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diff --git a/.gitattributes b/.gitattributes new file mode 100644 index 0000000..6833f05 --- /dev/null +++ b/.gitattributes @@ -0,0 +1,3 @@ +* text=auto +*.txt text +*.md text diff --git a/29977-8.txt b/29977-8.txt new file mode 100644 index 0000000..f0f3893 --- /dev/null +++ b/29977-8.txt @@ -0,0 +1,16337 @@ +The Project Gutenberg EBook of Le Laude, by Iacopone da Todi + +This eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with +almost no restrictions whatsoever. You may copy it, give it away or +re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included +with this eBook or online at www.gutenberg.org + + +Title: Le Laude + secondo la stampa fiorentina del 1490 + +Author: Iacopone da Todi + +Commentator: Giovanni Ferri + +Release Date: September 13, 2009 [EBook #29977] + +Language: Italian + +Character set encoding: ISO-8859-1 + +*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK LE LAUDE *** + + + + +Produced by Claudio Paganelli, Emanuela Piasentini and the +Online Distributed Proofreading Team at https://www.pgdp.net +(Images generously made available by Editore Laterza and +the Biblioteca Italiana at +http://www.bibliotecaitaliana.it/ScrittoriItalia) + + + + + + + + + + SCRITTORI D'ITALIA + + IACOPONE DA TODI + + LE LAUDE + + + + + IACOPONE DA TODI + + LE LAUDE + + SECONDO LA STAMPA FIORENTINA DEL 1490 + + A CURA DI + + GIOVANNI FERRI + + + + + BARI + + GIUS. LATERZA & FIGLI + + TIPOGRAFI-EDITORI-LIBRAI + + 1915 + + + PROPRIETÁ LETTERARIA + + GENNAIO MCMXV--40581 + + + + +I + +DE LA BEATA VERGINE MARIA E DEL PECCATORE + + + --O Regina cortese,--io so a voi venuto + ch'al mio cor feruto--deiate medecare. + + Io so a voi venuto--com'omo desperato + da omn'altro aiuto;--lo vostro m'è lassato; + se ne fusse privato,--faríeme consumare. + + Lo mio cor è feruto,--Madonna, nol so dire; + ed a tal è venuto,--che comenza putire; + non deiate soffrire--de volerm'aiutare. + + Donna, la sofferenza--sí m'è pericolosa; + lo mal pres'ha potenza,--la natura è dogliosa; + siate cordogliosa--de volerme sanare. + + Non aio pagamento,--tanto so anichilato; + faite de me stromento,--servo recomperato; + donna, el prez'è dato:--quel ch'avest'a lattare. + + Donna, per quel amore--che m'ha avut'el tuo figlio + dever'aver en core--de darm'el tuo consiglio; + succurrime, aulente giglio,--veni e non tardare. + + --Figlio, poi ch'èi venuto,--molto sí m'è 'n piacere; + adomandimi aiuto,--dollote voluntere; + ètte oporto soffrire--co per arte voglio fare. + + Medecaro per arte--emprima fa la diita; + guarda li sensi da parte--che non dien piú ferita + a la natura perita--che se possa aggravare. + + E piglia l'oximello,--lo temor del morire; + ancora si fancello,--cetto ce de' venire; + vanetá lassa gire,--non pò teco regnare. + + E piglia decozione--lo temor de lo 'nferno; + pens'en quella prescione--non escon en sempiterno; + la piaga girá rompenno--farallate revontare. + + Denante al preite mio--questo venen revonta, + ché l'officio è sio;--Dio lo peccato sconta; + ca se 'l Nemico s'aponta,--non aia que mostrare. + + + + +II + +DE LA BEATA VERGINE MARIA + + + O Vergine piú che femina--santa Maria beata. + + Piú che femina, dico;--onom nasce nemico; + per la Scrittura splico,--nant'èi santa che nata. + + Stando en ventre chiusa,--puoi l'alma ce fo enfusa, + potenza virtuusa--sí t'ha santificata. + + La divina onzione--sí te santificòne, + d'omne contagione--remaneste illibata. + + L'original peccato--ch'Adam ha semenato, + omn'om con quello è nato:--tu se' da quel mondata. + + Nullo peccato mortale--en tuo voler non sale, + e da lo veniale--tu sola emmaculata. + + Secondo questa rima--tu se' la vergen prima, + sopre l'altre soblima;--tu l'hai emprima votata + + la tua vergenetate--sopr'omne umanetate + ch'en tanta puritate--mai fosse conservata. + + L'umilitá profonda--che nel tuo cor abonda, + lo cielo se sprofonda--d'esserne salutata. + + Virgineo proposito--en sacramento ascondito, + marito piglia incognito--che non fosse enfamata. + + L'alto messo onorato--da ciel te fo mandato; + lo cor fu paventato--de la sua annunziata: + + --Conceperai tu figlio,--será senza simiglio, + se tu assenti al consiglio--de questa mia ambasciata.-- + + O Vergen, non tardare--al suo detto assentare; + la gente sta chiamare--che per te sia aiutata. + + Aiutane, Madonna,--ca 'l mondo se sperfonna + se tarde la responna--che non sia avivacciata. + + Puoi che consentisti,--lo figliol concepisti, + Cristo amoroso desti--a la gente dannata. + + Lo mondo n'è stupito--conceper per audito, + lo corpo star polito--a non essere toccata. + + Sopr'omne uso e ragione--aver concezione, + senza corruzione--femena gravedata. + + Sopre ragione ed arte--senza sementa latte, + tu sola n'hai le carte--e sènne fecundata. + + O pregna senza semina,--non fu mai fatt'en femina, + tu sola sine crimina,--null'altra n'è trovata. + + Lo verbo creans omnia--vestito è 'n te Virginia, + non lassando sua solia,--divinitá encarnata. + + Maria porta Dio omo,--ciascun serva 'l suo como; + portando sí gran somo--e non essere gravata. + + O parto enaudito,--lo figliol partorito + entro del ventre uscito--de matre segellata! + + A non romper sogello--nato lo figliol bello, + lassando lo suo castello--con la porta serrata! + + Non siría convegnenza--la divina potenza + facesse violenza--en sua cas'albergata. + + O Maria, co facivi--quando tu lo vidivi? + or co non te morivi--de l'amore afocata? + + Co non te consumavi--quando tu lo guardavi, + ché Dio ce contemplavi--en quella carne velata? + + Quand'esso te sugea,--l'amor co te facea, + la smesuranza sea--esser da te lattata? + + Quand'esso te chiamava--e mate te vocava, + co non te consumava--mate di Dio vocata? + + O Madonna, quigli atti--che tu avev'en quigl fatti, + quigl'enfocati tratti--la lengua m'han mozzata. + + Quando 'l pensier me struge,--co fai quando te suge? + lo lacremar non fuge--d'amor che t'ha legata. + + O cor salamandrato--de viver sí enfocato, + co non t'ha consumato--la piena enamorata? + + Lo don della fortezza--t'ha data stabilezza + portar tanta dolcezza--ne l'anema enfocata! + + L'umilitate sua--embastardío la tua, + ch'ogn'altra me par frua--se non la sua sguardata. + + Ché tu salist'en gloria,--esso sces'en miseria; + or quigna conveneria--ha enseme sta vergata? + + La sua umilitate--prender umanitate, + par superbietate--on'altra ch'è pensata. + + Accurrite, accurrite,--gente; co non venite? + vita eterna vedite--con la fascia legata. + + Venitel a pigliare,--ché non ne può mucciare, + che deggi arcomperare--la gente desperata. + + + + +III + +CONTENZIONE INFRA L'ANIMA E CORPO + + + Audite una 'ntenzone--ch'è 'nfra l'anima e 'l corpo; + battaglia dura troppo--fin a lo consumare. + + L'anima dice al corpo:--Facciamo penitenza, + ché possiamo fugire--quella grave sentenza + + e guadagnar la gloria--ch'è de tanta piacenza; + portimo onne gravenza--con delettoso amare.-- + + Lo corpo dice:--Turbome--d'esto che t'odo dire; + nutrito so 'n delicii,--nollo porría patire; + lo celebr'aio debele,--porría tost'empazire: + fugi cotal pensiere,--mai non me ne parlare. + + --Sozo, malvascio corpo,--lussurioso, engordo! + ad omne mia salute--sempre te trovo sordo; + sostieni lo flagello--d'esto nodoso cordo, + emprende sto discordo--ché t'è ci opo danzare! + + --Succurrite, vicini,--ché l'anima m'ha morto! + alliso, ensanguenato,--disciplinato a torto! + o impia, crudele,--ed ad que m'hai redotto? + starò sempr'en corrotto,--non me porrò allegrare. + + --Questa morte sí breve--non mi siría 'n talento. + Somme deliberata--de farte far spermento; + dagl cinque sensi tollere--omne delettamento, + e nullo piacemento--t'agio voglia de dare. + + --Si da li sensi tollime--li mei delettamenti, + siragio enfiato e tristo,--pieno d'encrescementi; + torrotte la letizia--nelli tuoi pensamenti; + megli'è che mo te penti--che de farlo provare. + + --La camiscia spògliate--e vesti sto cilizo; + la penetenza vètate--che non abbi delizo; + per guidardone dónote--questo nobel pannizo, + ché de coio scrofizo--te pensai d'amantare. + + --Da lo 'nferno recastela--questa veste penosa; + tesseala 'l diavolo--de pili de spinosa; + omne pelo pareme--una vespa orgogliosa; + nulla ce trovo posa,--tanto dura me pare. + + --Ecco lo letto; pòsate,--iace en esto gratizo! + lo capezal aguardace--ch'è un poco de paglizo: + lo mantellino cuoprite,--adusate col miccio; + questo te sia deliccio--a quel che te voglio fare! + + --Guardate a letto morbedo--d'esta penna splumato! + pietre rotonde vegioce--che venner dal fossato; + da qual parte volgome,--rompome el costato; + tutto son conquassato,--non ce posso posare. + + --Corpo, surge; lèvate!--ché suona matutino; + leva su, sonocchiate--en officio divino; + legge nuove emponote--perfine a lo maitino; + emprende esto camino--che sempre t'è opo fare. + + --Como surgo, levomi,--che non aggio dormito? + Degestione guastase,--non aggio ancor padito; + scorsa m'è la regoma--per lo freddo c'ho sentito; + el tempo non è fugito,--lassame ancor posare! + + --Ed o' staisti a 'mprendere--tu questa medicina? + per la tua negligenza--dotte una disciplina; + si piú favelli, tollote--a pranzo la cocina; + ché questa tua malina--penso de medecare. + + --Or ecco pranzo ornato--de delettoso pane + nero, azemo e duro--che nol rosecára 'l cane! + Non lo posso enghiuttire,--sí reo sapor me sane! + Altro cibo me dáne,--se me voli sostentare. + + --Per lo parlar c'hai fatto,--tu lassarai el vino; + né a pranzo né a cena--non mangerai cocino; + se piú favelli, aspèttate--un grave disciplino; + questo prometto almino--non te porrá mucciare. + + --Recordo d'una femena--ch'era bianca, vermiglia, + vestita, ornata, morbeda,--ch'era una maraviglia; + le sue belle fateze--lo pensier m'asutiglia; + molto sí me simiglia--de potergli parlare. + + --Or attende 'l premio--de questo c'hai pensato; + lo mantello artollote--per tutto sto vernato; + le calzamenta lassale--per lo folle cuitato; + ed un disciplinato--fin a lo scorticare. + + --L'acqua che bevo noceme,--caggio 'n etropesía; + lo vino, prego, rendeme--per la tua cortesía! + Se tu sano conserveme,--girò ritto per via; + se caggio 'n'enfermaría,--opo me t'è guardare. + + --Poi che l'acqua nòcete--a la tua enfermentade + e lo vino noceme--a la mia castitade, + lassa lo vino e l'acqua--per la nostra sanetade; + sostien necessitate--per nostra vita servare. + + --Prego che non m'occide!--nulla cosa demanno; + en veritá promettote--de non gir mormoranno; + lo entenzare veiome--che me retorna en danno; + che non caggia nel banno--vogliomene guardare. + + --Se te vorrai guardare--da omne offendemento, + sirotte tratta a dare--lo tuo sostentamento; + e vorròme guardare--dal tuo encrescemento; + sirá delettamento--nostra vita salvare. + + Or vedete 'l prelio--c'ha l'omo nel suo stato! + tante son l'altre prelia,--nulla cosa ho toccato; + che non faccian fastidio,--aggiol'abbreviato; + finisco sto trattato--en questo loco lassare. + + + + +IV + +DE LA PENITENZIA + + + O alta penitenza,--pena en amor tenuta! + grand'è la tua valuta,--per te ciel n'è donato. + + Se la pena teneme,--èmme despiacemento; + lo spiacere recame--la pena en gran tormento; + ma si aggio la pena--redutt'en mio talento, + èmme delettamento--l'amoroso penato. + + Sol la colpa è 'n'odio--a l'anema ordenata; + e la pena gli è gaudio--en vertut'esercetata; + lo contrario sentese--l'anema ch'è dannata; + la pena è 'n'odiata,--la colpa en delettato. + + O mirabil odio,--d'omne pena signore! + nulla recev'ingiuria,--non se' perdonatore; + nullo nemico trovite,--omn'om si è 'n'amore; + tu sol el malfattore--degno del tuo odiato. + + O falso amor proprio,--c'hai tutto lo contraro! + molta recepe engiuria--de perdonanza avaro; + molti nemici troviti,--null'om te trovi caro; + lo tuo vivere amaro--lo 'nferno ha comenzato. + + O alta penetenza,--en mio odio fondata, + atto de la grazia--che fo per gratis data, + fuga l'amor proprio--con tutta sua masnata, + ché l'anema ha sozata--en bruttura de peccato. + + En tre modi pareme--divisa penetenza: + contrizion è prima--ch'empetra la 'ndulgenza; + l'altr'è confessione--che l'anema ragenza; + l'altr'è satisfacenza--de deveto pagato. + + Tre modi fa nell'anima--peccato percussure: + la prima offende Dio--ched è suo creatore; + la simiglianza tolleglie--ch'avea de lo Signore, + e dáse en possessore--del demone dannato. + + Contrizion adornase--de tre medicamente: + contra l'offeso Dio--dágli dolor pognente, + contra la deformanza--un vergognar cocente, + ed un temor fervente--che 'l demone ha fugato. + + Per lo temore cacciase--quella malvagia schiera, + la simiglianza rendeglse--per la vergogna vera, + per dolor perdonase--l'offesa de Dio fera + ed en questa manera--corre questo mercato. + + Confessione pareme--atto de veretade, + occultata malizia--redutta a chiaritade; + per la bocca reiettase--tutta la 'nfermetade; + riman l'uom en sanetade,--dal vizio purgato. + + Lo satisfare pareme--iustizia en suo atto; + fruttificata morte--fece l'arbor desfatto, + fruttificata grazia--sí fa l'albor refatto, + ciascun senso fa patto--de vivere regolato. + + L'audito entra en scola--a 'mprendere sapienza, + lo viso getta lacreme--per la gravosa offenza, + lo gusto entra en regola--en ordinata astinenza, + l'odor fa penetenza,--'n'enfermaría s'è dato. + + E lo tatto puniscese--degli suoi delettamente, + li panni molli spogliasi,--vestese panni pognente, + de castetate adornase--guardata en argomente, + e far de sé presente--a Dio molto è grato. + + + + +V + +DE CINQUE SENTIMENTI + + + Cinque sensi mess'on pegno--ciascun d'esser el piú breve; + la lor delettanza leve--ciascun briga breviare. + + Emprima parla l'audito:--I' ho 'l pegno guadagnato; + lo sonar ch'aio audito--dal mi' organo è fugato; + en un ponto fo 'l toccato--e nulla cosa n'ha tenere; + però ve dovería piacere--la sentenzia a me dare. + + Lo viso dice:--Non currite,--ch'i' ho venta la sentenza; + le forme e color che vide,--chiusi li occhi e fui en perdenza; + or vedete l'armagnenza--co fo breve abreviata! + la sentenza a me sia data--non me par da dubitare. + + Lo gusto sí dá 'l libello--demostrando sua ragione: + --La mia brevetá passa,--questo non è questione; + a l'entrar de la magione--doi deta fo 'l passaio + e lo delettar que n'aio--che passò co somniare. + + L'odorato sí demostra--lo breve delettamento: + --D'oltramar venner le cose--per aver mio piacemento, + spese grande con tormento--ce vedete che fuor fatte; + qual me ne remaser parte--voi lo potete iudicare! + + Lo tatto lussurioso--ce vergogna d'apparire, + le deletto puteglioso--lo vergogna proferire, + or vedete 'l vil piacere--quegno prezo ci ha lassato! + un fetor esterminato--ch'è vergogna mentovare. + + Non fia breve lo penare--c'ha sí breve delettanza; + longo siría a proferire--lo penar esmesuranza; + omo, vedi questa usanza--ch'è un ioco di guirmenella; + posta ci hai l'anima bella--per un tratto che vòi fare. + + Anema mia, tu se' eterna,--eterno vòi delettamento; + li sensi e lor delettanza--vedi senza duramento; + a Dio fa' tuo salimento,--esso sol te può empire; + loco el ben non sa finire,--ché eterno è 'l delettare. + + + + +VI + +DE LA GUARDA DE SENTIMENTI + + + Guarda che non caggi, amico, + guarda! + + Or te guarda dal Nemico,--che se mostra esser amico; + no gli credere a l'iniquo,--guarda! + + Guarda 'l viso dal veduto,--ca 'l coragio n'è feruto; + ch'a gran briga n'è guaruto,--guarda! + + Non udir le vanetate,--che te traga a su' amistate; + piú che visco apicciarate,--guarda! + + Pon' al tuo gusto un frino,--ca 'l soperchio gli è venino; + a lussuria è sentino,--guarda! + + Guárdate da l'odorato,--lo qual ène sciordenato; + ca 'l Signor lo t'ha vetato,--guarda! + + Guárdate dal toccamento,--lo qual a Dio è spiacemento, + al tuo corpo è strugimento,--guarda! + + Guárdate da li parente--che non te piglien la mente; + ca te faran star dolente,--guarda! + + Guárdate da molti amice,--che frequentan co formice; + en Dio te seccan le radice,--guarda! + + Guárdate dai mal pensiere,--che la mente fon ferire, + la tua alma enmalsanire,--guarda! + + + + +VII + +DE PERICOLI CHE INTERVENGONO A L'UOMO CHE NON GUARDA BENE EL VISO ED +ALTRI SENTIMENTI + + + O frate, guarda 'l viso,--se vuoi ben riguarire! + ca mortal ferite a l'alma--spesse fiate fon venire. + + Dal diavolo a l'alma--lo viso è ruffiano, + e quanto può se studia--de mettergliela en mano; + se ode fatto vano,--reportalo a la corte; + la carne sta a le porte--per le novelle audire. + + Audita la novella,--la carne fa sembiaglia + e contra la rascione--sí dá grande battaglia, + e suo voler non smaglia--con la voglia emportuna; + se trova l'alma sciuna,--fallase consentire. + + Conscienzia resiste,--demostra lo peccato: + --Dio ne siría offeso--e tu siríe dannato.-- + Lo corpo mal vezato--risponde com'è uso: + --Dio sí è piatuso,--lo me porrá parcire.-- + + La veretá risponde:--Tu alleghi falsamente, + ché Dio mai non perdona--se non è penitente; + pentir sofficiente--non l'hai in tua redetate; + partirte dai peccate--con verace pentire.-- + + La carne dice:--Io ardo,--non lo posso portare, + satesfamme esta fiata,--che me possa posare; + vogliote poi iurare--de starte sempre suietta; + sirò sí casta e netta--che te sirá em piacere.-- + + Responde la ragione:--Seríe detoperata, + e poi da omne gente--seríe sempre adetata; + ecco la mal guidata--confusion de parente, + che fa tutta sua gente--con gran vergogna gire!-- + + Lo diavolo ce parla--ed ensegna:--Questa posta + tu la puoi far occulta,--d'omne gente nascosta; + passa questa giostra,--nullo pensar facciamo; + se piú lo 'nduciamo,--tosto porri' empascire.-- + + Tanti sono li tumulti--e gli émpeti carnale, + che la ragion tapina--s'enchina a quisti male; + doventa bestiale--e perde omne ragione; + tanta confusione--non se porría scoprire. + + Da poi ch'è caduta,--conscienzia è mordace; + l'acqua e lo vento posa,--de stimolar non tace! + lo cor perde la pace--e perde l'allegreza + e viengli tal tristeza,--non si può reverire. + + Sospicasi la misera--che 'l saccia omnechivegli; + se vede gent'ensemora,--pensa de lei pispigli; + se gli vol dar consigli,--non par che ci aian loco; + perdut'ha riso e ioco--ed onne alegrez'avere. + + Borbotanse le cose,--le gente a pispigliare; + li parenti sentolo,--coménzate a lagnare; + lo cor vorría crepare,--tant'ha 'lbergate doglie! + tentat'è de rei voglie--de volerse perire. + + Lo diavolo ce rieca--mala tentazione: + --Que fai, detoperata--d'onne tua nazione? + Questa confusione--non è da comportare; + molte fa desperare,--en mala morte finire.-- + + Guarda, non glie credere!--ché gionge al mal el peio; + ché questa tua caduta--sí pò aver remeio; + contra te fa asseio--de volerte guardare, + con pianto confessare;--sí porrai reguarire. + + Vedete li pericoli--con breve comenzate, + che nascon gli omicidii--e guastan le casate; + guardateve a l'entrate--che non entre esto foco! + si se cce anida loco,--nol porrai scarporire. + + Or vedete el frutto--del mal delettamento: + l'alma el corpo ha posto--en cotanto tormento; + síate recordamento,--frate, la guarda fare; + se vòi l'alma salvare,--non ce stare a dormire. + + + + +VIII + +DE L'ORNAMENTO DELLE DONNE DANNOSO + + + O femene, guardate--a le mortal ferute; + nelle vostre vedute--el basalisco mostrate. + + El basilisco serpente--occide om col vedere, + lo viso envenenato--sí fa el corpo morire; + pegio lo vostro aspetto--fa l'anime perire + da Cristo, dolce sire,--che care l'ha comparate. + + Lo basilisco ascondese,--non se va demostrando; + non vedendo, iacese--e non fa ad alcun danno; + peggio che 'l basalisco--col vostro deportanno, + l'anime vulneranno--colle false sguardate. + + Co non pensate, femene,--col vostro portamento + quant'anem'a sto secolo--mandate a perdimento? + solo col desiderio,--senz'altro toccamento, + pur che gli èi en talento,--a l'aneme macellate. + + Non ve pensate, femene,--co gran preda tollite, + a Cristo, dolce amore,--mortal dáite ferite? + serve del diavolo,--sollecete i servite; + colle vostre schirmite--molt'anime i mandate. + + Dice che acóncete,--ché piace al tuo signore; + ma lo pensier engannate,--ché nogl se' en amore; + s'alcun stolto aguardate,--sospezion ha en core + che contra lo su onore--facce mali trattate. + + Lagna poi e fèrite--e tiente en gelosia, + vuol saper li luocora--e quegn'hai compagnia; + porrate poi l'ensidie,--si t'ha sospetta e ria; + non giova dicería--che facce en tuoi scusate. + + Or vede che fai, femena,--co te sai contrafare! + la tua persona piccola--co la sai dimostrare! + sotto li piede méttete--ch'una gigante pare, + puoi con lo strascinare--cuopre le suvarate. + + Se è femena pallida,--secondo sua natura, + arosciase la misera--non so con que tentura; + se è bruna, embiancase--con far sua lavatura; + mostrando sua pentura,--molt'aneme ha dannate. + + Mostrerá la misera--ch'aggia gran trecce avolte; + la sua testa adornase--co fossen trecce acolte + o de tomento fracedo--o' so pecciòle molte, + cosí le gente stolte--da lor son engannate. + + Per temporal avenesse--che l'om la veda sciolta + vedi che fa la demona--colla sua capovolta! + le trez'altrui componese--non so con que girvolta; + farattece una colta--che paion en capo nate. + + Que fará la misera--per aver polito volto? + porrásece lo scortico--che 'l coio vecchio n'ha tolto; + remette 'l coio morbedo,--parrá citella molto; + sí engannan l'omo stolto--con lor falsificate. + + Poi che a la femina--èglie la figlia nata, + co la natura formala,--pare una sturciata; + tanto lo naso tiraglie,--strengendo a la fiata, + che l'ha sí reparata--che porrá far brigate. + + Son molte che per omene--non fon nullo aconciato; + delettanse fra l'altre--aver grand'apparato; + non ce pense, misera,--che per van delettato + lo cor s'è vulnerato--de molte enfermetate? + + Non hai potenza, femina,--de poter preliare; + ciò che non puoi con mano,--la lengua lasse fare; + non hai lengua a centura--de saperle gettare + parole d'adolorare--che passan le corate. + + Non giacerá a dormire--quella che hai ferita; + tal te dará percossa--che no ne sirai lita; + d'alcun te dará 'nfamia--che ne sirai schernita; + menarai poi tu vita--con molte tempestate. + + Sospicará maritota--che non sie de lui prena; + tal glie verrá tristizia,--che gli secará omne vena; + acoglieratte en camora--che nol senta vicena; + qual ce trarai mena--de morte angustiata! + + + + +IX + +CONSIGLIO DE L'AMICO A L'ALTRO AMICO CHE VOGLIA TORNARE A DIO + + + --O frate mio, briga de tornare--nante ch'en morte si' pigliato. + + Nante che venga la morte,--sí briga de far lo patto; + ca 'l tuo ioco è 'n quella sorte--ch'è apresso a udir matto; + nante che sia 'l ioco fatto,--briga lassarlo entaulato. + + --Frate, ciò che tu me dici,--te ne voglio amor portare, + ché fai co fan i bon amice--che de l'amico vol pensare; + ma ho fameglia governare--che ne so molto embrigato. + + --Se tu regge la fameglia,--non la regger de l'altroi; + al poder tuo t'arsomeglia,--quegne spese far ne pòi; + non morir pro i figliol toi;--ca poco n'èi regraziato. + + --Frate, se l'altrui sí rendo,--giran li me' figli mendicati; + nol posso far, tutto m'accendo--de lassargli desolati; + dai vicin serían chiamati--figli di quel desprezato. + + --Frate, or pensa la sconfitta--che non aspetta el pate e 'l + [figlio; + e sí piglia la via ritta--da mucciar da quel empiglio; + e quel ch'aspetta en quel piglio--el figlio e 'l pate è poi legato. + + --Frate, avuto agio en usanza--ben vestir e ben calzare; + non porría soffrir vilanza--en questa guisa desprezare; + faríame a deto mostrare:--Ecco l'uomo mal guidato. + + --Testo a l'amo s'arsimiglia--ca de for ha lo dolzore, + e lo pesce, poi che 'l piglia,--sentene poco sapore; + dentro trova un amarore--che gli è molto entossecato. + + --Non porría degiun suffrire--per la mia debeletate; + mename a lo morire--le cocin mal frumiate; + e sí per mia necessitate--voglio ciò che son usato. + + --Frate, or pensa le pregiune:--regi e conti ce son stati, + e donzelli piú che tune--en tal fame s'on trovati, + che i calzar s'on manecati;--con que loto ci on trescato! + + --Non porría veghiar la notte--e star ritto en orazione; + parme cosa tanto forte--de metterme a derenzione; + ché, se veghio per stagione,--tutto 'l dí ne vo agirlato. + + --Or pensa gli encastellati--co so attenti al veghiare! + che da for so assediati--da chi lor sí vol pigliare; + tutta notte sto a gridare,--ché 'l castel non sia robbato. + + --Frate, sí m'hai sbagutito--con lo tuo bon parlamento + che nel cor sí so ferito--d'un divin accendimento; + pigliar voglio pensamento--ch'io non sia piú engannato. + + Gir ne voglio a lo patrino--ad accusar la mia matteza; + meglio m'è esser pelegrino--che d'aver questa riccheza, + la qual me mena a la dureza--de quel fuoco acalurato. + + + + +X + +COMO DIO INDUCE EL PECCATORE A PENITENZA + + + --Peccator, chi t'ha fidato--che de me non hai temenza? + + Non consider, peccatore,--ch'io te posso nabissare? + ed hai fatto tal fallore--ch'io sí l'ho cagion de fare; + t'ho voluto comportare--perché tornasse a penetenza. + + --O dolcissimo Signore,--prego che sie paziente; + lo Nemico engannatore--m'ha sottratto malamente; + ritornato so a niente--per la gran mia niquitanza. + + --Test'è l'anvito che io agio--che pro 'l Nemico m'hai lassato; + ed hai creso en tuo coragio---a ciò che t'ha consegliato; + el mio consegli' hai desprezato--per la tua grande arroganza. + + --Lo conseglio me fo dato--ch'io devesse el mondo usare: + Da poi che sera' envechiato,--tu te porrai confessare; + assai tempo porrai dare--al Signor per perdonanza. + + --Testo era palese enganno--che te mettivi ad osolare; + ché non hai termen d'un anno--ned un'ora pòi sperare; + se tu credevi envechiare,--fallace era tua speranza. + + --La speranza che avea--de lo tuo gran perdonare + a peccar me conducea--e facealme adoperare + en speranza de tornare--a la fin con gran fidanza. + + --La speranza del perdono--sí è data a chi la vole; + ed io a colui la dono--che del suo peccato dole, + non a quel che peccar sole---ha spem ch'io non facci la vegnanza. + + --Po' 'l peccato avea commesso,--sí dicea del confessare; + el Nemico dicea con esso:--Tu nol porrai mai fare; + co porrai pena portare--de cusí grande offensanza? + + --La pena che è portata--en questo mondo del peccato, + lebbe cosa è reputata--a pensar de quello stato + nel qual l'uomo n'è dannato--per la sua gran nequitanza. + + --Col sozo laido peccato--me tenea col vergognare + e diceame:--En esso stato--tu nol porrai confessare; + co porrai al prete spalare--cosí grande abominanza? + + --Meglio t'è d'aver vergogna--denante al preite mio, + che averla poi con doglia--al iudicar che farò io, + che mostraraio el fatto tio--en cusí grande adunanza. + + --Ed io me rendo or pentuto--de la mia offensione + ché non so stato aveduto--de la mia salvazione; + pregote Dio, mio patrone,--che de me aggi piatanza. + + --Poi ch'a me te sei renduto,--sí te voglio recepire; + e questo patto sia statuto--che non degge piú fallire; + ch'io non porría suffrire--cusí grande sconoscenza. + + + + +XI + +DE L'ANEMA CONTRITA DE L'OFFESA DI DIO + + + Signore, damme la morte--nante ch'io piú te offenda; + e lo cor se fenda--ch'en mal perseverando. + + Signor, non t'è giovato--mostrarme cortesia; + tanto so stato engrato,--pieno di villania! + pun' fin a la vita mia--ch'è gita te contrastando. + + Megli'è che tu m'occidi,--che tu, Signor, sie offeso; + ché non m'emendo, giá 'l vidi;--nante a far mal so acceso; + condanna ormai l'appeso,--ché caduto è nel bando. + + Comenza far lo iudicio,--a tollerme la santade, + al corpo tolli l'officio--che non agia piú libertade; + perché prosperitade--gita l'ha mal usando. + + A la gente tolli l'affetto,--che nul agi de me piatanza; + perch'io non so stato deretto--aver a l'inferme amistanza; + e toglieme la baldanza--ch'io non ne vada cantando. + + Adunense le creature--a far de me la vendetta; + ché mal ho usate a tutture--contra la legge deretta; + ciascuna la pena en me metta--per te, Signor, vendecando. + + Non è per tempo el corotto--ch'io per te deggo fare; + piangendo continuo el botto--dovendome de te privare, + o cor, co 'l poi pensare--che non te vai consumando? + + O cor, co 'l poi pensare--de lassar turbato amore, + facendol de te privare--o' patéo tanto labore? + or piagne 'l suo descionore--e de te non gir curando. + + + + +XII + +COMO L'ANEMA DEVENTA MORTA PER EL PECCATO + + + Sí como la morte face--a lo corpo umanato, + molto peio sí fa a l'anema--la gran morte del peccato. + + Emprima la morte al corpo--sí glie fa mortal ferita + che da omne membro i tolle--e scarporiscene la vita; + glie membra perdon l'uso--poi che la vita è finita; + l'anema poi s'è partita,--lo corpo torna anichilato. + + Lo peccato piú che morte--sí fa sua ferita dura; + ché a l'alma tolle Dio--e corrompegl sua natura; + lo ben non pò operare;--ma li mali en gran plenura + cader en tanta affrantura--per cusí vil delettato. + + Questa morte tol al corpo--la bellezza e 'l colore, + e la forma è sí desfatta,--ch'a veder dá un orrore; + non se trova sí securo--che nogl generi pavore + de veder quel terrore--de l'aspetto desformato. + + Lo peccato sí fa a l'alma--sí terribele ferita, + che glie tolle la bellezza--che da Dio era insignita; + chi vedere la potesse--sí glie tollería la vita; + la faccia terribilita--crudel morte è 'l suo sguardato. + + Questa morte sí fa el corpo--putredissimo, fetente; + e la puza stermenata--che conturba molta gente; + non si trova né vicino--né amico né parente + che voglia esser sofferente--de averlo un giorno a lato. + + Tutta puza che nel mondo--fusse ensemora adunata, + solfenal de corpo morto--ed omne puza de privata + sí sería moscato ed ambra--po' 'l fetor deglie peccata; + quella puzza stermenata--che lo 'nferno ha 'nputedato. + + Questa morte naturale--a lo corpo par che dia + la ferita che gli tolle--omne bona compagnia; + d'esto mondo l'ha gettato--che privato fuor ne sia, + co se fa la malsanía--che dai sani è separato. + + Lo peccato sí fa a l'alma--la ferita cusí forte, + che li tolle Dio e i santi--e gli angeli con lor sorte; + de la chiesa è sbandita--e serrate i son le porte + e gli beni i son estorte--che nulla parte i sia dato. + + Questa morte naturale--dá la sua percussione + che la carne sí sia data--a li vermi en comestione; + e li vermi congregati--d'esto corpo fon stacione; + non è fra lor questione--che 'l corpo non sia devorato. + + Lo peccato sí fa a l'alma--la terribel sua usanza; + ché è data a le demonia--che stia en lor congreganza; + non la posson consumare,--fongli mala vicinanza; + dangli pene en abondanza--che convene al loro stato. + + L'ultima che fa la morte--che dá 'l corpo a sepultura; + né palazo i dá né corte,--ma è messo en estrettura; + la lungheza e la lateza--molto glie se dá a mesura; + scarsamente la statura--so la terra è tumulato. + + Lo peccato mena l'alma--al sepolcro de lo 'nferno; + e loco sí è tumulata--che non esce en sempiterno; + frate, lassa lo peccato--che te ce mena traenno; + poi ch'èi scritto nel quaderno,--averai cotal pagato. + + + + +XIII + +COMO L'ANIMA VIZIOSA È INFERNO; E PER LUME DE LA GRAZIA POI SE FA +PARADISO + + + L'anema ch'è viziosa--a lo 'nferno è simigliata. + + Casa è fatta del demono,--halla presa en patremono; + la superbia sede en trono--pegio è ch'endemoniata. + + Socce tenebre d'envidia,--ad onne ben post'ha ensidia; + de ben non ci arman vestigia,--sí la mente ha ottenebrata. + + Ècce acceso fuoco d'ira--che a mal far la voglia tira; + volgese d'entorna e gira--mordendo co arabbiata. + + L'accidia una freddura--ce reca senza mesura + posta en estrema paura--con la mente alienata. + + L'avarizia pensosa--ècce verme che non posa; + tutta la mente s'ha rosa--en tante cose l'ha occupata! + + De serpente e de dragone--la gola fa gran boccone; + e giá non pensa la rascione--de lo scotto a la levata. + + La lussuria fetente,--ensolfato foco ardente, + trista lassa quella mente--che tal gente ci ha 'lbergata. + + Venite gente a odire--e stupite del vedere: + enferno era l'anema heri,--en paradiso oggi è tornata. + + Da lo Patre el lume è sciso,--don de grazia m'ha miso; + fatto sí n'ha paradiso--de la mente viziata. + + Hacce enfusa umilitate,--morta ci ha superbietate + che la mente en tempestate--tenea sempre enruinata. + + L'odio sí n'ha fugato--e lo cor ha 'namorato; + nel prossimo l'ha trasformato--en caritate abracciata. + + L'ira n'ha cacciata fore--e mansueto ha fatto el core, + refrenato omne furore--che me tenea ensaniata. + + E l'accida c'è morta--e iustizia c'è resorta; + dirizat'ha l'alma storta--en omne cosa ordenata. + + L'avarizia n'è deietta--e pietate ce se assetta; + larga fa la benedetta--la sua gran lemosinata. + + Enfrenata c'è la gola,--temperanza ce tien scola; + la necessitate sola--quella sí gli è ministrata. + + La lussuria fetente--è cacciata da la mente; + castetate sta presente--che la corte ha relustrata. + + O cor, non essere engrato--tanto ben che Dio t'ha dato! + vive sempre ennamorato--con la vita angelicata. + + + + +XIV + +COMO LI VIZI DESCENDONO DA LA SUPERBIA + + + La superbia de l'altura--ha fatte tante figliole; + tutto 'l mondo se ne dole--de lo mal che n'è scontrato. + + La superbia appetisce--omne cosa aver soietta; + soprapar non vol niuno--e glie qual non gli deletta; + glie menor mette a la stretta,--ché non i pò far tanto onore + quanto gli apetisce el core--del volere sciordenato. + + Aguardando a soi maiure,--una invidia c'è nata; + non la puote gettar fuore,--teme d'esser conculcata; + l'odio sí l'ha 'mpreinata,--ensidie va preparando + per farglie cader en bando,--ché del lor sia menovato. + + Per poter segnoregiare--sí fa giure ne la terra, + e le parte ce fa fare--donde nasce molta guerra; + lo suo cor molto s'aferra--quel che pensa non pò avere, + l'ira sí lo fa ensanire--como cane arabbiato. + + Puoi che l'ira è su montata--e nel cor ha signoría, + crudeltate è aparechiata--de star en sua compagnia; + de far grande occidería--non li par sufficienza + tant'è la malavoglienza--che nel cor ha semenato. + + Puoi che l'ira non pò fare--tutto quanto el suo volere, + una accidia n'è nata,--entra 'l core a possedere; + omne ben li fa spiacere,--posta è 'n'estremo temore, + le merolle i secca en core--del tristor c'ha albergato. + + L'accidia molto pensosa--va pensando omne viagio; + se l'aver ce fosse en alto,--empieríase el tuo coragio; + l'avarizia che al passagio--entra a posseder la corte, + destregnenza sí fa forte--ad ogne uscio far serrato. + + Ha sospetta la fameglia--che non i vada el suo furando; + moglie, figli, nuore e servi--tutti sí va tribulando; + or vedessi mal optando--che fa tutta la famiglia! + ciascun morte gli asimiglia--d'esto demone encarnato. + + Rape, fura, enganna e sforza;--non ce guarda mal parere + con guai l'omo ch'è 'mponente--che gli aiace el suo podere; + ché gli menaccia de ferire--se 'l poder suo non li dona; + entorno non ci arman persona--che da lui non sia predato. + + Or vedessi terre, vigne,--orta, selve per legnare! + auro, argento, gioie e gemme--ne li scrigni far serrare, + e molina a macenare,--bestie grosse e menute, + case far fare enfenute--per servar suo guadagnato. + + El biado serva en anno en anno,--ch'aspetta la caristía; + poi che guasto el se manduca,--en casa mette dolentía; + or vedessi blasfemía--che la sua fameglia face! + Esbandita n'è la pace--de tutto el suo comitato. + + Se la sua fameglia è grasa,--èglie gran despiacemento; + el pane e 'l vin che va en casa--mette en suo reputamento; + or vedessi iniuramento:--O fameglia sprecatrice! + da Dio sí la maledice--ch'el ben suo s'on manecato. + + O avaro, fatt'hai enferno--mentre la tua vita dura; + e de l'altro pres'hai l'arra;--aspetta la pagatura! + o superbia de l'altura,--vedi ove sei redutta! + l'onoranza tua destrutta,--da ogne gente se' avilato. + + Cinque vizia ne l'alma,--che de sopra agio contate, + lo superbo, envidioso--ed iroso accidiate, + l'avarizia toccate,--due ne regnan ne la carne + che tutto sto mondo spanne:--gola e lussuriato. + + L'avarizia ha adunato--e la gola el se devura; + en taverne fa mercato:--per un bicchiere una voltura; + or vedessi sprecatura--che se fa de la guadagna! + la lussuria l'acompagna--che sia vaccio consumato. + + Tutta spreca una contrata--per aver una polzella; + or vedete sta brigata--a que è dutta sta novella! + anema mia tapinella,--guárdate da tal ostiere! + lo cielo te fon perdere--e lo 'nferno ha' redetato. + + + + +XV + +COMO L'ANEMA RETORNA AL CORPO PER ANDARE AL IUDICIO + + + --O corpo enfracedato,--io so l'anima dolente; + lièvate amantenente--ché sei meco dannato. + + L'agnolo sta a trombare--voce de gran paura; + opo n'è appresentare--senza nulla demora, + stavimi a predicare--che non avesse paura, + male te credette alora--quando feci el peccato. + + --Or se' tu l'alma mia--cortese e conoscente! + puoi che t'andasti via,--retornai a niente; + famme tal compagnia--che io non sia dolente, + veggio terribel gente--con volto esvaliato. + + --Queste son le demonia--con chi t'è opo abitare; + non t'è opo far istoria;--que te oporá portare + non me trovo en memoria--de poterlo narrare; + se ententa fosse el mare---non ne siría pontato. + + --Non ce posso venire,--ché so en tanta afrantura + che sto su nel morire,--sento la morte dura; + sí facisti al partire:--rompesti omne iuntura, + recata hai tal fortura--che ogne osso m'ha spezato. + + --Como da tene a mene--fo apicciato amore, + semo reiunti in pene--con eterno sciamore; + l'ossa contra le vene,--nervi contra iunture; + sciordenati onne umure--de lo primero stato. + + --Unquanco Galieno,--Avicenna, Ipocrate + non sapper lo conveno--de mei enfermetate; + tutte enseme iongono--e sòmmese adirate; + sento tal tempestate--che non vorría esser nato. + + --Lièvate, maledetto,--ché non poi piú morare; + ne la fronte n'è scritto--tutto el nostro peccare; + quel che nascusi a letto--volevamo operare + oporasse mostrare--vegente onne omo nato. + + --Chi è questo gran sire--rege de grande altura? + sotterra vorría gire--tal me mette paura; + ove porría fugire--da la sua faccia dura? + terra, fa copretura!--ch'io nol veggia adirato. + + --Questo sí è Iesú Cristo,--lo figliolo di Dio; + vedenno el volto tristo,--spiacegli el fatto mio; + potemmo fare acquisto--d'aver lo regno sio; + malvagio corpo e rio,--or que avem guadagnato! + + + + +XVI + +COMO L'APPETITO DE LAUDE FA OPERARE MOLTE COSE SENZA FRUTTO + + + --Que fai, anema predata?--Faccio mal ché so dannata. + + Agio mal ché infinito--omne ben sí m'è fugito; + lo ciel sí m'ha sbandito--e lo 'nferno m'ha 'lbergata. + + --Dáime desperazione--de la mia condizione + pensando la perfezione--de la vita tua ch'è stata. + + --Io fui donna religiosa,--settant'anni fui renchiosa; + iurai a Cristo esser sposa--or so al diavolo maritata. + + --Qual è stata la cagione--de la tua dannazione, + ché speravan le persone--che fosse canonizata? + + --Non vedeano el magagnato--che nel core era occultato; + Dio, a cui non fo celato,--ha scoperta la falsata. + + Vergene me conservai,--el mio corpo macerai, + ad om mai non guardai,--ché non fosse poi tentata. + + Non parlai piú de trent'agne--como fon le mie compagne; + penetenze fece magne,--piú che non ne fui notata. + + Degiunar mio non esclude--pane ed acqua ed erbe crude, + cinquant'anni entier compiude--degiunar non fui alentata. + + Cuoi de scrofe toserate,--fun de pelo atortigliate, + cerchi e veste desperate--cinquant'anni cruciata. + + Sostenetti povertate,--freddi, caldi e nuditade; + non avi l'umilitate,--però da Dio fui reprovata. + + Non avi devozione--né mentale orazione; + tutta la mia entenzione--fo ad essere lodata. + + Quando udía chiamar la santa,--lo mio cor superbia enalta; + or so menata a la malta--con la gente desperata. + + S'io vergogna avesse avuta,--non siría cusí peruta, + la vergogna avería apruta--la mia mente magagnata. + + Forse me siría corressa,--che non sería a questa opressa; + l'onoranza me tenne essa--ch'io non fosse medecata. + + Oimè, onor, co mal te vide--ca 'l tuo gioco me occide; + begl me costa el tuo ride,--de tal prezo m'hai pagata! + + Se vedessi mia figura--moreri' de la paura; + non porría la tua natura--sostener la mia sguardata. + + L'anema ch'è viziosa--orribil è sopr'onne cosa; + tal dá puza estermenosa--en omne canto è macellata. + + O penar, non sai finire--né a fin giamai venire; + sí perseveri tuo ferire--como fosse comenzata. + + Non fatiga el feredore,--el ferito non ne more, + or te pensa el bello amore--che sta en questa vicinata. + + La pena è consumativa,--l'alma morta sempr'è viva + e la pena non deriva--de star sempre en me adizata. + + --Penso ch'io sirò dannato,--nullo bene agio operato + e molto male acumulato--en la mia vita passata. + + --Frate, non te desperare;--paradiso poi lucrare + se te guarde dal furare--l'onor suo che t'ha vetata. + + Teme, serve e non falsare--e combatte en adurare + si e' 'n bon perseverare,--proverai l'umiliata[1]. + + +NOTE: + + [1] Le tre stanzie sequente erano in alcuni libri inanti le tre + ultime: + + O lamento mio lamento,--o lamento con tormento, + o lamento co m'hai tento,--de tal machia m'hai sozata! + + O corrotto mio corrotto,--o corrotto pien de lotto, + o corrotto o' m'hai adotto,--che sia nel foco soterrata? + + Conscienzia mia mordace,--tuo flagello mai non tace; + tolta m'hai dal cor la pace--e con Dio scandalizata. + + (Nota del Bonaccorsi). + + + + +XVII + +DE FRATE RANALDO, QUALE ERA MORTO + + + Frate Ranaldo, dove se' andato?--de quolibet sí hai disputato? + + Or lo me di', frate Ranaldo,--ché del tuo scotto non so saldo; + se èi en gloria o en caldo--non lo m'ha Dio revelato. + + Honne bona conscienza--che 'l morir te fo en pazienza; + confessasti tua fallenza--absoluto dal prelato. + + Or ecco iá la questione:--se avesti contrizione, + quella ch'è vera onzione--che destegne lo peccato. + + Or sei ionto a la scola--ove la veritá sola + iudica omne parola--e demostra omne pensato. + + Or sei ionto a Collestatte--do' se mostra li toi fatte; + le carte son fore tratte--del mal e ben c'hai oprato. + + Ché non giova far sofismi--a quelli forti siloismi, + né per corso né per risme--che lo vero non sia apalato. + + Conventato se' en Parese--a molto onor e grande spese; + ora èi ionto a quelle prese--che stai en terra attumulato. + + Aggio paura che l'onore--non te tragesse de core + a tenerte lo menore--fratecello desprezato. + + Dubito de la recolta--che dal debito non sia sciolta, + se non pagasti ben la colta--che 'l Signor t'ha comandato. + + + + +XVIII + +COMO L'OMO È ACECATO DAL MONDO + + + Omo, tu se' engannato,--ché questo mondo t'ha cecato. + + Cecato t'ha questo mondo--coi delette e col sogiorno + e col vestimento adorno--e con essere laudato. + + Li deletti c'hai avuti,--mo que n'hai? sonsene giuti; + en vanetá sí t'hai perduti--e fatto ci hai molto peccato. + + Ed unqua non vol pentire--finché vieni a lo morire; + da che sai non puoi guarire,--dice pro 'l prete sia mandato. + + Lo prete dice:--Figlio mio,--como sta lo fatto tio?-- + e tu dice:--Sere, ch'io--so de mal molto gravato.-- + + Sí t'affligon li figlioli--ché gli lassi po' te soli; + piú de lor che de te doli,--ché 'l fatto lor lassi embrigato. + + Quel dolor t'afflige tanto,--quando i figli piangon en alto, + che 'l fatto tuo lassi da canto--de render el mal aquistato. + + Poi che veni a lo morire,--li parenti fon venire; + non ti lassan ben uscire,--fuor de casa t'on gettato. + + Fin a santo von gridanno--e dicendo:--Or ecco danno!-- + Torna a casa, briga entanno--che 'l manecar sia 'parechiato. + + Poi che s'onno satollati,--del tuo fatto s'on scordati; + dei denar c'hai guadagnati--non hai teco alcun portato. + + O tapino, a cui aduni?--ad arriccar li toi garzuni? + da ch'èi morto, i gran boccuni--se fon del tuo guadagnato. + + + + +XIX + +DE L'OMO CHE NON SATISFECE IN VITA SUA DEL MAL ACQUISTATO + + + --Figli, nepoti e frati,--rendete el maltolletto + lo quale io ve lassai. + + Voi lo prometteste a lo patrino--de renderlo tutto e non + [venir mino; + ancor non me dest per l'alma un ferlino--de tanta moneta quant'io + [guadagnai. + + --Se 'l te promettemmo or non te 'l sapevi?--ben eri sagio che tu + [lo credevi! + se tu nel tuo fatto non provedevi,--attèndeti a noi che 'l farimo + [crai! + + --Io vi lassai el molto valore;--pochi presenti da voi ebbe + [ancore; + quando ce penso ho gran descionore,--ché m'ho abandonato quel che + [piú amai. + + --Se tu n'amasti, devevi vedere--a quegno porto devive venire; + de quel ch'aquistasti volem gaudere--e non è verun che curi en tuo + [guai. + + --Io ve lassai le botte col vino,--lassavi li panni de lana e de + [lino; + posto m'avete nel canto mancino--de tanta guadagna quant'io + [congregai. + + --Se tu congregasti tanta guadagna,--de darte covelle a noi non ne + [caglia; + ággete pace, se pate travaglia;--facesti tal fatti, captivo ne vai. + + --Io amesurai a sostenere--la terra la vigna per far lo podere; + or non potete niente volere--darme una fetta de quel ch'aquistai. + + --Se tu fuste crudo ad esser tenace,--de darte chevelle a noi non + [ne piace; + stanne securo e fanne carace!--de le tue pene non ne curam mai. + + --Io v'alevai con molto sudore--e poi me dicete tal descionore! + Penso che voi verrite a quel ore--che provarite che son li mei guai. + + + + +XX + +DEL SCELERATO PECCATORE PENITENTE + + + O me lasso, dolente--ca lo tempo passato + male l'ho usato--en ver' lo Creatore. + + Tutto lo mio delettare,--da poi che m'allevai, + fo del mondo amare;--de l'altro non pensai; + or me conven lassare--quel che piú delettai + ed aver pena assai--e tormento e dolore. + + Lo mangiare e lo bere--è stato el mio deletto, + e posare e gaudere--e dormire a lo letto; + non credeva potere--aver nullo defetto; + or so morto e decepto,--ch'agio offeso al Signore. + + Quand'altri gi' al predecare--o a udir messa ad santo, + ed io me gía a satollare--e non guardava quanto; + poi me rendea a cantare;--or me retorna en pianto; + quello fo lo mal canto--per me en tutto peggiore. + + Quando alcun mio parente--o amico deritto + me reprendea niente--o de fatto o de ditto, + respondeali mantenente,--tanto era maleditto: + --Morto en terra te mitto--se ne fai piú sentore.-- + + Quando en assembiamento--bella donna vedía, + faceagli sguardamento--e cenni per mastría; + se non gli era en talento,--vantando me ne gía; + da me non remanía--che non avesse descionore. + + Per la mala ricchezza--ch'a sto mondo agio avuta, + so visso en tanta alteza,--l'alma n'agio perduta; + la mala soperchianza,--com'è da me partuta, + siramme meretuta--de foco e d'encendore. + + La vita non me basta--a farne penetenza, + ché la morte m'adasta--a darne la sentenza; + se tu, Vergene casta,--non acatte indulgenza, + l'anema en perdenza--girá senza tenore. + + Regina encoronata,--mamma del dolce figlio, + tu se' nostra advocata;--veramente assimiglio + per le nostre peccata--che non giamo en esiglio; + manda lo tuo consiglio,--donna de gran valore. + + + + +XXI + +DE QUELLO CHE DOMANDA PERDONANZA DA POI LA MORTE + + + --O Cristo pietoso,--perdona el mio peccato, + ch'a quella son menato--che non posso piú mucciare. + + Giá non posso piú mucciare--ché la morte m'ha 'battuto; + tolto m'ha el solazzare--desto mondo ove son suto; + non ho potuto altro fare,--son denante a te venuto; + èlme oporto el tuo aiuto--ché 'l Nemico volme accusare. + + --Non è tempo aver pietanza--po' la morte del peccato; + fatta te fo recordanza--che tu fusse confessato; + non voleste aver leanza--en quel che te fo comandato, + la iustizia ha 'l principato--che te vole esaminare. + + Lo Nemico sí ce vene--a questa entenzagione: + --O Signor, pregote bene--che m'entende a ragione; + che a questo omo s'avene--ch'io lo mene en pregione, + s'io provo la cagione--co el se de' condennare.-- + + El Signor che è statera--responde a questo ditto: + --La prova, se ella è vera,--entenderolla a distritto; + ché onne bono omo spera--ch'io sia verace e dritto; + se hai il suo fatto scritto--or ne di' ciò che te pare. + + --Signore, tu l'hai creato--come fo tuo piacemento; + de grazie l'hai ornato,--désteli descernemento; + nulla cosa ha osservato--de lo tuo comandamento; + a cui fece el servemento--lo ne deve meritare. + + Ché molto ben sapea--quando tollea l'usura, + al povero sí daéa--molto manca mesura; + ma ne la corte mea--li farò tal pagatura, + ch'el non sentí ancura--de que i farò asagiare. + + Quando altri li dicía:--Pènsate del finire!-- + e quel se ne ridía,--che non credea morire; + cortese so a casa mia,--farollo ben servire; + poi ch'a mi volse venire,--non lo sappi arnunzare. + + Se vedea assembiamento--de donne e de donzelli, + andava con stromento--con soi canti novelli; + facea acquistamento--per lui de tapinelli; + en mia corte ho fancelli--che gl'insegnaran cantare. + + Se dico tutta storia,--mo è rencrescemento; + ché pur de vanagloria--saría grande strumento; + perché glie torne a memoria--fatto n'ho toccamento; + senza pagar argento--la carta ne fei trare. + + Facciane testificanza--l'angelo so guardiano, + se ho detto in ciò fallanza--verso quest'om mondano; + credome en sua leanza,--ché 'l mentir non gli è sano; + pregote, Dio sovrano,--che me degi ragion fare.-- + + L'angel viene encontenente--a fare testificanza: + --Sappi, Signor, veramente--ch'egli ha detto la certanza; + detto ha quasi niente--de la sua nequitanza; + tenuto m'ha en vilanza--mentre lo stei a guardare. + + --Respondi, o malvagione--se hai nulla scusanza; + far ne voglio ragione--de que è fatta provanza; + non avesti cagione--de far tal soperchianza; + far ne voglio vegnanza,--nol pos piú comportare. + + --De ciò che m'è provato--nulla scusanza n'agio, + pregote, Dio beato,--che m'aiuti al passagio; + che m'ha sí empaurato--menacciato del viagio, + sí è scuro suo visagio--che me fa angustiare. + + --Longo tempo t'ho aspettato--che te dovessi pentire; + con ragion sei condannato--che te déi da me partire; + del mio viso sei privato--che mai nol porrai vedere, + fate gli aversere venire--che 'l degian acompagnare. + + --O Signor, co me departo--da la tua visione! + co so adunati ratto--che me menino in pregione! + poi che da te me parto,--damme la benedizione + famme consolazione--en questo mio trapassare! + + --Ed io sí te maledico,--d'ogne ben si' tu privato! + vanne, peccator inico,--che tanto m'hai desprezato! + se me fusse stato amico,--non saríe cosí menato; + a lo 'nferno se' dannato--eternalmente ad estare.-- + + El Nemico fa adunare--mille de soi con forconi, + e mille altri ne fa stare--che pagono co dragoni; + ciascun lo briga d'apicciare--e cantar le lor canzone; + dicon:--Questo en cor te poni,--ch'è t'opo con noi morare.-- + + Con grandissima catena--strettamente l'on legato, + a lo 'nferno con gran pena--duramente l'on menato; + poi gridan quelli con l'oncina:--Èsciti fore,--al condennato. + Tutto el popol s'è adunato--e nel foco el fon gettare. + + + + +XXII + +DE LA VITA DE L'OMO REDUTTA A LA VECHIEZA + + + Audite una entenzone--ch'era fra doi persone + vecchi e descaduti--ca, dopo eran perduti, + l'uno era censalito--l'altro era ben vestito. + + Lo censalito piangea--d'uno figlio ch'avea + impio e crudele--piú amaro che fele: + --Vedi, o compar mio,--del mio figlio iudío! + vedi co m'ha dobato--de lo mio guadagnato! + la sua lengua tagliente--piú che spada pognente + tutto me fa tremare--quando 'l vegio arentrare; + non fina gir gridando--e de girme stravando: + --O vecchio desensato,--demonio encarnato, + non te poi mai morire--ch'io te possa carire.-- + Aio una nuora santa--de paradiso pianta, + certo io saría morto--non fosse el suo conforto; + tutto me va lavando--e scegliendo e nettando; + sí la benedica Dio--com'ell'è reposo mio! + + --Compar, co m'hai ferito--d'esto c'hai referito + d'esta tua santa nura!--ché n'aio una sí dura! + se tu oderai contare--quel che me fa portare, + terraite ben contento--de lo tuo encrescemento. + Aio una nuora astuta--con la lengua forcuta, + con una voce enquina--che non ci arman vicina + che non oda 'l gridato--del suo morganato; + l'acqua, lo vento posa:--la lengua niquitosa + non può mai posare--de starme a 'niuriare + con parole cocente--che me fendon la mente; + meglio siría la morte--che la pena sí forte! + Agio un figlio ordenato--che Dio l'ha fabrecato; + con meco paziente,--la sua lengua è piacente; + a la moglie ha ferito--per quel che n'ha sentito; + ma nulla cosa giova--tanto è de dura prova. + + --Compar, lo contamento--c'hai fatto en parlamento, + mitigame el dolore--ch'aio portato en core; + teneame lo piú afflitto--nel mondo derelitto, + e cento piú hai peio,--c'hai mal senza remeio, + ché passa onne malizia--ria femena en nequizia; + non t'encresca contare,--ché me puoi resanare, + le parole dogliose--piú che venenose + che questa tua nuora dice,--che Dio la maledice! + + --Compar, puoi recordare,--sí como a me pare, + donzello en bel servire--ed ornato cavaliere, + bello e costumato;--or so cusí avilato + da una mercenaia--figlia de tavernaia; + con la lengua demostra--che m'ha vinto de giostra; + fatto ha cantuzio--de lo mio repuzio: + --O casa tribulata,--che Dio l'ha 'bandonata! + lo vecchio desensato--en te si è anidato; + strovele, obprobrioso,--brutto, puteglioso, + con gli occhi reguardosi,--rosci e caccolosi, + palpetra reversate,--paiono ensanguenate; + lo naso sempre cola--como acqua de mola; + como porci sannati--gli denti son scalzati; + con quelle rosce gengíe,--che paiono pur sanguíe, + chi rider lo vedesse--a pena che non moresse + con quello guardo orribile--e la faccia terribile; + ma pur lo gran fetore--che de la bocca esce fore, + la puza stermenata--la terra n'è 'nfermata; + la sarocchiosa tossa,--chi lo vede contossa; + con lo sputo fetente--che conturba la gente; + ròina secca serrata--che pare encotecata; + como lo can c'ha 'l raspo,--le man mena co naspo; + lo vecchio delombato--como arco piegato,-- + e molte altre parole--che 'l mio cor dir non vole. + + --Compar, molto mi doglio--pensando el tuo cordoglio; + como 'l poi soffrire--tanta vergogna udire? + maraviglia è che 'l core--non t'è crepato fore. + + --Compar, non te dolire--che è 'l mal se de' punire; + commise lo peccato,--ben è ch'io sia pagato; + ch'abbi tanta allegreza--de la stolta belleza; + ma non è maraveglia--s'io turbo mia fameglia; + maraviglia m'ho fatto,--pensando d'esto tratto, + co cane scortecato--non me gett'al fossato + vedendome sí orribele,--puzulente e spiacevele. + + O gente che amate--en belleza delettate, + venite a contemplare,--ché ve porrá giovare! + mirate en questo specchio--de me desfatto vechio; + fui sí formoso e bello,--né citade né castello + chivel non ci armanea--ch'a me veder traea; + or so cosí desfatto--en tutto scontrafatto, + onomo ha gran paura--vedendo mia figura; + vedete la belleza--che non ha stabeleza: + la mane el fior è nato,--la sera el vei seccato. + + O mondo enmondo,--che d'ogne ben m'hai mondo; + o mondo fallace--ad om ch'en te ha pace; + o mondo barattiere,--bè glie costa el taoliere; + lo tempo m'hai sotratto,--nullo servasti patto; + col tuo mostrar de riso--perdut'ho 'l paradiso. + + Signor, misericordia!--fa' meco tua concordia! + famme la perdonanza--de mia grave offensanza! + rendome pentuto--ché non fui aveduto; + per lo mondo aversire,--lassai lo tuo servire; + or lo vorría fare,--non me posso aiutare; + de la vergogna m'ardo--che m'avidi sí tardo. + + + + +XXIII + +DE LA VILTÁ DE L'OMO + + + Omo, méttete a pensare--onde te vien el gloriare. + + Omo, pensa de que semo--e de que fommo ed a que gimo; + ed in que retornerimo--ora mettete a cuitare. + + D'uman seme se' concetto,--putulente sta subietto; + se ben te vedi nel diretto,--non hai donde t'esaltare. + + De vil cosa se' formato--ed en pianto foste nato, + en miseria conversato--ed en cenner déi tornare. + + Veniste a noi co pelegrino,--nudo, povero e tapino; + menato en questo camino,--pianto fo el primo cantare. + + Menato en questo paese--non recasti da far spese; + ma 'l Signor te fo cortese,--che il suo ben vòlsete prestare. + + Or te pensa el fatto tio:--se 'l Signor arvole el sio, + non t'armar altro che 'l rio,--non hai donde t'alegrare. + + Gloria hai del vestimento--che t'aconce al tuo talento; + ed hai pieno el cor de vento--per «meser» farte chiamare. + + Se la pieco arvol la lana--e lo fiore arvol la grana, + lo tuo pensier è cosa vana--onde superbia vòi menare. + + Aguarda a l'arbore, o omo,--quanto fa suave pomo + odorifero, e como--è saporoso nel gustare. + + De la vite que ne nasce?--l'uva bella ch'omo pasce; + poco maturar la lasce,--nascene el vino per potare. + + Omo, pensa que tu mene--pedochi assai con lendinine, + e le pulce son meschine--che non te lassan veniare. + + Se hai gloria d'avere,--attende un poco e mo 'l pòi scere + que ne pòi d'esto podere--nella fin teco portare. + + + + +XXIV + +COMO LA VITA DE L'OMO È PENOSA + + + O vita penosa, continua battaglia, + con quanta travaglia--la vita è menata! + + Mentre sí stette en ventre a mia mate, + presi l'arrate--a deverme morire; + como ce stette en quelle contrate + chiuse, serrate,--nol so reverire; + venni a l'uscire--con molto dolore + e molto tristore--en mia comitata. + + Venni renchiuso en un saccarello + e quel fo el mantello--co venni adobato: + operto lo sacco, co stava chello + assai miserello--e tutto bruttato, + da me è comenzato--uno novo pianto; + esto 'l primo canto--en questa mia entrata. + + Venne cordoglio a quella gente + che stava presente;--sí me pigliâro; + mia mate stava assai malamente + del parto del ventre--che fo molto amaro. + Sí me lavâro--e dierme panceglie, + coprireme quigli--con nova fasciata. + + Oimè dolente, a que so venuto, + ché senza aiuto--non posso scampare! + A chi me serve sí do el mal tributo, + com'è convenuto--a tale operare; + sempre a bruttare--me e mie veste + e queste meneste--donai en alevata. + + Se mamma arvenisse che racontasse + le pene che trasse--en mio nutrire! + la notte ha bisogno che si rizasse + e me lattasse--con frigo suffrire + staendo a servire;--ed io pur plangea; + anvito non avea--de mia lamentata. + + Ella, pensando ch'io male avesse, + che non me moresse--tutta tremava; + era besogno che lume accendesse + e me scopresse,--e poi me mirava + e non trovava--nulla sembianza + de mia lamentanza--perché fosse stata. + + O mamma mia, ecco le scorte + che en una notte--hai guadagnato! + portar nove mesi ventrata sí forte + con molte bistorte--e gran dolorato, + parto penato--e pena en nutrire; + el meritire--male n'èi pagata. + + Poi venne el tempo mio pate è mosto, + a leger m'ha posto--ch'emprenda scrittura; + se non emprenda quel ch'era emposto, + davame 'l costo--de gran battetura; + con quanta paura--loco ce stetti, + sirían longhi detti--a farne contata. + + Vedea li garzoni girse iocando, + ed io lamentando--che non podea fare; + se non gía a la scola, gíame frustando + e svincigliando--con mio lamentare; + stava a pensare--mio pate moresse, + ch'io piú non staesse--a questa brigata. + + Tante le meschie ch'io entanno facea, + ca pigliaría--le molte entestate; + non ne gía a Lucca che cagno n'avea; + capigli daea--e tollea guanciate; + e spesse fiate--era strascinato + e calpistato--com'uva entinata. + + Passato el tempo, empresi a giocare, + con gente usare--e far grande spese; + mio pate stava a dolorare + e non pagare--le mie male emprese; + le spese commesse--stregnéme a furare, + lo biado sprecare--en mala menata. + + Poi che fui preso a far cortesía, + la malsanía--sí non è pegiore; + l'auro e l'argento che è en Suría + non empiería--la briga d'onore: + moriva a dolore--che non potea fare; + el vergognare--non gía en fallata. + + Non ce bastava niente el podere + a recoprire--le brighe presente; + asti e paraggi, calzare e vestire, + mangiare e bere--e star fra la gente; + render presente--parente ed amice + fuor tal radice--che l'arca on voitata. + + Se era constretto a far vendecanza + per soperchianza--ch'avesse patuta, + pagar lo bando non era en usanza + e la briganza--non c'era partuta; + la mente smarruta--crepava a dolore, + che 'l descionore--non era vengnata. + + Se l'avea fatta, gíamene armato, + empaurato--del doppio aravere; + e stavamo en casa empregionato + e paventato--nel gire e venire; + chi el porría dire--quant'è la pena + che l'odio mena--per ria comenzata! + + Volea moglie bella che fosse sana + e non fosse vana--per mio piacere; + con grande dota, gentile e piana, + de gente non strana--con lengua a garrire; + compíto desire--non è sotto 'l cielo + e l'om como scelo--che qui l'ha cercata. + + Se non avea figli, era dolente, + ché 'l mio a mia gente--volea lassare; + avendo figli, non gli ho sí piacente + che la mia mente--ne sia en consolare; + or ecco lo stare--c'ha l'om en sto mondo, + d'omne ben mondo--per gente acecata. + + Recolto el biado e vendegnato, + arò semenato--per tempo futuro; + mai non se compie questo mercato, + sí continuato--conti en questo muro; + lo tempo a Dio furo--ed hogli sotratto + e rotto gli è 'l patto--de sua comandata. + + Battaglia continua del manecare, + pranzo, cenare--e mai non ha posa; + se non è aparechiato co a me pare, + scandalizare--sí fa la sua osa; + o vita penosa--ove m'hai menato + cusí tribulato--continua giornata! + + Mai non se giogne la gola mia brutta; + sapor de condutta--sí vol per usanza, + viva exquisita e nuove frutta, + e questa lutta--non ha mai finanza; + o tribulanza,--ov'è 'l tuo finare, + la ponga voitare--e l'anema en pecata! + + La pena grande che è de le freve, + che non vengon leve,--ma molto penose, + e non se parton per leger de breve; + li medici greve--pagarse de cose, + siroppi de rose--ed altri vaseglie; + denar piú che griglie--ce vono a la fiata. + + A quanti mali è l'om sottoposto, + non porría om tosto--per risme contare; + glie medici el sanno, che contano el costo, + che scrivon lo 'ncostro--e fonse pagare; + abreviare--sí n'opo esto fatto + che compiam ratto--la nostra dittata. + + Ecco lo verno che viene piovuso, + diventa lotuso--e rio gir d'entorno; + venti, freddura e neve per uso + a l'omo è noioso--per far suo sogiorno; + non è nel monno--tempo che piaccia + e questa traccia--non è mai finita. + + Ecco la state che vien con gran calde, + angustie grande--con vita penosa: + de giorno le mosche d'entorno spavalde, + mordendone valde,--che non ne don posa; + passa sta cosa--ed entra la notte: + le pulce son scorte--a dar lor beccata. + + Stanco lo giorno gíame a letto, + pensava l'affetto--nel letto posare; + ecco i pensieri, lá ov'era retto, + aveanme constretto--a non dormentare; + or al pensare,--volvendome entorno, + tollendome el sonno,--per molte fiata. + + Fatto lo giorno, ed io arcomenzava; + qual piú m'encalzava,--quella prendea; + non venía fatta como pensava, + adolorava--che nolla compía; + el dí se ne gía--ed ecco la notte + a darme le scorte--com'el'era usata. + + Compíta l'una, ed eccote l'altra; + e questa falta--non pote fugire; + molte embrigate enseme m'ensalta, + pegio che malta--è 'l mio sufferire; + o falso desire, ed o' m'hai menato, + ché sí tribulato--passo mia stata? + + Cusí tribulato vengo a vecchieza, + perdo belleza--ed omne potere; + devento brutto, perdendo netteza, + grande splaceza--dá el mio vedere, + ed opo m'è gire--per forza a la morte + a prender le scorte--che dá en sua pagata. + + O vita fallace do' m'hai menato + e co m'hai pagato--che t'aio servito? + Haime condutto ch'io sia sotterrato + e manecato--dai vermi a menuto; + or ecco el tributo--che dái en tuo servire + e non pò fallire--a gente ch'è nata. + + O omo, or te pensa che è altra vita, + la qual è enfinita--do' n'opo andare; + e socce doi lochi lá 'v'è nostra gita: + l'una compíta--de pien delettare, + l'altra en penare--piena de dolore, + o' so gli peccatore--con l'anema dannata. + + Se qui non lasse l'amor del peccato, + serai sotterrato--en quel foco ardente; + se qui tu lassi e senne mendato, + serai translato--con la santa gente; + ergo presente--facciam correttura, + ché en affrantura--non sia nostra andata. + + + + +XXV + +DE LA CONTEMPLAZIONE DE LA MORTE ED INCINERAZIONE CONTRA LA SUPERBIA + + + Quando t'alegri, omo de altura, + va', pone mente a la sepultura. + + E loco poni lo tuo contemplare, + e pensa bene che tu de' tornare + en quella forma, che tu vedi stare + l'omo che iace ne la fossa scura. + + --Or me responde tu, omo sepelito, + che cusí ratto de sto mondo e' scito! + o' so i bei panni de que eri vestito, + ch'ornato te veggio de molta bruttura? + + --O frate mio, non me rampognare, + ché lo fatto mio a te può iovare; + poi che i parente me fiero spogliare, + de vil cilicio me dier copretura. + + --Or ov'è 'l capo cusí pettenato? + con cui t'aragnasti che 'l t'ha sí pelato? + fo acqua bullita che t'ha sí calvato? + non te c'è oporto piú spicciatura. + + --Questo mio capo ch'avi sí biondo, + cadut'è la carne e la danza d'entorno; + nol me pensava quand'era nel monno + ca entanno a rota facea portatura. + + --Or ove son gli occhi cusí depurati? + fuor del lor loco sono gettati; + credo che i vermi glie son manecati; + del tuo regoglio non áver paura. + + --Perduto m'ho gli occhi con que gía peccanno, + guardando a la gente, con essi accennanno; + oimè dolente, or so nel malanno, + ché 'l corpo è vorato e l'alma en ardura. + + --Or ov'è 'l naso ch'avevi per odorare? + quegna enfermetate el n'ha fatto cascare? + non t'èi potuto dai vermi aiutare, + molto è abassata sta tua grossura. + + --Questo mio naso, ch'avea per odore, + caduto se n'è con molto fetore; + nol me pensava quand'era en amore + del mondo falso pieno de vanura. + + --Or ov'è la lengua tanto tagliente? + apre la bocca: non hai niente; + fone troncata o forsa fo el dente + che te n'ha fatta cotal rodetura? + + --Perdut'ho la lengua con la qual parlava, + e molta discordia con essa ordenava; + nol me pensava quand'io mangiava + lo cibo e lo poto ultra misura. + + --Or chiude le labra per li denti coprire; + par, chi te vede, che 'l vogli schirnire; + paura me mette pur del vedire, + caggionte i denti senza trattura. + + --Co chiudo le labra ché unqua non l'agio? + poco pensava de questo passagio; + oimè dolente, e come faragio + quand'io e l'alma starimo en ardura? + + --Or o' son glie braccia con tanta forteza + menacciando la gente, mostrando prodeza? + ráspate 'l capo, se t'è ageveleza! + scrulla la danza e fa portadura! + + --La mia portadura giace ne sta fossa; + cadut'è la carne, remaste so gli ossa; + ed omne gloria da me s'è remossa + e d'omne miseria en me è empietura. + + --Or lèvate en piedi, ché molto èi iaciuto; + acónciate l'arme e tolli lo scuto; + en tanta viltate me par ch'èi venuto, + non comportar piú questa afrantura. + + --Or co so adagiato de levarme em piede? + forsa chi 'l t'ode dir, mo lo se crede; + molto è pazo chi non provede + en la sua vita la sua finitura. + + --Or chiama li parenti che te venga aiutare + e guarden dai vermi che te sto a devorare; + ma fuor piú vivacce a venirte a spogliare, + partierse el poder e la sua mantatura. + + --No i posso chiamare, ché so encamato; + ma fálli venire a veder mio mercato! + che me veggia giacer colui ch'è adagiato + a comparar terra e far gran chiusura.-- + + Or me contempla, o omo mondano, + mentre èi nel mondo, non esser pur vano; + pènsate, folle, che a mano a mano + tu serai messo en grande strettura. + + + + +XXVI + +COMO CRISTO SE LAMENTA DELL'OMO PECCATORE + + + Omo, de te me lamento--che me vai pur fugendo + ed io te voglio salvare. + + Omo, per te salvare--e per menarte a la via, + carne sí volse pigliare--de la Vergene Maria; + ma non me ce val cortesia,--tant'è la sconoscenza + che ver' de me vol mostrare. + + Se io te fosse signore--crudele e molto villano, + avería tua scusa valore--che me fugisse de mano; + ma sempre vol esser ensano,--ché 'l ben che io t'ho fatto + non vole meditare. + + Le creature ho create--che te degiano servire; + e como sono ordenate--elle fon loro devere; + haine recevuto el piacere,--e de me che l'ho create + non te voli recordare. + + Como om ch'ama lo figlio--e quel è mal enviato, + menacciagli e dá consiglio--che da mal sia mendato, + de lo 'nferno t'ho menacciato,--e gloria t'ho empromessa + se a me te voi tornare. + + Figlio, non gir pur fugenno!--tanto t'ho gito encalzanno, + che darte voglio el mio renno--e trarte fuor d'onne danno, + e vogliote remetter el banno--nel quale sei caduto, + ché non hai donde el pagare. + + Non gire piú fugendo,--o dulcissimo frate! + ché tanto t'ho gito cheendo--che me ce manda el mio pate; + retorna en caritate,--ché tutta la corte t'aspetta + che con noi te degi alegrare. + + El mio pate sí m'ha mandato--ch'io a la sua corte t'armine; + e co stai sí endurato--ch'a tanto amor non t'encline? + frate, or pone omai fine--a questa tua sconoscenza, + ché tanto m'hai fatto penare! + + Fatt'ho per te el pelegrinagio--molto crudele ed amaro; + e vei le man quegne l'agio,--como te comparai caro! + frate, non m'esser sí avaro,--ca molto caro me costi + per volerte ariccare. + + Aguarda a lo mio lato--co per te me fo afflitto! + de lancia me fo lanciato,--el ferro al cor me fo ritto; + en esso sí t'agio scritto,--ché te ce scrisse l'amore, + che non me devesse scordare. + + A la carne enganar te lasse--perché de me te degi partire, + per un piacer t'abasse,--non pensi a que déi venire; + figlio, non pur fugire,--ché caderai en mala via, + se da me departi l'andare. + + El mondo si mostra piacente--per darte a veder che sia bono; + ma non dice com'è niente--e come te tolle gran dono; + vedendo ch'io te corono--e ponote en sí grande stato, + se meco te voli acostare. + + Le demonia te von pur guatanno--per farte cader en peccato; + del ciel te cacciâro con gran danno--ed onte feruto e spogliato; + e non voglion ch'arsalghi al stato--lo qual iustamente hai perduto; + nante te von per engannare. + + Cotanti nemici hai dentorno,--o misero, e non te n'adai; + ch'hai la carne, el diavolo, el monno,--e contrastar non li porrai; + e non te porrai aiutare;--se meco non t'armi ed aiuti, + che non te possano sottrare. + + Se tu signor trovassi--per te che fusse megliore, + scusa averíe che mostrassi,--ed io non avería tal dolore; + ma lasse me per un traditore--lo qual te mena a lo 'nferno, + che te ce vol tormentare. + + Fuggi da la man pietosa--e vai verso la man de vendetta; + molto será dolorosa--quella sentenza stretta, + ché la daraio sí dretta--de tutto el mal c'hai fatto, + e non la porrai revocare. + + Mal volentier te condanno,--tant'è l'amor ch'io te porto! + ma sempre vai pegioranno--e non me ce val conforto, + daragiote omai el botto--da ch'altro non me ce iova; + ca sempre me voi contrastare. + + + + +XXVII + +COMO L'ANIMA DOMANDA AIUTO CONTRA LA BATTAGLIA DE LI SENSI CORPORALI + + + Amor diletto,--Cristo beato, + de me desolato--agge pietanza. + + Agge piatanza--de me peccatore, + che so stato en errore--longo tempo passato; + a gran deritto--ne vo a l'ardore, + ca te, Signore,--sí ho abandonato + per lo mondo tapino,--lo qual m'è venino, + e dato m'ha en pino--de pena abundanza. + + Abundame dentro--la grande pena, + la qual me mena--l'amor del peccato; + l'alma dolente--a peccar s'enchina; + dev'esser serina,--or ha 'l volto scurato; + perché a lei non luce--la chiara luce + la quale adduce--la tua diritanza. + + Ma s'io me voglio--ad te dirizare + e non peccare,--credo per certo + che da te luce--verrá speregiare + ch'allumenare--farrá lo mio petto; + ma so acecato--en un fondo scurato + nel qual m'ha menato--la mia cattivanza. + + La mia cattivanza--l'alma ha menata + lá 'v'è predata--da tre nemici; + e lo piú forte--la tene abracciata + ed encatenata--e mostranse amici; + dánno ferite--nascoste e coprite, + le qual voi vedite--che me metton en erranza. + + Crudelemente--m'hanno ferita + ed eschirnita--ed espogliata; + la mia potenza--veggio perita + perch'è 'nfragidita;--la piaga endurata + or briga tagliare--e poi medecare; + porraio sperare--che so en liberanza. + + Ora m'aiuta--me liberare, + ch'io possa campare--dal falso Nemico; + fasse da lunga--a balestrare + ed assegnare--al cor ch'è pudico; + la man che me fere--non posso vedere; + tal cose patere--me dánno gravanza. + + Gravame forte--lo balestrire + lo qual vol ferire--a l'alma polita; + fatto ha balestro--del mondo aversire + lo qual en bellire--me mostra sua vita; + per gli occhi me mette--al core sagette, + l'orecchie so aperte,--me recan turbanza. + + Turbame 'l naso--che vol odorato, + la bocca assagiato--per dar conforto; + e lo pegiore--che per me sia stato, + lo qual m'ha guidato--ad uno mal porto, + se be' gliei do mangiare,--me fa calciare, + de l'amesurare--sí fa lamentanza. + + Lamentase el tatto--e dice:--Eo so oso + d'aver reposo--en mio delettare; + or lo m'hai tolto,--sarò rampognoso + e corroccioso--en mio vivitare; + s'allento lo frino--al corpo tapino, + so preso a l'oncino--de la tristanza. + + + + +XXVIII + +DE LA IMPAZIENZIA CHE FA TUTTI LI BENI PERDERE + + + Assai me sforzo a guadagnare--se 'l sapesse conservare. + + Relioso sí so stato,--longo tempo ho procacciato; + ed aiolo sí conservato,--che nulla ne pos mostrare. + + Stato so en lezione,--esforzato en orazione, + mal soffrir a la stagione--ed al pover satisfare. + + Stato so en obedenza,--povertate e sofferenza; + castetate abbe en placenza--secondo 'l pover mio afare. + + E molta fame sostenía,--freddo e caldo soffería; + peregrino e longa via--assai m'è paruto andare. + + Assai me lievo a matutino--ad officio divino, + terza e nona e vespertino--po' compieta sto a veghiare. + + E vil cosa me sia ditta,--al cor passa la saitta; + e la lengua mia sta ritta--ad voler fuoco gettare. + + Or vedete el guadagnato,--co so ricco ed adagiato! + ch'un parlar m'ha sí turbato--ch'a pena posso perdonare. + + + + +XXIX + +DE LA IPOCRISIA + + + Molto me so delongato--de la via che i santi on calcato. + + Delongato me so da la via--e storto me so en ipocrisía; + e mostro a la gente che sia--lo spirito illuminato. + + Illuminato me mostro de fore--ch'aia umilitate nel core; + ma se l'omo non me fa grande onore,--encontenente me so corrocciato. + + Corocciato me so per usanza--qual om en mio onore ha mancanza; + ma quel che ci ha fede e speranza,--con lui me so delettato. + + Delettato me so en mostra fare,--perché altri me deia laudare; + odendo 'l mio fatto blasmare,--da tal compagnía so mucciato. + + El mucciare aio fatto ad engegno,--perché altri me tenga de + [meglio; + ma molto m'apiccio e destregno--ché paia ch'el mondo ho lassato. + + Lassato sí l'ho nel vestire,--de pieco me voglio coprire; + ma dentro so, al mio parire,--lupo crudele ed affamato. + + Affamato sí so en mostra fare--perché altri me deia laudare; + odendo l'altrui fatto pregiare,--corrocciome se è com'io laudato. + + Laudato l'altrui fatto, m'endegno,--e dal canto de for sí + [m'enfegno + che me piaccia; ma poi docce un segno--che non è cusí pulicato. + + Pulicato me mostro a la gente,--per le case me metto pezente; + ma molto me parto dolente--se del suo guidardon non m'è dato. + + Guidardone adimando per Dio,--acconciando ce vo el ditto mio; + ma molto me par che sia rio--colui che me dá comiato. + + Comiatato sí mostro l'anvito--che so scalzo e mal vestito; + el corpo mostro afrigolito--perché del suo me sia dato. + + A quello che covelle me dona,--mostroglie lieta persona; + ma molto m'agrondo se sona--la voce che sia allecerato. + + + + +XXX + +DE LA IUSTIZIA E FALSITÁ + + + Solo a Dio ne possa piacere,--non me ne curo + ciò che l'umana natura ne vuol dire. + + Se san Iovanni Baptista revenesse--a repigliar el torto, + ancora mo siría chi l'uccidesse;--ché 'l mondo è en tal porto, + ca li farisei son revenuti + ca pro vertute--Cristo fier morire. + + Li farisei eran reliosi,--ch'erano en quel ore; + ne lo lor cor erano invidiosi,--pieni de rancore; + mostravase che non volea onore; + ma lo lor cor--era en quel desire. + + O falso relioso, or me respundi--che 'l cor hai enfiato; + l'umile per superbia confundi--ed ha' 'l quasi affollato; + e crucifigi Dio ne l'alma sia, + con diciría--el fai quasi morire. + + Lèvite en alto e faime gran sermone--c'ho l'occhio turbato; + tiemmi a schierne, ché non vedi el travone--che hai nel tuo ficcato; + en prima sí procura tua ferita, + ch'ell'è sí aprita,--non se pò coprire. + + Poi ch'hai parata assai de la Scrittura,--sí vol predicare; + mostreme che la mia vita è scura,--la tua non vol cercare; + e mostreme da fuor tutto 'l megliore; + non t'è en amore--chi dentro vol sapere. + + La relion te dá una ensegna--co se fa al balío; + ma quel che dal suo officio s'enfegna,--la corte el voca rio; + ed una gran catena glie mette en canna + che onom banna--e vengal a vedere. + + Ch'aggio pate sí iusto e beato,--somene ensuperbito; + ma quanto da sua via so delongato,--al mondo s'è scoprito; + colui che ne la neve fa sozura, + la sua fattura--se vorrá bannire. + + L'omo che è cieco dal peccato--ed ha gente a guidare, + spesse fiade la guida nel fossato--e falle tralipare; + e s'egli è omo che vol predecare, + lo suo parlar--emprima de' adempire + + Lo falso Nemico s'è engegnato--a toller povertate, + el suddito sí lega col prelato--ne la sua volontate; + colui che t'ha tolta la povertate, + la castetate--te fará perdire. + + Li nostri guidator de la bataglia--sí so en tradimento; + e li gonfalon de la sembiaglia--sí so en cademento; + o sire Dio, aiuta la sconfitta; + la gente afflitta--ed o' porrá fugire? + + Erance forteze smesurate--poste en grand'altura; + ma l'acque del diluvio son passate--de sopra le lor mura; + ed ène tolto el vigor del notare: + lo santo orare--che ne potea guarire. + + + + +XXXI + +COMO LA CURIOSA SCIENZIA E L'AMBIZIONE SONO DESTRUTTIVE DE LA PURITÁ + + + Tale qual è, tal è;--non c'è religione. + + Mal vedemmo Parisci--c'hane destrutto Ascisi; + con la lor lettoría--messo l'ò en mala via. + + Chi sente lettoría,--vada en forestaría; + gli altri en refettorio--a le foglie coll'olio. + + Esvoglierá el lettore--servito emperatore; + enfermerá el cocinere--e nol vorrá om vedere. + + Adunansi a capitoli--a far li molti articoli; + el primo dicitore--è 'l primo rompetore. + + Vedete el grand'amore--che l'un a l'altro ha en core! + guardal co el muletto--per dargli el calcio en petto. + + Se non gli dái la voce,--porratte ne la croce; + porratte poi l'ensidie--che moia a Renderenie. + + Totto 'l dí sto a cianciare,--co le donne a beffare; + se 'l fratecel gli aguata,--è mandato a la malta. + + Se è figlio de calzolaio--o de vile mercenaio, + menerá tal grossore--co figlio d'emperadore. + + + + +XXXII + +COMO È DA GUARDARSE DA' LUPI CHE VENGONO SOTTO VESTA DE PECORA + + + --O anema fedele--che te voli salvare, + guárdate dagli lupi--che te von per morsecare. + + O anema fedele--che vol salvazione, + guárdate dal lupo--che vien como ladrone; + mostrandotese amico,--sí viene a tua magione, + facendo suo sermone,--ché te crede engannare. + + --Lo Signor te lo merite--ché me dái tal conseglio! + parme me die aiuto--de trarme de sto empiglio; + tanto m'ò assediata,--che m'ò messo en esiglio; + quando bene assimiglio,--non saccio ove campare. + + --Lo Signor te n'amaestra--che tu degge cavere + dal lupo che da fuore--co pieco vol venére; + venendo a tua magione--non se lassa vedere; + poi briga de mordère--e la grege dissipare. + + Se te volesse dire--quel ch'io agio sentito, + faría maravigliare--colui che non l'ha udito; + tal viene como medico--che sia bene assendito; + da poi ch'è discoprito,--briga d'atossecare. + + Non avere temenza--de dir tuo entendemento; + ché io sí mo te dico--quel che nel cor sento; + poi che 'l lupo apicciase,--dá mal mordemento; + poi che n'hai sentemento,--brígate de guardare. + + --Co me posso guardare?--tanto m'ò assediata + quegli da cui degio--essere predicata, + mostrandomesi agnelli,--fin che m'on securata; + da lor so morsecata,--non so en cui me fidare. + + --Se non te voi fidare--sí fai gran sapienza; + ca cui la serpe morseca,--la lucerta ha 'n temenza; + le pieco aggi en dubito,--ché non hai conoscenza; + perché tua conscienza--non possa travagliare. + + + + +XXXIII + +DE L'AMORE FALSO CHE OFFENDE LE VIRTÚ + + + Amor contrafatto,--spogliato de vertute, + non può fare le salute--lá 'v'è lo vero amare. + + Amor si fa lascivo--senza la temperanza; + nave senza nuchiero--rompe en tempestanza; + cavallo senza freno--curre en precipitanza; + sí fa la falsa amanza--senza vertute andare. + + Amor che non è forte,--mortal ha enfermetate; + l'aversitá l'uccide,--pegio en prosperitate, + l'ipocrite mostranze--che for, per le contrate, + mostravan santetate--de canti e de saltare. + + Amor che non è iusto,--da Dio è reprovato; + parlando va d'amore--che sia de grande stato; + la lengua ha posta en cielo,--lo cor è aterrenato; + vilissimo mercato--porta chi vol mostrare. + + Amor che non è saggio,--de prudenza vestito, + non pò veder gli eccessi,--però ch'è ensanito; + rompe legge e statuti--ed omne ordenato rito, + dice che è salito--a nulla legge servare. + + O amor enfedele,--errato de la via, + non repute peccato--nulla cosa che sia; + va seminando errori--de pessima resía; + tal falsa compagnia--onom degia mucciare. + + Amor senza speranza--non viene a veritate; + non pò veder la luce--chi fugge claritate; + co pò amar lo cielo--chi en terra ha sua amistate? + non dica libertate--om senza legge stare. + + O caritate, vita,--ch'ogn'altro amor è morto; + non vai rompendo legge;--nante, l'observe tutto; + e lá 've non è legge--a legge l'hai redutto; + non pò gustar lo frutto--chi fugge el tuo guidare. + + Omne atto si è liceto;--ma non ad onnechivigli; + al preite sacrificio,--a moglie e marito figli; + al potestate occidere,--al iudece consigli; + a li notari libigli,--a medici el curare. + + Non è ad ogne om licito--d'uccidere ladrone; + la potestá ha officio--dannarlo per ragione; + a l'occhio non è congruo--de far degestione, + né al naso parlagione--né a l'orecchie andare. + + Chi vive senza legge,--senza legge perisce; + correndo va a lo 'nferno--chi tal via sequisce; + loco sí s'accumula--omne cosa ch'encrisce; + chi ensemora fallisce,--ensemora ha penare. + + + + +XXXIV + +DE LA DIFFERENZIA INTRA EL VERO E FALSO AMORE, ED INTRA LA SCIENZIA +ACQUISITA ED INFUSA + + + O libertá, subietta--ad omne creatura, + per demostrar l'altura--che regna en bonitate. + + Non pò aver libertate--omo ch'è vizioso, + che ha perduto l'uso--de la sua gentileza; + lo vizio sí lega--legame doloroso, + diventa fetidoso--e perde la forteza; + deforma la belleza--ch'era simile a Dio, + e fasse om sí rio--che lo 'nferno ha redetate. + + O amor carnale,--sentina puzolente, + solfato foco ardente,--rascion de om brutata; + che non ha altro Dio--se non d'empir lo ventre, + lussuria fetente,--malsana, reprovata; + o sommersa contrata,--Sodoma e Gomorra, + en tua schiera sí corra--chi prende tua amistate. + + O amor contrafatto--d'ipocreta natura, + pien de mala ventura--e nullo porti frutto; + lo ciel te perdi el mondo,--el corpo en afrantura, + sempre vive en paura,--peio se' vivo che morto; + o casa de corotto,--enferno comenzato, + nullo si trova stato--de tanta vilitate. + + O amore appropriato,--bastardo, spurione, + privato de rascione--dal Patre onnipotente; + regno celestiale,--la reale nazione + non si confá al paltone,--ché 'l suo uso è pezente; + o reprovata mente,--amar cosa creata, + ribalda paltonata,--piena de feditate. + + O amor naturale,--nutrito en scienza, + simile en apparenza--a lo spirituale; + descernese a la prova,--ché vien men la potenza + patere omne encrescenza,--tranquillo en omne male; + non ha penne né ale--che voli en tanta altura; + remanse en afrantura--ne la sua enfermetate. + + Amore spiritale,--poi ch'è spirato en core, + 'nestante spira amore--en alto trasformato; + amore trasformato--è de tanto valore, + che dá sé en possessore--a quello c'ha enamato; + se 'l trova desformato,--vencelo per vertute; + enclina sue valute--ad trattabilitate. + + Se altura non abassa,--non può participare + e sé comunicare--a l'infimo gradone; + avaro entennemento--fa lo ben deguastare + e deturpa l'amare--e sconcia la magione; + veggiolo per ragione;--e Dio sí 'l n'ha mostrato + quando s'è umiliato--a prender umanetate. + + Vertute se non passa--per longa esperienza, + non può aver sua valenza--a fine solidato; + omo nuovo ne l'arte--a pratecar scienza, + grande è la differenza--fra 'l cuito e l'operato; + fo breve lo pensato--e longa operazione; + perseverazione--viene a la summitate. + + Scienzia acquisita--assai può contemplare; + non può l'affetto trare--ad essere ordenato; + scienzia enfusa,--poi che n'hai a gustare, + tutto te fa enfiammare--ad essere enamorato; + con Dio te fa ordenato--el prossimo edificando + e te vilificando--ad tenerte en veritate. + + Potere, senno e bontate--en uguale statera + de trenetate vera--porta figuramento; + potere senza senno--fa deguastar la schiera; + andar senza lumiera--va en precipitamento; + de un reo comenzamento--molto male ne sale, + e lo pentir non vale--poi che gl' mal son scontrati. + + Quando la voglia passa--lo senno e lo potere, + parme un ensanire--ch'è senza remeio; + sua trenetate guassa--che non è nel suo unire, + non gli può ben sequire--secondo co io creio; + faticase el suo veio--ed entra en gran ruina, + ca li mal non se fina--come l'avea pensato. + + Omo posto en altura--en fievele scalone, + se egli è en agone--parme gran follía; + rompendose la scala,--la terra è sua mascione; + fassene poi cancione--de la sua gran pazía; + grande è la frenesia--non metterse a vedere + ad que fin degon venire--tutte suoi operate. + + + + +XXXV + +ESORTAZIONE A L'ANIMA PROPRIA CHE, CONSIDERATA LA SUA NOBILITÁ, NON +TARDI LA VIA A L'AMOR DIVINO + + + O anima mia--creata gentile, + non te far vile--enchinar tuo coragio, + ch'en gran baronagio--è posto el tuo stato. + + Se om poveretto--gioietta te dona, + la mente sta prona--a darli el tuo core; + con gran disío--de lui se ragiona, + con vile zona--te lega d'amore; + el gran Signore--da te è pelegrino, + fatt'ha 'l camino--per te molto amaro; + o core avaro,--starai piú endurato? + + Se re de Francia--avesse figliola + ed ella sola--en sua redetate, + giría adornata--de bianca stola, + sua fama vola--en omne contrate; + s'ella en viltate--entendesse, en malsano, + e désseise en mano--a sé possedere, + que porría om dire--de questo trattato? + + Piú vile cosa--è quello c'hai fatto: + darte 'ntransatto--al mondo fallente: + lo corpo per servo--te fo dato atto, + ha' 'l fatto matto--per te dolente; + signor negligente--fa servo regnare + e sé dominare--en rea signoría; + hai presa via--ca questo c'è entrato. + + Lo tuo contato--en quinto è partito: + veder, gusto, udito,--odorato e tatto; + al corpo non basta--che 'l tuo vestito + lo mondo ha dimplito--tutto ad ha fatto; + ponam questo atto:--veder bella cosa; + l'udir non ha posa,--né l'occhio pasciuto + en quarto frauduto--qual vòi te sia dato. + + El mondo non basta--a l'occhio vedere, + che possa empire--la sua smesuranza; + se mille i ne mostri,--faralo enfamire, + tant'è 'l sitire--de sua desianza; + lor delettanza--sottratta en tormento + reman lo talento--fraudato en tutto; + placer rieca lutto--al cor desensato. + + Lo mondo non basta--a li toi vasalli; + parme che falli--de dargli el tuo core; + per satisfare--a li toi castalli, + mori en travalli--a gran dolore; + retorna al core--de que viverai: + tre regni c'hai,--per tuo defetto + moron negetto,--lor cibo occultato. + + Tu se' creata--en sí grande alteza, + en gran gentileza--è tua natura; + se vedi e pensi--la tua belleza, + starai en forteza--servandote pura; + ca creatura--nulla è creata + che sia adornata--d'aver lo tuo amore; + solo al Signore--s'affá el parentato. + + Se a lo specchio--te voli vedere, + porrai sentire--la tua delicanza; + en te porti forma--de Dio gran Sire; + ben pòi gaudire,--c'hai sua simiglianza; + o smesuranza--en breve redutta: + cielo terra tutta--veder en un vascello; + o vaso bello,--co mal se' trattato! + + Tu non hai vita--en cose create, + en altre contrate--t'è opo alitare; + salire a Dio--che è redetate, + che tua povertate--pò satisfare; + or non tardare--la via tua a l'amore; + se li dái el tuo core,--datese en patto + se el suo entrasatto--è 'n tuo redetato. + + O amor caro,--che tutto te dái + ed omnia trai--en tuo possedere, + grande è l'onore--che a Dio fai + quando en lui stai--en tuo gentilire; + che porría om dire:--Dio n'empazao, + se comparao--cotal derata, + ch'è sí esmesurata--en suo dominato. + + + + +XXXVI + +COMO L'ANIMA VESTITA DE VERTÚ PASSA A LA GLORIA + + + Anima che desideri--d'andare ad paradiso, + se tu non hai bel viso,--non ce porrai albergare. + + Anima che desideri--de gire a la gran corte, + adórnate ed accónciate--che Dio t'apra le porte; + se tu non se' ornata,--non troverai le scorte, + e sacci: poi la morte--non te porrai acconciare. + + Se vòi volto bellissimo,--aggi fede formata; + la fede fa a l'anima--la faccia delicata, + la fede senza l'opera--è morta reputata; + fede viva, operata--aggi, se vòli andare. + + La statura formosa--faratte la speranza; + ella a Dio conducete--che 'l sa far per usanza; + en ella corte è cognita--per longa costumanza, + la sua vera certanza--non te porrá fallare. + + De caritate adórnate,--ch'ella te dá la vita, + e do' ale compónete--per fare esta salita; + l'amor de Dio e 'l prossimo--che è vita compíta, + non ne serai schernita--se vai con tale amare. + + De prudenzia adórnate,--anima, se vol salire; + ch'ella ha magisterio--ad saperte endrudire + d'andar composta e savia,--co se déi convenire + a sposa che déi gire--en gran corte ad estare. + + Se tu nuda gíssece,--siri' morta e confusa; + la iustizia vèstete--la sua veste gioiosa, + de margarite adórnate--che d'aconciare è osa; + órnate como sposa--che se va a maritare. + + Anima, tu se' debile--per far sí gran salita; + de fortetuden ármate--contra l'aversa ardita, + non te metta paura--questa vita finita, + ché ne guadagni vita--che non può mai finare. + + De temperanza acónciate--per compir tuo viagio, + ella è magestra medeca--per sanar lo coragio; + en prosperitate umile,--che 'l sa far per usagio, + che facci esto passagio--co se convien de fare. + + Alma, po' che se' ornata,--vestita de virtute, + sacci che da longa--le porte te so aprute + e molto grandi eserciti--scontra te so venute + e riècante salute--che te s'on da pigliare. + + Poi che fedelitate--en te è resplendente, + gli patri santi envítanti--che si' de la lor gente: + --Ben venga nostra cognita,--amica e parente, + dégiate esser placente--con noi de demorare.-- + + Puoi che de speranza--tu hai sí bello ornato, + gli profeti envítanti--che si' de loro stato: + --Vien' con noi, bellissima,--al nostro gloriato, + che è sí smesurato--noi te porram contare.-- + + Puoi che de caritate--tu porti el vestimento, + gli apostoli t'envitano--che si' de lor convento: + --Vien' con noi, bellissima,--gusta 'l delettamento, + ca lo suo piacemento--non se può 'maginare.-- + + Puoi che de prudenza--tu porti l'ornatura, + gli dottori t'envitano--che porti lor figura: + --Una avemo regola,--una è la pagatura, + la nostra envitatura--non se de' renunzare.-- + + Puoi che vai ornata,--anima, de forteza, + gli martiri t'envitano--a lor piacevoleza: + --Vien' con noi a vedere--la divina belleza + che te dará alegreza--qual non se può stimare.-- + + Puoi che se' ornata,--alma, de temperanza, + gli confessori e vergene--te fon grande envitanza: + --Vien' con noi, bellissima,--ad nostra congreganza + e gusta l'abondanza--del nostro gaudiare.-- + + Puoi che de iustizia--porti gli suoi ornate, + gli prelati envítanti--a lor societate: + --Vien' con noi, bellissima,--a la gran dignitate, + veder la maiestate--che ne degnò salvare.-- + + Alma, se tu pensi--nel gaudio beato, + non te serrá graveza--guardarte da peccato; + osserverai la legge--che Dio t'ha comandato, + serai remunerato--con i santi a redetare. + + Non t'encresca, anima,--a far qui penetenza + ché tutte le virtute--con lei on convenenza; + se tu qui non la fai,--oderai la sentenza, + anderai en perdenza--nel fuoco a tormentare. + + + + +XXXVII + +DE LA CASTITÁ, LA QUALE NON BASTA A L'ANIMA SENZA L'ALTRE VIRTUTE. + + + O castitate, fiore--che te sostene amore. + + O fior de castitate,--odorifero giglio, + con molta soavitate--sei de color vermiglio, + ed a la Trenetate--tu representi odore. + + O specchio de belleza,--senza macchia reluce; + la mia lengua è mancheza--de parlarne con voce, + l'alma serve en netteza--senza carnal sozore. + + O luce splendiante,--lucerna se' preclara, + da tutti si laudante--ed en pochi si cara; + li tuoi dolce sembiante--piacevel so al Signore. + + O tesauro invento,--che non te può stimare + né auro né argento,--non te posso aprezare; + qual omo de te sta lento,--sí cade en gran fetore. + + O ròcca de forteza,--en la qual è gran tesoro, + de fore sí pare aspreza--e dentro è mèl savoro; + non se ce vol pigreza--a guardare a tutt'ore. + + O manna savorita--che è la castitate; + l'alma conserva zita--con molta adornetate; + poi che del corpo è 'scita--sí trova el suo Fattore. + + Alma, che vai a marito,--de castitate ornata, + lo tuo marito è zito--e tu te se' ben portata, + lo cielo te será aprito--e fattote grande onore. + + Alma, che stai 'narrata--de lo sposo diletto, + sèrvate ben lavata,--el tuo volto stia netto, + ché non si' renunzata,--e fattote descenore. + + Alma, non t'è bastanza--pur sola una gonella; + se non ci hai piú adornanza,--giá non ce parrai bella; + ne l'altre virtute avanza--che te dian bel colore. + + Alma, lo tuo vestire--sí sonno le virtute, + nulla ne puoi avere--che siano sceverute; + pur brigale d'envenire--con tutto el tuo valore. + + Alma, per te vestire--Cristo ne fo spogliato, + per tuoi piaghe guarire--esso fo vulnerato, + lo cor se fe' aprire--per renderte vigore. + + Alma, or te ben pensa--en que l'hai tu cagnato; + per vil piacer de offensa--tu l'hai abandonato, + el corpo sí t'è en placenza--e fatto l'hai tuo amadore. + + Alma, lo corpo è quello--che t'ha giurata morte, + guárdate ben da ello,--ché ha losenghe molte + ed è malvascio e fello--ed ètte traditore. + + + + +XXXVIII + +COMO È DIFFICILE PASSARE PER EL MEGIO VIRTUOSO + + + O megio virtuoso,--retenuta bataglia! + non è senza travaglia--per lo megio passare. + + L'amor me costrenge--d'amare le cose amante, + ne l'amore è l'odio--de le cose blasmante, + amare ed odiare--en un coragio stante, + socce battaglie tante,--non le porría stimare. + + L'amore quello che ama--desidera d'avere, + lo 'mpedimento nascece--e gli è gran dispiacere; + piacere e dispiacere--en un cor convenire + la lengua nol sa dire--quanta pena è portare. + + La speranza enflammame--d'aver salvazione, + 'nestante è desperanza--de mia condizione; + sperare e desperare,--star en una magione, + tanta contenzione--nolla porría narrare. + + Giogneme una audacia--sprezar pena e morte, + 'nestante lo temore--vede cadute forte, + securtá e temore,--demorare en una corte, + tant'è le capevolte,--chi le porría stimare? + + So preso d'iracundia--contro lo mio defetto, + la pace mostra, ensegname--che so de mal enfetto, + pacifico ed iroso--contra lo mio respetto, + gran cosa è de star retto--a nulla parte piegare. + + Lo delettar abracciame--gustando el desiato, + lo tristore abatteme,--sottratto m'è 'l prestato, + tristare e delettare--nello suo comitato, + lo cor è passionato--en tal pugna abitare. + + Se io mostro al prossimo--la mia condizione, + scandalizo e turbolo--de mala opinione; + s'io vo coperto, vendoglme--e turbo mia magione; + questa vessazione--non la posso mucciare. + + Despiaceme nel prossimo--se vive sciordenato, + e piaceme el suo essere--buono da Dio creato, + de stare en lui innoxio--grande è filosofato, + lo core è vulnerato--en passionato amare. + + L'odio mio legame--a deverme punire, + discrezion contrastali--che non deggia perire; + de farme bene en odio--or chi l'odí mai dire? + altro è lo patire--che l'udir parlare. + + Lo degiunare piaceme--e far grande astinenza + per macerar mio asino--che non me dia encrescenza; + ed esser forte arpiaceme--a portar la gravenza + che dá la penitenza--nello perseverare. + + Lo desprezare piaceme--e de gir mal vestito; + la fama surge, enalzame--de vanitá ferito; + da qual parte volvome,--parme d'esser intuíto; + aiuta, Dio infinito!--e chi porrá scampare? + + Lo contemplare vetame--d'essere occupato, + lo tempo a non perderlo--famme enfacendato; + or vedete el prelio--ch'ha l'omo nel suo stato! + a chi non l'ha provato--non lo pò imaginare. + + Piaceme el silenzio,--báilo de la quiete; + lo bene de Dio arlegame--e tolleme _silete_; + demoro infra le prelia,--non ce saccio schirmete, + a non sentir ferete--alta cosa me pare. + + La pietá del prossimo--vuol cose a sovenire, + l'amor de povertate--gli è ordo ad udire, + l'estremitate veggiole--viziose a tenire, + per lo megio transire--non è don da giullare. + + L'offesa de Dio legame--ad amar la vendetta, + la pietá del prossimo--la perdonanza affetta, + demoro enfra le forfece,--ciascun coltel m'affetta; + abbrevio miei detta--en questo loco finare. + + + + +XXXIX + +COMO LA VITA DI IESÚ È SPECCHIO DE L'ANIMA + + + O vita de Iesú Cristo,--specchio de veritate, + o mia deformitate--en quella luce vedere! + + Pareame essere chevelle,--chevelle me tenea, + l'opinion ch'avea--faceame esser iocondo; + guardando en quello spechio,--la luce che n'uscía + mostrò la vita mia--che giacea nel profondo; + venneme pianto abondo,--vedendo smesuranza: + quant'era la distanza--fra l'essere e 'l vedere. + + Guardando en quello spechio,--vidde la mia essenza: + era, senza fallenza,--piena de feditate; + viddece la mia fede:--era una diffidenza, + speranza, presumenza,--piena de vanitate; + vidde mia caritate,--amor contaminato; + poi ch'a lui me so specchiato,--tutto me fa stordire. + + Guardando en quello spechio,--iustizia mia appare + che sia un deguastare--de virtute e de bontate; + l'onor de Dio furato,--lo innocente dannare, + lo malfattor salvare--e darglie libertate; + o falsa iniquitate,--amar me malfattore + e de sottrar l'amore--a quel ch'io deve amare. + + Guardando en quello spechio,--vidde la mia prudenza: + era una insipienza--d'anemalio bruto, + la legge del Signore--non avi en reverenza, + puse la mia entendenza--al mondo c'ho veduto; + or, ad que so venuto,--omo razionale, + de farme bestiale--e peggio se può dire! + + Guardando en quello spechio,--vidde mia temperanza: + era una lascivanza--esfrenata senza frino; + gli moti de la mente--non ressi en moderanza, + lo cor prese baldanza--voler le cose em pino; + copersese un mantino,--falsa discrezione, + somerse la ragione--a chi fo data a servire. + + Guardando en quello spechio,--vidde la mia forteza: + pareame una matteza--de volerne parlare, + ca non glie trovo nome--a quella debeleza; + quanta è la fieveleza--non so donde me fare; + retornome ad plorare--el mal non conosciuto, + virtute nel paruto--e vizia latere. + + O false opinione,--como presumevate + l'opere magagnate--de venderle al Signore? + En quella luce divina--poner deformitate + sería grande iniquitate--degna de gran furore; + partanne da sto errore,--ché non glie piace el mio, + 'nante li sconza el sio--quando 'l ce voglio unire. + + Iustizia non può dare--ad om ch'è vizioso + lo regno glorioso,--ché ce sería splacente; + ergo chi non si sforza--ad esser virtuoso, + non será gaudioso--con la superna gente; + e non varría niente--buon loco a lo 'nfernale, + ed al celestiale--luoco nogl può nuocere. + + Signore, haime mostrata--nella tua claritate + la mia nichilitate--ch'è meno che niente; + da questo sguardo nasce--sforzata umilitate + legata de vilitate,--voglia non voglia sente; + l'umiliata mente--non è per vil vilare, + ma en virtuoso amare--vilar per nobilire. + + Non posso esser renato--s'io en men non so morto, + anichilato en tutto,--el esser conservare + del nichil glorioso;--nul om ne gusta frutto + se Dio non fa 'l condutto,--ché om non ci ha que fare; + o glorioso stare:--en nihil quietato, + lo 'ntelletto posato,--e l'affetto dormire! + + Ciò c'ho veduto e pensato--tutto è feccia e bruttura, + pensando de l'altura--del virtuoso stato; + nel pelago ch'io veggio--non ce so notatura, + farò somergitura--de l'om ch'è anegato; + sommece inarenato--'n'onor de smesuranza, + vinto da l'abundanza--del dolce mio Sire. + + + + +XL + +COMO LI ANGELI DOMANDANO A CRISTO LA CAGIONE DE LA SUA PEREGRINAZIONE +NEL MONDO + + + --O Cristo onnipotente,--dove se' enviato? + perché peligrinato--ve sete messo ad andare? + + Molto me maraviglio--de questa vostra andata, + persona tanto altissima--metterse a desperata; + non ne se' stata usata--de volere penare. + + --Lo divino consiglio--sí ha deliberato + ch'io venga nel mondo--ad om ch'è desformato, + e facciace parentato,--ch'io l'ho preso ad amare. + + --Que oporto t'ha l'omo--per cui vai fatiganno? + Ène da te fugito,--a te non torna danno; + déi pagar gran banno,--non lo può satisfare. + + --Tutto lo debito c'hane--io sí lo pagheraggio, + ed enfra Dio e l'uomo--pace sí metteraggio, + e sí la firmaraggio--che non se deggia guastare. + + --Como porrai far pace--fra Dio e l'om mondano, + ché l'omo vol esser Dio--e Dio vol l'om sottano? + E questo è tal trano--che nul om pò placare. + + --S'io me faccio omo,--omo ha suo entendimento + ed, en quanto omo,--a Dio farò suiacemento; + farocce giognemento--ciascun suo consolare. + + --Ecco che vien nel mondo,--como vorrai venire? + buon è che l'om lo saccia;--facciatelo bannire, + ché se possa sentire--como lo vol sanare. + + --Io l'ho fatto bannire--ch'ogn'om venga a la scola; + la divina scienzia--ensegnar aggio gran gola; + e questa è la cagion sola--che l'om voglio amaestrare. + + --En prima de la scola,--se ve piace, dicete; + ove verrá la gente--a l'albergo ch'avete: + bon è che glie narrete,--ché lo possa trovare. + + --El nome del mio albergo--di' che è umilitate; + omo che vol venire,--trovame en veritate; + e le spese dicete--che tutte le voglio fare. + + --Ancora me dicete--qual legerite arte; + manda per tutto 'l mondo--che se leggan tue carte; + vengan poi d'onne parte--a la scola a 'mparare. + + --Io ensegno amare,--e questa è l'arte mia; + ed omo che la 'mprende,--con Dio fa compagnía; + se nol perde a follía,--con lui sta a delettare. + + --Ed omo che non ha libro--como porrá emprendere? + Ancor non l'audii--ch'om lo trovasse a vendere; + rascion porramo ostendere--per nostra scusa mostrare. + + --Io son libro de vita--segnato de sette signi; + poi ch'io siraggio aperto,--troverai cinque migni, + son de sangue vermigni--ove porran studiare. + + --Forsa quella scrittura--ha sí forte construtto, + che non la porría entendere--chi non fosse ben instrutto; + staría tutto derutto--a non potendo pro fare. + + --'Nante è la scrittura--che omne studiante + sí ce pò ben legere--e proficere enante; + notace l'alifante--e l'aino ce pò pedovare. + + + + +XLI + +COMO LI ANGELI SI MARAVIGLIANO DE LA PEREGRINAZIONE DE CRISTO NEL MONDO + + + --O Cristo onnipotente,--ove sete enviato? + perché poveramente--gite pelegrinato? + + --Una sposa pigliai--che dato gli ho 'l mio core; + de gioie l'adornai--per averne onore; + lassòme a descionore,--famme gire penato. + + Io sí l'adornai--de gioie e d'onoranza, + mia forma l'assignai--a la mia simiglianza; + hame fatta fallanza,--famme gire penato. + + Io glie donai memoria--ne lo mio piacemento, + de la celeste gloria--glie diei lo 'ntendemento, + e voluntá en centro--nel core gli ho miniato. + + Puoi glie donai la fede--ch'adempie entendanza, + a memoria diede--la verace speranza, + e caritate amanza--al voler ordenato. + + A ciò che l'esercizio--avesse compimento, + lo corpo per servizio--diéglie per ornamento; + bello fo lo stromento,--se non l'avesse scordato. + + Acciò ch'ella avesse--en que esercitare, + tutte le creature--per lei volse creare; + donde me deve amare,--hame guerra menato. + + A ciò ch'ella sapesse--como sé esercitare, + de le quattro virtute--sí la volsi vestire; + per lo suo gran fallire--con tutte ha adulterato. + + --Signor, se la trovamo--e vole retornare, + voli che li dicamo--che gli vol perdonare, + ché la possam retrare--del pessimo suo stato? + + --Dicete a la mia sposa--che deggia revenire; + tal morte dolorosa--non me faccia patire; + per lei voglio morire,--sí ne so enamorato. + + Con grande piacemento--facciogli perdonanza, + rendogli l'ornamento,--donoglie mia amistanza; + de tutta sua fallanza--sí me serò scordato. + + --O alma peccatrice,--sposa del gran marito, + co iaci en esta fece--lo tuo volto polito? + co se' da lui fugito--tanto amor t'ha portato? + + --Pensando nel suo amore--sí so morta e confusa; + poseme en grande onore,--or en que so retrusa! + O morte dolorusa,--co m'hai circundato! + + --O peccatrice engrata,--retorna al tuo Signore, + non esser desperata--ca per te muor d'amore; + pensa nel suo dolore--co l'hai d'amor piagato. + + --Io aggio tanto offeso,--forsa non m'arvorría; + aggiol morto e conquiso;--trista la vita mia! + Non saccio ove me sia,--sí m'ha d'amor legato. + + --Non aver dubitanza--de la recezione; + non far piú demoranza,--non hai nulla cagione; + clame tua entenzione--con pianto amaricato. + + --O Cristo pietoso,--ove te trovo, amore? + Non esser piú nascoso,--ché moio a gran dolore; + chi vide el mio Signore?--narrel chi l'ha trovato. + + --O alma, noi el trovammo--su nella croce appiso; + morto lo ce lassamo--tutto battuto e alliso; + per te a morir s'è miso,--caro t'ha comparato! + + --Ed io comenzo el corrotto--d'un acuto dolore: + amore, e chi t'ha morto?--se' morto per mio amore; + o enebriato amore,--ov'hai Cristo empicato? + + + + +XLII + +COMO L'ANIMA PRIEGA LI ANGELI CHE L'INSEGNINO AD TROVAR IESÚ CRISTO. + + + --Ensegnatime Iesú Cristo,--ché lo voglio trovare; + ch'io l'aggio udito contare--ch'esso è de me 'namorato. + + Prego che m'ensegnate--la mia 'namoranza, + faccio gran villanía--de far piú demoranza; + fatta n'ha lamentanza--de tanto che m'ha 'spettato. + + --Se Iesú Cristo amoroso--tu volessi trovare, + per la val de vilanza--t'è oporto d'entrare; + noi lo potem narrare,--ché molti el ci on albergato. + + --Prego che consiglite--lo cor mio tanto afflitto, + e la via m'ensignite--ch'io possa tener lo dritto; + da poi ch'ad andar me mitto--ch'io non pos'esser errato. + + --La via per entrar en vilanza--è molto stretta l'entrata; + ma poi che dentro serai,--lebbe t'è poi la giornata; + serain'assa' consolata,--se c'entrera' en quello stato. + + --Opriteme la porta,--ch'io vogli' entrar en viltate, + ché Iesú Cristo amoroso--se trova en quelle contrate; + decetel ch'en veritate--molti el ci on albergato. + + --Non te lassamo entrare;--iurato l'avem presente + che nullo ce può transire--ch'aia veste splacente; + e tu hai veste fetente,--l'odor n'ha conturbato. + + --Qual è 'l vestir ch'i' aggio--el qual me fa putigliosa? + ch'io lo voglio gettare--per esser a Dio graziosa, + e como deventi formosa--lo cor n'ho 'nanemato. + + --Ora te spoglia del mondo--e d'onne fatto mondano; + tu n'èi molto encarcata,--el cor non porti sano; + par che l'aggi sí vano--del mondo ove se' conversato. + + --Del mondo ch'agio 'l vestire,--vegente voi, me ne spoglio, + e nul encarco mondano--portar meco piú voglio; + ed omne creato ne toglio--ch'io en core avesse albergato. + + --Non ne pari spogliata--como si converría; + del mondo non se' desperata,--spene ci hai falsa e ria; + spògliate e gettala via,--ché 'l cor non sia reprovato. + + --Ed io me voglio spogliare--d'omne speranza ch'avesse, + e vogliomene fugire--da om che me sovenesse; + megli' è se en fame moresse--che 'l mondo me tenga legato. + + --Non ne pari spogliata--che glie ne sia 'n piacemento, + de spirital amistanza--grande n'hai vestimento; + usate ché getta gran vento--e molti sí ci on tralipato. + + --Molto m'è duro esto verbo--lassar loro amistanza; + ma veggio che lor usamento--m'arieca alcuna onoranza; + per acquistar la vilanza--siragio da lor occultato. + + --Non t'è oporto fugire--lor usamento a stagione, + ma ètte oporto fugire--de non oprir tua stacione; + per uscio entra latrone--e porta el tuo guadagnato. + + --Opriteme la porta,--pregove en cortesia, + ch'io possa trovar Iesú Cristo--en cui aggio la spene mia; + respondemi, amor, vita mia,--non m'eser ormai straniato. + + --Alma, poi ch'èi venuta--respondote volontire: + la croce è lo mio letto,--lá 've te poi meco unire; + sacci si vogl salire--haveráme po' albergato. + + --Cristo amoroso, e io voglio--en croce nudo salire; + e voglioce abracciato--Signor, teco morire; + gaio seram'a patire,--morir teco abracciato. + + + + +XLIII + +DE LA MISERICORDIA E IUSTIZIA E COMO FU L'OMO REPARATO: E PARLANO +DIVERSI. + + + L'omo fo creato virtuoso, + volsela sprezar per sua follía; + lo cademento fo pericoloso, + la luce fo tornata en tenebría; + lo resalire posto è fatigoso; + a chi nol vede parglie gran follía, + a chi lo passa pargli glorioso, + paradiso sente en questa via. + + L'omo quando en prima sí peccao, + deguastao l'ordene de l'amore; + ne l'amor proprio tanto s'abracciao, + che 'nantepuse sé al Creatore; + la Iustizia tanto s'endegnao, + che lo spogliao de tutto suo onore; + omne virtute sí l'abandonao, + al demone fo dato el possessore. + + La Misericordia, vedente + che l'omo misero era sí caduto, + de lo cademento era dolente, + ché con tutta sua gente era perduto; + gli suoi figliuoli aduna mantenente, + ed ha deliberato de l'aiuto; + mandagli messaggio de sua gente + ca l'omo misero sia subvenuto. + + La Misericordia sí ha mandata + de la sua gente fedel messagiera + che vada ad omo en quella contrada + che de lo desperare ferito era; + madonna Penetenza c'è trovata, + de tutta la sua gente fatt'ha schiera; + e descurrendo porta l'ambasciata + che l'omo non perisca en tal mainera. + + La Penetenza manda lo corrère + che l'albergo li deia apparecchiare; + la Contrizione è messagiere + e seco porta cose da spensare; + venendo a l'omo, miselse a vedere + e giá non c'era loco da posare; + tre suoi figliuoli sí fece venère + e misegli ne l'omo al cor purgare. + + En prima sí ha messo lo Timore + che tutto 'l core sí ha conturbato; + la falsa Securtá reietta fore + che l'omo avea preso ed engannato; + poi mise Conoscenza de pudore + vedendose sí sozo e deformato; + e nella fin glie die' gran Dolore + che Dio aveva offeso per peccato. + + Vedendo l'omo sé cusí sozato, + comenza malamente a suspirare; + la Compunzione gli fo a lato, + gli occhi giá non cessano de plorare; + la Penitenza col suo comitato + entra nel cuore ad abitare; + la Confessione sí ha parlato, + ma en nulla guisa pò Dio satisfare. + + Ca l'om per sé avea fatto lo tomo, + per sé deveva far relevamento; + per nulla guisa non trovava el como, + venneglie de sé diffidamento; + l'angel non tenea d'aiutar l'omo + e non potea con tutto el suo convento; + Dio potea ben refar lo domo, + ma non era tenuto per stromento. + + La Penetenza manda Orazione + che dica a corte quel che è scontrato, + com'ella sede en gran confusione, + ché del satisfar troppo è l'om privato: + --Misericordia peto e non Ragione + ed io la voglio lei per advocato; + de lacrime gli faccio offerzione + del cor contrito e molto amaricato.-- + + La Misericordia entra en corte + e la sua ragione sí ha allegato: + --Mesere, io me lamento de mia sorte, + ché la Iustizia sí me n'ha privato; + se l'om peccò e fece cose torte, + lo mio officio non c'è adoperato; + me co l'omo ha ferito a morte + de tutto mio onor sí m'ha spogliato.-- + + Iustizia s'appresenta 'nante 'l Rege, + a la questione fa responsura: + --Mesere, a l'om fo posto la lege, + volsela sprezare per sua fallura; + la pena gli fo data e non se tege + secondo la offensanza la penura; + cerca lo iudicio e correge + se nulla cosa è fatta fuor mesura. + + --Meser, non me lamento del iudicio + ch'ello non sia fatto con ragione; + lamentome ch'io non ci agio officio, + staragioce per zifra a la magione; + so demorata teco ab initio + giamai non sentíe confusione; + del mio dolor veder ne poi lo 'ndicio + quanto so amaricata ed ho cagione.-- + + Lo Patre onnipotente en caritate + lo suo voler sí ha demostrato, + e lo tesauro de la largitate + a la Misericordia ha donato, + che ella possa far la pietate + a l'omo per cui è stata advocato, + e la Iustizia segga en veritate + con tutto lo suo officio ordenato. + + Lo Patre onnipotente, en chi è 'l potere, + al suo Figliolo fa dolce parlamento: + --O Figliol mio, sommo sapere, + en tene iace lo sutigliamento; + de raquistar l'omo è en piacere + a tutto quanto lo nostro convento; + tutta la corte farai resbaldire + se tu vorrai sonar quello stromento. + + --O dolce Patre mio de reverenza, + ne lo tuo petto sempre so morato, + e la virtute de la ubidenza, + per mene si será esercitato; + tròvemese albergo d'avegnenza + lá 've deggia essere albergato, + ed io faraggio questa convegnenza + de conservar ciascuna nel suo stato.-- + + Dio per sua bontá sí ha formato + un corpo d'una giovene avenante; + e poi che 'l corpo fo organizato, + creocci l'alma en uno icto stante; + ed enestante l'ha santificato + da quello original peccato ch'ante + per lo primo omo era seminato + en tutte le progenie sue afrante. + + O terra senza tribulo né spina, + germinatrice de onne bon frutto; + de virtute e grazia sei pina, + poneste fine ne lo nostro lutto; + li qual per lo peccato eramo en pina + de Eva che mangiò lo veto frutto; + restauro de la nostra ruina, + Vergene Maria, beata en tutto! + + Como lo Nemico invidioso + giva a l'omo primo per tentare, + e como scaltrito e vizioso + se fe' a la moglier per engannare, + cusí lo Patre dolce pietoso + santo Gabriel volse mandare + a Vergene Maria che stava ascoso + per lo concepemento annunziare. + + --Ave plena di grazia en virtute, + enfra le femene tu se' benedetta!-- + Ella, pensando de queste salute, + de lo temore sí fo conestretta. + --Non te temere, ca en te son compiute + omne profezia che de te è ditta; + conceperai e parerai l'aiute + de l'umana gente ch'è sconfitta. + + --Del modo te demando co serane + ch'io concepa essendo vergen pura. + --Lo Spirito santo sopra te verrane + e la virtú de Dio fará umbratura; + sempre vergene te conservarane + e vergen averai sua genitura; + ecco Elisabet concetto hane + essendo vechia e sterile natura. + + Nulla cosa è impossibile a Dio, + ciò che glie piace esso pote fare; + però consenti al consiglio sio, + e tu respondi e di' ciò che te pare. + --Ecco l'ancilla de lo Signor mio; + ciò che tu dici, en me deggia fare!-- + Ed enestante Cristo concepío + vergene stando senza dubitare. + + Como Adam en prima fo formato + d'entatta terra, dice la Scrittura, + cusí de vergen Cristo fosse nato + che per lui venía far la pagatura; + nove mesi ce stette albergato, + nacque de verno e nella gran freddura, + nascendo en terra de suo parentato + né casa li prestâro né amantatura. + + Cetto encomenzâro la villanía + e la impietate e l'offensanza; + de cielo en terra per l'omo venía + a patir pena per l'altrui offensanza: + longo tempo gridammo el Messia + che riguarisse la nostra malanza, + ed ecco, nudo iace nella via + e nul è che de lui aggia pietanza! + + Le Virtute ensieme congregate + a Dio sí fanno grande lamentanza: + --Meser, vedete la viduitate + ch'avén patuta per altrui offensanza; + ad alcuno sí ne desponsate + che deggia aver a noi pietanza, + che obprobrio ne tolla e vilitate + e rendane lo pregio e l'onoranza. + + --Figliuole mie, andate al mio diletto + ché a llui vi voglio desponsare; + entro le soi mano sí ve metto + che con lui deggiáti reposare; + onore e pregio senza alcun defetto + da tutta gente faròve mirare; + e voi el me renderite sí perfetto + che sopra il ciel lo farò esaltare.-- + + Li Doni, odendo lo maritamento, + curreno con grande vivaceza: + --Meser, noi que facemo a sto convento? + staremo sempre mai en vedoveza; + quigno parrá de noi star en lamento + e tutta corte viver 'n alegreza? + se noi ce sonarim nostro stromento + tutta la corte terrimo en baldeza. + + --O figlioli miei, sete adunati + per rendere a la mia corte onore; + or currete ensemora, abracciati + lo mio diletto figlio redentore, + e le Virtute sí me esercitati + en tutto compimento de valore, + sí che con loro beatificati + siate nella corte de l'Amore.-- + + Le Beatitudine, questo odenno, + con gran vivaceza vengon a corte: + --Meser, le pelegrine a te venenno, + albergane ché simo de tua sorte; + peregrinato avemo state e verno + con molti amari dí e dure notte, + onom ne caccia e pargli far gran senno, + ché piú semo odiate che la morte. + + --Non si trovò nul omo ancora degno + d'albergare sí nobile tesaro; + albergove con Cristo e dolve 'n pegno + e voi l'averiti molto caro; + li frutti ve daragio poi nel regno, + possederete tutto el mio vestaro, + demostrariti Cristo como segno: + ecco lo mastro del nostro reparo.-- + + Lo nostro dolcissimo Redentore + a la Iustizia per l'omo ha parlato: + --Que ademandi a l'om peccatore + che deggia fare per lo suo peccato? + recolta centro e suo pagatore + de tutto quello che t'era obligato; + aiutar lo voglio per amore + e de satisfare so apparecchiato. + + --Mesere, se ve piace de pagare + lo debito che per l'omo è contratto, + voi lo podete, se ve piace, fare, + ché sete Dio ed omo però fatto; + comenzato avete a satisfare; + volentiere tieco faccio el patto, + ché tu solo sí me puoi placare + e sí con tieco faccio lo contratto. + + --O Misericordia, que ademanni + per l'omo per cui e' stata avocata? + ---Meser, che l'omo sia tratto de banni + che sbandito fo de sua contrata; + tribulata sí so stata molt'anni; + da poi che cadde, non fui consolata; + tutta la corte si mo ci aremanni, + se consoli me en lui compassionata. + + Ché la sua infirmitate è tanta, + per nulla guisa se porría guarire; + se omne lor difetto non t'amanta, + de quil che fuoro e so e so a venire, + potere, senno e la voglia santa + de trasformare en omne suo devere, + consolarai poi me misera afranta + che tanto ho pianto con amar sospiri. + + --Sotilmente hai ademandato, + ciò che demandi io sí voglio fare; + de l'amore sí so enebriato, + che stolto me faragio reputare + a comparare sí vile mercato, + e cosí gran prezo volere dare, + che l'om conosca quanto l'aggio amato, + morir ne voglio per lo suo peccare. + + --Mesere, ecco l'omo sí sozato + e de sí vilissima sozura, + s'egli en prima non fosse lavato, + non si porría soffrir la sua fetura; + or non se tarde ad esser medicato; + se tu nol fai, non è chi n'aggia cura; + da tutta gente sí è desperato + e semivivo sta en gran frantura. + + --Uno bagno molto prezioso + aggio ordenato, al mio parire; + che non sia l'omo tanto salavoso + che piú che neve nol faccia parire: + lo battesmo santo glorioso, + che d'omne male fa l'omo guarire; + chi se ne lava, serane avetoso, + se non recade per lo suo fallire.-- + + Iustizia, odendo questo fatto: + --Mesere, io me voglio satisfare; + l'omo sí fará meco el contratto + che servo se deggia confessare; + pensosse esser Dio rompendo 'l patto, + voglio che se deggia umiliare; + che fede me prometta e sirá atto + ad omnia ch'io voglio comandare. + + --Respondi, omo, e di' ciò che te pare, + se voli fare la promissione. + --Meser, ed io prometto de servare, + renunzo al demone ed a sua magione; + fede te prometto conservare + en omne gente ed en omne stagione; + credo per fede poterme salvare + e senza fede aver dannazione. + + --Meser, ecco l'uomo baptizato. + èglie oporto forza con mastría, + che contra lo Nemico sia armato + che possa stare en sua cavallaría; + ché lo Nemico è tanto esercitato, + vencerallo per forza o per falsía; + se da te non fosse confirmato, + 'nestante sí pigliára mala via. + + --Mesere, quando l'om fece fallanza, + sí me ferío molto duramente; + stoltamente pose sua speranza + ch'io non faría vendetta, al suo parvente; + voglio che conosca la fallanza, + e giammai non gli esca de mente, + segno porti en fronte en remembranza + quanto 'l peccato sí m'è dispiacente. + + --Meser, volontiere ne porto segno + ch'io so reformato a tua figura; + vedendome signato, lo Malegno + non ma' potèra con sua fortura. + --Ed io nella tua fronte croce segno + de crismate salute a tua valura; + confòrtate, combatte ch'io do regno + a quel ch'en mia schiera ben adura.-- + + La Misericordia è parlante: + --Meser, l'omo ha tanto degiunato, + che se de cibo non fusse sumante, + la debeleza l'ha giá consumato. + --Ed io li do lo mio corpo avenante, + el sangue ch'è uscito del mio lato, + pane e vino en sacramento stante + che da lo preite sará consecrato.-- + + Iustizia ce pete la sua parte: + --'Nante che l'omo se deggia cibare, + de caritate me fará le carte + ch'esso Dio sopr'omnia deggi amare, + el prossimo con Dio abbracciante + e sempre omne suo ben desiderare. + --Meser, ed io prometto de ciò farte + ch'io ne so tenuto e deggiol fare.-- + + La Misericordia non fina + ademandare la necessitate: + --Meser, se l'omo cadesse en ruina, + como faría de quell'infermitate? + --Ordenata gli ho la medicina: + la Penetenza, ch'è de tua amistate; + se mai lo repigliasse la malina, + recorra a lei: averá sanetate.-- + + Iustizia ce pete la sua sorte: + --Meser, io deggio stare a questa cura; + l'omo me sosterrá fin a la morte + a patir pena ed omne ria sciagura. + --Meser, ed io prometto de star forte + ad omne pena non sia tanto dura; + s'io obedisco, oprirai le porte + del ciel qual perdei per mia fallura. + + --Meser, l'omo è vestito de cargne + e nella carne pate grand'arsura; + se la concupiscenzia lui affragne, + dáglie remedio nella sua affrantura. + --Mogli' e marito, ensemora compagne, + usaranno enseme con paura + che lor concupiscenzia non cagne + lo entelletto de la mente pura. + + --Meser, se 'l matrimonio se usa + con la temperanza che è virtute, + la sua alma non sirá confusa, + e camperá de molte rei cadute. + --Mesere, la mia carne è viziosa, + sforzarolla a tutte mie valute, + perché la sua amistate m'è dannosa + e molte gente son per lei perdute.-- + + La Misericordia non posa + la necessitate ademandare: + --Meser, ordenate questa cosa + per chine sí se deggia dispensare. + --Autoritate sí do copiosa + ai preiti che lo deggian ministrare, + de benedire e consecrare osa + e de potere asciogliere e ligare.-- + + Iustizia, odendo questa storia, + si dice che nulla cosa vale + se de prudenza che virtute flòria + non è vestito lo sacerdotale, + e d'essa sia adornata la memoria; + omo ch'è preite salga sette scale, + e sia spogliato d'omne mala scoria, + ch'a terra non deduca le sue ale. + + La Misericordia, vedendo + la battaglia dura del finire, + li tre nemici ensemor convenendo, + ciascuno sí la briga de ferire: + --Meser, dacce aiuto defendendo, + che l'omo se ne possa ben schirmire. + --Olio santo ne l'estremo ungendo + lo Nemico non lo porrá tenire.-- + + Iustizia ce rieca una virtute + che molto bisogna a questo fatto, + la Fortetute contra rei ferute + sí ce speza e dice al gioco: «matto»; + le Sacramenta, ensemor convenute, + con le Virtute hanno fatto patto + de star ensieme e non sian devedute, + e la Iustitia sí ne fa 'l contratto. + + Iustizia sí ademanda l'atto + de la virtute en tutto suo piacere, + e la Misericordia tal fatto + per nulla guisa nol pò adempire; + ma se con li Doni pò fare patto, + ha deliberato de exercire; + ensemora domandan questo tratto + a Cristo che ce degia sovenire. + + Ad esercitare la caritate + lo don de sapienzia c'è dato, + e la speranza ch'è d'alta amistate, + lo don de lo 'ntelletto c'è donato; + la fede che gli cieli ha penetrate + lo don de lo conseglio c'è albergato; + li Doni e le Virtute congregate + ensemor hanno fatto parentato. + + La Iustizia ad esercitare + lo don de la forteza sí li dona; + ma la Prudenza bella non ce pare, + se 'l don de la scienzia non sona; + la Temperanza non pò bene stare + se 'l don de pietate non gli è prona; + la Fortetute non pò ben andare + se 'l don de lo timore non la zona. + + De la Fede e de lo Conseglio + lo povero de spirito è nato; + Forteza e Timore fatt'hanno figlio, + beato mito en tutto desprezato; + Iustizia e Forteza, lor simiglio, + beato lutto hanno generato; + Prudenza e Senno hanno fatto piglio, + fame de iustizia han apportato. + + De la Temperanza e Pietate + la Misericordia ne è nata; + de lo 'ntelletto spene alta amistate + mundicia de core on generata; + de la Sapienzia e Caritate + la pace de core si è tranquillata; + or preghimo l'alta Trinitate + che ne perdoni le nostre peccata. + + + + +XLIV + +DE LE PETIZIONE CHE SONO NEL PATERNOSTRO + + + En sette modi, co a me pare,--distinta è orazione; + como Cristo la 'nsegnòne--en paternostro sta notata. + + La prima orazione,--che a Dio l'om degia fare, + che lo nome suo ch'è santo--en noi degia santificare; + cristiani ne fe' vocare,--en Cristo sim battizati, + ché siam purificati--con la vita immaculata. + + La seconda orazione,--onde de' esser pregato, + ch'esso venga ad abitare--lo cor nostro consecrato; + e sèrvise poi sí mundato,--ch'esso ce possa regnare; + siría laido l'allecerare--poi ch'è fatta la 'nvitata. + + La terza orazione,--che 'l Signor ne volse dire, + com'è obedito en cielo--en terra se degia obedire: + 'nanteposto el suo volere--ad omne cosa che sia, + l'alma e 'l corpo en sua balía--sub la legge sua servata. + + La quarta che pete el pane,--tre pan trovo ademandate: + lo primo è devozione,--l'alme en Dio refocillate; + l'altro pan è el sacramento--ne l'altare consecrate, + l'altro pan ciascun mangia--o' nostra vita è sostentata. + + El primo pan tien con Dio--nella sua gran delettanza; + l'altro è 'l prossimo abracciato--nella fedel congreganza; + l'altro sí ne dá abondanza--nella vita che menamo, + che refezion agiamo--en omne cosa ch'è ordenata. + + La quinta, che pete a Dio--perdonanza del peccato; + mala fronte glie porta enante--chi col frate sta turbato: + ch'en suo figliol s'adottato,--tu porti sotta 'l coltello, + oderai lo mal appello--se i vai 'nante en ambasciata. + + Bona fronte glie porta 'nante--chi ha 'l prossimo en amore; + se glie pete perdonanza--che sia stato peccatore, + fali piena lo Signore--e la grazia sua li dona; + questa perdonanza bona--con la sua s'è acompagnata. + + La sesta che no ne lasse--enducere en tentazione; + ché se esso n'abandona,--sem menati a la pregione: + carne, mondo, li demòne--ciascun fa sua legatura, + en quanta ne mena bruttura--lo mio cor non l'ha stimata. + + Se 'l Signor con noi demora,--piovan, nenguan le battaglie, + ciascuna ne dá guadagno--de vittoria en travaglie; + fa fugar quelle sembiaglie--de quigli forti nemici, + fanne deventar felici--la sua bona compagnata. + + La settima orazione--che ne campi dagli mali, + de le colpe e degl peccati--che è fuore d'enfernali, + e de mali exterminali--che stan giú in quella fornace: + omne cosa che despiace--loco sí sta cumulata. + + + + +XLV + +COMO DIO APPARE NE L'ANIMA EN CINQUE MODI + + + En cinque modi appareme--lo Signor en esta vita; + altissima salita--chi nel quinto è entrato. + + Lo primo modo chiamolo--stato timoroso, + lo secondo pareme--amor medecaroso, + lo terzo amore pareme--viatico amoroso, + lo quarto è paternoso,--lo quinto è desponsato. + + Nel primo modo appareme--nell'alma Dio Signore; + da morte suscitandola--per lo suo gran valore, + fuga la demonia--che me tenean 'n errore, + contrizion de cuore--l'amor ci ha visitato. + + Poi vien como medico--ne l'alma suscitata, + confortala ed aiutala,--ché sta sí vulnerata; + le sacramenta ponece--che l'hanno resanata, + ché l'ha cusí curata--lo medico ammirato. + + Como compagno nobile--lo mio amor apparuto, + de trarme de miseria--donarme lo suo aiuto, + per le virtute mename--en celestial saluto; + non degio star co muto,--tanto bene occultato. + + Lo quarto modo appareme--como benigno pate, + cibandome de donora--de la sua largitate; + da poi che l'alma gusta--la sua amorositate, + sente la redetate--de lo suo paternato. + + Lo quinto amore mename--ad esser desponsata, + al suo Figliol dolcissimo--essere copulata; + regina se' degli angeli,--per grazia menata, + en Cristo trasformata--en mirabel unitato. + + + + +XLVI + +COMO L'ANIMA PER FEDE VIENE A LE COSE INVISIBILE + + + Con gli occhi ch'agio nel capo--la luce del dí mediante + a me representa denante--cosa corporeata. + + Con gli occhi ch'agio nel capo--veggio 'l divin sacramento, + lo preite me mostra a l'altare,--pane sí è en vedemento; + la luce ch'è de la fede--altro me fa mostramento + agli occhi mei c'ho dentro--en mente razionata. + + Li quattro sensi dicono:--Questo si è vero pane.-- + Solo audito resistelo,--ciascun de lor fuor remane, + so' queste visibil forme--Cristo occultato ce stane, + cusí a l'alma se dáne--en questa misteriata. + + Como porría esser questo?--vorríal veder per ragione, + l'alta potenzia divina--somettiriti a ragione; + piacqueglie lo ciel creare--e nulla ne fo questione; + voi que farite entenzone--en questa sua breve operata? + + A lo 'nvisibile cieco--vien con baston de credenza, + a lo divin sacramento--vienci con ferma fidenza; + Cristo che lí ce sta occulto--dátte la sua benvolenza, + e qui se fa parentenza--de la sua grazia data. + + La corte o' se fon ste noze--sí è questa chiesa santa, + tu vien' a lei obedente--ed ella de fé t'amanta; + poi t'apresenta al Signore,--essa per sposa te planta, + loco se fa nova canta--ché l'alma per fé è sponsata. + + E qui se forma un amore--de lo envisibile Dio; + l'alma non vede, ma sente--che glie despiace onne rio; + miracol se vede infinito:--lo 'nferno se fa celestío, + prorompe l'amor frenesío--piangendo la vita passata. + + O vita mia maledetta,--mondana, lussuriosa, + vita de scrofa fetente,--sozata en merda lotosa, + sprezando la vita celeste--de l'odorifera rosa, + non passerá questa cosa--ch'ella non sia corrottata. + + O vita mia maledetta,--villana, entrata, soperba, + sprezando la vita celeste--a Dio stata so sempre acerba, + rompendo la lege e statuti,--le sue santissime verba, + ed esso de me fatt'ha serba,--ché non m'ha a lo 'nferno dannata. + + Anima mia, que farai--de lo tuo tempo passato? + non è dannagio da gioco--ch'ello non sia corrottato; + planti, sospiri e dolori--sirágione sempre cibato; + lo mio gran peccato--ch'a Dio sempre so stata engrata. + + Signor, non te veio, ma veio--che m'hai en altro om mutato; + l'amor de la terra m'hai tolto,--en cielo sí m'hai collocato; + te dagetor non vegio,--ma vegio e tocco 'l tuo dato, + ché m'hai lo corpo enfrenato--ch'en tante bruttur m'ha sozata. + + O castitate, que è questo--che t'agio mo en tanta placenza? + ed onde speregia esta luce--che data m'ha tal conoscenza? + vien de lo patre de lumi--che spira la sua benvoglienza + e questo non è fallenza--la grazia sua c'ha spirata. + + O povertate, que è questo--che t'agio mo en tanto piacire, + ca tutto lo tempo passato--orribel me fosti ad udire? + piú m'affligea che la freve--quando venea 'l tuo pensire, + ed or t'agio en tanto desire,--che tutta de te so enamata. + + Venite a veder meraveglia--che posso mo el prossimo amare, + e nulla me dá mo graveza--poterlo en mio danno portare; + e de la iniuria fatta--lebbe sí m'è el perdonare; + e questo non m'è bastare--se non so en suo amor enfocata. + + Venite a veder meraveglia--che posso mo portar le vergogne, + che tutto 'l tempo passato--sempre da me fuor da logne; + or me dá un'alegreza,--quando vergogna me iogne, + però che con Dio me coniogne--nella sua dolce abracciata. + + O fede lucente, preclara,--per te so venuto a sti frutti; + benedetta sia l'ora e la dine--ch'io credetti a li toi mutti; + parme che questa sia l'arra--de trarme a ciel per condutti; + l'affetti mei su m'hai redutti--ch'io ami la tua redetata. + + + + +XLVII + +DE LA BATTAGLIA DEL NEMICO + + + Or udite la battaglia--che me fa el falso Nemico, + e serave utilitate--se ascoltáti quel ch'io dico. + + Lo Nemico sí me mette--sutilissima battaglia, + con quel venco sí m'afferra,--sí sa metter sua travaglia. + + Lo Nemico sí me dice:--Frate, frate, tu se' santo; + grande fama e nomenanza--del tuo nome è en onne canto. + + Tanti beni Dio t'ha fatti--per novello e per antico, + non gli t'avería mai fatti--se nogl fossi caro amico. + + Per ragione te demostro--che te pòi molto alegrare, + l'arra n'hai del paradiso--non ne pòi mai dubitare. + + --O Nemico engannatore,--como c'entri per falsía! + fusti fatto glorioso--en quella gran compagnia. + + Molti beni Dio te fece--se gli avessi conservati; + appetito sciordenato--su del ciel t'ha trabocato. + + Tu diavol senza carne,--ed io demone encarnato, + c'agio offes'el mio Signore--non so el numero del peccato.-- + + El Nemico non vergogna,--a la stanga sta costante, + con la mia responsione--sí me fere duramente. + + --O bruttura d'esto mondo,--non vergogni de parlare, + c'hai offeso Dio e l'omo--en molte guise per peccare? + + Io offesi una fiata,--enestante fui dannato, + e tu, pieno de peccato,--pènsete d'essere salvato? + + --O Nemico, giá non penso--per mio fatto de salvare, + la bontate del Signore--sí me fa de lui sperare. + + So securo che Dio è bono,--la bontá de' essere amata, + la bontate sua m'ha tratta--d'esser de lui 'namorata. + + Se giamai non me salvasse--non de' essere meno amato; + ciò che fa lo mio Signore--si è iusto ed èmme a grato.-- + + Lo Nemico sí remuta--en altra via tentazione: + --Quando farai penitenza,--se non prendi la stascione? + + Tu engrassi questa carne--a li vermi en sepultura, + deveríla cruciare--en molta sua mala ventura. + + Non curar piú d'esto corpo,--ché la cura n'ha 'l Signore + né de cibo né de vesta--non curar del malfattore. + + --Falsadore, io notrico--lo mio corpo, no l'occido; + de la tua tentazione--beffa me ne faccio e rido. + + Io notrico lo mio corpo--che m'aiuta a Dio servire, + a guadagnar quella gloria--che perdesti en tuo fallire. + + --Gran vergogna è a te fallace--sostener carne corrutta, + la battaglia cusí dura--guadagnar lo ciel per lutta. + + Tu me par che si' indiscreto--per lo modo che tu fai, + cruciar cusí el tuo corpo--e de lui cagion non hai. + + Tu deveri aver cordoglio,--ché è vecchio e descaduto, + non deveri poner soma--né che solva piú tributo. + + Tu deveri amar lo corpo--como ami l'anima tua, + ché t'è grande utilitate--la prosperitate sua.-- + + --Io notrico lo mio corpo--dargli sua necessitate, + accordati simo ensieme--che vivamo en castitate. + + Per l'astinenza ordenata--el corpo è deventato sano, + molte enfirmitá ha carite--che patea quand'era vano. + + Tutta l'arte medicina--sí se trova en penetenza, + che gli sensi ha regolati--en ordenata astinenza. + + --Un defetto par che aggi--che è contra la caritate; + degli pover vergognosi--non par ch'agi pietate. + + Tu deveri toller frate--che te voi l'om tanto dare, + sovenir a besognosi--che vergognan demandare. + + E faríe utilitate--molto grande al daitore, + e siría sostentamento--grato a lo recepetore. + + --Non so piú che m'è tenuto--lo mio prossimo d'amare, + e per me l'agio arnunzato--per potere a Dio vacare. + + S'io pigliasse questa cura--per far loro acattaría, + perdería la mia quiete--per lor mercatantaría. + + S'io tollesse e daesse,--nogl porría mai saziare, + e turbára el daitore--non contento del mio dare. + + --Un defetto par che agi--del silenzo del tacere, + multi santi per quiete--nel deserto volser gire. + + Se tu, frate, non parlassi--siría edificazione, + molta gente convertèra--ne la tua amirazione. + + La Scrittura en molte parte--lo tacere ha commendato, + e la lengua spesse volte--fa cader l'om en peccato. + + --Tu me par che dichi vero,--se bon zelo te movesse; + en altra parte vòi ferire--s'io a tua posta tacesse. + + Lo tacere è vizioso--chello o' l'om déi parlare: + lo tacer lo ben de Dio--quando 'l deve annunziare. + + Lo tacer ha 'l suo tempo,--el parlar ha sua stagione, + curre omo questa vita--fin a consumazione. + + --Un defetto par che agi:--che lo ben non sa' occultare, + el Signor te n'amaestra--ch'en occulto el degi fare. + + De far mostra l'om del bene--pare vanaglorioso, + el vedente exdificato--demostrarli l'om tal oso. + + Lo Signore che te vede--esso sí è 'l pagatore, + non far mostra al tuo frate--che sia tratto a farte onore. + + --La mentale orazione--quella occulta rendo a Dio, + e lo cor serrat'ha l'uscio,--ché nol vegia el frate mio. + + Ma la orazion vocale--quella el frate deve audire: + ché siría exdificato,--se la volesse tacire. + + Non se deggon occultare--opere de pietate, + se al frate l'occultasse,--cadería en impietate. + + --Frate, frate, haime vento:--non te saccio piú que dire: + veramente tu se' santo,--sí te sai da me coprire! + + Non trovai ancor chivelli--ch'esso m'agia sí abattuto; + en tante cose t'ho tentato--ed en tutte m'hai venciuto. + + Tal m'hai concio a questa volta--che de me sí sta securo; + che giamai a te non torno,--sí t'agio trovato duro! + + --Or è bono a far la guarda--che m'hai data securtate; + omne cosa che tu dici,--sí è pien de falsitate. + + Se en tuo ditto me fidasse,--piú siría che pazo e stolto + ché da onne veritate--sí se' delongato molto. + + Io faraio questa guarda,--che staraio sempre armato + contra te, falso Nemico,--ed encontra lo peccato. + + Or te guarda, anima mia,--che 'l Nemico non t'enganni + ché non dorme né cotoza--per farte cadere nei banni. + + + + +XLVIII + +DE L'INFIRMITÁ E MALI CHE FRATE IACOPONE DEMANDAVA PER ECCESSO DE CARITÁ + + + O Signor, per cortesia,--mandame la malsanía! + + A me la freve quartana,--la contina e la terzana, + la doppia cotidiana--colla grande idropesía. + + A me venga mal de dente,--mal de capo e mal de ventre, + a lo stomaco dolor pungente,--en canna la squinantía. + + Mal de occhi e doglia de fianco--e l'apostèma al lato manco + tiseco me ionga en alco--ed omne tempo la frenesía. + + Agia el fegato rescaldato,--la milza grossa, el ventre enfiato, + lo polmone sia piagato--con gran tossa e parlasía. + + A me vengan le fistelli--con migliaia de carboncelli, + e li granchi sian quelli--che tutto pieno ne sia. + + A me venga la podagra,--mal de ciglia sí m'agrava, + la disintería sia piaga--e l'emoroide a me se dia. + + A me venga el mal de l'asmo--e ióngasece quel del pasmo, + como al can venga rasmo--ed en bocca la grancía. + + A me lo morbo caduco--de cadere en acqua e 'n foco, + e giamai non trovi loco--ch'io afflitto non ce sia. + + A me venga cechitate,--muteza e sorditate, + la miseria e povertate--ed onne tempo en trappería. + + Tanto sia el fetor fetente,--che non sia nul om vivente + che non fuga da me dolente,--posto en tanta enfermaría. + + En terribile fossato,--che Regoverci è nominato, + loco sia abandonato--da onne bona compagnía. + + Gelo, grandine, tempestate,--fulguri, troni, oscuritate, + non sia nulla aversitate--che me non agia en sua balía. + + Glie demonia enfernali--essi sian mei ministrali, + che m'exerciten li mali--c'ho guadagnati a mia follía. + + Enfin del mondo a la finita--sí me duri questa vita, + e poi, a la sceverita,--dura morte me se dia. + + Elegome en sepultura--ventre de lupo en voratura, + e le reliquie en cacatura--en spineta e rogaría. + + Gli miracol po' la morte--chi ce vien agia le scorte, + e le vessazion forte--con terribel fantasía. + + Onom che m'ode mentovare--sí se degia stupefare, + colla croce sé signare--ché mal contro non sia en via. + + Signor mio, non è vendetta--tutta la pena c'ho detta, + ché me creasti en tua diletta--ed io t'ho morto a villanía. + + + + +XLIX + +DE LA COSCIENZIA PACIFICATA + + + O coscienzia mia,--grande me dái mo reposo; + giá non è stato tuo oso--per tutto lo tempo passato. + + Tutto lo tempo passato,--da poi ch'io me recordo, + sempre m'hai tribulato--e vissa meco en descordo; + e non èi passata co sordo,--sempre de me mormorando, + ed onne mio fatto blasmando--giá non sia tanto occultato. + + Da puoi ch'io fui creata,--Dio ordinò mia natura, + ed agiola sí conservata,--che non l'ho fallata a nul'ura; + iudicio de dirittura--me fu ordenato nel core, + scritto ne porto el tenore--de tutto el tuo operato. + + Qual è rason che mo tace,--e nulla me dái molesta? + hame donato una pace,--sempre con teco agio festa; + vita meno celesta,--poi ch'io non t'agio a ribello, + ca lo splacer tuo è coltello--ch'entro al merollo ha passato. + + Ragion è ch'io deia posare,--poi che 'l iudicio hai fatto; + iustizia sí t'è en amare--e messo i e' t'en man entrasatto; + e nullo volesti far patto,--ciò che ne fae sí te piace, + e loco si fonda la pace--che il mio furor ha placato. + + + + +L + +DE LA GRANDE BATTAGLIA DE ANTICRISTO + + + Or se parrá chi averá fidanza! + la tribulanza ch'è profetizata, + da onne lato vegiola tonare. + + La luna è scura, el sole ottenebrato, + le stelle del cielo vegio cadere; + l'antiquo serpente pare scapolato, + tutto lo mondo vegio lui sequire; + l'acque s'ha bevute da onne lato, + fiume Giordan se spera d'enghiuttire, + lo popolo de Cristo devorare. + + Lo sole è Cristo che non fa mo segna + per fortificare li soi servente; + miracoli non vedemo che sostegna + la fidelitate nella gente; + question ne fa gente malegna, + obproprio ne dicon malamente, + rendendo lor ragion nogl potem trare. + + La luna sí è la ecclesia scurata, + la qual la notte al mondo relucía, + papa e cardenal con lor guidata; + la luce è tornata en tenebría; + la universitate clericata + è encorsata e pres'ha mala via: + o sire Dio, chi porrá scampare? + + Le stelle che del cielo son cadute, + la universitate reliosa, + molte de la via sí son partute, + entrate per la via pericolosa; + l'acque del diluvio son salute, + coperti i monti, sommerso onne cosa; + aiuta, Dio, aiuta lo notare! + + Tutto el mondo veggio conquassato + e precipitando va en ruina; + como l'omo che è enfrenetecato, + al qual non può om dar medicina, + li medici sí l'hanno desperato, + ché non glie giova encanto né dottrina, + vedemolo en extremo lavorare. + + Tutta la gente vegio ch'è signata + del caratte de l'antiquo serpente; + ed en tre parte l'hane divisata; + chi campa d'uno, l'altro el fa dolente; + l'avarizia nello campo è entrata, + fatt'ha sconfitta e morta molta gente, + e pochi son che vogliano restare. + + Se alcun ne campa d'esta enfronta, + metteglie lo dado del sapere; + enfia la scienzia en alto monta, + vilipende gli altri e sé tenere; + a l'altra gente le peccata conta, + li suoi porta drieto a non vedere, + voglion dir molto e niente fare. + + Quigli pochi che ne son campati + de questi doi legami dolorosi, + en altro laccio sí gli ha 'ncatenati; + de fare signi sí son desiosi, + far miracoli, render senetati, + de rapti e profezie son golosi; + se alcun ne campa, sí pò Dio laudare. + + Ármate, omo, ché se passa l'ora + che possi campare di questa morte; + ché nulla ne fo ancora sí dura + né altra ne sará giamai sí forte; + gli santi n'áber molto gran paura + de venir a prender queste scorte; + d'essere securo stolto me pare. + + + + +LI + +COMO LA VERITÁ PIANGE CH'È MORTA LA BONTADE + + + La Veritade piange,--ch'è morta la Bontade; + e mostra le contrade--lá 've è vulnerata. + + La Veritá envita--tutte le creature + che vengano al corrotto--ch'è de tanto dolure; + cielo, terra e mare,--aere, foco e calure + fanno grande romure--de sta cosa scontrata. + + Piange la Innocenzia:--En Adam fui ferita, + en Cristo resuscitata,--or so morta e perita; + vendeca nostra eniuria,--Maiestate enfinita, + che vegia om la fallita--per la pena portata.-- + + La Legge naturale--sí fa gran lamentanza, + e fa uno corrotto--che è de gran pietanza: + --O Bontá nobilissima,--chi ne fará vegnanza + de tanta iniquitanza--ch'en te è demostrata?-- + + La Legge mosaica--con le diece Precetta + fanno grande romore--de la Bontá diletta: + --O Bontá nobilissima,--co te vedemo afflitta! + chi ne fará venditta,--ché t'hanno sí sprezata?-- + + La Legge de la grazia--con lo suo parentato + fanno clamore en alto--sopra lo ciel passato: + --O Patre onnipotente,--pari adormentato + de sto danno scontrato,--ché onne cosa è guastata.-- + + L'alta Vita de Cristo--con la Encarnazione + fanno clamor sí alto--sopra omne clamagione; + clama la sua Dottrina,--clama la Passione: + --Signor, fanne ragione,--che sia ben vendicata.-- + + La divina Scrittura--con la Filosofia + fanno uno corrotto--con grande dolentía: + --O Bontá nobilissima,--nostro tesauro e via, + grande fo villanía--averte sí sprezata.-- + + Gli Articoli de la fede--sí s'onno congregati: + --Oi lassi noi, dolenti--co semo desolati! + nostra fatica e frutti--sémone derobbati, + la vita en tal peccati--non sia piú comportata.-- + + Le Virtude piangono--de uno amaro pianto: + --O Bontá nobilissima,--nostro tesauro e canto, + non trovamo remedio--de lo dannagio tanto, + lo nostro dolor tanto--nulla mente ha stimata.-- + + Piangono le Sacramenta:--Noi volem morire, + da poi che la Bontade--vedemo sí perire; + non ne giova el vivere--non sapem ove gire; + vendeca, iusto Sire,--ch'ell'è sí mal trattata.-- + + Li Doni de lo spirito--chiamano ad alta vuce: + --Vendeca nostra eniuria,--alta divina luce; + aguarda lo naufragio--che patem 'n esta fuce; + se tu non ne conduce,--perim 'n esta contrata.-- + + Fanno grande corrotto--l'alte Beatitute: + --Aguardace, Signore,--co sem morte e battute! + oi lasse noi dolente,--a que sem devenute! + peggio simo tenute--che vizia reprobata.-- + + Piangon le Relione--e fanno gran lamento: + --Aguardace, Signore,--a lo nostro tormento; + poi che Bontate è morta,--semo en destrugemento; + come la polve al vento--nostra vita è tornata. + + Li Frutti de lo spirito--sí fanno gran romore: + --Vendica nostra eniuria,--alto, iusto Signore; + la curia romana,--c'ha fatto esto fallore, + corriamoci a furore,--tutta sia dissipata. + + Fansi chiamar ecclesia--le membra d'Anticrisso! + aguardace, Signore,--non comportar piú quisso; + purgata questa ecclesia--e quel che ci è mal visso + sia en tal loco misso--che purge i soi peccata. + + + + +LII + +COMO CRISTO SE LAMENTA DE LA CHIESA ROMANA + + + Iesú Cristo se lamenta--de la Chiesa romana, + che gli è engrata e villana--de l'amor che gli ha portato. + + --Da poi ch'io presi carne--de la umana natura, + sostenni passione--con una morte dura; + desponsai la Ecclesia--fidelissima e pura, + puse en lei mia cura--d'un amore apicciato. + + Gli mei pover discipoli--per lo mondo mandai, + de lo Spirito santo--lor coragio enflammai, + la fede mia santissima--per lor sí semenai, + molti segni mostrai--per l'universo stato. + + Vedendo el mondo cieco--tanti segni mostrare, + a omini idioti--tanto saper parlare, + fuor presi d'amiranza,--credere e battizare, + essi quegl segni fare--onde será amirato. + + Levossi l'idolatria--col suo pessimo errore, + puose en arte magica--li signi del Signore, + accecò gli populi;--rege, emperadore + occisero a dolore--omne messo mandato. + + Tanto era lo fervore--de la primera fede, + occidendone uno,--mille lassava erede; + stancava li carnifici--de farne tanta cede, + martirizata fede--vicque per adurato. + + Levosse la eresía--e fece gran semblaglia, + contra la veritate--fece gran battaglia, + sofisticato vero--sua seminò zizaglia, + non fo senza travaglia--cotal ponto passato. + + Mandai li mei dottori--con la mia sapienza, + disputaron e 'l vero--mostrâro senza fallenza, + sconfissero e cacciâro--omne falsa credenza, + demonstrâr mia prudenza--de vivere ordenato. + + Vedete el mio cordoglio--a que so mo redutto! + lo falso clericato--sí m'ha morto e destrutto, + d'ogne mio lavoreccio--me fon perder lo frutto, + maior dolor che morte--da lor aggio portato. + + + + +LIII + +DEL PIANTO DE LA CHIESA REDUTTA A MAL STATO + + + Piange la Ecclesia, piange e dolura, + sente fortura di pessimo stato. + + --O nobilissima mamma, que piagni? + mostri che senti dolur molto magni; + narrame 'l modo perché tanto lagni, + ché sí duro pianto fai smesurato. + + --Figlio, io sí piango ché m'aggio anvito; + veggiome morto pate e marito; + figli, fratelli, nepoti ho smarrito, + omne mio amico è preso e legato. + + So circundata da figli bastardi, + en omne mia pugna se mostran codardi, + li mei legitimi spade né dardi + lo lor coragio non era mutato. + + Li mei legitimi era en concorda, + veggio i bastardi pien de discorda, + la gente enfedele me chiama la lorda + per lo reo exemplo ch'i' ho seminato. + + Veggio esbandita la povertate, + nullo è che curi se non degnetate; + li mei legitimi en asperitate, + tutto lo mondo gli fo conculcato. + + Auro ed argento on rebandito, + fatt'on nemici con lor gran convito, + omne buon uso da loro è fugito, + donde el mio pianto con grande eiulato. + + O' sono li patri pieni de fede? + nul è che curi per ella morire; + la tepedeza m'ha preso ed occede, + el mio dolore non è corrottato. + + O' son li profeti pien de speranza? + nul è che curi en mia vedovanza; + presunzione presa ha baldanza, + tutto lo mondo po' lei s'è rizato. + + O' son gli apostoli pien de fervore? + nul è che curi en lo mio dolore; + uscito m'è scontra el proprio amore + e giá non veggio ch'egl sia contrastato. + + O' son gli martiri pien de forteza? + non è chi curi en mia vedoveza; + uscita m'è scontra l'agevoleza, + el mio fervore si è anichilato. + + O' son li prelati iusti e ferventi, + che la lor vita sanava la gente? + uscit'è la pompa, grossura potente, + e sí nobel orden m'ha maculato. + + O' son gli dottori pien de prudenza? + molti ne veggio saliti en scienza; + ma la lor vita non m'ha convenenza, + dato m'on calci che 'l cor m'ha corato. + + O religiosi en temperamento, + grande de voi avea piacemento; + or vado cercando omne convento, + pochi ne trovo en cui sia consolato. + + O pace amara co m'hai sí afflitta! + mentre fui en pugna sí stetti dritta, + or lo riposo m'ha presa e sconfitta, + el blando dracone sí m'ha venenato. + + Nul è che venga al mio corrotto, + en ciascun stato sí m'è Cristo morto; + o vita mia, speranza e deporto, + en omne coraggio te veggio afocato! + + + + +LIV + +EPISTOLA A CELESTINO PAPA QUINTO, CHIAMATO PRIMA PETRO DA MORRONE + + + Que farai, Pier da Morrone?--èi venuto al paragone. + + Vederimo el lavorato--che en cella hai contemplato; + se 'l mondo de te è 'ngannato,--séquita maledizione. + + La tua fama alt'è salita,--en molte parte n'è gita; + se te sozzi a la finita,--agl buon sirai confusione. + + Como segno a sagitta,--tutto 'l mondo a te affitta; + se non tien bilanza ritta,--a Dio ne va appellazione. + + Se se' auro, ferro o rame--proveráte en esto esame; + quegn'hai filo, lana o stame--mostreráte en est'azone. + + Questa corte è una fucina--che 'l buon auro se ci afina; + se llo tiene altra ramina,--torna en cenere e carbone. + + Se l'officio te deletta,--nulla malsanía piú è 'nfetta; + e ben è vita maledetta--perder Dio per tal boccone. + + Grande ho aúto en te cordoglio--co te uscío de bocca:--Voglio;-- + ché t'hai posto iogo en coglio--che t'è tua dannazione. + + Quando l'uomo virtuoso--è posto en luoco tempestoso, + sempre el trovi vigoroso--a portar ritto el gonfalone. + + Grand'è la tua degnitate,--non è meno la tempestate; + grand'è la varietate--che troverai en tua magione. + + Se non hai amor paterno,--lo mondo non girá obedenno; + ch'amor bastardo non è denno--d'aver tal prelazione. + + Amor bastardo ha 'l pagamento--de sotto dal fermamento; + ché 'l suo falso entendemento--de sopre ha fatto sbandegione. + + L'ordene cardenalato--posto è en basso stato; + ciaschedun suo parentato--d'ariccar ha entenzione. + + Guárdate dagl prebendate--che sempre i trovera' afamate; + e tant'è la lor siccitate,--che non ne va per potagione. + + Guárdate dagl barattere--che 'l ner per bianco fon vedere; + se non te sai ben schirmere--canterai mala canzone. + + + + +LV + +CANTICO DE FRATE IACOPONE DE LA SUA PREGIONIA + + + Que farai, fra Iacovone?--se' venuto al paragone. + + Fusti al monte Pelestrina--anno e mezo en disciplina; + pigliasti loco malina,--onde hai mo la pregione. + + Prebendato en corte i Roma,--tale n'ho redutta soma; + omne fama mia s'afoma,--tal n'aggio maledezone. + + So arvenuto prebendato,--ché 'l capuccio m'è mozato, + perpetuo encarcerato--encatenato co lione. + + La pregione che m'è data,--una casa soterrata; + arescece una privata,--non fa fragar de moscone. + + Nullo omo me pò parlare,--chi me serve lo pò fare; + ma èglie oporto confessare--de la mia parlazione. + + Porto getti de sparvire,--sonagliando nel mio gire; + nova danza ce pò udire--chi sta presso a mia stazone. + + Da poi ch'i' me so colcato,--revoltome ne l'altro lato, + nei ferri so zampagliato,--engavinato en catenone. + + Agio un canestrello apeso--che dai sorci non sia offeso, + cinque pani, al mio parviso,--pò tener lo mio cestone. + + Lo cestone sta fornito--sette de lo dí transíto, + cepolla per appetito,--nobel tasca de paltone. + + Po' che la nona è cantata,--la mia mensa apparecchiata; + omne crosta è radunata--per empir mio stomacone. + + Rècamese la cocina,--messa en una mia catina; + puoi ch'abassa la ruina,--bevo e 'nfondo el mio polmone. + + Tanto pane enante affetto,--che n'è statera un porchetto; + ecco vita d'uomo stretto,--nuovo santo Ilarione. + + La cocina manecata,--ecco pesce en peverata; + una mela me c'è data--e par taglier de storione. + + Mentre mangio ad ura ad ura--sostegno grande freddura, + lèvome a l'ambiadura--stampiando el mio bancone. + + Paternostri otto a denaro--a pagar lo tavernaro; + ch'io non agio altro tesaro--a pagar lo mio scottone. + + Se ne fosser proveduti--gli frati che son venuti + en corte pro argir cornuti,--che n'avesser tal boccone! + + Se n'avesser cotal morso,--non faríen cotal discorso; + en gualdana corre el corso--per aver prelazione. + + Povertate poco amata,--pochi t'hanno desponsata, + se se porge vescovata--che ne faccia arnunzascione. + + Alcun è che perde el monno,--altri el lassa como a sonno, + altri el caccia en profonno:--diversa han condizione. + + Chi lo perde è perduto,--chi lo lassa è pentuto, + chi lo caccia ha 'l proferuto,--èglie abominazione. + + L'uno stando gli contenne,--l'altri dui arprende arprende, + se la vergogna se spenne,--vederai chi sta al passone. + + L'ordene sí ha un pertuso--ch'a l'uscir non è confuso, + se quel guado fusse archiuso--starían fissi al magnadone. + + Tanto so gito parlando,--corte i Roma gir leccando, + c'ho ragionto alfin lo bando--de la mia presunzione. + + Iaci, iaci en esta stia--come porco de grassía! + lo natal non trovería--chi déme lieve paccone. + + Maledicerá la spesa--lo convento che l'ha presa; + nulla utilitá n'è scesa--de la mia reclusione. + + Faite, faite que volite,--frati che de sotto gite; + ca le spese ce perdite,--prezo nullo de prescione. + + Ch'aio grande capitale,--ché me so uso de male, + e la pena non prevale--contra lo mio campione. + + Lo mio campion è armato,--del mio odio scudato, + non pò esser vulnerato--mentre ha collo lo scudone. + + O mirabel odio mio,--d'omne pena hai signorío, + nullo recepi engiurío,--vergogna t'è esaltazione. + + Nullo te trovi nemico,--onnechivegli hai per amico; + io solo me so l'inico--contra mia salvazione. + + Questa pena che m'è data--trent'ann'è che l'agio amata; + or è gionta la giornata--d'esta consolazione. + + Questo non m'è orden novo,--ché 'l capuccio longo arprovo, + ch'anni diece enteri truovo--ch'i' 'l portai gir bizocone. + + Loco feci el fondamento--a vergogne e schirnimento; + le vergogne so co vento--de vessica de garzone. + + Questa schiera è sbarattata,--la vergogna è conculcata, + Iacovon la sua masnata--curre al campo al gonfalone. + + Questa schiera mess'è 'n fuga,--venga l'altra che succurga; + se nul'altra non ne surga,--anco attende al padiglione. + + Fama mia, t'aracomando--al somier che va raghiando, + puo' la coda sia 'l tuo stando--e quel te sia per guidardone. + + Carta mia va', metti banda,--Iacovon pregion te manda + en corte i Roma, ché se spanda--en tribú, lengua e nazione.[2] + + +NOTE: + + [2] Questa stanzia sequente era piú in certi libri: + + E di' co iaccio sotterrato,--en perpetuo carcerato; + en corte Roma ho guadagnato--sí bon beneficione. + + (Nota del Bonaccorsi). + + + + +LVI + +EPISTOLA A PAPA BONIFAZIO OTTAVO + + + O papa Bonifazio,--io porto el tuo prefazio + e la maledizione--e scomunicazione. + + Colla lengua forcuta--m'hai fatta sta feruta, + che colla lengua ligni--e la piaga me stigni. + + Ché questa mia feruta--non può esser guaruta + per altra condizione--senza assoluzione. + + Per grazia te peto--che me dichi:--Absolveto-- + e l'altre pene me lassi--fin ch'io del mondo passi. + + Puoi, se te vol provare--e meco esercitare, + non de questa materia,--ma d'altro modo prelia. + + Se tu sai sí schirmire--che me sacci ferire, + tengote bene esperto--se me fieri a scoperto. + + Ch'aio doi scudi a collo--e, se io non me li tollo, + per secula infinita--mai non temo ferita. + + El primo scudo sinistro,--l'altro sede al diritto; + lo sinistro scudato--lo diamante ha provato. + + Nullo ferro ci aponta,--tanto c'è dura pronta! + Questo è l'odio mio,--ionto a l'onor di Dio. + + Lo diritto scudone--d'una pietra en carbone, + ignita como fuoco--d'uno amoroso iuoco. + + Lo prossimo en amore--d'uno enfocato ardore; + se te vuoli fare enante,--puòlo provare 'nestante. + + E, quanto vol, t'abrenca,--ch'io co l'amar non venca; + volentiere te parlára,--credo che te iovára. + + Vale, vale, vale,--Dio te tolla omne male, + e díelome per grazia--ch'io 'l porto en lieta facia. + + Finisco lo trattato--en questo loco lassato. + + + + +LVII + +EPISTOLA SECONDA AL PREFATO PAPA + + + Lo pastor per mio peccato--posto m'ha fuor de l'ovile, + non me giova alto belato--che m'armetta per l'ostile. + + O pastor, co non te sveghi--a questo alto mio belato? + che me tragi de sentenza--de lo tuo scomunicato, + de star sempre empregionato;--se esta pena non ce basta, + puoi ferire con altra asta,--como piace al tuo sedile. + + Longo tempo agio chiamato,--ancora non fui audito; + scrissete nel mio dittato--de quel non fui esaudito; + ch'io non stia sempre amannito--a toccar che me sia operto; + non arman per mio defetto--ch'io non arentri al mio covile. + + Come 'l cieco che clamava--da passanti era sprobrato, + maior voce esso iettava:--Miserere, Dio, al cecato. + --Que adimandi che sia dato?