleva accorrere
+alla difesa del suo territorio; ma vi si
+oppose il marchese di Pescara onde non
+s'indebolisse l'armata di Lombardia. Egli
+dimostrò che conveniva difendere Napoli
+e Pavia, conciossiachè un solo vantaggio
+avuto sopra Francesco I bastava per richiamare
+il duca d'Albanì anche vittorioso,
+mentre invece, ove pure il duca
+rimanesse perdente nel regno di Napoli,
+i di lui rovesci non potrebbero por fine
+alla guerra di Lombardia. Si prese quindi
+il partito di mandare a Napoli il
+duca di Traietto con ordine di levare
+contribuzioni nel paese, e di provvedere
+<span class="pagenum"><a id="Page_124"></a>[124]</span>
+nel miglior modo che potrebbe alla difesa
+del regno colle sole milizie nazionali,
+mentre che si terrebbero in Lombardia
+tutte le forze imperiali<a class="tag" id="tag119" href="#note119">[119]</a>.
+</p>
+
+<p>
+L'assedio di Pavia procedeva poco vigorosamente,
+perchè i Francesi cominciavano
+a mancare di munizioni: dall'altro
+canto il duca d'Albanì attraversava l'Italia
+con estrema lentezza, accrescendo
+così fede all'universale opinione, che
+piuttosto cercasse d'intimorire gl'Imperiali,
+che di fare realmente la conquista
+del regno. Pure la sua marcia serviva
+ai Francesi per formare nuove alleanze,
+facendo dichiarare per loro i deboli stati,
+che il solo timore aveva strascinati nella
+lega dell'imperatore. Alfonso d'Este, duca
+di Ferrara, domandò di essere nuovamente
+ricevuto sotto la protezione francese, e
+la comperò con un sussidio di settanta
+mila fiorini, venti mila de' quali vennero
+pagati in munizioni d'artiglieria. Giovanni
+de' Medici, il celebre comandante delle
+bande nere, venne incaricato di condurre
+<span class="pagenum"><a id="Page_125"></a>[125]</span>
+a Pavia queste munizioni; egli aveva di
+fresco mutato nuovamente partito, lagnandosi
+d'essere stato dagl'Imperiali trascurato
+nella precedente campagna, ed era giunto
+al campo francese il 4 di dicembre colla
+formidabile sua truppa. Il duca d'Albanì
+penetrava in Toscana per la via della
+Garfagnana. In principio di gennajo gli
+si unì Renzo di Ceri con tre mila fanti
+italiani sbarcati da una flotta francese.
+Lucca gli pagò dodici mila ducati e gli
+diede alcuni cannoni. Firenze lo accolse
+come generale di una potenza amica;
+Siena non solo acquistò la protezione
+della Francia con una contribuzione, ma
+dovette acconsentire al richiamo del figlio
+di Pandolfo Petrucci, nelle di cui mani
+Clemente VII desiderava di vedere riposto
+il governo di quella città. Finalmente
+il papa, quando l'Albanì fu vicino
+a Roma, pubblicò il trattato di neutralità
+conchiuso colla Francia, e fin allora
+tenuto segreto<a class="tag" id="tag120" href="#note120">[120]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_126"></a>[126]</span>
+</p>
+
+<p>
+Ma sebbene il duca d'Albanì fosse
+entrato nello stato di Roma, e che assoldasse
+nuovi fanti nelle terre degli Orsini,
+mentre che dal canto loro i Colonna
+ne assoldavano altri a Marino per difendere
+il regno di Napoli, gli occhi di tutta
+l'Europa non erano volti a questi avvenimenti,
+ma soltanto a ciò che accadeva
+in Lombardia. Il Borbone era colà tornato
+verso la metà di gennajo, conducendo
+dalla Germania cinquecento cavalli borgognoni
+e sei mila fanti che gli erano stati
+dati dall'arciduca Ferdinando, con un corpo
+di quasi altrettanti volontarj assoldati
+dalle città imperiali e dalla nobiltà immediata.
+Marco Sittich d'Embs e Niccolò,
+conte di Salm, comandavano i primi,
+Giorgio Frundsberg gli altri. I Veneziani,
+che non eransi obbligati che ad una perfetta
+neutralità, loro accordarono il libero
+passaggio<a class="tag" id="tag121" href="#note121">[121]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dopo avere ricevuto questo rinforzo,
+l'armata imperiale si trovò superiore a
+quella di Francia, ma mancava assolutamente
+<span class="pagenum"><a id="Page_127"></a>[127]</span>
+di danaro; Carlo V, seguendo
+la sua pratica, non ne mandava nè
+dalla Spagna, nè dalla Fiandra: non
+poteva somministrarne il regno di Napoli
+chiamato a difendere sè medesimo;
+il ducato di Milano, che fin allora
+aveva mantenuto l'armata, oltre l'essere
+interamente ruinato, era in gran parte
+occupato da' Francesi; e gli stati indipendenti
+d'Italia non pagavano più le
+contribuzioni loro precedentemente estorte
+a viva forza. In Pavia Antonio di Leiva
+non aveva più polvere, mancava di vino
+e d'ogni altra vittovaglia, ad eccezione
+del pane. I soldati, anche prima che cominciasse
+l'assedio, non ricevevano da
+lungo tempo il loro soldo, e di già cominciavano
+a domandarlo con minacciose
+grida, onde Leiva temeva che non dessero
+la città ai nemici. Prese perciò tutti
+gli argenti delle chiese, e ne coniò una
+nuova moneta che loro distribuì; il Pescara
+trovò il modo di fargli passare tre
+mila ducati, la quale piccola somma servì
+a far credere agli assediati che il danaro
+pel loro soldo si trovava nel campo
+imperiale; ma ch'era quasi impossibile
+il farlo giugner loro a traverso alle linee
+degli assedianti. Finalmente il comandante
+de' Tedeschi, il conte Eitel Federico di
+<span class="pagenum"><a id="Page_128"></a>[128]</span>
+Zollern, il di cui nome viene dal Giovio
+travisato sotto quello d'Azornio, avendo
+eccitata la diffidenza di Antonio di
+Leiva, fu da lui avvelenato in un pranzo<a class="tag" id="tag122" href="#note122">[122]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il marchese di Pescara, Lannoy, e Borbone,
+sentivano ancora più vivamente il
+bisogno del danaro per l'armata con cui
+pensavano di far levare l'assedio di Pavia.
+Non solo era dovuto il soldo a tutte
+le loro truppe da molti mesi, ma non ne
+avevano abbastanza per far trasportare
+l'artiglieria, per provvedere alcune vittovaglie,
+nell'istante in cui, volendo trar
+fuori le truppe da' quartieri d'inverno,
+più non sarebbero alimentate dagli
+abitanti. Però i generali imperiali sentivano
+la necessità di attaccare il campo
+francese prima che il re ricevesse le
+nuove truppe che faceva levare nella
+Svizzera, in Italia ed in Francia, prima
+che la miseria inducesse gli assediati a
+capitolare, e prima che per mancanza
+<span class="pagenum"><a id="Page_129"></a>[129]</span>
+di pagamento le loro truppe si disperdessero<a class="tag" id="tag123" href="#note123">[123]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il marchese di Pescara cercò di calmare
+i soldati, i quali avevano dichiarato
+che non uscirebbero da' quartieri d'inverno
+finchè non sarebbero loro pagati i
+mesi arretrati. Cominciò col risvegliare
+il naturale orgoglio degli Spagnuoli, il loro
+odio verso i Francesi e la loro cupidigia,
+promettendo loro le ricche spoglie dell'armata
+reale. Dopo avere ottenuta la loro
+promessa di servire ancora un intero mese
+senza soldo, adducendo il loro esempio
+si volse ai Tedeschi, e gli esortò a mostrare
+la medesima generosità in una causa
+in cui erano più particolarmente interessati,
+poichè trattavasi di liberare i loro
+compatriotti assediati in Pavia. Giorgio
+Frundsberg, il di cui figliuolo Gaspare
+era chiuso in Pavia con Antonio di Leiva,
+fece con tutto il suo zelo e con tutto il suo
+credito valere questo motivo presso i suoi
+compatriotti, e fece in modo che ottenne
+da loro la medesima promessa che il Pescara
+aveva ottenuto dagli Spagnuoli. Solo
+<span class="pagenum"><a id="Page_130"></a>[130]</span>
+restavano a persuadersi gli uomini d'armi
+ch'erano a Soncino con Carlo di Lannoy,
+i quali si mostravano meno docili degli altri.
+Il loro orgoglio era umiliato, perchè
+non avevano avuto occasione di mostrare il
+proprio valore nelle precedenti campagne.
+Il Pescara aveva riposta tutta la sua fiducia
+nella fanteria, ed in particolar modo ne'
+fucilieri ed archibugieri spagnuoli da lui
+formati; e gli uomini d'armi, lasciati oziosi,
+erano non infrequentemente l'oggetto della
+derisione de' pedoni. Per persuaderli a
+marciare, d'uopo fu che il Pescara e gli
+altri capi dividessero tra gli uomini d'armi
+il privato loro danaro. Egli finalmente
+ottenne in tal modo che raggiugnessero
+il restante dell'armata; e il 25 di gennajo
+si pose in cammino da Lodi per
+Marignano<a class="tag" id="tag124" href="#note124">[124]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il re, avvisato della marcia dell'armata
+imperiale, suppose dapprima che fosse
+intenzionata di occupare Milano, ma
+quando seppe che, partendo da Marignano,
+aveva piegato a sinistra lungo il Lambro
+per avvicinarsi a Pavia, richiamò da Milano
+<span class="pagenum"><a id="Page_131"></a>[131]</span>
+all'armata La Tremouille e Lescuns,
+ed adunò un consiglio di guerra per risolvere
+intorno al partito da prendersi.
+Tutti i più vecchi generali, La Palisse,
+Galeazzo di Sanseverino, La Tremouille,
+Teodoro Trivulzio, il duca di Suffolck
+della Rosa Bianca, ed il bastardo Renato
+di Savoja, si sforzavano di far sentire
+al re che la peggiore situazione era quella
+di aspettare d'essere attaccato nel proprio
+campo, tra una città assediata, ove trovavasi
+una grossa guarnigione, ed un'armata
+più numerosa della sua; che non doveva
+tardare a levare l'assedio di Pavia, portando
+l'armata tra questa città e Milano
+a Binasco o alla Certosa; che il paese,
+tutto intersecato di canali, offriva molti
+vantaggiosi accampamenti, e ch'era facile
+lo sceglierne uno, in cui la sua armata
+tutt'adunata non potrebb'essere attaccata
+senza un eccesso di temerità; che gl'imperiali,
+senza danaro e senza viveri, non
+potrebbero lungamente tenersi in campagna,
+e che l'imbarazzo loro verrebbe
+accresciuto col ricevere nel proprio campo
+la guarnigione di Pavia, cui si era fatto
+credere che il soldo fosse in pronto, e la
+quale, non ricevendo danaro dopo tante
+privazioni, ecciterebbe facilmente una
+sollevazione in mezzo a truppe tutte egualmente
+<span class="pagenum"><a id="Page_132"></a>[132]</span>
+malcontente; che bastava guadagnare
+tempo per ottenere tutti i frutti della
+più compiuta vittoria; e che, se la disperazione
+riduceva il Pescara a cercare la
+battaglia, la più comune prudenza insegnava
+al re a schivare ciò che il suo
+nemico desiderava<a class="tag" id="tag125" href="#note125">[125]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma Francesco I non ascoltava che Bonnivet,
+perchè questi lo intratteneva sempre
+della sua gloria. Indegna cosa sarebbe,
+questi gli diceva, della maestà di
+un re di Francia di lasciarsi dagli stessi
+nemici svolgere dai suoi disegni, di rinculare
+quand'essi avanzavano, e di abbandonare
+un'impresa che si era impegnato
+di condurre a fine in faccia a tutta l'Europa.
+Che i generali ordinarj potevano
+lasciarsi guidare da queste comuni considerazioni
+di prudenza o di tattica militare;
+ma che, trovandosi compromessa
+la maestà reale, l'onore della corona doveva
+essere la prima base dell'arte della
+guerra. Dietro una così fallace opinione
+dell'onore e del dovere di un re, Francesco
+I risolse di continuare l'assedio di
+<span class="pagenum"><a id="Page_133"></a>[133]</span>
+Pavia in presenza del nemico, contro il
+parere de' suoi più sperimentati generali,
+e contro le istanze del papa<a class="tag" id="tag126" href="#note126">[126]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Francesco I ristrinse il suo accampamento,
+e ne guarnì i trinceramenti con
+una formidabile artiglieria, credendo in tal
+modo essersi posto in sicuro contro ogni
+attacco. Quando era cominciato l'assedio
+aveva divisa la sua armata in tre campi. Il
+primo a san Lanfranco, dove comandava
+in persona, era posto in su la sinistra del
+Ticino, dalla banda in cui giugne a' piedi
+delle mura della città; il secondo, in cui
+comandava La Palisse, era egualmente
+sulla sinistra del Ticino, ma sotto alla
+città; il terzo sotto gli ordini di Montmorencì
+era in su la destra del Ticino
+nell'isola che forma col Gravellone. Francesco
+I, avvicinandosi gl'imperiali, abbandonò
+il suo campo di san Lanfranco,
+e si unì a La Palisse, chiamandovi ancora
+il Montmorencì, e non lasciando nell'isola
+che un piccolo corpo di truppe
+sotto gli ordini del signore di Clermont.
+<span class="pagenum"><a id="Page_134"></a>[134]</span>
+Per tal modo tutte le sue forze si trovarono
+riunite in un solo campo al levante
+della città, in riva al Ticino, e
+sulla strada che tenevano i nemici. Era
+questo campo fortificato in faccia, verso
+Lodi, da un parapetto e da una fossa
+che stendevasi fino al fiume, a destra dal
+Ticino, ed a sinistra dal muro di un
+vasto parco, che circondava la casa di
+caccia dei duchi di Milano a Mirabello.
+Il re fece in tre luoghi atterrare questo
+muro, onde formare altrettante porte, per
+le quali poteva entrare nel parco; il rimanente
+del muro serviva di difesa al
+suo campo, e chiudeva ai nemici la via
+della città<a class="tag" id="tag127" href="#note127">[127]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il Pescara, cui Borbone e Lannoy, tratti
+dall'irresistibile sentimento della superiorità
+de' di lui talenti, avevano abbandonata
+la direzione dell'attacco andava frattanto
+avvicinandosi, ma lentamente e con precauzione,
+all'armata reale. Aveva trovato
+in sul passaggio del Lambro il castello di
+sant'Angelo difeso da Pirro da Bozzolo,
+<span class="pagenum"><a id="Page_135"></a>[135]</span>
+fratello di Federico, con dugento cavalli
+ed ottocento fanti. Sebbene questo posto
+fosse fortissimo, e che il re, che lo aveva
+fatto di fresco riconoscere, si tenesse sicuro
+che resisterebbe lungamente, il Pescara
+lo prese in un giorno, essendo entrato
+egli stesso il secondo per la breccia
+nella piazza, colla temerità di un granatiere,
+piuttosto che colla prudenza di
+un generale<a class="tag" id="tag128" href="#note128">[128]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Circa lo stesso tempo altre perdite indebolirono
+successivamente l'armata del
+re. Egli aveva ordinato al marchese di
+Saluzzo di condurgli sollecitamente da
+Savona, dov'egli trovavasi, quattro mila
+Italiani precedentemente destinati contro
+Genova. Questi, attraversando senza precauzione
+l'Alessandrino, furono sorpresi
+nel passare la Bormida da Gaspare Maino,
+comandante delle truppe dello Sforza, ed
+interamente disfatti o fatti prigionieri<a class="tag" id="tag129" href="#note129">[129]</a>.
+<span class="pagenum"><a id="Page_136"></a>[136]</span>
+Gian Luigi Palavicino con un corpo ancora
+più numeroso lasciossi sorprendere
+il 18 di febbrajo a Casal maggiore, di
+dove avanzavasi per attaccare Cremona,
+e fu pure fatto prigioniere<a class="tag" id="tag130" href="#note130">[130]</a>. Finalmente
+Giovan Giacomo Medici, milanese,
+il quale non apparteneva alla famiglia
+fiorentina dello stesso nome, riuscì con
+uno stratagemma a privare il re dell'assistenza
+di sei mila Grigioni, che servivano
+nel di lui campo. Costui sorprese la città ed
+il castello di Chiavenna all'estremità del
+lago di Como<a class="tag" id="tag131" href="#note131">[131]</a>, e con tale inaspettato
+attacco spaventò talmente la lega grigia,
+che dessa ordinò a tutti i Grigioni che trovavansi
+nell'armata del re di accorrere in
+difesa della loro patria; e questi furono
+accompagnati da alcuni battaglioni svizzeri,
+i quali dichiaravano che il loro
+più pressante dovere era quello di soccorrere
+i loro confederati<a class="tag" id="tag132" href="#note132">[132]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_137"></a>[137]</span>
+</p>
+
+<p>
+L'armata imperiale andava sempre più
+accostandosi a Pavia. Il primo di febbrajo
+era venuta ad accamparsi a Vistarino;
+il 3 dello stesso mese si stabilì nei prati di
+santa Giustina, due miglia e mezzo distante
+dalla città, e ad un solo miglio
+da' corpi avanzati dell'armata francese.
+Le due armate trovaronsi in allora così
+vicine, che potevano cannonarsi senz'uscire
+da' loro campi. Un fiumicello, detto
+la Vernacula, li separava, e perchè era
+profondo ed aveva le rive alquanto alte
+serviva egualmente di difesa agli uni ed
+agli altri. Ma il Pescara non si era tanto avvicinato
+che per venire a battaglia, onde
+andava studiando le posizioni de' Francesi;
+si avanzava frequentemente sotto il loro
+fuoco per meglio conoscerle, e per sapere
+a quale corpo particolare era affidata
+cadauna parte del campo. Per tal modo
+aveva conosciuto che sarebbe quasi impossibile
+di sforzare i Francesi ne' loro
+trinceramenti; perciò gli andava stancheggiando
+con continue scaramucce di giorno
+e di notte, e lusingavasi che alcuna di
+quelle parziali zuffe potrebbe cambiarsi
+in generale battaglia. Infatti più d'una
+volta le due armate si mossero interamente
+per un accidentale attacco. Un
+branco di montoni, preteso da ambo le
+<span class="pagenum"><a id="Page_138"></a>[138]</span>
+parti, fu in sul punto di cagionare una
+battaglia generale; pure dopo che Lannoy
+e Borbone, che Bonnivet e lo stesso Francesco
+I furono entrati nella mischia, le
+due armate si ritirarono nel proprio campo
+press'a poco con eguale danno<a class="tag" id="tag133" href="#note133">[133]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma il più delle volte gli attacchi del
+Pescara avevano più felici risultati: egli
+sorprese consecutivamente i Landsknecht
+della banda nera comandati dal duca di
+Suffolck, indi gl'Italiani della banda nera
+di Giovanni de' Medici. Questi per vendicarsi
+tirò in un'imboscata una sortita
+della guarnigione di Pavia; ma mentre,
+dopo averle uccisa molta gente, stava
+indicando a Bonnivet il campo di battaglia,
+e gli andava spiegando le sue disposizioni,
+fu il 20 di febbrajo ferito in
+una coscia così dolorosamente da una
+palla, che fu costretto d'abbandonare
+l'armata, facendosi trasportare a Piacenza
+per esservi medicato<a class="tag" id="tag134" href="#note134">[134]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_139"></a>[139]</span>
+</p>
+
+<p>
+In mezzo al ricinto, le di cui gagliarde
+muraglie coprivano uno de' fianchi del
+campo francese, era fabbricato il palazzo
+di Mirabello, antica casa di caccia dei
+duchi di Milano. Il re vi aveva mandato,
+come in luogo più lontano da' pericoli,
+i suoi ministri ed ufficiali che seguivano
+il campo senz'essere addetti alla milizia,
+come pure Aleandro, legato del papa.
+Varj mercanti e magazzinieri avevano nello
+stesso luogo aperta una specie di fiera,
+e vi erano protetti dagli uomini d'armi
+della retroguardia. Disperando il Pescara
+di forzare i trinceramenti del campo francese,
+formò il progetto di penetrare nel
+parco e di avanzarsi sopra Mirabello. Se
+ciò gli riusciva, contava in appresso di
+circondare l'armata francese dalla parte
+sinistra, e di aprirsi una comunicazione
+colla guarnigione di Pavia. Se il re voleva
+vietargliene il passaggio, era forzato
+di rinunciare al vantaggio de' suoi trinceramenti
+per dargli battaglia nel parco.
+Però affinchè l'affare si rendesse generale,
+bisognava per altro che il Pescara facesse
+entrare la sua armata nel parco prima
+che i Francesi avessero sentore del suo
+progetto, altrimenti ne avrebbero difese
+le muraglie collo stesso vantaggio con cui
+difendevano i loro trinceramenti. Incaricò
+<span class="pagenum"><a id="Page_140"></a>[140]</span>
+adunque lo spagnuolo Salsede di fare
+nella notte che precedeva il 25 di febbrajo
+una breccia nelle mura del parco,
+non già coll'artiglieria, onde non levare
+a rumore tutto il campo nemico, ma col
+montone e cogli zappatori, facendo nello
+stesso tempo eseguire altri attacchi in
+diversi luoghi per traviare l'attenzione,
+e soffocare il fracasso; indi avvertì Antonio
+di Leiva di tentare una sortita ad
+un convenuto segnale<a class="tag" id="tag135" href="#note135">[135]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Soltanto a due ore prima di giorno si
+trovò la breccia aperta nella muraglia
+del parco. Il Pescara, che aveva fatta indossare
+a tutti i suoi soldati una camicia
+bianca sopra le armi, onde si riconoscessero
+nell'oscurità, fece da prima
+entrare nel parco Alfonso d'Avalos, marchese
+del Guasto, suo cugino, con sei
+mila fanti tedeschi, spagnuoli ed italiani,
+e tre squadroni di cavalleria, ordinandogli
+di portarsi direttamente sopra Mirabello.
+Lo stesso Pescara gli tenne dietro con
+un secondo corpo d'armata composto di
+<span class="pagenum"><a id="Page_141"></a>[141]</span>
+fanteria spagnuola. Il Lannoy ed il contestabile
+di Borbone conducevano il terzo
+ed il quarto corpo, tutto formato di Tedeschi.
+Gl'imperiali erano di già entrati
+nel parco, senza che i Francesi si fossero
+accorti del loro disegno. Ma finalmente
+questi si erano mossi e posti in ordine
+di battaglia, onde gl'imperiali, per portarsi
+a Mirabello, dovevano passare sotto
+il fuoco dell'artiglieria francese, diretta da
+Giacomo Galliot, siniscalco d'Armagnacco.
+Siccome gl'imperiali correvano per
+sottrarsi più presto alle continue scariche,
+il re credette che fuggissero, ed uscì dalle
+sue linee per caricarli. Fidavasi nella superiorità
+della sua cavalleria in una pianura
+accomodata alle grandi evoluzioni;
+ma con tale movimento venne a cuoprire
+la sua artiglieria, la forzò a sospendere
+il fuoco, e trovò la cavalleria nemica
+frammischiata agli archibugeri spagnuoli,
+le di cui scariche atterrarono
+bentosto non pochi de' suoi più valorosi
+cavalieri<a class="tag" id="tag136" href="#note136">[136]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Quando il Pescara vide attaccata la
+battaglia, fece richiamare il marchese del
+<span class="pagenum"><a id="Page_142"></a>[142]</span>
+Guasto; ma questi, sentendo il cannone,
+aveva prevenuti i suoi ordini e di già si
+trovava in linea. L'armata imperiale poteva
+in allora contare sedici mila tra fanti
+spagnuoli e tedeschi, mille italiani e mille
+quattrocento cavalli. Francesco I credeva
+di avere nella sua mille trecento lance, e
+venticinque mila fanti; ma era ingannato
+da' suoi capitani e dagl'ispettori alle reviste,
+i quali gli facevano pagare il soldo
+di moltissimi soldati che più non esistevano,
+o che mai non avevano esistito<a class="tag" id="tag137" href="#note137">[137]</a>.
+Francesco I affidò a Bussì d'Amboise
+la custodia del suo campo e la sua difesa
+contro le sortite d'Antonio di Leiva;
+oppose i suoi Svizzeri ai Tedeschi, ed
+i suoi Landsknecht delle bande nere agli
+Spagnuoli. Nel cominciamento della battaglia
+Philippe di Chabot e Federico da Bozzolo
+presero cinque cannoni agli Spagnuoli,
+e la banda nera de' Landsknecht
+respinse fino nella Vernacula un corpo
+di cavalleria leggiere: ma questi medesimi
+vantaggiosi avvenimenti tornarono in
+danno de' Francesi; perciocchè gli uomini
+d'armi, credendo vinta la battaglia, slanciaronsi
+<span class="pagenum"><a id="Page_143"></a>[143]</span>
+disordinatamente addosso ai nemici,
+sguarnirono i fianchi degli Svizzeri
+e de' Landsknecht, che dovevano proteggere,
+e fecero cessare affatto il fuoco dell'artiglieria
+francese, nella quale stava la
+vera superiorità di Francesco I<a class="tag" id="tag138" href="#note138">[138]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Terribile fu questa carica degli uomini
+d'armi: giammai nelle guerre d'Italia
+non erasi combattuto con maggiore accanimento;
+nè mai infatti non furono
+attaccati alla sorte d'una sola battaglia
+più grandi destini. Si fu in quest'urto
+che Ferdinando Castriotto, marchese di
+sant'Angelo, ultimo discendente di Scanderbeg,
+fu ucciso, per quanto si disse,
+dallo stesso Francesco I. Gli uomini d'armi
+borgognoni, giunti di fresco dalla Germania
+col contestabile di Borbone furono
+posti in fuga; e già parevano dover
+presto cedere anche gli squadroni di
+Lannoy e di Borbone, allorchè ottocento
+fucilieri spagnuoli diretti dal Pescara si
+sparsero sui fianchi degli uomini d'armi
+francesi, ed uccisero tanti cavalieri che
+gli altri dovettero separarsi. Quando gli
+<span class="pagenum"><a id="Page_144"></a>[144]</span>
+uomini d'armi tornavano poi ad unirsi
+per dar addosso ai fucilieri, questi disperdevansi
+egualmente, e colla loro agilità
+si sottraevano sempre ad un nemico
+che non cessavano di molestare. Frattanto
+il marchese del Vasto, approfittando
+del disordine della cavalleria francese,
+aveva attaccata l'ala destra composta
+di Svizzeri comandati da Montmorencì.
+Questi non sostennero l'antica loro riputazione,
+malgrado gli sforzi del Montmorencì
+e del maresciallo di Fleuranges,
+che furono ambidue fatti prigionieri; essi
+vilmente fuggirono. Giovanni di Diesbach,
+il primo de' loro capitani, piuttosto che
+partecipare al loro disonore, non avendo
+potuto trattenerli, si gettò a corpo
+perduto fra i nemici e si fece uccidere.
+I Landsknecht della banda nera resistettero
+soli da questo lato all'attacco degl'imperiali;
+ma, chiusi da un accorto movimento
+di Frundsberg in mezzo a tre battaglioni,
+furono quasi tutti uccisi. Colà
+perirono con Longman d'Ausburgo, loro
+comandante, Riccardo di Suffolck della
+Rosa Bianca, pretendente al trono d'Inghilterra,
+Francesco di Lorena, fratello
+del duca regnante, Wirtemberg di Lauffen,
+e Teodorico di Schomberg, fratello
+del primo segretario di Clemente VII.
+<span class="pagenum"><a id="Page_145"></a>[145]</span>
+La Palisse scavalcato, e di già fatto prigioniere,
+fu ucciso da un soldato spagnuolo;
+La Tremouille cadde morto presso
+al re per un colpo d'archibugio; Galeazzo
+di Sanseverino, grande scudiere, che
+cercava di trattenere i fuggitivi, fu pure
+ucciso in sugli occhi del re. L'ammiraglio
+Bonnivet, dopo aver inutilmente tentato di
+riordinare gli Svizzeri, e non volendo
+sopravvivere ad una sconfitta di cui sentivasi
+colpevole, corse a visiera alzata ove
+i nemici erano più fitti, e cadde ferito
+da più colpi di spada nel volto. Il re,
+avendo di già perduta la maggior parte
+de' suoi commilitoni, si andava valorosamente
+difendendo colla sua spada; ma
+mentre spingeva il suo cavallo verso il
+ponte della Vernacula, questo cavallo,
+ferito in più luoghi, cadde presso Diego
+Abila e Giovanni d'Urbieta, che senza
+conoscere Francesco vollero farlo prigioniero.
+La Mothe Hennuyer, che lo riconobbe
+sebbene ferito nel viso, gli propose
+di arrendersi al duca di Borbone;
+ma Francesco domandò il vicerè signore
+di Lannoy, ed a lui solo acconsentì di
+consegnare la spada<a class="tag" id="tag139" href="#note139">[139]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_146"></a>[146]</span>
+</p>
+
+<p>
+Poichè i Francesi intesero la prigionia
+del re, più non fecero resistenza, e più non
+cercarono che di salvare la propria vita; ma
+i vincitori si mostrarono senza pietà, ed
+in particolare quelli della guarnigione di
+Pavia, che non ebbero parte nella battaglia
+che quando i nemici erano in fuga,
+uccidendo barbaramente coloro che i loro
+commilitoni avevano vinti. Molti Svizzeri,
+per sottrarsi al furore degli Imperiali,
+gettaronsi nel Ticino, in cui, non sapendo
+la maggior parte nuotare, miseramente
+perirono. Bussì d'Amboise ricondusse sul
+campo di battaglia la truppa che gli era
+stata data per la guardia del campo, ma
+fu dispersa da' Tedeschi di Frundsberg,
+ed egli medesimo ucciso. Contaronsi tra
+i morti Giacomo di Chabanes, Lescuns,
+maresciallo di Foix, Aubignì, il conte
+di Tonnerre, una ventina de' più grandi
+signori di Francia, e circa otto mila soldati.
+Trovavansi tra i prigionieri il re
+di Navarra, il bastardo di Savoja, Anna
+<span class="pagenum"><a id="Page_147"></a>[147]</span>
+di Montmorencì, Francesco di Borbone,
+conte di san Paolo, Filippo di Chabot,
+Laval, Chandieu, Ambricourt, Fleuranges,
+Federico da Bozzolo, due Visconti, e
+moltissimi altri signori. Gl'imperiali non
+avevano perduti che settecento uomini<a class="tag" id="tag140" href="#note140">[140]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il duca d'Alenson, cognato del re,
+che aveva il comando della retroguardia,
+abbandonò i suoi equipaggi, e si ritirò
+nel Piemonte con una celerità che fece
+grandissimo torto alla sua riputazione,
+onde egli morì bentosto accorato di dolore
+e di vergogna. Il conte di Clermont, che
+comandava nell'isola del Ticino, passò
+il Gravellone, si fece tagliare i ponti alle
+spalle, e ritirossi in buon ordine. Teodoro
+Trivulzio, alla prima notizia dell'infelice
+fine della battaglia, evacuò immediatamente
+Milano, e ritirossi per il lago
+Maggiore senz'essere inquietato da' nemici.
+Prima che terminasse il giorno in
+cui si diede la battaglia, i Francesi marciavano
+già da tutte le parti per uscire dal
+<span class="pagenum"><a id="Page_148"></a>[148]</span>
+ducato di Milano, senza che gl'imperiali
+pensassero ad inseguirli. Questi adunavano
+il ricchissimo bottino che fu per
+loro il frutto della vittoria, e pensavano
+a porre in luogo sicuro il loro prigioniere,
+che deposero sotto una stretta guardia
+nel castello di Pizzighettone, prodigandogli
+per altro la testimonianza del loro rispetto
+e della loro compassione<a class="tag" id="tag141" href="#note141">[141]</a>.
+</p>
+</div>
+
+<div class="chapter">
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_149"></a>[149]</span>
+</p>
+
+<h2>
+CAPITOLO CXVI.
+</h2>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+<i>Inquietudine e pericoli delle potenze d'Italia;
+progetto di una lega fra di loro
+per difesa della propria indipendenza;
+vi si associa il Pescara, poi li tradisce,
+e spoglia de' suoi stati il duca
+di Milano. — Francesco I ricupera la
+libertà in conseguenza del trattato di
+Madrid.</i>
+</p>
+
+<p class="center">
+1525 = 1526.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+La battaglia di Pavia e la prigionia di
+Francesco I atterrirono le potenze italiane.
+Fin allora avevano queste creduto di contare
+qualche cosa di per sè, e di potere
+farsi rispettare o temere, senza aver
+bisogno di nulla esporre nel terribile
+giuoco della guerra. Fidando nella loro
+politica abilità e nell'antica loro riputazione,
+si erano persuase che i due
+principi rivali s'indebolirebbero vicendevolmente
+in una lunga guerra, e
+che giugnerebbe l'istante in cui esse
+si porrebbero tra di loro colle proprie
+forze ancora intere, e gli obbligherebbero
+ad evacuare l'Italia. Tutt'ad un tratto
+s'accorsero, per la sconfitta di Francesco I,
+<span class="pagenum"><a id="Page_150"></a>[150]</span>
+che si trovavano in balìa del vincitore, e che
+il di lui spossamento medesimo, gl'infiniti
+debiti ond'era caricato, il disordine delle
+di lui finanze e l'indisciplina delle di lui
+truppe che chiedevano invano i soldi arretrati,
+non facevano che accrescere il loro
+pericolo. Esse si trovarono disarmate, con
+ai loro confini una numerosa armata,
+vittoriosa, affamata, e che non aveva
+che troppo contratta l'abitudine di conculcare
+tutti i diritti delle genti, e di
+non avere rispetto alcuno nè per i nemici
+nè per gli amici.
+</p>
+
+<p>
+I più vicini al pericolo erano i Veneziani;
+ma non per questo i più esposti,
+perchè erano i soli che in Italia avessero
+tenuta in piedi un'armata ben pagata, ben
+disciplinata ed in istato di farsi rispettare.
+Avevano mille uomini d'armi, seicento cavaleggieri
+e dieci mila fanti<a class="tag" id="tag142" href="#note142">[142]</a>. Vero è
+che la timida politica del senato, non
+meno che il carattere del suo generale
+il duca d'Urbino, teneva sempre quest'armata
+lontana dalle battaglie. A qualunque
+partito fosse associato, il duca
+non faceva che marciare e prendere nuove
+posizioni, ma non giugneva mai al tempo
+della battaglia.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_151"></a>[151]</span>
+</p>
+
+<p>
+Dopo terminate le guerre eccitate dalla
+lega di Cambrai, i Veneziani, spossati
+dalle spese enormi che avevano sostenute
+per difendersi, dalla ruina delle loro più
+industri e fertili province, dalla nuova direzione
+che le scoperte de' Portoghesi
+avevano fatto prendere al commercio, e
+dalla diminuzione delle pubbliche entrate
+cagionata da questi diversi motivi, sforzavansi
+di riparare in silenzio alle loro
+perdite; evitavano di compromettersi, per
+non dare la misura delle loro forze; e si
+coprivano sotto il manto dell'antica riputazione.
+Per altro un segreto disordine
+aveva viziate le più nobili parti dello stato.
+In tempo della passata disastrosa guerra,
+il senato per far danaro aveva dovuto
+vendere le magistrature, i governi delle
+città, gl'impieghi di giudicatura e la nobiltà
+che dava il diritto di entrare nel
+sovrano consiglio. Per tali pratiche il potere
+erasi trovato spesse volte affidato a mani
+indegne di esercitarlo. Molti privilegj commerciali,
+monopolj, esenzioni di tasse
+avevano avuta la medesima origine, ed
+il commercio e le finanze dello stato ne
+provavano i funesti effetti. I Veneziani
+cercavano di non essere in vista, di non
+essere nominati, di non parere attivi in
+verun affare, perchè effettivamente lo
+<span class="pagenum"><a id="Page_152"></a>[152]</span>
+stato loro altro non era omai che l'ombra
+dell'antica potenza, onde temevano di
+venire ad una singolare lotta nella quale
+il loro avversario avrebbe sentito che non
+combatteva che con una fantasma senza
+corpo.
+</p>
+
+<p>
+Secondo in potenza dopo i Veneziani
+era lo stato della chiesa, il quale poteva
+egualmente considerarsi come una repubblica;
+ed inoltre ravvisavansi diversi esterni
+rapporti di forma tra l'un governo e
+l'altro. A Venezia un doge elettivo presiedeva
+ad un collegio di nobili, siccome
+a Roma un pontefice elettivo presiedeva
+ad un collegio di preti. Nell'uno e nell'altro
+stato la suprema potenza veniva rappresentata
+da un monarca a vita; era nell'uno
+e nell'altro limitata da un'aristocrazia,
+senza che il popolo avesse la più piccola
+parte nell'uno o nell'altro governo.
+</p>
+
+<p>
+Ma l'aristocrazia veneziana era composta
+di uomini che, consacratisi dalla
+loro fanciullezza a' pubblici affari, facevano
+del governo lo studio della loro
+vita, e non potevano sperare di guadagnare
+la stima de' loro compatriotti,
+e di ottenere i loro suffragj nelle elezioni,
+che in ragione dei talenti che
+mostravano nella carriera degl'impieghi.
+Per lo contrario lo stato della chiesa
+<span class="pagenum"><a id="Page_153"></a>[153]</span>
+veniva governato da uomini essenzialmente
+e costantemente inesperti degli affari che
+dovevano decidere. Non era già per abuso
+o a caso che il papa ed i cardinali ignoravano
+affatto l'arte della guerra, dell'amministrazione
+civile e della politica;
+anzi era soltanto per abuso che talvolta si
+trovavano in istato di soddisfare alle loro
+funzioni. Quanto più santamente avevano
+corsa la carriera della loro professione,
+quanto più dovevano la loro elevazione
+alle sole virtù del loro stato, tanto più per
+dovere e per coscienza dovevano tenersi
+lontani dagl'interessi mondani. La monarchia
+elettiva e costituzionale della
+chiesa è probabilmente l'unico stato al
+mondo, in cui l'essenziale condizione dell'elegibilità
+pel primo magistrato, sia quella
+di essersi in tutta la sua vita tenuto affatto
+lontano dalle funzioni cui viene chiamato
+ad assumere.
+</p>
+
+<p>
+Perciò il governo di Venezia, nel lungo
+corso di quattordici secoli, s'illustrò colla
+sua prudenza; ed il governo della chiesa,
+in un periodo poco meno lungo, diede
+continue prove d'inesperienza e d'incapacità.
+Molti papi, molti cardinali mostrarono
+sommi talenti nella politica esterna,
+nell'arte delle negoziazioni e degli
+intrighi, in cui più d'una volta avevano
+<span class="pagenum"><a id="Page_154"></a>[154]</span>
+avuta occasione d'istruirsi ne' capitoli dei
+conventi. A quest'abilità la chiesa andò
+debitrice delle sue conquiste e del suo
+progressivo ingrandimento. Ma forse non
+si trovò un solo papa che fosse buon
+amministratore, un solo che prosperar
+facesse l'agricoltura, l'industria, il commercio,
+la popolazione negli stati da lui
+dipendenti, un solo che vi stabilisse savie
+leggi, o vi mantenesse una buona
+giustizia. Perciò di mano in mano che
+un nuovo stato veniva sottomesso al dominio
+della chiesa, svanivano tutte le
+prerogative che l'avevano fin allora distinto,
+desso cessava in certo qual modo di
+esistere per l'Italia, conciossiachè perdeva
+la propria indipendenza, e non pertanto
+nulla aggiugneva alla potenza dei papi.
+</p>
+
+<p>
+Clemente VII, che allora regnava, sentiva
+più che veruno de' suoi predecessori
+la propria debolezza, la propria impotenza.
+Egli ne poteva incolpare in parte ciò ch'era
+stato fatto prima del suo pontificato, ed
+in parte i suoi proprj difetti. Le insensate
+prodigalità di Leon X avevano anticipatamente
+dissipate tutte le entrate della
+chiesa. Leone s'era valso de' suoi capitali e
+delle sue entrate come colui che non aveva
+nè famiglia, nè successori; non aveva
+pensato che al presente; erasi compiaciuto
+<span class="pagenum"><a id="Page_155"></a>[155]</span>
+nell'accarezzare progetti giganteschi, senza
+tenersi i modi di eseguirli; ed era morto
+opportunamente nel momento in cui aveva
+terminato di consumare gli ultimi suoi
+mezzi.
+</p>
+
+<p>
+Adriano VI non aveva, in tempo della
+sua breve amministrazione, arrecato verun
+riparo ai disordini del predecessore, e Clemente
+VII le cui province erano ruinate
+e il tesoro esausto, trovavasi in su le spalle
+una dispendiosa guerra. Cercò di apportare
+qualche rimedio a tanto disordine
+con una talvolta sordida economia, piuttosto
+che con una buona amministrazione.
+Non corresse gli abusi, non impedì i
+rubamenti, non soppresse i monopolj;
+ma sottrasse tutto il danaro destinato ai
+pubblici lavori, abolì le pensioni, ristrinse
+gli assegnamenti de' funzionarj dello stato,
+il numero de' soldati ed il loro soldo.
+Ridusse questo a così piccola cosa, che
+gli uomini d'armi non potevano alimentare
+i loro cavalli, erano ridotti a miserissimo
+stato, e tutti coloro che servivano
+il papa erano apparecchiati ad abbandonarlo
+tosto che loro si presenterebbe un
+altro padrone. Spesso quell'avarizia onde
+i sovrani vengono accusati dai loro cortigiani,
+forma la felicità de' popoli; ma
+quella di Clemente VII era la ripugnanza
+<span class="pagenum"><a id="Page_156"></a>[156]</span>
+di un usurajo a privarsi di uno scudo,
+non il prudente calcolo di un padre di
+famiglia. I preti erano stati aggravati da
+insolite decime; erano state soppresse le
+mercedi de' professori delle arti liberali,
+e chiuse le borse de' collegj per i poveri
+scolari. Il prezzo del frumento e del pane
+era stato tre volte aumentato, non a motivo
+del cattivo raccolto, ma per accrescere
+i profitti della camera apostolica, che
+ne appaltava il monopolio. Erano state
+atterrate molte case sotto lo specioso pretesto
+di abbellire le strade di Roma; ma
+invece d'indennizzare i proprietarj di quelle,
+il papa gli aveva lasciati esposti all'insolenza,
+ai capricci, alle ruberie degl'ispettori
+di que' lavori<a class="tag" id="tag143" href="#note143">[143]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Clemente VII era accusato come il
+solo autore de' patimenti del popolo, e non
+pertanto questi erano in gran parte dipendenti
+dalle prodigalità di Leon X; ma gli
+uomini non erano abbastanza giusti per risalire
+alle cause del disordine: benedivano
+la memoria di un papa che aveva
+goduto e fatto godere dissipando le pubbliche
+finanze, e detestavano il successore
+che voleva con poca accortezza riparare
+<span class="pagenum"><a id="Page_157"></a>[157]</span>
+un male non fatto da lui. Pochi papi
+erano stati odiati tanto dal popolo quanto
+Clemente VII; egli fu tanto più severamente
+giudicato, che maggiori erano
+state le speranze che si erano concepite
+della bontà del suo governo. La sua
+prudenza, che gli aveva procurata l'universale
+considerazione, non parve in
+pratica che astuzia e raffinamento; e
+inutile gli si rese la sua conoscenza del
+mondo e degli affari, perchè mancavano
+al suo carattere decisione per appigliarsi
+ad una risoluzione, e fermezza per mantenerla.
+</p>
+
+<p>
+La repubblica fiorentina, che altro più
+non era che una provincia sottomessa
+alla casa de' Medici, parve da principio
+affezionarsi al governo di Clemente VII,
+a cagione del vantaggioso confronto con
+quello di Lorenzo, duca d'Urbino, che lo
+aveva preceduto; ma bentosto i difetti di
+Clemente si erano renduti più sensibili, e
+le di lui buone qualità erano scomparse: la
+memoria dell'antica libertà, quella dell'amministrazione
+del Savonarola e di Pietro
+Soderini si andavano ravvivando nel cuore
+dei Fiorentini, ed i cittadini, senza poter
+prevedere gli avvenimenti, senza rendersi
+conto di ciò che desideravano, si andavano
+rallegrando di tutti gl'imbarazzi,
+<span class="pagenum"><a id="Page_158"></a>[158]</span>
+di tutte le calamità che opprimevano il
+capo dello stato, sperando di vedere alla
+fine scossa la di lui autorità<a class="tag" id="tag144" href="#note144">[144]</a>.
+</p>
+
+<p>
+I Veneziani ed il papa deploravano
+egualmente la propria sventura d'avere
+affidate le loro speranze, e tutte le
+eventualità d'indipendenza per l'Italia,
+non ad una nazione, ma ad un uomo;
+di modo che la contraria fortuna di quest'individuo
+decideva della loro esistenza,
+e, sto per dire, di quella dell'Europa.
+Infatti non era stata battuta a Pavia la
+nazione francese, ma il re; se Francesco
+I non fosse caduto prigioniere, o se,
+venuto in mano ai nemici, non fosse stato
+risguardato come comprendente in sè
+solo tutto lo stato, la sconfitta di Pavia
+non avrebbe avuta cosa alcuna che la
+diversificasse da tant'altre battaglie guadagnate
+o perdute, nel corso de' trent'anni
+precedenti, senza che decidessero in verun
+modo della sorte degl'imperj. Era stata
+sconfitta un'armata di circa ventimila
+uomini, e la perdita, stando ai più
+alti calcoli, ammontava ad otto mila;
+ma questi, ad eccezione di mille, o
+mille dugento uomini d'armi, non erano
+<span class="pagenum"><a id="Page_159"></a>[159]</span>
+Francesi; erano per lo più Svizzeri, Italiani
+o della Bassa Germania. Eransi
+perduti ricchi equipaggi, e bellissime artiglierie;
+ma la Francia non era in verun
+modo esausta, i suoi confini non
+erano violati, ed erano ovunque coperti
+dalle naturali loro fortificazioni o da quelle
+innalzate dall'arte.
+</p>
+
+<p>
+Non vi può essere sicurezza per una
+monarchia militare, quando non vi si
+riconosca come principio fondamentale,
+che un re cessa d'essere re nell'istante
+che vien fatto prigioniere; che il suo potere
+passa legittimamente nelle mani del
+suo successore, e che il nemico non tiene
+in cattività un sovrano, ma soltanto un
+uomo di elevato rango, la di cui taglia
+non dev'essere mai pagata col sagrificio
+degl'interessi della nazione. Se Francesco
+I si fosse affrettato d'invocare questo
+principio; se avesse riconosciuto che la
+sovrana autorità risiedeva sempre in Francia,
+e non nella sua persona; se, assoggettandosi
+alla sua prigionia, non si
+fosse mostrato premuroso d'uscirne o di
+fare la pace; Carlo V in vista di questa
+non curanza sarebbesi fatto premura di
+trattare con lui, gli avrebbe accordate
+più vantaggiose condizioni, e Francesco,
+ricuperando forse più presto la sua libertà,
+<span class="pagenum"><a id="Page_160"></a>[160]</span>
+sarebbe risalito sul trono senza dover
+poscia arrossire di aver violato i suoi giuramenti.
+</p>
+
+<p>
+Non era dunque vero che <i>tutto fosse
+perduto, salvo l'onore</i>, come Francesco
+I scriveva a sua madre, Luigia di
+Savoja; il solo monarca era perduto, e
+la monarchia non era altrimenti in pericolo,
+che per risguardo di lui. I soldati
+che avevano ottenuta la vittoria di Pavia,
+sebbene arricchiti da un immenso bottino,
+non volevano rinunciare ai loro soldi
+arretrati; anzi li chiedevano più risolutamente
+che mai, protestando che non
+tornerebbero in campagna finchè non
+ricevessero tutti i loro arretrati. In quest'intervallo
+moltissimi di loro andavano
+ogni giorno disertando per depositare la
+loro preda in seno alle proprie famiglie;
+gli altri, consumando in continue
+feste e stravizj quanto avevano guadagnato,
+disprezzavano ogni militare disciplina.
+Giammai l'armata imperiale era
+stata meno subordinata ai suoi generali,
+giammai era stato più difficile
+di farla tener dietro ai vantaggi che
+di già aveva ottenuti. La guarnigione
+di Pavia erasi portata all'eccesso d'impadronirsi
+de' cannoni della piazza, di
+fortificarvisi, e di dichiarare che più non
+<span class="pagenum"><a id="Page_161"></a>[161]</span>
+ubbidirebbe ai suoi ufficiali finchè non
+fosse pagata; il rimanente dell'armata
+pareva disposto a seguire quest'esempio,
+ed ogni giorno scoppiavano parziali ammutinamenti<a class="tag" id="tag145" href="#note145">[145]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La penuria dell'imperatore, il quale
+possedeva la Spagna, i Paesi Bassi, l'America
+e gran parte dell'Italia, che inoltre
+disponeva a voglia sua delle forze e
+delle entrate di suo fratello, l'arciduca
+d'Austria, e degli stati dell'impero, è un
+fenomeno che non può spiegarsi che pei
+disordini della sua amministrazione. Senza
+dubbio tra le province suddite molte
+godevano grandi privilegj, e spesso gli
+ricusavano i tesori ch'egli dissipava con
+mano così prodiga. In tempo della spedizione
+di Francia, le cortes di Castiglia
+gli avevano rifiutata una sovvenzione
+straordinaria di quattrocento mila ducati,
+ch'egli aveva loro domandata; ma le
+ordinarie entrate de' paesi i più ricchi,
+i più industriosi dell'Europa, avrebbero
+dovuto bastare per sostenere le spese di
+una guerra trattata con così piccole armate,
+quali erano le sue. I re di Castiglia,
+<span class="pagenum"><a id="Page_162"></a>[162]</span>
+di Arragona, di Granata, di Navarra,
+di Sicilia, di Napoli; i sovrani
+de' Paesi Bassi e quelli dell'Austria, avevano
+tutti in diverse circostanze mantenute
+armate egualmente numerose, e sostenute
+spese tanto considerabili quanto quelle
+ond'era caricato l'imperatore, sovrano
+di tutti questi diversi stati. Altronde fra
+questi stati molti non avevano costituzione,
+nè assemblea rappresentativa; ed
+il regno di Napoli e il ducato di Milano
+dovevano assoggettarsi a tutti i carichi
+che il vicerè o il duca Sforza loro imponevano
+per conto dell'imperatore; e
+così la maggior parte de' più piccoli stati,
+sebbene indipendenti di nome, non potevano
+rifiutarsi di pagare continue contribuzioni
+di guerra. Ma in tutte le province
+sulle quali stendevasi l'autorità di
+Carlo V, si vedeva stabilire un sistema
+distruttore di ogni economia politica. I
+monopolj si moltiplicavano, la giustizia
+era subordinata ad un'autorità arbitraria
+e capricciosa; il commercio vincolato,
+le proprietà incatenate dai fedecommessi,
+l'ozio risguardato come onorevole, l'industria
+come una macchia; e gli stati,
+poc'anzi più floridi, trovavansi in breve
+ridotti all'ultima miseria.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_163"></a>[163]</span>
+I generali imperiali sentivano l'impossibilità
+di condurre in Francia un'armata
+insubordinata; diedero quindi alla
+reggente ed a' suoi consiglieri tutto il
+tempo di provvedere alla difesa del regno,
+di cercare l'alleanza dell'Inghilterra,
+di assicurarsi degli Svizzeri, e di concertarsi
+cogli stati d'Italia; ma Francesco
+I non supponeva nè pure che si potesse
+resistere al nemico, dov'egli non
+si trovava; e dopo la sua prigionia egli
+risguardava la Francia come assolutamente
+perduta; di già internamente rinunciava
+a tutti i suoi progetti sull'Italia,
+e non riponeva le sue speranze di terminare
+la guerra che nella lealtà e nella
+generosità del suo vincitore. Perciò affrettossi
+di accordare al commendatore
+Pennalosa, che portava in Ispagna all'imperatore
+la relazione della battaglia di
+Pavia, un passaporto per attraversare la
+Francia, onde più sicuramente e più
+presto arrivasse a quella corte; lo stesso
+motivo gli fece in appresso dare orecchio
+alle proposizioni del signore di Lannoy,
+che voleva condurlo in Ispagna, promettendogli
+che al primo abboccarsi con
+Carlo V terminerebbero le sue pene<a class="tag" id="tag146" href="#note146">[146]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_164"></a>[164]</span>
+</p>
+
+<p>
+L'armata che il duca d'Albanì aveva
+condotta verso il mezzogiorno dell'Italia,
+era tuttavia intatta, e non aveva passati
+i confini del regno, quando il duca ricevette,
+presso Velletri, la notizia della
+battaglia di Pavia e della prigionia del
+re. Risolse all'istante di ritirarsi verso
+Bracciano, onde porre la sua armata in
+luogo sicuro, ne' feudi, ed in mezzo alle
+fortezze degli Orsini affezionati alla Francia.
+Ma i Colonna, che apertamente si
+mostravano partigiani dell'imperatore, attaccarono
+un corpo di truppe italiane
+che andava a raggiugnere il duca d'Albanì
+in vicinanze delle Tre Fontane, a
+non molta distanza da Roma; lo inseguirono
+fino entro Roma, ed uccisero i soldati
+degli Orsini nel Campo di Fiore,
+facendo in tal modo sentire al papa quanto
+la sua autorità fosse poco rispettata, e
+come la sua stessa persona poteva, quando
+che fosse, facilmente cadere nelle mani
+dell'uno o dell'altro partito. Frattanto
+il duca d'Albanì continuò la sua ritirata
+verso Bracciano, senza provare altri danni,
+e la sua armata conservavasi sempre in
+istato di farsi temere<a class="tag" id="tag147" href="#note147">[147]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_165"></a>[165]</span>
+</p>
+
+<p>
+In mezzo al turbamento che dava a
+Clemente VII il disastro di Francesco I,
+ed il sapere caduta in mano degl'imperiali
+nel campo francese la sua corrispondenza
+con quel re, la quale mostrava
+apertamente la sua parzialità per il medesimo<a class="tag" id="tag148" href="#note148">[148]</a>,
+le minacce de' generali imperiali
+e le loro esorbitanti inchieste di sussidj
+per l'armata, finalmente l'audacia dei
+Colonna, il papa ripigliò un poco di coraggio
+quando i Veneziani, che sentivano
+egualmente i loro pericoli, gli proposero
+di collegarsi per la comune sicurezza; di
+farvi entrare il duca di Ferrara, i di cui
+stati facevano che quelli della chiesa comunicassero
+direttamente con quelli della
+repubblica; di prendere in comune al
+loro soldo dieci mila Svizzeri, e d'invitare
+la reggente di Francia ad aggiugnere
+alla loro armata il duca d'Albanì, e le
+quattrocento lance che il duca d'Alenson
+aveva ricondotte da Pavia. Gli rappresentavano
+i Veneziani, che i generali imperiali,
+non meno poveri che prima della
+<span class="pagenum"><a id="Page_166"></a>[166]</span>
+battaglia, e sprovveduti d'artiglieria di
+munizioni e di carriaggi, non potevano
+essere gran fatto formidabili, se le potenze
+d'Italia si mettevano subito in situazione
+di opporre loro una valida resistenza;
+che se per lo contrario si dava loro
+tempo, i più deboli potentati farebbero
+la pace pagando contribuzioni, e somministrando
+col danaro italiano il mezzo
+di soggiogare l'Italia<a class="tag" id="tag149" href="#note149">[149]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma mentre il papa dava orecchio a
+queste proposizioni, e che di già occupavasi
+di far entrare nella stessa lega il
+re d'Inghilterra, ch'egli conosceva geloso
+di Carlo V<a class="tag" id="tag150" href="#note150">[150]</a>, Niccolò di Schomberg,
+suo segretario e consigliere, che aveva
+mandato in Ispagna, tornò presso di lui
+con proposizioni del vicerè di Napoli.
+I generali imperiali, che volevano cavare
+danaro da Clemente VII e da' Fiorentini,
+avevano poste le loro truppe ai quartieri
+d'inverno negli stati di Parma e di
+Piacenza, abbandonando que' vassalli della
+<span class="pagenum"><a id="Page_167"></a>[167]</span>
+Chiesa a tutte le vessazioni d'una sfrenata
+soldatesca. Mentre che i deputati di
+Piacenza imploravano la protezione del
+papa, il vicerè offriva la sua alleanza
+e la garanzia dell'imperatore per la casa
+de' Medici contro una somma di danaro.
+Clemente VII, sempre irresoluto, sempre
+privo di vigore, accettò queste proposizioni
+che lo liberavano da una difficoltà
+presente, e sospendevano il pericolo. Il
+1.º di aprile segnò in Roma, senza l'intervento
+de' Veneziani, un'alleanza tra
+l'imperatore ed il duca di Milano da una
+parte, e la Chiesa ed i Fiorentini dall'altra,
+per la quale i Fiorentini dovevano
+pagare cento mila ducati ai generali
+dell'imperatore, ed altrettanti il papa,
+ma quest'ultimo soltanto dopo che sarebbe
+rimesso in possesso di Reggio e di
+Rubbiera, che il duca di Ferrara aveva
+rioccupate in tempo dell'interregno<a class="tag" id="tag151" href="#note151">[151]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Tostocchè il papa si fu ricomperato a
+prezzo d'oro, la predizione de' Veneziani
+si trovò giustificata. I generali imperiali,
+<span class="pagenum"><a id="Page_168"></a>[168]</span>
+più non temendo gl'Italiani riuniti, pretesero
+da cadauno stato spaventose contribuzioni
+per pagare la loro armata.
+Domandarono cinquanta mila ducati al
+duca di Ferrara, quindici mila al marchese
+di Monferrato, dieci mila ai Lucchesi,
+quindici mila ai Sienesi, ma in
+cambio autorizzavano questi ultimi a scuotere
+la tirannide del monte de' Nove e
+della famiglia Petrucci: mentre ancora
+numeravasi il danaro, Girolamo Severini,
+uno de' capi del partito della libertà,
+ch'era stato mandato ambasciatore presso
+il vicerè, uccise Alessandro Bichi, capo
+dell'ordine de' Nove, che il papa aveva
+indicato per presiedere al governo<a class="tag" id="tag152" href="#note152">[152]</a>.
+Verso lo stesso tempo arrivarono per mano
+dei banchieri genovesi ai generali imperiali
+dugento mila ducati da lungo tempo
+promessi; e l'armata fu pagata, perchè
+tuttociò che mancava per saldare gli arretrati
+venne somministrato dal duca di
+Milano<a class="tag" id="tag153" href="#note153">[153]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_169"></a>[169]</span>
+</p>
+
+<p>
+Tostocchè le truppe furono pagate, i
+generali imperiali cercarono di riandare i
+contratti, in forza de' quali avevano ottenuto
+il danaro. Riclamarono da' Fiorentini
+venticinque mila fiorini oltre i
+promessi. Invece di ritirare le loro guarnigioni
+dallo stato della Chiesa, spedirono
+altri soldati nel Piacentino per vivere a
+discrezione presso gli abitanti; avevano
+prese contraddittorie obbligazioni col papa
+e coi duchi di Ferrara e di Milano.
+Avevano promesso al primo la restituzione
+di Reggio e di Rubbiera, di cui
+avevano guarentito il possedimento al
+secondo; e dopo avere con quest'esca
+tratto Clemente VII ad alienarsi un principe,
+la cui alleanza poteva riuscirgli vantaggiosissima
+a motivo della posizione dei
+di lui stati, della di lui ricchezza e della
+di lui potente artiglieria, ricusarono poi di
+sagrificarglielo. Avevano pure promesso al
+papa, che in avvenire il ducato di Milano
+consumerebbe il sale delle saline
+di Cervia; ma in seguito ricusarono d'accordare
+questa specie di gabella nel ducato
+di Milano agli intraprenditori delle
+saline della Chiesa. Frattanto, dopo avere
+dichiarato che l'imperatore ricusava di
+approvare questi due articoli, non vollero
+restituire al papa il danaro che aveva
+<span class="pagenum"><a id="Page_170"></a>[170]</span>
+loro pagato in corrispettivo di tali vantaggi<a class="tag" id="tag154" href="#note154">[154]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Nè Carlo V mostravasi di migliore
+buona fede, nè dopo la vittoria mostravasi
+più moderato de' suoi generali. Vero
+è che nel primo istante in cui ricevette
+il 10 di marzo a Madrid la notizia della
+battaglia di Pavia ed una lettera scritta
+di proprio pugno da Francesco I, vietò
+con ipocrita umiltà di festeggiare un così
+straordinario avvenimento con tripudj e
+con fuochi di gioja, dichiarando che
+questi segni d'allegrezza dovevano riservarsi
+per le vittorie contro gl'infedeli.
+Nello stesso tempo aveva manifestato il
+suo ardente desiderio di ristabilire la pace
+nella Cristianità, ed aveva protestato,
+che ciò che più lo lusingava in questa
+vittoria accordatagli era la certezza di
+fare bentosto cessare lo spargimento del
+sangue cristiano<a class="tag" id="tag155" href="#note155">[155]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_171"></a>[171]</span>
+</p>
+
+<p>
+Ma d'altra parte le proposizioni che
+Carlo V fece fare da Buren, signore di
+Roeux a Francesco I, mentre che questi
+era tuttavia tenuto in Pizzighettone, mostravano
+l'assoluta mancanza di generosità,
+di compassione o di moderazione
+pel suo rivale. Domandava non solo la
+rinuncia di tutte le pretese del re sull'Italia
+e su la Fiandra, ma inoltre la
+cessione della Borgogna alla casa d'Austria,
+e quella della Provenza e del Delfinato
+al duca di Borbone, per farne, coi feudi
+che di già aveva, un regno indipendente.
+Per quanto Francesco I fosse ansioso di
+uscire di prigionia, rispose di essere contento
+di rimanervi finchè vivesse, piuttosto
+che acconsentire allo smembramento della
+Francia<a class="tag" id="tag156" href="#note156">[156]</a>.
+</p>
+
+<p>
+In pari tempo Carlo V cessò di mostrare
+al cardinale di Wolsey i riguardi
+che gli aveva fin allora usati. E per
+tal modo si alienò quest'orgoglioso ecclesiastico,
+che non tardò ad accrescere
+in Enrico VIII una gelosia, che la grandezza
+di Carlo V aveva di già fatta nascere
+nel di lui animo. Dall'altro canto i generali
+imperiali insistevano presso i Veneziani
+<span class="pagenum"><a id="Page_172"></a>[172]</span>
+per avere da loro cento mila ducati
+in compenso de' sussidj cui si erano
+obbligati per la difesa del ducato di Milano,
+e che non avevano pagati nella
+precedente guerra. I Veneziani ne avevano
+offerti ottanta mila; ma perchè l'offerta
+loro non fu accettata, ed ebbero
+più sicuri indizj del malcontento del re
+d'Inghilterra, si troncò la negoziazione,
+e le due parti rimasero in libertà<a class="tag" id="tag157" href="#note157">[157]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Quando il duca d'Albanì conobbe il
+trattato di Clemente VII coll'imperatore,
+giudicò inutile il trattenersi più lungamente
+negli stati della Chiesa. Coll'assenso
+del vicerè si fece prestare le galere
+del papa, e vi si imbarcò per passare
+in Francia con Renzo di Ceri, coll'artiglieria
+che si era fatta dare da' Sienesi e
+dai Lucchesi, con quattrocento cavalli, mille
+Landsknecht e pochi Italiani, essendosi
+sbandato il restante della sua armata<a class="tag" id="tag158" href="#note158">[158]</a>.
+Ma nello stesso tempo erasi pure indebolita
+assai l'armata del marchese di Pescara.
+A misura che questi aveva pagati
+i Landsknecht, gli aveva quasi tutti licenziati;
+<span class="pagenum"><a id="Page_173"></a>[173]</span>
+e perchè in Italia più non aveva
+nemici da combattere, e non si sentiva
+abbastanza forte per tentare un'invasione
+in Francia, aveva voluto sollevare
+il tesoro imperiale da uno, quanto
+esorbitante, altrettanto inutile dispendio<a class="tag" id="tag159" href="#note159">[159]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Frattanto tutta l'Italia fermentava; l'armata
+imperiale sì sbandava, e forse avvicinavasi
+l'istante in cui un vigoroso
+sforzo de' partigiani della Francia poteva
+mettere Francesco I in libertà. Ma il
+vicerè di Napoli, signore di Lannoi, che
+aveva saputo acquistarsi la confidenza
+di Francesco, voleva approfittarne per
+condurlo in Ispagna, sperando di attribuirsi
+in tal maniera l'onore principale
+della vittoria di Pavia. Fece sentire
+al re che le esorbitanti condizioni presentategli
+da Adriano di Buren erano state
+concertate per accontentare il contestabile
+di Borbone; ma che se Francesco poteva direttamente
+trattare coll'Imperatore lontano
+dal suo proprio suddito ribelle, troverebbe
+in Carlo quella stessa generosità, ch'egli
+medesimo avrebbegli mostrata, se Carlo
+si fosse trovato nella presente sua condizione.
+Accrebbe così il di lui desiderio
+<span class="pagenum"><a id="Page_174"></a>[174]</span>
+d'avere un abboccamento coll'imperatore,
+e lo persuase a tenere il progetto affatto
+segreto. Il Lannoi ottenne il consentimento
+de' suoi due colleghi, perchè Francesco
+I fosse tradotto a Napoli; e a questo
+fine Francesco medesimo somministrò sei
+galere francesi per trasportarvelo. Il 7
+di giugno Lannoi s'imbarcò col re a
+Porto Fino presso di Genova, ed otto
+giorni dopo lo sbarcò a Roses sulle coste
+della Catalogna, senza che il contestabile
+di Borbone ed il marchese di Pescara
+avessero nemmeno sospettato che
+si volesse sottrarre alla loro dipendenza
+il prigioniere, che agli occhi stessi
+dell'armata era il pegno delle sperate
+ricompense<a class="tag" id="tag160" href="#note160">[160]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Quando gli stati d'Italia seppero che
+Francesco I era stato condotto in Ispagna,
+e che aveva egli stesso desiderato di andarvi,
+ben conobbero che nuovi pericoli
+minacciavano la loro indipendenza. Il re
+di Francia, con tanta premura di recarsi
+presso il suo rivale, mostrava l'estremo
+suo desiderio di trattare con lui. Bentosto
+<span class="pagenum"><a id="Page_175"></a>[175]</span>
+si seppe quali condizioni aveva fatte proporre
+a Carlo V dal signore di Buren.
+Offriva di sposare la regina di Portogallo, sorella
+dell'imperatore, accontentandosi
+per dote de' diritti che Carlo V poteva
+avere sopra la Borgogna. Voleva in contraccambio
+dare la propria sua sorella, la
+duchessa d'Alenson, a Carlo, e con questa
+tutti i suoi diritti sul regno di Napoli e sul
+ducato di Milano. Dicevasi apparecchiato
+a pagare al re d'Inghilterra enormi somme
+per farlo rinunciare alle proprie pretese,
+ed a Carlo, per sua taglia, la stessa somma
+che aveva pagata il re Giovanni prigioniere
+degl'Inglesi; finalmente offriva di
+far accompagnare l'imperatore da una
+flotta e da una possente armata francese,
+allorchè questi andrebbe a Roma a prendere
+la corona dell'impero; ciò che in
+altri termini tornava lo stesso che promettergli
+d'ajutarlo ad assicurarsi la sovranità
+d'Italia<a class="tag" id="tag161" href="#note161">[161]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Non eravi un solo principe in Italia,
+il quale, dopo avere provata l'insolenza
+e le vessazioni de' ministri imperiali, potesse
+contemplare senza terrore il giogo
+<span class="pagenum"><a id="Page_176"></a>[176]</span>
+sotto cui stava per cadere la comune
+patria. Giunto era l'istante di fare un
+estremo sforzo per l'indipendenza italiana,
+che più non potrebbesi salvare quando i
+due monarchi avessero riunite a di lei danno
+le loro forze. Ma prima che il re di
+Francia avesse trattato, pareva facil cosa
+il far sentire a lui, alla reggente, ed ai
+principi che con lei governavano, che
+tornava meglio impiegare tutti i tesori
+del regno per liberare il re colla forza
+delle armi, di concerto con tutti gli stati
+d'Italia, gli Svizzeri ed il re d'Inghilterra,
+che prodigare quei medesimi tesori a
+titolo di taglia al più costante nemico
+della Francia, e somministrargli così i
+mezzi d'incatenarli tutti quanti. Il papa e
+la repubblica di Venezia, a nome di tutti
+gli stati italiani, invitarono adunque la reggente
+a mostrare fermezza ai negoziatori
+di Carlo V, ed a rifiutare ogni vergognosa
+condizione, accertandola che in
+breve l'unione di tutta l'Europa basterebbe
+forse, senza venire all'esperimento
+delle armi, per costringere Carlo V a porre
+il di lui figlio in libertà, purchè dal
+canto suo ella volesse riconoscere e garantire
+la libertà dell'Italia<a class="tag" id="tag162" href="#note162">[162]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_177"></a>[177]</span>
+</p>
+
+<p>
+Effettivamente non era la libertà dei
+soli stati che dicevansi tuttavia indipendenti,
+ma quella di tutta l'Italia che i
+ministri di Clemente VII, di concerto col
+senato di Venezia, lusingavansi di far riconoscere.
+Tutta l'Italia abborriva egualmente
+il giogo di coloro che chiamava barbari;
+tutta l'Italia sentivasi oramai legata
+da un medesimo interesse, e pareva disposta
+a fare unanimi sforzi per la propria
+indipendenza. Francesco II Sforza, a nome
+del quale era stato conquistato il ducato
+di Milano, non aveva altro raccolto dal
+sovrano potere che il triste privilegio
+d'ascoltare il primo le lagnanze de' suoi
+popoli, al quali egli non poteva in verun
+modo apportare rimedio. Gli sgraziati
+Lombardi, abbandonati a tutta la licenza
+militare, dovevano a vicenda pagare enormi
+contribuzioni, e ricevere a discrezione
+nelle proprie case i soldati spagnuoli, il
+di cui carattere avaro, dissimulato, orgoglioso,
+era loro in particolar modo antipatico.
+Ricorrevano al loro duca, di cui
+avevano così ardentemente desiderato il
+ritorno; ma questi, ben lungi dall'esercitare
+<span class="pagenum"><a id="Page_178"></a>[178]</span>
+l'autorità di un sovrano, era il
+primo schiavo de' ministri e de' generali
+dell'imperatore<a class="tag" id="tag163" href="#note163">[163]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Sapeva Francesco Sforza che l'imperatore,
+non abbastanza pago di averlo
+ridotto al rango di semplice governatore
+di provincia, aveva più volte posto
+in deliberazione, se non dovesse levargli
+il ducato di Milano per farne un dono a
+suo fratello, l'arciduca Ferdinando d'Austria,
+il quale desiderava di unire questo
+stato ai suoi possedimenti di Germania. Sapeva
+che questo progetto era senza dubbio
+in cagione dell'affettata dilazione che apportavasi
+nella corte di Madrid alla spedizione
+dell'investitura del suo ducato; e perchè
+trovavasi di già infermiccio, e non aveva
+figliuoli, sembrava che, se l'imperatore
+permettevagli di regnare, egli era soltanto
+perchè sperava di raccogliere in breve,
+dopo la sua morte, l'eredità. Quindi tosto
+che il duca di Milano ed il suo confidente
+e principale ministro, il cancelliere
+Moroni, si furono assicurati che la
+reggente rinuncierebbe a nome di suo
+figliuolo alle sue pretese sulla Lombardia,
+<span class="pagenum"><a id="Page_179"></a>[179]</span>
+che riconoscerebbe la casa Sforza, e si
+obbligherebbe a mantenerla nella sua sovranità,
+il duca entrò nella lega italiana,
+ed il suo cancelliere ne diventò uno dei
+più caldi promotori<a class="tag" id="tag164" href="#note164">[164]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Infatti fu Girolamo Moroni che s'incaricò
+di una difficile e dilicata negoziazione,
+che doveva guadagnare alla
+lega italiana un possente difensore. Egli
+era stato testimonio dell'indignazione con
+cui il contestabile di Borbone ed il marchese
+di Pescara avevano ricevuta la notizia
+della soperchieria di Lannoi; egli
+conosceva la loro gelosia verso questo
+favorito ministro di Carlo V, e gli aveva
+uditi accusare con impeto il loro padrone
+d'ingratitudine e d'ingiustizia. Il Borbone
+si era affrettato di andare in Ispagna
+per contrastare al vicerè il merito
+della vittoria, che pareva volersi attribuire<a class="tag" id="tag165" href="#note165">[165]</a>,
+ed il Pescara era rimasto solo in
+Italia, incaricato del supremo comando.
+Sebbene avesse questi adottati i costumi
+<span class="pagenum"><a id="Page_180"></a>[180]</span>
+ed i pregiudizj spagnuoli, che quasi sempre
+parlasse castigliano, e si dolesse frequentemente
+di non essere nato in Castiglia,
+il Pescara era Italiano. La sua
+famiglia, quella degli d'Avalos, erasi stabilita
+nel regno di Napoli da quasi un secolo;
+perciò il Moroni suppose che avesse
+conservati i sentimenti d'un Italiano, il
+desiderio di vedere la sua patria indipendente,
+e che tale desiderio si risveglierebbe
+in lui, se al risentimento,
+che di già provava, vi si aggiugnesse
+un'offerta così luminosa da superare
+d'assai tutte le sue più ambiziose speranze<a class="tag" id="tag166" href="#note166">[166]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il Moroni, dopo avere incoraggiato il
+Pescara ad esalare tutta la sua indignazione
+contro l'imperatore, gli fece travedere
+che non dipendeva che da lui di
+dare compimento al voto, da tanto tempo
+formato da tutta l'Italia, di cacciare tutti
+i barbari dalla penisola; e che, in ricompensa
+della sua cooperazione, il papa
+ed i Veneziani erano pronti ad unirsi per
+porre sul suo capo la corona di Napoli.
+Il Pescara era violentemente irritato,
+<span class="pagenum"><a id="Page_181"></a>[181]</span>
+smisurata era la sua ambizione, il suo
+carattere artificioso e non facilmente accessibile
+agli scrupoli: egli accolse con
+ardore le proposizioni del Moroni, o perchè
+si abbandonasse alla speranza che
+gli si presentava, o perchè avesse di già
+in animo di farsi un merito presso l'imperatore
+col tradire i suoi socj. Chiese
+schiarimenti intorno alla trama in cui
+volevasi farlo entrare, ed il Moroni, con
+una confidenza contro la quale Giovan
+Matteo Ghiberti, datario apostolico, l'aveva
+invano posto in guardia, comunicò al
+Pescara tutti i progetti de' congiurati<a class="tag" id="tag167" href="#note167">[167]</a>.
+</p>
+
+<p>
+L'armata imperiale, che occupava la
+Lombardia, era pochissimo numerosa; tutti
+i Tedeschi erano stati licenziati; degli
+Spagnuoli molti si erano dispersi per
+porre in luogo sicuro la preda fatta nell'ultima
+campagna; altri avevano seguito
+in Ispagna il vicerè, ed altri vi
+avevano accompagnato il contestabile di
+Borbone. Altre truppe non restavano in
+Italia che quelle d'infanteria spagnuola
+comandate da Antonio di Leiva, e pochi
+fanti italiani. Il marchese di Pescara, supremo
+<span class="pagenum"><a id="Page_182"></a>[182]</span>
+comandante dell'armata imperiale,
+poteva facilmente acquartierarla, in modo
+che riuscisse facile il sorprendere separatamente
+tutti que' soldati di cui crederebbe
+di non potersi fidare, e disarmarli
+o disfarsi di loro. Quando avrebbe esclusi
+così gli stranieri dalla penisola, dovevano
+bastare le forze d'Italia per chiuder loro
+per sempre le porte: pure non si sarebbero
+adoperate queste sole, perchè la Francia
+e l'Inghilterra si dichiaravano garanti
+della di lei indipendenza, e la Svizzera
+aveva promessi i suoi soldati per difenderla<a class="tag" id="tag168" href="#note168">[168]</a>.
+</p>
+
+<p>
+A questi progetti il Pescara oppose
+alcuni scrupoli, mostrandosi desideroso
+di vederli dissipati. Come feudatario del
+regno di Napoli, riconosceva, diss'egli,
+che il papa era il supremo suo signore, e
+che l'imperatore non era che il suo signore
+diretto; tuttavolta bramava d'essere
+assicurato dall'autorità de' canonisti e de'
+giureconsulti, se gli ordini di chi aveva
+la suprema signoria bastavano a dispensarlo
+dall'ubbidienza al signore diretto;
+<span class="pagenum"><a id="Page_183"></a>[183]</span>
+e se il papa lo poteva sciogliere da un
+giuramento militare, come da un ordinario
+giuramento di vassallaggio; per ultimo
+se il suo onore sarebbe in salvo,
+ed in riposo la sua coscienza, quando
+avesse preso parte alla trama che gli
+veniva proposta contro il suo padrone.
+Per avere tali schiarimenti spedì a Roma
+il genovese Domenico Sauli, uno de' più
+caldi partigiani dell'indipendenza italiana,
+incaricandolo di abboccarsi col papa e col
+suo datario. La corte di Roma sapeva con
+quanta facilità poteva dissipare gli scrupoli
+del Pescara; ma stava ancora dubbiosa
+sul conto della di lui buona fede; onde
+gli mandò il romano Menteboni, uno
+de' confidenti del Datario, per iscandagliarlo
+ancora, mentre il cardinale Accolti
+ed il giureconsulto Angelo Cesi
+scrivevano a nome del papa dei trattati
+per tranquillizzare la coscienza del generale<a class="tag" id="tag169" href="#note169">[169]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Nello stesso tempo gli agenti della corte
+di Roma lavoravano in ogni parte per
+dare esecuzione ad un progetto così bene
+concertato. Enrico VIII, re d'Inghilterra,
+<span class="pagenum"><a id="Page_184"></a>[184]</span>
+aveva fatte a Carlo V le più esorbitanti
+domande dopo la battaglia di Pavia: egli
+ne voleva per sè quasi tutti i frutti, e
+chiedeva che gli si dessero la maggior
+parte delle province di quella Francia
+di cui i suoi predecessori, dopo Enrico
+V, chiamavansi re. Queste esagerate
+domande non si facevano da Enrico
+VIII, che per ottenere un rifiuto dall'imperatore,
+e aver così un pretesto
+di corrucciarsi con lui<a class="tag" id="tag170" href="#note170">[170]</a>. In fatti egli
+aveva di già accolte le proposizioni della
+corte di Roma, che voleva ravvicinarlo alla
+Francia, e renderlo favorevole alla
+indipendenza italiana; egli era entrato
+ne' progetti comunicatigli da Girolamo
+Ghinucci, auditore apostolico, e nunzio
+alla sua corte: aveva mandato a
+Roma il vescovo di Bath ed il cavaliere
+di Casale, per trattare col papa; onde i
+confederati tenevansi sicuri del di lui
+appoggio<a class="tag" id="tag171" href="#note171">[171]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il vescovo di Veruli, Ennio Filonardo,
+nunzio del papa nella Svizzera, fino dall'undici
+giugno, ma più apertamente il
+<span class="pagenum"><a id="Page_185"></a>[185]</span>
+primo di luglio, fu incaricato di scandagliare
+la dieta elvetica, ed ogni cantone
+in particolare intorno all'universale
+desiderio degl'Italiani di armarsi per la
+propria indipendenza; di far sentire agli
+Svizzeri in quale pericolo si troverebbero
+essi medesimi, se la casa d'Austria,
+venendo a stabilirsi in Lombardia, circondasse
+quasi da ogni lato i loro confini;
+di esortarli a non perdere l'occasione
+di riparare il loro onore militare,
+crudelmente compromesso dalla cattiva
+condotta delle loro truppe nelle quattro
+ultime campagne; finalmente di porsi in
+istato, di potere, quando ne avrebbe l'ordine,
+far entrare otto o dieci mila Svizzeri
+in Lombardia, col patto di portarsi,
+ove il bisogno lo richiedesse, anche nel
+regno di Napoli<a class="tag" id="tag172" href="#note172">[172]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Finalmente Luigia di Savoja, reggente
+di Francia, fece dichiarare a Venezia,
+il 24 di giugno, per bocca di Lorenzo
+Toscano, suo inviato segreto, che riconosceva
+Francesco Sforza come duca di
+Milano; che somministrerebbe all'Italia
+possenti ajuti, ove questa si determinasse
+<span class="pagenum"><a id="Page_186"></a>[186]</span>
+a scuotere il giogo; e che pagherebbe
+agli alleati, come sussidio, quaranta mila
+scudi al mese fin che durerebbe la guerra.
+A fine di proseguire queste negoziazioni,
+ella mandò ambasciatore a Venezia
+il conte Luigi di Canossa, vescovo
+di Bayeux, uno de' più destri diplomatici
+fra gl'Italiani ch'erano allora ai servigj
+della Francia, e presso la santa sede,
+Alberto Pio, conte di Carpi, fratello
+del conte di Canossa. Nè l'uno nè l'altro
+di questi negoziatori erano muniti
+di pieni poteri onde conchiudere, e per
+più settimane minuziose difficoltà impedirono
+la soscrizione degli articoli convenuti.
