diff options
Diffstat (limited to '44355-0.txt')
| -rw-r--r-- | 44355-0.txt | 3647 |
1 files changed, 3647 insertions, 0 deletions
diff --git a/44355-0.txt b/44355-0.txt new file mode 100644 index 0000000..264281d --- /dev/null +++ b/44355-0.txt @@ -0,0 +1,3647 @@ +*** START OF THE PROJECT GUTENBERG EBOOK 44355 *** + + BIBLIOTECA NUOVA + + PUBBLICATA DA G. DAELLI + + + + IL RE DEI RE + + + + + Stabil. tip. già Benietti, diretto da F. Gareffi. + + + + + + IL + + RE DEI RE + + CONVOGLIO DIRETTO + NELL'XI SECOLO + + PER + + F. PETRUCCELLI DELLA GATTINA + + + VOL. III. + + + + MILANO + G. Daelli e C. Editori. + + 1864. + + + + +LIBRO QUINTO + +IL 26 GENNAIO 1077. + + + + +I. + + Tra duri monti alpestri + Ove di corso umano + Nessun vestigio si vedeva impresso, + Per sentier più silvestri + Giva correndo invano. + CHIABRERA. + + +Tre mesi l'imperadore Enrico passò a Spira domestica e ritirata +vita, confortato dalle amorevolezze della tenera Berta e dalle +blandizie del suo figliuolo. E veramente di queste cure affettuose +aveva bisogno per addolcire fino ad un certo segno le acerbità del +suo cuore! Non che egli si fosse querelato troppo del pontefice, +il quale, alzata bandiera contro di lui, così severamente l'aveva +osteggiato. Erano corse presso a poco eguali rappresaglie fra loro; +Gregorio, primeggiando la gerarchia ecclesiastica, era anch'esso +sovrano e potente. Dolevasi della femminea mutabilità dei suoi +vassalli, dell'ingratitudine dei principi che aveva stracarichi +di ricchezze, di feudi, e di prove d'amicizia--e segnatamente di +quel duca Rodolfo di Svevia a lui cognato e come primo sposo di sua +sorella Matilde e come marito in seconde nozze di Adelaide sorella +della regina Berta. Questi non aveva saputo resistere all'ambizione +di scavalcare dal soglio Enrico, cedendo alle tentazioni lusinghiere +di Gregorio, che a quella corona lo confortava aspirare. Si era +perciò messo alla testa dei ribelli e non cessava dal muovere le +torme contro lo sfortunato re, il quale al suo popolo additato come +malvagio dai principi, come empio dagli ecclesiastici di Gregorio, +non vedeva speranza di potere un giorno ristaurare l'onore. Intanto +la dieta di Augusta approssimava. Quanto avesse a mettervi fiducia +Enrico comprendeva assai bene. Ai suoi partigiani, perchè gente +scomunicata, inibivano assistervi; accusatori e giudici sedevano +i suoi nemici; ed egli, re decaduto, doveva sottomettersi alla +censura, al giudizio dei suoi vassalli. Questo amaro pensiero lo +decise. Calcolò essere minore umiliazione per lui di piegarsi al +papa, regolatore dei cristiani, e subire penitenza canonica, quasi +ad iscompito delle sue peccata, anzi che trascinarsi avanti a' +suoi sudditi come reo di sovversione dell'impero e d'incapacità di +governo. Per lo che, onde prevenire la mossa di Gregorio in Germania +dove non avrebbe mancato ribadire più salda alleanza coi ribelli, +risolse discendere in Italia, e con lui rappattumarsi. Imperciocchè, +una volta aggiustato col pontefice e liberato dagli anatemi, i +paurosi dei fulmini di Roma gli si sarebbero novellamente accostati; +coloro che aveva dovuti allontanare da sè, per stare ai patti della +dieta di Tribur, avrebbe richiamati; gli Italiani, che tanta speranza +in lui mettevano, lo avrebbero secondato; ed e' si sarebbe levato +incontanente a capo di poderoso esercito onde ridurre i rivoltosi. +Stabilì quindi la partita per Italia ed all'opera si accinse. + +Non soldati, non cortigiani, non servi teneva al castello di Spira. +Con lui non trovavansi che la moglie, il figliuolo, ed un uomo, +il quale, mentre tutti da lui dipartivansi, aveva instato con lui +dimorare e servirlo, Baccelardo. + +Questo disgraziato, fastidito della durezza del pontefice, a lui +tornato alquanto in uggia pel caldeggiare a favore del re, nè più +sperando soccorsi al ricupero degli Stati paterni, aveva bravato la +scomunica, e la sua sorte di diseredato e ramingo avea accomunata e +con quella del re abbandonato. Ed Enrico lo aveva accolto tanto più +volentieri che gli capitava fedele nella mala fortuna, ed era il solo +che non temeva di obbedirgli. Pochi giorni innanzi Natale quindi si +fermò la partenza. + +Non eravi nello scrigno tanto di quattrini da potere tentare il +viaggio. Bisognò rivolgersi agli antichi favoriti da lui arricchiti +e colmi di grazie. Ma di questi, chi si disse squattrinato affatto, +chi dichiarò non voler saperne dello scomunicato, chi rimandò il +postulante Baccelardo altresì con più brutali risposte. Il solo +Ulrico di Cosheim, non ricco, somministrò quanto potè. Laonde si +videro ridotti a vendere alcune poche gioie dell'imperatrice, ed +impegnare la corona imperiale in mano ai Caorsini. Nè Enrico si +lamentò di questa novella prova d'ingratitudine dei suoi cortigiani. +Oramai e' si era rassegnato ad ogni contumelia, contentandosi +scriversela nel cuore e rammentarsela tutti i dì. + +Si posero in cammino. Non avevano che tre cavalli solamente, quello +del re, che cavalcava la regina Berta col figliuolo Corrado in +groppa, quello di Baccelardo, che portava Enrico, ed un mal ronzino +per Baccelardo. Rodolfo, Bertoldo e Guelfo avevano occupate le chiuse +e tenevano il passo delle Alpi svizzere, carniche e friulane. Si +prese la volta della Borgogna, dilungando la strada, e si trovarono +a celebrare il Natale a Besanzone, ove il conte Guglielmo, zio di +Agnese madre del re, li ristorò di ogni fatica e di ogni miseria, +e meglio li fornì di oro, servi e cavalcature. Riconfortati così +ripresero il viaggio. + +Costeggiarono la catena del Jura avviluppata già nel suo mantello +di neve. Riposarono lo sguardo sul lago Lemano, le cui azzurre +acque lievemente increspate dal vento, scintillavano come topazi +percossi dal sole, ad onta del verno dardeggiante nel cielo turchino. +Contemplarono quei gioghi di monti, le cui canute creste l'une +sull'altre elevansi come i gradini di un anfiteatro, per fare in +fine torreggiare la testa superba del monte Bianco, il re di quel +popolo di montagne, perduta nell'azzurro dei cieli. Giunsero in fine +a Vevey, borgata resa celebre poi da Rousseau, alla cui porta, sotto +un baldacchino, trovarono la marchesana Adelaide madre di Berta che +rendeva giustizia. + +Teneri furono gli amplessi della madre e della figliuola, +solennemente cortesi le accoglienze al re. Questa signora governava a +nome del figlio suo Amadeo, capostipite della casa di Savoia, grande +estensione di paese, e guardava il passaggio delle Alpi Cozie e delle +Alpi Craie. Enrico le si volse per dimandarle sussidi di truppe +e di scorte a calare in Italia. Ma colei, che ambiva vantaggiare +gli Stati del figliuolo, glieli negò, sotto pretesto di non voler +querele col papa. Il re dovette venire ad accordi. Caldo fu il +discutere, perocchè Adelaide pretendeva cinque vescovadi con tutte +le terre dipendenti ed i dritti, ed Enrico voleva solamente donarla +di una parte della Borgogna imperiale. Però, angustiato dal tempo e +dalle circostanze, Enrico investì Amadeo del vescovado di Litten, +vale a dire di un buon quarto della Svizzera, e con questo pedaggio +ottenne permesso di sormontare le Alpi. Appena segnati gli accordi la +marchesana ripassò in Italia. + +I montanari non ricordavano inverno più aspro. Le nevi cadute in +settembre ghiacciavano, e sovra quelle, novelli strati più spessi +cadevano tutto dì. Sia quindi pel periglio dei cammini, nullamente +praticati, sia che gli alpigiani schivassero contrattare con gente +scomunicata, per non incorrere anch'e' negli anatemi, difficilissimo +tornava procacciarsi guide, anche a peso d'oro. Così che fu mestieri +mutar di nome, darsi per tutt'altro di ciò che erano, e, per tal +fatta mascherati, di villaggio in villaggio, penosamente trascinarsi +fino a Lanslebourg, ai piedi del monte Cenisio. + +Questa montagna, alta 8670 piedi di Parigi sul livello del mare, non +aveva allora quella bella strada che, nel 1805, in cinque mesi, per +ordine di Napoleone, il cavaliere Giovanni Fabbroni faceva aprire +da tremila operai al dì; nè quelle case di rifugio, abitate da +cantonieri per riparare i varchi e soccorrere i viaggiatori; come +neppure quei piuoli che, elevati di tratto in tratto, accennano il +calle meno sinistro a tenersi. Allora non era che una marmorea lamina +di ghiaccio, praticata solamente nell'estate da un sentieruolo per +uso dei cacciatori di camoscio, che serpeggiava tra i precipizi e le +voragini dell'erta sterminata. Gli avvallamenti, colmati, dalla neve +quivi accumulata dagli uragani, o non si discernevano, o malamente +per alcune creste di rocce sporte in fuori quasi denti di ferro. Ogni +varietà di picchi e di rupi, capricci della natura tormentata delle +montagne, era scomparso. Il monte aveva addossato il suo fallace +lenzuolo di neve, e sotto di quello spalancavansi le voragini ed i +crepacci, movevansi le valanghe. Enrico si fe' venire grosso numero +di guide, e voltosi al loro capo dimandò: + +--Compare, mi fa d'uopo scavalcare la montagna, e discendere in +Italia: sareste voi al caso di additarmi e facilitarmi la via? + +Il capo guida, che si chiamava Giacomo, si grattò l'orecchio sinistro +e si lisciò la barba; poi disse: + +--Monsignor no. + +--No, per dio! Eppure dovrà esser così. Mettete voi il prezzo ai +vostri servigi. + +--Non si tratta di questo, monsignore, rispose Giacomo, ma sibbene +che la sgualdrinella, quest'anno qui, si ha ficcato in testa non +volersi lasciar montare: ecco tutto. + +--Dite dunque che vi manca il coraggio, sclama Enrico con un poco di +male umore. Cercherò allora chi ne abbia più di voi. + +--Provatevi, monsignore, e vi do parola, che, se in trenta miglia +d'intorno troverete chi vi sappia servir meglio, io rinunzio al +mestiere di cacciatore, ed alla salute dell'anima. + +--Baie! riprende Enrico, vi mette paura sporcarvi le uose di neve, +perchè vi piace sporcarvele piuttosto di cenere. Questo è l'arcano, +non già le difficoltà che mi state a contare. + +--Uhm! mormora Giacomo. + +--Già, insiste Enrico, credete voi che io non abbia fatto altro in +vita mia che novellare con dame in un salotto caldamente intarsiato +a legno di quercia, e scottarmi le sure alle brace? Anch'io son +cacciatore, compare, e so come con l'aiuto di Dio, si affonda nelle +ghiacciaie e nei pantani, si sta digiuno due giorni, e si dorme sotto +il padiglione delle stelle. Capite? + +--Capisco sì, monsignore; ma sapete cosa sono le vostre ghiacciaie +ed i vostri pantani per chi ha fiutato un po' il respiro di +questa pedina? Una pozzanghera in cui un gallo non arriverebbe ad +imbrattarsi lo sprone, una tazza per bevervi dentro l'acquarzente. +Se conosceste un tantino che vezzi sa fare questa matta quando le +frulla! Mi aiuti Iddio, monsignore, io credo di averla alquanto +addomestichita; ma quando vedo che i fumi le saltano, io le dico: +Cecina mia, fatti prima passare il ruzzo col favore di San Benedetto, +e poi ci vedremo. + +--Insomma, compare, ad ogni costo a me urge valicare questo monte +dannato. Trovate voi uomini e mezzi, perchè io non voglio saperne +altro che si parta prontamente. + +--Sta bene, monsignore. Giacchè ci avete dato del vigliacco, e vi +siete proprio incocciato in questa pazzia, bisogna cavarvela. Io non +vi assicuro bene che toccherete le pianure d'Italia. Però vi assicuro +bene che moriremo innanzi noi tutti, prima che alcun disastro accada +a vostra grandezza. Dopo, sarà di voi quel che sarà. Noi saremo morti +fino all'ultimo--raccomandandovi a Dio. + +--Quando si parte dunque? Bene inteso che si dovrà trasportare con +noi questa signora e questo ragazzo, con ogni bagaglio e cavalcatura. + +--Ma sì, partirà tutto con noi; salvo, monsignore, che non ve ne +guarentisco l'arrivo. + +--Dunque? + +--Dunque per oggi è ito. Vedete lassù quella parrucca bianca che +si accapperuccia al monte? Ebbene, di qui sembra nebbia, ma vi do +parola che fra due ore, vedrete che è quel buffon di uragano, il +quale si trastulla a far mulinelli di neve, e trascinarsi seco +fino i cucuzzoli delle rocce, che gli si parano avanti. Così che, +monsignore, contentatevi per oggi di farvi una bella provvisione di +caldo col fuoco e col vino di Vevey, perchè vi so dire io che domani +ne avrete ben d'uopo. + +--Sacramento! sclama Enrico impazientito, questa diabolica Italia non +vuolsi dunque lasciar penetrare? + +--Eh! monsignore, risponde Giacomo schiettamente, è Italia come la +bocca; per penetrarvi dentro ed assaporar tutti i gusti bisogna +passar le mascelle. Le mascelle d'Italia sono le Alpi. + +--A domani, disse Enrico, e le guide si congedarono. + +Al domani infatti, come l'alba si mostrò, tutto era sul punto, e si +partì. + +Per la regina Berta avevano preparata una specie di barella, che i +montanari portavano sulle spalle dandosi la muta quattro per volta. +Baccelardo ed Enrico andavano a piedi, muniti di grossi bastoni a +punte di ferro. Si cominciò l'ascensione allegramente, perchè il +tempo mostrava voler venir bello. Però non stette guari, che delle +larghe nuvole bianchicce principiarono ad elevarsi dietro il vertice +del monte. Quelle nuvole, a poco a poco dilatandosi e congiungendosi +insieme, ondularono da prima placidamente nell'orizzonte. Poi quel +loro cullarsi voluttuoso come il manto di un'odalisca che si gonfia +alla brezza della sera, addivenne più celere, più violento, il colore +bianco si cangiò in cenericcio, poi in bruno, per ultimo in buio +perfetto. Intanto regnava una calma solenne, un assopimento mortuario +di tutta la natura. Non un uccello, non uno spiro di vento, non un +brivido d'arboscello, neppure una parola dei montanari, i quali +solamente guatavano di tanto in tanto la cima del Cenisio e gittavano +un sospiro. Il cammino d'altronde si faceva sempre più difficile. +Affondavano nella neve fino al ginocchio. Sentivano sotto i piedi +scricchiolare il ghiaccio di un rumore sordo e profondo, poi di +lontano, di tempo in tempo, cader le valanghe come tuoni. Toccavano +già la regione del gelo. Puntando i bastoni ferrati, sorreggendosi +a vicenda, e facendo catena avanzavano. Ma non così spediti come +Giacomo avrebbe voluto, e come il mutamento del tempo richiedeva. +Perocchè la regina sentiva già un malessere indefinibile, e come se +il cuore le si stringesse. Enrico non si reggeva quasi più sulle +gambe, irrigidite dal freddo. Lo assaliva il capo giro, vedeva da +per tutto, abbarbagliato, delle larghe macchie di sangue. A Berta +dettero alcune sorsate di latte e mele, al re dell'acquavita. Ma fu +mestieri di sorreggerlo delle braccia, tanto più che costeggiavano +una screpolatura di ghiaccio, nel cui fondo si perdeva la vista. +Baccelardo, più uso alle fatiche, curava meno sè stesso che il +cavallo, il quale, armato ai piedi di ferri a punte acuminate, +allungava i passi, come se volesse strisciar della pancia sul gelo, +fiutava il sentiero, e calcava le peste del padrone. Come però si +furono scostati dalle sponde di quell'abisso, Enrico si lasciò cadere +sopra scarna punta di roccia, e sclamò: + +--Che Dio perda questa scellerata montagna! Non reggo più, e credo +che a quest'ora ambo le mani siano ite al diavolo, perchè non me le +sento affatto. + +--Monsignore, udite a me, dice Giacomo, non facciamo ragazzate; +perchè quando la montagna si mette di mal umore, non v'ha di meglio +che starsene a casa se si può, e raccomandarsi l'anima ai suoi santi +avvocati, quando si è a mezzo del cammino. Sicchè dunque, in piedi +e trottiamo; perchè mi accorgo già che a questa pettegola comincia +seriamente a venire mal ruzzo. Io ne conosco il carattere. + +--Il diavolo ti porti con essa, compare! risponde Enrico. Io non ho +forza nemmeno di fare un passo lungo come il tuo naso. Trovami in +vece dove possa dormire. + +--Sì bene, monsignore, soggiunge Giacomo, a casa vostra farete ciò +che piace a voi, qui dovete stare alla nostra regola. Vi va della +vita, e della vita di tutti. Andiamo. + +E sì dicendo tolgono Enrico di peso nelle braccia, e si rimettono in +viaggio. Superata così una prima cresta, Giacomo si volge ai compagni +e parla: + +--Figliuoli, abbiamo guadagnato la colezione. Coraggio: beviamo un +gocciolo, rosicchiamo una crosta, ed avanti in nome di Dio, se questa +furfantaccia di nebbia, che cala giù pettoruta come un curato che ha +finita la predica, ce ne darà ancora il permesso. + +E detto fatto, in pochi minuti si sbarazzano dell'asciolvere, e +ricominciano la salita. Enrico non avrebbe voluto toglier cibo, non +sentendo altra voglia che una irreffrenabile di dormire. Ma gli +alpigiani lo costrinsero a mangiare alcuna cosa, bere una tazza +d'idromele, e camminare a piedi per ridestare il calore. Varcavano +allora una spina, sopra cui appena i danzatori di corda si sarebbero +avventurati, una specie di ponte di ghiaccio gittato sur una +screpolatura che sprofondava in abissi incommensurabili. Ecco allora +che quella nebbia, la quale maestosa e lenta calava dal vertice della +montagna, li raggiunge. Distinguevano appena un piede al di là della +persona. Una nevuscola sottile come farina di frumento e penetrante +come punte di ago gli involgeva. Si dovettero arrestare. I polmoni +spasimavano di trafitte acute ed insopportabili. Dopo un'ora però +quel nebbione si dirada alquanto; ma un muro di ghiaccio, elevato, +quasi a picco, si para loro di fronte. + +Le guide si guardano in faccia, e stanno lì presso a proporre +di tornare indietro, tanto più che alla nebbia era succeduto il +garbino. Se non che, rianimati da Baccelardo e punti da Enrico che +li chiama cuori di damme e mal pratici, Giacomo si avventura alla +scalata del baluardo. Con le azze cominciano a tagliare un sentiere +nella spessezza del ghiaccio, un sentiere a forma di scaglioni +serpeggianti onde avessero potuto inerpicarvisi anche le cavalcature, +aiutate dagli uomini. Questo lavoro riuscì a maraviglia, quantunque +pericolosissimo. Da poichè, se un piede veniva meno a qualcuno, +rotolava nell'abisso e perdevasi sotto un trenta piedi di neve. Come +però furono sull'erta di quella piattaforma, il vento li prende più +gagliardamente. Tentano fare ancora alcuni passi, ma torna loro +impossibile. Imperciocchè vedevano calar giù precipitosi dalla vetta +immensi castelli di neve girati a turbine, innanzi a cui nulla poteva +resistere. Si gittano perciò bocconi sulla neve, si accollano a +qualche sporgenza di roccia, e di lontano odono ruinar le valanghe, +screpolarsi il ghiaccio sì che ne tremava tutto il monte, muggire +il vento furibondo che passava sui loro corpi, trascinando turbini +di neve, grandi come palagi di sovrani. Erano intirizziti. I loro +volti sformati, fatti piombini; gli occhi sanguigni; l'alito gelato; +il respiro difficile. Intanto mezzo le persone restavano seppellite +nella neve. I cavalli stessi si erano accovacciati al suolo; e +qualcuno, che non fu sollecito, tratto dall'uragano rotolò ne' +precipizi facendo udire grido lamentevole e straziante. + +Così trascorsero due ore nella più terribile agonia, atterriti, più +che dal pensier della morte, da quelle convulsioni fragorose della +montagna, che sembrava volersi scardinare e fuggire l'ira della +bufera. Quello sbrigliato infuriare però cesse alfine alcun poco. Il +vento spirava ancor forte, ma potevano mantenersi in piedi, l'uno +attaccandosi all'altro, mercè una specie di gomena, reggendosi +ai bastoni ferrati. Il loro andare da prima fu lento; dappoichè, +quantunque si fossero sempre agitati ed avessero battuti i piedi per +intrattenere il calore, si potevano dire stecchiti dalla neve che +come sottil polverio aveva compenetrati i panni, ed agghiadate le +persone. A poco a poco però accelerarono, e giunsero alla cima del +Cenisio, all'ospizio. + +Di questo luogo di rifugio si attribuisce fondazione a Carlomagno, +a Luigi il Buono, o ad una certa contessa Adalasia. Sia chiunque, +i cenobiti accolsero quella gente con ogni carità, e prodigarono +loro quelle cure che lunga serie di sperienze aveva insegnate +giovevoli. In poco d'ore, e' furono interamente rifocillati. Si +seccarono o mutarono i pastrani; con la neve fecero strofinarsi +le parti aggelate; pigliarono ristori di brodi e di cibo. Sicchè, +alle due dopo il meriggio si trovavano in istato di principiare la +discesa, perchè il sole già fulgido e bello splendea nel cielo, +quasi la vicinanza d'Italia lo rallegrasse. Da prima percorsero un +po' di piano, costeggiando un lago, che sembrava oramai una tavola +di piombo damascata, le cui punte splendevano al sole come prismi +di diamanti. Si andò innanzi così per un tratto. Però, come furono +al pendio dell'ultima vetta restarono lungo tratto a saziare lo +sguardo, che già lontano poteva spaziare sull'Italia per le pianure +piemontesi e lombarde, fino alle montagne di Genova. Un grido di +gioia prorompe da ogni petto, meno da quello di Enrico. Enrico non +sapeva qual fortuna avrebbe incontrata laggiù, e rodevasi nel cuore +che egli dovesse percorrere da penitente e da esule una terra dai +suoi maggiori percorsa da trionfatori. Si avventurarono poscia alla +discesa. + +Per l'imperatrice avevano recata una specie di tegghia di cuoio, +a foggia degli antichi cocchi, affidata a grosse funi armate di +uncini che ficcavano e sficcavano nel ghiaccio. Sopra delle stanghe, +inchiodate a croci, eransi allogati i bagagli, anch'essi mantenuti da +funi. + +--Badate ai cavalli, gridava continuamente Baccelardo, esaminate i +ferri; avviluppateli tutti in pelle di montoni, onde, se cadono, non +si feriscano a questi diabolici stiletti di giaccio; tenete loro le +briglie corte; sempre due di fianco ad ogni cavalcatura ed adagio. +Gli uomini scandaglino prima i sentieri con i bastoni. + +--Lasci pure, lasci pur fare a noi, bel cavaliere, rispondeva +Giacomo. La discesa è più difficile dell'erta; ma la marchesana di +Susa ci ha costumati a questi valichi ed a menare uomini e bestie. +Però, ascoltino bene. Dove non si va con i piedi bisogna bene +aiutarsi con le mani, andar carponi, mettersi sul sedere; dove non +si può reggersi in su, occorre scivolare e Dio provveda a che non si +scivoli nelle voragini. Quei crepacci sono ghiotti di carne umana, di +carne viva. Dio solo ed il diavolo giunge a strappar loro le anime, +se pur non vi restano apprese dal gelo. + +--Occorrerebbe avere gli artigli con che l'abate di Fulda addunghia +i suoi vassalli per calarsi giù a quattro zampe, diceva Enrico a +Baccelardo, un po' riconfortato. + +--Ovvero la sveltezza con che l'abate di Montecassino corre dietro +alle gonne delle sue vassalle, faceva eco Baccelardo. + +--Dall'altro lato mi soffocava la nebbia e la nevuscola, qui mi +abbacina il riverbero del sole, sclamava l'imperatrice Berta. Gli +occhi mi schizzano; credo ne sprizzi il sangue. Veggo tutto rosso. + +--È il tramonto, madonna, diceva Giacomo per confortare quella +bella creatura, che il desio di vedere la sua terra natia aveva +rifocillata, sì che aveva tolte via le bende del collo, del capo e +del volto, ed allargate le pellicce. + +Il sole infatti si dileguava dietro le vette più alte di quei +picchi, ma non perciò il cielo si offuscava. Infrattanto, a misura +che scendevano, le spalle della montagna divenivano più piane, meno +ripide, più praticate, la crosta del gelo meno spessa. I precipizi +che lambivano erano gli stessi; l'ossatura della montagna si mostrava +egualmente accentuata a forti gibbe, a moltiplici punte. Ma tutto +sembrava meno salvaggio, avviluppato da un aere più cilestre, +dissimulato dalle ombre tra il purpureo ed il violetto di cui la +luce del cielo d'Italia li avvolgeva, raddoppiandone la distanza. + +Malgrado le precauzioni però, un uomo da prima, fra quei che si +davan la muta in sostenere la treggia che portava la regina, scivolò +e precipitò. Ma per avventura e' se la trasse con la rottura di +uno stinco ad una prominenza di roccia, che lo rattenne a mezzo +dell'abisso. E lo si giunse a salvare. Poscia precipitò giù e perì +sprofondato nelle nevi di quei gorghi un cavallo: quindi rotolò una +barella da carriaggio, che pure si perdè. Si raddoppiarono le cure. +Si legarono tutti con una fune sì che formassero una sola catena; e +per buona ventura s'incontrarono corrieri, nativi di quelle alpi, che +avevano fatta la via due dì innanzi, e che facilitarono i passi. Così +che, all'oscurarsi della notte, la comitiva si trovò a Susa. Il cielo +splendeva di stelle sopra un azzurro profondo. + +Al vocio ed allo scalpitar dei viaggiatori, gli abitanti della +contrada mettevano fuori delle loro finestre il capo ed uscivano +sull'uscio, salutando di un _ave Maria_ chi passava o dimandando +l'elemosina. Accorsero tutti però, portando torce, tizzoni, lucerne, +lanterne, quando la voce si sparse che fosse Berta, che in mezzo a +loro ritornava: e gli echi più lontani del Cenisio risonarono di +_alleluia!