--Meser ch'io revegia luce, + ch'io possa cantar a voce--quello osanna puerile.-- + + Servo de centurione,--paralitico en tortura, + non so degno ch'en mia casa--sí descenda tua figura; + bastame pur la scrittura--che sia ditto:--Absolveto.-- + Ché 'l tuo ditto m'è decreto--che me tra' fuor del porcile. + + Troppo iaccio a la piscina--al portico de Salamone; + grandi moti sí fa l'acqua--en tanta perdonazione; + è passata la stagione,--prestolo che me sia detto; + ch'io me lievi e toll'al letto--ed artorni al mio casile. + + Co malsano, putulente,--deiattato so dai sane, + né an santo né a mensa--con om san non mangio pane; + peto che tua voce cane--e sí me dichi en voglia santa: + --Sia mondata la tua tanta--enfermetate malsanile!-- + + So vessato dal demonio,--muto, sordo deventato; + la mia enfermetate pete--ch'en un ponto sia curato, + che 'l demonio sia fugato--e l'audito me se renna + e sia sciolta la mia lengua--che legata fo con:--Sile!-- + + La puella che sta morta--en casa del sinagogo, + molto peio sta mia alma,--de sí dura morte mogo! + Che porgi la man rogo--e sí me rendi a san Francesco, + ch'esso me remetta al desco--ch'io riceva el mio pastile. + + Deputato so en enferno--e so gionto giá a la porta; + la mia mate Relione--fa gran pianto con sua scorta; + l'alta voce udir oporta--che me dica:--Vechio, surge!-- + Ch'en cantar torni luge,--che è fatto del senile. + + Como Lazaro soterrato--quattro dí en gran fetore, + né Maria ce fo né Marta--che pregasse 'l mio Signore; + puolse far per suo onore--che me dica:--Veni fuora!-- + Per l'alta voce decora--sia remisso a star coi file. + + Un empiasto m'è 'nsegnato--e dittome che pò giovare; + quel da me è delongato--non gli posso ademandare; + scrivogli nel mio dittare--che me degia far l'aiuto: + che lo 'mpiasto sia compiuto--per la lengua de fra Gentile. + + + + +LVIII + +EPISTOLA TERZIA AL PREFATO PAPA DA POI CH'EL FO PRESO + + + O papa Bonifazio,--molt'hai iocato al mondo; + penso che giocondo--non te porrai partire. + + El mondo non ha usato--lassar li suoi serventi + che a la sceverita--se partano gaudenti; + non fará legge nova--de fartene esente, + che non te dia i presente--che dona al suo servire. + + Ben me lo pensava--che fusse satollato + d'esto malvascio ioco--ch'al mondo hai conversato; + ma, poi che tu salisti--en officio papato, + non s'aconfé a lo stato--essere en tal desire. + + Vizio enveterato--convèrtese en natura: + de congregar le cose--grande hai avuta cura; + or non ce basta el licito--a la tua fame dura, + messo t'èi a robbatura--como ascaran rapire. + + Pare che la vergogna--derieto aggi gettata, + l'alma e 'l corpo hai posto--ad levar tua casata; + omo ch'en rena mobile--fa grande edificata, + subito è ruinata--e non gli può fallire. + + Como la salamandra--se renuova nel fuoco, + cusí par che gli scandali--te sian solazo e giuoco; + de l'anime redente--par che te curi puoco; + ove t'aconci el luoco,--saperálo al partire. + + Se alcuno vescovello--può niente pagare, + mettegli lo flagello--che lo vogli degradare; + poi lo mandi al camorlengo--che se degia accordare, + e tanto porría dare--che 'l lasserai redire. + + Quando nella contrata--t'aiace alcun castello, + 'nestante metti screzio--entra frate e fratello; + a l'un getti el brazo en collo,--a l'altro mostre 'l coltello, + se non assente al tuo appello,--menaccel de ferire. + + Pensi per astuzia--el mondo dominare, + que ordene un anno,--l'altro el vedi guastare; + el mondo non è cavallo--che se lasse enfrenare, + che 'l possi cavalcare--secondo el tuo volere. + + Quando la prima messa--da te fo celebrata, + venne una tenebría--en tutta la contrata; + en santo non remase--lumiera arapicciata, + tal tempesta è levata--lá 've tu stave a dire. + + Quando fo celebrata--la coronazione, + non fo celato al mondo--quello che ce scontròne; + quaranti omini fôr morti--a l'uscir de la mascione, + miracolo Dio mostròne--quanto gli eri en piacere. + + Reputavete essere--lo piú sufficiente + de sedere en papato--sopra onn'om vivente; + chiamavi santo Pietro--che fosse respondente + se esso sapea niente--respetto el tuo sapere. + + Poneste la tua sedia--da parte d'aquilone, + de contra Dio altissimo--fo la tua entenzione; + subito hai ruina,--sei preso en tua magione, + e nullo se trovòne--a poterte guarire. + + Lucifero novello--a sedere en papato, + lengua de blasfemia--che 'l mondo hai venenato, + che non se trova spezie,--bruttura de peccato, + lá 've tu se' enfamato--vergogna è a proferire. + + Poneste la tua lengua--contra la relione, + a dicer la blasfemia--senza nulla cagione; + e Dio sí t'ha somerso--en tanta confusione, + che onom ne fa canzone--tuo nome a maledire. + + O lengua macellaia--a dicer villania, + remproperar vergogne--con grande blasfemía, + né emperator né rege--chi voi altri se sia, + da te non se partía--senza crudel ferire. + + O pessima avarizia,--sete enduplicata, + bever tanta pecunia,--non esser saziata; + non ce pensavi, misero,--a cui l'hai congregata; + ché tal la t'ha robbata--che non te era en pensiere. + + La settimana santa,--che onom stava en planto, + mandasti tua fameglia--per Roma andar al salto, + lance andar rompendo,--facendo danza e canto; + penso ch'en molto afranto--Dio te degia punire. + + Entro per santo Petro--e per Santa Santoro + mandasti tua fameglia--facendo danza e coro; + li peregrini tutti--scandalizati fuoro, + maledicendo tuo oro--e te e tuo cavalliere. + + Pensavi per augurio--la vita perlongare; + anno, dí né ora--omo non pò sperare; + vedemo per lo peccato--la vita stermenare, + la morte appropinquare--quand'om pensa gaudere. + + Non trovo chi recordi--nullo papa passato + ch'en tanta vanagloria--esso sia delettato; + par che 'l timor de Dio--derieto aggi gettato, + segno è de desperato--o de falso sentire. + + + + +LIX + +DE LA SANTA POVERTÁ SIGNORA DE TUTTO + + + Povertade enamorata,--grand'è la tua signoria. + + Mia è Francia ed Inghilterra,--enfra mar aggio gran terra, + nulla me se move guerra,--sí la tengo en mia balía. + + Mia è la terra de Sassogna,--mia è la terra de Guascogna, + mia è la terra de Borgogna--con tutta la Normandia. + + Mio è 'l renno Teotonicoro,--mio è 'l renno Boemioro, + Ibernia e Dacioro,--Scozia e Fresonía. + + Mia è la terra de Toscana,--mia è la valle spoletana, + mia è la Marca anconetana--con tutta la Schiavonía. + + Mia è la terra cicigliana,--Calabria e Puglia piana, + Campagna e terra romana--con tutto 'l pian de Lombardia. + + Mia è Sardenna e renno Cipri,--Corseca e quel de Creti, + de lá del mar gente infiniti--che non saccio lá 've stia. + + Medi, persi ed elamiti,--iacomini e nestoriti, + giurgiani, etiopiti,--India e Barbaría. + + Le terre ho dato a lavoranno,--a li vasalli a coltivanno, + gli frutti dono en anno en anno,--tant'è la mia cortesia. + + Terra, erbe con lor colori,--arbori e frutti con sapori, + bestie, miei servitori,--tutte en mia befolcaría. + + Acque, fiumi, lachi e mare,--pescetegli e lor notare, + aere, venti, ucel volare,--tutti me fonno giollaría. + + Luna, sole, cielo e stelle--fra miei tesor non son covelle, + de sopra cielo sí ston quille--che tengon la mia melodia. + + Poi che Dio ha 'l mio velle,--possessor d'onnecovelle, + le mie ale on tante penne--de terra en cielo non m'è via. + + Poi el mio voler a Dio è dato,--possessor so d'onne stato, + en lor amor so trasformato,--ennamorata cortesia. + + + + +LX + +DE LA SANTA POVERTÁ E SUO TRIPLICE CIELO + + + O amor de povertate,--regno de tranquillitate! + + Povertate, via secura,--non ha lite né rancura, + de latron non ha paura--né de nulla tempestate. + + Povertate muore en pace,--nullo testamento face, + lassa el mondo como iace--e le gente concordate. + + Non ha iudece né notaro,--a corte non porta salaro, + ridese de l'uomo avaro--che sta en tanta ansietate. + + Povertá, alto sapere,--a nulla cosa soiacere, + en desprezo possedere--tutte le cose create. + + Chi despreza sí possede,--possedendo non se lede, + nulla cosa i piglia 'l pede--che non faccia sue giornate. + + Chi desía è posseduto,--a quel ch'ama s'è venduto; + s'egli pensa que n'ha 'vuto,--han'avute rei derrate. + + Tropo so de vil coragio--ad entrar en vasallagio, + simiglianza de Dio ch'agio--deturparla en vanitate. + + Dio non alberga en core stretto,--tant'è grande quant'hai affetto, + povertate ha sí gran petto,--che ci alberga deitate. + + Povertate è ciel celato--a chi en terra è ottenebrato; + chi nel terzo ciel su è 'ntrato,--ode arcana profunditate. + + El primo ciel è 'l fermamento,--d'onne onore spogliamento, + grande porge empedimento--ad envenir securitate. + + A far l'onor en te morire,--le ricchezze fa sbandire, + la scienzia tacere--e fugir fama de santitate. + + La richeza el tempo tolle,--la scienzia en vento estolle, + la fama alberga ed acolle--l'ipocresia d'onne contrate. + + Pareme cielo stellato--chi da questi tre è spogliato, + ècce un altro ciel velato:--acque chiare solidate. + + Quattro venti move 'l mare--che la mente fon turbare, + lo temere e lo sperare,--el dolere e 'l gaudiare. + + Queste quattro spogliature--piú che le prime so dure; + se le dico, par errure--a chi non ha capacitate. + + De lo 'nferno non temere--e del ciel spem non avere; + e de nullo ben gaudere--e non doler d'aversitate. + + La virtú non è perchene,--ca 'l perchene è for de téne; + sempre encognito te tène--a curar tua enfermitate. + + Se son nude le virtute--e le vizia son vestute, + mortale se don ferute,--caggio en terra vulnerate. + + Puoi le vizia son morte,--le virtute son resorte + confortate da la corte--d'onne empassibilitate. + + Lo terzo ciel è de piú altura,--non ha termen né mesura, + fuor de la magenatura--fantasie mortificate. + + Da onne ben sí t'ha spogliato--e de virtute spropriato, + tesaurizi el tuo mercato--en tua propria vilitate. + + Questo cielo è fabricato,--en un nihil è fondato, + o' l'amor purificato--vive nella veritate. + + Ciò che te pare non è,--tanto è alto quello che è, + la superbia en cielo se'--e dannase l'umilitate. + + Entra la vertute e l'atto--molti ci ode al ioco «matto», + tal se pensa aver buon patto--che sta en terra alienate. + + Questo cielo ha nome none,--moza lengua entenzione, + o' l'amor sta en pregione--en quelle luce ottenebrate. + + Omne luce è tenebría,--ed omne tenebre c'è dia, + la nova filosofia--gli utri vechi ha dissipate. + + Lá 've Cristo è ensetato,--tutto lo vechio n'è mozato, + l'un ne l'altro trasformato--en mirabile unitate. + + Vive amor senza affetto--e saper senza entelletto, + lo voler de Dio eletto--a far la sua volontate. + + Viver io e non io,--e l'esser mio non esser mio, + questo è un tal trasversío,--che non so diffinitate. + + Povertate è nulla avere--e nulla cosa poi volere; + ed omne cosa possedere--en spirito de libertate. + + + + +LXI + +DE SAN FRANCESCO E DE SETTE APPARIZIONE DE CROCE A LUI E DE LUI FATTE + + + O Francesco povero,--patriarca novello, + porti novo vexello--de la croce signato. + + De croce trovam sette--figure demostrate, + como trovamo scrette--per ordene contate, + aggiole abbreviate--per poterle contare; + encresce l'ascoltare--de longo trattato. + + La prima, nel principio--de tua conversione, + palazo en artificio--vedesti en visione; + piena la magione--de scude cruciate, + l'arme demostrate--del popol che t'è dato. + + Stando en orazione--de Cristo meditanno, + tale enfocazione--te fo enfusa entanno, + sempre puoi lacremanno--quando te remembrava, + Cristo te recordava--nella croce levato. + + Cristo te disse allora:--Se vuol po' me venire, + la croce alta, decora--prende con gran desire; + e te anichilire,--se vuol me seguitare, + te medesimo odiare,--el prossimo adamato.-- + + La terza fiata stanno--a guardar a la croce, + Cristo te disse entanno--con gran suono de voce; + per nome clamò el doce--Francesco tre fiata: + --La chiesa è sviata,--repara lo suo stato.-- + + Poi, la quarta fiata,--vidde frate Silvestro + una croce enaurata--fulgente nel tuo petto; + el draco maledetto,--ch'Asise circondava, + la voce tua el fugava--de tutto lo ducato. + + Vidde frate Pacifico--la croce de duoi spade + en te, Francesco angelico,--degno de gran laude; + le spade son scontrade:--l'una da capo a piede, + l'altra en croce se vede--per le braccia spiecato. + + Vidde te stare en aere--beato fra Monaldo, + o' stava a predicare--santo Antonio entanno: + en croce te mostranno,--frati benediceve, + poi li despareve,--como trovam contato. + + La settima a la Verna,--stando en orazione, + sopra quella gran penna--con gran devozione, + mirabel visione,--serafin apparuto, + crucifisso è veduto--con sei ale mostrato. + + Encorporòtte stimate,--lato, piede e mano, + duro fôra a credere--se nol contam de piano; + staendo vivo e sano--molti sí l'on mirate; + la morte declarate,--da molti fo palpato. + + Fra l'altri santa Chiara--sí l'apicciò coi denti, + de tal tesaro avara--essa con la sua gente; + ma non gli valse niente,--ca gli chiovi eran de carne, + sí como ferro stane--duro ed ennervato. + + La sua carne bianchissima,--co carne puerile, + enante era brunissima--per gli freddi nevili; + l'amor la fe' gentile--che par glorificata, + d'onne gente amirata--de mirabel ornato. + + La piaga laterale--como rosa vermiglia, + lo pianto era tale--ad quella meraviglia, + vederla en la simiglia--de Cristo crucifisso, + lo cor era en abisso--veder tal spechiato. + + O pianto gaudioso,--pieno d'amiranza, + pianto delettoso,--pieno di consolanza; + lacrime d'amanza--ce fuor tante gettate, + veder tal novetate,--Cristo nuovo piagato. + + Giú da le calcagna--agli occhi tra' l'umore + questa veduta magna--d'esto enfocato ardore; + a li santi stette en cuore,--en Francesco fuor è uscito + lo balsamo polito--che 'l corpo ha penetrato. + + En quella altissima palma--o' salisti, Francesco, + lo frutto pigliò l'alma--de Cristo crucifisso; + fusti en lui sí trasfisso,--mai non te mutasti; + co te ce trasformasti--nel corpo è miniato. + + L'amore ha questo officio,--unir dui en una forma; + Francesco nel supplicio--de Cristo lo trasforma, + emprese quella norma--de Cristo ch'avea en core, + la mostra fe' l'amore--vestito d'un vergato. + + L'amor divino altissimo--con Cristo l'abracciòne, + l'affetto ardentissimo--sí lo cc'encorporòne, + lo cor li stemperòne--como cera a sigello, + emprimettece quello--ov'era trasformato. + + Parlar de tal figura--con la mia lengua taccio, + misteria sí oscura--d'entenderle soiaccio; + confesso che nol saccio--splicar tanta abondanza, + la smesurata amanza--de lo cuor enfocato. + + Quanto fosse quel foco--non lo potem sapere; + lo corpo suo tal gioco--non poté contenere; + en cinque parte aprere--lo fece la fortura + per far demostratura--que en lui era albergato. + + Nullo trovamo santo--che tal segni portasse; + misterio sí alto,--se Dio non revelasse; + buono è che lo passe,--non ne saccio parlare, + quil el porran trattare--che l'averan gustato. + + O stímate amirate,--fabricate divine, + gran cosa demostrate--ch'a tal segni convine; + saperasse a la fine--quando sirá la giostra, + che se fará la mostra--del popolo crociato. + + O anima mia secca--che non puoi lacrimare, + currece a bever l'ésca,--questo fonte potare, + loco te enebriare;--e non te ne partire, + lássatece morire--al fonte ennamorato. + + + + +LXII + +DE SAN FRANCESCO E DE LE BATAGLIE DEL NEMICO CONTRA LUI + + + O Francesco, da Dio amato,--Cristo en te s'ène mostrato. + + Lo Nemico engannatore,--aversier de lo Signore, + creato l'omo, ave dolore--che possedesse lo suo stato. + + Giendo a lui con fraudolenza--e cascollo d'obedenza, + félli far grande perdenza,--del paradiso fo cacciato. + + Puoi che l'uomo fo caduto--e lo Nemico fo saluto, + ed en superbia raputo,--ch'era signor deventato; + + Dio, vedendo questo fatto,--fecese om e dieglie 'l tratto, + e tolseli tutto l'acatto--che sopre l'om aví' acquistato. + + Con la sua umilitate--tolseli prosperitate, + e con la santa povertade--sí li die' scacco giocato. + + Per gran tempo fo sconfitto--lo Nemico maleditto, + relevosse e fece gitto--e lo mondo ha rapicciato. + + Vedendo l'alta Signoria--che lo Nemico sí vencía, + mandar ce vuol cavallaria--con guidator ben amastrato. + + San Francesco ce fo elesso,--per gonfalonier è messo, + ma nullo ne vol con esso--che non sia al mondo desprezato. + + Non vol nullo cavalliere--che non serva a tre destriere: + povertate ed obedere,--en castitá sia enfrenato. + + Ármase lo guidatore--de l'arme del Signore, + ségnalo per grand'amore--de soi segni l'ha 'dornato. + + Tanto era l'amore acuto--che nel cuor avea tenuto, + che nel corpo sí è apparuto--de cinque margarite ornato. + + De la fico ave figura,--che è grassa per natura, + rompe la sua vestitura--en bocca rieca melato. + + Poi gl'insegna de schirmire,--de dar colpi e sofferire, + enségnali co degia dire:--pace en bocca gli è trovato. + + Lo Nemico s'atremío,--vedendo lui s'empaurío, + parvegli Cristo de Dio--che en croce avea spogliato. + + --S'egli è Cristo, non me giova,--ch'esso vencerá la prova; + non so guerra che me mova,--sí par dotto ed amastrato. + + Lasso me, da cui so vento!--ancora non me sgomento, + voglioce gire, e mo el tento,--ch'io possa far con lui mercato. + + O Francesco, que farai?--te medesmo occiderai + del digiunio che fai,--sí l'hai duro comenzato. + + --Facciol con discrezione,--ch'agio 'l corpo per fantone, + tengolo en mia pregione,--sí l'ho corretto e castigato. + + --Veramente fai co santo,--el tuo nom è en onne canto; + móstrate co stai ad alto,--ché 'l Signor ne sia laudato. + + --Celar voglio lo migliore--e mostrarme peccatore; + lo mio cor agio al Signore,--tenendo el capo umiliato. + + --Quegna vita vorrai fare?--non vorrai tu lavorare + che ne possi guadagnare--e darne a chi non è adagiato? + + --Metteròmme a gir pezente--per lo pane ad onne gente, + l'amor de l'Onnipotente--me fa gir co 'nebriato. + + --Frate, tu non fai niente,--periscerai malamente, + gli sequaci fai dolente,--c'hai niente conservato. + + --Tener voglio la via vera,--né sacco voglio né pera, + en pecunia posto èra--che non sia dagl miei toccato. + + --Or te ne va en foresta--con tutta questa tua gesta, + piacerá a l'alta Maièsta--e l'om ne sirá edificato. + + --Non so messo per mucciare:--'nante, vengo per cacciare, + ché te voglio assediare--ed a le terre agio attendato. + + --Molta gente me torrai--con questo ordene che fai, + le femene me lasserai,--che non è buon misticato. + + --Ed io te voglio dir novelle--le qual non te paròn belle: + fatto ho orden de sorelle,--da le qual sie guerregiato. + + --Qual será la scortegiante--che se voglia trare enante + contra le mie forze tante,--che tutto 'l mondo ho conquistato? + + --Nella valle Spoletana--una vergen c'è soprana: + Clara, de donna Ortulana,--templo de Dio consecrato. + + --Quilli che son coniugati--non siron da star coi frati, + siron da te allecerati,--averògl so mio guidato. + + --Ed io te vogl far afflitto.--Uno ordine agio elitto: + penitenti, orden deritto,--en matrimonio dirizato. + + --Or non me toccar la resía,--che è contra la tua via: + questo non comportaría,--troppo ne siría turbato. + + --Farne voglio inquisizione--a destruger tua magione, + metteraiolo en pregione--chi ne troverò toccato. + + --Oimè lasso, me tapino,--ché me s'è rotto l'oncino, + haime messo en canna un frino--che me fa molto arafrenato. + + O Francesco, co m'hai strutto!--el mondo te arprendi tutto, + ed haime messo en tal corrotto,--che m'hai morto e subissato. + + Non voglio piú suffrire,--per anticristo voglio gire; + e vogliolo far venire,--ché tanto è profetizato. + + --Con lui te darò el tratto,--el mondo t'artorrò affatto, + enfra li tuoi troverò patto--che i vestirò del mio vergato. + + --La profezia non me talenta,--a la fin sí me sgomenta, + che te de' armaner la venta,--alora siraio enabissato.-- + + La battaglia dura e forte,--molti siròn feriti a morte, + chi vincerá averá le scorte,--e d'onne ben sirá ditato. + + + + +LXIII + +EPISTOLA CONSOLATORIA A FRATE IOANNI DA FERMO DITTO DA LA VERNA PER LA +STANZIA DOVE ANCO SE RIPOSA: TRANSFERITA EN VULGARE LA PARTE LITTERALE, +QUALE È PROSA + + + A fra Ianne da la Verna,--ch'en quartana se scioverna, + a lui mando questa scretta,--che da lui deggi esser letta. + +Gran cosa ho reputata e reputo sapere abundare de Dio. La ragione? +perché in quello è esercitata la umilitá con reverenzia. Ma grandissima +cosa ho reputata e reputo sapere degiunare de Dio e patirne caristia. La +ragione? perché in quello la fede è esercitata senza testimonii: la +speranza senza espettazione de premio: la caritá senza signi de +benivolenzia. Questi fondamenti sono ne li monti santi. Per questi +fondamenti ascende l'anima a quello monte coagulato, nel quale se gusta +el mele de la pietra e l'olio de lo sasso durissimo. + + Vale, fra Ioanne, vale!--non t'encresca patir male. + + Fra la 'ncudene e 'l martello--sí se fa lo bel vasello; + lo vasello de' star caldo,--perché 'l corpo venga en saldo. + + Se a freddo se battesse,--non falla che non rompesse; + se è rotto, perde l'uso--ed è gettato fra lo scuso. + + Argoméntate a clamare--che 'l Signor te degia dare + onne male e pestilenza,--ch'a questo è desplacenza. + + Malum pene è glorioso--se da colpa non è encloso; + se per colpa l'omo el pate,--non se scusan tal derrate. + + + + +LXIV + +CANTICO DE LA NATIVITÁ DE IESÚ CRISTO + + + O novo canto,--c'hai morto el pianto + de l'uomo enfermato. + + Sopre el «fa» acuto--me pare emparuto + che 'l canto se pona; + e nel «fa» grave--descende suave + che 'l verbo resona. + Cotal desciso--non fo mai viso + sí ben concordato. + + Li cantatori--iubilatori + che tengon lo coro, + son gli angeli santi,--che fanno li canti + al diversoro, + davante 'l fantino,--che 'l Verbo divino + ce veggio encarnato. + + Audito è un canto:--«Gloria en alto + a l'altissimo Dio; + e pace en terra,--ch'è strutta la guerra + ed onne rio; + onde laudate--e benedicete + Cristo adorato!»-- + + En carta ainina--la nota divina + veggio ch'è scritta, + lá 'v'è 'l nostro canto--ritto e renfranto + a chi ben ci afitta; + e Dio è lo scrivano--c'ha 'perta la mano, + che 'l canto ha ensegnato. + + Loco se canta--chi ben se n'amanta + de fede formata; + divinitate--en sua maiestate + ce vede encarnata; + onde esce speranza--che dá baldanza + al cor ch'è levato. + + Canto d'amore--ce trova a ttut'ore + chi ce sa entrare; + con Dio se conforma--e prende la norma + del bel desiare; + co serafino,--deventa divino + d'amor enflammato. + + El primo notturno--è dato a lo sturno + de martirizati: + Stefano è 'l primo,--che canta sublimo + con soi acompagnati, + ch'on posta la vita,--en Cristo l'ò insíta + ch'è fior de granato. + + El secondo sequente--è dato a la gente + de li confessori; + lo Vangelista--la lengua ci ha mista + ch'adorna li cori; + ché nullo con canto--volò tanto ad alto + sí ben consonato. + + El terzo sequente--a li innocenti + par che se dia; + ché col Garzone--ad ogne stagione + so en sua compagnia: + «Te Dio laudamo,--con voce cantamo + ché Cristo oggi è nato!». + + O peccatori,--ch'a li mal signori + avete servito, + venite a cantare--che Dio pò om trovare, + ch'en terra è apparito + en forma de garzone,--e tiello en prigione + chi l'ha desiato. + + Uomini errati,--che site vocati + a penetenza, + la quale onne errore--ve tolle dal core, + e dá entellegenza + da veritade--per pietade + a chi è umiliato; + + uomini iusti,--che sete endusti, + venite a cantare, + ché sete envitati,--a Dio vocati + a gloriare, + a regno celesto,--che compie onne festo + che 'l core ha bramato. + + + + +LXV + +CANTICO SECONDO DE LA NATIVITÁ DE CRISTO + + + Ad l'amor ch'è venuto--en carne a noi se dare, + andiamo a laude fare--e canto con onore. + + Onòral, da che viene,--alma, per te salvare; + via, piú non tardare--ad lui de pervenire! + De sé non se retene--che non te voglia dare + parte, perché vol fare--te seco tutto unire; + porrai donqua soffrire--a llui che non te rendi, + e lui tutto non prendi--e abbracci con amore? + + Pensa quanto te dona--ed a te que demanda, + però che non comanda--piú che non possi fare; + lo ciel sí abandona--e per terra sí anda, + ed ante sé non manda--richeza per usare; + en stalla sí vol stare,--palazo abandonato, + seco non ha menato--alcun suo servitore. + + La sedia d'auro fino--de gemme resplendente, + corona sí lucente--or perché l'hai lassata? + orden de cherubini,--serafin tanto ardente, + quella corte gaudente--co l'hai abandonata? + corte tanto onorata--de tal servi e donzelli + e per amor fratelli,--perché lassi, Signore? + + Per sedia tanto bella--presepe hai recevuto, + e poco feno avuto--dove fussi locato; + per corona de stelle--en pancelli envoluto, + bove ed aseno tenuto--ch'eri sí onorato; + ora se' acompagnato--da Iosef e Maria + ch'avevi en compagnia--corte de tanto onore. + + Ebrio par deventato--o matto senza senno, + lassanno sí gran renno--e sí alte richeze; + ma com'è ciò scontrato--de tal matteza segno? + Avereste tu pegno--altre trovar alteze? + Vegio che son forteze--d'amor senza mesura, + che muta tanta altura--en sí basso valore. + + Amor de cortesia,--de cui se' 'namorato, + che t'ha sí vulnerato,--che pazo te fa gire? + Vegio che t'ha en balía,--sí forte t'ha legato, + che tutto te se' dato,--giá non pòi contradire; + ben so che a morire--questo amore sí te mena, + da poi che non allena,--né cessa suo calore. + + Giá non fu mai veduto--amor sí smesurato, + ch'allora, quando è nato,--agia tanta potenza, + poi che s'è venduto--emprima che sia nato; + l'amor t'ha comparato,--de te non fai retenza; + e non reman sentenza--se non che te occida + l'amor e sí conquida--en croce con dolore. + + Ha fatto tal baratto--en la prima ferita, + onne cosa rapita--con sí gran forteza; + ad sé ha tanto tratto--senno, virtú e vita, + piú ch'onne calamita--ferro; sí grande alteza + ad cusí vil bassezza--en stalla farte stare, + per amor non schifare--defetto né fetore. + + E che tu non conoschi--o non hai sentimento, + ad tale abassamento,--Iesú, tu se' venuto; + en te par che s'offoschi--luce de splendimento, + potere e vedimento--pare che sia perduto; + hatte l'amor feruto--e tu non te defendi, + a sua forza t'arendi--donando tuo vigore. + + Ben so che, garzoncello,--hai perfetto sapere, + e tutto quel potere--c'ha la perfetta etade; + donqua, co picciolello--poteve contenere + tutto lo tuo volere--en tanta vilitade? + Grand'era caritade,--tutto sí te legava, + ed en sé occultava--senno, forza e valore. + + En cusí vil pancelli--envolto te fe' stare, + e forte a bisognare--che ricevissi aiuto. + O cari cenciarelli,--potendo sí fasciare + e l'alto Dio legare--co fosse destituto! + En que era involuto--sí caro e fin tesauro + sopr'onne gemma ed auro--en vil prezo e colore! + + Co se de' nominare--amor sí smesurato, + lo qual sí ha legato--ad sé l'Onnipotente? + Giá non se pò montare--ad grado de tal stato + amor che fosse nato--de figlio o de parente, + che prenda sí la mente,--legando onne forteza, + traendo con dolceza--fuor d'onne suo sentore. + + Ben vegio che ama figlio--lo patre per natura, + e matre con dolzura--tutto suo cuor li dona: + ma che perda consiglio,--senno, forza e valura, + questo non m'afigura--che tutto en lui lo pona; + veggio che a sé perdona,--non volendo morire + per lui, né sofferire--tormento né dolore. + + Chi per amor trovare,--volesse perder vita, + nulla cosa gradita--ad sé piú retenere, + povertá comperare--per cara margarita, + mortale al cor ferita--per questo sostenere; + chi dona, vol vedere--de que fosse cambiato, + amando com'è amato--da lo suo amadore. + + Que dar può creatura--ad te, somma bontade, + ché tu per caritate--ad lei te se' donato? + Tutta la sua valura--alla tua dignitate + è pegio che viltate;--dunqua, a cui te se' dato? + Or, co sirai cambiato--de sí gran cortesia? + La nostra malsanía--puòti donar sapore? + + Or ecco che tu ce abbi,--parme, sí vil guadagno, + demanda l'auro stagno--per mostrar sua belleza; + trovar par che n'arrabbi,--e pensa qual fai cagno, + letizia dar per lagno,--per povertá richeza; + or non è gran matteza--ad sé non retenere + senno né suo volere--per comparar amore? + + Amor esmesurato,--grande sí hai forteza, + che la divina alteza--puoi tanto abassare; + lo cor hai vulnerato--de la somma belleza, + nostra piacer laideza--per poter desponsare; + de sé non pò curare,--Iesú pare empazito; + l'amor sí l'ha ferito,--pena li par dolzore. + + O ennamorato Dio,--d'esto amor me novella, + che sí ben renovella--gli amanti rengioire; + contemplar sí poss'io--tua faccia tanto bella, + reposome con ella--né altro vo' sentire; + però vorrei udire--com'egli t'ha legato, + se far posso mercato--sentir d'esto calore. + + --Sposa che me demandi,--ammiri lo gran fatto, + pensando lo baratto--ch'amor m'ha fatto fare; + pregando me comandi,--sí fuor de me son tratto, + enverso te combatto,--l'amor me fa penare; + donqua piú non tardare--ad me che non te rendi, + como me do, sí prendi,--ad me dona tuo core. + + De te so 'namorato,--o sposa, cui tant'amo; + soccorri tanto bramo--teco far parenteza. + L'amor sí m'ha legato--e preso como l'amo; + però sposa te chiamo--abracciar con nettezza; + pensa ch'a tua basseza--per te sí so desceso, + amor de te m'ha preso,--encende con ardore. + + Per te lasso richeze--e prendo povertade, + forte penalitade--lassando onne diletto; + commuto le dolceze--en grande aversitate, + vera tranquillitate--en dolore e defetto; + amor cusí perfetto--ora sia conosciuto + da te e recevuto,--dando amor per amore. + + Se non me puoi donare--richeza né talento, + né darme entendemento,--né poterme engrandire; + de fuor de te que dare--me puoi per pagamento? + Cosa de valimento--non è de tuo largire; + questo famme empazire,--amor c'hai en balía + che lo tuo cor me dia--qual demando tuttore. + + En ciò sta mio mercato--che tieco voglio fare, + e per ciò voglio dare--me con tutta richeza; + da cielo agio recato--tesauro per cambiare + vita con gloriare--per morte d'amareza; + prende da me dolceza,--dando dolor e pena, + l'amor che non ha lena--m'ha fatto sprecatore. + + A tte poco ademando--e molto sí tte dono, + e giá non me perdóno,--per te voglio morire; + se pensi que comando,--en que cosa me pono, + amor, chiedo, per dono---terráti de largire? + Amor, faime empazire--altro non posso fare, + tanto m'hai fatto dare--piú so che giocatore. + + Sposa dota marito,--da lui non è dotata; + prima dota è trattata--che la voglia sponsare; + nullo par sí smarrito--per cui dota sia data, + giá se non ha trovata--donna de grande affare, + volendo esaltare--sé per gran parenteza, + levando sua basseza--ad dignitá d'onore. + + Alteza non aspetto--né alcuna magioría + da te, o sposa mia,--ad cui sí me so dato; + prendo per te defetto--vergogna e meschinía; + or donque sempre sia--en me tuo amor locato, + perché non m'hai dotato,--ma te voglio dotare, + tutto mio sangue dare--en croce con dolore. + + En dota sí te dono--richeze esmesurate, + che non fo mai pensate,--ben te porran rempire; + en cielo sí le pono,--lí te son conservate, + non ponno esser robbate,--né per sé mai perire; + de luce te vestire--piú che sole sí voglio, + però prima te spoglio--de colpa e de fetore. + + De corona de stelle--sirai encoronata, + en sedia collocata--de gemme ed auro fino; + de margarite e perle--será la veste ornata, + la zambra apparecchiata--de drappi e baldachino; + tutta sirá divino;--ma parlote en figura, + perché non hai valura--pensar esso candore. + + Per darte questo stato--descesi a tal basseza, + en stalla de laideza--aver vòlsi riposo; + sia donque recambiato--amor de tanta alteza, + che viene con tal richeza--per donarse gioioso; + cor non stia ozioso--de me trovar fervente: + rescaldese la mente,--abracci con fervore. + + Amor, priego, me dona,--sposa, ch'amor demando, + altro non vo cercando--se non amor trovare; + l'amor non me perdona,--tutto me va spogliando, + forte me va legando,--non cessa d'enflammare; + donqua prendi ad amare,--sposa cotanto amata, + ben t'aggio comparata,--piú dar non ho valore. + + --Iesú, dolce mio sposo,--dimme que posso fare, + ché io te possa amare--quanto te so tenuta; + ch'a te non fo penoso--per me pena portare, + volendome salvare--ch'en colpa era caduta; + per me, vegio, è venuta--la Maiesta divina, + de serva far regina,--trarmi d'ogni fetore. + + Amor, tutta so tua--poi che m'hai creata, + ed hame recomparata--ch'era dannata a morte; + chi la derrata sua--avesse retrovata, + per lui è ben guardata--ed amata piú forte; + nullo ce può aver sorte--en me, se non tu, Cristo; + facesti questo acquisto,--síene conservatore. + + A tte piú che me tutta,--amor, se dar potesse + non è che nol facesse;--ma piú non ho che dia; + lo mondo e ciò che frutta,--se tutto el possedesse, + e piú, se ancora avesse,--daríate, vita mia; + dòtte che ho en balía:--voler tutto e sperare, + amare e desiare--con tutto el mio core. + + So che non se' cambiato,--ma piú tu non demandi; + dòtte quanto comandi--e volere enfinito + che non è terminato,--che ancora piú non andi, + e tutto non se spandi--en te stando rapito; + l'amor ha el cor ferito,--che se morir potesse + e mille vite avesse,--per te darebbe, amore. + + Demandi che piú dia,--amor, questa tua sposa + che tanto è desiosa--te potere abracciare; + o dolce vita mia,--non me far star penosa, + tua faccia graziosa--me dona a contemplare; + se non potesti fare--tu da l'amor defesa, + co posso far contesa--portar tanto calore? + + Donqua, prendi cordoglio--de me, Iesú pietoso! + Non me lassar, mio sposo,--de te star mai privata; + s'io me lamento e doglio--quando tuo amor gioioso + non se dá grazioso,--ben par morte acorata; + da che m'hai desponsata,--sarestime crudele, + lo mondo me par fiele--ed onne suo dolzore. + + Voglio ormai far canto,--ché l'amor mio è nato + ed hame recomperato;--d'amor m'ha messo anello; + l'amor m'encende tanto--ch'en carne me s'è dato, + terrollome abracciato,--ch'è fatto mio fratello; + o dolce garzoncello,--en cor t'ho conceputo + ed en braccia tenuto,--però sí grido:--Amore!-- + + Amanti, voi envito--a noze sí gioiose, + che son sí saporose--dove l'amor si prova; + egli è con noi unito--con richeze amorose, + delizie graziose--dove l'amor se trova; + alma, or te renova,--abraccia questo sposo, + el se dá sí delettoso,--gridiamo:--Amore, amore!-- + + Amor, or ne manteni--d'amore enebriati, + teco stare abracciati--en amor trasformato; + e sempre ne sovieni--che non siamo engannati, + ma en amor trovati--col cor sempre levato; + per noi, amor, se' nato,--d'amor sempre ne ciba, + qual fariseo o scriba--non gusta per sapore. + + + + +LXVI + +PIANTO CHE FA L'ANIMA PER LA OCCULTAZIONE DE LA GRAZIA + + + Or chi averá cordoglio?--vorríane alcun trovare + che vorría mostrare--dolor esmesurato. + + Vorría trovar alcuno--che avesse pietanza + de lo mio cor afflitto,--pieno di tribulanza; + o Dio de dirittanza,--come me se' indurato! + + Veggio che iustamente--haime de te punito, + mostrato m'hai el defetto--perch'èi da me fugito, + iustizia m'ha ferito--ed hamme de te privato. + + Non trovo pietanza--che m'armenava a corte; + qual è lo serrime--che m'ha chiuse le porte? + la 'ngratituden forte--tiemme l'uscio serrato. + + Veggio che non me giova--pianger né suspirare, + né legger né orare--ch'io possa arvenire; + la lengua nol sa dire--quant'è 'l mio cor penato. + + La lengua non sa dire--che 'l cor non pò pensare; + ben va fin al dolore,--ma non ce può entrare, + ch'è maior de lo mare--el dolor ch'i' ho portato. + + Vorría trovar alcuno--che lo s'endivinasse, + non se porría soffrire--che non se ne plorasse; + o Dio, ove me lasse--fra i nemici sciarmato? + + Giragio como Uria,--sciarmato a la battaglia, + saccio che io ce morrò--en questa dura sembiaglia; + null'è che gliene caglia,--morrò detuperato. + + E que s'è fatta l'arme--con que me defendea? + tutti li miei nemici--con esse sconfigea, + so preso en mala via,--como Sanson legato. + + Ben veggio beneficia,--perché te deggio amare, + e volle revoltando--per poterte aretrovare, + non me ce giova 'l cercare--poi ch'èi da me celato. + + Signor, io vo cercando--la tua nativitate, + e mettome a vedere--le tue penalitate, + non ci ho suavitate,--ché l'amor è rafreddato. + + Vedendo el mio cordoglio,--sí me se move pianto, + ma è un pianto sciucco--che vien da cor affranto; + ed ov'è 'l dolzor tanto--che me s'è sí encarato? + + + + +LXVII + +COMO L'ANEMA SE LAMENTA DE L'AMORE DIVINO PARTITO + + + --Amor, diletto amore,---perché m'hai lassato, amore? + Amor, di' la cagione--de lo tuo partimento, + che m'hai lassata afflitta--en gran dubitamento; + se da schifeza èi vento,--vogliote satisfare; + s'io me voglio tornare,--non te ne torne amore? + + Amor, perché me desti--nel cor tanta dolceza, + da poi che l'hai privato--de tanta alegreza? + non chiamo gentileza--om che dá ed artoglie; + s'io ne parlo co folle,--io me n'ho anvito, amore. + + Amor, tua compagnia--tosto sí m'è falluta, + non saccio do' me sia,--facendo la partuta; + la mente mia smarruta--va chedendo 'l dolzore, + che gli è furato ad ore--che non se nn'è adato, amore. + + Amore, om che fura--ad altri gran tesoro, + la corte sí lo piglia,---fagli far lo ristoro; + denante a la corte ploro--che me faccia ragione + de te, grande furore,--che m'hai sottratto, amore. + + Amor, lo mercatante,--ch'è molto pregiato, + e nascoso fa 'l sottratto--a chi li s'è tutto dato, + da poi che è spalato,--perde la nomenanza; + onon ha dubitanza--de crédergliese, amore. + + Amor, li mercatanti--c'han fatta compagnia, + e l'un fa li sottratti,--non li se par chi sia; + tutta moneta ria--lassa nello taschetto, + la bona se n'ha scelto,--sí la rapisce, amore. + + Amor, om c'ha mercato--e véndolo volentire, + vedendo quel che brama,--deve da lui fugire? + Non lo devería dire:--Io vogl vender mercato?-- + Ed en cor tien celato,--ché nogl vol dar, amore. + + Amor, lo tuo mercato--era tanto piacente, + nol m'avessi mostrato,--non siría sí dolente; + lassasteme ne la mente--la lor remembranza, + facestilo a sutiglianza--per farme morir, amore. + + Amor, om ch'è ricco--ed ha moglie 'narrata, + tornagli a grande onore--s'ella va mendicata? + Ricchezza hai smesurata,--non trovi a chi ne dare, + e pòimene satisfare--e non par che il facci, amore. + + Amor, tu se' mio sposo,--haime per moglie presa, + tórnate a grande onore,--vetata m'è la spesa? + sòmmete en mano mesa--ed haime en le tue mane; + la gente desprezata m'hane,--sí so denigrata, amore. + + Amore, chi mostrasse--lo pane a l'afamato, + e nolli volesse dare,--or non siría blasmato? + Da poi chel m'hai mostrato--e vedemi morire, + pòimene sovenire--e non par chel facci, amore. + + Amor, lo mio coraggio--sí l'hai stretto ligato, + voglilo far perire,--ché gli hai el cibo celato; + forse ch'en tal stato--mo me ne vuoi poi dare, + ch'io nol porrò pigliare,--però tel recordo, amore. + + Amor, om c'ha l'albergo--ed hal tolto a pescione, + sel lassa 'nante el tempo,--que ne vol la ragione? + Ca torni a la magione--e paghi tutta la sorte, + giá non vol cose torte--a chi me ne rechiamo, amore. + + --Omo che te lamenti,--brevemente responno: + tollendo lo tuo albergo,--crédici far sogiorno; + albergastice 'l monno--e me cacciasti via; + donqua fai villania,--se tu mormori d'amore. + + Tu sai, mentre ce stetti,--quegne spese ce feci; + non te puoi lamentare,--sí te ne satisfeci, + ch'a nettarlo me misi,--ch'era pieno de loto; + fecel tutto devoto--per abitarci amore. + + Quando me ne partíe,--se ne portai lo mio, + como lo puoi tu dire--ch'io ne portassi el tio? + tu sai ch'ell'è sí rio,--ch'a me non è em piacere; + ergo, co lo puoi dire--che te tolesse amore? + + Quando alcuna cosa--ad alcuno è prestata, + e non glie dá entrasatto,--non déi esser blasmata + se la tolle a la fiata,--essendo colui villano, + non conoscente de mano--de que gli ha prestato amore. + + Tu sai molte fiate--s'io ce so albergato, + e sai con gran vergogna--sí me n'hai uor cacciato; + forse non t'è a grato--che ce deggia abitare, + facendo vituperare--sí nobilissimo amore. + + --Amor, ditt'hai la scusa,--ch'ella sí può bastare + a lo mormoramento--ch'agio voluto fare; + voglio 'l capo enchinare--che ne facci venditta; + non me tener piú afflitta--de celarmete, amore. + + --Vedendote pentuta,--sí ce voglio artornare, + ancor me fosse fatto--villano allecerare; + non voglio che tuo pare--facesse lamentanza + ch'io facesse fallanza--de lo legale amore. + + + + +LXVIII + +COMO L'ANIMA PIANGE LA PARTITA DEL SUO AMORE + + + Piangi, dolente anima predata, + che stai vedovata de Cristo amore. + + Piangi, dolente, e getta suspiri, + ché t'hai perduto el dolce tuo Sire; + forsa per pianto mo 'l fai revenire + a lo sconsolato tristo mio core. + + Io voglio piangere, ché m'agio anvito, + ché m'ho perduto pate e marito; + Cristo piacente, giglio fiorito, + èsse partito per mio fallore. + + O Iesú Cristo, ed o' m'hai lassata + enfra nemici cusí sconsolata? + ònme assalita le molte peccata, + de resistenzia non aggio valore. + + O Iesú Cristo, co 'l puoi sofferire + de sí amara morte farme morire? + Damme licenzia de me ferire, + ché mo m'occido con gran desiore. + + O Iesú Cristo, avessi altra morte + che me donassi che fosse piú forte! + Sèmmeti tolto, serrate hai le porte, + non par che c'entri a te mio clamore. + + O cor tapino, e que t'ha emprenato, + che t'ha el dolor cusí circondato? + recerca de for, ché 'l vaso è acolmato, + non hai dannagio da non far clamore. + + O occhi miei, e como finati + de pianger tanto che 'l lume perdati? + Perduto avete la gran redetate + de resguardare al polito splendore. + + Orecchie miei, e que ve deletta + de udir pianto de amara setta? + non resentiti la voce diletta + che ve facea canto e iubilore? + + O trista mene, que vo recordando! + La morte dura me va consumando, + né vivo né muoio cusí tormentando, + vo sciliata del mio Salvatore. + + Non voglio mai de om compagnia, + salvaticata voglio che sia + enfra la gente la vita mia, + da c'ho perduto lo mio Redentore. + + + + +LXIX + +ARBORE DE IERARCHIA SIMILE A L'ANGELICA: FONDATA SOPRA LA FEDE, SPERANZA +E CARITATE + + + Fede, spene e caritade--gli tre ciel vol figurare, + gli tre ciel e l'arbor pare--sí t'ensegno de trovare. + + Ad onom chegio perdono--s'io parlo natoscono, + ch'io lo dico per alcono--e non per me de poco affare. + + O tu, om, che stai en terra--e se' creato a vita eterna, + vedi l'arbor che t'ensegna;--or non temer, briga d'andare. + + A nove angeli poni cura--l'un de l'altro piú en altura, + molto è nobil tua natura,--tutti li pòi paregiare. + + Lo primo arbor ch'è fondato,--nella fede è radicato, + passa lo cielo stellato--e giogne fin allo sperare. + + El primo rametel ch'è pento--de l'offeso pentimento, + sia confesso e ben contento--de non voler piú peccare. + + Poi el secondo me mandòne--a ffar la satisfazione + d'onne mia offensione--fin a Roma, com'appare. + + E lo terzo sí me disse--che de Cristo sí entendisse, + povero fosse, s'io volisse;--allor me vòlsi spogliare. + + Om che giogne a tal stato,--sí se tiene per salvato, + ché 'l primo angel ha trovato;--briga de perseverare. + + Poi al quarto me tiròne,--miseme en religione, + penitenza m'ensignòne--e de lo 'nferno guardare. + + Tosto el quinto sí me disse--ch'en tal ramo piú non stesse, + ma a l'orazion me desse,--se volea casto stare. + + Da lo sesto fui tirato--e de tacer amaestrato, + obedir al mio prelato--meglio che sacrificare. + + Chi en tale stato si trova,--con gli arcangeli demora; + benedetto el dí e l'ora--che Dio el vòlse creare. + + Nello settimo fui tirato,--d'uno ramo desprezato, + fui battuto e descacciato;--ben me fu grave a portare. + + Poi l'ottavo me tentòne--fomme fatto grand'onore + per la gran devozione--lá tratti faceva andare. + + Demorando enfra la gente,--al nono ramo pusi mente; + disseme:--Tu fai niente.--Cominciai a meditare. + + Chi en tal stato è applanato,--dagli troni è acompagnato, + ché la fede l'ha ben guidato;--sopra el ciel pò abitare. + + Poi ch'a pensar me misi,--tutto quanto stupefisi, + e me medesmo reprisi--e vòlsi il corpo tralipare. + + Allora conobbi me dolente,--ch'io me tenea sí potente, + e non sapea che fusse niente,--pur al corpo facea fare. + + Poi guardai l'arbor vermiglio,--ch'alla speranza l'assimiglio; + nolla guarda, en mio consiglio,--nul om ch'en terra ha stare. + + Enverso l'arbor levai el viso,--disseme con chiaro riso: + --O tu, omo, ove se' miso?--molto è forte l'apianare.-- + + Io resposi con tremore:--Non pos altro che 'l mio core, + esforzato d'uno amore,--el suo Signor vol trovare.-- + + Respondendo, disse:--Or viene,--ma emprima lassa onne bene, + e poi deventa en te crudene--e non t'enganni la pietade.-- + + Ma en tal ramo facea 'l fiore--ch'al secondo me mandòne, + e lá trovai pomo d'amore--e cominciai a lacrimare. + + Poi nel terzo piú sentenno,--a Dio demandai lo 'nferno, + lui amando e me perdenno--dolce m'era onne male. + + Chi en tal stato monta sune--è con le dominazione, + al demonio porta amore--e grande prende securtade. + + Nello quarto fui poi levato,--el mio entelletto fu scurato, + dal Nemico fui pigliato,--non sapea que me fare. + + Non potea el quinto patire,--per dolor andai a dormire, + en fantasia fo 'l mio vedire--el diavolo a somniare. + + Nel sesto perdei el sonno,--tenebroso vidde el monno, + furome nemici entorno--vòlserme far desperare. + + La memoria m'aiutòne--e de Dio me recordòne, + lo mio cor se confortòne--e la croce volli abracciare. + + Chi la croce strigne bene,--Iesú Cristo li soviene, + poi lo principato tiene--ne la gloria eternale. + + Fui nel settimo approbato,--e doppio lume me fo dato; + fo el Nemico tralipato,--non potendome engannare. + + Mantenente retornòne--como un angelo el latrone, + una chiesa me mostròne--ch'io l'andasse a relevare. + + Io, com'omo timorato--e del cader amaestrato, + non ce vòlsi volger capo;--al ramo ottavo vòls'andare. + + Allor m'aparve como Cristo--e disse:--Io so tuo maistro; + pígliate de me diletto,--ché te voglio consolare.-- + + Io respusi:--Cristo disse--ch'io en lui non me folcisse, + nel suo Patre lo vedisse--ne l'eterna claritate.-- + + Como un angelo de luce--me apparve entro la fuce, + e disseme en chiara vuce:--Te se' degno d'adorare.-- + + Io respusi:--Onne onore--sia del mio Creatore; + en ciò conosce lo mio core--che non se' quel che tu pare.-- + + Vedendome 'l Nemico sagio,--se parti con suo dannagio; + ed io, compiendo 'l mio viagio,--fui nel ramo del contemplare. + + L'onor dando a l'Onnipotente,--tutta si squarciò mia mente, + vedendoci Dio presente--en ciò ch'avea resguardare. + + Questo è lo ciel cristallino,--ca speranza sí vien mino; + chi de lo splendor è pino,--regna colle potestate. + + Al terzo ciel poi pusi mente,--piú che sol era lucente, + tutta s'enfiammò mia mente,--de voler lá su andare. + + Per un arbor sí s'apiana,--caritate sí se chiama, + en alto stende suoi rama--e la cima è che non pare. + + Vòlsi montar a cavallo;--disseme:--Cavalca sallo, + o tu, om, agi el bon anno,--emprima scolta el mio parlare. + + Due battaglie hai tu vente:--lo Nemico e l'altra gente; + ormai purifica tua mente,--se per me vorrai montare.-- + + Io respusi con amore:--Io so libero de furore, + ciò me mostra lo splendore--ch'i' obedisca el tuo parlare.-- + + De la luce facea la tarza--e de la tenebra la lanza, + posi mente a la bilanza--e comenciai a cavalcare. + + Al primo grado ch'io salía,--la pigrizia trovai empría, + dissi:--Donna, male stia!--ché per te nasce onne male.-- + + Io sguardai: non era sola,--apresso lei stava la gola + con un'altra ria figliola:--lussuria è suo vocare. + + Entanno disse l'alma mia:--Questa è mala compagnia.-- + Con la lancia la fería--e sí la feci tralipare. + + Poi me n'andai nel seconno:--vanagloria me fo entorno, + volea far meco sogiorno--como giá solea fare. + + Io li dissi villania,--tosto me rispose l'ira: + --Noi avemo una regina--e semo de sí alto affare. + + Avarizia è el suo nome--e manten questo costume, + ca racoglie e sí repone--ciò che potemo guadagnare.-- + + Io, vedendo tal brigata,--la targia m'ebbi abracciata, + l'una e l'altra ebbi frustata--e sí le feci scialbergare. + + Poi, crescendo mia possanza,--fui al terzo con alegranza; + lá trovai la ignoranza--e sí la presi a biastemare. + + Per sua camera cercava--e la superbia sí trovava, + una donna molto prava--e ben me vòlse contrastare. + + Una ancilla venne cortese,--che allora facea le spese, + e voluttate sí se desse,--essa l'ha presa a governare. + + Io, vedendo sí mal gioco,--dissi:--Questo non è poco; + or al foco, al foco, al foco!--E tutte tre fei consumare. + + Chi le vizia ha venciute,--regna en ciel con le virtute, + ormai cresce sue salute,--se lle virtú so concordate. + + Poi nel quarto ramo entrai,--en doi stati me trovai: + collo poco e co l'assai,---con ciascun sapea Dio amare. + + Nel quinto poi andai gioioso,--lá su fui piú virtuoso, + ché me fece lo mio sposo--obedire e comandare. + + Consumai onne graveza,--vidime en sí gran richeza; + disseme l'alta Potenza:--Or fa ch'en te la sacci usare.-- + + Fui nel sesto senza entenza--ne la profonda sapienza, + concordai con la potenza--ne la pura volontate. + + L'om che giogne tanto suso,--con li cherubini ha puso; + ben pò vivere gloriuso,--ché vede Dio per veritate. + + Quando me vedi en tanta altura,--en me tenendo onne figura + fomme ditto en quel ura:--Ora spendi, ché 'l poi fare.-- + + Io guardai al Creatore,--assentíme d'andar sune, + e meditai a suo onore--onne sente en suo affare. + + Poi ne l'ottavo me n'andai,--e con gli angeli conversai + nel mio Sire che tanto amai,--secondo lo lor contemplare. + + En alto se levò mia mente,--al nono ramo fui presente, + laudo lo vero Onnipotente--en se medesmo vòlsi usare. + + Chi lí giogne, ben è pino--dello spirito divino, + fatto è un serafino,--sguarda nella Trinitade. + + E tutti li stati ha lassati,--e li tre arbori ha spezati, + e li tre cieli ha fracassati,--e vive nella Deitade. + + Om che giogni a tal possanza--per mercé per tua onoranza, + priega la nostra speranza--che te possiam sequitare. + + + + +LXX + +DE LE QUATTRO VIRTÚ CARDINALE + + + Alte quattro virtute--son cardinal chiamate, + o' nostra umanitate--perfece lo suo stato. + + Como l'uscio pòsase--nel suo cardinile, + cusí la vita umana--è 'n questo quadrato stile; + anima ch'amantase--questo nobel mantile, + puòse chiamar gentile,--d'onne gioia adornato. + + La prima è la prudenza,--lume dell'entelletto; + la seconda è iustizia--che esercita l'affetto; + la terza è fortetude--contra l'averso aspetto, + la quarta è temperanza--contra van delettato. + + Altissima prudenza,--báila de la ragione, + demostri el ben, el meglio,--lo sommo a la stagione; + demostri el male, el peio,--el pessimo e la cagione + e la dannazione--c'hane l'uomo dannato. + + Altissima prudenza,--col mercatar sotile + de trare cose utile,--non sia cosa sí vile; + beato quel coragio--che tien ritto tuo stile, + pòsse chiamar gentile,--degno de grande stato. + + Non par che la prudenza--possa ben operare + senza l'altre virtute--che la degon aitare; + envita la iustizia--che ce deggia albergare, + che deggia esercitare--ciò che ella ha pensato. + + 'Nestante la iustizia--posta ha legge al core, + che sopra onne cosa--sia amato Dio signore + con tutte le potenzie--e con onne fervore; + ché glie s'affá l'onore--d'esser cusí amato. + + Iustizia constregne--lo prossimo d'amare; + ca, se è verace amore,--loco se vol mostrare; + como l'auro al fuoco--se fa paragonare, + cusí sí vol provare--l'amor ch'aggi albergato. + + La fortitude ha loco--a tal pugna portare, + en amar lo prossimo--che te fa eniurare; + tolle, fura, engánnate--e statte a menacciare; + poterlo sempre amare--parme amor provato. + + Ch'en amar lo prossimo--è grande svalianza, + ché 'l trovi deformato--pieno de niquitanza; + poter amar suo essere,--orrir la mal'usanza + ène esaminanza--de l'amor approvato. + + Agio lo corpo endomito--con pessimo appetito, + la temperanza enfrenalo,--ch'è de mal nutrito; + ad onne ben recalcitra,--como fusse ensanito, + a gran briga è guarito,--de tal guisa è malato. + + Lo viso se fa povero--de forme e de coluri, + l'audito spreza sonora--che son pien de vanuri, + lo gusto en poche cibora--contemne li sapuri, + desprezansi gli oduri--collo vestir ornato. + + Da poi che 'l corpo perdese--de fuor la delettanza, + l'anima costregnese--trovar altra amistanza; + la fede mostra, enségnate--lá 'v'è la vera amanza; + ménate la speranza--lá 'v'è l'amor beato. + + + + +LXXI + +COMO CRISTO SE REPOSA NE L'ANIMA ORNATA DE VIRTÚ, COMO SPOSO CON LA +SPOSA. + + + Omo che vol parlare,--emprima déi pensare + se quello che vol dire--è utile ad udire. + + La longa materia--suol generar fastidia, + lo longo abreviare--suole l'om delettare. + + Abbrevio mei ditta,--longheza breve scritta; + chi ce vorrá pensare--ben ce porrá notare. + + Comenzo el mio dittato--de l'omo ch'è ordinato, + ove Dio se reposa--nell'alma ch'è sua sposa. + + La mente sí è 'l letto--con l'ordinato affetto, + el letto ha quattro piedi,--come en figura el vedi. + + Lo primo piè è prudenza--lume d'entelligenza, + demostra el mal e 'l bene--e co tener se déne. + + L'altro piè è iustizia,--l'affetto en esercizia; + prudenzia ha demostrato,--iustizia adoperato. + + Lo terzo piè forteza,--portar onne graveza, + per nulla aversitate--lassar la veritate. + + Lo quarto è temperanza,--freno en abundanza + ed en prosperitate--profunda umilitate. + + La lettiera enfunata--de fede articulata, + l'articoli ligati--con li piè son catenati. + + De paglia c'è un saccone:--la mia cognizione, + como so vile nato--e pieno de peccato. + + De sopre el matarazo--Cristo per me fo pazo, + o' se mise a venire--per me poter avire. + + Ècce un capezale:--Cristo en croce sale, + morto e tormentato,--con ladroni acompagnato. + + Stese ce son lenzola:--lo contemplar che vola, + specchio de divinitate,--vestito d'umanitate. + + Coperto è de speranza--a darme ferma certanza + de farme citadino--en quel albergo divino. + + La caritate iogne--e con Dio me coniogne, + iogne la vilitate--con la divina bontade. + + E qui nasce un amore,--c'ha emprennato el core, + pieno de desiderio,--d'enfocato misterio. + + Prenno liquidisce,--languendo parturisce: + parturisce un ratto--e nel terzo ciel è tratto. + + Cielo umano passa,--l'angelico trapassa, + ed entra en la caligine--col Figlio della Vergene. + + Ed en Dio uno e trino,--loco li se mette el frino + d'entelletto posato,--l'affetto adormentato. + + E dorme senza somnia--c'ha veritate d'omnia, + c'ha reposato el core--nello divino amore. + + Vale, vale, vale!--Ascende per queste scale, + ché pò cader en basso,--farí' grande fracasso. + + + + +LXXII + +COMO EL VERO AMORE DEL PROSSIMO IN POCHI SE TROVA. + + + Vorría trovare chi ama;--molti trovo che sé ama. + + Credeva essere amato,--retrovome engannato, + dividendo lo stato--perché l'omo sí m'ama. + + L'omo non ama mene,--ama quanto en me ène; + però, vedendo bene,--veggio che falso m'ama. + + Se so ricco, potente,--amato da la gente, + retornando a niente,--onne omo sí me sciama. + + Ergo l'avere è amato,--ca io son odiato; + però en folle è stato--chi 'n tal pensier sí m'ama. + + Veggio la gentileza--che non aggia riccheza, + retornará en vileza,--onom l'apella brama. + + L'omo enserviziato--da molta gente è amato; + vedutolo enfermato,--onom sí lo sciama. + + L'omo te vole amare--mentre ne pò lograre, + se nogl puoi satisfare,--tògliete la tua fama. + + L'omo c'ha santetate,--trova grande amistate; + se gl vien la tempestate,--rómpegliese la trama. + + Fuggo lo falso amore,--che non me prenda 'l core; + retornome al Signore--che solo vero ama. + + + + +LXXIII + +DEL GRAN PREZO DATO PER VIL DERRATA, CIOÈ CRISTO PER L'OMO + + + O derrata, guarda al prezo,--se te vuoli enebriare; + ca lo prezo è 'nebriato--per lo tuo enamorare. + + Lo tuo prezo è 'nebriato,--de cielo en terra è desciso; + piú che stolto reputato,--lo re de paradiso + a que comparar s'è miso--a sí gran prezo voler dare? + + Aguardate esto mercato,--che Dio patre ci ha envestito, + angeli, troni, principato--ostopiscon de l'audito: + lo Verbo de Dio infinito--darse a morte per me trare. + + Ostupisce cielo e terra,--mare ed onne creatura; + per finir meco la guerra--Dio ha presa mia natura, + la superbia mia d'altura--se vergogna d'abassare. + + O ebrieza d'amore,--como volesti venire + per salvar me peccatore?--Se' te messo a lo morire, + non saccio altro ch'ensanire--poiché m'hai voluto ensegnare. + + Poiché lo saper de Dio--è empazato de l'amore, + que farai, o saper mio?--Non vol gir po' 'l tuo Signore? + Non pòi aver maiur onore--ch'en sua pazia conventare. + + O celeste paradiso,--encoronato stai de spina, + ensanguinato, pisto, alliso--per darmete en medicina; + grave è stata mia malina--tanto costa el medicare. + + Nullo membro ce par bello--stare so 'l capo spinato, + che non senta lo flagello--de lo capo tormentato; + vegio lo mio Sire empicato--ed io volerme consolare. + + O Signor mio, tu stai nudo--ed io abondo nel vestire, + non par bello questo ludo:--io satollo e tu en famire, + tu vergogna sofferire,--ed io onore aspettare. + + Signor povero e mendíco,--per me molto affatigato, + ed io peccator iniquo,--ricco, grasso e reposato; + non par bello esto vergato:--io en reposo e tu en penare. + + O Signor mio senza terra,--casa, letto, massaria, + lo pensier molto m'afferra,--ché so errato de tua via; + grande faccio villania--a non volerte sequitare. + + Or renunza, o alma mia,--ad onne consolazione, + el penar gaudio te sia--vergogna ed onne afflizione, + e questa sia la tua stazone:--de morir en tormentare. + + O gran prezo senza lengua,--viso, audito senza cuore, + esmesuranza en te regna,--hai anegato onne valore; + lo 'ntelletto sta de fore--o' l'amore sta a pascuare. + + Poi che lo 'ntelletto è preso--da la grande smesuranza, + l'amor vola a desteso,--va montando en desianza; + abracciando l'abundanza,--l'amiranza el fa pigliare. + + L'amiranza li mette el freno--a l'amor empetuuso, + en reverenzia fasse meno,--non presume d'andar suso, + lo voler de Dio gli è 'nfuso--che 'l suo voler fa nichilare. + + Poi che l'omo è anichilato,--nasce l'occhio da vedere, + questo prezo esmesurato--poi l'acomenza sentire, + nulla lengua lo sa dire--quel che sente en quello stare. + + + + +LXXIV + +LA BONTÁ DIVINA SE LAMENTA DE L'AFFETTO CREATO + + + La Bontade se lamenta--che l'Affetto non l'ha 'mata, + la Iustizia è appellata--che ne degia ragion fare. + + La Bontade ha congregate--seco tutte le creature, + e danante al iusto Dio--sí fa molto gran romure, + che sia preso el malfatture--e síene fatta vendetta, + c'ha offesa la diletta--nel suo falso delettare. + + La Iustizia enestante--l'Affetto sí ha pigliato, + e con tutta sua famiglia--en prigione l'ha carcerato, + che déi esser condennato--de la 'ngiuria c'ha fatta, + tráglise fore una carta--qual non può contrariare. + + L'Affetto pensa ensanire,--poi che se sente en pregione; + ché solea aver libertade,--or suiace a la ragione; + la Bontá ha compassione,--succurre che non perisca, + de grazia gli dá una lisca--e nel senno el fa tornare. + + L'Affetto, poi che gusta el cibo--de la grazia gratis data, + lo 'ntelletto e la memoria--tutta sí l'ha renovata, + e la volontá mutata--piange con grande desianza + la preterita offensanza--e nullo consólo se vol dare. + + Empreso ha novo lenguaio,--ché non sa dir se non «amore». + Piange, ride, dole e gaude--securato con timore; + e tal segni fa de fuore,--che paiono de om stolto, + dentro sta tutto racolto,--non sente da fuor que fare. + + La Bontade sí comporta--questo amore furioso, + ché con esso sí confige--questo mondo tenebroso, + el corpo luxurioso--sí remette a la fucina, + perde tutta la sentina--che 'l facea deturpare. + + La Bontá sottra' a l'affetto--lo gusto del sentimento; + lo 'Ntelletto, ch'è 'n pregione,--esce en suo contemplamento, + l'Affetto vive en tormento,--de lo 'ntender se lamenta, + ché 'l tempo gli empedimenta--del corrotto che vol fare. + + Lo 'Ntelletto, poi che gusta--lo sapor de sapienza, + lo sapor sí l'asorbisce--nella sua gran complacenza; + gli occhi d'entelligenza--ostopiscon del vedere, + non voglion altro sentire--se non questo delettare. + + L'Affetto non se cci acorda,--ché vol altro che vedere, + ché 'l suo stomaco se more--se non i porge que paidire; + vole a le prese venire,--sí ha fervido appetito, + lo sentir che gli è fugito--piange senza consolare. + + Lo 'Ntelletto dice:--Tace,--non me dare piú molesta, + ché la gloria che io vegio--sí m'è gaudiosa festa; + non me turbar questa vesta,--deveríe esser contento + contentar lo tuo talento--en questo mio delettare. + + --Oimè lasso, que me dici?--par che me tenghi in parole, + ché tutto el tuo vedimento--sí me paion che sian fole, + ché consumo le mie mole,--ché non hone macinato, + e tanto agio degiunato--e tu me ne stai mò a gabare. + + --Non te turbar se me vegio--beneficia create, + ca per esse sí conosco--la divina Bonitate; + siram reputati engrate--a non volerle vedere, + però te devería piacere--tutto sto mio fatigare. + + --Tu ce offendi qui la fede--de gir tanto speculando, + e la sua immensitate--de girla abreviando; + e vai tanto asutigliando,--che rompe la ligatura, + e toglime 'l tempo e l'ura--del mio danno arcoverare. + + Lo 'Ntelletto dice:--Amore--ch'è condito de sapere, + pareme piú glorioso--che questo che vòi tenere; + se io me sforzo a vedere--chi, a cui e quanto è dato, + será l'amor piú levato--a poterne piú abracciare. + + --A me par che sapienza--en questo fatto è iniuriata, + de la sua immensitade--averla sí abbreviata; + per veder cosa creata,--nulla cosa n'hai compreso, + e tiemme sempre sospeso--en morirme en aspettare.-- + + La Bontade n'ha cordoglio--de l'Affetto tribulato, + poneglie una nova mensa,--ché ha tanto degiunato; + lo 'Ntelletto è admirato,--l'Affetto entra l'ha tenuta, + la lor lite sí è finuta--per questo ponto passare. + + Lo 'Ntelletto sí è menato--a lo gusto del sapore, + l'Affetto trita coi denti--ed enghiotte con fervore, + poi lo coce co l'amore,--tráine 'l frutto del paidato, + ed ai membri ha dispensato--donde vita possan trare. + + + + +LXXV + +DE LA DIVERSITÁ DE CONTEMPLAZIONE DE CROCE + + + --Fuggo la croce che me devora, + la sua calura non posso portare. + + Non posso portare sí grande calore + che getta la croce, fuggendo vo amore; + non trovo loco, ca porto nel core + la remembranza me fa consumare. + + --Frate, co fuggi la sua delettanza? + io vo chirendo la sua amistanza; + parme che facci grande vilanza + de gir fugendo lo suo delettare. + + --Frate, io fuggo, ché io son ferito; + venuto m'è 'l colpo, e 'l cor m'ha partito; + non par che senti de quel c'ho sentito, + però non par che ne sacci parlare. + + --Frate, io sí trovo la croce fiorita, + de soi pensieri me sono vestita, + non ce trovai ancora ferita, + 'nante m'è gioia lo suo delettare. + + --Ed io la trovo piena de sagitte + ch'escon del lato; nel cor me son fitte, + el balestrier en ver me l'ha diritte, + on arme ch'aggio me fa perforare. + + --Io era cieco ed or veggio luce, + questo m'avenne per sguardo de cruce; + ella me guida, ché gaio m'aduce, + e senza lei son en tormentare. + + --E me la luce sí m'ha acecato; + tanto lustrore de lei me fo dato, + che me fa gire co abacinato, + c'ha li bel occhi e non pote mirare. + + --Io posso parlar, ché stato so muto, + e questo ella croce sí m'è apparuto; + tanto de lei sí aggio sentuto, + ch'a molta gente ne pos predicare. + + --E me fatt'ha muto che fui parlatore, + en sí grande abisso entrat'è el mio core, + ch'io non trovo quasi auditore + con chi ne possa de ciò ragionare. + + --Io era morto ed or aggio vita, + e questo e la croce sí m'è apparita; + parme esser morto de la partita + ed aggio vita nel suo demorare. + + --Ed io non so morto, ma faccio el tratto, + e Dio lo volesse ch'el fosse ratto! + star sempremai en estremo fatto + e non poterme mai liberare! + + --Frate, la croce m'è delettamento, + nollo dir mai ch'en lei sia tormento; + forsa non èi al suo giognemento + che tu la vogli per sposa abracciare. + + --Tu stai al caldo, ma io sto nel fuoco; + a te è diletto, ma io tutto cuoco; + con la fornace trovar non pò loco, + se non c'èi entrato non sai quegn'è stare. + + --Frate, tu parli che io non t'entendo, + como l'amore gir vòi fugendo, + questo tuo stato verría conoscendo + se tu el me potessi en cuore splanare. + + --Frate, el tuo stato è en sapor de gusto, + ma io c'ho bevuto, portar non pò el musto, + non aggio cerchio che sia tanto tusto + che la fortura non faccia alentare. + + + + +LXXVI + +DEL IUBILO DEL CORE CHE ESCE IN VOCE + + + O iubilo del core,--che fai cantar d'amore! + Quando iubilo se scalda,--sí fa l'uomo cantare; + e la lengua barbaglia--e non sa que parlare, + dentro non pò celare,--tanto è grande el dolzore! + + Quando iubilo è acceso,--sí fa l'omo clamare; + lo cor d'amore è preso--che nol pò comportare, + stridendo el fa gridare--e non vergogna allore. + + Quando iubilo ha preso--lo cor enamorato, + la gente l'ha en deriso,--pensando suo parlato, + parlando smesurato--de que sente calore. + + O iubil, dolce gaudio,--ched entri ne la mente, + lo cor deventa savio--celar suo convenente, + non può esser soffrente--che non faccia clamore. + + Chi non ha costumanza--te reputa empazito, + vedendo svalianza--com omo ch'è desvanito, + dentro lo cor ferito--non se sente de fuore. + + + + +LXXVII + +DE L'AMOR MUTO + + + O amore muto--che non vòi parlare, + che non sie conosciuto! + + O amor che te celi--per onne stagione, + ch'omo de fuor non senta--la sua affezione, + che non la senta latrone--per quel c'hai guadagnato, + che non te sia raputo. + + Quanto l'om piú te cela, tanto piú foco abundi; + om che te ven occultando--sempre a lo foco iugne, + ed omo c'ha le pugne--de voler parlare, + spesse volte è feruto. + + Omo che se stende--de dir so entendimento, + avenga che sia puro--el primo comenzamento; + vience da fuor lo vento--e vagli spaliando + quel ch'avea receputo. + + Omo che ha alcun lume--en candela apicciato, + se vol che arda en pace,--mettelo a lo celato; + ed onne uscio ha enserrato--che nogl venga lo vento + che 'l lume sia stenguto. + + Tal amor ha posto--silenzo a li suspiri, + èsse parato a l'uscio--e non gli lascia uscire; + dentro el fa partorire--che non se spanda la mente + da quel che ha sentuto. + + Se se n'esce el suspiro,--esce po' lui la mente, + va po' lui vanegiando,--lassa quel c'ha en presente: + poi che se ne resente,--non puote retrovare + quel ch'avea receputo. + + Tal amor ha sbandito--da sé la ipocrisia, + che esca del suo contado--che trovata non sia; + de gloria falsa e ria--sí n'ha fatta la caccia + de lei e del suo tributo. + + + + +LXXVIII + +DE L'AMOR VERO E DISCREZION FALSA + + + L'amor lo cor sí vol regnare,--discrezion vol contrastare. + + L'amor ha presa la forteza,--la volontá de grande alteza, + sagitta 'l cor, lancia dolceza,--da c'ha ferito, lo fa 'npazare. + + Discrezion de grande altura--d'onguento ha presa l'armatura, + ed en ragion, lá 'v'ella mora,--con ella se vol defensare. + + L'amor non ce vol ragione,--'nante sagetta suo lancione, + però che 'l cor vol per pregione--e 'l corpo mettere en penare, + + Discrezion al cor s'acosta--e fagli cordogliosa posta, + la carne el sente, sí s'è mosta--a dargli tutto 'l suo affare. + + L'amor non cessa, 'nante manna--de grande ardor la sua vivanna, + lo cor manuca e pur encanna--ed èi sí forte tal mangiare. + + Discrezion sí parla al core:--Se tu non hai me per signore, + végiote che 'l tuo ardore--non porrá perseverare.-- + + L'amor udendo, sí sagitta--de gran secreto sua lancitta, + la carne el sente, sta afflitta,--ché l'impeto non pò portare. + + Discrezion parla secreta,--al cor sí mostra sua moneta: + --Or piglia pian la tua saleta,--che tu non possi enfermare.-- + + L'amor spera en sua forteza,--cotal parlar li par matteza, + del gran Signor piglia largeza--ch'esso sí l'ha da mal guardare. + + Discrezion dice:--Sie saggio,--ca molta gente veduto agio, + sequitando lor desiagio,--né dicer posson poi né fare.-- + + L'amor sí l'ode e non lo 'ntende,--de gran fervor suo arco tende, + sagetta 'l cor, tutto l'accende--del gran Signor che non ha pare. + + La carne dice a la ragione:--Io me t'arendo per pregione, + aiutame ch'io ho cagione,--ché l'amor me vol consumare. + + Ché non farían sufficenza--mille corpi a sua ademplenza, + e con Dio sí se entenza--che 'l se crede manecare. + + Abraccia Dio e vollo tenere--e quel che vole non sa dire, + sputar non lassa né ranscire--che non se possa travagliare. + + Su del cielo piglia parte,--poi con meco sí combatte, + enganname con la sua arte,--sí sa dolce predicare. + + Ché parla sí dolcemente,--che me sottra' da tutta gente, + poi si piglia sí la mente,--che non la lassa suspirare. + + Pregovi che m'aiutiti,--che un poco l'affreniti, + ché i soi pensier me son feriti--che tutta me fan concussare. + + Pigliar voglio pensamento--a non adempir el suo talento, + de star solo non gli assento--ch'io non possa contrastare. + + Del mondo sirò accompagnata,--de lui giragio enfacendata, + ch'io non sia allapidata,--embrigarògli el meditare.-- + + La ragion dice:--Non te giova,--l'amor vencer vol la prova; + s'egli en dí non te trova,--la notte tu non pòi mucciare.-- + + + + +LXXIX + +DELLA BONTÁ DIVINA E VOLONTÁ CREATA + + + La bontate enfinita--vol enfinito amore, + mente, senno e core--lo tempo e l'esser dato. + + Amor longo fidele,--in eterno durante, + alto de speranza,--sopra li ciel passante, + amplo en caritate,--onne cosa abracciante, + en un profondo stante--de core umiliato. + + La volontá creata,--en infinitate unita, + menata per la grazia--en sí alta salita, + en quel ciel d'ignoranzia--tra gaudiosa vita, + co ferro a calamita--nel non veduto amato. + + Lo 'ntelletto ignorante--va entorno per sentire, + nel ciel caliginoso--non se lassa transire, + che fôra grande eniuria--la smesuranza scire, + siría maior sapire--che lo saper ch'è stato. + + Lo 'ntelletto ignorante--iura fidelitate, + sotto l'onnipotenza--tener credulitate, + de mai ragion non petere--a la difficultate, + vive en umilitate--en tal profondo anegato. + + O savia ignoranza,--en alto loco menata, + miracolosamente--se' en tanto levata, + né lengua né vocabulo--entende la contrata, + stai co dementata--en tanto loco ammirato. + + --O alma nobilissima,--dinne que cose vide! + --Veggo un tal non veggio--che onne cosa me ride; + la lengua m'è mozata--e lo pensier m'ascide, + miracolosa side--vive nel suo adorato. + + --Que frutti reducene--de esta tua visione? + --Vita ordinata--en onne nazione; + lo cor ch'era immondissimo,--enferno inferione, + de trinitá magione--letto santificato. + + Cor mio, se' te venduto--ad alto emperatore, + nulla cosa creata--m'archieda omai d'amore, + ché non è creatura--posta en tanto onore, + a me è 'n gran descionore--se en mio cor fosse entrato. + + Se creatura pete--per lo mio amor avere, + vadane a la bontade--che l'ha distribuire, + ch'io non aggio que fare,--ella ha lo possedere, + può far lo suo piacere,--ché lo s'ha comparato. + + Lo tempo me demostra--ch'io gli ho rotta la legge, + quando l'aggio occupato--en non servire de rege; + o tempo, tempo, tempo,--en quanto mal sommerge + a chi non te correge--passando te oziato! + + + + +LXXX + +DE L'AMORE DIVINO DESTINTO IN TRE STATI + + + --Sapete voi novelle de l'amore + che m'ha rapito ed assorbito el core, + e tiemme empregionato en suo dolzore, + e famme morire en amor penato? + + --De l'amore che hai demandato + molti amori trovamo en esto stato, + se tu non ne declar del tuo amato, + risponder noi non te ce saperimo. + + --L'amor ch'io ademando sí è 'l primo, + unico, eterno e sta sublimo; + non par che 'l conoscati, como stimo, + da ch'en plurale avete la 'ntendenza. + + --Questo respondere giá non è fallenza, + de lo tuo amor non avem conoscenza; + se non t'encresce a dicerne sua valenza, + delettane l'audito d'ascoltare. + + --L'amor ch'io ademando è singulare; + cielo e terra empie col suo amare, + en cosa brutta non pò demorare, + tanto è purissimo. + + L'amor ch'io demando è umilissimo, + el cor, o' se reposa, fa 'l ditissimo, + umilia l'affetto superbissimo + per sua bontade. + + Enfondeme nel cor fedelitate, + famme guardar da le cose vetate, + le cose concedute ed ordenate + fammele usar con temperanza. + + Divide da la terra mia speranza, + conducelame en ciel la vicinanza, + famme citadin per longa usanza + de la gran citade. + + Loco sí son le cose ordinate + la scola se cce tien de caritate, + tutte le gente de quelle contrate + ciascuno en amore è conventato. + + Distinguese l'amore en terzo stato: + bono, meglio, sommo, sublimato; + lo sommo sí vole essere amato + senza compagnia. + + Parlar de tale amor faccio follia, + diota me conosco en teologia, + l'amor me constregne en sua pazia + e famme bannire. + + Prorompe l'abundanza en voler dire, + modo non gli trovo a proferire, + la veritá m'empone lo tacere, + che non lo so fare. + + L'abundanza non se pò occultare, + loco sí se forma el iubilare, + prorompe en canto che è sibilare, + che vidde Elia. + + Partámone ormai da questa via, + a le doi distinzion che so empria, + e logo sí figam la diceria + che si convene. + + Sempre lo meglio sta sopra lo bene; + se tu non ami el prossimo co tene, + e te non ami como si convene, + tu, cieco, el cieco meni a tralipare. + + Emprima t'è opo con Dio ordinare, + e da lui prender regola d'amare, + amor saggio e forte en adurare + e mai non smaglia. + + Fame, sete e morte nol travaglia, + sempre lo trovi forte a la battaglia, + a patir pena ed onne ria travaglia + e star quiito. + + Lo corpo sí ha redutto al suo servito, + li sensi regolati ad obedito, + gli eccessi sottoposti so a punito + ed a ragione. + + Tutta sta quieta la magione, + gli officia distinte per ragione; + se nulla ce nascesse questione, + ston al iudicio. + + Lo iudice che sede al malefizio + ser Conscio è vocato per offizio, + non perdona mai per pregarizio + né per timore. + + Non perdona al grande né al minore, + nulla cosa occulta gli sta en core, + tutta la corte vive con tremore + ad obedenza. + + Poi che l'alma vive a conscienza, + contien amar lo prossimo en piacenza, + amor verace par senza fallenza + de caritate. + + Trasfórmate l'amor en veritate + nelle persone che son tribulate, + e, compatendo, magior pena pate + che 'l penato. + + Quel per alcun tempo ha reposato, + lo compatente ce sta cruciato, + notte e giorno con lui tormentato + e mai non posa. + + Non pò l'om sapere questa cosa + se non la caritate chi l'ha enfusa, + como nel penato sta retrusa + a parturire. + + Partámone ormai dal nostro dire, + e ritornimo a Cristo nostro sire, + che ne perdoni lo nostro fallire + e díene pace. + + --Lo vostro ditto, frate, sí ne piace, + però che vostro dicer è verace; + de sequir voi tal via sí n'aiace, + che ne salvimo. Amen.-- + + + + +LXXXI + +DE L'AMOR DIVINO E SUA LAUDE + + + O Amor, divino amore,--amor, che non se' amato. + + Amor, la tua amicizia--è piena de letizia + non cade mai en tristizia--lo cor che t'ha assagiato. + + O amor amativo,--amor consumativo, + amor conservativo--del cuor che t'ha albergato! + + O ferita gioiosa,--ferita dilettosa, + ferita gaudiosa,--chi de te è vulnerato! + + Amore, unde entrasti,--ché sí occulto passasti? + Nullo signo mostrasti--unde tu fusse entrato. + + O amor amabile,--amor delettabile, + amor encogitabile--sopr'onne cogitato! + + Amor, divino fuoco,--amor de riso e gioco, + amor non dái a poco,--ché se' ricco smesurato. + + Amor, con chi te poni?--con delette persone, + e lassi gran baroni,--ché non fai lor mercato. + + Tale non par che vaglia--en vista una medaglia, + che quasi como paglia--te dái en suo trattato. + + Chi te crede tenere,--per sua scienzia avere, + nel cor non può sentire--che sia lo tuo gustato. + + Scienzia acquisita--mortal sí dá ferita, + s'ella non è vestita--de core umiliato. + + Amor, tuo magisterio--enforma el desiderio, + ensegna l'evangelio--col breve tuo ensegnato. + + Amor che sempre ardi--e i tuoi coraggi inardi, + fai le lor lengue dardi--che passa onne corato. + + Amore grazioso,--amore delettoso, + amor suavetoso,--che 'l core hai saziato. + + Amor ch'ensegni l'arte--che guadagni le parte, + de cielo fai le carte,--en pegno te n'èi dato. + + Amor, fidel compagno,--amor, che mal se' a cagno, + de pianto me fai bagno--ch'io pianga el mio peccato. + + Amor dolce e suave,--de cielo, amor se' chiave; + a porto meni nave--e campa el tempestato. + + Amor che dái luce--ad omnia che luce, + la luce non è luce,--lume corporeato. + + Luce luminativa,--luce demostrativa, + non viene a l'amativa--chi non è en te luminato. + + Amor, lo tuo effetto--dá lume a lo 'ntelletto, + demóstrali l'obietto--de l'amativo amato. + + Amor, lo tuo ardore--ad enflammar lo core + uniscil per amore--ne l'obietto encarnato. + + Amor, vita secura,--riccheza senza cura, + piú ch'en eterno dura--ed ultra smesurato. + + Amor che dái forma--ad omnia c'ha forma, + la forma tua reforma--l'omo ch'è deformato. + + Amore puro e mondo,--amor saggio e iocondo, + amor alto e profondo--al cor che te s'è dato. + + Amor largo e cortese,--amor con larghe spese, + amor, con mense stese--fai star lo tuo affidato. + + Lussuria fetente--fugata de la mente, + de castitá lucente,--mundizia adornato. + + Amor, tu se' quel ama--donde lo cor te ama, + sitito con gran fama--el tuo enamorato. + + Amoranza divina,--ai mali se' medicina, + tu sani onne malina,--non sia tanto agravato. + + O lengua scotegiante,--come se' stata osante + de farte tanto enante--parlar de tale stato? + + Or pensa que n'hai detto--de l'amor benedetto, + onne lengua è en defetto--che de lui ha parlato. + + Se onne lengue angeloro--che stanno en quel gran coro + parlando de tal foro,--parlaran scelenguato. + + Ergo co non vergogni?--nel tuo parlar lo pogni, + lo suo laudar non giogni,--'nante l'hai blasfemato. + + --Non te posso obedire--ch'amor deggia tacire, + l'amor voglio bandire,--fia che mo m'esce 'l fiato. + + Non è condizione--che vada per ragione, + che passi la stagione--ch'amor non sia clamato.-- + + Clama la lengua e 'l core:--Amore, amore, amore! + chi tace el tuo dolzore--lo cor li sia crepato. + + E ben credo che crepasse--lo cor che t'assagiasse; + se amor non clamasse,--trovárese afogato.-- + + + + +LXXXII + +COMO L'ANIMA TROVA DIO IN TUTTE CREATURE PER MEZO DE SENSI + + + O amor, divino amore,--perché m'hai assediato? + Pare de me empazato,--non puoi de me posare. + + Da cinque parte veggio--che m'hai assediato: + audito, viso, gusto,--tatto ed odorato; + se esco, so pigliato,--non me te pos'occultare. + + Se io esco per lo viso,--ciò che veggio è amore, + en onne forma èi pento,--ed en onne colore; + represèntime allore--ch'io te deggia albergare. + + Se esco per la porta--per posarme en audire, + lo sono e que significa?--Representa te, sire; + per essa non può uscire--ciò cche odo è amare. + + Se esco per lo gusto,--onne sapor te clama: + --Amor, divino amore,--amor pieno de brama; + amor preso m'hai a l'ama--per potere en me regnare.-- + + Se esco per la porta--che se chiama odorato, + en onne creatura--te ce trovo formato; + retorno vulnerato,--prendime a l'odorare. + + Se esco per la porta--che se chiama lo tatto, + en onne creatura--te ce trovo retratto; + amor, e co so matto--de volerte mucciare? + + Amor, io vo fugendo--de non darte el mio core, + veggio che me trasformi--e faime essere amore, + sí ch'io non son allore--e non me posso artrovare. + + S'io veggio ad omo male--o defetto o tentato, + trasformome entro en lui--e face 'l mio cor penato; + amore smesurato,--e chi hai preso ad amare? + + Prendeme a Cristo morto,--traime de mare al lito, + loco me fai penare--vedendol sí ferito; + perché l'hai sofferito?--Per volerme sanare. + + + + +LXXXIII + +DE L'AMORE DE CRISTO IN CROCE, E COMO L'ANIMA DESIDERA DE MORIR CON LUI + + + O dolce amore--c'hai morto l'amore, + prego che m'occidi d'amore. + + Amor c'hai menato--lo tuo enamorato + ad cusí forte morire, + perché 'l facesti--ché non volesti + ch'io dovesse perire? + Non me parcire,--non voler soffrire + ch'io non moia abracciato d'amore. + + Se non perdonasti--a quel che sí amasti, + como a me vòi perdonare? + Segno è, se m'ami,--che tu me c'enami + como pesce che non pò scampare. + E non perdonare,--ca el m'è en amare + ch'io moia anegato en amore. + + L'amore sta appeso,--la croce l'ha preso + e non lassa partire. + Vocce currendo--e mo me cce appendo, + ch'io non possa smarrire. + Ca lo fugire--faríame sparire, + ch'io non sería scritto en amore. + + O croce, io m'apicco--ed ad te m'aficco, + ch'io gusti morendo la vita. + Ché tu ne se' ornata,--o morte melata; + tristo che non t'ho sentita! + O alma sí ardita--d'aver sua ferita, + ch'io moia accorato d'amore. + + Vocce currendo,--en croce legendo + nel libro che c'è ensanguinato. + Ca essa scrittura--me fa en natura + ed en filosofia conventato. + O libro signato--che dentro se' aurato, + e tutto fiorito d'amore! + + O amor d'agno,--magior che mar magno, + e chi de te dir porría? + A chi c'è anegato--de sotto e da lato + e non sa dove sia, + e la pazia--gli par ritta via + de gire empazato d'amore. + + + + +LXXXIV + +COMO È SOMMA SAPIENZIA ESSERE REPUTATO PAZO PER L'AMOR DE CRISTO + + + Senno me pare e cortesia--empazir per lo bel Messia. + + Ello me sa sí gran sapere--a chi per Dio vol empazire, + en Parige non se vidde--ancor sí gran filosofia. + + Chi per Cristo va empazato,--par afflitto e tribulato; + ma è maestro conventato--en natura e teologia. + + Chi per Cristo ne va pazo,--a la gente sí par matto; + chi non ha provato el fatto--pare che sia fuor de la via. + + Chi vol entrare en questa scola,--troverá dottrina nova; + la pazia, chi non la prova,--giá non sa que ben se sia. + + Chi vol entrar en questa danza,--trova amor d'esmesuranza; + cento dí de perdonanza--a chi li dice villania. + + Ma chi va cercando onore,--non è degno del suo amore, + ché Iesú fra doi latrone--en mezo la croce staía. + + Ma chi cerca per vergogna,--ben me par che cetto iogna; + iá non vada piú a Bologna--a 'mparar altra mastria. + + + + +LXXXV + +COMO SE DEVE AMAR CRISTO LIBERALMENTE COMO ESSO AMÒ NOI + + + --O amor che m'ami,--prendime a li toi ami, + ch'io ami co so amato. + + O amor che ami--e non trovi chi t'ami, + chi sal per li toi rami--sempre se chiama engrato. + + O engrato nobile,--sommerso en ammirabile, + non puoi salire equabile--d'amore adoguagliato. + + O amore attivo--che non trovi passivo, + che venga a l'amativo--d'amor purificato. + + Amor c'hai nome amo,--plural mai non trovamo, + da te fonte gustamo,--amor da te spirato. + + Amor, mostrame el como,--ché 'l quanto, non è omo + che nol somerga el somo--del quanto smesurato. + + --El como te mostrai--quando me encarnai, + per te peregrinai--en croce consumato. + + El quanto armáse en sete,--ché non for mai aprete + l'altissime secrete--en subietto finato. + + Non reman dal daiente,--ma dal recipiente, + non è sufficiente--a Dio nullo creato. + + Lo enfinito amare,--finito en demostrare, + la mostra terminare--in amor sterminato. + + En quilli amorosi abissi--gli santi son sommersi, + dentro e da fore oppressi--d'amore spelagato. + + L'alteza è infinita,--longeza non compíta, + largeza sterminata,--profondo sprofondato. + + Non puòtte piú l'amore--mostrar fatto maggiore, + che farme lo minore--en degli omini deiettato. + + Qual pazo vorria fare,--per formicaio campare, + en formica tornare--per formicaio campato. + + Maggior fo mia stoltizia--la grande alteza mia + de prender questa via--de farme om penato. + + Io non te amai per mene,--'nante te amai per tene, + non me crebbe bene--del mio fatigato. + + Per te non fui maggiore,--né senza te minore, + trasseme l'amore--che fusse reformato. + + Se m'ami per aver gloria,--mercenaia hai memoria; + attento stai a mia solia--pur del remunerato. + + Non m'ami per amore,--ché 'l prezo te sta en core; + se 'l prezo ne trai fuore,--l'amor tuo è anichilato. + + Se la tua utilitate--te trae ad amorositate, + poco d'aversitate--te fa l'amor cagnato. + + Se l'amore è libero--che non sia avaro albitrio, + gentil fa desiderio--non condizionato. + + Non c'è condizione--né messa per ragione, + è fatta l'unione--che non veste vergato. + + Da l'amativo amabile--esce l'amor mirabile, + l'amore è poi durabile--semper in idem stato. + + + + +LXXXVI + +COMO L'ANIMA DIMANDA PERDONANZA DE L'OFFENSIONE E GUSTO D'AMORE + + + Amor dolce senza pare--sei tu, Cristo, per amare. + + Tu sei amor che coniugni,--cui piú ami spesso pugni; + onne piaga, poi che l'ugni,--senza unguento fai sanare. + + Amor, tu non abandoni--chi t'offende, sí perdoni; + e de gloria encoroni--chi se sa umiliare. + + Signor, fanne perdonanza--de la nostra offensanza, + e de la tua dolce amanza--fanne um poco assagiare. + + Dolce Iesú amoroso,--piú che manna saporoso, + sopra noi sie pietoso,--Signor, non n'abandonare. + + Amor grande, dolce e fino,--increato sei divino, + tu che fai lo serafino--de tua gloria enflammare. + + Cherubin ed altri cori,--apostoli e dottori, + martiri e confessori,--vergene fai iocundare. + + Patriarche e profete--tu tragisti da la rete; + de te, amor, áver tal sete,--non se crédor mai saziare. + + Dolce amor, tanto n'ame,--al tuo regno sempre clame, + saziando d'onne fame,--tanto sei dolce a gustare. + + Amor, chi de te ben pensa,--giammai non déi far offensa; + tu sei fruttuosa mensa--en cui ne devem gloriare. + + Nella croce lo mostrasti,--amor, quanto tu n'amasti; + ché per noi te umiliasti--e lassasti cruciare. + + Amor grande fuor misura,--tu promission secura, + de cui nulla creatura--d'amar non se può scusare. + + Dáite a chi te vol avere,--tu te vien a proferire, + amor, non te puoi tenere--a chi te sa ademandare. + + Ademando te amoroso,--dolce Iesú pietoso, + che me specchi el cor gioioso--de te solo, amor, pensare. + + Lo pensar de te, amore,--fa enebriar lo core, + vol fugir onne rumore--per poterte contemplare. + + Contemplando te, solazo,--pargli tutto 'l mondo laccio, + regemento fa de pazo--a chi non sa el suo affare. + + Tu se' amor de cortesia,--en te non è villania, + dámmete, amor, vita mia,--non me far tanto aspettare. + + + + +LXXXVII + +DE L'AMOR DIVINO LA MISURA DEL QUALE È INCOGNITA + + + Amor che ami tanto,--ch'io non so dir lo quanto + del como esmesurato! + + La mesura se lamenta--del como esmesurato, + sua ragion vole a distenta--parli l'amor tribulato; + la smesuranza s'è levata,--messo ha el freno a la mesura, + non faccia sommergetura,--ché non sería piú comportato. + + Lo sapor de sapienza--l'affetto sí ha sotterrato, + lo lume de intelligenza--udite tratto c'ha pensato: + l'affetto sí ha pigliato--ed hallo messo en pregione, + sottomesso a la ragione,--loco l'ha terrafinato. + + L'affetto, poi ch'è en pregione,--piange con gran desianza; + nullo consólo se vol dare--de la preterita offensanza, + de chi gli ha tolta la speranza--poi la comenza a biastemare, + e non se vol consolare--sí sta en sé contaminato. + + O amor contaminato,--tutto pieno de furore, + d'onne tempo hai mormorato,--ène entrato en possessore; + la iustizia ch'è assessore,--sí t'ha preso a condennare, + d'onne officio te privare,--ché non sai far bon iudicato. + + La iustizia sí è presa--da lo senno del sapere, + una ragion gli è commessa--che non degia preterire, + la scienzia far tacere--ed onne atto alienare, + e le virtute esaltare,--se non sería excomunicato. + + O amor ch'èi tempestoso,--ch'en te non fai recetto, + ètte sottratto el prestato,--conquassato sta l'aspetto; + ma el desio del diletto--abracciato ha el disiare, + con lo vile en sé vilare--non vederse en sé vilato. + + O audito senza audito,--che en te non hai clamore, + entelletto senza viso--hai anegato onne valore; + non hai en te possessore,--da altri non èi posseduto, + onne atto sí t'è renduto,--sí sta l'amore affissato. + + L'odorato t'è renduto,--non sai dir que è delettare, + lo sapore è fatto muto,--non sai dir piú que è gustare; + lo silenzio ce appare,--ché gli è tolto onne lenguaio; + allor par giá quietaio,--vive en sé ben roborato. + + Tutti gli atti vecchi e novi--en un nichilo son fondate, + son formati senza forma,--non han termen né quantitate, + uniti con la veritate;--coronato sta l'affetto, + quietato lo 'ntelletto,--nell'amore trasformato. + + + + +LXXXVIII + +COMO IN L'OMO PERFETTO SONO FIGURATE LE TRE IERARCHIE CON LI NOVI CORI +DE ANGELI + + + L'omo che può la sua lengua domare, + grande me pare che agia signoria; + ché raro parlamento può l'om fare + che de peccar non agia alcuna via; + agiome pensato de parlare, + reprendomi, ché faccio gran follía; + ca senno en me non sento né affare + a far devere grande diceria; + ma lo volere sforza el ragionare + preso ha lo freno e tiello en sua balía. + + Però me sería meglio lo tacere, + ma veggio ch'io non lo posso ben fare; + però parlo e dico el mio parere + ed a correzione ne voglio stare; + pregove tutti che vi sia en piacere + de volere lo mio ditto ascoltare, + e recurriamo a Dio en cui è 'l sapere + che l'asina de Balaam fece parlare, + ch'ello me dia alcuna cosa dire + che sia sua laude e a noi possa giovare. + + Pareme che l'omo sia creato + a la imagine di Dio e semiglianza; + lo paradiso pareme ordinato + de nove orden d'angeli en ordenanza; + en tre ierarchie è el loro stato + de quella beatissima adunanza, + or facciamo che l'uomo sia en stato + che truove en sé quella concordanza; + e pareme d'averlo retrovato, + se io non fallo nella mia cuitanza. + + Tre ierarchie ha l'omo perfetto: + la prima si è ben encomenzare; + lo secondo stato è piú eletto + ch'en megliorar fa l'om perseverare; + ottimo lo terzo sopra eletto, + omo che consuma en ben finare; + non se ne trovò ancor decetto + chi con questi tre volse albergare, + molto me ne trovo en gran defetto + ché io al primo ancor non volse entrare. + + Aggiome veduto e ben pensato + che l'uom perfetto a l'arbor se figura, + che, quanto piú profondo è radicato, + tanto è piú forte ad onne rea fortura; + de vil corteccia veggiolo amantato, + conservace l'umore e la natura, + de rami, foglie e frutto è adornato + lavora d'onne tempo senza mura; + da poi che 'l frutto hacce appicciato, + conservalo, nutrica e poi el matura. + + La fossa dove questo arbor se planta + parme la profonda umilitate; + ché se la radicina loco achianta, + engrossace ad trar l'umiditate, + e fa l'arbor crescere ed enalta, + non teme freddo né nulla siccitate; + standoce gli ucelli, loco canta, + esbernace con grande suavitate, + nascondece lo nido e sí l'amanta, + che non se veggia a sua contrarietate. + + Lo ceppo che la radice sí divide + pareme la fede che è formata, + e le radice dodece ce vide, + gli articoli con essa congregata; + se ensemora non gli tien, la conquide + deguasta l'arbor tutta conquassata, + se ensemora l'abracci, sí te ride, + allítate nella buona contrata, + e cámpate dal loco o' s'allide + quilli che la tengono viliata. + + Lo stipite ch'en alto se depone + pareme l'altissima speranza, + divide da la terra tua magione, + condúcetela en ciel la vicinanza; + se loco ce demori onne stagione + gaudio ce trovi en abundanza; + cerchi la citade per regione, + cantasi lo canto de alegranza, + párete lo mondo una pregione, + videlo pieno de grande fallanza. + + Lá 've gli rami hanno nascimento + pareme che sia la caritate; + la prima ierarchia è 'l comenzamento, + tre rami ce trovi en unitate; + destenguese per bello ordenamento + ciascuna en sua proprietate; + grande trovi en loro comenzamento + pensando nella loro varietate, + l'uno senza l'altro è sviamento + e non verria a compíta veritate. + + Lo primo ramo d'esto encomenzare, + lo qual al primo orden se figura, + angeli sí audimo nominare, + sí come n'amaestra la Scrittura; + angelo se vole enterpretare + messo nobilissimo en natura, + messo che ne l'alma pòi trovare; + paiome gli pensier senza fallura, + lo Spirito santo halli ad inspirare + che nullo gli pò aver per sua fattura. + + Poi che se' stato assai nello pensiere, + che de lo star con Dio hai costumanza, + lo diletto méttete a vedere + gli ben c'hai recevuti en abundanza, + e chi se' tu per cui volse morire, + che rotta gli hai la fede e la lianza, + e che esso Signor volse soffrire + da me peccatore tanta offensanza; + de vergogna vogliomene vestire, + non trovo loco ne la mia cuitanza. + + De lo pensiere nasce un desio, + che el secondo ramo puoi appellare; + arcangeli figura, como creio, + che summi messi puoti enterpretare; + de pianger non trovo unqua remeio, + enfiase lo core a suspirare, + ed ov'è 'l mio Signor ch'io non lo veio? + derrata so ch'el volse comperare; + respondemi, Signor, c'altro non cheio; + desidero morir per te amare. + + La lezione damme una ensegna + ca, se voglio trovar lo mio Signore, + ad opera compíta opo è ch'io vegna, + se vol che viva e cresca lo suo amore; + lo terzo ramo mostrame ed assegna + nome de virtute per dottore; + chi questo ramo prende, bene aregna, + albergalo con l'altro emperadore, + e de viver prende una convegna + che sempre va crescendo per fervore. + + La seconda ierarchia, co a me pare, + che en tre distinzione è ordinata, + che nella prima non puoi dimorare; + se con questa non fai tua giornata, + con l'impedimenti opo t'è pugnare; + se vol che vada en pace la contrata, + li cinque sensi opo t'è domare + che la morte al core hanno ministrata; + dominazione si può appellare + questa signoria cusí beata. + + Lo secondo ramo è principato, + en elle creature ordinamento, + che ciò che vede ed ode ed ha pensato, + ciascuna rieca suo consolamento, + laudando lo Signor che l'ha creato + per sua pietate e piacemento; + ciascuna conserva lo suo stato, + reprèndete c'hai fatto fallimento, + consèrvate lo core en uno stato + che sempre de Dio trovi pascimento. + + Le vizia, che stanno a la nascosta, + ciascuno se briga de aiutare, + de non lassar l'albergo fanno rosta, + ciascuno se briga de esforzare; + l'orden de le potestá se cci acosta, + tutte le virtude fa congregare: + la battaglia dura sí s'è mosta + l'una contro l'altra a preliare; + le vizia sí fugono la iosta, + lassan lo campo e brigan de mucciare. + + L'umilitate la superbia vide, + d'un alto monte sí l'ha tralipata; + la envidia, vedendo, sí se allide, + la caritade l'arde ed ha brusata; + e l'ira, ciò sentendo, sí se occide, + la mansuetude sí l'ha strangulata; + l'accidia, che unqua mai non ride, + iustizia l'ha troppo ben frustata; + avarizia, c'ha morti li suoi rede, + la pietate sí l'ha scorticata. + + Lussuria sí sta molto adornata, + pensa per sua belleza de campare; + ma la castitate l'ha accorata, + molto dura morte gli fa fare; + ed en un pilo sí l'ha sotterrata, + e loco agli vermi fala devorare; + la gola sí n'è molto empaurata, + discrezione volese amantare; + ma la temperanza l'ha pigliata, + tienla en pregione e fálase enfrenare. + + Poi che le virtute hanno venciuto, + ordenano d'aver la signoria; + lo terzo stato claman per aiuto, + ché, senza lui, prendon mala via; + cercano la Scrittura, han envenuto + o' lo Signor de riposar desia, + concordia sí hanno conceputo, + ch'en trono de lo 'mperio segga dia; + el per elezione l'hanno elegiuto + che rega e tenga tutta la bailía. + + Le virtute fanno petizione + a la signoria que deggian fare, + ché ciascuna vol la sua ragione, + ed estatuto vogliono ordenare; + de la concordia trovan la magione, + lá 'v'ella co lloro deggia reposare, + e discordia mettono en pregione, + che onne ben faceva deguastare; + ed onne tempo vogliono ragione + e nullo feriato voglion fare. + + Concordia non può bene regnare, + se de sapere non ha condimento; + lo secondo ramo fonno clamare + che de sapere ha l'amaestramento; + cherubini vogliono abracciare, + contemplando el Signor per vedemento, + ed en sua scola voglion demorare, + che da lui recevan lo convento; + lo 'ntelletto volsece apicciare, + ché de legere ha forte entendemento. + + Ché, quanto piú el sapere va crescendo, + tanto piú trova en Dio la smesuranza; + lo 'ntendemento vasse devencendo, + anegalo en profondo per usanza + l'ordene serafico, apparendo + nello 'nfocato viver per amanza; + questo defetto vásecce ademplendo, + abraccian lo Signor per desianza + e cusí sempremai lo va tenendo, + en ciò la caritate ha consumanza. + + Or preghiamo lo Signore potente + che per sua bontade e cortesia + esso dirizi sí la nostra mente, + che sempre tengam la diritta via; + sí ch'en futuro non siam perdente + d'aver en cielo la sua compagnia; + molto se porrá tener dolente + chi nello 'nferno fatt'ha albergaria, + ché sempre viverá en fuoco ardente; + campene noi la Vergene Maria. Amen. + + + + +LXXXIX + +ARBORE DELL'AMORE DIVINO + + + Un arbore è da Dio plantato--lo qual amor è nominato. + + --O tu, omo, che c'èi salito,--dimme en que forma èi tu gito, + perché 'l viagio me sia aprito,--ché sto en terra otenebrato. + + --Se 'l te dico, poco vento--mo m'encasca, sí sto lento! + ancora non agio vento,--'nante so molto tempestato. + + --Giá non è tua questa storia--'nante è a Dio tutta gloria; + non me trovo en mia memoria--che tu per arte l'aggi acquistato. + + Se 'l me dice, mo pò avenire--che mo me fai de loto uscire, + se per te vengo a Dio servire--a Dio m'averai guadagnato. + + --A laude de Dio lo te dico--e per avermete ad amico: + empaurato dal Nemico,--fui a questo arbore menato. + + Con la mente ci aguardai,--e de salir m'enfiammai, + fui da pede ed io 'l mirai--ch'era tanto smesurato. + + Li rami erano en tanta altura,--non ne posso dir mesura; + lo pedale en dirittura--era tutto desnodato. + + Da nulla parte non vedea--co salire ce potea, + se non da un ramo che pendea--ch'era a terra repiegato. + + Questo era un rametello--ch'era molto poverello, + umilitate era segello--de questo ramo desprezato. + + Adviáme per salire,--fóme ditto:--Non venire, + se non te brighi de partire--da onne mortal peccato.-- + + Venneme contrizione,--lavaime con confessione, + e feci satisfazione,--co da Dio me fo donato. + + Al salire retornando,--e nel mio cor gía pensando + e gía molto dubitando--del salir afatigato. + + Pregai Dio devotamente--ch'al salir me fos iuvente, + ca, senza lui, non è niente--de tutto quel ch'avea pensato. + + Da ciel me venne una vuce--e disse:--Ségnate con cruce, + e piglia el ramo de la luce--lo qual a Dio è molto a grato.-- + + Con la croce me signai,--e lo ramo sí pigliai, + tutto lo core ci afittai--sí ch'en alto fui levato. + + Poi, levato en tanta altura,--trovai amor de dirittura, + lo qual me tolse onne paura--onde el mio cor era tentato. + + Encontenente ch'io fui gionto,--non me lassò figer ponto + de far sopra me un gionto--en un ramo sopra me plantato. + + Poi ch'en quel ramo fui salito,--che da man ritta era insíto, + de suspiri fui ferito,--luce de lo sponso dato. + + Da l'altra parte volse 'l viso--e ne l'altro ramo fui affiso, + e l'amor me fece riso--però che m'avea sí mutato. + + Ed io, sopra me guardanno,--doi rami ce vidde entanno, + l'uno ha nome perseveranno,--l'altro amor continuato. + + Salendo su cresi posare,--l'amor non me lassò finare, + de sopra me féme guardare--en un ramo sopra me fermato. + + Salendo su sí resedea,--le poma scritte ce pendea, + le lacrime ch'amor facea,--ché lo sponso gli era sí celato. + + Da l'altra parte volse 'l core--vidde el ramo de l'ardore, + passando l'ha sentito amore--che m'avea sí rescaldato. + + Stando loco non finava,--l'amor molto m'encalzava, + de menar me lá 've stava--en un ramo sopra me esaltato. + + Poi ch'en quel ramo me alzasse,--scritto era ch'io me odiasse, + perché tutto amor portasse--a quel Signor che m'ha creato. + + Al ramo da l'altra parte--trasseme amor per arte + a lo contemplar che sparte--lo cor d'onne amaricato. + + A lo ramo de piú alteza--sí fui tratto con lebeza, + o' languisce en alegreza--sentendo d'amor con odorato. + + Da l'altra parte pusi mente,--vidi ramo ante me piacente, + passando l'ardor pongnente--ferendo al cor l'ha stemperato. + + Stemperato de tal foco,--lo mio cor non avea loco, + fui furato a poco a poco--en el ramo sopra me fidato. + + Tanto d'amor fui ferito,--ch'en quel ramo fui rapito + o' lo mio sponso fo apparito--e con lui fui abracciato. + + En me medesmo venni mino,--menato en quel ramo divino, + tanto viddi cosa en pino,--che lo cor ce fo anegato. + + A le laude del Signore--ditto t'aggio el suo tenore; + se vol salire, or pone 'l core--a tutto quel ch'agio parlato. + + En el arbor de contemplare--chi voi salir, non dé' posare, + pensier, parole e fatti fare--ed ita sempre esercitare[3]. + + +NOTE: + + [3] Agionto en alcuni libri: + + Non è dato a creatura--salir ultra sta misura, + la Trinitá sola è for misura,--lo sommo inaccessibil chiamato. + + Tredece ramora con li frutti,--de sette gradora produtti, + se gli potrai salir tutti,--serai en perfetto stato. + + (Nota del Bonaccorsi). + + + + +XC + +COMO L'ANIMA SE LAMENTA CON DIO DE LA CARITÁ SUPERARDENTE IN LEI INFUSA + + + Amor de caritate,--perché m'hai sí ferito? + lo cor tutt'ho partito--ed arde per amore. + + Arde ed incende, nullo trova loco, + non può fugir però ched è legato, + sí se consuma como cera a foco; + vivendo more, languisce stemperato, + demanda de poter fugire um poco, + ed en fornace tròvase locato; + oimè, do' so menato?--A sí forte languire? + Vivendo sí, è morire,--tanto monta l'ardore! + + 'Nante che el provasse, demandava + amare Cristo, credendo dolzura; + en pace de dolceza star pensava, + for d'ogni pena possedendo altura; + pruovo tormento qual non me cuitava, + che 'l cor se me fendesse per calura; + non posso dar figura--de que veggio sembianza, + ché moio en delettanza--e vivo senza core. + + Aggio perduto el core e senno tutto, + voglia e piacere e tutto sentimento, + onne belleza me par loto brutto, + delize con riccheze perdimento; + un arbore d'amor con grande frutto, + en cor piantato, me dá pascimento, + che fe' tal mutamento--en me senza demora, + gettando tutto fòra,--voglia, senno e vigore. + + Per comperar amor tutto aggio dato, + lo mondo e mene, tutto per baratto; + se tutto fosse mio quel ch'è creato, + daríalo per amor senza onne patto; + e trovome d'amor quasi engannato, + ché, tutto dato, non so dove so tratto; + per amor so desfatto,--pazo sí so tenuto; + ma, perché so venduto,--de me non ho valore. + + Credeame la gente revocare, + amici che me fuoro, d'esta via; + ma chi è dato piú non se può dare, + né servo far che fugga signoria; + prima la pietra porríase amollare + ch'amor che me tien en sua bailía: + tutta la voglia mia--d'amor sí è enfocata, + unita, trasformata:--chi tollerá l'amore? + + Fuoco né ferro non li può partire, + non se divide cosa tanto unita; + pena né morte giá non può salire + a quella alteza dove sta rapita; + sotto sé vede tutte cose gire + ed essa sopra tutte sta gradita; + alma, co se' salita--a posseder tal bene? + Cristo, da cui te vene,--abraccial con dolzore. + + Giá non posso vedere creatura, + al Creatore grida tutta mente; + cielo né terra non me dá dolzura, + per Cristo amore tutto m'è fetente; + luce de sole sí me pare oscura, + vedendo quella faccia resplendente, + cherubin son niente,--belli per ensegnare, + serafin per amare,--chi vede lo Signore. + + Nullo donqua ormai piú me reprenda + se tale amore me fa pazo gire, + giá non è core che piú se defenda + d'amor sí preso che possa fugire; + pensi ciascuno co el cor non se fenda, + cotal fornace co possa patire; + s'io potesse envenire--alma che m'entendesse + e de me cordoglio avesse,--ché se strugge lo core! + + Ché cielo e terra grida e sempre chiama, + e tutte cose ch'io sí deggia amare; + ciascuna dice con tutto cuor:--Ama + l'amor c'ha fatto briga d'abracciare; + ché quello amore, però che te abrama, + tutti noi ha fatti per ad sé trare; + veggio tanto arversare--bontade e cortesia + de quella luce pia--che se spande de fuore.-- + + Amare voglio piú, se piú potesse, + ma, co piú ami, lo cor giá non trova; + piú che me dare con ciò cche volesse + non posso, questo è certo senza prova; + tutto l'ho dato perché possedesse + quel amador che tanto me renova; + belleza antiqua e nova,--da poi che t'ho trovata, + o luce smesurata--de sí dolce splendore! + + Vedendo tal belleza, sí so tratto + de for de me, non so dove portato; + lo cor se strugge como cera sfatto, + de Cristo se retrova figurato; + giá non si trova mai sí gran baratto: + vestirse Cristo, tutto sé spogliato; + lo cor sí trasformato--amor grida che sente, + anegace la mente,--tanto sente dolzore! + + Ligata sí la mente con dolceza, + tutta se destende ad abracciare; + e, quanto piú reguarda la belleza + de Cristo, fuor de sé piú fa gettare + en Cristo tutta possa con riccheza; + de sé memoria nulla può servare, + ormai a sé piú dare--voglia nulla né cura, + né può perder valura--de sé onne sentore. + + En Cristo trasformata, quasi è Cristo; + con Dio gionta tutta sta divina; + sopr'onne altura è sí grande acquisto + de Cristo e tutto lo suo star regina; + or donqua co potesse star piú tristo + de colpa demandando medicina + nulla c'è piú sentina;--dove trovi peccato, + lo vecchio m'è mozato,--purgato onne fetore. + + En Cristo è nata nova creatura, + spogliato lo vechio, om fatto novello; + ma tanto l'amor monta con ardura, + lo cor par che se fenda con coltello, + mente con senno tolle tal calura, + Cristo me tra' tutto, tanto è bello! + Abracciome con ello--e per amor sí chiamo: + --Amor, cui tanto bramo,--famme morir d'amore!-- + + Per te, amor, consumome languendo, + e vo stridendo per te abracciare; + quando te parti, sí moio vivendo, + sospiro e piango per te retrovare; + e, retornando, el cor se va stendendo, + ch'en te se possa tutto trasformare; + donqua, piú non tardare:--Amor, or me soviene, + ligato sí me tiene,--consumame lo core! + + Resguarda, dolce amor, la pena mia! + tanto calore non posso patire; + l'amor m'ha preso, non so do' me sia, + que faccio o dico non posso sentire; + como stordito sí vo per la via, + spesso trangoscio per forte languire; + non so co sofferire--possa tal tormento, + emperò non me sento--che m'ha secco lo core. + + Cor m'è furato, non posso vedere + que deggia fare o que spesso faccia; + e, chi me vede, dice che vol sapere + amor senza atto se a te, Cristo, piaccia; + se non te piace, que posso valere? + de tal mesura la mente m'alaccia + l'amor che sí m'abraccia,--tolleme lo parlare, + volere ed operare,--perdo tutto sentore. + + Sappi parlare, ora so fatto muto; + vedea, mò so cieco deventato; + sí grande abisso non fo mai veduto: + tacendo parlo, fugo e so legato, + scendendo salgo, tengo e so tenuto, + de fuor so dentro, caccio e so cacciato; + amor esmesurato,--perché me fai empazire, + en fornace morire--de sí forte calore? + + Ordena questo amore, tu che m'ami, + non è virtute senza ordene trovata, + poiché trovare tanto tu m'abrami, + ca mente con virtute è renovata + a me amare, voglio che tu chiami + la caritate qual sia ordenata; + arbore sí è provata--per l'ordene del frutto + el quale demostra tutto--de onne cosa el valore. + + --Tutte le cose qual aggio ordenate + sí so fatte con numero e mesura, + ed al lor fine son tutte ordenate + conservanse per orden tal valura, + e molto piú ancora caritate + sí è ordenata nella sua natura. + Donqua co per calura,--alma, tu se' empazita? + For d'orden tu se' uscita,--non t'è freno el fervore. + + --Cristo, che lo core sí m'hai furato, + dici che ad amor ordini la mente, + come da poi ch'en te sí so mutato + de me remasta, fusse convenente? + Sí com'è ferro ch'è tutto enfocato, + aurora da sole fatta relucente, + de lor forma perdente--son per altra figura, + cusí la mente pura--de te è vestita, amore. + + Ma, da che perde la sua qualitate, + non può la cosa da sé operare; + como formata sí ha potestate, + opera con frutto sí puote fare; + donqua si è transformata en veritate + en te sol, Cristo, che se' dolce amare; + a te si può imputare--non a me quel che faccio; + però, se non te piaccio,--tu a te non piaci, amore. + + Questo ben sacci che, s'io so empazito, + tu, somma sapienzia, sí el m'hai fatto; + e questo fo da che io fui ferito + e quando con l'amor feci baratto, + che, me spogliando, fui de te vestito, + ad nova vita non so co fui tratto; + de me tutto desfatto--or so per amor forte, + rotte si son le porte--e giaccio teco, amore. + + Ad tal fornace perché me menavi, + se volevi ch'io fossi en temperanza? + Quando sí smesurato me te davi, + tollevi da me tutta mesuranza; + poi che picciolello me bastavi, + tenerte grande non aggio possanza; + onde, se c'è fallanza,--amor, tua è, non mia, + però che questa via--tu la facesti, amore. + + Tu da l'amore non te defendesti, + de cielo en terra fecete venire; + amore, ad tal basseza descendesti + co omo despetto per lo mondo gire; + casa né terra giá non ce volesti, + tal povertate per noi arricchire + la vita e nel morire--mostrasti per certanza + amor de smesuranza--ch'ardea nello core. + + Como per lo mondo spesso andavi, + l'amor sí te menava co venduto; + en tutte cose, amor, sempre mostravi + de te quasi niente perceputo, + che stando nello tempio sí gridavi: + --Ad bever venga chi ha sostenuto, + sete d'amor ha 'vuto,--ché gli dirá donato + amore smesurato--qual pasce con dolzore.-- + + Tu, sapienzia, non te contenesti + che l'amor tuo spesso non versasse, + d'amor non de carne tua nascesti, + umanato amor che ne salvasse; + per abracciarne en croce tu salesti, + e credo che perciò tu non parlasse, + né te amor scusasse--davanti da Pilato + per compier tal mercato--en croce de l'amore. + + La sapienza, veggio, se celava, + solo l'amore se potea vedere; + e la potenza giá non se mostrava, + che era la virtute en dispiacere; + grande era quel amor che se versava, + altro che amor non potendo avere, + né l'uso nel volere,--amor sempre legando + en croce ed abracciando--l'omo con tanto amore. + + Donqua, Iesú, s'io so sí enamorato, + enebriato per sí gran dolceza, + ché me reprendi s'io vo empazato, + ed onne senno perdo con forteza? + Poi che l'amore te sí ha legato, + quasi privato d'ogne tua grandeza, + co sería mai forteza--en me di contradire, + ch'io non voglia empazire--per abracciarte, amore? + + Ché quel amore che me fa empazire + a te par che tollesse sapienza, + e quel amor che sí me fa languire, + a te per me sí tolse la potenza; + non voglio ormai né posso sofferire, + d'amor so preso, non faccio retenza, + daramme la sentenza--che io d'amor sia morto, + giá non voglio conforto--se non morire, amore. + + Amore, amore che sí m'hai ferito, + altro che amore non posso gridare; + amore, amore, teco so unito, + altro non posso che te abracciare; + amore, amore, forte m'hai rapito, + lo cor sempre se spande per amare; + per te voglio pasmare,--amor, ch'io teco sia, + amor, per cortesia,--famme morir d'amore. + + Amor, amor, Iesú, so gionto a porto, + amor, amor, Iesú, tu m'hai menato; + amor, amor, Iesú, damme conforto, + amor, amor, Iesú, sí m'hai enflammato; + amor, amor, Iesú, pensa lo porto, + fammete star, amor, sempre abracciato, + con teco trasformato--en vera caritate, + en somma veritate--de trasformato amore. + + Amor, amore grida tutto 'l mondo, + amor, amore, onne cosa clama; + amore, amore, tanto se' profondo, + chi piú t'abraccia sempre piú t'abrama. + Amor, amor tu se' cerchio rotondo, + con tutto 'l cor chi c'entra sempre t'ama, + ché tu se' stame e trama--chi t'ama per vestire, + cusí dolce sentire,--che sempre grida amore. + + Amore, amore, tanto tu me fai, + amor, amore, nol posso patire; + amor, amore, tanto me te dái, + amor, amore, ben credo morire; + amor, amore, tanto preso m'hai, + amor, amor, famme en te transire; + amor, dolce languire,--amor mio desioso, + amor mio delettoso,--anegame en amore. + + Amor, amor, lo cor sí me se speza, + amor, amore, tal sento ferita; + amor, amor, tramme la tua belleza, + amor, amor, per te sí so rapita; + amor, amore, vivere despreza, + amor, amor, l'alma teco è unita; + amor, tu se' sua vita:--giá non se può partire; + perché lo fai languire--tanto stregnendo, amore? + + Amor, amor, Iesú desideroso, + amor, voglio morire te abracciando; + amor, amor, Iesú, dolce mio sposo, + amor, amor, la morte t'ademando; + amor, amor, Iesú sí delettoso, + tu me t'arendi en te transformando, + pensa ch'io vo pasmando,--Amor, non so o' me sia, + Iesú, speranza mia,--abissame en amore. + + + + +XCI + +COME L'ANIMA PER SANTA NICHILITÁ E CARITÁ PERVIENE A STATO INCOGNITO ED +INDICIBILE + + + Sopr'onne lengua amore,--bontá senza figura, + lume fuor de mesura--resplende nel mio core. + + Averte conosciuto--credea per entelletto, + gustato per affetto--viso per simiglianza. + Te credendo tenuto--averte sí perfetto + provat'ho quel diletto,--amor d'esmesuranza. + Or, parme, fo fallanza,--non se' quel che credea, + tenendo non avea--vertá senza errore. + + O infigurabil luce,--chi te può figurare, + ché volesti abitare--en la scura tenebría? + Tuo lume non conduce--chi te veder gli pare + potere mesurare--de te quel che sia. + Notte veggio ch'è dia,--virtute non se trova, + non sa de te dar prova--chi vede quel splendore. + + Virtute perde l'atto--da poi che giogne a porto, + e tutto vede torto--quel che dritto pensava. + Trova novo baratto--dove lume è aramorto, + novo stato gli è porto--de quel non procacciava; + e quel che non amava--e tutto ha perduto + quel ch'avea posseduto--per caro suo valore. + + Se l'atto de la mente--è tutto consopito, + en Dio stando rapito,--ch'en sé non se retrova, + de sé reman perdente--posto nello 'nfinito, + ammira co c'è gito,--non sa como se mova. + Tutto sí se renova,--tratto fuor de suo stato, + en quello smesurato--dove s'anega l'amore. + + En mezo de sto mare--essendo sí abissato, + giá non ce trova lato--onde ne possa uscire. + De sé non può pensare--né dir como è formato, + però che, trasformato,--altro sí ha vestire. + Tutto lo suo sentire--en ben sí va notando, + belleza contemplando--la qual non ha colore. + + De tutto prende sorte,--tanto ha per unione + de trasformazione,--che dice:--Tutto è mio.-- + Aperte son le porte--fatta ha coniunzione, + ed è en possessione--de tutto quel de Dio. + Sente que non sentío,--que non cognove vede, + possede que non crede,--gusta senza sapere. + + Però c'ha sé perduto--tutto senza misura, + possedè quel'altura--de summa smesuranza. + Perché non ha tenuto--en sé altra mistura, + quel ben senza figura--receve en abondanza. + Questa è tal trasformanza,--perdendo e possedendo, + giá non andar chirendo--trovarne parladore. + + Perder sempre e tenere,--amare e delettare, + mirare e contemplare,--questo reman en atto. + Per certo possedere--ed en quel ben notare, + en esso reposare--ove se vede tratto. + Questo è un tal baratto,--atto de caritate, + lume de veritate--che remane en vigore. + + Altro atto non ci ha loco,--lá su giá non s'apressa, + quel ch'era sí se cessa--en mente che cercava. + Calor, amor de fuoco,--né pena non c'è admessa, + tal luce non è essa--qual prima se pensava. + Quel con que procacciava--bisogno è che lo lassi, + a cose nòve passi--sopr'onne suo sentore. + + Luce gli pare oscura--qual prima resplendea, + que virtute credea,--retrova gran defetto. + Giá non può dar figura--como emprima facea, + quando parlar solea--cercar per entelletto. + En quello ben perfetto--non c'è tal simiglianza, + qual prese per certanza--e non è possessore. + + Emprima che sie gionto--pensa che è tenebría, + que pensi che sia dia,--que luce oscuritate. + Se non èi en questo ponto--che niente en te non sia, + tutto sí è falsía,--que te par veritate. + E non è caritate--en te ancora pura, + mentre de te hai cura,--pènsete far vittore. + + Se vai figurando--imagine per vedere + e per sapor sapere--que è lo smesurato, + credi poter cercando--enfinito potere, + sí come è possedere,--molto parmi engannato. + Non è que hai pensato,--que credi per certanza, + giá non se' simiglianza--de lui senza fallore. + + Donqua te lassa trare--quando esso te toccasse, + se forsa te menasse--a veder sua veritate. + E de te non pensare,--non val che procacciassi + che lui tu retrovassi--con tua vanitate. + Ama tranquillitate--sopra atto e sentimento, + retrova en perdimento--de te el suo valore. + + En quello che gli piace--te ponere, te piaccia, + perché non val procaccia--quando te afforzassi. + En te sí aggi pace,--abraccial se t'abraccia, + se nol fa, ben te piaccia,--guarda non te curassi. + Se como déi amassi,--sempre seríe contento, + portando tal talento--luce senza timore. + + Sai che non puoi avere--se non quello che vol dare, + e quando nol vol fare,--giá non hai signoria. + Né non puoi possedere--quel c'hai per afforzare, + se nol vuol conservare--sua dolce cortesia. + Perché tutta tua via--sí fuor de te è posta, + ch'en te non è reposta,--ma tutta è nel Signore. + + Donqua se l'hai trovato,--cognosci en veritate + che non hai potestate--alcun ben envenire. + Lo ben che t'è donato--fal quella caritate + che per tua primitate--non se può prevenire. + Tutto lo tuo desire--donqua sia collocato + en quello smesurato--d'ogne ben donatore. + + De te giá non volere--se none que vuol esso, + perdere tutto te stesso--en esso trasformato. + En tutti i suoi piaceri--sempre te trova messo, + vestito sempre d'esso,--de te tutto privato. + Però che questo stato--onne virtute passa, + ché te Cristo non lassa--cader mai en fetore. + + Da poi che tu non ami--te, ma quella bontate, + cerca per veritate--ch'una cosa se' fatto. + Bisogno è che te reami--sí con sua caritate, + en tanta unitate--en esso tu sie attratto. + Questo si è baratto--de tanta unione, + nulla divisione--pò far doi d'un core. + + Se tutto gli t'èi dato--de te non servando, + non te, ma lui amando--giá non te può lassare. + Quel ben che t'è donato,--en sé te commutando, + lasserá sé lassando--en colpa te cascare. + Donqua co sé lassare--giá non può quella luce, + sí te, lo qual conduce--per sí unito amore. + + O alta veritate--cui è la signoria, + tu se' termine e via--a chi t'ha ben trovato. + Dolce tranquillitate--de tanta magioría, + cosa nulla che sia--può variar tuo stato; + però che è collocato--en luce de fermeza, + passando per laideza--non perde el suo candore. + + Monda sempre permane--mente che te possede, + per colpa non se lede,--ché non se può salire. + En tanta alteza stane--ed en pace resede, + mondo con vizio vede--sotto sé tutto gire. + Virtute non ha sentire,--né caritá fervente, + de stato sí possente--giá non possede onore. + + La guerra è terminata,--de le virtú battaglia, + de la mente travaglia,--cosa nulla contende. + La mente è renovata,--vestita a tal entaglia, + de tal ferro è la maglia,--feruta no l'offende. + Al lume sempre intende--nulla vuol piú figura, + però che questa altura--non chiede lume de fuore. + + Sopra lo fermamento--lo qual sí è stellato + d'ogne virtute ornato--e sopre al cristallino + ha fatto salimento,--puritate ha passato, + terzo ciel ha trovato,--ardor de serafino. + Lume tanto divino--non se può maculare + né per colpa abassare--né en sé sentir fetore. + + Onne fede sí cessa,--ché gli è dato vedere + speranza, per tenere--colui che procacciava. + Desiderio non s'apressa--né forza de volere, + temor de permanere--ha piú che non amava. + Veder ciò che pensava--tutto era cechitate, + fame de tempestate,--simiglianza d'errore. + + En quello cielo empiro--sí alto è quel che trova, + che non ne può dar prova--né con lengua narrare. + E molto piú m'amiro--como sí se renova + en fermeza sí nova,--che non può figurare. + E giá non può errare,--cadere en tenebría, + la notte è fatta dia,--defetto grande amore. + + Como aere dá luce,--se esso lume è fatto, + como cera desfatto--a gran foco mostrata, + en tanto sí reluce--ad quello lume tratto, + tutto perde suo atto,--volontate è passata. + La forma che gli è data--tanto sí l'ha absorto, + che vive stando morto,--è vinto ed è vittore. + + Non gir chirendo en mare--vino se 'l ce mettessi, + che trovar lo potessi--che 'l mar l'ha recevuto; + e che 'l possi preservare--e pensar che restesse + ed en sé remanesse--par che non fosse suto. + L'amor sí l'ha bevuto,--la veritá mutato, + lo suo è barattato,--de sé non ha vigore. + + Volendo giá non vole,--ché non ha suo volere, + e giá non può volere--se non questa belleza. + Non demanda co suole,--non vuole possedere, + ha sí dolce tenere,--nulla c'è sua forteza. + Questa sí somma alteza--en nichilo è fondata, + nichilata, formata,--messa nello Signore. + + Alta nichilitate,--tuo atto è tanto forte, + che apre tutte le porte,--entra nello 'nfinito. + Tua è la veritate--e nulla teme morte, + dirize cose torte,--oscuro fai chiarito. + Tanto fai core unita--en divina amistanza, + non c'è dissimiglianza--de contradir chi ha amore. + + Tanta è tua sutiglieza,--che onne cosa sí passi, + e sotto te sí lassi--defetto remanere. + Con tanta legereza--a la veritate passi, + che giá non te rabassi---po' te colpa vedere. + Sempre tu fai gaudere,--tanto se' concordata, + e, veritá portata,--nullo senti dolore. + + Piacere e dispiacere--fuor da te l'hai gettato, + en Dio se' collocato--piacer ciò che gli piace. + Volere e non volere--en te si è anegato, + desiderio remortato,--però hai sempre pace. + Questa è tal fornace--che purga e non incende, + a la qual non se defende--né freddo né calore. + + Merito non procacci,--ma merito sempre trovi, + lume con doni nuovi--gli quali non ademandi. + Se prendi, tanto abracci--che non te ne removi + e gioie sempre trovi--ove tutta despandi. + Tu curri, se non andi,--sali, co piú descendi, + quanto piú dái, sí prendi,--possedi el Creatore. + + Possedi posseduta,--en tanta unione + non c'è divisione--che te da lui retragga. + Tu bevi e se' bevuta--en trasformazione, + da tal perfezione--non è chi te distragga, + onde sua man contragga,--non volendo piú dare, + giá non si può trovare,--tu se' donna e signore. + + Tu hai passata morte,--se' posta en vera vita, + né non temi ferita--né cosa che t'offenda. + Nulla cosa t'è forte,--da te po' t'èi partita, + en Dio stai enfinita,--non è chi te contenda. + Giá non è chi t'entenda,--veggia co se' formata, + se non chi t'ha levata--ed è de te fattore. + + Tua profonda basseza--sí alto è sublimata, + en sedia collocata--con Dio sempre regnare. + En quella somma alteza--en tanto se' abissata, + che giá non è trovata--ed en sé non appare. + E questo è tal montare--onde scendi, e salire, + chi non l'ha per sentire,--giá non è entendetore. + + Riccheza che possedi--quando hai tutto perduto, + giá non fo mai veduto--questo simel baratto. + O luce che concedi--defetto essere aiuto, + avendo posseduto--virtú fuor de suo atto, + questo è novel contratto--ove vita s'enferma, + enfermando se ferma,--cade e cresce en vigore. + + Defetti fai profetti,--tal luce teco porti, + e tutto sí aramorti--ciò che puoi contradire. + Tuoi beni son perfetti--tutti altri sí son torti, + per te sí vivon morti,--gl'infermi fai guarire. + Perché sai envenire--nel tosco medicina, + fermeza en gran ruina--en tenebre splendore. + + Te posso dir giardino--d'ogne fiore adornato, + dove sí sta piantato--l'arbore de la vita. + Tu se' lume divino,--da tenebre purgato, + ben tanto confermato--che non pati ferita. + E, perché se' unita--tutta con veritate, + nulla varietate--ti muta per timore. + + Mai trasformazione--perfetta non può fare + né senza te regnare--amor, quanto sia forte. + Ad sua possessione--non può virtú menare + né mente contemplare,--se de te non ha sorte. + Mai non si serran porte--a la tua signoria, + grande è tua baronia,--star co l'emperadore. + + De Cristo fusti donna--e de tutti gli santi, + regnar con doni tanti--con luce tutta pura. + Però pregam Madonna--ched essa sí n'amanti, + davanti a lei far canti,--amar senza fallura. + Veder senza figura--la somma veritate + con la nichilitate--del nostro pover core. + + + + +XCII + +COMO PER LA FERMA FEDE E SPERANZA SE PERVIENE A TRIPLICE STATO DE +NICHILITÁ + + + La fede e la speranza--m'on fatta sbandigione, + dato m'on calci al core,--fatto m'on anichilare. + + Anichilato so dentro e de fuore + en ciò che se può dire, + cotal sí me dá frutto ch'era amore + en vita stabilire; + non posso piú fugire né cacciare, + ché l'amore m'ha folto; + sí so convento, non posso parlare. + + Parlando taccio, grido fortemente, + sacciol ove è atto, + ch'io non lo veggio e sempre sta presente + en onne creatura trasformato; + da l'esser a lo none--ho fatta l'unione + e per affetto el sí e 'l no mozzare. + + Mozzato da lui tutto + e nulla perde e nulla pò volere; + onne possede e de nulla è corrutto, + però ch'ello n'è mozzo onne appetere; + l'essere e possedere--lo nichilo tutto + quel è condutto che me fa vilare. + + Vilisco onne cosa + ed onne cosa opo t'è possedere; + chi è cosa d'onne cosa, + nulla cosa mai non può volere; + questo è lo primo stato--de l'omo anichilato + che ha abnegato tutto suo volere. + + Tutto lo suo voler sí è abnegato + e fatt'ha l'unione, + ed èsse messo en mano de lo svegliato + per aver piú ragione; + son tranquillati i venti--de li passati tempi, + fatta è la pace del temporegiare. + + Passato 'l tempo del temporegiare, + venuto è un altro tempo ch'è magiore, + facciamo regemento per regnare + nel primo e nel secondo e nel megliore; + iura che ragion mantenga a tutte ore, + en nulla parte faccia demorare. + + En nulla parte demoranza faccia, + ma sempre sí se deggia esercitare, + però che lo 'ntelletto non è posato, + ché ancora va per mare;--chi ben non sa notare, + non se vada a bagnare, + subitamente porríase anegare. + + Anegar può l'omo per lo peccato, + chi non vede el defetto; + però ch'è dubitoso questo stato + a chi non vei l'affetto;--privato lo 'ntelletto, + sguardando ne l'affetto, + la luce che luce tenebría me pare. + + O entenebrata luce che en me luce, + que è ch'io en te non veggio? + Non veggio quel che deggio + e que non deggio veggio; + la luce che luce--non posso testare. + + Staendo en questa altura de lo mare, + io grido fortemente: + --Succurre, Dio, ch'io sto su l'anegare!-- + E per fortuna scampai malamente; + non vadano a pescare + nell'alto de lo mare, ché fa follia + se d'onne cosa empría--non se vole spogliare. + + Spogliar se vole l'omo d'ognecovelle, + cioè en questo stato, + e ne la mente non posseder covelle; + se nell'altro vuole essere chiamato, + dé' esser purgato dal fuoco; + quello è luoco da paragonare. + + Abnegare se vole onne volere + che fin al cristallino è nagitto; + e nulla cosa se pò possedere + finente al tempo ch'io ho sopraditto; + queste l'ho certo scritto;--de lo secondo stato + non può essere operato, + cioè piú en su la terra, ben me pare. + + L'autunni son quadrati, + son stabiliti, non posson voltare; + li cieli son stainati, + lo loro silere me faccion gridare; + o profondato mare,--altura del tuo abisso + m'ha certo stretto a volerme anegare. + + Anegato onne entelletto è 'n un quiito, + però che son ghiacciate tutte l'acque, + de gloria e de pena so sbandito, + vergogna né onor mai non me piacque, + né nulla me despiace,--ché la perfetta pace + me fa l'alma capace + en onne loco potere regnare. + + Regnare nello regno + e nello regno sta lo principato; + navigase so segno, + possede Roma e tutto lo senato, + e questo senatore--sí sana onne langore, + l'apostolo te puote esercitare. + + Puote esercitare un cielo, + ché questo cielo sta molto celato; + ha perduto onne zelo + possede el trono e tutto el dominato, + e lo patriarcato,--che tanto su è menato, + in Israel sí vole militare. + + Lo patriarca sí vol dimorare + entro ne l'arca degli suoi secriti, + ed in Israel sí vole regnare, + però en esso regno so fugiti, + loco si so uniti + ed han fugiti tutti gli altri regni: + quella è la terra che voglion redetare. + + Terra de promission n'è promessa, + ch'en essa terra regnò l'om perfetto; + e tutti gli perfetti regna en essa + che per virtute posto ci on l'affetto; + privato lo 'ntelletto,--sguardando nell'aspetto, + en onne loco se posson transformare. + + Formati senza forma, + mozze tutte le facce per amore, + però che son tornati en prima forma; + e questa è la cagione:--chi sta nel terzo stato + del novo Adam plasmato + non vol pensar peccato né operare. + + + + +XCIII + +PIANTO DE LA MADONNA DE LA PASSIONE DEL FIGLIOLO IESÚ CRISTO + + + Donna del paradiso,--lo tuo figliolo è preso, + Iesú Cristo beato. + + Accurre, donna, e vide--che la gente l'allide! + credo che llo s'occide,--tanto l'on flagellato. + + --Como esser porría--che non fece mai follia, + Cristo, la spene mia,--omo l'avesse pigliato? + + --Madonna, egli è traduto,--Iuda sí l'ha venduto, + trenta denari n'ha 'vuto,--fatto n'ha gran mercato. + + --Succuri, Magdalena,--gionta m'è adosso piena! + Cristo figlio se mena,--como m'è annunziato. + + --Succurri, Madonna, aiuta!--ch'al tuo figlio se sputa + e la gente lo muta,--hanlo dato a Pilato. + + --O Pilato, non fare--lo figlio mio tormentare, + ch'io te posso mostrare--como a torto è accusato. + + --Crucifige, crucifige!--Omo che se fa rege, + secondo nostra lege,--contradice al senato. + + --Priego che m'entendáti,--nel mio dolor pensáti; + forsa mò ve mutati--de quel ch'avete pensato.-- + + Tragon fuor li ladroni--che sian suoi compagnoni: + --De spine se coroni!--ché rege s'è chiamato. + + --O figlio, figlio, figlio!---figlio, amoroso giglio, + figlio, chi dá consiglio--al cor mio angustiato? + + Figlio, occhi giocondi,--figlio, co non respondi? + figlio, perché t'ascondi--dal petto ove se' lattato? + + --Madonna, ecco la cruce,--che la gente l'aduce, + ove la vera luce--déi essere levato. + + --O croce, que farai?--el figlio mio torrai? + e que ci aponerai,--ché non ha en sé peccato? + + --Succurri, piena de doglia,--ché 'l tuo figliuol se spoglia; + e la gente par che voglia--che sia en croce chiavato. + + --Se glie tollete 'l vestire,--lassatemel vedire + come 'l crudel ferire--tutto l'ha 'nsanguinato. + + --Donna, la man gli è presa--e nella croce gli è stesa, + con un bollon gli è fesa,--tanto ci l'on ficcato! + + L'altra mano se prende,--nella croce se stende, + e lo dolor s'accende,--che piú è multiplicato. + + Donna, li piè se prenno--e chiavellanse al lenno, + onne iontura aprenno--tutto l'han desnodato. + + --Ed io comencio el corrotto:--Figliolo, mio deporto, + figlio, chi me t'ha morto,--figlio mio delicato? + + Meglio averíen fatto--che 'l cor m'avesser tratto, + che, nella croce tratto,--starce desciliato. + + --Mamma, o' sei venuta?--mortal me dái feruta, + ché 'l tuo pianger me stuta,--ché 'l veggio sí afferrato. + + --Figlio, che m'agio anvito,--figlio, patre e marito, + figlio, chi t'ha ferito?--figlio, chi t'ha spogliato? + + --Mamma, perché te lagni?--voglio che tu remagni, + che serve i miei compagni--ch'al mondo agio acquistato. + + --Figlio, questo non dire,--voglio teco morire, + non me voglio partire,--fin che mò m'esce 'l fiato. + + Ch'una agiam sepultura,--figlio de mamma scura, + trovarse en affrantura--matre e figlio affogato. + + --Mamma col core affletto,--entro a le man te metto + de Ioanne, mio eletto;--sia il tuo figlio appellato. + + Ioanne, esta mia mate--tollela en caritate, + aggine pietate--ca lo core ha forato. + + --Figlio, l'alma t'è uscita,--figlio de la smarrita, + figlio de la sparita,--figlio attossicato! + + Figlio bianco e vermiglio,--figlio senza simiglio, + figlio, a chi m'apiglio?--figlio, pur m'hai lassato. + + Figlio bianco e biondo,--figlio, volto iocondo, + figlio, perché t'ha el mondo,--figlio, cusí sprezato? + + Figlio, dolce e piacente,--figlio de la dolente, + figlio, hatte la gente--malamente trattato! + + O Ioanne, figlio novello,--morto è lo tuo fratello, + sentito aggio 'l coltello--che fo profetizato. + + Che morto ha figlio e mate--de dura morte afferrate, + trovarse abracciate--mate e figlio abracciato[4]. + + +NOTE: + + [4] La soprascripta lauda pertinente a la Madonna è posta in questo + loco per clausura de le precedente: el principio de le quali è pur + da lei: e per uno separamento da le seguente laude trovate in + diversi libri. Le due proxime erano in uno libro antiquo scripto de + l'anno M.CCC.XXXVI. in la citá de Perugia: e non in altri libri + maxime todini: et in la seconda si vede certi defecti (Nota del + Bonaccorsi.) + + + + +XCIV + +COMO L'ONORE E LA VERGOGNA CONTENDONO INSIEME + + + Udite una entenzone--ch'è fra Onore e Vergogna, + qual è piú dura pogna--ad om virtuoso passare. + + La Virtute, forteza armata,--tolle la sua schiera, + e la Vergogna gli è contra--con la sua dura maniera; + nella prima frontiera--Vergogna fa dura bataglia, + l'altra e poi zanzavaglia,--ché nulla cosa può fare. + + Forteza, da poi ch'entra--ad la Vergogna patire, + ella va vigorando--e la Vergogna avilire; + non gli può enante fugire,--lá unqua la trova l'abatte, + l'ascempio de Cristo combatte--che volse vergogna portare. + + Tanto è 'l gaudio che porta--chi va per la via del Signore, + che onne vergogna sí abatte--e nullo gli ha 'nante valore; + 'nante 'l se reputa onore--poter vergogna suffrire, + ché séquita il dolce suo sire--che volse 'n vergogna finare. + + La Temperanza s'acconcia--armata d'umilitate, + l'Onore armato sta contra--affolto con sua dignitate; + battaglie ce son smesurate;--vencendol s'envigoresce, + sempre piú forte ci aresce,--quando 'l te credi finare. + + De l'onor c'hai conculcato--nasce piú forte onore; + se om terreno nol vede--battaglie t'en porti nel core, + poi che per li signi de fore--odi che se' santo chiamato + tu, Satanas encarnato,--odi de te tal parlare. + + Tutta la vita tua en pianto--parme che sia reputato, + vedendo 'l Signor en vergogna--ed io so d'onore amantato; + o cor mio tribulato,--l'arra porto d'enferno, + vivo nel mio dispiacenno--e campo per tal preliare. + + Vergogna è 'l nimico palese,--puoite da longa coprire, + l'Onor è el nimico de ciambra,--non li puo' enante fugire; + parme piú forte ad transire--onore en profonda umilitate + che non è soffrir mia vilitate--en forteza abracciata de core. + + + + +XCV + +ALTRO CANTICO NEL QUALE PUR SE PARLA DE ANICHILAZIONE E TRASFORMAZIONE, +COME NELLA XCII LAUDA DE SOPRA POSTA. ED IN DUE STANZIE DE QUESTA APPARE +DEFETTO. + + + Que farai, morte mia,--che perderai la vita? + Guerra infinita--sirá tuo cuor demorare. + + Or que farai, morte mia,--che perderai la vita? + Se io t'aggio nutrita--io me ne pento; + e poi la morte non tornai a vita,--guerra infinita + sí t'arepresento;--però taccio ed assento, + quel che voglio non faccio--e quel che voglio desfaccio; + la lengua ne taccio--co omo obstinato. + + Non enante la morte--se trova la vita; + oimè! te vita--porríate trovare; + ma po' la morte--se truova la vita, + ma perde la vita--cotal demorare; + elato me pare--cotal exercire, + non può pervenire--a lo infinito stato. + + Oimè!--ed io per te vo te fugendo, + parlando tazo,--lassando allazo, + dentro a la pelle--sta lo encreato. + + Oimè! la tua pelle--è tanto rotta, + che dentro non può stare;--or facciamo che sia morta, + la vita sua fori a lo scorticare--per fede te convien passare, + e desperanza trovare--del bene e del male + esser scortecato. + + Dentro a lo scortecato s'è remesso--colui che vo cercanno, + or faciam che sia quesso--voler morir per non vivere entanno; + par molto cosa dura--la morte e la vita far una, + mozzare onne figura--e non posseder nullo aspetto. + + Mozzata onne figura--de lo suo iudicato, + cacciato onne sospetto--de lo suo principato, + negato el suo volere--como non fusse nato, + omo anichilato--vive nel suo avetare. + + El mio avetare è quesso--de sotto a onnecovelle + e so en tal luoco messo--ben ne dirò le novelle, + non sa fin ca ne stende,--agiogne en onne luoco, + e questo molto par poco--a chi non l'ha comparato. + + Dentro a lo comparato s'è remesso--colui che s'è venduto, + or facciam che sia quesso--voler morir per render lo tributo; + e questa è la cagione,--per retribuzione + a terzo dine serai resuscitato. + + Resuscitato, pareme morire,--en mente e 'n atto + vergogna non fugire,--ed ad onore non so tratto, + piacere e despiacere,--non far con nullo patto, + desperato tragiatto--al viso[5] ioco ha passato. + + Passa fede e speranza--la credenza del certo, + la caritate unisce,--spogliase ne l'affetto, + cacciato onne volere,--mozzato onne sospetto, + non ci ha trovato aspetto--el vero trasformato. + + Trasformato la imagine--de Dio la simiglianza, + ha pensato e postose--de non far mai piú fallanza, + li angeli de cielo sguardano--en questa simiglianza, + presi da l'abundanza--de l'omo ch'è reformato. + + Reformato nell'essere--de la virtú creata, + trasformata ne l'essere--envisibile encreata, + visibile invisibile--non nobile avilare, + el suo vilare--per nobile avilato. + + Quello che è non se può dire,--puòse dire quel che non è; + lo dir vero si è mentire,--lo mentire è quello che è; + ed è tanto alto quello che è,--non ha forma né mesura; + e fuor de la imaginatura,--ché non me ci ho trovato. + + +NOTE: + + [5] Una lacuna nel testo [Ed.]. + + + + +XCVI + +EXCUSAZIONE CHE FA EL PECCATORE A DIO DE NON POTER FAR LA PENITENZIA A +LA QUALE DA LUI È CONFORTATO[6] + + + --Troppo m'è grande fatica,--Meser, de venirte drieto, + ca 'l mondo è gionto con meco,--voglio a lui satisfare. + + --Se vuol satisfare al monno,--figliolo, andarai a lo 'nferno, + e senza niuno cordoglio--ferito serai de coltello, + e pisto serai de martello,--che mai men non te verrane. + + --Non posso far penitenza--mangiar una volta la dia, + iacer con la tonica centa--mai non lo sofferiría, + emprima me departo da tia--che questo possa durare. + + --Figliuol, se da me te parte,--en eterno non sería lieto, + d'ogne ben perdi la parte--e d'ogne mal serai repleto; + lá ove so strida, puza e gran fleto--anderai ad estare. + + --Begl me porest predecare--che gli tuoi fatti me mettan gola, + bever voglio e mangiare--mentrunque la vita me dura, + ché l'alma non girá sola--lá unque la vogli tu mandare. + + --Dimme perché non hai gola--de questo ch'io te promitto, + parla e non far demora,--ch'io t'amonisco a diritto; + aggiote tratto d'Egipto,--pare che ce vogli tornare. + + Quaranta dí degiunai--e stetti per te carcerato, + ben lo potesti emparare,--tanto te fo predecato; + ma, se me te parti da lato,--so che dannato serai. + + --Se vòi ch'io te dica el vero,--questo non m'è piacemento, + la carne fresca e 'l bon vino--vorría manecar onne tempo, + ma troppo m'è gran tormento--quando me fai degiunare. + + --Figliuol, non avesti cagione--per la qual tu m'èi fugito, + ché so stato tuo servidore,--io te ho calciato e vestito; + or t'èi arragnato con meco--e par che me vogli lassare. + + Figliuol, pur non me lassare,--paradiso averai en tua bailía, + lá ove è dolce posare--né lite ce trovi né briga, + e priegane santa Maria--che te ce deggia menare. + + Gran maraviglia me done--como l'hai tanto tardato, + ma saccio c'hai freddo el core--e dentro sei tutto ghiacciato; + ca l'amor non t'ha rescaldato,--ch'el non ci hai lassato entrare. + + Lassa entrar lo mio amore,--aguardame ritto, figliuolo, + degli anni ben trenta e doi--bussai per farte gran dono, + or par che vogli gir nudo--e veste non vòi portare. + + Or veni, entra a le nozze,--ch'onne cosa è apparechiato; + io mò t'apro le porte,--sederai longhesso 'l mio lato, + l'occhi e la bocca e lo naso,--io sí te voglio basciare. + + Como non te mette gola--questo ch'io t'ho proferito? + Or viene e non far dimora,--credi quel ch'io te dico, + veni a veder lo convito,--quanto è dolce e soave. + + --Or non me venir piú dentorno,--ch'io non ce voglio venire; + stare me voglio col monno,--alegrar ed averme bene; + da poi ch'io vengo a morire,--allora me mena a posare. + + --Figlio, non è tésta la via,--se tu vol campar da lo 'nferno; + ch'io durai sí gran fatiga,--morte, ruina e flagello; + per farte venir al mio renno,--en croce me fece chiavare. + + --Meser, ben è tésto vero--che tu fusti morto per mene, + la carne non me dá pace,--combatteme la notte e lo dine; + ma quando a te voglio venire,--non me lo lassa pensare. + + --Or non gli credere, figlio,--ca è nemica de Dio; + ché Adam ne gí nello 'nferno,--però che a la carne assentío, + pena e dolor ce patío,--però che poi lei volse andare. + + --Ben me ne piglia cordoglio,--amor, tanto m'hai bargagnato; + portasti la croce su en collo--ed en essa ce fusti ferrato; + ed io l'ho dementecato--e non ci ho potuto badare. + + --Se te ne piglia cordoglio,--figliuolo, a ragion lo fai, + ch'hai sequitato lo mondo,--de que ragion renderai; + e debito fatto ci hai--lo qual te convien pagare. + + Ora me rende ragione--de questo c'hai endebitato, + ch'èi stato falso amadore--e me per altri hai lassato, + ed a quel ch'io t'agio ensegnato--non hai voluto guardare. + + --Non la conobbi, Mesere,--questa tua santa scrittura, + visso so a tentazione--beffe me n'ho fatto a tut'ura, + ma la sentenzia tua è dura--e non ce pò l'om appellare. + + Io me ne appello a Madonna--de questa tua dirittura, + ch'altri non è chi ci agiogna--che siede en ròcca sicura, + ed essa t'è matre e figliuola--e tu me t'èi fatto carnale. + + Ca io per ragion te lo provo--che tu me déi far perdonanza, + eri Dio e facestite omo--e questo me poni en bilanza; + per darme de te securanza--mia forma volesti pigliare. + + +NOTE: + + [6] Questa lauda sequente era pur nel dicto libro antiquo ed ancora + in alcuni todini, benché paia assai bassa como la XX in ordine che + incomenza: «Oimè, lasso dolente» (Nota del Bonaccorsi). + + + + +XCVII + +AMAESTRAMENTO AL PECCATORE CHE SE VOLE RECONCILIARE CON DIO[7] + + + O peccator dolente,--che a Dio vuol retornare, + questa lauda t'ensegna--quello che déi fare. + + Tu déi esser pentuto--de tutto el tuo peccato, + e déilo confessare--col core umiliato, + e far la penitenza--sí como t'è comandato, + e, poi che l'hai lassato,--noi déi mai repigliare. + + Tu déi ben perdonare--a chi t'ha fatto offensanza + col core e con la bocca--senza niuna fallanza; + e se tu hai altri offeso,--déi cheder perdonanza + acciò che Iesú Cristo--ti degga perdonare. + + Se tu hai de l'altrui,--rendelo interamente, + quanto puoi piú cetto,--non lo 'nduciar niente; + e non ti confidare--né in figlio né in parente, + perché hanno costumanza--del troppo retardare. + + Tu déi recessare--onne ria compagnia, + per ciò che fa cadere--molto cetto in follia; + e costumar con buoni--che ti don buona via, + per la qual tu possi--l'alma tua salvare. + + La bocca déi aver chiusa--e la lengua affrenata, + e non li trar lo freno,--se non poche fiata; + e sempre sie sollicito--tenerla ben guardata, + per ciò che ha costumanza--de molto morsecare. + + Chi la sua bocca ha aperta,--e la lengua tagliente, + molto legiermente--deventa maldicente; + ed onne ben che fai--poco ti vale o niente, + ché la tua mala lengua--tutto tel fa furare. + + Al tuo corpo misero--non déi acconsentire, + per ciò che sempre vole--manecare e dormire, + e non cura niente--giamai a Dio servire, + en ioco ed in solazo--sempremai vorría stare. + + Fallo levar per tempo--senza nulla pigrezza, + e mettilo in fatica--che non li sia agevolezza, + e vallo recessando--d'onne carnal vaghezza; + se questo non li fai,--te fará tralipare. + + Falli fare astinenza,--che non sia piú goloso; + portar li panni aspri,--che non sia piú gioioso; + ed operare buone opere--che non stia piú ozioso, + e, perché è mal servo,--délo disciplinare. + + Tu déi stare affissato,--non déi gir molto atorno, + ché nuoce de vedere--le vanitá del monno; + non portar gli occhi in alto,--ma portali in profonno, + per ciò che son ladroni--de l'anima predare. + + Quello che l'occhio vede--sí lo riporta al cuore, + el falo repensare--de lo carnale amore, + e, poi che ci ha pensato,--sí retrova el pegiore, + e perciò è buona cosa--sempre l'occhio guardare. + + Tu déi guardar l'orecchie--da li mali udimenti, + e retener le mano--dai villan toccamenti, + e déi esser ben composto--nelli tuoi portamenti, + sí che onne om che ti vede--si possa edificare. + + Tu déi stare all'offizio--molto devotamente, + e de onne adversitate déi essere paziente; + ad qualunche te domanda,--rispondi umilmente, + ed onne intenza inutile,--quanto puoi, recessare. + + Non déi essere schifo,--né molto desdegnoso, + sí com'è lo zitello--che è superbo e lagnoso; + le mano déi aver larghe--e lo core pietoso, + ed onne cosa che dái,--molto volontier dare. + + Le parole de Dio--volontier déi udire, + ed alli tuoi prelati--umilmente ubidire, + e li santi sacerdoti--in reverenzia avere, + perciò che son pastori--per l'anime salvare. + + E ciascuno in suo luoco--déi portare in amore, + e conservare pace--sempre nel tuo core, + ed onne altra persona--déi credere tuo migliore, + e 'n tutti li tuoi fatti--te déi umiliare. + + L'umilitate è quella--che fa essere amato, + e da Dio e dal mondo--essere esaltato, + e lo tuo core sempre--te fa aver consolato, + perciò la umilitate--molto la devi amare. + + Tu devi lo tuo core--conservare en netteza, + non li lassar pensare--nulla laida laideza, + acciò che possi fare--piú degna peniteza, + en nullo male amore--te devi delettare. + + La tua confessione--déi far molto spesso, + e li tuoi offendimenti--déi dicere tu stesso, + acciò che Cristo Dio--sempre ti stia dapresso, + de li suoi benefizi--lo déi regraziare. + + Tu te déi sforzare--de gire sempre inanti, + e non tornare endrieto--sí como fon li granchi, + acciò che tu aggi--la corona de li santi, + nel ben c'hai cominciato--devi perseverare. + + +NOTE: + + [7] Queste cinque laude proxime sequente erano nel libro todino in + fine (Nota del Bonaccorsi). + + + + +XCVIII + +COMO LA RAGIONE CONFORTA L'ANIMA CHE RETORNI A DIO + + + Perché m'hai tu creata,--o creatore Dio, + e poi recomperata--per Cristo Iesú mio? + + Amor, tu m'hai creata--per la tua cortesia, + ma so villana stata--per la mia gran follia, + fuor de la mia contrata--smarrita aggio la via, + la vergine Maria--me torni all'amor mio. + + Anima peccatrice,--co l'hai potuto fare, + o falsa meretrice,--senza lo sposo stare? + Ché sai che esso lo dice:--Chi a me vorrá tornare, + farollo delettare--nello dolce amor mio.-- + + Occhi miei, piangete,--non cessate a tutte ore, + ché fare lo dovete--per trovar l'amore; + ch'io n'aggio sí gran sete,--che me strugge el core, + de Cristo Salvatore,--ché esso è l'amor mio. + + O Pier, Paulo e Giovanni,--lo dolce Evangelista, + Gregorio ed Augustino--e l'amante Battista, + rendeteme l'amore--ch'io non sia sí trista, + morragio s'io sto in quista--ch'io non aggia l'amor mio. + + O umile Francesco,--de Dio tutto enfiammato, + che Cristo crucifisso--portasti in cor formato, + priega el mio gran Signore,--ch'io ho tanto aspettato, + che tosto a l'apenato--soccorra l'amor mio. + + O crucifisso amore,--recòrdati la lancia, + che te fo data al core--per me trar de pesanza; + donqua ritorna, amore,--non far piú demoranza, + fallami la speranza--s'io non t'ho, amor mio. + + Non posso piú soffrire--li tuoi lamenti, + gli amorosi languire--che tu fai spessamente; + or briga de venire,--lieva in alto la mente, + farrotte esser gaudente--del dolce Iesú mio. + + Or te diletta, sposa,--de me quanto tu voli, + ché ben sei gloriosa,--tanto d'amor tu oli! + Non esser vergognosa,--non c'è perché te duoli, + trovato hai quel che voli,--cioè el dolce amor mio. + + + + +XCIX + +CONDIZIONE DEL PERPETUO AMORE + + + L'amor ch'è consumato--nullo prezzo non guarda, + né per pena non tarda--d'amar co fo amato. + + Consumato l'amore,--sí va pene cercando, + se ama sé dilettando,--sta penoso. + E con grande fervore--al diletto dá bando, + per viver tormentando--angoscioso. + Allora sta gioioso--e sé conosce amare, + se fugge el delettare--e sta en croce chiavato. + + Servo che prezzo prende,--ch'ama sempre diletto, + sí porta nell'affetto--pagamento. + Per lo prezzo vendere--lo prezzo, gli è difetto; + non è anco perfetto--lo stormento. + Se amor non fo tormento,--sí non fo virtuoso, + né sirá glorioso--se non fo tormentato. + + L'amor vero, liale--odia sé per natura, + vedendosi mesura--terminata. + Perché puro, leale--non ama creatura, + né se veste figura--mesurata. + Caritá increata--ad sé lo fa salire, + e falli partorire--figlio d'amor beato. + + Questo figlio che nasce--è amor piú verace + de onne virtú capace,--copiosa. + Dove l'anima pasce--fuoco d'amor penace, + notricasi de pace--gloriosa. + E sta sempre gioiosa--e si 'namora tanto, + che non potrebbe el quanto--esser considerato. + + + + +C + +DE LA INCARNAZIONE DEL VERBO DIVINO + + + Fiorito è Cristo nella carne pura, + or se ralegri l'umana natura. + + Natura umana, quanto eri scurata, + ch'al secco fieno tu eri arsimigliata! + Ma lo tuo sposo t'ha renovellata, + or non sie ingrata--de tale amadore. + + Tal amador è fior de puritade, + nato nel campo de verginitade, + egli è lo giglio de l'umanitade, + de suavitate--e de perfetto odore. + + Odor divino da ciel n'ha recato, + da quel giardino lá ove era piantato, + esso Dio dal Padre beato + ce fo mandato--conserto de fiore. + + Fior de Nazzareth si fece chiamare, + de la Giesse Virgo vuols pullulare, + nel tempo del fior se volse mostrare, + per confermare--lo suo grande amore. + + Amore immenso e caritá infinita + m'ha demostrato Cristo, la mia vita; + prese umanitate in deitá unita, + gioia compíta--n'aggio e grande onore. + + Onor con umilitá volse recepere, + con solennitá la turba fe' venire, + la via e la cittade refiorire + tutta, e reverire--lui como Signore. + + Signor venerato con gran reverenza, + poi condannato de grave sentenza, + popolo mutato senza providenza, + per molta amenza--cadesti in errore. + + Error prendesti contra veritade + quando lo facesti viola de viltade, + la rosa rossa de penalitate + per caritade--remutò el colore. + + Color natural ch'avea de bellezza + molta in viltade prese lividezza, + con suavitade portò amarezza, + tornò in bassezza--lo suo gran valore. + + Valor potente fo umiliato, + quel fiore aulente tra piè conculcato, + de spine pungente tutto circundato, + e fo velato--lo grande splendore. + + Splendor che illustra onne tenebroso, + fo oscurato per dolor penoso, + e lo suo lume tutto fo renchioso + en un sepolcro--nell'orto del fiore. + + Lo fior reposto giacque e sí dormío, + renacque tosto e resurressío, + beato corpo e puro refiorío + ed apparío--con grande fulgore. + + Fulgore ameno apparío nell'orto + a Magdalena che 'l piangea morto, + e del gran pianto donògli conforto, + sí che fo absorto--l'amoroso core. + + Lo core confortò agli suoi fratelli, + e resuscitò molti fior novelli, + e demorò nello giardin con elli, + con quelli agnelli--cantando d'amore. + + Con amor reformasti Tomaso non credente, + quando li mostrasti li tuoi fiori aulente, + quali reservasti, o rosa rubente, + sí che incontinente--gridò con fervore. + + Fervore amoroso ebbe inebriato, + lo cor gioioso fo esilarato; + quando glorioso t'ebbe contemplato, + allora t'ebbe vocato--Dio e signore. + + Signor de gloria sopra al ciel salisti, + con voce sonora degli angeli ascendesti, + con segni di vittoria al Padre redisti, + e resedisti--in sedia ad onore. + + Onor ne donasti a servi veraci, + la via demostrasti a li tuoi sequaci, + lo spirito mandasti acciò che infiammati + fussero i sequaci--con perfetto ardore. + + + + +CI + +COMO IL VERO AMORE NON È OZIOSO + + + Troppo perde el tempo chi non t'ama, + dolce amor Iesú, sopra ogni amore. + + Amore, chi t'ama non sta ozioso, + tanto li par dolce de te gustare, + ma tutta ora vive desideroso, + como te possa stretto piú amare; + ché tanto sta per te lo cor gioioso, + chi noi sentisse, nol porría parlare + quanto è dolce a gustare lo tuo sapore. + + Sapor che non si trova simiglianza, + oh lasso, ché 'l mio cor poco t'assagia! + Nulla altra cosa a me è consolanza, + se tutto el mondo avesse e te non aggia; + o dolce amor Iesú, in cui ho speranza, + tu regge lo mio cor che da te non caggia, + ma sempre piú strenga lo tuo amore. + + Amor che tolli forza ed onne amaro, + ed onne cosa muti in tua dolcezza, + e questo sanno i santi che 'l provâro, + che fecero dolce morte in amarezza; + ma confortolli il dolce lattuaro + de te, Iesú, che vensero onne asprezza, + tanto fusti suave nei lor core! + + Cor che te non sente, ben pò esser tristo; + Iesú, letizia e gaudio de la gente, + solazzo non puote esser senza Cristo; + tapino, ch'io non t'amo sí fervente! + Chi far potesse ogni altro acquisto + e te non aggia, de tutto è perdente, + e senza te sarebbe in amarore. + + Amaro nullo core puote stare + cui de tua dolcezza ha condimento; + tuo sapore, Iesú, non può gustare + chi lassa te per altro entendimento, + non sa né può el cor terreno amare; + sí grande è el cielestial delicamento, + che non vede te, Cristo, in tuo splendore. + + Splendor che dona a tutto 'l mondo luce, + amor, Iesú, de li angeli belleza, + cielo e terra per te si conduce + e splende in tutte cose tua fattezza, + ed ogni creatura a te s'aduce, + ma solo el peccator tuo amor despreza + e partese da te, suo creatore. + + Creatura umana sconoscente + sopra qualunche altra creatura, + como te puoi partir sí per niente + dal tuo Fattor de cui tu sei fattura? + Elli te chiama sí amorosamente, + che torni a llui, ma tu li stai pur dura, + e non hai cura del tuo Salvatore. + + Salvator, che de la Vergen nascesti, + del tuo amor darme non ti sia sdegno; + ché gran segno d'amor allora ce desti + quando per noi pendesti su in quel legno, + e nelle tue sante mano ce scrivisti + per noi salvare e darce lo tuo regno; + legge la tua scrittura buon scrittore. + + Scritti sul santo legno de la vita + per tua pietá, Iesú, ci representa; + la tua scrittura giá non sia fallita, + el nome che portam de te non menta; + la mente nostra sta di te condita, + dolcissimo Iesú, fa che te senta + e strettamente t'ami con ardore. + + Ardore che consumi ogni freddura, + e sí purghi ed allumini la mente, + onne altra cosa fai parere oscura, + la quale non vede te presente, + che omai altro amor non cura + per non cessar l'amor da te niente, + e non ratepidar lo tuo calore. + + Calor che fai l'anima languire, + ed el core struggi de te infiammato, + che non è lengua che 'l potesse dire, + né cuor pensare, se non l'ha provato; + oimè, lasso, fammete sentire, + deh! scalda lo mio cor de te gelato! + Che non consumi in tanto freddore! + + Freddi peccatori, el gran fuoco + nello inferno v'è apparecchiato, + se in questo breve tempo, che è sí poco, + d'amor lo vostro cor non è scaldato; + però ciascun se studie in onne luoco + dell'amor di Cristo essere abrasciato + e confortato dal suave odore. + + Odor che trapassi ogni aulimento, + chi ben non t'ama, bene fa gran torto; + chi non sente lo tuo odoramento, + o elli è puzzolente o elli è morto; + o fiume vivo de delettamento, + che lavi ogni fetore e dái conforto + e fai tornare lo morto in suo vigore! + + Vigoros'amante, li amorosi + en cielo hanno tanta tua dolcezza, + gustando quelli morselli saporosi + che dá Cristo ad quelli c'hanno sua contezza, + che tanto sono suavi e delettosi; + chi ben li assagia, tutto el mondo sprezza + e quasi in terra perde suo sentore. + + Sentítivi, o pigri e negligenti, + bastevi el tempo ch'avete perduto! + Oh quanto simo stati sconoscenti + al piú cortese che si sia veduto! + El qual promette celestial presenti, + e mai nullo non ne vien falluto; + chi l'ama, sí li sta buon servidore. + + Servire a te, Iesú mio amoroso, + piú sei suave d'ogni altro diletto; + non può sapere chi sta de te ozioso + quanto sei dolce ad amar con affetto; + giamai el cor non trova altro reposo + se non in te, Iesú, amor perfetto, + che de tuoi servi sei consolatore. + + Consolar l'anima mia non può terrena cosa, + però ch'ella è fatta a tua sembianza; + che piú de tutto el mondo è preziosa + e nobile e sopr'onne altra sustanza; + solo tu, Cristo, li puoi dar puosa + e puoi empire de tutta sua bastanza, + però che tu sei solo suo maggiore. + + Maggiore inganno non mi par che sia + che volere quello che non se trova, + e pare sopra onne altra gran follia + de quel che non può esser farne prova; + cusí fa l'anima che è fuor de la via, + che vuol che 'l mondo li empia legge nova, + e non può essere, ché 'l mondo è minore. + + Menorar sí vuole lo cor villano + che del mondo chiamasi contento, + che te vuole, Iesú, amor soprano, + per terrene cose cambiare intendimento; + ma se el suo palato avesse sano, + che assaggiasse lo tuo delettamento + sopra ogni altro li parría el migliore. + + Migliore cosa di te, amore Iesú, + nissuna mente può desiderare; + però deverebbe el cor teco lá su + con la mente sempre conversare, + ed onne creatura de qua giú + per tuo amore niente reputare, + e te solo pensare, dolcissimo Signore. + + Signor, chi ti vol dare la mente pura, + non te déi dare altra compagnia; + ché spesse volte, per la troppa cura, + da te la mente si svaga ed esvia; + dolce cosa è amar la creatura, + ma 'l Creatore piú dolce che mai sia, + però che è da temere onne altro amore. + + Amore e gilosia porta la mente + che ama Iesú che non li dispiaccia, + e partesi al tutto da onne altra gente, + e te, dolce Iesú, suo cuore abraccia; + onne altra creatura ha per niente + enverso la bellezza de tua faccia, + tu che de onne bellezza se' fattore. + + De te solo, Iesú, me fa pensare + ed onne altro pensier dal cor mi caccia, + ch'en tutto el mondo non posso trovare + creatura chi a me satisfaccia; + o dolce Creatore, fammite amare + e dammi grazia che 'l tuo amor mi piaccia, + tu che d'onne grazia sei datore. + + Damme tanto amore di te che basti + ad amarte quanto so tenuto, + del grande prezzo che per me pagasti, + sia per me da te reconosciuto; + o Iesú dolce, molto me obligasti + a piú amarte, ch'io non ho potuto + né posso senza te conforto avere. + + Conforta el mio cor che per te languesce, + che senza te non vole altro conforto; + se 'l lassi piú degiuno, deliquesce, + ché 'l cor che tu non pasci vive morto; + se 'l tuo amore assaggia, revivesce; + or n'aiuta, Cristo, in questo porto, + tu che sei sopra ogni altro aiutatore. + + Aiutami, amor, ch'io non perisca, + amor dolce per amor t'adomando; + pregoti che 'l tuo amor non mi fallisca, + recevi i gran sospiri ch'io te mando; + ma se tu voli ch'io per te languisca, + piaceme, ch'io vo' morire amando + per lo tuo amore, dolce Redentore. + + O Redentore, questo è 'l mio volere: + d'amarte e de servir quanto io potesse; + o dolce Cristo deggiati piacere + che 'l mio core del tuo amor si empiesse, + quella ora, buon Iesú, mi fa vedere + ch'io te solo nel mio core tenesse + e tu me fussi cibo e pascitore. + + Pascime de pane celestiale, + e famme ogni altra cosa infastidire; + cibo de vita sempre eternale, + chi ben t'ama, mai non può perire; + famme questo gran dono speziale + che te, dolce amor, possa sentire + per pietate largo donatore. + + Doname de te, dolcissimo, assaggiare; + per te sopr'onne cibo delicato + voglio de tutto degiunare; + chi ben t'assagia la lengua e 'l palato + tutto latte e mele li fai stillare, + e d'onne altro amore el fai levato + e renovar la mente en tuo fervore. + + Fervente amor di te li dá', Iesú, + chi canta el detto di sí grande alteza, + mentre che vive en terra de qua giú, + tu reggi la sua vita en gran netteza, + e poi gli dá' el solazzo de lá su, + che prenda gioia de la tua conteza + e sempre regni teco, vero amore. + + + + +CII + +COME È DA CERCARE IESÚ PER SOMMO DILETTO, EL QUALE È NOSTRO FINE: E CUSÍ +TERMINA IN LUI QUESTO VOLUME[8] + + + Se per diletto tu cercando vai, + cerca Iesú e contento serai. + + Cerca Iesú con ogni tuo desio + anima mia, se te vòi delettare; + la carne, el mondo e lo Nimico rio, + se perir non vòi, non sequitare; + nel proprio tuo parer non te fidare, + se vòi campar dalli infiniti guai. + + Se vòi campar dall'infernal tormento, + fa' che te spogli d'ogni amor vizioso, + e con forteza e gran proponimento + de non partire da quel grazioso + Cristo Iesú, de ogni ben copioso, + che per tuo sposo giá pigliato l'hai. + + Anima mia, tu sí sei sposata + a quello sposo, re celestiale; + sta' nella fede, perché l'hai giurata, + amando lui d'amor perpetuale; + e, ciò facendo, el gaudio eternale + da lui in fine tu receverai. + + Receverai el merito secondo + el mal e 'l ben che tu avrai commesso; + el tuo volere non sia vagabondo, + ma con fermeza t'accosta con esso; + mira el suo lato ritto per te fesso, + e de quel sangue te 'nebriarai. + + Inebriata per amor lo stringi + in tal maniera che giamai nol lassi, + e nel tuo core sua figura pingi, + che privará de te li umani passi; + per la sua morte spezará li sassi, + per essa tua dureza spezarai. + + +NOTE: + + [8] Questa lauda extravagante è posta per finire el numero perfetto + de cento: benché ne sian due de piú sotto dui numeri, cioè XLVII e + LXXVII per inadvertenzia: e cusí sono CII laude in tutto (Nota del + Bonaccorsi). La numerazione è stata corretta in questa ristampa + [Ed.]