+Sigismondo Sanzio, segretario del
+conte di Carpi, fu spedito in poste a
+Parigi con tutti i trattati, onde farli approvare
+dalla corte; ma Sanzio venne
+assassinato da alcuni ladri, mentre, attraversando
+il territorio di Brescia, si
+dirigeva per la Svizzera alla volta della
+Francia. Non ricevendo da lui nessuna
+notizia, la corte di Roma credette alcun
+tempo che gli Spagnuoli, fattolo arrestare,
+non si fossero impadroniti di tutta la sua
+corrispondenza, e ne fu altamente atterrita;
+ciò per altro non era la sola
+causa de' suoi timori. Il Ghiberti temeva
+molto più ancora di essere tradito dalla
+<span class="pagenum"><a id="Page_187"></a>[187]</span>
+reggente; rincrescevagli oltremodo che le
+fosse stato confidato il segreto della cooperazione
+del Pescara, e pensava che
+questa madre, impaziente di ridonare la
+libertà a suo figliuolo, facilmente potrebbe
+minacciare gli Spagnuoli di una insurrezione
+generale dell'Italia, far loro conoscere
+quanto vicino fosse il momento dell'esplosione,
+ed ottenere da loro, in vista
+di cotale imminente pericolo, che
+suo figliuolo, il quale era già apparecchiato
+di far loro grandissimi sagrifizj,
+venisse riposto in libertà sotto moderate
+condizioni<a class="tag" id="tag173" href="#note173">[173]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Sembra cosa fuori di dubbio che questo
+timore del Ghiberti si verificasse. La
+duchessa d'Alenson, sorella di Francesco
+I erasi recata in Ispagna per negoziare
+un trattato di pace, una delle cui
+basi doveva essere il suo proprio matrimonio
+con Carlo V, e quello di Francesco
+I con Eleonora di Portogallo. È probabilissimo
+che a fine di meglio riuscire,
+la duchessa non temette di compromettere
+il segreto delle potenze italiane; almeno
+<span class="pagenum"><a id="Page_188"></a>[188]</span>
+seppesi in Roma, verso la metà
+di settembre, che Carlo V aveva avuto
+avviso delle offerte fatte al marchese di
+Pescara, come pure di tutte le particolarità
+della negoziazione intavolata colla Francia.
+La corte di Roma sospettava successivamente
+tutti i suoi alleati, e tutti
+forse potevano a buon diritto esserle sospetti:
+aveva sentito a dire che il Moroni
+ed il Pescara non aveano mostrato
+d'entrare nella cospirazione, se non per
+mettere a prova i principi italiani; ma
+la corte di Roma comprendeva assai bene
+che il Pescara, onde conservarsi la confidenza
+dell'imperatore, e condurre a buon
+fine i suoi progetti, era stato egli medesimo
+costretto di dare alla sua corte quegli
+avvisi, che altri pure nel medesimo
+tempo le davano; e finchè tali avvisi
+erano confusi, finchè non erano seguiti
+da niuna misura di precauzione, si potevano
+assai bene conciliare colla condotta
+d'un cospiratore. La condotta tenuta
+dalla Francia era molto più sospetta;
+e il datario, in parecchie lettere dirette
+al vescovo di Bayeux, ne manifestò vivissimo
+risentimento<a class="tag" id="tag174" href="#note174">[174]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_189"></a>[189]</span>
+</p>
+
+<p>
+Egli è impossibile di sapere se il Pescara
+siasi da principio impegnato di buona
+fede nella cospirazione italiana, oppure
+se, come lo asserì poscia egli medesimo,
+non vi entrasse che per isvelarla all'imperatore.
+Diversi avvenimenti, occorsi durante
+la negoziazione, furono causa forse
+che cangiasse divisamento; egli prese
+gran parte all'agitazione cagionata dalla
+repentina sparizione di Sigismondo Sanzio,
+e potè credere alcun tempo che le
+sue carte fossero venute alle mani di
+Antonio de Leiva; ebbe contezza dell'andata
+della duchessa d'Alenson a Madrid,
+e dei progetti della Francia: oltre
+a ciò fu avvisato forse delle prime
+rivelazioni fatte dalla duchessa, ed approfittò,
+per passare dalle parti di cospiratore
+a quelle di spia, delle confuse e
+mal certe informazioni, che, per sua
+propria sicurezza, aveva di già date all'imperatore.
+Finalmente circa alla medesima
+epoca Francesco Sforza infermò
+gravemente; e nel mentre che gli stati
+italiani chiedevano alla Francia di riporre
+in libertà Massimiliano, fratello di Francesco,
+e di assicurargli il possedimento
+del ducato di Milano, che voleano guarentire
+alla casa Sforza, il Pescara si lusingò
+forse d'ottenere egli medesimo dall'imperatore,
+<span class="pagenum"><a id="Page_190"></a>[190]</span>
+in guiderdone di un eminente
+servigio, questa sovranità, che la morte
+allora toglieva al presente possessore. Egli
+è certo almeno che giunse a tanta bassezza,
+di eccitare alla ribellione, per poscia
+tradirli, coloro stessi che offrivano
+d'esporre gli averi e la persona per servirlo.
+Dopo avere comunicato all'imperatore,
+per mezzo del suo segretario Giovanbattista
+Castaldi, il segreto della congiura,
+egli continuò le sue conferenze
+col Moroni, coi ministri del papa e
+de' Veneziani, onde impegnare ciascuno
+de' socj a compromettersi separatamente<a class="tag" id="tag175" href="#note175">[175]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Francesco II Sforza ricevette frattanto,
+nel mese d'agosto, l'investitura del ducato
+di Milano, spedita da Carlo V; ma
+vincolata ad onerosissime condizioni. Egli
+doveva versare nel primo anno cento
+mila ducati alla camera imperiale, ed obbligarsi
+a pagarne altri cinquecento mila
+a termini più lontani; oltre a che doveva
+costringere d'ora innanzi tutto il Milanese
+a provvedersi di sale alle saline
+<span class="pagenum"><a id="Page_191"></a>[191]</span>
+dell'arciduca Ferdinando d'Austria, e ciò
+era un abbandonare a questo principe straniero
+la gabella più importante degli stati
+di Milano<a class="tag" id="tag176" href="#note176">[176]</a>. Francesco Sforza accettò
+questa investitura, e oltre alle somme
+enormi ch'egli aveva già consegnate ai
+generali imperiali, pagò ancora cinquanta
+mila ducati a conto di quella che gli era
+recentemente domandata; ma la sua malattia,
+che peggiorò molto in breve tempo,
+e manifestavasi con sintomi tali che
+davano assai da temere, ritardò tutte
+le misure degli alleati. Alla morte di
+Francesco Sforza, la quale era da tutti
+creduta imminente, il di lui feudo doveva
+cadere all'imperatore. Il Pescara
+mostrò ai congiurati, che, in vista di
+cotale avvenimento, egli non si potea
+dispensare dal raccorre le guarnigioni
+spagnuole sparse in Lombardia, e dal
+chiamarvi inoltre due mila landsknecht;
+per cui era forza d'abbandonare il pensiero
+di opprimere a un tratto l'armata
+imperiale. Il Moroni, cui erasi cercato di
+rendere sospetto il Pescara, aveva fino allora
+risposto, ch'egli sarebbe stato sempre
+padrone di arrestarlo nel castello di
+<span class="pagenum"><a id="Page_192"></a>[192]</span>
+Milano con tutti i capitani imperiali, ove
+quel generale avesse voluto abbandonare
+la causa italiana<a class="tag" id="tag177" href="#note177">[177]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Un altro avvenimento ancora teneva
+sospesi i congiurati; seppesi bentosto che
+Francesco I, cruciato oltremodo di non
+avere potuto nel corso di due mesi ottenere
+un abboccamento con Carlo V, era
+caduto gravemente ammalato nel castello
+di Madrid, e pareva, anche a dire dei medici,
+non dovere ormai vivere che pochi
+giorni. La di lui morte avrebbe privato
+a un tratto Carlo V di tutti i vantaggi
+ch'egli avea creduto ritrarre dalla
+battaglia di Pavia; perciò l'imperatore,
+temendo per la vita del suo prigioniero,
+erasi affrettato di visitarlo, aveagli dato le
+più lusinghiere speranze, e s'era mostrato
+vicinissimo a riconciliarsi con lui. Da un
+momento all'altro un trattato di pace
+poteva essere sottoscritto fra questi due
+monarchi, e desso avrebbe rotte tutte le
+precauzioni della lega, ponendo, per
+quanto era da supporsi, l'Italia nell'assoluta
+dipendenza dell'imperatore<a class="tag" id="tag178" href="#note178">[178]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_193"></a>[193]</span>
+</p>
+
+<p>
+Ma i due ammalati, della vita de' quali
+omai disperavano tutti, risanarono; ed il
+Pescara fu assalito dalla malattia che dovea
+prima di due mesi strascinarlo al sepolcro.
+Egli però non volle aspettare più
+tardi a levarsi la maschera dal volto; la
+sua lentezza e la sua apparente irresoluzione
+aveano di già inquietato non poco
+gli alleati italiani<a class="tag" id="tag179" href="#note179">[179]</a>. Dal canto loro gli
+ufficiali spagnuoli s'erano accorti delle
+pratiche che si andavano maneggiando
+intorno a loro; e Antonio di Leyva aveva
+pubblicamente minacciato di fare uccidere
+il Moroni, che i suoi compatriotti
+odiavano a morte<a class="tag" id="tag180" href="#note180">[180]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il 14 d'ottobre, il marchese di Pescara,
+che sentivasi già oppresso da grave
+malattia, invitò il cancelliere Moroni a
+venirlo a trovare nel castello di Novara,
+dove risiedeva. Il Moroni, tenuto da
+tutti pel più astuto, pel più diffidente,
+pel più doppio degli Italiani, non istimava
+il marchese, ed avealo più volte
+<span class="pagenum"><a id="Page_194"></a>[194]</span>
+rappresentato come il più perfido e crudele
+fra gli uomini: diceva che qualora
+avesse dovuto arrestarlo, avrebbe approfittato
+dell'istante in cui questo generale
+visitava il duca ammalato nel castello di
+Milano; pure si lasciò prendere egli medesimo
+in simigliante insidia. Venne al
+marchese, che giaceva ammalato nel castello
+di Novara; entrò di bel nuovo in
+tutte le particolarità del suo progetto per
+disperdere i soldati spagnuoli, sorprenderli,
+svaligiarli o assassinarli. Il Pescara, che
+lo interpellava, aveva fatto nascondere
+Antonio di Leyva dietro una tappezzeria,
+onde potesse udire la loro conversazione.
+Quando il Moroni uscì dalla stanza, fu
+arrestato e condotto nel castello di Pavia,
+ove si recò in breve anche il Pescara
+per interrogarlo come giudice intorno ad
+una cospirazione, nella quale era fino
+allora egli medesimo entrato come complice<a class="tag" id="tag181" href="#note181">[181]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_195"></a>[195]</span>
+</p>
+
+<p>
+Il Pescara, coll'arrestare il Moroni e
+col cominciare con pubblicità il di lui
+processo, aveva soprattutto in vista di
+compromettere il duca di Milano, e di
+somministrare occasione all'imperatore di
+dichiararlo scaduto dal suo feudo. Egli
+aveva di già guarnigione in Lodi ed in
+Pavia; ma, onde porre in sicurezza l'armata
+ch'egli comandava, chiese ancora
+al duca la consegna di Cremona, di Trezzo,
+di Lecco e di Pizzighettone. Il duca,
+gravemente ammalato, e che aveva perduto
+col suo grande cancelliere Moroni
+il più fermo appoggio del suo carattere,
+e tutta la prudenza del suo consiglio,
+cedette senza resistenza. Il Pescara, dopo
+essersi fatte consegnare queste piazze,
+dimandò ancora che gli fosse data in
+mano la fortezza di Cremona, e che il
+duca, al quale concedeva per abitazione
+la fortezza di Milano, non gl'impedisse di
+circondare la medesima con opportuni trinceramenti,
+e di cominciare tutte le fortificazioni
+necessarie a metterlo in grado di
+eseguire senza ritardo gli ordini che riceverebbe
+dall'imperatore. Francesco Sforza
+ricusò queste nuove domande, e non volle
+nè anche dare in consegna al Pescara nè
+il suo proprio segretario, Giannangelo
+Ricci, nè Poliziano, segretario del Moroni.
+<span class="pagenum"><a id="Page_196"></a>[196]</span>
+Non aveva avuto tempo di raccorre
+se non che pochi viveri nel castello di
+Milano; nulla meno vi si rinchiuse coraggiosamente
+con ottocento fanti scelti,
+e quando gli Spagnuoli cominciarono ad
+aprire le trincee per assediarlo, fece fuoco
+sopra i lavoratori<a class="tag" id="tag182" href="#note182">[182]</a>.
+</p>
+
+<p>
+L'occupazione del ducato di Milano
+sbigottì tutti i consiglj delle potenze d'Italia;
+le pratiche loro col Moroni erano
+palesi, ed esponevanli a tutta la vendetta
+dell'imperatore, nel tempo ch'essi non
+erano ancora apparecchiati a fargli la
+guerra. A quest'epoca il protonotaro Caraccioli,
+ambasciatore di Carlo V a Venezia,
+offriva di accettare, sotto condizione
+che la repubblica rientrasse nell'alleanza
+imperiale, gli ottanta mila ducati
+che il senato erasi mostrato disposto di
+pagare in compenso di que' sussidj che
+la repubblica medesima avrebbe dovuto
+somministrare nell'ultima guerra. Ma per
+grande che fosse il pericolo in cui trovavasi
+la repubblica di Venezia, ella non
+si potè risolvere a fabbricarsi in tal modo
+da se stessa le proprie catene, e il senato
+<span class="pagenum"><a id="Page_197"></a>[197]</span>
+ricusò di sottoscrivere, infino a tanto
+che il ducato di Milano sarebbe occupato
+dagl'Imperiali; conciossiachè, soggiugneva
+esso, era appunto per impedire
+la riunione di questo ducato agli stati di
+un altro sovrano, già padrone del regno
+di Napoli, che s'era impegnato per trent'anni
+continui in tante guerre diverse. La
+malattia del Pescara, che andava peggiorando
+ogni giorno, impedì che le ostilità
+tenessero dietro a questo rifiuto<a class="tag" id="tag183" href="#note183">[183]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Nel medesimo tempo due uomini che
+aveano macchiati coi tradimenti i più
+rari talenti e un carattere che non era
+privo di nobile grandezza, conobbero a
+prova che il favore dei principi non è
+sufficiente risarcimento alla perdita della
+pubblica stima sagrificata per compiacer
+loro. Il contestabile di Borbone era giunto
+a Toledo il 14 novembre presso all'imperatore.
+Egli era stato accolto da lui
+colle maggiori dimostrazioni di stima e
+d'amicizia, ed onorato siccome quegli che
+doveva sposare la sorella del monarca ed
+ascendere un giorno sul trono; ma quanto
+erano grandi e molte le carezze che Carlo
+V prodigavagli, altrettanto era umiliante
+<span class="pagenum"><a id="Page_198"></a>[198]</span>
+il dispregio in cui i nobili castigliani
+mostravano di tenerlo. Quest'uomo,
+che aveva venduto agli stranieri il proprio
+suo re e la sua patria, non pareva loro
+potere con nessuna virtù con niuno servigio
+cancellare cotanta infamia; e quando
+Carlo V dimandò al marchese di Villena
+che volesse prestare il suo palazzo al
+contestabile, questi rispose che non poteva
+ricusar nulla al suo sovrano, ma
+che, appena partito il Borbone, egli incendierebbe
+colle sue proprie mani il
+palazzo, siccome quello che sarebbe stato
+infamato dalla presenza di un traditore<a class="tag" id="tag184" href="#note184">[184]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dall'altro canto il Pescara, che, per
+conciliarsi più sicuramente il favore di
+Carlo V, erasi avvilito a ciò che v'ha
+di più abjetto nella condotta d'una spia,
+a corrompere egli medesimo coloro che
+voleva denunciare, era divenuto bersaglio
+dell'orrore e del disprezzo di tutti
+gl'Italiani che aveva traditi. Nato nel
+casato catalano d'Avalos, già venuto nel
+regno di Napoli e domiciliatovisi con Alfonso
+I, egli aveva cominciato i suoi
+primi fatti d'armi alla battaglia di Ravenna,
+nella quale era stato fatto prigioniero.
+<span class="pagenum"><a id="Page_199"></a>[199]</span>
+D'allora in poi erasi trovato presente
+a tutte le guerre d'Italia, e benchè
+non oltrepassasse i trentasei anni,
+aveva acquistata grandissima esperienza;
+erasi distinto col suo ingegno inventore,
+la sua attività, il suo coraggio, i suoi
+stratagemmi; avea saputo rendersi caro
+all'infanteria spagnuola, cui comandò
+lungo tempo, e soleva dire che gli rincresceva
+di non essere nato piuttosto in
+Ispagna che in Italia. In quell'epoca medesima
+egli era oppresso da una malattia
+che non aveva diligentemente curata, e
+morì in Milano il 30 di novembre, nel
+mentre che Vittoria Colonna, sua moglie,
+celebre nella letteratura, era partita in
+tutta fretta da Napoli per venirlo ad assistere,
+e non aveva ancora oltrepassato
+Viterbo<a class="tag" id="tag185" href="#note185">[185]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La morte del Pescara accrebbe il coraggio
+de' Veneziani, e di tutti coloro
+che in Italia volevano assicurare coll'armi
+la propria indipendenza: supponevano
+che l'armata imperiale fosse tanto più
+<span class="pagenum"><a id="Page_200"></a>[200]</span>
+indebolita da una perdita così grande, che
+il contestabile di Borbone e il vicerè Lannoy
+erano assenti entrambi; perciò sollecitavano
+il papa di sottoscrivere, mentre
+Francesco Sforza era ancora padrone del
+castello di Milano, una lega necessaria
+per salvare l'Italia dall'assoluta schiavitù
+che la minacciava. La reggente di Francia
+prometteva di sovvenir loro cinquecento
+lance francesi e quaranta mila ducati
+al mese, i quali bastavano ad assoldare
+diecimila Svizzeri; e nel medesimo
+tempo doveva cominciare la guerra sulle
+frontiere della Spagna per impedire a
+Carlo V di mandare soccorsi in Italia.
+Enrico VIII, che verso il finire di
+agosto aveva sottoscritta colla reggente
+un'alleanza difensiva, e che aveavi messa
+per condizione ch'ella non abbandonerebbe
+nessuna provincia del regno per
+riscattare suo figliuolo, facevasi mallevadore
+delle promesse cui si obbligava il
+governo francese. Il papa e i Veneziani,
+de' quali il primo trattava anche a nome
+de' Fiorentini, ed i secondi a nome anche
+del duca di Ferrara, dovevano somministrare
+a spese comuni mille ottocento
+uomini d'armi, due mila cavaleggieri e
+venti mila fanti; la flotta veneziana,
+unita alla francese, doveva attaccare contemporaneamente
+<span class="pagenum"><a id="Page_201"></a>[201]</span>
+Genova o il regno di
+Napoli<a class="tag" id="tag186" href="#note186">[186]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma un progetto così difficile e così
+pericoloso da eseguirsi avrebbe incusso
+timore anche ad un uomo di carattere
+più fermo e deciso, che non lo era Clemente
+VII. Questi, dacchè era salito sul
+trono, avea delusa l'aspettazione di tutti
+coloro che credevano conoscerlo; e dava
+allora a divedere che se l'amministrazione
+sua era stata gloriosa durante il regno di
+suo cugino Leon X, ciò doveasi attribuire
+molto più alla fermezza e risoluzione
+di Leone, che all'abilità sua nel
+servirlo. Sempre indeciso, e pronto a disdirsi,
+sbigottito sempre dagli ostacoli quando
+s'appigliava ad una risoluzione, e dimenticandosi
+allora di tutti quelli per cui
+aveva abbandonata la risoluzione contraria,
+egli fluttuava sempre fra partiti estremi,
+lasciava passare il momento d'agire,
+e quand'era poi costretto a decidersi,
+ora si abbandonava da disperato a ciò
+che riguardava come una fatalità, ora
+cedeva alle sollecitazioni dei suoi ministri,
+<span class="pagenum"><a id="Page_202"></a>[202]</span>
+senza essere per altro persuaso di
+quelle ragioni che per avventura gli allegavano.
+Questa irrisoluzione veniva accresciuta
+ancora dalla scissione manifestatasi
+nel suo più intimo consiglio. Erano
+confidenti di Clemente VII frate Nicola
+di Schomberg, dominicano tedesco, creato
+dal papa arcivescovo di Capoa, e Giovan
+Matteo Ghiberti, che occupava la
+carica di datario apostolico; Clemente
+operava il più delle volte dietro i consiglj
+di costoro. Ma il Schomberg aveva
+abbracciato con zelo il partito dell'imperatore;
+e il Ghiberti, quantunque riponendo
+poca fiducia nella Francia, ed
+amaramente lagnandosi del difetto di discrezione
+e di fede di questa corte, voleva
+unirsi a lei per difendere l'indipendenza
+italiana; costoro non temevano di dare
+la maggiore pubblicità alle loro contese,
+e le loro alternative vittorie scemavano il
+credito del papa. Questi erasi finalmente
+risolto a sottoscrivere la lega proposta;
+tutti gli articoli erano già convenuti, ed
+era pure giunto il giorno fissato alla conclusione,
+quando sentendo egli arrivato
+a Genova il commendatore Errera con
+muove proposizioni dell'imperatore, sospese
+ogni cosa per sentirle<a class="tag" id="tag187" href="#note187">[187]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_203"></a>[203]</span>
+</p>
+
+<p>
+Questi articoli erano tali da lusingare
+Clemente, e ciò s'era procurato a bella
+posta per distorlo da un'alleanza che
+Carlo V temeva. Gli si promettevano la
+restituzione di Reggio e Rubbiera, il mantenimento
+di Francesco Sforza nel ducato
+di Milano, ed ove questi morisse senza
+eredi, la cessione del ducato medesimo
+al contestabile di Borbone, che Clemente
+VII aveva imprudentemente proposto
+egli stesso, sebbene poscia si fosse di leggieri
+avveduto che questo ducato non
+sarebbe meno dipendente dall'imperatore,
+qualora venisse tra le mani del Borbone,
+di quello che lo sarebbe se governato
+fosse da un vicerè; ma presto si potè conoscere
+che questa proposizione artificiosa
+era un'insidia tesa al papa. Benchè Carlo
+V avesse avuto avviso già da due
+giorni dell'arresto del Moroni e della
+spogliazione del duca di Milano, egli
+però non ne faceva alcun cenno negli
+articoli che presentava, onde aver campo
+di potere dichiarare in seguito, che tali
+avvenimenti, venuti posteriormente alla
+<span class="pagenum"><a id="Page_204"></a>[204]</span>
+sua saputa, cambiavano lo stato degli
+affari, e che il prevaricamento del duca
+di Milano, dovendo essere dietro le leggi
+imperiali punito almeno colla morte civile,
+lasciava aperta la successione del
+duca, e piena libertà all'imperatore d'investirne
+immediatamente il duca di Borbone<a class="tag" id="tag188" href="#note188">[188]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Gli ambasciatori imperiali promettevano
+di far correggere quest'ommissione,
+e stipulare la guarenzia del ducato di
+Milano in que' termini stessi che il papa
+vorrebbe dettare; ma chiedevano due mesi
+di tempo per ricevere risposta dalla Spagna,
+e volevano che fino a quell'epoca
+Clemente VII non s'impegnasse in nessun
+modo coi loro nemici. Il papa comprese
+di leggieri non esser altro cotale dimanda
+se non che un'astuzia diretta a guadagnar
+tempo; ma dimostrò a' suoi consiglieri
+che poteva accordare senza nulla perdere
+il termine richiesto. Egli giudicava con
+molta accortezza che un trattato, da lui
+sottoscritto prima che il re di Francia
+fosse posto in libertà, non sarebbe che
+uno spauracchio di cui la reggente approfitterebbe
+<span class="pagenum"><a id="Page_205"></a>[205]</span>
+per ottenere dall'imperatore
+la libertà di suo figliuolo, e ch'ella porrebbe
+sempre fra le sue prime offerte
+l'abbandono de' suoi nuovi alleati d'Italia.
+Ma s'egli invece lasciava che la reggente
+trattasse come potrebbe coll'imperatore,
+non eravi quasi più dubbio che
+le condizioni di questi non fossero intollerabili,
+e non fossero in conseguenza
+quasi immediatamente violate. Dall'abuso
+della vittoria doveva necessariamente nascere
+una nuova guerra; e tornava assai
+più conto agl'Italiani trattare con Francesco
+impaziente di vendicarsi, anzi che
+con Francesco mercanteggiante ancora
+per la propria libertà<a class="tag" id="tag189" href="#note189">[189]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Tale era lo stato delle negoziazioni al
+principio del 1526. Carlo V poteva a sua
+scelta o, trattando con moderazione Francesco
+I, obbligarselo coi benefizj, e lasciandogli
+la Francia intatta, persuaderlo
+ad abbandonare l'Italia alle armi imperiali;
+o al contrario, accontentando gli
+stati italiani, tranquillandoli intorno ai
+suoi progetti di monarchia universale, e
+sciogliendo così la loro lega, ed assicurandosi
+dell'amicizia loro, spingere poscia
+i suoi vantaggi contro la corona di Francia
+<span class="pagenum"><a id="Page_206"></a>[206]</span>
+e spogliarla di alcune province. Ognuno
+di questi progetti era suggerito ed
+appoggiato da alcuno de' consiglieri di
+Carlo: ma egli, che per più capi somigliava
+al suo avo Massimiliano, che, siccome
+usava quest'ultimo, non misurava
+giammai i suoi progetti colle sue forze,
+e dimenticavasi che il denaro gli veniva
+meno quasi sempre nel primo mese di
+ogni campagna, s'appigliò egli solo a un
+terzo partito più gigantesco degli altri
+due: ciò era di stendere contemporaneamente
+il suo scettro sull'Italia e sulla
+Francia, di assicurarsi del ducato di Milano,
+di ridurre all'ubbidienza il papa e
+i Veneziani, chiusi entrambi allora nei
+suoi stati, e di strappare nel medesimo
+tempo di mano a Francesco I alcuna
+delle migliori province del di lui regno<a class="tag" id="tag190" href="#note190">[190]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Formato cotale divisamento, l'imperatore,
+a malgrado dell'opposizione costante
+del suo gran cancelliere Mercurio Gattinara,
+dettò al suo prigioniero il trattato
+di Madrid, che fu sottoscritto il 14 di
+gennajo del 1526. Il re, impaziente della
+sua cattività, e riguardandosi a cagione
+della violenza che gli si faceva, sciolto
+<span class="pagenum"><a id="Page_207"></a>[207]</span>
+da quegli impegni cui si obbligava, acconsentì
+a quasi tutto ciò che gli venne
+dimandato. Abbandonò all'imperatore il
+ducato di Borgogna, il contado di Charolois,
+le signorie di Noyers e di Castel-Chinone,
+il viscontado d'Ausonna e la
+terra di san Lorenzo; rinunciò alla signoria
+della Francia sui contadi di Fiandra
+e d'Artois; s'obbligò pure a rendere
+al duca di Borbone, e a tutti i ribelli
+che lo avevano seguito, le loro terre, i
+loro feudi e le signorie loro. Nel mentre
+ch'egli sagrificava in questo modo diritti
+così importanti della corona di Francia,
+abbandonava anche i suoi alleati alla cupidigia
+dell'imperatore. Prometteva di ridurre
+Enrico d'Albretto, fatto ancor egli
+prigioniere alla battaglia di Pavia, ma sottrattosi
+poscia alla cattività in grazia dell'ardimento
+del suo paggio, a rinunciare al
+nome e alle armi di re di Navarra; cedeva
+all'imperatore tutte le sue pretese
+sul regno di Napoli, il ducato di Milano,
+Genova ed Asti, e prometteva di
+somministrargli truppe di terra e di mare,
+che l'accompagnassero in Italia, quando
+andrebbe a pigliare la corona imperiale;
+con che esprimeva chiaramente che lo ajuterebbe
+a soggiogare il papa, i Veneziani,
+i Fiorentini, i duchi di Milano e di
+<span class="pagenum"><a id="Page_208"></a>[208]</span>
+Ferrara, nuovi alleati del re, che soli
+potevano, colla resistenza che avessero
+per avventura voluto opporre, far nascere
+il bisogno di un'armata imperiale in Italia
+all'istante dell'incoronazione. A guarenzia
+di questo trattato Francesco I doveva
+sposare Eleonora, regina di Portogallo,
+sorella dell'imperatore, e il Delfino
+sposare Maria, figliuola di Carlo V. Ad
+onta però di questa unione delle due famiglie,
+il re dovea consegnare come ostaggi
+all'imperatore due de' suoi figliuoli, onde
+assicurare l'osservazione del trattato, che
+egli medesimo oltre a ciò era tenuto di
+ratificare, tostocchè sarebbe libero, nella
+prima città del suo regno<a class="tag" id="tag191" href="#note191">[191]</a>.
+</p>
+
+<p>
+A tali condizioni Francesco I fu rilasciato
+in cambio de' suoi due figliuoli, il giorno
+18 marzo 1526, in una barca legata nel
+mezzo del fiume Andaye, il quale divide
+Fontarabia da Bajonna. L'Italia,
+consapevole delle clausole e dell'esecuzione
+<span class="pagenum"><a id="Page_209"></a>[209]</span>
+di questo trattato, stette tutta tremante
+in aspettazione delle prime operazioni
+del re di Francia, onde vedere se
+egli aveva in animo di osservare le sue
+promesse, e di condannarla così a perpetua
+schiavitù<a class="tag" id="tag192" href="#note192">[192]</a>.
+</p>
+</div>
+
+<div class="chapter">
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_210"></a>[210]</span>
+</p>
+
+<h2>
+CAPITOLO CXVII.
+</h2>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+<i>Lega degl'Italiani per difendere la loro
+indipendenza. Sono abbandonati dalla
+Francia, e mal serviti dal duca d'Urbino;
+crudeltà degl'Imperiali in Lombardia.
+Clemente VII sorpreso nel Vaticano
+dai Colonna è forzato di acconsentire
+ad una tregua, che poi viene
+da lui violata.</i>
+</p>
+
+<p class="center">
+1526.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+L'Italia mai non erasi mostrata tanto
+disposta ad armarsi per la propria indipendenza
+come nell'istante in cui le fu
+noto il trattato di Madrid. L'espulsione
+dei barbari era il voto di tutti gli stati,
+di tutte le province, di tutte le condizioni:
+e di questo nome di barbari, che
+gl'Italiani davano allora ad una voce agli
+oltremontani, non eransi giammai in altri
+tempi renduti più meritevoli tutti i
+popoli che guastarono la bella Italia ne'
+trent'anni che precedettero quest'epoca.
+La civiltà aveva, a dir vero, fatti
+progressi nelle corti e nelle capitali dei
+principi oltremontani; ma la barbarie regnava
+tuttavia tra la generalità dei popoli,
+<span class="pagenum"><a id="Page_211"></a>[211]</span>
+ed in particolare nelle armate. Giammai
+tanta cupidigia, tanta crudeltà, tanta
+perfidia non eransi a gara mostrate dalle
+diverse nazioni. Giammai le città non
+erano state più frequentemente e più inumanamente
+saccheggiate; giammai i contadini
+ridotti a tale eccesso di disperazione.
+Dall'una all'altra estremità d'Italia,
+ogni provincia aveva più d'una volta
+sperimentata l'asprezza de' comandanti
+stranieri, l'insolenza e la rapacità dei
+soldati. La Sicilia, la di cui antica costituzione
+non veniva più rispettata, dacchè
+il suo monarca regnava sopra la
+metà dell'Europa, era così insofferente
+del giogo spagnuolo, che il timore de' supplicj
+non bastava a frenare i cospiratori,
+tenuti ubbidienti soltanto dalla continua
+forza che gli opprimeva. Il regno di Napoli,
+dopo avere lungo tempo sofferto il
+giogo francese, era ridotto a desiderarlo,
+dacchè i soldati spagnuoli, accantonati
+senza paga nelle loro campagne, rifacevansi
+sugl'infelici contadini delle ruberie
+dei tesorieri reali; dacchè i vicerè opprimevano
+il commercio coi monopolj, moltiplicavano
+gli asili accordati ai facinorosi,
+e non si prendevano verun pensiero della
+giustizia. Lo stato della Chiesa, ruinato
+dall'inquieto carattere di tre pontefici che
+<span class="pagenum"><a id="Page_212"></a>[212]</span>
+si erano succeduti con eguale ambizione,
+piagneva tuttavia le perfidie di Alessandro
+VI, quando Giulio II e Leon X vi
+chiamarono nuovi sciami di stranieri. La
+lunga guerra di Pisa aveva lasciata nella
+desolazione metà della Toscana; e nel
+sacco di Prato quest'industriosa contrada
+aveva imparato a conoscere l'avarizia e
+la crudeltà degli Spagnuoli. In tutta l'estensione
+degli stati veneziani non si trovava
+un piccolo distretto che non avesse
+avuto triste esperimento della brutalità
+de' Tedeschi, e che nelle guerre eccitate
+dalla lega di Cambrai non fosse stato più
+volte saccheggiato. Genova era stata di
+fresco abbandonata al sacco degli Spagnuoli
+dal marchese di Pescara. Gli stati di
+Ferrara, che sì lungo tempo aveano tentata
+l'ambizione di Giulio II e di Leone X,
+erano stati irrigati di sangue, e quelli di
+Mantova esposti ai medesimi guasti. Più
+sventurata di tutte le altre province, la
+Lombardia non aveva mai cessato d'essere
+il teatro della guerra dopo la prima
+spedizione di Carlo VIII; presa più volte
+e ripresa dai Francesi, dagli Spagnuoli,
+dai Tedeschi, dagli Svizzeri, non sapeva
+quale di questi barbari popoli dovesse
+più abborrire. Il Piemonte ed il Monferrato,
+senz'essere in guerra per proprio
+<span class="pagenum"><a id="Page_213"></a>[213]</span>
+conto, n'erano ogni anno il teatro, e gli
+sventurati loro abitanti venivano puniti
+da un partito per essere stati esposti alle
+violenze di un altro. In questo universale
+stato di patimenti, di cui nulla presagiva
+il fine, gl'Italiani, poichè non potevano
+sperar pace, invocavano almeno
+una guerra nazionale, una guerra nella
+quale combattessero e soffrissero per la
+loro libertà, per la loro indipendenza,
+per un governo scelto da loro, e non
+per passare dalle mani di un padrone
+che detestavano a quelle di un altro
+egualmente abborrito.
+</p>
+
+<p>
+Le circostanze presenti non sembravano
+meno favorevoli alla liberazione dell'Italia
+di quel che lo fosse questa generale disposizione
+degli spiriti. Lo spogliamento
+di Francesco Sforza aveva disvelata l'insaziabile
+ambizione di Carlo V e corrucciati
+tutti i sudditi di questo sventurato
+principe, allora assediato nel castello di
+Milano; e non ve n'era un solo che
+non si credesse chiamato ad impugnare
+le armi per difendere un sovrano riconosciuto
+da tutta l'Europa, ed in favore
+del quale erano stati conchiusi tanti trattati.
+In fatti universale era il fermento e
+le insurrezioni anche in Milano giornaliere,
+mentre l'armata dell'imperatore,
+<span class="pagenum"><a id="Page_214"></a>[214]</span>
+indebolita dalle diserzioni, mancante di
+munizioni, mal pagata, e per le continue
+sue vessazioni diventata l'oggetto
+dell'odio universale, lungi dal poter resistere
+ad un attacco straniero, non sembrava
+pure in istato di potersi sostenere
+contro gli abitanti del paese.
+</p>
+
+<p>
+Di quest'epoca Carlo V aveva sposata
+Isabella di Portogallo, che gli aveva recata
+in dote la prodigiosa somma di novecento
+mila ducati; vale a dire quanto
+abbisognava per mantenere un anno un'armata
+di venti mila uomini di milizia
+svizzera, che di tutte era la più dispendiosa;
+ma tale era il disordine delle finanze
+dell'imperatore, che anche in tale
+circostanza aveva trovata la maniera di
+essere senza danaro. La ribellione dei contadini
+che aveva cominciato nella Svevia,
+e che minacciava tutto l'impero, aveva
+acceso il fuoco nella Germania. La Spagna
+non si era per anco riavuta dall'ultima
+sua guerra civile, nè ancora mostravasi
+prontamente ed interamente ubbidiente
+al monarca. L'Ungheria, che
+ne' due precedenti secoli aveva presa tanta
+parte nelle cose dell'Italia, più non poteva
+abbadarvi, essendo costretta a sostenere
+sola, per la difesa della Cristianità,
+il terribile peso della guerra de'
+<span class="pagenum"><a id="Page_215"></a>[215]</span>
+Turchi; ed il giovane Lodovico II, re
+d'Ungheria e di Boemia, diede il 29 di
+agosto di questo stesso anno la fatale battaglia
+di Mohacz, in cui perì colla maggior
+parte della sua nobiltà, porgendo così
+occasione a Ferdinando, fratello di Carlo
+V, di raccogliere quelle due corone,
+ma nello stesso tempo richiamando tutta
+la sua attenzione verso i confini de' Turchi<a class="tag" id="tag193" href="#note193">[193]</a>.
+Gli altri, potentati posti in guardia
+dall'ambizione di Carlo V, vedendolo nello
+stesso tempo minacciare col trattato di
+Madrid l'Italia e la Francia, desideravano
+che gl'Italiani si rendessero indipendenti,
+ed erano disposti a soccorrerli. Il re di
+Francia rinunciava a' suoi pretesi diritti
+sul Milanese e sul regno di Napoli; ed
+il re d'Inghilterra eccitava il papa a farsi
+capo di una lega, che assicurasse colla
+libertà del suo paese quella dell'Europa.
+</p>
+
+<p>
+Ma perchè un paese possa liberarsi
+dal giogo degli stranieri, d'uopo è che i
+suoi popoli si accostumino alla milizia,
+e che i suoi capi non manchino di risolutezza:
+e queste due qualità mancavano
+<span class="pagenum"><a id="Page_216"></a>[216]</span>
+agl'Italiani. La fanteria comune levata
+nel paese era universalmente riconosciuta
+inferiore alla tedesca, alla spagnuola, alla
+svizzera. Non è perciò che non si fossero
+veduti particolari corpi, formati da buoni
+capitani, uguagliare in valore le migliori
+truppe d'Europa: Federico da Bozzolo,
+Renzo di Ceri e Giovanni de' Medici,
+avevano dato alle loro bande italiane una
+riputazione confessata da tutte le nazioni;
+ma la maggior parte de' fanti, assoldati
+mensilmente e licenziati alla fine d'ogni
+campagna non potevano pareggiarsi a
+quelle truppe scelte. Altronde il carattere
+de' soldati non indicava quello della massa
+del popolo. Le persone di mala vita, i
+vagabondi, gli assassini, erano quasi i
+soli che si lasciassero persuadere ad entrare
+nelle armate; i contadini non avevano
+veruna abitudine al servizio, ed i
+borghesi erano ancora più timidi. Quasi
+in ogni luogo i sudditi dello stato erano
+disarmati; e se qualche governo aveva
+avuto la saviezza d'arrolare e d'esercitare
+le sue milizie, mancando lo spirito
+militare nei capi, non poteva diffondersi
+nella massa del popolo. Per tal modo l'ordinanza
+de' Fiorentini, ch'era forse la milizia
+d'Italia e la meglio organizzata, era
+<span class="pagenum"><a id="Page_217"></a>[217]</span>
+diventata un continuo oggetto di ridicolo
+a cagione della sua viltà.
+</p>
+
+<p>
+Ma più che il coraggio militare alle
+truppe, mancava il coraggio di spirito
+ai governi. Quello che in addietro animava
+i consiglj della repubblica fiorentina,
+più non trovavasi in veruna parte
+d'Italia. I Veneziani erano famosi per
+conto della loro prudenza, ma il loro sistema
+riducevasi a salvare il presente a
+spese dell'avvenire, a sottrarsi con destrezza
+alle difficoltà, e ad aspettare soccorso
+dal tempo. Dopo avere lungo tempo
+fatta buona prova, doveva all'ultimo necessariamente
+produrre disastri. Clemente VII,
+la di cui profonda politica era stata lungamente
+ammirata quando era consigliere
+di Leon X, e quando credevasi ch'egli
+avesse tutto calcolato e tutto preveduto,
+mancava essenzialmente di risoluzione.
+Nè egli sapeva prendere opportunamente
+un partito, nè sostenerlo con costanza;
+scioccamente sagrificava per avarizia i
+suoi mezzi di difesa; e quand'erasi in
+tal modo dato in mano de' nemici, era
+solito d'entrare per pusillanimità in impegni
+contrarj ai suoi interessi.
+</p>
+
+<p>
+Non pertanto i Veneziani ed il papa
+erano le sole potenze che ancora conservassero
+in Italia il sentimento della loro
+<span class="pagenum"><a id="Page_218"></a>[218]</span>
+indipendenza; e loro toccava il dirigere
+l'ultimo sforzo a pro della libertà italiana.
+Essi lo sentivano, e non abbandonarono
+i progetti formati in tempo della cattività
+di Francesco I; e quando lo seppero
+tornato ne' suoi stati, si affrettarono di spedire
+a Parigi i loro ambasciatori sotto colore
+di felicitarlo, ma in sostanza per iscandagliare
+le sue disposizioni, dissuaderlo
+dall'osservanza del trattato di Madrid, e
+piuttosto consigliarlo ad entrare con loro
+in una lega, che porrebbe limiti all'ambizione
+ed alle usurpazioni dell'imperatore<a class="tag" id="tag194" href="#note194">[194]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Gli ambasciatori del papa e di Venezia
+non tardarono a conoscere le disposizioni
+del re. Lagnavasi egli altamente
+della violenza che gli si era fatta per costringerlo
+a sottoscrivere il trattato di Madrid,
+e dell'estrema durezza usata a suo
+riguardo. Andava replicando che il giuramento
+a cui era stato astretto, era meno valido
+assai e meno solenne che non quello
+della sua consacrazione, col quale erasi
+<span class="pagenum"><a id="Page_219"></a>[219]</span>
+obbligato verso i suoi sudditi a non ismembrare
+la Francia. Sua madre e sua sorella,
+madama d'Alenson, le di cui negoziazioni
+in Ispagna erano tornate vane,
+professavano i medesimi principj. I grandi,
+non meno che il popolo, sembravano
+impazienti di lavare l'affronto ricevuto
+dal loro re; ed in pari tempo i ministri
+francesi si affrettavano di dichiarare agli
+ambasciatori italiani, che, rinunciando oramai
+ad un'ambizione ch'era riuscita fatale
+alla Francia, essi più non muovevano
+pretese nè sopra Milano, nè sopra Napoli,
+e soltanto desideravano che quelle
+province non ingrandissero i possedimenti
+d'un monarca rivale, ma che l'Italia
+tutta fosse libera e scuotesse ogni giogo
+straniero<a class="tag" id="tag195" href="#note195">[195]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Queste assicurazioni sembravano proprie
+ad affrettare la conclusione della
+lega italiana, che, secondo i desiderj di
+Francesco I, trattavasi in Francia, affinchè
+gli ambasciatori inglesi vi potessero
+più facilmente intervenire: ma coloro
+che meglio penetravano nell'animo
+del re avrebbero potuto avvedersi che il
+<span class="pagenum"><a id="Page_220"></a>[220]</span>
+suo coraggio, la confidenza nella propria
+fortuna e la sua ambizione erano stati
+domati dalla sventura: che oramai non
+desiderava che la pace; che si affretterebbe
+di ricuperare a qualunque altissimo prezzo
+i figliuoli dati in ostaggio; e che, quando
+Carlo V non gli chiedesse lo smembramento
+della Francia, e rinunciasse
+a privarlo della Borgogna, Francesco
+dal canto suo non farebbe difficoltà di
+sagrificare l'indipendenza d'Italia; di
+modo che quando stringeva gl'Italiani ad
+associarsi a lui, non facevalo che per potere
+trattare egli stesso poscia con maggior suo
+vantaggio, e vendere a più caro prezzo
+l'abbandono de' suoi alleati<a class="tag" id="tag196" href="#note196">[196]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Francesco I aveva adunati a Cognacco
+i principi ed i notabili del regno; gli
+aveva consultati intorno al trattato che
+aveva sottoscritto, e ricevuta la loro
+dichiarazione, ch'egli non aveva il diritto
+di alienare la Borgogna. Gli stati
+di questa provincia avevano protestato
+contro la loro separazione dal regno; e
+Francesco, da che trovavasi in libertà, avea
+rifiutato al signore di Lannoi, vicerè di
+<span class="pagenum"><a id="Page_221"></a>[221]</span>
+Napoli, che l'aveva seguito, di ratificare
+il trattato di Madrid. Poco dopo questo rifiuto,
+il 22 di maggio del 1526, sottoscrisse
+un trattato d'alleanza con Clemente VII,
+i Veneziani e Francesco Sforza, il quale
+trattato, per essere il papa capo della
+confederazione, fu chiamato <i>la santa
+lega</i><a class="tag" id="tag197" href="#note197">[197]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Lo scopo di questa lega era quello di far
+mettere in libertà i figli di Francesco I
+contro il pagamento di una taglia; di
+far restituire il ducato di Milano a Francesco
+Sforza, e la contea d'Asti colla
+sovranità abituale di Genova al re di
+Francia. Se Carlo V ricusava queste
+condizioni, i confederati, per costringerlo
+ad accettarle, obbligavansi ad unire
+in Italia a spese comuni un'armata di
+due mila cinquecento uomini d'armi,
+tre mila cavaleggieri e trenta mila fanti,
+mentre due armate francesi penetrerebbero,
+una in Lombardia e l'altra in Ispagna.
+Nello stesso tempo i confederati dovevano
+<span class="pagenum"><a id="Page_222"></a>[222]</span>
+attaccare il regno di Napoli con una
+flotta di ventotto galere veneziane e pontificie.
+Dopo averne cacciati gli Spagnuoli,
+il papa doveva disporre di questo regno
+a favore di un principe italiano, il quale
+pagherebbe al re di Francia, in tacitazione
+de' suoi diritti, un annuo canone di settantacinque
+mila fiorini<a class="tag" id="tag198" href="#note198">[198]</a>.
+</p>
+
+<p>
+I confederati sentivano la necessità di
+non perdere tempo a far avanzare le
+loro truppe in soccorso dell'infelice duca
+di Milano, che, assediato nel castello della
+sua capitale, aveva dichiarato di non
+avere vittovaglie per tutto il mese di
+giugno<a class="tag" id="tag199" href="#note199">[199]</a>. Le violenze esercitate in Milano
+dalle truppe spagnuole vi avevano
+eccitata una sollevazione; ma sebbene il
+duca ne approfittasse per fare una sortita,
+non aveva trovati apparecchiati nè
+soccorsi, nè munizioni, ed era stato
+forzato a rientrare nel castello senza avere
+ottenuto verun vantaggio. Dal canto suo il
+popolaccio si era trattenuto a saccheggiare
+<span class="pagenum"><a id="Page_223"></a>[223]</span>
+la corte vecchia in cui risiedeva il tribunale
+criminale, e dato così tempo agli
+Spagnuoli di porsi sulle difese. Non pertanto
+Antonio di Leiva, che li comandava
+di concerto con Alfonso d'Avalos, marchese
+del Guasto, e cugino del Pescara,
+conoscendo il pericolo della sua situazione,
+promise ai Milanesi per calmarli,
+che farebbe uscire di città tutte le
+truppe strettamente non necessarie all'assedio
+del castello<a class="tag" id="tag200" href="#note200">[200]</a>. Intanto altri Spagnuoli
+taglieggiavano gli stati di Parma
+e di Piacenza, e la stessa autorità
+del pontefice veniva o disprezzata o attaccata
+dagli agenti dell'imperatore<a class="tag" id="tag201" href="#note201">[201]</a>.
+</p>
+
+<p>
+In fatti il papa ed i Veneziani si affrettarono,
+anche prima che si conchiudesse
+la lega, di porsi in istato di agire.
+Il duca d'Urbino, generale dei Veneziani,
+si avanzò sull'Adda con tutti i suoi uomini
+d'armi, e sei mila fanti italiani;
+Guido Rangoni, generale del papa, si
+<span class="pagenum"><a id="Page_224"></a>[224]</span>
+portò dal canto suo fino a Piacenza con
+altri sei mila fanti. Per rendere più formidabili
+queste due armate, sentivasi
+il bisogno di unirvi gli Svizzeri. L'istante
+era giunto di strignere le negoziazioni
+intavolate già da un anno coi
+cantoni dal vescovo di Veruli; ma gli
+si era così strettamente ordinato di non
+prendere verun positivo impegno, di
+non lasciar penetrare il segreto, di non
+compromettere il papa, che non potè
+far marciare gli Svizzeri colla desiderata
+prestezza. Gian Giacomo de' Medici, Milanese,
+che veniva contraddistinto col titolo
+di castellano di Musso, dal nome
+di un castello di cui si era impadronito in
+vicinanza de' Grigioni<a class="tag" id="tag202" href="#note202">[202]</a>, e che cominciava
+a farsi nome colle armi e cogl'intrighi,
+promise al papa di assoldare sei
+mila Svizzeri ad un mezzo ducato l'uno
+d'arrolamento: Ottaviano Sforza, vescovo
+di Lodi, che pretendeva pure di
+avere grandissimo credito presso i cantoni,
+promise di levarne un egual numero
+pei Veneziani: ed i confederati
+si riposarono sulle promesse di questi
+raggiratori, cui affidarono il loro danaro
+<span class="pagenum"><a id="Page_225"></a>[225]</span>
+in principio di giugno, raccomandando
+loro estrema diligenza<a class="tag" id="tag203" href="#note203">[203]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma in questo tempo il re di Francia
+era entrato in nuove negoziazioni con
+Carlo V, cui aveva offerti due milioni di
+scudi d'oro per la taglia de' suoi figliuoli,
+purchè a tale prezzo potesse conservare
+la Borgogna; minacciandolo in pari tempo
+colla lega che si stava formando contro
+di lui. Per guadagnare tempo intanto
+coi confederati, ricusava di sottoscrivere il
+trattato di Cognacco, finchè non avesse
+ricevute le ratifiche del papa e dei Veneziani;
+e con tale pretesto non pagava i
+quaranta mila scudi promessi ogni mese
+per levare gli Svizzeri, nè faceva avanzare
+le sue truppe<a class="tag" id="tag204" href="#note204">[204]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Gli alleati italiani avevano ordinato di
+cominciare le ostilità; mandavano ogni
+giorno rinforzi all'armata; Vitello Vitelli
+era giunto a quella del papa colle
+truppe fiorentine; vi si era recato ancora
+<span class="pagenum"><a id="Page_226"></a>[226]</span>
+Giovanni de' Medici, dichiarato capitano
+della fanteria italiana, mentre che
+lo storico Guicciardini era stato nominato
+luogotenente del papa in tutti gli stati
+della Chiesa, ed era partito da Roma il
+giorno 7 di giugno per recarsi all'armata
+con una quasi illimitata autorità<a class="tag" id="tag205" href="#note205">[205]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma in mezzo agli apparecchj di guerra
+si continuavano le negoziazioni. Ugo di
+Moncade, che vantavasi d'essersi formato
+alla scuola di Cesare Borgia, era stato
+mandato da Carlo V prima al re di
+Francia, poi a Milano, indi a Roma, per
+cercare di sciogliere la lega, e per trattare
+separatamente o cogl'Italiani, o coi
+Francesi. Il Moncade aveva rifiutati i
+due milioni offerti dal re in cambio della
+Borgogna. Aveva date buone speranze al
+duca di Milano; ma giudicando che questi
+non potrebbe lungamente difendersi,
+non aveva voluto far sospendere l'assedio
+del castello. Giunto presso Clemente
+VII, gli aveva press'a poco offerto
+tutto ciò che poteva desiderare per l'Italia,
+a condizione che egli ed i Veneziani
+<span class="pagenum"><a id="Page_227"></a>[227]</span>
+rinuncierebbero al trattato col re
+di Francia. Clemente per onore e per
+politica aveva risposto che oramai vi si
+era obbligato, e che più accettare non
+poteva condizioni, che in addietro aveva
+inutilmente domandate all'imperatore. Tutto
+adunque disponevasi per la guerra,
+ed i capitani imperiali, che si trovavano
+in Milano con pochissime truppe, in
+mezzo ad una popolazione ridotta a disperazione
+dai loro cattivi trattamenti,
+e tra nemici più forti, risguardavano
+omai come pericolosissima la loro situazione<a class="tag" id="tag206" href="#note206">[206]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma sgraziatamente per l'Italia e pel
+riposo d'Europa i Veneziani avevano affidato
+il comando della loro armata a
+Francesco Maria della Rovere, duca di
+Urbino; e siccome il rango di questo
+generale era di lunga mano superiore a
+quello del conte Guido Rangoni, comandante
+delle truppe pontificie, il primo
+dirigeva solo tutte le operazioni degli alleati.
+Non mancavano al duca d'Urbino
+talenti militari, nè fors'anco valore personale;
+<span class="pagenum"><a id="Page_228"></a>[228]</span>
+ma prendendo per suo modello
+Prospero Colonna, egli ne aveva esagerato
+il metodo. Egli riduceva tutta la tattica
+militare a prendere inattaccabili posizioni,
+schivando sempre di venire a battaglia,
+per quanto le sue forze fossero più numerose
+di quelle del nemico: veruna circostanza
+sembravagli tanto stringente da
+determinarlo ad un'ardita azione, ed ostinandosi
+a non volere arrischiar nulla,
+giugneva alla certezza di perdere ogni
+cosa. Egli dichiarò che non si avvicinerebbe
+ai nemici finchè non sarebbero
+arrivati alla sua armata gli Svizzeri che gli
+erano stati promessi.
+</p>
+
+<p>
+Ma questi mai non arrivavano: i due
+negoziatori, che dovevano arrolarli, non
+godevano presso quella nazione di tutta
+l'opinione che avevano millantata; altronde
+un'inopportuna economia non aveva
+lasciato che il papa vi pensasse a tempo.
+Gian Giacopo de' Medici ad altro
+quasi non pensava che a svolgere in suo
+profitto una parte del danaro che gli era
+stata affidata per quest'oggetto, e Vespasiano
+Sforza, vescovo di Lodi, uomo
+prosontuoso, che aveva menato tanto rumore
+intorno alle sue aderenze cogli Svizzeri,
+era loro appena noto<a class="tag" id="tag207" href="#note207">[207]</a>.
+<span class="pagenum"><a id="Page_229"></a>[229]</span>
+Antonio di Leiva ed il marchese del
+Guasto, conoscendo che sarebbero attaccati
+tostocchè arriverebbero gli Svizzeri,
+vollero in prevenzione assicurarsi
+dei Milanesi, comprimerli col terrore,
+e rompere il trattato ch'essi avevano
+conchiuso con loro. Avevano segretamente
+fatti entrare nuovi Spagnuoli in
+città, cui avevano fatto occupare i luoghi
+più forti: contemporaneamente tutta
+l'armata ebbe ordine d'avanzare; ed in
+allora, desiderando che si eccitasse una
+sollevazione, fecero, per avere un pretesto
+di punire il popolo, uccidere in faccia
+sua il 17 di giugno un borghese
+che aveva ommesso di salutarli, ed immediatamente
+dopo tre di lui amici, che
+essi avevano veduti compiangere la di
+lui sorte. Come lo previdero, il popolo
+diede subito mano alle armi: ma le loro
+genti distribuite nelle case provvedute di
+feritoje, e ne' luoghi forti che signoreggiavano
+le principali strade, fecero subito
+fuoco addosso alla moltitudine. Moltissimi
+Milanesi caddero uccisi senza quasi
+poter danneggiare i nemici. Però la zuffa
+<span class="pagenum"><a id="Page_230"></a>[230]</span>
+mantenevasi ancora, quando si sparse
+la notizia che il rimanente dell'armata
+si trovava già presso alle porte; onde i
+Milanesi si dispersero vinti da subito spavento.
+D'altra parte il Leiva non voleva
+abbandonare al saccheggio la capitale
+della Lombardia, che destinava ad
+essere più lentamente, più crudelmente,
+più regolarmente spogliata. Si fece una
+nuova convenzione col popolo, il quale
+acconsentì a lasciarsi disarmare, ed all'esilio
+di tutti i suoi capitani della milizia
+e di tutti suoi magistrati<a class="tag" id="tag208" href="#note208">[208]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Le violenze degl'imperiali non si ristringevano
+alla sola Milano, ma si rinnovavano
+in tutte le città, in tutte le
+borgate della Lombardia, ed ovunque
+eccitavano il medesimo risentimento. Fabrizio
+Maramaldo, ufficiale calabrese, era
+stato posto a Lodi da Antonio di Leiva
+con settecento fanti italiani al soldo dell'imperatore,
+ai quali si permetteva la più sfrenata
+licenza. Lodovico Vistarini, gentiluomo
+lodigiano, che pure serviva nell'armata
+<span class="pagenum"><a id="Page_231"></a>[231]</span>
+imperiale, non potendo più lungamente sostenere
+quest'oppressione della sua patria,
+nella notte del 24 di giugno sorprese una
+piccola torre sopra un bastione di questa
+città, ove stavano soltanto sei uomini di
+guardia, che furono da lui uccisi. Padrone
+d'una pusterla, prima che niuno
+fosse ancora informato della sua intrapresa,
+uscì di città per andare incontro al duca
+d'Urbino, che aveva prevenuto del suo
+disegno. Malatesta Baglioni entrò prima
+degli altri in Lodi per questa pusterla
+con tre in quattro mila fanti veneziani,
+ed il duca d'Urbino lo seguì poche ore
+dopo. Maramaldo, sorpreso, ritirossi non
+pertanto in buon ordine nella fortezza, ove
+venne bentosto da Milano a raggiugnerlo
+con tre mila Spagnuoli il marchese del
+Guasto; ma dopo un sanguinoso combattimento
+gl'imperiali non avendo potuto
+ricuperare la città, risolvettero altresì
+di evacuare la fortezza, e ricondussero
+tutte le loro truppe a Milano<a class="tag" id="tag209" href="#note209">[209]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_232"></a>[232]</span>
+</p>
+
+<p>
+La conquista di Lodi poteva essere per la
+lega della più grande importanza; con ciò
+si assicurava il passaggio dell'Adda, era
+tolto ogni ostacolo all'unione dell'armata
+pontificia con quella di Venezia, e rotta
+la comunicazione tra Milano e Cremona,
+sicchè niente più impediva all'armata
+degli alleati di portarsi fin sotto le mura
+di Milano, dove il popolo invocava un
+liberatore, e dove lo sventurato Sforza,
+assediato nel castello, avendo consumate
+tutte le munizioni, sforzavasi non pertanto
+di tenersi fino all'arrivo degli alleati.
+Non contansi più di venti miglia
+da Lodi a Milano, ed altrettante da Lodi
+a Pavia: di modo che, essendo minacciata
+ancora questa seconda città, gl'imperiali,
+per difenderla, dovevano dividere le loro
+forze. L'armata alleata aveva più di venti
+mila fanti, una buona artiglieria, uomini
+d'armi e cavaleggieri in grosso numero,
+mentre che gl'imperiali non avevano che
+tre mila tedeschi, pochissimi cavalli, pochissime
+vittovaglie, ed erano affatto senza
+danaro<a class="tag" id="tag210" href="#note210">[210]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_233"></a>[233]</span>
+</p>
+
+<p>
+Ma il duca d'Urbino, alla sua esagerata
+prudenza e ad una soverchia diffidenza
+delle truppe italiane, aggiugneva
+un segreto desiderio di vedere umiliato
+Clemente VII con tutta quella famiglia
+de' Medici, la di cui nimicizia gli era stata
+tanto funesta. Egli non volle mai piegarsi
+alle calde istanze che Francesco Guicciardini
+ed i capitani della Chiesa, che lo avevano
+raggiunto il 26 di giugno, gli facevano,
+di marciare rapidamente sopra Milano.
+Sarebbe un'imperdonabile imprudenza,
+egli loro diceva, il venire a battaglia cogl'imperiali
+prima d'avere ricevuti i soccorsi
+degli Svizzeri; e tutto quanto acconsentì
+di fare per compiacerli, fu di
+accostarsi lentamente a Milano facendo
+tre o quattro miglia un giorno e consumando
+l'altro nel campo per dar tempo
+agli Svizzeri di arrivarlo. Infatti il 6 di
+luglio giunse al suo campo a san Martino,
+lontano tre miglia da Milano, un
+corpo avanzato di cinquecento Svizzeri;
+ma le sue lentezze avevano dato tempo
+al duca di Borbone di arrivare da Genova
+a Milano con circa ottocento fanti
+spagnuoli, e cento mila scudi che recava
+di Spagna per pagare le truppe<a class="tag" id="tag211" href="#note211">[211]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_234"></a>[234]</span>
+</p>
+
+<p>
+Malgrado questo rinforzo, estremamente
+pericolosa era la situazione dell'armata
+imperiale in Milano. Con meno truppe
+assai de' nemici, doveva continuare l'assedio
+del castello, contenere il popolo, in
+ogni luogo disposto a ribellarsi, e difendere
+o il troppo vasto ricinto de' sobborghi,
+o, abbandonandoli, quello della città
+che presentava infinite difficoltà. Per ciò i
+capitani della lega non dubitavano che
+l'armata imperiale non si ritirasse innanzi
+a loro. Lo stesso duca d'Urbino ebbe un
+giorno la stessa credenza, ed il 7 di luglio
+fece avanzare la sua armata fino ad
+un tiro di fucile, e fece tirare alcune
+cannonate contro le porte; ma scoraggiato
+nel trovare qualche resistenza, fece
+in principio di sera chiamare i capitani
+della Chiesa, e loro dichiarando d'avere
+ordinato alle truppe veneziane di ritirarsi,
+li consigliò di fare lo stesso se volevano
+evitare una sconfitta. I comandanti delle
+truppe della Chiesa, ed in particolare il
+Guicciardini, vivamente pregarono il duca
+a rivocare quest'ordine, non sapendo essi
+ravvisare verun pericolo nella loro posizione;
+ma il duca trattava il Guicciardini
+<span class="pagenum"><a id="Page_235"></a>[235]</span>
+con affettato disprezzo, siccome uomo
+forense che non poteva comprendere
+le operazioni militari. Egli fu inflessibile,
+e la precipitosa ritirata della sua armata,
+nel cuore della notte, ebbe quasi un'apparenza
+di fuga; e se può darsi fede alle
+notizie che ricevette la corte di Roma,
+quando il duca d'Urbino prese così pusillanime
+risoluzione, i generali imperiali
+avevano di già ordinato d'abbandonare
+Milano<a class="tag" id="tag212" href="#note212">[212]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Lo stesso giorno di questa vergognosa
+ritirata, l'otto di luglio, era stato prescelto
+dagli alleati per pubblicare solennemente
+la loro confederazione a Roma,
+a Venezia ed in tutta la Francia. E la
+notizia di questa ritirata, che tenne subito
+dietro a quella dell'alleanza, fu dal popolo
+risguardata come un cattivo augurio
+per la continuazione della guerra<a class="tag" id="tag213" href="#note213">[213]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_236"></a>[236]</span>
+</p>
+
+<p>
+Pareva infatti che confermasse l'espressione
+proverbiale degl'Italiani, che le armi
+de' Veneziani e quelle della Chiesa
+non tagliavano. La diffidenza, che è cagione
+della ruina di quasi tutte le leghe,
+cominciava di già a manifestarsi in questa.
+Il re di Francia non aveva ancora
+fatto nulla, preferendo d'appoggiarsi piuttosto
+agli sforzi de' suoi confederati che ai
+proprj; e si appigliava a dispute di parole
+intorno agli articoli del trattato, onde
+protrarre la sua cooperazione. Pareva che
+il duca d'Urbino si fosse proposto soltanto
+di compromettere il papa, senza
+esporre l'armata veneziana da lui comandata;
+e Clemente VII, che lasciavasi
+ributtare da ogni difficoltà, spaventare
+da ogni pericolo e da ogni spesa, cominciava
+di già a lagnarsi amaramente
+d'essere entrato in questa guerra. Una
+piccola guarnigione spagnuola, che occupava
+Carpi, arrestava i corrieri nello stato
+di Parma e di Piacenza, e faceva poco
+sicuro quel paese. I Colonna ne' loro castelli,
+il duca di Sessa ed Ugo di Moncade
+ai confini del regno di Napoli minacciavano
+Roma e lo stato della Chiesa,
+e di già il danaro che il papa avrebbe
+dovuto apparecchiare per una lunga guerra,
+<span class="pagenum"><a id="Page_237"></a>[237]</span>
+mancava nelle prime mosse delle armate<a class="tag" id="tag214" href="#note214">[214]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma il dolore che la ritirata dell'armata
+cagionò a tutti i confederati non era in
+verun modo paragonabile a quello che
+provarono gli sventurati abitanti di Milano.
+Antonio di Leiva ed il marchese
+del Guasto li credevano abbastanza avviliti
+per non dover più nulla temere
+da loro, e se avevano ancora avuto
+qualche riguardo, qualche ombra di disciplina
+o di giustizia, vi rinunciarono
+affatto dopo quest'epoca. Essi non ricevevano
+danaro per pagare la truppa, e
+conoscevano abbastanza Carlo V per sapere
+che non dovevano da lui sperarne;
+ma Milano poteva ancora lungamente
+mantenere la loro armata, dacchè si arrogavano
+il diritto di disporre di tutte le
+ricchezze che aveva la città. Dopo avere
+diligentemente disarmati gli abitanti, di
+già ridotti a piccolo numero dall'ultima
+peste e dalla continua emigrazione, essi
+acquartierarono i loro soldati in ogni casa,
+obbligando gli abitanti a somministrar
+loro non solo i più dilicati cibi, ma tutto
+ciò che sapevano desiderare, o tutto il
+<span class="pagenum"><a id="Page_238"></a>[238]</span>
+danaro che chiedevano per soddisfare
+ai loro desiderj. Tutte le botteghe erano
+chiuse, tutte le officine senza lavoratori,
+vuoti tutti i magazzini. I proprietarj avevano
+procurato di nascondere le loro
+merci, ma i soldati frugando in ogni luogo,
+sotto pretesto di cercar armi, prendevano
+a discrezione tutto quanto trovavano. Le
+donne ed i fanciulli erano sempre esposti
+alla loro libidine; e quando uno Spagnuolo
+aveva tutto consumato, e più non
+trovava cosa che gli convenisse nella casa
+del suo ospite, lo forzava con prolungati
+tormenti a provvedere nuovamente a' suoi
+bisogni. Molti di loro tenevano il principale
+della casa sotto custodia, e legato per essere
+sicuri di trovarlo qualunque volta avessero
+qualche nuova inchiesta da fargli.
+Una severa guardia impediva, alle porte
+della città, che gli abitanti fuggissero abbandonando
+ogni loro proprietà; perciò,
+sebbene il suicidio sia sempre stato presso
+gl'Italiani rarissimo, ogni giorno si sentiva
+che qualche sciagurato erasi precipitato
+ne' pozzi o strozzato, per sottrarsi a
+così atroce tirannide<a class="tag" id="tag215" href="#note215">[215]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_239"></a>[239]</span>
+</p>
+
+<p>
+Quando giunse a Milano il duca di
+Borbone, lusingaronsi gli abitanti che
+sarebbe meno barbaro che gli altri capitani
+imperiali, in paesi, di cui dicevasi
+che Carlo V gli aveva promessa l'investitura.
+I gentiluomini milanesi gli mandarono
+una deputazione per ricordargli
+tutte le testimonianze di attaccamento date
+dalla nobiltà all'impero. Lo stesso Borbone
+n'era stato testimonio; sapeva che
+dalla mano dell'imperatore avevano ricevuto
+quel principe, al quale loro si rimproverava
+d'essere fedeli, mentre i supplicj
+che loro s'infliggevano per punirneli,
+sorpassavano in crudeltà quelli che le
+leggi riservavano ai più odiosi delinquenti<a class="tag" id="tag216" href="#note216">[216]</a>.
+Il Borbone parve compassionarli,
+scusò i suoi commilitoni a cagione della
+necessità de' tempi e dei bisogni dell'armata,
+e nello stesso tempo promise, che
+quando i Milanesi potessero dargli trenta
+mila ducati, onde saziare in parte l'avidità
+de' soldati, li farebbe uscire tutti
+di città. Invocò sul proprio capo tutte le
+vendette del cielo se mancava a questa
+promessa, ed i suoi giuramenti ottennero
+fede; ma nello stato di totale esaurimento
+in cui era caduta una così doviziosa città,
+<span class="pagenum"><a id="Page_240"></a>[240]</span>
+trenta mila ducati diventavano un'enorme
+somma. Ad ogni modo tutti cercarono
+di contribuire, privandosi delle
+ultime monete che loro rimanevano; ed il
+Borbone, quand'ebbe ricevuto il danaro,
+mancando impudentemente alla parola,
+non ritirò i soldati dalla città, nè diede
+veruna salvaguardia agli abitanti<a class="tag" id="tag217" href="#note217">[217]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Lo sventurato Sforza, chiuso nel castello
+di Milano, vedeva finalmente avvicinarsi
+l'istante in cui la mancanza di
+vittovaglie lo sforzerebbe a capitolare.
+Per risparmiare le poche munizioni che
+ancora gli restavano, risolse di far sortire
+trecento di coloro che si erano con
+lui chiusi in castello e non erano capaci di
+difenderlo. Siccome gli assedianti non vi si
+opposero, questi infelici attraversarono,
+nella notte del 17 luglio, le trincee che
+li circondavano, le quali avevano così
+poca profondità, che sebbene fossero tutti
+o vecchi, o donne, o fanciulli, le passarono
+senza difficoltà. Questi fuggiaschi,
+giunti al campo di Marignano, rappresentarono
+ai generali della lega, da un
+<span class="pagenum"><a id="Page_241"></a>[241]</span>
+canto l'estremità cui era ridotto il duca
+di Milano, dall'altro la facilità di soccorrerlo,
+tenendo la medesima strada che
+essi avevano battuta<a class="tag" id="tag218" href="#note218">[218]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Erano di già arrivati al campo del duca
+d'Urbino cinque mila Svizzeri con Gian
+Giacomo de' Medici, castellano di Musso,
+e sebbene il duca volesse sempre aspettare
+le truppe della stessa nazione che
+doveva somministrare il re di Francia,
+ma che mai non giugnevano, si lasciò
+strascinare dalle importunità di tutti i suoi
+luogotenenti, e si avanzò fino a due miglia
+da Milano; soltanto impiegò quattro
+giorni in un viaggio che un pedone fa
+in tre ore, ed andò ad accamparsi il 22
+luglio tra l'abbadìa di Casaretto ed il
+Navilio. Fortissima era la posizione del
+suo campo, ma per liberare una guarnigione
+assediata trattavasi di attaccare,
+non già di difendersi. Tutti gli ufficiali
+del duca d'Urbino lo supplicavano di condurli
+alle trincee; il castellano di Musso
+e gli Svizzeri glielo chiedevano per l'onor
+loro; ma il duca differiva sempre d'uno
+<span class="pagenum"><a id="Page_242"></a>[242]</span>
+in altro giorno, e stava ancora deliberando
+il 24 di luglio, quand'ebbe avviso che
+Francesco Sforza, non avendo più viveri,
+aveva capitolato. A tale notizia il duca
+d'Urbino disse in pieno consiglio, che
+ciò lo alleggeriva d'un gran peso, poichè
+il desiderio di soccorrere un alleato
+era in procinto di strascinarlo a commettere
+un'imprudenza<a class="tag" id="tag219" href="#note219">[219]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Lo Sforza aveva resistito fino all'ultima
+estremità, e quando più non poteva
+tenere che alcune ore, aveva ancora ottenuta
+dal Borbone un'onorevole capitolazione,
+tanta era l'inquietudine che
+dava a questo l'assedio del castello di
+Milano in vicinanza di un'armata più
+numerosa della sua. Lo Sforza e tutti
+coloro ch'erano stati con lui assediati,
+potevano liberamente ritirarsi ovunque
+loro piacesse; i diritti del primo vennero
+conservati nella loro integrità, ed il Borbone
+gli promise di dargli il possesso
+della città di Como, che gli fu assegnata
+per sua residenza. Ma quando vi si recò,
+<span class="pagenum"><a id="Page_243"></a>[243]</span>
+dopo aver fatto visita agli alleati nel loro
+campo, la guarnigione spagnuola di Como
+ricusò d'evacuare la città; e Francesco
+Sforza non volle porsi tra le mani degli
+imperiali. Egli tornò al campo degli alleati,
+ratificò la lega dal papa e dai Veneziani
+conchiusa in suo nome col re di Francia,
+e gli fu dato il possesso della città
+di Lodi, affinchè una piccola parte almeno
+del ducato di Milano riconoscesse
+la sua autorità<a class="tag" id="tag220" href="#note220">[220]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Gli affari della lega non procedevano
+più felicemente in Toscana, dove il papa
+aveva trovato necessario di mutare il governo
+di Siena, perchè questo piccolo
+stato essendo solo che si fosse dichiarato
+pel partito imperiale, posto tra Firenze e
+Roma, poteva servire ai nemici della casa
+de' Medici per attaccare Clemente nell'una
+o nell'altra delle suddette città. Da principio
+il papa aveva tenuta qualche pratica con
+alcuni emigrati sienesi per tentare di sorprendere
+la loro patria; ma questi movimenti
+essendo stati scoperti e puniti, aveva
+poi voluto ricondurre quegli emigrati a
+<span class="pagenum"><a id="Page_244"></a>[244]</span>
+forza aperta ne' loro focolari. Virginio Orsini,
+conte dell'Anguillara, Luigi, conte di
+Pitigliano, Gentile Baglione ed altri capitani
+furono incaricati di adunare una piccola
+armata sulle rive dell'Arbia. Questi si presentarono
+il 17 di giugno sotto le mura di
+Siena con nove pezzi d'artiglieria, mille
+dugento cavalli e più di otto mila fanti;
+ma una parte di questi erano contadini
+adunati nello stato fiorentino, che non
+erano abituati alla guerra, e mancavano
+di disciplina e di coraggio. Erasi l'armata
+imprudentemente accampata in un
+lungo sobborgo, che non aveva veruna
+uscita laterale: ed i commissarj avevano
+permesso, che i vivandieri imbarazzassero
+coi loro banchi la sola strada che loro serviva
+di sfogo, di modo che non restavano
+a questa quindici piedi di larghezza. Tanto
+disordine regnava nell'armata, ed i soldati,
+de' quali molti disertavano ogni giorno,
+mostravansi così indisciplinati e vili, che
+Clemente, non potendo ripromettersi nulla
+di buono da questa spedizione, ordinò
+di ritirare l'artiglieria e di allontanarsi.
+Quest'ordine doveva eseguirsi il 26 di
+luglio, ma il 25 a due ore dopo mezzo
+giorno quattrocento soldati usciti di Siena
+vennero ad attaccare la guardia che copriva
+l'artiglieria, composta per la maggior
+<span class="pagenum"><a id="Page_245"></a>[245]</span>
+parte di Corsi venuti col conte dell'Anguillara;
+questi si diedero subito alla
+fuga, e quando i vivandieri li videro ritirarsi
+sopra di loro, si fecero a raccogliere
+i loro effetti, ed ingombrarono talmente
+l'unica strada per cui i fuggitivi
+dovevano passare, con bestie da soma cariche
+di attrezzi e di barili, che più non
+restò luogo nè per combattere, nè per
+fuggire. La confusione accrebbe il terror
+panico: verun soldato più non ascoltò
+la voce de' capitani; pedoni, cavallieri,
+capitani e vivandieri più non formarono
+che un solo ammasso, il di cui terrore
+pareva andar crescendo a misura che si
+andavano allontanando dal pericolo. Otto
+mila uomini vennero disfatti da quattrocento
+soldati, e fuggirono per dieci miglia
+fino a Castellina, sebbene i Sienesi
+non gli avessero inseguiti più d'un miglio
+fuori della città; abbandonarono dieci
+cannoni dei Fiorentini e sette dei Perugini,
+che furono trasportati in trionfo a
+Siena con tutti i loro equipaggi: finalmente,
+giunti alla Castellina, sebbene a
+tanta distanza dai nemici, fecero chiudere
+le porte, come se fossero tuttavia esposti
+a vicino pericolo<a class="tag" id="tag221" href="#note221">[221]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_246"></a>[246]</span>
+</p>
+
+<p>
+La vergognosa sconfitta dei Fiorentini
+forse in parte giustificava la risoluzione
+del duca d'Urbino di non avere confidenza
+nella fanteria italiana, e di evitare
+ogni battaglia. Parevagli che la lega avesse
+grandi mezzi pecuniari, mentre che i disordini
+delle finanze dell'imperatore esponevano
+sempre la di lui armata a disperdersi
+per mancamento di danaro. Pure avrebbe
+ancora dovuto pensare che per incoraggiare
+i popoli, attaccarli al suo partito
+e rannodare più strettamente i vincoli
+della lega, aveva bisogno di qualche luminoso
+fatto; che uno stato, che solo si
+difende contro molti, può salvarsi temporeggiando,
+perchè qualunque lentezza
+non può in esso eccitare la diffidenza;
+ma che le leghe, sempre esposte a sciogliersi,
+hanno altrettanti più rischj contro
+di loro, quanto è maggiore il tempo
+che richiedono le loro operazioni. Ogni
+rovescio può privarle di un confederato,
+e quando fanno conoscere la diffidenza
+nelle proprie forze, risvegliano ancora in
+oltre la diffidenza de' loro sudditi.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_247"></a>[247]</span>
+Infatti i confederati avevano di già gagliarde
+ragioni per diffidare gli uni degli
+altri, ed il papa particolarmente poteva
+a buon diritto lagnarsi d'essere abbandonato
+da que' medesimi pei quali era
+entrato nel pericolo. I re di Francia e
+d'Inghilterra si erano associati alla lega
+d'Italia, ma avevano lasciato passare più
+della metà del tempo opportuno ad entrare
+in campagna senza dare verun soccorso
+agl'Italiani. La corte di Roma ed
+il senato di Venezia non potevano omai
+più dubitare che tanta negligenza non
+ascondesse qualche segreto progetto. Il vescovo
+di Bayeux, ambasciatore di Francia
+a Venezia, scrisse egli stesso il 22
+luglio al re Francesco I ed a sua madre,
+per domandare il suo richiamo, lasciando
+abbastanza chiaramente conoscere ch'egli
+credeva gl'Italiani traditi dalla corte di
+Francia, e che non voleva cooperare alla
+ruina della sua patria<a class="tag" id="tag222" href="#note222">[222]</a>. Giovan Battista
+Sanga, confidente del datario, ed
+uno de' più destri politici di Roma, fu
+mandato in Francia ed in Inghilterra, per
+far sentire a quelle due corti che il ritardo
+<span class="pagenum"><a id="Page_248"></a>[248]</span>
+loro rendeva sicura la vittoria dell'imperatore,
+per iscandagliare e scoprire le
+segrete viste di quella di Francia, e per
+offrire a Francesco I il ducato di Milano,
+qualora fosse impossibile di farlo concorrere
+alla guerra disinteressatamente; imperciocchè
+se la corte di Roma ottenere
+non poteva il suo principale oggetto di
+cacciare i barbari fuori d'Italia, crederebbe
+non pertanto d'avere guadagnato
+qualche cosa, se faceva in modo che le
+forze loro vi fossero bilanciate<a class="tag" id="tag223" href="#note223">[223]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La missione del Sanga in Francia convinse
+i confederati che il re era di buona
+fede, ma che per adesso aveva posto da
+banda ogni pensiero per rispetto all'Italia,
+e che sua madre ed i suoi consiglieri
+vivamente si opporrebbero a qualunque
+suo disegno di volervi nuovamente dominare:
+che l'inaudita lentezza de' tesorieri
+nel pagare il promesso danaro, de' generali
+per mettersi in marcia, de' marinai
+nel salpare, dipendevano dal disordinato
+gusto di Francesco I per i suoi piaceri,
+dalla sua non curanza e dall'estrema
+negligenza con cui era servito dai
+<span class="pagenum"><a id="Page_249"></a>[249]</span>
+suoi ministri. Dopo avere con vivacità parlato
+intorno agli affari, il re ne rimetteva
+sempre la decisione al suo consiglio; questi
+faceva nuovamente consultare Francesco
+rispetto ad ogni articolo; ma il re si
+trovava alla caccia, o dava qualche festa,
+e perdevansi così sempre due o tre
+giorni per ogni articolo, intorno al quale
+avrebbe dovuto bastare una mezz'ora<a class="tag" id="tag224" href="#note224">[224]</a>.
