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+The Project Gutenberg eBook, Tre Donne, by Beatrice Speraz
+
+
+This eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with
+almost no restrictions whatsoever. You may copy it, give it away or
+re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included
+with this eBook or online at www.gutenberg.org
+
+
+
+
+
+Title: Tre Donne
+
+
+Author: Beatrice Speraz
+
+
+
+Release Date: September 12, 2009 [eBook #29961]
+
+Language: Italian
+
+Character set encoding: ISO-8859-1
+
+
+***START OF THE PROJECT GUTENBERG EBOOK TRE DONNE***
+
+
+E-text prepared by Emanuela Piasentini, Barbara Magni, and the Project
+Gutenberg Online Distributed Proofreading Team (http://www.pgdp.net) from
+digital material generously made available by Internet Archive
+(http://www.archive.org)
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+Note: Images of the original pages are available through
+ Internet Archive. See
+ http://www.archive.org/details/tredonne00sper
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+
+BRUNO SPERANI
+
+TRE DONNE
+
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+
+
+
+
+
+MILANO
+
+LIBRERIA EDITRICE GALLI
+DI
+C. CHIESA e F. GUINDANI
+
+1891
+
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+
+
+Bergamo--Stab. Tipo-Litografico Bolis.
+
+
+
+
+CAPITOLO I.
+
+In Val Mis'cia.
+
+
+Il sole era scomparso; una leggera nebbia si stendeva sulla terra fredda
+e umida.
+
+Oppressi da insolita tristezza, i contadini ritornavano dai campi in
+silenzio.
+
+Le donne, provenienti dallo stabilimento dove si lavorava la canapa,
+formavano un gruppo nel quale era tutto un discorrere fitto e sommesso.
+E spesso le parole erano rotte da singhiozzi, da gemiti.
+
+Maria Scaramelli--moglie di Sandro Rampoldi il cavallante--giovine donna
+di ventidue anni, diceva tra le lagrime:
+
+--Pare che l'avesse in cuore, povera Giulia! Non ci voleva andare al
+lavoro stamattina!... Le doleva il capo; aveva bisogno di stare in casa
+a riposare qualche ora di più. Ma la sua cognata le rammentò ch'era di
+turno alla macchina, che il padrone l'avrebbe mandata a chiamare, e in
+tutte le maniere le sarebbe toccato di andarci; altrimenti sarebbe
+cascata in multa, o avrebbe dovuto pagare una donna, che è poi lo
+stesso. La si vestì di mala voglia e venne giù brontolando. Io
+l'aspettavo come tutte le mattine per fare la strada insieme. Per tutta
+la strada non fece che lamentarsi. Povera Giulia!... l'aveva in cuore,
+povera figliuola!... Ringrazio il Signore che almeno non l'ho vista
+quand'è cascata...
+
+--Avete ragione di ringraziare il Signore--entrò a dire una anziana dal
+viso scarno--Io invece l'ho proprio vista, e non me ne scorderò finchè
+vivo. È successo tutto in un lampo, veh! Ecco: io stavo a lavorare al
+mio solito posto, poco discosta dalla Giulia, ma con le spalle voltate.
+La macchina faceva un rumore di casa del diavolo. Mi pareva che non
+l'avesse mai fatto un fracasso così. Stavo per alzarmi e andare a
+vedere. In quella, sento un urlo, che mi ha rimescolata...
+
+--S'è sentito tutti!... esclamò un'altra vecchia facendosi il segno
+della croce.
+
+--Sì, ma io ch'ero là, l'ho sentito nelle viscere. E son saltata su
+gridando: Giulia! O Giulia!... Ho subito pensato al grembiale pieno di
+pane. Certo la macchina l'aveva pigliata per una cocca del grembiale!...
+Mi son buttata avanti, con la speranza di fare qualche cosa, chiamando
+aiuto con quanto fiato avevo... Gesù, mio!... Non sono arrivata che a
+vederla un momento in faccia--che faccia!... Poi ho sentito un
+altr'urlo, soffocato... Era già dentro!... E i due piedi in aria
+facevano così così... Oh! chi non ha visto que' due piedi, non può
+figurarsi l'orrore!...
+
+Le donne ascoltavano agghiacciate.
+
+Vi fu un silenzio.
+
+Lo interruppe una ragazzetta che pareva indignata.
+
+--Eh! se gli uomini fossero stati pronti a fermare la macchina, la si
+salvava.
+
+Le altre protestarono risolutamente.
+
+--Ma che!... Ma che!...
+
+Erano corsi subito, povera gente!
+
+--Subito--confermò la vecchia.
+
+Erano lì altre donne, le quali accennarono tristamente ch'era tutto
+vero, che gli uomini avevan fatto di tutto per salvare la Giulia. Ma la
+Cristina Scaramelli--sorella minore di Maria moglie di Sandro--si
+rivoltò come un serpente, gridando che lei gli uomini non li aveva
+visti; che d'altronde era ora di finirla con quella storia; che ne
+avevano parlato tutto il santo giorno, e che lei non ne poteva più.
+Qualche cosa aveva visto, pur troppo, ma appunto per questo non voleva
+sentirne parlare. Voleva scordarsene! Loro ci trovavano gusto; ma lei
+no. Lei non poteva vivere con quell'orrore davanti agli occhi.
+
+E nel suo disgusto uscì in queste frasi:
+
+--Voglio andarmene da questo posto! Non la voglio più fare questa
+vitaccia, com'è vero che Dio mi sente!...
+
+Le donne la guardarono stupefatte.
+
+Alcune ghignarono perchè questa ribelle Cristina era un bel pezzo di
+ragazza e i padroni le facevano l'occhio di triglia, e anche don Giorgio
+Castellani, il giovine curato di Gel, la vedeva volontieri.
+
+Ma la sorella di lei, la sposa Rampoldi, dolente e quasi offesa,
+esclamò:
+
+--Sei pazza?! Che vita vuoi fare, altro che lavorare?... I poveretti son
+nati per questo. Anche il mio Sandro, ch'è stato via coi tedeschi e poi
+coi piemontesi, dice che dappertutto è lo stesso.
+
+--O lavorare, o... via! Non sta neppure bene di dirle certe parole.
+Raccomandiamoci piuttosto al Signore, che ci tenga la sua santa mano sul
+capo.
+
+Le anziane approvarono gravemente e tutte s'affrettarono verso casa
+senz'altro dire.
+
+ * * * * *
+
+La pianura lombarda ha pochi luoghi più miseri, più desolati di questo
+mucchio di casette su una specie d'isolotto fra due corsi di acqua: la
+Vergonza e la Mis'cia. I contadini danno a tutto questo lembo di terra
+il nome di Val Mis'cia. Due ponticelli servono a chi ci va a piedi; ma
+gli animali e i rotabili d'ogni genere devono passare a guado dove
+l'acqua è più bassa. Quando la piena gonfia i fossi, non si passa più.
+Val Mis'cia rimane come bloccato.
+
+Per questo lo chiamano pure l'isola.
+
+In fondo non è altro che un _cascinale_.
+
+Niente chiesa, niente botteghe, neppure un forno per cuocere il pane.
+
+I contadini e le loro donne, occupati da mattina a sera, hanno appena il
+tempo di far la polenta, la minestra e qualche focaccia da cuocere sotto
+la brace.
+
+Un garzone di fornaio vi porta il pane regolarmente un paio di volte la
+settimana, da Casorate o da Gel.
+
+Fino a pochi anni sono, avevano il pregiudizio che i pomidori maturi
+fossero cattivi; però s'affrettavano a mangiarli verdi, e appena rossi
+li buttavano via, mentre avrebbero fatto tanto bene alle loro minestre
+così malcondite.
+
+Quella sera, rincasando, i contadini dell'isola ebbero una sorpresa poco
+gradita: il garzone del fornaio s'era scordato di portare il pane.
+
+Ciò accadeva qualche volta, se l'uomo era troppo stanco e aveva la
+fortuna di esaurire il suo carico prima di giungere fino a quell'eremo.
+
+La notizia circolò in un momento da una casupola all'altra.
+
+--Siamo senza pane!
+
+E i bambini tanto più strillavano:--Pane!... Pane!...
+
+Ma gli animi erano così depressi che la cosa passò senza far rumore.
+
+Qualche sorda imprecazione, qualche bestemmia smozzicata, bastarono a
+sfogare la collera dei più malcontenti e affamati.
+
+Si affrettarono a fare la polenta, maledicendo quella giornataccia da
+cani.
+
+ *
+ * *
+
+In casa Rampoldi era pronta la minestra. L'aveva preparata la Virginia,
+la moglie di Pietro, il fratello maggiore, che era contadino a podere e
+aveva sempre una discreta scorta di riso, di fagiuoli e di lardo.
+
+Appena accompagnate le bestie nella stalla e deposti gli arnesi del
+lavoro, i due uomini si fecero intorno alla Virginia, una pallidona
+delicata che non andava mai a lavorare in campagna, nè alla canapa. Essi
+discorrevano con lei, come i contadini usano di rado con le donne;
+mostrandosi gentili il più che potevano.
+
+La minestra scodellata mandava un eccellente odore, e i due uomini
+facevano alla brava massaia i soliti elogi di tutti i giorni, per cui
+lei sorrideva di compiacenza.
+
+Tutti sapevano che la minestra dei Rampoldi era la più buona: perchè la
+Virginia, essendo stata a servire in casa di ricchi fittabili, se ne
+intendeva di cucina. Ma si sapeva pure che i Rampoldi non pativano
+miseria come gli altri. Erano due uomini forti che lavoravano per sei e
+il podere lo facevano andare quasi senz'altro aiuto: specialmente dacchè
+Sandro aveva sposata la Maria Scaramelli una sgobbona che se non
+lavorava la terra, andava alla canapa; e quando ritornava a casa, a
+giornata finita, si addossava le faccende più gravose, per risparmiare
+la pallida cognatina incapace di faticare, lei, così gracile.
+
+I maligni ghignavano di quella gracilità. Si sapeva bene che Sandro
+l'aveva presa di malavoglia la figliuola di Marco Scaramelli, per
+obbedienza al fratello maggiore che vedeva la necessità di avere in casa
+una lavoratrice; e per non dargli sospetto. Del resto, come moglie non
+la guardava neppure; anche questo si sapeva. Lei non era che l'asino di
+casa Rampoldi: moglie era la Virginia, tanto dell'un fratello che
+dell'altro, di Sandro come di Pietro. Se ne raccontavano d'ogni colore
+sugli amori dei due cognati; e Maria, sposa legittima di Sandro, era
+chiamata impunemente l'asino dei Rampoldi.
+
+La sorella di lei, l'ardita Cristina, che di tali discorsi ne aveva
+sentiti anche troppi, fremeva dentro di sè; ma non le bastava il cuore
+di dire tutto quello che pensava alla sua sorella.
+
+Tanto non sarebbe giovato; Maria non era donna da vendicarsi.
+
+Seduti nella cucina semibuia, intorno alla vecchia tavola, i due
+Rampoldi e la bella Virginia mangiavano la minestra e del buon pane che
+Sandro aveva portato da Casorate, dov'era stato quel giorno nella sua
+qualità di cavallante. E insieme al pane giallo egli aveva portato anche
+un panino bianco, che la Virginia mangiucchiava a guisa di companatico
+insieme a quello giallo. E mangiando parlottavano allegramente con la
+bocca piena.
+
+Secondo il solito, non s'erano dati pensiero di aspettare Maria che non
+aveva ancora finito di portar l'acqua nella stalla ed in casa.
+
+Quand'ella arrivò finalmente, dalla porta di dietro che menava all'orto
+e alle stalle, gli altri s'erano già alzati, e di pane bianco non ce ne
+era più sulla tavola; anzi neppure di quell'altro.
+
+Ella non si mostrò nè stupita, nè offesa che non l'avessero aspettata.
+
+Succedeva così tutti i giorni: c'era avvezza.
+
+Prese la sua scodella e andò a mangiare sull'uscio di strada, come
+sempre, perchè le piaceva di mangiare all'aria aperta e scambiare
+qualche parola con quelli che passavano.
+
+Mangiava adagio, senza appetito, il cuore oppresso come da un incubo.
+Pensava all'orribile morte di quella povera Giulia; ma insieme alla
+sanguinosa immagine, che non riesciva ad allontanare, le ritornavano le
+amare parole della Cristina.
+
+Sull'uscio dalla casupola da canto, apparve una vecchia mangiando un
+pezzo di polenta. Era l'Annunziata Meroni.
+
+Le due donne si salutarono; e Maria si staccò dalla sua abitazione per
+avvicinarsi alla anziana.
+
+--È per stasera il funerale?
+
+--Si. Per farle un po' d'accompagnamento; nella giornata di domani
+sarebbe impossibile.
+
+--Verrà il curato?
+
+--Non credo. Mi pare che ha mandato a dire che non poteva. Ci aspetterà
+in chiesa. Ho visto il Tonio della Mora e l'altro becchino che andavano
+a inchiodare la cassa... Vostro padre porterà la croce.
+
+--Lo so. E la Cristina, mia sorella, l'avete vista?
+
+--Era qui ora. È andata a farsi un po' di polenta.
+
+Maria sospirò, ma non disse nulla. Pensava che avrebbe potuto prenderla
+con sè la sua sorella, nella casa del marito, se la non fosse stata
+tanto scontrosa e difficile.
+
+--Se mia sorella fosse come me--disse dopo un momento di silenzio--non
+avrebbe bisogno di stare sola.
+
+--Oh! è meglio così. Vostra sorella somiglia a vostro padre; mentre voi
+siete come la vostra povera mamma.
+
+--Cosa volete dire?
+
+--Voglio dire che siete troppo buona. E poi, avete sentito? vostra
+sorella Cristina è stufa di questa vitaccia di contadina.
+
+--Oh!... Cosa volete che faccia?
+
+--Manca cose! Può andare anche a Gel a servire il curato.
+
+Maria arrossì fino alla radice dei capelli.
+
+--Al curato gli basta nostro padre per servirlo.
+
+--Potrebbe mandarlo via per fare posto alla figliuola.
+
+--Oh! Nunziata, non dite questo!... Mia sorella è una ragazza per bene.
+Siamo figliuole della stessa madre, sapete!
+
+--So bene; ma lei dice sempre che voi siete una sgobbona; una...
+scusate veh?... dice che siete una stupida, che fate la serva a quella
+smorfiosa di vostra cognata.
+
+--La serva no. Sono in casa mia come lei. Lavoro di più perchè son forte
+e sana, grazie a Dio; mentre lei ch'è pochina pochina, s'ammala per
+nulla...
+
+--Un bel comodo ammalarsi quando si vuole!
+
+Ferita da questa ironia la moglie di Sandro tacque un istante e
+trangugiò alcune cucchiaiate di minestra, ciò che le permise di stare un
+poco voltata nascondendo la faccia.
+
+La sua figura si disegnava mollemente nella luce grigia del crepuscolo.
+Era una bella contadina, alta, dalle spalle larghe, dalle braccia solide
+quanto quelle di un uomo, ma belle, tonde e grassoccie. Il viso
+regolare, freschissimo, sebbene già un po' abbronzato dal sole e dalle
+intemperie, aveva una espressione dolce, in cui la bontà appariva
+serenamente mista alla forza.
+
+La vecchia, che sempre la guardava, riprese:
+
+--È tutto dire che Sandro con quella testa d'avvocato, e la religione
+che ha, non sappia far rispettare la sua donna...
+
+Maria si voltò di scatto.
+
+--Cosa volete che faccia? S'ha a litigare?... S'ha da spartirsi? Uhm! Un
+bell'affare! Stando tutti uniti si va là: ma se noi si volesse
+spartirsi, il podere resterebbe a Pietro... la roba di casa sarebbe
+pochina, a farne due parti... Si andrebbe a star peggio dimolto. E poi,
+la discordia in famiglia... Come si fa? Sicuro che io lavoro tanto; ma
+dal momento che il lavoro c'è, bisogna farlo. Lavoravo anche a casa mia
+del resto. E Sandro non lavora forse?...
+
+--Oh! per questo nessuno dice nulla. Dico soltanto che vostra cognata fa
+la signora, mentre voi portate il basto...
+
+A questa insinuazione maligna, Maria impallidì. Più di una volta le era
+capitato di sorprendere certi sorrisi, certe mezze frasi, il cui senso
+al primo udire le era rimasto oscuro. L'asino dei Rampoldi! L'aveva
+sentito dire una sera al figliuolo della Menica, e lei aveva creduto che
+parlasse veramente del loro asino... Ma il ragazzo aveva riso in un
+certo modo!... E ora la vecchia Nunziata le diceva che lei portava il
+basto. Era un insulto dunque? Volevano forse significare che lei non
+contava per niente in casa di suo marito, che era la sgobbona e nulla
+altro? Strinse forte i denti e scrollò la testa bruna e poderosa.
+
+--Sentite Nunziata, perchè dite che io porto il basto? Cosa vuol dir
+questo?
+
+--O Dio! Non andate in furia! È così per dire che voi lavorate troppo,
+che siete troppo buona...
+
+--Troppo buona, troppo buona... Non so perchè non dovrei esser buona.
+Quando la mia mamma si è sentita morire, la mi ha raccomandato d'essere
+sempre buona e di fare il mio dovere in tutte le maniere: io faccio
+quello che mi ha detto lei. Ero appena sposa quando l'è morta, vi
+ricordate?
+
+--Eh! altro che ricordarmi. È stata lei che ve l'ha fatto prendere il
+vostro Sandro. Voi non ci pensavate neppure...
+
+--È vero. È stata lei. Mi ha detto che era un galantuomo, un lavoratore,
+un uomo che andava piuttosto in chiesa che all'osteria.... Cosa potevo
+sperare di meglio, poveretta come ero?... Tuttavia avrei detto di no...
+perchè mi dava troppa soggezione con quell'aria... Ma quando la mia
+mamma ha insistito, non ho più saputo cosa dire; ho lasciato che facesse
+lei. E ora che l'ho sposato, vedo che è proprio un galantuomo, che
+all'osteria non ci va mai, e lavora sempre. In giornata non se ne
+trovano tanti degli uomini come i Rampoldi. Per questo se mi lamentassi
+sarei una cattiva donna. Quanto a farmi dei complimenti... lui non c'è
+tagliato, quantunque sia stato fuori e abbia visto il mondo. D'altronde,
+lui ha i suoi trentasei anni, e certi fumi gli son passati... Per me
+poi, mi vergognerei di pensarci. Son contenta così; e contenta io,
+contenti tutti.
+
+--Siete una brava donna--sentenziò la Meroni.--A proposito, potreste
+prestarmi un mezzo pane? Ve lo restituirei domani mattina...
+
+--Pane?! Se siamo rimasti tutti senza!... Io non ne ho mangiato... non
+ne ho neppur visto...
+
+--Come!... Vostro marito è stato a Casorate col padrone; non ne ha
+portato?... Mi pareva d'avergli visto una _micca_ di pane bianco...
+
+--Ma che! Via, diciamo l'_Angelus_ piuttosto; suona l'_Ave Maria_ a
+Gel.
+
+S'inginocchiarono sullo scalino dell'uscio.
+
+--Il padre della Giulia!...--mormorò la Annunziata dando nel gomito alla
+sua vicina.
+
+E tutt'e due fissarono gli occhi sbigottiti nel vecchio Melica lungo e
+pallido come un fantasma, che passava di là col cappello in mano,
+pregando e piangendo, tutto assorto nel proprio dolore.
+
+Finita la breve preghiera, Maria salutò la vecchia e s'allontanò perchè
+voleva far presto a sbrigare le poche faccende e andare anche lei a Gel
+con la morta.
+
+La Nunziata restò un momento sull'uscio a guardarle dietro; e fra sè
+pensava:
+
+--La ci deve avere il suo interesse per fingere di non capire. Basta!
+Chi si contenta gode.
+
+
+
+
+CAPITOLO II.
+
+L'asino dei Rampoldi.
+
+
+La grande cucina dei Rampoldi era quasi tutta immersa nell'oscurità.
+
+Sul camino basso e ampio, alla fratesca, circondato di panche, un
+focherello di legna verde mandava molto fumo e pochi bagliori di fiamma.
+
+Appena entrata, Maria andò istintivamente con lo sguardo a quel po' di
+luce della fiamma e restò come impietrita.
+
+Sulla panca davanti, voltando le spalle a chi entrava, Sandro e la
+Virginia sedevano vicinissimi, tanto vicini che parevano stretti in un
+amplesso.
+
+Egli le aveva passato un braccio attorno la vita; e lei gli posava la
+testa sulla spalla. Forse si erano baciati in quel momento.
+
+Maria ebbe una sensazione di stroncamento in tutte le ossa, e un gelo di
+morte la fece rabbrividire.
+
+Non gridò, non si mosse, paralizzata dal raccapriccio.
+
+Come aveva fatto comprendere alla Nunziata, ella non aveva mai amato
+Sandro di un grande amore; certo non sapeva neppure cosa volesse dire
+amare appassionatamente; epperò non il dolore disperato, non l'angoscia
+gelosa la annichilivano in quella guisa; bensì un vero terrore; il
+terrore di un'anima che si sente divellere dalla sua fede e precipitare
+nel nulla. Avrebbe voluto fuggire: e con la vita stessa avrebbe pagata
+la grazia di non vedere; per quel medesimo sentimento che, qualche ora
+innanzi, parlando della Giulia, l'aveva fatta prorompere in quelle
+parole: ringrazio il Signore che almeno non l'ho vista!
+
+Ma non poteva staccare i piedi dal suolo.
+
+Tremava tutta. E la scodella col cucchiaio che teneva in mano,
+producevano, sbatacchiandosi, un rumore secco, per cui gli altri due si
+voltarono.
+
+--Oh! finalmente siete qui!--esclamò la Virginia balzando in piedi con
+un fare semplice e naturale:--Dove siete stata? Avete visto Pietro?...
+
+Maria non rispose. La commozione era troppo grande in lei perchè potesse
+nasconderla così subito.
+
+D'altra parte una nuova lotta sorgeva ora nell'animo suo, fra
+l'indignazione esasperata da quella sfacciata ipocrisia, e un desiderio
+violento fino allo spasimo, di negar fede ai suoi propri occhi.
+
+--Non l'avete visto?
+
+--No--balbettò con voce sorda la moglie di Sandro.
+
+--Ho capito. Sarà andato a dormire nel fenile. Era tanto stanco! Anche
+noi ci siamo appisolati qua al tepido; e si cascava uno addosso
+all'altro, come sacchi vuoti. E sì che, grazie al Signore, abbiamo
+mangiato.
+
+Fece una risatina che morì fredda fredda.
+
+Sandro s'alzò e accese un lume. Era impacciato e non poteva parlare.
+
+Maria si mise a lavare le stoviglie e quando il marito le si accostò,
+facendo uno sforzo per domandarle se andava col funerale, ella credette
+di scorgere in lui una certa ansietà e le parve che la guardasse fisso
+per capire se aveva visto.
+
+Allora lei si sentì arrossire e chinò la fronte. Provava un senso acuto
+di vergogna, come se la colpa fosse stata sua.
+
+Era fatta così.
+
+Sandro uscì mormorando un «ci vedremo laggiù» e le due donne restarono
+sole.
+
+Sempre in silenzio, Maria continuava le sue faccende affrettandosi
+perchè la compagnia della cognata le pesava in quel momento come una
+macina sul cuore.
+
+Ma la Virginia s'irritò di quel silenzio. Lei avrebbe preferito un
+bisticcio, pur di sapere ciò che l'altra pensava. Epperò cercava di
+farla parlare, provocandola con la sua solita petulanza.
+
+Quand'ebbe finito di dar ordine, Maria si asciugò le mani e, rimessosi
+il fazzoletto in capo, s'apprestò ad uscire.
+
+--Dove andate?--gridò la Virginia esasperata.--Perchè non parlate?...
+Che vi si è fatto?... Sorniona!...
+
+A quest'attacco la moglie di Sandro si voltò e mostrò una faccia così
+corrucciata, che la provocatrice rimase interdetta.
+
+Ma ora l'offesa non poteva più contenersi. Si gettò con impeto sulla
+nemica; le afferrò i polsi con le sue dita di lavoratrice, vere morse di
+ferro; e spingendola contro il muro, la inchiodò lì, gridandole con lo
+strozzamento della collera:
+
+--Vergognati!... Vergognati!...
+
+Poi, tutto a un tratto, ripresa dall'intimo orrore che quella donna le
+ispirava, la lasciò stare e uscì senza voltarsi.
+
+ *
+ * *
+
+La notte era cupa e diaccia.
+
+Il mucchio di casupole pareva addormentato. Ma al di là si sentiva un
+bisbiglio di voci confuse che s'allontanavano. Qualche lumicino
+vagolava per le viottole.
+
+Maria fece alcuni passi a caso senza veder nulla, brancolando nelle
+tenebre. Non sentiva il freddo acuto. L'aria diaccia recava appena un
+poco di refrigerio alla sua testa in fiamme. Non pensava.
+
+Ingenua e rozza non poteva fare riflessioni nè analisi su quello che le
+accadeva. Ma nell'animo istintivamente gentile e fiducioso, ella
+sentiva, così in confuso, che tutto crollava in lei; che tutto stava per
+cadere, nella sua vita, e si disfaceva. Provava la sensazione indefinita
+di precipitare nell'abisso. Nel medesimo tempo quel senso acuto di
+vergogna e ribrezzo che l'aveva oppressa fin dal primo istante
+continuava a farla fremere e rabbrividire.
+
+Ora capiva tutto il significato delle amare parole: l'asino dei
+Rampoldi!... Già, lei era l'asino. Doveva essere un amore vecchio quello
+di Sandro e Virginia. Che sudiciona, un cognato!... E lei non s'era
+accorta di nulla in dieci mesi; che bestia!... Ed ora si ricordava
+improvvisamente di tante e tante circostanze che avrebbero dovuto
+spiegarle ogni cosa. Ma lei credeva che suo marito fosse un galantuomo,
+un uomo religioso... che non avesse grilli per il capo!...
+
+Qualcuno la chiamò.
+
+Mandò un urlo.
+
+--Eh! Sei pazza di gridare così, o Maria!... Non m'avevi riconosciuta?
+
+--... No!...
+
+--Ti senti male?... Hai una voce!... Oh! caschi, perdio!...
+
+Maria vacillava: ma cercò di irrigidirsi.
+
+--Non è nulla... Ho pianto troppo.
+
+--Cosa t'hanno fatto?...
+
+Cristina, a giorno della tresca e sempre in sospetto di qualche scoppio,
+intuiva tutta la verità.
+
+Maria lo comprese e sentì che doveva mentire: però disse con voce
+abbastanza ferma:
+
+--A me? nulla. Per la povera Giulia, eh!
+
+--La Giulia non soffre più... Ma se vuoi che andiamo al funerale bisogna
+far presto.
+
+--Son già partiti?...
+
+--Sì, guarda laggiù. Andiamo per di qua: li raggiungeremo in un momento.
+
+Presero per una scorciatoia traverso i campi.
+
+Una blanda luce si diffondeva nell'aria caliginosa. Si sentiva lo
+stropiccìo dei piedi nella polvere e il salmodiar delle preci mortuarie.
+Una voce grave aveva intonate le litanie dei Santi, e tutti gli uomini e
+le donne rispondevano in coro:
+
+--_Ora pro ea!_
+
+--_Ora pro ea!_
+
+Le voci forti e le voci esili si sposavano in una semplice armonia, che
+l'aria della notte portava lontano nel silenzio lugubre della campagna
+autunnale.
+
+Le due sorelle arrivarono in pochi minuti su la strada percorsa dal
+funerale.
+
+Un misero funerale! Davanti camminava un ragazzo con una lanterna; poi
+veniva il vecchio Scaramelli con la croce; indi la bara portata a spalla
+da quattro giovinotti e a mala pena coperta da un cencio nero, senza
+fiori, nè altro ornamento.
+
+Le donne e gli uomini che la seguivano andavano un po' alla rinfusa, e
+di tratto in tratto qualcuno rischiarava la strada con una candeletta,
+una lanterna o un fanale.
+
+La prima persona su cui si fermò lo sguardo di Maria fu appunto Sandro
+che se n'andava a testa alta, pregando con una sorta di slancio.
+
+Era un bell'uomo il cavallante Rampoldi; un bel soldato; e l'aria
+soldatesca, il portamento svelto, lo distinguevano tra tutti i suoi
+compagni.
+
+Per la prima volta dacchè lo conosceva, Maria fu colpita da quella
+relativa distinzione, da quella maschia bellezza; e per la prima volta
+sentì che sarebbe stata molto felice se, invece di essere così freddo,
+egli le avesse dimostrato un po' di quella tenerezza che germogliava
+adesso, nel povero cuore di lei, al posto della collera e del disgusto.
+
+Sotto il dominio del nuovo sentimento che la faceva più intensamente
+soffrire, rimaneva immobile, sul ciglio della strada, gli occhi fissi in
+quell'uomo, che era suo marito, e non le apparteneva più di un
+estraneo.
+
+--Che fai? le gridò la Cristina vedendo che non si moveva. Vieni qui con
+noi!...
+
+Come un automa ella si lasciò trascinare e entrò nella fila
+singhiozzando.
+
+
+
+
+CAPITOLO III.
+
+Primavera.
+
+
+I contadini lavoravano accanitamente dall'alba al tramonto. Si erano
+messi in testa di terminare i lavori per la seminagione del grano turco,
+prima delle feste. Anche il fieno, quel prezioso fieno d'aprile, doveva
+esser falciato e raccolto. La settimana santa avrebbe portati via i suoi
+tre giorni buoni alle donne, tra le funzioni, le divozioni e la pulizia
+delle case. E gli uomini pure ambivano di essere liberi per dedicare
+qualche ora al piccolo orto domestico e per altre faccende minori.
+Bisognava affrettarsi dunque, tanto più che quell'anno tutto era andato
+bene e il bel tempo durava da un pezzo. Le pioggie sarebbero arrivate
+nel momento più propizio, se il grano era seminato e il fieno messo
+sotto coperto. Ma certi nuvoli, certi buffi di vento le annunciavano
+vicine. Presto dunque, presto! E i falciatori affilavano le loro grandi
+falci lucenti come specchi, e le donne allargavano il fieno coi
+rastrelli di legno cantando allegramente, nell'eccitante profumo della
+menta, del timo, delle primavere, delle campanelline rosate, di tutta la
+infinita famiglia delle erbe odoranti.
+
+Nei campi destinati al melgone, gli aratri andavano su e giù lungo i
+solchi, squarciando il seno alla terra nera, calda, bramosa di
+fecondazione.
+
+I bifolchi e i cavallanti camminavano al passo presso alle loro bestie,
+esortandole di tratto in tratto con le voci famigliari a cui esse
+obbediscono.
+
+Tutta Val Mis'cia era in moto. I fratelli Rampoldi dirigevano i lavori.
+Pietro che aveva sempre fatto il bifolco ed era il contadino del più
+grosso podere, guidava talvolta i bovi mentre Sandro conduceva i
+cavalli.
+
+Ma Pietro era dappertutto. Appena un campo era finito di arare, egli si
+legava alla cintola la grande tasca ricolma e gettava a manate piene i
+bei chicchi d'oro nella terra squarciata.
+
+Anche Sandro faceva un po' di tutto: mentre un altro contadino guidava
+per altri campi l'aratro tirato dai bovi, egli attaccava i suoi cavalli
+all'erpice e li faceva passare sulla terra seminata. E dopo l'erpice
+attaccava sotto il poderoso cilindro che spiana la superfice e rende il
+campo tutto pari e liscio come un letto da sposa.
+
+Che vertigine di lavoro, che attività, che animazione su tutta la
+pianura!
+
+La speranza, che l'autunno avrebbe facilmente delusa, aleggiava intorno
+alle fronti curve dei lavoratori.
+
+L'annata si era messa così bene!...
+
+E sotto ai raggi dorati del sole di aprile, sott'al cielo bianco
+lattiginoso che ha un carattere così umano in confronto ai cieli
+metallici dei paesi meridionali, la misteriosa giocondità della Pasqua
+s'insinuava blandamente negli animi semplici dei poveri contadini.
+
+ *
+ * *
+
+I grandi lavori si trovarono compiti la sera del martedì santo, come i
+fratelli Rampoldi avevano preveduto.
+
+La giornata del mercoledì fu occupata dagli uomini a dare un'ultima
+voltata al fieno per metterlo sotto coperto, la stessa sera. Le nuvole
+minacciose si addensavano all'orizzonte: la notte non sarebbe passata
+senza un acquazzone; forse un temporale. Le donne intanto percorrevano i
+campi testè seminati, affinchè neppure un grano di semente andasse
+perduto. Armate di un lungo bastone ferrato, esse facevano un buco in
+terra appena scorgevano un granello sfuggito all'azione dell'erpice e
+del cilindro, e prestamente lo cacciavano sotto.
+
+Maria Scaramelli, la brava moglie di Sandro Rampoldi, valeva tant'oro
+per quest'operazione. Il suo occhio esperto distingueva subito il
+piccolo chicco giallo, e la sua mano sicura lo faceva sparire nello
+stesso momento.
+
+Ma ella non era così attenta quel giorno. Già più di una volta aveva
+dovuto tornare indietro per ricuperare dei grani dimenticati: e di
+tratto in tratto parea che s'abbandonasse come spossata sul bastone
+confitto in terra.
+
+I suoi occhi non vedevano le cose esteriori, assorti in una dolorosa
+contemplazione interna.
+
+Cristina Scaramelli e Nunziata Meroni, la vecchia dal viso giallo e
+scarno, guardavano quella afflitta, dal campo vicino, traverso al filare
+ancora senza foglie.
+
+--Non pare più lei!--mormorò la Cristina soffocando un sospiro.
+
+--Dopo la disgrazia della povera Giulia, la non s'è più rimessa!
+
+--La povera Giulia?... Eh, si! le voleva un gran bene; ma se non fosse
+il resto... non sarebbe in quello stato!
+
+La vecchia strizzò gli occhi; poi, mentre puntava il bastone per cacciar
+sotto due grani, mormorò:
+
+--Al resto... lei non ci crede.
+
+--Altro che crederci!...
+
+--Allora non si fida di me. Una sera, la sera del trasporto della
+Giulia, entrai a parlarle della sua cognata e di quello che lei doveva
+patire in casa. Non parlavo per curiosità, chè non son mai stata curiosa
+io, lo sapete. Nè per malizia. Che m'importa mai a me della Virginia e
+de' suoi pasticci?... Parlavo così, per amicizia verso Maria e perchè la
+si potesse sfogare con qualcheduno; chè, chi non si sfoga scoppia.
+Ebbene! La mi si rivoltò tutta d'un pezzo, come una furia!... Se
+l'aveste vista. Per poco la non mi diede della bugiarda.
+
+Cristina stette un momento sopra pensiero, poi disse:
+
+--Allora la non sapeva ancor nulla. Ma quella stessa sera ci fu una
+scena che deve averle aperti gli occhi. Poi si chetò, non so come, si
+rassegnò, e chiuse ogni cosa in sè. È una santa vi dico, fossi io al suo
+posto vedrebbero!...
+
+--E avreste ragione. Chi si fa pecora il lupo lo mangia.
+
+--Eh, sì. Ma chi è nato pecora, però, non può far da lupo. Lei è così. È
+una malattia come un'altra. Vuole un bene dell'anima al suo Sandro e
+non osa dirgli una parola. Tace per paura di disgustarlo; e sopporta le
+angherie di quell'altra.
+
+La Nunziata alzò la spalle e ripensò senza esporsi: «Ci avrà il suo
+interesse!»
+
+Dopo una pausa Cristina riprese:
+
+--State attenta al mezzogiorno: quando la Virginia porta il mangiare
+agli uomini. Vedrete che faccia farà la mia povera sorella, e capirete
+da voi quanto soffre quell'anima.
+
+ * * * * *
+
+Poco prima di mezzogiorno, la moglie di Sandro avendo continuato a
+lavorare con quell'aria di stanchezza e di smarrimento, come una
+sonnambula, si trovò giunta in proda al campo presso al ciglione che
+sovrastava al fossatello coronato da un filare di salci e pioppi. Invece
+di risalire il campo e continuare il lavoro, ella salì sull'arginello e
+si mise a camminare nella viottolina lungo il filare, finchè si trovò
+davanti a un appezzamento tenuto a prato. Qui si fermò, e facendosi
+solecchio con le mani, guardò attentamente in fondo alla grande marcita
+dove gli uomini rimovevano il fieno stendendolo bene perchè pigliasse
+tutto quel bel sole di mezzogiorno.
+
+Saliva fino a lei nell'aria calda il profumo delle erbe giovani
+recentemente falciate; e lei aspirava quelle voluttuose esalazioni,
+mentre il suo cuore si struggeva in uno spasimo d'amore e di gelosia.
+
+Cercava con l'occhio ansioso il suo Sandro. Dov'era?... perchè non
+riesciva a discernerlo? Nessun lavoratore era come lui alto; nessuno
+aveva il personale svelto e maestoso per cui egli faceva così bella
+figura quando andava in città guidando la pariglia del legno padronale.
+
+Mezzogiorno suonava alla chiesa di Gel!... Ah! egli era andato incontro
+alla Virginia che portava il mangiare agli uomini!...
+
+Non si stancava mai di vederla, di starle appresso; non ne aveva mai
+abbastanza di quell'amore!...
+
+Maria si sentì gelare improvvisamente. Li aveva scorti.
+
+Camminavano adagio uno accanto all'altro sulla viottola larga che
+formava il margine di un altro campo al di là del fosso in fondo al
+prato. Sandro aveva presa la marmitta di mano alla cognata per
+risparmiarle fatica, e questa sorrideva beatamente.
+
+Oh! anima dannata! anima dannata!...
+
+Ora varcavano il ponticello, si fermavano sull'argine al rezzo.
+
+Gli uomini deponevano i rastrelli e le forche ridendo in pelle. E quel
+minchione di Pietro non s'addava di nulla. O marito ciuco!
+
+Vinta dall'ira Maria picchiò un colpo col bastone ferrato sulla terra
+indurita della viottola. Questo rumore la fece trasalire.
+
+Ebbe paura di essersi fatta scorgere dalle compagne. Si voltò
+timidamente e vide infatti che sedevano sul margine fra due campi
+mangiando il boccone del mezzogiorno. Tutte guardavano a lei.
+
+--Vieni qui--le gridò la Cristina--vieni a mangiare con noi!
+
+Maria si raccolse un momento; si passò una mano su gli occhi; crollò la
+testa. Finalmente si mosse e adagio adagio si avvicinò al gruppo delle
+donne, sedette presso alla sorella e non fiatò.
+
+Pensava confusamente, con una sorta di superstizioso terrore, a quello
+che aveva veduto, e che si ripeteva tutti i giorni: pensava alla sua
+misera sorte.
+
+Sarebbe stato sempre così?... Sempre... finchè lei sarebbe morta di
+crepacuore?... La Virginia s'era fatta più superba che mai dacchè la
+disgraziata Maria aveva scoperta la tresca; e la rimproverava per ogni
+cosa e giungeva fino a minacciarla. Pietro la guardava di traverso; e
+Sandro non le parlava neppure. Quando gli altri le erano addosso con
+gl'improperii, come se non avesse fatto il suo dovere, mentre non si
+riposava mai, Sandro taceva o andava fuori di casa. E la Virginia sempre
+seduta al camino, o sulla porta della cucina, non faceva che comandare:
+e vestiva quasi come una signora, col grembiale sempre nuovo e il
+fazzoletto di fulard; mentre la povera sgobbona tremava quando aveva
+consumato un paio di zoccoli e doveva chiederne un paio nuovo!...
+
+Sarebbe stato sempre così, sempre... Ci doveva essere di mezzo qualche
+stregoneria... qualche vecchiaccia le aveva dato il cattivo occhio...
+
+Forse la Meroni... forse...
+
+ *
+ * *
+
+Con questi pensieri, cercando nel buio della memoria un fatto, una data
+che le sfuggiva, Maria rimaneva intontita, ripetendo mentalmente le
+stesse parole. Le donne intanto parlottavano della vicina Pasqua, delle
+funzioni, della confessione, della pulizia delle case...
+
+--Ne sentirà delle belle don Giorgio!--esclamò una giovane contadina dal
+viso rotondo ammiccando furbescamente. È il prim'anno che si trova a
+questi ferri.
+
+Ma la vecchia Meroni ribattè subito con la sua solita malignità:
+
+--Peuh! non pare uno da scandalizzarsi! Che ne dite voi Cristina?
+
+La Cristina fece una grande risata canzonatoria:
+
+--O che credete che le venga a dire a me queste cose?
+
+--Quando comincerà a confessare?--domandò la Menica, povera donna,
+consumata dalle febbri, che non aveva punto memoria per le cose di
+chiesa.
+
+--Stasera dopo gli uffizi, come tutti gli anni--riprese Cristina con la
+sua aria di donna franca.--Domattina dalle cinque alle nove aspetterà
+gli uomini in sagrestia. Poi dirà messa e comunicherà. Vengono due preti
+da Casorate, don Bortolo e un altro; epperò il mio vecchio brontolava
+perchè gli è toccato preparare le camere.
+
+--Avrà molto da fare vostro padre questi giorni.
+
+--Sì, ma lui non si scalmana.
+
+--E non confesserà più don Giorgio dopo questa sera e
+domattina?--domandò una ragazzetta dalla faccia rigonfia.
+
+--Confesserà venerdì e sabato tutti quelli che vogliono comunicarsi il
+giorno di Pasqua.
+
+Maria ascoltava questi discorsi, prima distrattamente, poi con più
+attenzione; e un lavorìo nuovo occupava il suo cervello.
+
+Sandro viveva in peccato mortale... Come avrebbe fatto con la Pasqua? Si
+sarebbe confessato, pentito?... Oh! volesse Iddio!... E se taceva
+invece?... Se commetteva un sacrilegio... se si dannava per
+l'eternità?!...
+
+Rabbrividiva a questo pensiero; e un freddo sudore le inumidiva i
+capelli.
+
+La speranza tornava a rianimarla con un suggerimento.
+
+Forse don Giorgio poteva fare qualche cosa per lei, e salvare
+un'anima... due... chè lei pure si dannava a quella vita!... Ma se
+Sandro taceva il suo peccato, cosa poteva fare don Giorgio? Nulla...
+nulla...
+
+Sbigottita come davanti a un abisso pronto a inghiottirla, ella chinava
+il capo, schiacciata... Ma la tenace speranza non s'arrendeva. Forse don
+Giorgio sapeva di quella tresca... ne parlavano talmente tutti!... E,
+sapendo, avrebbe interrogato il suo penitente, l'avrebbe messo al muro.
+E Sandro, così interrogato, non avrebbe osato negare... E se don
+Giorgio voleva gli avrebbe toccato il cuore... Sandro era buono,
+religioso... E sarebbe tornato a lei, e sarebbero andati a lavorare
+lontano lontano, in un altro paese... magari in America!... Lei era
+pronta a tutto...
+
+Sì, ma se don Giorgio non sapeva, o se non se ne ricordava in quel
+momento, e Sandro commetteva il sacrilegio?!...
+
+Tornò a impallidire, a tremare.
+
+Bisognava prevenire don Giorgio. Questo era il solo mezzo. Lei non
+avrebbe osato; ma la Cristina poteva farlo: la Cristina sapeva parlare e
+don Giorgio l'avrebbe ascoltata.
+
+Improvvisamente balzò in piedi:
+
+--È ora di rimetterci a lavorare! Bisogna far presto... se vogliamo
+finire a tempo per andare in chiesa!
+
+Tutte si alzarono e la vecchia Meroni osservò seriamente che era sempre
+meglio prendere la Pasqua il giovedì santo, chè gli ultimi giorni non si
+poteva avere la testa al Signore perchè c'era la casa da ripulire e
+mille cose da pensare.
+
+Maria riprese il bastone che aveva lasciato cadere, e andò al lavoro con
+nuovo slancio, come nei bei giorni della sua massima attività.
+
+Stupefatte di quella improvvisa trasformazione, le compagne se
+l'additavano in silenzio.
+
+
+
+
+CAPITOLO IV.
+
+In Confessione.
+
+
+Era il giovedì santo.
+
+I drappi neri e la cotonina nera, sbiadita dal lungo uso, gettavano
+ombre livide nella chiesuola, di solito così piena di luce, di aria e di
+campestre gaiezza.
+
+Fuori, la campagna risplendeva: gl'insetti ronzavano; i passeri annidati
+sotto il cornicione della chiesa cinguettavano allegramente; e le
+rondini appena arrivate dai lidi lontani, parea che avessero mille cose
+da raccontarsi; mille osservazioni curiose da comunicare l'una
+all'altra.
+
+Anche nella chiesa era un bisbiglio sommesso, un biascicamento di
+orazioni miste a sospiri. Le donne che si erano confessate la sera
+innanzi aspettavano l'ora della comunione.
+
+Alcuni chierici finivano di adornare il sepolcro nella cappella
+laterale. In sagrestia, altri chierici si vestivano, preparavano gli
+oggetti per la prossima funzione, insieme a due pretonzoli venuti da un
+paese vicino per aiutare don Giorgio e buscarsi qualche soldo.
+
+Nell'angolo più appartato, don Giorgio in cotta bianca e stola ricamata
+sopra la lunga veste nera, finiva di confessare gli uomini. Da due ore
+egli stava lì seduto, quasi immobile, nella luce tediosa di quella
+stanzuccia, nell'aria grave per tanti fiati misti al puzzo di moccolaia.
+
+Una invincibile uggia abbatteva i suoi nervi; e il viso giovine, ancora
+fresco, dai lineamenti regolarissimi, appariva stirato, affranto: con
+dei lividori sotto ai piccoli occhi grigi, affondati, e intorno alla
+bocca tumida, sensuale. Alcune rughe precoci gli solcavano la fronte
+bianca; e la mano affilata, s'agitava per un moto nervoso nella
+schiacciante inoperosità. Nei movimenti del capo, il marchio
+sacerdotale luccicava come un disco d'avorio tra i folti capelli neri,
+nella luce filata che scendeva dalle alte finestre.
+
+Di tratto in tratto, dopo di avere lungamente ascoltato, pronunciando
+appena le parole indispensabili, don Giorgio pareva preso da un grande
+interesse e si metteva a parlare con benevola effusione, curvandosi un
+poco sul penitente inginocchiato ai suoi piedi. Era la sua una eloquenza
+semplice e calda, alla portata di chi l'ascoltava: ispirata a una grande
+pietà. Dal pergamo o in confessione, le sue parole esprimevano quasi
+sempre un conforto, raramente un rimprovero. Ma egli sentiva l'inutilità
+del suo ardore; e una stanchezza mortale, uno sfiduciamento scettico
+s'impadronivano di tutto il suo essere, malgrado gli sforzi della
+volontà.
+
+Nato in campagna, dotato di un corpo robusto, ricco di una esuberante
+giovinezza, don Giorgio soffriva specialmente della inoperosità
+materiale. Felice quando poteva maneggiare la zappa e la vanga nell'orto
+del presbitero; quando i doveri del suo stato lo portavano nel crudo
+inverno, o nella cocente estate, da una cascina all'altra, di paesello
+in paesello; per la campagna gelata o sotto al sole ardente. L'aria
+tepida della chiesa, impregnata d'incenso e di esalazioni umane, lo
+sfibrava. Aveva languori strani; subitanei incitamenti. Volta a volta,
+gli pareva che il sangue gli s'arrestasse nelle vene spegnendogli ogni
+forza, ogni vita; mentre l'istante appresso era un torrente precipitoso
+che minacciava di straripare.
+
+Nessuno più adatto di questo prete per comprendere i difetti e i bisogni
+dei contadini; ma nessuno più convinto di lui, che a mettersi in testa
+di correggerli e di migliorarli, avrebbe perso tempo e fatica.
+
+--Troppa miseria!--soleva dire scrollando le larghe spalle--e troppo
+densa, inveterata ignoranza!
+
+Egli faceva tuttavia quanto poteva fare, chè la pietà rimaneva ardente
+in fondo al suo cuore.
+
+I contadini, senza comprenderlo, gli volevano bene; e se scoprivano in
+lui qualche debolezza, la coprivano con la stessa indulgenza di cui egli
+era così largo verso di loro.
+
+Da parecchi mesi, forse fin dalle prime settimane che l'avevano mandato
+a quella cura, nel maggio dell'anno avanti, la grande debolezza di don
+Giorgio Castellani era la Cristina Scaramelli, quella bella ragazza
+ardita e franca, capace di sentimenti e d'intuizioni superiori al suo
+stato. Per amore di lei, egli s'era preso al servizio il vecchio Marco,
+gran fannullone, capace di votargli la cantina piuttosto che badare alla
+casa e all'orto. Ma la Cristina andava di tratto in tratto a dare una
+mano al vecchio ubbriacone, e il giovane curato aveva il piacere di
+vederla. Non una parola, però, aveva rivelato l'ardore segreto; neppure
+un cenno. Le sue labbra avevano i sette mistici suggelli. Soltanto gli
+occhi parlavano audacemente, accesi dal fuoco dell'amore.
+
+E Cristina intendeva il linguaggio di quegli occhi, perchè lei pure era
+trascinata da una forza ineluttabile. Nonostante, se qualcuno si
+permetteva uno scherzo troppo... campestre, una allusione un po' salace,
+ella si rivoltava tutta di un pezzo.
+
+Don Giorgio?... Ma che!... Un santo era!...
+
+E se la parola non bastava, il braccio robusto della lavoratrice si
+levava per sostenere nel modo più energico la santità dell'ideale
+amante.
+
+ *
+ * *
+
+Le otto sonavano all'orologio del vecchio campanile, e ancora don
+Giorgio confessava gli uomini.
+
+Tre ore!
+
+E ce ne voleva prima che la fosse finita!
+
+Don Giorgio contava meccanicamente quelli che aspettavano. Ogni volta
+che ne aveva assolto uno, e un altro andava ad inginocchiarsi ai suoi
+piedi per narrargli, nel solito modo grossolano, i vecchi peccati
+triviali, le vecchie miserie, don Giorgio sentiva che le sue forze
+diminuivano e l'uggia cresceva. Le distrazioni lo assalivano
+accanitamente. Alzava gli occhi, spingeva lo sguardo fuori della
+sagrestia, nella chiesa, tra le donne inginocchiate, cercando la
+Cristina; ripensando tristamente alle cose ch'ella gli aveva dette in
+confessione la sera innanzi.
+
+Oh! a quale cimento l'aveva messo!
+
+--Voglio bene a uno--aveva detto tremando la giovane voce impregnata di
+lagrime, di cui egli sentiva il soffio caldo traverso la
+graticcia,--voglio bene a uno che non mi può sposare... E gli voglio
+tanto bene che non me ne importerebbe niente di essere sposata... Questo
+è un grave peccato, lo so... e lui non vorrà mai... è un santo lui...
+Per questo... perchè sono stanca di patire... ho fissato di andare
+via... in America...
+
+Ella soffocava; le mancava la voce per la gran vergogna e il dolore, ma
+diceva, perchè voleva dire.
+
+Dio di Dio! Che passione di non poterla stringere fra le braccia e
+baciarla sulla bocca mentre parlava!...
+
+Eppure egli aveva avuto il feroce coraggio di dirle che avrebbe fatto
+benissimo a partire, che era il suo dovere, che Dio l'avrebbe
+ricompensata ridonandole la pace dell'anima!...
+
+E intanto si sentiva ardere e gelare. Non aveva patito così dacchè era
+al mondo.
+
+Tutta la notte poi senza chiudere occhio; tormentato da spasimi
+incredibili... E ora si sentiva le ossa come frantumate; la bocca amara
+di tossico; il cervello torpido.
+
+Era umano, soffrire a quel modo?... Perchè Dio gli aveva dato quel
+temperamento?... Ah! il male era di avere vestito quell'abito! Non ci
+era Dio, nè santi. Si trattava di una povera figliuola che egli avrebbe
+disonorata...
+
+Un altro pensiero sorgeva improvviso nel suo animo turbato: forse
+l'aveva già disonorata guardandola, tirandosela in casa... I contadini,
+che l'avevano indovinato--di questo era certo--non potevano supporre...
+ma che!...
+
+Lo stimavano lo stesso, però, lo compativano, perchè era giovane e con
+quel temperamento!... Loro già accomodavano ogni cosa: la terra e il
+cielo.
+
+E continuava a cercare la Cristina e ad assolvere i peccatori. Assolveva
+tutti; ora per un sentimento di pietà fraternevole, ora sbadatamente.
+
+Ma dov'era la Cristina? Non si sarebbe presentata alla Comunione?...
+Egli le aveva detto che se pensava ancora al suo amore, se ne sognava
+nella notte, non avrebbe potuto accostarsi alla mensa del Signore...
+Perchè dirle di quelle cose, lui che pensava sempre al suo amore, che ne
+sognava a occhi aperti?... Ah, perchè?... Per la speranza non
+confessata, ma conscia, ch'ella ritornasse a confessarsi la mattina, a
+dirgli che aveva pianto, sognato, delirato... come lui stesso!...
+
+--_Mea culpa... mea culpa..._ diceva con voce rotta un nuovo penitente
+inginocchiato ai suoi piedi.
+
+Era un mingherlino, traballante sulle gambe, il viso bruciato, l'occhio
+spento: Marco Scaramelli, il padre di Maria e di Cristina.
+
+Il prete gli conosceva i peccati dal primo all'ultimo.
+
+--Anche ieri sera, sì, padre, signor curato... anche ieri sera!... Non
+posso trattenermi... non posso...
+
+--Hai bevuto l'acquavite?...
+
+--... Sì... Sono entrato dal tabaccaio... me l'hanno offerta...
+
+--Dovresti almeno accontentarti del vino della mia cantina che bevi, di
+nascosto, oltre quello che ti do...
+
+--Oh!... signor curato, creda...
+
+--Ricordati che stai confessandoti... non commettere sacrilegio almeno.
+
+E il confessore si mise ad ammonire quello sciagurato, un po' con le
+brusche, un po' con le buone, convinto di non ottenere nulla; chè quello
+avrebbe continuato a bruciarsi coi veleni alcoolici che i liquoristi
+vendono ai poveri diavoli.
+
+E non faceva lo stesso lui?... Non si bruciava tutti i giorni con la sua
+passione?... Non si era bruciato fin dall'adolescenza fissando gli occhi
+concupiscenti su tutte le donne?... E ora che ne desiderava una sola,
+era peggio che mai!... sarebbe disceso irreparabilmente, sempre più
+giù... fino alla dannazione dell'anima... alla rovina di tutta la sua
+esistenza.
+
+Un brivido gli corse per le vene; i suoi pensieri si concentrarono sopra
+un solo soggetto; dimenticò l'ubbriacone e le tristi considerazioni che
+gli aveva ispirato.
+
+Aveva scorto la Cristina.
+
+Era inginocchiata in terra presso al _Sepolcro_; il viso nelle mani, la
+testa curva, pareva annichilita.
+
+Piangeva forse.
+
+Don Giorgio sbrigò alla lesta il vecchio Scaramelli, assolvendolo con
+una indulgenza forse eccessiva--forse colpevole.
+
+Presso alla Cristina, la moglie di Sandro pregava con intenso fervore.
+
+--Ah!--pensò il curato--devo occuparmi anche di quella lì!... Cristina
+me l'ha raccomandata.
+
+E cercò con gli occhi Sandro Rampoldi rimasto fra gli ultimi penitenti.
+
+Un'altra colpa d'amore: un adulterio incestuoso! Caso purtroppo non raro
+tra campagnuoli.
+
+Osservando i due amanti, mentre un mezzo cretino, che aveva preso il
+posto di Marco, si perdeva in un lungo racconto, don Giorgio li
+giudicava con sicurezza. Sandro gli era sempre parso un buon uomo.
+
+Non poteva che essere acciecato dalla passione, dalla sensualità... Ma
+la Virginia gli pareva una furba da non affrontarsi direttamente.
+Nessun mezzo morale poteva avere presa su quell'indole molle, astuta,
+scivolante. Non sedotta, seduttrice, lei doveva aver trascinato Sandro
+al tradimento del fratello; appena sposa forse; e senza passione, senza
+acciecamento; per comandare a due uomini invece che a uno solo; perchè i
+guadagni di tutti e due mettessero capo nelle sue mani, e lei potesse
+contentare i suoi vizi capitali di contadina: l'avarizia e la gola.
+Certo era di quelle egoiste meschine che pensano a farsi la parte più
+comoda nella vita, a spese di chi le circonda; ma senza violenza,
+adoperando i vezzi, le moine, le astuzie.
+
+Non vi poteva essere che un mezzo per farla retrocedere nel suo cammino:
+la forza. Bisognava schiacciarla.
+
+Ma come?... Avvertire Pietro? Quel toro in furore l'avrebbe
+stritolata!... A meno che lei non trovasse il modo di calmarlo,
+protestandosi innocente, accusando magari il suo complice per salvare se
+stessa. Allora il solo Sandro sarebbe andato di mezzo; e Maria avrebbe
+pianto tutte le sue lagrime. Bisognava scegliere un'altra via.
+Commuovere Sandro sullo stato della sua povera moglie: toccargli il
+cuore. Non era un'indole recalcitrante, tutt'altro. Ma vicino alla
+Virginia sarebbe ricaduto e come! Bisognava allontanarlo dunque.
+
+Contento in fondo di questa nuova preoccupazione, che lo sottraeva per
+qualche istante almeno all'incubo tormentoso della propria passione, don
+Giorgio tornò a volgere lo sguardo sui contadini che ancora aspettavano.
+Erano due: un giovinetto che faceva il galante con tutte le ragazze del
+circondario, e Sandro Rampoldi.
+
+Sandro si era tenuto per ultimo. Segno di ripugnanza. E la sua bella
+faccia abbronzata, dai lineamenti severi e composti, rivelava una vaga
+inquietudine: segno che la battaglia interna era fiera.
+
+Queste sommarie osservazioni bastarono al confessore per giudicare che,
+senza la suggestione dell'abitudine, senza il timore dello scandalo,
+quell'uomo--che era sempre stato religioso--sarebbe fuggito di chiesa, o
+non vi sarebbe neppure entrato.
+
+Ben presto, anche il bel conquistatore se ne andò assolto.
+
+Serio e imponente nel suo portamento d'antico soldato, pur non riuscendo
+a vincere un leggero tremito di tutte le membra, il cavallante di Val
+Mis'cia andò a inginocchiarsi ai piedi del confessore.
+
+Aveva giurato alla Virginia di non dir nulla. All'altro curato l'aveva
+detto; ma quello, un vecchio buontempone, si era accontentato di
+strapazzarlo un poco. Con don Giorgio era un altro paio di maniche. Chi
+sa che cosa gli avrebbe imposto, lui che proteggeva le Scaramelli!
+
+--Quanto a me--concludeva la Virginia--non l'ho mai confessata questa
+cosa e non la confesserò... Mancherebbe!...
+
+Ma al momento di commettere quell'atto così inaudito per lui, nel
+convincimento del sacrilegio, tutti gli scrupoli della sua anima
+religiosa e superstiziosa assalivano il povero cavallante.
+
+E quando don Giorgio lo accusò severamente di essere un cattivo marito;
+di avere ridotta la sua povera sposa, magra e pallida, da quel pezzo di
+donna che era; quando gli fece intendere che se Maria moriva, egli
+sarebbe stato la causa di quella morte, e avrebbe gravata l'anima sua di
+un assassinio oltre che di tutto il resto, Sandro non potè reggere.
+Dimenticò la promessa fatta alla Virginia, e, commosso, tremante,
+sopraffatto da una suprema angoscia, confessò tutto, quasi felice di
+togliersi quel peso dalla coscienza, colto da un desiderio nuovo,
+impensato, che il prete lo aiutasse ad uscire da quella situazione
+dolorosa, tra la moglie che si struggeva nella gelosia, l'amante che lo
+dominava con la sua felina voluttà e il fratello che poteva scoprirlo da
+un giorno all'altro.
+
+Dal fondo della chiesa intanto, Maria e Cristina volgevano gli occhi
+ansiosi dalla parte della sagrestia. Non vedevano altro che lo schienale
+del seggiolone occupato dal curato, e di quando in quando, in grazia di
+qualche movimento, una metà del suo viso. Pure, dacchè tutti gli uomini
+erano venuti fuori, e il solo Sandro non appariva, esse indovinavano che
+l'ultimo penitente era lui. E il cuore di Maria picchiava e picchiava
+come se avesse voluto uscirle dal petto.
+
+Nel banco vicino, la Virginia pareva assorta in fervente preghiera. Il
+viso candido, i lineamenti dolci, l'espressione calma, lo sguardo
+sereno, manifestavano a primo aspetto una coscienza tranquilla, un'anima
+senza peccato.
+
+Le due sorelle la guardavano di tratto in tratto con una specie di
+terrore, spaventate da quella ipocrisia. E lei pure le guardava di
+sottecchi, e nell'armoniosa dolcezza del viso bianco di Madonna,
+guizzava un lampo d'odio, e l'occhio sereno si appannava nel segreto
+timore.
+
+Ma la confessione di Sandro non finiva mai.
+
+Già i chierici intenti alle ultime decorazioni del _Sepolcro_, avevano
+compiuta l'opera loro; già tutto era pronto per la deposizione
+allegorica del sacro corpo: i lumini, accesi; i fiori, disposti in
+bell'ordine. Già le donne ammiravano.
+
+Sonava il terzo segno della messa grande. I preti erano pronti; i
+turiboli, pieni d'incenso; l'altare maggiore, parato. E ancora don
+Giorgio non aveva finito di confessare il cavallante.
+
+Che ansia nel cuore delle due rivali, che spasimo di speranza, di paura,
+di odio.
+
+Maria pregava con uno slancio di anima liberata che si sente salire. La
+speranza era tutta per lei; la speranza la portava in alto.
+
+Virginia, sempre più pallida, fissava la cognata con gli occhi ardenti.
+Gliela volevano fare dunque, gliela volevano fare? Codeste vipere di
+codeste Scaramelli si erano messe d'accordo col prete per rubarle
+l'amante, per calpestarla?... E quel vigliacco di Sandro aveva
+confessato?...
+
+Finalmente don Giorgio alzò la mano per benedire e mandare in pace anche
+quell'ultimo penitente. La vittoria era stata completa: Sandro aveva
+promesso tutto. Ma don Giorgio sapeva troppo bene che se non lo faceva
+spartire dal fratello, il più presto possibile, quelle buone promesse
+sarebbero volate via come il vento; perciò non si rallegrava che a metà.
+Egli si levò finalmente da quella sedia; si tolse la cotta e la stola, e
+indossò il camice bianco e i paramenti sfarzosi della messa solenne.
+
+L'organista, stanco di aspettare, intonò il solito pezzo della _Gazza
+ladra_, con grande rinforzo di pedali, e la voce fessa del vecchio
+istrumento empì la navata.
+
+La messa uscì. Uscirono i turiferari squassando i turiboli accesi.
+
+Cristina vide la bella figura di don Giorgio salire all'altare, in mezzo
+a una nuvola odorante, e il suo cuore balzò, e i suoi occhi non si
+staccarono più dalla superba apparizione. Erano quelli i momenti
+luminosi, inebrianti dell'amor suo. Per una serie di sensazioni acute, e
+non analizzate nè analizzabili, ella confondeva in una gioia suprema, la
+commozione di femmina innamorata e l'estasi di un'anima istintivamente
+mistica: la tenerezza e il profondo rispetto: il desiderio e
+l'ammirazione: l'uomo agognato e l'uomo-dio.
+
+Pallido, ma sempre calmo e diritto, anche Sandro Rampoldi uscì
+finalmente dalla sagrestia, e le due donne che l'aspettavano con tanta
+passione, lo fissarono, ansiose.
+
+Egli non guardò che la moglie, e le sorrise.
+
+La Virginia vide e comprese e serrò i denti per non scattare. Poi,
+domata la prima vertigine, si voltò verso la cognata e i suoi occhi
+sfavillanti dissero chiaramente:
+
+--Non ti rallegrare! Mi vendicherò.
+
+
+
+
+CAPITOLO V.
+
+Zappando.
+
+
+Giugno, il mese più laborioso per la gente di campagna, recava un caldo
+precoce, eccessivo, in Val Mis'cia, quell'anno. Il sole investiva tutta
+la pianura da mattina a sera, senza il refrigerio di un acquazzone.
+
+Le donne zappavano il grano turco: o erano a mondare il riso con l'acqua
+fino al ginocchio, curve, le mani nell'acqua per strappare le erbacce
+che crescevano insieme alle pianticelle del riso: o voltavano il fieno:
+o rincalzavano il grano turco nei campi finiti di zappare.
+
+Con l'intervento di don Giorgio, Sandro Rampoldi aveva trovato da
+collocarsi alla Cascina Grande. Così i due fratelli si erano spartiti,
+in mezzo ai lamenti e alle recriminazioni di Pietro e della Virginia.
+Ed ora, siccome Pietro non poteva fare tutto il lavoro da sè, e voleva
+spendere in salari il meno possibile, la bella delicatina non poteva più
+stare in casa e fare la signora, ma doveva zappare come le altre.
+
+Tutti parlavano di queste vicende della bella invidiata. E chi cercava
+di consolarla, chi la aizzava; i più--indifferenti e maligni--la
+tiravano sul discorso della cognata per il gusto di sentirla menar la
+lingua.
+
+Un sabato, stanca già dal lavoro di una settimana, essendo nelle ore più
+calde della giornata, che l'aria pareva fuoco, ella gettò la zappa, e
+asciugandosi il sudore esclamò quasi con le lagrime:
+
+--È una vita da bestie!... Io non posso, non posso...
+
+Sette o otto donne, pure incendiate da quelle vampe, che zappavano nel
+campo vicino, alzarono il capo, e talune sorrisero ironicamente.
+
+--È meglio stare sedute all'ombra che zappare al sole!--mormorò la
+vecchia Meroni, sempre più secca e gialla, mentre posava
+avidamente--ciò che del resto facevano tutte, cercando l'unico
+refrigerio possibile--i piedi nudi, brucenti, sulla parte umida e fresca
+di una zolla appena rivoltata.
+
+Fu una risataccia, poichè tutte compresero il sarcasmo. Soltanto Lucia,
+la giovinetta pallida dal viso rigonfio, che era più vicina al campo
+della Virginia, le domandò in aria di compassione:
+
+--Siete molto stanca?...
+
+--Non ne posso più!... Mi pare di morire!--sospirò la disgraziata che
+non c'era avvezza. E si buttò a terra fra le pianticelle ancora basse
+del melgone, cercando un filo d'ombra.
+
+Le zappatrici, indurite al lavoro, scrollarono le spalle, sprezzanti; e
+le sette o otto zappe rialzate con nuova lena, ricaddero sulla crosta
+arida della terra, spezzandola vigorosamente.
+
+--O Cristina!--gridò la Meroni che ce l'aveva sempre un po' su con le
+Scaramelli.--Se ci date dentro a quel modo, addio melgone, taglierete
+tutte le piante! Guardate, avete intaccata una radice!...
+
+--Poco male! Vorrei gli si sciupasse tutto a quel cane...
+
+Ella s'interruppe. Le sue compagne, che pocanzi ridevano, si erano
+voltate dall'altra parte, e le zappe brandite tornavano a fendere il
+suolo con lo stesso vigore, ma con maggiore precauzione. E ancora i
+piedi nudi, neri, tormentati, cercavano istintivamente la parte più
+umida e fresca delle zolle rimosse.
+
+Il padrone, entrato nel campo dalla parte di dietro vide la pianticella
+rovinata dalla Cristina, udì le sue parole. Con voce irata tuonò:
+
+--Scaramelli, giù quella zappa! E vammi fuori dei piedi... tanto, tu hai
+voglia... d'altro che di lavorare!...
+
+La Cristina si drizzò di scatto. Il suo corpo di antica driade si
+disegnò superbamente sul fondo luminoso. Un istante, ella fissò gli
+occhi azzurri, scintillanti, nel viso adusto, non vecchio, non brutto,
+del padrone che pure la assava. E le braccia robuste, poderose e
+eleganti insieme, fecero l'atto di scaraventare la zappa alla testa di
+quell'uomo.
+
+--Madonna Santissima! Lo ammazza!... Lo ammazza!...
+
+La Virginia, balzata in piedi, guardava la scena terribile coi grandi
+occhi raggianti di perfida gioia.
+
+Ma nessuno tentò d'intromettersi.
+
+Nè il padrone si mosse, rimanendo quasi impassibile sotto la minaccia e
+continuando a sfidare la giovine con lo sguardo pieno di collera e di
+lascivia.
+
+Per fortuna un miglior consiglio prevalse nell'animo di Cristina. Una
+risata che parve un singhiozzo le uscì dalla gola convulsamente: allentò
+le braccia e lasciò cadere la zappa. Poi si voltò e si allontanò a
+piccoli passi misurati, con la massima calma.
+
+Allorchè il padrone pure si fu allontanato, la Virginia si mise a
+gridare dal suo campo:
+
+--Sudiciona! sudiciona!... Ora la va dal curato. Ci penserà lui a
+mantenerla. Sudiciona!... Ah! so soltanto io che roba sono queste
+Scaramelli della malora!...
+
+Ma poichè le compagne ancora troppo atterrite, non la incoraggiavano
+nelle sue imprecazioni, e quella che le era più vicina si rimetteva a
+zappare voltandole le spalle, la Virginia comprese, una volta di più,
+che non spirava buon vento per lei nel paese e che le contadine, ben
+lontane dal compiangerla, si godevano di vederla sgobbare e la
+canzonavano.
+
+Senza altro dire, avvolgendole tutte nella stessa muta imprecazione,
+ella raccolse la zappa dimenticata in un solco, e si rimise alla sua
+fatica cercando di sbrigare alla peggio l'odiato lavoro.
+
+--Il campo dei Rampoldi non renderà più come gli altri anni, ora che
+l'asino ha rotto la cavezza e se l'è svignata!--mormorava intanto la
+Meroni facendo sghignazzare le sue vicine.
+
+
+
+
+CAPITOLO VI.
+
+Vinto!
+
+
+Furente da prima e il cuore esulcerato per l'offesa patita, ma poi
+sempre meno triste e più padrona di sè, man mano che andava
+allontanandosi, la Cristina camminava traverso i campi e i prati, alla
+volta di Gel. Passò al guado la Vergonza quasi asciutta e quando fu
+sulla strada maestra incontrò il dottore che veniva da Casorate col suo
+legnetto per visitare la moglie del fittabile di Val Mis'cia. Egli fermò
+il cavallo.
+
+--Ehi, Scaramelli, è bassa l'acqua?
+
+--Sì, signor dottore...
+
+--Sei malata?
+
+Ella arrossì lievemente.
+
+--No... sto bene...
+
+--Allora è l'amore!...
+
+E lanciò una facezia grossolana, tentando di pizzicare le belle braccia
+sode della contadina. Ma ella fece a tempo a ritrarsi.
+
+--Scusa sai, non mi ricordavo che con te non si scherza. Ho visto la tua
+sorella alla Cascina Grande; non pare più lei. È un pezzo che non la
+vedi?
+
+--Sarà un mese e mezzo...
+
+--Va a trovarla, vedrai come ingrassa; e a dicembre ti fa zia!...
+
+Mentre parlava, egli aveva gettato il mozzicone del sigaro e ne
+accendeva uno nuovo, mostrando i denti bianchi, la mano lunga, affilata,
+da signore. Era un bel giovinotto, ai primi esordi della carriera, e si
+annoiava mortalmente di quella condotta.
+
+--Comanda altro?--domandò la Cristina seccata.
+
+--No... ti dispiace eh, di star qui un momento... Maledetto paese! Tutte
+brutte, e le poche belle, scontrose!... Vai a Gel?--Ella impallidì.
+Andava a Gel, sì; ma non ci aveva pensato, e a sentirselo dire tremava
+tutta.
+
+--Andrai alla cura... Canaglie di preti, tutte per loro!--brontolò il
+dottore masticando il virginia; poi ad alta voce:--Fammi il piacere,
+Cristina, passa da don Giorgio e digli che quei tali libri glieli
+porterò quest'altra settimana.
+
+--Si signore! Sarà servito.
+
+E s'allontanò in fretta, seguita dallo sguardo ironico del giovine
+medico, il quale attribuiva a don Giorgio le conquiste che a lui non
+riescivano.
+
+Quando le ruote del calessino si rimisero in moto, la Cristina si
+arrestò per riflettere. Andava dal curato?... Certo; non poteva avere
+altra meta. Ma s'ei la scacciava? Dalla Pasqua in poi le stava più
+sostenuto; e sebbene a volte si fermasse a contemplarla, evitava di
+parlarle. Che non l'amasse più?... Non le pareva possibile. In ogni modo
+voleva averne il cuore netto e se la respingeva, se proprio non voleva
+saperne di lei... ebbene, l'agente d'emigrazione aspettava ancora la sua
+risposta!... Sarebbe partita... partita per quel paese tanto lontano che
+ci si metteva dei mesi ad arrivare; e sarebbe morta di crepacuore, o
+rimasta laggiù per sempre.
+
+Con questa risoluzione si rimise a camminare, affrettando il passo,
+quasi senza accorgersi, come sospinta dall'ansia indomita.
+
+Arrivò alla cura trafelata, gli occhi sfavillanti per l'interna
+concitazione, il volto vivamente colorito.
+
+Tirò la cordicella che pendeva dal buco della serratura ed entrò come il
+solito chiedendo:
+
+--È permesso?...
+
+Nessuno le rispose. La casa era vuota; don Giorgio zappava l'orto e
+aveva mandato il vecchio a Casorate a vendere quei pochi bozzoli.
+
+Cristina andò dritta in cucina e si guardò intorno. La pentola
+bollicchiava sul fornelletto, ma la cucina era in un disordine
+spaventevole. Piatti sporchi qua e là, avanzi di spazzatura lungo le
+pareti e perfin nel mezzo; ragni, attaccati a lunghi fili pendenti dal
+soffitto, danzanti nel vuoto.
+
+Crollò tristamente il capo. Il vecchio non pensava più che a
+ubbriacarsi!... E don Giorgio non aveva voluto chiamarla; e lei non
+aveva osato presentarsi... per tutti quei giorni!... Povera casa!...
+
+Ma adesso...
+
+Ella ebbe uno scoppio interno di passione e un brivido nella schiena che
+la fece sussultare.
+
+Un pensiero nitido, luminoso le era passato nella mente come un baleno:
+da ora in poi la casa era sua; ci avrebbe pensato lei a tenerla come si
+deve; e se il vecchio non le obbediva, peggio per lui!...
+
+Stava per uscire dalla cucina e andare in cerca del curato, su, al primo
+piano, allorchè le parve di averlo visto dalla porta socchiusa che dalla
+cucina stessa metteva nell'orto. Fece un passo indietro e guardò meglio.
+
+Era lui veramente. La lunga veste nera sacerdotale, gettata
+negligentemente traverso a un ramo di salice, metteva una nota lugubre
+nella festività luminosa dell'orticello tutto verde e fiorito. In
+compenso, nulla di lugubre aveva la maschia figura di quel giovine. La
+camicia bianchissima, di tela fine, aperta sul petto, con le maniche
+rimboccate, e i lunghi calzoni neri serrati alla cintola, come egli
+usava nelle ore di lavoro, gli davano un aria ardita e procace, che
+nulla aveva del prete. In quel momento egli aveva deposto la zappa e si
+riposava mondando alcune piante. Voltava le spalle alla casa. La sua
+testa bruna si ergeva superbamente sulle ampie spalle, e tutto
+l'atteggiamento della persona spirava la soddisfazione di una forza
+esuberante cui è finalmente concesso un momento di espansione.
+
+Sempre quando lavorava, all'aperto, dimenticando il suo stato di prete,
+don Giorgio si sentiva rinascere. Il cervello, dolcemente riposato
+nell'operosità muscolare, cessava di tormentarlo; ed egli apriva il
+cuore alle benefiche sensazioni, libero, calmo: la vita gli appariva
+facile e bella: l'amore, un bene supremo, non contrastato da rimorsi, nè
+da paure, e il terribile problema, che la sua carne poneva ferocemente
+al suo spirito, preventivamente sciolto dalla eterna Natura.
+
+La Cristina lo vedeva di profilo quand'ei voltava la testa nei movimenti
+del braccio. Non poteva saziarsi dal contemplarlo. Com'era diverso da
+quando lo vedeva in chiesa!... Là, nei paramenti solenni, nel nimbo
+dell'incenso, le pareva un essere superiore, fantastico, un semidio; lo
+adorava; si prosternava dinanzi a lui: ma non avrebbe mai osato dirgli
+apertamente quanto l'amava. Un momento le pareva di salire con lui,
+nella gloria del cielo; il momento appresso si sentiva respinta da una
+forza ineluttabile, e ricadeva nella polvere, misera creatura che aveva
+osato alzare gli occhi a un amore sacrilego.
+
+Ma allorchè, di tratto in tratto, lo vedeva così, senza la veste nera,
+in tutto lo splendore della sua maschia bellezza, i timori svanivano.
+Non più semidio, ma uomo, vero uomo, egli non aveva nulla di
+straordinario, non la opprimeva con una superiorità troppo alta. Era un
+bel giovane, forte come lei: e come lei lavorava la terra. Pure diverso
+dagli altri anche in quel momento! Ella sentiva che nulla poteva
+abbassarlo, e il profondo rispetto ch'egli sempre le ispirava, si
+fondeva in una ineffabile tenerezza.