_ e di benedizioni. + +All'indomani, Enrico partì per Torino. + + + + +II. + + Non sono i regni e le potenze unite. + Nè possono esser; perchè il papa vuole + Guarir la Chiesa delle sue ferite. + L'imperador con l'unica sua prole. + Col presentarsi al successor di Piero, + Al Gallo il colpo ricevuto duole. + MACCHIAVELLI--_Decennali_. + + +Il primo ad andare incontro all'imperadore fu l'arcivescovo di +Ravenna Guiberto. Enrico lo accolse con ogni segno d'amorevolezza, +ed egli, dopo essersi seco lui congratulato del prospero arrivo in +Italia: + +--Sire, disse, vi domando il permesso di presentarvi il clero ed +i nobili della vostra fedele Lombardia, i quali al pari di me +desiderano profferirvi ossequio. + +Quella parte d'Italia chiamavasi allora quasi tutta Lombardia. + +--Mercè a voi, monsignore, rispose il re, che in questi generali +dissidi mi avete mantenuti obbedienti i miei bravi Italiani. + +--Sire, soggiunse l'arcivescovo, io conosco di buon lato che Vostra +Altezza soffre questi guai per aversi meco voluto mostrar grazioso +ed avermi colmo di favori. Quel diabolico uomo di mastro Ildebrando +non perdona mai per proprio stile; me poi non vuole udire neppure +se dovesse dannarsi, e semina i triboli sopra quanti usano meco e +di grazie mi largheggiano. Ecco donde la frega di toglier via le +investiture, di abolire le mogli, e' che già si ha rubata la mia, +e le liti che v'intenta per avermi fatto arcivescovo. Vedremo, +però, chi di noi vincerà la puntaglia. Io sono già alla testa di +ottocento lance e duemila balestrieri a piedi. Gli altri prelati e +signori italiani vi formano esercito meglio di quattromila cavalli +e diecimila arcadori, tutti pronti al vostro cenno e caldi di +entusiasmo, per morire con voi o vincere. + +--Ed il resto d'Italia, monsignore? dimanda Enrico pensieroso. + +--Del resto d'Italia, sire, quelli che ricordano la vittoriosa +memoria di Enrico III, trepidano, e predicono giorni funesti. +Dappoichè duole ad ognuno la guerra cittadina ed il guasto della +patria. Quelli che han ricevuto onta da Gregorio rimangono +inflessibili a rimbeccargliela più amara e crudele; e questi sono +i più ed il meglio delle Provincie italiane, tutti alti membri del +clero e feudatari. Vi ha infine la gioventù, fastidita dell'inoperosa +anarchia in che, per la lunga assenza della grandezza vostra, Italia +hai gemuto, e della vita ingloriosa che trascina. E questi, nemici +naturalmente di un papa severo ed orgoglioso che vorrebbe fare del +mondo un cenobio, e degli uomini dei servi del clero, anelano a nuovo +ordine di cose, a destino più nobile, a libertà e gloria. Per modo +che, sire, dove appena mandiate bando di esser venuto per sostenere +Italia nell'indipendenza dei suoi diritti, e di mettere, a ragione +questo petulante pontefice, confirmando le franchigie del clero +e dei laici, e volendo salde e riverite le antiche constituzioni +dell'impero, tutta Italia alzerà una voce sola di giubilo, e vi +troverete a testa di un esercito di cui mai maggiore ne levarono gli +antichi tempi, nè la Germania. + +--Sire Iddio, sclama l'imperatore scintillando negli occhi, fa che +io mi vendichi del figlio del falegname di Soano e di quei traditori +miei vassalli, e poi rinunzio senza sconforto alla vita ed all'impero. + +--Vi è anche di più, sire, soggiunge Guiberto, il concilio che ho +raccolto a Pavia ha condannato Gregorio come eretico, e lo ha deposto +dalla sede di Pietro, in conformità del sinodo di Worms. + +--E gliene avete fatti intimare gli atti? + +--Sicuramente, dal vescovo di Bovino, anch'esso qui fuori ansioso di +prestarvi omaggi per sè e pel suo padrone, Roberto Guiscardo. + +--Ah! l'ardito conquistatore? + +--Sì, sire, ed udrete quali generose profferte e' manda a farvi pel +suo ambasciadore. + +--Sta bene. E voi, monsignore, vi siete composto con lui per quel +prezioso disegno di presentarvi al papa come un pezzo di selvaggina? + +--L'ho dovuto, sire, onde guadagnarlo al vostro partito. Però non +l'ho ancora perdonato; nè il perdonerò, se prima non abbiamo insieme +rotta qualche lancia, dove che siasi e quando ciò possa avvenire. + +--Siete un bravo, monsignore arcivescovo, riprende Enrico +stringendogli la mano. Sol che vi somigliassero un paio di dozzine di +que' miei poltroni di nobili, che ora non saremmo qui in Italia per +impetrare perdono. + +--Per impetrare perdono! mormora l'arcivescovo maravigliato. Ma, con +la vostra sopportazione, sire, quale sarebbe dunque la vostra mente? + +--Lo lascio decidere a voi, Guiberto, appena rifletterete che l'anno +della scomunica è prossimo a spirare, e che se non mi trovo assolto +di anatema, per costituzione di Germania, decado dal regno. + +--Dunque pensereste, sire....? + +--Ad ogni costo aggiustarmi col pontefice, e farmi sciogliere dalla +scomunica. + +--Anche a costo di umiliarvi? dimanda Guiberto. + +--Mai no, per certo! Ma se le circostanze mi vi traessero, la +vittoria del domani non compenserebbe ella forse il rovescio di +oggidì? + +--Compenserebbe! mormora l'arcivescovo. + +--Si, continua Enrico con calore. Che credete, Guiberto, che mi +potessero giovare i vostri dodici o quindicimila uomini, in faccia +a due nazioni non bene decise nè ben rassodate? Poi la contessa +Matilde ha anch'essa un esercito, nè è nostra amica. Gli Italiani +sono volubili; e per quanto si mostrino divoti all'impero, non so +lusingarmene, conosco che quel freno lor torna insopportabile ed +esoso, e spiano l'opportunità di spezzarlo. Sì che, Guiberto, vedete +anche voi a qual partito mi rimanga appigliarmi. + +--Sire, replica l'arcivescovo dignitoso, io non so nè vi rispondo +della mente dei miei concittadini. Sia però quale si voglia la vostra +fortuna, contate, sire, e potete giurare di non fare assegnamenti +falliti, contate sulla persona e sulla fedeltà dell'arcivescovo di +Ravenna, che vi verrà manco solo con l'ostacolo della morte. + +Enrico gli stringe la mano fortemente, velando gli occhi di una +lagrima, poi dopo alcuni minuti di silenzio soggiunge: + +--Monsignore di Ravenna, compiacetevi di presentarmi i miei fedeli di +Lombardia. + +Quei signori, ragunati nella sala vicina, lo accolsero con un grido +prolungato di applausi e di gioia. Enrico li salutò grazioso, +dicendo loro cortesi parole, ringraziandoli della lealtà e divozione +che gli mostravano. Essi gli fecero tutti sacramento di essergli +fedeli, e di non abbandonar la sua causa per qualunque sfortunato +volger di cose. Enrico li ringraziò novellamente; poi alla testa +di così brillante corteggio e risoluta truppa partì di Torino per +Piacenza. Due giorni dopo vi giungeva anche il re. + +Egli aveva evitato Parma; aveva poi costeggiato l'Enza, ed era venuto +a valicarla a Rio di Vico. + +Dopo aver nevicato tutto il dì, verso il tramonto il cielo si era +rasserenato. Il sole si coricava come un globo di fuoco. Guadato il +fiume, lo sguardo di Enrico s'ingolfò di subito in una gola di monti. +In mezzo a quelli,--monte Atesio e costa di Grassa,--questo sguardo +si urtò ad un burrone che si levava a picco comme una zanna. Brullo, +tormentato, dirupato era il burrone. A cima di esso però elevavasi +una vasta rocca, che, increspata il dì dal pulvinio della neve, ed +ora indorata dagli ultimi raggi del sole sanguigno, scintillava quasi +fosse incrostata di ardenti carboni. Era Canossa. Enrico si arresta; +gli occhi divaricati ed immobili si fissano su quel fatale castello +folgorante come un'aureola. La foga dei pensieri e degli affetti +produssero nell'anima del re come una nebbia, in cui, vedendo tutto +vago e vertiginoso, dispera penetrare. Dà quindi di sprone, si +lascia a destra il forte maniero di Rossena, e per la straduzza di +Grassano che costeggia Rio di Vico se ne viene a Vico di Canossa, a +piè del castello. + +Non vi si fermò; anzi mosse subito per Canossa, avendo saputo da +corrieri dell'arcivescovo di Ravenna e del vescovo di Vercelli, che +la contessa Adelaide, dopo aver venduto a lui il passaggio delle +Alpi, era discesa in Italia a spargervi la nuova di sua venuta. Per +lo che gl'Italiani, che ora lo circondavano, si erano uniti al bando +di Guiberto; e mentre questi, chiuso il concilio di Pavia, cavalcava +la notte per alla volta di Torino, Gregorio, della presenza del re in +Italia spaventato, la notte istessa erasi andato a rinchiudere nel +Castel di Canossa con la sua bella penitente Matilde. + +Egli aveva lasciato in dietro la truppa per non dar sospetti nè +appiccagnoli al papa. Seguíto solamente da Guiberto, da Baccelardo +ed altri pochi cortigiani prese dunque stanza nel piccolo romitaggio +votato a s. Nicolao, che trovavasi in quello spicchio di casupole dei +vassalli della contessa, alle falde del burrone su cui torreggiava la +fortezza. + +Come la contessa Matilde udì dell'arrivo dell'imperatore, gli si +recò tosto a far visita, comandando che di ogni cosa, con real +munificenza, il cenobio fosse fornito. L'accompagnavano Adelaide di +Susa col suo figliuolo Amadeo, il marchese Azzo d'Este, e l'abate +di Cluny, che era stato padrino del re al fonte battesimale. Enrico, +vedendo apparir la contessa, le andò incontro, e baciandola sulla +fronte: + +--Qual cortesia, sclama, nella nostra bella cugina di venire a +visitare uno scomunicato, senza paura d'imbrattarsi di peccato! + +--Ne abbiamo tolto permissione da Gregorio, risponde Matilde senza +badare, o senza comprendere l'ironia delle parole del re. + +--Ah! vi dimandiamo perdono dunque, bella cugina, del sospetto +temerario, soggiunge Enrico, componendo il volto a sorriso. Ma sì che +non poteva essere altrimenti! Ed in vero, e' sarebbe doluto anche +a noi che creatura così bella avessero dovuto adunghiare i demoni, +ed ottenere quei villani cialtroni più che non ottennero i fedeli +battezzati, divoti al papa. + +Dappoichè gli è mestieri sapere che Enrico voleva qui accennare al +marito di lei, Goffredo di Lorena, detto il _gobbo_, già morto, col +quale giammai Matilde si aveva voluto accoppiare. La contessa lo +comprende, e rimbeccandolo del fastidio in che anch'egli aveva presa +un dì la regina Berta, sorridendo egualmente risponde: + +--Veramente, sire, sotto questo rapporto bisogna dire che non +avessimo tradita la parentela! Ma, a proposito, non vorreste avere la +cortesia di presentarci alla nostra bella cugina Berta? + +--Ella è restata a Piacenza con la corte e l'esercito, riprende +Enrico, il quale a questa dimanda rientrò nella sua situazione, +obbliata un momento all'aspetto di Matilde. Indi soggiunge: Berta +ha fatto questo pellegrinaggio per amore: ma nè la nostra fierezza +d'uomo, nè il nostro onore di cavaliere avrebbero sopportato che, +anch'ella, avesse patita umiliazione o amarezza qualsiasi. + +--Sire, papa Gregorio non è insensato da dimandar penitenza da chi +è immune di colpa, risponde Matilde con molta serietà; nè noi, per +quanto gli fossimo divote, avremmo tolto in pace che così bella e pia +donna si sconfortasse. + +--Voi siete allucinata, Matilde, sclama Enrico alquanto vivamente, +e ci duole come vostro parente, che la vostra condotta debba +consolidare il sindacato di Europa, la quale vi dice pazzamente +imbertonata di tanto dissidioso energumeno. Come imperatore poi vi +dobbiamo rimproverare di tradimento al vostro legittimo padrone, e +d'infedeltà all'impero. + +--Sire, replica con grande calma Matilde, se l'Europa giunge a +persuadersi che noi potessimo sentir tenerezza per un vecchio di +settant'anni, l'Europa è una stolida. Noi nel papa adoriamo Iddio, +come quegli che lo rappresenta sulla terra, come la provvidenza +umanata. Noi gli tributiamo la cieca riverenza che ai decreti di Dio +si deve, e ci prosterniamo ai suoi voleri, perchè ai voleri di Dio è +stolto chi resiste. Noi insomma, sire, non veneriamo nè Gregorio VII, +nè Alessandro II, nè Nicolò II, ma la dignità, ma lo spirito scevrato +d'ogni forma terrena. Lo abbiamo idealizzato nel papa. Nel papa che +passa, noi riconosciamo il papato, e più che il papato, la Chiesa. +Se poi vostra grandezza ci trova ribelli all'impero germanico, da +cui dipendiamo, non è nostra colpa, sire. Noi siamo inspirati da +un'intima convinzione che, avanti tutto, debba andare la salute e la +gloria dell'anima, poi l'indipendenza della patria. + +--E quando, bella cugina, si è trattato di anima e di patria nella +lotta della Chiesa e dell'Impero? + +--Le vostre querele col pontefice, sire, con la vostra sopportazione, +non hanno altro scopo. Voi in lui cercate avvilire, o rovesciare +il propugnacolo dei popoli, l'altare a cui si va a supplicare. La +terra ha due braccia. L'uno che semina offese e schiavitù, ed è +quello dell'imperatore; l'altro che rileva gli oppressi e resiste +agli oppressori, ed è quello del pontefice. Questo braccio, sire, +voi avreste voluto troncare; voi avreste voluto togliere ai popoli +ogni rifugio; soffocare la voce che in nome di Dio chiama a dovere +i potenti e regola la giustizia dei sommessi. La vostra lite col +pontefice interessa l'umanità. Non è un duello di uomo ad uomo, di +popolo a popolo, di forte con forte. E dove, sire, si tratta di +mantenere l'equilibrio tra i diritti dei soggetti e le pretensioni +dei despoti, dove si tratta di serbare immaculate le ragioni +dell'anima, tutte nel pontefice concentrate, allora, sire non v'ha +ribellione di sorta; ma chi brandisce la spada esercita un dovere di +uomo e di cittadino, ed è benedetto da Dio. + +--Cugina, risponde Enrico placidamente, si vede che la vostra +immaginazione è esaltata. Voi delirate di sogni. Vi siete riscaldata +ad un fuoco fatuo; vi han travolto il cervello le parole sediziose di +un uomo, che ambisce al dominio del mondo, che vorria collocare il +suo soglio sulla base delle corone dell'universo. Qui non si tratta +punto di diritti di popoli e di libertà di coscienze, cugina. Qui si +tratta che il vescovo di Roma, fino a ieri vassallo dell'impero, oggi +se ne vuole elevare a padrone. Si tratta di un ribelle che insulta +il suo signore; che gli nega ogni obbedienza, ogni soggezione, ogni +fedeltà. Si tratta insomma che il figlio del falegname di Soano +ambisce ad avvilire i sovrani di Europa; bandisce il suo potere sul +potere dei re; si tramezza nei loro interessi; vuol regolarne le +leggi; vuole annullarne il dominio; vuol tornare i reami di Europa +Provincie di Roma. Egli annunzia alla terra, io sono il _re dei +re_! Ecco di che si tratta, graziosa cugina, non già delle vostre +rimbombanti fiabe, che puzzano di fanatismo le mille miglia. + +--Così la intendete voi, o sire, ma non la intendono così i popoli, +ed i vostri stessi vassalli. + +--Gli è perchè, bella cugina, i pessimi trovano sempre a guadagnare +nelle sedizioni, e perchè i pessimi sono i molti, ed i più facili ad +essere prevaricati, segnatamente quando assumono maschera speciosa e +se l'adattano al sembiante. Ma sia come si vuole, noi veggiamo che +voi siete nel più caldo parosismo di superstiziosa cecità, e che +tenteremmo opera vana ritornarvi alla luce. Essenziale adesso gli è +che vogliate prestarci mano a ricomporci col vostro Gregorio, e farci +ritrarre la scomunica. + +--Sire, risponde Matilde, comunque voi ci crediate allucinata, noi vi +abbiamo sempre stimato quel prode e magnamimo che siete, e non abbiam +giammai desistito di difendervi innanzi al pontefice, e di calmare il +suo sdegno. Siate certo perciò che, dove persuasione e sacrifizio di +uomo può giungere, noi tutto tenteremo per ristabilire la pace. + +--E noi, sire, faremo altrettanto, risposero la contessa Adelaide ed +il marchese d'Este, se per avventura papa Gregorio vorrà lasciarsi +piegare. + +--Ed io, a costo di dovergli dar della picozza sulla memoria, +soggiunge l'abate di Cluny che già veleggiava per gli spazi +aristotelici, gli farò comprendere che egli geme sotto il dominio +dell'illusione. Perciocchè quest'universo, che egli crede già +cavalcare, per fisica predeterminazione non è che puro fenomeno della +nostra intelligenza, una scena fantasmagorica che non ha nè realtà nè +esistenza vera fuori della rappresentazione del nostro spirito. Di +modo che, se lo spirito non esistesse per far l'eduzione delle forme +materiali, non vi sarebbe che il niente, o almeno nulla si potrebbe +provare, ed egli, il caro scettico Ildebrando che si cuoce il grifo +all'astrusa sapienza di santo Aristotile, egli sarebbe papa come il +mio alano è poeta. + +A questa stramba uscita dell'abate, Enrico fece un moto di dispetto. +Onde, dandogli sulla voce imperiosamente, si volge a quei baroni, che +già sotto i barbigi ridevano, e con fierezza parla: + +--Uditeci, signori. Noi ci siam condotti ad un passo che a Gregorio +dovrebbe bastare, e dovrebbe far senno di cedere. Ma se egli è tanto +intestato di ambizione da non comprendere lo stato di entrambi noi +ed a qual giuoco ci siamo messi, sappia che meglio di quindicimila +uomini sono già al campo di Piacenza ad attendere gli ordini nostri. +E questi soli sarebbero sufficienti a togliere d'assedio codesta +vostra piazza di Canossa, Matilde, e darci nelle mani la sua +persona. Ma noi faremo ancora di più. Noi bandiremo libertà ad ogni +città italiana, che ci manderà un contingente di truppa a questa +guerra; e quando avremo rovesciato nel fango codesto vitello d'oro +degl'infedeli, e ridotti i ribaldi di Lamagna, ci contenteremo +meglio di avere alleata questa nobile Italia, che vassalla. Adesso +andate, e voi principe Baccelardo con loro onde trattare col +pontefice, giusta le istruzioni che vi abbiamo date. + +Quei signori partirono sgomentati. E' sapevano per prova come +Gregorio fosse ostinato, capace Enrico di mantenere le sue promesse; +segnatamente adesso che l'agitava disperata irritazione. + +Gregorio ricevette Baccelardo, presentato da Matilde, senza dar +segno di conoscerlo, con molta freddezza e distrazione. Però, quando +Baccelardo cominciò: + +--Santo padre, l'imperatore di Germania Enrico mi manda a voi... + +Gregorio gli tagliò le parole in bocca, e fiero sclamò: + +--La Germania non ha imperatore. + +Baccelardo si arroventa nel volto, e fisa gli occhi scintillanti +sopra il pontefice quasi avesse voluto fulminarlo. Ma poi +ricordandosi che egli era lì per supplicare perdono, e che la +posizione del suo padrone oltremodo diveniva precaria di giorno in +giorno, raffrena l'impeto che lo dominava, e soggiunge: + +--Santo padre, Enrico è venuto fin di Lamagna per dimandarvi +l'assoluzione della scomunica. Egli è stato calunniato presso di voi +da vassalli infedeli, che avevano troppo a guadagnare nei dissidii; +e voi gli avete posti anatemi sopra base di colpe che giammai lo +lordarono. Prega perciò vostra beatitudine di udire le sue difese e +discioglierlo dalle censure. + +Gregorio, torvo in viso, lo sta ad ascoltare, poi dopo lungo indugio +risponde: + +--Sappia Enrico di Germania che gli è contro le leggi ecclesiastiche +giudicare accusato, assenti gli accusatori, e portar sentenza +qualsiasi. Se egli era conscio a sè d'innocenza, non avrebbe evitata +la dieta di Augusta, dove noi, udite le ragioni di ambo le parti, +avremmo pronunziato con quella giustizia che Iddio ci inspirava. +Perchè dunque da quel giudizio è rifuggito? + +--Enrico non ha paventato il giudizio, santo padre. Ma, innanzi +della corona e della vita, bisogna riguardare l'onore. Ed il suo +onore di cavaliere, e la sua dignità di re malamente sopportavano di +soggiacere alle accuse ed al giudizio di vassalli. + +--Che pretende dunque da noi? + +--Pretende che, come capo de' cristiani, udiate le discolpe di un +cristiano calunniato ed oltraggiato da scellerati; pretende che, +come vicario di Dio, spogliate ogni terrena passione ed udiate i +lamenti dell'innocente, e gli facciate