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| author | Roger Frank <rfrank@pglaf.org> | 2025-10-14 20:00:32 -0700 |
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XIV *** + + + + +Produced by Carla, Carlo Traverso, Barbara Magni and the +Online Distributed Proofreading Team at http://www.pgdp.net +(This file was produced from images generously made +available by The Internet Archive) + + + + + + + IL + + LIBRO DELLA CUCINA + + DEL SEC. XIV + + + TESTO DI LINGUA + NON MAI FIN QUI + STAMPATO + + + BOLOGNA + Presso Gaetano Romagnoli + 1863 + + + Edizione di soli 202 esemplari + ordinatamente numerati + + N. 99 + + TIPI FAVA E GARAGNANI + + + + +Al Chiarissimo Signore, + +SIG. FRANCESCO CORAZZINI + +PROFESSORE DI STORIA E DI GEOGRAFIA NEL R. LICEO DI BENEVENTO. + + +Molto illustre Signore, + +_A un caldissimo amatore e felice coltivatore de' nostri antichi +classici studii, quale è la S. V. Ch.ma, non puote certamente +ispiacere l'offerta di questo_ LIBRO DI CUCINA, _dettato, a quel che +si pare, nell'aureo trecento, o in quel torno, e non mai, per quanto è +a mia notizia, fin qui reso di pubblico diritto. La S. V. Ch.ma nel +passato anno, tratta da soverchio di amorevolezza, volle testificarmi +l'affezione sua pubblicamente, intitolandomi l'erudito e candido suo +ragionamento sulla_ necessità di conservare e accomunare la lingua; +_ed io oggi voglio in qualche maniera rendernele un poco di +contraccambio, per giustizia ed equità, e per la gratitudine e la +stima che caldissime verso di Lei sento._ + +_Or si compiaccia dunque, o molto illustre Signore, di accettare con +lieto viso questa mia testimonianza de' prefati ragionevoli +sentimenti; e mi creda, quale con singolare affetto ed ossequio, ho +l'onore di dichiararmi_ + +_Di Bologna, nel Novembre del 1863._ + + Suo Obbl.mo Servidore + + FRANCESCO ZAMBRINI. + + + + +AVVERTENZA + + +Niuno si faccia a credere che, nella pubblicazione di questo libro, io +abbia avuto in animo porgere ammaestramenti di buona e gentile cucina: +no, per mia fede. Le ragioni che mi mossero a torlo dall'oblivione in +cui si giacea, trassero dal desiderio di accrescere sempre più la +messe de' vocaboli, spezialmente domestici e di cose attinenti alle +arti, della quale il nostro libro è assai abbondevole, e di offerire +un testo che ci rappresenta al vivo le costumanze de' nostri antichi, +per ciò che risguarda l'uso delle loro vivande e delle mense. La qual +cosa tanto più feci volentieri, in quanto che niun libro di simil +genere, secondo ch'è a mia notizia, scritto in volgare nel sec. XIV, +venne finora reso di pubblica ragione. Questo duplice vantaggio dunque +me ne dette stimolo, e m'avviso che bastar debba perch'ei torni bene +accetto al colto ed erudito leggitore. Nulla ha a fare coll'antico +libro _De re culinaria_ di Apicio, nè con altri trattati latini, +anteriori al sec. XIV; ma egli è senza dubbio scritto originalmente da +penna toscana, e per avventura, non ostante pochi senesismi ed altri +vocaboli speciali soltanto a diverse provincie italiane, fiorentina. +La semplicità, l'eleganza e la sobrietà, conforme il comporta la +materia trattata, vi spirano da ogni lato. Per comprovarlo a un girar +d'occhio, veggasi il seguente capitolo: + + Nelle gran feste e dì pasquali, fà di pasta uno arbore o + vite, o giardino. E insù l'albore appicca pomi, pere, o + uccelli diversi, o uve, ciò che tu vuoli, fatti di pasta + distemperata con ova: e debbiansi empire di empiture + sopra dette e coloralle di diversi colori, come giallo, + verde, bianco e nero. A onore del detto arbore, poni nel + mezzo d'esso uno pastello, ovvero gabbia piena + d'uccelli; e in tale arbore puoi ponere tutti i frutti, + li quali troverai, secondo e diversi tempi. Quando si + portarà nella corte, facciasi sotto l'albore (o vite, o + giardino) fuoco di legne altamente, e ponanvisi vergelle + odorifere; e ponanvisi pomposamente. + +Così scriveva forse un idiota cuoco, che vivea cinquecento anni fa! +Ciò nondimeno, colpa dell'antico amanuense, in assai luoghi mi sono +abbattuto, senza dubbio corrotti ed errati, la più parte de' quali io +mi cimentai colla critica a rettificare. Se ci riuscii felicemente, +bene sta; se non, sia come non fatto; anzi prego l'indulgenza del +cortese pubblico a passarsene come se le mie osservazioni non +fossero, lasciando nel senno de' meglio avveduti l'indovinare più +acconciamente, e darne spiegazioni meno lambiccate. + +Secondo il mio costume, io mi tenni strettamente all'originale, nè +feci che leggerissime mutazioni di grafia, come _predicti_ in +_predetti_; _pescio_ in _pesce_; _poi_, verbo, in _puoi_; _de_ in +_di_, e cotali altre coserelle scambiai di niun momento, le quali nè +danno, nè tolgono la veste del tempo, ma non sono che varietà +introdotte per lo più da' copisti. + +Oltre le opportune note, posi in fine una _Tavola_ di voci e modi +degni di osservazione, colla giunta di un _Indice_ di que' vocaboli, +che, sconosciuti affatto, indarno si cercherebbero ne' lessici della +nostra lingua; de' quali poi abbiamo la propria significazione dalla +specialità di ciascheduna vivanda, donde traggono il nome. Note +esplicative di antichi vocaboli, oggi disusati e proprii soltanto dei +primi secoli della lingua, non posi mai, o quasi; tenendo per fermo +che non n'avesse bisogno chi si fa a leggere in volumi di simil +genere, anco persuaso che per niuno de' miei leggitori non potrebbesi +giammai rinnovellare veruno equivoco, della foggia che intravvenne a +un cotal Borso Zeminian da Sant'Ambrosi; il qual come fosse, e come la +bisogna andasse, voglio brevemente, e secondo un manoscritto da me +posseduto, qui a piè dimostrare. + + Secondo che io ho udito raccontare da persona degna di + fede, egli ebbe, non sono ancora molti anni passati, nel + contado modanese, un cotal Borso Zeminian da + Sant'Ambrosi, il quale, tuttavia essendo fanciullo, + checchè la cagione si fusse, a Bologna da' genitori suoi + fu condotto. Dove poi crescendo negli anni, e, com'è + costume, mandato alle scuole perchè egli apparasse + leggere e scrivere, ed essere un savio e prob'uomo, + intervenne che, stante ch'egli avea dalla natura sortito + un così ruvido e ottuso ingegno da non isperarne cosa + che buona si fusse, per quanto ei s'affaticasse, e per + quantunque i precettori si dessero attorno ad + ammaestrarlo, e' non venne giammai a capo di alcun poco + di bene; sicchè, pure quasi come colui che non isguardò + a libri di sorte alcuna, nella sua innata ignoranza + sempre poi fino alla morte si rimase. Ma però che dove è + ignoranza, ivi suole essere prosunzione, così perch'egli + avea letto più volte il _Fiore di Virtù_, la _Storia di + Barlaam_, i _Reali di Francia_ e _Guerrino detto il + Meschino_, e ne avea spigolati e ricolti in un suo + quadernuccio, come gemme e tesori di lingua, tutti i + riboboli e le parole strane che in que' libri si + trovano, egli si credeva un gran Sere, e si spacciava + per un gran letterato e conoscitore e ristauratore delle + opere del trecento: e di libri e di scrittori e di cose + letterarie nelle brigate e fuori non finava giammai di + strombazzare; e ne diceva le più stolte cose del mondo, + e le più ridevoli; e tali e tante in somma da + disgradarne quel benedetto Calandrino, e il Carafulla: + e, secondo il vezzo degl'ignoranti, a quale vi vogliate + scrittura, anche di dott'uomo, che venisse alla luce, + costui apponeva, e ne voleva trovar difetti, e ne diceva + le sconcie parole con ognuno, ora appuntando una + virgola, ora trovando un _c_ rovescio, ora un _o_ + corsivo dove tondo, siccome lui, esser dovea, e cotali + altre stucchevoli miseriuole, menando per ciò tanto + scalpore con chiunque s'abbattesse, ch'e' riusciva più + impronto della tosse. A questa sua prosunzione e follia + aggiugnevasi per soprappiù una sì sfrenata e sudicia e + abbominevole e calunniatrice lingua, che egli avrebbe + detto corna anche di messer Domeneddio, quando glie ne + fosse venuto il mal talento. Nel contendere, ed anco nel + favellare tranquillo e dimestico era sì insolente, + plebeo e svergognato, che avrebbe vinto un granducale + gabellier livornese, e un birro papale. Insomma egli era + uno di que' cotali omicellacci, quasi idrofobi, che, + conoscendosi inetti affatto a ogni buon'opera, ed avendo + pure il ruzzo in capo di volere apparir dotti, + s'ingegnano e brigano di mettere in iscredito le fatiche + degli studianti, avvisandosi mattamente, coll'abbassare + altrui, di innalzar sè medesimi; e così provocano e + prendono per lo petto i pacifici uomini, acciò ch'ei + divengan per forza irosi e mordaci. Era costui bassotto + di sua persona, con un cotal viso arcigno e molesto, + che, fisamente sguardandolo, avresti detto: oh! ei ci + venne per fare uggia ad altrui! ove stavano due + disuguali occhiuzzi porcini (l'un de' quali + inferiormente bitorzoluto), che indicavano orgoglio, + ignoranza e ingratitudine; e donde lieto sporgeva un + nasello, nella sua picciolezza pieghevole e mobile come + la proboscide d'un liofante, tanto rivolto all'in su ed + aperto, che parea ch'ei sogghignasse alle glorie. La + bocca era tagliata conforme le parole luride, che del + continuo da essa partivano; e l'orecchie poco si + discostavano dalle comuni, salvo che le estremità, più + ardite, signoreggiavano intellettualmente, forse di + qualche pertica, la cima del cucuzzolo. E dalla parte + superiore della manca guancia discendeva una lista di + pelo bianco quasi come la neve; la quale, a modo di + barbagianni, girando sotto la gola, risaliva poi + convenevolmente lungo la diritta, fino alla uguale + altezza della contrapposta; sicchè Borso era ancor + giovane allora ch'ei dette una solenne mentita a quel + proverbio, che dice:—Gli ultimi a incanutir sono i + c....ni.—Onde tra per le suddette ragioni, e perchè + egli avea non so quale altra cosa, ch'io non vo' dire, + sì prolungata, immensa e sconcia, da potersene fare la + cuffia alla testa d'ogni gran toro, veniva dal popolo, + per dispregio, non Borso Zeminian da S. Ambrosi, ma + Borson Birrino il maldicente, comunemente appellato. Ora + lasciando da una parte queste ed altre simili tacche, e + a quel venendo che più importa, dirò, che egli stava + compilando, per alfabeto, non so quale suo _Operone_ + sugli spropositi di tutti i filologi italiani, forse da + Adamo in qua, niuno eccettuato (a compiere il quale, + _lavorando dì e notte_, ci avrebbe spesi bene un otto + anni, abborracciando un 6000 pagine, in gran foglio); e + già era pervenuto, a quanto egli stesso affermava, al _c + o co, e gli cresceva la materia tra le mani_, quando gli + avvenne quel ch'io sono per dirvi. Invasato costui e + fradicio nelle storpiature del 300, oltre le quali, come + dicemmo, niuna cosa più conosceva, accadde, che, dovendo + egli condursi una volta per certe sue bisogne (forse a + cercar fave, di cui andava assai ghiotto) su quel di + Pontecchio, diessi attorno per rifornirsi d'una + cavalcatura. E non potendo averne cavallo alcuno che ben + gli stesse, stante che pochi bolognini volea trar fuori + di quella sua stemperata e maledetta borsa, piena tutta + di borra e di fastidio, alla perfine, mettendo in non + cale la gelosia che nascere ne potesse e il pericolo di + fare a' calci, pose di torre a fidanza un asino. Misesi + dunque per la città dimandando or l'uno or l'altro se + avea l'asino da prestargli; e niuno non ritrovandone per + domandare che si facesse, accadde, ch'e' venne ad + abbattersi in una contrada detta san Mamolo, dove al + sommo della porta d'una bottega stava scritto con tanto + di lettere:—Spaccio d'Anisi.—Or ciò vedendo + Borsacchione, e risovvenendosi un tratto, come gli + antichi talvolta, per trasponimento di sillabe, + scambiavano il significato d'una parola in quello + d'un'altra, e che per ciò stesso in luogo di _prefetto_ + dicevan _perfetto_, di _indivia_ _invidia_, di _prelato_ + _perlato_ e cotali altri ciancioni; grosso come era e + materiale oltremodo, non ricordandosi punto il + tristanzuolo, che non già nel secolo XIV, ma nel XIX + vivea, s'avvisò troppo bene, che _Anisi_ ed _Asini_ + fosse una sola cosa, sicchè di presente disse fra sè: + Hojo, gnaffe, el fristolo m'àe dibonaire mente atato: + alle guagnele, eo en caballo, et _ratearòe_ a bolontate, + et fave manicaròe a dispitto de fratelmo, et diverròe + piùe _rogente_! ed entrò sicuramente alla bottega, e + incominciò a voler fare il nolo. Ma coloro che là entro + erano, riconosciutolo per Borson Birrino il maldicente, + credendosi che questo egli avesse fatto per torsi giuoco + di loro, dicendogli le maggior villanie del mondo, + fuggendo egli, se gli cacciaron dietro con grossi e + nocchieruti querciuoli; e, raggiuntolo, il conciaron sì + bene, che non gli lasciaron in dosso parte alcuna del + corpo, che macera non fosse; e avvegnachè troppo tardi, + pure il cattivello alla perfine s'avvide, che mal fanno + coloro, che vogliono esercitare l'altrui mestiere. Ma + questo, secondo che mi fu raccontato, poco gli giovò poi + nel rimanente, perchè in iscambio di mutar modi, e di + attendere a portar some, vieppiù accrebbe e in petulanza + e in maldicenza e in odio verso altrui; nel che, come + d'animo perverso ch'egli era e turpe, se ancora fosse + per i tempi, tuttavia si rimarrebbe[1]. + + ¹ In questo medesimo ms. stanno molte altre avventure di + costui, intitolate: _Commentario della Vita e degli studii + di Borson Birrino_, corredato di preziosi documenti, che + alla circostanza produrremo per intero, perchè _gutta cavat + lapidem_. + +Il codice manoscritto del LIBRO DELLA COCINA sta nella R. Biblioteca +dell'Università di Bologna, in una _Miscellanea_, segn. del num. 158; +il quale intendo qui appresso descrivere a utilità degli amatori della +bibliografia italiana. Valgano queste mie cure a rendermi vie più +benevoli gli amatori delle nostre antiche lettere. + + + + +MISCELLANEA. + + +Codice membranaceo dei secoli XIV e XV, in foglio, a due colonne, di +carte 101, delle quali l'ultime due bianche: segnato già N. 143, Aula +II-A; ed ora, conforme la segnatura del Bibliotecario, sig. prof. +cavaliere Liborio Veggetti, N. 158. Comunque i caratteri sieno di più +tempi, di varie forme, e di diverse penne, leggonsi tuttavia +sufficientemente bene. Nella prima carta, _recto_, trovasi scritto +quanto segue, di mano moderna, e forse del finire del passato secolo: +_Manoscritti italiani antichi, Cod. Saec. XIII e XIV, Adjectis +nonnullis XV_. A mio avviso nulla vi ha, che appartenga al sec. XIII. +Pervenne a questa Regia Biblioteca Universitaria dalla munificenza di +Papa Benedetto XIV. Vi si contengono le seguenti cose: + + +I.—SEGNI CHE SIRANO INAZI AL DÌ DEL IUDICIO. + +È l'opuscolo diviso in 15 brevi rubriche, secondo la partizione delle +15 giornate che indicano i Vangelisti. Si contiene nella metà della +prima carta, _verso_, unica non a colonnette; e comincia: _El primo +dì. El mare salzara_ ecc. Finisce: _poi la gete resuscitara al +iudicio_. + + +II.—DOUE, E, LINFERNO, DEI SUOI NOMI, E CHE PADULI DE FUOCHO E FIUMI I +SAUI LI DESCRIUANO. + +Occupa il rimanente della pagina suddetta, e comincia: _Inferno, e, +ditto perche ifra, cioe posto di sotto_. Finisce: _E così luochi +etiadio de purgatorio_. Seguitano tre versi in latino delle pene +dell'inferno. + + +III.—LEGGENDA O STORIA DI SANTA ANFROSINA. + +Si comprende in 132 strofe di vario metro, cioè ora di sei, ora di +sette e talvolta di otto versi. Comincia col titolo seguente: +_Anfrosina beata vergene puedente humile e soferete Tra monaci moristi +monacata_. Segue la prima strofa, che comincia: + + Per dir la storia tua e la legenda + Co diuotion cio posto intendimento + E pche chiaramete ognom lanteda + Prima diro com fu tuo nascimento + Po del conoscimento Cauesti a dodici ani + Poi co uestisti i pani Dun secular per essere monacata. + +Finisce: + + E simile mente ancor si aduocata + Di chi lalegie canta e sta a odire + Virgine benedecta si pregata + Pregar per noi al somo et'no sire + Che ce faccia coprire + Di manto di salute + A la soma virtute + Si che nostra aima sia glorificata. + + +IV.—LE NOIE. + +È un curioso componimento satirico, in terza rima, di Antonio Pucci, +già edito fra le sue _Rime_, ed il quale pur trovasi al codice N. 147 +con questo titolo: LE NOGLIE DEL PATECCHIA. Comincia: + + Io prego la diuina maiestade + Supna alteza soma sapieza + Lume infinito eterna ueritade + + Che nella mia ingnorante itelligenza + Spiri alquanto del beato lume + Che fa riluminare la coscienza + +Finisce: + + A noia me quado elli e dimandato + Limosina per dio a più psone + Chel pouero sia dapiu pouero cacciato. + + +V.—DOCTRINA DE LO SCHIAVO DE BARJ. + +Sono varie _Sentenze_ o _Proverbi_ già più volte stampati nel secolo +XV e XVI, o sotto questo medesimo titolo, o con quello di _El Savio +Romano_. Trovasi eziandio quest'opuscolo in alcuni mss. intitolato: +_Ammaestramenti di Salamone_. Secondo il nostro codice, una ristampa +io ne feci nel passato anno, tenendone però a confronto un altro della +libreria de' Cann. di S. Salvatore di qui, e uno Laurenziano. +Comincia: + + Al Nome sia de Dio e de buono incomiciare + Tutte le cose che lomo vene a fare. + Intedi figliuol se uuoli imparare Sapienza + +Finisce: + + Copiuto e oramai questo dittato + Abbia quei che fece esto tractato + In questo mondo da Dio buono stato, e si nellaltro. + + +VI.—CINQUE SONETTI E UNA LAUDA. + +Nè i _Sonetti_, nè la _Lauda_ han nome d'Autore. Ecco i capoversi di +soli quattro de' prefati _Sonetti_, giacchè uno d'essi, ed è per +ordine di scrittura il terzo, resta inintelligibile. + + Il giouene che uol portare honore. + +Questo _Sonetto_ leggesi riportato dal Mai nel suo _Spicilegium +romanum_; vol. 1.º, pag. 688, come di un Ciano o Cino del Borgo S. +Sepolcro. + + O no posso trovar chi ficchi lagho + +Leggesi fra le _Rime_ del Burchiello. In alcuni codici però si ascrive +all'_Orcagna_, e come di lui si diè fuori dall'egregio sig. prof. +Francesco Corazzini, a pag. 321 della sua _Miscellanea di cose inedite +o rare_; Firenze, Baracchi, 1853, in 12.º + + Da la fortuna si vole imparare + Denon dinegare ch sia pisano. + +Riporteremo per saggio il seguente, che credo inedito. + + Da la fortuna si uole emparare + Spirituale e temporale usanza + In questo modo no preder baldaza + Ma serui a Dio p altro aquistare + + Quando se sano procaccia d'avanzare + Si che nel difecto no abbi machaza + Nellaltrui ben non auer speraza + Che ciascun ama se piu chel copare + + Pero quado tu se in giouenitate + Procaccia si che sel tepo taualla + No tiritroui uecchio in pouertade + + Che tal co techo dalegreza galla + No che ti desse denari o derrate + El no tidarebbe del loto de la stalla + + Ma se da te arai nell'altrui scala + Non ti fia detto come ala cichala. + +La _Lauda_, che è di strofe 26, comincia: + + Misericordia eterno Dio + Pace pace Signor pio + Non guardare al nostro errore. + +Finisce: + + A honore e laude sia + De la Vergine Maria + Questa sentenza ria + Da noi levi oni.... ore. + +Non meno i _Sonetti_ che la _Lauda_, sono preceduti dalle seguenti +parole: + + I segni de stultitia sono questi + Tosto essere iganato. prouerb. cap. X. + Impetuosamente parlare, proverb. XV. + Apena essere correcto, o coreggerse. prov. VII. + Ageuolmente irarsi. Eccl. VII. + Con stolti usare. Prov. XV. + Idilecti seguitare. Prov. I. + + +VII.—MIRACOLI DIVERSI. + +Sono alcune pie _Narrazioni_ ed _Ammonizioni_, dettate certamente +nell'aureo secolo del trecento. Risguardano tutte miracoli o prodigi +intervenuti per grazia della Vergine Maria, i quali però nulla hanno +che fare col libro intitolato propriamente: MIRACOLI DELLA MADONNA, +pure scritti nel buon tempo della favella italiana, e più volte +stampati nei secoli XV e XIX assai scorrettamente, ed aventi bisogno +che una pietosa mano vi medicasse le piaghe, di che in molte parti +sono bruttati. I _Miracoli_, e _Ammonimenti_ contenuti in questo +nostro codice, occupano poco più che 10 carte, e salvo il primo, che è +assai lungo e che tiene 26 colonne intere, gli altri tutti sono +discretamente brevi. Eccone gli argomenti per ordine, col principio e +la fine. + +1. _Miraculo duna donna teptata dal cognato scampata da pericoli, +ritornata in gratia per sua castita, e diuotione de la Vergine Maria. +E poi facta monacha._ + +Comincia: + + Truovasi che fu nella cita di roma uno huomo + potentissimo dauere e di persona ingratiato molto da + citadini e dal populo di roma et era sauio et saputo e + dimolto buono consiglio in utilita del suo comune. + +Finisce: + + E per tanto ognj uomo de pigliare esenpio di fare senpre + bene e guardarsi di mal fare e Dio per la sua grazia e + misericordia cene faccia dono Amen. + +Questa narrazione, insieme con un'altra, si dette fuori per mia cura +nel 1861, col titolo: _Novelle d'Incerti Autori del sec. XIV_; +Bologna, tip. del Progresso. + +2. _La Vergine Maria scampa labadessa grauida del cuoco, dale mani del +uescouo._ + +Comincia: + + Truouasi che fue una badessa duno munisterio la quale + era di molta santa uita, onde laltre monache li + portauano grande inuidia. + +Finisce: + + Poi morto il uescouo, e questo fanciullo fuchiamato + uescouo, e la Vergine Maria gli die la gratia e poi la + gloria. Amen. + +Quasi simile esempio, ma assai più prolisso, pubblicai tra i _Dodici +Conti Morali d'Anonimo Senese_; Bologna tipi del Progresso, 1861. + +3. _Una donna mori che non confexo uno peccato per uergogna, de che il +benfare nolli ualse._ + +Comincia: + + Truouasi che fue uno huomo e una donna la quale era sua + moglie, e istando insieme per più tempo e no poteuano + avere niuno figliuolo. + +Finisce: + + E percio no e bisogno che tu prieghi idio per me chio + mai non posso auere misericordia da Dio. Amen. + +4. _Duno abbate luxorioso, che uoti di non avere afare con niuna dicta +Maria._ + +A saggio dello stile e della lingua usati dall'Anonimo scrittore di +queste devote e superstiziose narrazioncelle, per chi non avesse la +_Novella_ predetta (N. 1), darem per intero la seguente, come una +delle meno prolisse. + + Truouasi che fue uno abate il quale era uno grande + amicho di Dio e dera questo abate ungrande luxurioso, e + stando cosi tutta uia pensaua modo e uia chom egli + potesse trouare medicina di questo pechato. Questo abate + auea grande diuozione alla Vergine Maria congni die gli + facieua ispeziale orazione, e auea promesso di stare + netto echasto allordine ora disse questo abate e promise + di maj non auere afare con niuna femmina la quale auesse + nome Maria, ora uene questi efue tentato duna garzonetta + e uegniendo latentazione siebbe il chonsentimento e ando + agiaciere chollej. Istando questo abate achasa di + chostei edera nellatto disse questi, tristo a me per che + nono io tenuto io quello chio promesso, allora chiamo + chostei e disse dimi chome tu ai nome, e questa disse + Maria. Allora questo abate fu punto duno dolore + grandissimo e inchomincio apiangere molto fortemente, e + in questo pianto lanima si parti dal chorpo e fu menata + in paradiso, ora rimase questa garzonetta e uedeua + chostuj morto e non sapea chessi fare, se non che uenne + e debelo sotterrato sotto illetto, ora disse Idio io non + uoglio chelle grazie della mia Madre sieno ochulte, in + mantanente tutte lechampane della terra chominciarono + asonare sanza toccharle persona, allora lagente + sicomincio molto amaravigliare e il ueschouo etutta + lagente furono raghunati alla chiesa magiore della + terra, esendo cosi questa femina uegendo chera uolonta + di Dio che questa opera si sapesse, mossesi e andonne al + ueschouo e chon molte lagrime gli ebbe questo fatto + (_sic_) udendo il ueschouo questo fatto pensosi che + questo era grande amicho di Dio e chegli auea grande + diuozione alla Vergine Maria, mossesi tutta la gente e + andaro etrouaro questo abate, e dal chapo edalpiede auea + uno torchio grandissimo accieso, e stauano e non si + uedeano chi li tenesse. Allora fu tolto il chorpo e + portato alla Chiesa e questi torchi si li andauano + dinanzi e non si uedeua chigli portava, e sotterrato + chostui, e amenduni itorchi si nandaro in cielo, si che + dice che questo abate per lachontrizione chegliebbe alla + Vergine Maria che merito di andare in uita eterna epoi + il chorpo suo facieua molti miracholi. Amen. + +Questa ridevole narrazioncella leggesi anche ne' _Miracoli della +Madonna_, ed in più altri antichi testi; ma diversificano tra loro +nella dicitura, ed in qualche particolare circostanza. + +5. _Duno conte che indugio tornare a penitentia e uiuo ando +all'inferno._ + +Comincia: + + Truovasi che fue uno chonte edera uno grande pecchatore + e stando grande tempo nel peccato e Domenedio laspettava + che tornasse a lui. + +Finisce: + + Ora pensi ogni persona questo fatto perche none istia + nel pecchato perche troppo la Domenedio permale chi pena + troppo a tornare alla sua misericordia. + +Si pubblicò nel passato anno in numero di soli 12 esemplari numerati. +Somiglia a una narrazione del Passavanti, e a un'altra di fra Filippo +da Siena. + +6. _Duno riccho diuetato pouero che non uolle rinegare la Vergine +Maria per auere richeze._ + +Comincia: + + Truovasi che fu un uomo il quale era molto riccho e + staua sempre in grande chonviti. + +Finisce: + + E uene il uescouo e si glidiede molte riccheze per amore + della Vergine Maria ed ella gli diede riccheze + ispirituale e achatogli qui la grazia e poi la gloria. + +7. _Duno fratello duno re che per lacto di dinuntiare la morte, mori, +e presa la penitentia fu salvo._ + +Comincia: + + Truovasi che fu in una terra uno Re il quale istava + sempre tristo, e giamai non si ralegraua per niuna + chagione. + +Finisce: + + E nella gloria diuita eterna allaquale ci chonducha + Iddio perla sua misericordia. Amen. + +8. _Questioni del Corpo di Christo, e risposte per exempli de la +substantia, de la grandeza, de la diuisione e non diminutione._ + +Comincia: + + L'uomo die credere fermamente che nellostia che tu uedi + alaltare che uisia quello medesimo chorpo che Iesu + Christo trasse. + +Finisce: + + E dandare auita beata nella quale Idio che ci amaestrj e + aluminia della sua grazia in questo mondo e nellaltro la + gloria. Amen. + +9. _Exemplo che lomo non de indugiare ilfare penitentia, e non dire +domane faro, laltro di faro._ + +Comincia: + + Truovasi che fu uno prete ilquale era grande amicho di + Dio, e haveva questo prete uno suo chericho chavea nome + Esau. + +Finisce: + + Allora comincia apiangere negia non gli uale che giamai + non puote fare penitenzia dè suoi pecchati. Amen. + +10. _Exemplo de chi non esce di peccato, è simile al falcone._ + +Comincia: + + Aviene alchuna volta che luomo legha il falchone in su + la stangha, e quando luccello ista in su lastanga e vede + passare la preda ec. + +Finisce: + + E achiechalo del chuore edella mente perche maj non + escha del pecchato. Amen. + +11. _A fuggire il peccato fuggi ipensieri._ + +Comincia: + + Diciesi che luomo dee istare fermo adifendersi dalle + tentationi. + +Finisce: + + Luomo de fugire icharnali pensierj sopra tutte lechose. + Amen. + +12. _La predicatione di Christo._ + +Comincia: + + Dicie il glorioso euangelista missere santo matheo, che + predicando una fiata el nostro benigno Salvatore ec. + +Finisce: + + Chi udirà uoluntieri la parola de Dio, fia cosa + impossibile che non abbia la gloria de uita eterna. + Amen. + + +VIII.—FIORE DIUIRTU. + +Quegli che fece prima le schede de' mss. giacenti in questa +Biblioteca, in iscambio di _Fiore di virtù_, lesse _Hore diurne_, e +aggiunse che vi si contenevano _diversi Ragionamenti morali sopra le +virtù ed i vizii_. E di fatto egli non aggiunse male, però che in +questo libricciuolo si tratta propriamente delle virtù e de' vizii. +Occupa pagine poco più che 41. Dal capitolo dell'_Avarizia_, sino alla +fine, la scrittura è di altra mano. Tutte le iniziali sono scritte in +rosso, e qui e qua trovansi spazii in bianco da dipingervi figure +allusive all'argomento, secondo che vedesi in altri codici di simile +operetta. Manca il prologo, non per difetto del Codice, ma sì bene +dell'amanuense: l'indice precede l'operetta, che comincia tosto col +primo capitolo. La lezione sembrami non delle più antiche. E vano il +parlare di quest'aurea scritturina, tante e tante volte ne' tempi +antichi e ne' moderni stampata e ristampata, e della quale stanno più +codici in questa Regia Biblioteca. + + +IX.—ARTICOLI DI DOTTRINA CRISTIANA, ed altro. + +Si comprendono in sei colonne, e sono i seguenti: _Virtu de aqua +benedecta._—_Segni de la stultitia, cioe del matto._—_Proprietadi +del core duro, dice sancto Bernardo a Eugenio libro primo._—_Come +ipeccati descendono luno dalaltro._—_Quante sono le uirtu, e come +insieme ligate._—_Perche non sono piu che quattro._—_De i doni de +lo Spirito Sancto come aiutano a cacciare i uitij e le passioni +delanima._—_Di questi Doni seguitano effecti._—_Unione dei Doni con +le uirtudi._—_Effecti che nascono dei Doni dello Spirito Sancto uniti +con le decte uirtudi, secondo etiandio lo euangelio di sancto Matheo._ + + +X.—SPOSIZIONE DEL SIMBOLO APOSTOLICO. + +È preceduta da un lungo prologo, ove si parla in genere della _Fede_; +dopo di che si passa alla dichiarazione del _Credo_. Il tutto è +compreso in 7 pagine. Comincia: + + Scrivesi nel decreto de Consecratione distintione. iiijº + Capitolo: Vos ante omnia etc. che el santolo, cioe coluj + che tene altri abaptismo etenuto amostrare albaptizato + la Fede. Et perche tu figliuolo non se baptizato da + persone intendenti che tisapesseno derozare, e forse io + non siro altempo che tu arai intendimento perfetto. Acio + che tu leggendo ticonfermi in la Fede, nella quale tu se + baptizato leggi questa catacumina, cioe digrossatione de + Fede. + +Finisce: + + Non potrà intrare in quella uita chi non diuentera tale + quale uno fanciullo, e conuerra che di peccato ueniale + sia netto. E Christo dixe. Senon diuenterete come questo + fanciullo non intrarete nel regno del Cielo etc. E + conuene che lanima stia tanto in purgatorio, che di + venialj sia monda. Altramente non entrerà in Cielo. + +Molte sono, e fra loro diverse (delle quali pur taluna si trova in +istampa) le _Sposizioni del Simbolo degli Apostoli_, ma questa, +secondo il mio conoscimento, reputo affatto inedita. + + +XI. TRATTATELLO SOPRA I PECCATI UENIALI. + +Vi si parla stesamente de' peccati veniali, toccando anche in fine e +annoverando i mortali. Sta in 5 Colonne, e comincia: + + Come per natura lomo et ogni cosa desidera elbene, e per + questo si vede che levirtu sono da natura che sono cosa + bona et perfetta. Cosi per lo contrario ogni homo et + creatura, a in odio et horrore elmale che e contra + natura. + +Reputo che questo _Trattatello_ null'altro sia, se non che un +frammento capitolo d'opera maggiore. + + +XII.—REGULE DE LA CONFEXIONE. + +Sta in 15 colonne: comincia: + + _Come de essere la confexione._ Sia simplice, humile, + feruente, pura e fedele. + +Il _Trattatello_ finisce coi _Comandamenti di Dio_. Secondo che è a +mia notizia, lo giudico inedito, ed è affatto dissimile da quello che +pubblicò nel 1851 il benemerito e celebre letterato ab. Giuseppe +Arcangeli. Quantunque faccia seguito agli altri sopra indicati +articoli di _Dottrina cristiana_, pure ciò non è avvenuto che +casualmente, essendo i mss. che contengono le prefate materie del +tutto disuguali e nelle membrane e nella forma de' caratteri. + + +XIII.—MALEDIZIONE DI M.º ANT.º DA FERRARA DESPREGIANDO AMORE. + +Non conosco in istampa questo Componimento; è in trentatre terzine. +Daremo per saggio la prima e l'ultima. + + Diuiso sia per luniuerso pace + Per gli animi aciesi dellettenalj pene + Chomio seghuendo questo dir mi face + + De uolgi il poter tuo aumilta + Si che pietosa questa dona truoui + Per linfiniti guai che dato ma. + + +XIV.—DISPERATA DEL SAUIOZZO DA SIENA. + +È una Canzone di strofe 7, che comincia: + + Le infastidite labra incuj gia posi + +Finisce: + + Poi che Iddio me contro e 'l mondo in ira. + +Questo poeta, che scrisse molte _Rime_, delle quali poche abbiamo in +istampa, fioriva sul finire del secolo XIV. Egli si chiamò Simone +Forestani di Ser Dino Sanese, e fu appellato il _Saviozzo_. La +predetta _Canzone_, composta dall'autore pochi dì prima ch'ei +s'uccidesse in carcere, si stampò in Firenze dal Bonaccorsi nel 1490, +a cura di Cesare Torto, che la inserì nella _Raccolta di Rime di +Agostino Staccoli_. + +Seguita nel Codice un _Titolario_ appartenente al secolo XV, che +occupa presso che 7 colonne, in un carattere quasi inintelligibile: +indi il _Sonetto_ che comincia: _Molti volendo dir che fusse amore_, +ecc. Poi l'_Ave Maria_ disposta in 16 terzine, che comincia: _Ave +stella diana luscie serena_. Amendue questi componimenti sono senza +nome d'autore. Il primo però, come è noto, è di Dante; ed il secondo +di Maestro Antonio da Ferrara: fu pubblicato da Monsignor Telesforo +Bini, a fac. 37 delle _Rime e Prose del buon secolo della lingua_ ec.; +Lucca, Giusti, 1852, in 8.º: offre varietà di lezione. + + +XV.—CANTARI DE LA REINA DORIENTE. + +Comincia: + + Superna maiesta da cui procede + Ciò che nel mondo da ogni sustanza + E se cortese a chi tirichiede + Diuotamente con fede e speranza + Humilemente ti chieggio mercede + Che doni gratia ame pien dignoranza + Chio rimi sì la presente legenda + Che tutta gente dilecto ne prenda. + +Carte 9 e una colonna alla decima. Ogni pagina contiene circa 9 +ottave. Mancano a quel che si pare due carte, cioè il fine del _tertio +cantare_ e il principio del 4.º Generalmente la lezione è buona, ma il +carattere è logoro, e si legge con qualche difficoltà. È un +curiosissimo popolare cavalleresco poemetto, in ottava rima, diviso in +4 _Cantari_. Vogliono alcuni dotti, che sia il più antico poema di +cavalleria che originalmente venisse scritto in Italia. L'autore, che +si svela egli stesso al fine del primo cantare, si è Antonio Pucci +fiorentino, che vivea sul finire del secolo XIV. Ne abbiamo edizioni +antiche, delle quali una si annovera dal cav. Gius. Molini, a faccie +114, N. 13 delle sue _Operette bibliografiche_: due dal prof. Libri +nel suo _Catalogo_, ed una dal P. Blasi, che di questo Romanzo fece +una diligente analisi, alla pagina 243 de' suoi _Opuscoli di Autori +Siciliani_, al vol. XX. Oltre le predette, infinite ristampe se ne +fecero poi appresso per uso del popolo. + + +XVI.—SONETTI SOPRA I SETTE PECCATI MORTALI. + +Stanno in tre colonne, compreso il riepilogo, che qui sotto +trascriveremo. In molti codici questi sette _Sonetti_ trovansi senza +nome d'autore, come accade nel nostro ms.; in altri vengono attribuiti +a Fazio degli Uberti; e in altri finalmente a maestro Antonio da +Ferrara. Più volte pertanto si pubblicarono ora sotto il nome +dell'uno, ed ora sotto quello dell'altro. Il conte Alessandro Mortara +ce li dette, come lavoro di quest'ultimo, nel 1820, riducendoli a più +corretta lezione di qualunque altra antecedente stampa, e vi tolse +molti di quegli errori, onde erano deturpati nelle prime edizioni. In +buona lezione li ristampò altresì il ch. sig. avv. Gustavo Galletti. +In questo nostro codice, ai _Sonetti_ seguono i seguenti versi: + + Superbia fa lom esser arrogante + Inuidia de laltrui ben mal dire + Ira pien dodio e mal parlante + Accidia il fa con desinor morire + + Auaritia il fa falso e desliale + Luxuria sfrenato e bestiale + Gula insensato e del corpo male + + Humilta in ciel lo fa salire + Carita ilfa doni ben amante + Patientia ilfa ben e mal sofrire + Bene operare adio il mette auante + + Largheza cortese e gratioso + Castita benigno e amoroso + Temperanza chiaro sauio e gioioso + + { Però prego ciaschun che iuitij scacci + _ritornello_ { + { E da le septe uirtu mai non si slacci. + + +XVII.—CANTILENA SOPRA LA PASSIONE E MORTE DI CRISTO. + +È un componimento poetico disposto in versi rimati a due a due, e +scritti in ordine di sestine. Compreso il _Lamentatio Matris_, la +_Pietà di Giuseppe d'Arimatia_, ed il _Pianto della Maddalena_, che +seguono la _Passione e Morte_: sono in tutto 88 Sestine, che occupano +12 colonne. Comincia: + + Paxio domini nostri Iesu Christi + Secondo channo scripto iuangelisti + A gram consiglio furon ipharisei + Principi sacerdoti e graui iudei + Si come gente ciecha e fuor del senno + Di prender Christo lor consiglio fenno. + El di duna gram festa sapressaua ec. + +Finisce: + + Non lauete trouato la ouel fu posto + Non uindugiate piu andate tosto + E dite chel uedranno senza dimoro + In galilea dinanzi da loro, + Si come alor promisse e disse + Nel tempo che infra lor al mondo uisse. + + +XVIII.—INCOMINCIA IL CANTARE DE APOLLONIO DI TIRO. + + Omniposente Dio Signor superno + Senza cominciamento e senza fine + Che per deliberarci dallinferno + Portar degnasti corona di spine + Celestiale di noi se Padre eterno + Da cui procedon le gratie diuine + Donami gratia ora qui al presente + Chio dica cosa che piaccia alla gente. + +Carte 12: ogni pagina contiene circa 11 ottave: sventuratamente manca +l'ultima carta; il carattere è bello e intelligibile, ma la lezione, a +parer mio, non è troppo corretta: per chi volesse imprenderne una +nuova edizione, sarebbe necessario consultare altri codici, di cui non +abbiamo difetto nelle Biblioteche Toscane. Alcune antiche stampe +vengono allegate dai Bibliografi, ma tanto sfigurate, camuffate e +rimodernate, da non farsene verun capitale. Anche di questo poetico +componimento, in sei cantari diviso, non v'ha dubbio, è autore Antonio +Pucci. Si conosce chiaramente dallo stile e da certi suoi modi +peculiari; senza che egli stesso lo dice, conforme suo costume, in +fine al primo cantare: + + Nell'altro canto uidiro il tenore + Comel pescator del pescio coce + E come si porto ben dapollonio + Al uostro honor rimo questo Antonio. + +Ci viene dal greco, nella cui lingua in origine barbaramente fu +scritto; donde poi, come cosa assai popolare, nel medio evo si +tradusse in tutte le lingue d'Europa. Una lata versione in prosa dal +latino se ne fece nel buon secolo di nostra lingua, di cui trovansi +più codici nelle Librerie Fiorentine. Di questo volgarizzamento +favellò il cav. Salviati ne' suoi _Avvertimenti_. Esso venne citato +dagli Accademici della Crusca nel loro Vocabolario come testo di +lingua, secondo un codice che fu di Gio. Batt. Strozzi, oggi nella +Riccardiana. Si pubblicò la prima volta con somma diligenza e +assennatezza per cura dell'illustre filologo sig. avv. Leone Del Prete +nel 1861. + + +XIX.—TRATTATO DI CUCINA. + +È preceduto da due faccie contenenti l'indice delle rubriche; indi +seguita il _Trattato_ che si comprende in cinque carte; ma vuolsi +notare che questo non è che un frammento, mancandone parecchie a mezzo +e in fine: i caratteri precedono per avventura di qualche anno il +_Libro_ che segue, e così, per mio avviso, lo stile e la lingua. +Eccone un saggio: + + _Se uuoli fare blasmangieri._ + + Se uuoli fare blasmangieri per xij. signori tolli.iij. + libre di mandorle et una meza di riso et.iiij. capponi + et due libre di sugnactio frescho et mezo quarto di + garofani et serba.l. mandorle monde et lautre fae + macinare et stempera con acqua chiara et colale bene et + tolli lo riso bene lauato a tre acque et rasciugalo bene + colla touallia et fallo pestare et stacciare et tolli + petti di polli et falli uno poco lessare et filali + sotili et falli istare tutta nocte nel lacte delle + mandorle et struggi lo sugnaccio in una pentola per se + et metti a fuoco lo lacte et serbane due iscodelle et + quando il lacte bolle bene stempera la farina dello riso + con questo lacte crudo et mettilo a bollire et tienlo + indietro in su la brasia et metti incontenente le polpe + filate et metti del zuccaro in quantita et quando è bene + cotto poni in prima sopra le scodelle un poco d'acqua + rosata poi zuccaro poi mandorle soffritte et bianche e + poi garofani chabbiano dato uno bollore in acqua. Questa + uiuanda uuole essere biancha come nieue e spessa e + stretta. + + _Se uuoli fare buono burro._ + + Tolli vj. casci freschi o passi et pestali bene et + stemperali con lacqua chiara e fredda el grasso tornera + di sopra et questo si puote operare in ogni mangiare o a + frigere huoua chi non uolesse lardo. + + _Se uuoli fare giunchata di lacte._ + + Tolli lacte di peccora et mettilo a bollire in uasello + istagnato et no lasciare leuare il bollore impero che + diuenterebbe granelloso trailo di quello uasello et + mettilo in uno altro et quando è freddo mettiui il + presame et mesta forte et quando e preso fa giuncata. + + _Se uuoli fare pamcia di carne._ + + Tolli per xij signori libre.vij. di pamcia magra et + lessala et battila bene et tolli una libra di cascio + gratugiato et.xxiiij. huoua et una merola di pane et + speci dolci et forti et gruoco et iiij scudelle di brodo + di cappone o di bue et tutte queste metti in uno cattino + et poi le metti a bollire senza acqua et mesta bene et + fa che sia bene saporoso di spetie et ispessa. + + +XX.—LIBRO DE LA COCINA. + +È pure preceduto dall'indice dei Capitoli, che occupa tre colonne: il +carattere sembrami del finire del sec. XIV, o al più de' primissimi +anni del susseguente; e di quel tempo medesimo, o circa, sembrami la +dettatura: fu da me preferito questo all'antecedente, perchè completo. +Sta in diciannove pagine, non compreso l'indice sopraddetto. Ogni +argomento è scritto in rosso: in fine leggonsi alcune ricette +medicinali, scritte da altra penna. Non è a mia cognizione che fosse +giammai stampato. Eccone un saggio nella grafia del codice. + + _A fare i cauli bianchi bene cotti._ + + Tolgli itorsi del caulo e mondali bene siche de le + frondi niente ce -magna e troncali nel tenero de la + cima, et quando bolle la pentola con oglie et aqua + gittaui dentro i detti torsi o uero biancho de cauli, e + mettiui del biancho de finocchi. E falli tanto bollire + che sia bene spesso. E se uuoli puoi ponerui dentro + oglio o brodo de carne o de capone, pepe, poluere di + spetie, ova debattute, zaffarano a colorare, e da al + signore. + +Finisce il codice _Miscellaneo_, come segue: + + _Contra 'l male de chi auesse la borsa grossa._ + + Recipe fegato di gallo, ardilo, fanne poluere, mescola + cum duetanto comino pesto sottile, mettiui bolio + armenico per la meita che e el comino, mesta insieme, + poi prendi di questa poluere uno cuchiaio per uolta e + dallo a bere con uino biancho caldo. + + Anche quando uene la rottura usa la radice del nagalico + pesta. fanne frittelle nell'oglio. mescolaui peli di + lepore tagliati bene triti. Stempera con acqua piouana + tanto che ne facci frictelle o migliaccio. + + _Impiastro proprio a questo defecto a porre di sotto._ + + Recipe pece nauale. ℥. ij. litargiro. sangue de dragone. + cera biancha o uoi rossa. pece greca. galbino. ana. ℥. + ij. bolio armenico. ℥. ij. giesso. gomma arabica. ℥. + iiij. mastice. ℥. 4. aristologia lunga e tonda ana. ℥. + vj. trementina. ℥. ij. verditerra. ℥. 4. galla. ℥. j. + consolida maggiore e minore ana. ℥. ij. Sangue de homo + da uena dal barbieri de fresco libre. j. et confea + cori.—Tolli una pellicella de montone frescha con peli + come è scorticata. cocila in acqua piouana e bolla per + spatio d'una hora. poi cola questa acqua. poi mettila in + una pentola roza. fa bollire tanto che torni a mezo. poi + ui metti cera et litargiro. pece greca. mastice. + olibano. gomma arabica. galbano lamoniaco. e la galla. + Facto questo reponi la decta pentola al fuoco. metteui + el gesso et holio. e poi il sangue del omo. tuttauia + mesta con diligentia a fuoco lento, poi mettiui + l'aristolagia poi l'aloe epatico, mummia et sangue de + dragone. Fa queste cose cocere tanto che sieno spesse si + che si possino fasciare che non coli, e poni sopra la + parte rotta. tegna 'l braghieri. stia in posa _e nonsie + maledicente_. Guarditi da pasti uentosi e da gridare. e + de non essere stiticho. usi cassia o manna. Non ponti a + l'uscire del corpo. + + + + +CORREGGI + + + Alla pag. 38, lin. 1 _tortelii_ in _tortelli_. + + » 60, » 18 _e tagliato sottile, e + fa_ in _e taglialo sottile + e fà_. + + » 93, » 11 _ed altri simili_ in _ed + altre simili_. + + » 94, » 15 _con asterisco_ in _con + lineetta_. + + » 113, » 17 _a luogo_ in _a lungo_. + + + + +IL + +LIBRO DELLA COCINA + + + + +AL NOME DI DIO. AMEN. + +INCOMINCIASI IL LIBRO DE LA COCINA. + + + + +=Dei Cauli.= + +_A fare i Cauli bianchi bene cotti._ + +Togli i torsi del caulo, e mondali bene, sì che de le frondi niente ci +rimagna; e troncali nel tenero de la cima: e quando bolle la pentola, +con oglio et aqua, gittavi dentro i detti torsi, o vero bianco de' +cauli, e mettivi del bianco di finocchi, et fàlli tanto bollire, che +sia bene spesso. Et se vuoli, puoi ponervi dentro oglio, o brodo di +carne, o di cappone, pepe, polvere di spezie, ova dibattute, e +zaffarano a colorare; e dà al Signore. + +_A fare i cauli verdi con carne._ + +Togli le cime dei cauli sane, e gittale nella pentola bugliente con la +carne, e fàlli bullire; et cavali e metti nell'aqua fredda. Et tolto +d'altro bruodo in un'altra pentola, mettivi del bianco de i finocchi; +et quando è ora del mangiare, poni i detti cauli col brodo nella +pentola predetta; fà bullire un poco, e puoi mettarvi brodo di carne +di cappone, o oglio. + +_Dei predetti._ + +Togli i cauli e poni a cocere con carne di castrone, o di porco, o +carne insalata; e mettivi dentro del bianco del finocchio e del +petrosello, e mesta forte. Poi cavatane la carne, mesta i detti cauli, +sì che sieno bene triti. E dentro puoi mettere ova dibattute, pepe, +zaffarano, polvere di spezie. E possonsi fare a questo muodo el dì de +digiuno, con oglio, con pesce insalato[1]. + +_Dei predetti._ + +Togli le cime dei cauli, e fàlle bullire: poi le cava, e friggile +nell'oglio con cipolle tagliate, e bianco di finocchi, e pome +tagliate; e poni dentro un poco di brodo: et poi fà le scudelle, e +gittavi su de le spezie. Possonsi eziandio fare con lo lardo, col +cascio e con l'ova perdute, et ponervi de le spezie; e dara' al +Signore. + + +=De le foglie minute, et dei finocchi.= + +Togli spinacci e triplice biete; scieglile bene, et fà bollire. Poi le +cava, e battile col coltello fortemente: poi togli petroselli, +finocchi, anesi, cipolle, e battile e tritale col coltello, e +soffriggi con olio bene; e prendi altre erbe minute e soffriggile +insieme, e mettivi uno poco d'acqua, e lassa bullire, e mettivi del +pepe e de le specie; e dà mangiare. In questo modo si possono ponere +dentro ova dibattute, polpa di pesce senza spine, carne di castrone e +di porco; o carne insalata, e diversificare, secondo pare a la +discrezione di buono cuoco; e torre maggiorana, trasmarino, petrosello +con bone spezie, cum garofani; e di queste erbe, peste forte nel +mortaro, cum pesce o carne battuta, porestine fare mortadelli, +comandelli e molte altre cose: a questo modo puoi torre erbe +domestiche, ovvero salvatiche, se d'orti non si potesseno avere. + +_Del medesmo mangiare con borraggine._ + +Togli borraggine, spinacci e biete trepice[2] e simili: poni in acqua +fredda a bullire; poi gittata via l'acqua, s'attritino forte col +coltello: poi rimetti a cuocere con latte d'amandole, e, messovi +dentro battuto di tinca, potrai dare la quaresma al Signore con le +specie e con zaffarano, messovi del zuccaro. + +_Del predetto._ + +Anche tollendo finocchio intero, bullito, cotto con cennamo, pepe e +zaffarano, e mettivi ova perdute e carne di polli, o altra carne, o +quello che tu vuoli[3]. + +_Del predetto._ + +Anche tollendo erbe minute odorifere, bullite, battute, cotte col +petto de la gallina, peste nel mortaro, et aggiunte de le foglie, si +possono dare al Signore, o a l'infermo per avere soluzione di ventre. + +_Del predetto._ + +Togli finocchio bianco trito minuto, e poi lo fà friggere con uno poco +di bianco di porro trito minuto, con ovo, o lardo, e ponvi uno poco +d'acqua e zaffarano e sale, e fà bullire, e ponvi ova dibattute, se +vuoli, dentro. + +_Del predetto._ + +Togli finocchio ben lavato, poi fà allessare, e gittata l'acqua, +friggilo con oglio, o lardo, sale, e dà mangiare. + + +=Salsa di finocchio.