+
+Intanto che ella rimaneva lì a fantasticare, i minuti passavano. Si
+riscosse a questo pensiero.
+
+Il vecchio ubbriacone--suo padre--poteva ritornar presto, e
+quell'istante perduto non si sarebbe forse ripresentato mai più... Mai
+più ella avrebbe riavuto tanto coraggio... Rapidamente ella prese una
+risoluzione e adagio adagio uscì fuori nell'orto. A piccoli passi
+leggieri s'insinuò nella viottola, passò dietro le spalle del giovane;
+raccattò la zappa abbandonata da lui e si mise a zappare.
+
+Don Giorgio avvertì subito il rumore del ferro che fendeva le zolle, e
+pensò:
+
+--Quell'imbecille di Marco crede d'ingannarmi; quando lo rimprovererò di
+essere tornato tardi, mi dirà: eh! signor curato è un'ora che son qui a
+zappare! lei era assorto come il solito e non mi ha sentito!
+
+E sorrise tra sè dell'astuzia grossolana di quell'incorreggibile
+perdigiornate.
+
+Ma con che vigore zappava!... O dove era andato a pescare tanta forza,
+quel lumacone?!
+
+Si voltò; vide la Cristina e restò lì interdetto.
+
+--Cristina!...--mormorò, dopo alcuni istanti con la voce rotta dalla
+intensa commozione.
+
+--Cristina!...
+
+Ella udì e si drizzò, interrompendo il lavoro, e guardò il suo signore
+con ineffabile e ansiosa tenerezza.
+
+Il Castellani comprese che il momento fatale lungamente temuto e
+pazzamente desiderato, era giunto, e che non stava più in potere suo di
+sfuggirlo, nè di allontanarlo.
+
+Con questa convinzione dell'inevitabile, che agisce, a volte, come una
+potenza ipnotica dell'io su se stesso e trascina e conquide le creature
+impressionabili, quasi quanto la più fiera passione, egli rinunziò fino
+da quel momento a qualunque idea di resistenza.
+
+--Sarà quello che sarà--pensò con intima gioia--Io non l'ho chiamata; è
+il destino che me la manda!...
+
+E nel frattempo se la divorava con gli occhi, che non gli era parsa mai
+tanto bella.
+
+--Come siete qui, Cristina? Non eravate a lavorare laggiù nei campi del
+fittabile di Val Mis'cia? Mi parve di avervi vista questa mattina con la
+zappa sulla spalla, avviarvi insieme alle altre...
+
+Ella pensò che s'ei l'avea vista, voleva dire che cercava di vederla,
+senza farsi scorgere, mentre apparentemente la fuggiva; e n'ebbe un
+senso di gaudio che le fece coraggio.
+
+--Ci sono andata, è vero; ma quel ladro mi ha cacciata!...
+
+--Cacciata?!
+
+--Sì. Perchè gli ho sciupata una pianta di melgone, zappando troppo
+forte!...
+
+--Per questo soltanto?... Egli vi voleva bene, hanno detto...
+
+La Cristina arrossì come di una offesa.
+
+--Bene?!... Oh!... Voleva fare di me come di tante altre... e perchè io
+non ho voluto s'è messo a perseguitarmi... Vigliacco!...
+
+Don Giorgio sussultò. Dopo un momento riprese in tono di scherzo:
+
+--Se era innamorato, povero diavolo!... Non ti piaceva?... Eppure è un
+bell'uomo... ricco...--E dicendo ciò la fissava con intenzione.
+
+--Oh! Don Giorgio!... mi crede così, lei!... Crede...
+
+Non potè continuare. La commozione lungamente frenata, la fece scoppiare
+in singhiozzi.
+
+Provava un'amarezza che la soffocava; un doloroso pentimento. Le pareva
+che don Giorgio non l'amasse più e non volesse più saperne di lei... E
+lei s'era quasi offerta!... Che vergogna!...
+
+Egli invece la guardava piangere, con intima gioia. Quelle lagrime che
+vedeva correre sulle guancie di lei scendevano fino in fondo al suo
+proprio cuore, calmando soavemente l'atroce febbre da cui era arso.
+
+Finita la lotta! Aveva tentato l'impossibile. Ora era vinto... vinto e
+felice.
+
+Le si accostò: la prese per le braccia, l'attirò a sè.
+
+--Non piangere, Cristina!... Non ho voluto offenderti, sai?... Ti amo!
+Sì--è male... ma ti amo... È tanto tempo che mi bruci il sangue... che
+ti sogno... che ti voglio... E tu pure mi ami... lo so, lo so, sai...
+
+Parlava concitato, con la voce soffocata: il petto anelante si alzava e
+si abbassava con un movimento rapido, poderoso.
+
+--Oh! Cristina! non so quale destino, se buono o perfido, t'abbia
+mandata qui a questa ora; ma dacchè sei venuta, dacchè Dio l'ha
+permesso, non te ne andrai più. Sarai mia, mia per tutta la vita,
+qualunque cosa accada!...
+
+L'aveva trascinata dentro, nella casa, e la serrava tra le sue braccia,
+sull'ampio petto, dove ella cercava un rifugio, nascondendo la faccia,
+confusa, timida, dopo tanto ardimento.
+
+--Andiamo di sopra--le mormorò.--Vieni a vedere le mie stanzette... il
+nostro appartamento... Ci si sta meglio che qui, sai...
+
+Ma ella non poteva neppure fare un passo; le forze le mancavano, si
+sentiva cadere...
+
+--Allora ti porto!... Sì, ti voglio portare, in trionfo... mia...
+mia!...
+
+E l'afferrò risolutamente e l'alzò sulle braccia poderose, portandola
+come un oggetto prezioso con una delicatezza di mamma, su per la breve
+scala nelle piccole camere silenziose, dove egli l'aveva tanto
+desiderata, invocata, posseduta... nel delirio delle allucinazioni.
+
+Il sole declinava dietro alle persiane socchiuse; il mistero e la
+penombra rendevano più sicuro il nido ai due amanti.
+
+Giù nell'orto ancora smagliante di luce, la veste sacerdotale
+dimenticata sul ramo del salice, allungava sempre più la sua ombra
+funeraria, simbolo pauroso di schiavitù, di menzogna, di morte.
+
+E dalla viottola, al di là del muro di cinta, il fittabile che aveva
+scacciata la Cristina, guardava ghignando quel cencio nero e accennava
+alle finestre socchiuse della casetta con un gesto osceno di scherno e
+d'imprecazione.
+
+
+
+
+CAPITOLO VII.
+
+Alla Cascina Grande.
+
+
+Erano i giorni lieti della raccolta autunnale; tanto più lieti chè il
+formentone abbondava.
+
+La sera, dopo cena, uomini e donne si mettevano intorno all'aia e sotto
+la loggia della casa padronale, formando un largo circolo; e ognuno
+aveva il suo mucchio di formentone davanti a sè, e l'uncino di ferro in
+mano per scartocciare le pannocchie.
+
+Maria Scaramelli, seduta sotto il portico presso alla lanternina
+attaccata a un chiodo--unico lume per tutti--faceva andare l'uncino con
+tanta rapidità e destrezza che le pannocchie mondate si ammucchiavano
+alla sua sinistra come per incanto; e ad ogni poco ella doveva spingere
+in là, con le braccia e le gambe, i cartocci vuoti che le si ammassavano
+intorno.
+
+Le altre donne le dicevano sorridendo senza invidia:
+
+--Nessuna vi può superare voi, Maria; siete la più svelta e non vi
+stancate mai; neppure a essere in quello stato!
+
+Ella scrollava il capo con un fare dolce di contentezza; ma non
+rispondeva. Non le piaceva discorrere di quella grande speranza concessa
+finalmente al suo intimo desiderio. La sua povera anima abituata alle
+asprezze del destino non era forse più suscettibile della confidente
+baldanza che sostiene i fortunati anche in mezzo ai pericoli, e spesso
+li manda illesi.
+
+Lei temeva sempre. Dopo tanti tormenti, dopo tante angoscie, la pace di
+cui godeva e l'orizzonte sereno che le si apriva dinanzi, la rendevano
+timida, superstiziosa. Le pareva impossibile che dovesse durare: era
+tanto avvezza a piangere!
+
+Epperò chiudeva ogni cosa in sè, come nel passato; gelosa della gioia
+come del dolore.
+
+E non si lagnava mai delle piccole contrarietà; le dissimulava
+piuttosto, perfino con se stessa.
+
+Se il cavallante stava fuori più del bisogno, se arrivava un tantino
+brillo--lui che negli anni addietro non andava mai all'osteria--ella
+faceva le viste di non accorgersene e non gli chiedeva mai dov'era stato
+nè cosa aveva fatto. Temeva troppo di vedere quella fronte oscurarsi,
+quegli occhi, ora buoni e ridenti, ridiventare freddi, arcigni come nel
+passato. Del resto, dacchè aspettava il bambino, non si accorgeva quasi
+neppure se il marito tardava; era tanto occupata, aveva tante piccole
+cose da preparare.
+
+Anche quella sera Sandro era fuori. Attaccato il cavallo se n'era andato
+via: per ordine del padrone--diceva.
+
+Ma sarebbe ritornato, e presto. Lei intanto lavorava. Lavorava e
+cantava. La delicata poesia che ella portava inconsciamente nell'anima,
+e il bisogno indistinto di una effusione e di una tenerezza, di cui
+veramente non conosceva neppure il linguaggio, si esalavano in un rozzo
+canto contadinesco.
+
+Cominciava da sola.
+
+La sua voce morbida, impregnata di tristezza si elevava dolcemente
+nell'aria molle della serata autunnale.
+
+I contadini l'ascoltavano un istante in silenzio, con una sorta di
+raccoglimento; poi, alla prima cadenza, le donne, trascinate, la
+seguivano; e dopo poche battute, tutto a un tratto, quasi
+selvaggiamente, prorompevano le voci forti e ben timbrate dei maschi.
+
+Il coro si formava. Un coro assai primitivo, senza alcuna sapienza,
+senza varietà di toni; ma poderoso nella sua malinconica monotonia, e
+non privo certo di una cotale semplice e solenne bellezza. Di tratto in
+tratto sembrava come se da quei petti rozzi, da quei cervelli incapaci
+di un pensiero sintetico, si fosse sprigionato il più profondo
+sentimento della insopportabile miseria--il conscio orrore della troppo
+lunga ingiustizia. Erano schianti di angoscia, gridi di rivolta, appelli
+disperati. E quelli che nel mezzo dell'aia, battevano col coreggiato le
+pannocchie mondate per distaccarne il grano, seguivano il ritmo con
+impeto crescente, formando uno strano, formidabile accompagnamento.
+Pareva il bosco, allorchè urla e scoppia, e si torce imprecando, sotto
+la sferza odiata del vento.
+
+Ma pochi istanti appresso, le braccia stanche dei battitori si
+allentavano, e il coro rientrava, a poco a poco, nella solita nenia
+semplicemente malinconica.
+
+Le faccie tranquille, le mani operose non tradivano alcuna commozione
+insolita.
+
+Che cosa era stato?
+
+Nulla. Uno sfavillamento imponderabile del sotterraneo braciere.
+
+Uno scatto istintivo del sentimento umano conculcato.
+
+Ma la materia infiammabile non era pronta. Ma i poveri contadini,
+depressi dall'ignoranza e dalla miseria, non potevano comprendere così
+subito il misterioso appello.
+
+ *
+ * *
+
+Il cielo, ognora più chiaro e limpido annunziava il sorgere della luna.
+Levati di mezzo i torsoli delle pannocchie--alcuni dei quali serbando
+ancora una parte dei chicchi venivano sottoposti al ferro da sgranare--i
+contadini procedevano a ben distendere il grano sull'aia servendosi de'
+rastrelli: altri distendevano pure i cartocci che ben ripuliti e
+completamente secchi avrebbero servito pei sacconi de' letti o per uso
+di strame alle bestie.
+
+Maria ascoltava ansiosamente il rumore di una carrettella che si
+avvicinava. Certo era il suo Sandro.
+
+Ma prima che la carrettella arrivasse al cancello, un uomo vecchio,
+sbilenco, in abiti metà da paesano, metà da scaccino, entrò nella corte
+e si accostò alla giovine donna gesticolando e borbottando forte. Era
+suo padre: Marco Scaramelli.
+
+Ella sentì come una ferita al cuore. Oh! qualche cosa di brutto era
+avvenuto a Gel, alla Cura. Quella Cristina!... Non ebbe il tempo di
+interrogare.
+
+--Mi hanno cacciato!--gridava Marco.--Mi hanno cacciato, que' due
+sudicioni, quei due... levando il sacro di lui, que' due maiali!...
+
+I contadini curiosi, pronti a malignare, facevano crocchio intorno
+all'ubbriacone che gridava come un energumeno. Tutti sapevano di chi
+parlava; chè gli amori del giovine prete con la bella Cristina erano
+soggetto di ciarle per molte miglia all'ingiro.
+
+Maria si sentiva morire.
+
+--Sta' zitto; ti prego, sta' zitto!--badava a dire al padre.
+
+Ma questi non le dava retta.
+
+--Cacciato! Messo in strada co' miei cenci!--E accennava a un fagotto,
+che gli pendeva dal braccio mancino, e a cui Maria non aveva badato alla
+prima.
+
+--Vi ha cacciato perchè non avete voluto smettere di ubbriacarvi--disse
+un certo Bernardo, uomo serio cui non piacevano i pettegolezzi.--Ha
+ragione il signor Curato; non avete a rifarvela che con voi stesso.
+
+Come accade in casi simili, tutti si schierarono dalla parte di
+Bernardo, e Marco si sentì deriso.
+
+Ma non si diede per vinto.
+
+--Bugie! Bugie!... Non è vero niente. Se fosse stato per il vino,
+tanto, dovrebbe avermi cacciato da un bel pochino, dovrebbe!... Ne
+facevo del bere l'anno passato! Dio! se ne facevo del bere! Miracolo se
+non gli ho asciugata la cantina. Ma allora non mi cacciava, perchè in
+grazia che c'ero io alla Cura, la ci capitava di tratto in tratto anche
+la Cristina!... Potevo ubbriacarmi allora!...
+
+Le donne presenti scoppiarono in una risata. Egli prese coraggio e
+continuò.
+
+Già! lo cacciava adesso il signor Curato; adesso si accorgeva che era un
+ubbriacone; adesso, perchè la ganza ce l'aveva in casa e non voleva
+testimoni! E lei peggio di lui, quella...! Metteva suo padre in sulla
+strada, invece di assicurargli il pane, già che la si era data a quel
+bel mestiere, quella...!--E giù parolaccie e bestemmie, snocciolate come
+_avemarie_.
+
+Chi rideva ancora e chi brontolava; tutti però l'ascoltavano come
+affascinati da una curiosità malsana.
+
+Egli era spaventevole e grottesco. Secco come una mummia, traballante
+sulle gambe, con quegli abiti che gli cascavano da tutte le parti: col
+viso bruciato dall'alcool, gli occhi di triglia morta. Metteva schifo e
+paura.
+
+Maria non tentava più di farlo tacere. Capiva che era impossibile. Ma
+quando vide Sandro si sentì riavere. Corse a lui e gli raccontò tutto in
+poche parole.
+
+Sandro, sempre bell'uomo, sempre svelto e imponente, si avanzò verso il
+vecchio e guardandolo bene in faccia, con fare asciutto, ma senza
+collera disse:
+
+--Noi andiamo a letto; abbiamo lavorato, siamo stanchi; e io devo
+chiudere il cancello; scusate, veh!... Ritornerete un altro giorno, a
+un'ora più comoda...--E mentre parlava cercava di spingere il vecchio
+fuori del cortile.
+
+--Ah! ah! ah! ah! ah!--sghignazzò Marco Scaramelli affrontando il genero
+e facendolo rinculare verso il centro del cortile, con una forza che
+nessuno si sarebbe aspettata dalla parte di un vecchio così male in
+gamba.--Qui voglio restare!--esclamò.--Qui. Tu mi devi mantenere. Io non
+ho altri.
+
+Uscito dal primo stupore di quella inaspettata reazione, Sandro si
+drizzò tutto di un pezzo, e con un semplice spintone ricacciò quel
+petulante fino all'uscita.
+
+La zuffa impari divenne feroce.
+
+Gli astanti cercavano di mettersi di mezzo per distaccare i due
+furibondi; e Maria li supplicava piangendo, che la finissero.
+
+Le altre donne strillavano, al solito, di paura.
+
+Già il vecchio soccombeva. Ma all'ultimo istante, quando si sentì
+costretto a volgere in fuga, si mise a gridare con quanto fiato aveva in
+corpo:
+
+--Va bene! tu mi scacci. Ma io andrò da tuo fratello e gli dirò che ti
+ho visto con la sua donna, e gli dirò dove e quando!...
+
+Il cavallante esasperato assestò al suo suocero un calcio tale che lo
+fece ruzzolare in mezzo alla ghiaia, al di là del cancello.
+
+
+
+
+CAPITOLO VIII.
+
+Nuove lotte.
+
+
+Pallido, la fronte corrugata, gli occhi stanchi, don Giorgio Castellani
+errava per la campagna, come un'anima in pena.
+
+Non parlava con nessuno, o pronunciava soltanto le parole necessarie.
+
+In casa, solo con Cristina, si forzava a parere calmo; le insegnava a
+leggere e a scrivere per ingannare il tempo e se stesso. Poi si chiudeva
+nella sua camera col pretesto di un urgente lavoro. Una terribile
+battaglia si combatteva nell'animo suo.
+
+Dopo quel primo giorno di delirio, in cui l'umanità aveva trionfato
+completamente dei propositi e dei pensieri del prete, egli era
+ritornato su' suoi passi, tormentato da mille dubbi, da mille angoscie.
+
+Così, mentre i contadini l'accusavano d'avere cacciato Marco per
+starsene più libero con la sua amante, egli avrebbe potuto spalancare
+usci e finestre e mettere tutta la propria esistenza, sotto agli occhi
+indagatori del pubblico.
+
+Non era uomo da crogiolarsi nelle comode transazioni dei costumi e della
+religione. Ardente, entusiasta, forte e semplice, non poteva trarsi
+d'impiccio con le solite scappatoie dei frolli, degli ipocriti. Per lui
+erano le grandi e fatali uscite: le follìe, mai le viltà. Non faceva
+teoriche; sentiva così, forse senza ben rendersene conto. Natura
+energica, esaltata dal misticismo della prima educazione.
+
+Insieme a ciò gentiluomo fino allo scrupolo, gentiluomo nell'intimo
+senso della parola; e recalcitrante a tutte le sottigliezze dello
+spirito gesuitico fin dalla prima età. I suoi superiori che lo
+conoscevano, avevano di lui una grande stima; ma in generale opinavano
+che non avrebbe mai fatto carriera, e che fosse meglio tenerlo in
+campagna.
+
+Un suo vecchio amico, impiegato alla Curia vescovile di Pavia, diceva:
+Castellani non sa il valore della parola: _distinguo_: non può fare
+strada.
+
+Era tutto di un pezzo.
+
+Se fosse scoppiata una guerra patriottica, avrebbe preso il fucile; e lo
+diceva; poichè nessuno l'avrebbe potuto convincere che i suoi doveri di
+prete escludessero i suoi doveri di cittadino.
+
+Col medesimo criterio giudicava i suoi doveri verso Cristina. Pure
+amandola appassionatamente, se ella non fosse stata quella che era--una
+creatura, cioè, tutta devota a lui e purissima--egli avrebbe forse
+troncato il dolce vincolo, sacrificando l'amore al dovere del proprio
+stato. Poichè--non poteva nasconderlo--passato il primo acciecamento
+della passione, terribile in lui, il rimorso lo schiacciava. E non tanto
+per il peccato commesso: egli sapeva che Dio perdona; ma ben più per il
+bivio crudele, in cui si era messo, di dover abbandonare la donna amata,
+o mancare all'impegno preso davanti a Dio e davanti agli uomini. Sapeva
+che molti preti, messi nelle identiche circostanze, se la cavavano con
+la massima disinvoltura.
+
+C'era una vittima di più nel mondo: una donna gettata nell'infamia, o
+nella miseria, o nella disperazione; ma il prete si salvava.
+
+Dio perdona.
+
+Quale spirito maligno gli suggeriva che il perdono divino non basta a
+riparare il male reale fatto ad un nostro simile? Era la sua squisita
+delicatezza di gentiluomo? Il suo attaccamento all'onore mondano?... La
+passione, forse, che si mascherava così?... O un intendimento più alto,
+più nobile della religione e del dovere stesso?...
+
+Nei primi giorni di sbalordimento, dopo la disfatta, il suo cervello
+preso da vertigine, aveva immaginata una via di salvezza, irta di
+triboli, ma splendida di poesia e di bellezza.
+
+La giovine che gli si era abbandonata, non aveva più che lui al mondo;
+egli era responsabile di quell'anima, di quella vita; nè la coscienza
+gli permetteva di scemare con sofismi tale responsabilità: dunque, come
+egli stesso aveva detto quel giorno, essa doveva rimanere con lui,
+nella sua casa, unico asilo per lei. Su questo, nulla era da mutare.
+Ma... non poteva quella convivenza essere senza peccato, santa,
+ideale?... Non potevano, libato il calice inebbriante, colto il fiore
+divino dell'amore, vivere vicini in casta amicizia, amanti sublimi,
+martiri dell'idea?!...
+
+Oh! il bel sogno!...
+
+Ei l'accarezzò quel sogno: volle farne una realtà.
+
+E la ragazza dei campi, la contadina ignorante, ineducata, intese questa
+bellezza ideale; e abbracciò con entusiasmo la mistica poesia del
+sacrifizio.
+
+Ma dopo quattro mesi, quantunque non avesse mancato in alcun modo alle
+sue promesse, don Giorgio non credeva più di poterle mantenere in
+eterno. Una grande tristezza era in lui. Capiva d'essere stato
+eccessivamente presuntuoso, forse ipocrita, forse gesuita.
+
+Il terribile dilemma si delineava sempre più chiaramente sotto ai suoi
+occhi; tanto più dopo che la Cristina aveva cacciato il vecchio
+incorreggibile, che si ubbriacava, rubava e li insultava nelle sue
+orgie. Nessuna via di accomodamento possibile ormai, nè di fronte alla
+coscienza, nè con le circostanze esteriori.
+
+Abbandonare Cristina vigliaccamente, dopo di averla disonorata; gettarla
+in balìa ai suoi nemici, nella miseria, nella disperazione; o svestire
+quell'abito, spezzare il giuramento: spretarsi, insomma, e sposare
+Cristina. Non vedeva altra uscita da quel ginepraio.
+
+Che schianto! che angoscia! che tormenti!
+
+Egli avrebbe dovuto decidere prontamente. Si irritava con se stesso di
+quelle titubanze. Ma le sue forze vacillavano.
+
+Ne conosceva parecchi dei preti ritornati laici. Quasi tutti uomini di
+ingegno: coscienze rette; ma quasi generalmente infelici. D'altra parte
+quelli ch'egli conosceva erano tutti scienziati positivisti, nei quali
+la fede era caduta a poco a poco sotto allo scalpello della
+investigazione. Avevano deposto l'abito come una maschera menzognera.
+
+In tal caso, ciò doveva essere molto più facile. Per lui, credente,
+mistico in fondo, filosofo della vita per l'abitudine di osservare e di
+pensare, ma poco addentro nella scienza; per lui povero prete
+campagnuolo, ciò era terribilmente difficile.
+
+A lui sarebbe bastato che i vescovi, riuniti in concilio, guidati da una
+mira ambiziosa, non avessero decretata la legge contro natura che vieta
+l'amore a tanti uomini. Ma la legge esisteva e tutti i colpiti si
+sottomettevano o fingevano di sottomettersi.
+
+Prostrato ai piedi dell'altare, egli supplicava nelle lagrime il suo
+Iddio generoso a concedergli una ispirazione, un raggio di luce che
+gl'indicasse la vera strada.
+
+Che cosa domandava infine? Di poter vivere da uomo onesto, senza
+ipocrisie, senza vergogna; e di non avere per questo la coscienza
+scissa, l'anima travagliata dagli angosciosi dubbi.
+
+Ma Dio non l'ascoltava; irato, voltava la faccia dal supplicante.
+
+A poco a poco, egli sentiva un gran freddo nel cuore, la coscienza si
+paralizzava: la preghiera stessa gli pareva senza senso; vuota la
+chiesa, lontano il nume. La sua fede illanguidita non era più che un
+miraggio, un fantasma. Poteva rinnegarla quando voleva. Ma neppure
+questo stato d'animo gli recava la pace desiderata, la serenità di
+giudizio, lo slancio del convincimento. Soffriva di sentirsi così:
+rimaneva prostrato, inerte. E poi, una vaga paura sorgeva dal fondo
+oscuro del cuore tormentato. Paura materiale, paura delle cose, paura,
+secondo lui, bassa, ma gelida, opprimente paura.
+
+Rompere col passato: disdirsi dopo tanti anni; spezzare il giuramento;
+farsi vituperare dagli amici più cari; ed entrare solo, senza appoggi in
+una società nuova per lui, diffidente, cinica, nemica!
+
+Che cosa avrebbe fatto?... A quale lavoro avrebbe consacrato la sua
+forza?... Dove avrebbe cercato un pane per sè e per Cristina?
+
+Nella campagna?... In città?... Prete spretato! Vale a dire, un uomo che
+ha il coraggio di confessare: «È stato uno sbaglio: i principî che avevo
+abbracciati, non mi soddisfano più;» Oppure: «La superiorità che mi
+attribuivo era falsa: sono un debole uomo.» E ciò in mezzo ad uomini che
+si forzano a portare la maschera del leone, anche se la natura li ha
+forniti di un'anima da coniglio: in un mondo dove tutto si perdona,
+fuorchè il dire: «Ho sbagliato: cambio opinione.»
+
+Certo qualcuno lo avrebbe compreso, compatito almeno: qualcuno gli
+avrebbe steso benevolmente la mano. Vere anime superiori esistevano nel
+mondo; aveva letto tanti libri dettati da un alto pensiero; scritti da
+uomini veramente liberi. Ma come presentarsi a quegli uomini?... Come
+cercarli nell'ingranaggio della vita quotidiana?... E se sbagliava?...
+Se l'uomo apparentemente liberale e superiore, a cui egli si sarebbe
+rivolto, avesse nudrito dei pregiudizi, o una di quelle ripugnanze
+ereditarie, invincibili, che fanno dire anche ad un uomo di buon senso:
+l'unto non si leva mai: il prete resta prete in eterno, e quello
+spretato lo è due volte?...
+
+O se, pur trovando l'uomo ideale, fosse mancata in lui stesso la
+capacità di farsi comprendere? Se avesse destato delle diffidenze? Era
+tanto facile: un prete!... Che umiliazione! Che spasimi in tutto
+l'essere!...
+
+Oh! maledetti coloro che l'avevano gettato fanciullo in un seminario,
+facendogli pagare a sì caro prezzo un'illusorio beneficio! Maledetti
+coloro che, svisando i suoi giovanili entusiasmi e le tenerezze
+vereconde della sua anima appassionata, lo avevano ingannato con la
+menzogna; e macchiato col nome bugiardo di vocazione, la eterna verità,
+il dischiudersi del fiore umano che istintivamente innalza verso il
+cielo i suoi primi effluvi!... Maledetti! Maledetti!
+
+Solo, nella piccola chiesa piena d'ombre, gettato sui gradini
+dell'altare la faccia contro terra, egli imprecava e piangeva.
+
+Una mattina un uomo fidato gli portò una lettera della Curia.
+
+Ei l'aspettava in realtà quella lettera: eppure, toccandola, ebbe come
+una scossa elettrica. Riconobbe la calligrafia del vecchio prete suo
+amico, impiegato alla Cancelleria vescovile di Pavia.
+
+--Ci siamo!--pensò con una specie di gioia amara. E subito dopo, come
+per una ispirazione segreta:
+
+--Qui è la soluzione!
+
+La lettera conteneva prima di tutto una chiamata del Vescovo: _Ad
+audiendum verbum_.
+
+Poi una missiva confidenziale dell'amico impiegato.
+
+Il buon uomo, esperto della vita, pratico di queste faccende, avvertiva
+il giovine che qualcosa di troppo azzardato era giunto agli orecchi dei
+superiori. La parola «scandalo» doveva essere stata pronunciata. Non
+glie ne facevano una colpa enorme, no, Dio santo! si sa, un prete
+giovine, e nella noia di quei paesi!... Comprendevano benissimo,
+compativano...
+
+Ma lo scandalo dispiaceva a Monsignore. In questi tempi di incredulità,
+con tanti nemici della Chiesa, tutto diveniva pericolo, e le apparenze
+avevano una straordinaria importanza. Egli però poteva cavarsela con
+onore, anzi, a dirgliela in amicizia, quella vecchia amicizia ch'ei ben
+conosceva, destreggiandosi un poco, poteva trarre occasione per
+migliorare il suo stato, chiedendo un trasloco in paese più ricco; ciò
+che non gli sarebbe stato negato; purchè accorresse subito, mostrandosi
+pentito e dolente; e purchè si liberasse della pecorella. Levata di
+mezzo la pietra dello scandalo egli poteva giustificarsi con grande
+facilità. Molte cose si potevano mettere a carico della maldicenza della
+gente e della irreligione che infettava città e campagne.
+
+Naturalmente l'amico non aveva neppure il sospetto che don Giorgio
+pensasse a resistere. Epperò nessun'altra esortazione; ma sempre
+quella, ripetuta, di far sparire la bella peccatrice, fosse pure con
+qualche sacrificio. E qui a guisa di suggello, un distico latino, molto
+elegante, il quale indicava che il reverendo era un intelligente cultore
+delle belle lettere, e, a tempo avanzato, un'amico indulgente delle
+belle peccatrici.
+
+A mano a mano che andava leggendo questa curiosa lettera, una gran luce
+si faceva nell'anima di don Giorgio. L'ultimo velo cadeva; l'ultimo
+dubbio era vinto.
+
+Uno strano sorriso gli errava sulle labbra, e nel petto virile rifioriva
+il coraggio.
+
+Vinto! Ma questa volta era lui che vinceva. Gli occhi sfavillanti, la
+fronte eretta, andava incontro all'avvenire, conscio del proprio dovere,
+sicuro in se stesso.
+
+
+
+
+CAPITOLO IX.
+
+La Cristina.
+
+
+La ciarla correva di bocca in bocca, Marco Scaramelli era scomparso.
+
+Morto. Morto certo.
+
+Ma come? Quando?--Nessuno poteva rispondere con precisione.
+
+Dopo la scenata alla Cascina Grande, doveva essere andato vagando qua e
+là per le campagne, cercando l'elemosina.
+
+La mattina del terzo giorno fu visto in Val Mis'cia presso la casa di
+Pietro Rampoldi.
+
+Andava a mantenere la minacciosa promessa fatta al marito di sua figlia.
+Tutti lo sapevano. Ma Pietro non era in casa; e la Virginia doveva avere
+fatta una buona accoglienza al nemico; taluni pretendevano anzi che,
+leggendogli in faccia il cattivo proposito, ella gli facesse pagar caro
+lo scotto, anche per le figliuole: e soggiungevano di avere incontrato
+il beone mogio mogio, e quasi incapace di moversi.
+
+Ma dov'era andato poi?... Uhm!... Chi ne sapeva qualcosa?... Un ragazzo
+di Gel affermava di averlo visto sulla strada di Casorate, con una
+cestella di rame sott'al braccio. Ma le donne osservavano:
+
+--A Casorate, venerdì, ci fu il nuovo cavallante di Val Mis'cia e il
+garzone che porta il pane: l'avrebbero visto anche loro!...
+
+Passarono così nove giorni. Alla Cascina Grande, la moglie di Sandro
+mise al mondo, due mesi prima del tempo, una bambina morta; e per poco
+non morì lei pure.
+
+--Tutto colpa di quella sgualdrina di sua sorella!--esclamava il
+fittabile di Val Mis'cia facendosi sentire dai suoi contadini. Così egli
+cercava di eccitare gli animi contro la ragazza, pensando che nel timore
+dello scandalo, il parroco l'avrebbe mandata via; e allora, che dolce
+vendetta!
+
+La Nunziata Meroni, a cui premeva di mettersi nelle buone grazie del
+padrone andava ripetendo con la sua voce falsa:
+
+--Ha fatto male la Cristina, molto male! Tutto si perdona: ma cacciare
+il padre, metterlo sulla strada, no. È vergogna! Senza contare che la
+presenza del vecchio in casa era una salvaguardia per lei nell'opinione
+della gente. Ma quando una è donnaccia a quel punto non vuole saperne di
+riguardi!...
+
+Le anziane approvavano gravemente questa sentenza e le giovani, meno
+belle di Cristina, sorridevano.
+
+Perfino certi giovinotti, i quali poco tempo prima si sarebbero fatti
+ammazzare per la Cristina, la lasciavano malmenare adesso. Soltanto il
+vecchio Melica, sempre affezionato alle due migliori amiche della sua
+povera Giulia, rimbrottava la vecchia per la sua maldicenza. Ma il
+Melica era un eresiarca inasprito dalle disgrazie; glielo diceva sempre
+il fittabile, malcontento per certe osservazioni. E il medico condotto
+di Casorate, il dottor Carlo Chiari, quel mangiapreti, ci dava dentro
+anche lui, per il bruciore patito in causa della Cristina. Ma poi, da
+quello scettico che era, canzonava gli uni e gli altri.
+
+La Cristina non osava quasi mettere un piede fuori della casa
+parrocchiale. Soltanto se usciva un momento nell'orto, i ragazzi che
+giuocavano sulla strada vicina le tiravano delle sassate.
+
+E che parolaccie le gridavano!
+
+Lei si rivoltava dentro di sè. Vigliacchi! tutti contro una donna! Come
+se fosse stata la prima a cadere. Perchè non badavano alle loro mamme e
+alle loro sorelle, che ne facevano di più sporche assai? Si,
+vigliacchi!...
+
+Per lei tanto, sarebbe corsa in sulla strada e li avrebbe presi a
+ceffate que' prepotentacci! Ma intendeva troppo bene che gli scandali
+ricadevano sul capo del parroco; che lui ci perdeva in dignità, in
+riputazione, in tutto: e cercava di frenarsi.
+
+La mattina del nono giorno dopo la scomparsa di Marco, una donna venuta
+dalla Cascina Grande chiese di parlare alla Scaramelli.
+
+--Mi manda vostra sorella... oh! non vi spaventate! È malata si, molto
+malata ancora, ma pare che il dottore l'abbia cavata di pericolo. Non si
+tratta di lei adesso, si tratta di voi. Non sapete?... Hanno trovato il
+cadavere di vostro padre, laggiù, in uno di quei fossi. Andava in cerca
+di rane, e pare sia caduto dentro, che Dio ci guardi, sicuro; forse era
+ubbriaco; ma laggiù dicono che si è buttato nell'acqua per disperazione,
+e danno la colpa a voi. E pare, dicono, che vogliano venire qui tutti a
+darvi una lezione. Bisogna vedere come sono: hanno il diavolo addosso.
+Per questo vostra sorella mi ha mandata e vi raccomanda di stare in
+casa... di non farvi vedere.
+
+Cristina, sbalordita come se avesse ricevuta una mazzata sul capo, non
+ebbe che una percezione ben chiara, una percezione che l'aiutò a
+sopportare il colpo. In mezzo a tante disgrazie Maria aveva pensato a
+lei: le voleva dunque sempre bene!
+
+Facendosi forza, disse alla donna:
+
+--Grazie; grazie tante. Direte a mia sorella che la ringrazio. Starò in
+casa; farò tutto quello che vuole; non abbia paura per me; pensi alla
+sua salute. Volevo giusto andarla a trovare; ma... Ecco qui, portatele
+queste ova fresche, questo po' di burro e il pan bianco... Povera Maria!
+Che si custodisca bene!... E questo per voi...
+
+Andava di qua e di là per la cucina, prendendo fuori la roba che
+disponeva con garbo in un panierino. Era nervosa, agitata e tutta rossa
+in viso.
+
+La contadina intanto pensava: Quanto pane, quante ova!... Può mangiare
+finchè vuole: che fortuna!
+
+--Quanto al vecchio--entrò a dire la Cristina con un tremito nella
+voce--l'ho fatto mandare via, anzi l'ho mandato via io, perchè a poco a
+poco, vuotava la cantina al curato e gli diceva dietro tutti gli
+improperi, e avrebbe voluto che gli tenessi mano io!... Via lui o via
+me, ho detto al curato: e se fosse vivo ancora oggi, rifarei quello che
+ho fatto!
+
+--Per carità non lo dite!--supplicò la contadina.--Guai se vi sentissero
+laggiù. Ora sono tutti per lui. Pare che sia morto un santo. E tutti
+contro di voi sono!
+
+--S'affoghino! mormorò Cristina con una alzata di spalle.
+
+ *
+ * *
+
+Un'ora prima del tramonto, avendo smesso di lavorare, una frotta di
+uomini e di donne si avviò con molta animazione alla volta di Gel, per
+vedere la Scaramelli e dirle il fatto suo. Si erano montati ciarlando e
+gridando, messi su specialmente da quelli di Val Mis'cia.
+
+Intanto le autorità e il medico, giunti sul luogo in ritardo, con tutto
+loro comodo, esaminavano il cadavere, constatavano la morte senza
+violenza, quindi volontaria o casuale, ed eseguivano le altre formalità.
+
+Dopo l'avrebbero fatto portare a Gel per la sepoltura che doveva avere
+luogo subito, visto lo stato di avanzata putrefazione in cui si trovava
+il misero corpo.
+
+I contadini più pacifici aspettavano di accompagnare il morto; ma gli
+scalmanati non potevano aspettare.
+
+E poi insieme al convoglio avrebbero fatto la strada alcune di quelle
+guardie di questura, venute in giù col delegato; e agli scalmanati non
+premeva di averle in compagnia.
+
+Strada facendo la turba ingrossò, e allorchè toccò il sagrato pareva
+quasi imponente.
+
+Si annunziò subito con grida e fischi, fermandosi davanti alla casetta
+bianca della parrocchia tutta chiusa, porte e finestre.
+
+Don Giorgio e Cristina erano nella saletta che teneva il centro della
+casa fra le quattro camerette, due a destra e due a sinistra, e in fondo
+metteva alle scale. Lui calmo, sereno; lei vibrante di collera.
+
+--Fuori la Scaramelli!--gridavano i villani imbizziti.--Fuori quella che
+ha ammazzato suo padre!
+
+--Fuori!--incalzavano le donne.--Mostri la sua bella faccia di
+sporcacciona...
+
+Volevano sculacciarla. E se lei non scendeva, sarebbero saliti loro e
+l'avrebbero tirata abbasso per darle una bella lezione.
+
+--Tanto sfacciata, e non ha il coraggio!--gridava un ragazzone
+sciancato.
+
+--Fuori! Fuori! Fuori!
+
+Le donne erano in prima fila, le più accanite. E la Virginia Rampoldi
+trovava i peggiori insulti.
+
+Cristina, ritta in piedi presso alla finestra, dietro le imposte chiuse,
+i pugni stretti, i denti serrati, schizzava fiamme dagli occhi.
+
+Ogni tanto i suoi nervi scattavano.
+
+Una imprecazione smozzicata le usciva dalle labbra rosse come il sangue.
+
+Un sasso volò.
+
+Poi un altro.
+
+Allora ella non ebbe più pace. Voleva affrontare i suoi nemici, faccia a
+faccia.
+
+--Don Giorgio, mi lasci andare! Butteranno giù la porta, verranno su;
+non è giusto che lei patisca per me!... Vogliono me!... Mi lasci
+andare!... Mi lasci!...
+
+E si dibatteva con tutto il vigore delle sue braccia robuste.
+
+Ma egli la teneva lì incatenata, con poco sforzo. E il suo volto
+s'illuminava di tratto in tratto per un vago sorriso di pietà e
+d'indulgenza. Sembrava perfino che dimenticasse il dispiacere di quel
+critico momento; come se la sua anima piena di amore e di luce non
+potesse accogliere nessun pensiero fosco.
+
+Con accento commosso, con quella voce profonda che sembrava venire
+direttamente dal cuore, egli andava ripetendo:
+
+--Coraggio! Sii forte. Non lasciarti abbattere dalla collera che è una
+debolezza. Sono poveri abbrutiti, poveri illusi; credono di difendere la
+giustizia; credono di far bene.
+
+--La Virginia, no. La Meroni, no. E quelle altre neppure. Son
+birbone!...
+
+--Lasciale gridare; che cosa t'importa?... Hanno un pochino d'invidia
+femminile. Non vuoi compatirle tu che sei tanto bella e adorata?
+
+Erano le prime parole d'amore che le diceva da quattro mesi che stavano
+insieme--le prime dopo quel giorno.
+
+Le fecero una grande impressione.
+
+Tutta vibrante e intenerita sotto la carezza di quella voce che le
+penetrava il cuore, ella non trovò una risposta. Ammutolì, si concentrò.
+Le memorie l'assalirono. Per la prima volta in tutto il giorno pensò al
+cadavere di suo padre, trovato in fondo a un fosso, gonfiato dall'acqua,
+mezzo putrefatto. La collera cadde; cadde il fiero sentimento di sfida
+che l'aveva tenuta su per tutte quell'ore, mantenendola in uno stato di
+eccitamento. Si sentì sopraffatta da una immensa prostrazione. E dal
+fondo della sua anima si fece strada uno spasimo sordo, inesplicabile,
+che andò acuendosi di momento in momento.
+
+Quel suicida, quell'ubbriacone, quell'uomo orribile, scacciato da lei
+perchè rubava e avviliva la casa del parroco con la propria bassezza:
+quello sciagurato uomo era suo padre!...
+
+Giustamente lo aveva scacciato; e giustamente Sandro Rampoldi non aveva
+voluto accoglierlo. Ma questo nulla mutava alla terribile verità: era il
+padre suo quell'uomo; e lo avevano trovato morto in un fosso, mezzo
+putrefatto, come una carogna... Chi sa quanto aveva patito!... E era suo
+padre!
+
+Questo pensiero, che per lei aveva l'acutezza dolorosa di una sensazione
+fisica, diveniva intollerabile, le mordeva le carni.
+
+Un sasso lanciato con maggior violenza venne a battere appunto contro
+quella imposta là vicino a lei. Un grido le sfuggì; un singhiozzo
+terribile eruppe dal suo petto.
+
+Altre immagini spaventose l'assalirono. La sua povera sorella, già tanto
+infelice, la povera Maria, che perdeva l'unica consolazione, la sua
+creatura, morta prima di nascere!...
+
+E don Giorgio!... don Giorgio, precipitato, per causa di lei, nella
+rovina, nella vergogna! Forse gli sarebbe toccato andar via; e lei non
+l'avrebbe mai più riveduto; mai più, mai più, come se fosse morto.
+
+Da tutte le parti il dolore l'assaliva e cresceva, cresceva;
+l'atterrava, le negava ogni scampo. Si sentiva soffocare, le pareva di
+andare sotto, sotto, come suo padre, nell'acqua gelida e limacciosa.
+
+Ma quegli ossessi gridavano continuamente, e i sassi volavano.
+
+Ella ebbe un altro scoppio. Non era meglio sfidarli, rischiar la vita...
+finirla?... Spalancare la finestra? Farsi lapidare?... Finirla, finirla!
+
+Non poteva reggere a tanta angoscia!
+
+Con impeto disperato tentò di aprire la finestra. Ma il Castellani che
+la sentiva spasimare e gemere e piegarsi e contorcersi come un sarmento
+alla fiamma, la trascinò lontano dalla finestra, in fondo alla saletta,
+e la fece sedere, e sedette accanto a lei. Poi, cominciò a parlarle
+sommessamente di quell'immenso dolore ch'ella non sapeva esprimere.
+
+Fuori la folla continuava a strepitare. Ma il parroco non vi badava:
+erano per la maggior parte donne e ragazzi; non potevano durar molto.
+Difatti, una imposta rotta a un finestrino del primo piano spaventava i
+più timidi, e Bernardo, il contadino della Cascina Grande, sopraggiunto
+in quel momento, faceva sentire la sua parola assennata. Qualcuno
+resisteva tuttavia; qualche sasso volava ancora, ma piccolo e mal
+lanciato.
+
+Cristina non ascoltava che la voce dolce del suo signore, e, a poco a
+poco, la sua oppressione si scioglieva, le lagrime scorrevano da' suoi
+occhi brucenti, e abbandonava la testa sul petto fedele del giovine.
+Piangevano insieme.
+
+Era quasi notte. I rumori cessavano. Bernardo aveva finito di convincere
+i più scalmanati, annunciando il prossimo arrivo dei carabinieri, e
+soggiungendo con un sottinteso: «Non è già per una sciocchezza simile
+che vorrete farvi legare!...»
+
+Don Giorgio si riscosse nel salottino pieno d'ombra; andò alla finestra,
+l'aprì. Il sagrato era quasi vuoto; pochi curiosi guardavano in
+silenzio. Due carabinieri camminavano in su e in giù.
+
+Più lontano, sulla strada maestra appariva una specie di convoglio
+funebre con due torcie di resina, diverse guardie di questura delle
+quali si vedevano luccicare i bottoni al lume delle torcie, e, sopra una
+barella, portata da quattro contadini, una massa nera, informe.
+
+Don Giorgio pensò che doveva scendere, andare in chiesa. Passò nella sua
+camera, indossò la veste talare, prese il berretto e ritornò nella
+saletta.
+
+Il convoglio funebre era ancora in cammino, egli aveva un istante di
+tempo.
+
+Si accostò alla Cristina che piangeva sempre, e con quella voce tenera e
+profonda, che a lei faceva tanto bene, le disse:
+
+--Non piangere più. Tuo padre è tranquillo adesso. Dio gli ha perdonato.
+
+Tacque un istante, poi riprese:
+
+--Anche a noi ha perdonato Iddio! Non piangere, ti dico. Guardami. È
+l'ultima volta che mi vedi con questo abito; questo che vado a
+compiere--la benedizione alla salma di tuo padre--è l'ultimo atto del
+mio ministero di sacerdote.
+
+La giovane, che aveva alzata la fronte e rasciugate le lagrime, ebbe un
+sobbalzo e gridò:
+
+--Che dice?!...
+
+--Dico una cosa bella e seria. Domani cesserò di essere prete--e domani
+a sera partiremo insieme...
+
+--Oh! Don Giorgio?!... È possibile?...
+
+E lo guardava fiso, quasi per convincersi che non era impazzito.
+
+--Parlo di tutto il mio senno. Questa risoluzione avrei potuto prenderla
+da un pezzo; ma non si rompe così facilmente con tutto un passato. E poi
+avevo bisogno di essere convinto che facevo bene. Da due giorni Dio mi
+ha fatto la grazia.
+
+--La grazia?!
+
+--Sì; concedendomi la lucidezza di mente e la sicurezza di spirito di
+cui avevo bisogno. I miei superiori pretenderebbero che io ti
+abbandonassi. A questo prezzo mi perdonerebbero lo scandalo e sarebbero
+anzi disposti a favorirmi nella carriera... Non tremare, anima mia! Io
+non posso ammettere questa morale. Ciò che sarebbe una cattiva azione
+per un uomo qualunque non può diventare un'azione meritoria per un
+prete. E se così è, tanto peggio per il prete: io ritorno uomo. Tutto è
+disposto, pronto; domani avrò il diritto di non indossare questo
+cilizio. E fra qualche settimana sarai la mia sposa, davanti agli
+uomini... ed anche davanti a Dio... non temere!
+
+Senza proferir parola, istintivamente Cristina levò al cielo le mani
+congiunte e gli occhi pieni di lagrime, in atto di muta, fervente
+preghiera.
+
+
+
+
+CAPITOLO X.
+
+Il destino.
+
+
+Dopo alcune annate discrete, i contadini sanno per esperienza che arriva
+una annata sterile; sembra che la terra senta il bisogno di riposarsi.
+Non vi sono malattie, non flagelli straordinari; senza causa apparente,
+il raccolto si annunzia scarso, e i contadini cominciano a
+impensierirsi. Ma troppo spesso altre sciagure sopraggiungono: i bachi
+da seta vanno male per una delle mille cause impreviste che possono
+danneggiarli: un freddo fuori di tempo rovina i teneri germogli,
+malattie misteriose, crittogama o filossera, si attaccano alle povere
+piante; e i contadini, che non intendono nulla dei discorsi scientifici
+degli intelligenti, profetizzano però con rara perspicacia le
+conseguenze immediate di quelle oscure parole. E tali conseguenze sono:
+miseria e fame!
+
+Quell'anno la carestia batteva in vari punti della bassa pianura
+lombarda. E i bachi erano andati male; parte, perchè il freddo aveva
+bruciata la foglia in primavera: parte, perchè il caldo eccessivo e
+precoce li aveva paralizzati nel momento difficile in cui si preparavano
+a filare.
+
+--Dopo tante fatiche!...--Dopo tanta spesa!...--gemevano le povere
+donne.
+
+--È l'annata cattiva--dicevano i fittabili--passerà. Ci vuol pazienza.
+Ma i contadini scrollavano il capo.
+
+Era il flagello! Dio li puniva. Da dieci mesi--dalla scomparsa di don
+Giorgio Castellani con la Cristina--il nuovo curato, un uomo austero,
+dalla mente ristretta, pieno di terrori, preconizzava dal pergamo il
+castigo di Dio.
+
+Non osando attaccare il suo antecessore, il cui romanzo amoroso lo
+empiva di ribrezzo, egli si scagliava contro i cattivi costumi generali:
+la irreligiosità dei padroni, vale a dire, dei fittabili, chè di veri
+padroni ve n'ha ben pochi che abitino in quelle campagne; i vizi dei
+contadini. E la sua voce tonante, la sua rettorica rozza, ma non priva
+di una certa efficacia, finiva di intontire quei poveri ignoranti
+abituati alle mitezze del Castellani.
+
+In tali emergenze, col formentone che stentava a crescere e il riso che
+pareva malato, sentendosi addosso il terrore della miseria, nella
+prospettiva di uno squallido inverno senza scorta di denaro nè di
+derrate, i più increduli erano scossi, e la chiesa si empiva.
+
+Pietro Rampoldi, minacciato più di tutti, dava il buon esempio tra
+quelli di Val Mis'cia. Il grosso podere che aveva dato quasi l'agiatezza
+alla famiglia, fino che i due fratelli rimanevano uniti, diveniva ora
+per lui solo un peso esorbitante. Ma egli si ostinava a tenerlo, e nulla
+angosciava tanto il suo cuore di contadino, quanto il pensiero che il
+padrone lo mandasse via. Per ciò si sforzava a lavorare senza posa;
+spendeva i piccoli frutti del lungo risparmio in tante giornate di
+opere; lasciava che la Virginia finisse di rovinarsi in un lavoro
+superiore alle sue forze, e finalmente si attaccava al fratello, cercava
+di sfruttarlo con promesse, con blandizie.
+
+Sandro, che si era lasciato riprendere dalla cognata, si faceva in
+quattro--come dicevano i paesani--per accontentare il fratello e la
+cognata insieme. In fondo, nella sua coscienza non totalmente
+atrofizzata, egli si sentiva sollevato dal proprio rimorso, tanto più,
+quanto più riesciva a rendersi utile a quel fratello che tradiva. La sua
+rozza onestà gli diceva che tutto quel lavoro, fatto senza interesse,
+era in certo modo un compenso al tradimento.
+
+Forse egli non giungeva fino a pensare che Pietro, tutto intento a
+sfruttarlo e a tirarlo via di casa, parlandogli male della povera Maria,
+non meritava poi tanti riguardi; ma se non vi pensava liberamente, certo
+ne intuiva qualche cosa.
+
+Intanto il calore eccessivo peggiorava le condizioni sanitarie. La
+minestra mal condita con poco olio di _linosa_, era spesso composta di
+riso bacato; e il grano fermentato forniva qualche volta la farina per
+la polenta. Le febbri infierivano fra le mondaiuole. Si parlava di tifo
+e d'altri malanni. Alla Cascina Grande, Maria Rampoldi non poteva
+rimettersi dopo quella catastrofe che aveva chiusa in una piccola bara
+la sua grande speranza di maternità.
+
+--È l'aria cattiva di quest'anno!--dicevano le comari.
+
+--È un po' perchè non t'importa di guarire!--diceva il medico
+rampognandola.
+
+Era forse vero.
+
+A ventiquattro anni Maria si sentiva fuori della vita. Sapeva che Sandro
+andava sempre in Val Mis'cia per aiutare il fratello facendosi
+strapazzare dal padrone, perdendo molte giornate di lavoro, inventando
+scuse che non sempre venivano accettate.
+
+Ella fingeva di non sapere. Invano le altre donne le andavano dicendo
+che Sandro faceva tutto per la Virginia, che erano sempre insieme, che
+parevano due sposi. Oppure, che il padrone della Cascina Grande era
+stufo, e che aspettava soltanto di cogliere il suo uomo sul fatto per
+cacciarlo e metterlo in istrada. Oppure, che se lo teneva ancora, era
+per lei, soltanto per lei; perchè tutti avevano compassione di lei,
+poverina, così sfortunata; e perchè il signor dottore la raccomandava.
+
+Ella rimaneva a capo basso, le braccia conserte, mormorando appena:
+
+--Che cosa devo fare?... Sandro non mi dà retta.
+
+E non pareva inquietarsi di più. Il suo amore, nato di gelosia in un
+momento di spasimo, si illanguidiva a poco a poco come una pianta
+delicata che il gelo consuma.
+
+Aveva sofferto tanto per quell'uomo: non poteva soffrire di più.
+
+D'altra parte, quella bimba nata morta le aveva rapito forse per sempre
+la speranza di una nuova maternità. Dunque.... tutto era finito.
+
+--Ha voluto che pensassi sempre a lei!--diceva la povera contadina con
+quel senso arcano d'intima poesia che la distingueva.
+
+Avrebbe voluto morire, perchè si rodeva di non poter lavorare come
+prima, nè rendersi utile in alcun modo.
+
+Si sentiva vecchia, e non era mai stata così bella. La malattia che le
+vietava i lavori troppo faticosi, non la danneggiava ancora
+esteticamente, anzi, le giovava. La sua carnagione, imbrunita dal sole,
+ritornava bianca; e i lineamenti regolari, ma un po' guastati
+dall'impronta di volgarità che la troppa salute dà qualche volta alle
+giovani campagnuole, si affinavano, acquistavano, nel languore della
+malattia, una espressione nuova, penetrante. Nè ancora il dimagrimento
+nuoceva alla perfetta armonia delle forme scultorie che apparivano più
+eleganti sotto al vestito liscio e aderente.
+
+Sandro, tutto assorto nella sua cieca passione per la cognata, non
+s'accorgeva neppure, come non s'era mai accorto, di avere al fianco una
+così bella donna. Egli avrebbe voluto vederla forte e attiva come un
+tempo, ora che ne avrebbe avuto più bisogno che mai. E s'irritava col
+medico, che, secondo lui, menava la cura troppo per le lunghe. E
+diveniva aspro, inquieto. Per ciò le sere in cui, finito il lavoro,
+invece di vederlo entrare in casa a cenare, essa lo vedeva avviarsi
+verso Val Mis'cia, per lavorare al chiaro di luna nei campi del
+fratello, non provava alcun rincrescimento, bensì piuttosto un vago
+senso di sollievo.
+
+Cuciva, filava, custodiva i bimbi malati delle povere donne che non
+potevano restare a casa; e il suo dolce sorriso, la sua bontà e quel
+bisogno di sacrificarsi al bene degli altri, la rendevano carissima a
+tutti. Era la consolazione di quelli che soffrivano.
+
+Una sera capitò nella corte una vecchia che girava di tratto in tratto
+per quelle campagne vendendo le noci dorate col _destino_ dentro. Costei
+si fermò davanti a Maria e le mormorò freddamente:
+
+--Voi, sposa, andate incontro a una disgrazia e a una fortuna. La
+disgrazia metterà sottosopra il paese. La fortuna, se voi non saprete
+agguantarla, vi sfuggirà.
+
+--Oh! per questo--esclamò una ragazza che ascoltava--ci vuol poca
+bravura a predirglielo: lei non saprà mai agguantare la fortuna!
+
+--E la disgrazia?--domandò Maria sorridendo.
+
+--La disgrazia--riprese la dispensatrice dei _destini_--potrebbe essere
+anche una fortuna per voi!... Si potrebbe affrettarla avvertendo Pietro
+di quello che succede... Per un po' di denaro c'è chi lo farebbe...
+
+Maria soffocò un grido e scappò via indignatissima e afflitta.
+
+La vecchia s'allontanò tutta imbronciata. Aveva sbagliato.
+
+
+
+
+CAPITOLO XI.
+
+Il Medico.
+
+
+Il dottor Carlo Chiari che prestava a Maria le cure più intelligenti,
+non era cieco, nè ingiusto, nè reso insensibile da una passione
+sfrenata, come Sandro il cavallante.
+
+La vita del giovine colto e ambizioso, condannato dalla povertà a
+cominciar la carriera con quella misera condotta, aveva poche gioie,
+molti fastidi. La fatica e il tedio l'opprimevano spesso. E se la sua
+ambizione sempre desta, non gli lasciava perdere di vista l'avvenire,
+non perciò erano meno pressanti le esigenze del presente. La giovinezza
+lo sferzava; e i piaceri grossolani che trovava alla sua portata non
+potevano soddisfarlo. La società pavese dove faceva qualche rapida
+apparizione, lo annoiava; troppi vincoli di idee provinciali; troppi
+pregiudizi. E poi, egli non voleva legarsi con una di quelle relazioni
+che possono avere troppo peso nella vita di un giovine. Neppure
+ammogliarsi voleva, come certi suoi colleghi che gli predicavano la
+rassegnazione. Le ragazze da marito che i soliti smaniosi di fare la
+felicità altrui gli vantavano ed anche gli offrivano segretamente, non
+parlavano al suo cuore, non gli destavano la indispensabile simpatia; e
+le famose doti erano miserie: ventimila lire al massimo! Egli sorrideva
+con disprezzo. Ci sarebbe voluto una vera ricchezza per deciderlo al
+sacrificio; tanto ei sentiva alto di sè, tanta fede aveva nella fortuna.
+Aspirava ai massimi gradi sociali, con la freddezza tranquilla di chi
+non vede che il proprio valore, e non teme rivali. Ma intanto, qualche
+cosa gli ci voleva per passare alla meno peggio quei maledetti anni!
+
+Da principio aveva sperato nelle avventure. Ne aveva sentite raccontar
+tante, quand'era studente, di giovani medici accarezzati da nobili e
+capricciose signore, specialmente in campagna, nell'ozio delle
+villeggiature.
+
+Ma dopo un anno, dopo due, quelle speranze erano morte e sepolte. Di
+signore belle, eleganti e capricciose come s'intendeva lui, non ne
+capitavano da quelle parti. Qualche moglie di fittabile lo aveva
+guardato di buon occhio, ed egli non si era fatto pregare; ma non valeva
+la pena; bisognava pagare troppo di persona, fare la corte al marito,
+alla suocera, alle cognate, ai vecchi zii; col rischio di essere
+scoperti e fare uno scandalo. Veri gineprai dell'amore.
+
+Da qualche tempo era ridotto a sognare una piccola relazione, non
+sprovvista di una tal quale poesia, e che lo lasciasse, nel medesimo
+tempo, completamente libero.
+
+Se non fosse stato così scarso a denari, qualche cosa avrebbe combinato.
+Mah!
+
+--Una vita da diventare idrofobi!--diceva certe volte agli amici
+ammogliati, accompagnando la frase con una di quelle sue mezze risate
+che squillavano e davano rilievo anche alle banalità, facendo
+scintillare i suoi bei denti bianchi sotto ai baffi neri graziosamente
+arricciati.
+
+--Di tratto in tratto bisogna fuggire per salvarsi dalla
+pazzia--soggiungeva con un'aria fredda di giovane cinico.
+
+E scappava a Milano a immergersi in una orgia. Ma sempre quella tirannia
+del denaro, che tarpava l'ali alla fantasia; e poi, appena partito
+doveva ritornare per qualche malato. Crepavano di miseria que'
+disgraziati!
+
+Dopo tutto non era soltanto codesto. Le orgie gli lasciavano una certa
+nausea; e i nervi, irritati piuttosto che appagati, rimanevano renitenti
+allo studio. Non era quello che gli ci voleva, a lui.
+
+In tali frangenti, un giorno la Cristina gli era parsa una salvezza. Un
+bel frutto da mordere allegramente, senza paura, senza rancori. E finito
+il capriccio, essa non l'avrebbe seccato, era troppo altera.
+
+Ma don Giorgio gli aveva guastato il giuoco: maledette sottane nere!...
+
+Quante glie ne aveva dette dietro alle spalle.
+
+In seguito però, i due amanti essendo scomparsi, e specialmente dacchè
+si buccinava che fossero marito e moglie, la bizza del medico si era
+quietata. Sposarla?...
+
+Oh! no, davvero! Se quello era il patto, meglio niente. Ci voleva un
+curato di campagna, un novizio, per fare di quelle pazzie. Spretarsi per
+prender moglie? Rinunziare al principale vantaggio della professione!...
+E quando il dottore si trovava al caffè di Gel, o in qualche osteria col
+fittabile di Val Mis'cia, si sfogavano a ridere di quell'amore e di quel
+matrimonio; consolandosi così, a vicenda, dello smacco patito.
+
+Da alcuni mesi tuttavia le cose erano cambiate. Il dottore non pensava
+più a Cristina, e se qualcuno gliene parlava, mostrava di giudicarla
+benevolmente. Finito il bruciore, la naturale bonarietà dell'uomo
+spregiudicato ripigliava il sopravvento.
+
+Gli è che a poco a poco frequentando Maria, imparando a conoscerla, e,
+per il genere della cura, avendo occasione di vederla nella maggiore
+intimità, egli si era penetrato, quasi senza avvedersene, di quella
+bellezza positiva e ideale nel medesimo tempo.
+
+Nessuno meglio del medico poteva intenderla quella bellezza: forse
+neppure un artista. Da principio, guardandola appunto con l'occhio del
+medico che notomizza, egli cominciò semplicemente dall'ammirare quella
+perfetta corrispondenza di parti, formate dalla natura con tanta
+sapienza per il suo scopo fatale.
+
+Molte volte, mentre la povera giovane si sentiva morire di vergogna, ei
+le ripeteva ridendo:
+
+--Hai torto di vergognarti... sei bella! Davvero. Non avrei creduto che
+tu fossi così perfetta. Sei bellissima. Te lo dico io che me ne intendo.
+
+Una mattina, essendo appunto ritornato da una di quelle sue scappate a
+Milano, egli entrò a dirle secco secco:
+
+--Vuoi venire a Milano con me la prossima volta?... Ti condurrò dallo
+scultore Grandi che cerca una modella. Meglio di te non può certo
+trovare... Oh!... Che faccia fai?... Ti darebbe dei bei denari, credi!
+
+Ella ebbe un impeto istintivo di collera; egli, una risata. In fondo
+però, non era lontano da una certa commozione. E per tutto quel giorno,
+la figura della sua giovine ammalata gli restò nella memoria
+suscitandogli un senso di vago malcontento, quasi di rimorso.
+
+Da quella volta il dottore non si sentì più di scherzare così
+brutalmente con Maria. Cominciava a imporgli rispetto. Non avrebbe
+voluto veramente rispettarla; ciò gli pareva noioso e sciocco. Ma non
+poteva a meno. Per quanto mal preparato, doveva pur riconoscere che
+quella non era soltanto una «stupenda materia» come aveva detto tante
+volte discorrendone con qualche collega. Una scintilla animava quel
+bronzo pallido, di sì mirabile forma.
+
+E quasi ei diceva: Peccato!
+
+Il desiderio gli si destò all'improvviso. Allora non ebbe pace. Divenne
+riguardoso, quasi timido. Aveva paura di essere indovinato, e che ella
+non volesse più farsi curare da lui. Innanzi tutto egli voleva guarirla;
+e si mise a studiare la malattia con instancabile ardore.
+
+Una volta guarita, poi, con l'aiuto della riconoscenza, non gli pareva
+difficile di poterla commovere.
+
+E sempre guidato da quel suo epicureismo cinico, che era una parte
+caratteristica della sua natura, egli faceva dei piani molto pratici ed
+egoisti.
+
+Meno appariscente di Cristina, meno seducente, Maria gli appariva più
+dolce, più sottomessa, quindi preferibile. Certo non gli avrebbe dato
+alcun fastidio; ma non per orgoglio, bensì per quella mitezza che era
+l'essenza dell'anima sua. Proprio la donna di cui aveva bisogno per quei
+tre, quattro--tutt'al più sei anni di vita oscura a cui poteva essere
+condannato, se un colpo di fortuna, inatteso, non cambiava le cose.
+Passato quel tempo, egli se ne sarebbe andato; e lei sarebbe rimasta; le
+contadine non si allontanano dal marito. Ma intanto, quegli alcuni anni
+potevano passarli bene. Perchè non doveva accettare lei, con quel marito
+che la trattava come un cencio di casa? Sarebbe stata troppo stupida. E
+stupida non era.
+
+Se non che, i mesi passavano, e questi bei progetti non trovavano la
+loro attuazione. Sfinge incomprensibile, la malattia si accaniva,
+deridendo gli sforzi del medico. E giorno per giorno parlando con
+Maria, facendola abilmente discorrere, egli acquistava la convinzione
+che la virtù della donna non sarebbe stata meno crudele, nè meno
+ostinata della malattia, nella sua resistenza.
+
+Ma anche lui si accaniva, mostrando in fondo poca saggezza.
+
+Di tratto in tratto però perdeva la pazienza e scappava via
+brontolando:--Peggio per te, sciocchina!
+
+Nel cuore dell'estate, mentre il sole e i miasmi facevano stragi fra i
+più poveri contadini, il dottore, essendo appunto un po' spazientito,
+trovò ancora un pretesto per assentarsi alcuni giorni. Quando ritornò
+trovò tanto da fare a Gel e in Val Mis'cia che non ebbe il tempo di
+recarsi alla Cascina dove il male attaccava meno.
+
+Tra i malati c'era anche la Virginia, che soccombeva alla tisi
+lungamente covata.
+
+Il medico, per quanto giovine e forte e non pigro, non bastava quasi
+all'immane fatica di curare tanta gente; e in certi cascinali lontani,
+alcuni poveri contadini morivano prima ch'egli arrivasse a soccorrerli.
+
+Un giorno fu chiamato anche alla Cascina Grande per un caso di tifoide.
+Vi si recò subito, desideroso di vedere Maria.
+
+Appena entrato nella corte, saltò dalla sua carrozzella e si lasciò
+condurre presso l'ammalato da una vecchia contadina che era lì ad
+aspettare.
+
+La vasta corte della Cascina Grande conteneva sei edifici. Due belli: la
+casa del fittabile, grande e comoda e provvista di un largo portico, per
+mettervi il formentone quando la raccolta si faceva con la pioggia: e la
+stalla per le bestie.
+
+Quattro bruttissimi, neri, maltenuti: casupole da contadini. L'ammalato
+di tifoide abitava nell'ultima casupola quasi nascosta dietro la stalla,
+nelle esalazioni del letame. Poco discosta, ma assai migliore era
+l'abitazione di Sandro e Maria. Si componeva di due stanze, vicino al
+fenile.
+
+Finita la visita con tutte le regole, il dottore andò direttamente alla
+casa di Maria, sperando di trovarla. Ma non vi era.
+
+Una giovine macilente che tesseva sola sola in una specie di cantina,
+facendo un rumore assordante col suo vecchio telaio a mano, vide il
+medico e smettendo un momento il lavoro, gli gridò dal finestrino:
+
+--La _cavallante_ è laggiù a filare, vicino ai gelsi.
+
+Ei la scorse subito. Sedeva su una carriuola arrovesciata e filava
+all'ombra di un gelso.
+
+Senza addarsene egli affrettò il passo. Ella si levò e gli mosse
+incontro.
+
+--Oh! Maria! Come va eh?
+
+--Bene, signor dottore.
+
+--Bene?... Non mi par tanto! Sei pallida; hai le occhiaie violacee.
+Andiamo in casa che ti medicherò: ho appena il tempo.
+
+--Oh! no...
+
+--Perchè, no?
+
+E corrugò la fronte, vicino ad adirarsi.
+
+--Non vada in collera!...
+
+--Andiamo, dunque.
+
+--No... non c'è più bisogno.
+
+--Che ne sai tu?
+
+--So... È inutile.
+
+Egli divenne pallido a sua volta.
+
+--Non ti fidi più di me?
+
+--Oh! signor dottore!
+
+--Vorresti un altro medico?
+
+--Mai più! Morirei piuttosto.
+
+E la protesta fu così impetuosa, che il medico ne ebbe una scossa. Fissò
+la giovine con intensa attenzione.
+
+Ella teneva gli occhi fermi sul filo che le sue abili dita andavano
+assottigliando; ma un leggero tremito rendeva stentato il lavoro.
+
+Essi erano quasi soli nella vasta corte. La vecchia, che aveva aspettato
+il medico poco prima, era in casa presso il suo figliuolo ammalato; la
+giovine tessitrice non poteva vederli dal finestrino del suo bugigatolo.
+Del resto, uomini, donne, ragazzi, tutti fuori al lavoro. Soltanto due
+piccini--due testine color della canape--si rincorrevano di porta in
+porta senza dir motto, come due muti.
+
+Vicino alla stalla, sotto a una tettoia, dove stavano alla rinfusa carri
+e carrette, e aratri, e arnesi d'ogni genere, un vecchio, consumato
+dalla pellagra, preparava lo strame per le bestie: e la cavalla del
+dottore, buona e pacifica bestia, brucava tranquillamente l'erba
+ingiallita della corte.
+
+Un calore plumbeo, insoffribile, si sprigionava dalle nuvole biancastre,
+abbaglianti la vista, che velavano il sole ancora abbastanza alto. Il
+dottore trasse di tasca una pezzuola di batista, impregnata di una
+essenza acutissima che gli serviva a combattere i cattivi odori delle
+camere dei contadini e l'odore d'acido fenico a cui la professione lo
+condannava: e si asciugò la fronte madida di sudore.
+
+Provava in sè una inquietezza, uno struggimento, qualche cosa di strano,
+d'inesplicabile. Il desiderio banale che l'aveva tormentato negli ultimi
+tempi era quasi sopito. Ben altro carattere aveva l'angoscia che gli
+serrava il cuore adesso; ben altra cosa era la sottile tristezza che gli
+penetrava l'anima, disperdendo i piccoli progetti egoistici di gaudente
+povero, già tanto accarezzati; e mettendo un senso di amarezza fin nella
+visione del piacere inconsciamente evocata.
+
+--Senti--disse, dopo un lungo e penoso silenzio--devo dirti una cosa che
+ti farà, forse, cambiare idea. Tua cognata muore...
+
+Ella smise un istante di filare, e alzò gli occhi stupefatti sul
+medico.
+
+--Eh! figliuola mia--fece lui, ritrovando ancora una volta il suo bel
+sorriso di cinico.--Non c'è da stupire. Tanto va la gatta al lardo che
+ci lascia lo zampino. Lei ci lascierà il corpo e l'anima al suo peccato.
+È il contrario di te, vedi. Ma è giusto che muoia: ti ha fatto troppo
+male.
+
+--Oh! per me--mormorò la moglie di Sandro, tirando adagio adagio una
+ciocchetta di lino--per me, quello che è stato è stato: non auguro la
+morte a nessuno io.
+
+--Capisco. Ma Sandro è ancora abbastanza giovine, e non è cattivo. Morta
+quella lì, ritornerà a te, e sarete felici; potrai avere figliuoli
+ancora... se sarai guarita. Dunque, bisogna che tu ti lasci curare.
+
+Ella scrollò il capo tre o quattro volte rapidamente.
+
+--No, no, no! Non guarirei lo stesso. E poi non me ne importa. Quando
+una cosa è finita... D'altra parte c'è quella povera anima che
+dev'essere al limbo--dice il curato--e se avessi altri figliuoli
+patirebbe di gelosia. Meglio non darglielo questo dispiacere.
+
+E sorrise in pelle, indovinando vagamente che il dottore doveva ridere
+della sua superstizione.
+
+Difatti egli voleva gridarle:
+
+--Maledetti preti! Come v'infinocchiano!
+
+Ma non potè: era troppo commosso.
+
+Volle dire dell'altro: Che le voleva bene, tanto tanto: che l'avrebbe
+fatta felice.
+
+Ma la coscienza schiacciante dell'inutilità gli troncò la parola. Anche
+se l'avesse commossa e vinta--ciò che gli pareva quasi impossibile--non
+sarebbe stato inutile?... Anche se lo avesse amato... Inutile!
+Inutile!... Questa parola crudele risuonava dentro di lui; e gli pareva
+che tutta la sua vita ne fosse attossicata.
+
+Malinconie di un istante, certo. Ma intanto, in quell'istante, egli le
+subiva.
+
+Scrollò il capo e le spalle, come per cacciarsi di dosso
+quell'ossessione.
+
+--A rivederci! Spero di trovarti più ragionevole la prossima volta.
+
+Maria lo salutò dolcemente chiedendogli scusa. Si era fatta rossa e
+aveva delle lagrime nella voce.
+
+Egli provò una pazza voglia di stringersela fra le braccia; ma si
+contenne.
+
+E partì.
+
+Immobile, la rocca sotto il braccio, il filo tra le dita, il fuso
+appoggiato allo stomaco, Maria seguiva con lo sguardo intento il
+calessino che si allontanava sulla strada bianca, deserta, sollevando
+nugoli di polvere.
+
+
+
+
+CAPITOLO XII.
+
+Il germe dell'odio.
+
+
+Il dottor Chiari non aveva parlato a vanvera: la Virginia moriva. Una
+cosa preveduta del resto.
+
+Da vario tempo, vedendola lavorare con tanta fatica e diventare sempre
+più sottile e pallida, le contadine dicevano sommessamente:
+
+--Non ci resiste; ci rimette la pelle.
+
+E le più maligne soggiungevano: L'asino sarà vendicato.
+
+Tuttavia, fino che rimaneva in piedi, pareva che la catastrofe, lenta a
+venire, fosse lontana ancora.
+
+Ma in quella primavera le prese una tosse che non la lasciò più. Aveva
+certi assalti da buttarla giù come morta.
+
+Pure si sforzava a lavorare, perchè non voleva stare in casa sola: aveva
+paura; le veniva addosso una insoffribile malinconia. E poi, non voleva
+si dicesse che andava tisica. Temeva anzi sopra ogni cosa questo
+giudizio della gente, condanna feroce, contro cui non v'ha appello.
+Perciò diveniva sospettosa, e appena due persone discorrevano, la si
+metteva accanto a loro per sentire se parlavano di lei, del suo male.
+
+E se qualcuno le domandava:
+
+--Come state Virginia?--guardandola con un certo interesse o curiosità,
+ella rispondeva subitamente:
+
+--Benissimo!
+
+Ma il dottore le diceva senza pietà:
+
+--Non ti forzare: fai peggio.
+
+Perciò, intendendo bene che agli occhi del dottore il male non si poteva
+celare, ella rimbeccava stizzosa:
+
+--Che devo fare? Il lavoro c'è, e non ho nessuno che mi aiuti, dacchè
+mia cognata mi ha piantata qui per i suoi capricci!
+
+Il medico, indifferente, s'accontentava di sorridere del suo spietato
+sorriso, e le voltava le spalle.
+
+Invano Sandro e Pietro sempre amorosi, sempre attaccati a quel bel
+corpo, che si disfaceva, la supplicavano di aversi riguardo.
+
+Ella rispondeva invariabilmente.
+
+--Il podere non si zappa da sè; la colpa è di chi ci ha piantati qui
+soli!
+
+Così, a poco a poco, nel cuore semplice e rozzo di Pietro si esasperava
+il rancore contro la cognata che egli accusava di avergli portata la
+discordia in casa e cagionata la spartizione tra lui e il fratello. Gli
+pareva pure che Sandro fosse stato troppo debole, troppo ingrato. Badare
+alle chiacchiere delle donne! Rovinare una famiglia per quel bel
+costrutto! Non poteva perdonargli; non poteva, no.
+
+Eppure quando Sandro capitava lì, e si mostrava così servizievole, così
+affezionato, il fratello maggiore tornava in pace con lui, e il suo
+risentimento si concentrava sulle Scaramelli e su don Giorgio
+Castellani, per il quale aveva in serbo un sacco d'improperi, che
+avrebbe voluto rovesciargli sul capo, levando il sacro, levando... Anzi
+senza fare questa fatica, poichè don Giorgio ci aveva pensato da sè,
+spretandosi per fare la gran pazzia di sposare la Cristina.
+
+Ma dopo queste sfuriate Pietro si faceva il segno della croce, perchè il
+pensiero di quel prete che si dannava l'anima per una donna, gli metteva
+un grande sgomento addosso.
+
+Tutto considerato, il più infelice dei tre, era Sandro. In casa propria
+una malinconia da morire, e il rimorso di vedere la sua povera moglie
+così rovinata per colpa di lui. In casa del fratello, rimorso, e paura
+continua di essere scoperto. E nessuna consolazione da quell'amore
+maledetto che gli aveva straziato l'anima e avvelenata l'esistenza!