quella giustizia che gli +faranno i posteri, non agitati da ire di parti, ed Iddio al suo +eterno tribunale. Ecco ciò che pretende Enrico; e perchè giusta le +costituzioni dell'Impero perderebbe la corona se con l'anno vicino a +spirare non fosse assoluto, egli vi dimanda codesta assoluzione e si +offre a qualunque ammenda e soddisfazione onorevole a lui vogliate +richiedere. + +--Ah! scoppia Gregorio irritato, non è dunque contrizione delle +sue peccata che a noi lo guida, è la paura di decader dall'impero? +Ebbene, noi non vogliamo riceverlo. Il perdonarlo sarebbe violare +il nostro santo ministero. Egli è venuto a fare un nuovo oltraggio +alla sedia di Pietro ed alla persona del vicario di Dio col dimandare +mercè; e noi non possiamo, noi non vogliamo accordargliela. + +--Ma, santo padre, prosegue Baccelardo, di che deve dunque contrirsi +chi non ha colpa? Come voi lo chiamate peccatore, se non l'avete +ascoltato ancora? Come lo pretendete penitente se la sua coscienza +è tranquilla? Non abusate del potere che vi hanno dato i popoli +onde tutelare la giustizia dei loro diritti, per condannare +inesorabilmente gl'innocenti su calunnie che torna bene a taluno di +addossar loro. + +--Si sottometta dunque alla dieta dei principi tedeschi. + +--Ma l'anno della scomunica spira, sclama Baccelardo contenendosi +appena, ma la somma dignità di re ne rimane vituperata... + +--Noi non vogliamo ascoltarlo, l'interrompe Ildebrando. Sappiamo +troppo quanta saldezza abbiano i giuramenti di lui; come li ha +mantenuti con i Sassoni; quanto fermo ha il carattere. Si umilia +adesso, stretto da angustie. Ma domani non ristarebbe di elevare +superba cervice contro di noi novellamente, contaminare il santuario, +e sperperare la casa e le masserizie di Dio. Egli è volubile, guasto +nel cuore, protervo, non teme la giustizia del Signore, non rispetta +i dritti dei popoli; la nostra voce non obbedisce nè paventa. Noi +dunque non vogliamo vederlo; e succeda di lui ciò che sta scritto +nelle pagine eterne, del cielo. + +--Santo padre, riprende Baccelardo, sforzandosi ad esser calmo, +voi giudicate Enrico secondo ve lo hanno dipinto, non quale egli è +veramente. Egli ha nobili e pii intendimenti, non è corrotto, non +è mutabile. Se i vostri legati, per brusco ed orgoglioso condursi, +lo irritarono contro di voi, adesso ne è pentito, e protesta di +assoggettarsi a qualunque penitenza per riconciliarsi con la +Chiesa. Non vi fate maggiore di Dio voi, che ne siete il vicario. +Iddio dimentica i trascorsi di chi torna a lui umiliato; e voi, +uomo, voi, peccatore eziandio come ogni uomo lo è, sareste voi +inesorabile e scagliereste la prima pietra? La parola d'ordine del +vostro apostolato è carità. Non date ragione ai vostri nemici che vi +dimandano tiranno, lupo rapace, usurpatore, di cuore duro, di anima +perversa. Riflettete, santo padre, che la vostra protervia schiaccerà +il re, sì; ma come Sansone ne resterete schiacciato anche voi. Perchè +i popoli vi toglieranno ogni credenza, ogni rispetto, e tornerete +esosa quella cattedra di Pietro che volevate venerata cotanto. + +Baccelardo fa alcuni passi per allontanarsi, allorchè Gregorio +dimanda: + +--Egli è dunque veramente pentito, dite? + +--Ma sì! che se nol fosse, egli avrebbe profittato dell'esercito che +ha lasciato a Piacenza per istrapparvi con la forza una parola che +così fieramente vi ostinate a negargli. + +--Ebbene, risponde Gregorio, se egli è appunto come voi affermate, +ser cavaliere, che Enrico si pente dei suoi sacrilegi, che in arra di +pentimento e' consegni ai legati apostolici lo scettro ed il diadema, +e si confessi indegno dell'onore e della potestà imperiale. + +--Ma questo è infame! scoppia Baccelardo non contenendosi più, questa +è una tirannia da forsennato senza coscienza e senza pudore! + +Matilde che vedeva quanto iracondo ed avventato fosse l'oratore di +Enrico e come pertinace Gregorio, se gli lascia allora cadere ai +piedi e comincia a supplicarlo. Nella fortezza erano ancora molti +prelati oltramontani ed italiani messi al digiuno di pane ed acqua. +Questi, che taciti avevano assistito allo strano dibattimento, +vedendo la contessa in quell'atto, ne seguono tutti l'esempio; e +tanto dissero, tanto pregarono che l'invincibile pontefice consentì +alfine persuadersi. Egli accorda quasi per grazia ciò che ben egli +comprendeva, per fina politica, tornargli estremamente vantaggioso. +E perchè grave pericolo correva dalla disperazione di Enrico, +illimitato utile ed importanza dall'avvilimento di lui, si volge a +Baccelardo e parla: + +--Sta bene. Dite dunque al vostro padrone: primo, che in avvenire +curi di meglio scegliere i suoi messaggeri, e che non ci mandi più +innanzi un insolente, il quale, vestito della divisa di oratore, si +reputa in dritto di balestrar le parole come un giumento ubbriaco +balestra i calci: inoltre, che sappia grado e renda mercè alle +suppliche pietose di questi signori, se noi gli concediamo di +accostarsi a Canossa per cancellare con la sommessione e la penitenza +l'oltraggio recato alla nostra persona ed alla Chiesa. Andate. + +Baccelardo si stringe nelle spalle sdegnosamente e prima di partire +fissandogli addosso alteramente gli occhi, risponde: + +--Ser papa, l'imperatore Enrico udrà la vostra prudente risposta, e +non mi avrei mai perdonato, se, per mia poca umiltà, non vi foste +condotto a questo giudizioso partito. In quanto a me poi, santo +padre, gli è ben che sappiate aver deposta oramai qualunque speranza, +fuori quella di morire da cavaliere illibato, fedele a colui per cui +mi piacque prestarmi. Io non curo quindi la vostra ingiuria più che +non curerei dell'infelice arguzia di chi giungesse solamente a farmi +sbadigliare. Addio. + +Ciò detto saluta della mano quei signori, bacia la destra della +contessa Matilde, e volgendo le spalle superbamente al pontefice +esce. Gregorio lo seguì dello sguardo sanguigno fino a che non +l'ebbe perduto di vista, e senza avvedersene, i denti della mascella +superiore si eran tanto addentro ficcati nel labbro inferiore che il +sangue ne spiccava. + + + + +III. + + J'ose a peine le croire: + Mais ce jour à jamais emplira ma memoire. + SAINTE-BEUVE. + + +Il castello di Canossa nel secolo XI era tra le piazze forti +d'Italia la più famosa e la più solidamente munita. Messo, come +accennammo, a cavaliere di picco dirupato, era di quel lato +imprendibile assolutamente per assalto o scalate. Dall'altro lato +poi, da quello ove era il borgo di Vico di Canossa, come l'erta +del burrone addolcivasi, era stato munito di tre ordini di rampe, +che ripiegavansi a foggia di ferro di cavallo. Ogni giro di quelle +rampe era chiuso da una porta, che si sopraponevano, guarnita di +saracinesche e petriere. Al termine della seconda rampa, innanzi di +arrivare alla terza porta, era stato scavato nella roccia un fosso, +cui si traversava su ponte levatoio e si colmava di acqua mercè la +grande cisterna esteriore della corte. L'ultima porta immetteva +sur un vasto spianato, che dava sul principio del burrone, in +un angolo del quale, quello che guardava il Vico di Canossa e le +rampe, elevavasi il vasto edifizio. Al castello atteneva un piccolo +cenobio con sei celle per sei frati benedettini, di cui capo era +il Donizone che le serviva un po' di tutto. Tra il cenobietto ed +il castello eravi un cortile con impluvio, un orto, poi le cucine. +Si entrava nel castello per un vestibolo. All'angolo mattina del +castello torreggiava sul burrone un'immensa rocca quadrata, e quivi +si trovavano le prigioni e la cappelletta, dedicata a S. Apollonio, +a cui scendevasi per qualche gradino. Ornavano la cappella colonne +di marmo rosso che ne sostenevano la volta. Le mura, ossia le rampe, +erano guarnite di merli, di bastie, di grossi mangani da lanciar +pietre. Così che quel castello non poteva levarsi d'assedio, per +poco che fosse provvisto di scorte e di uomini, per quanto grosso +fosse il numero degli assediatori. Ed infatti Ottone tre anni vi fece +consumare al re Berengario, quando volle ghermire Adelaide vedova di +Lottarlo, nè il prese. Imperciocchè Adelaide chiamò in suo soccorso +Ottone re di Germania, che la liberò, la sposò--e con questa unione +fuse nella sua casa il regno d'Italia. Alla morte di Goffredo di +Lorena, marchese di Toscana, e di Beatrice sua moglie, Matilde, +figlia di costei e del primo marito Bonifazio, riunì l'immensa +eredità dell'antico marchesato di Toscana a quella della casa di +Canossa, e divenne sovrana del più grosso feudo d'Italia. + +Due furono sempre i movimenti di questi marchesi: levarsi a signori +d'Italia tutta; favorire i papi nelle lutte cogl'imperatori di +Lamagna. Matilde aveva deposto il primo pensiero. Ma più che tutti i +suoi antenati, più che ogni altro principe divoto, ella caldeggiava +per la sede di Pietro. + +Matilde, nella prima giovinezza, aveva anche essa forse soccombuto +all'imperio dei sensi, alle tentazioni della voluttà, alle seduzioni +dell'amore, al fascino di quelle parole che danno la vertigine alle +fanciulle. Poi, disingannata forse, oltraggiata in sua fierezza, o +inebbriata di più alto sentire di sè e di sua dignità, più matura +negli anni, più dotta della realità dell'esistenza, si era isolata +da qual si fosse passione terrena. Nel suo cuore aveva spento +l'amore, che è tutta la vita di giovane donzella. Aveva scacciata +la vanità di essere la più bella castellana d'Italia, che gli era +un soffogare le più soavi e brillanti illusioni di una donna. Aveva +sepolto nell'anima l'orgoglio del fasto e del potere, ch'è quanto +mai femmina possa ambire e desiderare. Ella aveva concentrato il +suo spirito sull'elevato pensiero della vita futura e del destino +dell'anima oltre la tomba. Le sue facoltà intellettuali avevano +perciò acquistata una visione indeterminata; le sue idee un colorito +vago e fantastico. Ma nel tempo stesso, con l'ostinato meditare +sopra oggetti ascetici, aveva assunto un rigore di principii, una +solidità di carattere che nulla valeva a riscuotere, e che le davano +quella specie di cieco coraggio che nulla cura, nulla bada. Si era +devoluta come schiava all'arbitrio dei pontefici. E questi, non è a +dirsi, se avessero saputo profittare della fatale tendenza di una +principessa tanto potente. Matilde aveva seriamente contemplata la +dignità del papa. Lo aveva scevrato dall'uomo, e gli aveva assegnato +il dominio della parte morale dell'universo. Il papa, per lei, era +il pugno di Dio che stringeva le anime de' suoi popoli. Non essendo +dunque il pontefice che un organo mosso dall'intendimento di Dio, che +un portavoce dei comandi del cielo, il non obbedirgli significava +ribellarsi al Signore. Identificato così il pontefice e Dio, +Matilde aveva messo a scopo della sua vita soddisfarne ogni volere +indefinitamente, per poi lasciargli l'eredità dei suoi Stati. E così +fece. + +La sua corte componevasi. di uomini austeri ed ipocriti. Non +fasto di abiti, non pompe di feste, non brio di banchetti, non +fulgore e spirito di cortigiani, non perigliose delizie di cacce, +non treno ricco di servi e cavalli, di astori e di alani. I +menestrieri fuggivano il castello come soggiorno maledetto. I +giullari e gl'istrioni vi passavano del capo chino mormorando una +maledizione alla fredda castellana. I merciaiuoli e le cortigiane +lo detestavano, non trovandovi a trafficare le loro merci. Gli +stessi guerrieri, per cui la vita scioperata e le forti crapule sono +elemento necessario di esistenza, in quella corte avevano attinto +sussiego severo; e perciò appunto più duro e feroce carattere. Non +dividevano le grazie della contessa che due individui. Una vecchia +dama, alquanto sorda, alquanto losca, alquanto zoppa, del resto, nel +cuore soda come macigno e capace di starnutire un buon migliaio di +_paternostri_ al dì; e Donizone, stravagante ed ubbriaco frate, che +nell'ebrietà scriveva la vita di lei in versi esametri latini, e nei +momenti di lucidi intervalli si tagliava le mani al torno. E quella +le prestava i pochi uffizii di damigella che le potessero occorrere; +questi le diceva la messa tutte le mattine, le benediceva la mensa, +le faceva l'esposizione del sacramento all'ora di compieta, bene +inteso però che Donizone adempiva a quest'altri doveri quando non +si trovava ubbriaco, lo che spessissimamente avveniva. Vi servivano +infine altri pochi famigliari, i quali acquistavano importanza solo +in occasioni solenni come questa, che albergava gente al castello. +Ed allora, perchè persone non pratiche e ad opposti mestieri +addette, commettevano goffagini e disattenzioni senza fine, cui la +distratta castellana neppur essa avvisava. E questi stessi erano un +vecchio avanzo della corte del marchese Goffredo, i quali per loro +vecchiezza, Matilde non aveva avuto il coraggio mettere sulla strada +a mendicare. + +A questo castello, verso l'ora di sesta del domani l'imperatore +Enrico si approssimò. E' non portava divisa da re. Non aveva abito +che annunciasse un principe o dimostrasse pompa. La testa coperta da +berretto a foggia di capperuccio, il corpo di una tonica di grosso +drappo verde, corta fino al ginocchio ed azzeccata al fianco da cinto +di cuoio, le brache strette fino alla noce del piede sovramontate +da coturnetti, ed un piccolo mantello uso a portare alla caccia +per essere più spiccio e svelto. Del resto, niun'arma, nemmanco il +pugnale. + +Sorgeva intanto rigidissima giornata. Le nevi, cadute a iosa il +giorno avanti, ridotte a minutissima polvere dal ghiado della notte, +levava a turbine freddo vento di tramontana ed appiccava alle persone +ed al muro come mastice. Lo stesso fiato si gelava uscendo dalla +bocca. Enrico salì a piedi l'erta della rocca. Lo accompagnavano +Baccelardo, Guiberto, il vescovo di Vercelli, quel di Bovino, e +parecchi signori, venuti appositamente di Piacenza, udito della +prossima riconciliazione, ed attendati per su le circostanti alture, +non trovando ove albergare. Giunti sul piccolo spianato innanti le +fortificazioni della prima porta, videro uscir fuori dalla postierla +di soccorso l'abate di Cluny che, da star sugli spaldi, li aveva +scorti. Ugone trasse incontro all'imperatore e gli disse: + +--Sire, io ebbi l'onore di tenere vostra magnificenza al fonte del +battesimo, e vi ebbi caro come figliuolo, venerandovi come re. Duolmi +perciò che papa Gregorio abbia voluto darmi una parte a sostenere +nelle disgrazie che vi hanno colpito. E duolmente maggiormente adesso +che debbo dirvi, d'ordine suo, ingrate parole. Imperciochè so, sire, +come sovente i grandi comunichino alle persone l'odiosità delle opere. + +--Ma che vi han dunque comandato di dirci, messer abate? domandò +Enrico impaziente. + +--Eccovi, sire. Nel primo recinto di queste mura lascerete il vostro +seguito: indi solo, spogliato dei sandali, del berretto e del +mantello, i piedi e la testa nuda sotto l'aperta volta del cielo, pel +tempo perverso che fa, e digiuno, attenderete nella seconda rampa che +il papa vi appelli al castello per perdonarvi. + +--Sacramento di Dio! scoppia Enrico digrignando ferocemente, ma +costui ha dunque intieramente dimenticato che noi siamo re, unto come +lui, ed inviolabile della persona? Vuole dunque gittarci ad eccesso +da disperato, e demente cozzare con un demente? + +--Sire! risponde Ugone tutto peritoso, vedendo la figura sformata +del re, che percorreva a lunghi passi lo spianato. Sire, per la +misericordia di Dio, quietatevi. Prestatevi a quest'atto di umiltà. +Ne avrete larga ricompensa dal cielo, e trionferete dei vostri +nemici. Che vi giova ribellarvi adesso, che vi sta nel pugno la +vittoria, e che siete alla vigilia di mostrarvi ai popoli vostri più +grande e più forte? Un segno più o meno di umiltà non vi sconforti. +Ricordatevi che Cristo patì avvilimenti peggiori. D'altronde, gli +è l'affare di un momento. Sarete tosto introdotto, io spero, e +riconciliati; perchè quanti siamo nel castello non desistiamo dal +tornare favorevole il pontefice. + +Enrico lo stette ad udire, poi rispose: + +--Dovremo dunque sorbirci questo calice fino alla feccia? + +--Sire, si fe' a dire Guiberto, anch'io vi prego di non guastare +l'opera cominciata per sì lieve formalità, che i canoni richiedono. +Se aveste udito il mio consiglio, non vi sareste messo con sì nobile +e generosa fiducia all'arbitrio dell'impudente pontefice. Ma poichè +la bisogna si è cominciata così, finiamola come si può meglio, in +nome di Dio, e lasciateci poi cura di ristorarvi l'onore quando che +sia. + +Enrico gitta un sospiro e sclama: + +--Così vuoi, mio bravo Guiberto? Farò così: ma giuro alla Beatissima +Vergine di Goslar... + +--Perdonatemi, sire, se ardisco interrompere il vostro giuramento. +Non sappia la luce del dì ciò che passa nel fondo della vostra +coscienza. Nei tempi che corrono, anche la luce può divenire +infedele. + +Ugone di Cluny lo comprese, e gittando un sospiro susurra a voce +sommessa: + +--Dio ti perdoni, arcivescovo di Ravenna: da voi ho meritato questa +sopruso. + +Enrico strinse la mano di Guiberto e si prestò a Baccelardo che gli +scioglieva i calzari ed all'arcivescovo che gli toglieva il mantello. +Indi seguì l'abate che, a passo lento e taciturno, precedeva. +Giunti innanzi la porta della seconda rampa, la postierla si aprì +per lasciare entrare Ugone, il quale recava la novella a Gregorio, +e si rinchiuse di nuovo sul volto del re. I frati del cenobio, i +prelati rinchiusi nel castello, salmeggiavano dietro i merli della +rampa. Enrico restò lungamente, degli occhi accollati a quella +porta, immobile, assorbito in una nuvola di nere idee, che gli +rinnovellavano i fatti diversi della sua vita come le vedute di un +panorama. A tempi lontani, a scene varie egli viaggiò della mente, e +considerò quanta improba fosse la natura degli uomini, che solamente +nel male debbano star cheti, e ribellarsi ai modi dolci ed alle +azioni generose. + +Finalmente, assiderato, si tolse di quella posizione immobile, e +conciossiachè passeggiasse sulla neve, cominciò a muoversi per +bandire il freddo. + +Intanto erano passate parecchie ore ed alcuno non si vedeva. I piedi +arrossiti gli dolevano: il volto egualmente, ma più rosso di sdegno +che di freddo; imperciocchè il sangue, a ventisei anni, rigoglioso +gli bolliva per le vene. Suonò mezzogiorno; suonò vespero: nè alcuno +da parte di Gregorio comparve. Enrico era digiuno. La neve, il vento +gli percotevano il viso. Non udiva voce fuori di quella lugubre +salmodia e di quella della natura crucciata. Ma egli non sentiva +più fame, non sentiva più freddo, dell'ira dell'uragano non temeva; +perocchè uno, ancora più terribile e fosco, imperversava nel suo +cuore. Quelli della sua corte non ardivano presentarsi a lui onde +non mortificarlo peggio nella sua umiliazione. Ma il loro cuore dava +sangue, anche più concitato di quello del re. Infine suona compieta. +Allora Baccelardo, non resistendo oltre, entra nel secondo girone, e +recando ad Enrico i panni e gli usatti: + +--Sire, dice, ho qui un'azza: comandate che quella porta vada a +terra, e vi do parola di cavaliere che, ferrata com'essa è, ci andrà. + +--E vada, sclama Enrico furibondo, ritirandosi. + +Baccelardo, in men che si dice, comincia a scaricare sull'uscio tal +tempesta di colpi, che la postierla principiava a sgangherarsi e ben +presto gli avrebbe aperto il varco, se non si fosse affacciato tra i +merli delle mura il vescovo Giovanni di Porto ed avesse detto: + +--Ser cavaliere, a nome della contessa Matilde e del pontefice +Gregorio v'intimo desistere dall'opera pazza, e di allontanarvi, se +non vi torna più grato di esser salutato da qualche centinaio di +frecce. + +Baccelardo sospende i colpi e sta ad udire il parlamentario; e come +questi ebbe finito: + +--Cane di un vescovo, grida, tu sei un poltrone come il tuo padrone, +e tutti agite da poltroni malcreati. La mia risposta intanto è +questa; e così potessi darne una somigliante anche al figlio del +falegname di Soano. + +E sì dicendo, scagliava l'azza contro il vescovo, che ne avrebbe +avuto certo spaccato il cranio, se sollecito non si tirava indietro. +Egli allora tolse la balestra di mano ad un soldato per rimandargli +il saluto; ma Baccelardo era scomparso dietro la rampa delle +seconde mura, e unitamente al re ed al resto della corte tornava al +romitaggio di San Nicolao. + +L'imperatore non tolse cibo che pochissimo e la notte non dormì. + +Allo spuntare del giorno voleva partire per Piacenza e tentare la +fortuna delle armi, l'ultima che gli restasse nel naufragio, e morire +da guerriero come aveva vissuto da re. Se non che i signori della sua +corte, e Matilde, che tutta confusa e peritosa andò a fargli visita +per confortarlo, lo supplicarono di non si disperare così tosto, e +correre alla violenza, ma facesse tentativo, quel giorno ancora, +perchè forse Gregorio, soddisfatto di sua umiltà e convinto del +suo pentimento, gli avrebbe aperte le braccia e perdonato. Enrico +battagliò lungamente questo avviso. Infine, vinto dalle preghiere +della pia donna, si prestò a secondarli. Sull'ora di sesta quindi si +presentò di nuovo al castello. + +L'abate di Cluny che quivi lo attendeva, non ardì profferir parola. +Enrico comprese cosa significasse la sua presenza, e facendo cenno ai +suoi di restarsi, si fe' cavare i borzacchini ed il mantello, e seguì +l'abate. La postierla si aprì di nuovo, come il dì avanti, e di nuovo +si richiuse. + +Quattro ore mortali Enrico ebbe il coraggio di attendere ancora quel +giorno: niun messaggio del papa gli giunse. Ed era medesimamente +digiuno, ed il tempo orrido al pari. Questa volta però le ore +passarono più sollecite. Egli restò più tranquillo. Imperciocchè +cominciò a correre con la mente l'avvenire, e vagheggiare un piano +di vendette. E per tal modo vi si addentrò, e le sorbiva con tanta +delizia, che, immemore e fuori di sè, disse all'arcivescovo di +Ravenna che, corrucciato, lo veniva a rilevare: + +--Restiamo ancora; prolunghiamone l'agonia. + +--Sire, risponde Guilberto, gli è inutile attendere di più. +Vestitevi, montate a cavallo e ritiratevi. Io compirò il rimanente. +Dimani poi, cavalcheremo alla volta di Piacenza, se uopo è, e Iddio +deciderà della vittoria. Questo infame portamento di Gregorio +irriterà chiunque ha nel petto cuore di un uomo. + +--Infame sì, risponde Enrico, ancora stravolto e col viso scomposto, +o meglio convulso, a gioia feroce, infame certo; e perciò appunto +prolunghiamone l'agonia, e ricordiamogli le ore spasimate che mi fece +passare a Canossa. + +Guiberto comprese che l'irritazione del pensiero ed il freddo +avevano concentrato il sangue nella testa del re, e che la febbre ed +il delirio lo travagliavano. Lo condusse perciò fuori le mura, ed +affidollo ai cortigiani, affinchè lo menassero al romitaggio e lo +andassero a ristorare di un bagno. + +Due ore dopo, un cavaliere si presentava a Gregorio come +parlamentario, e le porte della stanza si chiudevano. + +--Ebbene, messere, che vuol dir ciò? dimandava Gregorio con voce +alquanto commossa. + +--Vuol dire, Ildebrando, rispose l'altro, che tu non devi temere ed +ascoltarmi. + +--Guiberto! grida il pontefice levandosi da sedere, che chiedi tu qui? + +--Guiberto appunto, risponde l'arcivescovo di Ravenna, alzando la +visiera. Tu non aspettavi la mia visita, fratello; ma io, che ho +miglior cuore del tuo, che che tu ne possa pensare, ho voluto gustare +del piacere di abbracciarti. + +--Indietro, assassino, grida Ildebrando ritraendosi, qual novello +delitto sei venuto qui a commettere? + +--Per l'anima di quel nostro bravo Bonizone, fratello, tu non +hai cangiato in nulla! Tu sei sempre quel petulante giovane, che +fantasticava in ogni cosa il male e non si piegava nè per consigli, +nè per forza. Ed a dire che neppure nel volto sei mutato! Io +invece... eh! fratello, la vita del campo e tra le femmine consuma; +e tu ben ti sei avvisato farti papa. Minchione che non lo hai fatto +prima! + +--Ma, che cosa è dunque codesto insolente favellarmi? aprimi passo +o va via, grida Gregorio turbato, sbalordito, non sapendo quasi che +dicesse, affogato da cento affetti diversi. + +--Corpo di mille lance, qui non ci ascolta nessuno, Ildebrando. +Lascia dunque, con tutti i diavoli, codesto sussiego, perchè con +me non sei nè più nè meno dell'intrigante frate che ha barattata +la cocolla per la tiara, e del figliuolo di Bonizone come me, +arcivescovo di Ravenna eccetera. Inoltre egli è necessario che io +ti favelli. E stammi bene ad udire, sai! Perchè già da te conosci +come il nostro sangue sia infiammabile, e come entrambi siamo +maledettamente corrivi allo sdegno ed alle mani. + +--Parla dunque, e toglimi presto il fastidio di vederti, mormora +Gregorio, cadendo sul suo seggio spossato dall'assalto delle interne +passioni. + +--Ma di', sclama di un tratto Guiberto come colpito da un'idea, ti +brulicherebbe forse ancora per la mente lo scherzo che ti feci a +Cariati? Eh! via, fratello, non istà bene ad un vecchio pensare a +queste umane debolezze, e ad un pontefice covare sdegni sì lunghi. +D'altronde tu mi provocasti così villanamente, e ne ho fatta di poi +una penitenza che non saprei dirti. Lasciamo stare dunque i vecchi +rancori, che nulla omai ci potrebbero giovare e nuocerci moltissimo, +e pensiamo a perdonarci l'un l'altro. Io già mi strugge una rabbia di +perdonare, che perdonerei .... + +--Non mai, non mai, non mai! grida Ildebrando interrompendolo e +rizzandosi di nuovo in piedi, no, non mai! + +--Che uomo diabolico che sei, Ildebrando!