. + + + + +NOTA + + +Le rime di fra Iacopone da Todi videro dal secolo XV in poi la luce in +parecchie edizioni. Le principali furono: la fiorentina del 1490[9], +considerata come l'_editio princeps_, la bresciana del 1495[10] e la +veneta del Tresatti, pubblicata nel 1617[11]. Dalla Principe derivarono +l'edizione romana di G. B. Modio e la napoletana di Lazzaro +Scoriggio[12]; dalla bresciana le due veneziane di Bernardino Benalio e +al Segno della Speranza[13]. + +Ma all'edizione principe quanti sino ad oggi si occuparono del poeta +tudertino concordemente riconobbero la maggiore autoritá, sia per ciò +che concerne l'autenticitá delle laude in essa raccolte, sia per la +lezione, che meglio d'ogni altra sembra conservare le impronte +idiomatiche della regione ove il poeta nacque e dettò i suoi carmi +spirituali[14]. Onde io, convinto di far cosa utile agli studi +iacoponici col divulgare un testo ormai quasi introvabile, qualche anno +fa ristampai per conto della Societá filologica romana l'edizione +bonaccorsiana, limitandomi ad introdurvi le poche modificazioni imposte +dall'uso invalso nella pubblicazione degli antichi testi, e che mi parve +potessero notevolmente migliorarla[15]. Ed oggi l'edizione fiorentina, +modificata ancora nella grafia, ma fin dove lo consenta il rispetto +dovuto a una stampa autorevolissima del Quattrocento, vede nuovamente la +luce nella collezione degli _Scrittori d'Italia_. Ma perché pubblicare +ancora una volta quella stampa, in luogo di tentar finalmente l'edizione +critica dei ritmi iacoponici, ripetutamente invocata da Alessandro +D'Ancona?[16] + +Il perché esposi nella prefazione all'edizione della Societá filologica; +e ad essa senz'altro potrei rimandar il lettore, se frattanto un egregio +studioso, il prof. Biordo Brugnoli della R. Scuola normale di Perugia, +nella dotta introduzione ad un suo faticoso e diligente lavoro di +ricostruzione delle satire iacoponiche, non avesse sollevato molti dubbi +sull'autoritá, da me nuovamente affermata, della stampa +bonaccorsiana[17]. Esaminati i codici piú antichi, egli trova che il +confronto non è sempre favorevole all'edizione fiorentina, nella quale +rileva difetto di criteri sicuri nell'adozione delle forme grafiche e +fonetiche, e tracce di alterazioni dovute all'uso di codici toscani o +toscaneggianti; afferma inoltre che l'antichitá dei mss., a cui il +Bonaccorsi attinse, è minore di quella che io non mostri di credere; e +conclude che «per la ricostruzione del testo originale è non solo utile +ma conveniente attingere ad altre fonti non meno e forse piú +autorevoli»[18]. + +Potrei rispondere a queste osservazioni che io non ho mai ritenuto il +testo dell'edizione fiorentina come la forma originale, nella quale +primamente apparvero i canti del poeta tudertino, e che non ho escluso +si possa in avvenire, quando fortunate ricerche ci portino al +ritrovamento di mss. piú antichi di quelli che sono a nostra conoscenza, +ricostruire un testo di gran lunga piú attendibile. Ma potrei anche +aggiungere: perché il Brugnoli, conoscendo altre fonti «e non meno e +forse piú autorevoli» della stampa bonaccorsiana, ha tuttavia creduto +opportuno di sceglier questa a fondamento dell'edizione critica delle +satire iacoponiche, e di contro al testo da lui ricostruito sulle +varianti di numerosi codici ha sentito la necessitá di riprodurre +integralmente le singole poesie nella lezione data dal Bonaccorsi? + +Ma, per non tediare il lettore con polemiche oziose, cercherò di +rimettere la questione nei suoi veri termini, riassumendo quanto scrissi +altra volta, e brevemente rispondendo alle obbiezioni mossemi +dall'egregio studioso perugino. + +Io ho ritenuto e ritengo che il maggior valore dell'edizione principe, +in confronto non solo di tutte le altre raccolte a stampa, ma ben anco +dei codici del XIV secolo, consista nelle fonti a cui il Bonaccorsi +attinse e nel metodo da lui tenuto--metodo che non esiterei a dichiarare +rigorosamente scientifico--per ricavarne una lezione vicina il piú che +fosse possibile all'originale forma umbra. Il proemio del Bonaccorsi ci +dá preziose informazioni in proposito, e non parrá superfluo che io lo +trascriva integralmente. + + Al Nome et honore della sanctissima trinitá: et della gloriosa + vergine Maria: et de tutta la corte del cielo. Qualunque persona + devota si delecta de havere et leggere le infrascripte laude del + beato frate Iacopone da Todi de l'ordine de frati minori, le quali + lui compose a diversi tempi per utilitá et consolatione di coloro + che desiderasseno per via de croce et delle virtú seguitare el + Signore: sapia per vero come circa la impressione presente, a fine + che fusse emendata quanto piú si potesse: et reducta alla puritá + anticha, che si trova molto alterata in piú libri: è stata usata + questa diligentia, cioè che si sono havute due copie de tale laude + cavate studiosamente da doi exemplari Todini assai antichi: et piú + copiosi et migliori che si trovino in quella cittá: et doi altri + volumi pur antichi in buona carta, facti con diligentia: + de quali uno appare scripto nella cittá de Perugia: dell'anno + MCCCXXXVI trovato in Firenze: de laude XC et non piú et molti altri + volumi de diversi religiosi: et de altre particulare persone, + trovati pur in Firenze. Da i quali tutti volumi, et spetialmente da + li dicti piú antichi concordati molto insieme, si ha cavata nova + copia per dare a l'impressori, servata la simplicitá et puritá + anticha secondo quel paese di Todi, del modo di scrivere et de + vocaboli, sí come è parso a piú persone devote et spirituale che si + dovesse fare, senza mutare o agiongere alcuna cosa di novo. Et in + tal modo fo cominciata tale impressione a dí XII de agosto passato, + et continuata come si vede fino al numero centenario de laude, et + due piú, non essendo maggior numero, ma piú presto minore in li + predicti et molti altri volumi antichi, maxime della dicta citá di + Todi, che fu la terrena patria del auctore: et dove se ne trova + libri assai: dove etiam lui morí: et sono le sue ossa in + veneratione. Non si dice però per questo che lui non facesse + maggior numero de laude, né anco si afferma, che tutte queste siano + facte da lui, per non se havere di ciò altro di certo. Quanto + all'ordine de esse laude, vedendosi quello essere vario et incerto + in molti libri: benché li Todini siano quasi ad uno modo, non è + parso inconveniente cominciare da quelle due della Madonna: quale è + porta et inventrice de ogni gratia, et da poi mettere le piú facile + et successive le altre. Et anco distinguere le materie, et metterle + insieme al meglio che si ha inteso, sí come si vederá facto. Della + vita del prefato beato Iacopone in particulare non pare che si + trovi certa narratione: ma della sua perfectione et trasformatione + in l'amore divino, assai si vede per suoi scripti: et anco se + intende el tempo nel quale lui fu, et scrisse. + + Siano adunque confortati li lectori a legere con attentione esse + laude simplici quanto al stilo et parole: ma piene di sancta + doctrina, et de alti sentimenti in piú de quelle: li quali non + potendo cosí intendere essi lectori, vogliano honorarli: et pregare + la divina bontá, che li illumini la mente all'intelligentia di + quanto bisogna alla salute de l'anime loro. + +Le fonti menzionate dall'editore formano dunque tre gruppi distinti: 1º) +i due codici todini =assai antichi=; 2º) altri due codici =pur antichi=, +cioè della prima meta del secolo XIV (un d'essi, il perugino, è datato +dal 1336); 3º) molti altri codici presumibilmente toscani o, per lo +meno, trovati a Firenze[19]. È chiaro che la maggior importanza venne +data dall'editore ai due todini assai antichi, i piú antichi di quanti +erano allora a Todi; e da essi furon cavate studiosamente le copie che +formarono il nucleo della raccolta bonaccorsiana. Orbene, quei mss. non +esistono piú. Potranno esserne derivati, come asserisce il Brugnoli, il +Tudertino 194 della Comunale di Todi e l'Angelicano 2216; ma il primo di +tali codici è indubbiamente della seconda metá del secolo XV, quindi +poco attendibile sia per l'autenticitá delle laude e sia per la lezione; +e il secondo, importantissimo per essere del secolo XIV e perché meglio +d'ogni altro reca intatte le primitive forme umbreggianti, non contiene +malauguratamente che quattordici laude. Anche gli altri due codici +menzionati, che pure debbono essere stati di grande aiuto all'editore, +sono andati perduti. Del ms. perugino del 1336 il Brugnoli crede di +ravvisare una copia nel cod. 1037 della Nazionale di Parigi; ma, in ogni +modo, anche questo è del secolo XV e meno utile di altri codici umbri +coevi, di cui non s'è ancor potuto rintracciare l'archetipo. Resta il +terzo gruppo, quello dei codici toscani o toscaneggianti. Non avendoli +l'editore menzionati partitamente, noi siamo anche disposti ad ammettere +che si possano identificare con alcuni dei numerosi codici toscani che +ancor possediamo. Non saprei dire però quanto e fino a che punto essi +siano stati utilizzati. Quali sono adunque le fonti «non meno e forse +piú autorevoli» della raccolta bonaccorsiana, alle quali si può +ricorrere per la ricostruzione di un testo critico delle poesie +iacoponiche? + +Per ciò che concerne il difetto di criteri sicuri nell'adozione delle +forme grafiche e fonetiche, si può osservare che nel secolo XV la grafia +non aveva ancor preso una forma definitiva, e che l'incertezza grafica +si rileva in tutti i codici, piú grave anzi negli antichi--com'è +naturale--che nei recenti. Perché dunque rimproverarla soltanto alla +stampa bonaccorsiana? E, quanto al dubbio espresso dal Brugnoli intorno +alla incapacitá dell'editore fiorentino di resistere, lui toscano, alla +tentazione di alterare o di sostituire le primitive forme idiomatiche, +si può opporre che il Brugnoli non ha elementi sufficienti da +avvalorarlo, mancandogli appunto i termini di confronto, cioè i codici +tudertini, che soli varrebbero a fargli riconoscere sicuramente le +alterazioni e le sostituzioni. Il Bonaccorsi ci dice invece, e non so +perché si debba dubitarne, ch'egli preferí la lezione dei testi todini. +Ai difetti di questi avrá naturalmente supplito con l'aiuto degli altri +due codici umbri, e per le poesie che mss. autorevoli o la tradizione +giá formatasi al suo tempo attribuivano a Iacopone, si sará giovato dei +mss. toscani e toscaneggianti. + +E qual metodo, se non questo appunto del Bonaccorsi, ha in sostanza +seguíto il prof. Brugnoli nella ricostruzione del testo delle satire? +Anch'egli s'è valso di tre gruppi di codici: 1º degli umbri, tra i quali +comprende anche l'edizione principe; e ad essi ha dato quasi sempre la +preferenza nella scelta della lezione; 2º dei toscani; 3º dei veneti. Ma +dai toscani e dai veneti non trasse profitto «se non quando poté +ritenere che essi, derivando forse da qualche lontano stipite in certi +passi piú fedele all'originale, fossero sfuggiti a qualche manifesto +equivoco piú o meno grossolano di trascrizione, da cui vanno tutt'altro +che esenti i testi umbri, i quali attinsero probabilmente a fonte piú +diretta, ma furono anche condotti da menanti assai rozzi ed +incolti»[20]. Il Bonaccorsi non poté giovarsi, è vero, dei codici +veneti, o almeno non ne fa cenno nel proemio: in compenso però egli +aveva i codici todini assai antichi, dai quali nessuno di noi +disgraziatamente può trarre profitto. Orbene, se l'acume critico di un +egregio studioso come il Brugnoli può dare maggior affidamento di rigore +scientifico nello studio dei codici e nella scelta della lezione, ciò +non basta a compensare il difetto di quella pura fonte originale a cui +attinse il Bonaccorsi, e della quale a noi son giunti soltanto alcuni +piccoli e torbidi rigagnoli. + +Ma, sempre a proposito della lezione in alcun luogo incerta o +toscaneggiante dell'edizione principe, mi sia lecito insistere sopra un +concetto da me espresso altra volta e che il Brugnoli non ha creduto +opportuno di confutare. Secondo il D'Ancona[21], la lingua originale dei +ritmi iacoponici doveva esser l'umbra o, meglio, il volgare di Todi. «Se +si volesse dare--io scrivevo--un valore assoluto all'opinione +dell'illustre critico, bisognerebbe convenire che il testo dell'edizione +fiorentina qua e lá si discosta notevolmente da quello che doveva essere +il linguaggio tudertino del Duecento. Ma, quando si pensi che l'_editio +princeps_, sebbene risulti dalla concordanza di piú raccolte diverse tra +loro per l'etá e per l'origine, si fonda sopra tutto sui due codici +todini =assai antichi=, e che le maggiori divergenze dall'uso umbro si +riscontrano specialmente in quelle ultime poesie, della cui autenticitá +si può a buon diritto dubitare anche per una certa ineguaglianza di +stile, per la banalitá di alcune espressioni e, spesso, per la mancanza +di quello che potrebbe chiamarsi 'sapore' iacoponico, vien da pensare +che il fondo idiomatico primitivo non abbia poi subíto nel testo +bonaccorsiano troppo profonde modificazioni. Ma c'è di piú. I biografi +di Iacopone, che hanno seguíto cecamente la tradizione senza curarsi di +separare i fatti positivi da tutti i particolari fantastici formatisi +per false interpretazioni dei passi autobiografici e per analogia di +altre leggende francescane, affermano concordi che l'_amor Dei usque ad +contemptum sui_ fu cosí ardentemente sentito dal poeta tudertino, da +indurlo a commettere, insieme con molte altre pazzie, anche quella di +affettare il piú profondo disprezzo per la propria cultura e dottrina. +Ora non è chi non veda il ridicolo di tale affermazione. Iacopone da +Todi aveva fatto i suoi studi di diritto, forse a Bologna; aveva +esercitato per lunghi anni la professione di avvocato nella sua cittá +natia; aveva fors'anco dettato componimenti in rima prima di darsi a +vita spirituale, ed è lecito supporre che non gli fosse ignota la bella +fioritura della poesia lirica del suo tempo, i cui spunti e le cui +immagini sin troppo profane ricorrono con molta insistenza nelle sue +laudi-ballate. Per quanto profondo fosse l'orrore e il disprezzo degli +anni trascorsi nelle vanitá del mondo, come avrebb'egli potuto far getto +della propria coltura, di quel patrimonio intellettuale, caro sopra ogni +altro perché frutto in ciascuno di inenarrabili fatiche, senza sentirsi +miseramente inaridire quella ricca vena poetica, onde, come altrettanti +ruscelli, scaturivano i suoi sacri ritmi, schiumeggianti e torbidi +talvolta per l'impeto della discesa, ma sempre meravigliosi di vita e di +freschezza? Iacopone parlava e componeva nel suo nativo dialetto cosí +come solevano le persone della sua coltura. E non sarebbe giusto +rifiutare inesorabilmente come alterazioni illegittime di amanuensi e di +editori tutto ciò (e non è gran cosa) che nel testo dell'edizione +fiorentina del 1490 sembra discostarsi dalle particolari caratteristiche +del dialetto tudertino»[22]. + +Una delle questioni piú difficili e piú lungamente dibattute tra gli +studiosi è quella che concerne l'autenticitá dei ritmi attribuiti a +Iacopone. Le raccolte primitive dovevano contenere appena una novantina +di laude, quante cioè ne contengono i codici del secolo XIV. Ma per la +pronta diffusione che le poesie del Nostro ebbero nell'Umbria, nella +Toscana e nell'Italia settentrionale (diffusione dovuta, oltre che al +merito intrinseco dell'opera iacoponica, anche alla fiera discordia +fervente nel seno stesso dell'ordine francescano tra i vari partiti, per +alcuno dei quali il nome di Iacopone poté servire quasi di segnacolo in +vessillo, e alla aureola di martirio che la leggenda non tardò a creare +intorno all'austera figura del poeta tuderte), il primitivo corpo +laudistico iacoponico andò a mano a mano aumentando, fino a raggiungere +e a sorpassare nel secolo XVII il numero di duecento composizioni. + +Ma la critica ha ormai fatto giustizia di molte false attribuzioni; e +mentre dopo lunghi dibattiti ha restituito al Nostro alcuno di quei +componimenti, come + + Amor de caritate--perché m'hai sí ferito, + +che qualche erudito con inconsulta audacia gli aveva tolti per +attribuirli al poverello d'Assisi, non ha esitato, d'altra parte, a +rigettare inesorabilmente come apocrifi i canti dovuti alla larga +imitazione iacoponica del XIV e XV secolo[23]. + +È dunque ormai pacifico che l'originaria produzione iacoponica debba +restringersi a quel centinaio di ritmi contenuti nei codici del +Trecento, vale a dire alle cento e due laude della raccolta +bonaccorsiana[24]. Ma, per converso, tutti, assolutamente tutti i ritmi +dell'edizione fiorentina debbono ritenersi autentici? + +L'onesta avvertenza del Bonaccorsi: «Non si dice però per questo che lui +non facesse maggior numero de laude, =né anco si afferma che tutte +queste sieno facte da lui= per non se havere di ciò altro di certo», ha +per me un grande valore. Secondo la prima intenzione dell'editore, la +raccolta doveva chiudersi con la XCIII lauda, con «Donna del paradiso», +la quale «è posta in questo loco--egli scrive--=per clausura= de le +precedente: el principio de le quali è pur da lei [cioè la lauda «O +Regina cortese», anch'essa pertinente alla Madonna]: et =per uno +separamento= dalle seguente laude trovate in diversi libri»[25]. +L'autoritá di altri codici consultati, la forza della tradizione, la +quale giá sul finire del Quattrocento aveva sanzionato molte +attribuzioni, e fors'anco il desiderio--alquanto ingenuo--di raggiungere +per il suo volume «el numero perfecto de cento»[26], poterono indurre +il Bonaccorsi ad aggiungere quelle nove laudi con cui si chiude la +raccolta, e sulla cui autenticitá è possibile, secondo me, sollevare +qualche dubbio, tenuto conto anche delle annotazioni particolari con che +il Bonaccorsi, mosso da quegli scrupoli, che tanto ragionevolmente ci +fanno apprezzare l'opera sua di editore illuminato, volle mettere in +guardia il lettore[27]. + +Il prof. Brugnoli (è doveroso discutere anche su questo punto la sua +opinione per il largo ed esauriente esame ch'egli ha fatto delle stampe +e dei codici iacoponici) non condivide i miei dubbi. «Invero--egli +scrive--queste [cioè le ultime laude della raccolta] non si trovano, se +non per eccezione, in altri mss., specie in quelli estranei alla +famiglia umbra. Senonché questo avviene anche per altre laude pur +contenute nella Principe e tuttavia non comprese fra le ultime e piú +sospette di questa stampa. È appunto il caso dei ritmi: 'Fede, speme e +caritate'; 'Amor dolce senza pace' (_sic_); 'Omè lascio dolente'. +Dovremo noi escludere anche queste dal novero delle laude d'indubbia +autenticitá?». No, poiché «quanto sin qui dicemmo--egli +continua--intorno allo svolgimento e alla diffusione del materiale +laudistico iacoponico, ci porta a concludere che solo gli antichi mss. +umbri, e non giá i codici toscani e veneti, possono avere un gran peso +nella bilancia»[28]. + +Son lieto che per una volta tanto sia proprio il Brugnoli a riconoscere +il maggior valore dell'edizione principe. Senonché gli argomenti, +ch'egli adduce, lasciano sempre adito al dubbio da me espresso. E +invero, come si può escludere che l'editore stesso dubitasse +dell'autenticitá delle ultime laude della sua raccolta, chi metta in +relazione le parole del suo proemio con le avvertenze da lui premesse a +quelle laude? È questo un elemento di critica che non deve essere +trascurato, specie se va unito al giudizio che può farsi sul merito +intrinseco di quelle poesie, meno caratteristiche, meno precise nel loro +schema metrico e meno umbreggianti di tutte le altre. Quanto alle tre +poesie citate dal Brugnoli, che non si trovano se non nei codici umbri, +si potrebbe osservare che anche su quella che incomincia + + Oimè! lasso dolente + +l'editore fiorentino non ha mancato di esprimere qualche dubbio. +L'avvertenza alla lauda XCVI dice infatti: «Questa lauda seguente era +pur nel dicto libro antiquo [nel Perugino del 1336] et ancora in alcuni +todini, benché paia assai bassa como la XX in ordine, che incomenza +'Oimè, lasso dolente'»[29]. + +Ma siano o no queste ultime rime da attribuire sicuramente a Iacopone, +il fatto che solo di alcune poche poesie della raccolta bonaccorsiana si +possa dubitare, e che il dubbio non sia condiviso da tutti gli studiosi, +dimostra che l'edizione principe merita la maggiore fiducia in fatto di +attribuzioni. + +Ed alla autoritá della Principe il Brugnoli stesso giustamente fa +appello[30] a proposito della tanto discussa autenticitá della satira + + O papa Bonifazio--molt'hai iocato al mondo. + +Questa poesia, che fa parte di un gruppo abbastanza numeroso di satire +contro i falsi prelati e contro colui che nella mente del fiero +assertore della rigida regola francescana appariva come + + Lucifero novello--a sedere en papato, + +ebbe molta fortuna nel secolo XIV. Nell'ambiente religioso e politico +non erano ancora spenti gli echi della feroce lotta combattutasi tra il +papa e la parte ghibellina, sostenuta dal re di Francia; in quella +satira o, meglio, in quella invettiva Iacopone si fa interprete di tutti +i risentimenti provocati dal Caetani e con inaudita violenza di +linguaggio, che ha sgomentato i suoi troppo ortodossi commentatori, +investe il papa, accusandolo di simonia, di nepotismo, di aviditá verso +i soggetti, di sete indomabile di potere, e gli predice l'ultima ruina. +I famosi versi profetici: + + subito hai ruina--sei preso en tua magione + e nullo se trovòne--a poterte guarire + . . . . . . . . . . . . . . . . . . + e Dio sí t'ha somerso--en tanta confusione, + che onom ne fa canzone--tuo nome a maledire + +sembrano alludere alla cattura d'Anagni e alla morte del pontefice, +seguíta di lí a pochi giorni. Il che ha fatto supporre che la poesia sia +stata composta a fatti compiuti, cioè dopo il 1303. Ma il contesto della +poesia non ammette dubbi: essa è un'invettiva contro Bonifacio ottavo +vivo e nella pienezza della sua potenza. E come, d'altra parte, supporre +che Iacopone giá molto vecchio, logorato dalla lunga crudele prigionia, +e desideroso soltanto della pace del chiostro e della preghiera in +comune, si inducesse a scrivere quella fierissima rampogna contro l'alto +personaggio testé scomparso dalla scena del mondo? + +Di qui due ipotesi: che la poesia non sia stata composta dal Nostro, ma +da alcuno dei numerosi nemici del Caetani durante la preparazione del +processo, che alla memoria di questo pontefice aveva intentato Filippo +il Bello; o che alla poesia scritta da Iacopone nel 1297, mentre si +svolgeva la lotta tra i Colonnesi e Bonifacio ottavo e nella famosa +protesta di Lunghezza si impugnava la validitá dell'elezione pontificia, +si sieno aggiunte piú tardi, cioè dopo la cattura d'Anagni, le strofe +che alludono a questo crudele episodio. Ma alla prima ipotesi, sostenuta +dal Tenneroni, sembra contrastare il fatto che la poesia si trova +nell'edizione principe e cioè nei codici todini piú antichi. Piú +attendibile invece appare la seconda, caldeggiata dall'Ozanam[31] e +ultimamente dal Brugnoli, il quale mette giustamente in rilievo come «la +lauda controversa senza le strofe che l'esame critico aveva riconosciute +come interpolate» si trova in un manoscritto del Trecento, il cod. +Magliabechiano, II, 6, 63[32]. + +Ma, a parte questi ed altri problemi particolari, la questione +dell'autenticitá è veramente fondamentale per la critica della leggenda +iacoponica. Tutti sanno che le notizie certe sul poeta tudertino sono +molto scarse[33], e che le minuziose informazioni sulla vita da lui +trascorsa nelle vanitá del mondo e sulle stranezze commesse durante i +primi anni di penitenza sono il frutto della elaborazione di elementi +incertissimi, dovuti in parte all'arbitraria ricostruzione di +circostanze che sembrano risultare dai passi cosí detti autobiografici, +e in parte alla fantasia del primo anonimo biografo del Quattrocento, +del quale giustamente il Novati ha scritto aver fatto opera «non di +storico, ma di agiografo». Cosí nel tudertino, piuttosto che il =sacro +giullare= girovagante pei monti e pei piani dell'Umbria noi amiamo +riconoscere col Novati il poeta filosofo, il =teorico= del misticismo, +spoglio di qualsiasi vincolo con le compagnie dei Disciplinati e coi +Laudesi, e poetante «pe' confratelli suoi, per quell'anime ardenti, che +sotto il vessillo francescano cercavano al pari di lui la via della +croce, l'unione assoluta con la divinitá»[34]. + +Ma pur chi non voglia consentire col Novati in questa nuova, audace +figurazione di Iacopone da Todi, e senta di non poter negare ogni valore +ai dati tradizionali, dovrá imporsi un rigoroso lavoro di cernita nella +farragine delle notizie tramandate dai biografi, per l'accertamento dei +dati autobiografici contenuti nelle poesie che possono sicuramente +attribuirsi al tudertino. E per il futuro biografo di Iacopone sará, +anche per questo verso, preziosissima la raccolta contenuta +nell'edizione fiorentina del 1490. + +NOTE: + + [9] _Laude di frate Iacopone da Todi_, impresse per ser Francesco + Bonaccorsi in Firenze, a dí ventiotto del mese di septembre + MCCCCLXXXX. + + [10] _Laudi del beato frate Iacopone del sacro ordine di frati + minori de osservantia_, Bressa, per Bernardo de Misintis, 1495. + + [11] _Le poesie spirituali del beato Iacopone da Todi... accresciute + di molti altri suoi cantici nuovamente ritrovati, con le scolie et + annotationi..._, Venetia, Nicolò Misirini, 1617. + + [12] _Li cantici del beato Iacopo da Todi_, con diligenza ristampati + con la gionta di alcuni discorsi et con la vita sua. App. Ippolito + Salviano, Roma, 1558.--_Li cantici del beato Iacopone da Todi_, + aggiuntivi alcuni canti cavati da un manoscritto antico non piú + stampato, Napoli, Lazzaro Scoriggio, 1615. + + [13] Per queste due edizioni cfr. GAMBA, _Serie dei testi di + lingua_, Venezia, 1828, nn. 478 e 479. + + [14] Cfr. GAMBA, op. cit., n. 477, e ED. BOEHMER, _Iacopone da Todi, + Prosastücke von ihm, nebst Angaben über Manuscripte, Drucke und + Uebersetzungen seiner Schriften_, in _Romanische Studien_, 1 + (1871-75), 138. Il D'ANCONA nella recente ristampa del suo _Iacopone + da Todi, il giullare di Dio del secolo XIII_, Todi, Casa editrice + «Atanòr», 1914, p. 5, scrive: «Quanto piú posso, nel citare mi + attengo alla edizione di Firenze 1490, presso il Bonaccorsi, + riprodotta ne 1558 dal Modio: edizione condotta su antichi + manoscritti di Todi e di Firenze, e la cui autoritá è affermata da + G. Ferri nella riproduzione sopraccitata. Possono perciò credersi + con molta probabilitá tutte autentiche le rime della stampa + bonaccorsiana, sebbene l'editore stesso non osi darne certezza; pur + ammettendo tal qualitá in alcune edite dal Tresatti e da altri, le + quali in ogni caso servono a meglio determinare la forma e gli + intenti della lauda spirituale antica». Il MOSCHETTI (_I codici + marciani_, Venezia, 1883) esprime un giudizio anche piú favorevole + all'ediz. principe, che afferma valere «quanto molti codici riuniti + dei piú antichi e preziosi». + + [15] _Laude di frate Iacopone da Todi secondo la stampa fiorentina + del 1490 con prospetto grammaticale e lessico_ a cura di GIOVANNI + FERRI, in Roma, presso la Societá filologica romana, MDCCCCX. + + [16] D'ANCONA, op. cit., p. 5, nota 4. + + [17] _Le satire di Iacopone da Todi ricostituite nella loro piú + probabile lezione originaria con le varianti dei mss. piú importanti + e precedute da un saggio sulle stampe e sui codici iacoponici_ per + cura di BIORDO BRUGNOLI, ordinario di lettere italiane nella R. + Scuola normale maschile di Perugia, in Firenze, per Leo S. Olschki + editore, MDCCCCXIV, p. XIV sgg. Di questo volume e della ristampa + del D'ANCONA si legga l'ottima recensione di E. G. PARODI nel + _Marzocco_ del 28 giugno 1914 (_Il giullare di Dio_), e l'articolo + di CIRO TRABALZA, _Il glorioso ritorno di un giullare di Dio: + «Iacopone da Todi» di A. D'Ancona_, nel _Giornale d'Italia_ del 21 + luglio 1914. + + [18] Op. cit., p. VI. + + [19] Il prof. Brugnoli mi rimprovera (p. CVIII) di assegnare i + codici todini =assai antichi= alla fine del XIII secolo e di «far + gran caso della differenza di espressione usata [dall'editore] per + quei codici =assai antichi= in confronto di quella adoperata per il + cod. Perugino del 1336 e per un altro suo coevo, dei quali l'editore + fiorentino dice che erano =pur antichi=». «Anche a voler dare + importanza (egli continua) a questa lieve sfumatura--dico lieve + perché l'induzione si fonderebbe tutta sulla mancanza dell'avverbio + 'assai', mancanza in gran parte compensata dal 'pur'--non è + possibile rimontare piú indietro del 1300, perché altrimenti + sarebbero rimaste escluse da quei codici le laude composte da + Iacopone durante e dopo la prigionia, laddove ce ne troviamo invece + parecchie se non tutte». Riconosco che l'attribuzione (da me + proposta, del resto, con molta circospezione) dei codd. todini piú + antichi alla fine del XIII secolo (l'anno 1300 appartiene a quel + secolo!) può parere arrischiata, ma non priva di qualsiasi + fondamento, in quanto--trattandosi di codd. perduti--non si può + ammettere senz'altro ch'essi contenessero le poesie iacoponiche + composte durante e dopo la prigionia. Il fatto ch'esse si trovino + nei codici del XV secolo derivati dai todini può anche spiegarsi con + le aggiunte e le interpolazioni, che il Brugnoli stesso ammette a + proposito di altre questioni. Quanto alla distinzione tra i codd. + todini =assai antichi= e i due =pur antichi=, mi par proprio che il + Bonaccorsi abbia voluto stabilire una gradazione cronologica tra i + primi e i secondi. A meno che non si tratti di ipersensibilitá + grammaticale da parte mia, io son d'avviso che l'avverbio «assai» + abbia un significato ben differente dall'avverbio «pur». La mia + induzione si fonda dunque sul diverso significato di due parole + diverse, cioè su qualche cosa di piú consistente della «lieve + sfumatura», di cui parla il Brugnoli. Pei raffronti di codici e di + stampe iacoponiche si veda, oltre lo studio citato del BOEHMER, + quello del TOBLER nella _Zeitschrift für roman. Philologie_, III, + 178. Si veda anche A. FEIST, _Mittheilungen aus älter. Sanml. + italienisch. geistlich. Lieder_, in _Zeitschrift f. rom. Philol._, + XIII (1889), 115; e gli _Inizi di antiche poesie italiane con + prospetto dei codici che le contengono_ e _Introduzione alle Laudi + spirituali_, di A. TENNERONI, Firenze, Leo S. Olschki, 1909. + + [20] Op. cit., p. VII. + + [21] Op. cit., p 46. + + [22] Cfr. la mia prefazione alla ristampa della Societá filologica + romana. + + [23] Fu il WADDING che attribuí pel primo questa poesia, insieme con + l'altra «In fuoco l'amor mi mise», a san Francesco; ma il padre I. + AFFÒ dimostrò vittoriosamente la falsitá di tale attribuzione. Cfr. + per maggiori particolari A. D'ANCONA, op. cit., p. 56, nota 8. + FRANCESCO NOVATI, nel suo discorso _L'amor mistico in san Francesco + d'Assisi ed in Iacopone da Todi_, pubbl. nel volume _Freschi e minii + del Dugento_, Tip. ed. L. F. Cogliati, Milano, MCMVIII, conclude a + proposito di siffatte attribuzioni (p. 242): «Chi si illude di + sorprendere i tripudi amorosi del Nostro [san Francesco] nelle laudi + 'Amor di caritade', 'In foco l'amor mi mise', dimostra (ci sia + lecito il dirlo) di non capir nulla di nulla né dell'anima di san + Francesco né della storia della lirica sacra italiana». + + [24] Cfr. NOVATI, op. cit., p. 247. + + [25] Vedi p. 232. + + [26] Veramente la raccolta comprende 102 laude. Ma nella nota alla + lauda CII (p. 255) l'editore avverte: «Questa =laude extravagante= è + posta per finire el numero perfecto de cento: benché ne sian due de + piú sotto doi numeri, cioè XLVII e LXXVII per inadvertentia: et cusí + sono CII laude in tutto». Naturalmente la numerazione è stata + corretta in questa ristampa. + + [27] Le annotazioni dell'editore si trovano alle pp. 232, 236, 239, + 255. + + [28] Op. cit., p. CXLIV. + + [29] Vedi p. 236. + + [30] Op. cit., p. CXLVI sgg. E vedi anche D'ANCONA, op. cit., p. 84, + n. 2, ove si confuta l'opinione di A. TENNERONI. + + [31] A. F. OZANAM, _Les poètes franciscains en Italie au XIII + siècle_, Paris, V. Lecoffre, 1882. + + [32] Op. cit., p. CXLIX. + + [33] La cronologia piú probabile della vita di Iacopone è stata + fissata da A. D'ANCONA, op. cit., p. 18 in nota. Circa le biografie + tradizionali cfr. pure D'ANCONA, op. cit., p. 15 e BRUGNOLI, op. + cit., p. CIV, nota 1. + + [34] Discorso e vol. cit., p. 245 sgg. + + + + +GLOSSARIO + + +Nota del Trascrittore: tra parentesi quadre si trovano le versioni +alternative presenti nel testo. + + _abbi_, io ebbi. + + _abbreviata_, rimpicciolita, cfr. _breviare_. + + _áber_, ebbero. + + _abominanza_, vergogna. + + _abondo_, abbondante. + + _abracciata_, abbracciamento. + + _abramare_, bramare: _abrama, abrami_. + + _abrasciato_, ardente. + + _abrenca_ (_t'a._), adòperati, indústriati. + + _abreviare_, rimpicciolire: _abreviando_. + + _absolveto_, sii assolto. + + _abundi_, 'tanto piú foco _a._', tanto piú abbondi in ardore. + + _abissare_, inabissare: _abissame, abissata_. + + _acattaría_, acquisto, guadagno. + + _acatte_, acquisti. + + _acatto_, acquisto, guadagno. + + _achianta_, alligna, attecchisce. + + _acolle_, accoglie. + + _acolmato_, colmato, colmo. + + _acolte_, strette, raccolte. + + _acomenza_, incomincia. + + _aconciato_, acconciatura. + + _aconfé_, 's'_a._', si confece, si convenne. + + _adamato_ (imperativo), ama. + + _adarsi_, accorgersi; 'non te n'_adai_'; + _adato_. + + _adasta_, eccita, spinge. + + _ademandare_, domandare: _ademando_, _ademandi_, _ademanda_, + _ademandato_, _-e_. + + _ademanni_, domandi. + + _ademplendo_, riempiendo, colmando. + + _ademplenza_, soddisfazione. + + _adetata_, infamata. + + _adimandi_, domandi. + + _adizzata_, aizzata. + + _adoguagliato_, eguagliato. + + _adolorava_, mi addoloravo. + + _adomando_, domando. + + _adorato_ (sost.), adorazione. + + _adornanza_, ornamento. + + _adulterato_, 'con tutte ha _a._', ha tradito tutte. + + _adurare_, perseverare; 'en _a._', con perseveranza; + _adura_, persevera. + + _adurate_, 'per _a._', con la perseveranza. + + _adúsate_ [_adusate_], abítuati. + + _adviáme_, mi avviai. + + _affare_, 'donna da grande _a._', ricchissima; + 'de poco _a._', di poco conto; + 'de sí alto _a._'; + 'secondo 'l pover mio _a._', secondo le mie deboli forze; + 'dargli tutto 'l suo _a._', tutto quel che possiede. + + _affá_, 's'_a._', si conviene. + + _affétta_ [_affetta_], desidera. + + _affetto_, passione, dolore, tribolazione. + + _afferrare_, tormentare: _m'afferra_; + _afferrato_, tormentoso, doloroso; + _afferrate_, tormentate. + + _affittare_ e _afi-_, affisarsi, osservare: _affitta_, _afitta_, + _afittai_. + + _affletto_, afflitto. + + _afflitto_, ferito. + + _affollato_, oppresso, schiacciato. + + _affolto_, sostenuto, appoggiato, difeso. + + _affrantura_, debolezza, dolore, pena eterna. + + _affrenare_, raffrenare: _affrenata_, _affreniti_, freniate. + + _aficco_, 'm'_a._', mi figgo. + + _afigura_, 'non m'_a._', non posso figurarmi. + + _afocare_, infocare: _afocata_; + e affogare: _afocato_. + + _afogato_, affogato o soffocato. + + _afoma_, 's'_a._' si offusca. + + _afranto_, sofferenza, dolore. + + _afrigolito_, infreddolito. + + _agirlato_, stordito, ebbro. + + _agne_, anni. + + _agno_, agnello. + + _agrondo_, 'm'_a._' mi rattristo. + + _aguardare_, osservare, rimirare: _aguarda_, _aguardame_, + _aguárdate_ [_aguardate_], _aguardare_, _aguardáte_ [_aguardate_], + _aguardai_, _aguardando_. + + _aguata_, guarda, osserva. + + _aiace_, conviene. + + _ainina_, 'carta _a._', cartapecora. + + _aino_, agnello. + + _aiutare_, salvare; + '_aiuta_ la sconfitta', salvaci dalla sconfitta; + '_aiuta_ lo notare', assistici nel nuoto. + + _aiute_, 'l'_a._', l'aiuto. + + _albergare_, ospitare e abitare: _albergalo_, _albergato_. + + _albergaria_, abitazione, stanza. + + _albergo_, abitazione. + + _albitrio_, arbitrio. + + _alcono_, alcuno. + + _alegranza_, gioia. + + _alegrare_, rallegrare: _alegrar_, _t'alegri_. + + _alentata_, 'degiunar non fui _a._', non lasciai di d. + + _alevata_, allevamento. + + _alienata_, vòlta ad altre cure. + + _alifante_, elefante. + + _alitare_, vivere. + + _allapidata_, lapidata. + + _allazo_, allaccio. + + _allecerare_, licenziare, scacciare: _allecerato_, _allecerati_. + + _allena_, diminuisce. + + _allevai_, 'da poi che m'_a._', poi che fui adulto. + + _allidere_, percuotere, rompere: _allide_, _alliso_. + + _allitate_ [_allítate_], ti allieta. + + _allore_, allora. + + _allumenare_ e _allumi-_, illuminare: _allumini_. + + _almino_, almeno. + + _alteza_, orgoglio, superbia; + nobiltá, nobile e ricca condizione. + + _alto_, 'ad _a._', in alto, 'en _a._', altamente, 'fanno clamore + en _a._', grande clamore. + + _altroi_, altrui. + + _altura_, altezza, nobiltá; + 'de piú _a._', piú alto; + 'piú en _a._', piú in alto. + + _ama_, amore. + + _amantare_, vestire; + _t'amanta_, _se n'amanta_, _amantare_, _amantato_. + + _amanta_, ricoprono, rif. a nido. + + _amantatura_, vestito. + + _amantenente_, immantinenti. + + _amanza_, amore. + + _amaricato_, amarezza; + amareggiato, doloroso; + _-a_, addolorata. + + _amarore_, amarezza. + + _amastrato_, ammaestrato. + + _amativo_, che si deve amare; + 'luce _amativa_' dell'amore. + + _amato_, amore. + + _ambiadura_, l'ambio. + + _amenza_, follía. + + _amesurare_, 'l'_a._', la misura, la quantitá. + + _amiranza_, ammirazione. + + _amistanza_, amicizia. + + _ammannito_, occupato, affaccendato. + + _amollare_, intenerire. + + _amoranza_, amore. + + _an Santo_, in chiesa. + + _ancilla_, ancella. + + _ancore_, fino ad oggi. + + _ancura_, ancora. + + _andare_: _andi_, vai; + _anda_, va; + _andi_, tu vada; + _t'andasti_, te ne andasti. + + _andata_, viaggio o via. + + _áne_, ha. + + _anegato_, annegato. + + _anemalio_, animale (dispreg.). + + _angelicata_, 'vita _a._', degli angeli. + + _angeloro_, degli angeli. + + _anichilare_, annientare: _anichilato_, annientato e umiliato. + + _anno_, 'en _a._ en _a._', di anno in anno. + + _annunziata_, annunzio. + + _ante_, prima. + + _Anticrisso_, anticristo. + + _anvito_, causa, dolore. + + _apalato_, manifestato. + + _apenato_, addolorato. + + _apianare_, salire; + _s'apiana_, si sale. + + _apicciare_ e _app-_, appiccare, unire, attaccare; + _apicciarate_, si appiccicherá; + _apicciase_, _appicciato_, afferrare; + _apicciò_, accendere: _apicciato_; + _apicciarsi_, restringersi: _mi appiccio_. + + _aponerai_, apporrai a colpa. + + _apontare_, opporre: _s'aponta_; + intaccare: _ci aponta_. + + _apparato_, lusso. + + _apparito_, apparso. + + _apparuto_, apparso. + + _appellazione_, appello, nel sign. giuridico. + + _appetere_, appetire; + il desiderio. + + _applanato_, salito. + + _appresentare_, 'opo n'è _a._', bisogna presentarci; + _t'apresenta_. + + _appropriato_, 'amor _a._', amor proprio. + + _aprere_, aprire. + + _aprenno_, aprendo. + + _apresso_ (agg.), prossimo; + (pr.) presso. + + _aprete_, aperte. + + _aprito_, aperto. + + _aprute_, aperte. + + _aquilone_, settentrione. + + _arafrenato_, raffrenato. + + _aragnare_ e _arr-_, far questione, venire alle mani: _t'aragnasti_, + _arragnato_. + + _aramorto_, smorzato. + + _aramorti_, soffochi, metti in tacere. + + _arapicciata_, accesa. + + _aravere_, riavere. + + _archieda_, richieda. + + _archiuso_, richiuso. + + _arcomenzava_, ricominciava. + + _arcomperare_, riscattare, redimere. + + _arcoverare_, ricovrare, riparare. + + _ardita_, ostacolo, difficoltá. + + _ardore_, inferno. + + _ardura_, ardore, il fuoco eterno. + + _aregna_, regna. + + _aremanni_, rimandi. + + _arendi_, rendi. + + _arentrare_, rincasare: _arentri_. + + _arepresento_, presento di nuovo. + + _aresce_, riesce: _arescece_, ci si apre. + + _aretrovare_, ritrovare. + + _argento_, denaro. + + _argir_, ritornare. + + _argomente_, 'en _a._', ingegnosamente. + + _ariccare_, arricchire. + + _arlegame_, mi rilega. + + _armagnenza_, rimanenza. + + _armaner_, rimanere: _arman_, _armanea_, _armáse_. + + _armenare_, ricondurre: _armenava_; + _armine_, io rimeni. + + _armetta_, rimetta. + + _arnunzare_, rifiutare, respingere: _arnunzato_. + + _arnunzascione_, rinuncia. + + _arósciase_ [_arosciase_], si tinge di rosso. + + _arpiaceme_, mi ripiace. + + _arprendere_, riprendere: _arprende_, _arprendi_. + + _arprovo_, provo di nuovo. + + _arrabbia_, tu riabbia. + + _arrate_, arre; + 'presi l'_a._', m'impegnai. + + _arsalghi_, tu risalga. + + _arsimigliare_, rassomigliare: _arsimiglia_, _arsimigliata_. + + _arsomeglia_, 'al poter tuo l'_a._', règolati [regolati] secondo le + tue forze. + + _articulata_, esposta per articoli. + + _artificio_, 'palazzo en _a._', costruito secondo le regole dell'arte. + + _artoglie_, ritoglie. + + _artollote_, ti ritolgo. + + _artornare_, ritornare. + + _artorrò_, ritoglierò. + + _artrovare_, ritrovare. + + _arversare_, riversarsi. + + _arvenire_, rivenire: _arvenisse_, _arvenuto_. + + _arvolere_, rivolere. + + _ascaran_, scherano. + + _ascempio_, lo scempio. + + _ascide_, mi assedia, mi preoccupa (?). + + _asciogliere_, assolvere. + + _Ascisi_, Assisi. + + _ascondito_, nascosto. + + _asino_, 'per macerar mio _a._', la mia carne, i miei desidèri. + + _Asise_, Assisi. + + _asmo_, l'asma. + + _aspetta_, guarda, osserva. + + _assagiato_, saggio, prova. + + _assegnare_, mirare al segno. + + _asseio_, assedio. + + _assembiamento_, radunanza. + + _assendito_, assennato. + + _assentare_, assentire. + + _assimigliare_ e _asi-_, rassomigliare e desiderare: _assimiglio_; + augurare: _asimiglia_. + + _asti_, gare. + + _asutiglia_, tormenta. + + _aterrenato_, umiliato, avvilito. + + _atremío_, 's'_a._', s'impaurí. + + _attendato_, 'le terre agio _a._', ho posto tende nelle terre. + + _attèndeti_, affidati. + + _attumulato_, sepolto. + + _ave_, ebbe. + + _avegnenza_, convenienza. + + _avén_, abbiamo. + + _avenante_, avvenente. + + _avene_, 's'_a._', si conviene. + + _avere_; _avire_: _agio_ e _aggio_, ho; + _avemo_, _avem_ e _aven_ [_avén_], abbiamo; + _onno_, _on_ e _ò_, hanno; + _ònme_, mi hanno, _ònte_ [_onte_], ti hanno; + _abbi_, tu abbia; + _aggia_, _agia_ e _aia_, io abbia; + _agi_, io, tu o egli abbia; + _agiamo_ e _agiam_, abbiamo (cong.); + _aian_, abbiano; + _ebbe_, io ebbi; + _abbi_, io ebbi; + _áber_, ebbero; + _avi_, ebbi; + _ave_, ebbe; + _áver_, ebbero; + _arò_, avrò; + _arai_, avrai; + _ággete_, abbiti; + _averogl_ [_averògl_], li avrò; + _averai_, _averá_; + _averiti_, avrete; + _averan_, _avería_, avrebbe; + _averíe_, avresti; + _avereste_, avresti; + _averien_ [_averíen_], avrebbero; + _aúto_, avuto. + + _aversere_, 'gli _a._', i diavoli. + + _aversier_, avversario. + + _aversire_, avversario, nemico. + + _avetare_, abitare, abitazione. + + _avetoso_, soave. + + _avi_, ebbi. + + _avilare_, avvilire: _avilato_, avvilito e anche tenuto a vile. + + _avivacciata_, pronta, sollecita. + + _ázemo_ [_azemo_], non fermentato. + + _azone_, azione. + + + _bailía_, governo, potere. + + _báilo_, _-a_, custode, arbitra. + + _baldanza_, gioia. + + _baldeza_, gioia, allegrezza. + + _balestrare_, tirare con la balestra. + + _balestrire_, balestriere. + + _balestro_, balestra. + + _balio_ [_balío_], governatore. + + _banda_, 'metti _b._', grida, bandisci. + + _bando_, condanna, pena. + + _bandonata_, abbandonata. + + _bannire_, avvisare, parlar alto, palesare: _banna_. + + _banno_, v. _bando_. + + _barattere_, 'gli _b._', i barattieri. + + _baratto_, zuffa. + + _barbaglia_, balbetta. + + _bargagnato_, mercanteggiato. + + _baronagio_, nobiltá. + + _baronia_, valore, nobiltá. + + _basalisco_, basilisco. + + _basciare_, baciare. + + _bastanza_, 'non t'è _b._', non ti basta; + 'empire de... sua _b._', di tutto ciò che gli basta, o finché + gli basta. + + _bastare_, 'm'è _b._', mi basta. + + _batesmo_, battesimo. + + _bè_, bene: _se bè_, sebbene. + + _beatitute_, beatitudini. + + _beccata_, morso delle pulci. + + _befolcaria_ [_befolcaría_], dominio del bifolco. + + _begl_, bene. + + _bellire_, 'en _b._', in bel parere. + + _beneficione_, beneficio. + + _benvoglienza_, benevolenza. + + _besogno_, 'era _b._', bisognava. + + _biado_, la biada. + + _biastemare_, vituperare. + + _bistorte_, contorcimenti dolorosi. + + _bizocone_, bizzoco. + + _blasfemato_, bestemmiato. + + _blasfémia_ e _blasfemía_ [_blasfemia_], bestemmia. + + _boccuni_, bocconi. + + _bollon_, chiodo. + + _Boemioro_, dei boemi. + + _bonitate_, bontá. + + _borbótanse_, si bisbigliano. + + _botto_, caduta, punizione. + + _bramo_, desiderio. + + _brazo_, braccio. + + _breve_, decreto; piccolo; brevemente. + + _brevetá_, piccolezza. + + _breviare_, rimpicciolire. + + _briga_, lavoro, fatica, difficoltá; + ostacolo; + 'a gran _br._', con grande fatica; + 'ha fatto _br._', si è sforzato. + + _briganza_, inimicizia. + + _brigare_, tentare, procurare: _briga_; + ingegnarsi: _brigate_. + + _brigata_, fatica dolorosa: 'far _brigate_', lavorare. + + _brusata_, bruciata. + + _brutata_, imbestialita. + + _bruttur_, brutture. + + _bullita_, bollente. + + _buono_ (avv.), bene. + + + _ca_ (cong.), che. + + _cademento_, caduta. + + _cadere_: _caggio_, cadono; + _caggia_, cada; + _cáder_ [_cader_], caddero. + + _cagnato_, cambiato. + + _cagne_, egli cambi. + + _cagno_, cambio. + + _calciare_, calzare: _calciato_. + + _caldo_, 'en _c._', all'inferno. + + _calura_, calore, ardore. + + _calure_, calore. + + _calvato_, reso calvo. + + _cambiato_ per _ri-_, remunerato. + + _camiscia_, camicia. + + _camora_, camera. + + _Campagna_, Campania. + + _campare_, trovare scampo; + _campa_, _cámpate_, sálvati. + + _cancione_, canzone. + + _cane_, canti. + + _canna_, gola. + + _canta_, canto. + + _cantare_, menar vanto. + + _cantutio_, canto. + + _capigli_, '_c._ daea', strappavo capelli. + + _capovolta_, _-e_, mutamenti subitanei. + + _cattivanza_, schiavitú. + + _cattivo_, dannato. + + _capuccio longo_, il cappuccio dei penitenti. + + _carace_, taglia (?). + + _caratte_, impronta, segno. + + _carboncelli_, carbonchi. + + _cardenalato_, 'l'ordene _c._', dei cardinali. + + _cardinile_, cardine, intelaiatura dell'uscio. + + _cargne_, carne. + + _carire_, perdere; + _carite_, perdute. + + _carnifici_, carnefici. + + _carta_, documento, prova, privilegio, garanzia. + + _cascollo d'obedenza_, lo indusse a disubbidire. + + _casile_, casa modesta. + + _castalli_, castaldi. + + _castello_ (fig.), l'utero. + + _catenati_, incatenati. + + _cavere_, 'tu degge _c._', guardarti. + + _cechitate_, cecitá. + + _cede_, strage. + + _celato_, 'a lo _c._', al coperto. + + _celebr'_, cervello. + + _celesto_, celeste. + + _celestío_, paradisiaco. + + _centa_, cinta. + + _censalito_, cencioso. + + _centro_, 'en _c._ nel core', in mezzo al cuore. + + _centura_, 'lengua a _c._', legata. + + _cerchi_, cilizi. + + _certanza_, sicurezza, assicurazione, veritá. + + _cestone_, paniere. + + _cetto_, presto. + + _ched_, che. + + _cheder_, chiedere: _chegio_, _cheio_, _chedendo_. + + _chedendo_, cercando. + + _cheendo_, cercando. + + _chello_, quello. + + _chevelle_, qualcosa. + + _chi_, il quale, la quale; + _con chi_, col quale, coi quali; + _en chi_, nel quale. + + _chiamare_, implorare. + + _chiavare_, inchiodare: _chiavato_. + + _chiavellanse_, si inchiodano. + + _chine_, chi. + + _chiovi_, chiodi. + + _chirendo_, cercando. + + _chivelli_, alcuno; + _chivel_. + + _ciambra_, camera. + + _cibora_, cibi. + + _cicigliana_, siciliana. + + _cilizo_, cilizio. + + _circundato_, assediato. + + _citella_, giovine. + + _clamagione_, clamore. + + _clamare_, implorare, domandare, chiamare: _clame_, _clama_, _clamò_, + _clame_ (imperat.). + + _clamore_, preghiera. + + _clericata_, 'la universitate _cl._', il clero. + + _clericato_, il clero. + + _co_, come, perché, quale, per la quale, quanto, appena che; + col quale, nel quale. + + _cocina_, cibo cucinato: _le cocin_. + + _cocinere_, cuoco. + + _cocino_, cibo cucinato. + + _cogitato_, pensiero. + + _coglio_, collo. + + _cognita_, 'nostra _c._', amica. + + _cognosci_, conosci. + + _cognove_, conobbe. + + _coio_, epidermide. + + _Collestatte_, nome di un castello dell'Umbria, usato fig. per + la morte. + + _colta_, accolta, gruppo, tributo, imposta. + + _coltivanno_, 'a _c._', per coltivare. + + _coluri_, colori. + + _comandata_, comando. + + _comencio_, comincio. + + _comenzare_, cominciare: _comenzo_, _comenza_; + _coménzate_, ti cominciano. + + _comenzata_, cominciamento, principio. + + _comenzamento_, cominciamento. + + _comestione_, pasto. + + _comiatato_, licenziato. + + _comitata_, 'en mia _c._', in mia compagnia. + + _comitato_, compagnia, séguito; + 'ne lo suo _c._', nel loro insieme. + + _como_, come; 'el _c._', la qualitá, la maniera. + + _compagnata_, compagnia. + + _compagnoni_, compagni. + + _comparare_, riscattare, redimere: _comparai_, _comparao_, + _comparato_. + + _compassionata_, con signif. attivo: che ha compassione. + + _compíta_, piena. + + _complendo_, compiendo. + + _conceper_, concepire: _conceputo_. + + _concorda_, concordia. + + _concordate_, d'accordo, in pace. + + _concussare_, scuotere, dibattere. + + _condutta_, piatto, vivanda: _condutti_. + + _conestretta_, angustiata. + + _confirmato_, aiutato. + + _confortòne_, confortò. + + _congruo_, 'a l'occhio non è _c._', non si conviene. + + _coniugni_, congiungi. + + _coniogne_, congiunge. + + _conoscáti_ [_conoscati_], conosciate. + + _conoscente_, per _ri-_; benefattrice. + + _conoschi_, conosci. + + _conquassato_, rotto dai disagi, dalla fatica; + scosso. + + _conquida_, finisca, distrugga. + + _conquide_, 'la _c._', la muffa (?). + + _conquiso_, distrutto. + + _conscio_, coscienza: 'ser _c._', la signora coscienza. + + _conseglio_, consiglio: _consegl'_. + + _conserto_, intrecciato. + + _conservarane_, conserverai. + + _consiglite_, consigliate. + + _consolanza_, consolazione. + + _consólo_, consolazione. + + _consonato_, armonizzato. + + _consopito_, assopito. + + _consumanza_, fine. + + _consumare_, morire: _consuma_, _consumi_, _consumavi_, _consumando_; + uccidere: _consumi_, _consumava_, _consumato_; + giungere a perfezione: _consumato_; + sost., la morte. + + _consumazione_, morte. + + _consumativo_, mortale. + + _contagione_, contatto. + + _contamento_, racconto. + + _contata_, racconto. + + _contato_, esposizione, trattato. + + _contenne_, disprezza; + contende, contrasta. + + _contenzione_, lotta, contrasto. + + _contina_, continua. + + _continuato_ (avv.), continuatamente. + + _continuo_, incontanente. + + _contossa_, attossica (?). + + _contrata_, proprietá (?). + + _convegna_, patto, regola. + + _convegnenza_, patto; 'non siría _c._', non sarebbe giusto. + + _convenente_, condizione. + + _convenenza_, 'non m'ha _c._', non si conviene; + 'on _c._', si convengono. + + _conveneria_, convenienza. + + _conveno_, 'lo _c._', il convenuto. + + _conventato_, addottorato. + + _convento_, compagnia, collegio, monastero, laurea; + partic. da _convencere_, abbattuto. + + _conversare_, dimorare: _conversai_, _conversato_; + trattare, praticare: _conversato_. + + _convertèra_, convertiresti, volgeresti. + + _convine_, conviene. + + _copretura_, copertura. + + _coprire_, difendere; + rif. a ferita, rimarginare: _coprireme_, mi coprirono; + _coprite_, coperte. + + _coraggio_ o _coragio_, cuore: _coraggi_. + + _corate_, 'le _c._', i cuori. + + _corato_, addolorato; + cuore. + + _cordo_, corda, staffile. + + _cordogliosa_, dolorosa. + + _cornuti_, ironico per mitrati. + + _corporeato_, trasformato in corpo. + + _correre_ [_corrére_], messaggero. + + _corressa_, corretta. + + _correttura_, 'facciam _c._', correggiamoci. + + _corrocciato_, corrucciato. + + _corroccioso_, 'sarò _c._', piangerò. + + _corrottato_, _-a_ (partic.), pianto. + + _corrotto_ e _cor-_. (sost.), pianto. + + _corso_, 'né per _c._ né per risme', né in prosa né in verso. + + _cortesia_, 'far _c._', menar vita elegante. + + _cotoza_, sta in ozio?. + + _covelle_, qualcosa, nulla. + + _crai_, domani. + + _credere_, affidare: _credergliese_ [_crédergliese_], _credome_, + credere; + _creio_, credo; + _crédici_, ci credetti; + _crédor_, credettero; + _cresi_, credetti; + _creso_, creduto. + + _Creti_, di Creta. + + _crociato_, 'popolo _cr._', i cristiani. + + _cruce_, croce. + + _cruciare_, mettere in croce; + tormentare: _cruciar_, _cruciata_; + addolorare: _cruciato_; + fregiare della croce: 'scude _cruciate_'. + + _crudene_, crudele. + + _cuitanza_, pensiero. + + _cuitare_, pensare: _cuitava_. + + _cuitato_, pensiero. + + _cuito_, pensiero. + + _cuòprite_ [_cuoprite_], 'lo mantellino _c._', vesti il m. + + _currite_, correte. + + _Cypri_, 'renno _C._', regno di Cipro. + + + _Dacioro_, 'renno _D._', regno dei daci. + + _daéa_, dava. + + _daesse_, io dessi. + + _dagetor_, donatore. + + _daiente_, colui che dá. + + _daitore_, donatore. + + _danante_, davanti. + + _dane_ [_dáne_], dá. + + _dannagio_, danno. + + _danza_, treccia, ghirlanda; + schiera. + + _dare_: _dáite_, date; + _don_, danno; + _déme_, mi dia; + _die_, tu dia; + _díene_, ne dia; + _dielome_ [_díelome_], me lo dia; + _dien_, diano; + _daéa_, dava; + _daesse_, io dessi; + _daragio_, darò; + _daragiote_, ti darò; + _daraio_, darò; + _daría_, darei; + _diei_, diedi; + _dieglie_ [_diéglie_, _dièglie_], gli diedi; + _die'_, _diêr_ [_dier_]; + _désteli_, gli desti; + _daiente_, che dá. + + _debile_, debole. + + _decepto_, ingannato, deluso. + + _decetel_, ditelo. + + _decora_, bella. + + _deduca_, abbassi. + + _defensare_, difendere. + + _deformanza_, bruttezza. + + _deguastare_, distruggere: _deguastar_, _deguasta_; + _deguastao_, distrusse. + + _deiattato_, scacciato. + + _deietta_, scacciata. + + _deiettato_, scacciato. + + _delettanza_, diletto. + + _delettare_, amare, godere, dilettarsi; + sost., diletto, piacere. + + _delicamento_, bellezza. + + _delicanza_, bellezza. + + _deliccio_, delizia, piacere. + + _delicii_, delizie, mollezze. + + _deliquesce_, cade in deliquio. + + _delize_, delizie. + + _delizo_, piacere. + + _délo_, lo devi. + + _delombato_, slombato. + + _delongato_, allontanato. + + _dementata_, uscita di senno. + + _dèmona_ [_demona_], diavola. + + _demonia_, 'le _d._' e 'glie _d._', i diavoli. + + _demono_, dimonio: _li demòne_. + + _demoranza_, dimora, indugio. + + _demostrare_, mettere in mostra: _demostra_, _demostrando_. + + _demostratura_, 'far _d._', mostrare. + + _dene_ [_déne_], deve. + + _denno_, degno. + + _departi_, 'se da me _d._ l'andare', se da me ti allontani. + + _deportanno_, 'col vostro _d._', portamento. + + _depurati_, chiari, limpidi. + + _deretto_, pronto, sollecito. + + _derieto_, di dietro. + + _deriso_, derisione. + + _deritto_, assennato, prudente. + + _deriva_, smette, cessa. + + _derobbati_, derubati. + + _derutto_, spossato, abbattuto. + + _derenzione_, separazione, morte. + + _deritto_, 'a _d._', giustamente. + + _descaduto_, malandato in salute. + + _descenore_, disonore. + + _desciliato_, guasto. + + _descionore_, disonore, vergogna. + + _desciso_ (sost.), discesa. + + _descordo_, danza. + + _descurrendo_, correndo giú. + + _desensato_, privo di senno. + + _desformato_, deformato dai peccati. + + _desiagio_, desiderio. + + _desiore_, desiderio. + + _despandi_, con sign. neutro: ti spandi. + + _despareve_, separavi. + + _desperanza_, disperazione. + + _despetto_, disprezzato. + + _desperata_, 'metterse a _d._', mettersi a far qualcosa senza indugio. + + _desperate_, 'veste _d._', di penitenza (?). + + _desperato_, abbandonato; + '_d._ sentire', proprio di chi ha perduto ogni speranza di salvezza. + + _despiacemento_, dispiacere. + + _desplacenza_, dolore. + + _desponsore_, sposare: _desponsai_, _desponsato_, _-a_, _-e_. + + _desponsato_, sposalizio. + + _desprezato_, umile. + + _desse_, disse. + + _désseise_, gli si desse. + + _destegne_, lava, deterge. + + _destenguese_, si distingue. + + _destituto_, destituito. + + _destregnenza_, '_d._ si fa forte', si affretta. + + _destregno_, 'me... _d._', mi rimpicciolisco, mi umilio. + + _destrugemento_, distruzione. + + _desvanito_, svenuto. + + _deto_, dito: _deta_. + + _detoperata_, vituperata. + + _detta_ 'miei _d._', le mie parole. + + _detuperato_, disprezzato. + + _devante_, davanti. + + _devedute_, divise. + + _devencendo_, abbattendo, umiliando. + + _devenute_, 'a que sem _d._', a che siamo giunte. + + _devere_, dovere: _deverme_; + _dé'_, devi; + _déi_, devi e deve; + _devem_, dobbiamo; + _degon_, debbono; + _degi_, tu debba; + _degge_ e _deggi_, egli debba; + _devevi_, dovevi; + _devive_, dovevi; + _devesse_, dovesse; + _deveri_ e _dever'_, dovresti; + _deverie_ [_deveríe_], dovresti; + _deveria_ [_devería_] e _deverebbe_, dovrebbe. + + _deverila_ [_deveríla_], la dovresti. + + _deveto_, debito. + + _devura_, divora. + + _dia_, il giorno, la luce. + + _dia_, dea. + + _dicere_ e _dicer_, dire; + _dicete_ e _decetel_; + _dice_, dici; + _dichi_ e _diche_, tu dica; + _dicamo_, diciamo (congiuntivo). + + _diciria_ [_diciría_], discorso. + + _dicitore_, colui che detta articoli di legge. + + _diece_, dieci. + + _diffidamento_, diffidenza. + + _diffinitate_, definizione (?). + + _digiunio_, digiuno. + + _diita_, dieta. + + _diletta_, 'la _d._', l'affetto; + 'en tua _d._', per amarti. + + _dimplito_, adempito. + + _dine_, 'la o lo _d._', il giorno; + 'a terzo _d._', dopo tre giorni. + + _diota_, ignorante. + + _diretto_, 'se ben vedi nel _d._', se osservi giusto. + + _dirittanza_ e _diritanza_, giustizia. + + _diritto_, 'a _d._', giustamente. + + _dirittura_, giustizia e giudizio; + 'en _d._', a destra (?). + + _diritto_, 'al _d._', a destra. + + _disciplina_, battitura. + + _disciplinato_, battitura. + + _disciplino_, disciplina. + + _discipoli_, discepoli. + + _discoprito_, scoperto. + + _discorda_, discordia. + + _discordo_, danza, canzone a ballo. + + _disinteria_ [_disintería_], dissenteria. + + _dispareve_, dividevi. + + _dispiacenno_, 'vivo nel mio _d._', nel disprezzo di me stesso. + + _dissipare_, 'la grege _d._', distruggere. + + _distenta_, 'a _d._', distintamente (?). + + _distritto_, 'a. _d._', imparzialmente (?). + + _ditato_, arricchito. + + _ditissimo_, ricchissimo. + + _ditta_, 'miei _d._', le mie parole. + + _dittare_ (sost.), scritto, componimento. + + _dittata_ e _-o_, componimento. + + _ditto_, 'el _d._ mio', le mie parole. + + _diversoro_, abitazione. + + _divisata_, divisa. + + _do'_, dove. + + _do_, due. + + _dobato_, vestito. + + _doce_, duce. + + _dodece_, dodici. + + _doi_, due. + + _dolentia_ [_dolentía_], lamento. + + _dolere_, per dolersi: _doli_, _dole_; + _el dolere_, il dolore. + + _dolire_, dolere. + + _dollote_, te lo do. + + _dolorare_, lamentarsi. + + _dolorato_, dolore. + + _dolorusa_, dolorosa. + + _dolur_, dolori. + + _dolura_, si duole, si lamenta. + + _dolure_, dolore. + + _dolve_, ve lo do. + + _dolzore_ e _dolzor_, dolcezza, piacere, diletto. + + _dolzura_, dolcezza, piacere. + + _dominato_, dominio. + + _domo_, 'lo _d._', casa (fig.). + + _donna_, signora, padrona. + + _donqua_ e _-e_, dunque. + + _donzello_, scudiero; + _-i_, giovani signori, giovinetti. + + _dormentare_, addormentarsi. + + _dornato_, adornato. + + _dota_, dote. + + _dottato_, adottato. + + _draco_, serpente. + + _dracone_, il diavolo; + _-i_, i serpenti. + + _dretta_, giusta. + + _drieto_, dietro. + + _dritto_, giusto; + 'tener lo _d._', la via retta. + + _dubitamento_, dubbio. + + _dubitanza_, dubbio, sospetto. + + _dubito_, 'en _d._', in sospetto. + + _ducere_, condurre: _dutta_. + + _dui_, due. + + _dunqua_, dunque. + + _duoi_, due. + + _dura_, cattiva. + + _duramento_, durata. + + + _ebrieza_, ebrezza. + + _ebrio_, ebro. + + _edificata_, edificio. + + _egl mal_, i mali. + + _eiulato_, pianto. + + _ela_, _el'_, ella. + + _e la_, nella. + + _elato_, sollevato, alto. + + _elegiuto_, eletto. + + _elesso_, eletto. + + _ella_, nella. + + _embastardío_, oscurò. + + _embrigare_, impedire, render difficile: _embrigarògli_. + + _embrigate_, noie, fastidi. + + _emparuto_, manifesto (?). + + _empaurato_, impaurito, timoroso. + + _empazao_, impazzí. + + _empedimenta_, impedisce. + + _emperò_, perciò. + + _émpeti_, impeti, desidèri. + + _empetuuso_, impetuoso. + + _empiasto_, impiastro. + + _empicato_, impeciato, arso (?). + + _empieria_ [_emipería_], empirebbe. + + _empietura_, 'en me è _em._', son pieno. + + _empiglio_, impaccio. + + _empiro_, 'cielo _e._', empireo. + + _emponote_, ti impongo. + + _empregionato_, chiuso. + + _emprenato_, _emprenn-_, impregnato, riempito. + + _emprendere_ o _en-_, imparare; + _emprende_, _emprenda_, _emprese_, _empreso_. + + _emprima_ e _empria_ [_empría_], dapprima. + + _emprimettece_, vi impresse. + + _empromessa_, promessa. + + _en_, in, contro, verso. + + _enalta_, innalza. + + _enamato_, rafforz. di amato. + + _enamorare_, 'lo tuo _e._', il tuo amore. + + _enamorata_, 'la piena _e._', la piena dell'amore. + + _enamorato_, 'el tuo _e._', amore o innamoramento. + + _enante_, innanzi, prima. + + _enaurata_, indorata. + + _encalzanno_, incalzando. + + _encanna_, ingozza. + + _encanto_, arte magica. + + _encarato_, fatto caro e difficile. + + _encarcata_, carica. + + _encarco_, carico, peso. + + _encasca_, rovescia. + + _encastellati_, chiusi nel castello. + + _encende_, accende. + + _encendore_, fuoco infernale. + + _encamato_, infrenato. + + _enchinar_, umiliare; + _s'enchina_, si piega, si rassegna. + + _enclinare_, abbassare, umiliare: _enclina_, _encline_. + + _encloso_, incluso. + + _encogitabile_, incomprensibile. + + _encontra_, contro. + + _encorporòne_, incorporò. + + _encorsata_, male avviata. + + _encotecata_, fatta dura come il cuoio. + + _encreato_, 'lo _e._', ciò che è sempre esistito. + + _encrescemento_, sofferenza, dolore. + + _encrescenza_, dolore. + + _encrisce_, rincresce, addolora. + + _endegno_, 'm'_en._', mi corruccio. + + _endivinasse_, indovinasse. + + _endrieto_, indietro. + + _endrudire_, ammaestrare nell'amore. + + _enduplicata_, raddoppiata. + + _endurato_, indurito nel peccato. + + _endusti_, industri. + + _ène_, è; + ne sei. + + _enestante_, subitamente. + + _enfacendato_, affaccendato. + + _enfamire_, desiderare ardentemente. + + _enfegna_, 's'_en._', s'infinge. + + _enfegno_, 'm'_en._', fingo. + + _enfenute_, infinite. + + _enfermaria_ [_enfermaría_], infermitá. + + _enfra_, tra, fra. + + _enfrenare_, raffrenare: _enfrénalo_ [_enfrenalo_], _enfrenato_. + + _enfrenetecato_, pazzo furioso. + + _enfronta_, assalto. + + _enfunata_, legata con funi. + + _engavinato_, impastoiato. + + _engegno_, 'ad _e._', ad arte, a studio. + + _engiurio_ [_engiurío_], ingiuria. + + _enami_, prendi all'amo. + + _enmalsanire_, ammalare. + + _ennervato_, rigido. + + _enquina_, equina (?). + + _enruinata_, in preda alla rovina. + + _ensalta_, assaltano. + + _ensaniata_, folle, demente. + + _ensanire_, impazzire: _ensanito_. + + _ensegnato_, insegnamento. + + _ensemora_ ed _ensemor_, insieme. + + _enserrato_, serrato. + + _enserviziato_, servizievole. + + _ensetato_, assetato. + + _ensignite_, insegniate (congiuntivo). + + _ensignòne_, insegnò. + + _ensolfato_, di zolfo. + + _entaglia_, modello (?). + + _entanno_, allora. + + _entaulato_, intavolato, incominciato. + + _entendanza_, intendimento. + + _entendere_: 's'ella en viltate _entendesse_', se si disponesse + ad umiliarsi; + 'de Cristo si _entendisse_', comprendessi o imitassi; + _entendati_, ascoltiate. + + _entenebrata_, oscurata. + + _ententa_, inchiostro. + + _entenzare_, combattere: _se entenza_, si batte. + + _entenzone_, tenzone, contrasto, dialogo. + + _entinata_, posta nel tino. + + _entossecato_, veleno. + + _entrare_, cominciare. + + _entra_, fra, '_entra_ l'ha tenuta', l'ha trattenuta. + + _entrasatto_, di colpo, improvvisamente. + + _envenenato_, avvelenato. + + _envenire_, trovare; + _envenir_, _envenuto_. + + _enverso_, verso, contro; + _enverso a_, in confronto di. + + _enviato_, avviato; + _mal env._, male avvezzato. + + _envigoresce_, 's'_e._', si rinvigorisce. + + _envitanza_, invito. + + _envitatura_, invito. + + _envoluto_, avvolto. + + _eo_, io. + + _equabile_, 'non puoi salire _e._', non puoi eguagliare. + + _era_, metallo. + + _ergo_, dunque. + + _erranza_, errore, peccato. + + _errato_, _-i_, fuorviato, allontanato. + + _errure_, errore. + + _esaminanza_, esame. + + _esbandita_, bandita, cacciata. + + _esbernace_, ci svernano. + + _eschirnita_, schernita. + + _escomunicato_, scomunicato. + + _esercizia_, esercizi. + + _esforzare_, far violenza; + _esforzato_, costretto. + + _esmesuranza_, smisuratezza. + + _essere_: _eser_; + _son_ e _so_; + _sei_, _se'_, _èi_, _e'_, tu sei; + _semo_, _sem_, _simo_, siamo; + _site_, _èi_, siete; + _so_, sono; + _sone_, ci sono; + _sonno_, sono; + _sie_, tu sia; + _siene_ [_síene_], ne sia; + _sim_, siamo (cong.); + _eramo_, eravamo; + _fusse_, _fosse_, _fossen_, _fussero_; + _serò_ e _sirò_, sarò; + _sirotte_, ti sarò; + _siragio_, _siraio_, sarò; + _serai_, _sirai_, sarai; + _será_, _serrá_, _seráne_ [_serane_], sará; + _seráve_ [_serave_], vi sará; + _siròn_, saranno; + _sería_, _siria_ [_siría_] e _saría_, sarei e sarebbe; + _siram_, saremmo; + _siri_, sareste, _sirian_ [_sirían_] e _serian_ [_serían_], + sarebbero; + _fôra_, sarebbe; + _fusti_, _fuste_; + _fo_, fu; + _fosse_, si fu; + _fommo_, fummo; + _fôr_, _fuoro_, _fuor_, furono; + _fûrome_ [_furome_], mi furono; + _suto_, stato. + + _estare_, stare. + + _estatuto_, statuto. + + _estermenosa_, infinita. + + _esterminato_, 'un fetor _e._', insopportabile. + + _esto_, cotesto. + + _estremo_, 'ne _l'estr._', in extremis. + + _estrettura_, luogo stretto, angusto. + + _esvaliato_, vario. + + _esvia_, svia. + + _esvoglierá_, toglierá la voglia. + + _eternale_, eterno. + + _eternalmente_, eternamente. + + _etiopiti_, etiopi. + + _exdificato_, scandalizzato. + + _exercire_, esercitare. + + _exquisita_, squisiti. + + _exterminali_, eterni. + + + _facivi_, facevi. + + _faite_, fate. + + _falase_ [_fálase_], se la fa. + + _fali_, gli fa. + + _falla_, 'non _f._, che non rompesse', si romperebbe sicuramente. + + _fallace_, facile a peccare. + + _fallanza_, menzogna, inganno, tradimento. + + _fallata_, fallo, falsata. + + _fallenza_, inganno, fallo, errore; + 'senza _f._', senza dubbio. + + _fallire_, trans., trasgredire; + colpa; + _falluto_, ingannato; + _-a_, mancata. + + _fallita_, l'errore, la colpa. + + _fallore_, fallo, colpa. + + _fallura_, errore, inganno. + + _falo_, lo fa. + + _falsadore_, ingannatore. + + _falsare_, ingannare. + + _falsata_, inganno. + + _falsía_, inganno, menzogna; + 'per _f._', con inganno. + + _falsificate_, frodi. + + _falso_, falsamente. + + _falta_, disagio. + + _fama_, fame, desiderio intenso. + + _fameglia_, famiglia, gente d'arme. + + _famiglia_, domestici. + + _fancello_, giovincello; + _-i_, donzelli, servitorelli. + + _fantino_, bambino. + + _fantone_, servo. + + _farallate_, te la fará. + + _fare_: _fae_, _fai_, _face_, fa; + _faite_, fate; + _faccion_, _fonno_ e _fon_, fanno; + _fonse_, si fanno; + _facivi_, facevi; + _facci_, faccia; + _faci_ e _facce_, tu faccia; + _facci_, egli faccia; + _fece_ e _fei_, feci; + _facisti_, facesti; + _fé_, _féme_, fece, mi fece; + _fiero_ e _fier_, fecero; + _facciatelo_, fatelo, imp.; + _faragio_, _faraggio_, _faraio_, farò; + _farrá_, fará; + _fari_ [_farí_], faresti; + _faríeme_, mi farebbe; + _farían_ e _faríen_. + + _fasciata_, fasciatura. + + _fasse da lunga_, si pone da lungi. + + _fastidia_, noia. + + _faticase_, si stanca. + + _fatiganno_, fatigando. + + _fatigato_, fatica. + + _fatte_, 'li toi _f._', le tue opere. + + _fatto_, opera, condizione. + + _fece_, feccia, lordura. + + _feditate_, fetore. + + _feno_, fieno. + + _fere_, ferisce. + + _ferete_, ferite. + + _feriato_, ferie, vacanza. + + _ferire_, colpire: _fere_, _fieri_, _feruto_, _-a_, _-e_. + + _feriti_, ferite. + + _ferlino_, moneta di pochissimo valore. + + _ferrato_, inchiodato. + + _fesa_, spaccata. + + _festi_, solennitá. + + _fetidoso_, fetido. + + _fetura_, fetore. + + _fiata_, 'a la _f._', talvolta, sua volta, allora. + + _fico_, 'la _f._', il fico. + + _fidanza_, fede. + + _fidato_, 'chi t'ha _f._', chi t'ha dato sicurezza. + + _fidenza_, fede. + + _fievele_, debole. + + _fieveleza_, debolezza. + + _figam_, figgiamo. + + _figer_, fissare. + + _figura_, persona. + + _figuramento_, figurazione. + + _figurare_, raffigurare: _se figura_. + + _file_, 'i _f._', i figli. + + _finanza_, fine. + + _finare_, finire, morire, morte: _fina_, finisce; + _finava_, finiva; + _finati_, finiate; + _finato_, morto. + + _finente al tempo_, fino al tempo. + + _finire_ (trans.), uccidere. + + _finire_, 'il _f._', la morte. + + _finita_, 'questa vita _f._', alla fine di questa vita; + 'a la _f._', alla fine, in fine. + + _finitura_, morte. + + _finuta_, finita. + + _firmaraggio_, renderò ferma. + + _fistelli_, 'le _f._', fistole. + + _fleto_, pianto. + + _floria_ [_flòria_], produca. + + _folcisse_, 'me _f._', mi sostenessi. + + _follia_, 'faccio _f._', son pazzo. + + _folto_, sostenuto. + + _fone_, fu. + + _fonno_, fanno. + + _fore_, fuori. + + _forestaria_ [_forestaría_], foresteria. + + _forfece_, forbici. + + _formice_, formiche. + + _forsa_, forse. + + _forte_, difficile; + 'fa _f._', si affanna. + + _forteza_, forza. + + _fortura_, forza, violenza, dolore, disgrazia. + + _fragar de moscone_, odorare di muschio. + + _frantura_, angoscia, miseria, e simili. + + _frate_, fratello. + + _fratecello_, 'lo menore _fr._', il frate francescano. + + _frauduto_, frodato (?). + + _freddore_, freddo. + + _freddura_, freddo. + + _frenesio_ [_frenesío_], 'l'amor _fr._', frenetico. + + _Fresonia_ [_Fresonía_], Frisia. + + _freve_, febbre; + _le fr._, le febbri. + + _frigo_, freddo. + + _frino_, freno. + + _frontiera_, fronte di battaglia. + + _frua_, vana. + + _frumiate_, preparate. + + _fuce_, foce. + + _fugato_, fuggito. + + _fugenno_, fuggendo. + + _fulguri_, folgori. + + _fuoro_, furono. + + _furare_, rubare: _furo_, _fura_, _furando_, _furato_. + + _furone_, ladro. + + + _garzuni_, giovani eredi. + + _gaudere_, godere: _gaudente_. + + _gaudiare_, 'del nostro _g._', gioia. + + _gaudire_, godere; + _gaude_. + + _gengie_ [_gengíe_], gengive. + + _gente_, famiglia, popolo. + + _gentile_, nobile. + + _gentileza_, nobiltá. + + _gentilire_, 'en tuo _g._', nella tua nobiltá. + + _gesta_, compagnía, turba. + + _gí_, andò. + + _giendo_, andando. + + _Giesse_, 'la _G._ virgo', la vergine di Iesse. + + _gigante_, 'una _g._', una gigantessa. + + _gilosia_, gelosia. + + _gioco_, azione. + + _giognemento_, congiungimento o raggiungimento. + + _giognere_ e _giongere_, giungere e raggiungere: _giogni_, _giogne_, + _gionge_, _gionto_, _-a_. + + _gioietta_, gioia bassa e volgare. + + _giollaria_ [_giollaría_], 'me fanno _g._', mi festeggiano. + + _gionto_, nodo. + + _giornata_, soggiorno, dimora, lavoro; + 'continua _g._', continuamente. + + _giostra_ (fig.), giudizio universale. + + _gire_, andare: _girse_, _gimo_, _gissece_ [_gíssece_]; + _gí_, andò; + _giragio_, andrò; + _giria_ [_giría_], andrei; + _giuti_, andati; + _giendo_, andando. + + _girvolta_, giravolta. + + _gita_, 'lá 'v'è nostra _g._', lá dove dobbiamo andare. + + _gitto_, 'fece _g._', fece il colpo. + + _giullare_, 'don da _g._', cosa molto facile. + + _giurgiani_, abitanti della Georgia. + + _gloriare_, glorificare; 'el _gl._', la vanagloria. + + _gloriato_, gloria. + + _gloriuso_, glorioso. + + _gola_, desiderio, brama. + + _gradita_, 'sopra tutte sta _gr._', occupa il grado piú alto. + + _gradone_, scalino. + + _gradora_, gradi. + + _grana_, 'la _gr._', il seme. + + _granchi_, cancri. + + _grancia_ [_grancía_], malattia del cancro. + + _grasa_, grassa, in buona salute. + + _grassia_ [_grassía_], 'porco de _gr._', destinato a ingrassare. + + _gratizo_, stuoia. + + _grato_, 'è a _gr._', è gradito. + + _gravame_, mi addolora. + + _gravanza_, dolore. + + _gravedata_, resa incinta. + + _gravenza_, peso, affanno. + + _grege_, 'la _gr._', il gregge. + + _greve_, '_gr._ pagarse', pagarsi lautamente. + + _gridare_, implorare: _gridammo_, _gridanno_. + + _gridato_, le grida, il chiasso. + + _griglie_, grilli. + + _grossore_, vanagloria. + + _grossura_, superbia. + + _guadagna_, 'la _g._', il guadagno. + + _guadagnato_, guadagno. + + _guai_, 'che cura en tuo _g._', che si cura dei tuoi affanni. + + _guarda_, la guardia. + + _guardare_, conservare, custodire; + _guarden_, difendano; + _guarda_, _guardanno_. + + _guaruto_, guarito. + + _guassa_, guasta. + + _guatanno_, guatando. + + _guidardone_, premio, elemosina. + + _guidata_, séguito. + + _guidato_, guida, condotta, governo; + 'mal _g._', sconsigliato. + + _guirmenella_, gherminella. + + _gustato_, sapore. + + + _hame_, mi hai. + + _hane_, ha. + + + _iá_, giá. + + _iace_, giaci (imperat.). + + _iaci_, giaci (imperat.). + + _Iacovone_, _Iacovon_; + Iacopone. + + _Ianne_, Giovanni. + + _icto stante_, 'en uno _i._', subitamente, d'un tratto. + + _idem_, 'in _i._ stato', nella stessa condizione. + + _ignita_, infocata. + + _imaginatura_, immaginazione. + + _impio_, empio. + + _inanti_, innanzi. + + _inardi_, infiammi. + + _inarenato_, arenato. + + _incende_, trans., brucia; + intr., fiammeggia. + + _increata_, non creata. + + _indurato_, fatto duro, crudele. + + _inferione_, 'inferno _i._', bassissimo. + + _infigurabil_, che non si può immaginare. + + _infinito_ (avv.), sempre. + + _infra_, fra. + + _iníco_ [_inico_], iniquo. + + _iniquitanza_, iniquitá. + + _iniuriamento_, sequela di ingiurie. + + _innoxio_, innocente. + + _insignita_, improntata. + + _insito_ [_insíto_], _-a_, piantato. + + _intenza_, combattimento. + + _intuito_ [_intuíto_], abbattuto, vinto. + + _invento_, trovato. + + _iocato_, 'molt'hai _i._', hai molto peccato. + + _ioco_, giuoco. + + _iocundare_, rallegrare. + + _iogna_, giunga. + + _iognere_ e _iongere_, giungere e aggiungere: _iogne_, _iongono_, + _iogna_, _ionga_, _ióngasece_, _ionto_. + + _iosta_, giostra, combattimento. + + _iovara_ [_iovára_], gioverebbe. + + _istoria_, 'far _i._', tener discorsi inutili. + + _iubilore_, giubilo, allegrezza. + + _iudece_, giudice. + + _iudicato_, giudizio. + + _iudío_, crudele, cattivo, empio. + + _iuoco_, giuoco. + + _iura_, diritta. + + _iuvente_, 'me fosse _iu._', mi aiutasse. + + + _labore_, fatica. + + _laccio_, vile. + + _lacremanno_, lagrimando. + + _lagnare_, rimproverare; + _lagni_, ti duoli. + + _lagno_, dolore o tristezza in contrapp. a _letizia_. + + _lagnoso_, piagnucoloso. + + _lamentanza_, pianto. + + _lamentare_, 'con mio _l._', col mio pianto. + + _lamentata_, lamento, pianto. + + _lanciato_, ferito di lancia. + + _lancione_, lancia. + + _lancitta_, dardo. + + _langore_, languore. + + _languesce_, langue. + + _lanza_, lancia. + + _largeza_, larghezza. + + _largitate_, indulgenza, generositá. + + _lascivanza_, lascivia. + + _lassavi_, vi lasciai. + + _latére_ [_latere_], nascondere. + + _lateza_, larghezza. + + _lato_, fianco; + 'da _l._', dal fianco. + + _lattare_, allattare. + + _lattuaro_, elettuario. + + _lá unque_, dovunque. + + _lavoranno_, 'a _l._', per lavorare. + + _lavorare_, agitarsi. + + _lavorato_, 'el _l._', il lavoro. + + _lavoreccio_, lavoro, opera. + + _leanza_, lealtá; + 'aver _l._', ubbidire. + + _lebbe_, lieve, facile. + + _lebeza_, leggerezza. + + _lede_, offende, danneggia. + + _legale_, leale. + + _legnare_, far legna. + + _lemosinata_, elemosina. + + _lendinine_, uova di pidocchio. + + _lengua_, lingua. + + _lenguaio_, linguaggio. + + _lenno_, legno. + + _lento_, 'qual omo de te sta _l._', chiunque non ti apprezza. + + _lettiera_, letto. + + _lettoria_ [_lettoría_], studio. + + _levata_, 'de lo scotto a la _l._', al momento di pagare. + + _leve_, leggere. + + _lezione_, studio del Vangelo. + + _lianza_, lealtá, promessa. + + _liberanza_, libertá, salvezza. + + _libigli_, libelli o livelli, istrumenti notarili. + + _liceto_, lecito. + + _ligata_, legata. + + _lingni_, lecchi. + + _liquidisce_, cade in deliquio (?). + + _lisca_, piccola parte. + + _lita_, lieta. + + _locato_, collocato. + + _loco_, _-chi_, luogo. + + _loco_, lá, ivi. + + _logne_, 'da _l._', lungi. + + _lograre_, guadagnare. + + _longeza_, lunghezza. + + _longhesso_, lunghesso. + + _longo_, lungo, _-a_; + _da longa_, da lungi. + + _losenghe_, lusinghe. + + _loto_, sozzura. + + _lotosa_, sozza. + + _lotuso_, fangoso, sozzo. + + _Lucca_, 'non ne giá a _L._ che cagno n'avea'. Il Tresatti spiega: + 'proverbio di quel tempo in siffatti propositi: simigliante a + quell'altro: se Africa pianse, Italia non rise'. + + _lucrare_, guadagnare. + + _ludo_, scherzo. + + _luge_, il pianto (imperativo sostantivato). + + _lumiera_, lume. + + _luminativa_, che illumina. + + _luminato_, illuminato. + + _luoco_, luogo. + + _luocora_, luoghi. + + _lussuriato_, lussuria. + + _lustrore_, splendore. + + _lutta_, lotta, contrasto. + + + _ma'_, piú. + + _macellate_, tormentate. + + _maculare_, macchiare, oscurare: _maculato_, guasto. + + _magagnato_, 'el _m._', la magagna. + + _magenatura_, immaginazione. + + _magestra medeca_, medichessa. + + _maginare_, immaginare. + + _magioria_ [_magioría_], ingrandimento, miglioramento, superioritá. + + _magnadone_, mangiatoia. + + _magno_, _-a_, _-i_, _-e_, grande. + + _mai_, piú; + _sempre mai_, sempre piú. + + _maièsta_, maestá. + + _mainera_, maniera. + + _maior_, maggiore. + + _maistro_, maestro. + + _maitino_, mattino. + + _maiure_, 'a soi _m._', ai maggiori di lui: _maiur_. + + _mala_, rif. a ricchezza, male acquistata; + '_m._ soperchianza', il superfluo dannoso. + + _malanza_, malattia. + + _malavoglienza_, malevolenza. + + _maledezone_, maledizione. + + _maledicerá_, maledirá. + + _malefizio_, 'lo iudece che sede al _m._', a rendere giustizia. + + _malegno_, maligno. + + _malfatture_, malfattore. + + _malina_, malattia. + + _malsania_ [_malsanía_], malattia. + + _malsanile_, malsana. + + _malta_, supplizio, tormento eterno. + + _maltolletto_, 'el _m._', il maltolto. + + _malum pene_, il male della pena. + + _malvagione_, malvagio. + + _malvascio_, malvagio. + + _manca_ (agg.), minore. + + _mancanza_, 'en mio onor ha _m._', manca contro il mio onore. + + _mancheza_, 'la mia lengua è _m._', è impotente. + + _mancino_, 'posto m'avete nel canto _m._', mi avete trascurato. + + _mandòne_, mandò. + + _manduca_, mangia. + + _mane_, 'le tue _m._', mani. + + _manecare_ e _manecar_, mangiare: _manecato_. + + _manera_, maniera. + + _manna_, manda. + + _mano_, 'le _m._', le mani. + + _mantatura_, ciò che ricopre. + + _mantenente_, immantinenti. + + _mantile_, manto, veste. + + _mantino_, misero mantello. + + _manuca_, mangia. + + _maraveglia_, e _me-_, maraviglia. + + _margarita_, gemma. + + _maritota_, tuo marito. + + _mascione_, magione, chiesa. + + _masnata_, famiglia o brigata. + + _mastro_, 'lo _m._ del nostro reparo', il nostro redentore. + + _mastria_ [_mastría_], valentia, dottrina; + 'per _m._', abilmente. + + _mate_, madre. + + _matteza_, follia. + + _matto_, scacco matto. + + _matutino_, 'a _m._', per tempo. + + _me'_, miei. + + _mea_, mia. + + _medecaro_, medico. + + _medecaroso_, che medica, che guarisce. + + _mediante_, 'del dí _m._', del mezzogiorno. + + _medicina_, arte medica. + + _meditanno_, meditando. + + _megio_, mezzo. + + _meglio_, 'me tenga de _m._' in maggiore considerazione. + + _mei_, miei: _mei enfermetate_, le mie infermitá. + + _melata_, dolce. + + _melato_, sapor di miele. + + _mele_, miele: _mel_ [_mèl_]. + + _melodia_, 'tengon la mia _m._', cantano le mie lodi. + + _mena_, maniera. + + _menata_, 'en mala _m._', in malo modo. + + _mendato_, emendato. + + _mendicati_, addolorati. + + _mene_, me. + + _meneste_, minestre; + fig., ricompense. + + _menor_, 'glie _m._', gli inferiori. + + _menorar_, impiccolire. + + _menovato_, diminuito o privato. + + _mentrunque_, fino a che. + + _menuto_, 'a _m._', minutamente: 'bestie _menute_', piccole. + + _mercatantaria_ [_mercantaría_], mercatura. + + _mercato_, mercanzia, dolorosa condizione; + 'non fai lor _m._', non convieni loro. + + _mercenaia_, donna da conio. + + _meritare_, ricompensare: _merite_, ricambi. + + _meritire_, 'el _m._', la ricompensa: _meretuta_, ricambiata. + + _merollo_, midollo; + _le merolle_, le midolla. + + _meschie_, contese, baruffe. + + _meschine_, serve. + + _meschinía_, povertá, di contro ad _alteza_ e _magioria_. + + _messo_, mandato, destinato. + + _mesura_, quantitá. + + _mesuranza_, misura, equilibrio. + + _mettere_: _mettivi_, mettevi; + _metteraggio_, metterò; + _metteraiolo_, lo metterò; + _mette_, lancia, scaglia. + + _mi_: a _mi_, a me. + + _miccio_, asino. + + _migni_, minii, segni. + + _miniato_, rappresentato. + + _ministrali_, ministri, aiutanti. + + _ministrata_, concessa. + + _mino_, meno; + 'venir _m._', mancare alla promessa. + + _mio_, 'per _m._ piacere', per piacermi; + 'en _m._ nutrire', nel nutrirmi. + + _miserere_, costruito con «a»: '_m._, Dio, al cecato'. + + _miso_, mandato. + + _misso_, mandato. + + _misteria_, misteri. + + _misteriata_, mistero. + + _misticato_, mescolanza. + + _mitto_, metto; + 'me _m._', comincio. + + _mò_, ora. + + _moderanza_, moderazione. + + _moglier_, moglie. + + _mogo_, muoio. + + _mola_, mulino. + + _mole_, denti. + + _molesta_, affanno, dolore. + + _molina_, mulini. + + _mondata_, purgata, netta. + + _mondo_, privato, spogliato. + + _monno_, mondo. + + _morare_, indugiare. + + _mordére_ [_mordére_], mordere. + + _moreri_, moriresti. + + _moresse_, morissi o -e. + + _morganato_, canto mattutino, ma ironicamente, in senso di chiasso. + + _morire_: _mogo_, muoio; + _moron_, muoiono, _morragio_, morrò; + _moresse_, morissi o -e; + _moreri_, morresti; + _lo morire_, la morte. + + _morsecare_, mordere: _morseca, morsecata_. + + _morselli_, bocconcini. + + _morte_, supplizio. + + _moscone_, muschio. + + _mosto_, _-a_, mosso, -a. + + _mostra fare_, far pompa dei propri meriti. + + _mostramento_, mostra. + + _mostranze_, apparenze. + + _mostrare_, mostrare e opporre: _mostravase_, si mostravano; + _mostròne_, mostrò; + _mostraraio_, mostrerò; + _mostrerate_ [_mostreráte_], ti mostrerai; + _mostranno_, mostrando. + + _mozzare_ e _mozare_, distruggere, togliere: _mozzato_ e + _mozato_, _-a_, impedito. + + _mozzo_, distrutto, scomparso: _mozze_. + + _'mparare_, imparare. + + _'mpiasto_, empiastro, fig. rimedio. + + _'mpotente_, impotente. + + _'mpreinata_, riempita, invasa. + + _'mprendere_, imparare; + _'mprende_, impara. + + _mucciare_ e _mucciar_, fuggire: mucciato; + _el mucciare_, la fuga. + + _mundicia_ e _-zia_, nettezza. + + _mura_, mora, riposo. + + _musto_, mosto. + + _mutti_, motti, parole. + + + _'n_, in. + + _'nabissare_, inabissare. + + _nagitto_, affine a _negetto_ (?). + + _'namora_, innamora. + + _'namoranza_, l'oggetto dell'amore. + + _'namorato_, innamorato. + + _'nanemato_, inanimato, ben disposto. + + _'nante_, innanzi, anzi. + + _'nanteposto_, anteposto. + + _'nantepuse_, antepose. + + _'narrata_, impegnata, fidanzata. + + _narrete_, narriate. + + _nascondece_, ci nascondono. + + _nascoso_, di nascosto. + + _nascosta_, 'a la _n._', nascostamente. + + _nascusi_, nascosti. + + _naspo_, 'le man mena co _n._', annaspa con le mani. + + _natoscono_ (?). + + _nazione_, famiglia, parentado. + + _'ncostro_, inchiostro; + 'glie medici... scrivon lo _'nc._', la ricetta. + + _'ncudene_, incudine. + + _'ndicio_, indizio, segno. + + _'nduciar_, indugiare: _'nduciamo_, differiamo. + + _'ndulgenza_, indulgenza. + + _'nebriare_, inebriare: _te 'nebriari_, _'nebriato_. + + _necessitate_, sofferenza, dolore. + + _ned un'ora_, né un'ora. + + _negetto._ Il Tresatti spiega: 'morir _negetto_ o _di negetto_, nelle + nostre parti vale morir per carestia d'ogni cosa, cioè non per + ferite o per febre; ma per non aver avuto niente da aiutarsi'. + + _Nemico_, per antonomasia, il diavolo. + + _nenguan_, nevichino. + + _nequitanza_, iniquitá. + + _'nestante_, subito, improvvisamente. + + _nettezza_, purezza. + + _nevili_, 'freddi _n._', freddi di neve. + + _'nfamia_, infamia. + + _'nfermata_, ammorbata. + + _'nfermetade_, infermitá. + + _'nferno_, inferno. + + _'nfetta_, infetta. + + _'nfondo_, bagno. + + _'nfra_, tra. + + _'nfragidita_, infradiciata. + + _'ngiuria_, ingiuria. + + _'ngratituden_, ingratitudine. + + _nichil_, nulla. + + _nichilare_, distruggere: _nichilato_. + + _nichilitate_, annientamento, nullitá. + + _nichilo_, il nulla. + + _niente_, 'retornai a _n._', nel nulla. + + _nihil_, cfr. _nichil_. + + _niquitanza_, iniquitá. + + _niquitosa_, malvagia. + + _nissuna_, nessuna. + + _'niuriare_, ingiuriare. + + _nobilire_, nobilitarsi. + + _nogl_, non gli. + + _nomenanza_, fama, buona reputazione. + + _nona_, sottintendi: ora. + + _none_, no e non. + + _notatura_, modo di notare. + + _notricare_, nutrire: _notrico_, _notricasi_. + + _novello_, 'per _n._', recentemente. + + _'npazare_, impazzire. + + _'nputedato_, impuzzolito. + + _'nsegnòne_, insegnò. + + _'ntelletto_, intelletto. + + _'ntendemento_, facoltá di sentire e di capire. + + _'ntendenza_, 'avete la _'nt._', comprendete, capite. + + _'ntenzone_, contesa, contrasto. + + _'ntrasatto_, affatto, in tutto. + + _nuchiero_, nocchiero. + + _nul om_, nessuno. + + _nullo_, _nul_, _nulla_, nessuno, -a. + + _null'om_, nessuno. + + _nura_, nuora. + + _'nvisibile_, invisibile. + + _'nvitata_, 'la _'nv._', l'invito. + + + _o'_, ove, quando. + + _obedenno_, ubbidendo. + + _obedenza_, ubbidienza. + + _obedito_, ubbidienza. + + _obprobrio_, obbrobrio. + + _obprobrioso_, obbrobrioso. + + _obproprio_, obbrobrio. + + _occede_, uccide. + + _occideria_ [_occidería_], uccisione, strage. + + _occulto_, 'en _o._', di nascosto. + + _odenno_, udendo. + + _odiata_, odio. + + _odiato_, odio. + + _odire_, udire: _odorai_, _odendo_ e _odenno_. + + _odoramento_, odore. + + _oduri_, odori. + + _offendemento_, offesa. + + _offensa_, offesa. + + _offensanza_, offesa. + + _offenza_, offesa. + + _offerzione_, offerta. + + _officia_, uffici. + + _offoschi_, offuschi. + + _ognecovelle_, ogni cosa. + + _ogne om_ e _ogn'om_, ognuno. + + _oli_, odori. + + _oltra_, oltre. + + _om_, analogo al francese _on_. + + _omnechivegli_, e _onne-_, chiunque. + + _omn'om_, ognuno, ciascuno. + + _omnia_, ogni cosa. + + _on_, ogni. + + _oncina_, forcine. + + _oncino_, 'so preso a l'_o._', sono afferrato. + + _onomo_, _onom_, _onon_, ognuno. + + _onne_, ogni. + + _onnechivigli_, chiunque. + + _onnecovelle_, tutto. + + _onoranza_, reputazione, desiderio di lode, vanitá. + + _operata_, opera. + + _opo è_, è necessario. + + _oporá_, bisognerá. + + _oporasse_, si dovrá. + + _oporta_, bisogna. + + _oporto_, 'è _o._', bisogna. + + _opressa_, pena. + + _oprire_, aprire: _oprirai_, _opriteme_, _operto_. + + _optando_, 'mal _o._', il malaugurio, le maledizioni. + + _ora_, 'tutta _o._', sempre, continuamente. + + _ordenava_, 'discordia _or._', suscitava. + + _ordinare_, 't'è opo con Dio _o._', riconciliarti con Dio. + + _ordo_, spiacevole, disgustoso. + + _ore_, 'quel _o._', quel momento; + 'a tutte _o._', in qualunque momento. + + _orgogliosa_, riferito a vespa, fastidiosa, dolorosa. + + _ornato_, ornamento: _gli suoi ornate_. + + _ornatura_, ornamento. + + _orrir_, aborrire. + + _orrore_, 'dá un _o._', fa inorridire. + + _orta_, orti. + + _Ortulana_, di Orte. + + _osa_, usa, abituata; + sost., costume. + + _osante_, 'come se' stata _o._', hai osato, ardito. + + _oso_, uso, abituato; + sost., costume. + + _osolare_, ascoltare. + + _ostendere_, mostrare. + + _ostile_, porta. + + _ostopiscon_, stupiscono. + + _ostupisce_, stupisce. + + _oximello_, ossimèle. + + _oziato_, in ozio. + + + _paccone_, pezzo di carne. + + _padito_, digerito, smaltito. + + _pagata_, paga, ricompensa. + + _pagatura_, pagamento; 'far la _p._', la malleveria. + + _pagheraggio_, pagherò. + + _paglizo_, pagliccio, paglia molto trita. + + _pagono_, paiono. + + _paidato_, digerito. + + _paidire_, digerire. + + _paiome_, mi paiono. + + _palma_, croce. + + _palpetra_, palpebre. + + _paltonata_, viltá. + + _paltone_, vile, poltrone. + + _pancegli_, pannicelli. + + _panceglie_, pannicelli. + + _pancelli_, pannicelli, fasce. + + _pannizo_, misera veste. + + _papato_, 'officio _p._', di papa. + + _paraggi_, paragoni, gare. + + _paragone_, cimento, prova. + + _parata_, studiata. + + _parcire_, perdonare. + + _paregiare_, uguagliare in altezza. + + _parentenza_, parentado. + + _parenteza_, parentela. + + _parerai_, partorirai. + + _Parese_, Parigi. + + _Parige_, Parigi. + + _parire_, parere; + 'al mio _p._', a mio avviso. + + _Parisci_, Parigi. + + _parlagione_, favella. + + _parlamento_, discorso. + + _parlara_ [_parlára_], parlerei. + + _parlare_ (transitivo), dire; + _un parlar_, una parola. + + _parlasía_, paralisi. + + _parlato_, discorso. + + _parlazione_, il dire, il parlare. + + _parole_, 'par che me tenghi in _p._', in sospeso. + + _paron_ [_paròn_], paiono. + + _parrá_, 'or se _p._', si vedrá, si dimostrerá. + + _partámone_, dividiamoci, allontaniamoci; + '_p._ dal nostro dire,' terminiamo di parlare. + + _partanne_, allontaniamoci. + + _parte_, 'le _p._', i partiti, le fazioni. + + _partierse_, si divisero. + + _partimento_, partenza. + + _partire_, morire. + + _partuta_, 'la _p._', la partenza. + + _partute_, divise. + + _paruto_, parso; 'nel _p._', in apparenza. + + _parvente_, 'al suo _p._', a suo giudizio. + + _parviso_, 'al mio _p._', a mio avviso. + + _pasce_, nutre. + + _pascimento_, cibo. + + _pascitore_, colui che pasce. + + _pascuare_, far festa. + + _pasmare_, spasimare: _pasmando_. + + _pasmo_, spasimo. + + _passa_, trascura, passano. + + _passaio_, passaggio. + + _passe_, 'buono è che lo _p._', che lo taccia. + + _passi_, passioni. + + _passone_, 'chi sta al _p._', l'accusato. + + _pastile_, pasto parco, modesto. + + _pastor_, 'lo _p._', il papa. + + _pate_, padre. + + _patéo_, patí. + + _patere_, patire; + _pati_, patisci; + _pate_, patisci e patisce; + _patem_, soffriamo; + _patea_, _patéo_, _patío_, _patuta_. + + _paternato_, paternitá. + + _paternoso_, paterno. + + _patremono_, possesso. + + _patrino_, prete confessore. + + _patto_, 'troverò _p._', stringerò amicizia. + + _paura_, 'voce de gran _p._', che incute terrore. + + _paventato_, spaventato. + + _pavore_, spavento. + + _pecata_, 'l'anema en _p._', nella pece (?). + + _peccare_: _peccanno_, peccando. + + _peccata_, peccati. + + _peccate_, peccati. + + _pecciole_ [_pecciòle_], pellicine. + + _pede_, 'da _p._', al piede; + 'piglia 'l _p._', impedisce. + + _pedochi_, pidocchi. + + _pedovare_, andare a piedi. + + _pegioranno_, peggiorando. + + _peio_, peggio. + + _pelegrinato_ e _peli-_, a guisa di pellegrino. + + _pelegrino_, misero, randagio; + _-e_, meschine, poverette. + + _Pelestrina_, 'monte _P._', monte di Palestrina. + + _penace_, doloroso. + + _penalitade_, _-ate_, pene, sofferenze. + + _penato_, addolorato, doloroso; + _'l penato_, chi è sottoposto a pena; + pena, sofferenza. + + _peniteza_, penitenza. + + _penna_, cima, vetta. + + _penosa_, 'me fai star _p._', in pena. + + _pensamento_, pensiero. + + _pensar_, pensiero. + + _pensarsi_, pensare. + + _pensato_, pensiero. + + _pensire_, pensiero. + + _pentire_, pentirsi. + + _pento_, colorato, dipinto, rappresentato. + + _pentura_, il volto dipinto. + + _pentuto_, _-a_, pentito, -a. + + _penura_, sofferenza. + + _pera_, tasca, bisaccia. + + _perceputo_, percepito. + + _perchene_, ''l _p._', la causa. + + _percussure_, percussore. + + _perdati_, perdiate. + + _perdenno_, perdendo. + + _perdente_, 'non siam _p._', non perdiamo; + 'de tutto è _p._', perde tutto. + + _perdenza_, perdita, dannazione; + 'fui en _p._', perdetti. + + _perdére_, perdere. + + _pèrdese_ [_perdese_], perde. + + _perdimento_, perdita. + + _perdire_, perdere. + + _perdonanza_, perdono, indulgenza; + 'far _p._', perdonare. + + _perdonazione_, perdono. + + _perdono_, 'non me _p._', non mi risparmio. + + _perfece_, perfezionò. + + _perfine a_, fino a. + + _perim_, periamo. + + _perire_, dannare; + _perita_, deperita. + + _periscerai_, perirai. + + _perlongare_, prolungare. + + _perpetuale_, perpetuo. + + _perpetuo_, per sempre. + + _perseveranno_, 'l'uno ha nome _p._', perseveranza. + + _perseverare_ (transit.), continuare: _perseveri_; + 'si e' 'n bon _perseverare_', se bene perseveri. + + _perseverazione_, perseveranza. + + _persona_, espressione del volto; + alcuno. + + _perta_, aperta. + + _pertuso_, pertugio. + + _peruta_, perita. + + _pesanza_, sofferenza, dolore. + + _pescetegli_, pesciolini. + + _pescione_, pigione. + + _petere_, chiedere: _peto_, _pete_. + + _Petro_, 'santo _P._', san Pietro. + + _peverata_, salsa piccante. + + _piacemento_, piacere; + 'non m'è _p._', non mi talenta; + 'como fo tuo _p._', come ti piacque. + + _piacenza_, piacere. + + _piacire_, piacere. + + _piana_, facile. + + _piangea d'uno figlio_, si lamentava d'un figlio. + + _piano_, 'de _p._', in forma facile. + + _piatanza_, pietá. + + _piatuso_, pietoso. + + _picciolello_, piccolino. + + _pieco_, pecora; + 'le _p._', le pecore; + 'de _p._ me voglio coprire', di lana. + + _piena_, affanno, dolore. + + _pietanza_, pietá. + + _pigliara_ [_pigliára_], piglierebbe. + + _pigliaría_, piglierei. + + _piglio_, difficoltá; + 'hanno fatto _p._', han fatto presa. + + _pili_, peli. + + _pilo_, pila. + + _pina_, pena. + + _pingi_, dipingi. + + _pino_, _-a_, pieno, -a; + 'en _p._', pienamente. + + _piovuso_, piovoso. + + _pisto_, pesto. + + _piú_, maggiore; + 'donzelli _piú_ che tune', di piú alto lignaggio. + + _placare_, pagare. + + _placenza_, piacere. + + _plenura_, abbondanza. + + _plorare_, piangere, lamentarsi: _ploro_, _plorasse_. + + _po_, appo, in confronto di. + + _po_ (prep.), dietro, dopo, poi. + + _po'_, posso. + + _podere_, la proprietá; + 'al _p._ tuo t'arsomeglia', non fare piú di quanto puoi. + + _pogna_, pugna. + + _pognente_, pungente e pungenti. + + _pogni_, poni. + + _poi lei_, dietro a lei. + + _polito_, _-a_, puro, gentile, avvenente. + + _polzella_, ragazza. + + _poma_, pomi. + + _ponere_, porre: _poner_; + _pono_, _pònote_ [_ponote_], ti pongo; + _pogni_, poni; + _pona_, ponga e _ponam_ (cong.), poniamo; + _pone_, _pon_ e _pun_ (imperat.), poni. + + _ponga_, borsa. + + _pongnente_, pungente, doloroso. + + _pontato_, appuntato, notato. + + _ponto_, punto, momento; + avv., affatto. + + _porri_, potresti. + + _portadura_, vanitá; + 'fa' _p._', pavonéggiati. + + _portare_, sopportare; + _portar_, _porto_; + _portimo_, sopportiamo; + _portata_. + + _portatura_, 'a rota facea _p._', mi pavoneggiavo. + + _porto_, 'lo _p._', la sofferenza. + + _pos'_, io possa. + + _posa_, riposo, refrigerio. + + _posare_, riposare; + 'l'affetto _p._', cessare dalle tribolazioni. + + _possedere_, 'lo _p._', il possesso. + + _possessore_, possesso. + + _posta_, 'questa _p._', questa volta; + 'a tua _p._', a tuo piacimento; + 'fagli cordogliosa _p._' gli dá dolore. + + _posto_ (avv.), colá. + + _potagione_, il bere. + + _potare_, bere. + + _potere_: _pos'_, _po_, posso; + _pote_, _puote_, _potemo_, _potem_, _ponno_, _potere_; + _possam_ (cong.), possiamo; + _porraio_, potrò; + _porrò_, _porrai_, _porrá_, _porrán_ [_porran_], _porría_, + _poresti_, potresti; + _porri_, potresti; + _potera_ [_potèra_], potrebbe; + _porramo_, _porram_, potremmo. + + _poto_, bevanda. + + _pozolente_, puzzolente. + + _prebendato_, fornito di prebende: _gli prebendati_. + + _precetta_, i precetti. + + _precipitamento_, rovina. + + _precipitanza_, precipizio. + + _predata_, 'anima _pr._', presa dal diavolo. + + _predicata_, esortata. + + _prefazio._ Il Tresatti spiega: 'è quel che nella messa si dice in + voce dal sacerdote dopo l'offertorio. Ma in questo luogo è posto + invece della sentenza data dal papa contro di lui [Iacopone], di + condennazione a perpetuo carcere; la quale credo gli fusse cantata + per commissione papale in tuono di _Prefatio_ coll'_In saecula + saeculorum. Amen_'. + + _pregarizio_, preghiera. + + _preghimo_, preghiamo (imperat.). + + _pregiune_, 'le _pr._', le prigioni. + + _preite_, prete. + + _prelazione_, dignitá ecclesiastica. + + _prelato_, prete. + + _prelia_, battaglie. + + _preliare_, combattere. + + _prelio_, battaglia. + + _prena_, gravida. + + _prenno_, pregno. + + _prenno_, prendono. + + _prescione_, prigione. + + _prese_, 'ionto a quelle _p._', strette, difficoltá. + + _presente_, 'far _pr._', regalare; + 'render _pr._', offrire. + + _presente_, ora; + 'en _pr._', presentemente. + + _prestolo_, domando, sollecito. + + _presumenza_, presunzione. + + _preferire_, trascurare, trascorrere: _preferita_. + + _primero_, _-a_, primo, -a. + + _primitate_, prioritá. + + _principato_, i principati, in senso teologico. + + _principato_, prevalenza. + + _privare_, separare: _privato_. + + _privata_, latrina. + + _pro_, per. + + _procaccia_, 'non val _pr._', è inutile affannarsi. + + _procura tua ferita_, abbi cura della tua ferita. + + _pro fare_, imparare, profittare. + + _profetti_, vantaggi, di contro a _defetti_. + + _proficere_, imparare, profittare. + + _proferito_, offerto. + + _proferuto_, offerto. + + _profete_, profeti. + + _profondo_, 'en _pr._', in basso; + 'giacea nel _pr._', nell'abbiezione; + 'en un _pr._ stante', stando umiliato. + + _profunda_, profonda. + + _promissione_, promessa. + + _promitto_, prometto. + + _pronta_, tempra. + + _prova_, 'tanto è de dura _pr._', è a tutta prova. + + _provarite_, proverete. + + _pugne_, 'ha le _p._', sente il desiderio. + + _pugni_, pungi. + + _pulicato_, pulito, netto. + + _pun_ (imperativo), poni. + + _punito_, punizione. + + _puo' la coda_, dietro la coda. + + _puoco_, poco. + + _puoi_ (avv.), poi. + + _puolo_ [_puòlo_], lo puoi. + + _puosa_, posa, riposo. + + _puose_ [_puòse_], si può. + + _pur_, solamente; + rafforzativo in alcune frasi, come: 'paiono _pur_ sanguíe', ecc. + + _puse_, posi. + + _puso_, posa, riposo. + + _puteglioso_, puzzolente. + + _putigliosa_, puzzolente. + + _putire_, puzzare. + + _putredissimo_, putridissimo. + + _putulente_, puzzolente. + + _puzulente_, puzzolente. + + + _qual_, il quale, la quale, qualunque; + _glie qual_, coloro i quali, se pur non si debba dividere + _gli equal_, gli uguali. + + _qual omo_ e _qual om_, chiunque. + + _qualunche_, chiunque, qualunque. + + _quanto_, quantitá; + ''l _q._', la misura. + + _que_, che, che cosa, quello, -a, -i, -e; + il quale, la quale, i quali, le quali. + + _quegno_, quale; + _quegn'_, _-a_, _-e_. + + _quella_, 'a _q._ son menato', son ridotto a tale. + + _quesso_, cotesto. + + _quietaio_, quiete. + + _quegl_, quello, quelli; + _quigli_, quelli. + + _quigno_, chi; + _-a_, quale. + + _quiito_, quieto; + sost., quiete. + + _quil_, quelli. + + _quille_ e _quilli_, quelli. + + _quinto_, 'en _q._ è partito', è diviso in cinque parti. + + _quisso_, cotesto. + + + _rabassi_, inchini. + + _radicina_, piccola radice. + + _ragenza_, ingentilisce. + + _ragione_, giustizia; + 'a _r._', secondo giustizia; + 'per _r._', giustamente, ragionevolmente. + + _rama_, 'suoi _r._', rami. + + _rametello_ e _rametel_, ramicello. + + _ramina_, recipiente di rame. + + _ramora_, rami. + + _rampognoso_, 'sarò _r._', rampognerò. + + _rancura_, odio. + + _ranscire_, raschiare. + + _rape_, rapisce. + + _rapicciato_, riacceso. + + _raputo_, rapito. + + _rascione_ e _rascion_, ragione. + + _rasmo_, prurito. + + _rason_, ragione, causa. + + _raspo_, malattia del cane. + + _ratepidar_, intiepidire. + + _razionata_, 'mente _r._', ragionevole, capace di ragionare. + + _reami_, riami. + + _rebandito_, sparso, diffuso. + + _recepe_, ricevere: _recepi_, _recepe_, _receputo_. + + _recepetore_, chi riceve. + + _recepire_, ricevere. + + _recerca_, versa, trabocca. + + _recessare_, allontanare: _recessando_. + + _recezione_, ricevimento. + + _recipiente_, ricevente. + + _recolta_, premio. + + _recomparata_, riscattata, redenta. + + _recomperato_, riscattato. + + _recoprire_, compensare, rimediare. + + _recordamento_, 'siate [síate] _r._', ricòrdati. + + _recordanza_, 'fatta te fo _r._', ti fu ricordato. + + _recordòne_, ricordò. + + _rede_, 'li suoi _r._', eredi, figli. + + _redetare_, ereditare. + + _redetata_, ereditá. + + _redetate_, 'lo 'nferno ha _r._', ha in ereditá. + + _redire_, ritornare: _redisti_. + + _redutto_, ridotto; + _-a_, _redutt'_. + + _refrenato_, frenato. + + _regnare_ (transitivo), dominare, governare. + + _regoglio_, orgoglio. + + _regoma_, 'la _r._', il reuma. + + _Regoverci_. Il Tresatti spiega: 'nome finto da lui [Iacopone], + propriissimo al caso di quel fossato, ove vorrebbe essere + abbandonato: quasi rivo guercio, torto'. + + _regraziare_, ringraziare: _regraziato_, ricompensato. + + _reguardosi_, sospettosi. + + _reiunti_, ricongiunti. + + _relevamento_, 'far _r._', rilevarsi, alzarsi. + + _relione_ e _relión_ [_relion_], religione. + + _relioso_, _-i_, religioso. + + _relustrata_, fatta chiara, lucente. + + _remagni_, tu rimanga. + + _remanía_, rimaneva. + + _remeio_, rimedio. + + _remortato_, affatto spento. + + _rempire_, arricchire. + + _remproperar_, rimproverare. + + _remunerato_, remunerazione. + + _remuta_, cambia. + + _renchioso_, _-a_, rinchiuso. + + _rencrescemento_, 'è _r._', rincresce. + + _rendeglse_, gli si rende. + + _Renderenie_. Il Tresatti spiega: 'Le rondini con corrotto vocabolo + sono chiamate a Todi dalla plebe _rendene_, dalla qual voce il poeta + formò _Renderenie_, per cui vòlse intendere un paese lontano: cioè + quello stesso ove circa il fine dell'autunno le rondinelle tornano'. + + _renfranto_, 'canto _r._', di contro a canto _ritto_, cioè fermo. + + _rengioire_, rallegrare. + + _renna_, renda. + + _renno_, regno. + + _renunzata_, ripudiata. + + _reprisi_, ripresi. + + _reprobata_, 'vizia _r._', riprovati. + + _reputamento_, addebito. + + _repuzio_, riputazione. + + _rebaldire_, rallegrare. + + _resedisti_, sedesti nuovamente. + + _resguardare_, contemplare: _resguarda_. + + _resía_, eresia. + + _respetto el_, riguardo al. + + _respondente_, 'fosse _r._', rispondesse. + + _responna_, risposta. + + _responno_, rispondo. + + _responsione_, risposta. + + _responsura_, 'fa _r._', risponde. + + _respusi_, risposi. + + _restesse_, ristesse, si fermasse. + + _resurressío_, risorse. + + _retener_, trattenere. + + _retenza_, resistenza o ritegno. + + _retornimo_ (imperat.), ritorniamo. + + _retornòne_, ritornò. + + _retrare_, ritrarre. + + _retrusa_, rinchiusa, nascosta. + + _retto_, diretto. + + _revenesse_, rivenisse. + + _reverire_, riferire. + + _reversate_, rovesciate. + + _revivesce_, rivive, risorge. + + _revocare_, richiamare, distogliere. + + _revontare_, vomitare: _revonta_. + + _ria_, riferito a moneta, falsa. + + _ricevissi_, ricevessi. + + _ride_, 'il tuo _r._', il tuo riso. + + _rima_, ritmo, componimento rimato. + + _rio_ (sost.), colpa. + + _risme_, rime. + + _riso_, 'col tuo mostrar de _r._', col tuo aspetto ridente. + + _ristoro_, restituzione, rimborso. + + _ritto_, _-a_, diretto, fermo, pronto, giusto: 'lato _r._', il lato + destro. + + _robbata_, _-e_, rubata. + + _robbatura_, 'messo t'èi a _r._', ti sei messo a rubare. + + _roborato_, rinvigorito. + + _rodetura_, corrosione. + + _rogaria_ [_rogaría_], roveto. + + _rogo_, domando. + + _ròina_, rogna. + + _Roma_, 'en corte i _R._', 'corte _R._', corte di Roma. + + _rompenno_, rompendo. + + _romure_, rumore. + + _rosci_, rossi, infiammati: _roscie gengíe_, prive di denti. + + _rosecava_, roderebbe. + + _rosta_, resistenza, impedimento. + + _rota_, 'a _r._ facea portatura', mi pavoneggiavo. + + _rubente_, rosseggiate. + + _ruina_, 'puoi c'abassa la _r._'. Il Tresatti spiega: 'l'uscio della + cateratta, ovvero quell'ordegno che si abassa'. + + + _saccarello_, piccolo sacco. + + _sacci_, sappi. + + _saccia_, sappia. + + _saccio_, so. + + _sacrificio_, la messa. + + _sagetta_, saetta. + + _sagettare_, saettare, scagliare: _sagetta_. + + _sagitta_, _-e_, saetta. + + _sagittare_, saettare: _sagitta_. + + _saitta_, saetta. + + _salamandrato_, 'cor _s._', che vive nel fuoco come la salamandra. + + _Salamone_, Salomone. + + _salaro_, salario. + + _salavoso_, sporco. + + _saldo_, 'non so _s._', non sono soddisfatto. + + _salesti_, salisti. + + _saleta_, 'piglia pian la tua _s._', sali dolcemente. + + _salimento_, salita. + + _salire_, insudiciare. + + _sallo_, 'cavalca _s._', saldo, saldamente. + + _salto_, assalto. + + _salute_, salite; + 'cresce sue _s._', sale di piú; + 'fare le _s._', salire. + + _salute_, saluti. + + _saluto_, 'celestial _s._', salute celeste. + + _saluto_, salito. + + _salvaticata_, selvaggia. + + _salvimo_ (congiuntivo), salviamo. + + _sane_, 'sí reo sapor me _s._', ha sí cattivo sapore. + + _sanguie_ [_sanguíe_], sanguinose. + + _sannati_, sganasciati. + + _sano_, 'non gli è. _s._', non gli giova. + + _Santa Santoro_, Sancta Sanctorum. + + _santade_, salute. + + _santificòne_, santificò. + + _santo_, chiesa. + + _sapere_: _sapire_: _saccio_ e _sacci_, _saccia_, _sapem_; + _son_, sanno; + _saperálo_, lo saprai; + _saperasse_, si saprá; + _saperimo_, sapremo; + _sappi_, seppi; + _sapper_, seppero. + + _sapienza_, 'fai gran _s._', operi molto saggiamente. + + _sapire_, sapere. + + _sapuri_, sapori. + + _Sardenna_, Sardegna. + + _sarocchiosa_, catarrosa. + + _Sassogna_, Sassonia. + + _satesfamme_, soddisfami. + + _satisfacenza_, soddisfazione. + + _satisfare_, soddisfare. + + _savorita_, saporita. + + _savoro_, dolce, saporito. + + _sbagutito_, sbigottito. + + _sbandegione_, 'ha fatto _sb._', è stato cacciato. + + _sbandigione_, 'm'on fatta _sb._', mi hanno cacciato. + + _sbarattata_, sbaragliata. + + _scacco giocato_, scacco matto. + + _scalone_, scala. + + _scandalizata_, 'con Dio _sc._', perduta dinanzi a Dio. + + _scapolato_, liberato. + + _scarporire_, strappare, sradicare. + + _scelenguato_, 'parlaran _sc._', balbetteranno. + + _scelo_, lo sa. + + _scere_, sapere. + + _sceverita_, 'a la _sc._', al momento della separazione, della morte. + + _sceverute_, separate, divise. + + _Schiavonia_ [_Schiavonía_], Slavonia. + + _schierne_, 'tiemmi a _sch._', mi schernisci. + + _schirmere_, schermire, difendere. + + _schirmete_, difese, ripari. + + _schirmire_, difendere. + + _schirmite_, 'con le vostre _sch._', male arti, civetterie. + + _schirnimento_, scherno. + + _schirnire_, schernire. + + _scialbergare_, sgombrare. + + _sciama_, odia. + + _sciamore_, odio. + + _sciarmato_, disarmato. + + _sciliata_, slegata, separata. + + _sciordenato_, _-i_, disordinato, smodato. + + _scioverna_. Il Tressati spiega: 'Nelle + nostre parti colui il quale va or a mangiare con uno or con un + altro e cosí sparambia il suo, si dice sciovernarsi qua e lá'. + + _scire_, sapere. + + _scito_, _-a_, uscito. + + _sciucco_, 'pianto _sc._', arido, senza lacrime. + + _sciuna_, sola, sprovvista. + + _scolta_, ascolta. + + _scomunicato_, la scomunica. + + _sconfitta_, fig., la morte. + + _sconoscenza_, ingratitudine. + + _sconta_, 'Dio lo peccato _sc._', toglie dal conto, dal debito. + + _scontra_, incontro, verso, contro. + + _scontrafatto_, deformato. + + _scontrare_, avvenire, accadere; + _scontròne_, accadde; + _scontrato_, _-i_, _scontrade_. + + _scontro_, 'mal _sc._', cattivo incontro. + + _sconza_, sconcia, guasta. + + _scoperto_, 'a _sc._', apertamente. + + _scopresse_, scoprisse. + + _scoprito_, scoperto. + + _scorta_, compagnía; + _-e_, ricompense. + + _scorte_, pronte, accorte. + + _scorteggiante_, guida, conduttrice. + + _scortico_, pomata per render morbida la pelle. + + _scotegiante_, superba, orgogliosa. + + _scottone_, scotto. + + _scretta_, scritta; + _-e._ + + _Scrittura_, l'Evangelo. + + _scrofizo_, 'coio _scr._', di scrofa. + + _scrulla la danza_, scuoti le tue trecce, i tuoi ornamenti. + + _scudato_, scudo; + difeso dallo scudo. + + _scudone_, scudo. + + _scura_, infelice, addolorata, peccaminosa. + + _scurato_, oscurato; + _-a_, infelice. + + _scusan_, 'se _sc._', si rifiutano. + + _scusanza_, scusa. + + _scusate_, 'en tuoi _sc._', per tua scusa. + + _scuso_, rifiuto. + + _scuto_, scudo. + + _se'_, siede. + + _sea_, sua. + + _secará_, segherá. + + _secolo_, il mondo. + + _seconno_, secondo. + + _secrete_, 'l'altissime _s._', segreti. + + _secriti_, segreti. + + _securanza_, certezza. + + _securato_, reso certo, sicuro. + + _sedile_, sedia apostolica. + + _segellata_, 'mate _s._', vergine. + + _segello_, sigillo. + + _segna_, 'non fa _s._', non dá segno, non si mostra. + + _segno_, vessillo. + + _sembiaglia_, mischia, combattimento. + + _semblaglia_, 'fece gran _s._', raccolse molta gente. + + _semina_, semenza. + + _sempremai_, vieppiú, sempre. + + _senile_, il vecchio. + + _sentenno_, sentendo. + + _sentina_, bruttura. + + _sentino_, sentina. + + _sentitivi_, svegliatevi. + + _sèntolo_ [_sentolo_], lo sentono. + + _sentore_, facoltá di sentire, sentimento; + 'se ne fai piú _s._', se ancora ne parlerai. + + _sequaci_, seguaci. + + _sequire_, seguire: _sequir_; + _sequisce_, segue; + _sequente_. + + _seráne_ [_serane_], sará. + + _serba_, 'de me fatt'ha _s._', mi ha salvato. + + _sere_, signore (vocativo). + + _serina_, serena. + + _sermone_, 'facendo suo _s._', parlando il proprio linguaggio. + + _serrá_, sará. + + _serrata_, 'ròina _s._', rogna fittissima. + + _serrato_, 'far _s._', serrare. + + _serrime_, chiusura. + + _servare_, conservare ed osservare: _servar_; + _serva_, tien chiuso; + _sèrvate_, consèrvati; + _sèrvise_, si conservi; + _servando_, _servandote_; + _servata_. + + _servemento_, 'fece el _s._', serví. + + _servente_, 'li soi _s._', i servi. + + _servire_, 'lassai lo tuo _s._', il tuo servizio; + 'en tuo _s._', per servirti. + + _servito_, 'al suo _s._', servizio. + + _servo_, schiavo. + + _setta_, 'amara _s._', dolorosa compagnia. + + _sforzare_, far violenza: _sforza_; + _sforzarolla_, la costringerò. + + _sguardamento_, 'faceagli _sg._', la occhieggiavo. + + _sguardare_, mirare, osservare: _sguarda_, _sguardano_, _sguardai_, + _sguardando_. + + _sguardata_, 'la mia _sg._', il mio aspetto; + _-e_, sguardi. + + _sguardato_, il contemplare, il mirare. + + _sguardo_, 'per _sg._ de cruce', per rimirar la croce. + + _side_, la sede. + + _signorio_ [_signorío_], 'hai _s._', trionfi. + + _silenzo_, silenzio. + + _silere_, 'lo loro _s._', il lor silenzio: _sile_, taci; + _silete_, tacete. + + _siloismi_, sillogismi. + + _simiglia_, 'en la _s._', a somiglianza. + + _simiglio_, 'lor _s._', a loro somiglianza; + 'senza _s._', senza pari. + + _sinistro_, a sinistra. + + _sio_, _-a_, suo, -a. + + _sirágione_, ne saró. + + _siron da star_, dovranno stare. + + _site_, siete. + + _sitire_, 'tant'è 'l _s._ de tua desianza', tanto forte è il tuo + desiderio; + _sitito_, desiderato. + + _smaglia_, vien meno. + + _smarruta_, smarrita. + + _smesuranza_, grandezza, immensitá, sproporzione. + + _smesurato_, 'parlando _sm._', oltre la capacitá dell'umano + intelletto. + + _so_, suo. + + _so_, sotto. + + _soblima_, sublime. + + _sofferente_, 'esser _s._', sopportare. + + _sofferenza_, indugio. + + _sofferire_, sopportare, permettere: _sofferiría_, _sofferito_. + + _sofficiente_, sufficientemente. + + _sofficiente_, 'esser _s._', sopportare. + + _soffrire_, indugiare. + + _sofisticato vero_, veritá apparente. + + _sogiorno_, fasti, lusso; + 'far _s._', divertirsi. + + _soi_, suoi; + 'le _soi_ mano' le sue mani. + + _solfenal_, odore di zolfo. + + _sòlia_ [_solia_], trono, sede celeste; + 'attento stai a mia _s._', mi attendi al varco. + + _solidato_, solido; + 'acque _solidate_', ghiacciate. + + _sollazzare_, 'il _s._', il divertimento, il piacere. + + _sollicito_, sollecito. + + _solva_, paghi. + + _soma_, premio (iron.). + + _somergitura_, 'farò _s._', mi sommergerò. + + _sommergetura_, 'faccia _s._', si sommerga. + + _sommettiriti_, sottometterete. + + _somnia_, sogni. + + _somniare_, sognare. + + _somo_, peso. + + _son_, sanno. + + _sonagliando_, mandando suono di catene. + + _sonarim_, suoneremo. + + _sonno_, 'a _s._', spensieratamente. + + _sonòcchiate_ [_sonocchiate_], svégliati. + + _sònora_ [_sonora_], suoni. + + _soperba_, superba. + + _soperchianza_, il superfluo; + prepotenza. + + _soprano_, sovrano. + + _sopre_, sopra. + + _sorte_, 'pete la sua _s._', quel che le spetta; + 'aver _s._', diritto; + 'paghi la _s._', quello che deve; + schiatta, progenie. + + _sospetta_, 'ha _s._', ha in sospetto. + + _sospezion_, sospetto. + + _sospicasi_, sospetta. + + _sostenetti_, sostenni, sopportai. + + _sostenía_, sosteneva. + + _soterrata_, 'nel fuoco _s._', gettata nel fuoco. + + _sotilmente_, giudiziosamente. + + _sotta_, sotto. + + _sottano_, soggetto, inferiore. + + _sottratto_, derubato; + 'fa 'l _s._', 'fa li _sottratti_', ruba. + + _sottrare_, sottrarre, sapere: _sottra'_, sottrae. + + _sovenesse_, sovvenisse. + + _sozare_, insozzare: _sozata_. + + _sozore_, sozzura. + + _spalare_, manifestare, palesare: _spalato_. + + _spaliando_, sparpagliando, spargendo all'aria. + + _spanne_, 'tutto sto monno _sp._', invade. + + _sparita_, divisa, abbandonata. + + _sparte_, divide, allontana. + + _sparvire_, sparviere. + + _spavalde_, riferito alle mosche. + + _spechiato_, immagine. + + _spelagato_, 'amore _sp._', infinito, smisurato. + + _spenne_, spende. + + _spensare_, dispensare. + + _speregiare_, raggiare: _speregia_. + + _sperfonna_, 'se _sp._', sprofonda, rovina. + + _spermento_, esperimento. + + _spettato_, aspettato. + + _speziale_, speciale. + + _spezie_, forma. + + _spiacemento_, 'è _sp._', dispiace. + + _spicciatura_, pettinatura. + + _spiegato_, spiegato. + + _spinato_, coronato di spine. + + _spineta_, luogo irto di spine. + + _spinosa_, riccio. + + _spiritale_ e _spirital_, spirituale. + + _splacente_, sgradito. + + _splaceza_, disgusto. + + _splanare_, spiegare, dimostrare. + + _splendiante_, splendente. + + _splendimento_, splendore. + + _splicar_, spiegare: _splico_. + + _splumato_, fatto di piume. + + _spogliamento_, 'è _sp._', spoglia. + + _spogliao_, spogliò, privò. + + _spogliature_, spogliamenti, privazioni. + + _sponsare_, sposare: _sponsata_. + + _sponso_, sposo. + + _sprecatura_, lo spreco. + + _sprobrato_, disprezzato, discacciato. + + _spurione_, bastardo. + + _squinantia_ [_squinantía_], angina. + + _stabeleza_, stabilitá. + + _stabilezza_, stabilitá. + + _stacione_, abitazione; + fig., l'animo, il cuore. + + _staendo_, stando, rimanendo. + + _staesse_, stesse. + + _stagione_, tempo: 'a la _st._', talvolta; + 'a _st._', per sempre; + 'en onne _st._', 'ad ogne _st._', 'onne _st._', sempre; + 'per _st._', per qualche tempo. + + _staía_, stava. + + _stainati_, fermi, fissi. + + _stampiando_, urtando, spingendo. + + _stando_, ''l tuo _st._', il tuo posto. + + _stane_, tu stai; + sta. + + _stanno_, stando. + + _stare_, rimanere: _stando_, restando; + 'lo _st._', la condizione; + _stane_, stai e sta; + _ston_ e _sto_, stanno; + _staía_, stava; + _stetti_, _stai_, _staisti_, stessi; + _stava_, _gioce_ e _staraio_, starò; + _staesse_ e _stesse_, stessi, _starían_; + _stia_ (imp.), sta'; + _staendo_ e _stando_. + + _stascione_, 'se non prendi la _st._', se non cogli l'occasione. + + _stata_, 'mia _st._', la mia vita. + + _statera_, giustizia. + + _statura_, 'scarsamente la _st._', relativamente alla persona. + + _stazone_, dimora, prigione; + meta, destino. + + _stemperòne_, intenerí, liquefece. + + _stenguto_, spento. + + _stermenare_, abbreviare. + + _stermenata_, 'puza _st._', fortissima, insopportabile. + + _stile_, costume. + + _stímate_ [_stimate_], stigmate. + + _stingni_, estingui. + + _sto_, _-a_, _-i_, _-e_, cotesto, ecc. + + _stomacone_, stomaco. + + _stromento_, strumento. + + _storto me so en ipocrisia_, mi son fatto ipocrita; + 'l'alma _storta_', peccatrice. + + _straniato_, fatto estraneo. + + _stravando_, strapazzando. + + _stregnéme_, mi costringevano. + + _strenga_, stringa. + + _stretto_, misero, infelice; + _-a_, crudele; + 'mette a la _stretta_', opprime. + + _strettura_, difficoltá, tormento. + + _stromento_, 'fai te de me _str._', fate un contratto per riscattarmi; + 'non era tenuto per _str._', per contratto. + + _strovele_, turpe, vergognoso. + + _strutto_, _-a_, distrutto. + + _studiante_, studente. + + _stupefisi_, rimasi stupefatto. + + _sturciata_, storpia. + + _sturno_, schiera. + + _stuta_, spegne, uccide. + + _su_, suo. + + _suavetoso_, soave. + + _sublimato_, sublime. + + _sublimo_, sublime. + + _subvenuto_, aiutato. + + _succurga_, soccorra. + + _succurre_, soccorri. + + _succurri_, soccorri. + + _succurrite_, soccorrete. + + _suddito_, di contro a _prelato_. + + _sufficiente_, 'lo piú _s._', il piú idoneo. + + _sufficienza_, 'non li par _s._', non gli pare abbastanza; + 'non farien _s._', non basterebbero. + + _suiace_, soggiace. + + _suiacemento_, soggezione. + + _sumante_, 'fosse _s._', prendesse. + + _sune_, su. + + _suo maggiore_, maggiore di lui. + + _superbietate_, superbia. + + _surgere_, sorgere: _surgo_, _surge_, _surga_. + + _Suria_ [_Suría_], Siria. + + _sutigliamento_, intelligenza. + + _sutiglianza_, 'a _s._', con astuzia. + + _sutiglieza_, intelligenza. + + _sutilissima_, astutissima. + + _suto_, stato. + + _suvarate_, pianelle di sughero. + + _svalianza_, varietá, differenza. + + _sveghi_, svegli. + + _sviamento_, traviamento. + + _svincigliando_, frustando col vinciglio. + + + _tacire_, tacere. + + _talento_, 'essere in _t._', piacere. + + _tanto_, 'en _t._ levata', cosí in alto; + col superl.: 'persona _t._ altissima'. + + _taoliere_, banco, tavola da giuoco. + + _targia_, scudo. + + _targa_, targa, scudo. + + _tasca_, borsa, bisaccia. + + _taschetto_, borsa. + + _tazo_, taccio. + + _tege_, copre, nasconde. + + _temenza_, timore. + + _temperamento_, 'en _t._', temperati, austeri. + + _tempestanza_, tempesta. + + _tempestate_, difficoltá; + disgrazie, avversitá. + + _tempestato_, combattuto, osteggiato; + tempesta. + + _tempo_, 'non è per _t._', non è opportuno; + 'onne _t._', sempre, continuamente; + 'longo _t._ passato', da lungo tempo. + + _temporal_, 'per _t._', per caso, qualche volta. + + _tene_, te. + + _tenebría_, tenebra profonda. + + _tenebroso_, 'onne _t._', ogni tenebra. + + _tenere_, pregiare: _tenerte_, _tengam_, teniamo. + + _tenire_, tenere. + + _tenore_, aiuto, sostegno, carattere. + + _tentato_, tentazione. + + _tento_, _-a_, tinto. + + _tentòne_, tentò. + + _Teotonicoro_, 'renno _T._', regno di Germania. + + _tepedeza_, freddezza di affetto. + + _terrafinato_, confinato. + + _terráti_, ti asterrai. + + _terribilita_, spaventata. + + _terza_, sost., ora. + + _tesaro_, tesoro. + + _tesaurizi el tuo mercato_, guadagni lautamente. + + _testificanza_, testimonianza. + + _testo_, _-a_, cotesto. + + _tia_, 'da _t._', da te. + + _tieco_, teco. + + _tio_, tuo. + + _tiròne_, tirò. + + _toccamento_, tatto; + 'fatto n'ho _t._', ne ho parlato. + + _toccar_, bussare. + + _toi_, tuoi. + + _tollere_ e _toller_, togliere: _tollo_, _tolle_, _tol_, _tolleme_, + _tolli_, _tollime_, _tolléte_ [_tollete_], _tollíte_ [_tollite_]; + _tolla_; + _tollevi_; + _tollerá_; + _tollería_; + _tolesse_; + _tollesse_; + _torrotte_; + _torrai_; + _tollendo_; + _tollendome_. + + _tomento_, pomata. + + _tomo_, caduta. + + _tormentare_, soffrire: _tormentando_. + + _tornare_, volgere: _torna_, tornano; + _tornata_, vòlta, trasformata. + + _torte_, ingiuste. + + _torto_, 'a _t._', crudelmente. + + _toserate_, tosate. + + _tossa_, tosse. + + _totto_, tutto. + + _traccia_, cammino. + + _trademento_, 'so en _tr._', tradiscono. + + _traduto_, tradito. + + _tragesse_, traesse. + + _tragiatto_, passaggio (?). + + _tragisti_, traesti. + + _traenno_, 'te ce mena _tr._', per forza. + + _tralipare_, cadere o gettar giú dalla riva: _tralipato_, _-a_, + rovesciato. + + _trangoscio_, mi angoscio. + + _trano_, discordia, lotta. + + _tranquillata_, fatta tranquilla. + + _transire_, passare: _transito_ [_transíto_]. + + _translato_, trasportato. + + _trapperia_ [_trappería_] (?). + + _trare_, trarre, salvare, riscattare: _tra'_, trae; + _traine_ [_tráine_], ne trae; + _tragi_, tragga; + _traga_, traggano; + _tragesse_, traesse; + _tragisti_, traesti; + _trarai_, trarrai; + _traenno_, traendo. + + _trasfisso_, trasformato. + + _trasformanza_, trasformazione. + + _trasse_, 'le pene che _tr._', che sopportò. + + _trasversío_, confusione. + + _trattabilitate_, possibilitá di trattare. + + _trattato_, componimento poetico; + 'te dái en suo _tr._', in sua balía; + 'facce mali _trattate'_, commetta male azioni. + + _tratto_, mossa, gesto, atto, mala azione, astuzia: 'dièglie 'l + _tr._', lo assalí; + 'faccio 'l _tr._', sono agli estremi. + + _trattura_, estirpamento. + + _travaglia_, dolore, molestia; + 'metter _tr._', tormentare: _travaglie_. + + _travagliare_, soffrire. + + _travalli_, travagli. + + _travone_, trave. + + _tredece_, tredici. + + _tremore_, tremito, paura. + + _trez'_, trecce. + + _tribulanza_, dolore, pena. + + _tristanza_, tristezza. + + _tristare_, soffrire. + + _tristore_ e _tristor_, tristezza, dolore. + + _trombare_, suonare la tromba. + + _troni_, tuoni. + + _trovárese_, si troverebbe. + + _trovòne_, trovò. + + _ttutore_, 'a _tt._', sempre. + + _tuo_, 'lo _t._ servire', il servirti; + 'en _t._ servire', per servirti; + 'lo _t._ affidato', chi si è affidato a te; + '_t._ miglior', miglior di te. + + _turbanza_, turbamento. + + _turbara_ [_turbára_], turberei. + + _tusto_, duro, resistente. + + _tutt'ore_, 'a _t._', sempre. + + _tutture_, 'a _t._', sempre. + + + _ubidenza_, ubbidienza. + + _uccidesse_, ucciderebbe. + + _udimenti_, l'ascoltare. + + _umbratura_, 'fará _u._', celerá. + + _umiliata_, umiltá. + + _unitato_, unione. + + _unqua_, non mai: _unqua mai_, non mai; + _lá unqua_, dovunque. + + _unquanco_, non ancora mai. + + _unque_, 'lá _u._', dovunque. + + _ura_, occasione, modo; + 'a nul' _u._', non mai; + 'ad _u._ ad _u._', sempre. + + _usagio_, 'per _u._', abitualmente. + + _usamento_, pratica, famigliaritá. + + _usanza_, 'non era en _u._', non si usava; + 'per _u._', abitualmente. + + _usare_, operare. + + _uscire_, spirare, morire; + 'venni a l'_u._', nacqui. + + _uso_, 'per _u._', abitualmente; + 'me so _u._', mi sono abituato. + + _usura_, 'tollea l'_u._', esercitava l'usura. + + _utri_, otri. + + + _vacare_, 'a Dio _v._', attendere a Dio. + + _vaccio_, presto. + + _valde_, 'mordendone _v._', fortemente. + + _valenza_, valore. + + _valimento_, valore. + + _valore_, 'il molto _v._', una ricca ereditá. + + _valura_, valore. + + _valuta_, valore; + _valute_, 'a tutte mie _v._', con ogni mia possa. + + _Vangelista_, Evangelista. + + _vanura_, vanitá. + + _vanuri_, vanitá. + + _vasallaggio_, vassallaggio. + + _vascello_, vasetto. + + _vasecce_ [_vássece_], ci si va. + + _vaseglie_, vasetti di medicinali. + + _vedemento_, vista. + + _vedere_ e _vedire_: _veio_, vedo; + _vei_, vede; + _vedemo_, _vedite_; + _vederimo_, vedremo; + _vedia_ [_vedía_] e _vidivi_; + _vide_, _vidde_, _viddi_; + _vede_ e _vide_ (imperat.); + _vedisse_, _veggia_, _veia_, _vegente_, _vedenno_, _viso_; + 'il mio _vedere_', il mio aspetto, 'col _v._', con lo sguardo; + _vederse_, vedere. + + _vedimento_, vista. + + _vedoveza_, privazione. + + _veduto_, ''l _v._', le cose che si vedono. + + _vegente onne omo nato_, dinanzi agli occhi di tutti. + + _veghiare_ e _veghiar_, vegliare: _veghio_. + + _veio_, 'el suo _v._', la sua vista. + + _velle_, ''l mio _v._', la mia volontá. + + _vencer_, vincere; + _véncelo_ [_vencelo_], lo vince; + _vencía_; + _vicque_, vinse; + _vensero_, vinsero; + _venciuto_, _-e_, vinto; + _vento_, _-e_. + + _venco_, vinciglio. + + _vendecanza_, vendetta. + + _vendegnato_, vendemmiato. + + _venditta_, vendetta. + + _venen_, veleno. + + _venenato_, avvelenato. + + _venenno_, venendo. + + _venenose_, velenose. + + _venére_, venire. + + _venga_, vengano. + + _vengnata_, vendicata. + + _veniare_, riposare. + + _venino_, veleno. + + _venta_, 'la _v._', la vittoria. + + _ventrata_, il ventre pregno. + + _ver_ ed _en ver_, verso. + + _vergata_, diversitá. + + _vergato_, abiti di piú colori. + + _vergognare_, vergognarsi: _vergogni_, _vergogna_, _vergognan_; + 'col _vergognare_', con la vergogna. + + _vermigni_, vermigli. + + _vernato_, inverno. + + _vero_, veramente. + + _verráne_ [_verrane_], verrá. + + _vertá_, veritá. + + _vescovata_, vescovado. + + _vespertino_, all'ora del vespro. + + _vessazion_, tormenti. + + _vessica_, vescica. + + _vestaro_, vestiario, ma nel senso di luogo ove si conservano + le vesti. + + _vestigia_, braccia. + + _vestute_, vestite. + + _vetare_, vietare: _vétame_ [_vetame_], _vétate_ [_vètate_, _vetate_]; + _véto_ [_veto_], vietato. + + _vexello_, vessillo. + + _vezato_, 'mal _v._', male avvezzo. + + _via_, 'longa _v._ assai m'è paruto andare', m'è parso d'aver fatto + lungo viaggio. + + _vicena_, vicina. + + _vicinanza_, compagnia. + + _vicinata_, compagnia. + + _vicque_, vinse. + + _viduitate_, privazione. + + _vigorando_, acquistando vigore. + + _vilanza_, avvilimento, umiltá; + 'tenuto m'ha en _v._', mi ha tenuto a vile. + + _vilare_ e _vilar_, avvilire e umiliarsi: _vilato_. + + _vileza_, di contro a _gentileza_. + + _viliata_, avvilita. + + _vilisco_, ho a vile. + + _vina_, vini. + + _virginia_, vergine. + + _virgo_, 'Giesse _v._', la vergine di Iesse. + + _visagio_, sguardo. + + _visco_, vischio. + + _visione_, contemplazione. + + _viso_, vista, sguardo, aspetto, visione. + + _visso_, _-a_, vissuto. + + _vittore_, vincitore. + + _vivacce_, presti, pronti. + + _vivaceza_, prestezza, prontezza. + + _vivamo_, viviamo (congiuntivo). + + _vivanna_, vivanda. + + _vivesce_, vive. + + _vivitare_, 'en mio _v._', durante tutta la mia vita. + + _vocare_, 'lussuria è suo _v._', si chiama l.: _vocava_, + _vocato_, _-a_. + + _voce_ 'gli dái la _v._', lo approvi. + + _voitare_, vuotare: _voitata_. + + _vol_, vogliono. + + _volentire_, volentieri. + + _volere_: _vo'_, voglio, _vòli_ [_voli_], _vòle_ [_vole_], _vuoli_, + _vòl_, _vuol_; + _volem_, vogliamo; + _vono_ e _vol_, vogliono; + _vogli_, tu voglia; + _volea_, volevano; + _volisse_, volessi; + _vòlse_ [_volse_], _vòlsi_ [_volsi_] e _vòls'_, volli; + _vòlse_ [_volse_] e _vuolse_, volle; + _vòlsete_, ti volle; + _vòlser_ [_volser_], vollero e _vòlserme_, mi vollero. + + _volontire_, volentieri. + + _volta_, 'a questa _v._', per questa v. + + _voluntere_, volentieri. + + _von_, vanno. + + _vono_, vogliono. + + _vorato_, divorato. + + _voratura_, 'lupo en _v._', che divora. + + _vuce_, voce. + + _vulneranno_, ferendo. + + _'vuto_, avuto. + + + _zambra_, camera. + + _zampagliato_, intricato, impedito nelle gambe. + + _zanzavaglia_, combatte. + + _zifra_, 'staragioce per _z._', non conterò nulla. + + _zitello_, bambino. + + _zito_, fanciullo, vergine. + + _zizaglia_, zizzania. + + _zona_, fascia, cintura. + + _zona_, cinge. + + + + +INDICE DEI CAPOVERSI + + + Ad l'amor ch'è venuto--en carne a noi se dare pag. 146 + + A fra Ianne da la Verna--ch'en quartana se scioverna » 142 + + Alte quattro virtute--son cardinal chiamate » 165 + + Amor che ami tanto,--ch'io non so dir lo quanto » 198 + + Amor contrafatto--spogliato de vertute » 66 + + Amor de caritate,--perché m'hai sí ferito » 210 + + Amor, diletto amore,--perché m'hai lassato, amore » 155 + + Amor diletto,--Cristo beato » 57 + + Amor dolce senza pare--sei tu, Cristo, per amare » 196 + + Anima che desideri--d'andare ad paradiso » 74 + + Assai me sforzo a guadagnare--se 'l sapesse conservare » 59 + + Audite una entenzone--ch'era fra doi persone » 41 + + Audite una 'ntenzone--ch'è 'nfra l'anima e 'l corpo » 6 + + + Cinque sensi mess'on pegno--ciascun d'esser el piú breve » 11 + + Con gli occhi ch'agio nel capo--la luce del dí mediante » 106 + + + Donna del paradiso,--lo tuo figliolo è preso » 230 + + + En cinque modi appareme--lo Signor en esta vita » 105 + + Ensegnatime Iesú Cristo,--ché lo voglio trovare » 88 + + En sette modi, co a me pare,--distinta è orazione » 103 + + + Fede, spene e caritade--gli tre ciel vòl figurare » 160 + + Figli, nepoti e frati,--rendete el maltolletto » 34 + + Fiorito è Cristo nella carne pura » 245 + + Frate Ranaldo, dove se' andato?--de quolibet sí hai disputato? » 32 + + Fuggo la croce che me devora » 175 + + + Guarda che non caggi, amico,--guarda! » 12 + + + Iesú Cristo se lamenta--de la Chiesa romana » 119 + + + La bontate enfinita--vòl enfinito amore » 181 + + La Bontade se lamenta--che l'Affetto non l'ha 'mata » 172 + + La fede e la speranza--m'on fatta sbandigione » 226 + + L'amor ch'è consumato--nullo prezzo non guarda » 244 + + L'amor lo cor sí vòl regnare,--discrezion vòl contrastare » 179 + + L'anema ch'è viziosa--a lo 'nferno è simigliata » 24 + + La superbia de l'altura--ha fatte tante figliole » 26 + + La Veritade piange,--ch'è morta la Bontade » 117 + + L'omo che può la sua lengua domare » 200 + + L'omo fo creato virtuoso » 90 + + Lo pastor per mio peccato--posto m'ha fuor dell'ovile » 128 + + + Molto me so delongato--de la via che i santi on calcato » 60 + + + O alta penitenza,--pena en amor tenuta » 9 + + O amor che m'ami,--prendime a li toi ami » 194 + + O amor de povertate--regno de tranquillitate » 134 + + O Amor, divino amore,--amor che non se' amato » 187 + + O amor, divino amore,--perché m'hai assediato » 190 + + O amore muto,--che non vòi parlare » 178 + + O anema fedele--che te vòli salvare » 65 + + O anima mia--creata gentile » 71 + + O castitate, fiore--che te sostene amore » 77 + + O corpo enfracedato,--io so l'anema dolente » 28 + + O coscienza mia,--grande me dái mo reposo » 114 + + O Cristo onnipotente,--dove se' enviato » 84 + + O Cristo onnipotente,--ove sète enviato » 86 + + O Cristo pietoso,--perdona el mio peccato » 38 + + O derrata, guarda al prezo,--se te vuoli enebriare » 170 + + O dolce amore,--c'hai morto l'amore » 191 + + O femene, guardate--a le mortal ferute » 15 + + O Francesco, da Dio amato,--Cristo en te s'ène mostrato » 139 + + O Francesco povero,--patriarca novello » 136 + + O frate, guarda 'l viso--se vuoi ben riguarire » 13 + + O frate mio, briga de tornare--nante ch'en morte si' pigliato » 17 + + O iubilo del core,--che fai cantar d'amore » 177 + + O libertá, subietta--ad omne creatura » 68 + + O megio virtuoso,--retenuta bataglia » 79 + + O me lasso, dolente,--ca lo tempo passato » 36 + + Omo che vol parlare,--emprima déi pensare » 167 + + Omo, de te me lamento--che me vai pur fugendo » 54 + + Omo, mettete a pensare--onde te vieti el gloriare » 44 + + Omo, tu se' engannato,--ché questo mondo t'ha cecato » 33 + + O novo canto,--c'hai morto el pianto » 143 + + O papa Bonifazio,--io porto el tuo prefazio » 127 + + O papa Bonifazio,--molt'hai iocato al mondo » 130 + + O peccator dolente,--che a Dio vuol retornare » 239 + + Or chi averá cordoglio?--vorríane alcun trovare » 153 + + O Regina cortese,--io so a voi venuto » 1 + + Or se parrá chi averá fidanza » 115 + + Or udite la battaglia--che me fa el falso Nemico » 109 + + O Signor, per cortesia,--mandame la malsanía » 112 + + O Vergine piú che femina--santa Maria beata » 3 + + O vita de Iesú Cristo,--specchio de veritate » 81 + + O vita penosa, continua battaglia » 45 + + + Peccator, chi t'ha fidato,--che de me non hai temenza » 19 + + Perché m'hai tu creata,--o creatore Dio » 242 + + Piange la Ecclesia,--piange e dolura » 121 + + Piangi, dolente anima predata » 158 + + Povertade enamorata,--grand'è la tua signoria » 133 + + + Quando t'alegri, omo de altura » 51 + + Que fai, anema predata?--Faccio mal, ché so dannata » 30 + + Que farai, fra Iacovone?--se' venuto al paragone » 124 + + Que farai, morte mia,--che perderai la vita » 234 + + Que farai, Pier da Morrone?--èi venuto al paragone » 123 + + + Sapete voi novelle de l'amore » 183 + + Senno me pare e cortesia--empazir per lo bel Messia » 193 + + Se per diletto tu cercando vai » 255 + + Sí como la morte face--a lo corpo umanato » 22 + + Signore, damme la morte--nante ch'io piú te offenda » 21 + + Solo a Dio ne possa piacere,--non me ne curo » 62 + + Sopr'onne lengua amore,--bontá senza figura » 219 + + + Tale qual è, tal è;--non c'è religione » 64 + + Troppo m'è grande fatica,--Meser, de venirte drieto » 236 + + Troppo perde el tempo chi non t'ama » 248 + + + Udite una entenzone--ch'è fra Onore e Vergogna » 233 + + Un arbore è da Dio plantato--lo qual amor è nominato » 207 + + + Vorría trovare chi ama;--molti trovo che sé ama » 169 + + + + +INDICE + + + I. De la beata Vergine Maria e del peccatore pag. 1 + + II. De la beata Vergine Maria » 3 + + III. Contenzione infra l'anima e corpo » 6 + + IV. De la penitenzia » 9 + + V. De cinque sentimenti » 11 + + VI. De la guarda de sentimenti » 12 + + VII. De pericoli che intervengono a l'uomo che non + guarda bene el viso ed altri sentimenti » 13 + + VIII. De l'ornamento delle donne dannoso » 15 + + IX. Consiglio de l'amico a l'altro amico che voglia + tornare a Dio » 17 + + X. Como Dio induce el peccatore a penitenza » 19 + + XI. De l'anema contrita de l'offesa di Dio » 21 + + XII. Como l'anema deventa morta per el peccato » 22 + + XIII. Como l'anima viziosa è inferno; e per lume de la + grazia poi se fa paradiso » 24 + + XIV. Como li vizi descendono da la superbia » 26 + + XV. Como l'anema retorna al corpo per andare al iudicio » 28 + + XVI. Como l'appetito de laude fa operare molte cose + senza frutto » 30 + + XVII. De frate Ranaldo, quale era morto » 32 + + XVIII. Como l'omo è acecato dal mondo » 33 + + XIX. De l'omo che non satisfece in vita sua del mal + acquistato » 34 + + XX. Del scelerato peccatore penitente » 36 + + XXI. De quello che domanda perdonanza da poi la morte » 38 + + XXII. De la vita de l'omo redutta a la vechieza » 41 + + XXIII. De la viltá de l'omo » 44 + + XXIV. Como la vita de l'omo è penosa » 45 + + XXV. De la contemplazione de la morte ed incinerazione + contra la superbia » 51 + + XXVI. Como Cristo se lamenta dell'omo peccatore » 54 + + XXVII. Como l'anima domanda aiuto contra la battaglia de + li sensi corporali » 57 + + XXVIII. De la impazienzia che fa tutti li beni perdere » 59 + + XXIX. De la ipocrisia » 60 + + XXX. De la iustizia e falsitá » 62 + + XXXI. Como la curiosa scienzia e l'ambizione sono + destruttive de la puritá » 64 + + XXXII. Como è da guardarse da' lupi che vengono sotto + vesta de pecora » 65 + + XXXIII. De l'amore falso che offende le virtú » 66 + + XXXIV. De la differenzia intra el vero e falso amore, ed + intra la scienzia acquisita ed infusa » 68 + + XXXV. Esortazione a l'anima propria che, considerata la + sua nobilitá, non tardi la via a l'amor divino » 71 + + XXXVI. Como l'anima vestita de vertú passa a la gloria » 74 + + XXXVII. De la castitá, la quale non basta a l'anima senza + l'altre virtute » 77 + + XXXVIII. Como è difficile passare per el megio virtuoso » 79 + + XXXIX. Como la vita di Iesú è specchio de l'anima » 81 + + XL. Como li angeli domandano a Cristo la cagione de + la sua peregrinazione nel mondo » 84 + + XLI. Como li angeli si maravigliano de la peregrinazione + de Cristo nel mondo » 86 + + XLII. Como l'anima priega li angeli che l'insegnino ad + trovar Iesú Cristo » 88 + + XLIII. De la misericordia e iustizia e como fu l'omo + reparato: e parlano diversi » 90 + + XLIV. De le petizione che sono nel paternostro » 103 + + XLV. Como Dio appare ne l'anima en cinque modi » 105 + + XLVI. Como l'anima per fede viene a le cose invisibile » 106 + + XLVII. De la battaglia del Nemico » 109 + + XLVIII. De l'infirmitá e mali che frate Iacopone demandava + per eccesso de caritá » 112 + + XLIX. De la coscienzia pacificata » 114 + + L. De la grande battaglia de Anticristo » 115 + + LI. Como la veritá piange ch'è morta la bontade » 117 + + LII. Como Cristo se lamenta de la Chiesa romana » 119 + + LIII. Del pianto de la Chiesa redutta a mal stato » 121 + + LIV. Epistola a Celestino papa quinto, chiamato prima + Pietro da Morrone » 123 + + LV. Cantico de frate Iacopone de la sua pregionia » 124 + + LVI. Epistola a papa Bonifazio ottavo » 127 + + LVII. Epistola seconda al prefato papa » 128 + + LVIII. Epistola terzia al prefato papa da poi ch'el fo + preso » 130 + + LIX. De la santa povertá signora de tutto » 133 + + LX. De la santa povertá e suo triplice cielo » 134 + + LXI. De san Francesco e de sette apparizione de croce a + lui e de lui fatte » 136 + + LXII. De san Francesco e de le battaglie del Nemico + contra lui » 139 + + LXIII. Epistola consolatoria a frate Ioanni da Fermo ditto + da la Verna per la stanzia dove anco se riposa: + transferita en vulgare la parte litterale, quale + è prosa » 142 + + LXIV. Cantico de la nativitá de Iesú Cristo » 143 + + LXV. Cantico secondo de la nativitá de Cristo » 146 + + LXVI. Pianto che fa l'anima per la occultazione de la + grazia » 153 + + LXVII. Como l'anema se lamenta de l'amore divino partito » 155 + + LXVIII. Como l'anima piange la partita del suo amore » 158 + + LXIX. Arbore de ierarchia simile a l'angelica: fondata + sopra la fede, speranza e caritate » 160 + + LXX. De le quattro virtú cardinale » 165 + + LXXI. Como Cristo se reposa ne l'anima ornata de virtú, + como sposo con la sposa » 167 + + LXXII. Como el vero amore del prossimo in pochi se trova » 169 + + LXXIII. Del gran prezo dato per vil derrata, cioè Cristo + per l'omo » 170 + + LXXIV. La bontá divina se lamenta de l'affetto creato » 172 + + LXXV. De la diversitá de contemplazione de croce » 175 + + LXXVI. Del iubilo del core che esce in voce » 177 + + LXXVII. De l'amor muto » 178 + + LXXVIII. De l'amor vero e discrezion falsa » 179 + + LXXIX. Della bontá divina e volontá creata » 181 + + LXXX. De l'amore divino destinto in tre stati » 183 + + LXXXI. De l'amor divino e sua laude » 187 + + LXXXII. Como l'anima trova Dio in tutte creature per mezo + de sensi » 190 + + LXXXIII. De l'amore de Cristo in croce, e como l'anima + desidera de morir con lui » 191 + + LXXXIV. Como è somma sapienzia essere reputato pazo per + l'amor de Cristo » 193 + + LXXXV. Como se deve amar Cristo liberalmente como esso + amò noi » 194 + + LXXXVI. Como l'anima dimanda perdonanza de l'offensione e + gusto d'amore » 196 + + LXXXVII. De l'amor divino, la misura del quale è incognita » 198 + + LXXXVIII. Como in l'omo perfetto sono figurate le tre + ierarchie con li novi cori de angeli » 200 + + LXXXIX. Arbore dell'amore divino » 207 + + XC. Como l'anima se lamenta con Dio de la caritá + superardente in lei infusa » 210 + + XCI. Come l'anima per santa nichilitá e caritá perviene + a stato incognito ed indicibile » 219 + + XCII. Como per la ferma fede e speranza se perviene a + triplice stato de nichilitá » 226 + + XCIII. Pianto de la Madonna de la passione del figliolo + Iesú Cristo » 230 + + XCIV. Como l'onore e la vergogna contendono insieme » 233 + + XCV. Altro cantico nel quale pur se parla de + anichilazione e trasformazione, come nella XCII + lauda de sopra posta. Ed in due stanzie de questa + appare defetto » 234 + + XCVI. Excusazione che fa el peccatore a Dio de non poter + far la penitenzia a la quale da lui è confortato » 236 + + XCVII. Amaestramento al peccatore che se vòle reconciliare + con Dio » 239 + + XCVIII. Como la ragione conforta l'anima che retorni a Dio » 242 + + XCIX. Condizione del perpetuo amore » 244 + + C. De la incarnazione del verbo divino » 245 + + CI. Como il vero amore non è ozioso » 248 + + CII. Come è da cercare Iesú per sommo diletto, el quale + è nostro fine: e cusí termina in lui questo volume » 255 + + + Nota » 257 + + + Glossario » 273 + + + Indice dei capoversi » 309 + + + + + * * * * * + + +NOTA DEL TRASCRITTORE + + +L'ortografia e la punteggiatura originali sono state mantenute. + +Sono stati inoltre corretti i seguenti refusi (correzione nella riga +sotto): + + --Del mondo ch'agio 'l vestire,--vegente voi, me ne spoglio. + --Del mondo ch'agio 'l vestire,--vegente voi, me ne spoglio, + + COMO DIO APPARE NE L'ANINA EN CINQUE MODI + COMO DIO APPARE NE L'ANIMA EN CINQUE MODI + + Pareme cielo stellato--chi da questi tre è spogliato. + Pareme cielo stellato--chi da questi tre è spogliato, + + Cristo adorato!-- + Cristo adorato!»-- + + todini: et in la seconda si vede certi defecti (Nota del Benaccorsi) + todini: et in la seconda si vede certi defecti (Nota del Bonaccorsi) + + che si trovino in quella cittá: et doi altri vilumi pur antichi + che si trovino in quella cittá: et doi altri volumi pur antichi + +Il testo spazieggiato è delimitato dal carattere =. + + + + + +End of the Project Gutenberg EBook of Le Laude, by Iacopone da Todi + +*** END OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK LE LAUDE *** + +***** This file should be named 29977-8.txt or 29977-8.zip ***** +This and all associated files of various formats will be found in: + https://www.gutenberg.org/2/9/9/7/29977/ + +Produced by Claudio Paganelli, Emanuela Piasentini and the +Online Distributed Proofreading Team at https://www.pgdp.net +(Images generously made available by Editore Laterza and +the Biblioteca Italiana at +http://www.bibliotecaitaliana.it/ScrittoriItalia) + + +Updated editions will replace the previous one--the old editions +will be renamed. + +Creating the works from public domain print editions means that no +one owns a United States copyright in these works, so the Foundation +(and you!) can copy and distribute it in the United States without +permission and without paying copyright royalties. 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It exists +because of the efforts of hundreds of volunteers and donations from +people in all walks of life. + +Volunteers and financial support to provide volunteers with the +assistance they need are critical to reaching Project Gutenberg-tm's +goals and ensuring that the Project Gutenberg-tm collection will +remain freely available for generations to come. In 2001, the Project +Gutenberg Literary Archive Foundation was created to provide a secure +and permanent future for Project Gutenberg-tm and future generations. +To learn more about the Project Gutenberg Literary Archive Foundation +and how your efforts and donations can help, see Sections 3 and 4 +and the Foundation web page at https://www.pglaf.org. + + +Section 3. Information about the Project Gutenberg Literary Archive +Foundation + +The Project Gutenberg Literary Archive Foundation is a non profit +501(c)(3) educational corporation organized under the laws of the +state of Mississippi and granted tax exempt status by the Internal +Revenue Service. The Foundation's EIN or federal tax identification +number is 64-6221541. Its 501(c)(3) letter is posted at +https://pglaf.org/fundraising. Contributions to the Project Gutenberg +Literary Archive Foundation are tax deductible to the full extent +permitted by U.S. federal laws and your state's laws. + +The Foundation's principal office is located at 4557 Melan Dr. S. +Fairbanks, AK, 99712., but its volunteers and employees are scattered +throughout numerous locations. Its business office is located at +809 North 1500 West, Salt Lake City, UT 84116, (801) 596-1887, email +business@pglaf.org. Email contact links and up to date contact +information can be found at the Foundation's web site and official +page at https://pglaf.org + +For additional contact information: + Dr. Gregory B. Newby + Chief Executive and Director + gbnewby@pglaf.org + + +Section 4. Information about Donations to the Project Gutenberg +Literary Archive Foundation + +Project Gutenberg-tm depends upon and cannot survive without wide +spread public support and donations to carry out its mission of +increasing the number of public domain and licensed works that can be +freely distributed in machine readable form accessible by the widest +array of equipment including outdated equipment. Many small donations +($1 to $5,000) are particularly important to maintaining tax exempt +status with the IRS. + +The Foundation is committed to complying with the laws regulating +charities and charitable donations in all 50 states of the United +States. 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Thus, we do not necessarily +keep eBooks in compliance with any particular paper edition. + + +Most people start at our Web site which has the main PG search facility: + + https://www.gutenberg.org + +This Web site includes information about Project Gutenberg-tm, +including how to make donations to the Project Gutenberg Literary +Archive Foundation, how to help produce our new eBooks, and how to +subscribe to our email newsletter to hear about new eBooks. diff --git a/29977-8.zip b/29977-8.zip Binary files differnew file mode 100644 index 0000000..83417f6 --- /dev/null +++ b/29977-8.zip diff --git a/29977-h.zip b/29977-h.zip Binary files differnew file mode 100644 index 0000000..1c07b97 --- /dev/null +++ b/29977-h.zip diff --git a/29977-h/29977-h.htm b/29977-h/29977-h.htm new file mode 100644 index 0000000..8a0a89f --- /dev/null +++ b/29977-h/29977-h.htm @@ -0,0 +1,16474 @@ +<!DOCTYPE html PUBLIC "-//W3C//DTD XHTML 1.0 Strict//EN" + "http://www.w3.org/TR/xhtml1/DTD/xhtml1-strict.dtd"> + +<html xmlns="http://www.w3.org/1999/xhtml" xml:lang="it" lang="it"> + <head> + <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html;charset=iso-8859-1" /> + <meta http-equiv="Content-Style-Type" content="text/css" /> + <title> + The Project Gutenberg eBook of Le Laude, by Iacopone da Todi. + </title> + <style type="text/css"> + +body { + margin-left: 10%; + margin-right: 10%; +} + + h1 { + text-align: center; /* all headings centered */ + clear: both; + letter-spacing: 0.2em; + font-weight: normal; + margin-top: 2em; +} + + h2 { + text-align: center; /* all headings centered */ + clear: both; + font-weight: normal; + margin-top: 3em; + margin-bottom: 2em; +} + + h3 { + text-align: center; /* all headings centered */ + clear: both; +} + +p { + margin-top: .75em; + text-align: justify; + text-indent: 1.5em; +} + +p.noi { + text-indent: 0em; +} +hr.minor { + width: 10%; + margin-top: 1em; + margin-bottom: 1em; + margin-left: auto; + margin-right: auto; + clear: both;} + + + +hr { + width: 20%; + margin-top: 2em; + margin-bottom: 2em; + margin-left: auto; + margin-right: auto; + clear: both; +} + +hr.major { + width: 30%; + margin-top: 2em; + margin-bottom: 2em; + margin-left: auto; + margin-right: auto; + clear: both; +} + +hr.hid { visibility: hidden; margin: 1.5em;} + +table { + margin-left: auto; + margin-right: auto; +} + +.pagenum {/* uncomment the next line for invisible page numbers */ + /*visibility: hidden;*/ + position: absolute; + left: 95%; + font-size: 12px; + font-weight: normal; + font-variant: normal; + font-style: normal; + letter-spacing: normal; + text-indent: 0em; + text-align: right; + color: #999999; + background-color: #ffffff; +} /* page numbers */ + +.blockquot { + margin-left: 5%; + margin-right: 10%; +font-size: 95%; +} + +.smcap3 {font-variant: small-caps; font-size: 70%;} + +.smcap2 {font-variant: small-caps; font-size: 90%;} + +.smaller {font-size: 90%;} + +.center {text-align: center; text-indent: 0em;} + +.right {text-align: right; text-indent: 0em;} + +.smcap {font-variant: small-caps;} + +.g {letter-spacing: 0.1em;} + +/* Images */ +.figcenter { + margin: auto; + text-align: center; +} + +/* Footnotes */ +.footnotes {border: dashed 1px;} + +.footnote {margin-left: 10%; margin-right: 10%; font-size: 0.9em;} + +.footnote .label {position: absolute; right: 84%; text-align: right;} + +.fnanchor { + vertical-align: super; + font-size: .8em; + text-decoration: + none; +} + +/* Poetry */ +.poem { + margin-left:10%; + margin-right:10%; + text-align: left; +} + +.poem .stanza {margin: 1em 0em 1em 0em;} + +.poem span.i0 { + display: block; + margin-left: 0em; + padding-left: 3em; + text-indent: -3em; +} + +.poem span.i1 { + display: block; + margin-left: 1em; + padding-left: 3em; + text-indent: -3em; +} + + +ul { + list-style-type: none; + text-align: left; + margin-left: 1em; + padding-left: 1em; + text-indent: -1em; + } + +li { + margin-bottom: 0.1em; + text-align: justify; + } + + +.tnote {border: dashed 1px; margin-left: 10%; margin-right: 10%; padding: .5em;} + +ins.correction { + text-decoration:none; /* replace default underline.. */ + border-bottom: thin dotted gray; /* ..with delicate gray line */ + } + + </style> + </head> +<body> + + +<pre> + +The Project Gutenberg EBook of Le Laude, by Iacopone da Todi + +This eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with +almost no restrictions whatsoever. You may copy it, give it away or +re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included +with this eBook or online at www.gutenberg.org + + +Title: Le Laude + secondo la stampa fiorentina del 1490 + +Author: Iacopone da Todi + +Commentator: Giovanni Ferri + +Release Date: September 13, 2009 [EBook #29977] + +Language: Italian + +Character set encoding: ISO-8859-1 + +*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK LE LAUDE *** + + + + +Produced by Claudio Paganelli, Emanuela Piasentini and the +Online Distributed Proofreading Team at https://www.pgdp.net +(Images generously made available by Editore Laterza and +the Biblioteca Italiana at +http://www.bibliotecaitaliana.it/ScrittoriItalia) + + + + + + +</pre> + + + +<p class="center" style="font-size:150%;"><b>SCRITTORI D’ITALIA</b></p> + +<p class="center"><big>IACOPONE DA TODI</big></p> + +<h1>LE LAUDE</h1> + +<p class="center"><b>SECONDO LA STAMPA FIORENTINA DEL 1490</b></p> + +<p class="center"><small>A CURA DI</small></p> + +<p class="center">GIOVANNI FERRI</p> + + <div class="figcenter" style="width: 300px;"> +<img src="images/logo.jpg" width="150" height="146" alt="CONSTANTER ET NON TREPIDE" title="CONSTANTER ET NON TREPIDE" /> +</div> + +<p class="center g"><big>BARI</big></p> + +<p class="center">GIUS. LATERZA & FIGLI</p> + +<p class="center"><small>TIPOGRAFI-EDITORI-LIBRAI</small></p> + +<p class="center">1915 +</p> +<hr class="hid" /> +<hr class="minor" /> +<p class="center"><small> PROPRIETÁ LETTERARIA</small></p> +<hr class="minor" /> + +<p class="center"><small> GENNAIO MCMXV—40581</small></p> + +<hr class="hid" /> + +<h2><a name="INDICE" id="INDICE"></a>INDICE</h2> + + +<table summary="indice"> +<tr><td><a href="#I">I.</a></td><td>De la beata Vergine Maria e del peccatore </td><td class="center"> pag.</td><td class="right"> <a href="#Page_1">1</a></td></tr> +<tr><td><a href="#II">II.</a> </td><td> De la beata Vergine Maria </td><td class="center"> » </td><td class="right"><a href="#Page_3">3</a></td></tr> +<tr><td><a href="#III">III.</a> </td><td> Contenzione infra l’anima e corpo </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_6">6</a></td></tr> +<tr><td><a href="#IV">IV.</a> </td><td> De la penitenzia </td><td class="center"> » </td><td class="right"><a href="#Page_9">9</a></td></tr> +<tr><td><a href="#V">V.</a> </td><td> De cinque sentimenti </td><td class="center"> » </td><td class="right"><a href="#Page_11">11</a></td></tr> +<tr><td><a href="#VI">VI.</a> </td><td> De la guarda de sentimenti </td><td class="center"> » </td><td class="right"><a href="#Page_12">12</a></td></tr> +<tr><td><a href="#VII">VII.</a></td><td> De pericoli che intervengono a l’uomo che non guarda bene el viso ed altri sentimenti</td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_13">13</a></td></tr> +<tr><td><a href="#VIII">VIII.</a> </td><td> De l’ornamento delle donne dannoso </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_15">15</a></td></tr> +<tr><td><a href="#IX">IX.</a></td><td> Consiglio de l’amico a l’altro amico che voglia tornare a Dio </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_17">17</a></td></tr> +<tr><td><a href="#X">X.</a> </td><td> Como Dio induce el peccatore a penitenza </td><td class="center"> » </td><td class="right"><a href="#Page_19">19</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XI">XI.</a> </td><td> De l’anema contrita de l’offesa di Dio </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_21">21</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XII">XII.</a> </td><td> Como l’anema deventa morta per el peccato </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_22">22</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XIII">XIII.</a> </td><td> Como l’anima viziosa è inferno; e per lume de la grazia poi se fa paradiso </td><td class="center"> » </td><td class="right"><a href="#Page_24">24</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XIV">XIV.</a></td><td> Como li vizi descendono da la superbia </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_26">26</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XV">XV.</a> </td><td> Como l’anema retorna al corpo per andare al iudicio </td><td class="center"> » </td><td class="right"><a href="#Page_28">28</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XVI">XVI.</a> </td><td> Como l’appetito de laude fa operare molte cose senza frutto </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_30">30</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XVII">XVII.</a> </td><td>De frate Ranaldo, quale era morto</td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_32">32</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XVIII">XVIII.</a> </td><td>Como l’omo è acecato dal mondo </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_33">33</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XIX">XIX.</a> </td><td> De l’omo che non satisfece in vita sua del mal acquistato</td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_34">34</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XX">XX.</a> </td><td> Del scelerato peccatore penitente </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_36">36</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XXI">XXI.</a> </td><td> De quello che domanda perdonanza da poi la morte </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_38">38</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XXII">XXII.</a> </td><td>De la vita de l’omo redutta a la vechieza </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_41">41</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XXIII">XXIII.</a> </td><td>De la viltá de l’omo </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_44">44</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XXIV">XXIV.</a> </td><td>Como la vita de l’omo è penosa </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_45">45</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XXV">XXV.</a></td><td> De la contemplazione de la morte ed incinerazione contra la superbia </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_51">51</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XXVI">XXVI.</a></td><td> Como Cristo se lamenta dell’omo peccatore </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_54">54</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XXVII">XXVII.</a> </td><td>Como l’anima domanda aiuto contra la battaglia de li sensi corporali </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_57">57</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XXVIII">XXVIII.</a> </td><td>De la impazienzia che fa tutti li beni perdere </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_59">59</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XXIX">XXIX.</a></td><td>De la ipocrisia </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_60">60</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XXX">XXX.</a></td><td> De la iustizia e falsitá </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_62">62</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XXXI">XXXI.