+All'ultimo il Sanga ottenne che il marchese
+di Saluzzo si mettesse in viaggio
+per entrare in Piemonte con cinquecento
+lance francesi, mentre una flotta di sedici
+galere e quattro gallioni, sotto gli
+ordini di Pietro Navarro, salperebbe dai
+porti della Provenza per unirsi a quella
+degli alleati italiani<a class="tag" id="tag225" href="#note225">[225]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Lo stesso nunzio ottenne ancora meno
+in Inghilterra, ove Enrico VIII ed il
+suo favorito, il cardinale Wolsey, ricusarono
+per quest'anno di prendere veruna
+parte negli affari d'Italia, e si ristrinsero
+a vane promesse di soccorrere il
+papa nel seguente anno, qualora l'ambizione
+<span class="pagenum"><a id="Page_250"></a>[250]</span>
+dell'imperatore lo mettesse in reale
+pericolo<a class="tag" id="tag226" href="#note226">[226]</a>. Questo pericolo di già esisteva.
+Carlo V faceva armare nei porti
+della Catalogna una flotta di venticinque
+navi, destinate a ricondurre in Italia il
+signore di Lannoy, vicerè di Napoli,
+con sette in otto mila uomini di truppe
+veterane. Non poteva ancora sapersi
+con precisione nè quando il vicerè farebbe
+vela, nè dove contava di approdare
+sulle coste d'Italia. Ad ogni modo la lega,
+e particolarmente la corte del papa
+vedevano con estrema inquietudine che
+gl'imperiali avessero a loro disposizione
+i porti di Genova e quelli dello stato di
+Siena; perchè sbarcando ne' primi, mettevano
+in pericolo l'armata italiana di Lombardia,
+e scendendo ne' secondi minacciavano
+Firenze e Roma. Perciò il nunzio
+del papa e l'ambasciatore veneto affrettavano
+Pietro Navarro a mettersi in mare
+colla flotta francese, ed a unirsi alla loro,
+non solo per opporsi al passaggio del vicerè,
+ma ancora per assediare Genova
+e mutarne il governo<a class="tag" id="tag227" href="#note227">[227]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_251"></a>[251]</span>
+</p>
+
+<p>
+L'attacco di Genova, cui di già si apparecchiava
+Andrea Doria con undici
+galere pontificie, e tredici veneziane,
+non poteva riuscire senz'essere secondato
+dall'armata di terra. Il duca d'Urbino,
+che non aveva voluto attaccare gli Spagnuoli
+a Milano, poteva ancora prendere
+questo partito per ristabilire la riputazione
+della sua armata; ed il Guicciardini
+mandò presso di lui il Macchiavelli
+per persuadernelo<a class="tag" id="tag228" href="#note228">[228]</a>. L'armata del
+duca era stata ingrossata da cinque mila
+Svizzeri, ed un mese più tardi, dopo infiniti
+indugi, erano arrivati ancora quelli
+promessi dal re di Francia, di modo che ne
+contava nel suo campo tredici mila. Ogni
+pretesto sarebbegli mancato per restarsene
+inattivo; ma invece di accingersi ad un'impresa
+veramente utile, il 6 agosto prese
+ad assediare Cremona. E quest'assedio fu
+pure condotto coll'ordinaria sua lentezza
+e timidità; il duca vi si ostinò malgrado
+le rimostranze del papa e del commissario
+generale Guicciardini, ed in tale
+maniera rese la sua armata inutile alla
+<span class="pagenum"><a id="Page_252"></a>[252]</span>
+lega fino al 23 di settembre in cui Cremona
+capitolò<a class="tag" id="tag229" href="#note229">[229]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Intanto le tre flotte della lega si erano
+finalmente riunite a Livorno, ed il 29
+d'agosto Pietro Navarro assediò Genova
+dalla banda del mare. Le galere francesi
+avevano un sicuro rifugio in Savona,
+quelle del papa e de' Veneziani a Porto
+Fino; e perchè avevano ridotte sotto la
+loro ubbidienza la maggior parte delle
+due riviere, impedivano il commercio
+de' Genovesi, e facevano di già provare
+alla città grandissima penuria di vittovaglie,
+era a credersi che Genova non tarderebbe
+a capitolare, quando fosse attaccata
+ancora dall'armata di terra<a class="tag" id="tag230" href="#note230">[230]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma in tale circostanza si potè pure comprendere
+quanto sia dannoso ad una lega il
+perdere il tempo, conciossiachè resta così
+<span class="pagenum"><a id="Page_253"></a>[253]</span>
+esposta agli accidenti che possono separatamente
+sopraggiugnere all'uno o all'altro
+alleato. Il papa scoraggiato dai cattivi successi
+avuti in Toscana ed in Lombardia, e
+spaventato dai reclutamenti di soldati che
+don Ugo di Moncade ed il duca di Sessa andavano
+facendo ne' feudi dei Colonna, diede
+orecchio alle proposizioni d'accomodamento,
+che Vespasiano, figlio di Prospero Colonna,
+nel quale Clemente fidava assai,
+venne a fargli a nome di tutta la sua famiglia.
+Il ventidue agosto fu tra di loro
+sottoscritto un trattato, in forza del quale
+i Colonna si obbligavano ad evacuare
+Anagni ed a ritirare tutti i loro soldati
+nel regno di Napoli, che si riservavano
+espressamente di potere difendere contro
+qualunque potenza; il papa in contraccambio
+loro prometteva il perdono d'ogni offesa,
+e sopprimeva il monitorio pubblicato contro
+il cardinale Pompeo Colonna. Dopo
+la soscrizione di questi articoli, Clemente
+VII, che sempre pensava a moderare
+le sue spese, si affrettò di licenziare tutti
+gli uomini d'armi, e quasi tutti i pedoni
+che aveva levati per la propria difesa<a class="tag" id="tag231" href="#note231">[231]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_254"></a>[254]</span>
+</p>
+
+<p>
+Ma Pompeo Colonna, che nudriva contro
+il papa un implacabile odio non aveva
+fatta intavolare con lui questa negoziazione
+che per sorprenderlo più sicuramente.
+Don Ugo di Moncade, degno allievo
+di Cesare Borgia, gli aveva consigliato
+questo tradimento, assicurandolo
+che Carlo V desiderava di far perire Clemente
+VII, o per lo meno di farlo deporre
+da un concilio; e che tutto il partito
+imperiale si adoprerebbe poscia perchè la
+tiara passasse sul capo del Colonna. Il duca
+di Sessa, ambasciatore ordinario dell'imperatore,
+era allora morto a Marino: Moncade
+ne faceva le veci; era l'anima di
+tutti gl'intrighi dei Colonna, e favoreggiava
+gli adunamenti di truppe che questi
+facevano ne' loro feudi intorno al lago
+Albano<a class="tag" id="tag232" href="#note232">[232]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Questi militari movimenti non erano
+rimasti affatto ignoti ai ministri del papa:
+pure non prevedevano ancora vicina veruna
+ostilità, quando la mattina del 20
+di settembre seppero, che nella precedente
+notte i Colonna avevano occupata
+la porta di san Giovanni di Laterano, che
+si erano innoltrati in que' quartieri disabitati
+<span class="pagenum"><a id="Page_255"></a>[255]</span>
+senza incontrare resistenza, e che
+finalmente erano giunti alla piazza dei
+santi Apostoli, ove trovasi il loro palazzo.
+Il cardinale Pompeo, Vespasiano, cui
+il papa aveva data tanta confidenza, ed
+Ascanio Colonna erano alla testa di sette
+in otto mila uomini armati, quasi tutti
+levati ne' loro feudi<a class="tag" id="tag233" href="#note233">[233]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Si mandarono due cardinali ai Colonna
+per sapere il motivo di questa loro
+ostile venuta in Roma, e per riclamare
+che fosse mantenuta la pace conchiusa
+un mese prima; ma i Colonna non vollero
+ascoltarli. Due altri cardinali furono
+mandati al Campidoglio per chiamare il
+popolo romano alle armi ed alla difesa
+della santa sede; ma il popolo, che dava
+colpa al papa di tutti i disordini dell'amministrazione,
+si rallegrava, in vece di
+prendere le armi, della di lui disgrazia,
+ed apriva senza diffidenza le finestre e le
+<span class="pagenum"><a id="Page_256"></a>[256]</span>
+porte delle botteghe per veder passare le
+truppe dei Colonna<a class="tag" id="tag234" href="#note234">[234]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Queste attraversarono il più popolato
+quartiere della città per giugnere a Ponte
+Sisto; poi, dal quartiere di Transtevere,
+seguirono il Borgo Vecchio fino al Vaticano.
+Clemente VII voleva aspettarli
+nel suo palazzo e sul suo trono; voleva
+sperimentare se la sua presenza imprimerebbe
+qualche rispetto, od affrontare la
+morte di cui lo minacciavano le sacrileghe
+loro grida. All'ultimo le istanze
+de' suoi cardinali lo persuasero verso il
+mezzo giorno a ritirarsi in Castel sant'Angelo,
+quando i soldati di già occupavano
+il suo palazzo ed il tempio di san
+Pietro, e trattenevansi a saccheggiare i
+suoi mobili e gli ornamenti sacri. Per lo
+spazio di tre ore la chiesa metropolitana
+della Cristianità, ed il palazzo del sommo
+pontefice furono in preda alla loro rapacità.
+In appresso i soldati si sparsero
+per le case de' cardinali e de' cortigiani;
+saccheggiarono altresì il terzo press'a
+poco di Borgo Nuovo; ma l'artiglieria
+<span class="pagenum"><a id="Page_257"></a>[257]</span>
+di Castel sant'Angelo non permise loro
+di andare più avanti<a class="tag" id="tag235" href="#note235">[235]</a>.
+</p>
+
+<p>
+A notte assai innoltrata i Colonna ritirarono
+le loro truppe cariche di preda
+verso il quartiere dove hanno i loro palazzi.
+Frattanto Clemente VII fece invitare
+don Ugo di Moncade, luogotenente
+generale dell'imperatore, e che pareva
+capo di questa spedizione, ad un colloquio
+in Castel sant'Angelo. Questi si fece
+prima dare per ostaggio due cardinali
+nipoti del papa. Egli era ben lontano dal
+credere che l'avarizia o la malversazione
+degli ufficiali pontificj fossero state
+tali, da non aver provveduto Castel sant'Angelo
+di viveri per ventiquattro ore;
+di modo che avrebbevi potuto prendere
+il papa a discrezione. Perciò si limitò a
+chiedere al papa una separata tregua di
+quattro mesi, che fu bentosto conchiusa.
+Clemente VII doveva immediatamente ritirare
+tutte le sue truppe sulla riva meridionale
+del Po, fare che Andrea Doria abbandonasse
+colle sue galere l'assedio
+di Genova, perdonare ai Colonna ed a
+tutti coloro che lo avevano offeso, e dare
+<span class="pagenum"><a id="Page_258"></a>[258]</span>
+ostaggi per l'osservanza di queste condizioni<a class="tag" id="tag236" href="#note236">[236]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Pompeo Colonna ed i suoi amici si
+disperarono, perchè il Moncade avesse
+fatto un trattato che non solo rovesciava
+le loro speranze, ma che in avvenire
+li lasciava in balìa del papa, malgrado
+tutte le guarenzie che gli si domandavano:
+ma il ministro imperiale aveva
+ottenuto il suo scopo, e la lega era
+disciolta. Il Guicciardini, trovandosi nel
+campo sotto Cremona, ricevette il 24
+settembre la notizia della tregua; il marchese
+di Saluzzo con le cinquecento lance
+francesi da tanto tempo aspettate, e così
+crudelmente ritardate, doveva giugnere
+all'indomani. Il Guicciardini offrì di fingere
+per due o tre giorni di non avere
+avute notizie da Roma, se in questo
+tempo si poteva tentare qualche importante
+fatto sopra Milano; ma trovò la consueta
+irrisoluzione e timidità nei capi cui era
+associato, onde il 7 di ottobre ricondusse
+le sue truppe a Piacenza sull'opposta riva
+<span class="pagenum"><a id="Page_259"></a>[259]</span>
+del Po<a class="tag" id="tag237" href="#note237">[237]</a>. Giovanni de' Medici non volle
+per altro seguirlo; e dichiarando d'essere
+al soldo del re di Francia, continuò a tenersi
+nel campo de' confederati con quattro
+mila fanti<a class="tag" id="tag238" href="#note238">[238]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Malgrado la partenza del contingente
+pontificio, l'armata della lega conservavasi
+sempre assai superiore di numero a
+quella degl'imperiali. Il marchese di Saluzzo
+vi aveva condotte cinquecento lance
+e quattro mila fanti; vi si contavano inoltre
+quattro mila fanti italiani di Giovan
+de' Medici, quattro mila Svizzeri, due
+mila Grigioni, e la fanteria veneziana
+che credevasi non minore di dieci mila
+uomini, sebbene molto al di sotto del
+numero che avrebbe dovuto avere; ma
+il duca d'Urbino, che ne aveva il comando,
+pareva che andasse in traccia di
+pretesti per non venire alle mani. Se si
+fosse solamente fatto vedere avanti a Genova,
+sempre bloccata, e che soffriva crudeli
+privazioni di vettovaglie, l'avrebbe
+persuasa ad arrendersi; ma in vece egli
+si trattenne nel suo campo presso Cremona
+<span class="pagenum"><a id="Page_260"></a>[260]</span>
+fino all'ultimo giorno di ottobre.
+Passò in appresso a Pioltello, ov'ebbe
+una gagliarda scaramuccia col duca di
+Borbone; e contava ancora di fortificare
+Monza, poi Marignano, e forse Abbiategrasso,
+prima d'avvicinarsi a Genova<a class="tag" id="tag239" href="#note239">[239]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma gl'imperiali non gli diedero abbastanza
+di tempo per condurre a termine
+così tardi progetti. Carlo V, a cui i confederati
+avevano denunciata la lega soltanto
+il 4 di settembre, dettandogli le
+condizioni sotto le quali avrebbe potuto
+esservi ammesso, le aveva rifiutate come
+vergognose. Continuava a far armare a
+Cartagena la flotta che doveva ricondurre
+il vicerè in Italia con sei mila fanti, e
+nello stesso tempo eccitava il fratello Ferdinando
+a mandargli soccorsi dalla Germania;
+ma perchè non gli mandava danaro,
+e Ferdinando era assai povero,
+oltrecchè la sconfitta degli Ungari a
+Mohacz apriva la Germania ai Turchi,
+questi ajuti avrebbero ancora potuto
+tardare lungamente. L'armata che
+difendeva il ducato di Milano, dopo
+avere consumato tutto il paese, sarebbe
+stata a vicenda distrutta dalla miseria,
+se lo stesso Giorgio Frundsberg, che
+<span class="pagenum"><a id="Page_261"></a>[261]</span>
+aveva condotti i Tedeschi in soccorso
+di Pavia, non avesse supplito colle private
+sue sostanze e col suo credito a ciò
+che far non poteva Carlo V. Suo figliuolo
+Gaspare trovavasi allora chiuso in Milano,
+come lo era stato nel precedente
+anno in Pavia: Giorgio Frundsberg per
+liberarlo chiamò gli antichi suoi commilitoni;
+loro promise un nuovo ricchissimo
+bottino da farsi in quelle campagne
+d'Italia, che i generali più non proteggevano
+contro veruna depredazione; richiamò
+con vivi colori alla loro memoria
+quella licenziosa vita che avevano essi
+medesimi così lietamente menata, e che
+tuttavia gustavano i loro commilitoni; e
+li persuase a seguirlo con un solo scudo
+d'arrolamento, riponendo nella loro sola
+spada ogni speranza di più generosa paga,
+e d'abbondanti provvigioni ovunque si
+recherebbero. Adunò tra Bolzano e Marrano
+tredici in quattordici mila landsknecht,
+con cinquecento cavalli che gli
+erano stati regalati dall'arciduca Ferdinando,
+sotto gli ordini del capitano Zucker;
+ed in sul cominciare di novembre
+si pose in cammino per iscendere in Italia<a class="tag" id="tag240" href="#note240">[240]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_262"></a>[262]</span>
+</p>
+
+<p>
+I Veneziani non seppero chiudere a
+Frundsberg la strada delle montagne: egli
+sboccò per Val Sabbia, Rocca d'Anfo e
+Salò, e giunse fino a Castiglione delle
+Stiviere nello stato di Mantova. Il duca
+d'Urbino, per chiudergli la via, aveva stabilito
+il suo quartiere a Vaprio sull'Adda,
+fra Trezzo e Cassano, di dove partì
+il 19 di novembre, non per attaccare i
+landsknecht, ma per istancheggiarli nella
+loro marcia con tutta la sua cavalleria
+leggiere, toglier loro le vittovaglie e far
+prigioni i soldati che si allontanavano
+dal corpo. Frundsberg pareva incerto nei
+suoi progetti, e non potevasi chiaramente
+argomentare, se voleva passare l'Adda e
+portarsi sopra Milano, o passare il Po e
+marciare alla volta di Modena e di Bologna.
+Quest'armata aveva di già sparso
+il terrore in Firenze ed in Roma, perciocchè
+si temeva, che, attirati dalle ricchezze
+di quelle capitali, i barbari che
+la componevano non andassero a saccheggiarle,
+sapendo che non troverebbero
+ostacoli. Il 24 di novembre Frundsberg
+si avvicinò a Borgo forte sul Po, ed entrò
+<span class="pagenum"><a id="Page_263"></a>[263]</span>
+in quella doviziosa campagna, circondata
+di fiumi, che chiamasi il <i>Serraglio</i>
+di Mantova. Il duca d'Urbino lo
+seguì, e Giovanni de' Medici lo stringeva
+assai da vicino col suo consueto ardore.
+Questi, sapendo che i Tedeschi erano
+scesi in Italia senza artiglieria, credevasi
+al sicuro dal loro fuoco: ma il duca di
+Ferrara aveva loro prestati quattro falconetti,
+alla seconda carica de' quali Giovanni
+de' Medici perdette una coscia. Egli fu
+quindi trasportato in Mantova, ove morì il
+30 di novembre<a class="tag" id="tag241" href="#note241">[241]</a>. Sebbene nella fresca
+età di trentanove anni, si era di già acquistata
+grandissima riputazione, ed era dagl'imperiali
+il più temuto di quanti capitani
+si trovavano nell'esercito del duca
+d'Urbino. Il suo valore, il suo impeto
+eransi comunicati a tutti i suoi soldati,
+<span class="pagenum"><a id="Page_264"></a>[264]</span>
+che per la seconda volta continuarono a
+formare un corpo separato indicato col
+nome di bande nere, perchè di nuovo
+mutarono le loro bandiere di bianche in
+nere, in segno di dolore, come avevano
+fatto la prima volta in occasione della
+morte di Leon X<a class="tag" id="tag242" href="#note242">[242]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Siccome vedevasi ogni giorno svilupparsi
+in Giovanni de' Medici la scienza
+militare, l'antiveggenza e la giustezza
+delle viste; siccome ogni giorno egli andava
+acquistando esperienza e maturità,
+gl'Italiani si lusingavano di vederlo superiore
+a tutti i generali del secolo, e
+da lui solo speravano di vedere restituite
+all'Italia l'antica gloria delle sue armi e
+la sua indipendenza. Il Macchiavelli mostravasi
+penetrato da tale speranza in una
+lettera scritta al Guicciardini il 15 marzo
+del 1525, per essere comunicata al papa.
+Avrebbe voluto che Clemente VII, invece
+di prendere parte direttamente in
+<span class="pagenum"><a id="Page_265"></a>[265]</span>
+una guerra che tanto lo esponeva, e che
+gli riusciva così fatale, ajutasse segretamente
+Giovanni de' Medici a formare
+una compagnia di ventura, in sul fare
+di quelle del quattordicesimo secolo; e
+che il Medici, seguendo questa indipendente
+carriera, non contasse che sulla guerra
+per nutrire la guerra, e lavorasse all'espulsione
+dei barbari dall'Italia, onde
+formarne per sè medesimo una potente
+monarchia. Ma il papa troppo ardito giudicò
+questo progetto, e non volle adottarlo<a class="tag" id="tag243" href="#note243">[243]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dopo la morte di Giovanni de' Medici
+il duca d'Urbino cessò di seguire e
+d'inquietare i Tedeschi. Questi passarono
+il Po il 28 di novembre, e sparsero un
+grandissimo terrore a Modena, a Bologna
+e fino in Toscana. Ma il Frundsberg,
+dopo alcuni giorni d'incertezza, cominciò
+a rimontare a piccole giornate lungo
+le rive del Po, saccheggiando i territorj
+di Modena, di Reggio, di Parma e di
+Piacenza. Il Guicciardini, che a nome
+della Chiesa comandava in queste province,
+pregava invano il duca d'Urbino
+ad accorrere in suo ajuto; questi, dopo
+averlo lusingato alcuni giorni, si fece
+<span class="pagenum"><a id="Page_266"></a>[266]</span>
+dare un ordine dal senato di Venezia di
+non passare il Po<a class="tag" id="tag244" href="#note244">[244]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Frundsberg non attaccava veruna terra
+fortificata, ma invitava il contestabile di
+Borbone a venire ad unirsi a lui tra
+Piacenza ed Alessandria; ed infatti l'ultimo
+giorno dell'anno stabilì il suo campo
+tra la Nura e la Trebbia, mentre che il Borbone
+faceva vani sforzi per trarre fuori
+di Milano la sua armata. I suoi soldati,
+cui l'imperatore doveva immensi arretrati,
+non volevano, senz'essere pagati,
+lasciare una città abbandonata a tutte le
+loro esazioni, a tutti i loro capriccj. Il
+Borbone, per cavare qualche danaro dai
+Milanesi, adoperò nuove minacce e nuovi
+supplicj; fece condannare Girolamo Moroni
+a pena capitale; ma nello stesso
+giorno destinato all'esecuzione, gli vendette
+per venti mila ducati la libertà e
+la vita. Il Moroni, che dopo quest'avvenimento
+si trattenne presso il Borbone,
+non tardò ad acquistarsi, colla destrezza
+del suo spirito, e colle estese sue cognizioni,
+presso di lui grandissimo credito,
+e di prigioniero diventò il suo più intimo
+<span class="pagenum"><a id="Page_267"></a>[267]</span>
+consigliere e l'arbitro di tutti i suoi
+movimenti<a class="tag" id="tag245" href="#note245">[245]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il papa aveva osservato, che nel trattato
+datogli il 21 di settembre in Castel
+sant'Angelo dal Moncade erano stati sagrificati
+gl'interessi dei Colonna a quelli
+dell'imperatore; egli suppose che sarebbero
+egualmente abbandonati anche in seguito.
+Sebbene avesse richiamata la sua armata
+dalla Lombardia, e la sua flotta dai
+mari di Genova in esecuzione di quella
+forzata convenzione, non differì che pochi
+giorni a manifestare la sua collera
+contro i Colonna. Aveva richiamato a
+Roma Vitello Vitelli con alcune centinaja
+di cavalli, due mila Svizzeri e tre
+mila fanti italiani<a class="tag" id="tag246" href="#note246">[246]</a>. Quand'ebbe adunata
+questa piccola armata, la mandò
+ne' feudi dei Colonna, con ordine di bruciare
+e distruggere tutti i loro villaggi.
+I ridenti colli che circondano il lago
+<span class="pagenum"><a id="Page_268"></a>[268]</span>
+d'Albano, e tutto il paese che di là stendesi
+fino ai confini dell'Abruzzo, vennero
+allora ruinati così barbaramente, che se
+ne potrebbero ravvisare le tracce anche
+al presente. Furono bruciati Marino e
+Montefortino, spianati Gallicano e Zagarolo,
+saccheggiati o distrutti altri quattordici
+villaggi, onde tutto lo stato romano
+fu inondato da una moltitudine di
+vecchi, di fanciulli e di donne, costretti
+ad accattare il pane. In pari tempo un
+monitorio privò il cardinale Colonna della
+sua dignità, e condannò tutta la sua famiglia,
+come colpevole di ribellione e di
+tradimento. Subiaco, che era il castello
+favorito di Pompeo Colonna venne trattato
+con eccessiva crudeltà; e si usò alquanto
+meno di rigore verso Ghinazzano,
+ove Prospero Colonna aveva fabbricato
+un magnifico palazzo. La fortezza di Montefortino
+e di Rocca di Papa furono le
+sole che resistessero a tutti gli attacchi
+delle truppe della Chiesa<a class="tag" id="tag247" href="#note247">[247]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Nello stesso tempo la flotta di Cartagena,
+di cui erasi temuto tanto tempo
+<span class="pagenum"><a id="Page_269"></a>[269]</span>
+l'arrivo, uscì allora dal porto, col vicerè
+Lannoy, trecento cavalli, due mila cinquecento
+Tedeschi e tre in quattro mila
+Spagnuoli. Clemente VII ordinò tosto ad
+Andrea Doria di riprendere il mare colla
+flotta alleata, per disputare il passo agli
+Spagnuoli. Ma Luigi Armero, ammiraglio
+de' Veneziani, era entrato a Porto Venere
+colla metà delle sue galere: Pietro
+Navarro era stazionato avanti al promontorio
+di san Fruttuoso, che divide il seno
+di Genova da quello di Porto Fino, e non
+aveva con sè che diciassette galere, quando,
+avanti il tempo ch'egli credeva, vide
+comparire nel mese di novembre la flotta
+del vicerè composta di trentasei galere.
+Egli non lasciò d'attaccarla, chiamando
+a sè Luigi Armero; ma il mare burrascoso
+non permise a questi d'uscire dal
+porto, e sottrasse bentosto la flotta spagnuola
+agli attacchi del Navarro e di
+Andrea Doria; questa per altro perdè due
+galere, e n'ebbe altre tre così maltrattate,
+che poca speranza lasciavano di poter
+essere salvate<a class="tag" id="tag248" href="#note248">[248]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_270"></a>[270]</span>
+</p>
+
+<p>
+Il vicerè andò a ripararsi dalla tempesta
+e dalla persecuzione de' suoi nemici
+nel porto di santo Stefano nello stato
+di Siena. Se colà avesse sbarcata la sua
+truppa, e presa la strada di Roma, vi
+avrebbe trovata poca resistenza, e la
+corte del papa aveva di già perduta ogni
+speranza<a class="tag" id="tag249" href="#note249">[249]</a>. Ma il Lannoy, che giugneva
+allora in Italia, non sapeva con precisione
+quale fosse lo stato degli alleati: aveva
+incontrata molta resistenza per mare, e
+poteva aspettarne un'eguale per terra; onde
+giudicò più conveniente di proseguire il
+suo viaggio alla volta di Gaeta, ove sbarcò
+le sue truppe. Colà il papa gli mandò il
+generale dei Francescani per entrare con
+lui in trattato; ed il Lannoy mostrossi
+assai inclinato a dare orecchio alle proposizioni
+del papa. Dall'altro canto Francesco
+Guicciardini negoziava a nome del
+papa col duca di Ferrara; gli offriva la
+restituzione di Modena e di Reggio contro
+il pagamento di dugento mila ducati, e
+nello stesso tempo il comando dell'esercito
+della lega; ma queste proposizioni
+si fecero troppo tardi, ed Alfonso d'Este,
+<span class="pagenum"><a id="Page_271"></a>[271]</span>
+che lungo tempo era rimasto dubbioso a
+quale delle due parti si dovesse appigliare, si
+era di fresco aggiustato coll'imperatore<a class="tag" id="tag250" href="#note250">[250]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Sembrava nuovamente risplendere la
+speranza d'una pace generale: pareva che
+l'imperatore declinasse dalle sue più alte
+pretese, e gli alleati erano stanchi di vedere
+i loro sforzi seguiti da avvenimenti
+di così piccola importanza. Ma sebbene
+sembrassero d'accordo rispetto a molti
+punti, la complicazione degl'interessi e
+la lontananza de' potentati, ritardavano e
+contrariavano le negoziazioni. Mentre che
+si andavano chiedendo istruzioni a Parigi,
+a Madrid ed a Londra per un trattato
+che si negoziava in Roma, gli avvenimenti
+succedevansi con rapidità: e
+colui che aveva avuto qualche vantaggio,
+si affrettava di ritirare ciò che prima
+aveva accordato. Così passava il tempo
+senza ottenere verun risultamento, e l'anno
+1526, ch'era stato notato da tanti
+patimenti e miserie, lasciava, terminando,
+prevedere pel susseguente maggiori
+mali e disastri<a class="tag" id="tag251" href="#note251">[251]</a>.
+</p>
+</div>
+
+<div class="chapter">
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_272"></a>[272]</span>
+</p>
+
+<h2>
+CAPITOLO CXVIII.
+</h2>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+<i>Il contestabile di Borbone conduce l'armata
+imperiale verso la Toscana: Clemente
+VII, dopo avere riportato qualche
+vantaggio nel regno di Napoli, tratta
+col vicerè. Presa e sacco di Roma,
+Firenze torna in libertà.</i>
+</p>
+
+<p class="center">
+1527.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+L'Italia, da lungo tempo abbandonata
+ai guasti delle barbare nazioni, provava
+sempre nuove più grandi calamità. I suoi
+abitanti erano di già pervenuti al più alto
+grado d'incivilimento, avevano di già ottenuta
+tutta la gloria che le lettere, le arti, le
+scienze dovevano loro ottenere, conoscevano
+omai tutti i godimenti che la vita sociale
+può promettere, e trovavansi intanto
+immersi in un abisso di miserie, che dai
+progressi fatti fin allora erano rendute
+più dolorose. Pure tutti i precedenti mali
+erano piccola cosa a canto a quelli
+che apportare doveva l'anno 1527; anno
+di vergogna per coloro che gli oppressero,
+e di desolazione per loro; anno nel quale
+i flagelli della peste, della guerra, della
+fame si combinarono per istraziarli, e nel
+<span class="pagenum"><a id="Page_273"></a>[273]</span>
+quale ognuno di loro venne aggravata
+da circostanze fin allora inaudite.
+</p>
+
+<p>
+Quasi tutte le calamità che affliggono
+gli uomini s'addolciscono prolungandosi;
+le une sono rendute sopportabili dall'abitudine;
+l'esperienza insegna a prevenire
+le altre; gli sforzi riuniti di quelli
+che governano e di quelli che sono
+governati, ristabiliscono in breve tempo
+qualche ordine, anche dove tutto sembrava
+prima confusione ed anarchia. Ma
+la guerra si rende tanto più crudele per
+lo sventurato paese che n'è il teatro,
+quanto più lungamente dura. I bisogni
+sono i medesimi, la consumazione non
+diminuisce, mentre gli approvvigionamenti
+sono esauriti, e la riproduzione cessata.
+L'esazioni del precedente anno sembrano
+un titolo per cercarne altre simili; mentre
+appunto perchè si è molto pagato, mancano
+i mezzi di pagare ancora. Nello
+spirito de' soldati l'onore delle armi si
+va sempre più separando dalle antiche
+nozioni di giustizia, di morale, di umanità.
+Coloro che uscendo dalla casa paterna
+avrebbero ancora arrossito di ogni
+non necessaria violenza, di ogni attentato
+contro la proprietà, oltre a quelli che sono
+giustificati dalle leggi della guerra, si accostumano
+dopo alcune campagne a non
+<span class="pagenum"><a id="Page_274"></a>[274]</span>
+riconoscere altra legislazione che la forza,
+a non curarsi del dolore e della miseria
+degli altri, e ad insuperbirsi della propria
+insensibilità. Spesso, senza che il cuor loro
+sia corrotto, adottano come spirito del
+loro stato lo spirito del più feroce loro
+commilitone, e l'opinione del loro corpo,
+invece di essere il sostegno della loro
+morale è un abisso nel quale vanno a
+cadere inavvertiti tutti i delitti. Allora
+essi distruggono per distruggere, maltrattano
+per godere degli altrui patimenti,
+ed il loro cuore, chiuso alla compassione,
+più non conserva alcuno di
+que' pietosi sentimenti che vi avevano
+fatti nascere gl'insegnamenti delle loro
+madri.
+</p>
+
+<p>
+A tale stato di ferocia erano in allora
+giunti i soldati che divoravano l'Italia.
+Quelli che in Milano ubbidivano al Borbone
+avevano vissuto tutto un anno a
+discrezione presso gli sventurati abitanti
+abbandonati a tutti i loro cattivi trattamenti.
+Essi li tenevano legati nelle loro
+proprie case per istrappar loro coi tormenti
+tutto ciò che poteva soddisfare a' loro capricci.
+Facevansi giuoco di disonorare in
+loro presenza le consorti e le figlie: le
+loro orecchie eransi indurite alle disperate
+grida di quegli sventurati; e quando
+<span class="pagenum"><a id="Page_275"></a>[275]</span>
+l'ospite prigioniero poteva fuggire dalle
+loro mani per precipitarsi da una finestra
+o gettarsi in un pozzo, onde mettere
+fine alla sua miseria, l'avaro castigliano
+se ne consolava, pensando che probabilmente
+non aveva più nulla da perdere,
+e prendeva un altro milanese per assoggettarlo
+ai medesimi tormenti.
+</p>
+
+<p>
+I Tedeschi che Frundsberg conduceva
+in Italia, se per anco non si erano macchiati
+colle medesime crudeltà, erano per
+lo meno usciti dalla loro patria, allettati
+dal racconto che delle medesime era stato
+loro fatto. Si erano persuasi a formare un'armata
+non pagata, soltanto a condizione
+che verrebbero abbandonati alla loro discrezione
+i ricchi abitanti delle città. Essi
+conoscevano il disordine del loro imperatore,
+e la povertà del generale; ma si erano
+loro promessi i vini e le donne d'Italia,
+e toccava alle loro avide mani il procurarsi
+di per sè il pagamento de' loro servigi.
+</p>
+
+<p>
+Pure questo soldo, che non era mai
+pagato, era loro dovuto: i mesi passavano,
+ed il debito riconosciuto dai loro
+generali si andava sempre ingrossando.
+Sapevano i soldati che mai non sarebbero
+pagati, ma non rinunciavano perciò alle
+loro pretese. Per lo contrario se ne formavano
+un diritto per iscuotere affatto
+<span class="pagenum"><a id="Page_276"></a>[276]</span>
+il giogo di ogni disciplina. Se un capitano
+più umano voleva intromettersi in
+favore di qualche sventurato abitante, il
+soldato subito gli chiedeva il soldo arretrato;
+lo domandava pure se veniva destinato
+ad un servigio faticoso o disaggradevole;
+se riceveva ordine di uscire da
+un accantonamento di sua soddisfazione.
+Colla risposta, <i>pagatemi</i>, era sicuro di far
+tacere i suoi superiori, e cominciava di
+già a rendersi non meno formidabile ai
+suoi capi che a' suoi ospiti.
+</p>
+
+<p>
+La venuta di Frundsberg faceva sperare
+ai generali imperiali di potere approfittare
+per qualche strepitoso fatto d'un'armata
+così formidabile come la loro,
+ed il proprio interesse più ancora che
+la compassione loro faceva desiderare
+di metter fine ai patimenti de' Milanesi.
+Ma gli Spagnuoli non vollero uscire da
+una città ove si erano trovati così bene,
+e domandavano ad alte grida i loro soldi
+arretrati; e volevano che i generali qualora
+non li potessero pagare cacciassero fuori
+di Milano tutti gli abitanti, che, secondo
+loro, gli affamavano, non ritenendo in città
+che le donne ed i domestici per servirli.
+Nello stesso tempo accorsero affollati alle
+chiese ed ai luoghi fin allora rispettati,
+<span class="pagenum"><a id="Page_277"></a>[277]</span>
+e li saccheggiarono<a class="tag" id="tag252" href="#note252">[252]</a>. Non vi volle
+meno di tutta l'arte del Borbone, e di
+tutto il credito d'Antonio di Leiva e del
+marchese del Guasto per far partire alla
+volta di Pavia, uno dopo l'altro, i battaglioni
+cui potevansi pagare cinque mesi
+di soldo arretrato. Le tratte sopra Genova
+che Carlo V aveva mandate, i tributi
+estorti all'Italia, le somme prese a prestito
+o esatte sul credito di tutti i generali,
+tutto fu impiegato nel pagare questi
+cinque mesi di soldo; e il 30 di gennajo
+le truppe condotte da Borbone passarono
+il Po. Ma nell'atto che intraprendevasi
+questa spedizione niente rimaneva nella
+cassa militare nè per le spese necessarie
+de' trasporti, nè per pagare le truppe di
+Frundsberg, cui si dovevano unire quelle
+di Borbone<a class="tag" id="tag253" href="#note253">[253]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Quando i due corpi d'armata si furono
+uniti in riva alla Trebbia, il duca di
+Borbone trovò d'avere sotto i suoi ordini
+tredici in quattordici mila Tedeschi condotti
+da Frundsberg, cinque mila Spagnuoli,
+<span class="pagenum"><a id="Page_278"></a>[278]</span>
+due mila Italiani, cinquecento
+uomini d'armi, e circa il doppio numero
+di cavaleggieri<a class="tag" id="tag254" href="#note254">[254]</a>. La prima città
+che incontravano sulla strada era Piacenza.
+Il Borbone si trattenne in quelle vicinanze
+una ventina di giorni, forse sperando che
+gliene fossero aperte le porte dalla viltà
+delle truppe pontificie; o forse perch'era
+ancora incerto su ciò che dovesse fare.
+Frattanto stringeva Alfonso d'Este, duca
+di Ferrara, colle più calde istanze a voler
+dimostrare il suo attaccamento alla
+causa imperiale, nella quale aveva preso
+parte, somministrandogli artiglieria e danaro.
+Alfonso non temeva forse meno la
+vicinanza di così formidabile truppa amica,
+che se fosse stato in guerra coll'imperatore.
+Si sforzò dunque di persuadere
+al Borbone, che il solo partito che gli
+restava a prendere era quello di andare
+avanti, di sorprendere i suoi nemici nel
+centro della loro potenza o a Firenze o
+a Roma, e di alimentare le sue truppe
+in un paese sempre nuovo. Gli rappresentò
+che quando ancora gli riuscisse di
+prendere Piacenza, i vantaggi di questa
+conquista non sarebbero una sufficiente
+<span class="pagenum"><a id="Page_279"></a>[279]</span>
+ricompensa del danaro, della gente e
+del tempo perduto per acquistarla. Il
+Borbone sentì l'importanza di questo consiglio,
+e siccome veniva accompagnato da
+una sovvenzione somministrata dal duca
+di Ferrara, il Borbone con questo danaro
+pagò due scudi ad ogni Tedesco di Frundsberg:
+questo era il primo pagamento che
+ricevevano i Tedeschi dopo essere entrati
+in Italia<a class="tag" id="tag255" href="#note255">[255]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il Borbone s'avviò alla volta di Bologna
+ma assai lentamente. La sua situazione
+era pericolosissima, perchè non
+avendo danaro per far condurre le vittovaglie,
+e pochissima cavalleria per procurarsene
+a qualche distanza, era costretto
+di distribuire la sua truppa sopra
+una vasta estensione di paese perchè potesse
+alimentarsi con quello che trovava.
+Ma il Borbone aveva che fare con
+un generale troppo lento e troppo cauto
+per temere qualche sorpresa. Il duca
+d'Urbino, dopo essersi lungamente consigliato
+<span class="pagenum"><a id="Page_280"></a>[280]</span>
+se passerebbe il Po coll'armata
+veneziana, aveva in ultimo adottato il
+bizzarro progetto di tenere continuamente
+il duca di Borbone fra due armate, che
+sempre ricuserebbero di venire a battaglia.
+L'una davanti anderebbe sempre rinculando
+di mano in mano che il Borbone avanzerebbe,
+lasciando guarnigione in tutte le
+città, presso alle quali doveva passare il
+Borbone; e quest'armata comandata dal
+marchese di Saluzzo era composta di
+Francesi, di Svizzeri e di soldati della
+Chiesa. L'altra, alle spalle, comandata
+dal duca d'Urbino, doveva essere formata
+da tutte le truppe veneziane, e tenere dietro
+agl'imperiali a trenta miglia di distanza
+per inquietarli nella loro marcia,
+tagliar loro le comunicazioni, ed impedir
+loro di ricevere rinforzi<a class="tag" id="tag256" href="#note256">[256]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Un tale progetto non era altrimenti fatto
+per mettere coraggio ai paesi minacciati dal
+Borbone, ed in particolare alla Toscana e
+allo stato del papa<a class="tag" id="tag257" href="#note257">[257]</a>. Imperciocchè l'armata
+<span class="pagenum"><a id="Page_281"></a>[281]</span>
+del marchese di Saluzzo doveva ogni
+giorno indebolirsi per le guarnigioni che
+lascerebbe nelle città, e conoscevansi abbastanza
+il duca d'Urbino ed i Veneziani,
+onde tenere per certo, che il primo non
+si allontanerebbe troppo da' confini della
+repubblica. Ma il duca d'Urbino fermo
+nel suo sistema di non venire mai a battaglia,
+per conservarsi la riputazione d'invincibile,
+non era troppo facile a persuadere.
+Altronde aspettava per sè medesimo
+qualche vantaggio dallo spavento di Clemente
+VII e de' Fiorentini; era per lui
+un mezzo di ottenere la restituzione di
+san Leo e della contea di Montefeltro; e
+pretestò una leggiere febbre che lo assalì
+il 3 di gennajo a Parma, per farsi portare
+a Casal Maggiore, indi a Gazzuolo,
+ove si trattenne fino alla metà di marzo,
+lasciando libero il campo agli imperiali<a class="tag" id="tag258" href="#note258">[258]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Mentre che il Borbone si andava lentamente
+avanzando verso Bologna, altre
+armate combattevano ne' contorni di Roma,
+e Clemente VII a seconda de' loro
+progressi regolava tali negoziazioni che
+<span class="pagenum"><a id="Page_282"></a>[282]</span>
+ammorzavano il coraggio de' suoi generali.
+Il re di Francia, che incoraggiava sempre
+il papa colle più splendide promesse, non
+s'adoperava però mai perchè giugnessero
+in tempo nè i soldati nè i sussidj da lui
+promessi. Renzo di Ceri, che si era fatto un
+illustre nome nell'armata francese colla
+difesa di Marsiglia, era giunto il primo di
+dicembre del precedente anno a Savona
+con due galere francesi, e tre giorni
+dopo era stato raggiunto dal restante della
+flotta francese, ch'erasi subito portata sotto
+Genova colle galere del papa e di Venezia
+per ricominciare il blocco di quella
+città<a class="tag" id="tag259" href="#note259">[259]</a>. Renzo era poscia giunto a Roma
+col conte di Vaudemont, cui pensavasi
+ad assicurare il regno di Napoli, facendogli
+sposare Catarina de' Medici, nipote
+del papa, ch'ebbe poi sì gran nome come
+regina di Francia<a class="tag" id="tag260" href="#note260">[260]</a>. Il conte di Vaudemont
+era fratello del duca di Lorena,
+e perchè Francesco primo rinunciava ai
+suoi diritti alla corona di Napoli, si pensava
+a far rivivere nella casa di Lorena
+<span class="pagenum"><a id="Page_283"></a>[283]</span>
+gli antichi diritti trasmessile dalla casa
+d'Angiò.
+</p>
+
+<p>
+L'arrivo di un principe francese all'armata
+destinata a far l'impresa di
+Napoli, fece supporre al papa che il re
+manterrebbe finalmente le sue promesse
+tante volte rinnovate, e che i pattuiti
+sussidj, gli Svizzeri, gli uomini d'armi
+francesi, tutto finalmente arriverebbe. Infatti
+gli si diceva, che il danaro ch'egli
+aspettava gli sarebbe a giorni portato da
+messere Martino di Bellay, signore di Langei,
+quello che ci lasciò le più accurate
+memorie francesi di quest'epoca<a class="tag" id="tag261" href="#note261">[261]</a>. A ciò
+fidandosi il papa, l'armata della Chiesa
+sotto gli ordini di Agostino Trivulzio e di
+Vitello Vitelli si adunò a Ferentino, mentre
+che il vicerè trovavasi a Cepperano
+con quella di Napoli<a class="tag" id="tag262" href="#note262">[262]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Quest'ultimo aveva raccolti circa dodici
+mila uomini; ma appena la metà
+di questo numero era di truppe di linea
+venute con lui dalla Spagna; le altre
+erano milizie del regno di Napoli, delle
+quali facevasi poco conto. In sul finir
+<span class="pagenum"><a id="Page_284"></a>[284]</span>
+del precedente anno, egli le aveva condotte
+all'assedio di Frusolone, borgata
+senza mura, ma posta in una situazione
+naturalmente forte. Il Lannoi vi si lasciò
+sorprendere l'ultimo giorno di gennajo,
+e fu costretto di rientrare entro i confini
+del regno dopo avere perduta molta
+gente<a class="tag" id="tag263" href="#note263">[263]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Questo vantaggio, e le istanze e le
+promesse dell'ambasciatore di Francia,
+e le speranze che dava Russel, ambasciatore
+d'Inghilterra, mossero Clemente
+VII a tentare la conquista del regno
+di Napoli. Renzo di Ceri con sei mila
+uomini doveva entrare negli Abruzzi, ravvivare
+il partito del conte di Montorio,
+ed occupare l'Aquila, che infatti gli aprì
+le porte: l'armata principale doveva portarsi
+dalla banda di san Germano sopra
+Napoli; e la flotta alleata, sotto gli ordini
+di Pietro Navarro, cui il papa fece abbandonare
+il blocco di Genova, doveva
+minacciare le coste della Campania<a class="tag" id="tag264" href="#note264">[264]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_285"></a>[285]</span>
+</p>
+
+<p>
+Queste diverse spedizioni si cominciarono
+contemporaneamente a metà di febbrajo
+con non infelice successo: il vicerè,
+poco fidandosi de' suoi mezzi di difesa,
+ritirossi a Gaeta e don Ugo di
+Moncade a Napoli. La flotta saccheggiò
+Molo di Gaeta, prese Castellamare, Stabbia,
+Torre del Greco, Sorrento, e Salerno;
+Renzo di Ceri non ebbe dal canto
+suo minori vantaggi nell'Abruzzo, ove
+occupò Siciliano e Tagliacozzo<a class="tag" id="tag265" href="#note265">[265]</a>. Se
+la guerra si fosse continuata collo stesso
+vigore con cui fu cominciata, avrebbe
+potuto avere un felice fine. Ma bastava che
+i soldati sapessero di ubbidire a prelati, perchè
+pretendessero assai più che le truppe
+degli altri potentati, e rendessero molto
+minori servigi. Niun'altra armata era tanto
+incomoda ne' paesi amici; niun'era meno
+ubbidiente ai suoi capi o meno disciplinata;
+<span class="pagenum"><a id="Page_286"></a>[286]</span>
+niuna consumava tante munizioni,
+o più facilmente saccheggiava i proprj
+convoglj; niuna era meno disposta a combattere;
+niuna rifiutavasi con maggiore
+ostinazione alla fatica ed al pericolo, nè
+aveva l'orgoglio di volere che i suoi
+capi credessero che tuttociò ch'era difficile
+fosse impossibile. Dall'altro canto
+il papa non poteva vincere nè la sua
+avarizia nè la sua irrisolutezza. Atterrito
+dalle grandi spese cui doveva supplire, lasciava
+che l'armata principale mancasse di
+vittovaglie e di danaro; ed essa per ciò nei
+primi giorni di marzo di già cominciava a
+sbandarsi. In pari tempo egli era sempre
+apparecchiato ad ascoltare le proposizioni
+di accomodamento che gli si facevano;
+onde l'imperatore ed il vicerè tenevano
+sempre alcuni loro negoziatori presso di
+lui. La flotta s'indeboliva a cagione delle
+guarnigioni che doveva lasciare nelle città
+che aveva occupate. Il cardinale Trivulzio
+ed il Vitelli, mancando di viveri e
+spaventati dall'insubordinazione dell'armata,
+si ritirarono da san Germano sopra
+Piperno; e Renzo di Ceri, abbandonato
+da una parte de' suoi soldati, lasciò
+gli Abruzzi per tornare a Roma.
+Così alla metà di marzo, la spedizione
+di Napoli che aveva avuto così prospero
+<span class="pagenum"><a id="Page_287"></a>[287]</span>
+principio, non lasciava più sperare nessun
+felice fine<a class="tag" id="tag266" href="#note266">[266]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dalla banda della Lombardia i generali
+della Chiesa erano costretti a seguire
+i piani del duca d'Urbino, sebbene in
+lui non avessero veruna fiducia. Gli Spagnuoli
+del duca di Borbone, essendosi
+ammutinati il 17 di febbrajo in occasione
+di domandare il loro soldo, uccisero il
+loro sergente maggiore (ufficiale di un
+grado assai più elevato che non lo è a' dì
+nostri), perchè cercava di calmarli. Non
+pertanto il Borbone aveva potuto ricondurli
+all'ubbidienza, facendo loro comprendere
+che non avevano altri mezzi di trovare
+danaro che quello di continuare a seguirlo.
+Il 22 di febbrajo alloggiarono a san
+Donnino, che fu da loro saccheggiato;
+ed il giorno susseguente, il marchese di
+Saluzzo, il Guicciardini e Niccolò Macchiavelli,
+inviato dai Fiorentini presso al
+secondo, si ritirarono da Parma sopra
+Modena con undici in dodici mila uomini,
+che formavano l'armata della Chiesa<a class="tag" id="tag267" href="#note267">[267]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_288"></a>[288]</span>
+</p>
+
+<p>
+Il Borbone tenne dietro all'armata che
+si ritirava; e come aveva attraversato lo
+stato parmigiano senz'entrare in veruna
+città, attraversò ancora i territorj di
+Reggio e di Modena; e di già stava per
+entrare nello stato di Bologna, quando
+l'armata veneziana passò il Po il 5 di
+marzo per trovarsi alle spalle de' nemici.
+Il duca d'Urbino non raggiunse
+i suoi soldati che il giorno 18 di marzo,
+dopo avere assicurato il senato veneto
+del più felice esito. Egli appoggiavasi non
+al valore della sua armata, di cui non
+voleva fare pericoloso esperimento, ma
+bensì all'imbarazzo de' suoi avversarj.
+Infatti il 14 di marzo era scoppiata una
+nuova sedizione fra i Tedeschi dell'armata
+di Borbone. Avevano tentato di ucciderlo;
+ed egli non si era sottratto al loro
+furore che col darsi ad una pronta fuga,
+mentre essi uccidevano un suo gentiluomo,
+saccheggiavano i suoi equipaggi. Il Marchese
+del Guasto calmò i sediziosi con
+qualche danaro che fece loro dare dal
+duca di Ferrara. Tre giorni dopo Giorgio
+<span class="pagenum"><a id="Page_289"></a>[289]</span>
+Frundsberg, colpito da apoplessia,
+abbandonò l'armata<a class="tag" id="tag268" href="#note268">[268]</a>. Credevasi che i
+soldati ch'egli aveva adunati col suo
+credito, e che non vedevano effettuarsi
+le sue promesse, si disperderebbero,
+ma si mantennero fedeli ai loro stendardi<a class="tag" id="tag269" href="#note269">[269]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Clemente VII trovavasi estremamente
+angustiato dalle difficoltà della sua posizione.
+Francesco I l'aveva spinto alla guerra
+colle più magnifiche promesse; ma non
+avevane attenuta una sola. Da principio
+non aveva mandate all'armata della lega
+le cinquecento lance, ed i quaranta mila
+ducati al mese, che si era obbligato di
+somministrare. Non aveva pure mandati
+i ventimila ducati di più al mese per la
+<span class="pagenum"><a id="Page_290"></a>[290]</span>
+guerra di Napoli. Il papa aveva sostenuto
+solo per tre mesi tutto il peso di
+questa guerra, ed il primo pagamento
+mensile non era ancora terminato. Il danaro,
+che sapevasi trovarsi per istrada,
+non giugneva mai, e niuna delle tante
+promesse fatte si verificava. La flotta francese,
+incaricata di secondare l'impresa di
+Napoli, non era mai portata a numero.
+Dodici galere leggieri eransi unite alla flotta
+pontificia, ma erano assai male approvvigionate
+anche queste e senza truppe da
+sbarco. Tra le grosse navi che dovevano
+raggiugnere la flotta, le une mai non abbandonarono
+le coste della Provenza, altre
+non si avanzarono oltre Savona. Eppure
+tra gli alleati del papa, non trovavasene un
+altro che meritasse maggiore confidenza.
+I soccorsi dell'Inghilterra erano troppo
+incerti e troppo tardi; pareva che i Veneziani
+non pensassero che a sè medesimi;
+ed il duca d'Urbino non voleva
+adottare veruna misura che potesse salvare
+gli stati di Roma o di Firenze. Il
+Borbone omai toccava i confini della
+Toscana. Siena era zelante pel partito
+imperiale; Firenze, stanca di soffrire il
+giogo de' Medici, desiderava una rivoluzione.
+Vero è che nel regno di Napoli
+la lega da principio aveva ottenuti
+<span class="pagenum"><a id="Page_291"></a>[291]</span>
+alcuni vantaggi; ma il papa più non
+aveva danaro per continuare una così
+disastrosa guerra, ed opponeva uno scrupolo
+di coscienza sconosciuto dai suoi
+predecessori alla proposizione fattagli più
+volte di vendere alcuni cappelli di cardinale.
+Il suo datario Ghiberti rispondeva
+il 17 di dicembre al vescovo di Bayeux,
+che, senza entrare in disamina intorno a
+ciò che vi era di vergognoso in questo
+mezzo, si era assicurato che non basterebbe,
+potendosene tutt'al più ricavare
+cento cinquanta mila ducati, che sarebbero
+bentosto consumati<a class="tag" id="tag270" href="#note270">[270]</a>.
+</p>
+
+<p>
+In tanta perplessità Clemente VII acconsentì
+all'ultimo alle proposizioni di
+accomodamento che gli aveva più volte
+fatte il vicerè; e malgrado il pericolo di
+separarsi da' suoi alleati, e di mettersi in
+balìa de' suoi nemici, il 15 marzo sottoscrisse
+con Cesare Fieramosca e Sernone,
+ministri del vicerè, una tregua di
+otto mesi, per prezzo della quale doveva
+<span class="pagenum"><a id="Page_292"></a>[292]</span>
+pagare agli imperiali sessanta mila ducati,
+destinati per l'armata del duca di Borbone;
+oltre a che dovevano essere restituite le
+conquiste fatte dalle due parti, abolite le
+censure fulminate contro i Colonna, il cardinale
+Pompeo ristabilito nella sua dignità,
+ed il vicerè doveva venire a Roma per
+meglio guarentire il papa contro l'armata
+del contestabile. Se i Veneziani ed il re
+di Francia accettavano la tregua, durante
+la quale speravasi di negoziare un trattato
+di pace, tutte le truppe tedesche
+dovevano abbandonare l'Italia; se la rifiutavano,
+queste dovevano ritirarsi solamente
+dallo stato della Chiesa<a class="tag" id="tag271" href="#note271">[271]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Clemente VII abbandonato dai suoi
+alleati quando la più formidabile armata
+si avanzava contro di lui, era, non v'ha
+dubbio, in pieno diritto di provvedere
+alla sua salvezza con un parziale trattato.
+Ma sembra che nè il papa, nè il datario
+Ghiberti, suo principale consigliere, nè
+altra persona della sua corte, abbia saputo
+<span class="pagenum"><a id="Page_293"></a>[293]</span>
+apprezzare il pericolo dell'avvicinamento
+del Borbone; essendosi Clemente ridotto
+a trattare piuttosto per l'impazienza che
+gli cagionava la cattiva condotta delle
+sue truppe, e per l'imbarazzo delle sue
+finanze, che per timore degli imperiali.
+Da principio erasi in Roma dubitato che
+il Borbone non fosse per accettare la tregua
+sottoscritta dal vicerè, e seppesi poco
+dopo, che infatti l'aveva rifiutata. Pure il
+papa non volle ravvisare in questo rifiuto
+che una millanteria militare, o uno stratagemma
+per avere una maggior somma<a class="tag" id="tag272" href="#note272">[272]</a>.
+Avrebbe dovuto meglio conoscere
+la disordinata truppa con cui aveva che fare,
+composta di soldati non pagati, disubbidienti,
+indisciplinati, i quali parevano piuttosto
+condurre i loro generali che essere
+condotti da loro. Egli sapeva non meno che
+tutta l'Italia quale fosse stata pel corso di un
+anno la loro tirannia in Milano; doveva sapere
+che Giorgio Frundsberg detestava le
+superstizioni della Chiesa romana con un
+odio avvelenato dalle controversie religiose
+della Germania, e che portava in seno una
+funicella dorata, destinata, siccom'egli
+diceva, ad appiccare il papa colle sue
+<span class="pagenum"><a id="Page_294"></a>[294]</span>
+mani<a class="tag" id="tag273" href="#note273">[273]</a>; non doveva ignorare che una
+parte de' di lui soldati era stata strascinata
+sotto le di lui bandiere non meno dal
+fanatismo della riforma che dall'amore
+della licenza militare; che gli Spagnuoli,
+fatti più avidi dalle rapine loro
+permesse a Milano, aspiravano a mettere
+la mano sulle ricchezze della più commerciante
+città d'Italia, e che solevano
+giurare <i>pel glorioso sacco di Firenze</i><a class="tag" id="tag274" href="#note274">[274]</a>.
+Fu dunque improvvidissimo consiglio
+quello di disarmarsi nell'istante in
+cui fu sottoscritta la tregua e scrivere
+al cardinale Trivulzio che licenziasse la
+maggior parte de' suoi soldati; di rallegrarsi
+perchè quelli di Renzo di Ceri
+si erano dissipati spontaneamente; e di
+non ritenere per sua difesa che cento
+cavaleggieri, e circa due mila fanti delle
+bande nere formate da Giovanni de' Medici<a class="tag" id="tag275" href="#note275">[275]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_295"></a>[295]</span>
+</p>
+
+<p>
+Il papa ed il vicerè avevano trattato
+di buona fede, e l'uno e l'altro soddisfecero
+alle reciproche convenzioni; ma
+il Borbone, forse non voleva, e certamente
+non poteva trattenere la sua armata.
+Dava non pertanto a credere che
+accetterebbe l'armistizio, se gli veniva
+assicurata una più ragguardevole somma
+di danaro da distribuirsi ai suoi soldati
+in pagamento di due mesi di soldo;
+e perchè a tale effetto ricominciavano
+le negoziazioni, negli ultimi otto giorni
+di marzo fece alcuni lavori intorno a
+Bologna, come se avesse voluto assediarla.
+Ma il 31 di marzo dichiarò al
+Guicciardini che non poteva più oltre
+contenere i suoi soldati, ed andò ad accamparsi
+a Ponte a Reno. Un messo
+del vicerè, che veniva ad intimargli l'ordine
+d'osservare la tregua, corse pericolo
+di essere ucciso dai Landsknecht,
+e dovette salvarsi con una pronta fuga;
+ed il marchese del Guasto, che si era
+separato dal duca di Borbone per non
+disubbidire al vicerè, ed aveva presa la
+<span class="pagenum"><a id="Page_296"></a>[296]</span>
+strada di Napoli, fu con una militare
+sentenza bandito dall'armata<a class="tag" id="tag276" href="#note276">[276]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Per altro i progetti del Borbone sembravano
+tuttavia difficilmente eseguibili:
+la primavera era assai tarda, ed era caduta
+molta neve sugli Appennini che l'armata
+imperiale doveva attraversare per
+entrare nella Toscana. Dessa trovavasi accampata
+tra Ferrara e Bologna in terreni
+fangosi e quasi affatto inondati. Per mancanza
+d'artiglierie e di munizioni non
+aveva potuto prendere veruna città, ond'era
+sempre sprovveduta di magazzini
+come di danaro, e viveva a giorno per
+giorno con quello che trovava nelle campagne.
+Attraversando un paese così sterile
+come gli Appennini, dove poteva supporre
+d'incontrare qualche resistenza,
+doveva necessariamente portare vittovaglie
+per più giorni; ed appunto per questo
+motivo il Borbone si trattenne lungo
+tempo ai confini del Bolognese e della
+Romagna, mostrando di voler prendere
+ora l'una ora l'altra strada, sempre minacciando
+e non avanzando mai<a class="tag" id="tag277" href="#note277">[277]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_297"></a>[297]</span>
+</p>
+
+<p>
+Intanto continuavano con lui le negoziazioni;
+ma queste non contribuivano che
+a rendere diffidenti il duca d'Urbino ed il
+marchese di Saluzzo, che, vedendo il
+papa tanto sollecito di abbandonarli, erano
+sempre apparecchiati a ritirarsi. Lo stesso
+vicerè si pose in cammino per avere un
+abboccamento col Borbone, ed offrirgli,
+per soddisfare al debito verso l'armata,
+oltre il danaro promesso dal papa, altre
+somme da prendersi sulle entrate di Napoli
+o sulle straordinarie contribuzioni dei
+Fiorentini, i quali, trovandosi esposti prima
+degli altri, dovevano altresì essere i
+primi a riscattarsi. Ma egli non osava
+di avventurarsi in mezzo a quella sfrenata
+soldatesca, e si fermò a Firenze per trattare
+di colà col Borbone. Dal canto suo
+il Guicciardini, luogotenente generale
+della Chiesa in tutte le province della
+Lombardia, faceva istanze al senato di
+Venezia, al duca d'Urbino ed al marchese
+di Saluzzo acciò che l'armata
+alleata tenesse dietro al Borbone; loro
+rappresentando, che, quand'anche fosse
+vero che il papa fosse intenzionato di
+trattare separatamente, era del loro interesse
+<span class="pagenum"><a id="Page_298"></a>[298]</span>
+d'impedire che non venisse oppresso;
+perciocchè quanto più grande
+sarebbe la di lui paura, tanto maggiore
+sarebbe la quantità del danaro che da lui
+tirerebbe il Borbone, danaro che poi verrebbe
+tutto impiegato contro la lega<a class="tag" id="tag278" href="#note278">[278]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Prima di avanzarsi negli Appennini,
+il Borbone ingannò i suoi nemici con
+nuove negoziazioni, e mentre che dal 15
+al 25 d'aprile egli si avanzava per Meldola,
+santa Sofia e val di Bagno, fino a
+Pieve santo Stefano in val d'Arno superiore,
+lasciò che i suoi deputati presso
+il vicerè sottoscrivessero una nuova convenzione,
+in forza della quale prometteva
+d'allontanarsi per una grossa somma di
+danaro. Dall'altro canto il Guicciardini,
+non essendo tranquillo intorno alla di lui
+equivoca condotta, aveva persuasi il marchese
+di Saluzzo ed il duca d'Urbino in
+compagnia de' quali trovavasi allora in
+Mugello, a passare ancor essi l'Appennino.
+I confini del ducato d'Urbino non
+erano lontani dall'armata imperiale, e
+questo a non dubitarne, fu il principale
+<span class="pagenum"><a id="Page_299"></a>[299]</span>
+motivo che fece risolvere il duca ad
+avanzarsi<a class="tag" id="tag279" href="#note279">[279]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma il Guicciardini non poteva riuscire
+ad ispirare al papa la medesima diffidenza;
+quanto più grande e più spaventoso
+era il pericolo, tanto più Clemente VII
+era determinato di chiudere gli occhi
+per non vederlo. Quando seppe che a
+Firenze era stata firmata una nuova convenzione,
+licenziò subito il rimanente
+delle sue bande nere, quasi che la conservazione
+di questo piccolo corpo potesse
+servire di pretesto all'armata imperiale
+per venire ad attaccarlo a Roma<a class="tag" id="tag280" href="#note280">[280]</a>.
+Nello stesso tempo rimandò per
+mare il signore di Vaudemont a Marsiglia,
+e parve dopo ciò credersi in seno
+alla più perfetta pace.
+</p>
+
+<p>
+Ciò null'ostante poco mancò che una
+impensata rivoluzione non salvasse Roma
+a spese di Firenze. Mentre che l'armata
+della lega doveva acquartierarsi all'Ancisa
+per coprire quest'ultima città, i Fiorentini,
+<span class="pagenum"><a id="Page_300"></a>[300]</span>
+non meno spaventati de' soldati
+che venivano per difenderli, che di quelli
+che venivano ad attaccarli, domandarono
+delle armi al loro governo. Questa domanda
+venne apertamente e caldamente appoggiata
+da' più riputati cittadini, quali erano
+Niccolò Capponi, Matteo Strozzi, ed il
+gonfaloniere Luigi Guicciardini, fratello
+dello storico; mentre che i partigiani dei
+Medici, sebbene conoscessero l'avversione
+de' loro concittadini pel giogo che sostenevano,
+non osavano di far palese la
+loro opposizione ad un così legittimo desiderio.
+Essi promisero che i sedici gonfalonieri,
+che avevano parte nel governo,
+distribuirebbero il 26 d'aprile le armi
+alle loro compagnie; ma perchè il popolo
+si affollava intorno al palazzo per riceverle,
+essi furono atterriti dall'ardore con cui
+quest'armi erano domandate, e non tennero
+parola<a class="tag" id="tag281" href="#note281">[281]</a>. Nello stesso tempo i tre cardinali
+che in allora si trovavano a Firenze,
+Cortona, Cibo e Ridolfi, de' quali i due
+ultimi vi erano stati mandati dal papa
+in sul finire del 1526 onde sostenere il
+credito del primo, si apparecchiavano ad
+<span class="pagenum"><a id="Page_301"></a>[301]</span>
+uscire di città col giovane Ippolito de' Medici
+per rendere visita ai generali dell'armata
+alleata, acquartierata all'Olmo, non
+lontano da Firenze: ciò bastò perchè il popolo
+supponesse, che costoro, risguardando
+i loro affari come disperati, abbandonassero
+la città. L'accidente fece nascere questo
+rumore tra un popolaccio ignorante; ma
+tutta la città era così stanca del governo
+de' Medici e di quello de' preti, ogni cittadino
+sentivasi così umiliato dalla considerazione
+che una repubblica coperta di tanta
+gloria fosse ridotta nella dipendenza di un
+fanciullo e di prelati stranieri, che ognuno
+avidamente abbracciava la speranza
+di mettere fine a questa tirannide. Quelli
+ancora che ciò non credevano, s'infingevano
+di crederlo, per far nascere l'occasione
+di scuotere il giogo. La gioventù
+accorse verso il palazzo, gridando, <i>viva
+il popolo e la libertà!</i> La guardia loro
+fece pochissima resistenza, conciossiachè
+si posero di mezzo i più assennati cittadini,
+e la persuasero a ritirarsi. Gl'insorgenti
+si presentarono alla signoria,
+capo della quale era in allora Luigi
+Guicciardini, gonfaloniere, fratello dello
+storico; la costrinsero a decretare che
+tutti coloro che i Medici avevano condannati
+per delitti di stato, verrebbero
+<span class="pagenum"><a id="Page_302"></a>[302]</span>
+ristabiliti nelle loro prerogative; che il
+governo verrebbe costituito come al tempo
+del gonfaloniere Soderini, e che i
+Medici sarebbero esiliati e dichiarati ribelli<a class="tag" id="tag282" href="#note282">[282]</a>.
+</p>
+
+<p>
+I cardinali, con Ippolito de' Medici,
+avevano imprudentissimamente continuato
+il loro viaggio verso l'Olmo, sebbene
+avessero avviso di ciò che accadeva in
+Firenze. Coloro che avevano apparecchiata
+la sollevazione, alla testa de' quali
+osservavasi Pietro Salviati, che le sue
+ricchezze e le sue parentele chiamavano
+ai principali onori della città, sentivano
+la necessità di porre immediatamente una
+forte guardia alle porte, di occupare gli
+arsenali, di far dare il giuramento ai soldati,
+e di trattare colla lega per procurare
+il di lei appoggio alla repubblica; ma
+loro non fu possibile di calmare abbastanza
+la popolare effervescenza per ottenere
+attenzione ed ubbidienza; e mentre
+che il popolo era ancora ne' trasporti
+della gioja, gli altri cominciavano di già
+<span class="pagenum"><a id="Page_303"></a>[303]</span>
+a tremare per le conseguenze d'un'insurrezione,
+che non si trovavano più in
+caso di dirigere<a class="tag" id="tag283" href="#note283">[283]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il Salviati ed i suoi amici avevano
+bensì ordinato che si suonasse campana
+a stormo; ma i tre cardinali erano di già
+tornati col duca d'Urbino, il marchese
+di Saluzzo e mille cinquecento fanti,
+avanti che si fossero chiuse le porte;
+questi s'incamminarono subito verso la
+piazza e cominciarono l'assedio del palazzo,
+diventato la cittadella degl'insorgenti.
+Forse Firenze non erasi mai trovata
+in più grave pericolo; imperciocchè
+se i Medici fossero stati obbligati a far
+entrare nella città l'armata alleata per
+impadronirsi della sede del governo,
+avrebbero difficilmente potuto contenere
+i soldati, sempre avidi di saccheggio,
+ed ancora più difficilmente avrebbero
+potuto in appresso opporli all'armata del
+Borbone che si avvicinava. Il Guicciardini,
+che sentiva tutto il pericolo della sua
+patria, s'interpose tra le due parti; cercò
+di atterrire gli uni e gli altri mettendo loro
+sott'occhio le conseguenze della loro ostinazione,
+e li ridusse ad un accordo in
+forza del quale gl'insorgenti abbandonarono
+<span class="pagenum"><a id="Page_304"></a>[304]</span>
+il palazzo e lo resero ai Medici,
+dopo avere in contraccambio ottenuta
+da questi un'intera amnistia, che non fu
+però perfettamente osservata<a class="tag" id="tag284" href="#note284">[284]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il duca d'Urbino prese motivo da quest'insurrezione,
+che abbastanza manifestava
+le disposizioni de' Fiorentini rispetto
+al papa, per domandare che questa repubblica
+prendesse parte in suo proprio
+nome nella lega con Venezia e colla
+Francia; di modo che più non si trovasse
+compresa nelle negoziazioni che
+Clemente VII proseguiva anche allora
+cogl'imperiali. Infatti la signoria si obbligò
+a non conchiudere verun trattato
+di pace coll'imperatore senza il consentimento
+di tutti i confederati; ed i cardinali,
+luogotenenti del papa, furono costretti
+di aderire a questo trattato che fu
+sottoscritto il 28 di aprile nel palazzo
+de' Medici<a class="tag" id="tag285" href="#note285">[285]</a>. Il duca d'Urbino non
+<span class="pagenum"><a id="Page_305"></a>[305]</span>
+approfittò meno per la lega che per sè medesimo
+della sua presenza in Firenze con
+un'armata. Egli non volle partire finchè
+non gli furono dalla repubblica restituite
+la forte piazza di san Leo, principale
+luogo della contea di Montefeltro, e la
+fortezza di Majolo. Egli le riebbe in
+qualche modo colla forza, senza pubblica
+deliberazione, e senza l'approvazione dei
+consigli, cui soli apparteneva il dare così
+fatti ordini<a class="tag" id="tag286" href="#note286">[286]</a>.
+</p>
+
+<p>
+L'insurrezione di Firenze aveva avuto
+principio e fine in un solo giorno; pure
+fu cagione agli alleati di gravissimo pregiudizio,
+avendo impedito alla loro armata
+di prendere posto all'Ancisa, e
+potere così più facilmente tener d'occhio
+il duca di Borbone; accrebbe la
+diffidenza del duca d'Urbino e de' Veneziani,
+i quali, vedendo come lo stato
+di Firenze era poco sicuro, temettero
+più che mai di allontanarsi dalle proprie
+province; finalmente fece loro perdere
+un tempo prezioso, di cui il Borbone
+seppe approfittare<a class="tag" id="tag287" href="#note287">[287]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_306"></a>[306]</span>
+</p>
+
+<p>
+Infatti questi partì il venti di aprile,
+dai contorni di Arezzo, alla volta di
+Roma, senza artiglieria, senza carri,
+senza munizioni; e non si lasciò trattenere
+nè dalle piogge, che in quella stagione
+furono grandissime, nè dalla mancanza
+di viveri. Ottenne a Siena, in allora
+attaccata al partito imperiale, alcuni
+soccorsi, che lo ajutarono a proseguire
+il cammino; ma non si trattenne in quello
+stato, come erasene lusingato Clemente
+VII<a class="tag" id="tag288" href="#note288">[288]</a>. Nel suo cammino saccheggiò
+Acquapendente a san Lorenzo alle Grotte;
+fu introdotto in Viterbo da alcuni emigrati
+di quella città; occupò in appresso
+Ronciglione, e finalmente arrivò il 5 di
+maggio sotto alle mura di Roma, prima
+che il papa avesse voluto persuadersi
+della sua partenza dalla Toscana<a class="tag" id="tag289" href="#note289">[289]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Clemente VII aveva cercato una seconda
+volta in quegli ultimi istanti di
+mettersi in su le difese; ordinò nuove
+leve per rimpiazzare i soldati che aveva
+con tanta imprudenza licenziati; vendette
+<span class="pagenum"><a id="Page_307"></a>[307]</span>
+tre cappelli di cardinale, ma non ebbe
+neppure il tempo di riceverne il danaro.
+Domandò una contribuzione volontaria
+ai più ricchi abitanti di Roma; ma questi,
+ritenendo con avara mano effetti che
+presto dovevano perdere, non diedero
+che pochi scudi, quando trattavasi di difendere
+tutto il rimanente de' loro beni,
+l'onor loro e la vita<a class="tag" id="tag290" href="#note290">[290]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Renzo di Ceri, della casa Orsini, era
+stato incaricato dal papa della difesa di
+Roma. Quest'uomo, che in tempo della
+guerra della lega di Cambrai erasi renduto
+illustre sostenendo l'assedio di Crema,
+aveva veduto la sua riputazione scemare
+ogni giorno. In particolare Clemente VII
+faceva di lui pochissimo capitale; pure,
+per un'imbecillità che pareva strascinarlo
+alla sua ruina, egli gli accordò in tale occasione
+la più grande confidenza. Il signore
+di Bellay, che arrivò in poste da Firenze
+per avvisare il papa della marcia del
+Borbone, divise con Renzo di Ceri le
+cure di provvedere alla difesa di Roma<a class="tag" id="tag291" href="#note291">[291]</a>.
+<span class="pagenum"><a id="Page_308"></a>[308]</span>
+Per rimpiazzare gli antichi soldati, che
+tutti erano stati di fresco licenziati, arrolarono
+tra i servitori de' prelati ed
+i bottegai di Roma, una truppa senza
+coraggio e senza disciplina, ed aggiunsero
+alcune fortificazioni dalla banda di
+Borgo. Questi lavori inspirarono a Renzo
+tanta fiducia, ch'egli si figurò di potere
+opporre la più ostinata resistenza all'armata
+di Borbone; perciò scrisse al conte
+Guido Rangone, che accorreva per difendere
+Roma con cinque mila fanti ed
+un piccolo corpo d'artiglieria, che farebbe
+meglio di andare a raggiugnere
+l'armata della lega, poichè la capitale
+aveva tutt'al più bisogno di un ajuto di
+sette in ottocento archibugieri<a class="tag" id="tag292" href="#note292">[292]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Questa lettera, scritta soltanto il 4 di
+maggio, non trattenne in cammino il
+Rangone, che aspirava alla gloria di liberare
+la capitale della Cristianità. Aveva
+calcolato di giugnervi prima del Borbone,
+ove questi si fosse caricato di
+un treno d'artiglieria; e che sarebbe
+<span class="pagenum"><a id="Page_309"></a>[309]</span>
+sempre in tempo di unirsi ai difensori
+della città, ove il Borbone arrivasse
+prima di lui per non avere condotti
+cannoni. Ma il 5 di maggio il Borbone
+presentossi ne' prati sotto Roma,
+e fece da un trombetta intimare la resa
+alla città. Clemente VII, che in diverse
+circostanze aveva mostrato un'eccessiva
+timidezza, e che anche ultimamente aveva
+voluto fuggire quando l'armata napolitana
+si avanzava sopra Frusolone, mostrò
+in questa circostanza un'inesplicabile fermezza.
+Rimandò il trombetta con disprezzo;
+non volle permettere di tagliare i
+ponti della città, per difendersi al di là
+del Tevere se il Borgo veniva preso;
+e per non ispargere il terrore, ordinò alle
+guardie delle porte di non permettere
+che si trasportassero fuori di Roma ricchezze
+o mercanzie<a class="tag" id="tag293" href="#note293">[293]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La mattina del 6 di maggio il Borbone
+condusse le sue truppe all'assalto
+contro le mura di Borgo tra il Gianicolo
+ed il Vaticano. Qualunque si fosse
+lo splendore che lo accompagnava,
+come generale della più potente armata
+che allora fosse in Europa, pare
+<span class="pagenum"><a id="Page_310"></a>[310]</span>
+che tutta sentisse la vergogna ed il pericolo
+della propria situazione. Principe
+del sangue e ribelle al suo re; francese
+e traditore della sua patria; cattolico e
+conducente contro il papa un'armata,
+che era nemica della religione medesima;
+cavaliere ed associato ad una banda di
+masnadieri, non poteva dissimulare a sè
+medesimo che meritava il disprezzo che gli
+avevano manifestato gli Spagnuoli, e che
+gli esprimevano tutti coloro che non lo
+temevano. Una luminosa vittoria poteva
+sola coprire tanti torti a' suoi proprj occhi
+o agli occhi degli altri; egli voleva
+ottenerla, o morire combattendo; e perchè,
+montando all'assalto, vide che i
+suoi fanti tedeschi lo seguivano freddamente,
+prese una scala, l'appoggiò egli
+stesso contro il muro per incoraggiarli
+colla propria intrepidezza; ma appena
+aveva incominciato a salire, che
+fu colpito nelle reni da una palla di
+moschetto tirata dall'alto delle mura,
+che gli passò il fianco e la coscia destra<a class="tag" id="tag294" href="#note294">[294]</a>.
+Sentì subito che il colpo era
+<span class="pagenum"><a id="Page_311"></a>[311]</span>
+mortale; pure conservò tanta presenza di
+spirito da domandare a quelli che gli
+stavano intorno di coprire il suo corpo
+col suo mantello, onde i soldati non si
+accorgessero della sua caduta; così egli
+spirò ai piedi delle mura, mentre che
+continuava l'assalto<a class="tag" id="tag295" href="#note295">[295]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La morte del Borbone non si potè
+tenere lungamente nascosta ai soldati; ma
+invece di scoraggiarli, parve eccitarli
+alla vendetta. Gli Svizzeri della guardia
+del papa avevano difese le mura valorosamente,
+ed una batteria posta sull'alto
+del colle, che prendeva di fianco gli
+assedianti, loro uccideva molta gente;
+ma una densa nebbia, che si levò dopo
+che il sole apparve sull'orizzonte, impedì
+agli artiglieri di ben dirigere i loro
+colpi. Gli Spagnuoli ne approfittarono
+onde entrare in città per alcune piccole
+case attigue alle mura; dall'altro canto
+<span class="pagenum"><a id="Page_312"></a>[312]</span>
+i Tedeschi superarono le trincee, e s'impadronirono
+del baluardo. Prima di riuscirvi
+gli assalitori avevano avuto un
+migliajo d'uomini uccisi, ma ne fecero
+orribile vendetta su quella parte della
+gioventù romana che combatteva sotto
+le insegne de' proprj caporioni, e che trovavasi
+chiusa tra gli Spagnuoli ed i Tedeschi.
+Fu uccisa tutta senza pietà, sebbene
+la maggior parte di questi giovani
+avesse gettate le armi, e domandasse la
+vita in ginocchioni<a class="tag" id="tag296" href="#note296">[296]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Durante la battaglia, Clemente VII
+stava pregando innanzi all'altare della
+sua cappella in Vaticano. Quando le grida
+de' soldati gli annunciarono la presa della
+città, fuggì dal suo palazzo in castel
+sant'Angelo pel lungo corridojo che, innalzato
+su doppia muraglia al di sopra
+delle più alte case, attraversa tutta la
+città Leonina, e dà comunicazione al
+Vaticano colla fortezza. Lo storico Paolo
+Giovio, che seguiva Clemente VII, teneva
+rialzata la di lui lunga veste perchè potesse
+più speditamente camminare, e l'aveva
+coperto col suo cappello e col suo mantello
+<span class="pagenum"><a id="Page_313"></a>[313]</span>
+violetto, per timore che il papa,
+attraversando il ponte che lo lasciava
+vedere a discoperto, non fosse riconosciuto
+pel suo rocchetto bianco, e preso
+di mira da qualche furibondo soldato.
+Da tutta la lunghezza del corritojo Clemente
+VII vedeva al di sotto di sè la
+miserabile fuga de' suoi, ed i barbari
+che inseguendoli gli assassinavano a colpi
+di picche e di alabarde. Sette in otto
+mila romani vennero uccisi in questo
+primo giorno<a class="tag" id="tag297" href="#note297">[297]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dopo essere entrato in castello, il papa
+aveva ancora tempo di fuggire pel
+ponte degli angeli che era sotto la protezione
+della sua artiglieria, di attraversare
+le strade di Roma sotto la scorta
+della sua cavalleria, e mettersi in salvo.
+La fresca memoria della sua cattività in
+Castel sant'Angelo doveva fargli sentire
+quanto quest'asilo fosse mal sicuro; ma
+lo spavento ond'era compreso non gli
+permise di passare più avanti; egli si lasciò
+chiudere coi cardinali ed i prelati del suo
+seguito in castel sant'Angelo; ove Filippo
+<span class="pagenum"><a id="Page_314"></a>[314]</span>
+Serbelloni collo spagnuolo Mendanez lo
+assediarono<a class="tag" id="tag298" href="#note298">[298]</a>.