--continua Guiberto +sorridendo e mettendosi a sedere--gli è più facile cavare i denti ad +un orso che te dal broncio. Eppure, se ci riconciliassimo, sarebbe +lo spettacolo più commovente di cristianità; ed io muoio proprio +della voglia di darlo codesto spettacolo e di udire a piangere le +donne pie per la tenerezza, e le buone comari che griderebbero al +miracolo. Via, piegati dunque fratello, pensa, corpo del diavolo, che +hai sessantaquattro anni sonati, e sei prossimo ad andare innanzi a +monsignore Iddio, che con voce terribile ti dimanderà, come a Caino: +cosa hai tu fatto del tuo fratello? Perchè vedi, Ildebrando, se io +sono stato un poco discolo, e forse lo sono ancora un tantino, se +sono forviato, la è colpa tua, che, invece di darmi bravi consigli, +mi spingi alla perduta nelle follie. Andiamo dunque, abbracciamoci, e +qui finisca ogni mal'animo. Vedi che io ho fatto il primo passo, ora +come sempre! + +--Indietro, ti dico, grida Gregorio, e sgombrami la via, scellerato, +perchè alla tua vista, alla tua memoria, io sento l'anima farsi a +brani, la ragione disquilibrarsi. Chi è dunque che ha permesso a +questo rettile di avvicinarsi fino a me? Perchè Iddio della divorante +sua pupilla non ha per anco incenerito quanto di più nefando, quanto +di più scellerato abbia prodotto la terra? + +--Via, via Ildebrando, non facciamo zannate! Tu già conosci che io +non rinculo avanti le aste, come vuoi dunque che mi spaventi di +parole e di collere? Animo su, un abbraccio, ed a tutti i diavoli +i picchi e le smancerie. Siamo fratelli alla fine. E poi io ti +perdono; e poi io non ti domando neppur conto di mia moglie, di mia +moglie che tu hai vituperata, di Alberada che io ho amato col più +robusto delirio che possa agitare il cuore di un giovane. E tu me +l'hai tolta, me l'hai rubata, mi hai oltraggiato negli affetti e +nell'onore. Facciamo pace dunque. Le passioni domestiche cedano ai +doveri politici. I rancori di uomo si seppelliscano sotto l'esigenze +di papa e di arcivescovo. Prendi la mia mano. + +--Indietro, ribaldo, la tua persona, il tuo contatto, il tuo respiro +stesso avvelena l'atmosfera che respiriamo e mi lorda. + +--Ah! sclama Guiberto, cambiando accento e levandosi. Bisogna +dunque mutar tuono, non è vero, pontefice? Bisogna che ogni voce di +natura si soffochi, che non siamo mai più Ildebrando e Guiberto, ma +l'arcivescovo di Ravenna e Gregorio, ma i nemici che si han giurata +guerra mortale e che non si perdoneranno mai, neppure con la certezza +dell'eterno castigo? Ebbene, tal mi avrai, se così vuoi, Ildebrando. +Ma, per l'ultima volta, io te ne supplico, dimentichiamo ogni sdegno, +torniamo fratelli. + +--Fratelli! grida Gregorio, fratelli, dici? ed Iddio, se io ti +perdonassi, avrebbe Iddio coraggio di perdonarti egli ancora? Tu hai +oltraggiata l'opera delle sue mani; tu hai vilipeso il suo vicario. +E se vero è che vada ligato nei cieli ciò che io ligo sulla terra, e +che io abbia qualche potere, me ne valgo onde perseguitarti quaggiù, +per dannarti alle fiamme dell'inferno nell'altra vita. + +--Eh! sclama Guiberto accigliando, hai pensato a provvedermi con +tanta carità per questo mondo e per quello; e di te, che sarà di te? +Sappilo adunque. Io non mi imbratterò mai più le mani del tuo sangue, +perchè il sangue dell'inerme mi pesa. Ma un'ora tranquilla di sonno +tu non gusterai mai più, no, mai più! Già sono a testa di esercito +numeroso, e meglio che tanto ne leverò. Gl'Italiani ti odiavano +prima, ora per la tua durezza con l'imperatore ti detestano. Tu non +hai che le armi della parola e le poche truppe di Matilde. La tua +parola sarà portata dal vento come quella dell'insensato; la gente +di questa pettegola calpestata sotto le unghie dei nostri cavalli. +Io ti darò la caccia quasi belva feroce. Io calcherò le tue peste; +insozzerò il tuo abitacolo; turberò i tuoi sonni fuggenti, i tuoi +desinari frugali. Non ti darò tregua neppure di supplicare Iddio che +ti tolga da codesta carriera di spine. Inoltre mi farò creare papa +ancor io; e tu sarai incolpato da Dio e dagli uomini dello scisma. Le +città ti cacceranno dalle loro mura come perturbatore della pubblica +pace, e nella tua coscienza non potrai restar tranquillo, perchè +come un flagello, come Attila, sei venuto a gittare la guerra e la +discordia nell'universo. Io insomma, io sarò la pietra angolare per +rovesciare i giganteschi tuoi progetti, il demonio che ti vedrai +innanzi nell'agonia per dirti: Ricórdati, Ildebrando, come seducesti +la moglie di tuo fratello; ricórdati come tentasti sedurre Alberada, +e fosti la cagione del suo ripudio, e l'autore della sua morte--se +morta è pure e non si dispera in lento strazio nel fondo di una +prigione: ricórdati, Ildebrando, che per te tuo fratello si macchiò +di omicidio e si gittò nel corrotto: ricórdati quanti pontefici +prevaricasti coi tuoi consigli, quanti principi spingesti al +delitto, quanta gente morì impenitente per le tue scomuniche, quanto +fosti ambizioso e crudele, come turbasti le leggi dei popoli e la +tranquillità. Ricórdati.... + +--E ne hai ancora di codesta infame litania? + +--Oh! la è lunga, Ildebrando, e niuno meglio della tua coscienza può +saperlo. + +--Ebbene, giacchè te ne appelli alla mia coscienza, io ti rispondo, +che le tue parole sono le parole di un perverso, i progetti tuoi +quelli dell'empio. Mi hai messa innanzi lo sguardo una tela di +delitti a commettere. Ma chi ti assicura che i tuoi giorni dureranno +fino a domani, che tu tenterai la mano di Dio lungamente? + +--Cosa è, fratello? Ti diletteresti anche tu di veleni e di comprar +la mano di traditori? Eh! piano per Dio, perchè, per le sante ossa +di tutti i martiri, se minimamente di alcuna cosa mi avvedo, ti +prometto di non darti tempo neppure di confessarti, e da cavaliere e +da vescovo di Cristo ti terrò la parola. + +--I protervi li giunge Iddio; il giusto li disprezza. Ma insomma +finiamola. Cosa sei venuto a cercare qui? + +--Il tuo bene, risponde Guiberto, la tua potenza e la tua +tranquillità. E ciò non potrai ottenere, fintanto che sarai in +guerra con l'imperatore e con me. Ti propongo dunque la pace, e da +fratello ti consiglio d'assolvere Enrico. Allora io mi contenterò +di aver restituita Alberada e di essere arcivescovo; egli di andare +a dimandar ragione ai suoi vassalli della fellonia; e tu tornerai +a Roma a dispotizzare sicuro. Ma se ti ostini, prepárati allora a +guerra terribile, perchè domani noi torneremo a Piacenza, e diman +l'altro ci vedrai con formidabile esercito sotto le mura di Canossa +per levarvi d'assalto od affamarvi. E vengano poi le truppe di +Matilde che troveranno solletico al ricevimento. + +--Credi tu dunque di spaventarmi, quell'uomo? + +--Spaventarti no, perchè so di qual tempra d'inferno è il tuo cuore; +ma vorrei persuaderti. Perchè, ti confesso il mio debole, per quanto +mi faccia violenza, io non so dimenticare che siamo entrambi figli di +Bonizone. Arrenditi dunque e perdona Enrico. Non tirarlo dai capelli +nella disperazione; non tentare di piegar l'arco di soverchio, che +può uscirti di mano e ferirti. Il tuo, è un fatale proponimento! + +--Se Enrico è veramente contrito sarà perdonato, perchè Iddio non +vuole la morte del peccatore ma la salute. + +--Ma quando sarà perdonato, io domando? + +--E chi siete voi per metter legge al vicario di Cristo, per tentare +di scandagliarne il pensiero? I suoi disegni sono arcani come quelli +di Dio, nè men tremendi. + +--Ma l'anno della scomunica è prossimo a scorrere, ed egli perderà la +corona. + +--Il sacerdote ha la benda e non guarda nè l'uomo, nè la condizione +di chi si presenta ad implorare perdono di sue peccata. Enrico è re? +ma che sono i re avanti a Dio ed avanti a me che ne sostengo le veci? +Fango sul quale il soffio della mia voce passa ed essi non sono più. + +--Ma sai, Ildebrando, che tu sei un terribile uomo? sclama Guiberto, +il quale le braccia incrociate sul petto era restato ad udirlo, a +rimirarlo radiante di luce inspirata. Tu hai prese sul serio tutte +codeste storie, e finirai per dio per farle tôrre sul serio anche +altrui. Peccato che abbi al tuo comando solamente alcuni preti, +alcune parole latine e qualche pettegola. Ah! se tu avessi un +esercito. . . . + +--Il mio Dio è il Dio degli eserciti, e dove esso pieghi il ciglio +i popoli e l'universo sfumano come i sogni del demente. Ed io sono +voce di questo Dio e questa voce vale più di un esercito, più di una +corona. + +--E vuoi perciò abusarne? + +--Tu menti! Enrico sarà perdonato, ma quando io sarò convinto del suo +pentimento, e che non covi malvagi progetti; quando l'ora sua sarà +giunta. + +--Ed io? + +--Giammai! L'ora della tua grazia è passata. E se vero egli è che tu +hai onore e coscienza, e che codesta coscienza possa l'uomo tribolare +da togliergli il sonno, la fame, e fino il desiderio di vivere, +sappi, sappi, uomo perverso, che per te solo io ho perseguitato e +perseguiterò Roberto Guiscardo; per te solo perseguito Enrico; per +te perseguiterei S. Pietro, se vedessi che ti potesse proteggere; +perseguiterei la Vergine; perseguiterei Cristo; perseguiterei Dio. Tu +e codesto vigliacco di re menaste vampo e mi scherniste, quando ad +arcivescovo di Ravenna ti elevasti; per darmi rovello me lo gittasti +sul volto con una lettera infame; per isfidarmi a guerra mortale, +quasi già fomite d'ira fra noi non fosse stato, dentro Roma, a casa +mia venisti ad insultarmi. Ebbene, io sottrarrò agl'imperatori ed ai +laici la facoltà d'investire feudi ecclesiastici; a voi toglierò le +mogli, Italia strapperò all'Alemagna; i despoti calcherò coi miei +piedi; e primo tu--primi Enrico, Guiscardo e tu sarete le vittime. + +--Sta bene, ci siamo intesi, sclama Guiberto dopo averlo udito +attentamente, addio dunque, e ricadano sul tuo capo le miserie che +stanno per contristare l'Europa. Noi non ci vedremo mai più da +fratelli; il tuo contatto ha disseccato il mio cuore: ma guai! + +--Addio, rispose Gregorio, ed uscì, la testa alta, il passo fermo, +calmo, solenne, il guardo rivolto al cielo. + +Guiberto lo lasciò partire, lo perdè di vista, poi piegò il capo ed +uscì anch'egli mormorando fra sè: + +--È un santo, un furbo o un forsennato costui? + + + + +IV. + + RIC.--Stanley, quali novelle? + + STAN.--Niuna buona, milord, perchè voi possiate ascoltarla + con piacere: niuna tanto cattiva da dovervi esser taciuta. + + RIC.--Codesto è un indovinello! Nè buone nè cattive! A che + tante frasi prima di venire allo scopo? Una volta ancora, + quali notizie? + SHAKESPEARE. + + +Guiberto non disse nulla al re dell'abboccamento che aveva tenuto +con Gregorio: solamente mandò corriere a Piacenza pe' capitan delle +truppe di tenersi presti a recarsi a Canossa dietro il comando +dell'imperatore, e spedì araldi ai suoi feudi per far novella +tolta di militi. Al levarsi di Enrico la mattina, gli parlò delle +disposizioni prese la notte, e come egli portasse avviso di non +muoversi più dal romitaggio, mandar l'araldo d'armi a chiamar +le truppe in su quel di Canossa, ed attenderle, mentre un altro +distaccamento di Lombardi e di suoi vassalli, sotto la condotta +del vescovo di Vercelli, avrebbe bloccato Mantova, dove svernava +l'esercito in piede di Matilde. Enrico approvò le provvidenze, però +e' dichiarò volere attendere un paio di giorni ancora onde piegare il +tenace volere di Gregorio. Imperciocchè, dopo aver subíto umiliazione +così bassa, ei sarebbe stata scioperatezza non cavarne construtto, +per poi compierne vendetta tremenda. + +--L'opera è compiuta a metà, egli diceva, niuno mi toglierà l'onta +che quest'uomo mi ha fatta, quando io fiducioso mi venni a gittar +nelle sue braccia come in quelle di mio padre, e sperai nella sua +misericordia, più inesorabile di quella di Dio. Egli si è mostrato +crudele e vigliacco; perchè non bisogna insevire contro il nemico il +quale dimanda mercè. Ora, se non giungo ad ottenere che mi si tolga +la scomunica, cosa avrò guadagnato? L'onore no, perchè vi ha un mezzo +solo di ristorarmelo, e questo è quello delle armi, rovesciando +lui ed i principi miei vassalli che hanno stretta lega codarda. +L'amor dei miei popoli neppure, perchè so come i Tedeschi tengano +all'osservanza delle costituzioni dell'Impero. Avrò forse guadagnato +gli Italiani, ma questi sono mutabili e superstiziosi. Mi difendono +oggi; domani, vedendo che trattasi di rovesciare il pontefice, +potranno compungersi, tornar divoti, ed abbandonarmi. E poi credete +voi, monsignore, che Gregorio non si appellerà ai Tedeschi e li +chiamerà in Italia per aiutarlo? Ad ogni modo, bisogna tentare di +aggiustarmi con lui, se ciò si potrà. In ultimo, ci appiglieremo al +partito delle armi; e sarà quel che sarà, perchè allora consiglia la +disperazione. + +--Ma almeno, sire, fingiamo di voler decidere la sorte con le +battaglie. Perchè la contessa, che teme per la vita del suo papa, +non teme meno per i suoi Stati, nei quali non desidera certamente +che si accenda la guerra. Ella pregherà vostra sublimità per usar +moderazione ancora e pazienza, e voi fingerete cedere alle sue +preghiere: pregherà il pontefice a non ostinarsi; e Gregorio, che non +ha mica gusto di sconfortare questa santa creatura e di alienarsela, +l'ascolterà. Perchè Gregorio, meglio di tutti, comprende di quanto +periglio possa essere una guerra in Italia, giusto attorno alla +sua persona. Così, sire, si serberà almeno la dignità di uomo e la +fierezza del guerriero. + +--Sì bene! Mettete dunque voce che si è ordinata la mossa del campo +di Piacenza, e che domani il vescovo di Vercelli ed il principe +Baccelardo cavalcheranno sopra Parma, voi sopra Mantova, e noi al +blocco del castello. + +Sparsa la voce di questo piano fra il popolo numeroso, accorso a +vedere la pace tra il pontefice e l'imperatore, proruppe ognuno in +grido di giubilo; imperocchè tutti strabiliavano della pertinacia di +Gregorio. Matilde, che si era recata all'albergo dell'imperatore +per visitarlo e calmarne l'irritazione, udì ancora ella quei +fremiti, e ne rimase colpita. Non per paura, perchè educata fra +le armi, ma perchè vedeva pericolare la salute di due uomini a +lei carissimi, l'imperatore ed il pontefice. Ella si sentiva alle +strette di osteggiare il suo parente e signore, o il papa e quindi +Iddio. Cominciò perciò a supplicare caldamente Enrico che facesse +novello tentativo per piegare l'irritato prete, e confidasse nelle +intercessioni sue. Perocchè ella conosceva di fermo Gregorio non +aver animo malvagio ed ostile contro di lui, ma agire per severo +zelo di sacerdote. Lo persuadeva pure a non perdere il frutto delle +umiliazioni già fatte, sendo che sapeva di sicuro Gregorio inclinare +già a perdonarlo; e che ella gli prometteva, dove ciò non fosse +avvenuto fra un paio di giorni, di restar neutrale nella contesa. Che +perciò non disperasse, e mandasse nuovi negoziatori per intercedere +pace, ed aggiustare le pretensioni ed i patti. Alle preghiere di +Matilde si aggiunsero quelle caldissime della contessa Adelaide e +dell'abate di Cluny. Per modo che Guiberto, fingendo anch'egli di +calmare il corrucciato re, gli cadde ai piedi e lo scongiurò di +arrendersi e di non gittare Italia nella guerra civile, prima che +nella sua coscienza non fosse convinto di avere operato per evitarla +quanto uomo poteva operare. Allora Enrico si lasciò vincere. E +promise che, in sul mezzodì, e' si sarebbe recato, come i giorni +precedenti, al castello per ottenere l'assoluzione. + +Infatti vi andò. L'abate di Cluny, d'ordine dell'impenetrabile +Gregorio, compì la sua cerimonia come avanti; ed il re scalzo, +scoverto, e medesimamente, travagliato dalla neve e dal vento si +presentò nel secondo ricinto delle mura. Aspettò fino al vespero, +aspettò fino a compieta. Ma neppur questa volta il pontefice lo +chiamò. Allora, agghiadato dal freddo, i piedi fatti lividi ed il +viso piombino, con una violenza disperata nell'animo, si decise +seriamente a partire di Canossa. Egli appariva chiaro oramai che +Gregorio non aveva altra mente che insultarlo, conculcare nel fango +la regia dignità, assaporare a centellino la voluttà della vendetta e +dell'alterigia. Si tolse perciò di quel sito infame, e venne alla sua +corte per ritornare al romitaggio, risoluto di non più avvicinarsi a +Canossa che alla testa di un esercito onde dimandar conto dei vecchi +e dei nuovi vituperi. + +A piedi dell'erta però, una specie d'orso ed una giovane si +aprirono il passo tra la folla stivata della gente, che pendeva da +quell'avvenimento, ed all'imperatore si presentarono. + +--Sire, disse l'uomo, cui Baccelardo conobbe subito per Laidulfo, +qual compenso mi darete voi se per domani mastro Ildebrando farà +aprirvi quelle maledette porte della fortezza? + +Enrico gitta lo sguardo su costui, poi volgendo le spalle con +dispetto ordina, allontanandosi: + +--Frustatemi quel cialtrone. + +Baccelardo si approssima a Laidulfo, e tiratoselo da parte lo +rimprovera: + +--Compare, v'ha dunque bisogno di pattuire con un re? Tu gli renderai +grande servigio; devi perciò sperare grosso compenso. + +Laidulfo si gratta l'orecchio sinistro e risponde: + +--Perciò appunto che egli è re voglio patteggiare. Io conosco come +costoro mantengono la parola! Per tutto ringraziamento, ti fanno +nascondere quattro o cinque pollici di stiletto nel cuore, o qualche +graziosa dose di veleno nello stomaco in un gotto di Sicilia o in un +pasticcio di cavriuolo, e buon dì a chi rimane. Mai no: patti innanzi +e ricompensa sicura. + +--Pezzo di birbo! ed avresti cuore di andare a mercanteggiare con un +sovrano ridotto a quello stremo? + +--Cuore! e chi ti ha detto che ne abbia cuore io? Però questo è il +mio stile. + +--E che faresti tu insomma? + +--Quel che vorranno. induco mastro Ildebrando ad accogliere questo +minchione di re, che ha tanta frega di benedizioni, o l'uccido e ne +lo libero intieramente. Ma io posseggo un mezzo a cui il prete non +resisterà. + +--In ogni conto lo fredderai se lo trovi ostinato, non è vero? + +--Credi che m'imbratterei l'anima per questo? mi regolerò giusta i +patti che stabiliremo. + +--Ucciderlo no, risponde Guaidalmira, io nol permetterò giammai. + +--Zitto tu, berghinella. Chi ti ha imparato a rispondere dove parlo +io? La è questa la veneranza che si deve ai consigli dei più provetti? + +--E dimmi un po', Laidulfo, continua Baccelardo pensieroso, la +testa in giù, riflettendo alla proposta di colui, dimmi un po' che +pretenderesti tu per codesto pietoso uffizio. + +--Spieghiamoci chiari. Che cosa si vuole? Che il re venga ricevuto? +Ebbene ei mi darà una contea con tutte le terre ed i diritti +pertinenti--bene inteso però che la voglio nei paesi d'Italia. + +--Per Dio, compare, tu fili grosso. E che pretenderesti se dovessi +ucciderlo? + +--Che? Vedi un poco cosa si dà nel suo paese per _Wehrgeld_[1]. Venti +soldi per uno schiavo: 30 per un porcaiuolo: 36 per uno schiavo +divenuto colono tributario: 