</a></td><td> Como la curiosa scienzia e l’ambizione sono destruttive de la puritá </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_64">64</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XXXII">XXXII.</a></td><td>Como è da guardarse da’ lupi che vengono sotto vesta de pecora </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_65">65</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XXXIII">XXXIII.</a></td><td> De l’amore falso che offende le virtú </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_66">66</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XXXIV">XXXIV.</a></td><td> De la differenzia intra el vero e falso amore, ed intra la scienzia acquisita ed infusa </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_68">68</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XXXV">XXXV.</a> </td><td> Esortazione a l’anima propria che, considerata la sua nobilitá, non tardi la via a l’amor divino </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_71">71</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XXXVI">XXXVI.</a></td><td>Como l’anima vestita de vertú passa a la gloria </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_74">74</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XXXVII">XXXVII.</a></td><td>De la castitá, la quale non basta a l’anima senza l’altre virtute </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_77">77</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XXXVIII">XXXVIII.</a></td><td>Como è difficile passare per el megio virtuoso </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_79">79</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XXXIX">XXXIX.</a> </td><td>Como la vita di Iesú è specchio de l’anima </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_81">81</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XL">XL.</a> </td><td> Como li angeli domandano a Cristo la cagione de la sua peregrinazione nel mondo </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_84">84</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XLI">XLI.</a> </td><td> Como li angeli si maravigliano de la peregrinazione de Cristo nel mondo </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_86">86</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XLII">XLII.</a> </td><td> Como l’anima priega li angeli che l’insegnino ad trovar Iesú Cristo </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_88">88</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XLIII">XLIII.</a></td><td>De la misericordia e iustizia e como fu l’omo reparato: e parlano diversi </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_90">90</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XLIV">XLIV.</a></td><td> De le petizione che sono nel paternostro </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_103">103</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XLV">XLV.</a> </td><td> Como Dio appare ne l’anima en cinque modi </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_105">105</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XLVI">XLVI.</a> </td><td>Como l’anima per fede viene a le cose invisibile </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_106">106</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XLVII">XLVII.</a> </td><td> De la battaglia del Nemico </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_109">109</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XLVIII">XLVIII.</a></td><td> De l’infirmitá e mali che frate Iacopone demandava per eccesso de caritá </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_112">112</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XLIX">XLIX.</a></td><td>De la coscienzia pacificata </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_114">114</a></td></tr> +<tr><td><a href="#L">L.</a> </td><td> De la grande battaglia de Anticristo </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_115">115</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LI">LI.</a></td><td> Como la veritá piange ch’è morta la bontade </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_117">117</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LII">LII.</a> </td><td>Como Cristo se lamenta de la Chiesa romana </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_119">119</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LIII">LIII.</a> </td><td>Del pianto de la Chiesa redutta a mal stato </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_121">121</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LIV">LIV.</a> </td><td>Epistola a Celestino papa quinto, chiamato prima Pietro da Morrone </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_123">123</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LV">LV.</a> </td><td> Cantico de frate Iacopone de la sua pregionia </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_124">124</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LVI">LVI.</a> </td><td> Epistola a papa Bonifazio ottavo </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_127">127</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LVII">LVII.</a></td><td> Epistola seconda al prefato papa </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_128">128</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LVIII">LVIII.</a> </td><td>Epistola terzia al prefato papa da poi ch’el fo preso </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_130">130</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LIX">LIX.</a></td><td> De la santa povertá signora de tutto </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_133">133</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LX">LX.</a> </td><td> De la santa povertá e suo triplice cielo </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_134">134</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LXI">LXI.</a> </td><td> De san Francesco e de sette apparizione de croce a lui e de lui fatte </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_136">136</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LXII">LXII.</a> </td><td> De san Francesco e de le battaglie del Nemico contra lui </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_139">139</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LXIII">LXIII.</a> </td><td> Epistola consolatoria a frate Ioanni da Fermo ditto da la Verna per la stanzia dove anco se riposa: transferita en vulgare la parte litterale, quale è prosa </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_142">142</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LXIV">LXIV.</a> </td><td> Cantico de la nativitá de Iesú Cristo </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_143">143</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LXV">LXV.</a> </td><td> Cantico secondo de la nativitá de Cristo </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_146">146</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LXVI">LXVI.</a> </td><td> Pianto che fa l’anima per la occultazione de la grazia </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_153">153</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LXVII">LXVII.</a></td><td> Como l’anema se lamenta de l’amore divino partito </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_155">155</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LXVIII">LXVIII.</a> </td><td>Como l’anima piange la partita del suo amore </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_158">158</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LXIX">LXIX.</a> </td><td> Arbore de ierarchia simile a l’angelica: fondata sopra la fede, speranza e caritate </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_160">160</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LXX">LXX.</a> </td><td> De le quattro virtú cardinale </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_165">165</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LXXI">LXXI.</a> </td><td>Como Cristo se reposa ne l’anima ornata de virtú, como sposo con la sposa </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_167">167</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LXXII">LXXII.</a> </td><td>Como el vero amore del prossimo in pochi se trova </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_169">169</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LXXIII">LXXIII.</a></td><td> Del gran prezo dato per vil derrata, cioè Cristo per l’omo </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_170">170</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LXXIV">LXXIV.</a> </td><td> La bontá divina se lamenta de l’affetto creato </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_172">172</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LXXV">LXXV.</a> </td><td> De la diversitá de contemplazione de croce </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_175">175</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LXXVI">LXXVI.</a> </td><td> Del iubilo del core che esce in voce </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_177">177</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LXXVII">LXXVII.</a> </td><td> De l’amor muto </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_178">178</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LXXVIII">LXXVIII.</a></td><td>De l’amor vero e discrezion falsa </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_179">179</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LXXIX">LXXIX.</a> </td><td> Della bontá divina e volontá creata </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_181">181</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LXXX">LXXX.</a> </td><td> De l’amore divino destinto in tre stati </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_183">183</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LXXXI">LXXXI.</a></td><td> De l’amor divino e sua laude </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_187">187</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LXXXII">LXXXII.</a></td><td> Como l’anima trova Dio in tutte creature per mezo de sensi </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_190">190</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LXXXIII">LXXXIII.</a></td><td> De l’amore de Cristo in croce, e como l’anima desidera de morir con lui </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_191">191</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LXXXIV">LXXXIV.</a></td><td>Como è somma sapienzia essere reputato pazo per l’amor de Cristo </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_193">193</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LXXXV">LXXXV.</a> </td><td>Como se deve amar Cristo liberalmente como esso amò noi </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_194">194</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LXXXVI">LXXXVI.</a></td><td> Como l’anima dimanda perdonanza de l’offensione e gusto d’amore </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_196">196</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LXXXVII">LXXXVII.</a> </td><td>De l’amor divino, la misura del quale è incognita </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_198">198</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LXXXVIII">LXXXVIII.</a></td><td>Como in l’omo perfetto sono figurate le tre ierarchie con li novi cori de angeli </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_200">200</a></td></tr> +<tr><td><a href="#LXXXIX">LXXXIX.</a></td><td>Arbore dell’amore divino </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_207">207</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XC">XC.</a> </td><td> Como l’anima se lamenta con Dio de la caritá superardente in lei infusa </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_210">210</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XCI">XCI.</a></td><td> Come l’anima per santa nichilitá e caritá perviene a stato incognito ed indicibile </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_219">219</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XCII">XCII.</a> </td><td> Como per la ferma fede e speranza se perviene a triplice stato de nichilitá </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_226">226</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XCIII">XCIII.</a> </td><td>Pianto de la Madonna de la passione del figliolo Iesú Cristo </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_230">230</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XCIV">XCIV.</a> </td><td>Como l’onore e la vergogna contendono insieme </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_233">233</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XCV">XCV.</a> </td><td>Altro cantico nel quale pur se parla de anichilazione e trasformazione, come nella XCII lauda de sopra posta. Ed in due stanzie de questa appare defetto </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_234">234</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XCVI">XCVI.</a> </td><td> Excusazione che fa el peccatore a Dio de non poter far la penitenzia a la quale da lui è confortato </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_236">236</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XCVII">XCVII.</a> </td><td> Amaestramento al peccatore che se vòle reconciliare con Dio </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_239">239</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XCVIII">XCVIII.</a> </td><td> Como la ragione conforta l’anima che retorni a Dio </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_242">242</a></td></tr> +<tr><td><a href="#XCIX">XCIX.</a> </td><td> Condizione del perpetuo amore </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_244">244</a></td></tr> +<tr><td><a href="#C">C.</a> </td><td> De la incarnazione del verbo divino </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_245">245</a></td></tr> +<tr><td><a href="#CI">CI.</a> </td><td> Como il vero amore non è ozioso </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_248">248</a></td></tr> +<tr><td><a href="#CII">CII.</a> </td><td> Come è da cercare Iesú per sommo diletto, el quale è nostro fine: e cusí termina in lui questo volume </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_255">255</a></td></tr> +<tr><td colspan="4"> </td></tr> +<tr><td colspan="2"><a href="#NOTA">Nota</a> </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_257">257</a></td></tr> +<tr><td colspan="4"> </td></tr> +<tr><td colspan="2"><a href="#GLOSSARIO">Glossario</a> </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_273">273</a></td></tr> +<tr><td colspan="4"> </td></tr> +<tr><td colspan="2"><a href="#INDICE_DEI_CAPOVERSI">Indice dei capoversi</a> </td><td class="center">»</td><td class="right"><a href="#Page_309">309</a></td></tr> +</table> + + +<p><span class="pagenum"><a name="Page_1" id="Page_1">[Pg 1]</a></span></p> + +<hr class="major" /> + +<h2><a name="I" id="I"></a>I<br /><br /> + +<span class="smcap3">De la beata Vergine Maria e del Peccatore</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">—O Regina cortese,—io so a voi venuto<br /></span> +<span class="i0">ch’al mio cor feruto—deiate medecare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Io so a voi venuto—com’omo desperato<br /></span> +<span class="i0">da omn’altro aiuto;—lo vostro m’è lassato;<br /></span> +<span class="i0">se ne fusse privato,—faríeme consumare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo mio cor è feruto,—Madonna, nol so dire;<br /></span> +<span class="i0">ed a tal è venuto,—che comenza putire;<br /></span> +<span class="i0">non deiate soffrire—de volerm’aiutare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Donna, la sofferenza—sí m’è pericolosa;<br /></span> +<span class="i0">lo mal pres’ha potenza,—la natura è dogliosa;<br /></span> +<span class="i0">siate cordogliosa—de volerme sanare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non aio pagamento,—tanto so anichilato;<br /></span> +<span class="i0">faite de me stromento,—servo recomperato;<br /></span> +<span class="i0">donna, el prez’è dato:—quel ch’avest’a lattare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Donna, per quel amore—che m’ha avut’el tuo figlio<br /></span> +<span class="i0">dever’aver en core—de darm’el tuo consiglio;<br /></span> +<span class="i0">succurrime, aulente giglio,—veni e non tardare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Figlio, poi ch’èi venuto,—molto sí m’è ’n piacere;<br /></span> +<span class="i0">adomandimi aiuto,—dollote voluntere;<br /></span> +<span class="i0">ètte oporto soffrire—co per arte voglio fare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Medecaro per arte—emprima fa la diita;<br /></span> +<span class="i0">guarda li sensi da parte—che non dien piú ferita<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_2" id="Page_2">[Pg 2]</a></span><span class="i0">a la natura perita—che se possa aggravare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">E piglia l’oximello,—lo temor del morire;<br /></span> +<span class="i0">ancora si fancello,—cetto ce de’ venire;<br /></span> +<span class="i0">vanetá lassa gire,—non pò teco regnare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">E piglia decozione—lo temor de lo ’nferno;<br /></span> +<span class="i0">pens’en quella prescione—non escon en sempiterno;<br /></span> +<span class="i0">la piaga girá rompenno—farallate revontare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Denante al preite mio—questo venen revonta,<br /></span> +<span class="i0">ché l’officio è sio;—Dio lo peccato sconta;<br /></span> +<span class="i0">ca se ’l Nemico s’aponta,—non aia que mostrare.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_3" id="Page_3">[Pg 3]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="II" id="II"></a>II<br /><br /> + +<span class="smcap3">De la beata Vergine Maria</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">O Vergine piú che femina—santa Maria beata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Piú che femina, dico;—onom nasce nemico;<br /></span> +<span class="i0">per la Scrittura splico,—nant’èi santa che nata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Stando en ventre chiusa,—puoi l’alma ce fo enfusa,<br /></span> +<span class="i0">potenza virtuusa—sí t’ha santificata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La divina onzione—sí te santificòne,<br /></span> +<span class="i0">d’omne contagione—remaneste illibata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’original peccato—ch’Adam ha semenato,<br /></span> +<span class="i0">omn’om con quello è nato:—tu se’ da quel mondata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Nullo peccato mortale—en tuo voler non sale,<br /></span> +<span class="i0">e da lo veniale—tu sola emmaculata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Secondo questa rima—tu se’ la vergen prima,<br /></span> +<span class="i0">sopre l’altre soblima;—tu l’hai emprima votata<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">la tua vergenetate—sopr’omne umanetate<br /></span> +<span class="i0">ch’en tanta puritate—mai fosse conservata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’umilitá profonda—che nel tuo cor abonda,<br /></span> +<span class="i0">lo cielo se sprofonda—d’esserne salutata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Virgineo proposito—en sacramento ascondito,<br /></span> +<span class="i0">marito piglia incognito—che non fosse enfamata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’alto messo onorato—da ciel te fo mandato;<br /></span> +<span class="i0">lo cor fu paventato—de la sua annunziata:<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Conceperai tu figlio,—será senza simiglio,<br /></span> +<span class="i0">se tu assenti al consiglio—de questa mia ambasciata.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O Vergen, non tardare—al suo detto assentare;<br /></span> +<span class="i0">la gente sta chiamare—che per te sia aiutata.<span class="pagenum"><a name="Page_4" id="Page_4">[Pg 4]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Aiutane, Madonna,—ca ’l mondo se sperfonna<br /></span> +<span class="i0">se tarde la responna—che non sia avivacciata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Puoi che consentisti,—lo figliol concepisti,<br /></span> +<span class="i0">Cristo amoroso desti—a la gente dannata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo mondo n’è stupito—conceper per audito,<br /></span> +<span class="i0">lo corpo star polito—a non essere toccata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Sopr’omne uso e ragione—aver concezione,<br /></span> +<span class="i0">senza corruzione—femena gravedata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Sopre ragione ed arte—senza sementa latte,<br /></span> +<span class="i0">tu sola n’hai le carte—e sènne fecundata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O pregna senza semina,—non fu mai fatt’en femina,<br /></span> +<span class="i0">tu sola sine crimina,—null’altra n’è trovata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo verbo creans omnia—vestito è ’n te Virginia,<br /></span> +<span class="i0">non lassando sua solia,—divinitá encarnata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Maria porta Dio omo,—ciascun serva ’l suo como;<br /></span> +<span class="i0">portando sí gran somo—e non essere gravata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O parto enaudito,—lo figliol partorito<br /></span> +<span class="i0">entro del ventre uscito—de matre segellata!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">A non romper sogello—nato lo figliol bello,<br /></span> +<span class="i0">lassando lo suo castello—con la porta serrata!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non siría convegnenza—la divina potenza<br /></span> +<span class="i0">facesse violenza—en sua cas’albergata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O Maria, co facivi—quando tu lo vidivi?<br /></span> +<span class="i0">or co non te morivi—de l’amore afocata?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Co non te consumavi—quando tu lo guardavi,<br /></span> +<span class="i0">ché Dio ce contemplavi—en quella carne velata?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Quand’esso te sugea,—l’amor co te facea,<br /></span> +<span class="i0">la smesuranza sea—esser da te lattata?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Quand’esso te chiamava—e mate te vocava,<br /></span> +<span class="i0">co non te consumava—mate di Dio vocata?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O Madonna, quigli atti—che tu avev’en quigl fatti,<br /></span> +<span class="i0">quigl’enfocati tratti—la lengua m’han mozzata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Quando ’l pensier me struge,—co fai quando te suge?<br /></span> +<span class="i0">lo lacremar non fuge—d’amor che t’ha legata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O cor salamandrato—de viver sí enfocato,<br /></span> +<span class="i0">co non t’ha consumato—la piena enamorata?<span class="pagenum"><a name="Page_5" id="Page_5">[Pg 5]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo don della fortezza—t’ha data stabilezza<br /></span> +<span class="i0">portar tanta dolcezza—ne l’anema enfocata!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’umilitate sua—embastardío la tua,<br /></span> +<span class="i0">ch’ogn’altra me par frua—se non la sua sguardata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ché tu salist’en gloria,—esso sces’en miseria;<br /></span> +<span class="i0">or quigna conveneria—ha enseme sta vergata?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La sua umilitate—prender umanitate,<br /></span> +<span class="i0">par superbietate—on’altra ch’è pensata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Accurrite, accurrite,—gente; co non venite?<br /></span> +<span class="i0">vita eterna vedite—con la fascia legata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Venitel a pigliare,—ché non ne può mucciare,<br /></span> +<span class="i0">che deggi arcomperare—la gente desperata.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_6" id="Page_6">[Pg 6]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="III" id="III"></a>III<br /><br /> + +<span class="smcap3">Contenzione infra l’anima e corpo</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Audite una ’ntenzone—ch’è ’nfra l’anima e ’l corpo;<br /></span> +<span class="i0">battaglia dura troppo—fin a lo consumare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’anima dice al corpo:—Facciamo penitenza,<br /></span> +<span class="i0">ché possiamo fugire—quella grave sentenza<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">e guadagnar la gloria—ch’è de tanta piacenza;<br /></span> +<span class="i0">portimo onne gravenza—con delettoso amare.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo corpo dice:—Turbome—d’esto che t’odo dire;<br /></span> +<span class="i0">nutrito so ’n delicii,—nollo porría patire;<br /></span> +<span class="i0">lo celebr’aio debele,—porría tost’empazire:<br /></span> +<span class="i0">fugi cotal pensiere,—mai non me ne parlare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Sozo, malvascio corpo,—lussurioso, engordo!<br /></span> +<span class="i0">ad omne mia salute—sempre te trovo sordo;<br /></span> +<span class="i0">sostieni lo flagello—d’esto nodoso cordo,<br /></span> +<span class="i0">emprende sto discordo—ché t’è ci opo danzare!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Succurrite, vicini,—ché l’anima m’ha morto!<br /></span> +<span class="i0">alliso, ensanguenato,—disciplinato a torto!<br /></span> +<span class="i0">o impia, crudele,—ed ad que m’hai redotto?<br /></span> +<span class="i0">starò sempr’en corrotto,—non me porrò allegrare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Questa morte sí breve—non mi siría ’n talento.<br /></span> +<span class="i0">Somme deliberata—de farte far spermento;<br /></span> +<span class="i0">dagl cinque sensi tollere—omne delettamento,<br /></span> +<span class="i0">e nullo piacemento—t’agio voglia de dare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Si da li sensi tollime—li mei delettamenti,<br /></span> +<span class="i0">siragio enfiato e tristo,—pieno d’encrescementi;<br /></span> +<span class="i0">torrotte la letizia—nelli tuoi pensamenti;<br /></span> +<span class="i0">megli’è che mo te penti—che de farlo provare.<span class="pagenum"><a name="Page_7" id="Page_7">[Pg 7]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—La camiscia spògliate—e vesti sto cilizo;<br /></span> +<span class="i0">la penetenza vètate—che non abbi delizo;<br /></span> +<span class="i0">per guidardone dónote—questo nobel pannizo,<br /></span> +<span class="i0">ché de coio scrofizo—te pensai d’amantare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Da lo ’nferno recastela—questa veste penosa;<br /></span> +<span class="i0">tesseala ’l diavolo—de pili de spinosa;<br /></span> +<span class="i0">omne pelo pareme—una vespa orgogliosa;<br /></span> +<span class="i0">nulla ce trovo posa,—tanto dura me pare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Ecco lo letto; pòsate,—iace en esto gratizo!<br /></span> +<span class="i0">lo capezal aguardace—ch’è un poco de paglizo:<br /></span> +<span class="i0">lo mantellino cuoprite,—adusate col miccio;<br /></span> +<span class="i0">questo te sia deliccio—a quel che te voglio fare!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Guardate a letto morbedo—d’esta penna splumato!<br /></span> +<span class="i0">pietre rotonde vegioce—che venner dal fossato;<br /></span> +<span class="i0">da qual parte volgome,—rompome el costato;<br /></span> +<span class="i0">tutto son conquassato,—non ce posso posare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Corpo, surge; lèvate!—ché suona matutino;<br /></span> +<span class="i0">leva su, sonocchiate—en officio divino;<br /></span> +<span class="i0">legge nuove emponote—perfine a lo maitino;<br /></span> +<span class="i0">emprende esto camino—che sempre t’è opo fare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Como surgo, levomi,—che non aggio dormito?<br /></span> +<span class="i0">Degestione guastase,—non aggio ancor padito;<br /></span> +<span class="i0">scorsa m’è la regoma—per lo freddo c’ho sentito;<br /></span> +<span class="i0">el tempo non è fugito,—lassame ancor posare!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Ed o’ staisti a ’mprendere—tu questa medicina?<br /></span> +<span class="i0">per la tua negligenza—dotte una disciplina;<br /></span> +<span class="i0">si piú favelli, tollote—a pranzo la cocina;<br /></span> +<span class="i0">ché questa tua malina—penso de medecare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Or ecco pranzo ornato—de delettoso pane<br /></span> +<span class="i0">nero, azemo e duro—che nol rosecára ’l cane!<br /></span> +<span class="i0">Non lo posso enghiuttire,—sí reo sapor me sane!<br /></span> +<span class="i0">Altro cibo me dáne,—se me voli sostentare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Per lo parlar c’hai fatto,—tu lassarai el vino;<br /></span> +<span class="i0">né a pranzo né a cena—non mangerai cocino;<br /></span> +<span class="i0">se piú favelli, aspèttate—un grave disciplino;<br /></span> +<span class="i0">questo prometto almino—non te porrá mucciare.<span class="pagenum"><a name="Page_8" id="Page_8">[Pg 8]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Recordo d’una femena—ch’era bianca, vermiglia,<br /></span> +<span class="i0">vestita, ornata, morbeda,—ch’era una maraviglia;<br /></span> +<span class="i0">le sue belle fateze—lo pensier m’asutiglia;<br /></span> +<span class="i0">molto sí me simiglia—de potergli parlare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Or attende ’l premio—de questo c’hai pensato;<br /></span> +<span class="i0">lo mantello artollote—per tutto sto vernato;<br /></span> +<span class="i0">le calzamenta lassale—per lo folle cuitato;<br /></span> +<span class="i0">ed un disciplinato—fin a lo scorticare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—L’acqua che bevo noceme,—caggio ’n etropesía;<br /></span> +<span class="i0">lo vino, prego, rendeme—per la tua cortesía!<br /></span> +<span class="i0">Se tu sano conserveme,—girò ritto per via;<br /></span> +<span class="i0">se caggio ’n’enfermaría,—opo me t’è guardare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Poi che l’acqua nòcete—a la tua enfermentade<br /></span> +<span class="i0">e lo vino noceme—a la mia castitade,<br /></span> +<span class="i0">lassa lo vino e l’acqua—per la nostra sanetade;<br /></span> +<span class="i0">sostien necessitate—per nostra vita servare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Prego che non m’occide!—nulla cosa demanno;<br /></span> +<span class="i0">en veritá promettote—de non gir mormoranno;<br /></span> +<span class="i0">lo entenzare veiome—che me retorna en danno;<br /></span> +<span class="i0">che non caggia nel banno—vogliomene guardare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Se te vorrai guardare—da omne offendemento,<br /></span> +<span class="i0">sirotte tratta a dare—lo tuo sostentamento;<br /></span> +<span class="i0">e vorròme guardare—dal tuo encrescemento;<br /></span> +<span class="i0">sirá delettamento—nostra vita salvare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Or vedete ’l prelio—c’ha l’omo nel suo stato!<br /></span> +<span class="i0">tante son l’altre prelia,—nulla cosa ho toccato;<br /></span> +<span class="i0">che non faccian fastidio,—aggiol’abbreviato;<br /></span> +<span class="i0">finisco sto trattato—en questo loco lassare.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_9" id="Page_9">[Pg 9]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="IV" id="IV"></a>IV<br /><br /> + +<span class="smcap3">De la penitenzia</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">O alta penitenza,—pena en amor tenuta!<br /></span> +<span class="i0">grand’è la tua valuta,—per te ciel n’è donato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se la pena teneme,—èmme despiacemento;<br /></span> +<span class="i0">lo spiacere recame—la pena en gran tormento;<br /></span> +<span class="i0">ma si aggio la pena—redutt’en mio talento,<br /></span> +<span class="i0">èmme delettamento—l’amoroso penato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Sol la colpa è ’n’odio—a l’anema ordenata;<br /></span> +<span class="i0">e la pena gli è gaudio—en vertut’esercetata;<br /></span> +<span class="i0">lo contrario sentese—l’anema ch’è dannata;<br /></span> +<span class="i0">la pena è ’n’odiata,—la colpa en delettato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O mirabil odio,—d’omne pena signore!<br /></span> +<span class="i0">nulla recev’ingiuria,—non se’ perdonatore;<br /></span> +<span class="i0">nullo nemico trovite,—omn’om si è ’n’amore;<br /></span> +<span class="i0">tu sol el malfattore—degno del tuo odiato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O falso amor proprio,—c’hai tutto lo contraro!<br /></span> +<span class="i0">molta recepe engiuria—de perdonanza avaro;<br /></span> +<span class="i0">molti nemici troviti,—null’om te trovi caro;<br /></span> +<span class="i0">lo tuo vivere amaro—lo ’nferno ha comenzato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O alta penetenza,—en mio odio fondata,<br /></span> +<span class="i0">atto de la grazia—che fo per gratis data,<br /></span> +<span class="i0">fuga l’amor proprio—con tutta sua masnata,<br /></span> +<span class="i0">ché l’anema ha sozata—en bruttura de peccato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">En tre modi pareme—divisa penetenza:<br /></span> +<span class="i0">contrizion è prima—ch’empetra la ’ndulgenza;<br /></span> +<span class="i0">l’altr’è confessione—che l’anema ragenza;<br /></span> +<span class="i0">l’altr’è satisfacenza—de deveto pagato.<span class="pagenum"><a name="Page_10" id="Page_10">[Pg 10]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tre modi fa nell’anima—peccato percussure:<br /></span> +<span class="i0">la prima offende Dio—ched è suo creatore;<br /></span> +<span class="i0">la simiglianza tolleglie—ch’avea de lo Signore,<br /></span> +<span class="i0">e dáse en possessore—del demone dannato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Contrizion adornase—de tre medicamente:<br /></span> +<span class="i0">contra l’offeso Dio—dágli dolor pognente,<br /></span> +<span class="i0">contra la deformanza—un vergognar cocente,<br /></span> +<span class="i0">ed un temor fervente—che ’l demone ha fugato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Per lo temore cacciase—quella malvagia schiera,<br /></span> +<span class="i0">la simiglianza rendeglse—per la vergogna vera,<br /></span> +<span class="i0">per dolor perdonase—l’offesa de Dio fera<br /></span> +<span class="i0">ed en questa manera—corre questo mercato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Confessione pareme—atto de veretade,<br /></span> +<span class="i0">occultata malizia—redutta a chiaritade;<br /></span> +<span class="i0">per la bocca reiettase—tutta la ’nfermetade;<br /></span> +<span class="i0">riman l’uom en sanetade,—dal vizio purgato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo satisfare pareme—iustizia en suo atto;<br /></span> +<span class="i0">fruttificata morte—fece l’arbor desfatto,<br /></span> +<span class="i0">fruttificata grazia—sí fa l’albor refatto,<br /></span> +<span class="i0">ciascun senso fa patto—de vivere regolato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’audito entra en scola—a ’mprendere sapienza,<br /></span> +<span class="i0">lo viso getta lacreme—per la gravosa offenza,<br /></span> +<span class="i0">lo gusto entra en regola—en ordinata astinenza,<br /></span> +<span class="i0">l’odor fa penetenza,—’n’enfermaría s’è dato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">E lo tatto puniscese—degli suoi delettamente,<br /></span> +<span class="i0">li panni molli spogliasi,—vestese panni pognente,<br /></span> +<span class="i0">de castetate adornase—guardata en argomente,<br /></span> +<span class="i0">e far de sé presente—a Dio molto è grato.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_11" id="Page_11">[Pg 11]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="V" id="V"></a>V<br /><br /> + +<span class="smcap3">De cinque sentimenti</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Cinque sensi mess’on pegno—ciascun d’esser el piú breve;<br /></span> +<span class="i0">la lor delettanza leve—ciascun briga breviare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Emprima parla l’audito:—I’ ho ’l pegno guadagnato;<br /></span> +<span class="i0">lo sonar ch’aio audito—dal mi’ organo è fugato;<br /></span> +<span class="i0">en un ponto fo ’l toccato—e nulla cosa n’ha tenere;<br /></span> +<span class="i0">però ve dovería piacere—la sentenzia a me dare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo viso dice:—Non currite,—ch’i’ ho venta la sentenza;<br /></span> +<span class="i0">le forme e color che vide,—chiusi li occhi e fui en perdenza;<br /></span> +<span class="i0">or vedete l’armagnenza—co fo breve abreviata!<br /></span> +<span class="i0">la sentenza a me sia data—non me par da dubitare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo gusto sí dá ’l libello—demostrando sua ragione:<br /></span> +<span class="i0">—La mia brevetá passa,—questo non è questione;<br /></span> +<span class="i0">a l’entrar de la magione—doi deta fo ’l passaio<br /></span> +<span class="i0">e lo delettar que n’aio—che passò co somniare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’odorato sí demostra—lo breve delettamento:<br /></span> +<span class="i0">—D’oltramar venner le cose—per aver mio piacemento,<br /></span> +<span class="i0">spese grande con tormento—ce vedete che fuor fatte;<br /></span> +<span class="i0">qual me ne remaser parte—voi lo potete iudicare!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo tatto lussurioso—ce vergogna d’apparire,<br /></span> +<span class="i0">le deletto puteglioso—lo vergogna proferire,<br /></span> +<span class="i0">or vedete ’l vil piacere—quegno prezo ci ha lassato!<br /></span> +<span class="i0">un fetor esterminato—ch’è vergogna mentovare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non fia breve lo penare—c’ha sí breve delettanza;<br /></span> +<span class="i0">longo siría a proferire—lo penar esmesuranza;<br /></span> +<span class="i0">omo, vedi questa usanza—ch’è un ioco di guirmenella;<br /></span> +<span class="i0">posta ci hai l’anima bella—per un tratto che vòi fare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Anema mia, tu se’ eterna,—eterno vòi delettamento;<br /></span> +<span class="i0">li sensi e lor delettanza—vedi senza duramento;<br /></span> +<span class="i0">a Dio fa’ tuo salimento,—esso sol te può empire;<br /></span> +<span class="i0">loco el ben non sa finire,—ché eterno è ’l delettare.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_12" id="Page_12">[Pg 12]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="VI" id="VI"></a>VI<br /><br /> + +<span class="smcap3">De la guarda de sentimenti</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Guarda che non caggi, amico,<br /></span> +<span class="i0">guarda!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Or te guarda dal Nemico,—che se mostra esser amico;<br /></span> +<span class="i0">no gli credere a l’iniquo,—guarda!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Guarda ’l viso dal veduto,—ca ’l coragio n’è feruto;<br /></span> +<span class="i0">ch’a gran briga n’è guaruto,—guarda!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non udir le vanetate,—che te traga a su’ amistate;<br /></span> +<span class="i0">piú che visco apicciarate,—guarda!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Pon’ al tuo gusto un frino,—ca ’l soperchio gli è venino;<br /></span> +<span class="i0">a lussuria è sentino,—guarda!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Guárdate da l’odorato,—lo qual ène sciordenato;<br /></span> +<span class="i0">ca ’l Signor lo t’ha vetato,—guarda!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Guárdate dal toccamento,—lo qual a Dio è spiacemento,<br /></span> +<span class="i0">al tuo corpo è strugimento,—guarda!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Guárdate da li parente—che non te piglien la mente;<br /></span> +<span class="i0">ca te faran star dolente,—guarda!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Guárdate da molti amice,—che frequentan co formice;<br /></span> +<span class="i0">en Dio te seccan le radice,—guarda!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Guárdate dai mal pensiere,—che la mente fon ferire,<br /></span> +<span class="i0">la tua alma enmalsanire,—guarda!<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_13" id="Page_13">[Pg 13]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="VII" id="VII"></a>VII<br /><br /> + +<span class="smcap3">De pericoli che intervengono a l’uomo<br /> che non guarda bene el viso +ed altri sentimenti</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">O frate, guarda ’l viso,—se vuoi ben riguarire!<br /></span> +<span class="i0">ca mortal ferite a l’alma—spesse fiate fon venire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Dal diavolo a l’alma—lo viso è ruffiano,<br /></span> +<span class="i0">e quanto può se studia—de mettergliela en mano;<br /></span> +<span class="i0">se ode fatto vano,—reportalo a la corte;<br /></span> +<span class="i0">la carne sta a le porte—per le novelle audire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Audita la novella,—la carne fa sembiaglia<br /></span> +<span class="i0">e contra la rascione—sí dá grande battaglia,<br /></span> +<span class="i0">e suo voler non smaglia—con la voglia emportuna;<br /></span> +<span class="i0">se trova l’alma sciuna,—fallase consentire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Conscienzia resiste,—demostra lo peccato:<br /></span> +<span class="i0">—Dio ne siría offeso—e tu siríe dannato.—<br /></span> +<span class="i0">Lo corpo mal vezato—risponde com’è uso:<br /></span> +<span class="i0">—Dio sí è piatuso,—lo me porrá parcire.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La veretá risponde:—Tu alleghi falsamente,<br /></span> +<span class="i0">ché Dio mai non perdona—se non è penitente;<br /></span> +<span class="i0">pentir sofficiente—non l’hai in tua redetate;<br /></span> +<span class="i0">partirte dai peccate—con verace pentire.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La carne dice:—Io ardo,—non lo posso portare,<br /></span> +<span class="i0">satesfamme esta fiata,—che me possa posare;<br /></span> +<span class="i0">vogliote poi iurare—de starte sempre suietta;<br /></span> +<span class="i0">sirò sí casta e netta—che te sirá em piacere.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Responde la ragione:—Seríe detoperata,<br /></span> +<span class="i0">e poi da omne gente—seríe sempre adetata;<br /></span> +<span class="i0">ecco la mal guidata—confusion de parente,<br /></span> +<span class="i0">che fa tutta sua gente—con gran vergogna gire!<span class="pagenum"><a name="Page_14" id="Page_14">[Pg 14]</a></span>—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo diavolo ce parla—ed ensegna:—Questa posta<br /></span> +<span class="i0">tu la puoi far occulta,—d’omne gente nascosta;<br /></span> +<span class="i0">passa questa giostra,—nullo pensar facciamo;<br /></span> +<span class="i0">se piú lo ’nduciamo,—tosto porri’ empascire.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tanti sono li tumulti—e gli émpeti carnale,<br /></span> +<span class="i0">che la ragion tapina—s’enchina a quisti male;<br /></span> +<span class="i0">doventa bestiale—e perde omne ragione;<br /></span> +<span class="i0">tanta confusione—non se porría scoprire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Da poi ch’è caduta,—conscienzia è mordace;<br /></span> +<span class="i0">l’acqua e lo vento posa,—de stimolar non tace!<br /></span> +<span class="i0">lo cor perde la pace—e perde l’allegreza<br /></span> +<span class="i0">e viengli tal tristeza,—non si può reverire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Sospicasi la misera—che ’l saccia omnechivegli;<br /></span> +<span class="i0">se vede gent’ensemora,—pensa de lei pispigli;<br /></span> +<span class="i0">se gli vol dar consigli,—non par che ci aian loco;<br /></span> +<span class="i0">perdut’ha riso e ioco—ed onne alegrez’avere.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Borbotanse le cose,—le gente a pispigliare;<br /></span> +<span class="i0">li parenti sentolo,—coménzate a lagnare;<br /></span> +<span class="i0">lo cor vorría crepare,—tant’ha ’lbergate doglie!<br /></span> +<span class="i0">tentat’è de rei voglie—de volerse perire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo diavolo ce rieca—mala tentazione:<br /></span> +<span class="i0">—Que fai, detoperata—d’onne tua nazione?<br /></span> +<span class="i0">Questa confusione—non è da comportare;<br /></span> +<span class="i0">molte fa desperare,—en mala morte finire.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Guarda, non glie credere!—ché gionge al mal el peio;<br /></span> +<span class="i0">ché questa tua caduta—sí pò aver remeio;<br /></span> +<span class="i0">contra te fa asseio—de volerte guardare,<br /></span> +<span class="i0">con pianto confessare;—sí porrai reguarire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Vedete li pericoli—con breve comenzate,<br /></span> +<span class="i0">che nascon gli omicidii—e guastan le casate;<br /></span> +<span class="i0">guardateve a l’entrate—che non entre esto foco!<br /></span> +<span class="i0">si se cce anida loco,—nol porrai scarporire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Or vedete el frutto—del mal delettamento:<br /></span> +<span class="i0">l’alma el corpo ha posto—en cotanto tormento;<br /></span> +<span class="i0">síate recordamento,—frate, la guarda fare;<br /></span> +<span class="i0">se vòi l’alma salvare,—non ce stare a dormire.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_15" id="Page_15">[Pg 15]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="VIII" id="VIII"></a>VIII<br /><br /> + +<span class="smcap3">De l’ornamento delle donne dannoso</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">O femene, guardate—a le mortal ferute;<br /></span> +<span class="i0">nelle vostre vedute—el basalisco mostrate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">El basilisco serpente—occide om col vedere,<br /></span> +<span class="i0">lo viso envenenato—sí fa el corpo morire;<br /></span> +<span class="i0">pegio lo vostro aspetto—fa l’anime perire<br /></span> +<span class="i0">da Cristo, dolce sire,—che care l’ha comparate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo basilisco ascondese,—non se va demostrando;<br /></span> +<span class="i0">non vedendo, iacese—e non fa ad alcun danno;<br /></span> +<span class="i0">peggio che ’l basalisco—col vostro deportanno,<br /></span> +<span class="i0">l’anime vulneranno—colle false sguardate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Co non pensate, femene,—col vostro portamento<br /></span> +<span class="i0">quant’anem’a sto secolo—mandate a perdimento?<br /></span> +<span class="i0">solo col desiderio,—senz’altro toccamento,<br /></span> +<span class="i0">pur che gli èi en talento,—a l’aneme macellate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non ve pensate, femene,—co gran preda tollite,<br /></span> +<span class="i0">a Cristo, dolce amore,—mortal dáite ferite?<br /></span> +<span class="i0">serve del diavolo,—sollecete i servite;<br /></span> +<span class="i0">colle vostre schirmite—molt’anime i mandate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Dice che acóncete,—ché piace al tuo signore;<br /></span> +<span class="i0">ma lo pensier engannate,—ché nogl se’ en amore;<br /></span> +<span class="i0">s’alcun stolto aguardate,—sospezion ha en core<br /></span> +<span class="i0">che contra lo su onore—facce mali trattate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lagna poi e fèrite—e tiente en gelosia,<br /></span> +<span class="i0">vuol saper li luocora—e quegn’hai compagnia;<br /></span> +<span class="i0">porrate poi l’ensidie,—si t’ha sospetta e ria;<br /></span> +<span class="i0">non giova dicería—che facce en tuoi scusate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Or vede che fai, femena,—co te sai contrafare!<br /></span> +<span class="i0">la tua persona piccola—co la sai dimostrare!<br /></span> +<span class="i0">sotto li piede méttete—ch’una gigante pare,<br /></span> +<span class="i0">puoi con lo strascinare—cuopre le suvarate.<span class="pagenum"><a name="Page_16" id="Page_16">[Pg 16]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se è femena pallida,—secondo sua natura,<br /></span> +<span class="i0">arosciase la misera—non so con que tentura;<br /></span> +<span class="i0">se è bruna, embiancase—con far sua lavatura;<br /></span> +<span class="i0">mostrando sua pentura,—molt’aneme ha dannate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Mostrerá la misera—ch’aggia gran trecce avolte;<br /></span> +<span class="i0">la sua testa adornase—co fossen trecce acolte<br /></span> +<span class="i0">o de tomento fracedo—o’ so pecciòle molte,<br /></span> +<span class="i0">cosí le gente stolte—da lor son engannate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Per temporal avenesse—che l’om la veda sciolta<br /></span> +<span class="i0">vedi che fa la demona—colla sua capovolta!<br /></span> +<span class="i0">le trez’altrui componese—non so con que girvolta;<br /></span> +<span class="i0">farattece una colta—che paion en capo nate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Que fará la misera—per aver polito volto?<br /></span> +<span class="i0">porrásece lo scortico—che ’l coio vecchio n’ha tolto;<br /></span> +<span class="i0">remette ’l coio morbedo,—parrá citella molto;<br /></span> +<span class="i0">sí engannan l’omo stolto—con lor falsificate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Poi che a la femina—èglie la figlia nata,<br /></span> +<span class="i0">co la natura formala,—pare una sturciata;<br /></span> +<span class="i0">tanto lo naso tiraglie,—strengendo a la fiata,<br /></span> +<span class="i0">che l’ha sí reparata—che porrá far brigate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Son molte che per omene—non fon nullo aconciato;<br /></span> +<span class="i0">delettanse fra l’altre—aver grand’apparato;<br /></span> +<span class="i0">non ce pense, misera,—che per van delettato<br /></span> +<span class="i0">lo cor s’è vulnerato—de molte enfermetate?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non hai potenza, femina,—de poter preliare;<br /></span> +<span class="i0">ciò che non puoi con mano,—la lengua lasse fare;<br /></span> +<span class="i0">non hai lengua a centura—de saperle gettare<br /></span> +<span class="i0">parole d’adolorare—che passan le corate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non giacerá a dormire—quella che hai ferita;<br /></span> +<span class="i0">tal te dará percossa—che no ne sirai lita;<br /></span> +<span class="i0">d’alcun te dará ’nfamia—che ne sirai schernita;<br /></span> +<span class="i0">menarai poi tu vita—con molte tempestate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Sospicará maritota—che non sie de lui prena;<br /></span> +<span class="i0">tal glie verrá tristizia,—che gli secará omne vena;<br /></span> +<span class="i0">acoglieratte en camora—che nol senta vicena;<br /></span> +<span class="i0">qual ce trarai mena—de morte angustiata!<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_17" id="Page_17">[Pg 17]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="IX" id="IX"></a>IX<br /><br /> + +<span class="smcap3">Consiglio de l’amico a l’altro amico che voglia<br /> tornare a +dio</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i0">—O frate mio, briga de tornare—nante ch’en morte si’ pigliato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Nante che venga la morte,—sí briga de far lo patto;<br /></span> +<span class="i0">ca ’l tuo ioco è ’n quella sorte—ch’è apresso a udir matto;<br /></span> +<span class="i0">nante che sia ’l ioco fatto,—briga lassarlo entaulato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Frate, ciò che tu me dici,—te ne voglio amor portare,<br /></span> +<span class="i0">ché fai co fan i bon amice—che de l’amico vol pensare;<br /></span> +<span class="i0">ma ho fameglia governare—che ne so molto embrigato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Se tu regge la fameglia,—non la regger de l’altroi;<br /></span> +<span class="i0">al poder tuo t’arsomeglia,—quegne spese far ne pòi;<br /></span> +<span class="i0">non morir pro i figliol toi;—ca poco n’èi regraziato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Frate, se l’altrui sí rendo,—giran li me’ figli mendicati;<br /></span> +<span class="i0">nol posso far, tutto m’accendo—de lassargli desolati;<br /></span> +<span class="i0">dai vicin serían chiamati—figli di quel desprezato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Frate, or pensa la sconfitta—che non aspetta el pate e ’l figlio;<br /></span> +<span class="i0">e sí piglia la via ritta—da mucciar da quel empiglio;<br /></span> +<span class="i0">e quel ch’aspetta en quel piglio—el figlio e ’l pate è poi legato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Frate, avuto agio en usanza—ben vestir e ben calzare;<br /></span> +<span class="i0">non porría soffrir vilanza—en questa guisa desprezare;<br /></span> +<span class="i0">faríame a deto mostrare:—Ecco l’uomo mal guidato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Testo a l’amo s’arsimiglia—ca de for ha lo dolzore,<br /></span> +<span class="i0">e lo pesce, poi che ’l piglia,—sentene poco sapore;<br /></span> +<span class="i0">dentro trova un amarore—che gli è molto entossecato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Non porría degiun suffrire—per la mia debeletate;<br /></span> +<span class="i0">mename a lo morire—le cocin mal frumiate;<br /></span> +<span class="i0">e sí per mia necessitate—voglio ciò che son usato.<span class="pagenum"><a name="Page_18" id="Page_18">[Pg 18]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Frate, or pensa le pregiune:—regi e conti ce son stati,<br /></span> +<span class="i0">e donzelli piú che tune—en tal fame s’on trovati,<br /></span> +<span class="i0">che i calzar s’on manecati;—con que loto ci on trescato!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Non porría veghiar la notte—e star ritto en orazione;<br /></span> +<span class="i0">parme cosa tanto forte—de metterme a derenzione;<br /></span> +<span class="i0">ché, se veghio per stagione,—tutto ’l dí ne vo agirlato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Or pensa gli encastellati—co so attenti al veghiare!<br /></span> +<span class="i0">che da for so assediati—da chi lor sí vol pigliare;<br /></span> +<span class="i0">tutta notte sto a gridare,—ché ’l castel non sia robbato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Frate, sí m’hai sbagutito—con lo tuo bon parlamento<br /></span> +<span class="i0">che nel cor sí so ferito—d’un divin accendimento;<br /></span> +<span class="i0">pigliar voglio pensamento—ch’io non sia piú engannato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Gir ne voglio a lo patrino—ad accusar la mia matteza;<br /></span> +<span class="i0">meglio m’è esser pelegrino—che d’aver questa riccheza,<br /></span> +<span class="i0">la qual me mena a la dureza—de quel fuoco acalurato.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_19" id="Page_19">[Pg 19]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="X" id="X"></a>X<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como Dio induce el peccatore a penitenza</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i0">—Peccator, chi t’ha fidato—che de me non hai temenza?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non consider, peccatore,—ch’io te posso nabissare?<br /></span> +<span class="i0">ed hai fatto tal fallore—ch’io sí l’ho cagion de fare;<br /></span> +<span class="i0">t’ho voluto comportare—perché tornasse a penetenza.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—O dolcissimo Signore,—prego che sie paziente;<br /></span> +<span class="i0">lo Nemico engannatore—m’ha sottratto malamente;<br /></span> +<span class="i0">ritornato so a niente—per la gran mia niquitanza.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Test’è l’anvito che io agio—che pro ’l Nemico m’hai lassato;<br /></span> +<span class="i0">ed hai creso en tuo coragio—-a ciò che t’ha consegliato;<br /></span> +<span class="i0">el mio consegli’ hai desprezato—per la tua grande arroganza.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Lo conseglio me fo dato—ch’io devesse el mondo usare:<br /></span> +<span class="i0">Da poi che sera’ envechiato,—tu te porrai confessare;<br /></span> +<span class="i0">assai tempo porrai dare—al Signor per perdonanza.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Testo era palese enganno—che te mettivi ad osolare;<br /></span> +<span class="i0">ché non hai termen d’un anno—ned un’ora pòi sperare;<br /></span> +<span class="i0">se tu credevi envechiare,—fallace era tua speranza.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—La speranza che avea—de lo tuo gran perdonare<br /></span> +<span class="i0">a peccar me conducea—e facealme adoperare<br /></span> +<span class="i0">en speranza de tornare—a la fin con gran fidanza.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—La speranza del perdono—sí è data a chi la vole;<br /></span> +<span class="i0">ed io a colui la dono—che del suo peccato dole,<br /></span> +<span class="i0">non a quel che peccar sole—-ha spem ch’io non facci la vegnanza.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Po’ ’l peccato avea commesso,—sí dicea del confessare;<br /></span> +<span class="i0">el Nemico dicea con esso:—Tu nol porrai mai fare;<br /></span> +<span class="i0">co porrai pena portare—de cusí grande offensanza?<span class="pagenum"><a name="Page_20" id="Page_20">[Pg 20]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—La pena che è portata—en questo mondo del peccato,<br /></span> +<span class="i0">lebbe cosa è reputata—a pensar de quello stato<br /></span> +<span class="i0">nel qual l’uomo n’è dannato—per la sua gran nequitanza.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Col sozo laido peccato—me tenea col vergognare<br /></span> +<span class="i0">e diceame:—En esso stato—tu nol porrai confessare;<br /></span> +<span class="i0">co porrai al prete spalare—cosí grande abominanza?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Meglio t’è d’aver vergogna—denante al preite mio,<br /></span> +<span class="i0">che averla poi con doglia—al iudicar che farò io,<br /></span> +<span class="i0">che mostraraio el fatto tio—en cusí grande adunanza.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Ed io me rendo or pentuto—de la mia offensione<br /></span> +<span class="i0">ché non so stato aveduto—de la mia salvazione;<br /></span> +<span class="i0">pregote Dio, mio patrone,—che de me aggi piatanza.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Poi ch’a me te sei renduto,—sí te voglio recepire;<br /></span> +<span class="i0">e questo patto sia statuto—che non degge piú fallire;<br /></span> +<span class="i0">ch’io non porría suffrire—cusí grande sconoscenza.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_21" id="Page_21">[Pg 21]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XI" id="XI"></a>XI<br /><br /> + +<span class="smcap3">De l’anema contrita de l’offesa di Dio</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Signore, damme la morte—nante ch’io piú te offenda;<br /></span> +<span class="i0">e lo cor se fenda—ch’en mal perseverando.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Signor, non t’è giovato—mostrarme cortesia;<br /></span> +<span class="i0">tanto so stato engrato,—pieno di villania!<br /></span> +<span class="i0">pun’ fin a la vita mia—ch’è gita te contrastando.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Megli’è che tu m’occidi,—che tu, Signor, sie offeso;<br /></span> +<span class="i0">ché non m’emendo, giá ’l vidi;—nante a far mal so acceso;<br /></span> +<span class="i0">condanna ormai l’appeso,—ché caduto è nel bando.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Comenza far lo iudicio,—a tollerme la santade,<br /></span> +<span class="i0">al corpo tolli l’officio—che non agia piú libertade;<br /></span> +<span class="i0">perché prosperitade—gita l’ha mal usando.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">A la gente tolli l’affetto,—che nul agi de me piatanza;<br /></span> +<span class="i0">perch’io non so stato deretto—aver a l’inferme amistanza;<br /></span> +<span class="i0">e toglieme la baldanza—ch’io non ne vada cantando.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Adunense le creature—a far de me la vendetta;<br /></span> +<span class="i0">ché mal ho usate a tutture—contra la legge deretta;<br /></span> +<span class="i0">ciascuna la pena en me metta—per te, Signor, vendecando.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non è per tempo el corotto—ch’io per te deggo fare;<br /></span> +<span class="i0">piangendo continuo el botto—dovendome de te privare,<br /></span> +<span class="i0">o cor, co ’l poi pensare—che non te vai consumando?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O cor, co ’l poi pensare—de lassar turbato amore,<br /></span> +<span class="i0">facendol de te privare—o’ patéo tanto labore?<br /></span> +<span class="i0">or piagne ’l suo descionore—e de te non gir curando.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_22" id="Page_22">[Pg 22]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XII" id="XII"></a>XII<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como l’anema deventa morta per el peccato</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Sí como la morte face—a lo corpo umanato,<br /></span> +<span class="i0">molto peio sí fa a l’anema—la gran morte del peccato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Emprima la morte al corpo—sí glie fa mortal ferita<br /></span> +<span class="i0">che da omne membro i tolle—e scarporiscene la vita;<br /></span> +<span class="i0">glie membra perdon l’uso—poi che la vita è finita;<br /></span> +<span class="i0">l’anema poi s’è partita,—lo corpo torna anichilato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo peccato piú che morte—sí fa sua ferita dura;<br /></span> +<span class="i0">ché a l’alma tolle Dio—e corrompegl sua natura;<br /></span> +<span class="i0">lo ben non pò operare;—ma li mali en gran plenura<br /></span> +<span class="i0">cader en tanta affrantura—per cusí vil delettato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Questa morte tol al corpo—la bellezza e ’l colore,<br /></span> +<span class="i0">e la forma è sí desfatta,—ch’a veder dá un orrore;<br /></span> +<span class="i0">non se trova sí securo—che nogl generi pavore<br /></span> +<span class="i0">de veder quel terrore—de l’aspetto desformato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo peccato sí fa a l’alma—sí terribele ferita,<br /></span> +<span class="i0">che glie tolle la bellezza—che da Dio era insignita;<br /></span> +<span class="i0">chi vedere la potesse—sí glie tollería la vita;<br /></span> +<span class="i0">la faccia terribilita—crudel morte è ’l suo sguardato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Questa morte sí fa el corpo—putredissimo, fetente;<br /></span> +<span class="i0">e la puza stermenata—che conturba molta gente;<br /></span> +<span class="i0">non si trova né vicino—né amico né parente<br /></span> +<span class="i0">che voglia esser sofferente—de averlo un giorno a lato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tutta puza che nel mondo—fusse ensemora adunata,<br /></span> +<span class="i0">solfenal de corpo morto—ed omne puza de privata<br /></span> +<span class="i0">sí sería moscato ed ambra—po’ ’l fetor deglie peccata;<br /></span> +<span class="i0">quella puzza stermenata—che lo ’nferno ha ’nputedato.<span class="pagenum"><a name="Page_23" id="Page_23">[Pg 23]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Questa morte naturale—a lo corpo par che dia<br /></span> +<span class="i0">la ferita che gli tolle—omne bona compagnia;<br /></span> +<span class="i0">d’esto mondo l’ha gettato—che privato fuor ne sia,<br /></span> +<span class="i0">co se fa la malsanía—che dai sani è separato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo peccato sí fa a l’alma—la ferita cusí forte,<br /></span> +<span class="i0">che li tolle Dio e i santi—e gli angeli con lor sorte;<br /></span> +<span class="i0">de la chiesa è sbandita—e serrate i son le porte<br /></span> +<span class="i0">e gli beni i son estorte—che nulla parte i sia dato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Questa morte naturale—dá la sua percussione<br /></span> +<span class="i0">che la carne sí sia data—a li vermi en comestione;<br /></span> +<span class="i0">e li vermi congregati—d’esto corpo fon stacione;<br /></span> +<span class="i0">non è fra lor questione—che ’l corpo non sia devorato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo peccato sí fa a l’alma—la terribel sua usanza;<br /></span> +<span class="i0">ché è data a le demonia—che stia en lor congreganza;<br /></span> +<span class="i0">non la posson consumare,—fongli mala vicinanza;<br /></span> +<span class="i0">dangli pene en abondanza—che convene al loro stato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’ultima che fa la morte—che dá ’l corpo a sepultura;<br /></span> +<span class="i0">né palazo i dá né corte,—ma è messo en estrettura;<br /></span> +<span class="i0">la lungheza e la lateza—molto glie se dá a mesura;<br /></span> +<span class="i0">scarsamente la statura—so la terra è tumulato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo peccato mena l’alma—al sepolcro de lo ’nferno;<br /></span> +<span class="i0">e loco sí è tumulata—che non esce en sempiterno;<br /></span> +<span class="i0">frate, lassa lo peccato—che te ce mena traenno;<br /></span> +<span class="i0">poi ch’èi scritto nel quaderno,—averai cotal pagato.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_24" id="Page_24">[Pg 24]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XIII" id="XIII"></a>XIII<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como l’anima viziosa è inferno;<br /> e per lume de la grazia poi se fa +paradiso</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">L’anema ch’è viziosa—a lo ’nferno è simigliata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Casa è fatta del demono,—halla presa en patremono;<br /></span> +<span class="i0">la superbia sede en trono—pegio è ch’endemoniata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Socce tenebre d’envidia,—ad onne ben post’ha ensidia;<br /></span> +<span class="i0">de ben non ci arman vestigia,—sí la mente ha ottenebrata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ècce acceso fuoco d’ira—che a mal far la voglia tira;<br /></span> +<span class="i0">volgese d’entorna e gira—mordendo co arabbiata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’accidia una freddura—ce reca senza mesura<br /></span> +<span class="i0">posta en estrema paura—con la mente alienata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’avarizia pensosa—ècce verme che non posa;<br /></span> +<span class="i0">tutta la mente s’ha rosa—en tante cose l’ha occupata!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">De serpente e de dragone—la gola fa gran boccone;<br /></span> +<span class="i0">e giá non pensa la rascione—de lo scotto a la levata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La lussuria fetente,—ensolfato foco ardente,<br /></span> +<span class="i0">trista lassa quella mente—che tal gente ci ha ’lbergata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Venite gente a odire—e stupite del vedere:<br /></span> +<span class="i0">enferno era l’anema heri,—en paradiso oggi è tornata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Da lo Patre el lume è sciso,—don de grazia m’ha miso;<br /></span> +<span class="i0">fatto sí n’ha paradiso—de la mente viziata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Hacce enfusa umilitate,—morta ci ha superbietate<br /></span> +<span class="i0">che la mente en tempestate—tenea sempre enruinata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’odio sí n’ha fugato—e lo cor ha ’namorato;<br /></span> +<span class="i0">nel prossimo l’ha trasformato—en caritate abracciata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’ira n’ha cacciata fore—e mansueto ha fatto el core,<br /></span> +<span class="i0">refrenato omne furore—che me tenea ensaniata.<span class="pagenum"><a name="Page_25" id="Page_25">[Pg 25]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">E l’accida c’è morta—e iustizia c’è resorta;<br /></span> +<span class="i0">dirizat’ha l’alma storta—en omne cosa ordenata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’avarizia n’è deietta—e pietate ce se assetta;<br /></span> +<span class="i0">larga fa la benedetta—la sua gran lemosinata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Enfrenata c’è la gola,—temperanza ce tien scola;<br /></span> +<span class="i0">la necessitate sola—quella sí gli è ministrata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La lussuria fetente—è cacciata da la mente;<br /></span> +<span class="i0">castetate sta presente—che la corte ha relustrata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O cor, non essere engrato—tanto ben che Dio t’ha dato!<br /></span> +<span class="i0">vive sempre ennamorato—con la vita angelicata.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_26" id="Page_26">[Pg 26]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XIV" id="XIV"></a>XIV<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como li vizi descendono da la superbia</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">La superbia de l’altura—ha fatte tante figliole;<br /></span> +<span class="i0">tutto ’l mondo se ne dole—de lo mal che n’è scontrato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La superbia appetisce—omne cosa aver soietta;<br /></span> +<span class="i0">soprapar non vol niuno—e glie qual non gli deletta;<br /></span> +<span class="i0">glie menor mette a la stretta,—ché non i pò far tanto onore<br /></span> +<span class="i0">quanto gli apetisce el core—del volere sciordenato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Aguardando a soi maiure,—una invidia c’è nata;<br /></span> +<span class="i0">non la puote gettar fuore,—teme d’esser conculcata;<br /></span> +<span class="i0">l’odio sí l’ha ’mpreinata,—ensidie va preparando<br /></span> +<span class="i0">per farglie cader en bando,—ché del lor sia menovato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Per poter segnoregiare—sí fa giure ne la terra,<br /></span> +<span class="i0">e le parte ce fa fare—donde nasce molta guerra;<br /></span> +<span class="i0">lo suo cor molto s’aferra—quel che pensa non pò avere,<br /></span> +<span class="i0">l’ira sí lo fa ensanire—como cane arabbiato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Puoi che l’ira è su montata—e nel cor ha signoría,<br /></span> +<span class="i0">crudeltate è aparechiata—de star en sua compagnia;<br /></span> +<span class="i0">de far grande occidería—non li par sufficienza<br /></span> +<span class="i0">tant’è la malavoglienza—che nel cor ha semenato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Puoi che l’ira non pò fare—tutto quanto el suo volere,<br /></span> +<span class="i0">una accidia n’è nata,—entra ’l core a possedere;<br /></span> +<span class="i0">omne ben li fa spiacere,—posta è ’n’estremo temore,<br /></span> +<span class="i0">le merolle i secca en core—del tristor c’ha albergato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’accidia molto pensosa—va pensando omne viagio;<br /></span> +<span class="i0">se l’aver ce fosse en alto,—empieríase el tuo coragio;<br /></span> +<span class="i0">l’avarizia che al passagio—entra a posseder la corte,<br /></span> +<span class="i0">destregnenza sí fa forte—ad ogne uscio far serrato.<span class="pagenum"><a name="Page_27" id="Page_27">[Pg 27]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ha sospetta la fameglia—che non i vada el suo furando;<br /></span> +<span class="i0">moglie, figli, nuore e servi—tutti sí va tribulando;<br /></span> +<span class="i0">or vedessi mal optando—che fa tutta la famiglia!<br /></span> +<span class="i0">ciascun morte gli asimiglia—d’esto demone encarnato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Rape, fura, enganna e sforza;—non ce guarda mal parere<br /></span> +<span class="i0">con guai l’omo ch’è ’mponente—che gli aiace el suo podere;<br /></span> +<span class="i0">ché gli menaccia de ferire—se ’l poder suo non li dona;<br /></span> +<span class="i0">entorno non ci arman persona—che da lui non sia predato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Or vedessi terre, vigne,—orta, selve per legnare!<br /></span> +<span class="i0">auro, argento, gioie e gemme—ne li scrigni far serrare,<br /></span> +<span class="i0">e molina a macenare,—bestie grosse e menute,<br /></span> +<span class="i0">case far fare enfenute—per servar suo guadagnato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">El biado serva en anno en anno,—ch’aspetta la caristía;<br /></span> +<span class="i0">poi che guasto el se manduca,—en casa mette dolentía;<br /></span> +<span class="i0">or vedessi blasfemía—che la sua fameglia face!<br /></span> +<span class="i0">Esbandita n’è la pace—de tutto el suo comitato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se la sua fameglia è grasa,—èglie gran despiacemento;<br /></span> +<span class="i0">el pane e ’l vin che va en casa—mette en suo reputamento;<br /></span> +<span class="i0">or vedessi iniuramento:—O fameglia sprecatrice!<br /></span> +<span class="i0">da Dio sí la maledice—ch’el ben suo s’on manecato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O avaro, fatt’hai enferno—mentre la tua vita dura;<br /></span> +<span class="i0">e de l’altro pres’hai l’arra;—aspetta la pagatura!<br /></span> +<span class="i0">o superbia de l’altura,—vedi ove sei redutta!<br /></span> +<span class="i0">l’onoranza tua destrutta,—da ogne gente se’ avilato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Cinque vizia ne l’alma,—che de sopra agio contate,<br /></span> +<span class="i0">lo superbo, envidioso—ed iroso accidiate,<br /></span> +<span class="i0">l’avarizia toccate,—due ne regnan ne la carne<br /></span> +<span class="i0">che tutto sto mondo spanne:—gola e lussuriato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’avarizia ha adunato—e la gola el se devura;<br /></span> +<span class="i0">en taverne fa mercato:—per un bicchiere una voltura;<br /></span> +<span class="i0">or vedessi sprecatura—che se fa de la guadagna!<br /></span> +<span class="i0">la lussuria l’acompagna—che sia vaccio consumato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tutta spreca una contrata—per aver una polzella;<br /></span> +<span class="i0">or vedete sta brigata—a que è dutta sta novella!<br /></span> +<span class="i0">anema mia tapinella,—guárdate da tal ostiere!<br /></span> +<span class="i0">lo cielo te fon perdere—e lo ’nferno ha’ redetato.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_28" id="Page_28">[Pg 28]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XV" id="XV"></a>XV<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como l’anema retorna al corpo per andare al iudicio</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">—O corpo enfracedato,—io so l’anima dolente;<br /></span> +<span class="i0">lièvate amantenente—ché sei meco dannato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’agnolo sta a trombare—voce de gran paura;<br /></span> +<span class="i0">opo n’è appresentare—senza nulla demora,<br /></span> +<span class="i0">stavimi a predicare—che non avesse paura,<br /></span> +<span class="i0">male te credette alora—quando feci el peccato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Or se’ tu l’alma mia—cortese e conoscente!<br /></span> +<span class="i0">puoi che t’andasti via,—retornai a niente;<br /></span> +<span class="i0">famme tal compagnia—che io non sia dolente,<br /></span> +<span class="i0">veggio terribel gente—con volto esvaliato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Queste son le demonia—con chi t’è opo abitare;<br /></span> +<span class="i0">non t’è opo far istoria;—que te oporá portare<br /></span> +<span class="i0">non me trovo en memoria—de poterlo narrare;<br /></span> +<span class="i0">se ententa fosse el mare—-non ne siría pontato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Non ce posso venire,—ché so en tanta afrantura<br /></span> +<span class="i0">che sto su nel morire,—sento la morte dura;<br /></span> +<span class="i0">sí facisti al partire:—rompesti omne iuntura,<br /></span> +<span class="i0">recata hai tal fortura—che ogne osso m’ha spezato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Como da tene a mene—fo apicciato amore,<br /></span> +<span class="i0">semo reiunti in pene—con eterno sciamore;<br /></span> +<span class="i0">l’ossa contra le vene,—nervi contra iunture;<br /></span> +<span class="i0">sciordenati onne umure—de lo primero stato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Unquanco Galieno,—Avicenna, Ipocrate<br /></span> +<span class="i0">non sapper lo conveno—de mei enfermetate;<br /></span> +<span class="i0">tutte enseme iongono—e sòmmese adirate;<br /></span> +<span class="i0">sento tal tempestate—che non vorría esser nato.<span class="pagenum"><a name="Page_29" id="Page_29">[Pg 29]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Lièvate, maledetto,—ché non poi piú morare;<br /></span> +<span class="i0">ne la fronte n’è scritto—tutto el nostro peccare;<br /></span> +<span class="i0">quel che nascusi a letto—volevamo operare<br /></span> +<span class="i0">oporasse mostrare—vegente onne omo nato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Chi è questo gran sire—rege de grande altura?<br /></span> +<span class="i0">sotterra vorría gire—tal me mette paura;<br /></span> +<span class="i0">ove porría fugire—da la sua faccia dura?<br /></span> +<span class="i0">terra, fa copretura!—ch’io nol veggia adirato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Questo sí è Iesú Cristo,—lo figliolo di Dio;<br /></span> +<span class="i0">vedenno el volto tristo,—spiacegli el fatto mio;<br /></span> +<span class="i0">potemmo fare acquisto—d’aver lo regno sio;<br /></span> +<span class="i0">malvagio corpo e rio,—or que avem guadagnato!<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_30" id="Page_30">[Pg 30]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XVI" id="XVI"></a>XVI<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como l’appetito de laude<br /> fa operare molte cose senza frutto</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">—Que fai, anema predata?—Faccio mal ché so dannata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Agio mal ché infinito—omne ben sí m’è fugito;<br /></span> +<span class="i0">lo ciel sí m’ha sbandito—e lo ’nferno m’ha ’lbergata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Dáime desperazione—de la mia condizione<br /></span> +<span class="i0">pensando la perfezione—de la vita tua ch’è stata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Io fui donna religiosa,—settant’anni fui renchiosa;<br /></span> +<span class="i0">iurai a Cristo esser sposa—or so al diavolo maritata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Qual è stata la cagione—de la tua dannazione,<br /></span> +<span class="i0">ché speravan le persone—che fosse canonizata?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Non vedeano el magagnato—che nel core era occultato;<br /></span> +<span class="i0">Dio, a cui non fo celato,—ha scoperta la falsata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Vergene me conservai,—el mio corpo macerai,<br /></span> +<span class="i0">ad om mai non guardai,—ché non fosse poi tentata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non parlai piú de trent’agne—como fon le mie compagne;<br /></span> +<span class="i0">penetenze fece magne,—piú che non ne fui notata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Degiunar mio non esclude—pane ed acqua ed erbe crude,<br /></span> +<span class="i0">cinquant’anni entier compiude—degiunar non fui alentata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Cuoi de scrofe toserate,—fun de pelo atortigliate,<br /></span> +<span class="i0">cerchi e veste desperate—cinquant’anni cruciata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Sostenetti povertate,—freddi, caldi e nuditade;<br /></span> +<span class="i0">non avi l’umilitate,—però da Dio fui reprovata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non avi devozione—né mentale orazione;<br /></span> +<span class="i0">tutta la mia entenzione—fo ad essere lodata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Quando udía chiamar la santa,—lo mio cor superbia enalta;<br /></span> +<span class="i0">or so menata a la malta—con la gente desperata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">S’io vergogna avesse avuta,—non siría cusí peruta,<br /></span> +<span class="i0">la vergogna avería apruta—la mia mente magagnata.<span class="pagenum"><a name="Page_31" id="Page_31">[Pg 31]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Forse me siría corressa,—che non sería a questa opressa;<br /></span> +<span class="i0">l’onoranza me tenne essa—ch’io non fosse medecata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Oimè, onor, co mal te vide—ca ’l tuo gioco me occide;<br /></span> +<span class="i0">begl me costa el tuo ride,—de tal prezo m’hai pagata!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se vedessi mia figura—moreri’ de la paura;<br /></span> +<span class="i0">non porría la tua natura—sostener la mia sguardata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’anema ch’è viziosa—orribil è sopr’onne cosa;<br /></span> +<span class="i0">tal dá puza estermenosa—en omne canto è macellata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O penar, non sai finire—né a fin giamai venire;<br /></span> +<span class="i0">sí perseveri tuo ferire—como fosse comenzata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non fatiga el feredore,—el ferito non ne more,<br /></span> +<span class="i0">or te pensa el bello amore—che sta en questa vicinata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La pena è consumativa,—l’alma morta sempr’è viva<br /></span> +<span class="i0">e la pena non deriva—de star sempre en me adizata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Penso ch’io sirò dannato,—nullo bene agio operato<br /></span> +<span class="i0">e molto male acumulato—en la mia vita passata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Frate, non te desperare;—paradiso poi lucrare<br /></span> +<span class="i0">se te guarde dal furare—l’onor suo che t’ha vetata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Teme, serve e non falsare—e combatte en adurare<br /></span> +<span class="i0">si e’ ’n bon perseverare,—proverai l’umiliata<a name="FNanchor_1_1" id="FNanchor_1_1"></a><a href="#Footnote_1_1" class="fnanchor">[1]</a>.<br /></span> +</div></div> +<p><span class="pagenum"><a name="Page_32" id="Page_32">[Pg 32]</a></span></p> + +<div class="footnotes"> +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_1_1" id="Footnote_1_1"></a><a href="#FNanchor_1_1"><span class="label">[1]</span></a> Le tre stanzie sequente erano in alcuni libri inanti le tre +ultime: +</p> +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">O lamento mio lamento,—o lamento con tormento,<br /></span> +<span class="i0">o lamento co m’hai tento,—de tal machia m’hai sozata!<br /></span> +</div> +<div class="stanza"> +<span class="i1">O corrotto mio corrotto,—o corrotto pien de lotto,<br /></span> +<span class="i0">o corrotto o’ m’hai adotto,—che sia nel foco soterrata?<br /></span> +</div> +<div class="stanza"> +<span class="i1">Conscienzia mia mordace,—tuo flagello mai non tace;<br /></span> +<span class="i0">tolta m’hai dal cor la pace—e con Dio scandalizata.<br /></span> +</div></div> +<p> +(Nota del Bonaccorsi).</p></div> +</div> + + + +<h2><a name="XVII" id="XVII"></a>XVII<br /><br /> + +<span class="smcap3">De frate Ranaldo, quale era morto</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Frate Ranaldo, dove se’ andato?—de quolibet sí hai disputato?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Or lo me di’, frate Ranaldo,—ché del tuo scotto non so saldo;<br /></span> +<span class="i0">se èi en gloria o en caldo—non lo m’ha Dio revelato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Honne bona conscienza—che ’l morir te fo en pazienza;<br /></span> +<span class="i0">confessasti tua fallenza—absoluto dal prelato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Or ecco iá la questione:—se avesti contrizione,<br /></span> +<span class="i0">quella ch’è vera onzione—che destegne lo peccato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Or sei ionto a la scola—ove la veritá sola<br /></span> +<span class="i0">iudica omne parola—e demostra omne pensato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Or sei ionto a Collestatte—do’ se mostra li toi fatte;<br /></span> +<span class="i0">le carte son fore tratte—del mal e ben c’hai oprato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ché non giova far sofismi—a quelli forti siloismi,<br /></span> +<span class="i0">né per corso né per risme—che lo vero non sia apalato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Conventato se’ en Parese—a molto onor e grande spese;<br /></span> +<span class="i0">ora èi ionto a quelle prese—che stai en terra attumulato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Aggio paura che l’onore—non te tragesse de core<br /></span> +<span class="i0">a tenerte lo menore—fratecello desprezato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Dubito de la recolta—che dal debito non sia sciolta,<br /></span> +<span class="i0">se non pagasti ben la colta—che ’l Signor t’ha comandato.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_33" id="Page_33">[Pg 33]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XVIII" id="XVIII"></a>XVIII<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como l’omo è acecato dal mondo</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Omo, tu se’ engannato,—ché questo mondo t’ha cecato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Cecato t’ha questo mondo—coi delette e col sogiorno<br /></span> +<span class="i0">e col vestimento adorno—e con essere laudato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Li deletti c’hai avuti,—mo que n’hai? sonsene giuti;<br /></span> +<span class="i0">en vanetá sí t’hai perduti—e fatto ci hai molto peccato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ed unqua non vol pentire—finché vieni a lo morire;<br /></span> +<span class="i0">da che sai non puoi guarire,—dice pro ’l prete sia mandato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo prete dice:—Figlio mio,—como sta lo fatto tio?—<br /></span> +<span class="i0">e tu dice:—Sere, ch’io—so de mal molto gravato.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Sí t’affligon li figlioli—ché gli lassi po’ te soli;<br /></span> +<span class="i0">piú de lor che de te doli,—ché ’l fatto lor lassi embrigato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Quel dolor t’afflige tanto,—quando i figli piangon en alto,<br /></span> +<span class="i0">che ’l fatto tuo lassi da canto—de render el mal aquistato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Poi che veni a lo morire,—li parenti fon venire;<br /></span> +<span class="i0">non ti lassan ben uscire,—fuor de casa t’on gettato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Fin a santo von gridanno—e dicendo:—Or ecco danno!—<br /></span> +<span class="i0">Torna a casa, briga entanno—che ’l manecar sia ’parechiato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Poi che s’onno satollati,—del tuo fatto s’on scordati;<br /></span> +<span class="i0">dei denar c’hai guadagnati—non hai teco alcun portato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O tapino, a cui aduni?—ad arriccar li toi garzuni?<br /></span> +<span class="i0">da ch’èi morto, i gran boccuni—se fon del tuo guadagnato.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_34" id="Page_34">[Pg 34]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XIX" id="XIX"></a>XIX<br /><br /> + +<span class="smcap3">De l’omo che non satisfece in vita sua<br /> del mal acquistato</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">—Figli, nepoti e frati,—rendete el maltolletto<br /></span> +<span class="i0">lo quale io ve lassai.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Voi lo prometteste a lo patrino—de renderlo tutto e non venir mino;<br /></span> +<span class="i0">ancor non me dest per l’alma un ferlino—de tanta moneta quant’io guadagnai.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Se ’l te promettemmo or non te ’l sapevi?—ben eri sagio che tu lo credevi!<br /></span> +<span class="i0">se tu nel tuo fatto non provedevi,—attèndeti a noi che ’l farimo crai!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Io vi lassai el molto valore;—pochi presenti da voi ebbe ancore;<br /></span> +<span class="i0">quando ce penso ho gran descionore,—ché m’ho abandonato quel che piú amai.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Se tu n’amasti, devevi vedere—a quegno porto devive venire;<br /></span> +<span class="i0">de quel ch’aquistasti volem gaudere—e non è verun che curi en tuo guai.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Io ve lassai le botte col vino,—lassavi li panni de lana e de lino;<br /></span> +<span class="i0">posto m’avete nel canto mancino—de tanta guadagna quant’io congregai.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Se tu congregasti tanta guadagna,—de darte covelle a noi non ne caglia;<br /></span> +<span class="i0">ággete pace, se pate travaglia;—facesti tal fatti, captivo ne vai.<span class="pagenum"><a name="Page_35" id="Page_35">[Pg 35]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Io amesurai a sostenere—la terra la vigna per far lo podere;<br /></span> +<span class="i0">or non potete niente volere—darme una fetta de quel ch’aquistai.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Se tu fuste crudo ad esser tenace,—de darte chevelle a noi non ne piace;<br /></span> +<span class="i0">stanne securo e fanne carace!—de le tue pene non ne curam mai.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Io v’alevai con molto sudore—e poi me dicete tal descionore!<br /></span> +<span class="i0">Penso che voi verrite a quel ore—che provarite che son li mei guai.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_36" id="Page_36">[Pg 36]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XX" id="XX"></a>XX<br /><br /> + +<span class="smcap3">Del scelerato peccatore penitente</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">O me lasso, dolente—ca lo tempo passato<br /></span> +<span class="i0">male l’ho usato—en ver’ lo Creatore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tutto lo mio delettare,—da poi che m’allevai,<br /></span> +<span class="i0">fo del mondo amare;—de l’altro non pensai;<br /></span> +<span class="i0">or me conven lassare—quel che piú delettai<br /></span> +<span class="i0">ed aver pena assai—e tormento e dolore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo mangiare e lo bere—è stato el mio deletto,<br /></span> +<span class="i0">e posare e gaudere—e dormire a lo letto;<br /></span> +<span class="i0">non credeva potere—aver nullo defetto;<br /></span> +<span class="i0">or so morto e decepto,—ch’agio offeso al Signore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Quand’altri gi’ al predecare—o a udir messa ad santo,<br /></span> +<span class="i0">ed io me gía a satollare—e non guardava quanto;<br /></span> +<span class="i0">poi me rendea a cantare;—or me retorna en pianto;<br /></span> +<span class="i0">quello fo lo mal canto—per me en tutto peggiore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Quando alcun mio parente—o amico deritto<br /></span> +<span class="i0">me reprendea niente—o de fatto o de ditto,<br /></span> +<span class="i0">respondeali mantenente,—tanto era maleditto:<br /></span> +<span class="i0">—Morto en terra te mitto—se ne fai piú sentore.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Quando en assembiamento—bella donna vedía,<br /></span> +<span class="i0">faceagli sguardamento—e cenni per mastría;<br /></span> +<span class="i0">se non gli era en talento,—vantando me ne gía;<br /></span> +<span class="i0">da me non remanía—che non avesse descionore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i0">Per la mala ricchezza—ch’a sto mondo agio avuta,<br /></span> +<span class="i0">so visso en tanta alteza,—l’alma n’agio perduta;<br /></span> +<span class="i0">la mala soperchianza,—com’è da me partuta,<br /></span> +<span class="i0">siramme meretuta—de foco e d’encendore.<span class="pagenum"><a name="Page_37" id="Page_37">[Pg 37]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La vita non me basta—a farne penetenza,<br /></span> +<span class="i0">ché la morte m’adasta—a darne la sentenza;<br /></span> +<span class="i0">se tu, Vergene casta,—non acatte indulgenza,<br /></span> +<span class="i0">l’anema en perdenza—girá senza tenore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Regina encoronata,—mamma del dolce figlio,<br /></span> +<span class="i0">tu se’ nostra advocata;—veramente assimiglio<br /></span> +<span class="i0">per le nostre peccata—che non giamo en esiglio;<br /></span> +<span class="i0">manda lo tuo consiglio,—donna de gran valore.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_38" id="Page_38">[Pg 38]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XXI" id="XXI"></a>XXI<br /><br /> + +<span class="smcap3">De quello che domanda perdonanza da poi la morte</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">—O Cristo pietoso,—perdona el mio peccato,<br /></span> +<span class="i0">ch’a quella son menato—che non posso piú mucciare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Giá non posso piú mucciare—ché la morte m’ha ’battuto;<br /></span> +<span class="i0">tolto m’ha el solazzare—desto mondo ove son suto;<br /></span> +<span class="i0">non ho potuto altro fare,—son denante a te venuto;<br /></span> +<span class="i0">èlme oporto el tuo aiuto—ché ’l Nemico volme accusare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Non è tempo aver pietanza—po’ la morte del peccato;<br /></span> +<span class="i0">fatta te fo recordanza—che tu fusse confessato;<br /></span> +<span class="i0">non voleste aver leanza—en quel che te fo comandato,<br /></span> +<span class="i0">la iustizia ha ’l principato—che te vole esaminare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo Nemico sí ce vene—a questa entenzagione:<br /></span> +<span class="i0">—O Signor, pregote bene—che m’entende a ragione;<br /></span> +<span class="i0">che a questo omo s’avene—ch’io lo mene en pregione,<br /></span> +<span class="i0">s’io provo la cagione—co el se de’ condennare.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">El Signor che è statera—responde a questo ditto:<br /></span> +<span class="i0">—La prova, se ella è vera,—entenderolla a distritto;<br /></span> +<span class="i0">ché onne bono omo spera—ch’io sia verace e dritto;<br /></span> +<span class="i0">se hai il suo fatto scritto—or ne di’ ciò che te pare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Signore, tu l’hai creato—come fo tuo piacemento;<br /></span> +<span class="i0">de grazie l’hai ornato,—désteli descernemento;<br /></span> +<span class="i0">nulla cosa ha osservato—de lo tuo comandamento;<br /></span> +<span class="i0">a cui fece el servemento—lo ne deve meritare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ché molto ben sapea—quando tollea l’usura,<br /></span> +<span class="i0">al povero sí daéa—molto manca mesura;<br /></span> +<span class="i0">ma ne la corte mea—li farò tal pagatura,<br /></span> +<span class="i0">ch’el non sentí ancura—de que i farò asagiare.<span class="pagenum"><a name="Page_39" id="Page_39">[Pg 39]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Quando altri li dicía:—Pènsate del finire!—<br /></span> +<span class="i0">e quel se ne ridía,—che non credea morire;<br /></span> +<span class="i0">cortese so a casa mia,—farollo ben servire;<br /></span> +<span class="i0">poi ch’a mi volse venire,—non lo sappi arnunzare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se vedea assembiamento—de donne e de donzelli,<br /></span> +<span class="i0">andava con stromento—con soi canti novelli;<br /></span> +<span class="i0">facea acquistamento—per lui de tapinelli;<br /></span> +<span class="i0">en mia corte ho fancelli—che gl’insegnaran cantare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se dico tutta storia,—mo è rencrescemento;<br /></span> +<span class="i0">ché pur de vanagloria—saría grande strumento;<br /></span> +<span class="i0">perché glie torne a memoria—fatto n’ho toccamento;<br /></span> +<span class="i0">senza pagar argento—la carta ne fei trare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Facciane testificanza—l’angelo so guardiano,<br /></span> +<span class="i0">se ho detto in ciò fallanza—verso quest’om mondano;<br /></span> +<span class="i0">credome en sua leanza,—ché ’l mentir non gli è sano;<br /></span> +<span class="i0">pregote, Dio sovrano,—che me degi ragion fare.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’angel viene encontenente—a fare testificanza:<br /></span> +<span class="i0">—Sappi, Signor, veramente—ch’egli ha detto la certanza;<br /></span> +<span class="i0">detto ha quasi niente—de la sua nequitanza;<br /></span> +<span class="i0">tenuto m’ha en vilanza—mentre lo stei a guardare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Respondi, o malvagione—se hai nulla scusanza;<br /></span> +<span class="i0">far ne voglio ragione—de que è fatta provanza;<br /></span> +<span class="i0">non avesti cagione—de far tal soperchianza;<br /></span> +<span class="i0">far ne voglio vegnanza,—nol pos piú comportare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—De ciò che m’è provato—nulla scusanza n’agio,<br /></span> +<span class="i0">pregote, Dio beato,—che m’aiuti al passagio;<br /></span> +<span class="i0">che m’ha sí empaurato—menacciato del viagio,<br /></span> +<span class="i0">sí è scuro suo visagio—che me fa angustiare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Longo tempo t’ho aspettato—che te dovessi pentire;<br /></span> +<span class="i0">con ragion sei condannato—che te déi da me partire;<br /></span> +<span class="i0">del mio viso sei privato—che mai nol porrai vedere,<br /></span> +<span class="i0">fate gli aversere venire—che ’l degian acompagnare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—O Signor, co me departo—da la tua visione!<br /></span> +<span class="i0">co so adunati ratto—che me menino in pregione!<br /></span> +<span class="i0">poi che da te me parto,—damme la benedizione<br /></span> +<span class="i0">famme consolazione—en questo mio trapassare!<span class="pagenum"><a name="Page_40" id="Page_40">[Pg 40]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Ed io sí te maledico,—d’ogne ben si’ tu privato!<br /></span> +<span class="i0">vanne, peccator inico,—che tanto m’hai desprezato!<br /></span> +<span class="i0">se me fusse stato amico,—non saríe cosí menato;<br /></span> +<span class="i0">a lo ’nferno se’ dannato—eternalmente ad estare.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">El Nemico fa adunare—mille de soi con forconi,<br /></span> +<span class="i0">e mille altri ne fa stare—che pagono co dragoni;<br /></span> +<span class="i0">ciascun lo briga d’apicciare—e cantar le lor canzone;<br /></span> +<span class="i0">dicon:—Questo en cor te poni,—ch’è t’opo con noi morare.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Con grandissima catena—strettamente l’on legato,<br /></span> +<span class="i0">a lo ’nferno con gran pena—duramente l’on menato;<br /></span> +<span class="i0">poi gridan quelli con l’oncina:—Èsciti fore,—al condennato.<br /></span> +<span class="i0">Tutto el popol s’è adunato—e nel foco el fon gettare.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_41" id="Page_41">[Pg 41]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XXII" id="XXII"></a>XXII<br /><br /> + +<span class="smcap3">De la vita de l’omo redutta a la vechieza</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Audite una entenzone—ch’era fra doi persone<br /></span> +<span class="i0">vecchi e descaduti—ca, dopo eran perduti,<br /></span> +<span class="i0">l’uno era censalito—l’altro era ben vestito.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo censalito piangea—d’uno figlio ch’avea<br /></span> +<span class="i0">impio e crudele—piú amaro che fele:<br /></span> +<span class="i0">—Vedi, o compar mio,—del mio figlio iudío!<br /></span> +<span class="i0">vedi co m’ha dobato—de lo mio guadagnato!<br /></span> +<span class="i0">la sua lengua tagliente—piú che spada pognente<br /></span> +<span class="i0">tutto me fa tremare—quando ’l vegio arentrare;<br /></span> +<span class="i0">non fina gir gridando—e de girme stravando:<br /></span> +<span class="i0">—O vecchio desensato,—demonio encarnato,<br /></span> +<span class="i0">non te poi mai morire—ch’io te possa carire.—<br /></span> +<span class="i0">Aio una nuora santa—de paradiso pianta,<br /></span> +<span class="i0">certo io saría morto—non fosse el suo conforto;<br /></span> +<span class="i0">tutto me va lavando—e scegliendo e nettando;<br /></span> +<span class="i0">sí la benedica Dio—com’ell’è reposo mio!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Compar, co m’hai ferito—d’esto c’hai referito<br /></span> +<span class="i0">d’esta tua santa nura!—ché n’aio una sí dura!<br /></span> +<span class="i0">se tu oderai contare—quel che me fa portare,<br /></span> +<span class="i0">terraite ben contento—de lo tuo encrescemento.<br /></span> +<span class="i0">Aio una nuora astuta—con la lengua forcuta,<br /></span> +<span class="i0">con una voce enquina—che non ci arman vicina<br /></span> +<span class="i0">che non oda ’l gridato—del suo morganato;<br /></span> +<span class="i0">l’acqua, lo vento posa:—la lengua niquitosa<br /></span> +<span class="i0">non può mai posare—de starme a ’niuriare<br /></span> +<span class="i0">con parole cocente—che me fendon la mente;<br /></span> +<span class="i0">meglio siría la morte—che la pena sí forte!<span class="pagenum"><a name="Page_42" id="Page_42">[Pg 42]</a></span><br /></span> +<span class="i0">Agio un figlio ordenato—che Dio l’ha fabrecato;<br /></span> +<span class="i0">con meco paziente,—la sua lengua è piacente;<br /></span> +<span class="i0">a la moglie ha ferito—per quel che n’ha sentito;<br /></span> +<span class="i0">ma nulla cosa giova—tanto è de dura prova.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Compar, lo contamento—c’hai fatto en parlamento,<br /></span> +<span class="i0">mitigame el dolore—ch’aio portato en core;<br /></span> +<span class="i0">teneame lo piú afflitto—nel mondo derelitto,<br /></span> +<span class="i0">e cento piú hai peio,—c’hai mal senza remeio,<br /></span> +<span class="i0">ché passa onne malizia—ria femena en nequizia;<br /></span> +<span class="i0">non t’encresca contare,—ché me puoi resanare,<br /></span> +<span class="i0">le parole dogliose—piú che venenose<br /></span> +<span class="i0">che questa tua nuora dice,—che Dio la maledice!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Compar, puoi recordare,—sí como a me pare,<br /></span> +<span class="i0">donzello en bel servire—ed ornato cavaliere,<br /></span> +<span class="i0">bello e costumato;—or so cusí avilato<br /></span> +<span class="i0">da una mercenaia—figlia de tavernaia;<br /></span> +<span class="i0">con la lengua demostra—che m’ha vinto de giostra;<br /></span> +<span class="i0">fatto ha cantuzio—de lo mio repuzio:<br /></span> +<span class="i0">—O casa tribulata,—che Dio l’ha ’bandonata!<br /></span> +<span class="i0">lo vecchio desensato—en te si è anidato;<br /></span> +<span class="i0">strovele, obprobrioso,—brutto, puteglioso,<br /></span> +<span class="i0">con gli occhi reguardosi,—rosci e caccolosi,<br /></span> +<span class="i0">palpetra reversate,—paiono ensanguenate;<br /></span> +<span class="i0">lo naso sempre cola—como acqua de mola;<br /></span> +<span class="i0">como porci sannati—gli denti son scalzati;<br /></span> +<span class="i0">con quelle rosce gengíe,—che paiono pur sanguíe,<br /></span> +<span class="i0">chi rider lo vedesse—a pena che non moresse<br /></span> +<span class="i0">con quello guardo orribile—e la faccia terribile;<br /></span> +<span class="i0">ma pur lo gran fetore—che de la bocca esce fore,<br /></span> +<span class="i0">la puza stermenata—la terra n’è ’nfermata;<br /></span> +<span class="i0">la sarocchiosa tossa,—chi lo vede contossa;<br /></span> +<span class="i0">con lo sputo fetente—che conturba la gente;<br /></span> +<span class="i0">ròina secca serrata—che pare encotecata;<br /></span> +<span class="i0">como lo can c’ha ’l raspo,—le man mena co naspo;<br /></span> +<span class="i0">lo vecchio delombato—como arco piegato,—<br /></span> +<span class="i0">e molte altre parole—che ’l mio cor dir non vole.<span class="pagenum"><a name="Page_43" id="Page_43">[Pg 43]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Compar, molto mi doglio—pensando el tuo cordoglio;<br /></span> +<span class="i0">como ’l poi soffrire—tanta vergogna udire?<br /></span> +<span class="i0">maraviglia è che ’l core—non t’è crepato fore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Compar, non te dolire—che è ’l mal se de’ punire;<br /></span> +<span class="i0">commise lo peccato,—ben è ch’io sia pagato;<br /></span> +<span class="i0">ch’abbi tanta allegreza—de la stolta belleza;<br /></span> +<span class="i0">ma non è maraveglia—s’io turbo mia fameglia;<br /></span> +<span class="i0">maraviglia m’ho fatto,—pensando d’esto tratto,<br /></span> +<span class="i0">co cane scortecato—non me gett’al fossato<br /></span> +<span class="i0">vedendome sí orribele,—puzulente e spiacevele.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O gente che amate—en belleza delettate,<br /></span> +<span class="i0">venite a contemplare,—ché ve porrá giovare!<br /></span> +<span class="i0">mirate en questo specchio—de me desfatto vechio;<br /></span> +<span class="i0">fui sí formoso e bello,—né citade né castello<br /></span> +<span class="i0">chivel non ci armanea—ch’a me veder traea;<br /></span> +<span class="i0">or so cosí desfatto—en tutto scontrafatto,<br /></span> +<span class="i0">onomo ha gran paura—vedendo mia figura;<br /></span> +<span class="i0">vedete la belleza—che non ha stabeleza:<br /></span> +<span class="i0">la mane el fior è nato,—la sera el vei seccato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O mondo enmondo,—che d’ogne ben m’hai mondo;<br /></span> +<span class="i0">o mondo fallace—ad om ch’en te ha pace;<br /></span> +<span class="i0">o mondo barattiere,—bè glie costa el taoliere;<br /></span> +<span class="i0">lo tempo m’hai sotratto,—nullo servasti patto;<br /></span> +<span class="i0">col tuo mostrar de riso—perdut’ho ’l paradiso.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Signor, misericordia!—fa’ meco tua concordia!<br /></span> +<span class="i0">famme la perdonanza—de mia grave offensanza!<br /></span> +<span class="i0">rendome pentuto—ché non fui aveduto;<br /></span> +<span class="i0">per lo mondo aversire,—lassai lo tuo servire;<br /></span> +<span class="i0">or lo vorría fare,—non me posso aiutare;<br /></span> +<span class="i0">de la vergogna m’ardo—che m’avidi sí tardo.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_44" id="Page_44">[Pg 44]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XXIII" id="XXIII"></a>XXIII<br /><br /> + +<span class="smcap3">De la viltá de l’omo</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Omo, méttete a pensare—onde te vien el gloriare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Omo, pensa de que semo—e de que fommo ed a que gimo;<br /></span> +<span class="i0">ed in que retornerimo—ora mettete a cuitare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">D’uman seme se’ concetto,—putulente sta subietto;<br /></span> +<span class="i0">se ben te vedi nel diretto,—non hai donde t’esaltare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">De vil cosa se’ formato—ed en pianto foste nato,<br /></span> +<span class="i0">en miseria conversato—ed en cenner déi tornare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Veniste a noi co pelegrino,—nudo, povero e tapino;<br /></span> +<span class="i0">menato en questo camino,—pianto fo el primo cantare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Menato en questo paese—non recasti da far spese;<br /></span> +<span class="i0">ma ’l Signor te fo cortese,—che il suo ben vòlsete prestare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Or te pensa el fatto tio:—se ’l Signor arvole el sio,<br /></span> +<span class="i0">non t’armar altro che ’l rio,—non hai donde t’alegrare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Gloria hai del vestimento—che t’aconce al tuo talento;<br /></span> +<span class="i0">ed hai pieno el cor de vento—per «meser» farte chiamare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se la pieco arvol la lana—e lo fiore arvol la grana,<br /></span> +<span class="i0">lo tuo pensier è cosa vana—onde superbia vòi menare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Aguarda a l’arbore, o omo,—quanto fa suave pomo<br /></span> +<span class="i0">odorifero, e como—è saporoso nel gustare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">De la vite que ne nasce?—l’uva bella ch’omo pasce;<br /></span> +<span class="i0">poco maturar la lasce,—nascene el vino per potare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Omo, pensa que tu mene—pedochi assai con lendinine,<br /></span> +<span class="i0">e le pulce son meschine—che non te lassan veniare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se hai gloria d’avere,—attende un poco e mo ’l pòi scere<br /></span> +<span class="i0">que ne pòi d’esto podere—nella fin teco portare.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_45" id="Page_45">[Pg 45]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XXIV" id="XXIV"></a>XXIV<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como la vita de l’omo è penosa</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">O vita penosa, continua battaglia,<br /></span> +<span class="i0">con quanta travaglia—la vita è menata!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Mentre sí stette en ventre a mia mate,<br /></span> +<span class="i0">presi l’arrate—a deverme morire;<br /></span> +<span class="i0">como ce stette en quelle contrate<br /></span> +<span class="i0">chiuse, serrate,—nol so reverire;<br /></span> +<span class="i0">venni a l’uscire—con molto dolore<br /></span> +<span class="i0">e molto tristore—en mia comitata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Venni renchiuso en un saccarello<br /></span> +<span class="i0">e quel fo el mantello—co venni adobato:<br /></span> +<span class="i0">operto lo sacco, co stava chello<br /></span> +<span class="i0">assai miserello—e tutto bruttato,<br /></span> +<span class="i0">da me è comenzato—uno novo pianto;<br /></span> +<span class="i0">esto ’l primo canto—en questa mia entrata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Venne cordoglio a quella gente<br /></span> +<span class="i0">che stava presente;—sí me pigliâro;<br /></span> +<span class="i0">mia mate stava assai malamente<br /></span> +<span class="i0">del parto del ventre—che fo molto amaro.<br /></span> +<span class="i0">Sí me lavâro—e dierme panceglie,<br /></span> +<span class="i0">coprireme quigli—con nova fasciata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Oimè dolente, a que so venuto,<br /></span> +<span class="i0">ché senza aiuto—non posso scampare!<br /></span> +<span class="i0">A chi me serve sí do el mal tributo,<br /></span> +<span class="i0">com’è convenuto—a tale operare;<br /></span> +<span class="i0">sempre a bruttare—me e mie veste<br /></span> +<span class="i0">e queste meneste—donai en alevata.<span class="pagenum"><a name="Page_46" id="Page_46">[Pg 46]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se mamma arvenisse che racontasse<br /></span> +<span class="i0">le pene che trasse—en mio nutrire!<br /></span> +<span class="i0">la notte ha bisogno che si rizasse<br /></span> +<span class="i0">e me lattasse—con frigo suffrire<br /></span> +<span class="i0">staendo a servire;—ed io pur plangea;<br /></span> +<span class="i0">anvito non avea—de mia lamentata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ella, pensando ch’io male avesse,<br /></span> +<span class="i0">che non me moresse—tutta tremava;<br /></span> +<span class="i0">era besogno che lume accendesse<br /></span> +<span class="i0">e me scopresse,—e poi me mirava<br /></span> +<span class="i0">e non trovava—nulla sembianza<br /></span> +<span class="i0">de mia lamentanza—perché fosse stata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O mamma mia, ecco le scorte<br /></span> +<span class="i0">che en una notte—hai guadagnato!<br /></span> +<span class="i0">portar nove mesi ventrata sí forte<br /></span> +<span class="i0">con molte bistorte—e gran dolorato,<br /></span> +<span class="i0">parto penato—e pena en nutrire;<br /></span> +<span class="i0">el meritire—male n’èi pagata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Poi venne el tempo mio pate è mosto,<br /></span> +<span class="i0">a leger m’ha posto—ch’emprenda scrittura;<br /></span> +<span class="i0">se non emprenda quel ch’era emposto,<br /></span> +<span class="i0">davame ’l costo—de gran battetura;<br /></span> +<span class="i0">con quanta paura—loco ce stetti,<br /></span> +<span class="i0">sirían longhi detti—a farne contata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Vedea li garzoni girse iocando,<br /></span> +<span class="i0">ed io lamentando—che non podea fare;<br /></span> +<span class="i0">se non gía a la scola, gíame frustando<br /></span> +<span class="i0">e svincigliando—con mio lamentare;<br /></span> +<span class="i0">stava a pensare—mio pate moresse,<br /></span> +<span class="i0">ch’io piú non staesse—a questa brigata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tante le meschie ch’io entanno facea,<br /></span> +<span class="i0">ca pigliaría—le molte entestate;<br /></span> +<span class="i0">non ne gía a Lucca che cagno n’avea;<br /></span> +<span class="i0">capigli daea—e tollea guanciate;<br /></span> +<span class="i0">e spesse fiate—era strascinato<br /></span> +<span class="i0">e calpistato—com’uva entinata.<span class="pagenum"><a name="Page_47" id="Page_47">[Pg 47]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Passato el tempo, empresi a giocare,<br /></span> +<span class="i0">con gente usare—e far grande spese;<br /></span> +<span class="i0">mio pate stava a dolorare<br /></span> +<span class="i0">e non pagare—le mie male emprese;<br /></span> +<span class="i0">le spese commesse—stregnéme a furare,<br /></span> +<span class="i0">lo biado sprecare—en mala menata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Poi che fui preso a far cortesía,<br /></span> +<span class="i0">la malsanía—sí non è pegiore;<br /></span> +<span class="i0">l’auro e l’argento che è en Suría<br /></span> +<span class="i0">non empiería—la briga d’onore:<br /></span> +<span class="i0">moriva a dolore—che non potea fare;<br /></span> +<span class="i0">el vergognare—non gía en fallata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non ce bastava niente el podere<br /></span> +<span class="i0">a recoprire—le brighe presente;<br /></span> +<span class="i0">asti e paraggi, calzare e vestire,<br /></span> +<span class="i0">mangiare e bere—e star fra la gente;<br /></span> +<span class="i0">render presente—parente ed amice<br /></span> +<span class="i0">fuor tal radice—che l’arca on voitata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se era constretto a far vendecanza<br /></span> +<span class="i0">per soperchianza—ch’avesse patuta,<br /></span> +<span class="i0">pagar lo bando non era en usanza<br /></span> +<span class="i0">e la briganza—non c’era partuta;<br /></span> +<span class="i0">la mente smarruta—crepava a dolore,<br /></span> +<span class="i0">che ’l descionore—non era vengnata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se l’avea fatta, gíamene armato,<br /></span> +<span class="i0">empaurato—del doppio aravere;<br /></span> +<span class="i0">e stavamo en casa empregionato<br /></span> +<span class="i0">e paventato—nel gire e venire;<br /></span> +<span class="i0">chi el porría dire—quant’è la pena<br /></span> +<span class="i0">che l’odio mena—per ria comenzata!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Volea moglie bella che fosse sana<br /></span> +<span class="i0">e non fosse vana—per mio piacere;<br /></span> +<span class="i0">con grande dota, gentile e piana,<br /></span> +<span class="i0">de gente non strana—con lengua a garrire;<br /></span> +<span class="i0">compíto desire—non è sotto ’l cielo<br /></span> +<span class="i0">e l’om como scelo—che qui l’ha cercata.<span class="pagenum"><a name="Page_48" id="Page_48">[Pg 48]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se non avea figli, era dolente,<br /></span> +<span class="i0">ché ’l mio a mia gente—volea lassare;<br /></span> +<span class="i0">avendo figli, non gli ho sí piacente<br /></span> +<span class="i0">che la mia mente—ne sia en consolare;<br /></span> +<span class="i0">or ecco lo stare—c’ha l’om en sto mondo,<br /></span> +<span class="i0">d’omne ben mondo—per gente acecata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Recolto el biado e vendegnato,<br /></span> +<span class="i0">arò semenato—per tempo futuro;<br /></span> +<span class="i0">mai non se compie questo mercato,<br /></span> +<span class="i0">sí continuato—conti en questo muro;<br /></span> +<span class="i0">lo tempo a Dio furo—ed hogli sotratto<br /></span> +<span class="i0">e rotto gli è ’l patto—de sua comandata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Battaglia continua del manecare,<br /></span> +<span class="i0">pranzo, cenare—e mai non ha posa;<br /></span> +<span class="i0">se non è aparechiato co a me pare,<br /></span> +<span class="i0">scandalizare—sí fa la sua osa;<br /></span> +<span class="i0">o vita penosa—ove m’hai menato<br /></span> +<span class="i0">cusí tribulato—continua giornata!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Mai non se giogne la gola mia brutta;<br /></span> +<span class="i0">sapor de condutta—sí vol per usanza,<br /></span> +<span class="i0">viva exquisita e nuove frutta,<br /></span> +<span class="i0">e questa lutta—non ha mai finanza;<br /></span> +<span class="i0">o tribulanza,—ov’è ’l tuo finare,<br /></span> +<span class="i0">la ponga voitare—e l’anema en pecata!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La pena grande che è de le freve,<br /></span> +<span class="i0">che non vengon leve,—ma molto penose,<br /></span> +<span class="i0">e non se parton per leger de breve;<br /></span> +<span class="i0">li medici greve—pagarse de cose,<br /></span> +<span class="i0">siroppi de rose—ed altri vaseglie;<br /></span> +<span class="i0">denar piú che griglie—ce vono a la fiata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">A quanti mali è l’om sottoposto,<br /></span> +<span class="i0">non porría om tosto—per risme contare;<br /></span> +<span class="i0">glie medici el sanno, che contano el costo,<br /></span> +<span class="i0">che scrivon lo ’ncostro—e fonse pagare;<br /></span> +<span class="i0">abreviare—sí n’opo esto fatto<br /></span> +<span class="i0">che compiam ratto—la nostra dittata.<span class="pagenum"><a name="Page_49" id="Page_49">[Pg 49]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ecco lo verno che viene piovuso,<br /></span> +<span class="i0">diventa lotuso—e rio gir d’entorno;<br /></span> +<span class="i0">venti, freddura e neve per uso<br /></span> +<span class="i0">a l’omo è noioso—per far suo sogiorno;<br /></span> +<span class="i0">non è nel monno—tempo che piaccia<br /></span> +<span class="i0">e questa traccia—non è mai finita.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ecco la state che vien con gran calde,<br /></span> +<span class="i0">angustie grande—con vita penosa:<br /></span> +<span class="i0">de giorno le mosche d’entorno spavalde,<br /></span> +<span class="i0">mordendone valde,—che non ne don posa;<br /></span> +<span class="i0">passa sta cosa—ed entra la notte:<br /></span> +<span class="i0">le pulce son scorte—a dar lor beccata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Stanco lo giorno gíame a letto,<br /></span> +<span class="i0">pensava l’affetto—nel letto posare;<br /></span> +<span class="i0">ecco i pensieri, lá ov’era retto,<br /></span> +<span class="i0">aveanme constretto—a non dormentare;<br /></span> +<span class="i0">or al pensare,—volvendome entorno,<br /></span> +<span class="i0">tollendome el sonno,—per molte fiata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Fatto lo giorno, ed io arcomenzava;<br /></span> +<span class="i0">qual piú m’encalzava,—quella prendea;<br /></span> +<span class="i0">non venía fatta como pensava,<br /></span> +<span class="i0">adolorava—che nolla compía;<br /></span> +<span class="i0">el dí se ne gía—ed ecco la notte<br /></span> +<span class="i0">a darme le scorte—com’el’era usata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Compíta l’una, ed eccote l’altra;<br /></span> +<span class="i0">e questa falta—non pote fugire;<br /></span> +<span class="i0">molte embrigate enseme m’ensalta,<br /></span> +<span class="i0">pegio che malta—è ’l mio sufferire;<br /></span> +<span class="i0">o falso desire, ed o’ m’hai menato,<br /></span> +<span class="i0">ché sí tribulato—passo mia stata?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Cusí tribulato vengo a vecchieza,<br /></span> +<span class="i0">perdo belleza—ed omne potere;<br /></span> +<span class="i0">devento brutto, perdendo netteza,<br /></span> +<span class="i0">grande splaceza—dá el mio vedere,<br /></span> +<span class="i0">ed opo m’è gire—per forza a la morte<br /></span> +<span class="i0">a prender le scorte—che dá en sua pagata.<span class="pagenum"><a name="Page_50" id="Page_50">[Pg 50]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O vita fallace do’ m’hai menato<br /></span> +<span class="i0">e co m’hai pagato—che t’aio servito?<br /></span> +<span class="i0">Haime condutto ch’io sia sotterrato<br /></span> +<span class="i0">e manecato—dai vermi a menuto;<br /></span> +<span class="i0">or ecco el tributo—che dái en tuo servire<br /></span> +<span class="i0">e non pò fallire—a gente ch’è nata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O omo, or te pensa che è altra vita,<br /></span> +<span class="i0">la qual è enfinita—do’ n’opo andare;<br /></span> +<span class="i0">e socce doi lochi lá ’v’è nostra gita:<br /></span> +<span class="i0">l’una compíta—de pien delettare,<br /></span> +<span class="i0">l’altra en penare—piena de dolore,<br /></span> +<span class="i0">o’ so gli peccatore—con l’anema dannata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se qui non lasse l’amor del peccato,<br /></span> +<span class="i0">serai sotterrato—en quel foco ardente;<br /></span> +<span class="i0">se qui tu lassi e senne mendato,<br /></span> +<span class="i0">serai translato—con la santa gente;<br /></span> +<span class="i0">ergo presente—facciam correttura,<br /></span> +<span class="i0">ché en affrantura—non sia nostra andata.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_51" id="Page_51">[Pg 51]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XXV" id="XXV"></a>XXV<br /><br /> + +<span class="smcap3">De la contemplazione de la morte<br /> ed incinerazione contra la superbia</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Quando t’alegri, omo de altura,<br /></span> +<span class="i0">va’, pone mente a la sepultura.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">E loco poni lo tuo contemplare,<br /></span> +<span class="i0">e pensa bene che tu de’ tornare<br /></span> +<span class="i0">en quella forma, che tu vedi stare<br /></span> +<span class="i0">l’omo che iace ne la fossa scura.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Or me responde tu, omo sepelito,<br /></span> +<span class="i0">che cusí ratto de sto mondo e’ scito!<br /></span> +<span class="i0">o’ so i bei panni de que eri vestito,<br /></span> +<span class="i0">ch’ornato te veggio de molta bruttura?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—O frate mio, non me rampognare,<br /></span> +<span class="i0">ché lo fatto mio a te può iovare;<br /></span> +<span class="i0">poi che i parente me fiero spogliare,<br /></span> +<span class="i0">de vil cilicio me dier copretura.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Or ov’è ’l capo cusí pettenato?<br /></span> +<span class="i0">con cui t’aragnasti che ’l t’ha sí pelato?<br /></span> +<span class="i0">fo acqua bullita che t’ha sí calvato?<br /></span> +<span class="i0">non te c’è oporto piú spicciatura.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Questo mio capo ch’avi sí biondo,<br /></span> +<span class="i0">cadut’è la carne e la danza d’entorno;<br /></span> +<span class="i0">nol me pensava quand’era nel monno<br /></span> +<span class="i0">ca entanno a rota facea portatura.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Or ove son gli occhi cusí depurati?<br /></span> +<span class="i0">fuor del lor loco sono gettati;<br /></span> +<span class="i0">credo che i vermi glie son manecati;<br /></span> +<span class="i0">del tuo regoglio non áver paura.<span class="pagenum"><a name="Page_52" id="Page_52">[Pg 52]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Perduto m’ho gli occhi con que gía peccanno,<br /></span> +<span class="i0">guardando a la gente, con essi accennanno;<br /></span> +<span class="i0">oimè dolente, or so nel malanno,<br /></span> +<span class="i0">ché ’l corpo è vorato e l’alma en ardura.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Or ov’è ’l naso ch’avevi per odorare?<br /></span> +<span class="i0">quegna enfermetate el n’ha fatto cascare?<br /></span> +<span class="i0">non t’èi potuto dai vermi aiutare,<br /></span> +<span class="i0">molto è abassata sta tua grossura.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Questo mio naso, ch’avea per odore,<br /></span> +<span class="i0">caduto se n’è con molto fetore;<br /></span> +<span class="i0">nol me pensava quand’era en amore<br /></span> +<span class="i0">del mondo falso pieno de vanura.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Or ov’è la lengua tanto tagliente?<br /></span> +<span class="i0">apre la bocca: non hai niente;<br /></span> +<span class="i0">fone troncata o forsa fo el dente<br /></span> +<span class="i0">che te n’ha fatta cotal rodetura?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Perdut’ho la lengua con la qual parlava,<br /></span> +<span class="i0">e molta discordia con essa ordenava;<br /></span> +<span class="i0">nol me pensava quand’io mangiava<br /></span> +<span class="i0">lo cibo e lo poto ultra misura.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Or chiude le labra per li denti coprire;<br /></span> +<span class="i0">par, chi te vede, che ’l vogli schirnire;<br /></span> +<span class="i0">paura me mette pur del vedire,<br /></span> +<span class="i0">caggionte i denti senza trattura.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Co chiudo le labra ché unqua non l’agio?<br /></span> +<span class="i0">poco pensava de questo passagio;<br /></span> +<span class="i0">oimè dolente, e come faragio<br /></span> +<span class="i0">quand’io e l’alma starimo en ardura?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Or o’ son glie braccia con tanta forteza<br /></span> +<span class="i0">menacciando la gente, mostrando prodeza?<br /></span> +<span class="i0">ráspate ’l capo, se t’è ageveleza!<br /></span> +<span class="i0">scrulla la danza e fa portadura!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—La mia portadura giace ne sta fossa;<br /></span> +<span class="i0">cadut’è la carne, remaste so gli ossa;<br /></span> +<span class="i0">ed omne gloria da me s’è remossa<br /></span> +<span class="i0">e d’omne miseria en me è empietura.<span class="pagenum"><a name="Page_53" id="Page_53">[Pg 53]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Or lèvate en piedi, ché molto èi iaciuto;<br /></span> +<span class="i0">acónciate l’arme e tolli lo scuto;<br /></span> +<span class="i0">en tanta viltate me par ch’èi venuto,<br /></span> +<span class="i0">non comportar piú questa afrantura.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Or co so adagiato de levarme em piede?<br /></span> +<span class="i0">forsa chi ’l t’ode dir, mo lo se crede;<br /></span> +<span class="i0">molto è pazo chi non provede<br /></span> +<span class="i0">en la sua vita la sua finitura.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Or chiama li parenti che te venga aiutare<br /></span> +<span class="i0">e guarden dai vermi che te sto a devorare;<br /></span> +<span class="i0">ma fuor piú vivacce a venirte a spogliare,<br /></span> +<span class="i0">partierse el poder e la sua mantatura.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—No i posso chiamare, ché so encamato;<br /></span> +<span class="i0">ma fálli venire a veder mio mercato!<br /></span> +<span class="i0">che me veggia giacer colui ch’è adagiato<br /></span> +<span class="i0">a comparar terra e far gran chiusura.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Or me contempla, o omo mondano,<br /></span> +<span class="i0">mentre èi nel mondo, non esser pur vano;<br /></span> +<span class="i0">pènsate, folle, che a mano a mano<br /></span> +<span class="i0">tu serai messo en grande strettura.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_54" id="Page_54">[Pg 54]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XXVI" id="XXVI"></a>XXVI<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como Cristo se lamenta dell’omo peccatore</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Omo, de te me lamento—che me vai pur fugendo<br /></span> +<span class="i0">ed io te voglio salvare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Omo, per te salvare—e per menarte a la via,<br /></span> +<span class="i0">carne sí volse pigliare—de la Vergene Maria;<br /></span> +<span class="i0">ma non me ce val cortesia,—tant’è la sconoscenza<br /></span> +<span class="i0">che ver’ de me vol mostrare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se io te fosse signore—crudele e molto villano,<br /></span> +<span class="i0">avería tua scusa valore—che me fugisse de mano;<br /></span> +<span class="i0">ma sempre vol esser ensano,—ché ’l ben che io t’ho fatto<br /></span> +<span class="i0">non vole meditare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Le creature ho create—che te degiano servire;<br /></span> +<span class="i0">e como sono ordenate—elle fon loro devere;<br /></span> +<span class="i0">haine recevuto el piacere,—e de me che l’ho create<br /></span> +<span class="i0">non te voli recordare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Como om ch’ama lo figlio—e quel è mal enviato,<br /></span> +<span class="i0">menacciagli e dá consiglio—che da mal sia mendato,<br /></span> +<span class="i0">de lo ’nferno t’ho menacciato,—e gloria t’ho empromessa<br /></span> +<span class="i0">se a me te voi tornare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Figlio, non gir pur fugenno!—tanto t’ho gito encalzanno,<br /></span> +<span class="i0">che darte voglio el mio renno—e trarte fuor d’onne danno,<br /></span> +<span class="i0">e vogliote remetter el banno—nel quale sei caduto,<br /></span> +<span class="i0">ché non hai donde el pagare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non gire piú fugendo,—o dulcissimo frate!<br /></span> +<span class="i0">ché tanto t’ho gito cheendo—che me ce manda el mio pate;<br /></span> +<span class="i0">retorna en caritate,—ché tutta la corte t’aspetta<br /></span> +<span class="i0">che con noi te degi alegrare.<span class="pagenum"><a name="Page_55" id="Page_55">[Pg 55]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">El mio pate sí m’ha mandato—ch’io a la sua corte t’armine;<br /></span> +<span class="i0">e co stai sí endurato—ch’a tanto amor non t’encline?<br /></span> +<span class="i0">frate, or pone omai fine—a questa tua sconoscenza,<br /></span> +<span class="i0">ché tanto m’hai fatto penare!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Fatt’ho per te el pelegrinagio—molto crudele ed amaro;<br /></span> +<span class="i0">e vei le man quegne l’agio,—como te comparai caro!<br /></span> +<span class="i0">frate, non m’esser sí avaro,—ca molto caro me costi<br /></span> +<span class="i0">per volerte ariccare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Aguarda a lo mio lato—co per te me fo afflitto!<br /></span> +<span class="i0">de lancia me fo lanciato,—el ferro al cor me fo ritto;<br /></span> +<span class="i0">en esso sí t’agio scritto,—ché te ce scrisse l’amore,<br /></span> +<span class="i0">che non me devesse scordare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">A la carne enganar te lasse—perché de me te degi partire,<br /></span> +<span class="i0">per un piacer t’abasse,—non pensi a que déi venire;<br /></span> +<span class="i0">figlio, non pur fugire,—ché caderai en mala via,<br /></span> +<span class="i0">se da me departi l’andare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">El mondo si mostra piacente—per darte a veder che sia bono;<br /></span> +<span class="i0">ma non dice com’è niente—e come te tolle gran dono;<br /></span> +<span class="i0">vedendo ch’io te corono—e ponote en sí grande stato,<br /></span> +<span class="i0">se meco te voli acostare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Le demonia te von pur guatanno—per farte cader en peccato;<br /></span> +<span class="i0">del ciel te cacciâro con gran danno—ed onte feruto e spogliato;<br /></span> +<span class="i0">e non voglion ch’arsalghi al stato—lo qual iustamente hai perduto;<br /></span> +<span class="i0">nante te von per engannare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Cotanti nemici hai dentorno,—o misero, e non te n’adai;<br /></span> +<span class="i0">ch’hai la carne, el diavolo, el monno,—e contrastar non li porrai;<br /></span> +<span class="i0">e non te porrai aiutare;—se meco non t’armi ed aiuti,<br /></span> +<span class="i0">che non te possano sottrare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se tu signor trovassi—per te che fusse megliore,<br /></span> +<span class="i0">scusa averíe che mostrassi,—ed io non avería tal dolore;<br /></span> +<span class="i0">ma lasse me per un traditore—lo qual te mena a lo ’nferno,<br /></span> +<span class="i0">che te ce vol tormentare.<span class="pagenum"><a name="Page_56" id="Page_56">[Pg 56]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Fuggi da la man pietosa—e vai verso la man de vendetta;<br /></span> +<span class="i0">molto será dolorosa—quella sentenza stretta,<br /></span> +<span class="i0">ché la daraio sí dretta—de tutto el mal c’hai fatto,<br /></span> +<span class="i0">e non la porrai revocare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Mal volentier te condanno,—tant’è l’amor ch’io te porto!<br /></span> +<span class="i0">ma sempre vai pegioranno—e non me ce val conforto,<br /></span> +<span class="i0">daragiote omai el botto—da ch’altro non me ce iova;<br /></span> +<span class="i0">ca sempre me voi contrastare.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_57" id="Page_57">[Pg 57]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XXVII" id="XXVII"></a>XXVII<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como l’anima domanda aiuto<br /> contra la battaglia de li sensi +corporali</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor diletto,—Cristo beato,<br /></span> +<span class="i0">de me desolato—agge pietanza.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Agge piatanza—de me peccatore,<br /></span> +<span class="i0">che so stato en errore—longo tempo passato;<br /></span> +<span class="i0">a gran deritto—ne vo a l’ardore,<br /></span> +<span class="i0">ca te, Signore,—sí ho abandonato<br /></span> +<span class="i0">per lo mondo tapino,—lo qual m’è venino,<br /></span> +<span class="i0">e dato m’ha en pino—de pena abundanza.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Abundame dentro—la grande pena,<br /></span> +<span class="i0">la qual me mena—l’amor del peccato;<br /></span> +<span class="i0">l’alma dolente—a peccar s’enchina;<br /></span> +<span class="i0">dev’esser serina,—or ha ’l volto scurato;<br /></span> +<span class="i0">perché a lei non luce—la chiara luce<br /></span> +<span class="i0">la quale adduce—la tua diritanza.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ma s’io me voglio—ad te dirizare<br /></span> +<span class="i0">e non peccare,—credo per certo<br /></span> +<span class="i0">che da te luce—verrá speregiare<br /></span> +<span class="i0">ch’allumenare—farrá lo mio petto;<br /></span> +<span class="i0">ma so acecato—en un fondo scurato<br /></span> +<span class="i0">nel qual m’ha menato—la mia cattivanza.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La mia cattivanza—l’alma ha menata<br /></span> +<span class="i0">lá ’v’è predata—da tre nemici;<br /></span> +<span class="i0">e lo piú forte—la tene abracciata<br /></span> +<span class="i0">ed encatenata—e mostranse amici;<br /></span> +<span class="i0">dánno ferite—nascoste e coprite,<br /></span> +<span class="i0">le qual voi vedite—che me metton en erranza.<span class="pagenum"><a name="Page_58" id="Page_58">[Pg 58]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Crudelemente—m’hanno ferita<br /></span> +<span class="i0">ed eschirnita—ed espogliata;<br /></span> +<span class="i0">la mia potenza—veggio perita<br /></span> +<span class="i0">perch’è ’nfragidita;—la piaga endurata<br /></span> +<span class="i0">or briga tagliare—e poi medecare;<br /></span> +<span class="i0">porraio sperare—che so en liberanza.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ora m’aiuta—me liberare,<br /></span> +<span class="i0">ch’io possa campare—dal falso Nemico;<br /></span> +<span class="i0">fasse da lunga—a balestrare<br /></span> +<span class="i0">ed assegnare—al cor ch’è pudico;<br /></span> +<span class="i0">la man che me fere—non posso vedere;<br /></span> +<span class="i0">tal cose patere—me dánno gravanza.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Gravame forte—lo balestrire<br /></span> +<span class="i0">lo qual vol ferire—a l’alma polita;<br /></span> +<span class="i0">fatto ha balestro—del mondo aversire<br /></span> +<span class="i0">lo qual en bellire—me mostra sua vita;<br /></span> +<span class="i0">per gli occhi me mette—al core sagette,<br /></span> +<span class="i0">l’orecchie so aperte,—me recan turbanza.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Turbame ’l naso—che vol odorato,<br /></span> +<span class="i0">la bocca assagiato—per dar conforto;<br /></span> +<span class="i0">e lo pegiore—che per me sia stato,<br /></span> +<span class="i0">lo qual m’ha guidato—ad uno mal porto,<br /></span> +<span class="i0">se be’ gliei do mangiare,—me fa calciare,<br /></span> +<span class="i0">de l’amesurare—sí fa lamentanza.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lamentase el tatto—e dice:—Eo so oso<br /></span> +<span class="i0">d’aver reposo—en mio delettare;<br /></span> +<span class="i0">or lo m’hai tolto,—sarò rampognoso<br /></span> +<span class="i0">e corroccioso—en mio vivitare;<br /></span> +<span class="i0">s’allento lo frino—al corpo tapino,<br /></span> +<span class="i0">so preso a l’oncino—de la tristanza.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_59" id="Page_59">[Pg 59]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XXVIII" id="XXVIII"></a>XXVIII<br /><br /> + +<span class="smcap3">De la impazienzia che fa tutti li beni perdere</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Assai me sforzo a guadagnare—se ’l sapesse conservare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Relioso sí so stato,—longo tempo ho procacciato;<br /></span> +<span class="i0">ed aiolo sí conservato,—che nulla ne pos mostrare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Stato so en lezione,—esforzato en orazione,<br /></span> +<span class="i0">mal soffrir a la stagione—ed al pover satisfare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Stato so en obedenza,—povertate e sofferenza;<br /></span> +<span class="i0">castetate abbe en placenza—secondo ’l pover mio afare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">E molta fame sostenía,—freddo e caldo soffería;<br /></span> +<span class="i0">peregrino e longa via—assai m’è paruto andare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Assai me lievo a matutino—ad officio divino,<br /></span> +<span class="i0">terza e nona e vespertino—po’ compieta sto a veghiare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">E vil cosa me sia ditta,—al cor passa la saitta;<br /></span> +<span class="i0">e la lengua mia sta ritta—ad voler fuoco gettare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Or vedete el guadagnato,—co so ricco ed adagiato!<br /></span> +<span class="i0">ch’un parlar m’ha sí turbato—ch’a pena posso perdonare.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_60" id="Page_60">[Pg 60]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XXIX" id="XXIX"></a>XXIX<br /><br /> + +<span class="smcap3">De la ipocrisia</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Molto me so delongato—de la via che i santi on calcato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Delongato me so da la via—e storto me so en ipocrisía;<br /></span> +<span class="i0">e mostro a la gente che sia—lo spirito illuminato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Illuminato me mostro de fore—ch’aia umilitate nel core;<br /></span> +<span class="i0">ma se l’omo non me fa grande onore,—encontenente me so corrocciato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Corocciato me so per usanza—qual om en mio onore ha mancanza;<br /></span> +<span class="i0">ma quel che ci ha fede e speranza,—con lui me so delettato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Delettato me so en mostra fare,—perché altri me deia laudare;<br /></span> +<span class="i0">odendo ’l mio fatto blasmare,—da tal compagnía so mucciato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">El mucciare aio fatto ad engegno,—perché altri me tenga de meglio;<br /></span> +<span class="i0">ma molto m’apiccio e destregno—ché paia ch’el mondo ho lassato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lassato sí l’ho nel vestire,—de pieco me voglio coprire;<br /></span> +<span class="i0">ma dentro so, al mio parire,—lupo crudele ed affamato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Affamato sí so en mostra fare—perché altri me deia laudare;<br /></span> +<span class="i0">odendo l’altrui fatto pregiare,—corrocciome se è com’io laudato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Laudato l’altrui fatto, m’endegno,—e dal canto de for sí m’enfegno<br /></span> +<span class="i0">che me piaccia; ma poi docce un segno—che non è cusí pulicato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Pulicato me mostro a la gente,—per le case me metto pezente;<span class="pagenum"><a name="Page_61" id="Page_61">[Pg 61]</a></span><br /></span> +<span class="i0">ma molto me parto dolente—se del suo guidardon non m’è dato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Guidardone adimando per Dio,—acconciando ce vo el ditto mio;<br /></span> +<span class="i0">ma molto me par che sia rio—colui che me dá comiato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Comiatato sí mostro l’anvito—che so scalzo e mal vestito;<br /></span> +<span class="i0">el corpo mostro afrigolito—perché del suo me sia dato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">A quello che covelle me dona,—mostroglie lieta persona;<br /></span> +<span class="i0">ma molto m’agrondo se sona—la voce che sia allecerato.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_62" id="Page_62">[Pg 62]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XXX" id="XXX"></a>XXX<br /><br /> + +<span class="smcap3">De la iustizia e falsitá</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Solo a Dio ne possa piacere,—non me ne curo<br /></span> +<span class="i0">ciò che l’umana natura ne vuol dire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se san Iovanni Baptista revenesse—a repigliar el torto,<br /></span> +<span class="i0">ancora mo siría chi l’uccidesse;—ché ’l mondo è en tal porto,<br /></span> +<span class="i0">ca li farisei son revenuti<br /></span> +<span class="i0">ca pro vertute—Cristo fier morire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Li farisei eran reliosi,—ch’erano en quel ore;<br /></span> +<span class="i0">ne lo lor cor erano invidiosi,—pieni de rancore;<br /></span> +<span class="i0">mostravase che non volea onore;<br /></span> +<span class="i0">ma lo lor cor—era en quel desire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O falso relioso, or me respundi—che ’l cor hai enfiato;<br /></span> +<span class="i0">l’umile per superbia confundi—ed ha’ ’l quasi affollato;<br /></span> +<span class="i0">e crucifigi Dio ne l’alma sia,<br /></span> +<span class="i0">con diciría—el fai quasi morire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lèvite en alto e faime gran sermone—c’ho l’occhio turbato;<br /></span> +<span class="i0">tiemmi a schierne, ché non vedi el travone—che hai nel tuo ficcato;<br /></span> +<span class="i0">en prima sí procura tua ferita,<br /></span> +<span class="i0">ch’ell’è sí aprita,—non se pò coprire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Poi ch’hai parata assai de la Scrittura,—sí vol predicare;<br /></span> +<span class="i0">mostreme che la mia vita è scura,—la tua non vol cercare;<br /></span> +<span class="i0">e mostreme da fuor tutto ’l megliore;<br /></span> +<span class="i0">non t’è en amore—chi dentro vol sapere.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La relion te dá una ensegna—co se fa al balío;<br /></span> +<span class="i0">ma quel che dal suo officio s’enfegna,—la corte el voca rio;<br /></span> +<span class="i0">ed una gran catena glie mette en canna<br /></span> +<span class="i0">che onom banna—e vengal a vedere.<span class="pagenum"><a name="Page_63" id="Page_63">[Pg 63]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ch’aggio pate sí iusto e beato,—somene ensuperbito;<br /></span> +<span class="i0">ma quanto da sua via so delongato,—al mondo s’è scoprito;<br /></span> +<span class="i0">colui che ne la neve fa sozura,<br /></span> +<span class="i0">la sua fattura—se vorrá bannire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’omo che è cieco dal peccato—ed ha gente a guidare,<br /></span> +<span class="i0">spesse fiade la guida nel fossato—e falle tralipare;<br /></span> +<span class="i0">e s’egli è omo che vol predecare,<br /></span> +<span class="i0">lo suo parlar—emprima de’ adempire<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo falso Nemico s’è engegnato—a toller povertate,<br /></span> +<span class="i0">el suddito sí lega col prelato—ne la sua volontate;<br /></span> +<span class="i0">colui che t’ha tolta la povertate,<br /></span> +<span class="i0">la castetate—te fará perdire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Li nostri guidator de la bataglia—sí so en tradimento;<br /></span> +<span class="i0">e li gonfalon de la sembiaglia—sí so en cademento;<br /></span> +<span class="i0">o sire Dio, aiuta la sconfitta;<br /></span> +<span class="i0">la gente afflitta—ed o’ porrá fugire?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Erance forteze smesurate—poste en grand’altura;<br /></span> +<span class="i0">ma l’acque del diluvio son passate—de sopra le lor mura;<br /></span> +<span class="i0">ed ène tolto el vigor del notare:<br /></span> +<span class="i0">lo santo orare—che ne potea guarire.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_64" id="Page_64">[Pg 64]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XXXI" id="XXXI"></a>XXXI<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como la curiosa scienzia e l’ambizione <br />sono destruttive de la +puritá</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Tale qual è, tal è;—non c’è religione.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Mal vedemmo Parisci—c’hane destrutto Ascisi;<br /></span> +<span class="i0">con la lor lettoría—messo l’ò en mala via.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Chi sente lettoría,—vada en forestaría;<br /></span> +<span class="i0">gli altri en refettorio—a le foglie coll’olio.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Esvoglierá el lettore—servito emperatore;<br /></span> +<span class="i0">enfermerá el cocinere—e nol vorrá om vedere.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Adunansi a capitoli—a far li molti articoli;<br /></span> +<span class="i0">el primo dicitore—è ’l primo rompetore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Vedete el grand’amore—che l’un a l’altro ha en core!<br /></span> +<span class="i0">guardal co el muletto—per dargli el calcio en petto.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se non gli dái la voce,—porratte ne la croce;<br /></span> +<span class="i0">porratte poi l’ensidie—che moia a Renderenie.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Totto ’l dí sto a cianciare,—co le donne a beffare;<br /></span> +<span class="i0">se ’l fratecel gli aguata,—è mandato a la malta.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se è figlio de calzolaio—o de vile mercenaio,<br /></span> +<span class="i0">menerá tal grossore—co figlio d’emperadore.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_65" id="Page_65">[Pg 65]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XXXII" id="XXXII"></a>XXXII<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como è da guardarse da’ lupi<br /> che vengono sotto vesta de pecora</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">—O anema fedele—che te voli salvare,<br /></span> +<span class="i0">guárdate dagli lupi—che te von per morsecare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O anema fedele—che vol salvazione,<br /></span> +<span class="i0">guárdate dal lupo—che vien como ladrone;<br /></span> +<span class="i0">mostrandotese amico,—sí viene a tua magione,<br /></span> +<span class="i0">facendo suo sermone,—ché te crede engannare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Lo Signor te lo merite—ché me dái tal conseglio!<br /></span> +<span class="i0">parme me die aiuto—de trarme de sto empiglio;<br /></span> +<span class="i0">tanto m’ò assediata,—che m’ò messo en esiglio;<br /></span> +<span class="i0">quando bene assimiglio,—non saccio ove campare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Lo Signor te n’amaestra—che tu degge cavere<br /></span> +<span class="i0">dal lupo che da fuore—co pieco vol venére;<br /></span> +<span class="i0">venendo a tua magione—non se lassa vedere;<br /></span> +<span class="i0">poi briga de mordère—e la grege dissipare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se te volesse dire—quel ch’io agio sentito,<br /></span> +<span class="i0">faría maravigliare—colui che non l’ha udito;<br /></span> +<span class="i0">tal viene como medico—che sia bene assendito;<br /></span> +<span class="i0">da poi ch’è discoprito,—briga d’atossecare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non avere temenza—de dir tuo entendemento;<br /></span> +<span class="i0">ché io sí mo te dico—quel che nel cor sento;<br /></span> +<span class="i0">poi che ’l lupo apicciase,—dá mal mordemento;<br /></span> +<span class="i0">poi che n’hai sentemento,—brígate de guardare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Co me posso guardare?—tanto m’ò assediata<br /></span> +<span class="i0">quegli da cui degio—essere predicata,<br /></span> +<span class="i0">mostrandomesi agnelli,—fin che m’on securata;<br /></span> +<span class="i0">da lor so morsecata,—non so en cui me fidare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Se non te voi fidare—sí fai gran sapienza;<br /></span> +<span class="i0">ca cui la serpe morseca,—la lucerta ha ’n temenza;<br /></span> +<span class="i0">le pieco aggi en dubito,—ché non hai conoscenza;<br /></span> +<span class="i0">perché tua conscienza—non possa travagliare.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_66" id="Page_66">[Pg 66]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XXXIII" id="XXXIII"></a>XXXIII<br /><br /> + +<span class="smcap3">De l’amore falso che offende le virtú</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor contrafatto,—spogliato de vertute,<br /></span> +<span class="i0">non può fare le salute—lá ’v’è lo vero amare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor si fa lascivo—senza la temperanza;<br /></span> +<span class="i0">nave senza nuchiero—rompe en tempestanza;<br /></span> +<span class="i0">cavallo senza freno—curre en precipitanza;<br /></span> +<span class="i0">sí fa la falsa amanza—senza vertute andare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor che non è forte,—mortal ha enfermetate;<br /></span> +<span class="i0">l’aversitá l’uccide,—pegio en prosperitate,<br /></span> +<span class="i0">l’ipocrite mostranze—che for, per le contrate,<br /></span> +<span class="i0">mostravan santetate—de canti e de saltare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor che non è iusto,—da Dio è reprovato;<br /></span> +<span class="i0">parlando va d’amore—che sia de grande stato;<br /></span> +<span class="i0">la lengua ha posta en cielo,—lo cor è aterrenato;<br /></span> +<span class="i0">vilissimo mercato—porta chi vol mostrare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor che non è saggio,—de prudenza vestito,<br /></span> +<span class="i0">non pò veder gli eccessi,—però ch’è ensanito;<br /></span> +<span class="i0">rompe legge e statuti—ed omne ordenato rito,<br /></span> +<span class="i0">dice che è salito—a nulla legge servare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O amor enfedele,—errato de la via,<br /></span> +<span class="i0">non repute peccato—nulla cosa che sia;<br /></span> +<span class="i0">va seminando errori—de pessima resía;<br /></span> +<span class="i0">tal falsa compagnia—onom degia mucciare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor senza speranza—non viene a veritate;<br /></span> +<span class="i0">non pò veder la luce—chi fugge claritate;<br /></span> +<span class="i0">co pò amar lo cielo—chi en terra ha sua amistate?<br /></span> +<span class="i0">non dica libertate—om senza legge stare.<span class="pagenum"><a name="Page_67" id="Page_67">[Pg 67]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O caritate, vita,—ch’ogn’altro amor è morto;<br /></span> +<span class="i0">non vai rompendo legge;—nante, l’observe tutto;<br /></span> +<span class="i0">e lá ’ve non è legge—a legge l’hai redutto;<br /></span> +<span class="i0">non pò gustar lo frutto—chi fugge el tuo guidare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Omne atto si è liceto;—ma non ad onnechivigli;<br /></span> +<span class="i0">al preite sacrificio,—a moglie e marito figli;<br /></span> +<span class="i0">al potestate occidere,—al iudece consigli;<br /></span> +<span class="i0">a li notari libigli,—a medici el curare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non è ad ogne om licito—d’uccidere ladrone;<br /></span> +<span class="i0">la potestá ha officio—dannarlo per ragione;<br /></span> +<span class="i0">a l’occhio non è congruo—de far degestione,<br /></span> +<span class="i0">né al naso parlagione—né a l’orecchie andare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Chi vive senza legge,—senza legge perisce;<br /></span> +<span class="i0">correndo va a lo ’nferno—chi tal via sequisce;<br /></span> +<span class="i0">loco sí s’accumula—omne cosa ch’encrisce;<br /></span> +<span class="i0">chi ensemora fallisce,—ensemora ha penare.