+
+La Virginia non lo amava più. A grado a grado, come la malattia la
+consumava e il desiderio ardente di voluttà andava spegnendosi nelle sue
+carni disfatte, ella cessava di amare. Perfino la simpatia fisica, già
+così viva e tenace, degenerava in una specie di manìa persecutrice.
+
+Lo voleva là, accanto a sè; ma soltanto per tormentarlo. Lo guardava
+lungamente e lo trovava brutto, invecchiato, cencioso. Lo paragonava,
+con un senso di disprezzo, a un giovine signore che era stato il suo
+primo damo. Che differenza! Poi, ripensando che non le aveva
+sacrificata neppure interamente la moglie, il suo amore diventava odio.
+
+Lo voleva là al suo fianco; e guai se non arrivava alle ore stabilite!
+Avrebbe voluto trascinarselo dietro, legato a una fune, come un grosso
+cagnaccio per deriderlo e punzecchiarlo, mostrando però a tutti che egli
+era cosa sua e non poteva staccarsi da lei. Ah! se Maria non le fosse
+sfuggita! Se avesse potuto averla tra le unghie, che medicina sarebbe
+stata quella per la sua malattia!
+
+La febbre di dominio e di persecuzione che stagna in fondo al cuore di
+tante donne--reazione perversa della troppo lunga e dura sottomissione
+di tutto il sesso--giungeva all'estrema acutezza nella tisica moribonda.
+
+Sandro sentiva l'odio che si accaniva contro di lui; lo sentiva nelle
+carezze feline, nei lunghi sguardi indagatori, nei motti scomposti.
+
+Senonchè, incapace di penetrare nelle vertiginose profondità di quella
+natura tortuosa e incomposta, egli attribuiva tutto al male, alla
+gelosia, al dispiacere di morire; e compativa e amava.
+
+Ma invano tentava di placare quella sua terribile nemica. Le portava il
+pane bianco di semola, il burro fresco per la pappa, il latte della
+capra, che il fittabile della Cascina Grande teneva nella stalla per
+salute dei cavalli. Spendeva fino all'ultimo soldo in medicine costose
+ordinate dalla magnetizzata, privandosi fin di quel poco vino, e
+riducendo sè e la moglie a non mangiare che polenta asciutta sera e
+mattina, e un poco di minestra mal condita con una goccia d'olio di
+linosa, nei giorni di festa. Invano.
+
+Invano faceva tutto quanto un povero contadino suo pari poteva fare.
+Nulla giovava.
+
+Virginia accettava i doni, esigeva i sacrifici; ma non aveva mai una
+parola veramente affettuosa. Che se qualche scintilla dell'antica fiamma
+si riaccendeva nelle sue viscere, non erano che ardori fuggitivi subito
+spenti da uno scoppio di collera, da un ritorno del malumore. E se mai
+la collera taceva e il cattivo umore non si ridestava da sè; erano gli
+assalti di tosse, i lunghi deliqui, che toglievano al povero Sandro
+l'ultima speranza di gioia.
+
+Ad ogni occasione, ella ricominciava le sue eterne querimonie. Per lui
+era ridotta in quello stato! Perchè l'aveva tradita, abbandonata! Per
+lui, che essendo stanco di lei e incapricciato della sua giovine moglie,
+voleva finirla così! Ah! era un bel vigliacco!
+
+Perchè non l'aveva detto subito? Ella avrebbe capito; si sarebbe
+rassegnata; non avrebbe preteso nulla. Di che aveva avuto paura? Che lo
+volesse per forza forse...
+
+Sandro, che non poteva stare a sentire questi discorsi, la pregava di
+smettere, di tacere. Non le aveva domandato perdono? E quante volte!...
+E quante volte lei aveva promesso di perdonargli e di non parlarne più!
+Si, lui era stato debole, ne conveniva; non però, come lei fingeva di
+credere, perchè fosse incapricciato della moglie--la povera Maria,
+quantunque bella e giovine non gli era mai piaciuta, a lui--ma per la
+compassione di vederla deperire a quel modo; e poi anche perchè si era
+confessato e don Giorgio gli aveva toccato il cuore. Una debolezza,
+certo. Ma non meritava di essere disprezzato per questo.
+
+Non era ritornato a lei quasi subito?...
+
+Non si era messo a rischi incredibili?
+
+Non aveva calpestato i giuramenti fatti a Dio, le promesse fatte alla
+moglie e al confessore?...
+
+Non era stato abbastanza traditore, abbastanza vigliacco?
+
+Che cosa voleva di più da lui? Lo dicesse, egli era pronto a tutto. Ma
+finisse di tormentarlo e di crucciarsi lei stessa!
+
+E piangeva il povero contadino, l'antico soldato, i cui bei capelli neri
+cominciavano ad essere brizzolati; piangeva come un fanciullo.
+
+Disperando, a sua volta, di farlo tacere, ella rimaneva con le spalle
+voltate, turandosi le orecchie con le mani, per non ascoltarlo.
+
+Ma tutto a un tratto scattava.
+
+Già! lui, era un gran brav'uomo! Lui, andava in chiesa, voleva salvare
+l'anima, e raccontava i suoi affari e quelli degli altri, e
+comprometteva una maritata--la _vera sua moglie_, come diceva nei
+momenti di trasporto quando le voleva bene davvero--la comprometteva con
+un prete pettegolo che poi raccontava ogni cosa alla ganza! Oh! si, lui,
+era un bravo uomo!... Aveva compassione della moglie e si pentiva di
+averla tradita!... Ma andasse, andasse via, una buona volta, andasse
+dalla sua Scaramelli!...
+
+Si vantava di essere ritornato?... Ah! Ah! Ah! La faceva ridere davvero!
+Non si ricordava com'era ritornato?... Chiamato, invitato, da quel buon
+diavolo di Pietro, che non poteva vivere senza vederlo e aveva bisogno
+di un aiuto per vangare il campo grande!
+
+Poi una volta in casa, si sa; si erano trovati soli, seduti vicini, e il
+capriccio di riaverla gli aveva messo il diavolo in corpo: tutti a una
+maniera gli uomini!... E lei, lei che gli voleva bene per davvero, si
+era tutta commossa, e non aveva trovata la forza di gridare, di chiamare
+al soccorso; e si era lasciata prendere... piangendo però! Se ne
+ricordava, lui?... Oh! non l'avesse mai fatto! Non l'avesse mai
+fatto!...
+
+Uno scoppio di tosse, spaventevole, le troncava la parola; poi le veniva
+un singhiozzo tormentosissimo, una specie di convulsione che la faceva
+diventar tutta livida. Pareva in punto di morte; ma non si arrendeva.
+Appena passato l'assalto, ancora tutta smorta e tremante, gli occhi
+umidi, il viso chiazzato, le labbra imbrattate di schiuma, ella
+ricominciava con la voce strozzata, le sue eterne e volgari accuse.
+
+A che punto l'avevano ridotta!... Potevano vantarsi di averla ammazzata.
+
+Si! lui e le Scaramelli l'avevano ammazzata!... Si, abbandonandola così,
+epperò condannandola a quel lavoro insoffribile, a zappare, a mondare il
+riso, con l'acqua fino al ginocchio, lei che non c'era avvezza! con quel
+sole in quei campi scoperti che parevano di fuoco. E poi, le malignità
+della gente, i sarcasmi, le canzonature! Quanto aveva patito e che
+smangiature di rabbia! Lei sola poteva dirlo. E tutto perchè l'aveva
+resa la favola del paese. Oh! quelle canaglie di donne, quante gliene
+avevano dette, credendo che non sentisse!...
+
+Così si era buscata il male, così le era venuta l'infiammazione--quel
+fuoco che le bruciava il petto--le arrabbiature l'avevano consumata di
+dentro, e a forza di sudore era diventata debole debole e aveva preso
+quella maledetta tosse! Tutto per lui e per la sua cara moglie
+sacrificata. Altro che dire che lei ci aveva la tendenza alla tisi. Ma
+si, eh! Non avevano altro da inventare?... Bianca, rossa e grassa come
+lei era! Volerla far passare per tisica, lei?... Carogne!... Delicata
+era; sicuro; delicata; non nasceva da villani come loro, per questo. Lei
+era nata un pochino meglio; e aveva sempre vissuto in casa dei padroni,
+che l'adoravano... Per sua disgrazia... era capitata in quel paese da
+cani... Per finire marcia... Dio, Dio! morire!... Finire!... Le toccava
+morire... così... E nessuno voleva salvarla... Nessuno!...
+
+Un altro scoppio disperato, e nuovi lunghi assalti di tosse la
+riducevano finalmente al silenzio, esausta, annientata. Ma il suo corpo
+abbandonato sulla rozza panca presso al focolare, si disegnava ancora
+armoniosamente, con delle linee morbide, eleganti. E i bei capelli di un
+biondo scuro che le si arrovesciavano sulla nuca in una massa pesante,
+molle, ondulata, mettevano uno strano fascino voluttuoso intorno a
+quella faccia pallida, segnata dalla morte.
+
+Cessata la convulsione dei singhiozzi, piangeva sommessamente, come una
+bimba oppressa dalle ingiustizie degli uomini.
+
+Sandro non si stancava dal contemplarla, e dimenticava le ingiurie, e
+avrebbe dato la metà del suo sangue per rianimare la fiamma della vita
+in quel corpo adorabile.
+
+Intanto le ore fuggivano; si faceva tardi; egli doveva andarsene, col
+cuore stretto, la testa arroventata, implorando un bacio che non sempre
+gli era concesso.
+
+
+
+
+CAPITOLO XIII.
+
+Decomposizione.
+
+
+L'estate torrida di quell'anno, l'afa che prostra le forze, i copiosi
+sudori, il nutrimento manchevole e il progredire della malattia,
+ridussero la Virginia tanto debole da non potersi muovere di camera. E
+poco andò che non le fu possibile neppure di levarsi.
+
+I suoi rancori e le recriminazioni acquistarono nel medesimo tempo un
+carattere più acre ed insopportabile. Una vera ripugnanza si manifestò
+in lei per l'uomo che era stato il suo amante; e con la ripugnanza, non
+più interrotta da ritorni di passione, ingigantì l'odio sordamente
+covato. La decomposizione morale e fisica non si arrestò più.
+
+E Pietro Rampoldi, l'ignaro testimone del tradimento e del lungo
+supplizio del traditore; l'uomo semplice, onesto, sano, incapace di
+sospettare il fratello e capace di resistere al veleno della
+tubercolosi; Pietro Rampoldi soggiacque rapidamente al contagio della
+decomposizione morale. In lui pure il cupo risentimento divenne odio; e
+quest'odio ebbe improvvisi aneliti di ferocia: bramiti di fiera che
+fiuta il sangue.
+
+Le circostanze esteriori recarono la loro cieca contribuzione allo
+svolgimento funesto del terribile germe.
+
+Se le Scaramelli fossero state lì sotto a' suoi occhi, offrendo uno
+sfogo all'amara passione, forse Pietro non avrebbe odiato il fratello.
+La memoria dell'antica affezione, e la riconoscenza pei recenti
+quotidiani servigi, lo avrebbero forse fatto resistere all'attacco
+oscuro dell'assorbito veleno.
+
+Ma nessun altro nemico si presentava; nessun capro espiatorio era là. E
+la sua esasperazione saliva, saliva fino a quel punto, ove non è
+possibile che un uomo rozzo, passionato, impotente contro le sventure
+che lo colpiscono, non sia trascinato a sfogarla su qualcheduno.
+
+Anche nell'aspetto esteriore egli si mutava in modo rapido e doloroso.
+L'alta statura, le spalle grosse, le gambe solidamente piantate, la
+faccia larga dalla folta barba, dalla fronte diritta, che una foresta di
+capelli ancora neri incorniciava severamente, tutti questi segni di
+salute e di forza deperivano giorno per giorno; e la robustezza generale
+degenerava in una incipiente obesità flaccida, stracca.
+
+Una sera di luglio, dopo una giornata tra le più accascianti, nella
+camera bassa, sotto le tegole, calda come un forno, la Virginia
+aspettava ansiosamente una mano pietosa che la sollevasse su quel largo
+letto di piuma--grande ambizione dei contadini lombardi--dove il suo
+corpo in sudore, affondava penosamente come in una buca vischiosa.
+
+Sandro, occupato per conto del padrone, non s'era fatto vedere in tutto
+il giorno.
+
+Pietro rincalzava il formentone appena finito di zappare.
+
+Le vicine, poco curanti della Virginia, si dicevano occupate in mille
+faccende.
+
+Ella li avvolgeva tutti nel medesimo corruccio angoscioso; e a tutti
+imprecava.
+
+--Maledetti! Perchè non crepano tutti?...
+
+Perchè il sole non si decide a incendiare ogni cosa?...
+
+Ma al parossismo seguiva l'abbattimento che la faceva rimanere immobile,
+senza pensiero, senza volontà, in un prolungato torpore.
+
+Era distrutta adesso: un vero scheletro. Il viso, un tempo delicatamente
+ovale, appariva lungo e stretto con la bocca e gli occhi enormi. Pure,
+quegli occhi profondi di tisica, quei pomelli accesi, quella massa di
+capelli, quei denti bianchi, le davano ancora una singolare parvenza di
+bellezza.
+
+Il sole cominciò finalmente, a nascondersi dietro alla solita fumana
+serale. Una brezzolina sottile volò via pei campi. Anche nella camera
+della malata penetrò il frescolino. Ma lei non ne ebbe sollievo; chè il
+sudore le si diacciò subito sulla pelle e un lungo brivido la scosse
+tutta.
+
+Un passo greve fece scricchiolare la scaletta che dalla cucina metteva
+in camera per mezzo di una bòtola. La testa grossa e le spalle curve di
+Pietro apparvero quasi subito sopra il livello del pavimento.
+
+Quando egli fu presso al letto, la Virginia che voleva rampognarlo,
+ammutolì vedendogli la faccia sconvolta, gli occhi gonfi di lagrime. La
+sua indifferenza di egoista e di malata, fu scossa da quella
+inesprimibile disperazione.
+
+--Che hai?--mormorò.
+
+Egli volle rispondere, ma non potè subito; e solo un gorgoglio confuso
+gli uscì dalla strozza. Si lasciò cadere su uno sgabellotto che era là
+accanto al letto, e stentamente, con voce sorda pronunciò queste poche
+parole:
+
+--Il padrone mi ha fatto chiamare. Si ripiglia il podere!... Ha già
+fatto il contratto con Giovanni Cappella di Gu che ha due figliuoli
+grandi e quattro ragazze!...
+
+E tacque, incapace di commentare un fatto così eloquente.
+
+La Virginia restò un momento sbalordita; ma poi, con tetro cinismo, la
+sua voce quasi fischiante uscì in questa esclamazione:
+
+--A san Martino io non ci sarò più!...
+
+--L'ha detto anche a te?--si lasciò sfuggire Pietro.
+
+--Chi?! Il dottore?! Dunque è vero?... Non ci sarò più?!...
+
+E la sua testa, che pure aveva trovato l'energia di rialzarsi, quasi per
+isfuggire a quella mazzata brutale: la sua povera testa deformata dalla
+magrezza, ricadde sul guanciale pesantemente, come cosa morta.
+
+Pietro, non intendendo che a metà, sentendo però l'orrore di quella
+situazione, rimaneva a bocca aperta, spaventato, intontito; le spalle
+curve, il mento sul petto, le mani penzoloni. Non poteva parlare,
+pensava a stento.
+
+Annottava.
+
+Nella piccola camera, che il largo letto matrimoniale, il canterano e
+una vecchia guardaroba occupavano quasi interamente, le ombre si
+addensavano.
+
+Nella stanza accanto, abitata in addietro da Sandro e Maria, una giovine
+sposa, venuta da poco in Val Mis'cia, addormentava il suo primonato
+con una monotona canzone.
+
+A poco a poco Pietro vedeva chiaro dentro di sè. Dallo sbigottimento
+opprimente, in cui l'avevano gettato quei due colpi improvvisi, si
+andava svolgendo distinta e terribile la coscienza della immane
+sventura che lo minacciava. Due separazioni, del pari strazianti per
+lui, lo attendevano: due perdite irreparabili: il grande podere,
+largamente fruttuoso, coltivato con tanto amore, e la bella donna, la
+brava massaia: ciò che egli aveva di più caro al mondo. Tra pochi mesi
+egli se ne sarebbe andato da quella casa che a lui sembrava bella perchè
+vi era entrato fanciullo coi suoi--una famiglia numerosa e gagliarda che
+sapeva difendersi dalla miseria--se ne sarebbe andato, chi sa dove;
+senza un soldo, indebitato e solo, senza quella donna, senza la sua
+Virginia!...
+
+Pur non volendo, correva col pensiero al fratello, che l'aveva
+abbandonato, ed era quindi la colpa di tutto, secondo lui.
+
+Un'altra volta la scaletta della bòtola scricchiolò. Un altro uomo
+saliva.
+
+--Lui!--mormorò la Virginia scuotendosi. Lui! Il demonio della tua casa,
+povero Pietro!... Tutto rimescolato dal senso di quelle parole, e più
+dall'accento con cui la Virginia le aveva pronunciate, Pietro ebbe un
+sobbalzo, ma non disse parola.
+
+Sandro entrò, come il solito, premuroso, e scusandosi dell'involontario
+ritardo.
+
+Allora il fratello maggiore, scambiate appena le poche frasi
+indispensabili, si allontanò: doveva cambiar lo strame alle bestie e
+metter dell'altro fieno nelle mangiatoie, e approfittava di quel momento
+che la Virginia aveva compagnia.
+
+Appena sola con l'amante, costei gridò singhiozzando:
+
+--Vammi via!... Muoio... e tu sarai capace di vivere... Vammi via!... ti
+odio...
+
+
+
+
+CAPITOLO XIV.
+
+Vendetta.
+
+
+L'alba si annunziava appena nel cielo caliginoso. Sulla campagna
+rovinata dalla grandine soffiava un vento freddo che pareva di novembre.
+
+Tutto il poco raccolto della cattiva annata, distrutto, portato via!
+
+Così finiva quella terribile estate.
+
+Le donne uscivano dalle case ai primi lucori, dopo avere passata gran
+parte della notte ai piedi delle sante immagini, bruciando l'olivo
+portato a casa nella domenica delle palme; facendo ardere delle candele
+benedette. Molte piangevano; altre parevano istupidite; poche avevano la
+forza di parlare, di sfogarsi.
+
+Gli uomini giravano i campi al fioco lume; incalzati dalle ultime
+speranze che andavano man mano morendo.
+
+--Tutto! tutto!... Proprio tutto!--mormoravano disperati.
+
+Il formentone, già alto, pareva battuto con le verghe; la canape, fatta
+a brandelli e portata via dallo straripare dei fossi; poichè, dopo la
+grandine, era venuta giù un'acqua diluviale. Il riso, già pronto per la
+raccolta, distrutto pur esso, perduto!
+
+Tutta la campagna desolata; un anno di fame e di patimenti. Unica
+speranza per non morire, le anticipazioni del padrone: vale a dire la
+miseria fissa in casa e l'impossibilità di rifarsi, chi sa per quanti
+anni di fila!
+
+Un uomo alto, adusto, già grigio--un lavoratore famoso--che aveva una
+grossa famiglia, si strappava i capelli, con un gesto quasi
+inconsapevole, da demente!
+
+Il figliuolo della Meroni e quello della Menica parlavano di emigrare.
+Altri giovani li ascoltavano con torva attenzione. Ma le donne
+inorridivano a quei discorsi.
+
+--Chi resta qui dovrà mangiare l'erba come le vacche!--diceva il vecchio
+Melica, il padre della povera Giulia, con quella sua faccia di fauno.
+
+Altri concedevano uno sfogo ai nervi irritati picchiando i ragazzi che
+sgambettavano mezzo ignudi nel fango, raccattando le panocchie
+lattiginose sui gambi spezzati, per farle cuocere sulla brage.
+
+Qua e là si trovavano certi chicchi di grandine, che a tener calcolo
+della parte già disciolta, dovevano essere come noci quando venivano
+giù.
+
+Allo spuntar del giorno arrivò il fittabile stralunato, ringhioso; e
+tentò di gettare una parte di colpa sui contadini che non si erano
+affrettati a raccogliere il riso _melone_, già maturo; come se non fosse
+toccato a lui a dare gli ordini!
+
+Ma il Melica, vecchio e sparuto com'era, minacciò di strozzare quel
+prepotente, se non la finiva. E lo scacciasse pure! Tanto, morir di fame
+qua o là era lo stesso!
+
+Il sole, appena comparso, veniva coperto dalle nuvole nel cielo cupo e
+tempestoso.
+
+--Dopo il campo la casa--dicevano alcuni contadini alludendo alla piena
+dell'acque che poteva portarsi via quelle loro casupole.
+
+Venivano intanto notizie dei dintorni. Il danno era vasto. Il temporale
+aveva battuto una larga zona; risparmiando, tuttavia, certi posti,
+appena sfiorando certi altri; mentre sull'«isola» s'era proprio
+accanito.
+
+Il grosso podere dei Rampoldi era specialmente rovinato; neppure un
+pezzetto sano; niente! Un bel saluto per l'ultima annata.
+
+--Appena liberato da quella carcassa, Pietro farà bene a
+emigrare--diceva il figliuolo della Menica che si scaldava con
+l'emigrazione.
+
+--Per me andate dove volete (magari all'inferno)--borbottava il
+fittabile ghignando nell'ira.
+
+--Ma dov'è Pietro?--domandò un contadino che aveva un campo vicino al
+podere.
+
+--Non s'è ancora visto--rispondeva un altro.
+
+Come mai?... Non aveva sentito tutto quel buscherio?...
+
+La finestra è spalancata--disse una ragazza che veniva da quella
+parte.--Ma lui non si vede.
+
+La Nunziata Meroni arrivò di corsa sulla testata del vasto appezzato di
+granoturco, dove pareva che un battaglione di cavalleria avesse
+galoppato in lungo ed in largo tutta la notte.
+
+--È morta la Virginia!--gridò quasi allegramente. E poi, a mezzavoce:
+
+--Sarà contento l'asino!...
+
+--E tu, quando crepi, stregaccia?--scrosciò una voce che tutti
+riconobbero per quella del Melica.
+
+Improvvisamente, come sbucato di sotto terra, Pietro Rampoldi si trovò
+lì.
+
+Si fece silenzio. Neppure la Meroni osò ribattere l'insolenza del
+vecchio Melica.
+
+Pietro era irriconoscibile. Pareva più alto del vero, perchè le grosse
+spalle gli si erano come assottigliate, ed egli camminava diritto, un
+poco intirizzito, coi ginocchi rientrati. Nel volto aveva un pallore
+terreo; le labbra quasi nere; gli occhi torvi, socchiusi; e in quella
+selva di capelli scuri, arruffati, spiccavano certi ciuffi grigi, che
+nessuno si ricordava di avergli visto. In mano teneva il forcone col
+quale aveva portato fuori il letame di sotto alle bestie. Guardava la
+campagna rovinata, senza proferir parola; gli altri, però, guatavano in
+viso a lui.
+
+Ei se ne addiede, essendo in sospetto.
+
+A un tratto afferrò il Melica per un braccio, e con una voce che fece
+correre un brivido nelle vene degli astanti, gli chiese:
+
+--Perchè mi guardate così!
+
+Preso alla sprovvista, il vecchio s'impapinò. Che ne sapeva lui, dedina!
+Che ne sapeva?... Oh bella! non era lecito guardare in faccia un
+cristiano?
+
+--Ora si strozzano--mormorò la Meroni con febbrile interesse.
+
+Pietro, tornato in silenzio, guardava il suo interlocutore con gli occhi
+stralunati. Dopo alcuni momenti ripigliò:
+
+--Sapete che mi è morta la moglie?... Stanotte durante la tempesta,
+nello spavento di quelle saette!... È una gran disgrazia per me!
+
+E mentre diceva così, volgeva gli occhi in giro, scrutando le faccie
+chiuse, atteggiate a una indefinibile espressione di scherno.
+
+Qualcuno sospirò; qualche femmina mormorò a mezza bocca:--Poveretto!...
+sicuro!... Ma gli altri chinarono le fronti, per non mostrare il lampo
+maligno degli occhi.
+
+Melica, incapace di frenarsi, disse:
+
+--Guardate il podere piuttosto! Di femmine non v'ha penuria, ma di
+formentone, ne patiremo tanta, quest'anno!
+
+--È vero--mormorò Pietro con la voce cavernosa:--è vero! Ma anche la mia
+povera moglie non l'avrò più...
+
+--Non v'inquietate! Ne troverete un'altra.
+
+--Non come quella però!
+
+--Ve l'auguro!... Ve l'auguro!...
+
+Il senso palesemente satirico di queste parole sembrò sfuggire al
+bifolco. Ma il fittabile che passava di là non si trattenne dal ridergli
+sulla faccia.
+
+Pietro restò imperturbato; e voltate le spalle s'allontanò senza dire
+una parola.
+
+Andò verso casa. Entrò un momento nella stalla: guardò le sue bestie a
+una a una, come se avesse voluto portarne con sè l'immagine. Mise del
+fieno fresco nella mangiatoia della vacca nera che aveva finita la sua
+razione e le accarezzò la schiena con un gesto automatico. Tornò a
+guardare i bovi, aggiunse un po' di fieno anche a loro, tanto che ne
+avessero abbastanza per tutta la giornata. Depose il forcone; uscì;
+accostò l'uscio. Attraversò l'orto e entrò per la piccola porta
+posteriore, nella cucina, quasi buia e tutta in disordine, per il gran
+tempo dacchè nessuna donna se ne occupava. Egli non vi badò; ci era
+avvezzo.
+
+Staccò dal muro un vecchio fucile a una canna che suo fratello gli aveva
+regalato anni addietro; lo esaminò; lo ripulì. E senza affrettarsi,
+calmo, freddissimo, cercò la munizione in un cassetto della credenza. Ve
+n'era abbastanza per una carica. Un lampo di soddisfazione gli balenò
+negli occhi. Si mise a caricare l'arma con molta cura.
+
+Quand'ebbe finito salì nella camera della morta. Quella grande calma
+sembrò abbandonarlo, allorchè, appena uscito dalla bòtola, i suoi
+sguardi si fermarono istintivamente sul letto, dove la Virginia giaceva
+come se dormisse. Tremò e inciampò.
+
+--Sacr...! Se mi scatta il grilletto!... balbettò trasalendo. Fece
+qualche passo per la camera, sempre con gli occhi rivolti alla morta.
+
+Andò alla finestra e restò un momento a respirare l'aria, perchè si
+sentiva un peso sul petto, e stentava molto a tirare il fiato.
+
+Il tempo pareva nuovamente sul cambiare. Un vento forte spazzava le nubi
+e il sole mattutino tingeva il cielo di rosa.
+
+Alcuni contadini ritornavano alle loro case, la testa bassa, le braccia
+penzoloni. Altri continuavano a girare pei campi, all'impazzata.
+
+Pietro si ritrasse dalla finestra e fece ancora qualche passo a caso,
+tentennando. Il suo viso color della cenere aveva dei solchi profondi
+sotto agli occhi, intorno al naso.
+
+Sentiva la febbre martellargli i polsi e una arsura insopportabile in
+gola. Cercò la secchia dell'acqua che aveva portato su nella notte. Era
+quasi piena. Se l'accostò alle labbra e bevve, bevve. Provò qualche
+sollievo, ma i ginocchi, pesanti, gli si piegavano per la stanchezza.
+
+Volle sedere un poco e andò a mettersi accanto al letto, dalla parte
+dove dormiva lui, su una seggiola di paglia. Appoggiò la spalla
+sinistra al letto; tenendo sempre lo schioppo con la mano destra. La
+morta, che nel delirio della notte si era buttata adosso a lui, pendeva
+tutta da quella parte, tanto vicina, che gli pareva di sentirla ancora
+sopra di sè, come in quelle ore angosciose. Rabbrividiva.
+
+Crescendo l'oppressione, celò il viso contro il guanciale e pianse
+lungamente. Le lagrime scorrevano sulle guancie flosce e inzuppavano la
+biancheria del letto formando una larga macchia.
+
+--Virginia!... Virginia mia!--balbettava quasi senza sapere.
+
+A un tratto si scosse; guardò la morta da vicino e continuò a guardarla
+sempre più intensamente, negli occhi vitrei rimasti aperti, velati
+appena dalle lunghe palpebre.
+
+Senza rendersene conto, sentì ch'era sempre bella; si chinò su lei; la
+baciò. Ah! Com'era fredda! Nuove lagrime gli offuscarono la vista. Tornò
+a fissarla negli occhi. Quegli occhi morti serbavano nella eterna
+immobilità una espressione terribile.
+
+Dicevano quegli occhi:
+
+--Ammazzalo! Ammazzalo!--come avevano detto le labbra nel delirio
+dell'agonia. Ammazzalo! È stato il demonio della tua casa!... Ti ha
+tradito, te, suo fratello!... Io?... Io?... Si; perdonami!... Mi ha
+voluta... è stata una debolezza... Perdonami! Ho sempre voluto bene a
+te, sempre!... Ammazzalo, quel cane!... Ammazzalo, ci ha traditi tutti
+due.
+
+Pietro ripeteva dentro di sè le spaventose parole. Gli pareva di
+risentirle nel silenzio pauroso di quella camera. E pensava ch'ella era
+morta in peccato, con quel pensiero di vendetta, soffiandogli sul viso
+con la voce spenta quella parola: ammazzalo. Dannata, certo. La povera
+anima doveva essere già nelle fiamme eterne. E lui pure andava incontro
+alla dannazione. Si sarebbero incontrati, laggiù...
+
+Ma anche l'altro doveva esserci!... Epperò voleva ammazzarlo subito,
+perchè non gli restasse il tempo di pentirsi. Oh! il fucile era buono,
+ed egli mirava bene!
+
+Si trovava seduto di fronte alla bòtola. Un balzo; un colpo. Uno solo.
+Guai se falliva! Ma il braccio era saldo: il colpo avrebbe colto nel
+segno.
+
+Sandro doveva arrivar presto perchè era domenica, e perchè sapeva la
+Virginia tanto aggravata; più presto ancora per vedere i danni della
+grandine. Poi, forse qualcuno l'avrebbe avvertito della morte di
+Virginia; ed egli sarebbe accorso per vederla e baciarla un'ultima
+volta.
+
+--Cane!... Assassino!... Baciarmi la mia donna! Portarmi via la dolcezza
+di quella carne! Godermi quel corpo, mio, mio! E dopo, come niente
+fosse, piantarmi qua col grosso podere sulle braccia, vedendo che non
+potevo bastare ai lavori! E spogliarmi di quella poca roba con la scusa
+della spartizione!... Cane!... No. Caino!... Tu possa morire senza dire
+«Gesù» e bruciare per l'eternità.
+
+Batteva i denti, gli occhi gli si iniettavano di sangue, il petto gli si
+gonfiava. Sentì il bisogno di scattare in piedi sotto l'impulso
+formidabile dell'uragano che si scatenava dentro di lui.
+
+--Vieni! Vieni presto, perdio!
+
+Nessuno ancora. Ricadde sulla sedia. Cercava di ricomporsi; di aspettare
+pazientemente.
+
+La lunga attesa non doveva stancarlo; la vendetta sarebbe stata più
+saporita. Nella mattinata sarebbe venuto certo quel Giuda... sarebbe
+venuto. Nessuno sospettava che lui volesse fargli male: nessuno poteva
+avvertirlo. Sarebbe arrivato come sempre, con quell'aria di soldato, con
+quella faccia d'ipocrita.
+
+Erano fratelli loro?... Fratelli!... Da molto tempo si era abituato a
+non vedere che il nemico in quell'uomo. L'odiava tanto!
+
+Voleva ucciderlo come una bestia malvagia. Non gli avrebbe detto neppure
+una parola: avrebbe tirato il colpo e _amen_.
+
+E tornava a guardare la morta, quasi per chiederle la sua approvazione.
+La guardava con indicibile amore e rimpianto. Non gli passava neppure
+per la mente ch'ella potesse essere la principale colpevole.
+
+La facoltà di ricostruire plasticamente nel pensiero un fatto noto, ma
+non veduto--questa facoltà tanto sviluppata in alcuni--mancava od era
+debolissima nel povero bifolco. L'immagine di quella donna, sana,
+fiorente, stretta al petto dell'amante in un trasporto di
+passione--immagine che avrebbe fatto impazzire un altro in quelle
+circostanze--non si allacciava peranco alla sua mente confusa e lenta.
+
+Nè la memoria lo serviva meglio: non ricordava le moine, i sorrisetti,
+le pose procaci della bella donna davanti al cognato. Forse non aveva
+neppure osservato codesti fatti; certo, non capiti.
+
+D'altra parte, impressionato dagli ultimi avvenimenti e da quell'astio
+accanito della moribonda per il suo complice, Pietro non poteva supporre
+ch'ella avesse amato un giorno quell'uomo, come non poteva discernere,
+sotto le cause palesi, le occulte cause psicologiche e fisiologiche di
+quell'astio implacabile.
+
+Per lui la colpa di sua moglie non poteva essere che una debolezza; egli
+non poteva che figurarsela riluttante, vittima quasi di una vera
+violenza. E da questo intimo convincimento all'assoluzione completa
+della seducente creatura, le cui dolci carezze non l'avrebbero mai più
+rallegrato nella misera vita, il passo era breve assai. In ogni modo
+questi non erano che movimenti inavvertiti dell'animo, chiarori
+crepuscolari della coscienza; i quali contribuivano, forse, ad acuire
+l'odio per il traditore e ad affermare la volontà nel pensiero della
+vendetta.
+
+Difatti, non una incertezza su questo punto: non un dubbio.
+
+Il suo animo era preparato di lunga mano. Soltanto la istintiva
+ripugnanza all'omicidio e un resto di tenerezza fraterna avevano
+resistito fino a quel punto alla terribile spinta. Ma dopo la
+confessione della Virginia, allorchè il fratricidio gli balenò
+distintamente, in quella cocente febbre di vendetta: allorchè il piano
+feroce andò svolgendosi con rapidità spaventosa, nel suo pensiero di
+solito così tardo, egli non provò nè stupore, nè ribrezzo, tanto la
+coscienza si era già abituata a considerare quel delitto siccome
+inevitabile e quindi giusto. Con tuttociò, prima di mettersi all'opera,
+egli aveva cercato una specie di controprova, che i visi beffardi e i
+discorsi equivoci dei suoi compaesani gli avevano fornito. Ora sapeva
+che la gente lo aveva anche deriso per la sua buona fede; che Sandro lo
+aveva esposto in tutte le guise alle beffe, allo scherno: sapeva, e
+l'odio saliva, saliva.
+
+Il suo grosso orologio segnava le otto e dieci minuti, allorchè, dal
+posto dove sedeva, guardando intensamente fuori dalla finestra, egli
+vide Sandro uscire dal fitto dei gelsi e prendere per la viottola che
+metteva direttamente al piccolo orto della casa.
+
+Sandro camminava adagio, a testa alta, come il solito. Era serio, ma non
+troppo abbattuto. Sull'orlo del fosso aveva incontrato la Meroni.
+
+Guardandolo con insistenza, costei gli aveva detto:
+
+--Vostra cognata è morta stanotte!
+
+Si era fatto pallido il povero Sandro, e non aveva potuto altro che
+balbettare:
+
+--Morta?!... Morta?!... soffocando i singhiozzi per non farsi scorgere
+dalla vecchia che lo esaminava con gli occhi pieni di malizia.
+
+Ma a poco a poco quel primo sgomento aveva fatto luogo a un vago senso
+di sollievo e quindi alla coscienza della riconquistata libertà;
+coscienza prima oscura ed incerta; poi limpida. Ora egli pensava:
+
+--Povera Virginia! Morire così, a soli ventott'anni! Povera Virginia, ti
+ho voluto tanto bene, non ti dimenticherò mai... mai!...
+
+Era sincero.
+
+Ma insieme a questi rimpianti, espressi liberamente, con soddisfazione
+della coscienza, una voce interna andava mormorando sommessamente questa
+insinuazione consolatrice:--Non disperarti tanto! Bisognava bene che
+morisse, malata così!... Chi sa quanto avrebbe sofferto quest'inverno
+con la miseria che si prepara. È un bene che sia morta, un bene per
+lei... e per gli altri...
+
+Egli rimaneva come impaurito, e cercava di allontanare la voce
+importuna. Ma il sollievo interno, quel senso di liberazione, diveniva
+ognora più distinto e vivo: s'imponeva.
+
+La passione che tanto lo aveva torturato moriva con la bella donna: il
+fascino che emanava da quel corpo sarebbe scomparso con esso; dileguato
+nel regno delle ombre.
+
+... Oh! si, era un bene che fosse morta!...
+
+La povera Maria avrebbe rifiatato finalmente.
+
+Egli sarebbe ritornato con Pietro... e Maria sarebbe stata contenta...
+
+Avrebbero lavorato d'amore e d'accordo... come un tempo...
+
+E risparmiato un po' di denaro per le annate cattive...
+
+E Maria sarebbe guarita...
+
+. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
+
+Che fortuna che Pietro non avesse sospettato mai di nulla!...
+
+Potevano ricominciare come una vita nuova...
+
+Potevano dimenticare...
+
+. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
+
+Questi brani di pensieri staccati--emanazioni di un lento lavorìo della
+mente--si allargavano, si maturavano con una rapidità straordinaria.
+
+Ma allorchè entrò nell'orto, le mille immagini del suo lungo amore lo
+assalirono tumultuando, i savi consigli della ragione e dell'egoismo
+tacquero sgominati.
+
+Là, vicino al pozzo, si erano visti la prima volta, otto anni addietro.
+Lui aveva appena lasciato il reggimento; lei era sposa da dieci mesi.
+Che bella sposa! Aveva le carni morbide e bianche come certi fiori dai
+petali grassi che egli aveva ammirati nei giardini di Firenze e di
+Palermo.
+
+Mettendo il piede nella grande cucina si sentì sopraffatto da un senso
+insormontabile di angoscia e di orrore.
+
+La commozione gli serrava la gola come in una morsa. Volle fuggire.
+Tutto parlava dei loro amori, dei dolci peccati... tutto; il camino
+specialmente.
+
+Ed ora... doveva rivederla... stecchita... su quel letto!...
+
+Gli avrebbe fatto troppo senso; avrebbe pianto troppo disperatamente...
+e Pietro che già forse sospettava, avrebbe capito...
+
+Meglio fuggire; andare via, lontano; non ritornare mai più.
+
+Fece alcuni passi verso l'uscita. Ma sentì il passo pesante del fratello
+che andava su e giù per la stanza, impaziente.
+
+Pensò ch'ei forse l'aveva veduto entrare e provò un senso di vergogna.
+
+Doveva essere in uno stato orribile, povero Pietro, dopo quella notte;
+con la morta al fianco e il raccolto distrutto! Sarebbe stata una
+vigliaccheria lasciarlo, così: farsi vedere a fuggire...
+
+Prese il suo coraggio a due mani e cominciò a salire la scaletta
+gridando:
+
+--Pietro! son io...
+
+Un sordo ruggito gli rispose.
+
+E quasi subito uno scoppio formidabile scosse tutta la casa.
+
+Sandro, fulminato, mandò un urlo che morì in un rantolo. Il suo corpo
+sanguinolento, con la faccia orridamente deformata, precipitò, come una
+massa inerte fin sul lastrico fangoso della cucina.
+
+
+
+
+CAPITOLO XV.
+
+Sola.
+
+
+Dopo tre anni di sacrifizio il dottor Carlo Chiari aveva finalmente la
+prospettiva di un posto più degno di lui.
+
+Sfidando il freddo, il vento, la pioggia di un brutto giorno di
+novembre, la cavallina attaccata al vecchio calesse, andava andava per
+la campagna malinconica, sommersa nella fiumana. Le ultime visite!
+
+Già il nuovo medico condotto aveva preso il suo posto; e da buon
+collega, egli lo aveva accompagnato da un luogo all'altro, presentandolo
+ai diversi clienti.
+
+Adesso faceva una corsa per conto proprio, volendo salutare alcuni
+vecchi amici.
+
+--Un buon diavolaccio--pensava egli riandando su i discorsi fatti col
+suo successore.--Starà qui meglio di me; ha famiglia e nessuna
+ambizione. Io vado, finalmente, vado!... Il mio destino si allarga; la
+fortuna comincia a sorridermi... Sono io contento?...
+
+Aveva tutte le ragioni per esserlo. Un bel paese lo aspettava; un
+discreto stipendio, e molte probabilità di guadagni accessori.
+
+Con tutto questo, egli non sapeva rispondere alla domanda che si era
+fatta.
+
+Guardava in fondo alla strada, un po' a sinistra, le case della Cascina
+Grande: una larga macchia nerastra.
+
+--Che tempaccio!--mormorò gettando il mozzicotto di un cattivo _sella_,
+e pensando a tutt'altro.
+
+La malinconia della partenza penetrava anche la sua anima di gaudente
+ambizioso; quella piccola parte di se medesimo, quei tre anni di vita
+con le annesse abitudini e i tenui affetti, gli mettevano addosso, al
+momento di spogliarsene, un senso fastidioso di rimpianto. E
+accostandosi alla Cascina Grande, questo malessere cresceva, diveniva
+acuto, pungente.
+
+--Maria!
+
+Gli pareva che avrebbe quasi fatto meglio a non rivederla.
+
+Il sole tramontava nel cielo grigio dietro alle nuvole. A un tratto una
+buffata di vento fece uno strappo in quella massa di bambagia sudicia;
+il disco d'oro sfolgorò su un fondo verdastro. Alcune nuvole nere si
+tinsero di porpora agli orli. Le vecchie case della Cascina si
+illuminarono; una vite selvatica, ancora coperta di pampini gialli e
+sanguigni, che adornava l'orto del fittabile, brillò nel sole. I vetri
+di alcune finestre scintillarono come bracieri accesi.
+
+Oh! la campagna! La campagna aveva essa pure le sue civetterie... Gli
+pareva quasi bello quel brutto paese al momento di lasciarlo!
+
+Sorrise, probabilmente di sè.
+
+Trasse dall'astuccio di pelle un altro sigaro e l'accese... Poi,
+arrovesciando il capo sui guanciali della calessina, restò un momento
+assorto, spingendo in alto il fumo, in bianche spire sottili.
+
+La nuova «condotta» lo avrebbe messo a contatto di veri signori, di
+gente colta, di qualche bella donnina... Certo. Il suo spirito,
+l'ingegno arguto, avrebbero trovato finalmente le occasioni di farsi
+valere...
+
+Sbadigliò. Si drizzò con un movimento brusco. Scosse la cenere
+agglomerata in cima al «virginia» con un movimento istintivamente
+elegante della sua mano aristocratica, una vera mano di operatore, mano
+felice, specialmente per certe operazioni; come gli aveva detto il suo
+successore la sera innanzi, complimentandolo: una mano degna di una
+clientela signorile.
+
+Mah!... Tutto arrivava fuori di tempo nella sua vita!... Quei tre anni
+lo avevano invecchiato, o, almeno, reso precocemente maturo. Come
+avrebbe goduto, tre anni addietro, di quella fortuna, che ora gli
+appariva scialba, insufficiente...
+
+Davanti al cancello del vasto recinto la cavalla rallentò il passo
+spontaneamente. Egli non ebbe che a muovere un momento le redini per
+farle intendere che doveva entrare.
+
+Il breve sfolgorìo del tramonto era scomparso. Le nuvolaccie si
+riaddensavano, coprivano tutta la volta del cielo. Le vecchie casupole
+riapparivano nel loro colore naturale, con i muri sudici, affumicati,
+rosi da vecchia lebbra.
+
+Ricominciava a piovere.
+
+Il dottore saltò dalla calessina e raccomandò al garzone di stalla,
+venutogli in contro, di metterla al riparo dell'acqua. Poi si avviò
+quasi correndo verso la stanzuccia, o meglio la cucina, a terreno, dove
+abitava la vedova del povero Sandro.
+
+L'uscio era socchiuso, secondo il solito. Lo spinse e entrò dicendo
+allegramente:
+
+--Permetti a un vecchio amico di salutarti prima di partire?...
+
+La giovine donna, curva davanti al focolare dove stava preparando quella
+poca cena, si drizzò e si voltò di botto.
+
+--Oh! signor dottore!...
+
+Avrebbe voluto dire qualche altra cosa ma non trovò le parole e rimase
+lì confusa e tutta rossa in viso.
+
+Egli la esaminò un istante in silenzio. Poi le stese la mano.
+
+--E un pezzo che non ci vediamo!... Come stai?... Meglio mi pare.
+
+--Sì, sì... Ho ricominciato a lavorare. Vado alla canapa.
+
+--Alla canapa? Fai malissimo. Non è lavoro per te ancora.
+
+--Oh!... Mi sento tanta forza!--E sorrise.
+
+--Stai meglio, sì, vedo. Ma non devi strapazzarti.
+
+Ella tornò a sorridere, e si chinò per ravviare i sarmenti che si
+sparpagliavano. Poi andò in fondo alla cucina a prenderne degli altri e
+li gettò sul mucchio per ravvivare la fiamma.
+
+--Si accomodi un pochino qui, signor dottore; si scaldi; deve far freddo
+fuori.
+
+--Un tempo da cani!--esclamò il giovine, mettendosi a sedere,
+visibilmente contento di quell'invito.
+
+--Dunque, lei se ne va?...
+
+--Domani, Maria cara! domani! e mi dispiace!
+
+--Come?... Non è dunque vero, come mi hanno detto, che va in un posto
+tanto bello?...
+
+--È vero. Ma, sai, quando ci si allontana da un paese, dopo tanto tempo,
+si ha sempre il cuore grosso... E a te, non importa proprio niente che
+io vada via?...
+
+--È una disgrazia per tutti noi altri, poveri contadini--rispose Maria
+chinando la fronte.--Un dottore come lei non l'avremo mai più!...
+
+Egli protestò. Il dottore Fortini che lo rimpiazzava era un ottimo uomo.
+
+--Lo credo... ma lei...
+
+Non disse altro.
+
+--Siediti un pochino qui!--fece il dottore, coi nervi irritati dal
+vederla sempre in piedi. Così!... Si sta bene, soli, vicini, seduti
+accanto al fuoco... Se tu avessi voluto!...
+
+S'interruppe riflettendo quanto Maria avrebbe sofferto nel separarsi da
+lui, se avesse dato retta a quel capriccio.
+
+Ma era veramente un capriccio?
+
+Non poteva esser altro.
+
+E tuttavia, provava una tenerezza... uno struggimento...
+
+--Perchè non hai voluto?...--le domandò bruscamente.
+
+Maria lo guardò coi grandi occhi pieni di stupore e d'angoscia.
+
+--Non parliamo di queste cose--mormorò tristamente facendo l'atto di
+alzarsi.
+
+--No, no!... Sta qui. Parleremo d'altro Sii buona: è l'ultima volta!...
+Senti, devo farti tanti saluti da parte di una persona, anzi di due.
+
+--A me!
+
+--Si, a te. Sai che sono stato a Milano, la settimana passata?
+
+Ella scrollò il capo. Si scusò. Viveva sempre così rintanata: non sapeva
+mai niente.
+
+--Se avessi saputo, l'avrei pregato di andare un momento a casa di don
+Giorgio... Son già tre mesi che la Cristina mi ha mandato i denari
+perchè andassi a trovarla, e non ho mai potuto.
+
+--Hai fatto male.
+
+--Santo Dio! come si fa!... Prima, il padrone non mi ha dato mai il
+permesso: poi s'è malato il bambino della mia vicina, il povero Gigino,
+e mi voleva sempre alla culla, povero angelo!... Volevo appunto mandarle
+a dire alla Cristina, che oramai andrò per le feste...
+
+--Sarà troppo tardi, figliuola mia!...
+
+--Troppo tardi?... Oh Dio!... Non mi metta questa paura addosso! È forse
+malata?... Dio! Dio...
+
+--No no, sta tranquilla. Non è malata, anzi...
+
+--Dunque l'ha vista?
+
+--Sicuro. Non t'ho detto che avevo dei saluti a farti?...
+
+--Ah! me n'ero scordata. E dove l'ha vista? Si sono incontrati?...
+
+--Si, ci siamo incontrati...! Ma se tu mi fai quella faccia non ti dico
+niente.
+
+--Oh! signor dottore!...
+
+--Calmati. Ho visto tua sorella...
+
+--E il Castellani, non l'ha visto!... L'ha abbandonata?!...
+
+--Non vuoi finirla di tormentarti?... Il Castellani è sempre con lei.
+Non sai che si sono sposati?... Non te l'hanno scritto?...
+
+--Si si... è vero. Ma non mi posso convincere che sia un matrimonio per
+davvero. Mi pare un sogno.
+
+--Invece è la verità; e si vogliono molto bene e sono felici... Ma...
+
+--Ma?...
+
+--Senti, ascoltami con tutta la calma. Scendevo alla stazione di Pavia e
+siccome sapevo che nel treno avviato per Genova erano circa dugento
+emigranti--che non avevo potuto vedere alla stazione di Milano--mi
+fermai un momento per salutare quelli che conoscevo. A un tratto vedo un
+uomo, una specie d'operaio, robusto e giovane, che si sporge da un
+finestrino, agitando le braccia verso di me, e sento una voce sonora che
+mi chiama... Guardo meglio, mi accosto... Figurati! Riconosco il
+Castellani... e dietro le sue spalle la bella testa di tua sorella...
+
+--Oh!--gridò Maria scoppiando in un pianto dirotto.--Vanno in
+America!... Povera sorella mia!... In America!... Non la vedrò mai
+più!...
+
+Il dottore che aveva preveduto questo scoppio, lo lasciò passare. Poi a
+poco a poco, cercò di consolare la povera Maria. Non doveva disperarsi
+così. La Cristina aveva buonissimo aspetto... Erano tutti e due assai
+ben vestiti, e poi felici, innamorati--avevano l'amore negli occhi,
+facevano invidia...
+
+--La più disgraziata sei tu, non capisci?... Tu che resti qui sola, in
+questa miseria, dopo tutto quello che ti è toccato!...
+
+Ella non era disposta a intenerirsi sopra se stessa. Alzò le spalle. Che
+le importava mai di sè?... Ma sua sorella... oh! era tutt'altra cosa!...
+
+E raccontava che appunto la settimana passata, avendo assistito alla
+partenza di sette poveri uomini, che lasciavano il paese per recarsi a
+Milano e di là a Genova, e da Genova lontano lontano, tanto che loro non
+potevano neppure farsi un'idea di quella lontananza, si era sentita così
+sgomenta che aveva pianto, per degli estranei. Ed ora le toccava di
+sentire che sua sorella pure, e quel povero don Giorgio... andavano
+laggiù... oh!... una cosa da morire... E si rimetteva a singhiozzare.
+
+Ma il medico non voleva che si disperasse così. Doveva consolarsi
+invece. A Milano stavano poco bene. Il Castellani non poteva adattarsi a
+fare l'impiegato; Cristina era come un pesce fuori dell'acqua. In
+America avrebbero vissuto in campagna. Il Castellani non aveva preso
+quella risoluzione alla cieca: andava a dirigere i fondi di un ricco
+possidente dell'Argentina, un italiano che aveva dato l'incombenza a una
+casa milanese di trovargli un uomo così e così. Una vera fortuna.
+
+Non poteva capitargli meglio.
+
+--Ma così all'improvviso!--gemeva Maria.--Se avessi saputo sarei andata
+a Pavia avrei abbracciato mia sorella.
+
+--Hai ragione. Ma è stata una cosa improvvisa davvero. Il vapore
+partiva, da Genova la sera appresso, il posto era pagato. Due giorni
+soli per prepararsi! La Cristina piangeva, perdeva la testa. Avrebbero
+forse potuto scriverti di trovarti alla stazione di Pavia, ma il
+Castellani ebbe paura che fosse peggio, tanto per te che per la
+Cristina. Vedersi un momento solo è orribile. Ti scriveranno da Genova e
+da Marsiglia. E quando la gli andrà bene, si ricorderanno anche di te,
+sta sicura.
+
+A poco a poco, Maria si lasciò distrarre; rasciugò le sue lagrime.
+
+--Hai sentito che tuo cognato è fuori?--domandò il dottore per cambiar
+discorso.
+
+--No. Come!... Ha già finito la condanna?...
+
+--Sicuro; è un anno...
+
+--È vero. Ma io non ho mai capito perchè gli hanno dato così poco. Non è
+un grande delitto ammazzare un fratello?...
+
+--Si; ma lui ha avuto le circostanze attenuanti; si è riconosciuto che
+doveva averlo ammazzato per una forza quasi irresistibile... Sai bene,
+perchè Sandro lo tradiva...
+
+--E chi andò a dirlo a quei signori?...
+
+--Tutti i testimoni. Tu non ti ricordi perchè eri tanto ammalata e non
+sei potuta andare ai dibattimenti.
+
+Ella fece un gesto d'orrore. Non poteva comprendere che la giustizia si
+facesse così; nessuno aveva secondo lei, il diritto di accusare Sandro,
+un morto, uno che non poteva difendersi!
+
+Il dottore la lasciava dire; non cercava di spiegarle il complicato
+organamento della legge; un po' perchè pensava ch'ella non avrebbe
+compreso; molto più perchè quel sentimento ingenuo, quella maniera di
+giudicare le cose, da un punto di vista così inaspettato, lo interessava
+profondamente, e lo inteneriva.
+
+Povera Maria!... Come erano forti i suoi sentimenti, e che strano
+istinto di elevatezza era nell'animo suo!
+
+La guardava sempre più commosso: l'ammirava.
+
+--Maria!--mormorò accostando il suo viso al viso di lei.--Maria vuoi
+venire con me?
+
+Ella alzò la testa con impeto. Lo guardò di sfuggita, impallidì e chinò
+gli occhi.
+
+--_Non so fare a servire_--disse finalmente con un filo di voce.--Sono
+troppo contadina.
+
+--Oh! Maria! Chi ti parla di servire?...
+
+S'interruppe, e non potè ripigliarsi. I grandi occhi ingenui lo
+fissavano ed ei si sentiva sconcertato.
+
+Avrebbe voluto dirle una parola capace di commoverla e di convincerla;
+ma non trovava quella parola; e sotto l'indagine di quegli occhi, non
+poteva dire una cosa non vera, non profondamente sentita.
+
+Avrebbe voluto dirle:
+
+--Sarai la compagna della mia vita. Ti amerò sempre.
+
+Ma non era vero. Quegli occhi gli dicevano che non era vero.
+
+Che cosa provava veramente per lei?
+
+Una grande attrazione, un desiderio ardente, intenerito dall'affetto e
+dalla pietà. Avrebbe voluto stringerla fra le sue braccia,
+prendersela...
+
+E poi?...
+
+Portarsela via.
+
+E poi?...
+
+--E poi, io non so--pensava, irritandosi con se stesso:--la vita è la
+vita: l'oggi non risponde del domani. Non l'abbandonerei mai però; le
+farei uno stato...
+
+--Maria--mormorò incoraggiato da questo proponimento che gli pareva
+onesto.
+
+--Maria! ti voglio bene. Vieni con me!
+
+Ella crollò il capo tristamente.
+
+--_Non so fare a servire_--ripetè con quella pertinacia contadinesca che
+formava un lato del suo carattere.
+
+--Ma chi ti parla di servire?--ribattè lui.
+
+Ella ebbe un momento di sospensione. Lo fissò ancora; sembrò riflettere.
+Poi si riscosse, e con la voce rotta da una profonda commozione, disse:
+
+--Capisco... Ma io, stando con lei... in qualunque maniera, sarei sempre
+la sua serva. Anche se, per un poco, fossi altro... tornerei presto la
+serva. E non _so fare a servire_: sono troppo contadina!
+
+Egli chinò la fronte. Quanta verità nelle rozze parole, e che profondo
+sentimento! Ella aveva tutto compreso, e tutto sintetizzava, senza
+studio nè esperienza, nella sua sublime ignoranza, guidata dal solo
+divino intuito dell'anima femminile.
+
+Era una creatura superiore quella povera donna; ed egli, qualunque cosa
+facesse, non poteva che abbassarla. Fatalità della vita.
+
+Restarono qualche tempo in silenzio.
+
+Il fuoco si spense.
+
+Maria si turbò. Chinata sul focolare cercò di ravvivare la fiamma con le
+poche bacchette più che a metà consumate.
+
+Ma vedendo che non le riusciva, uscì dalla cucina e ritornò con un
+fascetto di legna meno sottile, ma assai più umida, che empì la stanza
+di fumo.
+
+Il dottore le andava dicendo di non darsi pena. Ma lei si disperava di
+non poter essere ospitale come voleva. Per fortuna trovò un poco di
+paglia secca, e con quest'aiuto il fumo fu vinto e la legna cominciò ad
+ardere.
+
+Il giovine si levò per andarsene. Non c'era altro da fare.
+
+--Ti ricorderai di me qualche volta?
+
+--Oh! signor dottore! Ho tanti obblighi verso di lei; non me ne scorderò
+finchè vivo.
+
+Egli rimase ancora. La interrogò minutamente sulla sua malattia, senza
+farla arrossire. Le raccomandò certe cure; non lavorasse troppo; e
+continuasse a prendere le medicine che le avrebbe mandate, come prima.
+
+Ella diceva sempre di si, ringraziandolo ripetutamente.
+
+Erano in piedi presso alla porta. Ora egli doveva andarsene: esauriti i
+pretesti.
+
+Ma gli pareva di non potersi staccare dal pavimento.
+
+Il cuore gli diceva:
+
+--È l'unica vera felicità questa che tu abbandoni. La vita non ti
+offrirà mai più qualche cosa di simile.
+
+Quasi senza sapere, trascinato dalla commozione interna, disse ancora:
+
+--Risolviti... vieni con me!
+
+E ancora ella crollò il capo tristamente senza rispondere.
+
+Ma dopo alcuni istanti di silenzio, temendo di averlo mortificato,
+balbettò con la voce velata:
+
+--Non si affanni per me. Non resto sola. Ho la bimba laggiù... e la
+Giulia e Sandro... tutti morti male... Devo pregare per loro...
+
+--Povera Maria! taci... taci!...--esclamò il medico rabbrividendo.
+
+Una mano di ferro gli serrava la gola.
+
+--Addio! Addio!...
+
+Si chinò un momento su lei, la baciò in fronte e fuggì nell'oscurità.
+
+La calessina aspettava. Ancora un saluto, e via.
+
+Pioveva. Il freddo umido gli calmò la febbre.
+
+Sferzò la cavallina, pensando di omettere le alcune visite che gli
+rimanevano ancora e che gli seccavano in quel momento. S'avviò verso
+Gel.
+
+Lagrime amare scorrevano in fondo al suo cuore, ma gli occhi rimanevano
+asciutti, brucenti. L'oscurità quasi completa della campagna s'addiceva
+alle disposizioni de' suoi nervi: l'aria fredda penetrandogli sotto le
+palpebre gli recava un senso di refrigerio.
+
+Si sentiva diverso. Gli pareva che l'anima sua piccolina si fosse
+ingrandita smisuratamente; come quella pianura monotona e fastidiosa a
+cui la notte dava il carattere solenne e tragico di una landa
+sterminata.
+
+Maria!... Povera Maria!...
+
+Era sdegnato con se medesimo. Eppure non poteva negarsi una certa stima.
+Si trovava forte e vigliacco.
+
+Forte, per averla rispettata; vigliacco, per non aver saputo convincerla
+dell'amor suo.
+
+Povera Maria! Che destino perverso la incalzava nella vita! Creatura
+sacra, destinata dalla natura ad un altissimo fine; perfetta di corpo,
+senza quella bellezza procace che turba i sensi e offusca lo spirito;
+perfetta nell'anima, e ignara del proprio valore: la vera madre: la vera
+compagna dell'uomo semplice e saggio. Ed egli che l'aveva compresa,
+ammirata, amata da scienziato che sa e pesa il valore di un essere; da
+poeta che aspira all'ideale felicità; da uomo, anelante alla gloria di
+dare quella madre ai suoi figli, egli pure l'abbandonava!
+
+Perchè?
+
+Perchè non possedeva un cuore semplice; perchè non era un uomo saggio.
+Perchè intendere non serve a nulla!--concretava sorridendo del suo
+vecchio sorriso pieno di amari sottintesi.
+
+--Beati quelli che non ragionano: beati quelli che si lasciano condurre
+da un istinto affettuoso, da un concetto semplice della vita!...
+
+... Beato don Giorgio emigrante in America con la sua Cristina al
+fianco!...
+
+Cristina!
+
+Meno perfetta di Maria, tanto nell'anima che nel corpo; ma più
+seducente, più femmina, più voluttuosa. Come l'aveva desiderata!...
+
+Era egli certo di non desiderarla ancora?...
+
+Ah! Ah!... Ah!...
+
+Sferzò la cavalla, che già correva fiutando da lontano la domestica
+stalla.
+
+Ah! il male era nel cuore, reso impotente dal cervello analizzatore e
+dalla sensualità dominante.
+
+Compiangeva Maria, ma avrebbe speso meglio il tempo a compiangere se
+stesso. Maria, sola, attaccata alla tomba della sua bimba, alla memoria
+del marito infedele, Maria, col cuore lacerato per la sorella che
+emigrava, per lui stesso, forse: Maria, mezzo malata, e povera tanto da
+essere costretta a faticare come una bestia per isfamarsi: Maria era
+ricca in confronto di lui.
+
+Che cos'era lui in fine?...
+
+Un gaudente povero, pieno di voglie inacerbite; un goloso dallo stomaco
+guasto, tormentato da inappetenze intermittenti. Capace di mutar gusti
+ed affetti per un cambiamento di luce, o di prospettiva. Capace, se
+avesse preso Maria con sè, di non amarla più affatto, di trovarla
+volgare, fuori della sua bella cornice di infelicità e di miseria!
+Capace di preferirle, al pari di Sandro--campagnuolo sciupato dalla
+caserma--una prostituta nata, come la Virginia.
+
+Oh! se si conosceva!
+
+Era destinato a impazzire--vecchio impenitente--per qualche femminuccia
+abituata a trastullarsi con le debolezze dei maschi: destinato a far
+morire di crepacuore la donna amante che gli avesse fatto realmente un
+grande sacrificio. Natura di belva e di gaudente raffinato.
+
+Rise, sbadigliò, e si stirò tutto.
+
+Niente da cambiare, del resto!
+
+Eredità. Effetti dolorosi di vecchie cause, non sempre facili a
+rintracciare.
+
+Una volta dicevano: fatalità.
+
+Mutano i nomi...
+
+. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
+
+Arrivato a Gel, il dottore scese davanti alla farmacia dov'erano riuniti
+ad attenderlo i suoi pochi amici. E la viva luce, l'aria calda e le
+chiacchiere clamorose fugarono ben presto i fantasmi della notte--le
+chiaroveggenze dell'anima.
+
+Soltanto nel coricarsi, tra la veglia e il sonno, per un ritorno quasi
+meccanico della memoria, egli ripensò:
+
+--Beati i cuori semplici! Se v'ha felicità al mondo, non è che per
+loro.
+
+E più tardi, nell'ultimo crepuscolo della coscienza:
+
+--Povera Maria... Povero me!... Tutti e due senza amore!... Soli!...
+
+La mattina, si risvegliò come un uomo nuovo.
+
+Il sentimento della realtà, l'ambizione e il desiderio indistruttibile
+di vivere e di godere lo avevano ripreso con nuova forza.
+
+Finito il vecchio libro!
+
+Inutile pensarci su.
+
+Una pagina bianca stava dinanzi a lui e chi sa che belle cose, e se non
+belle curiose certo, ci avrebbe scritte il destino!
+
+Vi è un genere di miseria che si dissimula o si dimentica, tanto più
+facilmente, quanto più è squallida.
+
+ * * * * *
+
+Quella stessa mattina Maria si alzò con l'aurora per andare al lavoro
+della canape.
+
+Lavorando il suo pensiero viaggiava, viaggiava coi lontani, coi morti...
+
+Rievocava la imagine della povera Giulia già da tre anni sepolta. E
+rivedeva il suo Sandro e la Cristina... e la perversa Virginia...
+
+Ma un'altra immagine s'imponeva al suo pensiero... quella del giovine
+medico... partito anche lui! E si sentiva così sola, così sola, che le
+si stringeva il cuore. Come avrebbe fatto a vivere così sola?...
+
+Intorno a lei bisbigliavano sommessamente di fatti inauditi. Il vecchio
+Melica, acceso in volto, narrava che i contadini erano stanchi di
+soffrire, che si ribellavano, scioperavano, uccidevano!...
+
+--Dove?... Quando?--chiedevasi da voci strozzate.
+
+--Poco lontano...
+
+--Più lontano...
+
+--Nel Mantovano...
+
+--Più in qua...
+
+--Sul Comasco...
+
+--... a Gallarate...
+
+--... da per tutto...
+
+Tutti parlavano:--il lavoro languiva.
+
+Un guardiano passò: poi il padrone stesso, pallido, arcigno.
+
+Nessuno fiatava: la macchina sola si era messa a strepitare come un
+uragano.
+
+--Cantiamo!--mormorò la Meroni, impaurita.
+
+--Cantiamo le lodi della Beata Vergine.
+
+--Cominciate voi, Maria, cominciate!... supplicò la Menica, povera
+donna, con quella faccia di febbre.
+
+--Non posso--rispondeva Maria.--Non posso.
+
+Aveva un peso sul cuore, un peso che le mozzava il respiro.
+
+Nessuno aprì bocca, neppure il padrone, che si allontanò ben presto con
+un ronzìo negli orecchi.
+
+La macchina continuava il suo verso.
+
+Maria pensava: I contadini si ribellano!... Sono stanchi di soffrire!...
+Ma che speranze possono avere?... Cosa vogliono fare?... Cosa, in nome
+di Dio?!... Saranno schiacciati, puniti... Siamo nati per lavorare e
+soffrire, noi poveretti: è così da per tutto... lo diceva anche il
+povero Sandro!...
+
+Ma nel medesimo tempo, ella provava per la prima volta in vita sua un
+bisogno strano di gridare, di strepitare, di picchiare i suoi pugni
+pesanti su qualcheduno, di sfogarsi in qualche maniera.
+
+Quasi senza sapere, per una ispirazione improvvisa le vennero sul labbro
+alcune strofe del _Canto dei lavoratori_, che certi giovinotti avevano
+sentito a Pavia e subito imparato, e insegnato agli altri. Il canto le
+sgorgò dal petto pieno di schianti e di lagrime.
+
+ «Su fratelli, su compagne,
+ su, venite in fitta schiera;
+ sulla libera bandiera
+ splende il sol dell'avvenir.»
+
+ «Nelle pene, nell'insulto
+ ci stringemmo a mutuo patto;
+ la gran causa del riscatto
+ niun di noi vorrà tradir.»
+
+Tutti ascoltavano sbigottiti, non osando seguire quella voce profonda e
+appassionata, che li rimescolava.
+
+Ma quando Maria cominciò il ritornello
+
+ «Il riscatto del lavoro
+ de' suoi figli opra sarà;
+ o vivremo del lavoro
+ o pugnando si morrà!»
+
+le donne, trascinate da una forza arcana, si slanciarono. Alla seconda
+ripresa gli uomini le seguirono, tutti d'accordo.
+
+Le pareti tremarono; il rumore della macchina fu soverchiato.
+
+E il padrone che già s'allontanava, sostò in mezzo alla strada,
+ascoltando a denti stretti.
+
+
+
+
+INDICE.
+
+
+ CAPITOLO I -- In Val Mis'cia Pag. 1
+ » II -- L'asino dei Rampoldi » 19
+ » III -- Primavera » 29
+ » IV -- In confessione » 45
+ » V -- Zappando » 65
+ » VI -- Vinto » 71
+ » VII -- Alla Cascina Grande » 85
+ » VIII -- Nuove lotte » 95
+ » IX -- La Cristina » 107
+ » X -- Il destino » 123
+ » XI -- Il medico » 133
+ » XII -- Il germe dell'odio » 149
+ » XIII -- Decomposizione » 161
+ » XIV -- Vendetta » 169
+ » XV -- Sola » 189
+
+
+
+
+ALCUNI GIUDIZI DELLA STAMPA ITALIANA
+
+su i Romanzi di BRUNO SPERANI
+
+
+Nell'Ingranaggio, 1885.
+
+BRUNO SPERANI ha dettato un romanzo che rimarrà, malgrado qualche
+imperfezione di forma, gradito e ricercato, specialmente pel finissimo e
+completo studio della Gilda Mauri e che rivela come solo uno spirito
+superiore di donna poteva plasmare il concetto e tradurlo in persona,
+vivificandolo perfino nelle sue minime particolarità.
+
+ (Dal Convegno). Il conte ARUNDELLO.
+
+
+. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
+
+Ho tracciato l'intreccio perchè svela gli intendimenti della scrittrice.
+La favola modesta, lo sviluppo dato in balìa al cuore che cede ed al
+fato che trascina. Una scrittrice quasi sempre accurata, simpatica
+sempre. Delle pagine robuste, senza ricercatezze e senza l'indomita
+ambizione, che hanno altre scrittrici, oggi sul piedestallo, di farsi
+credere, forti come un uomo.
+
+Tutta una condotta che può parer povera ed è semplice. Tutta una storia
+la quale al di là dei suoi capitoli d'amore, di ansie e di morte, svela
+la morale che libera gli umani da colpe, pur troppo segnate nel loro
+destino. _Nell'Ingranaggio_ non vi sono tesi. Questo diciamolo pure un
+bene, per i tempi che corrono, propizi alla cattedra. La morale viene
+ineluttabile dai fatti. In quel sciupìo dei liberi slanci, delle onestà
+fiere, degli affetti primi e dei doveri sacrosanti, voi vedete la gran
+lotta che si sfascia dinanzi alle fila del caso. Tutto va
+nell'ingranaggio e per gridi che innalzi la vittima, o per odio che
+ammassi il colpevole, ogni cosa esce da quei denti di ferro, come
+vogliono le forze e i misteri del destino nostro.
+
+ (Dalla _Lombardia_). UGO CAPETTI.
+
+
+. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
+
+Quest'imperfetta e sommaria analisi del romanzo basta però ad indicare
+che esso è un romanzo intimo dove il dramma scaturisce dalla passione
+ardente. Pochi personaggi principali, disegnati, nelle loro linee
+generali, con arditezza di tocco; molte macchiette, fra le quali alcune
+felicissime, massime le piccole fotografie dal vero degli artisti del
+Teatro Milanese. Qua e là, come del resto in tutti i romanzi della
+Sperani, si riscontrano ineguaglianze e slegature, ma l'interesse non
+langue mai. È soltanto a rimpiangere che l'egregia scrittrice, o per
+soverchia fretta o per noncuranza, non abbia dato l'ultimo ritocco al
+suo lavoro, non ne abbia meglio curata la forma; non abbia meglio
+approfondito i caratteri dei suoi personaggi sorvolando su più di un
+punto psicologico di capitale importanza, come ad esempio, la caduta di
+Gilda; si sia limitata, in una parola, a darci un buon romanzo, non una
+vera opera d'arte. Eppure poco ci sarebbe voluto!
+
+Ad ogni modo, _Nell'Ingranaggio_, a malgrado del titolo non troppo
+felice, meritava una tutt'altra edizione. Io non esito ad annoverarlo
+fra i più interessanti romanzi italiani di questi ultimi tempi.
+
+ (_Gazzetta Letteraria_). DEPANIS.
+
+
+BRUNO SPERANI ha scritto un libro di dolore e di verità. _Verità_, non
+intendo soltanto nel senso di quella esatta e più o meno fotografica--o
+notarile--riproduzione di ambienti, di caratteri, di particolari, che è
+tanta e così sostanziale parte del romanzo moderno positivista. Dico che
+il libro--ciò che sfuggì a tutti i critici, toltone l'acuto Cameroni che
+lo ha intraveduto--è una battaglia pugnata per la verità e l'interezza
+della vita e delle sue forme, per la coerenza di queste con quella, per
+lo spastoiarsi da quello aggrovigliamento malsano di tradizioni, di
+convenzioni, di convenienze, di artifici, d'imposture, di vigliaccherie
+che avvolgono come in una rete di ferro, e comprimono e pervertono e
+fanno più frivola e corrotta e crudele, la già tanto frivola e crudele e
+corrotta vita della borghesia moderna.
+
+E la battaglia è tanto più efficace perchè non è fatta in forma di
+predica, nè l'argomento è torto alle esigenze, incompatibili con l'arte,
+di una _tesi_ propriamente detta.
+
+Ogni libro d'arte, che ha un valore, prova qualche cosa; proverà o la
+vita o la morte, o il bene o il male, o un particolare aspetto di queste
+cose, o il dubbio, lo scetticismo, l'impossibilità di provare alcuna
+legge costante nella versatile complessità della vita.
+
+Ma un libro, e sia pure un romanzo, onde non emerge un'impressione netta
+e coerente--ossia una conclusione--sarà un centone di descrizioni più o
+meno abili e di fattarelli di cronaca più o meno piccanti--non sarà nè
+romanzo nè libro.
+
+E a me, leggendo «_Nell'Ingranaggio_»--questa storia piana e penosa del
+povero amore dell'Istitutrice, amore sano ed intero e legittimo innanzi
+alla natura ed ai fatti, che si scioglie logicamente nell'abbandono e
+nel suicidio, spintovi dalle energie congiurate della legalità e
+dell'ipocrisia, che piglia nome _decoro_--a me s'imponeva un
+ravvicinamento che parrà per lo meno _curioso_ ai lettori superficiali:
+il ravvicinamento di questo romanzo senza tesi e tutto concreto, con
+quel volume tutto tesi e disquisizioni astratte, meraviglioso per impeto
+di logica distruggitrice malgrado la leggerezza con cui maltratta taluni
+argomenti, che il Dumolard pubblicò non ha guari: le _Menzogne
+convenzionali_ del Max Nordan.
+
+ (Dall'_Italia_). FILIPPO TURATI.
+
+
+BRUNO SPERANI, col suo _Nell'Ingranaggio_, viene a mettersi in prima
+fila nel plotone, anche troppo sottile, de' romanzieri italiani.
+
+ UGO SOGLIANI.
+
+
+Numeri e Sogni, 1887.
+
+Fin da quando leggevo certe sue corrispondenze ai giornali, sentivo in
+BRUNO SPERANI un'intelligenza superiore, una fibra robusta, come una eco
+di lotte sostenute. _Nell'Incubo_, e specialmente _Nell'Ingranaggio_,
+buon libro di poco inferiore al _Numeri e Sogni_, questa caratteristica
+dell'artista si manifesta chiaramente; tutte le sue qualità si affermano
+nella originalità della sua personalità propria, si espandono
+rigogliose, suo malgrado, nella serenità della sapiente esperienza e
+della robusta forza intellettuale bene equilibrata.
+
+ (Dalla _Scena Illustrata_).
+
+
+BRUNO SPERANI fa classe da sè, perchè nei molti pregi e nei pochi
+difetti non rassomiglia a nessuno. Il fondo del suo temperamento
+artistico mi pare sia appassionato e delicato, tutto slancio e
+sincerità, temprato nell'energia virile e nella esatta comprensività
+della vita--cui deve, se lo scetticismo da cui ora mostra d'essere
+penetrata, non sopraffatta, non le inasprisce cuore e mente e il
+dubbioso sconforto si mantiene pietoso e indulgente, per le miserie
+umane.
+
+Se dovessi qualificare Bruno Sperani con poche parole, la direi:
+sentimento, verità, vita.
+
+Fu scritto come dogma che la donna giudica l'uomo o troppo bene, se con
+amore, o male, se con odio; quasi mai con giustezza. In quanto alla
+Sperani _Nell'Ingranaggio_ come nel _Numeri e Sogni_ ha trovato la nota
+giusta, anzi _umana_; gli uomini che descrive sono veramente, umanamente
+uomini.
+
+Uno dei pregi che più ammiro nell'autrice è il senso di intima, assoluta
+realtà--sangue e muscoli del suo ingegno--al punto che i fatti, i
+personaggi non li leggiamo, li vediamo, li sentiamo, viventi e veri,
+immedesimati nella nostra vita come esistenti insieme a noi; e li
+conosciamo tanto a fondo come se li avessimo frequentati per anni ed
+anni.
+
+ SILVIO CIGERZA.
+
+
+Leggendo un romanzo di Zola, potete chiedervi quanto l'autore, per
+iscrivere quel libro, ha veduto, ha notato, ha coordinato, ha riassunto.
+Nel romanzo della Sperani vi chiedete quanto, per farlo, le è bisognato
+della sua propria vita, quante lagrime, quanti sconforti, quante amare
+voluttà le è costato.
+
+ (_La Cronaca Rossa_). FILIPPO TURATI.
+
+
+La signora Speraz che si nasconde sotto lo pseudonimo, bene ormai noto,
+di BRUNO SPERANI, ha contrapposto in questo suo nuovo romanzo la
+idealità della vita alla realtà; come indica il titolo.