40 pel maniscalco che cura 12 cavalli, +pel cuciniere che ha un aiutante, pel pastore che guarda 80 montoni, +per l'orefice, pel ferraio: 45 per un servo della chiesa e del re: 80 +per uno schiavo affrancato in presenza della chiesa o con una carta +formale: 100 per l'uomo di condizione media, pel romano che ha beni +proprii o viaggia, per l'uomo del re e della chiesa: 160 per l'uomo +libero: 200 pel chierico nato libero, per l'uomo affrancato a danaro: +300 pel romano conviva del re: 400 pel suddiacono; 600 pel diacono: +600 pel prete nato libero, pel conte, pel sagibero[2]: 640 pel +parente di un duca: 900 pel vescovo: 960 pel duca: 1800 pel barbaro +libero, compagno del re, attaccato ed ucciso nella sua propria casa +da una banda armata--Ora ti lascio considerare cosa valga la vita di +un pontefice! Mi contento che mi dia un vescovado. + +[Nota 1: Si chiamava Wehrgeld una somma di danaro che in composizione +l'uccisore pagava alla famiglia dell'ucciso per impedire le faide o +vendette. Il soldo di argento allora valeva 46 franchi e 63 centesimi +se non erriamo.] + +[Nota 2: Il _sagibero_ era una specie di giudice.] + +--Uhm! compare, tu non hai mica voglia di guadagnarti la vita con +l'aiuto di Dio. + +--Ti par troppo? + +--Ma sì per Dio! Non pertanto, mettiti all'opera, compila, e forse il +re sarà ancora più generoso che tu non desideri. + +--E chi mel guarantisce? + +--Io. + +--Tu? Uhm! ragazzo mio, con questo suono non mi muovo nemmeno quanto +son lungo. + +--Tu sei un ebreo, Laidulfo! E non ti pare che la stessa natura del +servigio e l'urgenza del caso fossero garanti ancora più possenti di +una parola? + +--Sicuro. Ma per togliersi poi da scrupoli, e' potrebbe anche +regalarmi una bella collana di corda e farmi appendere speditamente +ad un albero. Che te ne pare? Tu non conosci, ragazzo mio, di che +pasta si facciano i re, e come essi intendano la faccenda della +coscienza, dei dritti e dell'onore! Questi sono legami del volgo e +degl'imbecilli. Ma non l'accoccano a me, no; te lo giuro pel santo +asino di Balaam! + +--Tu calunnii l'imperatore, Laidulfo. Egli non si è mostrato mai +taccagno con chi gli ha praticati degli uffici. + +--E se adesso volesse fare eccezione? + +--Impossibile. Egli tiene all'opera che tu imprendi più che alla vita. + +--Ne sei certo? + +--Come dell'anima. D'altronde, vedi che non v'ha mezzo per +avvicinarti a lui e patteggiare. Val meglio perciò tentare la cosa +che starne così; perchè una mercede, e generosa, l'avrai sicuro--e ti +farò risparmiare altresì la frusta che ha comandato di largheggiarti. + +--Ecco le munificenze regali! Ecco di che i re non sono mai avari! +Una pena per tutti i falli; la fame e l'obblio per tutte le virtù. + +--Diavolo! tu fai della morale, sclama Baccelardo ridendo. + +--Dio me ne scampi! riprende Laidulfo, io non sono ancora si +disperato. Orsù dimmi un po', come si fa a penetrare nella fortezza? + +--Niente di più facile. Ti condurrà l'arcivescovo di Ravenna. Bada +però di non farlo troppo domesticare con codesta giovane. E sarai +ammesso come parlamentario in piena sicurezza. Ne abbiamo parola +della contessa. + +--Vediamo dunque cosa saprà fare codesto arcivescovo, e lasciate a me +cura del resto. + +Sul cader della sera, infatti, Laidulfo e Guaidalmira venivano +introdotti nel gabinetto di Gregorio dalla stessa contessa Matilde, +la quale non si lasciò a ciò indurre senza prima aver tastato un po' +il messo, ed attinto un barlume dei mezzi che si volevano adoperare. +Laidulfo veramente non le disse tutta la verità. Però seppe dare +alle sue parole una forma di credenza, e d'altronde Guaidalmira +guarentì della sua vita che non sarebbe al papa venuto male di sorte. +Gregorio, occupato vicino al camino a scrivere lettere ai principi +di Germania, non avvertì della coppia entrata nella sua stanza; nè +questa fece pressa per aprire l'abboccamento. Ma come Ildebrando ebbe +finita di scrivere lunga pagina, e prendeva fiato per voltar l'altra, +alza lo sguardo e scorge Laidulfo che, le mani congiunte dietro i +reni, aspettava. Allora questi si fece più avanti fin presso il +tavolo e disse: + +--Ser papa, mi conosci? + +--Chi sei tu? + +--Uhm! un bravo ed onesto mercante, pontefice. + +--Santo padre, soggiunge Guaidalmira traendosi innanzi, è mio padrino. + +--Quella giovane, ti bisognerebbe dunque alcuna cosa? + +--A me no, santo padre; ma piacciavi di ascoltare le suppliche di mio +padrino. + +--Vale a dire, suppliche no. Io vengo invece a proporti un bel +contratto, pontefice, se da te si può cavar qualche cosa. + +--Parmi che la tua laida figura non mi torni affatto nuova. + +--Sicuramente. La vigilia di Natale del 76 venni ad offrirti un altro +bello affare, che commettesti la balordaggine di non accettare. Se +ti ricordi, quel tale vescovado di Oria! Pare proprio che io sia +destinato ad esser vescovo, perchè ci ho un'inclinazione tale, ma +tale da sembrare una malattia ed ostinata mi frulla nel pensiero +ovunque mi volga. L'è una fissazione, bisogna convenirci. + +--Ma dimmi un po', quella giovane, costui è matto? + +--No, signor pontefice, risponde impudentemente Laidulfo stesso, +piuttosto tristo, come dicono gli sciocchi. Ma che vuoi! L'uomo non +può esser diverso da ciò che lo ha fatto Iddio. Or dunque, per venire +a bomba, nel 76 proposi di venderti un segreto, e quel segreto era +niente meno, che la notte ti avrebbero assassinato come avvenne.... + +--Ah! scellerato, ora ricordo meglio la tua persona. Ancora tu eri +degli assassini. + +--Appunto, mi avevano pagato perciò, e feci il mio dovere. Ma non +andare in bestia, pontefice, perchè tu perdonasti a tutti, e buon pro +adesso. + +--Ed è forse per qualche attentato simile che ora qui ti han mandato? + +--Eh! eh! quel galantuomo! non calunniamo la gente dabbene. Io sono +qui per venderti un segreto, anche più rilevante. + +--Ma tu sei dunque il demonio che conosci quanti segreti mi +riguardano? + +--Presso a poco, pontefice; e se non son demonio, gran cosa non può +mancarmi--solo che mi facessi vescovo.... + +--Esci furfante, se vuoi che non ti faccia frustare, grida Gregorio +divampando di sdegno. + +--Frustare, frustare! mormora fra i denti Laidulfo, prendi un +granchio, pontefice: io sono nobile. Ma lasciamo stare queste +bazzecole e parliamo sul serio. Con un primo esempio hai veduto, +come io sia veritiero ed onesto. Ora ho un altro segreto da vendere. +Perchè, vedi bene, entrambi noi siamo mercanti e spacciamo parole: +con la differenza che tu, come chierico, pontefice, le spacci +latine; io volgari, come laico. Or dunque, di', vuoi mercanteggiar +meco da bravo cristiano? + +--E che riguarda cotesto segreto? + +--Da capo! è un segreto come il miracolo di S. Donegilda, cui +la sera tagliano i capelli e la mattina le pie monache li fanno +trovar cresciuti. Dimmi solo se vuoi comprarlo a patti equi, perchè +altrimenti saprò a chi venderlo e.... E tu non ci avrai gran gusto, +pontefice. Ti pentirai anzi di non aver dato metà dei tuoi feudi a +chi tel proponeva. + +--Tanta importanza ha dunque codesta bisogna? + +--Tanta! rinunzio al prezzo, per dio, se, dopo che l'avrai udito, +non dirai: corpo dei santi! Laidulfo, tu sei un buon diavolo, _et +quia super pauca fuisti fidelis_, cardinale di santa Chiesa _te +constituam_. + +--E chi mi assicura che tu non menta? + +--Chi? Un tal falegname di Soano chiamato Bonizone. Per sodo devi +conoscerlo, Ildebrando. + +--Lui! E cosa entra Bonizone coi tuoi segreti? + +--Ci entra benissimo come vedrai. Ma non andiamo anguillando per +pigliar terreno. Un santo padre dovrebbe esser uomo di poche e sagge +parole, e tu sei ciarliero anzi che no. Di' dunque, vuoi sapere il +segreto? + +--Favella. + +--Ascolta prima i miei patti. Domani, allo spuntare dell'alba, +manderai la contessa Matilde, la contessa Adelaide, l'abate di Cluny +ed il marchese Azzo d'Este all'imperatore Enrico.... + +--Che dici? + +--Ma, per Abramo, ascolta. Manderai questa nobile commissione al re, +e questa, in nome tuo, gli prometterà che lo riceverai incontanente, +senza più pettegoleggiare e fare il fiero. E tu, come il re verrà, lo +ascolterai, lo assolverai e mangerai con lui come fratello. Ecco ciò +che io richiedo da te. Vuoi starci? + +--No. + +--Bisogna dunque dire che farnetichi. Allora io ti propongo un altro +partito. Se, come avrai saputo il mio segreto, stimerai esagerato il +compenso che ti richiedo, io consento a non ottenerlo. + +--Ma che cosa è dunque che devi dirmi? favella in nome di Dio. Domani +riceverò il re. + +--Parola di sommo pontefice? + +--Parola. + +--Ebbene, sclama allora Laidulfo cavandosi di sotto il mantello uno +scrignetto, conosci tu le armi di questo mobile? + +--Mio Dio! e come in mano tua quello scrigno? + +--Ecco qui. Io peregrinava Italia come zingano, vendendo specifici e +talismani per le malattie degli uomini e delle bestie, e reliquie pei +divoti, allorchè una sera capitai a Soano. Impaniato tra quei viuzzi +a notte alta, era deciso passarla al sereno, coricato sul suolo, +allorchè, nella magione vicina, mi sembrò udire gente che ancora +vegliava. Cercai la porta, e venne ad aprirmi un servo. Gli dissi che +avesse pregato il padrone di ricovrarmi fino al mattino, e di qualche +vitto, perchè arrovellava della fame. Il servo portò la dimanda, e +ritornò rispondendo che poteva entrare. + +--Abbrevia, l'interrompe Gregorio. + +--Io non ho fretta, ripete Laidulfo, mettendosi a sedere, e continua. + +--Io mi trovai presso di un falegname venuto in fortuna. Mi accolsero +caritatevolmente. Alcuno non mi domandò nè nome, nè condizione; mi +fu dato lautamente da cenare, e poi un buon letto, sicchè io dormii +come un canonico fino a giorno alto del domani. Appena alzato, mi +recai per render grazie al mio ospite, palesargli il mio nome ed il +mio stato, e presentarlo di un amuleto pel mal di pietra, da cui il +povero vecchio andava travagliato. + +--È vero, sclama Gregorio. + +--Se è vero! ripiglia Laidulfo, io parlo evangelio. + +--Avanti e presto. + +--Va bene. Il falegname stava in sul punto di morire. Io vestivo in +quel tempo schiavina di romeo, perchè, essendo stato attossicato +da una zingara ed essendomene tirato con un controveleno, avevo +fatto fra gli spasimi un cotal voto alla Madonna di Loreto e là +mi recavo per soddisfarlo. Piacqui al vecchio. Ei mi credette un +santo, o su quel torno. Ora, costui si aveva in casa una bimba trista +e piagnucolosa da fare strabiliare un demonio. Morendo, quella +monnelluccia restava Dio sa a chi. Il vecchio voleva mandarla a +Roma a qualcuno che ne avesse dovuto pigliar cura. Eran giorni di +guerra. Correvano il paese Tedeschi, e saccomanni, e lance del papa +ed ogni ben di Dio di malandrini. Alcuno dei terrazzani di Soano non +voleva torsi la missione di condurre la bimba a Roma, per prezzo +che offrisse il vecchio moribondo. Io gli sembrai l'uomo mandato da +Dio. Il mio vestito, il mio portamento umile, contrito, divoto, lo +sedussero. Mi domandò se volessi accettare la commissione. A vero +dire, io allora abborrivo le creature peggio che non abborrissi il +duca di Puglia, Roberto Guiscardo. Però, per farmi dispetto, per fare +arrabbiare la mia bestiale natura, accettai. Si trattò del prezzo +che mi si offriva per il viaggio e le spese della bimba e di me. +Mastro Bonizone era taccagno anzi che no; ma le ore sue sembravano +contate, io non tenevo punto all'affare, alcuno non si presentava +per rendergli servigio a miglior patto; bisognò dunque calare +all'accordo. Restava un dubbio. + +--Uno solo? dimandò Gregorio. + +--Almeno il più grave. + +--E quale? conchiudi dunque. + +--Ecco qui. Io dovevo condurre quella scimiuzza stridula a Roma +e consegnarla a qualcuno. Ora costui l'avrebbe egli tolta senza +una pistola di chi la mandava e senza un breve di ricordanza +sull'identità della puttina? + +--Ah! ed allora? sclama Gregorio turbandosi visibilmente. + +--Allora fu mandato a chiamare un tabellione, un tal mastro +Anasprando. + +--Viveva dunque ancora? sclama Gregorio quasi suo malgrado. + +--Se viveva! Era fresco come l'abate di Nonantola che si conforta +con trenta beghine, di cui la più vecchia ha venti anni. Mastro +Anasprando dunque fece una lettera ed un bel _breve di ricordanza_, +a scrittura grossa come i rosoni della chiesa di Sant'Ambrogio di +Milano; mastro Bonizone vi mise sotto una croce; quattro altri +testimoni vi cincischiarono degli scorbi come campanili; dentro +questo forzierino chiusero questo libro di ore che qui vedi, e mel +consegnarono, dicendomi che dovessi darlo a colui cui conducevo la +fanciulla, sendo una memoria di sua madre. Ora il libro di ore ed il +forzierino è questo qui, con le armi del conte di Reggio, perchè il +libro apparteneva alla sua figliuola Bertradina... + +--E la ragazza? dimanda Ildebrando ansioso. + +--La ragazza... Veramente fui tentato all'indomani di venderla a +qualche zingano o a qualche ciurmadore. Ma poi pensai che avevo tolto +un bel prezzo della commissione e dovevo compierla da galantuomo. +Soddisfatto quindi il mio voto di Loreto, mi recai a Roma. L'uomo a +cui la bimba, la lettera, il forzerino erano inviati non vi era più. + +--Davvero? + +--Sissignore. Egli era partito proprio per quella stessa Soano, +donde io era mosso, e per vedere proprio morire quel vecchio che io +avevo veduto moribondo, e forse per aver proprio quella scimiuzza di +bimba che io gli recavo a Roma. Il vecchio che lo attendeva e che +forse disperava vederlo venire, che sentiva sfuggirsi l'anima, che +conosceva l'indole dell'uomo a cui aveva a fare, si era affrettato +nelle risoluzioni. + +--Ma allora cosa facesti tu del mandato? + +--È giusto quello che io m'accingo a dirti e per cui mi vedi qui. +Quella fanciulla, nella mia vita dissipata e randagia mi tornò da +prima di grave fastidio, e più di una fiata mi frullarono pel capo +disegni tristi. Però, pensando poscia che io ero solo come la notte, +mi feci violenza e la tenni. Tanto più che la poverina riesciva ogni +dì più vispa e non piangeva più, avvegnachè passasse sovente interi +giorni digiuna. Poi si fe' grande, uscì di fanciulla, ed io le aveva +messo un amore pazzo. Bestione! La amavo quasi mi fosse figliuola; e +la guardai perchè non capitombolasse, essendo fatta belloccia, ed +i fottivento la rimorchiavano. D'altronde ella si guadagnava bene +la vita, avendole una zingana insegnati certi segreti per pescare +nell'avvenire. Ed eccola qui questa galuppa, che sì è fatta rossa +come una ciligia di Genova. + +--Ella! sclama Gregorio. + +--Appunto. Che ne dici, Ildebrando? non è un tocco da far gola ad un +monsignore? + +--Ed io sono figlia di una contessa? mormora Guaidalmira come +parlasse a sè stessa. + +--Sissignore, della contessa di Reggio, monella, soggiunge Laidulfo +stringendole il capo sul seno e baciandola sulla fronte. + +--Ma la lettera, ma lo scritto del tabellione, dimanda Gregorio +impaziente ed ansioso, divaricando gli occhi; lo scritto non l'hai tu +conservato altresì? + +--Se l'ho conservato? Magari! Gli è il mio tesoro. Ed ecco il segreto +che ti riguarda, pontefice, e che io avrei venduto ai tuoi nemici, ad +un concilio, a Satana, i quali ne avrebbero menata galloria come di +una battaglia guadagnata. Leggi, leggi un poco se ti piace. + +Gregorio toglie la pergamena di mano tremante, e legge: + +»In nomine di Dio, dalla beata Vergine e di S. Inegilda amen. + +»Hogi che sono li 27 di Martio die di Giovedì santo dell'anno +dell'incharnatione del nostro signore Gesù Cristo 1057 anno +secundo del regno di Enrico IV _dominus noster et primus ponteficis +Stephanis_ IX, Inditione VII--_actum Soani civitate_ nella casa +di mastro Bonitione di cumditione falegniame _in cubiculum_ +dela chamminata il quale Bonitione in nostra _præsentia_ et +_testimonibus_ Marcho congnomento Digitomutio Gelasio Canaiuolo +Pietro _servus marchionis Etrurie_ affrancato _cum danario_, et +Zaccheria subdiacono tutti non habili di scrittura e perciò crocie +segniati che noy tabellio _communis Soani_ certioriamo come _facta +e propris personibus qui fuerunt_ testimoni della comseguazione +_quem predictum mastrum Bonitionem_ have fata di una bambina, che il +medesimo Bonitione _certiorat esse_ la propria figla del suo filiuolo +Ildebrando et dela Bertradina filiuola del conte di Reggio _uxorem +alii fili suis_ Guiberto che perciò have trucidata fino a morire cum +un coltelo la detta molie, ad un ebreo... + +--Questa è infame, è esecrabile menzogna! sclama Ildebrando alzandosi +da sedere. + +--Non puoi negare però che l'atto è in tutta regola, Ildebrando, +sclama Laidulfo, tirando dalle mani del papa la scritta e +mostrandogliene un'altra, non puoi negar che questa è la lettera +diretta a te dal tuo padre a Roma, con cui ti manda la tua figliuola, +non puoi negare che questi atti in mano dei tuoi nemici..... + +--Questa è scelleratissima calunnia, proseguiva Ildebrando +riscaldandosi sempre più, e la giustizia di Dio non potrà permettere +che si faccia onta ad innocenti, si vituperi la memoria di una pia... + +--Tutto sta bene, tutto eloquentemente detto. Però devi convenire che +se questo scritto cadesse in mano dei tuoi nemici... + +--Qualcuno ha letta dunque codesta pergamena? + +--Nessuno, ed il segreto, se il tabellione ed i testimoni sono morti, +non potrebbe palesarsi che da questa triste di scritta. + +--Resti dunque il segreto ed il vero al cospetto di Dio, che questa +scritta non tradirà più alcuno. + +E sì dicendo, Gregorio strappava di un lancio dalle mani di Laidulfo +sorpreso l'atto della consegna della fanciulla e la lettera e le +gittava nel fuoco, e con le molli ve l'incalzava, ve la teneva. +Guaidalmira stende subito la mano nella brace per cavarle, sclamando: + +--Voi consumate la mia esistenza, pontefice! + +Ma Gregorio con la molle le spinge più dentro tra le fiamme. E quella +carta si rattrappa, si fa nera, si arroventa--infine non resta del +testimonio della vita civile di quella povera giovane che poca +cenere. Ella si mette le mani sul volto per non assistere a quella +specie di omicidio morale, e prorompe in pianto. + +--Pontefice, dimanda allora Laidulfo che aveva veduto tutta codesta +scena in apparenza senza muovere palpebra, ma tastando sul petto il +suo pugnale, pontefice, manterrai adesso la tua parola? + +--A domani. + +--Sta bene allora, risponde Laidulfo, ritirando la sua mano dal +giubbetto, lasciando il pugnale e facendo una riverenza. A domani. + +Guaidalmira si avvicina allora tutta tremante a Gregorio quasi avesse +voluto gittarsegli ai piedi, e gli dice: + +--Voi dunque... + +Ma Gregorio le taglia in bocca le parole, e facendole cenno imperioso +di partire sclama: + +--Donna! il segreto che udisti muoia con te. + +La giovinetta gli alza addosso gli occhi lucidi di lacrime, ed +uscendo dietro a Laidulfo prorompe: + +--La mia scienza non m'ingannava! + +Gregorio loro tenne dietro col guardo ansioso, finchè non furono +scomparsi, poi alzando al cielo gli occhi e le mani gaudioso gridò: + +--Sono libero. Quei cialtroni non saranno creduti. La terra non avrà +più macchia da appormi: per i presenti sarò un eroe; per i posteri un +santo. Ma Iddio!... + +A questo pensiero Gregorio cadde sulla sedia, e non passò guari ed +un sopore lo avviluppò. Era quello il sonno del giusto, o un subito +rilasciamento delle fibre del cervello che da violenta tensione +posavano? Dio e la storia han giudicato quest'uomo: lasciamolo al +loro giudizio. + +Appena svegliato però Gregorio si fe' venire il vescovo Giovanni di +Porto e gli dimandò: + +--Giovanni, hai tu veduto quell'uomo e quella giovane che hanno meco +favellato? + +--Santo padre, sì, risponde il maligno vescovo. + +Gregorio si guarda intorno per osservare se qualcuno lo ascoltasse, +poi a voce intelligibile appena soggiunge: + +--Vescovo di Porto, quell'uomo mi ha fastidito. + +Il formidabile vescovo sbircia fitto fitto Gregorio per comprendere +il significato di quella frase, indi risponde: + +--Santo padre, si lasci servire da me. + +E quelle parole, come l'indice delle sacerdotesse di Vesta che, al +dire di Reboul de Nimes, _était un poignard_, furono la sentenza di +morte di Laidulfo. + + + + +V. + + Humble et timide, a plaire elle est plein de soins, + Elle est tendre, elle a peur de pleurer votre absence, + Fidèle... + ANDRÉ CHÉNIER + + +Non appena Laidulfo ebbe messo piede fuori la rocca si diede a +correre a rompicollo per arrecare la novella al re dell'esito felice +del suo negoziato. Giunse al cenobio che il dì era compiutamente +finito, ma si vedeva ancora per quella specie di luce opaca che dava +la neve donde il suolo gremivasi. Il re desinava. Laidulfo si fe' +chiamare Baccelardo, e come questi venne e lo vide, ansioso dimanda: + +--E sì, compare? + +--A maraviglia, risponde Laidulfo. + +--L'hai ucciso? + +--Non ci è stato bisogno. Dimani il re sarà ricevuto e benedetto come +un uovo di Pasqua. + +--Dici il vero? + +--E conosci che io burli mai? Domattina verranno qui a rilevare +l'imperatore le due contesse, l'abate di Cluny, il marchese d'Este; e +Gregorio lo accoglierà per assolverlo. + +--Sacramento! e come hai tu fatto per rammollire quel demonio? + +--Eh! al mio scongiuro difficilmente e' poteva resistere. Ma dimmi un +po' adesso, e tu hai favellato col re? + +--Altro! Enrico ha detto: che quel monello mi cavi di questa pania, +e poi scelga il più pingue vescovado o principato di Germania, e gli +giuro sulla mia corona imperiale che glielo darò. + +--Ha detto proprio monello? + +--Monello o galuppo, poco importa; qualche cosa di così infine. + +--Che magnifico signore! Il fatto sta adesso che io m'imbroglio a +scegliere. Già un vescovado vuol essere e non altro, perchè io sento +una vocazione di farmi santo da ridurre a strabiliare un diavolo. Di' +dunque, Baccelardo, che mi consiglieresti tu eh! + +--Per me ti consiglio a dimandare l'arcivescovado di Magonza che è un +buon quarto dell'impero. + +--Diamine! sai, Baccelardo, che tu hai giudizio? Sta bene: dimanderò +l'arcivescovado di Magonza. + +--Si; ma ci è una lieve difficoltà. + +--Quale? + +--Che l'arcivescovo Sigofredo è vivo ancora + +--Non altra che questa? + +--Ti par poco? + +--Fih! dammi ventiquattro ore di tempo, e mutami nome, se non farò +restare la chiesa di Magonza vedova come.... come.... aiutami a dire +dunque il nome della moglie di quel bellimbusto che trascinarono di +un piede attorno le mura di quella città di Puglia che sta presso +Biccari. + +--Troia? + +--Già: come si chiamava la moglie? + +--Di Troia? + +--Eh! dell'altro che fu trascinato. + +--Ma! + +--Capisco, compare, tu non sei più forte di me in letteratura. Or +bene dunque, giacchè io sono arcivescovo di Magonza debbo fare +qualche cosa per te. Ti piacerebbe la città di Reggio qui presso? + +--Sogni! + +--Mica. Io dunque ti do questa bella giovinetta in moglie, e la +città di Reggio per dote, investendoti altresì dei miei dritti sul +principato di Capua. + +--Ah! vuoi dunque barattare i tuoi dritti coi miei sul ducato di +Puglia e Calabria, compare? + +--Io parlo del miglior senno, disse Laidulfo. Questa giovine adesso +è da marito. L'ho guardata finora, perchè aveva a renderne conto. +Il conto l'ho reso da fedele custode. È stata sventurata; non +ho che fare di più. La mia parte è compiuta. Ho fatto finora il +buffone perchè ero giovane. Ora mi sento venir vecchio, voglio far +l'arcivescovo e chiamar fratello il papa. Ella è orfana, tu del pari, +Baccelardo; sposala ed io vi darò la santa benedizione. + +--Ma taci in nome di Gesù, disse Guaidalmira arrossendo tutta. + +Baccelardo la contemplava attentamente. + +--Ci pensi sopra? soggiunge Laidulfo, vedila, essa è bellissima, è +pura come il vento delle Alpi. Potrai trovare più ricca donna, ma nè +più avvenente, nè più amorosa. Se sapessi che cure ha avuto di me...! +Bah! non ne parliamo, chè per poco che lo rammenti, questi tristi de' +miei occhi scorreranno come grondaie. E ad un arcivescovo sta male il +piangere. + +--Ma taci, taci, padrino; cosa vai raccontando. + +E Baccelardo la squadrava attentamente. + +--Eh! quel giovane, riprende Laidulfo, cosa è? Sei restato infatuato +come gli apostoli che si han veduta sfumar d'innanti la Vergine nel +quadro della chiesa di Santa Maria Maggiore? Andiamo, risolviti. Se +non la puoi togliere in moglie, accettala per compagna, giurami di +proteggerla e di rispettarla. + +--Ma qual novello mercato intendi fare di me, padrino? scoppia con +fierezza Guaidalmira. Io non mendico protezione da alcuno. + +--Dimmi, Laidulfo, conosci i natali di questa giovane? dimanda +Baccelardo. + +--Nobilissimi. Per madre discende dal conte di Reggio, di cui è erede +unica; per padre si va più alto ancora. Però non è maturo il tempo da +rivelarlo. + +--Ma costei sarebbe allora la figlia di quella Bertradina, che fu un +dì moglie dell'arcivescovo di Ravenna? dimanda Baccelardo. + +E Laidulfo: + +--No, bel cavaliere. Vi ho detto che non era tempo ancora rivelare +il segreto del suo nascimento; attenetevi alla mia parola. Quel dì +verrà, ed ella stessa, o io, vi faremo di tutto chiaro. Per ora +contentatevi di ciò. + +--Ma pure la sola Bertradina era erede del conte di Reggio. + +--Ed io ti dico che Guaidalmira non ha nulla da partire con codesta +dama. Saprete tutto a tempo opportuno; acquietatevi adesso. + +--Sta bene, risponde Baccelardo, non occorre saper oltre. So già +tutto. Se ella dunque non ripugna, io sarò il suo amico, il suo +fratello; e se la mia stella si rischiara, il suo sposo. + +--_Te Deum laudamus!