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_68" id="Page_68">[Pg 68]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XXXIV" id="XXXIV"></a>XXXIV<br /><br /> + +<span class="smcap3">De la differenzia intra el vero e falso amore,<br /> ed intra la scienzia +acquisita ed infusa</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">O libertá, subietta—ad omne creatura,<br /></span> +<span class="i0">per demostrar l’altura—che regna en bonitate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non pò aver libertate—omo ch’è vizioso,<br /></span> +<span class="i0">che ha perduto l’uso—de la sua gentileza;<br /></span> +<span class="i0">lo vizio sí lega—legame doloroso,<br /></span> +<span class="i0">diventa fetidoso—e perde la forteza;<br /></span> +<span class="i0">deforma la belleza—ch’era simile a Dio,<br /></span> +<span class="i0">e fasse om sí rio—che lo ’nferno ha redetate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O amor carnale,—sentina puzolente,<br /></span> +<span class="i0">solfato foco ardente,—rascion de om brutata;<br /></span> +<span class="i0">che non ha altro Dio—se non d’empir lo ventre,<br /></span> +<span class="i0">lussuria fetente,—malsana, reprovata;<br /></span> +<span class="i0">o sommersa contrata,—Sodoma e Gomorra,<br /></span> +<span class="i0">en tua schiera sí corra—chi prende tua amistate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O amor contrafatto—d’ipocreta natura,<br /></span> +<span class="i0">pien de mala ventura—e nullo porti frutto;<br /></span> +<span class="i0">lo ciel te perdi el mondo,—el corpo en afrantura,<br /></span> +<span class="i0">sempre vive en paura,—peio se’ vivo che morto;<br /></span> +<span class="i0">o casa de corotto,—enferno comenzato,<br /></span> +<span class="i0">nullo si trova stato—de tanta vilitate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O amore appropriato,—bastardo, spurione,<br /></span> +<span class="i0">privato de rascione—dal Patre onnipotente;<br /></span> +<span class="i0">regno celestiale,—la reale nazione<br /></span> +<span class="i0">non si confá al paltone,—ché ’l suo uso è pezente;<br /></span> +<span class="i0">o reprovata mente,—amar cosa creata,<br /></span> +<span class="i0">ribalda paltonata,—piena de feditate.<span class="pagenum"><a name="Page_69" id="Page_69">[Pg 69]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O amor naturale,—nutrito en scienza,<br /></span> +<span class="i0">simile en apparenza—a lo spirituale;<br /></span> +<span class="i0">descernese a la prova,—ché vien men la potenza<br /></span> +<span class="i0">patere omne encrescenza,—tranquillo en omne male;<br /></span> +<span class="i0">non ha penne né ale—che voli en tanta altura;<br /></span> +<span class="i0">remanse en afrantura—ne la sua enfermetate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amore spiritale,—poi ch’è spirato en core,<br /></span> +<span class="i0">’nestante spira amore—en alto trasformato;<br /></span> +<span class="i0">amore trasformato—è de tanto valore,<br /></span> +<span class="i0">che dá sé en possessore—a quello c’ha enamato;<br /></span> +<span class="i0">se ’l trova desformato,—vencelo per vertute;<br /></span> +<span class="i0">enclina sue valute—ad trattabilitate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se altura non abassa,—non può participare<br /></span> +<span class="i0">e sé comunicare—a l’infimo gradone;<br /></span> +<span class="i0">avaro entennemento—fa lo ben deguastare<br /></span> +<span class="i0">e deturpa l’amare—e sconcia la magione;<br /></span> +<span class="i0">veggiolo per ragione;—e Dio sí ’l n’ha mostrato<br /></span> +<span class="i0">quando s’è umiliato—a prender umanetate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Vertute se non passa—per longa esperienza,<br /></span> +<span class="i0">non può aver sua valenza—a fine solidato;<br /></span> +<span class="i0">omo nuovo ne l’arte—a pratecar scienza,<br /></span> +<span class="i0">grande è la differenza—fra ’l cuito e l’operato;<br /></span> +<span class="i0">fo breve lo pensato—e longa operazione;<br /></span> +<span class="i0">perseverazione—viene a la summitate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Scienzia acquisita—assai può contemplare;<br /></span> +<span class="i0">non può l’affetto trare—ad essere ordenato;<br /></span> +<span class="i0">scienzia enfusa,—poi che n’hai a gustare,<br /></span> +<span class="i0">tutto te fa enfiammare—ad essere enamorato;<br /></span> +<span class="i0">con Dio te fa ordenato—el prossimo edificando<br /></span> +<span class="i0">e te vilificando—ad tenerte en veritate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Potere, senno e bontate—en uguale statera<br /></span> +<span class="i0">de trenetate vera—porta figuramento;<br /></span> +<span class="i0">potere senza senno—fa deguastar la schiera;<br /></span> +<span class="i0">andar senza lumiera—va en precipitamento;<br /></span> +<span class="i0">de un reo comenzamento—molto male ne sale,<br /></span> +<span class="i0">e lo pentir non vale—poi che gl’ mal son scontrati.<span class="pagenum"><a name="Page_70" id="Page_70">[Pg 70]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Quando la voglia passa—lo senno e lo potere,<br /></span> +<span class="i0">parme un ensanire—ch’è senza remeio;<br /></span> +<span class="i0">sua trenetate guassa—che non è nel suo unire,<br /></span> +<span class="i0">non gli può ben sequire—secondo co io creio;<br /></span> +<span class="i0">faticase el suo veio—ed entra en gran ruina,<br /></span> +<span class="i0">ca li mal non se fina—come l’avea pensato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Omo posto en altura—en fievele scalone,<br /></span> +<span class="i0">se egli è en agone—parme gran follía;<br /></span> +<span class="i0">rompendose la scala,—la terra è sua mascione;<br /></span> +<span class="i0">fassene poi cancione—de la sua gran pazía;<br /></span> +<span class="i0">grande è la frenesia—non metterse a vedere<br /></span> +<span class="i0">ad que fin degon venire—tutte suoi operate.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_71" id="Page_71">[Pg 71]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XXXV" id="XXXV"></a>XXXV<br /><br /> + +<span class="smcap3">Esortazione a l’anima propria<br /> che, considerata la sua nobilitá, +<br />non tardi la via a l’amor divino</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">O anima mia—creata gentile,<br /></span> +<span class="i0">non te far vile—enchinar tuo coragio,<br /></span> +<span class="i0">ch’en gran baronagio—è posto el tuo stato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se om poveretto—gioietta te dona,<br /></span> +<span class="i0">la mente sta prona—a darli el tuo core;<br /></span> +<span class="i0">con gran disío—de lui se ragiona,<br /></span> +<span class="i0">con vile zona—te lega d’amore;<br /></span> +<span class="i0">el gran Signore—da te è pelegrino,<br /></span> +<span class="i0">fatt’ha ’l camino—per te molto amaro;<br /></span> +<span class="i0">o core avaro,—starai piú endurato?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se re de Francia—avesse figliola<br /></span> +<span class="i0">ed ella sola—en sua redetate,<br /></span> +<span class="i0">giría adornata—de bianca stola,<br /></span> +<span class="i0">sua fama vola—en omne contrate;<br /></span> +<span class="i0">s’ella en viltate—entendesse, en malsano,<br /></span> +<span class="i0">e désseise en mano—a sé possedere,<br /></span> +<span class="i0">que porría om dire—de questo trattato?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Piú vile cosa—è quello c’hai fatto:<br /></span> +<span class="i0">darte ’ntransatto—al mondo fallente:<br /></span> +<span class="i0">lo corpo per servo—te fo dato atto,<br /></span> +<span class="i0">ha’ ’l fatto matto—per te dolente;<br /></span> +<span class="i0">signor negligente—fa servo regnare<br /></span> +<span class="i0">e sé dominare—en rea signoría;<br /></span> +<span class="i0">hai presa via—ca questo c’è entrato.<span class="pagenum"><a name="Page_72" id="Page_72">[Pg 72]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo tuo contato—en quinto è partito:<br /></span> +<span class="i0">veder, gusto, udito,—odorato e tatto;<br /></span> +<span class="i0">al corpo non basta—che ’l tuo vestito<br /></span> +<span class="i0">lo mondo ha dimplito—tutto ad ha fatto;<br /></span> +<span class="i0">ponam questo atto:—veder bella cosa;<br /></span> +<span class="i0">l’udir non ha posa,—né l’occhio pasciuto<br /></span> +<span class="i0">en quarto frauduto—qual vòi te sia dato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">El mondo non basta—a l’occhio vedere,<br /></span> +<span class="i0">che possa empire—la sua smesuranza;<br /></span> +<span class="i0">se mille i ne mostri,—faralo enfamire,<br /></span> +<span class="i0">tant’è ’l sitire—de sua desianza;<br /></span> +<span class="i0">lor delettanza—sottratta en tormento<br /></span> +<span class="i0">reman lo talento—fraudato en tutto;<br /></span> +<span class="i0">placer rieca lutto—al cor desensato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo mondo non basta—a li toi vasalli;<br /></span> +<span class="i0">parme che falli—de dargli el tuo core;<br /></span> +<span class="i0">per satisfare—a li toi castalli,<br /></span> +<span class="i0">mori en travalli—a gran dolore;<br /></span> +<span class="i0">retorna al core—de que viverai:<br /></span> +<span class="i0">tre regni c’hai,—per tuo defetto<br /></span> +<span class="i0">moron negetto,—lor cibo occultato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tu se’ creata—en sí grande alteza,<br /></span> +<span class="i0">en gran gentileza—è tua natura;<br /></span> +<span class="i0">se vedi e pensi—la tua belleza,<br /></span> +<span class="i0">starai en forteza—servandote pura;<br /></span> +<span class="i0">ca creatura—nulla è creata<br /></span> +<span class="i0">che sia adornata—d’aver lo tuo amore;<br /></span> +<span class="i0">solo al Signore—s’affá el parentato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se a lo specchio—te voli vedere,<br /></span> +<span class="i0">porrai sentire—la tua delicanza;<br /></span> +<span class="i0">en te porti forma—de Dio gran Sire;<br /></span> +<span class="i0">ben pòi gaudire,—c’hai sua simiglianza;<br /></span> +<span class="i0">o smesuranza—en breve redutta:<br /></span> +<span class="i0">cielo terra tutta—veder en un vascello;<br /></span> +<span class="i0">o vaso bello,—co mal se’ trattato!<span class="pagenum"><a name="Page_73" id="Page_73">[Pg 73]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tu non hai vita—en cose create,<br /></span> +<span class="i0">en altre contrate—t’è opo alitare;<br /></span> +<span class="i0">salire a Dio—che è redetate,<br /></span> +<span class="i0">che tua povertate—pò satisfare;<br /></span> +<span class="i0">or non tardare—la via tua a l’amore;<br /></span> +<span class="i0">se li dái el tuo core,—datese en patto<br /></span> +<span class="i0">se el suo entrasatto—è ’n tuo redetato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O amor caro,—che tutto te dái<br /></span> +<span class="i0">ed omnia trai—en tuo possedere,<br /></span> +<span class="i0">grande è l’onore—che a Dio fai<br /></span> +<span class="i0">quando en lui stai—en tuo gentilire;<br /></span> +<span class="i0">che porría om dire:—Dio n’empazao,<br /></span> +<span class="i0">se comparao—cotal derata,<br /></span> +<span class="i0">ch’è sí esmesurata—en suo dominato.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_74" id="Page_74">[Pg 74]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XXXVI" id="XXXVI"></a>XXXVI<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como l’anima vestita de vertú passa a la gloria</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Anima che desideri—d’andare ad paradiso,<br /></span> +<span class="i0">se tu non hai bel viso,—non ce porrai albergare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Anima che desideri—de gire a la gran corte,<br /></span> +<span class="i0">adórnate ed accónciate—che Dio t’apra le porte;<br /></span> +<span class="i0">se tu non se’ ornata,—non troverai le scorte,<br /></span> +<span class="i0">e sacci: poi la morte—non te porrai acconciare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se vòi volto bellissimo,—aggi fede formata;<br /></span> +<span class="i0">la fede fa a l’anima—la faccia delicata,<br /></span> +<span class="i0">la fede senza l’opera—è morta reputata;<br /></span> +<span class="i0">fede viva, operata—aggi, se vòli andare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La statura formosa—faratte la speranza;<br /></span> +<span class="i0">ella a Dio conducete—che ’l sa far per usanza;<br /></span> +<span class="i0">en ella corte è cognita—per longa costumanza,<br /></span> +<span class="i0">la sua vera certanza—non te porrá fallare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">De caritate adórnate,—ch’ella te dá la vita,<br /></span> +<span class="i0">e do’ ale compónete—per fare esta salita;<br /></span> +<span class="i0">l’amor de Dio e ’l prossimo—che è vita compíta,<br /></span> +<span class="i0">non ne serai schernita—se vai con tale amare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">De prudenzia adórnate,—anima, se vol salire;<br /></span> +<span class="i0">ch’ella ha magisterio—ad saperte endrudire<br /></span> +<span class="i0">d’andar composta e savia,—co se déi convenire<br /></span> +<span class="i0">a sposa che déi gire—en gran corte ad estare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se tu nuda gíssece,—siri’ morta e confusa;<br /></span> +<span class="i0">la iustizia vèstete—la sua veste gioiosa,<br /></span> +<span class="i0">de margarite adórnate—che d’aconciare è osa;<br /></span> +<span class="i0">órnate como sposa—che se va a maritare.<span class="pagenum"><a name="Page_75" id="Page_75">[Pg 75]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Anima, tu se’ debile—per far sí gran salita;<br /></span> +<span class="i0">de fortetuden ármate—contra l’aversa ardita,<br /></span> +<span class="i0">non te metta paura—questa vita finita,<br /></span> +<span class="i0">ché ne guadagni vita—che non può mai finare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">De temperanza acónciate—per compir tuo viagio,<br /></span> +<span class="i0">ella è magestra medeca—per sanar lo coragio;<br /></span> +<span class="i0">en prosperitate umile,—che ’l sa far per usagio,<br /></span> +<span class="i0">che facci esto passagio—co se convien de fare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Alma, po’ che se’ ornata,—vestita de virtute,<br /></span> +<span class="i0">sacci che da longa—le porte te so aprute<br /></span> +<span class="i0">e molto grandi eserciti—scontra te so venute<br /></span> +<span class="i0">e riècante salute—che te s’on da pigliare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Poi che fedelitate—en te è resplendente,<br /></span> +<span class="i0">gli patri santi envítanti—che si’ de la lor gente:<br /></span> +<span class="i0">—Ben venga nostra cognita,—amica e parente,<br /></span> +<span class="i0">dégiate esser placente—con noi de demorare.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Puoi che de speranza—tu hai sí bello ornato,<br /></span> +<span class="i0">gli profeti envítanti—che si’ de loro stato:<br /></span> +<span class="i0">—Vien’ con noi, bellissima,—al nostro gloriato,<br /></span> +<span class="i0">che è sí smesurato—noi te porram contare.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Puoi che de caritate—tu porti el vestimento,<br /></span> +<span class="i0">gli apostoli t’envitano—che si’ de lor convento:<br /></span> +<span class="i0">—Vien’ con noi, bellissima,—gusta ’l delettamento,<br /></span> +<span class="i0">ca lo suo piacemento—non se può ’maginare.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Puoi che de prudenza—tu porti l’ornatura,<br /></span> +<span class="i0">gli dottori t’envitano—che porti lor figura:<br /></span> +<span class="i0">—Una avemo regola,—una è la pagatura,<br /></span> +<span class="i0">la nostra envitatura—non se de’ renunzare.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Puoi che vai ornata,—anima, de forteza,<br /></span> +<span class="i0">gli martiri t’envitano—a lor piacevoleza:<br /></span> +<span class="i0">—Vien’ con noi a vedere—la divina belleza<br /></span> +<span class="i0">che te dará alegreza—qual non se può stimare.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Puoi che se’ ornata,—alma, de temperanza,<br /></span> +<span class="i0">gli confessori e vergene—te fon grande envitanza:<br /></span> +<span class="i0">—Vien’ con noi, bellissima,—ad nostra congreganza<br /></span> +<span class="i0">e gusta l’abondanza—del nostro gaudiare.<span class="pagenum"><a name="Page_76" id="Page_76">[Pg 76]</a></span>—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Puoi che de iustizia—porti gli suoi ornate,<br /></span> +<span class="i0">gli prelati envítanti—a lor societate:<br /></span> +<span class="i0">—Vien’ con noi, bellissima,—a la gran dignitate,<br /></span> +<span class="i0">veder la maiestate—che ne degnò salvare.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Alma, se tu pensi—nel gaudio beato,<br /></span> +<span class="i0">non te serrá graveza—guardarte da peccato;<br /></span> +<span class="i0">osserverai la legge—che Dio t’ha comandato,<br /></span> +<span class="i0">serai remunerato—con i santi a redetare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non t’encresca, anima,—a far qui penetenza<br /></span> +<span class="i0">ché tutte le virtute—con lei on convenenza;<br /></span> +<span class="i0">se tu qui non la fai,—oderai la sentenza,<br /></span> +<span class="i0">anderai en perdenza—nel fuoco a tormentare.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_77" id="Page_77">[Pg 77]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XXXVII" id="XXXVII"></a>XXXVII<br /><br /> + +<span class="smcap3">De la castitá, la quale non basta a l’anima<br /> senza l’altre +virtute.</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">O castitate, fiore—che te sostene amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O fior de castitate,—odorifero giglio,<br /></span> +<span class="i0">con molta soavitate—sei de color vermiglio,<br /></span> +<span class="i0">ed a la Trenetate—tu representi odore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O specchio de belleza,—senza macchia reluce;<br /></span> +<span class="i0">la mia lengua è mancheza—de parlarne con voce,<br /></span> +<span class="i0">l’alma serve en netteza—senza carnal sozore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O luce splendiante,—lucerna se’ preclara,<br /></span> +<span class="i0">da tutti si laudante—ed en pochi si cara;<br /></span> +<span class="i0">li tuoi dolce sembiante—piacevel so al Signore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O tesauro invento,—che non te può stimare<br /></span> +<span class="i0">né auro né argento,—non te posso aprezare;<br /></span> +<span class="i0">qual omo de te sta lento,—sí cade en gran fetore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O ròcca de forteza,—en la qual è gran tesoro,<br /></span> +<span class="i0">de fore sí pare aspreza—e dentro è mèl savoro;<br /></span> +<span class="i0">non se ce vol pigreza—a guardare a tutt’ore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O manna savorita—che è la castitate;<br /></span> +<span class="i0">l’alma conserva zita—con molta adornetate;<br /></span> +<span class="i0">poi che del corpo è ’scita—sí trova el suo Fattore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Alma, che vai a marito,—de castitate ornata,<br /></span> +<span class="i0">lo tuo marito è zito—e tu te se’ ben portata,<br /></span> +<span class="i0">lo cielo te será aprito—e fattote grande onore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Alma, che stai ’narrata—de lo sposo diletto,<br /></span> +<span class="i0">sèrvate ben lavata,—el tuo volto stia netto,<br /></span> +<span class="i0">ché non si’ renunzata,—e fattote descenore.<span class="pagenum"><a name="Page_78" id="Page_78">[Pg 78]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Alma, non t’è bastanza—pur sola una gonella;<br /></span> +<span class="i0">se non ci hai piú adornanza,—giá non ce parrai bella;<br /></span> +<span class="i0">ne l’altre virtute avanza—che te dian bel colore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Alma, lo tuo vestire—sí sonno le virtute,<br /></span> +<span class="i0">nulla ne puoi avere—che siano sceverute;<br /></span> +<span class="i0">pur brigale d’envenire—con tutto el tuo valore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Alma, per te vestire—Cristo ne fo spogliato,<br /></span> +<span class="i0">per tuoi piaghe guarire—esso fo vulnerato,<br /></span> +<span class="i0">lo cor se fe’ aprire—per renderte vigore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Alma, or te ben pensa—en que l’hai tu cagnato;<br /></span> +<span class="i0">per vil piacer de offensa—tu l’hai abandonato,<br /></span> +<span class="i0">el corpo sí t’è en placenza—e fatto l’hai tuo amadore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Alma, lo corpo è quello—che t’ha giurata morte,<br /></span> +<span class="i0">guárdate ben da ello,—ché ha losenghe molte<br /></span> +<span class="i0">ed è malvascio e fello—ed ètte traditore.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_79" id="Page_79">[Pg 79]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XXXVIII" id="XXXVIII"></a>XXXVIII<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como è difficile passare per el megio virtuoso</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">O megio virtuoso,—retenuta bataglia!<br /></span> +<span class="i0">non è senza travaglia—per lo megio passare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’amor me costrenge—d’amare le cose amante,<br /></span> +<span class="i0">ne l’amore è l’odio—de le cose blasmante,<br /></span> +<span class="i0">amare ed odiare—en un coragio stante,<br /></span> +<span class="i0">socce battaglie tante,—non le porría stimare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’amore quello che ama—desidera d’avere,<br /></span> +<span class="i0">lo ’mpedimento nascece—e gli è gran dispiacere;<br /></span> +<span class="i0">piacere e dispiacere—en un cor convenire<br /></span> +<span class="i0">la lengua nol sa dire—quanta pena è portare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La speranza enflammame—d’aver salvazione,<br /></span> +<span class="i0">’nestante è desperanza—de mia condizione;<br /></span> +<span class="i0">sperare e desperare,—star en una magione,<br /></span> +<span class="i0">tanta contenzione—nolla porría narrare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Giogneme una audacia—sprezar pena e morte,<br /></span> +<span class="i0">’nestante lo temore—vede cadute forte,<br /></span> +<span class="i0">securtá e temore,—demorare en una corte,<br /></span> +<span class="i0">tant’è le capevolte,—chi le porría stimare?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">So preso d’iracundia—contro lo mio defetto,<br /></span> +<span class="i0">la pace mostra, ensegname—che so de mal enfetto,<br /></span> +<span class="i0">pacifico ed iroso—contra lo mio respetto,<br /></span> +<span class="i0">gran cosa è de star retto—a nulla parte piegare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo delettar abracciame—gustando el desiato,<br /></span> +<span class="i0">lo tristore abatteme,—sottratto m’è ’l prestato,<br /></span> +<span class="i0">tristare e delettare—nello suo comitato,<br /></span> +<span class="i0">lo cor è passionato—en tal pugna abitare.<span class="pagenum"><a name="Page_80" id="Page_80">[Pg 80]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se io mostro al prossimo—la mia condizione,<br /></span> +<span class="i0">scandalizo e turbolo—de mala opinione;<br /></span> +<span class="i0">s’io vo coperto, vendoglme—e turbo mia magione;<br /></span> +<span class="i0">questa vessazione—non la posso mucciare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Despiaceme nel prossimo—se vive sciordenato,<br /></span> +<span class="i0">e piaceme el suo essere—buono da Dio creato,<br /></span> +<span class="i0">de stare en lui innoxio—grande è filosofato,<br /></span> +<span class="i0">lo core è vulnerato—en passionato amare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’odio mio legame—a deverme punire,<br /></span> +<span class="i0">discrezion contrastali—che non deggia perire;<br /></span> +<span class="i0">de farme bene en odio—or chi l’odí mai dire?<br /></span> +<span class="i0">altro è lo patire—che l’udir parlare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo degiunare piaceme—e far grande astinenza<br /></span> +<span class="i0">per macerar mio asino—che non me dia encrescenza;<br /></span> +<span class="i0">ed esser forte arpiaceme—a portar la gravenza<br /></span> +<span class="i0">che dá la penitenza—nello perseverare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo desprezare piaceme—e de gir mal vestito;<br /></span> +<span class="i0">la fama surge, enalzame—de vanitá ferito;<br /></span> +<span class="i0">da qual parte volvome,—parme d’esser intuíto;<br /></span> +<span class="i0">aiuta, Dio infinito!—e chi porrá scampare?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo contemplare vetame—d’essere occupato,<br /></span> +<span class="i0">lo tempo a non perderlo—famme enfacendato;<br /></span> +<span class="i0">or vedete el prelio—ch’ha l’omo nel suo stato!<br /></span> +<span class="i0">a chi non l’ha provato—non lo pò imaginare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Piaceme el silenzio,—báilo de la quiete;<br /></span> +<span class="i0">lo bene de Dio arlegame—e tolleme <i>silete</i>;<br /></span> +<span class="i0">demoro infra le prelia,—non ce saccio schirmete,<br /></span> +<span class="i0">a non sentir ferete—alta cosa me pare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La pietá del prossimo—vuol cose a sovenire,<br /></span> +<span class="i0">l’amor de povertate—gli è ordo ad udire,<br /></span> +<span class="i0">l’estremitate veggiole—viziose a tenire,<br /></span> +<span class="i0">per lo megio transire—non è don da giullare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’offesa de Dio legame—ad amar la vendetta,<br /></span> +<span class="i0">la pietá del prossimo—la perdonanza affetta,<br /></span> +<span class="i0">demoro enfra le forfece,—ciascun coltel m’affetta;<br /></span> +<span class="i0">abbrevio miei detta—en questo loco finare.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_81" id="Page_81">[Pg 81]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XXXIX" id="XXXIX"></a>XXXIX<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como la vita di Iesú è specchio de l’anima</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">O vita de Iesú Cristo,—specchio de veritate,<br /></span> +<span class="i0">o mia deformitate—en quella luce vedere!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Pareame essere chevelle,—chevelle me tenea,<br /></span> +<span class="i0">l’opinion ch’avea—faceame esser iocondo;<br /></span> +<span class="i0">guardando en quello spechio,—la luce che n’uscía<br /></span> +<span class="i0">mostrò la vita mia—che giacea nel profondo;<br /></span> +<span class="i0">venneme pianto abondo,—vedendo smesuranza:<br /></span> +<span class="i0">quant’era la distanza—fra l’essere e ’l vedere.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Guardando en quello spechio,—vidde la mia essenza:<br /></span> +<span class="i0">era, senza fallenza,—piena de feditate;<br /></span> +<span class="i0">viddece la mia fede:—era una diffidenza,<br /></span> +<span class="i0">speranza, presumenza,—piena de vanitate;<br /></span> +<span class="i0">vidde mia caritate,—amor contaminato;<br /></span> +<span class="i0">poi ch’a lui me so specchiato,—tutto me fa stordire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Guardando en quello spechio,—iustizia mia appare<br /></span> +<span class="i0">che sia un deguastare—de virtute e de bontate;<br /></span> +<span class="i0">l’onor de Dio furato,—lo innocente dannare,<br /></span> +<span class="i0">lo malfattor salvare—e darglie libertate;<br /></span> +<span class="i0">o falsa iniquitate,—amar me malfattore<br /></span> +<span class="i0">e de sottrar l’amore—a quel ch’io deve amare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Guardando en quello spechio,—vidde la mia prudenza:<br /></span> +<span class="i0">era una insipienza—d’anemalio bruto,<br /></span> +<span class="i0">la legge del Signore—non avi en reverenza,<br /></span> +<span class="i0">puse la mia entendenza—al mondo c’ho veduto;<br /></span> +<span class="i0">or, ad que so venuto,—omo razionale,<br /></span> +<span class="i0">de farme bestiale—e peggio se può dire!<span class="pagenum"><a name="Page_82" id="Page_82">[Pg 82]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Guardando en quello spechio,—vidde mia temperanza:<br /></span> +<span class="i0">era una lascivanza—esfrenata senza frino;<br /></span> +<span class="i0">gli moti de la mente—non ressi en moderanza,<br /></span> +<span class="i0">lo cor prese baldanza—voler le cose em pino;<br /></span> +<span class="i0">copersese un mantino,—falsa discrezione,<br /></span> +<span class="i0">somerse la ragione—a chi fo data a servire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Guardando en quello spechio,—vidde la mia forteza:<br /></span> +<span class="i0">pareame una matteza—de volerne parlare,<br /></span> +<span class="i0">ca non glie trovo nome—a quella debeleza;<br /></span> +<span class="i0">quanta è la fieveleza—non so donde me fare;<br /></span> +<span class="i0">retornome ad plorare—el mal non conosciuto,<br /></span> +<span class="i0">virtute nel paruto—e vizia latere.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O false opinione,—como presumevate<br /></span> +<span class="i0">l’opere magagnate—de venderle al Signore?<br /></span> +<span class="i0">En quella luce divina—poner deformitate<br /></span> +<span class="i0">sería grande iniquitate—degna de gran furore;<br /></span> +<span class="i0">partanne da sto errore,—ché non glie piace el mio,<br /></span> +<span class="i0">’nante li sconza el sio—quando ’l ce voglio unire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Iustizia non può dare—ad om ch’è vizioso<br /></span> +<span class="i0">lo regno glorioso,—ché ce sería splacente;<br /></span> +<span class="i0">ergo chi non si sforza—ad esser virtuoso,<br /></span> +<span class="i0">non será gaudioso—con la superna gente;<br /></span> +<span class="i0">e non varría niente—buon loco a lo ’nfernale,<br /></span> +<span class="i0">ed al celestiale—luoco nogl può nuocere.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Signore, haime mostrata—nella tua claritate<br /></span> +<span class="i0">la mia nichilitate—ch’è meno che niente;<br /></span> +<span class="i0">da questo sguardo nasce—sforzata umilitate<br /></span> +<span class="i0">legata de vilitate,—voglia non voglia sente;<br /></span> +<span class="i0">l’umiliata mente—non è per vil vilare,<br /></span> +<span class="i0">ma en virtuoso amare—vilar per nobilire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non posso esser renato—s’io en men non so morto,<br /></span> +<span class="i0">anichilato en tutto,—el esser conservare<br /></span> +<span class="i0">del nichil glorioso;—nul om ne gusta frutto<br /></span> +<span class="i0">se Dio non fa ’l condutto,—ché om non ci ha que fare;<br /></span> +<span class="i0">o glorioso stare:—en nihil quietato,<br /></span> +<span class="i0">lo ’ntelletto posato,—e l’affetto dormire!<span class="pagenum"><a name="Page_83" id="Page_83">[Pg 83]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ciò c’ho veduto e pensato—tutto è feccia e bruttura,<br /></span> +<span class="i0">pensando de l’altura—del virtuoso stato;<br /></span> +<span class="i0">nel pelago ch’io veggio—non ce so notatura,<br /></span> +<span class="i0">farò somergitura—de l’om ch’è anegato;<br /></span> +<span class="i0">sommece inarenato—’n’onor de smesuranza,<br /></span> +<span class="i0">vinto da l’abundanza—del dolce mio Sire.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_84" id="Page_84">[Pg 84]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XL" id="XL"></a>XL<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como li angeli domandano a Cristo<br /> la cagione de la sua peregrinazione +nel mondo</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">—O Cristo onnipotente,—dove se’ enviato?<br /></span> +<span class="i0">perché peligrinato—ve sete messo ad andare?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Molto me maraviglio—de questa vostra andata,<br /></span> +<span class="i0">persona tanto altissima—metterse a desperata;<br /></span> +<span class="i0">non ne se’ stata usata—de volere penare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Lo divino consiglio—sí ha deliberato<br /></span> +<span class="i0">ch’io venga nel mondo—ad om ch’è desformato,<br /></span> +<span class="i0">e facciace parentato,—ch’io l’ho preso ad amare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Que oporto t’ha l’omo—per cui vai fatiganno?<br /></span> +<span class="i0">Ène da te fugito,—a te non torna danno;<br /></span> +<span class="i0">déi pagar gran banno,—non lo può satisfare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Tutto lo debito c’hane—io sí lo pagheraggio,<br /></span> +<span class="i0">ed enfra Dio e l’uomo—pace sí metteraggio,<br /></span> +<span class="i0">e sí la firmaraggio—che non se deggia guastare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Como porrai far pace—fra Dio e l’om mondano,<br /></span> +<span class="i0">ché l’omo vol esser Dio—e Dio vol l’om sottano?<br /></span> +<span class="i0">E questo è tal trano—che nul om pò placare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—S’io me faccio omo,—omo ha suo entendimento<br /></span> +<span class="i0">ed, en quanto omo,—a Dio farò suiacemento;<br /></span> +<span class="i0">farocce giognemento—ciascun suo consolare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Ecco che vien nel mondo,—como vorrai venire?<br /></span> +<span class="i0">buon è che l’om lo saccia;—facciatelo bannire,<br /></span> +<span class="i0">ché se possa sentire—como lo vol sanare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Io l’ho fatto bannire—ch’ogn’om venga a la scola;<br /></span> +<span class="i0">la divina scienzia—ensegnar aggio gran gola;<br /></span> +<span class="i0">e questa è la cagion sola—che l’om voglio amaestrare.<span class="pagenum"><a name="Page_85" id="Page_85">[Pg 85]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—En prima de la scola,—se ve piace, dicete;<br /></span> +<span class="i0">ove verrá la gente—a l’albergo ch’avete:<br /></span> +<span class="i0">bon è che glie narrete,—ché lo possa trovare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—El nome del mio albergo—di’ che è umilitate;<br /></span> +<span class="i0">omo che vol venire,—trovame en veritate;<br /></span> +<span class="i0">e le spese dicete—che tutte le voglio fare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Ancora me dicete—qual legerite arte;<br /></span> +<span class="i0">manda per tutto ’l mondo—che se leggan tue carte;<br /></span> +<span class="i0">vengan poi d’onne parte—a la scola a ’mparare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Io ensegno amare,—e questa è l’arte mia;<br /></span> +<span class="i0">ed omo che la ’mprende,—con Dio fa compagnía;<br /></span> +<span class="i0">se nol perde a follía,—con lui sta a delettare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Ed omo che non ha libro—como porrá emprendere?<br /></span> +<span class="i0">Ancor non l’audii—ch’om lo trovasse a vendere;<br /></span> +<span class="i0">rascion porramo ostendere—per nostra scusa mostrare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Io son libro de vita—segnato de sette signi;<br /></span> +<span class="i0">poi ch’io siraggio aperto,—troverai cinque migni,<br /></span> +<span class="i0">son de sangue vermigni—ove porran studiare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Forsa quella scrittura—ha sí forte construtto,<br /></span> +<span class="i0">che non la porría entendere—chi non fosse ben instrutto;<br /></span> +<span class="i0">staría tutto derutto—a non potendo pro fare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—’Nante è la scrittura—che omne studiante<br /></span> +<span class="i0">sí ce pò ben legere—e proficere enante;<br /></span> +<span class="i0">notace l’alifante—e l’aino ce pò pedovare.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_86" id="Page_86">[Pg 86]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XLI" id="XLI"></a>XLI<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como li angeli si maravigliano<br /> de la peregrinazione de Cristo nel mondo</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">—O Cristo onnipotente,—ove sete enviato?<br /></span> +<span class="i0">perché poveramente—gite pelegrinato?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Una sposa pigliai—che dato gli ho ’l mio core;<br /></span> +<span class="i0">de gioie l’adornai—per averne onore;<br /></span> +<span class="i0">lassòme a descionore,—famme gire penato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Io sí l’adornai—de gioie e d’onoranza,<br /></span> +<span class="i0">mia forma l’assignai—a la mia simiglianza;<br /></span> +<span class="i0">hame fatta fallanza,—famme gire penato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Io glie donai memoria—ne lo mio piacemento,<br /></span> +<span class="i0">de la celeste gloria—glie diei lo ’ntendemento,<br /></span> +<span class="i0">e voluntá en centro—nel core gli ho miniato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Puoi glie donai la fede—ch’adempie entendanza,<br /></span> +<span class="i0">a memoria diede—la verace speranza,<br /></span> +<span class="i0">e caritate amanza—al voler ordenato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">A ciò che l’esercizio—avesse compimento,<br /></span> +<span class="i0">lo corpo per servizio—diéglie per ornamento;<br /></span> +<span class="i0">bello fo lo stromento,—se non l’avesse scordato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Acciò ch’ella avesse—en que esercitare,<br /></span> +<span class="i0">tutte le creature—per lei volse creare;<br /></span> +<span class="i0">donde me deve amare,—hame guerra menato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">A ciò ch’ella sapesse—como sé esercitare,<br /></span> +<span class="i0">de le quattro virtute—sí la volsi vestire;<br /></span> +<span class="i0">per lo suo gran fallire—con tutte ha adulterato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Signor, se la trovamo—e vole retornare,<br /></span> +<span class="i0">voli che li dicamo—che gli vol perdonare,<br /></span> +<span class="i0">ché la possam retrare—del pessimo suo stato?<span class="pagenum"><a name="Page_87" id="Page_87">[Pg 87]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Dicete a la mia sposa—che deggia revenire;<br /></span> +<span class="i0">tal morte dolorosa—non me faccia patire;<br /></span> +<span class="i0">per lei voglio morire,—sí ne so enamorato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Con grande piacemento—facciogli perdonanza,<br /></span> +<span class="i0">rendogli l’ornamento,—donoglie mia amistanza;<br /></span> +<span class="i0">de tutta sua fallanza—sí me serò scordato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—O alma peccatrice,—sposa del gran marito,<br /></span> +<span class="i0">co iaci en esta fece—lo tuo volto polito?<br /></span> +<span class="i0">co se’ da lui fugito—tanto amor t’ha portato?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Pensando nel suo amore—sí so morta e confusa;<br /></span> +<span class="i0">poseme en grande onore,—or en que so retrusa!<br /></span> +<span class="i0">O morte dolorusa,—co m’hai circundato!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—O peccatrice engrata,—retorna al tuo Signore,<br /></span> +<span class="i0">non esser desperata—ca per te muor d’amore;<br /></span> +<span class="i0">pensa nel suo dolore—co l’hai d’amor piagato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Io aggio tanto offeso,—forsa non m’arvorría;<br /></span> +<span class="i0">aggiol morto e conquiso;—trista la vita mia!<br /></span> +<span class="i0">Non saccio ove me sia,—sí m’ha d’amor legato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Non aver dubitanza—de la recezione;<br /></span> +<span class="i0">non far piú demoranza,—non hai nulla cagione;<br /></span> +<span class="i0">clame tua entenzione—con pianto amaricato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—O Cristo pietoso,—ove te trovo, amore?<br /></span> +<span class="i0">Non esser piú nascoso,—ché moio a gran dolore;<br /></span> +<span class="i0">chi vide el mio Signore?—narrel chi l’ha trovato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—O alma, noi el trovammo—su nella croce appiso;<br /></span> +<span class="i0">morto lo ce lassamo—tutto battuto e alliso;<br /></span> +<span class="i0">per te a morir s’è miso,—caro t’ha comparato!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Ed io comenzo el corrotto—d’un acuto dolore:<br /></span> +<span class="i0">amore, e chi t’ha morto?—se’ morto per mio amore;<br /></span> +<span class="i0">o enebriato amore,—ov’hai Cristo empicato?<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_88" id="Page_88">[Pg 88]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XLII" id="XLII"></a>XLII<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como l’anima priega li angeli<br /> che l’insegnino ad trovar iesú +cristo.</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">—Ensegnatime Iesú Cristo,—ché lo voglio trovare;<br /></span> +<span class="i0">ch’io l’aggio udito contare—ch’esso è de me ’namorato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Prego che m’ensegnate—la mia ’namoranza,<br /></span> +<span class="i0">faccio gran villanía—de far piú demoranza;<br /></span> +<span class="i0">fatta n’ha lamentanza—de tanto che m’ha ’spettato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Se Iesú Cristo amoroso—tu volessi trovare,<br /></span> +<span class="i0">per la val de vilanza—t’è oporto d’entrare;<br /></span> +<span class="i0">noi lo potem narrare,—ché molti el ci on albergato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Prego che consiglite—lo cor mio tanto afflitto,<br /></span> +<span class="i0">e la via m’ensignite—ch’io possa tener lo dritto;<br /></span> +<span class="i0">da poi ch’ad andar me mitto—ch’io non pos’esser errato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—La via per entrar en vilanza—è molto stretta l’entrata;<br /></span> +<span class="i0">ma poi che dentro serai,—lebbe t’è poi la giornata;<br /></span> +<span class="i0">serain’assa’ consolata,—se c’entrera’ en quello stato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Opriteme la porta,—ch’io vogli’ entrar en viltate,<br /></span> +<span class="i0">ché Iesú Cristo amoroso—se trova en quelle contrate;<br /></span> +<span class="i0">decetel ch’en veritate—molti el ci on albergato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Non te lassamo entrare;—iurato l’avem presente<br /></span> +<span class="i0">che nullo ce può transire—ch’aia veste splacente;<br /></span> +<span class="i0">e tu hai veste fetente,—l’odor n’ha conturbato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Qual è ’l vestir ch’i’ aggio—el qual me fa putigliosa?<br /></span> +<span class="i0">ch’io lo voglio gettare—per esser a Dio graziosa,<br /></span> +<span class="i0">e como deventi formosa—lo cor n’ho ’nanemato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Ora te spoglia del mondo—e d’onne fatto mondano;<br /></span> +<span class="i0">tu n’èi molto encarcata,—el cor non porti sano;<br /></span> +<span class="i0">par che l’aggi sí vano—del mondo ove se’ conversato.<span class="pagenum"><a name="Page_89" id="Page_89">[Pg 89]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Del mondo ch’agio ’l vestire,—vegente voi, me ne <a name="tn89" id="tn89"></a><ins class="correction" title="originale: spoglio.">spoglio,</ins><br /></span> +<span class="i0">e nul encarco mondano—portar meco piú voglio;<br /></span> +<span class="i0">ed omne creato ne toglio—ch’io en core avesse albergato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Non ne pari spogliata—como si converría;<br /></span> +<span class="i0">del mondo non se’ desperata,—spene ci hai falsa e ria;<br /></span> +<span class="i0">spògliate e gettala via,—ché ’l cor non sia reprovato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Ed io me voglio spogliare—d’omne speranza ch’avesse,<br /></span> +<span class="i0">e vogliomene fugire—da om che me sovenesse;<br /></span> +<span class="i0">megli’ è se en fame moresse—che ’l mondo me tenga legato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Non ne pari spogliata—che glie ne sia ’n piacemento,<br /></span> +<span class="i0">de spirital amistanza—grande n’hai vestimento;<br /></span> +<span class="i0">usate ché getta gran vento—e molti sí ci on tralipato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Molto m’è duro esto verbo—lassar loro amistanza;<br /></span> +<span class="i0">ma veggio che lor usamento—m’arieca alcuna onoranza;<br /></span> +<span class="i0">per acquistar la vilanza—siragio da lor occultato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Non t’è oporto fugire—lor usamento a stagione,<br /></span> +<span class="i0">ma ètte oporto fugire—de non oprir tua stacione;<br /></span> +<span class="i0">per uscio entra latrone—e porta el tuo guadagnato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Opriteme la porta,—pregove en cortesia,<br /></span> +<span class="i0">ch’io possa trovar Iesú Cristo—en cui aggio la spene mia;<br /></span> +<span class="i0">respondemi, amor, vita mia,—non m’eser ormai straniato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Alma, poi ch’èi venuta—respondote volontire:<br /></span> +<span class="i0">la croce è lo mio letto,—lá ’ve te poi meco unire;<br /></span> +<span class="i0">sacci si vogl salire—haveráme po’ albergato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Cristo amoroso, e io voglio—en croce nudo salire;<br /></span> +<span class="i0">e voglioce abracciato—Signor, teco morire;<br /></span> +<span class="i0">gaio seram’a patire,—morir teco abracciato.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_90" id="Page_90">[Pg 90]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XLIII" id="XLIII"></a>XLIII<br /><br /> + +<span class="smcap3">De La misericordia e iustizia<br /> e como fu l’omo reparato: e parlano +diversi.</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">L’omo fo creato virtuoso,<br /></span> +<span class="i0">volsela sprezar per sua follía;<br /></span> +<span class="i0">lo cademento fo pericoloso,<br /></span> +<span class="i0">la luce fo tornata en tenebría;<br /></span> +<span class="i0">lo resalire posto è fatigoso;<br /></span> +<span class="i0">a chi nol vede parglie gran follía,<br /></span> +<span class="i0">a chi lo passa pargli glorioso,<br /></span> +<span class="i0">paradiso sente en questa via.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’omo quando en prima sí peccao,<br /></span> +<span class="i0">deguastao l’ordene de l’amore;<br /></span> +<span class="i0">ne l’amor proprio tanto s’abracciao,<br /></span> +<span class="i0">che ’nantepuse sé al Creatore;<br /></span> +<span class="i0">la Iustizia tanto s’endegnao,<br /></span> +<span class="i0">che lo spogliao de tutto suo onore;<br /></span> +<span class="i0">omne virtute sí l’abandonao,<br /></span> +<span class="i0">al demone fo dato el possessore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La Misericordia, vedente<br /></span> +<span class="i0">che l’omo misero era sí caduto,<br /></span> +<span class="i0">de lo cademento era dolente,<br /></span> +<span class="i0">ché con tutta sua gente era perduto;<br /></span> +<span class="i0">gli suoi figliuoli aduna mantenente,<br /></span> +<span class="i0">ed ha deliberato de l’aiuto;<br /></span> +<span class="i0">mandagli messaggio de sua gente<br /></span> +<span class="i0">ca l’omo misero sia subvenuto.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La Misericordia sí ha mandata<br /></span> +<span class="i0">de la sua gente fedel messagiera<br /></span> +<span class="i0">che vada ad omo en quella contrada<br /></span> +<span class="i0">che de lo desperare ferito era;<span class="pagenum"><a name="Page_91" id="Page_91">[Pg 91]</a></span><br /></span> +<span class="i0">madonna Penetenza c’è trovata,<br /></span> +<span class="i0">de tutta la sua gente fatt’ha schiera;<br /></span> +<span class="i0">e descurrendo porta l’ambasciata<br /></span> +<span class="i0">che l’omo non perisca en tal mainera.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La Penetenza manda lo corrère<br /></span> +<span class="i0">che l’albergo li deia apparecchiare;<br /></span> +<span class="i0">la Contrizione è messagiere<br /></span> +<span class="i0">e seco porta cose da spensare;<br /></span> +<span class="i0">venendo a l’omo, miselse a vedere<br /></span> +<span class="i0">e giá non c’era loco da posare;<br /></span> +<span class="i0">tre suoi figliuoli sí fece venère<br /></span> +<span class="i0">e misegli ne l’omo al cor purgare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">En prima sí ha messo lo Timore<br /></span> +<span class="i0">che tutto ’l core sí ha conturbato;<br /></span> +<span class="i0">la falsa Securtá reietta fore<br /></span> +<span class="i0">che l’omo avea preso ed engannato;<br /></span> +<span class="i0">poi mise Conoscenza de pudore<br /></span> +<span class="i0">vedendose sí sozo e deformato;<br /></span> +<span class="i0">e nella fin glie die’ gran Dolore<br /></span> +<span class="i0">che Dio aveva offeso per peccato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Vedendo l’omo sé cusí sozato,<br /></span> +<span class="i0">comenza malamente a suspirare;<br /></span> +<span class="i0">la Compunzione gli fo a lato,<br /></span> +<span class="i0">gli occhi giá non cessano de plorare;<br /></span> +<span class="i0">la Penitenza col suo comitato<br /></span> +<span class="i0">entra nel cuore ad abitare;<br /></span> +<span class="i0">la Confessione sí ha parlato,<br /></span> +<span class="i0">ma en nulla guisa pò Dio satisfare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ca l’om per sé avea fatto lo tomo,<br /></span> +<span class="i0">per sé deveva far relevamento;<br /></span> +<span class="i0">per nulla guisa non trovava el como,<br /></span> +<span class="i0">venneglie de sé diffidamento;<br /></span> +<span class="i0">l’angel non tenea d’aiutar l’omo<br /></span> +<span class="i0">e non potea con tutto el suo convento;<br /></span> +<span class="i0">Dio potea ben refar lo domo,<br /></span> +<span class="i0">ma non era tenuto per stromento.<span class="pagenum"><a name="Page_92" id="Page_92">[Pg 92]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La Penetenza manda Orazione<br /></span> +<span class="i0">che dica a corte quel che è scontrato,<br /></span> +<span class="i0">com’ella sede en gran confusione,<br /></span> +<span class="i0">ché del satisfar troppo è l’om privato:<br /></span> +<span class="i0">—Misericordia peto e non Ragione<br /></span> +<span class="i0">ed io la voglio lei per advocato;<br /></span> +<span class="i0">de lacrime gli faccio offerzione<br /></span> +<span class="i0">del cor contrito e molto amaricato.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La Misericordia entra en corte<br /></span> +<span class="i0">e la sua ragione sí ha allegato:<br /></span> +<span class="i0">—Mesere, io me lamento de mia sorte,<br /></span> +<span class="i0">ché la Iustizia sí me n’ha privato;<br /></span> +<span class="i0">se l’om peccò e fece cose torte,<br /></span> +<span class="i0">lo mio officio non c’è adoperato;<br /></span> +<span class="i0">me co l’omo ha ferito a morte<br /></span> +<span class="i0">de tutto mio onor sí m’ha spogliato.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Iustizia s’appresenta ’nante ’l Rege,<br /></span> +<span class="i0">a la questione fa responsura:<br /></span> +<span class="i0">—Mesere, a l’om fo posto la lege,<br /></span> +<span class="i0">volsela sprezare per sua fallura;<br /></span> +<span class="i0">la pena gli fo data e non se tege<br /></span> +<span class="i0">secondo la offensanza la penura;<br /></span> +<span class="i0">cerca lo iudicio e correge<br /></span> +<span class="i0">se nulla cosa è fatta fuor mesura.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Meser, non me lamento del iudicio<br /></span> +<span class="i0">ch’ello non sia fatto con ragione;<br /></span> +<span class="i0">lamentome ch’io non ci agio officio,<br /></span> +<span class="i0">staragioce per zifra a la magione;<br /></span> +<span class="i0">so demorata teco ab initio<br /></span> +<span class="i0">giamai non sentíe confusione;<br /></span> +<span class="i0">del mio dolor veder ne poi lo ’ndicio<br /></span> +<span class="i0">quanto so amaricata ed ho cagione.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo Patre onnipotente en caritate<br /></span> +<span class="i0">lo suo voler sí ha demostrato,<br /></span> +<span class="i0">e lo tesauro de la largitate<br /></span> +<span class="i0">a la Misericordia ha donato,<span class="pagenum"><a name="Page_93" id="Page_93">[Pg 93]</a></span><br /></span> +<span class="i0">che ella possa far la pietate<br /></span> +<span class="i0">a l’omo per cui è stata advocato,<br /></span> +<span class="i0">e la Iustizia segga en veritate<br /></span> +<span class="i0">con tutto lo suo officio ordenato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo Patre onnipotente, en chi è ’l potere,<br /></span> +<span class="i0">al suo Figliolo fa dolce parlamento:<br /></span> +<span class="i0">—O Figliol mio, sommo sapere,<br /></span> +<span class="i0">en tene iace lo sutigliamento;<br /></span> +<span class="i0">de raquistar l’omo è en piacere<br /></span> +<span class="i0">a tutto quanto lo nostro convento;<br /></span> +<span class="i0">tutta la corte farai resbaldire<br /></span> +<span class="i0">se tu vorrai sonar quello stromento.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—O dolce Patre mio de reverenza,<br /></span> +<span class="i0">ne lo tuo petto sempre so morato,<br /></span> +<span class="i0">e la virtute de la ubidenza,<br /></span> +<span class="i0">per mene si será esercitato;<br /></span> +<span class="i0">tròvemese albergo d’avegnenza<br /></span> +<span class="i0">lá ’ve deggia essere albergato,<br /></span> +<span class="i0">ed io faraggio questa convegnenza<br /></span> +<span class="i0">de conservar ciascuna nel suo stato.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Dio per sua bontá sí ha formato<br /></span> +<span class="i0">un corpo d’una giovene avenante;<br /></span> +<span class="i0">e poi che ’l corpo fo organizato,<br /></span> +<span class="i0">creocci l’alma en uno icto stante;<br /></span> +<span class="i0">ed enestante l’ha santificato<br /></span> +<span class="i0">da quello original peccato ch’ante<br /></span> +<span class="i0">per lo primo omo era seminato<br /></span> +<span class="i0">en tutte le progenie sue afrante.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O terra senza tribulo né spina,<br /></span> +<span class="i0">germinatrice de onne bon frutto;<br /></span> +<span class="i0">de virtute e grazia sei pina,<br /></span> +<span class="i0">poneste fine ne lo nostro lutto;<br /></span> +<span class="i0">li qual per lo peccato eramo en pina<br /></span> +<span class="i0">de Eva che mangiò lo veto frutto;<br /></span> +<span class="i0">restauro de la nostra ruina,<br /></span> +<span class="i0">Vergene Maria, beata en tutto!<span class="pagenum"><a name="Page_94" id="Page_94">[Pg 94]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Como lo Nemico invidioso<br /></span> +<span class="i0">giva a l’omo primo per tentare,<br /></span> +<span class="i0">e como scaltrito e vizioso<br /></span> +<span class="i0">se fe’ a la moglier per engannare,<br /></span> +<span class="i0">cusí lo Patre dolce pietoso<br /></span> +<span class="i0">santo Gabriel volse mandare<br /></span> +<span class="i0">a Vergene Maria che stava ascoso<br /></span> +<span class="i0">per lo concepemento annunziare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Ave plena di grazia en virtute,<br /></span> +<span class="i0">enfra le femene tu se’ benedetta!—<br /></span> +<span class="i0">Ella, pensando de queste salute,<br /></span> +<span class="i0">de lo temore sí fo conestretta.<br /></span> +<span class="i0">—Non te temere, ca en te son compiute<br /></span> +<span class="i0">omne profezia che de te è ditta;<br /></span> +<span class="i0">conceperai e parerai l’aiute<br /></span> +<span class="i0">de l’umana gente ch’è sconfitta.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Del modo te demando co serane<br /></span> +<span class="i0">ch’io concepa essendo vergen pura.<br /></span> +<span class="i0">—Lo Spirito santo sopra te verrane<br /></span> +<span class="i0">e la virtú de Dio fará umbratura;<br /></span> +<span class="i0">sempre vergene te conservarane<br /></span> +<span class="i0">e vergen averai sua genitura;<br /></span> +<span class="i0">ecco Elisabet concetto hane<br /></span> +<span class="i0">essendo vechia e sterile natura.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Nulla cosa è impossibile a Dio,<br /></span> +<span class="i0">ciò che glie piace esso pote fare;<br /></span> +<span class="i0">però consenti al consiglio sio,<br /></span> +<span class="i0">e tu respondi e di’ ciò che te pare.<br /></span> +<span class="i0">—Ecco l’ancilla de lo Signor mio;<br /></span> +<span class="i0">ciò che tu dici, en me deggia fare!—<br /></span> +<span class="i0">Ed enestante Cristo concepío<br /></span> +<span class="i0">vergene stando senza dubitare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Como Adam en prima fo formato<br /></span> +<span class="i0">d’entatta terra, dice la Scrittura,<br /></span> +<span class="i0">cusí de vergen Cristo fosse nato<br /></span> +<span class="i0">che per lui venía far la pagatura;<span class="pagenum"><a name="Page_95" id="Page_95">[Pg 95]</a></span><br /></span> +<span class="i0">nove mesi ce stette albergato,<br /></span> +<span class="i0">nacque de verno e nella gran freddura,<br /></span> +<span class="i0">nascendo en terra de suo parentato<br /></span> +<span class="i0">né casa li prestâro né amantatura.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Cetto encomenzâro la villanía<br /></span> +<span class="i0">e la impietate e l’offensanza;<br /></span> +<span class="i0">de cielo en terra per l’omo venía<br /></span> +<span class="i0">a patir pena per l’altrui offensanza:<br /></span> +<span class="i0">longo tempo gridammo el Messia<br /></span> +<span class="i0">che riguarisse la nostra malanza,<br /></span> +<span class="i0">ed ecco, nudo iace nella via<br /></span> +<span class="i0">e nul è che de lui aggia pietanza!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Le Virtute ensieme congregate<br /></span> +<span class="i0">a Dio sí fanno grande lamentanza:<br /></span> +<span class="i0">—Meser, vedete la viduitate<br /></span> +<span class="i0">ch’avén patuta per altrui offensanza;<br /></span> +<span class="i0">ad alcuno sí ne desponsate<br /></span> +<span class="i0">che deggia aver a noi pietanza,<br /></span> +<span class="i0">che obprobrio ne tolla e vilitate<br /></span> +<span class="i0">e rendane lo pregio e l’onoranza.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Figliuole mie, andate al mio diletto<br /></span> +<span class="i0">ché a llui vi voglio desponsare;<br /></span> +<span class="i0">entro le soi mano sí ve metto<br /></span> +<span class="i0">che con lui deggiáti reposare;<br /></span> +<span class="i0">onore e pregio senza alcun defetto<br /></span> +<span class="i0">da tutta gente faròve mirare;<br /></span> +<span class="i0">e voi el me renderite sí perfetto<br /></span> +<span class="i0">che sopra il ciel lo farò esaltare.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Li Doni, odendo lo maritamento,<br /></span> +<span class="i0">curreno con grande vivaceza:<br /></span> +<span class="i0">—Meser, noi que facemo a sto convento?<br /></span> +<span class="i0">staremo sempre mai en vedoveza;<br /></span> +<span class="i0">quigno parrá de noi star en lamento<br /></span> +<span class="i0">e tutta corte viver ’n alegreza?<br /></span> +<span class="i0">se noi ce sonarim nostro stromento<br /></span> +<span class="i0">tutta la corte terrimo en baldeza.<span class="pagenum"><a name="Page_96" id="Page_96">[Pg 96]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—O figlioli miei, sete adunati<br /></span> +<span class="i0">per rendere a la mia corte onore;<br /></span> +<span class="i0">or currete ensemora, abracciati<br /></span> +<span class="i0">lo mio diletto figlio redentore,<br /></span> +<span class="i0">e le Virtute sí me esercitati<br /></span> +<span class="i0">en tutto compimento de valore,<br /></span> +<span class="i0">sí che con loro beatificati<br /></span> +<span class="i0">siate nella corte de l’Amore.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Le Beatitudine, questo odenno,<br /></span> +<span class="i0">con gran vivaceza vengon a corte:<br /></span> +<span class="i0">—Meser, le pelegrine a te venenno,<br /></span> +<span class="i0">albergane ché simo de tua sorte;<br /></span> +<span class="i0">peregrinato avemo state e verno<br /></span> +<span class="i0">con molti amari dí e dure notte,<br /></span> +<span class="i0">onom ne caccia e pargli far gran senno,<br /></span> +<span class="i0">ché piú semo odiate che la morte.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Non si trovò nul omo ancora degno<br /></span> +<span class="i0">d’albergare sí nobile tesaro;<br /></span> +<span class="i0">albergove con Cristo e dolve ’n pegno<br /></span> +<span class="i0">e voi l’averiti molto caro;<br /></span> +<span class="i0">li frutti ve daragio poi nel regno,<br /></span> +<span class="i0">possederete tutto el mio vestaro,<br /></span> +<span class="i0">demostrariti Cristo como segno:<br /></span> +<span class="i0">ecco lo mastro del nostro reparo.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo nostro dolcissimo Redentore<br /></span> +<span class="i0">a la Iustizia per l’omo ha parlato:<br /></span> +<span class="i0">—Que ademandi a l’om peccatore<br /></span> +<span class="i0">che deggia fare per lo suo peccato?<br /></span> +<span class="i0">recolta centro e suo pagatore<br /></span> +<span class="i0">de tutto quello che t’era obligato;<br /></span> +<span class="i0">aiutar lo voglio per amore<br /></span> +<span class="i0">e de satisfare so apparecchiato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Mesere, se ve piace de pagare<br /></span> +<span class="i0">lo debito che per l’omo è contratto,<br /></span> +<span class="i0">voi lo podete, se ve piace, fare,<br /></span> +<span class="i0">ché sete Dio ed omo però fatto;<span class="pagenum"><a name="Page_97" id="Page_97">[Pg 97]</a></span><br /></span> +<span class="i0">comenzato avete a satisfare;<br /></span> +<span class="i0">volentiere tieco faccio el patto,<br /></span> +<span class="i0">ché tu solo sí me puoi placare<br /></span> +<span class="i0">e sí con tieco faccio lo contratto.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—O Misericordia, que ademanni<br /></span> +<span class="i0">per l’omo per cui e’ stata avocata?<br /></span> +<span class="i0">—-Meser, che l’omo sia tratto de banni<br /></span> +<span class="i0">che sbandito fo de sua contrata;<br /></span> +<span class="i0">tribulata sí so stata molt’anni;<br /></span> +<span class="i0">da poi che cadde, non fui consolata;<br /></span> +<span class="i0">tutta la corte si mo ci aremanni,<br /></span> +<span class="i0">se consoli me en lui compassionata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ché la sua infirmitate è tanta,<br /></span> +<span class="i0">per nulla guisa se porría guarire;<br /></span> +<span class="i0">se omne lor difetto non t’amanta,<br /></span> +<span class="i0">de quil che fuoro e so e so a venire,<br /></span> +<span class="i0">potere, senno e la voglia santa<br /></span> +<span class="i0">de trasformare en omne suo devere,<br /></span> +<span class="i0">consolarai poi me misera afranta<br /></span> +<span class="i0">che tanto ho pianto con amar sospiri.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Sotilmente hai ademandato,<br /></span> +<span class="i0">ciò che demandi io sí voglio fare;<br /></span> +<span class="i0">de l’amore sí so enebriato,<br /></span> +<span class="i0">che stolto me faragio reputare<br /></span> +<span class="i0">a comparare sí vile mercato,<br /></span> +<span class="i0">e cosí gran prezo volere dare,<br /></span> +<span class="i0">che l’om conosca quanto l’aggio amato,<br /></span> +<span class="i0">morir ne voglio per lo suo peccare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Mesere, ecco l’omo sí sozato<br /></span> +<span class="i0">e de sí vilissima sozura,<br /></span> +<span class="i0">s’egli en prima non fosse lavato,<br /></span> +<span class="i0">non si porría soffrir la sua fetura;<br /></span> +<span class="i0">or non se tarde ad esser medicato;<br /></span> +<span class="i0">se tu nol fai, non è chi n’aggia cura;<br /></span> +<span class="i0">da tutta gente sí è desperato<br /></span> +<span class="i0">e semivivo sta en gran frantura.<span class="pagenum"><a name="Page_98" id="Page_98">[Pg 98]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Uno bagno molto prezioso<br /></span> +<span class="i0">aggio ordenato, al mio parire;<br /></span> +<span class="i0">che non sia l’omo tanto salavoso<br /></span> +<span class="i0">che piú che neve nol faccia parire:<br /></span> +<span class="i0">lo battesmo santo glorioso,<br /></span> +<span class="i0">che d’omne male fa l’omo guarire;<br /></span> +<span class="i0">chi se ne lava, serane avetoso,<br /></span> +<span class="i0">se non recade per lo suo fallire.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Iustizia, odendo questo fatto:<br /></span> +<span class="i0">—Mesere, io me voglio satisfare;<br /></span> +<span class="i0">l’omo sí fará meco el contratto<br /></span> +<span class="i0">che servo se deggia confessare;<br /></span> +<span class="i0">pensosse esser Dio rompendo ’l patto,<br /></span> +<span class="i0">voglio che se deggia umiliare;<br /></span> +<span class="i0">che fede me prometta e sirá atto<br /></span> +<span class="i0">ad omnia ch’io voglio comandare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Respondi, omo, e di’ ciò che te pare,<br /></span> +<span class="i0">se voli fare la promissione.<br /></span> +<span class="i0">—Meser, ed io prometto de servare,<br /></span> +<span class="i0">renunzo al demone ed a sua magione;<br /></span> +<span class="i0">fede te prometto conservare<br /></span> +<span class="i0">en omne gente ed en omne stagione;<br /></span> +<span class="i0">credo per fede poterme salvare<br /></span> +<span class="i0">e senza fede aver dannazione.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Meser, ecco l’uomo baptizato.<br /></span> +<span class="i0">èglie oporto forza con mastría,<br /></span> +<span class="i0">che contra lo Nemico sia armato<br /></span> +<span class="i0">che possa stare en sua cavallaría;<br /></span> +<span class="i0">ché lo Nemico è tanto esercitato,<br /></span> +<span class="i0">vencerallo per forza o per falsía;<br /></span> +<span class="i0">se da te non fosse confirmato,<br /></span> +<span class="i0">’nestante sí pigliára mala via.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Mesere, quando l’om fece fallanza,<br /></span> +<span class="i0">sí me ferío molto duramente;<br /></span> +<span class="i0">stoltamente pose sua speranza<br /></span> +<span class="i0">ch’io non faría vendetta, al suo parvente;<span class="pagenum"><a name="Page_99" id="Page_99">[Pg 99]</a></span><br /></span> +<span class="i0">voglio che conosca la fallanza,<br /></span> +<span class="i0">e giammai non gli esca de mente,<br /></span> +<span class="i0">segno porti en fronte en remembranza<br /></span> +<span class="i0">quanto ’l peccato sí m’è dispiacente.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Meser, volontiere ne porto segno<br /></span> +<span class="i0">ch’io so reformato a tua figura;<br /></span> +<span class="i0">vedendome signato, lo Malegno<br /></span> +<span class="i0">non ma’ potèra con sua fortura.<br /></span> +<span class="i0">—Ed io nella tua fronte croce segno<br /></span> +<span class="i0">de crismate salute a tua valura;<br /></span> +<span class="i0">confòrtate, combatte ch’io do regno<br /></span> +<span class="i0">a quel ch’en mia schiera ben adura.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La Misericordia è parlante:<br /></span> +<span class="i0">—Meser, l’omo ha tanto degiunato,<br /></span> +<span class="i0">che se de cibo non fusse sumante,<br /></span> +<span class="i0">la debeleza l’ha giá consumato.<br /></span> +<span class="i0">—Ed io li do lo mio corpo avenante,<br /></span> +<span class="i0">el sangue ch’è uscito del mio lato,<br /></span> +<span class="i0">pane e vino en sacramento stante<br /></span> +<span class="i0">che da lo preite sará consecrato.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Iustizia ce pete la sua parte:<br /></span> +<span class="i0">—’Nante che l’omo se deggia cibare,<br /></span> +<span class="i0">de caritate me fará le carte<br /></span> +<span class="i0">ch’esso Dio sopr’omnia deggi amare,<br /></span> +<span class="i0">el prossimo con Dio abbracciante<br /></span> +<span class="i0">e sempre omne suo ben desiderare.<br /></span> +<span class="i0">—Meser, ed io prometto de ciò farte<br /></span> +<span class="i0">ch’io ne so tenuto e deggiol fare.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La Misericordia non fina<br /></span> +<span class="i0">ademandare la necessitate:<br /></span> +<span class="i0">—Meser, se l’omo cadesse en ruina,<br /></span> +<span class="i0">como faría de quell’infermitate?<br /></span> +<span class="i0">—Ordenata gli ho la medicina:<br /></span> +<span class="i0">la Penetenza, ch’è de tua amistate;<br /></span> +<span class="i0">se mai lo repigliasse la malina,<br /></span> +<span class="i0">recorra a lei: averá sanetate.<span class="pagenum"><a name="Page_100" id="Page_100">[Pg 100]</a></span>—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Iustizia ce pete la sua sorte:<br /></span> +<span class="i0">—Meser, io deggio stare a questa cura;<br /></span> +<span class="i0">l’omo me sosterrá fin a la morte<br /></span> +<span class="i0">a patir pena ed omne ria sciagura.<br /></span> +<span class="i0">—Meser, ed io prometto de star forte<br /></span> +<span class="i0">ad omne pena non sia tanto dura;<br /></span> +<span class="i0">s’io obedisco, oprirai le porte<br /></span> +<span class="i0">del ciel qual perdei per mia fallura.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Meser, l’omo è vestito de cargne<br /></span> +<span class="i0">e nella carne pate grand’arsura;<br /></span> +<span class="i0">se la concupiscenzia lui affragne,<br /></span> +<span class="i0">dáglie remedio nella sua affrantura.<br /></span> +<span class="i0">—Mogli’ e marito, ensemora compagne,<br /></span> +<span class="i0">usaranno enseme con paura<br /></span> +<span class="i0">che lor concupiscenzia non cagne<br /></span> +<span class="i0">lo entelletto de la mente pura.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Meser, se ’l matrimonio se usa<br /></span> +<span class="i0">con la temperanza che è virtute,<br /></span> +<span class="i0">la sua alma non sirá confusa,<br /></span> +<span class="i0">e camperá de molte rei cadute.<br /></span> +<span class="i0">—Mesere, la mia carne è viziosa,<br /></span> +<span class="i0">sforzarolla a tutte mie valute,<br /></span> +<span class="i0">perché la sua amistate m’è dannosa<br /></span> +<span class="i0">e molte gente son per lei perdute.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La Misericordia non posa<br /></span> +<span class="i0">la necessitate ademandare:<br /></span> +<span class="i0">—Meser, ordenate questa cosa<br /></span> +<span class="i0">per chine sí se deggia dispensare.<br /></span> +<span class="i0">—Autoritate sí do copiosa<br /></span> +<span class="i0">ai preiti che lo deggian ministrare,<br /></span> +<span class="i0">de benedire e consecrare osa<br /></span> +<span class="i0">e de potere asciogliere e ligare.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Iustizia, odendo questa storia,<br /></span> +<span class="i0">si dice che nulla cosa vale<br /></span> +<span class="i0">se de prudenza che virtute flòria<br /></span> +<span class="i0">non è vestito lo sacerdotale,<span class="pagenum"><a name="Page_101" id="Page_101">[Pg 101]</a></span><br /></span> +<span class="i0">e d’essa sia adornata la memoria;<br /></span> +<span class="i0">omo ch’è preite salga sette scale,<br /></span> +<span class="i0">e sia spogliato d’omne mala scoria,<br /></span> +<span class="i0">ch’a terra non deduca le sue ale.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La Misericordia, vedendo<br /></span> +<span class="i0">la battaglia dura del finire,<br /></span> +<span class="i0">li tre nemici ensemor convenendo,<br /></span> +<span class="i0">ciascuno sí la briga de ferire:<br /></span> +<span class="i0">—Meser, dacce aiuto defendendo,<br /></span> +<span class="i0">che l’omo se ne possa ben schirmire.<br /></span> +<span class="i0">—Olio santo ne l’estremo ungendo<br /></span> +<span class="i0">lo Nemico non lo porrá tenire.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Iustizia ce rieca una virtute<br /></span> +<span class="i0">che molto bisogna a questo fatto,<br /></span> +<span class="i0">la Fortetute contra rei ferute<br /></span> +<span class="i0">sí ce speza e dice al gioco: «matto»;<br /></span> +<span class="i0">le Sacramenta, ensemor convenute,<br /></span> +<span class="i0">con le Virtute hanno fatto patto<br /></span> +<span class="i0">de star ensieme e non sian devedute,<br /></span> +<span class="i0">e la Iustitia sí ne fa ’l contratto.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Iustizia sí ademanda l’atto<br /></span> +<span class="i0">de la virtute en tutto suo piacere,<br /></span> +<span class="i0">e la Misericordia tal fatto<br /></span> +<span class="i0">per nulla guisa nol pò adempire;<br /></span> +<span class="i0">ma se con li Doni pò fare patto,<br /></span> +<span class="i0">ha deliberato de exercire;<br /></span> +<span class="i0">ensemora domandan questo tratto<br /></span> +<span class="i0">a Cristo che ce degia sovenire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ad esercitare la caritate<br /></span> +<span class="i0">lo don de sapienzia c’è dato,<br /></span> +<span class="i0">e la speranza ch’è d’alta amistate,<br /></span> +<span class="i0">lo don de lo ’ntelletto c’è donato;<br /></span> +<span class="i0">la fede che gli cieli ha penetrate<br /></span> +<span class="i0">lo don de lo conseglio c’è albergato;<br /></span> +<span class="i0">li Doni e le Virtute congregate<br /></span> +<span class="i0">ensemor hanno fatto parentato.<span class="pagenum"><a name="Page_102" id="Page_102">[Pg 102]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La Iustizia ad esercitare<br /></span> +<span class="i0">lo don de la forteza sí li dona;<br /></span> +<span class="i0">ma la Prudenza bella non ce pare,<br /></span> +<span class="i0">se ’l don de la scienzia non sona;<br /></span> +<span class="i0">la Temperanza non pò bene stare<br /></span> +<span class="i0">se ’l don de pietate non gli è prona;<br /></span> +<span class="i0">la Fortetute non pò ben andare<br /></span> +<span class="i0">se ’l don de lo timore non la zona.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">De la Fede e de lo Conseglio<br /></span> +<span class="i0">lo povero de spirito è nato;<br /></span> +<span class="i0">Forteza e Timore fatt’hanno figlio,<br /></span> +<span class="i0">beato mito en tutto desprezato;<br /></span> +<span class="i0">Iustizia e Forteza, lor simiglio,<br /></span> +<span class="i0">beato lutto hanno generato;<br /></span> +<span class="i0">Prudenza e Senno hanno fatto piglio,<br /></span> +<span class="i0">fame de iustizia han apportato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">De la Temperanza e Pietate<br /></span> +<span class="i0">la Misericordia ne è nata;<br /></span> +<span class="i0">de lo ’ntelletto spene alta amistate<br /></span> +<span class="i0">mundicia de core on generata;<br /></span> +<span class="i0">de la Sapienzia e Caritate<br /></span> +<span class="i0">la pace de core si è tranquillata;<br /></span> +<span class="i0">or preghimo l’alta Trinitate<br /></span> +<span class="i0">che ne perdoni le nostre peccata.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_103" id="Page_103">[Pg 103]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XLIV" id="XLIV"></a>XLIV<br /><br /> + +<span class="smcap3">De le petizione che sono nel paternostro</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">En sette modi, co a me pare,—distinta è orazione;<br /></span> +<span class="i0">como Cristo la ’nsegnòne—en paternostro sta notata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La prima orazione,—che a Dio l’om degia fare,<br /></span> +<span class="i0">che lo nome suo ch’è santo—en noi degia santificare;<br /></span> +<span class="i0">cristiani ne fe’ vocare,—en Cristo sim battizati,<br /></span> +<span class="i0">ché siam purificati—con la vita immaculata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La seconda orazione,—onde de’ esser pregato,<br /></span> +<span class="i0">ch’esso venga ad abitare—lo cor nostro consecrato;<br /></span> +<span class="i0">e sèrvise poi sí mundato,—ch’esso ce possa regnare;<br /></span> +<span class="i0">siría laido l’allecerare—poi ch’è fatta la ’nvitata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La terza orazione,—che ’l Signor ne volse dire,<br /></span> +<span class="i0">com’è obedito en cielo—en terra se degia obedire:<br /></span> +<span class="i0">’nanteposto el suo volere—ad omne cosa che sia,<br /></span> +<span class="i0">l’alma e ’l corpo en sua balía—sub la legge sua servata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La quarta che pete el pane,—tre pan trovo ademandate:<br /></span> +<span class="i0">lo primo è devozione,—l’alme en Dio refocillate;<br /></span> +<span class="i0">l’altro pan è el sacramento—ne l’altare consecrate,<br /></span> +<span class="i0">l’altro pan ciascun mangia—o’ nostra vita è sostentata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">El primo pan tien con Dio—nella sua gran delettanza;<br /></span> +<span class="i0">l’altro è ’l prossimo abracciato—nella fedel congreganza;<br /></span> +<span class="i0">l’altro sí ne dá abondanza—nella vita che menamo,<br /></span> +<span class="i0">che refezion agiamo—en omne cosa ch’è ordenata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La quinta, che pete a Dio—perdonanza del peccato;<br /></span> +<span class="i0">mala fronte glie porta enante—chi col frate sta turbato:<br /></span> +<span class="i0">ch’en suo figliol s’adottato,—tu porti sotta ’l coltello,<br /></span> +<span class="i0">oderai lo mal appello—se i vai ’nante en ambasciata.<span class="pagenum"><a name="Page_104" id="Page_104">[Pg 104]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Bona fronte glie porta ’nante—chi ha ’l prossimo en amore;<br /></span> +<span class="i0">se glie pete perdonanza—che sia stato peccatore,<br /></span> +<span class="i0">fali piena lo Signore—e la grazia sua li dona;<br /></span> +<span class="i0">questa perdonanza bona—con la sua s’è acompagnata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La sesta che no ne lasse—enducere en tentazione;<br /></span> +<span class="i0">ché se esso n’abandona,—sem menati a la pregione:<br /></span> +<span class="i0">carne, mondo, li demòne—ciascun fa sua legatura,<br /></span> +<span class="i0">en quanta ne mena bruttura—lo mio cor non l’ha stimata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se ’l Signor con noi demora,—piovan, nenguan le battaglie,<br /></span> +<span class="i0">ciascuna ne dá guadagno—de vittoria en travaglie;<br /></span> +<span class="i0">fa fugar quelle sembiaglie—de quigli forti nemici,<br /></span> +<span class="i0">fanne deventar felici—la sua bona compagnata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La settima orazione—che ne campi dagli mali,<br /></span> +<span class="i0">de le colpe e degl peccati—che è fuore d’enfernali,<br /></span> +<span class="i0">e de mali exterminali—che stan giú in quella fornace:<br /></span> +<span class="i0">omne cosa che despiace—loco sí sta cumulata.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_105" id="Page_105">[Pg 105]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XLV" id="XLV"></a>XLV<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como Dio appare ne <a name="tn105" id="tn105"></a><ins class="correction" title="originale: L’ANINA">l’anima</ins> en cinque modi</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">En cinque modi appareme—lo Signor en esta vita;<br /></span> +<span class="i0">altissima salita—chi nel quinto è entrato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo primo modo chiamolo—stato timoroso,<br /></span> +<span class="i0">lo secondo pareme—amor medecaroso,<br /></span> +<span class="i0">lo terzo amore pareme—viatico amoroso,<br /></span> +<span class="i0">lo quarto è paternoso,—lo quinto è desponsato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Nel primo modo appareme—nell’alma Dio Signore;<br /></span> +<span class="i0">da morte suscitandola—per lo suo gran valore,<br /></span> +<span class="i0">fuga la demonia—che me tenean ’n errore,<br /></span> +<span class="i0">contrizion de cuore—l’amor ci ha visitato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Poi vien como medico—ne l’alma suscitata,<br /></span> +<span class="i0">confortala ed aiutala,—ché sta sí vulnerata;<br /></span> +<span class="i0">le sacramenta ponece—che l’hanno resanata,<br /></span> +<span class="i0">ché l’ha cusí curata—lo medico ammirato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Como compagno nobile—lo mio amor apparuto,<br /></span> +<span class="i0">de trarme de miseria—donarme lo suo aiuto,<br /></span> +<span class="i0">per le virtute mename—en celestial saluto;<br /></span> +<span class="i0">non degio star co muto,—tanto bene occultato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo quarto modo appareme—como benigno pate,<br /></span> +<span class="i0">cibandome de donora—de la sua largitate;<br /></span> +<span class="i0">da poi che l’alma gusta—la sua amorositate,<br /></span> +<span class="i0">sente la redetate—de lo suo paternato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo quinto amore mename—ad esser desponsata,<br /></span> +<span class="i0">al suo Figliol dolcissimo—essere copulata;<br /></span> +<span class="i0">regina se’ degli angeli,—per grazia menata,<br /></span> +<span class="i0">en Cristo trasformata—en mirabel unitato.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_106" id="Page_106">[Pg 106]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XLVI" id="XLVI"></a>XLVI<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como l’anima per fede viene a le cose invisibile</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Con gli occhi ch’agio nel capo—la luce del dí mediante<br /></span> +<span class="i0">a me representa denante—cosa corporeata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Con gli occhi ch’agio nel capo—veggio ’l divin sacramento,<br /></span> +<span class="i0">lo preite me mostra a l’altare,—pane sí è en vedemento;<br /></span> +<span class="i0">la luce ch’è de la fede—altro me fa mostramento<br /></span> +<span class="i0">agli occhi mei c’ho dentro—en mente razionata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Li quattro sensi dicono:—Questo si è vero pane.—<br /></span> +<span class="i0">Solo audito resistelo,—ciascun de lor fuor remane,<br /></span> +<span class="i0">so’ queste visibil forme—Cristo occultato ce stane,<br /></span> +<span class="i0">cusí a l’alma se dáne—en questa misteriata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Como porría esser questo?—vorríal veder per ragione,<br /></span> +<span class="i0">l’alta potenzia divina—somettiriti a ragione;<br /></span> +<span class="i0">piacqueglie lo ciel creare—e nulla ne fo questione;<br /></span> +<span class="i0">voi que farite entenzone—en questa sua breve operata?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">A lo ’nvisibile cieco—vien con baston de credenza,<br /></span> +<span class="i0">a lo divin sacramento—vienci con ferma fidenza;<br /></span> +<span class="i0">Cristo che lí ce sta occulto—dátte la sua benvolenza,<br /></span> +<span class="i0">e qui se fa parentenza—de la sua grazia data.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La corte o’ se fon ste noze—sí è questa chiesa santa,<br /></span> +<span class="i0">tu vien’ a lei obedente—ed ella de fé t’amanta;<br /></span> +<span class="i0">poi t’apresenta al Signore,—essa per sposa te planta,<br /></span> +<span class="i0">loco se fa nova canta—ché l’alma per fé è sponsata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">E qui se forma un amore—de lo envisibile Dio;<br /></span> +<span class="i0">l’alma non vede, ma sente—che glie despiace onne rio;<br /></span> +<span class="i0">miracol se vede infinito:—lo ’nferno se fa celestío,<br /></span> +<span class="i0">prorompe l’amor frenesío—piangendo la vita passata.<span class="pagenum"><a name="Page_107" id="Page_107">[Pg 107]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O vita mia maledetta,—mondana, lussuriosa,<br /></span> +<span class="i0">vita de scrofa fetente,—sozata en merda lotosa,<br /></span> +<span class="i0">sprezando la vita celeste—de l’odorifera rosa,<br /></span> +<span class="i0">non passerá questa cosa—ch’ella non sia corrottata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O vita mia maledetta,—villana, entrata, soperba,<br /></span> +<span class="i0">sprezando la vita celeste—a Dio stata so sempre acerba,<br /></span> +<span class="i0">rompendo la lege e statuti,—le sue santissime verba,<br /></span> +<span class="i0">ed esso de me fatt’ha serba,—ché non m’ha a lo ’nferno dannata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Anima mia, que farai—de lo tuo tempo passato?<br /></span> +<span class="i0">non è dannagio da gioco—ch’ello non sia corrottato;<br /></span> +<span class="i0">planti, sospiri e dolori—sirágione sempre cibato;<br /></span> +<span class="i0">lo mio gran peccato—ch’a Dio sempre so stata engrata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Signor, non te veio, ma veio—che m’hai en altro om mutato;<br /></span> +<span class="i0">l’amor de la terra m’hai tolto,—en cielo sí m’hai collocato;<br /></span> +<span class="i0">te dagetor non vegio,—ma vegio e tocco ’l tuo dato,<br /></span> +<span class="i0">ché m’hai lo corpo enfrenato—ch’en tante bruttur m’ha sozata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O castitate, que è questo—che t’agio mo en tanta placenza?<br /></span> +<span class="i0">ed onde speregia esta luce—che data m’ha tal conoscenza?<br /></span> +<span class="i0">vien de lo patre de lumi—che spira la sua benvoglienza<br /></span> +<span class="i0">e questo non è fallenza—la grazia sua c’ha spirata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O povertate, que è questo—che t’agio mo en tanto piacire,<br /></span> +<span class="i0">ca tutto lo tempo passato—orribel me fosti ad udire?<br /></span> +<span class="i0">piú m’affligea che la freve—quando venea ’l tuo pensire,<br /></span> +<span class="i0">ed or t’agio en tanto desire,—che tutta de te so enamata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Venite a veder meraveglia—che posso mo el prossimo amare,<br /></span> +<span class="i0">e nulla me dá mo graveza—poterlo en mio danno portare;<br /></span> +<span class="i0">e de la iniuria fatta—lebbe sí m’è el perdonare;<br /></span> +<span class="i0">e questo non m’è bastare—se non so en suo amor enfocata.<span class="pagenum"><a name="Page_108" id="Page_108">[Pg 108]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Venite a veder meraveglia—che posso mo portar le vergogne,<br /></span> +<span class="i0">che tutto ’l tempo passato—sempre da me fuor da logne;<br /></span> +<span class="i0">or me dá un’alegreza,—quando vergogna me iogne,<br /></span> +<span class="i0">però che con Dio me coniogne—nella sua dolce abracciata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O fede lucente, preclara,—per te so venuto a sti frutti;<br /></span> +<span class="i0">benedetta sia l’ora e la dine—ch’io credetti a li toi mutti;<br /></span> +<span class="i0">parme che questa sia l’arra—de trarme a ciel per condutti;<br /></span> +<span class="i0">l’affetti mei su m’hai redutti—ch’io ami la tua redetata.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_109" id="Page_109">[Pg 109]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XLVII" id="XLVII"></a>XLVII<br /><br /> + +<span class="smcap3">De la battaglia del Nemico</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Or udite la battaglia—che me fa el falso Nemico,<br /></span> +<span class="i0">e serave utilitate—se ascoltáti quel ch’io dico.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo Nemico sí me mette—sutilissima battaglia,<br /></span> +<span class="i0">con quel venco sí m’afferra,—sí sa metter sua travaglia.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo Nemico sí me dice:—Frate, frate, tu se’ santo;<br /></span> +<span class="i0">grande fama e nomenanza—del tuo nome è en onne canto.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tanti beni Dio t’ha fatti—per novello e per antico,<br /></span> +<span class="i0">non gli t’avería mai fatti—se nogl fossi caro amico.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Per ragione te demostro—che te pòi molto alegrare,<br /></span> +<span class="i0">l’arra n’hai del paradiso—non ne pòi mai dubitare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—O Nemico engannatore,—como c’entri per falsía!<br /></span> +<span class="i0">fusti fatto glorioso—en quella gran compagnia.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Molti beni Dio te fece—se gli avessi conservati;<br /></span> +<span class="i0">appetito sciordenato—su del ciel t’ha trabocato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tu diavol senza carne,—ed io demone encarnato,<br /></span> +<span class="i0">c’agio offes’el mio Signore—non so el numero del peccato.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">El Nemico non vergogna,—a la stanga sta costante,<br /></span> +<span class="i0">con la mia responsione—sí me fere duramente.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—O bruttura d’esto mondo,—non vergogni de parlare,<br /></span> +<span class="i0">c’hai offeso Dio e l’omo—en molte guise per peccare?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Io offesi una fiata,—enestante fui dannato,<br /></span> +<span class="i0">e tu, pieno de peccato,—pènsete d’essere salvato?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—O Nemico, giá non penso—per mio fatto de salvare,<br /></span> +<span class="i0">la bontate del Signore—sí me fa de lui sperare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">So securo che Dio è bono,—la bontá de’ essere amata,<br /></span> +<span class="i0">la bontate sua m’ha tratta—d’esser de lui ’namorata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se giamai non me salvasse—non de’ essere meno amato;<br /></span> +<span class="i0">ciò che fa lo mio Signore—si è iusto ed èmme a grato.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo Nemico sí remuta—en altra via tentazione:<br /></span> +<span class="i0">—Quando farai penitenza,—se non prendi la stascione?<span class="pagenum"><a name="Page_110" id="Page_110">[Pg 110]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tu engrassi questa carne—a li vermi en sepultura,<br /></span> +<span class="i0">deveríla cruciare—en molta sua mala ventura.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non curar piú d’esto corpo,—ché la cura n’ha ’l Signore<br /></span> +<span class="i0">né de cibo né de vesta—non curar del malfattore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Falsadore, io notrico—lo mio corpo, no l’occido;<br /></span> +<span class="i0">de la tua tentazione—beffa me ne faccio e rido.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Io notrico lo mio corpo—che m’aiuta a Dio servire,<br /></span> +<span class="i0">a guadagnar quella gloria—che perdesti en tuo fallire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Gran vergogna è a te fallace—sostener carne corrutta,<br /></span> +<span class="i0">la battaglia cusí dura—guadagnar lo ciel per lutta.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tu me par che si’ indiscreto—per lo modo che tu fai,<br /></span> +<span class="i0">cruciar cusí el tuo corpo—e de lui cagion non hai.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tu deveri aver cordoglio,—ché è vecchio e descaduto,<br /></span> +<span class="i0">non deveri poner soma—né che solva piú tributo.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tu deveri amar lo corpo—como ami l’anima tua,<br /></span> +<span class="i0">ché t’è grande utilitate—la prosperitate sua.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Io notrico lo mio corpo—dargli sua necessitate,<br /></span> +<span class="i0">accordati simo ensieme—che vivamo en castitate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Per l’astinenza ordenata—el corpo è deventato sano,<br /></span> +<span class="i0">molte enfirmitá ha carite—che patea quand’era vano.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tutta l’arte medicina—sí se trova en penetenza,<br /></span> +<span class="i0">che gli sensi ha regolati—en ordenata astinenza.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Un defetto par che aggi—che è contra la caritate;<br /></span> +<span class="i0">degli pover vergognosi—non par ch’agi pietate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tu deveri toller frate—che te voi l’om tanto dare,<br /></span> +<span class="i0">sovenir a besognosi—che vergognan demandare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">E faríe utilitate—molto grande al daitore,<br /></span> +<span class="i0">e siría sostentamento—grato a lo recepetore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Non so piú che m’è tenuto—lo mio prossimo d’amare,<br /></span> +<span class="i0">e per me l’agio arnunzato—per potere a Dio vacare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">S’io pigliasse questa cura—per far loro acattaría,<br /></span> +<span class="i0">perdería la mia quiete—per lor mercatantaría.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">S’io tollesse e daesse,—nogl porría mai saziare,<br /></span> +<span class="i0">e turbára el daitore—non contento del mio dare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Un defetto par che agi—del silenzo del tacere,<br /></span> +<span class="i0">multi santi per quiete—nel deserto volser gire.<span class="pagenum"><a name="Page_111" id="Page_111">[Pg 111]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se tu, frate, non parlassi—siría edificazione,<br /></span> +<span class="i0">molta gente convertèra—ne la tua amirazione.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La Scrittura en molte parte—lo tacere ha commendato,<br /></span> +<span class="i0">e la lengua spesse volte—fa cader l’om en peccato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Tu me par che dichi vero,—se bon zelo te movesse;<br /></span> +<span class="i0">en altra parte vòi ferire—s’io a tua posta tacesse.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo tacere è vizioso—chello o’ l’om déi parlare:<br /></span> +<span class="i0">lo tacer lo ben de Dio—quando ’l deve annunziare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo tacer ha ’l suo tempo,—el parlar ha sua stagione,<br /></span> +<span class="i0">curre omo questa vita—fin a consumazione.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Un defetto par che agi:—che lo ben non sa’ occultare,<br /></span> +<span class="i0">el Signor te n’amaestra—ch’en occulto el degi fare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">De far mostra l’om del bene—pare vanaglorioso,<br /></span> +<span class="i0">el vedente exdificato—demostrarli l’om tal oso.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo Signore che te vede—esso sí è ’l pagatore,<br /></span> +<span class="i0">non far mostra al tuo frate—che sia tratto a farte onore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—La mentale orazione—quella occulta rendo a Dio,<br /></span> +<span class="i0">e lo cor serrat’ha l’uscio,—ché nol vegia el frate mio.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ma la orazion vocale—quella el frate deve audire:<br /></span> +<span class="i0">ché siría exdificato,—se la volesse tacire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non se deggon occultare—opere de pietate,<br /></span> +<span class="i0">se al frate l’occultasse,—cadería en impietate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Frate, frate, haime vento:—non te saccio piú que dire:<br /></span> +<span class="i0">veramente tu se’ santo,—sí te sai da me coprire!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non trovai ancor chivelli—ch’esso m’agia sí abattuto;<br /></span> +<span class="i0">en tante cose t’ho tentato—ed en tutte m’hai venciuto.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tal m’hai concio a questa volta—che de me sí sta securo;<br /></span> +<span class="i0">che giamai a te non torno,—sí t’agio trovato duro!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Or è bono a far la guarda—che m’hai data securtate;<br /></span> +<span class="i0">omne cosa che tu dici,—sí è pien de falsitate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se en tuo ditto me fidasse,—piú siría che pazo e stolto<br /></span> +<span class="i0">ché da onne veritate—sí se’ delongato molto.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Io faraio questa guarda,—che staraio sempre armato<br /></span> +<span class="i0">contra te, falso Nemico,—ed encontra lo peccato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Or te guarda, anima mia,—che ’l Nemico non t’enganni<br /></span> +<span class="i0">ché non dorme né cotoza—per farte cadere nei banni.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_112" id="Page_112">[Pg 112]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XLVIII" id="XLVIII"></a>XLVIII<br /><br /> + +<span class="smcap3">De l’infirmitá e mali<br /> che frate Iacopone demandava per eccesso de +caritá</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">O Signor, per cortesia,—mandame la malsanía!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">A me la freve quartana,—la contina e la terzana,<br /></span> +<span class="i0">la doppia cotidiana—colla grande idropesía.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">A me venga mal de dente,—mal de capo e mal de ventre,<br /></span> +<span class="i0">a lo stomaco dolor pungente,—en canna la squinantía.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Mal de occhi e doglia de fianco—e l’apostèma al lato manco<br /></span> +<span class="i0">tiseco me ionga en alco—ed omne tempo la frenesía.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Agia el fegato rescaldato,—la milza grossa, el ventre enfiato,<br /></span> +<span class="i0">lo polmone sia piagato—con gran tossa e parlasía.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">A me vengan le fistelli—con migliaia de carboncelli,<br /></span> +<span class="i0">e li granchi sian quelli—che tutto pieno ne sia.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">A me venga la podagra,—mal de ciglia sí m’agrava,<br /></span> +<span class="i0">la disintería sia piaga—e l’emoroide a me se dia.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">A me venga el mal de l’asmo—e ióngasece quel del pasmo,<br /></span> +<span class="i0">como al can venga rasmo—ed en bocca la grancía.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">A me lo morbo caduco—de cadere en acqua e ’n foco,<br /></span> +<span class="i0">e giamai non trovi loco—ch’io afflitto non ce sia.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">A me venga cechitate,—muteza e sorditate,<br /></span> +<span class="i0">la miseria e povertate—ed onne tempo en trappería.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tanto sia el fetor fetente,—che non sia nul om vivente<br /></span> +<span class="i0">che non fuga da me dolente,—posto en tanta enfermaría.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">En terribile fossato,—che Regoverci è nominato,<br /></span> +<span class="i0">loco sia abandonato—da onne bona compagnía.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Gelo, grandine, tempestate,—fulguri, troni, oscuritate,<br /></span> +<span class="i0">non sia nulla aversitate—che me non agia en sua balía.<span class="pagenum"><a name="Page_113" id="Page_113">[Pg 113]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Glie demonia enfernali—essi sian mei ministrali,<br /></span> +<span class="i0">che m’exerciten li mali—c’ho guadagnati a mia follía.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Enfin del mondo a la finita—sí me duri questa vita,<br /></span> +<span class="i0">e poi, a la sceverita,—dura morte me se dia.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Elegome en sepultura—ventre de lupo en voratura,<br /></span> +<span class="i0">e le reliquie en cacatura—en spineta e rogaría.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Gli miracol po’ la morte—chi ce vien agia le scorte,<br /></span> +<span class="i0">e le vessazion forte—con terribel fantasía.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Onom che m’ode mentovare—sí se degia stupefare,<br /></span> +<span class="i0">colla croce sé signare—ché mal contro non sia en via.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Signor mio, non è vendetta—tutta la pena c’ho detta,<br /></span> +<span class="i0">ché me creasti en tua diletta—ed io t’ho morto a villanía.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_114" id="Page_114">[Pg 114]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XLIX" id="XLIX"></a>XLIX<br /><br /> + +<span class="smcap3">De la coscienzia pacificata</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">O coscienzia mia,—grande me dái mo reposo;<br /></span> +<span class="i0">giá non è stato tuo oso—per tutto lo tempo passato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tutto lo tempo passato,—da poi ch’io me recordo,<br /></span> +<span class="i0">sempre m’hai tribulato—e vissa meco en descordo;<br /></span> +<span class="i0">e non èi passata co sordo,—sempre de me mormorando,<br /></span> +<span class="i0">ed onne mio fatto blasmando—giá non sia tanto occultato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Da puoi ch’io fui creata,—Dio ordinò mia natura,<br /></span> +<span class="i0">ed agiola sí conservata,—che non l’ho fallata a nul’ura;<br /></span> +<span class="i0">iudicio de dirittura—me fu ordenato nel core,<br /></span> +<span class="i0">scritto ne porto el tenore—de tutto el tuo operato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Qual è rason che mo tace,—e nulla me dái molesta?<br /></span> +<span class="i0">hame donato una pace,—sempre con teco agio festa;<br /></span> +<span class="i0">vita meno celesta,—poi ch’io non t’agio a ribello,<br /></span> +<span class="i0">ca lo splacer tuo è coltello—ch’entro al merollo ha passato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ragion è ch’io deia posare,—poi che ’l iudicio hai fatto;<br /></span> +<span class="i0">iustizia sí t’è en amare—e messo i e’ t’en man entrasatto;<br /></span> +<span class="i0">e nullo volesti far patto,—ciò che ne fae sí te piace,<br /></span> +<span class="i0">e loco si fonda la pace—che il mio furor ha placato.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_115" id="Page_115">[Pg 115]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="L" id="L"></a>L<br /><br /> + +<span class="smcap3">De la grande battaglia de anticristo</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Or se parrá chi averá fidanza!<br /></span> +<span class="i0">la tribulanza ch’è profetizata,<br /></span> +<span class="i0">da onne lato vegiola tonare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La luna è scura, el sole ottenebrato,<br /></span> +<span class="i0">le stelle del cielo vegio cadere;<br /></span> +<span class="i0">l’antiquo serpente pare scapolato,<br /></span> +<span class="i0">tutto lo mondo vegio lui sequire;<br /></span> +<span class="i0">l’acque s’ha bevute da onne lato,<br /></span> +<span class="i0">fiume Giordan se spera d’enghiuttire,<br /></span> +<span class="i0">lo popolo de Cristo devorare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo sole è Cristo che non fa mo segna<br /></span> +<span class="i0">per fortificare li soi servente;<br /></span> +<span class="i0">miracoli non vedemo che sostegna<br /></span> +<span class="i0">la fidelitate nella gente;<br /></span> +<span class="i0">question ne fa gente malegna,<br /></span> +<span class="i0">obproprio ne dicon malamente,<br /></span> +<span class="i0">rendendo lor ragion nogl potem trare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La luna sí è la ecclesia scurata,<br /></span> +<span class="i0">la qual la notte al mondo relucía,<br /></span> +<span class="i0">papa e cardenal con lor guidata;<br /></span> +<span class="i0">la luce è tornata en tenebría;<br /></span> +<span class="i0">la universitate clericata<br /></span> +<span class="i0">è encorsata e pres’ha mala via:<br /></span> +<span class="i0">o sire Dio, chi porrá scampare?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Le stelle che del cielo son cadute,<br /></span> +<span class="i0">la universitate reliosa,<br /></span> +<span class="i0">molte de la via sí son partute,<br /></span> +<span class="i0">entrate per la via pericolosa;<br /></span> +<span class="i0">l’acque del diluvio son salute,<br /></span> +<span class="i0">coperti i monti, sommerso onne cosa;<br /></span> +<span class="i0">aiuta, Dio, aiuta lo notare!<span class="pagenum"><a name="Page_116" id="Page_116">[Pg 116]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tutto el mondo veggio conquassato<br /></span> +<span class="i0">e precipitando va en ruina;<br /></span> +<span class="i0">como l’omo che è enfrenetecato,<br /></span> +<span class="i0">al qual non può om dar medicina,<br /></span> +<span class="i0">li medici sí l’hanno desperato,<br /></span> +<span class="i0">ché non glie giova encanto né dottrina,<br /></span> +<span class="i0">vedemolo en extremo lavorare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tutta la gente vegio ch’è signata<br /></span> +<span class="i0">del caratte de l’antiquo serpente;<br /></span> +<span class="i0">ed en tre parte l’hane divisata;<br /></span> +<span class="i0">chi campa d’uno, l’altro el fa dolente;<br /></span> +<span class="i0">l’avarizia nello campo è entrata,<br /></span> +<span class="i0">fatt’ha sconfitta e morta molta gente,<br /></span> +<span class="i0">e pochi son che vogliano restare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se alcun ne campa d’esta enfronta,<br /></span> +<span class="i0">metteglie lo dado del sapere;<br /></span> +<span class="i0">enfia la scienzia en alto monta,<br /></span> +<span class="i0">vilipende gli altri e sé tenere;<br /></span> +<span class="i0">a l’altra gente le peccata conta,<br /></span> +<span class="i0">li suoi porta drieto a non vedere,<br /></span> +<span class="i0">voglion dir molto e niente fare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Quigli pochi che ne son campati<br /></span> +<span class="i0">de questi doi legami dolorosi,<br /></span> +<span class="i0">en altro laccio sí gli ha ’ncatenati;<br /></span> +<span class="i0">de fare signi sí son desiosi,<br /></span> +<span class="i0">far miracoli, render senetati,<br /></span> +<span class="i0">de rapti e profezie son golosi;<br /></span> +<span class="i0">se alcun ne campa, sí pò Dio laudare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ármate, omo, ché se passa l’ora<br /></span> +<span class="i0">che possi campare di questa morte;<br /></span> +<span class="i0">ché nulla ne fo ancora sí dura<br /></span> +<span class="i0">né altra ne sará giamai sí forte;<br /></span> +<span class="i0">gli santi n’áber molto gran paura<br /></span> +<span class="i0">de venir a prender queste scorte;<br /></span> +<span class="i0">d’essere securo stolto me pare.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_117" id="Page_117">[Pg 117]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LI" id="LI"></a>LI<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como la veritá piange ch’è morta la bontade</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">La Veritade piange,—ch’è morta la Bontade;<br /></span> +<span class="i0">e mostra le contrade—lá ’ve è vulnerata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La Veritá envita—tutte le creature<br /></span> +<span class="i0">che vengano al corrotto—ch’è de tanto dolure;<br /></span> +<span class="i0">cielo, terra e mare,—aere, foco e calure<br /></span> +<span class="i0">fanno grande romure—de sta cosa scontrata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Piange la Innocenzia:—En Adam fui ferita,<br /></span> +<span class="i0">en Cristo resuscitata,—or so morta e perita;<br /></span> +<span class="i0">vendeca nostra eniuria,—Maiestate enfinita,<br /></span> +<span class="i0">che vegia om la fallita—per la pena portata.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La Legge naturale—sí fa gran lamentanza,<br /></span> +<span class="i0">e fa uno corrotto—che è de gran pietanza:<br /></span> +<span class="i0">—O Bontá nobilissima,—chi ne fará vegnanza<br /></span> +<span class="i0">de tanta iniquitanza—ch’en te è demostrata?—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La Legge mosaica—con le diece Precetta<br /></span> +<span class="i0">fanno grande romore—de la Bontá diletta:<br /></span> +<span class="i0">—O Bontá nobilissima,—co te vedemo afflitta!<br /></span> +<span class="i0">chi ne fará venditta,—ché t’hanno sí sprezata?—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La Legge de la grazia—con lo suo parentato<br /></span> +<span class="i0">fanno clamore en alto—sopra lo ciel passato:<br /></span> +<span class="i0">—O Patre onnipotente,—pari adormentato<br /></span> +<span class="i0">de sto danno scontrato,—ché onne cosa è guastata.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’alta Vita de Cristo—con la Encarnazione<br /></span> +<span class="i0">fanno clamor sí alto—sopra omne clamagione;<br /></span> +<span class="i0">clama la sua Dottrina,—clama la Passione:<br /></span> +<span class="i0">—Signor, fanne ragione,—che sia ben vendicata.<span class="pagenum"><a name="Page_118" id="Page_118">[Pg 118]</a></span>—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La divina Scrittura—con la Filosofia<br /></span> +<span class="i0">fanno uno corrotto—con grande dolentía:<br /></span> +<span class="i0">—O Bontá nobilissima,—nostro tesauro e via,<br /></span> +<span class="i0">grande fo villanía—averte sí sprezata.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Gli Articoli de la fede—sí s’onno congregati:<br /></span> +<span class="i0">—Oi lassi noi, dolenti—co semo desolati!<br /></span> +<span class="i0">nostra fatica e frutti—sémone derobbati,<br /></span> +<span class="i0">la vita en tal peccati—non sia piú comportata.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Le Virtude piangono—de uno amaro pianto:<br /></span> +<span class="i0">—O Bontá nobilissima,—nostro tesauro e canto,<br /></span> +<span class="i0">non trovamo remedio—de lo dannagio tanto,<br /></span> +<span class="i0">lo nostro dolor tanto—nulla mente ha stimata.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Piangono le Sacramenta:—Noi volem morire,<br /></span> +<span class="i0">da poi che la Bontade—vedemo sí perire;<br /></span> +<span class="i0">non ne giova el vivere—non sapem ove gire;<br /></span> +<span class="i0">vendeca, iusto Sire,—ch’ell’è sí mal trattata.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Li Doni de lo spirito—chiamano ad alta vuce:<br /></span> +<span class="i0">—Vendeca nostra eniuria,—alta divina luce;<br /></span> +<span class="i0">aguarda lo naufragio—che patem ’n esta fuce;<br /></span> +<span class="i0">se tu non ne conduce,—perim ’n esta contrata.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Fanno grande corrotto—l’alte Beatitute:<br /></span> +<span class="i0">—Aguardace, Signore,—co sem morte e battute!<br /></span> +<span class="i0">oi lasse noi dolente,—a que sem devenute!<br /></span> +<span class="i0">peggio simo tenute—che vizia reprobata.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Piangon le Relione—e fanno gran lamento:<br /></span> +<span class="i0">—Aguardace, Signore,—a lo nostro tormento;<br /></span> +<span class="i0">poi che Bontate è morta,—semo en destrugemento;<br /></span> +<span class="i0">come la polve al vento—nostra vita è tornata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Li Frutti de lo spirito—sí fanno gran romore:<br /></span> +<span class="i0">—Vendica nostra eniuria,—alto, iusto Signore;<br /></span> +<span class="i0">la curia romana,—c’ha fatto esto fallore,<br /></span> +<span class="i0">corriamoci a furore,—tutta sia dissipata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Fansi chiamar ecclesia—le membra d’Anticrisso!<br /></span> +<span class="i0">aguardace, Signore,—non comportar piú quisso;<br /></span> +<span class="i0">purgata questa ecclesia—e quel che ci è mal visso<br /></span> +<span class="i0">sia en tal loco misso—che purge i soi peccata.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_119" id="Page_119">[Pg 119]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LII" id="LII"></a>LII<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como Cristo se lamenta de la Chiesa romana</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Iesú Cristo se lamenta—de la Chiesa romana,<br /></span> +<span class="i0">che gli è engrata e villana—de l’amor che gli ha portato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Da poi ch’io presi carne—de la umana natura,<br /></span> +<span class="i0">sostenni passione—con una morte dura;<br /></span> +<span class="i0">desponsai la Ecclesia—fidelissima e pura,<br /></span> +<span class="i0">puse en lei mia cura—d’un amore apicciato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Gli mei pover discipoli—per lo mondo mandai,<br /></span> +<span class="i0">de lo Spirito santo—lor coragio enflammai,<br /></span> +<span class="i0">la fede mia santissima—per lor sí semenai,<br /></span> +<span class="i0">molti segni mostrai—per l’universo stato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Vedendo el mondo cieco—tanti segni mostrare,<br /></span> +<span class="i0">a omini idioti—tanto saper parlare,<br /></span> +<span class="i0">fuor presi d’amiranza,—credere e battizare,<br /></span> +<span class="i0">essi quegl segni fare—onde será amirato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Levossi l’idolatria—col suo pessimo errore,<br /></span> +<span class="i0">puose en arte magica—li signi del Signore,<br /></span> +<span class="i0">accecò gli populi;—rege, emperadore<br /></span> +<span class="i0">occisero a dolore—omne messo mandato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tanto era lo fervore—de la primera fede,<br /></span> +<span class="i0">occidendone uno,—mille lassava erede;<br /></span> +<span class="i0">stancava li carnifici—de farne tanta cede,<br /></span> +<span class="i0">martirizata fede—vicque per adurato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Levosse la eresía—e fece gran semblaglia,<br /></span> +<span class="i0">contra la veritate—fece gran battaglia,<br /></span> +<span class="i0">sofisticato vero—sua seminò zizaglia,<br /></span> +<span class="i0">non fo senza travaglia—cotal ponto passato.<span class="pagenum"><a name="Page_120" id="Page_120">[Pg 120]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Mandai li mei dottori—con la mia sapienza,<br /></span> +<span class="i0">disputaron e ’l vero—mostrâro senza fallenza,<br /></span> +<span class="i0">sconfissero e cacciâro—omne falsa credenza,<br /></span> +<span class="i0">demonstrâr mia prudenza—de vivere ordenato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Vedete el mio cordoglio—a que so mo redutto!<br /></span> +<span class="i0">lo falso clericato—sí m’ha morto e destrutto,<br /></span> +<span class="i0">d’ogne mio lavoreccio—me fon perder lo frutto,<br /></span> +<span class="i0">maior dolor che morte—da lor aggio portato.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_121" id="Page_121">[Pg 121]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LIII" id="LIII"></a>LIII<br /><br /> + +<span class="smcap3">Del pianto de la chiesa redutta a mal stato</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Piange la Ecclesia, piange e dolura,<br /></span> +<span class="i0">sente fortura di pessimo stato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—O nobilissima mamma, que piagni?<br /></span> +<span class="i0">mostri che senti dolur molto magni;<br /></span> +<span class="i0">narrame ’l modo perché tanto lagni,<br /></span> +<span class="i0">ché sí duro pianto fai smesurato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Figlio, io sí piango ché m’aggio anvito;<br /></span> +<span class="i0">veggiome morto pate e marito;<br /></span> +<span class="i0">figli, fratelli, nepoti ho smarrito,<br /></span> +<span class="i0">omne mio amico è preso e legato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">So circundata da figli bastardi,<br /></span> +<span class="i0">en omne mia pugna se mostran codardi,<br /></span> +<span class="i0">li mei legitimi spade né dardi<br /></span> +<span class="i0">lo lor coragio non era mutato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Li mei legitimi era en concorda,<br /></span> +<span class="i0">veggio i bastardi pien de discorda,<br /></span> +<span class="i0">la gente enfedele me chiama la lorda<br /></span> +<span class="i0">per lo reo exemplo ch’i’ ho seminato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Veggio esbandita la povertate,<br /></span> +<span class="i0">nullo è che curi se non degnetate;<br /></span> +<span class="i0">li mei legitimi en asperitate,<br /></span> +<span class="i0">tutto lo mondo gli fo conculcato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Auro ed argento on rebandito,<br /></span> +<span class="i0">fatt’on nemici con lor gran convito,<br /></span> +<span class="i0">omne buon uso da loro è fugito,<br /></span> +<span class="i0">donde el mio pianto con grande eiulato.<span class="pagenum"><a name="Page_122" id="Page_122">[Pg 122]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O’ sono li patri pieni de fede?<br /></span> +<span class="i0">nul è che curi per ella morire;<br /></span> +<span class="i0">la tepedeza m’ha preso ed occede,<br /></span> +<span class="i0">el mio dolore non è corrottato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O’ son li profeti pien de speranza?<br /></span> +<span class="i0">nul è che curi en mia vedovanza;<br /></span> +<span class="i0">presunzione presa ha baldanza,<br /></span> +<span class="i0">tutto lo mondo po’ lei s’è rizato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O’ son gli apostoli pien de fervore?<br /></span> +<span class="i0">nul è che curi en lo mio dolore;<br /></span> +<span class="i0">uscito m’è scontra el proprio amore<br /></span> +<span class="i0">e giá non veggio ch’egl sia contrastato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O’ son gli martiri pien de forteza?<br /></span> +<span class="i0">non è chi curi en mia vedoveza;<br /></span> +<span class="i0">uscita m’è scontra l’agevoleza,<br /></span> +<span class="i0">el mio fervore si è anichilato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O’ son li prelati iusti e ferventi,<br /></span> +<span class="i0">che la lor vita sanava la gente?<br /></span> +<span class="i0">uscit’è la pompa, grossura potente,<br /></span> +<span class="i0">e sí nobel orden m’ha maculato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O’ son gli dottori pien de prudenza?<br /></span> +<span class="i0">molti ne veggio saliti en scienza;<br /></span> +<span class="i0">ma la lor vita non m’ha convenenza,<br /></span> +<span class="i0">dato m’on calci che ’l cor m’ha corato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O religiosi en temperamento,<br /></span> +<span class="i0">grande de voi avea piacemento;<br /></span> +<span class="i0">or vado cercando omne convento,<br /></span> +<span class="i0">pochi ne trovo en cui sia consolato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O pace amara co m’hai sí afflitta!<br /></span> +<span class="i0">mentre fui en pugna sí stetti dritta,<br /></span> +<span class="i0">or lo riposo m’ha presa e sconfitta,<br /></span> +<span class="i0">el blando dracone sí m’ha venenato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Nul è che venga al mio corrotto,<br /></span> +<span class="i0">en ciascun stato sí m’è Cristo morto;<br /></span> +<span class="i0">o vita mia, speranza e deporto,<br /></span> +<span class="i0">en omne coraggio te veggio afocato!<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_123" id="Page_123">[Pg 123]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LIV" id="LIV"></a>LIV<br /><br /> + +<span class="smcap3">Epistola a Celestino papa quinto,<br /> chiamato prima Petro da Morrone</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Que farai, Pier da Morrone?—èi venuto al paragone.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Vederimo el lavorato—che en cella hai contemplato;<br /></span> +<span class="i0">se ’l mondo de te è ’ngannato,—séquita maledizione.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La tua fama alt’è salita,—en molte parte n’è gita;<br /></span> +<span class="i0">se te sozzi a la finita,—agl buon sirai confusione.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Como segno a sagitta,—tutto ’l mondo a te affitta;<br /></span> +<span class="i0">se non tien bilanza ritta,—a Dio ne va appellazione.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se se’ auro, ferro o rame—proveráte en esto esame;<br /></span> +<span class="i0">quegn’hai filo, lana o stame—mostreráte en est’azone.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Questa corte è una fucina—che ’l buon auro se ci afina;<br /></span> +<span class="i0">se llo tiene altra ramina,—torna en cenere e carbone.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se l’officio te deletta,—nulla malsanía piú è ’nfetta;<br /></span> +<span class="i0">e ben è vita maledetta—perder Dio per tal boccone.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Grande ho aúto en te cordoglio—co te uscío de bocca:—Voglio;—<br /></span> +<span class="i0">ché t’hai posto iogo en coglio—che t’è tua dannazione.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Quando l’uomo virtuoso—è posto en luoco tempestoso,<br /></span> +<span class="i0">sempre el trovi vigoroso—a portar ritto el gonfalone.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Grand’è la tua degnitate,—non è meno la tempestate;<br /></span> +<span class="i0">grand’è la varietate—che troverai en tua magione.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se non hai amor paterno,—lo mondo non girá obedenno;<br /></span> +<span class="i0">ch’amor bastardo non è denno—d’aver tal prelazione.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor bastardo ha ’l pagamento—de sotto dal fermamento;<br /></span> +<span class="i0">ché ’l suo falso entendemento—de sopre ha fatto sbandegione.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’ordene cardenalato—posto è en basso stato;<br /></span> +<span class="i0">ciaschedun suo parentato—d’ariccar ha entenzione.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Guárdate dagl prebendate—che sempre i trovera’ afamate;<br /></span> +<span class="i0">e tant’è la lor siccitate,—che non ne va per potagione.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Guárdate dagl barattere—che ’l ner per bianco fon vedere;<br /></span> +<span class="i0">se non te sai ben schirmere—canterai mala canzone.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_124" id="Page_124">[Pg 124]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LV" id="LV"></a>LV<br /><br /> + +<span class="smcap3">Cantico de frate Iacopone de la sua pregionia</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Que farai, fra Iacovone?—se’ venuto al paragone.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Fusti al monte Pelestrina—anno e mezo en disciplina;<br /></span> +<span class="i0">pigliasti loco malina,—onde hai mo la pregione.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Prebendato en corte i Roma,—tale n’ho redutta soma;<br /></span> +<span class="i0">omne fama mia s’afoma,—tal n’aggio maledezone.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">So arvenuto prebendato,—ché ’l capuccio m’è mozato,<br /></span> +<span class="i0">perpetuo encarcerato—encatenato co lione.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La pregione che m’è data,—una casa soterrata;<br /></span> +<span class="i0">arescece una privata,—non fa fragar de moscone.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Nullo omo me pò parlare,—chi me serve lo pò fare;<br /></span> +<span class="i0">ma èglie oporto confessare—de la mia parlazione.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Porto getti de sparvire,—sonagliando nel mio gire;<br /></span> +<span class="i0">nova danza ce pò udire—chi sta presso a mia stazone.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Da poi ch’i’ me so colcato,—revoltome ne l’altro lato,<br /></span> +<span class="i0">nei ferri so zampagliato,—engavinato en catenone.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Agio un canestrello apeso—che dai sorci non sia offeso,<br /></span> +<span class="i0">cinque pani, al mio parviso,—pò tener lo mio cestone.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo cestone sta fornito—sette de lo dí transíto,<br /></span> +<span class="i0">cepolla per appetito,—nobel tasca de paltone.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Po’ che la nona è cantata,—la mia mensa apparecchiata;<br /></span> +<span class="i0">omne crosta è radunata—per empir mio stomacone.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Rècamese la cocina,—messa en una mia catina;<br /></span> +<span class="i0">puoi ch’abassa la ruina,—bevo e ’nfondo el mio polmone.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tanto pane enante affetto,—che n’è statera un porchetto;<br /></span> +<span class="i0">ecco vita d’uomo stretto,—nuovo santo Ilarione.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La cocina manecata,—ecco pesce en peverata;<br /></span> +<span class="i0">una mela me c’è data—e par taglier de storione.<span class="pagenum"><a name="Page_125" id="Page_125">[Pg 125]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Mentre mangio ad ura ad ura—sostegno grande freddura,<br /></span> +<span class="i0">lèvome a l’ambiadura—stampiando el mio bancone.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Paternostri otto a denaro—a pagar lo tavernaro;<br /></span> +<span class="i0">ch’io non agio altro tesaro—a pagar lo mio scottone.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se ne fosser proveduti—gli frati che son venuti<br /></span> +<span class="i0">en corte pro argir cornuti,—che n’avesser tal boccone!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se n’avesser cotal morso,—non faríen cotal discorso;<br /></span> +<span class="i0">en gualdana corre el corso—per aver prelazione.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Povertate poco amata,—pochi t’hanno desponsata,<br /></span> +<span class="i0">se se porge vescovata—che ne faccia arnunzascione.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Alcun è che perde el monno,—altri el lassa como a sonno,<br /></span> +<span class="i0">altri el caccia en profonno:—diversa han condizione.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Chi lo perde è perduto,—chi lo lassa è pentuto,<br /></span> +<span class="i0">chi lo caccia ha ’l proferuto,—èglie abominazione.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’uno stando gli contenne,—l’altri dui arprende arprende,<br /></span> +<span class="i0">se la vergogna se spenne,—vederai chi sta al passone.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’ordene sí ha un pertuso—ch’a l’uscir non è confuso,<br /></span> +<span class="i0">se quel guado fusse archiuso—starían fissi al magnadone.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tanto so gito parlando,—corte i Roma gir leccando,<br /></span> +<span class="i0">c’ho ragionto alfin lo bando—de la mia presunzione.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Iaci, iaci en esta stia—come porco de grassía!<br /></span> +<span class="i0">lo natal non trovería—chi déme lieve paccone.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Maledicerá la spesa—lo convento che l’ha presa;<br /></span> +<span class="i0">nulla utilitá n’è scesa—de la mia reclusione.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Faite, faite que volite,—frati che de sotto gite;<br /></span> +<span class="i0">ca le spese ce perdite,—prezo nullo de prescione.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ch’aio grande capitale,—ché me so uso de male,<br /></span> +<span class="i0">e la pena non prevale—contra lo mio campione.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo mio campion è armato,—del mio odio scudato,<br /></span> +<span class="i0">non pò esser vulnerato—mentre ha collo lo scudone.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O mirabel odio mio,—d’omne pena hai signorío,<br /></span> +<span class="i0">nullo recepi engiurío,—vergogna t’è esaltazione.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Nullo te trovi nemico,—onnechivegli hai per amico;<br /></span> +<span class="i0">io solo me so l’inico—contra mia salvazione.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Questa pena che m’è data—trent’ann’è che l’agio amata;<br /></span> +<span class="i0">or è gionta la giornata—d’esta consolazione.<span class="pagenum"><a name="Page_126" id="Page_126">[Pg 126]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Questo non m’è orden novo,—ché ’l capuccio longo arprovo,<br /></span> +<span class="i0">ch’anni diece enteri truovo—ch’i’ ’l portai gir bizocone.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Loco feci el fondamento—a vergogne e schirnimento;<br /></span> +<span class="i0">le vergogne so co vento—de vessica de garzone.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Questa schiera è sbarattata,—la vergogna è conculcata,<br /></span> +<span class="i0">Iacovon la sua masnata—curre al campo al gonfalone.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Questa schiera mess’è ’n fuga,—venga l’altra che succurga;<br /></span> +<span class="i0">se nul’altra non ne surga,—anco attende al padiglione.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Fama mia, t’aracomando—al somier che va raghiando,<br /></span> +<span class="i0">puo’ la coda sia ’l tuo stando—e quel te sia per guidardone.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Carta mia va’, metti banda,—Iacovon pregion te manda<br /></span> +<span class="i0">en corte i Roma, ché se spanda—en tribú, lengua e nazione.<a name="FNanchor_2_2" id="FNanchor_2_2"></a><a href="#Footnote_2_2" class="fnanchor">[2]</a><br /></span> +</div></div> +<p><span class="pagenum"><a name="Page_127" id="Page_127">[Pg 127]</a></span></p> + +<div class="footnotes"> +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_2_2" id="Footnote_2_2"></a><a href="#FNanchor_2_2"><span class="label">[2]</span></a> Questa stanzia sequente era piú in certi libri: +</p> +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">E di’ co iaccio sotterrato,—en perpetuo carcerato;<br /></span> +<span class="i0">en corte Roma ho guadagnato—sí bon beneficione.<br /></span> +</div></div> +<p> +(Nota del Bonaccorsi).</p></div> +</div> + + + +<h2><a name="LVI" id="LVI"></a>LVI<br /><br /> + +<span class="smcap3">Epistola a papa Bonifazio ottavo</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">O papa Bonifazio,—io porto el tuo prefazio<br /></span> +<span class="i0">e la maledizione—e scomunicazione.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Colla lengua forcuta—m’hai fatta sta feruta,<br /></span> +<span class="i0">che colla lengua ligni—e la piaga me stigni.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ché questa mia feruta—non può esser guaruta<br /></span> +<span class="i0">per altra condizione—senza assoluzione.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Per grazia te peto—che me dichi:—Absolveto—<br /></span> +<span class="i0">e l’altre pene me lassi—fin ch’io del mondo passi.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Puoi, se te vol provare—e meco esercitare,<br /></span> +<span class="i0">non de questa materia,—ma d’altro modo prelia.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se tu sai sí schirmire—che me sacci ferire,<br /></span> +<span class="i0">tengote bene esperto—se me fieri a scoperto.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ch’aio doi scudi a collo—e, se io non me li tollo,<br /></span> +<span class="i0">per secula infinita—mai non temo ferita.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">El primo scudo sinistro,—l’altro sede al diritto;<br /></span> +<span class="i0">lo sinistro scudato—lo diamante ha provato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Nullo ferro ci aponta,—tanto c’è dura pronta!<br /></span> +<span class="i0">Questo è l’odio mio,—ionto a l’onor di Dio.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo diritto scudone—d’una pietra en carbone,<br /></span> +<span class="i0">ignita como fuoco—d’uno amoroso iuoco.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo prossimo en amore—d’uno enfocato ardore;<br /></span> +<span class="i0">se te vuoli fare enante,—puòlo provare ’nestante.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">E, quanto vol, t’abrenca,—ch’io co l’amar non venca;<br /></span> +<span class="i0">volentiere te parlára,—credo che te iovára.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Vale, vale, vale,—Dio te tolla omne male,<br /></span> +<span class="i0">e díelome per grazia—ch’io ’l porto en lieta facia.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Finisco lo trattato—en questo loco lassato.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_128" id="Page_128">[Pg 128]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LVII" id="LVII"></a>LVII<br /><br /> + +<span class="smcap3">Epistola seconda al prefato papa</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo pastor per mio peccato—posto m’ha fuor de l’ovile,<br /></span> +<span class="i0">non me giova alto belato—che m’armetta per l’ostile.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O pastor, co non te sveghi—a questo alto mio belato?<br /></span> +<span class="i0">che me tragi de sentenza—de lo tuo scomunicato,<br /></span> +<span class="i0">de star sempre empregionato;—se esta pena non ce basta,<br /></span> +<span class="i0">puoi ferire con altra asta,—como piace al tuo sedile.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Longo tempo agio chiamato,—ancora non fui audito;<br /></span> +<span class="i0">scrissete nel mio dittato—de quel non fui esaudito;<br /></span> +<span class="i0">ch’io non stia sempre amannito—a toccar che me sia operto;<br /></span> +<span class="i0">non arman per mio defetto—ch’io non arentri al mio covile.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Come ’l cieco che clamava—da passanti era sprobrato,<br /></span> +<span class="i0">maior voce esso iettava:—Miserere, Dio, al cecato.<br /></span> +<span class="i0">—Que adimandi che sia dato?—Meser ch’io revegia luce,<br /></span> +<span class="i0">ch’io possa cantar a voce—quello osanna puerile.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Servo de centurione,—paralitico en tortura,<br /></span> +<span class="i0">non so degno ch’en mia casa—sí descenda tua figura;<br /></span> +<span class="i0">bastame pur la scrittura—che sia ditto:—Absolveto.—<br /></span> +<span class="i0">Ché ’l tuo ditto m’è decreto—che me tra’ fuor del porcile.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Troppo iaccio a la piscina—al portico de Salamone;<br /></span> +<span class="i0">grandi moti sí fa l’acqua—en tanta perdonazione;<br /></span> +<span class="i0">è passata la stagione,—prestolo che me sia detto;<br /></span> +<span class="i0">ch’io me lievi e toll’al letto—ed artorni al mio casile.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Co malsano, putulente,—deiattato so dai sane,<br /></span> +<span class="i0">né an santo né a mensa—con om san non mangio pane;<br /></span> +<span class="i0">peto che tua voce cane—e sí me dichi en voglia santa:<br /></span> +<span class="i0">—Sia mondata la tua tanta—enfermetate malsanile!<span class="pagenum"><a name="Page_129" id="Page_129">[Pg 129]</a></span>—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">So vessato dal demonio,—muto, sordo deventato;<br /></span> +<span class="i0">la mia enfermetate pete—ch’en un ponto sia curato,<br /></span> +<span class="i0">che ’l demonio sia fugato—e l’audito me se renna<br /></span> +<span class="i0">e sia sciolta la mia lengua—che legata fo con:—Sile!—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La puella che sta morta—en casa del sinagogo,<br /></span> +<span class="i0">molto peio sta mia alma,—de sí dura morte mogo!<br /></span> +<span class="i0">Che porgi la man rogo—e sí me rendi a san Francesco,<br /></span> +<span class="i0">ch’esso me remetta al desco—ch’io riceva el mio pastile.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Deputato so en enferno—e so gionto giá a la porta;<br /></span> +<span class="i0">la mia mate Relione—fa gran pianto con sua scorta;<br /></span> +<span class="i0">l’alta voce udir oporta—che me dica:—Vechio, surge!—<br /></span> +<span class="i0">Ch’en cantar torni luge,—che è fatto del senile.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Como Lazaro soterrato—quattro dí en gran fetore,<br /></span> +<span class="i0">né Maria ce fo né Marta—che pregasse ’l mio Signore;<br /></span> +<span class="i0">puolse far per suo onore—che me dica:—Veni fuora!—<br /></span> +<span class="i0">Per l’alta voce decora—sia remisso a star coi file.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Un empiasto m’è ’nsegnato—e dittome che pò giovare;<br /></span> +<span class="i0">quel da me è delongato—non gli posso ademandare;<br /></span> +<span class="i0">scrivogli nel mio dittare—che me degia far l’aiuto:<br /></span> +<span class="i0">che lo ’mpiasto sia compiuto—per la lengua de fra Gentile.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_130" id="Page_130">[Pg 130]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LVIII" id="LVIII"></a>LVIII<br /><br /> + +<span class="smcap3">Epistola terzia al prefato papa da poi ch’el fo preso</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">O papa Bonifazio,—molt’hai iocato al mondo;<br /></span> +<span class="i0">penso che giocondo—non te porrai partire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">El mondo non ha usato—lassar li suoi serventi<br /></span> +<span class="i0">che a la sceverita—se partano gaudenti;<br /></span> +<span class="i0">non fará legge nova—de fartene esente,<br /></span> +<span class="i0">che non te dia i presente—che dona al suo servire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ben me lo pensava—che fusse satollato<br /></span> +<span class="i0">d’esto malvascio ioco—ch’al mondo hai conversato;<br /></span> +<span class="i0">ma, poi che tu salisti—en officio papato,<br /></span> +<span class="i0">non s’aconfé a lo stato—essere en tal desire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Vizio enveterato—convèrtese en natura:<br /></span> +<span class="i0">de congregar le cose—grande hai avuta cura;<br /></span> +<span class="i0">or non ce basta el licito—a la tua fame dura,<br /></span> +<span class="i0">messo t’èi a robbatura—como ascaran rapire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Pare che la vergogna—derieto aggi gettata,<br /></span> +<span class="i0">l’alma e ’l corpo hai posto—ad levar tua casata;<br /></span> +<span class="i0">omo ch’en rena mobile—fa grande edificata,<br /></span> +<span class="i0">subito è ruinata—e non gli può fallire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Como la salamandra—se renuova nel fuoco,<br /></span> +<span class="i0">cusí par che gli scandali—te sian solazo e giuoco;<br /></span> +<span class="i0">de l’anime redente—par che te curi puoco;<br /></span> +<span class="i0">ove t’aconci el luoco,—saperálo al partire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se alcuno vescovello—può niente pagare,<br /></span> +<span class="i0">mettegli lo flagello—che lo vogli degradare;<br /></span> +<span class="i0">poi lo mandi al camorlengo—che se degia accordare,<br /></span> +<span class="i0">e tanto porría dare—che ’l lasserai redire.<span class="pagenum"><a name="Page_131" id="Page_131">[Pg 131]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Quando nella contrata—t’aiace alcun castello,<br /></span> +<span class="i0">’nestante metti screzio—entra frate e fratello;<br /></span> +<span class="i0">a l’un getti el brazo en collo,—a l’altro mostre ’l coltello,<br /></span> +<span class="i0">se non assente al tuo appello,—menaccel de ferire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Pensi per astuzia—el mondo dominare,<br /></span> +<span class="i0">que ordene un anno,—l’altro el vedi guastare;<br /></span> +<span class="i0">el mondo non è cavallo—che se lasse enfrenare,<br /></span> +<span class="i0">che ’l possi cavalcare—secondo el tuo volere.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Quando la prima messa—da te fo celebrata,<br /></span> +<span class="i0">venne una tenebría—en tutta la contrata;<br /></span> +<span class="i0">en santo non remase—lumiera arapicciata,<br /></span> +<span class="i0">tal tempesta è levata—lá ’ve tu stave a dire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Quando fo celebrata—la coronazione,<br /></span> +<span class="i0">non fo celato al mondo—quello che ce scontròne;<br /></span> +<span class="i0">quaranti omini fôr morti—a l’uscir de la mascione,<br /></span> +<span class="i0">miracolo Dio mostròne—quanto gli eri en piacere.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Reputavete essere—lo piú sufficiente<br /></span> +<span class="i0">de sedere en papato—sopra onn’om vivente;<br /></span> +<span class="i0">chiamavi santo Pietro—che fosse respondente<br /></span> +<span class="i0">se esso sapea niente—respetto el tuo sapere.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Poneste la tua sedia—da parte d’aquilone,<br /></span> +<span class="i0">de contra Dio altissimo—fo la tua entenzione;<br /></span> +<span class="i0">subito hai ruina,—sei preso en tua magione,<br /></span> +<span class="i0">e nullo se trovòne—a poterte guarire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lucifero novello—a sedere en papato,<br /></span> +<span class="i0">lengua de blasfemia—che ’l mondo hai venenato,<br /></span> +<span class="i0">che non se trova spezie,—bruttura de peccato,<br /></span> +<span class="i0">lá ’ve tu se’ enfamato—vergogna è a proferire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Poneste la tua lengua—contra la relione,<br /></span> +<span class="i0">a dicer la blasfemia—senza nulla cagione;<br /></span> +<span class="i0">e Dio sí t’ha somerso—en tanta confusione,<br /></span> +<span class="i0">che onom ne fa canzone—tuo nome a maledire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O lengua macellaia—a dicer villania,<br /></span> +<span class="i0">remproperar vergogne—con grande blasfemía,<br /></span> +<span class="i0">né emperator né rege—chi voi altri se sia,<br /></span> +<span class="i0">da te non se partía—senza crudel ferire.<span class="pagenum"><a name="Page_132" id="Page_132">[Pg 132]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O pessima avarizia,—sete enduplicata,<br /></span> +<span class="i0">bever tanta pecunia,—non esser saziata;<br /></span> +<span class="i0">non ce pensavi, misero,—a cui l’hai congregata;<br /></span> +<span class="i0">ché tal la t’ha robbata—che non te era en pensiere.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La settimana santa,—che onom stava en planto,<br /></span> +<span class="i0">mandasti tua fameglia—per Roma andar al salto,<br /></span> +<span class="i0">lance andar rompendo,—facendo danza e canto;<br /></span> +<span class="i0">penso ch’en molto afranto—Dio te degia punire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Entro per santo Petro—e per Santa Santoro<br /></span> +<span class="i0">mandasti tua fameglia—facendo danza e coro;<br /></span> +<span class="i0">li peregrini tutti—scandalizati fuoro,<br /></span> +<span class="i0">maledicendo tuo oro—e te e tuo cavalliere.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Pensavi per augurio—la vita perlongare;<br /></span> +<span class="i0">anno, dí né ora—omo non pò sperare;<br /></span> +<span class="i0">vedemo per lo peccato—la vita stermenare,<br /></span> +<span class="i0">la morte appropinquare—quand’om pensa gaudere.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non trovo chi recordi—nullo papa passato<br /></span> +<span class="i0">ch’en tanta vanagloria—esso sia delettato;<br /></span> +<span class="i0">par che ’l timor de Dio—derieto aggi gettato,<br /></span> +<span class="i0">segno è de desperato—o de falso sentire.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_133" id="Page_133">[Pg 133]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LIX" id="LIX"></a>LIX<br /><br /> + +<span class="smcap3">De la santa povertá signora de tutto</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Povertade enamorata,—grand’è la tua signoria.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Mia è Francia ed Inghilterra,—enfra mar aggio gran terra,<br /></span> +<span class="i0">nulla me se move guerra,—sí la tengo en mia balía.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Mia è la terra de Sassogna,—mia è la terra de Guascogna,<br /></span> +<span class="i0">mia è la terra de Borgogna—con tutta la Normandia.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Mio è ’l renno Teotonicoro,—mio è ’l renno Boemioro,<br /></span> +<span class="i0">Ibernia e Dacioro,—Scozia e Fresonía.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Mia è la terra de Toscana,—mia è la valle spoletana,<br /></span> +<span class="i0">mia è la Marca anconetana—con tutta la Schiavonía.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Mia è la terra cicigliana,—Calabria e Puglia piana,<br /></span> +<span class="i0">Campagna e terra romana—con tutto ’l pian de Lombardia.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Mia è Sardenna e renno Cipri,—Corseca e quel de Creti,<br /></span> +<span class="i0">de lá del mar gente infiniti—che non saccio lá ’ve stia.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Medi, persi ed elamiti,—iacomini e nestoriti,<br /></span> +<span class="i0">giurgiani, etiopiti,—India e Barbaría.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Le terre ho dato a lavoranno,—a li vasalli a coltivanno,<br /></span> +<span class="i0">gli frutti dono en anno en anno,—tant’è la mia cortesia.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Terra, erbe con lor colori,—arbori e frutti con sapori,<br /></span> +<span class="i0">bestie, miei servitori,—tutte en mia befolcaría.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Acque, fiumi, lachi e mare,—pescetegli e lor notare,<br /></span> +<span class="i0">aere, venti, ucel volare,—tutti me fonno giollaría.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Luna, sole, cielo e stelle—fra miei tesor non son covelle,<br /></span> +<span class="i0">de sopra cielo sí ston quille—che tengon la mia melodia.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Poi che Dio ha ’l mio velle,—possessor d’onnecovelle,<br /></span> +<span class="i0">le mie ale on tante penne—de terra en cielo non m’è via.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Poi el mio voler a Dio è dato,—possessor so d’onne stato,<br /></span> +<span class="i0">en lor amor so trasformato,—ennamorata cortesia.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_134" id="Page_134">[Pg 134]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LX" id="LX"></a>LX<br /><br /> + +<span class="smcap3">De la santa povertá e suo triplice cielo</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">O amor de povertate,—regno de tranquillitate!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Povertate, via secura,—non ha lite né rancura,<br /></span> +<span class="i0">de latron non ha paura—né de nulla tempestate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Povertate muore en pace,—nullo testamento face,<br /></span> +<span class="i0">lassa el mondo como iace—e le gente concordate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non ha iudece né notaro,—a corte non porta salaro,<br /></span> +<span class="i0">ridese de l’uomo avaro—che sta en tanta ansietate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Povertá, alto sapere,—a nulla cosa soiacere,<br /></span> +<span class="i0">en desprezo possedere—tutte le cose create.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Chi despreza sí possede,—possedendo non se lede,<br /></span> +<span class="i0">nulla cosa i piglia ’l pede—che non faccia sue giornate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Chi desía è posseduto,—a quel ch’ama s’è venduto;<br /></span> +<span class="i0">s’egli pensa que n’ha ’vuto,—han’avute rei derrate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tropo so de vil coragio—ad entrar en vasallagio,<br /></span> +<span class="i0">simiglianza de Dio ch’agio—deturparla en vanitate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Dio non alberga en core stretto,—tant’è grande quant’hai affetto,<br /></span> +<span class="i0">povertate ha sí gran petto,—che ci alberga deitate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Povertate è ciel celato—a chi en terra è ottenebrato;<br /></span> +<span class="i0">chi nel terzo ciel su è ’ntrato,—ode arcana profunditate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">El primo ciel è ’l fermamento,—d’onne onore spogliamento,<br /></span> +<span class="i0">grande porge empedimento—ad envenir securitate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">A far l’onor en te morire,—le ricchezze fa sbandire,<br /></span> +<span class="i0">la scienzia tacere—e fugir fama de santitate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La richeza el tempo tolle,—la scienzia en vento estolle,<br /></span> +<span class="i0">la fama alberga ed acolle—l’ipocresia d’onne contrate.<span class="pagenum"><a name="Page_135" id="Page_135">[Pg 135]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Pareme cielo stellato—chi da questi tre è <a name="tn135" id="tn135"></a><ins class="correction" title="originale: spogliato.">spogliato,</ins><br /></span> +<span class="i0">ècce un altro ciel velato:—acque chiare solidate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Quattro venti move ’l mare—che la mente fon turbare,<br /></span> +<span class="i0">lo temere e lo sperare,—el dolere e ’l gaudiare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Queste quattro spogliature—piú che le prime so dure;<br /></span> +<span class="i0">se le dico, par errure—a chi non ha capacitate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">De lo ’nferno non temere—e del ciel spem non avere;<br /></span> +<span class="i0">e de nullo ben gaudere—e non doler d’aversitate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La virtú non è perchene,—ca ’l perchene è for de téne;<br /></span> +<span class="i0">sempre encognito te tène—a curar tua enfermitate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se son nude le virtute—e le vizia son vestute,<br /></span> +<span class="i0">mortale se don ferute,—caggio en terra vulnerate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Puoi le vizia son morte,—le virtute son resorte<br /></span> +<span class="i0">confortate da la corte—d’onne empassibilitate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo terzo ciel è de piú altura,—non ha termen né mesura,<br /></span> +<span class="i0">fuor de la magenatura—fantasie mortificate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Da onne ben sí t’ha spogliato—e de virtute spropriato,<br /></span> +<span class="i0">tesaurizi el tuo mercato—en tua propria vilitate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Questo cielo è fabricato,—en un nihil è fondato,<br /></span> +<span class="i0">o’ l’amor purificato—vive nella veritate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ciò che te pare non è,—tanto è alto quello che è,<br /></span> +<span class="i0">la superbia en cielo se’—e dannase l’umilitate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Entra la vertute e l’atto—molti ci ode al ioco «matto»,<br /></span> +<span class="i0">tal se pensa aver buon patto—che sta en terra alienate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Questo cielo ha nome none,—moza lengua entenzione,<br /></span> +<span class="i0">o’ l’amor sta en pregione—en quelle luce ottenebrate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Omne luce è tenebría,—ed omne tenebre c’è dia,<br /></span> +<span class="i0">la nova filosofia—gli utri vechi ha dissipate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lá ’ve Cristo è ensetato,—tutto lo vechio n’è mozato,<br /></span> +<span class="i0">l’un ne l’altro trasformato—en mirabile unitate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Vive amor senza affetto—e saper senza entelletto,<br /></span> +<span class="i0">lo voler de Dio eletto—a far la sua volontate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Viver io e non io,—e l’esser mio non esser mio,<br /></span> +<span class="i0">questo è un tal trasversío,—che non so diffinitate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Povertate è nulla avere—e nulla cosa poi volere;<br /></span> +<span class="i0">ed omne cosa possedere—en spirito de libertate.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_136" id="Page_136">[Pg 136]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LXI" id="LXI"></a>LXI<br /><br /> + +<span class="smcap3">De san Francesco e de sette apparizione de croce<br /> a lui e de lui fatte</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">O Francesco povero,—patriarca novello,<br /></span> +<span class="i0">porti novo vexello—de la croce signato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">De croce trovam sette—figure demostrate,<br /></span> +<span class="i0">como trovamo scrette—per ordene contate,<br /></span> +<span class="i0">aggiole abbreviate—per poterle contare;<br /></span> +<span class="i0">encresce l’ascoltare—de longo trattato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La prima, nel principio—de tua conversione,<br /></span> +<span class="i0">palazo en artificio—vedesti en visione;<br /></span> +<span class="i0">piena la magione—de scude cruciate,<br /></span> +<span class="i0">l’arme demostrate—del popol che t’è dato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Stando en orazione—de Cristo meditanno,<br /></span> +<span class="i0">tale enfocazione—te fo enfusa entanno,<br /></span> +<span class="i0">sempre puoi lacremanno—quando te remembrava,<br /></span> +<span class="i0">Cristo te recordava—nella croce levato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Cristo te disse allora:—Se vuol po’ me venire,<br /></span> +<span class="i0">la croce alta, decora—prende con gran desire;<br /></span> +<span class="i0">e te anichilire,—se vuol me seguitare,<br /></span> +<span class="i0">te medesimo odiare,—el prossimo adamato.