= + +Togli fiori di finocchio, e pesta nel mortaio; ponli del zaffarano, +noce moscada, garofani, cardamone, ventello[4] d'ovo, e distempera con +lo zaffarano; et è bona salsa nel mese di settembre, con ovi. + + +=De' senacioni; ciòe in più modi.= + +Togli senacioni, et....[5] adunali tagliati minutissimamente, et +lavati bene in l'acqua calda, et premuti: et poni a cuocere in +un'altra acqua cum carni di porco et sale abbastanza, o con altre +carni. + +_Dei predetti._ + +Tolli senaciones bulliti, bene triti col coltello, e poni a friggere +con cipolla, non molta. E anche li poni in altra acqua cum oglio e +sale. Et questo mangiare giova a chi non pò orinare per lo vizio de la +pietra. + +_Item, a usanza di marchesi._ + +Togli cimole di cauli, che si dice rapazoli, ovvero cimole di rape +tenere, e poni a cocere; e quando sono cotte, poni a friggere con +oglio, con porri o cipolle, o senza l'uno e l'altro. E possi fare sì +che ciascuno stia per sè, ovvero coniunti insieme. + + +=De la senape.= + +Tolli cimole di senape, e fà bollire in acqua; e gettata via l'acqua, +fà friggere in padella con oglio e sale, ovvero le poni con carne a +cuocere. + + +=De li sparaci.= + +Togli li sparaci, e fàlli bollire; e quando sieno bulliti, ponli a +cocere con oglio, cipolle, sale e zaffarano, e spezie trite, o senza. + + +=De le lattughe.= + +Togli lattughe con latte fresco di capre, del mese d'aprile, con +spezie e tuorli d'ova, e lardo fresco, e carni di porco. Questo +mangiare si chiama mangiare di lattuche, perciò che si fa di midolle +di lattuche[6]. + + +=De le zucche.= + +Togli zucche novelle tagliate e lavate con acqua calda, e premile +fortemente in uno panno, e ponansi a cocere con carne di porco fresca, +e pepe e zaffarano. + +_Altrimenti._ + +Anche togli zucche novelle, e lavale e premile fortemente, e con ova +cotte, e con cipolle, e cascio trito fortemente, e gittale in acqua +bullita, col pepe e col zafferano, e oglio a sufficienzia, e sale. E +di tali si possono fare ravioli con carne battuta mista, e anche +pastelli. + +_Altrimenti._ + +Togli zucche secche, et polle a mollo con acqua calda, al vespero; e +quando sono mollificate, tagliale minute, e taglia sopra la taola, con +cipolle, e con oglio, pepe e zaffarano: soffriggi e poni in civero, +fatto di aceto e mollena di pane, a cocere. E a tale modo si pò fare +con latte d'amandole, pepe, cruoco, sale e oglio e con latte di noci. + + +=De le pere.= + +Togli pere fresche e mettile in acqua a mollare; e, gittata quella +acqua, polla a bullire in altra acqua con sale et oglio, e poca +cipolla a soffriggere con spezie e zaffarano in poca acqua, e poni a +cocere: e quando saranno cotte, menestra un poco di spezie in +scutelle. E similemente puoi fare in poco di latte d'amandole, senza +oglio e senza cipolle, ponendo un poco di zuccaro e un poco di sale. + + +=Di cipolle.= + +Togli cipolle tagliate e lavate bene con acqua calda, e metti a cocere +con carne e cascio, pepe e zaffarano; e poi ponevi ova dibattute, pepe +e croco, se voli, e spezie in scudelle. + + +=De' porri.= + +Togli porri bianchi, a uso di Toscana, triti tagliati minuti, lavati +con acqua calda, e poni a cocere con uno pezzo di carne di porco +fresca, e poi trita la detta carne coi predetti porri e col pepe et +zaffarano e ova dibattute; e sovraggiogni carne di porco, o altra, e +dà mangiare; e poni spezie in scudelle. + +_Altramente a tempo di digiuno._ + +Togli porri tagliati, ben lavati e premuti, e poni a cocere con oglio +e pane trito, o grattato, distemperato con ova, pepe e cruoco: e ponvi +ova sperdute, e cascio tagliato, e dà a mangiare. + +_Altramente._ + +Anche i porri fessi in quattro parti, e ben bulliti e cavati da +l'acqua, si possono friggere con oglio, sale e pepe, sopra le scudelle +a tempo di quaresima. + +_Altramente con carne._ + +Togli porri bianchi, tagliati minuto e ben lavati, e cuocili con carne +di castrone; e cotti dà mangiare con spezie. + +_Altramente._ + +Togli porri bene lavati e lessati: poi li cava, e tritali minuti col +coltello, e poni in padella o altro vaso a friggere con oglio e sale, +ovvero lardo. E poni in acqua a cuocere e ciminium trito e ova +dibattute e cruoco, e, se vuoli, ponerai carne di porco, o di +castrone, o quello che ti piace. + +_Altramente._ + +Togli porri interi, bene lavati, e, fessi in quattro parti, e lessali +un poco: poi cavali, e poni in taola a scolare; poi togli farina, e +distempera con acqua calda un poco, e mena nel catino co la mescola +fortemente, e con sale dentro. Poi togli quelli porri a pezza a pezza, +et involgi in quella pasta; e poi friggili con olio ad abbundanza. + + +=De' naponi, ovvero navoni.= + +Tolli i capi di navoni, fàlli bullire un poco; da po' sciugali un +poco; poi li poni a cuocere nel lardo dei polli. E se vuoli farli +coloriti, ponvi cruoco, ovvero ova dibattute, distemperate col detto +brodo. E puoi ponervi ovi, carne appezzata o tritata, e latte di +capra, quando tu vuoli. + + +=De' raponcelli.= + +Togli raponcelli, bene bulliti in acqua, e poni a soffriggere con +oglio, cipolla e sale; e quando sono cotti et apparecchiati, mettivi +spezie in scudelle. + +_Altramente._ + +Togli raponcelli, ovvero paperdelli[7] con olio e sale e cascio +grattato e ova dibattute: e giongievi su cascio e ova perdute, nel dì +del sabbato. + + +=De le rape.= + +Togli rape bullite colle foglie, e polle a cocere con carne di bue, e +pepe, e cruoco. E quando sono cotte, le poni in scudelle per la comune +famiglia. + +_Altramente._ + +Togli i capi de le rape, senza foglie, taglia e fa bullire in acqua. E +gittata via quella acqua, poni a cuocere con cappone o altra carne, e +colorale con cruoco e pepe. E poste in esse ova distemperate, cascio +secco tagliato e ova lesse, mettivi su latte di capra, e dà mangiare. + +_Altramente._ + +Togli rape senza foglie, mondate di corteccia, bullite e sciutte, e +poni a cuocere con sale et latte di noci, e ponvi pepe e cruoco. + +_Altramente._ + +Togli rape senza foglie, bullite; e gittata via l'acqua, togli pane +insuppato nel brodo de la carne; e de le dette rape, e cascio +grattato, e grasso di carne, a suolo de l'uno e a suolo de l'altro, fa +una suppa, che si chiama suppa di fanti. + + +=De' ceci.= + +Togli ceci rossi o bianchi; e, tenuti a mollo, cuocili col pepe, e col +zaffarano, e erbe odorifere. E quando sono queste cose cotte, ponni +parte nel mortaio e pesta che sia spessa, e ponvi brodo saporoso, e +poi ponvi castagne arrostite intere, e radice di petroselli, e brodo +di carne; ovvero, a questo modo, le puoi cuocere con la carne, se +vuoli. + +_Altramente per dì di sabbato._ + +Togli ceci rotti, e pòlli a cuocere con pepe e croco, e con cascio +tagliato, e ova perdute, o ova dibattute. + +_Altramente._ + +Togli ceci rotti bulliti, e gittata via l'acqua della cocitura, colle +predette cose ponasi cipolla soffritta, e bene confetta con oglio o +lardo, come el tempo o dì richiede. + +_Altramente._ + +Togli ceci rotti bulliti, e gittata via l'acqua, ponasi a cocere con +latte di mandole, spezie e croco; e possi fare senza spezie con +giengiovo; e siranno i ceci bianchi[8]. + +_Altramente._ + +Togli ceci interi, e poni a cuocere con ogni carne salata, lavata e +spurata bene del sale: e ponvi pepe e croco, se vuoli. E puoi ponervi +ceci rotti e ova perdute, ovvero dibattute, e eziandio lardelli. + +_Altramente._ + +Togli ceci freschi novelli, bulliti; e gittata via l'acqua, li puoi +cocere con spezie, croco, sale et oglio e ova battute, cascio e carne, +come tu vuoli. + +_Altramente di Quaresima._ + +Togli ceci rotti o interi, poni a cocere con olio, sale e pesci +minuzzati, ovvero battuti e distemperati nel mortaio; e, messovi +spezie e zaffarano, dà a mangiare. + + +=De' peselli.= + +Togli i pesi, e poni a bullire con molta acqua, e riserva l'acqua, +nella quale tu possi fare suppa a modo di Francia. E poni in padella +cipolla con oglio a soffriggere; e quando è soffritta, metti la detta +acqua nella detta padella, et allora togli pane, tagliato grosso +mezzanamente, e poni in la detta acqua con spezie, e dentro vi +s'immolli. Poi togli i pesi predetti, e poni a cocere in altra acqua +con oglio, sale e cipolla, e dà mangiare. + +_Altramente._ + +Togli i pesi ben bulliti; e, gittata via l'acqua, mettili a cocere con +cascio di briga[9], oglio e ova sperdute; e puoi mettervi dentro del +petrosello. + +_Altramente._ + +I pesi freschi, cuocili con oglio, sale, spezie, zaffarano, ova +dibattute; e dà a mangiare. + + +=Peselli con carne.= + +Metti i peselli a cocere con carne, bene spurata dal sale; e la detta +carne, poi che serà cotta, tagliala minuto, e metti in scudelle. + +_Altramente._ + +Peselli bulliti, e gittata via l'acqua, ponli a cocere in altra acqua +con carne di porco salata, e un poco di zaffarano. E puoi mettervi +dentro carne fresca di castrone, o altra, come tu vuoli. + + +=De le fave sane.= + +Fave fresche novelle, fàlle bullire; e gittata via l'acqua, mettile a +cocere con latte di capra, o di pecora, latte d'amandole, o con carne, +bene spurata di sale. E mettivi ova dibattute, e lardelli in scudelle +se vuoli. + +_Altramente._ + +Le fave in prima molli, mettile a bollire, e gittatane via l'acqua, +mettile in altra acqua a bollire con carne di porco, o con cascio; e +dà mangiare. + +_Altramente._ + +Fave fresche novelle bullite; e gittatane via l'acqua, mettile a +cocere con cipolla soffritta in oglio, e erbe odorifere pestate, +aggiunte con pepe e zaffarano. + +_Altramente._ + +Togli fiori di fave, e metti a cocere con carne di porco fresca; e +quando sono quasi cotte, mettivi dentro ova dibattute, latte e spezie, +zaffarano e sale, e fà che la carne sia bene dibattuta, e mesta tutto, +e fàllo spesso, quasi mortadello. + +_Altramente._ + +Cuoceli i fiori di fave col cappone intero, e al fine de la cocitura, +mettivi latte d'amandole e ova dibattute, pepe, zaffarano e sale; e +cocansi in buono vaso. + + +=De le fave infrante.= + +Togli fave, bene infrante, mundate e sciolte e nette, e fàlle bullire +uno bollore; e, gittatene via l'acqua, lavale molto bene, e mettile in +uno altro vaso con poca acqua e sale, che sieno solamente coperte +coll'acqua, e volgile spesso colla mescola: e, cotte che le siranno +spesse, ammaccale con la mescola fortemente. Poi le distempera con uno +poco d'acqua aggiunta, e fà scudelle, e metti in le scudelle mele, +ovvero oglio fritto con cipolle, ovvero lardo fritto. + +_Altramente._ + +Fave infrante, e lavate con l'acqua calda, mettile a bullire: e quando +aranno bullito, lavale bene un'altra volta, e polle a bullire in +tanta acqua, che sieno coperte e guardate dal fumo. E quando saranno +ben cotte, menale con la mazza; poi le distempera con acqua fredda, +ovvero vino bianco, sì che sieno bene fatte. Poi fàne minestre, e +mettivi su oglio, fritto con cipolle; e dà mangiare. E se volessi, +puoile distemperare con acqua calda, e se vuoli, mettivi su pepe, +zaffarano, mele e zuccaro. Con queste fave porrai dare tinca, o altri +pesci. E sappi, che, de le predette cose, porrai fare mortadello. + + +=De le lenti.= + +Togli le lenti bene lavate e nette da le pietre, e poni a cuocere con +erbe odorifere, oglio, sale e zaffarano. E quando saranno cotte, +tritale bene; e messovi su ova dibattute, e cascio secco tagliato, dà +mangiare. + +_Altramente._ + +Poni a cuocere le lenti con carne di porco fresca o insalata, e dàlle +a mangiare, pur così senza ova e cascio. + + +=De' fasoli=[10]. + +Fasoli bene lavati e bulliti, metti a cocere con oglio e cipolle, con +sopradette spezie, cascio grattato, et ova dibattute. + +_Altramente al modo Trivisano._ + +Metti fasoli bulliti, discaccati[11], a cocere con carne insalata, e +con pepe, e zafferano. E possonsi dare soffritti con oglio, postovi +dentro un poco d'aceto, amido e sale. + +_Altramente._ + +Tolli i fasoli bulliti, e gittatane via l'acqua, mettili a cocere con +carne di castrone, di porco, o di bue, o qualunche vuoli, e molto +pesta, e un poco di zaffarano e sale; e dà mangiare. + + +=De' fungi=[12]. + +Togli fungi di monti, bulliti, e cipolla soffritta con lardo, e poni a +bullire con spezie et altre erbe odorifere, e ova dibattute; e dà +mangiare. + +_Altramente._ + +Togli fungi di monte, e lessali; e gittatane via l'acqua, mettili poi +a friggere con cipolla tritata minuto, o con bianco di porro, spezie e +sale; e dà a mangiare. + +_Altramente._ + +Togli fungi secchi, e tenuti a mollo dal vespero a la mattina; e +gittata via l'acqua, tagliali minuti col coltello, e un poco di porro +bianco, o cipolla; e poni a friggere con oglio, o lardo e spezie e +castagne e aceto, e un poco d'acqua e sale. E poi ci poni mostarda con +mosto cotto, e carne di porco, se ti piacerà. + + +=De la composta.= + +Togli carote bene lavate e bullite, e fatte freddare: et in l'acqua +d'esse fà cocere rape divise in quattro parti e non molto cotte, e +similemente fàlle freddare. Poi togli radici di petroselli, di +rafano............[13] e bianco di porro, e finocchi, pere, cappari, e +cime di cauli, e fà spartitamente tutte cose bullire, e freddisi come +di sopra: secondo i lombardi, vi si possono porre de' garobbi[14]. Poi +togli mostarda bona, fatta con forte aceto, seme di finocchi, anisi; e +singularmente ordina a solaio. E poni rafano tagliato minuto in +ciascuno solaio de le predette erbe, e poni mostarda e poi erbe +particularemente, come si conviene. Queste cose così ordinate, mettile +in uno vaso, e di sopra poni una taola larga, e lassa stare per otto +dì. + +_Altramente._ + +Togli rafano tagliato minuto, anasi, seme di finocchi, e poni a +cuocere nel mosto; e cocansi tanto, che 'l mosto torni a mezzo: e con +questo mosto distempera la mostarda. Poi togli rape picciole e naponi, +e mele cotogne, e pomi, divisi in quattro parti, e pere divise per +metà, e carote integre, e radici di petroselli, e bianco di finocchi, +e metti a cocere tutte queste cose. E quando saranno cotte, compolle +ordinatamente in uno vaso netto, interponendovi mostarda distemperata +di sopra, a' suoli predetti. E se volessi, puoi ponervi del mele; e +puossi fare cum zuccaro e cannella distemperata col predetto e con +aceto, e riponi e serva. + + +=De' brodi: e primo, de brodo granato.= + +Togli polli smembrati, e metti a friggere con cipolle, e lardo, et +acqua abbastanza: e quando siranno quasi cotti, togli erbe odorifere, +tritale bene col zaffarano, pepe, garofani, cennamo e zenzovo, e +distempera col brodo predetto, e mesta onni cosa insieme; poi tolli +ova dibattute, e mettivi un poco d'acqua fredda, e aggiungivi di quel +brodo, e mesta, e poni a fuoco. Et quando cominciarà a bullire, levala +dal fuoco, e mangia. + +_Altramente._ + +Togli capponi o galline, e lessali. E postovi dentro spezie et erbe, +togli tuorla d'ova, col brodo, e mesta e dibatti nel catino: poi +bollano insieme fino che 'l brodo diventa granelloso. E così fà di +tutti gli uccelli, con lardo, o senza lardo. + +_Altramente._ + +Togli polli tagliati grosso, smembrati, o interi, e friggi nel lardo +con erbe odorifere, spezie, agresta intera, e fa come di sopra; ma fà +poco brodo. E ponsi fare brodi di carne, e di uccelli piccioli e +grandi. E puo'li colorare, e fare verdi con erbe peste. + + +=De la gelatina di pesce.= + +Togli buono vino con un poco d'aceto, e, sciumato[15] che fia quando +bolle, mettivi dentro il pescie, e, cotto, cavalne, e fà bullire il +vino tanto, che torni a la terza parte: poi mettivi dentro zaffarano e +altre spezie, con alloro: poi colato il vino, mettivi spico, e lassa +che sia freddo; poi metti, sopra 'l pesce, nel catino. + + +=Del brodo del pesce.= + +Pesce bene lavato, quanto si conviene: friggilo con l'oglio +abbundantemente, poi lassa freddare: poi abbi cipolle tagliate per +traverso; friggile con oglio rimanente del pesce: poi prendi amandole +monde, uva secca, ienula secca e prugne, e friggi con le dette cipolle +insieme, e leva via l'oglio che avanza, e togli pepe e zaffarano, e +altre spezie elette, bene trite, e distempera con le cipolle predette, +e vino e aceto; e, distemperato fortemente, metti a fuoco fino che +bolla: poi levalo dal fuoco, e poni in altro vaso, e mettilo +ordinatamente a solaio col pesce predetto. E se 'l volessi dolce, +ponvi o vino cotto, o zuccaro competentemente. + +_Altramente._ + +Togli buono vino e un poco d'aceto e bolla insieme e sciuma: poi +mettivi il pesce a cocere; e, cotto, cavalo; e il vino tanto bolla, +che torni al terzo; poi mettici alloro, zaffarano e spezie fine, e fà +riscaldare il pesce, e cola il vino e ponvi spico, e lassa freddare il +pesce. + + +=Del paparo.= + +Taglia la gola al paparo o oca; pelalo bene e bruscia; taglia i piei, +cavali l'interiori e lava bene: poi togli agresto, aglio; e se tali +cose non poi avere, togli erbe odorifere, bagnate in aceto, e ricusci +di sotto, e poni in spiedo, e arrostilo; e se non fosse grasso, +mettivi dentro del lardo. E poni un poco d'acqua in una scudella, e +togli il grasso che esce d'inde. E quando serà assai cotto, levalo dal +fuoco, e dà mangiare col succo d'aranci, di limoncelli, o di lumìe: e +se vuoli, puoi fare peverada con molena di pane abbrusciata, e col +fegato abbrusticato e pesto con la detta molena: e tutte cose, +distemperate con aceto, fà bullire e mettivi pepe, zaffarano, garofani +et altre spezie bone. Del capo, piedi, ventricchi, fegato, puoi farne +agresta, mettendovi dentro ova dibattute, zaffarano, spezie; e dà +mangiare. + +_Altramente._ + +Poni un poco d'acqua in una scudella, e côgli il grasso che esce del +paparo o oca; e giungivi succhio di melangole e zuccaro, che sarà +acrodolze; mettivi zaffarano, e friggi in la padella: fà poi +abbrusticare del pane bianco, infuso in tuorla d'ova dibattute, e +metti nel savore predetto, e poni nel taglieri a suolo a suolo. + + +=De la grua.= + +Grua bene lavata, e bullita un poco in caldaia larga, mettila in lo +spiedo, e arrostila, non perciò a pieno: poi abbi cipolla tagliata a +modo di dadi, e bene fritta col lardo abbastanza, e colora col +zaffarano. E abbi fette di pane alquanto abbrusticate, e di buono +vino, cotto e mestato colla cipolla predetta: fà bullire la detta grua +smembrata colle dette cose nel vino uno bollore. E nel brodo magro del +detto savore, molla il pane predetto: sopra uno taglieri grande, del +savore, spezie e carne ordina gradatamente a solaio, come si conviene, +e a la fine de la cocitura, ponvi del grasso del detto savore. Simile +si può fare del capo di castrone o vitella, bene pelata, in acqua +bullita; ma de' non bene lessarli. E fatto ordinatamente, com'è detto +di sopra, debbiasi mettere su cascio, e poi mangia. + + +=Del brodo saracenico=[16]. + +Togli capponi arrostiti, e i fegati loro con le spezie, et pane +abbrusticato; trita nel mortaio; e distempera nel mortaio buono vino +bianco e succhi agri, e poi smembra i detti capponi, e metti a bollire +con le predette cose in una pentola, e mettivi su dattali, uve grece, +prugne secche, amandole monde intere, e lardo sufficiente; e dà a +mangiare. Simile modo fà de' pesci marini; pome e pere puoi ponere nei +detti brodi. + + +=Del brodo dei capponi.= + +Togli capponi, e lessali; e quando siranno cotti con quelle spezie che +tu vorrai, rompili in uno catino con ova e brodo loro, e gitta farina +con mescola forata sopra i detti capponi rotti; e tutto questo si +gitti nel bruodo, e bolla un poco: e' chiamasi brodo apollocato. + +_Altramente a la provenzale._ + +Togli fegati, ventricchi e interiori di capponi ben lavati e ben +tagliati; e poni in una pentola con poca acqua, e cuoci con spezie e +ova dibattute, e colora come tu vuoli. E puoi soffrigger le predette +cose, e ponervi succhi acetosi e dolci. Similmente puoi fare co' capi +e' piedi di capponi, o loro simili. + +_Altramente a la spagnuola si fa brodo verde._ + +Tolli uccelli, fegatelli, o carne, quantunche tu vuoli; lessali bene +con bone spezie e erbe verdi pestate; e poi, aggiuntovi ova dibattute, +pòlle nel detto brodo de la detta carne, e bollano. Il brodo non dè +essere spesso. + + +=De le starne.= + +Togli starne bullite e polli smembrati con erbe odorifere, sale, e +bone spezie trite nel mortaio: e soffritta la detta carne con lardo, +pòlla a cocere in un poco d'acqua nella pentola, e mettivi su latte +d'amandole; e a la fine de la cocitura, mettivi cuoriandoro: +distemperalo col loro bruodo, e fà brodo granato, se vuoli. Simile +modo si pò fare de' pavoni, fagiani, pollastri giovini, e uccelli +piccioli. + + +=De la gratonia.= + +Togli latte di pecora, e distemperalo fortemente con l'ova, e poni il +lardo nella padella, presso al fuoco, sì che sia calda bene: e abbi la +mescola forata, e spargi il latte su la mescola intorno per la +padella, e cuocelo competentemente. E, levatolo dal fuoco, giungivi +zuccaro, e mangia. _Item_ nel detto brodo, giongivi albumi d'ova +stretti, tagliati a modo di dadi; e chiamasi gratonia spagnola: e +questa puoi colorare come ti piace. + + +=De' Crispelli, ovvero Frittelle Ubaldine.= + +Togli farina netta, bianca, e distempera con ova e fermento uno poco; +mettivi zaffarano, e poi metti a cocere con lardo disfatto; da poi +mettivi su zuccaro o mele, e mangia. + +_Altramente._ + +Piglia farina bianca con un poco di levame: distempera con acqua +calda, e fà levare, cioè fermentare: poi, prese ova di luccio, o di +trota, o di corvalo[17], o d'altro pesce, mesta forte colla predetta +pasta; e, messovi dentro del zaffarano, coci come detto è di sopra. + +_Altramente._ + +Simile puoi fare con cipolle trite, con nepitella et erbe; e friggile +con aglio o lardo: poi prendi farina, e distempera insieme tutte cose +con albume d'ova, e mettivi fiori di sambuco et altri fiori, come tu +vuoli; e diversifica i colori come ti piace, e mettili in lardo +bolliente con la mescola spartitamente. + + +=De' guanti, cioè ravioli.= + +Togli ceci bianchi, ben immolli in l'acqua; lessali bene, poi cavati +dell'acqua, tritali forte e mestali con la detta acqua, e colali; e, +di quella acqua colata, distempera la farina come tu vorrai; e +friggansi a lento fuoco con lardo o oglio, e mettivi su del mele. + +_Altramente._ + +Distempera la farina con l'ova, fà di poi guanti o altro, come tu +vuoli: poni a cocere bene in la padella con lardo caldo o oglio. + + +=Di salsiccie, o vuo' tortelli di pesce.= + +Metti il pesce in acqua bullita, sì che si possa bene spolpare da le +spine, e togli erbe odorifere, trite bene insieme con la detta polpa +di pesce, e spezie: poi metti tutto in uno panno di lino bene largo e +bucato, e spremili forte: poi metti in la padella con oglio caldo, e +fàlle per lungo, o per traverso, come ti piace. + + +=De' crispelli di carne, o vero tortelli e ravioli.= + +Prendi ventresca di porco scorticata, lessala, e tritala forte col +coltello: togli erbe odorifere bona quantità, e pestale forte nel +mortaio: mettivi su del cascio fresco con esse et un poco di farina, e +distempera con albume d'ova, sì che sia duro. E preso del grasso del +porco fresco in bona quantità, metti in la padella, sì che bolla, e +fàne crispelli; e cotti, e cavati, mettivi su del zuccaro. + +_Altramente._ + +Togli cascio fresco, trito forte: mettivi un poco di farina, e +distempera con albume d'ova, sì che sia spesso; e metti a cocere con +lardo, come detto è di sopra; e mettivi su zuccaro, come nell'altre +cose fu detto. + + +=De le gualdaffe di ventri et caldumi.= + +Togli ventre di vitella, e lavalo con l'acqua fredda o con la calda, +radendolo et mondandolo quanto puoi più mondare: poi poni il detto +ventre in la padella senza liquore sopra 'l fuoco, e volgilo e +rivolgilo spesso, fine che possa essere bene mondo e raso: poi anche +il lava con l'acqua, come prima: poi fàllo un poco bullire in acqua e +cuocilo, messovi dentro menta intera e sale: poi friggasi col lardo in +la padella, come tu vuoli, e togli quello brodo, ch'e' si chiama +gualdaffa. + +_Altramente, de' budelli._ + +Togli budelli di vitella giovene; lavali bene, e impili de le dette +gualdaffe cotte, tagliate minute, misticate con ova dibattute e cascio +grattato, spezie e sale: e fatto questo, puoni a lessare: e puoli +ponere a rostire; e dà mangiare. Puoi anche ponere queste gualdaffe in +bruodi o in pastelli. E così puoi fare gualdaffe di altri animali. + +_Altramente._ + +Togli budello mondo, lavato e raso con acqua fredda o calda; e sala; +poi anco il lava con l'acqua. Prendi ova dibattute, cascio grattato, +zaffarano, spezie e erbe odorifere trite e peste nel mortaio; e pòlle +in scudella o catino, e mesta insieme; e empiasi, e ponasi a bullire +fine che sia bene cotto. E fatto questo, ponasi nello spiedo, o in la +graticola; e dà a mangiare. + + +=Dei detti gualdaffi e caldumi.= + +Dei detti gualdaffi e budelli crudi di vacca si pò fare brodo, s'ei si +lavano bene: i detti budelli tagliali e friggili in lardo con cipolla +tagliata minuto: pòlli a bullire, et metti in essi tuorla d'ova con +molena di pane, spezie, erbe; et fà brodo granato, se tu vuoli, e +colora come tu vuoli. E questo brodo si chiama caldume. + + +=De la corata e ventre di porco in caldume.= + +Simile fà de la corata e del ventre del porco; e lavalo bene; e, +tagliato minuto, friggilo con lardo e con le cipolle ecc., come detto +è di sopra. + + +=De li savori.= + +Togli cenamo, zenzovo e pane arrostito (la crosta), e sale, e pesta +bene nel mortaio: poi distempera con buono vino, e un poco cola, e fà +bullire un poco. Tale sapore si chiama cenamata, e conviensi a tutte +carni di capriolo e lepore a rosto. Nota che la carne del capriolo si +pò arrostire con ossa, e senza ossa. Simile quelle de la lepore e +altre carni, cioè dayne, cervi e simili, e a le quali si conviene il +detto savore, e succhio di melangole con spezie, se tu vuoli. + + +=De la peverada.= + +Togli pane abbrusticato, un poco di zaffarano che non colori, spezie e +fegati triti e pesti nel mortaio, e distempera con aceto o vino e +bruodo predetto, e fàllo dolce o acetoso, come tu vuoli. E tale +peverata si può dare con carne domestica, salvatica e con pesce. + + +=De' civeri di lepore e altre carni.= + +Smembra il lepore tutto, e, con poco lavare, cuocilo in acqua; poi +togli il fegato e polmone cotto, pestalo bene nel mortaio, e poi che +fia cotto il detto lepore, togli spezie, pepe e cipolla, e soffriggi +nel lardo col detto polmone e pane arrostito: e poi che sono tutte +cose insieme bullite, dà a taola. Nota che tu dei, il fegato e polmone +cotto, tritare e pestare nel mortaio con spezie e pane abbrusciato, e +distemperallo con buono vino, e un poco d'aceto. E poi che fie cotto e +soffritto il lepore con la cipolla, gitta il detto savore sopra 'l +lepore, e lassa freddare che sia tepido, e dà mangiare. E tal modo si +pò fare per le pernici, cioè starne. + +_Altramente._ + +Togli cenamo, garofani, noci moscate, noci d'India, fegati di +uccelli, tuorla d'ova, e uccelli piccioli, interi o partiti, e +friggili con lardo: poi li cuoci nel detto bruodo, e fà come di sopra +è detto. + + +=Di sommacchia di polli o di uccelli.= + +Togli polli smembrati e friggili nel lardo; e togli amandole, +summacco[18] con l'acqua e cocili con li polli, e sia spesso, e dà a +mangiare. Simile puoi fare de' pesci appezzati: simile fà de' polli, +dei capponi, o starne, o uccelli piccioli, e budelli di capponi. In +tale mangiare puoi ponere amido; e molto aiuta chi à flusso di ventre. +Simile puoi fare de' pesci appezzati, o battuti, ponendo oglio in +luogo di lardo. + + +=Di limonìa di polli.= + +Friggansi li polli col lardo e cipolle, e pestisi l'amido non +mondo[19], e distemperisi col bruodo de la carne del porco, e colisi, +e cocansi con li detti polli e spezie. E se non avessi amido, spessisi +il bruodo colle tuorla d'ova; e quando sirà presso l'ora del +ministrare, metti in quello, succhio di limoni, o di lomìe, o di +cetrangule. + + +=Di gratomèa di polli, uccelli et pesci.= + +Lessa li polli, e togli i fegati, amido, spezie e tuorla d'ova, e +distempera col detto brodo, e fàllo spesso; e quando serà bene cotto, +mettivi su zuccaro minuzzato, e dà a taola. Simile fà de' capponi, +starne, e accolora, e assapora, come è detto. Simile fà de li pesci, +ponendo oglio per lardo. + + +=Di romanìa di polli.= + +Friggansi li polli con lardo e cipolle, e pestisi l'amido non mondato, +e distemperisi con succhii di mele grane forti o dolci: premisi forte +e colisi bene, e mettasi coi polli, e bolla un poco, e mestisi col +cocchiaio, o dibattisi, e mettavisi su spezie. E in difetto di mele +grane, si pò fare brodo con erbe. + + +=Di agliata bianca con li capponi.= + +Togli capponi bene lessi, e col brodo distempera spezie, agli e +amandole, e bollano abbastanza, che sia spessa. Questa si chiama +bianca agliata: se altramente si colasse, perde il nome. Puossi fare +dei capponi arrostiti e lardati. + + +=De' blanmangieri.= + +Togli petti di galline, cotti; e, posti sopra una taola, fàlli sfilare +più sottili che puoi. Intanto lava il riso e sciugalo, e fànne farina, +e cernila con setaccio o stamigna; poi distempera la detta farina del +riso con latte di capra o di pecora o d'amandole, e metti a bollire in +una pentola ben lavata e netta; e, quando comincia a bollire, mettivi +dentro i detti petti sfilati, con zuccaro bianco e lardo bianco +fritto; e guardalo dal fumo, e fàllo bullire temperatamente senza +impeto di fuoco, sì che sia ispesso, come suole essere il riso. E +quando tu menestrarai, mettivi suso zuccaro trito o pesto, e lardo +fritto. Se tu vuoli, puolilo fare col riso intero da per sè, +apparicchiato e ordinato col latte di capra, a modo oltramontano; e, +quando tu il dai, mettivi su amandole soffritte nel lardo, e zenzovo +bianco tagliato. + +_Altramente di Quaresima._ + +Togli amandole monde, e sciutte con tovaglia; e pestale fortemente +quanto puoi, non mettendovi acqua: poi con uno panno lino premile +quanto puoi, e, l'oglio che n'esce, mettilo in uno vaso: poi togli le +guscie, ovvero corteccie rimaste, e distemperale con l'acqua fredda, e +colale con la stamigna o sedaccio; e con quello latte distempera la +farina del grano del riso, com'è detto, e metti a bullire come detto +è: e metti su zuccaro colla polpa del pesce; di luccio, ranocchi, o di +altro pesce che abbia la polpa bianca, e diffilata come petto di +galline: e quando menestrarai, mettivi su zuccaro et amandole, e +mangia. Puoi anche fare del bianco di porri, lessati in acqua: +diffilali e distemperali con la farina predetta, come di sopra. + +_Altramente con riso._ + +Togli il riso, e lavalo forte; e, lavato, fà bullire: cavalo e ponilo +sul taglieri a freddare; poi rimettilo a cocere, e mettivi su latte di +pecora, e fa bullire competentemente; e, mentre bolle, mettivi polli +truncati, e mettivi su lardo fritto fresco, e zuccaro. E quando farai +le minestre, mettivi su zuccaro e spezie abbastanza, con lardo fritto. + + +=De la festiggia.= + +Togli polli interi netti, friggili nel lardo; poi mettili a cocere in +acqua con zuccaro, spezie e zenzovo; e fàlli spessi. + + +=A empiere uno pavone.= + +Scortica il pavone, rimanendo il capo colle penne: poi togli carne di +porco non troppo grassa, e anche pesta de la carne del detto pavone o +altro, e tritale e pestale insieme. Anche pesta spezie, cannella e +noci moscate, quelle che tu vuoli; le quali, bene trite e peste colli +albumi d'ova, mestale insieme, e disbatti colle dette spezie e carne +fortemente, e riserva le tuorla da per sè. Poi empi il detto pavone +de la detta carne trita e pesta, e spezie predette: e involgi il detto +pavone in una rete di porco, e fermalo con brocche di legno: e così il +metti nella caldaia in acqua tepida, e bolla soavemente. E quando serà +ristretto bollendo, arrostilo in spiedo o in graticola, e coloralo con +le tuorla d'ova dibattute, le quali tu servasti; e non le torre tutte, +ma del resto faraine pome, come seguita, cioè. Togli lumbo di porco +crudo, e tritalo minutissimamente col coltello, e battilo forte; poi +mesta la detta carne con le dette tuorla d'ova riservate, e spezie +predette, e fàlle sì spesso, che intra le palme de le mani facci pomi +piccioli; e involgili in tuorla d'ova, e colorali, e mettili a bollire +in acqua bollente. Poi così bolliti[20] puoi arrostire e coloralli con +tuorla d'ova sottilmente con penne. Di queste pome ne puoi mettere +dentro nel pavone, e di fuore, sotto la detta rete. E, fatto questo, +rivesti il detto pavone del suo cuoio, pelle e penne riservate, e +portalo a taola: e, levato su il cuoio, dà a mangiare[21]. + + +=A empiere una gallina.= + +Pelata che fie la gallina, scorticala cruda; e de la carne sua, e +carne di porco senza osso, bene battuta, e spezie, e ova, e lardo +chiaro, cioè strutto, mesedati[22] insieme, empi il cuoio de la detta +gallina; e ne l'acqua bogliente nella caldara si stringa: poi +l'arrosti nello spiedo; e guarda che non crepi. E in tal modo puoi +fare d'altri uselli[23]. + +_Altramente._ + +Scortica la gallina, come detto è, la cui carne si coca con le spezie. +Poi prendi uno vaso di terra, fatto in modo di cardafisia, cioè +d'inguastara[24] o di fiasco; metti il detto cuoio nell'acqua nel +detto vaso, ritenendo il collo del detto cuoio di fuore del vaso: poi +empi il detto cuoio de la detta empitura: poi ligato il detto collo, e +messovi un poco d'acqua, metti a cocere. E quando sirà cotto, rompi il +vaso, e dà a mangiare. + + +=A empiere uno vitello.= + +Togli el vitello giovene scorticato, ovvero pelato: arrostilo e +empilo, come tu vuoli: puoi ponervi papari, galline e capponi e +l'empitura che sopra è detta, e qualunche altra bona: mettivi però +molto lardo battuto, nel ventre; poi togli il grasso che ne cade +quando s'arrostisce, e poni en peverata col pane abbrusticato, e +zaffarano; e bolla un poco da per sè la detta peverata; e dà a +mangiare. + + +=A empiere uno castrone.= + +Di uno castrone intero, raso, tu puoi farne come detto è al primo modo +de la gallina; e per sua empitura puoi ponere galline, pernici intere +lesse, o smembrate, e ogni cosa buona che tu vuoli; e guardalo dal +crepare. Simile modo puoi fare d'uno capretto pelato. + + +=A empiere una spalla, o altro membro.= + +Togli spalla di castrone, e leva la carne dall'osso, e togli ventresca +di porco, e tutte insieme tritale e battile col coltello su la taola. +E prendi erbe odorifere in buona quantità, peste, con spezie e +zaffarano, e mesta colla detta carne e ventresca: giongivi cascio +fresco, bene pesto con ova, in bona quantità; e distempera che non sia +troppo spesso, nè molle: poi togli una rete di porco o di castrone, e +stendila su la taola, e togli la metà de la detta carne, e stendila su +per la detta rete: poi prendi l'osso de la spalla e pòllo su la detta +carne: e poi togli l'altra metà di carne, e pòlla sul detto osso de +l'altra parte, sì che l'osso sia nel mezzo, e coprilo tutto colla +detta rete. Poi pòllo sulla graticola del ferro, e arrostilo, sì che +basti, e dà a mangiare. Simile puoi fare de gli altri membri. + + +=A empiere uno ventre.= + +Togli ventre di porco o di castrone bene lavato e netto; poi togli il +grasso e carne loro, cotta alquanto; la quale mesta con spezie e ova, +e empi il detto ventre de le predette misture, e poni a cocere in +acqua, e chiudi il forame, e pungilo con l'aco mentre esso si coce. +Ovvero sì il puoi arrostire su la graticola, e coloralo, e assapora +come tu vuoli. Anco il può empire di bona ventresca di porco, con +ravioli interi. Similmente puoi empire uccelli che tu vuoli. + + +=A empiere budelle.= + +Budelli di porco o vitella tu li puoi empire di grasso porcino e altre +carni, con spezie e erbe odorifere, e fà come detto è del ventre, +ligando et pungendo: e mangia. + + +=De la suppa.= + +Togli pane tagliato rotondo, come a modo di taglieri; friggilo in la +padella con lardo fresco, e gittavi su bone spezie, e togli pane +abbrusticato, e distemperalo col grasso, che sia caduto di pavone, o +d'altri uccelli, e gittalo sopra il pane fritto nella padella; e di +sopra gittavi zuccaro, o succhi acetosi, e mangia. + +_Altramente._ + +Togli pane tagliato rotundo, come detto è di sopra, e fundilo in +tuorla d'ova dibattute, e friggilo in la padella: poi nel poni su nel +taglieri ordinatamente a suolo a suolo; e, se vuoli, puoi mettervi del +zuccaro, o de le spezie, e dà al signore col pavone, o cum altri +uccelli. + + +=Del pastello romano.= + +Togli polli smembrati, spezie e zaffarano et erbe odorifere: mestali +insieme, e friggili uno poco: poi mettivi ova dibattute e agresta in +bona quantità; e intanto facciasi la crosta: componi poi il pastello, +facendo due o tre solari, e a ciascuno solaro mettendo spezie: al di +sopra metti lardo, e copri il pastello, e fà uno foro nel mezzo +dattorno: di sopra forma uccelli di pasta pieni, o altri animali che +ti piacciano; e postovi del lardo, cuocilo nel forno, e dà mangiare. +Simile modo si pò fare di cascio fresco con carne battuta. + + +=Del pastello dei capretti.= + +Togli capretto bene tagliato, et sepis tagliate[25], e friggi con +lardo: anco togli erbe odorifere in buona quantità e zaffarano, e +pesta forte, e cascio fresco con esse bene trito, e distempera colla +detta carne, e metti in uno vaso sulla bragia, sì che sia spesso +alquanto, e fà la pasta nella teggia competentemente sottile, e poni +del lardo soffritto intra 'l testo e la pasta. Togli anche pepe +sofficientemente, e carne con ova predette, e poni nel testo, e fà +un'altra pasta, e metti di sopra, e poni bragia di sotto e di sopra. + +_Altramente._ + +Togli uno capretto minuzzato o polli piccioli smembrati, e friggili +col lardo fresco e cipolle minuzzate, e erbe odorifere trite con +zaffarano, e tuorla d'ova, e distempera fortemente, e mesta con ova, e +metti tutto in uno vaso sopra la bragia, e volgi spesso, fine che sia +spesso: giongivi spezie abbastanza; coloralo con tuorla d'ova, e fà la +forma de la pasta, e rinchiudi tutto: fà cuocere, e mangia. + + +=Del pastello di uccelli vivi.= + +Fà il pastello, e empilo di semola, e fàllo cocere nel forno; e quando +sia cotto, gittane fuora la semola per uno buco di sotto o da lato, e +inchiudivi dentro diversi uccelli vivi, quelli che tu vuoli: e fà +fenestrelle nel pastello, a modo di fenestrelle di gabbia; e fatto +questo, ponasi nell'arbore che si dirà[26]. + +_Altramente pastello buono._ + +Se tu vuoli fare pastello d'animali salvatichi, fà arrostire la carne, +e lardala come tu vuoli: bagnala col vino con maggiore abbundanzia di +spezie. + +_Altramente._ + +Pastello puoi fare di carne di bue, di castrone e di porco, tagliata +molto minuta con agli, cipolle, scalogne, agresta sana, o con erbe, a +quel modo che tu vuoli. + + +=De la torta parmesana.= + +Togli polli smembrati e tagliati, e friggili con le cipolle ben trite, +con lardo in bona quantità: e, cotti i polli abbastanza, mettivi su +spezie e sale abbastanza. Poi togli erbe odorifere, mettivi su +zaffarano in bona quantità, e trita forte........[27] in bona +quantità, e poni la medolla sopra 'l grasso di quello, e batti col +coltello fortemente, e spessa e mesta colle dette erbe con alquanto di +cascio grattato. Poi togli di queste un'altra quantità, e fanne +ravioli; e togli anche cascio fresco, e fanne ravioli bianchi. Togli +anche petrosello e altre erbe odorifere e cascio fresco, e fanne +ravioli verdi, e tutte cose sopraddette distempera con ova. Togli +anche amandole monde; pestale forte e dividile in due parti; nell'una +mettivi de le spezie in bona quantità, nell'altra mettivi zuccaro; e +de l'una e de l'altra quantità fanne ravioli spartitamente: poi togli +ova e fàlli pieni. Togli anche budelli di porco bene grassi e lavati, +et empili di bone erbe e cascio, e lessali bene. Togli anche +presciutto crudo e taglialo sottile e fà similmente salsuccie: poi +togli ova dibattute, e mesta con li detti polli in uno vaso, e pòllo +su la bragia, e mescola, mescola con la mescola fine che sia spesso; +poi levalo dal fuoco, e assaporalo di sale. Poi togli farina bene +monda, e fanne pasta salda, e forma al modo de la tegghia o la +padella. Poi collo cocchiaio togli del brodo dei detti polli, e ungi +la detta pasta: poi nella detta pasta fà un solaio di carne d'essi +polli; nel secondo solaio poni ravioli bianchi col savore di sopra; +nel terzio solaio poni presciutto e salsuccie, tagliate come detto è. +Nel quarto solaio poni de la detta carne. Nel quinto poni dei +cervellati, cioè budelli pieni di sopraddetti. Nel sesto de' ravioli +d'amandole; e in ciascuno solaio vi si ponano dei dattari; e anche +metti sopra la detta carne, il savore; e in ciascuno solaio poni +spezie abbastanza: poi metti spezie di sopra che basti: e abbi la +bragia, e poni il testo sopra; e di sopra e di sotto sia la bragia. +Scopri spesso la detta torta, e ungila con lardo; e se la si rompesse, +togli la pasta sottile, e sottilemente menata, e bagnala coll'acqua, e +poni su la rottura, e metti il testo caldo di sopra. + + +=De la torta di capponi, fagiani, uccelli, coratelle e pesci.= + +Puoi anche fare torta di capponi, fagiani, starne, uccelli salvatichi +e domestichi, piccioli e grandi, di coratelle; e di pesci marini e di +fiumi, e di pomi, e di simili cose nei dì del digiuno, e di pesci +battuti con spezie, con latte d'amandole e ova; e assaporala e +colorala, come tu vuoli. + + +=De la casciata.= + +Togli cascio fresco lavato e bene premuto, e spezzato minuto colle +mani nel catino: poi togli ova, e sbattile bene insieme col detto +cascio e con lardo pesto e battuto, e un poco di pepe, se tu vuoli, e +metti nella crosta, e assapora di sale, e fà cocere. Nelle predette +cose, se vi si mette menta, o nepitella pesta, si chiama erbata; e +puossi fare con scalogne e zucche: e puossi fare tale casciata senza +la crosta di sopra. + + +=Del coppo di polli o d'altri uccelli.= + +Smembra i polli o uccelli: distempera la farina co l'acqua calda, e +fàlla molto dura: poi fà la forma del coppo de la detta pasta, e +mettivi dentro i polli predetti coll'agresto non trito, zaffarano e +spezie, e un poco d'acqua fredda, e chiudilo di sopra con la pasta, e +cocasi nel forno, ovvero tra i testi; e al sommo del coppo poni uno +pezzo di lardo largo. + + +=Del coppo d'altre cose, e da ciascuno giorno.= + +Simile coppo puoi fare di carne di bue, di porco, come detto è di +sopra. E, per mancamento d'agresto, puoi mettarvi succhio di +cetrangole, d'aranci e acqua rosada. E puoi fare coppo di carne di +capriolo e d'altre carni, e di coratelle di capretto con erbe +odorifere, spezie e zaffarano, e diversificare e coloralle come tu +vuoli; e di ceci, fagiuoli, e di zucche, e d'altre misture, che si +ponono nei pastelli. + + +=Del pastello di anguilla.= + +Anguille scorticate, bene lavate e nette, tagliale; e, fatta la crosta +dura, mettivele dentro; gittavi su spezie in bona quantità, e ponvi un +poco d'oglio e succhio d'aranci, citrangole, o lemoncelli; e cuoci +intra i testi: e, cotto, mangialo caldo, che è migliore. + + +=Del coppo di lampreda.= + +Togli la lampreda bene lavata, e striccala col sale[28]: non si tagli, +nè non si scortichi: in ciascuno foro del capo metti uno garofano; e +fatto il coppo di pasta dura, ponavisi dentro la detta lampreda sana, +a modo di cerchio con spezie e zaffarano: mettavisi dentro acqua +rosada, e colorala di sopra, come vuoli, e coprila. Simile modo si pò +fare di lamprede picciole senza garofani, con acqua rosada, e succhi +di citrangole, aranci, lomìe. Anche si possono le lamprede arrostire e +mangiarle con la salsa. + + +=Del pastello de le trote e d'altri pesci.= + +Fà la forma de la pasta dura a longhezza de la trota, o vuoli rotunda, +e togli la trota, e facciasi bene scagliata, lavata, e insalata; e le +cose dentro[29]: mettila ne la detta pasta: ponvi spezie su, ben +trite, con zaffarano e oglio, e chiudi la detta pasta, secondo la +forma de la trota, e facciansi corna in ciascuno capo di pasta a modo +di barche: e facciasi due fori nella detta pasta; uno presso al capo, +l'altro presso a l'altro capo; ovvero si faccia uno foro nel mezzo, e +cocasi nel forno, ovvero nei testi. Poi che sirà bene cotto, mettasi +per quelli fori acqua rosada, ovvero succhio d'aranci, di citrangole: +e al tempo di carne, ponasi ine[30] del lardo distrutto, e non de +l'oglio. Similmente si pò fare coppo, ovvero pastello d'altri pesci, +di sardine, alici, triglie e altri, per quello medesimo modo. + + +=Del polpo.= + +Polpo grosso si pò lessare e mangiare col sale e comino, o altri pesci +simili al polpo, che si chiamano moscatelli. + + +=De la seppia.= + +Togli la seppia, aprila, e cavane il nero, e servalo: poi taglia la +seppia minuto, e friggila in oglio co le spezie. E quando sirà fritta, +mettili un poco d'acqua, e bolla ine dentro: poi distempera quello +nero riservato, che si chiama sale di seppia, col buono vino, e poni +nel bruodo con erbe odorifere e spezie, e dà mangiare. + + +=Del nero de la seppia.= + +Nota, che 'l nero de la seppia si dè ligare di capo, chè non si +sparga; e porre al fumo, sì che quando volessi fare salsa, savore, +bruodo o altro mangiare nero, tu ricorra a quello. _Item_ nota, come +detto è[31], in ciascuna salsa, savore o brodo, si possono ponere cose +preziose, cioè oro, petre preziose, spezie elette, ovvero cardamone, +erbe odorifere o comuni, cipolle, porri a tuo volere, per li sani e +per li 'nfermi. + + +=Del pesce calamaro.= + +A arrostire il pesce calamaro, cavali l'interiori per li orecchi, e +per quelli medesmi mettivi sale, ovvero per la bocca, chè esca per +quella; sia spazio in modo di spada, e fàllo cocere un poco presso al +fuoco. Poi il larda sottilmente e studiosamente, quasi fosse uno +fagiano, e di novo l'arrosti abbastanza, e mangia col succhio +d'aranci, citrangole, acqua rosa, o limoncelli. + + +=De l'interiori e budelli di pesci.= + +Le interiori di pesci, lavati e tagliati non minuto, friggili con +oglio e cipolle, suttilmente tagliate; e poni con esse bone spezie, +zaffarano e maggiorana trita: distempera con un poco d'acqua +bogliente, e tolli una meròla di pane, bene trita e distemperata, +anche con poca acqua, e bolla un poco; e in luogo di maggiorana, puoi +ponere comino: si[32] vorrai il predetto brodo fare spesso con +amandole non monde e pestate, distemperisi col vino: e colate queste +cose, non vi si pona zaffarano: gittavi su seme di coriandoli e +carni[33], trito cum zuccaro. + + +=De la gratonata di polli.= + +Polli smembrati, friggili con lardo e con cipolle; e, mentre si +friggono, mettivi uno poco d'acqua, sì che si cocano bene nella +pentola, e volgili spesso eziandio con la mescola: mettivi su spezie, +zaffarano e succhio d'uva agresta, e fà bullire; e per ciascuno pollo +togli quattro tuorla d'ova, e distempera coll'agresto, e fà bullire +crudo, e sbatti insieme nel catino, e insieme, coll'arte de' polli, fà +oni[34] cosa bullire; e, bullito, levalo dal fuoco, e mangia. + + +=De sardamone di carne.= + +Togli carne di castrone, del petto: taglia minuto, e fà bullire forte; +e quando sirà bullita, acciò che non sappia di beccume, leva via +l'acqua, e friggi la carne col lardo: poi mettivi su abbastanza di +quella acqua, in tanto che poco rimagna di quello brodo; e quando +siranno cotte, mettivi su coriandoli e carote bene trite, con spezie e +zaffarano abbastanza. E se non avessi coriandoli, mettivi del comino, +e mangia. + + +=De la fromentiera col pollo.= + +Togli frumento buono calvellino, o altro buono, mondo e pesto nel +mortaio, bene lavato. E la sera il metti a lessare; e, quando comincia +a crepare, mettivi dentro in la pentola, gallina grassa, o bona +pettorina di castrone calda: coprila bene, e servala così fine a la +mattina. La mattina cava la gallina, o la carne, e pòlla sul taglieri, +e serva. Il grano metti a cocere col latte di capra, o pecora, +giontovi su lardo o grasso soffritto: poi togli la detta carne, e +sfilala dall'ossa, e fà minestre; e su vi metti lardo fritto. Questo è +buono cibo, e se non avessi latte, fàllo con ova e cascio. + + +=Del farro di spelta.