_ sclama Laidulfo, prendila dunque, ella è tua. + +Guaidalmira fatta rossa come bragia si covre il volto con le mani; e +Baccelardo, accostandosele, la bacia sulla fronte ed esce dicendo: + +--Reco la lieta novella all'imperatore. + +Al domani, Gregorio tenne la parola. Matilde cogli altri signori +della rocca si recò all'albergo dell'imperatore per confortarlo di +appressarsi di nuovo al castello ed aver l'assoluzione. Perocchè, +dopo il lungo loro pregare, avevano infine ottenuta promessa dal +pontefice che li avrebbe soddisfatti. Enrico resistette alcun +tempo: infine si lasciò persuadere, e sull'ora di sesta a Canossa +si ravvicinò per la quarta volta. La neve ed il vento sembrava +che avessero voluto imitare la pertinacia del pontefice, poichè +ingagliardivano di giorno in giorno peggio. Avanti la porta delle +prime mura si presentò l'abate di Cluny per rinnovellare la cerimonia +dei tre giorni precedenti. + +Egli aveva l'aspetto attonito, lo sguardo immobile. Si avanzò al +cospetto del re e parlò: + +--Dunque, santo padre, convincetevi che dovete assolvere Enrico, non +potendolo condannare all'inferno, perchè l'inferno non ha azione +sull'anima. L'anima, ha detto il beato Aristotile, è la forma della +materia, ossia l'attività prima del corpo organico, e racchiude +la causa sufficiente della facoltà per cui le funzioni vitali si +esercitano. Ora siccome tutti i sensi esercitano la loro azione mercè +un certo _medio_, così anche l'anima, la quale ha sede nel fuoco, +perchè il senso d'attività va spesso unito col senso del calore. E +siccome il cuore ha una natura calda, quivi è la sede dell'anima. +Ma nel cuore vi sta ancora l'etere, dunque il medio dell'azione +dell'anima è il fuoco, o spirito, o l'etere. E perchè i simili non si +distruggono, così l'inferno non distruggerebbe l'anima di Enrico, e +dovete assolverlo, e dovete... + +L'imperatore stette attento ad udire dove diavolo l'abate volesse +andare a parare con quel ragionamento, che probabilmente era +lo stralcio di un discorso da lui tenuto al pontefice; ma non +arrivandone a comprender nulla, gli volse le spalle, si nudò, rimase +il seguito nel primo atrio, ed entrò. + +Egli aspettava che lo avessero subitamente intromesso. Non fu così. +Imperciocchè attese fino all'ora di nona senza che alcuno apparisse. +E stava già per andar via, furibondo di questo frustraneo novello +atto di sommessione, malgrado le preghiere dell'abate con lui restato +fuori ed in sè rinvenuto; allorchè le porte si aprono, e vengono +fuori la contessa Matilde, la marchesana Adelaide, Azzo d'Este, ed +il vescovo di Porto con molti altri prelati italiani e tedeschi nel +castello ricoverati. Il vescovo di Porto va dritto al re, e gli dice: + +--Enrico di Germania! perchè vieni tu in abito da penitente alle +porte di questa fortezza? + +--Per essere assoluto della scomunica da papa Gregorio, risponde il +re. + +--E sei tu veramente pentito delle tue colpe? dimanda il vescovo di +nuovo. + +--Sono, risponde Enrico. + +--Entra dunque in nome di Dio e di Gesù, e che l'assoluzione che ti +rechi a ricevere possa giovare all'anima tua. + +E, sì dicendo, il vescovo di Porto si apriva il varco fra quei +signori che si schieravano in due ale, ed Enrico lo seguiva nel +castello. + + + + +VI. + + Avanti a te o Gran Cuccu mi prostro, + Che dai per ineffabile mistero + Fatidica virtù di un corvo al rostro + D'annunziar l'impercettibil vero, + Ma nessun seppe mai, nessun saprà + Donde viene il tuo spirito, e dove va. + CASTI, _Anim. parl._ 17. + + +Enrico non fu ammesso però direttamente alla presenza di papa +Gregorio. Egli si ebbe ad arrestare nel vestibolo e ad assoggettarsi +ancora a pause non brevi fino a che il vescovo di Porto non ritornò +col permesso di progredire. Tutta la gente del seguito di Enrico, +unitamente ai signori del castello, rimase nelle antisale; solo +il re, accompagnato dal vescovo fino alla porta, si recò innanzi. +Ildebrando sedeva ad un trono di legno di quercia, ricco di intagli +a gotici disegni e colonnette attortigliate, elevato da terra e +collocato dentro una nicchia dello stesso legno, medesimamente +scolpita. Sopra un tavolo, ad un angolo della stanza, poggiava il +camauro. Egli poi si teneva ad un altro tavolo alzato al livello del +petto con mobile da scrivere. + +Vestiva gli abili ponteficali, sfarzosi di ricami d'oro e di fimbrie +intorno al collo, all'apertura del petto ed alle maniche. Ai piedi +aveva i sandali bianchi ricamati della croce d'oro; in testa il +rosso berretto che gli lasciava scoverta a metà la calva fronte e +mirabilmente faceva risaltare quella sua nobile fisonomia, la quale +forse non piaceva a causa di quell'aria accigliata che la troppo +severità le dava. La bianca barba gli scendeva profusa sul petto. +Tutto intento, ovvero fingendo di esserlo, alla scrittura, non +fece cenno di accorgersi della presenza del re, sia per umiliarlo +ancora, sia per imporgli con la sua maestosa figura. Ed Enrico, +che aveva sorbito l'ostica bevanda fino al limo, battendo i denti +del freddo, i panni bagnati ed agghiadati sulla persona, sformato +in viso dal gelo e dall'interna lutta degli affetti, bilanciava +tra il partire definitivamente e rompere quella tirannica catena +di obbrobrii; interromperlo nella scrittura ed avvisarlo di sua +presenza; avventarsegli addosso ed ucciderlo. E questo nero pensiero, +più seducente e più ostinato, gli tornava d'innanzi, talchè forse +lo avrebbe vinto, se Gregorio, vergognando in sè stesso del dilegio +in che prendeva quel caduto, non avesse alzata la testa e mostrato +avvedersi di lui. Come Enrico si ebbe questo lieve segno di favore, +si avvicinò al soglio, e cadendo ginocchioni e baciandogli la mano +biascicò più che non disse. + +--Santo padre, perdono. + +Gregorio, senza muoversi, piegò gli occhi sulla testa del re, e forse +quel bello e giovane sembiante lo toccò. Enrico aveva allora ventisei +anni. L'occhio turchino scintillava ardito come quello dell'aquila. +La nobile chioma bionda, avvegnachè dall'acqua inzuppata, gli +scendeva sulle spalle come la giubba del lione. La magnanimità, la +fierezza gli si leggevano nel naso aquilino e nell'elevata fronte; +del pari che la carnagione perlata e trasparente come quella di +fanciulla additava la blandizia del suo cuore. Gregorio contemplava +quel giovane pino, che della sua rigidezza aveva tentato spezzare; +e forse un rimorso lo travagliò. Perchè troppo egli sapeva che la +perversità non ricetta in un cuore il quale si specchia in volto così +fresco e così bello. E poi volava con la mente agli anni suoi primi. +E rammentava di qualche essere che lo aveva colpito; rammentava di +suo fratello, e di tante imagini e scene della vita domestica, che +nel suo lungo peregrinare e per uffizio del suo ministero aveva +vedute, e s'inteneriva. Imperciocchè nulla v'ha che più intimamente +favelli al cuore e di carità e di Dio, che l'aspetto della gioventù, +e della gioventù potente ma sventurata. Così che papa Gregorio, +quasi a sua insaputa, sedotto da interno moto, stese la mano al re +supplicante e lo sollevò. La natura umana si era in lui strisciata +di furto sotto al pontefice. Ma come Enrico sorse in piedi, e la +taglia maestosa e l'aspetto ardito dissiparono quanto di supplice +aveva avuto fino allora, sì che il pontefice ne era restato commosso; +questi cambiò istantaneamente, e dimenticando il penitente per +vedere il re, dimenticando il contrito per ricordare l'offensore, +e l'avvilito per temere l'uomo terribile e minaccevole, fattosi +novellamente aspro e severo dimandò: + +--Ma sei tu dunque veramente pentito, Enrico di Germania? + +Enrico allora gli mise addosso gli sguardi torvi e rispose: + +--Ti sembrano dunque poche, o pontefice, o ancora dubbie le prove che +te ne ho date finora? + +--Uomo, hai tu dunque obbliate le colpe che cotanto magnifichi la +penitenza? Ma se tu l'hai dimenticate, non l'ha dimenticate già Dio, +nè colui che lo rappresenta sulla terra come supremo giudice degli +uomini. + +--Pontefice, se ti ha indotto nell'errore di avermi per reo la mia +umiltà, ricrediti. Io mi sono presentato a te non come all'uomo, +nè come al tribunale dell'uomo, perchè sulla terra alcuno non mi +sovrasta, ma come al vicario di Cristo, come al sacerdote che Iddio +raffigura. E se avanti al mondo io sono puro, al conspetto di Dio +non posso vantarmi di esserlo. Tu però hai malamente tenuto il luogo +del Signore della misericordia. + +--Ah! son dunque falsi gli atti dei conciliaboli di Worms e di Pavia, +che ci calunniarono così vilmente e ci deposero dalla sedia di +Pietro? Il priore di Lacedonia, da noi perseguitato come infame, non +fu da te creato arcivescovo di Ravenna per vilipenderci? Il favore +agl'impudichi ecclesiastici da noi condannati, la resistenza nel non +ispogliarsi delle investiture . . . non è vero. Enrico di Germania, +son falsi e non dettati sotto la tua inspirazione quegli atti, quelle +resistenze, quei favori? Non è Guiberto arcivescovo? + +--No, non sono falsi. Ma tu, Ildebrando, avevi varcati i limiti del +tuo ministero, ed io mi serviva del dritto degl'imperatori di Lamagna. + +--Ed io di quello dei supremi pontefici, riprende Gregorio +interrompendolo, e percotendo del pugno la tavola. Io come capo dei +cristiani ho udito i loro lamenti. Tutti i giorni, i tuoi sudditi di +Germania han recato ai miei piedi querele contro la perversità e la +ferocia del tuo cuore. Hai vedovate e pollute le chiese; vituperati +i sacerdoti; corrotto il paese che Iddio ti avea dato a governare; +afflitti i vassalli; oltraggiati i signori. E se questi a te, +infistolito nel male, Enrico, non sembrano delitti, a me, supremo +signore dell'impero, feudo di santa Chiesa, lo apparvero troppo, e +ti giudicai non con la severità che meritavi, ma come padre, come +amorevole padre che il figliuol suo vuol ravvedere, non perdere. + +--Codeste son le solite frasacce dei sacerdoti, pontefice, e ne ho +udite troppe per non riconoscerle, risponde Enrico sdegnosamente. +Avete appreso una serie di motti spregevoli e di luoghi comuni, che +applicate a tutti i casi, a tutte le circostanze, a tutte le persone +senza distinzione di sorta, e così fatte egida alla petulanza della +vostra condotta ed ai vostri disegni, che nulla hanno di santo e +di puro. _Chiese pollute! sacerdoti vituperati! gregge afflitto! +pastori! pecorelle!_ e che so io. Ma citate, per dio, citatemi un +esempio solo specificato di coteste ipocrite parole. Che un cavaliere +solo dei nobili e virtuosi, che pur ne ha tanti Germania, venga a +farmi arrossire di un'opera da tiranno e da perfido; ed allora io +rassegno la corona come indegno di portarla. Ma finchè una mano +di schiavi, ribelli ad ogni freno e ad ogni legge, finchè dei +preti avidi di guadagno e di potere, e dei signori ambiziosi, che +null'affatto vorrebbero esser ligi di padrone ed al padrone forfanno, +si tirano avanti per baiare alla luna, ed eruttar delle scempiaggini +scellerate, con niun discernimento spilluzzicate nelle omelie della +Chiesa contro l'antica memoria di Domiziano e di Nerone; finchè, +pontefice, questi servi vituperati si arrogano di calunniare il loro +re, onta a te che li ascolti e presti loro un braccio, il quale solo +dovrebbe alzarsi per ristorare i caduti e proteggere i malignati. + +--E perchè dunque, se ti sentivi incontaminato, perchè hai rifuggita +la dieta di Augusta? dimanda il pontefice. Quivi, in presenza mia e +dei signori dell'impero, avresti potuto fare le proteste medesime, ed +innanzi a cento e cento testimoni, chi avrebbe ardito mentire? + +--Perchè, dovresti ricordarlo, o pontefice, sta scritto: _Date a +Cesare ciò che è di Cesare_, ed _il servo non si leverà a censore del +suo padrone_. Perchè la dignità dell'imperio si sarebbe prostituita. +Perchè la giustizia umana e divina non tollera che alcuno si +constituisca giudice ed accusatore ad un tempo. Perchè coloro erano +stati corrotti da te, pontefice, da te che dovresti portare la pace +del Vangelo non la sovversione di Satanno, e ne sieno testimoni +le tue lettere ai principi Rodolfo, Bertoldo, ed altri signori +di Germania. Perchè quella dieta era contraria alle costituzioni +dell'impero, come convocata da signore straniero, e da lui preseduta. +Perchè infine io era re, e sul re non giudica che Iddio, ed un re +deve morire, deve rinunziare allo scettro, se d'uopo è, ma non +avvilirsi. Ma lasciamo il passato, pontefice, e più calmi discutiamo +i nostri affari. + +Gregorio accigliato e scuro come una notte di tempesta in gennaio, +ascoltava digrignando e contorcendosi senza rispondere. Enrico +continuò: + +--Per bene dell'anima, io ho creduto farmi cavar gli anatemi, e per +non desolare di guerre e di scismi il paese che Iddio ed i dritti +ereditari mi han dato il reggimento. Siano qualunque i principii +che t'indussero a scomunicarmi, ora, santo padre, dovresti esser +soddisfatto delle prove che per riconciliarmi con la Chiesa ti ho +date. Bastino. Non tentare gittarmi nella disperazione, perchè, +come ti sovviene, sta scritto, che, _chi ama il pericolo in quello +perisce_. + +--E sei tu veramente pentito, Enrico di Germania, dei soprusi che hai +fatti alla Chiesa ed a me che ne sono capo? + +--Io non so veramente troppo di quali soprusi tu intenda parlare, +pontefice. Ma se cosa avrò commessa che al cospetto di Dio non fosse +tornata gradevole, men pento pure, ed amaramente men pento. + +--Sta bene. Però i pentimenti non bastano, signore; guarentigie vi +vogliono. + +--Dimandate. + +Allora Gregorio tolse la pergamena finita di scrivere allora allora +in presenza del re, e disse: + +--Ecco i capitoli della pace, se vuoi la pace, figliuolo. Li +ratificherai, li firmerai, e presterai giuramento di osservarli. Dove +però essi, o alcuno articolo di essi non ti tornasse gradevole, puoi +andarne pure, perchè io sono fermo, Enrico, di non recedere, per +qualsiasi considerazione, da essi. + +--Li firmerò dunque senza leggerli, se non mi è dato discuterli, e li +giurerò. + +--No; gli è mestieri che gli ascolti, onde per l'avvenire non ti +ritragga dall'osservarli, e spergiuri. + +--Leggili. + +--Eccoli. «1.º Nel giorno e nel luogo segnalati dal papa, Enrico si +presenterà alla dieta degli Stati tedeschi onde purgarsi delle accuse +postegli dai principi. Il papa sarà giudice supremo ed unico fra lui +e tutti gli accusatori di lui». + +--Ah! fece Enrico, incrociando le braccia sul petto, il papa sarà +giudice, giudice dell'imperatore, giudice dei suoi baroni, giudice +dei suoi vassalli--signor dell'impero in una parola. A maraviglia! E +poi? + +Gregorio lo sta ad udire fissandolo di sguardo accigliato, poi senza +rispondere continua a leggere. + +--«2.º Quando, a giudizio del papa, Enrico fosse chiarito innocente, +con sentenza del pontefice conserverà la corona imperiale: se +colpevole, la rinuncierà senza contrasto, nè potrà per qualunque modo +dimandare o tôrre vendetta da chicchessia». + +--Comprendo, riprese Enrico componendo il volto ad un sorriso che +avrebbe spaventato Satanno, Samuele ha trovato il suo David perchè +Saulle l'ha fastidito. Ed inoltre? Gregorio si tacque ancora e lesse. + +--«3.º Per sino al giorno di questo giudizio Enrico non porterà le +insegne imperiali, non si arrogherà l'amministrazione del regno, +ed eccetto la esazione dei regi dritti per tanta somma quanta sarà +necessaria al vitto suo e dei suoi, non toccherà il tesoro della +Camera, libererà dal giuramento di vassallaggio e di fedeltà tutti +quelli che glielo avessero prestato a contare da un anno». + +--Tanto valeva di soggiungere di mandare a tua paternità quei tesori +ed infeudarli l'impero, continuò Enrico col medesimo ghigno beffardo. +Ve n'è ancora molti di codesti patti di pace? + +Gregorio legge: + +--«4.º Quando trionfasse delle accuse dei principi e dal papa fosse +confermato in monarca, Enrico sarà ognora fedele, devoto, obbediente +al romano pontefice: e sia nel ricomporre i disordini dell'impero +germanico, sia nel riformare gli abusi delle chiese italiane e +tedesche, non potrà giammai essere d'avviso diverso di quello del +papa». + +--Ciò è di ragione, sclama Enrico; il papa è il re dei re, il papa è +Dio. Conchiudiamo. + +--«5.