+
+Che tutto il romanzo sia condotto con pari felicità, non oserei
+affermare; certo è che vi si leggono pagine molto buone, che
+l'intendimento ne è sano ed alto, che vi sono figure ben tratteggiate,
+come quella della moglie del pittore, Filomena, che vive modello di
+virtù e di rassegnazione tutta dedita alle cure della famiglia. Anche
+merita lode la egregia autrice per avere osato condurre il romanzo in
+uno svolgimento ampio e pur logico di casi onde l'animo del Superti,
+dall'amore per la Mariuccia a quello non meno infelice per l'Eugenia, si
+mostra intero al lettore: e per la fine non volgare con cui ha chiuso
+tale svolgimento.
+
+ (Dalla _Nuova Antologia_).
+
+
+. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
+
+Io vorrei che questo lavoro della gentile autrice si leggesse assai;
+troppo frequente è nella vita la lotta dei _Numeri_ coi _Sogni_ perchè
+non riesca utile lo studiare a quali risultati essa può condurre. Se è
+vero che la letteratura deve pur servire a qualcosa nell'educazione
+morale e intellettuale d'un popolo, io credo che quando questi romanzi
+avranno più lettori delle appendici quotidiane dei nostri giornali, si
+potrà dire con un arguto scrittore contemporaneo che «il termometro
+della coltura generale avrà lasciato le temperature invernali per salire
+ai gradi più alti della primavera e poi di quella di estate che matura i
+frutti.»
+
+ (Dalla _Letteratura_ di Torino). VALABREGA.
+
+
+BRUNO SPERANI è un'osservatrice e una pensatrice--qualità e pregio raro
+quest'ultimo, in mezzo a tante scrittrici e scrittori, che sono mere
+macchine fotografiche, più o meno esatte, più o meno perfette, ma senza
+coscienza cerebrale. Nei lavori della Speraz vi è sempre, non una tesi,
+ma un _concetto_, ch'è rilevato dal punto di veduta in cui si pone la
+scrittrice, dalle cose che scorge, da quelle che sottrae, dalle ombre e
+dai lumi; insomma, non da quello che essa dice--intromettendosi non
+richiesta nell'azione--ma da quello che mostra, e sa vedere, dell'azione
+stessa. Così l'obbiettività non è mai violata, ma la produzione
+artistica non è più un lavoro _fotografico_, è un _quadro_: non ci dà
+una parte fortuita e inanimata, slegata, del vero--ma la riproduzione
+del vero in un _disegno organico_ che lo riattiva e lo anima; così, e
+non altrimenti, intendiamo noi l'opera d'arte; così, e non altrimenti,
+noi abbiamo sempre inteso il realismo.
+
+ (Da _Cuore e Critica_). A. GHISLERI.
+
+
+. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
+
+Queste 619 pagine, che io dichiaro d'aver lette senza interruzione,
+portano l'impronta di una lunga, paziente ricerca nella vita dell'arte,
+e d'un delicato gentile amoroso sentimento della vita comune. Qua e là,
+quando questo romanzo si alza fino alla speculazione filosofica della
+vita, e vi tace l'idilio, e la passione vi è temperata dal ragionamento,
+e l'ala del destino vi batte robusta, nessun sospetto vi prende che
+l'opera della donna vi sia abilmente celata: ma in molte parti essa si
+rivela, in più di un contrasto si afferma; in qualche figura rimane e
+risplende. Qui sta la doppia vittoria che la signora Bice Speraz riporta
+con questo frutto dell'esperienza sua di donna e di artista.
+
+ (Dal _Diritto_). O. GRANDI.
+
+
+. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
+
+Cercai già di mettere in evidenza l'eccezionale importanza di _Numeri e
+Sogni_ di BRUNO SPERANI, come fisiologia della vita dei nostri giorni
+fra i pittori Lombardi e come studio sociale contro le menzogne ed i
+pregiudizi, tuttora dominanti nelle famiglie borghesi. La lettura degli
+ultimi suoi capitoli mi ha rivelato un profondo sentimento di
+tolleranza, anzi di pietà, verso le debolezze, le contraddizioni, le
+colpe umane. Bisognerebbe esser miopi d'intelligenza, o senza cuore per
+non comprendere la confortante conclusione di _Numeri e Sogni_. Con essa
+si eleva la Sperani ai vasti e generosi ideali altruistici del Tolstoï.
+Aiutare i sofferenti e perdonare gli errori di quelli, che
+inconsciamente fanno soffrire.
+
+ (Dal _Sole_). CAMERONI.
+
+
+_Numeri e Sogni_--un romanzo senza alcun dubbio vigoroso ed audace; e,
+nella terza parte specialmente, virilmente efficace.
+
+ (Dalla _Gazzetta Letteraria_ di Torino). DEPANIS.
+
+
+Se esaminiamo la produzione letteraria italiana di quest'anno, dovremo
+ad ogni costo riconoscere che i due migliori romanzi sono di due donne,
+sono cioè: _Teresa_ di Neera e _Numeri e Sogni_ della Sperani.
+
+ (Dal _Piccolo di Napoli_). VITTORIO PICA.
+
+
+. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
+
+Invece d'inforcare le lenti dell'anatomico e stancare la nostra pazienza
+a furia di verbali l'autrice stimò meglio cogliere il lato
+caratteristico dei fatti umani, lasciando che questi parlassero da soli.
+In luogo di seguire le orme de' pseudo-naturalisti francesi, preferì
+attenersi al metodo de' _grands maîtres_ del romanzo russo e inglese,
+che consiste appunto nel cercare e ottenere grandi effetti con la
+massima sobrietà di mezzi.
+
+Questa tendenza che io aveva già notata in _Nell'Ingranaggio_, spicca
+ancor più chiara nell'ultimo romanzo della scrittrice dalmata.
+
+Tutto sommato un libro vigoroso, attraente, e, fra le odierne produzioni
+del genere, senza dubbio un libro _hors ligne_.
+
+ (Dall'_Indipendente_ di Trieste). MARCO ZAR.
+
+
+L'Avvocato Malpieri, 1888.
+
+In tutto il romanzo di questo spostato Malpieri, il tipo è sviscerato
+con molto acume e vigore. Una tinta bigia di amarezza predomina in tutto
+il libro e da essa, a stento, si salva qualche tipo gaio, come quel
+povero bambino di Amilcare. L'impressione generale è profonda e ci fa
+sempre più convincere che la Sperani à una forza ed un'audacia nella
+concezione artistica e nello svolgimento del suo concetto che pochi
+scrittori posseggono. Io per parte mia, auguro alla nostra letteratura
+molti romanzi così fortemente pensati e trattati come questo _Avvocato
+Malpieri_ della valorosa signora Sperani.
+
+ ONORATO FAVA.
+
+
+Nell'_Avvocato Malpieri_ non è un politicante che critica, è un
+psicologico, un filosofo che giudica, che non condanna od applaude alle
+azioni per sè stesse, ma ne ricerca l'intime cause e colla analisi
+morale giunge perfino a spiegare la vigliaccheria e a farla compatire,
+mentre fa biasimare quel coraggio che desta l'ammirazione del volgo.
+
+ (Dalla _Cronaca Rossa_).
+
+
+In tutto e per tutto, anche quest'ultimo romanzo di BRUNO SPERANI è
+tolto dalla vita contemporanea. L'azione s'agita intorno ad un
+giornalista di parte radicale, transfuga fra i conservatori, per sete di
+vivere largamente, per ambizione, per disgusto della democrazia
+retorica. Si illude che la felicità consista nei godimenti della vita
+materiale e nel vendicarsi dell'amore respinto e del rivale fortunato.
+Sfida cinicamente gli ex correligionari politici, che coprono di fango
+il suo disonore. Diviene passo a passo un mercenario della penna e
+finisce col vergognarsi della propria infamia, confrontando la
+prostituzione dell'opera sua alla fierezza della donna amata, che col
+lavoro libero aveva redenta la propria coscienza. La psicologia di
+questi due esseri e le tempeste nel loro cranio fanno dell'_Avvocato
+Malpieri_ un'opera di valore eccezionale.
+
+ (Dal _Sole_). F. CAMERONI.
+
+
+«La mancanza di generosità e di ideale distrugge la vita di certi esseri
+come la mancanza di cibo, o la rende intollerabile, come la mancanza
+d'amore...»
+
+È questo il concetto del romanzo di BRUNO SPERANI. Malgrado l'apparente
+scetticismo, l'autrice ha un alto ideale di nobiltà, di libertà, di
+giustizia, che nelle ultime pagine del libro ottiene la sua rivincita e
+consola delle miserie, delle doppiezze, delle vergogne rappresentate
+nelle parti precedenti.
+
+Come metodo d'arte, la scrittrice si serve di preferenza dell'analisi e
+della narrazione; se questa riesce necessariamente poco animata, l'altra
+è molto penetrante; quantunque, in qualche punto, non vada esente da
+artificiosità.
+
+Le figure che spiccano al primo piano, in piena luce, sono quelle
+dell'avvocato Malpieri e della Giuseppina; le altre sono tutte
+episodiche, ma non per questo meno efficacemente ritratte. L'ambiente
+giornalistico, i maneggi politici, la vita pubblica d'un grande centro
+sono riprodotte dal vero con grande maestria.
+
+Tutto sommato, tenendo nel dovuto conto certe ineguaglianze di stile e
+di condotta, e il convenzionalismo di qualche passaggio, il romanzo di
+Bruno Sperani ha un valore notevole, si legge con piacere e fa pensare.
+Scritto in francese, a quest'ora conterebbe una mezza dozzina di
+edizioni e sarebbe riprodotto nelle appendici di tre o quattro
+giornali[1].
+
+ FEDERICO DE ROBERTO.
+
+[1] Ora il romanzo è stato tradotto in francese, e fu pubblicato nel
+_Progrès_ du _Nord_ di Lille, presto uscirà in volume; il traduttore
+è M.r J. B. Cotteaux.
+
+
+. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
+
+Comincia con un comizio nel teatro Castelli di Milano, sul suffragio
+universale, scena riprodotta stupendamente.
+
+In tutto il lavoro le quistioni sociali e politiche, trattate con una
+sicurezza ed un'esperienza che pare impossibile possa avere acquistato
+una donna--poichè già voi sapete, che sotto il robusto nome di BRUNO
+SPERANI, si nasconde una figura muliebre--sono in tutto il racconto così
+bene incatenate e collegate con la vita giornaliera dei personaggi, che
+l'aridità dell'argomento sparisce e la lettura del libro è sempre
+piacevole e interessante.
+
+Nel leggerlo mi è accaduto spesso una cosa curiosa. Alternativamente con
+questo leggevo--_Il mistero del poeta_--di Antonio Fogazzaro, già
+pubblicato nella _Nuova Antologia_, e di sovente mi veniva fatto di
+confondere gli autori per modo di credere--_Il mistero del
+poeta_--racconto idealista, tutto sfumature di sentimenti, lavoro di una
+delicatissima intelligenza femminile; e--l'_Avvocato Malpieri_--frutto
+di lungo e serio studio di costumi, di un forte ingegno maschile.
+
+Come in tutti i romanzi moderni, anche in questo manca o quasi sfugge il
+_fatto_, l'_intreccio_, come si diceva una volta: nessuna scena a
+_sensazione_, nessuna _ficelle_, tutto si svolge naturalmente e
+logicamente.
+
+ (Dal _Caffaro_).
+
+
+Quadro o bozzetto semplicemente, ogni lavoro dell'autore di _Numeri e
+Sogni_--conserviamo il genere mascolino in omaggio della firma--reca
+l'impronta d'una mano sicura, sprezzatrice d'ogni convenzione nella sua
+arte inesorabile come la verità. Essa forma il soggetto che la
+impressiona, com'è, nè più nè meno, senza caricarne le tinte, nè
+alterare le proporzioni. L'effetto ne sia più o meno vivo, non se ne
+preoccupa, non va alla ricerca di esso, nel suo scrivere.
+
+Agli adoratori del colore e delle minuziosità, questa mano d'artista può
+parer arida. Ma nelle linee ferme, fossero anche dure, de' suoi lavori,
+c'è quella intelligenza, quel sentimento, quella profondità, per cui
+soltanto l'opera d'un artista, d'uno scrittore, ha suggello proprio, e
+rivela l'ingegno innato, e non formato, su modello più o meno felice, da
+una semplice attitudine ad imitare.
+
+ ELDA GIANELLI.
+
+
+. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
+
+È un'opera che s'impone fin dalle prime pagine; chi non si contenta di
+leggere superficialmente ma leggendo studia, vi scorge profusi tesori
+d'ingegno. Come fu notato da altri, la Sperani, slava di origine, deriva
+in parte dai romanzieri russi; ricordai questo nel leggere lo splendido
+studio su Dostoevsky che il Depanis pubblicò nella _Gazzetta
+Letteraria_, là dove dice che: «Per i romanzieri russi in genere... il
+romanzo non è uno scopo, ma un mezzo; il loro intento è sociale, non
+estetico.» Un'asserzione così recisa stonerebbe riguardo alla Sperani;
+pure un fondo di verità l'ha anche per lei. Difatti l'_Avvocato
+Malpieri_ non ha solo il valore di un'opera d'arte, chè, come in tutti i
+libri della valorosa autrice, anche in questo sono studiate con grande
+amore e grande acume talune delle più importanti questioni sociali.
+
+ V. OLPER MONIS.
+
+
+. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
+
+La storia invero è quella di un individuo, ma essa compendia in sè la
+vita di chi sa quanti spostati. Presi separatamente spariscono, ma messi
+in un determinato ambiente si trasformano, se in meglio o in peggio poco
+monta: il fatto sta che allora vivono e sentono di vivere, quando vinti
+quando vincitori, sempre però tali che nella lotta ci lasciano un brano
+della loro carne, una traccia del loro sangue.
+
+E l'ambiente allora diventa non più la cornice del quadro, ma parte
+integrante del quadro stesso: personaggio ed ambiente si immedesimano,
+si completano. E questa doppia rappresentazione che deve correre
+parallela, staccata così che l'una non soprafaccia l'altra, non è facile
+riesca a chi non abbia intelletto d'artista. O io m'inganno o Bruno
+Sperani in questo suo lavoro è riescita maestrevolmente; il personaggio
+e l'ambiente non potevano avere una riproduzione meglio riuscita nè
+meglio e all'uno e all'altro poteva riuscire ad imprimere la propria
+fisonomia.
+
+ L. BENEVENIA.
+
+
+Nella Nebbia, 1889.
+
+Sono semplici intermezzi, abbozzi buttati giù alla lesta, con molta
+bravura, che si leggono tutti con interesse e che commuovono spesso. _Un
+desinare_, ad esempio, è uno schizzo che nella sua succosa brevità vale
+molte e molte novelle di centinaia e centinaia di pagine. La Sperani al
+vigore mascolino della dipintura unisce l'acutezza dell'osservazione
+femminile: donde il fascino singolare, quasi pauroso, che emana da certe
+sue pagine trasudanti la realtà e pure vibranti di intima emozione.
+Giova quindi sperare che questa raccolta di scritti disseminati nei vari
+periodici letterari della penisola sia come la prefazione di un lavoro
+di maggior lena.
+
+ (Dalla _Gazzetta Letteraria_). DEPANIS.
+
+
+. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
+
+Si capisce che non sono inventate, ma prese dal vero. Un caso lugubre
+avvenuto al rimpianto Ponchielli (caso successogli realmente a Bergamo)
+farebbe credere alle predestinazioni... La storia di una miserabile
+popolana milanese, il cui marito, pessimo soggetto, le toglie tutti i
+figli, gettandoli all'ospizio, è una figura degna di Domenico Induno.
+L'ambiente milanese, in cui quella disgraziata patisce, la malignità e
+la pietà falsa e tarda delle donnicciuole sue coinquiline, sono ritratte
+con verità.
+
+Vedo che i romanzi di BRUNO SPERANI ottengono l'onore di essere
+attentamente studiati da qualche pregiato critico francese. Ne godo,
+perchè, se ne persuadano alcuni, in Francia se ne intendono... ancora.
+
+ (Dal _Corriere della Sera_). RAFFAELLO BARBIERA.
+
+
+. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
+
+_Due Case_, l'ultima delle undici novelle, ecco l'ambiente vivo come
+solo la mente di fortissimo artista sa dipingerlo!
+
+Quell'angolo remoto, solitario, sulle coste della Dalmazia, sorge
+dinanzi agli occhi di chi legge, appassionando. E dietro, il paesello
+con la vita della casa, caduta nella più trista miseria: quella che non
+vuole svelarsi per orgoglio patrizio, che si nasconde, rinserrandosi fra
+le mura del vecchio palazzone nobilesco, altezzosamente vergognosa, è
+una meraviglia.
+
+E lì, che dipintura, a grandi tratti efficaci, dei dolori d'una povera
+madre, tutta concentrata nella desolazione delle memorie d'un suo povero
+figliuolo di vent'anni morto lontano, in America; ove l'autocrazia
+paterna l'aveva mandato. E quegli eterni rimproveri muti al vecchio, che
+mena la vita disperata dei rimorsi, sentendosi la cagione quasi diretta
+della morte del figlio!...
+
+Infine lei, lei l'A... con quanta schiettezza di impressioni narra dei
+suoi primi anni e la potente emozione che la fece, di balzo, uscire
+dalla puerizia: la scoverta--sotto la tettoia, riposta tra vecchi arredi
+di casa--della cassa contenente tutto che servì ai funebri del povero
+morto, riposta lì per esser dimenticata!...
+
+Assolutamente in quest'ultima novella c'è tutto BRUNO SPERANI, ed io suo
+ammiratore, non ho altro ad aggiungere.
+
+ (_Rivista Contemporanea_). A. LAURIA.
+
+
+Il Romanzo della Morte, 1890.
+
+Titolo grave, tetre pagine, dense di una semioscurità, faticosa alla
+mente del lettore. Favola pressochè nulla, immaginazione forte,
+razionale del sentimento, serena noncuranza di tutto ciò che non è pura
+_anatomia_ del cuore. Opera di donna, ma non letterariamente femminile,
+vigorosa anzi e sentita, evidentemente dovuta ad un forte ingegno e ad
+una salda coscienza letteraria. BRUNO SPERANI (nessuno ignora più il
+nome reale dell'autrice) ci ha da qualche anno abituati a quel genere
+speciale d'arte spregiudicata, della quale la donna che l'ha adottata si
+fa banditrice, più presto talvolta e con più vibrato accento dell'uomo.
+Nel brusco, scabroso argomento del suo romanzo, l'autrice è entrata di
+piè fermo, senza esitanze, senza falsi pudori, l'ha vigorosamente
+afferrato, lo ha reso, denudandolo. È facile avvertire ch'essa non teme
+quello strano fatto determinante ch'è ad un tempo l'intreccio dell'opera
+e il nodo della questione. Sin dalle prime pagine, lo accampa,
+determinata, mette di fronte ad una vittima che non si osa chiamare
+colpevole, un'altra vittima innocente, e questa deve esser partecipe
+dell'ingiusta punizione. È tutta una cieca congiura di circostanze; le
+volontà, fatte inerti dalla ferrea brutalità di quelle, obbediscono alla
+prepotenza di una falsa ma invincibile logica, alle esigenze dispotiche
+di un pregiudizio, contro il quale la ragione si ribella, ma che il
+sentimento subisce. Lo studio è convinto, sincero, s'addentra e scende
+nella malfida regione dei substrati del cuore, facendosi strada
+faticosamente, in mezzo alla tristezza quasi ripugnante dell'argomento.
+
+Una vaga incertezza erra per tutte le pagine di quel libro sincero ed
+oppressivo, ove si intuisce un'originalità che si spende
+coscienziosamente, una forza più latente che espressa. Non si può
+mandarlo confuso colla farragine dei volgari romanzi; è d'uopo leggerlo
+attentamente, anche provando un bisogno impulsivo di combatterlo, di
+muovergli contro obbiezioni e critiche. Si possono non amare i libri di
+Bruno Sperani, e il _Romanzo della Morte_ non è certo il più amabile fra
+questi, ma torna impossibile lo sconoscere il robusto e virile ingegno
+dell'autrice, la sua rara e forte intesa delle cose umane, la sua
+poderosa energia di pensatrice.
+
+. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
+
+ IL FANFULLA DELLA DOMENICA.
+
+
+Il _Romanzo della Morte_ in mezzo alle sue arditezze, è un libro di
+carità, il quale dice semplicemente: «Fratelli, si muore; fate senno;
+buttate via i pregiudizi che vi impediscono di gustare questo po' di
+sole! Siate felici e cercate di rendere felici gli altri, come meglio
+potete!» È così confortante l'idea conclusionale del _Romanzo della
+Morte_, che dovrebbe convincere persino quei timidi lettori, i quali
+rimasero perplessi avanti lo spirito ribelle d'altri volumi della stessa
+Sperani. Non si spaventino, questa volta! Se le ipocrisie, le menzogne e
+le ingiustizie sociali del tutto non hanno in loro inaridito il
+sentimento della pietà, dovranno persuadersi che il _Romanzo della
+Morte_ è un'opera di pace.
+
+ (Dal _Sole_). F. CAMERONI.
+
+
+Il _Romanzo della Morte_, così concepito è la storia della lotta dei
+sensi alleati all'intelletto forte e alla vigorosa saldezza dell'animo,
+contro le massime tradizionali, succhiate col latte, sui pregiudizii
+necessariamente assorbiti, sull'istinto autocratico del maschio. È il
+romanzo della rivincita.--Lotta titanica invero, cui soltanto
+un'organizzazione eccezionale è dato combattere.
+
+ (_Scintille_ di Zara).
+
+
+. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
+
+BRUNO SPERANI è veramente _italiana_; e nel suo lavoro lo spirito sereno
+e bene equilibrato della nostra nazione si afferma contro le
+esagerazioni, pur geniali, dei nostri fratelli d'oltr'alpi.
+
+Ella si riconnette, così, alla sana tradizione manzoniana, alla quale,
+largamente intesa e accettando tutte quante le modificazioni e i
+perfezionamenti che dai tempi mutati sono richieste, tornerà,
+probabilmente, a poco a poco, la vera arte italiana.
+
+ (Dalla _Vita Nuova_). ANGELO ORVIETO.
+
+
+. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
+
+Come pare evidente da questi rapidi cenni che ne ho fatto, il libro
+della BRUNO SPERANI è interessante, pieno di forza, ricco di sentimento
+drammatico.
+
+Resterebbe a risolvere se in una fanciulla onesta ed eletta come Argia,
+sia naturale e verosimile la vertiginosa caduta, per il fascino di un
+estraneo, visto la prima volta, il quale tuttavia è riuscito a dominarla
+e vincolarla così tenacemente al proprio volere.
+
+Anche ammettendo la suggestione ipnotica, a cui l'autrice sembra
+alludere più volte, io non comprendo a sufficenza la brutalità del
+misfatto e per parte dello straniero e per parte della fanciulla;
+giudico inoltre che esso è troppo impreparato dagli avvenimenti che
+precedono ed affermo che non se ne potrebbe così facilmente riscontrare
+un esempio nella realtà. Ad ogni modo l'argomento in generale ci è
+svolto con brillante forma e trattato con vigore, con ampiezza, con
+sicurezza di scrittrice abituata a tentar di frequente sì difficili
+prove. L'analisi poi mi sembra più sottile e convincente nelle pagine
+che dipingono l'amarezza di Fausto quando si conosce rovinato da una
+colpa altrui; veramente bella e perfetta, nel capitolo ove scorgiamo
+Argia che, sul principio animata da uno spavento, da avversione, da un
+odio amaro, da una ripugnanza invincibile per l'ignoto essere che nelle
+viscere le vive, a poco a poco si calma, si fa giusta, si lascia preda a
+quell'indefinita beatitudine di cui la natura empie il cuore delle
+madri.
+
+ (Dal _Resto del Carlino_). AVANCINIO AVANCINI.
+
+
+. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
+
+L'autore volle così e rispettiamo la sua volontà, ed io lo faccio
+volontieri, tanto più che il libro possiede le migliori qualità
+tecniche. È d'un interesse che non si abbassa mai, è d'una lettura
+facile ed attraente. Pagine da valoroso artista non mancano, anzi
+abbondano: quelle in cui è descritta l'escursione di Fausto Lamberti
+alla ricerca del luogo più adatto al suicidio sono davvero forti,
+potenti: l'agonia del Lamberti, la cerimonia nuziale letteralmente
+commuovono. Gentile e passionato è l'ultimo capitolo, in cui è narrato
+il viaggio di nozze: e sarebbe perfetto se il lettore non si domandasse
+a che punto sia la gestazione di Argia Pisani: gestazione troppo lunga,
+ch'è l'incubo di questo romanzo e che non è necessaria nè per la ragione
+artistica nè per la ragione morale dell'opera.
+
+È inutile ch'io auguri molti lettori al _Romanzo della Morte_: il nome
+dell'autore è una guarentigia e il libro è degno di lui.
+
+ (Dal _Corriere della Sera_). DOMENICO OLIVA.
+
+
+. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
+
+Per un pezzo Fausto resta così sospeso tra la vita e la morte; un giorno
+che stava peggio e quasi ogni speranza svaniva, come il padre di Argia
+viene a scoprire d'un tratto ch'ella è madre, Fausto dichiara di essere
+lui il seduttore, e di volere offrire a lei, avanti di morire, la
+riparazione del matrimonio.
+
+Così si celebrano queste nozze che hanno la tetra solennità d'una
+esequie, e che forse non saranno consumate mai.
+
+Ma non avviene così. Lamberti guarisce, forse per via di quella
+dolcissima emozione che dànno il perdono e la coscienza di fare del
+bene, che ha provocato una crisi salutare, e allora egli senza più
+ribellarsi, senza lottare contro un passato che non si può mutare, e che
+del resto non gli ha mutato l'amore della sua Argia, si abbandona con
+lei all'amore e alla felicità.
+
+L'ultimo capitolo del romanzo li sorprende in un _coupé_ riservato del
+treno che va a Bordighèra, rapiti insieme alla vista del mare, coi cuori
+trabboccanti di amore e di tenerezza, rinati a una esistenza nuova.
+
+A me piace questa soluzione, i due vi arrivano dopo avere attraversato
+il calvario, dopo avere vissuto tutto il triste romanzo della morte, ed
+è vero, ed è umano questo istinto, superiore ad essi stessi, di
+attaccarsi alla vita e alla felicità, dacchè il mare nel quale essi
+avevano voluto finire--la morte--li ha deposti, loro malgrado sulla
+riva.
+
+ (Dal _Giornale di Sicilia_). DE-GIORGI.
+
+
+. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
+
+È questa la situazione, potentemente drammatica, sulla quale e per la
+quale, BRUNO SPERANI ha scritto un romanzo audace, pieno di verità e di
+passione; uno di quei romanzi che oggi si usa definire «forti!»
+
+Certo, chi ha preso le mosse di un'azione romantica, d'un intreccio
+interessante da una situazione così spietatamente insolubile, ha dato
+prova d'una forza di pensiero e di sentimento, e, d'una coscienza di
+queste forze così profonda e serena che basta a dare tutta la misura
+d'un ingegno.
+
+E quando l'opera risulta pari all'audace concepimento, forte e sereno,
+lo scrittore (e in questo caso è una scrittrice!...) può appagarsi nella
+legittima soddisfazione di aver fatto cosa insolita e ammirevole.
+
+Il romanzo di Bruno Sperani, di cui non voglio raccontare la conclusione
+superiore alle premesse per sentimento profondo e vero, per nobile
+audacia, per singolare semplicità di forma; (piccolo artifizio innocente
+per costringere alla lettura anche le lettrici più indolenti) il nuovo
+libro di Bruno Sperani è un vero romanzo, come se ne vedono apparire
+pochissimi, nella presente miseria, e nel bizantinismo letterario che
+c'impone una ostentata e falsa erudizione accoppiata alle gonfiature,
+alle goffagini d'un chiacchierio vano e scorretto che vuol parere
+_stile_, d'una vacuità di pensiero e esiguità di fantasia che vuol
+parere _acutezza d'analisi_.
+
+È un romanzo che fa palpitare e fremere, che interessa il lettore alle
+situazioni, e lo lega ai personaggi con un vincolo di simpatia e
+d'affetto.
+
+. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
+
+ (Dal _Don Chisciotte_). OLGA OSSANI.
+
+
+V'ha in _Il Romanzo della Morte_ degli episodi e delle scene potenti,
+tutte le pagine in cui or Fausto ed ora Argia si tormentano nel pensiero
+de la morte cercata, formano un quadro magistralmente dipinto di questa
+condizione psicologica, e, nel suo genere, un vero capolavoro, e che
+solo trova un paragone nel romanzo russo. L'analisi è profonda, sicura,
+spietata--par fatta dal coltello anatomico d'un valente chirurgo:
+nessuna traccia de la personalità de l'autrice, d'imitazione straniera o
+di riflessi altrui. L'analisi scaturisce dagli stessi personaggi, da le
+loro azioni, da' loro dialoghi. Leggete le pagine dove comincia a
+rivelarsi la sventura di Argia, e i tormenti di Fausto--tutta quella
+storia di lacrime. Assistete a la passeggiata de' due amanti di notte;
+al dialogo tra il professor Pisani e la figlia; al matrimonio così
+triste, e pure, a tratti d'un comicismo finissimo; al dialogo in cui
+Fausto chiede ad Argia il racconto de la sventura--d'una efficacia
+sorprendente--e poi ditemi se questo romanzo senza _tirades_, senza
+lirismo, senza descrizioni smaglianti, non è una de le più forti ed
+efficaci pitture de la vita contemporanea; non è un vero e gran dramma
+de l'amore, come può essere inteso nel nostro secolo agonizzante; non è
+una evidente e potente opera d'arte, d'una lucidità meravigliosa e d'una
+semplicità insuperabile, e per la forma e per la regolarità de la
+composizione.
+
+E dicendo forma, intendo parlar de la lingua, de lo stile, in somma di
+tutto il complesso di mezzi artistici e di facoltà creatrice che serve a
+infondere in un libro il soffio divino de l'arte.
+
+È ne la caratteristica speciale de la forma che si rivela la
+personalità, l'originalità, direi quasi la nota d'uno scrittore. Non
+forse la forma di BRUNO SPERANI, così suggestiva, vibrante, sprezzante
+a volte, espressiva sempre, vigorosa, a trasparenze, a spezzature, a
+scatti, è la manifestazione de l'organismo, de' sentimenti d'uno tra i
+più originali romanzatori italiani? Così in letteratura non abbiamo un
+tipo unico di stile, ma differenti stili, i quali sono un tutto co 'l
+contenuto d'un'opera d'arte: tal contenuto, tal forma--anche 'l De
+Sanctis lo dice.
+
+La Sperani non è stilista: scrive netto, reciso, sincero, con una forza
+d'espressione rara tra noi italiani, e non ha altra preoccupazione che
+di render chiaro il suo pensiero profondo, fermo, preciso. E questa
+preoccupazione sua mi ricorda Stendhal, Duranty ed i romanzieri russi,
+a' quali amo riavvicinare la scrittrice nostra.
+
+Il suo metodo potrà piacere o dispiacere, potrà dar luogo a mille
+discussioni--ma deve esser preso qual'è--ed accettato. E così noi--che
+non possiamo emulare questa potente romanzatrice--possiamo almeno essere
+in grado di comprenderla ed amarla.
+
+Il _Romanzo della Morte_ ha una personalità definita, un carattere di
+forma particolare, una onestà efficace--che ci fan presto desiderare 'l
+novo libro di Bruno Sperani: _La Fabbrica_.
+
+ B. EMILIO RAVENDA.
+
+
+Ecco un romanzo diversamente bello dagli altri due che ho letto, finora,
+della SPERANI: _Numeri e Sogni_ e _l'Avvocato Malpieri_.
+
+Se in quelli v'ha la virile robustezza di scrittrice--che tutti
+riconoscono nell'A...--la niuna preoccupazione di fare un'opera d'arte
+dilettevole pel gran pubblico--come la vecchia scuola comandava dovesse
+farsi--se in quelli v'ha la studiosa propugnatrice di nuove e generose
+idee sociali, e l'osservatrice di caratteri moderni, in questo _Romanzo
+della Morte_--cosa che non avrei mai supposto--v'è una muliebre
+freschezza di passione, v'è, nel contesto, l'idea, il proposito di
+_fare_ un delicatissimo romanzo, ed in gran parte, v'è riuscita.
+
+Il romanzo entra nella sua più bella fase al 5º ed al 6º capitolo. Lì
+c'è tutta l'arte completa della Sperani: lì le scene vere della vita,
+come può presentarle un'osservatrice della sua potenza; e se fin là non
+si sente Argia ad amare con islancio muliebre--nè idealmente, nè
+sensualmente, invece, è in quei due capitoli ch'ella principia a
+rivelarsi, con tutta la desolante prostrazione in cui l'ha gettata
+l'infamia d'altri, accanto a Fausto, posseduto dalla disperazione
+dell'amore, col cuore arrovellato dalle spine di dolore acutissimo.
+
+ (Dalla _Rassegna Critica_). A. LAURIA.
+
+
+All'opera d'arte giova quello speciale procedimento dell'A... per cui
+dall'evoluzione ascendentale del concetto pessimista si conchiude a un
+corollario tanto più rilevante quanto più inaspettato, sicchè, con
+grande vantaggio dell'interesse tenuto sempre desto, e dei moderni
+criterî positivi, invece della glorificazione della Morte, si ha la
+vittoria definitiva della Vita, la quale ci si afferma con tanto
+maggiore intensità quanto maggiore poteva sembrare nello svolgimento del
+racconto la tendenza a negarla. È bene che nel romanzo moderno il
+concetto scientifico si faccia strada, e, abbandonatesi le vecchie
+rotaie del romanticismo, si concilî l'uomo alla terra prosaica,
+all'umile esistenza quotidiana; la vita, in fondo, non è, ad onta de'
+mille e mille declamatori, così insopportabile peso; essa ha uno scopo
+che bisogna asseguire, e, concepita con serenità d'animo, potrebbe
+perfino darci de' godimenti non mediocri. Ma sopratutto guardiamoci dal
+renderci schiavi del pregiudizio; e nel conflitto fra il pregiudizio e
+la Natura procuriamo di astenerci dal deplorevole orrore di comprimere
+quest'ultima. Essa non tarderebbe a prorompere impetuosa ripigliando i
+suoi diritti. Questo ha capito la signora Beatrice Speraz, anzi l'abate
+Don Paolo e Fausto vorrebbero esprimere, a mio modo di vedere, come per
+simbolo le idee dell'egregia pensatrice. L'artista, valorosissima, parmi
+che abbia caricate perciò un pochino le tinte de' due personaggi,
+destinati a simboleggiare tali idee, pel resto non ho nulla da
+osservare: si sente nel _Romanzo della Morte_, e nei ritratti e nelle
+descrizioni, l'artista provetta che ha saputo infondere crescente
+interesse nello svolgimento di un caso cui i meno abili avrebbero
+ristretto ne' limiti brevi della novella.
+
+Tra gli episodî che mi hanno fatto _maggiore_ impressione noto il
+drammaticissimo dialogo nel giardino tra Fausto e Argia, l'affannosa
+corsa del Lamberti alla ricerca di un luogo meglio adatto al suicidio,
+la scena del matrimonio in _extremis_ così commovente nella greca
+semplicità.
+
+ G. PIPITONE-FEDERICO.
+
+
+Eterno Inganno, 1891.
+
+Mentre sta attendendo ad un nuovo romanzo sociale la Sperani si ricorda
+ai lettori con un volume di novelle, _Eterno Inganno_.
+
+Avrò occasione di ritornare di proposito su di lei meglio che non possa
+ora, tanto più che tre delle sette novelle del volume videro già la luce
+in queste stesse colonne. _Eterno Inganno_ si raccomanda per le stesse
+qualità dei precedenti volumi: un vivo alito di modernità vi spira per
+entro, insieme con una tendenza spiccata verso le questioni sociali ed
+umanitarie. Forse una certa trascuratezza di forma appare più sensibile
+nel breve àmbito della novella in cui la fattura tecnica assume una
+maggiore importanza. Delle sette novelle, mi sembrano meno felici: _Un
+uomo d'ordine_ ed _Eterno Inganno_. _Una bella donna_ e _Alla Jonction_
+procedono serrate alla meta e si leggono con molto interesse per la
+drammaticità incalzante degli avvenimenti. _Risveglio_ è uno studio di
+carattere che si svolge in un ospedale dei pazzi. Ma le due novelle
+migliori sono incontestabilmente: _Il primo ritratto_ che ha una chiusa
+efficace ed originale e l'_Angelina_ che è un gioiello di osservazione e
+di sentimento.
+
+ (Dalla _Gazzetta Letteraria_). GIUSEPPE DEPANIS.
+
+
+Fra i sette bozzetti dell'_Eterno Inganno_, il primo: _Un uomo
+d'ordine_, è il più drammatico nella sua stranezza. Quell'uomo il quale,
+per un concetto sbagliato della vita, un concetto ascetico alla
+Tolstoï, distrugge la propria felicità e quella della moglie, è un
+esempio veramente tragico della morbosità di sensazioni e di pensieri
+che predomina oggi.--_Una bella donna_ è lo studio ben riuscito d'una
+femmina sprovvista di cuore, tutta vanità e calcolo.--L'_Angelina_ la
+triste fotografia d'una di quelle creature semplici nate per
+soffrire.--Ma io riserbo le mie simpatie pel bozzetto: _Alla Jonction_
+in cui la pittura perfetta dell'ambiente dà risalto ad una scena intima,
+appassionata insieme e gentile, ad un quadro di felicità, direi quasi
+melanconica, che è di sommo effetto ed ispirata non a pessimismo, ma a
+fede nella possibilità di amori puri e costanti, torna dolce e grata
+all'anima.
+
+L'_Eterno Inganno_ può star a pari dei suoi fratelli maggiori, e suscita
+il desiderio che tra poco BRUNO SPERANI ci dia qualche nuova opera di
+lunga lena, in cui siano illustrati altri tipi ed ambienti moderni.
+
+ (Dalla _Cronaca d'Arte_). G. PALMA.
+
+
+La potenza rappresentativa della Sperani è veramente grande; con la
+parola semplice, nuda, colla frase rapida, vigorosa, asciutta, quasi
+scarna e bella di una certa severità indefinibile, ella vi rende netta,
+viva e parlante la figura, l'immagine, l'idea vagheggiata nel suo
+pensiero. Nessuno studio in lei per la ricerca di epiteti preziosi;
+nessun giro involuto di frase; nessuna descrizione oziosa. Con due
+tocchi da maestro ella vi fa vivere una persona, un carattere, vi
+suscita un paesaggio. Io ricordavo d'aver letto altra volta con vivo
+interesse il bozzetto che s'intitola alla «Jonction.» Ebbene, non vi so
+dire con quanto piacere l'ho riveduto in questo volume. Com'è bella
+quella descrizione del punto ove l'Arve ed il Rodano, _lui azzurro e
+altezzoso, lei bionda e rigida_, là presso Ginevra confondono le loro
+acque! La vorrei trascrivere se non fosse lunghetta e se non bisognasse
+leggerla col resto del racconto per comprenderne tutto il valore. In
+essa i lettori vedrebbero con quanta parsimonia di colorito l'A...
+sappia ottenere effetti stupendi. E quanto sentimento di natura in
+quelle due paginette! A me pare, nel leggere, di sentire la frescura
+delle acque e delle selve. Difficilmente la parola potrebbe con maggior
+efficacia rievocare un paesaggio e sostituirsi ai colori ed ai suoni
+vivi.
+
+ (Dalla _Posta di Caprino_ di A. Ghislanzoni).
+
+ G. B. B.
+
+
+
+ * * * * * *
+
+
+
+
+Nota del Trascrittore
+
+ L'ortografia e la punteggiatura originali sono state mantenute,
+ correggendo senza annotazione minimi errori tipografici. Grafie
+ alternative mantenute:
+
+ Sì / Si
+ canapa / canape
+ dànno / danno
+ episodî / episodi
+
+
+
+***END OF THE PROJECT GUTENBERG EBOOK TRE DONNE***
+
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+works. See paragraph 1.E below.
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+assistance they need are critical to reaching Project Gutenberg-tm's
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+Gutenberg Literary Archive Foundation was created to provide a secure
+and permanent future for Project Gutenberg-tm and future generations.
+To learn more about the Project Gutenberg Literary Archive Foundation
+and how your efforts and donations can help, see Sections 3 and 4
+and the Foundation web page at http://www.gutenberg.org/fundraising/pglaf.
+
+
+Section 3. Information about the Project Gutenberg Literary Archive
+Foundation
+
+The Project Gutenberg Literary Archive Foundation is a non profit
+501(c)(3) educational corporation organized under the laws of the
+state of Mississippi and granted tax exempt status by the Internal
+Revenue Service. The Foundation's EIN or federal tax identification
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+Literary Archive Foundation are tax deductible to the full extent
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+The Foundation's principal office is located at 4557 Melan Dr. S.
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+page at http://www.gutenberg.org/about/contact
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+Literary Archive Foundation
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+increasing the number of public domain and licensed works that can be
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+($1 to $5,000) are particularly important to maintaining tax exempt
+status with the IRS.
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+charities and charitable donations in all 50 states of the United
+States. Compliance requirements are not uniform and it takes a
+considerable effort, much paperwork and many fees to meet and keep up
+with these requirements. We do not solicit donations in locations
+where we have not received written confirmation of compliance. To
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+particular state visit http://www.gutenberg.org/fundraising/donate
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+methods and addresses. Donations are accepted in a number of other
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+
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+works.
+
+Professor Michael S. Hart is the originator of the Project Gutenberg-tm
+concept of a library of electronic works that could be freely shared
+with anyone. For thirty years, he produced and distributed Project
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+</head>
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+<h1 class="pg">The Project Gutenberg eBook, Tre Donne, by Beatrice Speraz</h1>
+<pre>
+This eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with
+almost no restrictions whatsoever. You may copy it, give it away or
+re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included
+with this eBook or online at <a href = "http://www.gutenberg.org">www.gutenberg.org</a></pre>
+<p>Title: Tre Donne</p>
+<p>Author: Beatrice Speraz</p>
+<p>Release Date: September 12, 2009 [eBook #29961]</p>
+<p>Language: Italian</p>
+<p>Character set encoding: ISO-8859-1</p>
+<p>***START OF THE PROJECT GUTENBERG EBOOK TRE DONNE***</p>
+<p>&nbsp;</p>
+<h4 class="pg">E-text prepared by Emanuela Piasentini, Barbara Magni,<br />
+ and the Project Gutenberg Online Distributed Proofreading Team<br />
+ (<a href="http://www.pgdp.net/c/">http://www.pgdp.net</a>)<br />
+ from digital material generously made available by<br />
+ Internet Archive<br />
+ (<a href="http://www.archive.org">http://www.archive.org</a>)</h4>
+<p>&nbsp;</p>
+<table border="0" style="background-color: #ccccff;" cellpadding="10">
+ <tr>
+ <td valign="top">
+ Note:
+ </td>
+ <td>
+ <span class="small">Images of the original pages are available through
+ Internet Archive. See
+ <a href="http://www.archive.org/details/tredonne00sper">
+ http://www.archive.org/details/tredonne00sper</a></span>
+ </td>
+ </tr>
+</table>
+<p>&nbsp;</p>
+<hr class="full" />
+<p>&nbsp;</p>
+<p>&nbsp;</p>
+<p>&nbsp;</p>
+
+<h1><span class="small">BRUNO SPERANI</span><br />
+<br />
+<span class="big">TRE DONNE</span></h1>
+
+<p>&nbsp;<br />&nbsp;</p>
+
+<div class="figcenter" style="width: 222px;">
+<img src="images/illfront.jpg" width="222" height="213" alt="" title="" />
+</div>
+
+<p>&nbsp;<br />&nbsp;</p>
+
+<p class="center"><span class="big">MILANO</span><br />
+<span class="g">LIBRERIA EDITRICE GALLI</span><br />
+DI<br />
+C. CHIESA e F. GUINDANI</p>
+
+<p class="center">1891</p>
+
+<hr />
+<p><span class="pagenum"><a name="Page_1" id="Page_1">[1]</a></span></p>
+<p class="center">Bergamo&mdash;Stab. Tipo-Litografico Bolis.</p>
+
+<hr />
+
+<h2>INDICE.</h2>
+
+<ul class="TOC">
+<li> &mdash; In Val Mis'cia<span class="tocright">Pag.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; <a href="#CAPITOLO_I">1</a></span></li>
+<li> &mdash; L'asino dei Rampoldi<span class="tocright">»&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; <a href="#CAPITOLO_II">19</a></span></li>
+<li> &mdash; Primavera<span class="tocright"> »&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; <a href="#CAPITOLO_III">29</a></span></li>
+<li> &mdash; In confessione<span class="tocright"> »&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; <a href="#CAPITOLO_IV">45</a></span></li>
+<li> &mdash; Zappando<span class="tocright"> »&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; <a href="#CAPITOLO_V">65</a></span></li>
+<li> &mdash; Vinto<span class="tocright"> »&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; <a href="#CAPITOLO_VI">71</a></span></li>
+<li> &mdash; Alla Cascina Grande<span class="tocright"> »&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; <a href="#CAPITOLO_VII">85</a></span></li>
+<li> &mdash; Nuove lotte <span class="tocright"> »&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; <a href="#CAPITOLO_VIII">95</a></span></li>
+<li> &mdash; La Cristina<span class="tocright"> »&nbsp;&nbsp; <a href="#CAPITOLO_IX">107</a></span></li>
+<li> &mdash; Il destino<span class="tocright"> »&nbsp;&nbsp; <a href="#CAPITOLO_X">123</a></span></li>
+<li> &mdash; Il medico<span class="tocright"> »&nbsp;&nbsp; <a href="#CAPITOLO_XI">133</a></span></li>
+<li> &mdash; Il germe dell'odio<span class="tocright"> »&nbsp;&nbsp; <a href="#CAPITOLO_XII">149</a></span></li>
+<li> &mdash; Decomposizione<span class="tocright"> »&nbsp;&nbsp; <a href="#CAPITOLO_XIII">161</a></span></li>
+<li> &mdash; Vendetta<span class="tocright"> »&nbsp;&nbsp; <a href="#CAPITOLO_XIV">169</a></span></li>
+<li> &mdash; Sola<span class="tocright"> »&nbsp;&nbsp; <a href="#CAPITOLO_XV">189</a></span></li>
+</ul>
+
+<div class="figcenter" style="width: 149px;">
+<img src="images/illind.jpg" width="149" height="74" alt="" title="" />
+</div>
+
+<hr />
+
+<h2><a name="CAPITOLO_I" id="CAPITOLO_I"></a>CAPITOLO I.<br />
+<br /><span class="desc">In Val Mis'cia.</span></h2>
+
+<p>Il sole era scomparso; una leggera nebbia si
+stendeva sulla terra fredda e umida.</p>
+
+<p>Oppressi da insolita tristezza, i contadini ritornavano
+dai campi in silenzio.</p>
+
+<p>Le donne, provenienti dallo stabilimento dove
+si lavorava la canapa, formavano un gruppo nel
+quale era tutto un discorrere fitto e sommesso.
+E spesso le parole erano rotte da singhiozzi, da
+gemiti.</p>
+
+<p>Maria Scaramelli&mdash;moglie di Sandro Rampoldi
+il cavallante&mdash;giovine donna di ventidue
+<span class="pagenum"><a name="Page_2" id="Page_2">[2]</a></span>anni, diceva tra le lagrime:</p>
+
+<p>&mdash;Pare che l'avesse in cuore, povera Giulia!
+Non ci voleva andare al lavoro stamattina!...
+Le doleva il capo; aveva bisogno di stare in
+casa a riposare qualche ora di più. Ma la sua
+cognata le rammentò ch'era di turno alla macchina,
+che il padrone l'avrebbe mandata a chiamare,
+e in tutte le maniere le sarebbe toccato
+di andarci; altrimenti sarebbe cascata in multa,
+o avrebbe dovuto pagare una donna, che è poi
+lo stesso. La si vestì di mala voglia e venne
+giù brontolando. Io l'aspettavo come tutte le
+mattine per fare la strada insieme. Per tutta
+la strada non fece che lamentarsi. Povera Giulia!...
+l'aveva in cuore, povera figliuola!...
+Ringrazio il Signore che almeno non l'ho vista
+quand'è cascata...</p>
+
+<p>&mdash;Avete ragione di ringraziare il Signore&mdash;entrò
+a dire una anziana dal viso scarno&mdash;Io
+invece l'ho proprio vista, e non me ne scorderò
+finchè vivo. È successo tutto in un lampo, veh!
+Ecco: io stavo a lavorare al mio solito posto,
+poco discosta dalla Giulia, ma con le spalle
+voltate. La macchina faceva un rumore di casa
+<span class="pagenum"><a name="Page_3" id="Page_3">[3]</a></span>del diavolo. Mi pareva che non l'avesse mai
+fatto un fracasso così. Stavo per alzarmi e andare
+a vedere. In quella, sento un urlo, che mi
+ha rimescolata...</p>
+
+<p>&mdash;S'è sentito tutti!... esclamò un'altra
+vecchia facendosi il segno della croce.</p>
+
+<p>&mdash;Sì, ma io ch'ero là, l'ho sentito nelle
+viscere. E son saltata su gridando: Giulia! O
+Giulia!... Ho subito pensato al grembiale pieno
+di pane. Certo la macchina l'aveva pigliata per
+una cocca del grembiale!... Mi son buttata avanti,
+con la speranza di fare qualche cosa, chiamando
+aiuto con quanto fiato avevo... Gesù, mio!...
+Non sono arrivata che a vederla un momento
+in faccia&mdash;che faccia!... Poi ho sentito un
+altr'urlo, soffocato... Era già dentro!... E i
+due piedi in aria facevano così così... Oh! chi
+non ha visto que' due piedi, non può figurarsi
+l'orrore!...</p>
+
+<p>Le donne ascoltavano agghiacciate.</p>
+
+<p>Vi fu un silenzio.</p>
+
+<p>Lo interruppe una ragazzetta che pareva indignata.</p>
+
+<p>&mdash;Eh! se gli uomini fossero stati pronti a
+fermare la macchina, la si salvava.<span class="pagenum"><a name="Page_4" id="Page_4">[4]</a></span></p>
+
+<p>Le altre protestarono risolutamente.</p>
+
+<p>&mdash;Ma che!... Ma che!...</p>
+
+<p>Erano corsi subito, povera gente!</p>
+
+<p>&mdash;Subito&mdash;confermò la vecchia.</p>
+
+<p>Erano lì altre donne, le quali accennarono
+tristamente ch'era tutto vero, che gli uomini
+avevan fatto di tutto per salvare la Giulia.
+Ma la Cristina Scaramelli&mdash;sorella minore di
+Maria moglie di Sandro&mdash;si rivoltò come un
+serpente, gridando che lei gli uomini non li
+aveva visti; che d'altronde era ora di finirla
+con quella storia; che ne avevano parlato tutto
+il santo giorno, e che lei non ne poteva più.
+Qualche cosa aveva visto, pur troppo, ma appunto
+per questo non voleva sentirne parlare. Voleva
+scordarsene! Loro ci trovavano gusto; ma lei
+no. Lei non poteva vivere con quell'orrore davanti
+agli occhi.</p>
+
+<p>E nel suo disgusto uscì in queste frasi:</p>
+
+<p>&mdash;Voglio andarmene da questo posto! Non
+la voglio più fare questa vitaccia, com'è vero
+che Dio mi sente!...</p>
+
+<p>Le donne la guardarono stupefatte.</p>
+
+<p>Alcune ghignarono perchè questa ribelle Cristina<span class="pagenum"><a name="Page_5" id="Page_5">[5]</a></span>
+era un bel pezzo di ragazza e i padroni
+le facevano l'occhio di triglia, e anche don
+Giorgio Castellani, il giovine curato di Gel, la
+vedeva volontieri.</p>
+
+<p>Ma la sorella di lei, la sposa Rampoldi, dolente
+e quasi offesa, esclamò:</p>
+
+<p>&mdash;Sei pazza?! Che vita vuoi fare, altro che
+lavorare?... I poveretti son nati per questo.
+Anche il mio Sandro, ch'è stato via coi tedeschi
+e poi coi piemontesi, dice che dappertutto
+è lo stesso.</p>
+
+<p>&mdash;O lavorare, o... via! Non sta neppure
+bene di dirle certe parole. Raccomandiamoci
+piuttosto al Signore, che ci tenga la sua santa
+mano sul capo.</p>
+
+<p>Le anziane approvarono gravemente e tutte
+s'affrettarono verso casa senz'altro dire.</p>
+
+<p class="break">La pianura lombarda ha pochi luoghi più
+miseri, più desolati di questo mucchio di casette
+su una specie d'isolotto fra due corsi di
+acqua: la Vergonza e la Mis'cia. I contadini
+danno a tutto questo lembo di terra il nome di
+Val Mis'cia. Due ponticelli servono a chi ci va<span class="pagenum"><a name="Page_6" id="Page_6">[6]</a></span>
+a piedi; ma gli animali e i rotabili d'ogni genere
+devono passare a guado dove l'acqua è più
+bassa. Quando la piena gonfia i fossi, non si
+passa più. Val Mis'cia rimane come bloccato.</p>
+
+<p>Per questo lo chiamano pure l'isola.</p>
+
+<p>In fondo non è altro che un <i>cascinale</i>.</p>
+
+<p>Niente chiesa, niente botteghe, neppure un
+forno per cuocere il pane.</p>
+
+<p>I contadini e le loro donne, occupati da mattina
+a sera, hanno appena il tempo di far la
+polenta, la minestra e qualche focaccia da cuocere
+sotto la brace.</p>
+
+<p>Un garzone di fornaio vi porta il pane regolarmente
+un paio di volte la settimana, da
+Casorate o da Gel.</p>
+
+<p>Fino a pochi anni sono, avevano il pregiudizio
+che i pomidori maturi fossero cattivi; però
+s'affrettavano a mangiarli verdi, e appena rossi
+li buttavano via, mentre avrebbero fatto tanto
+bene alle loro minestre così malcondite.</p>
+
+<p>Quella sera, rincasando, i contadini dell'isola
+ebbero una sorpresa poco gradita: il garzone
+del fornaio s'era scordato di portare il pane.</p>
+
+<p>Ciò accadeva qualche volta, se l'uomo era<span class="pagenum"><a name="Page_7" id="Page_7">[7]</a></span>
+troppo stanco e aveva la fortuna di esaurire
+il suo carico prima di giungere fino a quell'eremo.</p>
+
+<p>La notizia circolò in un momento da una
+casupola all'altra.</p>
+
+<p>&mdash;Siamo senza pane!</p>
+
+<p>E i bambini tanto più strillavano:&mdash;Pane!...
+Pane!...</p>
+
+<p>Ma gli animi erano così depressi che la cosa
+passò senza far rumore.</p>
+
+<p>Qualche sorda imprecazione, qualche bestemmia
+smozzicata, bastarono a sfogare la collera
+dei più malcontenti e affamati.</p>
+
+<p>Si affrettarono a fare la polenta, maledicendo
+quella giornataccia da cani.</p>
+
+<p class="center"><span class="big"><sub>*</sub><sup>*</sup><sub>*</sub></span></p>
+
+<p>In casa Rampoldi era pronta la minestra.
+L'aveva preparata la Virginia, la moglie di
+Pietro, il fratello maggiore, che era contadino
+a podere e aveva sempre una discreta scorta di
+riso, di fagiuoli e di lardo.<span class="pagenum"><a name="Page_8" id="Page_8">[8]</a></span></p>
+
+<p>Appena accompagnate le bestie nella stalla
+e deposti gli arnesi del lavoro, i due uomini
+si fecero intorno alla Virginia, una pallidona
+delicata che non andava mai a lavorare in
+campagna, nè alla canapa. Essi discorrevano
+con lei, come i contadini usano di rado con
+le donne; mostrandosi gentili il più che potevano.</p>
+
+<p>La minestra scodellata mandava un eccellente
+odore, e i due uomini facevano alla brava
+massaia i soliti elogi di tutti i giorni, per cui
+lei sorrideva di compiacenza.</p>
+
+<p>Tutti sapevano che la minestra dei Rampoldi
+era la più buona: perchè la Virginia, essendo
+stata a servire in casa di ricchi fittabili, se ne
+intendeva di cucina. Ma si sapeva pure che i
+Rampoldi non pativano miseria come gli altri.
+Erano due uomini forti che lavoravano per sei
+e il podere lo facevano andare quasi senz'altro
+aiuto: specialmente dacchè Sandro aveva sposata
+la Maria Scaramelli una sgobbona che
+se non lavorava la terra, andava alla canapa;
+e quando ritornava a casa, a giornata finita, si
+addossava le faccende più gravose, per risparmiare<span class="pagenum"><a name="Page_9" id="Page_9">[9]</a></span>
+la pallida cognatina incapace di faticare,
+lei, così gracile.</p>
+
+<p>I maligni ghignavano di quella gracilità. Si
+sapeva bene che Sandro l'aveva presa di malavoglia
+la figliuola di Marco Scaramelli, per obbedienza
+al fratello maggiore che vedeva la necessità
+di avere in casa una lavoratrice; e per
+non dargli sospetto. Del resto, come moglie non
+la guardava neppure; anche questo si sapeva.
+Lei non era che l'asino di casa Rampoldi: moglie
+era la Virginia, tanto dell'un fratello che dell'altro,
+di Sandro come di Pietro. Se ne raccontavano
+d'ogni colore sugli amori dei due cognati;
+e Maria, sposa legittima di Sandro, era
+chiamata impunemente l'asino dei Rampoldi.</p>
+
+<p>La sorella di lei, l'ardita Cristina, che di
+tali discorsi ne aveva sentiti anche troppi, fremeva
+dentro di sè; ma non le bastava il cuore
+di dire tutto quello che pensava alla sua sorella.</p>
+
+<p>Tanto non sarebbe giovato; Maria non era
+donna da vendicarsi.</p>
+
+<p>Seduti nella cucina semibuia, intorno alla
+vecchia tavola, i due Rampoldi e la bella Virginia
+mangiavano la minestra e del buon pane<span class="pagenum"><a name="Page_10" id="Page_10">[10]</a></span>
+che Sandro aveva portato da Casorate, dov'era
+stato quel giorno nella sua qualità di cavallante.
+E insieme al pane giallo egli aveva portato anche
+un panino bianco, che la Virginia mangiucchiava
+a guisa di companatico insieme a quello giallo.
+E mangiando parlottavano allegramente con la
+bocca piena.</p>
+
+<p>Secondo il solito, non s'erano dati pensiero
+di aspettare Maria che non aveva ancora finito
+di portar l'acqua nella stalla ed in casa.</p>
+
+<p>Quand'ella arrivò finalmente, dalla porta di
+dietro che menava all'orto e alle stalle, gli altri
+s'erano già alzati, e di pane bianco non ce ne
+era più sulla tavola; anzi neppure di quell'altro.</p>
+
+<p>Ella non si mostrò nè stupita, nè offesa che
+non l'avessero aspettata.</p>
+
+<p>Succedeva così tutti i giorni: c'era avvezza.</p>
+
+<p>Prese la sua scodella e andò a mangiare
+sull'uscio di strada, come sempre, perchè le
+piaceva di mangiare all'aria aperta e scambiare
+qualche parola con quelli che passavano.</p>
+
+<p>Mangiava adagio, senza appetito, il cuore
+oppresso come da un incubo. Pensava all'orribile
+morte di quella povera Giulia; ma insieme<span class="pagenum"><a name="Page_11" id="Page_11">[11]</a></span>
+alla sanguinosa immagine, che non riesciva ad
+allontanare, le ritornavano le amare parole della
+Cristina.</p>
+
+<p>Sull'uscio dalla casupola da canto, apparve
+una vecchia mangiando un pezzo di polenta.
+Era l'Annunziata Meroni.</p>
+
+<p>Le due donne si salutarono; e Maria si
+staccò dalla sua abitazione per avvicinarsi alla
+anziana.</p>
+
+<p>&mdash;È per stasera il funerale?</p>
+
+<p>&mdash;Si. Per farle un po' d'accompagnamento;
+nella giornata di domani sarebbe impossibile.</p>
+
+<p>&mdash;Verrà il curato?</p>
+
+<p>&mdash;Non credo. Mi pare che ha mandato a
+dire che non poteva. Ci aspetterà in chiesa. Ho
+visto il Tonio della Mora e l'altro becchino che
+andavano a inchiodare la cassa... Vostro padre
+porterà la croce.</p>
+
+<p>&mdash;Lo so. E la Cristina, mia sorella, l'avete
+vista?</p>
+
+<p>&mdash;Era qui ora. È andata a farsi un po' di
+polenta.</p>
+
+<p>Maria sospirò, ma non disse nulla. Pensava
+che avrebbe potuto prenderla con sè la sua sorella,<span class="pagenum"><a name="Page_12" id="Page_12">[12]</a></span>
+nella casa del marito, se la non fosse
+stata tanto scontrosa e difficile.</p>
+
+<p>&mdash;Se mia sorella fosse come me&mdash;disse
+dopo un momento di silenzio&mdash;non avrebbe
+bisogno di stare sola.</p>
+
+<p>&mdash;Oh! è meglio così. Vostra sorella somiglia
+a vostro padre; mentre voi siete come la vostra
+povera mamma.</p>
+
+<p>&mdash;Cosa volete dire?</p>
+
+<p>&mdash;Voglio dire che siete troppo buona. E poi,
+avete sentito? vostra sorella Cristina è stufa di
+questa vitaccia di contadina.</p>
+
+<p>&mdash;Oh!... Cosa volete che faccia?</p>
+
+<p>&mdash;Manca cose! Può andare anche a Gel a
+servire il curato.</p>
+
+<p>Maria arrossì fino alla radice dei capelli.</p>
+
+<p>&mdash;Al curato gli basta nostro padre per servirlo.</p>
+
+<p>&mdash;Potrebbe mandarlo via per fare posto
+alla figliuola.</p>
+
+<p>&mdash;Oh! Nunziata, non dite questo!... Mia
+sorella è una ragazza per bene. Siamo figliuole
+della stessa madre, sapete!</p>
+
+<p>&mdash;So bene; ma lei dice sempre che voi<span class="pagenum"><a name="Page_13" id="Page_13">[13]</a></span>
+siete una sgobbona; una... scusate veh?... dice
+che siete una stupida, che fate la serva a quella
+smorfiosa di vostra cognata.</p>
+
+<p>&mdash;La serva no. Sono in casa mia come lei.
+Lavoro di più perchè son forte e sana, grazie
+a Dio; mentre lei ch'è pochina pochina, s'ammala
+per nulla...</p>
+
+<p>&mdash;Un bel comodo ammalarsi quando si
+vuole!</p>
+
+<p>Ferita da questa ironia la moglie di Sandro
+tacque un istante e trangugiò alcune cucchiaiate
+di minestra, ciò che le permise di stare un poco
+voltata nascondendo la faccia.</p>
+
+<p>La sua figura si disegnava mollemente nella
+luce grigia del crepuscolo. Era una bella contadina,
+alta, dalle spalle larghe, dalle braccia
+solide quanto quelle di un uomo, ma belle, tonde
+e grassoccie. Il viso regolare, freschissimo, sebbene
+già un po' abbronzato dal sole e dalle intemperie,
+aveva una espressione dolce, in cui la
+bontà appariva serenamente mista alla forza.</p>
+
+<p>La vecchia, che sempre la guardava, riprese:</p>
+
+<p>&mdash;È tutto dire che Sandro con quella testa
+d'avvocato, e la religione che ha, non sappia
+far rispettare la sua donna...<span class="pagenum"><a name="Page_14" id="Page_14">[14]</a></span></p>
+
+<p>Maria si voltò di scatto.</p>
+
+<p>&mdash;Cosa volete che faccia? S'ha a litigare?...
+S'ha da spartirsi? Uhm! Un bell'affare! Stando
+tutti uniti si va là: ma se noi si volesse spartirsi,
+il podere resterebbe a Pietro... la roba di
+casa sarebbe pochina, a farne due parti... Si
+andrebbe a star peggio dimolto. E poi, la discordia
+in famiglia... Come si fa? Sicuro che
+io lavoro tanto; ma dal momento che il lavoro
+c'è, bisogna farlo. Lavoravo anche a casa mia
+del resto. E Sandro non lavora forse?...</p>
+
+<p>&mdash;Oh! per questo nessuno dice nulla. Dico
+soltanto che vostra cognata fa la signora, mentre
+voi portate il basto...</p>
+
+<p>A questa insinuazione maligna, Maria impallidì.
+Più di una volta le era capitato di sorprendere
+certi sorrisi, certe mezze frasi, il cui senso
+al primo udire le era rimasto oscuro. L'asino
+dei Rampoldi! L'aveva sentito dire una sera al
+figliuolo della Menica, e lei aveva creduto che
+parlasse veramente del loro asino... Ma il ragazzo
+aveva riso in un certo modo!... E ora
+la vecchia Nunziata le diceva che lei portava il
+basto. Era un insulto dunque? Volevano forse<span class="pagenum"><a name="Page_15" id="Page_15">[15]</a></span>
+significare che lei non contava per niente in
+casa di suo marito, che era la sgobbona e nulla
+altro? Strinse forte i denti e scrollò la testa
+bruna e poderosa.</p>
+
+<p>&mdash;Sentite Nunziata, perchè dite che io porto
+il basto? Cosa vuol dir questo?</p>
+
+<p>&mdash;O Dio! Non andate in furia! È così per
+dire che voi lavorate troppo, che siete troppo
+buona...</p>
+
+<p>&mdash;Troppo buona, troppo buona... Non so
+perchè non dovrei esser buona. Quando la mia
+mamma si è sentita morire, la mi ha raccomandato
+d'essere sempre buona e di fare il mio
+dovere in tutte le maniere: io faccio quello che
+mi ha detto lei. Ero appena sposa quando l'è
+morta, vi ricordate?</p>
+
+<p>&mdash;Eh! altro che ricordarmi. È stata lei che
+ve l'ha fatto prendere il vostro Sandro. Voi
+non ci pensavate neppure...</p>
+
+<p>&mdash;È vero. È stata lei. Mi ha detto che era
+un galantuomo, un lavoratore, un uomo che
+andava piuttosto in chiesa che all'osteria....
+Cosa potevo sperare di meglio, poveretta come
+ero?... Tuttavia avrei detto di no... perchè<span class="pagenum"><a name="Page_16" id="Page_16">[16]</a></span>
+mi dava troppa soggezione con quell'aria... Ma
+quando la mia mamma ha insistito, non ho più
+saputo cosa dire; ho lasciato che facesse lei. E
+ora che l'ho sposato, vedo che è proprio un
+galantuomo, che all'osteria non ci va mai, e
+lavora sempre. In giornata non se ne trovano
+tanti degli uomini come i Rampoldi. Per questo
+se mi lamentassi sarei una cattiva donna. Quanto
+a farmi dei complimenti... lui non c'è tagliato,
+quantunque sia stato fuori e abbia visto il mondo.
+D'altronde, lui ha i suoi trentasei anni, e certi
+fumi gli son passati... Per me poi, mi vergognerei
+di pensarci. Son contenta così; e contenta
+io, contenti tutti.</p>
+
+<p>&mdash;Siete una brava donna&mdash;sentenziò la
+Meroni.&mdash;A proposito, potreste prestarmi un
+mezzo pane? Ve lo restituirei domani mattina...</p>
+
+<p>&mdash;Pane?! Se siamo rimasti tutti senza!...
+Io non ne ho mangiato... non ne ho neppur
+visto...</p>
+
+<p>&mdash;Come!... Vostro marito è stato a Casorate
+col padrone; non ne ha portato?... Mi
+pareva d'avergli visto una <i>micca</i> di pane bianco...</p>
+
+<p>&mdash;Ma che! Via, diciamo l'<i>Angelus</i> piuttosto;
+suona l'<i>Ave Maria</i> a Gel.<span class="pagenum"><a name="Page_17" id="Page_17">[17]</a></span></p>
+
+<p>S'inginocchiarono sullo scalino dell'uscio.</p>
+
+<p>&mdash;Il padre della Giulia!...&mdash;mormorò la
+Annunziata dando nel gomito alla sua vicina.</p>
+
+<p>E tutt'e due fissarono gli occhi sbigottiti
+nel vecchio Melica lungo e pallido come un
+fantasma, che passava di là col cappello in
+mano, pregando e piangendo, tutto assorto nel
+proprio dolore.</p>
+
+<p>Finita la breve preghiera, Maria salutò la
+vecchia e s'allontanò perchè voleva far presto
+a sbrigare le poche faccende e andare anche lei
+a Gel con la morta.</p>
+
+<p>La Nunziata restò un momento sull'uscio a
+guardarle dietro; e fra sè pensava:</p>
+
+<p>&mdash;La ci deve avere il suo interesse per
+fingere di non capire. Basta! Chi si contenta
+gode.<span class="pagenum"><a name="Page_18" id="Page_18">[18]</a></span></p>
+
+<div class="figcenter" style="width: 261px;">
+<img src="images/ill017.jpg" width="261" height="99" alt="" title="" />
+</div>
+
+<hr />
+<p><span class="pagenum"><a name="Page_19" id="Page_19">[19]</a></span></p>
+<h2><a name="CAPITOLO_II" id="CAPITOLO_II"></a>CAPITOLO II.<br />
+<br />
+<span class="desc">L'asino dei Rampoldi.</span></h2>
+
+
+<p>La grande cucina dei Rampoldi era quasi
+tutta immersa nell'oscurità.</p>
+
+<p>Sul camino basso e ampio, alla fratesca,
+circondato di panche, un focherello di legna
+verde mandava molto fumo e pochi bagliori di
+fiamma.</p>
+
+<p>Appena entrata, Maria andò istintivamente
+con lo sguardo a quel po' di luce della fiamma
+e restò come impietrita.</p>
+
+<p>Sulla panca davanti, voltando le spalle a chi
+entrava, Sandro e la Virginia sedevano vicinissimi,
+tanto vicini che parevano stretti in un
+amplesso.<span class="pagenum"><a name="Page_20" id="Page_20">[20]</a></span></p>
+
+<p>Egli le aveva passato un braccio attorno la
+vita; e lei gli posava la testa sulla spalla. Forse
+si erano baciati in quel momento.</p>
+
+<p>Maria ebbe una sensazione di stroncamento
+in tutte le ossa, e un gelo di morte la fece
+rabbrividire.</p>
+
+<p>Non gridò, non si mosse, paralizzata dal raccapriccio.</p>
+
+<p>Come aveva fatto comprendere alla Nunziata,
+ella non aveva mai amato Sandro di un grande
+amore; certo non sapeva neppure cosa volesse
+dire amare appassionatamente; epperò non il
+dolore disperato, non l'angoscia gelosa la annichilivano
+in quella guisa; bensì un vero terrore;
+il terrore di un'anima che si sente divellere dalla
+sua fede e precipitare nel nulla. Avrebbe voluto
+fuggire: e con la vita stessa avrebbe pagata la
+grazia di non vedere; per quel medesimo sentimento
+che, qualche ora innanzi, parlando della
+Giulia, l'aveva fatta prorompere in quelle parole:
+ringrazio il Signore che almeno non l'ho
+vista!</p>
+
+<p>Ma non poteva staccare i piedi dal suolo.</p>
+
+<p>Tremava tutta. E la scodella col cucchiaio<span class="pagenum"><a name="Page_21" id="Page_21">[21]</a></span>
+che teneva in mano, producevano, sbatacchiandosi,
+un rumore secco, per cui gli altri due si
+voltarono.</p>
+
+<p>&mdash;Oh! finalmente siete qui!&mdash;esclamò la
+Virginia balzando in piedi con un fare semplice
+e naturale:&mdash;Dove siete stata? Avete visto
+Pietro?...</p>
+
+<p>Maria non rispose. La commozione era troppo
+grande in lei perchè potesse nasconderla così
+subito.</p>
+
+<p>D'altra parte una nuova lotta sorgeva ora
+nell'animo suo, fra l'indignazione esasperata da
+quella sfacciata ipocrisia, e un desiderio violento
+fino allo spasimo, di negar fede ai suoi propri
+occhi.</p>
+
+<p>&mdash;Non l'avete visto?</p>
+
+<p>&mdash;No&mdash;balbettò con voce sorda la moglie
+di Sandro.</p>
+
+<p>&mdash;Ho capito. Sarà andato a dormire nel fenile.
+Era tanto stanco! Anche noi ci siamo appisolati
+qua al tepido; e si cascava uno addosso
+all'altro, come sacchi vuoti. E sì che, grazie al
+Signore, abbiamo mangiato.</p>
+
+<p>Fece una risatina che morì fredda fredda.<span class="pagenum"><a name="Page_22" id="Page_22">[22]</a></span></p>
+
+<p>Sandro s'alzò e accese un lume. Era impacciato
+e non poteva parlare.</p>
+
+<p>Maria si mise a lavare le stoviglie e quando
+il marito le si accostò, facendo uno sforzo per
+domandarle se andava col funerale, ella credette
+di scorgere in lui una certa ansietà e le
+parve che la guardasse fisso per capire se aveva
+visto.</p>
+
+<p>Allora lei si sentì arrossire e chinò la fronte.
+Provava un senso acuto di vergogna, come se la
+colpa fosse stata sua.</p>
+
+<p>Era fatta così.</p>
+
+<p>Sandro uscì mormorando un «ci vedremo
+laggiù» e le due donne restarono sole.</p>
+
+<p>Sempre in silenzio, Maria continuava le sue
+faccende affrettandosi perchè la compagnia della
+cognata le pesava in quel momento come una
+macina sul cuore.</p>
+
+<p>Ma la Virginia s'irritò di quel silenzio. Lei
+avrebbe preferito un bisticcio, pur di sapere
+ciò che l'altra pensava. Epperò cercava di farla
+parlare, provocandola con la sua solita petulanza.</p>
+
+<p>Quand'ebbe finito di dar ordine, Maria si<span class="pagenum"><a name="Page_23" id="Page_23">[23]</a></span>
+asciugò le mani e, rimessosi il fazzoletto in capo,
+s'apprestò ad uscire.</p>
+
+<p>&mdash;Dove andate?&mdash;gridò la Virginia esasperata.&mdash;Perchè
+non parlate?... Che vi si è
+fatto?... Sorniona!...</p>
+
+<p>A quest'attacco la moglie di Sandro si voltò
+e mostrò una faccia così corrucciata, che la
+provocatrice rimase interdetta.</p>
+
+<p>Ma ora l'offesa non poteva più contenersi.
+Si gettò con impeto sulla nemica; le afferrò i
+polsi con le sue dita di lavoratrice, vere morse
+di ferro; e spingendola contro il muro, la inchiodò
+lì, gridandole con lo strozzamento della
+collera:</p>
+
+<p>&mdash;Vergognati!... Vergognati!...</p>
+
+<p>Poi, tutto a un tratto, ripresa dall'intimo
+orrore che quella donna le ispirava, la lasciò
+stare e uscì senza voltarsi.</p>
+
+<p class="center"><span class="big"><sub>*</sub><sup>*</sup><sub>*</sub></span></p>
+
+<p>La notte era cupa e diaccia.</p>
+
+<p>Il mucchio di casupole pareva addormentato.
+Ma al di là si sentiva un bisbiglio di voci confuse<span class="pagenum"><a name="Page_24" id="Page_24">[24]</a></span>
+che s'allontanavano. Qualche lumicino vagolava
+per le viottole.</p>
+
+<p>Maria fece alcuni passi a caso senza veder
+nulla, brancolando nelle tenebre. Non sentiva il
+freddo acuto. L'aria diaccia recava appena un
+poco di refrigerio alla sua testa in fiamme. Non
+pensava.</p>
+
+<p>Ingenua e rozza non poteva fare riflessioni
+nè analisi su quello che le accadeva. Ma nell'animo
+istintivamente gentile e fiducioso, ella
+sentiva, così in confuso, che tutto crollava in
+lei; che tutto stava per cadere, nella sua vita,
+e si disfaceva. Provava la sensazione indefinita
+di precipitare nell'abisso. Nel medesimo tempo
+quel senso acuto di vergogna e ribrezzo che
+l'aveva oppressa fin dal primo istante continuava
+a farla fremere e rabbrividire.</p>
+
+<p>Ora capiva tutto il significato delle amare
+parole: l'asino dei Rampoldi!... Già, lei era
+l'asino. Doveva essere un amore vecchio quello
+di Sandro e Virginia. Che sudiciona, un cognato!...
+E lei non s'era accorta di nulla in
+dieci mesi; che bestia!... Ed ora si ricordava
+improvvisamente di tante e tante circostanze che<span class="pagenum"><a name="Page_25" id="Page_25">[25]</a></span>
+avrebbero dovuto spiegarle ogni cosa. Ma lei
+credeva che suo marito fosse un galantuomo, un
+uomo religioso... che non avesse grilli per il
+capo!...</p>
+
+<p>Qualcuno la chiamò.</p>
+
+<p>Mandò un urlo.</p>
+
+<p>&mdash;Eh! Sei pazza di gridare così, o Maria!...
+Non m'avevi riconosciuta?</p>
+
+<p>&mdash;... No!...</p>
+
+<p>&mdash;Ti senti male?... Hai una voce!... Oh!