= + +Togli il farro de la spelta monda e rotta, e fàllo bullire un poco; e, +gittata via quella acqua, lava il detto farro molto bene, e ritornalo +a cocere con latte di capra, o di pecora, ovvero d'amandole, fine che +sia ben cotto. Trita il cascio fresco, e mestalo con albume d'ova, e +mettilo nel detto farro bogliente; e bolla un poco. E puoi mettarvi +carne di galline o di polli, a modo di blanche mangieri; e di sopra +metti del grasso del porco; e se 'l vuoli fare giallo, coloralo di +zaffarano e tuorla d'ova, e ponvi del zuccaro. + + +=De la zeunia di colombi, polli e altri uccelli.= + +Quando tu occidi polli, colombi o altri uccelli, riserva il sangue e +li fegatelli: poi, smembrati, li friggi con le cipolle e col lardo, +giuntovi dentro origano secco, bene pestato, distemperato con vino: +poi togli il sangue de li predetti, e i fegatelli con uno poco di pane +brusticato, e pesta forte, e distempera con aceto e vino, e colora +sottilmente, e poni a bullire coi detti uccelli, aggiuntovi dentro del +pepe competentemente; per li columbi spezialmente, vi si ponano capo +d'agli; e mangia. + + +=De le ova piene.= + +Togli ova, lessali e mondali, e parti ciascun per mezzo, e cava inde +il tuorlo; e, presa maggioranzia[35], zaffarano e garofani, distempera +coi detti tuorla d'ova, e pesta forte, aggiontovi dentro cascio +grattato: e, per ciascuno otto ova, distempera uno ovo crudo; e, fatto +questo, d'esso savore empi le pacche de l'ova, e friggile con buono +lardo, e mangia, aggiontovi il savore che si dice verzuzo[36] +francioso. De l'ova fritte, arrostite e sbattute è sì noto, che non +bisogna dire d'esse. + + +=Dei tomacelli, ovvero mortadelle.= + +Togli il fegato del porco, e lessalo: poi lo cava, e tritalo sulla +taola col coltello fortemente e spesso; o vero tu il gratta colla +grattusia al modo del cascio secco. Poi abbi maggiorana e altre erbe +odorifere, bene peste col pepe, e detto fegato, e nel mortaio +distempera con l'ova tanto, che sia spesso. Poi abbi rete di porco, e, +a modo di monticelli tondi, li copri, e spartitamente li friggi nella +padella col lardo; e cotti, cavali e poni in una pentola nova. E prese +spezie con zaffarano e pepe, distemperato con bono vino, gettalo sopra +essi nella pentola, e fàlli bullire competentemente, e mangia. + + +=De li fegatelli.= + +Togli il fegato, taglialo a pezzi e arrostili nel spiedo; e quando non +seranno bene cotti, involgi sopra essi la rete del porco, e fà cocere. +E, cotti, mettili in una pentola nova, e fàlli su il savore, come +detto è di sopra: e involgendolo ciascuno fegatello per sè in la rete +del porco, è migliore. + + +=Del coppo di latte caprino, o pecorino.= + +Togli farina bianca; distemperala e fà la pasta per lo coppo, a modo +di berretta, e poni nei testi sì che sia forte. Poi togli latte con +ova dibattute, insieme con zaffarano, e metti nella forma, e cocilo +competentemente; e puoi rompere l'ova sane con esso, chè si cocano nel +latte. + + +=De la gelatina di pesci senza oglio.= + +Metti a bullire vino con aceto, e mettivi dentro a cocere i pesci bene +lavati; e, cotti, cavali e poni in un altro vaso. E in lo detto vino e +aceto metti cipolle tagliate per traverso, e fà tanto bullire, che +torni alla terza parte: poi mettivi dentro zaffarano, comino e pepe, e +getta tutto sopr'al pesce cotto, e lassa freddare. Questa è schibezia +di tavernaio[37]. + + +=Del giardino.= + +Nelle gran feste e dì pascuali, fà di pasta uno arbore o vite, o +giardino. E in su l'albore appicca pomi, pere, o uccelli, o uve, o, +ciò che tu vuoli, diversifica[38], fatti di pasta distemperata con +ova: e debbiansi empire di empiture sopra dette e coloralle di diversi +colori; come giallo, verde, bianco e nero. A onore del detto arbore, +poni nel mezzo d'esso uno pastello, ovvero gabbia piena d'uccelli; e +in tale arbore puoi ponere tutti i frutti, li quali troverai, secondo +e diversi tempi. Quando si portarà nella corte, facciasi sotto +l'albore (o vite, o giardino) fuoco di legne altamente, e ponanvisi +vergelle odorifere; e ponanvisi pomposamente. + + +=Del dulcamine, cioè frittelle non quaresimali.= + +Togli farina distemperata con ova et acqua, e assuttigliata e stesa; +tagliala a modo di foglie, o di fichi, o come vuoli, e friggile nel +lardo, o oglio ad abbundanza; e cotte, mettivi su del mele bullito, e +mangia. + + +=De li erbati.= + +Di tutti i fiori e altre più erbe predette, quali che tu vuoli, puoi +fare erbolato con cascio e ova e spezie, e dèsi cocere nel forno o tra +i testi: la crosta si chiama erbata. + + +=De le lasagne.= + +Togli farina bona, bianca; distempera con acqua tepida, e fà che sia +spessa: poi la stendi sottilmente, e lassa sciugare: debbiansi cocere +nel brodo del cappone, o d'altra carne grassa: poi metti nel piattello +col cascio grasso grattato, a suolo a suolo, come ti piace. + + +=Del mele bullito co le noci, detto nucato.= + +Togli mele bullito e schiumato, con le noci un poco peste, e spezie, +cotte insieme: bagnati la palma de la mano coll'acqua, et estendilo: +lassa freddare, e dà a mangiare. E puoi ponere amandole, e avellane in +luogo di noci. + + +=De li tortelli.= + +Di pasta tu puoi fare oni instrumento che tu vuoli, cioè ferro da +cavallo, fibbie, anelli, lettere e ogni animale, che tu vuoli. E puoli +empiere, se tu vuoli, e cocere nella padella col lardo e con oglio, e +pesci[39], e colora come vuoli. + + +=De la ioncada.= + +Togli latte puro, chiaro, colato, e mettivi presame di capretto o +d'agnello; e quando sirà stretto, lavalo bene, e compollo tra i +gionchi, e dà al signore: ovvero che tu il poni nell'acqua fredda fine +a ora di mangiare. + + +=De la paniccia col latte.= + +Togli legume bene sciolto da le pietre, e da rena; e, bene lavato e +pesto, fallo bullire con un poco d'acqua: poi giungivi su del latte +abbastanza col lardo, ovvero grassa di porco soffritta, e coloralo +come vuoli. E questo cibo tu puoi mangiare col capretto arrosto. + + +=De i savori: e prima del savore per l'arrosto.= + +Pesta il basilico nel mortaio, e ponvi del pepe, e distempera con +l'agresta. Questo savore è buono con ogni arrosto, e ova lesse: e, +mancando questo, abbi melerancie, citrangole, o limoni. + + +=De i savori con li pippioni.= + +Fegato de i pippioni abbruscialo, e cocilo sotto la bragia; poi lo +pesta nel mortaio col pepe e col pane abbrusticato, e insuppalo nel +vino o nell'aceto, e stempera. Se 'l vuoli fare bullire, puoi; se non, +dàllo crudo. + + +=Del savore con la grua.= + +Togli il fegato de la grua e arrostilo sulla bragia: poi piglia bone +spezie, maggiorana, zaffarano e il detto fegatello, e pesta bene ogni +cosa insieme, e due tuorla d'ova metti con essi, e distempera con +buono vino e un poco d'aceto; poi mettivi un poco di mosto cotto, +acciò che sia acro dolce. + + +=Savori per papari et per porchetta.= + +Fà come detto è di sopra, eccetto il vino cotto. E il grasso che cola +del paparo, mettilo nel savore. Simile fà colla porcella arrostita; e +se non vuoli fare tale savore, fà salsa verde. + + +=Savore per malardi[40] et anatre.= + +Fà come detto è di sopra del savore de la grua; non ponere però +zaffarano per tutti uccelli di rivera[41]. Per queste cose, che dette +sono, il discreto cuoco potrà in tutte cose essere dotto, secondo la +diversità dei regni; e potrà i mangiari variare e colorare, secondo +che a lui parrà. + + +=De la pastringa.= + +Togli cascio grasso e taglialo minuto, e togli rete di porco: queste +cose mesta con farina e ova, e distempera; et, messovi zaffarano, poni +nelle croste a cocere, e fàlla bianca: o tu la colora, come tu vuoli. + + +=Del solcio dei piedi d'uccelli, et di capo di porco.= + +Fà lessare i piedi e' capi fortemente: giungivi aceto in bona quantità +e foglie di salvia, e mangia. E puoilo servare per xv giorni, a tempo +di verno. + +Anche di questi medesmi fà come detto è di sopra, e quando la carne +sirà quasi cotta, giungivi aceto nell'acqua, abbastanza, sì che non +sia troppo forte, nè debile. Fàllo poi bullire sì che torni al terzo, +a tempo di state; e poni la carne in altro vaso: mettivi su foglie +d'alloro, e togli spezie e zaffarano, e distempera col brodo predetto; +poi cola il brodo sopra la carne predetta, e giungivi su di spico bene +trito, e assapora di sale, e mangia. E se spico non avessi, mettivi +del comino. Similmente si pò fare gelatina di porcello, di polli, o +altri uccelli, che tu vuoli. + + +=Del cascio arrostito.= + +Togli cascio di bria[42], che è grasso, o bufalino, o altro, ch'è +tenero et grasso: sia mondato; et, essendo molto fresco, lavalo; poi +lo metti in uno bastone fesso in due parti, ovvero ne la rocca, e +volgilo al fuoco fine a tanto che comincia a fondere, ovvero scorrere +e sfilare per lo caldo: poi, il metti sul pane tagliato sottilmente, +ovvero in nebula per taglieri, e porta al signore. + + +=Dei cauli per li 'nfermi.= + +Fà bullire un poco i cauli nell'acqua semplice; e da per sè coci la +carne di castrone un poco in un'altra acqua: poi cava i cauli et la +detta carne, e metti ogni cosa in una pentola, et cocili bene, e +mettivi del petrosello, e cocili come tu vuoli per infermi. + + +=De l'erbe minute.= + +Spinacci, borraggini, petrosello, biete, aneto e simili cose fa +bullire, e gittane via l'acqua: poi le batti minutissimamente su la +taola: e metti a cocere con latte d'amandole, e guardale dal fumo. + + +=Per li costipati, stitici, e che non orinano.= + +Togli spinacci; incocili[43] con pochi finocchi, petrosello e +borraggine et malve, bene lavate: fà bullire, poi le trita, e metti a +cocere con carne di castrone. Anch'è caulo, lassativo per infermi. +Togli cauli di pastino[44], e mettili nel brodo, dove sia stato cotto +il cappone, e cocili bene, e mettivi poco sale. Anche nei dì di +digiuno[45] togli cauli di pastino con finocchi, e cocili con oglio, +latte e zaffarano. + + +=De le zucche.= + +Togli zucche novelline, lavale bene con acqua calda, e spremile +fortemente, e metti a cocere con latte d'amandole. Nota che i mangiari +d'erbe e foglie minute per l'infermi, si possono cocere nel brodo de +la carne che si dà a loro. + + +=De i ceci per li 'nfermi.= + +Togli ceci rossi o bianchi; metti a cocere con oglio e sale et pepe et +zaffarano e un poco di ruta; pesta nel mortaio, e mangia. Anche togli +ceci infranti, e lessali, e gittata via l'acqua, mettili in un'altra +acqua a cocere con oglio o lardo battuto, sale, zaffarano, spezie, +tuorla d'ova battute, e un poco di cascio; e mesta tutte cose insieme, +e dà mangiare. + + +=De le lattuche.= + +Togli lattuche fesse in due parti, e cocile senza sale; e poste sul +taglieri, dàlle a mangiare con verde salsa, o savore. + + +=Dei peselli freschi per li 'nfermi.= + +Togli i pesi novelli e latte spesso, e amandole, e ponvi un poco di +sale: poi fà uno coppo di pasta bene composto: giungivi su, se tu +vuoli, zuccaro, e metti a cocere, e mangia. + + +=De l'amandolato et del farro per li 'nfermi.= + +Togli l'amandole, e mondale; pestale e distempera con acqua bullita, e +poni latte a cocere con la meròla del pane, o vero farro; e ponvi +tuorla d'ova sane; e pesti, ovvero distemperati, mettivi zaffarano, +et zuccaro, e uno poco di sale. + + +=De la tria genoese per li 'nfermi.= + +Metti la tria nel latte de l'amandole bullito, e un poco di sale, e dà +a mangiare. + + +=Riso per li 'nfermi.= + +Metti el riso a cocere nell'acqua dove sieno stati cotti i piei del +capretto, e mettivi latte d'amandole, e zuccaro. + + +=De la farina per infreddati.= + +Fà bullire l'acqua con quattro oncie di adragante e cum due oncie di +zuccaro; et, mentre bolle, mettivi la farina bianca a poco a poco, +mestando forte col cocchiaro, e lassa bene cocere, e dà a lo +'nfreddato. Puoi anche cocere a li 'nfermi starne, polli, pesci, +secondo la valitudine de lo 'nfermo, simplicimente lessi, ovvero nei +bruodi, secondo che di sopra è detto, e ova sperdute e molte altre +cose ministrare. + + +=De le triglie per li 'nfermi.= + +Lessa le triglie con petrosello e con zaffarano, e dà mangiare. + + +=De' pomi lessi per l'infermi.= + +Lessa i pomi, poi li taglia: lassa freddare, e dà a lo infermo. + + +=De' pomi arrostiti.= + +Involgi i pomi nelle scope, e metti sotto la bragia: lassa cocere, poi +li taglia; metti nel vino, e dà a lo 'nfermo. + +_De i predetti, altramente._ + +Taglia per mezzo i pomi, e cavane li grani dentro, e quelli luoghi +voiti[46] empili di zuccaro pesto: poi raggiugni el pomo, e metti +nello spiedo a rostire, sì che i pomi paiano interi; e quando siranno +bene arrostiti, dàlli a lo infermo. + +Carne arrostita è più savorita che la lessa, perchè è cotta nel suo +umido, e quella nell'altrui. + + +=A cocere prestamente e bene uno arrosto.= + +Togli carboni, e con essi coci; e quando sono bene accesi, gittavi su +vino, e dureranno più e più focosi. E anche togli olio, e lardo bene +pesto et battuto, mesta insieme, e ungi con esso la carne. + + +=De la insaleggiata di cipolle.= + +Togli cipolle; cuocile sotto la bragia, e poi le monda, e tagliale per +traverso longhette e sottili: mettili alquanto d'aceto, sale, oglio e +spezie, e dà a mangiare. + + +=A trarre il sale de la pentola.= + +Metti nella pentola una midolla di pane inviluppata in panno lino +bianco; altri dice farina. Or se tu la tieni sospesa presso al brodo, +e' trarrà il sale. + + +=A cavare il fumo del mangiare.= + +Metti nella pentola una noce forata, e trarrà a sè il fumo. + + +=Frittelle nuove.= + +Prendi midolla di pane grattugiata bene, e sugo d'erbe fine, menta, +petrosello; e togli ova, e stempera insieme, e metti a friggere nel +lardo fresco, strutto in padella. E poi le metti per taglieri, e +gittavi su polvere di zuccaro. + + +=A chi non avesse levame.= + +Tolli uno pane, e grattugialo et tridilo[47] con la farina: questo non +farà buono pane, ma di questo poi esce buono levaduro[48]. + + +=A fare agresto.= + +Togli del taso, cioè groma di vino bianco: pestalo bene, fàllo cocere +con vino o acqua, e sirà agresto. + + + + +ANNOTAZIONI + + +[1] Il codice qui legge con _pesce in sabato_: parendomi lezione +palesemente errata, mutai _in sabato_ in _insalato_. + +[2] Il cod.: _togli spinacie biette trepuce_. È chiaro che qui si dee +leggere: _spinacci_ e _biete trepice_, o _tripice_, sincope di +_triplice_. + +[3] Parole di difficile e dubbia intelligenza: _per lo che tu vuoli_. + +[4] Così il cod.: forse _ventrello_, dim. di _ventre_, che per +similitud. indicherebbe la parte interna dell'uovo, cioè il _tuorlo_. + +[5] Nel cod. parola inintelligibile, perchè consunta. + +[6] Qui il cod. senza dubbio ha lezione errata, perocchè in iscambio +di _mangiare di zucche_, dee leggere, secondo il buon senso, _mangiare +di lattuche_, come ho posto. + +[7] Così il ms.: forse per similitud. volgarmente _poppardelli_ o +_popperdelli_. + +[8] _Siranno_ per _saranno_, da _sire_: così molt'altre volte. V. il +Nannucci, a pag. 462 dell'_Analisi critica dei verbi italiani_; +Firenze, Le Monnier, 1843. + +[9] _Cascio di briga!_ sembrami strano: tuttavia, se dovessi sporre la +mia opinione, direi esserne uscita questa voce dal cambiamento del _c_ +nel _g_, come usavano di frequente gli antichi, e come in alcune +parole tuttavia veggiamo: così dicesi _mica_ e _miga_, _spica_ e +_spiga_, ed altre simili. _Briga_ dunque io mi avviso essere tutt'uno +con _brica_ o _bricca_, femmine del _bricco_ o _montone_; e del +_becco_ o _caprone_. _Cascio di briga_ dunque potrebbe equivalere a +cascio di _pecora_ o di _capra_. V. anche la nota 42. + +[10] Vocabolo pretto romagnuolo. + +[11] Così il ms.: forse _disbaccati, tolti dalle bacche_, o _da' +baccelli_, il che non sarebbe detto molto propriamente, per mio +avviso: forse potrebbesi anche leggere _distaccati_, sottintendendosi +_da' baccelli_. + +[12] Fognata l'_h_, come usavano gli antichi: _funghi_. Così più sotto +troveremo _sciumati_ per _schiumati_, ed altri simili. + +[13] Il cod. a questo luogo ha parole di niuna significazione; eccole: +_danati in libro e acciorj_. + +[14] Così il ms.: forse _carobbi_, o _garoffi_, _garofi_. + +[15] Fognata l'_h_, come sopra in _fungi_: _schiumato_. + +[16] Il cod. legge qui e nell'_Indice_ de' Capitoli: _sarta cenito_, +parole di niun significato: le mutai in una sola, scrivendo +_saracenico_, intimamente convinto, che per tal modo fosse a leggersi +anche per le diverse sostanze aromatiche di che il brodo è confettato. +Forse l'autore con mala ortografia scrisse _sarra_, che dal copista si +cambiò in _sarta_, e l'ultimo _t_ in _cenito_, fu male inteso, +essendovi molta simiglianza ne' codici tra il _t_ e il _c_. Se male +corressi, sia come non fatto: altri indovini meglio. + +[17] Il cod. legge _coualo_ con lineetta sopra l'_o_ e l'_u_. V. la +_Tavola_ appresso. + +[18] Il ms. ha _sumacho_: il _sommacco_ è pianta assai nota. + +[19] Così legge il cod. Sembrami però strano, ripugnando al buon senso +che si mescolasse nelle vivande _amido non mondo_, cioè _amido immondo +e sudicio_: così pur si ripete alla pag. seguente, lin. 20. Forse in +origine _ben mondo_, che fu letto _bon mondo_, e da _bon_ si trasse il +_non_. Potrebbe anche essere proceduto tale errore dall'avere il +copista male inteso _amidon_ (alla spagnuola _amydon_), e quindi per +astrazione sostituito _amido non_. Ma sia come si vuole, _l'amido non +mondo_, non mi ci entra. + +[20] Il cod.: _poi così bolliti e non bolliti_. + +[21] Il cod. ha per soprappiù: _de la salsa cercha tra l'altre_; ma +quale salsa? io omisi questo brandello, perchè troppo interrotto +rimaneva il concetto: forse manca qualche altra parola. + +[22] _Mesedati_, pretto bolognesismo: _mescolati_. + +[23] _Uselli_; proprio del favellare romagnolo: _uccelli_. + +[24] Vocabolo d'antichissima origine, che vale _guastada_, _caraffa_. +V. la _Tavola_ appresso. + +[25] Così il ms.; non saprei come qui indovinare; forse _saepius +tagliato_; almeno così se ne trae una significazione. + +[26] Si riferisce l'autore all'articolo del Giardino, posto più +innanzi, alla pag. 75. + +[27] Nel cod. parole di dubbia intelligenza: _e ex coriatam_: +interpreti e indovini chi vuole. + +[28] Così il ms. _Striccare_ in buon toscano vuol dire _strigare_, +_distrigare_. E _striccare_ in alcune provincie italiane vale +_stringere_, _unire premendo_, e simili. + +[29] Così legge il ms., ma senza dubbio qui è difetto di lezione. + +[30] _Ine_, _ivi_: è voce comune al dialetto sanese. Intorno a questo +vocabolo ed a' suoi vari significati V. lo _Spoglio_ del ch.mo signor +cav. Polidori: sta dopo gli Statuti Senesi. + +[31] Così il ms.: certo non ricordò l'autore prima d'ora che in cotali +vivande si potessero _ponere cose preziose, cioè oro, e petre +preziose_. + +[32] _Si_ per _se_, proprio a tutti gli scrittori antichi: sarebbe +anche più comune, se gli editori lasciassero i testi nella loro +integrità perfetta. + +[33] Così il cod.: sembrami che quelle _carni_ qui ci stieno a +pigione. + +[34] _Coll'arte dei polli_: idiotismo: _coll'arti dei polli_, _cogli +arti_: ma vedi la _Tavola_ appresso: _oni_ antiqu. _ogni_. + +[35] Così il ms.: _maggiorana_. + +[36] Forse _versugo_, o _verzume_. + +[37] _Schibezia_: mutato il _v_ consonante nel _b_, come in _bomere_, +in _boto_, in _boce_ e simili, per _vomere_, _voto_ e _voce_; +aggiuntovi l'_i_ alla finale per istrascico, secondo l'antico costume, +come in _penitenzia_, _astinenzia_ ecc. Onde ridotta questa parola +alla grafia in uso, ne esce: _schivèza_, _schivezza_, (_schifezza_). + +[38] Il cod. _diversi_. + +[39] Così il cod.: forse _e pepe_. + +[40] Per quanti uccellatori m'abbia domandati, a sapere che cosa sieno +i _malardi_, niuno mel seppe dire: è probabilmente alcuno uccello che +per la specie s'avvicina all'anitra. Se in iscambio di _savore per +malardi et anatre_ dicesse: _savore per anatre et malardi_, avrei +sospettato che, a preferenza di _malardi_, si fosse dovuto leggere +_valardi_, _vallardi_, cioè _uccelli di valle_. + +[41] Il cod.: _di civera_: è assai facile scambiare una _r_ in un _c_ +o nello scrivere, o nell'interpretare lo scritto. + +[42] Il cod. _dibria_: io ho disseparata la parola, scrivendo _di +bria_, per convenienza a quanto dissi alla nota 9. _Bria_ sarebbe +dunque sincope di _briga_: se errai, sia come non detto. Confesso il +vero, potrebbesi qui scrivere _d'Ibria_, cioè _d'Iberia_; perchè, come +oggi sono in voce di ottimi i caci di Montecavallo e di Olanda, così +una volta potevano quelli della Spagna. Infine dirò, che, non meno a +questo luogo, che alla pag. 18, potrebbe esser corso uno strafalcione, +e che s'avesse in sostanza a leggere, non già _di briga_, o _di bria_, +o _d'Ibria_, ma sì bene _d'ibrice_, o _di bibrice_, dal lat. _berbix_; +_capra_: ma come che sia, lascio che altri indovini con miglior senno +e a suo talento, e del mio fantasticare si passi il cortese +leggitore. + +[43] Il cod. _in cutial_ o _in cucial_, parola di niuna +significazione: se _incocili_ non istà bene, il savio lettore corregga +meglio. + +[44] _Pastino_ è voce latina, e vale, secondo i vocabolaristi, +_divelto_; non se n'allega che un solo es. del Crescenzio: procede da +_pastinare_, che vuol dire _rivoltar la terra_, _diveglierla_ molto +sottilmente e profondamente. _Caulo di pastino_ dunque vorrà +interpretarsi per _cavolo_ coltivato in terreno di forte lavoragione: +in alcuni paesi della Toscana è voce tuttavia in uso. + +[45] Il cod.: _nei dì di giugno_: qui non ci ha bisogno di scusa se +mutai _nei dì di digiuno_. + +[46] Antiqu. _vôti_. Comunissimo è negli antichi testi l'_i_ +intromesso nelle parole. Ne troviamo ess. in Pucciandone Martelli da +Pisa, in Tommaso Buzzuola da Faenza, in Antonio del Beccaio da +Ferrara, in Ciullo d'Alcamo, in Fra Guittone d'Arezzo, in Bonaggiunta +da Lucca, e in cent'altri: onde noti sono il _faite_ per _fate_, +_erraita_ per _errata_, _guairi_ per _guari_, _bailìa_ per _balìa_, +_mainera_ per _maniera_, _guaitare_ per _guatare_, ec. ec. + +[47] Così il ms.: manca la prep. _in_, _intridilo_. + +[48] _Levaduro_ corre tuttavia per le bocche del popolo dell'Emilia, e +vale _levame_, _lievito_, _fermento_. + + + + +TAVOLA + +_di alcune Voci e modi di dire che si trovano in questo libro, non +registrati nella quarta impressione del Vocabolario della Crusca, o +mancanti degli opportuni esempi_. + + +ABBRUSTICARE. _Abbrustolare leggermente_ (_Pag. 31, lin. 14_). Fà poi +abbrusticare del pane bianco infuso in tuorla d'ova dibattute, e metti +nel savore predetto. + + Manca questo verbo al Vocabolario. + +ABBRUSTICATO. _Add. da Abbrusticare._ _Abbrustolato leggermente_ +(_Pag. 42, lin. 16_). Togli pane abbrusticato, un poco di zaffarano +che non colori, spezie, e fegati triti. + + Manca ai Vocabolarii. Trovasi altre volte in questo + libricciuolo. A Pag. 72, lin. 10 abbiamo pur + _brusticato_. + +AGRODOLCE, o, come il nostro testo, _Acrodolce_. _Aggiunto che si dà a +que' commestibili, in cui l'agro e il dolce rimangono insieme +contemperati_ (_Pag. 80, lin. 13_). Distempera con buono vino e un +poco d'aceto; poi mettivi un poco di mosto cotto, acciò che sia +acrodolce. + + Non registra la Crusca questo vocabolo. + +ACCOLORARE. _Colorare_ (_Pag. 45, lin. 15_). Simile fa de' capponi, +starne, e accolora, e assapora, come è detto. + + Manca al Vocabolario questo verbo. + +ALICE. _Acciuga_ (_Pag. 66, lin. 10_). Similmente si può fare coppo, +ovvero pastello d'altri pesci, di sardine, alici, triglie e altri. + + Il Vocabolario registra questo vocabolo con un solo + esempio tratto dalle _Satire del Menzini_. + +ALLESSARE. _Lessare_ (_Pag. 6, lin. 2_). Togli finocchio ben lavato, +poi fà allessare. + + Manca al Vocabolario, dove però registrasi l'addiet. + _Allesso_. + +A MOLLO. _Mettere o tenere a mollo o a molle._ _Mettere o tenere in +bagno_ (_Pag. 9, lin. 11_). Togli zucche secche, et pòlle a mollo con +acqua calda al vespero. _E altrove._ Togli ceci rossi o bianchi; e, +tenuti a mollo, cuocili col pepe e col zaffarano, e erbe odorifere. + + Il Vocabolario non cita che un solo esempio del Cellini, + ma del _mettere a molle_, non a _mollo_. È guisa di + favellare che tuttavia corre per le bocche del popolo + romagnuolo, e vale propriamente _immergere in quale si + voglia liquido una cosa, di cui imbevendosi, divenga per + lo più molle e tenera_. + +APPEZZATO. Addiet. da _Appezzare_, _mettere in pezzi_ (_Pag. 13, lin. +8_). E puoi ponervi ovi, carne appezzata o tritata, e latte di capra, +quando tu vuoli. + + L'addiet. _appezzato_ non registrasi ne' Vocabolarii; + bensì il suo verbo, ma senza esempio alcuno. + +ARTI, o, come il nostro testo, _Arte_. _Membra_ (_Pag. 69, lin. 15_). +Distempera coll'agresto, e fà bullire crudo, e sbatti insieme nel +catino, e insieme coll'arte de' polli, fà oni cosa bullire. + + Nel Vocabolario non se ne registra che un solo esempio + dell'Algarotti. Questa voce viene dal latino; _Artus, + Artuum_, che equivale a _nodi_, _giunture_, _membra_. Si + suol dire comunemente nel solo numero del più, ed in + genere maschile: è voce comune agli Anatomici d'oggidì. + Nel numero del meno, tra i latini trovasi usato da + Lucano. + +A SOLAIO. Posto avverbialm. _Distesamente._ _L'un sopra l'altro, a +suolo a suolo_ (_Pag. 29, lin. 17_). Poi levalo dal fuoco, e poni in +altro vaso, e mettilo ordinatamente a solaio col pesce predetto. + + Manca al Vocabolario. + +ASSAPORARE. _Condire._ _Confettare_ (_Pag. 45, lin. 16_). Simile fà +de' capponi, starne, e accolora, e assapora, come è detto. + + In questo significato manca al Vocabolario. V. anche + alla pag. 82, lin. 19. + +BATTUTO. Sostantivo. Vale _qualunque commestibile ben minuzzato e +pesto_ (_Pag. 4, lin. 20_). Messovi dentro battuto di tinca, potrai +dare la quaresma al Signore. + + Manca al Vocabolario: è però vocabolo oggi in uso, e + _battuto_ dicesi ogni ripieno che serve nelle vivande, + ed anche per minestre; come _battuto da tortelli_, _da + agnellotti_, _da ravioli_ ec. + +BECCUME. _Propriamente quel puzzo che mena la carne macellata del +montone o becco_ (_Pag. 70, lin. 1_). Togli carne di castrone, del +petto: taglia minuto, e fà bullire forte; e quando sirà bullita, +acciò che non sappia di beccume, leva via l'acqua ec. + + Manca al Vocabolario. Io porto opinione, che questo + vocabolo potrebbesi usare eziandio in genere, favellando + di quel puzzo di carnume che ha la beccheria stessa, e + che porta con seco pur anche il beccaio. + +BROCCA. _Canna, o verga divisa in cima in più parti e allargata_ +(_Pag. 50, lin. 5_). Involgi il detto pavone in una rete di porco, e +fermalo con brocche di legno. + + In simile signif. non si registra che con un solo + esempio del Lippi. + +BRUCIARE, o, come il nostro testo, _Brusciare_. _Abbrustiare_ (_Pag. +30, lin. 9_). Taglia la gola al paparo o oca; pelalo bene e bruscia. + + In questo significato, che propriamente vale quel + _mettere alquanto alla fiamma che si fa gli uccelli + pelati, per tor via quella peluria che rimane loro dopo + levate le penne_, manca al Vocabolario. + +BUFALINO. _Di Bufalo o Bufala_ (_Pag. 83, lin. 3_). Togli cascio di +bria, che è grasso, o bufalino, o altro, ch'è tenero et grasso. + + Manca questa voce al Vocabolario. + +CALVELLINO. _Aggiunta d'una specie di grano gentile, senza ariste, +detto anche Calvello_ (_Pag. 70, lin. 11_). Togli frumento buono +calvellino o altro buono, mondo, e pesta nel mortaio. + + Il Vocabolario registra _Calvello_, con esempi del + secolo XV, ma non _Calvellino_. + +CARDAFISIA. _Vaso di terra, quasi della forma di fiasco._ _Caraffa_ +(_Pag. 52, lin. 21_). Prendi uno vaso di terra fatto in modo di +cardafisia, cioè d'inguastara o di fiasco. + + Non registrasi in verun lessico questo vocabolo. + +CAROTA. _Radice di color rosso o giallo, che mangiasi cotta e in +insalata_ (_Pag. 26, lin. 15_). Togli rape picciole e naponi ec., e +carote integre, e radici di petroselli. + + Il Vocab. non registra veruno es. del buon secolo. + +CERVELLATO. _Cervellata_ (_Pag. 61, lin. 10_). Nel quinto (_solaio_) +poni dei cervellati, cioè budelli pieni di sopraddetti. + + Nel Vocabolario registrasi _Cervellata_, senza esempi + del buon secolo, ma non _Cervellato_. + +CIMOLA. Dim. di _Cima_ (_Pag. 7, lin. 9_). Togli cimoli di cauli, che +si dice rapazoli, ovvero cimole di rape tenere, e poni a cocere. + + Manca questo vocabolo, e anche oggidì potrebbe usarsi + molto acconciamente. + +CIVERO. _Sorta di salsa o di savore_ (_Pag. 9, lin. 16_). Soffriggi e +poni in civero, fatto di aceto e molena di pane, a cocere. + + Il Vocabolario non registra questa voce. Che cosa sia + propriamente il _civero_ vedilo alla pag. 43. + +COCITURA. _Cocimento_ (_Pag. 32, lin. 13_). Ordina gradatamente a +solaio, come si conviene, e a la fine de la cocitura, ponvi del grasso +del detto savore. + + Il Vocabolario a questa voce, in simile significato, non + registra che un solo esempio del Salvini. + +COMANDELLO. _Specie di salsicciotto_ (_Pag. 4, lin. 10_). Porestine +fare mortadelli, comandelli, e molte altre cose. + + Non trovasi in verun lessico questo vocabolo. + +CORVALO. _Specie di pesce marino, abbastanza noto_ (_Pag. 36, lin. +13_). Poi prese ova di luccio, o di trota, o di corvalo, o d'altro +pesce, mesta forte. + + Manca ai Vocabolarii. Il Corvalo è pesce comune + all'Adriatico, di sapore squisito, di forma quasi ovale, + schiacciato, e simigliante al rombo, ma assai più + squammoso. I piccoli chiamansi _Corbelli_: un esempio + pure ne troviamo nel _Morgante del Pulci_: canto 14, + stanza 66. _La triglia, il ragno, il corvallo e 'l + salmone._ + +CRISPELLO. _Frittella fatta con farina, ova e fermento_ (_Pag. 36. +lin. 1_). De' crispelli ovvero frittelle Ubaldine. + + Il Vocabolario non ne registra verun esempio che + appartenga al buon secolo. Diconsi queste frittelle, + _crispelli_, dal raccresparsi che fanno in cocendosi. + +EMPITURA. _Ripieno_ (_Pag. 52, lin. 5_). Empi il detto cuoio de la +detta empitura: poi ligato il detto collo, e messovi un poco d'acqua, +metti a cocere. + + Manca questo vocabolo ai lessici della lingua. + +FEGATELLO. _Dim. di Fegato._ _Piccolo fegato._ _Fegatelletto_ (_Pag. +72, lin. 4_). Quando tu occidi polli, colombi o altri uccelli, riserva +il sangue e li fegatelli. + + In simile signif. manca al Vocabolario, che ha + _fegatello_ per un pezzuolo di fegato involto nella sua + rete, di cui vedi a pag. 74. + +FONDERE. _Struggere._ _Liquefare_ (_Pag. 83, lin. 9_). Volgilo al +fuoco fine a tanto che comincia a fondere, ovvero scorrere e sfilare +per lo caldo. + + Qui è adoperato a maniera di neutro, nel qual + significato manca alla Crusca. + +GIUNCATA, o, come il nostro testo, _Ioncada_. _Latte rappreso, di cui +vedi l'articolo per intero, qui in parte allegato_ (Pag. 78, lin. +14.). Togli latte puro, chiaro, colato, e mettivi pressame di capretto +o d'agnello, ec. + + Manca il Vocabolario d'esempi del buon secolo. + +GRASSA. _Sugna_ (_Pag. 79, lin. 6_). Giongivi su del latte abbastanza +col lardo, ovvero grassa di porco soffritta. + + Manca al Vocabolario: è voce viva e comune in diverse + Provincie dell'Italia centrale. + +GROSSO. _Avverb._ _Grossamente_ (_Pag. 28, lin. 4_). Togli polli +tagliati grosso, smembrati o interi. + + La Crusca non ne registra che un solo esempio in rima + tratto dal _Pataffio_, che ora è noto appartenere al + sec. XV. + +IENULA. _Enula._ _Pianta aromatica abbastanza nota_ (_Pag. 29, lin. +8_). Prendi amandole monde, uva secca, ienula secca e prugne. + + Non registrasi nel Vocabolario questa voce, che però ha + _enula_ con ess. antichi. + +INGUASTARA. _Inguistara._ _Guastada_ (_Pag. 51, lin. 21_). Prendi uno +vaso di terra fatto in modo di cardafisia, cioè d'inguastara o di +fiasco. + + Il Vocabolario registra bene _Inguistara_, ma non + _inguastara_, che più si accosta a _guastada_. + +INSALEGGIATA. _Insalata_ (_Pag. 90, lin. 1_). Insaleggiata di cipolle. +Togli cipolle; cuocile sotto la bragia e poi le monda. + + Manca questa voce a' Vocabolarii, che sembrami non + essere tuttavia indegna d'avervi luogo. + +INSUPPARE. _Inzuppare._ _Infondere_ nelle cose liquide _materie che +possano incorporarle_ (_Pag. 15, lin. 3_). Togli rape senza foglie, +bullite; e gittata via l'acqua, togli pane insuppato nel brodo de la +carne. _E altrove._ Lo pesta nel mortaio col pepe e col pane +abbrusticato, e insuppalo nel vino o nell'aceto. + + Come ne' Vocabolarii registrasi con buoni esempii + _Suppa_ per _Zuppa_, così potrà registrarsi + nell'avvenire _Insuppare_ per _Inzuppare_. + +INTEGRO. _Non diviso._ _Intero_ (_Pag. 26, lin. 15_). Poi togli rape +picciole ec. e pomi, divisi in quattro parti, ec. e carote integre. + + Il Vocabolario non registra in questo senso, che è il + proprio, che un solo esempio dell'Ariosto. + +LARDATO. Addiet. da _Lardare_, cioè _Metter lardelli nelle carni che +si debbono arrostire_ (_Pag. 46, lin. 15_). Puossi fare dei capponi +arrostiti e lardati. + + Non se ne registra ne' Vocabolarii che un solo esempio + moderno, in senso metaforico. + +LEPORE. _Lepre_ (_Pag. 42, lin. 8_). Conviensi a tutte carni di +capriolo e lepore a rosto. + + In simile significato manca a' Vocabolarii. Per entro a + questo libricciuolo molte altre volte trovasi. Ne + abbiamo anche esempi nella antica _Storia d'una crudele + matrigna_, testo ritoccato da mano moderna, ma che per + ciò non cessa dall'essere in origine dettato nell'aureo + trecento. + +LEVAME. _Lievito._ _Fermento_ (_Pag. 36, lin. 10_). Piglia farina +bianca con un poco di levame: distempera con acqua calda, e fà levare. + + Non registrasi questo vocabolo, che non sembrami + dispregevole, in verun lessico. + +LIMONCELLO. _Specie di piccolo limone_ (_Pag. 30, lin. 20_). Dà +mangiare col succo d'aranci, o di limoncelli, o lumìe. + + Questa voce, più volte usata dal nostro autore, + registrasi nel Vocabolario con un solo esempio del Redi. + _Lumìa_, o _Lomìa_, voce antichissima, registrata con un + esempio di M. Aldobrandino, _è una sorta di limone, con + poco sugo dolce, e di soave sapore_. + +MELANGOLA. _Frutto del melangolo._ Agrume noto (_Pag. 31, lin. 12_). +Giungivi succhio di melangole e zuccaro, che sarà acrodolze. + + A questa voce manca il Vocabolario d'esempi antichi. + +MEROLLA, o come il nostro testo, _Meròla_. _Midollo_ (_Pag. 68, lin. +18_). Distempera con un poco d'acqua bogliente, e tolli una meròla di +pane. + + Il Vocabolario a questa voce non registra se non se + esempi in rima. + +MINUTO. Avverbio, _Minutamente_ (_Pag. 24, lin. 13_). Togli fungi di +monte ec. mettili poi a friggere con cipolla tritata minuto. + + Non registrasi nel Vocabolario veruno esempio d'autore + antico. + +MISTICATO. Addiet. da _Misticare_. _Confondere insieme._ _Unire; +Abborracciare_ (_Pag. 40, lin. 9_). Togli budelli di vitella giovene, +lavali bene e impili de le dette gualdaffe cotte, tagliate minute, +misticate con ova dibattute e cascio grattato ec. + + Nel Vocabolario manca questo Addiettivo. Vi si registra + però _Misticare_ con un solo esempio tratto dalle _Rime + burlesche di Mattio Franzesi_. + +MOLLARE. _Mollificare_ (_Pag. 9, lin. 22_). Togli pere fresche e +mettile in acqua a mollare. + + In significato di _mollificare_ manca ai Vocabolarii. + +MOLLENA. _Mollica._ _Polpa del pane_ (_Pag. 9, lin. 16_). Soffriggi e +poni in civero, fatto di aceto e mollena di pane, a cocere. + + Non registrasi questo vocabolo, ch'io mi sappia, in + verun lessico della lingua italiana. Presso alcuni + popoli dell'Emilia è tuttavia in uso. + +MOSCATELLO. _Specie di pesce simile al Polpo_ (_Pag. 66, lin. 16_). +Polpo grosso si pò lessare e mangiare col sale e comino, o altri pesci +simili al polpo, che si chiamano moscatelli. + + Manca al Vocabolario questa voce in simile significato. + +NAPONE. _Navone_ (_Pag. 13, lin. 1_). De' naponi ovvero navoni. + + Mancano di questa parola i Vocabolarii, che però + registrano _Napo_, con esempii dell'antico + _Volgarizzamento di Palladio_, del _Crescenzio_ e di + altri. + +OVO _Perduto_ o _Sperduto_, vale ovo _Dibattuto_, _Distemperato_ +(_Pag. 3, lin. 9_). Possonsi eziandio fare con lo lardo, col cascio, e +con l'ova perdute. E _pag. 16, lin. 12_. E puoi ponervi ceci rotti e +ova perdute, ovvero dibattute. E _pag. 18, lin. 11_. Mettili a cocere +con cascio di briga, oglio e ova sperdute. + + Oggi per _uova perdute_, o _sperdute_, intendiamo di + quelle uova gittate intere, fuori del guscio, nell'acqua + bollente, donde, appresso pochi istanti, si ritraggono + belle e cotte, col ramaiuolo, e divisate a solaio in una + tegghia, si maritano col formaggio parmigiano o col + burro. Cotesta è per lo meno usanza romagnuola. + +PACCA DELL'UOVO. _Albume dell'uovo stesso ristretto e diviso per metà, +toltone via il tuorlo_ (_Pag. 73, lin. 5_). Togli ova, lessali e +mondali e parti ciascun per mezzo, e cava indi il tuorlo ec., e, fatto +questo, d'esso savore empi le pacche de l'ova, e friggile con buono +lardo. + + Manca a' Vocabolarii questa voce. + +PASTELLO. _Pezzuolo di varie materie ridotte in pasta_ (_Pag. 9, lin. +9_). Di tali si possono fare ravioli con carne battuta mista, e anche +pastelli. + + Non registransi nel Vocabolario che soli esempi moderni. + +PESELLO. _Pisello_ (_Pag. 18, lin. 18_). Metti i peselli a cocere con +carne, bene spurata dal sale. + + Questo nostro scrittore usa indistintamente _peselli_ e + _pesi_, la qual ultima voce appartiene propriamente al + pisano. _Peselli_, per _piselli_, dice la Crusca essere + voce della _poesia_! non ne arreca che soli due esempi + tratti dalla _Coltivazione dell'Alamanni_. + +PETTORINA. _Carne del petto_ (_Pag. 70, lin. 16_). Mettivi dentro in +la pentola gallina grassa, o bona pettorina di castrone calda. + + Indarno si cercherebbe ne' Vocabolarii questa voce. + +PEVERATA. _Peverada_ (_Pag. 42, lin. 21_). de la peverada.... E tale +peverata si può dare con carne domestica, salvatica e con pesce. + + _Peverata_ manca al Vocabolario, che ha però _Peverada_. + Gli Accademici della Crusca definirono la _Peverada per + quell'acqua, nella quale è cotta la carne, cioè il + brodo_: così pure il Varchi ed il Redi. Altri disse, che + _Peverada si è quell'acqua nella quale è cotta la carne, + ma aggiuntovi del pepe_. Della _Peverada_ discussero a + lungo il Menagio, il Baruffaldi, il Monti e il Pezzana. + A rettamente definire che cosa sia propriamente la + _Peverada_ usata da' nostri antichi, basta allegare il + capitolo di questo _Libro di cucina_, dal quale si + ritrae apertamente altro non essere se non che una + _salsa_ o _savore_, composto delle sostanze indicatevi, + e dove non entra punto il pepe. Da ciò ne verrebbe, che + la lezione del cod. parmense del _Pungilingua_ non è + errata, come fu creduto dal Pezzana, laddove in iscambio + di _Peverada, ovvero brodo impepato_, secondo i testi + stampati e allegati, legge: _gittovvi suso certa + peverata e brodo_. Con tutto ciò non si nega che per + _Peverada_ possa intendersi generalmente eziandio ogni + confezione, in che abbia luogo il _pepe_. Onde anche + oggidì chiamasi _Peverata_ quel condimento di olio, sale + e pepe, che usiamo nel mangiar sedani, e cose simili. + +RAPAZUOLO, o, come il nostro testo, _Rapazolo_. _Specie di cavolo_ +(_Pag. 7, lin. 9_). Togli cimole di cauli, che si dice rapazoli, +ovvero cimole di rape tenere, e poni a cocere. + + Manca al Vocabolario questa parola. Non registrasi + neppure ne' _Discorsi del Mattioli_. + +RAPONCELLO. _Piccola rapa_ (_Pag. 13, lin. 11_). Togli raponcelli bene +bulliti con acqua, e poni a soffriggere con oglio, ec. + + Manca al Vocabolario questa parola. + +ROTONDO. Avverb. _Rotondamente_ (_Pag. 55, lin. 12_). Togli pane +tagliato rotondo, come a modo di taglieri; friggilo in la padella con +lardo fresco. + + Manca questo Avverbio al Vocabolario. + +SALSUCCIA. _Vezz. di Salsiccia_ (_Pag. 60, lin. 18_). Togli anche +prosciutto crudo e tagliato sottile, e fà similmente salsuccie. E a +_Pag. 61, lin. 7_. Nel terzio solaio poni presciutto e salsuccie, +tagliate come detto è. + + Manca al Vocabolario. Come nel numero del meno può + essere vezzeggiativo di salsiccia, così in quello del + più equivale alla salsiccia stessa compartita in piccoli + rocchi. + +SARDINA. _Sardella_ (_Pag. 66, lin. 10_). Similmente si pò fare coppo, +ovvero pastello d'altri pesci, di sardine, alici, triglie e altri. + + Il Vocabolario non registra che un solo esempio del + Redi. + +SENACIONE. _Pianta nota_ (_Pag. 6, lin. 14_). Togli senacioni et +adunali tagliati minutissimamente. + + Questo vocabolo manca alla Crusca. Intorno al + _senacione_ o _senecione_, V. nel _Mattioli_. + +SFILARE. Metaforicamente parlando di carne, vale _Disunire, +sottilmente Spiccare e per lo lungo l'un pezzuolo di carne dall'altro_ +(_Pag. 46, lin. 18_). Togli petti di galline, cotti; e, posti sopra +una taola, fàgli sfilare più sottili che puoi...; e, quando comincia a +bollire mettivi dentro i detti petti sfilati. + + In senso metaforico non trovo registrato nei Vocabolarii + questo verbo. + +SOFFRIGGERE. Secondo i Vocabolaristi vale _Leggermente friggere_ +(_Pag. 3, lin. 18_). Togli petroselli, finocchi, ec. e soffriggi con +olio bene; e prendi altre erbe minute e soffriggile insieme. + + Il Vocabolario non ne registra verun esempio. Molte + altre volte ritrovasi questo verbo nel presente + libretto. + +SPICO. _Spigo._ _Spicanardi_ (_Pag. 28, lin. 20_). Poi colato il vino, +mettivi spico, e lassa che sia freddo. + + Questa voce, altre volte usata dal nostro autore, manca + al Vocabolario. + +SPURATO. Add. da _Spurare_. _Spurgato._ _Nettato._ _Purificato_ ec. +(_Pag. 16, lin. 16_). Poni a cuocere, con ogni carne salata, lavata e +spurata bene del sale. + + Il Vocabolario non cita che un solo esempio del Redi al + verbo _Spurare_. + +TRASMARINO. _Ramerino_ (_Pag 4. lin. 5_). (Togli) maggiorana, +trasmarino, petrosello con bone spezie ec. + + Non registrasi in simile significato questa voce nel + Vocabolario. + +TRIGLIA. _Pesce noto_ (_Pag. 66, lin. 10_). Similmente si pò fare +coppo, ovvero pastello d'altri pesci, di sardine, alici, triglie e +altri. + + Registrasi questa voce nel Vocabolario con un solo + esempio tratto dal _Morgante del Pulci_. + +VENTRICCHIO. _Ventriglio_ (_Pag. 31, lin. 4_). Del capo, piedi, +ventricchi, fegato, puoi farne agresta. + + Il Vocabolario non ne registra che un solo esempio del + Redi. + +ZAFFARANO. _Zafferano_ (_Pag. 1, lin. 16_). E se vuoli, puoi ponervi +dentro oglio ec. ec. e zaffarano a colorare. + + Non registrasi nel Vocabolario se non _zafferano_: + comunque la differenza consista nel solo scambio + dell'_e_ nell'_a_, comunissimo a tutti gli antichi + scrittori, tuttavia ho avvisato bene qui farne ricordo. + Molte altre volte trovasi in questo libro _zaffarano_ + per _zafferano_, che per brevità ci asterremo di notare. + + + + +INDICE d'altre _Voci_ non registrate nel Vocabolario, le quali +traggono il loro significato dalla specialità di ciascuna vivanda +donde prendono il nome. + + + Agresta che cosa sia Pag. 31 + Amandolato » 86 + Blanmangieri » 46 + Brodo appollocato » 33 + Caldume » 41 + Casciata » 62 + Cenamata » 42 + Dulcamine » 76 + Erbata » 62 + Festiggia » 49 + Fromentiera » 70 + Gratomèa » 45 + Gratonata » 69 + Gratonia » 35 + Guanti » 37 + Gualdaffe » 40 + Limonia » 44 + Nucato » 77 + Paniccia » 79 + Pastringa » 81 + Romania » 45 + Sardamone » 69 + Sommacchia » 44 + Tria genoese » 87 + Tomacelli » 73 + Zeunia » 72 + + + + + INDICE + DEI + CAPITOLI DEL LIBRO + + Della Cucina + + + _A fare i Cauli bianchi bene cotti_ Pag. 1 + _A fare i cauli verdi con carne_ » 2 + _Dei predetti_ » IVI + _Dei predetti_ » 3 + _De le foglie minute, et dei finocchi_ » IVI + _Del medesmo mangiare con borraggine_ » 4 + _Del predetto_ » 5 + _Del predetto_ » IVI + _Del predetto_ » IVI + _Del predetto_ » 6 + _Salsa di finocchio_ » IVI + _De' senacioni; cioè in più modi_ » IVI + _Dei predetti_ » 7 + _Item, a usanza di marchesi_ » IVI + _De la senape_ » IVI + _De li sparaci_ » 8 + _De le lattughe_ » IVI + _De le zucche_ » IVI + _Altrimenti_ » 9 + _Altrimenti_ » IVI + _De le pere_ » IVI + _Di cipolle_ » 10 + _De' porri_ » IVI + _Altramente a tempo di digiuno_ » 11 + _Altramente_ » IVI + _Altramente con carne_ » IVI + _Altramente_ » 12 + _Altramente_ » IVI + _De' naponi, ovvero navoni_ » 13 + _De' raponcelli_ » IVI + _Altramente_ » IVI + _De le rape_ » 14 + _Altramente_ » IVI + _Altramente_ » IVI + _Altramente_ » 15 + _De' ceci_ » IVI + _Altramente per dì di sabbato_ » IVI + _Altramente_ » 16 + _Altramente_ » IVI + _Altramente_ » IVI + _Altramente_ » 17 + _Altramente di Quaresima_ » IVI + _De' peselli_ » IVI + _Altramente_ » 18 + _Altramente_ » IVI + _Peselli con carne_ » IVI + _Altramente_ » 19 + _De le fave sane_ » IVI + _Altramente_ » IVI + _Altramente_ » 20 + _Altramente_ » IVI + _Altramente_ » IVI + _De le fave infrante_ » 21 + _Altramente_ » IVI + _De le lenti_ » 22 + _Altramente_ » 23 + _De' fasoli_ » IVI + _Altramente al modo trivisano_ » IVI + _Altramente_ » IVI + _De' fungi_ » 24 + _Altramente_ » IVI + _Altramente_ » IVI + _De la composta_ » 25 + _Altramente_ » 26 + _De brodi: e primo, de brodo granato_ » 27 + _Altramente_ » IVI + _Altramente_ » 28 + _De la gelatina di pesce_ » IVI + _Del brodo del pesce_ » 29 + _Altramente_ » IVI + _Del paparo_ » 30 + _Altramente_ » IVI + _De la grua_ » IVI + _Del brodo saracenico_ » 32 + _Del brodo dei capponi_ » 33 + _Altramente a la provenzale_ » IVI + _Altramente a la spagnuola si fa brodo verde_ » 34 + _De le starne_ » IVI + _De la gratonia_ » 35 + _De crispelli, ovvero frittelle Ubaldine_ » 36 + _Altramente_ » IVI + _Altramente_ » IVI + _De' guanti, cioè ravioli_ » 37 + _Altramente_ » IVI + _Di salsiccie, o vuo' tortelli di pesce_ » 38 + _De' crispelli di carne, o vero tortelli e ravioli_ » IVI + _Altramente_ » 39 + _De le gualdaffe di ventri et caldumi_ » IVI + _Altramente, de' budelli_ » 40 + _Altramente_ » IVI + _Dei detti gualdaffi e caldumi_ » 41 + _De la corata e ventre di porco in caldume_ » IVI + _De li savori_ » 42 + _De la peverada_ » IVI + _De' civeri di lepore e altre carni_ » 43 + _Altramente_ » IVI + _Di sommacchia di polli, o di uccelli_ » 44 + _Di limonìa di polli_ » IVI + _Di gratomèa di polli, uccelli et pesci_ » 45 + _Di romanìa di polli_ » IVI + _Di agliata bianca con li capponi_ » 46 + _De' Blanmangieri_ » IVI + _Altramente di Quaresima_ » 47 + _Altramente con riso_ » 48 + _De la festiggia_ » 49 + _A empiere uno pavone_ » IVI + _A empiere una gallina_ » 51 + _Altramente_ » IVI + _A empiere uno vitello_ » 52 + _A empiere una castrone_ » 53 + _A empiere una spalla, o altro membro_ » IVI + _A empiere uno ventre_ » 54 + _A empiere budelle_ » 55 + _De la suppa_ » IVI + _Altramente_ » 56 + _Del pastello romano_ » IVI + _Del pastello dei capretti_ » 57 + _Altramente_ » IVI + _Del pastello di uccelli vivi_ » 58 + _Altramente pastello buono_ » IVI + _Altramente_ » 59 + _De la torta parmesana_ » IVI + _De la torta di capponi, fagiani, uccelli, coratelle e pesci_ » 62 + _De la casciata_ » IVI + _Del coppo di polli, o d'altri uccelli_ » 63 + _Del coppo d'altre cose, e da ciascuno giorno_ » IVI + _Del pastello di anguilla_ » 64 + _Del coppo di lampreda_ » IVI + _Del pastello de le trote e d'altri pesci_ » 65 + _Del polpo_ » 66 + _De la seppia_ » IVI + _Del nero de la seppia_ » 67 + _Del pesce calamaro_ » IVI + _De l'interiori e budelli di pesci_ » 68 + _De la gratonata di polli_ » 69 + _De sardamone di carne_ » IVI + _De la fromentiera col pollo_ » 70 + _Del farro di spelta_ » 71 + _De la zeunia di colombi polli e altri uccelli_ » 72 + _De le ova piene_ » IVI + _Dei tomacelli, ovvero mortadelle_ » 73 + _De li fegatelli_ » 74 + _Del coppo di latte caprino o pecorino_ » IVI + _De la gelatina di pesci senza oglio_ » 75 + _Del giardino_ » IVI + _Del dulcamine, cioè frittelle non quaresimali_ » 76 + _De li erbati_ » 77 + _De le lasagne_ » IVI + _Del mele bullito co le noci detto nucato_ » IVI + _De li tortelli_ » 78 + _De la ioncada_ » IVI + _De la paniccia col latte_ » 79 + _De i savori, e prima del savore per l'arrosto_ » IVI + _Dei savori con li pippioni_ » IVI + _Del savore con la grua_ » 80 + _Savori per papari et per porchetta_ » IVI + _Savore per malardi et anatre_ » 81 + _De la pastringa_ » IVI + _Del solcio dei piedi d'uccelli et di capo di porco_ » 82 + _Del cascio arrostito_ » 83 + _Dei cauli per li 'nfermi_ » IVI + _De l'erbe minute_ » 84 + _Per li costipati, stitici, e che non orinano_ » IVI + _De le zucche_ » 85 + _De i ceci per li 'nfermi_ » IVI + _De le lattuche_ » 86 + _Dei peselli freschi per li 'nfermi_ » 86 + _De l'amandolato et del farro per li 'nfermi_ » IVI + _De la tria genoese per li 'nfermi_ » 87 + _Riso per li 'nfermi_ » IVI + _De la farina per infreddati_ » IVI + _De le triglie per li 'nfermi_ » 88 + _De' pomi lessi per l'infermi_ » IVI + _De' pomi arrostiti_ » IVI + _De i predetti, altramente_ » 89 + _A cocere prestamente e bene uno arrosto_ » IVI + _De la insaleggiata di cipolle_ » 90 + _A trarre il sale de la pentola_ » IVI + _A cavare il fumo del mangiare_ » IVI + _Frittelle nuove_ » 91 + _A chi non avesse levame_ » IVI + _A fare agresto_ » IVI + + + + +RETTIFICAZIONE + + +Alla pag. 75, linea ultima, mutai _diversi_, conforme legge il codice, +in _diversifica_, e richiamai, colla cifra (38), il leggitore alla +apposita nota, dove poi avvertiva che il cod. ha _diversi_. Ora, +meglio considerato il periodo, mi sono assicurato che la guasta +lezione che ivi apparisce, non da altro procede che dall'avere il +copista posposto il _diversi_. Si tolgan dunque via _diversifica_ e la +cifra e la nota corrispondente, e si legga: _E in su l'albore appicca +pomi, pere, o uccelli diversi, o uve, ciò che tu vuoli, fatti di pasta +distemperata con ova_. + +Alcuni erroruzzi tipografici di picciol conto, che, non ostante la +diligenza usata, potessero essere sfuggiti, si lasciano emendare dalla +discrezione del savio lettore, come, a cag. d'es., alla pag. 26, lin. +21, _poi_ in luogo di _puoi_; 31, 15. _înfuso_ per _infuso_; 69, 15. +_arte de_ per _arte de'_, e simili. + + + + + SCELTA + DI + CURIOSITÀ LETTERARIE + INEDITE O RARE + DAL SECOLO XIII AL XVII + +In Appendice alla Collezione di Opere inedite o rare + +Dispensa 40 + +Di questa SCELTA usciranno otto o dieci volumetti all'anno: la +tiratura di essi verrà eseguita in numero non maggiore di esemplari +202: il prezzo sarà uniformato al num. dei fogli di ciascheduna +dispensa, e alla quantità degli esemplari tirati: sesto, carta e +caratteri, uguali al presente fascicolo. + + Gaetano Romagnoli. + + +OPUSCOLI GIÀ PUBBLICATI + + I. =Novelle d'incerti Autori del Secolo XIV.