º Mancando ad un solo di tali capitoli, o scostandosi dal loro +senso più ovvio, l'assoluzione della scomunica sarà irrita, nulla, +e come non per anco avvenuta; e si terrà considerato per convinto +di tutti i delitti che gli vengono apposti dai principi, e decaduto +dall'impero. Infine consegnerà al pontefice l'arcivescovo di Ravenna +prigioniero». + +--Anche questa? Un imperatore sacrestano non basta; deve anche essere +il birro ed il boia di santa Chiesa. Stupendo! + +Gregorio non rileva l'osservazione. Solleva il capo, e gittandogli +innanzi sul tavolo la copia dei capitoli: + +--Ecco, Enrico, soggiunge, a quali patti ti potrai riconciliare con +Dio e con me. Se non li approvi io non te li impongo. + +Enrico non risponde più nulla. L'indegnità di quei capitoli e +l'insigne tradimento che Gregorio gli aveva ordito, gli sembrarono +talmente infami, che gli venne financo fastidio di favellare, e mille +anni gli parvero di torsi dalla presenza di quell'uomo. Per lo che, +con una specie di convulsa rabbia, toglie d'innanzi al pontefice +la pergamena e la sottoscrive. Gregorio s'avvide dei pensieri che +concitavano il re, e comprese senza stento che quei capitoli non +sarebbero stati osservati. Ma siccome da documenti di questa natura, +e con questi mezzi carpiti, egli aveva assunta la prepotenza ed i +titoli alla signoria degli altri regni, così contentossi della cosa +fatta e del presente, riserbandosi per l'avvenire di profittare +delle circostanze. Onde, rivolgendosi ad Enrico, gli dice: + +--Adesso fa d'uopo che giuri. + +--Hai cominciato, finisci, risponde costui quasi distratto. Detta +dunque tu stesso il giuramento ancora, perchè io sono a tutto +rassegnato. + +Allora Gregorio fa entrare tutta la corte e le annunzia la +riconciliazione seguita. Poi, in presenza di tutti, Enrico pone +la mano sul libro degli Evangeli, tenuto dal vescovo di Porto +ginocchioni, e legge sur una pergamena presentatagli dal papa presso +a poco queste parole: + +«Io, Enrico, re di Germania, prometto che entro il termine prescritto +da papa Gregorio, darò, conforme alla sola sentenza di lui, pubblica +e piena soddisfazione a tutti i principi e grandi del regno che ora +sono malcontenti di me, per quanto riguarda le accuse che essi mi +appongono, e la discordia che travaglia l'impero. Se papa Gregorio +vorrà passare oltremonti o visitare una provincia del regno, sarà, +per parte mia e di tutti coloro ai quali potrò comandare, al sicuro +da qualunque lesione tanto per la libertà, la vita e le membra sue +proprie, quanto per la libertà, la vita e le membra dei suoi seguaci +ecclesiastici laici, i quali in qualità di legati viaggino dimorino +in una parte qualunque del regno. Non consentirò che veruno, mio +suddito o no, violi la maestà del pontefice; e se mai qualche empio +lo ingiuri o contristi, lo vendicherò con tutte le forze del regno». + +«Io lo giuro oggi 26 gennaio 1077, a Canossa. + +--Sei contento adesso, o pontefice? domanda Enrico quando fu letto +ciò. + +--Non ancora, risponde Gregorio. Tu hai firmato dei patti, li hai +giurati, ma chi malleva e giura in proprio nome per te che li +osserverai? + +Questo novello affronto indignò quanti signori stavan presenti. + +--Io, giusta la regola del chiostro, dice l'abate di Cluny, non posso +giurare, ma sulla mia garantisco la parola del re. + +--Ed io giuro, sclama il vescovo di Vercelli, che Enrico manterrà le +condizioni. + +--Ed anch'io lo giuro, soggiunge la contessa Matilde. + +--Ed io pure, risponde Adelaide. + +E così giurarono del pari Azzo d'Este, Eppone vescovo di Zeitz e +molti altri signori italiani e tedeschi. Allora Ildebrando dà ad +Enrico la benedizione e l'abbraccio di pace. Quindi, scendendo dal +suo soglio e mettendosi alla testa del corteo, esce dal castello, +muove alla cappella e comincia la messa. Alla consacrazione +dell'ostia e' fa accostare il re all'altare, ed innalzandola sovra il +suo capo con voce solenne sclama: + +--Re di Germania, tu ed i tuoi seguaci ci avete accusati di aver, +per simonia, usurpata la santa sede, macchiato di sacrilegi il +santuario e la nostra vita di nefandi delitti, sì che avevamo +meritato bando dall'altare. Potremmo confondere la calunnia con la +testimonianza dei vescovi, che sanno come noi fossimo vissuti e nel +chiostro e ministro dei papi, e collocato sul settemplice candelabro +del tempio. Pure, perchè nessun'ombra offuschi lo splendore tremendo +della tiara, non ci appelliamo alla giustizia degli uomini, ma +provochiamo il giudizio da Lui che scruta i cuori e trova macchie +nel sole. Il corpo vivente di Cristo, che dobbiamo inghiottire, +attesti al conspetto del mondo l'innocenza del suo vicario. Iddio +onnipossente dissipi quest'oggi il sospetto se siamo incontaminati, +ci fulmini di morte se rei. + +E sì dicendo, acclamato da tutti, inghiotte la particola. Indi si +volge ad Enrico e favella: + +--Fa ciò che noi facemmo, figliuolo, e chiama in testimonio l'Eterno +che il tuo cuore non si è ribellato alla Chiesa. I tuoi accusatori, +e sono tutta la Germania, vogliono che tu sia giudicato; appéllatene +dunque a Dio che solo non può essere ingiusto. Eccoti l'ostia +consacrata: se peccasti, non farti reo ancora del sangue e del corpo +di Cristo. Ma se sei mondo di colpe, vinci con questa prova le +accuse, suggella ai tuoi nemici la bocca, e guadagnati un difensore +nel papa. + +Enrico, dopo tante prove, si vedeva ancora esposto ad un giudizio di +Dio--in quell'epoca tremendo sopra ogni giudizio. Alla profferta del +papa, con mal umore, risponde: + +--Pontefice, i miei accusatori non sono presenti, e quindi, o niente +affatto o debolmente creduto sarebbe questo novello esperimento di +mia innocenza. Si rimetta dunque al giorno della dieta. + +--Fa come vuoi, o figliuolo, risponde Gregorio, e finisce di +celebrare la messa. + +Allora Giovanni di Porto, che aveva assistito il pontefice, nel +voltarsi, vede Laidulfo che faceva capolino all'uscio, tutto contento +della riconciliazione ottenuta mercè sua. + + + + +VII. + + Que le prélat surpris d'un changement si prompt + Apprenne la vengeance aussitôt que l'affront. + BOILEAU. Le Lutrin. + + +Il vescovo di Porto, memore delle parole di Gregorio, guizza di mezzo +alla corte, ed andando incontro a Laidulfo gli fa segno di seguirlo. +E come l'ebbe menato in disparte gli dimanda: + +--Figliuol caro, non saresti tu per avventura colui che ha reso +segnalato servigio al pontefice? + +--Monsignor sì. Se posso renderne qualcuno ancora a te, non devi +che favellare. È la mia debolezza quella di prestarmi per tutto il +mondo... che mi paghi, bene inteso! + +--No, compare, a me non occorre nulla. Ho invece comando di +sdebitarmi con te, per quella larghezza che devi aspettarti dalla +natura del servigio prestato e dalla persona che ten richiese. + +--Innanzi tutto da parte di chi mi favelli tu, magnifico vescovo di +Porto, dalla parte del re o da quella di Gregorio, poichè entrambi io +mi obligai? + +--Dalla parte di Gregorio, risponde il vescovo. + +--Allora bisogna dire, sclama Laidulfo, o che io sia nato vestito, o +che il mondo vada per iscoppiare; perchè, quando pagano i preti, i +diavoli fanno orgia. + +--E noi vogliam mettere, eccezione ai tuoi principii. Seguimi dunque +un poco. + +E sì parlando, lo menava traverso molti corridoi oscuri, gli faceva +scendere e salire scale a chiocciola e ballatoi, finchè non furono +in un'ampia camera, quasi buia, perchè prendeva luce da alto abaino, +praticato per rispondere in una stanza anch'essa poco illuminata. In +questo salone si levava una specie di trono, ed alcuni sgabelletti +più bassi. Quivi usava la contessa tener mallo per le condanne di +morte, e diverse porte di trista apparenza in essa si aprivano. +Laidulfo guardava intorno e diceva: + +--Dunque, monsignore, vorrà esser grosso il compenso che il santo +padre ti ha comandato di darmi? + +--Veramente egli non me lo ha comandato propriamente, perchè Gregorio +non è gran fatto facondo su queste cose, e bisogna pigliarlo a volo; +ma io, che son vecchio balestriere, l'ho capito subito. + +--Ha avuto torto il santo padre: non si dimenticano i buoni amici. +Ma, dico, monsignore, che cos'è che andiamo pescando quaggiù? Questa +camera non ristora lo spirito niente affatto. + +--Figliuol caro, vorresti tu mo' che i tesori si tenessero +così esposti all'aria per chi voglia beccarseli? Signor no, si +custodiscono ben guardati in fondo alle castella, e son noti +solamente alla gente fedele. + +--In fondo alle castella sono altresì le prigioni, monsignore; e non +è la prima volta che vostra religione paghi così i grossi servigi. + +--Non ti apponi, compare; ma i servitori di Dio non si conducono per +tal modo. + +--Sì bene, posto già che tu fossi servitore di Dio. Ma dove dunque si +va? + +--Siam giunti. Non devi che aspettarmi in quella stanza, perchè non +voglio, gioia bella, che tu sappia i nostri affari; ed in due minuti +sarò da te. Cosa è! tu dubiti? + +--In questa stanza, dici? Ma questa stanza ha una porta, questa porta +ha una toppa, questa toppa una chiave, e questa chiave può dare +alcuni giri, e mastro Laidulfo restarci dentro assediato dalla fame +come Cristo nel deserto. Monsignor no: in questa stanza non entro io. + +--Allora togli la chiave e mettila in tasca, se non trovi meglio +di chiuderti di dietro come io vorrei; perchè, ti ripeto, non mi +solletica niente affatto di essere spiato da te. + +--In questo modo la cosa potrebbe camminare, diceva Laidulfo, +esaminando la porta, se... se.... Sta bene! non ci sono più nè toppe, +nè saliscendi, nè lucchetti. Dunque hai detto cinque minuti, non è +vero, monsignore? + +--Presso a poco. + +--Giuochiamo a capo a nascondere: comprendo. Non importa: vada, sia +pur così. Ma bada, monsignore, che il compenso sia grosso, perchè.... + +--Rilevante fu il servigio; lo so. + +--E che non aspetterò più di cinque minuti; e che se mi volessi usare +tradimenti, ho un pugnale che non è novizio. M'intendi? + +--Troppo. + +--Andiamo dunque in nome del dia.... + +Laidulfo aveva aperta la porta, e messo il primo piede sul pavimento +della stanzuccia. Ma siccome il solaio era stato collocato a +bilanciere, per modo che dove il passo si metteva sprofondava e si +alzava dal lato opposto; così Laidulfo si vide aperto d'avanti un +abisso profondo ed oscuro, in fondo al quale sentiva un murmure come +d'acqua che corre. Egli però, poggiando il piede si era squilibrato. +Il vescovo di Porto, che spiava ogni suo moto, ne profitta, e +dandogli una spinta gagliarda lo manda giù, senza che avesse neppure +intera potuta proferire la frase. Ciò fatto, con una mazza urta il +lato del solaio sollevato, e tirandosi la porta se ne va fregandosi +le mani e zufolando, dopo aver detto: + +--Corpo dell'ostia! Mastro Ildebrando non si fastidierà più di te, +mariuolo! + +Allora tumultuoso levare di voci gli giunge dalle corti che dicevano: + +--Abbasso l'infame pontefice, abbasso il re codardo, abbasso. + +Il vescovo di Porto tende prima le orecchie ad udire, poi crolla +alquanto la testa, sorridendo volge gli occhi al suo fianco, dove +nascondeva il pugnale, fa scricchiolare le nocche delle dita, e +dicendo: andiamo in nome di tutti i diavoli! ed al pontefice si +presentò. + +Enrico, che asciolveva con Gregorio, a quei da lui pure uditi rumori +aveva preso commiato. Gregorio lo aveva licenziato con un _vade +in pace_. E si avviava per uscire, allorchè gli viene incontro il +vescovo di Vercelli che divenuto estremamente pallido sclama: + +--Sire, gl'Italiani sono in rivolta. + +A quell'annunzio il re si scuote, e subitamente trae sullo spianato +per parlar loro. Lo spianato trova deserto. I capi si erano ritirati +per consultare fra loro, il popolo aveva cercati gli abituri per +andare raccontare ai suoi figli ed alle sue femmine dell'atto osceno +a cui aveva assistito, e mandarne ai posteri vituperata memoria. + +Enrico allora seguito da pochi, riviene al romitaggio. Però come +penetra nelle sue stanze, egli si arresta, poi retrocede, colpito da +terribile spettacolo. + +L'arcivescovo di Ravenna, piagato al petto da grave ferita e legato +alla gola con un balteo, penzolava da un piuolo del camino, piombino +in viso, oscillando ancora, convulsamente rattrappito. Enrico gli fa +tosto apprestare soccorsi, se pur erano ancora a tempo di salvarlo, e +dimanda di Baccelardo. + +Baccelardo ed una giovane erano partiti da un'ora. + +E due ore dopo, tre legati del papa, divisati da pellegrini, +movevano per la Germania. + + + + +LIBRO SESTO + +RODOLFO DI SVEVIA. + + + + +VIII. + + Sorgi, ungilo perchè egli è desso. Prese dunque Samuele il corno + di olio, ed in mezzo ai suoi fratelli lo unse. + REG. I. c. 16. + + +Gregorio si era costituito in quell'altezza maggiore che l'uomo sopra +l'uomo può alzarsi. Aveva però compressa una molla elasticissimamente +temperata, e così bruscamente, e con tanta violenza, che doveva +aspettarsi per fermo reazione non meno ostile nè meno ostinata. +Perocchè non solamente egli aveva gravata la mano sull'incauto re, +venuto a penitenza, ma lungi dal perdonarlo, come quegli aspettavasi, +con tradimento lo aveva rimandato per l'assoluzione al tribunale +stesso, che avanti e' non aveva creduto competente, gli aveva +interdette le divise regie, ed imposti patti vergognosi, a fine di +tornarlo pienamente ligio e vassallo della Chiesa e dei pontefici. +Ond'è che gl'Italiani, i quali niuna amorevolezza gli avevano mai +posta per la sua troppa severità, gli tolsero affatto adesso ogni +riverenza. Gl'Italiani vedevano conculcato con tanta petulanza +l'onore del trono, da cui dipendeva l'unione e la franchigia del +popolo. Vedevano rassodarsi il dispotismo teocratico del pontefice +e lo temevano nemico più aspro, che Enrico mai non si era mostrato +contro lo spirito di municipio e la costituzione dei comuni che +allora cominciavano a pigliar vita. Per lo che, non dissimularono +nè il loro sdegno, nè il loro sprezzo contro Enrico, che aveva +siffattamente prostituita la dignità di re e la maestà dell'impero, +nè il loro corruccio contro il vescovo di Roma che all'impero si +sostituiva e sovraponeva. E di là comprendendo quanta arroganza +avrebbe addimostrata per l'avvenire un pontefice, già per sè stesso +intollerante e dispotico, contro di lui bandirono guerra, contro +Enrico disdegnosi tumultuarono. + +Ma Enrico non era tal uomo da non saper profittare dell'opportuna +disposizione degli animi. Da Canossa si reca tosto a Reggio, dove +vescovi e signori lo attendevano per penetrar chiari nei suoi +disegni, e sapere a quale determinazione pensasse attenersi. Egli si +giustificò. E lo credettero. E non vi fu più mestieri di sprone per +mettersi sulla via di rompersi con Gregorio. + +La guerra si dichiarò. Gli antichi amici di Enrico di Germania +scesero in Italia. Da ogni terra italiana a storme cavalcavano militi +al campo di lui, ed i nobili gli prestavano omaggio, gli giuravano +fede gli ecclesiastici, forniva la plebe vettovaglie e danari. + +Vuolsi che a quell'epoca, in un eccesso di divozione, avesse Matilde +dichiarata la Toscana e la Liguria, paterni ed assoluti dominii, +patrimonio di S. Pietro. Questa donazione però, è contestata da gravi +e spassionati scrittori, ed assai dubbie sono le tracce negli antichi +cronisti, sì che i soli spigolisti vi leggono chiaro. Ad ogni modo, +voce ne corse in Italia, e l'imperatore avrebbe tolta ragione anche +di quest'altra rapina, come erede della contessa, se Gregorio, per +allontanarlo d'Italia, non avesse soffiato coi suoi legati nelle cose +di Lamagna, e macchinata trama che miserie, morti e delitti infiniti +originò. + +La Germania, spartita in fazioni come l'abbiamo lasciata, divampava +ogni giorno peggio dopo la discesa del re in Italia. Aspettava +ansiosa la composizione del pontefice e del re, e trepidava, non +sapendo a quali patti sarebbesi fatta. E come Rodolfo di Svevia, capo +dei nemici di Enrico, udì che questi già riabilitato capitanava un +esercito d'Italiani, comprese subito che, colte le opportunità, se +lo avrebbe veduto piombare nel paese, dove a quell'ora partigiani +moltissimi lo attendevano e sollecitavano. Intimò perciò dieta di +nobili tedeschi a Forcheim, pregando tutti intervenire, e provvedere +in comune alla salute dell'impero e della Chiesa. Gregorio, che +avrebbe ambito mettersi in mano la somma delle cose di Lamagna, udito +della dieta, alla quale oratori di Rodolfo lo invitavano, richiese +Enrico, che barricava le Alpi, di un salvocondotto per recarvisi. +Enrico gliel rifiutò. Allora Gregorio, per mezzo di corrieri, manda +ai suoi legati doppio protocollo d'instruzioni, pubblico l'uno e +tutto affusolato di pace e di carità, l'altro segreto cui la storia +ha potuto sospettare, non mai stabilire per fermo. + +I legati, arrivati già in Germania, cominciarono a tentar pratiche +presso i signori della dieta per soppannarli dei loro principii e dei +loro disegni. + +Il giorno della dieta giunge. Radunati a Forcheim l'arcivescovo di +Magonza, i vescovi di Wurzburg e di Metz coi prelati delle loro +diocesi, i duchi Rodolfo di Svevia, Guelfo di Baviera e Bertoldo +di Carintia alla testa di margravi, conti, baroni, valvassori e +quanti mai stessero dalla parte dei Sassoni, i legati mostrarono +le lettere di credenza ed all'assemblea si presentarono. Poscia, +primo Rodolfo, e dietro a lui gli altri in ordine di grado e di +autorità, principiarono a lungamente produrre accuse di ogni maniera +contro Enrico. Non è a dirsi di quanti delitti quei signori, tutti +a lui nemici, lo accagionassero! Rodolfo ed il conte di Nordheim, +che avevano animo nobile, prendevano a schifo l'impudenza di quei +vili. Ma i legati, che nulla meglio cercavano, fingendo i peritosi, +lodarono la lunganimità e la fedeltà dei nobili tedeschi per avere +fino a quel ponto tollerato sì pazzo e crudele monarca. Conchiusero +che, se non volevano ulteriormente tentare Iddio, e l'animo paterno +di papa Gregorio addolorare, bisognava privarlo di regno ed eleggere +un altro re. I principi, prevaricati di soppiatto, acclamarono il +partito. Ma i legati che conoscevano di quanta delizia Gregorio +vagheggiasse esser l'arbitro supremo nella contesa, supplicarono la +dieta, non procedesse all'elezione prima della venuta di lui, ora +bloccato in terra lombarda senza potere nè rientrare a Roma, nè le +Alpi varcare. + +I principi tedeschi non rifiutarono da prima, ma la notte +considerarono com'e' fossero depositari della sovranità nazionale, +che il papa non era balio dell'impero e non aveva dritto nè +consultivo nè deliberativo nell'azienda dello Stato. Laonde alla +tornata del domani, Ottone di Nordheim dichiarò ai principi ed ai +legati: che, essendosi stabilita la deposizione di Enrico, gli era +pericoloso lo attendere; mal condursi senza capo il governo, non +patire l'intervento del papa nè le leggi, nè l'onor dell'impero, +e che avrebbero creato il novello monarca senza aspettarlo niente +affatto. + +Per lo che, non curando le contestazioni dei legati, le diverse +classi dei nobili si divisero in separate consulte. Ma siccome +ciascuno aveva particolari interessi ed ambiva guadagni dalla +qualità di elettore, così presero a metter fuori pretensioni, +patteggiare, aprir mercato, sì che di tanto solenne attributo si +sarebbe fatta vendereccia prostituzione, se i legati, assumendo +dritto di regoli, non avessero dato in sulla voce ai petulanti ed +agl'ingordi. Stabiliti prima alcuni canoni generali, i nobili ed il +popolo delegarono ai prelati alemanni la prerogativa dell'elezione. +Sigofredo, arcivescovo di Magonza, che aveva il primo voto lo +diede a Rodolfo di Svevia. Adalberto di Wurzburg imitò Sigofredo; +e l'esempio dei capi trasse dietro l'assentire del clero. Ottone, +Guelfo e Bertoldo aderirono alla sentenza dei vescovi. I legati la +sanzionarono, sapendo come caro a Gregorio fosse lo Svevo, per età, +per costumi, per nascimento ed ingegno a quell'onore non disadatto. + +Però come a Rodolfo, nel letto travagliato da febbre, Ottone di +Nordheim, commissario della nazione, andò a recarne novella, quegli +titubante rispose: + +--Mercè, conte, dell'onor sommo donde i principi di Germania +m'investono. Io non credetti mai meritarlo: e perciò lo rinunzio. + +--Lo rinunziate, sire! sclama il Nordheim stupefatto. Vostra +sublimità parlerebbe dunque da senno? + +--Sì, signore di Nordheim. Nè per avventura crediate che io +m'infinga. Conosco che per conservar questo scettro v'ha d'uopo della +spada e del sangue civile. Enrico è fiero, ostinato, di spiriti +guerreschi, ed ora a capo di esercito poderoso. Non si lascerà +perciò, a volere di pochi ed a persuasione del pontefice, balzar +così dall'eredità dei padri suoi, prima di aver tentate le fortune +delle armi e funestato l'impero di sangue. Io non voglio esser causa +di desolazione nel mio paese. I legati han persuaso fatal consiglio +per ispalleggiare la vendetta di Gregorio. Si preparano per queste +sfortunate contrade giorni terribili; credetelo, sire di Nordheim. +Mandiamo invece i suoi messi al pontefice, ed invitiamo Enrico alla +pace, noi signori di Lamagna che ne siamo i custodi. + +--Con la vostra sopportazione, sire, risponde il Nordheim, non mai. +Da molti anni noi conosciamo la mente di Enrico. Egli non perdona +mai. Ed ora dobbiamo paventarlo più indragato ancora, perocchè, dal +nostro forfare come egli dice, ebbe ad ingozzare tanto vitupero dal +pontefice. Se dunque ad ogni andare è inevitabile la guerra civile, +si faccia pure, se non con certezza di vittoria, con speranza che +l'onte nostre saranno pagate, i nostri dritti redenti. Arrendetevi +dunque, o sire, e bandite gli scrupoli. + +--E non conti, fratello, soggiunge Rodolfo intessendo le mani sul +petto e sospirando, non conti la mutabilità del popolo, l'instabilità +della sorte maligna, e l'invidia, e la fraudolenza dei signori che +fino da ieri mi ebbero compagno e commilitone e mi amarono, e domani +sdegnerebbero venerarmi come sovrano? + +--Sire, perdonate se oso dirvi che vi apponete. Nè il popolo, nè i +nobili tedeschi tennero mai lo stile degli Italiani che disvogliono +oggi ciò che ieri desiderarono fino al delirio. Piegatevi, sire, ed +accettate la corona che il popolo di Germania vi ha profferta. + +--Così vuoi, sire di Nordheim? disse Rodolfo rassegnandosi dopo un +po' di pausa; sia pure così. Possa io però, in un giorno di sangue, +non rimproverarti questa violenza. + +Ed il dì 15 marzo 1077 accettava lo scettro senza dritto di +successione pei suoi, e con solenne promessa di vassallaggio alla +Chiesa. + +Il 26 lo consacrava a Magonza legittimo re e difensore del regno dei +Franchi, l'arcivescovo Sigofredo, vicario pontificio in Lamagna. + +Nel tempo stesso si spandeva la voce che Enrico già riedeva in +Germania alla testa di grosso esercito. + +Infatti questi, dopo aver celebrata la Pasqua a Verona, per la +via che d'Aquileia mena al Friuli, alla testa di truppa lombarda +penetrava nella Carintia. Poi non appena ebbe messo piede in Lamagna, +comandava brillante esercito a lui devoto per volontà non per obbligo +di feudale servizio. + +Rodolfo che ogni dì assaporava novelle amarezze per le città che gli +chiudevano sul viso le porte e gli mandavano ambascerie d'ingiurie, +per le diserzioni che provava nei ranghi dei suoi partigiani, con +soli cinquemila Svevi schivò la pugna ed entrò in Sassonia. E' lasciò +Enrico inoltrarsi nel paese a dare il guasto, e muovere per la fedele +Augusta dove mille altri cavalli della città lo raggiungevano. Enrico +traversò la Baviera desolando, e vene a Ratisbona. Quivi il patriarca +d'Aquileia gli condusse novella squadra di Lombardi che a loro volta, +dopo essere stati tante fiate visitati dai Tedeschi, cercavano a +menare le mani nelle terre di loro. Luogotenente di quello squadrone +era Baccelardo seguito da un paggio. Egli si presentò al re. Allo +scorgerlo, Enrico aggrotta fieramente le ciglia, non avendolo più +visto dopo la trista avventura di Guiberto. Baccelardo piega a terra +il ginocchio e sommessamente mormora: + +--Sire, io vengo a mettermi a mercè di vostro valore. + +--Alla mercè? per che cosa? dimanda Enrico. + +--Sire, soggiunge Baccelardo, per l'appiccagione dell'arcivescovo di +Ravenna, e per avervi lasciato senza torne licenza. + +--Per Nostra Donna di Goslar! sclama Enrico, bisogna dire che tu sii +veramente uno scomunicato, che ti imbratti così per gioco le mani +nel sangue degli unti! + +--Vi dimando perdono, sire, se oso appormi che non fu mica per giuoco. + +--E perchè dunque, messere, se Dio ti aiuti? + +--Sire, un uomo che è scomparso dalla faccia della terra come fuoco +fatuo, quasi per testamento mi aveva confidata una giovane che +apparteneva a nobile famiglia d'Italia, onde l'avessi protetta e le +fossi stato amico e fratello. Nel metter piede nelle vostre stanze, +sire, trovo questa donna dinoccolata dal lungo dibattersi, svenuta +fra le braccia dell'arcivescovo. Lo sdegno mi acceca; e cedendo ad +un impeto primo lo assalto, lo