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La terza fiata stanno—a guardar a la croce,<br /></span> +<span class="i0">Cristo te disse entanno—con gran suono de voce;<br /></span> +<span class="i0">per nome clamò el doce—Francesco tre fiata:<br /></span> +<span class="i0">—La chiesa è sviata,—repara lo suo stato.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Poi, la quarta fiata,—vidde frate Silvestro<br /></span> +<span class="i0">una croce enaurata—fulgente nel tuo petto;<br /></span> +<span class="i0">el draco maledetto,—ch’Asise circondava,<br /></span> +<span class="i0">la voce tua el fugava—de tutto lo ducato.<span class="pagenum"><a name="Page_137" id="Page_137">[Pg 137]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Vidde frate Pacifico—la croce de duoi spade<br /></span> +<span class="i0">en te, Francesco angelico,—degno de gran laude;<br /></span> +<span class="i0">le spade son scontrade:—l’una da capo a piede,<br /></span> +<span class="i0">l’altra en croce se vede—per le braccia spiecato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Vidde te stare en aere—beato fra Monaldo,<br /></span> +<span class="i0">o’ stava a predicare—santo Antonio entanno:<br /></span> +<span class="i0">en croce te mostranno,—frati benediceve,<br /></span> +<span class="i0">poi li despareve,—como trovam contato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La settima a la Verna,—stando en orazione,<br /></span> +<span class="i0">sopra quella gran penna—con gran devozione,<br /></span> +<span class="i0">mirabel visione,—serafin apparuto,<br /></span> +<span class="i0">crucifisso è veduto—con sei ale mostrato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Encorporòtte stimate,—lato, piede e mano,<br /></span> +<span class="i0">duro fôra a credere—se nol contam de piano;<br /></span> +<span class="i0">staendo vivo e sano—molti sí l’on mirate;<br /></span> +<span class="i0">la morte declarate,—da molti fo palpato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Fra l’altri santa Chiara—sí l’apicciò coi denti,<br /></span> +<span class="i0">de tal tesaro avara—essa con la sua gente;<br /></span> +<span class="i0">ma non gli valse niente,—ca gli chiovi eran de carne,<br /></span> +<span class="i0">sí como ferro stane—duro ed ennervato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La sua carne bianchissima,—co carne puerile,<br /></span> +<span class="i0">enante era brunissima—per gli freddi nevili;<br /></span> +<span class="i0">l’amor la fe’ gentile—che par glorificata,<br /></span> +<span class="i0">d’onne gente amirata—de mirabel ornato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La piaga laterale—como rosa vermiglia,<br /></span> +<span class="i0">lo pianto era tale—ad quella meraviglia,<br /></span> +<span class="i0">vederla en la simiglia—de Cristo crucifisso,<br /></span> +<span class="i0">lo cor era en abisso—veder tal spechiato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O pianto gaudioso,—pieno d’amiranza,<br /></span> +<span class="i0">pianto delettoso,—pieno di consolanza;<br /></span> +<span class="i0">lacrime d’amanza—ce fuor tante gettate,<br /></span> +<span class="i0">veder tal novetate,—Cristo nuovo piagato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Giú da le calcagna—agli occhi tra’ l’umore<br /></span> +<span class="i0">questa veduta magna—d’esto enfocato ardore;<br /></span> +<span class="i0">a li santi stette en cuore,—en Francesco fuor è uscito<br /></span> +<span class="i0">lo balsamo polito—che ’l corpo ha penetrato.<span class="pagenum"><a name="Page_138" id="Page_138">[Pg 138]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">En quella altissima palma—o’ salisti, Francesco,<br /></span> +<span class="i0">lo frutto pigliò l’alma—de Cristo crucifisso;<br /></span> +<span class="i0">fusti en lui sí trasfisso,—mai non te mutasti;<br /></span> +<span class="i0">co te ce trasformasti—nel corpo è miniato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’amore ha questo officio,—unir dui en una forma;<br /></span> +<span class="i0">Francesco nel supplicio—de Cristo lo trasforma,<br /></span> +<span class="i0">emprese quella norma—de Cristo ch’avea en core,<br /></span> +<span class="i0">la mostra fe’ l’amore—vestito d’un vergato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’amor divino altissimo—con Cristo l’abracciòne,<br /></span> +<span class="i0">l’affetto ardentissimo—sí lo cc’encorporòne,<br /></span> +<span class="i0">lo cor li stemperòne—como cera a sigello,<br /></span> +<span class="i0">emprimettece quello—ov’era trasformato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Parlar de tal figura—con la mia lengua taccio,<br /></span> +<span class="i0">misteria sí oscura—d’entenderle soiaccio;<br /></span> +<span class="i0">confesso che nol saccio—splicar tanta abondanza,<br /></span> +<span class="i0">la smesurata amanza—de lo cuor enfocato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Quanto fosse quel foco—non lo potem sapere;<br /></span> +<span class="i0">lo corpo suo tal gioco—non poté contenere;<br /></span> +<span class="i0">en cinque parte aprere—lo fece la fortura<br /></span> +<span class="i0">per far demostratura—que en lui era albergato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Nullo trovamo santo—che tal segni portasse;<br /></span> +<span class="i0">misterio sí alto,—se Dio non revelasse;<br /></span> +<span class="i0">buono è che lo passe,—non ne saccio parlare,<br /></span> +<span class="i0">quil el porran trattare—che l’averan gustato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O stímate amirate,—fabricate divine,<br /></span> +<span class="i0">gran cosa demostrate—ch’a tal segni convine;<br /></span> +<span class="i0">saperasse a la fine—quando sirá la giostra,<br /></span> +<span class="i0">che se fará la mostra—del popolo crociato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O anima mia secca—che non puoi lacrimare,<br /></span> +<span class="i0">currece a bever l’ésca,—questo fonte potare,<br /></span> +<span class="i0">loco te enebriare;—e non te ne partire,<br /></span> +<span class="i0">lássatece morire—al fonte ennamorato.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_139" id="Page_139">[Pg 139]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LXII" id="LXII"></a>LXII<br /><br /> + +<span class="smcap3">De san Francesco<br /> e de le bataglie del Nemico contra lui</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">O Francesco, da Dio amato,—Cristo en te s’ène mostrato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo Nemico engannatore,—aversier de lo Signore,<br /></span> +<span class="i0">creato l’omo, ave dolore—che possedesse lo suo stato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Giendo a lui con fraudolenza—e cascollo d’obedenza,<br /></span> +<span class="i0">félli far grande perdenza,—del paradiso fo cacciato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Puoi che l’uomo fo caduto—e lo Nemico fo saluto,<br /></span> +<span class="i0">ed en superbia raputo,—ch’era signor deventato;<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Dio, vedendo questo fatto,—fecese om e dieglie ’l tratto,<br /></span> +<span class="i0">e tolseli tutto l’acatto—che sopre l’om aví’ acquistato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Con la sua umilitate—tolseli prosperitate,<br /></span> +<span class="i0">e con la santa povertade—sí li die’ scacco giocato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Per gran tempo fo sconfitto—lo Nemico maleditto,<br /></span> +<span class="i0">relevosse e fece gitto—e lo mondo ha rapicciato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Vedendo l’alta Signoria—che lo Nemico sí vencía,<br /></span> +<span class="i0">mandar ce vuol cavallaria—con guidator ben amastrato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">San Francesco ce fo elesso,—per gonfalonier è messo,<br /></span> +<span class="i0">ma nullo ne vol con esso—che non sia al mondo desprezato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non vol nullo cavalliere—che non serva a tre destriere:<br /></span> +<span class="i0">povertate ed obedere,—en castitá sia enfrenato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ármase lo guidatore—de l’arme del Signore,<br /></span> +<span class="i0">ségnalo per grand’amore—de soi segni l’ha ’dornato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tanto era l’amore acuto—che nel cuor avea tenuto,<br /></span> +<span class="i0">che nel corpo sí è apparuto—de cinque margarite ornato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">De la fico ave figura,—che è grassa per natura,<br /></span> +<span class="i0">rompe la sua vestitura—en bocca rieca melato.<span class="pagenum"><a name="Page_140" id="Page_140">[Pg 140]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Poi gl’insegna de schirmire,—de dar colpi e sofferire,<br /></span> +<span class="i0">enségnali co degia dire:—pace en bocca gli è trovato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo Nemico s’atremío,—vedendo lui s’empaurío,<br /></span> +<span class="i0">parvegli Cristo de Dio—che en croce avea spogliato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—S’egli è Cristo, non me giova,—ch’esso vencerá la prova;<br /></span> +<span class="i0">non so guerra che me mova,—sí par dotto ed amastrato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lasso me, da cui so vento!—ancora non me sgomento,<br /></span> +<span class="i0">voglioce gire, e mo el tento,—ch’io possa far con lui mercato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O Francesco, que farai?—te medesmo occiderai<br /></span> +<span class="i0">del digiunio che fai,—sí l’hai duro comenzato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Facciol con discrezione,—ch’agio ’l corpo per fantone,<br /></span> +<span class="i0">tengolo en mia pregione,—sí l’ho corretto e castigato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Veramente fai co santo,—el tuo nom è en onne canto;<br /></span> +<span class="i0">móstrate co stai ad alto,—ché ’l Signor ne sia laudato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Celar voglio lo migliore—e mostrarme peccatore;<br /></span> +<span class="i0">lo mio cor agio al Signore,—tenendo el capo umiliato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Quegna vita vorrai fare?—non vorrai tu lavorare<br /></span> +<span class="i0">che ne possi guadagnare—e darne a chi non è adagiato?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Metteròmme a gir pezente—per lo pane ad onne gente,<br /></span> +<span class="i0">l’amor de l’Onnipotente—me fa gir co ’nebriato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Frate, tu non fai niente,—periscerai malamente,<br /></span> +<span class="i0">gli sequaci fai dolente,—c’hai niente conservato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Tener voglio la via vera,—né sacco voglio né pera,<br /></span> +<span class="i0">en pecunia posto èra—che non sia dagl miei toccato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Or te ne va en foresta—con tutta questa tua gesta,<br /></span> +<span class="i0">piacerá a l’alta Maièsta—e l’om ne sirá edificato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Non so messo per mucciare:—’nante, vengo per cacciare,<br /></span> +<span class="i0">ché te voglio assediare—ed a le terre agio attendato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Molta gente me torrai—con questo ordene che fai,<br /></span> +<span class="i0">le femene me lasserai,—che non è buon misticato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Ed io te voglio dir novelle—le qual non te paròn belle:<br /></span> +<span class="i0">fatto ho orden de sorelle,—da le qual sie guerregiato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Qual será la scortegiante—che se voglia trare enante<br /></span> +<span class="i0">contra le mie forze tante,—che tutto ’l mondo ho conquistato?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Nella valle Spoletana—una vergen c’è soprana:<br /></span> +<span class="i0">Clara, de donna Ortulana,—templo de Dio consecrato.<span class="pagenum"><a name="Page_141" id="Page_141">[Pg 141]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Quilli che son coniugati—non siron da star coi frati,<br /></span> +<span class="i0">siron da te allecerati,—averògl so mio guidato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Ed io te vogl far afflitto.—Uno ordine agio elitto:<br /></span> +<span class="i0">penitenti, orden deritto,—en matrimonio dirizato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Or non me toccar la resía,—che è contra la tua via:<br /></span> +<span class="i0">questo non comportaría,—troppo ne siría turbato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Farne voglio inquisizione—a destruger tua magione,<br /></span> +<span class="i0">metteraiolo en pregione—chi ne troverò toccato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Oimè lasso, me tapino,—ché me s’è rotto l’oncino,<br /></span> +<span class="i0">haime messo en canna un frino—che me fa molto arafrenato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O Francesco, co m’hai strutto!—el mondo te arprendi tutto,<br /></span> +<span class="i0">ed haime messo en tal corrotto,—che m’hai morto e subissato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non voglio piú suffrire,—per anticristo voglio gire;<br /></span> +<span class="i0">e vogliolo far venire,—ché tanto è profetizato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Con lui te darò el tratto,—el mondo t’artorrò affatto,<br /></span> +<span class="i0">enfra li tuoi troverò patto—che i vestirò del mio vergato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—La profezia non me talenta,—a la fin sí me sgomenta,<br /></span> +<span class="i0">che te de’ armaner la venta,—alora siraio enabissato.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La battaglia dura e forte,—molti siròn feriti a morte,<br /></span> +<span class="i0">chi vincerá averá le scorte,—e d’onne ben sirá ditato.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_142" id="Page_142">[Pg 142]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LXIII" id="LXIII"></a>LXIII<br /><br /> + +<span class="smcap3">Epistola consolatoria a frate Ioanni da Fermo<br /> ditto da la Verna per la +stanzia dove anco se riposa:<br /> transferita en vulgare la parte litterale, +quale è prosa</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">A fra Ianne da la Verna,—ch’en quartana se scioverna,<br /></span> +<span class="i0">a lui mando questa scretta,—che da lui deggi esser letta.<br /></span> +</div></div> + +<p>Gran cosa ho reputata e reputo sapere abundare de Dio. La ragione? +perché in quello è esercitata la umilitá con reverenzia. Ma grandissima +cosa ho reputata e reputo sapere degiunare de Dio e patirne caristia. La +ragione? perché in quello la fede è esercitata senza testimonii: la +speranza senza espettazione de premio: la caritá senza signi de +benivolenzia. Questi fondamenti sono ne li monti santi. Per questi +fondamenti ascende l’anima a quello monte coagulato, nel quale se +gusta el mele de la pietra e l’olio de lo sasso durissimo.</p> + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Vale, fra Ioanne, vale!—non t’encresca patir male.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Fra la ’ncudene e ’l martello—sí se fa lo bel vasello;<br /></span> +<span class="i0">lo vasello de’ star caldo,—perché ’l corpo venga en saldo.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se a freddo se battesse,—non falla che non rompesse;<br /></span> +<span class="i0">se è rotto, perde l’uso—ed è gettato fra lo scuso.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Argoméntate a clamare—che ’l Signor te degia dare<br /></span> +<span class="i0">onne male e pestilenza,—ch’a questo è desplacenza.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Malum pene è glorioso—se da colpa non è encloso;<br /></span> +<span class="i0">se per colpa l’omo el pate,—non se scusan tal derrate.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_143" id="Page_143">[Pg 143]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LXIV" id="LXIV"></a>LXIV<br /><br /> + +<span class="smcap3">Cantico de la nativitá de Iesú Cristo</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">O novo canto,—c’hai morto el pianto<br /></span> +<span class="i0">de l’uomo enfermato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Sopre el «fa» acuto—me pare emparuto<br /></span> +<span class="i0">che ’l canto se pona;<br /></span> +<span class="i0">e nel «fa» grave—descende suave<br /></span> +<span class="i0">che ’l verbo resona.<br /></span> +<span class="i0">Cotal desciso—non fo mai viso<br /></span> +<span class="i0">sí ben concordato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Li cantatori—iubilatori<br /></span> +<span class="i0">che tengon lo coro,<br /></span> +<span class="i0">son gli angeli santi,—che fanno li canti<br /></span> +<span class="i0">al diversoro,<br /></span> +<span class="i0">davante ’l fantino,—che ’l Verbo divino<br /></span> +<span class="i0">ce veggio encarnato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Audito è un canto:—«Gloria en alto<br /></span> +<span class="i0">a l’altissimo Dio;<br /></span> +<span class="i0">e pace en terra,—ch’è strutta la guerra<br /></span> +<span class="i0">ed onne rio;<br /></span> +<span class="i0">onde laudate—e benedicete<br /></span> +<span class="i0">Cristo <a name="tn143" id="tn143"></a><ins class="correction" title="originale: adorato!—">adorato!»—</ins><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">En carta ainina—la nota divina<br /></span> +<span class="i0">veggio ch’è scritta,<br /></span> +<span class="i0">lá ’v’è ’l nostro canto—ritto e renfranto<br /></span> +<span class="i0">a chi ben ci afitta;<br /></span> +<span class="i0">e Dio è lo scrivano—c’ha ’perta la mano,<br /></span> +<span class="i0">che ’l canto ha ensegnato.<span class="pagenum"><a name="Page_144" id="Page_144">[Pg 144]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Loco se canta—chi ben se n’amanta<br /></span> +<span class="i0">de fede formata;<br /></span> +<span class="i0">divinitate—en sua maiestate<br /></span> +<span class="i0">ce vede encarnata;<br /></span> +<span class="i0">onde esce speranza—che dá baldanza<br /></span> +<span class="i0">al cor ch’è levato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Canto d’amore—ce trova a ttut’ore<br /></span> +<span class="i0">chi ce sa entrare;<br /></span> +<span class="i0">con Dio se conforma—e prende la norma<br /></span> +<span class="i0">del bel desiare;<br /></span> +<span class="i0">co serafino,—deventa divino<br /></span> +<span class="i0">d’amor enflammato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">El primo notturno—è dato a lo sturno<br /></span> +<span class="i0">de martirizati:<br /></span> +<span class="i0">Stefano è ’l primo,—che canta sublimo<br /></span> +<span class="i0">con soi acompagnati,<br /></span> +<span class="i0">ch’on posta la vita,—en Cristo l’ò insíta<br /></span> +<span class="i0">ch’è fior de granato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">El secondo sequente—è dato a la gente<br /></span> +<span class="i0">de li confessori;<br /></span> +<span class="i0">lo Vangelista—la lengua ci ha mista<br /></span> +<span class="i0">ch’adorna li cori;<br /></span> +<span class="i0">ché nullo con canto—volò tanto ad alto<br /></span> +<span class="i0">sí ben consonato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">El terzo sequente—a li innocenti<br /></span> +<span class="i0">par che se dia;<br /></span> +<span class="i0">ché col Garzone—ad ogne stagione<br /></span> +<span class="i0">so en sua compagnia:<br /></span> +<span class="i0">«Te Dio laudamo,—con voce cantamo<br /></span> +<span class="i0">ché Cristo oggi è nato!».<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O peccatori,—ch’a li mal signori<br /></span> +<span class="i0">avete servito,<br /></span> +<span class="i0">venite a cantare—che Dio pò om trovare,<br /></span> +<span class="i0">ch’en terra è apparito<br /></span> +<span class="i0">en forma de garzone,—e tiello en prigione<br /></span> +<span class="i0">chi l’ha desiato.<span class="pagenum"><a name="Page_145" id="Page_145">[Pg 145]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Uomini errati,—che site vocati<br /></span> +<span class="i0">a penetenza,<br /></span> +<span class="i0">la quale onne errore—ve tolle dal core,<br /></span> +<span class="i0">e dá entellegenza<br /></span> +<span class="i0">da veritade—per pietade<br /></span> +<span class="i0">a chi è umiliato;<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">uomini iusti,—che sete endusti,<br /></span> +<span class="i0">venite a cantare,<br /></span> +<span class="i0">ché sete envitati,—a Dio vocati<br /></span> +<span class="i0">a gloriare,<br /></span> +<span class="i0">a regno celesto,—che compie onne festo<br /></span> +<span class="i0">che ’l core ha bramato.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_146" id="Page_146">[Pg 146]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LXV" id="LXV"></a>LXV<br /><br /> + +<span class="smcap3">Cantico secondo de la nativitá de Cristo</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Ad l’amor ch’è venuto—en carne a noi se dare,<br /></span> +<span class="i0">andiamo a laude fare—e canto con onore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Onòral, da che viene,—alma, per te salvare;<br /></span> +<span class="i0">via, piú non tardare—ad lui de pervenire!<br /></span> +<span class="i0">De sé non se retene—che non te voglia dare<br /></span> +<span class="i0">parte, perché vol fare—te seco tutto unire;<br /></span> +<span class="i0">porrai donqua soffrire—a llui che non te rendi,<br /></span> +<span class="i0">e lui tutto non prendi—e abbracci con amore?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Pensa quanto te dona—ed a te que demanda,<br /></span> +<span class="i0">però che non comanda—piú che non possi fare;<br /></span> +<span class="i0">lo ciel sí abandona—e per terra sí anda,<br /></span> +<span class="i0">ed ante sé non manda—richeza per usare;<br /></span> +<span class="i0">en stalla sí vol stare,—palazo abandonato,<br /></span> +<span class="i0">seco non ha menato—alcun suo servitore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La sedia d’auro fino—de gemme resplendente,<br /></span> +<span class="i0">corona sí lucente—or perché l’hai lassata?<br /></span> +<span class="i0">orden de cherubini,—serafin tanto ardente,<br /></span> +<span class="i0">quella corte gaudente—co l’hai abandonata?<br /></span> +<span class="i0">corte tanto onorata—de tal servi e donzelli<br /></span> +<span class="i0">e per amor fratelli,—perché lassi, Signore?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Per sedia tanto bella—presepe hai recevuto,<br /></span> +<span class="i0">e poco feno avuto—dove fussi locato;<br /></span> +<span class="i0">per corona de stelle—en pancelli envoluto,<br /></span> +<span class="i0">bove ed aseno tenuto—ch’eri sí onorato;<br /></span> +<span class="i0">ora se’ acompagnato—da Iosef e Maria<br /></span> +<span class="i0">ch’avevi en compagnia—corte de tanto onore.<span class="pagenum"><a name="Page_147" id="Page_147">[Pg 147]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ebrio par deventato—o matto senza senno,<br /></span> +<span class="i0">lassanno sí gran renno—e sí alte richeze;<br /></span> +<span class="i0">ma com’è ciò scontrato—de tal matteza segno?<br /></span> +<span class="i0">Avereste tu pegno—altre trovar alteze?<br /></span> +<span class="i0">Vegio che son forteze—d’amor senza mesura,<br /></span> +<span class="i0">che muta tanta altura—en sí basso valore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor de cortesia,—de cui se’ ’namorato,<br /></span> +<span class="i0">che t’ha sí vulnerato,—che pazo te fa gire?<br /></span> +<span class="i0">Vegio che t’ha en balía,—sí forte t’ha legato,<br /></span> +<span class="i0">che tutto te se’ dato,—giá non pòi contradire;<br /></span> +<span class="i0">ben so che a morire—questo amore sí te mena,<br /></span> +<span class="i0">da poi che non allena,—né cessa suo calore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Giá non fu mai veduto—amor sí smesurato,<br /></span> +<span class="i0">ch’allora, quando è nato,—agia tanta potenza,<br /></span> +<span class="i0">poi che s’è venduto—emprima che sia nato;<br /></span> +<span class="i0">l’amor t’ha comparato,—de te non fai retenza;<br /></span> +<span class="i0">e non reman sentenza—se non che te occida<br /></span> +<span class="i0">l’amor e sí conquida—en croce con dolore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ha fatto tal baratto—en la prima ferita,<br /></span> +<span class="i0">onne cosa rapita—con sí gran forteza;<br /></span> +<span class="i0">ad sé ha tanto tratto—senno, virtú e vita,<br /></span> +<span class="i0">piú ch’onne calamita—ferro; sí grande alteza<br /></span> +<span class="i0">ad cusí vil bassezza—en stalla farte stare,<br /></span> +<span class="i0">per amor non schifare—defetto né fetore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">E che tu non conoschi—o non hai sentimento,<br /></span> +<span class="i0">ad tale abassamento,—Iesú, tu se’ venuto;<br /></span> +<span class="i0">en te par che s’offoschi—luce de splendimento,<br /></span> +<span class="i0">potere e vedimento—pare che sia perduto;<br /></span> +<span class="i0">hatte l’amor feruto—e tu non te defendi,<br /></span> +<span class="i0">a sua forza t’arendi—donando tuo vigore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ben so che, garzoncello,—hai perfetto sapere,<br /></span> +<span class="i0">e tutto quel potere—c’ha la perfetta etade;<br /></span> +<span class="i0">donqua, co picciolello—poteve contenere<br /></span> +<span class="i0">tutto lo tuo volere—en tanta vilitade?<br /></span> +<span class="i0">Grand’era caritade,—tutto sí te legava,<br /></span> +<span class="i0">ed en sé occultava—senno, forza e valore.<span class="pagenum"><a name="Page_148" id="Page_148">[Pg 148]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">En cusí vil pancelli—envolto te fe’ stare,<br /></span> +<span class="i0">e forte a bisognare—che ricevissi aiuto.<br /></span> +<span class="i0">O cari cenciarelli,—potendo sí fasciare<br /></span> +<span class="i0">e l’alto Dio legare—co fosse destituto!<br /></span> +<span class="i0">En que era involuto—sí caro e fin tesauro<br /></span> +<span class="i0">sopr’onne gemma ed auro—en vil prezo e colore!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Co se de’ nominare—amor sí smesurato,<br /></span> +<span class="i0">lo qual sí ha legato—ad sé l’Onnipotente?<br /></span> +<span class="i0">Giá non se pò montare—ad grado de tal stato<br /></span> +<span class="i0">amor che fosse nato—de figlio o de parente,<br /></span> +<span class="i0">che prenda sí la mente,—legando onne forteza,<br /></span> +<span class="i0">traendo con dolceza—fuor d’onne suo sentore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ben vegio che ama figlio—lo patre per natura,<br /></span> +<span class="i0">e matre con dolzura—tutto suo cuor li dona:<br /></span> +<span class="i0">ma che perda consiglio,—senno, forza e valura,<br /></span> +<span class="i0">questo non m’afigura—che tutto en lui lo pona;<br /></span> +<span class="i0">veggio che a sé perdona,—non volendo morire<br /></span> +<span class="i0">per lui, né sofferire—tormento né dolore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Chi per amor trovare,—volesse perder vita,<br /></span> +<span class="i0">nulla cosa gradita—ad sé piú retenere,<br /></span> +<span class="i0">povertá comperare—per cara margarita,<br /></span> +<span class="i0">mortale al cor ferita—per questo sostenere;<br /></span> +<span class="i0">chi dona, vol vedere—de que fosse cambiato,<br /></span> +<span class="i0">amando com’è amato—da lo suo amadore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Que dar può creatura—ad te, somma bontade,<br /></span> +<span class="i0">ché tu per caritate—ad lei te se’ donato?<br /></span> +<span class="i0">Tutta la sua valura—alla tua dignitate<br /></span> +<span class="i0">è pegio che viltate;—dunqua, a cui te se’ dato?<br /></span> +<span class="i0">Or, co sirai cambiato—de sí gran cortesia?<br /></span> +<span class="i0">La nostra malsanía—puòti donar sapore?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Or ecco che tu ce abbi,—parme, sí vil guadagno,<br /></span> +<span class="i0">demanda l’auro stagno—per mostrar sua belleza;<br /></span> +<span class="i0">trovar par che n’arrabbi,—e pensa qual fai cagno,<br /></span> +<span class="i0">letizia dar per lagno,—per povertá richeza;<br /></span> +<span class="i0">or non è gran matteza—ad sé non retenere<br /></span> +<span class="i0">senno né suo volere—per comparar amore?<span class="pagenum"><a name="Page_149" id="Page_149">[Pg 149]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor esmesurato,—grande sí hai forteza,<br /></span> +<span class="i0">che la divina alteza—puoi tanto abassare;<br /></span> +<span class="i0">lo cor hai vulnerato—de la somma belleza,<br /></span> +<span class="i0">nostra piacer laideza—per poter desponsare;<br /></span> +<span class="i0">de sé non pò curare,—Iesú pare empazito;<br /></span> +<span class="i0">l’amor sí l’ha ferito,—pena li par dolzore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O ennamorato Dio,—d’esto amor me novella,<br /></span> +<span class="i0">che sí ben renovella—gli amanti rengioire;<br /></span> +<span class="i0">contemplar sí poss’io—tua faccia tanto bella,<br /></span> +<span class="i0">reposome con ella—né altro vo’ sentire;<br /></span> +<span class="i0">però vorrei udire—com’egli t’ha legato,<br /></span> +<span class="i0">se far posso mercato—sentir d’esto calore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Sposa che me demandi,—ammiri lo gran fatto,<br /></span> +<span class="i0">pensando lo baratto—ch’amor m’ha fatto fare;<br /></span> +<span class="i0">pregando me comandi,—sí fuor de me son tratto,<br /></span> +<span class="i0">enverso te combatto,—l’amor me fa penare;<br /></span> +<span class="i0">donqua piú non tardare—ad me che non te rendi,<br /></span> +<span class="i0">como me do, sí prendi,—ad me dona tuo core.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">De te so ’namorato,—o sposa, cui tant’amo;<br /></span> +<span class="i0">soccorri tanto bramo—teco far parenteza.<br /></span> +<span class="i0">L’amor sí m’ha legato—e preso como l’amo;<br /></span> +<span class="i0">però sposa te chiamo—abracciar con nettezza;<br /></span> +<span class="i0">pensa ch’a tua basseza—per te sí so desceso,<br /></span> +<span class="i0">amor de te m’ha preso,—encende con ardore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Per te lasso richeze—e prendo povertade,<br /></span> +<span class="i0">forte penalitade—lassando onne diletto;<br /></span> +<span class="i0">commuto le dolceze—en grande aversitate,<br /></span> +<span class="i0">vera tranquillitate—en dolore e defetto;<br /></span> +<span class="i0">amor cusí perfetto—ora sia conosciuto<br /></span> +<span class="i0">da te e recevuto,—dando amor per amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se non me puoi donare—richeza né talento,<br /></span> +<span class="i0">né darme entendemento,—né poterme engrandire;<br /></span> +<span class="i0">de fuor de te que dare—me puoi per pagamento?<br /></span> +<span class="i0">Cosa de valimento—non è de tuo largire;<br /></span> +<span class="i0">questo famme empazire,—amor c’hai en balía<br /></span> +<span class="i0">che lo tuo cor me dia—qual demando tuttore.<span class="pagenum"><a name="Page_150" id="Page_150">[Pg 150]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">En ciò sta mio mercato—che tieco voglio fare,<br /></span> +<span class="i0">e per ciò voglio dare—me con tutta richeza;<br /></span> +<span class="i0">da cielo agio recato—tesauro per cambiare<br /></span> +<span class="i0">vita con gloriare—per morte d’amareza;<br /></span> +<span class="i0">prende da me dolceza,—dando dolor e pena,<br /></span> +<span class="i0">l’amor che non ha lena—m’ha fatto sprecatore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">A tte poco ademando—e molto sí tte dono,<br /></span> +<span class="i0">e giá non me perdóno,—per te voglio morire;<br /></span> +<span class="i0">se pensi que comando,—en que cosa me pono,<br /></span> +<span class="i0">amor, chiedo, per dono—-terráti de largire?<br /></span> +<span class="i0">Amor, faime empazire—altro non posso fare,<br /></span> +<span class="i0">tanto m’hai fatto dare—piú so che giocatore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Sposa dota marito,—da lui non è dotata;<br /></span> +<span class="i0">prima dota è trattata—che la voglia sponsare;<br /></span> +<span class="i0">nullo par sí smarrito—per cui dota sia data,<br /></span> +<span class="i0">giá se non ha trovata—donna de grande affare,<br /></span> +<span class="i0">volendo esaltare—sé per gran parenteza,<br /></span> +<span class="i0">levando sua basseza—ad dignitá d’onore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Alteza non aspetto—né alcuna magioría<br /></span> +<span class="i0">da te, o sposa mia,—ad cui sí me so dato;<br /></span> +<span class="i0">prendo per te defetto—vergogna e meschinía;<br /></span> +<span class="i0">or donque sempre sia—en me tuo amor locato,<br /></span> +<span class="i0">perché non m’hai dotato,—ma te voglio dotare,<br /></span> +<span class="i0">tutto mio sangue dare—en croce con dolore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">En dota sí te dono—richeze esmesurate,<br /></span> +<span class="i0">che non fo mai pensate,—ben te porran rempire;<br /></span> +<span class="i0">en cielo sí le pono,—lí te son conservate,<br /></span> +<span class="i0">non ponno esser robbate,—né per sé mai perire;<br /></span> +<span class="i0">de luce te vestire—piú che sole sí voglio,<br /></span> +<span class="i0">però prima te spoglio—de colpa e de fetore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">De corona de stelle—sirai encoronata,<br /></span> +<span class="i0">en sedia collocata—de gemme ed auro fino;<br /></span> +<span class="i0">de margarite e perle—será la veste ornata,<br /></span> +<span class="i0">la zambra apparecchiata—de drappi e baldachino;<br /></span> +<span class="i0">tutta sirá divino;—ma parlote en figura,<br /></span> +<span class="i0">perché non hai valura—pensar esso candore.<span class="pagenum"><a name="Page_151" id="Page_151">[Pg 151]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Per darte questo stato—descesi a tal basseza,<br /></span> +<span class="i0">en stalla de laideza—aver vòlsi riposo;<br /></span> +<span class="i0">sia donque recambiato—amor de tanta alteza,<br /></span> +<span class="i0">che viene con tal richeza—per donarse gioioso;<br /></span> +<span class="i0">cor non stia ozioso—de me trovar fervente:<br /></span> +<span class="i0">rescaldese la mente,—abracci con fervore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor, priego, me dona,—sposa, ch’amor demando,<br /></span> +<span class="i0">altro non vo cercando—se non amor trovare;<br /></span> +<span class="i0">l’amor non me perdona,—tutto me va spogliando,<br /></span> +<span class="i0">forte me va legando,—non cessa d’enflammare;<br /></span> +<span class="i0">donqua prendi ad amare,—sposa cotanto amata,<br /></span> +<span class="i0">ben t’aggio comparata,—piú dar non ho valore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Iesú, dolce mio sposo,—dimme que posso fare,<br /></span> +<span class="i0">ché io te possa amare—quanto te so tenuta;<br /></span> +<span class="i0">ch’a te non fo penoso—per me pena portare,<br /></span> +<span class="i0">volendome salvare—ch’en colpa era caduta;<br /></span> +<span class="i0">per me, vegio, è venuta—la Maiesta divina,<br /></span> +<span class="i0">de serva far regina,—trarmi d’ogni fetore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor, tutta so tua—poi che m’hai creata,<br /></span> +<span class="i0">ed hame recomparata—ch’era dannata a morte;<br /></span> +<span class="i0">chi la derrata sua—avesse retrovata,<br /></span> +<span class="i0">per lui è ben guardata—ed amata piú forte;<br /></span> +<span class="i0">nullo ce può aver sorte—en me, se non tu, Cristo;<br /></span> +<span class="i0">facesti questo acquisto,—síene conservatore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">A tte piú che me tutta,—amor, se dar potesse<br /></span> +<span class="i0">non è che nol facesse;—ma piú non ho che dia;<br /></span> +<span class="i0">lo mondo e ciò che frutta,—se tutto el possedesse,<br /></span> +<span class="i0">e piú, se ancora avesse,—daríate, vita mia;<br /></span> +<span class="i0">dòtte che ho en balía:—voler tutto e sperare,<br /></span> +<span class="i0">amare e desiare—con tutto el mio core.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">So che non se’ cambiato,—ma piú tu non demandi;<br /></span> +<span class="i0">dòtte quanto comandi—e volere enfinito<br /></span> +<span class="i0">che non è terminato,—che ancora piú non andi,<br /></span> +<span class="i0">e tutto non se spandi—en te stando rapito;<br /></span> +<span class="i0">l’amor ha el cor ferito,—che se morir potesse<br /></span> +<span class="i0">e mille vite avesse,—per te darebbe, amore.<span class="pagenum"><a name="Page_152" id="Page_152">[Pg 152]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Demandi che piú dia,—amor, questa tua sposa<br /></span> +<span class="i0">che tanto è desiosa—te potere abracciare;<br /></span> +<span class="i0">o dolce vita mia,—non me far star penosa,<br /></span> +<span class="i0">tua faccia graziosa—me dona a contemplare;<br /></span> +<span class="i0">se non potesti fare—tu da l’amor defesa,<br /></span> +<span class="i0">co posso far contesa—portar tanto calore?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Donqua, prendi cordoglio—de me, Iesú pietoso!<br /></span> +<span class="i0">Non me lassar, mio sposo,—de te star mai privata;<br /></span> +<span class="i0">s’io me lamento e doglio—quando tuo amor gioioso<br /></span> +<span class="i0">non se dá grazioso,—ben par morte acorata;<br /></span> +<span class="i0">da che m’hai desponsata,—sarestime crudele,<br /></span> +<span class="i0">lo mondo me par fiele—ed onne suo dolzore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Voglio ormai far canto,—ché l’amor mio è nato<br /></span> +<span class="i0">ed hame recomperato;—d’amor m’ha messo anello;<br /></span> +<span class="i0">l’amor m’encende tanto—ch’en carne me s’è dato,<br /></span> +<span class="i0">terrollome abracciato,—ch’è fatto mio fratello;<br /></span> +<span class="i0">o dolce garzoncello,—en cor t’ho conceputo<br /></span> +<span class="i0">ed en braccia tenuto,—però sí grido:—Amore!—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amanti, voi envito—a noze sí gioiose,<br /></span> +<span class="i0">che son sí saporose—dove l’amor si prova;<br /></span> +<span class="i0">egli è con noi unito—con richeze amorose,<br /></span> +<span class="i0">delizie graziose—dove l’amor se trova;<br /></span> +<span class="i0">alma, or te renova,—abraccia questo sposo,<br /></span> +<span class="i0">el se dá sí delettoso,—gridiamo:—Amore, amore!—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor, or ne manteni—d’amore enebriati,<br /></span> +<span class="i0">teco stare abracciati—en amor trasformato;<br /></span> +<span class="i0">e sempre ne sovieni—che non siamo engannati,<br /></span> +<span class="i0">ma en amor trovati—col cor sempre levato;<br /></span> +<span class="i0">per noi, amor, se’ nato,—d’amor sempre ne ciba,<br /></span> +<span class="i0">qual fariseo o scriba—non gusta per sapore.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_153" id="Page_153">[Pg 153]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LXVI" id="LXVI"></a>LXVI<br /><br /> + +<span class="smcap3">Pianto che fa l’anima per la occultazione de la grazia</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Or chi averá cordoglio?—vorríane alcun trovare<br /></span> +<span class="i0">che vorría mostrare—dolor esmesurato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Vorría trovar alcuno—che avesse pietanza<br /></span> +<span class="i0">de lo mio cor afflitto,—pieno di tribulanza;<br /></span> +<span class="i0">o Dio de dirittanza,—come me se’ indurato!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Veggio che iustamente—haime de te punito,<br /></span> +<span class="i0">mostrato m’hai el defetto—perch’èi da me fugito,<br /></span> +<span class="i0">iustizia m’ha ferito—ed hamme de te privato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non trovo pietanza—che m’armenava a corte;<br /></span> +<span class="i0">qual è lo serrime—che m’ha chiuse le porte?<br /></span> +<span class="i0">la ’ngratituden forte—tiemme l’uscio serrato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Veggio che non me giova—pianger né suspirare,<br /></span> +<span class="i0">né legger né orare—ch’io possa arvenire;<br /></span> +<span class="i0">la lengua nol sa dire—quant’è ’l mio cor penato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La lengua non sa dire—che ’l cor non pò pensare;<br /></span> +<span class="i0">ben va fin al dolore,—ma non ce può entrare,<br /></span> +<span class="i0">ch’è maior de lo mare—el dolor ch’i’ ho portato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Vorría trovar alcuno—che lo s’endivinasse,<br /></span> +<span class="i0">non se porría soffrire—che non se ne plorasse;<br /></span> +<span class="i0">o Dio, ove me lasse—fra i nemici sciarmato?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Giragio como Uria,—sciarmato a la battaglia,<br /></span> +<span class="i0">saccio che io ce morrò—en questa dura sembiaglia;<br /></span> +<span class="i0">null’è che gliene caglia,—morrò detuperato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">E que s’è fatta l’arme—con que me defendea?<br /></span> +<span class="i0">tutti li miei nemici—con esse sconfigea,<br /></span> +<span class="i0">so preso en mala via,—como Sanson legato.<span class="pagenum"><a name="Page_154" id="Page_154">[Pg 154]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ben veggio beneficia,—perché te deggio amare,<br /></span> +<span class="i0">e volle revoltando—per poterte aretrovare,<br /></span> +<span class="i0">non me ce giova ’l cercare—poi ch’èi da me celato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Signor, io vo cercando—la tua nativitate,<br /></span> +<span class="i0">e mettome a vedere—le tue penalitate,<br /></span> +<span class="i0">non ci ho suavitate,—ché l’amor è rafreddato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Vedendo el mio cordoglio,—sí me se move pianto,<br /></span> +<span class="i0">ma è un pianto sciucco—che vien da cor affranto;<br /></span> +<span class="i0">ed ov’è ’l dolzor tanto—che me s’è sí encarato?<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_155" id="Page_155">[Pg 155]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LXVII" id="LXVII"></a>LXVII<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como l’anema se lamenta de l’amore divino partito</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">—Amor, diletto amore,—-perché m’hai lassato, amore?<br /></span> +<span class="i0">Amor, di’ la cagione—de lo tuo partimento,<br /></span> +<span class="i0">che m’hai lassata afflitta—en gran dubitamento;<br /></span> +<span class="i0">se da schifeza èi vento,—vogliote satisfare;<br /></span> +<span class="i0">s’io me voglio tornare,—non te ne torne amore?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor, perché me desti—nel cor tanta dolceza,<br /></span> +<span class="i0">da poi che l’hai privato—de tanta alegreza?<br /></span> +<span class="i0">non chiamo gentileza—om che dá ed artoglie;<br /></span> +<span class="i0">s’io ne parlo co folle,—io me n’ho anvito, amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor, tua compagnia—tosto sí m’è falluta,<br /></span> +<span class="i0">non saccio do’ me sia,—facendo la partuta;<br /></span> +<span class="i0">la mente mia smarruta—va chedendo ’l dolzore,<br /></span> +<span class="i0">che gli è furato ad ore—che non se nn’è adato, amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amore, om che fura—ad altri gran tesoro,<br /></span> +<span class="i0">la corte sí lo piglia,—-fagli far lo ristoro;<br /></span> +<span class="i0">denante a la corte ploro—che me faccia ragione<br /></span> +<span class="i0">de te, grande furore,—che m’hai sottratto, amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor, lo mercatante,—ch’è molto pregiato,<br /></span> +<span class="i0">e nascoso fa ’l sottratto—a chi li s’è tutto dato,<br /></span> +<span class="i0">da poi che è spalato,—perde la nomenanza;<br /></span> +<span class="i0">onon ha dubitanza—de crédergliese, amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor, li mercatanti—c’han fatta compagnia,<br /></span> +<span class="i0">e l’un fa li sottratti,—non li se par chi sia;<br /></span> +<span class="i0">tutta moneta ria—lassa nello taschetto,<br /></span> +<span class="i0">la bona se n’ha scelto,—sí la rapisce, amore.<span class="pagenum"><a name="Page_156" id="Page_156">[Pg 156]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor, om c’ha mercato—e véndolo volentire,<br /></span> +<span class="i0">vedendo quel che brama,—deve da lui fugire?<br /></span> +<span class="i0">Non lo devería dire:—Io vogl vender mercato?—<br /></span> +<span class="i0">Ed en cor tien celato,—ché nogl vol dar, amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor, lo tuo mercato—era tanto piacente,<br /></span> +<span class="i0">nol m’avessi mostrato,—non siría sí dolente;<br /></span> +<span class="i0">lassasteme ne la mente—la lor remembranza,<br /></span> +<span class="i0">facestilo a sutiglianza—per farme morir, amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor, om ch’è ricco—ed ha moglie ’narrata,<br /></span> +<span class="i0">tornagli a grande onore—s’ella va mendicata?<br /></span> +<span class="i0">Ricchezza hai smesurata,—non trovi a chi ne dare,<br /></span> +<span class="i0">e pòimene satisfare—e non par che il facci, amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor, tu se’ mio sposo,—haime per moglie presa,<br /></span> +<span class="i0">tórnate a grande onore,—vetata m’è la spesa?<br /></span> +<span class="i0">sòmmete en mano mesa—ed haime en le tue mane;<br /></span> +<span class="i0">la gente desprezata m’hane,—sí so denigrata, amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amore, chi mostrasse—lo pane a l’afamato,<br /></span> +<span class="i0">e nolli volesse dare,—or non siría blasmato?<br /></span> +<span class="i0">Da poi chel m’hai mostrato—e vedemi morire,<br /></span> +<span class="i0">pòimene sovenire—e non par chel facci, amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor, lo mio coraggio—sí l’hai stretto ligato,<br /></span> +<span class="i0">voglilo far perire,—ché gli hai el cibo celato;<br /></span> +<span class="i0">forse ch’en tal stato—mo me ne vuoi poi dare,<br /></span> +<span class="i0">ch’io nol porrò pigliare,—però tel recordo, amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor, om c’ha l’albergo—ed hal tolto a pescione,<br /></span> +<span class="i0">sel lassa ’nante el tempo,—que ne vol la ragione?<br /></span> +<span class="i0">Ca torni a la magione—e paghi tutta la sorte,<br /></span> +<span class="i0">giá non vol cose torte—a chi me ne rechiamo, amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Omo che te lamenti,—brevemente responno:<br /></span> +<span class="i0">tollendo lo tuo albergo,—crédici far sogiorno;<br /></span> +<span class="i0">albergastice ’l monno—e me cacciasti via;<br /></span> +<span class="i0">donqua fai villania,—se tu mormori d’amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tu sai, mentre ce stetti,—quegne spese ce feci;<br /></span> +<span class="i0">non te puoi lamentare,—sí te ne satisfeci,<br /></span> +<span class="i0">ch’a nettarlo me misi,—ch’era pieno de loto;<br /></span> +<span class="i0">fecel tutto devoto—per abitarci amore.<span class="pagenum"><a name="Page_157" id="Page_157">[Pg 157]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Quando me ne partíe,—se ne portai lo mio,<br /></span> +<span class="i0">como lo puoi tu dire—ch’io ne portassi el tio?<br /></span> +<span class="i0">tu sai ch’ell’è sí rio,—ch’a me non è em piacere;<br /></span> +<span class="i0">ergo, co lo puoi dire—che te tolesse amore?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Quando alcuna cosa—ad alcuno è prestata,<br /></span> +<span class="i0">e non glie dá entrasatto,—non déi esser blasmata<br /></span> +<span class="i0">se la tolle a la fiata,—essendo colui villano,<br /></span> +<span class="i0">non conoscente de mano—de que gli ha prestato amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tu sai molte fiate—s’io ce so albergato,<br /></span> +<span class="i0">e sai con gran vergogna—sí me n’hai uor cacciato;<br /></span> +<span class="i0">forse non t’è a grato—che ce deggia abitare,<br /></span> +<span class="i0">facendo vituperare—sí nobilissimo amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Amor, ditt’hai la scusa,—ch’ella sí può bastare<br /></span> +<span class="i0">a lo mormoramento—ch’agio voluto fare;<br /></span> +<span class="i0">voglio ’l capo enchinare—che ne facci venditta;<br /></span> +<span class="i0">non me tener piú afflitta—de celarmete, amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Vedendote pentuta,—sí ce voglio artornare,<br /></span> +<span class="i0">ancor me fosse fatto—villano allecerare;<br /></span> +<span class="i0">non voglio che tuo pare—facesse lamentanza<br /></span> +<span class="i0">ch’io facesse fallanza—de lo legale amore.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_158" id="Page_158">[Pg 158]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LXVIII" id="LXVIII"></a>LXVIII<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como l’anima piange la partita del suo amore</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Piangi, dolente anima predata,<br /></span> +<span class="i0">che stai vedovata de Cristo amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Piangi, dolente, e getta suspiri,<br /></span> +<span class="i0">ché t’hai perduto el dolce tuo Sire;<br /></span> +<span class="i0">forsa per pianto mo ’l fai revenire<br /></span> +<span class="i0">a lo sconsolato tristo mio core.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Io voglio piangere, ché m’agio anvito,<br /></span> +<span class="i0">ché m’ho perduto pate e marito;<br /></span> +<span class="i0">Cristo piacente, giglio fiorito,<br /></span> +<span class="i0">èsse partito per mio fallore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O Iesú Cristo, ed o’ m’hai lassata<br /></span> +<span class="i0">enfra nemici cusí sconsolata?<br /></span> +<span class="i0">ònme assalita le molte peccata,<br /></span> +<span class="i0">de resistenzia non aggio valore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O Iesú Cristo, co ’l puoi sofferire<br /></span> +<span class="i0">de sí amara morte farme morire?<br /></span> +<span class="i0">Damme licenzia de me ferire,<br /></span> +<span class="i0">ché mo m’occido con gran desiore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O Iesú Cristo, avessi altra morte<br /></span> +<span class="i0">che me donassi che fosse piú forte!<br /></span> +<span class="i0">Sèmmeti tolto, serrate hai le porte,<br /></span> +<span class="i0">non par che c’entri a te mio clamore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O cor tapino, e que t’ha emprenato,<br /></span> +<span class="i0">che t’ha el dolor cusí circondato?<br /></span> +<span class="i0">recerca de for, ché ’l vaso è acolmato,<br /></span> +<span class="i0">non hai dannagio da non far clamore.<span class="pagenum"><a name="Page_159" id="Page_159">[Pg 159]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O occhi miei, e como finati<br /></span> +<span class="i0">de pianger tanto che ’l lume perdati?<br /></span> +<span class="i0">Perduto avete la gran redetate<br /></span> +<span class="i0">de resguardare al polito splendore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Orecchie miei, e que ve deletta<br /></span> +<span class="i0">de udir pianto de amara setta?<br /></span> +<span class="i0">non resentiti la voce diletta<br /></span> +<span class="i0">che ve facea canto e iubilore?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O trista mene, que vo recordando!<br /></span> +<span class="i0">La morte dura me va consumando,<br /></span> +<span class="i0">né vivo né muoio cusí tormentando,<br /></span> +<span class="i0">vo sciliata del mio Salvatore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non voglio mai de om compagnia,<br /></span> +<span class="i0">salvaticata voglio che sia<br /></span> +<span class="i0">enfra la gente la vita mia,<br /></span> +<span class="i0">da c’ho perduto lo mio Redentore.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_160" id="Page_160">[Pg 160]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LXIX" id="LXIX"></a>LXIX<br /><br /> + +<span class="smcap3">Arbore de ierarchia simile a l’angelica:<br /> fondata sopra la fede, +speranza e caritate</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Fede, spene e caritade—gli tre ciel vol figurare,<br /></span> +<span class="i0">gli tre ciel e l’arbor pare—sí t’ensegno de trovare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ad onom chegio perdono—s’io parlo natoscono,<br /></span> +<span class="i0">ch’io lo dico per alcono—e non per me de poco affare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O tu, om, che stai en terra—e se’ creato a vita eterna,<br /></span> +<span class="i0">vedi l’arbor che t’ensegna;—or non temer, briga d’andare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">A nove angeli poni cura—l’un de l’altro piú en altura,<br /></span> +<span class="i0">molto è nobil tua natura,—tutti li pòi paregiare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo primo arbor ch’è fondato,—nella fede è radicato,<br /></span> +<span class="i0">passa lo cielo stellato—e giogne fin allo sperare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">El primo rametel ch’è pento—de l’offeso pentimento,<br /></span> +<span class="i0">sia confesso e ben contento—de non voler piú peccare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Poi el secondo me mandòne—a ffar la satisfazione<br /></span> +<span class="i0">d’onne mia offensione—fin a Roma, com’appare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">E lo terzo sí me disse—che de Cristo sí entendisse,<br /></span> +<span class="i0">povero fosse, s’io volisse;—allor me vòlsi spogliare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Om che giogne a tal stato,—sí se tiene per salvato,<br /></span> +<span class="i0">ché ’l primo angel ha trovato;—briga de perseverare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Poi al quarto me tiròne,—miseme en religione,<br /></span> +<span class="i0">penitenza m’ensignòne—e de lo ’nferno guardare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tosto el quinto sí me disse—ch’en tal ramo piú non stesse,<br /></span> +<span class="i0">ma a l’orazion me desse,—se volea casto stare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Da lo sesto fui tirato—e de tacer amaestrato,<br /></span> +<span class="i0">obedir al mio prelato—meglio che sacrificare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Chi en tale stato si trova,—con gli arcangeli demora;<br /></span> +<span class="i0">benedetto el dí e l’ora—che Dio el vòlse creare.<span class="pagenum"><a name="Page_161" id="Page_161">[Pg 161]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Nello settimo fui tirato,—d’uno ramo desprezato,<br /></span> +<span class="i0">fui battuto e descacciato;—ben me fu grave a portare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Poi l’ottavo me tentòne—fomme fatto grand’onore<br /></span> +<span class="i0">per la gran devozione—lá tratti faceva andare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Demorando enfra la gente,—al nono ramo pusi mente;<br /></span> +<span class="i0">disseme:—Tu fai niente.—Cominciai a meditare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Chi en tal stato è applanato,—dagli troni è acompagnato,<br /></span> +<span class="i0">ché la fede l’ha ben guidato;—sopra el ciel pò abitare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Poi ch’a pensar me misi,—tutto quanto stupefisi,<br /></span> +<span class="i0">e me medesmo reprisi—e vòlsi il corpo tralipare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Allora conobbi me dolente,—ch’io me tenea sí potente,<br /></span> +<span class="i0">e non sapea che fusse niente,—pur al corpo facea fare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Poi guardai l’arbor vermiglio,—ch’alla speranza l’assimiglio;<br /></span> +<span class="i0">nolla guarda, en mio consiglio,—nul om ch’en terra ha stare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Enverso l’arbor levai el viso,—disseme con chiaro riso:<br /></span> +<span class="i0">—O tu, omo, ove se’ miso?—molto è forte l’apianare.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Io resposi con tremore:—Non pos altro che ’l mio core,<br /></span> +<span class="i0">esforzato d’uno amore,—el suo Signor vol trovare.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Respondendo, disse:—Or viene,—ma emprima lassa onne bene,<br /></span> +<span class="i0">e poi deventa en te crudene—e non t’enganni la pietade.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ma en tal ramo facea ’l fiore—ch’al secondo me mandòne,<br /></span> +<span class="i0">e lá trovai pomo d’amore—e cominciai a lacrimare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Poi nel terzo piú sentenno,—a Dio demandai lo ’nferno,<br /></span> +<span class="i0">lui amando e me perdenno—dolce m’era onne male.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Chi en tal stato monta sune—è con le dominazione,<br /></span> +<span class="i0">al demonio porta amore—e grande prende securtade.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Nello quarto fui poi levato,—el mio entelletto fu scurato,<br /></span> +<span class="i0">dal Nemico fui pigliato,—non sapea que me fare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non potea el quinto patire,—per dolor andai a dormire,<br /></span> +<span class="i0">en fantasia fo ’l mio vedire—el diavolo a somniare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Nel sesto perdei el sonno,—tenebroso vidde el monno,<br /></span> +<span class="i0">furome nemici entorno—vòlserme far desperare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La memoria m’aiutòne—e de Dio me recordòne,<br /></span> +<span class="i0">lo mio cor se confortòne—e la croce volli abracciare.<span class="pagenum"><a name="Page_162" id="Page_162">[Pg 162]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Chi la croce strigne bene,—Iesú Cristo li soviene,<br /></span> +<span class="i0">poi lo principato tiene—ne la gloria eternale.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Fui nel settimo approbato,—e doppio lume me fo dato;<br /></span> +<span class="i0">fo el Nemico tralipato,—non potendome engannare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Mantenente retornòne—como un angelo el latrone,<br /></span> +<span class="i0">una chiesa me mostròne—ch’io l’andasse a relevare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Io, com’omo timorato—e del cader amaestrato,<br /></span> +<span class="i0">non ce vòlsi volger capo;—al ramo ottavo vòls’andare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Allor m’aparve como Cristo—e disse:—Io so tuo maistro;<br /></span> +<span class="i0">pígliate de me diletto,—ché te voglio consolare.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Io respusi:—Cristo disse—ch’io en lui non me folcisse,<br /></span> +<span class="i0">nel suo Patre lo vedisse—ne l’eterna claritate.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Como un angelo de luce—me apparve entro la fuce,<br /></span> +<span class="i0">e disseme en chiara vuce:—Te se’ degno d’adorare.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Io respusi:—Onne onore—sia del mio Creatore;<br /></span> +<span class="i0">en ciò conosce lo mio core—che non se’ quel che tu pare.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Vedendome ’l Nemico sagio,—se parti con suo dannagio;<br /></span> +<span class="i0">ed io, compiendo ’l mio viagio,—fui nel ramo del contemplare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’onor dando a l’Onnipotente,—tutta si squarciò mia mente,<br /></span> +<span class="i0">vedendoci Dio presente—en ciò ch’avea resguardare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Questo è lo ciel cristallino,—ca speranza sí vien mino;<br /></span> +<span class="i0">chi de lo splendor è pino,—regna colle potestate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Al terzo ciel poi pusi mente,—piú che sol era lucente,<br /></span> +<span class="i0">tutta s’enfiammò mia mente,—de voler lá su andare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Per un arbor sí s’apiana,—caritate sí se chiama,<br /></span> +<span class="i0">en alto stende suoi rama—e la cima è che non pare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Vòlsi montar a cavallo;—disseme:—Cavalca sallo,<br /></span> +<span class="i0">o tu, om, agi el bon anno,—emprima scolta el mio parlare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Due battaglie hai tu vente:—lo Nemico e l’altra gente;<br /></span> +<span class="i0">ormai purifica tua mente,—se per me vorrai montare.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Io respusi con amore:—Io so libero de furore,<br /></span> +<span class="i0">ciò me mostra lo splendore—ch’i’ obedisca el tuo parlare.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">De la luce facea la tarza—e de la tenebra la lanza,<br /></span> +<span class="i0">posi mente a la bilanza—e comenciai a cavalcare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Al primo grado ch’io salía,—la pigrizia trovai empría,<br /></span> +<span class="i0">dissi:—Donna, male stia!—ché per te nasce onne male.<span class="pagenum"><a name="Page_163" id="Page_163">[Pg 163]</a></span>—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Io sguardai: non era sola,—apresso lei stava la gola<br /></span> +<span class="i0">con un’altra ria figliola:—lussuria è suo vocare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Entanno disse l’alma mia:—Questa è mala compagnia.—<br /></span> +<span class="i0">Con la lancia la fería—e sí la feci tralipare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Poi me n’andai nel seconno:—vanagloria me fo entorno,<br /></span> +<span class="i0">volea far meco sogiorno—como giá solea fare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Io li dissi villania,—tosto me rispose l’ira:<br /></span> +<span class="i0">—Noi avemo una regina—e semo de sí alto affare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Avarizia è el suo nome—e manten questo costume,<br /></span> +<span class="i0">ca racoglie e sí repone—ciò che potemo guadagnare.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Io, vedendo tal brigata,—la targia m’ebbi abracciata,<br /></span> +<span class="i0">l’una e l’altra ebbi frustata—e sí le feci scialbergare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Poi, crescendo mia possanza,—fui al terzo con alegranza;<br /></span> +<span class="i0">lá trovai la ignoranza—e sí la presi a biastemare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Per sua camera cercava—e la superbia sí trovava,<br /></span> +<span class="i0">una donna molto prava—e ben me vòlse contrastare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Una ancilla venne cortese,—che allora facea le spese,<br /></span> +<span class="i0">e voluttate sí se desse,—essa l’ha presa a governare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Io, vedendo sí mal gioco,—dissi:—Questo non è poco;<br /></span> +<span class="i0">or al foco, al foco, al foco!—E tutte tre fei consumare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Chi le vizia ha venciute,—regna en ciel con le virtute,<br /></span> +<span class="i0">ormai cresce sue salute,—se lle virtú so concordate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Poi nel quarto ramo entrai,—en doi stati me trovai:<br /></span> +<span class="i0">collo poco e co l’assai,—-con ciascun sapea Dio amare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Nel quinto poi andai gioioso,—lá su fui piú virtuoso,<br /></span> +<span class="i0">ché me fece lo mio sposo—obedire e comandare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Consumai onne graveza,—vidime en sí gran richeza;<br /></span> +<span class="i0">disseme l’alta Potenza:—Or fa ch’en te la sacci usare.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Fui nel sesto senza entenza—ne la profonda sapienza,<br /></span> +<span class="i0">concordai con la potenza—ne la pura volontate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’om che giogne tanto suso,—con li cherubini ha puso;<br /></span> +<span class="i0">ben pò vivere gloriuso,—ché vede Dio per veritate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Quando me vedi en tanta altura,—en me tenendo onne figura<br /></span> +<span class="i0">fomme ditto en quel ura:—Ora spendi, ché ’l poi fare.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Io guardai al Creatore,—assentíme d’andar sune,<br /></span> +<span class="i0">e meditai a suo onore—onne sente en suo affare.<span class="pagenum"><a name="Page_164" id="Page_164">[Pg 164]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Poi ne l’ottavo me n’andai,—e con gli angeli conversai<br /></span> +<span class="i0">nel mio Sire che tanto amai,—secondo lo lor contemplare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">En alto se levò mia mente,—al nono ramo fui presente,<br /></span> +<span class="i0">laudo lo vero Onnipotente—en se medesmo vòlsi usare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Chi lí giogne, ben è pino—dello spirito divino,<br /></span> +<span class="i0">fatto è un serafino,—sguarda nella Trinitade.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">E tutti li stati ha lassati,—e li tre arbori ha spezati,<br /></span> +<span class="i0">e li tre cieli ha fracassati,—e vive nella Deitade.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Om che giogni a tal possanza—per mercé per tua onoranza,<br /></span> +<span class="i0">priega la nostra speranza—che te possiam sequitare.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_165" id="Page_165">[Pg 165]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LXX" id="LXX"></a>LXX<br /><br /> + +<span class="smcap3">De le quattro virtú cardinale</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Alte quattro virtute—son cardinal chiamate,<br /></span> +<span class="i0">o’ nostra umanitate—perfece lo suo stato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Como l’uscio pòsase—nel suo cardinile,<br /></span> +<span class="i0">cusí la vita umana—è ’n questo quadrato stile;<br /></span> +<span class="i0">anima ch’amantase—questo nobel mantile,<br /></span> +<span class="i0">puòse chiamar gentile,—d’onne gioia adornato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La prima è la prudenza,—lume dell’entelletto;<br /></span> +<span class="i0">la seconda è iustizia—che esercita l’affetto;<br /></span> +<span class="i0">la terza è fortetude—contra l’averso aspetto,<br /></span> +<span class="i0">la quarta è temperanza—contra van delettato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Altissima prudenza,—báila de la ragione,<br /></span> +<span class="i0">demostri el ben, el meglio,—lo sommo a la stagione;<br /></span> +<span class="i0">demostri el male, el peio,—el pessimo e la cagione<br /></span> +<span class="i0">e la dannazione—c’hane l’uomo dannato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Altissima prudenza,—col mercatar sotile<br /></span> +<span class="i0">de trare cose utile,—non sia cosa sí vile;<br /></span> +<span class="i0">beato quel coragio—che tien ritto tuo stile,<br /></span> +<span class="i0">pòsse chiamar gentile,—degno de grande stato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non par che la prudenza—possa ben operare<br /></span> +<span class="i0">senza l’altre virtute—che la degon aitare;<br /></span> +<span class="i0">envita la iustizia—che ce deggia albergare,<br /></span> +<span class="i0">che deggia esercitare—ciò che ella ha pensato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">’Nestante la iustizia—posta ha legge al core,<br /></span> +<span class="i0">che sopra onne cosa—sia amato Dio signore<br /></span> +<span class="i0">con tutte le potenzie—e con onne fervore;<br /></span> +<span class="i0">ché glie s’affá l’onore—d’esser cusí amato.<span class="pagenum"><a name="Page_166" id="Page_166">[Pg 166]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Iustizia constregne—lo prossimo d’amare;<br /></span> +<span class="i0">ca, se è verace amore,—loco se vol mostrare;<br /></span> +<span class="i0">como l’auro al fuoco—se fa paragonare,<br /></span> +<span class="i0">cusí sí vol provare—l’amor ch’aggi albergato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La fortitude ha loco—a tal pugna portare,<br /></span> +<span class="i0">en amar lo prossimo—che te fa eniurare;<br /></span> +<span class="i0">tolle, fura, engánnate—e statte a menacciare;<br /></span> +<span class="i0">poterlo sempre amare—parme amor provato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ch’en amar lo prossimo—è grande svalianza,<br /></span> +<span class="i0">ché ’l trovi deformato—pieno de niquitanza;<br /></span> +<span class="i0">poter amar suo essere,—orrir la mal’usanza<br /></span> +<span class="i0">ène esaminanza—de l’amor approvato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Agio lo corpo endomito—con pessimo appetito,<br /></span> +<span class="i0">la temperanza enfrenalo,—ch’è de mal nutrito;<br /></span> +<span class="i0">ad onne ben recalcitra,—como fusse ensanito,<br /></span> +<span class="i0">a gran briga è guarito,—de tal guisa è malato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo viso se fa povero—de forme e de coluri,<br /></span> +<span class="i0">l’audito spreza sonora—che son pien de vanuri,<br /></span> +<span class="i0">lo gusto en poche cibora—contemne li sapuri,<br /></span> +<span class="i0">desprezansi gli oduri—collo vestir ornato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Da poi che ’l corpo perdese—de fuor la delettanza,<br /></span> +<span class="i0">l’anima costregnese—trovar altra amistanza;<br /></span> +<span class="i0">la fede mostra, enségnate—lá ’v’è la vera amanza;<br /></span> +<span class="i0">ménate la speranza—lá ’v’è l’amor beato.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_167" id="Page_167">[Pg 167]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LXXI" id="LXXI"></a>LXXI<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como cristo se reposa ne l’anima ornata de virtú,<br /> como sposo con +la sposa.</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Omo che vol parlare,—emprima déi pensare<br /></span> +<span class="i0">se quello che vol dire—è utile ad udire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La longa materia—suol generar fastidia,<br /></span> +<span class="i0">lo longo abreviare—suole l’om delettare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Abbrevio mei ditta,—longheza breve scritta;<br /></span> +<span class="i0">chi ce vorrá pensare—ben ce porrá notare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Comenzo el mio dittato—de l’omo ch’è ordinato,<br /></span> +<span class="i0">ove Dio se reposa—nell’alma ch’è sua sposa.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La mente sí è ’l letto—con l’ordinato affetto,<br /></span> +<span class="i0">el letto ha quattro piedi,—come en figura el vedi.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo primo piè è prudenza—lume d’entelligenza,<br /></span> +<span class="i0">demostra el mal e ’l bene—e co tener se déne.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’altro piè è iustizia,—l’affetto en esercizia;<br /></span> +<span class="i0">prudenzia ha demostrato,—iustizia adoperato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo terzo piè forteza,—portar onne graveza,<br /></span> +<span class="i0">per nulla aversitate—lassar la veritate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo quarto è temperanza,—freno en abundanza<br /></span> +<span class="i0">ed en prosperitate—profunda umilitate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La lettiera enfunata—de fede articulata,<br /></span> +<span class="i0">l’articoli ligati—con li piè son catenati.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">De paglia c’è un saccone:—la mia cognizione,<br /></span> +<span class="i0">como so vile nato—e pieno de peccato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">De sopre el matarazo—Cristo per me fo pazo,<br /></span> +<span class="i0">o’ se mise a venire—per me poter avire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ècce un capezale:—Cristo en croce sale,<br /></span> +<span class="i0">morto e tormentato,—con ladroni acompagnato.<span class="pagenum"><a name="Page_168" id="Page_168">[Pg 168]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Stese ce son lenzola:—lo contemplar che vola,<br /></span> +<span class="i0">specchio de divinitate,—vestito d’umanitate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Coperto è de speranza—a darme ferma certanza<br /></span> +<span class="i0">de farme citadino—en quel albergo divino.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La caritate iogne—e con Dio me coniogne,<br /></span> +<span class="i0">iogne la vilitate—con la divina bontade.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">E qui nasce un amore,—c’ha emprennato el core,<br /></span> +<span class="i0">pieno de desiderio,—d’enfocato misterio.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Prenno liquidisce,—languendo parturisce:<br /></span> +<span class="i0">parturisce un ratto—e nel terzo ciel è tratto.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Cielo umano passa,—l’angelico trapassa,<br /></span> +<span class="i0">ed entra en la caligine—col Figlio della Vergene.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ed en Dio uno e trino,—loco li se mette el frino<br /></span> +<span class="i0">d’entelletto posato,—l’affetto adormentato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">E dorme senza somnia—c’ha veritate d’omnia,<br /></span> +<span class="i0">c’ha reposato el core—nello divino amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Vale, vale, vale!—Ascende per queste scale,<br /></span> +<span class="i0">ché pò cader en basso,—farí’ grande fracasso.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_169" id="Page_169">[Pg 169]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LXXII" id="LXXII"></a>LXXII<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como el vero amore del prossimo in pochi se trova.</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Vorría trovare chi ama;—molti trovo che sé ama.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Credeva essere amato,—retrovome engannato,<br /></span> +<span class="i0">dividendo lo stato—perché l’omo sí m’ama.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’omo non ama mene,—ama quanto en me ène;<br /></span> +<span class="i0">però, vedendo bene,—veggio che falso m’ama.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se so ricco, potente,—amato da la gente,<br /></span> +<span class="i0">retornando a niente,—onne omo sí me sciama.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ergo l’avere è amato,—ca io son odiato;<br /></span> +<span class="i0">però en folle è stato—chi ’n tal pensier sí m’ama.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Veggio la gentileza—che non aggia riccheza,<br /></span> +<span class="i0">retornará en vileza,—onom l’apella brama.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’omo enserviziato—da molta gente è amato;<br /></span> +<span class="i0">vedutolo enfermato,—onom sí lo sciama.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’omo te vole amare—mentre ne pò lograre,<br /></span> +<span class="i0">se nogl puoi satisfare,—tògliete la tua fama.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’omo c’ha santetate,—trova grande amistate;<br /></span> +<span class="i0">se gl vien la tempestate,—rómpegliese la trama.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Fuggo lo falso amore,—che non me prenda ’l core;<br /></span> +<span class="i0">retornome al Signore—che solo vero ama.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_170" id="Page_170">[Pg 170]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LXXIII" id="LXXIII"></a>LXXIII<br /><br /> + +<span class="smcap3">Del gran prezo dato per vil derrata,<br /> cioè Cristo per l’omo</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">O derrata, guarda al prezo,—se te vuoli enebriare;<br /></span> +<span class="i0">ca lo prezo è ’nebriato—per lo tuo enamorare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo tuo prezo è ’nebriato,—de cielo en terra è desciso;<br /></span> +<span class="i0">piú che stolto reputato,—lo re de paradiso<br /></span> +<span class="i0">a que comparar s’è miso—a sí gran prezo voler dare?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Aguardate esto mercato,—che Dio patre ci ha envestito,<br /></span> +<span class="i0">angeli, troni, principato—ostopiscon de l’audito:<br /></span> +<span class="i0">lo Verbo de Dio infinito—darse a morte per me trare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ostupisce cielo e terra,—mare ed onne creatura;<br /></span> +<span class="i0">per finir meco la guerra—Dio ha presa mia natura,<br /></span> +<span class="i0">la superbia mia d’altura—se vergogna d’abassare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O ebrieza d’amore,—como volesti venire<br /></span> +<span class="i0">per salvar me peccatore?—Se’ te messo a lo morire,<br /></span> +<span class="i0">non saccio altro ch’ensanire—poiché m’hai voluto ensegnare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Poiché lo saper de Dio—è empazato de l’amore,<br /></span> +<span class="i0">que farai, o saper mio?—Non vol gir po’ ’l tuo Signore?<br /></span> +<span class="i0">Non pòi aver maiur onore—ch’en sua pazia conventare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O celeste paradiso,—encoronato stai de spina,<br /></span> +<span class="i0">ensanguinato, pisto, alliso—per darmete en medicina;<br /></span> +<span class="i0">grave è stata mia malina—tanto costa el medicare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Nullo membro ce par bello—stare so ’l capo spinato,<br /></span> +<span class="i0">che non senta lo flagello—de lo capo tormentato;<br /></span> +<span class="i0">vegio lo mio Sire empicato—ed io volerme consolare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O Signor mio, tu stai nudo—ed io abondo nel vestire,<br /></span> +<span class="i0">non par bello questo ludo:—io satollo e tu en famire,<br /></span> +<span class="i0">tu vergogna sofferire,—ed io onore aspettare.<span class="pagenum"><a name="Page_171" id="Page_171">[Pg 171]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Signor povero e mendíco,—per me molto affatigato,<br /></span> +<span class="i0">ed io peccator iniquo,—ricco, grasso e reposato;<br /></span> +<span class="i0">non par bello esto vergato:—io en reposo e tu en penare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O Signor mio senza terra,—casa, letto, massaria,<br /></span> +<span class="i0">lo pensier molto m’afferra,—ché so errato de tua via;<br /></span> +<span class="i0">grande faccio villania—a non volerte sequitare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Or renunza, o alma mia,—ad onne consolazione,<br /></span> +<span class="i0">el penar gaudio te sia—vergogna ed onne afflizione,<br /></span> +<span class="i0">e questa sia la tua stazone:—de morir en tormentare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O gran prezo senza lengua,—viso, audito senza cuore,<br /></span> +<span class="i0">esmesuranza en te regna,—hai anegato onne valore;<br /></span> +<span class="i0">lo ’ntelletto sta de fore—o’ l’amore sta a pascuare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Poi che lo ’ntelletto è preso—da la grande smesuranza,<br /></span> +<span class="i0">l’amor vola a desteso,—va montando en desianza;<br /></span> +<span class="i0">abracciando l’abundanza,—l’amiranza el fa pigliare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’amiranza li mette el freno—a l’amor empetuuso,<br /></span> +<span class="i0">en reverenzia fasse meno,—non presume d’andar suso,<br /></span> +<span class="i0">lo voler de Dio gli è ’nfuso—che ’l suo voler fa nichilare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Poi che l’omo è anichilato,—nasce l’occhio da vedere,<br /></span> +<span class="i0">questo prezo esmesurato—poi l’acomenza sentire,<br /></span> +<span class="i0">nulla lengua lo sa dire—quel che sente en quello stare.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_172" id="Page_172">[Pg 172]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LXXIV" id="LXXIV"></a>LXXIV<br /><br /> + +<span class="smcap3">La bontá divina se lamenta de l’affetto creato</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">La Bontade se lamenta—che l’Affetto non l’ha ’mata,<br /></span> +<span class="i0">la Iustizia è appellata—che ne degia ragion fare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La Bontade ha congregate—seco tutte le creature,<br /></span> +<span class="i0">e danante al iusto Dio—sí fa molto gran romure,<br /></span> +<span class="i0">che sia preso el malfatture—e síene fatta vendetta,<br /></span> +<span class="i0">c’ha offesa la diletta—nel suo falso delettare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La Iustizia enestante—l’Affetto sí ha pigliato,<br /></span> +<span class="i0">e con tutta sua famiglia—en prigione l’ha carcerato,<br /></span> +<span class="i0">che déi esser condennato—de la ’ngiuria c’ha fatta,<br /></span> +<span class="i0">tráglise fore una carta—qual non può contrariare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’Affetto pensa ensanire,—poi che se sente en pregione;<br /></span> +<span class="i0">ché solea aver libertade,—or suiace a la ragione;<br /></span> +<span class="i0">la Bontá ha compassione,—succurre che non perisca,<br /></span> +<span class="i0">de grazia gli dá una lisca—e nel senno el fa tornare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’Affetto, poi che gusta el cibo—de la grazia gratis data,<br /></span> +<span class="i0">lo ’ntelletto e la memoria—tutta sí l’ha renovata,<br /></span> +<span class="i0">e la volontá mutata—piange con grande desianza<br /></span> +<span class="i0">la preterita offensanza—e nullo consólo se vol dare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Empreso ha novo lenguaio,—ché non sa dir se non «amore».<br /></span> +<span class="i0">Piange, ride, dole e gaude—securato con timore;<br /></span> +<span class="i0">e tal segni fa de fuore,—che paiono de om stolto,<br /></span> +<span class="i0">dentro sta tutto racolto,—non sente da fuor que fare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La Bontade sí comporta—questo amore furioso,<br /></span> +<span class="i0">ché con esso sí confige—questo mondo tenebroso,<br /></span> +<span class="i0">el corpo luxurioso—sí remette a la fucina,<br /></span> +<span class="i0">perde tutta la sentina—che ’l facea deturpare.<span class="pagenum"><a name="Page_173" id="Page_173">[Pg 173]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La Bontá sottra’ a l’affetto—lo gusto del sentimento;<br /></span> +<span class="i0">lo ’Ntelletto, ch’è ’n pregione,—esce en suo contemplamento,<br /></span> +<span class="i0">l’Affetto vive en tormento,—de lo ’ntender se lamenta,<br /></span> +<span class="i0">ché ’l tempo gli empedimenta—del corrotto che vol fare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo ’Ntelletto, poi che gusta—lo sapor de sapienza,<br /></span> +<span class="i0">lo sapor sí l’asorbisce—nella sua gran complacenza;<br /></span> +<span class="i0">gli occhi d’entelligenza—ostopiscon del vedere,<br /></span> +<span class="i0">non voglion altro sentire—se non questo delettare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’Affetto non se cci acorda,—ché vol altro che vedere,<br /></span> +<span class="i0">ché ’l suo stomaco se more—se non i porge que paidire;<br /></span> +<span class="i0">vole a le prese venire,—sí ha fervido appetito,<br /></span> +<span class="i0">lo sentir che gli è fugito—piange senza consolare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo ’Ntelletto dice:—Tace,—non me dare piú molesta,<br /></span> +<span class="i0">ché la gloria che io vegio—sí m’è gaudiosa festa;<br /></span> +<span class="i0">non me turbar questa vesta,—deveríe esser contento<br /></span> +<span class="i0">contentar lo tuo talento—en questo mio delettare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Oimè lasso, que me dici?—par che me tenghi in parole,<br /></span> +<span class="i0">ché tutto el tuo vedimento—sí me paion che sian fole,<br /></span> +<span class="i0">ché consumo le mie mole,—ché non hone macinato,<br /></span> +<span class="i0">e tanto agio degiunato—e tu me ne stai mò a gabare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Non te turbar se me vegio—beneficia create,<br /></span> +<span class="i0">ca per esse sí conosco—la divina Bonitate;<br /></span> +<span class="i0">siram reputati engrate—a non volerle vedere,<br /></span> +<span class="i0">però te devería piacere—tutto sto mio fatigare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Tu ce offendi qui la fede—de gir tanto speculando,<br /></span> +<span class="i0">e la sua immensitate—de girla abreviando;<br /></span> +<span class="i0">e vai tanto asutigliando,—che rompe la ligatura,<br /></span> +<span class="i0">e toglime ’l tempo e l’ura—del mio danno arcoverare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo ’Ntelletto dice:—Amore—ch’è condito de sapere,<br /></span> +<span class="i0">pareme piú glorioso—che questo che vòi tenere;<br /></span> +<span class="i0">se io me sforzo a vedere—chi, a cui e quanto è dato,<br /></span> +<span class="i0">será l’amor piú levato—a poterne piú abracciare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—A me par che sapienza—en questo fatto è iniuriata,<br /></span> +<span class="i0">de la sua immensitade—averla sí abbreviata;<br /></span> +<span class="i0">per veder cosa creata,—nulla cosa n’hai compreso,<br /></span> +<span class="i0">e tiemme sempre sospeso—en morirme en aspettare.<span class="pagenum"><a name="Page_174" id="Page_174">[Pg 174]</a></span>—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La Bontade n’ha cordoglio—de l’Affetto tribulato,<br /></span> +<span class="i0">poneglie una nova mensa,—ché ha tanto degiunato;<br /></span> +<span class="i0">lo ’Ntelletto è admirato,—l’Affetto entra l’ha tenuta,<br /></span> +<span class="i0">la lor lite sí è finuta—per questo ponto passare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo ’Ntelletto sí è menato—a lo gusto del sapore,<br /></span> +<span class="i0">l’Affetto trita coi denti—ed enghiotte con fervore,<br /></span> +<span class="i0">poi lo coce co l’amore,—tráine ’l frutto del paidato,<br /></span> +<span class="i0">ed ai membri ha dispensato—donde vita possan trare.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_175" id="Page_175">[Pg 175]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LXXV" id="LXXV"></a>LXXV<br /><br /> + +<span class="smcap3">De la diversitá de contemplazione de croce</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">—Fuggo la croce che me devora,<br /></span> +<span class="i0">la sua calura non posso portare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non posso portare sí grande calore<br /></span> +<span class="i0">che getta la croce, fuggendo vo amore;<br /></span> +<span class="i0">non trovo loco, ca porto nel core<br /></span> +<span class="i0">la remembranza me fa consumare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Frate, co fuggi la sua delettanza?<br /></span> +<span class="i0">io vo chirendo la sua amistanza;<br /></span> +<span class="i0">parme che facci grande vilanza<br /></span> +<span class="i0">de gir fugendo lo suo delettare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Frate, io fuggo, ché io son ferito;<br /></span> +<span class="i0">venuto m’è ’l colpo, e ’l cor m’ha partito;<br /></span> +<span class="i0">non par che senti de quel c’ho sentito,<br /></span> +<span class="i0">però non par che ne sacci parlare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Frate, io sí trovo la croce fiorita,<br /></span> +<span class="i0">de soi pensieri me sono vestita,<br /></span> +<span class="i0">non ce trovai ancora ferita,<br /></span> +<span class="i0">’nante m’è gioia lo suo delettare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Ed io la trovo piena de sagitte<br /></span> +<span class="i0">ch’escon del lato; nel cor me son fitte,<br /></span> +<span class="i0">el balestrier en ver me l’ha diritte,<br /></span> +<span class="i0">on arme ch’aggio me fa perforare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Io era cieco ed or veggio luce,<br /></span> +<span class="i0">questo m’avenne per sguardo de cruce;<br /></span> +<span class="i0">ella me guida, ché gaio m’aduce,<br /></span> +<span class="i0">e senza lei son en tormentare.<span class="pagenum"><a name="Page_176" id="Page_176">[Pg 176]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—E me la luce sí m’ha acecato;<br /></span> +<span class="i0">tanto lustrore de lei me fo dato,<br /></span> +<span class="i0">che me fa gire co abacinato,<br /></span> +<span class="i0">c’ha li bel occhi e non pote mirare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Io posso parlar, ché stato so muto,<br /></span> +<span class="i0">e questo ella croce sí m’è apparuto;<br /></span> +<span class="i0">tanto de lei sí aggio sentuto,<br /></span> +<span class="i0">ch’a molta gente ne pos predicare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—E me fatt’ha muto che fui parlatore,<br /></span> +<span class="i0">en sí grande abisso entrat’è el mio core,<br /></span> +<span class="i0">ch’io non trovo quasi auditore<br /></span> +<span class="i0">con chi ne possa de ciò ragionare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Io era morto ed or aggio vita,<br /></span> +<span class="i0">e questo e la croce sí m’è apparita;<br /></span> +<span class="i0">parme esser morto de la partita<br /></span> +<span class="i0">ed aggio vita nel suo demorare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Ed io non so morto, ma faccio el tratto,<br /></span> +<span class="i0">e Dio lo volesse ch’el fosse ratto!<br /></span> +<span class="i0">star sempremai en estremo fatto<br /></span> +<span class="i0">e non poterme mai liberare!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Frate, la croce m’è delettamento,<br /></span> +<span class="i0">nollo dir mai ch’en lei sia tormento;<br /></span> +<span class="i0">forsa non èi al suo giognemento<br /></span> +<span class="i0">che tu la vogli per sposa abracciare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Tu stai al caldo, ma io sto nel fuoco;<br /></span> +<span class="i0">a te è diletto, ma io tutto cuoco;<br /></span> +<span class="i0">con la fornace trovar non pò loco,<br /></span> +<span class="i0">se non c’èi entrato non sai quegn’è stare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Frate, tu parli che io non t’entendo,<br /></span> +<span class="i0">como l’amore gir vòi fugendo,<br /></span> +<span class="i0">questo tuo stato verría conoscendo<br /></span> +<span class="i0">se tu el me potessi en cuore splanare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Frate, el tuo stato è en sapor de gusto,<br /></span> +<span class="i0">ma io c’ho bevuto, portar non pò el musto,<br /></span> +<span class="i0">non aggio cerchio che sia tanto tusto<br /></span> +<span class="i0">che la fortura non faccia alentare.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_177" id="Page_177">[Pg 177]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LXXVI" id="LXXVI"></a>LXXVI<br /><br /> + +<span class="smcap3">Del iubilo del core che esce in voce</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">O iubilo del core,—che fai cantar d’amore!<br /></span> +<span class="i0">Quando iubilo se scalda,—sí fa l’uomo cantare;<br /></span> +<span class="i0">e la lengua barbaglia—e non sa que parlare,<br /></span> +<span class="i0">dentro non pò celare,—tanto è grande el dolzore!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Quando iubilo è acceso,—sí fa l’omo clamare;<br /></span> +<span class="i0">lo cor d’amore è preso—che nol pò comportare,<br /></span> +<span class="i0">stridendo el fa gridare—e non vergogna allore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Quando iubilo ha preso—lo cor enamorato,<br /></span> +<span class="i0">la gente l’ha en deriso,—pensando suo parlato,<br /></span> +<span class="i0">parlando smesurato—de que sente calore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O iubil, dolce gaudio,—ched entri ne la mente,<br /></span> +<span class="i0">lo cor deventa savio—celar suo convenente,<br /></span> +<span class="i0">non può esser soffrente—che non faccia clamore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Chi non ha costumanza—te reputa empazito,<br /></span> +<span class="i0">vedendo svalianza—com omo ch’è desvanito,<br /></span> +<span class="i0">dentro lo cor ferito—non se sente de fuore.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_178" id="Page_178">[Pg 178]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LXXVII" id="LXXVII"></a>LXXVII<br /><br /> + +<span class="smcap3">De l’amor muto</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">O amore muto—che non vòi parlare,<br /></span> +<span class="i0">che non sie conosciuto!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O amor che te celi—per onne stagione,<br /></span> +<span class="i0">ch’omo de fuor non senta—la sua affezione,<br /></span> +<span class="i0">che non la senta latrone—per quel c’hai guadagnato,<br /></span> +<span class="i0">che non te sia raputo.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Quanto l’om piú te cela, tanto piú foco abundi;<br /></span> +<span class="i0">om che te ven occultando—sempre a lo foco iugne,<br /></span> +<span class="i0">ed omo c’ha le pugne—de voler parlare,<br /></span> +<span class="i0">spesse volte è feruto.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Omo che se stende—de dir so entendimento,<br /></span> +<span class="i0">avenga che sia puro—el primo comenzamento;<br /></span> +<span class="i0">vience da fuor lo vento—e vagli spaliando<br /></span> +<span class="i0">quel ch’avea receputo.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Omo che ha alcun lume—en candela apicciato,<br /></span> +<span class="i0">se vol che arda en pace,—mettelo a lo celato;<br /></span> +<span class="i0">ed onne uscio ha enserrato—che nogl venga lo vento<br /></span> +<span class="i0">che ’l lume sia stenguto.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tal amor ha posto—silenzo a li suspiri,<br /></span> +<span class="i0">èsse parato a l’uscio—e non gli lascia uscire;<br /></span> +<span class="i0">dentro el fa partorire—che non se spanda la mente<br /></span> +<span class="i0">da quel che ha sentuto.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se se n’esce el suspiro,—esce po’ lui la mente,<br /></span> +<span class="i0">va po’ lui vanegiando,—lassa quel c’ha en presente:<br /></span> +<span class="i0">poi che se ne resente,—non puote retrovare<br /></span> +<span class="i0">quel ch’avea receputo.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tal amor ha sbandito—da sé la ipocrisia,<br /></span> +<span class="i0">che esca del suo contado—che trovata non sia;<br /></span> +<span class="i0">de gloria falsa e ria—sí n’ha fatta la caccia<br /></span> +<span class="i0">de lei e del suo tributo.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_179" id="Page_179">[Pg 179]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LXXVIII" id="LXXVIII"></a>LXXVIII<br /><br /> + +<span class="smcap3">De l’amor vero e discrezion falsa</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">L’amor lo cor sí vol regnare,—discrezion vol contrastare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’amor ha presa la forteza,—la volontá de grande alteza,<br /></span> +<span class="i0">sagitta ’l cor, lancia dolceza,—da c’ha ferito, lo fa ’npazare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Discrezion de grande altura—d’onguento ha presa l’armatura,<br /></span> +<span class="i0">ed en ragion, lá ’v’ella mora,—con ella se vol defensare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’amor non ce vol ragione,—’nante sagetta suo lancione,<br /></span> +<span class="i0">però che ’l cor vol per pregione—e ’l corpo mettere en penare,<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Discrezion al cor s’acosta—e fagli cordogliosa posta,<br /></span> +<span class="i0">la carne el sente, sí s’è mosta—a dargli tutto ’l suo affare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’amor non cessa, ’nante manna—de grande ardor la sua vivanna,<br /></span> +<span class="i0">lo cor manuca e pur encanna—ed èi sí forte tal mangiare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Discrezion sí parla al core:—Se tu non hai me per signore,<br /></span> +<span class="i0">végiote che ’l tuo ardore—non porrá perseverare.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’amor udendo, sí sagitta—de gran secreto sua lancitta,<br /></span> +<span class="i0">la carne el sente, sta afflitta,—ché l’impeto non pò portare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Discrezion parla secreta,—al cor sí mostra sua moneta:<br /></span> +<span class="i0">—Or piglia pian la tua saleta,—che tu non possi enfermare.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’amor spera en sua forteza,—cotal parlar li par matteza,<br /></span> +<span class="i0">del gran Signor piglia largeza—ch’esso sí l’ha da mal guardare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Discrezion dice:—Sie saggio,—ca molta gente veduto agio,<br /></span> +<span class="i0">sequitando lor desiagio,—né dicer posson poi né fare.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’amor sí l’ode e non lo ’ntende,—de gran fervor suo arco tende,<br /></span> +<span class="i0">sagetta ’l cor, tutto l’accende—del gran Signor che non ha pare.<span class="pagenum"><a name="Page_180" id="Page_180">[Pg 180]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La carne dice a la ragione:—Io me t’arendo per pregione,<br /></span> +<span class="i0">aiutame ch’io ho cagione,—ché l’amor me vol consumare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ché non farían sufficenza—mille corpi a sua ademplenza,<br /></span> +<span class="i0">e con Dio sí se entenza—che ’l se crede manecare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Abraccia Dio e vollo tenere—e quel che vole non sa dire,<br /></span> +<span class="i0">sputar non lassa né ranscire—che non se possa travagliare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Su del cielo piglia parte,—poi con meco sí combatte,<br /></span> +<span class="i0">enganname con la sua arte,—sí sa dolce predicare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ché parla sí dolcemente,—che me sottra’ da tutta gente,<br /></span> +<span class="i0">poi si piglia sí la mente,—che non la lassa suspirare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Pregovi che m’aiutiti,—che un poco l’affreniti,<br /></span> +<span class="i0">ché i soi pensier me son feriti—che tutta me fan concussare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Pigliar voglio pensamento—a non adempir el suo talento,<br /></span> +<span class="i0">de star solo non gli assento—ch’io non possa contrastare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Del mondo sirò accompagnata,—de lui giragio enfacendata,<br /></span> +<span class="i0">ch’io non sia allapidata,—embrigarògli el meditare.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La ragion dice:—Non te giova,—l’amor vencer vol la prova;<br /></span> +<span class="i0">s’egli en dí non te trova,—la notte tu non pòi mucciare.—<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_181" id="Page_181">[Pg 181]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LXXIX" id="LXXIX"></a>LXXIX<br /><br /> + +<span class="smcap3">Della bontá divina e volontá creata</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">La bontate enfinita—vol enfinito amore,<br /></span> +<span class="i0">mente, senno e core—lo tempo e l’esser dato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor longo fidele,—in eterno durante,<br /></span> +<span class="i0">alto de speranza,—sopra li ciel passante,<br /></span> +<span class="i0">amplo en caritate,—onne cosa abracciante,<br /></span> +<span class="i0">en un profondo stante—de core umiliato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La volontá creata,—en infinitate unita,<br /></span> +<span class="i0">menata per la grazia—en sí alta salita,<br /></span> +<span class="i0">en quel ciel d’ignoranzia—tra gaudiosa vita,<br /></span> +<span class="i0">co ferro a calamita—nel non veduto amato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo ’ntelletto ignorante—va entorno per sentire,<br /></span> +<span class="i0">nel ciel caliginoso—non se lassa transire,<br /></span> +<span class="i0">che fôra grande eniuria—la smesuranza scire,<br /></span> +<span class="i0">siría maior sapire—che lo saper ch’è stato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo ’ntelletto ignorante—iura fidelitate,<br /></span> +<span class="i0">sotto l’onnipotenza—tener credulitate,<br /></span> +<span class="i0">de mai ragion non petere—a la difficultate,<br /></span> +<span class="i0">vive en umilitate—en tal profondo anegato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O savia ignoranza,—en alto loco menata,<br /></span> +<span class="i0">miracolosamente—se’ en tanto levata,<br /></span> +<span class="i0">né lengua né vocabulo—entende la contrata,<br /></span> +<span class="i0">stai co dementata—en tanto loco ammirato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—O alma nobilissima,—dinne que cose vide!<br /></span> +<span class="i0">—Veggo un tal non veggio—che onne cosa me ride;<br /></span> +<span class="i0">la lengua m’è mozata—e lo pensier m’ascide,<br /></span> +<span class="i0">miracolosa side—vive nel suo adorato.<span class="pagenum"><a name="Page_182" id="Page_182">[Pg 182]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Que frutti reducene—de esta tua visione?<br /></span> +<span class="i0">—Vita ordinata—en onne nazione;<br /></span> +<span class="i0">lo cor ch’era immondissimo,—enferno inferione,<br /></span> +<span class="i0">de trinitá magione—letto santificato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Cor mio, se’ te venduto—ad alto emperatore,<br /></span> +<span class="i0">nulla cosa creata—m’archieda omai d’amore,<br /></span> +<span class="i0">ché non è creatura—posta en tanto onore,<br /></span> +<span class="i0">a me è ’n gran descionore—se en mio cor fosse entrato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se creatura pete—per lo mio amor avere,<br /></span> +<span class="i0">vadane a la bontade—che l’ha distribuire,<br /></span> +<span class="i0">ch’io non aggio que fare,—ella ha lo possedere,<br /></span> +<span class="i0">può far lo suo piacere,—ché lo s’ha comparato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo tempo me demostra—ch’io gli ho rotta la legge,<br /></span> +<span class="i0">quando l’aggio occupato—en non servire de rege;<br /></span> +<span class="i0">o tempo, tempo, tempo,—en quanto mal sommerge<br /></span> +<span class="i0">a chi non te correge—passando te oziato!<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_183" id="Page_183">[Pg 183]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LXXX" id="LXXX"></a>LXXX<br /><br /> + +<span class="smcap3">De l’amore divino destinto in tre stati</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">—Sapete voi novelle de l’amore<br /></span> +<span class="i0">che m’ha rapito ed assorbito el core,<br /></span> +<span class="i0">e tiemme empregionato en suo dolzore,<br /></span> +<span class="i0">e famme morire en amor penato?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—De l’amore che hai demandato<br /></span> +<span class="i0">molti amori trovamo en esto stato,<br /></span> +<span class="i0">se tu non ne declar del tuo amato,<br /></span> +<span class="i0">risponder noi non te ce saperimo.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—L’amor ch’io ademando sí è ’l primo,<br /></span> +<span class="i0">unico, eterno e sta sublimo;<br /></span> +<span class="i0">non par che ’l conoscati, como stimo,<br /></span> +<span class="i0">da ch’en plurale avete la ’ntendenza.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Questo respondere giá non è fallenza,<br /></span> +<span class="i0">de lo tuo amor non avem conoscenza;<br /></span> +<span class="i0">se non t’encresce a dicerne sua valenza,<br /></span> +<span class="i0">delettane l’audito d’ascoltare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—L’amor ch’io ademando è singulare;<br /></span> +<span class="i0">cielo e terra empie col suo amare,<br /></span> +<span class="i0">en cosa brutta non pò demorare,<br /></span> +<span class="i0">tanto è purissimo.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’amor ch’io demando è umilissimo,<br /></span> +<span class="i0">el cor, o’ se reposa, fa ’l ditissimo,<br /></span> +<span class="i0">umilia l’affetto superbissimo<br /></span> +<span class="i0">per sua bontade.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Enfondeme nel cor fedelitate,<br /></span> +<span class="i0">famme guardar da le cose vetate,<br /></span> +<span class="i0">le cose concedute ed ordenate<br /></span> +<span class="i0">fammele usar con temperanza.<span class="pagenum"><a name="Page_184" id="Page_184">[Pg 184]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Divide da la terra mia speranza,<br /></span> +<span class="i0">conducelame en ciel la vicinanza,<br /></span> +<span class="i0">famme citadin per longa usanza<br /></span> +<span class="i0">de la gran citade.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Loco sí son le cose ordinate<br /></span> +<span class="i0">la scola se cce tien de caritate,<br /></span> +<span class="i0">tutte le gente de quelle contrate<br /></span> +<span class="i0">ciascuno en amore è conventato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Distinguese l’amore en terzo stato:<br /></span> +<span class="i0">bono, meglio, sommo, sublimato;<br /></span> +<span class="i0">lo sommo sí vole essere amato<br /></span> +<span class="i0">senza compagnia.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Parlar de tale amor faccio follia,<br /></span> +<span class="i0">diota me conosco en teologia,<br /></span> +<span class="i0">l’amor me constregne en sua pazia<br /></span> +<span class="i0">e famme bannire.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Prorompe l’abundanza en voler dire,<br /></span> +<span class="i0">modo non gli trovo a proferire,<br /></span> +<span class="i0">la veritá m’empone lo tacere,<br /></span> +<span class="i0">che non lo so fare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’abundanza non se pò occultare,<br /></span> +<span class="i0">loco sí se forma el iubilare,<br /></span> +<span class="i0">prorompe en canto che è sibilare,<br /></span> +<span class="i0">che vidde Elia.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Partámone ormai da questa via,<br /></span> +<span class="i0">a le doi distinzion che so empria,<br /></span> +<span class="i0">e logo sí figam la diceria<br /></span> +<span class="i0">che si convene.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Sempre lo meglio sta sopra lo bene;<br /></span> +<span class="i0">se tu non ami el prossimo co tene,<br /></span> +<span class="i0">e te non ami como si convene,<br /></span> +<span class="i0">tu, cieco, el cieco meni a tralipare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Emprima t’è opo con Dio ordinare,<br /></span> +<span class="i0">e da lui prender regola d’amare,<br /></span> +<span class="i0">amor saggio e forte en adurare<br /></span> +<span class="i0">e mai non smaglia.<span class="pagenum"><a name="Page_185" id="Page_185">[Pg 185]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Fame, sete e morte nol travaglia,<br /></span> +<span class="i0">sempre lo trovi forte a la battaglia,<br /></span> +<span class="i0">a patir pena ed onne ria travaglia<br /></span> +<span class="i0">e star quiito.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo corpo sí ha redutto al suo servito,<br /></span> +<span class="i0">li sensi regolati ad obedito,<br /></span> +<span class="i0">gli eccessi sottoposti so a punito<br /></span> +<span class="i0">ed a ragione.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tutta sta quieta la magione,<br /></span> +<span class="i0">gli officia distinte per ragione;<br /></span> +<span class="i0">se nulla ce nascesse questione,<br /></span> +<span class="i0">ston al iudicio.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo iudice che sede al malefizio<br /></span> +<span class="i0">ser Conscio è vocato per offizio,<br /></span> +<span class="i0">non perdona mai per pregarizio<br /></span> +<span class="i0">né per timore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non perdona al grande né al minore,<br /></span> +<span class="i0">nulla cosa occulta gli sta en core,<br /></span> +<span class="i0">tutta la corte vive con tremore<br /></span> +<span class="i0">ad obedenza.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Poi che l’alma vive a conscienza,<br /></span> +<span class="i0">contien amar lo prossimo en piacenza,<br /></span> +<span class="i0">amor verace par senza fallenza<br /></span> +<span class="i0">de caritate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Trasfórmate l’amor en veritate<br /></span> +<span class="i0">nelle persone che son tribulate,<br /></span> +<span class="i0">e, compatendo, magior pena pate<br /></span> +<span class="i0">che ’l penato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Quel per alcun tempo ha reposato,<br /></span> +<span class="i0">lo compatente ce sta cruciato,<br /></span> +<span class="i0">notte e giorno con lui tormentato<br /></span> +<span class="i0">e mai non posa.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non pò l’om sapere questa cosa<br /></span> +<span class="i0">se non la caritate chi l’ha enfusa,<br /></span> +<span class="i0">como nel penato sta retrusa<br /></span> +<span class="i0">a parturire.<span class="pagenum"><a name="Page_186" id="Page_186">[Pg 186]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Partámone ormai dal nostro dire,<br /></span> +<span class="i0">e ritornimo a Cristo nostro sire,<br /></span> +<span class="i0">che ne perdoni lo nostro fallire<br /></span> +<span class="i0">e díene pace.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Lo vostro ditto, frate, sí ne piace,<br /></span> +<span class="i0">però che vostro dicer è verace;<br /></span> +<span class="i0">de sequir voi tal via sí n’aiace,<br /></span> +<span class="i0">che ne salvimo. Amen.—<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_187" id="Page_187">[Pg 187]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LXXXI" id="LXXXI"></a>LXXXI<br /><br /> + +<span class="smcap3">De l’amor divino e sua laude</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">O Amor, divino amore,—amor, che non se’ amato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor, la tua amicizia—è piena de letizia<br /></span> +<span class="i0">non cade mai en tristizia—lo cor che t’ha assagiato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O amor amativo,—amor consumativo,<br /></span> +<span class="i0">amor conservativo—del cuor che t’ha albergato!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O ferita gioiosa,—ferita dilettosa,<br /></span> +<span class="i0">ferita gaudiosa,—chi de te è vulnerato!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amore, unde entrasti,—ché sí occulto passasti?<br /></span> +<span class="i0">Nullo signo mostrasti—unde tu fusse entrato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O amor amabile,—amor delettabile,<br /></span> +<span class="i0">amor encogitabile—sopr’onne cogitato!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor, divino fuoco,—amor de riso e gioco,<br /></span> +<span class="i0">amor non dái a poco,—ché se’ ricco smesurato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor, con chi te poni?—con delette persone,<br /></span> +<span class="i0">e lassi gran baroni,—ché non fai lor mercato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tale non par che vaglia—en vista una medaglia,<br /></span> +<span class="i0">che quasi como paglia—te dái en suo trattato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Chi te crede tenere,—per sua scienzia avere,<br /></span> +<span class="i0">nel cor non può sentire—che sia lo tuo gustato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Scienzia acquisita—mortal sí dá ferita,<br /></span> +<span class="i0">s’ella non è vestita—de core umiliato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor, tuo magisterio—enforma el desiderio,<br /></span> +<span class="i0">ensegna l’evangelio—col breve tuo ensegnato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor che sempre ardi—e i tuoi coraggi inardi,<br /></span> +<span class="i0">fai le lor lengue dardi—che passa onne corato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amore grazioso,—amore delettoso,<br /></span> +<span class="i0">amor suavetoso,—che ’l core hai saziato.<span class="pagenum"><a name="Page_188" id="Page_188">[Pg 188]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor ch’ensegni l’arte—che guadagni le parte,<br /></span> +<span class="i0">de cielo fai le carte,—en pegno te n’èi dato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor, fidel compagno,—amor, che mal se’ a cagno,<br /></span> +<span class="i0">de pianto me fai bagno—ch’io pianga el mio peccato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor dolce e suave,—de cielo, amor se’ chiave;<br /></span> +<span class="i0">a porto meni nave—e campa el tempestato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor che dái luce—ad omnia che luce,<br /></span> +<span class="i0">la luce non è luce,—lume corporeato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Luce luminativa,—luce demostrativa,<br /></span> +<span class="i0">non viene a l’amativa—chi non è en te luminato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor, lo tuo effetto—dá lume a lo ’ntelletto,<br /></span> +<span class="i0">demóstrali l’obietto—de l’amativo amato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor, lo tuo ardore—ad enflammar lo core<br /></span> +<span class="i0">uniscil per amore—ne l’obietto encarnato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor, vita secura,—riccheza senza cura,<br /></span> +<span class="i0">piú ch’en eterno dura—ed ultra smesurato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor che dái forma—ad omnia c’ha forma,<br /></span> +<span class="i0">la forma tua reforma—l’omo ch’è deformato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amore puro e mondo,—amor saggio e iocondo,<br /></span> +<span class="i0">amor alto e profondo—al cor che te s’è dato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor largo e cortese,—amor con larghe spese,<br /></span> +<span class="i0">amor, con mense stese—fai star lo tuo affidato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lussuria fetente—fugata de la mente,<br /></span> +<span class="i0">de castitá lucente,—mundizia adornato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor, tu se’ quel ama—donde lo cor te ama,<br /></span> +<span class="i0">sitito con gran fama—el tuo enamorato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amoranza divina,—ai mali se’ medicina,<br /></span> +<span class="i0">tu sani onne malina,—non sia tanto agravato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O lengua scotegiante,—come se’ stata osante<br /></span> +<span class="i0">de farte tanto enante—parlar de tale stato?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Or pensa que n’hai detto—de l’amor benedetto,<br /></span> +<span class="i0">onne lengua è en defetto—che de lui ha parlato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se onne lengue angeloro—che stanno en quel gran coro<br /></span> +<span class="i0">parlando de tal foro,—parlaran scelenguato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ergo co non vergogni?—nel tuo parlar lo pogni,<br /></span> +<span class="i0">lo suo laudar non giogni,—’nante l’hai blasfemato.<span class="pagenum"><a name="Page_189" id="Page_189">[Pg 189]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Non te posso obedire—ch’amor deggia tacire,<br /></span> +<span class="i0">l’amor voglio bandire,—fia che mo m’esce ’l fiato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non è condizione—che vada per ragione,<br /></span> +<span class="i0">che passi la stagione—ch’amor non sia clamato.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Clama la lengua e ’l core:—Amore, amore, amore!<br /></span> +<span class="i0">chi tace el tuo dolzore—lo cor li sia crepato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">E ben credo che crepasse—lo cor che t’assagiasse;<br /></span> +<span class="i0">se amor non clamasse,—trovárese afogato.—<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_190" id="Page_190">[Pg 190]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LXXXII" id="LXXXII"></a>LXXXII<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como l’anima trova Dio in tutte creature<br /> per mezo de sensi</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">O amor, divino amore,—perché m’hai assediato?<br /></span> +<span class="i0">Pare de me empazato,—non puoi de me posare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Da cinque parte veggio—che m’hai assediato:<br /></span> +<span class="i0">audito, viso, gusto,—tatto ed odorato;<br /></span> +<span class="i0">se esco, so pigliato,—non me te pos’occultare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se io esco per lo viso,—ciò che veggio è amore,<br /></span> +<span class="i0">en onne forma èi pento,—ed en onne colore;<br /></span> +<span class="i0">represèntime allore—ch’io te deggia albergare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se esco per la porta—per posarme en audire,<br /></span> +<span class="i0">lo sono e que significa?—Representa te, sire;<br /></span> +<span class="i0">per essa non può uscire—ciò cche odo è amare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se esco per lo gusto,—onne sapor te clama:<br /></span> +<span class="i0">—Amor, divino amore,—amor pieno de brama;<br /></span> +<span class="i0">amor preso m’hai a l’ama—per potere en me regnare.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se esco per la porta—che se chiama odorato,<br /></span> +<span class="i0">en onne creatura—te ce trovo formato;<br /></span> +<span class="i0">retorno vulnerato,—prendime a l’odorare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se esco per la porta—che se chiama lo tatto,<br /></span> +<span class="i0">en onne creatura—te ce trovo retratto;<br /></span> +<span class="i0">amor, e co so matto—de volerte mucciare?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor, io vo fugendo—de non darte el mio core,<br /></span> +<span class="i0">veggio che me trasformi—e faime essere amore,<br /></span> +<span class="i0">sí ch’io non son allore—e non me posso artrovare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">S’io veggio ad omo male—o defetto o tentato,<br /></span> +<span class="i0">trasformome entro en lui—e face ’l mio cor penato;<br /></span> +<span class="i0">amore smesurato,—e chi hai preso ad amare?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Prendeme a Cristo morto,—traime de mare al lito,<br /></span> +<span class="i0">loco me fai penare—vedendol sí ferito;<br /></span> +<span class="i0">perché l’hai sofferito?—Per volerme sanare.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_191" id="Page_191">[Pg 191]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LXXXIII" id="LXXXIII"></a>LXXXIII<br /><br /> + +<span class="smcap3">De l’amore de Cristo in croce,<br /> e como l’anima desidera de +morir con lui</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">O dolce amore—c’hai morto l’amore,<br /></span> +<span class="i0">prego che m’occidi d’amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor c’hai menato—lo tuo enamorato<br /></span> +<span class="i0">ad cusí forte morire,<br /></span> +<span class="i0">perché ’l facesti—ché non volesti<br /></span> +<span class="i0">ch’io dovesse perire?<br /></span> +<span class="i0">Non me parcire,—non voler soffrire<br /></span> +<span class="i0">ch’io non moia abracciato d’amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se non perdonasti—a quel che sí amasti,<br /></span> +<span class="i0">como a me vòi perdonare?<br /></span> +<span class="i0">Segno è, se m’ami,—che tu me c’enami<br /></span> +<span class="i0">como pesce che non pò scampare.<br /></span> +<span class="i0">E non perdonare,—ca el m’è en amare<br /></span> +<span class="i0">ch’io moia anegato en amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’amore sta appeso,—la croce l’ha preso<br /></span> +<span class="i0">e non lassa partire.<br /></span> +<span class="i0">Vocce currendo—e mo me cce appendo,<br /></span> +<span class="i0">ch’io non possa smarrire.<br /></span> +<span class="i0">Ca lo fugire—faríame sparire,<br /></span> +<span class="i0">ch’io non sería scritto en amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O croce, io m’apicco—ed ad te m’aficco,<br /></span> +<span class="i0">ch’io gusti morendo la vita.<br /></span> +<span class="i0">Ché tu ne se’ ornata,—o morte melata;<br /></span> +<span class="i0">tristo che non t’ho sentita!<br /></span> +<span class="i0">O alma sí ardita—d’aver sua ferita,<br /></span> +<span class="i0">ch’io moia accorato d’amore.<span class="pagenum"><a name="Page_192" id="Page_192">[Pg 192]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Vocce currendo,—en croce legendo<br /></span> +<span class="i0">nel libro che c’è ensanguinato.<br /></span> +<span class="i0">Ca essa scrittura—me fa en natura<br /></span> +<span class="i0">ed en filosofia conventato.<br /></span> +<span class="i0">O libro signato—che dentro se’ aurato,<br /></span> +<span class="i0">e tutto fiorito d’amore!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i0">O amor d’agno,—magior che mar magno,<br /></span> +<span class="i0">e chi de te dir porría?<br /></span> +<span class="i0">A chi c’è anegato—de sotto e da lato<br /></span> +<span class="i0">e non sa dove sia,<br /></span> +<span class="i0">e la pazia—gli par ritta via<br /></span> +<span class="i0">de gire empazato d’amore.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_193" id="Page_193">[Pg 193]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LXXXIV" id="LXXXIV"></a>LXXXIV<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como è somma sapienzia essere reputato pazo<br /> per l’amor de Cristo</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Senno me pare e cortesia—empazir per lo bel Messia.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ello me sa sí gran sapere—a chi per Dio vol empazire,<br /></span> +<span class="i0">en Parige non se vidde—ancor sí gran filosofia.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Chi per Cristo va empazato,—par afflitto e tribulato;<br /></span> +<span class="i0">ma è maestro conventato—en natura e teologia.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Chi per Cristo ne va pazo,—a la gente sí par matto;<br /></span> +<span class="i0">chi non ha provato el fatto—pare che sia fuor de la via.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Chi vol entrare en questa scola,—troverá dottrina nova;<br /></span> +<span class="i0">la pazia, chi non la prova,—giá non sa que ben se sia.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Chi vol entrar en questa danza,—trova amor d’esmesuranza;<br /></span> +<span class="i0">cento dí de perdonanza—a chi li dice villania.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ma chi va cercando onore,—non è degno del suo amore,<br /></span> +<span class="i0">ché Iesú fra doi latrone—en mezo la croce staía.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ma chi cerca per vergogna,—ben me par che cetto iogna;<br /></span> +<span class="i0">iá non vada piú a Bologna—a ’mparar altra mastria.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_194" id="Page_194">[Pg 194]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LXXXV" id="LXXXV"></a>LXXXV<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como se deve amar cristo liberalmente<br /> como esso amò noi</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">—O amor che m’ami,—prendime a li toi ami,<br /></span> +<span class="i0">ch’io ami co so amato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O amor che ami—e non trovi chi t’ami,<br /></span> +<span class="i0">chi sal per li toi rami—sempre se chiama engrato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O engrato nobile,—sommerso en ammirabile,<br /></span> +<span class="i0">non puoi salire equabile—d’amore adoguagliato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O amore attivo—che non trovi passivo,<br /></span> +<span class="i0">che venga a l’amativo—d’amor purificato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor c’hai nome amo,—plural mai non trovamo,<br /></span> +<span class="i0">da te fonte gustamo,—amor da te spirato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor, mostrame el como,—ché ’l quanto, non è omo<br /></span> +<span class="i0">che nol somerga el somo—del quanto smesurato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—El como te mostrai—quando me encarnai,<br /></span> +<span class="i0">per te peregrinai—en croce consumato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">El quanto armáse en sete,—ché non for mai aprete<br /></span> +<span class="i0">l’altissime secrete—en subietto finato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non reman dal daiente,—ma dal recipiente,<br /></span> +<span class="i0">non è sufficiente—a Dio nullo creato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo enfinito amare,—finito en demostrare,<br /></span> +<span class="i0">la mostra terminare—in amor sterminato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">En quilli amorosi abissi—gli santi son sommersi,<br /></span> +<span class="i0">dentro e da fore oppressi—d’amore spelagato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’alteza è infinita,—longeza non compíta,<br /></span> +<span class="i0">largeza sterminata,—profondo sprofondato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non puòtte piú l’amore—mostrar fatto maggiore,<br /></span> +<span class="i0">che farme lo minore—en degli omini deiettato.<span class="pagenum"><a name="Page_195" id="Page_195">[Pg 195]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Qual pazo vorria fare,—per formicaio campare,<br /></span> +<span class="i0">en formica tornare—per formicaio campato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Maggior fo mia stoltizia—la grande alteza mia<br /></span> +<span class="i0">de prender questa via—de farme om penato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Io non te amai per mene,—’nante te amai per tene,<br /></span> +<span class="i0">non me crebbe bene—del mio fatigato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Per te non fui maggiore,—né senza te minore,<br /></span> +<span class="i0">trasseme l’amore—che fusse reformato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se m’ami per aver gloria,—mercenaia hai memoria;<br /></span> +<span class="i0">attento stai a mia solia—pur del remunerato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non m’ami per amore,—ché ’l prezo te sta en core;<br /></span> +<span class="i0">se ’l prezo ne trai fuore,—l’amor tuo è anichilato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se la tua utilitate—te trae ad amorositate,<br /></span> +<span class="i0">poco d’aversitate—te fa l’amor cagnato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se l’amore è libero—che non sia avaro albitrio,<br /></span> +<span class="i0">gentil fa desiderio—non condizionato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non c’è condizione—né messa per ragione,<br /></span> +<span class="i0">è fatta l’unione—che non veste vergato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Da l’amativo amabile—esce l’amor mirabile,<br /></span> +<span class="i0">l’amore è poi durabile—semper in idem stato.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_196" id="Page_196">[Pg 196]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LXXXVI" id="LXXXVI"></a>LXXXVI<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como l’anima dimanda perdonanza<br /> de l’offensione e gusto +d’amore</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor dolce senza pare—sei tu, Cristo, per amare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tu sei amor che coniugni,—cui piú ami spesso pugni;<br /></span> +<span class="i0">onne piaga, poi che l’ugni,—senza unguento fai sanare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor, tu non abandoni—chi t’offende, sí perdoni;<br /></span> +<span class="i0">e de gloria encoroni—chi se sa umiliare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Signor, fanne perdonanza—de la nostra offensanza,<br /></span> +<span class="i0">e de la tua dolce amanza—fanne um poco assagiare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Dolce Iesú amoroso,—piú che manna saporoso,<br /></span> +<span class="i0">sopra noi sie pietoso,—Signor, non n’abandonare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor grande, dolce e fino,—increato sei divino,<br /></span> +<span class="i0">tu che fai lo serafino—de tua gloria enflammare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Cherubin ed altri cori,—apostoli e dottori,<br /></span> +<span class="i0">martiri e confessori,—vergene fai iocundare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Patriarche e profete—tu tragisti da la rete;<br /></span> +<span class="i0">de te, amor, áver tal sete,—non se crédor mai saziare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Dolce amor, tanto n’ame,—al tuo regno sempre clame,<br /></span> +<span class="i0">saziando d’onne fame,—tanto sei dolce a gustare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor, chi de te ben pensa,—giammai non déi far offensa;<br /></span> +<span class="i0">tu sei fruttuosa mensa—en cui ne devem gloriare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Nella croce lo mostrasti,—amor, quanto tu n’amasti;<br /></span> +<span class="i0">ché per noi te umiliasti—e lassasti cruciare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor grande fuor misura,—tu promission secura,<br /></span> +<span class="i0">de cui nulla creatura—d’amar non se può scusare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Dáite a chi te vol avere,—tu te vien a proferire,<br /></span> +<span class="i0">amor, non te puoi tenere—a chi te sa ademandare.<span class="pagenum"><a name="Page_197" id="Page_197">[Pg 197]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ademando te amoroso,—dolce Iesú pietoso,<br /></span> +<span class="i0">che me specchi el cor gioioso—de te solo, amor, pensare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo pensar de te, amore,—fa enebriar lo core,<br /></span> +<span class="i0">vol fugir onne rumore—per poterte contemplare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Contemplando te, solazo,—pargli tutto ’l mondo laccio,<br /></span> +<span class="i0">regemento fa de pazo—a chi non sa el suo affare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tu se’ amor de cortesia,—en te non è villania,<br /></span> +<span class="i0">dámmete, amor, vita mia,—non me far tanto aspettare.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_198" id="Page_198">[Pg 198]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LXXXVII" id="LXXXVII"></a>LXXXVII<br /><br /> + +<span class="smcap3">De l’amor divino la misura del quale è incognita</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor che ami tanto,—ch’io non so dir lo quanto<br /></span> +<span class="i0">del como esmesurato!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La mesura se lamenta—del como esmesurato,<br /></span> +<span class="i0">sua ragion vole a distenta—parli l’amor tribulato;<br /></span> +<span class="i0">la smesuranza s’è levata,—messo ha el freno a la mesura,<br /></span> +<span class="i0">non faccia sommergetura,—ché non sería piú comportato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo sapor de sapienza—l’affetto sí ha sotterrato,<br /></span> +<span class="i0">lo lume de intelligenza—udite tratto c’ha pensato:<br /></span> +<span class="i0">l’affetto sí ha pigliato—ed hallo messo en pregione,<br /></span> +<span class="i0">sottomesso a la ragione,—loco l’ha terrafinato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’affetto, poi ch’è en pregione,—piange con gran desianza;<br /></span> +<span class="i0">nullo consólo se vol dare—de la preterita offensanza,<br /></span> +<span class="i0">de chi gli ha tolta la speranza—poi la comenza a biastemare,<br /></span> +<span class="i0">e non se vol consolare—sí sta en sé contaminato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O amor contaminato,—tutto pieno de furore,<br /></span> +<span class="i0">d’onne tempo hai mormorato,—ène entrato en possessore;<br /></span> +<span class="i0">la iustizia ch’è assessore,—sí t’ha preso a condennare,<br /></span> +<span class="i0">d’onne officio te privare,—ché non sai far bon iudicato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La iustizia sí è presa—da lo senno del sapere,<br /></span> +<span class="i0">una ragion gli è commessa—che non degia preterire,<br /></span> +<span class="i0">la scienzia far tacere—ed onne atto alienare,<br /></span> +<span class="i0">e le virtute esaltare,—se non sería excomunicato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O amor ch’èi tempestoso,—ch’en te non fai recetto,<br /></span> +<span class="i0">ètte sottratto el prestato,—conquassato sta l’aspetto;<br /></span> +<span class="i0">ma el desio del diletto—abracciato ha el disiare,<br /></span> +<span class="i0">con lo vile en sé vilare—non vederse en sé vilato.<span class="pagenum"><a name="Page_199" id="Page_199">[Pg 199]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O audito senza audito,—che en te non hai clamore,<br /></span> +<span class="i0">entelletto senza viso—hai anegato onne valore;<br /></span> +<span class="i0">non hai en te possessore,—da altri non èi posseduto,<br /></span> +<span class="i0">onne atto sí t’è renduto,—sí sta l’amore affissato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’odorato t’è renduto,—non sai dir que è delettare,<br /></span> +<span class="i0">lo sapore è fatto muto,—non sai dir piú que è gustare;<br /></span> +<span class="i0">lo silenzio ce appare,—ché gli è tolto onne lenguaio;<br /></span> +<span class="i0">allor par giá quietaio,—vive en sé ben roborato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tutti gli atti vecchi e novi—en un nichilo son fondate,<br /></span> +<span class="i0">son formati senza forma,—non han termen né quantitate,<br /></span> +<span class="i0">uniti con la veritate;—coronato sta l’affetto,<br /></span> +<span class="i0">quietato lo ’ntelletto,—nell’amore trasformato.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_200" id="Page_200">[Pg 200]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LXXXVIII" id="LXXXVIII"></a>LXXXVIII<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como in l’omo perfetto sono figurate le tre ierarchie<br /> con li novi +cori de angeli</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">L’omo che può la sua lengua domare,<br /></span> +<span class="i0">grande me pare che agia signoria;<br /></span> +<span class="i0">ché raro parlamento può l’om fare<br /></span> +<span class="i0">che de peccar non agia alcuna via;<br /></span> +<span class="i0">agiome pensato de parlare,<br /></span> +<span class="i0">reprendomi, ché faccio gran follía;<br /></span> +<span class="i0">ca senno en me non sento né affare<br /></span> +<span class="i0">a far devere grande diceria;<br /></span> +<span class="i0">ma lo volere sforza el ragionare<br /></span> +<span class="i0">preso ha lo freno e tiello en sua balía.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Però me sería meglio lo tacere,<br /></span> +<span class="i0">ma veggio ch’io non lo posso ben fare;<br /></span> +<span class="i0">però parlo e dico el mio parere<br /></span> +<span class="i0">ed a correzione ne voglio stare;<br /></span> +<span class="i0">pregove tutti che vi sia en piacere<br /></span> +<span class="i0">de volere lo mio ditto ascoltare,<br /></span> +<span class="i0">e recurriamo a Dio en cui è ’l sapere<br /></span> +<span class="i0">che l’asina de Balaam fece parlare,<br /></span> +<span class="i0">ch’ello me dia alcuna cosa dire<br /></span> +<span class="i0">che sia sua laude e a noi possa giovare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Pareme che l’omo sia creato<br /></span> +<span class="i0">a la imagine di Dio e semiglianza;<br /></span> +<span class="i0">lo paradiso pareme ordinato<br /></span> +<span class="i0">de nove orden d’angeli en ordenanza;<br /></span> +<span class="i0">en tre ierarchie è el loro stato<br /></span> +<span class="i0">de quella beatissima adunanza,<span class="pagenum"><a name="Page_201" id="Page_201">[Pg 201]</a></span><br /></span> +<span class="i0">or facciamo che l’uomo sia en stato<br /></span> +<span class="i0">che truove en sé quella concordanza;<br /></span> +<span class="i0">e pareme d’averlo retrovato,<br /></span> +<span class="i0">se io non fallo nella mia cuitanza.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tre ierarchie ha l’omo perfetto:<br /></span> +<span class="i0">la prima si è ben encomenzare;<br /></span> +<span class="i0">lo secondo stato è piú eletto<br /></span> +<span class="i0">ch’en megliorar fa l’om perseverare;<br /></span> +<span class="i0">ottimo lo terzo sopra eletto,<br /></span> +<span class="i0">omo che consuma en ben finare;<br /></span> +<span class="i0">non se ne trovò ancor decetto<br /></span> +<span class="i0">chi con questi tre volse albergare,<br /></span> +<span class="i0">molto me ne trovo en gran defetto<br /></span> +<span class="i0">ché io al primo ancor non volse entrare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Aggiome veduto e ben pensato<br /></span> +<span class="i0">che l’uom perfetto a l’arbor se figura,<br /></span> +<span class="i0">che, quanto piú profondo è radicato,<br /></span> +<span class="i0">tanto è piú forte ad onne rea fortura;<br /></span> +<span class="i0">de vil corteccia veggiolo amantato,<br /></span> +<span class="i0">conservace l’umore e la natura,<br /></span> +<span class="i0">de rami, foglie e frutto è adornato<br /></span> +<span class="i0">lavora d’onne tempo senza mura;<br /></span> +<span class="i0">da poi che ’l frutto hacce appicciato,<br /></span> +<span class="i0">conservalo, nutrica e poi el matura.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La fossa dove questo arbor se planta<br /></span> +<span class="i0">parme la profonda umilitate;<br /></span> +<span class="i0">ché se la radicina loco achianta,<br /></span> +<span class="i0">engrossace ad trar l’umiditate,<br /></span> +<span class="i0">e fa l’arbor crescere ed enalta,<br /></span> +<span class="i0">non teme freddo né nulla siccitate;<br /></span> +<span class="i0">standoce gli ucelli, loco canta,<br /></span> +<span class="i0">esbernace con grande suavitate,<br /></span> +<span class="i0">nascondece lo nido e sí l’amanta,<br /></span> +<span class="i0">che non se veggia a sua contrarietate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo ceppo che la radice sí divide<br /></span> +<span class="i0">pareme la fede che è formata,<span class="pagenum"><a name="Page_202" id="Page_202">[Pg 202]</a></span><br /></span> +<span class="i0">e le radice dodece ce vide,<br /></span> +<span class="i0">gli articoli con essa congregata;<br /></span> +<span class="i0">se ensemora non gli tien, la conquide<br /></span> +<span class="i0">deguasta l’arbor tutta conquassata,<br /></span> +<span class="i0">se ensemora l’abracci, sí te ride,<br /></span> +<span class="i0">allítate nella buona contrata,<br /></span> +<span class="i0">e cámpate dal loco o’ s’allide<br /></span> +<span class="i0">quilli che la tengono viliata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo stipite ch’en alto se depone<br /></span> +<span class="i0">pareme l’altissima speranza,<br /></span> +<span class="i0">divide da la terra tua magione,<br /></span> +<span class="i0">condúcetela en ciel la vicinanza;<br /></span> +<span class="i0">se loco ce demori onne stagione<br /></span> +<span class="i0">gaudio ce trovi en abundanza;<br /></span> +<span class="i0">cerchi la citade per regione,<br /></span> +<span class="i0">cantasi lo canto de alegranza,<br /></span> +<span class="i0">párete lo mondo una pregione,<br /></span> +<span class="i0">videlo pieno de grande fallanza.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lá ’ve gli rami hanno nascimento<br /></span> +<span class="i0">pareme che sia la caritate;<br /></span> +<span class="i0">la prima ierarchia è ’l comenzamento,<br /></span> +<span class="i0">tre rami ce trovi en unitate;<br /></span> +<span class="i0">destenguese per bello ordenamento<br /></span> +<span class="i0">ciascuna en sua proprietate;<br /></span> +<span class="i0">grande trovi en loro comenzamento<br /></span> +<span class="i0">pensando nella loro varietate,<br /></span> +<span class="i0">l’uno senza l’altro è sviamento<br /></span> +<span class="i0">e non verria a compíta veritate.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo primo ramo d’esto encomenzare,<br /></span> +<span class="i0">lo qual al primo orden se figura,<br /></span> +<span class="i0">angeli sí audimo nominare,<br /></span> +<span class="i0">sí come n’amaestra la Scrittura;<br /></span> +<span class="i0">angelo se vole enterpretare<br /></span> +<span class="i0">messo nobilissimo en natura,<br /></span> +<span class="i0">messo che ne l’alma pòi trovare;<br /></span> +<span class="i0">paiome gli pensier senza fallura,<span class="pagenum"><a name="Page_203" id="Page_203">[Pg 203]</a></span><br /></span> +<span class="i0">lo Spirito santo halli ad inspirare<br /></span> +<span class="i0">che nullo gli pò aver per sua fattura.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Poi che se’ stato assai nello pensiere,<br /></span> +<span class="i0">che de lo star con Dio hai costumanza,<br /></span> +<span class="i0">lo diletto méttete a vedere<br /></span> +<span class="i0">gli ben c’hai recevuti en abundanza,<br /></span> +<span class="i0">e chi se’ tu per cui volse morire,<br /></span> +<span class="i0">che rotta gli hai la fede e la lianza,<br /></span> +<span class="i0">e che esso Signor volse soffrire<br /></span> +<span class="i0">da me peccatore tanta offensanza;<br /></span> +<span class="i0">de vergogna vogliomene vestire,<br /></span> +<span class="i0">non trovo loco ne la mia cuitanza.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">De lo pensiere nasce un desio,<br /></span> +<span class="i0">che el secondo ramo puoi appellare;<br /></span> +<span class="i0">arcangeli figura, como creio,<br /></span> +<span class="i0">che summi messi puoti enterpretare;<br /></span> +<span class="i0">de pianger non trovo unqua remeio,<br /></span> +<span class="i0">enfiase lo core a suspirare,<br /></span> +<span class="i0">ed ov’è ’l mio Signor ch’io non lo veio?<br /></span> +<span class="i0">derrata so ch’el volse comperare;<br /></span> +<span class="i0">respondemi, Signor, c’altro non cheio;<br /></span> +<span class="i0">desidero morir per te amare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La lezione damme una ensegna<br /></span> +<span class="i0">ca, se voglio trovar lo mio Signore,<br /></span> +<span class="i0">ad opera compíta opo è ch’io vegna,<br /></span> +<span class="i0">se vol che viva e cresca lo suo amore;<br /></span> +<span class="i0">lo terzo ramo mostrame ed assegna<br /></span> +<span class="i0">nome de virtute per dottore;<br /></span> +<span class="i0">chi questo ramo prende, bene aregna,<br /></span> +<span class="i0">albergalo con l’altro emperadore,<br /></span> +<span class="i0">e de viver prende una convegna<br /></span> +<span class="i0">che sempre va crescendo per fervore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La seconda ierarchia, co a me pare,<br /></span> +<span class="i0">che en tre distinzione è ordinata,<br /></span> +<span class="i0">che nella prima non puoi dimorare;<br /></span> +<span class="i0">se con questa non fai tua giornata,<span class="pagenum"><a name="Page_204" id="Page_204">[Pg 204]</a></span><br /></span> +<span class="i0">con l’impedimenti opo t’è pugnare;<br /></span> +<span class="i0">se vol che vada en pace la contrata,<br /></span> +<span class="i0">li cinque sensi opo t’è domare<br /></span> +<span class="i0">che la morte al core hanno ministrata;<br /></span> +<span class="i0">dominazione si può appellare<br /></span> +<span class="i0">questa signoria cusí beata.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo secondo ramo è principato,<br /></span> +<span class="i0">en elle creature ordinamento,<br /></span> +<span class="i0">che ciò che vede ed ode ed ha pensato,<br /></span> +<span class="i0">ciascuna rieca suo consolamento,<br /></span> +<span class="i0">laudando lo Signor che l’ha creato<br /></span> +<span class="i0">per sua pietate e piacemento;<br /></span> +<span class="i0">ciascuna conserva lo suo stato,<br /></span> +<span class="i0">reprèndete c’hai fatto fallimento,<br /></span> +<span class="i0">consèrvate lo core en uno stato<br /></span> +<span class="i0">che sempre de Dio trovi pascimento.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Le vizia, che stanno a la nascosta,<br /></span> +<span class="i0">ciascuno se briga de aiutare,<br /></span> +<span class="i0">de non lassar l’albergo fanno rosta,<br /></span> +<span class="i0">ciascuno se briga de esforzare;<br /></span> +<span class="i0">l’orden de le potestá se cci acosta,<br /></span> +<span class="i0">tutte le virtude fa congregare:<br /></span> +<span class="i0">la battaglia dura sí s’è mosta<br /></span> +<span class="i0">l’una contro l’altra a preliare;<br /></span> +<span class="i0">le vizia sí fugono la iosta,<br /></span> +<span class="i0">lassan lo campo e brigan de mucciare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’umilitate la superbia vide,<br /></span> +<span class="i0">d’un alto monte sí l’ha tralipata;<br /></span> +<span class="i0">la envidia, vedendo, sí se allide,<br /></span> +<span class="i0">la caritade l’arde ed ha brusata;<br /></span> +<span class="i0">e l’ira, ciò sentendo, sí se occide,<br /></span> +<span class="i0">la mansuetude sí l’ha strangulata;<br /></span> +<span class="i0">l’accidia, che unqua mai non ride,<br /></span> +<span class="i0">iustizia l’ha troppo ben frustata;<br /></span> +<span class="i0">avarizia, c’ha morti li suoi rede,<br /></span> +<span class="i0">la pietate sí l’ha scorticata.<span class="pagenum"><a name="Page_205" id="Page_205">[Pg 205]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lussuria sí sta molto adornata,<br /></span> +<span class="i0">pensa per sua belleza de campare;<br /></span> +<span class="i0">ma la castitate l’ha accorata,<br /></span> +<span class="i0">molto dura morte gli fa fare;<br /></span> +<span class="i0">ed en un pilo sí l’ha sotterrata,<br /></span> +<span class="i0">e loco agli vermi fala devorare;<br /></span> +<span class="i0">la gola sí n’è molto empaurata,<br /></span> +<span class="i0">discrezione volese amantare;<br /></span> +<span class="i0">ma la temperanza l’ha pigliata,<br /></span> +<span class="i0">tienla en pregione e fálase enfrenare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Poi che le virtute hanno venciuto,<br /></span> +<span class="i0">ordenano d’aver la signoria;<br /></span> +<span class="i0">lo terzo stato claman per aiuto,<br /></span> +<span class="i0">ché, senza lui, prendon mala via;<br /></span> +<span class="i0">cercano la Scrittura, han envenuto<br /></span> +<span class="i0">o’ lo Signor de riposar desia,<br /></span> +<span class="i0">concordia sí hanno conceputo,<br /></span> +<span class="i0">ch’en trono de lo ’mperio segga dia;<br /></span> +<span class="i0">el per elezione l’hanno elegiuto<br /></span> +<span class="i0">che rega e tenga tutta la bailía.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Le virtute fanno petizione<br /></span> +<span class="i0">a la signoria que deggian fare,<br /></span> +<span class="i0">ché ciascuna vol la sua ragione,<br /></span> +<span class="i0">ed estatuto vogliono ordenare;<br /></span> +<span class="i0">de la concordia trovan la magione,<br /></span> +<span class="i0">lá ’v’ella co lloro deggia reposare,<br /></span> +<span class="i0">e discordia mettono en pregione,<br /></span> +<span class="i0">che onne ben faceva deguastare;<br /></span> +<span class="i0">ed onne tempo vogliono ragione<br /></span> +<span class="i0">e nullo feriato voglion fare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Concordia non può bene regnare,<br /></span> +<span class="i0">se de sapere non ha condimento;<br /></span> +<span class="i0">lo secondo ramo fonno clamare<br /></span> +<span class="i0">che de sapere ha l’amaestramento;<br /></span> +<span class="i0">cherubini vogliono abracciare,<br /></span> +<span class="i0">contemplando el Signor per vedemento,<span class="pagenum"><a name="Page_206" id="Page_206">[Pg 206]</a></span><br /></span> +<span class="i0">ed en sua scola voglion demorare,<br /></span> +<span class="i0">che da lui recevan lo convento;<br /></span> +<span class="i0">lo ’ntelletto volsece apicciare,<br /></span> +<span class="i0">ché de legere ha forte entendemento.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ché, quanto piú el sapere va crescendo,<br /></span> +<span class="i0">tanto piú trova en Dio la smesuranza;<br /></span> +<span class="i0">lo ’ntendemento vasse devencendo,<br /></span> +<span class="i0">anegalo en profondo per usanza<br /></span> +<span class="i0">l’ordene serafico, apparendo<br /></span> +<span class="i0">nello ’nfocato viver per amanza;<br /></span> +<span class="i0">questo defetto vásecce ademplendo,<br /></span> +<span class="i0">abraccian lo Signor per desianza<br /></span> +<span class="i0">e cusí sempremai lo va tenendo,<br /></span> +<span class="i0">en ciò la caritate ha consumanza.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Or preghiamo lo Signore potente<br /></span> +<span class="i0">che per sua bontade e cortesia<br /></span> +<span class="i0">esso dirizi sí la nostra mente,<br /></span> +<span class="i0">che sempre tengam la diritta via;<br /></span> +<span class="i0">sí ch’en futuro non siam perdente<br /></span> +<span class="i0">d’aver en cielo la sua compagnia;<br /></span> +<span class="i0">molto se porrá tener dolente<br /></span> +<span class="i0">chi nello ’nferno fatt’ha albergaria,<br /></span> +<span class="i0">ché sempre viverá en fuoco ardente;<br /></span> +<span class="i0">campene noi la Vergene Maria. Amen.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_207" id="Page_207">[Pg 207]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="LXXXIX" id="LXXXIX"></a>LXXXIX<br /><br /> + +<span class="smcap3">Arbore dell’amore divino</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Un arbore è da Dio plantato—lo qual amor è nominato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—O tu, omo, che c’èi salito,—dimme en que forma èi tu gito,<br /></span> +<span class="i0">perché ’l viagio me sia aprito,—ché sto en terra otenebrato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Se ’l te dico, poco vento—mo m’encasca, sí sto lento!<br /></span> +<span class="i0">ancora non agio vento,—’nante so molto tempestato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Giá non è tua questa storia—’nante è a Dio tutta gloria;<br /></span> +<span class="i0">non me trovo en mia memoria—che tu per arte l’aggi acquistato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se ’l me dice, mo pò avenire—che mo me fai de loto uscire,<br /></span> +<span class="i0">se per te vengo a Dio servire—a Dio m’averai guadagnato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—A laude de Dio lo te dico—e per avermete ad amico:<br /></span> +<span class="i0">empaurato dal Nemico,—fui a questo arbore menato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Con la mente ci aguardai,—e de salir m’enfiammai,<br /></span> +<span class="i0">fui da pede ed io ’l mirai—ch’era tanto smesurato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Li rami erano en tanta altura,—non ne posso dir mesura;<br /></span> +<span class="i0">lo pedale en dirittura—era tutto desnodato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Da nulla parte non vedea—co salire ce potea,<br /></span> +<span class="i0">se non da un ramo che pendea—ch’era a terra repiegato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Questo era un rametello—ch’era molto poverello,<br /></span> +<span class="i0">umilitate era segello—de questo ramo desprezato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Adviáme per salire,—fóme ditto:—Non venire,<br /></span> +<span class="i0">se non te brighi de partire—da onne mortal peccato.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Venneme contrizione,—lavaime con confessione,<br /></span> +<span class="i0">e feci satisfazione,—co da Dio me fo donato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Al salire retornando,—e nel mio cor gía pensando<br /></span> +<span class="i0">e gía molto dubitando—del salir afatigato.<span class="pagenum"><a name="Page_208" id="Page_208">[Pg 208]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Pregai Dio devotamente—ch’al salir me fos iuvente,<br /></span> +<span class="i0">ca, senza lui, non è niente—de tutto quel ch’avea pensato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Da ciel me venne una vuce—e disse:—Ségnate con cruce,<br /></span> +<span class="i0">e piglia el ramo de la luce—lo qual a Dio è molto a grato.