+</p>
+
+<p>
+L'armata che si precipitava in Roma,
+contava in allora quaranta mila uomini.
+È bensì vero che Frundsberg non aveva
+condotti che quattordici mila landsknecht,
+ai quali si erano uniti in Lombardia sei
+mila Spagnuoli; ma vi si era in appresso
+aggiunta l'infanteria italiana del Calabrese
+Fabrizio Maramaldo, di Sciarra Colonna
+e di Luigi Gonzaga, chiamato il
+Rodomonte. Inoltre aveva quest'armata
+raccolti lungo il cammino moltissimi cavaleggieri,
+il di cui comando era stato
+dato a Filiberto di Chalons, principe
+d'Orange, ed a Ferdinando Gonzaga; erasi
+ingrossata coi disertori dell'armata della
+lega e coi soldati licenziati dal papa, coi
+banditi e coi vagabondi, erranti prima
+per tutti i paesi che aveva attraversati,
+e chiamati sotto le sue bandiere dall'allettamento
+del saccheggio<a class="tag" id="tag299" href="#note299">[299]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_315"></a>[315]</span>
+</p>
+
+<p>
+Il Borgo di Roma ed il quartiere del
+Vaticano furono subito saccheggiati; ed
+in quella prima ebbrezza della vittoria
+il sacrilego furore de' soldati parve meno
+ributtante, sebbene non avesse risparmiati
+nè i conventi, nè le chiese, nè
+il palazzo del papa, nè il tempio di
+san Pietro, cattedrale del mondo cristiano.
+Ma i soldati, non contenti delle
+ricchezze di questi due quartieri, presero
+ancora d'assalto quello di Transtevere,
+e perchè i ponti non erano stati tagliati,
+trovaronsi padroni di tutta Roma, ove
+Luigi Gonzaga fu il primo ad entrare
+per ponte Sisto alla testa dell'infanteria
+italiana<a class="tag" id="tag300" href="#note300">[300]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Forse giammai nella storia dell'universo
+si troverà che una grandissima capitale
+sia stata abbandonata a più atroce abuso
+della vittoria; giammai una potente armata
+si formò di soldati più feroci, e
+più intolleranti del giogo d'ogni militare
+disciplina; nè mai il sovrano, nel di cui
+nome cotesta armata combatteva, era
+stato più indifferente alle calamità dei
+vinti. Non bastò già il lasciare in balìa
+<span class="pagenum"><a id="Page_316"></a>[316]</span>
+della rapacità de' soldati tutte affatto le
+ricchezze sacre e profane dalla pietà
+dei popoli o dalla loro industria adunate
+nella capitale del mondo cristiano,
+che ancora le persone degl'infelici abitanti
+furono abbandonate al capriccio, e
+alla brutalità di sfrenata soldatesca. Mentre
+che le donne di ogni condizione erano vittima
+dell'incontinenza de' vincitori, coloro
+che rendevansi sospetti di avere ricchezze
+nascoste, o credito presso gli altri,
+erano posti alla tortura, ed obbligati
+con prolungati tormenti a vuotare le
+borse degli amici che potevano avere in
+altri paesi. Molti prelati morirono in
+mezzo ai tormenti; molti altri, dopo essersi
+riscattati, morirono in conseguenza
+de' sofferti strapazzi, della loro afflizione,
+o del loro spavento. Furono saccheggiati
+i palazzi di tutti i cardinali senza che i
+soldati volessero distinguere i guelfi dai
+ghibellini, o accordare una salvaguardia
+a coloro ch'erano conosciutissimi pel loro
+attaccamento al partito imperiale. Soltanto
+fu ad alcuni permesso di riscattarsi col
+danaro; e perchè i mercanti avevano deposti
+i proprj effetti nelle loro case supponendo
+di porli in luogo sicuro, questi
+mercanti pagarono spesso enormi somme
+per sottrarle ai soldati. La marchesa di
+<span class="pagenum"><a id="Page_317"></a>[317]</span>
+Mantova riscattò il suo palazzo per cinquanta
+mila ducati, e si dice che suo
+figlio ne toccasse per la parte sua dieci
+mila. Il cardinale di Siena, dopo avere
+pagata la propria taglia agli Spagnuoli,
+fu fatto prigioniero da' Tedeschi, spogliato
+d'ogni avere, battuto e forzato di
+riscattare nuovamente la sua sola persona
+con cinque mila ducati. La stessa sventura
+toccò ai cardinali della Minerva e
+di Ponzetta. Nè i prelati tedeschi o spagnuoli
+furono da' loro compatriotti risparmiati
+più che gl'Italiani. Udivansi eccheggiare
+in tutte le case le grida ed i
+pianti degl'infelici esposti alla tortura;
+le piazze avanti a tutte le chiese erano
+sparse d'arredi d'altari, di reliquie e di
+tutte le cose sacre, che i soldati buttavano
+in terra dopo averne strappato l'oro
+e l'argento. I luterani tedeschi, aggiugnendo
+alla cupidigia il fanatismo religioso,
+si sforzavano di mostrare il loro
+disprezzo per le pompe della chiesa romana,
+e di profanare tuttociò che rispettavano
+que' popoli ch'essi dicevano idolatri.
+Per altro passati i primi giorni di furore,
+ne' quali essi avrebbero voluto uccidere
+tutti coloro che avevano impugnate le
+armi, i Tedeschi più non isguainarono
+la spada; anzi si addolcirono in modo,
+<span class="pagenum"><a id="Page_318"></a>[318]</span>
+che i loro prigionieri si poterono riscattare
+a bassissimo prezzo. Allora ad altro
+più non pensarono che a bevere, ad ammassare
+danaro ed a distruggere i quadri e
+le statue che loro sembravano monumenti
+d'idolatria. Ma infinitamente più avidi
+e più crudeli erano gli Spagnuoli; la
+loro sete dell'oro mai non iscemava, e
+perchè il loro cuore era affatto chiuso
+alla pietà, andavano moltiplicando i tormenti
+per costringere i loro prigionieri
+ad iscuoprire tuttociò che tenevano nascosto.
+Gl'Italiani e specialmente quelli
+dell'Abruzzo imitavano i vizj delle due
+nazioni cui si erano associati, e senza
+pareggiarli nel valore, cercavano se non
+altro di essere egualmente crudeli ed
+empj<a class="tag" id="tag301" href="#note301">[301]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il cardinale Pompeo Colonna entrò in
+Roma due giorni dopo presa la città, per
+godere dell'umiliazione di Clemente VII.
+<span class="pagenum"><a id="Page_319"></a>[319]</span>
+Fu seguito da una folla di contadini dei
+suoi feudi, che poco prima erano stati
+barbaramente saccheggiati per ordine del
+papa, e che si vendicarono saccheggiando
+tutte quelle case di Roma, ove restavano
+ancora i meno preziosi effetti che non avevano
+tentata l'avidità de' soldati. Per altro
+Pompeo fu compreso da profondo
+dolore, quando vide la miseria in cui
+aveva contribuito a precipitare la sua
+patria; aprì la sua casa a tutti coloro
+che vi si vollero rifugiare, riscattò col
+suo danaro i cardinali prigionieri senza
+distinzione di partito amico o nemico,
+e salvò la vita a tanti miserabili, che,
+avendo ogni cosa perduta, sarebbero senza
+di lui periti di fame<a class="tag" id="tag302" href="#note302">[302]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Lo stesso giorno in cui l'armata imperiale
+era entrata in Roma, il conte
+Guido Rangone era giunto fino a Ponte
+Salario co' suoi cavaleggieri ed ottocento
+archibugieri. Se la città avesse resistito
+soltanto ventiquattr'ore, sarebbe arrivato
+a tempo per difenderla e per salvarla.
+Quando seppe l'accaduto si ritirò fino
+ad Otricoli per riunirvisi al restante della
+sua truppa. Il duca d'Urbino ed il marchese
+<span class="pagenum"><a id="Page_320"></a>[320]</span>
+di Saluzzo camminavano assai più
+lentamente: erano partiti soltanto il 3
+di maggio da Firenze, ed il marchese
+non arrivò ad Orvieto che il giorno 11,
+di dove fece un tentativo per cavare di
+notte il papa da castel sant'Angelo; ma
+non riuscì, perchè Federigo da Bozzolo,
+che conduceva il distaccamento, si ferì
+cadendo di cavallo. Il duca d'Urbino giunse
+ad Orvieto cinque giorni più tardi,
+perchè, in passando, volle fare una rivoluzione
+in Perugia, di dove scacciò
+Gentile Baglioni, partigiano de' Medici,
+per darne il governo ai figliuoli di quel
+Gian Paolo Baglioni che Leon X aveva
+fatto morire<a class="tag" id="tag303" href="#note303">[303]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Pretese il duca d'Urbino di non poter
+tentar nulla, perchè, avendo allora
+passata in revista la sua armata, non
+trovò che diciassette mila combattenti invece
+di trenta mila che doveva averne.
+Pure sotto qualunque altro capo quest'armata
+sarebbe bastata per iscacciare
+gl'imperiali da Roma, perciocchè i soldati
+spagnuoli e tedeschi, perduti nelle
+dissolutezze d'ogni maniera, più non ubbidivano
+alla voce de' loro capitani, e non
+<span class="pagenum"><a id="Page_321"></a>[321]</span>
+avevano verun rispetto per Filiberto di
+Chalons, principe d'Orange, ch'essi avevano
+eletto loro capo invece del contestabile
+di Borbone. Non si volevano a nessun
+patto staccare dal saccheggio per soddisfare
+a verun ufficio militare, e quando un
+falso allarme faceva chiamare al campo i
+soldati, niuno veniva a porsi sotto le bandiere<a class="tag" id="tag304" href="#note304">[304]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma il duca d'Urbino, costante nel suo
+sistema di non esporre la sua armata ad
+una battaglia, non aveva nemmeno avuto
+mai il pensiero di attaccare gl'imperiali;
+ed apertamente diceva che non penserebbe
+a farlo, se non che quando potrebbe aggiugnere
+alla sua armata sedici mila
+Svizzeri, levati con licenza de' cantoni; e
+che ne abbisognerebbero anzi ventiquattro
+mila, se in quest'intervallo di tempo
+l'armata imperiale riceveva i soccorsi
+che poteva facilmente tirare dal regno
+di Napoli<a class="tag" id="tag305" href="#note305">[305]</a>. Egli pareva non sentire
+compassione degli sgraziati Romani, e nel
+<span class="pagenum"><a id="Page_322"></a>[322]</span>
+consiglio di guerra adunato ad Orvieto,
+trattò soltanto intorno al modo di cavare
+Clemente VII da castel sant'Angelo, ov'era
+assediato. Quest'impresa, sotto la protezione
+di così numerosa armata, non sembrava
+altrimenti difficile; i Francesi ardentemente
+la desideravano per l'onore del loro re,
+ed il consiglio dei Pregadi di Venezia aveva
+dati pressanti ordini al suo generale di
+soccorrere il suo alleato. Soltanto il duca
+d'Urbino, il di cui odio e rancore contro
+la casa de' Medici andavano avidamente
+in traccia di pretesti nel suo timido sistema
+di tattica, faceva ogni momento
+nascere nuovi ostacoli. Il papa lo faceva
+invitare a venire ad accamparsi alla croce
+di Monte Mario, fortissima posizione in
+faccia a castel sant'Angelo, di dove
+avrebbe a tutte l'ore potuto facilmente
+intendersi cogli assediati per mezzo di
+segni, ma egli non volle mai passare al
+di là di Tre-Capanne. Tuttavolta il suo
+avvicinamento fece sì che Clemente VII
+ricusasse di capitolare a condizioni quasi
+già acconsentite. Allora il duca d'Urbino,
+dopo avere date agli assediati vane
+speranze, appunto come aveva praticato
+nel precedente anno col duca di Milano,
+s'allontanò da Roma il 1.º di giugno,
+<span class="pagenum"><a id="Page_323"></a>[323]</span>
+ed andò ad accamparsi a Monterosi<a class="tag" id="tag306" href="#note306">[306]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il vicerè di Napoli erasi affrettato di
+portarsi a Roma dietro gl'inviti dello
+stesso papa, che lusingavasi di avere
+da lui migliori condizioni; ma questi, accorgendosi
+che l'armata lo vedeva assai
+di mal occhio, ripartì alla volta di Napoli.
+Cammin facendo incontrò il marchese
+del Guasto, Ugo di Moncade ed
+Alarcone, che lo persuasero a tornare a
+dietro, onde conservare qualche autorità
+sopra un'armata che omai quasi sottraevasi
+all'imperatore. Tornò infatti; ma
+non gli si lasciò prendere veruna parte
+negli affari della guerra o della pace<a class="tag" id="tag307" href="#note307">[307]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La capitolazione del papa venne sottoscritta
+il 6 di giugno, press'a poco
+alle medesime condizioni rifiutate sei
+giorni prima. Egli si obbligava di pagare
+all'armata quattrocento mila ducati; cento
+mila immediatamente, cinquanta mila
+entro venti giorni, e gli altri dugento
+<span class="pagenum"><a id="Page_324"></a>[324]</span>
+cinquanta mila nel termine di due mesi.
+Fino all'intero pagamento de' primi cento
+cinquanta mila ducati, doveva restare
+prigioniero in castel sant'Angelo, unitamente
+ai tredici cardinali che lo avevano
+seguito. In appresso potrebbe recarsi a
+Napoli o a Gaeta, per aspettare colà gli
+ordini dell'imperatore. Si obbligava di
+consegnare alle truppe imperiali le città
+di Parma, Piacenza e Modena, ed a ricevere
+guarnigione ne' castelli di sant'Angelo,
+di Ostia, di Cività Castellana, e
+di Cività Vecchia. Prometteva di assolvere
+i Colonna da tutte le censure ecclesiastiche,
+e di dare ostaggi per l'osservanza
+di tutte queste condizioni. Dopo
+aver firmato questo trattato, quello stesso
+capitano Alarcone, che aveva custodito
+Francesco I in tempo della sua prigionia,
+entrò in castel sant'Angelo con tre compagnie
+spagnuole e tre tedesche, per
+prendere il papa sotto la sua guardia<a class="tag" id="tag308" href="#note308">[308]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La capitolazione fu religiosamente eseguita
+in tuttociò che spettava al papa;
+<span class="pagenum"><a id="Page_325"></a>[325]</span>
+ma il governo della Chiesa pareva disciolto
+dalla prigionia del suo capo, e le più lontane
+piazze ricusarono di ubbidirgli. Cività
+Castellana era custodita dalle truppe
+della Lega, Cività Vecchia da Andrea
+Doria che la riteneva come pegno di
+14,000 scudi di soldo a lui dovuti, Parma
+e Piacenza, detestando il governo spagnuolo,
+non vollero aprire le loro porte
+al commissario imperiale che si presentò
+per prenderne possesso. Modena, difesa
+dal conte Luigi Rangoni, fratello di Guido,
+con soli cinquecento fanti, fu attaccata
+in principio di giugno dal duca di
+Ferrara con dugento lance, sei mila fanti
+e molta artiglieria, e fu forzata a capitolare
+il 5 di giugno<a class="tag" id="tag309" href="#note309">[309]</a>. Gli stessi alleati
+del papa vollero approfittare della sua
+disgrazia; i Veneziani occuparono Ravenna
+e Cervia perdute in tempo della
+lega di Cambray, e Sigismondo Malatesta
+s'impadronì della città e della fortezza
+di Rimini, antico principato della
+sua famiglia<a class="tag" id="tag310" href="#note310">[310]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_326"></a>[326]</span>
+</p>
+
+<p>
+Clemente VII non considerava la sua
+sovranità nello stato della Chiesa che
+come vitalizia, mentre che la grandezza
+ereditaria della casa de' Medici era attaccata
+all'ubbidienza de' Fiorentini. Sebbene
+non avesse nè figliuoli, nè parenti prossimi,
+era però tutto intento a perpetuare il
+potere della sua famiglia, e disposto a sagrificare
+all'orgoglio del suo nome assai più
+che Leon X, suo cugino. Ma quantunque
+volesse conservare Firenze, poca cura
+prendevasi di risparmiarla; perciocchè
+quanto preferiva il bene de' suoi eredi
+a quello della sua patria, altrettanto preferiva
+sè stesso agli eredi; onde, nelle
+guerre in cui strascinava la repubblica
+senza che questa vi avesse verun diretto
+interesse, tutte le volte che rendevasi
+necessario un prestito, o che una spesa
+straordinaria richiedeva una contribuzione
+di guerra, ne faceva sempre cadere
+il peso sui Fiorentini, i quali, avendo
+assolutamente cessato di avere un'importanza
+politica, di essere contati tra
+le potenze d'Europa, e di avere un
+diretto interesse negli avvenimenti, vedevansi
+non pertanto ruinati dall'ambizione
+della casa de' Medici. La conquista
+e la difesa del ducato d'Urbino aveva
+loro costato cinquecento mila fiorini;
+<span class="pagenum"><a id="Page_327"></a>[327]</span>
+indi al primo pericolo erano stati costretti
+di restituire al duca la fortezza di san
+Leo, e la contea di Montefeltro, che
+loro erano state date in compenso delle
+fatte sovvenzioni<a class="tag" id="tag311" href="#note311">[311]</a>. Avevano inoltre
+spesi cinquecento mila fiorini nella
+guerra intrapresa da Leon X contro la
+Francia, ne avevano pagati trecento mila
+ai capitani imperiali ed al vicerè durante
+l'amministrazione del cardinale Giulio dei
+Medici, e dopo che questo stesso Giulio
+era diventato papa, avevano dati altri sei
+cento mila fiorini per la guerra ch'egli
+faceva contro l'imperatore<a class="tag" id="tag312" href="#note312">[312]</a>. Da troppi
+mali erano simultaneamente oppressi; avevano
+perduta la libertà, e continuavano
+a portare un peso d'imposte che doveva
+schiacciare qualunque popolo che non
+fosse libero. Perciò i Fiorentini avevano
+quasi tutti lo stesso desiderio di cogliere
+il momento in cui verrebbe loro fatto
+di scuotere il giogo de' Medici.
+</p>
+
+<p>
+La presa di Roma e la prigionia del
+papa in castel sant'Angelo distruggevano
+la potenza di questa casa. I tre cardinali
+che Clemente VII teneva in Firenze
+<span class="pagenum"><a id="Page_328"></a>[328]</span>
+come amministratori della repubblica e
+tutori dei due bastardi, Ippolito ed Alessandro,
+non potevano dubitarne. Avevano
+essi ricevuta la notizia della catastrofe
+l'undici di maggio; cercarono di tenerla
+celata, spargendo contrarie voci; ma già
+da molto tempo il popolo erasi avvezzato
+a non dar loro credenza<a class="tag" id="tag313" href="#note313">[313]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Tutti i più riputati uomini della città,
+tutti coloro che discendevano da illustri
+antiche famiglie si recarono presso Silvio
+Passerini, cardinale di Cortona, nel palazzo
+de' Medici, non più in abito militare,
+come nella precedente insurrezione,
+ma col lucco e col capuccio, abito civile
+proprio de' Fiorentini che accresceva
+loro gravità, e gli domandarono
+di restituire pacificamente alla patria una
+libertà, alla quale egli più non poteva porre
+impedimento<a class="tag" id="tag314" href="#note314">[314]</a>. Vedevasi alla loro testa
+Niccolò Capponi il più zelante degli amici
+della libertà, che di già risguardavasi
+come il ristauratore del nuovo governo,
+e con lui Filippo Strozzi suo cognato,
+che aveva sposata Clarice de' Medici,
+sorella di Lorenzo II, e figliuola di Pietro.
+<span class="pagenum"><a id="Page_329"></a>[329]</span>
+Filippo Strozzi era stato da Clemente VII
+dato per ostaggio ad Ugo di Moncade
+in occasione della sua prima prigionia e
+del primo suo trattato coi Colonna; ma
+in appresso Clemente non aveva voluto
+nè dare esecuzione alle condizioni del
+trattato, nè prendersi cura del riscatto
+degli ostaggi. Vedendo il Moncade quanto
+lo Strozzi fosse sdegnato per quest'abbandono,
+lo pose spontaneamente in libertà,
+onde nuocere col di lui mezzo al potere
+pontificio in Firenze<a class="tag" id="tag315" href="#note315">[315]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Clarice de' Medici, moglie di Filippo,
+non era meno irritata dello sposo. Lagnavansi
+ambidue di Clemente, perchè avendo
+egli promesso il cappello di cardinale
+al loro figlio Pietro, ed avendolo con tale
+lusinga persuaso a vestire l'abito ecclesiastico,
+aveva ricusato poi costantemente
+di dare effetto alla sua promessa. Clarice,
+che pel sesso e per la sua parentela coi
+Medici non era esposta al risentimento
+di quel partito, non si guardava dal ricordare
+a tutti coloro che lungamente
+erano stati attaccati alla sua famiglia,
+che al presente non sagrificavano altrimenti
+pei veri Medici la libertà della loro patria,
+ma per uno de' loro sudditi di provincia,
+<span class="pagenum"><a id="Page_330"></a>[330]</span>
+il cardinale di Cortona, e per
+due bastardi Ippolito ed Alessandro<a class="tag" id="tag316" href="#note316">[316]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il cardinale di Cortona, Silvio Passerini,
+era di carattere debole ed irrisoluto;
+altronde temeva di perdere in una rivoluzione
+il suo tesoro personale, e difficilmente
+ascoltava altri consigli che quelli
+dell'avarizia. Il cardinale Niccolò Ridolfi,
+sebbene riconoscente verso la famiglia
+de' Medici, cui andava debitore della
+porpora, era non pertanto affezionato
+alla libertà, come lo era tutta la sua
+famiglia. Onofrio di Montedoglio, comandante
+la guarnigione di Firenze, che
+aveva circa tre mila uomini sotto i suoi
+ordini, era il solo che si mostrasse zelante
+per la difesa dell'autorità de' Medici.
+Bastava, diceva egli, di spargere
+un poco di danaro tra i soldati, e col
+mezzo loro sarebbesi sicuramente mantenuta
+la città ubbidiente; ma il tesoriere
+del comune si era nascosto perchè non
+si potesse forzarlo a fare una spesa pregiudicevole
+alla salute della patria; il
+cardinale Passerini non volle mettere mano
+al suo particolare peculio, ed il coraggio di
+<span class="pagenum"><a id="Page_331"></a>[331]</span>
+coloro che volevano difendersi mancando
+col danaro con cui desso coraggio doveva
+essere pagato, in breve altro partito non
+rimase a' Medici che quello di cedere<a class="tag" id="tag317" href="#note317">[317]</a>.
+Perciò il 16 di maggio si fece una convenzione
+tra i principali cittadini del partito
+repubblicano ed il cardinale di Cortona,
+quale rappresentante de' Medici. Prometteva
+questi d'uscire di Firenze coi
+due giovinetti Ippolito ed Alessandro, nel
+mentre che i Fiorentini in contraccambio
+guarentivano a' Medici il godimento di
+tutti i loro beni, ed inoltre l'esenzione
+per dieci anni da ogni contribuzione
+straordinaria. In pari tempo si convenne
+che si richiamerebbe in vigore la costituzione,
+colla quale era stata regolata la
+repubblica fino al 1512<a class="tag" id="tag318" href="#note318">[318]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Infatti il 17 di maggio i giovani Medici,
+accompagnati dal cardinale di Cortona,
+da Filippo Strozzi e da molti loro
+amici, partirono da Firenze senza strepito
+e senza violenza, e si trattennero la
+prima notte a Poggio a Cajano, magnifica
+<span class="pagenum"><a id="Page_332"></a>[332]</span>
+villa fabbricata da Cosimo de' Medici.
+Nel susseguente giorno andarono a Pisa,
+la di cui fortezza avevano promesso di
+consegnare alla signoria con quella di
+Livorno. Veramente in allora sentirono
+qualche dispiacere di un accomodamento,
+che i loro amici tacciavano di debolezza,
+e per non essere forzati ad eseguire la
+convenzione, si sottrassero a quelli che
+gli accompagnavano, e ritiraronsi a Lucca<a class="tag" id="tag319" href="#note319">[319]</a>.
+Ad ogni modo i comandanti delle
+fortezze non tardarono a consegnarle ai
+commissarj della repubblica<a class="tag" id="tag320" href="#note320">[320]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Questa repubblica risorgeva dopo un
+lungo letargo. La balìa, creata da' Medici
+<span class="pagenum"><a id="Page_333"></a>[333]</span>
+nel 1512, e che sotto la loro direzione
+aveva fin allora governato lo stato, adunò
+il consiglio de' cento, e gli propose di
+ordinare il ristabilimento della costituzione
+popolare, qual era nel 1512; cosicchè
+la rivoluzione si fece ne' modi
+voluti dalle leggi, e venne sanzionata
+dalla legittima autorità; dopo ciò la balìa
+abdicò spontaneamente l'autorità che
+le era stata affidata<a class="tag" id="tag321" href="#note321">[321]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La signoria che allora sedeva, il consiglio
+de' cento, e tutti i magistrati erano
+stati nominati da' Medici, e generalmente
+si conservavano affezionati a quella famiglia.
+Ma l'intera città, desiderosa di
+rientrare nel godimento della sua libertà,
+affrettava co' suoi voti il giorno in cui
+sarebbe governata da cittadini da lei scelti.
+I più ardenti, tra i quali distinguevasi come
+loro capo Anton Francesco degli Albizzi,
+avrebbero voluto che con aperta forza
+si cacciassero fuori di palazzo Antonio
+Nori, uomo affezionatissimo a' Medici,
+e tutta la signoria. Non sarebbero queste,
+dicevano costoro, che giuste rappresaglie
+<span class="pagenum"><a id="Page_334"></a>[334]</span>
+delle violenze usate contro il perpetuo
+gonfaloniere Pietro Soderini; ma altri più
+saggi cittadini persuasero il popolo ad
+aspettare, ed in pari tempo fecero sentire
+al consiglio de' cento la necessità di
+affrettare il giorno in cui il gran consiglio
+sarebbe legittimamente adunato.
+La sala delle adunanze di questo consiglio
+era stata da' Medici destinata ad
+uso di caserma pei soldati, e bisognava
+distruggere le interne muraglie che vi
+si erano alzate. Tutta la nobile gioventù
+fiorentina (che tale nome erasi di già
+sostituito a quello più glorioso di cittadini)
+diede mano al lavoro. Ognuno
+aspirava all'onore di contribuire ad atterrare
+questo monumento della schiavitù
+della patria. La sala del supremo
+consiglio fu ripristinata e ripulita; indi
+da' preti aspersa di acqua santa, e consacrata
+con una messa solenne; sicchè
+il 21 di maggio vi si potè finalmente ragunare
+il consiglio generale, nel quale
+si contarono due mila dugento settanta
+cittadini fiorentini<a class="tag" id="tag322" href="#note322">[322]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_335"></a>[335]</span>
+</p>
+
+<p>
+In tale consiglio i liberi suffragj del
+popolo elessero gonfaloniere di giustizia
+Niccolò Capponi, il quale doveva restare
+in carica tredici mesi, e dopo questo
+termine poteva essere riconfermato. Fu
+eletta una nuova signoria per restare tre
+mesi in funzione, perchè si volle che col
+primo giugno subentrasse in luogo delle
+creature de' Medici, invece di aspettare
+fino al primo di luglio. Lo stesso gran
+consiglio elesse ancora i decemviri della
+libertà e gli otto signori della guardia;
+creò di nuovo il consiglio degli ottanta,
+destinato a mantenere l'equilibrio tra il
+governo ed il popolo. Tutti questi magistrati,
+veri rappresentanti de' loro concittadini,
+vennero installati nelle loro funzioni,
+ed il 2 di giugno una solenne
+processione di tutti i membri del governo
+e di tutto il clero, seguita dalla folla
+de' cittadini, andò in tutte le principali
+chiese a ringraziare Iddio della ricuperata
+libertà<a class="tag" id="tag323" href="#note323">[323]</a>.
+</p>
+</div>
+
+<div class="chapter">
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_337"></a>[337]</span>
+</p>
+
+<h2>
+CAPITOLO CXIX.
+</h2>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+<i>Il Lautrec conduce un'armata francese
+sotto Napoli, e lo blocca; vittoria ottenuta
+dalla sua flotta su quella degli
+Spagnuoli; malattia nel suo campo,
+sua morte, e capitolazione della sua
+armata. Andrea Doria passa al partito
+imperiale, e cambia il governo di
+Genova.</i>
+</p>
+
+<p class="center">
+1527 = 1528.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Nel quattordicesimo secolo, mentre
+i papi tenevano la loro corte in Avignone,
+dessi erano i soli tra i potentati che non
+temessero d'avvilupparsi in perpetue guerre.
+Qualunque si fossero le disgrazie
+delle loro armate, essi non soffrivano
+nulla dalla desolazione de' loro popoli,
+dal saccheggio delle loro città, o anche
+della loro capitale; stando in Avignone,
+non si accorgevano de' patimenti intollerabili
+dell'Italia; le grida del popolo
+non giugnevano fino a loro per isforzarli
+a fare la pace; e sempre erano circondati
+da cortigiani, da ministri, da interessati
+adulatori, i quali, non potendo
+migliorare la propria fortuna che colla
+<span class="pagenum"><a id="Page_338"></a>[338]</span>
+guerra, sforzavansi di far loro credere, che
+l'onore, la religione, gl'interessi della
+fede e quelli della Chiesa richiedevano
+la continuazione delle ostilità. Ciò che
+nel quattordicesimo secolo era una particolare
+condizione della Chiesa Romana,
+in principio del sedicesimo era quella di
+tutti i monarchi della Cristianità, ad eccezione
+del solo papa. Dopo che gli stati
+eransi molto aggranditi, la guerra non
+oltrepassava mai i loro confini, e non
+metteva mai in pericolo l'esistenza de' re.
+</p>
+
+<p>
+Carlo V, in età di ventisette anni, aveva
+di già fatto prigionieri il re di Francia,
+quello di Navarra, ed il papa; pure fin
+allora mai non si era posto alla testa di
+veruna delle sue armate; egli non conosceva
+il terribile spettacolo di un campo
+di battaglia, nè la miseria o la desolazione
+di una città presa d'assalto, nè i
+prolungati tormenti de' borghesi presso i
+quali acquartierava senza pagarla un'armata.
+I suoi cortigiani si davano ogni
+cura per celare all'<i>invincibile Augusto</i>
+le particolarità che avrebbero potuto
+affliggerlo; lo andavano intrattenendo
+intorno agl'interessi della sua gloria:
+Carlo V teneva dietro a' progetti della
+sua ambizione; e quando la prodigalità
+della sua corte, o l'assurdo sistema delle
+<span class="pagenum"><a id="Page_339"></a>[339]</span>
+sue finanze facevano mancare il danaro
+necessario ai generali per terminare un'intrapresa,
+tutti facevansi un dovere di
+dissimulare le calamità d'una lontana
+provincia, o le rappresentavano quale necessaria
+conseguenza d'una magnanima
+politica. In appresso Carlo V condusse
+egli stesso le sue armate; allora sentì
+meglio la necessità della pace, e la sua
+ambizione dovette spesso piegare in faccia
+alle circostanze. Ma i di lui successori,
+Filippo II, Filippo III, Filippo IV, che
+mai non uscivano dalle solitudini dell'escuriale,
+ed erano inaccessibili agli occhi di
+tutti, sordi a tutte le lagnanze, a tutti i gemiti,
+mai non rinunciarono ai loro ambiziosi
+progetti nè per timore, nè per
+compassione. Perchè mai non videro la
+guerra, la fecero continuamente; mai
+non conobbero le calamità che cagionarono
+pel corso di un secolo, oppure non
+vollero aver pietà mai delle altrui miserie.
+Furono visti protrarre d'uno in altro
+anno il sacco delle città, i guasti delle
+campagne, pel possedimento d'una miserabile
+provincia, per una sterile prerogativa,
+per una contesa d'etichetta, o
+talvolta ancora per infingardaggine, perchè
+non sapevano prendere una risoluzione.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_340"></a>[340]</span>
+Enrico VIII, re d'Inghilterra, che nella
+stessa epoca aveva in Europa acquistata
+una così grande preponderanza, era ancora
+più che i monarchi di casa d'Austria
+lontano da' pericoli della guerra; il di
+lui popolo non ne conosceva il peso
+che per l'accrescimento delle sue spese;
+e la vanità d'Enrico VIII veniva lusingata
+dall'importanza militare che si
+era acquistata. Figuravasi, secondo il
+comune errore de' re, che, sebbene non
+si mostrasse mai alle armate, poteva non
+pertanto raccogliere gloria dalle battaglie
+vinte in suo nome, sebbene non vi
+avesse dato veruna prova nè di talento,
+nè di valore.
+</p>
+
+<p>
+Fino alla battaglia di Pavia, Francesco
+I era stato egualmente sordo alle
+lagnanze de' popoli, ed insensibile alle
+loro calamità. Gloriavasi d'avere liberati
+i re di Francia dalla tutela de' paggi
+(<i>hors de pages</i>), ossia di essersi condotto
+a seconda delle sue fantasie senza
+ascoltare le rimostranze, o senza consultare
+gl'interessi de' suoi sudditi. Egli
+non era insensibile, e la vista de' patimenti
+da lui cagionati avrebbero potuto
+commoverlo, se l'estrema sua leggerezza
+e la sua estrema inclinazione per i piaceri
+non avessero sempre distratta la sua
+<span class="pagenum"><a id="Page_341"></a>[341]</span>
+attenzione da' suoi doveri. Mentre le sue
+armate si disperdevano per non essere
+pagate; che le sue città mal provvedute e
+peggio difese venivano prese d'assalto; che
+le requisizioni de' suoi generali facevano
+che in Italia si avesse in orrore il nome
+della Francia; egli prodigalizzava alle sue
+amanti il danaro dello stato, dissipava
+in feste inutili i tesori che sarebbero
+bastati per difendere l'indipendenza e la
+gloria nazionale. Finalmente la cattività
+aveva tutt'ad un tratto manifestato a
+Francesco I, e l'esistenza della sventura, e
+i pericoli del suo regno, ed il bisogno
+che i suoi popoli avevano della pace.
+Dopo quest'epoca aveva perduta l'antica
+sua confidenza nella propria fortuna, il suo
+allegro carattere aveva sentito gli effetti
+della calamità; ed egli, obbligato a continuare
+la guerra, lo aveva fatto senza
+ardore, e sempre desiderando, sempre
+cercando una pace che gli restituisse i
+suoi figliuoli, e facesse cessare quello
+stato d'inquietudine e di timore in cui
+si trovava.
+</p>
+
+<p>
+Ma una dura esperienza può cambiare
+un carattere debole ed incostante,
+senza per altro riformarlo. Francesco I
+nella sua prosperità intraprendeva la guerra
+con leggerezza, ed in appresso la trascurava
+<span class="pagenum"><a id="Page_342"></a>[342]</span>
+per instabilità di carattere: dopo
+avere provata la disgrazia, ascoltò i consiglj
+di una timidità fin allora a lui sconosciuta;
+prima di tutto più non volle
+esporsi; e desiderando la pace, non seppe
+vedere che uno de' mezzi di ottenerla
+era quello di spingere vigorosamente la
+guerra nel momento favorevole. Egli mai
+non seppe risolversi a dare agl'Italiani
+quegli ajuti che gli avrebbero fatto infallibilmente
+trionfare; lasciò che fossero
+oppressi, prima di muoversi di buona
+fede, e le loro perdite, cagionate dalle
+sue lentezze, gli costarono assai più sangue
+e danaro che non abbisognavano due
+anni prima per ottenere le più luminose
+vittorie. Le afflizioni, abbattendo il suo
+coraggio, non distrussero il suo gusto
+per i piaceri, l'abitudine del dissipamento
+era inveterato in lui; la distrazione sembravagli
+tanto più necessaria, quanto
+maggiori erano le sue inquietudini; ed
+una continuata applicazione era per lui
+diventato un insopportabile peso. I suoi
+amori, la sua galanteria non lo occupavano
+meno che avanti la prigionia,
+e la loro influenza non gli fu dopo quest'epoca
+meno funesta<a class="tag" id="tag324" href="#note324">[324]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_343"></a>[343]</span>
+</p>
+
+<p>
+Giammai le calamità della guerra non
+avrebbero dovuto far desiderare più vivamente
+la pace ai sovrani, che dopo
+la presa di Roma. Gli è il vero che l'imperatore
+aveva fatta un'insperata conquista,
+ma l'aveva ottenuta con un'armata
+che da molto tempo egli non era più
+in istato di pagare, e che in certo modo
+non era più dipendente da' suoi ordini. I
+suoi soldati ben potevano ruinare affatto i
+suoi nemici; ma essi più non conoscevano
+i di lui ordini, nè ubbidivano ai di
+lui generali, nè gli davano veruna guarenzia
+per l'avvenire. Così Carlo V dopo
+il sacco di Roma si trovava tanto lontano
+dal compimento de' suoi progetti, quanto
+lo era prima della guerra. Dal canto
+loro gli alleati avevano sperimentato
+quanto poco dovessero fidarsi gli uni
+degli altri; avevano veduto che ognuno
+di loro cercava di rigettare sui suoi alleati
+il peso della guerra, e di sottrarsi
+all'adempimento delle più positive obbligazioni;
+avevano veduto che il loro
+<span class="pagenum"><a id="Page_344"></a>[344]</span>
+generale, il duca d'Urbino, giugneva
+sempre a tempo per essere testimonio
+delle calamità delle loro province, giammai
+per prevenirle; e ben potevano essere
+persuasi che il generale esaurimento, che
+la vicendevole diffidenza, e che lo scoraggiamento
+delle truppe, andrebbero
+ogni anno crescendo senza ch'essi potessero
+apporvi rimedio.
+</p>
+
+<p>
+La notizia della presa e del sacco di
+Roma comprese d'orrore e di spavento
+tutta l'Europa. Lo stesso Carlo V non
+volle agli occhi de' suoi sudditi rendersi
+risponsabile delle atrocità commesse in
+suo nome. Fece sospendere le feste che
+erano state ordinate in Ispagna per la
+nascita di suo figlio Filippo; ordinò preghiere
+per la libertà del papa, come se
+non fosse in sua mano l'accordarla; e
+scrisse il 2 di agosto al re d'Inghilterra
+ed a tutti gli altri sovrani, per giustificarsi
+di una violenza, che protestava essere
+stata commessa contro il suo volere<a class="tag" id="tag325" href="#note325">[325]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma d'altra parte i re di Francia e
+d'Inghilterra, partecipando ai sentimenti
+de' loro sudditi e di tutta l'Europa, sembravano
+disposti a vendicare il papa ed
+<span class="pagenum"><a id="Page_345"></a>[345]</span>
+a rendergli colla forza delle armi una
+libertà ch'egli non aveva perduta che
+per essere stato da loro abbandonato. Il
+cardinale Wolsey partì da Londra il 3 di
+luglio per venire ad abboccarsi in Amiens
+con Francesco I. Cammino facendo, ricevette
+le proposizioni che Carlo V avea
+fatte per la pace generale dopo la notizia
+degli affari d'Italia, e sebbene le
+sue proposizioni si avvicinassero alle domande
+di Francesco I, i due re non vollero
+accettarle. Il 18 di agosto sottoscrissero
+un trattato d'alleanza, il di cui scopo
+era di far rimettere in libertà il papa ed
+i due figli del re di Francia, fissando
+il prezzo del riscatto degli ultimi due a
+due milioni di scudi d'oro, lasciando la
+Borgogna a Francesco I, ed il ducato di
+Milano alla casa Sforza. Domandò Enrico
+VIII che il comando dell'armata
+francese che scenderebbe in Italia si confidasse
+al signore di Lautrec, e promise
+di pagare trentadue mila ducati al mese
+per le spese della guerra<a class="tag" id="tag326" href="#note326">[326]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_346"></a>[346]</span>
+</p>
+
+<p>
+Nello stesso tempo il cardinale Cibo invitava
+i cardinali suoi confratelli, che non
+si trovavano in potere degli Spagnuoli, a
+riunirsi a Bologna o a Parma, sebbene
+il re di Francia preferisse Avignone, per
+occuparsi della liberazione del capo della
+Chiesa, e per impedire che gli atti che
+gli si potessero strappare colla violenza
+in tempo della sua prigionia, non riuscissero
+pregiudicievoli alla Cristianità. Dopo
+qualche dubitazione il collegio de' cardinali
+si adunò a Parma, e di là cominciò a
+trattare in nome della Chiesa romana
+cogli alleati<a class="tag" id="tag327" href="#note327">[327]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La peste erasi aggiunta a tutti gli altri
+flagelli che avevano fin allora desolata
+l'Italia. L'universale miseria, il cattivo
+alimento de' poveri, i martirj dell'animo
+che si accoppiavano ai patimenti del
+corpo avevano preparato il popolo a contrarre
+la contagione. Dessa era scoppiata
+nella parte settentrionale dell'Italia, e si
+era in appresso sparsa di città in città per
+mezzo delle licenziose armate che trascuravano
+ogni pulizia, e ricusavano di assoggettarsi
+ad ogni regolamento sanitario.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_347"></a>[347]</span>
+I mali trattamenti che i Romani aveano
+sofferti dall'armata imperiale non gli avevano
+che troppo disposti a ricevere la comunicazione
+di questo flagello. Infatti non si fu
+appena la peste manifestata in Roma, che
+vi prese un carattere ancora più spaventoso
+che in tutte le altre parti d'Italia. Il marchese
+del Guasto e don Ugo di Moncade
+avevano condotte in questa città le truppe
+che stavano nel regno di Napoli; ma bentosto
+l'indisciplina de' loro soldati gli aveva
+costretti a fuggire per porre in salvo
+la propria vita. Così pure il principe
+d'Orange aveva abbandonata l'armata
+per recarsi a Siena, sotto pretesto di calmare
+i movimenti sediziosi di quella città.
+Finalmente il vicerè di Napoli, Carlo di
+Lannoy, che si era pure allontanato, morì
+in Aversa in sul declinare di settembre,
+mentre tornava a Napoli<a class="tag" id="tag328" href="#note328">[328]</a>.
+</p>
+
+<p>
+I soldati, rimasti senza capi, si fecero
+più formidabili ai loro ospiti. Roma
+non era già stata esposta al sacco per
+pochi giorni, ma per più mesi; e le
+stesse estorsioni, i medesimi orrori che
+<span class="pagenum"><a id="Page_348"></a>[348]</span>
+avevano accompagnato il primo ingresso
+degl'imperiali, si andavano rinnovando
+ogni giorno. Il timore della peste
+persuase all'ultimo le truppe spagnuole
+ed italiane a spargersi per le campagne
+romane, mentre che i Tedeschi
+credevano di preservarsene vivendo in
+una continua dissolutezza. Allora gl'imperiali
+saccheggiarono Terni e Narni e
+sforzarono Spoleti a riscattarsi con una
+contribuzione, mentre che il duca d'Urbino,
+il quale colla sua armata avrebbe
+dovuto coprire questa provincia, andava
+sempre rinculando in faccia a qualunque
+corpo nemico che si avanzasse<a class="tag" id="tag329" href="#note329">[329]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il papa, chiuso in castel sant'Angelo
+con tredici cardinali, sotto la guardia di
+Alarcone, aveva di già veduta la peste
+penetrare in quella fortezza, e privarlo
+di alcuni suoi famigliari. Egli riponeva
+ogni sua speranza nella generosità di Carlo
+V, cui erasi raccomandato. Aveva
+schivato di essere tradotto a Gaeta, come
+volevano prima farlo i luogotenenti
+dell'imperatore; si sottrasse altresì di essere
+trasportato in Ispagna, siccome era
+<span class="pagenum"><a id="Page_349"></a>[349]</span>
+segreto desiderio di Carlo V. Ma intanto
+si rendeva ancora più terribile la presente
+sua condizione, di trovarsi prigioniero in
+una fortezza in cui si era introdotta la
+peste<a class="tag" id="tag330" href="#note330">[330]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Con estrema difficoltà riuscì a pagare
+pel suo riscatto i primi cento cinquanta
+mila ducati, parte de' quali gli fu prestata
+da alcuni mercanti genovesi a condizione
+di riaverli sulle decime del regno
+di Napoli, sulla vendita dei sali a Benevento,
+e su tutto ciò che il papa poteva
+ipotecare di più liquido: ma i Tedeschi
+domandavano guarenzie per le altre somme
+promesse dal pontefice, e questi stando in
+prigione, non le poteva in nessun modo trovare.
+Aveva dati per ostaggi il suo datario
+G. Matteo Ghiberti, i cardinali Trivulzio
+e Pisani, e due suoi parenti, Giacomo
+Salviati, e Lorenzo Ridolfi; uno
+padre, l'altro fratello de' cardinali dello
+stesso nome. Tre volte questi ostaggi furono
+condotti in Campo Fiore ad una
+forca loro apparecchiata dai forsennati
+Tedeschi; di già il carnefice gli aspettava;
+ma i medesimi soldati che minacciavano
+queste vittime, loro in appresso
+<span class="pagenum"><a id="Page_350"></a>[350]</span>
+accordavano un nuovo respiro, per non
+perdere il solo pegno di cui si credessero
+sicuri. Finalmente un giorno, dopo una
+lunga prigionia, questi ostaggi riuscirono
+in un lauto banchetto ad ubbriacare tutte
+le loro sentinelle, e fuggendo di notte a
+piedi e travestiti arrivarono fino al campo
+del duca d'Urbino<a class="tag" id="tag331" href="#note331">[331]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La fuga di questi ostaggi rendette i
+Tedeschi più trattabili. Il marchese del
+Guasto tornò a Roma per riordinare l'armata,
+e dando due scudi ad ogni soldato,
+cominciò a richiamarli sotto le loro bandiere:
+ma la peste e la diserzione ne avevano
+talmente scemato il numero in una sola
+stagione, che invece di quaranta mila,
+entrati in Roma col duca di Borbone,
+più non se ne trovavano che dieci mila<a class="tag" id="tag332" href="#note332">[332]</a>.
+D'altra parte don Francesco Angelio,
+generale dei Francescani, e Verrei de
+Milhaud, ciambellano di Carlo V, erano
+arrivati a Roma con piena autorità dell'imperatore
+per negoziare col papa. Avevano
+commissione di trattarlo oramai con
+<span class="pagenum"><a id="Page_351"></a>[351]</span>
+rispetto; ma di tenersi in guardia contro
+il suo risentimento e di non accordargli
+veruna confidenza<a class="tag" id="tag333" href="#note333">[333]</a>. Dopo lunghi contrasti,
+all'ultimo sottoscrissero con lui il
+31 di ottobre una nuova convenzione,
+che allargava alquanto più il tempo per
+pagare il suo riscatto. Clemente VII doveva
+essere posto in libertà dopo un
+secondo pagamento d'altri cento dodici
+mila ducati da farsi alle truppe imperiali.
+Nel corso dei tre susseguenti mesi doveva
+pagarne altri dugento trent'otto mila;
+dare in pegno molte fortezze, ed i suoi due
+nipoti, Ippolito ed Alessandro, come ostaggi;
+accordare i prodotti d'una crociata
+e d'una decima ecclesiastica in Ispagna
+all'imperatore, e finalmente obbligarsi a
+tenersi neutrale nella guerra che stava
+per iscoppiare, sia nel ducato di Milano,
+sia nel regno di Napoli<a class="tag" id="tag334" href="#note334">[334]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma assai prima che a così dure condizioni
+ricuperasse la sua libertà Clemente
+VII, era cominciata la guerra che i
+re di Francia e d'Inghilterra avevano
+determinato di portare in Italia. Il Lautrec,
+<span class="pagenum"><a id="Page_352"></a>[352]</span>
+che da Francesco I era stato di
+mal animo nominato generale della sua
+armata dietro le istanze d'Enrico VIII, e
+che con estremo rincrescimento aveva
+ancor esso accettato una commissione non
+accompagnata dal favore del suo padrone,
+partì dalla corte il 30 di giugno per recarsi
+all'armata che si andava adunando
+nell'Astigiano. Doveva questa essere composta
+di novecento uomini d'armi, di dugento
+cavaleggieri e di ventisei mila fanti,
+sei mila de' quali erano landsknecht sotto
+il conte di Vaudemont, sei mila Guasconi
+sotto il conte Pietro Navarro, quattro
+mila Francesi e dieci mila Svizzeri<a class="tag" id="tag335" href="#note335">[335]</a>.
+Ma tutti questi corpi mai non si mettevano
+a numero; le rimesse di danaro
+già procedevano lentamente, ed era facile
+lo scorgere che con questa ostentazione
+di grandi forze, Francesco I pensava
+assai più ad affrettare le negoziazioni
+intavolate colla corte di Madrid pel
+riscatto de' suoi figliuoli, che a fare grandi
+imprese. I Veneziani dal canto loro
+<span class="pagenum"><a id="Page_353"></a>[353]</span>
+avevano lasciato ridurre tanto l'armata
+di terra che di mare in così misero stato,
+che non potevasene sperare verun servigio.
+I soli Fiorentini, che ricuperando
+la loro libertà, avevano sentito risvegliarsi
+nel cuor loro tutto l'antico affetto
+per la casa di Francia, somministravano
+di buona fede all'armata della lega i
+contingenti cui si erano obbligati<a class="tag" id="tag336" href="#note336">[336]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Mentre aspettava che la sua armata si
+adunasse interamente, il Lautrec, avendo
+avviso che il conte Luigi di Lodrone levava
+contribuzioni nell'Alessandrino con
+un grosso corpo di landsknecht, lo sforzò
+nel mese d'agosto a gettarsi nel castello
+di Bosco, ove lo assediò, e dopo dieci
+giorni di vivissimi attacchi lo costrinse
+ad arrendersi a discrezione<a class="tag" id="tag337" href="#note337">[337]</a>. In pari
+tempo Andrea Doria, allora ammiraglio
+della flotta francese, uscì dal porto di
+Marsiglia con diciassette galere e ricominciò
+il blocco di Genova, che, sebbene
+più volte interrotto, aveva omai ridotta
+<span class="pagenum"><a id="Page_354"></a>[354]</span>
+quella città in estrema miseria. Egli aveva
+costrette nove galere imperiali, che portavano
+a Genova un grosso approviggionamento
+di frumento, a rifugiarsi nella
+rada di Porto Fino, ove le tenne alcun
+tempo chiuse, finchè una burrasca, allontanandolo
+dalla costa, loro diede opportunità
+di salvarsi. Pure quest'avvenimento,
+che pareva dovere assicurar Genova
+dagli attacchi del partito francese,
+produsse un effetto affatto contrario,
+perchè incoraggiò il doge Antoniotto Adorno
+a tentare la sorte della battaglia. Agostino
+Spinola, comandante della guardia,
+dopo avere ottenuto qualche vantaggio
+sulle truppe da sbarco di Andrea
+Doria a Porto Fino, fu mandato contro
+Cesare Fregoso, che staccatosi da Lautrec
+si era avanzato con un corpo d'armata
+fino a san Pier d'Arena. Incoraggiato
+dai precedenti vantaggi, lo Spinola non dubitò
+di venire a battaglia, e fu sconfitto e
+fatto prigioniero. I Genovesi, che da molto
+tempo soffrivano per la causa imperiale,
+non vollero esporsi a nuovi blocchi; la
+fazione fregoso prese in città le armi, e
+fu ingrossata da tutti coloro che desideravano
+il riposo; due deputati, Ferrari e
+Lomellini, furono mandati a Cesare Fregoso
+per offrirgli di riceverlo in città, e
+<span class="pagenum"><a id="Page_355"></a>[355]</span>
+di mettere la repubblica sotto la protezione
+della Francia, purchè egli si obbligasse
+a non fare proscrizioni, nè vendette. Lo
+stesso Antoniotto Adorno, che in principio
+del tumulto erasi ritirato nel Castelletto,
+prese parte al trattato, e promise di evacuare
+la fortezza; in tal modo si fece
+la rivoluzione ne' primi giorni d'agosto
+senza spargimento di sangue, senza disordine,
+senza violenza, mercè la moderazione
+de' capi dei due partiti ai quali il
+senato decretò in comune rendimenti di
+grazie. L'Adorno si ritirò a Milano presso
+Antonio di Leyva, ove morì pochi mesi
+dopo senza lasciare figliuoli, e Teodoro
+Trivulzio, mandato a Genova da Lautrec,
+vi fu riconosciuto come governatore e
+luogotenente generale del re<a class="tag" id="tag338" href="#note338">[338]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Intanto Lautrec stringeva d'assedio Alessandria,
+ove il conte Battista Lodrone
+aveva il comando d'una guarnigione tedesca.
+Il Lodrone sentivasi debole per la
+prigionia di suo fratello, e pel distaccamento
+<span class="pagenum"><a id="Page_356"></a>[356]</span>
+perduto a Bosco; ma Alberico da
+Barbiano, conte di Belgiojoso, gli condusse
+cinquecento uomini a traverso alle
+colline dell'Alessandrino senza che i Francesi
+se ne accorgessero, e con questi la
+città si difese finchè giunsero al campo di
+Lautrec artiglierie e munizioni da Venezia.
+Gl'imperiali non capitolarono, che
+quando diverse brecce furono aperte nelle
+mura<a class="tag" id="tag339" href="#note339">[339]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il Lautrec volle da prima lasciare in
+Alessandria una guarnigione francese,
+sembrandogli questa città importantissima
+per la comunicazione della sua armata
+colla Liguria e la Francia. Ma Francesco
+Sforza riclamò contro questa violazione
+dei trattati, che segnava i primi
+passi dei Francesi in Lombardia, dovendo
+tutte le città del ducato di Milano a
+misura che venivano prese, in conformità
+dell'alleanza, essere consegnate al duca.
+I Veneziani s'interposero pel mantenimento
+del trattato, e Lautrec cedette.
+Pure non era difficile il conoscere la
+diffidenza che di già divideva i confederati:
+temevano gl'Italiani che il re non
+volesse appropriarsi il Milanese, o conservarsene
+almeno i mezzi per sagrificarlo
+<span class="pagenum"><a id="Page_357"></a>[357]</span>
+poscia onde riavere a tale prezzo i suoi
+figliuoli. Dal canto suo il Lautrec teneva
+dalla sua corte segreti ordini di non ridurre
+gli affari di Lombardia ad una pronta
+decisione, per paura che i Veneziani, più
+non avendo che temere dall'imperatore,
+non prendessero ulteriore interessamento
+nel rimanente dell'impresa<a class="tag" id="tag340" href="#note340">[340]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dopo la sommissione d'Alessandria l'armata
+di Lautrec, essendosi unita con quella
+de' Veneziani in Lombardia, si avanzò
+fino ad otto miglia da Milano. Antonio
+di Leyva, che vi comandava, non dubitando
+d'essere bentosto attaccato, e non
+avendo per difendersi bastanti forze, richiamò
+all'istante quattrocento fanti della
+guarnigione di Pavia; e questo appunto voleva
+il Lautrec, che ripiegò bruscamente
+sopra Pavia il 28 di settembre, e non
+diede tempo di rientrarvi al rinforzo che
+n'era uscito. Luigi da Barbiano, conte
+di Belgiojoso, che aveva il comando di
+quest'ultima città, sebbene non avesse
+che ottocento uomini, volle pure difendersi.
+<span class="pagenum"><a id="Page_358"></a>[358]</span>
+Il quarto giorno dopo l'attacco furono
+aperte nelle mura alcune brecce, onde
+il Belgiojoso si lasciò muovere dalle preghiere
+degli abitanti, ed offrì di capitolare;
+ma non era più tempo: la città fu presa
+d'assalto ed abbandonata al furore delle
+truppe francesi. Il nome di Pavia loro
+ricordava la prigionia del re e la distruzione
+della loro armata: ufficiali e soldati,
+tutti erano animati dallo stesso spirito
+di vendetta; e gli sventurati abitanti,
+che non avevano presa la più piccola
+parte nelle vittorie degl'imperiali furono
+trattati con un rigore che pareggiava la
+crudeltà dei Castigliani. Soltanto dopo
+otto giorni d'eccessi d'ogni genere il
+Lautrec richiamò le sue truppe alla disciplina
+e fece cessare il saccheggio<a class="tag" id="tag341" href="#note341">[341]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dopo presa Pavia i Veneziani ed il
+duca di Milano sollecitavano il Lautrec
+a terminare la conquista della Lombardia;
+gli rappresentavano che Antonio di
+Leyva era infermo, che le sue truppe
+<span class="pagenum"><a id="Page_359"></a>[359]</span>
+erano scemate assai e scoraggiate dalle
+recenti vittorie de' Francesi; ma che, se
+gli si dava tempo, il Leyva riceverebbe
+i rinforzi che per lui si levavano in
+Germania, ed allora opporrebbe un'insuperabile
+resistenza. Conveniva il Lautrec
+che questo piano di campagna sarebbe
+il più conveniente; ma egli vi
+oppose gli espressi ordini dei re di Francia
+e d'Inghilterra, i quali non avevano
+formato la sua armata che per liberare
+il papa, e proseguì il suo cammino verso
+il mezzodì dell'Italia<a class="tag" id="tag342" href="#note342">[342]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il Lautrec incontrò a Piacenza gli ambasciatori
+di Alfonso d'Este, duca di
+Ferrara, e di Federico, marchese di
+Mantova, che, come vuole il destino dei
+piccoli principi, venivano ad ingrossare
+il partito più forte. Alfonso d'Este, malgrado
+gli ajuti dati di fresco al duca di
+Borbone, fu da Francesco I trattato con
+parzialità. Renata di Francia, figlia di Lodovico
+XII e cognata del re, fu promessa
+in matrimonio a suo figliuolo Ercole, portandogli
+in dote i ducati di Chartres e
+di Montargis. Il sacro collegio, adunato
+a Parma sotto la presidenza del cardinale
+<span class="pagenum"><a id="Page_360"></a>[360]</span>
+Cibo, rinnovò a nome del pontefice prigioniero
+l'investitura di Ferrara a favore
+della casa d'Este, e rinunciò ad ogni
+sua pretesa sul Modenese. Nello stesso
+tempo fu promesso il cappello di cardinale
+ad Ippolito, secondo figlio d'Alfonso,
+e questi si obbligò invece a somministrare
+all'armata della lega cent'uomini d'armi e
+sei mila scudi al mese<a class="tag" id="tag343" href="#note343">[343]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dal canto suo la repubblica di Firenze
+fu chiamata a rinnovare la sua alleanza
+colla Francia e coi Veneziani. Il gonfaloniere
+Niccolò Capponi vedeva con rincrescimento
+i suoi concittadini prendere
+parte in questa guerra. Egli avrebbe giudicato
+più prudente consiglio il tenersi
+amici i due sovrani che minacciavano
+l'Italia; e Luigi Alamanni, che aveva di
+già gran nome come poeta, e che dopo
+la congiura contro il cardinale Giulio dei
+Medici era sempre vissuto in Francia,
+pareva avere conosciuto a quella corte
+quanto la repubblica dovesse poco contare
+sulla di lei amicizia; e perciò vivamente
+esortava i suoi concittadini a collegarsi
+<span class="pagenum"><a id="Page_361"></a>[361]</span>
+con Carlo V, piuttosto che con Francesco
+I. Ma Firenze trovavasi in allora
+divisa in due partiti, dei grandi e del
+popolo; di già spargevasi il sospetto che
+i primi pensassero a richiamare i Medici,
+e si suppose che il Capponi e l'Alamanni
+non si opponessero al rinnovamento dell'alleanza
+che per segretamente favorirli.
+Tutto il partito popolare dichiarossi vivamente
+per la Francia; fu rinnovata l'alleanza,
+e le bande nere che la repubblica
+aveva da poco tempo prese al suo
+servizio, e ch'erano state portate a cinque
+mila uomini sotto gli ordini d'Orazio
+Baglioni, furono promesse al signore di
+Lautrec<a class="tag" id="tag344" href="#note344">[344]</a>. Dopo queste negoziazioni il
+rinnovamento della lega si pubblicò a
+Mantova il 7 dicembre: doveva questa
+comprendere papa Clemente VII, i re
+di Francia e d'Inghilterra, le repubbliche
+di Venezia e di Firenze, i duchi di Milano
+e di Ferrara, ed il marchese di
+Mantova<a class="tag" id="tag345" href="#note345">[345]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_362"></a>[362]</span>
+</p>
+
+<p>
+Il papa veniva sempre nominato alla
+testa della santa lega destinata essenzialmente
+a fargli ricuperare la libertà. Pure
+nell'epoca press'a poco in cui si pubblicava
+questa lega in Mantova, egli ancora
+usciva dalla sua lunga prigionia di Castel
+sant'Angelo. Per ragunare il danaro
+promesso alle truppe imperiali egli era
+stato obbligato di porre in vendita sette
+cappelli di cardinale, ed altre principali
+dignità della Chiesa romana; aveva fatte
+aprire agl'imperiali le fortezze ch'erano
+tuttavia in suo potere; aveva dati nuovi
+ostaggi per guarentire il resto del suo debito;
+ed il giorno 10 di dic. era finalmente
+stato fissato per aprirgli le porte della sua
+prigione. Alarcone per sei interi mesi che
+l'ebbe in sua custodia aveva adempiuto
+al suo ufficio colla più rigorosa puntualità;
+ma l'ultimo giorno, o sia che realmente
+trascurasse la consueta vigilanza,
+o che avesse segrete istruzioni di permettere
+che il papa si sottraesse alle
+nuove domande che gli potessero essere
+fatte dall'armata, egli lo lasciò fuggire.
+Il papa presentossi il 9 di dicembre alla
+porta di castel sant'Angelo, come un
+espresso mandato dal suo proprio maestro
+di palazzo per apparecchiargli viveri ed
+alloggio; non fu riconosciuto, o le guardie
+<span class="pagenum"><a id="Page_363"></a>[363]</span>
+finsero di non riconoscerlo, ed egli
+passò liberamente coperto il capo con un
+cappello grandissimo, ed avviluppato il
+corpo in un grossolano mantello; uscì
+quindi a piedi da Roma per la porta di
+un orto, poi trovato fuori delle mura un
+cavallo spagnuolo che lo stava aspettando,
+andò tutto solo ad Orvieto dove allora
+trovavansi accampati gli alleati<a class="tag" id="tag346" href="#note346">[346]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Clemente VII, abbattuto da tanti patimenti
+e da così lunga prigionia, disperando
+di miglior fortuna, e rinunciando
+a' suoi vasti progetti, cui aveva fatti fin
+allora tanti sagrificj, parve, quando giunse
+presso gli antichi suoi confederati ad Orvieto,
+non avere oramai altro desiderio
+che quello di soddisfare al trattato conchiuso
+cogl'imperiali, e di tornare la pace
+all'Italia. Supplicò gli alleati a ritirare la
+loro armata dagli stati della Chiesa, poichè
+i generali di Carlo V gli avevano promesso
+di ritirare nello stesso tempo anche
+la loro armata da Roma; e questa sventurata
+capitale, esposta sette mesi continui
+alle ruberie d'una barbara armata,
+<span class="pagenum"><a id="Page_364"></a>[364]</span>
+non poteva più a lungo sostenere così
+crudele calamità. Ma quando in principio
+del 1528 gli ambasciatori di Francia
+e d'Inghilterra si presentarono al papa e
+gli fecero calde istanze perchè si unisse
+alla loro lega, egli fu visto ritornare all'irrisoluzione,
+alle simulazioni e alla mala
+fede che avevano per lui avuto così fatali
+conseguenze, e lusingare nuovamente tutti
+i partiti<a class="tag" id="tag347" href="#note347">[347]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Sebbene le ostilità si fossero ricominciate
+da alcuni mesi, solamente il 21
+gennajo del 1528 gli ambasciatori di Venezia
+e d'Inghilterra si presentarono a
+Carlo V a Burgos per riepilogare in una
+pubblica udienza le lagnanze de' loro padroni,
+per intimargli di porre in libertà
+il papa ed i reali figli di Francia,
+e per domandare in caso di rifiuto
+il loro congedo, poichè delle tante proposizioni
+di pace che si erano discusse
+nel precedente anno niuna aveva potuto
+ottenere il vicendevole aggradimento. Agli
+ambasciatori tennero dietro immediatamente
+due araldi d'armi, che a nome
+dei re di Francia e d'Inghilterra dichiararono
+<span class="pagenum"><a id="Page_365"></a>[365]</span>
+formalmente la guerra. Questo
+clamoroso apparato dato alla rottura
+delle negoziazioni irritò l'imperatore, il
+quale, sotto colore di provvedere alla sicurezza
+de' proprj ambasciatori, fece ritenere
+in distanza di trenta miglia gl'inviati
+di Francia, di Venezia e di Firenze,
+e non permise all'inviato del duca di
+Milano d'abbandonare la sua corte<a class="tag" id="tag348" href="#note348">[348]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Francesco I fece, per rappresaglia, arrestare
+l'ambasciatore dell'imperatore,
+ed ottenne con tale mezzo che fossero
+posti in libertà i suoi inviati, i quali,
+essendo tornati in Francia, gli dissero che
+l'imperatore l'aveva pubblicamente chiamato
+mancatore di parola: Francesco rispose
+il 28 di marzo a Carlo V con un cartello di
+sfida a singolare duello per provargli che
+aveva mentito accusandolo: Carlo V rispose
+il 24 di giugno accettando la disfida,
+ed offrì per campo di battaglia lo
+stesso luogo sulla sponda dell'Andaya,
+ove Francesco I era stato cambiato coi
+suoi figliuoli. Queste disfide appagarono
+l'animosità dei due principi, senza che
+<span class="pagenum"><a id="Page_366"></a>[366]</span>
+veruno di loro pensasse poi di dare effetto
+alla disfida<a class="tag" id="tag349" href="#note349">[349]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Frattanto Lautrec, quando vide perduta
+ogni speranza di pace, mosse la sua armata
+per tentare la conquista del regno
+di Napoli. Era partito il 9 di gennajo da
+Bologna, tenendo la strada della Romagna
+e della Marca per entrare negli Abruzzi;
+ed infatti passò il Tronto il 10 di febbrajo<a class="tag" id="tag350" href="#note350">[350]</a>.
+Francesco I gli aveva assegnati
+cento trenta mila scudi al mese pel mantenimento
+dell'armata; e di già aveva
+lasciato accumulare un arretrato di dugento
+mila scudi, quando, dimenticando
+che aveva fatto perdere il Milanese allo
+stesso Lautrec per non avergli somministrate
+le somme necessarie al mantenimento
+dell'armata, ridusse tutt'ad un
+tratto a sessanta mila scudi la promessa
+sovvenzione, facendolo in pari tempo
+<span class="pagenum"><a id="Page_367"></a>[367]</span>
+avvisare che non potrebbe continuarla
+più di tre mesi<a class="tag" id="tag351" href="#note351">[351]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Questa notizia fu un colpo di fulmine
+pel Lautrec, che fin allora aveva fatto
+più che non erasi sperato. Tutte le città
+degli Abruzzi gli avevano aperte le porte,
+e la maggior parte, ricevendolo come
+loro liberatore, gli avevano mandate le
+loro chiavi in distanza anche di venticinque
+e di trenta miglia. I Veneziani
+gli avevano somministrato, sotto gli ordini
+di Pietro Pesaro e di Camillo Orsini,
+un'armata, la di cui cavalleria leggiere,
+levata nelle montagne dell'Epiro,
+era la migliore di quante altre allora servivano
+in Europa<a class="tag" id="tag352" href="#note352">[352]</a>. I Fiorentini, cui
+Lautrec aveva soltanto domandato danaro,
+preferirono di somministrare il loro
+contingente in uomini. Sentivano essi la
+necessità di tornare ad essere militari
+per difendere la loro indipendenza; avevano
+prese al loro servigio le bande nere
+formate quasi interamente di Toscani, e
+ne avevano affidato il comando ad Orazio,
+<span class="pagenum"><a id="Page_368"></a>[368]</span>
+figliuolo di Gian Paolo Baglioni di
+Perugia; e questa truppa di quattro mila
+uomini era annoverata tra le più valorose
+e più temute dell'armata francese<a class="tag" id="tag353" href="#note353">[353]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Se Francesco I avesse saputo approfittare
+dello zelo dei popoli, se con un solo sforzo
+avesse bastantemente provveduta la sua
+armata d'uomini e di danaro, avrebbe
+potuto nel corso d'una breve campagna
+scacciare gl'imperiali dall'Italia; ma l'armata
+di Lautrec, che stando ai ruoli mostravasi
+numerosissima, non fu mai portata
+a numero, nè vicina ad esserlo. Il Lautrec
+aveva consumato molto tempo nella Marca
+d'Ancona, aspettandovi ora gli Svizzeri,
+ora i Tedeschi, ora i Guasconi. Prima
+che uno dei corpi ch'egli doveva
+comandare avesse raggiunte le sue bandiere,
+un altro aveva di già terminato
+il tempo del suo servigio; perciò la sua
+marcia nulla aveva di quell'impeto che
+era stato il carattere distintivo de' Francesi
+nelle prime loro campagne in Italia; egli
+avanzavasi lentamente lasciando tempo ai
+suoi alleati di scoraggiarsi; e in breve il bisogno
+di danaro lo costrinse ad alienarsi colle
+sue estorsioni que' popoli che prima
+l'avevano ricevuto a braccia aperte<a class="tag" id="tag354" href="#note354">[354]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_369"></a>[369]</span>
+</p>
+
+<p>
+Sebbene il Lautrec fosse di già entrato
+nel regno di Napoli, il principe
+d'Orange potè a stento trarre fuori di
+Roma l'armata imperiale per andare a
+combatterlo. Questa sfrenata soldatesca
+non voleva rinunciare alle spoglie ed alle
+delizie che trovava ancora nella capitale
+della Cristianità. Nel corso di otto mesi
+veruna protezione era stata accordata nè
+alle persone, nè alle proprietà, e siccome
+andavano di pari passo crescendo
+l'insolenza de' militari e la miseria degli
+abitanti, i mali della vigilia erano sempre
+superati da quelli del susseguente
+giorno. Bisognava dare danaro all'armata
+per persuaderla ad ubbidire di nuovo:
+il principe d'Orange ne domandò al papa,
+che colla sua corte trattenevasi tuttavia
+in Orvieto; e questi, malgrado la
+miseria cui era ridotto, malgrado i voti
+che faceva per la causa della lega, malgrado
+il timore di offendere i Francesi,
+diede ancora quaranta mila ducati al principe
+d'Orange perchè facesse uscire da
+Roma la sua armata, la quale infatti entrò
+in campagna il 17 di febbrajo. Ma sebbene
+<span class="pagenum"><a id="Page_370"></a>[370]</span>
+i disertori fossero stati rimpiazzati dai
+malviventi che da ogni banda dell'Italia
+affrettavansi di venire a prendere parte
+nello spoglio della capitale della Cristianità,
+quest'armata, che otto mesi prima
+contava per lo meno quaranta mila uomini,
+si trovò ridotta a mille cinquecento
+cavalli, quattro mila Spagnuoli, due in
+tre mila Italiani, e cinque mila Tedeschi;
+essendo gli altri rimasti tutti vittima della
+peste<a class="tag" id="tag355" href="#note355">[355]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il principe d'Orange ed il duca del Guasto,
+avendo preso colla loro armata la strada
+della Campania, passarono in seguito le
+montagne presso Serra di Capriola e scesero
+nella Puglia, ove si accamparono presso
+le mura di Troja. Dal canto suo il Lautrec
+invece di portarsi con diligenza sopra
+Napoli, il di cui possedimento aveva
+quasi sempre decisa la sorte delle guerre
+del regno, si era trattenuto nella Puglia
+per riscuotere la gabella del transito de'
+montoni, la quale nel mese di marzo
+<span class="pagenum"><a id="Page_371"></a>[371]</span>
+produce dagli ottanta ai cento mila scudi,
+e che in allora formava la principale
+entrata della corona. Aveva fatta la rassegna
+delle sue truppe a Sanseverino,
+ed aveva contati circa trenta mila uomini
+sotto i suoi ordini; era in appresso andato
+a Luceria, ove lo aspettava Pietro
+Navarro; e finalmente le due armate
+francese ed imperiale si trovarono in vista
+l'una dell'altra. Le rive d'un ruscello,
+che scorre tra Luceria e Troja,
+vennero attaccate e difese con diverse
+belle scaramucce di cavalleria, ma con
+poco spargimento di sangue, perchè i
+fucilieri non entrarono in battaglia<a class="tag" id="tag356" href="#note356">[356]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Lautrec offrì più volte la battaglia al
+principe d'Orange ne' sette giorni che
+le due armate si tennero a vista l'una
+dell'altra; ma gl'imperiali non vollero
+accettarla. Per altro Lautrec non osò di
+attaccare i loro alloggiamenti, perchè non
+istimava la sua fanteria abbastanza ferma
+per un tale assalto; stava però tuttavia
+aspettando i quattro mila uomini delle
+bande nere al soldo de' Fiorentini, che
+conduceva Orazio Baglioni. Quando il
+<span class="pagenum"><a id="Page_372"></a>[372]</span>
+principe d'Orange ebbe avviso del loro
+avvicinamento, risguardandole ancor esso
+come le migliori truppe di fanteria che
+in allora guerreggiassero in Italia, giudicò
+conveniente di ritirarsi sopra Napoli:
+approfittò d'una densa nebbia per
+uscire dal suo campo il 21 di marzo,
+lasciandovi, per ingannare i Francesi,
+alcuni fuochi accesi; e mentre attraversava
+le gole di Crevalcuore per rientrare nella
+Campania, lasciò a Melfi ser Gianni Caraccioli,
+principe di quella città, colla sua
+compagnia d'uomini d'armi, due battaglioni
+spagnuoli e quattro battaglioni italiani,
+onde trattenere i Francesi<a class="tag" id="tag357" href="#note357">[357]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il Lautrec, accortosi della fuga de' nemici,
+ed essendo entrato in Troja, ove
+trovò che avevano ancora molte vittovaglie,
+adunò un consiglio di guerra per
+deliberare intorno alle future operazioni.
+Rappresentavano Guido Rangoni, Renato
+di Vaudemont, Valerio Orsini, e quasi
+tutti i capitani, che omai niun oggetto
+poteva trattenere utilmente l'armata nella
+Puglia, ave la gabella de' montoni non
+<span class="pagenum"><a id="Page_373"></a>[373]</span>
+aveva, a cagione della guerra, prodotto
+più della metà di ciò che si sperava; che
+per lo contrario tenendo dietro da vicino
+al principe d'Orange, era facile di raggiugnere
+l'armata nemica tuttavia imbarazzata
+dal bottino fatto in Roma; che questa
+attaccata nella sua marcia sarebbe sicuramente
+distrutta, tanto più che il principe
+d'Orange, essendo apertamente disgustato
+con Ugo di Moncade, succeduto
+al Lannoy nella carica di vicerè di Napoli,
+non otterrebbe da questi verun soccorso.
+Ma Pietro Navarro, che, come il
+Lautrec, consigliava sempre diversamente
+dagli altri, e riponeva in appresso tutto
+il suo orgoglio nel sostenere acremente le
+proprie opinioni, insistette perchè l'armata
+non si lasciasse alle spalle veruna fortezza,
+ed in particolare Melfi, piazza d'armi
+di ser Gianni Caraccioli, uno de' più potenti
+e de' più valorosi baroni del partito
+imperiale. Si adottò il suo consiglio; fu
+attaccato Melfi dallo stesso Navarro colle
+bande nere e colla fanteria guascona; e
+dopo due sanguinosissimi assalti la città
+fu presa il 23 di marzo, ed il castello
+si arrese poco dopo a discrezione: i soldati
+furibondi per le perdite che avevano
+fatte, non vollero accordare quartiere;
+e ad eccezione dello stesso principe di
+<span class="pagenum"><a id="Page_374"></a>[374]</span>
+Melfi e di pochi suoi ufficiali, tutti gli
+altri prigionieri furono uccisi in numero
+di oltre tre mila, parte in città e parte
+nella rocca<a class="tag" id="tag358" href="#note358">[358]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il ritardo cagionato dall'assedio di
+Melfi ebbe le più funeste conseguenze
+per l'armata francese. Il principe d'Orange
+ebbe tempo di eseguire la sua ritirata
+sopra Napoli senza perdere un sol
+uomo; ebbe agio di calmare una sollevazione
+de' suoi soldati spagnuoli che
+gli domandavano i loro soldi arretrati,
+e di provvedere alla difesa di Napoli.
+Distribuì nella stessa città la sua armata,
+malgrado le istanze del marchese del Guasto,
+che voleva risparmiare ai suoi concittadini
+così formidabili ospiti, e farli
+accampare in una forte posizione fuori
+delle mura. Intanto il Lautrec occupava
+Barletta, Venosa, Ascoli e tutte le città
+della Puglia, tranne Manfredonia; e Gio.
+Moro, che aveva il comando della flotta
+veneziana a cagione dell'assenza dell'ammiraglio
+Pietro Lando, scorrendo colle sue
+<span class="pagenum"><a id="Page_375"></a>[375]</span>
+galere le coste della terra di Bari e della
+terra d'Otranto, aveva di già ricevuta
+la capitolazione di Monopoli e di Trani,
+ed assediava il castello di Brindisi, dopo
+avere presa la città. Tre altre città ancora
+erano state promesse ai Veneziani
+in forza delle condizioni della lega; cioè
+Otranto, Pulignano e Molo, ed in tutte
+tre i popoli manifestavano altamente il
+loro desiderio di tornare sotto il dominio
+veneto. Sgraziatamente il provveditore
+degli Stradioti, Andrea Civran, il più valoroso,
+il più attivo di tutti i capitani
+veneziani, venne colpito, nell'assedio di
+Manfredonia, da una malattia che lo condusse
+al sepolcro; subito dopo la flotta
+veneziana fu da Lautrec chiamata innanzi
+a Napoli, per secondare le operazioni
+della sua armata<a class="tag" id="tag359" href="#note359">[359]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il Lautrec verso la metà d'aprile aveva
+lasciata la Puglia per accostarsi a Napoli.
+Aveva ricevute le capitolazioni di Capoa,
+di Nola, di Acerra, d'Aversa e di tutte
+le principali città di terra di Lavoro; per
+altro avanzavasi con estrema lentezza, a
+<span class="pagenum"><a id="Page_376"></a>[376]</span>
+cagione delle grandi piogge che avevano
+allagato il paese, e per la difficoltà di
+trovar vittovaglie per una così grande armata;
+conciossiachè per una imperdonabile
+negligenza egli aveva permesso che a' suoi
+soldati si unisse forse il doppio numero di
+servitori e d'operai. Finalmente il 29 d'aprile
+arrivò in faccia a Napoli, ed il primo
+di maggio si accampò sul Poggio Reale<a class="tag" id="tag360" href="#note360">[360]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Napoli era in allora riputata fortissima
+città, e le montagne lungo le quali si
+stendevano le sue fortificazioni si difendevano
+facilmente; oltrecchè al presente
+aveva entro le sue mura piuttosto un'armata
+che una guarnigione, la quale era
+tutta composta di soldati invecchiati nella
+guerra, e de' più esperti ufficiali di tutta
+l'Europa. Credevasi che la città non fosse
+sufficientemente approvvigionata; ma la
+più parte degli abitanti eransi ritirati ad
+Ischia, a Capri, e nelle altre vicine isolette,
+onde le loro provvigioni erano rimaste
+ai soldati. Lautrec, invece d'aprire
+le sue batterie contro Napoli, e di approfittare
+con un ardito attacco del naturale
+<span class="pagenum"><a id="Page_377"></a>[377]</span>
+impeto de' Francesi, che a dir vero
+egli aveva di già lasciato intiepidire, si
+propose di affamare la città con un blocco.
+Gli fu inutilmente rappresentato, che
+mai non otterrebbe di chiudere affatto
+il mare agli assediati, che non sarebbe
+meno in pericolo di mancare di vittovaglie
+la sua armata che quella de' nemici,
+e che cominciando il caldo della
+state l'aria della campagna di Napoli riuscirebbe
+fatale ai suoi soldati. Lautrec si
+faceva un punto d'onore di decidere ogni
+cosa da sè senz'abbadare agli altrui consiglj.
+Faceva così grande fondamento sui
+bisogni degli assediati, che da prima
+vietò ai suoi soldati di entrare in veruna
+scaramuccia; ma fu bentosto forzato
+di rivocare quest'ordine, affinchè
+l'ozio e la noia non facessero perdere
+alla sua gente il coraggio e la salute<a class="tag" id="tag361" href="#note361">[361]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Le due armate ricominciarono dunque
+ad intrattenersi ogni giorno in piccole
+zuffe, che spesso riuscivano sanguinose
+assai perchè l'infanteria leggiere armata
+di carabine vi prendeva parte colla cavalleria,
+e gli Spagnuoli da una banda,
+<span class="pagenum"><a id="Page_378"></a>[378]</span>
+ed i Toscani delle bande nere dall'altra,
+erano assai destri fucilieri. Pure l'armata
+che difendeva Napoli, avvezza in Roma
+all'abuso della vittoria ed all'indisciplina,
+opprimeva crudelmente i Napolitani. Questi
+fuggivano dalla città qualunque volta
+potevano farlo, e si rifugiavano in Caprea,
+in Ischia, in Procida, o sul promontorio
+di Sorrento. La maggior parte
+de' fuggiaschi, credendo i Francesi sicuri
+della vittoria, o desiderando ardentemente
+di scuotere il crudel giogo degli Spagnuoli,
+passavano di là al campo di Lautrec,
+e si affrettavano di giurare fedeltà
+al re di Francia. Vincenzo Caraffa fu il
+primo a darne l'esempio, e fu bentosto
+seguito dal Caraccioli, conte di Murcone,
+da Ferdinando Pandoni, da Federico
+Gaetani e da Francesco d'Aquino. Lo stesso
+ser Gianni Caraccioli, fatto prigioniere
+a Melfi, di cui era principe, non avendo
+potuto ottenere d'essere riscattato dal
+principe d'Orange, dichiarossi pel partito
+angioino, e ricevette da Lautrec un
+comando nell'armata<a class="tag" id="tag362" href="#note362">[362]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_379"></a>[379]</span>
+</p>
+
+<p>
+Gli assediati cominciavano di già a
+provare grandi privazioni, perchè quantunque
+avessero abbondante approvvigionamento
+di granaglie, tutti i loro mulini
+erano in mano de' nemici, ed erano costretti
+di macinare essi medesimi il frumento.