= + II. =Lezione di Maestro Bartolino dal Canto + de' Bischeri.= + III. =Martirio d'una Fanciulla Faentina.= + IV. =Due Novelle Morali d'Autore Anonimo + del Secolo XIV.= + V. =Vita di Francesco Petrarca.= + VI. =Storia di una Fanciulla tradita da un suo + amante.= + VII. =Commento di Ser Agresto da Ficaruolo.= + VIII. =La Mula, la Chiave e Madrigali satirici + del Doni Fiorentino.= + IX. =Dodici Conti Morali d'Anonimo Senese.= + X. =La Lusignacca, Novella inedita scritta + nel buon secolo della lingua italiana.= + XI. =Dottrina dello Schiavo di Bari.= + XII. =Il Passio o Vangelo di Nicodemo.= + XIII. =Sermone di S. Bernardino da Siena.= + XIV. =Storia d'una Crudele Matrigna.= + XV. =Il Lamento della Beata Vergine Maria e + le Allegrezze in rima.= + XVI. =Il Libro della Vita Contemplativa.= + XVII. =Brieve Meditazione dei Beneficii di Dio=, + per Agnolo Torini da Firenze. + XVIII. =La Vita di Romolo=, volgarizzata da M.ro + Donato da Pratovecchio. + XIX. =Il Marchese di Saluzzo e la Griselda=, + Novella in ottave del secolo XV. + XX. =Un'Avventura amorosa= narrata da Bernardo + Dovizi da Bibbiena.—=Novella di Pier + Geronimo Gentile.=—=Le Compagnie dei + Battuti in Roma nell'anno 1389.= + XXI. =Due Epistole d'Ovidio=, tratte dal volgarizzamento + delle Eroidi fatto da messere Carlo + Figiovanni nel secolo XIV. + XXII. =Novelle di Marco Mantova.= + XXIII. =Historia di Lancillotto dal Lago.= + XXIV. =Saggio del Volgarizzamento Antico=, di + Valerio Massimo. + XXV. =Novella del Cerbino=, in ottava rima. + XXVI. =Trattatello delle Virtù.= + XXVII. =Negoziazione di Giulio Ottonelli alla Corte + di Spagna.= + XXVIII. =Tancredi Principe di Salerno=, novella in + rima di Hieronimo Benivieni fiorentino. + XXIX. =Le Vite di Numa e T. Ostilio= di F. Petrarca + in seguito alla Disp. XVIII. + XXX. =La Epistola di san Iacopo= e =Capitoli + del Vangelo di san Giovanni=. + XXXI. =Storia di S. Clemente Papa=, fatta volgare + nel secolo XIV. + XXXII. =Il Libro delle Lamentazioni di Jeremia= + e il =Cantico de' Cantici di Salamone=. + XXXIII. =Epistola di Alberto degli Albizzi a Martino V, + e alcune Leggende.= + XXXIV. =I Salterelli del Bronzino Pittore.= + XXXV. =Gibello=, novella inedita in 8.ª rima. + XXXVI. =Comento a una Canzone di F. Petrarca= + per Luigi Marsili. + XXXVII. =Vita di Saffo e Frammenti= pel professor + Bustelli. + XXXVIII. =Rime di mons. Stefano Vai.= + XXXIX. =Capitoli delle Monache di Pontetetto=. + XL. =Libro della Cocina=, del Secolo XIV. + XLI. =Historia della Reina d'Oriente.= + XLII. =La Fisiognomia.= + XLIII. =Storia della Reina Ester.= + XLIV. =Sei Odi inedite di F. Redi.= + XLV. =Istoria di Maria per Ravenna.= + XLVI. =Trattatello della Virginità.= + XLVII. =Lamento di Fiorenza.= + XLVIII. =Un viaggio a Perugia.= + XLIX. =Il Tesoro= canto carnacialesco mandato a + Cosimo I. Granduca, da Lorenzo Braccesi. + L. =Storia di Fra Michele Minorita.= + LI. =Dell'arte del Vetro per musaico.= + LII. =Leggende d'alcuni Santi e Beati= Parte I. + LIII. =id. id.= Parte II. + LIV. =Capitoli di S. Iacopo d'Altopascio.= + LV. =Lettera de' Fraticelli a tutti i Cristiani.= + LVI. =Iacoppo Novella inedita.= + LVII. =Leggenda di Sant'Albano.= + LVIII. =Sonetti giocosi di Antonio da Pistoia.= + LIX. =Fiori di Medicina di Maestro Gregorio + Medicofisico.= + LX. =Cronachetta di S. Gemignano.= + LXI. =Trattato di Virtù morali.= + LXII. =Proverbi del Cornazano.= + LXIII. =Fiore di Filosofi.= + LXIV. =Il Libro de' sette Savi.= + LXV. =Del libero arbitrio, Trattato di San + Bernardo.= + LXVI. =Azioni di A. Medici.= + LXVII. =Pronostichi d'Ippocrate.= + LXVIII. =S. Bernardo, Stimolo d'Amore—Pistola + a Ramondo.= + + + + + +Nota del Trascrittore + +Ortografia e punteggiatura originali sono state mantenute, correggendo +senza annotazione minimi errori tipografici. Le correzioni indicate +dall'autore nelle pagine "Correggi" e "Rettificazione" sono state +riportate nel testo, a eccezione di quella riguardante pag. 75, per la +quale non si è modificato l'originale. + +Sono stati corretti i seguenti refusi [tra parentesi il testo +originale]: + + 59 - Togli polli [pulli] smembrati e tagliati + 108 - Non se ne registra ne' Vocabolarii [Vocobolarii] + +Grafie alternative mantenute: + + esempi / esempii + fanne / fànne + polla / pòlla + polle / pòlle + + + + + +End of Project Gutenberg's Il libro della cucina del sec. XIV, by Anonymous + +*** END OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK IL LIBRO DELLA CUCINA DEL SEC. XIV *** + +***** This file should be named 33954-0.txt or 33954-0.zip ***** +This and all associated files of various formats will be found in: + http://www.gutenberg.org/3/3/9/5/33954/ + +Produced by Carla, Carlo Traverso, Barbara Magni and the +Online Distributed Proofreading Team at http://www.pgdp.net +(This file was produced from images generously made +available by The Internet Archive) + + +Updated editions will replace the previous one--the old editions +will be renamed. + +Creating the works from public domain print editions means that no +one owns a United States copyright in these works, so the Foundation +(and you!) can copy and distribute it in the United States without +permission and without paying copyright royalties. Special rules, +set forth in the General Terms of Use part of this license, apply to +copying and distributing Project Gutenberg-tm electronic works to +protect the PROJECT GUTENBERG-tm concept and trademark. Project +Gutenberg is a registered trademark, and may not be used if you +charge for the eBooks, unless you receive specific permission. If you +do not charge anything for copies of this eBook, complying with the +rules is very easy. You may use this eBook for nearly any purpose +such as creation of derivative works, reports, performances and +research. They may be modified and printed and given away--you may do +practically ANYTHING with public domain eBooks. Redistribution is +subject to the trademark license, especially commercial +redistribution. + + + +*** START: FULL LICENSE *** + +THE FULL PROJECT GUTENBERG LICENSE +PLEASE READ THIS BEFORE YOU DISTRIBUTE OR USE THIS WORK + +To protect the Project Gutenberg-tm mission of promoting the free +distribution of electronic works, by using or distributing this work +(or any other work associated in any way with the phrase "Project +Gutenberg"), you agree to comply with all the terms of the Full Project +Gutenberg-tm License (available with this file or online at +http://gutenberg.org/license). + + +Section 1. General Terms of Use and Redistributing Project Gutenberg-tm +electronic works + +1.A. By reading or using any part of this Project Gutenberg-tm +electronic work, you indicate that you have read, understand, agree to +and accept all the terms of this license and intellectual property +(trademark/copyright) agreement. If you do not agree to abide by all +the terms of this agreement, you must cease using and return or destroy +all copies of Project Gutenberg-tm electronic works in your possession. +If you paid a fee for obtaining a copy of or access to a Project +Gutenberg-tm electronic work and you do not agree to be bound by the +terms of this agreement, you may obtain a refund from the person or +entity to whom you paid the fee as set forth in paragraph 1.E.8. + +1.B. "Project Gutenberg" is a registered trademark. It may only be +used on or associated in any way with an electronic work by people who +agree to be bound by the terms of this agreement. There are a few +things that you can do with most Project Gutenberg-tm electronic works +even without complying with the full terms of this agreement. See +paragraph 1.C below. There are a lot of things you can do with Project +Gutenberg-tm electronic works if you follow the terms of this agreement +and help preserve free future access to Project Gutenberg-tm electronic +works. See paragraph 1.E below. + +1.C. The Project Gutenberg Literary Archive Foundation ("the Foundation" +or PGLAF), owns a compilation copyright in the collection of Project +Gutenberg-tm electronic works. Nearly all the individual works in the +collection are in the public domain in the United States. If an +individual work is in the public domain in the United States and you are +located in the United States, we do not claim a right to prevent you from +copying, distributing, performing, displaying or creating derivative +works based on the work as long as all references to Project Gutenberg +are removed. Of course, we hope that you will support the Project +Gutenberg-tm mission of promoting free access to electronic works by +freely sharing Project Gutenberg-tm works in compliance with the terms of +this agreement for keeping the Project Gutenberg-tm name associated with +the work. You can easily comply with the terms of this agreement by +keeping this work in the same format with its attached full Project +Gutenberg-tm License when you share it without charge with others. + +1.D. The copyright laws of the place where you are located also govern +what you can do with this work. Copyright laws in most countries are in +a constant state of change. If you are outside the United States, check +the laws of your country in addition to the terms of this agreement +before downloading, copying, displaying, performing, distributing or +creating derivative works based on this work or any other Project +Gutenberg-tm work. 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If an individual Project Gutenberg-tm electronic work is derived +from the public domain (does not contain a notice indicating that it is +posted with permission of the copyright holder), the work can be copied +and distributed to anyone in the United States without paying any fees +or charges. If you are redistributing or providing access to a work +with the phrase "Project Gutenberg" associated with or appearing on the +work, you must comply either with the requirements of paragraphs 1.E.1 +through 1.E.7 or obtain permission for the use of the work and the +Project Gutenberg-tm trademark as set forth in paragraphs 1.E.8 or +1.E.9. + +1.E.3. If an individual Project Gutenberg-tm electronic work is posted +with the permission of the copyright holder, your use and distribution +must comply with both paragraphs 1.E.1 through 1.E.7 and any additional +terms imposed by the copyright holder. 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XIV + </title> + <style type="text/css"> + +p { + margin-top: .5em; + line-height: 1.2; + text-align: justify; } + +p.sig { + text-align: right; + margin-right: 5%; } + +p.dat { + text-align: left; + margin-left: 5%; } + +p.misc { + margin-top: 1.5em; + margin-left: 3em; + text-indent: -2em; } + +h1 { + text-align: center; + line-height: 1.5; + font-weight: 500; } + +h2 { + text-align: center; + font-weight: 500; + margin-top: 1em; + margin-bottom: 1em; } + +h3 { + text-align: center; + font-weight: 500; + margin-top: 1.5em; + margin-bottom: 1em; } + +hr { + width: 65%; + margin-top: 2em; + margin-bottom: 2em; + margin-left: auto; + margin-right: auto; + clear: both; } + +hr.minor { + width: 15%; + margin-top: 1.5em; + margin-bottom: 1.5em; } + +table { + margin-left: auto; + margin-right: auto; + line-height: 1em; } + +table.correggi { + margin-left: 10%; + margin-right: 10%; } + +td.r { + text-align: right; + vertical-align: top; + padding-left: 1em; + white-space: nowrap; } + +td.corr { + padding-left: 1em; } + +body { + margin-left: 15%; + margin-right: 15%; + font-size: 105%; } + +.pagenum { + position: absolute; + left: 95%; + font-style: normal; + font-weight: normal; + font-size: 65%; + text-align: right; + color: #999999; + background-color: #ffffff; } + +.blockquot { + margin-top: 1.5em; + margin-bottom: 1.5em; + margin-left: 10%; + margin-right: 10%; + font-size: 95%; } + +.bbox { + border: solid 2px; + margin: 5% 2em; + padding: 1.5em; } + +.break { + margin-top: 2em; } + +.pad1 { + margin-top: 1em; } + +.pad4 { + margin-top: 4em; } + +.TOC { + text-align: center; + line-height: 1.3; } + +.center { + text-align: center; } + +.r {text-align: right; } + +.mr { + margin-right: .75em; } + +.small { + font-size: 70%; } + +.smaller { + font-size: 50%; } + +.big { + font-size: 130%; } + +.smcap { + font-variant: small-caps; } + +.scp { + font-size: 70%; } + +.f { + font-family: monospace; + font-size: 120%; } + +div.libri { + margin-left: 5%; + margin-right: 5%; + line-height: 1em; + font-size: 95%;} + +ul.libri { + list-style-type: upper-roman; + margin-left: 1em; } + +.tnote { + border: dashed 1px; + margin-left: 10%; + margin-right: 10%; + padding: .5em 1em .5em 1em; + font-size: 90%; } + +.tnote h2 { + text-align: center; + clear: both; + font-weight: 500; + margin-top: 1.5em; + margin-bottom: 1.5em; } + +.tnote ul { + list-style-type: none; } + +/* Footnotes */ +.footnotes { + margin-left: 5%; + margin-right: 5%; } + +.footnote { + margin-left: 10%; + margin-right: 10%; + font-size: 0.9em; } + +.footnote .label { + position: absolute; + right: 80%; + font-size: 90%; + text-align: right; } + +.fnanchor { + vertical-align: .3em; + font-size: .8em; + text-decoration: none; + padding-left: .1em; } + +.fnanchort { + vertical-align: .5em; + font-size: 65%; + text-decoration: none; + padding-left: .1em; } + +/* Poetry */ +.poem { + margin-left: 10%; + margin-right: 10%; + text-align: left; + font-size: 95%; } + +.poem p { + margin-top: 0; + margin-bottom: 0; + margin-left: 2em; + text-indent: -2em; } + +span.i1 { + margin-left: 1em; } + + </style> + </head> +<body> + + +<pre> + +Project Gutenberg's Il libro della cucina del sec. XIV, by Anonymous + +This eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with +almost no restrictions whatsoever. You may copy it, give it away or +re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included +with this eBook or online at www.gutenberg.org + + +Title: Il libro della cucina del sec. XIV + +Author: Anonymous + +Editor: Francesco Zambrini + +Release Date: October 1, 2010 [EBook #33954] + +Language: Italian + +Character set encoding: UTF-8 + +*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK IL LIBRO DELLA CUCINA DEL SEC. XIV *** + + + + +Produced by Carla, Carlo Traverso, Barbara Magni and the +Online Distributed Proofreading Team at http://www.pgdp.net +(This file was produced from images generously made +available by The Internet Archive) + + + + + + +</pre> + + +<p class="center break">SOMMARIO</p> + +<p class="TOC break"> +<a href="#AVVERTENZA">Avvertenza</a><br /> +<a href="#MISCELLANEA">Miscellanea</a><br /> +<a href="#CORREGGI">Correggi</a><br /> +<a href="#IL">IL LIBRO DELLA CUCINA</a><br /> +<a href="#ANNOTAZIONI">Annotazioni</a><br /> +<a href="#TAVOLA">Tavola di alcune Voci e modi di dire</a><br /> +<a href="#INDICE_daltre_Voci_non_registrate_nel">Indice d'altre Voci</a><br /> +<a href="#INDICE">Indice dei capitoli</a><br /> +<a href="#RETTIFICAZIONE">Rettificazione</a><br /> +</p> + +<hr /> + +<h1><span class="small">IL</span><br /> + +LIBRO DELLA CUCINA<br /> + +<span class="smaller">DEL SEC. XIV</span></h1> + +<p> <br /> </p> + +<p class="center">TESTO DI LINGUA<br /> +<br /> +NON MAI FIN QUI<br /> +<br /> +STAMPATO</p> + +<p> </p> + +<hr class="minor" /> + +<p> </p> + +<p class="center">BOLOGNA<br /> + +<span class="small">Presso Gaetano Romagnoli<br /> + +1863</span></p> + +<hr /> + +<p class="center">Edizione di soli 202 esemplari<br /> +ordinatamente numerati<br /> +<br /> +N. 99</p> + +<p> <br /> </p> + +<p class="center small"><span class="bt">TIPI FAVA E GARAGNANI</span></p> + +<hr /> + +<p><span class="pagenum"><a name="Page_iii" id="Page_iii">[iii]</a></span></p> + +<h2><span class="small">Al Chiarissimo Signore,</span><br /> +<br /> +SIG. FRANCESCO CORAZZINI</h2> + +<p class="center">PROFESSORE DI STORIA E DI GEOGRAFIA<br /> +NEL R. LICEO DI BENEVENTO.</p> + +<p class="dat pad4">Molto illustre Signore,</p> + +<p class="break"><i>A un caldissimo amatore e felice +coltivatore de' nostri antichi +classici studii, quale è la S. V. +Ch.ma, non puote certamente ispiacere +l'offerta di questo</i> LIBRO DI +CUCINA, <i>dettato, a quel che si +pare, nell'aureo trecento, o in +quel torno, e non mai, per quanto +è a mia notizia, fin qui reso di +pubblico diritto. La S. V. Ch.ma +nel passato anno, tratta da soverchio +<span class="pagenum"><a name="Page_iv" id="Page_iv">[iv]</a></span>di amorevolezza, volle testificarmi +l'affezione sua pubblicamente, +intitolandomi l'erudito e +candido suo ragionamento sulla</i> +necessità di conservare e accomunare +la lingua; <i>ed io oggi voglio +in qualche maniera rendernele un +poco di contraccambio, per giustizia +ed equità, e per la gratitudine +e la stima che caldissime verso +di Lei sento.</i></p> + +<p><i>Or si compiaccia dunque, o molto +illustre Signore, di accettare con +lieto viso questa mia testimonianza +de' prefati ragionevoli sentimenti; +e mi creda, quale con singolare +affetto ed ossequio, ho l'onore +di dichiararmi</i></p> + +<p class="dat"><i>Di Bologna, nel Novembre del +1863.</i></p> + +<p class="sig"><span class="mr">Suo Obbl.mo Servidore</span><br /> +FRANCESCO ZAMBRINI.</p> + +<hr /> + +<p><span class="pagenum"><a name="Page_v" id="Page_v">[v]</a></span></p> + +<h2 class="break"><a name="AVVERTENZA" id="AVVERTENZA"></a>AVVERTENZA</h2> + +<p class="break">Niuno si faccia a credere che, +nella pubblicazione di questo libro, +io abbia avuto in animo porgere +ammaestramenti di buona e gentile +cucina: no, per mia fede. Le ragioni +che mi mossero a torlo dall'oblivione +in cui si giacea, trassero dal +desiderio di accrescere sempre più +la messe de' vocaboli, spezialmente +domestici e di cose attinenti alle +arti, della quale il nostro libro è +assai abbondevole, e di offerire un +testo che ci rappresenta al vivo +le costumanze de' nostri antichi, per +ciò che risguarda l'uso delle loro<span class="pagenum"><a name="Page_vi" id="Page_vi">[vi]</a></span> +vivande e delle mense. La qual cosa +tanto più feci volentieri, in quanto +che niun libro di simil genere, secondo +ch'è a mia notizia, scritto in +volgare nel sec. <span class="scp">XIV</span>, venne finora +reso di pubblica ragione. Questo duplice +vantaggio dunque me ne dette +stimolo, e m'avviso che bastar debba +perch'ei torni bene accetto al +colto ed erudito leggitore. Nulla ha +a fare coll'antico libro <i>De re culinaria</i> +di Apicio, nè con altri trattati +latini, anteriori al sec. <span class="scp">XIV</span>; ma egli +è senza dubbio scritto originalmente +da penna toscana, e per avventura, +non ostante pochi senesismi ed altri +vocaboli speciali soltanto a diverse +provincie italiane, fiorentina. La semplicità, +l'eleganza e la sobrietà, conforme +il comporta la materia trattata, +vi spirano da ogni lato. Per +comprovarlo a un girar d'occhio, +veggasi il seguente capitolo:<span class="pagenum"><a name="Page_vii" id="Page_vii">[vii]</a></span></p> + +<div class="blockquot"><p>Nelle gran feste e dì pasquali, fà di pasta +uno arbore o vite, o giardino. E insù l'albore +appicca pomi, pere, o uccelli diversi, +o uve, ciò che tu vuoli, fatti di pasta +distemperata con ova: e debbiansi empire +di empiture sopra dette e coloralle di diversi +colori, come giallo, verde, bianco e +nero. A onore del detto arbore, poni nel +mezzo d'esso uno pastello, ovvero gabbia +piena d'uccelli; e in tale arbore puoi ponere +tutti i frutti, li quali troverai, secondo +e diversi tempi. Quando si portarà nella corte, +facciasi sotto l'albore (o vite, o giardino) +fuoco di legne altamente, e ponanvisi +vergelle odorifere; e ponanvisi pomposamente.</p></div> + +<p>Così scriveva forse un idiota cuoco, +che vivea cinquecento anni fa! Ciò +nondimeno, colpa dell'antico amanuense, +in assai luoghi mi sono abbattuto, +senza dubbio corrotti ed errati, +la più parte de' quali io mi +cimentai colla critica a rettificare. +Se ci riuscii felicemente, bene sta; +se non, sia come non fatto; anzi +prego l'indulgenza del cortese pubblico<span class="pagenum"><a name="Page_viii" id="Page_viii">[viii]</a></span> +a passarsene come se le mie +osservazioni non fossero, lasciando +nel senno de' meglio avveduti l'indovinare +più acconciamente, e darne +spiegazioni meno lambiccate.</p> + +<p>Secondo il mio costume, io mi +tenni strettamente all'originale, nè +feci che leggerissime mutazioni di +grafia, come <i>predicti</i> in <i>predetti</i>; +<i>pescio</i> in <i>pesce</i>; <i>poi</i>, verbo, in +<i>puoi</i>; <i>de</i> in <i>di</i>, e cotali altre coserelle +scambiai di niun momento, +le quali nè danno, nè tolgono la +veste del tempo, ma non sono che +varietà introdotte per lo più da' copisti.</p> + +<p>Oltre le opportune note, posi in +fine una <i>Tavola</i> di voci e modi +degni di osservazione, colla giunta +di un <i>Indice</i> di que' vocaboli, che, +sconosciuti affatto, indarno si cercherebbero +ne' lessici della nostra lingua; +de' quali poi abbiamo la propria<span class="pagenum"><a name="Page_ix" id="Page_ix">[ix]</a></span> +significazione dalla specialità di +ciascheduna vivanda, donde traggono +il nome. Note esplicative di antichi +vocaboli, oggi disusati e proprii soltanto +dei primi secoli della lingua, +non posi mai, o quasi; tenendo per +fermo che non n'avesse bisogno chi +si fa a leggere in volumi di simil +genere, anco persuaso che per niuno +de' miei leggitori non potrebbesi +giammai rinnovellare veruno equivoco, +della foggia che intravvenne +a un cotal Borso Zeminian da Sant'Ambrosi; +il qual come fosse, e +come la bisogna andasse, voglio brevemente, +e secondo un manoscritto +da me posseduto, qui a piè dimostrare.</p> + +<div class="blockquot"><p>Secondo che io ho udito raccontare da +persona degna di fede, egli ebbe, non sono +ancora molti anni passati, nel contado modanese, +un cotal Borso Zeminian da Sant'Ambrosi, +il quale, tuttavia essendo fanciullo,<span class="pagenum"><a name="Page_x" id="Page_x">[x]</a></span> +checchè la cagione si fusse, a Bologna da' +genitori suoi fu condotto. Dove poi crescendo +negli anni, e, com'è costume, mandato +alle scuole perchè egli apparasse leggere e +scrivere, ed essere un savio e prob'uomo, +intervenne che, stante ch'egli avea dalla natura +sortito un così ruvido e ottuso ingegno +da non isperarne cosa che buona si fusse, +per quanto ei s'affaticasse, e per quantunque +i precettori si dessero attorno ad ammaestrarlo, +e' non venne giammai a capo di +alcun poco di bene; sicchè, pure quasi come +colui che non isguardò a libri di sorte alcuna, +nella sua innata ignoranza sempre poi +fino alla morte si rimase. Ma però che dove +è ignoranza, ivi suole essere prosunzione, +così perch'egli avea letto più volte il <i>Fiore +di Virtù</i>, la <i>Storia di Barlaam</i>, i <i>Reali di +Francia</i> e <i>Guerrino detto il Meschino</i>, e +ne avea spigolati e ricolti in un suo quadernuccio, +come gemme e tesori di lingua, tutti i +riboboli e le parole strane che in que' libri +si trovano, egli si credeva un gran Sere, e +si spacciava per un gran letterato e conoscitore +e ristauratore delle opere del trecento: +e di libri e di scrittori e di cose letterarie +nelle brigate e fuori non finava giammai +di strombazzare; e ne diceva le più stolte<span class="pagenum"><a name="Page_xi" id="Page_xi">[xi]</a></span> +cose del mondo, e le più ridevoli; e tali e +tante in somma da disgradarne quel benedetto +Calandrino, e il Carafulla: e, secondo +il vezzo degl'ignoranti, a quale vi vogliate +scrittura, anche di dott'uomo, che venisse +alla luce, costui apponeva, e ne voleva trovar +difetti, e ne diceva le sconcie parole +con ognuno, ora appuntando una virgola, +ora trovando un <i>c</i> rovescio, ora un <i>o</i> corsivo +dove tondo, siccome lui, esser dovea, +e cotali altre stucchevoli miseriuole, menando +per ciò tanto scalpore con chiunque s'abbattesse, +ch'e' riusciva più impronto della +tosse. A questa sua prosunzione e follia aggiugnevasi +per soprappiù una sì sfrenata e +sudicia e abbominevole e calunniatrice lingua, +che egli avrebbe detto corna anche di messer +Domeneddio, quando glie ne fosse venuto +il mal talento. Nel contendere, ed anco +nel favellare tranquillo e dimestico era sì +insolente, plebeo e svergognato, che avrebbe +vinto un granducale gabellier livornese, e +un birro papale. Insomma egli era uno di que' +cotali omicellacci, quasi idrofobi, che, conoscendosi +inetti affatto a ogni buon'opera, +ed avendo pure il ruzzo in capo di volere +apparir dotti, s'ingegnano e brigano di mettere +in iscredito le fatiche degli studianti,<span class="pagenum"><a name="Page_xii" id="Page_xii">[xii]</a></span> +avvisandosi mattamente, coll'abbassare altrui, +di innalzar sè medesimi; e così provocano e +prendono per lo petto i pacifici uomini, acciò +ch'ei divengan per forza irosi e mordaci. +Era costui bassotto di sua persona, con +un cotal viso arcigno e molesto, che, fisamente +sguardandolo, avresti detto: oh! ei +ci venne per fare uggia ad altrui! ove stavano +due disuguali occhiuzzi porcini (l'un +de' quali inferiormente bitorzoluto), che indicavano +orgoglio, ignoranza e ingratitudine; +e donde lieto sporgeva un nasello, nella sua +picciolezza pieghevole e mobile come la proboscide +d'un liofante, tanto rivolto all'in +su ed aperto, che parea ch'ei sogghignasse +alle glorie. La bocca era tagliata conforme +le parole luride, che del continuo da essa +partivano; e l'orecchie poco si discostavano +dalle comuni, salvo che le estremità, più +ardite, signoreggiavano intellettualmente, forse +di qualche pertica, la cima del cucuzzolo. +E dalla parte superiore della manca guancia +discendeva una lista di pelo bianco quasi +come la neve; la quale, a modo di barbagianni, +girando sotto la gola, risaliva poi +convenevolmente lungo la diritta, fino alla +uguale altezza della contrapposta; sicchè +Borso era ancor giovane allora ch'ei dette<span class="pagenum"><a name="Page_xiii" id="Page_xiii">[xiii]</a></span> +una solenne mentita a quel proverbio, che +dice: — Gli ultimi a incanutir sono i c....ni. — Onde +tra per le suddette ragioni, e perchè +egli avea non so quale altra cosa, ch'io non +vo' dire, sì prolungata, immensa e sconcia, +da potersene fare la cuffia alla testa +d'ogni gran toro, veniva dal popolo, per dispregio, +non Borso Zeminian da S. Ambrosi, +ma Borson Birrino il maldicente, comunemente +appellato. Ora lasciando da una parte +queste ed altre simili tacche, e a quel venendo +che più importa, dirò, che egli stava +compilando, per alfabeto, non so quale suo +<i>Operone</i> sugli spropositi di tutti i filologi +italiani, forse da Adamo in qua, niuno eccettuato +(a compiere il quale, <i>lavorando +dì e notte</i>, ci avrebbe spesi bene un otto +anni, abborracciando un 6000 pagine, in +gran foglio); e già era pervenuto, a quanto +egli stesso affermava, al <i>c o co, e gli cresceva +la materia tra le mani</i>, quando gli +avvenne quel ch'io sono per dirvi. Invasato +costui e fradicio nelle storpiature del 300, +oltre le quali, come dicemmo, niuna cosa +più conosceva, accadde, che, dovendo +egli condursi una volta per certe sue bisogne +(forse a cercar fave, di cui andava assai +ghiotto) su quel di Pontecchio, diessi attorno<span class="pagenum"><a name="Page_xiv" id="Page_xiv">[xiv]</a></span> +per rifornirsi d'una cavalcatura. E non +potendo averne cavallo alcuno che ben gli +stesse, stante che pochi bolognini volea trar +fuori di quella sua stemperata e maledetta +borsa, piena tutta di borra e di fastidio, alla +perfine, mettendo in non cale la gelosia che +nascere ne potesse e il pericolo di fare a' +calci, pose di torre a fidanza un asino. Misesi +dunque per la città dimandando or l'uno +or l'altro se avea l'asino da prestargli; e +niuno non ritrovandone per domandare che +si facesse, accadde, ch'e' venne ad abbattersi +in una contrada detta san Mamolo, +dove al sommo della porta d'una bottega +stava scritto con tanto di lettere: — Spaccio +d'Anisi. — Or ciò vedendo Borsacchione, e risovvenendosi +un tratto, come gli antichi talvolta, +per trasponimento di sillabe, scambiavano +il significato d'una parola in quello d'un'altra, +e che per ciò stesso in luogo di <i>prefetto</i> +dicevan <i>perfetto</i>, di <i>indivia</i> <i>invidia</i>, di <i>prelato</i> +<i>perlato</i> e cotali altri ciancioni; grosso come +era e materiale oltremodo, non ricordandosi +punto il tristanzuolo, che non già nel secolo +XIV, ma nel XIX vivea, s'avvisò troppo +bene, che <i>Anisi</i> ed <i>Asini</i> fosse una sola +cosa, sicchè di presente disse fra sè: Hojo, +gnaffe, el fristolo m'àe dibonaire mente atato:<span class="pagenum"><a name="Page_xv" id="Page_xv">[xv]</a></span> +alle guagnele, eo en caballo, et <i>ratearòe</i> a +bolontate, et fave manicaròe a dispitto de +fratelmo, et diverròe piùe <i>rogente</i>! ed entrò +sicuramente alla bottega, e incominciò a voler +fare il nolo. Ma coloro che là entro erano, +riconosciutolo per Borson Birrino il maldicente, +credendosi che questo egli avesse +fatto per torsi giuoco di loro, dicendogli le +maggior villanie del mondo, fuggendo egli, +se gli cacciaron dietro con grossi e nocchieruti +querciuoli; e, raggiuntolo, il conciaron +sì bene, che non gli lasciaron in dosso +parte alcuna del corpo, che macera non fosse; +e avvegnachè troppo tardi, pure il cattivello +alla perfine s'avvide, che mal fanno +coloro, che vogliono esercitare l'altrui mestiere. +Ma questo, secondo che mi fu raccontato, +poco gli giovò poi nel rimanente, +perchè in iscambio di mutar modi, e di attendere +a portar some, vieppiù accrebbe e +in petulanza e in maldicenza e in odio verso +altrui; nel che, come d'animo perverso +ch'egli era e turpe, se ancora fosse per i +tempi, tuttavia si rimarrebbe<a name="FNanchor_A" id="FNanchor_A"></a><a href="#Footnote_A" class="fnanchor">[A]</a>.</p></div> + +<div class="footnotes"><div class="footnote"><p><a name="Footnote_A" id="Footnote_A"></a><a href="#FNanchor_A"><span class="label">[A]</span></a> In questo medesimo ms. stanno molte +altre avventure di costui, intitolate: <i>Commentario +della Vita e degli studii di Borson +Birrino</i>, corredato di preziosi documenti, +che alla circostanza produrremo per intero, +perchè <i>gutta cavat lapidem</i>.</p></div></div> + +<p><span class="pagenum"><a name="Page_xvi" id="Page_xvi">[xvi]</a></span></p> + +<p class="break">Il codice manoscritto del LIBRO +DELLA COCINA sta nella R. Biblioteca +dell'Università di Bologna, in +una <i>Miscellanea</i>, segn. del num. +158; il quale intendo qui appresso +descrivere a utilità degli amatori +della bibliografia italiana. Valgano +queste mie cure a rendermi vie più +benevoli gli amatori delle nostre +antiche lettere.</p> + +<hr /> + +<p><span class="pagenum"><a name="Page_xvii" id="Page_xvii">[xvii]</a></span></p> + +<h2 class="break"><a name="MISCELLANEA" id="MISCELLANEA"></a>MISCELLANEA.</h2> + +<p class="break">Codice membranaceo dei secoli <span class="scp">XIV</span> +e <span class="scp">XV</span>, in foglio, a due colonne, di +carte 101, delle quali l'ultime due +bianche: segnato già N. 143, Aula +II-A; ed ora, conforme la segnatura +del Bibliotecario, sig. prof. cavaliere +Liborio Veggetti, N. 158. +Comunque i caratteri sieno di più +tempi, di varie forme, e di diverse +penne, leggonsi tuttavia sufficientemente +bene. Nella prima carta, <i>recto</i>, +trovasi scritto quanto segue, di +mano moderna, e forse del finire +del passato secolo: <i>Manoscritti italiani +antichi, Cod. Saec. <span class="scp">XIII</span> e <span class="scp">XIV</span>,<span class="pagenum"><a name="Page_xviii" id="Page_xviii">[xviii]</a></span> +Adjectis nonnullis <span class="scp">XV</span></i>. A mio avviso +nulla vi ha, che appartenga al +sec. <span class="scp">XIII</span>. Pervenne a questa Regia +Biblioteca Universitaria dalla munificenza +di Papa Benedetto XIV. Vi +si contengono le seguenti cose:</p> + +<p class="misc">I. — <span class="smcap">Segni che sirano inazi al dì +del iudicio.</span></p> + +<p>È l'opuscolo diviso in 15 brevi +rubriche, secondo la partizione delle +15 giornate che indicano i Vangelisti. +Si contiene nella metà della +prima carta, <i>verso</i>, unica non +a colonnette; e comincia: <i>El primo +dì. El mare salzara</i> ecc. Finisce: +<i>poi la gete resuscitara al +iudicio</i>.</p> + +<p class="misc">II. — <span class="smcap">Doue, e, linferno, dei suoi +nomi, e che paduli de fuocho e +fiumi i saui li descriuano.</span></p> + +<p>Occupa il rimanente della pagina +suddetta, e comincia: <i>Inferno, e,<span class="pagenum"><a name="Page_xix" id="Page_xix">[xix]</a></span> +ditto perche ifra, cioe posto di sotto</i>. +Finisce: <i>E così luochi etiadio +de purgatorio</i>. Seguitano tre versi +in latino delle pene dell'inferno.</p> + +<p class="misc">III. — <span class="smcap">Leggenda o Storia di santa +Anfrosina.</span></p> + +<p>Si comprende in 132 strofe di +vario metro, cioè ora di sei, ora +di sette e talvolta di otto versi. Comincia +col titolo seguente: <i>Anfrosina +beata vergene puedente humile +e soferete Tra monaci moristi +monacata</i>. Segue la prima strofa, +che comincia:</p> + +<div class="poem"><p> +<span class="i1">Per dir la storia tua e la legenda</span></p> +<p>Co diuotion cio posto intendimento</p> +<p>E pche chiaramete ognom lanteda</p> +<p>Prima diro com fu tuo nascimento</p> +<p>Po del conoscimento Cauesti a dodici ani</p> +<p>Poi co uestisti i pani Dun secular per essere monacata.</p></div> +<p><span class="pagenum"><a name="Page_xx" id="Page_xx">[xx]</a></span></p> + +<p>Finisce:</p> + +<div class="poem"> +<p><span class="i1">E simile mente ancor si aduocata</span></p> +<p>Di chi lalegie canta e sta a odire</p> +<p>Virgine benedecta si pregata</p> +<p>Pregar per noi al somo et'no sire</p> +<p>Che ce faccia coprire</p> +<p>Di manto di salute</p> +<p>A la soma virtute</p> +<p>Si che nostra aima sia glorificata.</p> +</div> + +<p class="misc">IV. — <span class="smcap">Le Noie.</span></p> + +<p>È un curioso componimento satirico, +in terza rima, di Antonio +Pucci, già edito fra le sue <i>Rime</i>, +ed il quale pur trovasi al codice +N. 147 con questo titolo: <span class="smcap">Le Noglie +del Patecchia</span>. Comincia:</p> + +<div class="poem"><p><span class="i1">Io prego la diuina maiestade</span></p> +<p>Supna alteza soma sapieza</p> +<p>Lume infinito eterna ueritade</p> +<p><span class="i1">Che nella mia ingnorante itelligenza</span></p> +<p>Spiri alquanto del beato lume</p> +<p>Che fa riluminare la coscienza</p></div> + +<p>Finisce:</p> + +<div class="poem"> +<p><span class="i1">A noia me quado elli e dimandato</span></p> +<p>Limosina per dio a più psone</p> +<p>Chel pouero sia dapiu pouero cacciato.</p></div> + +<p><span class="pagenum"><a name="Page_xxi" id="Page_xxi">[xxi]</a></span></p> + +<p class="misc">V. — <span class="smcap">Doctrina de lo Schiavo de +barj.</span></p> + +<p>Sono varie <i>Sentenze</i> o <i>Proverbi</i> +già più volte stampati nel secolo +<span class="scp">XV</span> e <span class="scp">XVI</span>, o sotto questo medesimo +titolo, o con quello di <i>El Savio Romano</i>. +Trovasi eziandio quest'opuscolo +in alcuni mss. intitolato: <i>Ammaestramenti +di Salamone</i>. Secondo +il nostro codice, una ristampa io +ne feci nel passato anno, tenendone +però a confronto un altro della libreria +de' Cann. di S. Salvatore di +qui, e uno Laurenziano. Comincia:</p> + +<div class="poem"> +<p><span class="i1">Al Nome sia de Dio e de buono incomiciare</span></p> +<p>Tutte le cose che lomo vene a fare.</p> +<p>Intedi figliuol se uuoli imparare Sapienza</p> +</div> + +<p>Finisce:</p> + +<div class="poem"> +<p><span class="i1">Copiuto e oramai questo dittato</span></p> +<p>Abbia quei che fece esto tractato</p> +<p>In questo mondo da Dio buono stato, e si nellaltro.</p></div> + +<p><span class="pagenum"><a name="Page_xxii" id="Page_xxii">[xxii]</a></span></p> + +<p class="misc">VI. — <span class="smcap">Cinque Sonetti e una Lauda.</span></p> + +<p>Nè i <i>Sonetti</i>, nè la <i>Lauda</i> han +nome d'Autore. Ecco i capoversi di +soli quattro de' prefati <i>Sonetti</i>, giacchè +uno d'essi, ed è per ordine di +scrittura il terzo, resta inintelligibile.</p> + +<div class="poem"><p> +Il giouene che uol portare honore. +</p></div> + +<p>Questo <i>Sonetto</i> leggesi riportato +dal Mai nel suo <i>Spicilegium romanum</i>; +vol. 1.º, pag. 688, come di un +Ciano o Cino del Borgo S. Sepolcro.</p> + +<div class="poem"><p> +O no posso trovar chi ficchi lagho +</p></div> + +<p>Leggesi fra le <i>Rime</i> del Burchiello. +In alcuni codici però si ascrive all'<i>Orcagna</i>, +e come di lui si diè +fuori dall'egregio sig. prof. Francesco +Corazzini, a pag. 321 della +sua <i>Miscellanea di cose inedite o +rare</i>; Firenze, Baracchi, 1853, +in 12.º</p> + +<div class="poem"><p>Da la fortuna si vole imparare</p> +<p>Denon dinegare ch sia pisano.</p></div> + +<p><span class="pagenum"><a name="Page_xxiii" id="Page_xxiii">[xxiii]</a></span></p> + +<p>Riporteremo per saggio il seguente, +che credo inedito.</p> + +<div class="poem"> +<p><span class="i1">Da la fortuna si uole emparare</span></p> +<p>Spirituale e temporale usanza</p> +<p>In questo modo no preder baldaza</p> +<p>Ma serui a Dio p altro aquistare</p> +<p><span class="i1">Quando se sano procaccia d'avanzare</span></p> +<p>Si che nel difecto no abbi machaza</p> +<p>Nellaltrui ben non auer speraza</p> +<p>Che ciascun ama se piu chel copare</p> +<p><span class="i1">Pero quado tu se in giouenitate</span></p> +<p>Procaccia si che sel tepo taualla</p> +<p>No tiritroui uecchio in pouertade</p> +<p><span class="i1">Che tal co techo dalegreza galla</span></p> +<p>No che ti desse denari o derrate</p> +<p>El no tidarebbe del loto de la stalla</p> +<p><span class="i1">Ma se da te arai nell'altrui scala</span></p> +<p>Non ti fia detto come ala cichala.</p> +</div> + +<p>La <i>Lauda</i>, che è di strofe 26, +comincia:</p> + +<div class="poem"> +<p><span class="i1">Misericordia eterno Dio</span></p> +<p>Pace pace Signor pio</p> +<p>Non guardare al nostro errore.</p></div> + +<p><span class="pagenum"><a name="Page_xxiv" id="Page_xxiv">[xxiv]</a></span></p> + +<p>Finisce:</p> + +<div class="poem"> +<p><span class="i1">A honore e laude sia</span></p> +<p>De la Vergine Maria</p> +<p>Questa sentenza ria</p> +<p>Da noi levi oni.... ore.</p> +</div> + +<p>Non meno i <i>Sonetti</i> che la <i>Lauda</i>, +sono preceduti dalle seguenti +parole:</p> + +<div class="poem"><p><span class="i1">I segni de stultitia sono questi</span></p> +<p>Tosto essere iganato. prouerb. cap. <span class="scp">X</span>.</p> +<p>Impetuosamente parlare, proverb. <span class="scp">XV</span>.</p> +<p>Apena essere correcto, o coreggerse. prov. <span class="scp">VII</span>.</p> +<p>Ageuolmente irarsi. Eccl. <span class="scp">IVI</span>.</p> +<p>Con stolti usare. Prov. <span class="scp">XV</span>.</p> +<p>Idilecti seguitare. Prov. <span class="scp">I</span>.</p></div> + +<p class="misc">VII. — <span class="smcap">Miracoli diversi.</span></p> + +<p>Sono alcune pie <i>Narrazioni</i> ed +<i>Ammonizioni</i>, dettate certamente +nell'aureo secolo del trecento. Risguardano +tutte miracoli o prodigi +intervenuti per grazia della Vergine +Maria, i quali però nulla hanno +che fare col libro intitolato propriamente:<span class="pagenum"><a name="Page_xxv" id="Page_xxv">[xxv]</a></span> +<span class="smcap">Miracoli della Madonna</span>, pure +scritti nel buon tempo della favella +italiana, e più volte stampati nei +secoli <span class="scp">XV</span> e <span class="scp">XIX</span> assai scorrettamente, +ed aventi bisogno che una pietosa +mano vi medicasse le piaghe, +di che in molte parti sono bruttati. I +<i>Miracoli</i>, e <i>Ammonimenti</i> contenuti +in questo nostro codice, occupano +poco più che 10 carte, e salvo il +primo, che è assai lungo e che tiene +26 colonne intere, gli altri tutti +sono discretamente brevi. Eccone +gli argomenti per ordine, col principio +e la fine.</p> + +<p>1. <i>Miraculo duna donna teptata dal cognato +scampata da pericoli, ritornata in gratia +per sua castita, e diuotione de la Vergine +Maria. E poi facta monacha.</i></p> + +<p>Comincia:</p> + +<div class="blockquot"><p>Truovasi che fu nella cita di roma uno +huomo potentissimo dauere e di persona ingratiato +molto da citadini e dal populo di<span class="pagenum"><a name="Page_xxvi" id="Page_xxvi">[xxvi]</a></span> +roma et era sauio et saputo e dimolto buono +consiglio in utilita del suo comune.</p></div> + +<p>Finisce:</p> + +<div class="blockquot"><p>E per tanto ognj uomo de pigliare esenpio +di fare senpre bene e guardarsi di mal +fare e Dio per la sua grazia e misericordia +cene faccia dono Amen.</p></div> + +<p>Questa narrazione, insieme con +un'altra, si dette fuori per mia cura +nel 1861, col titolo: <i>Novelle d'Incerti +Autori del sec. <span class="scp">XIV</span></i>; Bologna, +tip. del Progresso.</p> + +<p>2. <i>La Vergine Maria scampa labadessa +grauida del cuoco, dale mani del uescouo.</i></p> + +<p>Comincia:</p> + +<div class="blockquot"><p>Truouasi che fue una badessa duno munisterio +la quale era di molta santa uita, +onde laltre monache li portauano grande inuidia.</p></div> + +<p>Finisce:</p> + +<div class="blockquot"><p>Poi morto il uescouo, e questo fanciullo +fuchiamato uescouo, e la Vergine Maria gli +die la gratia e poi la gloria. Amen.</p></div><p><span class="pagenum"><a name="Page_xxvii" id="Page_xxvii">[xxvii]</a></span></p> + +<p>Quasi simile esempio, ma assai +più prolisso, pubblicai tra i <i>Dodici +Conti Morali d'Anonimo Senese</i>; +Bologna tipi del Progresso, 1861.</p> + +<p>3. <i>Una donna mori che non confexo uno +peccato per uergogna, de che il benfare +nolli ualse.</i></p> + +<p>Comincia:</p> + +<div class="blockquot"><p>Truouasi che fue uno huomo e una donna +la quale era sua moglie, e istando insieme +per più tempo e no poteuano avere +niuno figliuolo.</p></div> + +<p>Finisce:</p> + +<div class="blockquot"><p>E percio no e bisogno che tu prieghi idio +per me chio mai non posso auere misericordia +da Dio. Amen.</p></div> + +<p>4. <i>Duno abbate luxorioso, che uoti di non +avere afare con niuna dicta Maria.</i></p> + +<p>A saggio dello stile e della lingua +usati dall'Anonimo scrittore di +queste devote e superstiziose narrazioncelle, +per chi non avesse la +<i>Novella</i> predetta (N. 1), darem<span class="pagenum"><a name="Page_xxviii" id="Page_xxviii">[xxviii]</a></span> +per intero la seguente, come una +delle meno prolisse.</p> + +<div class="blockquot"><p>Truouasi che fue uno abate il quale era +uno grande amicho di Dio e dera questo +abate ungrande luxurioso, e stando cosi tutta +uia pensaua modo e uia chom egli potesse +trouare medicina di questo pechato. Questo +abate auea grande diuozione alla Vergine Maria +congni die gli facieua ispeziale orazione, +e auea promesso di stare netto echasto allordine +ora disse questo abate e promise di +maj non auere afare con niuna femmina la +quale auesse nome Maria, ora uene questi +efue tentato duna garzonetta e uegniendo +latentazione siebbe il chonsentimento +e ando agiaciere chollej. Istando questo +abate achasa di chostei edera nellatto disse +questi, tristo a me per che nono io tenuto +io quello chio promesso, allora chiamo chostei +e disse dimi chome tu ai nome, e questa +disse Maria. Allora questo abate fu punto +duno dolore grandissimo e inchomincio +apiangere molto fortemente, e in questo +pianto lanima si parti dal chorpo e fu menata +in paradiso, ora rimase questa garzonetta +e uedeua chostuj morto e non sapea<span class="pagenum"><a name="Page_xxix" id="Page_xxix">[xxix]</a></span> +chessi fare, se non che uenne e debelo sotterrato +sotto illetto, ora disse Idio io non +uoglio chelle grazie della mia Madre sieno +ochulte, in mantanente tutte lechampane della +terra chominciarono asonare sanza toccharle +persona, allora lagente sicomincio +molto amaravigliare e il ueschouo etutta lagente +furono raghunati alla chiesa magiore +della terra, esendo cosi questa femina uegendo +chera uolonta di Dio che questa opera +si sapesse, mossesi e andonne al ueschouo e +chon molte lagrime gli ebbe questo fatto (<i>sic</i>) +udendo il ueschouo questo fatto pensosi che +questo era grande amicho di Dio e chegli +auea grande diuozione alla Vergine Maria, +mossesi tutta la gente e andaro etrouaro +questo abate, e dal chapo edalpiede auea +uno torchio grandissimo accieso, e stauano +e non si uedeano chi li tenesse. Allora fu +tolto il chorpo e portato alla Chiesa e questi +torchi si li andauano dinanzi e non si +uedeua chigli portava, e sotterrato chostui, +e amenduni itorchi si nandaro in cielo, si +che dice che questo abate per lachontrizione +chegliebbe alla Vergine Maria che merito +di andare in uita eterna epoi il chorpo +suo facieua molti miracholi. Amen.</p></div><p><span class="pagenum"><a name="Page_xxx" id="Page_xxx">[xxx]</a></span></p> + +<p>Questa ridevole narrazioncella leggesi +anche ne' <i>Miracoli della Madonna</i>, +ed in più altri antichi testi; +ma diversificano tra loro nella +dicitura, ed in qualche particolare +circostanza.</p> + +<p>5. <i>Duno conte che indugio tornare a penitentia +e uiuo ando all'inferno.</i></p> + +<p>Comincia:</p> + +<div class="blockquot"><p>Truovasi che fue uno chonte edera uno +grande pecchatore e stando grande tempo +nel peccato e Domenedio laspettava che tornasse +a lui.</p></div> + +<p>Finisce:</p> + +<div class="blockquot"><p>Ora pensi ogni persona questo fatto perche +none istia nel pecchato perche troppo +la Domenedio permale chi pena troppo a +tornare alla sua misericordia.</p></div> + +<p>Si pubblicò nel passato anno in +numero di soli 12 esemplari numerati. +Somiglia a una narrazione del +Passavanti, e a un'altra di fra Filippo +da Siena.<span class="pagenum"><a name="Page_xxxi" id="Page_xxxi">[xxxi]</a></span></p> + +<p>6. <i>Duno riccho diuetato pouero che non +uolle rinegare la Vergine Maria per auere +richeze.</i></p> + +<p>Comincia:</p> + +<div class="blockquot"><p>Truovasi che fu un uomo il quale era +molto riccho e staua sempre in grande chonviti.</p></div> + +<p>Finisce:</p> + +<div class="blockquot"><p>E uene il uescouo e si glidiede molte riccheze +per amore della Vergine Maria ed ella +gli diede riccheze ispirituale e achatogli qui +la grazia e poi la gloria.