+caschi, perdio!...</p>
+
+<p>Maria vacillava: ma cercò di irrigidirsi.</p>
+
+<p>&mdash;Non è nulla... Ho pianto troppo.</p>
+
+<p>&mdash;Cosa t'hanno fatto?...</p>
+
+<p>Cristina, a giorno della tresca e sempre in
+sospetto di qualche scoppio, intuiva tutta la
+verità.</p>
+
+<p>Maria lo comprese e sentì che doveva mentire:
+però disse con voce abbastanza ferma:</p>
+
+<p>&mdash;A me? nulla. Per la povera Giulia, eh!</p>
+
+<p>&mdash;La Giulia non soffre più... Ma se vuoi
+che andiamo al funerale bisogna far presto.</p>
+
+<p>&mdash;Son già partiti?...<span class="pagenum"><a name="Page_26" id="Page_26">[26]</a></span></p>
+
+<p>&mdash;Sì, guarda laggiù. Andiamo per di qua:
+li raggiungeremo in un momento.</p>
+
+<p>Presero per una scorciatoia traverso i campi.</p>
+
+<p>Una blanda luce si diffondeva nell'aria caliginosa.
+Si sentiva lo stropiccìo dei piedi nella
+polvere e il salmodiar delle preci mortuarie.
+Una voce grave aveva intonate le litanie dei
+Santi, e tutti gli uomini e le donne rispondevano
+in coro:</p>
+
+<p>&mdash;<i>Ora pro ea!</i></p>
+
+<p>&mdash;<i>Ora pro ea!</i></p>
+
+<p>Le voci forti e le voci esili si sposavano in
+una semplice armonia, che l'aria della notte
+portava lontano nel silenzio lugubre della campagna
+autunnale.</p>
+
+<p>Le due sorelle arrivarono in pochi minuti
+su la strada percorsa dal funerale.</p>
+
+<p>Un misero funerale! Davanti camminava un
+ragazzo con una lanterna; poi veniva il vecchio
+Scaramelli con la croce; indi la bara portata a
+spalla da quattro giovinotti e a mala pena coperta
+da un cencio nero, senza fiori, nè altro
+ornamento.</p>
+
+<p>Le donne e gli uomini che la seguivano andavano<span class="pagenum"><a name="Page_27" id="Page_27">[27]</a></span>
+un po' alla rinfusa, e di tratto in tratto
+qualcuno rischiarava la strada con una candeletta,
+una lanterna o un fanale.</p>
+
+<p>La prima persona su cui si fermò lo sguardo
+di Maria fu appunto Sandro che se n'andava a
+testa alta, pregando con una sorta di slancio.</p>
+
+<p>Era un bell'uomo il cavallante Rampoldi;
+un bel soldato; e l'aria soldatesca, il portamento
+svelto, lo distinguevano tra tutti i suoi
+compagni.</p>
+
+<p>Per la prima volta dacchè lo conosceva,
+Maria fu colpita da quella relativa distinzione,
+da quella maschia bellezza; e per la prima volta
+sentì che sarebbe stata molto felice se, invece
+di essere così freddo, egli le avesse dimostrato
+un po' di quella tenerezza che germogliava
+adesso, nel povero cuore di lei, al posto della
+collera e del disgusto.</p>
+
+<p>Sotto il dominio del nuovo sentimento che
+la faceva più intensamente soffrire, rimaneva
+immobile, sul ciglio della strada, gli occhi fissi
+in quell'uomo, che era suo marito, e non le
+apparteneva più di un estraneo.<span class="pagenum"><a name="Page_28" id="Page_28">[28]</a></span></p>
+
+<p>&mdash;Che fai? le gridò la Cristina vedendo che
+non si moveva. Vieni qui con noi!...</p>
+
+<p>Come un automa ella si lasciò trascinare e
+entrò nella fila singhiozzando.<span class="pagenum"><a name="Page_29" id="Page_29">[29]</a></span></p>
+
+<div class="figcenter" style="width: 231px;">
+<img src="images/ill028.jpg" width="231" height="149" alt="" title="" />
+</div>
+
+<hr />
+<h2><a name="CAPITOLO_III" id="CAPITOLO_III"></a>CAPITOLO III.<br />
+<br />
+<span class="desc">Primavera.</span></h2>
+
+
+<p>I contadini lavoravano accanitamente dall'alba
+al tramonto. Si erano messi in testa di
+terminare i lavori per la seminagione del grano
+turco, prima delle feste. Anche il fieno, quel
+prezioso fieno d'aprile, doveva esser falciato e
+raccolto. La settimana santa avrebbe portati
+via i suoi tre giorni buoni alle donne, tra le
+funzioni, le divozioni e la pulizia delle case. E
+gli uomini pure ambivano di essere liberi per
+dedicare qualche ora al piccolo orto domestico
+e per altre faccende minori. Bisognava affrettarsi
+dunque, tanto più che quell'anno tutto era
+andato bene e il bel tempo durava da un pezzo.<span class="pagenum"><a name="Page_30" id="Page_30">[30]</a></span>
+Le pioggie sarebbero arrivate nel momento
+più propizio, se il grano era seminato e il fieno
+messo sotto coperto. Ma certi nuvoli, certi buffi
+di vento le annunciavano vicine. Presto dunque,
+presto! E i falciatori affilavano le loro grandi
+falci lucenti come specchi, e le donne allargavano
+il fieno coi rastrelli di legno cantando
+allegramente, nell'eccitante profumo della menta,
+del timo, delle primavere, delle campanelline
+rosate, di tutta la infinita famiglia delle erbe
+odoranti.</p>
+
+<p>Nei campi destinati al melgone, gli aratri
+andavano su e giù lungo i solchi, squarciando
+il seno alla terra nera, calda, bramosa di fecondazione.</p>
+
+<p>I bifolchi e i cavallanti camminavano al passo
+presso alle loro bestie, esortandole di tratto in
+tratto con le voci famigliari a cui esse obbediscono.</p>
+
+<p>Tutta Val Mis'cia era in moto. I fratelli
+Rampoldi dirigevano i lavori. Pietro che aveva
+sempre fatto il bifolco ed era il contadino del
+più grosso podere, guidava talvolta i bovi mentre
+Sandro conduceva i cavalli.<span class="pagenum"><a name="Page_31" id="Page_31">[31]</a></span></p>
+
+<p>Ma Pietro era dappertutto. Appena un campo
+era finito di arare, egli si legava alla cintola
+la grande tasca ricolma e gettava a manate
+piene i bei chicchi d'oro nella terra squarciata.</p>
+
+<p>Anche Sandro faceva un po' di tutto: mentre
+un altro contadino guidava per altri campi l'aratro
+tirato dai bovi, egli attaccava i suoi
+cavalli all'erpice e li faceva passare sulla terra
+seminata. E dopo l'erpice attaccava sotto il poderoso
+cilindro che spiana la superfice e rende
+il campo tutto pari e liscio come un letto da
+sposa.</p>
+
+<p>Che vertigine di lavoro, che attività, che
+animazione su tutta la pianura!</p>
+
+<p>La speranza, che l'autunno avrebbe facilmente
+delusa, aleggiava intorno alle fronti curve
+dei lavoratori.</p>
+
+<p>L'annata si era messa così bene!...</p>
+
+<p>E sotto ai raggi dorati del sole di aprile,
+sott'al cielo bianco lattiginoso che ha un carattere
+così umano in confronto ai cieli metallici
+dei paesi meridionali, la misteriosa giocondità
+della Pasqua s'insinuava blandamente negli animi
+semplici dei poveri contadini.<span class="pagenum"><a name="Page_32" id="Page_32">[32]</a></span></p>
+
+<p class="center"><span class="big"><sub>*</sub><sup>*</sup><sub>*</sub></span></p>
+
+<p>I grandi lavori si trovarono compiti la sera
+del martedì santo, come i fratelli Rampoldi
+avevano preveduto.</p>
+
+<p>La giornata del mercoledì fu occupata dagli
+uomini a dare un'ultima voltata al fieno per
+metterlo sotto coperto, la stessa sera. Le nuvole
+minacciose si addensavano all'orizzonte: la notte
+non sarebbe passata senza un acquazzone; forse
+un temporale. Le donne intanto percorrevano i
+campi testè seminati, affinchè neppure un grano
+di semente andasse perduto. Armate di un lungo
+bastone ferrato, esse facevano un buco in terra
+appena scorgevano un granello sfuggito all'azione
+dell'erpice e del cilindro, e prestamente lo cacciavano
+sotto.</p>
+
+<p>Maria Scaramelli, la brava moglie di Sandro
+Rampoldi, valeva tant'oro per quest'operazione.
+Il suo occhio esperto distingueva subito il piccolo
+chicco giallo, e la sua mano sicura lo faceva
+sparire nello stesso momento.<span class="pagenum"><a name="Page_33" id="Page_33">[33]</a></span></p>
+
+<p>Ma ella non era così attenta quel giorno.
+Già più di una volta aveva dovuto tornare indietro
+per ricuperare dei grani dimenticati: e di
+tratto in tratto parea che s'abbandonasse come
+spossata sul bastone confitto in terra.</p>
+
+<p>I suoi occhi non vedevano le cose esteriori,
+assorti in una dolorosa contemplazione interna.</p>
+
+<p>Cristina Scaramelli e Nunziata Meroni, la
+vecchia dal viso giallo e scarno, guardavano
+quella afflitta, dal campo vicino, traverso al filare
+ancora senza foglie.</p>
+
+<p>&mdash;Non pare più lei!&mdash;mormorò la Cristina
+soffocando un sospiro.</p>
+
+<p>&mdash;Dopo la disgrazia della povera Giulia, la
+non s'è più rimessa!</p>
+
+<p>&mdash;La povera Giulia?... Eh, si! le voleva
+un gran bene; ma se non fosse il resto... non
+sarebbe in quello stato!</p>
+
+<p>La vecchia strizzò gli occhi; poi, mentre
+puntava il bastone per cacciar sotto due grani,
+mormorò:</p>
+
+<p>&mdash;Al resto... lei non ci crede.</p>
+
+<p>&mdash;Altro che crederci!...</p>
+
+<p>&mdash;Allora non si fida di me. Una sera, la<span class="pagenum"><a name="Page_34" id="Page_34">[34]</a></span>
+sera del trasporto della Giulia, entrai a parlarle
+della sua cognata e di quello che lei doveva
+patire in casa. Non parlavo per curiosità,
+chè non son mai stata curiosa io, lo sapete. Nè
+per malizia. Che m'importa mai a me della
+Virginia e de' suoi pasticci?... Parlavo così,
+per amicizia verso Maria e perchè la si potesse
+sfogare con qualcheduno; chè, chi non si
+sfoga scoppia. Ebbene! La mi si rivoltò tutta
+d'un pezzo, come una furia!... Se l'aveste
+vista. Per poco la non mi diede della bugiarda.</p>
+
+<p>Cristina stette un momento sopra pensiero,
+poi disse:</p>
+
+<p>&mdash;Allora la non sapeva ancor nulla. Ma
+quella stessa sera ci fu una scena che deve
+averle aperti gli occhi. Poi si chetò, non so
+come, si rassegnò, e chiuse ogni cosa in sè. È
+una santa vi dico, fossi io al suo posto vedrebbero!...</p>
+
+<p>&mdash;E avreste ragione. Chi si fa pecora il
+lupo lo mangia.</p>
+
+<p>&mdash;Eh, sì. Ma chi è nato pecora, però, non
+può far da lupo. Lei è così. È una malattia
+come un'altra. Vuole un bene dell'anima al suo<span class="pagenum"><a name="Page_35" id="Page_35">[35]</a></span>
+Sandro e non osa dirgli una parola. Tace per
+paura di disgustarlo; e sopporta le angherie di
+quell'altra.</p>
+
+<p>La Nunziata alzò la spalle e ripensò senza
+esporsi: «Ci avrà il suo interesse!»</p>
+
+<p>Dopo una pausa Cristina riprese:</p>
+
+<p>&mdash;State attenta al mezzogiorno: quando la
+Virginia porta il mangiare agli uomini. Vedrete
+che faccia farà la mia povera sorella, e capirete
+da voi quanto soffre quell'anima.</p>
+
+<p class="break">Poco prima di mezzogiorno, la moglie di
+Sandro avendo continuato a lavorare con quell'aria
+di stanchezza e di smarrimento, come
+una sonnambula, si trovò giunta in proda al
+campo presso al ciglione che sovrastava al fossatello
+coronato da un filare di salci e pioppi.
+Invece di risalire il campo e continuare il lavoro,
+ella salì sull'arginello e si mise a camminare
+nella viottolina lungo il filare, finchè si trovò
+davanti a un appezzamento tenuto a prato. Qui
+si fermò, e facendosi solecchio con le mani,
+guardò attentamente in fondo alla grande marcita
+dove gli uomini rimovevano il fieno stendendolo<span class="pagenum"><a name="Page_36" id="Page_36">[36]</a></span>
+bene perchè pigliasse tutto quel bel sole
+di mezzogiorno.</p>
+
+<p>Saliva fino a lei nell'aria calda il profumo
+delle erbe giovani recentemente falciate; e lei
+aspirava quelle voluttuose esalazioni, mentre il
+suo cuore si struggeva in uno spasimo d'amore
+e di gelosia.</p>
+
+<p>Cercava con l'occhio ansioso il suo Sandro.
+Dov'era?... perchè non riesciva a discernerlo?
+Nessun lavoratore era come lui alto; nessuno
+aveva il personale svelto e maestoso per cui
+egli faceva così bella figura quando andava in
+città guidando la pariglia del legno padronale.</p>
+
+<p>Mezzogiorno suonava alla chiesa di Gel!...
+Ah! egli era andato incontro alla Virginia che
+portava il mangiare agli uomini!...</p>
+
+<p>Non si stancava mai di vederla, di starle
+appresso; non ne aveva mai abbastanza di
+quell'amore!...</p>
+
+<p>Maria si sentì gelare improvvisamente. Li
+aveva scorti.</p>
+
+<p>Camminavano adagio uno accanto all'altro
+sulla viottola larga che formava il margine di<span class="pagenum"><a name="Page_37" id="Page_37">[37]</a></span>
+un altro campo al di là del fosso in fondo al
+prato. Sandro aveva presa la marmitta di mano
+alla cognata per risparmiarle fatica, e questa
+sorrideva beatamente.</p>
+
+<p>Oh! anima dannata! anima dannata!...</p>
+
+<p>Ora varcavano il ponticello, si fermavano
+sull'argine al rezzo.</p>
+
+<p>Gli uomini deponevano i rastrelli e le forche
+ridendo in pelle. E quel minchione di Pietro
+non s'addava di nulla. O marito ciuco!</p>
+
+<p>Vinta dall'ira Maria picchiò un colpo col bastone
+ferrato sulla terra indurita della viottola.
+Questo rumore la fece trasalire.</p>
+
+<p>Ebbe paura di essersi fatta scorgere dalle
+compagne. Si voltò timidamente e vide infatti
+che sedevano sul margine fra due campi mangiando
+il boccone del mezzogiorno. Tutte guardavano
+a lei.</p>
+
+<p>&mdash;Vieni qui&mdash;le gridò la Cristina&mdash;vieni
+a mangiare con noi!</p>
+
+<p>Maria si raccolse un momento; si passò
+una mano su gli occhi; crollò la testa. Finalmente
+si mosse e adagio adagio si avvicinò al<span class="pagenum"><a name="Page_38" id="Page_38">[38]</a></span>
+gruppo delle donne, sedette presso alla sorella
+e non fiatò.</p>
+
+<p>Pensava confusamente, con una sorta di superstizioso
+terrore, a quello che aveva veduto,
+e che si ripeteva tutti i giorni: pensava alla
+sua misera sorte.</p>
+
+<p>Sarebbe stato sempre così?... Sempre...
+finchè lei sarebbe morta di crepacuore?... La
+Virginia s'era fatta più superba che mai dacchè la
+disgraziata Maria aveva scoperta la tresca; e la
+rimproverava per ogni cosa e giungeva fino a
+minacciarla. Pietro la guardava di traverso; e
+Sandro non le parlava neppure. Quando gli altri
+le erano addosso con gl'improperii, come se non
+avesse fatto il suo dovere, mentre non si riposava
+mai, Sandro taceva o andava fuori di casa.
+E la Virginia sempre seduta al camino, o sulla
+porta della cucina, non faceva che comandare:
+e vestiva quasi come una signora, col grembiale
+sempre nuovo e il fazzoletto di fulard; mentre
+la povera sgobbona tremava quando aveva
+consumato un paio di zoccoli e doveva chiederne
+un paio nuovo!...<span class="pagenum"><a name="Page_39" id="Page_39">[39]</a></span></p>
+
+<p>Sarebbe stato sempre così, sempre... Ci doveva
+essere di mezzo qualche stregoneria...
+qualche vecchiaccia le aveva dato il cattivo
+occhio...</p>
+
+<p>Forse la Meroni... forse...</p>
+
+<p class="center"><span class="big"><sub>*</sub><sup>*</sup><sub>*</sub></span></p>
+
+<p>Con questi pensieri, cercando nel buio della
+memoria un fatto, una data che le sfuggiva,
+Maria rimaneva intontita, ripetendo mentalmente
+le stesse parole. Le donne intanto parlottavano
+della vicina Pasqua, delle funzioni, della confessione,
+della pulizia delle case...</p>
+
+<p>&mdash;Ne sentirà delle belle don Giorgio!&mdash;
+esclamò una giovane contadina dal viso rotondo
+ammiccando furbescamente. È il prim'anno che
+si trova a questi ferri.</p>
+
+<p>Ma la vecchia Meroni ribattè subito con la
+sua solita malignità:</p>
+
+<p>&mdash;Peuh! non pare uno da scandalizzarsi!
+Che ne dite voi Cristina?<span class="pagenum"><a name="Page_40" id="Page_40">[40]</a></span></p>
+
+<p>La Cristina fece una grande risata canzonatoria:</p>
+
+<p>&mdash;O che credete che le venga a dire a me
+queste cose?</p>
+
+<p>&mdash;Quando comincerà a confessare?&mdash;domandò
+la Menica, povera donna, consumata dalle
+febbri, che non aveva punto memoria per le cose
+di chiesa.</p>
+
+<p>&mdash;Stasera dopo gli uffizi, come tutti gli
+anni&mdash;riprese Cristina con la sua aria di
+donna franca.&mdash;Domattina dalle cinque alle
+nove aspetterà gli uomini in sagrestia. Poi dirà
+messa e comunicherà. Vengono due preti da
+Casorate, don Bortolo e un altro; epperò il mio
+vecchio brontolava perchè gli è toccato preparare
+le camere.</p>
+
+<p>&mdash;Avrà molto da fare vostro padre questi
+giorni.</p>
+
+<p>&mdash;Sì, ma lui non si scalmana.</p>
+
+<p>&mdash;E non confesserà più don Giorgio dopo
+questa sera e domattina?&mdash;domandò una ragazzetta
+dalla faccia rigonfia.</p>
+
+<p>&mdash;Confesserà venerdì e sabato tutti quelli
+che vogliono comunicarsi il giorno di Pasqua.<span class="pagenum"><a name="Page_41" id="Page_41">[41]</a></span></p>
+
+<p>Maria ascoltava questi discorsi, prima distrattamente,
+poi con più attenzione; e un lavorìo
+nuovo occupava il suo cervello.</p>
+
+<p>Sandro viveva in peccato mortale... Come
+avrebbe fatto con la Pasqua? Si sarebbe confessato,
+pentito?... Oh! volesse Iddio!... E se
+taceva invece?... Se commetteva un sacrilegio...
+se si dannava per l'eternità?!...</p>
+
+<p>Rabbrividiva a questo pensiero; e un freddo
+sudore le inumidiva i capelli.</p>
+
+<p>La speranza tornava a rianimarla con un
+suggerimento.</p>
+
+<p>Forse don Giorgio poteva fare qualche cosa
+per lei, e salvare un'anima... due... chè lei
+pure si dannava a quella vita!... Ma se Sandro
+taceva il suo peccato, cosa poteva fare don Giorgio?
+Nulla... nulla...</p>
+
+<p>Sbigottita come davanti a un abisso pronto
+a inghiottirla, ella chinava il capo, schiacciata...
+Ma la tenace speranza non s'arrendeva. Forse
+don Giorgio sapeva di quella tresca... ne parlavano
+talmente tutti!... E, sapendo, avrebbe
+interrogato il suo penitente, l'avrebbe messo al
+muro. E Sandro, così interrogato, non avrebbe<span class="pagenum"><a name="Page_42" id="Page_42">[42]</a></span>
+osato negare... E se don Giorgio voleva gli
+avrebbe toccato il cuore... Sandro era buono,
+religioso... E sarebbe tornato a lei, e sarebbero
+andati a lavorare lontano lontano, in un altro
+paese... magari in America!... Lei era pronta
+a tutto...</p>
+
+<p>Sì, ma se don Giorgio non sapeva, o se non
+se ne ricordava in quel momento, e Sandro
+commetteva il sacrilegio?!...</p>
+
+<p>Tornò a impallidire, a tremare.</p>
+
+<p>Bisognava prevenire don Giorgio. Questo era
+il solo mezzo. Lei non avrebbe osato; ma la
+Cristina poteva farlo: la Cristina sapeva parlare
+e don Giorgio l'avrebbe ascoltata.</p>
+
+<p>Improvvisamente balzò in piedi:</p>
+
+<p>&mdash;È ora di rimetterci a lavorare! Bisogna
+far presto... se vogliamo finire a tempo per
+andare in chiesa!</p>
+
+<p>Tutte si alzarono e la vecchia Meroni osservò
+seriamente che era sempre meglio prendere
+la Pasqua il giovedì santo, chè gli ultimi
+giorni non si poteva avere la testa al Signore
+perchè c'era la casa da ripulire e mille cose da
+pensare.<span class="pagenum"><a name="Page_43" id="Page_43">[43]</a></span></p>
+
+<p>Maria riprese il bastone che aveva lasciato
+cadere, e andò al lavoro con nuovo slancio, come
+nei bei giorni della sua massima attività.</p>
+
+<p>Stupefatte di quella improvvisa trasformazione,
+le compagne se l'additavano in silenzio.<span class="pagenum"><a name="Page_44" id="Page_44">[44]</a></span></p>
+
+<div class="figcenter" style="width: 244px;">
+<img src="images/ill043.jpg" width="244" height="68" alt="" title="" />
+</div>
+
+<hr />
+<p><span class="pagenum"><a name="Page_45" id="Page_45">[45]</a></span></p>
+<h2><a name="CAPITOLO_IV" id="CAPITOLO_IV"></a>CAPITOLO IV.<br />
+<br />
+<span class="desc">In Confessione.</span></h2>
+
+
+<p>Era il giovedì santo.</p>
+
+<p>I drappi neri e la cotonina nera, sbiadita dal
+lungo uso, gettavano ombre livide nella chiesuola,
+di solito così piena di luce, di aria e di
+campestre gaiezza.</p>
+
+<p>Fuori, la campagna risplendeva: gl'insetti
+ronzavano; i passeri annidati sotto il cornicione
+della chiesa cinguettavano allegramente; e le
+rondini appena arrivate dai lidi lontani, parea
+che avessero mille cose da raccontarsi; mille
+osservazioni curiose da comunicare l'una all'altra.<span class="pagenum"><a name="Page_46" id="Page_46">[46]</a></span></p>
+
+<p>Anche nella chiesa era un bisbiglio sommesso,
+un biascicamento di orazioni miste a
+sospiri. Le donne che si erano confessate la sera
+innanzi aspettavano l'ora della comunione.</p>
+
+<p>Alcuni chierici finivano di adornare il sepolcro
+nella cappella laterale. In sagrestia, altri
+chierici si vestivano, preparavano gli oggetti per
+la prossima funzione, insieme a due pretonzoli
+venuti da un paese vicino per aiutare don Giorgio
+e buscarsi qualche soldo.</p>
+
+<p>Nell'angolo più appartato, don Giorgio in
+cotta bianca e stola ricamata sopra la lunga veste
+nera, finiva di confessare gli uomini. Da due
+ore egli stava lì seduto, quasi immobile, nella
+luce tediosa di quella stanzuccia, nell'aria grave
+per tanti fiati misti al puzzo di moccolaia.</p>
+
+<p>Una invincibile uggia abbatteva i suoi nervi;
+e il viso giovine, ancora fresco, dai lineamenti
+regolarissimi, appariva stirato, affranto: con dei
+lividori sotto ai piccoli occhi grigi, affondati, e
+intorno alla bocca tumida, sensuale. Alcune rughe
+precoci gli solcavano la fronte bianca; e la
+mano affilata, s'agitava per un moto nervoso
+nella schiacciante inoperosità. Nei movimenti<span class="pagenum"><a name="Page_47" id="Page_47">[47]</a></span>
+del capo, il marchio sacerdotale luccicava come
+un disco d'avorio tra i folti capelli neri, nella
+luce filata che scendeva dalle alte finestre.</p>
+
+<p>Di tratto in tratto, dopo di avere lungamente
+ascoltato, pronunciando appena le parole
+indispensabili, don Giorgio pareva preso da un
+grande interesse e si metteva a parlare con benevola
+effusione, curvandosi un poco sul penitente
+inginocchiato ai suoi piedi. Era la sua
+una eloquenza semplice e calda, alla portata di
+chi l'ascoltava: ispirata a una grande pietà.
+Dal pergamo o in confessione, le sue parole
+esprimevano quasi sempre un conforto, raramente
+un rimprovero. Ma egli sentiva l'inutilità
+del suo ardore; e una stanchezza mortale, uno
+sfiduciamento scettico s'impadronivano di tutto
+il suo essere, malgrado gli sforzi della volontà.</p>
+
+<p>Nato in campagna, dotato di un corpo robusto,
+ricco di una esuberante giovinezza, don
+Giorgio soffriva specialmente della inoperosità
+materiale. Felice quando poteva maneggiare la
+zappa e la vanga nell'orto del presbitero;
+quando i doveri del suo stato lo portavano nel
+crudo inverno, o nella cocente estate, da una cascina<span class="pagenum"><a name="Page_48" id="Page_48">[48]</a></span>
+all'altra, di paesello in paesello; per la
+campagna gelata o sotto al sole ardente. L'aria
+tepida della chiesa, impregnata d'incenso e di
+esalazioni umane, lo sfibrava. Aveva languori
+strani; subitanei incitamenti. Volta a volta, gli
+pareva che il sangue gli s'arrestasse nelle vene
+spegnendogli ogni forza, ogni vita; mentre
+l'istante appresso era un torrente precipitoso
+che minacciava di straripare.</p>
+
+<p>Nessuno più adatto di questo prete per comprendere
+i difetti e i bisogni dei contadini; ma
+nessuno più convinto di lui, che a mettersi in
+testa di correggerli e di migliorarli, avrebbe
+perso tempo e fatica.</p>
+
+<p>&mdash;Troppa miseria!&mdash;soleva dire scrollando
+le larghe spalle&mdash;e troppo densa, inveterata
+ignoranza!</p>
+
+<p>Egli faceva tuttavia quanto poteva fare,
+chè la pietà rimaneva ardente in fondo al suo
+cuore.</p>
+
+<p>I contadini, senza comprenderlo, gli volevano
+bene; e se scoprivano in lui qualche debolezza,
+la coprivano con la stessa indulgenza di cui egli
+era così largo verso di loro.<span class="pagenum"><a name="Page_49" id="Page_49">[49]</a></span></p>
+
+<p>Da parecchi mesi, forse fin dalle prime settimane
+che l'avevano mandato a quella cura,
+nel maggio dell'anno avanti, la grande debolezza
+di don Giorgio Castellani era la Cristina
+Scaramelli, quella bella ragazza ardita e franca,
+capace di sentimenti e d'intuizioni superiori al
+suo stato. Per amore di lei, egli s'era preso al
+servizio il vecchio Marco, gran fannullone, capace
+di votargli la cantina piuttosto che badare
+alla casa e all'orto. Ma la Cristina andava di
+tratto in tratto a dare una mano al vecchio
+ubbriacone, e il giovane curato aveva il piacere
+di vederla. Non una parola, però, aveva rivelato
+l'ardore segreto; neppure un cenno. Le sue
+labbra avevano i sette mistici suggelli. Soltanto
+gli occhi parlavano audacemente, accesi dal fuoco
+dell'amore.</p>
+
+<p>E Cristina intendeva il linguaggio di quegli
+occhi, perchè lei pure era trascinata da una forza
+ineluttabile. Nonostante, se qualcuno si permetteva
+uno scherzo troppo... campestre, una allusione
+un po' salace, ella si rivoltava tutta di un pezzo.</p>
+
+<p>Don Giorgio?... Ma che!... Un santo era!...</p>
+
+<p>E se la parola non bastava, il braccio robusto<span class="pagenum"><a name="Page_50" id="Page_50">[50]</a></span>
+della lavoratrice si levava per sostenere
+nel modo più energico la santità dell'ideale
+amante.</p>
+
+<p class="center"><span class="big"><sub>*</sub><sup>*</sup><sub>*</sub></span></p>
+
+<p>Le otto sonavano all'orologio del vecchio
+campanile, e ancora don Giorgio confessava gli
+uomini.</p>
+
+<p>Tre ore!</p>
+
+<p>E ce ne voleva prima che la fosse finita!</p>
+
+<p>Don Giorgio contava meccanicamente quelli
+che aspettavano. Ogni volta che ne aveva assolto
+uno, e un altro andava ad inginocchiarsi
+ai suoi piedi per narrargli, nel solito modo grossolano,
+i vecchi peccati triviali, le vecchie miserie,
+don Giorgio sentiva che le sue forze diminuivano
+e l'uggia cresceva. Le distrazioni lo assalivano
+accanitamente. Alzava gli occhi, spingeva
+lo sguardo fuori della sagrestia, nella chiesa, tra
+le donne inginocchiate, cercando la Cristina;
+ripensando tristamente alle cose ch'ella gli
+aveva dette in confessione la sera innanzi.<span class="pagenum"><a name="Page_51" id="Page_51">[51]</a></span></p>
+
+<p>Oh! a quale cimento l'aveva messo!</p>
+
+<p>&mdash;Voglio bene a uno&mdash;aveva detto tremando
+la giovane voce impregnata di lagrime,
+di cui egli sentiva il soffio caldo traverso la
+graticcia,&mdash;voglio bene a uno che non mi può
+sposare... E gli voglio tanto bene che non me
+ne importerebbe niente di essere sposata...
+Questo è un grave peccato, lo so... e lui non
+vorrà mai... è un santo lui... Per questo...
+perchè sono stanca di patire... ho fissato di
+andare via... in America...</p>
+
+<p>Ella soffocava; le mancava la voce per la
+gran vergogna e il dolore, ma diceva, perchè
+voleva dire.</p>
+
+<p>Dio di Dio! Che passione di non poterla
+stringere fra le braccia e baciarla sulla bocca
+mentre parlava!...</p>
+
+<p>Eppure egli aveva avuto il feroce coraggio
+di dirle che avrebbe fatto benissimo a partire,
+che era il suo dovere, che Dio l'avrebbe ricompensata
+ridonandole la pace dell'anima!...</p>
+
+<p>E intanto si sentiva ardere e gelare. Non
+aveva patito così dacchè era al mondo.</p>
+
+<p>Tutta la notte poi senza chiudere occhio;<span class="pagenum"><a name="Page_52" id="Page_52">[52]</a></span>
+tormentato da spasimi incredibili... E ora si
+sentiva le ossa come frantumate; la bocca
+amara di tossico; il cervello torpido.</p>
+
+<p>Era umano, soffrire a quel modo?... Perchè
+Dio gli aveva dato quel temperamento?... Ah!
+il male era di avere vestito quell'abito! Non ci
+era Dio, nè santi. Si trattava di una povera
+figliuola che egli avrebbe disonorata...</p>
+
+<p>Un altro pensiero sorgeva improvviso nel
+suo animo turbato: forse l'aveva già disonorata
+guardandola, tirandosela in casa... I contadini,
+che l'avevano indovinato&mdash;di questo era certo&mdash;non
+potevano supporre... ma che!...</p>
+
+<p>Lo stimavano lo stesso, però, lo compativano,
+perchè era giovane e con quel temperamento!...
+Loro già accomodavano ogni cosa:
+la terra e il cielo.</p>
+
+<p>E continuava a cercare la Cristina e ad
+assolvere i peccatori. Assolveva tutti; ora per
+un sentimento di pietà fraternevole, ora sbadatamente.</p>
+
+<p>Ma dov'era la Cristina? Non si sarebbe presentata
+alla Comunione?... Egli le aveva detto
+che se pensava ancora al suo amore, se ne sognava<span class="pagenum"><a name="Page_53" id="Page_53">[53]</a></span>
+nella notte, non avrebbe potuto accostarsi
+alla mensa del Signore... Perchè dirle
+di quelle cose, lui che pensava sempre al suo
+amore, che ne sognava a occhi aperti?... Ah,
+perchè?... Per la speranza non confessata, ma
+conscia, ch'ella ritornasse a confessarsi la mattina,
+a dirgli che aveva pianto, sognato, delirato...
+come lui stesso!...</p>
+
+<p>&mdash;<i>Mea culpa... mea culpa...</i> diceva con
+voce rotta un nuovo penitente inginocchiato ai
+suoi piedi.</p>
+
+<p>Era un mingherlino, traballante sulle gambe,
+il viso bruciato, l'occhio spento: Marco Scaramelli,
+il padre di Maria e di Cristina.</p>
+
+<p>Il prete gli conosceva i peccati dal primo
+all'ultimo.</p>
+
+<p>&mdash;Anche ieri sera, sì, padre, signor curato...
+anche ieri sera!... Non posso trattenermi...
+non posso...</p>
+
+<p>&mdash;Hai bevuto l'acquavite?...</p>
+
+<p>&mdash;... Sì... Sono entrato dal tabaccaio...
+me l'hanno offerta...</p>
+
+<p>&mdash;Dovresti almeno accontentarti del vino<span class="pagenum"><a name="Page_54" id="Page_54">[54]</a></span>
+della mia cantina che bevi, di nascosto, oltre
+quello che ti do...</p>
+
+<p>&mdash;Oh!... signor curato, creda...</p>
+
+<p>&mdash;Ricordati che stai confessandoti... non
+commettere sacrilegio almeno.</p>
+
+<p>E il confessore si mise ad ammonire quello
+sciagurato, un po' con le brusche, un po' con
+le buone, convinto di non ottenere nulla; chè
+quello avrebbe continuato a bruciarsi coi veleni
+alcoolici che i liquoristi vendono ai poveri
+diavoli.</p>
+
+<p>E non faceva lo stesso lui?... Non si bruciava
+tutti i giorni con la sua passione?... Non
+si era bruciato fin dall'adolescenza fissando gli
+occhi concupiscenti su tutte le donne?... E ora
+che ne desiderava una sola, era peggio che mai!...
+sarebbe disceso irreparabilmente, sempre più
+giù... fino alla dannazione dell'anima... alla
+rovina di tutta la sua esistenza.</p>
+
+<p>Un brivido gli corse per le vene; i suoi pensieri
+si concentrarono sopra un solo soggetto;
+dimenticò l'ubbriacone e le tristi considerazioni
+che gli aveva ispirato.</p>
+
+<p>Aveva scorto la Cristina.<span class="pagenum"><a name="Page_55" id="Page_55">[55]</a></span></p>
+
+<p>Era inginocchiata in terra presso al <i>Sepolcro</i>;
+il viso nelle mani, la testa curva, pareva
+annichilita.</p>
+
+<p>Piangeva forse.</p>
+
+<p>Don Giorgio sbrigò alla lesta il vecchio Scaramelli,
+assolvendolo con una indulgenza forse
+eccessiva&mdash;forse colpevole.</p>
+
+<p>Presso alla Cristina, la moglie di Sandro
+pregava con intenso fervore.</p>
+
+<p>&mdash;Ah!&mdash;pensò il curato&mdash;devo occuparmi
+anche di quella lì!... Cristina me l'ha
+raccomandata.</p>
+
+<p>E cercò con gli occhi Sandro Rampoldi rimasto
+fra gli ultimi penitenti.</p>
+
+<p>Un'altra colpa d'amore: un adulterio incestuoso!
+Caso purtroppo non raro tra campagnuoli.</p>
+
+<p>Osservando i due amanti, mentre un mezzo
+cretino, che aveva preso il posto di Marco, si
+perdeva in un lungo racconto, don Giorgio li
+giudicava con sicurezza. Sandro gli era sempre
+parso un buon uomo.</p>
+
+<p>Non poteva che essere acciecato dalla passione,
+dalla sensualità... Ma la Virginia gli pareva
+una furba da non affrontarsi direttamente.<span class="pagenum"><a name="Page_56" id="Page_56">[56]</a></span>
+Nessun mezzo morale poteva avere presa su
+quell'indole molle, astuta, scivolante. Non sedotta,
+seduttrice, lei doveva aver trascinato
+Sandro al tradimento del fratello; appena sposa
+forse; e senza passione, senza acciecamento; per
+comandare a due uomini invece che a uno solo;
+perchè i guadagni di tutti e due mettessero capo
+nelle sue mani, e lei potesse contentare i suoi
+vizi capitali di contadina: l'avarizia e la gola.
+Certo era di quelle egoiste meschine che pensano
+a farsi la parte più comoda nella vita, a spese
+di chi le circonda; ma senza violenza, adoperando
+i vezzi, le moine, le astuzie.</p>
+
+<p>Non vi poteva essere che un mezzo per farla
+retrocedere nel suo cammino: la forza. Bisognava
+schiacciarla.</p>
+
+<p>Ma come?... Avvertire Pietro? Quel toro in
+furore l'avrebbe stritolata!... A meno che lei
+non trovasse il modo di calmarlo, protestandosi
+innocente, accusando magari il suo complice per
+salvare se stessa. Allora il solo Sandro sarebbe
+andato di mezzo; e Maria avrebbe pianto tutte
+le sue lagrime. Bisognava scegliere un'altra via.
+Commuovere Sandro sullo stato della sua povera<span class="pagenum"><a name="Page_57" id="Page_57">[57]</a></span>
+moglie: toccargli il cuore. Non era un'indole
+recalcitrante, tutt'altro. Ma vicino alla
+Virginia sarebbe ricaduto e come! Bisognava
+allontanarlo dunque.</p>
+
+<p>Contento in fondo di questa nuova preoccupazione,
+che lo sottraeva per qualche istante
+almeno all'incubo tormentoso della propria passione,
+don Giorgio tornò a volgere lo sguardo
+sui contadini che ancora aspettavano. Erano
+due: un giovinetto che faceva il galante con
+tutte le ragazze del circondario, e Sandro Rampoldi.</p>
+
+<p>Sandro si era tenuto per ultimo. Segno di ripugnanza.
+E la sua bella faccia abbronzata, dai
+lineamenti severi e composti, rivelava una vaga
+inquietudine: segno che la battaglia interna era
+fiera.</p>
+
+<p>Queste sommarie osservazioni bastarono al
+confessore per giudicare che, senza la suggestione
+dell'abitudine, senza il timore dello scandalo,
+quell'uomo&mdash;che era sempre stato religioso&mdash;sarebbe
+fuggito di chiesa, o non vi
+sarebbe neppure entrato.<span class="pagenum"><a name="Page_58" id="Page_58">[58]</a></span></p>
+
+<p>Ben presto, anche il bel conquistatore se ne
+andò assolto.</p>
+
+<p>Serio e imponente nel suo portamento d'antico
+soldato, pur non riuscendo a vincere un
+leggero tremito di tutte le membra, il cavallante
+di Val Mis'cia andò a inginocchiarsi ai piedi del
+confessore.</p>
+
+<p>Aveva giurato alla Virginia di non dir nulla.
+All'altro curato l'aveva detto; ma quello,
+un vecchio buontempone, si era accontentato
+di strapazzarlo un poco. Con don Giorgio era
+un altro paio di maniche. Chi sa che cosa gli
+avrebbe imposto, lui che proteggeva le Scaramelli!</p>
+
+<p>&mdash;Quanto a me&mdash;concludeva la Virginia&mdash;non
+l'ho mai confessata questa cosa e non la
+confesserò... Mancherebbe!...</p>
+
+<p>Ma al momento di commettere quell'atto
+così inaudito per lui, nel convincimento del sacrilegio,
+tutti gli scrupoli della sua anima religiosa
+e superstiziosa assalivano il povero cavallante.</p>
+
+<p>E quando don Giorgio lo accusò severamente
+di essere un cattivo marito; di avere ridotta la<span class="pagenum"><a name="Page_59" id="Page_59">[59]</a></span>
+sua povera sposa, magra e pallida, da quel pezzo
+di donna che era; quando gli fece intendere che
+se Maria moriva, egli sarebbe stato la causa di
+quella morte, e avrebbe gravata l'anima sua di
+un assassinio oltre che di tutto il resto, Sandro
+non potè reggere. Dimenticò la promessa fatta
+alla Virginia, e, commosso, tremante, sopraffatto
+da una suprema angoscia, confessò tutto, quasi
+felice di togliersi quel peso dalla coscienza, colto
+da un desiderio nuovo, impensato, che il prete
+lo aiutasse ad uscire da quella situazione dolorosa,
+tra la moglie che si struggeva nella gelosia,
+l'amante che lo dominava con la sua felina voluttà
+e il fratello che poteva scoprirlo da un
+giorno all'altro.</p>
+
+<p>Dal fondo della chiesa intanto, Maria e Cristina
+volgevano gli occhi ansiosi dalla parte
+della sagrestia. Non vedevano altro che lo schienale
+del seggiolone occupato dal curato, e di
+quando in quando, in grazia di qualche movimento,
+una metà del suo viso. Pure, dacchè
+tutti gli uomini erano venuti fuori, e il solo
+Sandro non appariva, esse indovinavano che
+l'ultimo penitente era lui. E il cuore di Maria<span class="pagenum"><a name="Page_60" id="Page_60">[60]</a></span>
+picchiava e picchiava come se avesse voluto
+uscirle dal petto.</p>
+
+<p>Nel banco vicino, la Virginia pareva assorta
+in fervente preghiera. Il viso candido, i lineamenti
+dolci, l'espressione calma, lo sguardo sereno,
+manifestavano a primo aspetto una coscienza
+tranquilla, un'anima senza peccato.</p>
+
+<p>Le due sorelle la guardavano di tratto in
+tratto con una specie di terrore, spaventate da
+quella ipocrisia. E lei pure le guardava di sottecchi,
+e nell'armoniosa dolcezza del viso bianco
+di Madonna, guizzava un lampo d'odio, e l'occhio
+sereno si appannava nel segreto timore.</p>
+
+<p>Ma la confessione di Sandro non finiva mai.</p>
+
+<p>Già i chierici intenti alle ultime decorazioni
+del <i>Sepolcro</i>, avevano compiuta l'opera loro;
+già tutto era pronto per la deposizione allegorica
+del sacro corpo: i lumini, accesi; i fiori,
+disposti in bell'ordine. Già le donne ammiravano.</p>
+
+<p>Sonava il terzo segno della messa grande. I
+preti erano pronti; i turiboli, pieni d'incenso;
+l'altare maggiore, parato. E ancora don Giorgio
+non aveva finito di confessare il cavallante.<span class="pagenum"><a name="Page_61" id="Page_61">[61]</a></span></p>
+
+<p>Che ansia nel cuore delle due rivali, che spasimo
+di speranza, di paura, di odio.</p>
+
+<p>Maria pregava con uno slancio di anima liberata
+che si sente salire. La speranza era tutta
+per lei; la speranza la portava in alto.</p>
+
+<p>Virginia, sempre più pallida, fissava la cognata
+con gli occhi ardenti. Gliela volevano
+fare dunque, gliela volevano fare? Codeste vipere
+di codeste Scaramelli si erano messe d'accordo
+col prete per rubarle l'amante, per calpestarla?...
+E quel vigliacco di Sandro aveva
+confessato?...</p>
+
+<p>Finalmente don Giorgio alzò la mano per
+benedire e mandare in pace anche quell'ultimo
+penitente. La vittoria era stata completa: Sandro
+aveva promesso tutto. Ma don Giorgio sapeva
+troppo bene che se non lo faceva spartire dal
+fratello, il più presto possibile, quelle buone
+promesse sarebbero volate via come il vento;
+perciò non si rallegrava che a metà. Egli si levò
+finalmente da quella sedia; si tolse la cotta e la
+stola, e indossò il camice bianco e i paramenti
+sfarzosi della messa solenne.<span class="pagenum"><a name="Page_62" id="Page_62">[62]</a></span></p>
+
+<p>L'organista, stanco di aspettare, intonò il
+solito pezzo della <i>Gazza ladra</i>, con grande
+rinforzo di pedali, e la voce fessa del vecchio
+istrumento empì la navata.</p>
+
+<p>La messa uscì. Uscirono i turiferari squassando
+i turiboli accesi.</p>
+
+<p>Cristina vide la bella figura di don Giorgio
+salire all'altare, in mezzo a una nuvola odorante,
+e il suo cuore balzò, e i suoi occhi non
+si staccarono più dalla superba apparizione.
+Erano quelli i momenti luminosi, inebrianti dell'amor
+suo. Per una serie di sensazioni acute,
+e non analizzate nè analizzabili, ella confondeva
+in una gioia suprema, la commozione di femmina
+innamorata e l'estasi di un'anima istintivamente
+mistica: la tenerezza e il profondo
+rispetto: il desiderio e l'ammirazione: l'uomo
+agognato e l'uomo-dio.</p>
+
+<p>Pallido, ma sempre calmo e diritto, anche
+Sandro Rampoldi uscì finalmente dalla sagrestia,
+e le due donne che l'aspettavano con tanta passione,
+lo fissarono, ansiose.</p>
+
+<p>Egli non guardò che la moglie, e le sorrise.<span class="pagenum"><a name="Page_63" id="Page_63">[63]</a></span></p>
+
+<p>La Virginia vide e comprese e serrò i denti
+per non scattare. Poi, domata la prima vertigine,
+si voltò verso la cognata e i suoi occhi
+sfavillanti dissero chiaramente:</p>
+
+<p>&mdash;Non ti rallegrare! Mi vendicherò.<span class="pagenum"><a name="Page_64" id="Page_64">[64]</a></span></p>
+
+<div class="figcenter" style="width: 321px;">
+<img src="images/ill063.jpg" width="321" height="90" alt="" title="" />
+</div>
+
+<hr />
+<p><span class="pagenum"><a name="Page_65" id="Page_65">[65]</a></span></p>
+<h2><a name="CAPITOLO_V" id="CAPITOLO_V"></a>CAPITOLO V.<br />
+<br />
+<span class="desc">Zappando.</span></h2>
+
+
+<p>Giugno, il mese più laborioso per la gente
+di campagna, recava un caldo precoce, eccessivo,
+in Val Mis'cia, quell'anno. Il sole investiva tutta
+la pianura da mattina a sera, senza il refrigerio
+di un acquazzone.</p>
+
+<p>Le donne zappavano il grano turco: o erano
+a mondare il riso con l'acqua fino al ginocchio,
+curve, le mani nell'acqua per strappare le erbacce
+che crescevano insieme alle pianticelle
+del riso: o voltavano il fieno: o rincalzavano il
+grano turco nei campi finiti di zappare.</p>
+
+<p>Con l'intervento di don Giorgio, Sandro Rampoldi
+aveva trovato da collocarsi alla Cascina
+Grande. Così i due fratelli si erano spartiti, in<span class="pagenum"><a name="Page_66" id="Page_66">[66]</a></span>
+mezzo ai lamenti e alle recriminazioni di Pietro
+e della Virginia. Ed ora, siccome Pietro non poteva
+fare tutto il lavoro da sè, e voleva spendere
+in salari il meno possibile, la bella delicatina non
+poteva più stare in casa e fare la signora, ma
+doveva zappare come le altre.</p>
+
+<p>Tutti parlavano di queste vicende della bella
+invidiata. E chi cercava di consolarla, chi la
+aizzava; i più&mdash;indifferenti e maligni&mdash;la tiravano
+sul discorso della cognata per il gusto di
+sentirla menar la lingua.</p>
+
+<p>Un sabato, stanca già dal lavoro di una settimana,
+essendo nelle ore più calde della giornata,
+che l'aria pareva fuoco, ella gettò la zappa,
+e asciugandosi il sudore esclamò quasi con le
+lagrime:</p>
+
+<p>&mdash;È una vita da bestie!... Io non posso, non
+posso...</p>
+
+<p>Sette o otto donne, pure incendiate da quelle
+vampe, che zappavano nel campo vicino, alzarono
+il capo, e talune sorrisero ironicamente.</p>
+
+<p>&mdash;È meglio stare sedute all'ombra che zappare
+al sole!&mdash;mormorò la vecchia Meroni,
+sempre più secca e gialla, mentre posava avidamente&mdash;ciò<span class="pagenum"><a name="Page_67" id="Page_67">[67]</a></span>
+che del resto facevano tutte, cercando
+l'unico refrigerio possibile&mdash;i piedi nudi,
+brucenti, sulla parte umida e fresca di una
+zolla appena rivoltata.</p>
+
+<p>Fu una risataccia, poichè tutte compresero il
+sarcasmo. Soltanto Lucia, la giovinetta pallida dal
+viso rigonfio, che era più vicina al campo della
+Virginia, le domandò in aria di compassione:</p>
+
+<p>&mdash;Siete molto stanca?...</p>
+
+<p>&mdash;Non ne posso più!... Mi pare di morire!&mdash;sospirò
+la disgraziata che non c'era avvezza.
+E si buttò a terra fra le pianticelle ancora basse
+del melgone, cercando un filo d'ombra.</p>
+
+<p>Le zappatrici, indurite al lavoro, scrollarono
+le spalle, sprezzanti; e le sette o otto zappe
+rialzate con nuova lena, ricaddero sulla crosta
+arida della terra, spezzandola vigorosamente.</p>
+
+<p>&mdash;O Cristina!&mdash;gridò la Meroni che ce l'aveva
+sempre un po' su con le Scaramelli.&mdash;Se
+ci date dentro a quel modo, addio melgone, taglierete
+tutte le piante! Guardate, avete intaccata
+una radice!...</p>
+
+<p>&mdash;Poco male! Vorrei gli si sciupasse tutto
+a quel cane...<span class="pagenum"><a name="Page_68" id="Page_68">[68]</a></span></p>
+
+<p>Ella s'interruppe. Le sue compagne, che pocanzi
+ridevano, si erano voltate dall'altra parte,
+e le zappe brandite tornavano a fendere il suolo
+con lo stesso vigore, ma con maggiore precauzione.
+E ancora i piedi nudi, neri, tormentati,
+cercavano istintivamente la parte più umida
+e fresca delle zolle rimosse.</p>
+
+<p>Il padrone, entrato nel campo dalla parte di
+dietro vide la pianticella rovinata dalla Cristina,
+udì le sue parole. Con voce irata tuonò:</p>
+
+<p>&mdash;Scaramelli, giù quella zappa! E vammi
+fuori dei piedi... tanto, tu hai voglia... d'altro
+che di lavorare!...</p>
+
+<p>La Cristina si drizzò di scatto. Il suo corpo
+di antica driade si disegnò superbamente sul
+fondo luminoso. Un istante, ella fissò gli occhi
+azzurri, scintillanti, nel viso adusto, non vecchio,
+non brutto, del padrone che pure la assava.
+E le braccia robuste, poderose e eleganti insieme,
+fecero l'atto di scaraventare la zappa alla testa
+di quell'uomo.</p>
+
+<p>&mdash;Madonna Santissima! Lo ammazza!...
+Lo ammazza!...</p>
+
+<p>La Virginia, balzata in piedi, guardava la<span class="pagenum"><a name="Page_69" id="Page_69">[69]</a></span>
+scena terribile coi grandi occhi raggianti di perfida
+gioia.</p>
+
+<p>Ma nessuno tentò d'intromettersi.</p>
+
+<p>Nè il padrone si mosse, rimanendo quasi impassibile
+sotto la minaccia e continuando a sfidare
+la giovine con lo sguardo pieno di collera
+e di lascivia.</p>
+
+<p>Per fortuna un miglior consiglio prevalse
+nell'animo di Cristina. Una risata che parve
+un singhiozzo le uscì dalla gola convulsamente:
+allentò le braccia e lasciò cadere la zappa. Poi
+si voltò e si allontanò a piccoli passi misurati,
+con la massima calma.</p>
+
+<p>Allorchè il padrone pure si fu allontanato,
+la Virginia si mise a gridare dal suo campo:</p>
+
+<p>&mdash;Sudiciona! sudiciona!... Ora la va dal
+curato. Ci penserà lui a mantenerla. Sudiciona!...
+Ah! so soltanto io che roba sono queste
+Scaramelli della malora!...</p>
+
+<p>Ma poichè le compagne ancora troppo atterrite,
+non la incoraggiavano nelle sue imprecazioni,
+e quella che le era più vicina si rimetteva
+a zappare voltandole le spalle, la Virginia comprese,
+una volta di più, che non spirava buon<span class="pagenum"><a name="Page_70" id="Page_70">[70]</a></span>
+vento per lei nel paese e che le contadine, ben
+lontane dal compiangerla, si godevano di vederla
+sgobbare e la canzonavano.</p>
+
+<p>Senza altro dire, avvolgendole tutte nella
+stessa muta imprecazione, ella raccolse la zappa
+dimenticata in un solco, e si rimise alla sua
+fatica cercando di sbrigare alla peggio l'odiato
+lavoro.</p>
+
+<p>&mdash;Il campo dei Rampoldi non renderà più
+come gli altri anni, ora che l'asino ha rotto la
+cavezza e se l'è svignata!&mdash;mormorava intanto
+la Meroni facendo sghignazzare le sue
+vicine.<span class="pagenum"><a name="Page_71" id="Page_71">[71]</a></span></p>
+
+<div class="figcenter" style="width: 306px;">
+<img src="images/ill070.jpg" width="306" height="67" alt="" title="" />
+</div>
+
+<hr />
+<h2><a name="CAPITOLO_VI" id="CAPITOLO_VI"></a>CAPITOLO VI.<br />
+<br />
+<span class="desc">Vinto!</span></h2>
+
+
+<p>Furente da prima e il cuore esulcerato per
+l'offesa patita, ma poi sempre meno triste e più
+padrona di sè, man mano che andava allontanandosi,
+la Cristina camminava traverso i campi
+e i prati, alla volta di Gel. Passò al guado la
+Vergonza quasi asciutta e quando fu sulla strada
+maestra incontrò il dottore che veniva da Casorate
+col suo legnetto per visitare la moglie del
+fittabile di Val Mis'cia. Egli fermò il cavallo.</p>
+
+<p>&mdash;Ehi, Scaramelli, è bassa l'acqua?</p>
+
+<p>&mdash;Sì, signor dottore...</p>
+
+<p>&mdash;Sei malata?</p>
+
+<p>Ella arrossì lievemente.</p>
+
+<p>&mdash;No... sto bene...<span class="pagenum"><a name="Page_72" id="Page_72">[72]</a></span></p>
+
+<p>&mdash;Allora è l'amore!...</p>
+
+<p>E lanciò una facezia grossolana, tentando di
+pizzicare le belle braccia sode della contadina.
+Ma ella fece a tempo a ritrarsi.</p>
+
+<p>&mdash;Scusa sai, non mi ricordavo che con te
+non si scherza. Ho visto la tua sorella alla
+Cascina Grande; non pare più lei. È un pezzo
+che non la vedi?</p>
+
+<p>&mdash;Sarà un mese e mezzo...</p>
+
+<p>&mdash;Va a trovarla, vedrai come ingrassa; e
+a dicembre ti fa zia!...</p>
+
+<p>Mentre parlava, egli aveva gettato il mozzicone
+del sigaro e ne accendeva uno nuovo,
+mostrando i denti bianchi, la mano lunga, affilata,
+da signore. Era un bel giovinotto, ai primi
+esordi della carriera, e si annoiava mortalmente
+di quella condotta.</p>
+
+<p>&mdash;Comanda altro?&mdash;domandò la Cristina
+seccata.</p>
+
+<p>&mdash;No... ti dispiace eh, di star qui un momento...
+Maledetto paese! Tutte brutte, e le
+poche belle, scontrose!... Vai a Gel?&mdash;Ella
+impallidì. Andava a Gel, sì; ma non ci aveva
+pensato, e a sentirselo dire tremava tutta.<span class="pagenum"><a name="Page_73" id="Page_73">[73]</a></span></p>
+
+<p>&mdash;Andrai alla cura... Canaglie di preti,
+tutte per loro!&mdash;brontolò il dottore masticando
+il virginia; poi ad alta voce:&mdash;Fammi il piacere,
+Cristina, passa da don Giorgio e digli che
+quei tali libri glieli porterò quest'altra settimana.</p>
+
+<p>&mdash;Si signore! Sarà servito.</p>
+
+<p>E s'allontanò in fretta, seguita dallo sguardo
+ironico del giovine medico, il quale attribuiva
+a don Giorgio le conquiste che a lui non riescivano.</p>
+
+<p>Quando le ruote del calessino si rimisero in
+moto, la Cristina si arrestò per riflettere. Andava
+dal curato?... Certo; non poteva avere
+altra meta. Ma s'ei la scacciava? Dalla Pasqua
+in poi le stava più sostenuto; e sebbene a volte
+si fermasse a contemplarla, evitava di parlarle.
+Che non l'amasse più?... Non le pareva possibile.
+In ogni modo voleva averne il cuore netto e se
+la respingeva, se proprio non voleva saperne di
+lei... ebbene, l'agente d'emigrazione aspettava
+ancora la sua risposta!... Sarebbe partita...
+partita per quel paese tanto lontano che ci
+si metteva dei mesi ad arrivare; e sarebbe<span class="pagenum"><a name="Page_74" id="Page_74">[74]</a></span>
+morta di crepacuore, o rimasta laggiù per
+sempre.</p>
+
+<p>Con questa risoluzione si rimise a camminare,
+affrettando il passo, quasi senza accorgersi, come
+sospinta dall'ansia indomita.</p>
+
+<p>Arrivò alla cura trafelata, gli occhi sfavillanti
+per l'interna concitazione, il volto vivamente
+colorito.</p>
+
+<p>Tirò la cordicella che pendeva dal buco della
+serratura ed entrò come il solito chiedendo:</p>
+
+<p>&mdash;È permesso?...</p>
+
+<p>Nessuno le rispose. La casa era vuota; don
+Giorgio zappava l'orto e aveva mandato il vecchio
+a Casorate a vendere quei pochi bozzoli.</p>
+
+<p>Cristina andò dritta in cucina e si guardò
+intorno. La pentola bollicchiava sul fornelletto,
+ma la cucina era in un disordine spaventevole.
+Piatti sporchi qua e là, avanzi di spazzatura
+lungo le pareti e perfin nel mezzo; ragni, attaccati
+a lunghi fili pendenti dal soffitto, danzanti
+nel vuoto.</p>
+
+<p>Crollò tristamente il capo. Il vecchio non
+pensava più che a ubbriacarsi!... E don Giorgio
+non aveva voluto chiamarla; e lei non aveva<span class="pagenum"><a name="Page_75" id="Page_75">[75]</a></span>
+osato presentarsi... per tutti quei giorni!...
+Povera casa!...</p>
+
+<p>Ma adesso...</p>
+
+<p>Ella ebbe uno scoppio interno di passione
+e un brivido nella schiena che la fece sussultare.</p>
+
+<p>Un pensiero nitido, luminoso le era passato
+nella mente come un baleno: da ora in poi la
+casa era sua; ci avrebbe pensato lei a tenerla
+come si deve; e se il vecchio non le obbediva,
+peggio per lui!...</p>
+
+<p>Stava per uscire dalla cucina e andare in
+cerca del curato, su, al primo piano, allorchè
+le parve di averlo visto dalla porta socchiusa
+che dalla cucina stessa metteva nell'orto. Fece
+un passo indietro e guardò meglio.</p>
+
+<p>Era lui veramente. La lunga veste nera sacerdotale,
+gettata negligentemente traverso a un
+ramo di salice, metteva una nota lugubre nella
+festività luminosa dell'orticello tutto verde e
+fiorito. In compenso, nulla di lugubre aveva la
+maschia figura di quel giovine. La camicia bianchissima,
+di tela fine, aperta sul petto, con le
+maniche rimboccate, e i lunghi calzoni neri serrati<span class="pagenum"><a name="Page_76" id="Page_76">[76]</a></span>
+alla cintola, come egli usava nelle ore di
+lavoro, gli davano un aria ardita e procace,
+che nulla aveva del prete. In quel momento
+egli aveva deposto la zappa e si riposava mondando
+alcune piante. Voltava le spalle alla casa.
+La sua testa bruna si ergeva superbamente
+sulle ampie spalle, e tutto l'atteggiamento della
+persona spirava la soddisfazione di una forza
+esuberante cui è finalmente concesso un momento
+di espansione.</p>
+
+<p>Sempre quando lavorava, all'aperto, dimenticando
+il suo stato di prete, don Giorgio si
+sentiva rinascere. Il cervello, dolcemente riposato
+nell'operosità muscolare, cessava di tormentarlo;
+ed egli apriva il cuore alle benefiche
+sensazioni, libero, calmo: la vita gli appariva
+facile e bella: l'amore, un bene supremo, non
+contrastato da rimorsi, nè da paure, e il terribile
+problema, che la sua carne poneva ferocemente
+al suo spirito, preventivamente sciolto
+dalla eterna Natura.</p>
+
+<p>La Cristina lo vedeva di profilo quand'ei
+voltava la testa nei movimenti del braccio. Non
+poteva saziarsi dal contemplarlo. Com'era diverso<span class="pagenum"><a name="Page_77" id="Page_77">[77]</a></span>
+da quando lo vedeva in chiesa!... Là, nei
+paramenti solenni, nel nimbo dell'incenso, le
+pareva un essere superiore, fantastico, un semidio;
+lo adorava; si prosternava dinanzi a
+lui: ma non avrebbe mai osato dirgli apertamente
+quanto l'amava. Un momento le pareva
+di salire con lui, nella gloria del cielo; il momento
+appresso si sentiva respinta da una forza
+ineluttabile, e ricadeva nella polvere, misera
+creatura che aveva osato alzare gli occhi a un
+amore sacrilego.</p>
+
+<p>Ma allorchè, di tratto in tratto, lo vedeva
+così, senza la veste nera, in tutto lo splendore
+della sua maschia bellezza, i timori svanivano.
+Non più semidio, ma uomo, vero uomo, egli non
+aveva nulla di straordinario, non la opprimeva
+con una superiorità troppo alta. Era un bel giovane,
+forte come lei: e come lei lavorava la
+terra. Pure diverso dagli altri anche in quel
+momento! Ella sentiva che nulla poteva abbassarlo,
+e il profondo rispetto ch'egli sempre le
+ispirava, si fondeva in una ineffabile tenerezza.</p>
+
+<p>Intanto che ella rimaneva lì a fantasticare, i
+minuti passavano. Si riscosse a questo pensiero.<span class="pagenum"><a name="Page_78" id="Page_78">[78]</a></span></p>
+
+<p>Il vecchio ubbriacone&mdash;suo padre&mdash;poteva
+ritornar presto, e quell'istante perduto non
+si sarebbe forse ripresentato mai più... Mai
+più ella avrebbe riavuto tanto coraggio... Rapidamente
+ella prese una risoluzione e adagio
+adagio uscì fuori nell'orto. A piccoli passi leggieri
+s'insinuò nella viottola, passò dietro le
+spalle del giovane; raccattò la zappa abbandonata
+da lui e si mise a zappare.</p>
+
+<p>Don Giorgio avvertì subito il rumore del
+ferro che fendeva le zolle, e pensò:</p>
+
+<p>&mdash;Quell'imbecille di Marco crede d'ingannarmi;
+quando lo rimprovererò di essere tornato
+tardi, mi dirà: eh! signor curato è un'ora
+che son qui a zappare! lei era assorto come il
+solito e non mi ha sentito!</p>
+
+<p>E sorrise tra sè dell'astuzia grossolana di
+quell'incorreggibile perdigiornate.</p>
+
+<p>Ma con che vigore zappava!... O dove era
+andato a pescare tanta forza, quel lumacone?!</p>
+
+<p>Si voltò; vide la Cristina e restò lì interdetto.</p>
+
+<p>&mdash;Cristina!...&mdash;mormorò, dopo alcuni
+istanti con la voce rotta dalla intensa commozione.<span class="pagenum"><a name="Page_79" id="Page_79">[79]</a></span></p>
+
+<p>&mdash;Cristina!...</p>
+
+<p>Ella udì e si drizzò, interrompendo il lavoro,
+e guardò il suo signore con ineffabile e ansiosa
+tenerezza.</p>
+
+<p>Il Castellani comprese che il momento fatale
+lungamente temuto e pazzamente desiderato,
+era giunto, e che non stava più in potere suo
+di sfuggirlo, nè di allontanarlo.</p>
+
+<p>Con questa convinzione dell'inevitabile, che
+agisce, a volte, come una potenza ipnotica dell'io
+su se stesso e trascina e conquide le creature
+impressionabili, quasi quanto la più fiera
+passione, egli rinunziò fino da quel momento a
+qualunque idea di resistenza.</p>
+
+<p>&mdash;Sarà quello che sarà&mdash;pensò con intima
+gioia&mdash;Io non l'ho chiamata; è il destino che
+me la manda!...</p>
+
+<p>E nel frattempo se la divorava con gli occhi,
+che non gli era parsa mai tanto bella.</p>
+
+<p>&mdash;Come siete qui, Cristina? Non eravate a
+lavorare laggiù nei campi del fittabile di Val
+Mis'cia? Mi parve di avervi vista questa mattina
+con la zappa sulla spalla, avviarvi insieme alle
+altre...<span class="pagenum"><a name="Page_80" id="Page_80">[80]</a></span></p>
+
+<p>Ella pensò che s'ei l'avea vista, voleva dire
+che cercava di vederla, senza farsi scorgere,
+mentre apparentemente la fuggiva; e n'ebbe un
+senso di gaudio che le fece coraggio.</p>
+
+<p>&mdash;Ci sono andata, è vero; ma quel ladro
+mi ha cacciata!...</p>
+
+<p>&mdash;Cacciata?!</p>
+
+<p>&mdash;Sì. Perchè gli ho sciupata una pianta di
+melgone, zappando troppo forte!...</p>
+
+<p>&mdash;Per questo soltanto?... Egli vi voleva
+bene, hanno detto...</p>
+
+<p>La Cristina arrossì come di una offesa.</p>
+
+<p>&mdash;Bene?!... Oh!... Voleva fare di me come
+di tante altre... e perchè io non ho voluto s'è
+messo a perseguitarmi... Vigliacco!...</p>
+
+<p>Don Giorgio sussultò. Dopo un momento riprese
+in tono di scherzo:</p>
+
+<p>&mdash;Se era innamorato, povero diavolo!...
+Non ti piaceva?... Eppure è un bell'uomo...
+ricco...&mdash;E dicendo ciò la fissava con intenzione.</p>
+
+<p>&mdash;Oh! Don Giorgio!... mi crede così,
+lei!... Crede...</p>
+
+<p>Non potè continuare. La commozione lungamente
+frenata, la fece scoppiare in singhiozzi.<span class="pagenum"><a name="Page_81" id="Page_81">[81]</a></span></p>
+
+<p>Provava un'amarezza che la soffocava; un
+doloroso pentimento. Le pareva che don Giorgio
+non l'amasse più e non volesse più saperne
+di lei... E lei s'era quasi offerta!... Che vergogna!...</p>
+
+<p>Egli invece la guardava piangere, con intima
+gioia. Quelle lagrime che vedeva correre sulle
+guancie di lei scendevano fino in fondo al suo
+proprio cuore, calmando soavemente l'atroce
+febbre da cui era arso.</p>
+
+<p>Finita la lotta! Aveva tentato l'impossibile.
+Ora era vinto... vinto e felice.</p>
+
+<p>Le si accostò: la prese per le braccia, l'attirò
+a sè.</p>
+
+<p>&mdash;Non piangere, Cristina!... Non ho voluto
+offenderti, sai?... Ti amo! Sì&mdash;è male... ma
+ti amo... È tanto tempo che mi bruci il sangue...
+che ti sogno... che ti voglio... E tu pure
+mi ami... lo so, lo so, sai...</p>
+
+<p>Parlava concitato, con la voce soffocata: il
+petto anelante si alzava e si abbassava con un
+movimento rapido, poderoso.</p>
+
+<p>&mdash;Oh! Cristina! non so quale destino, se
+buono o perfido, t'abbia mandata qui a questa<span class="pagenum"><a name="Page_82" id="Page_82">[82]</a></span>
+ora; ma dacchè sei venuta, dacchè Dio l'ha
+permesso, non te ne andrai più. Sarai mia, mia
+per tutta la vita, qualunque cosa accada!...</p>
+
+<p>L'aveva trascinata dentro, nella casa, e la
+serrava tra le sue braccia, sull'ampio petto,
+dove ella cercava un rifugio, nascondendo la
+faccia, confusa, timida, dopo tanto ardimento.</p>
+
+<p>&mdash;Andiamo di sopra&mdash;le mormorò.&mdash;Vieni
+a vedere le mie stanzette... il nostro appartamento...
+Ci si sta meglio che qui, sai...</p>
+
+<p>Ma ella non poteva neppure fare un passo;
+le forze le mancavano, si sentiva cadere...</p>
+
+<p>&mdash;Allora ti porto!... Sì, ti voglio portare,
+in trionfo... mia... mia!...</p>
+
+<p>E l'afferrò risolutamente e l'alzò sulle braccia
+poderose, portandola come un oggetto prezioso
+con una delicatezza di mamma, su per la
+breve scala nelle piccole camere silenziose, dove
+egli l'aveva tanto desiderata, invocata, posseduta...
+nel delirio delle allucinazioni.</p>
+
+<p>Il sole declinava dietro alle persiane socchiuse;
+il mistero e la penombra rendevano più
+sicuro il nido ai due amanti.</p>
+
+<p>Giù nell'orto ancora smagliante di luce, la<span class="pagenum"><a name="Page_83" id="Page_83">[83]</a></span>
+veste sacerdotale dimenticata sul ramo del salice,
+allungava sempre più la sua ombra funeraria,
+simbolo pauroso di schiavitù, di menzogna,
+di morte.</p>
+
+<p>E dalla viottola, al di là del muro di cinta,
+il fittabile che aveva scacciata la Cristina, guardava
+ghignando quel cencio nero e accennava
+alle finestre socchiuse della casetta con un gesto
+osceno di scherno e d'imprecazione.<span class="pagenum"><a name="Page_84" id="Page_84">[84]</a></span></p>
+
+<div class="figcenter" style="width: 147px;">
+<img src="images/ill083.jpg" width="147" height="139" alt="" title="" />
+</div>
+
+<hr />
+<p><span class="pagenum"><a name="Page_85" id="Page_85">[85]</a></span></p>
+<h2><a name="CAPITOLO_VII" id="CAPITOLO_VII"></a>CAPITOLO VII.<br />
+<br />
+<span class="desc">Alla Cascina Grande.</span></h2>
+
+
+<p>Erano i giorni lieti della raccolta autunnale;
+tanto più lieti chè il formentone abbondava.</p>
+
+<p>La sera, dopo cena, uomini e donne si mettevano
+intorno all'aia e sotto la loggia della casa
+padronale, formando un largo circolo; e ognuno
+aveva il suo mucchio di formentone davanti a
+sè, e l'uncino di ferro in mano per scartocciare
+le pannocchie.</p>
+
+<p>Maria Scaramelli, seduta sotto il portico
+presso alla lanternina attaccata a un chiodo&mdash;unico
+lume per tutti&mdash;faceva andare l'uncino
+con tanta rapidità e destrezza che le pannocchie
+mondate si ammucchiavano alla sua sinistra come<span class="pagenum"><a name="Page_86" id="Page_86">[86]</a></span>
+per incanto; e ad ogni poco ella doveva spingere
+in là, con le braccia e le gambe, i cartocci
+vuoti che le si ammassavano intorno.</p>
+
+<p>Le altre donne le dicevano sorridendo senza
+invidia:</p>
+
+<p>&mdash;Nessuna vi può superare voi, Maria; siete
+la più svelta e non vi stancate mai; neppure a
+essere in quello stato!</p>
+
+<p>Ella scrollava il capo con un fare dolce di
+contentezza; ma non rispondeva. Non le piaceva
+discorrere di quella grande speranza concessa
+finalmente al suo intimo desiderio. La sua povera
+anima abituata alle asprezze del destino non
+era forse più suscettibile della confidente baldanza
+che sostiene i fortunati anche in mezzo ai pericoli,
+e spesso li manda illesi.</p>
+
+<p>Lei temeva sempre. Dopo tanti tormenti, dopo
+tante angoscie, la pace di cui godeva e l'orizzonte
+sereno che le si apriva dinanzi, la rendevano
+timida, superstiziosa. Le pareva impossibile
+che dovesse durare: era tanto avvezza a
+piangere!</p>
+
+<p>Epperò chiudeva ogni cosa in sè, come nel
+passato; gelosa della gioia come del dolore.<span class="pagenum"><a name="Page_87" id="Page_87">[87]</a></span></p>
+
+<p>E non si lagnava mai delle piccole contrarietà;
+le dissimulava piuttosto, perfino con se stessa.</p>
+
+<p>Se il cavallante stava fuori più del bisogno,
+se arrivava un tantino brillo&mdash;lui che negli
+anni addietro non andava mai all'osteria&mdash;ella
+faceva le viste di non accorgersene e non gli
+chiedeva mai dov'era stato nè cosa aveva fatto.
+Temeva troppo di vedere quella fronte oscurarsi,
+quegli occhi, ora buoni e ridenti, ridiventare
+freddi, arcigni come nel passato. Del resto, dacchè
+aspettava il bambino, non si accorgeva quasi
+neppure se il marito tardava; era tanto occupata,
+aveva tante piccole cose da preparare.</p>
+
+<p>Anche quella sera Sandro era fuori. Attaccato
+il cavallo se n'era andato via: per ordine
+del padrone&mdash;diceva.</p>
+
+<p>Ma sarebbe ritornato, e presto. Lei intanto
+lavorava. Lavorava e cantava. La delicata poesia
+che ella portava inconsciamente nell'anima, e il
+bisogno indistinto di una effusione e di una tenerezza,
+di cui veramente non conosceva neppure
+il linguaggio, si esalavano in un rozzo canto
+contadinesco.</p>
+
+<p>Cominciava da sola.<span class="pagenum"><a name="Page_88" id="Page_88">[88]</a></span></p>
+
+<p>La sua voce morbida, impregnata di tristezza
+si elevava dolcemente nell'aria molle della serata
+autunnale.</p>
+
+<p>I contadini l'ascoltavano un istante in silenzio,
+con una sorta di raccoglimento; poi, alla
+prima cadenza, le donne, trascinate, la seguivano;
+e dopo poche battute, tutto a un tratto,
+quasi selvaggiamente, prorompevano le voci forti
+e ben timbrate dei maschi.</p>
+
+<p>Il coro si formava. Un coro assai primitivo,
+senza alcuna sapienza, senza varietà di toni;
+ma poderoso nella sua malinconica monotonia,
+e non privo certo di una cotale semplice e solenne
+bellezza. Di tratto in tratto sembrava
+come se da quei petti rozzi, da quei cervelli
+incapaci di un pensiero sintetico, si fosse sprigionato
+il più profondo sentimento della insopportabile
+miseria&mdash;il conscio orrore della
+troppo lunga ingiustizia. Erano schianti di angoscia,
+gridi di rivolta, appelli disperati. E
+quelli che nel mezzo dell'aia, battevano col coreggiato
+le pannocchie mondate per distaccarne
+il grano, seguivano il ritmo con impeto crescente,
+formando uno strano, formidabile accompagnamento.<span class="pagenum"><a name="Page_89" id="Page_89">[89]</a></span>
+Pareva il bosco, allorchè urla e
+scoppia, e si torce imprecando, sotto la sferza
+odiata del vento.</p>
+
+<p>Ma pochi istanti appresso, le braccia stanche
+dei battitori si allentavano, e il coro rientrava,
+a poco a poco, nella solita nenia semplicemente
+malinconica.</p>
+
+<p>Le faccie tranquille, le mani operose non
+tradivano alcuna commozione insolita.</p>
+
+<p>Che cosa era stato?</p>
+
+<p>Nulla. Uno sfavillamento imponderabile del
+sotterraneo braciere.</p>
+
+<p>Uno scatto istintivo del sentimento umano
+conculcato.</p>
+
+<p>Ma la materia infiammabile non era pronta.
+Ma i poveri contadini, depressi dall'ignoranza e
+dalla miseria, non potevano comprendere così
+subito il misterioso appello.</p>
+
+<p class="center"><span class="big"><sub>*</sub><sup>*</sup><sub>*</sub></span></p>
+
+<p>Il cielo, ognora più chiaro e limpido annunziava
+il sorgere della luna. Levati di mezzo i<span class="pagenum"><a name="Page_90" id="Page_90">[90]</a></span>
+torsoli delle pannocchie&mdash;alcuni dei quali serbando
+ancora una parte dei chicchi venivano sottoposti
+al ferro da sgranare&mdash;i contadini procedevano
+a ben distendere il grano sull'aia servendosi
+de' rastrelli: altri distendevano pure i
+cartocci che ben ripuliti e completamente secchi
+avrebbero servito pei sacconi de' letti o per uso
+di strame alle bestie.</p>
+
+<p>Maria ascoltava ansiosamente il rumore di
+una carrettella che si avvicinava. Certo era il
+suo Sandro.</p>
+
+<p>Ma prima che la carrettella arrivasse al cancello,
+un uomo vecchio, sbilenco, in abiti metà
+da paesano, metà da scaccino, entrò nella corte
+e si accostò alla giovine donna gesticolando e
+borbottando forte. Era suo padre: Marco Scaramelli.</p>
+
+<p>Ella sentì come una ferita al cuore. Oh!