+Il vino, che avevano prodigalizzato ne'
+primi giorni dell'assedio, cominciava pure
+a mancare: i landsknecht visitavano tutte
+le cantine de' privati per trovarne, e spinsero
+l'insolenza loro fino a saccheggiare
+quelle del marchese del Guasto, uno de'
+loro generali<a class="tag" id="tag363" href="#note363">[363]</a>. Dall'altro canto i Francesi
+avevano di già moltissimi ammalati
+nel loro campo; e fu per loro una grave
+perdita quella d'Orazio Baglioni, colonnello
+delle bande nere, ucciso il 22 di
+maggio in una grossa scaramuccia. Gli
+fu sostituito il conte Ugo de' Pepoli<a class="tag" id="tag364" href="#note364">[364]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Sperava Lautrec che il porto di Napoli
+verrebbe interamente chiuso agli assediati
+dalle flotte francese e veneziana;
+ma Andrea Doria, ammiraglio della flotta
+francese, già da gran tempo disgustato della
+condotta che tenevano a suo riguardo i
+<span class="pagenum"><a id="Page_380"></a>[380]</span>
+generali, e di quella della corte di Francia
+verso la sua patria, non aveva voluto
+servire egli medesimo, e si faceva
+rimpiazzare da Filippino Doria, suo nipote,
+nel comando delle otto galere genovesi
+mandate all'assedio di Napoli. Dal
+canto suo Pietro Lando, ammiraglio dei
+Veneziani, non sapeva determinarsi ad
+abbandonare l'assedio del castello di Brindisi,
+e le conquiste che andava facendo
+sulle coste della Puglia per la sua repubblica;
+ad ogni modo, siccome ne aveva
+ricevuto positivi ordini in sul finire di
+maggio, gli assedianti cominciarono ad
+aspettare, e gli assediati a temere la di
+lui venuta. Don Ugo di Moncade lusingossi
+di poterlo prevenire, sorprendendo
+nel golfo di Salerno Filippino Doria, prima
+che gli si unisse la flotta veneziana:
+meditava di attaccarlo a bordo colle sue
+vecchie bande spagnuole, e d'impadronirsi
+delle sue otto galere, malgrado la
+superiorità de' marinaj genovesi nel manovrare.
+Teneva nel porto di Napoli sei
+galere, quattro fuste e due brigantini,
+sulle quali navi imbarcò mille archibugieri
+spagnuoli, il fiore dell'armata;
+andò a bordo egli stesso con quasi tutti i
+capitani, ed i più distinti ufficiali che si
+trovavano in Napoli, e si fece seguire
+<span class="pagenum"><a id="Page_381"></a>[381]</span>
+da molte barche pescarecce, che pure
+caricò di soldati. Aveva sperato di trovare
+le galere del Doria senza guarnigione;
+ma questi era stato prevenuto dei
+progetti del nemico, ed aveva avuto tempo
+di far passare sulle sue galere trecento
+archibugieri domandati a Lautrec<a class="tag" id="tag365" href="#note365">[365]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Filippino Doria, quando gl'imperiali si
+mossero per attaccarlo, incrociava nel
+golfo di Salerno, lungo la costa d'Amalfi,
+in faccia al piccola promontorio di
+Capo d'Orco. Non ricusò la battaglia;
+ma prima di farsi incontro al nemico,
+staccò tre galere sotto gli ordini di Niccola
+Lomellini, per prendere il vento a
+qualche distanza, e tornare in seguito,
+quando sarebbe attaccata la battaglia, ad
+urtare ne' fianchi ed in poppa le navi
+imperiali con tutta la forza del movimento
+acquistato.
+</p>
+
+<p>
+Il marchese del Guasto ed Ugo di
+Moncade, essendo partiti la mattina del
+<span class="pagenum"><a id="Page_382"></a>[382]</span>
+28 maggio da Posilippo, avevano voluto
+incoraggiare i loro soldati a questo genere
+di battaglia, cui non erano accostumati,
+col far loro apparecchiare un pranzo
+nell'isola di Caprea, e farli esortare nel
+medesimo luogo da un eremita spagnuolo a
+combattere valorosamente per liberare i
+molti prigionieri della loro nazione che il
+Doria teneva incatenati nelle sue galere. A
+questo ritardo l'ammiraglio genovese dovette
+il vantaggio d'essere prevenuto dell'imminente
+attacco. Più non rimanevano
+che tre ore di giorno, quando gli Spagnuoli
+scoprirono le cinque galere che Filippino
+s'era tenute. I due vascelli ammiraglj
+vennero fra di loro a battaglia;
+ma il Doria si affrettò di far fuoco
+il primo onde coprirsi col proprio fumo,
+ed uccise colla prima scarica quaranta
+uomini sul ponte della galera nemica.
+I Genovesi, accostumati al servigio
+di mare, sapevano chinarsi combattendo,
+e tenersi nascosti dietro alla pavesata;
+gli Spagnuoli invece conoscevano d'essere
+inferiori finchè non potessero venire
+all'abbordaggio, che i loro nemici evitavano.
+Essi non avevano pavesata, ed
+erano maltrattati assai dal fuoco che i
+loro avversarj facevano dall'alto degli alberi.
+Ad ogni modo due navi genovesi,
+<span class="pagenum"><a id="Page_383"></a>[383]</span>
+attaccate da tre imperiali, erano in pessimo
+stato condotte, e già stavano per arrendersi,
+quando quelle del Lomellini col
+vento in poppa tornarono a piene vele
+contro la flotta di Moncade. L'albero
+maestro del vascello montato dal Moncade,
+cadde fracassato nell'urto; Moncade
+stesso fu ferito in un braccio, e mentre
+continuava ad incoraggiare i suoi soldati
+fu ucciso dai sassi e dai fuochi d'artificio
+che si gettavano sulla sua nave dall'alto
+delle gabbie nemiche. In sul finire
+della battaglia la sua nave fu colata a
+fondo, e lo stesso accadde della galera
+montata da Cesare Fieramosca. Filippino
+Doria scelse appunto quest'istante per
+rompere le catene di tutti gli schiavi
+barbareschi che teneva sulle sue galere,
+esortandoli a meritarsi la libertà col fare
+aspra vendetta degli Spagnuoli loro crudeli
+nemici. Allora venne all'arrembaggio
+che aveva prima evitato; ed i barbareschi
+mezzo ignudi si precipitarono colla
+sciabola in mano nei vascelli spagnuoli.
+Quelli del marchese del Guasto e di
+Ascanio Colonna avevano preso fuoco,
+spezzati erano i loro remi, ed i loro
+equipaggi o ribellati o distrutti, quando
+pensarono di arrendersi. Furono prese
+anche le fuste, non essendosi salvate fuggendo
+<span class="pagenum"><a id="Page_384"></a>[384]</span>
+che due galere imperlali in pessimo
+stato. Per gastigo di questa sconfitta
+il principe d'Orange fece appiccare, appena
+arrivato, uno de' capitani di quelle
+due galere; l'altro, atterrito da quest'atto di
+crudeltà, riprese il largo e si arrese a Filippino
+Doria<a class="tag" id="tag366" href="#note366">[366]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La flotta imperiale era distrutta, ucciso
+il vicerè Moncade, cui i Mori, circondando
+il suo cadavere, chiedevano con
+feroce sorriso se pensava tuttavia di fare
+una seconda discesa sulle coste dell'Africa
+e di rinnovarvi le spaventose sue crudeltà.
+Il marchese del Guasto, Ascanio
+Colonna, Francesco Hijar, Filippo Cerbellione,
+Giovanni Caietani, e Sernone,
+erano prigionieri, e nel susseguente giorno
+lo storico Paolo Giovio, ch'era stato
+spettatore della battaglia dalle coste d'Ischia,
+andò a nome della marchesana
+del Guasto a portare ai prigionieri danaro
+e conforti sulla galera di Filippino
+Doria. Questi li mandò poi a suo zio
+<span class="pagenum"><a id="Page_385"></a>[385]</span>
+Andrea colle tre galere che aveva prese<a class="tag" id="tag367" href="#note367">[367]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Poco dopo questa vittoria, che sembrava
+accertare la buona riuscita delle
+intraprese di Lautrec, il 10 di giugno
+sopraggiunse nel golfo di Napoli con ventidue
+galere l'ammiraglio veneziano Pietro
+Lando, il quale chiuse affatto per alcun
+tempo il mare agli assediati<a class="tag" id="tag368" href="#note368">[368]</a>. Gl'imperiali
+per altro avevano ancora una ragguardevolissima
+cavalleria leggiere, mentre
+il Lautrec quasi non ne aveva; ed
+invece di assoldarne, come veniva consigliato
+di fare, acconsentì che gli uomini
+d'armi, che facevano il suo servigio,
+andassero ad acquartierarsi a Capoa,
+ad Aversa ed a Nola. Il principe d'Orange,
+rimasto solo nel comando di Napoli,
+seppe approfittare di questa inavvedutezza
+del Lautrec per istancheggiare
+con frequenti sortite gli assedianti, e
+far entrare più vittovaglie in città. La
+fanteria leggiere delle bande nere, che
+da prima aveva combattuto con molto
+<span class="pagenum"><a id="Page_386"></a>[386]</span>
+zelo in ogni scaramuccia, vedendosi costantemente
+sagrificata, per non esservi
+più i cavalli a coprirla nelle sue ritirate,
+si era disgustata di quelle zuffe sempre
+svantaggiose. Ma quanto più calde erano
+le istanze che si facevano a Lautrec perchè
+adoperasse il danaro ricevuto dalla
+Francia nell'assoldare cavalleria leggiere,
+tanto più a questo generale pareva ingiurioso
+che altri pretendesse dargli consiglj,
+e perciò si ostinava a non seguirli<a class="tag" id="tag369" href="#note369">[369]</a>. Omai
+più non accadevano intorno a Napoli scaramucce
+di qualche importanza, e tanto gli
+assediati come gli assedianti erano travagliati
+dalla fame e dalle malattie. I primi
+erano condannati a dure privazioni; in
+città si era manifestata la peste, e molti
+corpi di fanteria tedesca e di cavaleggieri
+trattavano segretamente con Lautrec
+per passare nel campo francese; nel quale
+per altro frequentissime pure erano le malattie,
+e tanto guasto avevano fatto tra i
+zappatori, che più non si potevano terminare
+le trincee; perciò il Lautrec era ridotto
+a tale stato di non avere più operaj
+per continuarne i lavori, nè soldati
+per custodirle quando fossero terminate.
+<span class="pagenum"><a id="Page_387"></a>[387]</span>
+Cotali trincee, rompendo il corso delle
+acque, erano state cagione che queste si
+spargessero per le campagne, se restassero
+stagnanti in più luoghi con grave pregiudizio
+della salubrità dell'aria. Del resto la campagna
+che circonda Napoli è sempre micidiale
+ne' calori estivi, ed oggi un'armata
+non potrebbe tenervisi ne' mesi in cui
+Lautrec vi accampò colla sua, senz'andare
+ugualmente soggetta a febbri pestilenziali.
+Il primo loro sintomo era un'enfiagione alle
+gambe che in appresso stendevasi a tutto
+il corpo, e l'infermo moriva tormentato
+da crudelissima sete. Tra le prime vittime
+di questo flagello si contarono il nunzio
+del papa presso l'armata della lega,
+Pietro Paolo Crescenzio, e Luigi Pisani,
+provveditore veneziano, morti entrambi il
+giorno 15 di giugno. In appresso non passò
+giorno che non fosse funestato dalla morte
+di qualche capo dell'armata, sebbene
+l'epidemia non giugnesse al colmo che
+il 15 di luglio<a class="tag" id="tag370" href="#note370">[370]</a>.
+</p>
+
+<p>
+L'imperatore ed il re di Francia, informati
+che l'assedio di Napoli non terminerebbe
+<span class="pagenum"><a id="Page_388"></a>[388]</span>
+così presto, ed eccitati dai
+loro generali a mandare soccorsi, risolsero
+ambidue di spedire nuove truppe in
+Italia. Il primo scelse per tale spedizione
+Enrico il giovane, duca di Brunswick;
+l'altro Francesco di Borbone, conte di
+San-Paolo. Doveva il Brunswick condurre
+rinforzi ad Antonio di Leyva, e poichè
+avesse ritornata la superiorità agl'imperiali
+in Lombardia, avanzarsi verso l'Italia
+meridionale per costringere il Lautrec
+a levare l'assedio di Napoli. Per lo
+contrario il San-Paolo, doveva opporsi
+al passaggio del primo, scacciare da Milano
+Antonio di Leyva, e dopo avere
+ridotti gl'imperiali a sgombrare la Lombardia,
+raggiugnere il Lautrec per terminare
+con lui la conquista del regno
+di Napoli<a class="tag" id="tag371" href="#note371">[371]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il duca di Brunswick coll'assistenza
+di Ferdinando, re d'Ungheria, fratello
+dell'imperatore, fu il primo a scendere in
+Italia. Partì da Trento il 10 di maggio
+con seicento cavalli e dieci mila fanti;
+passò l'Adige e s'avanzò fino in Lombardia,
+senza che il duca d'Urbino, generale
+de' Veneziani, gli si avvicinasse mai
+<span class="pagenum"><a id="Page_389"></a>[389]</span>
+tanto da venire a qualche scaramuccia.
+Aveva questi dichiarato al senato veneto,
+che, per quanto la sua armata potesse superare
+di numero la nemica, giammai
+la sua cavalleria sosterrebbe l'urto della
+tedesca, nè la sua fanteria quello dei
+landsknecht; onde, non deviando dalla
+consueta sua tattica, aveva difese le città
+e le fortezze, lasciando tempo agli oltremontani
+di consumare la loro furia<a class="tag" id="tag372" href="#note372">[372]</a>.
+</p>
+
+<p>
+I Tedeschi condotti dal duca di Brunswick
+avevano abbandonato il loro paese
+per la speranza d'un saccheggio somigliante
+a quello che nel precedente anno
+aveva arricchito i loro compatriotti; e
+quando trovarono le pianure della Lombardia
+ruinate da una disastrosa guerra,
+le terre desolate dalla fame e dalla peste,
+e le città contro di loro difese non
+meno dai nemici che dagli amici, non
+tardarono a disgustarsi d'un faticoso servigio,
+del quale non erano pagati. Mai
+non giugneva danaro all'armata imperiale,
+nè dalla Spagna nè dalla Germania;
+onde Antonio di Leyva, che aveva da
+<span class="pagenum"><a id="Page_390"></a>[390]</span>
+principio persuaso il duca di Brunswick
+ad assediare Lodi, vedendo che quest'assedio
+non avanzava, cercava di scoraggiarlo
+per non avere in Lombardia compagni
+nel comando o nei rubamenti. Il
+Brunswick vendicossi di questa opposizione
+con una crudeltà senza pari; egli
+non si accontentava di saccheggiare ogni
+cosa, ma faceva oltre a ciò passare
+a filo di spada tutti gli uomini che
+gli venivano tra le mani; bruciava tutte
+le case isolale, volendo che il suo passaggio
+fosse contrassegnato da una totale
+desolazione. Per giustificare tante
+atrocità, pretendeva il Brunswick che
+tutti gl'Italiani fossero ribelli all'autorità
+imperiale, e diceva d'essere venuto a distruggere
+coloro che i suoi predecessori
+non avevano saputo castigare. Il duca
+d'Urbino usò lo stesso trattamento verso i
+prigionieri tedeschi; onde il 13 di luglio
+i landsknecht si ammutinarono, e poco
+dopo il duca di Brunswick tornò per la
+strada di Como in Germania co' deboli
+avanzi di un'armata, i di cui soldati
+erano per la maggior parte disertati, o
+passati sotto le bandiere d'Antonio di
+Leyva<a class="tag" id="tag373" href="#note373">[373]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_391"></a>[391]</span>
+</p>
+
+<p>
+Questi continuava a conservare Milano
+ubbidiente col terrore. Abbandonato dall'imperatore,
+senza danaro per pagare i
+soldati, erasi impossessato di tutte le vittovaglie
+che si trovavano in città, di tutte
+quelle che giugnevano dalla campagna,
+e, fattone monopolio, le vendeva tre o
+quattro volte più dell'ordinario loro prezzo.
+I poveri, ruinati da tre anni d'estorsioni,
+ai quali erano preceduti vent'anni di guerra,
+morivano di fame per le strade, non
+potendo comperare il pane all'alto prezzo
+fissato dell'avarizia del generale; i ricchi,
+prigionieri de' soldati alloggiati presso di
+loro, erano esposti ad ogni genere d'oltraggi,
+e spesso alla tortura, qualunque
+volta tardavano a soddisfare i capriccj
+de' loro tiranni. Le sentinelle trattenevano
+alle porte tutti coloro che cercavano di
+<span class="pagenum"><a id="Page_392"></a>[392]</span>
+fuggire di città; e se a taluno riusciva di
+scalare le mura, o di uscire dalle porte
+travestito, gli si confiscavano i beni, ed
+annunciavasene la vendita con avvisi stampati
+in tutti i capi strada<a class="tag" id="tag374" href="#note374">[374]</a>.
+</p>
+
+<p>
+L'armata che il signore di San-Paolo
+conduceva in Lombardia per liberarla dal
+giogo degli Spagnuoli, doveva essere composta
+di cinquecento uomini d'armi, e
+di cinquecento cavaleggieri sotto il comando
+del signore di Boisì, di sei mila
+avventurieri capitanati dal signore di Lorges
+e di tre in quattro mila landsknecht
+guidati dal signore di Montejan. Ma colla
+consueta sua negligenza Francesco I lasciò
+dissipare il danaro destinato a quest'impresa;
+i corpi non furono ridotti a
+numero, non giunsero che lentamente
+ed a lunghi intervalli al luogo dell'unione,
+ed il conte di San-Paolo era tuttavia sulle
+Alpi, quand'ebbe notizia che il duca di
+Brunswick era tornato in Germania per
+mancanza di danaro<a class="tag" id="tag375" href="#note375">[375]</a>. I Francesi eransi
+<span class="pagenum"><a id="Page_393"></a>[393]</span>
+lasciati togliere per sorpresa Pavia, conquista
+del signore di Lautrec; il conte
+di San-Paolo l'attaccò di nuovo col duca
+d'Urbino, ed in sul finire della campagna
+la riebbe d'assalto<a class="tag" id="tag376" href="#note376">[376]</a>; ma trovavasi
+bastantemente occupato da Antonio di
+Leyva che gli contrastava l'acquisto delle
+città di Lombardia, onde non potesse innoltrarsi
+verso Napoli, dove il signore di
+Lautrec lo andava invano chiamando.
+</p>
+
+<p>
+Malgrado i patimenti di quest'ultimo, che
+andavano a dismisura crescendo, non potevasi
+ancora facilmente prevedere quale delle
+due armate di Lautrec o il principe d'Orange
+avrebbe dovuto soggiacere la prima alla
+peste ed alla fame ond'erano egualmente
+travagliate, quando un'importantissima diserzione,
+cagionata dalla inconsiderata politica
+di Francesco I, trasse con sè la
+ruina dell'armata francese. Andrea Doria,
+che veniva riputato il più grand'uomo
+di mare del suo secolo, e che, fino dalla
+sua gioventù trovandosi al soldo di stranieri
+potentati, aveva creato una flotta
+che non aveva ricevuta dalla sua patria,
+lagnavasi da gran tempo della gelosia e
+<span class="pagenum"><a id="Page_394"></a>[394]</span>
+degl'intrighi de' ministri del re di Francia.
+Era stato associato a Renzo di Ceri
+in una spedizione da principio destinata
+contro la Sicilia, poscia contro la Sardegna,
+la quale era andata a male a
+cagione della loro malintelligenza<a class="tag" id="tag377" href="#note377">[377]</a>. In
+tempo della spedizione del Borbone in
+Provenza aveva fatto prigioniero il principe
+d'Orange; ma la ricca taglia di
+questo prigioniero gli era stata ritenuta
+dal re; gli erano inoltre ritenuti ragguardevoli
+arretrati pel soldo delle sue galere; e
+Francesco della Rochefoucault, signore di
+Barbesieux, era stato in di lui pregiudizio
+nominato ammiraglio dei mari del Levante<a class="tag" id="tag378" href="#note378">[378]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma queste personali offese non erano
+la principale cagione che alienasse Andrea
+Doria dal partito della Francia.
+Sebbene questo grand'uomo non avesse
+quasi mai vissuto in patria, era teneramente
+attaccato alla libertà, ed alla prosperità
+<span class="pagenum"><a id="Page_395"></a>[395]</span>
+della medesima. Il sacco di Genova
+eseguito dall'armata imperiale gli aveva
+inspirata un'altissima avversione contro gli
+Spagnuoli; onde dopo tale epoca non
+volle per alcun tempo a qualsifosse prezzo
+rilasciare i prigionieri di quella nazione,
+e li faceva remare incatenati sulle sue
+galere; non cominciò a perdere forza
+nell'animo suo tanta avversione, che
+quando lo sprezzo di Francesco I pei
+privilegj de' Genovesi, per la loro capitolazione,
+ed ancora per la privata loro
+prosperità, lo chiamò a vendicare le fresche
+offese ad ogni costo, e foss'anche
+coll'ajuto di coloro medesimi che erano
+stati autori delle più antiche. Il re si ostinava
+a tenere Genova come una provincia
+del regno, non già come una repubblica
+postasi volontariamente sotto la sua
+protezione; egli risguardava tutti i privilegj
+dei popoli, i diritti dei cittadini,
+e le restrizioni della sua autorità, come
+altrettante offese fatte alla maestà reale;
+perciò si compiaceva di emettere ordini
+che umiliassero lo spirito ribelle de' Genovesi.
+A tal fine si propose di trasportare
+a Savona, per quanto poteva da lui dipendere,
+tutto il commercio di Genova.
+Accrebbe le fortificazioni di questa città,
+e volle che dipendesse immediatamente
+<span class="pagenum"><a id="Page_396"></a>[396]</span>
+dalla corona; vi traslocò la gabella del
+sale: e sebbene avesse formati questi progetti
+ne' tempi in cui Savona gli si era
+conservata fedele, e quando Genova era
+passata sotto il dominio dell'imperatore,
+non volle punto rinunciarvi allorchè
+ebbe ricuperata questa capitale. Nell'esecuzione
+di questi progetti, i Genovesi
+vedevano apertamente il totale esterminio
+della loro città; implorarono quindi l'ajuto
+dell'illustre loro concittadino, il quale promise:
+«di fare pel suo paese tutto quanto
+l'onor suo gli acconsentirebbe di fare»<a class="tag" id="tag379" href="#note379">[379]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il servizio del Doria col re di Francia
+spirava coll'ultimo giorno di giugno
+del 1528. Prima di acconsentire a
+rinnovarlo, mandò un gentiluomo alla
+corte di Francesco I per chiedergli giustizia
+tanto sulle taglie de' prigionieri e
+sugli arretrati dovutigli, che intorno ai
+privilegj della sua patria; intanto si rimase
+in Genova ozioso, ordinando a
+Filippino, suo nipote, di non usare soverchio
+rigore nel blocco di Napoli. Il Lautrec,
+avvedutosi che il Doria pensava ad
+<span class="pagenum"><a id="Page_397"></a>[397]</span>
+abbandonare l'alleanza della Francia, e
+fattone più certo dagli avvisi di Clemente
+VII, sentì il pregiudizio grandissimo
+che da ciò ne verrebbe alla sua armata.
+Spedì dunque al re Guglielmo di Bellay
+per supplicarlo a ritenere il Doria
+a suo servizio. Il Bellay, passando per
+Genova, andò a trovare il Doria che
+era suo amico; ed udite le sue inchieste,
+cercò di appoggiarle presso il re;
+ma il cancelliere Duprat impedì che il
+re le accettasse. Fu spedito a Genova
+Barbesieux per prendere il comando della
+flotta di Andrea, e impadronirsi non solo
+delle galere del re, ma ancora di quelle
+del Doria, e se gli riusciva, ancora della
+persona di lui. L'ammiraglio genovese non
+aspettò che giugnesse chi era destinato a
+rimpiazzarlo. Ritirossi colla sua flotta a
+Lerici, e dichiarò a Barbesieux, che andò
+a visitarlo: essergli noti gli ordini del
+re, ed essere non pertanto apparecchiato
+a rilasciargli le di lui galere; ma determinato
+però a ritenere le altre come una
+sua proprietà; e non solamente non essere
+per darne conto a chicchessia, ma
+per valersene anzi come meglio crederebbe<a class="tag" id="tag380" href="#note380">[380]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_398"></a>[398]</span>
+</p>
+
+<p>
+Intanto il Doria aveva intavolato un
+trattato coi prigionieri fatti da suo nipote
+sotto Napoli, ed in particolare col marchese
+del Guasto, che cercava di ridurlo ai servigj
+dell'imperatore. Per mezzo di quest'ultimo
+il Doria, il 20 di luglio, mandò in Ispagna
+un segretario incaricato di esporre le condizioni
+sotto le quali si obbligherebbe
+a servire l'imperatore con dodici galere,
+per l'annuo stipendio di sessanta mila
+ducati. Domandava che Genova fosse posta
+in libertà e dorinnanzi governarsi
+come repubblica indipendente; che le
+fossero di nuovo assoggettate Savona e
+le altre città della Liguria; che a lui
+ed a tutto il suo equipaggio l'imperatore
+condonasse le offese fatte alla sua
+corona; che per ogni spagnuolo ch'egli
+rilascerebbe gli si desse un altro uomo
+egualmente robusto e capace di remare<a class="tag" id="tag381" href="#note381">[381]</a>.
+Tutte queste condizioni furono
+all'istante accettate, e la flotta di Genova,
+che il 4 di luglio aveva abbandonata
+<span class="pagenum"><a id="Page_399"></a>[399]</span>
+la baja di Napoli, passò al servizio
+dell'imperatore<a class="tag" id="tag382" href="#note382">[382]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Giova sommamente a coloro che possono
+disporre di tutti gli onori e di tutte
+le ricompense, di far risguardare la costanza
+nell'ubbidienza militare come il
+principale dovere di un soldato, e di
+dissimulare che tutti gli obblighi essendo
+reciproci, la violazione del contratto
+per parte di colui che comanda,
+scioglie dal giuramento quegli che aveva
+promesso di ubbidire. La posterità fu
+giusta verso Andrea Doria; non vide
+nella condotta di lui che eroismo, e non
+lo accusò di mancanza di fede verso
+Francesco I. I suoi contemporanei furono
+talvolta più severi, e l'eroe genovese, che
+aveva passata la sua vita in mezzo ai soldati,
+non poteva egli stesso liberarsi da
+tutti i pregiudizj militari. Il fiorentino
+Luigi Alamanni, celebre egualmente come
+patriotto e come poeta, disse un giorno
+ad Andrea Doria: «Certo, Andrea,
+che generosa è stata l'impresa vostra;
+ma molto più generosa e più chiara
+ancora sarebbe, se non vi fosse non so
+che ombra d'intorno, che non la lascia
+interamente risplendere.» Affermò Luigi
+<span class="pagenum"><a id="Page_400"></a>[400]</span>
+allo storico Segni che Andrea a tali parole
+mosse un sospiro, e stette cheto, e poi
+con buon volto rivoltosi, disse: «Egli
+è gran fortuna d'un uomo, a chi riesca
+di adoperare un bel fatto con mezzi
+ancorchè non interamente belli. So,
+che non pure da te, ma da molti può
+darmisi carico, che, essendo sempre
+stato della parte di Francia e venuto
+in alto grado co' favori del re Francesco,
+io l'abbia ne' suoi maggiori bisogni
+lasciato, ed accostatomi ad un
+suo nemico; ma se il mondo sapesse
+quanto è grande l'amore che io ho
+avuto alla patria mia, mi scuserebbe
+se, non potendo salvarla e farla grande
+altramente, io avessi tenuto un mezzo,
+che mi avesse in qualche parte potuto
+incolpare. Non vo' già raccontare che
+il re Francesco mi riteneva i servizj e
+non mi attendeva la promessa di restituire
+Savona alla patria, perchè non
+possono queste occasioni aver forza di
+rimutar uno dall'antica fede: ma ben
+puote aver forza la certezza che io
+aveva, che il re non mai avrebbe voluto
+liberar Genova dalla sua signoria,
+nè che ella mancasse d'un suo governatore,
+nè della fortezza; le quali cose
+avendo io ottenuto felicemente col ritrarmi
+<span class="pagenum"><a id="Page_401"></a>[401]</span>
+dalla sua fede, posso ancora, a
+chi bene andrà stimando, dimostrare
+il mio fatto chiaro, senza alcun'ombra
+che gl'interrompa la luce»<a class="tag" id="tag383" href="#note383">[383]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La flotta veneziana di Pietro Lando
+era così male equipaggiata, e tanto sprovveduta
+di soldati e di buoni marinai, che
+difficilmente avrebbe potuto, dopo la partenza
+di Filippino Doria, chiudere il
+porto di Napoli alle piccole navi siciliane:
+ma d'altronde anche questa s'allontanò
+il 15 di luglio per andare a
+provvedersi di vittovaglie in Calabria, e
+non tornò che ne' primi giorni d'agosto.
+Vero è che Barbesieux era giunto il 18
+di luglio colla flotta francese; ma non
+conduceva a Lautrec che ottocento fanti,
+ed un branco di giovani gentiluomini che
+volevano fare a Napoli le prime loro campagne:
+anche il danaro che aveva per l'armata
+non era che una piccola parte delle
+somme dal re promesse a Lautrec. Pure
+avendo il Barbesieux sbarcati i suoi pochi
+soldati col danaro consegnatogli, questi
+si avanzarono fino a Nola. Ma il principe
+di Navarra, che ne aveva il comando,
+<span class="pagenum"><a id="Page_402"></a>[402]</span>
+trovandosi colà troppo debole per andare
+più avanti, mandò a chiedere un
+rinforzo a Lautrec. In fatti, quando ritornava
+al campo, dopo averlo ricevuto,
+gl'imperiali fecero una così gagliarda sortita,
+che il signore di Candalles, ed Ugone
+Pepoli, che avevano condotto il rinforzo,
+rimasero prigionieri, e furono uccisi dugento
+de' nuovi venuti. Vero è che il
+danaro arrivò al campo senz'alcuno accidente,
+ed il Pepoli fu ricevuto in cambio
+di un altro prigioniero; ma Candalles morì
+in conseguenza delle ricevute ferite<a class="tag" id="tag384" href="#note384">[384]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Fino a quest'epoca Lautrec aveva sostenuto
+il coraggio dell'armata francese
+colla fermezza del suo carattere: ma fu
+ancor esso sorpreso dalla febbre pestilenziale
+nello stesso tempo in cui Vaudemont era
+omai agonizzante. Anche sotto il peso di
+questa malattia Lautrec oppose sempre
+l'irremovibile costanza del suo carattere a
+tutti i mali che lo affliggevano. Destinò
+il danaro mandatogli dalla Francia per
+far leve in Italia di fanteria e di cavaleggieri:
+Renzo di Ceri partì per assoldarne
+nell'Abruzzo, mentre i Fiorentini
+<span class="pagenum"><a id="Page_403"></a>[403]</span>
+mandavano due mila uomini per rimpiazzare
+i soldati perduti dalle bande
+nere in questa campagna. Ma questa risoluzione
+era di già troppo tarda. Il Lautrec,
+bloccato ancor esso nel suo campo da
+quella stessa armata ch'egli aveva tenuta
+tanto tempo assediata, perdeva ogni giorno
+i saccomani, i convoglj, gli equipaggi. Le
+vittovaglie che faceva venire cadevano
+quasi sempre in mano del nemico; e
+mentre che i suoi soldati, sfiniti dalle fatiche
+e dalla malattia, mancavano ancora
+di pane, Napoli abbondava d'ogni cosa,
+e i soldati tedeschi più non pensavano
+a disertare<a class="tag" id="tag385" href="#note385">[385]</a>.
+</p>
+
+<p>
+In sul declinare di luglio la malattia che
+infestava il campo francese, vestì un carattere
+assai più spaventoso. Di venticinque
+mila uomini che vi si contavano un mese
+prima, il 2 agosto quattro mila soltanto
+erano in istato di adoperare le armi, e di
+ottocento uomini d'armi più non eranvene
+che cento. Erano ammalati Pietro Navarro,
+Vaudemont, Camillo Trivulzio, ed i due
+maestri di campo; Lautrec, che credevasi
+guarito, era ricaduto; tutti gli
+<span class="pagenum"><a id="Page_404"></a>[404]</span>
+ambasciatori, ed i personaggi distinti,
+ad eccezione del marchese di Saluzzo e
+del conte Guido Rangoni, erano ammalati.
+La fanteria soffriva nello stesso tempo
+la fame e la sete; tutte le cisterne
+erano senz'acqua, ed i soldati non potevano
+procurarsene a Poggio reale, che
+attaccando i nemici, dal che fare venivano
+sconsigliati dalla presente loro debolezza.
+L'estensione del campo era affatto
+sproporzionata al numero de' suoi difensori,
+i quali erano perciò continuamente spossati
+da quasi non interrotte fazioni. Prima di
+partire alla volta degli Abruzzi Renzo di
+Ceri aveva fatto istanza a Lautrec d'accamparsi
+altrove, o di acquartierare le sue truppe
+nelle città della Campania, facendogli
+osservare che intorno al campo le acque
+stagnavano in ogni luogo, e che l'erba
+foltissima cresceva anche nelle tende dei
+soldati; ma il Lautrec, con un'insuperabile
+ostinazione, dichiarò di essere apparecchiato
+a morire in quel luogo piuttosto
+che dare un tale trionfo ai nemici<a class="tag" id="tag386" href="#note386">[386]</a>;
+egli credeva egualmente compromesso
+il suo onore nel ristringere i suoi
+alloggiamenti, e quantunque infermo, si
+<span class="pagenum"><a id="Page_405"></a>[405]</span>
+faceva portare da un posto all'altro, per
+vedere se i suoi ordini venivano eseguiti,
+e se si mantenevano i corpi di guardia da
+lui stabiliti. Ma lungo tempo non sostenne
+tanta fatica, e morì la notte del
+15 al 16 agosto: e come la sua virtù,
+la sua costanza, erano stati fin allora il
+più solido sostegno dell'armata, così la
+sua morte distrusse ogni speranza di
+salvezza<a class="tag" id="tag387" href="#note387">[387]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Era morto ancora il conte di Vaudemont,
+onde prese il comando dell'armata
+francese il marchese di Saluzzo, il
+quale non aveva nè talenti, nè riputazione
+convenienti a tanto peso. Altronde
+le difficoltà crescevano ogni giorno, perciocchè
+Andrea Doria era giunto a Gaeta
+con dodici galere al soldo dell'imperatore,
+ed aveva costretta la flotta francese
+a prendere il largo. Maramaldo,
+Ferdinando Gonzaga ed altri capi imperiali,
+cessando di starsi chiusi in città,
+attaccavano e sorprendevano i corpi staccati
+de' Francesi a Canoa, a Nola, ad
+Aversa, tagliando quasi ogni comunicazione
+<span class="pagenum"><a id="Page_406"></a>[406]</span>
+tra l'armata e le città ancora ubbidienti
+alla Francia; onde ogni speranza
+de' Francesi era omai riposta in Renzo
+di Ceri, che in allora trovavasi all'Aquila,
+e di cui il marchese di Saluzzo
+affrettava la tornata, non più per prendere
+Napoli, ma per ritirarsi egli medesimo
+con sicurezza<a class="tag" id="tag388" href="#note388">[388]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La ritirata era omai indispensabile,
+ed il marchese di Saluzzo approfittò di
+una gagliarda pioggia, accompagnata da
+lampi e tuoni, che cadde la notte del 29
+agosto per eseguirla senza saputa dei nemici.
+Egli si pose con Guido Rangoni
+in capo alla vanguardia, affidò la battaglia
+a Pietro Navarro, mentre che Pomperani,
+Camillo Trivulzio e Negro Pelisse
+comandavano la retroguardia; lasciando
+sulle batterie i cannoni da breccia,
+ed abbandonando i più grossi bagaglj,
+l'armata partì senza che si battessero
+i tamburi o si suonassero le
+trombe: ma non si erano i Francesi scostati
+molto dal campo, quando cessò la
+pioggia, in sul fare del giorno. La cavalleria
+imperiale, avvisata della partenza
+<span class="pagenum"><a id="Page_407"></a>[407]</span>
+de' Francesi, si diede tutta in corpo ad
+inseguirli. La banda nera dei Toscani la
+ricevette con una scarica di tutta la moschetteria;
+ma perchè camminava per una
+strada stretta e chiusa, nella quale non poteva
+allargarsi, la cavalleria, facendo una
+nuova carica, riuscì a romperne le ultime
+file, ed a disordinare tutta la colonna. La
+resistenza non poteva essere lunga, perchè
+i soldati ammalati appena avevano forza
+che bastasse per alzare i loro fucili o le
+spade, e rovesciati dal primo urto, domandavano
+ed ottenevano facilmente la
+vita. Fu in questa circostanza preso Pietro
+Navarro, che sopra un picciol mulo cercava
+di fuggire per una rimota strada. Intanto
+l'avanguardia era giunta sotto Aversa;
+ma l'angusta porta che le era stata aperta
+venendo ogni tratto ingombrata, si consumarono
+tre ore prima che tutti i fuggiaschi,
+ammucchiati nella fossa, potessero
+entrare in città<a class="tag" id="tag389" href="#note389">[389]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Le sventure de' Francesi non terminavano
+giugnendo in Aversa: essi rispinsero
+a dir vero l'irregolare attacco della cavalleria,
+<span class="pagenum"><a id="Page_408"></a>[408]</span>
+che gli aveva inseguiti fin sotto
+le mura di quella città; ma sopraggiunse
+il principe d'Orange coll'infanteria e coi
+cannoni dagli stessi Francesi lasciati nell'abbandonato
+campo. In breve venne
+aperta una breccia, mentre il marchese di
+Saluzzo, ferito in un ginocchio da un
+pezzo di pietra, era portato alla sua casa
+fieramente tormentato dalla ferita. Per
+colmo di sventura Capoa, la più vicina
+città per cui doveva passare l'armata
+continuando a ritirarsi, aveva aperte le
+porte a Fabrizio Maramaldo, dopo che
+vi erano stati portati la maggior parte degli
+ammalati dell'armata. Aveva il comando
+di Capoa il conte Ugo Pepoli, ma egli
+medesimo era pressochè moribondo; gli
+abitanti consigliarono la guarnigione a
+fare una sortita per provvedere la città
+di buoi e di pecore, ed approfittarono
+della lontananza di quasi tutti i soldati
+capaci di trattare le armi per ricevere
+entro le mura Fabrizio Maramaldo coi
+suoi Calabresi; questi con estrema crudeltà
+spogliarono gli ammalati ne' loro letti, e
+lo stesso Ugo de' Pepoli, morto in quell'istante,
+sul proprio feretro. Gli abitanti d'Aversa,
+informati di quest'avvenimento che
+toglieva ai Francesi ogni speranza di salute,
+supplicarono il marchese di Saluzzo a non
+<span class="pagenum"><a id="Page_409"></a>[409]</span>
+esporli agli orrori di un assalto; e questi, di
+già vinto dal dolore della sua ferita, incaricò
+il conte Rangoni di passare al campo
+nemico per capitolare<a class="tag" id="tag390" href="#note390">[390]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La capitolazione portava che il marchese
+di Saluzzo aprirebbe agl'imperiali
+la città e la fortezza; che loro lascerebbe
+l'artiglieria, le munizioni, le bandiere,
+le armi, i cavalli e gli equipaggi; ch'egli
+medesimo rimarrebbe prigioniero con
+tutti i capitani dell'armata; ma che tutti
+i soldati, tanto quelli chiusi in Aversa,
+che quelli ch'erano stati fatti in avanti
+prigionieri, sarebbero rinviati in Francia
+dopo di essersi obbligati a non servire
+per sei mesi contro l'imperatore. Il marchese
+di Saluzzo promise d'interporsi
+caldamente, perchè tutte le guarnigioni
+francesi del regno di Napoli accettassero
+la stessa capitolazione. Il solo conte Guido
+Rangoni fu dal principe d'Orange lasciato
+libero in ricompensa dell'avere egli
+negoziato questo trattato<a class="tag" id="tag391" href="#note391">[391]</a>.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_410"></a>[410]</span>
+</p>
+
+<p>
+Per tal modo una delle più belle armate
+che la Francia avesse fin allora poste in
+campagna, perì interamente, o sotto il ferro
+de' nemici, o oppressa dalla malattia, o nella
+cattività. Gli Spagnuoli con una fredda
+crudeltà chiusero i prigionieri, quasi
+tutti infermi, nelle reali scuderie della
+Maddalena. Il principe d'Orange diede
+licenza al senato di Napoli di somministrar
+loro i viveri; ma fu questa la sola
+cura che egli acconsentì di prenderne.
+Gli sciagurati, ammucchiati gli uni su
+gli altri nel fango e tra i cadaveri, perirono
+ancora più rapidamente che non
+facevano nel campo. Pochissimi rividero
+la loro patria; e le loro malattie comunicarono
+a Napoli una terribile peste,
+che continuò a devastare la città molto
+tempo ancora dopo di loro<a class="tag" id="tag392" href="#note392">[392]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Cotesta capitolazione pose fine alle
+bande nere, quasi interamente composte
+di Toscani, che, formate la prima volta
+da Giovanni de' Medici, erano riputate
+la migliore fanteria dell'Europa. Gli è il
+vero che le bande nere si erano colle
+loro crudeltà e ruberie rendute ancora
+più formidabili ai paesi in cui facevano
+la guerra, che ai loro nemici. Orazio
+<span class="pagenum"><a id="Page_411"></a>[411]</span>
+Baglioni, il capo loro dato dalla repubblica
+fiorentina, era morto sotto Napoli;
+Ugo de' Pepoli, che gli era succeduto,
+era perito in Capoa, e Giovan Battista
+Soderini e Marco del Nero, i due commissarj
+fiorentini che le accompagnavano,
+terminarono i loro miseri giorni nelle
+prigioni di Napoli. Più non rimaneva
+verun capo che prendesse cura di questo
+corpo di milizia, che aveva il primo
+fatto riverberare qualche gloria sui Fiorentini.
+Molti soldati erano prigionieri,
+altri morti, altri ammalati; il rimanente
+si disperse, e più non si riunì<a class="tag" id="tag393" href="#note393">[393]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il marchese di Saluzzo morì bentosto
+in prigione; e perchè l'afflizione si aggiunse
+all'infermità per opprimerlo, si
+credette che volontariamente si affrettasse
+colle proprie mani la morte. Pietro Navarro
+fu condotto a Napoli, in quella
+stessa fortezza ch'egli aveva presa ai
+Francesi ai tempi del gran capitano, e
+chiuso in quella stessa prigione in cui
+il re di Spagna l'aveva dimenticato per
+tre anni. Fu scritto a Madrid per sapere
+come dovesse essere trattato, Carlo V
+ordinò che fosse decapitato; ma il governatore
+<span class="pagenum"><a id="Page_412"></a>[412]</span>
+del castello, Francesco Hijar,
+compassionando quest'illustre vecchio, che
+dalla condizione di palafreniere del cardinale
+di Arragona erasi innalzato con
+tante luminose azioni, e tanti talenti a
+tanta gloria, andò egli medesimo, affinchè
+non perisse per mano del carnefice,
+a strozzarlo in prigione, o, secondo
+altri, lo fece soffocare sotto le coltri del
+suo letto<a class="tag" id="tag394" href="#note394">[394]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La capitolazione dell'armata francese
+ad Aversa non fece immediatamente cessare
+le calamità del regno di Napoli. Il
+principe d'Orange, che comandava i residui
+di quelle compagnie avvezzate all'assassinio
+ed alla crudeltà nel sacco
+di Roma, era sempre dall'imperatore
+lasciato senza danaro, e soltanto col terrore
+colle confische e coi supplicj poteva
+di nuovo riempiere il suo tesoro. I suoi
+soldati, che avevano saccheggiata Aversa
+nell'istante in cui i Francesi l'avevano
+ceduta, chiedevano tuttavia il pagamento
+di otto mesi di soldo. Altro mezzo non restava
+al principe d'Orange per soddisfarli
+che la confisca de' beni di que' signori che
+<span class="pagenum"><a id="Page_413"></a>[413]</span>
+si erano dichiarati pel partito d'Angiò:
+fece decapitare in Napoli, sulla piazza
+del mercato, Federico Cajetano, figlio
+del duca di Trajetto, Enrico Pandone,
+duca di Goviano, figlio d'una figlia di
+Ferdinando seniore, re di Napoli, ed
+altri quattro principali signori napolitani<a class="tag" id="tag395" href="#note395">[395]</a>.
+Ogni città del regno fu insanguinata
+da somiglianti esecuzioni. E dopo
+di avere in tal modo sparso il terrore
+tra i partigiani della Francia, il principe
+d'Orange si fece a trattare con loro vendendo
+loro la grazia per una somma di
+danaro proporzionata alla loro ricchezza.
+Per altro molti, piuttosto che assoggettarsi
+a così crudeli ed avidi padroni,
+preferirono di continuare la guerra, e
+per qualche tempo furono secondati dai
+Francesi e da' Veneziani. Federico Caraffa,
+il principe di Melfi ed il duca di
+Gravina, continuarono nella Puglia i loro
+guasti; ed il Romano Simone Tebaldi
+ottenne qualche vantaggio in Calabria<a class="tag" id="tag396" href="#note396">[396]</a>.
+<span class="pagenum"><a id="Page_414"></a>[414]</span>
+Ma questi fatti d'armi, piuttosto che come
+una guerra regolare, devono risguardarsi
+come il cominciamento di quello stato
+di violenza e di anarchia, che si prolungò
+nel regno di Napoli per tutto il
+tempo del dominio spagnuolo. Al governo
+avido, oppressivo, perfido e crudele
+dei vicerè deve ascriversi l'impossibilità
+che provasi anche al presente di stabilire
+un regolare andamento di giustizia, di
+polizia, di pubblica sicurezza in queste
+provincie tanto favorite dalla natura.
+</p>
+
+<p>
+Andrea Doria aveva colla sua flotta
+contribuito alla ruina dell'armata francese;
+ma tosto che la capitolazione d'Aversa
+rendette inutile il suo servigio a
+Napoli, fece vela verso Genova per raccogliervi
+il prezzo ch'egli aveva posto
+alla sua mutazione di partito, e per liberare
+la sua patria. Allora in Genova
+infieriva la peste, e Teodoro Trivulzio
+che vi comandava a nome di Francesco
+I, non avendo sotto i suoi ordini
+che una debole guarnigione, aveva inutilmente
+domandato un rinforzo di due
+mila uomini; questi non vollero entrare
+in città per timore del contagio;
+e il Trivulzio, vedendosi abbandonato,
+si ritirò nel Castelletto. Ma egli sperava
+di potere difender Genova colla flotta del
+<span class="pagenum"><a id="Page_415"></a>[415]</span>
+signore di Barbesieux, ch'entrava in allora
+nel porto con alcune compagnie francesi,
+imbarcate al campo sotto Napoli dopo
+la rotta dell'armata. Ma ciò fu invano;
+perciocchè essendosi il 12 di settembre
+presentato il Doria con tredici galere in
+faccia a Genova, il Barbesieux ritirossi
+con tutta la sua flotta nel porto di Savona.
+Il Doria non aveva che cinquecento
+uomini di sbarco: li fece di notte
+scendere sulle scialuppe, e li mandò verso
+la città sotto il comando di suo nipote
+Filippino e di Cristoforo Palavicini. I
+Genovesi, cui aveva preso cura di dare
+avviso del suo trattato coll'imperatore,
+trovarono, malgrado la peste, tanto vigore
+da prendere le armi, assecondare lo
+sbarco, respingere tutti i Francesi nel
+castello, ed occupare tutte le fortezze
+della città<a class="tag" id="tag397" href="#note397">[397]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Teodoro Trivulzio, maravigliato della
+debolezza de' nemici cui aveva in allora
+<span class="pagenum"><a id="Page_416"></a>[416]</span>
+ceduto, si volse al conte di San-Paolo,
+che aveva il comando dell'armata francese
+in Lombardia, e che aveva di fresco
+ricuperata Pavia, chiedendogli soltanto
+tre mila uomini, co' quali confidava di
+potere di nuovo sottomettere Genova al
+re di Francia. Ma il duca d'Urbino ricusò
+di prendere parte in questa spedizione;
+ed il San-Paolo da lui ritardato,
+non potè arrivare a Genova che il primo
+di ottobre con cento lance e due mila
+fanti. Era di già troppo tardi, i passaggi
+delle montagne erano custoditi, e San-Paolo
+non ottenne pure d'introdurre qualche
+rinforzo nel castello. Ritirossi dopo
+avere dato ordine al suo luogotenente
+Montejean di condurre trecento uomini
+a Savona, in rinforzo di quella guarnigione;
+ma Montejean non fu di lui più
+fortunato, e non potè penetrare fino a
+Savona. I Genovesi, condotti dal Doria,
+stringevano l'assedio di Savona e del
+Castelletto. La prima di queste piazze
+capitolò il 21 di ottobre, l'altra pochi
+giorni dopo; ed i Genovesi, per assicurare
+la loro libertà, e soddisfare la loro
+gelosia, si affrettarono di distruggere la
+fortezza del Castelletto che li signoreggiava,
+e di colmare il porto di Savona,
+<span class="pagenum"><a id="Page_417"></a>[417]</span>
+di cui avevano tanto temuta la rivalità<a class="tag" id="tag398" href="#note398">[398]</a>.
+</p>
+</div>
+
+<div class="chapter">
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_418"></a>[418]</span>
+</p>
+
+<h2>
+CAPITOLO CXX.
+</h2>
+
+<div class="blockquote">
+<p>
+<i>Nuove costituzioni delle repubbliche di
+Genova e di Fiorenza. L'indipendenza
+italiana viene sagrificata da Clemente
+VII, e da Francesco I ne' trattati di
+Barcellona e di Cambray. Coronazione
+di Carlo V a Bologna e servitù dell'Italia.</i>
+</p>
+
+<p class="center">
+1528 = 1530.
+</p>
+</div>
+
+<p>
+Press'a poco nell'epoca in cui l'Italia
+perdeva la sua indipendenza, eransi
+vedute risorgere due delle più antiche
+sue repubbliche. Firenze e Genova, non
+si lasciando scoraggiare dalle spaventose
+calamità che opprimevano tutta la penisola,
+sforzavansi di riformare le loro
+costituzioni. La peste diminuiva la loro
+popolazione, la fame ne esauriva i mezzi,
+e la guerra minacciava ad ogni istante
+la medesima loro esistenza, quando, sottraendosi
+l'una e l'altra alla tirannide
+da cui erano state lungamente oppresse,
+cercavano di non ricadere nello stesso
+infortunio colla combinazione di nuove
+leggi. Ma nello stato di miseria cui
+trovavasi l'Italia ridotta da così lunghe
+<span class="pagenum"><a id="Page_419"></a>[419]</span>
+e disastrose guerre, non le bastavano le
+proprie forze per fissare i nuovi suoi destini
+da sè medesima; ed i piccoli stati
+ond'era composta potevano ancora meno
+guarentire co' loro proprj sforzi la loro
+esistenza e la loro indipendenza. Essi
+dovevano soggiacere o sostenersi a seconda
+della sorte de' loro alleati, piuttosto
+che della propria; e se Firenze e
+Genova ebbero diverso destino, procedette
+dall'avere una di queste seguito il partito
+imperiale, l'altra il partito francese, e
+non perchè fosse migliore la costituzione
+dell'una o dell'altra.
+</p>
+
+<p>
+Anche prima che il Doria si presentasse
+innanzi a Genova, i capi de' contrarj
+partiti, che si erano così lungamente
+e con tanto accanimento battuti,
+e che, vittime de' vicendevoli loro odj,
+trovavansi tutti ridotti in eguale servitù,
+avevano finalmente conosciuto che non
+potevano trovare salvezza che in una
+sincera riconciliazione. Avevano avute
+fra di loro alcune conferenze, alle quali
+avevano chiamati tutti coloro che avevano
+in Genova opinione di conoscere
+le leggi e gli affari dello stato. Tutti
+avevano manifestato un conforme desiderio
+di concordia, tutti eransi mostrati
+disposti a grandi sagrificj. Teodoro Trivulzio,
+<span class="pagenum"><a id="Page_420"></a>[420]</span>
+in allora luogotenente del re di
+Francia in Genova, non aveva concepito
+verun sospetto di tali adunanze; conciossiachè
+il loro apparente scopo di procurare
+una pace generale ad una città divisa in
+tanti partiti, pareva troppo legittimo.<a class="tag" id="tag399" href="#note399">[399]</a>.
+Egli aveva trovati in città dodici magistrati,
+creati nel precedente anno col titolo di riformatori,
+i quali dovevano occuparsi della
+riforma delle leggi, e della riunione delle
+diverse fazioni. Il Trivulzio aveva lasciato
+questi che si occupassero liberamente intorno
+alle funzioni della loro carica; e i
+riformatori poterono sotto il di lui governo
+maturare i loro progetti di legislazione,
+senza prendere veruna misura per
+mandarli ad effetto<a class="tag" id="tag400" href="#note400">[400]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma quando Andrea Doria, nel 1528,
+ebbe costretto Barbesieux ad uscire colla
+sua flotta dal porto di Genova, e Teodoro
+Trivulzio a rifugiarsi nella Cittadella, il
+senato adunato incaricò i riformatori di
+dare alla patria una nuova costituzione,
+ed in particolare di fare sparire radicalmente
+tutti i segni delle fazioni che l'avevano
+così lungamente lacerata<a class="tag" id="tag401" href="#note401">[401]</a>. Pure
+<span class="pagenum"><a id="Page_421"></a>[421]</span>
+il senato ignorava tuttavia se il Doria,
+ad esempio di tutti i suoi predecessori,
+non vorrebbe raccogliere per sè solo
+tutti i frutti della sua vittoria e farsi sovrano
+della sua patria. Infatti Carlo V,
+che non amava le repubbliche, ed a cui
+lo zelo a pro della libertà ricordava i freschi
+torbidi de' suoi regni di Spagna, aveva
+offerto ad Andrea Doria di riconoscerlo
+principe di Genova, e di mantenerlo nel
+possedimento di quello stato; ma questo
+grand'uomo ricusò costantemente d'innalzarsi
+con danno della sua patria; si
+ostinò a chiedere che venisse riconosciuta
+la di lei costituzione repubblicana, ed altro
+per sè non volle che la gratitudine dei
+suoi concittadini<a class="tag" id="tag402" href="#note402">[402]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Non era quasi mai per interessi loro
+proprj, per diritti, o per privilegj contesi
+tra le varie classi de' cittadini, che
+le fazioni di Genova avevano prese le
+armi. Fino dalla metà del XIV.º secolo la
+prima dignità dello stato era stata dalle
+<span class="pagenum"><a id="Page_422"></a>[422]</span>
+leggi riservata ad un plebeo ghibellino,
+e le fazioni guelfa e patrizia, eransi senza
+mormorare assoggettate a questa costante
+esclusione. Ad ogni modo l'una e l'altra
+aveva continuato ad esistere ed a prendere
+parte nelle violenti rivoluzioni dello
+stato. Ma il punto d'onore di cadaun
+cittadino trovavasi bizzarramente associato
+piuttosto ad un nome che ad un vero
+interesse, appoggiandosi le fazioni ad
+odj personali, non ad opinioni. Erano
+in Genova Guelfi e Ghibellini, nobili e
+cittadini, grandi e piccoli borghigiani,
+partigiani degli Adorni e partigiani dei
+Fregosi: ogni cittadino si era collocato
+in alcuna di queste parti, ognuno trovavasi
+gravemente offeso nelle prerogative,
+o nell'onore della propria fazione;
+fors'anche era per sè stesso indifferente
+rispetto alla cosa che doveva ferirlo,
+ma se non se ne fosse mostrato offeso,
+i suoi concittadini lo avrebbero creduto
+senz'onore e senza coraggio. Era
+dunque il più delle volte l'immaginazione,
+era un fatale pregiudizio, e non già reali
+offese, che avevano tante volte poste le
+armi in mano di questo popolo focoso,
+e precipitatolo d'una in altra rivoluzione.
+Perciò i riformatori si trovarono in dovere
+di mutare piuttosto i nomi che le
+<span class="pagenum"><a id="Page_423"></a>[423]</span>
+cose. Se potevano sopprimere i nomi
+delle antiche fazioni e quegli ancora delle
+antiche famiglie, che erano un pegno dell'attaccamento
+di ogni famiglia ad ogni
+fazione, confidavano di potere spegnere
+con que' nomi, anche quelle passioni prive
+di reale alimento, e tenute vive soltanto
+dal pregiudizio.
+</p>
+
+<p>
+In ogni tempo le potenti famiglie avevano
+in Genova avuta la costumanza di
+accrescere la potenza loro coll'adottare
+altre meno ricche famiglie, meno illustri,
+meno numerose, cui comunicavano i
+loro nomi, i loro stemmi, obbligandosi
+in pari tempo a proteggerle, e facendo
+in cambio che queste prendessero parte
+a tutte le loro liti. Le case nelle quali
+si entrava in tal guisa per adozione, si
+chiamavano <i>alberghi</i>, ed eranvi poche
+illustri famiglie che non si fossero aggrandite
+coll'unione di straniere famiglie.
+Questa costumanza apparecchiò un nuovo
+regolamento, col quale i dodici riformatori
+riformarono la repubblica<a class="tag" id="tag403" href="#note403">[403]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Prima di tutto soppressero la legge
+che assegnava le più eminenti magistrature
+a' soli cittadini dell'ordine popolare
+<span class="pagenum"><a id="Page_424"></a>[424]</span>
+ed ai Ghibellini, volendo che tutti gli
+antichi Genovesi contribuenti e proprietarj
+venissero considerati come eguali
+in diritto: e per uniformarsi alla crescente
+vanità del secolo, invece di chiamarli
+cittadini, loro diedero il nome di
+gentiluomini. Onde meglio cimentare fra
+di loro l'eguaglianza, vollero che tutti
+questi gentiluomini fossero classificati in
+un ristretto numero di case; dichiararono
+che tutte le famiglie che in allora
+tenevano in Genova sei case aperte, sarebbero
+considerate per <i>alberghi</i>, ad
+eccezione soltanto degli Adorni e dei
+Fregosi, de' quali volevano sopprimere
+i nomi, come quelli che rammentavano
+troppe guerre civili. Le famiglie, che avevano
+tali requisiti, trovaronsi in numero di
+ventotto<a class="tag" id="tag404" href="#note404">[404]</a>. Essi le obbligarono ad adottare
+tutto il rimanente de' cittadini genovesi che
+potevano partecipare agli onori dello stato;
+in maniera per altro che frammischiarono
+e confusero tutto quello ch'era prima
+<span class="pagenum"><a id="Page_425"></a>[425]</span>
+stato oggetto di distinzione; fecero entrare
+i Guelfi nelle case anticamente
+Ghibelline, e i Ghibellini in quelle dei
+Guelfi; vollero che in ogni albergo vi
+fossero e nobili e plebei, e partigiani
+degli Adorni, e partigiani de' Fregosi; in
+pari tempo risvegliarono la vanità di tutti,
+legandola al nuovo loro nome di famiglia;
+e riuscirono così felicemente, che coloro
+che la legge aveva associati insieme, cominciarono
+fino d'allora a risguardarsi
+come parenti<a class="tag" id="tag405" href="#note405">[405]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Questa singolare divisione di tutta la
+repubblica in ventotto famiglie durò quarant'otto
+anni. Questa aveva fatte cessare le
+antiche divisioni; ma ne lasciò scoppiare
+delle altre tra l'antica e la nuova nobiltà,
+e tra queste due classi che governavano
+ed il popolo escluso dal governo. Per
+mettere fine a questa dissensione, che
+aveva degenerato in guerra civile, il papa,
+l'imperatore ed il re di Spagna, cui i
+Genovesi avevano deferito l'ufficio di
+mediatori, credettero di dovere distruggere
+l'opera fatta ne' tempi del Doria.
+Colla legge che pubblicarono il 17 marzo
+<span class="pagenum"><a id="Page_426"></a>[426]</span>
+del 1576, furono soppressi i nomi degli
+alberghi, e fu invitata ogni famiglia a
+riprendere l'antica sua denominazione<a class="tag" id="tag406" href="#note406">[406]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Tutti i gentiluomini genovesi ammessi
+a partecipare degli onori dello stato
+dovettero essere ammessi nel senato, nel
+quale era riposta la sovrana autorità.
+Questo senato nel 1528 fu formato di 400
+membri, che si rinnovavano a vicenda,
+e che non sedevano che un anno. Quando
+in seguito l'aristocrazia si andò ristringendo,
+si trovò più giusto e più conveniente
+di chiamare tutti ad un tempo
+in senato i gentiluomini che avevano
+diritto alla sovranità. Erano in allora ridotti
+al numero di circa 700, ed entrarono
+nel gran consiglio tutti coloro che avevano
+compiuto l'anno 22.<sup>mo</sup><a class="tag" id="tag407" href="#note407">[407]</a>.
+</p>
+
+<p>
+A questo primo senato o gran consiglio
+spettava l'elezione di un altro senato,
+composto di cento membri, che
+posteriormente fu portato a dugento, e
+che rinnovavasi tutti gli anni. Al primo
+spettava pure la nomina del doge, degli
+<span class="pagenum"><a id="Page_427"></a>[427]</span>
+otto consiglieri della signoria e degli otto
+procuratori di comune, il di cui ufficio
+durava due anni, e che formavano tra di
+loro il governo. La nuova costituzione, sopprimendo
+le distinzioni de' natali, apriva
+ad Andrea Doria la strada alla dignità
+ducale, in addietro chiusa ai gentiluomini;
+ed infatti pareva che la pubblica riconoscenza
+gliela destinasse. Ma questo generoso
+cittadino credeva cosa essenziale
+di conservare alla sua patria la protezione
+di Carlo V, continuando a servirlo
+come comandante delle sue flotte; ed
+un tale impiego era incompatibile colla
+rappresentanza della sovranità. Perciò il
+Doria ricusò la corona ducale; e soltanto
+a motivo di questo suo rifiuto le funzioni
+di doge furono ridotte a soli due
+anni, e strette le prerogative entro angusti
+confini. Il primo nominato doge fu
+Uberto Lazario Catani. Si volle che tra
+gli otto signori che formavano il suo
+più intimo consiglio, due risiedessero a
+vicenda nel palazzo ducale; e si accordò a
+tutti coloro che sarebbero in appresso
+stati dogi, il diritto di prendere posto
+nel consiglio de' procuratori del comune.
+Per ultimo si volle che cinque supremi
+censori o sindaci conservassero una certa
+quale ispezione su tutte le magistrature,
+<span class="pagenum"><a id="Page_428"></a>[428]</span>
+sull'andamento costituzionale di tutte le
+autorità, e sulle vicendevoli relazioni
+fra di loro. Andrea Doria fu il primo
+di questi sindaci; e per una eccezione
+personale si volle che egli conservasse
+a vita tale dignità, mentre i suoi colleghi
+non dovevano restare in carica che
+quattro anni<a class="tag" id="tag408" href="#note408">[408]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La costituzione di Genova, a seconda
+della nuova riforma, era puramente aristocratica.
+Stabiliva bensì l'eguaglianza,
+ma soltanto tra i nobili; limitava ad un
+numero proporzionatamente assai piccolo
+d'individui e di famiglie una sovranità
+che stendevasi non solo sopra una grandissima
+città, ma inoltre sopra le due
+Riviere e su tutta la provincia della Liguria.
+Il popolo genovese, senza influenza
+sulla casta che si era arrogato il diritto
+di governarlo, non potevasi in verun
+modo risguardare come rappresentato;
+vero è che le lunghe abitudini di una
+<span class="pagenum"><a id="Page_429"></a>[429]</span>
+democrazia, la pubblica opinione ed il
+rispetto per le antiche memorie impedirono
+all'aristocrazia genovese di rendersi
+esclusiva come quella di Venezia,
+o di Lucca. Fino alla fine della repubblica
+s'introdussero frequentemente nel
+consiglio, e con una tal quale regolarità,
+uomini nuovi, tanto della città, che delle
+due riviere<a class="tag" id="tag409" href="#note409">[409]</a>. Venivano in tal modo
+associati alle prerogative de' governanti;
+ma non si davano con ciò difensori al
+popolo. Altronde le antiche famiglie, o
+spegnevansi interamente, o producevano
+un minor numero d'individui; il circolo
+in cui si chiudevano tutti i poteri andava
+ogni giorno sempre più ristringendosi,
+e la repubblica, invecchiando, s'andava
+maggiormente allontanando da quella libertà,
+di cui conservava tuttavia il nome.
+</p>
+
+<p>
+Dal canto suo la costituzione fiorentina
+partecipava di quello spirito d'aristocrazia,
+che suole generarsi dall'orgoglio,
+e che non tarda ad introdursi in
+<span class="pagenum"><a id="Page_430"></a>[430]</span>
+quelle medesime famiglie che si sono rese
+illustri fondando la libertà. Il primo sentimento
+che diresse i Fiorentini nell'organizzazione
+dell'antica loro repubblica,
+era stato il desiderio di far concorrere
+tutte le volontà e tutte le forze, così alla
+difesa dello stato come alla sua amministrazione.
+Pure di mano in mano che
+la libertà rendeva la città più prospera,
+il commercio, le manifatture, il solo
+sentimento della sicurezza, facevano sorgere
+nella repubblica uomini nuovi, che
+dalla campagna venivano a stabilirsi in
+città, o che vi si rifugiavano dagli stati
+vicini, o finalmente che sorgevano di
+mezzo alle classi affatto povere, e la di
+cui esistenza era quasi del tutto ignota.
+Gli antichi cittadini non avevano deposta
+ogni gelosia verso coloro che venivano
+in tal modo a dividere con loro le proprie
+prerogative; ed il mantenimento degli
+esclusivi diritti alla sovranità, che gli
+uni pretendevano, e che gli altri non
+volevano ammettere, era stato cagione
+di molte dissensioni.
+</p>
+
+<p>
+Quando la repubblica venne nuovamente
+costituita nel 1527, il principio
+di limitare il diritto di cittadinanza a
+coloro che lo avevano ricevuto per eredità
+dai loro antenati fu riconosciuto da
+<span class="pagenum"><a id="Page_431"></a>[431]</span>
+tutte le parti. Non si risguardarono come
+cittadini fiorentini che coloro i quali poterono
+provare che i loro antenati erano
+stati ammessi ai tre maggiori ufficj, della
+signoria del collegio, e del buoni uomini.
+E non si tenne pur conto di quest'ammissione,
+s'era stata accordata dal
+governo de' Medici, dal 1512 al 1527,
+perchè si diceva che in questo spazio di
+tempo molti uomini nuovi avevano ottenuto
+l'ingresso al collegio col danaro,
+mentre che niuno era stato dichiarato
+abile agl'impieghi per mezzo dello scrutinio
+di una libera magistratura<a class="tag" id="tag410" href="#note410">[410]</a>.
+Per tal modo, in nome dell'aristocrazia
+e della libertà, i Fiorentini pronunciarono
+una severa esclusione contro quanti
+non appartenevano ad una classe poco
+numerosa. Effettivamente gli abitanti del
+territorio fiorentino non avevano parte
+alcuna alla sovranità, riservata ai soli
+cittadini della capitale. Tra questi ancora
+non tenevasi verun conto di coloro che
+non pagavano le imposte dirette, e che
+venivano indicati col nome di <i>non sopportanti</i>.
+Rispetto a coloro che trovavansi
+inscritti nel libro del comune, e che
+pagavano la decima, quando toccavano
+<span class="pagenum"><a id="Page_432"></a>[432]</span>
+l'età di ventiquattro anni, prima della
+quale non potevano entrare nel gran consiglio,
+dovevano provare che il nome
+del loro padre o dell'avo loro era stato
+posto nelle borse dalle quali si estraevano
+a sorte le tre supreme magistrature, ed
+in appresso dovevano essere approvati
+dalla signoria a scrutinio segreto; locchè
+loro dava il rango di <i>statuali</i> ossia di
+cittadini attivi. Tutti i cittadini erano
+finalmente divisi tra i quattordici mestieri
+inferiori, ed i sette superiori. I
+primi, ossiano le <i>arti minori</i> avevano
+avuto per parte loro il quarto degli onori
+pubblici, e le <i>arti maggiori</i> i tre quarti;
+ma questa divisione, che sembra ineguale,
+era favorevole ai mestieri inferiori. Più
+non restava che un piccolo numero di
+antichi cittadini immatricolati nelle arti
+inferiori; e se fossero stati posti allo stesso
+livello che gli altri, non avrebbero ottenuto
+quel quarto degl'impieghi che veniva
+loro accordato<a class="tag" id="tag411" href="#note411">[411]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Sebbene la popolazione dello stato fiorentino
+non fosse lontana dal milione, non
+vedevansi giammai sedere nel grande consiglio
+più di due mila cinquecento cittadini;
+la quale assemblea propriamente
+<span class="pagenum"><a id="Page_433"></a>[433]</span>
+non rappresentava il rimanente della nazione,
+ma era sovrana di proprio diritto,
+piuttosto che a nome del popolo: ad ogni
+modo bastava che la suprema autorità
+venisse esercitata da un corpo così numeroso,
+per interessare l'intera nazione
+alle sue deliberazioni, e per dare ai Fiorentini
+i vantaggi di un governo popolare.
+</p>
+
+<p>
+Ma tutti i membri del gran consiglio
+non avevano egualmente cara questa popolarità.
+Vi si distinguevano due fazioni.
+Capo della prima, ossia di quella de' magnati,
+era il gonfaloniere Niccolò Capponi.
+Questi uomini renduti orgogliosi dalle
+immense loro ricchezze, dal fasto onde
+si vedevano circondati ne' loro palazzi,
+dalle eminenti cariche ottenute nella chiesa,
+dai cappelli cardinalizj, vescovadi, e
+governi di province ond'erano decorati
+i loro figli o fratelli, sdegnavano di riconoscere
+altri uomini loro eguali nella massa
+dei cittadini fiorentini, e si studiavano di
+ravvicinare la repubblica alla costituzione
+oligarchica di Venezia, in allora oggetto
+dell'universale ammirazione. Alla testa
+della fazione popolare opposta a questa
+stava Baldassare Carducci, dottore di legge,
+che aveva grandissima riputazione,
+e che, esiliato già da' Medici, aveva
+<span class="pagenum"><a id="Page_434"></a>[434]</span>
+alcun tempo risieduto in Padova, ov'era
+stato arrestato per ordine di Clemente
+VII. Malgrado la sua assai avanzata età
+il Carducci si rendeva ancora oggetto
+della pubblica attenzione, non meno
+per l'impetuosità del suo carattere, e pel
+suo odio verso il Capponi e verso tutti i
+grandi, che per i suoi talenti<a class="tag" id="tag412" href="#note412">[412]</a>. Fu un
+trionfo pel partito aristocratico lo avergli
+fatto dare l'ambasceria di Francia, che
+lo allontanava dalla sua fazione. Egli morì
+durante la sua legazione, in tempo dell'assedio
+di Firenze<a class="tag" id="tag413" href="#note413">[413]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Primeggiava nello stesso partito Dante
+di Castiglione, il quale assai più nemico
+de' Medici che dell'aristocrazia, sforzavasi
+di aprire tra di loro e la sua patria
+una così larga breccia, che in verun
+tempo non si potesse più chiudere. Un
+giorno con un branco d'uomini mascherati,
+ma ch'erano stati conosciuti sotto
+la loro maschera, egli entrò a forza nella
+Nunziata, una delle più ricche chiese di
+Firenze, e vi rovesciò co' suoi compagni
+le statue di Lorenzo, di Giuliano, di
+Leon X e di Clemente VII. Questi forsennati,
+<span class="pagenum"><a id="Page_435"></a>[435]</span>
+dopo averle spezzate con disprezzo,
+passarono a distruggere gli stemmi dei
+Medici nelle chiese di san Lorenzo, di
+san Marco e di san Gallo, edifizj eretti
+o ristaurati da quella famiglia; essi risguardavano
+questi emblemi come monumenti
+di una servitù che volevano far
+dimenticare; disprezzavano la politica di
+Niccolò Capponi, che temeva di offendere
+troppo Clemente VII; e sebbene
+fossero stati conosciuti, il governo non
+ardì di punire questa violazione dell'ordine
+pubblico<a class="tag" id="tag414" href="#note414">[414]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Niccolò Capponi era sinceramente attaccato
+alla libertà; ma la dolcezza del
+suo carattere unita a qualche debolezza,
+lo portavano ad avere de' riguardi per il
+papa, e per gli uomini ch'erano stati potenti
+sotto il governo mediceo, quali erano
+Francesco Guicciardini, Francesco Vettori
+e Matteo Strozzi: egli avrebbe voluto
+che la repubblica, scuotendo il loro
+giogo, non lasciasse di rispettarli, onde
+non provocare il loro risentimento; e
+così aveva ingrossato il suo partito con
+tutti coloro che mantenevansi segretamente
+attaccati ai Medici, o che temevano
+le vendette del popolo. Contava
+<span class="pagenum"><a id="Page_436"></a>[436]</span>
+pure tra i suoi aderenti un'altra classe
+di uomini, che non avevano veruna relazione
+co' precedenti: erano costoro gli
+antichi <i>piagnoni</i>, ossia i settatori di Girolamo
+Savonarola. Lo stesso Capponi
+era stato discepolo di quel frate, e non
+aveva interrotte l'esagerate sue pratiche
+di divozione nemmeno sotto il precedente
+governo poco favorevole ai bigotti.
+I partigiani de' Medici, che dicevansi
+<i>Palleschi</i> o <i>bigi</i>, avevano lungo
+tempo conservata la più marcata avversione
+verso i fautori del Savonarola,
+da loro detti piagnoni ed ipocriti; ma
+un interesse comune li riunì sotto le insegne
+del Capponi, e bentosto sentirono
+la segreta alleanza che suole unire gli
+uni agli altri i partigiani del dispotismo
+dell'aristocrazia e della superstizione.
+</p>
+
+<p>
+Le calamità che travagliarono Firenze il
+primo anno del governo del Capponi, contribuirono
+ad accrescere il di lui credito,
+ed a sviluppare in lui l'entusiasmo religioso.
+La peste era stata portata da Roma
+a Firenze nel 1522 da un uomo del basso
+popolo che si era sottratto alle guardie
+sanitarie. Sebbene in allora il contagio
+non si estendesse oltre alcune strade,
+che vennero cautamente separate dal rimanente
+della città, lo spavento fu in
+<span class="pagenum"><a id="Page_437"></a>[437]</span>
+tutti gli abitanti estremo, e la maggior
+parte de' ricchi cittadini si rifugiarono
+nelle loro ville o in lontani paesi. La peste,
+cessata nel caldo della state, ricomparve
+nel susseguente anno dopo alcune prediche
+che avevano riunito una grandissima
+quantità di popolo. All'ultimo ricomparve
+nel 1527 con maggiore violenza
+di prima, dopo una processione ordinata
+per rendere grazie a Dio della ricuperata
+libertà. In così lungo intervallo il
+contagio non si era mai spento del tutto,
+e ne' sei anni che si protrassero i
+suoi guasti, si calcolò che rapisse sessanta
+mila uomini a Firenze, e press'a poco
+altrettanti nel territorio<a class="tag" id="tag415" href="#note415">[415]</a>.
+</p>
+
+<p>
+L'emigrazione ch'era stata nel primo
+anno grandissima, non si era rinnovata
+ne' susseguenti, perchè gli uni si erano
+accostumati al pericolo, gli altri non si
+trovavano abbastanza ricchi per sostenere
+così grave dispendio. Ma nel 1527, quando
+si vide in sul cominciare di luglio morire
+in Firenze circa dugento persone
+<span class="pagenum"><a id="Page_438"></a>[438]</span>
+al giorno, poi tre in quattrocento al
+giorno in agosto, e più di cinquecento
+in tre successivi giorni, lo spavento costrinse
+tutte le persone doviziose a fuggire
+nuovamente<a class="tag" id="tag416" href="#note416">[416]</a>. Allora si rendettero
+impossibili le adunanze de' consiglj o dei
+collegj della signoria, e tutte le risoluzioni
+rimasero ineseguite per non essere
+sanzionate da sufficiente numero di suffragj.
+Per uscire da questo stato di anarchia
+la signoria fece intimare un ordine
+di recarsi al loro luogo nel gran consiglio
+a tutti i membri del consiglio degli
+Ottanta, ed a tutti i cittadini esercenti
+una qualunque magistratura. Voleva essere
+autorizzata a poter trascurare in
+tempo della peste le ordinarie forme della
+legislazione: ma quest'adunanza non si
+formò che di novanta cittadini, i quali,
+dispersi nell'immensa sala del consiglio,
+tenevansi possibilmente il più lontano
+che potevano gli uni dagli altri per timore
+di ogni comunicazione. Varj amici
+e parenti, che dal principio della malattia
+fino al presente più non si erano trovati
+assieme, si rivedevano per la prima volta
+in questa sala, e apprendevano gli uni dagli
+altri la morte delle più care persone;
+<span class="pagenum"><a id="Page_439"></a>[439]</span>
+perciò si udivano qua e là sospiri e gemiti
+muovere da quelle quasi deserte panche.
+L'autorità domandata dal gonfaloniere
+gli fu in tale circostanza di buon
+grado accordata da quest'assemblea, ed
+in appresso la signoria, finchè durò la
+peste, amministrò la repubblica senza consultare
+i consiglj. La vigilia della festa
+dell'Assunta la malattia parve sensibilmente
+diminuita, ed era quasi affatto
+cessata il dì d'ogni Santi<a class="tag" id="tag417" href="#note417">[417]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Non era gran tempo che la peste più
+non infieriva, quando in una delle prime
+sedute del gran consiglio, il 9 febbrajo
+del 1528, Niccolò Capponi si animò in
+parlando de' gastighi di Dio e della sua
+compassione; tenne arringando quasi i
+termini medesimi adoperati già dal padre
+Savonarola in pulpito, e terminò la sua
+allocuzione gettandosi in ginocchioni ed
+implorando ad alta voce la divina misericordia.
+Il consiglio, strascinato dal
+suo esempio, replicò, stando pure in ginocchio,
+il grido di misericordia e decretò
+in appresso, dietro proposizione
+fatta dal Capponi, che Cristo sarebbe
+dichiarato perpetuo re di Firenze, e fece
+<span class="pagenum"><a id="Page_440"></a>[440]</span>
+collocare alla porta principale del palazzo
+pubblico un'iscrizione che attestava questa
+nomina. Ma que' medesimi che non
+si erano opposti al Capponi nelle sue
+estasi religiose, per timore di cadere in
+sospetto d'empietà, lo motteggiavano in
+appresso per la città come imbecille, o
+lo accusavano d'ipocrisia<a class="tag" id="tag418" href="#note418">[418]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Malgrado l'alienamento che avevano
+pel Capponi tutti gli amici più ardenti
+della libertà, il 10 giugno del 1528, egli fu
+confermato per esercitare la seconda volta
+l'ufficio di gonfaloniere, e tale elezione
+riuscì universalmente gradita al popolo,
+che trovava nel capo dello stato moderazione,
+disinteresse ed amore del ben
+pubblico<a class="tag" id="tag419" href="#note419">[419]</a>. Durante la sua amministrazione
+egli aveva cercato di riformare i
+tre più importanti rami del governo, la
+giustizia, la finanza e la guerra; ed aveva
+se non altro ottenuto di rendere più
+tollerabili diverse istituzioni assai viziose.
+</p>
+
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_441"></a>[441]</span>
+</p>
+
+<p>
+Erasi fin allora sperimentato che i
+delitti politici non erano mai in Firenze
+giudicati imparzialmente; e sebbene alternativamente
+portati al tribunale del
+podestà, della signoria, degli otto di
+balìa e del gran consiglio, le sentenze
+erano sempre state il trionfo di un partito
+sull'altro. In giugno si pubblicò una
+legge che accordava l'interposizione dell'appello
+di tutti i delitti politici e militari
+ad un nuovo tribunale detto la <i>quaranzia</i>.