</p></div> + +<p>7. <i>Duno fratello duno re che per lacto di +dinuntiare la morte, mori, e presa la penitentia +fu salvo.</i></p> + +<p>Comincia:</p> + +<div class="blockquot"><p>Truovasi che fu in una terra uno Re il +quale istava sempre tristo, e giamai non si +ralegraua per niuna chagione.</p></div> + +<p>Finisce:</p> + +<div class="blockquot"><p>E nella gloria diuita eterna allaquale ci +chonducha Iddio perla sua misericordia. +Amen.</p></div><p><span class="pagenum"><a name="Page_xxxii" id="Page_xxxii">[xxxii]</a></span></p> + +<p>8. <i>Questioni del Corpo di Christo, e risposte +per exempli de la substantia, de la +grandeza, de la diuisione e non diminutione.</i></p> + +<p>Comincia:</p> + +<div class="blockquot"><p>L'uomo die credere fermamente che nellostia +che tu uedi alaltare che uisia quello +medesimo chorpo che Iesu Christo trasse.</p></div> + +<p>Finisce:</p> + +<div class="blockquot"><p>E dandare auita beata nella quale Idio +che ci amaestrj e aluminia della sua grazia +in questo mondo e nellaltro la gloria. Amen.</p></div> + +<p>9. <i>Exemplo che lomo non de indugiare +ilfare penitentia, e non dire domane faro, +laltro di faro.</i></p> + +<p>Comincia:</p> + +<div class="blockquot"><p>Truovasi che fu uno prete ilquale era +grande amicho di Dio, e haveva questo prete +uno suo chericho chavea nome Esau.</p></div> + +<p>Finisce:</p> + +<div class="blockquot"><p>Allora comincia apiangere negia non gli +uale che giamai non puote fare penitenzia +dè suoi pecchati. Amen.</p></div><p><span class="pagenum"><a name="Page_xxxiii" id="Page_xxxiii">[xxxiii]</a></span></p> + +<p>10. <i>Exemplo de chi non esce di peccato, +è simile al falcone.</i></p> + +<p>Comincia:</p> + +<div class="blockquot"><p>Aviene alchuna volta che luomo legha il +falchone in su la stangha, e quando luccello +ista in su lastanga e vede passare la preda ec.</p></div> + +<p>Finisce:</p> + +<div class="blockquot"><p>E achiechalo del chuore edella mente perche +maj non escha del pecchato. Amen.</p></div> + +<p>11. <i>A fuggire il peccato fuggi ipensieri.</i></p> + +<p>Comincia:</p> + +<div class="blockquot"><p>Diciesi che luomo dee istare fermo adifendersi +dalle tentationi.</p></div> + +<p>Finisce:</p> + +<div class="blockquot"><p>Luomo de fugire icharnali pensierj sopra +tutte lechose. Amen.</p></div> + +<p>12. <i>La predicatione di Christo.</i></p> + +<p>Comincia:</p> + +<div class="blockquot"><p>Dicie il glorioso euangelista missere santo +matheo, che predicando una fiata el nostro +benigno Salvatore ec.</p></div><p><span class="pagenum"><a name="Page_xxxiv" id="Page_xxxiv">[xxxiv]</a></span></p> + +<p>Finisce:</p> + +<div class="blockquot"><p>Chi udirà uoluntieri la parola de Dio, fia +cosa impossibile che non abbia la gloria de +uita eterna. Amen.</p></div> + +<p class="misc">VIII. — <span class="smcap">Fiore diuirtu.</span></p> + +<p>Quegli che fece prima le schede +de' mss. giacenti in questa Biblioteca, +in iscambio di <i>Fiore di virtù</i>, +lesse <i>Hore diurne</i>, e aggiunse che +vi si contenevano <i>diversi Ragionamenti +morali sopra le virtù ed i +vizii</i>. E di fatto egli non aggiunse +male, però che in questo libricciuolo +si tratta propriamente delle +virtù e de' vizii. Occupa pagine poco +più che 41. Dal capitolo dell'<i>Avarizia</i>, +sino alla fine, la scrittura è +di altra mano. Tutte le iniziali sono +scritte in rosso, e qui e qua trovansi +spazii in bianco da dipingervi +figure allusive all'argomento, secondo +che vedesi in altri codici di<span class="pagenum"><a name="Page_xxxv" id="Page_xxxv">[xxxv]</a></span> +simile operetta. Manca il prologo, non +per difetto del Codice, ma sì bene +dell'amanuense: l'indice precede +l'operetta, che comincia tosto col +primo capitolo. La lezione sembrami +non delle più antiche. E vano il +parlare di quest'aurea scritturina, +tante e tante volte ne' tempi antichi +e ne' moderni stampata e ristampata, +e della quale stanno più +codici in questa Regia Biblioteca.</p> + +<p class="misc">IX. — <span class="smcap">Articoli di Dottrina cristiana</span>, +ed altro.</p> + +<p>Si comprendono in sei colonne, +e sono i seguenti: <i>Virtu de aqua +benedecta.</i> — <i>Segni de la stultitia, +cioe del matto.</i> — <i>Proprietadi del +core duro, dice sancto Bernardo +a Eugenio libro primo.</i> — <i>Come +ipeccati descendono luno dalaltro.</i> — <i>Quante +sono le uirtu, e come +insieme ligate.</i> — <i>Perche non sono<span class="pagenum"><a name="Page_xxxvi" id="Page_xxxvi">[xxxvi]</a></span> +piu che quattro.</i> — <i>De i doni de +lo Spirito Sancto come aiutano a +cacciare i uitij e le passioni delanima.</i> — <i>Di +questi Doni seguitano +effecti.</i> — <i>Unione dei Doni con +le uirtudi.</i> — <i>Effecti che nascono +dei Doni dello Spirito Sancto uniti +con le decte uirtudi, secondo +etiandio lo euangelio di sancto +Matheo.</i></p> + +<p class="misc">X. — <span class="smcap">Sposizione del Simbolo Apostolico.</span></p> + +<p>È preceduta da un lungo prologo, +ove si parla in genere della +<i>Fede</i>; dopo di che si passa alla dichiarazione +del <i>Credo</i>. Il tutto è +compreso in 7 pagine. Comincia:</p> + +<div class="blockquot"><p>Scrivesi nel decreto de Consecratione distintione. +iiijº Capitolo: Vos ante omnia etc. +che el santolo, cioe coluj che tene altri abaptismo +etenuto amostrare albaptizato la +Fede. Et perche tu figliuolo non se baptizato +da persone intendenti che tisapesseno<span class="pagenum"><a name="Page_xxxvii" id="Page_xxxvii">[xxxvii]</a></span> +derozare, e forse io non siro altempo che +tu arai intendimento perfetto. Acio che tu +leggendo ticonfermi in la Fede, nella quale +tu se baptizato leggi questa catacumina, cioe +digrossatione de Fede.</p></div> + +<p>Finisce:</p> + +<div class="blockquot"><p>Non potrà intrare in quella uita chi non +diuentera tale quale uno fanciullo, e conuerra +che di peccato ueniale sia netto. E +Christo dixe. Senon diuenterete come questo +fanciullo non intrarete nel regno del +Cielo etc. E conuene che lanima stia tanto +in purgatorio, che di venialj sia monda. Altramente +non entrerà in Cielo.</p></div> + +<p>Molte sono, e fra loro diverse +(delle quali pur taluna si trova in +istampa) le <i>Sposizioni del Simbolo +degli Apostoli</i>, ma questa, secondo +il mio conoscimento, reputo +affatto inedita.</p> + +<p class="misc">XI. <span class="smcap">Trattatello sopra i peccati +ueniali.</span></p> + +<p>Vi si parla stesamente de' peccati +veniali, toccando anche in fine<span class="pagenum"><a name="Page_xxxviii" id="Page_xxxviii">[xxxviii]</a></span> +e annoverando i mortali. Sta in 5 +Colonne, e comincia:</p> + +<div class="blockquot"><p>Come per natura lomo et ogni cosa desidera +elbene, e per questo si vede che levirtu +sono da natura che sono cosa bona +et perfetta. Cosi per lo contrario ogni homo +et creatura, a in odio et horrore elmale +che e contra natura.</p></div> + +<p>Reputo che questo <i>Trattatello</i> +null'altro sia, se non che un frammento +capitolo d'opera maggiore.</p> + +<p class="misc">XII. — <span class="smcap">Regule de la Confexione.</span></p> + +<p>Sta in 15 colonne: comincia:</p> + +<div class="blockquot"><p><i>Come de essere la confexione.</i> Sia simplice, +humile, feruente, pura e fedele.</p></div> + +<p>Il <i>Trattatello</i> finisce coi <i>Comandamenti +di Dio</i>. Secondo che è a +mia notizia, lo giudico inedito, ed +è affatto dissimile da quello che pubblicò +nel 1851 il benemerito e celebre +letterato ab. Giuseppe Arcangeli. +Quantunque faccia seguito agli<span class="pagenum"><a name="Page_xxxix" id="Page_xxxix">[xxxix]</a></span> +altri sopra indicati articoli di <i>Dottrina +cristiana</i>, pure ciò non è +avvenuto che casualmente, essendo +i mss. che contengono le prefate +materie del tutto disuguali e nelle +membrane e nella forma de' caratteri.</p> + +<p class="misc">XIII. — <span class="smcap">Maledizione di M.º Ant.º +da ferrara despregiando amore.</span></p> + +<p>Non conosco in istampa questo +Componimento; è in trentatre terzine. +Daremo per saggio la prima +e l'ultima.</p> + +<div class="poem"> +<p><span class="i1">Diuiso sia per luniuerso pace</span></p> +<p>Per gli animi aciesi dellettenalj pene</p> +<p>Chomio seghuendo questo dir mi face</p> +<p><span class="i1">De uolgi il poter tuo aumilta</span></p> +<p>Si che pietosa questa dona truoui</p> +<p>Per linfiniti guai che dato ma.</p> +</div> + +<p class="misc">XIV. — <span class="smcap">Disperata del Sauiozzo da +Siena.</span></p> + +<p>È una Canzone di strofe 7, che +comincia:<span class="pagenum"><a name="Page_xl" id="Page_xl">[xl]</a></span></p> + +<div class="poem"><p> +Le infastidite labra incuj gia posi +</p></div> + +<p>Finisce:</p> + +<div class="poem"><p> +Poi che Iddio me contro e 'l mondo in ira. +</p></div> + +<p>Questo poeta, che scrisse molte +<i>Rime</i>, delle quali poche abbiamo +in istampa, fioriva sul finire +del secolo <span class="scp">XIV</span>. Egli si chiamò Simone +Forestani di Ser Dino Sanese, +e fu appellato il <i>Saviozzo</i>. +La predetta <i>Canzone</i>, composta dall'autore +pochi dì prima ch'ei s'uccidesse +in carcere, si stampò in Firenze +dal Bonaccorsi nel 1490, a +cura di Cesare Torto, che la inserì +nella <i>Raccolta di Rime di Agostino +Staccoli</i>.</p> + +<p>Seguita nel Codice un <i>Titolario</i> +appartenente al secolo <span class="scp">XV</span>, che occupa +presso che 7 colonne, in un +carattere quasi inintelligibile: indi +il <i>Sonetto</i> che comincia: <i>Molti volendo +dir che fusse amore</i>, ecc.<span class="pagenum"><a name="Page_xli" id="Page_xli">[xli]</a></span> +Poi l'<i>Ave Maria</i> disposta in 16 terzine, +che comincia: <i>Ave stella diana +luscie serena</i>. Amendue questi +componimenti sono senza nome d'autore. +Il primo però, come è noto, +è di Dante; ed il secondo di Maestro +Antonio da Ferrara: fu pubblicato +da Monsignor Telesforo Bini, +a fac. 37 delle <i>Rime e Prose del +buon secolo della lingua</i> ec.; Lucca, +Giusti, 1852, in 8.º: offre varietà +di lezione.</p> + +<p class="misc">XV. — <span class="smcap">Cantari de la Reina doriente.</span></p> + +<p>Comincia:</p> + +<div class="poem"> +<p><span class="i1">Superna maiesta da cui procede</span></p> +<p>Ciò che nel mondo da ogni sustanza</p> +<p>E se cortese a chi tirichiede</p> +<p>Diuotamente con fede e speranza</p> +<p>Humilemente ti chieggio mercede</p> +<p>Che doni gratia ame pien dignoranza</p> +<p>Chio rimi sì la presente legenda</p> +<p>Che tutta gente dilecto ne prenda.</p> +</div> + +<p><span class="pagenum"><a name="Page_xlii" id="Page_xlii">[xlii]</a></span></p> + +<p>Carte 9 e una colonna alla decima. +Ogni pagina contiene circa 9 +ottave. Mancano a quel che si pare +due carte, cioè il fine del <i>tertio +cantare</i> e il principio del 4.º Generalmente +la lezione è buona, ma +il carattere è logoro, e si legge con +qualche difficoltà. È un curiosissimo +popolare cavalleresco poemetto, +in ottava rima, diviso in 4 <i>Cantari</i>. +Vogliono alcuni dotti, che sia il +più antico poema di cavalleria che +originalmente venisse scritto in Italia. +L'autore, che si svela egli stesso +al fine del primo cantare, si è Antonio +Pucci fiorentino, che vivea +sul finire del secolo <span class="scp">XIV</span>. Ne abbiamo +edizioni antiche, delle quali una +si annovera dal cav. Gius. Molini, +a faccie 114, N. 13 delle sue <i>Operette +bibliografiche</i>: due dal prof. +Libri nel suo <i>Catalogo</i>, ed una dal +P. Blasi, che di questo Romanzo<span class="pagenum"><a name="Page_xliii" id="Page_xliii">[xliii]</a></span> +fece una diligente analisi, alla pagina +243 de' suoi <i>Opuscoli di Autori +Siciliani</i>, al vol. <span class="scp">XX</span>. Oltre le +predette, infinite ristampe se ne fecero +poi appresso per uso del popolo.</p> + +<p class="misc">XVI. — <span class="smcap">Sonetti sopra i sette peccati +mortali.</span></p> + +<p>Stanno in tre colonne, compreso +il riepilogo, che qui sotto trascriveremo. +In molti codici questi sette +<i>Sonetti</i> trovansi senza nome d'autore, +come accade nel nostro ms.; +in altri vengono attribuiti a Fazio +degli Uberti; e in altri finalmente +a maestro Antonio da Ferrara. Più +volte pertanto si pubblicarono ora +sotto il nome dell'uno, ed ora sotto +quello dell'altro. Il conte Alessandro +Mortara ce li dette, come lavoro +di quest'ultimo, nel 1820, riducendoli +a più corretta lezione di<span class="pagenum"><a name="Page_xliv" id="Page_xliv">[xliv]</a></span> +qualunque altra antecedente stampa, +e vi tolse molti di quegli errori, +onde erano deturpati nelle prime +edizioni. In buona lezione li ristampò +altresì il ch. sig. avv. Gustavo +Galletti. In questo nostro codice, ai +<i>Sonetti</i> seguono i seguenti versi:</p> + +<div class="poem"> +<p><span class="i1">Superbia fa lom esser arrogante</span></p> +<p>Inuidia de laltrui ben mal dire</p> +<p>Ira pien dodio e mal parlante</p> +<p>Accidia il fa con desinor morire</p> +</div> + +<div class="poem pad1"> +<p><span class="i1">Auaritia il fa falso e desliale</span></p> +<p>Luxuria sfrenato e bestiale</p> +<p>Gula insensato e del corpo male</p> +</div> + +<div class="poem pad1"> +<p><span class="i1">Humilta in ciel lo fa salire</span></p> +<p>Carita ilfa doni ben amante</p> +<p>Patientia ilfa ben e mal sofrire</p> +<p>Bene operare adio il mette auante</p> +</div> + +<div class="poem pad1"> +<p><span class="i1">Largheza cortese e gratioso</span></p> +<p>Castita benigno e amoroso</p> +<p>Temperanza chiaro sauio e gioioso</p> +</div> + +<div class="poem pad1"><p><span class="i1"><i>ritornello</i></span></p> +<p>Però prego ciaschun che iuitij scacci</p> +<p>E da le septe uirtu mai non si slacci.</p></div> + +<p><span class="pagenum"><a name="Page_xlv" id="Page_xlv">[xlv]</a></span></p> + +<p class="misc">XVII. — <span class="smcap">Cantilena sopra la Passione +e Morte di Cristo.</span></p> + +<p>È un componimento poetico disposto +in versi rimati a due a due, e +scritti in ordine di sestine. Compreso +il <i>Lamentatio Matris</i>, la <i>Pietà +di Giuseppe d'Arimatia</i>, ed il <i>Pianto +della Maddalena</i>, che seguono la +<i>Passione e Morte</i>: sono in tutto +88 Sestine, che occupano 12 colonne. +Comincia:</p> + +<div class="poem"> +<p><span class="i1">Paxio domini nostri Iesu Christi</span></p> +<p>Secondo channo scripto iuangelisti</p> +<p>A gram consiglio furon ipharisei</p> +<p>Principi sacerdoti e graui iudei</p> +<p>Si come gente ciecha e fuor del senno</p> +<p>Di prender Christo lor consiglio fenno.</p> +<p><span class="i1">El di duna gram festa sapressaua ec.</span></p> +</div> + +<p>Finisce:</p> + +<div class="poem"> +<p><span class="i1">Non lauete trouato la ouel fu posto</span></p> +<p>Non uindugiate piu andate tosto</p> +<p>E dite chel uedranno senza dimoro</p> +<p>In galilea dinanzi da loro,</p> +<p>Si come alor promisse e disse</p> +<p>Nel tempo che infra lor al mondo uisse.</p> +</div> + +<p><span class="pagenum"><a name="Page_xlvi" id="Page_xlvi">[xlvi]</a></span></p> + +<p class="misc">XVIII. — <span class="smcap">Incomincia il cantare de +Apollonio di tiro.</span></p> + +<div class="poem"> +<p><span class="i1">Omniposente Dio Signor superno</span></p> +<p>Senza cominciamento e senza fine</p> +<p>Che per deliberarci dallinferno</p> +<p>Portar degnasti corona di spine</p> +<p>Celestiale di noi se Padre eterno</p> +<p>Da cui procedon le gratie diuine</p> +<p>Donami gratia ora qui al presente</p> +<p>Chio dica cosa che piaccia alla gente.</p> +</div> + +<p>Carte 12: ogni pagina contiene +circa 11 ottave: sventuratamente +manca l'ultima carta; il carattere +è bello e intelligibile, ma la lezione, +a parer mio, non è troppo +corretta: per chi volesse imprenderne +una nuova edizione, sarebbe +necessario consultare altri codici, +di cui non abbiamo difetto nelle Biblioteche +Toscane. Alcune antiche +stampe vengono allegate dai Bibliografi, +ma tanto sfigurate, camuffate +e rimodernate, da non farsene<span class="pagenum"><a name="Page_xlvii" id="Page_xlvii">[xlvii]</a></span> +verun capitale. Anche di questo poetico +componimento, in sei cantari +diviso, non v'ha dubbio, è autore +Antonio Pucci. Si conosce chiaramente +dallo stile e da certi suoi +modi peculiari; senza che egli stesso +lo dice, conforme suo costume, +in fine al primo cantare:</p> + +<div class="poem"> +<p><span class="i1">Nell'altro canto uidiro il tenore</span></p> +<p>Comel pescator del pescio coce</p> +<p>E come si porto ben dapollonio</p> +<p>Al uostro honor rimo questo Antonio.</p> +</div> + +<p>Ci viene dal greco, nella cui lingua +in origine barbaramente fu scritto; +donde poi, come cosa assai popolare, +nel medio evo si tradusse in +tutte le lingue d'Europa. Una lata +versione in prosa dal latino se ne +fece nel buon secolo di nostra lingua, +di cui trovansi più codici nelle +Librerie Fiorentine. Di questo +volgarizzamento favellò il cav. Salviati +ne' suoi <i>Avvertimenti</i>. Esso<span class="pagenum"><a name="Page_xlviii" id="Page_xlviii">[xlviii]</a></span> +venne citato dagli Accademici della +Crusca nel loro Vocabolario come +testo di lingua, secondo un codice +che fu di Gio. Batt. Strozzi, oggi +nella Riccardiana. Si pubblicò la +prima volta con somma diligenza e +assennatezza per cura dell'illustre +filologo sig. avv. Leone Del Prete +nel 1861.</p> + +<p class="misc">XIX. — <span class="smcap">Trattato di Cucina.</span></p> + +<p>È preceduto da due faccie contenenti +l'indice delle rubriche; indi +seguita il <i>Trattato</i> che si comprende +in cinque carte; ma vuolsi notare +che questo non è che un frammento, +mancandone parecchie a +mezzo e in fine: i caratteri precedono +per avventura di qualche anno +il <i>Libro</i> che segue, e così, per +mio avviso, lo stile e la lingua. Eccone +un saggio:<span class="pagenum"><a name="Page_xlix" id="Page_xlix">[xlix]</a></span></p> + +<div class="blockquot"><p class="center"><i>Se uuoli fare blasmangieri.</i></p> + +<p>Se uuoli fare blasmangieri per xij. signori +tolli.iij. libre di mandorle et una meza +di riso et.iiij. capponi et due libre di sugnactio +frescho et mezo quarto di garofani +et serba.l. mandorle monde et lautre fae +macinare et stempera con acqua chiara et +colale bene et tolli lo riso bene lauato a tre +acque et rasciugalo bene colla touallia et +fallo pestare et stacciare et tolli petti di +polli et falli uno poco lessare et filali sotili +et falli istare tutta nocte nel lacte delle +mandorle et struggi lo sugnaccio in una +pentola per se et metti a fuoco lo lacte et +serbane due iscodelle et quando il lacte bolle +bene stempera la farina dello riso con questo +lacte crudo et mettilo a bollire et tienlo +indietro in su la brasia et metti incontenente +le polpe filate et metti del zuccaro in +quantita et quando è bene cotto poni in +prima sopra le scodelle un poco d'acqua rosata +poi zuccaro poi mandorle soffritte et +bianche e poi garofani chabbiano dato uno +bollore in acqua. Questa uiuanda uuole essere +biancha come nieue e spessa e stretta.<span class="pagenum"><a name="Page_l" id="Page_l">[l]</a></span></p> + +<p class="center"><i>Se uuoli fare buono burro.</i></p> + +<p>Tolli vj. casci freschi o passi et pestali +bene et stemperali con lacqua chiara e fredda +el grasso tornera di sopra et questo si +puote operare in ogni mangiare o a frigere +huoua chi non uolesse lardo.</p> + +<p class="center"><i>Se uuoli fare giunchata di lacte.</i></p> + +<p>Tolli lacte di peccora et mettilo a bollire +in uasello istagnato et no lasciare leuare il +bollore impero che diuenterebbe granelloso +trailo di quello uasello et mettilo in uno altro +et quando è freddo mettiui il presame +et mesta forte et quando e preso fa giuncata.</p> + +<p class="center"><i>Se uuoli fare pamcia di carne.</i></p> + +<p>Tolli per xij signori libre.vij. di pamcia +magra et lessala et battila bene et tolli +una libra di cascio gratugiato et.xxiiij. huoua +et una merola di pane et speci dolci et +forti et gruoco et iiij scudelle di brodo di +cappone o di bue et tutte queste metti in +uno cattino et poi le metti a bollire senza +acqua et mesta bene et fa che sia bene saporoso +di spetie et ispessa.</p></div> + +<p><span class="pagenum"><a name="Page_li" id="Page_li">[li]</a></span></p> + +<p class="misc">XX. — <span class="smcap">Libro de la cocina.</span></p> + +<p>È pure preceduto dall'indice dei +Capitoli, che occupa tre colonne: +il carattere sembrami del finire del +sec. <span class="scp">XIV</span>, o al più de' primissimi +anni del susseguente; e di quel +tempo medesimo, o circa, sembrami +la dettatura: fu da me preferito +questo all'antecedente, perchè completo. +Sta in diciannove pagine, non +compreso l'indice sopraddetto. Ogni +argomento è scritto in rosso: in +fine leggonsi alcune ricette medicinali, +scritte da altra penna. Non è +a mia cognizione che fosse giammai +stampato. Eccone un saggio nella +grafia del codice.</p> + +<div class="blockquot"><p class="center"><i>A fare i cauli bianchi bene cotti.</i></p> + +<p>Tolgli itorsi del caulo e mondali bene siche +de le frondi niente ce -magna e troncali +nel tenero de la cima, et quando bolle la +pentola con oglie et aqua gittaui dentro i<span class="pagenum"><a name="Page_lii" id="Page_lii">[lii]</a></span> +detti torsi o uero biancho de cauli, e mettiui +del biancho de finocchi. E falli tanto bollire +che sia bene spesso. E se uuoli puoi +ponerui dentro oglio o brodo de carne o de +capone, pepe, poluere di spetie, ova debattute, +zaffarano a colorare, e da al signore.</p></div> + +<p>Finisce il codice <i>Miscellaneo</i>, come +segue:</p> + +<div class="blockquot"><p class="center"><i>Contra 'l male de chi auesse la borsa grossa.</i></p> + +<p>Recipe fegato di gallo, ardilo, fanne poluere, +mescola cum duetanto comino pesto +sottile, mettiui bolio armenico per la meita +che e el comino, mesta insieme, poi prendi +di questa poluere uno cuchiaio per uolta e +dallo a bere con uino biancho caldo.</p> + +<p>Anche quando uene la rottura usa la radice +del nagalico pesta. fanne frittelle nell'oglio. +mescolaui peli di lepore tagliati bene +triti. Stempera con acqua piouana tanto che +ne facci frictelle o migliaccio.</p> + +<p class="center"><i>Impiastro proprio a questo defecto a porre +di sotto.</i></p> + +<p>Recipe pece nauale. ℥. ij. litargiro. sangue +de dragone. cera biancha o uoi rossa. +pece greca. galbino. ana. ℥. ij. bolio armenico.<span class="pagenum"><a name="Page_liii" id="Page_liii">[liii]</a></span> +℥. ij. giesso. gomma arabica. ℥. iiij. +mastice. ℥. 4. aristologia lunga e tonda ana. +℥. vj. trementina. ℥. ij. verditerra. ℥. 4. +galla. ℥. j. consolida maggiore e minore ana. +℥. ij. Sangue de homo da uena dal barbieri +de fresco libre. j. et confea cori. — Tolli +una pellicella de montone frescha con +peli come è scorticata. cocila in acqua piouana +e bolla per spatio d'una hora. poi cola +questa acqua. poi mettila in una pentola +roza. fa bollire tanto che torni a mezo. poi +ui metti cera et litargiro. pece greca. mastice. +olibano. gomma arabica. galbano lamoniaco. +e la galla. Facto questo reponi la +decta pentola al fuoco. metteui el gesso et +holio. e poi il sangue del omo. tuttauia mesta +con diligentia a fuoco lento, poi mettiui +l'aristolagia poi l'aloe epatico, mummia et +sangue de dragone. Fa queste cose cocere +tanto che sieno spesse si che si possino fasciare +che non coli, e poni sopra la parte +rotta. tegna 'l braghieri. stia in posa <i>e nonsie +maledicente</i>. Guarditi da pasti uentosi e +da gridare. e de non essere stiticho. usi cassia +o manna. Non ponti a l'uscire del corpo.</p></div> + +<hr /> + +<p><span class="pagenum"><a name="Page_liv" id="Page_liv">[liv]</a></span></p> + +<h2 class="break"><a name="CORREGGI" id="CORREGGI"></a>CORREGGI</h2> + +<p> </p> + +<table class="correggi" summary="Correggi"> + <tr> + <td class="r">Alla pag. 38,</td><td class="r"> lin. 1</td> <td class="corr"><i>tortelii</i> in <i>tortelli</i>.</td> + </tr> + <tr> +<td class="r"> » 60,</td><td class="r"> » 18</td> <td class="corr"><i>e tagliato sottile, e +fa</i> in <i>e taglialo sottile + e fà</i>.</td> + </tr> + <tr> +<td class="r"> » 93,</td><td class="r"> » 11</td> <td class="corr"><i>ed altri simili</i> in <i>ed + altre simili</i>.</td> + </tr> + <tr> +<td class="r"> » 94,</td><td class="r"> » 15</td> <td class="corr"><i>con asterisco</i> in <i>con + lineetta</i>.</td> + </tr> + <tr> +<td class="r"> » 113,</td><td class="r"> » 17</td> <td class="corr"><i>a luogo</i> in <i>a lungo</i>.</td> + </tr> +</table> + +<hr /> + +<h2 class="break"><a name="IL" id="IL"></a>IL<br /> +LIBRO DELLA COCINA +</h2> + +<hr /> + +<p><span class="pagenum"><a name="Page_1" id="Page_1">[1]</a></span></p> + +<p> <br /> </p> + +<p class="center"><span class="big">AL NOME DI DIO. AMEN.</span></p> + +<p class="center">INCOMINCIASI IL LIBRO DE LA COCINA.</p> + +<hr class="minor" /> + +<p> <br /> </p> + +<h3><a name="Dei_Cauli" id="Dei_Cauli"></a>Dei Cauli.</h3> + +<p class="center"><i>A fare i Cauli bianchi bene cotti.</i></p> + +<p>Togli i torsi del caulo, e mondali +bene, sì che de le frondi niente +ci rimagna; e troncali nel tenero de +la cima: e quando bolle la pentola, +con oglio et aqua, gittavi dentro i +detti torsi, o vero bianco de' cauli, e +mettivi del bianco di finocchi, et fàlli +tanto bollire, che sia bene spesso. Et +se vuoli, puoi ponervi dentro oglio, +o brodo di carne, o di cappone, pepe, +polvere di spezie, ova dibattute, e +zaffarano a colorare; e dà al Signore.<span class="pagenum"><a name="Page_2" id="Page_2">[2]</a></span></p> + +<p class="center"><i>A fare i cauli verdi con carne.</i></p> + +<p>Togli le cime dei cauli sane, e gittale +nella pentola bugliente con la carne, +e fàlli bullire; et cavali e metti +nell'aqua fredda. Et tolto d'altro bruodo +in un'altra pentola, mettivi del +bianco de i finocchi; et quando è ora +del mangiare, poni i detti cauli col +brodo nella pentola predetta; fà bullire +un poco, e puoi mettarvi brodo +di carne di cappone, o oglio.</p> + +<p class="center"><i>Dei predetti.</i></p> + +<p>Togli i cauli e poni a cocere con +carne di castrone, o di porco, o carne +insalata; e mettivi dentro del bianco +del finocchio e del petrosello, e +mesta forte. Poi cavatane la carne, +mesta i detti cauli, sì che sieno bene +triti. E dentro puoi mettere ova dibattute, +pepe, zaffarano, polvere di +spezie. E possonsi fare a questo muodo +el dì de digiuno, con oglio, con +pesce insalato<a name="FNanchor_1_1" id="FNanchor_1_1"></a><a href="#Footnote_1_1" class="fnanchor">[1]</a>.<span class="pagenum"><a name="Page_3" id="Page_3">[3]</a></span></p> + +<p class="center"><i>Dei predetti.</i></p> + +<p>Togli le cime dei cauli, e fàlle bullire: +poi le cava, e friggile nell'oglio +con cipolle tagliate, e bianco di finocchi, +e pome tagliate; e poni dentro +un poco di brodo: et poi fà le scudelle, +e gittavi su de le spezie. Possonsi +eziandio fare con lo lardo, col +cascio e con l'ova perdute, et ponervi +de le spezie; e dara' al Signore.</p> + +<h3><a name="De_le_foglie_minute_et_dei" id="De_le_foglie_minute_et_dei"></a>De le foglie minute, et dei +finocchi.</h3> + +<p>Togli spinacci e triplice biete; scieglile +bene, et fà bollire. Poi le cava, +e battile col coltello fortemente: poi +togli petroselli, finocchi, anesi, cipolle, +e battile e tritale col coltello, e +soffriggi con olio bene; e prendi altre +erbe minute e soffriggile insieme, e +mettivi uno poco d'acqua, e lassa +bullire, e mettivi del pepe e de le +specie; e dà mangiare. In questo modo +si possono ponere dentro ova dibattute,<span class="pagenum"><a name="Page_4" id="Page_4">[4]</a></span> +polpa di pesce senza spine, +carne di castrone e di porco; o carne +insalata, e diversificare, secondo +pare a la discrezione di buono cuoco; +e torre maggiorana, trasmarino, petrosello +con bone spezie, cum garofani; +e di queste erbe, peste forte +nel mortaro, cum pesce o carne battuta, +porestine fare mortadelli, comandelli +e molte altre cose: a questo +modo puoi torre erbe domestiche, +ovvero salvatiche, se d'orti non si +potesseno avere.</p> + +<p class="center"><i>Del medesmo mangiare con borraggine.</i></p> + +<p>Togli borraggine, spinacci e biete +trepice<a name="FNanchor_2_2" id="FNanchor_2_2"></a><a href="#Footnote_2_2" class="fnanchor">[2]</a> e simili: poni in acqua +fredda a bullire; poi gittata via l'acqua, +s'attritino forte col coltello: poi rimetti +a cuocere con latte d'amandole, +e, messovi dentro battuto di tinca, +potrai dare la quaresma al Signore +con le specie e con zaffarano, messovi +del zuccaro.<span class="pagenum"><a name="Page_5" id="Page_5">[5]</a></span></p> + +<p class="center"><i>Del predetto.</i></p> + +<p>Anche tollendo finocchio intero, bullito, +cotto con cennamo, pepe e zaffarano, +e mettivi ova perdute e carne +di polli, o altra carne, o quello che +tu vuoli<a name="FNanchor_3_3" id="FNanchor_3_3"></a><a href="#Footnote_3_3" class="fnanchor">[3]</a>.</p> + +<p class="center"><i>Del predetto.</i></p> + +<p>Anche tollendo erbe minute odorifere, +bullite, battute, cotte col petto +de la gallina, peste nel mortaro, et +aggiunte de le foglie, si possono dare +al Signore, o a l'infermo per avere +soluzione di ventre.</p> + +<p class="center"><i>Del predetto.</i></p> + +<p>Togli finocchio bianco trito minuto, +e poi lo fà friggere con uno poco di +bianco di porro trito minuto, con ovo, +o lardo, e ponvi uno poco d'acqua e +zaffarano e sale, e fà bullire, e ponvi +ova dibattute, se vuoli, dentro.<span class="pagenum"><a name="Page_6" id="Page_6">[6]</a></span></p> + +<p class="center"><i>Del predetto.</i></p> + +<p>Togli finocchio ben lavato, poi fà +allessare, e gittata l'acqua, friggilo con +oglio, o lardo, sale, e dà mangiare.</p> + +<h3><a name="Salsa_di_finocchio" id="Salsa_di_finocchio"></a>Salsa di finocchio.</h3> + +<p>Togli fiori di finocchio, e pesta nel +mortaio; ponli del zaffarano, noce +moscada, garofani, cardamone, ventello<a name="FNanchor_4_4" id="FNanchor_4_4"></a><a href="#Footnote_4_4" class="fnanchor">[4]</a> +d'ovo, e distempera con lo +zaffarano; et è bona salsa nel mese +di settembre, con ovi.</p> + +<h3><a name="De_senacioni_cioe_in_piu" id="De_senacioni_cioe_in_piu"></a>De' senacioni; ciòe in più +modi.</h3> + +<p>Togli senacioni, et....<a name="FNanchor_5_5" id="FNanchor_5_5"></a><a href="#Footnote_5_5" class="fnanchor">[5]</a> adunali +tagliati minutissimamente, et lavati +bene in l'acqua calda, et premuti: et +poni a cuocere in un'altra acqua cum +carni di porco et sale abbastanza, o +con altre carni.<span class="pagenum"><a name="Page_7" id="Page_7">[7]</a></span></p> + +<p class="center"><i>Dei predetti.</i></p> + +<p>Tolli senaciones bulliti, bene triti +col coltello, e poni a friggere con +cipolla, non molta. E anche li poni +in altra acqua cum oglio e sale. Et +questo mangiare giova a chi non pò +orinare per lo vizio de la pietra.</p> + +<p class="center"><i>Item, a usanza di marchesi.</i></p> + +<p>Togli cimole di cauli, che si dice +rapazoli, ovvero cimole di rape tenere, +e poni a cocere; e quando sono +cotte, poni a friggere con oglio, con +porri o cipolle, o senza l'uno e +l'altro. E possi fare sì che ciascuno +stia per sè, ovvero coniunti insieme.</p> + +<h3><a name="De_la_senape" id="De_la_senape"></a>De la senape.</h3> + +<p>Tolli cimole di senape, e fà bollire +in acqua; e gettata via l'acqua, +fà friggere in padella con oglio e sale, +ovvero le poni con carne a cuocere.<span class="pagenum"><a name="Page_8" id="Page_8">[8]</a></span></p> + +<h3><a name="De_li_sparaci" id="De_li_sparaci"></a>De li sparaci.</h3> + +<p>Togli li sparaci, e fàlli bollire; e +quando sieno bulliti, ponli a cocere +con oglio, cipolle, sale e zaffarano, e +spezie trite, o senza.</p> + +<h3><a name="De_le_lattughe" id="De_le_lattughe"></a>De le lattughe.</h3> + +<p>Togli lattughe con latte fresco di +capre, del mese d'aprile, con spezie +e tuorli d'ova, e lardo fresco, e carni +di porco. Questo mangiare si chiama +mangiare di lattuche, perciò che +si fa di midolle di lattuche<a name="FNanchor_6_6" id="FNanchor_6_6"></a><a href="#Footnote_6_6" class="fnanchor">[6]</a>.</p> + +<h3><a name="De_le_zucche" id="De_le_zucche"></a>De le zucche.</h3> + +<p>Togli zucche novelle tagliate e lavate +con acqua calda, e premile fortemente +in uno panno, e ponansi a +cocere con carne di porco fresca, e +pepe e zaffarano.<span class="pagenum"><a name="Page_9" id="Page_9">[9]</a></span></p> + +<p class="center"><i>Altrimenti.</i></p> + +<p>Anche togli zucche novelle, e lavale +e premile fortemente, e con ova +cotte, e con cipolle, e cascio trito fortemente, +e gittale in acqua bullita, col +pepe e col zafferano, e oglio a sufficienzia, +e sale. E di tali si possono +fare ravioli con carne battuta mista, +e anche pastelli.</p> + +<p class="center"><i>Altrimenti.</i></p> + +<p>Togli zucche secche, et polle a mollo +con acqua calda, al vespero; e quando +sono mollificate, tagliale minute, +e taglia sopra la taola, con cipolle, e +con oglio, pepe e zaffarano: soffriggi +e poni in civero, fatto di aceto e mollena +di pane, a cocere. E a tale modo +si pò fare con latte d'amandole, pepe, +cruoco, sale e oglio e con latte di noci.</p> + +<h3><a name="De_le_pere" id="De_le_pere"></a>De le pere.</h3> + +<p>Togli pere fresche e mettile in +acqua a mollare; e, gittata quella<span class="pagenum"><a name="Page_10" id="Page_10">[10]</a></span> +acqua, polla a bullire in altra acqua +con sale et oglio, e poca cipolla a soffriggere +con spezie e zaffarano in poca +acqua, e poni a cocere: e quando +saranno cotte, menestra un poco di +spezie in scutelle. E similemente puoi +fare in poco di latte d'amandole, senza +oglio e senza cipolle, ponendo un +poco di zuccaro e un poco di sale.</p> + +<h3><a name="Di_cipolle" id="Di_cipolle"></a>Di cipolle.</h3> + +<p>Togli cipolle tagliate e lavate bene +con acqua calda, e metti a cocere con +carne e cascio, pepe e zaffarano; e +poi ponevi ova dibattute, pepe e croco, +se voli, e spezie in scudelle.</p> + +<h3><a name="De_porri" id="De_porri"></a>De' porri.</h3> + +<p>Togli porri bianchi, a uso di Toscana, +triti tagliati minuti, lavati +con acqua calda, e poni a cocere con +uno pezzo di carne di porco fresca, +e poi trita la detta carne coi predetti +porri e col pepe et zaffarano e ova<span class="pagenum"><a name="Page_11" id="Page_11">[11]</a></span> +dibattute; e sovraggiogni carne di +porco, o altra, e dà mangiare; e poni +spezie in scudelle.</p> + +<p class="center"><i>Altramente a tempo di digiuno.</i></p> + +<p>Togli porri tagliati, ben lavati e +premuti, e poni a cocere con oglio +e pane trito, o grattato, distemperato +con ova, pepe e cruoco: e ponvi ova +sperdute, e cascio tagliato, e dà a +mangiare.</p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Anche i porri fessi in quattro parti, +e ben bulliti e cavati da l'acqua, +si possono friggere con oglio, sale e +pepe, sopra le scudelle a tempo di +quaresima.</p> + +<p class="center"><i>Altramente con carne.</i></p> + +<p>Togli porri bianchi, tagliati minuto +e ben lavati, e cuocili con carne di<span class="pagenum"><a name="Page_12" id="Page_12">[12]</a></span> +castrone; e cotti dà mangiare con +spezie.</p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Togli porri bene lavati e lessati: +poi li cava, e tritali minuti col coltello, +e poni in padella o altro vaso +a friggere con oglio e sale, ovvero +lardo. E poni in acqua a cuocere e +ciminium trito e ova dibattute e cruoco, +e, se vuoli, ponerai carne di porco, +o di castrone, o quello che ti +piace.</p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Togli porri interi, bene lavati, e, +fessi in quattro parti, e lessali un +poco: poi cavali, e poni in taola a +scolare; poi togli farina, e distempera +con acqua calda un poco, e mena +nel catino co la mescola fortemente, +e con sale dentro. Poi togli quelli +porri a pezza a pezza, et involgi in +quella pasta; e poi friggili con olio +ad abbundanza.<span class="pagenum"><a name="Page_13" id="Page_13">[13]</a></span></p> + +<h3><a name="De_naponi_ovvero_navoni" id="De_naponi_ovvero_navoni"></a>De' naponi, ovvero navoni.</h3> + +<p>Tolli i capi di navoni, fàlli bullire +un poco; da po' sciugali un poco; +poi li poni a cuocere nel lardo dei +polli. E se vuoli farli coloriti, ponvi +cruoco, ovvero ova dibattute, distemperate +col detto brodo. E puoi ponervi +ovi, carne appezzata o tritata, e +latte di capra, quando tu vuoli.</p> + +<h3><a name="De_raponcelli" id="De_raponcelli"></a>De' raponcelli.</h3> + +<p>Togli raponcelli, bene bulliti in acqua, +e poni a soffriggere con oglio, +cipolla e sale; e quando sono cotti +et apparecchiati, mettivi spezie in scudelle.</p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Togli raponcelli, ovvero paperdelli<a name="FNanchor_7_7" id="FNanchor_7_7"></a><a href="#Footnote_7_7" class="fnanchor">[7]</a> +con olio e sale e cascio grattato e +ova dibattute: e giongievi su cascio e +ova perdute, nel dì del sabbato.<span class="pagenum"><a name="Page_14" id="Page_14">[14]</a></span></p> + +<h3><a name="De_le_rape" id="De_le_rape"></a>De le rape.</h3> + +<p>Togli rape bullite colle foglie, e +polle a cocere con carne di bue, e +pepe, e cruoco. E quando sono cotte, +le poni in scudelle per la comune famiglia.</p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Togli i capi de le rape, senza foglie, +taglia e fa bullire in acqua. E gittata +via quella acqua, poni a cuocere con +cappone o altra carne, e colorale con +cruoco e pepe. E poste in esse ova +distemperate, cascio secco tagliato e +ova lesse, mettivi su latte di capra, +e dà mangiare.</p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Togli rape senza foglie, mondate +di corteccia, bullite e sciutte, e poni +a cuocere con sale et latte di noci, e +ponvi pepe e cruoco.<span class="pagenum"><a name="Page_15" id="Page_15">[15]</a></span></p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Togli rape senza foglie, bullite; e +gittata via l'acqua, togli pane insuppato +nel brodo de la carne; e de le +dette rape, e cascio grattato, e grasso +di carne, a suolo de l'uno e a +suolo de l'altro, fa una suppa, che +si chiama suppa di fanti.</p> + +<h3><a name="De_ceci" id="De_ceci"></a>De' ceci.</h3> + +<p>Togli ceci rossi o bianchi; e, tenuti +a mollo, cuocili col pepe, e col +zaffarano, e erbe odorifere. E quando +sono queste cose cotte, ponni parte +nel mortaio e pesta che sia spessa, +e ponvi brodo saporoso, e poi ponvi +castagne arrostite intere, e radice di +petroselli, e brodo di carne; ovvero, +a questo modo, le puoi cuocere con +la carne, se vuoli.</p> + +<p class="center"><i>Altramente per dì di sabbato.</i></p> + +<p>Togli ceci rotti, e pòlli a cuocere +con pepe e croco, e con cascio tagliato, +e ova perdute, o ova dibattute.<span class="pagenum"><a name="Page_16" id="Page_16">[16]</a></span></p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Togli ceci rotti bulliti, e gittata via +l'acqua della cocitura, colle predette +cose ponasi cipolla soffritta, e bene +confetta con oglio o lardo, come el +tempo o dì richiede.</p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Togli ceci rotti bulliti, e gittata +via l'acqua, ponasi a cocere con latte +di mandole, spezie e croco; e possi +fare senza spezie con giengiovo; e siranno +i ceci bianchi<a name="FNanchor_8_8" id="FNanchor_8_8"></a><a href="#Footnote_8_8" class="fnanchor">[8]</a>.</p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Togli ceci interi, e poni a cuocere +con ogni carne salata, lavata e spurata +bene del sale: e ponvi pepe e +croco, se vuoli. E puoi ponervi ceci +rotti e ova perdute, ovvero dibattute, +e eziandio lardelli.<span class="pagenum"><a name="Page_17" id="Page_17">[17]</a></span></p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Togli ceci freschi novelli, bulliti; e +gittata via l'acqua, li puoi cocere con +spezie, croco, sale et oglio e ova +battute, cascio e carne, come tu +vuoli.</p> + +<p class="center"><i>Altramente di Quaresima.</i></p> + +<p>Togli ceci rotti o interi, poni a +cocere con olio, sale e pesci minuzzati, +ovvero battuti e distemperati +nel mortaio; e, messovi spezie e +zaffarano, dà a mangiare.</p> + +<h3><a name="De_peselli" id="De_peselli"></a>De' peselli.</h3> + +<p>Togli i pesi, e poni a bullire con +molta acqua, e riserva l'acqua, nella +quale tu possi fare suppa a modo +di Francia. E poni in padella cipolla +con oglio a soffriggere; e quando è +soffritta, metti la detta acqua nella<span class="pagenum"><a name="Page_18" id="Page_18">[18]</a></span> +detta padella, et allora togli pane, tagliato +grosso mezzanamente, e poni +in la detta acqua con spezie, e dentro +vi s'immolli. Poi togli i pesi predetti, +e poni a cocere in altra acqua +con oglio, sale e cipolla, e dà mangiare.</p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Togli i pesi ben bulliti; e, gittata +via l'acqua, mettili a cocere con cascio +di briga<a name="FNanchor_9_9" id="FNanchor_9_9"></a><a href="#Footnote_9_9" class="fnanchor">[9]</a>, oglio e ova sperdute; +e puoi mettervi dentro del petrosello.</p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>I pesi freschi, cuocili con oglio, +sale, spezie, zaffarano, ova dibattute; +e dà a mangiare.</p> + +<h3><a name="Peselli_con_carne" id="Peselli_con_carne"></a>Peselli con carne.</h3> + +<p>Metti i peselli a cocere con carne, +bene spurata dal sale; e la detta<span class="pagenum"><a name="Page_19" id="Page_19">[19]</a></span> +carne, poi che serà cotta, tagliala +minuto, e metti in scudelle.</p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Peselli bulliti, e gittata via l'acqua, +ponli a cocere in altra acqua con +carne di porco salata, e un poco di +zaffarano. E puoi mettervi dentro +carne fresca di castrone, o altra, +come tu vuoli.</p> + +<h3><a name="De_le_fave_sane" id="De_le_fave_sane"></a>De le fave sane.</h3> + +<p>Fave fresche novelle, fàlle bullire; +e gittata via l'acqua, mettile a cocere +con latte di capra, o di pecora, +latte d'amandole, o con carne, +bene spurata di sale. E mettivi ova +dibattute, e lardelli in scudelle se +vuoli.</p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Le fave in prima molli, mettile a +bollire, e gittatane via l'acqua, mettile<span class="pagenum"><a name="Page_20" id="Page_20">[20]</a></span> +in altra acqua a bollire con carne +di porco, o con cascio; e dà mangiare.</p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Fave fresche novelle bullite; e gittatane +via l'acqua, mettile a cocere +con cipolla soffritta in oglio, e erbe +odorifere pestate, aggiunte con pepe +e zaffarano.</p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Togli fiori di fave, e metti a cocere +con carne di porco fresca; e +quando sono quasi cotte, mettivi dentro +ova dibattute, latte e spezie, zaffarano +e sale, e fà che la carne sia +bene dibattuta, e mesta tutto, e fàllo +spesso, quasi mortadello.</p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Cuoceli i fiori di fave col cappone +intero, e al fine de la cocitura, mettivi<span class="pagenum"><a name="Page_21" id="Page_21">[21]</a></span> +latte d'amandole e ova dibattute, +pepe, zaffarano e sale; e cocansi in +buono vaso.</p> + +<h3><a name="De_le_fave_infrante" id="De_le_fave_infrante"></a>De le fave infrante.</h3> + +<p>Togli fave, bene infrante, mundate +e sciolte e nette, e fàlle bullire +uno bollore; e, gittatene via l'acqua, +lavale molto bene, e mettile in uno +altro vaso con poca acqua e sale, che +sieno solamente coperte coll'acqua, +e volgile spesso colla mescola: e, +cotte che le siranno spesse, ammaccale +con la mescola fortemente. Poi le distempera +con uno poco d'acqua aggiunta, +e fà scudelle, e metti in le +scudelle mele, ovvero oglio fritto con +cipolle, ovvero lardo fritto.</p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Fave infrante, e lavate con l'acqua +calda, mettile a bullire: e quando +aranno bullito, lavale bene un'altra<span class="pagenum"><a name="Page_22" id="Page_22">[22]</a></span> +volta, e polle a bullire in tanta acqua, +che sieno coperte e guardate dal fumo. +E quando saranno ben cotte, menale +con la mazza; poi le distempera con +acqua fredda, ovvero vino bianco, +sì che sieno bene fatte. Poi fàne minestre, +e mettivi su oglio, fritto con +cipolle; e dà mangiare. E se volessi, +puoile distemperare con acqua calda, +e se vuoli, mettivi su pepe, zaffarano, +mele e zuccaro. Con queste fave porrai +dare tinca, o altri pesci. E sappi, +che, de le predette cose, porrai +fare mortadello.</p> + +<h3><a name="De_le_lenti" id="De_le_lenti"></a>De le lenti.</h3> + +<p>Togli le lenti bene lavate e nette +da le pietre, e poni a cuocere con +erbe odorifere, oglio, sale e zaffarano. +E quando saranno cotte, tritale +bene; e messovi su ova dibattute, e +cascio secco tagliato, dà mangiare.<span class="pagenum"><a name="Page_23" id="Page_23">[23]</a></span></p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Poni a cuocere le lenti con carne +di porco fresca o insalata, e dàlle a +mangiare, pur così senza ova e cascio.</p> + +<h3><a name="De_fasoli10" id="De_fasoli10"></a>De' fasoli<a name="FNanchor_10_10" id="FNanchor_10_10"></a><a href="#Footnote_10_10" class="fnanchort">[10]</a>.</h3> + +<p>Fasoli bene lavati e bulliti, metti +a cocere con oglio e cipolle, con sopradette +spezie, cascio grattato, et +ova dibattute.</p> + +<p class="center"><i>Altramente al modo Trivisano.</i></p> + +<p>Metti fasoli bulliti, discaccati<a name="FNanchor_11_11" id="FNanchor_11_11"></a><a href="#Footnote_11_11" class="fnanchor">[11]</a>, +a cocere con carne insalata, e con +pepe, e zafferano. E possonsi dare +soffritti con oglio, postovi dentro un +poco d'aceto, amido e sale.</p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Tolli i fasoli bulliti, e gittatane via +l'acqua, mettili a cocere con carne<span class="pagenum"><a name="Page_24" id="Page_24">[24]</a></span> +di castrone, di porco, o di bue, o +qualunche vuoli, e molto pesta, e +un poco di zaffarano e sale; e dà +mangiare.</p> + +<h3><a name="De_fungi12" id="De_fungi12"></a>De' fungi<a name="FNanchor_12_12" id="FNanchor_12_12"></a><a href="#Footnote_12_12" class="fnanchort">[12]</a>.</h3> + +<p>Togli fungi di monti, bulliti, e cipolla +soffritta con lardo, e poni a +bullire con spezie et altre erbe odorifere, +e ova dibattute; e dà mangiare.</p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Togli fungi di monte, e lessali; e +gittatane via l'acqua, mettili poi a +friggere con cipolla tritata minuto, +o con bianco di porro, spezie e sale; +e dà a mangiare.</p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Togli fungi secchi, e tenuti a mollo +dal vespero a la mattina; e gittata +via l'acqua, tagliali minuti col coltello,<span class="pagenum"><a name="Page_25" id="Page_25">[25]</a></span> +e un poco di porro bianco, o +cipolla; e poni a friggere con oglio, +o lardo e spezie e castagne e aceto, +e un poco d'acqua e sale. E poi +ci poni mostarda con mosto cotto, +e carne di porco, se ti piacerà.</p> + +<h3><a name="De_la_composta" id="De_la_composta"></a>De la composta.</h3> + +<p>Togli carote bene lavate e bullite, +e fatte freddare: et in l'acqua d'esse +fà cocere rape divise in quattro parti +e non molto cotte, e similemente fàlle +freddare. Poi togli radici di petroselli, +di rafano............<a name="FNanchor_13_13" id="FNanchor_13_13"></a><a href="#Footnote_13_13" class="fnanchor">[13]</a> e +bianco di porro, e finocchi, pere, +cappari, e cime di cauli, e fà spartitamente +tutte cose bullire, e freddisi +come di sopra: secondo i lombardi, +vi si possono porre de' garobbi<a name="FNanchor_14_14" id="FNanchor_14_14"></a><a href="#Footnote_14_14" class="fnanchor">[14]</a>. +Poi togli mostarda bona, +fatta con forte aceto, seme di finocchi, +anisi; e singularmente ordina a +solaio. E poni rafano tagliato minuto +in ciascuno solaio de le predette<span class="pagenum"><a name="Page_26" id="Page_26">[26]</a></span> +erbe, e poni mostarda e poi erbe +particularemente, come si conviene. +Queste cose così ordinate, mettile in +uno vaso, e di sopra poni una taola +larga, e lassa stare per otto dì.