ferisco, lo disarmo, lo prostro, e +stringendogli la gola col balteo della mia spada, non tanto forte +veramente, l'appendo al camino. Indi, per salvarmi dall'ira di vostra +possanza, con la donzella svenuta com'era mi partii. Ecco, sire, la +mia colpa, punitemi se vi piace. + +--Capestro di un arcivescovo! sclama Enrico ridendo. E la giovane era +bella, eh! + +--Sì, sire; ma fosse stata laida come la maga di Endor, il mio dovere +di cavaliere m'imponeva difenderla da ogni oltraggio, quand'anco non +mi fosse stata affidata a proteggerla. + +--E cosa hai adesso fatto di lei, messere? + +Baccelardo esitò un momento a rispondere, poi disse: + +--L'ho collocata tra le benedettine di San Sisto di Piacenza, sire. + +--Sta bene, risponde Enrico; ti perdono l'attentato sacrilego, +perchè nobile fu la cagione che ti spinse, e perchè niun male da +ciò avvenne, sendo noi arrivati a tempo per salvare quel povero +arcivescovo. Pensa però a meritarti la nostra grazia ed i nostri +favori con quell'ardimento che suoli, ed a combattere da valoroso +nella campagna che stiamo per aprire. + +--Non chiedo meglio, sire, risponde Baccelardo inchinandosi, e +rientrando negli ordini dei suoi. + +Le ostilità infatti cominciarono. Alle sponde del Neckar, più +volte Rodolfo gagliardamente armato chiamò il nemico a giornata, +e parzialmente il re disfidò. Ma il re, che di truppa gli era +inferiore, ogni partito ricusò, e mandò parlamentario per introdurre +pratiche di pace. Enrico e Rodolfo si abboccarono. E' convennero +di una tregua; e fissarono che i dritti e le ragioni di entrambi +avrebbero esaminati i principi della dieta che intimavano in riva +al Reno. Conchiuso il trattato, Rodolfo licenziò le sue genti e si +ritirò in Sassonia. Enrico non si mosse. Anzi, ricevuti i rinforzi, +si gittò nella Svevia, e sarebbe penetrato in Sassonia, se i +principi constituitisi mallevadori della tregua non lo avessero +arrestato. Saputasi l'infrazione dei patti, Rodolfo convoca a Goslar +assemblea di patrizii e di vescovi, ove i legati del papa scomunicano +novellamente Enrico, e le insegne reali gl'interdicono. + +Enrico non curò gli anatemi. E' corse, a danno dei nobili e dei +prelati avversi, il paese, e la battaglia andò a presentare al +nemico. I due rivali si scontrarono nelle pianure di Melrichstadt +alle sponde della Strewe. Dubbio e terribile fu l'urto. Quelli di +Enrico finalmente sfondarono e cacciarono in rotta i partigiani di +Rodolfo. I Lombardi sovra tutti, demonii capitanati da un demonio, +dietro loro lasciavano solco di cadaveri come vi fosse strisciato il +fulmine. Rodolfo tentò invano ricucire i fuggitivi. Ed e' credeva già +perduta la pugna, allorchè Ottone di Nordheim, gridando la parola dei +Sassoni: San Pietro! San Pietro! si rovescia sulle genti di Enrico ed +a sua volta le sgomina. + +Rodolfo passò la notte sul campo a celebrare la vittoria. Ma al +domani, 15 agosto, Enrico ricomponeva le schiere, riprendeva +Vurzburg, ed offeriva novellamente battaglia ai Sassoni che la +schivarono. Il re fece affardellare il bagaglio, bruciare il resto, +e si diresse a gran giornate a Smalkalda, mentre i suoi guerrieri +saccheggiando il paese celebravano il trionfo cantando. I Sassoni si +attribuirono l'onore di questa vittoria per essere restati padroni +del campo. Ma la loro non era che illusione, dappoichè avevan perduta +tanta gente che, al domani, non potevano trar profitto dallo scheltro +di truppa malconcia che restava ancora. + +Questa però non fu che foriera di battaglia più terribile, quella +di Fladenheim. La quale, ferocemente combattuta da ambo le parti, e +da ambo le parti guadagnata da un'ala perduta da un'altra, indusse +Rodolfo a scrivere al pontefice, che con lui godesse della vittoria, +ed Iddio ne ringraziasse. Però Gregorio riceveva due messaggi ad un +tempo. + + + + +IX. + + Sur les bancs dorés d'un concile romain + Presida dans Costance un brandon à la main. + De Jean Hus, en priant, signa l'arrêt barbare, + Au front d'un Alexandre égara la tiare. + CASIMIR DELAVIGNE. + + +La posizione d'Ildebrando era cangiata dopochè alla vetta della +sua ambizione aveva poggiato. Gl'Italiani lo schernivano e gli si +volgevano contro, fin nella Toscana sua divota. L'arcivescovo di +Ravenna armava per invadere gli Stati della contessa Matilde e +dentro Roma bloccarlo. Il re di Polonia, Boleslao l'_ardito_, da +lui consacrato perchè protestava sottrarsi al dominio di Enrico, +gli assassinava i vescovi a' piè degli altari, noiato dai loro +troppi consigli e pretensioni. Il re di Francia, burlandosi degli +anatemi, persisteva nel trafficare le investiture ecclesiastiche, +e permettere le mogli al suo clero. Roberto Guiscardo, malgrado le +scomuniche reiterate, addoppiava i conquisti nel patrimonio della +Chiesa; ed il conte di Capua Giordano abbottinava arredi sacri nel +monistero di Montecassino. Niceforo Botoniate scacciava dal soglio +a Costantinopoli Michele Parapinace, che si era dichiarato quasi +vassallo della Chiesa di occidente, e mandava tutti gli anni duecento +libre di argento a suffragio dell'anima sua. Berengario si ostinava +nella sua eresia. Guglielmo il _conquistatore_ faceva il papa in +Inghilterra. Il re di Dalmazia, creato da lui ed a lui come schiavo +dedito, era oppresso dai nemici. Ed i Sassoni, dai suoi consigli e +dalle sue promesse sedotti e nell'elezione del nuovo monarca e nella +guerra civile indotti, lo insultavano per aspre lettere. Gregorio +protestava non aver comandata proprio l'elezione di Rodolfo, ma avere +dato instruzione ai suoi legati di solo promuovere la deposizione +di Enrico e la scelta del novello re. Quella scelta e' riserbava a +sè stesso, sia per aver ligio come cane l'uomo da ungersi; sia per +arrogarsi il dritto di disfare i re e crearli; sia per mostrarsi +alla terra insignito di quest'altro potere, per godere la gioia di +veder le teste coronate, prostrate innanzi a lui, spazzargli il suolo +della clamide, per consolidare il dritto di feudo che pretendeva +sulla Germania, per mettersi infine alla testa dell'amministrazione +dell'impero e tenere i Tedeschi, di lui già divoti, umiliati ed +obbedienti come frati da cenobio. Quando udì dunque i principi non +averlo curato, ed esercitato da sè il dritto che le constituzioni +teutoniche davan loro, prese il broncio e ne concepì astio e +dispetto. Sicchè fermò non procedere, se non all'estremo, alla +sanzione dell'operato a Forcheim, e quando la somma delle cose ed il +volger fatale della fortuna ve lo avessero spinto. + +I Sassoni compresero i suoi intendimenti. S'incollerirono, e gli +scrissero come a gente tradita convenivasi. + +Gregorio rispondeva alle acerbe lettere per un guazzabuglio di luoghi +comuni che nulla significava. + +Ed ecco giungergli, primo, il messo di Rodolfo, che della vittoria +di Fladenheim gli riferiva, e quindi non a guari l'oratore di Enrico +che attribuiva a sè quella vittoria e con maligna compiacenza ne lo +teneva conto per amareggiarlo, impaurirlo, spiccarlo dal partito di +Rodolfo. A questa novella più precisa, il corruccio di Ildebrando +ogni limite ruppe. Mandò araldi sacri, e per mezzo di colombi, ordinò +ai suoi legati, sparsi per tutta Europa, di significare ai prelati +cattolici che per la settimana santa avessero studiato il tempo ed +il cammino di trovarsi al settimo concilio di Roma. In effetti e' vi +giunsero. + +E frequente, oltre ogni dire, di vescovi e abati riuscì il concilio. +La contessa Matilde non vi mancò, perocchè dessa era l'ombra di papa +Gregorio. Si ribadì al solito il chiodo delle investiture e del +celibato, si scomunicarono Guiscardo, Guiberto, Ugo Candido e Rolando +da Siena, nemici indomabili del papa, sempre fulminati, prostrati +mai. Infine sorsero gli ambasciadori di Rodolfo che infinite +calunnie vomitarono contro di Enrico, e di tutti i guai di Lamagna +lo accagionarono. Allorchè Gregorio bandì novellamente spaventevole +anatema e profetizzò che in quell'anno _il falso re sarebbe morto!_ +Mandò poscia a Rodolfo una corona d'oro nel cui cerchio stava +scolpito questo cattivo _calembour_ per epigrafe + + _Petra dedit Petro, Petrus diadema Rodulpho._ + +Dall'altro canto Enrico convocava prima a Magonza assemblea di +principi e di prelati, dove si discusse a minuto la condotta di +Gregorio, e colpe molte gli si apposero; poi l'arcivescovo di Ravenna +indisse un sinodo a Brixen nel Tirolo, come luogo agl'Italiani ed ai +Tedeschi più comodo, da lui stesso preseduto. + +Sul finire di giugno il concilio si aprì. Vi trassero tutti i vescovi +di Lombardia e moltissimi degli altri Stati d'Italia, tutti prelati +partigiani di Enrico, sì che essi soli avrebbero composta numerosa +curia, tutti i capitani e gli ottimati dei due eserciti italico e +tedesco, quasi tutti i signori dell'impero che pel re tenevano, ed +egli stesso. Si passò a rassegna con severo scrutinio la vita di +Gregorio. Se ne ponderarono le opere, se ne interpretò lo spirito, si +discussero tutte le riforme che aveva volute introdurre, si scese +alla sua condotta privata, alle relazioni, ai disegni, ai gusti, alle +passioni, e dopo averlo esaminato d'ogni lato con acuta penetrazione, +con inesorabile sangue freddo fu giudicato e pubblicato il decreto +che lo deponeva dalla sedia di Pietro. + +Indi proclamarono papa l'arcivescovo di Ravenna. E mentre Enrico +ripassava in Lamagna per dar l'estremo crollo al suo rivale, +Guiberto, ora Clemente III, sormontava il Brenner, accompagnato da +splendido corteggio di vescovi e di nobili, scendeva in Italia, si +metteva alla testa degli uomini d'armi, di quaranta vescovi e meglio +di duecento baroni, assaltava le terre toscane e le correva a guasto, +ed a Volta presso Mantova, avendo sotto la sua condotta lo stesso +secondogenito dell'imperatore Enrico, investiva le numerose truppe di +Matilde e riportava completa vittoria. + +E Gregorio aveva ad un tempo la novella della sua deposizione, +quella dell'elezione di Guiberto, quella dell'invasione della +Toscana, quella della vittoria di Volta sopra la sua bella penitente, +unitamente ad un'altra, che più di tutte lo spaventò, da un foglio +grazioso del suo amorevole fratello Guiberto, ora come abbiam detto, +Clemente III. + +Enrico, recatosi a Ratisbona vi congregava una dieta, dove +intervenivano i grandi della sua fazione, i condottieri +dell'esercito, Federico il _bellicoso_, conte di Staufen, sire di +un castello sul cucuzzolo più sublime delle Alpi, e Goffredo di +Buglione, quel pio Goffredo + + che nel purpureo ammanto + Ha di regio e d'augusto in sè cotanto! + +Goffredo, discendendo da Carlomagno per parte del padre, e dai re +lombardi della madre, sembrava + + Veramente costui nato all'impero, + Sì del regnar del comandar sa l'arti, + E non minor che duce è cavaliero, + Ma del doppio valor tutte ha le parti: + Nè fra turbe sì grandi uom più guerriero + O più saggio di lui potrei mostrarti. + +Enrico si alzò da sedere, e prendendo il gonfalone dell'impero, +appoggiato al suo soglio, si trasse presso al giovane duca, e gli +disse: + +--Messer Goffredo di Buglione, questo, come vedi, è lo stendardo +dell'impero: te lo affido a portare nella campagna che siamo +per aprire, e riposo sicuro che, sia che fossimo vinti, sia che +vincessimo, mel renderai incontaminato. + +--Mercè, sire, dell'onor grande che mi fate, rispose Goffredo, +piegando a terra il ginocchio e stringendo la bandiera; la difenderò +per quanto Iddio mi darà di forza e di vita. + +Allora il re si rivolse a Federico di Staufen e soggiunse: + +--Signor conte, io ti ho trovato il più prode nelle armi ed il +più fedele in tempo di pace. Io serbo memoria dei tuoi servizi; e +vedete, o baroni, se coi miei fedeli so essere grato! Prendi, giovane +guerriero, la mia unica figlia in isposa, perchè conosco che vi +amate, e sii conte di Svevia, paese che i ribelli hanno invaso. + +Federico resta da prima mutolo, non ben sapendo raccogliere i suoi +pensieri, poscia bacia la mano del re e mormora: + +--Mercè, sire! voi mi avete degnato di guiderdone che supera ogni mio +poco servizio ed ogni mia speranza. + +Ed Enrico stringendogli la mano, risponde: + +--Va, conte di Svevia, e sii prode come sempre il fosti. + +Indi consultò coi suoi il piano della guerra; e dopo averlo fermo, +ringrazia tutti della fedeltà mostrata, li prega di non istancarsi nè +mutarsi per infausto mutar di cose, e scioglie la dieta. + +In ottobre di quell'anno 1080 Enrico aprì la campagna invadendo la +Sassonia con forze poderose, e disertò il paese. La mattina del 15 +ottobre risolse dare la battaglia. Allogò sull'Elster le truppe di +rincontro al nemico, in luogo non opportuno al guado, e senza scampo +alle spalle. Ridusse così i suoi a vincere o a morire da eroi. + +Al levarsi del sole, Enrico, scoperto il movimento dell'oste nemica, +ordina le sue genti in battaglia. I Sassoni, trafelati dal cammino +e manchi d'uomini, affogati tra le male fitte dei paduli percorsi, +secondano il movimento del re, ma pavidi e scorati; perchè i loro +fanti, nerbo dell'esercito, impediti dalle vie rotte tardavano; i +cavalli stanchi non sentivano più lo sprone. I fanti si stringono in +ordini serrati; i cavalieri smontano da cavallo, ed a passo di carica +vanno a cercare l'antiguardo nemico. I vescovi intuonano il salmo 82, +_Deus quis similis erit tibi!_ e cantando precedono. Quando ecco che +alle parole: _fac illis sicut Madian et Siræ..... disperierunt, facti +sunt ut stercus terræ_; si trovano in faccia al nemico, separatine +solo dalla palude di Grona. Da una parte e dall'altra si provocano al +valico, onde, dando addosso all'incauto che lo tentava, affogarvelo. +Ma niuno è tanto imprudente. I Sassoni, rialzati di spirito ed in Dio +confidenti, girano la costa e si presentano alle truppe regie che +al varco li attendevano. La battaglia s'impegna con furore. Enrico +teneva già in pugno la vittoria, quando alcuni suoi fanti ritrassero +dalla mischia il cadavere di Rapoto, sire di Iunthal, il più ricco +principe di quei tempi, che da Boemia a Roma poteva pernottar sempre +in castelli di suo dominio, e gridano: fuggite! fuggite! + +Di fatti sopraggiungevano a briglia sciolta i cavalli del duca di +Nordheim, reduce da Goslar, e questi, sbaragliati gli arcieri che +avevan respinto l'antiguardo sassone, sfondavano un battaglione di +fanti ed invadevano il campo del re. I Sassoni, certi della vittoria, +volevano sbandarsi a predare. Ottone di Nordheim li contenne, serrò +gli ordini e li fermò con le lance in resta. In effetti non aveva +appena ristabiliti i ranghi dei suoi, che ecco appare il conte +Enrico di Lacha alla testa di coorti trionfanti, cantando Alleluia! +e Baccelardo, coi Lombardi, che all'altro lato aveva guadagnata la +pugna. Il Nordheim li aspetta fermo un tratto. Indi dicendo ai suoi: +Coraggio, figliuoli di Sassonia, raccomandatevi ai santi e seguitemi, +perchè nulla costa a Dio con un drappello fugare un esercito! investe +con tale impeto le truppe nemiche che parte ne rovescia nel fiume, +parte ne vede afferrare l'opposta sponda malconci e fuggitivi. Però i +Lombardi, che venivano dietro a quelle schiere, gli si serrano allora +addosso e pugna mortale si stabilisce. Non durò lungamente. Perocchè, +mentre gl'Italiani si vedevano piegare innanzi le lance i cavalli +del Nordheim, irono alle spalle i fanti sassoni che, da Radolfo +riaccozzati, avevano novellamente caricato Enrico e lo avevano vinto. +I Lombardi si cominciano a ritirare passo a passo, battagliando +sempre, senza nullamente scomporre gli ordini. Allora si presenta ad +Enrico Goffredo di Buglione e dice: + +--Sire, la battaglia è perduta. Rimetto nelle vostre mani lo +stendardo dell'impero, che niuno più valorosamente di vostra +grandezza saprebbe difendere, ed io spero nel potente Signore degli +eserciti e nella Beata Vergine di Goslar di dar qui termine alla +guerra. + +E sì dicendo, Goffredo volgeva il cavallo per partire, allorchè il +re, comprendendo che il prode meditava alcuna audace impresa, lo +raggiunge e parla: + +--Andremo insieme. + +E vedendo venir Baccelardo, tutto brutto di fango e di sangue, senza +neppure dimandargli novella dell'esito della pugna dall'altro lato, +soggiunge: + +--Principe Baccelardo, ti affido questo sacro deposito, eredità di +eroi: mel renderai o vi morrai sotto da valoroso. + +E sì parlando gli gittava in braccio la bandiera imperiale, e senza +attender risposta, sicuro che ben l'aveva data a custodire, seguì +Goffredo. Questi però, sia che temesse per la vita del re, sia +che fosse geloso dell'opera concepita, nel passar di galoppo tra +un gruppo di baroni tedeschi, in mezzo ai quali stava Federico di +Staufen, grida loro: + +--Baroni, se vi è caro il nome di fedeli arrestate il re dal disegno +di seguirmi. Si tratta di morte: fategli violenza. + +E mentre questi accerchiavano Enrico, risoluti dalle parole e +dall'accento del duca di Buglione, questi attraversava il campo come +uno strale e spariva. + +E già i Sassoni predavano nel campo reale tende di porpora, ornamenti +ecclesiastici, vasellame d'oro e di argento, moneta, cavalli, +vestimenta, armi d'incomparabile tempra e splendore, tutte le +ricchezze degli arcivescovi di Colonia e di Treviri, di quattordici +vescovi, del duca di Buglione, del conte di Staufen, di Enrico +palatino, di molti altri cavalieri e baroni, ed in fine il bottino di +Erfurt, e già la pianura echeggiava dei canti della vittoria; quando +ecco l'allegrezza si muta in subito terrore, e la novella che Rodolfo +spirava giunge. + +Rodolfo in un drappello dei suoi menava ancora gli ultimi colpi al +nemico abbattuto, allorchè si vede a briglia sciolta rovesciar sopra +un cavaliero che gli grida: + +--A me, duca di Svevia, a Goffredo di Buglione! + +Rodolfo ebbe appena il tempo di volgergli contro il cavallo e di +ricevere da mano degli scudieri un'asta più salda, che già Goffredo +gli si spingeva contro. Terribile fu l'urto dei due valorosi. I +cavalli si piegano sui garretti, i cavalieri percuotono dei reni +le groppe; e l'asta di Rodolfo si spezza in mezzo alla rotella di +Goffredo, e va in minute schegge, quella di costui gli colpisce +il cimiero crestato, rompe le gorgiere, manda per aria l'elmo, +scoprendogli la testa, e s'infigge al suolo. Goffredo traversando +di volo, la riprende; e gli scudieri son presti a darne un'altra al +loro signore Rodolfo, che coprendosi il capo con lo scudo ricarica +il duca. Questa volta l'asta di Rodolfo piaga alla spalla sinistra +il Buglione: questi lo coglie agl'inguini, la lancia vi si spezza e +vi resta infisso profondamente il moncherino. Nulla curante della +mortale ferita, lo Svevo tira la spada. Il Buglione gli scarica +sopra il capo, difeso dallo scudo, tal poderoso colpo, che fende +in due la rotella, lambisce di sghembo il vertice del cranio, e +colpitolo all'avambraccio destro glie lo taglia netto con la mano. +Allora Rodolfo, rintronato, cade di cavallo, e Goffredo, dopo averlo +considerato un momento con occhio malinconico, sclama: + +--Era un eroe! pace all'anima sua. + +Indi volgendo al cielo gli sguardi ringrazia Iddio della vittoria, +ripone la spada, ed a passo lento ritorna dove aveva lasciato il re. + +La voce della morte di Rodolfo gitta l'allarme nel campo dei Sassoni. +Corrono i baroni subitamente, e lo trovano che già boccheggiava. +Tentano invano portargli soccorsi. Lo adagiano sopra una barella e +sel recano al campo sotto il padiglione di Enrico, nel letto stesso +di lui. I vescovi, ornati di stola, cominciano a recitare i salmi +dei morti. I baroni, col capo dimesso e gli occhi velati di lagrime, +fanno cerchio ginocchioni al suo feretro. Allora, moribondo, Rodolfo +dimanda vedere la sua mano. Il duca di Nordheim glie la presenta ed +egli: + +--È quella appunto, sclama, con la quale giurai obbedienza ad Enrico! + +Indi, sentendo vicina la sua fine, solleva alquanto il capo, +tentando riconoscere alcuno, chè la vista gli si era già velata, e +dimanda: + +--Ora di chi è la vittoria? + +--È vostra, sire, risponde il duca di Nordheim malinconicamente; ma +che ci giova la vittoria se vi dobbiamo perdere, o sire! + +Rodolfo ricade sui guanciali, e con voce intelligibile appena susurra: + +--Mi rassegno ai voleri di Dio! Non mi grava la morte celebrata dal +trionfo. + +E spira. + +La profezia di Gregorio si era avverata--avvegnachè non nel senso di +lui. + +Rodolfo, dopo una vita di guerriero, ed una lunga corona di vittorie, +era morto da eroe sul campo di battaglia, e da cristiano, senza +mormorare di alcuno. Ildebrando lo aveva sedotto, come attestano le +sue lettere, e spiccato dal partito dell'imperatore a cui era stato +sempre carissimo. Il suo corpo fu deposto nel sepolcro dei re. Nel +duomo di Merseburg esiste un'urna magnifica, e sovra di quella la sua +statua di bronzo. Nel duomo medesimo si conserva e si mostra ancora +la sua destra, il suo scettro, la corona e la spada. + +I Sassoni fecero gran duolo della morte di lui, e ricche elemosine +si distribuirono ai poveri, alle chiese ed ai conventi in suffragio +dell'anima sua. Essi lo avevano conosciuto buono, affabile, di +cuore gentile; lo avevano amato qual padre e salvator della patria, +venerato qual prode. + +La battaglia dell'Elster decise del destino dell'impero. + +E Gregorio udiva ad un tempo, della morte del suo propugnacolo +Rodolfo, e che l'imperatore Enrico, correndo precipitoso in Italia, +era alle Chiuse. + + +FINE DEL TERZO VOLUME. + + + + +INDICE + + + LIBRO QUINTO.--Il 26 gennaio 1077 Pag. 5 + LIBRO SESTO.--Rodolfo di Svevia. » 123 + + + + +NOTA DI TRASCRIZIONE: + +Sono state effettuate le seguenti correzioni: + + essere la più {belle|bella} castellana d'Italia + ed affidollo ai cortigiani, {affichè|affinchè} lo menassero + sorridendo e mettendosi a {sesedere"|sedere} + sclama {Baccellardo|Baccelardo} ridendo. + Io non ho fretta, ripete {Laidolfo|Laidulfo} + tutti quelli che glielo {avvessero|avessero} prestato + non si {didimenticano|dimenticano} i buoni amici. + {fas|fac} illis sicut Madian et Siræ + +La lezione «scheltro» dell'originale è stata conservata. + + + + + +End of the Project Gutenberg EBook of Il re dei re, vol. 3 (di 4), by +Ferdinando Petruccelli della Gattina + +*** END OF THE PROJECT GUTENBERG EBOOK 44355 *** |