+Fu composto detto tribunale di quaranta
+membri estratti a sorte per ogni caso particolare
+nel consiglio degli ottanta; e vi
+si trovò il vantaggio d'avere giudici originariamente
+nominati dal popolo, e preventivamente
+non conosciuti dai delinquenti.
+Nello stesso tempo la legge che
+stabiliva la quaranzia, assicurava la pronta
+decisione delle cause portate alla sua decisione<a class="tag" id="tag420" href="#note420">[420]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La maniera di distribuire le imposte
+era stata d'ogni tempo quasi affatto arbitraria,
+ed era forse impossibile l'evitare
+tale inconveniente in una repubblica
+mercantile, dove il maggior peso doveva
+<span class="pagenum"><a id="Page_442"></a>[442]</span>
+gravitare sul fruttato del commercio, e
+dove ogni dichiarazione del proprio stato
+di fortuna; intaccando il credito de' mercanti,
+non poteva non riuscire odiosa.
+L'imposta territoriale appoggiavasi ad un
+catastro fatto con grandissima diligenza.
+Le imposte indirette sono di loro natura
+apparentemente volontarie, e non alterano
+punto la libertà; ma l'imposta diretta
+sulle ricchezze mobiliari o sopra gli sconosciuti
+profitti del commercio era la
+più difficile a regolarsi, ed era riservata
+soltanto per gli urgenti bisogni e per le
+straordinarie sovvenzioni. Il gran consiglio,
+dopo avere ordinata la somma da
+levarsi in questo modo, sceglieva venti
+cittadini, cui dava il carico di ripartire
+la fissata somma fra tutti i contribuenti.
+Richiedeva, sotto severe pene, che l'operazione
+loro si terminasse entro un determinato
+numero di giorni, e stabiliva
+un <i>minimum</i> ed un <i>maximum</i> per ogni
+quota di contribuzione. Questi commissarj
+facevano tutti i loro lavori separatamente,
+ed in appresso rimettevano ai
+monaci di qualche convento, designato
+con pubblico decreto, il proprio ruolo
+de' contribuenti colla somma che gli era
+arbitrariamente imposta. I monaci, per
+determinare la contribuzione di un cittadino,
+<span class="pagenum"><a id="Page_443"></a>[443]</span>
+riunivano le venti proposizioni dei
+commissarj a suo riguardo, levavano preventivamente
+le sei più alte e le sei più
+basse, siccome quelle che potevano essere
+state dettate da odio o da favore,
+indi addizionavano le otto medie, e dividevano
+la somma per otto. Questi monaci
+erano obbligati con giuramento al segreto
+per tutto questo lavoro; e dopo averlo ultimato
+ne bruciavano tutti i materiali<a class="tag" id="tag421" href="#note421">[421]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Per ultimo la terza riformagione, procurata
+da questo governo alle leggi di
+Firenze, tendeva a dare alla repubblica
+abitudini più militari; e questa era, meno
+che le altre, opera del gonfaloniere. Nicolò
+Capponi, sia pel suo carattere pacifico
+e per l'età sua, o sia per economia,
+erasi opposto all'accrescimento delle
+fortificazioni di Firenze, ed aveva tentato
+d'impedire che si adottasse il dispendioso
+progetto seguito da Clemente VII
+quand'era tuttavia cardinale. Soleva frequentemente
+ripetere che una piccola armata
+non sarebbe capace di prendere
+Firenze, e che una grande non potrebbe
+tanto tempo mantenersi nella campagna
+fiorentina per intraprendere l'assedio della
+<span class="pagenum"><a id="Page_444"></a>[444]</span>
+capitale<a class="tag" id="tag422" href="#note422">[422]</a>. Ma non potè interamente resistere
+all'ardore marziale, che aveva
+allora invasa la nazione. Un corpo di
+trecento giovani, appartenenti alle principali
+famiglie, si era volontariamente
+formato per guardia del palazzo; era composto
+de' più caldi partigiani della libertà,
+cui il Capponi si rendette in breve sospetto
+a cagione de' suoi riguardi verso
+i Medici. Il gonfaloniere, ch'erasi lungamente
+opposto all'armamento del popolo
+fiorentino, finì col farne egli medesimo
+la proposizione, onde procurarsi
+un appoggio contro la guardia del palazzo.
+Tale proposizione fu riconosciuta
+come legge il 6 novembre del 1528<a class="tag" id="tag423" href="#note423">[423]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La guardia urbana doveva essere formata
+di quattro mila cittadini dell'età
+de' diciotto ai quarantacinque anni, tutti
+di famiglie che avessero diritto di sedere
+nel gran consiglio. Dividevasi questa guardia
+in sedici compagnie sotto gli ordini
+dei sedici gonfalonieri che formavano il
+collegio della signoria. Ella prestò giuramento
+di fedeltà alla repubblica in mezzo
+<span class="pagenum"><a id="Page_445"></a>[445]</span>
+ad un popolo orgoglioso di ricevere nuovamente
+le armi, e riconobbe per suo
+capo Stefano Colonna di Palestrina, che
+fu incaricato di ordinarla. La ricchezza
+de' suoi abiti e de' suoi equipaggi le inspirava
+una confidenza in sè medesima
+affatto nuova pei Fiorentini. Finalmente
+dopo la sua creazione il consiglio decise,
+contro il parere del gonfaloniere, di terminare
+le fortificazioni di Firenze; ma
+per impiegare minor numero di gente
+nel custodirle, se ne ristrinse il circuito.
+Michel Angelo Buonarotti non isdegnò
+di farne il piano, dopo avere consultati
+varj sperimentati militari; ed il
+più grande artista consacrò i suoi talenti
+alla prima delle arti, quella della
+difesa della patria<a class="tag" id="tag424" href="#note424">[424]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma mentre che la repubblica apparecchiavasi
+con tanto ardore a difendere la
+sua libertà, per una singolare circostanza
+si trovava implicata in una stessa lega
+con quel principe medesimo, ch'ella
+doveva più d'ogni altro temere. Lo scopo
+principale della sua alleanza con Francesco
+I, Enrico VIII e la repubblica di
+Venezia, era di costringere Carlo V a
+riporre in libertà Clemente VII; e non
+<span class="pagenum"><a id="Page_446"></a>[446]</span>
+pertanto Clemente VII era colui che la
+repubblica Fiorentina doveva più d'ogni
+altro temere. Fin dal principio della rivoluzione,
+nel 1527, i Fiorentini avrebbero
+potuto essere tentati di attaccarsi all'alleanza
+dell'imperatore, che in allora teneva
+prigioniere il papa loro nemico, e
+che tanto accanimento mostrava contro la
+casa de' Medici; ma essi conservavano per
+la nazione francese la più tenera affezione:
+avevano potuto fare confronto di questa nazione
+coi Tedeschi, cogli Spagnuoli, cogli
+Svizzeri, che tanto tempo avevano guerreggiato
+in Italia, e l'avevano costantemente
+trovata umana, leale e generosa. Invano
+i loro politici, Macchiavelli, Guicciardini,
+Vettori e Capponi, loro avevano rappresentato
+che non dovevano confondere
+la nazione col capo; che quanto
+questa era, generalmente parlando, valorosa
+e fedele, altrettanto il suo governo
+si faceva giuoco senza scrupolo della data
+fede, come l'avevano essi medesimi sperimentato
+nella guerra di Pisa, in quella
+della lega di Cambrai, e nelle negoziazioni
+colla Spagna. Le maniere ed i cavallereschi
+discorsi di Francesco I rendevano
+inutili tutti questi avvertimenti.
+I Fiorentini avevano in lui tutta riposta
+<span class="pagenum"><a id="Page_447"></a>[447]</span>
+la loro fiducia<a class="tag" id="tag425" href="#note425">[425]</a>; eransi essi spogliati
+del necessario per pagargli sussidj, e per
+portare a numero la di lui armata a
+Napoli, mentre ch'essi medesimi si trovavano
+oppressi dalla peste e dalla fame.
+Le loro bande nere, che gli avevano
+mandate, erano state lungo tempo il nervo
+delle di lui armate, ed erano state totalmente
+disperse trovandosi al di lui servigio.
+Quando seppero il disastro di Lautrec
+sotto Napoli, ed in appresso la rivoluzione
+di Genova, estremi erano stati il
+loro dolore e lo spavento loro. Pure risguardavano
+come cosa impossibile che un
+eroe, pel quale si erano sagrificati, gli abbandonasse:
+ma l'avvenimento fece vedere
+che Macchiavelli, Capponi ed Alamanni
+avevano conosciuto il re assai meglio che
+non avevano saputo conoscerlo i loro
+concittadini.
+</p>
+
+<p>
+Luigi Alamanni era amico di Andrea
+Doria; aveva veduto con piacere stabilirsi
+in Genova un governo libero; ed egli medesimo,
+proscritto per avere congiurato contro
+Clemente VII, allora cardinale dei
+Medici, non doveva cadere in sospetto
+di parzialità per questo pontefice. Dall'altro
+<span class="pagenum"><a id="Page_448"></a>[448]</span>
+canto Andrea Doria vivamente
+desiderava la libertà fiorentina; egli profondamente
+paventava per la sua patria
+la gelosia degli stati dispotici, e
+calcolava tutti i pericoli che correva Genova
+se sopravviveva quasi sola alle distrutte
+repubbliche dell'Italia. Fece perciò
+sentire all'Alamanni quanto poco poteva
+sperarsi che i Francesi rimanessero vittoriosi,
+quanto rischio correvano in particolare
+i Fiorentini d'essere da Francesco
+I abbandonati nelle prime trattative
+di pace; l'avvisò confidenzialmente, che
+Clemente VII consentiva a riconciliarsi
+coll'imperatore, se in compenso gli venivano
+ceduti i Fiorentini, mentre che
+Carlo V per dare il suo assenso altro
+non aspettava che di vedere se i Fiorentini
+gli farebbero qualche offerta. Luigi Alamanni
+dietro queste prime aperture venne
+spedito dalla signoria a Barcellona. Tornò
+in breve per annunciare al governo, che, se
+voleva prevenire la conclusione del trattato
+del papa, non aveva un solo istante da
+perdere; che ad ogni modo Andrea Doria,
+valendosi del favore che godeva altissimo
+presso l'imperatore, prometteva ancora
+di far guarentire la libertà e la sicurezza
+della repubblica, purchè si affrettasse di
+trattare. In tale occasione si tennero molte
+<span class="pagenum"><a id="Page_449"></a>[449]</span>
+deliberazioni e consulte segrete, tanto fra
+i membri componenti il governo, come
+cogli uomini di stato che non erano attualmente
+in carica; all'ultimo il gonfaloniere
+assoggettò cotale deliberazione alla signoria,
+ai dieci della guerra, ed a quelli
+che dicevansi la <i>pratica segreta</i>, persone
+da lui medesimo scelte per tenergli luogo
+di consiglieri. Anton Francesco Albizzi
+espose in una scrittura i vantaggi della
+riconciliazione coll'imperatore, la di cui
+lettura fu ascoltata di controgenio. Tommaso
+Soderini, rispondendogli, risvegliò
+l'antico amore de' Fiorentini verso la
+Francia, e tutti a sè trasse i suffragj;
+di modo che le trattative si ruppero,
+e lo stesso Alamanni credette essere prudente
+cosa l'allontanarsi<a class="tag" id="tag426" href="#note426">[426]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dopo la rottura del trattato di Madrid
+Francesco nulla aveva avuto più a cuore
+che di rinnovare le negoziazioni, onde
+liberare i suoi figliuoli. Si era alcun tempo
+lusingato di riuscirvi colle vittorie di
+Lautrec; ma bentosto aveva privato questo
+generale de' fondi che gli aveva promessi,
+e ruinata in tal modo la sua armata.
+La sua negligenza, i suoi dissipamenti,
+erano stati la prima cagione del
+<span class="pagenum"><a id="Page_450"></a>[450]</span>
+disastro de' Francesi sotto Napoli; e questo
+disastro terminò di scoraggiarlo interamente,
+e lo dispose ad accettare tutte
+le condizioni che potrebbero condurre ad
+una pace di cui sentiva così vivamente
+il bisogno.
+</p>
+
+<p>
+Omai altre armate non restavano al
+re in Italia, che quella di Francesco di
+Borbone, conte di San-Paolo, la quale
+era più debole assai di quello che si
+diceva, e composta di più cattive truppe
+che le precedenti: inoltre il re le mandava
+meno danaro di quello che aveva
+promesso, e perchè il Borbone era prodigo
+e negligente, s'appropriava parte
+di questo danaro, lasciando che i suoi
+subalterni rubassero il rimanente. Si
+disgustò col duca d'Urbino, che dal
+canto suo rifiutavasi ad ogni fatto alcun
+poco pericoloso. Egli non seppe nè soccorrere
+Genova, nè assediare Milano, sebbene
+Antonio di Leyva più non avesse
+che un pugno di soldati. Gli andò a
+male un attentato poco onorevole per
+sorprendere Andrea Doria nella sua casa
+di campagna<a class="tag" id="tag427" href="#note427">[427]</a>; e non seppe impedire
+<span class="pagenum"><a id="Page_451"></a>[451]</span>
+a due mila Spagnuoli, di quelli cui l'estrema
+nudità aveva fatto dare il nome
+di <i>Bisogni</i>, di passare a Milano, sebbene
+avessero preso terra a Genova,
+senza abiti, senza scarpe, senz'armi,
+senza paga e senza vittovaglie; tutte le
+sue intraprese si ristrinsero alla presa
+de' tre castelli di Serravalle, sant'Angelo
+e Mortara<a class="tag" id="tag428" href="#note428">[428]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La campagna del 1529 era di già cominciata,
+ed i Milanesi si erano trovati
+doppiamente oppressi, perchè i due mila
+<i>Bisogni</i> erano giunti a Milano in aprile, ed
+era stato forza di provvederli d'ogni cosa.
+Frequentemente costoro fermavano di bel
+mezzogiorno i cittadini nelle strade per
+farsi dare le loro vesti, scarpe, cappelli ec.;
+e quando facevasi di ciò lagnanza ad Antonio
+di Leyva, non si avevano da lui per
+tutta risposta che motteggi<a class="tag" id="tag429" href="#note429">[429]</a>. In questo
+tempo il San-Paolo aveva unita la sua
+armata a quella del duca d'Urbino ed
+a quella di Francesco Sforza; ma tutti
+tre insieme si erano trovati più deboli
+assai che non lo avevano annunziato i
+loro generali; tutti i reggimenti erano
+incompleti, non contando che la metà
+<span class="pagenum"><a id="Page_452"></a>[452]</span>
+degli uomini che avrebbero dovuto avere.
+Dopo essersi alcun tempo trattenuti in
+vicinanza di Milano per privare di vittovaglie
+quella vasta città, i tre capi
+sentirono la necessità di separarsi; e partirono
+da Marignano, i Veneziani per
+Cassano, il duca di Milano per Pavia,
+ed il conte di San-Paolo per Landriano<a class="tag" id="tag430" href="#note430">[430]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il conte di San-Paolo era giunto il sabbato
+sera, 19 giugno, a Landriano, grossa
+borgata lontana dodici miglia da Milano,
+e poco meno da Pavia. Questa viene
+attraversata da un ramo del fiume Olona,
+che d'ordinario porta pochissima acqua,
+ma che in quell'istante era così gonfio a
+cagione di una dirotta pioggia, che si trovò
+impossibile di farlo guadare all'artiglieria.
+Il San-Paolo vi si trattenne tutta la domenica,
+ed Antonio di Leyva, avutone avviso
+a Milano, risolse di sorprenderlo.
+Il lunedì mattina, 21 giugno, quando
+il generale francese aveva già fatta partire
+la sua vanguardia sotto gli ordini di
+Guido Rangoni, e faceva passare il fiume
+all'artiglieria con circa mille cinquecento
+landsknecht ed un piccolo corpo d'artiglieria,
+<span class="pagenum"><a id="Page_453"></a>[453]</span>
+che gli erano rimasti, venne all'improvviso
+attaccato da Antonio di
+Leyva, il quale, trovandosi gravemente
+preso dalla gotta, era costretto di farsi
+portare sopra una seggiola da quattro
+uomini alla battaglia. Gli uomini d'armi
+francesi fecero una valorosa resistenza;
+ma i Landsknecht si difesero
+assai debolmente, sicchè all'ultimo il
+San-Paolo fu fatto prigioniere con Giovan
+Girolamo Castiglione, Claudio Rangoni,
+Lignacco, Carbone, ed altri ragguardevoli
+personaggi. Dopo quest'ultima disfatta,
+l'armata francese si disperse, e quasi
+tutti i soldati tornarono in Francia<a class="tag" id="tag431" href="#note431">[431]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Intanto a Cambrai si andava trattando
+la pace. Fino dal mese di maggio Carlo
+V e Francesco I avevano convenuto
+di mandare in quella città, il primo sua
+zia, l'altro sua madre. La prima, Margarita
+d'Austria, già duchessa di Savoja,
+sorella del padre dell'imperatore, era
+governatrice de' Paesi bassi; la seconda,
+<span class="pagenum"><a id="Page_454"></a>[454]</span>
+Luigia di Savoja, duchessa di Angouleme,
+madre di Francesco I, aveva in
+ogni tempo esercitata grandissima influenza
+sul suo figlio, che le aveva dato il
+titolo di reggente. Queste due signore,
+pienamente informate de' segreti della
+loro corte, che avevano l'intera confidenza
+de' sovrani che rappresentavano,
+ch'erano unite in istretto nodo di parentela,
+che avevano molto spirito, abilità
+ed attitudine al maneggio degli affari,
+furono concordemente di avviso d'escludere
+dalla loro negoziazione tutte le formalità
+che tanto ritardo sogliono portare
+agli affari diplomatici. Recaronsi il 7
+di luglio a Cambrai; alloggiaronsi in due
+vicine case, tra le quali fecero praticare
+una riservata comunicazione: conferirono
+ogni giorno senza testimonj, adoperandosi
+per la pace de' due imperj con una
+costante attività e con un impenetrabile
+segreto<a class="tag" id="tag432" href="#note432">[432]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ad ogni modo era di somma importanza
+per Francesco I di presentarsi sempre
+a Carlo V come capo di una potente
+<span class="pagenum"><a id="Page_455"></a>[455]</span>
+lega, ponendo sulla bilancia tutto
+il peso de' suoi alleati d'Italia; perciò non
+lasciò mai, finchè durarono le negoziazioni,
+di dare ai suoi alleati le più costanti assicurazioni
+di difendere gl'interessi loro
+collo stesso zelo de' proprj. Promise replicatamente,
+ed ancora con giuramento,
+a Baldassare Carducci, ambasciatore di
+Firenze, ed a molti di lui concittadini, che
+mai non abbandonerebbe la repubblica,
+nè passerebbe a verun trattato senza comprendervela<a class="tag" id="tag433" href="#note433">[433]</a>.
+A ciò aggiunse positive
+proteste di essere apparecchiato a rinnovare
+la guerra, e ad entrare personalmente
+in Italia, ove ciò riuscisse necessario
+ai suoi alleati; prometteva pure di
+condurre con sè due mila quattrocento
+lance, mille cavaleggieri e ventimila fanti,
+e sollecitava i suoi alleati, i Veneziani,
+i Fiorentini, ed i duchi di Milano e di
+Ferrara, a promettergli dal canto loro
+mille cavaleggieri e venti mila fanti. Egli
+continuava queste negoziazioni con tanto
+maggior zelo, quanto meno pensava a dare
+esecuzione alle sue promesse; e cercava in
+ogni modo di accrescere la confidenza dei
+<span class="pagenum"><a id="Page_456"></a>[456]</span>
+suoi alleati nella costanza e lealtà del suo
+carattere<a class="tag" id="tag434" href="#note434">[434]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma mentre il re tentava con tali pratiche
+d'ingannare i suoi alleati, Clemente
+VII con una politica non diversa
+cercava d'ingannare lo stesso re. Voleva
+il papa vendere a caro prezzo la sua
+alleanza all'imperatore, facendosi a lui
+vedere sostenuto da tutta la potenza della
+santa lega, e mentre dava agli stati, che
+avevano prese le armi per la sua liberazione,
+manifeste prove della sua riconoscente
+fedeltà, mercanteggiava con Carlo
+V la misura del prezzo pel quale gli
+avrebbe abbandonati<a class="tag" id="tag435" href="#note435">[435]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Nella santa lega Clemente VII trovavasi
+associato a stati che non odiava meno
+di Carlo V, o a dir meglio, l'opinione
+della quasi irresistibile potenza di questo
+sovrano aveva pressocchè interamente fatto
+tacere il suo rancore, mentre non sapeva
+perdonare a più deboli stati altre più
+leggieri offese. Nel tempo della sua prigionia
+avevano i Veneziani occupate Ravenna
+e Cervia, sotto colore di custodirle
+<span class="pagenum"><a id="Page_457"></a>[457]</span>
+per la santa sede; ma in seguito
+avevano rifiutato di restituirle, e per
+quante istanze loro ne facesse il papa
+direttamente, e per mezzo del re di
+Francia, unendovi anche le minacce,
+le due città continuarono ad avere guarnigione
+veneziana<a class="tag" id="tag436" href="#note436">[436]</a>. Il duca di Ferrara
+aveva a mano armata riprese le sue
+terre di Reggio, Modena e Rubbiera,
+sulle quali la santa sede non aveva altro
+diritto che quello che poteva darle la
+violenta occupazione fattane da Giulio II,
+poi da Leone X. Pure Clemente VII
+risguardava come un'usurpazione la riconquista
+fattane dalla casa d'Este; rivolgevasi
+alternativamente a tutti i sovrani,
+perchè le facessero restituire alla santa
+sede, e si maravigliava che il duca Alfonso
+fosse da loro protetto dopo avere
+ricuperati i proprj stati<a class="tag" id="tag437" href="#note437">[437]</a>. Ma i più
+odiati dal papa erano per altro i Fiorentini.
+Egli non poteva perdonar loro il
+ristabilimento della loro libertà, nè lo
+<span class="pagenum"><a id="Page_458"></a>[458]</span>
+scacciamento della sua famiglia, nè il rovesciamento
+delle sue statue, nè la persecuzione
+de' suoi partigiani; domandava
+che gli fosse restituita sua nipote Cattarina
+de' Medici, figliuola di Lorenzo duca
+d'Urbino; e malgrado l'interposizione
+della Francia, non aveva ancora potuto
+riaverla<a class="tag" id="tag438" href="#note438">[438]</a>. Perciò, dopo avere ricuperata
+la libertà. Clemente VII non aveva
+voluto con verun atto pubblico violare
+la neutralità, sebbene dichiarasse ai Francesi
+che il solo motivo che lo ritraeva
+dall'entrare apertamente nella lega, era
+lo stato di miseria e di debolezza cui
+trovavasi ridotto<a class="tag" id="tag439" href="#note439">[439]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Dal canto suo Carlo V, sebbene prendesse
+co' suoi nemici il contegno di conquistatore,
+segretamente desiderava di
+mettere fine ad una guerra che ruinava
+le sue finanze, e che, riducendo i suoi
+popoli alla disperazione, poteva alla fine
+ridondare in suo danno e grave pericolo.
+Altronde era sommamente agitato
+dai progressi della riforma in Germania,
+e da quelli de' Turchi in Ungheria.
+Egli non poteva lusingarsi che la costante
+<span class="pagenum"><a id="Page_459"></a>[459]</span>
+sua prosperità si mantenesse ancora;
+perciocchè, sebbene le sue truppe mancanti
+di danaro, di armi e di munizioni,
+e spesso mal disciplinate, avessero trionfato
+di numerose popolazioni, ricche ed
+agguerrite, in una nuova guerra potevano
+pure restar perdenti. Perciò Carlo
+desiderava di staccare dalla lega alcuni
+de' membri che la componevano, persuadendosi
+che, quando la lega fosse una
+volta rotta, gli altri individui temerebbero
+per se medesimi, e si disporrebbero
+ad abbandonare i loro alleati. Ma più
+che tutt'altro egli desiderava l'alleanza del
+papa; voleva cancellare lo scandalo della
+di lui prigionia; e dopo avergli fatto sentire
+tuttociò che poteva temere, credeva
+giunto il propizio istante di affezionarselo
+coi beneficj.
+</p>
+
+<p>
+Per giugnere al suo intento Carlo V
+accordò a Clemente VII vinto, spogliato
+e di fresco uscito di carcere, tali
+condizioni che appena Clemente avrebbe
+potuto pretendere se fosse stato costantemente
+vittorioso. La negoziazione
+cominciatasi in Roma dall'ambasciatore
+imperiale Mussetola si terminò in Ispagna
+dal nunzio del papa, Niccola di Schomberg,
+arcivescovo di Capoa; ed il trattato
+di pace e di alleanza tra l'imperatore
+<span class="pagenum"><a id="Page_460"></a>[460]</span>
+ed il papa fu sottoscritto a Barcellona
+il 20 di giugno del 1529<a class="tag" id="tag440" href="#note440">[440]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Col trattato di Barcellona Clemente
+VII prometteva a Carlo V la corona
+imperiale, che questi disponevasi a venire
+a prendere in Italia; gli accordava
+l'investitura del regno di Napoli pel solo
+tributo d'una cavalla bianca, e la licenza
+di levare contribuzioni sul clero
+de' suoi stati. Più variati assai erano gli
+obblighi di Carlo V; dessi risguardavano
+la santa sede, la casa de' Medici, ed il ducato
+di Milano. L'imperatore prometteva
+al papa di fargli restituire Ravenna e Cervia
+dai Veneziani, e Modena, Reggio e
+Rubbiera dal duca di Ferrara. La casa
+de' Medici più non era rappresentata che
+dal bastardo Alessandro, perciocchè il
+papa, sorpreso da grave malattia in principio
+del 1529, per non lasciare i suoi
+nipoti senza appoggio nel mondo, aveva
+il 10 di gennajo dato il cappello di cardinale
+ad Ippolito da lui sempre prediletto,
+e cui aveva avuto già prima intenzione
+di unire in matrimonio all'erede di
+<span class="pagenum"><a id="Page_461"></a>[461]</span>
+Vespasiano Colonna, sua pupilla<a class="tag" id="tag441" href="#note441">[441]</a>; Carlo
+V prometteva di rimettere Firenze in
+potere della casa de' Medici, e di maritare
+sua figliuola naturale Margarita con Alessandro,
+che il papa destinava al governo
+di quella repubblica; all'ultimo l'imperatore
+prometteva di rimettere alla decisione
+di un giudice non sospetto la sorte
+di Francesco Sforza e del ducato di Milano<a class="tag" id="tag442" href="#note442">[442]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La notizia del trattato di Barcellona
+portata a Cambrai, vi affrettò la conclusione
+del trattato delle Dame, che così
+fu chiamato quello che negoziavano Luigia
+di Savoja e Margarita d'Austria. Queste
+dal canto loro sottoscrissero il 5 agosto
+del 1629 la convenzione che doveva rendere
+la pace all'Europa. Ma per quanto
+fosse grande la diffidenza che aveva potuto
+eccitare la politica delle corti, l'Europa
+non era apparecchiata allo scandaloso
+<span class="pagenum"><a id="Page_462"></a>[462]</span>
+scioglimento di tutti gl'intrighi che
+per lo spazio di trent'otto anni avevano
+occupato il gabinetto di Francia. Col trattato
+di Cambrai Francesco I sagrificava
+tutti i suoi alleati, senza nemmeno raccomandarli
+alla clemenza dell'imperatore,
+cui li lasciava in balìa. Egli abbandonò
+coloro che avevano prese le armi in
+tempo della sua prigionia, che avevano
+fatto tremare gl'imperiali dopo la vittoria
+di Pavia, che lo avrebbero anche liberato
+se egli non avesse tanto affrettata la sua
+andata in Ispagna, che dopo tale epoca
+avevano costantemente per lui combattuto,
+sagrificandogli i loro tesori, i loro
+soldati, le loro province. Niente stipulò
+a favore di Firenze, la quale dietro i
+di lui eccitamenti aveva provocata la
+collera di Carlo V, e rifiutato più volte
+vantaggiose offerte di neutralità; niente
+per Venezia, che dal principio del di lui
+regno fino al presente erasi mantenuta
+fedele alleata della Francia, e verso la quale
+egli aveva recentemente assunti più formali
+impegni. Vero è che i Veneziani ed
+i Fiorentini trovavansi nominati nel trattato,
+ma soltanto per esserne esclusi con
+un'indegna soverchieria. Diceva uno degli
+articoli: «Inoltre il detto signore re cristianissimo
+procurerà che il comune di Firenze
+<span class="pagenum"><a id="Page_463"></a>[463]</span>
+si convenga coll'imperatore entro
+tre mesi da contarsi dalla data del presente
+trattato, e ciò fatto desso comune
+sarà compreso nel presente trattato, e non
+altrimenti.» Un altro articolo nominava i
+Veneziani per obbligarli ad evacuare tutte
+le piazze del regno di Napoli nel termine
+di sei settimane<a class="tag" id="tag443" href="#note443">[443]</a>. Ma le pretese intorno
+alle quali dovevano andare d'accordo,
+i sagrificj che dovevano fare, o i giudici
+delle loro liti non erano altrimenti indicati;
+onde questi alleati erano del tutto
+abbandonati all'arbitraria volontà dell'imperatore,
+ed erano, fin che questi non
+avesse loro accordata la pace, esclusi dal
+trattato.
+</p>
+
+<p>
+Parimenti il re di Francia nulla aveva
+convenuto pel duca di Milano, al quale
+aveva guarentiti gli stati col trattato dell'ultima
+alleanza; nulla pel duca di Ferrara,
+cui, come pegno d'indissolubile
+amicizia, aveva dato in matrimonio sua
+cognata, figliuola del suo predecessore;
+nulla per i baroni Romani, ed in particolare
+per gli Orsini, che, col loro attivissimo
+zelo e co' moltiplici loro servigj
+a favore della Francia, avevano posta
+<span class="pagenum"><a id="Page_464"></a>[464]</span>
+in compromesso la propria esistenza, nulla
+per i Fregosi a Genova, che fortunatamente
+trovarono maggiore riconoscenza
+presso la repubblica di Venezia, nulla
+pel partito d'Angiò in tutto il regno di
+Napoli, il quale, mosso dalla memoria d'un'antica
+fedeltà, aveva prese le armi a di
+lui favore, e trovavasi oramai respinto
+verso i patiboli; anzi Francesco si obbligò
+vergognosamente a non dare asilo
+ne' proprj stati a nessuno di coloro che
+avessero portate le armi contro Carlo V,
+privandosi in tal modo della possibilità
+di poter dare qualche soccorso a quelli,
+ch'egli aveva spinti alla loro ruina<a class="tag" id="tag444" href="#note444">[444]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Quest'abbandono di tutti gli alleati
+della Francia era tanto più scandaloso
+in quanto che Carlo V nello stesso trattato
+dava un esempio tutt'affatto contrario.
+Egli non dimenticò gl'interessi
+di coloro che si erano per lui sagrificati.
+L'art. 35 ristabiliva in tutti i loro beni
+gli eredi del duca Carlo di Borbone,
+come se questi mai non avesse abbandonata
+<span class="pagenum"><a id="Page_465"></a>[465]</span>
+la Francia; i susseguenti articoli
+volevano il mantenimento o il ristabilimento
+de' diritti ed interessi del conte
+di Pont-de-Vaux, del principe d'Orange,
+della duchessa di Vandome, del conte
+di Gavre, del marchese d'Arschott, finalmente
+di tutti coloro che, pel loro zelo
+verso l'imperatore, avevano compromessi
+i loro diritti o le sostanze da loro possedute
+in Francia<a class="tag" id="tag445" href="#note445">[445]</a>. Vero è che Francesco
+non si curò di rispettare gl'impegni
+che assumeva, e tosto che riebbe i
+suoi figli, fece di nuovo sequestrare i
+beni di tutti i ribelli francesi<a class="tag" id="tag446" href="#note446">[446]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Col sagrificio de' suoi alleati, de' suoi
+impegni, del suo onore, Francesco I
+aveva ottenuto grandi modificazioni al
+trattato di Madrid: egli più non rendeva
+a Carlo V il ducato di Borgogna, il
+territorio d'Auxerre, il Maconnese, Bar
+sulla Senna, la viscontea d'Auxonne, e le
+dipendenze di San Lorenzo, siccome si
+era obbligato per ricuperare la sua libertà.
+Soltanto rinunciava a tutti i diritti
+di supremazia sopra le province della Fiandra,
+che restavano all'imperatore; come
+<span class="pagenum"><a id="Page_466"></a>[466]</span>
+pure ad ogni diritto sopra tutti gli stati
+d'Italia da' quali obbligavasi a ritirare
+le sue truppe prima che spirassero sei
+settimane. In iscambio gli venivano restituiti
+i suoi figliuoli a condizione di
+pagare due milioni di scudi, e di sposare
+Eleonora, sorella dell'imperatore,
+e regina vedova di Portogallo, siccome
+era stato convenuto nel trattato di Madrid<a class="tag" id="tag447" href="#note447">[447]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Questo trattato, forse il più fatale all'onore
+della Francia di qualsiasi altro
+sottoscritto da verun monarca francese, si
+pubblicò il 5 di agosto nella chiesa di
+Cambrai. Pochi dì prima, e quando tutti
+gli articoli erano di già convenuti, Francesco
+I aveva protestato agli ambasciatori
+degli alleati, che mai non gli abbandonerebbe,
+ed aveva rifiutato ai Fiorentini
+l'assenso loro accordato dal suo
+predecessore nel 1512 di fare una pace
+parziale coll'imperatore, assenso caldamente
+<span class="pagenum"><a id="Page_467"></a>[467]</span>
+ricercato allora di bel nuovo dal
+loro ambasciatore<a class="tag" id="tag448" href="#note448">[448]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il re, che in tempo delle negoziazioni
+si era recato fino a Compiegne, andò a
+Cambrai per vedere Margarita subito
+dopo la sottoscrizione degli articoli; ma
+perchè sostenere non poteva la vista degli
+ambasciatori che aveva ingannati, ricusò
+loro udienza sotto diversi pretesti. Finalmente
+quando si vide costretto a ricevere
+Baldassare Carducci, ambasciatore dei
+Fiorentini, gli volle far credere che il
+trattato di Cambrai non fosse che uno
+stratagemma necessario per riavere i suoi
+figliuoli; protestò non essere altrimenti
+mutate le sue disposizioni, e se ad onta di
+qualsiasi impegno ch'egli avesse preso,
+essere sempre pronto ad assistere i Fiorentini,
+che incoraggiò pure a fare una
+vigorosa resistenza<a class="tag" id="tag449" href="#note449">[449]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Carlo V non aveva aspettato che si
+conchiudesse il trattato di Cambrai per
+prendere la strada d'Italia. Aveva spedito
+Andrea Doria a Barcellona per assumere
+<span class="pagenum"><a id="Page_468"></a>[468]</span>
+il comando delle sue galere; lo aveva
+onorato più che verun altro monarca
+non avesse fatto mai un cittadino; aveva
+voluto che si coprisse alla sua presenza,
+e lo aveva investito del principato di
+Melfi<a class="tag" id="tag450" href="#note450">[450]</a>, confiscato a danno di Ser Gianni
+Caraccioli. Tostocchè si fu accordato col
+papa, egli infatti recossi a Barcellona, ed
+il 29 di luglio andò a bordo della flotta
+genovese, risguardando di già come sicura
+la pace colla Francia<a class="tag" id="tag451" href="#note451">[451]</a>. Il tragitto
+fu assai penoso; ed egli non arrivò a
+Genova che il 12 di agosto, ove ricevette
+gli articoli della pace di Cambrai.
+Colà trovavasi alla testa d'un'armata
+appositamente adunata per dare esecuzione
+alla pace. Prima di lui erano giunti
+a Genova due mila Spagnuoli; conduceva
+sulla sua flotta mille cavalli e nove mila
+fanti, e doveva essere raggiunto in Lombardia
+dal capitano Felice di Virtemberga,
+che gli conduceva otto mila Landsknecht.
+Nello stesso tempo il principe
+d'Orange radunava all'Aquila il resto dell'armata
+<span class="pagenum"><a id="Page_469"></a>[469]</span>
+che aveva presa Roma e difesa
+Napoli. Vi si trovavano tre mila Tedeschi,
+in addietro arruolati sotto il contestabile
+di Borbone e sotto Giorgio
+Frundsberg, e quattro mila Italiani che
+servivano senza paga sotto il comando
+di Fabrizio Maramaldo di Calabria. Una
+piccola armata spagnuola, composta degli
+avanzi delle vecchie bande che si erano
+sottratte a quelle micidiali campagne,
+spingeva con poca apparenza di buon
+esito l'assedio di Monopoli in Puglia,
+sotto gli ordini del marchese del Guasto,
+e faceva testa ai Veneziani, che in questa
+provincia avevano ottenuti alcuni vantaggi<a class="tag" id="tag452" href="#note452">[452]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Carlo V era entrato in Italia, intenzionato
+di valersi di tutti i diritti che
+aveva acquistati colla vittoria e colla rinuncia
+di Francesco I; e per verità la di lui
+armata era abbastanza numerosa ed agguerrita
+per fargli credere agevole l'esecuzione
+de' suoi progetti. Ma gli alleati
+d'Italia, sebbene abbandonati dal
+re di Francia, non mostravansi del tutto
+<span class="pagenum"><a id="Page_470"></a>[470]</span>
+scoraggiati. I Fiorentini spedirono a Genova
+ambasciatori a Carlo; ma essi ostinatamente
+rifiutavano di trattare con Clemente
+VII. L'armata de' Veneziani non
+era per anco stata attaccata; Malatesta
+Baglioni tratteneva sotto Perugia quella
+del principe d'Orange; ed il vescovo di
+Tarbes, ambasciatore di Francia, non
+lasciava di persuadere gli alleati a fare
+resistenza, anche dopo pubblicata la pace,
+facendo loro sperare i soccorsi di una
+potente armata francese, che diceva essere
+di già in cammino<a class="tag" id="tag453" href="#note453">[453]</a>.
+</p>
+
+<p>
+D'altra parte l'urgente pericolo del fratello
+di Carlo V e di tutto l'impero stesso
+germanico richiamava a sè l'attenzione dell'imperatore.
+Solimano con un'armata, che
+facevasi ascendere a cento cinquanta mila
+uomini, aveva invaso e guastato tutto il regno
+d'Ungheria, ed il 13 di settembre aveva
+posto l'assedio a Vienna. Il tradimento
+del Visir di Solimano, o la destrezza di Ferdinando,
+costrinsero veramente il turco a
+levare l'assedio il 16 di ottobre; ma quel superbo
+monarca, ritirandosi sdegnato, minacciava
+tuttavia, ed il terrore incusso dal
+suo prossimo ritorno era proporzionato alla
+<span class="pagenum"><a id="Page_471"></a>[471]</span>
+violenza della sua collera. Altronde la
+Germania, divisa dalle dispute religiose,
+vedeva lo spirito d'indipendenza andar
+crescendo cogli avanzamenti della riforma;
+e l'imperatore sentiva il bisogno di fissarvi
+per alcun tempo la sua residenza,
+onde ristabilirvi l'autorità imperiale; finalmente
+sperimentava egli stesso quella
+penuria, che spesse volte aveva lasciata
+provare ai suoi generali. Aveva tutti esauriti
+i suoi mezzi per equipaggiare la flotta
+e trasportare la sua armata, ed in principio
+della campagna si trovava di già
+senza danaro. Non pertanto egli non aveva
+cuore di risolversi a far esercitare
+sotto i proprj occhi le orribili esazioni
+con cui Antonio di Leiva ed il principe
+d'Orange avevano tanto tempo mantenute
+le loro armate<a class="tag" id="tag454" href="#note454">[454]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Per tutti questi motivi Carlo V s'impose,
+trattando cogli stati d'Italia, una
+moderazione che non potevasi da lui sperare,
+e che infatti non si accordava col
+suo carattere. I soli ai quali non volle
+<span class="pagenum"><a id="Page_472"></a>[472]</span>
+accordare veruna indulgenza furono i
+Fiorentini, non perchè avesse qualche
+particolare motivo di odio contro di loro,
+ma perchè credeva per sè vantaggioso
+di soddisfare pienamente a Clemente VII,
+e perchè era sollecito di togliere ai popoli
+il pericoloso esempio d'uno stato
+che la libertà rendeva prospero<a class="tag" id="tag455" href="#note455">[455]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il 30 di agosto era partito da Genova
+alla volta di Piacenza, e gli ambasciatori
+fiorentini che l'avevano seguito, non
+avendo potuto ottenere pieni poteri, dei
+quali egli voleva che fossero muniti, per
+trattare col papa, non vennero ammessi
+alla sua udienza<a class="tag" id="tag456" href="#note456">[456]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Frattanto Antonio di Leiva manteneva
+viva la guerra contro il duca di Milano;
+ed il marchese di Mantova, che a prezzo
+d'oro aveva ottenuto di rientrare nell'alleanza
+dell'imperatore, era stato posto
+al comando di un'armata che doveva
+attaccare i Veneziani. Vero è che queste
+due guerre trattavansi assai mollemente.
+<span class="pagenum"><a id="Page_473"></a>[473]</span>
+Il duca di Milano ed i Veneziani, che
+egualmente cercavano di negoziare coll'imperatore,
+temevano d'inasprirlo approfittando
+de' loro vantaggi. Gli ultimi
+avevano rinunciato all'attacco di Brindisi,
+e ritirata la loro flotta a Corfù, evitando
+una battaglia. Il primo aveva lasciato
+sorprendere Pavia, che Annibale Picinardo,
+suo governatore, aveva per tradimento
+venduta ad Antonio di Leiva;
+ma sperava tuttavia di potere difendere
+Cremona e Lodi, ed ambidue si erano
+vincolati a non trattare separatamente
+l'uno dall'altro<a class="tag" id="tag457" href="#note457">[457]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Clemente VII e Carlo V erano d'accordo
+di avere un abboccamento in Bologna.
+Il primo vi si recò in sul finire
+di ottobre, per ricevere l'illustre suo
+ospite<a class="tag" id="tag458" href="#note458">[458]</a>. Carlo, dietro le calde istanze
+di Alfonso duca di Ferrara, attraversò i
+ducati di Modena e di Reggio per passare
+da Piacenza a Bologna; venne accolto
+<span class="pagenum"><a id="Page_474"></a>[474]</span>
+ai confini da Alfonso, che da lungo
+tempo negoziava per riavere la di lui grazia,
+e che, mai più non abbandonandolo
+per molti giorni, riuscì finalmente a guadagnarsi
+il di lui favore. L'imperatore
+fece il suo ingresso in Bologna il 5 di
+novembre, ed il restante dell'anno fu
+consacrato alle negoziazioni, che dovevano
+finalmente fissare la sorte dell'Italia<a class="tag" id="tag459" href="#note459">[459]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il papa non aveva cessato di proteggere
+Francesco Maria Sforza, e non
+aveva pure voluto dare orecchio ad alcune
+proposizioni che gli si erano fatte
+di stabilire la casa de' Medici a Milano
+piuttosto che a Firenze<a class="tag" id="tag460" href="#note460">[460]</a>. Ottenne per
+lo Sforza un salvacondotto, munito del
+quale questi si recò a Bologna il 22 di
+novembre. Appena giunto, l'infelice stato
+della sua salute diede subito a conoscere
+che non vivrebbe lungo tempo, e che
+Carlo V nulla arrischiava trattandolo favorevolmente,
+poichè con lui spegnevasi
+<span class="pagenum"><a id="Page_475"></a>[475]</span>
+la di lui famiglia, ed il ducato di Milano
+ricadeva all'imperatore. Dopo un mese
+di negoziazioni, delle quali il papa si
+fece mediatore, il 23 dicembre del 1529
+furono sottoscritti il trattato di pace dello
+Sforza e quello de' Veneziani<a class="tag" id="tag461" href="#note461">[461]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Francesco Sforza venne rimesso nel
+ducato di Milano, e ne ottenne l'investitura
+imperiale, o piuttosto, ottenne la
+conferma di quella che aveva già ricevuta
+molt'anni prima. Ma egli staccò da questo
+ducato la contea di Pavia, che cedette ad
+Antonio di Leiva, il quale ne doveva
+conservare la sovranità per tutto il tempo
+della sua vita. Lasciò inoltre in mano
+dell'imperatore la città di Como ed il
+castello di Milano come guarenzia dei
+pagamenti che prometteva di fargli nel
+susseguente anno. Infatti prima che quell'anno
+terminasse, prometteva di pagare
+all'imperatore quattrocento mila ducati
+per prezzo di quest'investitura; e nei
+dieci successivi anni, doveva ogni anno
+pagarne cinquanta mila, che in tutto
+<span class="pagenum"><a id="Page_476"></a>[476]</span>
+formavano la somma di novecento mila
+ducati, pel quale prezzo Carlo V gli
+vendeva il suo ristabilimento nell'eredità
+de' suoi antenati. Ma per formare così
+enorme somma in un paese sventurato,
+guastato da trent'anni di atroci guerre,
+dalla carestia e dalla peste, d'uopo era
+di aggravare la mano sui contribuenti
+con crudeli imposizioni.
+</p>
+
+<p>
+Perciò i Milanesi non trovarono sotto
+Francesco Sforza quel riposo e quella
+prosperità che da tanto tempo desideravano.
+Ne' pochi anni che ancora passarono
+sotto il di lui governo, poterono
+appena cicatrizzare le profonde piaghe
+che loro aveva fatte la guerra, e più
+volte ebbero a dolersi dell'eccessivo prezzo
+che pagavano pel ritorno del loro principe<a class="tag" id="tag462" href="#note462">[462]</a>.
+Per affezionare Francesco alla sua
+casa, Carlo V gli fece sposare sua nipote
+Cristierna, figlia del re di Danimarca, la
+quale principessa arrivò a Milano in
+aprile del 1534. Ma questo matrimonio
+inspirava poca confidenza ai principi ed
+ai popoli vicini. La salute di Francesco
+Sforza era a tale termine ridotta, che non
+<span class="pagenum"><a id="Page_477"></a>[477]</span>
+potevasi avere lusinga di vederlo godere
+una lunga vita, nè avere speranza che lasciasse
+figliuoli dopo di lui. Infatti egli
+morì il 24 ottobre del 1535, senza posterità,
+chiamando con suo testamento
+erede l'imperatore<a class="tag" id="tag463" href="#note463">[463]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Per ottenere la pace i Veneziani restituirono
+al papa le città di Ravenna e
+di Cervia, ed all'imperatore i porti sull'Adriatico
+ch'essi avevano conquistati
+nella Puglia. Essi ad ogni modo richiesero
+un assoluto perdono per tutti coloro
+che gli avevano serviti, e che tornavano
+sotto gli antichi loro sovrani. Dal canto
+loro accordarono pure il perdono ad una
+parte de' loro esiliati, e fissarono sui loro
+beni una pensione a favore di coloro cui
+non vollero permettere di tornare in patria.
+Inoltre i Veneziani promisero di
+pagare a certi termini i dugento mila
+ducati di cui andavano tuttavia debitori
+verso l'imperatore, e si obbligarono di
+aggiungerne altri cento mila come prezzo
+della pace. Fecero ricevere il duca d'Urbino,
+loro generale, sotto la protezione dell'imperatore,
+e finalmente si obbligarono
+<span class="pagenum"><a id="Page_478"></a>[478]</span>
+a guarentire i possedimenti dell'imperatore
+in Italia, e del duca di Milano, ma
+soltanto contro i principi cristiani, non
+volendo sottoscrivere verun trattato che
+potesse strascinarli in una guerra contro
+i Turchi<a class="tag" id="tag464" href="#note464">[464]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il trattato di pace di Alfonso, duca
+di Ferrara, fu assai più che non i precedenti
+difficile a conchiudersi; negli altri
+due il papa aveva fatte le parti di mediatore,
+mentre che era ostacolo egli
+medesimo alla conchiusione di questo.
+Aveva lungamente cercato d'impedire
+che Alfonso non fosse ammesso in Bologna,
+ed a stento acconsentì di accordargli
+un salvacondotto il 20 marzo del 1530.
+Dopo tale epoca Alfonso trattò i suoi affari
+personalmente; ma egli doveva difendere
+contro il papa la totalità de' suoi
+stati. Clemente VII riclamava per la santa
+sede Modena e Reggio, conquistate dai
+suoi predecessori, e Ferrara che pretendeva
+avere Alfonso perduta coll'avere egli
+fatta la guerra al papa, suo supremo signore.
+Carlo V non desiderava di rendere
+<span class="pagenum"><a id="Page_479"></a>[479]</span>
+tanto potente lo stato della Chiesa;
+egli si riprometteva assai più dell'ubbidienza
+all'impero di un duca di Ferrara,
+che di un futuro papa; e soltanto egli
+voleva aggiustare queste vertenze prima
+di abbandonare l'Italia, per non lasciare
+dietro di sè alcun seme di guerra; in
+conseguenza stimolava Alfonso di prenderlo
+arbitro di tutti i suoi interessi. Alfonso,
+che conosceva il trattato di Barcellona,
+col quale l'imperatore si era obbligato
+a far restituire alla santa sede
+Modena, Reggio e Rubbiera, aveva paura
+di acconsentirvi; Clemente VII dal canto
+suo non diffidava meno di assoggettare
+alla disamina de' giureconsulti i diritti
+totalmente immaginarj della santa sede sopra
+Modena e Reggio. Per persuaderlo,
+Carlo V segretamente gli promise, che,
+dopo l'esame de' reciproci diritti, se i
+giureconsulti decidevano a favore della
+santa sede, pubblicherebbe e farebbe
+eseguire la loro sentenza, che, se accadesse
+il contrario, la sentenza non sarebbe
+mai pubblicata, e che, spirato il termine del
+compromesso, le due parti rientrerebbero
+ne' rispettivi diritti. Dopo quest'iniqua
+convenzione, il papa ed il duca di Ferrara
+si assoggettarono all'arbitramento
+della camera imperiale con un compromesso
+<span class="pagenum"><a id="Page_480"></a>[480]</span>
+sottoscritto il 20 di marzo, e le
+terre contestate furono depositate in mano
+dell'imperatore<a class="tag" id="tag465" href="#note465">[465]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Carlo V, che tacitamente aveva ritornato
+in sua grazia Alfonso d'Este, volle
+dargliene una prima dimostrazione il 25
+di marzo, accordandogli l'investitura
+della città e della contea di Carpi, che
+aveva confiscata a pregiudizio di Alberto
+Pio in gastigo del di lui attaccamento
+alla Francia. Vero è che Alfonso pagò
+sessanta mila ducati in effettivo danaro
+per questo favore, promettendo di pagarne
+altri quaranta mila a lungo termine. I
+rispettivi diritti dell'impero, della santa
+sede e della casa d'Este furono in seguito
+discussi con molte scritture da varj giureconsulti,
+i quali conchiusero che le
+città di Modena, Reggio e Rubbiera non
+erano state altrimenti comprese nella
+donazione dell'esarcato di Ravenna, fatta
+ai pontefici da Pipino, o da Carlo Magno;
+e che perciò queste città non avevano
+mai cessato di far parte del dominio dell'impero.
+Per tal modo, piuttosto che riconoscere
+o i diritti delle popolazioni di
+<span class="pagenum"><a id="Page_481"></a>[481]</span>
+essere governate pel loro maggiore vantaggio,
+o quelli de' trattati, o quelli che
+dà il possesso, si ricorse ad un'apocrifa
+transazione di un secolo barbaro, senza
+farsi carico di sette secoli di successive
+rivoluzioni. Carlo V, trovandosi in Colonnia
+il 21 dicembre del 1530, pronunciò
+la sua arbitramentale sentenza a favore
+della casa d'Este; soltanto il papa riuscì
+ad impedirne la pubblicazione fino al 21
+aprile del 1531. Con questa si obbligava
+la santa sede a conferire al duca Alfonso
+l'investitura di Ferrara, contro il pagamento
+di cento mila ducati d'oro da farsi alla
+camera apostolica; mentre che la camera
+imperiale, la quale dal canto suo si era
+fatta lautamente pagare, accordò allo stesso
+duca l'investitura di Modena, Reggio
+e Rubbiera, come feudi dell'impero<a class="tag" id="tag466" href="#note466">[466]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Il duca d'Urbino era stato presentato
+in Bologna all'imperatore ed al papa
+dagli ambasciatori veneziani, ed era stato
+egualmente ben accolto dall'uno e dall'altro<a class="tag" id="tag467" href="#note467">[467]</a>.
+Federico Gonzaga, marchese
+<span class="pagenum"><a id="Page_482"></a>[482]</span>
+di Mantova, era stato uno de' primi tra i
+piccoli potentati a fare la sua pace coll'imperatore,
+cui apparecchiava uno splendido
+ricevimento nella sua capitale, ottenendo
+in contraccambio da lui il 25 di marzo
+un diploma, col quale il marchesato di
+Mantova veniva eretto il ducato<a class="tag" id="tag468" href="#note468">[468]</a>. Il
+duca Carlo III di Savoja ed il marchese
+Bonifacio di Monferrato recaronsi pure
+personalmente a Bologna per fare la loro
+corte al monarca diventato il solo arbitro
+dell'Italia. Il primo era cognato dell'imperatore,
+essendo sua moglie Beatrice,
+siccome pure quella di Carlo V, figlia del
+re di Portogallo; ed era in pari tempo
+zio di Francesco I, perchè Luigia d'Angoleme,
+di lui madre, era sua sorella. Questo
+doppio parentado aveva senza dubbio contribuito
+a farlo rispettare dai due rivali
+monarchi in tempo delle guerre che avevano
+fino allora guastata l'Italia. I suoi stati
+avevano sofferto assai pel continuo passaggio
+delle armate, ma per altro erano sempre
+stati risguardati come neutrali: ma
+Luigia, duchessa d'Angoleme, morì nel
+susseguente anno, e Carlo III, perdendo la
+sua protettrice alla corte di Francia, credette
+più prudente consiglio di attaccarsi
+<span class="pagenum"><a id="Page_483"></a>[483]</span>
+totalmente all'imperatore cui vedeva salito
+all'apice della potenza; e questo cambiamento
+di politica trasportò ne' suoi stati
+le guerre che bentosto si riaccesero tra
+i due rivali<a class="tag" id="tag469" href="#note469">[469]</a>.
+</p>
+
+<p>
+La repubblica di Genova occupava in
+allora un altissimo grado nel favore di
+Carlo, ed il liberatore di lei Andrea Doria
+aveva ricevuto dal monarca nuove
+distinzioni. Nella Toscana due altre repubbliche,
+Siena e Lucca, conservavano
+nell'oscurità la loro indipendenza: erano
+da lungo tempo affezionate al partito
+Ghibellino, e venivano considerate quali
+feudatarie dell'impero; avevano continuamente
+somministrati sussidj alle armate
+imperiali, ed il solo favore che domandavano
+in contraccambio, era di venire
+dimenticate; effettivamente al primo
+aspetto i loro rapporti cogli altri stati
+non parvero cambiati; ma il consolidamento
+della potenza imperiale in Italia
+le faceva sempre più di mano in mano
+decadere dal rango e dall'importanza di
+stati indipendenti.
+</p>
+
+<p>
+La sola repubblica di Firenze non era
+compresa in questa pace universale: Carlo
+<span class="pagenum"><a id="Page_484"></a>[484]</span>
+V aveva promesso al papa di sagrificargliela;
+e sul di lei territorio egli andava
+ragunando tutte le armate che successivamente
+richiamava dalle diverse
+province cui rendeva la pace. Tutta questa
+gente, nudrita nel sangue e ne' delitti,
+che aveva pel corso di trent'anni spogliate
+senza pietà ed avvolte nel dolore
+tutte le contrade dell'Italia, si adunava
+adesso in Toscana. Ma Carlo V preferiva
+di non essere testimonio dello sterminio
+di quell'industre ed illuminato popolo,
+che tanto aveva contribuito ai progressi
+delle lettere, delle arti, delle scienze, e
+che in faccia sua non aveva verun demerito.
+Egli si era legate le mani col
+papa, obbligandosi a non avere pietà
+dei Fiorentini; perciò non volle trovarsi
+a portata di sentire le loro preghiere,
+quando dovrebbe ricusar loro
+ogni compassione; e questo motivo si
+aggiunse a tutti gli altri sovraccennati,
+che già lo affrettavano a prendere la strada
+della Germania.
+</p>
+
+<p>
+Carlo V si era proposto di ricevere
+in Italia le due corone della Lombardia
+e dell'impero. Secondo l'antica costumanza,
+avrebbe dovuto cingere la prima
+a Milano nella chiesa di sant'Ambrogio,
+e la seconda a Roma nella basilica di
+<span class="pagenum"><a id="Page_485"></a>[485]</span>
+san Giovanni Laterano. Ma pare che
+troppo non desiderasse di vedere queste
+due città, le quali erano state barbaramente
+trattate da' suoi generali: pretestò
+lettere di suo fratello Ferdinando, re
+d'Ungheria, che lo affrettavano a recarsi
+in Germania, ed ottenne dal papa che
+le due coronazioni si facessero in Bologna.
+Queste cerimonie ebbero dunque
+luogo, la prima il 22 di febbrajo nella
+cappella del palazzo pontificio, la seconda
+il 24 di marzo nella cattedrale di san Petronio.
+Da ottant'anni a quella parte l'Italia
+più non aveva veduto coronarsi verun imperatore,
+e questa fu pure l'ultima coronazione.
+Tutto adunque contribuì a
+rendere questa cerimonia magnifica, ed
+il fasto e la pompa che si spiegarono in
+tale occasione, ed il rango de' personaggi
+che in tale circostanza corteggiarono l'imperatore,
+ed il terrore che inspiravano
+le vittoriose legioni che lo circondavano,
+e la gloria militare de' loro capi<a class="tag" id="tag470" href="#note470">[470]</a>.
+</p>
+
+<p>
+Ma la coronazione di Carlo V a Bologna
+è ancora più notabile, siccome
+<span class="pagenum"><a id="Page_486"></a>[486]</span>
+l'epoca della nuova potenza cui erasi
+l'imperatore innalzato, e dell'intera servitù
+dell'Italia. Nè Carlo Magno, nè il
+primo Ottone, non avevano ottenuto in
+mezzo a tutta la gloria delle loro conquiste
+un così illimitato potere su tutta
+l'Italia come quello che vi esercitava
+Carlo V. I primi erano stati contenuti
+dalle prerogative della Chiesa, da' privilegj
+de' principi e delle città, e per quanto
+si estendessero le loro pretese, scontravano
+dovunque delle barriere che
+non potevano superare. Ma nell'istante
+in cui venne coronato Carlo V, più non
+eravi alcuna parte d'Italia che potesse chiamarsi
+indipendente. Il popolo che così
+lungamente aveva occupata la storia colle
+sue alte imprese, colle sue virtù, co' suoi
+talenti e colla sua politica, aveva cessato
+di esistere come nazione. Al mezzodì i
+due regni di Sicilia e di Napoli riconoscevano
+l'immediata sovranità di Carlo V.
+Lo stato della chiesa, che veniva dopo
+quelli co' suoi piccoli principi feudatarj,
+era stato talmente domo dalle vittorie
+dell'armata imperiale, che il papa aveva
+perduta ogni confidenza nelle proprie
+forze, ed ogni idea di resistenza. La Toscana,
+invasa dalle armate di Carlo, era
+vicina ad essere convertita in un principato
+<span class="pagenum"><a id="Page_487"></a>[487]</span>
+feudale dell'impero. I duchi di Ferrara,
+di Mantova, di Milano, di Savoja,
+ed il marchese di Monferrato dovevano
+l'esistenza loro al beneplacito dell'imperatore,
+ed in questi ultimi mesi essi medesimi
+avevano confessate e più strettamente
+rannodate le loro catene. La repubblica
+di Genova, libera soltanto entro
+il recinto delle sue mura, si era colle
+sue esterne relazioni compiutamente assoggettata
+alla politica spagnuola. Quella
+di Venezia si era sottratta tremando ai
+pericoli che la minacciavano, ma non
+lasciava perciò di sentire tutta la sua
+debolezza: ella calcolava l'infelice suo
+stato meglio assai che non facevano i suoi
+vicini, e di già si assoggettava a quella
+timida e sospettosa condotta, con cui
+protrasse la sua esistenza per lo spazio
+di quasi tre secoli, rinunciando all'influenza
+che aveva fin allora esercitata
+su tutta l'Europa. Dall'una all'altra estremità
+dell'Italia la potenza dell'imperatore
+era del tutto illimitata. Colui che avesse
+avuto la disgrazia d'incontrare il suo risentimento,
+colui che ardito avesse, nei
+suoi discorsi, nelle sue scritture, di giudicare
+liberamente le di lui azioni o quelle
+de' generali o de' ministri di lui, non
+avrebbe trovato asilo contro la formidabile
+<span class="pagenum"><a id="Page_488"></a>[488]</span>
+di lui collera, nè alla corte dei
+principi, nè in seno delle repubbliche.
+Tutti gl'Italiani tremavano ed ubbidivano;
+e quando Carlo V partì per recarsi
+in Germania, ne' primi giorni d'aprile
+del 1530, non aveva verun motivo
+d'inquietudine rispetto alle province che
+si lasciava alle spalle<a class="tag" id="tag471" href="#note471">[471]</a>.
+</p>
+
+<p class="pad2 center large">
+FINE DEL TOMO XV.