</p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Togli rafano tagliato minuto, anasi, +seme di finocchi, e poni a cuocere +nel mosto; e cocansi tanto, che 'l +mosto torni a mezzo: e con questo +mosto distempera la mostarda. Poi +togli rape picciole e naponi, e mele +cotogne, e pomi, divisi in quattro +parti, e pere divise per metà, e carote +integre, e radici di petroselli, e +bianco di finocchi, e metti a cocere +tutte queste cose. E quando saranno +cotte, compolle ordinatamente in uno +vaso netto, interponendovi mostarda +distemperata di sopra, a' suoli predetti. +E se volessi, puoi ponervi del +mele; e puossi fare cum zuccaro e +cannella distemperata col predetto e +con aceto, e riponi e serva.<span class="pagenum"><a name="Page_27" id="Page_27">[27]</a></span></p> + +<h3><a name="De_brodi_e_primo_de_brodo" id="De_brodi_e_primo_de_brodo"></a>De' brodi: e primo, de brodo +granato.</h3> + +<p>Togli polli smembrati, e metti a +friggere con cipolle, e lardo, et acqua +abbastanza: e quando siranno +quasi cotti, togli erbe odorifere, tritale +bene col zaffarano, pepe, garofani, +cennamo e zenzovo, e distempera +col brodo predetto, e mesta +onni cosa insieme; poi tolli ova dibattute, +e mettivi un poco d'acqua +fredda, e aggiungivi di quel brodo, +e mesta, e poni a fuoco. Et quando +cominciarà a bullire, levala dal fuoco, +e mangia.</p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Togli capponi o galline, e lessali. +E postovi dentro spezie et erbe, togli +tuorla d'ova, col brodo, e mesta +e dibatti nel catino: poi bollano insieme +fino che 'l brodo diventa granelloso.<span class="pagenum"><a name="Page_28" id="Page_28">[28]</a></span> +E così fà di tutti gli uccelli, +con lardo, o senza lardo.</p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Togli polli tagliati grosso, smembrati, +o interi, e friggi nel lardo +con erbe odorifere, spezie, agresta +intera, e fa come di sopra; ma fà +poco brodo. E ponsi fare brodi di +carne, e di uccelli piccioli e grandi. +E puo'li colorare, e fare verdi con +erbe peste.</p> + +<h3><a name="De_la_gelatina_di_pesce" id="De_la_gelatina_di_pesce"></a>De la gelatina di pesce.</h3> + +<p>Togli buono vino con un poco +d'aceto, e, sciumato<a name="FNanchor_15_15" id="FNanchor_15_15"></a><a href="#Footnote_15_15" class="fnanchor">[15]</a> che fia +quando bolle, mettivi dentro il pescie, +e, cotto, cavalne, e fà bullire +il vino tanto, che torni a la terza +parte: poi mettivi dentro zaffarano e +altre spezie, con alloro: poi colato +il vino, mettivi spico, e lassa che +sia freddo; poi metti, sopra 'l pesce, +nel catino.<span class="pagenum"><a name="Page_29" id="Page_29">[29]</a></span></p> + +<h3><a name="Del_brodo_del_pesce" id="Del_brodo_del_pesce"></a>Del brodo del pesce.</h3> + +<p>Pesce bene lavato, quanto si conviene: +friggilo con l'oglio abbundantemente, +poi lassa freddare: poi abbi +cipolle tagliate per traverso; friggile +con oglio rimanente del pesce: +poi prendi amandole monde, uva secca, +ienula secca e prugne, e friggi +con le dette cipolle insieme, e leva +via l'oglio che avanza, e togli pepe +e zaffarano, e altre spezie elette, +bene trite, e distempera con le cipolle +predette, e vino e aceto; e, distemperato +fortemente, metti a fuoco +fino che bolla: poi levalo dal fuoco, +e poni in altro vaso, e mettilo ordinatamente +a solaio col pesce predetto. +E se 'l volessi dolce, ponvi o vino +cotto, o zuccaro competentemente.</p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Togli buono vino e un poco d'aceto +e bolla insieme e sciuma: poi mettivi<span class="pagenum"><a name="Page_30" id="Page_30">[30]</a></span> +il pesce a cocere; e, cotto, cavalo; +e il vino tanto bolla, che torni +al terzo; poi mettici alloro, zaffarano +e spezie fine, e fà riscaldare il pesce, +e cola il vino e ponvi spico, e lassa +freddare il pesce.</p> + +<h3><a name="Del_paparo" id="Del_paparo"></a>Del paparo.</h3> + +<p>Taglia la gola al paparo o oca; pelalo +bene e bruscia; taglia i piei, cavali +l'interiori e lava bene: poi togli +agresto, aglio; e se tali cose non +poi avere, togli erbe odorifere, bagnate +in aceto, e ricusci di sotto, e +poni in spiedo, e arrostilo; e se non +fosse grasso, mettivi dentro del lardo. +E poni un poco d'acqua in una scudella, +e togli il grasso che esce d'inde. +E quando serà assai cotto, levalo dal +fuoco, e dà mangiare col succo d'aranci, +di limoncelli, o di lumìe: +e se vuoli, puoi fare peverada con +molena di pane abbrusciata, e col fegato +abbrusticato e pesto con la detta<span class="pagenum"><a name="Page_31" id="Page_31">[31]</a></span> +molena: e tutte cose, distemperate +con aceto, fà bullire e mettivi pepe, +zaffarano, garofani et altre spezie bone. +<a name="agresta" id="agresta"></a>Del capo, piedi, ventricchi, fegato, +puoi farne agresta, mettendovi +dentro ova dibattute, zaffarano, spezie; +e dà mangiare.</p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Poni un poco d'acqua in una scudella, +e côgli il grasso che esce del +paparo o oca; e giungivi succhio di +melangole e zuccaro, che sarà acrodolze; +mettivi zaffarano, e friggi in +la padella: fà poi abbrusticare del pane +bianco, infuso in tuorla d'ova dibattute, +e metti nel savore predetto, e +poni nel taglieri a suolo a suolo.</p> + +<h3><a name="De_la_grua" id="De_la_grua"></a>De la grua.</h3> + +<p>Grua bene lavata, e bullita un poco +in caldaia larga, mettila in lo spiedo, +e arrostila, non perciò a pieno: poi<span class="pagenum"><a name="Page_32" id="Page_32">[32]</a></span> +abbi cipolla tagliata a modo di dadi, +e bene fritta col lardo abbastanza, e +colora col zaffarano. E abbi fette di +pane alquanto abbrusticate, e di buono +vino, cotto e mestato colla cipolla +predetta: fà bullire la detta grua smembrata +colle dette cose nel vino uno +bollore. E nel brodo magro del detto +savore, molla il pane predetto: sopra +uno taglieri grande, del savore, spezie +e carne ordina gradatamente a solaio, +come si conviene, e a la fine +de la cocitura, ponvi del grasso del +detto savore. Simile si può fare del +capo di castrone o vitella, bene pelata, +in acqua bullita; ma de' non bene +lessarli. E fatto ordinatamente, com'è +detto di sopra, debbiasi mettere su +cascio, e poi mangia.</p> + +<h3><a name="Del_brodo_saracenico16" id="Del_brodo_saracenico16"></a>Del brodo saracenico<a name="FNanchor_16_16" id="FNanchor_16_16"></a><a href="#Footnote_16_16" class="fnanchort">[16]</a>.</h3> + +<p>Togli capponi arrostiti, e i fegati +loro con le spezie, et pane abbrusticato; +trita nel mortaio; e distempera<span class="pagenum"><a name="Page_33" id="Page_33">[33]</a></span> +nel mortaio buono vino bianco e succhi +agri, e poi smembra i detti capponi, +e metti a bollire con le predette +cose in una pentola, e mettivi +su dattali, uve grece, prugne secche, +amandole monde intere, e lardo sufficiente; +e dà a mangiare. Simile modo +fà de' pesci marini; pome e pere +puoi ponere nei detti brodi.</p> + +<h3><a name="Del_brodo_dei_capponi" id="Del_brodo_dei_capponi"></a>Del brodo dei capponi.</h3> + +<p>Togli capponi, e lessali; e quando +siranno cotti con quelle spezie che tu +vorrai, rompili in uno catino con +ova e brodo loro, e gitta farina con +mescola forata sopra i detti capponi +rotti; e tutto questo si gitti nel bruodo, +e bolla un poco: e' chiamasi +brodo apollocato.</p> + +<p class="center"><i>Altramente a la provenzale.</i></p> + +<p>Togli fegati, ventricchi e interiori +di capponi ben lavati e ben tagliati;<span class="pagenum"><a name="Page_34" id="Page_34">[34]</a></span> +e poni in una pentola con poca acqua, +e cuoci con spezie e ova dibattute, +e colora come tu vuoli. E puoi soffrigger +le predette cose, e ponervi +succhi acetosi e dolci. Similmente puoi +fare co' capi e' piedi di capponi, o +loro simili.</p> + +<p class="center"><i>Altramente a la spagnuola si fa +brodo verde.</i></p> + +<p>Tolli uccelli, fegatelli, o carne, +quantunche tu vuoli; lessali bene con +bone spezie e erbe verdi pestate; e +poi, aggiuntovi ova dibattute, pòlle nel +detto brodo de la detta carne, e bollano. +Il brodo non dè essere spesso.</p> + +<h3><a name="De_le_starne" id="De_le_starne"></a>De le starne.</h3> + +<p>Togli starne bullite e polli smembrati +con erbe odorifere, sale, e bone +spezie trite nel mortaio: e soffritta +la detta carne con lardo, pòlla a cocere +in un poco d'acqua nella pentola,<span class="pagenum"><a name="Page_35" id="Page_35">[35]</a></span> +e mettivi su latte d'amandole; +e a la fine de la cocitura, mettivi cuoriandoro: +distemperalo col loro bruodo, +e fà brodo granato, se vuoli. Simile +modo si pò fare de' pavoni, fagiani, +pollastri giovini, e uccelli piccioli.</p> + +<h3><a name="De_la_gratonia" id="De_la_gratonia"></a>De la gratonia.</h3> + +<p>Togli latte di pecora, e distemperalo +fortemente con l'ova, e poni il +lardo nella padella, presso al fuoco, +sì che sia calda bene: e abbi la mescola +forata, e spargi il latte su la +mescola intorno per la padella, e cuocelo +competentemente. E, levatolo dal +fuoco, giungivi zuccaro, e mangia. +<i>Item</i> nel detto brodo, giongivi albumi +d'ova stretti, tagliati a modo di dadi; +e chiamasi gratonia spagnola: e questa +puoi colorare come ti piace.<span class="pagenum"><a name="Page_36" id="Page_36">[36]</a></span></p> + +<h3><a name="De_Crispelli_ovvero_Frittelle" id="De_Crispelli_ovvero_Frittelle"></a>De' Crispelli, ovvero Frittelle +Ubaldine.</h3> + +<p>Togli farina netta, bianca, e distempera +con ova e fermento uno +poco; mettivi zaffarano, e poi metti a +cocere con lardo disfatto; da poi mettivi +su zuccaro o mele, e mangia.</p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Piglia farina bianca con un poco di +levame: distempera con acqua calda, +e fà levare, cioè fermentare: poi, +prese ova di luccio, o di trota, o di +corvalo<a name="FNanchor_17_17" id="FNanchor_17_17"></a><a href="#Footnote_17_17" class="fnanchor">[17]</a>, o d'altro pesce, mesta +forte colla predetta pasta; e, messovi +dentro del zaffarano, coci come detto +è di sopra.</p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Simile puoi fare con cipolle trite, +con nepitella et erbe; e friggile con +aglio o lardo: poi prendi farina, e<span class="pagenum"><a name="Page_37" id="Page_37">[37]</a></span> +distempera insieme tutte cose con albume +d'ova, e mettivi fiori di sambuco +et altri fiori, come tu vuoli; e +diversifica i colori come ti piace, e +mettili in lardo bolliente con la mescola +spartitamente.</p> + +<h3><a name="De_guanti_cioe_ravioli" id="De_guanti_cioe_ravioli"></a>De' guanti, cioè ravioli.</h3> + +<p>Togli ceci bianchi, ben immolli in +l'acqua; lessali bene, poi cavati dell'acqua, +tritali forte e mestali con la +detta acqua, e colali; e, di quella +acqua colata, distempera la farina +come tu vorrai; e friggansi a lento +fuoco con lardo o oglio, e mettivi su +del mele.</p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Distempera la farina con l'ova, fà +di poi guanti o altro, come tu vuoli: +poni a cocere bene in la padella +con lardo caldo o oglio.<span class="pagenum"><a name="Page_38" id="Page_38">[38]</a></span></p> + +<h3><a name="Di_salsiccie_o_vuo_tortelli" id="Di_salsiccie_o_vuo_tortelli"></a>Di salsiccie, o vuo' tortelli +di pesce.</h3> + +<p>Metti il pesce in acqua bullita, sì +che si possa bene spolpare da le spine, +e togli erbe odorifere, trite bene +insieme con la detta polpa di pesce, +e spezie: poi metti tutto in uno panno +di lino bene largo e bucato, e spremili +forte: poi metti in la padella con +oglio caldo, e fàlle per lungo, o per +traverso, come ti piace.</p> + +<h3><a name="De_crispelli_di_carne_o_vero" id="De_crispelli_di_carne_o_vero"></a>De' crispelli di carne, o vero +tortelli e ravioli.</h3> + +<p>Prendi ventresca di porco scorticata, +lessala, e tritala forte col coltello: +togli erbe odorifere bona quantità, +e pestale forte nel mortaio: mettivi +su del cascio fresco con esse et +un poco di farina, e distempera con +albume d'ova, sì che sia duro. E preso +del grasso del porco fresco in bona<span class="pagenum"><a name="Page_39" id="Page_39">[39]</a></span> +quantità, metti in la padella, sì che +bolla, e fàne crispelli; e cotti, e cavati, +mettivi su del zuccaro.</p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Togli cascio fresco, trito forte: mettivi +un poco di farina, e distempera +con albume d'ova, sì che sia spesso; +e metti a cocere con lardo, come +detto è di sopra; e mettivi su zuccaro, +come nell'altre cose fu detto.</p> + +<h3><a name="De_le_gualdaffe_di_ventri" id="De_le_gualdaffe_di_ventri"></a>De le gualdaffe di ventri +et caldumi.</h3> + +<p>Togli ventre di vitella, e lavalo con +l'acqua fredda o con la calda, radendolo +et mondandolo quanto puoi più +mondare: poi poni il detto ventre in +la padella senza liquore sopra 'l fuoco, +e volgilo e rivolgilo spesso, fine +che possa essere bene mondo e raso: +poi anche il lava con l'acqua, come +prima: poi fàllo un poco bullire in<span class="pagenum"><a name="Page_40" id="Page_40">[40]</a></span> +acqua e cuocilo, messovi dentro menta +intera e sale: poi friggasi col lardo +in la padella, come tu vuoli, <a name="gualdaffa" id="gualdaffa"></a>e togli +quello brodo, ch'e' si chiama gualdaffa.</p> + +<p class="center"><i>Altramente, de' budelli.</i></p> + +<p>Togli budelli di vitella giovene; lavali +bene, e impili de le dette gualdaffe +cotte, tagliate minute, misticate con +ova dibattute e cascio grattato, spezie +e sale: e fatto questo, puoni a lessare: +e puoli ponere a rostire; e dà mangiare. +Puoi anche ponere queste gualdaffe +in bruodi o in pastelli. E così +puoi fare gualdaffe di altri animali.</p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Togli budello mondo, lavato e raso +con acqua fredda o calda; e sala; poi +anco il lava con l'acqua. Prendi ova +dibattute, cascio grattato, zaffarano, +spezie e erbe odorifere trite e peste<span class="pagenum"><a name="Page_41" id="Page_41">[41]</a></span> +nel mortaio; e pòlle in scudella o catino, +e mesta insieme; e empiasi, e +ponasi a bullire fine che sia bene cotto. +E fatto questo, ponasi nello spiedo, +o in la graticola; e dà a mangiare.</p> + +<h3><a name="Dei_detti_gualdaffi_e_caldumi" id="Dei_detti_gualdaffi_e_caldumi"></a>Dei detti gualdaffi e caldumi.</h3> + +<p>Dei detti gualdaffi e budelli crudi +di vacca si pò fare brodo, s'ei si +lavano bene: i detti budelli tagliali +e friggili in lardo con cipolla tagliata +minuto: pòlli a bullire, et metti +in essi tuorla d'ova con molena di +pane, spezie, erbe; et fà brodo granato, +se tu vuoli, e colora come tu +vuoli. <a name="caldume" id="caldume"></a>E questo brodo si chiama caldume.</p> + +<h3><a name="De_la_corata_e_ventre_di_porco" id="De_la_corata_e_ventre_di_porco"></a>De la corata e ventre di porco +in caldume.</h3> + +<p>Simile fà de la corata e del ventre +del porco; e lavalo bene; e, tagliato +minuto, friggilo con lardo e con le +cipolle ecc., come detto è di sopra.<span class="pagenum"><a name="Page_42" id="Page_42">[42]</a></span></p> + +<h3><a name="De_li_savori" id="De_li_savori"></a>De li savori.</h3> + +<p>Togli cenamo, zenzovo e pane arrostito +(la crosta), e sale, e pesta +bene nel mortaio: poi distempera con +buono vino, e un poco cola, e fà bullire +un poco. <a name="cenamata" id="cenamata"></a>Tale sapore si chiama +cenamata, e conviensi a tutte carni +di capriolo e lepore a rosto. Nota che +la carne del capriolo si pò arrostire +con ossa, e senza ossa. Simile quelle +de la lepore e altre carni, cioè +dayne, cervi e simili, e a le quali +si conviene il detto savore, e succhio +di melangole con spezie, se tu vuoli.</p> + +<h3><a name="De_la_peverada" id="De_la_peverada"></a>De la peverada.</h3> + +<p>Togli pane abbrusticato, un poco +di zaffarano che non colori, spezie e +fegati triti e pesti nel mortaio, e distempera +con aceto o vino e bruodo +predetto, e fàllo dolce o acetoso, come +tu vuoli. E tale peverata si può +dare con carne domestica, salvatica e +con pesce.<span class="pagenum"><a name="Page_43" id="Page_43">[43]</a></span></p> + +<h3><a name="De_civeri_di_lepore_e_altre" id="De_civeri_di_lepore_e_altre"></a>De' civeri di lepore e altre +carni.</h3> + +<p>Smembra il lepore tutto, e, con +poco lavare, cuocilo in acqua; poi togli +il fegato e polmone cotto, pestalo +bene nel mortaio, e poi che fia cotto +il detto lepore, togli spezie, pepe e cipolla, +e soffriggi nel lardo col detto polmone +e pane arrostito: e poi che sono +tutte cose insieme bullite, dà a taola. +Nota che tu dei, il fegato e polmone +cotto, tritare e pestare nel mortaio +con spezie e pane abbrusciato, e distemperallo +con buono vino, e un +poco d'aceto. E poi che fie cotto e +soffritto il lepore con la cipolla, gitta +il detto savore sopra 'l lepore, e lassa +freddare che sia tepido, e dà mangiare. +E tal modo si pò fare per le +pernici, cioè starne.</p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Togli cenamo, garofani, noci moscate, +noci d'India, fegati di uccelli,<span class="pagenum"><a name="Page_44" id="Page_44">[44]</a></span> +tuorla d'ova, e uccelli piccioli, interi +o partiti, e friggili con lardo: poi li +cuoci nel detto bruodo, e fà come di +sopra è detto.</p> + +<h3><a name="Di_sommacchia_di_polli" id="Di_sommacchia_di_polli"></a>Di sommacchia di polli +o di uccelli.</h3> + +<p>Togli polli smembrati e friggili nel +lardo; e togli amandole, summacco<a name="FNanchor_18_18" id="FNanchor_18_18"></a><a href="#Footnote_18_18" class="fnanchor">[18]</a> +con l'acqua e cocili con li +polli, e sia spesso, e dà a mangiare. +Simile puoi fare de' pesci appezzati: +simile fà de' polli, dei capponi, o +starne, o uccelli piccioli, e budelli di +capponi. In tale mangiare puoi ponere +amido; e molto aiuta chi à flusso di +ventre. Simile puoi fare de' pesci appezzati, +o battuti, ponendo oglio in +luogo di lardo.</p> + +<h3><a name="Di_limonia_di_polli" id="Di_limonia_di_polli"></a>Di limonìa di polli.</h3> + +<p>Friggansi li polli col lardo e cipolle, +e pestisi l'amido non mondo<a name="FNanchor_19_19" id="FNanchor_19_19"></a><a href="#Footnote_19_19" class="fnanchor">[19]</a>, e<span class="pagenum"><a name="Page_45" id="Page_45">[45]</a></span> +distemperisi col bruodo de la carne del +porco, e colisi, e cocansi con li detti +polli e spezie. E se non avessi amido, +spessisi il bruodo colle tuorla +d'ova; e quando sirà presso l'ora del +ministrare, metti in quello, succhio +di limoni, o di lomìe, o di cetrangule.</p> + +<h3><a name="Di_gratomea_di_polli_uccelli" id="Di_gratomea_di_polli_uccelli"></a>Di gratomèa di polli, uccelli +et pesci.</h3> + +<p>Lessa li polli, e togli i fegati, amido, +spezie e tuorla d'ova, e distempera +col detto brodo, e fàllo spesso; +e quando serà bene cotto, mettivi su +zuccaro minuzzato, e dà a taola. Simile +fà de' capponi, starne, e accolora, +e assapora, come è detto. Simile +fà de li pesci, ponendo oglio per lardo.</p> + +<h3><a name="Di_romania_di_polli" id="Di_romania_di_polli"></a>Di romanìa di polli.</h3> + +<p>Friggansi li polli con lardo e cipolle, +e pestisi <a name="amido" id="amido"></a>l'amido non mondato, +e distemperisi con succhii di mele<span class="pagenum"><a name="Page_46" id="Page_46">[46]</a></span> +grane forti o dolci: premisi forte e +colisi bene, e mettasi coi polli, e +bolla un poco, e mestisi col cocchiaio, +o dibattisi, e mettavisi su spezie. +E in difetto di mele grane, si pò fare +brodo con erbe.</p> + +<h3><a name="Di_agliata_bianca_con_li" id="Di_agliata_bianca_con_li"></a>Di agliata bianca con li +capponi.</h3> + +<p>Togli capponi bene lessi, e col brodo +distempera spezie, agli e amandole, +e bollano abbastanza, che sia spessa. +Questa si chiama bianca agliata: se +altramente si colasse, perde il nome. +Puossi fare dei capponi arrostiti e +lardati.</p> + +<h3><a name="De_blanmangieri" id="De_blanmangieri"></a>De' blanmangieri.</h3> + +<p>Togli petti di galline, cotti; e, posti +sopra una taola, fàlli sfilare più +sottili che puoi. Intanto lava il riso +e sciugalo, e fànne farina, e cernila +con setaccio o stamigna; poi distempera<span class="pagenum"><a name="Page_47" id="Page_47">[47]</a></span> +la detta farina del riso con latte +di capra o di pecora o d'amandole, +e metti a bollire in una pentola ben +lavata e netta; e, quando comincia a +bollire, mettivi dentro i detti petti +sfilati, con zuccaro bianco e lardo +bianco fritto; e guardalo dal fumo, e +fàllo bullire temperatamente senza impeto +di fuoco, sì che sia ispesso, come +suole essere il riso. E quando tu +menestrarai, mettivi suso zuccaro trito +o pesto, e lardo fritto. Se tu vuoli, +puolilo fare col riso intero da per sè, +apparicchiato e ordinato col latte di +capra, a modo oltramontano; e, quando +tu il dai, mettivi su amandole +soffritte nel lardo, e zenzovo bianco +tagliato.</p> + +<p class="center"><i>Altramente di Quaresima.</i></p> + +<p>Togli amandole monde, e sciutte +con tovaglia; e pestale fortemente +quanto puoi, non mettendovi acqua: +poi con uno panno lino premile quanto<span class="pagenum"><a name="Page_48" id="Page_48">[48]</a></span> +puoi, e, l'oglio che n'esce, mettilo +in uno vaso: poi togli le guscie, ovvero +corteccie rimaste, e distemperale +con l'acqua fredda, e colale con +la stamigna o sedaccio; e con quello +latte distempera la farina del grano +del riso, com'è detto, e metti a bullire +come detto è: e metti su zuccaro +colla polpa del pesce; di luccio, ranocchi, +o di altro pesce che abbia la polpa +bianca, e diffilata come petto di +galline: e quando menestrarai, mettivi +su zuccaro et amandole, e mangia. +Puoi anche fare del bianco di porri, +lessati in acqua: diffilali e distemperali +con la farina predetta, come di +sopra.</p> + +<p class="center"><i>Altramente con riso.</i></p> + +<p>Togli il riso, e lavalo forte; e, +lavato, fà bullire: cavalo e ponilo sul +taglieri a freddare; poi rimettilo a cocere, +e mettivi su latte di pecora, e +fa bullire competentemente; e, mentre<span class="pagenum"><a name="Page_49" id="Page_49">[49]</a></span> +bolle, mettivi polli truncati, e +mettivi su lardo fritto fresco, e zuccaro. +E quando farai le minestre, mettivi +su zuccaro e spezie abbastanza, +con lardo fritto.</p> + +<h3><a name="De_la_festiggia" id="De_la_festiggia"></a>De la festiggia.</h3> + +<p>Togli polli interi netti, friggili nel +lardo; poi mettili a cocere in acqua +con zuccaro, spezie e zenzovo; e +fàlli spessi.</p> + +<h3><a name="A_empiere_uno_pavone" id="A_empiere_uno_pavone"></a>A empiere uno pavone.</h3> + +<p>Scortica il pavone, rimanendo il capo +colle penne: poi togli carne di porco +non troppo grassa, e anche pesta de +la carne del detto pavone o altro, e +tritale e pestale insieme. Anche pesta +spezie, cannella e noci moscate, +quelle che tu vuoli; le quali, bene +trite e peste colli albumi d'ova, mestale +insieme, e disbatti colle dette +spezie e carne fortemente, e riserva<span class="pagenum"><a name="Page_50" id="Page_50">[50]</a></span> +le tuorla da per sè. Poi empi il detto +pavone de la detta carne trita e pesta, +e spezie predette: e involgi il +detto pavone in una rete di porco, +e fermalo con brocche di legno: e +così il metti nella caldaia in acqua +tepida, e bolla soavemente. E quando +serà ristretto bollendo, arrostilo in +spiedo o in graticola, e coloralo +con le tuorla d'ova dibattute, le quali +tu servasti; e non le torre tutte, ma +del resto faraine pome, come seguita, +cioè. Togli lumbo di porco +crudo, e tritalo minutissimamente +col coltello, e battilo forte; poi mesta +la detta carne con le dette tuorla +d'ova riservate, e spezie predette, +e fàlle sì spesso, che intra le palme +de le mani facci pomi piccioli; e involgili +in tuorla d'ova, e colorali, e +mettili a bollire in acqua bollente. Poi +così bolliti<a name="FNanchor_20_20" id="FNanchor_20_20"></a><a href="#Footnote_20_20" class="fnanchor">[20]</a> puoi arrostire e coloralli +con tuorla d'ova sottilmente +con penne. Di queste pome ne puoi +mettere dentro nel pavone, e di<span class="pagenum"><a name="Page_51" id="Page_51">[51]</a></span> +fuore, sotto la detta rete. E, fatto +questo, rivesti il detto pavone del +suo cuoio, pelle e penne riservate, e +portalo a taola: e, levato su il cuoio, +dà a mangiare<a name="FNanchor_21_21" id="FNanchor_21_21"></a><a href="#Footnote_21_21" class="fnanchor">[21]</a>.</p> + +<h3><a name="A_empiere_una_gallina" id="A_empiere_una_gallina"></a>A empiere una gallina.</h3> + +<p>Pelata che fie la gallina, scorticala +cruda; e de la carne sua, e carne di +porco senza osso, bene battuta, e spezie, +e ova, e lardo chiaro, cioè strutto, +mesedati<a name="FNanchor_22_22" id="FNanchor_22_22"></a><a href="#Footnote_22_22" class="fnanchor">[22]</a> insieme, empi il cuoio +de la detta gallina; e ne l'acqua bogliente +nella caldara si stringa: poi +l'arrosti nello spiedo; e guarda che +non crepi. E in tal modo puoi fare +d'altri uselli<a name="FNanchor_23_23" id="FNanchor_23_23"></a><a href="#Footnote_23_23" class="fnanchor">[23]</a>.</p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Scortica la gallina, come detto è, +la cui carne si coca con le spezie. Poi +prendi uno vaso di terra, fatto in +modo di cardafisia, cioè d'inguastara<a name="FNanchor_24_24" id="FNanchor_24_24"></a><a href="#Footnote_24_24" class="fnanchor">[24]</a>o di fiasco; metti il detto +<span class="pagenum"><a name="Page_52" id="Page_52">[52]</a></span> +cuoio nell'acqua nel detto vaso, ritenendo +il collo del detto cuoio di fuore +del vaso: poi empi il detto cuoio de la +detta empitura: poi ligato il detto collo, +e messovi un poco d'acqua, metti +a cocere. E quando sirà cotto, rompi +il vaso, e dà a mangiare.</p> + +<h3><a name="A_empiere_uno_vitello" id="A_empiere_uno_vitello"></a>A empiere uno vitello.</h3> + +<p>Togli el vitello giovene scorticato, +ovvero pelato: arrostilo e empilo, come +tu vuoli: puoi ponervi papari, galline +e capponi e l'empitura che sopra +è detta, e qualunche altra bona: mettivi +però molto lardo battuto, nel ventre; +poi togli il grasso che ne cade +quando s'arrostisce, e poni en peverata +col pane abbrusticato, e zaffarano; +e bolla un poco da per sè la detta +peverata; e dà a mangiare.<span class="pagenum"><a name="Page_53" id="Page_53">[53]</a></span></p> + +<h3><a name="A_empiere_uno_castrone" id="A_empiere_uno_castrone"></a>A empiere uno castrone.</h3> + +<p>Di uno castrone intero, raso, tu +puoi farne come detto è al primo +modo de la gallina; e per sua empitura +puoi ponere galline, pernici intere +lesse, o smembrate, e ogni cosa +buona che tu vuoli; e guardalo dal +crepare. Simile modo puoi fare d'uno +capretto pelato.</p> + +<h3><a name="A_empiere_una_spalla_o_altro" id="A_empiere_una_spalla_o_altro"></a>A empiere una spalla, o altro +membro.</h3> + +<p>Togli spalla di castrone, e leva la +carne dall'osso, e togli ventresca di +porco, e tutte insieme tritale e battile +col coltello su la taola. E prendi +erbe odorifere in buona quantità, peste, +con spezie e zaffarano, e mesta +colla detta carne e ventresca: giongivi +cascio fresco, bene pesto con +ova, in bona quantità; e distempera +che non sia troppo spesso, nè molle:<span class="pagenum"><a name="Page_54" id="Page_54">[54]</a></span> +poi togli una rete di porco o di castrone, +e stendila su la taola, e togli +la metà de la detta carne, e stendila +su per la detta rete: poi prendi l'osso +de la spalla e pòllo su la detta +carne: e poi togli l'altra metà di carne, +e pòlla sul detto osso de l'altra parte, +sì che l'osso sia nel mezzo, e coprilo +tutto colla detta rete. Poi pòllo sulla +graticola del ferro, e arrostilo, sì che +basti, e dà a mangiare. Simile puoi +fare de gli altri membri.</p> + +<h3><a name="A_empiere_uno_ventre" id="A_empiere_uno_ventre"></a>A empiere uno ventre.</h3> + +<p>Togli ventre di porco o di castrone +bene lavato e netto; poi togli il +grasso e carne loro, cotta alquanto; +la quale mesta con spezie e ova, e +empi il detto ventre de le predette +misture, e poni a cocere in acqua, +e chiudi il forame, e pungilo con +l'aco mentre esso si coce. Ovvero sì +il puoi arrostire su la graticola, e +coloralo, e assapora come tu vuoli.<span class="pagenum"><a name="Page_55" id="Page_55">[55]</a></span> +Anco il può empire di bona ventresca +di porco, con ravioli interi. Similmente +puoi empire uccelli che tu +vuoli.</p> + +<h3><a name="A_empiere_budelle" id="A_empiere_budelle"></a>A empiere budelle.</h3> + +<p>Budelli di porco o vitella tu li puoi +empire di grasso porcino e altre carni, +con spezie e erbe odorifere, e fà +come detto è del ventre, ligando et +pungendo: e mangia.</p> + +<h3><a name="De_la_suppa" id="De_la_suppa"></a>De la suppa.</h3> + +<p>Togli pane tagliato rotondo, come +a modo di taglieri; friggilo in la padella +con lardo fresco, e gittavi su +bone spezie, e togli pane abbrusticato, +e distemperalo col grasso, che sia +caduto di pavone, o d'altri uccelli, +e gittalo sopra il pane fritto nella padella; +e di sopra gittavi zuccaro, o +succhi acetosi, e mangia.<span class="pagenum"><a name="Page_56" id="Page_56">[56]</a></span></p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Togli pane tagliato rotundo, come +detto è di sopra, e fundilo in tuorla +d'ova dibattute, e friggilo in la padella: +poi nel poni su nel taglieri ordinatamente +a suolo a suolo; e, se +vuoli, puoi mettervi del zuccaro, o +de le spezie, e dà al signore col pavone, +o cum altri uccelli.</p> + +<h3><a name="Del_pastello_romano" id="Del_pastello_romano"></a>Del pastello romano.</h3> + +<p>Togli polli smembrati, spezie e zaffarano +et erbe odorifere: mestali insieme, +e friggili uno poco: poi mettivi +ova dibattute e agresta in bona +quantità; e intanto facciasi la crosta: +componi poi il pastello, facendo due +o tre solari, e a ciascuno solaro mettendo +spezie: al di sopra metti lardo, +e copri il pastello, e fà uno foro +nel mezzo dattorno: di sopra forma +uccelli di pasta pieni, o altri animali +che ti piacciano; e postovi del lardo,<span class="pagenum"><a name="Page_57" id="Page_57">[57]</a></span> +cuocilo nel forno, e dà mangiare. Simile +modo si pò fare di cascio fresco +con carne battuta.</p> + +<h3><a name="Del_pastello_dei_capretti" id="Del_pastello_dei_capretti"></a>Del pastello dei capretti.</h3> + +<p>Togli capretto bene tagliato, et sepis +tagliate<a name="FNanchor_25_25" id="FNanchor_25_25"></a><a href="#Footnote_25_25" class="fnanchor">[25]</a>, e friggi con lardo: +anco togli erbe odorifere in buona +quantità e zaffarano, e pesta forte, +e cascio fresco con esse bene trito, +e distempera colla detta carne, e metti +in uno vaso sulla bragia, sì che sia +spesso alquanto, e fà la pasta nella +teggia competentemente sottile, e poni +del lardo soffritto intra 'l testo e la +pasta. Togli anche pepe sofficientemente, +e carne con ova predette, e poni nel +testo, e fà un'altra pasta, e metti di +sopra, e poni bragia di sotto e di +sopra.</p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Togli uno capretto minuzzato o +polli piccioli smembrati, e friggili<span class="pagenum"><a name="Page_58" id="Page_58">[58]</a></span> +col lardo fresco e cipolle minuzzate, +e erbe odorifere trite con zaffarano, +e tuorla d'ova, e distempera fortemente, +e mesta con ova, e metti tutto +in uno vaso sopra la bragia, e volgi +spesso, fine che sia spesso: giongivi +spezie abbastanza; coloralo con tuorla +d'ova, e fà la forma de la pasta, +e rinchiudi tutto: fà cuocere, e mangia.</p> + +<h3><a name="Del_pastello_di_uccelli_vivi" id="Del_pastello_di_uccelli_vivi"></a>Del pastello di uccelli vivi.</h3> + +<p>Fà il pastello, e empilo di semola, +e fàllo cocere nel forno; e quando +sia cotto, gittane fuora la semola per +uno buco di sotto o da lato, e inchiudivi +dentro diversi uccelli vivi, quelli +che tu vuoli: e fà fenestrelle nel pastello, +a modo di fenestrelle di gabbia; +e fatto questo, ponasi nell'arbore +che si dirà<a name="FNanchor_26_26" id="FNanchor_26_26"></a><a href="#Footnote_26_26" class="fnanchor">[26]</a>.</p> + +<p class="center"><i>Altramente pastello buono.</i></p> + +<p>Se tu vuoli fare pastello d'animali +salvatichi, fà arrostire la carne, e<span class="pagenum"><a name="Page_59" id="Page_59">[59]</a></span> +lardala come tu vuoli: bagnala col +vino con maggiore abbundanzia di +spezie.</p> + +<p class="center"><i>Altramente.</i></p> + +<p>Pastello puoi fare di carne di bue, +di castrone e di porco, tagliata molto +minuta con agli, cipolle, scalogne, +agresta sana, o con erbe, a quel modo +che tu vuoli.</p> + +<h3><a name="De_la_torta_parmesana" id="De_la_torta_parmesana"></a>De la torta parmesana.</h3> + +<p>Togli <a name="tn59" id="tn59"></a>polli smembrati e tagliati, e +friggili con le cipolle ben trite, con +lardo in bona quantità: e, cotti i +polli abbastanza, mettivi su spezie +e sale abbastanza. Poi togli erbe odorifere, +mettivi su zaffarano in bona +quantità, e trita forte........<a name="FNanchor_27_27" id="FNanchor_27_27"></a><a href="#Footnote_27_27" class="fnanchor">[27]</a> in +bona quantità, e poni la medolla sopra +'l grasso di quello, e batti col +coltello fortemente, e spessa e mesta +colle dette erbe con alquanto di cascio<span class="pagenum"><a name="Page_60" id="Page_60">[60]</a></span> +grattato. Poi togli di queste un'altra +quantità, e fanne ravioli; e togli +anche cascio fresco, e fanne ravioli +bianchi. Togli anche petrosello e altre +erbe odorifere e cascio fresco, e fanne +ravioli verdi, e tutte cose sopraddette +distempera con ova. Togli anche +amandole monde; pestale forte e +dividile in due parti; nell'una mettivi +de le spezie in bona quantità, +nell'altra mettivi zuccaro; e de l'una +e de l'altra quantità fanne ravioli +spartitamente: poi togli ova e fàlli +pieni. Togli anche budelli di porco +bene grassi e lavati, et empili di +bone erbe e cascio, e lessali bene. +Togli anche presciutto crudo e taglialo +sottile e fà similmente salsuccie: +poi togli ova dibattute, e mesta +con li detti polli in uno vaso, e pòllo +su la bragia, e mescola, mescola con +la mescola fine che sia spesso; poi +levalo dal fuoco, e assaporalo di sale. +Poi togli farina bene monda, e fanne +pasta salda, e forma al modo de la<span class="pagenum"><a name="Page_61" id="Page_61">[61]</a></span> +tegghia o la padella. Poi collo cocchiaio +togli del brodo dei detti polli, +e ungi la detta pasta: poi nella detta +pasta fà un solaio di carne d'essi +polli; nel secondo solaio poni ravioli +bianchi col savore di sopra; nel terzio +solaio poni presciutto e salsuccie, +tagliate come detto è. Nel quarto solaio +poni de la detta carne. Nel quinto +poni dei cervellati, cioè budelli +pieni di sopraddetti. Nel sesto de' ravioli +d'amandole; e in ciascuno solaio +vi si ponano dei dattari; e anche +metti sopra la detta carne, il savore; +e in ciascuno solaio poni spezie +abbastanza: poi metti spezie di sopra +che basti: e abbi la bragia, e poni il +testo sopra; e di sopra e di sotto sia +la bragia. Scopri spesso la detta torta, +e ungila con lardo; e se la si rompesse, +togli la pasta sottile, e sottilemente +menata, e bagnala coll'acqua, +e poni su la rottura, e metti il testo +caldo di sopra.<span class="pagenum"><a name="Page_62" id="Page_62">[62]</a></span></p> + +<h3><a name="De_la_torta_di_capponi_fagiani" id="De_la_torta_di_capponi_fagiani"></a>De la torta di capponi, fagiani, +uccelli, coratelle e pesci.</h3> + +<p>Puoi anche fare torta di capponi, +fagiani, starne, uccelli salvatichi e +domestichi, piccioli e grandi, di coratelle; +e di pesci marini e di fiumi, +e di pomi, e di simili cose nei dì +del digiuno, e di pesci battuti con spezie, +con latte d'amandole e ova; e assaporala +e colorala, come tu vuoli.</p> + +<h3><a name="De_la_casciata" id="De_la_casciata"></a>De la casciata.</h3> + +<p>Togli cascio fresco lavato e bene +premuto, e spezzato minuto colle mani +nel catino: poi togli ova, e sbattile +bene insieme col detto cascio e con +lardo pesto e battuto, e un poco di +pepe, se tu vuoli, e metti nella crosta, +e assapora di sale, e fà cocere. <a name="erbata" id="erbata"></a>Nelle +predette cose, se vi si mette menta, +o nepitella pesta, si chiama erbata; e +puossi fare con scalogne e zucche: e<span class="pagenum"><a name="Page_63" id="Page_63">[63]</a></span> +puossi fare tale casciata senza la crosta +di sopra.</p> + +<h3><a name="Del_coppo_di_polli_o_daltri" id="Del_coppo_di_polli_o_daltri"></a>Del coppo di polli o d'altri +uccelli.</h3> + +<p>Smembra i polli o uccelli: distempera +la farina co l'acqua calda, e fàlla +molto dura: poi fà la forma del +coppo de la detta pasta, e mettivi +dentro i polli predetti coll'agresto non +trito, zaffarano e spezie, e un poco +d'acqua fredda, e chiudilo di sopra +con la pasta, e cocasi nel forno, ovvero +tra i testi; e al sommo del coppo +poni uno pezzo di lardo largo.</p> + +<h3><a name="Del_coppo_daltre_cose_e_da" id="Del_coppo_daltre_cose_e_da"></a>Del coppo d'altre cose, e da +ciascuno giorno.</h3> + +<p>Simile coppo puoi fare di carne di +bue, di porco, come detto è di sopra. +E, per mancamento d'agresto, +puoi mettarvi succhio di cetrangole, +d'aranci e acqua rosada. E puoi fare<span class="pagenum"><a name="Page_64" id="Page_64">[64]</a></span> +coppo di carne di capriolo e d'altre +carni, e di coratelle di capretto +con erbe odorifere, spezie e zaffarano, +e diversificare e coloralle come +tu vuoli; e di ceci, fagiuoli, e di zucche, +e d'altre misture, che si ponono +nei pastelli.</p> + +<h3><a name="Del_pastello_di_anguilla" id="Del_pastello_di_anguilla"></a>Del pastello di anguilla.</h3> + +<p>Anguille scorticate, bene lavate e +nette, tagliale; e, fatta la crosta dura, +mettivele dentro; gittavi su spezie in +bona quantità, e ponvi un poco d'oglio +e succhio d'aranci, citrangole, o +lemoncelli; e cuoci intra i testi: e, +cotto, mangialo caldo, che è migliore.</p> + +<h3><a name="Del_coppo_di_lampreda" id="Del_coppo_di_lampreda"></a>Del coppo di lampreda.</h3> + +<p>Togli la lampreda bene lavata, +e striccala col sale<a name="FNanchor_28_28" id="FNanchor_28_28"></a><a href="#Footnote_28_28" class="fnanchor">[28]</a>: non si tagli, +nè non si scortichi: in ciascuno +foro del capo metti uno garofano; e +fatto il coppo di pasta dura, ponavisi<span class="pagenum"><a name="Page_65" id="Page_65">[65]</a></span> +dentro la detta lampreda sana, a modo +di cerchio con spezie e zaffarano: mettavisi +dentro acqua rosada, e colorala +di sopra, come vuoli, e coprila. +Simile modo si pò fare di lamprede +picciole senza garofani, con acqua +rosada, e succhi di citrangole, aranci, +lomìe. Anche si possono le lamprede +arrostire e mangiarle con la +salsa.</p> + +<h3><a name="Del_pastello_de_le_trote" id="Del_pastello_de_le_trote"></a>Del pastello de le trote +e d'altri pesci.</h3> + +<p>Fà la forma de la pasta dura a longhezza +de la trota, o vuoli rotunda, e +togli la trota, e facciasi bene scagliata, +lavata, e insalata; e le cose dentro<a name="FNanchor_29_29" id="FNanchor_29_29"></a><a href="#Footnote_29_29" class="fnanchor">[29]</a>: +mettila ne la detta pasta: ponvi +spezie su, ben trite, con zaffarano e +oglio, e chiudi la detta pasta, secondo +la forma de la trota, e facciansi corna +in ciascuno capo di pasta a modo di +barche: e facciasi due fori nella detta +pasta; uno presso al capo, l'altro<span class="pagenum"><a name="Page_66" id="Page_66">[66]</a></span> +presso a l'altro capo; ovvero si faccia +uno foro nel mezzo, e cocasi nel +forno, ovvero nei testi. Poi che sirà +bene cotto, mettasi per quelli fori acqua +rosada, ovvero succhio d'aranci, +di citrangole: e al tempo di +carne, ponasi ine<a name="FNanchor_30_30" id="FNanchor_30_30"></a><a href="#Footnote_30_30" class="fnanchor">[30]</a> del lardo distrutto, +e non de l'oglio. Similmente +si pò fare coppo, ovvero pastello d'altri +pesci, di sardine, alici, triglie e +altri, per quello medesimo modo.</p> + +<h3><a name="Del_polpo" id="Del_polpo"></a>Del polpo.</h3> + +<p>Polpo grosso si pò lessare e mangiare +col sale e comino, o altri pesci +simili al polpo, che si chiamano moscatelli.</p> + +<h3><a name="De_la_seppia" id="De_la_seppia"></a>De la seppia.</h3> + +<p>Togli la seppia, aprila, e cavane +il nero, e servalo: poi taglia la seppia +minuto, e friggila in oglio co le +spezie. E quando sirà fritta, mettili<span class="pagenum"><a name="Page_67" id="Page_67">[67]</a></span> +un poco d'acqua, e bolla ine dentro: +poi distempera quello nero riservato, +che si chiama sale di seppia, col buono +vino, e poni nel bruodo con erbe +odorifere e spezie, e dà mangiare.</p> + +<h3><a name="Del_nero_de_la_seppia" id="Del_nero_de_la_seppia"></a>Del nero de la seppia.</h3> + +<p>Nota, che 'l nero de la seppia si +dè ligare di capo, chè non si sparga; +e porre al fumo, sì che quando volessi +fare salsa, savore, bruodo o altro +mangiare nero, tu ricorra a quello. +<i>Item</i> nota, come detto è<a name="FNanchor_31_31" id="FNanchor_31_31"></a><a href="#Footnote_31_31" class="fnanchor">[31]</a>, +in ciascuna salsa, savore o brodo, si +possono ponere cose preziose, cioè +oro, petre preziose, spezie elette, +ovvero cardamone, erbe odorifere o +comuni, cipolle, porri a tuo volere, +per li sani e per li 'nfermi.</p> + +<h3><a name="Del_pesce_calamaro" id="Del_pesce_calamaro"></a>Del pesce calamaro.</h3> + +<p>A arrostire il pesce calamaro, cavali +l'interiori per li orecchi, e per<span class="pagenum"><a name="Page_68" id="Page_68">[68]</a></span> +quelli medesmi mettivi sale, ovvero +per la bocca, chè esca per quella; +sia spazio in modo di spada, e fàllo +cocere un poco presso al fuoco. Poi +il larda sottilmente e studiosamente, +quasi fosse uno fagiano, e di novo +l'arrosti abbastanza, e mangia col succhio +d'aranci, citrangole, acqua rosa, +o limoncelli.</p> + +<h3><a name="De_linteriori_e_budelli" id="De_linteriori_e_budelli"></a>De l'interiori e budelli +di pesci.</h3> + +<p>Le interiori di pesci, lavati e tagliati +non minuto, friggili con oglio +e cipolle, suttilmente tagliate; e poni +con esse bone spezie, zaffarano e maggiorana +trita: distempera con un poco +d'acqua bogliente, e tolli una meròla di +pane, bene trita e distemperata, anche +con poca acqua, e bolla un poco; e in +luogo di maggiorana, puoi ponere +comino: si<a name="FNanchor_32_32" id="FNanchor_32_32"></a><a href="#Footnote_32_32" class="fnanchor">[32]</a> vorrai il predetto brodo +fare spesso con amandole non monde +e pestate, distemperisi col vino: e<span class="pagenum"><a name="Page_69" id="Page_69">[69]</a></span> +colate queste cose, non vi si pona zaffarano: +gittavi su seme di coriandoli e +carni<a name="FNanchor_33_33" id="FNanchor_33_33"></a><a href="#Footnote_33_33" class="fnanchor">[33]</a>, trito cum zuccaro.</p> + +<h3><a name="De_la_gratonata_di_polli" id="De_la_gratonata_di_polli"></a>De la gratonata di polli.</h3> + +<p>Polli smembrati, friggili con lardo +e con cipolle; e, mentre si friggono, +mettivi uno poco d'acqua, sì che si +cocano bene nella pentola, e volgili +spesso eziandio con la mescola: mettivi +su spezie, zaffarano e succhio +d'uva agresta, e fà bullire; e per ciascuno +pollo togli quattro tuorla d'ova, +e distempera coll'agresto, e fà bullire +crudo, e sbatti insieme nel catino, +e insieme, coll'arte de' polli, fà +oni<a name="FNanchor_34_34" id="FNanchor_34_34"></a><a href="#Footnote_34_34" class="fnanchor">[34]</a> cosa bullire; e, bullito, levalo +dal fuoco, e mangia.</p> + +<h3><a name="De_sardamone_di_carne" id="De_sardamone_di_carne"></a>De sardamone di carne.</h3> + +<p>Togli carne di castrone, del petto: +taglia minuto, e fà bullire forte; e +quando sirà bullita, acciò che non<span class="pagenum"><a name="Page_70" id="Page_70">[70]</a></span> +sappia di beccume, leva via l'acqua, +e friggi la carne col lardo: poi mettivi +su abbastanza di quella acqua, +in tanto che poco rimagna di quello +brodo; e quando siranno cotte, mettivi +su coriandoli e carote bene trite, +con spezie e zaffarano abbastanza. E +se non avessi coriandoli, mettivi del +comino, e mangia.</p> + +<h3><a name="De_la_fromentiera_col_pollo" id="De_la_fromentiera_col_pollo"></a>De la fromentiera col pollo.</h3> + +<p>Togli frumento buono calvellino, o +altro buono, mondo e pesto nel mortaio, +bene lavato. E la sera il metti +a lessare; e, quando comincia a crepare, +mettivi dentro in la pentola, +gallina grassa, o bona pettorina di +castrone calda: coprila bene, e servala +così fine a la mattina. La mattina +cava la gallina, o la carne, +e pòlla sul taglieri, e serva. Il grano +metti a cocere col latte di capra, o +pecora, giontovi su lardo o grasso +soffritto: poi togli la detta carne, e<span class="pagenum"><a name="Page_71" id="Page_71">[71]</a></span> +sfilala dall'ossa, e fà minestre; e su +vi metti lardo fritto. Questo è buono +cibo, e se non avessi latte, fàllo con +ova e cascio.</p> + +<h3><a name="Del_farro_di_spelta" id="Del_farro_di_spelta"></a>Del farro di spelta.</h3> + +<p>Togli il farro de la spelta monda e +rotta, e fàllo bullire un poco; e, gittata +via quella acqua, lava il detto farro +molto bene, e ritornalo a cocere con +latte di capra, o di pecora, ovvero d'amandole, +fine che sia ben cotto. Trita +il cascio fresco, e mestalo con albume +d'ova, e mettilo nel detto farro +bogliente; e bolla un poco. E puoi +mettarvi carne di galline o di polli, +a modo di blanche mangieri; e di sopra +metti del grasso del porco; e se +'l vuoli fare giallo, coloralo di zaffarano +e tuorla d'ova, e ponvi del zuccaro.<span class="pagenum"><a name="Page_72" id="Page_72">[72]</a></span></p> + +<h3><a name="De_la_zeunia_di_colombi" id="De_la_zeunia_di_colombi"></a>De la zeunia di colombi, +polli e altri uccelli.</h3> + +<p>Quando tu occidi polli, colombi o +altri uccelli, riserva il sangue e li fegatelli: +poi, smembrati, li friggi con +le cipolle e col lardo, giuntovi dentro +origano secco, bene pestato, distemperato +con vino: poi togli il sangue +de li predetti, e i fegatelli con +uno poco di pane brusticato, e pesta +forte, e distempera con aceto e vino, +e colora sottilmente, e poni a bullire +coi detti uccelli, aggiuntovi dentro +del pepe competentemente; per li columbi +spezialmente, vi si ponano capo +d'agli; e mangia.</p> + +<h3><a name="De_le_ova_piene" id="De_le_ova_piene"></a>De le ova piene.</h3> + +<p>Togli ova, lessali e mondali, e parti +ciascun per mezzo, e cava inde il +tuorlo; e, presa maggioranzia<a name="FNanchor_35_35" id="FNanchor_35_35"></a><a href="#Footnote_35_35" class="fnanchor">[35]</a>, +zaffarano e garofani, distempera coi<span class="pagenum"><a name="Page_73" id="Page_73">[73]</a></span> +detti tuorla d'ova, e pesta forte, aggiontovi +dentro cascio grattato: e, +per ciascuno otto ova, distempera uno +ovo crudo; e, fatto questo, d'esso +savore empi le pacche de l'ova, e +friggile con buono lardo, e mangia, +aggiontovi il savore che si dice verzuzo<a name="FNanchor_36_36" id="FNanchor_36_36"></a><a href="#Footnote_36_36" class="fnanchor">[36]</a> +francioso. De l'ova fritte, +arrostite e sbattute è sì noto, che +non bisogna dire d'esse.</p> + +<h3><a name="Dei_tomacelli_ovvero" id="Dei_tomacelli_ovvero"></a>Dei tomacelli, ovvero +mortadelle.</h3> + +<p>Togli il fegato del porco, e lessalo: +poi lo cava, e tritalo sulla taola +col coltello fortemente e spesso; o +vero tu il gratta colla grattusia al modo +del cascio secco. Poi abbi maggiorana +e altre erbe odorifere, bene +peste col pepe, e detto fegato, e nel +mortaio distempera con l'ova tanto, +che sia spesso. Poi abbi rete di porco, +e, a modo di monticelli tondi, +li copri, e spartitamente li friggi nella<span class="pagenum"><a name="Page_74" id="Page_74">[74]</a></span> +padella col lardo; e cotti, cavali e +poni in una pentola nova. E prese +spezie con zaffarano e pepe, distemperato +con bono vino, gettalo sopra +essi nella pentola, e fàlli bullire competentemente, +e mangia.</p> + +<h3><a name="De_li_fegatelli" id="De_li_fegatelli"></a>De li fegatelli.</h3> + +<p>Togli il fegato, taglialo a pezzi e +arrostili nel spiedo; e quando non +seranno bene cotti, involgi sopra essi +la rete del porco, e fà cocere. E, cotti, +mettili in una pentola nova, e fàlli +su il savore, come detto è di sopra: +e involgendolo ciascuno fegatello per +sè in la rete del porco, è migliore.