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Con la croce me signai,—e lo ramo sí pigliai,<br /></span> +<span class="i0">tutto lo core ci afittai—sí ch’en alto fui levato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Poi, levato en tanta altura,—trovai amor de dirittura,<br /></span> +<span class="i0">lo qual me tolse onne paura—onde el mio cor era tentato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Encontenente ch’io fui gionto,—non me lassò figer ponto<br /></span> +<span class="i0">de far sopra me un gionto—en un ramo sopra me plantato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Poi ch’en quel ramo fui salito,—che da man ritta era insíto,<br /></span> +<span class="i0">de suspiri fui ferito,—luce de lo sponso dato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Da l’altra parte volse ’l viso—e ne l’altro ramo fui affiso,<br /></span> +<span class="i0">e l’amor me fece riso—però che m’avea sí mutato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ed io, sopra me guardanno,—doi rami ce vidde entanno,<br /></span> +<span class="i0">l’uno ha nome perseveranno,—l’altro amor continuato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Salendo su cresi posare,—l’amor non me lassò finare,<br /></span> +<span class="i0">de sopra me féme guardare—en un ramo sopra me fermato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Salendo su sí resedea,—le poma scritte ce pendea,<br /></span> +<span class="i0">le lacrime ch’amor facea,—ché lo sponso gli era sí celato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Da l’altra parte volse ’l core—vidde el ramo de l’ardore,<br /></span> +<span class="i0">passando l’ha sentito amore—che m’avea sí rescaldato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Stando loco non finava,—l’amor molto m’encalzava,<br /></span> +<span class="i0">de menar me lá ’ve stava—en un ramo sopra me esaltato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Poi ch’en quel ramo me alzasse,—scritto era ch’io me odiasse,<br /></span> +<span class="i0">perché tutto amor portasse—a quel Signor che m’ha creato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Al ramo da l’altra parte—trasseme amor per arte<br /></span> +<span class="i0">a lo contemplar che sparte—lo cor d’onne amaricato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">A lo ramo de piú alteza—sí fui tratto con lebeza,<br /></span> +<span class="i0">o’ languisce en alegreza—sentendo d’amor con odorato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Da l’altra parte pusi mente,—vidi ramo ante me piacente,<br /></span> +<span class="i0">passando l’ardor pongnente—ferendo al cor l’ha stemperato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Stemperato de tal foco,—lo mio cor non avea loco,<br /></span> +<span class="i0">fui furato a poco a poco—en el ramo sopra me fidato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tanto d’amor fui ferito,—ch’en quel ramo fui rapito<br /></span> +<span class="i0">o’ lo mio sponso fo apparito—e con lui fui abracciato.<span class="pagenum"><a name="Page_209" id="Page_209">[Pg 209]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">En me medesmo venni mino,—menato en quel ramo divino,<br /></span> +<span class="i0">tanto viddi cosa en pino,—che lo cor ce fo anegato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">A le laude del Signore—ditto t’aggio el suo tenore;<br /></span> +<span class="i0">se vol salire, or pone ’l core—a tutto quel ch’agio parlato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">En el arbor de contemplare—chi voi salir, non dé’ posare,<br /></span> +<span class="i0">pensier, parole e fatti fare—ed ita sempre esercitare<a name="FNanchor_3_3" id="FNanchor_3_3"></a><a href="#Footnote_3_3" class="fnanchor">[3]</a>.<br /></span> +</div></div> +<p><span class="pagenum"><a name="Page_210" id="Page_210">[Pg 210]</a></span></p> + +<div class="footnotes"> +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_3_3" id="Footnote_3_3"></a><a href="#FNanchor_3_3"><span class="label">[3]</span></a> Agionto en alcuni libri: +</p> +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Non è dato a creatura—salir ultra sta misura,<br /></span> +<span class="i0">la Trinitá sola è for misura,—lo sommo inaccessibil chiamato.<br /></span> +</div> +<div class="stanza"> +<span class="i1">Tredece ramora con li frutti,—de sette gradora produtti,<br /></span> +<span class="i0">se gli potrai salir tutti,—serai en perfetto stato.<br /></span> +</div></div> +<p> +Nota del Bonaccorsi.</p></div> +</div> + + + +<h2><a name="XC" id="XC"></a>XC<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como l’anima se lamenta con Dio de la caritá<br /> superardente in lei +infusa</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor de caritate,—perché m’hai sí ferito?<br /></span> +<span class="i0">lo cor tutt’ho partito—ed arde per amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Arde ed incende, nullo trova loco,<br /></span> +<span class="i0">non può fugir però ched è legato,<br /></span> +<span class="i0">sí se consuma como cera a foco;<br /></span> +<span class="i0">vivendo more, languisce stemperato,<br /></span> +<span class="i0">demanda de poter fugire um poco,<br /></span> +<span class="i0">ed en fornace tròvase locato;<br /></span> +<span class="i0">oimè, do’ so menato?—A sí forte languire?<br /></span> +<span class="i0">Vivendo sí, è morire,—tanto monta l’ardore!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">’Nante che el provasse, demandava<br /></span> +<span class="i0">amare Cristo, credendo dolzura;<br /></span> +<span class="i0">en pace de dolceza star pensava,<br /></span> +<span class="i0">for d’ogni pena possedendo altura;<br /></span> +<span class="i0">pruovo tormento qual non me cuitava,<br /></span> +<span class="i0">che ’l cor se me fendesse per calura;<br /></span> +<span class="i0">non posso dar figura—de que veggio sembianza,<br /></span> +<span class="i0">ché moio en delettanza—e vivo senza core.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Aggio perduto el core e senno tutto,<br /></span> +<span class="i0">voglia e piacere e tutto sentimento,<br /></span> +<span class="i0">onne belleza me par loto brutto,<br /></span> +<span class="i0">delize con riccheze perdimento;<br /></span> +<span class="i0">un arbore d’amor con grande frutto,<br /></span> +<span class="i0">en cor piantato, me dá pascimento,<br /></span> +<span class="i0">che fe’ tal mutamento—en me senza demora,<br /></span> +<span class="i0">gettando tutto fòra,—voglia, senno e vigore.<span class="pagenum"><a name="Page_211" id="Page_211">[Pg 211]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Per comperar amor tutto aggio dato,<br /></span> +<span class="i0">lo mondo e mene, tutto per baratto;<br /></span> +<span class="i0">se tutto fosse mio quel ch’è creato,<br /></span> +<span class="i0">daríalo per amor senza onne patto;<br /></span> +<span class="i0">e trovome d’amor quasi engannato,<br /></span> +<span class="i0">ché, tutto dato, non so dove so tratto;<br /></span> +<span class="i0">per amor so desfatto,—pazo sí so tenuto;<br /></span> +<span class="i0">ma, perché so venduto,—de me non ho valore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Credeame la gente revocare,<br /></span> +<span class="i0">amici che me fuoro, d’esta via;<br /></span> +<span class="i0">ma chi è dato piú non se può dare,<br /></span> +<span class="i0">né servo far che fugga signoria;<br /></span> +<span class="i0">prima la pietra porríase amollare<br /></span> +<span class="i0">ch’amor che me tien en sua bailía:<br /></span> +<span class="i0">tutta la voglia mia—d’amor sí è enfocata,<br /></span> +<span class="i0">unita, trasformata:—chi tollerá l’amore?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Fuoco né ferro non li può partire,<br /></span> +<span class="i0">non se divide cosa tanto unita;<br /></span> +<span class="i0">pena né morte giá non può salire<br /></span> +<span class="i0">a quella alteza dove sta rapita;<br /></span> +<span class="i0">sotto sé vede tutte cose gire<br /></span> +<span class="i0">ed essa sopra tutte sta gradita;<br /></span> +<span class="i0">alma, co se’ salita—a posseder tal bene?<br /></span> +<span class="i0">Cristo, da cui te vene,—abraccial con dolzore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Giá non posso vedere creatura,<br /></span> +<span class="i0">al Creatore grida tutta mente;<br /></span> +<span class="i0">cielo né terra non me dá dolzura,<br /></span> +<span class="i0">per Cristo amore tutto m’è fetente;<br /></span> +<span class="i0">luce de sole sí me pare oscura,<br /></span> +<span class="i0">vedendo quella faccia resplendente,<br /></span> +<span class="i0">cherubin son niente,—belli per ensegnare,<br /></span> +<span class="i0">serafin per amare,—chi vede lo Signore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Nullo donqua ormai piú me reprenda<br /></span> +<span class="i0">se tale amore me fa pazo gire,<br /></span> +<span class="i0">giá non è core che piú se defenda<br /></span> +<span class="i0">d’amor sí preso che possa fugire;<span class="pagenum"><a name="Page_212" id="Page_212">[Pg 212]</a></span><br /></span> +<span class="i0">pensi ciascuno co el cor non se fenda,<br /></span> +<span class="i0">cotal fornace co possa patire;<br /></span> +<span class="i0">s’io potesse envenire—alma che m’entendesse<br /></span> +<span class="i0">e de me cordoglio avesse,—ché se strugge lo core!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ché cielo e terra grida e sempre chiama,<br /></span> +<span class="i0">e tutte cose ch’io sí deggia amare;<br /></span> +<span class="i0">ciascuna dice con tutto cuor:—Ama<br /></span> +<span class="i0">l’amor c’ha fatto briga d’abracciare;<br /></span> +<span class="i0">ché quello amore, però che te abrama,<br /></span> +<span class="i0">tutti noi ha fatti per ad sé trare;<br /></span> +<span class="i0">veggio tanto arversare—bontade e cortesia<br /></span> +<span class="i0">de quella luce pia—che se spande de fuore.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amare voglio piú, se piú potesse,<br /></span> +<span class="i0">ma, co piú ami, lo cor giá non trova;<br /></span> +<span class="i0">piú che me dare con ciò cche volesse<br /></span> +<span class="i0">non posso, questo è certo senza prova;<br /></span> +<span class="i0">tutto l’ho dato perché possedesse<br /></span> +<span class="i0">quel amador che tanto me renova;<br /></span> +<span class="i0">belleza antiqua e nova,—da poi che t’ho trovata,<br /></span> +<span class="i0">o luce smesurata—de sí dolce splendore!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Vedendo tal belleza, sí so tratto<br /></span> +<span class="i0">de for de me, non so dove portato;<br /></span> +<span class="i0">lo cor se strugge como cera sfatto,<br /></span> +<span class="i0">de Cristo se retrova figurato;<br /></span> +<span class="i0">giá non si trova mai sí gran baratto:<br /></span> +<span class="i0">vestirse Cristo, tutto sé spogliato;<br /></span> +<span class="i0">lo cor sí trasformato—amor grida che sente,<br /></span> +<span class="i0">anegace la mente,—tanto sente dolzore!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ligata sí la mente con dolceza,<br /></span> +<span class="i0">tutta se destende ad abracciare;<br /></span> +<span class="i0">e, quanto piú reguarda la belleza<br /></span> +<span class="i0">de Cristo, fuor de sé piú fa gettare<br /></span> +<span class="i0">en Cristo tutta possa con riccheza;<br /></span> +<span class="i0">de sé memoria nulla può servare,<br /></span> +<span class="i0">ormai a sé piú dare—voglia nulla né cura,<br /></span> +<span class="i0">né può perder valura—de sé onne sentore.<span class="pagenum"><a name="Page_213" id="Page_213">[Pg 213]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">En Cristo trasformata, quasi è Cristo;<br /></span> +<span class="i0">con Dio gionta tutta sta divina;<br /></span> +<span class="i0">sopr’onne altura è sí grande acquisto<br /></span> +<span class="i0">de Cristo e tutto lo suo star regina;<br /></span> +<span class="i0">or donqua co potesse star piú tristo<br /></span> +<span class="i0">de colpa demandando medicina<br /></span> +<span class="i0">nulla c’è piú sentina;—dove trovi peccato,<br /></span> +<span class="i0">lo vecchio m’è mozato,—purgato onne fetore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">En Cristo è nata nova creatura,<br /></span> +<span class="i0">spogliato lo vechio, om fatto novello;<br /></span> +<span class="i0">ma tanto l’amor monta con ardura,<br /></span> +<span class="i0">lo cor par che se fenda con coltello,<br /></span> +<span class="i0">mente con senno tolle tal calura,<br /></span> +<span class="i0">Cristo me tra’ tutto, tanto è bello!<br /></span> +<span class="i0">Abracciome con ello—e per amor sí chiamo:<br /></span> +<span class="i0">—Amor, cui tanto bramo,—famme morir d’amore!—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Per te, amor, consumome languendo,<br /></span> +<span class="i0">e vo stridendo per te abracciare;<br /></span> +<span class="i0">quando te parti, sí moio vivendo,<br /></span> +<span class="i0">sospiro e piango per te retrovare;<br /></span> +<span class="i0">e, retornando, el cor se va stendendo,<br /></span> +<span class="i0">ch’en te se possa tutto trasformare;<br /></span> +<span class="i0">donqua, piú non tardare:—Amor, or me soviene,<br /></span> +<span class="i0">ligato sí me tiene,—consumame lo core!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Resguarda, dolce amor, la pena mia!<br /></span> +<span class="i0">tanto calore non posso patire;<br /></span> +<span class="i0">l’amor m’ha preso, non so do’ me sia,<br /></span> +<span class="i0">que faccio o dico non posso sentire;<br /></span> +<span class="i0">como stordito sí vo per la via,<br /></span> +<span class="i0">spesso trangoscio per forte languire;<br /></span> +<span class="i0">non so co sofferire—possa tal tormento,<br /></span> +<span class="i0">emperò non me sento—che m’ha secco lo core.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Cor m’è furato, non posso vedere<br /></span> +<span class="i0">que deggia fare o que spesso faccia;<br /></span> +<span class="i0">e, chi me vede, dice che vol sapere<br /></span> +<span class="i0">amor senza atto se a te, Cristo, piaccia;<span class="pagenum"><a name="Page_214" id="Page_214">[Pg 214]</a></span><br /></span> +<span class="i0">se non te piace, que posso valere?<br /></span> +<span class="i0">de tal mesura la mente m’alaccia<br /></span> +<span class="i0">l’amor che sí m’abraccia,—tolleme lo parlare,<br /></span> +<span class="i0">volere ed operare,—perdo tutto sentore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Sappi parlare, ora so fatto muto;<br /></span> +<span class="i0">vedea, mò so cieco deventato;<br /></span> +<span class="i0">sí grande abisso non fo mai veduto:<br /></span> +<span class="i0">tacendo parlo, fugo e so legato,<br /></span> +<span class="i0">scendendo salgo, tengo e so tenuto,<br /></span> +<span class="i0">de fuor so dentro, caccio e so cacciato;<br /></span> +<span class="i0">amor esmesurato,—perché me fai empazire,<br /></span> +<span class="i0">en fornace morire—de sí forte calore?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ordena questo amore, tu che m’ami,<br /></span> +<span class="i0">non è virtute senza ordene trovata,<br /></span> +<span class="i0">poiché trovare tanto tu m’abrami,<br /></span> +<span class="i0">ca mente con virtute è renovata<br /></span> +<span class="i0">a me amare, voglio che tu chiami<br /></span> +<span class="i0">la caritate qual sia ordenata;<br /></span> +<span class="i0">arbore sí è provata—per l’ordene del frutto<br /></span> +<span class="i0">el quale demostra tutto—de onne cosa el valore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Tutte le cose qual aggio ordenate<br /></span> +<span class="i0">sí so fatte con numero e mesura,<br /></span> +<span class="i0">ed al lor fine son tutte ordenate<br /></span> +<span class="i0">conservanse per orden tal valura,<br /></span> +<span class="i0">e molto piú ancora caritate<br /></span> +<span class="i0">sí è ordenata nella sua natura.<br /></span> +<span class="i0">Donqua co per calura,—alma, tu se’ empazita?<br /></span> +<span class="i0">For d’orden tu se’ uscita,—non t’è freno el fervore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Cristo, che lo core sí m’hai furato,<br /></span> +<span class="i0">dici che ad amor ordini la mente,<br /></span> +<span class="i0">come da poi ch’en te sí so mutato<br /></span> +<span class="i0">de me remasta, fusse convenente?<br /></span> +<span class="i0">Sí com’è ferro ch’è tutto enfocato,<br /></span> +<span class="i0">aurora da sole fatta relucente,<br /></span> +<span class="i0">de lor forma perdente—son per altra figura,<br /></span> +<span class="i0">cusí la mente pura—de te è vestita, amore.<span class="pagenum"><a name="Page_215" id="Page_215">[Pg 215]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ma, da che perde la sua qualitate,<br /></span> +<span class="i0">non può la cosa da sé operare;<br /></span> +<span class="i0">como formata sí ha potestate,<br /></span> +<span class="i0">opera con frutto sí puote fare;<br /></span> +<span class="i0">donqua si è transformata en veritate<br /></span> +<span class="i0">en te sol, Cristo, che se’ dolce amare;<br /></span> +<span class="i0">a te si può imputare—non a me quel che faccio;<br /></span> +<span class="i0">però, se non te piaccio,—tu a te non piaci, amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Questo ben sacci che, s’io so empazito,<br /></span> +<span class="i0">tu, somma sapienzia, sí el m’hai fatto;<br /></span> +<span class="i0">e questo fo da che io fui ferito<br /></span> +<span class="i0">e quando con l’amor feci baratto,<br /></span> +<span class="i0">che, me spogliando, fui de te vestito,<br /></span> +<span class="i0">ad nova vita non so co fui tratto;<br /></span> +<span class="i0">de me tutto desfatto—or so per amor forte,<br /></span> +<span class="i0">rotte si son le porte—e giaccio teco, amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ad tal fornace perché me menavi,<br /></span> +<span class="i0">se volevi ch’io fossi en temperanza?<br /></span> +<span class="i0">Quando sí smesurato me te davi,<br /></span> +<span class="i0">tollevi da me tutta mesuranza;<br /></span> +<span class="i0">poi che picciolello me bastavi,<br /></span> +<span class="i0">tenerte grande non aggio possanza;<br /></span> +<span class="i0">onde, se c’è fallanza,—amor, tua è, non mia,<br /></span> +<span class="i0">però che questa via—tu la facesti, amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tu da l’amore non te defendesti,<br /></span> +<span class="i0">de cielo en terra fecete venire;<br /></span> +<span class="i0">amore, ad tal basseza descendesti<br /></span> +<span class="i0">co omo despetto per lo mondo gire;<br /></span> +<span class="i0">casa né terra giá non ce volesti,<br /></span> +<span class="i0">tal povertate per noi arricchire<br /></span> +<span class="i0">la vita e nel morire—mostrasti per certanza<br /></span> +<span class="i0">amor de smesuranza—ch’ardea nello core.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Como per lo mondo spesso andavi,<br /></span> +<span class="i0">l’amor sí te menava co venduto;<br /></span> +<span class="i0">en tutte cose, amor, sempre mostravi<br /></span> +<span class="i0">de te quasi niente perceputo,<span class="pagenum"><a name="Page_216" id="Page_216">[Pg 216]</a></span><br /></span> +<span class="i0">che stando nello tempio sí gridavi:<br /></span> +<span class="i0">—Ad bever venga chi ha sostenuto,<br /></span> +<span class="i0">sete d’amor ha ’vuto,—ché gli dirá donato<br /></span> +<span class="i0">amore smesurato—qual pasce con dolzore.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tu, sapienzia, non te contenesti<br /></span> +<span class="i0">che l’amor tuo spesso non versasse,<br /></span> +<span class="i0">d’amor non de carne tua nascesti,<br /></span> +<span class="i0">umanato amor che ne salvasse;<br /></span> +<span class="i0">per abracciarne en croce tu salesti,<br /></span> +<span class="i0">e credo che perciò tu non parlasse,<br /></span> +<span class="i0">né te amor scusasse—davanti da Pilato<br /></span> +<span class="i0">per compier tal mercato—en croce de l’amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La sapienza, veggio, se celava,<br /></span> +<span class="i0">solo l’amore se potea vedere;<br /></span> +<span class="i0">e la potenza giá non se mostrava,<br /></span> +<span class="i0">che era la virtute en dispiacere;<br /></span> +<span class="i0">grande era quel amor che se versava,<br /></span> +<span class="i0">altro che amor non potendo avere,<br /></span> +<span class="i0">né l’uso nel volere,—amor sempre legando<br /></span> +<span class="i0">en croce ed abracciando—l’omo con tanto amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Donqua, Iesú, s’io so sí enamorato,<br /></span> +<span class="i0">enebriato per sí gran dolceza,<br /></span> +<span class="i0">ché me reprendi s’io vo empazato,<br /></span> +<span class="i0">ed onne senno perdo con forteza?<br /></span> +<span class="i0">Poi che l’amore te sí ha legato,<br /></span> +<span class="i0">quasi privato d’ogne tua grandeza,<br /></span> +<span class="i0">co sería mai forteza—en me di contradire,<br /></span> +<span class="i0">ch’io non voglia empazire—per abracciarte, amore?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ché quel amore che me fa empazire<br /></span> +<span class="i0">a te par che tollesse sapienza,<br /></span> +<span class="i0">e quel amor che sí me fa languire,<br /></span> +<span class="i0">a te per me sí tolse la potenza;<br /></span> +<span class="i0">non voglio ormai né posso sofferire,<br /></span> +<span class="i0">d’amor so preso, non faccio retenza,<br /></span> +<span class="i0">daramme la sentenza—che io d’amor sia morto,<br /></span> +<span class="i0">giá non voglio conforto—se non morire, amore.<span class="pagenum"><a name="Page_217" id="Page_217">[Pg 217]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amore, amore che sí m’hai ferito,<br /></span> +<span class="i0">altro che amore non posso gridare;<br /></span> +<span class="i0">amore, amore, teco so unito,<br /></span> +<span class="i0">altro non posso che te abracciare;<br /></span> +<span class="i0">amore, amore, forte m’hai rapito,<br /></span> +<span class="i0">lo cor sempre se spande per amare;<br /></span> +<span class="i0">per te voglio pasmare,—amor, ch’io teco sia,<br /></span> +<span class="i0">amor, per cortesia,—famme morir d’amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor, amor, Iesú, so gionto a porto,<br /></span> +<span class="i0">amor, amor, Iesú, tu m’hai menato;<br /></span> +<span class="i0">amor, amor, Iesú, damme conforto,<br /></span> +<span class="i0">amor, amor, Iesú, sí m’hai enflammato;<br /></span> +<span class="i0">amor, amor, Iesú, pensa lo porto,<br /></span> +<span class="i0">fammete star, amor, sempre abracciato,<br /></span> +<span class="i0">con teco trasformato—en vera caritate,<br /></span> +<span class="i0">en somma veritate—de trasformato amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor, amore grida tutto ’l mondo,<br /></span> +<span class="i0">amor, amore, onne cosa clama;<br /></span> +<span class="i0">amore, amore, tanto se’ profondo,<br /></span> +<span class="i0">chi piú t’abraccia sempre piú t’abrama.<br /></span> +<span class="i0">Amor, amor tu se’ cerchio rotondo,<br /></span> +<span class="i0">con tutto ’l cor chi c’entra sempre t’ama,<br /></span> +<span class="i0">ché tu se’ stame e trama—chi t’ama per vestire,<br /></span> +<span class="i0">cusí dolce sentire,—che sempre grida amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amore, amore, tanto tu me fai,<br /></span> +<span class="i0">amor, amore, nol posso patire;<br /></span> +<span class="i0">amor, amore, tanto me te dái,<br /></span> +<span class="i0">amor, amore, ben credo morire;<br /></span> +<span class="i0">amor, amore, tanto preso m’hai,<br /></span> +<span class="i0">amor, amor, famme en te transire;<br /></span> +<span class="i0">amor, dolce languire,—amor mio desioso,<br /></span> +<span class="i0">amor mio delettoso,—anegame en amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor, amor, lo cor sí me se speza,<br /></span> +<span class="i0">amor, amore, tal sento ferita;<br /></span> +<span class="i0">amor, amor, tramme la tua belleza,<br /></span> +<span class="i0">amor, amor, per te sí so rapita;<span class="pagenum"><a name="Page_218" id="Page_218">[Pg 218]</a></span><br /></span> +<span class="i0">amor, amore, vivere despreza,<br /></span> +<span class="i0">amor, amor, l’alma teco è unita;<br /></span> +<span class="i0">amor, tu se’ sua vita:—giá non se può partire;<br /></span> +<span class="i0">perché lo fai languire—tanto stregnendo, amore?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor, amor, Iesú desideroso,<br /></span> +<span class="i0">amor, voglio morire te abracciando;<br /></span> +<span class="i0">amor, amor, Iesú, dolce mio sposo,<br /></span> +<span class="i0">amor, amor, la morte t’ademando;<br /></span> +<span class="i0">amor, amor, Iesú sí delettoso,<br /></span> +<span class="i0">tu me t’arendi en te transformando,<br /></span> +<span class="i0">pensa ch’io vo pasmando,—Amor, non so o’ me sia,<br /></span> +<span class="i0">Iesú, speranza mia,—abissame en amore.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_219" id="Page_219">[Pg 219]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XCI" id="XCI"></a>XCI<br /><br /> + +<span class="smcap3">Come l’anima per santa nichilitá e caritá<br /> perviene a stato +incognito ed indicibile</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Sopr’onne lengua amore,—bontá senza figura,<br /></span> +<span class="i0">lume fuor de mesura—resplende nel mio core.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Averte conosciuto—credea per entelletto,<br /></span> +<span class="i0">gustato per affetto—viso per simiglianza.<br /></span> +<span class="i0">Te credendo tenuto—averte sí perfetto<br /></span> +<span class="i0">provat’ho quel diletto,—amor d’esmesuranza.<br /></span> +<span class="i0">Or, parme, fo fallanza,—non se’ quel che credea,<br /></span> +<span class="i0">tenendo non avea—vertá senza errore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O infigurabil luce,—chi te può figurare,<br /></span> +<span class="i0">ché volesti abitare—en la scura tenebría?<br /></span> +<span class="i0">Tuo lume non conduce—chi te veder gli pare<br /></span> +<span class="i0">potere mesurare—de te quel che sia.<br /></span> +<span class="i0">Notte veggio ch’è dia,—virtute non se trova,<br /></span> +<span class="i0">non sa de te dar prova—chi vede quel splendore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Virtute perde l’atto—da poi che giogne a porto,<br /></span> +<span class="i0">e tutto vede torto—quel che dritto pensava.<br /></span> +<span class="i0">Trova novo baratto—dove lume è aramorto,<br /></span> +<span class="i0">novo stato gli è porto—de quel non procacciava;<br /></span> +<span class="i0">e quel che non amava—e tutto ha perduto<br /></span> +<span class="i0">quel ch’avea posseduto—per caro suo valore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se l’atto de la mente—è tutto consopito,<br /></span> +<span class="i0">en Dio stando rapito,—ch’en sé non se retrova,<br /></span> +<span class="i0">de sé reman perdente—posto nello ’nfinito,<br /></span> +<span class="i0">ammira co c’è gito,—non sa como se mova.<br /></span> +<span class="i0">Tutto sí se renova,—tratto fuor de suo stato,<br /></span> +<span class="i0">en quello smesurato—dove s’anega l’amore.<span class="pagenum"><a name="Page_220" id="Page_220">[Pg 220]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">En mezo de sto mare—essendo sí abissato,<br /></span> +<span class="i0">giá non ce trova lato—onde ne possa uscire.<br /></span> +<span class="i0">De sé non può pensare—né dir como è formato,<br /></span> +<span class="i0">però che, trasformato,—altro sí ha vestire.<br /></span> +<span class="i0">Tutto lo suo sentire—en ben sí va notando,<br /></span> +<span class="i0">belleza contemplando—la qual non ha colore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">De tutto prende sorte,—tanto ha per unione<br /></span> +<span class="i0">de trasformazione,—che dice:—Tutto è mio.—<br /></span> +<span class="i0">Aperte son le porte—fatta ha coniunzione,<br /></span> +<span class="i0">ed è en possessione—de tutto quel de Dio.<br /></span> +<span class="i0">Sente que non sentío,—que non cognove vede,<br /></span> +<span class="i0">possede que non crede,—gusta senza sapere.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Però c’ha sé perduto—tutto senza misura,<br /></span> +<span class="i0">possedè quel’altura—de summa smesuranza.<br /></span> +<span class="i0">Perché non ha tenuto—en sé altra mistura,<br /></span> +<span class="i0">quel ben senza figura—receve en abondanza.<br /></span> +<span class="i0">Questa è tal trasformanza,—perdendo e possedendo,<br /></span> +<span class="i0">giá non andar chirendo—trovarne parladore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Perder sempre e tenere,—amare e delettare,<br /></span> +<span class="i0">mirare e contemplare,—questo reman en atto.<br /></span> +<span class="i0">Per certo possedere—ed en quel ben notare,<br /></span> +<span class="i0">en esso reposare—ove se vede tratto.<br /></span> +<span class="i0">Questo è un tal baratto,—atto de caritate,<br /></span> +<span class="i0">lume de veritate—che remane en vigore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Altro atto non ci ha loco,—lá su giá non s’apressa,<br /></span> +<span class="i0">quel ch’era sí se cessa—en mente che cercava.<br /></span> +<span class="i0">Calor, amor de fuoco,—né pena non c’è admessa,<br /></span> +<span class="i0">tal luce non è essa—qual prima se pensava.<br /></span> +<span class="i0">Quel con que procacciava—bisogno è che lo lassi,<br /></span> +<span class="i0">a cose nòve passi—sopr’onne suo sentore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Luce gli pare oscura—qual prima resplendea,<br /></span> +<span class="i0">que virtute credea,—retrova gran defetto.<br /></span> +<span class="i0">Giá non può dar figura—como emprima facea,<br /></span> +<span class="i0">quando parlar solea—cercar per entelletto.<br /></span> +<span class="i0">En quello ben perfetto—non c’è tal simiglianza,<br /></span> +<span class="i0">qual prese per certanza—e non è possessore.<span class="pagenum"><a name="Page_221" id="Page_221">[Pg 221]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Emprima che sie gionto—pensa che è tenebría,<br /></span> +<span class="i0">que pensi che sia dia,—que luce oscuritate.<br /></span> +<span class="i0">Se non èi en questo ponto—che niente en te non sia,<br /></span> +<span class="i0">tutto sí è falsía,—que te par veritate.<br /></span> +<span class="i0">E non è caritate—en te ancora pura,<br /></span> +<span class="i0">mentre de te hai cura,—pènsete far vittore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se vai figurando—imagine per vedere<br /></span> +<span class="i0">e per sapor sapere—que è lo smesurato,<br /></span> +<span class="i0">credi poter cercando—enfinito potere,<br /></span> +<span class="i0">sí come è possedere,—molto parmi engannato.<br /></span> +<span class="i0">Non è que hai pensato,—que credi per certanza,<br /></span> +<span class="i0">giá non se’ simiglianza—de lui senza fallore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Donqua te lassa trare—quando esso te toccasse,<br /></span> +<span class="i0">se forsa te menasse—a veder sua veritate.<br /></span> +<span class="i0">E de te non pensare,—non val che procacciassi<br /></span> +<span class="i0">che lui tu retrovassi—con tua vanitate.<br /></span> +<span class="i0">Ama tranquillitate—sopra atto e sentimento,<br /></span> +<span class="i0">retrova en perdimento—de te el suo valore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">En quello che gli piace—te ponere, te piaccia,<br /></span> +<span class="i0">perché non val procaccia—quando te afforzassi.<br /></span> +<span class="i0">En te sí aggi pace,—abraccial se t’abraccia,<br /></span> +<span class="i0">se nol fa, ben te piaccia,—guarda non te curassi.<br /></span> +<span class="i0">Se como déi amassi,—sempre seríe contento,<br /></span> +<span class="i0">portando tal talento—luce senza timore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Sai che non puoi avere—se non quello che vol dare,<br /></span> +<span class="i0">e quando nol vol fare,—giá non hai signoria.<br /></span> +<span class="i0">Né non puoi possedere—quel c’hai per afforzare,<br /></span> +<span class="i0">se nol vuol conservare—sua dolce cortesia.<br /></span> +<span class="i0">Perché tutta tua via—sí fuor de te è posta,<br /></span> +<span class="i0">ch’en te non è reposta,—ma tutta è nel Signore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Donqua se l’hai trovato,—cognosci en veritate<br /></span> +<span class="i0">che non hai potestate—alcun ben envenire.<br /></span> +<span class="i0">Lo ben che t’è donato—fal quella caritate<br /></span> +<span class="i0">che per tua primitate—non se può prevenire.<br /></span> +<span class="i0">Tutto lo tuo desire—donqua sia collocato<br /></span> +<span class="i0">en quello smesurato—d’ogne ben donatore.<span class="pagenum"><a name="Page_222" id="Page_222">[Pg 222]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">De te giá non volere—se none que vuol esso,<br /></span> +<span class="i0">perdere tutto te stesso—en esso trasformato.<br /></span> +<span class="i0">En tutti i suoi piaceri—sempre te trova messo,<br /></span> +<span class="i0">vestito sempre d’esso,—de te tutto privato.<br /></span> +<span class="i0">Però che questo stato—onne virtute passa,<br /></span> +<span class="i0">ché te Cristo non lassa—cader mai en fetore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Da poi che tu non ami—te, ma quella bontate,<br /></span> +<span class="i0">cerca per veritate—ch’una cosa se’ fatto.<br /></span> +<span class="i0">Bisogno è che te reami—sí con sua caritate,<br /></span> +<span class="i0">en tanta unitate—en esso tu sie attratto.<br /></span> +<span class="i0">Questo si è baratto—de tanta unione,<br /></span> +<span class="i0">nulla divisione—pò far doi d’un core.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se tutto gli t’èi dato—de te non servando,<br /></span> +<span class="i0">non te, ma lui amando—giá non te può lassare.<br /></span> +<span class="i0">Quel ben che t’è donato,—en sé te commutando,<br /></span> +<span class="i0">lasserá sé lassando—en colpa te cascare.<br /></span> +<span class="i0">Donqua co sé lassare—giá non può quella luce,<br /></span> +<span class="i0">sí te, lo qual conduce—per sí unito amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O alta veritate—cui è la signoria,<br /></span> +<span class="i0">tu se’ termine e via—a chi t’ha ben trovato.<br /></span> +<span class="i0">Dolce tranquillitate—de tanta magioría,<br /></span> +<span class="i0">cosa nulla che sia—può variar tuo stato;<br /></span> +<span class="i0">però che è collocato—en luce de fermeza,<br /></span> +<span class="i0">passando per laideza—non perde el suo candore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Monda sempre permane—mente che te possede,<br /></span> +<span class="i0">per colpa non se lede,—ché non se può salire.<br /></span> +<span class="i0">En tanta alteza stane—ed en pace resede,<br /></span> +<span class="i0">mondo con vizio vede—sotto sé tutto gire.<br /></span> +<span class="i0">Virtute non ha sentire,—né caritá fervente,<br /></span> +<span class="i0">de stato sí possente—giá non possede onore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La guerra è terminata,—de le virtú battaglia,<br /></span> +<span class="i0">de la mente travaglia,—cosa nulla contende.<br /></span> +<span class="i0">La mente è renovata,—vestita a tal entaglia,<br /></span> +<span class="i0">de tal ferro è la maglia,—feruta no l’offende.<br /></span> +<span class="i0">Al lume sempre intende—nulla vuol piú figura,<br /></span> +<span class="i0">però che questa altura—non chiede lume de fuore.<span class="pagenum"><a name="Page_223" id="Page_223">[Pg 223]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Sopra lo fermamento—lo qual sí è stellato<br /></span> +<span class="i0">d’ogne virtute ornato—e sopre al cristallino<br /></span> +<span class="i0">ha fatto salimento,—puritate ha passato,<br /></span> +<span class="i0">terzo ciel ha trovato,—ardor de serafino.<br /></span> +<span class="i0">Lume tanto divino—non se può maculare<br /></span> +<span class="i0">né per colpa abassare—né en sé sentir fetore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Onne fede sí cessa,—ché gli è dato vedere<br /></span> +<span class="i0">speranza, per tenere—colui che procacciava.<br /></span> +<span class="i0">Desiderio non s’apressa—né forza de volere,<br /></span> +<span class="i0">temor de permanere—ha piú che non amava.<br /></span> +<span class="i0">Veder ciò che pensava—tutto era cechitate,<br /></span> +<span class="i0">fame de tempestate,—simiglianza d’errore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">En quello cielo empiro—sí alto è quel che trova,<br /></span> +<span class="i0">che non ne può dar prova—né con lengua narrare.<br /></span> +<span class="i0">E molto piú m’amiro—como sí se renova<br /></span> +<span class="i0">en fermeza sí nova,—che non può figurare.<br /></span> +<span class="i0">E giá non può errare,—cadere en tenebría,<br /></span> +<span class="i0">la notte è fatta dia,—defetto grande amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Como aere dá luce,—se esso lume è fatto,<br /></span> +<span class="i0">como cera desfatto—a gran foco mostrata,<br /></span> +<span class="i0">en tanto sí reluce—ad quello lume tratto,<br /></span> +<span class="i0">tutto perde suo atto,—volontate è passata.<br /></span> +<span class="i0">La forma che gli è data—tanto sí l’ha absorto,<br /></span> +<span class="i0">che vive stando morto,—è vinto ed è vittore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non gir chirendo en mare—vino se ’l ce mettessi,<br /></span> +<span class="i0">che trovar lo potessi—che ’l mar l’ha recevuto;<br /></span> +<span class="i0">e che ’l possi preservare—e pensar che restesse<br /></span> +<span class="i0">ed en sé remanesse—par che non fosse suto.<br /></span> +<span class="i0">L’amor sí l’ha bevuto,—la veritá mutato,<br /></span> +<span class="i0">lo suo è barattato,—de sé non ha vigore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Volendo giá non vole,—ché non ha suo volere,<br /></span> +<span class="i0">e giá non può volere—se non questa belleza.<br /></span> +<span class="i0">Non demanda co suole,—non vuole possedere,<br /></span> +<span class="i0">ha sí dolce tenere,—nulla c’è sua forteza.<br /></span> +<span class="i0">Questa sí somma alteza—en nichilo è fondata,<br /></span> +<span class="i0">nichilata, formata,—messa nello Signore.<span class="pagenum"><a name="Page_224" id="Page_224">[Pg 224]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Alta nichilitate,—tuo atto è tanto forte,<br /></span> +<span class="i0">che apre tutte le porte,—entra nello ’nfinito.<br /></span> +<span class="i0">Tua è la veritate—e nulla teme morte,<br /></span> +<span class="i0">dirize cose torte,—oscuro fai chiarito.<br /></span> +<span class="i0">Tanto fai core unita—en divina amistanza,<br /></span> +<span class="i0">non c’è dissimiglianza—de contradir chi ha amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tanta è tua sutiglieza,—che onne cosa sí passi,<br /></span> +<span class="i0">e sotto te sí lassi—defetto remanere.<br /></span> +<span class="i0">Con tanta legereza—a la veritate passi,<br /></span> +<span class="i0">che giá non te rabassi—-po’ te colpa vedere.<br /></span> +<span class="i0">Sempre tu fai gaudere,—tanto se’ concordata,<br /></span> +<span class="i0">e, veritá portata,—nullo senti dolore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Piacere e dispiacere—fuor da te l’hai gettato,<br /></span> +<span class="i0">en Dio se’ collocato—piacer ciò che gli piace.<br /></span> +<span class="i0">Volere e non volere—en te si è anegato,<br /></span> +<span class="i0">desiderio remortato,—però hai sempre pace.<br /></span> +<span class="i0">Questa è tal fornace—che purga e non incende,<br /></span> +<span class="i0">a la qual non se defende—né freddo né calore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Merito non procacci,—ma merito sempre trovi,<br /></span> +<span class="i0">lume con doni nuovi—gli quali non ademandi.<br /></span> +<span class="i0">Se prendi, tanto abracci—che non te ne removi<br /></span> +<span class="i0">e gioie sempre trovi—ove tutta despandi.<br /></span> +<span class="i0">Tu curri, se non andi,—sali, co piú descendi,<br /></span> +<span class="i0">quanto piú dái, sí prendi,—possedi el Creatore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Possedi posseduta,—en tanta unione<br /></span> +<span class="i0">non c’è divisione—che te da lui retragga.<br /></span> +<span class="i0">Tu bevi e se’ bevuta—en trasformazione,<br /></span> +<span class="i0">da tal perfezione—non è chi te distragga,<br /></span> +<span class="i0">onde sua man contragga,—non volendo piú dare,<br /></span> +<span class="i0">giá non si può trovare,—tu se’ donna e signore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tu hai passata morte,—se’ posta en vera vita,<br /></span> +<span class="i0">né non temi ferita—né cosa che t’offenda.<br /></span> +<span class="i0">Nulla cosa t’è forte,—da te po’ t’èi partita,<br /></span> +<span class="i0">en Dio stai enfinita,—non è chi te contenda.<br /></span> +<span class="i0">Giá non è chi t’entenda,—veggia co se’ formata,<br /></span> +<span class="i0">se non chi t’ha levata—ed è de te fattore.<span class="pagenum"><a name="Page_225" id="Page_225">[Pg 225]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tua profonda basseza—sí alto è sublimata,<br /></span> +<span class="i0">en sedia collocata—con Dio sempre regnare.<br /></span> +<span class="i0">En quella somma alteza—en tanto se’ abissata,<br /></span> +<span class="i0">che giá non è trovata—ed en sé non appare.<br /></span> +<span class="i0">E questo è tal montare—onde scendi, e salire,<br /></span> +<span class="i0">chi non l’ha per sentire,—giá non è entendetore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Riccheza che possedi—quando hai tutto perduto,<br /></span> +<span class="i0">giá non fo mai veduto—questo simel baratto.<br /></span> +<span class="i0">O luce che concedi—defetto essere aiuto,<br /></span> +<span class="i0">avendo posseduto—virtú fuor de suo atto,<br /></span> +<span class="i0">questo è novel contratto—ove vita s’enferma,<br /></span> +<span class="i0">enfermando se ferma,—cade e cresce en vigore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Defetti fai profetti,—tal luce teco porti,<br /></span> +<span class="i0">e tutto sí aramorti—ciò che puoi contradire.<br /></span> +<span class="i0">Tuoi beni son perfetti—tutti altri sí son torti,<br /></span> +<span class="i0">per te sí vivon morti,—gl’infermi fai guarire.<br /></span> +<span class="i0">Perché sai envenire—nel tosco medicina,<br /></span> +<span class="i0">fermeza en gran ruina—en tenebre splendore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Te posso dir giardino—d’ogne fiore adornato,<br /></span> +<span class="i0">dove sí sta piantato—l’arbore de la vita.<br /></span> +<span class="i0">Tu se’ lume divino,—da tenebre purgato,<br /></span> +<span class="i0">ben tanto confermato—che non pati ferita.<br /></span> +<span class="i0">E, perché se’ unita—tutta con veritate,<br /></span> +<span class="i0">nulla varietate—ti muta per timore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Mai trasformazione—perfetta non può fare<br /></span> +<span class="i0">né senza te regnare—amor, quanto sia forte.<br /></span> +<span class="i0">Ad sua possessione—non può virtú menare<br /></span> +<span class="i0">né mente contemplare,—se de te non ha sorte.<br /></span> +<span class="i0">Mai non si serran porte—a la tua signoria,<br /></span> +<span class="i0">grande è tua baronia,—star co l’emperadore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">De Cristo fusti donna—e de tutti gli santi,<br /></span> +<span class="i0">regnar con doni tanti—con luce tutta pura.<br /></span> +<span class="i0">Però pregam Madonna—ched essa sí n’amanti,<br /></span> +<span class="i0">davanti a lei far canti,—amar senza fallura.<br /></span> +<span class="i0">Veder senza figura—la somma veritate<br /></span> +<span class="i0">con la nichilitate—del nostro pover core.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_226" id="Page_226">[Pg 226]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XCII" id="XCII"></a>XCII<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como per la ferma fede e speranza se perviene<br /> a triplice stato de +nichilitá</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">La fede e la speranza—m’on fatta sbandigione,<br /></span> +<span class="i0">dato m’on calci al core,—fatto m’on anichilare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Anichilato so dentro e de fuore<br /></span> +<span class="i0">en ciò che se può dire,<br /></span> +<span class="i0">cotal sí me dá frutto ch’era amore<br /></span> +<span class="i0">en vita stabilire;<br /></span> +<span class="i0">non posso piú fugire né cacciare,<br /></span> +<span class="i0">ché l’amore m’ha folto;<br /></span> +<span class="i0">sí so convento, non posso parlare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Parlando taccio, grido fortemente,<br /></span> +<span class="i0">sacciol ove è atto,<br /></span> +<span class="i0">ch’io non lo veggio e sempre sta presente<br /></span> +<span class="i0">en onne creatura trasformato;<br /></span> +<span class="i0">da l’esser a lo none—ho fatta l’unione<br /></span> +<span class="i0">e per affetto el sí e ’l no mozzare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Mozzato da lui tutto<br /></span> +<span class="i0">e nulla perde e nulla pò volere;<br /></span> +<span class="i0">onne possede e de nulla è corrutto,<br /></span> +<span class="i0">però ch’ello n’è mozzo onne appetere;<br /></span> +<span class="i0">l’essere e possedere—lo nichilo tutto<br /></span> +<span class="i0">quel è condutto che me fa vilare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Vilisco onne cosa<br /></span> +<span class="i0">ed onne cosa opo t’è possedere;<br /></span> +<span class="i0">chi è cosa d’onne cosa,<br /></span> +<span class="i0">nulla cosa mai non può volere;<br /></span> +<span class="i0">questo è lo primo stato—de l’omo anichilato<br /></span> +<span class="i0">che ha abnegato tutto suo volere.<span class="pagenum"><a name="Page_227" id="Page_227">[Pg 227]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tutto lo suo voler sí è abnegato<br /></span> +<span class="i0">e fatt’ha l’unione,<br /></span> +<span class="i0">ed èsse messo en mano de lo svegliato<br /></span> +<span class="i0">per aver piú ragione;<br /></span> +<span class="i0">son tranquillati i venti—de li passati tempi,<br /></span> +<span class="i0">fatta è la pace del temporegiare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Passato ’l tempo del temporegiare,<br /></span> +<span class="i0">venuto è un altro tempo ch’è magiore,<br /></span> +<span class="i0">facciamo regemento per regnare<br /></span> +<span class="i0">nel primo e nel secondo e nel megliore;<br /></span> +<span class="i0">iura che ragion mantenga a tutte ore,<br /></span> +<span class="i0">en nulla parte faccia demorare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">En nulla parte demoranza faccia,<br /></span> +<span class="i0">ma sempre sí se deggia esercitare,<br /></span> +<span class="i0">però che lo ’ntelletto non è posato,<br /></span> +<span class="i0">ché ancora va per mare;—chi ben non sa notare,<br /></span> +<span class="i0">non se vada a bagnare,<br /></span> +<span class="i0">subitamente porríase anegare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Anegar può l’omo per lo peccato,<br /></span> +<span class="i0">chi non vede el defetto;<br /></span> +<span class="i0">però ch’è dubitoso questo stato<br /></span> +<span class="i0">a chi non vei l’affetto;—privato lo ’ntelletto,<br /></span> +<span class="i0">sguardando ne l’affetto,<br /></span> +<span class="i0">la luce che luce tenebría me pare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O entenebrata luce che en me luce,<br /></span> +<span class="i0">que è ch’io en te non veggio?<br /></span> +<span class="i0">Non veggio quel che deggio<br /></span> +<span class="i0">e que non deggio veggio;<br /></span> +<span class="i0">la luce che luce—non posso testare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Staendo en questa altura de lo mare,<br /></span> +<span class="i0">io grido fortemente:<br /></span> +<span class="i0">—Succurre, Dio, ch’io sto su l’anegare!—<br /></span> +<span class="i0">E per fortuna scampai malamente;<br /></span> +<span class="i0">non vadano a pescare<br /></span> +<span class="i0">nell’alto de lo mare, ché fa follia<br /></span> +<span class="i0">se d’onne cosa empría—non se vole spogliare.<span class="pagenum"><a name="Page_228" id="Page_228">[Pg 228]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Spogliar se vole l’omo d’ognecovelle,<br /></span> +<span class="i0">cioè en questo stato,<br /></span> +<span class="i0">e ne la mente non posseder covelle;<br /></span> +<span class="i0">se nell’altro vuole essere chiamato,<br /></span> +<span class="i0">dé’ esser purgato dal fuoco;<br /></span> +<span class="i0">quello è luoco da paragonare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Abnegare se vole onne volere<br /></span> +<span class="i0">che fin al cristallino è nagitto;<br /></span> +<span class="i0">e nulla cosa se pò possedere<br /></span> +<span class="i0">finente al tempo ch’io ho sopraditto;<br /></span> +<span class="i0">queste l’ho certo scritto;—de lo secondo stato<br /></span> +<span class="i0">non può essere operato,<br /></span> +<span class="i0">cioè piú en su la terra, ben me pare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’autunni son quadrati,<br /></span> +<span class="i0">son stabiliti, non posson voltare;<br /></span> +<span class="i0">li cieli son stainati,<br /></span> +<span class="i0">lo loro silere me faccion gridare;<br /></span> +<span class="i0">o profondato mare,—altura del tuo abisso<br /></span> +<span class="i0">m’ha certo stretto a volerme anegare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Anegato onne entelletto è ’n un quiito,<br /></span> +<span class="i0">però che son ghiacciate tutte l’acque,<br /></span> +<span class="i0">de gloria e de pena so sbandito,<br /></span> +<span class="i0">vergogna né onor mai non me piacque,<br /></span> +<span class="i0">né nulla me despiace,—ché la perfetta pace<br /></span> +<span class="i0">me fa l’alma capace<br /></span> +<span class="i0">en onne loco potere regnare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Regnare nello regno<br /></span> +<span class="i0">e nello regno sta lo principato;<br /></span> +<span class="i0">navigase so segno,<br /></span> +<span class="i0">possede Roma e tutto lo senato,<br /></span> +<span class="i0">e questo senatore—sí sana onne langore,<br /></span> +<span class="i0">l’apostolo te puote esercitare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Puote esercitare un cielo,<br /></span> +<span class="i0">ché questo cielo sta molto celato;<br /></span> +<span class="i0">ha perduto onne zelo<br /></span> +<span class="i0">possede el trono e tutto el dominato,<span class="pagenum"><a name="Page_229" id="Page_229">[Pg 229]</a></span><br /></span> +<span class="i0">e lo patriarcato,—che tanto su è menato,<br /></span> +<span class="i0">in Israel sí vole militare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo patriarca sí vol dimorare<br /></span> +<span class="i0">entro ne l’arca degli suoi secriti,<br /></span> +<span class="i0">ed in Israel sí vole regnare,<br /></span> +<span class="i0">però en esso regno so fugiti,<br /></span> +<span class="i0">loco si so uniti<br /></span> +<span class="i0">ed han fugiti tutti gli altri regni:<br /></span> +<span class="i0">quella è la terra che voglion redetare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Terra de promission n’è promessa,<br /></span> +<span class="i0">ch’en essa terra regnò l’om perfetto;<br /></span> +<span class="i0">e tutti gli perfetti regna en essa<br /></span> +<span class="i0">che per virtute posto ci on l’affetto;<br /></span> +<span class="i0">privato lo ’ntelletto,—sguardando nell’aspetto,<br /></span> +<span class="i0">en onne loco se posson transformare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Formati senza forma,<br /></span> +<span class="i0">mozze tutte le facce per amore,<br /></span> +<span class="i0">però che son tornati en prima forma;<br /></span> +<span class="i0">e questa è la cagione:—chi sta nel terzo stato<br /></span> +<span class="i0">del novo Adam plasmato<br /></span> +<span class="i0">non vol pensar peccato né operare.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_230" id="Page_230">[Pg 230]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XCIII" id="XCIII"></a>XCIII<br /><br /> + +<span class="smcap3">Pianto de la Madonna<br /> de la passione del figliolo Iesú Cristo</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Donna del paradiso,—lo tuo figliolo è preso,<br /></span> +<span class="i0">Iesú Cristo beato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Accurre, donna, e vide—che la gente l’allide!<br /></span> +<span class="i0">credo che llo s’occide,—tanto l’on flagellato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Como esser porría—che non fece mai follia,<br /></span> +<span class="i0">Cristo, la spene mia,—omo l’avesse pigliato?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Madonna, egli è traduto,—Iuda sí l’ha venduto,<br /></span> +<span class="i0">trenta denari n’ha ’vuto,—fatto n’ha gran mercato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Succuri, Magdalena,—gionta m’è adosso piena!<br /></span> +<span class="i0">Cristo figlio se mena,—como m’è annunziato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Succurri, Madonna, aiuta!—ch’al tuo figlio se sputa<br /></span> +<span class="i0">e la gente lo muta,—hanlo dato a Pilato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—O Pilato, non fare—lo figlio mio tormentare,<br /></span> +<span class="i0">ch’io te posso mostrare—como a torto è accusato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Crucifige, crucifige!—Omo che se fa rege,<br /></span> +<span class="i0">secondo nostra lege,—contradice al senato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Priego che m’entendáti,—nel mio dolor pensáti;<br /></span> +<span class="i0">forsa mò ve mutati—de quel ch’avete pensato.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tragon fuor li ladroni—che sian suoi compagnoni:<br /></span> +<span class="i0">—De spine se coroni!—ché rege s’è chiamato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—O figlio, figlio, figlio!—-figlio, amoroso giglio,<br /></span> +<span class="i0">figlio, chi dá consiglio—al cor mio angustiato?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Figlio, occhi giocondi,—figlio, co non respondi?<br /></span> +<span class="i0">figlio, perché t’ascondi—dal petto ove se’ lattato?<span class="pagenum"><a name="Page_231" id="Page_231">[Pg 231]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Madonna, ecco la cruce,—che la gente l’aduce,<br /></span> +<span class="i0">ove la vera luce—déi essere levato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—O croce, que farai?—el figlio mio torrai?<br /></span> +<span class="i0">e que ci aponerai,—ché non ha en sé peccato?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Succurri, piena de doglia,—ché ’l tuo figliuol se spoglia;<br /></span> +<span class="i0">e la gente par che voglia—che sia en croce chiavato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Se glie tollete ’l vestire,—lassatemel vedire<br /></span> +<span class="i0">come ’l crudel ferire—tutto l’ha ’nsanguinato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Donna, la man gli è presa—e nella croce gli è stesa,<br /></span> +<span class="i0">con un bollon gli è fesa,—tanto ci l’on ficcato!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’altra mano se prende,—nella croce se stende,<br /></span> +<span class="i0">e lo dolor s’accende,—che piú è multiplicato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Donna, li piè se prenno—e chiavellanse al lenno,<br /></span> +<span class="i0">onne iontura aprenno—tutto l’han desnodato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Ed io comencio el corrotto:—Figliolo, mio deporto,<br /></span> +<span class="i0">figlio, chi me t’ha morto,—figlio mio delicato?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Meglio averíen fatto—che ’l cor m’avesser tratto,<br /></span> +<span class="i0">che, nella croce tratto,—starce desciliato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Mamma, o’ sei venuta?—mortal me dái feruta,<br /></span> +<span class="i0">ché ’l tuo pianger me stuta,—ché ’l veggio sí afferrato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Figlio, che m’agio anvito,—figlio, patre e marito,<br /></span> +<span class="i0">figlio, chi t’ha ferito?—figlio, chi t’ha spogliato?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Mamma, perché te lagni?—voglio che tu remagni,<br /></span> +<span class="i0">che serve i miei compagni—ch’al mondo agio acquistato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Figlio, questo non dire,—voglio teco morire,<br /></span> +<span class="i0">non me voglio partire,—fin che mò m’esce ’l fiato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ch’una agiam sepultura,—figlio de mamma scura,<br /></span> +<span class="i0">trovarse en affrantura—matre e figlio affogato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Mamma col core affletto,—entro a le man te metto<br /></span> +<span class="i0">de Ioanne, mio eletto;—sia il tuo figlio appellato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ioanne, esta mia mate—tollela en caritate,<br /></span> +<span class="i0">aggine pietate—ca lo core ha forato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Figlio, l’alma t’è uscita,—figlio de la smarrita,<br /></span> +<span class="i0">figlio de la sparita,—figlio attossicato!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Figlio bianco e vermiglio,—figlio senza simiglio,<br /></span> +<span class="i0">figlio, a chi m’apiglio?—figlio, pur m’hai lassato.<span class="pagenum"><a name="Page_232" id="Page_232">[Pg 232]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Figlio bianco e biondo,—figlio, volto iocondo,<br /></span> +<span class="i0">figlio, perché t’ha el mondo,—figlio, cusí sprezato?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Figlio, dolce e piacente,—figlio de la dolente,<br /></span> +<span class="i0">figlio, hatte la gente—malamente trattato!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O Ioanne, figlio novello,—morto è lo tuo fratello,<br /></span> +<span class="i0">sentito aggio ’l coltello—che fo profetizato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Che morto ha figlio e mate—de dura morte afferrate,<br /></span> +<span class="i0">trovarse abracciate—mate e figlio abracciato<a name="FNanchor_4_4" id="FNanchor_4_4"></a><a href="#Footnote_4_4" class="fnanchor">[4]</a>.<br /></span> +</div></div> +<p><span class="pagenum"><a name="Page_233" id="Page_233">[Pg 233]</a></span></p> + +<div class="footnotes"> +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_4_4" id="Footnote_4_4"></a><a href="#FNanchor_4_4"><span class="label">[4]</span></a> La soprascripta lauda pertinente a la Madonna è posta in +questo loco per clausura de le precedente: el principio de le quali è +pur da lei: e per uno separamento da le seguente laude trovate in +diversi libri. Le due proxime erano in uno libro antiquo scripto de +l’anno <span class="smcap2">M.CCC.XXXVI.</span> in la citá de Perugia: e non in altri libri +maxime todini: et in la seconda si vede certi defecti (Nota del +<a name="tn232" id="tn232"></a><ins class="correction" title="originale: Benaccorsi">Bonaccorsi</ins>.)</p></div> +</div> + + + +<h2><a name="XCIV" id="XCIV"></a>XCIV<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como l’onore e la vergogna contendono insieme</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Udite una entenzone—ch’è fra Onore e Vergogna,<br /></span> +<span class="i0">qual è piú dura pogna—ad om virtuoso passare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La Virtute, forteza armata,—tolle la sua schiera,<br /></span> +<span class="i0">e la Vergogna gli è contra—con la sua dura maniera;<br /></span> +<span class="i0">nella prima frontiera—Vergogna fa dura bataglia,<br /></span> +<span class="i0">l’altra e poi zanzavaglia,—ché nulla cosa può fare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Forteza, da poi ch’entra—ad la Vergogna patire,<br /></span> +<span class="i0">ella va vigorando—e la Vergogna avilire;<br /></span> +<span class="i0">non gli può enante fugire,—lá unqua la trova l’abatte,<br /></span> +<span class="i0">l’ascempio de Cristo combatte—che volse vergogna portare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tanto è ’l gaudio che porta—chi va per la via del Signore,<br /></span> +<span class="i0">che onne vergogna sí abatte—e nullo gli ha ’nante valore;<br /></span> +<span class="i0">’nante ’l se reputa onore—poter vergogna suffrire,<br /></span> +<span class="i0">ché séquita il dolce suo sire—che volse ’n vergogna finare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La Temperanza s’acconcia—armata d’umilitate,<br /></span> +<span class="i0">l’Onore armato sta contra—affolto con sua dignitate;<br /></span> +<span class="i0">battaglie ce son smesurate;—vencendol s’envigoresce,<br /></span> +<span class="i0">sempre piú forte ci aresce,—quando ’l te credi finare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">De l’onor c’hai conculcato—nasce piú forte onore;<br /></span> +<span class="i0">se om terreno nol vede—battaglie t’en porti nel core,<br /></span> +<span class="i0">poi che per li signi de fore—odi che se’ santo chiamato<br /></span> +<span class="i0">tu, Satanas encarnato,—odi de te tal parlare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tutta la vita tua en pianto—parme che sia reputato,<br /></span> +<span class="i0">vedendo ’l Signor en vergogna—ed io so d’onore amantato;<br /></span> +<span class="i0">o cor mio tribulato,—l’arra porto d’enferno,<br /></span> +<span class="i0">vivo nel mio dispiacenno—e campo per tal preliare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Vergogna è ’l nimico palese,—puoite da longa coprire,<br /></span> +<span class="i0">l’Onor è el nimico de ciambra,—non li puo’ enante fugire;<br /></span> +<span class="i0">parme piú forte ad transire—onore en profonda umilitate<br /></span> +<span class="i0">che non è soffrir mia vilitate—en forteza abracciata de core.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_234" id="Page_234">[Pg 234]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XCV" id="XCV"></a>XCV<br /><br /> + +<span class="smcap3">Altro cantico nel quale pur se parla de anichilazione<br /> e trasformazione, +come nella <a href="#XCII">xcii</a> lauda de sopra<br /> posta. Ed in due stanzie de questa appare +defetto.</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Que farai, morte mia,—che perderai la vita?<br /></span> +<span class="i0">Guerra infinita—sirá tuo cuor demorare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Or que farai, morte mia,—che perderai la vita?<br /></span> +<span class="i0">Se io t’aggio nutrita—io me ne pento;<br /></span> +<span class="i0">e poi la morte non tornai a vita,—guerra infinita<br /></span> +<span class="i0">sí t’arepresento;—però taccio ed assento,<br /></span> +<span class="i0">quel che voglio non faccio—e quel che voglio desfaccio;<br /></span> +<span class="i0">la lengua ne taccio—co omo obstinato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non enante la morte—se trova la vita;<br /></span> +<span class="i0">oimè! te vita—porríate trovare;<br /></span> +<span class="i0">ma po’ la morte—se truova la vita,<br /></span> +<span class="i0">ma perde la vita—cotal demorare;<br /></span> +<span class="i0">elato me pare—cotal exercire,<br /></span> +<span class="i0">non può pervenire—a lo infinito stato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Oimè!—ed io per te vo te fugendo,<br /></span> +<span class="i0">parlando tazo,—lassando allazo,<br /></span> +<span class="i0">dentro a la pelle—sta lo encreato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Oimè! la tua pelle—è tanto rotta,<br /></span> +<span class="i0">che dentro non può stare;—or facciamo che sia morta,<br /></span> +<span class="i0">la vita sua fori a lo scorticare—per fede te convien passare,<br /></span> +<span class="i0">e desperanza trovare—del bene e del male<br /></span> +<span class="i0">esser scortecato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Dentro a lo scortecato s’è remesso—colui che vo cercanno,<br /></span> +<span class="i0">or faciam che sia quesso—voler morir per non vivere entanno;<br /></span> +<span class="i0">par molto cosa dura—la morte e la vita far una,<br /></span> +<span class="i0">mozzare onne figura—e non posseder nullo aspetto.<span class="pagenum"><a name="Page_235" id="Page_235">[Pg 235]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Mozzata onne figura—de lo suo iudicato,<br /></span> +<span class="i0">cacciato onne sospetto—de lo suo principato,<br /></span> +<span class="i0">negato el suo volere—como non fusse nato,<br /></span> +<span class="i0">omo anichilato—vive nel suo avetare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">El mio avetare è quesso—de sotto a onnecovelle<br /></span> +<span class="i0">e so en tal luoco messo—ben ne dirò le novelle,<br /></span> +<span class="i0">non sa fin ca ne stende,—agiogne en onne luoco,<br /></span> +<span class="i0">e questo molto par poco—a chi non l’ha comparato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Dentro a lo comparato s’è remesso—colui che s’è venduto,<br /></span> +<span class="i0">or facciam che sia quesso—voler morir per render lo tributo;<br /></span> +<span class="i0">e questa è la cagione,—per retribuzione<br /></span> +<span class="i0">a terzo dine serai resuscitato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Resuscitato, pareme morire,—en mente e ’n atto<br /></span> +<span class="i0">vergogna non fugire,—ed ad onore non so tratto,<br /></span> +<span class="i0">piacere e despiacere,—non far con nullo patto,<br /></span> +<span class="i0">desperato tragiatto—al viso<a name="FNanchor_5_5" id="FNanchor_5_5"></a><a href="#Footnote_5_5" class="fnanchor">[5]</a> ioco ha passato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Passa fede e speranza—la credenza del certo,<br /></span> +<span class="i0">la caritate unisce,—spogliase ne l’affetto,<br /></span> +<span class="i0">cacciato onne volere,—mozzato onne sospetto,<br /></span> +<span class="i0">non ci ha trovato aspetto—el vero trasformato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Trasformato la imagine—de Dio la simiglianza,<br /></span> +<span class="i0">ha pensato e postose—de non far mai piú fallanza,<br /></span> +<span class="i0">li angeli de cielo sguardano—en questa simiglianza,<br /></span> +<span class="i0">presi da l’abundanza—de l’omo ch’è reformato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Reformato nell’essere—de la virtú creata,<br /></span> +<span class="i0">trasformata ne l’essere—envisibile encreata,<br /></span> +<span class="i0">visibile invisibile—non nobile avilare,<br /></span> +<span class="i0">el suo vilare—per nobile avilato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Quello che è non se può dire,—puòse dire quel che non è;<br /></span> +<span class="i0">lo dir vero si è mentire,—lo mentire è quello che è;<br /></span> +<span class="i0">ed è tanto alto quello che è,—non ha forma né mesura;<br /></span> +<span class="i0">e fuor de la imaginatura,—ché non me ci ho trovato.<br /></span> +</div></div> +<p><span class="pagenum"><a name="Page_236" id="Page_236">[Pg 236]</a></span></p> + +<div class="footnotes"> +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_5_5" id="Footnote_5_5"></a><a href="#FNanchor_5_5"><span class="label">[5]</span></a> Una lacuna nel testo [Ed.].</p></div> +</div> + + + +<h2><a name="XCVI" id="XCVI"></a>XCVI<br /><br /> + +<span class="smcap3">Excusazione che fa el peccatore a Dio de non poter far <br />la penitenzia a +la quale da lui è confortato</span><a name="FNanchor_6_6" id="FNanchor_6_6"></a><a href="#Footnote_6_6" class="fnanchor" style="font-size: 50%;">[6]</a></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">—Troppo m’è grande fatica,—Meser, de venirte drieto,<br /></span> +<span class="i0">ca ’l mondo è gionto con meco,—voglio a lui satisfare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Se vuol satisfare al monno,—figliolo, andarai a lo ’nferno,<br /></span> +<span class="i0">e senza niuno cordoglio—ferito serai de coltello,<br /></span> +<span class="i0">e pisto serai de martello,—che mai men non te verrane.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Non posso far penitenza—mangiar una volta la dia,<br /></span> +<span class="i0">iacer con la tonica centa—mai non lo sofferiría,<br /></span> +<span class="i0">emprima me departo da tia—che questo possa durare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Figliuol, se da me te parte,—en eterno non sería lieto,<br /></span> +<span class="i0">d’ogne ben perdi la parte—e d’ogne mal serai repleto;<br /></span> +<span class="i0">lá ove so strida, puza e gran fleto—anderai ad estare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Begl me porest predecare—che gli tuoi fatti me mettan gola,<br /></span> +<span class="i0">bever voglio e mangiare—mentrunque la vita me dura,<br /></span> +<span class="i0">ché l’alma non girá sola—lá unque la vogli tu mandare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Dimme perché non hai gola—de questo ch’io te promitto,<br /></span> +<span class="i0">parla e non far demora,—ch’io t’amonisco a diritto;<br /></span> +<span class="i0">aggiote tratto d’Egipto,—pare che ce vogli tornare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Quaranta dí degiunai—e stetti per te carcerato,<br /></span> +<span class="i0">ben lo potesti emparare,—tanto te fo predecato;<br /></span> +<span class="i0">ma, se me te parti da lato,—so che dannato serai.<span class="pagenum"><a name="Page_237" id="Page_237">[Pg 237]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Se vòi ch’io te dica el vero,—questo non m’è piacemento,<br /></span> +<span class="i0">la carne fresca e ’l bon vino—vorría manecar onne tempo,<br /></span> +<span class="i0">ma troppo m’è gran tormento—quando me fai degiunare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Figliuol, non avesti cagione—per la qual tu m’èi fugito,<br /></span> +<span class="i0">ché so stato tuo servidore,—io te ho calciato e vestito;<br /></span> +<span class="i0">or t’èi arragnato con meco—e par che me vogli lassare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Figliuol, pur non me lassare,—paradiso averai en tua bailía,<br /></span> +<span class="i0">lá ove è dolce posare—né lite ce trovi né briga,<br /></span> +<span class="i0">e priegane santa Maria—che te ce deggia menare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Gran maraviglia me done—como l’hai tanto tardato,<br /></span> +<span class="i0">ma saccio c’hai freddo el core—e dentro sei tutto ghiacciato;<br /></span> +<span class="i0">ca l’amor non t’ha rescaldato,—ch’el non ci hai lassato entrare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lassa entrar lo mio amore,—aguardame ritto, figliuolo,<br /></span> +<span class="i0">degli anni ben trenta e doi—bussai per farte gran dono,<br /></span> +<span class="i0">or par che vogli gir nudo—e veste non vòi portare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Or veni, entra a le nozze,—ch’onne cosa è apparechiato;<br /></span> +<span class="i0">io mò t’apro le porte,—sederai longhesso ’l mio lato,<br /></span> +<span class="i0">l’occhi e la bocca e lo naso,—io sí te voglio basciare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Como non te mette gola—questo ch’io t’ho proferito?<br /></span> +<span class="i0">Or viene e non far dimora,—credi quel ch’io te dico,<br /></span> +<span class="i0">veni a veder lo convito,—quanto è dolce e soave.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Or non me venir piú dentorno,—ch’io non ce voglio venire;<br /></span> +<span class="i0">stare me voglio col monno,—alegrar ed averme bene;<br /></span> +<span class="i0">da poi ch’io vengo a morire,—allora me mena a posare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Figlio, non è tésta la via,—se tu vol campar da lo ’nferno;<br /></span> +<span class="i0">ch’io durai sí gran fatiga,—morte, ruina e flagello;<br /></span> +<span class="i0">per farte venir al mio renno,—en croce me fece chiavare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Meser, ben è tésto vero—che tu fusti morto per mene,<br /></span> +<span class="i0">la carne non me dá pace,—combatteme la notte e lo dine;<br /></span> +<span class="i0">ma quando a te voglio venire,—non me lo lassa pensare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Or non gli credere, figlio,—ca è nemica de Dio;<br /></span> +<span class="i0">ché Adam ne gí nello ’nferno,—però che a la carne assentío,<br /></span> +<span class="i0">pena e dolor ce patío,—però che poi lei volse andare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Ben me ne piglia cordoglio,—amor, tanto m’hai bargagnato;<span class="pagenum"><a name="Page_238" id="Page_238">[Pg 238]</a></span><br /></span> +<span class="i0">portasti la croce su en collo—ed en essa ce fusti ferrato;<br /></span> +<span class="i0">ed io l’ho dementecato—e non ci ho potuto badare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Se te ne piglia cordoglio,—figliuolo, a ragion lo fai,<br /></span> +<span class="i0">ch’hai sequitato lo mondo,—de que ragion renderai;<br /></span> +<span class="i0">e debito fatto ci hai—lo qual te convien pagare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ora me rende ragione—de questo c’hai endebitato,<br /></span> +<span class="i0">ch’èi stato falso amadore—e me per altri hai lassato,<br /></span> +<span class="i0">ed a quel ch’io t’agio ensegnato—non hai voluto guardare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">—Non la conobbi, Mesere,—questa tua santa scrittura,<br /></span> +<span class="i0">visso so a tentazione—beffe me n’ho fatto a tut’ura,<br /></span> +<span class="i0">ma la sentenzia tua è dura—e non ce pò l’om appellare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i0">Io me ne appello a Madonna—de questa tua dirittura,<br /></span> +<span class="i0">ch’altri non è chi ci agiogna—che siede en ròcca sicura,<br /></span> +<span class="i0">ed essa t’è matre e figliuola—e tu me t’èi fatto carnale.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ca io per ragion te lo provo—che tu me déi far perdonanza,<br /></span> +<span class="i0">eri Dio e facestite omo—e questo me poni en bilanza;<br /></span> +<span class="i0">per darme de te securanza—mia forma volesti pigliare.<br /></span> +</div></div> +<p><span class="pagenum"><a name="Page_239" id="Page_239">[Pg 239]</a></span></p> + +<div class="footnotes"> +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_6_6" id="Footnote_6_6"></a><a href="#FNanchor_6_6"><span class="label">[6]</span></a> Questa lauda sequente era pur nel dicto libro antiquo ed +ancora in alcuni todini, benché paia assai bassa como la XX in ordine +che incomenza: «Oimè, lasso dolente» (Nota del Bonaccorsi).</p></div> +</div> + + + +<h2><a name="XCVII" id="XCVII"></a>XCVII<br /><br /> + +<span class="smcap3">Amaestramento al peccatore che se vole<br /> reconciliare con Dio</span><a name="FNanchor_7_7" id="FNanchor_7_7"></a><a href="#Footnote_7_7" class="fnanchor" style="font-size: 50%;">[7]</a></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">O peccator dolente,—che a Dio vuol retornare,<br /></span> +<span class="i0">questa lauda t’ensegna—quello che déi fare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tu déi esser pentuto—de tutto el tuo peccato,<br /></span> +<span class="i0">e déilo confessare—col core umiliato,<br /></span> +<span class="i0">e far la penitenza—sí como t’è comandato,<br /></span> +<span class="i0">e, poi che l’hai lassato,—noi déi mai repigliare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tu déi ben perdonare—a chi t’ha fatto offensanza<br /></span> +<span class="i0">col core e con la bocca—senza niuna fallanza;<br /></span> +<span class="i0">e se tu hai altri offeso,—déi cheder perdonanza<br /></span> +<span class="i0">acciò che Iesú Cristo—ti degga perdonare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se tu hai de l’altrui,—rendelo interamente,<br /></span> +<span class="i0">quanto puoi piú cetto,—non lo ’nduciar niente;<br /></span> +<span class="i0">e non ti confidare—né in figlio né in parente,<br /></span> +<span class="i0">perché hanno costumanza—del troppo retardare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tu déi recessare—onne ria compagnia,<br /></span> +<span class="i0">per ciò che fa cadere—molto cetto in follia;<br /></span> +<span class="i0">e costumar con buoni—che ti don buona via,<br /></span> +<span class="i0">per la qual tu possi—l’alma tua salvare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i0">La bocca déi aver chiusa—e la lengua affrenata,<br /></span> +<span class="i0">e non li trar lo freno,—se non poche fiata;<br /></span> +<span class="i0">e sempre sie sollicito—tenerla ben guardata,<br /></span> +<span class="i0">per ciò che ha costumanza—de molto morsecare.<span class="pagenum"><a name="Page_240" id="Page_240">[Pg 240]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Chi la sua bocca ha aperta,—e la lengua tagliente,<br /></span> +<span class="i0">molto legiermente—deventa maldicente;<br /></span> +<span class="i0">ed onne ben che fai—poco ti vale o niente,<br /></span> +<span class="i0">ché la tua mala lengua—tutto tel fa furare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Al tuo corpo misero—non déi acconsentire,<br /></span> +<span class="i0">per ciò che sempre vole—manecare e dormire,<br /></span> +<span class="i0">e non cura niente—giamai a Dio servire,<br /></span> +<span class="i0">en ioco ed in solazo—sempremai vorría stare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Fallo levar per tempo—senza nulla pigrezza,<br /></span> +<span class="i0">e mettilo in fatica—che non li sia agevolezza,<br /></span> +<span class="i0">e vallo recessando—d’onne carnal vaghezza;<br /></span> +<span class="i0">se questo non li fai,—te fará tralipare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Falli fare astinenza,—che non sia piú goloso;<br /></span> +<span class="i0">portar li panni aspri,—che non sia piú gioioso;<br /></span> +<span class="i0">ed operare buone opere—che non stia piú ozioso,<br /></span> +<span class="i0">e, perché è mal servo,—délo disciplinare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tu déi stare affissato,—non déi gir molto atorno,<br /></span> +<span class="i0">ché nuoce de vedere—le vanitá del monno;<br /></span> +<span class="i0">non portar gli occhi in alto,—ma portali in profonno,<br /></span> +<span class="i0">per ciò che son ladroni—de l’anima predare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Quello che l’occhio vede—sí lo riporta al cuore,<br /></span> +<span class="i0">el falo repensare—de lo carnale amore,<br /></span> +<span class="i0">e, poi che ci ha pensato,—sí retrova el pegiore,<br /></span> +<span class="i0">e perciò è buona cosa—sempre l’occhio guardare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tu déi guardar l’orecchie—da li mali udimenti,<br /></span> +<span class="i0">e retener le mano—dai villan toccamenti,<br /></span> +<span class="i0">e déi esser ben composto—nelli tuoi portamenti,<br /></span> +<span class="i0">sí che onne om che ti vede—si possa edificare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tu déi stare all’offizio—molto devotamente,<br /></span> +<span class="i0">e de onne adversitate déi essere paziente;<br /></span> +<span class="i0">ad qualunche te domanda,—rispondi umilmente,<br /></span> +<span class="i0">ed onne intenza inutile,—quanto puoi, recessare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non déi essere schifo,—né molto desdegnoso,<br /></span> +<span class="i0">sí com’è lo zitello—che è superbo e lagnoso;<br /></span> +<span class="i0">le mano déi aver larghe—e lo core pietoso,<br /></span> +<span class="i0">ed onne cosa che dái,—molto volontier dare.<span class="pagenum"><a name="Page_241" id="Page_241">[Pg 241]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Le parole de Dio—volontier déi udire,<br /></span> +<span class="i0">ed alli tuoi prelati—umilmente ubidire,<br /></span> +<span class="i0">e li santi sacerdoti—in reverenzia avere,<br /></span> +<span class="i0">perciò che son pastori—per l’anime salvare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">E ciascuno in suo luoco—déi portare in amore,<br /></span> +<span class="i0">e conservare pace—sempre nel tuo core,<br /></span> +<span class="i0">ed onne altra persona—déi credere tuo migliore,<br /></span> +<span class="i0">e ’n tutti li tuoi fatti—te déi umiliare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’umilitate è quella—che fa essere amato,<br /></span> +<span class="i0">e da Dio e dal mondo—essere esaltato,<br /></span> +<span class="i0">e lo tuo core sempre—te fa aver consolato,<br /></span> +<span class="i0">perciò la umilitate—molto la devi amare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tu devi lo tuo core—conservare en netteza,<br /></span> +<span class="i0">non li lassar pensare—nulla laida laideza,<br /></span> +<span class="i0">acciò che possi fare—piú degna peniteza,<br /></span> +<span class="i0">en nullo male amore—te devi delettare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">La tua confessione—déi far molto spesso,<br /></span> +<span class="i0">e li tuoi offendimenti—déi dicere tu stesso,<br /></span> +<span class="i0">acciò che Cristo Dio—sempre ti stia dapresso,<br /></span> +<span class="i0">de li suoi benefizi—lo déi regraziare.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tu te déi sforzare—de gire sempre inanti,<br /></span> +<span class="i0">e non tornare endrieto—sí como fon li granchi,<br /></span> +<span class="i0">acciò che tu aggi—la corona de li santi,<br /></span> +<span class="i0">nel ben c’hai cominciato—devi perseverare.<br /></span> +</div></div> +<p><span class="pagenum"><a name="Page_242" id="Page_242">[Pg 242]</a></span></p> + +<div class="footnotes"> +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_7_7" id="Footnote_7_7"></a><a href="#FNanchor_7_7"><span class="label">[7]</span></a> Queste cinque laude proxime sequente erano nel libro todino +in fine (Nota del Bonaccorsi).</p></div> +</div> + + + +<h2><a name="XCVIII" id="XCVIII"></a>XCVIII<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como la ragione conforta l’anima che retorni a Dio</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Perché m’hai tu creata,—o creatore Dio,<br /></span> +<span class="i0">e poi recomperata—per Cristo Iesú mio?<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor, tu m’hai creata—per la tua cortesia,<br /></span> +<span class="i0">ma so villana stata—per la mia gran follia,<br /></span> +<span class="i0">fuor de la mia contrata—smarrita aggio la via,<br /></span> +<span class="i0">la vergine Maria—me torni all’amor mio.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Anima peccatrice,—co l’hai potuto fare,<br /></span> +<span class="i0">o falsa meretrice,—senza lo sposo stare?<br /></span> +<span class="i0">Ché sai che esso lo dice:—Chi a me vorrá tornare,<br /></span> +<span class="i0">farollo delettare—nello dolce amor mio.—<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Occhi miei, piangete,—non cessate a tutte ore,<br /></span> +<span class="i0">ché fare lo dovete—per trovar l’amore;<br /></span> +<span class="i0">ch’io n’aggio sí gran sete,—che me strugge el core,<br /></span> +<span class="i0">de Cristo Salvatore,—ché esso è l’amor mio.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O Pier, Paulo e Giovanni,—lo dolce Evangelista,<br /></span> +<span class="i0">Gregorio ed Augustino—e l’amante Battista,<br /></span> +<span class="i0">rendeteme l’amore—ch’io non sia sí trista,<br /></span> +<span class="i0">morragio s’io sto in quista—ch’io non aggia l’amor mio.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O umile Francesco,—de Dio tutto enfiammato,<br /></span> +<span class="i0">che Cristo crucifisso—portasti in cor formato,<br /></span> +<span class="i0">priega el mio gran Signore,—ch’io ho tanto aspettato,<br /></span> +<span class="i0">che tosto a l’apenato—soccorra l’amor mio.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O crucifisso amore,—recòrdati la lancia,<br /></span> +<span class="i0">che te fo data al core—per me trar de pesanza;<br /></span> +<span class="i0">donqua ritorna, amore,—non far piú demoranza,<br /></span> +<span class="i0">fallami la speranza—s’io non t’ho, amor mio.<span class="pagenum"><a name="Page_243" id="Page_243">[Pg 243]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Non posso piú soffrire—li tuoi lamenti,<br /></span> +<span class="i0">gli amorosi languire—che tu fai spessamente;<br /></span> +<span class="i0">or briga de venire,—lieva in alto la mente,<br /></span> +<span class="i0">farrotte esser gaudente—del dolce Iesú mio.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Or te diletta, sposa,—de me quanto tu voli,<br /></span> +<span class="i0">ché ben sei gloriosa,—tanto d’amor tu oli!<br /></span> +<span class="i0">Non esser vergognosa,—non c’è perché te duoli,<br /></span> +<span class="i0">trovato hai quel che voli,—cioè el dolce amor mio.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_244" id="Page_244">[Pg 244]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="XCIX" id="XCIX"></a>XCIX<br /><br /> + +<span class="smcap3">Condizione del perpetuo amore</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">L’amor ch’è consumato—nullo prezzo non guarda,<br /></span> +<span class="i0">né per pena non tarda—d’amar co fo amato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Consumato l’amore,—sí va pene cercando,<br /></span> +<span class="i0">se ama sé dilettando,—sta penoso.<br /></span> +<span class="i0">E con grande fervore—al diletto dá bando,<br /></span> +<span class="i0">per viver tormentando—angoscioso.<br /></span> +<span class="i0">Allora sta gioioso—e sé conosce amare,<br /></span> +<span class="i0">se fugge el delettare—e sta en croce chiavato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Servo che prezzo prende,—ch’ama sempre diletto,<br /></span> +<span class="i0">sí porta nell’affetto—pagamento.<br /></span> +<span class="i0">Per lo prezzo vendere—lo prezzo, gli è difetto;<br /></span> +<span class="i0">non è anco perfetto—lo stormento.<br /></span> +<span class="i0">Se amor non fo tormento,—sí non fo virtuoso,<br /></span> +<span class="i0">né sirá glorioso—se non fo tormentato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">L’amor vero, liale—odia sé per natura,<br /></span> +<span class="i0">vedendosi mesura—terminata.<br /></span> +<span class="i0">Perché puro, leale—non ama creatura,<br /></span> +<span class="i0">né se veste figura—mesurata.<br /></span> +<span class="i0">Caritá increata—ad sé lo fa salire,<br /></span> +<span class="i0">e falli partorire—figlio d’amor beato.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Questo figlio che nasce—è amor piú verace<br /></span> +<span class="i0">de onne virtú capace,—copiosa.<br /></span> +<span class="i0">Dove l’anima pasce—fuoco d’amor penace,<br /></span> +<span class="i0">notricasi de pace—gloriosa.<br /></span> +<span class="i0">E sta sempre gioiosa—e si ’namora tanto,<br /></span> +<span class="i0">che non potrebbe el quanto—esser considerato.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_245" id="Page_245">[Pg 245]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="C" id="C"></a>C<br /><br /> + +<span class="smcap3">De la incarnazione del verbo divino</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Fiorito è Cristo nella carne pura,<br /></span> +<span class="i0">or se ralegri l’umana natura.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Natura umana, quanto eri scurata,<br /></span> +<span class="i0">ch’al secco fieno tu eri arsimigliata!<br /></span> +<span class="i0">Ma lo tuo sposo t’ha renovellata,<br /></span> +<span class="i0">or non sie ingrata—de tale amadore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Tal amador è fior de puritade,<br /></span> +<span class="i0">nato nel campo de verginitade,<br /></span> +<span class="i0">egli è lo giglio de l’umanitade,<br /></span> +<span class="i0">de suavitate—e de perfetto odore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Odor divino da ciel n’ha recato,<br /></span> +<span class="i0">da quel giardino lá ove era piantato,<br /></span> +<span class="i0">esso Dio dal Padre beato<br /></span> +<span class="i0">ce fo mandato—conserto de fiore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Fior de Nazzareth si fece chiamare,<br /></span> +<span class="i0">de la Giesse Virgo vuols pullulare,<br /></span> +<span class="i0">nel tempo del fior se volse mostrare,<br /></span> +<span class="i0">per confermare—lo suo grande amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amore immenso e caritá infinita<br /></span> +<span class="i0">m’ha demostrato Cristo, la mia vita;<br /></span> +<span class="i0">prese umanitate in deitá unita,<br /></span> +<span class="i0">gioia compíta—n’aggio e grande onore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Onor con umilitá volse recepere,<br /></span> +<span class="i0">con solennitá la turba fe’ venire,<br /></span> +<span class="i0">la via e la cittade refiorire<br /></span> +<span class="i0">tutta, e reverire—lui como Signore.<span class="pagenum"><a name="Page_246" id="Page_246">[Pg 246]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Signor venerato con gran reverenza,<br /></span> +<span class="i0">poi condannato de grave sentenza,<br /></span> +<span class="i0">popolo mutato senza providenza,<br /></span> +<span class="i0">per molta amenza—cadesti in errore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Error prendesti contra veritade<br /></span> +<span class="i0">quando lo facesti viola de viltade,<br /></span> +<span class="i0">la rosa rossa de penalitate<br /></span> +<span class="i0">per caritade—remutò el colore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Color natural ch’avea de bellezza<br /></span> +<span class="i0">molta in viltade prese lividezza,<br /></span> +<span class="i0">con suavitade portò amarezza,<br /></span> +<span class="i0">tornò in bassezza—lo suo gran valore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Valor potente fo umiliato,<br /></span> +<span class="i0">quel fiore aulente tra piè conculcato,<br /></span> +<span class="i0">de spine pungente tutto circundato,<br /></span> +<span class="i0">e fo velato—lo grande splendore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Splendor che illustra onne tenebroso,<br /></span> +<span class="i0">fo oscurato per dolor penoso,<br /></span> +<span class="i0">e lo suo lume tutto fo renchioso<br /></span> +<span class="i0">en un sepolcro—nell’orto del fiore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo fior reposto giacque e sí dormío,<br /></span> +<span class="i0">renacque tosto e resurressío,<br /></span> +<span class="i0">beato corpo e puro refiorío<br /></span> +<span class="i0">ed apparío—con grande fulgore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Fulgore ameno apparío nell’orto<br /></span> +<span class="i0">a Magdalena che ’l piangea morto,<br /></span> +<span class="i0">e del gran pianto donògli conforto,<br /></span> +<span class="i0">sí che fo absorto—l’amoroso core.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Lo core confortò agli suoi fratelli,<br /></span> +<span class="i0">e resuscitò molti fior novelli,<br /></span> +<span class="i0">e demorò nello giardin con elli,<br /></span> +<span class="i0">con quelli agnelli—cantando d’amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Con amor reformasti Tomaso non credente,<br /></span> +<span class="i0">quando li mostrasti li tuoi fiori aulente,<br /></span> +<span class="i0">quali reservasti, o rosa rubente,<br /></span> +<span class="i0">sí che incontinente—gridò con fervore.<span class="pagenum"><a name="Page_247" id="Page_247">[Pg 247]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Fervore amoroso ebbe inebriato,<br /></span> +<span class="i0">lo cor gioioso fo esilarato;<br /></span> +<span class="i0">quando glorioso t’ebbe contemplato,<br /></span> +<span class="i0">allora t’ebbe vocato—Dio e signore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Signor de gloria sopra al ciel salisti,<br /></span> +<span class="i0">con voce sonora degli angeli ascendesti,<br /></span> +<span class="i0">con segni di vittoria al Padre redisti,<br /></span> +<span class="i0">e resedisti—in sedia ad onore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Onor ne donasti a servi veraci,<br /></span> +<span class="i0">la via demostrasti a li tuoi sequaci,<br /></span> +<span class="i0">lo spirito mandasti acciò che infiammati<br /></span> +<span class="i0">fussero i sequaci—con perfetto ardore.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_248" id="Page_248">[Pg 248]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="CI" id="CI"></a>CI<br /><br /> + +<span class="smcap3">Como il vero amore non è ozioso</span></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Troppo perde el tempo chi non t’ama,<br /></span> +<span class="i0">dolce amor Iesú, sopra ogni amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amore, chi t’ama non sta ozioso,<br /></span> +<span class="i0">tanto li par dolce de te gustare,<br /></span> +<span class="i0">ma tutta ora vive desideroso,<br /></span> +<span class="i0">como te possa stretto piú amare;<br /></span> +<span class="i0">ché tanto sta per te lo cor gioioso,<br /></span> +<span class="i0">chi noi sentisse, nol porría parlare<br /></span> +<span class="i0">quanto è dolce a gustare lo tuo sapore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Sapor che non si trova simiglianza,<br /></span> +<span class="i0">oh lasso, ché ’l mio cor poco t’assagia!<br /></span> +<span class="i0">Nulla altra cosa a me è consolanza,<br /></span> +<span class="i0">se tutto el mondo avesse e te non aggia;<br /></span> +<span class="i0">o dolce amor Iesú, in cui ho speranza,<br /></span> +<span class="i0">tu regge lo mio cor che da te non caggia,<br /></span> +<span class="i0">ma sempre piú strenga lo tuo amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amor che tolli forza ed onne amaro,<br /></span> +<span class="i0">ed onne cosa muti in tua dolcezza,<br /></span> +<span class="i0">e questo sanno i santi che ’l provâro,<br /></span> +<span class="i0">che fecero dolce morte in amarezza;<br /></span> +<span class="i0">ma confortolli il dolce lattuaro<br /></span> +<span class="i0">de te, Iesú, che vensero onne asprezza,<br /></span> +<span class="i0">tanto fusti suave nei lor core!<span class="pagenum"><a name="Page_249" id="Page_249">[Pg 249]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Cor che te non sente, ben pò esser tristo;<br /></span> +<span class="i0">Iesú, letizia e gaudio de la gente,<br /></span> +<span class="i0">solazzo non puote esser senza Cristo;<br /></span> +<span class="i0">tapino, ch’io non t’amo sí fervente!<br /></span> +<span class="i0">Chi far potesse ogni altro acquisto<br /></span> +<span class="i0">e te non aggia, de tutto è perdente,<br /></span> +<span class="i0">e senza te sarebbe in amarore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amaro nullo core puote stare<br /></span> +<span class="i0">cui de tua dolcezza ha condimento;<br /></span> +<span class="i0">tuo sapore, Iesú, non può gustare<br /></span> +<span class="i0">chi lassa te per altro entendimento,<br /></span> +<span class="i0">non sa né può el cor terreno amare;<br /></span> +<span class="i0">sí grande è el cielestial delicamento,<br /></span> +<span class="i0">che non vede te, Cristo, in tuo splendore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i0">Splendor che dona a tutto ’l mondo luce,<br /></span> +<span class="i0">amor, Iesú, de li angeli belleza,<br /></span> +<span class="i0">cielo e terra per te si conduce<br /></span> +<span class="i0">e splende in tutte cose tua fattezza,<br /></span> +<span class="i0">ed ogni creatura a te s’aduce,<br /></span> +<span class="i0">ma solo el peccator tuo amor despreza<br /></span> +<span class="i0">e partese da te, suo creatore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i0">Creatura umana sconoscente<br /></span> +<span class="i0">sopra qualunche altra creatura,<br /></span> +<span class="i0">como te puoi partir sí per niente<br /></span> +<span class="i0">dal tuo Fattor de cui tu sei fattura?<br /></span> +<span class="i0">Elli te chiama sí amorosamente,<br /></span> +<span class="i0">che torni a llui, ma tu li stai pur dura,<br /></span> +<span class="i0">e non hai cura del tuo Salvatore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Salvator, che de la Vergen nascesti,<br /></span> +<span class="i0">del tuo amor darme non ti sia sdegno;<br /></span> +<span class="i0">ché gran segno d’amor allora ce desti<br /></span> +<span class="i0">quando per noi pendesti su in quel legno,<br /></span> +<span class="i0">e nelle tue sante mano ce scrivisti<br /></span> +<span class="i0">per noi salvare e darce lo tuo regno;<br /></span> +<span class="i0">legge la tua scrittura buon scrittore.<span class="pagenum"><a name="Page_250" id="Page_250">[Pg 250]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Scritti sul santo legno de la vita<br /></span> +<span class="i0">per tua pietá, Iesú, ci representa;<br /></span> +<span class="i0">la tua scrittura giá non sia fallita,<br /></span> +<span class="i0">el nome che portam de te non menta;<br /></span> +<span class="i0">la mente nostra sta di te condita,<br /></span> +<span class="i0">dolcissimo Iesú, fa che te senta<br /></span> +<span class="i0">e strettamente t’ami con ardore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Ardore che consumi ogni freddura,<br /></span> +<span class="i0">e sí purghi ed allumini la mente,<br /></span> +<span class="i0">onne altra cosa fai parere oscura,<br /></span> +<span class="i0">la quale non vede te presente,<br /></span> +<span class="i0">che omai altro amor non cura<br /></span> +<span class="i0">per non cessar l’amor da te niente,<br /></span> +<span class="i0">e non ratepidar lo tuo calore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Calor che fai l’anima languire,<br /></span> +<span class="i0">ed el core struggi de te infiammato,<br /></span> +<span class="i0">che non è lengua che ’l potesse dire,<br /></span> +<span class="i0">né cuor pensare, se non l’ha provato;<br /></span> +<span class="i0">oimè, lasso, fammete sentire,<br /></span> +<span class="i0">deh! scalda lo mio cor de te gelato!<br /></span> +<span class="i0">Che non consumi in tanto freddore!<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Freddi peccatori, el gran fuoco<br /></span> +<span class="i0">nello inferno v’è apparecchiato,<br /></span> +<span class="i0">se in questo breve tempo, che è sí poco,<br /></span> +<span class="i0">d’amor lo vostro cor non è scaldato;<br /></span> +<span class="i0">però ciascun se studie in onne luoco<br /></span> +<span class="i0">dell’amor di Cristo essere abrasciato<br /></span> +<span class="i0">e confortato dal suave odore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Odor che trapassi ogni aulimento,<br /></span> +<span class="i0">chi ben non t’ama, bene fa gran torto;<br /></span> +<span class="i0">chi non sente lo tuo odoramento,<br /></span> +<span class="i0">o elli è puzzolente o elli è morto;<br /></span> +<span class="i0">o fiume vivo de delettamento,<br /></span> +<span class="i0">che lavi ogni fetore e dái conforto<br /></span> +<span class="i0">e fai tornare lo morto in suo vigore!<span class="pagenum"><a name="Page_251" id="Page_251">[Pg 251]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Vigoros’amante, li amorosi<br /></span> +<span class="i0">en cielo hanno tanta tua dolcezza,<br /></span> +<span class="i0">gustando quelli morselli saporosi<br /></span> +<span class="i0">che dá Cristo ad quelli c’hanno sua contezza,<br /></span> +<span class="i0">che tanto sono suavi e delettosi;<br /></span> +<span class="i0">chi ben li assagia, tutto el mondo sprezza<br /></span> +<span class="i0">e quasi in terra perde suo sentore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Sentítivi, o pigri e negligenti,<br /></span> +<span class="i0">bastevi el tempo ch’avete perduto!<br /></span> +<span class="i0">Oh quanto simo stati sconoscenti<br /></span> +<span class="i0">al piú cortese che si sia veduto!<br /></span> +<span class="i0">El qual promette celestial presenti,<br /></span> +<span class="i0">e mai nullo non ne vien falluto;<br /></span> +<span class="i0">chi l’ama, sí li sta buon servidore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Servire a te, Iesú mio amoroso,<br /></span> +<span class="i0">piú sei suave d’ogni altro diletto;<br /></span> +<span class="i0">non può sapere chi sta de te ozioso<br /></span> +<span class="i0">quanto sei dolce ad amar con affetto;<br /></span> +<span class="i0">giamai el cor non trova altro reposo<br /></span> +<span class="i0">se non in te, Iesú, amor perfetto,<br /></span> +<span class="i0">che de tuoi servi sei consolatore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Consolar l’anima mia non può terrena cosa,<br /></span> +<span class="i0">però ch’ella è fatta a tua sembianza;<br /></span> +<span class="i0">che piú de tutto el mondo è preziosa<br /></span> +<span class="i0">e nobile e sopr’onne altra sustanza;<br /></span> +<span class="i0">solo tu, Cristo, li puoi dar puosa<br /></span> +<span class="i0">e puoi empire de tutta sua bastanza,<br /></span> +<span class="i0">però che tu sei solo suo maggiore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Maggiore inganno non mi par che sia<br /></span> +<span class="i0">che volere quello che non se trova,<br /></span> +<span class="i0">e pare sopra onne altra gran follia<br /></span> +<span class="i0">de quel che non può esser farne prova;<br /></span> +<span class="i0">cusí fa l’anima che è fuor de la via,<br /></span> +<span class="i0">che vuol che ’l mondo li empia legge nova,<br /></span> +<span class="i0">e non può essere, ché ’l mondo è minore.<span class="pagenum"><a name="Page_252" id="Page_252">[Pg 252]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Menorar sí vuole lo cor villano<br /></span> +<span class="i0">che del mondo chiamasi contento,<br /></span> +<span class="i0">che te vuole, Iesú, amor soprano,<br /></span> +<span class="i0">per terrene cose cambiare intendimento;<br /></span> +<span class="i0">ma se el suo palato avesse sano,<br /></span> +<span class="i0">che assaggiasse lo tuo delettamento<br /></span> +<span class="i0">sopra ogni altro li parría el migliore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Migliore cosa di te, amore Iesú,<br /></span> +<span class="i0">nissuna mente può desiderare;<br /></span> +<span class="i0">però deverebbe el cor teco lá su<br /></span> +<span class="i0">con la mente sempre conversare,<br /></span> +<span class="i0">ed onne creatura de qua giú<br /></span> +<span class="i0">per tuo amore niente reputare,<br /></span> +<span class="i0">e te solo pensare, dolcissimo Signore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Signor, chi ti vol dare la mente pura,<br /></span> +<span class="i0">non te déi dare altra compagnia;<br /></span> +<span class="i0">ché spesse volte, per la troppa cura,<br /></span> +<span class="i0">da te la mente si svaga ed esvia;<br /></span> +<span class="i0">dolce cosa è amar la creatura,<br /></span> +<span class="i0">ma ’l Creatore piú dolce che mai sia,<br /></span> +<span class="i0">però che è da temere onne altro amore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Amore e gilosia porta la mente<br /></span> +<span class="i0">che ama Iesú che non li dispiaccia,<br /></span> +<span class="i0">e partesi al tutto da onne altra gente,<br /></span> +<span class="i0">e te, dolce Iesú, suo cuore abraccia;<br /></span> +<span class="i0">onne altra creatura ha per niente<br /></span> +<span class="i0">enverso la bellezza de tua faccia,<br /></span> +<span class="i0">tu che de onne bellezza se’ fattore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">De te solo, Iesú, me fa pensare<br /></span> +<span class="i0">ed onne altro pensier dal cor mi caccia,<br /></span> +<span class="i0">ch’en tutto el mondo non posso trovare<br /></span> +<span class="i0">creatura chi a me satisfaccia;<br /></span> +<span class="i0">o dolce Creatore, fammite amare<br /></span> +<span class="i0">e dammi grazia che ’l tuo amor mi piaccia,<br /></span> +<span class="i0">tu che d’onne grazia sei datore.<span class="pagenum"><a name="Page_253" id="Page_253">[Pg 253]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Damme tanto amore di te che basti<br /></span> +<span class="i0">ad amarte quanto so tenuto,<br /></span> +<span class="i0">del grande prezzo che per me pagasti,<br /></span> +<span class="i0">sia per me da te reconosciuto;<br /></span> +<span class="i0">o Iesú dolce, molto me obligasti<br /></span> +<span class="i0">a piú amarte, ch’io non ho potuto<br /></span> +<span class="i0">né posso senza te conforto avere.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Conforta el mio cor che per te languesce,<br /></span> +<span class="i0">che senza te non vole altro conforto;<br /></span> +<span class="i0">se ’l lassi piú degiuno, deliquesce,<br /></span> +<span class="i0">ché ’l cor che tu non pasci vive morto;<br /></span> +<span class="i0">se ’l tuo amore assaggia, revivesce;<br /></span> +<span class="i0">or n’aiuta, Cristo, in questo porto,<br /></span> +<span class="i0">tu che sei sopra ogni altro aiutatore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Aiutami, amor, ch’io non perisca,<br /></span> +<span class="i0">amor dolce per amor t’adomando;<br /></span> +<span class="i0">pregoti che ’l tuo amor non mi fallisca,<br /></span> +<span class="i0">recevi i gran sospiri ch’io te mando;<br /></span> +<span class="i0">ma se tu voli ch’io per te languisca,<br /></span> +<span class="i0">piaceme, ch’io vo’ morire amando<br /></span> +<span class="i0">per lo tuo amore, dolce Redentore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">O Redentore, questo è ’l mio volere:<br /></span> +<span class="i0">d’amarte e de servir quanto io potesse;<br /></span> +<span class="i0">o dolce Cristo deggiati piacere<br /></span> +<span class="i0">che ’l mio core del tuo amor si empiesse,<br /></span> +<span class="i0">quella ora, buon Iesú, mi fa vedere<br /></span> +<span class="i0">ch’io te solo nel mio core tenesse<br /></span> +<span class="i0">e tu me fussi cibo e pascitore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Pascime de pane celestiale,<br /></span> +<span class="i0">e famme ogni altra cosa infastidire;<br /></span> +<span class="i0">cibo de vita sempre eternale,<br /></span> +<span class="i0">chi ben t’ama, mai non può perire;<br /></span> +<span class="i0">famme questo gran dono speziale<br /></span> +<span class="i0">che te, dolce amor, possa sentire<br /></span> +<span class="i0">per pietate largo donatore.<span class="pagenum"><a name="Page_254" id="Page_254">[Pg 254]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Doname de te, dolcissimo, assaggiare;<br /></span> +<span class="i0">per te sopr’onne cibo delicato<br /></span> +<span class="i0">voglio de tutto degiunare;<br /></span> +<span class="i0">chi ben t’assagia la lengua e ’l palato<br /></span> +<span class="i0">tutto latte e mele li fai stillare,<br /></span> +<span class="i0">e d’onne altro amore el fai levato<br /></span> +<span class="i0">e renovar la mente en tuo fervore.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Fervente amor di te li dá’, Iesú,<br /></span> +<span class="i0">chi canta el detto di sí grande alteza,<br /></span> +<span class="i0">mentre che vive en terra de qua giú,<br /></span> +<span class="i0">tu reggi la sua vita en gran netteza,<br /></span> +<span class="i0">e poi gli dá’ el solazzo de lá su,<br /></span> +<span class="i0">che prenda gioia de la tua conteza<br /></span> +<span class="i0">e sempre regni teco, vero amore.<br /></span> +<span class="pagenum"><a name="Page_255" id="Page_255">[Pg 255]</a></span></div></div> + + + + +<h2><a name="CII" id="CII"></a>CII<br /><br /> + +<span class="smcap3">Come è da cercare Iesú per sommo diletto, el quale è<br /> nostro fine: e cusí +termina in lui questo volume</span><a name="FNanchor_8_8" id="FNanchor_8_8"></a><a href="#Footnote_8_8" class="fnanchor" style="font-size: 50%;">[8]</a></h2> + + +<div class="poem"><div class="stanza"> +<span class="i1">Se per diletto tu cercando vai,<br /></span> +<span class="i0">cerca Iesú e contento serai.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Cerca Iesú con ogni tuo desio<br /></span> +<span class="i0">anima mia, se te vòi delettare;<br /></span> +<span class="i0">la carne, el mondo e lo Nimico rio,<br /></span> +<span class="i0">se perir non vòi, non sequitare;<br /></span> +<span class="i0">nel proprio tuo parer non te fidare,<br /></span> +<span class="i0">se vòi campar dalli infiniti guai.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Se vòi campar dall’infernal tormento,<br /></span> +<span class="i0">fa’ che te spogli d’ogni amor vizioso,<br /></span> +<span class="i0">e con forteza e gran proponimento<br /></span> +<span class="i0">de non partire da quel grazioso<br /></span> +<span class="i0">Cristo Iesú, de ogni ben copioso,<br /></span> +<span class="i0">che per tuo sposo giá pigliato l’hai.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Anima mia, tu sí sei sposata<br /></span> +<span class="i0">a quello sposo, re celestiale;<br /></span> +<span class="i0">sta’ nella fede, perché l’hai giurata,<br /></span> +<span class="i0">amando lui d’amor perpetuale;<br /></span> +<span class="i0">e, ciò facendo, el gaudio eternale<br /></span> +<span class="i0">da lui in fine tu receverai.<span class="pagenum"><a name="Page_256" id="Page_256">[Pg 256]</a></span><br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Receverai el merito secondo<br /></span> +<span class="i0">el mal e ’l ben che tu avrai commesso;<br /></span> +<span class="i0">el tuo volere non sia vagabondo,<br /></span> +<span class="i0">ma con fermeza t’accosta con esso;<br /></span> +<span class="i0">mira el suo lato ritto per te fesso,<br /></span> +<span class="i0">e de quel sangue te ’nebriarai.<br /></span> +</div><div class="stanza"> +<span class="i1">Inebriata per amor lo stringi<br /></span> +<span class="i0">in tal maniera che giamai nol lassi,<br /></span> +<span class="i0">e nel tuo core sua figura pingi,<br /></span> +<span class="i0">che privará de te li umani passi;<br /></span> +<span class="i0">per la sua morte spezará li sassi,<br /></span> +<span class="i0">per essa tua dureza spezarai.<br /></span> +</div></div> +<p><span class="pagenum"><a name="Page_257" id="Page_257">[Pg 257]</a></span></p> + +<div class="footnotes"> +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_8_8" id="Footnote_8_8"></a><a href="#FNanchor_8_8"><span class="label">[8]</span></a> Questa lauda extravagante è posta per finire el numero +perfetto de cento: benché ne sian due de piú sotto dui numeri, cioè +<span class="smcap2">XLVII</span> e <span class="smcap2">LXXVII</span> per inadvertenzia: e cusí sono <span class="smcap2">CII</span> laude in tutto (Nota +del Bonaccorsi). La numerazione è stata corretta in questa ristampa +[Ed.].</p></div> +</div> + +<hr class="major" /> +<p><span class="pagenum"><a name="Page_258" id="Page_258">[Pg 258]</a></span></p><p><span class="pagenum"><a name="Page_259" id="Page_259">[Pg 259]</a></span></p> +<h2><a name="NOTA" id="NOTA"></a>NOTA</h2> + + +<p>Le rime di fra Iacopone da Todi videro dal secolo <span class="smcap2">XV</span> in poi la luce in +parecchie edizioni. Le principali furono: la fiorentina del 1490<a name="FNanchor_9_9" id="FNanchor_9_9"></a><a href="#Footnote_9_9" class="fnanchor">[9]</a>, +considerata come l’<i>editio princeps</i>, la bresciana del 1495<a name="FNanchor_10_10" id="FNanchor_10_10"></a><a href="#Footnote_10_10" class="fnanchor">[10]</a> e +la veneta del Tresatti, pubblicata nel 1617<a name="FNanchor_11_11" id="FNanchor_11_11"></a><a href="#Footnote_11_11" class="fnanchor">[11]</a>. Dalla Principe +derivarono l’edizione romana di G. B. Modio e la napoletana di +Lazzaro Scoriggio<a name="FNanchor_12_12" id="FNanchor_12_12"></a><a href="#Footnote_12_12" class="fnanchor">[12]</a>; dalla bresciana le due veneziane di Bernardino +Benalio e al Segno della Speranza<a name="FNanchor_13_13" id="FNanchor_13_13"></a><a href="#Footnote_13_13" class="fnanchor">[13]</a>.</p> + +<p>Ma all’edizione principe quanti sino ad oggi si occuparono del +poeta tudertino concordemente riconobbero la maggiore autoritá, sia per +ciò che concerne l’autenticitá delle laude in essa raccolte, sia +per la lezione, che meglio d’ogni altra sembra conservare le +impronte idiomatiche della regione ove il poeta nacque e dettò i suoi +carmi spirituali<a name="FNanchor_14_14" id="FNanchor_14_14"></a><a href="#Footnote_14_14" class="fnanchor">[14]</a>. Onde io, convinto di far cosa utile agli studi +iaco<span class="pagenum"><a name="Page_260" id="Page_260">[Pg 260]</a></span>ponici col divulgare un testo ormai quasi introvabile, qualche anno +fa ristampai per conto della Societá filologica romana l’edizione +bonaccorsiana, limitandomi ad introdurvi le poche modificazioni imposte +dall’uso invalso nella pubblicazione degli antichi testi, e che mi +parve potessero notevolmente migliorarla<a name="FNanchor_15_15" id="FNanchor_15_15"></a><a href="#Footnote_15_15" class="fnanchor">[15]</a>. Ed oggi l’edizione +fiorentina, modificata ancora nella grafia, ma fin dove lo consenta il +rispetto dovuto a una stampa autorevolissima del Quattrocento, vede +nuovamente la luce nella collezione degli <i>Scrittori d’Italia</i>. Ma +perché pubblicare ancora una volta quella stampa, in luogo di tentar +finalmente l’edizione critica dei ritmi iacoponici, ripetutamente +invocata da Alessandro D’Ancona?<a name="FNanchor_16_16" id="FNanchor_16_16"></a><a href="#Footnote_16_16" class="fnanchor">[16]</a></p> + +<p>Il perché esposi nella prefazione all’edizione della Societá +filologica; e ad essa senz’altro potrei rimandar il lettore, se +frattanto un egregio studioso, il prof. Biordo Brugnoli della R. Scuola +normale di Perugia, nella dotta introduzione ad un suo faticoso e +diligente lavoro di ricostruzione delle satire iacoponiche, non avesse +sollevato molti dubbi sull’autoritá, da me nuovamente affermata, +della stampa bonaccorsiana<a name="FNanchor_17_17" id="FNanchor_17_17"></a><a href="#Footnote_17_17" class="fnanchor">[17]</a>. Esaminati i codici piú antichi, egli +trova che il confronto non è sempre favorevole all’edizione<span class="pagenum"><a name="Page_261" id="Page_261">[Pg 261]</a></span> +fiorentina, nella quale rileva difetto di criteri sicuri +nell’adozione delle forme grafiche e fonetiche, e tracce di +alterazioni dovute all’uso di codici toscani o toscaneggianti; +afferma inoltre che l’antichitá dei mss., a cui il Bonaccorsi +attinse, è minore di quella che io non mostri di credere; e conclude che +«per la ricostruzione del testo originale è non solo utile ma +conveniente attingere ad altre fonti non meno e forse piú +autorevoli»<a name="FNanchor_18_18" id="FNanchor_18_18"></a><a href="#Footnote_18_18" class="fnanchor">[18]</a>.</p> + +<p>Potrei rispondere a queste osservazioni che io non ho mai ritenuto il +testo dell’edizione fiorentina come la forma originale, nella +quale primamente apparvero i canti del poeta tudertino, e che non ho +escluso si possa in avvenire, quando fortunate ricerche ci portino al +ritrovamento di mss. piú antichi di quelli che sono a nostra conoscenza, +ricostruire un testo di gran lunga piú attendibile. Ma potrei anche +aggiungere: perché il Brugnoli, conoscendo altre fonti «e non meno e +forse piú autorevoli» della stampa bonaccorsiana, ha tuttavia creduto +opportuno di sceglier questa a fondamento dell’edizione critica +delle satire iacoponiche, e di contro al testo da lui ricostruito sulle +varianti di numerosi codici ha sentito la necessitá di riprodurre +integralmente le singole poesie nella lezione data dal Bonaccorsi?</p> + +<p>Ma, per non tediare il lettore con polemiche oziose, cercherò di +rimettere la questione nei suoi veri termini, riassumendo quanto scrissi +altra volta, e brevemente rispondendo alle obbiezioni mossemi +dall’egregio studioso perugino.</p> + +<p>Io ho ritenuto e ritengo che il maggior valore dell’edizione +principe, in confronto non solo di tutte le altre raccolte a stampa, ma +ben anco dei codici del <span class="smcap2">XIV</span> secolo, consista nelle fonti a cui il +Bonaccorsi attinse e nel metodo da lui tenuto—metodo che non esiterei a +dichiarare rigorosamente scientifico—per ricavarne una lezione vicina +il piú che fosse possibile all’originale forma umbra. Il proemio +del Bonaccorsi ci dá preziose informazioni in proposito, e non parrá +superfluo che io lo trascriva integralmente.</p> + +<div class="blockquot"><p>Al Nome et honore della sanctissima trinitá: et della gloriosa +vergine Maria: et de tutta la corte del cielo. Qualunque persona +devota si delecta de havere et leggere le infrascripte laude del +beato frate Iacopone da Todi de l’ordine de frati minori, le +quali lui compose a diversi<span class="pagenum"><a name="Page_262" id="Page_262">[Pg 262]</a></span> tempi per utilitá et consolatione di +coloro che desiderasseno per via de croce et delle virtú seguitare +el Signore: sapia per vero come circa la impressione presente, a +fine che fusse emendata quanto piú si potesse: et reducta alla +puritá anticha, che si trova molto alterata in piú libri: è stata +usata questa diligentia, cioè che si sono havute due copie de tale +laude cavate studiosamente da doi exemplari Todini assai antichi: +et piú copiosi et migliori che si trovino in quella cittá: et doi +altri <a name="tn262" id="tn262"></a><ins class="correction" title="vilumi">volumi</ins> pur antichi in buona carta, facti con +diligentia: de quali uno appare scripto nella cittá de Perugia: +dell’anno <span class="smcap2">MCCCXXXVI</span> trovato in Firenze: de laude <span class="smcap2">XC</span> et non +piú et molti altri volumi de diversi religiosi: et de altre +particulare persone, trovati pur in Firenze. Da i quali tutti +volumi, et spetialmente da li dicti piú antichi concordati molto +insieme, si ha cavata nova copia per dare a l’impressori, +servata la simplicitá et puritá anticha secondo quel paese di Todi, +del modo di scrivere et de vocaboli, sí come è parso a piú persone +devote et spirituale che si dovesse fare, senza mutare o agiongere +alcuna cosa di novo. Et in tal modo fo cominciata tale impressione +a dí <span class="smcap2">XII</span> de agosto passato, et continuata come si vede fino al +numero centenario de laude, et due piú, non essendo maggior numero, +ma piú presto minore in li predicti et molti altri volumi antichi, +maxime della dicta citá di Todi, che fu la terrena patria del +auctore: et dove se ne trova libri assai: dove etiam lui morí: et +sono le sue ossa in veneratione. Non si dice però per questo che +lui non facesse maggior numero de laude, né anco si afferma, che +tutte queste siano facte da lui, per non se havere di ciò altro di +certo. Quanto all’ordine de esse laude, vedendosi quello +essere vario et incerto in molti libri: benché li Todini siano +quasi ad uno modo, non è parso inconveniente cominciare da quelle +due della Madonna: quale è porta et inventrice de ogni gratia, et +da poi mettere le piú facile et successive le altre. Et anco +distinguere le materie, et metterle insieme al meglio che si ha +inteso, sí come si vederá facto. Della vita del prefato beato +Iacopone in particulare non pare che si trovi certa narratione: ma +della sua perfectione et trasformatione in l’amore divino, +assai si vede per suoi scripti: et anco se intende el tempo nel +quale lui fu, et scrisse.</p> + +<p>Siano adunque confortati li lectori a legere con attentione esse +laude simplici quanto al stilo et parole: ma piene di sancta +doctrina, et de alti sentimenti in piú de quelle: li quali non +potendo cosí intendere essi lectori, vogliano honorarli: et pregare +la divina bontá, che li illumini la mente all’intelligentia +di quanto bisogna alla salute de l’anime loro. </p></div> + +<p>Le fonti menzionate dall’editore formano dunque tre gruppi +distinti: 1º) i due codici todini <span class="g">assai antichi</span>; 2º) altri due codici +<span class="g">pur antichi</span>, cioè della prima meta del secolo <span class="smcap2">XIV</span> (un d’essi, il +perugino, è datato dal 1336); 3º) molti altri codici presumibilmente<span class="pagenum"><a name="Page_263" id="Page_263">[Pg 263]</a></span> +toscani o, per lo meno, trovati a Firenze<a name="FNanchor_19_19" id="FNanchor_19_19"></a><a href="#Footnote_19_19" class="fnanchor">[19]</a>. È chiaro che la maggior +importanza venne data dall’editore ai due todini assai antichi, i +piú antichi di quanti erano allora a Todi; e da essi furon cavate +studiosamente le copie che formarono il nucleo della raccolta +bonaccorsiana. Orbene, quei mss. non esistono piú. Potranno esserne +derivati, come asserisce il Brugnoli, il Tudertino 194 della Comunale di +Todi e l’Angelicano 2216; ma il primo di tali codici è +indubbiamente della seconda metá del secolo <span class="smcap2">XV</span>, quindi poco attendibile +sia per l’autenticitá delle laude e sia per la lezione; e il +secondo, importantissimo per essere del secolo <span class="smcap2">XIV</span> e perché meglio +d’ogni altro reca intatte le primitive forme umbreggianti, non +contiene malauguratamente che quattordici laude. Anche gli altri due +codici menzionati, che pure debbono essere stati di grande aiuto +all’editore, sono andati perduti. Del ms. perugino del 1336<span class="pagenum"><a name="Page_264" id="Page_264">[Pg 264]</a></span> il +Brugnoli crede di ravvisare una copia nel cod. 1037 della Nazionale di +Parigi; ma, in ogni modo, anche questo è del secolo <span class="smcap2">XV</span> e meno utile di +altri codici umbri coevi, di cui non s’è ancor potuto rintracciare +l’archetipo. Resta il terzo gruppo, quello dei codici toscani o +toscaneggianti. Non avendoli l’editore menzionati partitamente, +noi siamo anche disposti ad ammettere che si possano identificare con +alcuni dei numerosi codici toscani che ancor possediamo. Non saprei dire +però quanto e fino a che punto essi siano stati utilizzati. Quali sono +adunque le fonti «non meno e forse piú autorevoli» della raccolta +bonaccorsiana, alle quali si può ricorrere per la ricostruzione di un +testo critico delle poesie iacoponiche?</p> + +<p>Per ciò che concerne il difetto di criteri sicuri nell’adozione +delle forme grafiche e fonetiche, si può osservare che nel secolo <span class="smcap2">XV</span> la +grafia non aveva ancor preso una forma definitiva, e che +l’incertezza grafica si rileva in tutti i codici, piú grave anzi +negli antichi—com’è naturale—che nei recenti. Perché dunque +rimproverarla soltanto alla stampa bonaccorsiana? E, quanto al dubbio +espresso dal Brugnoli intorno alla incapacitá dell’editore +fiorentino di resistere, lui toscano, alla tentazione di alterare o di +sostituire le primitive forme idiomatiche, si può opporre che il +Brugnoli non ha elementi sufficienti da avvalorarlo, mancandogli appunto +i termini di confronto, cioè i codici tudertini, che soli varrebbero a +fargli riconoscere sicuramente le alterazioni e le sostituzioni. Il +Bonaccorsi ci dice invece, e non so perché si debba dubitarne, +ch’egli preferí la lezione dei testi todini. Ai difetti di questi +avrá naturalmente supplito con l’aiuto degli altri due codici +umbri, e per le poesie che mss. autorevoli o la tradizione giá formatasi +al suo tempo attribuivano a Iacopone, si sará giovato dei mss. toscani e +toscaneggianti.</p> + +<p>E qual metodo, se non questo appunto del Bonaccorsi, ha in sostanza +seguíto il prof. Brugnoli nella ricostruzione del testo delle satire? +Anch’egli s’è valso di tre gruppi di codici: 1º degli umbri, +tra i quali comprende anche l’edizione principe; e ad essi ha dato +quasi sempre la preferenza nella scelta della lezione; 2º dei toscani; +3º dei veneti. Ma dai toscani e dai veneti non trasse profitto «se non +quando poté ritenere che essi, derivando forse da qualche lontano +stipite in certi passi piú fedele all’originale, fossero sfuggiti +a qualche manifesto equivoco piú o meno grossolano di trascrizione, da +cui vanno tutt’altro che esenti<span class="pagenum"><a name="Page_265" id="Page_265">[Pg 265]</a></span> i testi umbri, i quali attinsero +probabilmente a fonte piú diretta, ma furono anche condotti da menanti +assai rozzi ed incolti»<a name="FNanchor_20_20" id="FNanchor_20_20"></a><a href="#Footnote_20_20" class="fnanchor">[20]</a>. Il Bonaccorsi non poté giovarsi, è vero, +dei codici veneti, o almeno non ne fa cenno nel proemio: in compenso +però egli aveva i codici todini assai antichi, dai quali nessuno di noi +disgraziatamente può trarre profitto. Orbene, se l’acume critico +di un egregio studioso come il Brugnoli può dare maggior affidamento di +rigore scientifico nello studio dei codici e nella scelta della lezione, +ciò non basta a compensare il difetto di quella pura fonte originale a +cui attinse il Bonaccorsi, e della quale a noi son giunti soltanto +alcuni piccoli e torbidi rigagnoli.</p> + +<p>Ma, sempre a proposito della lezione in alcun luogo incerta o +toscaneggiante dell’edizione principe, mi sia lecito insistere +sopra un concetto da me espresso altra volta e che il Brugnoli non ha +creduto opportuno di confutare. Secondo il D’Ancona<a name="FNanchor_21_21" id="FNanchor_21_21"></a><a href="#Footnote_21_21" class="fnanchor">[21]</a>, la lingua +originale dei ritmi iacoponici doveva esser l’umbra o, meglio, il +volgare di Todi. «Se si volesse dare—io scrivevo—un valore assoluto +all’opinione dell’illustre critico, bisognerebbe convenire +che il testo dell’edizione fiorentina qua e lá si discosta +notevolmente da quello che doveva essere il linguaggio tudertino del +Duecento. Ma, quando si pensi che l’<i>editio princeps</i>, sebbene +risulti dalla concordanza di piú raccolte diverse tra loro per +l’etá e per l’origine, si fonda sopra tutto sui due codici +todini <span class="g">assai antichi</span>, e che le maggiori divergenze dall’uso umbro +si riscontrano specialmente in quelle ultime poesie, della cui +autenticitá si può a buon diritto dubitare anche per una certa +ineguaglianza di stile, per la banalitá di alcune espressioni e, spesso, +per la mancanza di quello che potrebbe chiamarsi ’sapore’ +iacoponico, vien da pensare che il fondo idiomatico primitivo non abbia +poi subíto nel testo bonaccorsiano troppo profonde modificazioni. Ma +c’è di piú. I biografi di Iacopone, che hanno seguíto cecamente la +tradizione senza curarsi di separare i fatti positivi da tutti i +particolari fantastici formatisi per false interpretazioni dei passi +autobiografici e per analogia di altre leggende francescane, affermano +concordi che l’<i>amor Dei usque ad contemptum sui</i> fu cosí +ardentemente sentito dal poeta tudertino, da indurlo a commettere, +insieme con<span class="pagenum"><a name="Page_266" id="Page_266">[Pg 266]</a></span> molte altre pazzie, anche quella di affettare il piú +profondo disprezzo per la propria cultura e dottrina. Ora non è chi non +veda il ridicolo di tale affermazione. Iacopone da Todi aveva fatto i +suoi studi di diritto, forse a Bologna; aveva esercitato per lunghi anni +la professione di avvocato nella sua cittá natia; aveva fors’anco +dettato componimenti in rima prima di darsi a vita spirituale, ed è +lecito supporre che non gli fosse ignota la bella fioritura della poesia +lirica del suo tempo, i cui spunti e le cui immagini sin troppo profane +ricorrono con molta insistenza nelle sue laudi-ballate. Per quanto +profondo fosse l’orrore e il disprezzo degli anni trascorsi nelle +vanitá del mondo, come avrebb’egli potuto far getto della propria +coltura, di quel patrimonio intellettuale, caro sopra ogni altro perché +frutto in ciascuno di inenarrabili fatiche, senza sentirsi miseramente +inaridire quella ricca vena poetica, onde, come altrettanti ruscelli, +scaturivano i suoi sacri ritmi, schiumeggianti e torbidi talvolta per +l’impeto della discesa, ma sempre meravigliosi di vita e di +freschezza? Iacopone parlava e componeva nel suo nativo dialetto cosí +come solevano le persone della sua coltura. E non sarebbe giusto +rifiutare inesorabilmente come alterazioni illegittime di amanuensi e di +editori tutto ciò (e non è gran cosa) che nel testo dell’edizione +fiorentina del 1490 sembra discostarsi dalle particolari caratteristiche +del dialetto tudertino»<a name="FNanchor_22_22" id="FNanchor_22_22"></a><a href="#Footnote_22_22" class="fnanchor">[22]</a>.</p> + +<p>Una delle questioni piú difficili e piú lungamente dibattute tra gli +studiosi è quella che concerne l’autenticitá dei ritmi attribuiti +a Iacopone. Le raccolte primitive dovevano contenere appena una +novantina di laude, quante cioè ne contengono i codici del secolo <span class="smcap2">XIV</span>. +Ma per la pronta diffusione che le poesie del Nostro ebbero +nell’Umbria, nella Toscana e nell’Italia settentrionale +(diffusione dovuta, oltre che al merito intrinseco dell’opera +iacoponica, anche alla fiera discordia fervente nel seno stesso +dell’ordine francescano tra i vari partiti, per alcuno dei quali +il nome di Iacopone poté servire quasi di segnacolo in vessillo, e alla +aureola di martirio che la leggenda non tardò a creare intorno +all’austera figura del poeta tuderte), il primitivo corpo +laudistico iacoponico andò a mano a mano aumentando, fino a raggiungere +e a sorpassare nel secolo <span class="smcap2">XVII</span> il numero di duecento composizioni.<span class="pagenum"><a name="Page_267" id="Page_267">[Pg 267]</a></span></p> + +<p>Ma la critica ha ormai fatto giustizia di molte false attribuzioni; e +mentre dopo lunghi dibattiti ha restituito al Nostro alcuno di quei +componimenti, come</p> + +<div class="poem"><div class="stanza center smaller"> +<span class="i0">Amor de caritate—perché m’hai sí ferito,<br /></span> +</div></div> + +<p class="noi">che qualche erudito con inconsulta audacia gli aveva tolti per +attribuirli al poverello d’Assisi, non ha esitato, d’altra +parte, a rigettare inesorabilmente come apocrifi i canti dovuti alla +larga imitazione iacoponica del <span class="smcap2">XIV</span> e <span class="smcap2">XV</span> secolo<a name="FNanchor_23_23" id="FNanchor_23_23"></a><a href="#Footnote_23_23" class="fnanchor">[23]</a>.</p> + +<p>È dunque ormai pacifico che l’originaria produzione iacoponica +debba restringersi a quel centinaio di ritmi contenuti nei codici del +Trecento, vale a dire alle cento e due laude della raccolta +bonaccorsiana<a name="FNanchor_24_24" id="FNanchor_24_24"></a><a href="#Footnote_24_24" class="fnanchor">[24]</a>. Ma, per converso, tutti, assolutamente tutti i ritmi +dell’edizione fiorentina debbono ritenersi autentici?</p> + +<p>L’onesta avvertenza del Bonaccorsi: «Non si dice però per questo +che lui non facesse maggior numero de laude, <span class="g">né anco si afferma che +tutte queste sieno facte da lui</span> per non se havere di ciò altro di +certo», ha per me un grande valore. Secondo la prima intenzione +dell’editore, la raccolta doveva chiudersi con la <span class="smcap2"><a href="#XCIII">XCIII</a></span> lauda, con +«Donna del paradiso», la quale «è posta in questo loco—egli scrive—<span class="g">per +clausura</span> de le precedente: el principio de le quali è pur da lei [cioè +la lauda «O Regina cortese», anch’essa pertinente alla Madonna]: +et <span class="g">per uno separamento</span> dalle seguente laude trovate in diversi +libri»<a name="FNanchor_25_25" id="FNanchor_25_25"></a><a href="#Footnote_25_25" class="fnanchor">[25]</a>. L’autoritá di altri codici consultati, la forza della +tradizione, la quale giá sul finire del Quattrocento aveva sanzionato +molte attribuzioni, e fors’anco il desiderio—alquanto ingenuo—di +raggiungere per il suo vo<span class="pagenum"><a name="Page_268" id="Page_268">[Pg 268]</a></span>lume «el numero perfecto de cento»<a name="FNanchor_26_26" id="FNanchor_26_26"></a><a href="#Footnote_26_26" class="fnanchor">[26]</a>, +poterono indurre il Bonaccorsi ad aggiungere quelle nove laudi con cui +si chiude la raccolta, e sulla cui autenticitá è possibile, secondo me, +sollevare qualche dubbio, tenuto conto anche delle annotazioni +particolari con che il Bonaccorsi, mosso da quegli scrupoli, che tanto +ragionevolmente ci fanno apprezzare l’opera sua di editore +illuminato, volle mettere in guardia il lettore<a name="FNanchor_27_27" id="FNanchor_27_27"></a><a href="#Footnote_27_27" class="fnanchor">[27]</a>.</p> + +<p>Il prof. Brugnoli (è doveroso discutere anche su questo punto la sua +opinione per il largo ed esauriente esame ch’egli ha fatto delle +stampe e dei codici iacoponici) non condivide i miei dubbi. +«Invero—egli scrive—queste [cioè le ultime laude della raccolta] non +si trovano, se non per eccezione, in altri mss., specie in quelli +estranei alla famiglia umbra. Senonché questo avviene anche per altre +laude pur contenute nella Principe e tuttavia non comprese fra le ultime +e piú sospette di questa stampa. È appunto il caso dei ritmi: +’Fede, speme e caritate’; ’Amor dolce senza +pace’ (<i>sic</i>); ’Omè lascio dolente’. Dovremo noi +escludere anche queste dal novero delle laude d’indubbia +autenticitá?». No, poiché «quanto sin qui dicemmo—egli +continua—intorno allo svolgimento e alla diffusione del materiale +laudistico iacoponico, ci porta a concludere che solo gli antichi mss. +umbri, e non giá i codici toscani e veneti, possono avere un gran peso +nella bilancia»<a name="FNanchor_28_28" id="FNanchor_28_28"></a><a href="#Footnote_28_28" class="fnanchor">[28]</a>.</p> + +<p>Son lieto che per una volta tanto sia proprio il Brugnoli a riconoscere +il maggior valore dell’edizione principe. Senonché gli argomenti, +ch’egli adduce, lasciano sempre adito al dubbio da me espresso. E +invero, come si può escludere che l’editore stesso dubitasse +dell’autenticitá delle ultime laude della sua raccolta, chi metta +in relazione le parole del suo proemio con le avvertenze da lui premesse +a quelle laude? È questo un elemento di critica che non deve essere +trascurato, specie se va unito al giudizio che può farsi sul merito +intrinseco di quelle poesie, meno caratteristiche, meno precise nel loro +schema metrico e meno<span class="pagenum"><a name="Page_269" id="Page_269">[Pg 269]</a></span> umbreggianti di tutte le altre. Quanto alle tre +poesie citate dal Brugnoli, che non si trovano se non nei codici umbri, +si potrebbe osservare che anche su quella che incomincia</p> + +<div class="poem"><div class="stanza center smaller"> +<span class="i0">Oimè! lasso dolente<br /></span> +</div></div> + +<p class="noi">l’editore fiorentino non ha mancato di esprimere qualche dubbio. +L’avvertenza alla lauda <span class="smcap2"><a href="#XCVI">XCVI</a></span> dice infatti: «Questa lauda seguente +era pur nel dicto libro antiquo [nel Perugino del 1336] et ancora in +alcuni todini, benché paia assai bassa como la <span class="smcap2"><a href="#XX">XX</a></span> in ordine, che +incomenza ’Oimè, lasso dolente’»<a name="FNanchor_29_29" id="FNanchor_29_29"></a><a href="#Footnote_29_29" class="fnanchor">[29]</a>.</p> + +<p>Ma siano o no queste ultime rime da attribuire sicuramente a Iacopone, +il fatto che solo di alcune poche poesie della raccolta bonaccorsiana si +possa dubitare, e che il dubbio non sia condiviso da tutti gli studiosi, +dimostra che l’edizione principe merita la maggiore fiducia in +fatto di attribuzioni.</p> + +<p>Ed alla autoritá della Principe il Brugnoli stesso giustamente fa +appello<a name="FNanchor_30_30" id="FNanchor_30_30"></a><a href="#Footnote_30_30" class="fnanchor">[30]</a> a proposito della tanto discussa autenticitá della satira</p> + +<div class="poem"><div class="stanza center smaller"> +<span class="i0">O papa Bonifazio—molt’hai iocato al mondo.<br /></span> +</div></div> + +<p class="noi">Questa poesia, che fa parte di un gruppo abbastanza numeroso di satire +contro i falsi prelati e contro colui che nella mente del fiero +assertore della rigida regola francescana appariva come</p> + +<div class="poem"><div class="stanza center smaller"> +<span class="i0">Lucifero novello—a sedere en papato,<br /></span> +</div></div> + +<p class="noi">ebbe molta fortuna nel secolo <span class="smcap2">XIV</span>. Nell’ambiente religioso e +politico non erano ancora spenti gli echi della feroce lotta +combattutasi tra il papa e la parte ghibellina, sostenuta dal re di +Francia; in quella satira o, meglio, in quella invettiva Iacopone si fa +interprete di tutti i risentimenti provocati dal Caetani e con inaudita +violenza di linguaggio, che ha sgomentato i suoi troppo ortodossi +commentatori, investe il papa, accusandolo di simonia, di nepotismo, di +aviditá verso i soggetti, di sete indomabile di potere, e gli predice +l’ultima ruina. I famosi versi profetici:</p> + +<div class="poem"><div class="stanza smaller" style="width: 20em; margin-left: auto; margin-right: auto;"> +<span class="i0">subito hai ruina—sei preso en tua magione<br /></span> +<span class="i0">e nullo se trovòne—a poterte guarire<br /></span> +<span class="i0">. . . . . . . . . . . . . . . . . .<span class="pagenum"><a name="Page_270" id="Page_270">[Pg 270]</a></span><br /></span> +<span class="i0">e Dio sí t’ha somerso—en tanta confusione,<br /></span> +<span class="i0">che onom ne fa canzone—tuo nome a maledire<br /></span> +</div></div> + +<p class="noi">sembrano alludere alla cattura d’Anagni e alla morte del +pontefice, seguíta di lí a pochi giorni. Il che ha fatto supporre che la +poesia sia stata composta a fatti compiuti, cioè dopo il 1303. Ma il +contesto della poesia non ammette dubbi: essa è un’invettiva +contro Bonifacio ottavo vivo e nella pienezza della sua potenza. E come, +d’altra parte, supporre che Iacopone giá molto vecchio, logorato +dalla lunga crudele prigionia, e desideroso soltanto della pace del +chiostro e della preghiera in comune, si inducesse a scrivere quella +fierissima rampogna contro l’alto personaggio testé scomparso +dalla scena del mondo?</p> + +<p>Di qui due ipotesi: che la poesia non sia stata composta dal Nostro, ma +da alcuno dei numerosi nemici del Caetani durante la preparazione del +processo, che alla memoria di questo pontefice aveva intentato Filippo +il Bello; o che alla poesia scritta da Iacopone nel 1297, mentre si +svolgeva la lotta tra i Colonnesi e Bonifacio ottavo e nella famosa +protesta di Lunghezza si impugnava la validitá dell’elezione +pontificia, si sieno aggiunte piú tardi, cioè dopo la cattura +d’Anagni, le strofe che alludono a questo crudele episodio. Ma +alla prima ipotesi, sostenuta dal Tenneroni, sembra contrastare il fatto +che la poesia si trova nell’edizione principe e cioè nei codici +todini piú antichi. Piú attendibile invece appare la seconda, +caldeggiata dall’Ozanam<a name="FNanchor_31_31" id="FNanchor_31_31"></a><a href="#Footnote_31_31" class="fnanchor">[31]</a> e ultimamente dal Brugnoli, il quale +mette giustamente in rilievo come «la lauda controversa senza le strofe +che l’esame critico aveva riconosciute come interpolate» si trova +in un manoscritto del Trecento, il cod. Magliabechiano, II, 6, 63<a name="FNanchor_32_32" id="FNanchor_32_32"></a><a href="#Footnote_32_32" class="fnanchor">[32]</a>.</p> + +<p>Ma, a parte questi ed altri problemi particolari, la questione +dell’autenticitá è veramente fondamentale per la critica della +leggenda iacoponica. Tutti sanno che le notizie certe sul poeta +tudertino sono molto scarse<a name="FNanchor_33_33" id="FNanchor_33_33"></a><a href="#Footnote_33_33" class="fnanchor">[33]</a>, e che le minuziose informazioni sulla +vita<span class="pagenum"><a name="Page_271" id="Page_271">[Pg 271]</a></span> da lui trascorsa nelle vanitá del mondo e sulle stranezze commesse +durante i primi anni di penitenza sono il frutto della elaborazione di +elementi incertissimi, dovuti in parte all’arbitraria +ricostruzione di circostanze che sembrano risultare dai passi cosí detti +autobiografici, e in parte alla fantasia del primo anonimo biografo del +Quattrocento, del quale giustamente il Novati ha scritto aver fatto +opera «non di storico, ma di agiografo». Cosí nel tudertino, piuttosto +che il <span class="g">sacro giullare</span> girovagante pei monti e pei piani +dell’Umbria noi amiamo riconoscere col Novati il poeta filosofo, +il <span class="g">teorico</span> del misticismo, spoglio di qualsiasi vincolo con le compagnie +dei Disciplinati e coi Laudesi, e poetante «pe’ confratelli suoi, +per quell’anime ardenti, che sotto il vessillo francescano +cercavano al pari di lui la via della croce, l’unione assoluta con +la divinitá»<a name="FNanchor_34_34" id="FNanchor_34_34"></a><a href="#Footnote_34_34" class="fnanchor">[34]</a>.</p> + +<p>Ma pur chi non voglia consentire col Novati in questa nuova, audace +figurazione di Iacopone da Todi, e senta di non poter negare ogni valore +ai dati tradizionali, dovrá imporsi un rigoroso lavoro di cernita nella +farragine delle notizie tramandate dai biografi, per +l’accertamento dei dati autobiografici contenuti nelle poesie che +possono sicuramente attribuirsi al tudertino. E per il futuro biografo +di Iacopone sará, anche per questo verso, preziosissima la raccolta +contenuta nell’edizione fiorentina del 1490.<span class="pagenum"><a name="Page_273" id="Page_273">[Pg 273]</a></span><span class="pagenum"><a name="Page_272" id="Page_272">[Pg 272]</a></span></p> + +<div class="footnotes"><h3>NOTE:</h3> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_9_9" id="Footnote_9_9"></a><a href="#FNanchor_9_9"><span class="label">[9]</span></a> <i>Laude di frate Iacopone da Todi</i>, impresse per ser +Francesco Bonaccorsi in Firenze, a dí ventiotto del mese di septembre +<span class="smcap2">MCCCCLXXXX</span>.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_10_10" id="Footnote_10_10"></a><a href="#FNanchor_10_10"><span class="label">[10]</span></a> <i>Laudi del beato frate Iacopone del sacro ordine di frati +minori de osservantia</i>, Bressa, per Bernardo de Misintis, 1495.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_11_11" id="Footnote_11_11"></a><a href="#FNanchor_11_11"><span class="label">[11]</span></a> <i>Le poesie spirituali del beato Iacopone da Todi... +accresciute di molti altri suoi cantici nuovamente ritrovati, con le +scolie et annotationi...</i>, Venetia, Nicolò Misirini, 1617.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_12_12" id="Footnote_12_12"></a><a href="#FNanchor_12_12"><span class="label">[12]</span></a> <i>Li cantici del beato Iacopo da Todi</i>, con diligenza +ristampati con la gionta di alcuni discorsi et con la vita sua. App. +Ippolito Salviano, Roma, 1558.—<i>Li cantici del beato Iacopone da Todi</i>, +aggiuntivi alcuni canti cavati da un manoscritto antico non piú +stampato, Napoli, Lazzaro Scoriggio, 1615.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_13_13" id="Footnote_13_13"></a><a href="#FNanchor_13_13"><span class="label">[13]</span></a> Per queste due edizioni cfr. <span class="smcap">Gamba</span>, <i>Serie dei testi di +lingua</i>, Venezia, 1828, nn. 478 e 479.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_14_14" id="Footnote_14_14"></a><a href="#FNanchor_14_14"><span class="label">[14]</span></a> Cfr. <span class="smcap">Gamba</span>, op. cit., n. 477, e <span class="smcap">Ed. Boehmer</span>, <i>Iacopone da +Todi, Prosastücke von ihm, nebst Angaben über Manuscripte, Drucke und +Uebersetzungen seiner Schriften</i>, in <i>Romanische Studien</i>, 1 (1871-75), +138. Il <span class="smcap">D’Ancona</span> nella recente ristampa del suo <i>Iacopone da Todi, +il giullare di Dio del secolo XIII</i>, Todi, Casa editrice «Atanòr», 1914, +p. 5, scrive: «Quanto piú posso, nel citare mi attengo alla edizione di +Firenze 1490, presso il Bonaccorsi, riprodotta ne 1558 dal Modio: +edizione condotta su antichi manoscritti di Todi e di Firenze, e la cui +autoritá è affermata da G. Ferri nella riproduzione sopraccitata. +Possono perciò credersi con molta probabilitá tutte autentiche le rime +della stampa bonaccorsiana, sebbene l’editore stesso non osi darne +certezza; pur ammettendo tal qualitá in alcune edite dal Tresatti e da +altri, le quali in ogni caso servono a meglio determinare la forma e gli +intenti della lauda spirituale antica». Il <span class="smcap">Moschetti</span> (<i>I codici +marciani</i>, Venezia, 1883) esprime un giudizio anche piú favorevole +all’ediz. principe, che afferma valere «quanto molti codici +riuniti dei piú antichi e preziosi».</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_15_15" id="Footnote_15_15"></a><a href="#FNanchor_15_15"><span class="label">[15]</span></a> <i>Laude di frate Iacopone da Todi secondo la stampa +fiorentina del 1490 con prospetto grammaticale e lessico</i> a cura di +<span class="smcap">Giovanni Ferri</span>, in Roma, presso la Societá filologica romana, <span class="smcap2">MDCCCCX</span>.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_16_16" id="Footnote_16_16"></a><a href="#FNanchor_16_16"><span class="label">[16]</span></a> <span class="smcap">D’Ancona</span>, op. cit., p. 5, nota 4.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_17_17" id="Footnote_17_17"></a><a href="#FNanchor_17_17"><span class="label">[17]</span></a> <i>Le satire di Iacopone da Todi ricostituite nella loro piú +probabile lezione originaria con le varianti dei mss. piú importanti e +precedute da un saggio sulle stampe e sui codici iacoponici</i> per cura di +<span class="smcap">Biordo Brugnoli</span>, ordinario di lettere italiane nella R. Scuola normale +maschile di Perugia, in Firenze, per Leo S. Olschki editore, <span class="smcap2">MDCCCCXIV</span>, +p. <span class="smcap2">XIV</span> sgg. Di questo volume e della ristampa del <span class="smcap">D’Ancona</span> si +legga l’ottima recensione di <span class="smcap">E. G. Parodi</span> nel <i>Marzocco</i> del 28 +giugno 1914 (<i>Il giullare di Dio</i>), e l’articolo di <span class="smcap">Ciro Trabalza</span>, +<i>Il glorioso ritorno di un giullare di Dio: «Iacopone da Todi» di A. +D’Ancona</i>, nel <i>Giornale d’Italia</i> del 21 luglio 1914.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_18_18" id="Footnote_18_18"></a><a href="#FNanchor_18_18"><span class="label">[18]</span></a> Op. cit., p. <span class="smcap2">VI</span>.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_19_19" id="Footnote_19_19"></a><a href="#FNanchor_19_19"><span class="label">[19]</span></a> Il prof. Brugnoli mi rimprovera (p. <span class="smcap2">CVIII</span>) di assegnare i +codici todini <span class="g">assai antichi</span> alla fine del <span class="smcap2">XIII</span> secolo e di «far gran +caso della differenza di espressione usata [dall’editore] per quei +codici <span class="g">assai antichi</span> in confronto di quella adoperata per il cod. +Perugino del 1336 e per un altro suo coevo, dei quali l’editore +fiorentino dice che erano <span class="g">pur antichi</span>». «Anche a voler dare importanza +(egli continua) a questa lieve sfumatura—dico lieve perché +l’induzione si fonderebbe tutta sulla mancanza dell’avverbio +’assai’, mancanza in gran parte compensata dal +’pur’—non è possibile rimontare piú indietro del 1300, +perché altrimenti sarebbero rimaste escluse da quei codici le laude +composte da Iacopone durante e dopo la prigionia, laddove ce ne troviamo +invece parecchie se non tutte». Riconosco che l’attribuzione (da +me proposta, del resto, con molta circospezione) dei codd. todini piú +antichi alla fine del <span class="smcap2">XIII</span> secolo (l’anno 1300 appartiene a quel +secolo!) può parere arrischiata, ma non priva di qualsiasi fondamento, +in quanto—trattandosi di codd. perduti—non si può ammettere +senz’altro ch’essi contenessero le poesie iacoponiche +composte durante e dopo la prigionia. Il fatto ch’esse si trovino +nei codici del <span class="smcap2">XV</span> secolo derivati dai todini può anche spiegarsi con le +aggiunte e le interpolazioni, che il Brugnoli stesso ammette a proposito +di altre questioni. Quanto alla distinzione tra i codd. todini <span class="g">assai +antichi</span> e i due <span class="g">pur antichi</span>, mi par proprio che il Bonaccorsi abbia +voluto stabilire una gradazione cronologica tra i primi e i secondi. A +meno che non si tratti di ipersensibilitá grammaticale da parte mia, io +son d’avviso che l’avverbio «assai» abbia un significato ben +differente dall’avverbio «pur». La mia induzione si fonda dunque +sul diverso significato di due parole diverse, cioè su qualche cosa di +piú consistente della «lieve sfumatura», di cui parla il Brugnoli. Pei +raffronti di codici e di stampe iacoponiche si veda, oltre lo studio +citato del <span class="smcap">Boehmer</span>, quello del <span class="smcap">Tobler</span> nella <i>Zeitschrift für roman. +Philologie</i>, <span class="smcap2">III</span>, 178. Si veda anche <span class="smcap">A. Feist</span>, <i>Mittheilungen aus älter. +Sanml. italienisch. geistlich. Lieder</i>, in <i>Zeitschrift f. rom. +Philol.</i>, <span class="smcap2">XIII</span> (1889), 115; e gli <i>Inizi di antiche poesie italiane con +prospetto dei codici che le contengono</i> e <i>Introduzione alle Laudi +spirituali</i>, di <span class="smcap">A. Tenneroni</span>, Firenze, Leo S. Olschki, 1909.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_20_20" id="Footnote_20_20"></a><a href="#FNanchor_20_20"><span class="label">[20]</span></a> Op. cit., p. <span class="smcap2">VII</span>.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_21_21" id="Footnote_21_21"></a><a href="#FNanchor_21_21"><span class="label">[21]</span></a> Op. cit., p 46.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_22_22" id="Footnote_22_22"></a><a href="#FNanchor_22_22"><span class="label">[22]</span></a> Cfr. la mia prefazione alla ristampa della Societá +filologica romana.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_23_23" id="Footnote_23_23"></a><a href="#FNanchor_23_23"><span class="label">[23]</span></a> Fu il <span class="smcap">Wadding</span> che attribuí pel primo questa poesia, +insieme con l’altra «In fuoco l’amor mi mise», a san +Francesco; ma il padre <span class="smcap">I. Affò</span> dimostrò vittoriosamente la falsitá di +tale attribuzione. Cfr. per maggiori particolari <span class="smcap">A. D’Ancona</span>, op. +cit., p. 56, nota 8. <span class="smcap">Francesco Novati</span>, nel suo discorso <i>L’amor +mistico in san Francesco d’Assisi ed in Iacopone da Todi</i>, pubbl. +nel volume <i>Freschi e minii del Dugento</i>, Tip. ed. L. F. Cogliati, +Milano, <span class="smcap2">MCMVIII</span>, conclude a proposito di siffatte attribuzioni (p. 242): +«Chi si illude di sorprendere i tripudi amorosi del Nostro [san +Francesco] nelle laudi ’Amor di caritade’, ’In foco +l’amor mi mise’, dimostra (ci sia lecito il dirlo) di non +capir nulla di nulla né dell’anima di san Francesco né della +storia della lirica sacra italiana».</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_24_24" id="Footnote_24_24"></a><a href="#FNanchor_24_24"><span class="label">[24]</span></a> Cfr. <span class="smcap">Novati</span>, op. cit., p. 247.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_25_25" id="Footnote_25_25"></a><a href="#FNanchor_25_25"><span class="label">[25]</span></a> Vedi p. 232.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_26_26" id="Footnote_26_26"></a><a href="#FNanchor_26_26"><span class="label">[26]</span></a> Veramente la raccolta comprende 102 laude. Ma nella nota +alla lauda <span class="smcap2">CII</span> (p. 255) l’editore avverte: «Questa <span class="g">laude +extravagante</span> è posta per finire el numero perfecto de cento: benché ne +sian due de piú sotto doi numeri, cioè <span class="smcap2">XLVII</span> e <span class="smcap2">LXXVII</span> per inadvertentia: +et cusí sono <span class="smcap2">CII</span> laude in tutto». Naturalmente la numerazione è stata +corretta in questa ristampa.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_27_27" id="Footnote_27_27"></a><a href="#FNanchor_27_27"><span class="label">[27]</span></a> Le annotazioni dell’editore si trovano alle pp. 232, +236, 239, 255.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_28_28" id="Footnote_28_28"></a><a href="#FNanchor_28_28"><span class="label">[28]</span></a> Op. cit., p. <span class="smcap2">CXLIV</span>.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_29_29" id="Footnote_29_29"></a><a href="#FNanchor_29_29"><span class="label">[29]</span></a> Vedi p. 236.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_30_30" id="Footnote_30_30"></a><a href="#FNanchor_30_30"><span class="label">[30]</span></a> Op. cit., p. <span class="smcap2">CXLVI</span> sgg. E vedi anche <span class="smcap">D’Ancona</span>, op. +cit., p. 84, n. 2, ove si confuta l’opinione di <span class="smcap">A. Tenneroni</span>.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_31_31" id="Footnote_31_31"></a><a href="#FNanchor_31_31"><span class="label">[31]</span></a> <span class="smcap">A. F. Ozanam</span>, <i>Les poètes franciscains en Italie au XIII +siècle</i>, Paris, V. Lecoffre, 1882.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_32_32" id="Footnote_32_32"></a><a href="#FNanchor_32_32"><span class="label">[32]</span></a> Op. cit., p. <span class="smcap2">CXLIX</span>.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_33_33" id="Footnote_33_33"></a><a href="#FNanchor_33_33"><span class="label">[33]</span></a> La cronologia piú probabile della vita di Iacopone è stata +fissata da <span class="smcap">A. D’Ancona</span>, op. cit., p. 18 in nota. Circa le +biografie tradizionali cfr. pure <span class="smcap">D’Ancona</span>, op. cit., p. 15 e +<span class="smcap">Brugnoli</span>, op. cit., p. <span class="smcap2">CIV</span>, nota 1.</p></div> + +<div class="footnote"><p><a name="Footnote_34_34" id="Footnote_34_34"></a><a href="#FNanchor_34_34"><span class="label">[34]</span></a> Discorso e vol. cit., p. 245 sgg.</p></div> +</div> + + +<hr /> +<h2><a name="GLOSSARIO" id="GLOSSARIO"></a>GLOSSARIO</h2> + + +<p class="smaller">Nota del Trascrittore: tra parentesi quadre si trovano le versioni +alternative presenti nel testo.</p> + + +<ul><li><i>abbi</i>, io ebbi.</li> + +<li><i>abbreviata</i>, rimpicciolita, cfr. <i>breviare</i>.</li> + +<li><i>áber</i>, ebbero.</li> + +<li><i>abominanza</i>, vergogna.</li> + +<li><i>abondo</i>, abbondante.</li> + +<li><i>abracciata</i>, abbracciamento.</li> + +<li><i>abramare</i>, bramare: <i>abrama, abrami</i>.</li> + +<li><i>abrasciato</i>, ardente.</li> + +<li><i>abrenca</i> (<i>t’a.</i>), adòperati, indústriati.</li> + +<li><i>abreviare</i>, rimpicciolire: <i>abreviando</i>.</li> + +<li><i>absolveto</i>, sii assolto.</li> + +<li><i>abundi</i>, ’tanto piú foco <i>a.</i>’, tanto piú abbondi in ardore.</li> + +<li><i>abissare</i>, inabissare: <i>abissame, abissata</i>.</li> + +<li><i>acattaría</i>, acquisto, guadagno.</li> + +<li><i>acatte</i>, acquisti.</li> + +<li><i>acatto</i>, acquisto, guadagno.</li> + +<li><i>achianta</i>, alligna, attecchisce.</li> + +<li><i>acolle</i>, accoglie.</li> + +<li><i>acolmato</i>, colmato, colmo.</li> + +<li><i>acolte</i>, strette, raccolte.</li> + +<li><i>acomenza</i>, incomincia.</li> + +<li><i>aconciato</i>, acconciatura.</li> + +<li><i>aconfé</i>, ‘s’<i>a.</i>’, si confece, si convenne.</li> + +<li><i>adamato</i> (imperativo), ama.</li> + +<li><i>adarsi</i>, accorgersi; ‘non te n’<i>adai</i>’; +<ul> +<li> <i>adato</i>.</li></ul></li> + +<li><i>adasta</i>, eccita, spinge.</li> + +<li><i>ademandare</i>, domandare: <i>ademando</i>, <i>ademandi</i>, <i>ademanda</i>, <i>ademandato</i>, <i>-e</i>.</li> + +<li><i>ademanni</i>, domandi.</li> + +<li><i>ademplendo</i>, riempiendo, colmando.</li> + +<li><i>ademplenza</i>, soddisfazione.</li> + +<li><i>adetata</i>, infamata.</li> + +<li><i>adimandi</i>, domandi.</li> + +<li><i>adizzata</i>, aizzata.</li> + +<li><i>adoguagliato</i>, eguagliato.</li> + +<li><i>adolorava</i>, mi addoloravo.</li> + +<li><i>adomando</i>, domando.</li> + +<li><i>adorato</i> (sost.), adorazione.</li> + +<li><i>adornanza</i>, ornamento.</li> + +<li><i>adulterato</i>, ‘con tutte ha <i>a.</i>’, ha tradito tutte.</li> + +<li><i>adurare</i>, perseverare; ‘en <i>a.</i>’, con perseveranza; +<ul><li> <i>adura</i>, persevera.</li></ul></li> + +<li><i>adurate</i>, ‘per <i>a.</i>’, con la perseveranza.</li> + +<li><i>adúsate</i> [<i>adusate</i>], abítuati.</li> + +<li><i>adviáme</i>, mi avviai.<span class="pagenum"><a name="Page_274" id="Page_274">[Pg 274]</a></span></li> + +<li><i>affare</i>, ‘donna da grande <i>a.</i>’, ricchissima; +<ul><li> ‘de poco <i>a.</i>’, di poco conto;</li> +<li> ‘de sí alto <i>a.</i>’;</li> +<li> ‘secondo ’l pover mio <i>a.