+</p>
+</div>
+
+<div class="somm">
+<p>
+<span class="pagenum"><a id="Page_489"></a>[489]</span>
+</p>
+
+<p class="center x-large">
+<a href="#indfront" id="indice">TAVOLA CRONOLOGICA
+DEL TOMO XV.</a>
+</p>
+
+<table class="crono" summary="Tavola cronologica">
+ <tr>
+ <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CXIV.</span> <i>Elezione e papato d'Adriano VI; sconfitta dei Francesi alla Bicocca; convenzione di Cremona, in forza della quale sgombrano l'Italia; i Veneziani si staccano dalla Francia; ingresso di Bonnivet in Lombardia; morte di Adriano VI.</i> 1521-1523</td> <td class="pag"><a href="#Page_3"><i>pag.</i> 3</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I destini d'Italia si decidevano in forza di una guerra tra gli stranieri</td> <td class="pag"><a href="#Page_3">3</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Debolezza de' potentati italiani in confronto alle quattro monarchie che in allora disponevano dell'Europa</td> <td class="pag"><a href="#Page_4">4</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Ingrandimento della potenza territoriale dei papi</td> <td class="pag"><a href="#Page_5">5</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Leon X mantenendosi neutrale avrebbe accresciuta la sua possanza e protetti i suoi compatriotti</td> <td class="pag"><a href="#Page_6">6</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La sua inconsideratezza compromette la potenza temporale e spirituale della Chiesa</td> <td class="pag"><a href="#Page_6">6</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1517-1521</td> <td>Principj della riforma cui presta poca attenzione</td> <td class="pag"><a href="#Page_7">7</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La riforma risveglia in Italia inquietudine, non curiosità</td> <td class="pag"><a href="#Page_8">8</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La fede religiosa era somma; ma la religione non occupava gli animi</td> <td class="pag"><a href="#Page_9">9</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Prodigalità di Leon X che l'avrebbe posto in grande imbarazzo, se fosse vissuto più a lungo</td> <td class="pag"><a href="#Page_10">10</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_490"></a>[490]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1517-1521</td> <td>L'armata di Lombardia, abbandonata dalla Chiesa, si discioglie</td> <td class="pag"><a href="#Page_10">10</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il signore di Lautrec non sa, o non può approfittare della debolezza de' suoi avversarj</td> <td class="pag"><a href="#Page_11">11</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Sollevazione negli stati della Chiesa. Francesco Maria della Rovere ricupera il ducato d'Urbino</td> <td class="pag"><a href="#Page_12">12</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1522</td> <td>5 gennajo. I Baglioni sono di bel nuovo ricevuti in Perugia</td> <td class="pag"><a href="#Page_12">12</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Rivoluzioni a Camerino, a Todi, e tentativo sopra Siena</td> <td class="pag"><a href="#Page_13">13</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il duca di Ferrara ricupera tutto ciò che aveva perduto</td> <td class="pag"><a href="#Page_14">14</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1521</td> <td>26 di dicembre. Apertura del conclave; credito del cardinale Giulio de' Medici</td> <td class="pag"><a href="#Page_16">16</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Rivalità di Prospero Colonna, che impedisce che sia eletto</td> <td class="pag"><a href="#Page_16">16</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1522</td> <td>9 gennajo. Inaspettata elezione d'Adriano Florent, che si fa chiamare Adriano VI</td> <td class="pag"><a href="#Page_17">17</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Governo della Chiesa durante la lontananza del papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_18">18</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>21 gennajo. Il card. de' Medici torna a Firenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_19">19</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Lusinga la società de' giardini Rucellai colla speranza di rendere la libertà alla sua patria</td> <td class="pag"><a href="#Page_20">20</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Non avendo più che temere per parte de' Francesi, si leva la maschera</td> <td class="pag"><a href="#Page_22">22</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>7 di luglio. Fa perire due repubblicani fiorentini per avere cospirato contro di lui, ed altri ne bandisce</td> <td class="pag"><a href="#Page_22">22</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_491"></a>[491]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Dissipazioni di Francesco I, che fanno mancare le imprese sulla Lombardia</td> <td class="pag"><a href="#Page_23">23</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1522</td> <td>Funeste conseguenze di ciò ch'egli soleva chiamare, <i>aveva liberati i re dalla tutela de' loro famigliari</i></td> <td class="pag"><a href="#Page_24">24</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Funeste conseguenze della sua diffidenza dei comuni, che priva la Francia d'una infanteria nazionale</td> <td class="pag"><a href="#Page_24">24</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>1.º di marzo. Il Lautrec passa l'Adda e si avvicina a Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_26">26</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Attività di Prospero Colonna e de' generali imper. nel difendere Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_26">26</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Morte di M. A. Colonna e di Camillo Trivulzio</td> <td class="pag"><a href="#Page_28">28</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Lautrec prende Novara, ed è respinto sotto Pavia</td> <td class="pag"><a href="#Page_28">28</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli Svizzeri della sua armata chiedono che si avvicini ad Arona</td> <td class="pag"><a href="#Page_29">29</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Le due armate soffrono egualmente pel ritardo del loro soldo</td> <td class="pag"><a href="#Page_29">29</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli Svizzeri domandano ad alta voce il congedo o la battaglia</td> <td class="pag"><a href="#Page_30">30</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Crequì, signore di Pondormì, si avanza per riconoscere Prospero Colonna alla Bicocca</td> <td class="pag"><a href="#Page_31">31</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli Svizzeri, malgrado il suo rapporto, sforzano il Lautrec a venire a battaglia</td> <td class="pag"><a href="#Page_32">32</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>29 aprile. Disposizioni del Lautrec per la battaglia della Bicocca</td> <td class="pag"><a href="#Page_33">33</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli Svizzeri attaccano prima che gli altri corpi giungano sulla linea</td> <td class="pag"><a href="#Page_34">34</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli Svizzeri che attaccano di fronte le batterie vengono respinti, dopo avere perduti tre mila uomini</td> <td class="pag"><a href="#Page_35">35</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_492"></a>[492]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1522</td> <td>Sono pure respinti il maresciallo di Foix ed il Lautrec</td> <td class="pag"><a href="#Page_36">36</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli Svizzeri si ritirano ne' loro paesi, e Lautrec passa alla corte</td> <td class="pag"><a href="#Page_37">37</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Giustificazione di Lautrec, cui Luigia di Savoja aveva intercettati i sussidj destinatigli dal re</td> <td class="pag"><a href="#Page_38">38</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Sorpresa di Lodi e dedizione di Pizzighettone agl'imperiali</td> <td class="pag"><a href="#Page_39">39</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>26 di maggio. Convenzione di Cremona, in forza della quale Lescuns promette di evacuare la Lombardia</td> <td class="pag"><a href="#Page_40">40</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>6 di luglio. La convenzione si eseguisce, ed i Francesi si ritirano</td> <td class="pag"><a href="#Page_40">40</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Prospero Colonna si avanza verso Genova per iscacciarne Ottaviano Fregoso</td> <td class="pag"><a href="#Page_41">41</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>30 maggio. Genova viene sorpresa e saccheggiata dagli Spagnuoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_42">42</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il duca di Lungavilla, giunto essendo fino a Villanuova d'Asti, si ritira</td> <td class="pag"><a href="#Page_43">43</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>L'Italia oppressa dall'armata imperiale</td> <td class="pag"><a href="#Page_43">43</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli stati indipendenti assoggettati ad arbitrarie contribuzioni</td> <td class="pag"><a href="#Page_44">44</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gl'Italiani aspettano con impazienza l'arrivo del papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_45">45</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>29 agosto. Adriano VI giugne a Roma dopo essersi sottratto ad un abboccamento con Carlo V</td> <td class="pag"><a href="#Page_46">46</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Scienza e virtù monastiche di Adriano VI</td> <td class="pag"><a href="#Page_46">46</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Romani ravvisano in esso un barbaro, nemico delle arti e delle lettere</td> <td class="pag"><a href="#Page_47">47</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_493"></a>[493]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1522</td> <td>Progetti di riforma di Adriano VI, tutti dannosi ai Romani</td> <td class="pag"><a href="#Page_47">47</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Peste in Roma ed in Firenze disseminatasi per la negligenza d'Adriano VI</td> <td class="pag"><a href="#Page_48">48</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>25 dicembre. Solimano il <i>magnifico</i> occupa Rodi</td> <td class="pag"><a href="#Page_48">48</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1523</td> <td>Adriano VI riconcilia alla Chiesa i duchi d'Urbino e di Ferrara</td> <td class="pag"><a href="#Page_49">49</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il card. Soderini, ministro del papa, propende a favore della Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_50">50</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Disgrazia del Soderini, per cui il papa entra nel partito imperiale</td> <td class="pag"><a href="#Page_52">52</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>14 aprile. Il castello di Milano si arrende a Prospero Colonna</td> <td class="pag"><a href="#Page_52">52</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La repubblica di Venezia ufficiata ad abbandonare l'alleanza francese</td> <td class="pag"><a href="#Page_53">53</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Veneziani non vogliono esporsi ad una guerra coi Turchi</td> <td class="pag"><a href="#Page_54">54</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Fine di luglio. Loro alleanza coll'imperatore, con suo fratello, e con Francesco Sforza</td> <td class="pag"><a href="#Page_55">55</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Condizioni di questa nuova alleanza</td> <td class="pag"><a href="#Page_55">55</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>3 di agosto. Confederazione del papa, dell'imperatore, del re d'Inghilterra, dell'arciduca d'Austria, di Milano, Firenze, Genova, Siena e Lucca</td> <td class="pag"><a href="#Page_57">57</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>25 agosto. Tentativo di Bonifacio Visconti per assassinare il duca di Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_58">58</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Rivoluzione di Valenza che viene compressa da Antonio di Leyva</td> <td class="pag"><a href="#Page_59">59</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Possente armata adunata da Francesco I per attaccare l'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_60">60</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_494"></a>[494]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1523</td> <td>Segreto malcontento del Borbone contro di lui</td> <td class="pag"><a href="#Page_61">61</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Cospirazione del Borbone contro la stessa esistenza della Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_62">62</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Borbone inganna il re, e fugge da Moulins a Besanzone</td> <td class="pag"><a href="#Page_64">64</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Moltissimi gentiluomini implicati nella congiura del Borbone</td> <td class="pag"><a href="#Page_65">65</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco I rinuncia al comando della sua armata, e lo trasferisce all'ammiraglio Bonnivet</td> <td class="pag"><a href="#Page_65">65</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Prospero Colonna, cui era affidata la difesa dell'Italia, trovavasi infermo d'animo e di corpo</td> <td class="pag"><a href="#Page_66">66</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Timidità ed affettati indugj del duca d'Urbino</td> <td class="pag"><a href="#Page_67">67</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Debolezza dell'armata imperiale, che vuole difendere il Ticino</td> <td class="pag"><a href="#Page_68">68</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>14 di settembre. L'armata francese passa il Ticino per portarsi verso Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_69">69</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Papa Adriano VI muore lo stesso giorno dopo breve malattia</td> <td class="pag"><a href="#Page_69">69</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Romani risguardano la di lui morte come una liberazione</td> <td class="pag"><a href="#Page_70">70</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CXV.</span> <i>Elezione di Clemente VII. Disastrosa campagna de' Francesi in Italia sotto Bonnivet; campagna ancora più infelice di Francesco I, che è fatto prigioniero nella battaglia di Pavia.</i> 1523-1525</td> <td class="pag"><a href="#Page_72">72</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1523</td> <td>Lealtà di Adriano VI</td> <td class="pag"><a href="#Page_72">72</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Questa lo rende intollerante in materia di religione; sua condotta verso Lutero</td> <td class="pag"><a href="#Page_73">73</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_495"></a>[495]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1523</td> <td>Sua severità verso i <i>Marrani</i>, Giudei e Mori convertiti</td> <td class="pag"><a href="#Page_74">74</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Lasciava ai cardinali gli affari secolari, senz'avere fidanza in loro</td> <td class="pag"><a href="#Page_75">75</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>1.º ottobre. Entrano in conclave trentasei cardinali</td> <td class="pag"><a href="#Page_75">75</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Molti aspirano alla tiara</td> <td class="pag"><a href="#Page_76">76</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il sacro collegio diviso tra Giulio de' Medici e Pompeo Colonna</td> <td class="pag"><a href="#Page_76">76</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Pompeo Colonna, per timore del cardinale Orsini, si unisce al Medici</td> <td class="pag"><a href="#Page_78">78</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>18 novembre. Elezione di Giulio dei Medici sotto il nome di Clemente VII</td> <td class="pag"><a href="#Page_78">78</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Fede dei Romani e dei letterati in Clemente VII</td> <td class="pag"><a href="#Page_79">79</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>29 di settembre. Alfonso d'Este occupa Reggio, ma depone le armi dopo l'elezione di Clemente VII</td> <td class="pag"><a href="#Page_80">80</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Clemente manda a Firenze i bastardi Ippolito ed Alessandro col card. di Cortona per governare la repubblica</td> <td class="pag"><a href="#Page_82">82</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>14 settembre. L'ammiraglio Bonnivet passa il Ticino, e comincia la campagna in Lombardia</td> <td class="pag"><a href="#Page_83">83</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Bonnivet perde tre giorni in riva al Ticino e dà tempo al Colonna di fortificare Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_85">85</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>20 settembre. Il Bonnivet si avanza sotto Milano, e fa occupare Lodi, Monza e Caravaggio</td> <td class="pag"><a href="#Page_85">85</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Molte piccole perdite costringono Bonnivet a riunire le sue truppe</td> <td class="pag"><a href="#Page_87">87</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>27 novembre. È forzato di ritirarsi ad Abbiategrasso</td> <td class="pag"><a href="#Page_89">89</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Maravigliosi talenti di Prospero Colonna per la guerra difensiva</td> <td class="pag"><a href="#Page_89">89</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_496"></a>[496]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1523</td> <td>30 dicembre. Questi muore dopo otto mesi di malattia</td> <td class="pag"><a href="#Page_90">90</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1524</td> <td>Bonnivet licenzia una parte della sua fanteria</td> <td class="pag"><a href="#Page_91">91</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il contestabile di Borbone giugne a Milano con sei mila landsknecht</td> <td class="pag"><a href="#Page_91">91</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Febbrajo. Bajardo si lascia sorprendere a Robecco</td> <td class="pag"><a href="#Page_93">93</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>2 marzo. Il Pescara fa passare il Ticino all'armata imperiale per tener dietro ai Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_94">94</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Bonnivet si chiude in Novara, e gli imperiali tentano di circondarlo</td> <td class="pag"><a href="#Page_95">95</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Rinforzi che arrivano a Bonnivet dalla Francia, dalla Svizzera e dai Grigioni</td> <td class="pag"><a href="#Page_95">95</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gio. de' Medici sforza i Grigioni a tornare ne' loro paesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_96">96</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Milanesi prendono Abbiategrasso, ma vi contraggono la peste</td> <td class="pag"><a href="#Page_97">97</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Bonnivet risolve di unirsi agli Svizzeri che erano venuti fino a Gattinara per liberarlo</td> <td class="pag"><a href="#Page_98">98</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Principio di maggio. Bonnivet conduce di notte la sua armata da Novara a Romagnano sulla Sesia</td> <td class="pag"><a href="#Page_98">98</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Passa la Sesia, ma resta ferito, e Vandenesse ucciso</td> <td class="pag"><a href="#Page_99">99</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Affida il comando a Bajardo, che rimane ucciso</td> <td class="pag"><a href="#Page_100">100</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Eseguisce la sua ritirata per Ivrea, Val d'Aosta e san Bernardo</td> <td class="pag"><a href="#Page_102">102</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Francesi abbandonano Alessandria e Lodi, ed evacuano l'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_103">103</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Voti degli Italiani dopo la vittoria, e loro malcontento dei ministri dell'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_103">103</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_497"></a>[497]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1524</td> <td>Il Borbone sollecita Carlo V ed Enrico VIII ad attaccare la Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_105">105</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Luglio. Il Borbone ed il Pescara entrano in Provenza con sedici mila uomini</td> <td class="pag"><a href="#Page_106">106</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Assedio di Marsiglia in parte difesa dagli Italiani</td> <td class="pag"><a href="#Page_107">107</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Settembre. Il Borbone ed il Pescara levano l'assedio di Marsiglia e si ritirano precipitosamente</td> <td class="pag"><a href="#Page_109">109</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Invece d'inseguire i fuggiaschi Francesco I vuole precederli in Lombardia</td> <td class="pag"><a href="#Page_110">110</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco I, come Bonnivet, non conosceva l'arte della guerra</td> <td class="pag"><a href="#Page_112">112</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>26 ottobre. I Francesi entrano in Milano nell'atto che escono gli imperiali</td> <td class="pag"><a href="#Page_113">113</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Disordine dell'armata imperiale che ritirasi a Lodi</td> <td class="pag"><a href="#Page_114">114</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco I non l'insegue a cagione di certe bizzarre sue opinioni dell'onore della corona</td> <td class="pag"><a href="#Page_115">115</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>28 ottobre. Francesco I comincia l'assedio di Pavia</td> <td class="pag"><a href="#Page_117">117</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Tenta di deviare le acque del Ticino, ma le piogge guastano il suo lavoro</td> <td class="pag"><a href="#Page_118">118</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli alleati dell'imperatore cominciano a staccarsi da lui</td> <td class="pag"><a href="#Page_119">119</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Clemente VII manda il suo datario a Francesco I per trattare con lui</td> <td class="pag"><a href="#Page_119">119</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il papa ed il senato veneto si obbligano a mantenersi neutrali</td> <td class="pag"><a href="#Page_121">121</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco I manda il duca d'Albanì con un'armata contro Napoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_122">122</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_498"></a>[498]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1524</td> <td>Il Pescara si oppone al progetto di mandar gente in difesa di Napoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_123">123</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>L'Albanì richiama all'alleanza francese il duca di Ferrara, Lucca e Siena</td> <td class="pag"><a href="#Page_124">124</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>4 dicembre. Giovanni de' Medici colla banda nera passa al partito francese</td> <td class="pag"><a href="#Page_125">125</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1525</td> <td>gennajo. Il Borbone riconduce dalla Germania 12,000 landsknecht</td> <td class="pag"><a href="#Page_126">126</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Angustie degli imperiali per mancanza di danaro; provvedimento del Leyva in Pavia</td> <td class="pag"><a href="#Page_127">127</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>L'armata del Pescara non ha sufficiente danaro per mettersi in campagna</td> <td class="pag"><a href="#Page_128">128</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Pescara ottiene dai soldati la promessa di servire ancora un mese senza soldo</td> <td class="pag"><a href="#Page_129">129</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>25 di gennajo. L'armata imperiale si incammina alla volta di Pavia</td> <td class="pag"><a href="#Page_130">130</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Tutti i generali consigliano il re a levare l'assedio</td> <td class="pag"><a href="#Page_131">131</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Bonnivet lo persuade a rimanere nelle sue linee</td> <td class="pag"><a href="#Page_132">132</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco I ristringe i suoi alloggiamenti e li fortifica</td> <td class="pag"><a href="#Page_133">133</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Posizione de' Francesi tra il parco di Mirabello ed il Ticino</td> <td class="pag"><a href="#Page_133">133</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>30 gennajo. Il Pescara prende d'assalto la rocca di sant'Angelo</td> <td class="pag"><a href="#Page_135">135</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Disfatta del marchese di Saluzzo e di Gian Luigi Palavicino</td> <td class="pag"><a href="#Page_135">135</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gian Jacopo Medici, attaccando Chiavenna, sforza le linee a richiamare 6,000 Grigioni dell'armata del re</td> <td class="pag"><a href="#Page_136">136</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>3 febbrajo. L'armata imperiale si alloggia un miglio lontano dai Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_137">137</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_499"></a>[499]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1525</td> <td>Il Pescara cerca, scaramucciando, di tirare i Francesi in un fatto generale</td> <td class="pag"><a href="#Page_137">137</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>20 febbrajo. Giovanni de' Medici ferito si fa trasportare a Piacenza</td> <td class="pag"><a href="#Page_138">138</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Pescara si propone d'entrare nel parco, e di avanzarsi sopra Mirabello</td> <td class="pag"><a href="#Page_139">139</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>25 febbrajo. La sua armata entra nel parco due ore prima di giorno</td> <td class="pag"><a href="#Page_140">140</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il re, vedendo passare gl'imperiali avanti di lui, entra in battaglia</td> <td class="pag"><a href="#Page_141">141</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Francesi in principio della battaglia hanno il vantaggio</td> <td class="pag"><a href="#Page_142">142</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli uomini d'armi vengono disordinati dagli archibugieri spagnuoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_143">143</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli Svizzeri fuggono, ed i landsknecht sono uccisi</td> <td class="pag"><a href="#Page_144">144</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il re vien fatto prigioniere; i suoi principali signori si fanno uccidere</td> <td class="pag"><a href="#Page_145">145</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Perdita de' Francesi tra morti e prigionieri</td> <td class="pag"><a href="#Page_146">146</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il rimanente dell'armata francese si ritira dal Milanese</td> <td class="pag"><a href="#Page_147">147</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CXVI.</span> <i>Inquietudine e pericoli delle potenze d'Italia; progetto d'una lega fra di loro per difendere la propria indipendenza; vi si associa il Pescara, in appresso li tradisce e spoglia de' suoi stati il duca di Milano. Francesco I ricupera la libertà in forza del trattato di Madrid.</i> 1525-1526</td> <td class="pag"><a href="#Page_149">149</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1525</td> <td>Le potenze d'Italia conoscono d'essere in balìa del vincitore di Pavia</td> <td class="pag"><a href="#Page_149">149</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_500"></a>[500]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1525</td> <td>Armata de' Veneziani sotto il duca d'Urbino</td> <td class="pag"><a href="#Page_150">150</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Indebolimento della repubblica di Venezia</td> <td class="pag"><a href="#Page_151">151</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Conformità e differenze tra il governo della Chiesa e quello di Venezia</td> <td class="pag"><a href="#Page_152">152</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I preti incapaci d'amministrare</td> <td class="pag"><a href="#Page_153">153</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Rapida ruina di tutti gli stati soggetti alla Chiesa</td> <td class="pag"><a href="#Page_154">154</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Difficoltà in cui trovavasi Clemente VII a cagione delle prodigalità di Leon X</td> <td class="pag"><a href="#Page_154">154</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Sordida e mal intesa economia di Clemente VII</td> <td class="pag"><a href="#Page_155">155</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Odio del popolo romano verso Clemente VII</td> <td class="pag"><a href="#Page_156">156</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Malcontento de' Fiorentini, e rammarico d'avere perduta la libertà</td> <td class="pag"><a href="#Page_157">157</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Pentimento del papa e de' Veneziani d'aver fatto dipendere la loro sorte da un uomo, non da una nazione</td> <td class="pag"><a href="#Page_158">158</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La battaglia di Pavia costava alla Francia poco più della prigionia del re</td> <td class="pag"><a href="#Page_158">158</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Un re cessa di essere sovrano nell'istante che è fatto prigioniere</td> <td class="pag"><a href="#Page_159">159</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>L'armata imperiale non è in istato di approfittare de' suoi vantaggi</td> <td class="pag"><a href="#Page_160">160</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Costante penuria dell'imperatore; conseguenza dei disordini della di lui amministrazione</td> <td class="pag"><a href="#Page_161">161</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco I risguarda la causa della Francia come perduta, perchè egli è prigioniere</td> <td class="pag"><a href="#Page_163">163</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il duca d'Albanì si ritira ne' feudi degli Orsini</td> <td class="pag"><a href="#Page_164">164</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_501"></a>[501]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Veneziani propongono una lega a Clemente VII per difesa della indipendenza italiana</td> <td class="pag"><a href="#Page_165">165</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Ascolta di preferenza le proposizioni de' generali imperiali</td> <td class="pag"><a href="#Page_167">167</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>1.º aprile. Sottoscrive in Roma un trattato tra l'imperatore, il duca di Milano, i Fiorentini e la Chiesa</td> <td class="pag"><a href="#Page_167">167</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Spaventose contribuzioni levate dai generali imperiali sugli stati d'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_168">168</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Dopo avere ricevuto il danaro del papa, i generali imperiali ricusano di eseguire il trattato fatto con lui</td> <td class="pag"><a href="#Page_169">169</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Umiltà ipocrita di Carlo V nell'istante della vittoria</td> <td class="pag"><a href="#Page_170">170</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Esorbitanti proposizioni che fa a Francesco I</td> <td class="pag"><a href="#Page_171">171</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Disgusta il cardinale Wolsey, e con lui il re d'Inghilterra</td> <td class="pag"><a href="#Page_171">171</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il duca d'Albanì s'imbarca a Cività Vecchia cogli avanzi dell'armata</td> <td class="pag"><a href="#Page_172">172</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>7 giugno. Il Lannoy persuade Francesco I ad imbarcarsi per la Spagna, senza saputa del Pescara e del duca di Borbone</td> <td class="pag"><a href="#Page_173">173</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco, impaziente di riavere la libertà, offre di sagrificare l'Italia all'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_174">174</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gl'Italiani invitano la Francia ad una lega per obbligar Carlo a mettere Francesco in libertà</td> <td class="pag"><a href="#Page_176">176</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Oppressione di Francesco Sforza sotto i ministri imperiali</td> <td class="pag"><a href="#Page_177">177</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco Sforza ed il suo cancelliere Moroni entrano nella lega d'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_178">178</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_502"></a>[502]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1525</td> <td>Il Moroni cerca di trarre nella stessa lega il marchese di Pescara</td> <td class="pag"><a href="#Page_179">179</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli offre a nome della lega la corona di Napoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_180">180</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Progetto del Moroni comunicato al Pescara per sorprendere l'armata imperiale</td> <td class="pag"><a href="#Page_181">181</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Pescara fa consultare alcuni teologi intorno a' suoi scrupoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_182">182</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Negoziazioni della corte di Roma con Enrico VIII d'Inghilterra</td> <td class="pag"><a href="#Page_183">183</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>1.º luglio. Negoziazioni del vescovo di Veruli cogli Svizzeri</td> <td class="pag"><a href="#Page_184">184</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>24 giugno. Promessa della reggente di Francia di secondare gli sforzi degl'Italiani per difendere la loro indipendenza</td> <td class="pag"><a href="#Page_185">185</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La duchessa d'Alenson compromette i disegni degl'Italiani, da lei conosciuti</td> <td class="pag"><a href="#Page_187">187</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Pescara risolve di tradire gli alleati che volevano farlo re di Napoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_189">189</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Agosto. Francesco Sforza riceve l'investitura del ducato di Milano ad onerosissime condizioni</td> <td class="pag"><a href="#Page_190">190</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Malattia dello Sforza che ritarda le misure degli alleati</td> <td class="pag"><a href="#Page_191">191</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Malattia di Francesco I a Madrid, che ravviva le di lui negoziazioni coll'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_192">192</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>14 ottobre. Il Pescara cava la maschera e fa arrestare il Moroni nel castello di Novara</td> <td class="pag"><a href="#Page_193">193</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Pescara si fa consegnare tutte le fortezze del ducato di Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_195">195</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_503"></a>[503]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1525</td> <td>Circonda di trincee il castello di Milano e ne comincia l'assedio</td> <td class="pag"><a href="#Page_196">196</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il senato di Venezia ricusa di trattare coll'imperatore finchè il ducato di Milano è occupato dalle di lui truppe</td> <td class="pag"><a href="#Page_196">196</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>14 novembre. Disprezzo manifestato dai Castigliani verso il contestabile di Borbone</td> <td class="pag"><a href="#Page_198">198</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gl'Italiani hanno in orrore il marchese di Pescara</td> <td class="pag"><a href="#Page_198">198</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>30 nov. Il Pescara muore in Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_199">199</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Condizioni della lega progettata tra la Francia, l'Inghilterra ed i principi italiani</td> <td class="pag"><a href="#Page_200">200</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Irrisoluzione di Clemente VII nel sottoscriverla</td> <td class="pag"><a href="#Page_201">201</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Opposizione tra Niccolò di Schomberg ed il datario Ghiberti</td> <td class="pag"><a href="#Page_202">202</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Nuove proposizioni dell'imperatore al papa, che protraggono la conclusione della lega</td> <td class="pag"><a href="#Page_203">203</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Acconsente ad una dilazione di due mesi prima di obbligarsi</td> <td class="pag"><a href="#Page_204">204</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Smisurata ambizione di Carlo V nel trattare colla Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_206">206</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1526</td> <td>14 gennajo. Trattato di Madrid, sagrificj imposti a Francesco I</td> <td class="pag"><a href="#Page_206">206</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>18 marzo. Francesco viene posto in libertà e cambiato co' suoi figli</td> <td class="pag"><a href="#Page_208">208</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_504"></a>[504]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CXVII.</span> <i>Lega degl'Italiani per difendere la loro indipendenza. Sono abbandonati dalla Francia e mal serviti dal duca d'Urbino; crudeltà degl'imperiali in Lombardia. Clemente VII, sorpreso nel Vaticano dai Colonna, è forzato ad acconsentire ad una tregua che poi viene da lui violata.</i> 1526</td> <td class="pag"><a href="#Page_210">210</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1526</td> <td>Tutti gl'Italiani bramano ardentemente l'espulsione dei Barbari</td> <td class="pag"><a href="#Page_210">210</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Crudeltà degli oltremontani in tutte le province d'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_211">211</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gl'Italiani, non isperando la pace, desideravano almeno una guerra nazionale</td> <td class="pag"><a href="#Page_213">213</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Frequenti insurrezioni nel Milanese</td> <td class="pag"><a href="#Page_213">213</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Spossamento di Carlo V, disordine delle sue finanze</td> <td class="pag"><a href="#Page_214">214</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I re di Francia e d'Inghilterra disposti a secondare gl'Italiani</td> <td class="pag"><a href="#Page_215">215</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Alla nazione italiana mancava lo spirito militare</td> <td class="pag"><a href="#Page_215">215</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Ed ai governi italiani mancava il coraggio morale</td> <td class="pag"><a href="#Page_217">217</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il papa ed i Veneziani mandano ambasciatori a Francesco I</td> <td class="pag"><a href="#Page_218">218</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco I loro dichiara, che non credesi legato dal trattato di Madrid</td> <td class="pag"><a href="#Page_218">218</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Ma il suo coraggio ed ambizione erano compressi dalla disgrazia</td> <td class="pag"><a href="#Page_219">219</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>22 maggio. Francesco I si unisce a Clemente VII, ai Veneziani ed a Francesco Sforza per la libertà d'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_221">221</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Insurrezione a Milano, e convenzione tra gli Spagnuoli ed il popolo</td> <td class="pag"><a href="#Page_222">222</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Giugno. Le truppe di Venezia e della Chiesa si avanzano verso l'Adda ed il Po, nel mentre che gli alleati ordinano leve di Svizzeri</td> <td class="pag"><a href="#Page_223">223</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_505"></a>[505]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1526</td> <td>Lentezza e sutterfugj di Francesco I, che negozia coll'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_225">225</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Ugo di Moncade cerca invano di staccare Clemente VII dalla Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_226">226</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il duca d'Urbino capo dell'armata della lega, suo carattere e suo timido sistema di guerra</td> <td class="pag"><a href="#Page_227">227</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Tardanza degli Svizzeri aspettati all'armata del papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_228">228</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>17 di giugno. I generali spagnuoli eccitano avvertitamente una sollevazione in Milano per aver motivo di punire il popolo</td> <td class="pag"><a href="#Page_229">229</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Intollerabili vessazioni degl'imperiali a Lodi</td> <td class="pag"><a href="#Page_230">230</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Luigi Vistarini, per liberarsene, apre la città all'armata alleata</td> <td class="pag"><a href="#Page_230">230</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>26 giugno. L'armata della Chiesa si unisce a quella del duca d'Urbino, ed i generali di lei lo affrettano ad avanzarsi verso Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_232">232</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>7 luglio. Scaramuccia del duca d'Urbino alle porte di Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_234">234</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>8 luglio. Si ritira a precipizio in tempo di notte</td> <td class="pag"><a href="#Page_235">235</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Nello stesso giorno si pubblica la lega in Francia, a Roma, a Venezia</td> <td class="pag"><a href="#Page_235">235</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Principio delle diffidenze, e de' malcontenti fra gli alleati</td> <td class="pag"><a href="#Page_236">236</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Miseria de' Milanesi, e loro spaventosa oppressione sotto gli Spagnuoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_237">237</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Milanesi implorano la protezione del duca di Borbone che giugneva allora dalla Spagna</td> <td class="pag"><a href="#Page_239">239</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_506"></a>[506]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1526</td> <td>Il Borbone gl'inganna, e prende il loro danaro sulla parola che non attiene</td> <td class="pag"><a href="#Page_239">239</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>17 luglio. Il duca di Milano fa uscire dal castello 300 bocche inutili</td> <td class="pag"><a href="#Page_240">240</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>22 luglio. Il duca d'Urbino si accampa a due miglia da Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_241">241</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>24 luglio. Francesco Sforza è forzato a capitolare per assoluta mancanza di vittovaglie</td> <td class="pag"><a href="#Page_242">242</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il duca di Milano raggiugne gli alleati che gli danno il possesso di Lodi</td> <td class="pag"><a href="#Page_243">243</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il papa vuole mutare il governo di Siena devoto all'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_243">243</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>17 di giugno. Armata pontificia e fiorentina sotto Siena</td> <td class="pag"><a href="#Page_244">244</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>25 luglio. Quest'armata è posta in fuga da quattrocento soldati</td> <td class="pag"><a href="#Page_244">244</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Cattiva politica di temporeggiare del duca d'Urbino</td> <td class="pag"><a href="#Page_246">246</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gl'Italiani diffidano del re di Francia; G. B. Sanga viene spedito presso di lui in qualità di nunzio apostolico</td> <td class="pag"><a href="#Page_247">247</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La lentezza del re di Francia era cagionata dalla sua non curanza, e dal suo gusto pei piaceri</td> <td class="pag"><a href="#Page_248">248</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Flotta spagnuola armata a Cartagena per portare truppe in Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_250">250</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il duca d'Urbino eccitato ad attaccare Genova per terra, mentre la flotta della lega l'attaccava dalla banda del mare</td> <td class="pag"><a href="#Page_251">251</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>6 agosto, 23 settembre. Assedia e prende Cremona</td> <td class="pag"><a href="#Page_251">251</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_507"></a>[507]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>29 agosto. Pietro Navarro comincia l'assedio di Genova colla flotta della lega</td> <td class="pag"><a href="#Page_252">252</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1526</td> <td>22 agosto. Il papa si rappatuma coi Colonna, soscrive con loro un trattato di pace, e licenzia le sue truppe</td> <td class="pag"><a href="#Page_253">253</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Pompeo Colonna non aveva firmato il trattato che per sorprendere il papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_254">254</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>20 settembre. Pompeo Colonna con otto mila uomini entra in Roma per la porta di san Giovanni Laterano</td> <td class="pag"><a href="#Page_254">254</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Romani ricusano d'armarsi per difendere il papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_255">255</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Vaticano ed il tempio di san Pietro saccheggiati dai Colonna</td> <td class="pag"><a href="#Page_256">256</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Clemente VII rifugiato in Castel sant'Angelo tratta con Ugo di Moncade</td> <td class="pag"><a href="#Page_257">257</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il papa si obbliga ad una tregua di quattro mesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_257">257</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>7 ottobre. Il Guicciardini colle truppe del papa abbandona l'armata della lega, e si ritira sull'opposta riva del Po</td> <td class="pag"><a href="#Page_258">258</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>31 ottobre. Il duca d'Urbino lascia il suo campo di Cremona per avvicinarsi a Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_259">259</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Giorgio Frundsberg mette i Tedeschi in movimento per soccorrere l'armata imperiale a Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_260">260</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Novembre. Entra in Italia con 13,000 landsknecht</td> <td class="pag"><a href="#Page_261">261</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>24 novemb. Gio. de' Medici ferito mortalmente presso Borgoforte</td> <td class="pag"><a href="#Page_263">263</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_508"></a>[508]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Progetto del Macchiavelli di far combattere Gio. dei Medici per l'indipendenza d'Italia con una compagnia di ventura</td> <td class="pag"><a href="#Page_264">264</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1526</td> <td>28 novembre. Frundsberg passa il Po, e lo rimonta sulla riva destra</td> <td class="pag"><a href="#Page_265">265</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Borbone vende la libertà al Moroni e lo crea suo consigliere</td> <td class="pag"><a href="#Page_266">266</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Tutti i villaggi dei Colonna saccheggiati dall'armata del papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_267">267</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La flotta del vicerè passa avanti Genova, e combatte quella del Navarro</td> <td class="pag"><a href="#Page_269">269</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Lannoy sbarca le sue truppe a Gaeta, e tratta col papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_270">270</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Negoziazioni delusorie colle quali finisce l'anno</td> <td class="pag"><a href="#Page_271">271</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CXVIII.</span> <i>Il contestabile di Borbone conduce l'armata imperiale verso la Toscana: Clemente VII, dopo avere ottenuti alcuni vantaggi nel regno di Napoli, tratta col vicerè; presa e sacco di Roma. Firenze si dichiara libera.</i> 1527</td> <td class="pag"><a href="#Page_272">272</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1527</td> <td>I progressi degl'Italiani nella civiltà ingrandivano i loro patimenti sotto il giogo degli oppressori</td> <td class="pag"><a href="#Page_272">272</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La guerra si rende più crudele in ragione della lunga sua durata</td> <td class="pag"><a href="#Page_273">273</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Ferocia dei soldati comandati dal Borbone</td> <td class="pag"><a href="#Page_274">274</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La domanda del soldo arretrato autorizzava ogni loro eccesso</td> <td class="pag"><a href="#Page_275">275</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Difficoltà incontrate dal Borbone nel trarre fuori di Milano le sue truppe, e far loro passare il Po</td> <td class="pag"><a href="#Page_276">276</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_509"></a>[509]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>30 gennajo. La guarnigione di Milano passa il Po e si riunisce a Frundsberg</td> <td class="pag"><a href="#Page_277">277</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1527</td> <td>Dimora dell'armata di Borbone sotto Piacenza, e consiglj del duca di Ferrara</td> <td class="pag"><a href="#Page_278">278</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>20 febbrajo. Borbone s'incammina di bel nuovo alla volta di Bologna</td> <td class="pag"><a href="#Page_278">278</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Progetto del duca d'Urbino di tenere il Borbone tra due armate</td> <td class="pag"><a href="#Page_279">279</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>3 gennajo, 18 marzo. Il duca d'Urbino si allontana dalla sua armata sotto pretesto di malattia</td> <td class="pag"><a href="#Page_281">281</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Renzo di Ceri ed il conte di Vaudemont persuadono il papa ad attaccare il regno di Napoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_282">282</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>31 gennajo. Lannoy è sorpreso e sgominato a Frusolone dall'armata del papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_284">284</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>15 febbrajo. Successi dell'armata e della flotta della lega nel regno di Napoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_284">284</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Indisciplina dell'armata della Chiesa</td> <td class="pag"><a href="#Page_285">285</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Avarizia ed imbarazzo delle finanze di Clemente VII</td> <td class="pag"><a href="#Page_286">286</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>15 marzo. Viene abbandonata la spedizione contro Napoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_286">286</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>17 febbrajo. Ammutinamento nell'armata del Borbone, ch'egli riconduce all'ubbidienza</td> <td class="pag"><a href="#Page_287">287</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>5 marzo. L'armata veneziana passa il Po per seguire il Borbone</td> <td class="pag"><a href="#Page_288">288</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>14 marzo. Nuovo ammutinamento dell'armata imperiale calmato col danaro del duca di Ferrara</td> <td class="pag"><a href="#Page_288">288</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco I manca a tutte le promesse fatte al papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_289">289</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_510"></a>[510]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1527</td> <td>Angustie cui trovasi ridotto il papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_290">290</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>15 marzo. Clemente VII soscrive una tregua di otto mesi col vicerè</td> <td class="pag"><a href="#Page_291">291</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Clemente VII non conosce il pericolo ond'è minacciato dal Borbone</td> <td class="pag"><a href="#Page_292">292</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Sua estrema imprudenza nel licenziare le sue truppe mentre si avvicina il Borbone</td> <td class="pag"><a href="#Page_294">294</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>31 marzo. Il Borbone dichiara che non accetta la tregua, e muove l'esercito alla volta di Roma</td> <td class="pag"><a href="#Page_295">295</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Incertezza del Borbone prima di passare l'Appennino</td> <td class="pag"><a href="#Page_296">296</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il vicerè viene fino a Firenze per trattenere il Borbone</td> <td class="pag"><a href="#Page_297">297</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>15, 25 aprile. Il Borbone attraversa l'Appennino, ed entra in Val d'Arno di sopra</td> <td class="pag"><a href="#Page_298">298</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>26 aprile. I Fiorentini chiedono armi al loro governo</td> <td class="pag"><a href="#Page_300">300</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Sollevazione de' Fiorentini</td> <td class="pag"><a href="#Page_301">301</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gl'insorgenti non s'impadroniscono a tempo delle porte</td> <td class="pag"><a href="#Page_302">302</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Medici rientrano in città col duca d'Urbino e col marchese di Saluzzo</td> <td class="pag"><a href="#Page_303">303</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gl'insorgenti si sottomettono, ed ottengono un'amnistia</td> <td class="pag"><a href="#Page_303">303</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il duca d'Urbino esige che i Fiorentini prendano parte in proprio nome nella lega, e che gli restituiscano Montefeltro</td> <td class="pag"><a href="#Page_304">304</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>20 aprile. Il duca di Borbone parte a grandi giornate dai contorni d'Arezzo alla volta di Roma</td> <td class="pag"><a href="#Page_306">306</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_511"></a>[511]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1527</td> <td>5 maggio. Giugne colla sua armata sotto Roma</td> <td class="pag"><a href="#Page_306">306</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Renzo di Ceri e Martino di Bellay incaricati della difesa di Roma</td> <td class="pag"><a href="#Page_307">307</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>5 maggio. Fidanza di Clemente VII nel ricevere l'intima del Borbone</td> <td class="pag"><a href="#Page_309">309</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>6 maggio. Il Borbone viene ucciso nell'atto di montare all'assalto presso il Gianicolo</td> <td class="pag"><a href="#Page_310">310</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il borgo di Roma preso d'assalto dai Tedeschi e dagli Spagnuoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_311">311</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Clemente VII fugge dal Vaticano in castel sant'Angelo</td> <td class="pag"><a href="#Page_312">312</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Saccheggio del Borgo di Roma, del Vaticano e di Transtevere</td> <td class="pag"><a href="#Page_315">315</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>L'armata imperiale passa il Tevere, e comincia il saccheggio di Roma</td> <td class="pag"><a href="#Page_315">315</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Atrocità commesse dall'armata vittoriosa</td> <td class="pag"><a href="#Page_316">316</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>3 maggio. Arrivo di Pompeo Colonna co' suoi vassalli</td> <td class="pag"><a href="#Page_318">318</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>6 maggio. Arrivo del Rangoni al Ponte Salario per soccorrere Roma</td> <td class="pag"><a href="#Page_319">319</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>16 maggio. Il duca d'Urbino giunge ad Orvieto coll'armata veneziana</td> <td class="pag"><a href="#Page_320">320</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Ricusa d'attaccare gl'imperiali a meno che non riceva potenti rinforzi di truppe svizzere</td> <td class="pag"><a href="#Page_321">321</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Si avvicina a Roma, poi subito si ritira</td> <td class="pag"><a href="#Page_322">322</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>6 giugno. Capitolazione del papa che resta prigioniere degl'imperiali</td> <td class="pag"><a href="#Page_323">323</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Le province e le città lontane ricusano d'eseguire la capitolazione del papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_324">324</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_512"></a>[512]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>5 giugno. Modena presa dal duca di Ferrara, Ravenna e Cervia dai Veneziani</td> <td class="pag"><a href="#Page_325">325</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1527</td> <td>Clemente VII più attaccato alla sua sovranità di Firenze che a quella dello stato della Chiesa</td> <td class="pag"><a href="#Page_326">326</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Prodigiose spese cui Clemente VII sforzava i Fiorentini</td> <td class="pag"><a href="#Page_326">326</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>12 di maggio. La nuova della presa di Roma giugne a Firenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_328">328</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>16 maggio. I grandi cittadini di Firenze intimano al cardinale di Cortona di rendere la libertà alla repubblica</td> <td class="pag"><a href="#Page_328">328</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Filippo Strozzi e sua moglie, Clarice dei Medici, si associano al partito della libertà</td> <td class="pag"><a href="#Page_329">329</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il cardinale di Cortona capitola col partito repubblicano</td> <td class="pag"><a href="#Page_331">331</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>17 di maggio. I Medici escono da Firenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_331">331</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La balìa ristabilisce la costituzione popolare, ed abdica i suoi poteri</td> <td class="pag"><a href="#Page_332">332</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>21 maggio. S'aduna di nuovo il gran consiglio, ed elegge magistrati popolari</td> <td class="pag"><a href="#Page_334">334</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Morte di Niccolò Macchiavelli</td> <td class="pag"><a href="#Page_335">335</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CXIX.</span> <i>Il Lautrec conduce un'armata francese sotto Napoli, e blocca quella città; vittoria della sua flotta sopra quella degli Spagnuoli; malattia nel suo campo; sua morte e capitolazione della sua armata. Andrea Doria passa al partito imperiale, e muta il governo di Genova.</i> 1527-1528</td> <td class="pag"><a href="#Page_337">337</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_513"></a>[513]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1527</td> <td>Nel sedicesimo secolo i re non vedevano meglio le guerre in cui s'impegnavano di quello che i papi le vedessero nel quattordicesimo</td> <td class="pag"><a href="#Page_337">337</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Carlo V non conosceva la desolazione da lui cagionata nelle province ed in Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_338">338</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Enrico VIII non prendeva parte nelle guerre, che somministrando contribuzioni</td> <td class="pag"><a href="#Page_340">340</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco I, fino alla battaglia di Pavia, aveva egualmente chiuse le orecchie alle lagnanze dei popoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_340">340</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La disgrazia aveva cambiato il suo carattere senza riformarlo</td> <td class="pag"><a href="#Page_341">341</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La pace egualmente desiderabile per l'imperatore e per gli alleati</td> <td class="pag"><a href="#Page_342">342</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>2 agosto. Carlo V cerca di giustificarsi del sacco di Roma e della cattività del papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_343">343</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>18 agosto. Trattato d'Amiens tra Francesco I ed Enrico VIII per costringere l'imperatore a mettere in libertà il papa ed i figli di Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_345">345</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I cardinali, rimasti liberi, si adunano a Parma per trattare intorno al modo di liberare il loro capo</td> <td class="pag"><a href="#Page_346">346</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La peste scoppia in Italia, e soprattutto affligge Roma</td> <td class="pag"><a href="#Page_346">346</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Fine di settembre. Morte di Carlo di Lannoy; l'armata imperiale resta in Roma senza capo</td> <td class="pag"><a href="#Page_347">347</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Quest'armata si disperde nella campagna di Roma e nell'Ombria</td> <td class="pag"><a href="#Page_348">348</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_514"></a>[514]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1527</td> <td>La peste penetra in castel sant'Angelo tra le guardie del papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_349">349</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli ostaggi del papa maltrattati e minacciati riescono a fuggire</td> <td class="pag"><a href="#Page_349">349</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>31 ottobre. Nuova convenzione col papa, che gli accorda qualche respiro per pagare la sua taglia</td> <td class="pag"><a href="#Page_351">351</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>30 giugno. Il Lautrec parte dalla corte di Francia per porsi alla testa della nuova armata in Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_352">352</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Agosto. Il Lautrec prende la rocca di Bosco nell'Alessandrino</td> <td class="pag"><a href="#Page_353">353</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Andrea Doria riprende colla sua flotta il blocco di Genova</td> <td class="pag"><a href="#Page_353">353</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Principio d'agosto. Genova si assoggetta al re di Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_355">355</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Lautrec prende Alessandria, e la rimette al duca di Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_355">355</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>28 settembre. Il Lautrec inganna Antonio di Leyva, ed attacca Pavia</td> <td class="pag"><a href="#Page_357">357</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>1.º ottobre. I Francesi prendono e saccheggiano Pavia</td> <td class="pag"><a href="#Page_358">358</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Lautrec rifiuta di terminare la conquista della Lombardia, e s'incammina verso il mezzogiorno dell'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_358">358</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Riconciliazione del duca di Ferrara colla Francia; suo figlio sposa Renata, figlia di Lodovico XII</td> <td class="pag"><a href="#Page_359">359</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La repubblica di Firenze rende più intima la sua alleanza colla Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_360">360</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>7 dicembre. Rinnovazione della lega a Mantova</td> <td class="pag"><a href="#Page_361">361</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>9 dicembre. Il papa fugge dal castel sant'Angelo la vigilia del giorno in cui doveva essere posto in libertà</td> <td class="pag"><a href="#Page_362">362</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_515"></a>[515]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1528</td> <td>Gennajo. Clemente VII riceve ad Orvieto gli ambasciatori di Francia e d'Inghilterra, e dà speranze a tutti i partiti</td> <td class="pag"><a href="#Page_363">363</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>21 gennajo. Gli ambasciatori di Francia e d'Inghilterra dichiarano a Burgos la guerra a Carlo V, e vengono arrestati</td> <td class="pag"><a href="#Page_364">364</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>28 marzo, 24 giugno. Vicendevoli sfide fra il re di Francia e l'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_365">365</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>10 febbrajo. Il Lautrec passa il Tronto, ed entra negli Abruzzi</td> <td class="pag"><a href="#Page_366">366</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Prosperi successi di Lautrec ajutato negli Abruzzi dai Veneziani e dai Fiorentini</td> <td class="pag"><a href="#Page_367">367</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>L'armata di Lautrec resta incompleta, ed il re non le rimette il promesso danaro</td> <td class="pag"><a href="#Page_368">368</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>17 di febbrajo. Il principe d'Orange trae fuori di Roma l'armata imperiale col danaro mandatogli dal papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_369">369</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Metà di marzo. Le due armate in presenza fra Troja e Luceria</td> <td class="pag"><a href="#Page_371">371</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>21 marzo. Il principe d'Orange si ritira da Troja a Napoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_372">372</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Pietro Navarro si oppone a chi consigliava d'inseguire gl'imperiali prima di prendere Melfi</td> <td class="pag"><a href="#Page_372">372</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>23 marzo. Melfi preso e saccheggiato dai Francesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_373">373</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Conquiste di Lautrec e de' Veneziani nella Puglia</td> <td class="pag"><a href="#Page_374">374</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Metà d'aprile. Il Lautrec entra nella Terra di Lavoro e prende molte città</td> <td class="pag"><a href="#Page_375">375</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_516"></a>[516]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1528</td> <td>1.º maggio. Si accampa presso Napoli al Poggio reale</td> <td class="pag"><a href="#Page_376">376</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Lautrec risolve di bloccare Napoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_377">377</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Molti Napolitani si dichiarano pel partito francese</td> <td class="pag"><a href="#Page_378">378</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli assediati mancano di vini e di farine</td> <td class="pag"><a href="#Page_379">379</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>22 maggio. Orazio Baglioni, colonnello delle bande nere, è ucciso, ed è rimpiazzato da Ugo di Pepoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_379">379</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Ugo di Moncade vuole sorprendere la flotta genovese che stava avanti Napoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_380">380</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>28 maggio. Battaglia navale in faccia a Capo d'Orco nel golfo di Salerno</td> <td class="pag"><a href="#Page_381">381</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La flotta imperiale distrutta da Filippino Doria</td> <td class="pag"><a href="#Page_383">383</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>10 giugno. L'ammiraglio veneziano, Pietro Lando, giugne avanti Napoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_385">385</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Malattie tra gli assedianti e gli assediati</td> <td class="pag"><a href="#Page_386">386</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>15 giugno. Morte del nunzio del papa e del provveditore veneziano</td> <td class="pag"><a href="#Page_387">387</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il re di Francia e l'imperatore apparecchiano soccorsi per le loro armate d'Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_388">388</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>10 di maggio. Il duca di Brunswick parte da Trento ed entra in Lombardia con dieci mila landsknecht</td> <td class="pag"><a href="#Page_388">388</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Luglio. Dopo avere commesse spaventose crudeltà la sua armata si disperde e torna in Germania</td> <td class="pag"><a href="#Page_390">390</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Intollerabile oppressione dei Milanesi sotto Antonio di Leyva</td> <td class="pag"><a href="#Page_391">391</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_517"></a>[517]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1528</td> <td>Agosto. San Paolo entra in Lombardia con circa dieci mila uomini</td> <td class="pag"><a href="#Page_392">392</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Settembre. Riprende d'assalto Pavia, che i Francesi avevano lasciato sorprendere</td> <td class="pag"><a href="#Page_393">393</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Malcontento d'Andrea Doria rispetto a' suoi rapporti colla Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_393">393</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Disprezzo di Francesco I pei privilegj dei Genovesi</td> <td class="pag"><a href="#Page_395">395</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>30 giugno. Andrea Doria termina il servigio convenuto colla Francia, e più non vuole rinnovarlo</td> <td class="pag"><a href="#Page_396">396</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Luglio. Andrea Doria si ritira a Lerici colle sue galere, mentre Barbesieux prende il comando di quelle della Francia</td> <td class="pag"><a href="#Page_397">397</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>20 luglio. Il Doria offre i suoi servigj all'imperatore a condizione che sarebbe assicurata la libertà della sua patria</td> <td class="pag"><a href="#Page_398">398</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Opinione del Doria intorno alla propria <i>defezione</i></td> <td class="pag"><a href="#Page_399">399</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>18 luglio. Il Barbesieux giugne in faccia a Napoli colla flotta francese</td> <td class="pag"><a href="#Page_401">401</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il Lautrec cade infermo: spedisce Renzo di Ceri a far levare per lui soldati negli Abruzzi</td> <td class="pag"><a href="#Page_402">402</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>2 agosto. Estrema debolezza cui l'armata francese viene ridotta dalla malattia</td> <td class="pag"><a href="#Page_403">403</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>16 agosto. Morte di Lautrec; il marchese di Saluzzo prende il comando dell'armata</td> <td class="pag"><a href="#Page_405">405</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>29 agosto. Il marchese di Saluzzo vuole ritirarsi sopra Aversa</td> <td class="pag"><a href="#Page_406">406</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_518"></a>[518]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1528</td> <td>La metà dell'armata è sgominata dalla cavalleria imperiale</td> <td class="pag"><a href="#Page_407">407</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>30 agosto. Il principe d'Orange attacca i Francesi ritirati in Aversa</td> <td class="pag"><a href="#Page_408">408</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Capoa apre le sue porte a Fabrizio Maramaldo ed ai Calabresi</td> <td class="pag"><a href="#Page_409">409</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il marchese di Saluzzo capitola in Aversa pei resti dell'armata</td> <td class="pag"><a href="#Page_409">409</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli Spagnuoli lasciano perire i prigionieri francesi nelle stalle della Maddalena</td> <td class="pag"><a href="#Page_410">410</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Le bande nere distrutte dall'assedio di Napoli e dalla capitolazione d'Aversa</td> <td class="pag"><a href="#Page_410">410</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Morte del marchese di Saluzzo e di Pietro Navarro</td> <td class="pag"><a href="#Page_411">411</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Supplicj ordinati dal principe d'Orange a Napoli e nelle province</td> <td class="pag"><a href="#Page_412">412</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La guerra si continua per qualche tempo in Puglia ed in Calabria</td> <td class="pag"><a href="#Page_413">413</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Andrea Doria colla sua flotta fa vela alla volta di Genova per liberare la sua patria</td> <td class="pag"><a href="#Page_414">414</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>12 settembre. Le truppe del Doria sono ricevute in Genova, e si eseguisce la rivoluzione senza spargimento di sangue</td> <td class="pag"><a href="#Page_415">415</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>21 ottobre. Il Castelletto e Savona si arrendono ai Genovesi, che spianano il primo, ed empiono il porto della seconda</td> <td class="pag"><a href="#Page_416">416</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_519"></a>[519]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td colspan="2" class="cap"><span class="smcap">Capitolo CXX.</span> <i>Nuove costituzioni delle repubbliche di Genova e di Firenze. L'indipendenza italiana viene sagrificata da Clemente VII e da Francesco I ne' trattati di Barcellona e di Cambrai. Coronazione di Carlo V a Bologna, e schiavitù dell'Italia.</i> 1528-1530</td> <td class="pag"><a href="#Page_418">418</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Le nuove costituzioni di Genova e di Firenze si dettarono in mezzo a crudeli calamità</td> <td class="pag"><a href="#Page_418">418</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I dodici riformatori di Genova incaricati di pacificare la città e di conciliare i partiti</td> <td class="pag"><a href="#Page_420">420</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1528</td> <td>Il senato loro commette di rifondere la costituzione</td> <td class="pag"><a href="#Page_420">420</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Andrea Doria ricusa la sovranità di Genova offertagli da Carlo V</td> <td class="pag"><a href="#Page_421">421</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il punto d'onore genovese associato a' nomi che perpetuavano gli odj</td> <td class="pag"><a href="#Page_422">422</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Adozione d'una in altra famiglia, praticata in Genova sotto il nome d'Alberghi</td> <td class="pag"><a href="#Page_423">423</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I riformatori dichiarano tutti i cittadini genovesi attivi gentiluomini ed uguali in diritto</td> <td class="pag"><a href="#Page_424">424</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Li distribuiscono in 28 alberghi o famiglie adottive</td> <td class="pag"><a href="#Page_424">424</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La divisione dei Genovesi in alberghi fu soppressa dalla legge di mediazione del</td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>17 di marzo 1576, dopo avere durato quarantotto anni</td> <td class="pag"><a href="#Page_425">425</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gran consiglio de' gentiluomini genovesi, corpo elettorale</td> <td class="pag"><a href="#Page_426">426</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Formazione dell'annuale senato del doge e della signoria</td> <td class="pag"><a href="#Page_426">426</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La costituzione di Genova puramente aristocratica</td> <td class="pag"><a href="#Page_428">428</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Pure quest'aristocrazia era meno esclusiva di quella di Venezia</td> <td class="pag"><a href="#Page_429">429</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_520"></a>[520]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1528</td> <td>La costituzione fiorentina dal canto suo pende verso l'aristocrazia</td> <td class="pag"><a href="#Page_429">429</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il diritto di città ristretto a coloro che lo avevano ricevuto per eredità dai loro antenati</td> <td class="pag"><a href="#Page_430">430</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Divisione degli abitanti dello stato in più classi, una sola delle quali era sovrana</td> <td class="pag"><a href="#Page_432">432</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Due mila cinquecento cittadini governavano un milione di sudditi, ma se non altro con forme popolari</td> <td class="pag"><a href="#Page_432">432</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Niccola Capponi coi grandi vuole ristringere l'oligarchia</td> <td class="pag"><a href="#Page_433">433</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Baldassare Carducci gli si oppone alla testa del partito popolare</td> <td class="pag"><a href="#Page_433">433</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Dante di Castiglione rompe le statue e gli stemmi dei Medici</td> <td class="pag"><a href="#Page_434">434</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Niccola Capponi riunisce la fazione Medici, o de' <i>Palleschi</i>, ai discepoli di Savonarola, ossia <i>Piagnoni</i></td> <td class="pag"><a href="#Page_435">435</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1522-1527</td> <td>Peste a Firenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_436">436</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1527</td> <td>Agosto. Riesce impossibile il ragunare il gran consiglio</td> <td class="pag"><a href="#Page_438">438</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1528</td> <td>9 febbrajo. Niccola Capponi fa dichiarare Gesù Cristo re perpetuo di Firenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_439">439</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>10 giugno. Il Capponi confermato gonfaloniere per un altro anno</td> <td class="pag"><a href="#Page_440">440</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Formazione della quarantia per i giudizj politici</td> <td class="pag"><a href="#Page_441">441</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>L'imposta diretta sul capitale mobiliare regolata da venti commissarj</td> <td class="pag"><a href="#Page_441">441</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Formazione della guardia del palazzo di trecento giovani</td> <td class="pag"><a href="#Page_443">443</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>6 novembre. Formazione della guardia urbana di quattro mila cittadini</td> <td class="pag"><a href="#Page_444">444</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_521"></a>[521]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1528</td> <td>Attaccamento de' Fiorentini alla nazione francese, il quale li fa persistere nella santa lega</td> <td class="pag"><a href="#Page_446">446</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Negoziazioni di Andrea Doria con Luigi Alamanni per riconciliare Firenze coll'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_447">447</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I Fiorentini rifiutano le sue proposizioni</td> <td class="pag"><a href="#Page_449">449</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Disordine dell'armata di Borbone, conte di San Paolo in Lombardia</td> <td class="pag"><a href="#Page_450">450</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1529</td> <td>San Paolo coi duchi d'Urbino e di Milano s'avvicina a Milano, ma si trova troppo debole per attaccarlo</td> <td class="pag"><a href="#Page_451">451</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>21 giugno. San Paolo sorpreso a Landriano è fatto prigioniere da Antonio di Leyva</td> <td class="pag"><a href="#Page_453">453</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>7 luglio. Luigia di Savoja e Margarita d'Austria si riuniscono a Cambrai per negoziare la pace</td> <td class="pag"><a href="#Page_453">453</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco I cerca di persuadere agli alleati che difenderà i loro interessi</td> <td class="pag"><a href="#Page_455">455</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Anche Clemente VII tenta d'ingannare Francesco I</td> <td class="pag"><a href="#Page_456">456</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Irritamento di Clemente VII contro i Veneziani, il duca di Ferrara ed i Fiorentini</td> <td class="pag"><a href="#Page_456">456</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>I progressi de' Turchi, e quelli dei protestanti in Germania, fanno desiderare la pace a Carlo V</td> <td class="pag"><a href="#Page_458">458</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>20 giugno. Trattato di pace e di alleanza di Barcellona tra l'imperatore ed il papa</td> <td class="pag"><a href="#Page_460">460</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>10 gennajo. Ippolito de' Medici creato cardinale, ed Alessandro disegnato capo della casa de' Medici</td> <td class="pag"><a href="#Page_460">460</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_522"></a>[522]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1529</td> <td>5 agosto. Trattato di Cambrai, o delle dame, tra Francesco I e Carlo V</td> <td class="pag"><a href="#Page_461">461</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco I abbandona i Fiorentini ed i Veneziani all'intera vendetta dell'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_462">462</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Sagrifica ugualmente i duchi di Milano e Ferrara, gli Orsini e Fregosi, e tutti i partigiani della casa Angioina nel regno di Napoli</td> <td class="pag"><a href="#Page_463">463</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Carlo V in questo trattato guarentisce al contrario gl'interessi di tutti i suoi alleati</td> <td class="pag"><a href="#Page_464">464</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Pel sagrificio de' suoi alleati Francesco I ottiene condizioni più vantaggiose per sè medesimo</td> <td class="pag"><a href="#Page_465">465</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Francesco I cerca fin all'ultimo d'ingannare i Fiorentini</td> <td class="pag"><a href="#Page_466">466</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Carlo V manda a Barcellona Andrea Doria per far passare le sue galere in Italia</td> <td class="pag"><a href="#Page_467">467</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>29 luglio. Carlo V s'imbarca a Barcellona, e sbarca a Genova il 12 di agosto</td> <td class="pag"><a href="#Page_468">468</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Grossa armata dell'imperatore destinata a dare esecuzione al trattato di pace</td> <td class="pag"><a href="#Page_468">468</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli alleati si pongono in istato di trattare con lui colle armi alla mano</td> <td class="pag"><a href="#Page_470">470</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>La guerra d'Ungheria ed il suo proprio spossamento persuadono Carlo V a trattare con loro</td> <td class="pag"><a href="#Page_470">470</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Egli esclude i soli Fiorentini dalla pacificazione</td> <td class="pag"><a href="#Page_471">471</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gli alleati schivano ogni battaglia coll'imperatore, e continuano a difendersi</td> <td class="pag"><a href="#Page_472">472</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_523"></a>[523]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1529</td> <td>5 di novembre. Abboccamento del papa e dell'imperatore a Bologna</td> <td class="pag"><a href="#Page_473">473</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>22 novembre. Francesco Sforza si reca pure a Bologna per trattare</td> <td class="pag"><a href="#Page_474">474</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>23 di dicembre. Trattato di pace di Carlo collo Sforza, ed onerose condizioni con cui gli rende il ducato di Milano</td> <td class="pag"><a href="#Page_474">474</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1529-1535</td> <td>Sgraziato regno di Francesco Sforza, che muore senza figli</td> <td class="pag"><a href="#Page_476">476</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>25 dicembre. Trattato di pace dell'imperatore coi Veneziani</td> <td class="pag"><a href="#Page_477">477</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1530</td> <td>2 marzo. Alfonso d'Este si reca pure a Bologna per trattare</td> <td class="pag"><a href="#Page_478">478</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>21 marzo. Il papa ed il duca di Ferrara si assoggettano all'arbitramento della camera imperiale</td> <td class="pag"><a href="#Page_479">479</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1531</td> <td>21 aprile. Sentenza di Carlo V, che accorda alla casa d'Este Ferrara, come feudo della Chiesa, e Modena e Reggio come feudi dell'impero</td> <td class="pag"><a href="#Page_480">480</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1530</td> <td>25 marzo. Il marchesato di Mantova cambiato in ducato a favore di Federico Gonzaga</td> <td class="pag"><a href="#Page_482">482</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Il duca Carlo III di Savoja si attacca unicamente all'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_482">482</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Le repubbliche di Genova, Siena e Lucca si assoggettano ad un'assoluta dipendenza dall'imperatore</td> <td class="pag"><a href="#Page_482">482</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Tutte le armate di Carlo V, evacuando il rimanente dell'Italia, riunisconsi intorno a Firenze</td> <td class="pag"><a href="#Page_484">484</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>22 di febbrajo, 24 marzo. Carlo riceve a Bologna dalle mani del papa le due corone di Lombardia e dell'impero</td> <td class="pag"><a href="#Page_484">484</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td><span class="pagenum"><a id="Page_524"></a>[524]</span></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td class="anno">1530</td> <td>Fin da quest'epoca la potenza di Carlo V fu più assoluta in Italia che non era stata quella di Carlo Magno e di Ottone</td> <td class="pag"><a href="#Page_486">486</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Gl'Italiani avevano cessato di esistere come nazione indipendente</td> <td class="pag"><a href="#Page_486">486</a></td>
+ </tr>
+ <tr>
+ <td>&nbsp;</td> <td>Aprile. Carlo V va in Germania, e lascia l'Italia in ischiavitù</td> <td class="pag"><a href="#Page_488">488</a></td>
+ </tr>
+</table>
+
+<p class="pad2 center large">
+<span class="smcap">Fine della Tavola.</span>
+</p>
+</div>
+
+<div class="footnotes">
+
+<h2>
+NOTE:
+</h2>
+
+<p>
+<a id="note1" href="#tag1">1.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 219.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note2" href="#tag2">2.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 213. — Galeat.
+Capella de bello Mediol., l. I, f. 15.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note3" href="#tag3">3.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 215. — P.
+Paruta Ist. Ven., l. IV, p. 291. — Gal. Capella,
+l. I, f. 15.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note4" href="#tag4">4.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 220. — Mém.
+de du Bellay, l. II, p. 195. — Scip. Ammirato,
+l. XXIX, p. 342. — Orl. Malavolti Stor. di
+Siena, p. III, l. VII, f. 121. — Fr. Belcarii,
+Comm., l. XVI, p. 510.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note5" href="#tag5">5.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 222.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note6" href="#tag6">6.</a> <i>Gio. Cambi, t. XXII, p. 190. — Scip.
+Ammirato, l. XXIX, p. 341.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note7" href="#tag7">7.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 236.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note8" href="#tag8">8.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 288. — Muratori
+Ann. d'Italia ad an. 1521. — P. Giovio
+Vita di Alfonso, p. 116.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note9" href="#tag9">9.</a> <i>Jac. Nardi Ist. Fior., l. VII, p. 295. — P.
+Giovio Vita d'Adriano VI, f. 116. — Onofr.
+Panvino Vite de' Pontefici, f. 265.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note10" href="#tag10">10.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 221. — Jac.
+Nardi Ist. Fior., l. VII, p. 295. — Gio. Cambi,
+t. XXII, p. 191. — Panvino in Clemente VII,
+f. 267. — P. Giovio Vita d'Adriano VI, f. 116.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note11" href="#tag11">11.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 222. — P.
+Giovio Vita di Adriano VI, f. 109, 110, 118,
+119. — Rayn. Ann. Eccl. 1422, § 1 e 2, p. 347. — Fr.
+Belcarii, l. XVII, p. 501. — Lettera di
+Girolamo Negri ad Antonio Michieli. Roma 14
+aprile 1522. Lettere ai Principi, t. I, f. 98. — Jo.
+Sleidaini Comm. de Statu relig. et reipub.,
+l. III, p. 48.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note12" href="#tag12">12.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 223. — Rayn.
+Ann. Eccl. 1522, § 16, p. 360.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note13" href="#tag13">13.</a> <i>Gio. Cambi, t. XXII, p. 194.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note14" href="#tag14">14.</a> <i>Comment. de Fil. de' Nerli, l. VII, p. 138.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note15" href="#tag15">15.</a> <i>Jac. Nardi Ist. Fior., l. VII, p. 282. — Comment.
+di Filippo de' Nerli, l. VII, p. 136.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note16" href="#tag16">16.</a> <i>Jac. Nardi, l. VII, p. 301, 302. — Fil.
+di Nerli Comm., l. VII, p. 139. — Scip. Ammirato,
+l. XXIX, p. 343. — Gio. Cambi,
+t. XXII, p. 201-207.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note17" href="#tag17">17.</a> <i>Hinc antiqua illa Gallica libertas aboleri,
+et in miseram servitutem desinere occaepit. Belcarius
+Comm. Rer. Gallic., l. XVII, p. 507.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note18" href="#tag18">18.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 224. — Mém.
+de M. du Bellay, l. II, p. 195. — Gal. Capella,
+l. I, p. 16.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note19" href="#tag19">19.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 226. — M. du
+Bellay, l. II, p. 202. — P. Jovii Vita Ferd.
+Davali, l. II, p. 316.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note20" href="#tag20">20.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 225. — M. du
+Bellay, l. II, p. 194. — Fr. Belcarii, l. XVII,
+p. 503. — Galeat. Capella, l. I, p. 16.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note21" href="#tag21">21.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 227. — M. du
+Bellay, l. II, p. 203. — P. Jovii Vita Piscarii,
+l. II, p. 316. — P. Paruta Ist. Ven., l. IV, p. 292.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note22" href="#tag22">22.</a> <i>Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 205. — Fr.
+Guicciardini, l. XIV, p. 226.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note23" href="#tag23">23.</a> <i>P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. II, p. 205. — Fr.
+Guicciardini, l. XIV, p. 226.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note24" href="#tag24">24.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 228. — P.
+Jovii Vita Ferd. Davali, l. II, p. 319. — M. du
+Bellay, l. II, p. 205. — Fr. Belcarii, l. XVII,
+p. 504. — Arnoldi Ferroni Burdigalensis de reb.
+gest. Gallor., l. V, p. 107. — P. Paruta, l. IV,
+p. 293. — Gal. Capella, l. II, f. 19.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note25" href="#tag25">25.</a> <i>P. Paruta Ist. Ven., l. IV, p. 296.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note26" href="#tag26">26.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 229. — P.
+Paruta, l. IV, p. 297. — Arnol. Ferroni de
+reb. gest. Gallor., p. 108.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note27" href="#tag27">27.</a> <i>P. Jovii Vita Ferd. Piscarii, l. II, p. 320. — Galeat.
+Capella, l. II, f. 20. — Mém. de M.
+du Bellay, l. II, p. 215. — P. Paruta, l. IV,
+p. 297.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note28" href="#tag28">28.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 229. — Mém.
+de M. du Bellay, l. II, p. 216. — Arnold. Ferronius
+Burdigalensis de reb. gest. Gallor., p. 109.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note29" href="#tag29">29.</a> <i>Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 217. — P.
+Jovii Vita Davali, l. II, p. 322. — Arn. Ferronii,
+l. V, p. 109. — Fr. Guicciardini, l. XIV,
+p. 229. — Georgens von Frundsberg, B. II, f. 32.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note30" href="#tag30">30.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 230. — Gal.
+Capella, l. II, f. 21. — P. Jovii Vita Ferd.
+Davali, l. II, p. 322. — Arn. Ferroni, l. V,
+p. 109. — P. Paruta Stor. Ven., l. IV, p. 298. — Mém.
+de M. du Bellay, l. II, p, 318. — Fr.
+Belcarii, l. XVII, p. 507.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note31" href="#tag31">31.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 230. — Arn.
+Ferronii, l. V, p. 110. — P. Jovii Vita Piscarii,
+l. II, p. 323. — Mém. de M. du Bellay, p. 218. — Gal.
+Capella, l. II, f. 22. — P. Paruta,
+l. IV, p. 298. — Georg. von Frundsberg Kriegzsthat,
+B. II, f. 35.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note32" href="#tag32">32.</a> <i>Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 220. — Arn.
+Ferronii, p. 110. — P. Jovii Vita Ferd. Davali,
+l. II, p. 324.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note33" href="#tag33">33.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 231. — Mém.
+de M. du Bellay, l. II, p. 223. — Gal. Capella,
+l. II, f. 22. — P. Jovii Vita Ferd. Davali,
+l. III, p. 325. — Arn. Ferronii de Gest. Gall.,
+l. V, p. 111. — P. Paruta, l. IV, p. 301.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note34" href="#tag34">34.</a> <i>Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 227, 228. — Fr.
+Belcarii Comm. Rer. Gall. l. XVII,
+p. 507-609. — Arn. Ferronii, l. V, p. 112.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note35" href="#tag35">35.</a> <i>Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 223. — P.
+Jovii Vita Ferd. Davali, l. II, p. 326. — Georg.
+von Frundsberg Kriegzsthat, B. II, f. 36.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note36" href="#tag36">36.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 232. — M. du
+Bellay, l. II, p. 231. — P. Jovii Vita Ferd.
+Davali, l. III, p. 328. — Arn. Ferronii Rer.
+Gall., l. VII, p. 133. — P. Paruta Ist. Ven.,
+l. IV, p. 303. — Gal. Capella, l. II, f. 23. — Fr.
+Belcarii, l. XVII, p. 509.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note37" href="#tag37">37.</a> <i>Ag. Giustiniani Ann. di Genova, l. IV,
+f. 275. — Uberti Folietae Gen. Hist., l. XII,
+p. 723. — P. Bizarri Hist. Gen., l. XIX, p. 453. — Galeat.
+Capella, l. II, f. 23. — Arn. Ferronii,
+l. VII, p. 134. — P. Jovii Vita Ferd.
+Davali, l. III, p. 330. — M. du Bellay, l. II,
+p. 232. — Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 233. — Gio.
+Cambi, p. 201, 208. — Georg. von
+Frundsberg Kriegzsthat, B. II, f. 36.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note38" href="#tag38">38.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIV, p. 234. — M. du
+Bellay, Mém., l. II, p. 236.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note39" href="#tag39">39.</a> <i>Arn. Ferronii de reb. Gall., l. VII, p. 133. — Fr.
+Guicciardini, l. XV, p. 238.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note40" href="#tag40">40.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 237. — Gal.
+Capella, l. II, f. 25.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note41" href="#tag41">41.</a> Osservinsi le risposte della reggente e di
+madama d'Alenzon, da Lione il 25 di giugno.
+<i>Lettere de' Principi, fol. 102.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note42" href="#tag42">42.</a> <i>P. Giovio Vita di Adriano VI, f. 123,
+124. — Rayn. Ann. Eccl. 1522, § 17, p. 351. — Panvino
+Vite dei Pontefici, p. 265.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note43" href="#tag43">43.</a> <i>Lettera di Girolamo Negro a Marc'Antonio
+Micheli, Roma 17 marzo 1523. Lettere dei
+Principi, t. I, f. 113.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note44" href="#tag44">44.</a> <i>P. Giovio Vita di Adriano VI, f. 126. — Ist.
+di Gio. Cambi, t. XXII, p. 216. — Fr.
+Belcarii, l. XVII, p. 524. — Rayn. Ann. Eccl.
+1522, § 15, p. 350.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note45" href="#tag45">45.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 240. — P.
+Giovio Vita di Adriano VI, f. 125. — Rayn.
+Ann. Eccl., § 20 e seg., p. 352.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note46" href="#tag46">46.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 240. — Onof.
+Panvino Vite dei Pont., p. 265. — Rayn. Ann.
+Eccl. 1525, § 108, p. 393.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note47" href="#tag47">47.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 241. — Jac.
+Nardi, l. VII, p. 302.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note48" href="#tag48">48.</a> <i>Lettera di Girolamo Negro a Mess. Ant.
+Micheli del 10 dicembre del 1522. Lettere de'
+Principi, t. I, f. 109.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note49" href="#tag49">49.</a> <i>Lettera del Negro al Micheli del 28 febbrajo
+1523, t. I, f. 111.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note50" href="#tag50">50.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 250. — Jac.
+Nardi, l. VII, p. 302. — Onof. Panvino, f. 266. — Scip.
+Ammirato, l. XXIX, p. 347. — Fr.
+Belcarii, l. XVII, p. 526. — Rayn. Ann. Eccl.
+1523, § 109, p. 394.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note51" href="#tag51">51.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 241. — Fr.
+Belcarii, l. XVII, p. 525.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note52" href="#tag52">52.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 242. — P.
+Paruta Ist. Ven., l. V, p. 305.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note53" href="#tag53">53.</a> <i>P. Paruta Ist. Ven., l. V, p. 305-316. — Fr.
+Guicciardini, l. XV, p. 242-247. — Gal.
+Capella, l. II, f. 26.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note54" href="#tag54">54.</a> <i>P. Paruta, l. V, p. 317. — Fr. Guicciardini,
+l. XV, p. 248. — P. Jovii Vita Ferd.
+Davali, l. III, p. 341. — Arn. Ferroni de reb.
+Gall., l. VII, p. 139. — Gal. Capella, l. II,
+f. 26.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note55" href="#tag55">55.</a> <i>Gal. Capella, l. III, f. 27. — Fr. Guicciardini,
+l. XV, p. 250. — Mém. de M. du Bellay,
+l. II, p. 260. — P. Paruta, l. V, p. 318. — P.
+Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 337. — Rayn.
+Ann. Eccl., § 110, p. 394. — Scip. Ammirato,
+l. XXIX. p. 348. — Gio. Cambi,
+t. XXII, p. 340.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note56" href="#tag56">56.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 251. — M. du
+Bellay, t. II, f. 281. — Gal. Capella, l. III,
+f. 28. — Fr. Belcarii, l. XVII, p. 523. — Gio.
+Cambi, t. XXII, p. 242.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note57" href="#tag57">57.</a> <i>Gal. Capella, l. III, f. 26. — Arn. Ferroni,
+l. VII, p. 138. — Mém. de M. du Bellay,
+l. II, p. 259-283. — Fr. Guicciardini, l. XV,
+p. 253. — Fr. Belcarii, l. XVII, p. 533. — Scip.
+Ammirato, l. XXIX, p. 348. — P. Paruta,
+l. XV, p. 319.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note58" href="#tag58">58.</a> <i>M. du Bellay, l. I, p. 143. — P. Jovii de
+Vita Ferd. Davali, l. III, p. 339.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note59" href="#tag59">59.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 252. — M. du
+Bellay, l. II, p. 261. — Arn. Ferroni, l. VII,
+p. 136.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note60" href="#tag60">60.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 252. — M. du
+Bellay, l. II, p. 264. — P. Jovii Vita Davali,
+l. III, p. 330. — Mém. de Louis de la Tremouille,
+t. XIV, ch. XIX, p. 218. — Franc.
+Belcarii, l. XVII, p. 538. — Arn. Ferronii de
+reb. Gall., l. VII, p. 136. — Gal. Capella,
+l. III, f. 29. — Rymer Acta et Convent., t. XIII,
+p. 794.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note61" href="#tag61">61.</a> <i>M. du Bellay, l. II, p. 235. — Arn. Ferronii,
+l. VII, p. 136. — P. Jovii Vita Ferd.
+Davali, l. III, p. 341. — Fr. Belcarii, l. XVII,
+p. 530. — Fr. Guicciardini, l. XV, p. 253.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note62" href="#tag62">62.</a> <i>Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 265. — P.
+Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 341.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note63" href="#tag63">63.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 253. — M. du
+Bellay, l. II, p. 279. — Arn. Ferronii, l. VII,
+p. 139. — Fr. Belcarii, l. XVII, p. 533. — Gal.
+Capella, l. III, f. 29. — P. Jovii Vita
+Ferd. Davali, l. III, p. 341.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note64" href="#tag64">64.</a> <i>Gal. Capella, l. III, f. 29. — P. Jovii
+Vita Davali, l. III, p. 342.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note65" href="#tag65">65.</a> <i>P. Paruta Ist. Ven. l. V, p. 320.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note66" href="#tag66">66.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 254. — Mém.
+de M. du Bellay, l. II, p. 287. — Arn. Ferronii
+Burdigalensis, l. VII, p. 139. — P. Jovii Vita
+Davali, l. III, p. 342. — P. Paruta, l. V, p. 319.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note67" href="#tag67">67.</a> <i>P. Jovii Vita Davali, l. III, p. 342. — Idem
+Vita d'Adriano VI, p. 133. — Idem Vita
+di Pompeo Colonna, p. 159. — Rayn. Ann. Eccl.
+§ 112, p. 394. — Onof. Panvinio, f. 266. — Gio.
+Cambi, t. XXII, p. 243. — Scip. Ammirato,
+l. XXIX, p. 349. — Fr. Belcarii, l. XVII,
+p. 536.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note68" href="#tag68">68.</a> <i>P. Giovio Vita di Adriano VI, p. 134. — Onof.
+Panvinio Vite de' Pontefici, p. 266. — Lettera
+di Girolamo Negro del 7 aprile,
+1523, e del 2 dicembre, da Roma, f. 119 tra
+le Lettere de' Principi, l. I. Ediz. Ven. in 4.º 1581.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note69" href="#tag69">69.</a> <i>Sleidanus in Comment., l. III, p. 87; e
+l. IV, p. 99. — Acta convent. Norimb. in fasciculo
+rer. expetendi et fugiend. — Pallavicino
+Ist. del Concil. di Trento, l. II, c. 7 ed 8. — Fleury
+Hist. Eccl., l. CXXVIII, chap. 29-34.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note70" href="#tag70">70.</a> <i>P. Giovio Vita di Adriano VI, p. 133. — Onof.
+Panvino Vite de' Pontefici, f. 266.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note71" href="#tag71">71.</a> <i>P. Giovio Vita del Card. Pompeo Colonna,
+p. 159.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note72" href="#tag72">72.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, t. XXII, p. 243.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note73" href="#tag73">73.</a> <i>P. Giovio Vita di Pomp. Colonna, f. 160. — Fr.
+Guicciardini, l. XV, p. 263. — Onof.
+Panvino, f. 267. — Lettera di Girolamo Negro
+del 18 novembre 1523, l. I, f. 119.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note74" href="#tag74">74.</a> <i>P. Giovio Vita del Card. Colonna, p. 160. — Fr.
+Guicciardini, l. XV, p. 264. — Gio.
+Cambi, p. 246. — P. Bizarro, l. XIX, p. 459. — Ben.
+Varchi Stor. Fior., l. II, t. I, p. 7. — Rayn.
+Ann. Eccl. 1523, § 125, p. 397. — Fr.
+Belcarii, l. XVII, p. 538.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note75" href="#tag75">75.</a> <i>Lettera di Girol. Negri del 2 decembre,
+f. 119. Lettere de' Principi.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note76" href="#tag76">76.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 255.</i> Alfonso
+aveva di questo tempo all'incirca perduta Lucrezia
+Borgia, sua sposa, che gli lasciava tre
+figli. Ella aveva fatte inallora dimenticare colla
+sua divozione gli scandali della passata vita. <i>P.
+Giovio Vita d'Alfonso d'Este, p. 118.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note77" href="#tag77">77.</a> Lucrezia, che ai difetti contratti nella
+propria famiglia, celebre per la scostumata vita
+d'Alessandro VI e de' suoi figliuoli, unì tali virtù
+che la fecero amare dal consorte e da' suoi sudditi,
+morì quando ancora viveva Leon X. <i>N. d. T.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note78" href="#tag78">78.</a> <i>Ist. di Gio. Cambia t. XXII, p. 250. — Jac.
+Nardi Ist. Fior., l. VII, p. 303. — Fil.
+de' Nerli Comm., l. VII, p. 141. — Scip. Ammirato,
+l. XXX, p. 351. — Ben. Varchi Stor.
+Fior., l. II, p. 12. — Lettere de' Principi, t. I,
+f. 120.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note79" href="#tag79">79.</a> <i>Gio. Cambi, t. XXII, p. 239, 264, 273. — Comm.
+del Nerli, p. 142. — Benedetto
+Varchi, l. II, p. 14.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note80" href="#tag80">80.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 254. — Gal.
+Capella, l. III, f. 29. — Arnoldi Ferroni de
+reb. Gall., l. VII, f. 139. — P. Jovii Vita Davali,
+l. III, p. 342. — P. Paruta Ist. Venez.,
+l. V, p. 319.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note81" href="#tag81">81.</a> <i>Mém. de Mart. du Bellay, l. II, p. 289. — Mém.,
+de Louis de la Tremouille, t. XIV,
+p. 224.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note82" href="#tag82">82.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 257. — Gal.
+Capella, l. III, p. 30. — Arn. Ferroni, l. VII,
+p. 139. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 290.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note83" href="#tag83">83.</a> <i>Gal. Capella, l. III, f. 30. — P. Paruta,
+l. V, p. 320. — P. Jovii vita Davali, l. III,
+p. 342.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note84" href="#tag84">84.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 258. — Gal.
+Capella, l. III, f. 30.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note85" href="#tag85">85.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 259. — Mém.
+du chev. Bayard, t. XV, c. LXIX, p. 404. — Mém.
+de M. du Bellay, l. II, p. 307. — Gal.
+Capella, l. III, f. 31. — Arn. Ferroni, l. VII,
+p. 139.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note86" href="#tag86">86.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 260. — Gal.
+Capella, l. III, f. 32. — P. Paruta Stor. Ven.,
+l. V, p. 323. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 140. — P.
+Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 343. — Scip.
+Ammirato, l. XXX, p. 350. — Mém.
+de M. du Bellay, l. II, p. 308.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note87" href="#tag87">87.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 263, 265. — Gal.
+Capella, l. III, f. 33. — P. Jovii Vita
+Ferd. Piscarii, l. III, p. 343. — Mém. de M.
+du Bellay, l. II, p. 309.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note88" href="#tag88">88.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 265. — Gal.
+Capella, l. III, f. 33. — P. Jovii Vita Ferd.
+Davali, l. III, p. 344. — Mém. de M. du Bellay,
+l. II, p. 308.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note89" href="#tag89">89.</a> <i>Gal. Capella, l. III, f. 34. — Fr. Guicciardini,
+l. XV, p. 267.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note90" href="#tag90">90.</a> <i>P. Jovii Vita Davali, l. III, p. 344. — Arn.
+Ferroni, l. VII, p. 140. — Fr. Guicciardini,
+l. XV, p. 268. — Mém. de M. du Bellay,
+l. II, p. 311. — Mém. du chev. Bayard, c. LXIV,
+p. 405-409.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note91" href="#tag91">91.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 269. — Gal.
+Capella, l. III, f. 35. — P. Jovii Vita Ferd.
+Davali, l. III, p. 344. — Arn. Ferroni, l. VII,
+p. 141. — P. Paruta, l. V, p. 325. — Mém.
+de M. da Bellay, l. II, p. 312.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note92" href="#tag92">92.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 270. — Gal.
+Capella, l. III, f. 35. — Mém. de M. du Bellay,
+l. II, p. 316. — P. Jovii Vita Ferd. Davali,
+l. III, p. 346. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 141.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note93" href="#tag93">93.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 270. — Galeat.
+Capella de bello Mediol., l. III, f. 36. — Mém.
+de Mart. du Bellay, l. II, p. 317. — P. Paruta
+Stor. Ven., l. V, p. 325. — Arn. Ferroni, l. VII,
+p. 141. — P. Jovii Vita Ferdin. Davali, l. III,
+p. 347.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note94" href="#tag94">94.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 271. — Gal.
+Capella de bello Mediol., l. III, f. 36. — Mém.
+de M. du Bellay, l. II, p. 318. — P. Jovii Vita
+Davali, l. III, p. 346. — Arn. Ferroni rer.
+Gall., l. VII, p. 142.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note95" href="#tag95">95.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 271. — P. Jovii
+Vita Davali, l. III, p. 347. — Arn. Ferroni,
+l. VII, p. 142.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note96" href="#tag96">96.</a> <i>P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. III, p. 348. — Arn.
+Ferroni, l. VII, p. 142. — Gal. Capella,
+l. III, f. 37. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 319. — P.
+Paruta, l. V, p. 325. — Fr. Belcarii,
+l. XVIII, p. 541.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note97" href="#tag97">97.</a> <i>P. Jovii Vita Davali, l. III, p. 351. — Fr.
+Guicciardini, l. XV, p. 270. — Gal. Capella,
+l. III, f. 37. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 142. — P.
+Paruta, l. V, p. 326. — Mém. de M.
+du Bellay, l. II, p. 341.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note98" href="#tag98">98.</a> <i>Mém. de Bayard, c. LXIV, p. 411; c.
+LXV, p. 416, 418.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note99" href="#tag99">99.</a> <i>Mém. de mes. M. du Bellay, l. II, p. 341. — Arn.
+Ferroni, l. VII, p. 143. — P. Jovii
+vita Davali, l. III, p. 352. — Fr. Belcarii, l.
+XVIII, p. 542.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note100" href="#tag100">100.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 272. — P.
+Jovii vita Davali, l. III, p. 352. — Arn. Ferroni,
+l. VII, p. 143. — Gal. Capella, l. III,
+f. 37. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 343.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note101" href="#tag101">101.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. III, p. 354. — Mém.
+de M. du Bellay, l. II, p. 344. — Mém. de
+la Tremouille, c. XX, p. 225. — Fr. Belcarii,
+l. XVIII, p. 541. — Scip. Ammirato, l. XXX,
+p. 352.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note102" href="#tag102">102.</a> <i>Lett. di Gio. Matteo Giberto Datario a
+Mess. Marchione Lango nunzio in Inghilterra.
+Lettera de' principi, t. I, f. 123-126.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note103" href="#tag103">103.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. IV, p. 355. — Arn.
+Ferroni, l. VII, p. 144. — Gal. Capella,
+l. IV, f. 39. — Rapin Thoyras, Hist. d'Anglet.,
+t. VI, l. XV, p. 198. — Rymer, Acta pubblica,
+t. XIII, p. 794.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note104" href="#tag104">104.</a> <i>P. Jovii Vita Davali, l. IV, p. 357. — Mém.
+de M. du Bellay, l. II, p. 345. — Arn.
+Ferroni, l. VII, p. 144. — Fr. Guicciardini, l. XV,
+p. 275.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note105" href="#tag105">105.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. IV, p. 358. — Fr.
+Guicciardini, l. XV, p. 276. — Arn. Ferroni,
+l. VII, p. 145.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note106" href="#tag106">106.</a> <i>P. Jovii vita Ferd. Davali, l. IV, p. 363. — Mém.
+de M. du Bellay, l. II, p. 347. — Fr. Guicciardini,
+l. XV, p. 277. — Arn. Ferroni, l. VII,
+p. 146. — Georgens von Frundsberg, B. II,
+f. 38.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note107" href="#tag107">107.</a> <i>P. Jovii vita Ferd. Davali, l. IV, p. 365. — Arn.
+Ferroni, l. VII, p. 146. — Fr. Guicciardini,
+l. XV, p. 278. — Mém. de la Tremouille,
+c. XX, p. 225. — Fr. Belcarii, l. XVIII,
+p. 544.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note108" href="#tag108">108.</a> <i>Hist. de France par Belleforest, t. I, p.
+1438. — Ar. Ferroni, l. VII, p. 147. — Gal.
+Capella, l. IV, f. 40. — Mém. de M. du Bellay,
+l. II, p. 348. — P. Jovii vita Ferd. Davali,
+l. IV, p. 365.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note109" href="#tag109">109.</a> <i>Mém. de la Tremouille, c. XX, p. 228. — Gal.
+Canella, l. IV, f. 42. — Mém. de M. du
+Bellay, l. II, p. 352. — Fr. Guicciardini, l.
+XV, p. 279. — Arn. Ferroni, t. VII, p. 148. — P.
+Jovii vita Ferd. Davali, l. V, p. 367. — Fr.
+Belcarii, l. XVIII, p. 546.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note110" href="#tag110">110.</a> <i>P. Jovii vita Fred. Davali, l. V, p. 368. — Mém.
+de M. du Bellay, l. II, p. 353. — Gal. Capella,
+l. IV, f. 42. — Jac. Nardi, l. VII,
+p. 306. — Garnier Hist. de France, t. XII,
+p. 318.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note111" href="#tag111">111.</a> <i>Arn. Ferroni, l. VII, p. 148.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note112" href="#tag112">112.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 280. — Gal.
+Capella, l. IV, f. 42. — P. Jovii vita Davali,
+l. V, p. 369. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 148. — P.
+Paruta Ist. Ven., l. V, p. 530.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note113" href="#tag113">113.</a> <i>Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 355.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note114" href="#tag114">114.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 280. — P.
+Jovii Vita Ferd. Davali, l. V, p. 369. — Arn.
+Ferroni, l. VII, p. 148. — Gal. Capella, l. IV,
+f. 43. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 357. — Mém.
+de la Tremouille, c. XX, p. 229.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note115" href="#tag115">115.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 281. — Arn.
+Ferroni, l. VII, p. 149. — Lettera di Giovan
+Battista Sanga, Roma 21 novembre tra le lett.
+de' Princ., t. I, f. 140. — P, Jovii vita Ferd.
+Davali, l. V, p. 371. — Mém. de M. du Bellay,
+l. II, p. 358. — Ben. Varchi Stor. Fior., l. II,
+p. 22. — P. Paruta, l. V, p. 331.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note116" href="#tag116">116.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p, 281. — Lett.
+de' Princ., t. I, f. 140.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note117" href="#tag117">117.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. V, p. 375. — P.
+Paruta, l. V, p. 332. — Fr. Guicciardini, l.
+XV, p, 282. — Ben. Varchi, l. II, p. 22. — Lett.
+di Giovanni Battista Sanga da Roma 29
+novembre. Lettere de' principi, t. I, f. 144.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note118" href="#tag118">118.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. V, p. 376. — Fr.
+Guicciardini, l. XV, p. 283. — Gal. Capella,
+l. IV, f. 43. — P. Parata, l. V, p. 343. — Arn.
+Ferroni, l. VII, p. 149. — Mém. de M.
+du Bellay, l. II, p. 359. — Jac. Nardi, l. VII,
+p. 308. — Ben. Varchi, l. II, p. 23.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note119" href="#tag119">119.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. V, p. 377 — Fr.
+Guicciardini, l. XV, p. 285. — Mém. de
+M. du Bellay, l. II, p. 361 — Fr. Belcarii, l.
+XVIII, p. 548. — Scip. Ammirato, l. XXX,
+p. 354.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note120" href="#tag120">120.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XV, p. 287. — Gal.
+Capella, l. IV, f. 44 e 49. — Arnoldi Ferroni,
+l. VII, p. 150. — Rayn. Ann. Eccl. 1525, § 75,
+p. 450. — Orl. Malavolti Stor. di Siena, p. III,
+l. VII, f. 123. — Jac. Nardi Ist. Fior., l. VII,
+p. 309.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note121" href="#tag121">121.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. V, p. 374. — Gal.
+Capella, l. IV, f. 45. — Fr. Guicciardini,
+l. XV, p. 289. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 150. — Marco
+Guazzo Ist. de' suoi tempi, f. 6. — G.
+Frundsberg, B. II, f. 39.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note122" href="#tag122">122.</a> <i>Gal. Capella, l. IV, f. 42, 44, 46. — P.
+Jovii vita Davali, l. V, p. 372. — Fr.
+Guicciardini, l. XV, p. 289. — Mém. de M. du
+Bellay, l. II, p. 379. — Arn. Ferroni, l. VII,
+p. 149. — Georg. von Frundsberg Kriegzsthaten,
+B. II, f. 40.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note123" href="#tag123">123.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. V, p. 378. — Fr.
+Guicciardini, l. XV, p. 289. — P. Paruta
+Ist. Ven., l. V, p. 345. — Fr. Belcarii, l. XVIII,
+p. 550.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note124" href="#tag124">124.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. V, p. 379. — Gal.
+Capella, l. IV, f. 47. — Fr. Guicciardini,
+l. XV, p. 290. — Mém. de M. du Bellay, l. II,
+p. 379.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note125" href="#tag125">125.</a> <i>P. Jovii vita Piscarii, l. VI, p. 390. — Arn.
+Ferroni, l. VII, p. 151. — Fr. Guicciardini,
+l. XV, p. 291. — Martin du Bellay,
+l. II, p. 385.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note126" href="#tag126">126.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. VI, p. 391. — Fr.
+Guicciardini, l. XV, p. 292. — Mém. de
+la Tremouille, c. XXI, p. 231. — Gal. Capella,
+l. IV, f. 51. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 151. — Georg.
+von Frundsberg, B. III, f. 45.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note127" href="#tag127">127.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. V, p. 383. — Fr.
+Guicciardini, l. XV, p. 292. — Mém de M.
+du Bellay, l. II, p. 383. — Arn. Ferroni, l.
+VII, p. 152. — Garnier. Hist. de France, l. XII,
+p. 325. — Rap. Thoyras Hist. d'Angl., l. XV,
+p. 203.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note128" href="#tag128">128.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. V, p. 382. — Gal.
+Capella, l. IV, f. 48. — Fr. Guicciardini,
+l. XV, p. 293. — Du Bellay, l. II, p. 381. — Georg
+von Frundsberg, B. III. f. 42.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note129" href="#tag129">129.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. VI, p. 389. — Gal.
+Capella, l. IV, f. 49. — Fr. Guicciardini,
+l. XV, p. 293. — Mém de M. du Bellay,
+l. II, p. 383.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note130" href="#tag130">130.</a> <i>Gal. Capella, l. IV, f. 50. — Fr. Guicciardini,
+l. X, p. 293. — Mém. de M. du
+Bellay, l. II, p. 386.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note131" href="#tag131">131.</a> Per abbaglio l'originale dice Lago Maggiore.
+<i>N. d. T.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note132" href="#tag132">132.</a> <i>Gal. Capella, l. IV, f. 49. — Fr. Guicciardini,
+l. XV, p. 294. — Du Bellay, l. II,
+f. 383. — P. Jovii vita Davali, l. V, p. 388. — Fr.
+Belcarii, l. XVIII, p. 553. — Arnoldi
+Ferroni, l. VII, p. 154. — Jac. Nardi, l. VII,
+p. 308. — Ben. Varchi, l. II, p. 23.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note133" href="#tag133">133.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. V, p. 385. — Marco
+Guazzo Ist. de' suoi tempi, f. 7. — Fr.
+Guicciardini, l. XV, p. 294. — Gal. Capella,
+l. IV, f. 51. — Mém. de la Tremouille, c. XXI,
+p. 232. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 154.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note134" href="#tag134">134.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. V, p. 387. — Fr.
+Guicciardini, l. XV, p. 296. — Gal. Capella,
+l. IV, f. 51. — Mém. de M. du Bellay,
+l. II, p. 387. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 153.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note135" href="#tag135">135.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. VI, p. 393. — Fr.
+Guicciardini, l. XV, p. 297. — Gal. Capella,
+l. IV, f. 52. — Mém, de M. du Bellay,
+l. II, p. 389. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 154. — Georg.
+von Frundsberg Kriegsthaten, B. III,
+f. 46.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note136" href="#tag136">136.</a> <i>Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 390. — Fr.
+Belcarii, l. XVIII, p. 554. — P. Jovii vita
+Davali, l. VI, p. 394.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note137" href="#tag137">137.</a> <i>Fr. Guicciardini l. XV, p. 290. — Mém.
+de la Tremouille, c. XXI, p. 230. — Anon.
+Padov. presso il Murat. Ann., l. X, p. 183.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note138" href="#tag138">138.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. VI, p. 397. — Mém.
+de M. du Bellay, l. II, p. 391. — Arn.
+Ferroni, l. VII, p. 155. — Fr. Belcarii, l.
+XVIII, p. 554. — Georg. von Frundsberg,
+B. III, f. 47.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note139" href="#tag139">139.</a> <i>P. Jovii vita Ferd. Davali, l. VI, p.
+398, 401. — Lettere de' Principi. Pavia, 24
+febbrajo 1525, t. I, f. 151. — Fr. Guicciardini,
+l. XV, p. 297. — Gal. Capella, l. IV,
+f. 52. — Mém. de la Tremouille, c. XXI,
+p. 236. — Mém. de M. du Bellay, l. II, p. 392. — Arn.
+Ferroni, l. VII, p. 155. — Jac.
+Nardi, l. VII, p. 310. — Georg. von Frundsberg,
+B. III, f. 47.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note140" href="#tag140">140.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. VI, p, 402. — Lett.