+qualche cosa di brutto era avvenuto a Gel, alla
+Cura. Quella Cristina!... Non ebbe il tempo di
+interrogare.</p>
+
+<p>&mdash;Mi hanno cacciato!&mdash;gridava Marco.&mdash;Mi
+hanno cacciato, que' due sudicioni, quei
+due... levando il sacro di lui, que' due maiali!...<span class="pagenum"><a name="Page_91" id="Page_91">[91]</a></span></p>
+
+<p>I contadini curiosi, pronti a malignare, facevano
+crocchio intorno all'ubbriacone che gridava
+come un energumeno. Tutti sapevano di
+chi parlava; chè gli amori del giovine prete
+con la bella Cristina erano soggetto di ciarle
+per molte miglia all'ingiro.</p>
+
+<p>Maria si sentiva morire.</p>
+
+<p>&mdash;Sta' zitto; ti prego, sta' zitto!&mdash;badava
+a dire al padre.</p>
+
+<p>Ma questi non le dava retta.</p>
+
+<p>&mdash;Cacciato! Messo in strada co' miei cenci!&mdash;E
+accennava a un fagotto, che gli pendeva
+dal braccio mancino, e a cui Maria non aveva
+badato alla prima.</p>
+
+<p>&mdash;Vi ha cacciato perchè non avete voluto
+smettere di ubbriacarvi&mdash;disse un certo Bernardo,
+uomo serio cui non piacevano i pettegolezzi.&mdash;Ha
+ragione il signor Curato; non avete
+a rifarvela che con voi stesso.</p>
+
+<p>Come accade in casi simili, tutti si schierarono
+dalla parte di Bernardo, e Marco si sentì
+deriso.</p>
+
+<p>Ma non si diede per vinto.</p>
+
+<p>&mdash;Bugie! Bugie!... Non è vero niente. Se<span class="pagenum"><a name="Page_92" id="Page_92">[92]</a></span>
+fosse stato per il vino, tanto, dovrebbe avermi
+cacciato da un bel pochino, dovrebbe!... Ne
+facevo del bere l'anno passato! Dio! se ne facevo
+del bere! Miracolo se non gli ho asciugata
+la cantina. Ma allora non mi cacciava,
+perchè in grazia che c'ero io alla Cura, la ci
+capitava di tratto in tratto anche la Cristina!...
+Potevo ubbriacarmi allora!...</p>
+
+<p>Le donne presenti scoppiarono in una risata.
+Egli prese coraggio e continuò.</p>
+
+<p>Già! lo cacciava adesso il signor Curato;
+adesso si accorgeva che era un ubbriacone;
+adesso, perchè la ganza ce l'aveva in casa e
+non voleva testimoni! E lei peggio di lui,
+quella...! Metteva suo padre in sulla strada,
+invece di assicurargli il pane, già che la si era
+data a quel bel mestiere, quella...!&mdash;E giù
+parolaccie e bestemmie, snocciolate come <i>avemarie</i>.</p>
+
+<p>Chi rideva ancora e chi brontolava; tutti
+però l'ascoltavano come affascinati da una curiosità
+malsana.</p>
+
+<p>Egli era spaventevole e grottesco. Secco
+come una mummia, traballante sulle gambe, con<span class="pagenum"><a name="Page_93" id="Page_93">[93]</a></span>
+quegli abiti che gli cascavano da tutte le parti:
+col viso bruciato dall'alcool, gli occhi di triglia
+morta. Metteva schifo e paura.</p>
+
+<p>Maria non tentava più di farlo tacere. Capiva
+che era impossibile. Ma quando vide Sandro si
+sentì riavere. Corse a lui e gli raccontò tutto
+in poche parole.</p>
+
+<p>Sandro, sempre bell'uomo, sempre svelto e
+imponente, si avanzò verso il vecchio e guardandolo
+bene in faccia, con fare asciutto, ma
+senza collera disse:</p>
+
+<p>&mdash;Noi andiamo a letto; abbiamo lavorato,
+siamo stanchi; e io devo chiudere il cancello;
+scusate, veh!... Ritornerete un altro giorno, a
+un'ora più comoda...&mdash;E mentre parlava cercava
+di spingere il vecchio fuori del cortile.</p>
+
+<p>&mdash;Ah! ah! ah! ah! ah!&mdash;sghignazzò Marco
+Scaramelli affrontando il genero e facendolo
+rinculare verso il centro del cortile, con una
+forza che nessuno si sarebbe aspettata dalla
+parte di un vecchio così male in gamba.&mdash;Qui
+voglio restare!&mdash;esclamò.&mdash;Qui. Tu mi devi
+mantenere. Io non ho altri.</p>
+
+<p>Uscito dal primo stupore di quella inaspettata<span class="pagenum"><a name="Page_94" id="Page_94">[94]</a></span>
+reazione, Sandro si drizzò tutto di un
+pezzo, e con un semplice spintone ricacciò quel
+petulante fino all'uscita.</p>
+
+<p>La zuffa impari divenne feroce.</p>
+
+<p>Gli astanti cercavano di mettersi di mezzo
+per distaccare i due furibondi; e Maria li supplicava
+piangendo, che la finissero.</p>
+
+<p>Le altre donne strillavano, al solito, di paura.</p>
+
+<p>Già il vecchio soccombeva. Ma all'ultimo
+istante, quando si sentì costretto a volgere in
+fuga, si mise a gridare con quanto fiato aveva
+in corpo:</p>
+
+<p>&mdash;Va bene! tu mi scacci. Ma io andrò da
+tuo fratello e gli dirò che ti ho visto con la sua
+donna, e gli dirò dove e quando!...</p>
+
+<p>Il cavallante esasperato assestò al suo suocero
+un calcio tale che lo fece ruzzolare in mezzo
+alla ghiaia, al di là del cancello.<span class="pagenum"><a name="Page_95" id="Page_95">[95]</a></span></p>
+
+<div class="figcenter" style="width: 244px;">
+<img src="images/ill094.jpg" width="244" height="68" alt="" title="" />
+</div>
+
+<hr />
+<h2><a name="CAPITOLO_VIII" id="CAPITOLO_VIII"></a>CAPITOLO VIII.<br />
+<br />
+<span class="desc">Nuove lotte.</span></h2>
+
+
+<p>Pallido, la fronte corrugata, gli occhi stanchi,
+don Giorgio Castellani errava per la campagna,
+come un'anima in pena.</p>
+
+<p>Non parlava con nessuno, o pronunciava soltanto
+le parole necessarie.</p>
+
+<p>In casa, solo con Cristina, si forzava a parere
+calmo; le insegnava a leggere e a scrivere
+per ingannare il tempo e se stesso. Poi si chiudeva
+nella sua camera col pretesto di un urgente
+lavoro. Una terribile battaglia si combatteva
+nell'animo suo.</p>
+
+<p>Dopo quel primo giorno di delirio, in cui l'umanità
+aveva trionfato completamente dei propositi
+e dei pensieri del prete, egli era ritornato<span class="pagenum"><a name="Page_96" id="Page_96">[96]</a></span>
+su' suoi passi, tormentato da mille dubbi, da
+mille angoscie.</p>
+
+<p>Così, mentre i contadini l'accusavano d'avere
+cacciato Marco per starsene più libero con la sua
+amante, egli avrebbe potuto spalancare usci e
+finestre e mettere tutta la propria esistenza, sotto
+agli occhi indagatori del pubblico.</p>
+
+<p>Non era uomo da crogiolarsi nelle comode
+transazioni dei costumi e della religione. Ardente,
+entusiasta, forte e semplice, non poteva trarsi
+d'impiccio con le solite scappatoie dei frolli,
+degli ipocriti. Per lui erano le grandi e fatali
+uscite: le follìe, mai le viltà. Non faceva teoriche;
+sentiva così, forse senza ben rendersene
+conto. Natura energica, esaltata dal misticismo
+della prima educazione.</p>
+
+<p>Insieme a ciò gentiluomo fino allo scrupolo,
+gentiluomo nell'intimo senso della parola; e recalcitrante
+a tutte le sottigliezze dello spirito
+gesuitico fin dalla prima età. I suoi superiori
+che lo conoscevano, avevano di lui una grande
+stima; ma in generale opinavano che non avrebbe
+mai fatto carriera, e che fosse meglio tenerlo in
+campagna.<span class="pagenum"><a name="Page_97" id="Page_97">[97]</a></span></p>
+
+<p>Un suo vecchio amico, impiegato alla Curia
+vescovile di Pavia, diceva: Castellani non sa il
+valore della parola: <i>distinguo</i>: non può fare
+strada.</p>
+
+<p>Era tutto di un pezzo.</p>
+
+<p>Se fosse scoppiata una guerra patriottica,
+avrebbe preso il fucile; e lo diceva; poichè
+nessuno l'avrebbe potuto convincere che i suoi
+doveri di prete escludessero i suoi doveri di cittadino.</p>
+
+<p>Col medesimo criterio giudicava i suoi doveri
+verso Cristina. Pure amandola appassionatamente,
+se ella non fosse stata quella che era&mdash;una creatura,
+cioè, tutta devota a lui e purissima&mdash;egli
+avrebbe forse troncato il dolce vincolo, sacrificando
+l'amore al dovere del proprio stato.
+Poichè&mdash;non poteva nasconderlo&mdash;passato il primo
+acciecamento della passione, terribile in lui, il
+rimorso lo schiacciava. E non tanto per il peccato
+commesso: egli sapeva che Dio perdona;
+ma ben più per il bivio crudele, in cui si era
+messo, di dover abbandonare la donna amata, o
+mancare all'impegno preso davanti a Dio e davanti
+agli uomini. Sapeva che molti preti, messi<span class="pagenum"><a name="Page_98" id="Page_98">[98]</a></span>
+nelle identiche circostanze, se la cavavano con
+la massima disinvoltura.</p>
+
+<p>C'era una vittima di più nel mondo: una
+donna gettata nell'infamia, o nella miseria, o
+nella disperazione; ma il prete si salvava.</p>
+
+<p>Dio perdona.</p>
+
+<p>Quale spirito maligno gli suggeriva che il
+perdono divino non basta a riparare il male
+reale fatto ad un nostro simile? Era la sua
+squisita delicatezza di gentiluomo? Il suo attaccamento
+all'onore mondano?... La passione,
+forse, che si mascherava così?... O un intendimento
+più alto, più nobile della religione e del
+dovere stesso?...</p>
+
+<p>Nei primi giorni di sbalordimento, dopo la
+disfatta, il suo cervello preso da vertigine, aveva
+immaginata una via di salvezza, irta di triboli,
+ma splendida di poesia e di bellezza.</p>
+
+<p>La giovine che gli si era abbandonata, non
+aveva più che lui al mondo; egli era responsabile
+di quell'anima, di quella vita; nè la coscienza
+gli permetteva di scemare con sofismi tale responsabilità:
+dunque, come egli stesso aveva
+detto quel giorno, essa doveva rimanere con lui,<span class="pagenum"><a name="Page_99" id="Page_99">[99]</a></span>
+nella sua casa, unico asilo per lei. Su questo,
+nulla era da mutare. Ma... non poteva quella
+convivenza essere senza peccato, santa, ideale?...
+Non potevano, libato il calice inebbriante, colto
+il fiore divino dell'amore, vivere vicini in casta
+amicizia, amanti sublimi, martiri dell'idea?!...</p>
+
+<p>Oh! il bel sogno!...</p>
+
+<p>Ei l'accarezzò quel sogno: volle farne una
+realtà.</p>
+
+<p>E la ragazza dei campi, la contadina ignorante,
+ineducata, intese questa bellezza ideale;
+e abbracciò con entusiasmo la mistica poesia del
+sacrifizio.</p>
+
+<p>Ma dopo quattro mesi, quantunque non avesse
+mancato in alcun modo alle sue promesse, don
+Giorgio non credeva più di poterle mantenere in
+eterno. Una grande tristezza era in lui. Capiva
+d'essere stato eccessivamente presuntuoso, forse
+ipocrita, forse gesuita.</p>
+
+<p>Il terribile dilemma si delineava sempre più
+chiaramente sotto ai suoi occhi; tanto più dopo
+che la Cristina aveva cacciato il vecchio incorreggibile,
+che si ubbriacava, rubava e li insultava
+nelle sue orgie. Nessuna via di accomodamento<span class="pagenum"><a name="Page_100" id="Page_100">[100]</a></span>
+possibile ormai, nè di fronte alla coscienza,
+nè con le circostanze esteriori.</p>
+
+<p>Abbandonare Cristina vigliaccamente, dopo di
+averla disonorata; gettarla in balìa ai suoi nemici,
+nella miseria, nella disperazione; o svestire
+quell'abito, spezzare il giuramento: spretarsi,
+insomma, e sposare Cristina. Non vedeva altra
+uscita da quel ginepraio.</p>
+
+<p>Che schianto! che angoscia! che tormenti!</p>
+
+<p>Egli avrebbe dovuto decidere prontamente. Si
+irritava con se stesso di quelle titubanze. Ma le
+sue forze vacillavano.</p>
+
+<p>Ne conosceva parecchi dei preti ritornati
+laici. Quasi tutti uomini di ingegno: coscienze
+rette; ma quasi generalmente infelici. D'altra
+parte quelli ch'egli conosceva erano tutti scienziati
+positivisti, nei quali la fede era caduta a
+poco a poco sotto allo scalpello della investigazione.
+Avevano deposto l'abito come una maschera
+menzognera.</p>
+
+<p>In tal caso, ciò doveva essere molto più facile.
+Per lui, credente, mistico in fondo, filosofo
+della vita per l'abitudine di osservare e
+di pensare, ma poco addentro nella scienza; per<span class="pagenum"><a name="Page_101" id="Page_101">[101]</a></span>
+lui povero prete campagnuolo, ciò era terribilmente
+difficile.</p>
+
+<p>A lui sarebbe bastato che i vescovi, riuniti
+in concilio, guidati da una mira ambiziosa, non
+avessero decretata la legge contro natura che
+vieta l'amore a tanti uomini. Ma la legge esisteva
+e tutti i colpiti si sottomettevano o fingevano
+di sottomettersi.</p>
+
+<p>Prostrato ai piedi dell'altare, egli supplicava
+nelle lagrime il suo Iddio generoso a concedergli
+una ispirazione, un raggio di luce che gl'indicasse
+la vera strada.</p>
+
+<p>Che cosa domandava infine? Di poter vivere
+da uomo onesto, senza ipocrisie, senza vergogna;
+e di non avere per questo la coscienza
+scissa, l'anima travagliata dagli angosciosi
+dubbi.</p>
+
+<p>Ma Dio non l'ascoltava; irato, voltava la
+faccia dal supplicante.</p>
+
+<p>A poco a poco, egli sentiva un gran freddo
+nel cuore, la coscienza si paralizzava: la preghiera
+stessa gli pareva senza senso; vuota la
+chiesa, lontano il nume. La sua fede illanguidita
+non era più che un miraggio, un fantasma.<span class="pagenum"><a name="Page_102" id="Page_102">[102]</a></span>
+Poteva rinnegarla quando voleva. Ma neppure
+questo stato d'animo gli recava la pace desiderata,
+la serenità di giudizio, lo slancio del convincimento.
+Soffriva di sentirsi così: rimaneva
+prostrato, inerte. E poi, una vaga paura sorgeva
+dal fondo oscuro del cuore tormentato.
+Paura materiale, paura delle cose, paura, secondo
+lui, bassa, ma gelida, opprimente paura.</p>
+
+<p>Rompere col passato: disdirsi dopo tanti
+anni; spezzare il giuramento; farsi vituperare
+dagli amici più cari; ed entrare solo, senza appoggi
+in una società nuova per lui, diffidente,
+cinica, nemica!</p>
+
+<p>Che cosa avrebbe fatto?... A quale lavoro
+avrebbe consacrato la sua forza?... Dove avrebbe
+cercato un pane per sè e per Cristina?</p>
+
+<p>Nella campagna?... In città?... Prete spretato!
+Vale a dire, un uomo che ha il coraggio
+di confessare: «È stato uno sbaglio: i principî
+che avevo abbracciati, non mi soddisfano più;»
+Oppure: «La superiorità che mi attribuivo era
+falsa: sono un debole uomo.» E ciò in mezzo
+ad uomini che si forzano a portare la maschera
+del leone, anche se la natura li ha forniti di<span class="pagenum"><a name="Page_103" id="Page_103">[103]</a></span>
+un'anima da coniglio: in un mondo dove tutto
+si perdona, fuorchè il dire: «Ho sbagliato:
+cambio opinione.»</p>
+
+<p>Certo qualcuno lo avrebbe compreso, compatito
+almeno: qualcuno gli avrebbe steso benevolmente
+la mano. Vere anime superiori esistevano
+nel mondo; aveva letto tanti libri
+dettati da un alto pensiero; scritti da uomini
+veramente liberi. Ma come presentarsi a quegli
+uomini?... Come cercarli nell'ingranaggio della
+vita quotidiana?... E se sbagliava?... Se l'uomo
+apparentemente liberale e superiore, a cui egli
+si sarebbe rivolto, avesse nudrito dei pregiudizi,
+o una di quelle ripugnanze ereditarie, invincibili,
+che fanno dire anche ad un uomo di buon senso:
+l'unto non si leva mai: il prete resta prete in
+eterno, e quello spretato lo è due volte?...</p>
+
+<p>O se, pur trovando l'uomo ideale, fosse mancata
+in lui stesso la capacità di farsi comprendere?
+Se avesse destato delle diffidenze? Era
+tanto facile: un prete!... Che umiliazione! Che
+spasimi in tutto l'essere!...</p>
+
+<p>Oh! maledetti coloro che l'avevano gettato
+fanciullo in un seminario, facendogli pagare a<span class="pagenum"><a name="Page_104" id="Page_104">[104]</a></span>
+sì caro prezzo un'illusorio beneficio! Maledetti
+coloro che, svisando i suoi giovanili entusiasmi
+e le tenerezze vereconde della sua anima appassionata,
+lo avevano ingannato con la menzogna;
+e macchiato col nome bugiardo di vocazione, la
+eterna verità, il dischiudersi del fiore umano che
+istintivamente innalza verso il cielo i suoi primi
+effluvi!... Maledetti! Maledetti!</p>
+
+<p>Solo, nella piccola chiesa piena d'ombre, gettato
+sui gradini dell'altare la faccia contro terra,
+egli imprecava e piangeva.</p>
+
+<p>Una mattina un uomo fidato gli portò una
+lettera della Curia.</p>
+
+<p>Ei l'aspettava in realtà quella lettera: eppure,
+toccandola, ebbe come una scossa elettrica.
+Riconobbe la calligrafia del vecchio prete suo amico,
+impiegato alla Cancelleria vescovile di Pavia.</p>
+
+<p>&mdash;Ci siamo!&mdash;pensò con una specie di
+gioia amara. E subito dopo, come per una ispirazione
+segreta:</p>
+
+<p>&mdash;Qui è la soluzione!</p>
+
+<p>La lettera conteneva prima di tutto una chiamata
+del Vescovo: <i>Ad audiendum verbum</i>.</p>
+
+<p>Poi una missiva confidenziale dell'amico impiegato.<span class="pagenum"><a name="Page_105" id="Page_105">[105]</a></span></p>
+
+<p>Il buon uomo, esperto della vita, pratico di
+queste faccende, avvertiva il giovine che qualcosa
+di troppo azzardato era giunto agli orecchi
+dei superiori. La parola «scandalo» doveva
+essere stata pronunciata. Non glie ne facevano
+una colpa enorme, no, Dio santo! si sa, un prete
+giovine, e nella noia di quei paesi!... Comprendevano
+benissimo, compativano...</p>
+
+<p>Ma lo scandalo dispiaceva a Monsignore. In
+questi tempi di incredulità, con tanti nemici della
+Chiesa, tutto diveniva pericolo, e le apparenze
+avevano una straordinaria importanza. Egli però
+poteva cavarsela con onore, anzi, a dirgliela in
+amicizia, quella vecchia amicizia ch'ei ben conosceva,
+destreggiandosi un poco, poteva trarre
+occasione per migliorare il suo stato, chiedendo
+un trasloco in paese più ricco; ciò che non gli
+sarebbe stato negato; purchè accorresse subito,
+mostrandosi pentito e dolente; e purchè si liberasse
+della pecorella. Levata di mezzo la pietra
+dello scandalo egli poteva giustificarsi con grande
+facilità. Molte cose si potevano mettere a carico
+della maldicenza della gente e della irreligione
+che infettava città e campagne.<span class="pagenum"><a name="Page_106" id="Page_106">[106]</a></span></p>
+
+<p>Naturalmente l'amico non aveva neppure il
+sospetto che don Giorgio pensasse a resistere.
+Epperò nessun'altra esortazione; ma sempre
+quella, ripetuta, di far sparire la bella peccatrice,
+fosse pure con qualche sacrificio. E qui a
+guisa di suggello, un distico latino, molto elegante,
+il quale indicava che il reverendo era un
+intelligente cultore delle belle lettere, e, a tempo
+avanzato, un'amico indulgente delle belle peccatrici.</p>
+
+<p>A mano a mano che andava leggendo questa
+curiosa lettera, una gran luce si faceva nell'anima
+di don Giorgio. L'ultimo velo cadeva;
+l'ultimo dubbio era vinto.</p>
+
+<p>Uno strano sorriso gli errava sulle labbra, e
+nel petto virile rifioriva il coraggio.</p>
+
+<p>Vinto! Ma questa volta era lui che vinceva.
+Gli occhi sfavillanti, la fronte eretta, andava
+incontro all'avvenire, conscio del proprio dovere,
+sicuro in se stesso.<span class="pagenum"><a name="Page_107" id="Page_107">[107]</a></span></p>
+
+<div class="figcenter" style="width: 149px;">
+<img src="images/ill106.jpg" width="149" height="74" alt="" title="" />
+</div>
+
+<hr />
+<h2><a name="CAPITOLO_IX" id="CAPITOLO_IX"></a>CAPITOLO IX.<br />
+<br />
+<span class="desc">La Cristina.</span></h2>
+
+
+<p>La ciarla correva di bocca in bocca, Marco
+Scaramelli era scomparso.</p>
+
+<p>Morto. Morto certo.</p>
+
+<p>Ma come? Quando?&mdash;Nessuno poteva rispondere
+con precisione.</p>
+
+<p>Dopo la scenata alla Cascina Grande, doveva
+essere andato vagando qua e là per le campagne,
+cercando l'elemosina.</p>
+
+<p>La mattina del terzo giorno fu visto in Val
+Mis'cia presso la casa di Pietro Rampoldi.</p>
+
+<p>Andava a mantenere la minacciosa promessa
+fatta al marito di sua figlia. Tutti lo sapevano.
+Ma Pietro non era in casa; e la Virginia doveva
+avere fatta una buona accoglienza al nemico;
+taluni pretendevano anzi che, leggendogli in faccia<span class="pagenum"><a name="Page_108" id="Page_108">[108]</a></span>
+il cattivo proposito, ella gli facesse pagar caro
+lo scotto, anche per le figliuole: e soggiungevano
+di avere incontrato il beone mogio mogio, e
+quasi incapace di moversi.</p>
+
+<p>Ma dov'era andato poi?... Uhm!... Chi ne
+sapeva qualcosa?... Un ragazzo di Gel affermava
+di averlo visto sulla strada di Casorate, con
+una cestella di rame sott'al braccio. Ma le donne
+osservavano:</p>
+
+<p>&mdash;A Casorate, venerdì, ci fu il nuovo cavallante
+di Val Mis'cia e il garzone che porta il
+pane: l'avrebbero visto anche loro!...</p>
+
+<p>Passarono così nove giorni. Alla Cascina
+Grande, la moglie di Sandro mise al mondo, due
+mesi prima del tempo, una bambina morta; e
+per poco non morì lei pure.</p>
+
+<p>&mdash;Tutto colpa di quella sgualdrina di sua
+sorella!&mdash;esclamava il fittabile di Val Mis'cia
+facendosi sentire dai suoi contadini. Così egli
+cercava di eccitare gli animi contro la ragazza,
+pensando che nel timore dello scandalo, il parroco
+l'avrebbe mandata via; e allora, che dolce
+vendetta!</p>
+
+<p>La Nunziata Meroni, a cui premeva di mettersi<span class="pagenum"><a name="Page_109" id="Page_109">[109]</a></span>
+nelle buone grazie del padrone andava ripetendo
+con la sua voce falsa:</p>
+
+<p>&mdash;Ha fatto male la Cristina, molto male!
+Tutto si perdona: ma cacciare il padre, metterlo
+sulla strada, no. È vergogna! Senza contare
+che la presenza del vecchio in casa era una
+salvaguardia per lei nell'opinione della gente.
+Ma quando una è donnaccia a quel punto non
+vuole saperne di riguardi!...</p>
+
+<p>Le anziane approvavano gravemente questa
+sentenza e le giovani, meno belle di Cristina,
+sorridevano.</p>
+
+<p>Perfino certi giovinotti, i quali poco tempo
+prima si sarebbero fatti ammazzare per la Cristina,
+la lasciavano malmenare adesso. Soltanto il
+vecchio Melica, sempre affezionato alle due migliori
+amiche della sua povera Giulia, rimbrottava
+la vecchia per la sua maldicenza. Ma il
+Melica era un eresiarca inasprito dalle disgrazie;
+glielo diceva sempre il fittabile, malcontento per
+certe osservazioni. E il medico condotto di Casorate,
+il dottor Carlo Chiari, quel mangiapreti,
+ci dava dentro anche lui, per il bruciore patito
+in causa della Cristina. Ma poi, da quello scettico
+che era, canzonava gli uni e gli altri.<span class="pagenum"><a name="Page_110" id="Page_110">[110]</a></span></p>
+
+<p>La Cristina non osava quasi mettere un piede
+fuori della casa parrocchiale. Soltanto se usciva
+un momento nell'orto, i ragazzi che giuocavano
+sulla strada vicina le tiravano delle sassate.</p>
+
+<p>E che parolaccie le gridavano!</p>
+
+<p>Lei si rivoltava dentro di sè. Vigliacchi!
+tutti contro una donna! Come se fosse stata la
+prima a cadere. Perchè non badavano alle loro
+mamme e alle loro sorelle, che ne facevano di
+più sporche assai? Si, vigliacchi!...</p>
+
+<p>Per lei tanto, sarebbe corsa in sulla strada
+e li avrebbe presi a ceffate que' prepotentacci!
+Ma intendeva troppo bene che gli scandali ricadevano
+sul capo del parroco; che lui ci perdeva
+in dignità, in riputazione, in tutto: e cercava
+di frenarsi.</p>
+
+<p>La mattina del nono giorno dopo la scomparsa
+di Marco, una donna venuta dalla Cascina
+Grande chiese di parlare alla Scaramelli.</p>
+
+<p>&mdash;Mi manda vostra sorella... oh! non vi
+spaventate! È malata si, molto malata ancora,
+ma pare che il dottore l'abbia cavata di pericolo.
+Non si tratta di lei adesso, si tratta di
+voi. Non sapete?... Hanno trovato il cadavere<span class="pagenum"><a name="Page_111" id="Page_111">[111]</a></span>
+di vostro padre, laggiù, in uno di quei fossi.
+Andava in cerca di rane, e pare sia caduto
+dentro, che Dio ci guardi, sicuro; forse era
+ubbriaco; ma laggiù dicono che si è buttato
+nell'acqua per disperazione, e danno la colpa a
+voi. E pare, dicono, che vogliano venire qui
+tutti a darvi una lezione. Bisogna vedere come
+sono: hanno il diavolo addosso. Per questo
+vostra sorella mi ha mandata e vi raccomanda
+di stare in casa... di non farvi vedere.</p>
+
+<p>Cristina, sbalordita come se avesse ricevuta
+una mazzata sul capo, non ebbe che una percezione
+ben chiara, una percezione che l'aiutò a
+sopportare il colpo. In mezzo a tante disgrazie
+Maria aveva pensato a lei: le voleva dunque
+sempre bene!</p>
+
+<p>Facendosi forza, disse alla donna:</p>
+
+<p>&mdash;Grazie; grazie tante. Direte a mia sorella
+che la ringrazio. Starò in casa; farò tutto
+quello che vuole; non abbia paura per me;
+pensi alla sua salute. Volevo giusto andarla a
+trovare; ma... Ecco qui, portatele queste ova
+fresche, questo po' di burro e il pan bianco...
+Povera Maria! Che si custodisca bene!... E
+questo per voi...<span class="pagenum"><a name="Page_112" id="Page_112">[112]</a></span></p>
+
+<p>Andava di qua e di là per la cucina, prendendo
+fuori la roba che disponeva con garbo in
+un panierino. Era nervosa, agitata e tutta rossa
+in viso.</p>
+
+<p>La contadina intanto pensava: Quanto pane,
+quante ova!... Può mangiare finchè vuole: che
+fortuna!</p>
+
+<p>&mdash;Quanto al vecchio&mdash;entrò a dire la Cristina
+con un tremito nella voce&mdash;l'ho fatto
+mandare via, anzi l'ho mandato via io, perchè
+a poco a poco, vuotava la cantina al curato e gli
+diceva dietro tutti gli improperi, e avrebbe voluto
+che gli tenessi mano io!... Via lui o via
+me, ho detto al curato: e se fosse vivo ancora
+oggi, rifarei quello che ho fatto!</p>
+
+<p>&mdash;Per carità non lo dite!&mdash;supplicò la
+contadina.&mdash;Guai se vi sentissero laggiù. Ora
+sono tutti per lui. Pare che sia morto un santo.
+E tutti contro di voi sono!</p>
+
+<p>&mdash;S'affoghino! mormorò Cristina con una
+alzata di spalle.<span class="pagenum"><a name="Page_113" id="Page_113">[113]</a></span></p>
+
+<p class="center"><span class="big"><sub>*</sub><sup>*</sup><sub>*</sub></span></p>
+
+<p>Un'ora prima del tramonto, avendo smesso
+di lavorare, una frotta di uomini e di donne
+si avviò con molta animazione alla volta di Gel,
+per vedere la Scaramelli e dirle il fatto suo. Si
+erano montati ciarlando e gridando, messi su
+specialmente da quelli di Val Mis'cia.</p>
+
+<p>Intanto le autorità e il medico, giunti sul
+luogo in ritardo, con tutto loro comodo, esaminavano
+il cadavere, constatavano la morte
+senza violenza, quindi volontaria o casuale, ed
+eseguivano le altre formalità.</p>
+
+<p>Dopo l'avrebbero fatto portare a Gel per la
+sepoltura che doveva avere luogo subito, visto lo
+stato di avanzata putrefazione in cui si trovava
+il misero corpo.</p>
+
+<p>I contadini più pacifici aspettavano di accompagnare
+il morto; ma gli scalmanati non potevano
+aspettare.</p>
+
+<p>E poi insieme al convoglio avrebbero fatto la
+strada alcune di quelle guardie di questura, venute<span class="pagenum"><a name="Page_114" id="Page_114">[114]</a></span>
+in giù col delegato; e agli scalmanati non
+premeva di averle in compagnia.</p>
+
+<p>Strada facendo la turba ingrossò, e allorchè
+toccò il sagrato pareva quasi imponente.</p>
+
+<p>Si annunziò subito con grida e fischi, fermandosi
+davanti alla casetta bianca della parrocchia
+tutta chiusa, porte e finestre.</p>
+
+<p>Don Giorgio e Cristina erano nella saletta
+che teneva il centro della casa fra le quattro
+camerette, due a destra e due a sinistra, e in
+fondo metteva alle scale. Lui calmo, sereno;
+lei vibrante di collera.</p>
+
+<p>&mdash;Fuori la Scaramelli!&mdash;gridavano i villani
+imbizziti.&mdash;Fuori quella che ha ammazzato
+suo padre!</p>
+
+<p>&mdash;Fuori!&mdash;incalzavano le donne.&mdash;Mostri
+la sua bella faccia di sporcacciona...</p>
+
+<p>Volevano sculacciarla. E se lei non scendeva,
+sarebbero saliti loro e l'avrebbero tirata abbasso
+per darle una bella lezione.</p>
+
+<p>&mdash;Tanto sfacciata, e non ha il coraggio!&mdash;gridava
+un ragazzone sciancato.</p>
+
+<p>&mdash;Fuori! Fuori! Fuori!</p>
+
+<p>Le donne erano in prima fila, le più accanite.<span class="pagenum"><a name="Page_115" id="Page_115">[115]</a></span>
+E la Virginia Rampoldi trovava i peggiori
+insulti.</p>
+
+<p>Cristina, ritta in piedi presso alla finestra,
+dietro le imposte chiuse, i pugni stretti, i denti
+serrati, schizzava fiamme dagli occhi.</p>
+
+<p>Ogni tanto i suoi nervi scattavano.</p>
+
+<p>Una imprecazione smozzicata le usciva dalle
+labbra rosse come il sangue.</p>
+
+<p>Un sasso volò.</p>
+
+<p>Poi un altro.</p>
+
+<p>Allora ella non ebbe più pace. Voleva affrontare
+i suoi nemici, faccia a faccia.</p>
+
+<p>&mdash;Don Giorgio, mi lasci andare! Butteranno
+giù la porta, verranno su; non è giusto che
+lei patisca per me!... Vogliono me!... Mi lasci
+andare!... Mi lasci!...</p>
+
+<p>E si dibatteva con tutto il vigore delle sue
+braccia robuste.</p>
+
+<p>Ma egli la teneva lì incatenata, con poco
+sforzo. E il suo volto s'illuminava di tratto in
+tratto per un vago sorriso di pietà e d'indulgenza.
+Sembrava perfino che dimenticasse il
+dispiacere di quel critico momento; come se la
+sua anima piena di amore e di luce non potesse
+accogliere nessun pensiero fosco.<span class="pagenum"><a name="Page_116" id="Page_116">[116]</a></span></p>
+
+<p>Con accento commosso, con quella voce profonda
+che sembrava venire direttamente dal
+cuore, egli andava ripetendo:</p>
+
+<p>&mdash;Coraggio! Sii forte. Non lasciarti abbattere
+dalla collera che è una debolezza. Sono
+poveri abbrutiti, poveri illusi; credono di difendere
+la giustizia; credono di far bene.</p>
+
+<p>&mdash;La Virginia, no. La Meroni, no. E quelle
+altre neppure. Son birbone!...</p>
+
+<p>&mdash;Lasciale gridare; che cosa t'importa?...
+Hanno un pochino d'invidia femminile. Non vuoi
+compatirle tu che sei tanto bella e adorata?</p>
+
+<p>Erano le prime parole d'amore che le diceva
+da quattro mesi che stavano insieme&mdash;le prime
+dopo quel giorno.</p>
+
+<p>Le fecero una grande impressione.</p>
+
+<p>Tutta vibrante e intenerita sotto la carezza
+di quella voce che le penetrava il cuore, ella
+non trovò una risposta. Ammutolì, si concentrò.
+Le memorie l'assalirono. Per la prima volta in
+tutto il giorno pensò al cadavere di suo padre,
+trovato in fondo a un fosso, gonfiato dall'acqua,
+mezzo putrefatto. La collera cadde; cadde il
+fiero sentimento di sfida che l'aveva tenuta<span class="pagenum"><a name="Page_117" id="Page_117">[117]</a></span>
+su per tutte quell'ore, mantenendola in uno
+stato di eccitamento. Si sentì sopraffatta da
+una immensa prostrazione. E dal fondo della sua
+anima si fece strada uno spasimo sordo, inesplicabile,
+che andò acuendosi di momento in momento.</p>
+
+<p>Quel suicida, quell'ubbriacone, quell'uomo
+orribile, scacciato da lei perchè rubava e avviliva
+la casa del parroco con la propria bassezza:
+quello sciagurato uomo era suo padre!...</p>
+
+<p>Giustamente lo aveva scacciato; e giustamente
+Sandro Rampoldi non aveva voluto accoglierlo.
+Ma questo nulla mutava alla terribile verità:
+era il padre suo quell'uomo; e lo avevano trovato
+morto in un fosso, mezzo putrefatto, come
+una carogna... Chi sa quanto aveva patito!...
+E era suo padre!</p>
+
+<p>Questo pensiero, che per lei aveva l'acutezza
+dolorosa di una sensazione fisica, diveniva
+intollerabile, le mordeva le carni.</p>
+
+<p>Un sasso lanciato con maggior violenza
+venne a battere appunto contro quella imposta
+là vicino a lei. Un grido le sfuggì; un singhiozzo
+terribile eruppe dal suo petto.<span class="pagenum"><a name="Page_118" id="Page_118">[118]</a></span></p>
+
+<p>Altre immagini spaventose l'assalirono. La
+sua povera sorella, già tanto infelice, la povera
+Maria, che perdeva l'unica consolazione, la sua
+creatura, morta prima di nascere!...</p>
+
+<p>E don Giorgio!... don Giorgio, precipitato,
+per causa di lei, nella rovina, nella vergogna!
+Forse gli sarebbe toccato andar via; e lei non
+l'avrebbe mai più riveduto; mai più, mai più,
+come se fosse morto.</p>
+
+<p>Da tutte le parti il dolore l'assaliva e cresceva,
+cresceva; l'atterrava, le negava ogni
+scampo. Si sentiva soffocare, le pareva di andare
+sotto, sotto, come suo padre, nell'acqua gelida
+e limacciosa.</p>
+
+<p>Ma quegli ossessi gridavano continuamente,
+e i sassi volavano.</p>
+
+<p>Ella ebbe un altro scoppio. Non era meglio
+sfidarli, rischiar la vita... finirla?... Spalancare
+la finestra? Farsi lapidare?... Finirla, finirla!</p>
+
+<p>Non poteva reggere a tanta angoscia!</p>
+
+<p>Con impeto disperato tentò di aprire la finestra.
+Ma il Castellani che la sentiva spasimare
+e gemere e piegarsi e contorcersi come un sarmento
+alla fiamma, la trascinò lontano dalla<span class="pagenum"><a name="Page_119" id="Page_119">[119]</a></span>
+finestra, in fondo alla saletta, e la fece sedere,
+e sedette accanto a lei. Poi, cominciò a parlarle
+sommessamente di quell'immenso dolore ch'ella
+non sapeva esprimere.</p>
+
+<p>Fuori la folla continuava a strepitare. Ma
+il parroco non vi badava: erano per la maggior
+parte donne e ragazzi; non potevano durar molto.
+Difatti, una imposta rotta a un finestrino del
+primo piano spaventava i più timidi, e Bernardo,
+il contadino della Cascina Grande, sopraggiunto
+in quel momento, faceva sentire la sua parola
+assennata. Qualcuno resisteva tuttavia; qualche
+sasso volava ancora, ma piccolo e mal lanciato.</p>
+
+<p>Cristina non ascoltava che la voce dolce del
+suo signore, e, a poco a poco, la sua oppressione
+si scioglieva, le lagrime scorrevano da' suoi
+occhi brucenti, e abbandonava la testa sul petto
+fedele del giovine. Piangevano insieme.</p>
+
+<p>Era quasi notte. I rumori cessavano. Bernardo
+aveva finito di convincere i più scalmanati,
+annunciando il prossimo arrivo dei carabinieri,
+e soggiungendo con un sottinteso: «Non è già
+per una sciocchezza simile che vorrete farvi
+legare!...»<span class="pagenum"><a name="Page_120" id="Page_120">[120]</a></span></p>
+
+<p>Don Giorgio si riscosse nel salottino pieno
+d'ombra; andò alla finestra, l'aprì. Il sagrato era
+quasi vuoto; pochi curiosi guardavano in silenzio.
+Due carabinieri camminavano in su e in giù.</p>
+
+<p>Più lontano, sulla strada maestra appariva
+una specie di convoglio funebre con due torcie
+di resina, diverse guardie di questura delle
+quali si vedevano luccicare i bottoni al lume delle
+torcie, e, sopra una barella, portata da quattro
+contadini, una massa nera, informe.</p>
+
+<p>Don Giorgio pensò che doveva scendere, andare
+in chiesa. Passò nella sua camera, indossò
+la veste talare, prese il berretto e ritornò nella
+saletta.</p>
+
+<p>Il convoglio funebre era ancora in cammino,
+egli aveva un istante di tempo.</p>
+
+<p>Si accostò alla Cristina che piangeva sempre,
+e con quella voce tenera e profonda, che a lei
+faceva tanto bene, le disse:</p>
+
+<p>&mdash;Non piangere più. Tuo padre è tranquillo
+adesso. Dio gli ha perdonato.</p>
+
+<p>Tacque un istante, poi riprese:</p>
+
+<p>&mdash;Anche a noi ha perdonato Iddio! Non
+piangere, ti dico. Guardami. È l'ultima volta<span class="pagenum"><a name="Page_121" id="Page_121">[121]</a></span>
+che mi vedi con questo abito; questo che vado
+a compiere&mdash;la benedizione alla salma di tuo
+padre&mdash;è l'ultimo atto del mio ministero di sacerdote.</p>
+
+<p>La giovane, che aveva alzata la fronte e rasciugate
+le lagrime, ebbe un sobbalzo e gridò:</p>
+
+<p>&mdash;Che dice?!...</p>
+
+<p>&mdash;Dico una cosa bella e seria. Domani cesserò
+di essere prete&mdash;e domani a sera partiremo
+insieme...</p>
+
+<p>&mdash;Oh! Don Giorgio?!... È possibile?...</p>
+
+<p>E lo guardava fiso, quasi per convincersi che
+non era impazzito.</p>
+
+<p>&mdash;Parlo di tutto il mio senno. Questa risoluzione
+avrei potuto prenderla da un pezzo;
+ma non si rompe così facilmente con tutto un
+passato. E poi avevo bisogno di essere convinto
+che facevo bene. Da due giorni Dio mi ha fatto
+la grazia.</p>
+
+<p>&mdash;La grazia?!</p>
+
+<p>&mdash;Sì; concedendomi la lucidezza di mente e
+la sicurezza di spirito di cui avevo bisogno. I
+miei superiori pretenderebbero che io ti abbandonassi.
+A questo prezzo mi perdonerebbero lo<span class="pagenum"><a name="Page_122" id="Page_122">[122]</a></span>
+scandalo e sarebbero anzi disposti a favorirmi
+nella carriera... Non tremare, anima mia! Io non
+posso ammettere questa morale. Ciò che sarebbe
+una cattiva azione per un uomo qualunque non
+può diventare un'azione meritoria per un prete.
+E se così è, tanto peggio per il prete: io ritorno
+uomo. Tutto è disposto, pronto; domani avrò il
+diritto di non indossare questo cilizio. E fra
+qualche settimana sarai la mia sposa, davanti
+agli uomini... ed anche davanti a Dio... non
+temere!</p>
+
+<p>Senza proferir parola, istintivamente Cristina
+levò al cielo le mani congiunte e gli occhi
+pieni di lagrime, in atto di muta, fervente preghiera.<span class="pagenum"><a name="Page_123" id="Page_123">[123]</a></span></p>
+
+<div class="figcenter" style="width: 108px;">
+<img src="images/ill122.jpg" width="108" height="170" alt="" title="" />
+</div>
+
+<hr />
+<h2><a name="CAPITOLO_X" id="CAPITOLO_X"></a>CAPITOLO X.<br />
+<br />
+<span class="desc">Il destino.</span></h2>
+
+
+<p>Dopo alcune annate discrete, i contadini sanno
+per esperienza che arriva una annata sterile;
+sembra che la terra senta il bisogno di riposarsi.
+Non vi sono malattie, non flagelli straordinari;
+senza causa apparente, il raccolto si
+annunzia scarso, e i contadini cominciano a impensierirsi.
+Ma troppo spesso altre sciagure sopraggiungono:
+i bachi da seta vanno male per
+una delle mille cause impreviste che possono
+danneggiarli: un freddo fuori di tempo rovina i
+teneri germogli, malattie misteriose, crittogama
+o filossera, si attaccano alle povere piante; e i
+contadini, che non intendono nulla dei discorsi
+scientifici degli intelligenti, profetizzano però
+con rara perspicacia le conseguenze immediate di<span class="pagenum"><a name="Page_124" id="Page_124">[124]</a></span>
+quelle oscure parole. E tali conseguenze sono:
+miseria e fame!</p>
+
+<p>Quell'anno la carestia batteva in vari punti
+della bassa pianura lombarda. E i bachi erano
+andati male; parte, perchè il freddo aveva bruciata
+la foglia in primavera: parte, perchè il
+caldo eccessivo e precoce li aveva paralizzati
+nel momento difficile in cui si preparavano a
+filare.</p>
+
+<p>&mdash;Dopo tante fatiche!...&mdash;Dopo tanta spesa!...&mdash;gemevano
+le povere donne.</p>
+
+<p>&mdash;È l'annata cattiva&mdash;dicevano i fittabili&mdash;passerà.
+Ci vuol pazienza. Ma i contadini
+scrollavano il capo.</p>
+
+<p>Era il flagello! Dio li puniva. Da dieci mesi&mdash;dalla
+scomparsa di don Giorgio Castellani con
+la Cristina&mdash;il nuovo curato, un uomo austero,
+dalla mente ristretta, pieno di terrori, preconizzava
+dal pergamo il castigo di Dio.</p>
+
+<p>Non osando attaccare il suo antecessore, il
+cui romanzo amoroso lo empiva di ribrezzo, egli
+si scagliava contro i cattivi costumi generali: la
+irreligiosità dei padroni, vale a dire, dei fittabili,
+chè di veri padroni ve n'ha ben pochi che abitino<span class="pagenum"><a name="Page_125" id="Page_125">[125]</a></span>
+in quelle campagne; i vizi dei contadini.
+E la sua voce tonante, la sua rettorica rozza,
+ma non priva di una certa efficacia, finiva di
+intontire quei poveri ignoranti abituati alle mitezze
+del Castellani.</p>
+
+<p>In tali emergenze, col formentone che stentava
+a crescere e il riso che pareva malato,
+sentendosi addosso il terrore della miseria, nella
+prospettiva di uno squallido inverno senza scorta
+di denaro nè di derrate, i più increduli erano
+scossi, e la chiesa si empiva.</p>
+
+<p>Pietro Rampoldi, minacciato più di tutti, dava
+il buon esempio tra quelli di Val Mis'cia. Il grosso
+podere che aveva dato quasi l'agiatezza alla
+famiglia, fino che i due fratelli rimanevano
+uniti, diveniva ora per lui solo un peso esorbitante.
+Ma egli si ostinava a tenerlo, e nulla angosciava
+tanto il suo cuore di contadino, quanto
+il pensiero che il padrone lo mandasse via. Per
+ciò si sforzava a lavorare senza posa; spendeva
+i piccoli frutti del lungo risparmio in tante giornate
+di opere; lasciava che la Virginia finisse
+di rovinarsi in un lavoro superiore alle sue forze,
+e finalmente si attaccava al fratello, cercava di
+sfruttarlo con promesse, con blandizie.<span class="pagenum"><a name="Page_126" id="Page_126">[126]</a></span></p>
+
+<p>Sandro, che si era lasciato riprendere dalla
+cognata, si faceva in quattro&mdash;come dicevano
+i paesani&mdash;per accontentare il fratello e la cognata
+insieme. In fondo, nella sua coscienza non
+totalmente atrofizzata, egli si sentiva sollevato
+dal proprio rimorso, tanto più, quanto più riesciva
+a rendersi utile a quel fratello che tradiva.
+La sua rozza onestà gli diceva che tutto quel
+lavoro, fatto senza interesse, era in certo modo
+un compenso al tradimento.</p>
+
+<p>Forse egli non giungeva fino a pensare che
+Pietro, tutto intento a sfruttarlo e a tirarlo via
+di casa, parlandogli male della povera Maria,
+non meritava poi tanti riguardi; ma se non vi
+pensava liberamente, certo ne intuiva qualche
+cosa.</p>
+
+<p>Intanto il calore eccessivo peggiorava le condizioni
+sanitarie. La minestra mal condita con
+poco olio di <i>linosa</i>, era spesso composta di riso
+bacato; e il grano fermentato forniva qualche
+volta la farina per la polenta. Le febbri infierivano
+fra le mondaiuole. Si parlava di tifo e
+d'altri malanni. Alla Cascina Grande, Maria
+Rampoldi non poteva rimettersi dopo quella catastrofe<span class="pagenum"><a name="Page_127" id="Page_127">[127]</a></span>
+che aveva chiusa in una piccola bara la
+sua grande speranza di maternità.</p>
+
+<p>&mdash;È l'aria cattiva di quest'anno!&mdash;dicevano
+le comari.</p>
+
+<p>&mdash;È un po' perchè non t'importa di guarire!&mdash;diceva
+il medico rampognandola.</p>
+
+<p>Era forse vero.</p>
+
+<p>A ventiquattro anni Maria si sentiva fuori
+della vita. Sapeva che Sandro andava sempre in
+Val Mis'cia per aiutare il fratello facendosi strapazzare
+dal padrone, perdendo molte giornate
+di lavoro, inventando scuse che non sempre
+venivano accettate.</p>
+
+<p>Ella fingeva di non sapere. Invano le altre
+donne le andavano dicendo che Sandro faceva
+tutto per la Virginia, che erano sempre insieme,
+che parevano due sposi. Oppure, che il padrone
+della Cascina Grande era stufo, e che aspettava
+soltanto di cogliere il suo uomo sul fatto per
+cacciarlo e metterlo in istrada. Oppure, che se
+lo teneva ancora, era per lei, soltanto per lei;
+perchè tutti avevano compassione di lei, poverina,
+così sfortunata; e perchè il signor dottore
+la raccomandava.<span class="pagenum"><a name="Page_128" id="Page_128">[128]</a></span></p>
+
+<p>Ella rimaneva a capo basso, le braccia conserte,
+mormorando appena:</p>
+
+<p>&mdash;Che cosa devo fare?... Sandro non mi
+dà retta.</p>
+
+<p>E non pareva inquietarsi di più. Il suo amore,
+nato di gelosia in un momento di spasimo, si
+illanguidiva a poco a poco come una pianta delicata
+che il gelo consuma.</p>
+
+<p>Aveva sofferto tanto per quell'uomo: non
+poteva soffrire di più.</p>
+
+<p>D'altra parte, quella bimba nata morta le
+aveva rapito forse per sempre la speranza di
+una nuova maternità. Dunque.... tutto era
+finito.</p>
+
+<p>&mdash;Ha voluto che pensassi sempre a lei!&mdash;diceva
+la povera contadina con quel senso arcano
+d'intima poesia che la distingueva.</p>
+
+<p>Avrebbe voluto morire, perchè si rodeva di
+non poter lavorare come prima, nè rendersi
+utile in alcun modo.</p>
+
+<p>Si sentiva vecchia, e non era mai stata così
+bella. La malattia che le vietava i lavori troppo
+faticosi, non la danneggiava ancora esteticamente,
+anzi, le giovava. La sua carnagione, imbrunita<span class="pagenum"><a name="Page_129" id="Page_129">[129]</a></span>
+dal sole, ritornava bianca; e i lineamenti regolari,
+ma un po' guastati dall'impronta di volgarità
+che la troppa salute dà qualche volta alle
+giovani campagnuole, si affinavano, acquistavano,
+nel languore della malattia, una espressione
+nuova, penetrante. Nè ancora il dimagrimento
+nuoceva alla perfetta armonia delle forme scultorie
+che apparivano più eleganti sotto al vestito
+liscio e aderente.</p>
+
+<p>Sandro, tutto assorto nella sua cieca passione
+per la cognata, non s'accorgeva neppure,
+come non s'era mai accorto, di avere al fianco
+una così bella donna. Egli avrebbe voluto vederla
+forte e attiva come un tempo, ora che ne
+avrebbe avuto più bisogno che mai. E s'irritava
+col medico, che, secondo lui, menava la
+cura troppo per le lunghe. E diveniva aspro,
+inquieto. Per ciò le sere in cui, finito il lavoro,
+invece di vederlo entrare in casa a cenare, essa
+lo vedeva avviarsi verso Val Mis'cia, per lavorare
+al chiaro di luna nei campi del fratello,
+non provava alcun rincrescimento, bensì piuttosto
+un vago senso di sollievo.<span class="pagenum"><a name="Page_130" id="Page_130">[130]</a></span></p>
+
+<p>Cuciva, filava, custodiva i bimbi malati delle
+povere donne che non potevano restare a casa;
+e il suo dolce sorriso, la sua bontà e quel bisogno
+di sacrificarsi al bene degli altri, la rendevano
+carissima a tutti. Era la consolazione di
+quelli che soffrivano.</p>
+
+<p>Una sera capitò nella corte una vecchia che
+girava di tratto in tratto per quelle campagne
+vendendo le noci dorate col <i>destino</i> dentro. Costei
+si fermò davanti a Maria e le mormorò
+freddamente:</p>
+
+<p>&mdash;Voi, sposa, andate incontro a una disgrazia
+e a una fortuna. La disgrazia metterà sottosopra
+il paese. La fortuna, se voi non saprete
+agguantarla, vi sfuggirà.</p>
+
+<p>&mdash;Oh! per questo&mdash;esclamò una ragazza
+che ascoltava&mdash;ci vuol poca bravura a predirglielo:
+lei non saprà mai agguantare la fortuna!</p>
+
+<p>&mdash;E la disgrazia?&mdash;domandò Maria sorridendo.</p>
+
+<p>&mdash;La disgrazia&mdash;riprese la dispensatrice
+dei <i>destini</i>&mdash;potrebbe essere anche una fortuna
+per voi!... Si potrebbe affrettarla avvertendo<span class="pagenum"><a name="Page_131" id="Page_131">[131]</a></span>
+Pietro di quello che succede... Per un
+po' di denaro c'è chi lo farebbe...</p>
+
+<p>Maria soffocò un grido e scappò via indignatissima
+e afflitta.</p>
+
+<p>La vecchia s'allontanò tutta imbronciata.
+Aveva sbagliato.<span class="pagenum"><a name="Page_132" id="Page_132">[132]</a></span></p>
+
+<div class="figcenter" style="width: 261px;">
+<img src="images/ill131.jpg" width="261" height="99" alt="" title="" />
+</div>
+
+<hr />
+<p><span class="pagenum"><a name="Page_133" id="Page_133">[133]</a></span></p>
+<h2><a name="CAPITOLO_XI" id="CAPITOLO_XI"></a>CAPITOLO XI.<br />
+<br />
+<span class="desc">Il Medico.</span></h2>
+
+
+<p>Il dottor Carlo Chiari che prestava a Maria
+le cure più intelligenti, non era cieco, nè ingiusto,
+nè reso insensibile da una passione sfrenata,
+come Sandro il cavallante.</p>
+
+<p>La vita del giovine colto e ambizioso, condannato
+dalla povertà a cominciar la carriera
+con quella misera condotta, aveva poche gioie,
+molti fastidi. La fatica e il tedio l'opprimevano
+spesso. E se la sua ambizione sempre desta, non
+gli lasciava perdere di vista l'avvenire, non
+perciò erano meno pressanti le esigenze del presente.
+La giovinezza lo sferzava; e i piaceri
+grossolani che trovava alla sua portata non potevano<span class="pagenum"><a name="Page_134" id="Page_134">[134]</a></span>
+soddisfarlo. La società pavese dove faceva
+qualche rapida apparizione, lo annoiava;
+troppi vincoli di idee provinciali; troppi pregiudizi.
+E poi, egli non voleva legarsi con una di
+quelle relazioni che possono avere troppo peso
+nella vita di un giovine. Neppure ammogliarsi
+voleva, come certi suoi colleghi che gli predicavano
+la rassegnazione. Le ragazze da marito
+che i soliti smaniosi di fare la felicità altrui
+gli vantavano ed anche gli offrivano segretamente,
+non parlavano al suo cuore, non gli destavano
+la indispensabile simpatia; e le famose
+doti erano miserie: ventimila lire al massimo!
+Egli sorrideva con disprezzo. Ci sarebbe voluto
+una vera ricchezza per deciderlo al sacrificio;
+tanto ei sentiva alto di sè, tanta fede aveva
+nella fortuna. Aspirava ai massimi gradi sociali,
+con la freddezza tranquilla di chi non vede che
+il proprio valore, e non teme rivali. Ma intanto,
+qualche cosa gli ci voleva per passare alla meno
+peggio quei maledetti anni!</p>
+
+<p>Da principio aveva sperato nelle avventure.
+Ne aveva sentite raccontar tante, quand'era
+studente, di giovani medici accarezzati da nobili<span class="pagenum"><a name="Page_135" id="Page_135">[135]</a></span>
+e capricciose signore, specialmente in campagna,
+nell'ozio delle villeggiature.</p>
+
+<p>Ma dopo un anno, dopo due, quelle speranze
+erano morte e sepolte. Di signore belle, eleganti
+e capricciose come s'intendeva lui, non
+ne capitavano da quelle parti. Qualche moglie
+di fittabile lo aveva guardato di buon occhio,
+ed egli non si era fatto pregare; ma non valeva
+la pena; bisognava pagare troppo di persona,
+fare la corte al marito, alla suocera, alle
+cognate, ai vecchi zii; col rischio di essere scoperti
+e fare uno scandalo. Veri gineprai dell'amore.</p>
+
+<p>Da qualche tempo era ridotto a sognare una
+piccola relazione, non sprovvista di una tal
+quale poesia, e che lo lasciasse, nel medesimo
+tempo, completamente libero.</p>
+
+<p>Se non fosse stato così scarso a denari,
+qualche cosa avrebbe combinato. Mah!</p>
+
+<p>&mdash;Una vita da diventare idrofobi!&mdash;diceva
+certe volte agli amici ammogliati, accompagnando
+la frase con una di quelle sue mezze
+risate che squillavano e davano rilievo anche
+alle banalità, facendo scintillare i suoi bei denti<span class="pagenum"><a name="Page_136" id="Page_136">[136]</a></span>
+bianchi sotto ai baffi neri graziosamente arricciati.</p>
+
+<p>&mdash;Di tratto in tratto bisogna fuggire per
+salvarsi dalla pazzia&mdash;soggiungeva con un'aria
+fredda di giovane cinico.</p>
+
+<p>E scappava a Milano a immergersi in una
+orgia. Ma sempre quella tirannia del denaro,
+che tarpava l'ali alla fantasia; e poi, appena
+partito doveva ritornare per qualche malato.
+Crepavano di miseria que' disgraziati!</p>
+
+<p>Dopo tutto non era soltanto codesto. Le orgie
+gli lasciavano una certa nausea; e i nervi, irritati
+piuttosto che appagati, rimanevano renitenti
+allo studio. Non era quello che gli ci voleva,
+a lui.</p>
+
+<p>In tali frangenti, un giorno la Cristina gli
+era parsa una salvezza. Un bel frutto da mordere
+allegramente, senza paura, senza rancori.
+E finito il capriccio, essa non l'avrebbe seccato,
+era troppo altera.</p>
+
+<p>Ma don Giorgio gli aveva guastato il giuoco:
+maledette sottane nere!...</p>
+
+<p>Quante glie ne aveva dette dietro alle spalle.</p>
+
+<p>In seguito però, i due amanti essendo scomparsi,<span class="pagenum"><a name="Page_137" id="Page_137">[137]</a></span>
+e specialmente dacchè si buccinava che
+fossero marito e moglie, la bizza del medico si
+era quietata. Sposarla?...</p>
+
+<p>Oh! no, davvero! Se quello era il patto,
+meglio niente. Ci voleva un curato di campagna,
+un novizio, per fare di quelle pazzie. Spretarsi
+per prender moglie? Rinunziare al principale
+vantaggio della professione!... E quando il dottore
+si trovava al caffè di Gel, o in qualche
+osteria col fittabile di Val Mis'cia, si sfogavano
+a ridere di quell'amore e di quel matrimonio;
+consolandosi così, a vicenda, dello smacco patito.</p>
+
+<p>Da alcuni mesi tuttavia le cose erano cambiate.
+Il dottore non pensava più a Cristina, e
+se qualcuno gliene parlava, mostrava di giudicarla
+benevolmente. Finito il bruciore, la naturale
+bonarietà dell'uomo spregiudicato ripigliava
+il sopravvento.</p>
+
+<p>Gli è che a poco a poco frequentando Maria,
+imparando a conoscerla, e, per il genere della
+cura, avendo occasione di vederla nella maggiore
+intimità, egli si era penetrato, quasi senza
+avvedersene, di quella bellezza positiva e ideale
+nel medesimo tempo.<span class="pagenum"><a name="Page_138" id="Page_138">[138]</a></span></p>
+
+<p>Nessuno meglio del medico poteva intenderla
+quella bellezza: forse neppure un artista. Da
+principio, guardandola appunto con l'occhio del
+medico che notomizza, egli cominciò semplicemente
+dall'ammirare quella perfetta corrispondenza
+di parti, formate dalla natura con tanta
+sapienza per il suo scopo fatale.</p>
+
+<p>Molte volte, mentre la povera giovane si sentiva
+morire di vergogna, ei le ripeteva ridendo:</p>
+
+<p>&mdash;Hai torto di vergognarti... sei bella!
+Davvero. Non avrei creduto che tu fossi così
+perfetta. Sei bellissima. Te lo dico io che me ne
+intendo.</p>
+
+<p>Una mattina, essendo appunto ritornato da
+una di quelle sue scappate a Milano, egli entrò
+a dirle secco secco:</p>
+
+<p>&mdash;Vuoi venire a Milano con me la prossima
+volta?... Ti condurrò dallo scultore Grandi
+che cerca una modella. Meglio di te non può
+certo trovare... Oh!... Che faccia fai?... Ti
+darebbe dei bei denari, credi!</p>
+
+<p>Ella ebbe un impeto istintivo di collera; egli,
+una risata. In fondo però, non era lontano da<span class="pagenum"><a name="Page_139" id="Page_139">[139]</a></span>
+una certa commozione. E per tutto quel giorno,
+la figura della sua giovine ammalata gli restò
+nella memoria suscitandogli un senso di vago
+malcontento, quasi di rimorso.</p>
+
+<p>Da quella volta il dottore non si sentì più
+di scherzare così brutalmente con Maria. Cominciava
+a imporgli rispetto. Non avrebbe voluto
+veramente rispettarla; ciò gli pareva noioso
+e sciocco. Ma non poteva a meno. Per quanto
+mal preparato, doveva pur riconoscere che quella
+non era soltanto una «stupenda materia» come
+aveva detto tante volte discorrendone con qualche
+collega. Una scintilla animava quel bronzo
+pallido, di sì mirabile forma.</p>
+
+<p>E quasi ei diceva: Peccato!</p>
+
+<p>Il desiderio gli si destò all'improvviso. Allora
+non ebbe pace. Divenne riguardoso, quasi
+timido. Aveva paura di essere indovinato, e che
+ella non volesse più farsi curare da lui. Innanzi
+tutto egli voleva guarirla; e si mise a studiare
+la malattia con instancabile ardore.</p>
+
+<p>Una volta guarita, poi, con l'aiuto della riconoscenza,
+non gli pareva difficile di poterla
+commovere.<span class="pagenum"><a name="Page_140" id="Page_140">[140]</a></span></p>
+
+<p>E sempre guidato da quel suo epicureismo
+cinico, che era una parte caratteristica della sua
+natura, egli faceva dei piani molto pratici ed
+egoisti.</p>
+
+<p>Meno appariscente di Cristina, meno seducente,
+Maria gli appariva più dolce, più sottomessa,
+quindi preferibile. Certo non gli avrebbe
+dato alcun fastidio; ma non per orgoglio, bensì
+per quella mitezza che era l'essenza dell'anima
+sua. Proprio la donna di cui aveva bisogno per
+quei tre, quattro&mdash;tutt'al più sei anni di vita
+oscura a cui poteva essere condannato, se un
+colpo di fortuna, inatteso, non cambiava le cose.
+Passato quel tempo, egli se ne sarebbe andato;
+e lei sarebbe rimasta; le contadine non si allontanano
+dal marito. Ma intanto, quegli alcuni
+anni potevano passarli bene. Perchè non doveva
+accettare lei, con quel marito che la trattava
+come un cencio di casa? Sarebbe stata troppo
+stupida. E stupida non era.</p>
+
+<p>Se non che, i mesi passavano, e questi bei
+progetti non trovavano la loro attuazione. Sfinge
+incomprensibile, la malattia si accaniva, deridendo
+gli sforzi del medico. E giorno per giorno<span class="pagenum"><a name="Page_141" id="Page_141">[141]</a></span>
+parlando con Maria, facendola abilmente discorrere,
+egli acquistava la convinzione che la virtù
+della donna non sarebbe stata meno crudele,
+nè meno ostinata della malattia, nella sua resistenza.</p>
+
+<p>Ma anche lui si accaniva, mostrando in fondo
+poca saggezza.</p>
+
+<p>Di tratto in tratto però perdeva la pazienza
+e scappava via brontolando:&mdash;Peggio per te,
+sciocchina!</p>
+
+<p>Nel cuore dell'estate, mentre il sole e i
+miasmi facevano stragi fra i più poveri contadini,
+il dottore, essendo appunto un po' spazientito,
+trovò ancora un pretesto per assentarsi
+alcuni giorni. Quando ritornò trovò tanto da
+fare a Gel e in Val Mis'cia che non ebbe il
+tempo di recarsi alla Cascina dove il male attaccava
+meno.</p>
+
+<p>Tra i malati c'era anche la Virginia, che
+soccombeva alla tisi lungamente covata.</p>
+
+<p>Il medico, per quanto giovine e forte e non
+pigro, non bastava quasi all'immane fatica di
+curare tanta gente; e in certi cascinali lontani,
+alcuni poveri contadini morivano prima ch'egli
+arrivasse a soccorrerli.<span class="pagenum"><a name="Page_142" id="Page_142">[142]</a></span></p>
+
+<p>Un giorno fu chiamato anche alla Cascina
+Grande per un caso di tifoide. Vi si recò subito,
+desideroso di vedere Maria.</p>
+
+<p>Appena entrato nella corte, saltò dalla sua
+carrozzella e si lasciò condurre presso l'ammalato
+da una vecchia contadina che era lì ad
+aspettare.</p>
+
+<p>La vasta corte della Cascina Grande conteneva
+sei edifici. Due belli: la casa del fittabile,
+grande e comoda e provvista di un largo portico,
+per mettervi il formentone quando la raccolta
+si faceva con la pioggia: e la stalla per
+le bestie.</p>
+
+<p>Quattro bruttissimi, neri, maltenuti: casupole
+da contadini. L'ammalato di tifoide abitava nell'ultima
+casupola quasi nascosta dietro la stalla,
+nelle esalazioni del letame. Poco discosta, ma
+assai migliore era l'abitazione di Sandro e Maria.
+Si componeva di due stanze, vicino al fenile.</p>
+
+<p>Finita la visita con tutte le regole, il dottore
+andò direttamente alla casa di Maria, sperando
+di trovarla. Ma non vi era.</p>
+
+<p>Una giovine macilente che tesseva sola sola
+in una specie di cantina, facendo un rumore<span class="pagenum"><a name="Page_143" id="Page_143">[143]</a></span>
+assordante col suo vecchio telaio a mano, vide
+il medico e smettendo un momento il lavoro,
+gli gridò dal finestrino:</p>
+
+<p>&mdash;La <i>cavallante</i> è laggiù a filare, vicino ai
+gelsi.</p>
+
+<p>Ei la scorse subito. Sedeva su una carriuola
+arrovesciata e filava all'ombra di un gelso.</p>
+
+<p>Senza addarsene egli affrettò il passo. Ella si
+levò e gli mosse incontro.</p>
+
+<p>&mdash;Oh! Maria! Come va eh?</p>
+
+<p>&mdash;Bene, signor dottore.</p>
+
+<p>&mdash;Bene?... Non mi par tanto! Sei pallida;
+hai le occhiaie violacee. Andiamo in casa che ti
+medicherò: ho appena il tempo.</p>
+
+<p>&mdash;Oh! no...</p>
+
+<p>&mdash;Perchè, no?</p>
+
+<p>E corrugò la fronte, vicino ad adirarsi.</p>
+
+<p>&mdash;Non vada in collera!...</p>
+
+<p>&mdash;Andiamo, dunque.</p>
+
+<p>&mdash;No... non c'è più bisogno.</p>
+
+<p>&mdash;Che ne sai tu?</p>
+
+<p>&mdash;So... È inutile.</p>
+
+<p>Egli divenne pallido a sua volta.</p>
+
+<p>&mdash;Non ti fidi più di me?<span class="pagenum"><a name="Page_144" id="Page_144">[144]</a></span></p>
+
+<p>&mdash;Oh! signor dottore!</p>
+
+<p>&mdash;Vorresti un altro medico?</p>
+
+<p>&mdash;Mai più! Morirei piuttosto.</p>
+
+<p>E la protesta fu così impetuosa, che il medico
+ne ebbe una scossa. Fissò la giovine con
+intensa attenzione.</p>
+
+<p>Ella teneva gli occhi fermi sul filo che le
+sue abili dita andavano assottigliando; ma un
+leggero tremito rendeva stentato il lavoro.</p>
+
+<p>Essi erano quasi soli nella vasta corte. La
+vecchia, che aveva aspettato il medico poco
+prima, era in casa presso il suo figliuolo ammalato;
+la giovine tessitrice non poteva vederli dal
+finestrino del suo bugigatolo. Del resto, uomini,
+donne, ragazzi, tutti fuori al lavoro. Soltanto
+due piccini&mdash;due testine color della canape&mdash;si
+rincorrevano di porta in porta senza dir motto,
+come due muti.</p>
+
+<p>Vicino alla stalla, sotto a una tettoia, dove
+stavano alla rinfusa carri e carrette, e aratri,
+e arnesi d'ogni genere, un vecchio, consumato
+dalla pellagra, preparava lo strame per le bestie:
+e la cavalla del dottore, buona e pacifica bestia,
+brucava tranquillamente l'erba ingiallita della
+corte.<span class="pagenum"><a name="Page_145" id="Page_145">[145]</a></span></p>
+
+<p>Un calore plumbeo, insoffribile, si sprigionava
+dalle nuvole biancastre, abbaglianti la vista,
+che velavano il sole ancora abbastanza alto. Il
+dottore trasse di tasca una pezzuola di batista,
+impregnata di una essenza acutissima che gli
+serviva a combattere i cattivi odori delle camere
+dei contadini e l'odore d'acido fenico a cui la
+professione lo condannava: e si asciugò la fronte
+madida di sudore.</p>
+
+<p>Provava in sè una inquietezza, uno struggimento,
+qualche cosa di strano, d'inesplicabile. Il
+desiderio banale che l'aveva tormentato negli
+ultimi tempi era quasi sopito. Ben altro carattere
+aveva l'angoscia che gli serrava il cuore
+adesso; ben altra cosa era la sottile tristezza
+che gli penetrava l'anima, disperdendo i piccoli
+progetti egoistici di gaudente povero, già tanto
+accarezzati; e mettendo un senso di amarezza
+fin nella visione del piacere inconsciamente evocata.</p>
+
+<p>&mdash;Senti&mdash;disse, dopo un lungo e penoso
+silenzio&mdash;devo dirti una cosa che ti farà, forse,
+cambiare idea. Tua cognata muore...</p>
+
+<p>Ella smise un istante di filare, e alzò gli
+occhi stupefatti sul medico.<span class="pagenum"><a name="Page_146" id="Page_146">[146]</a></span></p>
+
+<p>&mdash;Eh! figliuola mia&mdash;fece lui, ritrovando
+ancora una volta il suo bel sorriso di cinico.&mdash;Non
+c'è da stupire. Tanto va la gatta al
+lardo che ci lascia lo zampino. Lei ci lascierà il
+corpo e l'anima al suo peccato. È il contrario
+di te, vedi. Ma è giusto che muoia: ti ha fatto
+troppo male.</p>
+
+<p>&mdash;Oh! per me&mdash;mormorò la moglie di
+Sandro, tirando adagio adagio una ciocchetta di
+lino&mdash;per me, quello che è stato è stato: non
+auguro la morte a nessuno io.</p>
+
+<p>&mdash;Capisco. Ma Sandro è ancora abbastanza
+giovine, e non è cattivo. Morta quella lì, ritornerà
+a te, e sarete felici; potrai avere figliuoli
+ancora... se sarai guarita. Dunque, bisogna che
+tu ti lasci curare.</p>
+
+<p>Ella scrollò il capo tre o quattro volte rapidamente.</p>
+
+<p>&mdash;No, no, no! Non guarirei lo stesso. E
+poi non me ne importa. Quando una cosa è finita...
+D'altra parte c'è quella povera anima
+che dev'essere al limbo&mdash;dice il curato&mdash;e
+se avessi altri figliuoli patirebbe di gelosia. Meglio
+non darglielo questo dispiacere.<span class="pagenum"><a name="Page_147" id="Page_147">[147]</a></span></p>
+
+<p>E sorrise in pelle, indovinando vagamente
+che il dottore doveva ridere della sua superstizione.</p>
+
+<p>Difatti egli voleva gridarle:</p>
+
+<p>&mdash;Maledetti preti! Come v'infinocchiano!</p>
+
+<p>Ma non potè: era troppo commosso.</p>
+
+<p>Volle dire dell'altro: Che le voleva bene,
+tanto tanto: che l'avrebbe fatta felice.</p>
+
+<p>Ma la coscienza schiacciante dell'inutilità gli
+troncò la parola. Anche se l'avesse commossa e
+vinta&mdash;ciò che gli pareva quasi impossibile&mdash;non
+sarebbe stato inutile?... Anche se lo
+avesse amato... Inutile! Inutile!... Questa parola
+crudele risuonava dentro di lui; e gli pareva
+che tutta la sua vita ne fosse attossicata.</p>
+
+<p>Malinconie di un istante, certo. Ma intanto,
+in quell'istante, egli le subiva.</p>
+
+<p>Scrollò il capo e le spalle, come per cacciarsi
+di dosso quell'ossessione.</p>
+
+<p>&mdash;A rivederci! Spero di trovarti più ragionevole
+la prossima volta.</p>
+
+<p>Maria lo salutò dolcemente chiedendogli scusa.
+Si era fatta rossa e aveva delle lagrime nella
+voce.<span class="pagenum"><a name="Page_148" id="Page_148">[148]</a></span></p>
+
+<p>Egli provò una pazza voglia di stringersela
+fra le braccia; ma si contenne.</p>
+
+<p>E partì.</p>
+
+<p>Immobile, la rocca sotto il braccio, il filo
+tra le dita, il fuso appoggiato allo stomaco,
+Maria seguiva con lo sguardo intento il calessino
+che si allontanava sulla strada bianca, deserta,
+sollevando nugoli di polvere.<span class="pagenum"><a name="Page_149" id="Page_149">[149]</a></span></p>
+
+<div class="figcenter" style="width: 261px;">
+<img src="images/ill148.jpg" width="261" height="99" alt="" title="" />
+</div>
+
+<hr />
+<h2><a name="CAPITOLO_XII" id="CAPITOLO_XII"></a>CAPITOLO XII.<br />
+<br />
+<span class="desc">Il germe dell'odio.</span></h2>
+
+
+<p>Il dottor Chiari non aveva parlato a vanvera:
+la Virginia moriva. Una cosa preveduta del
+resto.</p>
+
+<p>Da vario tempo, vedendola lavorare con
+tanta fatica e diventare sempre più sottile e
+pallida, le contadine dicevano sommessamente:</p>
+
+<p>&mdash;Non ci resiste; ci rimette la pelle.</p>
+
+<p>E le più maligne soggiungevano: L'asino
+sarà vendicato.</p>
+
+<p>Tuttavia, fino che rimaneva in piedi, pareva
+che la catastrofe, lenta a venire, fosse lontana
+ancora.</p>
+
+<p>Ma in quella primavera le prese una tosse
+che non la lasciò più. Aveva certi assalti da
+buttarla giù come morta.<span class="pagenum"><a name="Page_150" id="Page_150">[150]</a></span></p>
+
+<p>Pure si sforzava a lavorare, perchè non voleva
+stare in casa sola: aveva paura; le veniva
+addosso una insoffribile malinconia. E poi, non
+voleva si dicesse che andava tisica. Temeva
+anzi sopra ogni cosa questo giudizio della gente,
+condanna feroce, contro cui non v'ha appello.