</i>’, secondo le mie deboli forze;</li> +<li> ‘dargli tutto ’l suo <i>a.</i>’, tutto quel che possiede.</li></ul></li> + +<li><i>affá</i>, ‘s’<i>a.</i>’, si conviene.</li> + +<li><i>affétta</i> [<i>affetta</i>], desidera.</li> + +<li><i>affetto</i>, passione, dolore, tribolazione.</li> + +<li><i>afferrare</i>, tormentare: <i>m’afferra</i>; +<ul><li> <i>afferrato</i>, tormentoso, doloroso;</li> +<li> <i>afferrate</i>, tormentate.</li></ul></li> + +<li><i>affittare</i> e <i>afi-</i>, affisarsi, osservare: <i>affitta</i>, <i>afitta</i>, <i>afittai</i>.</li> + +<li><i>affletto</i>, afflitto.</li> + +<li><i>afflitto</i>, ferito.</li> + +<li><i>affollato</i>, oppresso, schiacciato.</li> + +<li><i>affolto</i>, sostenuto, appoggiato, difeso.</li> + +<li><i>affrantura</i>, debolezza, dolore, pena eterna.</li> + +<li><i>affrenare</i>, raffrenare: <i>affrenata</i>, <i>affreniti</i>, freniate.</li> + +<li><i>aficco</i>, ‘m’<i>a.</i>’, mi figgo.</li> + +<li><i>afigura</i>, ‘non m’<i>a.</i>’, non posso figurarmi.</li> + +<li><i>afocare</i>, infocare: <i>afocata</i>; +<ul><li> e affogare: <i>afocato</i>.</li></ul></li> + +<li><i>afogato</i>, affogato o soffocato.</li> + +<li><i>afoma</i>, ‘s’<i>a.</i>’ si offusca.</li> + +<li><i>afranto</i>, sofferenza, dolore.</li> + +<li><i>afrigolito</i>, infreddolito.</li> + +<li><i>agirlato</i>, stordito, ebbro.</li> + +<li><i>agne</i>, anni.</li> + +<li><i>agno</i>, agnello.</li> + +<li><i>agrondo</i>, ‘m’<i>a.</i>’ mi rattristo.</li> + +<li><i>aguardare</i>, osservare, rimirare: <i>aguarda</i>, <i>aguardame</i>, <i>aguárdate</i> [<i>aguardate</i>], <i>aguardare</i>, <i>aguardáte</i> [<i>aguardate</i>], <i>aguardai</i>, <i>aguardando</i>.</li> + +<li><i>aguata</i>, guarda, osserva.</li> + +<li><i>aiace</i>, conviene.</li> + +<li><i>ainina</i>, ‘carta <i>a.</i>’, cartapecora.</li> + +<li><i>aino</i>, agnello.</li> + +<li><i>aiutare</i>, salvare; +<ul><li> ‘<i>aiuta</i> la sconfitta’, salvaci dalla sconfitta;</li> +<li> ‘<i>aiuta</i> lo notare’, assistici nel nuoto.</li></ul></li> + +<li><i>aiute</i>, ‘l’<i>a.</i>’, l’aiuto.</li> + +<li><i>albergare</i>, ospitare e abitare: <i>albergalo</i>, <i>albergato</i>.</li> + +<li><i>albergaria</i>, abitazione, stanza.</li> + +<li><i>albergo</i>, abitazione.</li> + +<li><i>albitrio</i>, arbitrio.</li> + +<li><i>alcono</i>, alcuno.</li> + +<li><i>alegranza</i>, gioia.</li> + +<li><i>alegrare</i>, rallegrare: <i>alegrar</i>, <i>t’alegri</i>.</li> + +<li><i>alentata</i>, ‘degiunar non fui <i>a.</i>’, non lasciai di d.</li> + +<li><i>alevata</i>, allevamento.</li> + +<li><i>alienata</i>, vòlta ad altre cure.</li> + +<li><i>alifante</i>, elefante.</li> + +<li><i>alitare</i>, vivere.</li> + +<li><i>allapidata</i>, lapidata.</li> + +<li><i>allazo</i>, allaccio.</li> + +<li><i>allecerare</i>, licenziare, scacciare: <i>allecerato</i>, <i>allecerati</i>.</li> + +<li><i>allena</i>, diminuisce.</li> + +<li><i>allevai</i>, ‘da poi che m’<i>a.</i>’, poi che fui adulto.</li> + +<li><i>allidere</i>, percuotere, rompere: <i>allide</i>, <i>alliso</i>.</li> + +<li><i>allitate</i> [<i>allítate</i>], ti allieta.</li> + +<li><i>allore</i>, allora.</li> + +<li><i>allumenare</i> e <i>allumi-</i>, illuminare: <i>allumini</i>.</li> + +<li><i>almino</i>, almeno.</li> + +<li><i>alteza</i>, orgoglio, superbia; +<ul><li> nobiltá, nobile e ricca condizione.</li></ul></li> + +<li><i>alto</i>, ‘ad <i>a.</i>’, in alto, ‘en <i>a.</i>’, altamente, ‘fanno clamore en <i>a.</i>’, grande clamore.</li> + +<li><i>altroi</i>, altrui.</li> + +<li><i>altura</i>, altezza, nobiltá; +<ul><li> ‘de piú <i>a.</i>’, piú alto;</li> +<li> ‘piú en <i>a.</i>’, piú in alto.</li></ul></li> + +<li><i>ama</i>, amore.</li> + +<li><i>amantare</i>, vestire; +<ul><li><i>t’amanta</i>, <i>se n’amanta</i>, <i>amantare</i>, <i>amantato</i>.<span class="pagenum"><a name="Page_275" id="Page_275">[Pg 275]</a></span></li></ul></li> + +<li><i>amanta</i>, ricoprono, rif. a nido.</li> + +<li><i>amantatura</i>, vestito.</li> + +<li><i>amantenente</i>, immantinenti.</li> + +<li><i>amanza</i>, amore.</li> + +<li><i>amaricato</i>, amarezza; +<ul><li> amareggiato, doloroso;</li> +<li> <i>-a</i>, addolorata.</li></ul></li> + +<li><i>amarore</i>, amarezza.</li> + +<li><i>amastrato</i>, ammaestrato.</li> + +<li><i>amativo</i>, che si deve amare; +<ul><li> ‘luce <i>amativa</i>’ dell’amore.</li></ul></li> + +<li><i>amato</i>, amore.</li> + +<li><i>ambiadura</i>, l’ambio.</li> + +<li><i>amenza</i>, follía.</li> + +<li><i>amesurare</i>, ‘l’<i>a.</i>’, la misura, la quantitá.</li> + +<li><i>amiranza</i>, ammirazione.</li> + +<li><i>amistanza</i>, amicizia.</li> + +<li><i>ammannito</i>, occupato, affaccendato.</li> + +<li><i>amollare</i>, intenerire.</li> + +<li><i>amoranza</i>, amore.</li> + +<li><i>an Santo</i>, in chiesa.</li> + +<li><i>ancilla</i>, ancella.</li> + +<li><i>ancore</i>, fino ad oggi.</li> + +<li><i>ancura</i>, ancora.</li> + +<li><i>andare</i>: <i>andi</i>, vai; +<ul><li> <i>anda</i>, va;</li> +<li> <i>andi</i>, tu vada;</li> +<li> <i>t’andasti</i>, te ne andasti.</li></ul></li> + +<li><i>andata</i>, viaggio o via.</li> + +<li><i>áne</i>, ha.</li> + +<li><i>anegato</i>, annegato.</li> + +<li><i>anemalio</i>, animale (dispreg.).</li> + +<li><i>angelicata</i>, ‘vita <i>a.</i>’, degli angeli.</li> + +<li><i>angeloro</i>, degli angeli.</li> + +<li><i>anichilare</i>, annientare: <i>anichilato</i>, annientato e umiliato.</li> + +<li><i>anno</i>, ‘en <i>a.</i> en <i>a.</i>’, di anno in anno.</li> + +<li><i>annunziata</i>, annunzio.</li> + +<li><i>ante</i>, prima.</li> + +<li><i>Anticrisso</i>, anticristo.</li> + +<li><i>anvito</i>, causa, dolore.</li> + +<li><i>apalato</i>, manifestato.</li> + +<li><i>apenato</i>, addolorato.</li> + +<li><i>apianare</i>, salire;</li> +<li> <i>s’apiana</i>, si sale.</li> + +<li><i>apicciare</i> e <i>app-</i>, appiccare, unire, attaccare; +<ul><li> <i>apicciarate</i>, si appiccicherá;</li> +<li> <i>apicciase</i>, <i>appicciato</i>, afferrare;</li> +<li> <i>apicciò</i>, accendere: <i>apicciato</i>;</li> +<li> <i>apicciarsi</i>, restringersi: <i>mi appiccio</i>.</li></ul></li> + +<li><i>aponerai</i>, apporrai a colpa.</li> + +<li><i>apontare</i>, opporre: <i>s’aponta</i>; +<ul><li> intaccare: <i>ci aponta</i>.</li></ul></li> + +<li><i>apparato</i>, lusso.</li> + +<li><i>apparito</i>, apparso.</li> + +<li><i>apparuto</i>, apparso.</li> + +<li><i>appellazione</i>, appello, nel sign. giuridico.</li> + +<li><i>appetere</i>, appetire; +<ul><li> il desiderio.</li></ul></li> + +<li><i>applanato</i>, salito.</li> + +<li><i>appresentare</i>, ‘opo n’è <i>a.</i>’, bisogna presentarci; +<ul><li> <i>t’apresenta</i>.</li></ul></li> + +<li><i>appropriato</i>, ‘amor <i>a.</i>’, amor proprio.</li> + +<li><i>aprere</i>, aprire.</li> + +<li><i>aprenno</i>, aprendo.</li> + +<li><i>apresso</i> (agg.), prossimo; +<ul><li> (pr.) presso.</li></ul></li> + +<li><i>aprete</i>, aperte.</li> + +<li><i>aprito</i>, aperto.</li> + +<li><i>aprute</i>, aperte.</li> + +<li><i>aquilone</i>, settentrione.</li> + +<li><i>arafrenato</i>, raffrenato.</li> + +<li><i>aragnare</i> e <i>arr-</i>, far questione, venire alle mani: <i>t’aragnasti</i>, <i>arragnato</i>.</li> + +<li><i>aramorto</i>, smorzato.</li> + +<li><i>aramorti</i>, soffochi, metti in tacere.</li> + +<li><i>arapicciata</i>, accesa.</li> + +<li><i>aravere</i>, riavere.</li> + +<li><i>archieda</i>, richieda.</li> + +<li><i>archiuso</i>, richiuso.</li> + +<li><i>arcomenzava</i>, ricominciava.</li> + +<li><i>arcomperare</i>, riscattare, redimere.</li> + +<li><i>arcoverare</i>, ricovrare, riparare.</li> + +<li><i>ardita</i>, ostacolo, difficoltá.</li> + +<li><i>ardore</i>, inferno.</li> + +<li><i>ardura</i>, ardore, il fuoco eterno.</li> + +<li><i>aregna</i>, regna.</li> + +<li><i>aremanni</i>, rimandi.</li> + +<li><i>arendi</i>, rendi.<span class="pagenum"><a name="Page_276" id="Page_276">[Pg 276]</a></span></li> + +<li><i>arentrare</i>, rincasare: <i>arentri</i>.</li> + +<li><i>arepresento</i>, presento di nuovo.</li> + +<li><i>aresce</i>, riesce: <i>arescece</i>, ci si apre.</li> + +<li><i>aretrovare</i>, ritrovare.</li> + +<li><i>argento</i>, denaro.</li> + +<li><i>argir</i>, ritornare.</li> + +<li><i>argomente</i>, ‘en <i>a.</i>’, ingegnosamente.</li> + +<li><i>ariccare</i>, arricchire.</li> + +<li><i>arlegame</i>, mi rilega.</li> + +<li><i>armagnenza</i>, rimanenza.</li> + +<li><i>armaner</i>, rimanere: <i>arman</i>, <i>armanea</i>, <i>armáse</i>.</li> + +<li><i>armenare</i>, ricondurre: <i>armenava</i>; +<ul><li> <i>armine</i>, io rimeni.</li></ul></li> + +<li><i>armetta</i>, rimetta.</li> + +<li><i>arnunzare</i>, rifiutare, respingere: <i>arnunzato</i>.</li> + +<li><i>arnunzascione</i>, rinuncia.</li> + +<li><i>arósciase</i> [<i>arosciase</i>], si tinge di rosso.</li> + +<li><i>arpiaceme</i>, mi ripiace.</li> + +<li><i>arprendere</i>, riprendere: <i>arprende</i>, <i>arprendi</i>.</li> + +<li><i>arprovo</i>, provo di nuovo.</li> + +<li><i>arrabbia</i>, tu riabbia.</li> + +<li><i>arrate</i>, arre; +<ul><li> ‘presi l’<i>a.</i>’, m’impegnai.</li></ul></li> + +<li><i>arsalghi</i>, tu risalga.</li> + +<li><i>arsimigliare</i>, rassomigliare: <i>arsimiglia</i>, <i>arsimigliata</i>.</li> + +<li><i>arsomeglia</i>, ‘al poter tuo l’<i>a.</i>’, règolati [regolati] secondo le tue forze.</li> + +<li><i>articulata</i>, esposta per articoli.</li> + +<li><i>artificio</i>, ‘palazzo en <i>a.</i>’, costruito secondo le regole dell’arte.</li> + +<li><i>artoglie</i>, ritoglie.</li> + +<li><i>artollote</i>, ti ritolgo.</li> + +<li><i>artornare</i>, ritornare.</li> + +<li><i>artorrò</i>, ritoglierò.</li> + +<li><i>artrovare</i>, ritrovare.</li> + +<li><i>arversare</i>, riversarsi.</li> + +<li><i>arvenire</i>, rivenire: <i>arvenisse</i>, <i>arvenuto</i>.</li> + +<li><i>arvolere</i>, rivolere.</li> + +<li><i>ascaran</i>, scherano.</li> + +<li><i>ascempio</i>, lo scempio.</li> + +<li><i>ascide</i>, mi assedia, mi preoccupa (?).</li> + +<li><i>asciogliere</i>, assolvere.</li> + +<li><i>Ascisi</i>, Assisi.</li> + +<li><i>ascondito</i>, nascosto.</li> + +<li><i>asino</i>, ‘per macerar mio <i>a.</i>’, la mia carne, i miei desidèri.</li> + +<li><i>Asise</i>, Assisi.</li> + +<li><i>asmo</i>, l’asma.</li> + +<li><i>aspetta</i>, guarda, osserva.</li> + +<li><i>assagiato</i>, saggio, prova.</li> + +<li><i>assegnare</i>, mirare al segno.</li> + +<li><i>asseio</i>, assedio.</li> + +<li><i>assembiamento</i>, radunanza.</li> + +<li><i>assendito</i>, assennato.</li> + +<li><i>assentare</i>, assentire.</li> + +<li><i>assimigliare</i> e <i>asi-</i>, rassomigliare e desiderare: <i>assimiglio</i>; +<ul><li> augurare: <i>asimiglia</i>.</li></ul></li> + +<li><i>asti</i>, gare.</li> + +<li><i>asutiglia</i>, tormenta.</li> + +<li><i>aterrenato</i>, umiliato, avvilito.</li> + +<li><i>atremío</i>, ‘s’<i>a.</i>’, s’impaurí.</li> + +<li><i>attendato</i>, ‘le terre agio <i>a.</i>’, ho posto tende nelle terre.</li> + +<li><i>attèndeti</i>, affidati.</li> + +<li><i>attumulato</i>, sepolto.</li> + +<li><i>ave</i>, ebbe.</li> + +<li><i>avegnenza</i>, convenienza.</li> + +<li><i>avén</i>, abbiamo.</li> + +<li><i>avenante</i>, avvenente.</li> + +<li><i>avene</i>, ‘s’<i>a.</i>’, si conviene.</li> + +<li><i>avere</i>; <i>avire</i>: <i>agio</i> e <i>aggio</i>, ho; +<ul><li> <i>avemo</i>, <i>avem</i> e <i>aven</i> [<i>avén</i>], abbiamo;</li> +<li> <i>onno</i>, <i>on</i> e <i>ò</i>, hanno;</li> +<li> <i>ònme</i>, mi hanno, <i>ònte</i> [<i>onte</i>], ti hanno;</li> +<li> <i>abbi</i>, tu abbia;</li> +<li> <i>aggia</i>, <i>agia</i> e <i>aia</i>, io abbia;</li> +<li> <i>agi</i>, io, tu o egli abbia;</li> +<li> <i>agiamo</i> e <i>agiam</i>, abbiamo (cong.);</li> +<li> <i>aian</i>, abbiano;</li> +<li> <i>ebbe</i>, io ebbi;</li> +<li> <i>abbi</i>, io ebbi;</li> +<li> <i>áber</i>, ebbero;</li> +<li> <i>avi</i>, ebbi;</li> +<li> <i>ave</i>, ebbe;</li> +<li> <i>áver</i>, ebbero;</li> +<li> <i>arò</i>, avrò;</li> +<li> <i>arai</i>, avrai;</li> +<li> <i>ággete</i>, abbiti;</li> +<li> <i>averogl</i> [<i>averògl</i>], li avrò;</li> +<li> <i>averai</i>, <i>averá</i>;</li> +<li> <i>averiti</i>, avrete;</li> +<li> <i>averan</i>, <i>avería</i>, avrebbe;<span class="pagenum"><a name="Page_277" id="Page_277">[Pg 277]</a></span></li> +<li> <i>averíe</i>, avresti;</li> +<li> <i>avereste</i>, avresti;</li> +<li> <i>averien</i> [<i>averíen</i>], avrebbero;</li> +<li> <i>aúto</i>, avuto.</li></ul></li> + +<li><i>aversere</i>, ‘gli <i>a.</i>’, i diavoli.</li> + +<li><i>aversier</i>, avversario.</li> + +<li><i>aversire</i>, avversario, nemico.</li> + +<li><i>avetare</i>, abitare, abitazione.</li> + +<li><i>avetoso</i>, soave.</li> + +<li><i>avi</i>, ebbi.</li> + +<li><i>avilare</i>, avvilire: <i>avilato</i>, avvilito e anche tenuto a vile.</li> + +<li><i>avivacciata</i>, pronta, sollecita.</li> + +<li><i>ázemo</i> [<i>azemo</i>], non fermentato.</li> + +<li><i>azone</i>, azione.</li></ul> + +<ul> +<li><i>bailía</i>, governo, potere.</li> + +<li><i>báilo</i>, <i>-a</i>, custode, arbitra.</li> + +<li><i>baldanza</i>, gioia.</li> + +<li><i>baldeza</i>, gioia, allegrezza.</li> + +<li><i>balestrare</i>, tirare con la balestra.</li> + +<li><i>balestrire</i>, balestriere.</li> + +<li><i>balestro</i>, balestra.</li> + +<li><i>balio</i> [<i>balío</i>], governatore.</li> + +<li><i>banda</i>, ‘metti <i>b.</i>’, grida, bandisci.</li> + +<li><i>bando</i>, condanna, pena.</li> + +<li><i>bandonata</i>, abbandonata.</li> + +<li><i>bannire</i>, avvisare, parlar alto, palesare: <i>banna</i>.</li> + +<li><i>banno</i>, v. <i>bando</i>.</li> + +<li><i>barattere</i>, ‘gli <i>b.</i>’, i barattieri.</li> + +<li><i>baratto</i>, zuffa.</li> + +<li><i>barbaglia</i>, balbetta.</li> + +<li><i>bargagnato</i>, mercanteggiato.</li> + +<li><i>baronagio</i>, nobiltá.</li> + +<li><i>baronia</i>, valore, nobiltá.</li> + +<li><i>basalisco</i>, basilisco.</li> + +<li><i>basciare</i>, baciare.</li> + +<li><i>bastanza</i>, ‘non t’è <i>b.</i>’, non ti basta; +<ul><li> ‘empire de... sua <i>b.</i>’, di tutto ciò che gli basta, o finché gli basta.</li></ul></li> + +<li><i>bastare</i>, ‘m’è <i>b.</i>’, mi basta.</li> + +<li><i>batesmo</i>, battesimo.</li> + +<li><i>bè</i>, bene: <i>se bè</i>, sebbene.</li> + +<li><i>beatitute</i>, beatitudini.</li> + +<li><i>beccata</i>, morso delle pulci.</li> + +<li><i>befolcaria</i> [<i>befolcaría</i>], dominio del bifolco.</li> + +<li><i>begl</i>, bene.</li> + +<li><i>bellire</i>, ‘en <i>b.</i>’, in bel parere.</li> + +<li><i>beneficione</i>, beneficio.</li> + +<li><i>benvoglienza</i>, benevolenza.</li> + +<li><i>besogno</i>, ‘era <i>b.</i>’, bisognava.</li> + +<li><i>biado</i>, la biada.</li> + +<li><i>biastemare</i>, vituperare.</li> + +<li><i>bistorte</i>, contorcimenti dolorosi.</li> + +<li><i>bizocone</i>, bizzoco.</li> + +<li><i>blasfemato</i>, bestemmiato.</li> + +<li><i>blasfémia</i> e <i>blasfemía</i> [<i>blasfemia</i>], bestemmia.</li> + +<li><i>boccuni</i>, bocconi.</li> + +<li><i>bollon</i>, chiodo.</li> + +<li><i>Boemioro</i>, dei boemi.</li> + +<li><i>bonitate</i>, bontá.</li> + +<li><i>borbótanse</i>, si bisbigliano.</li> + +<li><i>botto</i>, caduta, punizione.</li> + +<li><i>bramo</i>, desiderio.</li> + +<li><i>brazo</i>, braccio.</li> + +<li><i>breve</i>, decreto; piccolo; brevemente.</li> + +<li><i>brevetá</i>, piccolezza.</li> + +<li><i>breviare</i>, rimpicciolire.</li> + +<li><i>briga</i>, lavoro, fatica, difficoltá; +<ul><li> ostacolo;</li> +<li> ‘a gran <i>br.</i>’, con grande fatica;</li> +<li> ‘ha fatto <i>br.</i>’, si è sforzato.</li></ul></li> + +<li><i>briganza</i>, inimicizia.</li> + +<li><i>brigare</i>, tentare, procurare: <i>briga</i>; +<ul><li> ingegnarsi: <i>brigate</i>.</li></ul></li> + +<li><i>brigata</i>, fatica dolorosa: ‘far <i>brigate</i>’, lavorare.</li> + +<li><i>brusata</i>, bruciata.</li> + +<li><i>brutata</i>, imbestialita.</li> + +<li><i>bruttur</i>, brutture.</li> + +<li><i>bullita</i>, bollente.</li> + +<li><i>buono</i> (avv.), bene.</li></ul> + +<ul> +<li><i>ca</i> (cong.), che.</li> + +<li><i>cademento</i>, caduta.</li> + +<li><i>cadere</i>: <i>caggio</i>, cadono; +<ul><li> <i>caggia</i>, cada;</li> +<li> <i>cáder</i> [<i>cader</i>], caddero.<span class="pagenum"><a name="Page_278" id="Page_278">[Pg 278]</a></span></li> +</ul></li> + +<li><i>cagnato</i>, cambiato.</li> + +<li><i>cagne</i>, egli cambi.</li> + +<li><i>cagno</i>, cambio.</li> + +<li><i>calciare</i>, calzare: <i>calciato</i>.</li> + +<li><i>caldo</i>, ‘en <i>c.</i>’, all’inferno.</li> + +<li><i>calura</i>, calore, ardore.</li> + +<li><i>calure</i>, calore.</li> + +<li><i>calvato</i>, reso calvo.</li> + +<li><i>cambiato</i> per <i>ri-</i>, remunerato.</li> + +<li><i>camiscia</i>, camicia.</li> + +<li><i>camora</i>, camera.</li> + +<li><i>Campagna</i>, Campania.</li> + +<li><i>campare</i>, trovare scampo; +<ul><li> <i>campa</i>, <i>cámpate</i>, sálvati.</li></ul></li> + +<li><i>cancione</i>, canzone.</li> + +<li><i>cane</i>, canti.</li> + +<li><i>canna</i>, gola.</li> + +<li><i>canta</i>, canto.</li> + +<li><i>cantare</i>, menar vanto.</li> + +<li><i>cantutio</i>, canto.</li> + +<li><i>capigli</i>, ‘<i>c.</i> daea’, strappavo capelli.</li> + +<li><i>capovolta</i>, <i>-e</i>, mutamenti subitanei.</li> + +<li><i>cattivanza</i>, schiavitú.</li> + +<li><i>cattivo</i>, dannato.</li> + +<li><i>capuccio longo</i>, il cappuccio dei penitenti.</li> + +<li><i>carace</i>, taglia (?).</li> + +<li><i>caratte</i>, impronta, segno.</li> + +<li><i>carboncelli</i>, carbonchi.</li> + +<li><i>cardenalato</i>, ‘l’ordene <i>c.</i>’, dei cardinali.</li> + +<li><i>cardinile</i>, cardine, intelaiatura dell’uscio.</li> + +<li><i>cargne</i>, carne.</li> + +<li><i>carire</i>, perdere; +<ul><li> <i>carite</i>, perdute.</li></ul></li> + +<li><i>carnifici</i>, carnefici.</li> + +<li><i>carta</i>, documento, prova, privilegio, garanzia.</li> + +<li><i>cascollo d’obedenza</i>, lo indusse a disubbidire.</li> + +<li><i>casile</i>, casa modesta.</li> + +<li><i>castalli</i>, castaldi.</li> + +<li><i>castello</i> (fig.), l’utero.</li> + +<li><i>catenati</i>, incatenati.</li> + +<li><i>cavere</i>, ‘tu degge <i>c.</i>’, guardarti.</li> + +<li><i>cechitate</i>, cecitá.</li> + +<li><i>cede</i>, strage.</li> + +<li><i>celato</i>, ‘a lo <i>c.</i>’, al coperto.</li> + +<li><i>celebr’</i>, cervello.</li> + +<li><i>celesto</i>, celeste.</li> + +<li><i>celestío</i>, paradisiaco.</li> + +<li><i>centa</i>, cinta.</li> + +<li><i>censalito</i>, cencioso.</li> + +<li><i>centro</i>, ‘en <i>c.</i> nel core’, in mezzo al cuore.</li> + +<li><i>centura</i>, ‘lengua a <i>c.</i>’, legata.</li> + +<li><i>cerchi</i>, cilizi.</li> + +<li><i>certanza</i>, sicurezza, assicurazione, veritá.</li> + +<li><i>cestone</i>, paniere.</li> + +<li><i>cetto</i>, presto.</li> + +<li><i>ched</i>, che.</li> + +<li><i>cheder</i>, chiedere: <i>chegio</i>, <i>cheio</i>, <i>chedendo</i>.</li> + +<li><i>chedendo</i>, cercando.</li> + +<li><i>cheendo</i>, cercando.</li> + +<li><i>chello</i>, quello.</li> + +<li><i>chevelle</i>, qualcosa.</li> + +<li><i>chi</i>, il quale, la quale; +<ul><li> <i>con chi</i>, col quale, coi quali;</li> +<li> <i>en chi</i>, nel quale.</li></ul></li> + +<li><i>chiamare</i>, implorare.</li> + +<li><i>chiavare</i>, inchiodare: <i>chiavato</i>.</li> + +<li><i>chiavellanse</i>, si inchiodano.</li> + +<li><i>chine</i>, chi.</li> + +<li><i>chiovi</i>, chiodi.</li> + +<li><i>chirendo</i>, cercando.</li> + +<li><i>chivelli</i>, alcuno; +<ul><li> <i>chivel</i>.</li></ul></li> + +<li><i>ciambra</i>, camera.</li> + +<li><i>cibora</i>, cibi.</li> + +<li><i>cicigliana</i>, siciliana.</li> + +<li><i>cilizo</i>, cilizio.</li> + +<li><i>circundato</i>, assediato.</li> + +<li><i>citella</i>, giovine.</li> + +<li><i>clamagione</i>, clamore.</li> + +<li><i>clamare</i>, implorare, domandare, chiamare: <i>clame</i>, <i>clama</i>, <i>clamò</i>, <i>clame</i> (imperat.).</li> + +<li><i>clamore</i>, preghiera.<span class="pagenum"><a name="Page_279" id="Page_279">[Pg 279]</a></span></li> + +<li><i>clericata</i>, ‘la universitate <i>cl.</i>’, il clero.</li> + +<li><i>clericato</i>, il clero.</li> + +<li><i>co</i>, come, perché, quale, per la quale, quanto, appena che; +<ul><li> col quale, nel quale.</li></ul></li> + +<li><i>cocina</i>, cibo cucinato: <i>le cocin</i>.</li> + +<li><i>cocinere</i>, cuoco.</li> + +<li><i>cocino</i>, cibo cucinato.</li> + +<li><i>cogitato</i>, pensiero.</li> + +<li><i>coglio</i>, collo.</li> + +<li><i>cognita</i>, ‘nostra <i>c.</i>’, amica.</li> + +<li><i>cognosci</i>, conosci.</li> + +<li><i>cognove</i>, conobbe.</li> + +<li><i>coio</i>, epidermide.</li> + +<li><i>Collestatte</i>, nome di un castello dell’Umbria, usato fig. per la morte.</li> + +<li><i>colta</i>, accolta, gruppo, tributo, imposta.</li> + +<li><i>coltivanno</i>, ‘a <i>c.</i>’, per coltivare.</li> + +<li><i>coluri</i>, colori.</li> + +<li><i>comandata</i>, comando.</li> + +<li><i>comencio</i>, comincio.</li> + +<li><i>comenzare</i>, cominciare: <i>comenzo</i>, <i>comenza</i>; +<ul><li> <i>coménzate</i>, ti cominciano.</li></ul></li> + +<li><i>comenzata</i>, cominciamento, principio.</li> + +<li><i>comenzamento</i>, cominciamento.</li> + +<li><i>comestione</i>, pasto.</li> + +<li><i>comiatato</i>, licenziato.</li> + +<li><i>comitata</i>, ‘en mia <i>c.</i>’, in mia compagnia.</li> + +<li><i>comitato</i>, compagnia, séguito; +<ul><li> ‘ne lo suo <i>c.</i>’, nel loro insieme.</li></ul></li> + +<li><i>como</i>, come; ‘el <i>c.</i>’, la qualitá, la maniera.</li> + +<li><i>compagnata</i>, compagnia.</li> + +<li><i>compagnoni</i>, compagni.</li> + +<li><i>comparare</i>, riscattare, redimere: <i>comparai</i>, <i>comparao</i>, <i>comparato</i>.</li> + +<li><i>compassionata</i>, con signif. attivo: che ha compassione.</li> + +<li><i>compíta</i>, piena.</li> + +<li><i>complendo</i>, compiendo.</li> + +<li><i>conceper</i>, concepire: <i>conceputo</i>.</li> + +<li><i>concorda</i>, concordia.</li> + +<li><i>concordate</i>, d’accordo, in pace.</li> + +<li><i>concussare</i>, scuotere, dibattere.</li> + +<li><i>condutta</i>, piatto, vivanda: <i>condutti</i>.</li> + +<li><i>conestretta</i>, angustiata.</li> + +<li><i>confirmato</i>, aiutato.</li> + +<li><i>confortòne</i>, confortò.</li> + +<li><i>congruo</i>, ‘a l’occhio non è <i>c.</i>’, non si conviene.</li> + +<li><i>coniugni</i>, congiungi.</li> + +<li><i>coniogne</i>, congiunge.</li> + +<li><i>conoscáti</i> [<i>conoscati</i>], conosciate.</li> + +<li><i>conoscente</i>, per <i>ri-</i>; benefattrice.</li> + +<li><i>conoschi</i>, conosci.</li> + +<li><i>conquassato</i>, rotto dai disagi, dalla fatica; +<ul><li> scosso.</li></ul></li> + +<li><i>conquida</i>, finisca, distrugga.</li> + +<li><i>conquide</i>, ‘la <i>c.</i>’, la muffa (?).</li> + +<li><i>conquiso</i>, distrutto.</li> + +<li><i>conscio</i>, coscienza: ‘ser <i>c.</i>’, la signora coscienza.</li> + +<li><i>conseglio</i>, consiglio: <i>consegl’</i>.</li> + +<li><i>conserto</i>, intrecciato.</li> + +<li><i>conservarane</i>, conserverai.</li> + +<li><i>consiglite</i>, consigliate.</li> + +<li><i>consolanza</i>, consolazione.</li> + +<li><i>consólo</i>, consolazione.</li> + +<li><i>consonato</i>, armonizzato.</li> + +<li><i>consopito</i>, assopito.</li> + +<li><i>consumanza</i>, fine.</li> + +<li><i>consumare</i>, morire: <i>consuma</i>, <i>consumi</i>, <i>consumavi</i>, <i>consumando</i>; +<ul><li> uccidere: <i>consumi</i>, <i>consumava</i>, <i>consumato</i>;</li> +<li> giungere a perfezione: <i>consumato</i>;</li> +<li> sost., la morte.</li></ul></li> + +<li><i>consumazione</i>, morte.</li> + +<li><i>consumativo</i>, mortale.</li> + +<li><i>contagione</i>, contatto.</li> + +<li><i>contamento</i>, racconto.</li> + +<li><i>contata</i>, racconto.</li> + +<li><i>contato</i>, esposizione, trattato.</li> + +<li><i>contenne</i>, disprezza; +<ul><li> contende, contrasta.<span class="pagenum"><a name="Page_280" id="Page_280">[Pg 280]</a></span></li></ul></li> + +<li><i>contenzione</i>, lotta, contrasto.</li> + +<li><i>contina</i>, continua.</li> + +<li><i>continuato</i> (avv.), continuatamente.</li> + +<li><i>continuo</i>, incontanente.</li> + +<li><i>contossa</i>, attossica (?).</li> + +<li><i>contrata</i>, proprietá (?).</li> + +<li><i>convegna</i>, patto, regola.</li> + +<li><i>convegnenza</i>, patto; ‘non siría <i>c.</i>’, non sarebbe giusto.</li> + +<li><i>convenente</i>, condizione.</li> + +<li><i>convenenza</i>, ‘non m’ha <i>c.</i>’, non si conviene; +<ul><li> ‘on <i>c.</i>’, si convengono.</li></ul></li> + +<li><i>conveneria</i>, convenienza.</li> + +<li><i>conveno</i>, ‘lo <i>c.</i>’, il convenuto.</li> + +<li><i>conventato</i>, addottorato.</li> + +<li><i>convento</i>, compagnia, collegio, monastero, laurea; +<ul><li> partic. da <i>convencere</i>, abbattuto.</li></ul></li> + +<li><i>conversare</i>, dimorare: <i>conversai</i>, <i>conversato</i>; +<ul><li> trattare, praticare: <i>conversato</i>.</li></ul></li> + +<li><i>convertèra</i>, convertiresti, volgeresti.</li> + +<li><i>convine</i>, conviene.</li> + +<li><i>copretura</i>, copertura.</li> + +<li><i>coprire</i>, difendere; +<ul><li> rif. a ferita, rimarginare: <i>coprireme</i>, mi coprirono;</li> +<li> <i>coprite</i>, coperte.</li></ul></li> + +<li><i>coraggio</i> o <i>coragio</i>, cuore: <i>coraggi</i>.</li> + +<li><i>corate</i>, ‘le <i>c.</i>’, i cuori.</li> + +<li><i>corato</i>, addolorato; +<ul><li> cuore.</li></ul></li> + +<li><i>cordo</i>, corda, staffile.</li> + +<li><i>cordogliosa</i>, dolorosa.</li> + +<li><i>cornuti</i>, ironico per mitrati.</li> + +<li><i>corporeato</i>, trasformato in corpo.</li> + +<li><i>correre</i> [<i>corrére</i>], messaggero.</li> + +<li><i>corressa</i>, corretta.</li> + +<li><i>correttura</i>, ‘facciam <i>c.</i>’, correggiamoci.</li> + +<li><i>corrocciato</i>, corrucciato.</li> + +<li><i>corroccioso</i>, ‘sarò <i>c.</i>’, piangerò.</li> + +<li><i>corrottato</i>, <i>-a</i> (partic.), pianto.</li> + +<li><i>corrotto</i> e <i>cor-</i>. (sost.), pianto.</li> + +<li><i>corso</i>, ‘né per <i>c.</i> né per risme’, né in prosa né in verso.</li> + +<li><i>cortesia</i>, ‘far <i>c.</i>’, menar vita elegante.</li> + +<li><i>cotoza</i>, sta in ozio?.</li> + +<li><i>covelle</i>, qualcosa, nulla.</li> + +<li><i>crai</i>, domani.</li> + +<li><i>credere</i>, affidare: <i>credergliese</i> [<i>crédergliese</i>], <i>credome</i>, credere; +<ul><li> <i>creio</i>, credo;</li> +<li> <i>crédici</i>, ci credetti;</li> +<li> <i>crédor</i>, credettero;</li> +<li> <i>cresi</i>, credetti;</li> +<li> <i>creso</i>, creduto.</li></ul></li> + +<li><i>Creti</i>, di Creta.</li> + +<li><i>crociato</i>, ‘popolo <i>cr.</i>’, i cristiani.</li> + +<li><i>cruce</i>, croce.</li> + +<li><i>cruciare</i>, mettere in croce; +<ul><li> tormentare: <i>cruciar</i>, <i>cruciata</i>;</li> +<li> addolorare: <i>cruciato</i>;</li> +<li> fregiare della croce: ‘scude <i>cruciate</i>’.</li></ul></li> + +<li><i>crudene</i>, crudele.</li> + +<li><i>cuitanza</i>, pensiero.</li> + +<li><i>cuitare</i>, pensare: <i>cuitava</i>.</li> + +<li><i>cuitato</i>, pensiero.</li> + +<li><i>cuito</i>, pensiero.</li> + +<li><i>cuòprite</i> [<i>cuoprite</i>], ‘lo mantellino <i>c.</i>’, vesti il m.</li> + +<li><i>currite</i>, correte.</li> + +<li><i>Cypri</i>, ‘renno <i>C.</i>’, regno di Cipro.</li></ul> + +<ul> +<li><i>Dacioro</i>, ‘renno <i>D.</i>’, regno dei daci.</li> + +<li><i>daéa</i>, dava.</li> + +<li><i>daesse</i>, io dessi.</li> + +<li><i>dagetor</i>, donatore.</li> + +<li><i>daiente</i>, colui che dá.</li> + +<li><i>daitore</i>, donatore.</li> + +<li><i>danante</i>, davanti.</li> + +<li><i>dane</i> [<i>dáne</i>], dá.</li> + +<li><i>dannagio</i>, danno.</li> + +<li><i>danza</i>, treccia, ghirlanda; +<ul><li> schiera.</li></ul></li> + +<li><i>dare</i>: <i>dáite</i>, date; +<ul><li> <i>don</i>, danno;</li> +<li> <i>déme</i>, mi dia;</li> +<li> <i>die</i>, tu dia;</li> +<li> <i>díene</i>, ne dia;</li> +<li> <i>dielome</i> [<i>díelome</i>], me lo dia;</li> +<li> <i>dien</i>, diano;</li> +<li> <i>daéa</i>, dava;</li> +<li> <i>daesse</i>, io dessi;</li> +<li> <i>daragio</i>, darò;</li> +<li> <i>daragiote</i>, ti darò;</li> +<li> <i>daraio</i>, darò;</li> +<li> <i>daría</i>, darei;</li> +<li> <i>diei</i>, diedi;</li> +<li> <i>dieglie</i> [<i>diéglie</i>, <i>dièglie</i>], gli diedi;<span class="pagenum"><a name="Page_281" id="Page_281">[Pg 281]</a></span></li> +<li> <i>die’</i>, <i>diêr</i> [<i>dier</i>];</li> +<li> <i>désteli</i>, gli desti;</li> +<li> <i>daiente</i>, che dá.</li></ul></li> + +<li><i>debile</i>, debole.</li> + +<li><i>decepto</i>, ingannato, deluso.</li> + +<li><i>decetel</i>, ditelo.</li> + +<li><i>decora</i>, bella.</li> + +<li><i>deduca</i>, abbassi.</li> + +<li><i>defensare</i>, difendere.</li> + +<li><i>deformanza</i>, bruttezza.</li> + +<li><i>deguastare</i>, distruggere: <i>deguastar</i>, <i>deguasta</i>; +<ul><li> <i>deguastao</i>, distrusse.</li></ul></li> + +<li><i>deiattato</i>, scacciato.</li> + +<li><i>deietta</i>, scacciata.</li> + +<li><i>deiettato</i>, scacciato.</li> + +<li><i>delettanza</i>, diletto.</li> + +<li><i>delettare</i>, amare, godere, dilettarsi; +<ul><li> sost., diletto, piacere.</li></ul></li> + +<li><i>delicamento</i>, bellezza.</li> + +<li><i>delicanza</i>, bellezza.</li> + +<li><i>deliccio</i>, delizia, piacere.</li> + +<li><i>delicii</i>, delizie, mollezze.</li> + +<li><i>deliquesce</i>, cade in deliquio.</li> + +<li><i>delize</i>, delizie.</li> + +<li><i>delizo</i>, piacere.</li> + +<li><i>délo</i>, lo devi.</li> + +<li><i>delombato</i>, slombato.</li> + +<li><i>delongato</i>, allontanato.</li> + +<li><i>dementata</i>, uscita di senno.</li> + +<li><i>dèmona</i> [<i>demona</i>], diavola.</li> + +<li><i>demonia</i>, ‘le <i>d.</i>’ e ‘glie <i>d.</i>’, i diavoli.</li> + +<li><i>demono</i>, dimonio: <i>li demòne</i>.</li> + +<li><i>demoranza</i>, dimora, indugio.</li> + +<li><i>demostrare</i>, mettere in mostra: <i>demostra</i>, <i>demostrando</i>.</li> + +<li><i>demostratura</i>, ‘far <i>d.</i>’, mostrare.</li> + +<li><i>dene</i> [<i>déne</i>], deve.</li> + +<li><i>denno</i>, degno.</li> + +<li><i>departi</i>, ‘se da me <i>d.</i> l’andare’, se da me ti allontani.</li> + +<li><i>deportanno</i>, ‘col vostro <i>d.</i>’, portamento.</li> + +<li><i>depurati</i>, chiari, limpidi.</li> + +<li><i>deretto</i>, pronto, sollecito.</li> + +<li><i>derieto</i>, di dietro.</li> + +<li><i>deriso</i>, derisione.</li> + +<li><i>deritto</i>, assennato, prudente.</li> + +<li><i>deriva</i>, smette, cessa.</li> + +<li><i>derobbati</i>, derubati.</li> + +<li><i>derutto</i>, spossato, abbattuto.</li> + +<li><i>derenzione</i>, separazione, morte.</li> + +<li><i>deritto</i>, ‘a <i>d.</i>’, giustamente.</li> + +<li><i>descaduto</i>, malandato in salute.</li> + +<li><i>descenore</i>, disonore.</li> + +<li><i>desciliato</i>, guasto.</li> + +<li><i>descionore</i>, disonore, vergogna.</li> + +<li><i>desciso</i> (sost.), discesa.</li> + +<li><i>descordo</i>, danza.</li> + +<li><i>descurrendo</i>, correndo giú.</li> + +<li><i>desensato</i>, privo di senno.</li> + +<li><i>desformato</i>, deformato dai peccati.</li> + +<li><i>desiagio</i>, desiderio.</li> + +<li><i>desiore</i>, desiderio.</li> + +<li><i>despandi</i>, con sign. neutro: ti spandi.</li> + +<li><i>despareve</i>, separavi.</li> + +<li><i>desperanza</i>, disperazione.</li> + +<li><i>despetto</i>, disprezzato.</li> + +<li><i>desperata</i>, ‘metterse a <i>d.</i>’, mettersi a far qualcosa senza indugio.</li> + +<li><i>desperate</i>, ‘veste <i>d.</i>’, di penitenza (?).</li> + +<li><i>desperato</i>, abbandonato; +<ul><li> ‘<i>d.</i> sentire’, proprio di chi ha perduto ogni speranza di salvezza.</li></ul></li> + +<li><i>despiacemento</i>, dispiacere.</li> + +<li><i>desplacenza</i>, dolore.</li> + +<li><i>desponsore</i>, sposare: <i>desponsai</i>, <i>desponsato</i>, <i>-a</i>, <i>-e</i>.</li> + +<li><i>desponsato</i>, sposalizio.</li> + +<li><i>desprezato</i>, umile.</li> + +<li><i>desse</i>, disse.</li> + +<li><i>désseise</i>, gli si desse.</li> + +<li><i>destegne</i>, lava, deterge.</li> + +<li><i>destenguese</i>, si distingue.</li> + +<li><i>destituto</i>, destituito.</li> + +<li><i>destregnenza</i>, ‘<i>d.</i> si fa forte’, si affretta.</li> + +<li><i>destregno</i>, ‘me... <i>d.</i>’, mi rimpicciolisco, mi umilio.<span class="pagenum"><a name="Page_282" id="Page_282">[Pg 282]</a></span></li> + +<li><i>destrugemento</i>, distruzione.</li> + +<li><i>desvanito</i>, svenuto.</li> + +<li><i>deto</i>, dito: <i>deta</i>.</li> + +<li><i>detoperata</i>, vituperata.</li> + +<li><i>detta</i> ‘miei <i>d.</i>’, le mie parole.</li> + +<li><i>detuperato</i>, disprezzato.</li> + +<li><i>devante</i>, davanti.</li> + +<li><i>devedute</i>, divise.</li> + +<li><i>devencendo</i>, abbattendo, umiliando.</li> + +<li><i>devenute</i>, ‘a que sem <i>d.</i>’, a che siamo giunte.</li> + +<li><i>devere</i>, dovere: <i>deverme</i>; +<ul><li> <i>dé’</i>, devi;</li> +<li> <i>déi</i>, devi e deve;</li> +<li> <i>devem</i>, dobbiamo;</li> +<li> <i>degon</i>, debbono;</li> +<li> <i>degi</i>, tu debba;</li> +<li> <i>degge</i> e <i>deggi</i>, egli debba;</li> +<li> <i>devevi</i>, dovevi;</li> +<li> <i>devive</i>, dovevi;</li> +<li> <i>devesse</i>, dovesse;</li> +<li> <i>deveri</i> e <i>dever’</i>, dovresti;</li> +<li> <i>deverie</i> [<i>deveríe</i>], dovresti;</li> +<li> <i>deveria</i> [<i>devería</i>] e <i>deverebbe</i>, dovrebbe.</li></ul></li> + +<li><i>deverila</i> [<i>deveríla</i>], la dovresti.</li> + +<li><i>deveto</i>, debito.</li> + +<li><i>devura</i>, divora.</li> + +<li><i>dia</i>, il giorno, la luce.</li> + +<li><i>dia</i>, dea.</li> + +<li><i>dicere</i> e <i>dicer</i>, dire; +<ul><li> <i>dicete</i> e <i>decetel</i>;</li> +<li> <i>dice</i>, dici;</li> +<li> <i>dichi</i> e <i>diche</i>, tu dica;</li> +<li> <i>dicamo</i>, diciamo (congiuntivo).</li></ul></li> + +<li><i>diciria</i> [<i>diciría</i>], discorso.</li> + +<li><i>dicitore</i>, colui che detta articoli di legge.</li> + +<li><i>diece</i>, dieci.</li> + +<li><i>diffidamento</i>, diffidenza.</li> + +<li><i>diffinitate</i>, definizione (?).</li> + +<li><i>digiunio</i>, digiuno.</li> + +<li><i>diita</i>, dieta.</li> + +<li><i>diletta</i>, ‘la <i>d.</i>’, l’affetto; +<ul><li> ‘en tua <i>d.</i>’, per amarti.</li></ul></li> + +<li><i>dimplito</i>, adempito.</li> + +<li><i>dine</i>, ‘la o lo <i>d.</i>’, il giorno; +<ul><li> ‘a terzo <i>d.</i>’, dopo tre giorni.</li></ul></li> + +<li><i>diota</i>, ignorante.</li> + +<li><i>diretto</i>, ‘se ben vedi nel <i>d.</i>’, se osservi giusto.</li> + +<li><i>dirittanza</i> e <i>diritanza</i>, giustizia.</li> + +<li><i>diritto</i>, ‘a <i>d.</i>’, giustamente.</li> + +<li><i>dirittura</i>, giustizia e giudizio; +<ul><li> ‘en <i>d.</i>’, a destra (?).</li></ul></li> + +<li><i>diritto</i>, ‘al <i>d.</i>’, a destra.</li> + +<li><i>disciplina</i>, battitura.</li> + +<li><i>disciplinato</i>, battitura.</li> + +<li><i>disciplino</i>, disciplina.</li> + +<li><i>discipoli</i>, discepoli.</li> + +<li><i>discoprito</i>, scoperto.</li> + +<li><i>discorda</i>, discordia.</li> + +<li><i>discordo</i>, danza, canzone a ballo.</li> + +<li><i>disinteria</i> [<i>disintería</i>], dissenteria.</li> + +<li><i>dispareve</i>, dividevi.</li> + +<li><i>dispiacenno</i>, ‘vivo nel mio <i>d.</i>’, nel disprezzo di me stesso.</li> + +<li><i>dissipare</i>, ‘la grege <i>d.</i>’, distruggere.</li> + +<li><i>distenta</i>, ‘a <i>d.</i>’, distintamente (?).</li> + +<li><i>distritto</i>, ‘a. <i>d.</i>’, imparzialmente (?).</li> + +<li><i>ditato</i>, arricchito.</li> + +<li><i>ditissimo</i>, ricchissimo.</li> + +<li><i>ditta</i>, ‘miei <i>d.</i>’, le mie parole.</li> + +<li><i>dittare</i> (sost.), scritto, componimento.</li> + +<li><i>dittata</i> e <i>-o</i>, componimento.</li> + +<li><i>ditto</i>, ‘el <i>d.</i> mio’, le mie parole.</li> + +<li><i>diversoro</i>, abitazione.</li> + +<li><i>divisata</i>, divisa.</li> + +<li><i>do’</i>, dove.</li> + +<li><i>do</i>, due.</li> + +<li><i>dobato</i>, vestito.</li> + +<li><i>doce</i>, duce.</li> + +<li><i>dodece</i>, dodici.</li> + +<li><i>doi</i>, due.</li> + +<li><i>dolentia</i> [<i>dolentía</i>], lamento.</li> + +<li><i>dolere</i>, per dolersi: <i>doli</i>, <i>dole</i>; +<ul><li> <i>el dolere</i>, il dolore.</li></ul></li> + +<li><i>dolire</i>, dolere.</li> + +<li><i>dollote</i>, te lo do.</li> + +<li><i>dolorare</i>, lamentarsi.</li> + +<li><i>dolorato</i>, dolore.</li> + +<li><i>dolorusa</i>, dolorosa.</li> + +<li><i>dolur</i>, dolori.</li> + +<li><i>dolura</i>, si duole, si lamenta.<span class="pagenum"><a name="Page_283" id="Page_283">[Pg 283]</a></span></li> + +<li><i>dolure</i>, dolore.</li> + +<li><i>dolve</i>, ve lo do.</li> + +<li><i>dolzore</i> e <i>dolzor</i>, dolcezza, piacere, diletto.</li> + +<li><i>dolzura</i>, dolcezza, piacere.</li> + +<li><i>dominato</i>, dominio.</li> + +<li><i>domo</i>, ‘lo <i>d.</i>’, casa (fig.).</li> + +<li><i>donna</i>, signora, padrona.</li> + +<li><i>donqua</i> e <i>-e</i>, dunque.</li> + +<li><i>donzello</i>, scudiero; +<ul><li> <i>-i</i>, giovani signori, giovinetti.</li></ul></li> + +<li><i>dormentare</i>, addormentarsi.</li> + +<li><i>dornato</i>, adornato.</li> + +<li><i>dota</i>, dote.</li> + +<li><i>dottato</i>, adottato.</li> + +<li><i>draco</i>, serpente.</li> + +<li><i>dracone</i>, il diavolo;</li> +<li> <i>-i</i>, i serpenti.</li> + +<li><i>dretta</i>, giusta.</li> + +<li><i>drieto</i>, dietro.</li> + +<li><i>dritto</i>, giusto; +<ul><li> ‘tener lo <i>d.</i>’, la via retta.</li></ul></li> + +<li><i>dubitamento</i>, dubbio.</li> + +<li><i>dubitanza</i>, dubbio, sospetto.</li> + +<li><i>dubito</i>, ‘en <i>d.</i>’, in sospetto.</li> + +<li><i>ducere</i>, condurre: <i>dutta</i>.</li> + +<li><i>dui</i>, due.</li> + +<li><i>dunqua</i>, dunque.</li> + +<li><i>duoi</i>, due.</li> + +<li><i>dura</i>, cattiva.</li> + +<li><i>duramento</i>, durata.</li></ul> + + +<ul><li><i>ebrieza</i>, ebrezza.</li> + +<li><i>ebrio</i>, ebro.</li> + +<li><i>edificata</i>, edificio.</li> + +<li><i>egl mal</i>, i mali.</li> + +<li><i>eiulato</i>, pianto.</li> + +<li><i>ela</i>, <i>el’</i>, ella.</li> + +<li><i>e la</i>, nella.</li> + +<li><i>elato</i>, sollevato, alto.</li> + +<li><i>elegiuto</i>, eletto.</li> + +<li><i>elesso</i>, eletto.</li> + +<li><i>ella</i>, nella.</li> + +<li><i>embastardío</i>, oscurò.</li> + +<li><i>embrigare</i>, impedire, render difficile: <i>embrigarògli</i>.</li> + +<li><i>embrigate</i>, noie, fastidi.</li> + +<li><i>emparuto</i>, manifesto (?).</li> + +<li><i>empaurato</i>, impaurito, timoroso.</li> + +<li><i>empazao</i>, impazzí.</li> + +<li><i>empedimenta</i>, impedisce.</li> + +<li><i>emperò</i>, perciò.</li> + +<li><i>émpeti</i>, impeti, desidèri.</li> + +<li><i>empetuuso</i>, impetuoso.</li> + +<li><i>empiasto</i>, impiastro.</li> + +<li><i>empicato</i>, impeciato, arso (?).</li> + +<li><i>empieria</i> [<i>emipería</i>], empirebbe.</li> + +<li><i>empietura</i>, ‘en me è <i>em.</i>’, son pieno.</li> + +<li><i>empiglio</i>, impaccio.</li> + +<li><i>empiro</i>, ‘cielo <i>e.</i>’, empireo.</li> + +<li><i>emponote</i>, ti impongo.</li> + +<li><i>empregionato</i>, chiuso.</li> + +<li><i>emprenato</i>, <i>emprenn-</i>, impregnato, riempito.</li> + +<li><i>emprendere</i> o <i>en-</i>, imparare; +<ul><li> <i>emprende</i>, <i>emprenda</i>, <i>emprese</i>, <i>empreso</i>.</li></ul></li> + +<li><i>emprima</i> e <i>empria</i> [<i>empría</i>], dapprima.</li> + +<li><i>emprimettece</i>, vi impresse.</li> + +<li><i>empromessa</i>, promessa.</li> + +<li><i>en</i>, in, contro, verso.</li> + +<li><i>enalta</i>, innalza.</li> + +<li><i>enamato</i>, rafforz. di amato.</li> + +<li><i>enamorare</i>, ‘lo tuo <i>e.</i>’, il tuo amore.</li> + +<li><i>enamorata</i>, ‘la piena <i>e.</i>’, la piena dell’amore.</li> + +<li><i>enamorato</i>, ‘el tuo <i>e.</i>’, amore o innamoramento.</li> + +<li><i>enante</i>, innanzi, prima.</li> + +<li><i>enaurata</i>, indorata.</li> + +<li><i>encalzanno</i>, incalzando.</li> + +<li><i>encanna</i>, ingozza.</li> + +<li><i>encanto</i>, arte magica.</li> + +<li><i>encarato</i>, fatto caro e difficile.</li> + +<li><i>encarcata</i>, carica.</li> + +<li><i>encarco</i>, carico, peso.</li> + +<li><i>encasca</i>, rovescia.</li> + +<li><i>encastellati</i>, chiusi nel castello.</li> + +<li><i>encende</i>, accende.<span class="pagenum"><a name="Page_284" id="Page_284">[Pg 284]</a></span></li> + +<li><i>encendore</i>, fuoco infernale.</li> + +<li><i>encamato</i>, infrenato.</li> + +<li><i>enchinar</i>, umiliare; +<ul><li> <i>s’enchina</i>, si piega, si rassegna.</li></ul></li> + +<li><i>enclinare</i>, abbassare, umiliare: <i>enclina</i>, <i>encline</i>.</li> + +<li><i>encloso</i>, incluso.</li> + +<li><i>encogitabile</i>, incomprensibile.</li> + +<li><i>encontra</i>, contro.</li> + +<li><i>encorporòne</i>, incorporò.</li> + +<li><i>encorsata</i>, male avviata.</li> + +<li><i>encotecata</i>, fatta dura come il cuoio.</li> + +<li><i>encreato</i>, ‘lo <i>e.</i>’, ciò che è sempre esistito.</li> + +<li><i>encrescemento</i>, sofferenza, dolore.</li> + +<li><i>encrescenza</i>, dolore.</li> + +<li><i>encrisce</i>, rincresce, addolora.</li> + +<li><i>endegno</i>, ‘m’<i>en.</i>’, mi corruccio.</li> + +<li><i>endivinasse</i>, indovinasse.</li> + +<li><i>endrieto</i>, indietro.</li> + +<li><i>endrudire</i>, ammaestrare nell’amore.</li> + +<li><i>enduplicata</i>, raddoppiata.</li> + +<li><i>endurato</i>, indurito nel peccato.</li> + +<li><i>endusti</i>, industri.</li> + +<li><i>ène</i>, è; +<ul><li> ne sei.</li></ul></li> + +<li><i>enestante</i>, subitamente.</li> + +<li><i>enfacendato</i>, affaccendato.</li> + +<li><i>enfamire</i>, desiderare ardentemente.</li> + +<li><i>enfegna</i>, ‘s’<i>en.</i>’, s’infinge.</li> + +<li><i>enfegno</i>, ‘m’<i>en.</i>’, fingo.</li> + +<li><i>enfenute</i>, infinite.</li> + +<li><i>enfermaria</i> [<i>enfermaría</i>], infermitá.</li> + +<li><i>enfra</i>, tra, fra.</li> + +<li><i>enfrenare</i>, raffrenare: <i>enfrénalo</i> [<i>enfrenalo</i>], <i>enfrenato</i>.</li> + +<li><i>enfrenetecato</i>, pazzo furioso.</li> + +<li><i>enfronta</i>, assalto.</li> + +<li><i>enfunata</i>, legata con funi.</li> + +<li><i>engavinato</i>, impastoiato.</li> + +<li><i>engegno</i>, ‘ad <i>e.</i>’, ad arte, a studio.</li> + +<li><i>engiurio</i> [<i>engiurío</i>], ingiuria.</li> + +<li><i>enami</i>, prendi all’amo.</li> + +<li><i>enmalsanire</i>, ammalare.</li> + +<li><i>ennervato</i>, rigido.</li> + +<li><i>enquina</i>, equina (?).</li> + +<li><i>enruinata</i>, in preda alla rovina.</li> + +<li><i>ensalta</i>, assaltano.</li> + +<li><i>ensaniata</i>, folle, demente.</li> + +<li><i>ensanire</i>, impazzire: <i>ensanito</i>.</li> + +<li><i>ensegnato</i>, insegnamento.</li> + +<li><i>ensemora</i> ed <i>ensemor</i>, insieme.</li> + +<li><i>enserrato</i>, serrato.</li> + +<li><i>enserviziato</i>, servizievole.</li> + +<li><i>ensetato</i>, assetato.</li> + +<li><i>ensignite</i>, insegniate (congiuntivo).</li> + +<li><i>ensignòne</i>, insegnò.</li> + +<li><i>ensolfato</i>, di zolfo.</li> + +<li><i>entaglia</i>, modello (?).</li> + +<li><i>entanno</i>, allora.</li> + +<li><i>entaulato</i>, intavolato, incominciato.</li> + +<li><i>entendanza</i>, intendimento.</li> + +<li><i>entendere</i>: ‘s’ella en viltate <i>entendesse</i>’, se si disponesse ad umiliarsi; +<ul><li> ‘de Cristo si <i>entendisse</i>’, comprendessi o imitassi;</li> +<li> <i>entendati</i>, ascoltiate.</li></ul></li> + +<li><i>entenebrata</i>, oscurata.</li> + +<li><i>ententa</i>, inchiostro.</li> + +<li><i>entenzare</i>, combattere: <i>se entenza</i>, si batte.</li> + +<li><i>entenzone</i>, tenzone, contrasto, dialogo.</li> + +<li><i>entinata</i>, posta nel tino.</li> + +<li><i>entossecato</i>, veleno.</li> + +<li><i>entrare</i>, cominciare.</li> + +<li><i>entra</i>, fra, ‘<i>entra</i> l’ha tenuta’, l’ha trattenuta.</li> + +<li><i>entrasatto</i>, di colpo, improvvisamente.</li> + +<li><i>envenenato</i>, avvelenato.</li> + +<li><i>envenire</i>, trovare;</li> +<li> <i>envenir</i>, <i>envenuto</i>.</li> + +<li><i>enverso</i>, verso, contro;</li> +<li> <i>enverso a</i>, in confronto di.</li> + +<li><i>enviato</i>, avviato;</li> +<li> <i>mal env.</i>, male avvezzato.</li> + +<li><i>envigoresce</i>, ‘s’<i>e.</i>’, si rinvigorisce.</li> + +<li><i>envitanza</i>, invito.<span class="pagenum"><a name="Page_285" id="Page_285">[Pg 285]</a></span></li> + +<li><i>envitatura</i>, invito.</li> + +<li><i>envoluto</i>, avvolto.</li> + +<li><i>eo</i>, io.</li> + +<li><i>equabile</i>, ‘non puoi salire <i>e.</i>’, non puoi eguagliare.</li> + +<li><i>era</i>, metallo.</li> + +<li><i>ergo</i>, dunque.</li> + +<li><i>erranza</i>, errore, peccato.</li> + +<li><i>errato</i>, <i>-i</i>, fuorviato, allontanato.</li> + +<li><i>errure</i>, errore.</li> + +<li><i>esaminanza</i>, esame.</li> + +<li><i>esbandita</i>, bandita, cacciata.</li> + +<li><i>esbernace</i>, ci svernano.</li> + +<li><i>eschirnita</i>, schernita.</li> + +<li><i>escomunicato</i>, scomunicato.</li> + +<li><i>esercizia</i>, esercizi.</li> + +<li><i>esforzare</i>, far violenza; +<ul><li> <i>esforzato</i>, costretto.</li></ul></li> + +<li><i>esmesuranza</i>, smisuratezza.</li> + +<li><i>essere</i>: <i>eser</i>; +<ul><li> <i>son</i> e <i>so</i>;</li> +<li> <i>sei</i>, <i>se’</i>, <i>èi</i>, <i>e’</i>, tu sei;</li> +<li> <i>semo</i>, <i>sem</i>, <i>simo</i>, siamo;</li> +<li> <i>site</i>, <i>èi</i>, siete;</li> +<li> <i>so</i>, sono;</li> +<li> <i>sone</i>, ci sono;</li> +<li> <i>sonno</i>, sono;</li> +<li> <i>sie</i>, tu sia;</li> +<li> <i>siene</i> [<i>síene</i>], ne sia;</li> +<li> <i>sim</i>, siamo (cong.);</li> +<li> <i>eramo</i>, eravamo;</li> +<li> <i>fusse</i>, <i>fosse</i>, <i>fossen</i>, <i>fussero</i>;</li> +<li> <i>serò</i> e <i>sirò</i>, sarò;</li> +<li> <i>sirotte</i>, ti sarò;</li> +<li> <i>siragio</i>, <i>siraio</i>, sarò;</li> +<li> <i>serai</i>, <i>sirai</i>, sarai;</li> +<li> <i>será</i>, <i>serrá</i>, <i>seráne</i> [<i>serane</i>], sará;</li> +<li> <i>seráve</i> [<i>serave</i>], vi sará;</li> +<li> <i>siròn</i>, saranno;</li> +<li> <i>sería</i>, <i>siria</i> [<i>siría</i>] e <i>saría</i>, sarei e sarebbe;</li> +<li> <i>siram</i>, saremmo;</li> +<li> <i>siri</i>, sareste, <i>sirian</i> [<i>sirían</i>] e <i>serian</i> [<i>serían</i>], sarebbero;</li> +<li> <i>fôra</i>, sarebbe;</li> +<li> <i>fusti</i>, <i>fuste</i>;</li> +<li> <i>fo</i>, fu;</li> +<li> <i>fosse</i>, si fu;</li> +<li> <i>fommo</i>, fummo;</li> +<li> <i>fôr</i>, <i>fuoro</i>, <i>fuor</i>, furono;</li> +<li> <i>fûrome</i> [<i>furome</i>], mi furono;</li> +<li> <i>suto</i>, stato.</li></ul></li> + +<li><i>estare</i>, stare.</li> + +<li><i>estatuto</i>, statuto.</li> + +<li><i>estermenosa</i>, infinita.</li> + +<li><i>esterminato</i>, ‘un fetor <i>e.</i>’, insopportabile.</li> + +<li><i>esto</i>, cotesto.</li> + +<li><i>estremo</i>, ‘ne <i>l’estr.</i>’, in extremis.</li> + +<li><i>estrettura</i>, luogo stretto, angusto.</li> + +<li><i>esvaliato</i>, vario.</li> + +<li><i>esvia</i>, svia.</li> + +<li><i>esvoglierá</i>, toglierá la voglia.</li> + +<li><i>eternale</i>, eterno.</li> + +<li><i>eternalmente</i>, eternamente.</li> + +<li><i>etiopiti</i>, etiopi.</li> + +<li><i>exdificato</i>, scandalizzato.</li> + +<li><i>exercire</i>, esercitare.</li> + +<li><i>exquisita</i>, squisiti.</li> + +<li><i>exterminali</i>, eterni.</li></ul> + +<ul> +<li><i>facivi</i>, facevi.</li> + +<li><i>faite</i>, fate.</li> + +<li><i>falase</i> [<i>fálase</i>], se la fa.</li> + +<li><i>fali</i>, gli fa.</li> + +<li><i>falla</i>, ‘non <i>f.</i>, che non rompesse’, si romperebbe sicuramente.</li> + +<li><i>fallace</i>, facile a peccare.</li> + +<li><i>fallanza</i>, menzogna, inganno, tradimento.</li> + +<li><i>fallata</i>, fallo, falsata.</li> + +<li><i>fallenza</i>, inganno, fallo, errore; +<ul><li> ‘senza <i>f.</i>’, senza dubbio.</li></ul></li> + +<li><i>fallire</i>, trans., trasgredire; +<ul><li> colpa;</li> +<li> <i>falluto</i>, ingannato;</li> +<li> <i>-a</i>, mancata.</li></ul></li> + +<li><i>fallita</i>, l’errore, la colpa.</li> + +<li><i>fallore</i>, fallo, colpa.</li> + +<li><i>fallura</i>, errore, inganno.</li> + +<li><i>falo</i>, lo fa.</li> + +<li><i>falsadore</i>, ingannatore.</li> + +<li><i>falsare</i>, ingannare.</li> + +<li><i>falsata</i>, inganno.</li> + +<li><i>falsía</i>, inganno, menzogna; +<ul><li> ‘per <i>f.</i>’, con inganno.</li></ul></li> + +<li><i>falsificate</i>, frodi.</li> + +<li><i>falso</i>, falsamente.</li> + +<li><i>falta</i>, disagio.</li> + +<li><i>fama</i>, fame, desiderio intenso.</li> + +<li><i>fameglia</i>, famiglia, gente d’arme.</li> + +<li><i>famiglia</i>, domestici.</li> + +<li><i>fancello</i>, giovincello; +<ul><li> <i>-i</i>, donzelli, servitorelli.</li></ul></li> + +<li><i>fantino</i>, bambino.<span class="pagenum"><a name="Page_286" id="Page_286">[Pg 286]</a></span></li> + +<li><i>fantone</i>, servo.</li> + +<li><i>farallate</i>, te la fará.</li> + +<li><i>fare</i>: <i>fae</i>, <i>fai</i>, <i>face</i>, fa; +<ul><li> <i>faite</i>, fate;</li> +<li> <i>faccion</i>, <i>fonno</i> e <i>fon</i>, fanno;</li> +<li> <i>fonse</i>, si fanno;</li> +<li> <i>facivi</i>, facevi;</li> +<li> <i>facci</i>, faccia;</li> +<li> <i>faci</i> e <i>facce</i>, tu faccia;</li> +<li> <i>facci</i>, egli faccia;</li> +<li> <i>fece</i> e <i>fei</i>, feci;</li> +<li> <i>facisti</i>, facesti;</li> +<li> <i>fé</i>, <i>féme</i>, fece, mi fece;</li> +<li> <i>fiero</i> e <i>fier</i>, fecero;</li> +<li> <i>facciatelo</i>, fatelo, imp.;</li> +<li> <i>faragio</i>, <i>faraggio</i>, <i>faraio</i>, farò;</li> +<li> <i>farrá</i>, fará;</li> +<li> <i>fari</i> [<i>farí</i>], faresti;</li> +<li> <i>faríeme</i>, mi farebbe;</li> +<li> <i>farían</i> e <i>faríen</i>.</li></ul></li> + +<li><i>fasciata</i>, fasciatura.</li> + +<li><i>fasse da lunga</i>, si pone da lungi.</li> + +<li><i>fastidia</i>, noia.</li> + +<li><i>faticase</i>, si stanca.</li> + +<li><i>fatiganno</i>, fatigando.</li> + +<li><i>fatigato</i>, fatica.</li> + +<li><i>fatte</i>, ‘li toi <i>f.</i>’, le tue opere.</li> + +<li><i>fatto</i>, opera, condizione.</li> + +<li><i>fece</i>, feccia, lordura.</li> + +<li><i>feditate</i>, fetore.</li> + +<li><i>feno</i>, fieno.</li> + +<li><i>fere</i>, ferisce.</li> + +<li><i>ferete</i>, ferite.</li> + +<li><i>feriato</i>, ferie, vacanza.</li> + +<li><i>ferire</i>, colpire: <i>fere</i>, <i>fieri</i>, <i>feruto</i>, <i>-a</i>, <i>-e</i>.</li> + +<li><i>feriti</i>, ferite.</li> + +<li><i>ferlino</i>, moneta di pochissimo valore.</li> + +<li><i>ferrato</i>, inchiodato.</li> + +<li><i>fesa</i>, spaccata.</li> + +<li><i>festi</i>, solennitá.</li> + +<li><i>fetidoso</i>, fetido.</li> + +<li><i>fetura</i>, fetore.</li> + +<li><i>fiata</i>, ‘a la <i>f.</i>’, talvolta, sua volta, allora.</li> + +<li><i>fico</i>, ‘la <i>f.</i>’, il fico.</li> + +<li><i>fidanza</i>, fede.</li> + +<li><i>fidato</i>, ‘chi t’ha <i>f.</i>’, chi t’ha dato sicurezza.</li> + +<li><i>fidenza</i>, fede.</li> + +<li><i>fievele</i>, debole.</li> + +<li><i>fieveleza</i>, debolezza.</li> + +<li><i>figam</i>, figgiamo.</li> + +<li><i>figer</i>, fissare.</li> + +<li><i>figura</i>, persona.</li> + +<li><i>figuramento</i>, figurazione.</li> + +<li><i>figurare</i>, raffigurare: <i>se figura</i>.</li> + +<li><i>file</i>, ‘i <i>f.</i>’, i figli.</li> + +<li><i>finanza</i>, fine.</li> + +<li><i>finare</i>, finire, morire, morte: <i>fina</i>, finisce; +<ul><li> <i>finava</i>, finiva;</li> +<li> <i>finati</i>, finiate;</li> +<li> <i>finato</i>, morto.</li></ul></li> + +<li><i>finente al tempo</i>, fino al tempo.</li> + +<li><i>finire</i> (trans.), uccidere.</li> + +<li><i>finire</i>, ‘il <i>f.</i>’, la morte.</li> + +<li><i>finita</i>, ‘questa vita <i>f.</i>’, alla fine di questa vita; +<ul><li> ‘a la <i>f.</i>’, alla fine, in fine.</li></ul></li> + +<li><i>finitura</i>, morte.</li> + +<li><i>finuta</i>, finita.</li> + +<li><i>firmaraggio</i>, renderò ferma.</li> + +<li><i>fistelli</i>, ‘le <i>f.</i>’, fistole.</li> + +<li><i>fleto</i>, pianto.</li> + +<li><i>floria</i> [<i>flòria</i>], produca.</li> + +<li><i>folcisse</i>, ‘me <i>f.</i>’, mi sostenessi.</li> + +<li><i>follia</i>, ‘faccio <i>f.</i>’, son pazzo.</li> + +<li><i>folto</i>, sostenuto.</li> + +<li><i>fone</i>, fu.</li> + +<li><i>fonno</i>, fanno.</li> + +<li><i>fore</i>, fuori.</li> + +<li><i>forestaria</i> [<i>forestaría</i>], foresteria.</li> + +<li><i>forfece</i>, forbici.</li> + +<li><i>formice</i>, formiche.</li> + +<li><i>forsa</i>, forse.</li> + +<li><i>forte</i>, difficile; +<ul><li> ‘fa <i>f.</i>’, si affanna.</li></ul></li> + +<li><i>forteza</i>, forza.</li> + +<li><i>fortura</i>, forza, violenza, dolore, disgrazia.</li> + +<li><i>fragar de moscone</i>, odorare di muschio.</li> + +<li><i>frantura</i>, angoscia, miseria, e simili.</li> + +<li><i>frate</i>, fratello.</li> + +<li><i>fratecello</i>, ‘lo menore <i>fr.</i>’, il frate francescano.<span class="pagenum"><a name="Page_287" id="Page_287">[Pg 287]</a></span></li> + +<li><i>frauduto</i>, frodato (?).</li> + +<li><i>freddore</i>, freddo.</li> + +<li><i>freddura</i>, freddo.</li> + +<li><i>frenesio</i> [<i>frenesío</i>], ‘l’amor <i>fr.</i>’, frenetico.</li> + +<li><i>Fresonia</i> [<i>Fresonía</i>], Frisia.</li> + +<li><i>freve</i>, febbre; +<ul><li> <i>le fr.</i>, le febbri.</li></ul></li> + +<li><i>frigo</i>, freddo.</li> + +<li><i>frino</i>, freno.</li> + +<li><i>frontiera</i>, fronte di battaglia.</li> + +<li><i>frua</i>, vana.</li> + +<li><i>frumiate</i>, preparate.</li> + +<li><i>fuce</i>, foce.</li> + +<li><i>fugato</i>, fuggito.</li> + +<li><i>fugenno</i>, fuggendo.</li> + +<li><i>fulguri</i>, folgori.</li> + +<li><i>fuoro</i>, furono.</li> + +<li><i>furare</i>, rubare: <i>furo</i>, <i>fura</i>, <i>furando</i>, <i>furato</i>.</li> + +<li><i>furone</i>, ladro.</li></ul> + +<ul> +<li><i>garzuni</i>, giovani eredi.</li> + +<li><i>gaudere</i>, godere: <i>gaudente</i>.</li> + +<li><i>gaudiare</i>, ‘del nostro <i>g.</i>’, gioia.</li> + +<li><i>gaudire</i>, godere; +<ul><li> <i>gaude</i>.</li></ul></li> + +<li><i>gengie</i> [<i>gengíe</i>], gengive.</li> + +<li><i>gente</i>, famiglia, popolo.</li> + +<li><i>gentile</i>, nobile.</li> + +<li><i>gentileza</i>, nobiltá.</li> + +<li><i>gentilire</i>, ‘en tuo <i>g.</i>’, nella tua nobiltá.</li> + +<li><i>gesta</i>, compagnía, turba.</li> + +<li><i>gí</i>, andò.</li> + +<li><i>giendo</i>, andando.</li> + +<li><i>Giesse</i>, ‘la <i>G.</i> virgo’, la vergine di Iesse.</li> + +<li><i>gigante</i>, ‘una <i>g.</i>’, una gigantessa.</li> + +<li><i>gilosia</i>, gelosia.</li> + +<li><i>gioco</i>, azione.</li> + +<li><i>giognemento</i>, congiungimento o raggiungimento.</li> + +<li><i>giognere</i> e <i>giongere</i>, giungere e raggiungere: <i>giogni</i>, <i>giogne</i>, <i>gionge</i>, <i>gionto</i>, <i>-a</i>.</li> + +<li><i>gioietta</i>, gioia bassa e volgare.</li> + +<li><i>giollaria</i> [<i>giollaría</i>], ‘me fanno <i>g.</i>’, mi festeggiano.</li> + +<li><i>gionto</i>, nodo.</li> + +<li><i>giornata</i>, soggiorno, dimora, lavoro; +<ul><li> ‘continua <i>g.</i>’, continuamente.</li></ul></li> + +<li><i>giostra</i> (fig.), giudizio universale.</li> + +<li><i>gire</i>, andare: <i>girse</i>, <i>gimo</i>, <i>gissece</i> [<i>gíssece</i>]; +<ul><li> <i>gí</i>, andò;</li> +<li> <i>giragio</i>, andrò;</li> +<li> <i>giria</i> [<i>giría</i>], andrei;</li> +<li> <i>giuti</i>, andati;</li> +<li> <i>giendo</i>, andando.</li></ul></li> + +<li><i>girvolta</i>, giravolta.</li> + +<li><i>gita</i>, ‘lá ’v’è nostra <i>g.</i>’, lá dove dobbiamo andare.</li> + +<li><i>gitto</i>, ‘fece <i>g.</i>’, fece il colpo.</li> + +<li><i>giullare</i>, ‘don da <i>g.</i>’, cosa molto facile.</li> + +<li><i>giurgiani</i>, abitanti della Georgia.</li> + +<li><i>gloriare</i>, glorificare; ‘el <i>gl.</i>’, la vanagloria.</li> + +<li><i>gloriato</i>, gloria.</li> + +<li><i>gloriuso</i>, glorioso.</li> + +<li><i>gola</i>, desiderio, brama.</li> + +<li><i>gradita</i>, ‘sopra tutte sta <i>gr.</i>’, occupa il grado piú alto.</li> + +<li><i>gradone</i>, scalino.</li> + +<li><i>gradora</i>, gradi.</li> + +<li><i>grana</i>, ‘la <i>gr.</i>’, il seme.</li> + +<li><i>granchi</i>, cancri.</li> + +<li><i>grancia</i> [<i>grancía</i>], malattia del cancro.</li> + +<li><i>grasa</i>, grassa, in buona salute.</li> + +<li><i>grassia</i> [<i>grassía</i>], ‘porco de <i>gr.</i>’, destinato a ingrassare.</li> + +<li><i>gratizo</i>, stuoia.</li> + +<li><i>grato</i>, ‘è a <i>gr.</i>’, è gradito.</li> + +<li><i>gravame</i>, mi addolora.</li> + +<li><i>gravanza</i>, dolore.</li> + +<li><i>gravedata</i>, resa incinta.</li> + +<li><i>gravenza</i>, peso, affanno.</li> + +<li><i>grege</i>, ‘la <i>gr.</i>’, il gregge.</li> + +<li><i>greve</i>, ‘<i>gr.</i> pagarse’, pagarsi lautamente.</li> + +<li><i>gridare</i>, implorare: <i>gridammo</i>, <i>gridanno</i>.</li> + +<li><i>gridato</i>, le grida, il chiasso.<span class="pagenum"><a name="Page_288" id="Page_288">[Pg 288]</a></span></li> + +<li><i>griglie</i>, grilli.</li> + +<li><i>grossore</i>, vanagloria.</li> + +<li><i>grossura</i>, superbia.</li> + +<li><i>guadagna</i>, ‘la <i>g.</i>’, il guadagno.</li> + +<li><i>guadagnato</i>, guadagno.</li> + +<li><i>guai</i>, ‘che cura en tuo <i>g.</i>’, che si cura dei tuoi affanni.</li> + +<li><i>guarda</i>, la guardia.</li> + +<li><i>guardare</i>, conservare, custodire; +<ul><li> <i>guarden</i>, difendano;</li> +<li> <i>guarda</i>, <i>guardanno</i>.</li></ul></li> + +<li><i>guaruto</i>, guarito.</li> + +<li><i>guassa</i>, guasta.</li> + +<li><i>guatanno</i>, guatando.</li> + +<li><i>guidardone</i>, premio, elemosina.</li> + +<li><i>guidata</i>, séguito.</li> + +<li><i>guidato</i>, guida, condotta, governo; +<ul><li> ‘mal <i>g.</i>’, sconsigliato.</li></ul></li> + +<li><i>guirmenella</i>, gherminella.</li> + +<li><i>gustato</i>, sapore.</li></ul> + +<ul> +<li><i>hame</i>, mi hai.</li> + +<li><i>hane</i>, ha.</li></ul> + +<ul> +<li><i>iá</i>, giá.</li> + +<li><i>iace</i>, giaci (imperat.).</li> + +<li><i>iaci</i>, giaci (imperat.).</li> + +<li><i>Iacovone</i>, <i>Iacovon</i>; +<ul><li> Iacopone.</li></ul></li> + +<li><i>Ianne</i>, Giovanni.</li> + +<li><i>icto stante</i>, ‘en uno <i>i.</i>’, subitamente, d’un tratto.</li> + +<li><i>idem</i>, ‘in <i>i.</i> stato’, nella stessa condizione.</li> + +<li><i>ignita</i>, infocata.</li> + +<li><i>imaginatura</i>, immaginazione.</li> + +<li><i>impio</i>, empio.</li> + +<li><i>inanti</i>, innanzi.</li> + +<li><i>inardi</i>, infiammi.</li> + +<li><i>inarenato</i>, arenato.</li> + +<li><i>incende</i>, trans., brucia; +<ul><li> intr., fiammeggia.</li></ul></li> + +<li><i>increata</i>, non creata.</li> + +<li><i>indurato</i>, fatto duro, crudele.</li> + +<li><i>inferione</i>, ‘inferno <i>i.</i>’, bassissimo.</li> + +<li><i>infigurabil</i>, che non si può immaginare.</li> + +<li><i>infinito</i> (avv.), sempre.</li> + +<li><i>infra</i>, fra.</li> + +<li><i>iníco</i> [<i>inico</i>], iniquo.</li> + +<li><i>iniquitanza</i>, iniquitá.</li> + +<li><i>iniuriamento</i>, sequela di ingiurie.</li> + +<li><i>innoxio</i>, innocente.</li> + +<li><i>insignita</i>, improntata.</li> + +<li><i>insito</i> [<i>insíto</i>], <i>-a</i>, piantato.</li> + +<li><i>intenza</i>, combattimento.</li> + +<li><i>intuito</i> [<i>intuíto</i>], abbattuto, vinto.</li> + +<li><i>invento</i>, trovato.</li> + +<li><i>iocato</i>, ‘molt’hai <i>i.</i>’, hai molto peccato.</li> + +<li><i>ioco</i>, giuoco.</li> + +<li><i>iocundare</i>, rallegrare.</li> + +<li><i>iogna</i>, giunga.</li> + +<li><i>iognere</i> e <i>iongere</i>, giungere e aggiungere: <i>iogne</i>, <i>iongono</i>, <i>iogna</i>, <i>ionga</i>, <i>ióngasece</i>, <i>ionto</i>.</li> + +<li><i>iosta</i>, giostra, combattimento.</li> + +<li><i>iovara</i> [<i>iovára</i>], gioverebbe.</li> + +<li><i>istoria</i>, ‘far <i>i.</i>’, tener discorsi inutili.</li> + +<li><i>iubilore</i>, giubilo, allegrezza.</li> + +<li><i>iudece</i>, giudice.</li> + +<li><i>iudicato</i>, giudizio.</li> + +<li><i>iudío</i>, crudele, cattivo, empio.</li> + +<li><i>iuoco</i>, giuoco.</li> + +<li><i>iura</i>, diritta.</li> + +<li><i>iuvente</i>, ‘me fosse <i>iu.</i>’, mi aiutasse.</li></ul> + +<ul> +<li><i>labore</i>, fatica.</li> + +<li><i>laccio</i>, vile.</li> + +<li><i>lacremanno</i>, lagrimando.</li> + +<li><i>lagnare</i>, rimproverare; +<ul><li> <i>lagni</i>, ti duoli.</li></ul></li> + +<li><i>lagno</i>, dolore o tristezza in contrapp. a <i>letizia</i>.</li> + +<li><i>lagnoso</i>, piagnucoloso.</li> + +<li><i>lamentanza</i>, pianto.</li> + +<li><i>lamentare</i>, ‘con mio <i>l.</i>’, col mio pianto.<span class="pagenum"><a name="Page_289" id="Page_289">[Pg 289]</a></span></li> + +<li><i>lamentata</i>, lamento, pianto.</li> + +<li><i>lanciato</i>, ferito di lancia.</li> + +<li><i>lancione</i>, lancia.</li> + +<li><i>lancitta</i>, dardo.</li> + +<li><i>langore</i>, languore.</li> + +<li><i>languesce</i>, langue.</li> + +<li><i>lanza</i>, lancia.</li> + +<li><i>largeza</i>, larghezza.</li> + +<li><i>largitate</i>, indulgenza, generositá.</li> + +<li><i>lascivanza</i>, lascivia.</li> + +<li><i>lassavi</i>, vi lasciai.</li> + +<li><i>latére</i> [<i>latere</i>], nascondere.</li> + +<li><i>lateza</i>, larghezza.</li> + +<li><i>lato</i>, fianco; +<ul><li> ‘da <i>l.</i>’, dal fianco.</li></ul></li> + +<li><i>lattare</i>, allattare.</li> + +<li><i>lattuaro</i>, elettuario.</li> + +<li><i>lá unque</i>, dovunque.</li> + +<li><i>lavoranno</i>, ‘a <i>l.</i>’, per lavorare.</li> + +<li><i>lavorare</i>, agitarsi.</li> + +<li><i>lavorato</i>, ‘el <i>l.</i>’, il lavoro.</li> + +<li><i>lavoreccio</i>, lavoro, opera.</li> + +<li><i>leanza</i>, lealtá; +<ul><li> ‘aver <i>l.</i>’, ubbidire.</li></ul></li> + +<li><i>lebbe</i>, lieve, facile.</li> + +<li><i>lebeza</i>, leggerezza.</li> + +<li><i>lede</i>, offende, danneggia.</li> + +<li><i>legale</i>, leale.</li> + +<li><i>legnare</i>, far legna.</li> + +<li><i>lemosinata</i>, elemosina.</li> + +<li><i>lendinine</i>, uova di pidocchio.</li> + +<li><i>lengua</i>, lingua.</li> + +<li><i>lenguaio</i>, linguaggio.</li> + +<li><i>lenno</i>, legno.</li> + +<li><i>lento</i>, ‘qual omo de te sta <i>l.</i>’, chiunque non ti apprezza.</li> + +<li><i>lettiera</i>, letto.</li> + +<li><i>lettoria</i> [<i>lettoría</i>], studio.</li> + +<li><i>levata</i>, ‘de lo scotto a la <i>l.</i>’, al momento di pagare.</li> + +<li><i>leve</i>, leggere.</li> + +<li><i>lezione</i>, studio del Vangelo.</li> + +<li><i>lianza</i>, lealtá, promessa.</li> + +<li><i>liberanza</i>, libertá, salvezza.</li> + +<li><i>libigli</i>, libelli o livelli, istrumenti notarili.</li> + +<li><i>liceto</i>, lecito.</li> + +<li><i>ligata</i>, legata.</li> + +<li><i>lingni</i>, lecchi.</li> + +<li><i>liquidisce</i>, cade in deliquio (?).</li> + +<li><i>lisca</i>, piccola parte.</li> + +<li><i>lita</i>, lieta.</li> + +<li><i>locato</i>, collocato.</li> + +<li><i>loco</i>, <i>-chi</i>, luogo.</li> + +<li><i>loco</i>, lá, ivi.</li> + +<li><i>logne</i>, ‘da <i>l.</i>’, lungi.</li> + +<li><i>lograre</i>, guadagnare.</li> + +<li><i>longeza</i>, lunghezza.</li> + +<li><i>longhesso</i>, lunghesso.</li> + +<li><i>longo</i>, lungo, <i>-a</i>; +<ul><li> <i>da longa</i>, da lungi.</li></ul></li> + +<li><i>losenghe</i>, lusinghe.</li> + +<li><i>loto</i>, sozzura.</li> + +<li><i>lotosa</i>, sozza.</li> + +<li><i>lotuso</i>, fangoso, sozzo.</li> + +<li><i>Lucca</i>, ‘non ne giá a <i>L.</i> che cagno n’avea’. Il Tresatti spiega: ‘proverbio di quel tempo in siffatti propositi: simigliante a quell’altro: se Africa pianse, Italia non rise’.</li> + +<li><i>lucrare</i>, guadagnare.</li> + +<li><i>ludo</i>, scherzo.</li> + +<li><i>luge</i>, il pianto (imperativo sostantivato).</li> + +<li><i>lumiera</i>, lume.</li> + +<li><i>luminativa</i>, che illumina.</li> + +<li><i>luminato</i>, illuminato.</li> + +<li><i>luoco</i>, luogo.</li> + +<li><i>luocora</i>, luoghi.</li> + +<li><i>lussuriato</i>, lussuria.</li> + +<li><i>lustrore</i>, splendore.</li> + +<li><i>lutta</i>, lotta, contrasto.</li></ul> + +<ul> +<li><i>ma’</i>, piú.</li> + +<li><i>macellate</i>, tormentate.</li> + +<li><i>maculare</i>, macchiare, oscurare: <i>maculato</i>, guasto.</li> + +<li><i>magagnato</i>, ‘el <i>m.</i>’, la magagna.</li> + +<li><i>magenatura</i>, immaginazione.<span class="pagenum"><a name="Page_290" id="Page_290">[Pg 290]</a></span></li> + +<li><i>magestra medeca</i>, medichessa.</li> + +<li><i>maginare</i>, immaginare.</li> + +<li><i>magioria</i> [<i>magioría</i>], ingrandimento, miglioramento, superioritá.</li> + +<li><i>magnadone</i>, mangiatoia.</li> + +<li><i>magno</i>, <i>-a</i>, <i>-i</i>, <i>-e</i>, grande.</li> + +<li><i>mai</i>, piú; +<ul><li> <i>sempre mai</i>, sempre piú.</li></ul></li> + +<li><i>maièsta</i>, maestá.</li> + +<li><i>mainera</i>, maniera.</li> + +<li><i>maior</i>, maggiore.</li> + +<li><i>maistro</i>, maestro.</li> + +<li><i>maitino</i>, mattino.</li> + +<li><i>maiure</i>, ‘a soi <i>m.</i>’, ai maggiori di lui: <i>maiur</i>.</li> + +<li><i>mala</i>, rif. a ricchezza, male acquistata; +<ul><li> ‘<i>m.</i> soperchianza’, il superfluo dannoso.</li></ul></li> + +<li><i>malanza</i>, malattia.</li> + +<li><i>malavoglienza</i>, malevolenza.</li> + +<li><i>maledezone</i>, maledizione.</li> + +<li><i>maledicerá</i>, maledirá.</li> + +<li><i>malefizio</i>, ‘lo iudece che sede al <i>m.</i>’, a rendere giustizia.</li> + +<li><i>malegno</i>, maligno.</li> + +<li><i>malfatture</i>, malfattore.</li> + +<li><i>malina</i>, malattia.</li> + +<li><i>malsania</i> [<i>malsanía</i>], malattia.</li> + +<li><i>malsanile</i>, malsana.</li> + +<li><i>malta</i>, supplizio, tormento eterno.</li> + +<li><i>maltolletto</i>, ‘el <i>m.</i>’, il maltolto.</li> + +<li><i>malum pene</i>, il male della pena.</li> + +<li><i>malvagione</i>, malvagio.</li> + +<li><i>malvascio</i>, malvagio.</li> + +<li><i>manca</i> (agg.), minore.</li> + +<li><i>mancanza</i>, ‘en mio onor ha <i>m.</i>’, manca contro il mio onore.</li> + +<li><i>mancheza</i>, ‘la mia lengua è <i>m.</i>’, è impotente.</li> + +<li><i>mancino</i>, ‘posto m’avete nel canto <i>m.</i>’, mi avete trascurato.</li> + +<li><i>mandòne</i>, mandò.</li> + +<li><i>manduca</i>, mangia.</li> + +<li><i>mane</i>, ‘le tue <i>m.</i>’, mani.</li> + +<li><i>manecare</i> e <i>manecar</i>, mangiare: <i>manecato</i>.</li> + +<li><i>manera</i>, maniera.</li> + +<li><i>manna</i>, manda.</li> + +<li><i>mano</i>, ‘le <i>m.</i>’, le mani.</li> + +<li><i>mantatura</i>, ciò che ricopre.</li> + +<li><i>mantenente</i>, immantinenti.</li> + +<li><i>mantile</i>, manto, veste.</li> + +<li><i>mantino</i>, misero mantello.</li> + +<li><i>manuca</i>, mangia.</li> + +<li><i>maraveglia</i>, e <i>me-</i>, maraviglia.</li> + +<li><i>margarita</i>, gemma.</li> + +<li><i>maritota</i>, tuo marito.</li> + +<li><i>mascione</i>, magione, chiesa.</li> + +<li><i>masnata</i>, famiglia o brigata.</li> + +<li><i>mastro</i>, ‘lo <i>m.</i> del nostro reparo’, il nostro redentore.</li> + +<li><i>mastria</i> [<i>mastría</i>], valentia, dottrina; +<ul><li> ‘per <i>m.</i>’, abilmente.</li></ul></li> + +<li><i>mate</i>, madre.</li> + +<li><i>matteza</i>, follia.</li> + +<li><i>matto</i>, scacco matto.</li> + +<li><i>matutino</i>, ‘a <i>m.</i>’, per tempo.</li> + +<li><i>me’</i>, miei.</li> + +<li><i>mea</i>, mia.</li> + +<li><i>medecaro</i>, medico.</li> + +<li><i>medecaroso</i>, che medica, che guarisce.</li> + +<li><i>mediante</i>, ‘del dí <i>m.</i>’, del mezzogiorno.</li> + +<li><i>medicina</i>, arte medica.</li> + +<li><i>meditanno</i>, meditando.</li> + +<li><i>megio</i>, mezzo.</li> + +<li><i>meglio</i>, ‘me tenga de <i>m.</i>’ in maggiore considerazione.</li> + +<li><i>mei</i>, miei: <i>mei enfermetate</i>, le mie infermitá.</li> + +<li><i>melata</i>, dolce.</li> + +<li><i>melato</i>, sapor di miele.</li> + +<li><i>mele</i>, miele: <i>mel</i> [<i>mèl</i>].</li> + +<li><i>melodia</i>, ‘tengon la mia <i>m.</i>’, cantano le mie lodi.</li> + +<li><i>mena</i>, maniera.</li> + +<li><i>menata</i>, ‘en mala <i>m.</i>’, in malo modo.</li> + +<li><i>mendato</i>, emendato.<span class="pagenum"><a name="Page_291" id="Page_291">[Pg 291]</a></span></li> + +<li><i>mendicati</i>, addolorati.</li> + +<li><i>mene</i>, me.</li> + +<li><i>meneste</i>, minestre; +<ul><li> fig., ricompense.</li></ul></li> + +<li><i>menor</i>, ‘glie <i>m.</i>’, gli inferiori.</li> + +<li><i>menorar</i>, impiccolire.</li> + +<li><i>menovato</i>, diminuito o privato.</li> + +<li><i>mentrunque</i>, fino a che.</li> + +<li><i>menuto</i>, ‘a <i>m.</i>’, minutamente: ‘bestie <i>menute</i>’, piccole.</li> + +<li><i>mercatantaria</i> [<i>mercantaría</i>], mercatura.</li> + +<li><i>mercato</i>, mercanzia, dolorosa condizione; +<ul><li> ‘non fai lor <i>m.</i>’, non convieni loro.</li></ul></li> + +<li><i>mercenaia</i>, donna da conio.</li> + +<li><i>meritare</i>, ricompensare: <i>merite</i>, ricambi.</li> + +<li><i>meritire</i>, ‘el <i>m.</i>’, la ricompensa: <i>meretuta</i>, ricambiata.</li> + +<li><i>merollo</i>, midollo; +<ul><li> <i>le merolle</i>, le midolla.</li></ul></li> + +<li><i>meschie</i>, contese, baruffe.</li> + +<li><i>meschine</i>, serve.</li> + +<li><i>meschinía</i>, povertá, di contro ad <i>alteza</i> e <i>magioria</i>.</li> + +<li><i>messo</i>, mandato, destinato.</li> + +<li><i>mesura</i>, quantitá.</li> + +<li><i>mesuranza</i>, misura, equilibrio.</li> + +<li><i>mettere</i>: <i>mettivi</i>, mettevi; +<ul><li> <i>metteraggio</i>, metterò;</li> +<li> <i>metteraiolo</i>, lo metterò;</li> +<li> <i>mette</i>, lancia, scaglia.</li></ul></li> + +<li><i>mi</i>: a <i>mi</i>, a me.</li> + +<li><i>miccio</i>, asino.</li> + +<li><i>migni</i>, minii, segni.</li> + +<li><i>miniato</i>, rappresentato.</li> + +<li><i>ministrali</i>, ministri, aiutanti.</li> + +<li><i>ministrata</i>, concessa.</li> + +<li><i>mino</i>, meno; +<ul><li> ‘venir <i>m.</i>’, mancare alla promessa.</li></ul></li> + +<li><i>mio</i>, ‘per <i>m.</i> piacere’, per piacermi; +<ul><li> ‘en <i>m.</i> nutrire’, nel nutrirmi.</li></ul></li> + +<li><i>miserere</i>, costruito con «a»: ‘<i>m.</i>, Dio, al cecato’.</li> + +<li><i>miso</i>, mandato.</li> + +<li><i>misso</i>, mandato.</li> + +<li><i>misteria</i>, misteri.</li> + +<li><i>misteriata</i>, mistero.</li> + +<li><i>misticato</i>, mescolanza.</li> + +<li><i>mitto</i>, metto; +<ul><li> ‘me <i>m.</i>’, comincio.</li></ul></li> + +<li><i>mò</i>, ora.</li> + +<li><i>moderanza</i>, moderazione.</li> + +<li><i>moglier</i>, moglie.</li> + +<li><i>mogo</i>, muoio.</li> + +<li><i>mola</i>, mulino.</li> + +<li><i>mole</i>, denti.</li> + +<li><i>molesta</i>, affanno, dolore.</li> + +<li><i>molina</i>, mulini.</li> + +<li><i>mondata</i>, purgata, netta.</li> + +<li><i>mondo</i>, privato, spogliato.</li> + +<li><i>monno</i>, mondo.</li> + +<li><i>morare</i>, indugiare.</li> + +<li><i>mordére</i> [<i>mordére</i>], mordere.</li> + +<li><i>moreri</i>, moriresti.</li> + +<li><i>moresse</i>, morissi o -e.</li> + +<li><i>morganato</i>, canto mattutino, ma ironicamente, in senso di chiasso.</li> + +<li><i>morire</i>: <i>mogo</i>, muoio; +<ul><li> <i>moron</i>, muoiono, <i>morragio</i>, morrò;</li> +<li> <i>moresse</i>, morissi o -e;</li> +<li> <i>moreri</i>, morresti;</li> +<li> <i>lo morire</i>, la morte.</li></ul></li> + +<li><i>morsecare</i>, mordere: <i>morseca, morsecata</i>.</li> + +<li><i>morselli</i>, bocconcini.</li> + +<li><i>morte</i>, supplizio.</li> + +<li><i>moscone</i>, muschio.</li> + +<li><i>mosto</i>, <i>-a</i>, mosso, -a.</li> + +<li><i>mostra fare</i>, far pompa dei propri meriti.</li> + +<li><i>mostramento</i>, mostra.</li> + +<li><i>mostranze</i>, apparenze.</li> + +<li><i>mostrare</i>, mostrare e opporre: <i>mostravase</i>, si mostravano; +<ul><li> <i>mostròne</i>, mostrò;</li> +<li> <i>mostraraio</i>, mostrerò;</li> +<li> <i>mostrerate</i> [<i>mostreráte</i>], ti mostrerai;</li> +<li> <i>mostranno</i>, mostrando.</li></ul></li> + +<li><i>mozzare</i> e <i>mozare</i>, distruggere, togliere: <i>mozzato</i> e <i>mozato</i>, <i>-a</i>, impedito.<span class="pagenum"><a name="Page_292" id="Page_292">[Pg 292]</a></span></li> + +<li><i>mozzo</i>, distrutto, scomparso: <i>mozze</i>.</li> + +<li><i>’mparare</i>, imparare.</li> + +<li><i>’mpiasto</i>, empiastro, fig. rimedio.</li> + +<li><i>’mpotente</i>, impotente.</li> + +<li><i>’mpreinata</i>, riempita, invasa.</li> + +<li><i>’mprendere</i>, imparare; +<ul><li> <i>’mprende</i>, impara.</li></ul></li> + +<li><i>mucciare</i> e <i>mucciar</i>, fuggire: mucciato; +<ul><li> <i>el mucciare</i>, la fuga.</li></ul></li> + +<li><i>mundicia</i> e <i>-zia</i>, nettezza.</li> + +<li><i>mura</i>, mora, riposo.</li> + +<li><i>musto</i>, mosto.</li> + +<li><i>mutti</i>, motti, parole.</li></ul> + +<ul> +<li><i>’n</i>, in.</li> + +<li><i>’nabissare</i>, inabissare.</li> + +<li><i>nagitto</i>, affine a <i>negetto</i> (?).</li> + +<li><i>’namora</i>, innamora.</li> + +<li><i>’namoranza</i>, l’oggetto dell’amore.</li> + +<li><i>’namorato</i>, innamorato.</li> + +<li><i>’nanemato</i>, inanimato, ben disposto.</li> + +<li><i>’nante</i>, innanzi, anzi.</li> + +<li><i>’nanteposto</i>, anteposto.</li> + +<li><i>’nantepuse</i>, antepose.</li> + +<li><i>’narrata</i>, impegnata, fidanzata.</li> + +<li><i>narrete</i>, narriate.</li> + +<li><i>nascondece</i>, ci nascondono.</li> + +<li><i>nascoso</i>, di nascosto.</li> + +<li><i>nascosta</i>, ‘a la <i>n.</i>’, nascostamente.</li> + +<li><i>nascusi</i>, nascosti.</li> + +<li><i>naspo</i>, ‘le man mena co <i>n.</i>’, annaspa con le mani.</li> + +<li><i>natoscono</i> (?).</li> + +<li><i>nazione</i>, famiglia, parentado.</li> + +<li><i>’ncostro</i>, inchiostro; +<ul><li> ‘glie medici... scrivon lo <i>’nc.</i>’, la ricetta.</li></ul></li> + +<li><i>’ncudene</i>, incudine.</li> + +<li><i>’ndicio</i>, indizio, segno.</li> + +<li><i>’nduciar</i>, indugiare: <i>’nduciamo</i>, differiamo.</li> + +<li><i>’ndulgenza</i>, indulgenza.</li> + +<li><i>’nebriare</i>, inebriare: <i>te ’nebriari</i>, <i>’nebriato</i>.</li> + +<li><i>necessitate</i>, sofferenza, dolore.</li> + +<li><i>ned un’ora</i>, né un’ora.</li> + +<li><i>negetto.</i> Il Tresatti spiega: ‘morir <i>negetto</i> o <i>di negetto</i>, nelle nostre parti vale morir per carestia d’ogni cosa, cioè non per ferite o per febre; ma per non aver avuto niente da aiutarsi’.</li> + +<li><i>Nemico</i>, per antonomasia, il diavolo.</li> + +<li><i>nenguan</i>, nevichino.</li> + +<li><i>nequitanza</i>, iniquitá.</li> + +<li><i>’nestante</i>, subito, improvvisamente.</li> + +<li><i>nettezza</i>, purezza.</li> + +<li><i>nevili</i>, ‘freddi <i>n.</i>’, freddi di neve.</li> + +<li><i>’nfamia</i>, infamia.</li> + +<li><i>’nfermata</i>, ammorbata.</li> + +<li><i>’nfermetade</i>, infermitá.</li> + +<li><i>’nferno</i>, inferno.</li> + +<li><i>’nfetta</i>, infetta.</li> + +<li><i>’nfondo</i>, bagno.</li> + +<li><i>’nfra</i>, tra.</li> + +<li><i>’nfragidita</i>, infradiciata.</li> + +<li><i>’ngiuria</i>, ingiuria.</li> + +<li><i>’ngratituden</i>, ingratitudine.</li> + +<li><i>nichil</i>, nulla.</li> + +<li><i>nichilare</i>, distruggere: <i>nichilato</i>.</li> + +<li><i>nichilitate</i>, annientamento, nullitá.</li> + +<li><i>nichilo</i>, il nulla.</li> + +<li><i>niente</i>, ‘retornai a <i>n.</i>’, nel nulla.</li> + +<li><i>nihil</i>, cfr. <i>nichil</i>.</li> + +<li><i>niquitanza</i>, iniquitá.</li> + +<li><i>niquitosa</i>, malvagia.</li> + +<li><i>nissuna</i>, nessuna.</li> + +<li><i>’niuriare</i>, ingiuriare.</li> + +<li><i>nobilire</i>, nobilitarsi.</li> + +<li><i>nogl</i>, non gli.</li> + +<li><i>nomenanza</i>, fama, buona reputazione.</li> + +<li><i>nona</i>, sottintendi: ora.</li> + +<li><i>none</i>, no e non.</li> + +<li><i>notatura</i>, modo di notare.</li> + +<li><i>notricare</i>, nutrire: <i>notrico</i>, <i>notricasi</i>.</li> + +<li><i>novello</i>, ‘per <i>n.</i>’, recentemente.</li> + +<li><i>’npazare</i>, impazzire.<span class="pagenum"><a name="Page_293" id="Page_293">[Pg 293]</a></span></li> + +<li><i>’nputedato</i>, impuzzolito.</li> + +<li><i>’nsegnòne</i>, insegnò.</li> + +<li><i>’ntelletto</i>, intelletto.</li> + +<li><i>’ntendemento</i>, facoltá di sentire e di capire.</li> + +<li><i>’ntendenza</i>, ‘avete la <i>’nt.</i>’, comprendete, capite.</li> + +<li><i>’ntenzone</i>, contesa, contrasto.</li> + +<li><i>’ntrasatto</i>, affatto, in tutto.</li> + +<li><i>nuchiero</i>, nocchiero.</li> + +<li><i>nul om</i>, nessuno.</li> + +<li><i>nullo</i>, <i>nul</i>, <i>nulla</i>, nessuno, -a.</li> + +<li><i>null’om</i>, nessuno.</li> + +<li><i>nura</i>, nuora.</li> + +<li><i>’nvisibile</i>, invisibile.</li> + +<li><i>’nvitata</i>, ‘la <i>’nv.</i>’, l’invito.</li></ul> + +<ul> +<li><i>o’</i>, ove, quando.</li> + +<li><i>obedenno</i>, ubbidendo.</li> + +<li><i>obedenza</i>, ubbidienza.</li> + +<li><i>obedito</i>, ubbidienza.</li> + +<li><i>obprobrio</i>, obbrobrio.</li> + +<li><i>obprobrioso</i>, obbrobrioso.</li> + +<li><i>obproprio</i>, obbrobrio.</li> + +<li><i>occede</i>, uccide.</li> + +<li><i>occideria</i> [<i>occidería</i>], uccisione, strage.</li> + +<li><i>occulto</i>, ‘en <i>o.</i>’, di nascosto.</li> + +<li><i>odenno</i>, udendo.</li> + +<li><i>odiata</i>, odio.</li> + +<li><i>odiato</i>, odio.</li> + +<li><i>odire</i>, udire: <i>odorai</i>, <i>odendo</i> e <i>odenno</i>.</li> + +<li><i>odoramento</i>, odore.</li> + +<li><i>oduri</i>, odori.</li> + +<li><i>offendemento</i>, offesa.</li> + +<li><i>offensa</i>, offesa.</li> + +<li><i>offensanza</i>, offesa.</li> + +<li><i>offenza</i>, offesa.</li> + +<li><i>offerzione</i>, offerta.</li> + +<li><i>officia</i>, uffici.</li> + +<li><i>offoschi</i>, offuschi.</li> + +<li><i>ognecovelle</i>, ogni cosa.</li> + +<li><i>ogne om</i> e <i>ogn’om</i>, ognuno.</li> + +<li><i>oli</i>, odori.</li> + +<li><i>oltra</i>, oltre.</li> + +<li><i>om</i>, analogo al francese <i>on</i>.</li> + +<li><i>omnechivegli</i>, e <i>onne-</i>, chiunque.</li> + +<li><i>omn’om</i>, ognuno, ciascuno.</li> + +<li><i>omnia</i>, ogni cosa.</li> + +<li><i>on</i>, ogni.</li> + +<li><i>oncina</i>, forcine.</li> + +<li><i>oncino</i>, ‘so preso a l’<i>o.</i>’, sono afferrato.</li> + +<li><i>onomo</i>, <i>onom</i>, <i>onon</i>, ognuno.</li> + +<li><i>onne</i>, ogni.</li> + +<li><i>onnechivigli</i>, chiunque.</li> + +<li><i>onnecovelle</i>, tutto.</li> + +<li><i>onoranza</i>, reputazione, desiderio di lode, vanitá.</li> + +<li><i>operata</i>, opera.</li> + +<li><i>opo è</i>, è necessario.</li> + +<li><i>oporá</i>, bisognerá.</li> + +<li><i>oporasse</i>, si dovrá.</li> + +<li><i>oporta</i>, bisogna.</li> + +<li><i>oporto</i>, ‘è <i>o.</i>’, bisogna.</li> + +<li><i>opressa</i>, pena.</li> + +<li><i>oprire</i>, aprire: <i>oprirai</i>, <i>opriteme</i>, <i>operto</i>.</li> + +<li><i>optando</i>, ‘mal <i>o.</i>’, il malaugurio, le maledizioni.</li> + +<li><i>ora</i>, ‘tutta <i>o.</i>’, sempre, continuamente.</li> + +<li><i>ordenava</i>, ‘discordia <i>or.</i>’, suscitava.</li> + +<li><i>ordinare</i>, ‘t’è opo con Dio <i>o.</i>’, riconciliarti con Dio.</li> + +<li><i>ordo</i>, spiacevole, disgustoso.</li> + +<li><i>ore</i>, ‘quel <i>o.</i>’, quel momento; +<ul><li> ‘a tutte <i>o.</i>’, in qualunque momento.</li></ul></li> + +<li><i>orgogliosa</i>, riferito a vespa, fastidiosa, dolorosa.</li> + +<li><i>ornato</i>, ornamento: <i>gli suoi ornate</i>.</li> + +<li><i>ornatura</i>, ornamento.</li> + +<li><i>orrir</i>, aborrire.</li> + +<li><i>orrore</i>, ‘dá un <i>o.</i>’, fa inorridire.</li> + +<li><i>orta</i>, orti.</li> + +<li><i>Ortulana</i>, di Orte.</li> + +<li><i>osa</i>, usa, abituata; +<ul><li> sost., costume.<span class="pagenum"><a name="Page_294" id="Page_294">[Pg 294]</a></span></li></ul></li> + +<li><i>osante</i>, ‘come se’ stata <i>o.</i>’, hai osato, ardito.</li> + +<li><i>oso</i>, uso, abituato; +<ul><li> sost., costume.</li></ul></li> + +<li><i>osolare</i>, ascoltare.</li> + +<li><i>ostendere</i>, mostrare.</li> + +<li><i>ostile</i>, porta.</li> + +<li><i>ostopiscon</i>, stupiscono.</li> + +<li><i>ostupisce</i>, stupisce.</li> + +<li><i>oximello</i>, ossimèle.</li> + +<li><i>oziato</i>, in ozio.</li></ul> + +<ul> +<li><i>paccone</i>, pezzo di carne.</li> + +<li><i>padito</i>, digerito, smaltito.</li> + +<li><i>pagata</i>, paga, ricompensa.</li> + +<li><i>pagatura</i>, pagamento; ‘far la <i>p.</i>’, la malleveria.</li> + +<li><i>pagheraggio</i>, pagherò.</li> + +<li><i>paglizo</i>, pagliccio, paglia molto trita.</li> + +<li><i>pagono</i>, paiono.</li> + +<li><i>paidato</i>, digerito.</li> + +<li><i>paidire</i>, digerire.</li> + +<li><i>paiome</i>, mi paiono.</li> + +<li><i>palma</i>, croce.</li> + +<li><i>palpetra</i>, palpebre.</li> + +<li><i>paltonata</i>, viltá.</li> + +<li><i>paltone</i>, vile, poltrone.</li> + +<li><i>pancegli</i>, pannicelli.</li> + +<li><i>panceglie</i>, pannicelli.</li> + +<li><i>pancelli</i>, pannicelli, fasce.</li> + +<li><i>pannizo</i>, misera veste.</li> + +<li><i>papato</i>, ‘officio <i>p.</i>’, di papa.</li> + +<li><i>paraggi</i>, paragoni, gare.</li> + +<li><i>paragone</i>, cimento, prova.</li> + +<li><i>parata</i>, studiata.</li> + +<li><i>parcire</i>, perdonare.</li> + +<li><i>paregiare</i>, uguagliare in altezza.</li> + +<li><i>parentenza</i>, parentado.</li> + +<li><i>parenteza</i>, parentela.</li> + +<li><i>parerai</i>, partorirai.</li> + +<li><i>Parese</i>, Parigi.</li> + +<li><i>Parige</i>, Parigi.</li> + +<li><i>parire</i>, parere; +<ul><li> ‘al mio <i>p.</i>’, a mio avviso.</li></ul></li> + +<li><i>Parisci</i>, Parigi.</li> + +<li><i>parlagione</i>, favella.</li> + +<li><i>parlamento</i>, discorso.</li> + +<li><i>parlara</i> [<i>parlára</i>], parlerei.</li> + +<li><i>parlare</i> (transitivo), dire; +<ul><li> <i>un parlar</i>, una parola.</li></ul></li> + +<li><i>parlasía</i>, paralisi.</li> + +<li><i>parlato</i>, discorso.</li> + +<li><i>parlazione</i>, il dire, il parlare.</li> + +<li><i>parole</i>, ‘par che me tenghi in <i>p.</i>’, in sospeso.</li> + +<li><i>paron</i> [<i>paròn</i>], paiono.</li> + +<li><i>parrá</i>, ‘or se <i>p.</i>’, si vedrá, si dimostrerá.</li> + +<li><i>partámone</i>, dividiamoci, allontaniamoci; +<ul><li> ‘<i>p.</i> dal nostro dire,’ terminiamo di parlare.</li></ul></li> + +<li><i>partanne</i>, allontaniamoci.</li> + +<li><i>parte</i>, ‘le <i>p.</i>’, i partiti, le fazioni.</li> + +<li><i>partierse</i>, si divisero.</li> + +<li><i>partimento</i>, partenza.</li> + +<li><i>partire</i>, morire.</li> + +<li><i>partuta</i>, ‘la <i>p.</i>’, la partenza.</li> + +<li><i>partute</i>, divise.</li> + +<li><i>paruto</i>, parso; ‘nel <i>p.</i>’, in apparenza.</li> + +<li><i>parvente</i>, ‘al suo <i>p.</i>’, a suo giudizio.</li> + +<li><i>parviso</i>, ‘al mio <i>p.</i>’, a mio avviso.</li> + +<li><i>pasce</i>, nutre.</li> + +<li><i>pascimento</i>, cibo.</li> + +<li><i>pascitore</i>, colui che pasce.</li> + +<li><i>pascuare</i>, far festa.</li> + +<li><i>pasmare</i>, spasimare: <i>pasmando</i>.</li> + +<li><i>pasmo</i>, spasimo.</li> + +<li><i>passa</i>, trascura, passano.</li> + +<li><i>passaio</i>, passaggio.</li> + +<li><i>passe</i>, ‘buono è che lo <i>p.</i>’, che lo taccia.</li> + +<li><i>passi</i>, passioni.</li> + +<li><i>passone</i>, ‘chi sta al <i>p.</i>’, l’accusato.</li> + +<li><i>pastile</i>, pasto parco, modesto.</li> + +<li><i>pastor</i>, ‘lo <i>p.</i>’, il papa.</li> + +<li><i>pate</i>, padre.<span class="pagenum"><a name="Page_295" id="Page_295">[Pg 295]</a></span></li> + +<li><i>patéo</i>, patí.</li> + +<li><i>patere</i>, patire; +<ul><li> <i>pati</i>, patisci;</li> +<li> <i>pate</i>, patisci e patisce;</li> +<li> <i>patem</i>, soffriamo;</li> +<li> <i>patea</i>, <i>patéo</i>, <i>patío</i>, <i>patuta</i>.</li></ul></li> + +<li><i>paternato</i>, paternitá.</li> + +<li><i>paternoso</i>, paterno.</li> + +<li><i>patremono</i>, possesso.</li> + +<li><i>patrino</i>, prete confessore.</li> + +<li><i>patto</i>, ‘troverò <i>p.</i>’, stringerò amicizia.</li> + +<li><i>paura</i>, ‘voce de gran <i>p.</i>’, che incute terrore.</li> + +<li><i>paventato</i>, spaventato.</li> + +<li><i>pavore</i>, spavento.</li> + +<li><i>pecata</i>, ‘l’anema en <i>p.</i>’, nella pece (?).</li> + +<li><i>peccare</i>: <i>peccanno</i>, peccando.</li> + +<li><i>peccata</i>, peccati.</li> + +<li><i>peccate</i>, peccati.</li> + +<li><i>pecciole</i> [<i>pecciòle</i>], pellicine.</li> + +<li><i>pede</i>, ‘da <i>p.</i>’, al piede; +<ul><li> ‘piglia ’l <i>p.</i>’, impedisce.</li></ul></li> + +<li><i>pedochi</i>, pidocchi.</li> + +<li><i>pedovare</i>, andare a piedi.</li> + +<li><i>pegioranno</i>, peggiorando.</li> + +<li><i>peio</i>, peggio.</li> + +<li><i>pelegrinato</i> e <i>peli-</i>, a guisa di pellegrino.</li> + +<li><i>pelegrino</i>, misero, randagio; +<ul><li> <i>-e</i>, meschine, poverette.</li></ul></li> + +<li><i>Pelestrina</i>, ‘monte <i>P.</i>’, monte di Palestrina.</li> + +<li><i>penace</i>, doloroso.</li> + +<li><i>penalitade</i>, <i>-ate</i>, pene, sofferenze.</li> + +<li><i>penato</i>, addolorato, doloroso; +<ul><li> <i>’l penato</i>, chi è sottoposto a pena;</li> +<li> pena, sofferenza.</li></ul></li> + +<li><i>peniteza</i>, penitenza.</li> + +<li><i>penna</i>, cima, vetta.</li> + +<li><i>penosa</i>, ‘me fai star <i>p.</i>’, in pena.</li> + +<li><i>pensamento</i>, pensiero.</li> + +<li><i>pensar</i>, pensiero.</li> + +<li><i>pensarsi</i>, pensare.</li> + +<li><i>pensato</i>, pensiero.</li> + +<li><i>pensire</i>, pensiero.</li> + +<li><i>pentire</i>, pentirsi.</li> + +<li><i>pento</i>, colorato, dipinto, rappresentato.</li> + +<li><i>pentura</i>, il volto dipinto.</li> + +<li><i>pentuto</i>, <i>-a</i>, pentito, -a.</li> + +<li><i>penura</i>, sofferenza.</li> + +<li><i>pera</i>, tasca, bisaccia.</li> + +<li><i>perceputo</i>, percepito.</li> + +<li><i>perchene</i>, ‘’l <i>p.</i>’, la causa.</li> + +<li><i>percussure</i>, percussore.</li> + +<li><i>perdati</i>, perdiate.</li> + +<li><i>perdenno</i>, perdendo.</li> + +<li><i>perdente</i>, ‘non siam <i>p.</i>’, non perdiamo; +<ul><li> ‘de tutto è <i>p.</i>’, perde tutto.</li></ul></li> + +<li><i>perdenza</i>, perdita, dannazione; +<ul><li> ‘fui en <i>p.</i>’, perdetti.</li></ul></li> + +<li><i>perdére</i>, perdere.</li> + +<li><i>pèrdese</i> [<i>perdese</i>], perde.</li> + +<li><i>perdimento</i>, perdita.</li> + +<li><i>perdire</i>, perdere.</li> + +<li><i>perdonanza</i>, perdono, indulgenza; +<ul><li> ‘far <i>p.</i>’, perdonare.</li></ul></li> + +<li><i>perdonazione</i>, perdono.</li> + +<li><i>perdono</i>, ‘non me <i>p.</i>’, non mi risparmio.</li> + +<li><i>perfece</i>, perfezionò.</li> + +<li><i>perfine a</i>, fino a.</li> + +<li><i>perim</i>, periamo.</li> + +<li><i>perire</i>, dannare; +<ul><li> <i>perita</i>, deperita.</li></ul></li> + +<li><i>periscerai</i>, perirai.</li> + +<li><i>perlongare</i>, prolungare.</li> + +<li><i>perpetuale</i>, perpetuo.</li> + +<li><i>perpetuo</i>, per sempre.</li> + +<li><i>perseveranno</i>, ‘l’uno ha nome <i>p.</i>’, perseveranza.</li> + +<li><i>perseverare</i> (transit.), continuare: <i>perseveri</i>; +<ul><li>‘si e’ ’n bon <i>perseverare</i>’, se bene perseveri.</li></ul></li> + +<li><i>perseverazione</i>, perseveranza.</li> + +<li><i>persona</i>, espressione del volto; +<ul><li> alcuno.</li></ul></li> + +<li><i>perta</i>, aperta.</li> + +<li><i>pertuso</i>, pertugio.<span class="pagenum"><a name="Page_296" id="Page_296">[Pg 296]</a></span></li> + +<li><i>peruta</i>, perita.</li> + +<li><i>pesanza</i>, sofferenza, dolore.</li> + +<li><i>pescetegli</i>, pesciolini.</li> + +<li><i>pescione</i>, pigione.</li> + +<li><i>petere</i>, chiedere: <i>peto</i>, <i>pete</i>.</li> + +<li><i>Petro</i>, ‘santo <i>P.</i>’, san Pietro.</li> + +<li><i>peverata</i>, salsa piccante.</li> + +<li><i>piacemento</i>, piacere; +<ul><li> ‘non m’è <i>p.</i>’, non mi talenta;</li> +<li> ‘como fo tuo <i>p.</i>’, come ti piacque.</li></ul></li> + +<li><i>piacenza</i>, piacere.</li> + +<li><i>piacire</i>, piacere.</li> + +<li><i>piana</i>, facile.</li> + +<li><i>piangea d’uno figlio</i>, si lamentava d’un figlio.</li> + +<li><i>piano</i>, ‘de <i>p.</i>’, in forma facile.</li> + +<li><i>piatanza</i>, pietá.</li> + +<li><i>piatuso</i>, pietoso.</li> + +<li><i>picciolello</i>, piccolino.</li> + +<li><i>pieco</i>, pecora; +<ul><li> ‘le <i>p.</i>’, le pecore;</li> +<li> ‘de <i>p.</i> me voglio coprire’, di lana.</li></ul></li> + +<li><i>piena</i>, affanno, dolore.</li> + +<li><i>pietanza</i>, pietá.</li> + +<li><i>pigliara</i> [<i>pigliára</i>], piglierebbe.</li> + +<li><i>pigliaría</i>, piglierei.</li> + +<li><i>piglio</i>, difficoltá; +<ul><li> ‘hanno fatto <i>p.</i>’, han fatto presa.</li></ul></li> + +<li><i>pili</i>, peli.</li> + +<li><i>pilo</i>, pila.</li> + +<li><i>pina</i>, pena.</li> + +<li><i>pingi</i>, dipingi.</li> + +<li><i>pino</i>, <i>-a</i>, pieno, -a; +<ul><li> ‘en <i>p.</i>’, pienamente.</li></ul></li> + +<li><i>piovuso</i>, piovoso.</li> + +<li><i>pisto</i>, pesto.</li> + +<li><i>piú</i>, maggiore; +<ul><li> ‘donzelli <i>piú</i> che tune’, di piú alto lignaggio.</li></ul></li> + +<li><i>placare</i>, pagare.</li> + +<li><i>placenza</i>, piacere.</li> + +<li><i>plenura</i>, abbondanza.</li> + +<li><i>plorare</i>, piangere, lamentarsi: <i>ploro</i>, <i>plorasse</i>.</li> + +<li><i>po</i>, appo, in confronto di.</li> + +<li><i>po</i> (prep.), dietro, dopo, poi.</li> + +<li><i>po’</i>, posso.</li> + +<li><i>podere</i>, la proprietá; +<ul><li> ‘al <i>p.</i> tuo t’arsomeglia’, non fare piú di quanto puoi.</li></ul></li> + +<li><i>pogna</i>, pugna.</li> + +<li><i>pognente</i>, pungente e pungenti.</li> + +<li><i>pogni</i>, poni.</li> + +<li><i>poi lei</i>, dietro a lei.</li> + +<li><i>polito</i>, <i>-a</i>, puro, gentile, avvenente.</li> + +<li><i>polzella</i>, ragazza.</li> + +<li><i>poma</i>, pomi.</li> + +<li><i>ponere</i>, porre: <i>poner</i>; +<ul><li> <i>pono</i>, <i>pònote</i> [<i>ponote</i>], ti pongo;</li> +<li> <i>pogni</i>, poni;</li> +<li> <i>pona</i>, ponga e <i>ponam</i> (cong.), poniamo;</li> +<li> <i>pone</i>, <i>pon</i> e <i>pun</i> (imperat.), poni.</li></ul></li> + +<li><i>ponga</i>, borsa.</li> + +<li><i>pongnente</i>, pungente, doloroso.</li> + +<li><i>pontato</i>, appuntato, notato.</li> + +<li><i>ponto</i>, punto, momento; +<ul><li> avv., affatto.</li></ul></li> + +<li><i>porri</i>, potresti.</li> + +<li><i>portadura</i>, vanitá; +<ul><li> ‘fa’ <i>p.</i>’, pavonéggiati.</li></ul></li> + +<li><i>portare</i>, sopportare; +<ul><li> <i>portar</i>, <i>porto</i>;</li> +<li> <i>portimo</i>, sopportiamo;</li> +<li> <i>portata</i>.</li></ul></li> + +<li><i>portatura</i>, ‘a rota facea <i>p.</i>’, mi pavoneggiavo.</li> + +<li><i>porto</i>, ‘lo <i>p.</i>’, la sofferenza.</li> + +<li><i>pos’</i>, io possa.</li> + +<li><i>posa</i>, riposo, refrigerio.</li> + +<li><i>posare</i>, riposare; +<ul><li> ‘l’affetto <i>p.</i>’, cessare dalle tribolazioni.</li></ul></li> + +<li><i>possedere</i>, ‘lo <i>p.</i>’, il possesso.</li> + +<li><i>possessore</i>, possesso.</li> + +<li><i>posta</i>, ‘questa <i>p.</i>’, questa volta; +<ul><li> ‘a tua <i>p.</i>’, a tuo piacimento;</li> +<li> ‘fagli cordogliosa <i>p.</i>’ gli dá dolore.</li></ul></li> + +<li><i>posto</i> (avv.), colá.</li> + +<li><i>potagione</i>, il bere.</li> + +<li><i>potare</i>, bere.</li> + +<li><i>potere</i>: <i>pos’</i>, <i>po</i>, posso; +<ul><li> <i>pote</i>, <i>puote</i>, <i>potemo</i>, <i>potem</i>, <i>ponno</i>, <i>potere</i>;</li> +<li> <i>possam</i> (cong.), possiamo;</li> +<li> <i>porraio</i>, potrò;<span class="pagenum"><a name="Page_297" id="Page_297">[Pg 297]</a></span></li> +<li> <i>porrò</i>, <i>porrai</i>, <i>porrá</i>, <i>porrán</i> [<i>porran</i>], <i>porría</i>, <i>poresti</i>, potresti;</li> +<li> <i>porri</i>, potresti;</li> +<li> <i>potera</i> [<i>potèra</i>], potrebbe;</li> +<li> <i>porramo</i>, <i>porram</i>, potremmo.</li></ul></li> + +<li><i>poto</i>, bevanda.</li> + +<li><i>pozolente</i>, puzzolente.</li> + +<li><i>prebendato</i>, fornito di prebende: <i>gli prebendati</i>.</li> + +<li><i>precetta</i>, i precetti.</li> + +<li><i>precipitamento</i>, rovina.</li> + +<li><i>precipitanza</i>, precipizio.</li> + +<li><i>predata</i>, ‘anima <i>pr.</i>’, presa dal diavolo.</li> + +<li><i>predicata</i>, esortata.</li> + +<li><i>prefazio.</i> Il Tresatti spiega: ‘è quel che nella messa si dice in voce +dal sacerdote dopo l’offertorio. Ma in questo luogo è posto invece della sentenza data dal papa contro +di lui [Iacopone], di condennazione a perpetuo carcere; la quale credo gli fusse cantata per +commissione papale in tuono di <i>Prefatio</i> coll’<i>In saecula saeculorum. Amen</i>’.</li> + +<li><i>pregarizio</i>, preghiera.</li> + +<li><i>preghimo</i>, preghiamo (imperat.).</li> + +<li><i>pregiune</i>, ‘le <i>pr.</i>’, le prigioni.</li> + +<li><i>preite</i>, prete.</li> + +<li><i>prelazione</i>, dignitá ecclesiastica.</li> + +<li><i>prelato</i>, prete.</li> + +<li><i>prelia</i>, battaglie.</li> + +<li><i>preliare</i>, combattere.</li> + +<li><i>prelio</i>, battaglia.</li> + +<li><i>prena</i>, gravida.</li> + +<li><i>prenno</i>, pregno.</li> + +<li><i>prenno</i>, prendono.</li> + +<li><i>prescione</i>, prigione.</li> + +<li><i>prese</i>, ‘ionto a quelle <i>p.</i>’, strette, difficoltá.</li> + +<li><i>presente</i>, ‘far <i>pr.</i>’, regalare; +<ul><li> ‘render <i>pr.</i>’, offrire.</li></ul></li> + +<li><i>presente</i>, ora; +<ul><li> ‘en <i>pr.</i>’, presentemente.</li></ul></li> + +<li><i>prestolo</i>, domando, sollecito.</li> + +<li><i>presumenza</i>, presunzione.</li> + +<li><i>preferire</i>, trascurare, trascorrere: <i>preferita</i>.</li> + +<li><i>primero</i>, <i>-a</i>, primo, -a.</li> + +<li><i>primitate</i>, prioritá.</li> + +<li><i>principato</i>, i principati, in senso teologico.</li> + +<li><i>principato</i>, prevalenza.</li> + +<li><i>privare</i>, separare: <i>privato</i>.</li> + +<li><i>privata</i>, latrina.</li> + +<li><i>pro</i>, per.</li> + +<li><i>procaccia</i>, ‘non val <i>pr.</i>’, è inutile affannarsi.</li> + +<li><i>procura tua ferita</i>, abbi cura della tua ferita.</li> + +<li><i>pro fare</i>, imparare, profittare.</li> + +<li><i>profetti</i>, vantaggi, di contro a <i>defetti</i>.</li> + +<li><i>proficere</i>, imparare, profittare.</li> + +<li><i>proferito</i>, offerto.</li> + +<li><i>proferuto</i>, offerto.</li> + +<li><i>profete</i>, profeti.</li> + +<li><i>profondo</i>, ‘en <i>pr.</i>’, in basso; +<ul><li> ‘giacea nel <i>pr.</i>’, nell’abbiezione;</li> +<li> ‘en un <i>pr.</i> stante’, stando umiliato.</li></ul></li> + +<li><i>profunda</i>, profonda.</li> + +<li><i>promissione</i>, promessa.</li> + +<li><i>promitto</i>, prometto.</li> + +<li><i>pronta</i>, tempra.</li> + +<li><i>prova</i>, ‘tanto è de dura <i>pr.</i>’, è a tutta prova.</li> + +<li><i>provarite</i>, proverete.</li> + +<li><i>pugne</i>, ‘ha le <i>p.</i>’, sente il desiderio.</li> + +<li><i>pugni</i>, pungi.</li> + +<li><i>pulicato</i>, pulito, netto.</li> + +<li><i>pun</i> (imperativo), poni.</li> + +<li><i>punito</i>, punizione.</li> + +<li><i>puo’ la coda</i>, dietro la coda.</li> + +<li><i>puoco</i>, poco.</li> + +<li><i>puoi</i> (avv.), poi.</li> + +<li><i>puolo</i> [<i>puòlo</i>], lo puoi.</li> + +<li><i>puosa</i>, posa, riposo.</li> + +<li><i>puose</i> [<i>puòse</i>], si può.<span class="pagenum"><a name="Page_298" id="Page_298">[Pg 298]</a></span></li> + +<li><i>pur</i>, solamente; +<ul><li> rafforzativo in alcune frasi, come: ‘paiono <i>pur</i> sanguíe’, ecc.</li></ul></li> + +<li><i>puse</i>, posi.</li> + +<li><i>puso</i>, posa, riposo.</li> + +<li><i>puteglioso</i>, puzzolente.</li> + +<li><i>putigliosa</i>, puzzolente.</li> + +<li><i>putire</i>, puzzare.</li> + +<li><i>putredissimo</i>, putridissimo.</li> + +<li><i>putulente</i>, puzzolente.</li> + +<li><i>puzulente</i>, puzzolente.</li></ul> + +<ul> +<li><i>qual</i>, il quale, la quale, qualunque; +<ul><li> <i>glie qual</i>, coloro i quali, se pur non si debba dividere <i>gli equal</i>, gli uguali.</li></ul></li> + +<li><i>qual omo</i> e <i>qual om</i>, chiunque.</li> + +<li><i>qualunche</i>, chiunque, qualunque.</li> + +<li><i>quanto</i>, quantitá; +<ul><li> ‘’l <i>q.</i>’, la misura.</li></ul></li> + +<li><i>que</i>, che, che cosa, quello, -a, -i, -e; +<ul><li> il quale, la quale, i quali, le quali.</li></ul></li> + +<li><i>quegno</i>, quale; +<ul><li> <i>quegn’</i>, <i>-a</i>, <i>-e</i>.</li></ul></li> + +<li><i>quella</i>, ‘a <i>q.</i> son menato’, son ridotto a tale.</li> + +<li><i>quesso</i>, cotesto.</li> + +<li><i>quietaio</i>, quiete.</li> + +<li><i>quegl</i>, quello, quelli; +<ul><li> <i>quigli</i>, quelli.</li></ul></li> + +<li><i>quigno</i>, chi; +<ul><li> <i>-a</i>, quale.</li></ul></li> + +<li><i>quiito</i>, quieto; +<ul><li> sost., quiete.</li></ul></li> + +<li><i>quil</i>, quelli.</li> + +<li><i>quille</i> e <i>quilli</i>, quelli.</li> + +<li><i>quinto</i>, ‘en <i>q.</i> è partito’, è diviso in cinque parti.</li> + +<li><i>quisso</i>, cotesto.</li></ul> + +<ul> +<li><i>rabassi</i>, inchini.</li> + +<li><i>radicina</i>, piccola radice.</li> + +<li><i>ragenza</i>, ingentilisce.</li> + +<li><i>ragione</i>, giustizia; +<ul><li> ‘a <i>r.</i>’, secondo giustizia;</li> +<li> ‘per <i>r.</i>’, giustamente, ragionevolmente.</li></ul></li> + +<li><i>rama</i>, ‘suoi <i>r.</i>’, rami.</li> + +<li><i>rametello</i> e <i>rametel</i>, ramicello.</li> + +<li><i>ramina</i>, recipiente di rame.</li> + +<li><i>ramora</i>, rami.</li> + +<li><i>rampognoso</i>, ‘sarò <i>r.</i>’, rampognerò.</li> + +<li><i>rancura</i>, odio.</li> + +<li><i>ranscire</i>, raschiare.</li> + +<li><i>rape</i>, rapisce.</li> + +<li><i>rapicciato</i>, riacceso.</li> + +<li><i>raputo</i>, rapito.</li> + +<li><i>rascione</i> e <i>rascion</i>, ragione.</li> + +<li><i>rasmo</i>, prurito.</li> + +<li><i>rason</i>, ragione, causa.</li> + +<li><i>raspo</i>, malattia del cane.</li> + +<li><i>ratepidar</i>, intiepidire.</li> + +<li><i>razionata</i>, ‘mente <i>r.</i>’, ragionevole, capace di ragionare.</li> + +<li><i>reami</i>, riami.</li> + +<li><i>rebandito</i>, sparso, diffuso.</li> + +<li><i>recepe</i>, ricevere: <i>recepi</i>, <i>recepe</i>, <i>receputo</i>.</li> + +<li><i>recepetore</i>, chi riceve.</li> + +<li><i>recepire</i>, ricevere.</li> + +<li><i>recerca</i>, versa, trabocca.</li> + +<li><i>recessare</i>, allontanare: <i>recessando</i>.</li> + +<li><i>recezione</i>, ricevimento.</li> + +<li><i>recipiente</i>, ricevente.</li> + +<li><i>recolta</i>, premio.</li> + +<li><i>recomparata</i>, riscattata, redenta.</li> + +<li><i>recomperato</i>, riscattato.</li> + +<li><i>recoprire</i>, compensare, rimediare.</li> + +<li><i>recordamento</i>, ‘siate [síate] <i>r.</i>’, ricòrdati.</li> + +<li><i>recordanza</i>, ‘fatta te fo <i>r.</i>’, ti fu ricordato.</li> + +<li><i>recordòne</i>, ricordò.</li> + +<li><i>rede</i>, ‘li suoi <i>r.</i>’, eredi, figli.</li> + +<li><i>redetare</i>, ereditare.</li> + +<li><i>redetata</i>, ereditá.</li> + +<li><i>redetate</i>, ‘lo ’nferno ha <i>r.</i>’, ha in ereditá.</li> + +<li><i>redire</i>, ritornare: <i>redisti</i>.</li> + +<li><i>redutto</i>, ridotto; +<ul><li> <i>-a</i>, <i>redutt’</i>.</li></ul></li> + +<li><i>refrenato</i>, frenato.</li> + +<li><i>regnare</i> (transitivo), dominare, governare.</li> + +<li><i>regoglio</i>, orgoglio.<span class="pagenum"><a name="Page_299" id="Page_299">[Pg 299]</a></span></li> + +<li><i>regoma</i>, ‘la <i>r.</i>’, il reuma.</li> + +<li><i>Regoverci</i>. Il Tresatti spiega: ‘nome finto da lui [Iacopone], propriissimo +al caso di quel fossato, ove vorrebbe essere abbandonato: quasi rivo guercio, torto’.</li> + +<li><i>regraziare</i>, ringraziare: <i>regraziato</i>, ricompensato.</li> + +<li><i>reguardosi</i>, sospettosi.</li> + +<li><i>reiunti</i>, ricongiunti.</li> + +<li><i>relevamento</i>, ‘far <i>r.</i>’, rilevarsi, alzarsi.</li> + +<li><i>relione</i> e <i>relión</i> [<i>relion</i>], religione.</li> + +<li><i>relioso</i>, <i>-i</i>, religioso.</li> + +<li><i>relustrata</i>, fatta chiara, lucente.</li> + +<li><i>remagni</i>, tu rimanga.</li> + +<li><i>remanía</i>, rimaneva.</li> + +<li><i>remeio</i>, rimedio.</li> + +<li><i>remortato</i>, affatto spento.</li> + +<li><i>rempire</i>, arricchire.</li> + +<li><i>remproperar</i>, rimproverare.</li> + +<li><i>remunerato</i>, remunerazione.</li> + +<li><i>remuta</i>, cambia.</li> + +<li><i>renchioso</i>, <i>-a</i>, rinchiuso.</li> + +<li><i>rencrescemento</i>, ‘è <i>r.</i>’, rincresce.</li> + +<li><i>rendeglse</i>, gli si rende.</li> + +<li><i>Renderenie</i>. Il Tresatti spiega: ‘Le rondini con corrotto vocabolo +sono chiamate a Todi dalla plebe <i>rendene</i>, dalla qual voce il poeta +formò <i>Renderenie</i>, per cui vòlse intendere un paese lontano: cioè +quello stesso ove circa il fine dell’autunno le rondinelle tornano’.</li> + +<li><i>renfranto</i>, ‘canto <i>r.</i>’, di contro a canto <i>ritto</i>, cioè fermo.</li> + +<li><i>rengioire</i>, rallegrare.</li> + +<li><i>renna</i>, renda.</li> + +<li><i>renno</i>, regno.</li> + +<li><i>renunzata</i>, ripudiata.</li> + +<li><i>reprisi</i>, ripresi.</li> + +<li><i>reprobata</i>, ‘vizia <i>r.</i>’, riprovati.</li> + +<li><i>reputamento</i>, addebito.</li> + +<li><i>repuzio</i>, riputazione.</li> + +<li><i>rebaldire</i>, rallegrare.</li> + +<li><i>resedisti</i>, sedesti nuovamente.</li> + +<li><i>resguardare</i>, contemplare: <i>resguarda</i>.</li> + +<li><i>resía</i>, eresia.</li> + +<li><i>respetto el</i>, riguardo al.</li> + +<li><i>respondente</i>, ‘fosse <i>r.</i>’, rispondesse.</li> + +<li><i>responna</i>, risposta.</li> + +<li><i>responno</i>, rispondo.</li> + +<li><i>responsione</i>, risposta.</li> + +<li><i>responsura</i>, ‘fa <i>r.</i>’, risponde.</li> + +<li><i>respusi</i>, risposi.</li> + +<li><i>restesse</i>, ristesse, si fermasse.</li> + +<li><i>resurressío</i>, risorse.</li> + +<li><i>retener</i>, trattenere.</li> + +<li><i>retenza</i>, resistenza o ritegno.</li> + +<li><i>retornimo</i> (imperat.), ritorniamo.</li> + +<li><i>retornòne</i>, ritornò.</li> + +<li><i>retrare</i>, ritrarre.</li> + +<li><i>retrusa</i>, rinchiusa, nascosta.</li> + +<li><i>retto</i>, diretto.</li> + +<li><i>revenesse</i>, rivenisse.</li> + +<li><i>reverire</i>, riferire.</li> + +<li><i>reversate</i>, rovesciate.</li> + +<li><i>revivesce</i>, rivive, risorge.</li> + +<li><i>revocare</i>, richiamare, distogliere.</li> + +<li><i>revontare</i>, vomitare: <i>revonta</i>.</li> + +<li><i>ria</i>, riferito a moneta, falsa.</li> + +<li><i>ricevissi</i>, ricevessi.</li> + +<li><i>ride</i>, ‘il tuo <i>r.</i>’, il tuo riso.</li> + +<li><i>rima</i>, ritmo, componimento rimato.</li> + +<li><i>rio</i> (sost.), colpa.</li> + +<li><i>risme</i>, rime.</li> + +<li><i>riso</i>, ‘col tuo mostrar de <i>r.</i>’, col tuo aspetto ridente.</li> + +<li><i>ristoro</i>, restituzione, rimborso.</li> + +<li><i>ritto</i>, <i>-a</i>, diretto, fermo, pronto, giusto: ‘lato <i>r.</i>’, il lato destro.</li> + +<li><i>robbata</i>, <i>-e</i>, rubata.</li> + +<li><i>robbatura</i>, ‘messo t’èi a <i>r.</i>’, ti sei messo a rubare.</li> + +<li><i>roborato</i>, rinvigorito.</li> + +<li><i>rodetura</i>, corrosione.</li> + +<li><i>rogaria</i> [<i>rogaría</i>], roveto.<span class="pagenum"><a name="Page_300" id="Page_300">[Pg 300]</a></span></li> + +<li><i>rogo</i>, domando.</li> + +<li><i>ròina</i>, rogna.</li> + +<li><i>Roma</i>, ‘en corte i <i>R.</i>’, ‘corte <i>R.</i>’, corte di Roma.</li> + +<li><i>rompenno</i>, rompendo.</li> + +<li><i>romure</i>, rumore.</li> + +<li><i>rosci</i>, rossi, infiammati: <i>roscie gengíe</i>, prive di denti.</li> + +<li><i>rosecava</i>, roderebbe.</li> + +<li><i>rosta</i>, resistenza, impedimento.</li> + +<li><i>rota</i>, ‘a <i>r.</i> facea portatura’, mi pavoneggiavo.</li> + +<li><i>rubente</i>, rosseggiate.</li> + +<li><i>ruina</i>, ‘puoi c’abassa la <i>r.</i>’. Il Tresatti spiega: ‘l’uscio della cateratta, ovvero quell’ordegno che si abassa’.</li> +</ul> +<ul> +<li><i>saccarello</i>, piccolo sacco.</li> + +<li><i>sacci</i>, sappi.</li> + +<li><i>saccia</i>, sappia.</li> + +<li><i>saccio</i>, so.</li> + +<li><i>sacrificio</i>, la messa.</li> + +<li><i>sagetta</i>, saetta.</li> + +<li><i>sagettare</i>, saettare, scagliare: <i>sagetta</i>.</li> + +<li><i>sagitta</i>, <i>-e</i>, saetta.</li> + +<li><i>sagittare</i>, saettare: <i>sagitta</i>.</li> + +<li><i>saitta</i>, saetta.</li> + +<li><i>salamandrato</i>, ‘cor <i>s.</i>’, che vive nel fuoco come la salamandra.</li> + +<li><i>Salamone</i>, Salomone.</li> + +<li><i>salaro</i>, salario.</li> + +<li><i>salavoso</i>, sporco.</li> + +<li><i>saldo</i>, ‘non so <i>s.</i>’, non sono soddisfatto.</li> + +<li><i>salesti</i>, salisti.</li> + +<li><i>saleta</i>, ‘piglia pian la tua <i>s.</i>’, sali dolcemente.</li> + +<li><i>salimento</i>, salita.</li> + +<li><i>salire</i>, insudiciare.</li> + +<li><i>sallo</i>, ‘cavalca <i>s.</i>’, saldo, saldamente.</li> + +<li><i>salto</i>, assalto.</li> + +<li><i>salute</i>, salite; +<ul><li> ‘cresce sue <i>s.</i>’, sale di piú;</li> +<li> ‘fare le <i>s.</i>’, salire.</li></ul></li> + +<li><i>salute</i>, saluti.</li> + +<li><i>saluto</i>, ‘celestial <i>s.</i>’, salute celeste.</li> + +<li><i>saluto</i>, salito.</li> + +<li><i>salvaticata</i>, selvaggia.</li> + +<li><i>salvimo</i> (congiuntivo), salviamo.</li> + +<li><i>sane</i>, ‘sí reo sapor me <i>s.</i>’, ha sí cattivo sapore.</li> + +<li><i>sanguie</i> [<i>sanguíe</i>], sanguinose.</li> + +<li><i>sannati</i>, sganasciati.</li> + +<li><i>sano</i>, ‘non gli è. <i>s.</i>’, non gli giova.</li> + +<li><i>Santa Santoro</i>, Sancta Sanctorum.</li> + +<li><i>santade</i>, salute.</li> + +<li><i>santificòne</i>, santificò.</li> + +<li><i>santo</i>, chiesa.</li> + +<li><i>sapere</i>: <i>sapire</i>: <i>saccio</i> e <i>sacci</i>, <i>saccia</i>, <i>sapem</i>; +<ul><li> <i>son</i>, sanno;</li> +<li> <i>saperálo</i>, lo saprai;</li> +<li> <i>saperasse</i>, si saprá;</li> +<li> <i>saperimo</i>, sapremo;</li> +<li> <i>sappi</i>, seppi;</li> +<li> <i>sapper</i>, seppero.</li></ul></li> + +<li><i>sapienza</i>, ‘fai gran <i>s.</i>’, operi molto saggiamente.</li> + +<li><i>sapire</i>, sapere.</li> + +<li><i>sapuri</i>, sapori.</li> + +<li><i>Sardenna</i>, Sardegna.</li> + +<li><i>sarocchiosa</i>, catarrosa.</li> + +<li><i>Sassogna</i>, Sassonia.</li> + +<li><i>satesfamme</i>, soddisfami.</li> + +<li><i>satisfacenza</i>, soddisfazione.</li> + +<li><i>satisfare</i>, soddisfare.</li> + +<li><i>savorita</i>, saporita.</li> + +<li><i>savoro</i>, dolce, saporito.</li> + +<li><i>sbagutito</i>, sbigottito.</li> + +<li><i>sbandegione</i>, ‘ha fatto <i>sb.</i>’, è stato cacciato.</li> + +<li><i>sbandigione</i>, ‘m’on fatta <i>sb.</i>’, mi hanno cacciato.</li> + +<li><i>sbarattata</i>, sbaragliata.</li> + +<li><i>scacco giocato</i>, scacco matto.</li> + +<li><i>scalone</i>, scala.</li> + +<li><i>scandalizata</i>, ‘con Dio <i>sc.</i>’, perduta dinanzi a Dio.</li> + +<li><i>scapolato</i>, liberato.<span class="pagenum"><a name="Page_301" id="Page_301">[Pg 301]</a></span></li> + +<li><i>scarporire</i>, strappare, sradicare.</li> + +<li><i>scelenguato</i>, ‘parlaran <i>sc.</i>’, balbetteranno.</li> + +<li><i>scelo</i>, lo sa.</li> + +<li><i>scere</i>, sapere.</li> + +<li><i>sceverita</i>, ‘a la <i>sc.</i>’, al momento della separazione, della morte.</li> + +<li><i>sceverute</i>, separate, divise.</li> + +<li><i>Schiavonia</i> [<i>Schiavonía</i>], Slavonia.</li> + +<li><i>schierne</i>, ‘tiemmi a <i>sch.</i>’, mi schernisci.</li> + +<li><i>schirmere</i>, schermire, difendere.</li> + +<li><i>schirmete</i>, difese, ripari.</li> + +<li><i>schirmire</i>, difendere.</li> + +<li><i>schirmite</i>, ‘con le vostre <i>sch.</i>’, male arti, civetterie.</li> + +<li><i>schirnimento</i>, scherno.</li> + +<li><i>schirnire</i>, schernire.</li> + +<li><i>scialbergare</i>, sgombrare.</li> + +<li><i>sciama</i>, odia.</li> + +<li><i>sciamore</i>, odio.</li> + +<li><i>sciarmato</i>, disarmato.</li> + +<li><i>sciliata</i>, slegata, separata.</li> + +<li><i>sciordenato</i>, <i>-i</i>, disordinato, smodato.</li> + +<li><i>scioverna</i>. Il Tressati spiega: ‘Nelle +nostre parti colui il quale va or a mangiare con uno or con un +altro e cosí sparambia il suo, si dice sciovernarsi qua e lá’.</li> + +<li><i>scire</i>, sapere.</li> + +<li><i>scito</i>, <i>-a</i>, uscito.</li> + +<li><i>sciucco</i>, ‘pianto <i>sc.</i>’, arido, senza lacrime.</li> + +<li><i>sciuna</i>, sola, sprovvista.</li> + +<li><i>scolta</i>, ascolta.</li> + +<li><i>scomunicato</i>, la scomunica.</li> + +<li><i>sconfitta</i>, fig., la morte.</li> + +<li><i>sconoscenza</i>, ingratitudine.</li> + +<li><i>sconta</i>, ‘Dio lo peccato <i>sc.</i>’, toglie dal conto, dal debito.</li> + +<li><i>scontra</i>, incontro, verso, contro.</li> + +<li><i>scontrafatto</i>, deformato.</li> + +<li><i>scontrare</i>, avvenire, accadere; +<ul><li> <i>scontròne</i>, accadde;</li> +<li> <i>scontrato</i>, <i>-i</i>, <i>scontrade</i>.</li></ul></li> + +<li><i>scontro</i>, ‘mal <i>sc.</i>’, cattivo incontro.</li> + +<li><i>sconza</i>, sconcia, guasta.</li> + +<li><i>scoperto</i>, ‘a <i>sc.</i>’, apertamente.</li> + +<li><i>scopresse</i>, scoprisse.</li> + +<li><i>scoprito</i>, scoperto.</li> + +<li><i>scorta</i>, compagnía; +<ul><li> <i>-e</i>, ricompense.</li></ul></li> + +<li><i>scorte</i>, pronte, accorte.</li> + +<li><i>scorteggiante</i>, guida, conduttrice.</li> + +<li><i>scortico</i>, pomata per render morbida la pelle.</li> + +<li><i>scotegiante</i>, superba, orgogliosa.</li> + +<li><i>scottone</i>, scotto.</li> + +<li><i>scretta</i>, scritta; +<ul><li> <i>-e.</i></li></ul></li> + +<li><i>Scrittura</i>, l’Evangelo.</li> + +<li><i>scrofizo</i>, ‘coio <i>scr.</i>’, di scrofa.</li> + +<li><i>scrulla la danza</i>, scuoti le tue trecce, i tuoi ornamenti.</li> + +<li><i>scudato</i>, scudo; +<ul><li> difeso dallo scudo.</li></ul></li> + +<li><i>scudone</i>, scudo.</li> + +<li><i>scura</i>, infelice, addolorata, peccaminosa.</li> + +<li><i>scurato</i>, oscurato; +<ul><li> <i>-a</i>, infelice.</li></ul></li> + +<li><i>scusan</i>, ‘se <i>sc.</i>’, si rifiutano.</li> + +<li><i>scusanza</i>, scusa.</li> + +<li><i>scusate</i>, ‘en tuoi <i>sc.</i>’, per tua scusa.</li> + +<li><i>scuso</i>, rifiuto.</li> + +<li><i>scuto</i>, scudo.</li> + +<li><i>se’</i>, siede.</li> + +<li><i>sea</i>, sua.</li> + +<li><i>secará</i>, segherá.</li> + +<li><i>secolo</i>, il mondo.</li> + +<li><i>seconno</i>, secondo.</li> + +<li><i>secrete</i>, ‘l’altissime <i>s.</i>’, segreti.</li> + +<li><i>secriti</i>, segreti.</li> + +<li><i>securanza</i>, certezza.</li> + +<li><i>securato</i>, reso certo, sicuro.</li> + +<li><i>sedile</i>, sedia apostolica.</li> + +<li><i>segellata</i>, ‘mate <i>s.</i>’, vergine.</li> + +<li><i>segello</i>, sigillo.</li> + +<li><i>segna</i>, ‘non fa <i>s.</i>’, non dá segno, non si mostra.</li> + +<li><i>segno</i>, vessillo.<span class="pagenum"><a name="Page_302" id="Page_302">[Pg 302]</a></span></li> + +<li><i>sembiaglia</i>, mischia, combattimento.</li> + +<li><i>semblaglia</i>, ‘fece gran <i>s.</i>’, raccolse molta gente.</li> + +<li><i>semina</i>, semenza.</li> + +<li><i>sempremai</i>, vieppiú, sempre.</li> + +<li><i>senile</i>, il vecchio.</li> + +<li><i>sentenno</i>, sentendo.</li> + +<li><i>sentina</i>, bruttura.</li> + +<li><i>sentino</i>, sentina.</li> + +<li><i>sentitivi</i>, svegliatevi.</li> + +<li><i>sèntolo</i> [<i>sentolo</i>], lo sentono.</li> + +<li><i>sentore</i>, facoltá di sentire, sentimento; +<ul><li> ‘se ne fai piú <i>s.</i>’, se ancora ne parlerai.</li></ul></li> + +<li><i>sequaci</i>, seguaci.</li> + +<li><i>sequire</i>, seguire: <i>sequir</i>; +<ul><li> <i>sequisce</i>, segue;</li> +<li> <i>sequente</i>.</li></ul></li> + +<li><i>seráne</i> [<i>serane</i>], sará.</li> + +<li><i>serba</i>, ‘de me fatt’ha <i>s.</i>’, mi ha salvato.</li> + +<li><i>sere</i>, signore (vocativo).</li> + +<li><i>serina</i>, serena.</li> + +<li><i>sermone</i>, ‘facendo suo <i>s.</i>’, parlando il proprio linguaggio.</li> + +<li><i>serrá</i>, sará.</li> + +<li><i>serrata</i>, ‘ròina <i>s.</i>’, rogna fittissima.</li> + +<li><i>serrato</i>, ‘far <i>s.</i>’, serrare.</li> + +<li><i>serrime</i>, chiusura.</li> + +<li><i>servare</i>, conservare ed osservare: <i>servar</i>; +<ul><li> <i>serva</i>, tien chiuso;</li> +<li> <i>sèrvate</i>, consèrvati;</li> +<li> <i>sèrvise</i>, si conservi;</li> +<li> <i>servando</i>, <i>servandote</i>;</li> +<li> <i>servata</i>.</li></ul></li> + +<li><i>servemento</i>, ‘fece el <i>s.</i>’, serví.</li> + +<li><i>servente</i>, ‘li soi <i>s.</i>’, i servi.</li> + +<li><i>servire</i>, ‘lassai lo tuo <i>s.</i>’, il tuo servizio; +<ul><li> ‘en tuo <i>s.</i>’, per servirti.</li></ul></li> + +<li><i>servito</i>, ‘al suo <i>s.</i>’, servizio.</li> + +<li><i>servo</i>, schiavo.</li> + +<li><i>setta</i>, ‘amara <i>s.</i>’, dolorosa compagnia.</li> + +<li><i>sforzare</i>, far violenza: <i>sforza</i>; +<ul><li> <i>sforzarolla</i>, la costringerò.</li></ul></li> + +<li><i>sguardamento</i>, ‘faceagli <i>sg.</i>’, la occhieggiavo.</li> + +<li><i>sguardare</i>, mirare, osservare: <i>sguarda</i>, <i>sguardano</i>, <i>sguardai</i>, <i>sguardando</i>.</li> + +<li><i>sguardata</i>, ‘la mia <i>sg.</i>’, il mio aspetto; +<ul><li> <i>-e</i>, sguardi.</li></ul></li> + +<li><i>sguardato</i>, il contemplare, il mirare.</li> + +<li><i>sguardo</i>, ‘per <i>sg.</i> de cruce’, per rimirar la croce.</li> + +<li><i>side</i>, la sede.</li> + +<li><i>signorio</i> [<i>signorío</i>], ‘hai <i>s.</i>’, trionfi.</li> + +<li><i>silenzo</i>, silenzio.</li> + +<li><i>silere</i>, ‘lo loro <i>s.</i>’, il lor silenzio: <i>sile</i>, taci; +<ul><li> <i>silete</i>, tacete.</li></ul></li> + +<li><i>siloismi</i>, sillogismi.</li> + +<li><i>simiglia</i>, ‘en la <i>s.</i>’, a somiglianza.</li> + +<li><i>simiglio</i>, ‘lor <i>s.</i>’, a loro somiglianza; +<ul><li>’senza <i>s.</i>’, senza pari.</li></ul></li> + +<li><i>sinistro</i>, a sinistra.</li> + +<li><i>sio</i>, <i>-a</i>, suo, -a.</li> + +<li><i>sirágione</i>, ne saró.</li> + +<li><i>siron da star</i>, dovranno stare.</li> + +<li><i>site</i>, siete.</li> + +<li><i>sitire</i>, ’tant’è ’l <i>s.</i> de tua desianza’, tanto forte è il tuo desiderio; +<ul><li> <i>sitito</i>, desiderato.</li></ul></li> + +<li><i>smaglia</i>, vien meno.</li> + +<li><i>smarruta</i>, smarrita.</li> + +<li><i>smesuranza</i>, grandezza, immensitá, sproporzione.</li> + +<li><i>smesurato</i>, ‘parlando <i>sm.</i>’, oltre la capacitá dell’umano intelletto.</li> + +<li><i>so</i>, suo.</li> + +<li><i>so</i>, sotto.</li> + +<li><i>soblima</i>, sublime.</li> + +<li><i>sofferente</i>, ‘esser <i>s.</i>’, sopportare.</li> + +<li><i>sofferenza</i>, indugio.</li> + +<li><i>sofferire</i>, sopportare, permettere: <i>sofferiría</i>, <i>sofferito</i>.</li> + +<li><i>sofficiente</i>, sufficientemente.</li> + +<li><i>sofficiente</i>, ‘esser <i>s.</i>’, sopportare.</li> + +<li><i>soffrire</i>, indugiare.<span class="pagenum"><a name="Page_303" id="Page_303">[Pg 303]</a></span></li> + +<li><i>sofisticato vero</i>, veritá apparente.</li> + +<li><i>sogiorno</i>, fasti, lusso; +<ul><li> ‘far <i>s.</i>’, divertirsi.</li></ul></li> + +<li><i>soi</i>, suoi; +<ul><li> ‘le <i>soi</i> mano’ le sue mani.</li></ul></li> + +<li><i>solfenal</i>, odore di zolfo.</li> + +<li><i>sòlia</i> [<i>solia</i>], trono, sede celeste; +<ul><li> ‘attento stai a mia <i>s.</i>’, mi attendi al varco.</li></ul></li> + +<li><i>solidato</i>, solido; +<ul><li> ‘acque <i>solidate</i>’, ghiacciate.</li></ul></li> + +<li><i>sollazzare</i>, ‘il <i>s.</i>’, il divertimento, il piacere.</li> + +<li><i>sollicito</i>, sollecito.</li> + +<li><i>solva</i>, paghi.</li> + +<li><i>soma</i>, premio (iron.).</li> + +<li><i>somergitura</i>, ‘farò <i>s.</i>’, mi sommergerò.</li> + +<li><i>sommergetura</i>, ‘faccia <i>s.</i>’, si sommerga.</li> + +<li><i>sommettiriti</i>, sottometterete.</li> + +<li><i>somnia</i>, sogni.</li> + +<li><i>somniare</i>, sognare.</li> + +<li><i>somo</i>, peso.</li> + +<li><i>son</i>, sanno.</li> + +<li><i>sonagliando</i>, mandando suono di catene.</li> + +<li><i>sonarim</i>, suoneremo.</li> + +<li><i>sonno</i>, ‘a <i>s.</i>’, spensieratamente.</li> + +<li><i>sonòcchiate</i> [<i>sonocchiate</i>], svégliati.</li> + +<li><i>sònora</i> [<i>sonora</i>], suoni.</li> + +<li><i>soperba</i>, superba.</li> + +<li><i>soperchianza</i>, il superfluo; +<ul><li> prepotenza.</li></ul></li> + +<li><i>soprano</i>, sovrano.</li> + +<li><i>sopre</i>, sopra.</li> + +<li><i>sorte</i>, ‘pete la sua <i>s.</i>’, quel che le spetta; +<ul><li> ‘aver <i>s.</i>’, diritto;</li> +<li> ‘paghi la <i>s.</i>’, quello che deve;</li> +<li> schiatta, progenie.</li></ul></li> + +<li><i>sospetta</i>, ‘ha <i>s.</i>’, ha in sospetto.</li> + +<li><i>sospezion</i>, sospetto.</li> + +<li><i>sospicasi</i>, sospetta.</li> + +<li><i>sostenetti</i>, sostenni, sopportai.</li> + +<li><i>sostenía</i>, sosteneva.</li> + +<li><i>soterrata</i>, ‘nel fuoco <i>s.</i>’, gettata nel fuoco.</li> + +<li><i>sotilmente</i>, giudiziosamente.</li> + +<li><i>sotta</i>, sotto.</li> + +<li><i>sottano</i>, soggetto, inferiore.</li> + +<li><i>sottratto</i>, derubato; +<ul><li> ‘fa ’l <i>s.</i>’, ‘fa li <i>sottratti</i>’, ruba.</li></ul></li> + +<li><i>sottrare</i>, sottrarre, sapere: <i>sottra’</i>, sottrae.</li> + +<li><i>sovenesse</i>, sovvenisse.</li> + +<li><i>sozare</i>, insozzare: <i>sozata</i>.</li> + +<li><i>sozore</i>, sozzura.</li> + +<li><i>spalare</i>, manifestare, palesare: <i>spalato</i>.</li> + +<li><i>spaliando</i>, sparpagliando, spargendo all’aria.</li> + +<li><i>spanne</i>, ‘tutto sto monno <i>sp.</i>’, invade.</li> + +<li><i>sparita</i>, divisa, abbandonata.</li> + +<li><i>sparte</i>, divide, allontana.</li> + +<li><i>sparvire</i>, sparviere.</li> + +<li><i>spavalde</i>, riferito alle mosche.</li> + +<li><i>spechiato</i>, immagine.</li> + +<li><i>spelagato</i>, ‘amore <i>sp.</i>’, infinito, smisurato.</li> + +<li><i>spenne</i>, spende.</li> + +<li><i>spensare</i>, dispensare.</li> + +<li><i>speregiare</i>, raggiare: <i>speregia</i>.</li> + +<li><i>sperfonna</i>, ‘se <i>sp.</i>’, sprofonda, rovina.</li> + +<li><i>spermento</i>, esperimento.</li> + +<li><i>spettato</i>, aspettato.</li> + +<li><i>speziale</i>, speciale.</li> + +<li><i>spezie</i>, forma.</li> + +<li><i>spiacemento</i>, ‘è <i>sp.</i>’, dispiace.</li> + +<li><i>spicciatura</i>, pettinatura.</li> + +<li><i>spiegato</i>, spiegato.</li> + +<li><i>spinato</i>, coronato di spine.</li> + +<li><i>spineta</i>, luogo irto di spine.</li> + +<li><i>spinosa</i>, riccio.</li> + +<li><i>spiritale</i> e <i>spirital</i>, spirituale.</li> + +<li><i>splacente</i>, sgradito.</li> + +<li><i>splaceza</i>, disgusto.</li> + +<li><i>splanare</i>, spiegare, dimostrare.</li> + +<li><i>splendiante</i>, splendente.</li> + +<li><i>splendimento</i>, splendore.<span class="pagenum"><a name="Page_304" id="Page_304">[Pg 304]</a></span></li> + +<li><i>splicar</i>, spiegare: <i>splico</i>.</li> + +<li><i>splumato</i>, fatto di piume.</li> + +<li><i>spogliamento</i>, ‘è <i>sp.</i>’, spoglia.</li> + +<li><i>spogliao</i>, spogliò, privò.</li> + +<li><i>spogliature</i>, spogliamenti, privazioni.</li> + +<li><i>sponsare</i>, sposare: <i>sponsata</i>.</li> + +<li><i>sponso</i>, sposo.</li> + +<li><i>sprecatura</i>, lo spreco.</li> + +<li><i>sprobrato</i>, disprezzato, discacciato.</li> + +<li><i>spurione</i>, bastardo.</li> + +<li><i>squinantia</i> [<i>squinantía</i>], angina.</li> + +<li><i>stabeleza</i>, stabilitá.</li> + +<li><i>stabilezza</i>, stabilitá.</li> + +<li><i>stacione</i>, abitazione; +<ul><li> fig., l’animo, il cuore.</li></ul></li> + +<li><i>staendo</i>, stando, rimanendo.</li> + +<li><i>staesse</i>, stesse.</li> + +<li><i>stagione</i>, tempo: ‘a la <i>st.</i>’, talvolta; +<ul><li> ‘a <i>st.</i>’, per sempre;</li> +<li> ‘en onne <i>st.</i>’, ‘ad ogne <i>st.</i>’, ‘onne <i>st.</i>’, sempre;</li> +<li> ‘per <i>st.</i>’, per qualche tempo.</li></ul></li> + +<li><i>staía</i>, stava.</li> + +<li><i>stainati</i>, fermi, fissi.</li> + +<li><i>stampiando</i>, urtando, spingendo.</li> + +<li><i>stando</i>, ‘’l tuo <i>st.</i>’, il tuo posto.</li> + +<li><i>stane</i>, tu stai; +<ul><li> sta.</li></ul></li> + +<li><i>stanno</i>, stando.</li> + +<li><i>stare</i>, rimanere: <i>stando</i>, restando; +<ul><li> ‘lo <i>st.</i>’, la condizione;</li> +<li> <i>stane</i>, stai e sta;</li> +<li> <i>ston</i> e <i>sto</i>, stanno;</li> +<li> <i>staía</i>, stava;</li> +<li> <i>stetti</i>, <i>stai</i>, <i>staisti</i>, stessi;</li> +<li> <i>stava</i>, <i>gioce</i> e <i>staraio</i>, starò;</li> +<li> <i>staesse</i> e <i>stesse</i>, stessi, <i>starían</i>;</li> +<li> <i>stia</i> (imp.), sta’;</li> +<li> <i>staendo</i> e <i>stando</i>.</li></ul></li> + +<li><i>stascione</i>, ‘se non prendi la <i>st.</i>’, se non cogli l’occasione.</li> + +<li><i>stata</i>, ‘mia <i>st.</i>’, la mia vita.</li> + +<li><i>statera</i>, giustizia.</li> + +<li><i>statura</i>, ‘scarsamente la <i>st.</i>’, relativamente alla persona.</li> + +<li><i>stazone</i>, dimora, prigione; +<ul><li> meta, destino.</li></ul></li> + +<li><i>stemperòne</i>, intenerí, liquefece.</li> + +<li><i>stenguto</i>, spento.</li> + +<li><i>stermenare</i>, abbreviare.</li> + +<li><i>stermenata</i>, ‘puza <i>st.</i>’, fortissima, insopportabile.</li> + +<li><i>stile</i>, costume.</li> + +<li><i>stímate</i> [<i>stimate</i>], stigmate.</li> + +<li><i>stingni</i>, estingui.</li> + +<li><i>sto</i>, <i>-a</i>, <i>-i</i>, <i>-e</i>, cotesto, ecc.</li> + +<li><i>stomacone</i>, stomaco.</li> + +<li><i>stromento</i>, strumento.</li> + +<li><i>storto me so en ipocrisia</i>, mi son fatto ipocrita; +<ul><li> ‘l’alma <i>storta</i>’, peccatrice.</li></ul></li> + +<li><i>straniato</i>, fatto estraneo.</li> + +<li><i>stravando</i>, strapazzando.</li> + +<li><i>stregnéme</i>, mi costringevano.</li> + +<li><i>strenga</i>, stringa.</li> + +<li><i>stretto</i>, misero, infelice; +<ul><li> <i>-a</i>, crudele;</li> +<li> ‘mette a la <i>stretta</i>’, opprime.</li></ul></li> + +<li><i>strettura</i>, difficoltá, tormento.</li> + +<li><i>stromento</i>, ‘fai te de me <i>str.</i>’, fate un contratto per riscattarmi; +<ul><li> ‘non era tenuto per <i>str.</i>’, per contratto.</li></ul></li> + +<li><i>strovele</i>, turpe, vergognoso.</li> + +<li><i>strutto</i>, <i>-a</i>, distrutto.</li> + +<li><i>studiante</i>, studente.</li> + +<li><i>stupefisi</i>, rimasi stupefatto.</li> + +<li><i>sturciata</i>, storpia.</li> + +<li><i>sturno</i>, schiera.</li> + +<li><i>stuta</i>, spegne, uccide.</li> + +<li><i>su</i>, suo.</li> + +<li><i>suavetoso</i>, soave.</li> + +<li><i>sublimato</i>, sublime.</li> + +<li><i>sublimo</i>, sublime.</li> + +<li><i>subvenuto</i>, aiutato.</li> + +<li><i>succurga</i>, soccorra.</li> + +<li><i>succurre</i>, soccorri.</li> + +<li><i>succurri</i>, soccorri.</li> + +<li><i>succurrite</i>, soccorrete.</li> + +<li><i>suddito</i>, di contro a <i>prelato</i>.</li> + +<li><i>sufficiente</i>, ‘lo piú <i>s.</i>’, il piú idoneo.</li> + +<li><i>sufficienza</i>, ‘non li par <i>s.</i>’, non gli pare abbastanza; +<ul><li> ‘non farien <i>s.</i>’, non basterebbero.<span class="pagenum"><a name="Page_305" id="Page_305">[Pg 305]</a></span></li></ul></li> + +<li><i>suiace</i>, soggiace.</li> + +<li><i>suiacemento</i>, soggezione.</li> + +<li><i>sumante</i>, ‘fosse <i>s.</i>’, prendesse.</li> + +<li><i>sune</i>, su.</li> + +<li><i>suo maggiore</i>, maggiore di lui.</li> + +<li><i>superbietate</i>, superbia.</li> + +<li><i>surgere</i>, sorgere: <i>surgo</i>, <i>surge</i>, <i>surga</i>.</li> + +<li><i>Suria</i> [<i>Suría</i>], Siria.</li> + +<li><i>sutigliamento</i>, intelligenza.</li> + +<li><i>sutiglianza</i>, ‘a <i>s.</i>’, con astuzia.</li> + +<li><i>sutiglieza</i>, intelligenza.</li> + +<li><i>sutilissima</i>, astutissima.</li> + +<li><i>suto</i>, stato.</li> + +<li><i>suvarate</i>, pianelle di sughero.</li> + +<li><i>svalianza</i>, varietá, differenza.</li> + +<li><i>sveghi</i>, svegli.</li> + +<li><i>sviamento</i>, traviamento.</li> + +<li><i>svincigliando</i>, frustando col vinciglio.</li></ul> + +<ul> +<li><i>tacire</i>, tacere.</li> + +<li><i>talento</i>, ‘essere in <i>t.</i>’, piacere.</li> + +<li><i>tanto</i>, ‘en <i>t.</i> levata’, cosí in alto; +<ul><li> col superl.: ‘persona <i>t.</i> altissima’.</li></ul></li> + +<li><i>taoliere</i>, banco, tavola da giuoco.</li> + +<li><i>targia</i>, scudo.</li> + +<li><i>targa</i>, targa, scudo.</li> + +<li><i>tasca</i>, borsa, bisaccia.</li> + +<li><i>taschetto</i>, borsa.</li> + +<li><i>tazo</i>, taccio.</li> + +<li><i>tege</i>, copre, nasconde.</li> + +<li><i>temenza</i>, timore.</li> + +<li><i>temperamento</i>, ‘en <i>t.</i>’, temperati, austeri.</li> + +<li><i>tempestanza</i>, tempesta.</li> + +<li><i>tempestate</i>, difficoltá; +<ul><li> disgrazie, avversitá.</li></ul></li> + +<li><i>tempestato</i>, combattuto, osteggiato; +<ul><li> tempesta.</li></ul></li> + +<li><i>tempo</i>, ‘non è per <i>t.</i>’, non è opportuno; +<ul><li> ‘onne <i>t.</i>’, sempre, continuamente;</li> +<li> ‘longo <i>t.</i> passato’, da lungo tempo.</li></ul></li> + +<li><i>temporal</i>, ‘per <i>t.</i>’, per caso, qualche volta.</li> + +<li><i>tene</i>, te.</li> + +<li><i>tenebría</i>, tenebra profonda.</li> + +<li><i>tenebroso</i>, ‘onne <i>t.</i>’, ogni tenebra.</li> + +<li><i>tenere</i>, pregiare: <i>tenerte</i>, <i>tengam</i>, teniamo.</li> + +<li><i>tenire</i>, tenere.</li> + +<li><i>tenore</i>, aiuto, sostegno, carattere.</li> + +<li><i>tentato</i>, tentazione.</li> + +<li><i>tento</i>, <i>-a</i>, tinto.</li> + +<li><i>tentòne</i>, tentò.</li> + +<li><i>Teotonicoro</i>, ‘renno <i>T.</i>’, regno di Germania.</li> + +<li><i>tepedeza</i>, freddezza di affetto.</li> + +<li><i>terrafinato</i>, confinato.</li> + +<li><i>terráti</i>, ti asterrai.</li> + +<li><i>terribilita</i>, spaventata.</li> + +<li><i>terza</i>, sost., ora.</li> + +<li><i>tesaro</i>, tesoro.</li> + +<li><i>tesaurizi el tuo mercato</i>, guadagni lautamente.</li> + +<li><i>testificanza</i>, testimonianza.</li> + +<li><i>testo</i>, <i>-a</i>, cotesto.</li> + +<li><i>tia</i>, ‘da <i>t.</i>’, da te.</li> + +<li><i>tieco</i>, teco.</li> + +<li><i>tio</i>, tuo.</li> + +<li><i>tiròne</i>, tirò.</li> + +<li><i>toccamento</i>, tatto; +<ul><li>’fatto n’ho <i>t.</i>’, ne ho parlato.</li></ul></li> + +<li><i>toccar</i>, bussare.</li> + +<li><i>toi</i>, tuoi.</li> + +<li><i>tollere</i> e <i>toller</i>, togliere: <i>tollo</i>, <i>tolle</i>, <i>tol</i>, <i>tolleme</i>, <i>tolli</i>, <i>tollime</i>, <i>tolléte</i> [<i>tollete</i>], <i>tollíte</i> [<i>tollite</i>]; +<ul><li> <i>tolla</i>;</li> +<li> <i>tollevi</i>;</li> +<li> <i>tollerá</i>;</li> +<li> <i>tollería</i>;</li> +<li> <i>tolesse</i>;</li> +<li> <i>tollesse</i>;</li> +<li> <i>torrotte</i>;</li> +<li> <i>torrai</i>;</li> +<li> <i>tollendo</i>;</li> +<li> <i>tollendome</i>.</li></ul></li> + +<li><i>tomento</i>, pomata.</li> + +<li><i>tomo</i>, caduta.</li> + +<li><i>tormentare</i>, soffrire: <i>tormentando</i>.</li> + +<li><i>tornare</i>, volgere: <i>torna</i>, tornano; +<ul><li> <i>tornata</i>, vòlta, trasformata.</li></ul></li> + +<li><i>torte</i>, ingiuste.<span class="pagenum"><a name="Page_306" id="Page_306">[Pg 306]</a></span></li> + +<li><i>torto</i>, ‘a <i>t.</i>’, crudelmente.</li> + +<li><i>toserate</i>, tosate.</li> + +<li><i>tossa</i>, tosse.</li> + +<li><i>totto</i>, tutto.</li> + +<li><i>traccia</i>, cammino.</li> + +<li><i>trademento</i>, ‘so en <i>tr.</i>’, tradiscono.</li> + +<li><i>traduto</i>, tradito.</li> + +<li><i>tragesse</i>, traesse.</li> + +<li><i>tragiatto</i>, passaggio (?).</li> + +<li><i>tragisti</i>, traesti.</li> + +<li><i>traenno</i>, ‘te ce mena <i>tr.</i>’, per forza.</li> + +<li><i>tralipare</i>, cadere o gettar giú dalla riva: <i>tralipato</i>, <i>-a</i>, rovesciato.</li> + +<li><i>trangoscio</i>, mi angoscio.</li> + +<li><i>trano</i>, discordia, lotta.</li> + +<li><i>tranquillata</i>, fatta tranquilla.</li> + +<li><i>transire</i>, passare: <i>transito</i> [<i>transíto</i>].</li> + +<li><i>translato</i>, trasportato.</li> + +<li><i>trapperia</i> [<i>trappería</i>] (?).</li> + +<li><i>trare</i>, trarre, salvare, riscattare: <i>tra’</i>, trae; +<ul><li> <i>traine</i> [<i>tráine</i>], ne trae;</li> +<li> <i>tragi</i>, tragga;</li> +<li> <i>traga</i>, traggano;</li> +<li> <i>tragesse</i>, traesse;</li> +<li> <i>tragisti</i>, traesti;</li> +<li> <i>trarai</i>, trarrai;</li> +<li> <i>traenno</i>, traendo.</li></ul></li> + +<li><i>trasfisso</i>, trasformato.</li> + +<li><i>trasformanza</i>, trasformazione.</li> + +<li><i>trasse</i>, ‘le pene che <i>tr.</i>’, che sopportò.</li> + +<li><i>trasversío</i>, confusione.</li> + +<li><i>trattabilitate</i>, possibilitá di trattare.</li> + +<li><i>trattato</i>, componimento poetico; +<ul><li> ‘te dái en suo <i>tr.</i>’, in sua balía;</li> +<li> ‘facce mali <i>trattate’</i>, commetta male azioni.</li></ul></li> + +<li><i>tratto</i>, mossa, gesto, atto, mala azione, astuzia: ‘dièglie ’l <i>tr.</i>’, lo assalí; +<ul><li> ‘faccio ’l <i>tr.</i>’, sono agli estremi.</li></ul></li> + +<li><i>trattura</i>, estirpamento.</li> + +<li><i>travaglia</i>, dolore, molestia; +<ul><li> ‘metter <i>tr.</i>’, tormentare: <i>travaglie</i>.</li></ul></li> + +<li><i>travagliare</i>, soffrire.</li> + +<li><i>travalli</i>, travagli.</li> + +<li><i>travone</i>, trave.</li> + +<li><i>tredece</i>, tredici.</li> + +<li><i>tremore</i>, tremito, paura.</li> + +<li><i>trez’</i>, trecce.</li> + +<li><i>tribulanza</i>, dolore, pena.</li> + +<li><i>tristanza</i>, tristezza.</li> + +<li><i>tristare</i>, soffrire.</li> + +<li><i>tristore</i> e <i>tristor</i>, tristezza, dolore.</li> + +<li><i>trombare</i>, suonare la tromba.</li> + +<li><i>troni</i>, tuoni.</li> + +<li><i>trovárese</i>, si troverebbe.</li> + +<li><i>trovòne</i>, trovò.</li> + +<li><i>ttutore</i>, ‘a <i>tt.</i>’, sempre.</li> + +<li><i>tuo</i>, ‘lo <i>t.</i> servire’, il servirti; +<ul><li> ‘en <i>t.</i> servire’, per servirti;</li> +<li> ‘lo <i>t.</i> affidato’, chi si è affidato a te;</li> +<li> ‘<i>t.</i> miglior’, miglior di te.</li></ul></li> + +<li><i>turbanza</i>, turbamento.</li> + +<li><i>turbara</i> [<i>turbára</i>], turberei.</li> + +<li><i>tusto</i>, duro, resistente.</li> + +<li><i>tutt’ore</i>, ‘a <i>t.</i>’, sempre.</li> + +<li><i>tutture</i>, ‘a <i>t.</i>’, sempre.</li></ul> + +<ul> +<li><i>ubidenza</i>, ubbidienza.</li> + +<li><i>uccidesse</i>, ucciderebbe.</li> + +<li><i>udimenti</i>, l’ascoltare.</li> + +<li><i>umbratura</i>, ‘fará <i>u.</i>’, celerá.</li> + +<li><i>umiliata</i>, umiltá.</li> + +<li><i>unitato</i>, unione.</li> + +<li><i>unqua</i>, non mai: <i>unqua mai</i>, non mai; +<ul><li> <i>lá unqua</i>, dovunque.</li></ul></li> + +<li><i>unquanco</i>, non ancora mai.</li> + +<li><i>unque</i>, ‘lá <i>u.</i>’, dovunque.</li> + +<li><i>ura</i>, occasione, modo; +<ul><li> ‘a nul’ <i>u.</i>’, non mai;</li> +<li> ‘ad <i>u.</i> ad <i>u.</i>’, sempre.</li></ul></li> + +<li><i>usagio</i>, ‘per <i>u.</i>’, abitualmente.</li> + +<li><i>usamento</i>, pratica, famigliaritá.</li> + +<li><i>usanza</i>, ‘non era en <i>u.</i>’, non si usava; +<ul><li> ‘per <i>u.</i>’, abitualmente.</li></ul></li> + +<li><i>usare</i>, operare.</li> + +<li><i>uscire</i>, spirare, morire; +<ul><li> ‘venni a l’<i>u.</i>’, nacqui.</li></ul></li> + +<li><i>uso</i>, ‘per <i>u.</i>’, abitualmente; +<ul><li> ‘me so <i>u.</i>’, mi sono abituato.</li></ul></li> + +<li><i>usura</i>, ‘tollea l’<i>u.</i>’, esercitava l’usura.</li> + +<li><i>utri</i>, otri.<span class="pagenum"><a name="Page_307" id="Page_307">[Pg 307]</a></span></li></ul> + +<ul> +<li><i>vacare</i>, ‘a Dio <i>v.</i>’, attendere a Dio.</li> + +<li><i>vaccio</i>, presto.</li> + +<li><i>valde</i>, ‘mordendone <i>v.</i>’, fortemente.</li> + +<li><i>valenza</i>, valore.</li> + +<li><i>valimento</i>, valore.</li> + +<li><i>valore</i>, ‘il molto <i>v.</i>’, una ricca ereditá.</li> + +<li><i>valura</i>, valore.</li> + +<li><i>valuta</i>, valore; +<ul><li> <i>valute</i>, ‘a tutte mie <i>v.</i>’, con ogni mia possa.</li></ul></li> + +<li><i>Vangelista</i>, Evangelista.</li> + +<li><i>vanura</i>, vanitá.</li> + +<li><i>vanuri</i>, vanitá.</li> + +<li><i>vasallaggio</i>, vassallaggio.</li> + +<li><i>vascello</i>, vasetto.</li> + +<li><i>vasecce</i> [<i>vássece</i>], ci si va.</li> + +<li><i>vaseglie</i>, vasetti di medicinali.</li> + +<li><i>vedemento</i>, vista.</li> + +<li><i>vedere</i> e <i>vedire</i>: <i>veio</i>, vedo; +<ul><li> <i>vei</i>, vede;</li> +<li> <i>vedemo</i>, <i>vedite</i>;</li> +<li> <i>vederimo</i>, vedremo;</li> +<li> <i>vedia</i> [<i>vedía</i>] e <i>vidivi</i>;</li> +<li> <i>vide</i>, <i>vidde</i>, <i>viddi</i>;</li> +<li> <i>vede</i> e <i>vide</i> (imperat.);</li> +<li> <i>vedisse</i>, <i>veggia</i>, <i>veia</i>, <i>vegente</i>, <i>vedenno</i>, <i>viso</i>;</li> +<li> ‘il mio <i>vedere</i>’, il mio aspetto, ‘col <i>v.</i>’, con lo sguardo;</li> +<li> <i>vederse</i>, vedere.</li></ul></li> + +<li><i>vedimento</i>, vista.</li> + +<li><i>vedoveza</i>, privazione.</li> + +<li><i>veduto</i>, ‘’l <i>v.</i>’, le cose che si vedono.</li> + +<li><i>vegente onne omo nato</i>, dinanzi agli occhi di tutti.</li> + +<li><i>veghiare</i> e <i>veghiar</i>, vegliare: <i>veghio</i>.</li> + +<li><i>veio</i>, ‘el suo <i>v.</i>’, la sua vista.</li> + +<li><i>velle</i>, ‘’l mio <i>v.</i>’, la mia volontá.</li> + +<li><i>vencer</i>, vincere; +<ul><li> <i>véncelo</i> [<i>vencelo</i>], lo vince;</li> +<li> <i>vencía</i>;</li> +<li> <i>vicque</i>, vinse;</li> +<li> <i>vensero</i>, vinsero;</li> +<li> <i>venciuto</i>, <i>-e</i>, vinto;</li> +<li> <i>vento</i>, <i>-e</i>.</li></ul></li> + +<li><i>venco</i>, vinciglio.</li> + +<li><i>vendecanza</i>, vendetta.</li> + +<li><i>vendegnato</i>, vendemmiato.</li> + +<li><i>venditta</i>, vendetta.</li> + +<li><i>venen</i>, veleno.</li> + +<li><i>venenato</i>, avvelenato.</li> + +<li><i>venenno</i>, venendo.</li> + +<li><i>venenose</i>, velenose.</li> + +<li><i>venére</i>, venire.</li> + +<li><i>venga</i>, vengano.</li> + +<li><i>vengnata</i>, vendicata.</li> + +<li><i>veniare</i>, riposare.</li> + +<li><i>venino</i>, veleno.</li> + +<li><i>venta</i>, ‘la <i>v.</i>’, la vittoria.</li> + +<li><i>ventrata</i>, il ventre pregno.</li> + +<li><i>ver</i> ed <i>en ver</i>, verso.</li> + +<li><i>vergata</i>, diversitá.</li> + +<li><i>vergato</i>, abiti di piú colori.</li> + +<li><i>vergognare</i>, vergognarsi: <i>vergogni</i>, <i>vergogna</i>, <i>vergognan</i>; +<ul><li> ‘col <i>vergognare</i>’, con la vergogna.</li></ul></li> + +<li><i>vermigni</i>, vermigli.</li> + +<li><i>vernato</i>, inverno.</li> + +<li><i>vero</i>, veramente.</li> + +<li><i>verráne</i> [<i>verrane</i>], verrá.</li> + +<li><i>vertá</i>, veritá.</li> + +<li><i>vescovata</i>, vescovado.</li> + +<li><i>vespertino</i>, all’ora del vespro.</li> + +<li><i>vessazion</i>, tormenti.</li> + +<li><i>vessica</i>, vescica.</li> + +<li><i>vestaro</i>, vestiario, ma nel senso di luogo ove si conservano le vesti.</li> + +<li><i>vestigia</i>, braccia.</li> + +<li><i>vestute</i>, vestite.</li> + +<li><i>vetare</i>, vietare: <i>vétame</i> [<i>vetame</i>], <i>vétate</i> [<i>vètate</i>, <i>vetate</i>]; +<ul><li> <i>véto</i> [<i>veto</i>], vietato.</li></ul></li> + +<li><i>vexello</i>, vessillo.</li> + +<li><i>vezato</i>, ‘mal <i>v.</i>’, male avvezzo.</li> + +<li><i>via</i>, ‘longa <i>v.</i> assai m’è paruto andare’, m’è parso d’aver fatto lungo viaggio.</li> + +<li><i>vicena</i>, vicina.</li> + +<li><i>vicinanza</i>, compagnia.</li> + +<li><i>vicinata</i>, compagnia.</li> + +<li><i>vicque</i>, vinse.</li> + +<li><i>viduitate</i>, privazione.</li> + +<li><i>vigorando</i>, acquistando vigore.</li> + +<li><i>vilanza</i>, avvilimento, umiltá;<span class="pagenum"><a name="Page_308" id="Page_308">[Pg 308]</a></span> +<ul><li> ‘tenuto m’ha en <i>v.</i>’, mi ha tenuto a vile.</li></ul></li> + +<li><i>vilare</i> e <i>vilar</i>, avvilire e umiliarsi: <i>vilato</i>.</li> + +<li><i>vileza</i>, di contro a <i>gentileza</i>.</li> + +<li><i>viliata</i>, avvilita.</li> + +<li><i>vilisco</i>, ho a vile.</li> + +<li><i>vina</i>, vini.</li> + +<li><i>virginia</i>, vergine.</li> + +<li><i>virgo</i>, ‘Giesse <i>v.</i>’, la vergine di Iesse.</li> + +<li><i>visagio</i>, sguardo.</li> + +<li><i>visco</i>, vischio.</li> + +<li><i>visione</i>, contemplazione.</li> + +<li><i>viso</i>, vista, sguardo, aspetto, visione.</li> + +<li><i>visso</i>, <i>-a</i>, vissuto.</li> + +<li><i>vittore</i>, vincitore.</li> + +<li><i>vivacce</i>, presti, pronti.</li> + +<li><i>vivaceza</i>, prestezza, prontezza.</li> + +<li><i>vivamo</i>, viviamo (congiuntivo).</li> + +<li><i>vivanna</i>, vivanda.</li> + +<li><i>vivesce</i>, vive.</li> + +<li><i>vivitare</i>, ‘en mio <i>v.</i>’, durante tutta la mia vita.</li> + +<li><i>vocare</i>, ‘lussuria è suo <i>v.</i>’, si chiama l.: <i>vocava</i>, <i>vocato</i>, <i>-a</i>.</li> + +<li><i>voce</i> ‘gli dái la <i>v.</i>’, lo approvi.</li> + +<li><i>voitare</i>, vuotare: <i>voitata</i>.</li> + +<li><i>vol</i>, vogliono.</li> + +<li><i>volentire</i>, volentieri.</li> + +<li><i>volere</i>: <i>vo’</i>, voglio, <i>vòli</i> [<i>voli</i>], <i>vòle</i> [<i>vole</i>], <i>vuoli</i>, <i>vòl</i>, <i>vuol</i>; +<ul><li> <i>volem</i>, vogliamo;</li> +<li> <i>vono</i> e <i>vol</i>, vogliono;</li> +<li> <i>vogli</i>, tu voglia;</li> +<li> <i>volea</i>, volevano;</li> +<li> <i>volisse</i>, volessi;</li> +<li> <i>vòlse</i> [<i>volse</i>], <i>vòlsi</i> [<i>volsi</i>] e <i>vòls’</i>, volli;</li> +<li> <i>vòlse</i> [<i>volse</i>] e <i>vuolse</i>, volle;</li> +<li> <i>vòlsete</i>, ti volle;</li> +<li> <i>vòlser</i> [<i>volser</i>], vollero e <i>vòlserme</i>, mi vollero.</li></ul></li> + +<li><i>volontire</i>, volentieri.</li> + +<li><i>volta</i>, ‘a questa <i>v.</i>’, per questa v.</li> + +<li><i>voluntere</i>, volentieri.</li> + +<li><i>von</i>, vanno.</li> + +<li><i>vono</i>, vogliono.</li> + +<li><i>vorato</i>, divorato.</li> + +<li><i>voratura</i>, ‘lupo en <i>v.</i>’, che divora.</li> + +<li><i>vuce</i>, voce.</li> + +<li><i>vulneranno</i>, ferendo.</li> + +<li><i>’vuto</i>, avuto.</li></ul> + +<ul> +<li><i>zambra</i>, camera.</li> + +<li><i>zampagliato</i>, intricato, impedito nelle gambe.</li> + +<li><i>zanzavaglia</i>, combatte.</li> + +<li><i>zifra</i>, ‘staragioce per <i>z.</i>’, non conterò nulla.</li> + +<li><i>zitello</i>, bambino.</li> + +<li><i>zito</i>, fanciullo, vergine.</li> + +<li><i>zizaglia</i>, zizzania.</li> + +<li><i>zona</i>, fascia, cintura.</li> + +<li><i>zona</i>, cinge. +<span class="pagenum"><a name="Page_309" id="Page_309">[Pg 309]</a></span></li></ul> + + +<hr /> + +<h2><a name="INDICE_DEI_CAPOVERSI" id="INDICE_DEI_CAPOVERSI"></a>INDICE DEI CAPOVERSI</h2> + + +<table summary="capoversi"> +<tr> +<td> +Ad l’amor ch’è venuto—en carne a noi se dare</td><td class="center"> pag.</td><td class="right"> <a href="#Page_146">146</a></td></tr> +<tr><td>A fra Ianne da la Verna—ch’en quartana se scioverna</td><td class="center"> » </td><td class="right"> <a href="#Page_142">142</a></td></tr> +<tr><td>Alte quattro virtute—son cardinal chiamate </td><td class="center"> » </td><td class="right"> <a href="#Page_165">165</a></td></tr> +<tr><td>Amor che ami tanto,—ch’io non so dir lo quanto </td><td class="center"> » </td><td class="right"> <a href="#Page_198">198</a></td></tr> +<tr><td>Amor contrafatto—spogliato de vertute </td><td class="center"> » </td><td class="right"> <a href="#Page_66">66</a></td></tr> +<tr><td>Amor de caritate,—perché m’hai sí ferito </td><td class="center"> » </td><td class="right"> <a href="#Page_210">210</a></td></tr> +<tr><td>Amor, diletto amore,—perché m’hai lassato, amore </td><td class="center"> » </td><td class="right"> <a href="#Page_155">155</a></td></tr> +<tr><td>Amor diletto,—Cristo beato </td><td class="center">» </td><td class="right"> <a href="#Page_57">57</a></td></tr> +<tr><td>Amor dolce senza pare—sei tu, Cristo, per amare </td><td class="center"> » </td><td class="right"> <a href="#Page_196">196</a></td></tr> +<tr><td>Anima che desideri—d’andare ad paradiso </td><td class="center"> » </td><td class="right"> <a href="#Page_74">74</a></td></tr> +<tr><td>Assai me sforzo a guadagnare—se ’l sapesse conservare </td><td class="center"> » </td><td class="right"> <a href="#Page_59">59</a></td></tr> +<tr><td>Audite una entenzone—ch’era fra doi persone </td><td class="center"> » </td><td class="right"> <a href="#Page_41">41</a></td></tr> +<tr><td>Audite una ’ntenzone—ch’è ’nfra l’anima e ’l corpo </td><td class="center"> » </td><td class="right"> <a href="#Page_6">6</a></td></tr> +<tr><td colspan="3"> </td></tr> +<tr><td>Cinque sensi mess’on pegno—ciascun d’esser el piú breve </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_11">11</a></td></tr> +<tr><td>Con gli occhi ch’agio nel capo—la luce del dí mediante</td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_106">106</a></td></tr> +<tr><td colspan="3"> </td></tr> +<tr><td>Donna del paradiso,—lo tuo figliolo è preso </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_230">230</a></td></tr> +<tr><td colspan="3"> </td></tr> +<tr><td>En cinque modi appareme—lo Signor en esta vita </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_105">105</a></td></tr> +<tr><td>Ensegnatime Iesú Cristo,—ché lo voglio trovare </td><td class="center">» </td><td class="right"><a href="#Page_88">88</a></td></tr> +<tr><td>En sette modi, co a me pare,—distinta è orazione </td><td class="center">»</td><td class="right"> <a href="#Page_103">103</a></td></tr> +<tr><td colspan="3"> </td></tr> +<tr><td>Fede, spene e caritade—gli tre ciel vòl figurare </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_160">160</a></td></tr> +<tr><td>Figli, nepoti e frati,—rendete el maltolletto </td><td class="center"> » </td><td class="right"><a href="#Page_34">34</a></td></tr> +<tr><td>Fiorito è Cristo nella carne pura </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_245">245</a></td></tr> +<tr><td>Frate Ranaldo, dove se’ andato?—de quolibet sí hai disputato? </td><td class="center"> » </td><td class="right"><a href="#Page_32">32</a></td></tr> +<tr><td>Fuggo la croce che me devora </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_175">175</a></td></tr> +<tr><td colspan="3"> </td></tr> +<tr><td>Guarda che non caggi, amico,—guarda! </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_12">12</a><span class="pagenum"><a name="Page_310" id="Page_310">[Pg 310]</a></span></td></tr> +<tr><td colspan="3"> </td></tr> +<tr><td>Iesú Cristo se lamenta—de la Chiesa romana </td><td class="center">»</td><td class="right"> <a href="#Page_119">119</a></td></tr> +<tr><td colspan="3"> </td></tr> +<tr><td>La bontate enfinita—vòl enfinito amore </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_181">181</a></td></tr> +<tr><td>La Bontade se lamenta—che l’Affetto non l’ha ’mata </td><td class="center"> » </td><td class="right"><a href="#Page_172">172</a></td></tr> +<tr><td>La fede e la speranza—m’on fatta sbandigione</td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_226">226</a></td></tr> +<tr><td>L’amor ch’è consumato—nullo prezzo non guarda </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_244">244</a></td></tr> +<tr><td>L’amor lo cor sí vòl regnare,—discrezion vòl contrastare</td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_179">179</a></td></tr> +<tr><td>L’anema ch’è viziosa—a lo ’nferno è simigliata </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_24">24</a></td></tr> +<tr><td>La superbia de l’altura—ha fatte tante figliole </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_26">26</a></td></tr> +<tr><td>La Veritade piange,—ch’è morta la Bontade </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_117">117</a></td></tr> +<tr><td>L’omo che può la sua lengua domare </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_200">200</a></td></tr> +<tr><td>L’omo fo creato virtuoso </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_90">90</a></td></tr> +<tr><td>Lo pastor per mio peccato—posto m’ha fuor dell’ovile </td><td class="center"> » </td><td class="right"><a href="#Page_128">128</a></td></tr> +<tr><td colspan="3"> </td></tr> +<tr><td>Molto me so delongato—de la via che i santi on calcato </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_60">60</a></td></tr> +<tr><td colspan="3"> </td></tr> +<tr><td>O alta penitenza,—pena en amor tenuta </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_9">9</a></td></tr> +<tr><td>O amor che m’ami,—prendime a li toi ami </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_194">194</a></td></tr> +<tr><td>O amor de povertate—regno de tranquillitate </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_134">134</a></td></tr> +<tr><td>O Amor, divino amore,—amor che non se’ amato </td><td class="center"> » </td><td class="right"><a href="#Page_187">187</a></td></tr> +<tr><td>O amor, divino amore,—perché m’hai assediato </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_190">190</a></td></tr> +<tr><td>O amore muto,—che non vòi parlare </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_178">178</a></td></tr> +<tr><td>O anema fedele—che te vòli salvare </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_65">65</a></td></tr> +<tr><td>O anima mia—creata gentile </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_71">71</a></td></tr> +<tr><td>O castitate, fiore—che te sostene amore </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_77">77</a></td></tr> +<tr><td>O corpo enfracedato,—io so l’anema dolente </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_28">28</a></td></tr> +<tr><td>O coscienza mia,—grande me dái mo reposo </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_114">114</a></td></tr> +<tr><td>O Cristo onnipotente,—dove se’ enviato </td><td class="center"> » </td><td class="right"><a href="#Page_84">84</a></td></tr> +<tr><td>O Cristo onnipotente,—ove sète enviato </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_86">86</a></td></tr> +<tr><td>O Cristo pietoso,—perdona el mio peccato </td><td class="center"> » </td><td class="right"><a href="#Page_38">38</a></td></tr> +<tr><td>O derrata, guarda al prezo,—se te vuoli enebriare</td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_170">170</a></td></tr> +<tr><td>O dolce amore,—c’hai morto l’amore </td><td class="center"> » </td><td class="right"><a href="#Page_191">191</a></td></tr> +<tr><td>O femene, guardate—a le mortal ferute </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_15">15</a></td></tr> +<tr><td>O Francesco, da Dio amato,—Cristo en te s’ène mostrato </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_139">139</a></td></tr> +<tr><td>O Francesco povero,—patriarca novello </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_136">136</a></td></tr> +<tr><td>O frate, guarda ’l viso—se vuoi ben riguarire </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_13">13</a></td></tr> +<tr><td>O frate mio, briga de tornare—nante ch’en morte si’ pigliato </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_17">17</a></td></tr> +<tr><td>O iubilo del core,—che fai cantar d’amore </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_177">177</a></td></tr> +<tr><td>O libertá, subietta—ad omne creatura </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_68">68</a></td></tr> +<tr><td>O megio virtuoso,—retenuta bataglia </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_79">79</a></td></tr> +<tr><td>O me lasso, dolente,—ca lo tempo passato </td><td class="center"> » </td><td class="right"><a href="#Page_36">36</a></td></tr> +<tr><td>Omo che vol parlare,—emprima déi pensare </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_167">167</a></td></tr> +<tr><td>Omo, de te me lamento—che me vai pur fugendo </td><td class="center"> » </td><td class="right"><a href="#Page_54">54</a></td></tr> +<tr><td><span class="pagenum"><a name="Page_311" id="Page_311">[Pg 311]</a></span>Omo, mettete a pensare—onde te vieti el gloriare</td><td class="center"> » </td><td class="right"><a href="#Page_44">44</a></td></tr> +<tr><td>Omo, tu se’ engannato,—ché questo mondo t’ha cecato</td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_33">33</a></td></tr> +<tr><td>O novo canto,—c’hai morto el pianto </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_143">143</a></td></tr> +<tr><td>O papa Bonifazio,—io porto el tuo prefazio </td><td class="center"> » </td><td class="right"><a href="#Page_127">127</a></td></tr> +<tr><td>O papa Bonifazio,—molt’hai iocato al mondo </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_130">130</a></td></tr> +<tr><td>O peccator dolente,—che a Dio vuol retornare </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_239">239</a></td></tr> +<tr><td>Or chi averá cordoglio?—vorríane alcun trovare </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_153">153</a></td></tr> +<tr><td>O Regina cortese,—io so a voi venuto </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_1">1</a></td></tr> +<tr><td>Or se parrá chi averá fidanza </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_115">115</a></td></tr> +<tr><td>Or udite la battaglia—che me fa el falso Nemico</td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_109">109</a></td></tr> +<tr><td>O Signor, per cortesia,—mandame la malsanía </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_112">112</a></td></tr> +<tr><td>O Vergine piú che femina—santa Maria beata </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_3">3</a></td></tr> +<tr><td>O vita de Iesú Cristo,—specchio de veritate </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_81">81</a></td></tr> +<tr><td>O vita penosa, continua battaglia </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_45">45</a></td></tr> +<tr><td colspan="3"> </td></tr> +<tr><td>Peccator, chi t’ha fidato,—che de me non hai temenza</td><td class="center">»</td><td class="right"> <a href="#Page_19">19</a></td></tr> +<tr><td>Perché m’hai tu creata,—o creatore Dio </td><td class="center"> » </td><td class="right"><a href="#Page_242">242</a></td></tr> +<tr><td>Piange la Ecclesia,—piange e dolura</td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_121">121</a></td></tr> +<tr><td>Piangi, dolente anima predata </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_158">158</a></td></tr> +<tr><td>Povertade enamorata,—grand’è la tua signoria </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_133">133</a></td></tr> +<tr><td colspan="3"> </td></tr> +<tr><td>Quando t’alegri, omo de altura </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_51">51</a></td></tr> +<tr><td>Que fai, anema predata?—Faccio mal, ché so dannata</td><td class="center"> » </td><td class="right"><a href="#Page_30">30</a></td></tr> +<tr><td>Que farai, fra Iacovone?—se’ venuto al paragone </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_124">124</a></td></tr> +<tr><td>Que farai, morte mia,—che perderai la vita </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_234">234</a></td></tr> +<tr><td>Que farai, Pier da Morrone?—èi venuto al paragone </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_123">123</a></td></tr> +<tr><td colspan="3"> </td></tr> +<tr><td>Sapete voi novelle de l’amore </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_183">183</a></td></tr> +<tr><td>Senno me pare e cortesia—empazir per lo bel Messia </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_193">193</a></td></tr> +<tr><td>Se per diletto tu cercando vai </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_255">255</a></td></tr> +<tr><td>Sí como la morte face—a lo corpo umanato </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_22">22</a></td></tr> +<tr><td>Signore, damme la morte—nante ch’io piú te offenda</td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_21">21</a></td></tr> +<tr><td>Solo a Dio ne possa piacere,—non me ne curo </td><td class="center"> » </td><td class="right"><a href="#Page_62">62</a></td></tr> +<tr><td>Sopr’onne lengua amore,—bontá senza figura </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_219">219</a></td></tr> +<tr><td colspan="3"> </td></tr> +<tr><td>Tale qual è, tal è;—non c’è religione </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_64">64</a></td></tr> +<tr><td>Troppo m’è grande fatica,—Meser, de venirte drieto </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_236">236</a></td></tr> +<tr><td>Troppo perde el tempo chi non t’ama </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_248">248</a></td></tr> +<tr><td colspan="3"> </td></tr> +<tr><td>Udite una entenzone—ch’è fra Onore e Vergogna </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_233">233</a></td></tr> +<tr><td>Un arbore è da Dio plantato—lo qual amor è nominato</td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_207">207</a></td></tr> +<tr><td colspan="3"> </td></tr> +<tr><td>Vorría trovare chi ama;—molti trovo che sé ama </td><td class="center"> »</td><td class="right"> <a href="#Page_169">169</a></td></tr></table> + + +<hr /> +<div class="tnote"> +<h2><a name="NOTA_DEL_TRASCRITTORE" id="NOTA_DEL_TRASCRITTORE"></a><small>NOTA DEL TRASCRITTORE</small></h2> + + +<p>L’ortografia e la punteggiatura originali sono state mantenute.<br /> +Sono stati inoltre corretti i seguenti refusi:</p> + + +<ul> +<li>Pag. <a href="#tn89">89</a>: —Del mondo ch’agio ’l vestire,—vegente voi, me ne spoglio.<br /></li> + + +<li>Pag. <a href="#tn105">105</a>: <span class="smcap">Como Dio appare ne l’anina en cinque modi</span><br /></li> + + +<li>Pag. <a href="#tn135">135</a>: Pareme cielo stellato—chi da questi tre è spogliato.<br /></li> + +<li>Pag. <a href="#tn143">143</a>: Cristo adorato!—<br /></li> + +<li>Pag. <a href="#tn232">232</a>: et in la seconda si vede certi defecti (Nota del Benaccorsi)<br /></li> + + +<li>Pag. <a href="#tn262">262</a>: et migliori che si trovino in quella cittá: et doi altri vilumi pur antichi</li> +</ul> +</div> + + + + + + + +<pre> + + + + + +End of the Project Gutenberg EBook of Le Laude, by Iacopone da Todi + +*** END OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK LE LAUDE *** + +***** This file should be named 29977-h.htm or 29977-h.zip ***** +This and all associated files of various formats will be found in: + 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It exists +because of the efforts of hundreds of volunteers and donations from +people in all walks of life. + +Volunteers and financial support to provide volunteers with the +assistance they need are critical to reaching Project Gutenberg-tm's +goals and ensuring that the Project Gutenberg-tm collection will +remain freely available for generations to come. In 2001, the Project +Gutenberg Literary Archive Foundation was created to provide a secure +and permanent future for Project Gutenberg-tm and future generations. +To learn more about the Project Gutenberg Literary Archive Foundation +and how your efforts and donations can help, see Sections 3 and 4 +and the Foundation web page at https://www.pglaf.org. + + +Section 3. Information about the Project Gutenberg Literary Archive +Foundation + +The Project Gutenberg Literary Archive Foundation is a non profit +501(c)(3) educational corporation organized under the laws of the +state of Mississippi and granted tax exempt status by the Internal +Revenue Service. The Foundation's EIN or federal tax identification +number is 64-6221541. Its 501(c)(3) letter is posted at +https://pglaf.org/fundraising. Contributions to the Project Gutenberg +Literary Archive Foundation are tax deductible to the full extent +permitted by U.S. federal laws and your state's laws. + +The Foundation's principal office is located at 4557 Melan Dr. S. +Fairbanks, AK, 99712., but its volunteers and employees are scattered +throughout numerous locations. Its business office is located at +809 North 1500 West, Salt Lake City, UT 84116, (801) 596-1887, email +business@pglaf.org. Email contact links and up to date contact +information can be found at the Foundation's web site and official +page at https://pglaf.org + +For additional contact information: + Dr. Gregory B. Newby + Chief Executive and Director + gbnewby@pglaf.org + + +Section 4. Information about Donations to the Project Gutenberg +Literary Archive Foundation + +Project Gutenberg-tm depends upon and cannot survive without wide +spread public support and donations to carry out its mission of +increasing the number of public domain and licensed works that can be +freely distributed in machine readable form accessible by the widest +array of equipment including outdated equipment. Many small donations +($1 to $5,000) are particularly important to maintaining tax exempt +status with the IRS. + +The Foundation is committed to complying with the laws regulating +charities and charitable donations in all 50 states of the United +States. 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Donations are accepted in a number of other +ways including including checks, online payments and credit card +donations. To donate, please visit: https://pglaf.org/donate + + +Section 5. General Information About Project Gutenberg-tm electronic +works. + +Professor Michael S. Hart was the originator of the Project Gutenberg-tm +concept of a library of electronic works that could be freely shared +with anyone. For thirty years, he produced and distributed Project +Gutenberg-tm eBooks with only a loose network of volunteer support. + + +Project Gutenberg-tm eBooks are often created from several printed +editions, all of which are confirmed as Public Domain in the U.S. +unless a copyright notice is included. Thus, we do not necessarily +keep eBooks in compliance with any particular paper edition. + + +Most people start at our Web site which has the main PG search facility: + + https://www.gutenberg.org + +This Web site includes information about Project Gutenberg-tm, +including how to make donations to the Project Gutenberg Literary +Archive Foundation, how to help produce our new eBooks, and how to +subscribe to our email newsletter to hear about new eBooks. + + +</pre> + +</body> +</html> diff --git a/29977-h/images/logo.jpg b/29977-h/images/logo.jpg Binary files differnew file mode 100644 index 0000000..362d38b --- /dev/null +++ b/29977-h/images/logo.jpg diff --git a/LICENSE.txt b/LICENSE.txt new file mode 100644 index 0000000..6312041 --- /dev/null +++ b/LICENSE.txt @@ -0,0 +1,11 @@ +This eBook, including all associated images, markup, improvements, +metadata, and any other content or labor, has been confirmed to be +in the PUBLIC DOMAIN IN THE UNITED STATES. + +Procedures for determining public domain status are described in +the "Copyright How-To" at https://www.gutenberg.org. + +No investigation has been made concerning possible copyrights in +jurisdictions other than the United States. 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