+de' Principi, t. I, f. 152. — Gal. Capella,
+l. IV, f. 52. — Mém. de la Tremouille,
+c. XXI, p. 236. — Mém. de M. du Bellay, l. II,
+p. 395. — Arn. Ferroni, l. VII, p. 156. — Georg.
+von Frundsberg, B. III, f. 49.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note141" href="#tag141">141.</a> <i>P. Jovii vita Davali, l. VI, p. 403-406. — Fr.
+Guicciardini, l. XV, p. 298. — Arn.
+Ferroni, l. VII, p. 157. — Jac. Nardi, l. VII,
+p. 311. — P. Bizarro, l. XIX, p. 460. — Scip.
+Ammirato, l. XXX, p. 354. — Ben.
+Varchi, l. II, p. 24. — Rayn. An. Eccl. 1525,
+§ 80, p. 451. — P. Paruta Ist. Ven., l. V,
+p. 345. — Georg. von Frundsberg Kriegzsthaten,
+B. III, f. 50.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note142" href="#tag142">142.</a> <i>P. Paruta Ist. Ven., l. V, p. 346.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note143" href="#tag143">143.</a> <i>P. Giovio vita del card. Pompeo Colonna,
+f. 165. — Ben. Varchi Stor. Fior., l. II, p. 45.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note144" href="#tag144">144.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 300.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note145" href="#tag145">145.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 302. — Gal.
+Capella, l. V, f. 53. — P. Jovii Vita Ferd.
+Davali, l. VII, p. 409.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note146" href="#tag146">146.</a> <i>Lettera di Venezia del 5 marzo. Lettere
+dei Principi, t. I, f. 152. — Garnier Hist. de
+France, t. XII, p. 332.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note147" href="#tag147">147.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 302. — Mém.
+de M. du Bellay, t. XVIII, l. III, p. 5. — P. Giovio
+Vita del card. Colonna, f. 161. — Lettere del
+card. de' Monti al card. Egidio. Lettere de' Princ.
+t. I, f. 155.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note148" href="#tag148">148.</a> <i>P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. VII,
+p. 408.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note149" href="#tag149">149.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 302. — P.
+Jovii Vita Ferd. Davali, l. VII, p. 418. — P.
+Paruta Ist. Ven., l. V, p. 346. — Fr. Belcarii,
+l. XVIII, p. 555.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note150" href="#tag150">150.</a> <i>Lettera del Ghiberti, datario apostolico,
+ai nunzj in Inghilterra. Roma 1 marzo 1525.
+Lett. de' Princ., t. I, f. 154.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note151" href="#tag151">151.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 304. — P.
+Jovii Vita Ferd. Davali, l. VII, p. 409. — P.
+Paruta, l. V, p. 348. — Fr. Belcarii, l. XVIII,
+p. 556. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 355. — Gio.
+Cambi Ist. Fior., t. XXII, p. 268.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note152" href="#tag152">152.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 309. — Orlando
+Malavolti Stor. di Siena, p. III, l. VII,
+f. 124.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note153" href="#tag153">153.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 309. — Gal.
+Capella, l V, f. 54. — Mém. de M. du Bellay, l.
+III, p. 9. — P. Jovii Vita Davali, l. VII, p. 409.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note154" href="#tag154">154.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p, 305. — P.
+Jovii Vita Davali, l. VII, p. 409. — Ben.
+Varchi Stor. Fior, l. II, p, 26.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note155" href="#tag155">155.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 309. — Belleforest
+Hist. de France, t. II, p. 1443. — Gal.
+Capella, l. V, f. 53. — Fr. Belcarii,
+l. XVIII, p. 557. — Arnoldi Ferroni, l. VIII,
+p. 159. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 355.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note156" href="#tag156">156.</a> <i>Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 9. — Fr.
+Guicciardini, l. XVI, p. 316. — Fr. Belcarii,
+l. XVIII, p. 559.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note157" href="#tag157">157.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 322. — P.
+Paruta Ist. Ven., l. V, p, 350. — Fr. Belcarii,
+l. XVIII, p. 560.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note158" href="#tag158">158.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 304.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note159" href="#tag159">159.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 322.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note160" href="#tag160">160.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 323. — P.
+Jovii Vita Davali, l. VII, p. 410. — Gal. Capella,
+l. V, f. 34. — Martin du Bellay, l. III,
+p. 11. — Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 562. — Lett.
+de' Princ. Roma, 18 giugno, f. 164.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note161" href="#tag161">161.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 317. — Lettres
+de l'évêque de Bayeux de Rome. Lett. de Princ.,
+t. I, f. 163.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note162" href="#tag162">162.</a> <i>Lettres de l'évêque de Bayeux, de Rome,
+t. I, lett. de' Princ., f. 163. — P. Paruta Ist.
+Ven., l. V, p. 351. — P. Jovii Vita Davali,
+l. VII, p. 413.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note163" href="#tag163">163.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 326. — Gal.
+Capella, l. V, f. 54. — P. Jovii Vita Davali,
+l. VII, p. 414.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note164" href="#tag164">164.</a> <i>P. Jovii vita Piscarii, l. VII, p. 414. — Gal.
+Capella, l. V, f. 55. — Fr. Guicciardini,
+l. XVI, p. 324.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note165" href="#tag165">165.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 325. — Ben.
+Varchi Stor. Fior., l. II, p. 27. — Fr. Belcarii,
+l. XVIII, p. 562. — P. Jovii Vita Piscarii,
+l. VII, p. 412. — Arn. Ferroni, l. VIII, p. 160.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note166" href="#tag166">166.</a> <i>Gal. Capella, l. V, f. 55. — Fr. Guicciardini,
+l. XVI, p. 325. — Fr. Belcarii, t. XVIII,
+p. 563.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note167" href="#tag167">167.</a> <i>P. Jovii Vita Piscarii, l. VII, p. 414. — Lettere
+del Ghiberti da Roma 1.º luglio e seguenti,
+f. 165 ec., t. I, Lett. de' Princ.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note168" href="#tag168">168.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 327. — P.
+Jovii Vita Piscari, l. VII, p. 417. — Ejusd.
+Vita di Pomp. Colonna, f. 162. — Ben. Varchi
+Stor. Fior., l. II, p. 29. — Scip. Ammirato,
+l. XXX, p. 356.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note169" href="#tag169">169.</a> <i>P. Jovii Vita Ferd. Davali, l. VII, p. 418. — Gal.
+Capella, l. V, f. 55. — Fr. Guicciardini,
+l. XVI, p. 328.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note170" href="#tag170">170.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 319.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note171" href="#tag171">171.</a> Lettera di Gio. Matteo Ghiberti a Girolamo
+Ghinucci. Roma 10 luglio 1525. <i>Lett. de' Prin.,
+t. I, f. 169. — Rymer Acta et conven., t. XIV,
+p. 38.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note172" href="#tag172">172.</a> <i>Lettera di Gio. Matteo Ghiberti datario a
+M. Ennio Filonardo, vescovo di Veruli, nunzio
+nell'Elvezia, Roma 1.º luglio 1525, t. I, f. 164.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note173" href="#tag173">173.</a> <i>Parecchie lettere di G. M. Ghiberti, del
+mese di luglio, ma spezialmente quella del 15
+luglio diretta a Sigismondo Sanzio. Lett. dei
+Principi, f. 170. — Fr. Guicciardini, l. XVI,
+p. 329.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note174" href="#tag174">174.</a> <i>Lettera di G. M. Ghiberti a Domenico Sauli,
+del 19 settembre, t. II, f. 174. — Ed al vescovo
+di Bayeux, del 4 settembre, f. 172.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note175" href="#tag175">175.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 329. — Arn.
+Ferroni, l. VIII, p. 162. — P. Jovii Vita Davali
+Piscarii, l. VII, p. 423. — G. v. Frundsberg,
+B. III, f. 58.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note176" href="#tag176">176.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 324.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note177" href="#tag177">177.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 328. — Fr.
+Belcarii, l. XVIII, p. 564 — Joseph Ripamontii
+Hist. Mediolan., l. IX, p. 709.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note178" href="#tag178">178.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 330. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p, 15. — Fr. Belcarii,
+l. XVIII, p. 565. — Arn. Ferronii, l. VIII,
+p, 162.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note179" href="#tag179">179.</a> Lettera del 19 settembre di G. M. Giberti
+a Domenico Sauli. <i>T. I, f. 174. Lett. de' Principi.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note180" href="#tag180">180.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 332.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note181" href="#tag181">181.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 353. — Gal.
+Capella, l. V, f. 57. — Fr. Belcarii, l. XVIII,
+p. 565. — Bened. Varchi, l. II, p. 31. — Jac.
+Nardi Ist. Fior., l. VII, p. 314.</i> — Lettera di
+G. M. Giberti a Domenico Sauli, dopo l'arrestazione
+del Moroni. <i>T. II. Lett. de' Principi,
+f. 19.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note182" href="#tag182">182.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 434. — Gal.
+Capella, l. V, p. 57. — Benedetto Varchi, l. II,
+p. 33. — Jac. Nardi, l. VII, p. 314.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note183" href="#tag183">183.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 434. — P.
+Paruta Hist. Ven., l. V, p. 352.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note184" href="#tag184">184.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 335.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note185" href="#tag185">185.</a> <i>P. Jovii Vita Ferd. Davali Piscarii,
+l. VII, p. 423-425. — Fr. Guicciardini, l. XVI,
+p. 336. — Gal. Capella, l. V, f. 60. — Ist. di
+Gio. Cambi, t. XXII, p. 275. — Scip. Ammirato,
+l. XXX, p. 356. — Jos. Ripamontii,
+l. IX, p. 711.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note186" href="#tag186">186.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 337. — P.
+Paruta Hist. Ven., l. V, p. 353. — Gal. Capella,
+l. V, f. 58. — Lett. de' Principi, t. I,
+f. 175, 176 etc. — Rymer Conv. Litt., t. XIV,
+p. 481.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note187" href="#tag187">187.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 340.</i> — Lettera
+di Clemente VII a Carlo V intorno all'arrivo
+di Errera; Roma 16 dicembre 1525. <i>Lett.
+de' Principi, t. I, f. 177. — Ben. Varchi, l. II,
+p. 25.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note188" href="#tag188">188.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 341. — Fr.
+Belcarii, l. XVIII, p, 568 e 570. — Scip. Ammirato,
+l. XXX, p. 356.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note189" href="#tag189">189.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 342.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note190" href="#tag190">190.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 343-350.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note191" href="#tag191">191.</a> <i>Il trattato in Leonardo, Corpo Diplomatico,
+t. II. — e in Rymer, Acta, l. XIV,
+p. 308. — Hist. de la Diplom. fr. t. I, v. 332-336. — Fr.
+Guicciardini, l. XVI, p. 351. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 18. — Arn.
+Ferroni Burdigalensis, l. VIII, p. 162. — Fr.
+Belcarii, l. XVIII, p. 569. — Georg. v. Frundsberg,
+B. III, f. 159.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note192" href="#tag192">192.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVI, p. 353. — P.
+Paruta Ist. Ven., l. V, p. 354. — Gal. Capella,
+l. V, f. 58. — Arn. Ferroni, l. VIII, p. 163. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 19. — Fr. Belcarii,
+l. XVIII, p. 571. — Benedetto Varchi,
+l. II, p. 36. — Ist. di Gio. Cambi, t. XXII,
+p. 296. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 357.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note193" href="#tag193">193.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 406. — Alfonso
+de Ulloa Vita di Carlo V, l. II, p. 113. — Ejusd.
+Vita di Ferdinando imperatore, l. I,
+p. 17.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note194" href="#tag194">194.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 357. — Ben.
+Varchi Stor. Fior., l. II, p. 38. — P. Paruta,
+Ist. Ven., l. V, p. 354. — Gal. Capella, l. V,
+f. 58. — Fr. Belcarii, l. XVIII, p. 572. — Jac.
+Nardi, l. VII, p. 315. — Gio. Cambi, t. XXII,
+p. 280. — Georg. von Frundsberg, B. III, f. 61.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note195" href="#tag195">195.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 359. — P.
+Paruta Ist. Ven., l. V, p. 355. — Fr. Belcarii,
+l. XVIII, p. 572.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note196" href="#tag196">196.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 360. — P.
+Paruta, l. V, p. 357. — Fr. Belcarii, l. XVIII,
+p. 573.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note197" href="#tag197">197.</a> <i>Hist. de la Diplom. Fran., t. I, l. III,
+p. 340. — Fr. Guicciardini, l. XVII, p, 368. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 22. — Arn.
+Ferroni, l. VIII, p. 163. — Fr. Belcarii, l. XVIII,
+p. 574. — Jac. Nardi, l. VII, p. 315</i>. — Il
+trattato viene letteralmente riportato nella vita
+di Giorgio Frundsberg, <i>l. IV, f. 62.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note198" href="#tag198">198.</a> <i>Hist. de la Diplom. Fran., t. I, l. III,
+p. 340. — Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 368. — Gal.
+Capella, l. V, f. 58. — P. Paruta, l. V,
+p. 358. — Arn. Ferroni, l. VIII, p. 165. — Scip.
+Ammirato, l. XXX, p. 358.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note199" href="#tag199">199.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 360. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 24.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note200" href="#tag200">200.</a> <i>Gal. Capella, l. V, f. 60. — Fr. Guicciardini,
+l. XVII, p. 362. — Fr. Belcarii, l. XVIII,
+p. 572. — Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 317. — Jos.
+Ripamontii Hist. Mediol., l. IX, p, 711.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note201" href="#tag201">201.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 363</i>. — Lettera
+di Clemente VII a Carlo V per giustificare
+il cominciamento delle ostilità. <i>Ap. Gal. Capellam,
+l. V, f. 59.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note202" href="#tag202">202.</a> Sulla riva destra del lago di Como, presso
+Dongo. <i>N. d. T.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note203" href="#tag203">203.</a> Lettera del Ghiberti datario al vescovo di
+Veruli. Roma 22 giugno 1526. Tra le <i>Lett. dei
+Princ., t. I, f. 184. — Fr. Guicciardini, l. XVII,
+p. 365. — P. Paruta Ist. Ven., l. V, p. 359.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note204" href="#tag204">204.</a> Lettera a messer Capino, nunzio del papa,
+presso al re di Francia. Di Roma 5 giugno. <i>Lett.
+de' Princ., t. I, f. 185. — Fr. Guicciardini,
+l. XVII, p. 370.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note205" href="#tag205">205.</a> Lett. di G. M. Ghiberti a messer Capino.
+Roma 9 giugno 1526. <i>Lett. de' Princ., t. I,
+p. 189. — Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 370. — Ist.
+di Gio. Cambi, t. XXII, p. 280.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note206" href="#tag206">206.</a> Ugo di Moncade era in Milano circa nella
+metà di giugno, di dove passò a Roma. <i>Lett. de'
+Princ., t. I, f. 196-201 e seg. — Fr. Guicciardini,
+l. XVII, p. 371. — Fr. Belcarii, l. XVIII,
+p. 575.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note207" href="#tag207">207.</a> Lettere di G. M. Ghiberti al vescovo di
+Veruli, a mons. Pola, al castellano di Musso;
+da Roma il 10 giugno. <i>T. I, f. 192 e seg. — Fr.
+Guicciardini, l. XVII, p. 372.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note208" href="#tag208">208.</a> <i>Gal. Capella, l. V, f. 62. — Fr. Guicciardini,
+l. XVII, p. 373. — Lettera del Guicciardini
+al conte Ruberto Boschetto. Piacenza,
+18 giugno 1526. Lett. de' Princ., l. I, f. 206. — Fr.
+Belcarii, l. XIX, p, 577. — Josephi Ripamontii, l. IX, p. 714.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note209" href="#tag209">209.</a> <i>Gal. Capella, l. VI, f. 64. — Fr. Guicciardini,
+l. XVII, p. 374.</i> — Lettere del 26 e
+27 giugno di Gio. Batt. Sanga a mons. di Pola,
+<i>t. I, p. 225. — Mém. de M. du Bellay, l. III,
+p. 26. — P. Giovio Vita del card. Pomp. Colonna,
+p. 163. — P. Paruta, l. V, p. 360. — Ben.
+Varchi, l. II, p. 39. — Fr. Belcarii,
+l. XIX, p. 578.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note210" href="#tag210">210.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 376. — Gal.
+Capella, l. VI, f. 65. — Jos. Ripamontii Hist.
+Med., l. IX, p. 715.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note211" href="#tag211">211.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 378. — P.
+Paruta, l. V, p. 360. — Fr. Belcarii, l. XIX,
+p. 579.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note212" href="#tag212">212.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 379.</i> — Lettera
+di G. M. Ghiberti a mons. di Pola. Roma,
+21 luglio 1526. <i>T. I, p. 230. — Gal. Capella,
+l. VI, f. 66. — Fr. Belcarii, l. XIX,
+p. 579. — Ben. Varchi, l. II, p. 40. — P. Paruta,
+l. V, p. 361. — P. Giovio Vita di Pompeo
+Colonna, f. 163.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note213" href="#tag213">213.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 582. — Ist.
+di Gio. Cambi, t. XXII, p. 282.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note214" href="#tag214">214.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 383. — P.
+Paruta Ist. Ven., V, p, 362.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note215" href="#tag215">215.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 386. — Gal.
+Capella, l. VI, p. 65 e seg, — Jac. Nardi Ist.
+Fior., l. VIII, p. 317. — Jos. Ripamontii,
+l. IX, p. 715.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note216" href="#tag216">216.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 387.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note217" href="#tag217">217.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 390. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 24. — Gal.
+Capella, l. VI, f. 65. — Jos. Ripamontii, l. IX,
+p. 717.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note218" href="#tag218">218.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 591. — Gal.
+Capella, l. VI, f. 66. — P. Paruta, l. V,
+p. 366.</i> — Lettera di G. M. Ghiberti, da Roma
+il 21 luglio. <i>Lett. de' Princ., t. I, p. 230.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note219" href="#tag219">219.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 392. — Gal.
+Capella, l. VI, f. 67. — Mém. de M. du Bellay,
+l. XII, p. 27. — P. Paruta, l. V, p. 366. — Jac.
+Nardi, l. VIII, p. 318. — Fr. Belcarii,
+l. XIX, p. 581.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note220" href="#tag220">220.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 394. — P.
+Paruta Ist. Ven., l. V, p. 367. — Mém. de M
+du Bellay, l. III, p. 28. — Gal. Capella, l. VI,
+f. 68.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note221" href="#tag221">221.</a> Lettera di Francesco Vettori al Macchiavelli
+a Firenze, 7 agosto 1526. <i>Lett. fam. al
+Macch. Op., t. VIII, p. 211. — Fr. Guicciardini,
+l. XVII, p. 394. — Gio. Cambi, t. XXII,
+p. 284. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 360. — Orl.
+Malavolti, p. III, l. VII, f. 130. — Fr.
+Belcarii, l. XIX, p. 582.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note222" href="#tag222">222.</a> Lettere del vescovo di Bayeux, da Venezia
+22 e 23 luglio al re ed a madama la reggente.
+<i>Lett. de' Princ., t. II, f. 1 e 2.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note223" href="#tag223">223.</a> Lettera di G. M. Ghiberti al vescovo di
+Bayeux. Roma primo agosto 1525. <i>Lett. de' Princ.,
+t. II, f. 3.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note224" href="#tag224">224.</a> Lettera di Gio. Batt. Sanga a G. M. Ghiberti,
+scritta da Amboise il 3 agosto del 1526;
+piena di curiose particolarità intorno alla corte
+di Francia. <i>Lett. de' Princ., t. II, f. 4.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note225" href="#tag225">225.</a> <i>Fr. Guicciardini, I. XVII, p. 598. P.
+Paruta, l. V, p. 362.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note226" href="#tag226">226.</a> Lettere di G. M. Ghiberti al protonotaro
+Gambara, nunzio ordinario in Inghilterra: dell'11
+e 13 settembre del 1526. <i>Lett. de' Princ.,
+l. II, f. 11.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note227" href="#tag227">227.</a> Lettere del datario ad Andrea Doria, e
+del Guicciardini al Pesaro. <i>Lett. de' Princ., t. II,
+f. 9 e 13. — Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 397.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note228" href="#tag228">228.</a> <i>Macchiavelli Legazioni, t. VII, p. 456. — Istruzione.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note229" href="#tag229">229.</a> Lettera di Guicciardini al datario Casanetto,
+24 settembre. Tra le <i>Lett. de' Princ., t. II, f. 14. — Fr.
+Guicciardini, l. XVII, p. 403. — P. Paruta,
+l. V, p. 367. — Gal. Capella, l. VI, f. 69. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 28. — Fr.
+Belcarii, l. XIX, p. 583.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note230" href="#tag230">230.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 402. — P.
+Paruta Ist. Ven., l. V, p. 364. — Fr. Belcarii,
+l. XIX, p. 583.</i> — Lettera del Ghiberti datario
+al protonotajo Gambara. Roma, 11 settembre
+1526, <i>t. II, f. 11.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note231" href="#tag231">231.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 405. — Gal.
+Capella, l. VI, f. 69. — P. Giovio Vita di Pompeo
+Colonna, p. 163. — Jac. Nardi, l. VIII,
+p. 318. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 360.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note232" href="#tag232">232.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 406.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note233" href="#tag233">233.</a> Lettera di Girolamo Negro ad Anton Micheli:
+di Roma 24 ottobre 1526. <i>Lett. de' Princ.,
+t. I, p. 234. — Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 407. — P.
+Giovio Vita di Pompeo Colonna, p. 164. — P.
+Paruta, p. 368. — Ben. Varchi, l. II,
+p. 43. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 29. — Jac.
+Nardi, l. VIII, p. 319. — Gio. Cambi,
+t. XXII, p. 287.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note234" href="#tag234">234.</a> <i>Lett. de' Princ., t. I, f. 234. — Fr. Guicciardini,
+l. XVII, p. 407. — P. Giovio Vita di
+Pomp. Colonna, f. 164.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note235" href="#tag235">235.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 408. — P.
+Giovio Vita di Pomp. Colonna, p. 165. — Scip.
+Ammirato, l. XXX, p. 361.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note236" href="#tag236">236.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 408. — Vita
+di Pomp. Colonna, p. 166. — P. Paruta Ist.
+Ven., l. V, p. 369. — Gal. Capella, l. VI,
+f. 70. — Ben. Varchi, l. II, p. 44. — Ist. di Gio.
+Cambi, t. XXII, p. 283.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note237" href="#tag237">237.</a> Lett. del Guicciardini al datario del 24
+settembre, <i>t. II, f. 14. Lett. de' Princ.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note238" href="#tag238">238.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 411. — Gal.
+Capella, l. VI, f. 70.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note239" href="#tag239">239.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 411.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note240" href="#tag240">240.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 412. — Anon.
+Padov. presso Muratori Ann. d'Italia, t. X,
+p. 197. — P. Paruta, l. V, p. 371. — Scip. Ammirato,
+l. XXX, p. 362. — Georg. von Frundsberg,
+l. IV, f. 73, 75, 79.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note241" href="#tag241">241.</a> Morì tra le braccia di Pietro Aretino, suo
+segretario, che dopo avere perduto questo suo carissimo
+padrone, si riparò in Venezia, ove visse
+lietamente e rispettato della repubblica e da tutti
+i sovrani d'Europa fin oltre i settant'anni. Al
+morto Medici fece levare una maschera che poi
+servì a Tiziano ed al Sansovino per ritrarlo in
+pittura ed in marmo. Di questo letterato non si
+è finora indicato il vero merito, sebbene un'ampia
+vita ne pubblicasse il Mazzucchelli, e tutti coloro ne
+abbiano estesamente parlato che scrissero delle cose
+della letteratura italiana. <i>N. d. T.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note242" href="#tag242">242.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 416. — Gal.
+Capella, l. VI, f. 71. — Fr. Belcarii, l. XIX,
+p. 584. — Vita di Pomp. Colonna, f. 167. — Jac.
+Nardi, l. VIII, p. 320. — Gio. Cambi,
+p. 293, 298. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 363. — Ben.
+Varchi, l. II, p. 51. — Fil. Nerli,
+l. VII, p. 144. — Mém. de M. du Bellay, l. III,
+p. 31. — Georg. von Frundsberg, l. V, f. 86.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note243" href="#tag243">243.</a> <i>Macchiavelli Lett. famil., l. VIII, p. 191.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note244" href="#tag244">244.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 416. — Scip.
+Ammirato, l. XXX, p. 363. — Georg. von Frundsberg,
+B. IV, f. 81.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note245" href="#tag245">245.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 419. — Gal.
+Capella, l. VI, p. 71. — Fr. Belcarii, l. XIX,
+p. 585.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note246" href="#tag246">246.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 410. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 32. — Ben. Varchi,
+l. II, p. 48. — Vita del card. Pomp. Colonna,
+f. 167</i>. — Lettere del datario al card. Trivulzio,
+legato presso quest'armata, del mese di dicembre
+1526. — <i>Lett. de' Princ., t. II, f. 24 e seg.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note247" href="#tag247">247.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 414. — P.
+Giovio Vita del card. Pomp. Colonna, f. 168. — Jac.
+Nardi, l. VIII, f. 319</i>. — Lettere al
+card. Trivulzio. <i>Lett. de' Princ., t. II, f. 35 e seg.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note248" href="#tag248">248.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 414-416. — P.
+Giovio, f. 167. — P. Paruta, l. V, p. 365. — Petri
+Bizarri, l. XIX, p. 463. — Uberti Folietae,
+l. XII. p. 729. — Agostino Giustiniani,
+l. VI. f. 278. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 320.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note249" href="#tag249">249.</a> Lettera del datario al nunzio in Inghilterra.
+Roma 7 dicembre 1526. <i>Lett. de' Princ., t. II,
+f. 20.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note250" href="#tag250">250.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 414.</i> — Lettera
+del datario al protonotajo Gambara, nunzio
+in Inghilterra. Lett. de' Princ., t. II, f. 21.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note251" href="#tag251">251.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVII, p. 421.</i> — Lettera
+del datario al vescovo di Bayeux per giustificare
+la condotta del papa. Roma 17 dicembre
+1526. <i>Lett. de' Princ., t. II, f. 30.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note252" href="#tag252">252.</a> <i>Gal. Capella, l. VI, f. 71.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note253" href="#tag253">253.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 425. — Gal.
+Capella, l. VI, f. 72.</i> — Lettera del datario Ghiberti
+al conte Filippino Doria. Roma 4 febbrajo
+1527, <i>t. II. Lettere de' Princ. f. 49. — Scip,
+Ammirato, l. XXX, p. 364.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note254" href="#tag254">254.</a> <i>Scip. Ammirato, l. XXX, p. 365. — G.
+Frundsberg Kriegzsthaten, B. V, f. 83.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note255" href="#tag255">255.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 423.</i> — Lettera
+a Niccolò Capponi, Roma 7 febbrajo 1526,
+<i>t II, f. 51. Lett. de' Princ.</i> — Lettera del Ghiberti
+al cardinale Trivulzio del primo marzo. <i>Ivi,
+f. 55. — Fr. Belcarii, l, XIX, p. 588. — P.
+Paruta, l. V, p. 384.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note256" href="#tag256">256.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 430. — P.
+Paruta, l. V, p. 389.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note257" href="#tag257">257.</a> Niccolò Capponi scrisse al papa per rappresentargli
+i pericoli di Firenze. La risposta scritta
+da un segretario di Clemente VII, il 7 di febbrajo,
+espone il piano di difesa del papa. <i>Lett.
+de' Princ., t. II, f. 48.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note258" href="#tag258">258.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 431.</i> — Lettera
+del Guicciardini al vescovo di Bayeux.
+Parma 8 di gennajo. <i>Lett. de' Princ., t. I, f. 182.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note259" href="#tag259">259.</a> Lettera del datario al cardinale Trivulzio.
+<i>Lett. de' Princ., t. II, f. 22.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note260" href="#tag260">260.</a> <i>P. Paruta, l. V, p. 378. — Fr. Guicciardini,
+l. XVIII, p. 424. — Ben. Varchi, l. II,
+p. 49.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note261" href="#tag261">261.</a> Lettera del datario al cardinale Trivulzio,
+8 marzo 1527, <i>t. II, Lett. de' Princ., f. 58.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note262" href="#tag262">262.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 424. — Ben.
+Varchi, l. II, p. 49.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note263" href="#tag263">263.</a> <i>Fr. Guicciardini, t. XVIII, p. 427. — P.
+Paruta, l. V, p. 378. — Fr. Belcarii, l. XIX,
+p. 589. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 365. — Lettera
+del datario di Roma, 4 febbrajo.
+Lett. de' Princ., t. II, f. 49.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note264" href="#tag264">264.</a> Lettera del datario al conte Filipino Doria
+per richiamare la flotta. Roma 4 febbrajo 1527.
+<i>Lett. de Princ., t. II, f. 49. — Fr. Guicciardini,
+l. XVIII, p. 428.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note265" href="#tag265">265.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 429. — P.
+Paruta, l. V, p. 379. — Mém. de M. du Bellay,
+l. III, p. 33. — Fr. Belcarii, l. XIX,
+p. 590.</i> — Tutta la corrispondenza del datario
+col Trivulzio legato presso quest'armata. <i>Lett.
+de' Princ., t. II, f. 22. e segu.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note266" href="#tag266">266.</a> <i>Fr. Guicciardini l, XVIII, p. 430. — P.
+Paruta, l. V, p. 382.</i> — Lettere del datario
+del 13 e 14 marzo al card. Trivulzio, <i>t. II, f. 61.
+Lett. de' Princ.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note267" href="#tag267">267.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 430.</i> — Ultima
+legazione di Niccolò Macchiavelli a Francesco
+Guicciardini. Prime otto lettere, <i>t. VII,
+opere p. 467-480. — Georg von Frundsberg,
+B. V, f. 92-96.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note268" href="#tag268">268.</a> Frundsberg ebbe un colpo apopletico mentre
+stava arringando i suoi soldati per calmare
+lo spirito di sedizione sparso nell'armata. Il biografo
+tedesco, che ci lasciò la sua vita, stampata
+nel 1568, somministra poche particolarità intorno
+ai primi suoi fatti militari, <i>Buch. V,
+f. 97.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note269" href="#tag269">269.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 434.</i> — Macchiavelli
+Legazioni. Lettera di Bologna 18
+marzo, <i>t. VII, p. 487. — Scip. Ammirato,
+l. XXX, p. 367. — Fr. Belcarii, l. XIX,
+p. 591.</i> — Lett. del datario al card. Trivulzio.
+<i>Lett. de' Principi, t. II, p. 66.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note270" href="#tag270">270.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 435. — Lett.
+de' Princ., t. II, f. 33.</i> In questa lettera
+assai diffusa il datario giustifica il papa, ed accusa
+il re di Francia, mostrando in qual modo egli
+aveva mancato a tutte le sue promesse verso gl'Italiani.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note271" href="#tag271">271.</a> Lettera del datario al card. Trivulzio, del
+15 marzo. <i>Lett. de' Principi, t. II, f. 62. — Fr.
+Guicciardini, l. XVIII, p. 436. — P. Paruta,
+l. V, p. 383-385. — Scip. Ammirato,
+l. XXX, p. 367. — Gal. Capella, l. VII, f.
+73. — Marco Guazzo stor. de' suoi tempi, f. 48. — Georg.
+von Frundsberg, B. V, f. 100.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note272" href="#tag272">272.</a> Lettera del Ghiberti al cardinal Trivulzio
+del 31 marzo 1527. <i>Lett. de' Princ., t. II, p. 69.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note273" href="#tag273">273.</a> <i>P. Giovio Elogi degli uomini illustri,
+l. VI, p. 325. — Scip. Ammirato, l. XXX,
+p, 362. — Ben. Varchi, l. III, p. 50.</i> — Il
+biografo tedesco nega questo fatto, <i>l. V, f. 92</i>,
+ma questo biografo è cattolico, e non ammette
+verun fatto che faccia torto al suo eroe.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note274" href="#tag274">274.</a> <i>Lett. de' Princ., t, II, f. 47 a Niccolò
+Capponi.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note275" href="#tag275">275.</a> Lettera del 29 di marzo, del Ghiberti al
+card. Trivulzio. <i>Lett. de' Princ., t. II, f. 69. — Fr.
+Guicciardini, l. XVIII, p. 436. — P. Paruta
+l. V, p. 385. — Ben. Varchi, l. II, p. 65.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note276" href="#tag276">276.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p, 437. — P.
+Paruta, l. V, p. 388. — Fr. Belcarii l. XIX,
+p. 592. — Macchiavelli Legazioni, t. VII,
+p. 480-500.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note277" href="#tag277">277.</a> <i>Macchiavelli Legazioni, t. VII. Lettere di
+Bologna e di Forlì fino al 13 aprile, p. 480 e
+segu. fino a p. 508.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note278" href="#tag278">278.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 438. — P.
+Paruta, l. V, p. 389. — Scip. Ammirato, l.
+XXX, p. 567. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 593.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note279" href="#tag279">279.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 439. — P.
+Paruta Ist. Ven., l. V, p. 388. — Ben. Varchi,
+l. II, p. 66. — Ber. Segni Stor. Fior., l. I,
+p. 4. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 34. — Georg.
+von Frundsberg, B. V, f. 100.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note280" href="#tag280">280.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 441. — P.
+Paruta, l. V, p. 391.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note281" href="#tag281">281.</a> <i>Bern. Segni stor. Fior., l. I, p. 4. — Comm.
+di Fil. Nerli, l. VII, p. 146. — Ben.
+Varchi, l. II, p. 69.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note282" href="#tag282">282.</a> <i>Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 323-324. — Ist.
+di Gio. Cambi, t. XXII, p. 305. — Com.
+di Fil. de' Nerli, l. VII, p. 148. — Ben.
+Varchi, l. II, p. 73 — P. Jovii Hist., l XXV,
+p. 15. — Scip. Ammirato, l. XXX, p. 369. — P.
+Paruta, l. V, p. 390.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note283" href="#tag283">283.</a> <i>Filip. de' Nerli, l. VII, p. 149.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note284" href="#tag284">284.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 442. — Jac.
+Nardi, l. VIII, p. 325. — Ben. Varchi,
+l. II, p. 82, l. III, p. 98. — Ber. Segni, l. I,
+p. 5. — Filip. de' Nerli, l. VII, p. 150. — Gio.
+Cambi, t. XXII, p. 307. — Scip. Ammirato,
+l. XXX, p. 370. — P. Jovii Hist. sui temp.,
+l. XXV, p. 17.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note285" href="#tag285">285.</a> <i>Ben. Varchi Stor. Fior., l. III, p. 101. — P.
+Paruta, l. V, p. 390.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note286" href="#tag286">286.</a> <i>Ben. Varchi Stor. Fior., l. III, p. 102. — Scip.
+Ammirato, l. XXX, p. 368.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note287" href="#tag287">287.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 443. — Scip.
+Ammirato, l. XXX, p. 371.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note288" href="#tag288">288.</a> <i>Orlando Malavolti Stor. di Siena, p. III,
+l. VII, f. 132.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note289" href="#tag289">289.</a> Lettera di Filippo Belluci a Federico Clavario
+comm. apost. del 4 di maggio del 1527.
+<i>Lett. de' Princ., t. II, f. 74. — Marco Guazzo,
+f. 49. — Georg. von Frundsberg, B. V, f. 101.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note290" href="#tag290">290.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 445.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note291" href="#tag291">291.</a> <i>Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 35.</i> — Ma
+di questi avvenimenti parla assai brevemente,
+e le memorie francesi, in generale, sono poco
+soddisfacenti rispetto a tuttociò che successe in
+Italia dopo la prigionia del re a Pavia. <i>Georg.
+von Frundsberg, B. V, f. 102.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note292" href="#tag292">292.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 445. — P.
+Paruta Ist. Ven., l. V, p. 391. — Georg. von
+Frundsberg, B. V, f. 103.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note293" href="#tag293">293.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 446. — Lett.
+de' Princ., t. II, f. 74, di Roma 4 maggio.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note294" href="#tag294">294.</a> L'egregio scultore Benvenuto Cellini vorrebbe
+persuadere a sè ed agli altri, d'avere egli
+sparato questo fortunato colpo, che privò Roma d'un
+nemico senza salvarla. <i>Vita di Benvenuto Cellini
+scritta da lui medesimo.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note295" href="#tag295">295.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 446. — P.
+Giovio vita del card. Pompeo Colonna, p. 172. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 37. — P.
+Paruta, l. V, p. 393. — Gal. Capella, l. VII,
+f. 73. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 593. — Arn.
+Ferroni, l. VIII, p. 165. — Mar. Guazzo, f. 50. — Georg.
+von Frundsberg, B. V, f. 106; B. VI, f. 108.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note296" href="#tag296">296.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 446. — P.
+Jovii Hist., l. XXIV, p. 14. — Ejusd. vita di
+Pomp. Colonna, p. 172.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note297" href="#tag297">297.</a> <i>P. Giovio vita del cardinale Pompeo Colonna,
+p. 173. — Georg. von Frundsberg, B.
+VI, f. 109.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note298" href="#tag298">298.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 447. — P.
+Giovio vita del card. Colonna, p. 174. — Jac.
+Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 328. — Fr. Belcarii,
+l. XIX, p. 595.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note299" href="#tag299">299.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 447 — P.
+Giovio vita del card. Colonna, f. 173.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note300" href="#tag300">300.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 447. — Vita
+del card. Pompeo Colonna, f. 175 v. — Georg.
+von Frundsberg, B. VI, f. 110.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note301" href="#tag301">301.</a> <i>P. Giovio vita di Pompeo Colonna, f. 173. — Fr.
+Guicciardini, l. XVIII, p. 448. — Jac.
+Nardi, l. VIII, p. 329. — P. Paruta, l. V,
+p. 393. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 595. — Arn.
+Ferroni, l. VIII, p. 165. — Mém. de Martin
+du Bellay, l. III, p. 37. — Paradin Hist. de
+notre temps, p. 204. — Brantome-Ulloa vita
+di Carlo V, l. XI, f. 110. — Georg. von Frundsberg,
+B. VI, f. 112.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note302" href="#tag302">302.</a> <i>P. Giovio vita di Pompeo Colonna, f. 174.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note303" href="#tag303">303.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 449. — Fr.
+Belcarii, l. XIX, p. 596. — P. Paruta,
+l, VI, p. 401.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note304" href="#tag304">304.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 449. — P.
+Paruta Ist. Ven., l. V, p. 394. — Georg. von
+Frundsberg, B. VI, f. 115.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note305" href="#tag305">305.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 451.</i> — Paolo
+Paruta attribuisce questa lentezza a Vetturi,
+uno de' due provveditori che seguivano l'armata;
+mentre che il suo collega Pisani avrebbe
+voluto che si venisse alle mani, <i>l. VI, p. 401.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note306" href="#tag306">306.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 450. — Jac.
+Nardi, l. VIII, p. 330. — P. Paruta,
+l. VI, p. 402.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note307" href="#tag307">307.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 451 — Ben.
+Varchi, l. IV, p. 205. — Marco Guazzo,
+f. 51.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note308" href="#tag308">308.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 452. — Ben.
+Varchi Stor. Fior., l. IV, p. 207. — Fr.
+Belcarii, l. XIX, p. 597. — Marco Guazzo Stor.
+de' suoi tempi, f. 51. — Georg. von Frundsberg,
+l. VI, f. 123.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note309" href="#tag309">309.</a> <i>Anon. Padov. presso Muratori An. d'Italia,
+t. X, p. 209.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note310" href="#tag310">310.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 453. — Ben.
+Varchi, l. IV, p. 229. — P. Paruta,
+l. VI, p. 401.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note311" href="#tag311">311.</a> <i>Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 328. — P.
+Jovii Hist. sui temp., l. XXV, p. 19.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note312" href="#tag312">312.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p, 454.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note313" href="#tag313">313.</a> <i>Ist. Fior. di Gio. Cambi. t. XXII, p. 313. — Scip.
+Ammirato, l. XXX, p. 371.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note314" href="#tag314">314.</a> <i>P. Jovii Hist., l. XXV, p. 21.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note315" href="#tag315">315.</a> <i>Bern. Segni Stor. Fior., l. I, p. 6.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note316" href="#tag316">316.</a> <i>G. Jovii hist. sui temporis, l. XXV, p. 22. — Ben.
+Varchi, l. III, p. 109. — Scip. Ammirato,
+l. XXX, p. 372.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note317" href="#tag317">317.</a> <i>P. Jovii, l. XXV, p. 22. — Scip. Ammirato,
+l. XXX, p. 372. — Ben. Varchi,
+l. III. p. 109.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note318" href="#tag318">318.</a> <i>Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 329. — Ben.
+Varchi Stor. Fior., l. III, p. 111. — Comment.
+di Filippo de' Nerli, l. VII, p. 151.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note319" href="#tag319">319.</a> Mentre trattenevansi in Pisa, Pietro Valeriano
+Bolzanio, precettore de' Medici e confidentissimo
+di papa Clemente, passò inosservato a
+Lucca; ed avendo ogni cosa concertata con quella
+signoria, eludendo la vigilanza dello Strozzi e
+la timidità del Passerini, condusse i suoi allievi
+in quella città; di dove, attraversando la Lunigiana,
+passarono a Piacenza, poi a Parma. <i>Vedi
+la Storia de' Letterati Bellunesi di Stefano Ticozzi,
+volgarizzatore della presente storia.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note320" href="#tag320">320.</a> <i>Jac. Nardi, l. VIII, p. 330. — Fr. Guicciardini,
+l. XVIII, p. 453. — Ist. di Gio.
+Cambi, t. XXII, p. 318. — P. Jovii Hist.,
+l. XXV, p. 22. — Benedetto Varchi, l. III,
+p. 119. — Bern. Segni, l. I, p. 13. — Fr. Belcarii,
+l. XIX, p. 597.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note321" href="#tag321">321.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, t. XXII, p. 319. — Benedetto
+Varchi, l. III, p. 116. — Comm.
+di Filippo Nerli, l. VIII, p. 153. — Scip. Ammirato,
+l. XXX, p. 372.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note322" href="#tag322">322.</a> <i>Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 331. — Ist.
+di Gio. Cambi, t. XXII, p. 321. — Ben.
+Varchi, l. III, p. 125. — Comm. di Filip.
+de' Nerli, l. VIII, p. 159.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note323" href="#tag323">323.</a> <i>Ist. di Gio. Cambi, t. XII, p. 323-329. — Jac.
+Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 331. — Scip.
+Ammirato, l. XXX, p. 373. — Ben. Varchi,
+l. III, p. 130. — Ser Filippo Nerli, l. VIII,
+p. 161. — Bernardo Segni, l. I, p. 12.</i>
+</p>
+
+<p>
+Niccolò Macchiavelli, che co' suoi scritti aveva
+contribuito a conservare l'amore della libertà, e
+che tanto aveva per essa sofferto non potè partecipare
+alla ristaurazione del governo repubblicano.
+Egli morì il 22 giugno del 1527, non
+ancora compiuto un mese dopo il suo ritorno
+dall'ultima legazione presso Francesco Guicciardini
+all'armata della lega. Qualunque sia stato lo
+scopo ch'egli proposesi scrivendo il libro <i>del Principe</i>
+in cui espose le teorie della tirannide, questo
+scopo non fu meglio inteso da' suoi contemporanei
+che dalla posterità. I suoi concittadini gli rimproveravano
+d'avere in quel libro insegnato al
+duca d'Urbino a togliere ai facoltosi le ricchezze,
+ai poveri l'onore, a tutti la libertà. Quest'accusa
+gli fece praticare inutili sforzi per ritirare
+dalla circolazione un libro che gli creava tanti
+nemici; questa rimosse il popolo dal restituirgli
+la carica di segretario dei dieci della guerra che
+aveva occupato prima del 1512. Gli fu preferito
+Francesco Tarugi, uomo di bassa condizione, ma
+più costumato del Macchiavelli, ed egualmente
+affezionato alla libertà, di cui non aveva mai
+abbandonata la causa. <i>Ben. Varchi Stor. Fior.,
+l. IV, p. 210.</i> Tale preferenza ha potuto cagionare
+al Macchiavelli un amaro disgusto, che
+forse affrettò la di lui morte, attribuita ad una
+colica epatica.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note324" href="#tag324">324.</a> Quanto è qui accennato dal nostro autore
+trovasi diffusamente raccontato, sebbene per diverse
+cagioni, da Benvenuto Cellini nelle Memorie
+della sua vita, e forse niuno meglio di lui
+ci fa conoscere col racconto de' fatti il carattere
+di Francesco I. <i>N. d. T.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note325" href="#tag325">325.</a> <i>Lett. de' Princ., t. II, f. 76. — Alfonso
+d'Ulloa Vita di Carlo V, l. II, f. 111. — P.
+Paruta, l. VI, p. 399.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note326" href="#tag326">326.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 458. — Ben.
+Varchi, t. II, l. V, p. 8. — Jac. Nardi, l. VIII,
+p. 301. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 598. — Arn.
+Ferroni, l. VIII, p. 165. — Rymer Acta pub.,
+t. XIV, p. 198. — Hist. de la diplom. franç.,
+t. I, p. 330. — Gal. Capella, l. VII, f. 74.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note327" href="#tag327">327.</a> Lettera del card. Cibo al card. Salviati del
+27 luglio 1527, e risposta di questi. <i>Lett. de'
+Princ., t. II, f. 78 e seg.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note328" href="#tag328">328.</a> <i>Mar. Guazzo Ist. de' suoi tempi, f. 53. — Lett.
+de' Princ., t. II, f. 79. — Fr. Guicciardini,
+l. XVIII, p. 454. — Georg. von Frundsberg,
+B. VII, f. 127.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note329" href="#tag329">329.</a> <i>Ben. Varchi, l. III, p. 137. — Fr. Guicciardini,
+l. XVIII, p. 458. — Georg. von Frundsberg,
+B. VII, f. 130.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note330" href="#tag330">330.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 457. — P.
+Giovio Vita del card. Pompeo Colonna, f. 176.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note331" href="#tag331">331.</a> <i>Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 333 — Ber.
+Segni, l. I, p. 18, 21. — Fr. Belcarii,
+l. XIX, p. 603. — Fr. Guicciardini, l. XVIII,
+p. 459. — Georg. von Frundsberg, B. VII, f. 136.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note332" href="#tag332">332.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 459. — Ben.
+Varchi Stor. Fior., l. IV, p. 235.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note333" href="#tag333">333.</a> <i>Bern. Segni, l. I, p. 14.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note334" href="#tag334">334.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XXV, p. 27. — Fr.
+Guicciardini, l. XVIII, p. 468. — Bern.
+Segni, l. I, p. 21. — Ben. Varchi, l. V, p. 44. — Fr.
+Belcarii, l. XIX, p. 604.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note335" href="#tag335">335.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 465. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 65. — Ben.
+Varchi, l. V, t. II, p. 8. — Bern. Segni, l. I,
+p. 20. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 598. — Arn.
+Ferroni, l. VIII, p. 166. — Gal. Capella, l. VII,
+p. 75.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note336" href="#tag336">336.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 466. — Ben.
+Varchi, l. IV, p. 236.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note337" href="#tag337">337.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 461. — P.
+Jovii Hist. sui temp., l. XXV, p. 24. — Gal.
+Capella, l. VII, f. 76. — Mém. de M. du Bellay,
+l. III, p. 66. — Bern. Segni, l. I, p. 20. — P.
+Paruta, l. VI, p. 407. — Georg. von
+Frundsberg, B. VII, f. 138.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note338" href="#tag338">338.</a> <i>P. Jovii Hist., l. XXV, p. 34; l. XXVI,
+p. 64. — Gal. Capella, l. VII, f. 75. — Fr. Guicciardini,
+l. XVIII, p. 461. — Mém. de M. du
+Bellay, l. III, p. 67. — Ben. Varchi, l. IV,
+p. 251. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 600. — Agost.
+Giustiniani, l. VI, f. 279. — P. Paruta,
+l. VI, p. 410.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note339" href="#tag339">339.</a> <i>Gal. Capella, l. VII, f. 76. — P. Jovii,
+l. XXV, p. 24.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note340" href="#tag340">340.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 463. — Gal.
+Capella, l. VI, f. 76-78. — P. Jovii Hist.,
+l. XXV, p. 27. — Mém. de M. du Bellay, l. III,
+p. 70. — Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 382. — Ben.
+Varchi, l. V, f. 9. — Fr. Belcarii, l. XIX,
+p. 601. — P. Paruta, l. VI, p. 407.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note341" href="#tag341">341.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 462. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 71. — Jac.
+Nardi, l. VIII, p. 352. — Gal. Capella, l. VII,
+p. 77. — P. Jovii, l. XXV, p. 24. — Ben. Varchi,
+l. V, p. 9. — Marco Guazzo, f. 53. — Bern.
+Segni, l. I, p. 20. — Fr. Belcarii, l. XIX,
+f. 601.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note342" href="#tag342">342.</a> <i>P. Paruta, l. VI, p. 409. — Gal. Capella,
+l. VII, f. 78.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note343" href="#tag343">343.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 465. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 73. — Ben. Varchi,
+l. V, p. 36. — Bern. Segni, l. I. p. 17. — Fr.
+Belcarii, l. XIX, p. 602. — Gal. Capella,
+l. VII, p. 78. — P. Paruta, l. VI, p. 416.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note344" href="#tag344">344.</a> <i>Ben. Varchi, l. IV, p. 212; l. V, t. II,
+p. 12-23. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 341. — Bern.
+Segni, l. I, p. 15.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note345" href="#tag345">345.</a> <i>P. Jovii, l. XXV, p. 34. — Dumont
+Corps Diplomatique, t. IV. — P. Paruta, Ist.
+Ven., l. VI, p. 417. — Rymer Acta pub., t. XIV,
+p. 233.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note346" href="#tag346">346.</a> <i>Jac. Nardi, l. VIII, p. 334. — Fr. Guicciardini,
+l. XVIII, p. 468. — Bern. Segni, l. I,
+p. 21. — Fr. Belcarii, l. XIX, p. 604. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 75. — Ben. Varchi,
+l. V, p. 44. — P. Jovii Hist. sui temp., l. XXV,
+p. 29. — Georg. von Frundsberg, B. VIII, f. 153.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note347" href="#tag347">347.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 470. — Ben.
+Varchi, l. VI, p. 98. — Lett. de Princ., t. II,
+f. 82 e seg. — P. Paruta, l. VI, p. 418.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note348" href="#tag348">348.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 471. — Ben.
+Varchi Stor. Fior., l. V, p. 59. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 43. — Alfonso de
+Ulloa, l. II, p. 113.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note349" href="#tag349">349.</a> <i>Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 44-63. — Ben.
+Varchi, l. V, p. 69-75. — Fr. Guicciardini,
+l. XVIII, p. 474. — Fr. Belcarii,
+l. XIX, p. 606.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note350" href="#tag350">350.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 473. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 76. — Pauli
+Jovii Hist., l. XXV, p. 35. — Bern. Segni, l. I,
+p. 25. — P. Paruta, l. VI, p. 420. — Mar. Guazzo,
+f. 55.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note351" href="#tag351">351.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 478. — P.
+Paruta, l. VI, p. 433.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note352" href="#tag352">352.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XXV, p. 36. — P.
+Paruta, l. VI, p. 420.</i> — Diverse lettere
+d'Andrea Civran, provveditore degli Stradioti.
+<i>Lett. de' Princ., t. II, f. 94 e seg.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note353" href="#tag353">353.</a> <i>Bern. Segni, l. I, p. 22.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note354" href="#tag354">354.</a> Lettere di Gio. Battista Sanga, segretario
+di Clemente VII, a Pietro Paolo Crescenzio, suo
+nunzio all'armata della lega. <i>T. II, f. 86 e
+seg. Lett. de' Princ.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note355" href="#tag355">355.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 479 — Ben.
+Varchi, l. V, p, 52. — P. Jovii Hist. sui
+temp., l. XXV. p. 37. — P. Paruta, l. VI, p. 421.</i> — Lettera
+di Gio. Battista Sanga a Pietro Paolo
+Crescenzio, nunzio presso di Lautrec; da Roma,
+24 febbrajo. <i>Lett. de' Princ., t. II, f. 92. — Georg.
+von Frundsberg, B. VIII, f. 157.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note356" href="#tag356">356.</a> <i>P. Jovii, l. XXV, p. 37. — Fr. Guicciardini,
+l. XVIII, p. 479. — Mar. Guazzo, f. 54. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 79. — Ben.
+Varchi, l. VI, p. 100. — P. Paruta, l. VI, p. 432.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note357" href="#tag357">357.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 480. — P.
+Jovii Hist., l. XXV, p. 39. — Marco Guazzo,
+f. 55. — P. Paruta, l. VI, p. 434. — Mém. de
+M. du Bellay, l. III, p. 83. — Georg. von
+Frundsberg, B. VIII, p. 158.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note358" href="#tag358">358.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XXV, p. 39. — Bern.
+Segni, l. I, p. 26. — Fr. Guicciardini,
+l. XVIII, p. 381. — Mém. de M. du Bellay,
+l. III, p. 84. — Ben. Varchi, l. VI, p. 101. — Fr.
+Belcarii, l. XIX, p. 610. — Mar. Guazzo,
+f. 55.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note359" href="#tag359">359.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 484. — P.
+Paruta, l. VI, p. 435. — P. Jovii, l. XXV,
+p. 41.</i> — Lettere del nunzio P. P. Crescenzio al
+segretario del papa, Gio. Battista Sanga. <i>Lett.
+de' Princ., t. II, f. 96 e seg.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note360" href="#tag360">360.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 485. — P.
+Jovii, l. XXV, p. 41. — Mém. de M. du Bellay,
+l. III, p. 86. — Ben. Varchi, l. VI, p. 102. — Bern.
+Segni, l. I, p. 27 — Georg. von Frundsberg,
+B. VIII, f. 159.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note361" href="#tag361">361.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 486. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 88. — Bern. Segni,
+l. II, p. 39.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note362" href="#tag362">362.</a> <i>P. Jovii, l. XXV, p. 42. — Mém. de M.
+du Bellay, l. III, p. 102. — Fr. Guicciardini,
+l. XIX, p. 490.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note363" href="#tag363">363.</a> <i>P. Jovii, l. XXV, p. 42.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note364" href="#tag364">364.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 490. — P.
+Jovii, l. XXVI, p. 48. — Marco Guazzo f. 62. — Bern.
+Segni, l. II, p. 42. — Fr. Belcarii,
+l. X, f. 613. — Lett. de' Princ., t, II, f. 100.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note365" href="#tag365">365.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 487. — P.
+Jovii, l. XXV, p. 43. — Mém. de M. du Bellay,
+l. III, p. 90. — Ben. Varchi, l. VI,
+p. 115. — Bern. Segni, l. II, p. 40. — Mar.
+Guazzo, f. 58.</i> — Non sono tutti d'accordo intorno
+all'epoca di quest'avvenimento. Io la rettificai
+colle <i>Lett. de' Princ., t. II, f. 100 ec. — P.
+Folietae contin. Ann. Gen., l. XII, p. 733.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note366" href="#tag366">366.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XXV, p. 46-47. — Ben.
+Varchi, l. VI, p. 417. — Fr. Guicciardini,
+l. XIX, p, 488. — Marco Guazzo,
+f. 59, 60. — Mém. de M. du Bellay, l. III,
+p. 91. — Fr. Belcarii, l. XX, p. 611. — Arn.
+Ferroni, l. VIII, p. 169. — Bern. Segni, l. II,
+p. 40. — Agost. Giustiniani, l. VI, p. 280.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note367" href="#tag367">367.</a> <i>P. Jovii Hist., l. XXV, p. 46. — Lettere
+de' Princ. da Viterbo 3 ed 8 giugno.</i> Raccomandazioni
+in favore de' prigionieri. <i>T. II, f. 101 e seg.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note368" href="#tag368">368.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 496. — P.
+Jovii, l. XXVI, p, 47. — P. Paruta, l. VI,
+p. 440.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note369" href="#tag369">369.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 490. — P.
+Jovii Hist. sui temp., l. XXVI, p. 50.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note370" href="#tag370">370.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 497. — P.
+Jovii Hist. sui temp., l. XXVI, p. 51. — Bern.
+Segni, l. II, p. 42. — Marco Guazzo Stor. de'
+suoi tempi, f. 61. — Georg. von Frundsberg,
+B. VIII, f. 180.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note371" href="#tag371">371.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 492. — Gal.
+Capella, l. VII, f. 81. — P. Jovii, l. XXVI,
+p. 73. — Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 104.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note372" href="#tag372">372.</a> <i>P. Jovii Hist., l. XXVI, p. 73. — P. Paruta,
+l. VI, p. 437. — Lett. de' Princ., t. II,
+f. 102 e seg.</i> Lettera del duca d'Urbino al comandante
+di Bergamo: da Brescia, 21 giugno. — <i>G.
+Frundsberg, B. VIII, f. 164.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note373" href="#tag373">373.</a> <i>P. Jovii, l. XXVI, p. 74. — Ben. Varchi,
+l. VI, p. 122. — Bern. Segni. l. II, p. 41. — Fr.
+Guicciardini, l. XIX, p. 493. — Marco Guazzo,
+f. 57. — Fr. Belcarii, l. XX, p. 614. — Gal.
+Capella, l. VII, f. 82. — Georg. von Frundsberg,
+B. VIII, f. 165.</i> — Il vecchio generale di
+fanteria Giorgio Frundsberg, rimasto infermo a
+Ferrara, approfittò della spedizione del duca di
+Brunswick in Italia per ritornare per la via di
+Milano in Germania. Ma non era rientrato che da
+otto giorni nel suo castello di Mindelheym, quando
+venne a morte, oppresso dai debiti contratti in
+servizio dell'imperatore. <i>Kriegsthaten, B. VIII,
+f. 168.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note374" href="#tag374">374.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 483. — Gal.
+Capella, l. VII, f. 81. — P. Jovii Hist. sui
+temp., l. XXVI, p. 81. — Bern. Segni, t. II,
+p. 48. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 336.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note375" href="#tag375">375.</a> <i>Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 104. — P.
+Paruta, l. VI, p. 448. — Lett. de' Princ.,
+t. II, p. 106 e seg.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note376" href="#tag376">376.</a> <i>Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 105. — Ben.
+Varchi, l. VII, p. 175. — P. Jovii,
+l. XXVI, p. 79.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note377" href="#tag377">377.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XVIII, p. 477. — P.
+Jovii, l. XXVI, p. 68. — Mém. de M. du Bellay,
+l. III, p. 93.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note378" href="#tag378">378.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 497. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 95. — Ben. Varchi,
+l. VI, p. 150. — P. Jovii, l. XXVI, p. 69. — Bern.
+Segni, l. II, p. 43. — Fr. Belcarii, l. XIX,
+p. 608-618. — Lett. de' Princ., t. II, p. 109.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note379" href="#tag379">379.</a> <i>Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 95. — P.
+Jovii, l. XXVI, p. 70. — Agost. Giustiniani,
+l. VI, p. 280.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note380" href="#tag380">380.</a> <i>Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 97. — Fr.
+Guicciardini, l. XIX, p. 499. — Ben. Varchi,
+l. VI, p. 153. — P. Jovii Hist. sui temp.,
+l. XXVI, p. 70. — P. Folietae Hist. Gen., l. XII,
+p. 734. — P. Bizarri, l. XX. p. 475.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note381" href="#tag381">381.</a> Lettera di Gio. Battista Sanga a Gio. della
+Stuffa, nunzio presso il Lautrec. Viterbo in agosto
+1528. <i>Lett. de' Princ., t. II, f. 110.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note382" href="#tag382">382.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 500.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note383" href="#tag383">383.</a> Bernardo Segni, che riferisce questo colloquio,
+l'aveva udito dallo stesso Alamanni. <i>Ist.
+Fior., l. II, p. 52.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note384" href="#tag384">384.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 501. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 100. — P. Jovii,
+l. XXVI, p. 52. — Bern. Segni, l. II, p. 43. — Mém.
+de Blaise de Montluc, l. I, p. 71, t. XXII.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note385" href="#tag385">385.</a> <i>Mém. de M. du Bellay, l. III, p. 106. — Fr.
+Guicciardini, l. XIX, p. 502. — Ben. Varchi,
+l. VI, p. 155.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note386" href="#tag386">386.</a> <i>P. Jovii, l. XXVI, p. 53. — Bern. Segni,
+l. II, p. 42.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note387" href="#tag387">387.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 502. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 107. — Ben. Varchi,
+l. VI, p. 156. — P. Jovii, l. XXVI, p. 55. — Fr.
+Belcarii, l. XX, p. 618.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note388" href="#tag388">388.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 503 — P.
+Jovii Hist., l. XXVI, p. 56. — Mém. de M. du
+Bellay, l. III, p. 108.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note389" href="#tag389">389.</a> <i>P. Jovii, l. XXVI, p. 57, 58. — Fr. Guicciardini,
+l. XIX, p. 504. — Bern. Segni, l. II,
+p. 45. — Georg. von Frundsberg, B. VIII,
+f. 161.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note390" href="#tag390">390.</a> <i>P. Jovii Hist., l. XXVI, p. 59. — Bern.
+Segni, l. II, p. 44. — Arn. Ferroni, l. VIII,
+p. 170.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note391" href="#tag391">391.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 504. — M. du
+Bellay, l. III, p. 109. — Ben. Varchi, l. VI,
+p. 157. — Fr. Belcarii, l. XX, p. 619.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note392" href="#tag392">392.</a> <i>P. Jovii Hist., l. XXVI, p. 61.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note393" href="#tag393">393.</a> <i>B. Varchi, l. VI, p. 159. — Ber. Segni,
+l. II, p. 45.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note394" href="#tag394">394.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temporis, l. XXVI,
+p. 61. — Ben. Varchi, l. VI, p. 158. — Alfonso
+de Ulloa vita di Carlo V, l. II, f. 115.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note395" href="#tag395">395.</a> <i>P. Jovii, l. XXVI, p. 61. — B. Varchi,
+l. VI, p. 158. — Alf. de Ulloa vita di Carlo V,
+l. II, f. 115.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note396" href="#tag396">396.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 511. — P.
+Jovii, l. XXVI, p. 77. — Marco Guazzo,
+f. 62. — P. Paruta, l. VI, p. 450.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note397" href="#tag397">397.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 506. — P.
+Jovii Hist., l. XXVI, p. 71. — Mém. de M.
+du Bellay, l. III, p. 112. — Ben. Varchi,
+l. VII, p. 170. — Bern. Segni, l. II, p. 47. — Ag.
+Giustiniani, l. VI, f. 282.</i> — Qui finisce
+questa cronica genovese contemporanea. — <i>P.
+Folieta, l. XII, p. 735.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note398" href="#tag398">398.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 508. — P.
+Jovii, l. XXVI, p. 72. — Mém. de Martin du
+Bellay, l. III, p. 114. — B. Varchi, l. VII,
+p. 178. — Fr. Belcarii, l. XX, p. 620. — Gal.
+Capella, l. VIII, f. 87. — P. Paruta, l. VI,
+p. 451. — Lett. de' Princ., t. II, f. 133. — Arn.
+Ferroni, l. VIII, p. 170. — B. Segni,
+l. II, p. 47. — P. Bizarri, l. XX, p. 475. — P.
+Folietae, Cont. Hist. Gen. Uberti ejus fratris,
+l. XII, p. 742.</i> — Qui finisce questa storia.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note399" href="#tag399">399.</a> <i>Ben. Varchi Stor. Fior., l. VII. p. 173.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note400" href="#tag400">400.</a> <i>Ivi, p. 174.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note401" href="#tag401">401.</a> <i>Ivi, p. 175.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note402" href="#tag402">402.</a> Il senatore Battista Lomellini lo ringraziò
+a nome dalla patria, e la repubblica gli fece
+innalzare una statua di marmo con questa iscrizione.
+«<i>Andreæ Auriæ civ. opt. felicissimoque,
+vindici atque auctori publicae libertatis S. P.
+q. G. posuere.</i>» <i>Bern. Segni, l. II, p. 47 — P.
+Bizzarri, l. XX, p. 476.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note403" href="#tag403">403.</a> <i>Pet. Bizarri Sentinatis dissert. de Repub.
+Gen. statu, et administ. in Graevii Thesaur.,
+t. I, p. II, p. 1453.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note404" href="#tag404">404.</a> I nomi di questi ventotto alberghi furono,
+Auria (Doria), Calvi, Catani, Centurioni, Cibo,
+Cicada, Fieschi, Franchi, Fornari, Gentili,
+Grimaldi, Grilli, Giustiniani, Imperiali, Interiani,
+Lercari, Lomellini, Marini, Negri, Negroni,
+Palavicini, Pinelli, Promontori, Spinola,
+Salvaghi, Sauli, Vivaldi, Ususmari.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note405" href="#tag405">405.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 508. — Ben.
+Varchi, l. VII, p. 180.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note406" href="#tag406">406.</a> La legge viene riportata da Grevio. <i>Thes.
+Rer. Ital., t. I, p. II, p. 1471.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note407" href="#tag407">407.</a> <i>Hier. de Marinis de Reip. Genuens. Gubernat.,
+c. II, in Graevi Thes., t. I, p. II,
+p. 1422 circa il 1667.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note408" href="#tag408">408.</a> <i>Ben. Varchi Stor. Fior., l. VII, p. 181. — Pet.
+Bizarri, dissert. de Reip. Genuens, adm.
+Thesaur. Ital., t. I, p. II, p. 1453 e seguenti. — Cont.
+Uberti Folietae a Paulo Fratre, l. XII,
+p. 741. — Jac. Bonfadii An. Genuens., l. I,
+p. 1341, in Graev. Thesauro, t. I, p. II. — Filippo
+Casoni Annali di Genova, t. II, l. III,
+p. 45 e segu.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note409" href="#tag409">409.</a> La legge permetteva al senato d'ammettere
+ogni anno sette abitanti della città, e tre delle
+riviere nel corpo della nobiltà; purchè la di lui
+scelta cadesse sopra coloro che per natali, per
+costumi e per servigj renduti allo stato potevano
+di già essere riputati eguali ai nobili. <i>Fil. Casoni
+Ann. di Genova, t. II, l. III, p. 46.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note410" href="#tag410">410.</a> <i>Gio. Cambi Hist. Fior., t. XXIII, p. 1.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note411" href="#tag411">411.</a> <i>Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 336.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note412" href="#tag412">412.</a> <i>Ben. Varchi, l. III, p. 170-176. — Ber.
+Segni, l. I, p. 14, 29. — Fil. de' Nerli, l. VIII,
+p. 162.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note413" href="#tag413">413.</a> <i>Ivi, p. 177.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note414" href="#tag414">414.</a> <i>Bern. Segni Ist. Fior., l. I, p. 19.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note415" href="#tag415">415.</a> <i>Ben. Varchi, l. VII, t. II, p. 203-215.
+Bern. Segni, l. I, p. 19.</i> Questi porta la mortalità
+a 250,000 persone in tutto lo stato fiorentino.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note416" href="#tag416">416.</a> <i>Ben. Varchi, l. VII, p. 212.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note417" href="#tag417">417.</a> <i>Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 339. — Comment.
+di Filippo de' Nerli, l. VII, p. 168.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note418" href="#tag418">418.</a> <i>Ben. Varchi, t. II, l. V, p. 53. — Jac.
+Nardi, l. VIII, p. 340. — Filip. de' Nerli,
+l. VIII, p. 170. — Bern. Segni, l. I, p. 31. — Gio.
+Cambi, t. XXIII, p. 5.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note419" href="#tag419">419.</a> <i>Ben. Varchi, l. VI, p. 133. — Bern. Segni,
+l. I, p. 31. — Filippo de' Nerli, l. VIII,
+p. 171.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note420" href="#tag420">420.</a> <i>Ben. Varchi, l. IV, t. I, p. 191. — Jacopo
+Nardi, l. VIII, p. 337. — Bern. Segni,
+l. I, p. 25.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note421" href="#tag421">421.</a> <i>Comment. di Filippo de' Nerli, l. VIII,
+p. 165.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note422" href="#tag422">422.</a> <i>Jacopo Nardi, l. VIII, p. 335. — Ben.
+Varchi, l. VII, t. II, p. 188.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note423" href="#tag423">423.</a> <i>Ben. Varchi, l. VII, p. 190. — Bern.
+Segni, l. II, p. 36.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note424" href="#tag424">424.</a> <i>Jacopo Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 337, 338.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note425" href="#tag425">425.</a> <i>Bern. Segni, l. I, p. 14 — Ben. Varchi,
+l. III, p. 150 e l. V, p. II. — Jac. Nardi,
+l. VIII, p. 341.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note426" href="#tag426">426.</a> <i>Bern. Segni Ist. Fior., l. II, p. 52-56.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note427" href="#tag427">427.</a> <i>Bern. Segni, l. II, p. 48. — P. Jovii
+Hist. sui temp., l. XXVI, p. 79. — Jac. Bonfacii
+An. Gen., l. I, p. 1344. — Galeat. Capella,
+l. VIII, p. 689.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note428" href="#tag428">428.</a> <i>Ben. Varchi, l. VIII, p. 287.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note429" href="#tag429">429.</a> <i>Gal. Capella, l. VIII, f. 89.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note430" href="#tag430">430.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XXVI, p. 81. — Gal.
+Capella, l. VIII, f. 90.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note431" href="#tag431">431.</a> <i>P. Jovii Hist., l. XXVI, p. 82. — Fr.
+Guicciardini, l. XIX, p. 521. — Gal. Capella,
+l. VII, f. 91. — Mém. de M. du Bellay, l. III,
+p. 117-121. — B. Segni, l. III, p. 74. — Jac.
+Nardi, l. VIII, p. 348. — Ben. Varchi, l. VIII,
+p. 289. — Fr. Belcarii, l. XX, p. 625. — P.
+Paruta, l. VI, p. 481.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note432" href="#tag432">432.</a> <i>Mém. de Martin du Bellay l. III, p. 122. — Ben.
+Varchi, l. IX, t. III, p. 6. — Fr.
+Guicciardini, l. XIX, p. 524. — Jac. Nardi,
+l. VIII, p. 347. — Fr. Belcarii, l. XX, p. 626.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note433" href="#tag433">433.</a> <i>Ben. Varchi, l. VIII, t. II, p. 224;
+l. IX, t. III, p. 4 e 5.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note434" href="#tag434">434.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 519. — B.
+Varchi, l. IX, p. 4. — P. Paruta, l. VI,
+p. 486.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note435" href="#tag435">435.</a> <i>Lett. de' Principi, t. II, f. 151.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note436" href="#tag436">436.</a> <i>P. Paruta, l. VI, p. 456. — Lettere dei
+Princ., t. II, f. 165</i>, e frequentemente altrove. — <i>Lettera
+del papa a Francesco I del 9 luglio
+1528, f. 105.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note437" href="#tag437">437.</a> <i>Lett. de' Princ., t. II</i> passim e specialmente
+a <i>f. 184.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note438" href="#tag438">438.</a> <i>Lett. de Princ., t. II, f. 167.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note439" href="#tag439">439.</a> <i>Risposta data a M. di Longavalle a nome
+di papa Clemente. Lett. de' Princ., t. II, f. 85.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note440" href="#tag440">440.</a> <i>Ben. Varchi, l. VIII, p. 291. — P. Jovii,
+l. XXVII, p. 84. — Bernardo Segni, l. III,
+p. 70. — Lettere de' Princ., t. II, f. 178</i>, relative
+alla missione dell'arcivescovo di Capoa.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note441" href="#tag441">441.</a> <i>Ben. Varchi, l. VIII, p. 219. — Filippo
+de' Nerli, l. VIII, p. 169. — Ber. Segni, l.
+II, p. 49.</i> — Lettera di Gio. Battista Sanga a
+Baldassare Castiglione, nunzio in Ispagna, del 10
+febbrajo 1529, <i>t. II, Lettere de' Principi, f. 154.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note442" href="#tag442">442.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 521. — P.
+Jovii Hist. sui temp., l. XXVII, p. 85. — Ben.
+Varchi, l. VIII, p. 292-294. — Bern. Segni, l. III,
+p. 71. — Jac. Nardi, l. VIII, p. 342-347.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note443" href="#tag443">443.</a> <i>Ben. Varchi Stor. Fior., l. IX, p. 10. — Rymer
+Acta pub., t. XIV, p. 335 e 340.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note444" href="#tag444">444.</a> <i>B. Varchi Stor. Fior., t. III, l. IX, p. 11. — Fr.
+Guicciardini, l. XIX, p. 523. — Bern. Segni,
+l. III, p. 73. — Filippo de' Nerli, l. VIII,
+p. 183. — Jac. Nardi Ist. Fior., l. VIII, p. 346. — P.
+Paruta, l. VI, p. 491. — Rymer Acta,
+t. XIV, p. 336.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note445" href="#tag445">445.</a> <i>Hist. de la Diplomatie française, l. III,
+p. 358.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note446" href="#tag446">446.</a> <i>Ben. Varchi, l. IX, p. 11.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note447" href="#tag447">447.</a> <i>Hist. de la diplom. fran., l. III, p. 355-359. — Mém.
+de M. du Bellay, l. III, p. 122. — Ben.
+Varchi, l. IX, p. 8. — P. Paruta, l. VI,
+p. 492. — Ar. Ferroni, l. VIII, p. 174 — Gal.
+Capella, l. VIII, f. 93.</i> — Il trattato trovasi
+per disteso in <i>Rymer Acta pub., t. XIV,
+p. 326-344.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note448" href="#tag448">448.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 524. — Ben.
+Varchi, l. IX, p. 4.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note449" href="#tag449">449.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 525. — Benedetto
+Varchi, l. IX, p. 14. — Filip. dei
+Nerli, l. IX, p. 185.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note450" href="#tag450">450.</a> <i>Ben. Varchi Stor. Fior. l. IX, p. 23. — Jac.
+Bonfadii An. Genuens., l. II, p. 1349. — Bern.
+Segni Stor. Fior., l. III, p. 76.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note451" href="#tag451">451.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 526. — P.
+Jovii, l. XXVII, p. 93. — Jac. Bonfadii, l. II,
+p. 1349. — Fr. Belcarii, l. XX, p. 627.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note452" href="#tag452">452.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 525. — Ben.
+Varchi, l. IX, p. 24. — P. Bizarri, l. XX,
+p. 479. — P. Paruta, l. VI, p. 489. — Lettere
+de' Princ., t. II, f. 160.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note453" href="#tag453">453.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 527. — Ben.
+Varchi, t. III, l. IX, p. 14.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note454" href="#tag454">454.</a> <i>Ben. Varchi, l. X, p. 235. — P. Jovii
+Hist. sui temp., l. XXVII, p. 92. — Alf. de
+Ulloa vita di Carlo V, l. II, f. 117. — Jo.
+Sleidani Comm. de statu Relig. et Reip., l. VI,
+f. 102.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note455" href="#tag455">455.</a> Istruzione al vescovo di Vaison, nunzio
+presso l'imperatore, intorno al modo da tenersi
+da questi verso gli stati italiani. Roma; 25 agosto
+1529. <i>Lett. de' Princ., t. II, f. 181.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note456" href="#tag456">456.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 528. — Jac.
+Nardi, l. VIII, p. 348. — Bern. Segni, l. III,
+p. 75. — P. Jovii, l. XXVII, p. 95.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note457" href="#tag457">457.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 529. — B.
+Segni, l. III, p. 90. — P. Jovii, l. XXVII,
+p. 96. — P. Paruta, l. VI, p. 490. — Gal. Capella,
+l. VIII, p. 94.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note458" href="#tag458">458.</a> <i>Ben. Varchi, l. X, p. 202. — P. Jovii,
+l. XXVII, p. 100.</i> Lettera del papa all'imperatore,
+da Bologna il 27 ottobre. <i>Lett. de' Princ.,
+t. II, f. 186.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note459" href="#tag459">459.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 536. — Ben.
+Varchi, l. X, p. 252. — Bern. Segni, l. III,
+p. 92. — P. Jovii, l. XXVII, p. 100. — Fr.
+Belcarii, l. XX, p. 628. — Galeat. Capella,
+l. VIII, p. 94. — P. Paruta, l. VI, p. 495 — P.
+Giovio vita d'Alf. d'Este, p. 132.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note460" href="#tag460">460.</a> <i>Ben. Varchi, l. X, p. 251.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note461" href="#tag461">461.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 537. — Ben.
+Varchi, l. X, p. 256. — Bern. Segni, l. III,
+p. 94. — P. Jovii, l. XXVII, p. 103. — Gal.
+Capella, l. VIII, f. 94. — P. Paruta, l. VI,
+p. 500.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note462" href="#tag462">462.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XIX, p. 537. — Bern.
+Segni, l. III, p. 94. — Gal. Capella,
+l. VIII, f. 96</i> ed ultimo.
+</p>
+
+<p>
+<a id="note463" href="#tag463">463.</a> <i>P. Paruta, l. VII, p. 559. — Mém. de M.
+du Bellay, l. VI, p. 300. — Murat. Ann. ad
+annum.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note464" href="#tag464">464.</a> <i>P. Paruta Ist. Ven., l. VI, p. 505. — Fr.
+Guicciardini, l. XIX, p. 538. — Ben.
+Varchi, l. X, p. 257. — P. Jovii Hist., l.
+XXVII, p. 104.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note465" href="#tag465">465.</a> <i>Ben. Varchi, t. IV, l. XI, p. 58. — Muratori
+Ann. d'Italia ad an. — P. Giovio
+vita d'Alfonso d'Este, p. 134.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note466" href="#tag466">466.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XX, p. 549. — Ben.
+Varchi, t. IV, l. XII, p. 349. — Muratori
+Ann. d'Italia, t. X, p. 242. — P. Jovii Hist.,
+l. XXVII, p. 137. — Lo stesso, vita d'Alfonso
+d'Este, p. 137.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note467" href="#tag467">467.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XXVII, p. 110.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note468" href="#tag468">468.</a> <i>Ben. Varchi, l. XI, p. 59. — P. Jovii,
+l. XXVII, p. 110.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note469" href="#tag469">469.</a> <i>P. Jovii Hist. sui temp., l. XXVII, p. 110. — Mém.
+de M. du Bellay, l. IV, p. 140.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note470" href="#tag470">470.</a> <i>Fr. Guicciardini, l. XX, p 541. — P.
+Jovii Hist., l. XXVII, p. 105. — Bern. Segni,
+l. IV, p. 107. — Ist. di Gio. Cambi, t. XXIII,
+p. 51. — P. Paruta, l. VII, p. 510. — Alfonso
+de Ulloa vita di Carlo V, l. II, f. 119.</i>
+</p>
+
+<p>
+<a id="note471" href="#tag471">471.</a> <i>Ben. Varchi Stor. Fior., t. III, l. IX,
+p. 8, t. IV, l. XI, p. 60. — Bern. Segni,
+l. IV, p. 115. — P. Bizarri, l. XX, p. 489. — Alfonso
+de Ulloa vita di Carlo V, l. III,
+f. 121. — P. Paruta Ist. Ven., l. VII, p. 511.</i>
+</p>
+</div>
+
+<div class="tnote">
+<p class="tntitle">
+Nota del Trascrittore
+</p>
+
+<p>
+Ortografia e punteggiatura originali sono state mantenute, correggendo senza annotazione
+minimi errori tipografici.
+</p>
+
+<p class="covernote">
+Copertina creata dal trascrittore e posta nel pubblico dominio.
+</p>
+</div>
+
+
+
+
+
+
+
+
+<pre>
+
+
+
+
+
+End of the Project Gutenberg EBook of Storia delle repubbliche italiane dei
+secoli di mezzo, v. 15 (of 16), by J. C. L. Simondo Sismondi
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+To learn more about the Project Gutenberg Literary Archive Foundation
+and how your efforts and donations can help, see Sections 3 and 4
+and the Foundation information page at www.gutenberg.org
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+
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+
+The Project Gutenberg Literary Archive Foundation is a non profit
+501(c)(3) educational corporation organized under the laws of the
+state of Mississippi and granted tax exempt status by the Internal
+Revenue Service. The Foundation's EIN or federal tax identification
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+permitted by U.S. federal laws and your state's laws.
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+ Chief Executive and Director
+ gbnewby@pglaf.org
+
+Section 4. Information about Donations to the Project Gutenberg
+Literary Archive Foundation
+
+Project Gutenberg-tm depends upon and cannot survive without wide
+spread public support and donations to carry out its mission of
+increasing the number of public domain and licensed works that can be
+freely distributed in machine readable form accessible by the widest
+array of equipment including outdated equipment. Many small donations
+($1 to $5,000) are particularly important to maintaining tax exempt
+status with the IRS.
+
+The Foundation is committed to complying with the laws regulating
+charities and charitable donations in all 50 states of the United
+States. Compliance requirements are not uniform and it takes a
+considerable effort, much paperwork and many fees to meet and keep up
+with these requirements. We do not solicit donations in locations
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+
+Please check the Project Gutenberg Web pages for current donation
+methods and addresses. Donations are accepted in a number of other
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+
+
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+works.
+
+Professor Michael S. Hart was the originator of the Project Gutenberg-tm
+concept of a library of electronic works that could be freely shared
+with anyone. For forty years, he produced and distributed Project
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+
+Project Gutenberg-tm eBooks are often created from several printed
+editions, all of which are confirmed as Public Domain in the U.S.
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