+Perciò diveniva sospettosa, e appena due persone
+discorrevano, la si metteva accanto a loro
+per sentire se parlavano di lei, del suo male.</p>
+
+<p>E se qualcuno le domandava:</p>
+
+<p>&mdash;Come state Virginia?&mdash;guardandola
+con un certo interesse o curiosità, ella rispondeva
+subitamente:</p>
+
+<p>&mdash;Benissimo!</p>
+
+<p>Ma il dottore le diceva senza pietà:</p>
+
+<p>&mdash;Non ti forzare: fai peggio.</p>
+
+<p>Perciò, intendendo bene che agli occhi del
+dottore il male non si poteva celare, ella rimbeccava
+stizzosa:</p>
+
+<p>&mdash;Che devo fare? Il lavoro c'è, e non ho
+nessuno che mi aiuti, dacchè mia cognata mi ha
+piantata qui per i suoi capricci!</p>
+
+<p>Il medico, indifferente, s'accontentava di sorridere
+del suo spietato sorriso, e le voltava le
+spalle.<span class="pagenum"><a name="Page_151" id="Page_151">[151]</a></span></p>
+
+<p>Invano Sandro e Pietro sempre amorosi,
+sempre attaccati a quel bel corpo, che si disfaceva,
+la supplicavano di aversi riguardo.</p>
+
+<p>Ella rispondeva invariabilmente.</p>
+
+<p>&mdash;Il podere non si zappa da sè; la colpa è
+di chi ci ha piantati qui soli!</p>
+
+<p>Così, a poco a poco, nel cuore semplice e
+rozzo di Pietro si esasperava il rancore contro
+la cognata che egli accusava di avergli portata
+la discordia in casa e cagionata la spartizione
+tra lui e il fratello. Gli pareva pure che Sandro
+fosse stato troppo debole, troppo ingrato. Badare
+alle chiacchiere delle donne! Rovinare una
+famiglia per quel bel costrutto! Non poteva perdonargli;
+non poteva, no.</p>
+
+<p>Eppure quando Sandro capitava lì, e si mostrava
+così servizievole, così affezionato, il fratello
+maggiore tornava in pace con lui, e il suo
+risentimento si concentrava sulle Scaramelli e
+su don Giorgio Castellani, per il quale aveva in
+serbo un sacco d'improperi, che avrebbe voluto
+rovesciargli sul capo, levando il sacro, levando...
+Anzi senza fare questa fatica, poichè don Giorgio
+ci aveva pensato da sè, spretandosi per fare
+la gran pazzia di sposare la Cristina.<span class="pagenum"><a name="Page_152" id="Page_152">[152]</a></span></p>
+
+<p>Ma dopo queste sfuriate Pietro si faceva il
+segno della croce, perchè il pensiero di quel
+prete che si dannava l'anima per una donna,
+gli metteva un grande sgomento addosso.</p>
+
+<p>Tutto considerato, il più infelice dei tre, era
+Sandro. In casa propria una malinconia da morire,
+e il rimorso di vedere la sua povera moglie
+così rovinata per colpa di lui. In casa del
+fratello, rimorso, e paura continua di essere
+scoperto. E nessuna consolazione da quell'amore
+maledetto che gli aveva straziato l'anima e avvelenata
+l'esistenza!</p>
+
+<p>La Virginia non lo amava più. A grado a
+grado, come la malattia la consumava e il desiderio
+ardente di voluttà andava spegnendosi
+nelle sue carni disfatte, ella cessava di amare.
+Perfino la simpatia fisica, già così viva e tenace,
+degenerava in una specie di manìa persecutrice.</p>
+
+<p>Lo voleva là, accanto a sè; ma soltanto per
+tormentarlo. Lo guardava lungamente e lo trovava
+brutto, invecchiato, cencioso. Lo paragonava,
+con un senso di disprezzo, a un giovine
+signore che era stato il suo primo damo. Che
+differenza! Poi, ripensando che non le aveva sacrificata<span class="pagenum"><a name="Page_153" id="Page_153">[153]</a></span>
+neppure interamente la moglie, il suo
+amore diventava odio.</p>
+
+<p>Lo voleva là al suo fianco; e guai se non
+arrivava alle ore stabilite! Avrebbe voluto trascinarselo
+dietro, legato a una fune, come un
+grosso cagnaccio per deriderlo e punzecchiarlo,
+mostrando però a tutti che egli era cosa sua e
+non poteva staccarsi da lei. Ah! se Maria non
+le fosse sfuggita! Se avesse potuto averla tra le
+unghie, che medicina sarebbe stata quella per la
+sua malattia!</p>
+
+<p>La febbre di dominio e di persecuzione che
+stagna in fondo al cuore di tante donne&mdash;reazione
+perversa della troppo lunga e dura sottomissione
+di tutto il sesso&mdash;giungeva all'estrema
+acutezza nella tisica moribonda.</p>
+
+<p>Sandro sentiva l'odio che si accaniva contro
+di lui; lo sentiva nelle carezze feline, nei lunghi
+sguardi indagatori, nei motti scomposti.</p>
+
+<p>Senonchè, incapace di penetrare nelle vertiginose
+profondità di quella natura tortuosa e
+incomposta, egli attribuiva tutto al male, alla
+gelosia, al dispiacere di morire; e compativa
+e amava.<span class="pagenum"><a name="Page_154" id="Page_154">[154]</a></span></p>
+
+<p>Ma invano tentava di placare quella sua terribile
+nemica. Le portava il pane bianco di semola,
+il burro fresco per la pappa, il latte della
+capra, che il fittabile della Cascina Grande teneva
+nella stalla per salute dei cavalli. Spendeva fino
+all'ultimo soldo in medicine costose ordinate
+dalla magnetizzata, privandosi fin di quel poco
+vino, e riducendo sè e la moglie a non mangiare
+che polenta asciutta sera e mattina, e un poco
+di minestra mal condita con una goccia d'olio
+di linosa, nei giorni di festa. Invano.</p>
+
+<p>Invano faceva tutto quanto un povero contadino
+suo pari poteva fare. Nulla giovava.</p>
+
+<p>Virginia accettava i doni, esigeva i sacrifici;
+ma non aveva mai una parola veramente affettuosa.
+Che se qualche scintilla dell'antica fiamma
+si riaccendeva nelle sue viscere, non erano che
+ardori fuggitivi subito spenti da uno scoppio di
+collera, da un ritorno del malumore. E se mai
+la collera taceva e il cattivo umore non si ridestava
+da sè; erano gli assalti di tosse, i lunghi
+deliqui, che toglievano al povero Sandro l'ultima
+speranza di gioia.</p>
+
+<p>Ad ogni occasione, ella ricominciava le sue<span class="pagenum"><a name="Page_155" id="Page_155">[155]</a></span>
+eterne querimonie. Per lui era ridotta in quello
+stato! Perchè l'aveva tradita, abbandonata! Per
+lui, che essendo stanco di lei e incapricciato della
+sua giovine moglie, voleva finirla così! Ah! era
+un bel vigliacco!</p>
+
+<p>Perchè non l'aveva detto subito? Ella avrebbe
+capito; si sarebbe rassegnata; non avrebbe
+preteso nulla. Di che aveva avuto paura? Che
+lo volesse per forza forse...</p>
+
+<p>Sandro, che non poteva stare a sentire questi
+discorsi, la pregava di smettere, di tacere. Non
+le aveva domandato perdono? E quante volte!...
+E quante volte lei aveva promesso di perdonargli
+e di non parlarne più! Si, lui era stato debole,
+ne conveniva; non però, come lei fingeva
+di credere, perchè fosse incapricciato della moglie&mdash;la
+povera Maria, quantunque bella e giovine
+non gli era mai piaciuta, a lui&mdash;ma per la
+compassione di vederla deperire a quel modo; e
+poi anche perchè si era confessato e don Giorgio
+gli aveva toccato il cuore. Una debolezza, certo.
+Ma non meritava di essere disprezzato per questo.</p>
+
+<p>Non era ritornato a lei quasi subito?...</p>
+
+<p>Non si era messo a rischi incredibili?<span class="pagenum"><a name="Page_156" id="Page_156">[156]</a></span></p>
+
+<p>Non aveva calpestato i giuramenti fatti a
+Dio, le promesse fatte alla moglie e al confessore?...</p>
+
+<p>Non era stato abbastanza traditore, abbastanza
+vigliacco?</p>
+
+<p>Che cosa voleva di più da lui? Lo dicesse,
+egli era pronto a tutto. Ma finisse di tormentarlo
+e di crucciarsi lei stessa!</p>
+
+<p>E piangeva il povero contadino, l'antico soldato,
+i cui bei capelli neri cominciavano ad essere
+brizzolati; piangeva come un fanciullo.</p>
+
+<p>Disperando, a sua volta, di farlo tacere, ella
+rimaneva con le spalle voltate, turandosi le
+orecchie con le mani, per non ascoltarlo.</p>
+
+<p>Ma tutto a un tratto scattava.</p>
+
+<p>Già! lui, era un gran brav'uomo! Lui, andava
+in chiesa, voleva salvare l'anima, e raccontava
+i suoi affari e quelli degli altri, e comprometteva
+una maritata&mdash;la <i>vera sua moglie</i>,
+come diceva nei momenti di trasporto quando
+le voleva bene davvero&mdash;la comprometteva
+con un prete pettegolo che poi raccontava ogni
+cosa alla ganza! Oh! si, lui, era un bravo
+uomo!... Aveva compassione della moglie e si<span class="pagenum"><a name="Page_157" id="Page_157">[157]</a></span>
+pentiva di averla tradita!... Ma andasse, andasse
+via, una buona volta, andasse dalla sua
+Scaramelli!...</p>
+
+<p>Si vantava di essere ritornato?... Ah! Ah!
+Ah! La faceva ridere davvero! Non si ricordava
+com'era ritornato?... Chiamato, invitato, da
+quel buon diavolo di Pietro, che non poteva
+vivere senza vederlo e aveva bisogno di un
+aiuto per vangare il campo grande!</p>
+
+<p>Poi una volta in casa, si sa; si erano trovati
+soli, seduti vicini, e il capriccio di riaverla
+gli aveva messo il diavolo in corpo: tutti a
+una maniera gli uomini!... E lei, lei che gli
+voleva bene per davvero, si era tutta commossa,
+e non aveva trovata la forza di gridare, di chiamare
+al soccorso; e si era lasciata prendere...
+piangendo però! Se ne ricordava, lui?... Oh!
+non l'avesse mai fatto! Non l'avesse mai
+fatto!...</p>
+
+<p>Uno scoppio di tosse, spaventevole, le troncava
+la parola; poi le veniva un singhiozzo
+tormentosissimo, una specie di convulsione che
+la faceva diventar tutta livida. Pareva in punto
+di morte; ma non si arrendeva. Appena passato<span class="pagenum"><a name="Page_158" id="Page_158">[158]</a></span>
+l'assalto, ancora tutta smorta e tremante, gli
+occhi umidi, il viso chiazzato, le labbra imbrattate
+di schiuma, ella ricominciava con la voce
+strozzata, le sue eterne e volgari accuse.</p>
+
+<p>A che punto l'avevano ridotta!... Potevano
+vantarsi di averla ammazzata.</p>
+
+<p>Si! lui e le Scaramelli l'avevano ammazzata!...
+Si, abbandonandola così, epperò condannandola
+a quel lavoro insoffribile, a zappare,
+a mondare il riso, con l'acqua fino al ginocchio,
+lei che non c'era avvezza! con quel sole in quei
+campi scoperti che parevano di fuoco. E poi, le
+malignità della gente, i sarcasmi, le canzonature!
+Quanto aveva patito e che smangiature di
+rabbia! Lei sola poteva dirlo. E tutto perchè
+l'aveva resa la favola del paese. Oh! quelle canaglie
+di donne, quante gliene avevano dette,
+credendo che non sentisse!...</p>
+
+<p>Così si era buscata il male, così le era venuta
+l'infiammazione&mdash;quel fuoco che le bruciava
+il petto&mdash;le arrabbiature l'avevano
+consumata di dentro, e a forza di sudore era
+diventata debole debole e aveva preso quella maledetta
+tosse! Tutto per lui e per la sua cara<span class="pagenum"><a name="Page_159" id="Page_159">[159]</a></span>
+moglie sacrificata. Altro che dire che lei ci aveva
+la tendenza alla tisi. Ma si, eh! Non avevano
+altro da inventare?... Bianca, rossa e grassa
+come lei era! Volerla far passare per tisica,
+lei?... Carogne!... Delicata era; sicuro; delicata;
+non nasceva da villani come loro, per
+questo. Lei era nata un pochino meglio; e aveva
+sempre vissuto in casa dei padroni, che l'adoravano...
+Per sua disgrazia... era capitata in
+quel paese da cani... Per finire marcia... Dio,
+Dio! morire!... Finire!... Le toccava morire...
+così... E nessuno voleva salvarla... Nessuno!...</p>
+
+<p>Un altro scoppio disperato, e nuovi lunghi
+assalti di tosse la riducevano finalmente al silenzio,
+esausta, annientata. Ma il suo corpo abbandonato
+sulla rozza panca presso al focolare,
+si disegnava ancora armoniosamente, con delle
+linee morbide, eleganti. E i bei capelli di un
+biondo scuro che le si arrovesciavano sulla nuca
+in una massa pesante, molle, ondulata, mettevano
+uno strano fascino voluttuoso intorno a
+quella faccia pallida, segnata dalla morte.</p>
+
+<p>Cessata la convulsione dei singhiozzi, piangeva<span class="pagenum"><a name="Page_160" id="Page_160">[160]</a></span>
+sommessamente, come una bimba oppressa
+dalle ingiustizie degli uomini.</p>
+
+<p>Sandro non si stancava dal contemplarla, e
+dimenticava le ingiurie, e avrebbe dato la metà
+del suo sangue per rianimare la fiamma della
+vita in quel corpo adorabile.</p>
+
+<p>Intanto le ore fuggivano; si faceva tardi;
+egli doveva andarsene, col cuore stretto, la testa
+arroventata, implorando un bacio che non sempre
+gli era concesso.<span class="pagenum"><a name="Page_161" id="Page_161">[161]</a></span></p>
+
+<div class="figcenter" style="width: 231px;">
+<img src="images/ill160.jpg" width="231" height="149" alt="" title="" />
+</div>
+
+<hr />
+<h2><a name="CAPITOLO_XIII" id="CAPITOLO_XIII"></a>CAPITOLO XIII.<br />
+<br />
+<span class="desc">Decomposizione.</span></h2>
+
+
+<p>L'estate torrida di quell'anno, l'afa che
+prostra le forze, i copiosi sudori, il nutrimento
+manchevole e il progredire della malattia, ridussero
+la Virginia tanto debole da non potersi
+muovere di camera. E poco andò che non le fu
+possibile neppure di levarsi.</p>
+
+<p>I suoi rancori e le recriminazioni acquistarono
+nel medesimo tempo un carattere più acre
+ed insopportabile. Una vera ripugnanza si manifestò
+in lei per l'uomo che era stato il suo
+amante; e con la ripugnanza, non più interrotta
+da ritorni di passione, ingigantì l'odio sordamente
+covato. La decomposizione morale e fisica
+non si arrestò più.<span class="pagenum"><a name="Page_162" id="Page_162">[162]</a></span></p>
+
+<p>E Pietro Rampoldi, l'ignaro testimone del
+tradimento e del lungo supplizio del traditore;
+l'uomo semplice, onesto, sano, incapace di sospettare
+il fratello e capace di resistere al veleno
+della tubercolosi; Pietro Rampoldi soggiacque
+rapidamente al contagio della decomposizione
+morale. In lui pure il cupo risentimento divenne
+odio; e quest'odio ebbe improvvisi aneliti di
+ferocia: bramiti di fiera che fiuta il sangue.</p>
+
+<p>Le circostanze esteriori recarono la loro cieca
+contribuzione allo svolgimento funesto del terribile
+germe.</p>
+
+<p>Se le Scaramelli fossero state lì sotto a' suoi
+occhi, offrendo uno sfogo all'amara passione,
+forse Pietro non avrebbe odiato il fratello. La
+memoria dell'antica affezione, e la riconoscenza
+pei recenti quotidiani servigi, lo avrebbero forse
+fatto resistere all'attacco oscuro dell'assorbito
+veleno.</p>
+
+<p>Ma nessun altro nemico si presentava; nessun
+capro espiatorio era là. E la sua esasperazione
+saliva, saliva fino a quel punto, ove non
+è possibile che un uomo rozzo, passionato, impotente
+contro le sventure che lo colpiscono, non
+sia trascinato a sfogarla su qualcheduno.<span class="pagenum"><a name="Page_163" id="Page_163">[163]</a></span></p>
+
+<p>Anche nell'aspetto esteriore egli si mutava
+in modo rapido e doloroso. L'alta statura, le
+spalle grosse, le gambe solidamente piantate, la
+faccia larga dalla folta barba, dalla fronte diritta,
+che una foresta di capelli ancora neri incorniciava
+severamente, tutti questi segni di
+salute e di forza deperivano giorno per giorno;
+e la robustezza generale degenerava in una incipiente
+obesità flaccida, stracca.</p>
+
+<p>Una sera di luglio, dopo una giornata tra le
+più accascianti, nella camera bassa, sotto le tegole,
+calda come un forno, la Virginia aspettava
+ansiosamente una mano pietosa che la
+sollevasse su quel largo letto di piuma&mdash;grande
+ambizione dei contadini lombardi&mdash;dove il suo
+corpo in sudore, affondava penosamente come
+in una buca vischiosa.</p>
+
+<p>Sandro, occupato per conto del padrone, non
+s'era fatto vedere in tutto il giorno.</p>
+
+<p>Pietro rincalzava il formentone appena finito
+di zappare.</p>
+
+<p>Le vicine, poco curanti della Virginia, si dicevano
+occupate in mille faccende.<span class="pagenum"><a name="Page_164" id="Page_164">[164]</a></span></p>
+
+<p>Ella li avvolgeva tutti nel medesimo corruccio
+angoscioso; e a tutti imprecava.</p>
+
+<p>&mdash;Maledetti! Perchè non crepano tutti?...</p>
+
+<p>Perchè il sole non si decide a incendiare ogni
+cosa?...</p>
+
+<p>Ma al parossismo seguiva l'abbattimento che
+la faceva rimanere immobile, senza pensiero,
+senza volontà, in un prolungato torpore.</p>
+
+<p>Era distrutta adesso: un vero scheletro. Il
+viso, un tempo delicatamente ovale, appariva
+lungo e stretto con la bocca e gli occhi enormi.
+Pure, quegli occhi profondi di tisica, quei pomelli
+accesi, quella massa di capelli, quei denti
+bianchi, le davano ancora una singolare parvenza
+di bellezza.</p>
+
+<p>Il sole cominciò finalmente, a nascondersi
+dietro alla solita fumana serale. Una brezzolina
+sottile volò via pei campi. Anche nella camera
+della malata penetrò il frescolino. Ma lei non ne
+ebbe sollievo; chè il sudore le si diacciò subito
+sulla pelle e un lungo brivido la scosse tutta.</p>
+
+<p>Un passo greve fece scricchiolare la scaletta
+che dalla cucina metteva in camera per mezzo
+di una bòtola. La testa grossa e le spalle curve<span class="pagenum"><a name="Page_165" id="Page_165">[165]</a></span>
+di Pietro apparvero quasi subito sopra il livello
+del pavimento.</p>
+
+<p>Quando egli fu presso al letto, la Virginia
+che voleva rampognarlo, ammutolì vedendogli
+la faccia sconvolta, gli occhi gonfi di lagrime.
+La sua indifferenza di egoista e di malata, fu
+scossa da quella inesprimibile disperazione.</p>
+
+<p>&mdash;Che hai?&mdash;mormorò.</p>
+
+<p>Egli volle rispondere, ma non potè subito;
+e solo un gorgoglio confuso gli uscì dalla strozza.
+Si lasciò cadere su uno sgabellotto che era là
+accanto al letto, e stentamente, con voce sorda
+pronunciò queste poche parole:</p>
+
+<p>&mdash;Il padrone mi ha fatto chiamare. Si ripiglia
+il podere!... Ha già fatto il contratto con
+Giovanni Cappella di Gu che ha due figliuoli
+grandi e quattro ragazze!...</p>
+
+<p>E tacque, incapace di commentare un fatto
+così eloquente.</p>
+
+<p>La Virginia restò un momento sbalordita;
+ma poi, con tetro cinismo, la sua voce quasi
+fischiante uscì in questa esclamazione:</p>
+
+<p>&mdash;A san Martino io non ci sarò più!...</p>
+
+<p>&mdash;L'ha detto anche a te?&mdash;si lasciò sfuggire
+Pietro.<span class="pagenum"><a name="Page_166" id="Page_166">[166]</a></span></p>
+
+<p>&mdash;Chi?! Il dottore?! Dunque è vero?... Non
+ci sarò più?!...</p>
+
+<p>E la sua testa, che pure aveva trovato l'energia
+di rialzarsi, quasi per isfuggire a quella
+mazzata brutale: la sua povera testa deformata
+dalla magrezza, ricadde sul guanciale pesantemente,
+come cosa morta.</p>
+
+<p>Pietro, non intendendo che a metà, sentendo
+però l'orrore di quella situazione, rimaneva a
+bocca aperta, spaventato, intontito; le spalle
+curve, il mento sul petto, le mani penzoloni.
+Non poteva parlare, pensava a stento.</p>
+
+<p>Annottava.</p>
+
+<p>Nella piccola camera, che il largo letto matrimoniale,
+il canterano e una vecchia guardaroba
+occupavano quasi interamente, le ombre si
+addensavano.</p>
+
+<p>Nella stanza accanto, abitata in addietro da
+Sandro e Maria, una giovine sposa, venuta da
+poco in Val Mis'cia, addormentava il suo primonato
+con una monotona canzone.</p>
+
+<p>A poco a poco Pietro vedeva chiaro dentro
+di sè. Dallo sbigottimento opprimente, in cui l'avevano
+gettato quei due colpi improvvisi, si andava<span class="pagenum"><a name="Page_167" id="Page_167">[167]</a></span>
+svolgendo distinta e terribile la coscienza
+della immane sventura che lo minacciava. Due
+separazioni, del pari strazianti per lui, lo attendevano:
+due perdite irreparabili: il grande podere,
+largamente fruttuoso, coltivato con tanto
+amore, e la bella donna, la brava massaia: ciò
+che egli aveva di più caro al mondo. Tra pochi
+mesi egli se ne sarebbe andato da quella casa
+che a lui sembrava bella perchè vi era entrato
+fanciullo coi suoi&mdash;una famiglia numerosa e
+gagliarda che sapeva difendersi dalla miseria&mdash;se
+ne sarebbe andato, chi sa dove; senza un soldo,
+indebitato e solo, senza quella donna, senza la
+sua Virginia!...</p>
+
+<p>Pur non volendo, correva col pensiero al fratello,
+che l'aveva abbandonato, ed era quindi
+la colpa di tutto, secondo lui.</p>
+
+<p>Un'altra volta la scaletta della bòtola scricchiolò.
+Un altro uomo saliva.</p>
+
+<p>&mdash;Lui!&mdash;mormorò la Virginia scuotendosi.
+Lui! Il demonio della tua casa, povero Pietro!...
+Tutto rimescolato dal senso di quelle parole, e
+più dall'accento con cui la Virginia le aveva pronunciate,
+Pietro ebbe un sobbalzo, ma non disse
+parola.<span class="pagenum"><a name="Page_168" id="Page_168">[168]</a></span></p>
+
+<p>Sandro entrò, come il solito, premuroso, e
+scusandosi dell'involontario ritardo.</p>
+
+<p>Allora il fratello maggiore, scambiate appena
+le poche frasi indispensabili, si allontanò: doveva
+cambiar lo strame alle bestie e metter
+dell'altro fieno nelle mangiatoie, e approfittava
+di quel momento che la Virginia aveva compagnia.</p>
+
+<p>Appena sola con l'amante, costei gridò singhiozzando:</p>
+
+<p>&mdash;Vammi via!... Muoio... e tu sarai capace
+di vivere... Vammi via!... ti odio...<span class="pagenum"><a name="Page_169" id="Page_169">[169]</a></span></p>
+
+<div class="figcenter" style="width: 149px;">
+<img src="images/ill168.jpg" width="149" height="74" alt="" title="" />
+</div>
+
+<hr />
+<h2><a name="CAPITOLO_XIV" id="CAPITOLO_XIV"></a>CAPITOLO XIV.<br />
+<br />
+<span class="desc">Vendetta.</span></h2>
+
+
+<p>L'alba si annunziava appena nel cielo caliginoso.
+Sulla campagna rovinata dalla grandine
+soffiava un vento freddo che pareva di novembre.</p>
+
+<p>Tutto il poco raccolto della cattiva annata,
+distrutto, portato via!</p>
+
+<p>Così finiva quella terribile estate.</p>
+
+<p>Le donne uscivano dalle case ai primi lucori,
+dopo avere passata gran parte della notte
+ai piedi delle sante immagini, bruciando l'olivo
+portato a casa nella domenica delle palme; facendo
+ardere delle candele benedette. Molte piangevano;
+altre parevano istupidite; poche avevano
+la forza di parlare, di sfogarsi.<span class="pagenum"><a name="Page_170" id="Page_170">[170]</a></span></p>
+
+<p>Gli uomini giravano i campi al fioco lume;
+incalzati dalle ultime speranze che andavano man
+mano morendo.</p>
+
+<p>&mdash;Tutto! tutto!... Proprio tutto!&mdash;mormoravano
+disperati.</p>
+
+<p>Il formentone, già alto, pareva battuto con
+le verghe; la canape, fatta a brandelli e portata
+via dallo straripare dei fossi; poichè, dopo la
+grandine, era venuta giù un'acqua diluviale.
+Il riso, già pronto per la raccolta, distrutto pur
+esso, perduto!</p>
+
+<p>Tutta la campagna desolata; un anno di fame
+e di patimenti. Unica speranza per non morire,
+le anticipazioni del padrone: vale a dire la miseria
+fissa in casa e l'impossibilità di rifarsi,
+chi sa per quanti anni di fila!</p>
+
+<p>Un uomo alto, adusto, già grigio&mdash;un lavoratore
+famoso&mdash;che aveva una grossa famiglia,
+si strappava i capelli, con un gesto quasi
+inconsapevole, da demente!</p>
+
+<p>Il figliuolo della Meroni e quello della Menica
+parlavano di emigrare. Altri giovani li
+ascoltavano con torva attenzione. Ma le donne
+inorridivano a quei discorsi.<span class="pagenum"><a name="Page_171" id="Page_171">[171]</a></span></p>
+
+<p>&mdash;Chi resta qui dovrà mangiare l'erba come
+le vacche!&mdash;diceva il vecchio Melica, il padre
+della povera Giulia, con quella sua faccia di
+fauno.</p>
+
+<p>Altri concedevano uno sfogo ai nervi irritati
+picchiando i ragazzi che sgambettavano mezzo
+ignudi nel fango, raccattando le panocchie lattiginose
+sui gambi spezzati, per farle cuocere
+sulla brage.</p>
+
+<p>Qua e là si trovavano certi chicchi di grandine,
+che a tener calcolo della parte già disciolta,
+dovevano essere come noci quando venivano giù.</p>
+
+<p>Allo spuntar del giorno arrivò il fittabile
+stralunato, ringhioso; e tentò di gettare una
+parte di colpa sui contadini che non si erano
+affrettati a raccogliere il riso <i>melone</i>, già maturo;
+come se non fosse toccato a lui a dare
+gli ordini!</p>
+
+<p>Ma il Melica, vecchio e sparuto com'era, minacciò
+di strozzare quel prepotente, se non la
+finiva. E lo scacciasse pure! Tanto, morir di
+fame qua o là era lo stesso!</p>
+
+<p>Il sole, appena comparso, veniva coperto
+dalle nuvole nel cielo cupo e tempestoso.<span class="pagenum"><a name="Page_172" id="Page_172">[172]</a></span></p>
+
+<p>&mdash;Dopo il campo la casa&mdash;dicevano alcuni
+contadini alludendo alla piena dell'acque che
+poteva portarsi via quelle loro casupole.</p>
+
+<p>Venivano intanto notizie dei dintorni. Il
+danno era vasto. Il temporale aveva battuto una
+larga zona; risparmiando, tuttavia, certi posti,
+appena sfiorando certi altri; mentre sull'«isola»
+s'era proprio accanito.</p>
+
+<p>Il grosso podere dei Rampoldi era specialmente
+rovinato; neppure un pezzetto sano;
+niente! Un bel saluto per l'ultima annata.</p>
+
+<p>&mdash;Appena liberato da quella carcassa, Pietro
+farà bene a emigrare&mdash;diceva il figliuolo della
+Menica che si scaldava con l'emigrazione.</p>
+
+<p>&mdash;Per me andate dove volete (magari all'inferno)&mdash;borbottava
+il fittabile ghignando
+nell'ira.</p>
+
+<p>&mdash;Ma dov'è Pietro?&mdash;domandò un contadino
+che aveva un campo vicino al podere.</p>
+
+<p>&mdash;Non s'è ancora visto&mdash;rispondeva un
+altro.</p>
+
+<p>Come mai?... Non aveva sentito tutto quel
+buscherio?...</p>
+
+<p>La finestra è spalancata&mdash;disse una ragazza<span class="pagenum"><a name="Page_173" id="Page_173">[173]</a></span>
+che veniva da quella parte.&mdash;Ma lui
+non si vede.</p>
+
+<p>La Nunziata Meroni arrivò di corsa sulla
+testata del vasto appezzato di granoturco, dove
+pareva che un battaglione di cavalleria avesse
+galoppato in lungo ed in largo tutta la notte.</p>
+
+<p>&mdash;È morta la Virginia!&mdash;gridò quasi allegramente.
+E poi, a mezzavoce:</p>
+
+<p>&mdash;Sarà contento l'asino!...</p>
+
+<p>&mdash;E tu, quando crepi, stregaccia?&mdash;scrosciò
+una voce che tutti riconobbero per quella del
+Melica.</p>
+
+<p>Improvvisamente, come sbucato di sotto terra,
+Pietro Rampoldi si trovò lì.</p>
+
+<p>Si fece silenzio. Neppure la Meroni osò ribattere
+l'insolenza del vecchio Melica.</p>
+
+<p>Pietro era irriconoscibile. Pareva più alto del
+vero, perchè le grosse spalle gli si erano come
+assottigliate, ed egli camminava diritto, un poco
+intirizzito, coi ginocchi rientrati. Nel volto
+aveva un pallore terreo; le labbra quasi nere;
+gli occhi torvi, socchiusi; e in quella selva di capelli
+scuri, arruffati, spiccavano certi ciuffi grigi,
+che nessuno si ricordava di avergli visto. In<span class="pagenum"><a name="Page_174" id="Page_174">[174]</a></span>
+mano teneva il forcone col quale aveva portato
+fuori il letame di sotto alle bestie. Guardava la
+campagna rovinata, senza proferir parola; gli
+altri, però, guatavano in viso a lui.</p>
+
+<p>Ei se ne addiede, essendo in sospetto.</p>
+
+<p>A un tratto afferrò il Melica per un braccio,
+e con una voce che fece correre un brivido nelle
+vene degli astanti, gli chiese:</p>
+
+<p>&mdash;Perchè mi guardate così!</p>
+
+<p>Preso alla sprovvista, il vecchio s'impapinò.
+Che ne sapeva lui, dedina! Che ne sapeva?...
+Oh bella! non era lecito guardare in faccia un
+cristiano?</p>
+
+<p>&mdash;Ora si strozzano&mdash;mormorò la Meroni
+con febbrile interesse.</p>
+
+<p>Pietro, tornato in silenzio, guardava il suo
+interlocutore con gli occhi stralunati. Dopo alcuni
+momenti ripigliò:</p>
+
+<p>&mdash;Sapete che mi è morta la moglie?... Stanotte
+durante la tempesta, nello spavento di
+quelle saette!... È una gran disgrazia per me!</p>
+
+<p>E mentre diceva così, volgeva gli occhi in
+giro, scrutando le faccie chiuse, atteggiate a
+una indefinibile espressione di scherno.<span class="pagenum"><a name="Page_175" id="Page_175">[175]</a></span></p>
+
+<p>Qualcuno sospirò; qualche femmina mormorò
+a mezza bocca:&mdash;Poveretto!... sicuro!... Ma
+gli altri chinarono le fronti, per non mostrare
+il lampo maligno degli occhi.</p>
+
+<p>Melica, incapace di frenarsi, disse:</p>
+
+<p>&mdash;Guardate il podere piuttosto! Di femmine
+non v'ha penuria, ma di formentone, ne patiremo
+tanta, quest'anno!</p>
+
+<p>&mdash;È vero&mdash;mormorò Pietro con la voce
+cavernosa:&mdash;è vero! Ma anche la mia povera
+moglie non l'avrò più...</p>
+
+<p>&mdash;Non v'inquietate! Ne troverete un'altra.</p>
+
+<p>&mdash;Non come quella però!</p>
+
+<p>&mdash;Ve l'auguro!... Ve l'auguro!...</p>
+
+<p>Il senso palesemente satirico di queste parole
+sembrò sfuggire al bifolco. Ma il fittabile
+che passava di là non si trattenne dal ridergli
+sulla faccia.</p>
+
+<p>Pietro restò imperturbato; e voltate le spalle
+s'allontanò senza dire una parola.</p>
+
+<p>Andò verso casa. Entrò un momento nella
+stalla: guardò le sue bestie a una a una, come
+se avesse voluto portarne con sè l'immagine.
+Mise del fieno fresco nella mangiatoia della<span class="pagenum"><a name="Page_176" id="Page_176">[176]</a></span>
+vacca nera che aveva finita la sua razione e le
+accarezzò la schiena con un gesto automatico.
+Tornò a guardare i bovi, aggiunse un po' di
+fieno anche a loro, tanto che ne avessero abbastanza
+per tutta la giornata. Depose il forcone;
+uscì; accostò l'uscio. Attraversò l'orto e entrò
+per la piccola porta posteriore, nella cucina,
+quasi buia e tutta in disordine, per il gran
+tempo dacchè nessuna donna se ne occupava.
+Egli non vi badò; ci era avvezzo.</p>
+
+<p>Staccò dal muro un vecchio fucile a una
+canna che suo fratello gli aveva regalato anni
+addietro; lo esaminò; lo ripulì. E senza affrettarsi,
+calmo, freddissimo, cercò la munizione in
+un cassetto della credenza. Ve n'era abbastanza
+per una carica. Un lampo di soddisfazione gli
+balenò negli occhi. Si mise a caricare l'arma
+con molta cura.</p>
+
+<p>Quand'ebbe finito salì nella camera della
+morta. Quella grande calma sembrò abbandonarlo,
+allorchè, appena uscito dalla bòtola, i
+suoi sguardi si fermarono istintivamente sul letto,
+dove la Virginia giaceva come se dormisse.
+Tremò e inciampò.<span class="pagenum"><a name="Page_177" id="Page_177">[177]</a></span></p>
+
+<p>&mdash;Sacr...! Se mi scatta il grilletto!...
+balbettò trasalendo. Fece qualche passo per la
+camera, sempre con gli occhi rivolti alla morta.</p>
+
+<p>Andò alla finestra e restò un momento a
+respirare l'aria, perchè si sentiva un peso sul
+petto, e stentava molto a tirare il fiato.</p>
+
+<p>Il tempo pareva nuovamente sul cambiare.
+Un vento forte spazzava le nubi e il sole mattutino
+tingeva il cielo di rosa.</p>
+
+<p>Alcuni contadini ritornavano alle loro case,
+la testa bassa, le braccia penzoloni. Altri continuavano
+a girare pei campi, all'impazzata.</p>
+
+<p>Pietro si ritrasse dalla finestra e fece ancora
+qualche passo a caso, tentennando. Il suo viso
+color della cenere aveva dei solchi profondi sotto
+agli occhi, intorno al naso.</p>
+
+<p>Sentiva la febbre martellargli i polsi e una
+arsura insopportabile in gola. Cercò la secchia
+dell'acqua che aveva portato su nella notte. Era
+quasi piena. Se l'accostò alle labbra e bevve,
+bevve. Provò qualche sollievo, ma i ginocchi,
+pesanti, gli si piegavano per la stanchezza.</p>
+
+<p>Volle sedere un poco e andò a mettersi accanto
+al letto, dalla parte dove dormiva lui, su<span class="pagenum"><a name="Page_178" id="Page_178">[178]</a></span>
+una seggiola di paglia. Appoggiò la spalla sinistra
+al letto; tenendo sempre lo schioppo con
+la mano destra. La morta, che nel delirio della
+notte si era buttata adosso a lui, pendeva tutta
+da quella parte, tanto vicina, che gli pareva di
+sentirla ancora sopra di sè, come in quelle ore
+angosciose. Rabbrividiva.</p>
+
+<p>Crescendo l'oppressione, celò il viso contro il
+guanciale e pianse lungamente. Le lagrime scorrevano
+sulle guancie flosce e inzuppavano la
+biancheria del letto formando una larga macchia.</p>
+
+<p>&mdash;Virginia!... Virginia mia!&mdash;balbettava
+quasi senza sapere.</p>
+
+<p>A un tratto si scosse; guardò la morta da
+vicino e continuò a guardarla sempre più intensamente,
+negli occhi vitrei rimasti aperti,
+velati appena dalle lunghe palpebre.</p>
+
+<p>Senza rendersene conto, sentì ch'era sempre
+bella; si chinò su lei; la baciò. Ah! Com'era
+fredda! Nuove lagrime gli offuscarono la vista.
+Tornò a fissarla negli occhi. Quegli occhi morti
+serbavano nella eterna immobilità una espressione
+terribile.</p>
+
+<p>Dicevano quegli occhi:<span class="pagenum"><a name="Page_179" id="Page_179">[179]</a></span></p>
+
+<p>&mdash;Ammazzalo! Ammazzalo!&mdash;come avevano
+detto le labbra nel delirio dell'agonia. Ammazzalo!
+È stato il demonio della tua casa!...
+Ti ha tradito, te, suo fratello!... Io?... Io?...
+Si; perdonami!... Mi ha voluta... è stata una
+debolezza... Perdonami! Ho sempre voluto bene
+a te, sempre!... Ammazzalo, quel cane!...
+Ammazzalo, ci ha traditi tutti due.</p>
+
+<p>Pietro ripeteva dentro di sè le spaventose
+parole. Gli pareva di risentirle nel silenzio pauroso
+di quella camera. E pensava ch'ella era
+morta in peccato, con quel pensiero di vendetta,
+soffiandogli sul viso con la voce spenta quella
+parola: ammazzalo. Dannata, certo. La povera
+anima doveva essere già nelle fiamme eterne. E
+lui pure andava incontro alla dannazione. Si
+sarebbero incontrati, laggiù...</p>
+
+<p>Ma anche l'altro doveva esserci!... Epperò
+voleva ammazzarlo subito, perchè non gli restasse
+il tempo di pentirsi. Oh! il fucile era
+buono, ed egli mirava bene!</p>
+
+<p>Si trovava seduto di fronte alla bòtola. Un
+balzo; un colpo. Uno solo. Guai se falliva! Ma
+il braccio era saldo: il colpo avrebbe colto nel
+segno.<span class="pagenum"><a name="Page_180" id="Page_180">[180]</a></span></p>
+
+<p>Sandro doveva arrivar presto perchè era domenica,
+e perchè sapeva la Virginia tanto aggravata;
+più presto ancora per vedere i danni
+della grandine. Poi, forse qualcuno l'avrebbe
+avvertito della morte di Virginia; ed egli sarebbe
+accorso per vederla e baciarla un'ultima
+volta.</p>
+
+<p>&mdash;Cane!... Assassino!... Baciarmi la mia
+donna! Portarmi via la dolcezza di quella carne!
+Godermi quel corpo, mio, mio! E dopo, come
+niente fosse, piantarmi qua col grosso podere
+sulle braccia, vedendo che non potevo bastare
+ai lavori! E spogliarmi di quella poca roba con
+la scusa della spartizione!... Cane!... No.
+Caino!... Tu possa morire senza dire «Gesù»
+e bruciare per l'eternità.</p>
+
+<p>Batteva i denti, gli occhi gli si iniettavano
+di sangue, il petto gli si gonfiava. Sentì il bisogno
+di scattare in piedi sotto l'impulso formidabile
+dell'uragano che si scatenava dentro
+di lui.</p>
+
+<p>&mdash;Vieni! Vieni presto, perdio!</p>
+
+<p>Nessuno ancora. Ricadde sulla sedia. Cercava
+di ricomporsi; di aspettare pazientemente.<span class="pagenum"><a name="Page_181" id="Page_181">[181]</a></span></p>
+
+<p>La lunga attesa non doveva stancarlo; la
+vendetta sarebbe stata più saporita. Nella mattinata
+sarebbe venuto certo quel Giuda... sarebbe
+venuto. Nessuno sospettava che lui volesse
+fargli male: nessuno poteva avvertirlo. Sarebbe
+arrivato come sempre, con quell'aria di soldato,
+con quella faccia d'ipocrita.</p>
+
+<p>Erano fratelli loro?... Fratelli!... Da molto
+tempo si era abituato a non vedere che il nemico
+in quell'uomo. L'odiava tanto!</p>
+
+<p>Voleva ucciderlo come una bestia malvagia.
+Non gli avrebbe detto neppure una parola:
+avrebbe tirato il colpo e <i>amen</i>.</p>
+
+<p>E tornava a guardare la morta, quasi per
+chiederle la sua approvazione. La guardava con
+indicibile amore e rimpianto. Non gli passava
+neppure per la mente ch'ella potesse essere la
+principale colpevole.</p>
+
+<p>La facoltà di ricostruire plasticamente nel
+pensiero un fatto noto, ma non veduto&mdash;questa
+facoltà tanto sviluppata in alcuni&mdash;mancava
+od era debolissima nel povero bifolco. L'immagine
+di quella donna, sana, fiorente, stretta al
+petto dell'amante in un trasporto di passione&mdash;immagine<span class="pagenum"><a name="Page_182" id="Page_182">[182]</a></span>
+che avrebbe fatto impazzire un altro
+in quelle circostanze&mdash;non si allacciava peranco
+alla sua mente confusa e lenta.</p>
+
+<p>Nè la memoria lo serviva meglio: non ricordava
+le moine, i sorrisetti, le pose procaci della
+bella donna davanti al cognato. Forse non aveva
+neppure osservato codesti fatti; certo, non
+capiti.</p>
+
+<p>D'altra parte, impressionato dagli ultimi avvenimenti
+e da quell'astio accanito della moribonda
+per il suo complice, Pietro non poteva
+supporre ch'ella avesse amato un giorno quell'uomo,
+come non poteva discernere, sotto le
+cause palesi, le occulte cause psicologiche e fisiologiche
+di quell'astio implacabile.</p>
+
+<p>Per lui la colpa di sua moglie non poteva
+essere che una debolezza; egli non poteva che
+figurarsela riluttante, vittima quasi di una vera
+violenza. E da questo intimo convincimento all'assoluzione
+completa della seducente creatura,
+le cui dolci carezze non l'avrebbero mai più
+rallegrato nella misera vita, il passo era breve
+assai. In ogni modo questi non erano che movimenti
+inavvertiti dell'animo, chiarori crepuscolari<span class="pagenum"><a name="Page_183" id="Page_183">[183]</a></span>
+della coscienza; i quali contribuivano,
+forse, ad acuire l'odio per il traditore e ad affermare
+la volontà nel pensiero della vendetta.</p>
+
+<p>Difatti, non una incertezza su questo punto:
+non un dubbio.</p>
+
+<p>Il suo animo era preparato di lunga mano.
+Soltanto la istintiva ripugnanza all'omicidio e
+un resto di tenerezza fraterna avevano resistito
+fino a quel punto alla terribile spinta. Ma
+dopo la confessione della Virginia, allorchè il
+fratricidio gli balenò distintamente, in quella
+cocente febbre di vendetta: allorchè il piano feroce
+andò svolgendosi con rapidità spaventosa,
+nel suo pensiero di solito così tardo, egli non
+provò nè stupore, nè ribrezzo, tanto la coscienza
+si era già abituata a considerare quel
+delitto siccome inevitabile e quindi giusto. Con
+tuttociò, prima di mettersi all'opera, egli aveva
+cercato una specie di controprova, che i visi
+beffardi e i discorsi equivoci dei suoi compaesani
+gli avevano fornito. Ora sapeva che la
+gente lo aveva anche deriso per la sua buona
+fede; che Sandro lo aveva esposto in tutte le
+guise alle beffe, allo scherno: sapeva, e l'odio
+saliva, saliva.<span class="pagenum"><a name="Page_184" id="Page_184">[184]</a></span></p>
+
+<p>Il suo grosso orologio segnava le otto e
+dieci minuti, allorchè, dal posto dove sedeva,
+guardando intensamente fuori dalla finestra, egli
+vide Sandro uscire dal fitto dei gelsi e prendere
+per la viottola che metteva direttamente al piccolo
+orto della casa.</p>
+
+<p>Sandro camminava adagio, a testa alta, come
+il solito. Era serio, ma non troppo abbattuto.
+Sull'orlo del fosso aveva incontrato la Meroni.</p>
+
+<p>Guardandolo con insistenza, costei gli aveva
+detto:</p>
+
+<p>&mdash;Vostra cognata è morta stanotte!</p>
+
+<p>Si era fatto pallido il povero Sandro, e non
+aveva potuto altro che balbettare:</p>
+
+<p>&mdash;Morta?!... Morta?!... soffocando i singhiozzi
+per non farsi scorgere dalla vecchia che
+lo esaminava con gli occhi pieni di malizia.</p>
+
+<p>Ma a poco a poco quel primo sgomento aveva
+fatto luogo a un vago senso di sollievo e quindi
+alla coscienza della riconquistata libertà; coscienza
+prima oscura ed incerta; poi limpida.
+Ora egli pensava:</p>
+
+<p>&mdash;Povera Virginia! Morire così, a soli ventott'anni!
+Povera Virginia, ti ho voluto tanto
+bene, non ti dimenticherò mai... mai!...<span class="pagenum"><a name="Page_185" id="Page_185">[185]</a></span></p>
+
+<p>Era sincero.</p>
+
+<p>Ma insieme a questi rimpianti, espressi liberamente,
+con soddisfazione della coscienza, una
+voce interna andava mormorando sommessamente
+questa insinuazione consolatrice:&mdash;Non
+disperarti tanto! Bisognava bene che morisse,
+malata così!... Chi sa quanto avrebbe sofferto
+quest'inverno con la miseria che si prepara. È
+un bene che sia morta, un bene per lei... e per
+gli altri...</p>
+
+<p>Egli rimaneva come impaurito, e cercava di
+allontanare la voce importuna. Ma il sollievo
+interno, quel senso di liberazione, diveniva ognora
+più distinto e vivo: s'imponeva.</p>
+
+<p>La passione che tanto lo aveva torturato
+moriva con la bella donna: il fascino che emanava
+da quel corpo sarebbe scomparso con esso;
+dileguato nel regno delle ombre.</p>
+
+<p>... Oh! si, era un bene che fosse morta!...</p>
+
+<p>La povera Maria avrebbe rifiatato finalmente.</p>
+
+<p>Egli sarebbe ritornato con Pietro... e Maria
+sarebbe stata contenta...</p>
+
+<p>Avrebbero lavorato d'amore e d'accordo...
+come un tempo...<span class="pagenum"><a name="Page_186" id="Page_186">[186]</a></span></p>
+
+<p>E risparmiato un po' di denaro per le annate
+cattive...</p>
+
+<p>E Maria sarebbe guarita...</p>
+
+<div class="dots">&nbsp;</div>
+
+<p>Che fortuna che Pietro non avesse sospettato
+mai di nulla!...</p>
+
+<p>Potevano ricominciare come una vita nuova...</p>
+
+<p>Potevano dimenticare...</p>
+
+<div class="dots">&nbsp;</div>
+
+<p>Questi brani di pensieri staccati&mdash;emanazioni
+di un lento lavorìo della mente&mdash;si allargavano,
+si maturavano con una rapidità
+straordinaria.</p>
+
+<p>Ma allorchè entrò nell'orto, le mille immagini
+del suo lungo amore lo assalirono tumultuando,
+i savi consigli della ragione e dell'egoismo
+tacquero sgominati.</p>
+
+<p>Là, vicino al pozzo, si erano visti la prima
+volta, otto anni addietro. Lui aveva appena lasciato
+il reggimento; lei era sposa da dieci mesi.
+Che bella sposa! Aveva le carni morbide e
+bianche come certi fiori dai petali grassi che
+egli aveva ammirati nei giardini di Firenze e di
+Palermo.<span class="pagenum"><a name="Page_187" id="Page_187">[187]</a></span></p>
+
+<p>Mettendo il piede nella grande cucina si sentì
+sopraffatto da un senso insormontabile di angoscia
+e di orrore.</p>
+
+<p>La commozione gli serrava la gola come in
+una morsa. Volle fuggire. Tutto parlava dei
+loro amori, dei dolci peccati... tutto; il camino
+specialmente.</p>
+
+<p>Ed ora... doveva rivederla... stecchita...
+su quel letto!...</p>
+
+<p>Gli avrebbe fatto troppo senso; avrebbe
+pianto troppo disperatamente... e Pietro che
+già forse sospettava, avrebbe capito...</p>
+
+<p>Meglio fuggire; andare via, lontano; non ritornare
+mai più.</p>
+
+<p>Fece alcuni passi verso l'uscita. Ma sentì il
+passo pesante del fratello che andava su e giù
+per la stanza, impaziente.</p>
+
+<p>Pensò ch'ei forse l'aveva veduto entrare e
+provò un senso di vergogna.</p>
+
+<p>Doveva essere in uno stato orribile, povero
+Pietro, dopo quella notte; con la morta al fianco
+e il raccolto distrutto! Sarebbe stata una vigliaccheria
+lasciarlo, così: farsi vedere a fuggire...<span class="pagenum"><a name="Page_188" id="Page_188">[188]</a></span></p>
+
+<p>Prese il suo coraggio a due mani e cominciò
+a salire la scaletta gridando:</p>
+
+<p>&mdash;Pietro! son io...</p>
+
+<p>Un sordo ruggito gli rispose.</p>
+
+<p>E quasi subito uno scoppio formidabile scosse
+tutta la casa.</p>
+
+<p>Sandro, fulminato, mandò un urlo che morì
+in un rantolo. Il suo corpo sanguinolento, con
+la faccia orridamente deformata, precipitò, come
+una massa inerte fin sul lastrico fangoso della
+cucina.<span class="pagenum"><a name="Page_189" id="Page_189">[189]</a></span></p>
+
+<div class="figcenter" style="width: 220px;">
+<img src="images/ill188.jpg" width="220" height="102" alt="" title="" />
+</div>
+
+<hr />
+<h2><a name="CAPITOLO_XV" id="CAPITOLO_XV"></a>CAPITOLO XV.<br />
+<br />
+<span class="desc">Sola.</span></h2>
+
+
+<p>Dopo tre anni di sacrifizio il dottor Carlo
+Chiari aveva finalmente la prospettiva di un
+posto più degno di lui.</p>
+
+<p>Sfidando il freddo, il vento, la pioggia di un
+brutto giorno di novembre, la cavallina attaccata
+al vecchio calesse, andava andava per la
+campagna malinconica, sommersa nella fiumana.
+Le ultime visite!</p>
+
+<p>Già il nuovo medico condotto aveva preso il
+suo posto; e da buon collega, egli lo aveva
+accompagnato da un luogo all'altro, presentandolo
+ai diversi clienti.</p>
+
+<p>Adesso faceva una corsa per conto proprio,
+volendo salutare alcuni vecchi amici.</p>
+
+<p>&mdash;Un buon diavolaccio&mdash;pensava egli riandando<span class="pagenum"><a name="Page_190" id="Page_190">[190]</a></span>
+su i discorsi fatti col suo successore.&mdash;Starà
+qui meglio di me; ha famiglia e nessuna
+ambizione. Io vado, finalmente, vado!... Il mio
+destino si allarga; la fortuna comincia a sorridermi...
+Sono io contento?...</p>
+
+<p>Aveva tutte le ragioni per esserlo. Un bel
+paese lo aspettava; un discreto stipendio, e
+molte probabilità di guadagni accessori.</p>
+
+<p>Con tutto questo, egli non sapeva rispondere
+alla domanda che si era fatta.</p>
+
+<p>Guardava in fondo alla strada, un po' a sinistra,
+le case della Cascina Grande: una larga
+macchia nerastra.</p>
+
+<p>&mdash;Che tempaccio!&mdash;mormorò gettando il
+mozzicotto di un cattivo <i>sella</i>, e pensando a tutt'altro.</p>
+
+<p>La malinconia della partenza penetrava anche
+la sua anima di gaudente ambizioso; quella
+piccola parte di se medesimo, quei tre anni di
+vita con le annesse abitudini e i tenui affetti,
+gli mettevano addosso, al momento di spogliarsene,
+un senso fastidioso di rimpianto. E accostandosi
+alla Cascina Grande, questo malessere
+cresceva, diveniva acuto, pungente.<span class="pagenum"><a name="Page_191" id="Page_191">[191]</a></span></p>
+
+<p>&mdash;Maria!</p>
+
+<p>Gli pareva che avrebbe quasi fatto meglio a
+non rivederla.</p>
+
+<p>Il sole tramontava nel cielo grigio dietro
+alle nuvole. A un tratto una buffata di vento
+fece uno strappo in quella massa di bambagia
+sudicia; il disco d'oro sfolgorò su un fondo
+verdastro. Alcune nuvole nere si tinsero di porpora
+agli orli. Le vecchie case della Cascina si
+illuminarono; una vite selvatica, ancora coperta
+di pampini gialli e sanguigni, che adornava
+l'orto del fittabile, brillò nel sole. I vetri di
+alcune finestre scintillarono come bracieri accesi.</p>
+
+<p>Oh! la campagna! La campagna aveva essa
+pure le sue civetterie... Gli pareva quasi bello
+quel brutto paese al momento di lasciarlo!</p>
+
+<p>Sorrise, probabilmente di sè.</p>
+
+<p>Trasse dall'astuccio di pelle un altro sigaro
+e l'accese... Poi, arrovesciando il capo sui guanciali
+della calessina, restò un momento assorto,
+spingendo in alto il fumo, in bianche spire
+sottili.</p>
+
+<p>La nuova «condotta» lo avrebbe messo a
+contatto di veri signori, di gente colta, di<span class="pagenum"><a name="Page_192" id="Page_192">[192]</a></span>
+qualche bella donnina... Certo. Il suo spirito,
+l'ingegno arguto, avrebbero trovato finalmente
+le occasioni di farsi valere...</p>
+
+<p>Sbadigliò. Si drizzò con un movimento brusco.
+Scosse la cenere agglomerata in cima al
+«virginia» con un movimento istintivamente
+elegante della sua mano aristocratica, una vera
+mano di operatore, mano felice, specialmente
+per certe operazioni; come gli aveva detto il
+suo successore la sera innanzi, complimentandolo:
+una mano degna di una clientela signorile.</p>
+
+<p>Mah!... Tutto arrivava fuori di tempo nella
+sua vita!... Quei tre anni lo avevano invecchiato,
+o, almeno, reso precocemente maturo.
+Come avrebbe goduto, tre anni addietro, di
+quella fortuna, che ora gli appariva scialba, insufficiente...</p>
+
+<p>Davanti al cancello del vasto recinto la cavalla
+rallentò il passo spontaneamente. Egli non
+ebbe che a muovere un momento le redini per
+farle intendere che doveva entrare.</p>
+
+<p>Il breve sfolgorìo del tramonto era scomparso.
+Le nuvolaccie si riaddensavano, coprivano
+tutta la volta del cielo. Le vecchie casupole<span class="pagenum"><a name="Page_193" id="Page_193">[193]</a></span>
+riapparivano nel loro colore naturale, con i
+muri sudici, affumicati, rosi da vecchia lebbra.</p>
+
+<p>Ricominciava a piovere.</p>
+
+<p>Il dottore saltò dalla calessina e raccomandò
+al garzone di stalla, venutogli in contro, di metterla
+al riparo dell'acqua. Poi si avviò quasi
+correndo verso la stanzuccia, o meglio la cucina,
+a terreno, dove abitava la vedova del povero
+Sandro.</p>
+
+<p>L'uscio era socchiuso, secondo il solito. Lo
+spinse e entrò dicendo allegramente:</p>
+
+<p>&mdash;Permetti a un vecchio amico di salutarti
+prima di partire?...</p>
+
+<p>La giovine donna, curva davanti al focolare
+dove stava preparando quella poca cena, si
+drizzò e si voltò di botto.</p>
+
+<p>&mdash;Oh! signor dottore!...</p>
+
+<p>Avrebbe voluto dire qualche altra cosa ma
+non trovò le parole e rimase lì confusa e tutta
+rossa in viso.</p>
+
+<p>Egli la esaminò un istante in silenzio. Poi
+le stese la mano.</p>
+
+<p>&mdash;E un pezzo che non ci vediamo!... Come
+stai?... Meglio mi pare.<span class="pagenum"><a name="Page_194" id="Page_194">[194]</a></span></p>
+
+<p>&mdash;Sì, sì... Ho ricominciato a lavorare. Vado
+alla canapa.</p>
+
+<p>&mdash;Alla canapa? Fai malissimo. Non è lavoro
+per te ancora.</p>
+
+<p>&mdash;Oh!... Mi sento tanta forza!&mdash;E sorrise.</p>
+
+<p>&mdash;Stai meglio, sì, vedo. Ma non devi strapazzarti.</p>
+
+<p>Ella tornò a sorridere, e si chinò per ravviare
+i sarmenti che si sparpagliavano. Poi
+andò in fondo alla cucina a prenderne degli
+altri e li gettò sul mucchio per ravvivare la
+fiamma.</p>
+
+<p>&mdash;Si accomodi un pochino qui, signor dottore;
+si scaldi; deve far freddo fuori.</p>
+
+<p>&mdash;Un tempo da cani!&mdash;esclamò il giovine,
+mettendosi a sedere, visibilmente contento di
+quell'invito.</p>
+
+<p>&mdash;Dunque, lei se ne va?...</p>
+
+<p>&mdash;Domani, Maria cara! domani! e mi dispiace!</p>
+
+<p>&mdash;Come?... Non è dunque vero, come mi
+hanno detto, che va in un posto tanto bello?...</p>
+
+<p>&mdash;È vero. Ma, sai, quando ci si allontana
+da un paese, dopo tanto tempo, si ha sempre<span class="pagenum"><a name="Page_195" id="Page_195">[195]</a></span>
+il cuore grosso... E a te, non importa proprio
+niente che io vada via?...</p>
+
+<p>&mdash;È una disgrazia per tutti noi altri, poveri
+contadini&mdash;rispose Maria chinando la fronte.&mdash;Un
+dottore come lei non l'avremo mai più!...</p>
+
+<p>Egli protestò. Il dottore Fortini che lo rimpiazzava
+era un ottimo uomo.</p>
+
+<p>&mdash;Lo credo... ma lei...</p>
+
+<p>Non disse altro.</p>
+
+<p>&mdash;Siediti un pochino qui!&mdash;fece il dottore,
+coi nervi irritati dal vederla sempre in piedi.
+Così!... Si sta bene, soli, vicini, seduti accanto
+al fuoco... Se tu avessi voluto!...</p>
+
+<p>S'interruppe riflettendo quanto Maria avrebbe
+sofferto nel separarsi da lui, se avesse dato
+retta a quel capriccio.</p>
+
+<p>Ma era veramente un capriccio?</p>
+
+<p>Non poteva esser altro.</p>
+
+<p>E tuttavia, provava una tenerezza... uno
+struggimento...</p>
+
+<p>&mdash;Perchè non hai voluto?...&mdash;le domandò
+bruscamente.</p>
+
+<p>Maria lo guardò coi grandi occhi pieni di
+stupore e d'angoscia.<span class="pagenum"><a name="Page_196" id="Page_196">[196]</a></span></p>
+
+<p>&mdash;Non parliamo di queste cose&mdash;mormorò
+tristamente facendo l'atto di alzarsi.</p>
+
+<p>&mdash;No, no!... Sta qui. Parleremo d'altro
+Sii buona: è l'ultima volta!... Senti, devo farti
+tanti saluti da parte di una persona, anzi di
+due.</p>
+
+<p>&mdash;A me!</p>
+
+<p>&mdash;Si, a te. Sai che sono stato a Milano, la
+settimana passata?</p>
+
+<p>Ella scrollò il capo. Si scusò. Viveva sempre
+così rintanata: non sapeva mai niente.</p>
+
+<p>&mdash;Se avessi saputo, l'avrei pregato di andare
+un momento a casa di don Giorgio... Son
+già tre mesi che la Cristina mi ha mandato i
+denari perchè andassi a trovarla, e non ho mai
+potuto.</p>
+
+<p>&mdash;Hai fatto male.</p>
+
+<p>&mdash;Santo Dio! come si fa!... Prima, il padrone
+non mi ha dato mai il permesso: poi s'è
+malato il bambino della mia vicina, il povero
+Gigino, e mi voleva sempre alla culla, povero
+angelo!... Volevo appunto mandarle a dire alla
+Cristina, che oramai andrò per le feste...</p>
+
+<p>&mdash;Sarà troppo tardi, figliuola mia!...<span class="pagenum"><a name="Page_197" id="Page_197">[197]</a></span></p>
+
+<p>&mdash;Troppo tardi?... Oh Dio!... Non mi
+metta questa paura addosso! È forse malata?...
+Dio! Dio...</p>
+
+<p>&mdash;No no, sta tranquilla. Non è malata,
+anzi...</p>
+
+<p>&mdash;Dunque l'ha vista?</p>
+
+<p>&mdash;Sicuro. Non t'ho detto che avevo dei saluti
+a farti?...</p>
+
+<p>&mdash;Ah! me n'ero scordata. E dove l'ha
+vista? Si sono incontrati?...</p>
+
+<p>&mdash;Si, ci siamo incontrati...! Ma se tu mi fai
+quella faccia non ti dico niente.</p>
+
+<p>&mdash;Oh! signor dottore!...</p>
+
+<p>&mdash;Calmati. Ho visto tua sorella...</p>
+
+<p>&mdash;E il Castellani, non l'ha visto!... L'ha
+abbandonata?!...</p>
+
+<p>&mdash;Non vuoi finirla di tormentarti?... Il
+Castellani è sempre con lei. Non sai che si sono
+sposati?... Non te l'hanno scritto?...</p>
+
+<p>&mdash;Si si... è vero. Ma non mi posso convincere
+che sia un matrimonio per davvero. Mi
+pare un sogno.</p>
+
+<p>&mdash;Invece è la verità; e si vogliono molto
+bene e sono felici... Ma...<span class="pagenum"><a name="Page_198" id="Page_198">[198]</a></span></p>
+
+<p>&mdash;Ma?...</p>
+
+<p>&mdash;Senti, ascoltami con tutta la calma. Scendevo
+alla stazione di Pavia e siccome sapevo
+che nel treno avviato per Genova erano circa
+dugento emigranti&mdash;che non avevo potuto vedere
+alla stazione di Milano&mdash;mi fermai un
+momento per salutare quelli che conoscevo. A
+un tratto vedo un uomo, una specie d'operaio,
+robusto e giovane, che si sporge da un finestrino,
+agitando le braccia verso di me, e sento
+una voce sonora che mi chiama... Guardo
+meglio, mi accosto... Figurati! Riconosco il
+Castellani... e dietro le sue spalle la bella testa
+di tua sorella...</p>
+
+<p>&mdash;Oh!&mdash;gridò Maria scoppiando in un
+pianto dirotto.&mdash;Vanno in America!... Povera
+sorella mia!... In America!... Non la
+vedrò mai più!...</p>
+
+<p>Il dottore che aveva preveduto questo scoppio,
+lo lasciò passare. Poi a poco a poco, cercò di
+consolare la povera Maria. Non doveva disperarsi
+così. La Cristina aveva buonissimo aspetto...
+Erano tutti e due assai ben vestiti, e poi
+felici, innamorati&mdash;avevano l'amore negli occhi,
+facevano invidia...<span class="pagenum"><a name="Page_199" id="Page_199">[199]</a></span></p>
+
+<p>&mdash;La più disgraziata sei tu, non capisci?...
+Tu che resti qui sola, in questa miseria, dopo
+tutto quello che ti è toccato!...</p>
+
+<p>Ella non era disposta a intenerirsi sopra se
+stessa. Alzò le spalle. Che le importava mai di
+sè?... Ma sua sorella... oh! era tutt'altra
+cosa!...</p>
+
+<p>E raccontava che appunto la settimana passata,
+avendo assistito alla partenza di sette poveri
+uomini, che lasciavano il paese per recarsi
+a Milano e di là a Genova, e da Genova lontano
+lontano, tanto che loro non potevano neppure
+farsi un'idea di quella lontananza, si era
+sentita così sgomenta che aveva pianto, per
+degli estranei. Ed ora le toccava di sentire che
+sua sorella pure, e quel povero don Giorgio...
+andavano laggiù... oh!... una cosa da morire...
+E si rimetteva a singhiozzare.</p>
+
+<p>Ma il medico non voleva che si disperasse
+così. Doveva consolarsi invece. A Milano stavano
+poco bene. Il Castellani non poteva adattarsi a
+fare l'impiegato; Cristina era come un pesce
+fuori dell'acqua. In America avrebbero vissuto
+in campagna. Il Castellani non aveva preso<span class="pagenum"><a name="Page_200" id="Page_200">[200]</a></span>
+quella risoluzione alla cieca: andava a dirigere
+i fondi di un ricco possidente dell'Argentina, un
+italiano che aveva dato l'incombenza a una casa
+milanese di trovargli un uomo così e così. Una
+vera fortuna.</p>
+
+<p>Non poteva capitargli meglio.</p>
+
+<p>&mdash;Ma così all'improvviso!&mdash;gemeva Maria.&mdash;Se
+avessi saputo sarei andata a Pavia avrei
+abbracciato mia sorella.</p>
+
+<p>&mdash;Hai ragione. Ma è stata una cosa improvvisa
+davvero. Il vapore partiva, da Genova la
+sera appresso, il posto era pagato. Due giorni
+soli per prepararsi! La Cristina piangeva, perdeva
+la testa. Avrebbero forse potuto scriverti
+di trovarti alla stazione di Pavia, ma il Castellani
+ebbe paura che fosse peggio, tanto per te
+che per la Cristina. Vedersi un momento solo è
+orribile. Ti scriveranno da Genova e da Marsiglia.
+E quando la gli andrà bene, si ricorderanno
+anche di te, sta sicura.</p>
+
+<p>A poco a poco, Maria si lasciò distrarre;
+rasciugò le sue lagrime.</p>
+
+<p>&mdash;Hai sentito che tuo cognato è fuori?&mdash;domandò
+il dottore per cambiar discorso.<span class="pagenum"><a name="Page_201" id="Page_201">[201]</a></span></p>
+
+<p>&mdash;No. Come!... Ha già finito la condanna?...</p>
+
+<p>&mdash;Sicuro; è un anno...</p>
+
+<p>&mdash;È vero. Ma io non ho mai capito perchè
+gli hanno dato così poco. Non è un grande
+delitto ammazzare un fratello?...</p>
+
+<p>&mdash;Si; ma lui ha avuto le circostanze attenuanti;
+si è riconosciuto che doveva averlo ammazzato
+per una forza quasi irresistibile... Sai
+bene, perchè Sandro lo tradiva...</p>
+
+<p>&mdash;E chi andò a dirlo a quei signori?...</p>
+
+<p>&mdash;Tutti i testimoni. Tu non ti ricordi perchè
+eri tanto ammalata e non sei potuta andare ai
+dibattimenti.</p>
+
+<p>Ella fece un gesto d'orrore. Non poteva
+comprendere che la giustizia si facesse così;
+nessuno aveva secondo lei, il diritto di accusare
+Sandro, un morto, uno che non poteva difendersi!</p>
+
+<p>Il dottore la lasciava dire; non cercava di
+spiegarle il complicato organamento della legge;
+un po' perchè pensava ch'ella non avrebbe
+compreso; molto più perchè quel sentimento ingenuo,
+quella maniera di giudicare le cose, da
+un punto di vista così inaspettato, lo interessava
+profondamente, e lo inteneriva.<span class="pagenum"><a name="Page_202" id="Page_202">[202]</a></span></p>
+
+<p>Povera Maria!... Come erano forti i suoi
+sentimenti, e che strano istinto di elevatezza era
+nell'animo suo!</p>
+
+<p>La guardava sempre più commosso: l'ammirava.</p>
+
+<p>&mdash;Maria!&mdash;mormorò accostando il suo
+viso al viso di lei.&mdash;Maria vuoi venire con
+me?</p>
+
+<p>Ella alzò la testa con impeto. Lo guardò di
+sfuggita, impallidì e chinò gli occhi.</p>
+
+<p>&mdash;<i>Non so fare a servire</i>&mdash;disse finalmente
+con un filo di voce.&mdash;Sono troppo contadina.</p>
+
+<p>&mdash;Oh! Maria! Chi ti parla di servire?...</p>
+
+<p>S'interruppe, e non potè ripigliarsi. I grandi
+occhi ingenui lo fissavano ed ei si sentiva sconcertato.</p>
+
+<p>Avrebbe voluto dirle una parola capace di
+commoverla e di convincerla; ma non trovava
+quella parola; e sotto l'indagine di quegli occhi,
+non poteva dire una cosa non vera, non profondamente
+sentita.</p>
+
+<p>Avrebbe voluto dirle:</p>
+
+<p>&mdash;Sarai la compagna della mia vita. Ti
+amerò sempre.<span class="pagenum"><a name="Page_203" id="Page_203">[203]</a></span></p>
+
+<p>Ma non era vero. Quegli occhi gli dicevano
+che non era vero.</p>
+
+<p>Che cosa provava veramente per lei?</p>
+
+<p>Una grande attrazione, un desiderio ardente,
+intenerito dall'affetto e dalla pietà. Avrebbe voluto
+stringerla fra le sue braccia, prendersela...</p>
+
+<p>E poi?...</p>
+
+<p>Portarsela via.</p>
+
+<p>E poi?...</p>
+
+<p>&mdash;E poi, io non so&mdash;pensava, irritandosi
+con se stesso:&mdash;la vita è la vita: l'oggi non
+risponde del domani. Non l'abbandonerei mai
+però; le farei uno stato...</p>
+
+<p>&mdash;Maria&mdash;mormorò incoraggiato da questo
+proponimento che gli pareva onesto.</p>
+
+<p>&mdash;Maria! ti voglio bene. Vieni con me!</p>
+
+<p>Ella crollò il capo tristamente.</p>
+
+<p>&mdash;<i>Non so fare a servire</i>&mdash;ripetè con
+quella pertinacia contadinesca che formava un
+lato del suo carattere.</p>
+
+<p>&mdash;Ma chi ti parla di servire?&mdash;ribattè
+lui.</p>
+
+<p>Ella ebbe un momento di sospensione. Lo
+fissò ancora; sembrò riflettere. Poi si riscosse, e<span class="pagenum"><a name="Page_204" id="Page_204">[204]</a></span>
+con la voce rotta da una profonda commozione,
+disse:</p>
+
+<p>&mdash;Capisco... Ma io, stando con lei... in
+qualunque maniera, sarei sempre la sua serva.
+Anche se, per un poco, fossi altro... tornerei
+presto la serva. E non <i>so fare a servire</i>: sono
+troppo contadina!</p>
+
+<p>Egli chinò la fronte. Quanta verità nelle
+rozze parole, e che profondo sentimento! Ella
+aveva tutto compreso, e tutto sintetizzava, senza
+studio nè esperienza, nella sua sublime ignoranza,
+guidata dal solo divino intuito dell'anima
+femminile.</p>
+
+<p>Era una creatura superiore quella povera
+donna; ed egli, qualunque cosa facesse, non poteva
+che abbassarla. Fatalità della vita.</p>
+
+<p>Restarono qualche tempo in silenzio.</p>
+
+<p>Il fuoco si spense.</p>
+
+<p>Maria si turbò. Chinata sul focolare cercò di
+ravvivare la fiamma con le poche bacchette più
+che a metà consumate.</p>
+
+<p>Ma vedendo che non le riusciva, uscì dalla
+cucina e ritornò con un fascetto di legna meno
+sottile, ma assai più umida, che empì la stanza
+di fumo.<span class="pagenum"><a name="Page_205" id="Page_205">[205]</a></span></p>
+
+<p>Il dottore le andava dicendo di non darsi
+pena. Ma lei si disperava di non poter essere
+ospitale come voleva. Per fortuna trovò un poco
+di paglia secca, e con quest'aiuto il fumo fu
+vinto e la legna cominciò ad ardere.</p>
+
+<p>Il giovine si levò per andarsene. Non c'era
+altro da fare.</p>
+
+<p>&mdash;Ti ricorderai di me qualche volta?</p>
+
+<p>&mdash;Oh! signor dottore! Ho tanti obblighi
+verso di lei; non me ne scorderò finchè vivo.</p>
+
+<p>Egli rimase ancora. La interrogò minutamente
+sulla sua malattia, senza farla arrossire.
+Le raccomandò certe cure; non lavorasse troppo;
+e continuasse a prendere le medicine che le
+avrebbe mandate, come prima.</p>
+
+<p>Ella diceva sempre di si, ringraziandolo ripetutamente.</p>
+
+<p>Erano in piedi presso alla porta. Ora egli
+doveva andarsene: esauriti i pretesti.</p>
+
+<p>Ma gli pareva di non potersi staccare dal
+pavimento.</p>
+
+<p>Il cuore gli diceva:</p>
+
+<p>&mdash;È l'unica vera felicità questa che tu abbandoni.
+La vita non ti offrirà mai più qualche
+cosa di simile.<span class="pagenum"><a name="Page_206" id="Page_206">[206]</a></span></p>
+
+<p>Quasi senza sapere, trascinato dalla commozione
+interna, disse ancora:</p>
+
+<p>&mdash;Risolviti... vieni con me!</p>
+
+<p>E ancora ella crollò il capo tristamente senza
+rispondere.</p>
+
+<p>Ma dopo alcuni istanti di silenzio, temendo
+di averlo mortificato, balbettò con la voce velata:</p>
+
+<p>&mdash;Non si affanni per me. Non resto sola.
+Ho la bimba laggiù... e la Giulia e Sandro...
+tutti morti male... Devo pregare per loro...</p>
+
+<p>&mdash;Povera Maria! taci... taci!...&mdash;esclamò
+il medico rabbrividendo.</p>
+
+<p>Una mano di ferro gli serrava la gola.</p>
+
+<p>&mdash;Addio! Addio!...</p>
+
+<p>Si chinò un momento su lei, la baciò in
+fronte e fuggì nell'oscurità.</p>
+
+<p>La calessina aspettava. Ancora un saluto, e
+via.</p>
+
+<p>Pioveva. Il freddo umido gli calmò la febbre.</p>
+
+<p>Sferzò la cavallina, pensando di omettere le
+alcune visite che gli rimanevano ancora e che
+gli seccavano in quel momento. S'avviò verso Gel.</p>
+
+<p>Lagrime amare scorrevano in fondo al suo<span class="pagenum"><a name="Page_207" id="Page_207">[207]</a></span>
+cuore, ma gli occhi rimanevano asciutti, brucenti.
+L'oscurità quasi completa della campagna
+s'addiceva alle disposizioni de' suoi nervi: l'aria
+fredda penetrandogli sotto le palpebre gli recava
+un senso di refrigerio.</p>
+
+<p>Si sentiva diverso. Gli pareva che l'anima
+sua piccolina si fosse ingrandita smisuratamente;
+come quella pianura monotona e fastidiosa a
+cui la notte dava il carattere solenne e tragico
+di una landa sterminata.</p>
+
+<p>Maria!... Povera Maria!...</p>
+
+<p>Era sdegnato con se medesimo. Eppure non
+poteva negarsi una certa stima. Si trovava forte
+e vigliacco.</p>
+
+<p>Forte, per averla rispettata; vigliacco, per
+non aver saputo convincerla dell'amor suo.</p>
+
+<p>Povera Maria! Che destino perverso la incalzava
+nella vita! Creatura sacra, destinata
+dalla natura ad un altissimo fine; perfetta di
+corpo, senza quella bellezza procace che turba
+i sensi e offusca lo spirito; perfetta nell'anima,
+e ignara del proprio valore: la vera madre: la
+vera compagna dell'uomo semplice e saggio.