</p> + +<h3><a name="Del_coppo_di_latte_caprino" id="Del_coppo_di_latte_caprino"></a>Del coppo di latte caprino, +o pecorino.</h3> + +<p>Togli farina bianca; distemperala e +fà la pasta per lo coppo, a modo di +berretta, e poni nei testi sì che sia +forte. Poi togli latte con ova dibattute, +insieme con zaffarano, e metti nella<span class="pagenum"><a name="Page_75" id="Page_75">[75]</a></span> +forma, e cocilo competentemente; e +puoi rompere l'ova sane con esso, +chè si cocano nel latte.</p> + +<h3><a name="De_la_gelatina_di_pesci" id="De_la_gelatina_di_pesci"></a>De la gelatina di pesci +senza oglio.</h3> + +<p>Metti a bullire vino con aceto, e +mettivi dentro a cocere i pesci bene +lavati; e, cotti, cavali e poni in un +altro vaso. E in lo detto vino e aceto +metti cipolle tagliate per traverso, e +fà tanto bullire, che torni alla terza +parte: poi mettivi dentro zaffarano, +comino e pepe, e getta tutto sopr'al +pesce cotto, e lassa freddare. Questa +è schibezia di tavernaio<a name="FNanchor_37_37" id="FNanchor_37_37"></a><a href="#Footnote_37_37" class="fnanchor">[37]</a>.</p> + +<h3><a name="Del_giardino" id="Del_giardino"></a>Del giardino.</h3> + +<p>Nelle gran feste e dì pascuali, fà di +pasta uno arbore o vite, o giardino. +E in su l'albore appicca pomi, pere, +o uccelli, o uve, o, ciò che tu +vuoli, diversifica<a name="FNanchor_38_38" id="FNanchor_38_38"></a><a href="#Footnote_38_38" class="fnanchor">[38]</a>, fatti di pasta<span class="pagenum"><a name="Page_76" id="Page_76">[76]</a></span> +distemperata con ova: e debbiansi empire +di empiture sopra dette e coloralle +di diversi colori; come giallo, +verde, bianco e nero. A onore del +detto arbore, poni nel mezzo d'esso +uno pastello, ovvero gabbia piena +d'uccelli; e in tale arbore puoi ponere +tutti i frutti, li quali troverai, +secondo e diversi tempi. Quando si +portarà nella corte, facciasi sotto l'albore +(o vite, o giardino) fuoco di +legne altamente, e ponanvisi vergelle +odorifere; e ponanvisi pomposamente.</p> + +<h3><a name="Del_dulcamine_cioe_frittelle" id="Del_dulcamine_cioe_frittelle"></a>Del dulcamine, cioè frittelle +non quaresimali.</h3> + +<p>Togli farina distemperata con ova +et acqua, e assuttigliata e stesa; tagliala +a modo di foglie, o di fichi, o +come vuoli, e friggile nel lardo, o +oglio ad abbundanza; e cotte, mettivi +su del mele bullito, e mangia.<span class="pagenum"><a name="Page_77" id="Page_77">[77]</a></span></p> + +<h3><a name="De_li_erbati" id="De_li_erbati"></a>De li erbati.</h3> + +<p>Di tutti i fiori e altre più erbe predette, +quali che tu vuoli, puoi fare +erbolato con cascio e ova e spezie, +e dèsi cocere nel forno o tra i testi: +la crosta si chiama erbata.</p> + +<h3><a name="De_le_lasagne" id="De_le_lasagne"></a>De le lasagne.</h3> + +<p>Togli farina bona, bianca; distempera +con acqua tepida, e fà che sia +spessa: poi la stendi sottilmente, e +lassa sciugare: debbiansi cocere nel +brodo del cappone, o d'altra carne +grassa: poi metti nel piattello col cascio +grasso grattato, a suolo a suolo, +come ti piace.</p> + +<h3><a name="Del_mele_bullito_co_le_noci" id="Del_mele_bullito_co_le_noci"></a>Del mele bullito co le noci, +detto nucato.</h3> + +<p>Togli mele bullito e schiumato, con +le noci un poco peste, e spezie, cotte<span class="pagenum"><a name="Page_78" id="Page_78">[78]</a></span> +insieme: bagnati la palma de la mano +coll'acqua, et estendilo: lassa freddare, +e dà a mangiare. E puoi ponere +amandole, e avellane in luogo di +noci.</p> + +<h3><a name="De_li_tortelli" id="De_li_tortelli"></a>De li tortelli.</h3> + +<p>Di pasta tu puoi fare oni instrumento +che tu vuoli, cioè ferro da cavallo, +fibbie, anelli, lettere e ogni animale, +che tu vuoli. E puoli empiere, +se tu vuoli, e cocere nella padella col +lardo e con oglio, e pesci<a name="FNanchor_39_39" id="FNanchor_39_39"></a><a href="#Footnote_39_39" class="fnanchor">[39]</a>, e colora +come vuoli.</p> + +<h3><a name="De_la_ioncada" id="De_la_ioncada"></a>De la ioncada.</h3> + +<p>Togli latte puro, chiaro, colato, +e mettivi presame di capretto o d'agnello; +e quando sirà stretto, lavalo +bene, e compollo tra i gionchi, +e dà al signore: ovvero che tu +il poni nell'acqua fredda fine a ora +di mangiare.<span class="pagenum"><a name="Page_79" id="Page_79">[79]</a></span></p> + +<h3><a name="De_la_paniccia_col_latte" id="De_la_paniccia_col_latte"></a>De la paniccia col latte.</h3> + +<p>Togli legume bene sciolto da le +pietre, e da rena; e, bene lavato e +pesto, fallo bullire con un poco d'acqua: +poi giungivi su del latte abbastanza +col lardo, ovvero grassa di +porco soffritta, e coloralo come vuoli. +E questo cibo tu puoi mangiare +col capretto arrosto.</p> + +<h3><a name="De_i_savori_e_prima_del_savore" id="De_i_savori_e_prima_del_savore"></a>De i savori: e prima del savore +per l'arrosto.</h3> + +<p>Pesta il basilico nel mortaio, e ponvi +del pepe, e distempera con l'agresta. +Questo savore è buono con ogni arrosto, +e ova lesse: e, mancando questo, +abbi melerancie, citrangole, o limoni.</p> + +<h3><a name="De_i_savori_con_li_pippioni" id="De_i_savori_con_li_pippioni"></a>De i savori con li pippioni.</h3> + +<p>Fegato de i pippioni abbruscialo, e +cocilo sotto la bragia; poi lo pesta<span class="pagenum"><a name="Page_80" id="Page_80">[80]</a></span> +nel mortaio col pepe e col pane abbrusticato, +e insuppalo nel vino o nell'aceto, +e stempera. Se 'l vuoli fare +bullire, puoi; se non, dàllo crudo.</p> + +<h3><a name="Del_savore_con_la_grua" id="Del_savore_con_la_grua"></a>Del savore con la grua.</h3> + +<p>Togli il fegato de la grua e arrostilo +sulla bragia: poi piglia bone spezie, +maggiorana, zaffarano e il detto +fegatello, e pesta bene ogni cosa insieme, +e due tuorla d'ova metti con +essi, e distempera con buono vino e +un poco d'aceto; poi mettivi un poco +di mosto cotto, acciò che sia acro +dolce.</p> + +<h3><a name="Savori_per_papari_et_per" id="Savori_per_papari_et_per"></a>Savori per papari et per +porchetta.</h3> + +<p>Fà come detto è di sopra, eccetto +il vino cotto. E il grasso che cola del +paparo, mettilo nel savore. Simile fà +colla porcella arrostita; e se non vuoli +fare tale savore, fà salsa verde.<span class="pagenum"><a name="Page_81" id="Page_81">[81]</a></span></p> + +<h3><a name="Savore_per_malardi40" id="Savore_per_malardi40"></a>Savore per malardi<a name="FNanchor_40_40" id="FNanchor_40_40"></a><a href="#Footnote_40_40" class="fnanchort">[40]</a> +et anatre.</h3> + +<p>Fà come detto è di sopra del savore +de la grua; non ponere però +zaffarano per tutti uccelli di rivera<a name="FNanchor_41_41" id="FNanchor_41_41"></a><a href="#Footnote_41_41" class="fnanchor">[41]</a>. +Per queste cose, che dette +sono, il discreto cuoco potrà in tutte +cose essere dotto, secondo la diversità +dei regni; e potrà i mangiari variare +e colorare, secondo che a lui +parrà.</p> + +<h3><a name="De_la_pastringa" id="De_la_pastringa"></a>De la pastringa.</h3> + +<p>Togli cascio grasso e taglialo minuto, +e togli rete di porco: queste +cose mesta con farina e ova, e distempera; +et, messovi zaffarano, poni +nelle croste a cocere, e fàlla bianca: +o tu la colora, come tu vuoli.<span class="pagenum"><a name="Page_82" id="Page_82">[82]</a></span></p> + +<h3><a name="Del_solcio_dei_piedi_duccelli" id="Del_solcio_dei_piedi_duccelli"></a>Del solcio dei piedi d'uccelli, +et di capo di porco.</h3> + +<p>Fà lessare i piedi e' capi fortemente: +giungivi aceto in bona quantità +e foglie di salvia, e mangia. E puoilo +servare per xv giorni, a tempo di +verno.</p> + +<p>Anche di questi medesmi fà come +detto è di sopra, e quando la carne +sirà quasi cotta, giungivi aceto nell'acqua, +abbastanza, sì che non sia +troppo forte, nè debile. Fàllo poi bullire +sì che torni al terzo, a tempo di +state; e poni la carne in altro vaso: +mettivi su foglie d'alloro, e togli spezie +e zaffarano, e distempera col brodo +predetto; poi cola il brodo sopra +la carne predetta, e giungivi su di +spico bene trito, e <a name="assapora" id="assapora"></a>assapora di sale, +e mangia. E se spico non avessi, mettivi +del comino. Similmente si pò fare +gelatina di porcello, di polli, o altri +uccelli, che tu vuoli.<span class="pagenum"><a name="Page_83" id="Page_83">[83]</a></span></p> + +<h3><a name="Del_cascio_arrostito" id="Del_cascio_arrostito"></a>Del cascio arrostito.</h3> + +<p>Togli cascio di bria<a name="FNanchor_42_42" id="FNanchor_42_42"></a><a href="#Footnote_42_42" class="fnanchor">[42]</a>, che è +grasso, o bufalino, o altro, ch'è tenero +et grasso: sia mondato; et, essendo +molto fresco, lavalo; poi lo +metti in uno bastone fesso in due +parti, ovvero ne la rocca, e volgilo +al fuoco fine a tanto che comincia a +fondere, ovvero scorrere e sfilare per +lo caldo: poi, il metti sul pane tagliato +sottilmente, ovvero in nebula +per taglieri, e porta al signore.</p> + +<h3><a name="Dei_cauli_per_li_nfermi" id="Dei_cauli_per_li_nfermi"></a>Dei cauli per li 'nfermi.</h3> + +<p>Fà bullire un poco i cauli nell'acqua +semplice; e da per sè coci la +carne di castrone un poco in un'altra +acqua: poi cava i cauli et la detta +carne, e metti ogni cosa in una +pentola, et cocili bene, e mettivi del +petrosello, e cocili come tu vuoli per +infermi.<span class="pagenum"><a name="Page_84" id="Page_84">[84]</a></span></p> + +<h3><a name="De_lerbe_minute" id="De_lerbe_minute"></a>De l'erbe minute.</h3> + +<p>Spinacci, borraggini, petrosello, biete, +aneto e simili cose fa bullire, +e gittane via l'acqua: poi le batti +minutissimamente su la taola: e metti +a cocere con latte d'amandole, e +guardale dal fumo.</p> + +<h3><a name="Per_li_costipati_stitici_e_che" id="Per_li_costipati_stitici_e_che"></a>Per li costipati, stitici, e che +non orinano.</h3> + +<p>Togli spinacci; incocili<a name="FNanchor_43_43" id="FNanchor_43_43"></a><a href="#Footnote_43_43" class="fnanchor">[43]</a> con +pochi finocchi, petrosello e borraggine +et malve, bene lavate: fà bullire, poi +le trita, e metti a cocere con carne +di castrone. Anch'è caulo, lassativo +per infermi. Togli cauli di pastino<a name="FNanchor_44_44" id="FNanchor_44_44"></a><a href="#Footnote_44_44" class="fnanchor">[44]</a>, +e mettili nel brodo, dove sia stato +cotto il cappone, e cocili bene, e +mettivi poco sale. Anche nei dì di +digiuno<a name="FNanchor_45_45" id="FNanchor_45_45"></a><a href="#Footnote_45_45" class="fnanchor">[45]</a> togli cauli di pastino +con finocchi, e cocili con oglio, latte +e zaffarano.<span class="pagenum"><a name="Page_85" id="Page_85">[85]</a></span></p> + +<h3><a name="zucche" id="zucche"></a>De le zucche.</h3> + +<p>Togli zucche novelline, lavale bene +con acqua calda, e spremile fortemente, +e metti a cocere con latte d'amandole. +Nota che i mangiari d'erbe +e foglie minute per l'infermi, si possono +cocere nel brodo de la carne +che si dà a loro.</p> + +<h3><a name="De_i_ceci_per_li_nfermi" id="De_i_ceci_per_li_nfermi"></a>De i ceci per li 'nfermi.</h3> + +<p>Togli ceci rossi o bianchi; metti a +cocere con oglio e sale et pepe et +zaffarano e un poco di ruta; pesta +nel mortaio, e mangia. Anche togli +ceci infranti, e lessali, e gittata via +l'acqua, mettili in un'altra acqua a +cocere con oglio o lardo battuto, sale, +zaffarano, spezie, tuorla d'ova battute, +e un poco di cascio; e mesta +tutte cose insieme, e dà mangiare.<span class="pagenum"><a name="Page_86" id="Page_86">[86]</a></span></p> + +<h3><a name="De_le_lattuche" id="De_le_lattuche"></a>De le lattuche.</h3> + +<p>Togli lattuche fesse in due parti, e +cocile senza sale; e poste sul taglieri, +dàlle a mangiare con verde salsa, +o savore.</p> + +<h3><a name="Dei_peselli_freschi_per" id="Dei_peselli_freschi_per"></a>Dei peselli freschi per +li 'nfermi.</h3> + +<p>Togli i pesi novelli e latte spesso, +e amandole, e ponvi un poco di sale: +poi fà uno coppo di pasta bene +composto: giungivi su, se tu vuoli, +zuccaro, e metti a cocere, e mangia.</p> + +<h3><a name="De_lamandolato_et_del_farro" id="De_lamandolato_et_del_farro"></a>De l'amandolato et del farro +per li 'nfermi.</h3> + +<p>Togli l'amandole, e mondale; pestale +e distempera con acqua bullita, +e poni latte a cocere con la meròla +del pane, o vero farro; e ponvi tuorla +d'ova sane; e pesti, ovvero distemperati,<span class="pagenum"><a name="Page_87" id="Page_87">[87]</a></span> +mettivi zaffarano, et zuccaro, +e uno poco di sale.</p> + +<h3><a name="De_la_tria_genoese_per" id="De_la_tria_genoese_per"></a>De la tria genoese per +li 'nfermi.</h3> + +<p>Metti la tria nel latte de l'amandole +bullito, e un poco di sale, e dà a +mangiare.</p> + +<h3><a name="Riso_per_li_nfermi" id="Riso_per_li_nfermi"></a>Riso per li 'nfermi.</h3> + +<p>Metti el riso a cocere nell'acqua +dove sieno stati cotti i piei del capretto, +e mettivi latte d'amandole, e +zuccaro.</p> + +<h3><a name="De_la_farina_per_infreddati" id="De_la_farina_per_infreddati"></a>De la farina per infreddati.</h3> + +<p>Fà bullire l'acqua con quattro oncie +di adragante e cum due oncie di +zuccaro; et, mentre bolle, mettivi la +farina bianca a poco a poco, mestando +forte col cocchiaro, e lassa bene +cocere, e dà a lo 'nfreddato. Puoi<span class="pagenum"><a name="Page_88" id="Page_88">[88]</a></span> +anche cocere a li 'nfermi starne, polli, +pesci, secondo la valitudine de lo +'nfermo, simplicimente lessi, ovvero +nei bruodi, secondo che di sopra è +detto, e ova sperdute e molte altre +cose ministrare.</p> + +<h3><a name="De_le_triglie_per_li_nfermi" id="De_le_triglie_per_li_nfermi"></a>De le triglie per li 'nfermi.</h3> + +<p>Lessa le triglie con petrosello e con +zaffarano, e dà mangiare.</p> + +<h3><a name="De_pomi_lessi_per_linfermi" id="De_pomi_lessi_per_linfermi"></a>De' pomi lessi per l'infermi.</h3> + +<p>Lessa i pomi, poi li taglia: lassa +freddare, e dà a lo infermo.</p> + +<h3><a name="De_pomi_arrostiti" id="De_pomi_arrostiti"></a>De' pomi arrostiti.</h3> + +<p>Involgi i pomi nelle scope, e metti +sotto la bragia: lassa cocere, poi li +taglia; metti nel vino, e dà a lo 'nfermo.<span class="pagenum"><a name="Page_89" id="Page_89">[89]</a></span></p> + +<p class="center"><i>De i predetti, altramente.</i></p> + +<p>Taglia per mezzo i pomi, e cavane +li grani dentro, e quelli luoghi +voiti<a name="FNanchor_46_46" id="FNanchor_46_46"></a><a href="#Footnote_46_46" class="fnanchor">[46]</a> empili di zuccaro pesto: +poi raggiugni el pomo, e metti nello +spiedo a rostire, sì che i pomi +paiano interi; e quando siranno bene +arrostiti, dàlli a lo infermo.</p> + +<p>Carne arrostita è più savorita che +la lessa, perchè è cotta nel suo umido, +e quella nell'altrui.</p> + +<h3><a name="A_cocere_prestamente_e_bene" id="A_cocere_prestamente_e_bene"></a>A cocere prestamente e bene +uno arrosto.</h3> + +<p>Togli carboni, e con essi coci; e +quando sono bene accesi, gittavi su +vino, e dureranno più e più focosi. +E anche togli olio, e lardo bene pesto +et battuto, mesta insieme, e ungi +con esso la carne.<span class="pagenum"><a name="Page_90" id="Page_90">[90]</a></span></p> + +<h3><a name="De_la_insaleggiata_di_cipolle" id="De_la_insaleggiata_di_cipolle"></a>De la insaleggiata di cipolle.</h3> + +<p>Togli cipolle; cuocile sotto la bragia, +e poi le monda, e tagliale per +traverso longhette e sottili: mettili alquanto +d'aceto, sale, oglio e spezie, +e dà a mangiare.</p> + +<h3><a name="A_trarre_il_sale_de_la_pentola" id="A_trarre_il_sale_de_la_pentola"></a>A trarre il sale de la pentola.</h3> + +<p>Metti nella pentola una midolla di +pane inviluppata in panno lino bianco; +altri dice farina. Or se tu la tieni +sospesa presso al brodo, e' trarrà +il sale.</p> + +<h3><a name="A_cavare_il_fumo_del" id="A_cavare_il_fumo_del"></a>A cavare il fumo del +mangiare.</h3> + +<p>Metti nella pentola una noce forata, +e trarrà a sè il fumo.<span class="pagenum"><a name="Page_91" id="Page_91">[91]</a></span></p> + +<h3><a name="Frittelle_nuove" id="Frittelle_nuove"></a>Frittelle nuove.</h3> + +<p>Prendi midolla di pane grattugiata +bene, e sugo d'erbe fine, menta, +petrosello; e togli ova, e stempera +insieme, e metti a friggere nel lardo +fresco, strutto in padella. E poi le +metti per taglieri, e gittavi su polvere +di zuccaro.</p> + +<h3><a name="A_chi_non_avesse_levame" id="A_chi_non_avesse_levame"></a>A chi non avesse levame.</h3> + +<p>Tolli uno pane, e grattugialo et tridilo<a name="FNanchor_47_47" id="FNanchor_47_47"></a><a href="#Footnote_47_47" class="fnanchor">[47]</a> +con la farina: questo non farà +buono pane, ma di questo poi esce +buono levaduro<a name="FNanchor_48_48" id="FNanchor_48_48"></a><a href="#Footnote_48_48" class="fnanchor">[48]</a>.</p> + +<h3><a name="A_fare_agresto" id="A_fare_agresto"></a>A fare agresto.</h3> + +<p>Togli del taso, cioè groma di vino +bianco: pestalo bene, fàllo cocere con +vino o acqua, e sirà agresto.</p> + +<hr /> + +<p> <br /> <span class="pagenum"><a name="Page_92" id="Page_92">[92]</a></span></p> + +<h2><a name="ANNOTAZIONI" id="ANNOTAZIONI"></a>ANNOTAZIONI:</h2> + +<div class="footnotes"><div class="footnote"><p><a name="Footnote_1_1" id="Footnote_1_1"></a><a href="#FNanchor_1_1"><span class="label">[1]</span></a> Il codice qui legge con <i>pesce in sabato</i>: +parendomi lezione palesemente errata, +mutai <i>in sabato</i> in <i>insalato</i>.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_2_2" id="Footnote_2_2"></a><a href="#FNanchor_2_2"><span class="label">[2]</span></a> Il cod.: <i>togli spinacie biette trepuce</i>. +È chiaro che qui si dee leggere: <i>spinacci</i> e +<i>biete trepice</i>, o <i>tripice</i>, sincope di <i>triplice</i>.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_3_3" id="Footnote_3_3"></a><a href="#FNanchor_3_3"><span class="label">[3]</span></a> Parole di difficile e dubbia intelligenza: +<i>per lo che tu vuoli</i>.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_4_4" id="Footnote_4_4"></a><a href="#FNanchor_4_4"><span class="label">[4]</span></a> Così il cod.: forse <i>ventrello</i>, dim. di +<i>ventre</i>, che per similitud. indicherebbe la +parte interna dell'uovo, cioè il <i>tuorlo</i>.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_5_5" id="Footnote_5_5"></a><a href="#FNanchor_5_5"><span class="label">[5]</span></a> Nel cod. parola inintelligibile, perchè +consunta.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_6_6" id="Footnote_6_6"></a><a href="#FNanchor_6_6"><span class="label">[6]</span></a> Qui il cod. senza dubbio ha lezione +errata, perocchè in iscambio di <i>mangiare +di zucche</i>, dee leggere, secondo il buon +senso, <i>mangiare di lattuche</i>, come ho posto.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_7_7" id="Footnote_7_7"></a><a href="#FNanchor_7_7"><span class="label">[7]</span></a> Così il ms.: forse per similitud. volgarmente +<i>poppardelli</i> o <i>popperdelli</i>.<span class="pagenum"><a name="Page_93" id="Page_93">[93]</a></span></p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_8_8" id="Footnote_8_8"></a><a href="#FNanchor_8_8"><span class="label">[8]</span></a> <i>Siranno</i> per <i>saranno</i>, da <i>sire</i>: così +molt'altre volte. V. il Nannucci, a pag. 462 +dell'<i>Analisi critica dei verbi italiani</i>; Firenze, +Le Monnier, 1843.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_9_9" id="Footnote_9_9"></a><a href="#FNanchor_9_9"><span class="label">[9]</span></a> <i>Cascio di briga!</i> sembrami strano: +tuttavia, se dovessi sporre la mia opinione, +direi esserne uscita questa voce dal cambiamento +del <i>c</i> nel <i>g</i>, come usavano di frequente +gli antichi, e come in alcune parole +tuttavia veggiamo: così dicesi <i>mica</i> e +<i>miga</i>, <i>spica</i> e <i>spiga</i>, ed altre simili. <i>Briga</i> +dunque io mi avviso essere tutt'uno con +<i>brica</i> o <i>bricca</i>, femmine del <i>bricco</i> o <i>montone</i>; +e del <i>becco</i> o <i>caprone</i>. <i>Cascio di briga</i> +dunque potrebbe equivalere a cascio di +<i>pecora</i> o di <i>capra</i>. V. anche la <a href="#Footnote_42_42">nota 42</a>.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_10_10" id="Footnote_10_10"></a><a href="#FNanchor_10_10"><span class="label">[10]</span></a> Vocabolo pretto romagnuolo.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_11_11" id="Footnote_11_11"></a><a href="#FNanchor_11_11"><span class="label">[11]</span></a> Così il ms.: forse <i>disbaccati, tolti +dalle bacche</i>, o <i>da' baccelli</i>, il che non sarebbe +detto molto propriamente, per mio +avviso: forse potrebbesi anche leggere <i>distaccati</i>, +sottintendendosi <i>da' baccelli</i>.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_12_12" id="Footnote_12_12"></a><a href="#FNanchor_12_12"><span class="label">[12]</span></a> Fognata l'<i>h</i>, come usavano gli antichi: +<i>funghi</i>. Così più sotto troveremo <i>sciumati</i> +per <i>schiumati</i>, ed altri simili.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_13_13" id="Footnote_13_13"></a><a href="#FNanchor_13_13"><span class="label">[13]</span></a> Il cod. a questo luogo ha parole di +niuna significazione; eccole: <i>danati in libro +e acciorj</i>.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_14_14" id="Footnote_14_14"></a><a href="#FNanchor_14_14"><span class="label">[14]</span></a> Così il ms.: forse <i>carobbi</i>, o <i>garoffi</i>, +<i>garofi</i>.<span class="pagenum"><a name="Page_94" id="Page_94">[94]</a></span></p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_15_15" id="Footnote_15_15"></a><a href="#FNanchor_15_15"><span class="label">[15]</span></a> Fognata l'<i>h</i>, come sopra in <i>fungi</i>: +<i>schiumato</i>.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_16_16" id="Footnote_16_16"></a><a href="#FNanchor_16_16"><span class="label">[16]</span></a> Il cod. legge qui e nell'<i>Indice</i> de' Capitoli: +<i>sarta cenito</i>, parole di niun significato: +le mutai in una sola, scrivendo <i>saracenico</i>, +intimamente convinto, che per +tal modo fosse a leggersi anche per le diverse +sostanze aromatiche di che il brodo +è confettato. Forse l'autore con mala ortografia +scrisse <i>sarra</i>, che dal copista si cambiò +in <i>sarta</i>, e l'ultimo <i>t</i> in <i>cenito</i>, fu male +inteso, essendovi molta simiglianza ne' codici +tra il <i>t</i> e il <i>c</i>. Se male corressi, sia +come non fatto: altri indovini meglio.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_17_17" id="Footnote_17_17"></a><a href="#FNanchor_17_17"><span class="label">[17]</span></a> Il cod. legge <i>coualo</i> con lineetta sopra +l'<i>o</i> e l'<i>u</i>. V. la <a href="#corvalo"><i>Tavola</i></a> appresso.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_18_18" id="Footnote_18_18"></a><a href="#FNanchor_18_18"><span class="label">[18]</span></a> Il ms. ha <i>sumacho</i>: il <i>sommacco</i> è +pianta assai nota.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_19_19" id="Footnote_19_19"></a><a href="#FNanchor_19_19"><span class="label">[19]</span></a> Così legge il cod. Sembrami però +strano, ripugnando al buon senso che si mescolasse +nelle vivande <i>amido non mondo</i>, +cioè <i>amido immondo e sudicio</i>: così pur +si ripete alla pag. seguente, <a href="#amido">lin. 20</a>. Forse +in origine <i>ben mondo</i>, che fu letto <i>bon +mondo</i>, e da <i>bon</i> si trasse il <i>non</i>. Potrebbe +anche essere proceduto tale errore dall'avere +il copista male inteso <i>amidon</i> (alla +spagnuola <i>amydon</i>), e quindi per astrazione +sostituito <i>amido non</i>. Ma sia come si +vuole, <i>l'amido non mondo</i>, non mi ci entra.<span class="pagenum"><a name="Page_95" id="Page_95">[95]</a></span></p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_20_20" id="Footnote_20_20"></a><a href="#FNanchor_20_20"><span class="label">[20]</span></a> Il cod.: <i>poi così bolliti e non bolliti</i>.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_21_21" id="Footnote_21_21"></a><a href="#FNanchor_21_21"><span class="label">[21]</span></a> Il cod. ha per soprappiù: <i>de la salsa +cercha tra l'altre</i>; ma quale salsa? io +omisi questo brandello, perchè troppo interrotto +rimaneva il concetto: forse manca +qualche altra parola.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_22_22" id="Footnote_22_22"></a><a href="#FNanchor_22_22"><span class="label">[22]</span></a> <i>Mesedati</i>, pretto bolognesismo: <i>mescolati</i>.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_23_23" id="Footnote_23_23"></a><a href="#FNanchor_23_23"><span class="label">[23]</span></a> <i>Uselli</i>; proprio del favellare romagnolo: +<i>uccelli</i>.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_24_24" id="Footnote_24_24"></a><a href="#FNanchor_24_24"><span class="label">[24]</span></a> Vocabolo d'antichissima origine, che +vale <i>guastada</i>, <i>caraffa</i>. V. la <a href="#inguastara"><i>Tavola</i></a> appresso.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_25_25" id="Footnote_25_25"></a><a href="#FNanchor_25_25"><span class="label">[25]</span></a> Così il ms.; non saprei come qui indovinare; +forse <i>saepius tagliato</i>; almeno +così se ne trae una significazione.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_26_26" id="Footnote_26_26"></a><a href="#FNanchor_26_26"><span class="label">[26]</span></a> Si riferisce l'autore all'articolo del +Giardino, posto più innanzi, alla <a href="#Del_giardino">pag. 75</a>.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_27_27" id="Footnote_27_27"></a><a href="#FNanchor_27_27"><span class="label">[27]</span></a> Nel cod. parole di dubbia intelligenza: +<i>e ex coriatam</i>: interpreti e indovini +chi vuole.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_28_28" id="Footnote_28_28"></a><a href="#FNanchor_28_28"><span class="label">[28]</span></a> Così il ms. <i>Striccare</i> in buon toscano +vuol dire <i>strigare</i>, <i>distrigare</i>. E <i>striccare</i> +in alcune provincie italiane vale <i>stringere</i>, +<i>unire premendo</i>, e simili.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_29_29" id="Footnote_29_29"></a><a href="#FNanchor_29_29"><span class="label">[29]</span></a> Così legge il ms., ma senza dubbio +qui è difetto di lezione.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_30_30" id="Footnote_30_30"></a><a href="#FNanchor_30_30"><span class="label">[30]</span></a> <i>Ine</i>, <i>ivi</i>: è voce comune al dialetto +sanese. Intorno a questo vocabolo ed a' suoi +vari significati V. lo <i>Spoglio</i> del ch.mo signor +cav. Polidori: sta dopo gli Statuti +Senesi.<span class="pagenum"><a name="Page_96" id="Page_96">[96]</a></span></p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_31_31" id="Footnote_31_31"></a><a href="#FNanchor_31_31"><span class="label">[31]</span></a> Così il ms.: certo non ricordò l'autore +prima d'ora che in cotali vivande si +potessero <i>ponere cose preziose, cioè oro, +e petre preziose</i>.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_32_32" id="Footnote_32_32"></a><a href="#FNanchor_32_32"><span class="label">[32]</span></a> <i>Si</i> per <i>se</i>, proprio a tutti gli scrittori +antichi: sarebbe anche più comune, se +gli editori lasciassero i testi nella loro integrità +perfetta.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_33_33" id="Footnote_33_33"></a><a href="#FNanchor_33_33"><span class="label">[33]</span></a> Così il cod.: sembrami che quelle +<i>carni</i> qui ci stieno a pigione.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_34_34" id="Footnote_34_34"></a><a href="#FNanchor_34_34"><span class="label">[34]</span></a> <i>Coll'arte dei polli</i>: idiotismo: <i>coll'arti +dei polli</i>, <i>cogli arti</i>: ma vedi la <a href="#arti"><i>Tavola</i></a> +appresso: <i>oni</i> antiqu. <i>ogni</i>.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_35_35" id="Footnote_35_35"></a><a href="#FNanchor_35_35"><span class="label">[35]</span></a> Così il ms.: <i>maggiorana</i>.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_36_36" id="Footnote_36_36"></a><a href="#FNanchor_36_36"><span class="label">[36]</span></a> Forse <i>versugo</i>, o <i>verzume</i>.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_37_37" id="Footnote_37_37"></a><a href="#FNanchor_37_37"><span class="label">[37]</span></a> <i>Schibezia</i>: mutato il <i>v</i> consonante +nel <i>b</i>, come in <i>bomere</i>, in <i>boto</i>, in <i>boce</i> e +simili, per <i>vomere</i>, <i>voto</i> e <i>voce</i>; aggiuntovi +l'<i>i</i> alla finale per istrascico, secondo +l'antico costume, come in <i>penitenzia</i>, <i>astinenzia</i> +ecc. Onde ridotta questa parola alla +grafia in uso, ne esce: <i>schivèza</i>, <i>schivezza</i>, +(<i>schifezza</i>).</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_38_38" id="Footnote_38_38"></a><a href="#FNanchor_38_38"><span class="label">[38]</span></a> Il cod. <i>diversi</i>.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_39_39" id="Footnote_39_39"></a><a href="#FNanchor_39_39"><span class="label">[39]</span></a> Così il cod.: forse <i>e pepe</i>.<span class="pagenum"><a name="Page_97" id="Page_97">[97]</a></span></p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_40_40" id="Footnote_40_40"></a><a href="#FNanchor_40_40"><span class="label">[40]</span></a> Per quanti uccellatori m'abbia domandati, +a sapere che cosa sieno i <i>malardi</i>, +niuno mel seppe dire: è probabilmente +alcuno uccello che per la specie s'avvicina +all'anitra. Se in iscambio di <i>savore per malardi +et anatre</i> dicesse: <i>savore per anatre +et malardi</i>, avrei sospettato che, a preferenza +di <i>malardi</i>, si fosse dovuto leggere <i>valardi</i>, +<i>vallardi</i>, cioè <i>uccelli di valle</i>.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_41_41" id="Footnote_41_41"></a><a href="#FNanchor_41_41"><span class="label">[41]</span></a> Il cod.: <i>di civera</i>: è assai facile +scambiare una <i>r</i> in un <i>c</i> o nello scrivere, +o nell'interpretare lo scritto.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_42_42" id="Footnote_42_42"></a><a href="#FNanchor_42_42"><span class="label">[42]</span></a> Il cod. <i>dibria</i>: io ho disseparata la +parola, scrivendo <i>di bria</i>, per convenienza +a quanto dissi alla nota 9. <i>Bria</i> sarebbe +dunque sincope di <i>briga</i>: se errai, sia come +non detto. Confesso il vero, potrebbesi +qui scrivere <i>d'Ibria</i>, cioè <i>d'Iberia</i>; perchè, +come oggi sono in voce di ottimi i caci di +Montecavallo e di Olanda, così una volta +potevano quelli della Spagna. Infine dirò, +che, non meno a questo luogo, che alla pag. +18, potrebbe esser corso uno strafalcione, +e che s'avesse in sostanza a leggere, non +già <i>di briga</i>, o <i>di bria</i>, o <i>d'Ibria</i>, ma sì bene +<i>d'ibrice</i>, o <i>di bibrice</i>, dal lat. <i>berbix</i>; +<i>capra</i>: ma come che sia, lascio che altri +indovini con miglior senno e a suo talento, +e del mio fantasticare si passi il cortese +leggitore.<span class="pagenum"><a name="Page_98" id="Page_98">[98]</a></span></p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_43_43" id="Footnote_43_43"></a><a href="#FNanchor_43_43"><span class="label">[43]</span></a> Il cod. <i>in cutial</i> o <i>in cucial</i>, parola +di niuna significazione: se <i>incocili</i> non istà +bene, il savio lettore corregga meglio.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_44_44" id="Footnote_44_44"></a><a href="#FNanchor_44_44"><span class="label">[44]</span></a> <i>Pastino</i> è voce latina, e vale, secondo +i vocabolaristi, <i>divelto</i>; non se n'allega +che un solo es. del Crescenzio: procede da +<i>pastinare</i>, che vuol dire <i>rivoltar la terra</i>, +<i>diveglierla</i> molto sottilmente e profondamente. +<i>Caulo di pastino</i> dunque vorrà interpretarsi +per <i>cavolo</i> coltivato in terreno +di forte lavoragione: in alcuni paesi della +Toscana è voce tuttavia in uso.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_45_45" id="Footnote_45_45"></a><a href="#FNanchor_45_45"><span class="label">[45]</span></a> Il cod.: <i>nei dì di giugno</i>: qui non ci ha +bisogno di scusa se mutai <i>nei dì di digiuno</i>.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_46_46" id="Footnote_46_46"></a><a href="#FNanchor_46_46"><span class="label">[46]</span></a> Antiqu. <i>vôti</i>. Comunissimo è negli antichi +testi l'<i>i</i> intromesso nelle parole. Ne +troviamo ess. in Pucciandone Martelli da +Pisa, in Tommaso Buzzuola da Faenza, in +Antonio del Beccaio da Ferrara, in Ciullo +d'Alcamo, in Fra Guittone d'Arezzo, in +Bonaggiunta da Lucca, e in cent'altri: onde +noti sono il <i>faite</i> per <i>fate</i>, <i>erraita</i> per +<i>errata</i>, <i>guairi</i> per <i>guari</i>, <i>bailìa</i> per <i>balìa</i>, +<i>mainera</i> per <i>maniera</i>, <i>guaitare</i> per +<i>guatare</i>, ec. ec.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_47_47" id="Footnote_47_47"></a><a href="#FNanchor_47_47"><span class="label">[47]</span></a> Così il ms.: manca la prep. <i>in</i>, <i>intridilo</i>.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_48_48" id="Footnote_48_48"></a><a href="#FNanchor_48_48"><span class="label">[48]</span></a> <i>Levaduro</i> corre tuttavia per le bocche +del popolo dell'Emilia, e vale <i>levame</i>, +<i>lievito</i>, <i>fermento</i>.</p></div></div> + +<hr /> + +<p><span class="pagenum"><a name="Page_99" id="Page_99">[99]</a></span></p> + +<h2 class="break"><a name="TAVOLA" id="TAVOLA"></a>TAVOLA</h2> + +<p><i>di alcune Voci e modi di dire che si trovano +in questo libro, non registrati nella quarta impressione +del Vocabolario della Crusca, o +mancanti degli opportuni esempi</i>.</p> + +<p class="pad4"><span class="f">Abbrusticare.</span> <i>Abbrustolare leggermente</i> +(<i>Pag. 31, lin. 14</i>). Fà poi abbrusticare +del pane bianco infuso in tuorla d'ova dibattute, +e metti nel savore predetto.</p> + +<div class="blockquot"><p>Manca questo verbo al Vocabolario.</p></div> + +<p><span class="f">Abbrusticato.</span> <i>Add. da Abbrusticare.</i> +<i>Abbrustolato leggermente</i> (<i>Pag. 42, lin. 16</i>). +Togli pane abbrusticato, un poco di zaffarano +che non colori, spezie, e fegati triti.</p> + +<div class="blockquot"><p>Manca ai Vocabolarii. Trovasi altre volte +in questo libricciuolo. A Pag. 72, lin. 10 abbiamo +pur <i>brusticato</i>.</p></div> + +<p><span class="f">Agrodolce</span>, o, come il nostro testo, <i>Acrodolce</i>. +<i>Aggiunto che si dà a que' commestibili, +in cui l'agro e il dolce rimangono insieme +contemperati</i> (<i>Pag. 80, lin. 13</i>). Distempera<span class="pagenum"><a name="Page_100" id="Page_100">[100]</a></span> +con buono vino e un poco d'aceto; poi mettivi +un poco di mosto cotto, acciò che sia +acrodolce.</p> + +<div class="blockquot"><p>Non registra la Crusca questo vocabolo.</p></div> + +<p><span class="f">Accolorare.</span> <i>Colorare</i> (<i>Pag. 45, lin. 15</i>). +Simile fa de' capponi, starne, e accolora, e +assapora, come è detto.</p> + +<div class="blockquot"><p>Manca al Vocabolario questo verbo.</p></div> + +<p><span class="f">Alice.</span> <i>Acciuga</i> (<i>Pag. 66, lin. 10</i>). Similmente +si può fare coppo, ovvero pastello +d'altri pesci, di sardine, alici, triglie e altri.</p> + +<div class="blockquot"><p>Il Vocabolario registra questo vocabolo con +un solo esempio tratto dalle <i>Satire del Menzini</i>.</p></div> + +<p><span class="f">Allessare.</span> <i>Lessare</i> (<i>Pag. 6, lin. 2</i>). Togli +finocchio ben lavato, poi fà allessare.</p> + +<div class="blockquot"><p>Manca al Vocabolario, dove però registrasi +l'addiet. <i>Allesso</i>.</p></div> + +<p><span class="f">A mollo.</span> <i>Mettere o tenere a mollo o a +molle.</i> <i>Mettere o tenere in bagno</i> (<i>Pag. 9, +lin. 11</i>). Togli zucche secche, et pòlle a mollo +con acqua calda al vespero. <i>E altrove.</i> +Togli ceci rossi o bianchi; e, tenuti a mollo, +cuocili col pepe e col zaffarano, e erbe odorifere.</p> + +<div class="blockquot"><p>Il Vocabolario non cita che un solo esempio +del Cellini, ma del <i>mettere a molle</i>, non +a <i>mollo</i>. È guisa di favellare che tuttavia<span class="pagenum"><a name="Page_101" id="Page_101">[101]</a></span> +corre per le bocche del popolo romagnuolo, e +vale propriamente <i>immergere in quale si voglia +liquido una cosa, di cui imbevendosi, +divenga per lo più molle e tenera</i>.</p></div> + +<p><span class="f">Appezzato.</span> Addiet. da <i>Appezzare</i>, <i>mettere +in pezzi</i> (<i>Pag. 13, lin. 8</i>). E puoi ponervi +ovi, carne appezzata o tritata, e latte +di capra, quando tu vuoli.</p> + +<div class="blockquot"><p>L'addiet. <i>appezzato</i> non registrasi ne' Vocabolarii; +bensì il suo verbo, ma senza esempio +alcuno.</p></div> + +<p><a name="arti" id="arti"></a><span class="f">Arti</span>, o, come il nostro testo, <i>Arte</i>. <i>Membra</i> +(<i>Pag. 69, lin. 15</i>). Distempera coll'agresto, +e fà bullire crudo, e sbatti insieme +nel catino, e insieme coll'arte de' polli, fà +oni cosa bullire.</p> + +<div class="blockquot"><p>Nel Vocabolario non se ne registra che un +solo esempio dell'Algarotti. Questa voce viene +dal latino; <i>Artus, Artuum</i>, che equivale +a <i>nodi</i>, <i>giunture</i>, <i>membra</i>. Si suol dire comunemente +nel solo numero del più, ed in +genere maschile: è voce comune agli Anatomici +d'oggidì. Nel numero del meno, tra +i latini trovasi usato da Lucano.</p></div> + +<p><span class="f">A Solaio.</span> Posto avverbialm. <i>Distesamente.</i> +<i>L'un sopra l'altro, a suolo a suolo</i> (<i>Pag. +29, lin. 17</i>). Poi levalo dal fuoco, e poni in +altro vaso, e mettilo ordinatamente a solaio +col pesce predetto.<span class="pagenum"><a name="Page_102" id="Page_102">[102]</a></span></p> + +<div class="blockquot"><p>Manca al Vocabolario.</p></div> + +<p><span class="f">Assaporare.</span> <i>Condire.</i> <i>Confettare</i> (<i>Pag. +45, lin. 16</i>). Simile fà de' capponi, starne, e +accolora, e assapora, come è detto.</p> + +<div class="blockquot"><p>In questo significato manca al Vocabolario. +V. anche alla pag. 82, <a href="#assapora">lin. 19</a>.</p></div> + +<p><span class="f">Battuto.</span> Sostantivo. Vale <i>qualunque commestibile +ben minuzzato e pesto</i> (<i>Pag. 4, lin. +20</i>). Messovi dentro battuto di tinca, potrai +dare la quaresma al Signore.</p> + +<div class="blockquot"><p>Manca al Vocabolario: è però vocabolo oggi +in uso, e <i>battuto</i> dicesi ogni ripieno che +serve nelle vivande, ed anche per minestre; +come <i>battuto da tortelli</i>, <i>da agnellotti</i>, <i>da +ravioli</i> ec.</p></div> + +<p><span class="f">Beccume.</span> <i>Propriamente quel puzzo che +mena la carne macellata del montone o becco</i> +(<i>Pag. 70, lin. 1</i>). Togli carne di castrone, +del petto: taglia minuto, e fà bullire forte; e +quando sirà bullita, acciò che non sappia di +beccume, leva via l'acqua ec.</p> + +<div class="blockquot"><p>Manca al Vocabolario. Io porto opinione, +che questo vocabolo potrebbesi usare eziandio +in genere, favellando di quel puzzo di +carnume che ha la beccheria stessa, e che +porta con seco pur anche il beccaio.</p></div> + +<p><span class="f">Brocca.</span> <i>Canna, o verga divisa in cima<span class="pagenum"><a name="Page_103" id="Page_103">[103]</a></span> +in più parti e allargata</i> (<i>Pag. 50, lin. 5</i>). +Involgi il detto pavone in una rete di porco, +e fermalo con brocche di legno.</p> + +<div class="blockquot"><p>In simile signif. non si registra che con +un solo esempio del Lippi.</p></div> + +<p><span class="f">Bruciare</span>, o, come il nostro testo, <i>Brusciare</i>. +<i>Abbrustiare</i> (<i>Pag. 30, lin. 9</i>). Taglia +la gola al paparo o oca; pelalo bene e bruscia.</p> + +<div class="blockquot"><p>In questo significato, che propriamente vale +quel <i>mettere alquanto alla fiamma che si +fa gli uccelli pelati, per tor via quella peluria +che rimane loro dopo levate le penne</i>, +manca al Vocabolario.</p></div> + +<p><span class="f">Bufalino.</span> <i>Di Bufalo o Bufala</i> (<i>Pag. 83, +lin. 3</i>). Togli cascio di bria, che è grasso, o +bufalino, o altro, ch'è tenero et grasso.</p> + +<div class="blockquot"><p>Manca questa voce al Vocabolario.</p></div> + +<p><span class="f">Calvellino.</span> <i>Aggiunta d'una specie di +grano gentile, senza ariste, detto anche Calvello</i> +(<i>Pag. 70, lin. 11</i>). Togli frumento buono +calvellino o altro buono, mondo, e pesta +nel mortaio.</p> + +<div class="blockquot"><p>Il Vocabolario registra <i>Calvello</i>, con esempi +del secolo XV, ma non <i>Calvellino</i>.</p></div> + +<p><a name="inguastara" id="inguastara"></a><span class="f">Cardafisia.</span> <i>Vaso di terra, quasi della +forma di fiasco.</i> <i>Caraffa</i> (<i>Pag. 52, lin. 21</i>).<span class="pagenum"><a name="Page_104" id="Page_104">[104]</a></span> +Prendi uno vaso di terra fatto in modo di +cardafisia, cioè d'inguastara o di fiasco.</p> + +<div class="blockquot"><p>Non registrasi in verun lessico questo vocabolo.</p></div> + +<p><span class="f">Carota.</span> <i>Radice di color rosso o giallo, +che mangiasi cotta e in insalata</i> (<i>Pag. 26, +lin. 15</i>). Togli rape picciole e naponi ec., e +carote integre, e radici di petroselli.</p> + +<div class="blockquot"><p>Il Vocab. non registra veruno es. del buon +secolo.</p></div> + +<p><span class="f">Cervellato.</span> <i>Cervellata</i> (<i>Pag. 61, lin. 10</i>). +Nel quinto (<i>solaio</i>) poni dei cervellati, cioè +budelli pieni di sopraddetti.</p> + +<div class="blockquot"><p>Nel Vocabolario registrasi <i>Cervellata</i>, senza +esempi del buon secolo, ma non <i>Cervellato</i>.</p></div> + +<p><span class="f">Cimola.</span> Dim. di <i>Cima</i> (<i>Pag. 7, lin. 9</i>). +Togli cimoli di cauli, che si dice rapazoli, +ovvero cimole di rape tenere, e poni a cocere.</p> + +<div class="blockquot"><p>Manca questo vocabolo, e anche oggidì potrebbe +usarsi molto acconciamente.</p></div> + +<p><span class="f">Civero.</span> <i>Sorta di salsa o di savore</i> (<i>Pag. +9, lin. 16</i>). Soffriggi e poni in civero, fatto +di aceto e molena di pane, a cocere.</p> + +<div class="blockquot"><p>Il Vocabolario non registra questa voce. +Che cosa sia propriamente il <i>civero</i> vedilo +alla <a href="#De_civeri_di_lepore_e_altre">pag. 43</a>.</p></div> + +<p><span class="f">Cocitura.</span> <i>Cocimento</i> (<i>Pag. 32, lin. 13</i>).<span class="pagenum"><a name="Page_105" id="Page_105">[105]</a></span> +Ordina gradatamente a solaio, come si conviene, +e a la fine de la cocitura, ponvi del +grasso del detto savore.</p> + +<div class="blockquot"><p>Il Vocabolario a questa voce, in simile significato, +non registra che un solo esempio +del Salvini.</p></div> + +<p><span class="f">Comandello.</span> <i>Specie di salsicciotto</i> (<i>Pag. +4, lin. 10</i>). Porestine fare mortadelli, comandelli, +e molte altre cose.</p> + +<div class="blockquot"><p>Non trovasi in verun lessico questo vocabolo.</p></div> + +<p><span class="f"><a name="corvalo" id="corvalo"></a>Corvalo.</span> <i>Specie di pesce marino, abbastanza +noto</i> (<i>Pag. 36, lin. 13</i>). Poi prese +ova di luccio, o di trota, o di corvalo, o d'altro +pesce, mesta forte.</p> + +<div class="blockquot"><p>Manca ai Vocabolarii. Il Corvalo è pesce +comune all'Adriatico, di sapore squisito, di +forma quasi ovale, schiacciato, e simigliante +al rombo, ma assai più squammoso. I piccoli +chiamansi <i>Corbelli</i>: un esempio pure ne troviamo +nel <i>Morgante del Pulci</i>: canto 14, stanza +66. <i>La triglia, il ragno, il corvallo e 'l +salmone.</i></p></div> + +<p><span class="f">Crispello.</span> <i>Frittella fatta con farina, ova +e fermento</i> (<i>Pag. 36. lin. 1</i>). De' crispelli +ovvero frittelle Ubaldine.</p> + +<div class="blockquot"><p>Il Vocabolario non ne registra verun esempio +che appartenga al buon secolo. Diconsi<span class="pagenum"><a name="Page_106" id="Page_106">[106]</a></span> +queste frittelle, <i>crispelli</i>, dal raccresparsi che +fanno in cocendosi.</p></div> + +<p><span class="f">Empitura.</span> <i>Ripieno</i> (<i>Pag. 52, lin. 5</i>). +Empi il detto cuoio de la detta empitura: +poi ligato il detto collo, e messovi un poco +d'acqua, metti a cocere.</p> + +<div class="blockquot"><p>Manca questo vocabolo ai lessici della +lingua.</p></div> + +<p><span class="f">Fegatello.</span> <i>Dim. di Fegato.</i> <i>Piccolo fegato.</i> +<i>Fegatelletto</i> (<i>Pag. 72, lin. 4</i>). Quando +tu occidi polli, colombi o altri uccelli, riserva +il sangue e li fegatelli.</p> + +<div class="blockquot"><p>In simile signif. manca al Vocabolario, che +ha <i>fegatello</i> per un pezzuolo di fegato involto +nella sua rete, di cui vedi a pag. 74.</p></div> + +<p><span class="f">Fondere.</span> <i>Struggere.</i> <i>Liquefare</i> (<i>Pag. 83, +lin. 9</i>). Volgilo al fuoco fine a tanto che comincia +a fondere, ovvero scorrere e sfilare +per lo caldo.</p> + +<div class="blockquot"><p>Qui è adoperato a maniera di neutro, nel +qual significato manca alla Crusca.</p></div> + +<p><span class="f">Giuncata</span>, o, come il nostro testo, <i>Ioncada</i>. +<i>Latte rappreso, di cui vedi l'articolo +per intero, qui in parte allegato</i> (Pag. 78, +lin. 14.). Togli latte puro, chiaro, colato, e +mettivi pressame di capretto o d'agnello, ec.</p> + +<div class="blockquot"><p>Manca il Vocabolario d'esempi del buon +secolo.</p></div><p><span class="pagenum"><a name="Page_107" id="Page_107">[107]</a></span></p> + +<p><span class="f">Grassa.</span> <i>Sugna</i> (<i>Pag. 79, lin. 6</i>). Giongivi +su del latte abbastanza col lardo, ovvero +grassa di porco soffritta.</p> + +<div class="blockquot"><p>Manca al Vocabolario: è voce viva e comune +in diverse Provincie dell'Italia centrale.</p></div> + +<p><span class="f">Grosso.</span> <i>Avverb.</i> <i>Grossamente</i> (<i>Pag. 28, +lin. 4</i>). Togli polli tagliati grosso, smembrati +o interi.</p> + +<div class="blockquot"><p>La Crusca non ne registra che un solo esempio +in rima tratto dal <i>Pataffio</i>, che ora +è noto appartenere al sec. XV.</p></div> + +<p><span class="f">Ienula.</span> <i>Enula.</i> <i>Pianta aromatica abbastanza +nota</i> (<i>Pag. 29, lin. 8</i>). Prendi amandole +monde, uva secca, ienula secca e prugne.</p> + +<div class="blockquot"><p>Non registrasi nel Vocabolario questa voce, +che però ha <i>enula</i> con ess. antichi.</p></div> + +<p><span class="f">Inguastara.</span> <i>Inguistara.</i> <i>Guastada</i> (<i>Pag. +51, lin. 21</i>). Prendi uno vaso di terra fatto +in modo di cardafisia, cioè d'inguastara o +di fiasco.</p> + +<div class="blockquot"><p>Il Vocabolario registra bene <i>Inguistara</i>, +ma non <i>inguastara</i>, che più si accosta a +<i>guastada</i>.</p></div> + +<p><span class="f">Insaleggiata.</span> <i>Insalata</i> (<i>Pag. 90, lin. 1</i>). +Insaleggiata di cipolle. Togli cipolle; cuocile +sotto la bragia e poi le monda.</p> + +<p><span class="pagenum"><a name="Page_108" id="Page_108">[108]</a></span></p><div class="blockquot"><p>Manca questa voce a' Vocabolarii, che sembrami +non essere tuttavia indegna d'avervi +luogo.</p></div> + +<p><span class="f">Insuppare.</span> <i>Inzuppare.</i> <i>Infondere</i> nelle +cose liquide <i>materie che possano incorporarle</i> +(<i>Pag. 15, lin. 3</i>). Togli rape senza foglie, +bullite; e gittata via l'acqua, togli pane +insuppato nel brodo de la carne. <i>E altrove.</i> +Lo pesta nel mortaio col pepe e col pane +abbrusticato, e insuppalo nel vino o nell'aceto.</p> + +<div class="blockquot"><p>Come ne' Vocabolarii registrasi con buoni +esempii <i>Suppa</i> per <i>Zuppa</i>, così potrà registrarsi +nell'avvenire <i>Insuppare</i> per <i>Inzuppare</i>.</p></div> + +<p><span class="f">Integro.</span> <i>Non diviso.</i> <i>Intero</i> (<i>Pag. 26, +lin. 15</i>). Poi togli rape picciole ec. e pomi, +divisi in quattro parti, ec. e carote integre.</p> + +<div class="blockquot"><p>Il Vocabolario non registra in questo senso, +che è il proprio, che un solo esempio +dell'Ariosto.</p></div> + +<p><span class="f">Lardato.</span> Addiet. da <i>Lardare</i>, cioè <i>Metter +lardelli nelle carni che si debbono arrostire</i> +(<i>Pag. 46, lin. 15</i>). Puossi fare dei +capponi arrostiti e lardati.</p> + +<div class="blockquot"><p><a name="tn108" id="tn108"></a>Non se ne registra ne' Vocabolarii che un +solo esempio moderno, in senso metaforico.