+Ed egli che l'aveva compresa, ammirata, amata<span class="pagenum"><a name="Page_208" id="Page_208">[208]</a></span>
+da scienziato che sa e pesa il valore di un
+essere; da poeta che aspira all'ideale felicità;
+da uomo, anelante alla gloria di dare quella
+madre ai suoi figli, egli pure l'abbandonava!</p>
+
+<p>Perchè?</p>
+
+<p>Perchè non possedeva un cuore semplice;
+perchè non era un uomo saggio. Perchè intendere
+non serve a nulla!&mdash;concretava sorridendo
+del suo vecchio sorriso pieno di amari
+sottintesi.</p>
+
+<p>&mdash;Beati quelli che non ragionano: beati
+quelli che si lasciano condurre da un istinto affettuoso,
+da un concetto semplice della vita!...</p>
+
+<p>... Beato don Giorgio emigrante in America
+con la sua Cristina al fianco!...</p>
+
+<p>Cristina!</p>
+
+<p>Meno perfetta di Maria, tanto nell'anima che
+nel corpo; ma più seducente, più femmina, più
+voluttuosa. Come l'aveva desiderata!...</p>
+
+<p>Era egli certo di non desiderarla ancora?...</p>
+
+<p>Ah! Ah!... Ah!...</p>
+
+<p>Sferzò la cavalla, che già correva fiutando
+da lontano la domestica stalla.</p>
+
+<p>Ah! il male era nel cuore, reso impotente<span class="pagenum"><a name="Page_209" id="Page_209">[209]</a></span>
+dal cervello analizzatore e dalla sensualità dominante.</p>
+
+<p>Compiangeva Maria, ma avrebbe speso meglio
+il tempo a compiangere se stesso. Maria,
+sola, attaccata alla tomba della sua bimba, alla
+memoria del marito infedele, Maria, col cuore
+lacerato per la sorella che emigrava, per lui
+stesso, forse: Maria, mezzo malata, e povera
+tanto da essere costretta a faticare come una
+bestia per isfamarsi: Maria era ricca in confronto
+di lui.</p>
+
+<p>Che cos'era lui in fine?...</p>
+
+<p>Un gaudente povero, pieno di voglie inacerbite;
+un goloso dallo stomaco guasto, tormentato
+da inappetenze intermittenti. Capace di mutar
+gusti ed affetti per un cambiamento di luce,
+o di prospettiva. Capace, se avesse preso Maria
+con sè, di non amarla più affatto, di trovarla
+volgare, fuori della sua bella cornice di infelicità
+e di miseria! Capace di preferirle, al pari
+di Sandro&mdash;campagnuolo sciupato dalla caserma&mdash;una
+prostituta nata, come la Virginia.</p>
+
+<p>Oh! se si conosceva!</p>
+
+<p>Era destinato a impazzire&mdash;vecchio impenitente&mdash;per<span class="pagenum"><a name="Page_210" id="Page_210">[210]</a></span>
+qualche femminuccia abituata a
+trastullarsi con le debolezze dei maschi: destinato
+a far morire di crepacuore la donna
+amante che gli avesse fatto realmente un grande
+sacrificio. Natura di belva e di gaudente raffinato.</p>
+
+<p>Rise, sbadigliò, e si stirò tutto.</p>
+
+<p>Niente da cambiare, del resto!</p>
+
+<p>Eredità. Effetti dolorosi di vecchie cause, non
+sempre facili a rintracciare.</p>
+
+<p>Una volta dicevano: fatalità.</p>
+
+<p>Mutano i nomi...</p>
+
+<div class="dots">&nbsp;</div>
+
+<p>Arrivato a Gel, il dottore scese davanti alla
+farmacia dov'erano riuniti ad attenderlo i suoi
+pochi amici. E la viva luce, l'aria calda e le
+chiacchiere clamorose fugarono ben presto i
+fantasmi della notte&mdash;le chiaroveggenze dell'anima.</p>
+
+<p>Soltanto nel coricarsi, tra la veglia e il sonno,
+per un ritorno quasi meccanico della memoria,
+egli ripensò:</p>
+
+<p>&mdash;Beati i cuori semplici! Se v'ha felicità al
+mondo, non è che per loro.<span class="pagenum"><a name="Page_211" id="Page_211">[211]</a></span></p>
+
+<p>E più tardi, nell'ultimo crepuscolo della coscienza:</p>
+
+<p>&mdash;Povera Maria... Povero me!... Tutti e
+due senza amore!... Soli!...</p>
+
+<p>La mattina, si risvegliò come un uomo nuovo.</p>
+
+<p>Il sentimento della realtà, l'ambizione e il
+desiderio indistruttibile di vivere e di godere lo
+avevano ripreso con nuova forza.</p>
+
+<p>Finito il vecchio libro!</p>
+
+<p>Inutile pensarci su.</p>
+
+<p>Una pagina bianca stava dinanzi a lui e chi
+sa che belle cose, e se non belle curiose certo, ci
+avrebbe scritte il destino!</p>
+
+<p>Vi è un genere di miseria che si dissimula
+o si dimentica, tanto più facilmente, quanto più
+è squallida.</p>
+
+<p class="break">Quella stessa mattina Maria si alzò con l'aurora
+per andare al lavoro della canape.</p>
+
+<p>Lavorando il suo pensiero viaggiava, viaggiava
+coi lontani, coi morti...</p>
+
+<p>Rievocava la imagine della povera Giulia già
+da tre anni sepolta. E rivedeva il suo Sandro
+e la Cristina... e la perversa Virginia...<span class="pagenum"><a name="Page_212" id="Page_212">[212]</a></span></p>
+
+<p>Ma un'altra immagine s'imponeva al suo
+pensiero... quella del giovine medico... partito
+anche lui! E si sentiva così sola, così sola, che
+le si stringeva il cuore. Come avrebbe fatto a
+vivere così sola?...</p>
+
+<p>Intorno a lei bisbigliavano sommessamente
+di fatti inauditi. Il vecchio Melica, acceso in
+volto, narrava che i contadini erano stanchi di
+soffrire, che si ribellavano, scioperavano, uccidevano!...</p>
+
+<p>&mdash;Dove?... Quando?&mdash;chiedevasi da voci
+strozzate.</p>
+
+<p>&mdash;Poco lontano...</p>
+
+<p>&mdash;Più lontano...</p>
+
+<p>&mdash;Nel Mantovano...</p>
+
+<p>&mdash;Più in qua...</p>
+
+<p>&mdash;Sul Comasco...</p>
+
+<p>&mdash;... a Gallarate...</p>
+
+<p>&mdash;... da per tutto...</p>
+
+<p>Tutti parlavano:&mdash;il lavoro languiva.</p>
+
+<p>Un guardiano passò: poi il padrone stesso,
+pallido, arcigno.</p>
+
+<p>Nessuno fiatava: la macchina sola si era
+messa a strepitare come un uragano.<span class="pagenum"><a name="Page_213" id="Page_213">[213]</a></span></p>
+
+<p>&mdash;Cantiamo!&mdash;mormorò la Meroni, impaurita.</p>
+
+<p>&mdash;Cantiamo le lodi della Beata Vergine.</p>
+
+<p>&mdash;Cominciate voi, Maria, cominciate!...
+supplicò la Menica, povera donna, con quella
+faccia di febbre.</p>
+
+<p>&mdash;Non posso&mdash;rispondeva Maria.&mdash;Non
+posso.</p>
+
+<p>Aveva un peso sul cuore, un peso che le
+mozzava il respiro.</p>
+
+<p>Nessuno aprì bocca, neppure il padrone, che
+si allontanò ben presto con un ronzìo negli
+orecchi.</p>
+
+<p>La macchina continuava il suo verso.</p>
+
+<p>Maria pensava: I contadini si ribellano!...
+Sono stanchi di soffrire!... Ma che speranze
+possono avere?... Cosa vogliono fare?... Cosa,
+in nome di Dio?!... Saranno schiacciati, puniti...
+Siamo nati per lavorare e soffrire, noi
+poveretti: è così da per tutto... lo diceva anche
+il povero Sandro!...</p>
+
+<p>Ma nel medesimo tempo, ella provava per la
+prima volta in vita sua un bisogno strano di
+gridare, di strepitare, di picchiare i suoi pugni<span class="pagenum"><a name="Page_214" id="Page_214">[214]</a></span>
+pesanti su qualcheduno, di sfogarsi in qualche
+maniera.</p>
+
+<p>Quasi senza sapere, per una ispirazione improvvisa
+le vennero sul labbro alcune strofe del
+<i>Canto dei lavoratori</i>, che certi giovinotti avevano
+sentito a Pavia e subito imparato, e insegnato
+agli altri. Il canto le sgorgò dal petto
+pieno di schianti e di lagrime.</p>
+
+<div class="poem" style="width: 13em"><div class="stanza">
+<span class="i1">«Su fratelli, su compagne,<br /></span>
+<span class="i0">su, venite in fitta schiera;<br /></span>
+<span class="i0">sulla libera bandiera<br /></span>
+<span class="i0">splende il sol dell'avvenir.»<br /></span>
+</div><div class="stanza">
+<span class="i1">«Nelle pene, nell'insulto<br /></span>
+<span class="i0">ci stringemmo a mutuo patto;<br /></span>
+<span class="i0">la gran causa del riscatto<br /></span>
+<span class="i0">niun di noi vorrà tradir.»<br /></span>
+</div></div>
+
+<p>Tutti ascoltavano sbigottiti, non osando seguire
+quella voce profonda e appassionata, che
+li rimescolava.</p>
+
+<p>Ma quando Maria cominciò il ritornello</p>
+
+<div class="poem" style="width: 13em"><div class="stanza">
+<span class="i1">«Il riscatto del lavoro<br /></span>
+<span class="i0">de' suoi figli opra sarà;<br /></span>
+<span class="i0">o vivremo del lavoro<br /></span>
+<span class="i0">o pugnando si morrà!»<br /></span>
+<span class="pagenum"><a name="Page_215" id="Page_215">[215]</a></span></div></div>
+
+<p>le donne, trascinate da una forza arcana, si
+slanciarono. Alla seconda ripresa gli uomini le
+seguirono, tutti d'accordo.</p>
+
+<p>Le pareti tremarono; il rumore della macchina
+fu soverchiato.</p>
+
+<p>E il padrone che già s'allontanava, sostò in
+mezzo alla strada, ascoltando a denti stretti.</p>
+
+<div class="figcenter" style="width: 147px;">
+<img src="images/ill215.jpg" width="147" height="139" alt="" title="" />
+</div>
+
+<hr />
+
+<p><span class="pagenum">[1]</span></p>
+
+<h2><a name="ALCUNI_GIUDIZI_DELLA_STAMPA_ITALIANA" id="ALCUNI_GIUDIZI_DELLA_STAMPA_ITALIANA"></a>ALCUNI GIUDIZI DELLA STAMPA ITALIANA<br />
+<span style="font-size: 90%"><b>su i Romanzi di BRUNO SPERANI</b></span></h2>
+
+<h3>Nell'Ingranaggio, <span class="lighter">1885.</span></h3>
+
+<p><span class="smcap">Bruno Sperani</span> ha dettato un romanzo che
+rimarrà, malgrado qualche imperfezione di forma,
+gradito e ricercato, specialmente pel finissimo e
+completo studio della Gilda Mauri e che rivela come
+solo uno spirito superiore di donna poteva plasmare
+il concetto e tradurlo in persona, vivificandolo perfino
+nelle sue minime particolarità.</p>
+
+<p class="right"><span class="left">(Dal Convegno).</span>Il conte <span class="smcap">Arundello</span>.</p>
+
+<div class="dotsapp">&nbsp;</div>
+
+<p>Ho tracciato l'intreccio perchè svela gli intendimenti
+della scrittrice. La favola modesta, lo sviluppo
+dato in balìa al cuore che cede ed al fato
+che trascina. Una scrittrice quasi sempre accurata,
+simpatica sempre. Delle pagine robuste, senza ricercatezze
+e senza l'indomita ambizione, che hanno
+altre scrittrici, oggi sul piedestallo, di farsi credere,
+forti come un uomo.<span class="pagenum">[2]</span></p>
+
+<p>Tutta una condotta che può parer povera ed
+è semplice. Tutta una storia la quale al di là dei
+suoi capitoli d'amore, di ansie e di morte, svela la
+morale che libera gli umani da colpe, pur troppo
+segnate nel loro destino. <i>Nell'Ingranaggio</i> non vi
+sono tesi. Questo diciamolo pure un bene, per i
+tempi che corrono, propizi alla cattedra. La morale
+viene ineluttabile dai fatti. In quel sciupìo dei liberi
+slanci, delle onestà fiere, degli affetti primi e dei
+doveri sacrosanti, voi vedete la gran lotta che si
+sfascia dinanzi alle fila del caso. Tutto va nell'ingranaggio
+e per gridi che innalzi la vittima, o per
+odio che ammassi il colpevole, ogni cosa esce da
+quei denti di ferro, come vogliono le forze e i
+misteri del destino nostro.</p>
+
+<p class="right"><span class="left">(Dalla <i>Lombardia</i>).</span>
+<span class="smcap">Ugo Capetti</span>.</p>
+
+<div class="dotsapp">&nbsp;</div>
+
+<p>Quest'imperfetta e sommaria analisi del romanzo
+basta però ad indicare che esso è un romanzo intimo
+dove il dramma scaturisce dalla passione ardente.
+Pochi personaggi principali, disegnati, nelle
+loro linee generali, con arditezza di tocco; molte
+macchiette, fra le quali alcune felicissime, massime
+le piccole fotografie dal vero degli artisti del Teatro
+Milanese. Qua e là, come del resto in tutti i romanzi
+della Sperani, si riscontrano ineguaglianze e slegature,
+ma l'interesse non langue mai. È soltanto a
+rimpiangere che l'egregia scrittrice, o per soverchia
+fretta o per noncuranza, non abbia dato l'ultimo
+ritocco al suo lavoro, non ne abbia meglio curata
+la forma; non abbia meglio approfondito i caratteri<span class="pagenum">[3]</span>
+dei suoi personaggi sorvolando su più di un
+punto psicologico di capitale importanza, come ad
+esempio, la caduta di Gilda; si sia limitata, in una
+parola, a darci un buon romanzo, non una vera
+opera d'arte. Eppure poco ci sarebbe voluto!</p>
+
+<p>Ad ogni modo, <i>Nell'Ingranaggio</i>, a malgrado
+del titolo non troppo felice, meritava una tutt'altra
+edizione. Io non esito ad annoverarlo fra i più interessanti
+romanzi italiani di questi ultimi tempi.</p>
+
+<p class="right"><span class="left">(<i>Gazzetta Letteraria</i>).</span>
+<span class="smcap">Depanis</span>.</p>
+
+<p class="break"><span class="smcap">Bruno Sperani</span> ha scritto un libro di dolore e
+di verità. <i>Verità</i>, non intendo soltanto nel senso di
+quella esatta e più o meno fotografica&mdash;o notarile&mdash;riproduzione
+di ambienti, di caratteri, di
+particolari, che è tanta e così sostanziale parte del
+romanzo moderno positivista. Dico che il libro&mdash;ciò
+che sfuggì a tutti i critici, toltone l'acuto Cameroni
+che lo ha intraveduto&mdash;è una battaglia
+pugnata per la verità e l'interezza della vita e delle
+sue forme, per la coerenza di queste con quella, per
+lo spastoiarsi da quello aggrovigliamento malsano
+di tradizioni, di convenzioni, di convenienze, di
+artifici, d'imposture, di vigliaccherie che avvolgono
+come in una rete di ferro, e comprimono e pervertono
+e fanno più frivola e corrotta e crudele, la
+già tanto frivola e crudele e corrotta vita della
+borghesia moderna.</p>
+
+<p>E la battaglia è tanto più efficace perchè non
+è fatta in forma di predica, nè l'argomento è torto
+alle esigenze, incompatibili con l'arte, di una <i>tesi</i>
+propriamente detta.<span class="pagenum">[4]</span></p>
+
+<p>Ogni libro d'arte, che ha un valore, prova
+qualche cosa; proverà o la vita o la morte, o il
+bene o il male, o un particolare aspetto di queste
+cose, o il dubbio, lo scetticismo, l'impossibilità di
+provare alcuna legge costante nella versatile complessità
+della vita.</p>
+
+<p>Ma un libro, e sia pure un romanzo, onde non
+emerge un'impressione netta e coerente&mdash;ossia
+una conclusione&mdash;sarà un centone di descrizioni
+più o meno abili e di fattarelli di cronaca più o
+meno piccanti&mdash;non sarà nè romanzo nè libro.</p>
+
+<p>E a me, leggendo «<i>Nell'Ingranaggio</i>»&mdash;questa
+storia piana e penosa del povero amore dell'Istitutrice,
+amore sano ed intero e legittimo innanzi
+alla natura ed ai fatti, che si scioglie logicamente
+nell'abbandono e nel suicidio, spintovi dalle
+energie congiurate della legalità e dell'ipocrisia,
+che piglia nome <i>decoro</i>&mdash;a me s'imponeva un
+ravvicinamento che parrà per lo meno <i>curioso</i> ai
+lettori superficiali: il ravvicinamento di questo romanzo
+senza tesi e tutto concreto, con quel volume
+tutto tesi e disquisizioni astratte, meraviglioso per
+impeto di logica distruggitrice malgrado la leggerezza
+con cui maltratta taluni argomenti, che il
+Dumolard pubblicò non ha guari: le <i>Menzogne
+convenzionali</i> del Max Nordan.</p>
+
+<p class="right"><span class="left">(Dall'<i>Italia</i>).</span>
+<span class="smcap">Filippo Turati.</span></p>
+
+<p class="break"><span class="smcap">Bruno Sperani</span>, col suo <i>Nell'Ingranaggio</i>,
+viene a mettersi in prima fila nel plotone, anche
+troppo sottile, de' romanzieri italiani.</p>
+
+<p class="right"><span class="smcap">Ugo Sogliani.</span></p>
+
+<p>&nbsp;<br />&nbsp;</p>
+<p><span class="pagenum">[5]</span></p>
+
+<h3>Numeri e Sogni, <span class="lighter">1887.</span></h3>
+
+<p>Fin da quando leggevo certe sue corrispondenze
+ai giornali, sentivo in <span class="smcap">Bruno Sperani</span> un'intelligenza
+superiore, una fibra robusta, come una eco
+di lotte sostenute. <i>Nell'Incubo</i>, e specialmente <i>Nell'Ingranaggio</i>,
+buon libro di poco inferiore al
+<i>Numeri e Sogni</i>, questa caratteristica dell'artista
+si manifesta chiaramente; tutte le sue qualità si
+affermano nella originalità della sua personalità
+propria, si espandono rigogliose, suo malgrado, nella
+serenità della sapiente esperienza e della robusta
+forza intellettuale bene equilibrata.</p>
+
+<p class="lefto">(Dalla <i>Scena Illustrata</i>).</p>
+
+<p class="break"><span class="smcap">Bruno Sperani</span> fa classe da sè, perchè nei
+molti pregi e nei pochi difetti non rassomiglia a
+nessuno. Il fondo del suo temperamento artistico mi
+pare sia appassionato e delicato, tutto slancio e
+sincerità, temprato nell'energia virile e nella esatta
+comprensività della vita&mdash;cui deve, se lo scetticismo
+da cui ora mostra d'essere penetrata, non
+sopraffatta, non le inasprisce cuore e mente e il
+dubbioso sconforto si mantiene pietoso e indulgente,
+per le miserie umane.</p>
+
+<p>Se dovessi qualificare Bruno Sperani con poche
+parole, la direi: sentimento, verità, vita.</p>
+
+<p>Fu scritto come dogma che la donna giudica
+l'uomo o troppo bene, se con amore, o male, se
+con odio; quasi mai con giustezza. In quanto alla
+Sperani <i>Nell'Ingranaggio</i> come nel <i>Numeri e Sogni</i><span class="pagenum">[6]</span>
+ha trovato la nota giusta, anzi <i>umana</i>; gli uomini
+che descrive sono veramente, umanamente uomini.</p>
+
+<p>Uno dei pregi che più ammiro nell'autrice è il
+senso di intima, assoluta realtà&mdash;sangue e muscoli
+del suo ingegno&mdash;al punto che i fatti, i personaggi
+non li leggiamo, li vediamo, li sentiamo, viventi e
+veri, immedesimati nella nostra vita come esistenti
+insieme a noi; e li conosciamo tanto a fondo come
+se li avessimo frequentati per anni ed anni.</p>
+
+<p class="right"><span class="smcap">Silvio Cigerza.</span></p>
+
+<p class="break">Leggendo un romanzo di Zola, potete chiedervi
+quanto l'autore, per iscrivere quel libro, ha veduto,
+ha notato, ha coordinato, ha riassunto. Nel romanzo
+della Sperani vi chiedete quanto, per farlo, le è
+bisognato della sua propria vita, quante lagrime,
+quanti sconforti, quante amare voluttà le è costato.</p>
+
+<p class="right"><span class="left">(<i>La Cronaca Rossa</i>).</span>
+<span class="smcap">Filippo Turati.</span></p>
+
+<p class="break">La signora Speraz che si nasconde sotto lo
+pseudonimo, bene ormai noto, di <span class="smcap">Bruno Sperani</span>,
+ha contrapposto in questo suo nuovo romanzo la
+idealità della vita alla realtà; come indica il titolo.</p>
+
+<p>Che tutto il romanzo sia condotto con pari
+felicità, non oserei affermare; certo è che vi si
+leggono pagine molto buone, che l'intendimento ne
+è sano ed alto, che vi sono figure ben tratteggiate,
+come quella della moglie del pittore, Filomena, che
+vive modello di virtù e di rassegnazione tutta dedita
+alle cure della famiglia. Anche merita lode la
+egregia autrice per avere osato condurre il romanzo<span class="pagenum">[7]</span>
+in uno svolgimento ampio e pur logico di casi onde
+l'animo del Superti, dall'amore per la Mariuccia a
+quello non meno infelice per l'Eugenia, si mostra
+intero al lettore: e per la fine non volgare con cui
+ha chiuso tale svolgimento.</p>
+
+<p class="lefto">(Dalla <i>Nuova Antologia</i>).</p>
+
+<div class="dotsapp">&nbsp;</div>
+
+<p>Io vorrei che questo lavoro della gentile autrice
+si leggesse assai; troppo frequente è nella vita la
+lotta dei <i>Numeri</i> coi <i>Sogni</i> perchè non riesca utile
+lo studiare a quali risultati essa può condurre. Se è
+vero che la letteratura deve pur servire a qualcosa
+nell'educazione morale e intellettuale d'un popolo,
+io credo che quando questi romanzi avranno più
+lettori delle appendici quotidiane dei nostri giornali,
+si potrà dire con un arguto scrittore contemporaneo
+che «il termometro della coltura generale
+avrà lasciato le temperature invernali per salire ai
+gradi più alti della primavera e poi di quella di
+estate che matura i frutti.»</p>
+
+<p class="right"><span class="left">(Dalla <i>Letteratura</i> di Torino).</span>
+<span class="smcap">Valabrega.</span></p>
+
+
+<p class="break"><span class="smcap">Bruno Sperani</span> è un'osservatrice e una pensatrice&mdash;qualità
+e pregio raro quest'ultimo, in
+mezzo a tante scrittrici e scrittori, che sono mere
+macchine fotografiche, più o meno esatte, più o
+meno perfette, ma senza coscienza cerebrale. Nei
+lavori della Speraz vi è sempre, non una tesi, ma
+un <i>concetto</i>, ch'è rilevato dal punto di veduta in<span class="pagenum">[8]</span>
+cui si pone la scrittrice, dalle cose che scorge, da
+quelle che sottrae, dalle ombre e dai lumi; insomma,
+non da quello che essa dice&mdash;intromettendosi non
+richiesta nell'azione&mdash;ma da quello che mostra,
+e sa vedere, dell'azione stessa. Così l'obbiettività
+non è mai violata, ma la produzione artistica non
+è più un lavoro <i>fotografico</i>, è un <i>quadro</i>: non ci
+dà una parte fortuita e inanimata, slegata, del vero&mdash;ma
+la riproduzione del vero in un <i>disegno organico</i>
+che lo riattiva e lo anima; così, e non altrimenti,
+intendiamo noi l'opera d'arte; così, e non
+altrimenti, noi abbiamo sempre inteso il realismo.</p>
+
+<p class="right"><span class="left">(Da <i>Cuore e Critica</i>).</span>
+<span class="smcap">A. Ghisleri.</span></p>
+
+<div class="dotsapp">&nbsp;</div>
+
+<p>Queste 619 pagine, che io dichiaro d'aver lette
+senza interruzione, portano l'impronta di una lunga,
+paziente ricerca nella vita dell'arte, e d'un delicato
+gentile amoroso sentimento della vita comune. Qua
+e là, quando questo romanzo si alza fino alla speculazione
+filosofica della vita, e vi tace l'idilio, e
+la passione vi è temperata dal ragionamento, e l'ala
+del destino vi batte robusta, nessun sospetto vi
+prende che l'opera della donna vi sia abilmente
+celata: ma in molte parti essa si rivela, in più di
+un contrasto si afferma; in qualche figura rimane
+e risplende. Qui sta la doppia vittoria che la signora
+Bice Speraz riporta con questo frutto dell'esperienza
+sua di donna e di artista.</p>
+
+<p class="right"><span class="left">(Dal <i>Diritto</i>).</span>
+<span class="smcap">O. Grandi.</span></p>
+<p><span class="pagenum">[9]</span></p>
+
+<div class="dotsapp">&nbsp;</div>
+
+<p>Cercai già di mettere in evidenza l'eccezionale
+importanza di <i>Numeri e Sogni</i> di <span class="smcap">Bruno Sperani</span>,
+come fisiologia della vita dei nostri giorni fra i
+pittori Lombardi e come studio sociale contro le
+menzogne ed i pregiudizi, tuttora dominanti nelle
+famiglie borghesi. La lettura degli ultimi suoi capitoli
+mi ha rivelato un profondo sentimento di
+tolleranza, anzi di pietà, verso le debolezze, le
+contraddizioni, le colpe umane. Bisognerebbe esser
+miopi d'intelligenza, o senza cuore per non comprendere
+la confortante conclusione di <i>Numeri e
+Sogni</i>. Con essa si eleva la Sperani ai vasti e generosi
+ideali altruistici del Tolstoï. Aiutare i sofferenti
+e perdonare gli errori di quelli, che inconsciamente
+fanno soffrire.</p>
+
+<p class="right"><span class="left">(Dal <i>Sole</i>).</span>
+<span class="smcap">Cameroni.</span></p>
+
+<p class="break"><i>Numeri e Sogni</i>&mdash;un romanzo senza alcun
+dubbio vigoroso ed audace; e, nella terza parte
+specialmente, virilmente efficace.</p>
+
+<p class="right"><span class="left">(Dalla <i>Gazzetta Letteraria</i> di Torino).</span>
+<span class="smcap">Depanis.</span></p>
+
+<p class="break">Se esaminiamo la produzione letteraria italiana
+di quest'anno, dovremo ad ogni costo riconoscere
+che i due migliori romanzi sono di due donne, sono
+cioè: <i>Teresa</i> di Neera e <i>Numeri e Sogni</i> della
+Sperani.</p>
+
+<p class="right"><span class="left">(Dal <i>Piccolo di Napoli</i>).</span>
+<span class="smcap">Vittorio Pica.</span></p>
+<p><span class="pagenum">[10]</span></p>
+
+<div class="dotsapp">&nbsp;</div>
+
+<p>Invece d'inforcare le lenti dell'anatomico e
+stancare la nostra pazienza a furia di verbali l'autrice
+stimò meglio cogliere il lato caratteristico dei
+fatti umani, lasciando che questi parlassero da soli.
+In luogo di seguire le orme de' pseudo-naturalisti
+francesi, preferì attenersi al metodo de' <i>grands
+maîtres</i> del romanzo russo e inglese, che consiste
+appunto nel cercare e ottenere grandi effetti con la
+massima sobrietà di mezzi.</p>
+
+<p>Questa tendenza che io aveva già notata in
+<i>Nell'Ingranaggio</i>, spicca ancor più chiara nell'ultimo
+romanzo della scrittrice dalmata.</p>
+
+<p>Tutto sommato un libro vigoroso, attraente, e,
+fra le odierne produzioni del genere, senza dubbio
+un libro <i>hors ligne</i>.</p>
+
+<p class="right"><span class="left">(Dall'<i>Indipendente</i> di Trieste).</span>
+<span class="smcap">Marco Zar.</span></p>
+
+<p>&nbsp;<br />&nbsp;</p>
+
+<h3>L'Avvocato Malpieri, <span class="lighter">1888.</span></h3>
+
+<p>In tutto il romanzo di questo spostato Malpieri,
+il tipo è sviscerato con molto acume e vigore. Una
+tinta bigia di amarezza predomina in tutto il libro
+e da essa, a stento, si salva qualche tipo gaio, come
+quel povero bambino di Amilcare. L'impressione
+generale è profonda e ci fa sempre più convincere
+che la Sperani à una forza ed un'audacia nella
+concezione artistica e nello svolgimento del suo
+concetto che pochi scrittori posseggono. Io per parte
+mia, auguro alla nostra letteratura molti romanzi<span class="pagenum">[11]</span>
+così fortemente pensati e trattati come questo <i>Avvocato
+Malpieri</i> della valorosa signora Sperani.</p>
+
+<p class="right"><span class="smcap">Onorato Fava.</span></p>
+
+<p class="break">Nell'<i>Avvocato Malpieri</i> non è un politicante
+che critica, è un psicologico, un filosofo che giudica,
+che non condanna od applaude alle azioni
+per sè stesse, ma ne ricerca l'intime cause e colla
+analisi morale giunge perfino a spiegare la vigliaccheria
+e a farla compatire, mentre fa biasimare
+quel coraggio che desta l'ammirazione del volgo.</p>
+
+<p class="lefto">(Dalla <i>Cronaca Rossa</i>).</p>
+
+<p class="break">In tutto e per tutto, anche quest'ultimo romanzo
+di <span class="smcap">Bruno Sperani</span> è tolto dalla vita contemporanea.
+L'azione s'agita intorno ad un giornalista
+di parte radicale, transfuga fra i conservatori,
+per sete di vivere largamente, per ambizione, per
+disgusto della democrazia retorica. Si illude che la
+felicità consista nei godimenti della vita materiale
+e nel vendicarsi dell'amore respinto e del rivale
+fortunato. Sfida cinicamente gli ex correligionari
+politici, che coprono di fango il suo disonore. Diviene
+passo a passo un mercenario della penna e
+finisce col vergognarsi della propria infamia, confrontando
+la prostituzione dell'opera sua alla fierezza
+della donna amata, che col lavoro libero
+aveva redenta la propria coscienza. La psicologia
+di questi due esseri e le tempeste nel loro cranio
+fanno dell'<i>Avvocato Malpieri</i> un'opera di valore
+eccezionale.</p>
+
+<p class="right"><span class="left">(Dal <i>Sole</i>).</span>
+<span class="smcap">F. Cameroni.</span></p>
+<p><span class="pagenum">[12]</span></p>
+
+<p class="break">«La mancanza di generosità e di ideale distrugge
+la vita di certi esseri come la mancanza di
+cibo, o la rende intollerabile, come la mancanza
+d'amore...»</p>
+
+<p>È questo il concetto del romanzo di <span class="smcap">Bruno
+Sperani</span>. Malgrado l'apparente scetticismo, l'autrice
+ha un alto ideale di nobiltà, di libertà, di giustizia,
+che nelle ultime pagine del libro ottiene la sua rivincita
+e consola delle miserie, delle doppiezze,
+delle vergogne rappresentate nelle parti precedenti.</p>
+
+<p>Come metodo d'arte, la scrittrice si serve di
+preferenza dell'analisi e della narrazione; se questa
+riesce necessariamente poco animata, l'altra è molto
+penetrante; quantunque, in qualche punto, non vada
+esente da artificiosità.</p>
+
+<p>Le figure che spiccano al primo piano, in piena
+luce, sono quelle dell'avvocato Malpieri e della
+Giuseppina; le altre sono tutte episodiche, ma non
+per questo meno efficacemente ritratte. L'ambiente
+giornalistico, i maneggi politici, la vita pubblica
+d'un grande centro sono riprodotte dal vero con
+grande maestria.</p>
+
+<p>Tutto sommato, tenendo nel dovuto conto certe
+ineguaglianze di stile e di condotta, e il convenzionalismo
+di qualche passaggio, il romanzo di
+Bruno Sperani ha un valore notevole, si legge con
+piacere e fa pensare. Scritto in francese, a quest'ora
+conterebbe una mezza dozzina di edizioni e sarebbe
+riprodotto nelle appendici di tre o quattro giornali<a name="FNanchor_1_1" id="FNanchor_1_1"></a><a href="#Footnote_1_1" class="fnanchor">[1]</a>.</p>
+
+<p class="right"><span class="smcap">Federico de Roberto.</span></p>
+
+<div class="footnote"><p><a name="Footnote_1_1" id="Footnote_1_1"></a><a href="#FNanchor_1_1"><span class="label">[1]</span></a> Ora il romanzo è stato tradotto in francese, e fu pubblicato
+nel <i>Progrès</i> du <i>Nord</i> di Lille, presto uscirà in volume;
+il traduttore è M.r J. B. Cotteaux.</p></div>
+<p><span class="pagenum">[13]</span></p>
+
+<div class="dotsapp">&nbsp;</div>
+
+<p>Comincia con un comizio nel teatro Castelli di
+Milano, sul suffragio universale, scena riprodotta
+stupendamente.</p>
+
+<p>In tutto il lavoro le quistioni sociali e politiche,
+trattate con una sicurezza ed un'esperienza che
+pare impossibile possa avere acquistato una donna&mdash;poichè
+già voi sapete, che sotto il robusto nome
+di <span class="smcap">Bruno Sperani</span>, si nasconde una figura muliebre&mdash;sono
+in tutto il racconto così bene incatenate e
+collegate con la vita giornaliera dei personaggi,
+che l'aridità dell'argomento sparisce e la lettura
+del libro è sempre piacevole e interessante.</p>
+
+<p>Nel leggerlo mi è accaduto spesso una cosa
+curiosa. Alternativamente con questo leggevo&mdash;<i>Il
+mistero del poeta</i>&mdash;di Antonio Fogazzaro, già
+pubblicato nella <i>Nuova Antologia</i>, e di sovente mi
+veniva fatto di confondere gli autori per modo di
+credere&mdash;<i>Il mistero del poeta</i>&mdash;racconto idealista,
+tutto sfumature di sentimenti, lavoro di una
+delicatissima intelligenza femminile; e&mdash;l'<i>Avvocato
+Malpieri</i>&mdash;frutto di lungo e serio studio di costumi,
+di un forte ingegno maschile.</p>
+
+<p>Come in tutti i romanzi moderni, anche in
+questo manca o quasi sfugge il <i>fatto</i>, l'<i>intreccio</i>,
+come si diceva una volta: nessuna scena a <i>sensazione</i>,
+nessuna <i>ficelle</i>, tutto si svolge naturalmente
+e logicamente.</p>
+
+<p class="lefto">(Dal <i>Caffaro</i>).</p>
+
+
+<p class="break">Quadro o bozzetto semplicemente, ogni lavoro
+dell'autore di <i>Numeri e Sogni</i>&mdash;conserviamo il<span class="pagenum">[14]</span>
+genere mascolino in omaggio della firma&mdash;reca
+l'impronta d'una mano sicura, sprezzatrice d'ogni
+convenzione nella sua arte inesorabile come la verità.
+Essa forma il soggetto che la impressiona,
+com'è, nè più nè meno, senza caricarne le tinte,
+nè alterare le proporzioni. L'effetto ne sia più o
+meno vivo, non se ne preoccupa, non va alla ricerca
+di esso, nel suo scrivere.</p>
+
+<p>Agli adoratori del colore e delle minuziosità,
+questa mano d'artista può parer arida. Ma nelle
+linee ferme, fossero anche dure, de' suoi lavori, c'è
+quella intelligenza, quel sentimento, quella profondità,
+per cui soltanto l'opera d'un artista, d'uno
+scrittore, ha suggello proprio, e rivela l'ingegno
+innato, e non formato, su modello più o meno felice,
+da una semplice attitudine ad imitare.</p>
+
+<p class="right"><span class="smcap">Elda Gianelli.</span></p>
+
+<div class="dotsapp">&nbsp;</div>
+
+<p>È un'opera che s'impone fin dalle prime pagine;
+chi non si contenta di leggere superficialmente
+ma leggendo studia, vi scorge profusi tesori d'ingegno.
+Come fu notato da altri, la Sperani, slava
+di origine, deriva in parte dai romanzieri russi;
+ricordai questo nel leggere lo splendido studio su
+Dostoevsky che il Depanis pubblicò nella <i>Gazzetta
+Letteraria</i>, là dove dice che: «Per i romanzieri
+russi in genere... il romanzo non è uno scopo, ma
+un mezzo; il loro intento è sociale, non estetico.»
+Un'asserzione così recisa stonerebbe riguardo alla
+Sperani; pure un fondo di verità l'ha anche per<span class="pagenum">[15]</span>
+lei. Difatti l'<i>Avvocato Malpieri</i> non ha solo il valore
+di un'opera d'arte, chè, come in tutti i libri
+della valorosa autrice, anche in questo sono studiate
+con grande amore e grande acume talune delle
+più importanti questioni sociali.</p>
+
+<p class="right"><span class="smcap">V. Olper Monis.</span></p>
+
+<div class="dotsapp">&nbsp;</div>
+
+<p>La storia invero è quella di un individuo, ma
+essa compendia in sè la vita di chi sa quanti spostati.
+Presi separatamente spariscono, ma messi in un determinato
+ambiente si trasformano, se in meglio o
+in peggio poco monta: il fatto sta che allora vivono
+e sentono di vivere, quando vinti quando vincitori,
+sempre però tali che nella lotta ci lasciano un brano
+della loro carne, una traccia del loro sangue.</p>
+
+<p>E l'ambiente allora diventa non più la cornice
+del quadro, ma parte integrante del quadro stesso:
+personaggio ed ambiente si immedesimano, si completano.
+E questa doppia rappresentazione che deve
+correre parallela, staccata così che l'una non soprafaccia
+l'altra, non è facile riesca a chi non
+abbia intelletto d'artista. O io m'inganno o Bruno
+Sperani in questo suo lavoro è riescita maestrevolmente;
+il personaggio e l'ambiente non potevano
+avere una riproduzione meglio riuscita nè meglio
+e all'uno e all'altro poteva riuscire ad imprimere
+la propria fisonomia.</p>
+
+<p class="right"><span class="smcap">L. Benevenia.</span></p>
+<p><span class="pagenum">[16]</span></p>
+
+<p>&nbsp;<br />&nbsp;</p>
+
+<h3>Nella Nebbia, <span class="lighter">1889.</span></h3>
+
+<p>Sono semplici intermezzi, abbozzi buttati giù
+alla lesta, con molta bravura, che si leggono tutti
+con interesse e che commuovono spesso. <i>Un desinare</i>,
+ad esempio, è uno schizzo che nella sua succosa
+brevità vale molte e molte novelle di centinaia e
+centinaia di pagine. La Sperani al vigore mascolino
+della dipintura unisce l'acutezza dell'osservazione
+femminile: donde il fascino singolare, quasi pauroso,
+che emana da certe sue pagine trasudanti la realtà
+e pure vibranti di intima emozione. Giova quindi
+sperare che questa raccolta di scritti disseminati
+nei vari periodici letterari della penisola sia come
+la prefazione di un lavoro di maggior lena.</p>
+
+<p class="right"><span class="left">(Dalla <i>Gazzetta Letteraria</i>).</span>
+<span class="smcap">Depanis.</span></p>
+
+<div class="dotsapp">&nbsp;</div>
+
+<p>Si capisce che non sono inventate, ma prese
+dal vero. Un caso lugubre avvenuto al rimpianto
+Ponchielli (caso successogli realmente a Bergamo)
+farebbe credere alle predestinazioni... La storia di
+una miserabile popolana milanese, il cui marito,
+pessimo soggetto, le toglie tutti i figli, gettandoli
+all'ospizio, è una figura degna di Domenico Induno.
+L'ambiente milanese, in cui quella disgraziata patisce,
+la malignità e la pietà falsa e tarda delle
+donnicciuole sue coinquiline, sono ritratte con verità.</p>
+
+<p>Vedo che i romanzi di <span class="smcap">Bruno Sperani</span> ottengono
+l'onore di essere attentamente studiati da
+qualche pregiato critico francese. Ne godo, perchè,<span class="pagenum">[17]</span>
+se ne persuadano alcuni, in Francia se ne intendono...
+ancora.</p>
+
+<p class="right"><span class="left">(Dal <i>Corriere della Sera</i>).</span>
+<span class="smcap">Raffaello Barbiera.</span></p>
+
+<div class="dotsapp">&nbsp;</div>
+
+<p><i>Due Case</i>, l'ultima delle undici novelle, ecco
+l'ambiente vivo come solo la mente di fortissimo
+artista sa dipingerlo!</p>
+
+<p>Quell'angolo remoto, solitario, sulle coste della
+Dalmazia, sorge dinanzi agli occhi di chi legge,
+appassionando. E dietro, il paesello con la vita della
+casa, caduta nella più trista miseria: quella che non
+vuole svelarsi per orgoglio patrizio, che si nasconde,
+rinserrandosi fra le mura del vecchio palazzone nobilesco,
+altezzosamente vergognosa, è una meraviglia.</p>
+
+<p>E lì, che dipintura, a grandi tratti efficaci, dei
+dolori d'una povera madre, tutta concentrata nella
+desolazione delle memorie d'un suo povero figliuolo
+di vent'anni morto lontano, in America; ove l'autocrazia
+paterna l'aveva mandato. E quegli eterni
+rimproveri muti al vecchio, che mena la vita disperata
+dei rimorsi, sentendosi la cagione quasi diretta
+della morte del figlio!...</p>
+
+<p>Infine lei, lei l'A... con quanta schiettezza di
+impressioni narra dei suoi primi anni e la potente
+emozione che la fece, di balzo, uscire dalla puerizia:
+la scoverta&mdash;sotto la tettoia, riposta tra
+vecchi arredi di casa&mdash;della cassa contenente
+tutto che servì ai funebri del povero morto, riposta
+lì per esser dimenticata!...<span class="pagenum">[18]</span></p>
+
+<p>Assolutamente in quest'ultima novella c'è tutto
+<span class="smcap">Bruno Sperani</span>, ed io suo ammiratore, non ho altro
+ad aggiungere.</p>
+
+<p class="right"><span class="left">(<i>Rivista Contemporanea</i>).</span>
+<span class="smcap">A. Lauria.</span></p>
+
+<p>&nbsp;<br />&nbsp;</p>
+
+<h3>Il Romanzo della Morte, <span class="lighter">1890.</span></h3>
+
+<p>Titolo grave, tetre pagine, dense di una semioscurità,
+faticosa alla mente del lettore. Favola
+pressochè nulla, immaginazione forte, razionale del
+sentimento, serena noncuranza di tutto ciò che non
+è pura <i>anatomia</i> del cuore. Opera di donna, ma
+non letterariamente femminile, vigorosa anzi e sentita,
+evidentemente dovuta ad un forte ingegno e
+ad una salda coscienza letteraria. <span class="smcap">Bruno Sperani</span>
+(nessuno ignora più il nome reale dell'autrice) ci
+ha da qualche anno abituati a quel genere speciale
+d'arte spregiudicata, della quale la donna che l'ha
+adottata si fa banditrice, più presto talvolta e con
+più vibrato accento dell'uomo. Nel brusco, scabroso
+argomento del suo romanzo, l'autrice è entrata di
+piè fermo, senza esitanze, senza falsi pudori, l'ha
+vigorosamente afferrato, lo ha reso, denudandolo.
+È facile avvertire ch'essa non teme quello strano
+fatto determinante ch'è ad un tempo l'intreccio
+dell'opera e il nodo della questione. Sin dalle prime
+pagine, lo accampa, determinata, mette di fronte ad
+una vittima che non si osa chiamare colpevole, un'altra
+vittima innocente, e questa deve esser partecipe
+dell'ingiusta punizione. È tutta una cieca congiura<span class="pagenum">[19]</span>
+di circostanze; le volontà, fatte inerti dalla ferrea
+brutalità di quelle, obbediscono alla prepotenza di
+una falsa ma invincibile logica, alle esigenze dispotiche
+di un pregiudizio, contro il quale la ragione
+si ribella, ma che il sentimento subisce. Lo studio
+è convinto, sincero, s'addentra e scende nella malfida
+regione dei substrati del cuore, facendosi strada
+faticosamente, in mezzo alla tristezza quasi ripugnante
+dell'argomento.</p>
+
+<p>Una vaga incertezza erra per tutte le pagine
+di quel libro sincero ed oppressivo, ove si intuisce
+un'originalità che si spende coscienziosamente, una
+forza più latente che espressa. Non si può mandarlo
+confuso colla farragine dei volgari romanzi; è d'uopo
+leggerlo attentamente, anche provando un bisogno
+impulsivo di combatterlo, di muovergli contro obbiezioni
+e critiche. Si possono non amare i libri di
+Bruno Sperani, e il <i>Romanzo della Morte</i> non è
+certo il più amabile fra questi, ma torna impossibile
+lo sconoscere il robusto e virile ingegno dell'autrice,
+la sua rara e forte intesa delle cose umane, la sua
+poderosa energia di pensatrice.</p>
+
+<div class="dots">&nbsp;</div>
+
+<p class="right"><span class="smcap">Il Fanfulla della Domenica.</span></p>
+
+<p class="break">Il <i>Romanzo della Morte</i> in mezzo alle sue
+arditezze, è un libro di carità, il quale dice semplicemente:
+«Fratelli, si muore; fate senno; buttate
+via i pregiudizi che vi impediscono di gustare
+questo po' di sole! Siate felici e cercate di
+rendere felici gli altri, come meglio potete!» È<span class="pagenum">[20]</span>
+così confortante l'idea conclusionale del <i>Romanzo
+della Morte</i>, che dovrebbe convincere persino quei
+timidi lettori, i quali rimasero perplessi avanti lo
+spirito ribelle d'altri volumi della stessa Sperani.
+Non si spaventino, questa volta! Se le ipocrisie,
+le menzogne e le ingiustizie sociali del tutto non
+hanno in loro inaridito il sentimento della pietà,
+dovranno persuadersi che il <i>Romanzo della Morte</i>
+è un'opera di pace.</p>
+
+<p class="right"><span class="left">(Dal <i>Sole</i>).</span>
+<span class="smcap">F. Cameroni.</span></p>
+
+<p class="break">Il <i>Romanzo della Morte</i>, così concepito è la
+storia della lotta dei sensi alleati all'intelletto forte
+e alla vigorosa saldezza dell'animo, contro le massime
+tradizionali, succhiate col latte, sui pregiudizii
+necessariamente assorbiti, sull'istinto autocratico
+del maschio. È il romanzo della rivincita.&mdash;Lotta
+titanica invero, cui soltanto un'organizzazione eccezionale
+è dato combattere.</p>
+
+<p class="lefto">(<i>Scintille</i> di Zara).</p>
+
+<div class="dotsapp">&nbsp;</div>
+
+<p><span class="smcap">Bruno Sperani</span> è veramente <i>italiana</i>; e nel
+suo lavoro lo spirito sereno e bene equilibrato della
+nostra nazione si afferma contro le esagerazioni,
+pur geniali, dei nostri fratelli d'oltr'alpi.</p>
+
+<p>Ella si riconnette, così, alla sana tradizione
+manzoniana, alla quale, largamente intesa e accettando
+tutte quante le modificazioni e i perfezionamenti
+che dai tempi mutati sono richieste, tornerà,
+probabilmente, a poco a poco, la vera arte italiana.</p>
+
+<p class="right"><span class="left">(Dalla <i>Vita Nuova</i>).</span>
+<span class="smcap">Angelo Orvieto.</span></p>
+<p><span class="pagenum">[21]</span></p>
+
+<div class="dotsapp">&nbsp;</div>
+
+<p>Come pare evidente da questi rapidi cenni che
+ne ho fatto, il libro della <span class="smcap">Bruno Sperani</span> è interessante,
+pieno di forza, ricco di sentimento drammatico.</p>
+
+<p>Resterebbe a risolvere se in una fanciulla onesta
+ed eletta come Argia, sia naturale e verosimile la
+vertiginosa caduta, per il fascino di un estraneo,
+visto la prima volta, il quale tuttavia è riuscito
+a dominarla e vincolarla così tenacemente al proprio
+volere.</p>
+
+<p>Anche ammettendo la suggestione ipnotica, a
+cui l'autrice sembra alludere più volte, io non comprendo
+a sufficenza la brutalità del misfatto e per
+parte dello straniero e per parte della fanciulla;
+giudico inoltre che esso è troppo impreparato dagli
+avvenimenti che precedono ed affermo che non se
+ne potrebbe così facilmente riscontrare un esempio
+nella realtà. Ad ogni modo l'argomento in generale
+ci è svolto con brillante forma e trattato con vigore,
+con ampiezza, con sicurezza di scrittrice abituata
+a tentar di frequente sì difficili prove. L'analisi
+poi mi sembra più sottile e convincente nelle pagine
+che dipingono l'amarezza di Fausto quando si conosce
+rovinato da una colpa altrui; veramente bella
+e perfetta, nel capitolo ove scorgiamo Argia che,
+sul principio animata da uno spavento, da avversione,
+da un odio amaro, da una ripugnanza invincibile
+per l'ignoto essere che nelle viscere le vive,
+a poco a poco si calma, si fa giusta, si lascia preda
+a quell'indefinita beatitudine di cui la natura empie
+il cuore delle madri.</p>
+
+<p class="right"><span class="left">(Dal <i>Resto del Carlino</i>).</span>
+<span class="smcap">Avancinio Avancini.</span></p>
+<p><span class="pagenum">[22]</span></p>
+
+<div class="dotsapp">&nbsp;</div>
+
+<p>L'autore volle così e rispettiamo la sua volontà,
+ed io lo faccio volontieri, tanto più che il libro
+possiede le migliori qualità tecniche. È d'un interesse
+che non si abbassa mai, è d'una lettura facile
+ed attraente. Pagine da valoroso artista non mancano,
+anzi abbondano: quelle in cui è descritta
+l'escursione di Fausto Lamberti alla ricerca del
+luogo più adatto al suicidio sono davvero forti,
+potenti: l'agonia del Lamberti, la cerimonia nuziale
+letteralmente commuovono. Gentile e passionato è
+l'ultimo capitolo, in cui è narrato il viaggio di
+nozze: e sarebbe perfetto se il lettore non si domandasse
+a che punto sia la gestazione di Argia
+Pisani: gestazione troppo lunga, ch'è l'incubo di
+questo romanzo e che non è necessaria nè per la
+ragione artistica nè per la ragione morale dell'opera.</p>
+
+<p>È inutile ch'io auguri molti lettori al <i>Romanzo
+della Morte</i>: il nome dell'autore è una guarentigia
+e il libro è degno di lui.</p>
+
+<p class="right"><span class="left">(Dal <i>Corriere della Sera</i>).</span>
+<span class="smcap">Domenico Oliva.</span></p>
+
+<div class="dotsapp">&nbsp;</div>
+
+<p>Per un pezzo Fausto resta così sospeso tra la
+vita e la morte; un giorno che stava peggio e quasi
+ogni speranza svaniva, come il padre di Argia viene
+a scoprire d'un tratto ch'ella è madre, Fausto dichiara
+di essere lui il seduttore, e di volere offrire
+a lei, avanti di morire, la riparazione del matrimonio.</p>
+
+<p>Così si celebrano queste nozze che hanno la
+tetra solennità d'una esequie, e che forse non saranno
+consumate mai.<span class="pagenum">[23]</span></p>
+
+<p>Ma non avviene così. Lamberti guarisce, forse
+per via di quella dolcissima emozione che dànno il
+perdono e la coscienza di fare del bene, che ha
+provocato una crisi salutare, e allora egli senza più
+ribellarsi, senza lottare contro un passato che non
+si può mutare, e che del resto non gli ha mutato
+l'amore della sua Argia, si abbandona con lei all'amore
+e alla felicità.</p>
+
+<p>L'ultimo capitolo del romanzo li sorprende in
+un <i>coupé</i> riservato del treno che va a Bordighèra,
+rapiti insieme alla vista del mare, coi cuori trabboccanti
+di amore e di tenerezza, rinati a una esistenza
+nuova.</p>
+
+<p>A me piace questa soluzione, i due vi arrivano
+dopo avere attraversato il calvario, dopo avere
+vissuto tutto il triste romanzo della morte, ed è
+vero, ed è umano questo istinto, superiore ad essi
+stessi, di attaccarsi alla vita e alla felicità, dacchè
+il mare nel quale essi avevano voluto finire&mdash;la
+morte&mdash;li ha deposti, loro malgrado sulla riva.</p>
+
+<p class="right"><span class="left">(Dal <i>Giornale di Sicilia</i>).</span>
+<span class="smcap">De-Giorgi.</span></p>
+
+<div class="dotsapp">&nbsp;</div>
+
+<p>È questa la situazione, potentemente drammatica,
+sulla quale e per la quale, <span class="smcap">Bruno Sperani</span> ha
+scritto un romanzo audace, pieno di verità e di
+passione; uno di quei romanzi che oggi si usa definire
+«forti!»</p>
+
+<p>Certo, chi ha preso le mosse di un'azione romantica,
+d'un intreccio interessante da una situazione
+così spietatamente insolubile, ha dato prova<span class="pagenum">[24]</span>
+d'una forza di pensiero e di sentimento, e, d'una
+coscienza di queste forze così profonda e serena
+che basta a dare tutta la misura d'un ingegno.</p>
+
+<p>E quando l'opera risulta pari all'audace concepimento,
+forte e sereno, lo scrittore (e in questo
+caso è una scrittrice!...) può appagarsi nella legittima
+soddisfazione di aver fatto cosa insolita e
+ammirevole.</p>
+
+<p>Il romanzo di Bruno Sperani, di cui non voglio
+raccontare la conclusione superiore alle premesse
+per sentimento profondo e vero, per nobile audacia,
+per singolare semplicità di forma; (piccolo artifizio
+innocente per costringere alla lettura anche le lettrici
+più indolenti) il nuovo libro di Bruno Sperani è un
+vero romanzo, come se ne vedono apparire pochissimi,
+nella presente miseria, e nel bizantinismo letterario
+che c'impone una ostentata e falsa erudizione accoppiata
+alle gonfiature, alle goffagini d'un chiacchierio
+vano e scorretto che vuol parere <i>stile</i>, d'una
+vacuità di pensiero e esiguità di fantasia che vuol
+parere <i>acutezza d'analisi</i>.</p>
+
+<p>È un romanzo che fa palpitare e fremere, che
+interessa il lettore alle situazioni, e lo lega ai personaggi
+con un vincolo di simpatia e d'affetto.</p>
+
+<div class="dots">&nbsp;</div>
+
+<p class="right"><span class="left">(Dal <i>Don Chisciotte</i>).</span>
+<span class="smcap">Olga Ossani.</span></p>
+
+<p class="break">V'ha in <i>Il Romanzo della Morte</i> degli episodi
+e delle scene potenti, tutte le pagine in cui or
+Fausto ed ora Argia si tormentano nel pensiero
+de la morte cercata, formano un quadro magistralmente<span class="pagenum">[25]</span>
+dipinto di questa condizione psicologica, e,
+nel suo genere, un vero capolavoro, e che solo
+trova un paragone nel romanzo russo. L'analisi è
+profonda, sicura, spietata&mdash;par fatta dal coltello
+anatomico d'un valente chirurgo: nessuna traccia
+de la personalità de l'autrice, d'imitazione straniera
+o di riflessi altrui. L'analisi scaturisce dagli stessi
+personaggi, da le loro azioni, da' loro dialoghi.
+Leggete le pagine dove comincia a rivelarsi la
+sventura di Argia, e i tormenti di Fausto&mdash;tutta
+quella storia di lacrime. Assistete a la passeggiata
+de' due amanti di notte; al dialogo tra il professor
+Pisani e la figlia; al matrimonio così triste, e pure,
+a tratti d'un comicismo finissimo; al dialogo in cui
+Fausto chiede ad Argia il racconto de la sventura&mdash;d'una
+efficacia sorprendente&mdash;e poi ditemi se
+questo romanzo senza <i>tirades</i>, senza lirismo, senza
+descrizioni smaglianti, non è una de le più forti ed
+efficaci pitture de la vita contemporanea; non è un
+vero e gran dramma de l'amore, come può essere
+inteso nel nostro secolo agonizzante; non è una
+evidente e potente opera d'arte, d'una lucidità
+meravigliosa e d'una semplicità insuperabile, e per
+la forma e per la regolarità de la composizione.</p>
+
+<p>E dicendo forma, intendo parlar de la lingua,
+de lo stile, in somma di tutto il complesso di mezzi
+artistici e di facoltà creatrice che serve a infondere
+in un libro il soffio divino de l'arte.</p>
+
+<p>È ne la caratteristica speciale de la forma che
+si rivela la personalità, l'originalità, direi quasi la
+nota d'uno scrittore. Non forse la forma di <span class="smcap">Bruno
+Sperani</span>, così suggestiva, vibrante, sprezzante a<span class="pagenum">[26]</span>
+volte, espressiva sempre, vigorosa, a trasparenze, a
+spezzature, a scatti, è la manifestazione de l'organismo,
+de' sentimenti d'uno tra i più originali romanzatori
+italiani? Così in letteratura non abbiamo
+un tipo unico di stile, ma differenti stili, i quali
+sono un tutto co 'l contenuto d'un'opera d'arte: tal
+contenuto, tal forma&mdash;anche 'l De Sanctis lo dice.</p>
+
+<p>La Sperani non è stilista: scrive netto, reciso,
+sincero, con una forza d'espressione rara tra noi
+italiani, e non ha altra preoccupazione che di render
+chiaro il suo pensiero profondo, fermo, preciso.
+E questa preoccupazione sua mi ricorda Stendhal,
+Duranty ed i romanzieri russi, a' quali amo riavvicinare
+la scrittrice nostra.</p>
+
+<p>Il suo metodo potrà piacere o dispiacere, potrà
+dar luogo a mille discussioni&mdash;ma deve esser preso
+qual'è&mdash;ed accettato. E così noi&mdash;che non possiamo
+emulare questa potente romanzatrice&mdash;possiamo
+almeno essere in grado di comprenderla ed
+amarla.</p>
+
+<p>Il <i>Romanzo della Morte</i> ha una personalità
+definita, un carattere di forma particolare, una onestà
+efficace&mdash;che ci fan presto desiderare 'l novo libro
+di Bruno Sperani: <i>La Fabbrica</i>.</p>
+
+<p class="right"><span class="smcap">B. Emilio Ravenda.</span></p>
+
+<p class="break">Ecco un romanzo diversamente bello dagli altri
+due che ho letto, finora, della <span class="smcap">Sperani</span>: <i>Numeri e
+Sogni</i> e <i>l'Avvocato Malpieri</i>.</p>
+
+<p>Se in quelli v'ha la virile robustezza di scrittrice&mdash;che
+tutti riconoscono nell'A...&mdash;la niuna<span class="pagenum">[27]</span>
+preoccupazione di fare un'opera d'arte dilettevole
+pel gran pubblico&mdash;come la vecchia scuola comandava
+dovesse farsi&mdash;se in quelli v'ha la studiosa
+propugnatrice di nuove e generose idee sociali,
+e l'osservatrice di caratteri moderni, in questo <i>Romanzo
+della Morte</i>&mdash;cosa che non avrei mai
+supposto&mdash;v'è una muliebre freschezza di passione,
+v'è, nel contesto, l'idea, il proposito di <i>fare</i> un
+delicatissimo romanzo, ed in gran parte, v'è riuscita.</p>
+
+<p>Il romanzo entra nella sua più bella fase al 5<sup>o</sup>
+ed al 6<sup>o</sup> capitolo. Lì c'è tutta l'arte completa della
+Sperani: lì le scene vere della vita, come può presentarle
+un'osservatrice della sua potenza; e se fin
+là non si sente Argia ad amare con islancio muliebre&mdash;nè
+idealmente, nè sensualmente, invece, è
+in quei due capitoli ch'ella principia a rivelarsi, con
+tutta la desolante prostrazione in cui l'ha gettata
+l'infamia d'altri, accanto a Fausto, posseduto dalla
+disperazione dell'amore, col cuore arrovellato dalle
+spine di dolore acutissimo.</p>
+
+<p class="right"><span class="left">(Dalla <i>Rassegna Critica</i>).</span>
+<span class="smcap">A. Lauria.</span></p>
+
+
+<p class="break">All'opera d'arte giova quello speciale procedimento
+dell'A... per cui dall'evoluzione ascendentale
+del concetto pessimista si conchiude a un corollario
+tanto più rilevante quanto più inaspettato,
+sicchè, con grande vantaggio dell'interesse tenuto
+sempre desto, e dei moderni criterî positivi, invece
+della glorificazione della Morte, si ha la vittoria
+definitiva della Vita, la quale ci si afferma con
+tanto maggiore intensità quanto maggiore poteva
+sembrare nello svolgimento del racconto la tendenza<span class="pagenum">[28]</span>
+a negarla. È bene che nel romanzo moderno il concetto
+scientifico si faccia strada, e, abbandonatesi
+le vecchie rotaie del romanticismo, si concilî l'uomo
+alla terra prosaica, all'umile esistenza quotidiana;
+la vita, in fondo, non è, ad onta de' mille e mille
+declamatori, così insopportabile peso; essa ha uno
+scopo che bisogna asseguire, e, concepita con serenità
+d'animo, potrebbe perfino darci de' godimenti
+non mediocri. Ma sopratutto guardiamoci dal renderci
+schiavi del pregiudizio; e nel conflitto fra il
+pregiudizio e la Natura procuriamo di astenerci dal
+deplorevole orrore di comprimere quest'ultima. Essa
+non tarderebbe a prorompere impetuosa ripigliando
+i suoi diritti. Questo ha capito la signora Beatrice
+Speraz, anzi l'abate Don Paolo e Fausto vorrebbero
+esprimere, a mio modo di vedere, come per
+simbolo le idee dell'egregia pensatrice. L'artista,
+valorosissima, parmi che abbia caricate perciò un
+pochino le tinte de' due personaggi, destinati a simboleggiare
+tali idee, pel resto non ho nulla da osservare:
+si sente nel <i>Romanzo della Morte</i>, e nei
+ritratti e nelle descrizioni, l'artista provetta che ha
+saputo infondere crescente interesse nello svolgimento
+di un caso cui i meno abili avrebbero ristretto
+ne' limiti brevi della novella.</p>
+
+<p>Tra gli episodî che mi hanno fatto <i>maggiore</i>
+impressione noto il drammaticissimo dialogo nel
+giardino tra Fausto e Argia, l'affannosa corsa del
+Lamberti alla ricerca di un luogo meglio adatto
+al suicidio, la scena del matrimonio in <i>extremis</i>
+così commovente nella greca semplicità.</p>
+
+<p class="right"><span class="smcap">G. Pipitone-Federico.</span></p>
+<p><span class="pagenum">[29]</span></p>
+
+<p>&nbsp;<br />&nbsp;</p>
+
+<h3>Eterno Inganno, <span class="lighter">1891.</span></h3>
+
+<p>Mentre sta attendendo ad un nuovo romanzo
+sociale la Sperani si ricorda ai lettori con un volume
+di novelle, <i>Eterno Inganno</i>.</p>
+
+<p>Avrò occasione di ritornare di proposito su di
+lei meglio che non possa ora, tanto più che tre
+delle sette novelle del volume videro già la luce in
+queste stesse colonne. <i>Eterno Inganno</i> si raccomanda
+per le stesse qualità dei precedenti volumi:
+un vivo alito di modernità vi spira per entro, insieme
+con una tendenza spiccata verso le questioni
+sociali ed umanitarie. Forse una certa trascuratezza
+di forma appare più sensibile nel breve àmbito della
+novella in cui la fattura tecnica assume una maggiore
+importanza. Delle sette novelle, mi sembrano
+meno felici: <i>Un uomo d'ordine</i> ed <i>Eterno Inganno</i>.
+<i>Una bella donna</i> e <i>Alla Jonction</i> procedono serrate
+alla meta e si leggono con molto interesse per
+la drammaticità incalzante degli avvenimenti. <i>Risveglio</i>
+è uno studio di carattere che si svolge in un
+ospedale dei pazzi. Ma le due novelle migliori sono
+incontestabilmente: <i>Il primo ritratto</i> che ha una
+chiusa efficace ed originale e l'<i>Angelina</i> che è un
+gioiello di osservazione e di sentimento.</p>
+
+<p class="right"><span class="left">(Dalla <i>Gazzetta Letteraria</i>).</span>
+<span class="smcap">Giuseppe Depanis.</span></p>
+
+
+<p class="break">Fra i sette bozzetti dell'<i>Eterno Inganno</i>, il
+primo: <i>Un uomo d'ordine</i>, è il più drammatico
+nella sua stranezza. Quell'uomo il quale, per un<span class="pagenum">[30]</span>
+concetto sbagliato della vita, un concetto ascetico
+alla Tolstoï, distrugge la propria felicità e quella
+della moglie, è un esempio veramente tragico della
+morbosità di sensazioni e di pensieri che predomina
+oggi.&mdash;<i>Una bella donna</i> è lo studio ben riuscito
+d'una femmina sprovvista di cuore, tutta vanità e
+calcolo.&mdash;L'<i>Angelina</i> la triste fotografia d'una di
+quelle creature semplici nate per soffrire.&mdash;Ma io
+riserbo le mie simpatie pel bozzetto: <i>Alla Jonction</i>
+in cui la pittura perfetta dell'ambiente dà risalto
+ad una scena intima, appassionata insieme e gentile,
+ad un quadro di felicità, direi quasi melanconica,
+che è di sommo effetto ed ispirata non a pessimismo,
+ma a fede nella possibilità di amori puri
+e costanti, torna dolce e grata all'anima.</p>
+
+<p>L'<i>Eterno Inganno</i> può star a pari dei suoi
+fratelli maggiori, e suscita il desiderio che tra poco
+<span class="smcap">Bruno Sperani</span> ci dia qualche nuova opera di
+lunga lena, in cui siano illustrati altri tipi ed ambienti
+moderni.</p>
+
+<p class="right"><span class="left">(Dalla <i>Cronaca d'Arte</i>).</span>
+<span class="smcap">G. Palma.</span></p>
+
+<p class="break">La potenza rappresentativa della Sperani è
+veramente grande; con la parola semplice, nuda,
+colla frase rapida, vigorosa, asciutta, quasi scarna
+e bella di una certa severità indefinibile, ella vi
+rende netta, viva e parlante la figura, l'immagine,
+l'idea vagheggiata nel suo pensiero. Nessuno studio
+in lei per la ricerca di epiteti preziosi; nessun giro
+involuto di frase; nessuna descrizione oziosa. Con
+due tocchi da maestro ella vi fa vivere una persona,<span class="pagenum">[31]</span>
+un carattere, vi suscita un paesaggio. Io ricordavo
+d'aver letto altra volta con vivo interesse il bozzetto
+che s'intitola alla «Jonction.» Ebbene, non
+vi so dire con quanto piacere l'ho riveduto in questo
+volume. Com'è bella quella descrizione del punto
+ove l'Arve ed il Rodano, <i>lui azzurro e altezzoso,
+lei bionda e rigida</i>, là presso Ginevra confondono
+le loro acque! La vorrei trascrivere se non fosse
+lunghetta e se non bisognasse leggerla col resto del
+racconto per comprenderne tutto il valore. In essa
+i lettori vedrebbero con quanta parsimonia di colorito
+l'A... sappia ottenere effetti stupendi. E
+quanto sentimento di natura in quelle due paginette!
+A me pare, nel leggere, di sentire la frescura
+delle acque e delle selve. Difficilmente la parola
+potrebbe con maggior efficacia rievocare un paesaggio
+e sostituirsi ai colori ed ai suoni vivi.</p>
+
+<p class="lefto">(Dalla <i>Posta di Caprino</i> di A. Ghislanzoni).</p>
+<p class="right">G. B. B.</p>
+
+<div class="figcenter" style="width: 112px;">
+<img src="images/ill31b.jpg" width="112" height="103" alt="" title="" />
+</div>
+
+<div class="tnote">
+<h2>Nota del Trascrittore</h2>
+
+<p>L'ortografia e la punteggiatura originali sono state mantenute,
+correggendo senza annotazione minimi errori tipografici.<br />
+<br />
+L'Indice è stato spostato all'inizio del testo.<br />
+<br />
+Grafie alternative mantenute:</p>
+
+<ul><li> Sì / Si</li>
+<li> canapa / canape</li>
+<li> dànno / danno</li>
+<li> episodî / episodi</li></ul>
+</div>
+
+
+<p>&nbsp;</p>
+<p>&nbsp;</p>
+<hr class="full" />
+<p>***END OF THE PROJECT GUTENBERG EBOOK TRE DONNE***</p>
+<p>******* This file should be named 29961-h.txt or 29961-h.zip *******</p>
+<p>This and all associated files of various formats will be found in:<br />
+<a href="http://www.gutenberg.org/dirs/2/9/9/6/29961">http://www.gutenberg.org/2/9/9/6/29961</a></p>
+<p>Updated editions will replace the previous one--the old editions
+will be renamed.</p>
+
+<p>Creating the works from public domain print editions means that no
+one owns a United States copyright in these works, so the Foundation
+(and you!) can copy and distribute it in the United States without
+permission and without paying copyright royalties. Special rules,
+set forth in the General Terms of Use part of this license, apply to
+copying and distributing Project Gutenberg-tm electronic works to
+protect the PROJECT GUTENBERG-tm concept and trademark. Project
+Gutenberg is a registered trademark, and may not be used if you
+charge for the eBooks, unless you receive specific permission. If you
+do not charge anything for copies of this eBook, complying with the
+rules is very easy. You may use this eBook for nearly any purpose
+such as creation of derivative works, reports, performances and
+research. They may be modified and printed and given away--you may do
+practically ANYTHING with public domain eBooks. Redistribution is
+subject to the trademark license, especially commercial
+redistribution.</p>
+
+
+
+<pre>
+*** START: FULL LICENSE ***
+
+THE FULL PROJECT GUTENBERG LICENSE
+PLEASE READ THIS BEFORE YOU DISTRIBUTE OR USE THIS WORK
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+To protect the Project Gutenberg-tm mission of promoting the free
+distribution of electronic works, by using or distributing this work
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+Gutenberg"), you agree to comply with all the terms of the Full Project
+Gutenberg-tm License (available with this file or online at
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+electronic work, you indicate that you have read, understand, agree to
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+Gutenberg-tm electronic work and you do not agree to be bound by the
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+things that you can do with most Project Gutenberg-tm electronic works
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+paragraph 1.C below. There are a lot of things you can do with Project
+Gutenberg-tm electronic works if you follow the terms of this agreement
+and help preserve free future access to Project Gutenberg-tm electronic
+works. See paragraph 1.E below.
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+1.C. The Project Gutenberg Literary Archive Foundation ("the Foundation"
+or PGLAF), owns a compilation copyright in the collection of Project
+Gutenberg-tm electronic works. Nearly all the individual works in the
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+located in the United States, we do not claim a right to prevent you from
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+ sent to the Project Gutenberg Literary Archive Foundation at the
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+- You comply with all other terms of this agreement for free
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+1.E.9. If you wish to charge a fee or distribute a Project Gutenberg-tm
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+Foundation as set forth in Section 3 below.
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+1.F.
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+1.F.4. Except for the limited right of replacement or refund set forth
+in paragraph 1.F.3, this work is provided to you 'AS-IS,' WITH NO OTHER
+WARRANTIES OF ANY KIND, EXPRESS OR IMPLIED, INCLUDING BUT NOT LIMITED TO
+WARRANTIES OF MERCHANTIBILITY OR FITNESS FOR ANY PURPOSE.
+
+1.F.5. Some states do not allow disclaimers of certain implied
+warranties or the exclusion or limitation of certain types of damages.
+If any disclaimer or limitation set forth in this agreement violates the
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+interpreted to make the maximum disclaimer or limitation permitted by
+the applicable state law. The invalidity or unenforceability of any
+provision of this agreement shall not void the remaining provisions.
+
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+trademark owner, any agent or employee of the Foundation, anyone
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+with this agreement, and any volunteers associated with the production,
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+that arise directly or indirectly from any of the following which you do
+or cause to occur: (a) distribution of this or any Project Gutenberg-tm
+work, (b) alteration, modification, or additions or deletions to any
+Project Gutenberg-tm work, and (c) any Defect you cause.
+
+
+Section 2. Information about the Mission of Project Gutenberg-tm
+
+Project Gutenberg-tm is synonymous with the free distribution of
+electronic works in formats readable by the widest variety of computers
+including obsolete, old, middle-aged and new computers. It exists
+because of the efforts of hundreds of volunteers and donations from
+people in all walks of life.
+
+Volunteers and financial support to provide volunteers with the
+assistance they need are critical to reaching Project Gutenberg-tm's
+goals and ensuring that the Project Gutenberg-tm collection will
+remain freely available for generations to come. In 2001, the Project
+Gutenberg Literary Archive Foundation was created to provide a secure
+and permanent future for Project Gutenberg-tm and future generations.
+To learn more about the Project Gutenberg Literary Archive Foundation
+and how your efforts and donations can help, see Sections 3 and 4
+and the Foundation web page at http://www.gutenberg.org/fundraising/pglaf.
+
+
+Section 3. Information about the Project Gutenberg Literary Archive
+Foundation
+
+The Project Gutenberg Literary Archive Foundation is a non profit
+501(c)(3) educational corporation organized under the laws of the
+state of Mississippi and granted tax exempt status by the Internal
+Revenue Service. The Foundation's EIN or federal tax identification
+number is 64-6221541. Contributions to the Project Gutenberg
+Literary Archive Foundation are tax deductible to the full extent
+permitted by U.S. federal laws and your state's laws.
+
+The Foundation's principal office is located at 4557 Melan Dr. S.
+Fairbanks, AK, 99712., but its volunteers and employees are scattered
+throughout numerous locations. Its business office is located at
+809 North 1500 West, Salt Lake City, UT 84116, (801) 596-1887, email
+business@pglaf.org. Email contact links and up to date contact
+information can be found at the Foundation's web site and official
+page at http://www.gutenberg.org/about/contact
+
+For additional contact information:
+ Dr. Gregory B. Newby
+ Chief Executive and Director
+ gbnewby@pglaf.org
+
+Section 4. Information about Donations to the Project Gutenberg
+Literary Archive Foundation
+
+Project Gutenberg-tm depends upon and cannot survive without wide
+spread public support and donations to carry out its mission of
+increasing the number of public domain and licensed works that can be
+freely distributed in machine readable form accessible by the widest
+array of equipment including outdated equipment. Many small donations
+($1 to $5,000) are particularly important to maintaining tax exempt
+status with the IRS.
+
+The Foundation is committed to complying with the laws regulating
+charities and charitable donations in all 50 states of the United
+States. Compliance requirements are not uniform and it takes a
+considerable effort, much paperwork and many fees to meet and keep up
+with these requirements. We do not solicit donations in locations
+where we have not received written confirmation of compliance. To
+SEND DONATIONS or determine the status of compliance for any
+particular state visit http://www.gutenberg.org/fundraising/pglaf
+
+While we cannot and do not solicit contributions from states where we
+have not met the solicitation requirements, we know of no prohibition
+against accepting unsolicited donations from donors in such states who
+approach us with offers to donate.
+
+International donations are gratefully accepted, but we cannot make
+any statements concerning tax treatment of donations received from
+outside the United States. U.S. laws alone swamp our small staff.
+
+Please check the Project Gutenberg Web pages for current donation
+methods and addresses. Donations are accepted in a number of other
+ways including checks, online payments and credit card donations.
+To donate, please visit: http://www.gutenberg.org/fundraising/donate
+
+
+Section 5. General Information About Project Gutenberg-tm electronic
+works.
+
+Professor Michael S. Hart is the originator of the Project Gutenberg-tm
+concept of a library of electronic works that could be freely shared
+with anyone. For thirty years, he produced and distributed Project
+Gutenberg-tm eBooks with only a loose network of volunteer support.
+
+Project Gutenberg-tm eBooks are often created from several printed
+editions, all of which are confirmed as Public Domain in the U.S.
+unless a copyright notice is included. Thus, we do not necessarily
+keep eBooks in compliance with any particular paper edition.
+
+Each eBook is in a subdirectory of the same number as the eBook's
+eBook number, often in several formats including plain vanilla ASCII,
+compressed (zipped), HTML and others.
+
+Corrected EDITIONS of our eBooks replace the old file and take over
+the old filename and etext number. The replaced older file is renamed.
+VERSIONS based on separate sources are treated as new eBooks receiving
+new filenames and etext numbers.
+
+Most people start at our Web site which has the main PG search facility:
+
+<a href="http://www.gutenberg.org">http://www.gutenberg.org</a>
+
+This Web site includes information about Project Gutenberg-tm,
+including how to make donations to the Project Gutenberg Literary
+Archive Foundation, how to help produce our new eBooks, and how to
+subscribe to our email newsletter to hear about new eBooks.
+
+EBooks posted prior to November 2003, with eBook numbers BELOW #10000,
+are filed in directories based on their release date. If you want to
+download any of these eBooks directly, rather than using the regular
+search system you may utilize the following addresses and just
+download by the etext year.
+
+<a href="http://www.gutenberg.org/dirs/etext06/">http://www.gutenberg.org/dirs/etext06/</a>
+
+ (Or /etext 05, 04, 03, 02, 01, 00, 99,
+ 98, 97, 96, 95, 94, 93, 92, 92, 91 or 90)
+
+EBooks posted since November 2003, with etext numbers OVER #10000, are
+filed in a different way. The year of a release date is no longer part
+of the directory path. The path is based on the etext number (which is
+identical to the filename). The path to the file is made up of single
+digits corresponding to all but the last digit in the filename. For
+example an eBook of filename 10234 would be found at:
+
+http://www.gutenberg.org/dirs/1/0/2/3/10234
+
+or filename 24689 would be found at:
+http://www.gutenberg.org/dirs/2/4/6/8/24689
+
+An alternative method of locating eBooks:
+<a href="http://www.gutenberg.org/dirs/GUTINDEX.ALL">http://www.gutenberg.org/dirs/GUTINDEX.ALL</a>
+
+*** END: FULL LICENSE ***
+</pre>
+</body>
+</html>
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