</p></div> + +<p><span class="f">Lepore.</span> <i>Lepre</i> (<i>Pag. 42, lin. 8</i>). Conviensi +a tutte carni di capriolo e lepore a +rosto.<span class="pagenum"><a name="Page_109" id="Page_109">[109]</a></span></p> + +<div class="blockquot"><p>In simile significato manca a' Vocabolarii. +Per entro a questo libricciuolo molte altre +volte trovasi. Ne abbiamo anche esempi nella +antica <i>Storia d'una crudele matrigna</i>, testo +ritoccato da mano moderna, ma che per +ciò non cessa dall'essere in origine dettato +nell'aureo trecento.</p></div> + +<p><span class="f">Levame.</span> <i>Lievito.</i> <i>Fermento</i> (<i>Pag. 36, lin. +10</i>). Piglia farina bianca con un poco di levame: +distempera con acqua calda, e fà levare.</p> + +<div class="blockquot"><p>Non registrasi questo vocabolo, che non +sembrami dispregevole, in verun lessico.</p></div> + +<p><span class="f">Limoncello.</span> <i>Specie di piccolo limone</i> +(<i>Pag. 30, lin. 20</i>). Dà mangiare col succo d'aranci, +o di limoncelli, o lumìe.</p> + +<div class="blockquot"><p>Questa voce, più volte usata dal nostro +autore, registrasi nel Vocabolario con un solo +esempio del Redi. <i>Lumìa</i>, o <i>Lomìa</i>, voce +antichissima, registrata con un esempio di +M. Aldobrandino, <i>è una sorta di limone, con +poco sugo dolce, e di soave sapore</i>.</p></div> + +<p><span class="f">Melangola.</span> <i>Frutto del melangolo.</i> Agrume +noto (<i>Pag. 31, lin. 12</i>). Giungivi succhio +di melangole e zuccaro, che sarà acrodolze.</p> + +<div class="blockquot"><p>A questa voce manca il Vocabolario d'esempi +antichi.</p></div><p><span class="pagenum"><a name="Page_110" id="Page_110">[110]</a></span></p> + +<p><span class="f">Merolla</span>, o come il nostro testo, <i>Meròla</i>. +<i>Midollo</i> (<i>Pag. 68, lin. 18</i>). Distempera con +un poco d'acqua bogliente, e tolli una meròla +di pane.</p> + +<div class="blockquot"><p>Il Vocabolario a questa voce non registra +se non se esempi in rima.</p></div> + +<p><span class="f">Minuto.</span> Avverbio, <i>Minutamente</i> (<i>Pag. 24, +lin. 13</i>). Togli fungi di monte ec. mettili poi +a friggere con cipolla tritata minuto.</p> + +<div class="blockquot"><p>Non registrasi nel Vocabolario veruno esempio +d'autore antico.</p></div> + +<p><span class="f">Misticato.</span> Addiet. da <i>Misticare</i>. <i>Confondere +insieme.</i> <i>Unire; Abborracciare</i> (<i>Pag. +40, lin. 9</i>). Togli budelli di vitella giovene, +lavali bene e impili de le dette gualdaffe cotte, +tagliate minute, misticate con ova dibattute +e cascio grattato ec.</p> + +<div class="blockquot"><p>Nel Vocabolario manca questo Addiettivo. +Vi si registra però <i>Misticare</i> con un solo esempio +tratto dalle <i>Rime burlesche di Mattio +Franzesi</i>.</p></div> + +<p><span class="f">Mollare.</span> <i>Mollificare</i> (<i>Pag. 9, lin. 22</i>). +Togli pere fresche e mettile in acqua a +mollare.</p> + +<div class="blockquot"><p>In significato di <i>mollificare</i> manca ai Vocabolarii.</p></div> + +<p><span class="f">Mollena.</span> <i>Mollica.</i> <i>Polpa del pane</i> (<i>Pag. +9, lin. 16</i>). Soffriggi e poni in civero, fatto +di aceto e mollena di pane, a cocere.<span class="pagenum"><a name="Page_111" id="Page_111">[111]</a></span></p> + +<div class="blockquot"><p>Non registrasi questo vocabolo, ch'io mi +sappia, in verun lessico della lingua italiana. +Presso alcuni popoli dell'Emilia è tuttavia +in uso.</p></div> + +<p><span class="f">Moscatello.</span> <i>Specie di pesce simile al +Polpo</i> (<i>Pag. 66, lin. 16</i>). Polpo grosso si +pò lessare e mangiare col sale e comino, o +altri pesci simili al polpo, che si chiamano +moscatelli.</p> + +<div class="blockquot"><p>Manca al Vocabolario questa voce in simile +significato.</p></div> + +<p><span class="f">Napone.</span> <i>Navone</i> (<i>Pag. 13, lin. 1</i>). De' +naponi ovvero navoni.</p> + +<div class="blockquot"><p>Mancano di questa parola i Vocabolarii, +che però registrano <i>Napo</i>, con esempii dell'antico +<i>Volgarizzamento di Palladio</i>, del +<i>Crescenzio</i> e di altri.</p></div> + +<p><span class="f">Ovo</span> <i>Perduto</i> o <i>Sperduto</i>, vale ovo <i>Dibattuto</i>, +<i>Distemperato</i> (<i>Pag. 3, lin. 9</i>). Possonsi +eziandio fare con lo lardo, col cascio, +e con l'ova perdute. E <i>pag. 16, lin. 12</i>. E +puoi ponervi ceci rotti e ova perdute, ovvero +dibattute. E <i>pag. 18, lin. 11</i>. Mettili a +cocere con cascio di briga, oglio e ova sperdute.</p> + +<div class="blockquot"><p>Oggi per <i>uova perdute</i>, o <i>sperdute</i>, intendiamo +di quelle uova gittate intere, fuori del +guscio, nell'acqua bollente, donde, appresso<span class="pagenum"><a name="Page_112" id="Page_112">[112]</a></span> +pochi istanti, si ritraggono belle e cotte, col +ramaiuolo, e divisate a solaio in una tegghia, +si maritano col formaggio parmigiano +o col burro. Cotesta è per lo meno usanza +romagnuola.</p></div> + +<p><span class="f">Pacca dell'uovo.</span> <i>Albume dell'uovo stesso +ristretto e diviso per metà, toltone via il tuorlo</i> +(<i>Pag. 73, lin. 5</i>). Togli ova, lessali e mondali +e parti ciascun per mezzo, e cava indi +il tuorlo ec., e, fatto questo, d'esso savore +empi le pacche de l'ova, e friggile con buono +lardo.</p> + +<div class="blockquot"><p>Manca a' Vocabolarii questa voce.</p></div> + +<p><span class="f">Pastello.</span> <i>Pezzuolo di varie materie ridotte +in pasta</i> (<i>Pag. 9, lin. 9</i>). Di tali si +possono fare ravioli con carne battuta mista, +e anche pastelli.</p> + +<div class="blockquot"><p>Non registransi nel Vocabolario che soli +esempi moderni.</p></div> + +<p><span class="f">Pesello.</span> <i>Pisello</i> (<i>Pag. 18, lin. 18</i>). Metti +i peselli a cocere con carne, bene spurata +dal sale.</p> + +<div class="blockquot"><p>Questo nostro scrittore usa indistintamente +<i>peselli</i> e <i>pesi</i>, la qual ultima voce appartiene +propriamente al pisano. <i>Peselli</i>, per <i>piselli</i>, +dice la Crusca essere voce della <i>poesia</i>! +non ne arreca che soli due esempi tratti +dalla <i>Coltivazione dell'Alamanni</i>.</p></div><p><span class="pagenum"><a name="Page_113" id="Page_113">[113]</a></span></p> + +<p><span class="f">Pettorina.</span> <i>Carne del petto</i> (<i>Pag. 70, +lin. 16</i>). Mettivi dentro in la pentola gallina +grassa, o bona pettorina di castrone +calda.</p> + +<div class="blockquot"><p>Indarno si cercherebbe ne' Vocabolarii questa +voce.</p></div> + +<p><span class="f">Peverata.</span> <i>Peverada</i> (<i>Pag. 42, lin. 21</i>). +de la peverada.... E tale peverata si può dare +con carne domestica, salvatica e con pesce.</p> + +<div class="blockquot"><p><i>Peverata</i> manca al Vocabolario, che ha +però <i>Peverada</i>. Gli Accademici della Crusca +definirono la <i>Peverada per quell'acqua, nella +quale è cotta la carne, cioè il brodo</i>: +così pure il Varchi ed il Redi. Altri disse, +che <i>Peverada si è quell'acqua nella quale è +cotta la carne, ma aggiuntovi del pepe</i>. +Della <i>Peverada</i> discussero a lungo il Menagio, +il Baruffaldi, il Monti e il Pezzana. A +rettamente definire che cosa sia propriamente +la <i>Peverada</i> usata da' nostri antichi, basta +allegare il capitolo di questo <i>Libro di cucina</i>, +dal quale si ritrae apertamente altro +non essere se non che una <i>salsa</i> o <i>savore</i>, +composto delle sostanze indicatevi, e dove +non entra punto il pepe. Da ciò ne verrebbe, +che la lezione del cod. parmense del +<i>Pungilingua</i> non è errata, come fu creduto +dal Pezzana, laddove in iscambio di <i>Peverada,<span class="pagenum"><a name="Page_114" id="Page_114">[114]</a></span> +ovvero brodo impepato</i>, secondo i testi +stampati e allegati, legge: <i>gittovvi suso certa +peverata e brodo</i>. Con tutto ciò non si nega +che per <i>Peverada</i> possa intendersi generalmente +eziandio ogni confezione, in che abbia +luogo il <i>pepe</i>. Onde anche oggidì chiamasi +<i>Peverata</i> quel condimento di olio, sale +e pepe, che usiamo nel mangiar sedani, e +cose simili.</p></div> + +<p><span class="f">Rapazuolo</span>, o, come il nostro testo, <i>Rapazolo</i>. +<i>Specie di cavolo</i> (<i>Pag. 7, lin. 9</i>). +Togli cimole di cauli, che si dice rapazoli, +ovvero cimole di rape tenere, e poni a cocere.</p> + +<div class="blockquot"><p>Manca al Vocabolario questa parola. Non +registrasi neppure ne' <i>Discorsi del Mattioli</i>.</p></div> + +<p><span class="f">Raponcello.</span> <i>Piccola rapa</i> (<i>Pag. 13, +lin. 11</i>). Togli raponcelli bene bulliti con +acqua, e poni a soffriggere con oglio, ec.</p> + +<div class="blockquot"><p>Manca al Vocabolario questa parola.</p></div> + +<p><span class="f">Rotondo.</span> Avverb. <i>Rotondamente</i> (<i>Pag. +55, lin. 12</i>). Togli pane tagliato rotondo, come +a modo di taglieri; friggilo in la padella +con lardo fresco.</p> + +<div class="blockquot"><p>Manca questo Avverbio al Vocabolario.</p></div> + +<p><span class="f">Salsuccia.</span> <i>Vezz. di Salsiccia</i> (<i>Pag. 60, +lin. 18</i>). Togli anche prosciutto crudo e tagliato +sottile, e fà similmente salsuccie. E a<span class="pagenum"><a name="Page_115" id="Page_115">[115]</a></span> +<i>Pag. 61, lin. 7</i>. Nel terzio solaio poni presciutto +e salsuccie, tagliate come detto è.</p> + +<div class="blockquot"><p>Manca al Vocabolario. Come nel numero del +meno può essere vezzeggiativo di salsiccia, +così in quello del più equivale alla salsiccia +stessa compartita in piccoli rocchi.</p></div> + +<p><span class="f">Sardina.</span> <i>Sardella</i> (<i>Pag. 66, lin. 10</i>). Similmente +si pò fare coppo, ovvero pastello +d'altri pesci, di sardine, alici, triglie e altri.</p> + +<div class="blockquot"><p>Il Vocabolario non registra che un solo +esempio del Redi.</p></div> + +<p><span class="f">Senacione.</span> <i>Pianta nota</i> (<i>Pag. 6, lin. +14</i>). Togli senacioni et adunali tagliati minutissimamente.</p> + +<div class="blockquot"><p>Questo vocabolo manca alla Crusca. Intorno +al <i>senacione</i> o <i>senecione</i>, V. nel <i>Mattioli</i>.</p></div> + +<p><span class="f">Sfilare.</span> Metaforicamente parlando di carne, +vale <i>Disunire, sottilmente Spiccare e per +lo lungo l'un pezzuolo di carne dall'altro</i> +(<i>Pag. 46, lin. 18</i>). Togli petti di galline, cotti; +e, posti sopra una taola, fàgli sfilare più sottili +che puoi...; e, quando comincia a bollire +mettivi dentro i detti petti sfilati.</p> + +<div class="blockquot"><p>In senso metaforico non trovo registrato +nei Vocabolarii questo verbo.</p></div> + +<p><span class="f">Soffriggere.</span> Secondo i Vocabolaristi vale +<i>Leggermente friggere</i> (<i>Pag. 3, lin. 18</i>). +Togli petroselli, finocchi, ec. e soffriggi con<span class="pagenum"><a name="Page_116" id="Page_116">[116]</a></span> +olio bene; e prendi altre erbe minute e soffriggile +insieme.</p> + +<div class="blockquot"><p>Il Vocabolario non ne registra verun esempio. +Molte altre volte ritrovasi questo verbo +nel presente libretto.</p></div> + +<p><span class="f">Spico.</span> <i>Spigo.</i> <i>Spicanardi</i> (<i>Pag. 28, lin. +20</i>). Poi colato il vino, mettivi spico, e lassa +che sia freddo.</p> + +<div class="blockquot"><p>Questa voce, altre volte usata dal nostro +autore, manca al Vocabolario.</p></div> + +<p><span class="f">Spurato.</span> Add. da <i>Spurare</i>. <i>Spurgato.</i> +<i>Nettato.</i> <i>Purificato</i> ec. (<i>Pag. 16, lin. 16</i>). +Poni a cuocere, con ogni carne salata, lavata +e spurata bene del sale.</p> + +<div class="blockquot"><p>Il Vocabolario non cita che un solo esempio +del Redi al verbo <i>Spurare</i>.</p></div> + +<p><span class="f">Trasmarino.</span> <i>Ramerino</i> (<i>Pag 4. lin. 5</i>). +(Togli) maggiorana, trasmarino, petrosello con +bone spezie ec.</p> + +<div class="blockquot"><p>Non registrasi in simile significato questa +voce nel Vocabolario.</p></div> + +<p><span class="f">Triglia.</span> <i>Pesce noto</i> (<i>Pag. 66, lin. 10</i>). +Similmente si pò fare coppo, ovvero pastello +d'altri pesci, di sardine, alici, triglie e altri.</p> + +<div class="blockquot"><p>Registrasi questa voce nel Vocabolario con +un solo esempio tratto dal <i>Morgante del +Pulci</i>.</p></div> + +<p><span class="f">Ventricchio.</span> <i>Ventriglio</i> (<i>Pag. 31, lin.<span class="pagenum"><a name="Page_117" id="Page_117">[117]</a></span> +4</i>). Del capo, piedi, ventricchi, fegato, puoi +farne agresta.</p> + +<div class="blockquot"><p>Il Vocabolario non ne registra che un solo +esempio del Redi.</p></div> + +<p><span class="f">Zaffarano.</span> <i>Zafferano</i> (<i>Pag. 1, lin. 16</i>). +E se vuoli, puoi ponervi dentro oglio ec. ec. +e zaffarano a colorare.</p> + +<div class="blockquot"><p>Non registrasi nel Vocabolario se non <i>zafferano</i>: +comunque la differenza consista nel +solo scambio dell'<i>e</i> nell'<i>a</i>, comunissimo a +tutti gli antichi scrittori, tuttavia ho avvisato +bene qui farne ricordo. Molte altre volte trovasi +in questo libro <i>zaffarano</i> per <i>zafferano</i>, +che per brevità ci asterremo di notare.</p></div> + +<hr /> + +<p><span class="pagenum"><a name="Page_118" id="Page_118">[118]</a></span></p> + +<p> <br /> </p> + +<p class="misc"><a name="INDICE_daltre_Voci_non_registrate_nel" id="INDICE_daltre_Voci_non_registrate_nel"></a><b>INDICE</b> d'altre <i>Voci</i> non registrate nel +Vocabolario, le quali traggono il loro significato +dalla specialità di ciascuna vivanda +donde prendono il nome.</p> + +<table summary="Altre"> + <tr> + <td>Agresta che cosa sia</td> <td class="r">Pag. <a href="#agresta">31</a></td> + </tr> + <tr> + <td>Amandolato</td> <td class="r"><a href="#De_lamandolato_et_del_farro">86</a></td> + </tr> + <tr> + <td>Blanmangieri</td> <td class="r"><a href="#De_blanmangieri">46</a></td> + </tr> + <tr> + <td>Brodo appollocato</td> <td class="r"><a href="#Del_brodo_dei_capponi">33</a></td> + </tr> + <tr> + <td>Caldume</td> <td class="r"><a href="#caldume">41</a></td> + </tr> + <tr> + <td>Casciata</td> <td class="r"><a href="#De_la_casciata">62</a></td> + </tr> + <tr> + <td>Cenamata</td> <td class="r"><a href="#cenamata">42</a></td> + </tr> + <tr> + <td>Dulcamine</td> <td class="r"><a href="#Del_dulcamine_cioe_frittelle">76</a></td> + </tr> + <tr> + <td>Erbata</td> <td class="r"><a href="#erbata">62</a></td> + </tr> + <tr> + <td>Festiggia</td> <td class="r"><a href="#De_la_festiggia">49</a></td> + </tr> + <tr> + <td>Fromentiera</td> <td class="r"><a href="#De_la_fromentiera_col_pollo">70</a></td> + </tr> + <tr> + <td>Gratomèa</td> <td class="r"><a href="#Di_gratomea_di_polli_uccelli">45</a></td> + </tr> + <tr> + <td>Gratonata</td> <td class="r"><a href="#De_la_gratonata_di_polli">69</a></td> + </tr> + <tr> + <td>Gratonia</td> <td class="r"><a href="#De_la_gratonia">35</a></td> + </tr> + <tr> + <td>Guanti</td> <td class="r"><a href="#De_guanti_cioe_ravioli">37</a></td> + </tr> + <tr> + <td>Gualdaffe</td> <td class="r"><a href="#gualdaffa">40</a></td> + </tr> + <tr> + <td>Limonia</td> <td class="r"><a href="#Di_limonia_di_polli">44</a></td> + </tr> + <tr> + <td>Nucato</td> <td class="r"><a href="#Del_mele_bullito_co_le_noci">77</a></td> + </tr> + <tr> + <td>Paniccia</td> <td class="r"><a href="#De_la_paniccia_col_latte">79</a></td> + </tr> + <tr> + <td>Pastringa</td> <td class="r"><a href="#De_la_pastringa">81</a></td> + </tr> + <tr> + <td>Romania</td> <td class="r"><a href="#Di_romania_di_polli">45</a></td> + </tr> + <tr> + <td>Sardamone</td> <td class="r"><a href="#De_sardamone_di_carne">69</a></td> + </tr> + <tr> + <td>Sommacchia</td> <td class="r"><a href="#Di_sommacchia_di_polli">44</a></td> + </tr> + <tr> + <td>Tria genoese</td> <td class="r"><a href="#De_la_tria_genoese_per">87</a></td> + </tr> + <tr> + <td>Tomacelli</td> <td class="r"><a href="#Dei_tomacelli_ovvero">73</a></td> + </tr> + <tr> + <td>Zeunia</td> <td class="r"><a href="#De_la_zeunia_di_colombi">72</a></td> + </tr> +</table> + +<hr /> + +<p><span class="pagenum"><a name="Page_119" id="Page_119">[119]</a></span></p> + +<h2 class="break"><a name="INDICE" id="INDICE"></a>INDICE<br /> +<span class="small">DEI</span><br /> +CAPITOLI DEL LIBRO</h2> + +<p class="center big">Della Cucina</p> + +<p> <br /> </p> + +<table summary="Indice"> +<tr> +<td><i>A fare i Cauli bianchi bene cotti</i></td> <td class="r"><a href="#Dei_Cauli">Pag. 1</a></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>A fare i cauli verdi con carne</i></td> <td class="r">2</td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Dei predetti</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Dei predetti</i></td> <td class="r">3</td> +</tr> +<tr> +<td><i>De le foglie minute, et dei finocchi</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_le_foglie_minute_et_dei">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Del medesmo mangiare con borraggine</i></td> <td class="r">4</td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Del predetto</i></td> <td class="r">5</td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Del predetto</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Del predetto</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Del predetto</i></td> <td class="r">6</td> +</tr> +<tr> +<td><i>Salsa di finocchio</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#Salsa_di_finocchio">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De' senacioni; cioè in più modi</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_senacioni_cioe_in_piu">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Dei predetti</i></td> <td class="r">7</td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Item, a usanza di marchesi</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De la senape</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_la_senape">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De li sparaci</i></td> <td class="r"><a href="#De_li_sparaci">8</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De le lattughe</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_le_lattughe">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De le zucche</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_le_zucche">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altrimenti</i></td> <td class="r">9</td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altrimenti</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De le pere</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_le_pere">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Di cipolle</i></td> <td class="r"><a href="#Di_cipolle">10</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De' porri</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_porri">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente a tempo di digiuno</i></td> <td class="r">11</td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente con carne</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r">12</td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De' naponi, ovvero navoni</i></td> <td class="r"><a href="#De_naponi_ovvero_navoni">13</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De' raponcelli</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_raponcelli">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De le rape</i></td> <td class="r"><a href="#De_le_rape">14</a></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r">15</td> +</tr> +<tr> +<td><i>De' ceci</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_ceci">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente per dì di sabbato</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r">16</td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r">17</td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente di Quaresima</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De' peselli</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_peselli">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r">18</td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Peselli con carne</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#Peselli_con_carne">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r">19</td> +</tr> +<tr> +<td><i>De le fave sane</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_le_fave_sane">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r">20</td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De le fave infrante</i></td> <td class="r"><a href="#De_le_fave_infrante">21</a></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De le lenti</i></td> <td class="r"><a href="#De_le_lenti">22</a></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r">23</td> +</tr> +<tr> +<td><i>De' fasoli</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_fasoli10">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente al modo trivisano</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De' fungi</i></td> <td class="r"><a href="#De_fungi12">24</a></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De la composta</i></td> <td class="r"><a href="#De_la_composta">25</a></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r">26</td> +</tr> +<tr> +<td><i>De brodi: e primo, de brodo granato</i></td> <td class="r"><a href="#De_brodi_e_primo_de_brodo">27</a></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r">28</td> +</tr> +<tr> +<td><i>De la gelatina di pesce</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_la_gelatina_di_pesce">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Del brodo del pesce</i></td> <td class="r"><a href="#Del_brodo_del_pesce">29</a></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Del paparo</i></td> <td class="r"><a href="#Del_paparo">30</a></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De la grua</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_la_grua">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Del brodo saracenico</i></td> <td class="r"><a href="#Del_brodo_saracenico16">32</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Del brodo dei capponi</i></td> <td class="r"><a href="#Del_brodo_dei_capponi">33</a></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente a la provenzale</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente a la spagnuola si fa brodo verde</i></td> <td class="r">34</td> +</tr> +<tr> +<td><i>De le starne</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_le_starne">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De la gratonia</i></td> <td class="r"><a href="#De_la_gratonia">35</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De crispelli, ovvero frittelle Ubaldine</i></td> <td class="r"><a href="#De_Crispelli_ovvero_Frittelle">36</a></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De' guanti, cioè ravioli</i></td> <td class="r"><a href="#De_guanti_cioe_ravioli">37</a></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Di salsiccie, o vuo' tortelli di pesce</i></td> <td class="r"><a href="#Di_salsiccie_o_vuo_tortelli">38</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De' crispelli di carne, o vero tortelli e ravioli</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_crispelli_di_carne_o_vero">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r">39</td> +</tr> +<tr> +<td><i>De le gualdaffe di ventri et caldumi</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_le_gualdaffe_di_ventri">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente, de' budelli</i></td> <td class="r">40</td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Dei detti gualdaffi e caldumi</i></td> <td class="r"><a href="#Dei_detti_gualdaffi_e_caldumi">41</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De la corata e ventre di porco in caldume</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_la_corata_e_ventre_di_porco">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De li savori</i></td> <td class="r"><a href="#De_li_savori">42</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De la peverada</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_la_peverada">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De' civeri di lepore e altre carni</i></td> <td class="r"><a href="#De_civeri_di_lepore_e_altre">43</a></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Di sommacchia di polli, o di uccelli</i></td> <td class="r"><a href="#Di_sommacchia_di_polli">44</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Di limonìa di polli</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#Di_limonia_di_polli">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Di gratomèa di polli, uccelli et pesci</i></td> <td class="r"><a href="#Di_gratomea_di_polli_uccelli">45</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Di romanìa di polli</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#Di_romania_di_polli">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Di agliata bianca con li capponi</i></td> <td class="r"><a href="#Di_agliata_bianca_con_li">46</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De' Blanmangieri</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_blanmangieri">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente di Quaresima</i></td> <td class="r">47</td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente con riso</i></td> <td class="r">48</td> +</tr> +<tr> +<td><i>De la festiggia</i></td> <td class="r"><a href="#De_la_festiggia">49</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>A empiere uno pavone</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#A_empiere_uno_pavone">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>A empiere una gallina</i></td> <td class="r"><a href="#A_empiere_una_gallina">51</a></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>A empiere uno vitello</i></td> <td class="r"><a href="#A_empiere_uno_vitello">52</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>A empiere una castrone</i></td> <td class="r"><a href="#A_empiere_uno_castrone">53</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>A empiere una spalla, o altro membro</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#A_empiere_una_spalla_o_altro">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>A empiere uno ventre</i></td> <td class="r"><a href="#A_empiere_uno_ventre">54</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>A empiere budelle</i></td> <td class="r"><a href="#A_empiere_budelle">55</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De la suppa</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_la_suppa">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r">56</td> +</tr> +<tr> +<td><i>Del pastello romano</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#Del_pastello_romano">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Del pastello dei capretti</i></td> <td class="r"><a href="#Del_pastello_dei_capretti">57</a></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Del pastello di uccelli vivi</i></td> <td class="r"><a href="#Del_pastello_di_uccelli_vivi">58</a></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente pastello buono</i></td> <td class="r"><span class="scp">IVI</span></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>Altramente</i></td> <td class="r">59</td> +</tr> +<tr> +<td><i>De la torta parmesana</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_la_torta_parmesana">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De la torta di capponi, fagiani, uccelli, coratelle e pesci</i></td> <td class="r"><a href="#De_la_torta_di_capponi_fagiani">62</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De la casciata</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_la_casciata">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Del coppo di polli, o d'altri uccelli</i></td> <td class="r"><a href="#Del_coppo_di_polli_o_daltri">63</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Del coppo d'altre cose, e da ciascuno giorno</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#Del_coppo_daltre_cose_e_da">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Del pastello di anguilla</i></td> <td class="r"><a href="#Del_pastello_di_anguilla">64</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Del coppo di lampreda</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#Del_coppo_di_lampreda">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Del pastello de le trote e d'altri pesci</i></td> <td class="r"><a href="#Del_pastello_de_le_trote">65</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Del polpo</i></td> <td class="r"><a href="#Del_polpo">66</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De la seppia</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_la_seppia">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Del nero de la seppia</i></td> <td class="r"><a href="#Del_nero_de_la_seppia">67</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Del pesce calamaro</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#Del_pesce_calamaro">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De l'interiori e budelli di pesci</i></td> <td class="r"><a href="#De_linteriori_e_budelli">68</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De la gratonata di polli</i></td> <td class="r"><a href="#De_la_gratonata_di_polli">69</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De sardamone di carne</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_sardamone_di_carne">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De la fromentiera col pollo</i></td> <td class="r"><a href="#De_la_fromentiera_col_pollo">70</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Del farro di spelta</i></td> <td class="r"><a href="#Del_farro_di_spelta">71</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De la zeunia di colombi polli e altri uccelli</i></td> <td class="r"><a href="#De_la_zeunia_di_colombi">72</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De le ova piene</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_le_ova_piene">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Dei tomacelli, ovvero mortadelle</i></td> <td class="r"><a href="#Dei_tomacelli_ovvero">73</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De li fegatelli</i></td> <td class="r"><a href="#De_li_fegatelli">74</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Del coppo di latte caprino o pecorino</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#Del_coppo_di_latte_caprino">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De la gelatina di pesci senza oglio</i></td> <td class="r"><a href="#De_la_gelatina_di_pesci">75</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Del giardino</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#Del_giardino">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Del dulcamine, cioè frittelle non quaresimali</i></td> <td class="r"><a href="#Del_dulcamine_cioe_frittelle">76</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De li erbati</i></td> <td class="r"><a href="#De_li_erbati">77</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De le lasagne</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_le_lasagne">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Del mele bullito co le noci detto nucato</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#Del_mele_bullito_co_le_noci">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De li tortelli</i></td> <td class="r"><a href="#De_li_tortelli">78</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De la ioncada</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_la_ioncada">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De la paniccia col latte</i></td> <td class="r"><a href="#De_la_paniccia_col_latte">79</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De i savori, e prima del savore per l'arrosto</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_i_savori_e_prima_del_savore">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Dei savori con li pippioni</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_i_savori_con_li_pippioni">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Del savore con la grua</i></td> <td class="r"><a href="#Del_savore_con_la_grua">80</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Savori per papari et per porchetta</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#Savori_per_papari_et_per">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Savore per malardi et anatre</i></td> <td class="r"><a href="#Savore_per_malardi40">81</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De la pastringa</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_la_pastringa">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Del solcio dei piedi d'uccelli et di capo di porco</i></td> <td class="r"><a href="#Del_solcio_dei_piedi_duccelli">82</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Del cascio arrostito</i></td> <td class="r"><a href="#Del_cascio_arrostito">83</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Dei cauli per li 'nfermi</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#Dei_cauli_per_li_nfermi">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De l'erbe minute</i></td> <td class="r"><a href="#De_lerbe_minute">84</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Per li costipati, stitici, e che non orinano</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#Per_li_costipati_stitici_e_che">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De le zucche</i></td> <td class="r"><a href="#zucche">85</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De i ceci per li 'nfermi</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_i_ceci_per_li_nfermi">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De le lattuche</i></td> <td class="r"><a href="#De_le_lattuche">86</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Dei peselli freschi per li 'nfermi</i></td> <td class="r"><a href="#Dei_peselli_freschi_per">86</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De l'amandolato et del farro per li 'nfermi</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_lamandolato_et_del_farro">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De la tria genoese per li 'nfermi</i></td> <td class="r"><a href="#De_la_tria_genoese_per">87</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Riso per li 'nfermi</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#Riso_per_li_nfermi">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De la farina per infreddati</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_la_farina_per_infreddati">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De le triglie per li 'nfermi</i></td> <td class="r"><a href="#De_le_triglie_per_li_nfermi">88</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De' pomi lessi per l'infermi</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_pomi_lessi_per_linfermi">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De' pomi arrostiti</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#De_pomi_arrostiti">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td class="corr"><i>De i predetti, altramente</i></td> <td class="r">89</td> +</tr> +<tr> +<td><i>A cocere prestamente e bene uno arrosto</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#A_cocere_prestamente_e_bene">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>De la insaleggiata di cipolle</i></td> <td class="r"><a href="#De_la_insaleggiata_di_cipolle">90</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>A trarre il sale de la pentola</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#A_trarre_il_sale_de_la_pentola">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>A cavare il fumo del mangiare</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#A_cavare_il_fumo_del">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>Frittelle nuove</i></td> <td class="r"><a href="#Frittelle_nuove">91</a></td> +</tr> +<tr> +<td><i>A chi non avesse levame</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#A_chi_non_avesse_levame">IVI</a></span></td> +</tr> +<tr> +<td><i>A fare agresto</i></td> <td class="r"><span class="scp"><a href="#A_fare_agresto">IVI</a></span></td> +</tr> +</table> + +<hr /> + +<h2 class="break"><a name="RETTIFICAZIONE" id="RETTIFICAZIONE"></a>RETTIFICAZIONE</h2> + +<p class="pad4">Alla pag. 75, linea ultima, mutai +<i>diversi</i>, conforme legge il codice, in +<i>diversifica</i>, e richiamai, colla cifra (38), +il leggitore alla apposita nota, dove +poi avvertiva che il cod. ha <i>diversi</i>. +Ora, meglio considerato il periodo, +mi sono assicurato che la guasta lezione +che ivi apparisce, non da altro +procede che dall'avere il copista posposto +il <i>diversi</i>. Si tolgan dunque via +<i>diversifica</i> e la cifra e la nota corrispondente, +e si legga: <i>E in su l'albore +appicca pomi, pere, o uccelli diversi, +o uve, ciò che tu vuoli, fatti +di pasta distemperata con ova</i>.</p> + +<p>Alcuni erroruzzi tipografici di picciol +conto, che, non ostante la diligenza +usata, potessero essere sfuggiti, +si lasciano emendare dalla discrezione +del savio lettore, come, a cag. d'es., +alla pag. 26, lin. 21, <i>poi</i> in luogo di +<i>puoi</i>; 31, 15. <i>înfuso</i> per <i>infuso</i>; 69, 15. +<i>arte de</i> per <i>arte de'</i>, e simili.</p> + +<hr /> + +<div class="bbox"> +<h2>SCELTA<br /> +<span class="small">DI</span><br /> +<b>CURIOSITÀ LETTERARIE</b><br /> +INEDITE O RARE<br /> +DAL SECOLO XIII AL XVII</h2> + +<p class="center small">In Appendice alla Collezione di Opere inedite o rare</p> +<p> <br /> </p> +<p class="center big">Dispensa 40</p> + +<hr class="minor" /> + +<p>Di questa SCELTA usciranno otto o dieci volumetti +all'anno: la tiratura di essi verrà eseguita +in numero non maggiore di esemplari +202: il prezzo sarà uniformato al num. dei +fogli di ciascheduna dispensa, e alla quantità +degli esemplari tirati: sesto, carta e caratteri, +uguali al presente fascicolo.</p> + +<p class="sig">Gaetano Romagnoli.</p> +</div> + +<p> <br /> </p> + +<p class="center"><b>OPUSCOLI GIÀ PUBBLICATI</b></p> + +<div class="libri"> +<ul class="libri"> +<li><b>Novelle d'incerti Autori del Secolo XIV.</b></li> +<li><b>Lezione di Maestro Bartolino dal Canto de' Bischeri.</b></li> +<li><b>Martirio d'una Fanciulla Faentina.</b></li> +<li><b>Due Novelle Morali d'Autore Anonimo del Secolo XIV.</b></li> +<li><b>Vita di Francesco Petrarca.</b></li> +<li><b>Storia di una Fanciulla tradita da un suo amante.</b></li> +<li><b>Commento di Ser Agresto da Ficaruolo.</b></li> +<li><b>La Mula, la Chiave e Madrigali satirici del Doni Fiorentino.</b></li> +<li><b>Dodici Conti Morali d'Anonimo Senese.</b></li> +<li><b>La Lusignacca, Novella inedita scritta nel buon secolo della lingua italiana.</b></li> +<li><b>Dottrina dello Schiavo di Bari.</b></li> +<li><b>Il Passio o Vangelo di Nicodemo.</b></li> +<li><b>Sermone di S. Bernardino da Siena.</b></li> +<li><b>Storia d'una Crudele Matrigna.</b></li> +<li><b>Il Lamento della Beata Vergine Maria e le Allegrezze in rima.</b></li> +<li><b>Il Libro della Vita Contemplativa.</b></li> +<li><b>Brieve Meditazione dei Beneficii di Dio</b>, per Agnolo Torini da Firenze.</li> +<li><b>La Vita di Romolo</b>, volgarizzata da M.<sup>ro</sup> Donato da Pratovecchio.</li> +<li><b>Il Marchese di Saluzzo e la Griselda</b>, Novella in ottave del secolo XV.</li> +<li><b>Un'Avventura amorosa</b> narrata da Bernardo Dovizi da Bibbiena. — <b>Novella di Pier Geronimo Gentile.</b> — <b>Le Compagnie dei Battuti in Roma nell'anno 1389.</b></li> +<li><b>Due Epistole d'Ovidio</b>, tratte dal volgarizzamento delle Eroidi fatto da messere Carlo Figiovanni nel secolo XIV.</li> +<li><b>Novelle di Marco Mantova.</b></li> +<li><b>Historia di Lancillotto dal Lago.</b></li> +<li><b>Saggio del Volgarizzamento Antico</b>, di Valerio Massimo.</li> +<li><b>Novella del Cerbino</b>, in ottava rima.</li> +<li><b>Trattatello delle Virtù.</b></li> +<li><b>Negoziazione di Giulio Ottonelli alla Corte di Spagna.</b></li> +<li><b>Tancredi Principe di Salerno</b>, novella in rima di Hieronimo Benivieni fiorentino.</li> +<li><b>Le Vite di Numa e T. Ostilio</b> di F. Petrarca in seguito alla Disp. XVIII.</li> +<li><b>La Epistola di san Iacopo</b> e <b>Capitoli del Vangelo di san Giovanni</b>.</li> +<li><b>Storia di S. Clemente Papa</b>, fatta volgare nel secolo XIV.</li> +<li><b>Il Libro delle Lamentazioni di Jeremia</b> e il <b>Cantico de' Cantici di Salamone</b>.</li> +<li><b>Epistola di Alberto degli Albizzi a Martino V, e alcune Leggende.</b></li> +<li><b>I Salterelli del Bronzino Pittore.</b></li> +<li><b>Gibello</b>, novella inedita in 8.ª rima.</li> +<li><b>Comento a una Canzone di F. Petrarca</b> per Luigi Marsili.</li> +<li><b>Vita di Saffo e Frammenti</b> pel professor Bustelli.</li> +<li><b>Rime di mons. Stefano Vai.</b></li> +<li><b>Capitoli delle Monache di Pontetetto</b>.</li> +<li><b>Libro della Cocina</b>, del Secolo XIV.</li> +<li><b>Historia della Reina d'Oriente.</b></li> +<li><b>La Fisiognomia.</b></li> +<li><b>Storia della Reina Ester.</b></li> +<li><b>Sei Odi inedite di F. Redi.</b></li> +<li><b>Istoria di Maria per Ravenna.</b></li> +<li><b>Trattatello della Virginità.</b></li> +<li><b>Lamento di Fiorenza.</b></li> +<li><b>Un viaggio a Perugia.</b></li> +<li><b>Il Tesoro</b> canto carnacialesco mandato a Cosimo I. Granduca, da Lorenzo Braccesi.</li> +<li><b>Storia di Fra Michele Minorita.</b></li> +<li><b>Dell'arte del Vetro per musaico.</b></li> +<li><b>Leggende d'alcuni Santi e Beati</b> Parte I.</li> +<li><b>id. id.</b> Parte II.</li> +<li><b>Capitoli di S. Iacopo d'Altopascio.</b></li> +<li><b>Lettera de' Fraticelli a tutti i Cristiani.</b></li> +<li><b>Iacoppo Novella inedita.</b></li> +<li><b>Leggenda di Sant'Albano.</b></li> +<li><b>Sonetti giocosi di Antonio da Pistoia.</b></li> +<li><b>Fiori di Medicina di Maestro Gregorio Medicofisico.</b></li> +<li><b>Cronachetta di S. Gemignano.</b></li> +<li><b>Trattato di Virtù morali.</b></li> +<li><b>Proverbi del Cornazano.</b></li> +<li><b>Fiore di Filosofi.</b></li> +<li><b>Il Libro de' sette Savi.</b></li> +<li><b>Del libero arbitrio, Trattato di San Bernardo.</b></li> +<li><b>Azioni di A. Medici.</b></li> +<li><b>Pronostichi d'Ippocrate.</b></li> +<li><b>S. Bernardo, Stimolo d'Amore — Pistola a Ramondo.</b></li> +</ul></div> + +<p> <br /> </p> + +<div class="tnote"> +<h2>Nota del Trascrittore</h2> + +<p>Ortografia e punteggiatura originali sono state mantenute, correggendo senza annotazione minimi errori tipografici. Le correzioni indicate +dall'autore nelle pagine "Correggi" e "Rettificazione" sono state +riportate nel testo, a eccezione di quella riguardante pag. 75, per la +quale non si è modificato l'originale. Un indice generale è stato inserito all'inizio.</p> + +<p>Sono stati corretti i seguenti refusi [tra parentesi il testo originale]:</p> + +<table summary="corrections"> + <tr> + <td class="r"><a href="#tn59">59</a> -</td><td>Togli polli [pulli] smembrati e tagliati</td> + </tr> + <tr> + <td class="r"><a href="#tn108">108</a> -</td><td>Non se ne registra ne' Vocabolarii [Vocobolarii]</td> + </tr> +</table> + +<p>Grafie alternative mantenute:</p> + +<ul> +<li>esempi / esempii</li> +<li>fanne / fànne</li> +<li>polla / pòlla</li> +<li>polle / pòlle</li> +</ul> + +</div> + + + + + + + + +<pre> + + + + + +End of Project Gutenberg's Il libro della cucina del sec. XIV, by Anonymous + +*** END OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK IL LIBRO DELLA CUCINA DEL SEC. XIV *** + +***** This file should be named 33954-h.htm or 33954-h.zip ***** +This and all associated files of various formats will be found in: + http://www.gutenberg.org/3/3/9/5/33954/ + +Produced by Carla, Carlo Traverso, Barbara Magni and the +Online Distributed Proofreading Team at http://www.pgdp.net +(This file was produced from images generously made +available by The Internet Archive) + + +Updated editions will replace the previous one--the old editions +will be renamed. + +Creating the works from public domain print editions means that no +one owns a United States copyright in these works, so the Foundation +(and you!) can copy and distribute it in the United States without +permission and without paying copyright royalties. Special rules, +set forth in the General Terms of Use part of this license, apply to +copying and distributing Project Gutenberg-tm electronic works to +protect the PROJECT GUTENBERG-tm concept and trademark. 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It exists +because of the efforts of hundreds of volunteers and donations from +people in all walks of life. + +Volunteers and financial support to provide volunteers with the +assistance they need, are critical to reaching Project Gutenberg-tm's +goals and ensuring that the Project Gutenberg-tm collection will +remain freely available for generations to come. In 2001, the Project +Gutenberg Literary Archive Foundation was created to provide a secure +and permanent future for Project Gutenberg-tm and future generations. +To learn more about the Project Gutenberg Literary Archive Foundation +and how your efforts and donations can help, see Sections 3 and 4 +and the Foundation web page at http://www.pglaf.org. + + +Section 3. Information about the Project Gutenberg Literary Archive +Foundation + +The Project Gutenberg Literary Archive Foundation is a non profit +501(c)(3) educational corporation organized under the laws of the +state of Mississippi and granted tax exempt status by the Internal +Revenue Service. The Foundation's EIN or federal tax identification +number is 64-6221541. Its 501(c)(3) letter is posted at +http://pglaf.org/fundraising. Contributions to the Project Gutenberg +Literary Archive Foundation are tax deductible to the full extent +permitted by U.S. federal laws and your state's laws. + +The Foundation's principal office is located at 4557 Melan Dr. S. +Fairbanks, AK, 99712., but its volunteers and employees are scattered +throughout numerous locations. Its business office is located at +809 North 1500 West, Salt Lake City, UT 84116, (801) 596-1887, email +business@pglaf.org. Email contact links and up to date contact +information can be found at the Foundation's web site and official +page at http://pglaf.org + +For additional contact information: + Dr. Gregory B. Newby + Chief Executive and Director + gbnewby@pglaf.org + + +Section 4. Information about Donations to the Project Gutenberg +Literary Archive Foundation + +Project Gutenberg-tm depends upon and cannot survive without wide +spread public support and donations to carry out its mission of +increasing the number of public domain and licensed works that can be +freely distributed in machine readable form accessible by the widest +array of equipment including outdated equipment. Many small donations +($1 to $5,000) are particularly important to maintaining tax exempt +status with the IRS. + +The Foundation is committed to complying with the laws regulating +charities and charitable donations in all 50 states of the United +States. 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Thus, we do not necessarily +keep eBooks in compliance with any particular paper edition. + + +Most people start at our Web site which has the main PG search facility: + + http://www.gutenberg.org + +This Web site includes information about Project Gutenberg-tm, +including how to make donations to the Project Gutenberg Literary +Archive Foundation, how to help produce our new eBooks, and how to +subscribe to our email newsletter to hear about new eBooks. + + +</pre> + +</body> +</html> diff --git a/LICENSE.txt b/LICENSE.txt new file mode 100644 index 0000000..6312041 --- /dev/null +++ b/LICENSE.txt @@ -0,0 +1,11 @@ +This eBook, including all associated images, markup, improvements, +metadata, and any other content or labor, has been confirmed to be +in the PUBLIC DOMAIN IN THE UNITED STATES. + +Procedures for determining public domain status are described in +the "Copyright How-To" at https://www.gutenberg.org. + +No investigation has been made concerning possible copyrights in +jurisdictions other than the United States. 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